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XX\ 'lll,
FASC.
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la currva epidemica ebbe una l ieve infteS'&ion,e . Ma il 24 settembre oomin1piò un nuovo massimo di 15-25 casi al gio•r-no - inferi ore rpeirciò al primo - , che durò fino al 7 ottobre·, quando 1oominciò la di.is1cesa permanente fino alla cessazione per lii&i, che avvenne nei primi di novemb.ne. Non riporto il ·diagramma per brevità, ma questi dati sommarii possono dare un'idea ·del d·eoOlI'so generale. Ora il persister.e d·ell' epiden1ia tolse o.g ni illusione, che la malattia cesisasse peir esaurimento spontan·eo. Fu-nono quindi mandati slUl posto medici militari e di Croce R ossa, militari di Sanità e furono requisiti per or.dine dell'autorità sanitaria tutti i militari in licenza, che si trovavano sul posto. Si ~otetJtero cosi organizzaTe quattro squadre di vaccinatori, che si divisiero il comune e girarono ·casa per casa, mentre contin11ava ad agire la sala d i va.ocinazione. Furono fatte nei primi quindici giorni <li ottobre 9000 vaccinazioni, .cioè tutti gli abitanti oomp.r esi quelJi già vaccinati con esito negativo il mese pI'ieicedente. La n11ova spedizione di linfa era attivi&sima e clava oltre il 90 ~h di esiti positivi. Se dunque in una circostanza la vaccinazione gen erale poteva attivare l'epjdemia vaiolosa, questa era la presente: condizioni. igieni.che pessime, c1ontagio diffuso dovt1nq11e, add ensamento grandis in10 e convivenza dei vaccinati coi vaiolosi. Pure l'eipid.emia ·seguì il suo corso dtscend·ente, senza nessun accenno al rialzo, e •s i e3tinse, malgrado che la cattiva stagione, pronunziatasi verso la fine di ottobre, ai11me·ntasse improvvisamente: J.'addensamento :nelle case, dove erano ancora mail.ti infermi a vario g.rado di decrostazione. Nei primi di ottobre fu costituito un ospedale di isolamento; m·a la resistenza della p-0polazione permise di portarvi .solo 20 infermi fra le centinaia disseminati ·n ell'abitato, che si può dire fossie tutto un oSIJ)e.dale. Fl1rono organizzate squadre dirette da m·edici per il e disinfezioni a domicilio e queiste giravano ogni gio·r no casa per casa dove .erano infermi, disinfettandone l·e bianche.ir-ie e gli 'Oggetti id i U5o dell'infermo; e poi, a fine di malattia per guarigione o moirte, procedevano ad una disinfezione più completa. È un fatto, ohe anche qui come per gli episodii ·epidemici precedie ntemente citati -I' epidemia cessò dopo. un mese dall'inizio delle vaccinazioni veramente gen.erali e dopo 15 giorni dal con1pletam.ento di queste . E gli ultimi casi fnron<> in bambin!i nati da •m1en.o di 5 mesi e no11 a ncora vra·ccinati. Si può dunque conchindere con sicura coscienza, che alta cessazione d.ell'epidemia conco.rsero tre fa.ttori: l'esEerne •
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SEZIONE PRATICA
già stati colpiti mo.lti abitanti del Comup. e, te miswe di profilassi, la rivaccinazione generale. Aggiungo .alcuni rilievi di un certo interesse circa questo ·e pis()dio epidemico. La distribuzion e per ses so e ·p er ·età può farsi secondo la tabella : 1
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Denuncie
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Gruppi di età
Decessi
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0-1 anno
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•
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•
19
18
87
12
14
26
1-5 anni
•
•
•
.
105
84
189
35
29
6~
. . • • . . . .
41
49
90
7
8
15
70
73
143
10
9
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.
30
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144
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8
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2
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10
5
15
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3
. .
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5-10
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10-20
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20-30 30-40
"
40-50
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.
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. . .
,,
50-60
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•
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•
•
•
oltre 60 anni
3
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3
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P oichè il contagio si svol se in un ambiente poco <> nulla v.accinato, si può dire che la predispo,s izi on.e naturale ad a.m1m alare di vaiu.o lo è massima fino a l 30'' anno, con lln climax intorno al 5° ed un 0 intorno al 20° anno. La mortalità è specialmente rilev.ante fra gli amma .. lati initorno al 5° an·n o di vita. Sorpr.en de la folI'te prevalenzra delle f emmin.e sui masJchi nel gruppo 20-30 anni; ma si spiega con due consi.derazioni. In primo luogo qu.esta fu un'epiderm ia domestica ohe, data La mancanza di isolaimen to, attaocò succ·eis sivam·ente v.arii membri del1a stessa famiglia; e J,e donne sono pi1ì esposte a questa forma di contagio. In secondo lu·ogo le i nci!D.te mostra.rono un.a spec1a1e disposizion·e ad infiettar.s i; fur oino vaiolizzate ben 48 donn e incinte aippartene!llti ,a qure sto periodo di età: per 24 si ebbe esito in guarigione senza .aborto (5-0 %) ; .rper 8 guarigi one con aborto (16 ~{,) ; per 16 morte preceduta da aborto (33 <J~ ). Meritano 1speciaJte ri·cordo i oaisi seguenti: Una bamt1ina, vaccinata nel primo anno con esito positivo con chiare ·Cicatrici, fu rivaccinata al 6° a.uno per l 'epid·emia in corso ed .ebbe altre tre p·u stole v.acciniche n8ttissime a decorso inte·r o. La madre, vaiolata nel 1906, ha una ba.mbi11a nel 1909, e questa viene vaccinata .entro il primo .anno con es1to positivo. Rivaccinata n~l 1919 ·durante l' epi1demta, si hanino ancora tre pustole chiarissime che son 0 ancora coperte dalle croste, quando la madre - preoccupata dall'epidemia - fa eseguire una nuova vacci1
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IL POLICLINICO
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r 1azione sul laltro braccio con altre tre pustole vai·olosa, certamente com.e azione di massa qt1eai punti vaccinati. st-0 non è: .si può vac.cinare presente epiden1ia Un uomo s ubisce una prima rivaccinazio11e senza temer.e che questa sia aggravata e se11za e dopo cinque gi-0rni, dubitando dell'esito, si fa preoccuparsi di pericoli, che non esistono o vaccinare ancora sull'altro braccio; i due grup- esiis tono in misura certamente assai più limipi di pustole oompaiono e decOOTono in manier.a tata da quelli rappresentati dalla diffu.sione a.ssolutamente aut0111-0ma, come se si trattasse del contagio. Bisogna vaccinare presente epidedi una infezione 1o·cal·e. Si può pensare ch e Je mi.a, e vaccinare specialmente nei rioni, nelle case, i1elle collettività, negli strati di p opolaripercussion.i immunitarie della vaccinazione sul resto dell'or.g .anismo avven.g ano solo in se- zi one, in cui il •CO·n tagio nio n è ancora peinecondo tempo dopo l'infezione e la reazione lo- tr.ato. :\la non bisogna illudersi pensando ch e cale? la vaccinazione spenga illico et immediate l'epiQuesta ipotesi sa~ebbe oonfermata da un'al- d1emia . Se I 'innesto è veramente gen.erale e f.att') ·con Jinfa effi ciente, si potrà sper.are quetra osservazione. Vi furono - abbiamo detto pi11 donne incinte vaiolate; alcune di queste sto r isultato dopo al!meno 30. giorni; ma se è .avevano già condotta quasi a termin.e la gra- incompleto e limitato ai soli conviventi dell'iJl\'ida.nza, .sin-chè dall'8° al 12° giorno de 1l'infe- fermo, la malattia continu erà a serpeg.giare a l11ngo. VacciJlazione dunque non esclude isozione pa1'toriron.o uin ba•m bino vivo e vitale. Questi ill10straron10 tutti ! '·e ruzione vaiol<>sa da l lamento e disiniezione, anzi li completa. Con qu esti concetti il medico e l'opinione 5° al 100 giorno della nascita e morirono. 11 pubblica non chi·ede~anno a lla va-ccinazion.e ciò contagio deriv,av,a dal s.a ngue placemta~e? i n tal caso si dov:rebbe pensare, che le lesioni va - -che non può d.a r e, n è iLe attribuiranno colp.e, iolose cutanee river.sa·ssero cointinuamente n el di cui non è r.espo11sabile. sangu~ il virus specifico, 11 quale, circolando nei vaJSi, divi,ene causa di immuni.t à alla maOSSERVAZIONI CLINICHE. · dre, di :Lnfezion·e al feto . Il contagio avv.enne invece dopo 1a .nascita? ,e d allora si deve peJ1OSPEDALE C I VILE lJI ALGHERO. sare, che, mantPe la madre aveva il vaiuolo j 11 .Ernia inguinale congenita destra ed eetopia .atto, no.n si era ancora stabilita una .s olida iminguinale_ del testicolo sinistro Mo11ormunità, o allmeno il feto non n1e aveva risentite le conseguenze. chi dia. Dott. ATTILIO BALDUZZI Ricordo infine .du·e p·el'lsone vaiolate il 1886, che morirono di v.aiuolo tl 1919. Sono casi da chirt1rgo primo.rio e direttore dell'Ospedale ci·· ravvicinarsi a quello fa.moso di L uigi XV, r ivile e dell'Ospizio marino cc Regina I\Iargheportato com.e tipo nella letteratura medica. rita ». Questi fatti ci ammoniscono , che non si debI-Io avuto occasione di operare di ·r ecente lln bono costruire e mettere in circolazione sche- rnalato affetto da ernia inguinale congenita mi assoluti, ed assiomatici, come quello che destra, il quale presentava ancl1e t1na ectopia vuol affermare l'assoluta immunità .antivaio- inguinale ·del testicolo sinistro; e co11temporalosa pei vaccir1ati e pretende an-che di fissar e r1eamente ebbi ad esaminare un altro indivii limiti di tempo entro cui qu-esto pot&e si duo della stessa età, in Clti il testicolo destro ~e rcita. Siamo in tema di fenomeni biologici, era assente, o meglio Titen11to nella cavità addi conseguenze cio.è derivanti dall'azione di for- dominale. 1nentre il sinistro, di volume norze a noi ancora ignote, di cui l'osservat<>re de- male, era posto nella loggia scrotale omonive contentarsi per ora di iregistrare i fatti che ma. Le due osservazioni cc.sì semplicemente costata, applicando a questi il criterio dedut- enunciate niente altro raippresenterebbero che ti\·o delle probabilità. Ora i fatti ci dicono, che lln'anomalia di svilt1ppo degli organi genitali il vaccinato ha una morbilità bassa ed una maschili, ma quando avrò riferito le storie mortalità bassissima rispetto al non vaccinato cliniche e .le circootanze in cui ebbi campo di e che qt1est'azione protettiva immunitaria co- fare lo stt1dio dei d11 e malati, le co11~iderazio 111incia a manife tarsi dOJ>O 15 giorni dalla vac- ni da es~e sugg(\ritemi, che andrò esponendo, cinazione poSitiva ed è già assai inte11sa dopo troveranno la loro giu~tificazione: esse si con:lO iTion1i. l\Ia la st1a intensità e la durata va- nettono con la tanto dihat.t11tn q11estione, non ancora pacifica, della etio-patogenesi della deriano da i11cli\'i<luo n.d individuo e po~son o afformità d egli organi ~esstiali maschili. Jìevoli rsi 1>er enti e va rie. I fatti dicono ancora i sn rl1e la ectopia te ticoln re non è u11a cl1e, "e t1on J)UÒ escludersi che in cac;i determì11a.ti la. ,·niccina.zione po ... itiva fa ciliti l'infezione 1lcforrnità freq11 ente, e le statistic11e raccolte 1
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per stabilir11e la frequenza sono molto scarse. Secondo lVlonod e Terrillon, la proporzione loro in genere sarebbe dell'uno e venticinque per mille. Dai rilievi fatti dal Consiglio di leva di R-ennes (1891), la proporzione in Francia raggiungerebbe appena il sei sopra trerr1ile e seicento, mentre per l'Inghilterra l\la.r· shall aveva dato la p·r oporzione di n nù iri sopra· diecimila ottocento, con la riserva che ir1 Inghilterra vigeva l'arruolamento, non la le va. Ho raccolto anch'io, poichè ebbi modo di poterlo fare, alcuni dati statistici •da porre a confronto. Come sanitario di questa Casa penale sopra un totale di c,inqt1ecentosettanta dete11uti, che rappresenta il movimento di quest'arino (1920), la deformità sessuale è rapp·r esentata dai due casi che riferirò: la propor.zione ris11ltante è del tre e ventisei per mille. All'opposto, in novecentotre militari e novantasette prigionieri di g uerra (totale mille), che ebbi a curare in quest'ospedale civile da:l pri-· mo gennaio 1915 fino ad oggi (dicembTe 1920), non ril1scii a riscon.trare quest'an'°malia in nessun caso. L e anomalie che può presentare il testicolo nel rjg11ardo della sua migrazione sono rias• sunte nella -seconda paTt.e del qua>dro di Terrillon e ì\1onod, r iprod11zione pressochè testuale tji q11elJo di J) entu: te .-; ticoln non nise· so - Ectopia
A11nmalie pe r Yizio di migrazione
in un punto d e l fler r.o r~o normale (t i varietà)
fuori del percorso n •rmale (2a variet.à)
testicolo disceso - inversione sotto-renale ectopi-a addorn inale { pel vi<'a 1" vari età
,.
inguinale inguino-scrotale
2• varietà
•
ectopia crur ale {
,,
C'i qscu na di queste g ran di varietà rom p rende un certo numero lii S U d di V Ì· sioni
perineale
Delle ectopie rare vanno ·r icordate: la pelvir etrovescicale (Charpy, Desforges, l\1eriel); la perineale (Curling et Adams, Falaguier); la peniena (Gobell); la distopia trasversa inguill ale di Lenhossek (Bottaro, Macan, Prankerer, A. E. H ertzeler. che ha riferito un esemplaTe associato con - utero infantile). La ectopia del testicolo accoppiata con l'ernia inguino-superficiale addominale, come ebbe a denominarla il Kil.ster, che la mise in rilievo, fu illustrata e disçussa ampiam ente in ques.ti ultimi anni,. ed i casi riferiti, a mia con·oscenza, sono di poco inferiori alla trentina (Kuster e Boyer, l\IIarion, Broca, Dell'Acqua., I1.11ecke; Viscontini., Palazzo, Lefort, Fasano, Gobr 11, Sellenings, Sertoli, Bruchi, Goyrand, 1
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SEZIONE PRATICA
Dourdon, Arron, Barbarin, Rochard, Gangita110, Greggio, Casagli, Crucilla, Biidinger, Le Dentu, Poupart). La varietà di ectopia più importante chirurgicamente è la varietà inguinale, come .nel primo dei due casi miei. Il Frangenheim ha riferito di recente di dieci casi da lui operati, ed il Gloss uno. Se- · con:d,o A. Braca essa si veii.fi cherebbe nel sessantasette per cento dei casi. In generale l'importanza della ectopia testicolar e si collega con i rapporti intimi di essa con l'ernia inguinale congenita, di cui la ectopia ne è sovente la cau sa; oltre di che può avvenire che l'ectopia imprima .c,a ratteri -speciali a ll'ernia congenita. È appunto .dal punto di vista di importanti co.n si.derazioni pratiche, funzionali ed operatorie che furono illustrate le ectopie di cui ,ho fatto ~estè menzione. Pur non dipartendomi da questi concetti, ad altre consid era.zioni non meno interessanti di indole diversa, ma pur sempre atiinenti all'~rgomento . ci gt1ida un'attenta disamina dei due casi di mia osservazione. CASO I. - G. Alberto, rli anni ventisei, di ig11oti. Madre viva ed in bu·ona salt1te. Anche il padre naturale, che ha moglie legittima, vi,,e· ed è sano. L'a. è un gemello, e nacque per il primo; l'altro ge1ne:llo mo·r i po,chi giorni dopo la nascita . .-\.ltri tre fratelli mo•rirono baml)ini. Quttttro sorelle e due fratelli .minori tutti <ii lui, viv·ono e godono bt1ona salute. Non s<:i tlare irJcl ioazioni pre cise della sua infanzia. Ricorda di avere ~offerto di catarro bronchiale a di cias sett~ anni. Prestò servizio militare. e contrM~ e due ulceTi al pene. delle quali ignora la n a tura. Si accorse fin ·da r agazzo di avere un'ernia ing11inale destra e che il testicolo sinistro era trattenuto n el canale in Q"11 in ale. fTn fratel lo minore è a ffetto anch'egli da ectopi R. in gninale dt=-1 te~ti"olo sinictro .. L'a. è lln individ110 di media statl1ra, di scarsa n11trizione generale. ~ un po' balbuziente. Nulla alla testa, al torri ce. L 'esani e dell~ orine nulla rivela di patologico. È ,,n r erl1lso e venne m an.d ato qui d a 11n altro siabilimento p er essere operato della st1a ernia. ( )nesta n11lla offre di ~"!'ec i al e, è inguino-scrot Rle; è congPnitn perchè l'a. sa di averla fin da ragazzo di sei anni. Il testicolo sinistro è nel canale inguinaic~, fa prominenza sotto la c11te, si palpa, sembra t1n po' più piccolo del destro . Con leggera trazione e spr emendo dolcemente con le dita l'R. l)11ò far di$cendere il testi.colo nella rispettiva- lo g.g:i.a scrotale, che è ben svilunpa ta come la destra: abbandona~.1 a sè il testicolo risale immediatamente nella sua sede ingt1inale. L'operazione dell'ernia è prati cata ron l'anesteBiR loc::tle. Da notare ll=l e$ilitA clPl ~acco, r n.poresentato da l1na membrana esile cir rondR.ta dnlle fibre del cremastere: esso fnceva corpo con gli. elementi del co rd one. Tl sarro era ch iuso in basso a livello ·m1asi dell'anello ing·uinale .esterno ma non riscontrai un v~rn 1
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IL POLICLINICO
piano di clivage, perchè il sacco terminh va inf eriorn1ente a pl1n ta di cono, dal quale si j ) •·<:·lungava in basso .fi110 a raggiungere la "~lt::j nale pl'opria un sottil e coraone (di Cloquet) che si confondeva con gli elementi del fu •.11colo. L 'operazione fu condotta seco•1d()· il Jnetoclo del Bassini. Guarigione per primam. II. - S. Valerio, di anni ventisei, anch '~gli detenuto. Genitori vivi e sani. E il secondo di cinque maschi, dei quali nessuno è affetto dell'anomalia dell'infermo. N acque a termine. Non avr ebbe soffer to nessuna malattia della infanzia. Non prestò. servizio militare perchè dai quattordici anni fu inviato nej 1iformatori, e poi condannato per f11rto. E un individu·o di media statura, dai delineamenti di adolescenteJ.... infatti non dimostr J l 'età di ventisei .anni. ~ di discr~ta ~1)S ~i ·tl · zione. La c11te è nivea. Il pube è coperto di· scarsi peli. Il pene è di dimensioni pi11ttosto infantili. Esaminando lo scr oto colpisc.e subito 1 l fatto ch e la m età destra delle borse è completamente assente, per cui tutto si riduce alla m età sinistra, p.ella quale si palpa u.n testicolo di poco più gr osso di uno normale. ron un attento esame n on si riesce a rintracci~1re un vero raf.e m ediano dello scroto. Non esiste un anello inguinale esterno p er ch è si palpario d11e robusti cordoni avvicinati ·c h e non lasciano adito n ean ch e al polpastrello d el mignolo. Rimane pertanto la impressione che manchi con1pletam.ente u.n canale inguin~lc. Approfondendo l'esam e non si riesce a percepire nessun indurimento ch e faccia credere possa t r attarsi della varietà di ectopia prei11guinale. CASO
l~e
ectopie per lo più sono unilaterali, com e l'anorchidia del secondo caso, la bilateralità è meno freq11ente, ecl 1è raro riscontrare, come nel primo caso, la ectopia inguinale da un lato associata ·Con la esistenza di un'ernia ingt1ino-scrotale dal lato opposto; qui era a destra e ciò concorda con il fatto bene assodato della freqt1enza maggiore dell'ernia inguinale congenita dal lato destro, che si spiega con la i)ersistenza più frequen te del canale vagi.no: peritoneale da q11esto lato, come risul' a dall e r.icel'che antiche di Ca.rnper, e da quelle più . recenti di Ferè, il q11ale llltimo sopra sessantad11c neonati di ci r ea un mese notò : trentaqt1attro obl iterazioni complete e sei incomplete bilaterali; il canale era, completamente pern1eabile in otto, m età unilaterale a destra, e metà t1nila terale a sinistra; dodici permeabili in compl ete, di cui sette a destra e cinque a 'ini"t ra. Que ta prevalenza a destra è con fermatn. da II. achs. Dalla. statistica ol'a citata. del Ferè i rileva come il primo caso costitt1isca tm fatto raro con l'ernia inguinoscrotale a clestra e l'ecto1)ia ingt1inale del test1colo a ini ..tra. Qn i è 11ec u rio ricl1ian1are alla memoria alcu11e nozio11i tli embriologia. rigt1ardanti la
discesa dei te.:;tiooli, vale a dire gl.importanti camhiamenti di posizione di essi e degli orga11i ru·dimentarii eh~ ad essi sono c-0ngiur1ti. Le va l'ie opinioni intorno alla etiologia della ritenzione e della ·ectopia testicolare, che divergevano tra di loro a seconda delle divet-se considera.zioni anatomiche .éd embriologiche riferentisi alla migrazione del testicolo, attualmente hanno dovuto ceù~re di fronte ai ·d ati di fa tto ed ai criteri obbiettivi anatomici assodati, p er o.p era sp.ecialmente dell 'Hertvvig. Sappiamo ch e da prin·cipio i testicoli sono situati nella cavità dell'addome presso la porzione lombare della colonna v·ertebrale: quando questa ed il bacino con la loro ml1scolaturn. crescono in lunghezza, il 1egament o deJ Hun- . ter .non fa altrettanto, ~ quindi rimane cor to, e poichè trovasi fissato da un lato al derma della regione inguinale e dall'altro al testiC·olo che è - mobi1e, ·dovrà natura.ln1ente tirare in basso quest'ultimo, che, per l,accrescimento delle parti vicine e per l·aum,e nto in spessore della pa~ete a ddominale, vi·ene a trovarsi in prossimità d ell,anello inguinale inter110. Nel punto nel quale il Legamento dell 'Hunter attPaver sa la parete addominale si forn1a un a estrofiession.e del p eriton eo, che gradatamente spinge cl a vanti a sè la parete addominale. Il tratto di .evaginazione che attraversa la muscolatura della parete addominale forma il condotto inguinale, la cui estremità dilatata sarà contenuta dentro ad una piega cutanea che si sviluppa nella regione pudentale (cavità del sacco scrotale). Nella sua migrazione il testicolo s'impegna n el diverticolo peritoneale ora descrittQ, ma, osserva l'H er twig, non si può affermare se il legam ento d~l Ht1nier abbia parte in ciò. Sembrerebbe d11nque ch·e la formazione del canale peritoneo-vaginale debba essere intim amente legata alla discesa del testicolo, se a qt1est.a concezione che pa.rrebbe gil1sta a pri ori non si opponessero alcune disp-0sizioni, come la ectopia inguinale accon1pagnatn clalla presenza di un idrocele nella corrispondente meti dello scroto, le quali dimostrerebbero ch e quella intimità n.on esiste. Sono qi.1este le vedt1te del l{olliker, secondo ct1i la formazio11e del processo vagina-peritoneale non a\·verrebbe perchè il testicolo nella sua <1 i scesa trae con sè spingenclolo innanzi il peritoneo, ma sarebbe al co11trario lln feno111eno concomitante ed indipendente della di ce n del te~ti colo. Anzi , secondo la teo ri a così detta <lelln pref ot1~ia:.ione della vaginale, il cnl di sacco rap1>resentato cla qtiesta precederebbe la ghiandole\ nella Sll1 discesa. Con <1ue ta teoria resterebbero s1Jiegate certe di posizioni ar1atoI
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rniche. Allo stato nol'ma1e quando il testicolo cl1e un nesso solidale presieda allo S\ ilup1)0 è arrivato in fo11do alla loggia scrotale (poco di esse, che noi certo n·o n afferriamo con la 1)rima o poco dop,o la nascita) il canale pe- nos tra mente. ·novremmo dunque p·e r qt1esto ritoneo-vaginale si oblitera, e la tonaca vagi- caso ritornare alla teoria che ammette che esinale costitt1isce il su.o resto definitivo. Nello sta una relazione intima tra la forn1azione stato anormale, si h.anno: 1° la persistenza del canale vagin o-pèritonea1e e la migrazione anormale del canale peritoneo-vaginale, con del testicolo verso lo scroto? Ci troveremmo o senza le con segu enz,e patologiche (ernie, pertanto nella curiosa sit11azione di dover adatidrocele, cisti del cordone); 2° i dist11rbi della tare la teoria al caso, ciò che non è .ammismigrazione del t esticolo. sibile. È meglio ·confessare ·ohe esistono dei Nel prim-0 dei dt1e casi di mia ossei vazione punti oscuri intorno a que·s to argomento. ci troveremo n elle con dizioni che depongono Si sa come dal punto di vista clinico è riper la preformazione del canale perito11eo-va- tenuto che la ectopia testicolare possa riperginale; infatti ta.n to da un lato com e dall'al- cuoter·s i in conseguenza sullo svilt1p1)0 .genetro esisteva un canal,e peritoneo-vaginale com- raLe dell' individuo, e come sotto questo. rappleto, interam .e nte p·ermeabile. In quello di porto siasi parlato anche tli grado a seconda <lestra, av.endo il testicolo ,compiuta la sua che trattasi di una .ectopia semplice o doppia. discesa totale, la consegu.enza patologica av- Eccezio.na.lmente quando la ectopia è semplivenuta fu l'ernia inguinoscrotale con chiusura ce il portatore di essa potrebbe esser e un ininferiore del sacco secondo le modalità riferite dividu-0 r obusto, con tutti gli attribu ti del sesnella storia clinica. A sinistra, oltre la per- so m aschile. Al con trario l'ectopia duplice si meabilità completa del canale peritoneo-vagi- · riscontrerebbe in ragazzi deboli, gracili, poco nale, oome dimost1·a il fatto d·el testicolo che sviluppati in rapporto alla loro età; oppure può essere tirato in basso nella loggia scro- si • accomp agnerebbe con i caratteri llel fem• I tale che avrebbe dovuto occupare norn1almen- m1n1smo, -c·o n bacino largo, s ovrabbo ~1 ·l~ r.za te, abbiamo constatato la esisten.za di una ec- di adipe, ver.ga rudimentale, .assenza di peli. topia inguinale della ghiandola, che per la Insomma, con tutti i caratteri degenerativi. particolarità sua dianzi esposta appartiene al Questi piuttosto che come conseguenza della così detto te sticule oscillcint d ei Francesi. anomalia dovr ebbero essere c-0nsiderati con Secondo A. Broca nella ectopia inguinale Ja questa come gli anelli di una stessa filiera coesistenza di una permeabilità an-0rmale sa- nel senso che tanto gli u11i ·com.e l'altra r ap~ebbe una r egola quasi senza eccezione; egli presenterebbero le manifestazioni di un' anonon l'avrebbe trovata mancante che due o tre malia che ila colpito l'individuo •n el Stlo svivolte; ,e quasi sempre la permeabilità sar ebbe luppo. La concezione non è nuova, nè mi apcompleta. Quale migliore conferma di quella partiene : essa fu inessa. avanti da A. Broca, che, ·riguardo alla etiologia della ectopia tedel caso mio? Naturalmente qui rimane in sospeso la que- sti·cola r e, disse ·che essa « e.e s.erait un ·s tigstio11e della origine della ectopia del testicolo, mate de dég·énérescen ce quelquefois 11éréditair e » . In quest'ordine di idee flli attratto dalla ma. di essa tratterò più in là. Volendo spiegare l a deformitl rael s·~cc1 11do disamin a dei due casi osservati. Infatti, apcaso con la teoria della preforma z1orJe j,:11 prendemmo che il primo è fi glio di una unioca.nale peritoneo-vaginale dovremmo venire al- ne immorale, :qt1indi di genitori moralmente l'affermazion e che l'assenza di questo fu la insani, e pur volendo trovare da obbiettare causa che si oppose alla m:Lgrazione del te- Slllla question e se tale . circost anz,a possa o sticolo fino a raggiungere la sua sede nor- non avere influito com e determinante patolom ala nello scroto, e ·Ch·e per conseguenza il gica sulla futura sorte di quell' organismo, t esticolo venne trattenuto nello addome. Ma tuttavia, a fil di logica, n on ·credo che essa in questo caso v'ha cn1alche ·cosa di più.. Non debba scartarsi del tutto. In a.p poggio di essa solo 11on riscontriamo nessuna traccia nè del noi ci troviamo clinanzi t1n a ltra constataziotesticolo destro n è del ·c anale peritoneo-vagi- n e di fatto di un .grande valore, ci-0è che un n ale, ma .qui sono as.senti la m·età d estra dello fra tello minore dell'infermo è colpito anche scroto ed il rafe m ediano di esso, l'anello in- egli dalla identica anomalia, l a ectopio. inguigt1inale esterno ed il e.anale inguinal e. Più nale del testicolo sinistro. In questi dt1e fatti cl1e di un'anomalia qui siamo in presenza di io inclino a scorgere qualcosa di più cli una una deformità v era e pr.opria, se vogliamo sempli ce coincidenza: qui noi non dobbiamo giustan1ente definirla. La man·c anza completa fermarci alla constatazione di un' a~omalia di tutte queste parti a destra in.genera l 'id·ea sesst1ale famili are, m a dobbiamo approfondi1
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re l'indag ine per la ricerca del vero significato loro; ed allora vien fatto di pensare se essi nor1 stiano a rappresentare un carattere degenerativo che contraddistingue lo sviluppo di quegli individui. Ad aggravare le condizioni d·el primo infermo deve avere anche ·contribuito l 'e~sere stato ·egli lln gemello, condizione che già per sè stessa è causa òi deficienza organica, p_e rchè in generale i feti gemellari non sono mai cosi bene sv·~u:pp:1ti e robl1sti com 3 i feti unici, tanto è vero C'he il fratello gem ~Ilo del nostro malato morì pochi giorni dopo la nascita. L 'anamnesi del secondo infermo nulla ci apprende dal lato fami. liare e ge~tilizio, ma t.enendo conto del complesso dei ca:atteri degenerativi rilevati a carico di lui, dell'anomalia riscontratagli e della sua condotta m orale per la quale già dai qu.attordici anni dovette essere internato in un riform atorio per passare ai diciotto anni in reclusione, abbiamo un cumulo di ieiementi per poter ritenere che l'anomalia sessuale rappresenti in lui una stigmata degenerativa. Lo stesso ragionamento vale per il primo malato, })er il quale l'anamnesi familiare costituisce una aggravante. . Un'altra constatazione di fatto conforterebbe il mio asserto. Dalle ricerche statistiche che ebbi agio di fare in ambienti tutt'affatto diversi risulta che m entre su · mille militari, • che ebbi in cura in quest'ultimo sessennio in q11est'ospedale, non riuscii a ritrovare in ness11no l'anomalia in discorso, invece nell'amtJiente carcerario in un anno la riscontrai due volte sopra cinq11ecentosettanta detenuti, con una proporzione del 2,26 per mille. La ectopia testicolare e l'anorchidia potrebbero dun·que r a ppresentare qualche cosa di più di una semplice anomalia degli organi sessuali maschili, di cui la ricerca della causa condurrebbe in un campo vasto ed elevato di induzioni che sconfinerebbe dai limiti e dall 'indole del presente lavoro, per c11i a me basti di avere data l'idea. Bl'BLIOGRAFIA. A. BROCA. Chiritrgie infantile. - P aris, 1914. E. K1R~11 ssoN . Préci s d e Chir . infantile. - P a• r1s.
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TERRlLLON.
Traité d es maladies du
t es ti c·ulP. P a1·is. O. H ERT\VT G. E lem en,ti di embriologia dell'uo1nJ> e dei t r rt r hrafi. A. BREDA. Malattie dell'apparato sessual e maschile, in Trattato ! tal. di chirurgia, vol. V,
p'l.rte II.
rcl1. f. Chir .. 1 6. ~ET.LE'\ I ' G... i\ f ed . Te \VS, 1905. '' I~co ' TI ' I . Gnz.zettn degli O::;p edali e d el~ e
K t)c;;TER.
11iche, n . 21, 1911 .
Cli-
CRUCILLA. Policlinico, fase . 23, 191-i. FASANO. Policlinico, fase . 41-42, 191-0. - BO'l'l'ERO Policlini·co, fase. .i.-9, 1910. · Ji'RAGENHEIM. Centralblatt f. Chir., 1920, n. 173. GLASS. Centralblatt f. Chir., 1920. •
Una strana lesione provocata al testicolo (Caso clinico). Dott. SANTI BIVONA. D~rante
gli anni di gu.erra, per ottene.re esonei i e riforme daJ servizio militare, molti soldati s i procural'ono 1nalattie simulate più o men-0 gl'avi in organi di versi. J genitali furono oe t n.meute i meno soggetti a simili manovre deli ltuose. Il ti u. ore di potersi produxre gra~ alterazi·oin i ledenti la fWlzionalità d·ei testicol~ e la p ~ ca 6·p e ·anza che i.a n1alattia provocata .fcs5e dai m edici mil. tari ·te·n t1ta in debita oonsiderazione per provocare la esenzione dal servizio militare, furono le cause principatli che fiece.ro relativamente rispettare i genitali da simili m a.novre. P er la p e-culiarità e rarità del cnso c ~inico orcorsoim i, credo abbia un certo interesc:: e la pubb~icazione d ella relativa storia, riguardante una Jesione provocata ad 11n testioolo.
C... , .della classe 1890, ln mag·gio 1917 fu chi·amato sotto ile armi e cond·o tto a Messina dove fu .adibito a disimrpegnare s·ervizi o terri t~riale. Dopo la disfatta di Capo1retto, in1s iem:e1.a i milita-ri della sua · cl asse, fu equi,p a.ggiat.o ed accasermato, per esseI"e pronto alla partenza per La fronte, ri tenuta immin ente. Do'Po 8 giorni gli fu data lib era uscita, ma per timore di es.sere mandato sulla linea di comb attimento. si recò da un farmacista il quale per compenso provocava infermità, che potevano dispensar e dal servizio ed anche procuirare la riforma . Mediante il tenue pn.1gamer•to di L. 15, il fa rm acista a l lato sinistro delle borse gli fece dtie iniezioni, con una grossa s iringa, di un liqt1ido che aveva messo in un bi.cchie1 e. Le iniezioni furono ·dolorose re prov-0e1arono Wl notevole gonfiore irritativo, doloroso, che raggi11nse la sua ma~s ima intensità alle 24 ore. Dono rauidamente <.[llesti fatti irritativi, doloro ~ i, si attenuarono in circa tre giorni. ma ne residuò un tumore, ch e. non arrecando molest ie all'infermo, persistette senza subire varia zioni di volume . P assati i fatti irrit ativi, i1 C... marcò visita, la quale fu fatta d opo qualche giorno. da un medi co. che ritenne il t11more testicolare essere di antica data P tale dia non disturb are il servizio militare. ScortL~gi ato di non avere consea11ito lo S<'o~o orefi~~osi, non fece n Jt.ri tentati\ri. per ottenere nl1ove vi~ite mediche. temendo si aves~e -not11to accertaire la simu1azione della su 'l n1ala tti a. Fu mandato in Albania e prese part. al l'avanzata delle trltppe o.lleate in Serbia. CondotI
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to in II'iposo a Saloni·coo, in una marcia in una gi.ornata di ca~do, .soffri un 'i.n.solaz.ione, per Clli gli rimase pesantezz·a al capo ed una e-erta confusione ·d'idee, l1e quali d.u ra.no tuttavi.a. U 15 ·agosto 1919, fu mandato a .casa e di venuto li.ibero dal seTvizio militare, ritornò a fansi promesso sposo colla giovane a cui av-eva iinJpegnata la sua parola. prima ·di andar soldato. Un fratello della iSua promessa, che avev·a f.atto iJ soldato in sua compagnia e che era ra conoscenza del tumore ahe egli aveva al testic.oLo, com in-ciò .a f.are ci elle insi nuazioni a suo riguardo. relative 1a taJ•e malattia. Il C.. . avutane conoocenxa, n·e provò forte rammariico ·e cominciò ad avere dl1bbi e preoccupazioni, che il difetto che si aveva procurato a Messina aveese potuto m eno mare il .s uo potere genitale. Il dubbio di non potere essere un valido marito divenne torm,e ntoso, angoscioso. La rottuna de11a promessa di matrimonio non arrecò mjglioramento alcuno. Il C... , preso da malincornia, divie1I1ne tacitt1.rno, svo1g liato .al lavoro, insonne e cominciò a comm·ettere atti eh.e facevano sos-pettave che egli matl1r.asse la determinazi0J1e di porre fi:ne .ai suoi g-io·rni. Non avendo i consigli e gli affidamenti dei medici locali consultati apportato miglioram·ento aJ.cuno al ~110 stato mentale, ì inferm 0 nel febbraio scoTSJQ (1920) ·f.u oon1datto .a P.alermo dove fu vjsitato da 11n .sifi.lognaifo, il ,p rof. Mannino, e uno specialista di malattie genitourina rie, il tprof. Cimino.. Il Mannino non riscontrò segno alcuno di 1sifiJide, ma, per aver maggiore sicurezza nel suo giudizio, consigliò la reazione del Wassermann, la quale riusci negativa. Il Cimino dapprima ebbe dei dubbi che si f-0sse trattato cli un rene sifilitico, ma, essendo q11esta infezione esclusa dall'esame già fatto e dall'anam.n esi, opi·n ò che il tumore fosse stato prodotto da iniezioni di paraffina. Praticò lungamente l'applicazione cli compresse bagruate in acqua caldissima per accertare se il caloTe dimin11isse la consistenza del tumore e credette, dopo il loro uso, notare UJDa limitata mobilità fra i du·e poli del1o •Stesso. Per ogni bu·on fine, constgliò di praticare iniezi·oni di ca.lmne1'ano pe.r un :>aio di mesi, e nel caiso ·c!he :iJl tumQire n on avesse risentito influenza di :sorta e 1o stato ment.ale si. fosc::e mantPsnt1to nertu•r bato. si av:rebbe pot11to fa.re l'emicastrazione per togliere la causa della usicosi ohe tortu.r ava l'i.nfermo. Ritornato in fami',!lia il C... , ehb·e pnatir a t.e 11e iniezi·oni di calomelano senza alcun vantaggio. Continuò a, stare tacit·urmo .e jnsonne. ad av ere .attacchi di ·angoscia come p el passato, ·con ten·denza a cQ!ffimPttere atti contro la 1s11a pers.oin a. L'i·n ferm.o è gi ov.an°e, d·i .foir te costituzi·one, di me1dia statura, con nio tevole svil1J.ppo detlle mas_ se muscolari. Sta tacit11r.n·o con 1o s1gu.ardo fissato iln basso, riooonde con poche p1arole e spesso con mo11losilla1b i .all1e dom·a1n.de che gli vengono rivolte. C.J'led.e ieh1e l'infermità dei testicolo, gli abbia me'11-0mato la !unzione ·genitale e una ta.Je ide.q, fi·B1sa. ·ch·e ·ne~suno a:ngomie nto viene a modificare. 1o t-Ormenta, lo I"ende :insonne ed agitato. Al lato sin·istr-0 .d1el1'e b otrs,e, ·a~ mosto del testi.cnlo. nrieic::entn 'lllJ'l tnmo1rp dru:ro della gl'lossezza di lln limone, a s11oerfìcie regolarmente liscia. il 01.1ale, nella stia parte mediana, ha 11na. depressione a soJoo, chie la divi1d·e ia1 dl1e p1a;rti, 1
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una anteriore e l'aJtra posteriore, strettamente uin.ite fra Loro, ma .a etti si p1u ò i.mip1,ime:re limita ti·ssim.i movimenti già constatati d.aJ pr-0f. Cimino. Il tumore nella sua parte postero-superiore si contir1l1a col cordone, che presenta un rri,g:rossarnento diminue,n te dal basso in .alto fino a_,ll'an;e1lo inguin·ale ester:no. La p.resenza dti qu·esto tumore che compre•n deva jl testi.col.o sinistro .e 1si pTo1ungava l:ung.o il car.d·o ne, sicur.am·e nte agiva come caiusa ·depres&iv1a suù1a psiche d1ell':inferm·o ~ cagio·nava quella forma paranoica ·che da oltre 6 mesi, oon lievi oscillazioni, sj manteneva persistente e aveva dato lu·o1go a teintativi di s~1i.cidio. Il tumore, come sempre ha affermato l'ammalato, fu .caigiGnato da CL11·e ini.e zioni di liquid 10 i.mp~eciis·ato·, fatte a l\1esisi.n a, quindi dovieva SUJpuo:rsi dovuto .a questa sostanza imiettata, e doveva in conse~uenza considerarsi innocuo al1'orga,n ismo. Ma essenù-0 fallite tutte le cure .fatte fino allora, per apportare la calma, vinoere l'inso·n nia. stimi01a.J'le l'.a;pp.etito, eco., il solo me~zo che am:pariva .potere .a.rreca.re il miglioramento, era di fare scomparire il tumore con atto •o vera tori·o. Ce•rt:amente n.on poteva assi<''ll·I"Air si c·h e l'operazione .a.v1e•s se ipo,tJuto dare lo snerato esito favorevole. Quindi, con tutte 1.e riserve possibili. io p•r op.01si, co m1e m•ezzo di oura. l'asiportazionie detl tumorie. A·ccettata qt1e. sta mia pronosta. mi aocin&i ·all'atto operatiori·o., il 29 marw 1920. Rasi i peli del1a regi·one, fatta la disilnfezione della pell·e con .alcool e tintuir.a di to.dio, mediante iniezioni imteT'stiziaili ·di un.a 1Sol11zione di cocaina con ·a,dren1aJina, otte1nni una sufficiente .anestesia locale. Con imcisi onei l'um~a 1dall'aJ tezz.a dell'anello inguin aiJ.e .estertno alla parte inferi.ore d1ella bo,rsa sintstra, te.,gli-ati. la peliJe, la q11ale, a. mezzo di tess11to infìltr~to e dt1ro, era attaccata fortemente alla sottostante tume·fazione, con paziente e laboriosa dissezion.e, staccai questo tessuto anormale dalla pelle, daJ setto e ,d·egli altri tessl\1ti viic.i:ni che ·appariv·ano sain:1• . Il turo.ore eTa focm.ato da diUJe v:alve che ooprivano il testicolo •sinistro il ·q u.aJe atp~ruriva sano. Per cui stimai ;prud·ente n.on fare l'emicastraz,i·one, ma ·spi:nge·re il I.avo.rio ·di di1s.seziorne nella l>O..rte interna per liberare il testicolo e i.I co1rdo1n·e .dal tesS1Uto duJ'lo .an·o1rm a1le che lo rico·prriva. Il .risultato fin·ale dell'.atto 01perator1o fu atti.mo, essendo.si conservato i1 testicolo e il suo cordone. Il taglio cutan·e 0 fu .sutn.r ato, la guarigion e a vvanné per prima intenzione. 11 risultato faNo·r·evo1le dell'int1e.rve111to ~hiruir gioo con 1a con.servazio:n·e del testi colo .annortò un notevole e rapido miglio.r ame.n to n el diie;t11rbo p.sichico. Il .c... cominciò .a p!'endeir s onno e ad avere fid•u cia nella :S\.l.a g;u.arigi.omie. Si mise al lavoro, dapprima svogliato, ma in seg11ito. oon gr.a1d11.ale e cre.scent.e atten-zi·one. cominciò a divenire 1socievr01 e ·e dopo drtJte mesi .sii poit eva ritenere gitlaTito d~Jl·a sn.a. psic.01si. Le due valve che involgevflno il testic0lo avevano lo spessor.e di 1'5 o 20 mm. Me~i in a1lco1ol •etilico f11rono m.and::lti al n.rof. Uo-o Sioli, 1 C1Jl'I1~tit1 1to d.i Anatomia Patoloiir.a d 1 Pll'u'ni,1·e1 rsit~ di Pale rmo, ner l'ec:::.rume isitol o~ico e il poosibile arcertamento de.ll·a .sost.ainza injett~ ·t~., Il risultato di m1e1sto eis·ame. ·!N11sta la I'elazione man.datami dal •nl'oif. ·S.oli. è il seg-t1ent.e: L '·e sarrn~ mi ero.scopi co del tieseuto inviato 1
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dimostra ovunque 1.a me:rlesuma struttura: si tratta (li ur1 tessuto di grant1lazione ad evolt1zjone già avanz,ata. Infntti si vedono a mpie PATOLOGIA GENERALE. ti aivate di te~snto co11n ettivo fib!'"oso, ricco dii fibrille e p cve11~0 di nt1r. lei che in a lct1rui. pu·n ti L'eredità morbosa. co ti tu isce un tessuto compatto e in parte deIn qual momento si può parlare di eredità morbosa? l imita d egli spazi :regolarmente rotondeggianti, vuoti. Il connettivo in molti punti ha subito Un neonato, nt1trito al seno, il quale preu n·a più o meno estesa can a.lizzazione. Si ve-dono in pa,r ecohi p.u nti, focol ai d'infi1trazi{)!!}e par- senti in seg11ito ad assorbimento del latte mavi cellUJlari. Il tessuto è ricchi.&simo 1di v.asi san- terno dei fatti morbosi, !)UÒ essere considerato in preda ad inft11enza ereditaria? g uigni ·èLi cali:bTo alle volte c: IIlsiderevoli, C<)'Il pareti iper 10 più fortettnente ispessite. In tal-uni Logicamente bisogna (Boulanger : L e Scaltratti, il tessuto è così finemente e regolar11el, 1920: conferenza tenuta nella Société Beln1ente cospar so di oavità roton.deggia.nti, da ,as_ ge d 'E11génique) negare ciò. Nel caso in esast1mere un asp etto aJveolaire tale. da n·ic ordare me i1on vi è più eredità morbosa di qt1ella che qn a15i il pn.r en·chim a p.0Imor1aPe. In q1uie sti 1p1uni •uò riscontrarsi in tln bambino divent1to mati le cav·ità a Ile volte contengono una sostanza ch e ass11me fortem·e nte l'eosina e_1'ioorda - p el lato in segt1ito ad ingestione di cibi contenen~t10 aspetto u11 poco la colloide tiroidea. • ti una tossina od un veleno o non contenenti Diagriosi istologica. Teis s·ut.o cti gra.nru.latutti gli elementi indis1)ensabi1i a l suo accrezion·e di .d ata non 1r'fec e,n te, prodotto cia .sostruoo1a scim ento od al &110 tenore di vita. Un lattante est.ranea di natura n ·on precisabile. E scluso oompletamente il dubbio di bla.sto- dà segni di alcoolismo se la madre o la nt1trice s i alcoolizza110; tm lattante soffrirà di beri-bem a ». N·ella lettera: ,di aicco·m p a,gnaimen:to inviataim i, ri, di scorbl1to, se la nutrice non gli somminiil Soli mi scriveva inoltre : Non ho potuto stastra qt1ei dati indispensabili elementi nutritibil~re la natUJr.a della sostanza ini·e ttata,, cosa vi: in ambo i casi non è certo in gioco l'eredich e credo dovrebb e c s.~ere di :notevoJe inter-esse tà morbosa, così non lo è nei casi in cui il sci entifi co. però l'avverto che pezzetti di tessuto bambino contrae una infezione dai genitori. t aglit1zzati, essiccat i e messi a bollire in accp1a, Dobbi amo tener dl1nq11e lontano la paro l ~1 l a s ci.ano separ.a:re un.a. n.ot eivolissima quantità er edità allorchè si parli di fenomeni da aldi graAso che certamente n.on è in p1~op101rz ione a qt1ell0 ch e può 00i11t1en er·P 1111 tessuto in adipe. lattamento materno o da contatti fra genitori Si tratta aHora di iniezione di ·sost a nza ~rassa, e fancit1lli: avlltasi la nascita non si pl1ò paro add~rittura di p·aflaffìna? Ad ogni modo è l a re di eredità, in quanto l'er edità si è stabiescluso in maniera as·soi.uta che 1sd. tratti idi lita molto tempo prima della nascita. \'ero tumore». Vi è forse eredità dalla madre al fi g lio duLe ini eziorui interstizi.ali di p a raffina, p er -00tl- r ante la vita intra11te rina di q11esto? No: tal mare depre.ssi001i, 1Per coir.regigere diefo.rmità ap- come non è possibile er edità ne ll'uovo di pollo allorchè è emesso: dt1rante la gravidanzn s i p ar enti, soTuo div·enute frequenti in ehirUJr:gia. P-0trebbe J'liuscil'e .f acile l'esame dtei tessuti che può avere una trasmissione di infezioni, ma furono in.filtra.ti con tale sos·tanza, pìre1sentan- 11esst1n fenomeno ereditario. Supponiamo che una madre si avveleni in d osi eventu a lm einte l \occa~dome del loro studio 11n certo momento della gravidanza; se il suo tstologico. Io igno.r o se l l'Il taLe stt1 diio sia st ato llambino presenta in segt1ito dei fatti patolo1 fat to e se le l·esi 01n1. ri s.con•t r.ate si.ano an1al-01ghe gici, possiarno p a rlare di eredità morbosa? a quelle Buperiormente l i ~ contrate nel p ezzo In nesst1n caso. La madre è servita semplianatomico da me e~ tii pato. Qual<>ra lm a tale cemente di veicolo a l veleno ner l'embrione similitudime jstorogica peir avventura fosse sta_ o per il feto: essa d eteriora t1n- organismo, lo ta 1a\~1cOJTltrata o .si d1ov esse riscon tl'aI'le, allora t1ccide, magari arrestandone lo sviluppo, ma i d o,·rebbe am•mettere che l a sostanza ini·ettata r1ulla a lt1i trasmette per eredità. e trasmette fosse stata Jn. paraffina. Nel caso contrario in la madre al figlio, dt1rante la gra ' 'idanza, un c ui t1na tale c-0rri sp on de11za d i lesioni istol-0- microbo patogeno, essa 10 contagia semplicegiche i1on ci f asse, allora dovrebbe fondatamente, non gli tra~mette nulla ereditariamente: così di contagio e 11on di $ifilide ereditaria n1ente crede rsi cl1e il liquido iniettato fosse di n ~ltt1rn (live1sa. ~Ia !>Url1011p o coi dati ch e bisogna parlare alJorcl1è i tre1)on emi della maabhi i110 i1on è p o ·c;ibile ~tnbiJire la ootanza ctre passano a ttraver so In placenta nel feto. . è e r edità, m a, il più ~avente, infezione si la cu i pre enz.a. n ei tess11ti sia caipacE> di provoc.1 1·e ta fo1mazio11e <li den o te uto di gra11u- l1a ancl1e q11ando l't1ovo o lo spermatozoo, sono infettati da ltna ql1alsiasi mnlattin. Forel cl1ialaz·011e com e nel ca:=o uneriormente . riferito. mò la deteriorazione rl e i ge rn1i nei ae11itori. • :\! enfi. ottobre l!l?O. })lastoforia o falsa er ed ità: nncil1e q1ii la pa-
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i·ola eredità, sebbene proceduta dal « falsa», è f1~ori luogo perchè si tratta (}i un fenomeno cne nulla ha a eh.e fare con l'eredità: è una malattia della cellt1la riprodt1ttrice la quale, deteriorata, cessa di esser capace, anche con l'unione con una cellt1la riproduttrice sana di sesso opposto, di riprodurre un essere normale, simile ai suoi progenitori. Utilizziamo per esperienze infatti invece dell't1omo o della cavia, 1ma stella di mare o un pesce le cui uova sono emesse non fecondate, ed i cui spermatozoi sono portati nell'acqua al disopra delle uova: se in un certo momento noi deterioriamo le uova o g·li spermatozoi con un ql1alsiasi veleno, è chiFLro che non si avrà nessun fenomeno di eredità. Noi non parleremo adunque di eredità mor})osa, se non quando le cellule riprod11ttrici trasmettono dei caratteri morbosi che i genitori posseggono: q11esti caratteri non debbono fatalmente essere identici a quelli dei genitori, ma esprimere t1na modalità di reazione patologica al le infJu~~nze ·esterne; la qual cosn spiega come l'ere.dità mor_b osa più freqt1ente rton è simile, ma. dissimile. DEGENERAZIONE E DIATESI.
I discendenti di esseri intossicati o malati, r1on somigliano ai genitori: sono deboli, me110 vigorosi, con affezioni nervose o mentali, che nor1 hanno av11to i loro procreatori; essi ~ono dei deteriorati, dei d.egenerati . L'origine del male in tal caso va ricercata non nelle vittime, non nelle cause immediate che le circondano, ma nei genitori apparentemente sani e. vigorosi: può esser l'alcoolismo cronico, accentuato, di uno o di ambo i genitori, ovvero l'alcoolismo progressivo di t1na serie di coppie procreatrici, ed allora la degenerazione si impianta, irrimediabile, dopo varie generazioni. Tuttavia bisogna ammettere che un degenerato non dà ll1ogo fatalmente ad un essere più degen·e rato di lui, ma che in certi casi è possibile l1na rigenerazione temporanea o definitiva. Guardarsi bene, però, dal credere cl1e tin essere sia inclenne da degenerazione sol perchè non presenta le stesse tare dei genitori: un epilettico potrà avere più figli non epilettici ed epilettici, ma i primi saranno dei deboli fisici, dei deboli mentali, dei deboli morali, dei tarati insomma; nel mentre esseri normali non ve ne saranno mai. La degenerazione è dt1nqt1e dovuta alla blastoforia o deterioramento delle cellule riproduttrici. Stabilitasi q11esta deteriorazione, essa diviene in segl1ito ereditaria e si propaga di generazione in generazione senza poter es-
ser debellata anche con incroci con soggetti sani e normali. • Una intossicazione passeggera è, ora, capace di produrre questa deteriorazione? Pinard l'ammette per le intossicazioni e per le inf.ezioni: tifo, influenza, g·otta, reumatismo arti,c olare. Charrtn 1-0 ha dim.o.strato spe;rimentalmente. L'alcool, la cocaina ed a ltri veleni sono capaci di produrre ql1ei disturbi che diverranno in seguito ereditari, anche dopo t1na sola intossicazione. L'EREDITÀ MORBOSA.
Noi vediamo dunque che la degenerazione e la. diatesi sono ereditarie; ma noi le abbian10 viste nascere; è la deteriorazione delle cellule riproduttrici che le lha prodotte. Oltre ciò, sembra che esistano alcune malattie nettamente ereditarie ed alcune ac1 eredità similare. Esse sono le più rare e per la razza no11 presentano realmente danni reali e profondi. Un'infe1·mità ereditaria frequente è il sordo-mutismo : la consanguineità non ha alcuna importanza per produrla, ma allorchè la sordità esiste, essa si riprodurrà con facilità nei discendenti dei consanguinei. Si potrebbero citare anche dei casi di atassia famigliare, di paraplegie spastiche, di o.miotrofie, idiozie amaurotiche, di mioclonie ed anche di demenza precoce, che sono dunque ered itarie. Infine l'emofilia è uno dei tipi di malattie ereditarie : ma mentre i sordo-muti tendono a dive11irf numerosi, gli emofilici no. Eugenicamente dunque l'eredità morbosa ci insegna che bisogna impedire ai rari emofilici, ai numerosi sordo-muti, ad alc11ni atassici familiari, di riprodurre, e che oltre a questi bisogna evitare la produzione dei degenerati e diateRici, degli isterici, epilettici, par.alitici, deboli di niente, mostri, ecc. Ma ciò sarà inefficace finch·è la società permetterà agli individui di deteriorare i loro germi con i veleni sociali od industriali, poichè nuovi degenerati e di~ tesici si formeranno a mano a mano che moriranno gli antichi chiusi 1n asili o colonie, nell'impossibilità di riprodurre. CONCLUSIONI.
Se vogliamo brevemente conchiudere diciamo che non si possono chiamare malattie ereditarie a ltro cl1e quelle le quali, esistendo in ltno o nei due progenitori, si trasmettono ai discendenti secondo le leggi di Mendel, Galton, Naudin; ovvero la degenerazione che pro(luce nei discendenti una serie di tare patologiche dissimili (isteria, epilessia, imbecilli,
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IL POLICLINICO
tà, mostruosità, ecc. ), ma ripetentesi nelle generazioni SlICcessive quasi irremissjbilmente. La degenerazione non è ereditaria che alla seconda generazion e : prima, non è che l'espressione della deteriorazione dei germi nei primi pr ogenitori. MONTELEONE.
SEMEIOTICA. I riflessi dell'apparato genito-urinario. (J . ~I. BARTRINA.
. Presse M édicale, aprile 1921).
Il ganglio simpatico mesenterico inferiore scoperto da S. Gil Vernet e F. Gallart Manès n el 1920, nell'u omo, stabilisce relazioni manifeste fra i plessi renali, fra il plesso rena-ureterale e la vescica, il colon e il retto, l'utero e gli annessi nella doinna, la prostata e le ves.cichette seminali nell'uomo e, probabilmente, il testicolo, l'uretra ·e i corpi cavernosi del pene. L 'A. nota la necessità di stu·diare sulla gui·da di tale reperto anatomico tutti qu·ei fenomeni che si raggr11ppano s0tto la denominazione di sintomi riflessi de.ll'appa.rato urinario. D·edicandosi specia lmente allo studio d ei riflessi rena-renali cita 11n caso riguardante un inferm o di 34 anni a ffetto da calcolosi renale destra. Operato due volte, l e coliche renali si erano manten11te invaria te e l'esame radiografico dimostrava la presenza di un calcolo nel bacinetto del ren e destro. La quantità di u.r ea eli1ninata era assai al di sotto della norma, la costante ureo-secretoria di Ambard elevata. Col cateterismo degli ureteri si ottennero nelle 24 ore ql1antità ugua li di urina tanto a destra che a sinistra; però la concentrazione ureica a sinistra era il doppio ch e a destra. Lasciando in si tu. i caratteri per 3 giorni, si ebbe lln al1mento di q11asi del doppio delJ'u:r e.a eliminata, mentre di poco variavano i volumi. L'A. ammette ch e in tal caso si aveva una inibizione renale riflessa, e che, sotto lo stimolo del cateterismo,. veniva eccitato il plesso simpatico l'enale con 11n miglioramento della funzione. i poneva quindi il quesito di un intervento chirurgico che portasse all'abolizione d el riflesso rena-renale, ma le condizioni dell'infermo, e specialmente la .s car sa eliminazion e ureica, che era sce'3a sino a gr. 1 per litro, e l'alto valore della costante di Ambard imponevano numerose riserve. L ' ir1fermo volle essere sottoposto ad intervento. )Qu esto consistè in l1n a nefrectomia. Nei d11e gi orni con sec11tivi all 'operazione si ebbero fenon1 eni g ra\'i: poJc;o pi ccolo impercettibile, r esp iro zio ne superficiale frequent e, s11dori freddi, estremità frerldP. Q11antità dell'urina emessa
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150 em e. Il terzo giorno le condizioni migliorarono, la c1uantità dell't1rina salì a eme. 2000, l'urea a 34,206 per mille. Il miglioramento continuò progressivo, sino ad una quasi completa guarigione II caso riferito suggerisce all'A. numerose considerazioni sull'importanza dell'elemento nervoso nelle diverse affezioni renali. Egli ritiene che la sernp-lice nefrolisi, o anche l'isolamento dt3i vasi del peduncolo renale possano esser.e di grande efficacia in casi determinati . TR.
OINECOLOOIA E OSTETRICIA · La diagnosi ginecolo~ica. Errori per spostamento di organi. (R . PETERS ON. Th e Amer. Journ. of. Obstetri.x
and Ginec. Novembre, 1920).
La facilità di una laparotomia esplorativa svaluta attualmente tutti gli accorgimenti, le fiQi osservazioni e J.e sottili deduzioni che una volta si mettevano in onera -oer arrivare ad llna diagnosi difficile. Ciò non è giusto. In alcuni casi può pure esserci controindicazione ad una laparotomia esplorativa, anche se questa non importi immediato pericolo. In altri casi, se può bastare la di~gnostica clinica, perchè imporre crudelmente un'operazione chirurgica a chi si affida alla nostra scienza e alla nostra coscienza? Affinare dunque le armi diagnostiche non chirurgiche è sacrosanto dovere sempre per il l\iiedico. Voglion si qui riportare alcuni casi, nei quali, se la storia clinica e l'esame obbiettivo fossero stati accuratamente esegt1iti, metodicamente e con spirito critico va ll1tati, si sarebbe potuto arrivare a d un a diagnosi corretta senza troppe diffi coltà, ri sparmiando alle pazienti il castigo crudP-le di ltn'operazione int1tile. Caso 1° - Prolasso della tron1ba destra attraverso un'incisione colpotomica interpretato per granuloma. Forte em orragia per l'escissione di un pezzo per l'esam e microscopico. Mrs. H. J. A., oper ata di colpotomia per t1n accesso pelvico di destra, dopo un anno e mezzo s i presenta a ll'esame obbiettivo per un dolore pelvico che l'affligge da parecchio tempo. L'u tero è ingrandito e fi sso, ambedl1e gli anne~si aderenti alla pelvi e dolenti, in corrispondenzn. clell'antica incisione si sente protrl1dere un corpjcciolo irregolare della grandezza del polpastrello del mignolo, che con lo speculo si mo~tra color cresta di gallo. Si escide ltn pezzettjno per l'flsrime microscopico, e ·u na intens~ e1norragia ~eglle , dhe vien frenata solo con lo · zaffo vaginale. i diagnostica gran11lomn. L'e-
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same microscopico git1dica invece che è una porzione di 'fromba. La laparotomia conferma questa diagnosi e rimuove le due tube ed un'ovaia. Orbene, bisognava arrivare clinicamente alla diagnosi corretta: un granuloma inciso non può sanguinare tanto quanto fece quella Tromba; un prolasso degli annessi dev'essére tenuto in considerazione do1)o un'incisione od una rottura del forni-ee vaginale posteriore. Non è difetto di Sciienza una inettitudine a sapersene servire che guida ad errori simili di diagnosi. Caso 2° - Rene cistico nella linea mediana apparentemente venuto f11ori dalla pelvi interpretato per cisti ovarica. Mrs. S., di anni 64, vedova, con menopausa da 16 anni, un anno fa cominciò a sentir fastidio e dolore nella regione lombare e nel fianco destro; tre mesi fa le si disse che aveva un tumore. Avverte dist11rbi di stomaco, senso di pressione e di dolore alla defecazione. All'E. O. l'addome è uniformemente disteso, un po' più a destra che a sinistra, da una massa che a destra arriva alla spina iliaca anteriorsuperiore e all'arcata costale, mentre a sinistra dista due dita dalla spina iliaca anteriorsuperiore e non arriva all'arcata costale; detta · 1nassa è molle, ela.stica, fluttuante; ottusa a destra, timpanitica a sinistra, alla percl1ssione; appena appena vien raggiunta dal polpastrello del dito esploratore ad un riscontro vaginale, a livello dello stretto superiore. L'utero è atrofico, gli annessi non si palpano. Si diagnostica cistadenoma dell'ovaio destro. Si opera e si trova un rene cistico dhe spingeva l'intestino cieco a sinistra e non contraeva rapporti con la pelvi. Orbene, clinicamente bisognava fare la diagnosi: v'era una storia netta • di dolore al fianco destro insolita nei cistadenomi; non era stato tenuto il conto necessario del timpanismo rilevato nella parte sinistra de1 tumore; non si era ricorso, come di dovere, all'esame urologico, il quale avrebbe mostrato al cistoscopia manchevole il flusso dell'urina al lato malato, ovvero fl11sso continuo e non intermittente, e avrebbe dato importanti reperti al cateterismo · 11reterale e consecutivo esame funzionale. Caso 3° - Enorme rene cistico sinistro preso per cisti ovarica. Mrs. G. L., di anni 47 : quattro anni fa scoprì. una massa dura della grandezza di un acino d't1va nel quadrante inferiore sinistro dell'addome, che da allora è andato semore niù distendendosi, senza che lo stato generale n.e risentisse, e senza neppure disturbi locali. Al1 '~. O. si nota una massa che in alto arriva
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all'apofisi ensiforme, e a destra invade tutti e due i quadranti superiore e inferiore, mentre sembra .originarsi dalla pelvi a sinistra ove riempie di sè tutto il quadrante inferiore addominale; è liberamente movibile, ed è spostabile anche nella m.età destra dell'addome; il suo · p11nto più prominente è a sinistra tre pollici in sotto e in fuori della cicatrice om})elicale; ha un polo superiore più piccolo, solido, e duro, e un polo inferiore. più grande r1ettamente fluttuante; è facilmente palpab!Je étl riscontro vaginale, e dà una sensazione netta di .fluttuazione. Si diagnostica cistadcr1oma multiloculare dell'ovaio. Si opera e si trova cistico il rene sinistro, donde si aspirano 2200 eme. di liquido prima di -e seguire Ja nefrectomia. Anche q11i si aveva il dovere di far bene la diagnosi: la storia parlava di una piccola massa, quattro anni prima, nel q11adrante inferiore sinistro dell'addome; l'esame ,dell'utero e annessi , completamente normali doveva far pensare aq un'origine extrapelvica di una t11mefazione che nella sua massima esplicazione ~embrava intrapelvica; non cloveva trascurarsi l'esame uroscopico; non l'esame rettale. & colpa del Medico, se si esamina il caso con un preconcetto, senza tener • tutti gli elementi in conto. Caso 4° - Rene pelvico congenito in donna senza vagina, preso per ematometra e punto per mezzo di una incisione tra vescica e retto. Miss M. Z., di anni 17, è ~tata sempre sana p11r non avendo avuto mai mestruazione. Una volta mentre parlava si senti nervosissima, tetra, ·molto irritabile,. pur senza alcun dolore, il che la costrinse a letto per tre settimane; ògni tanto, d'allora, simili attacchi si sono ripetuti. Nell'addome un dolore sordo si ~ notato poi, ma nessun dolore acuto. All'E. O. i caratteri sess11ali femminili perfettamente normali, clitoride e labbra normali, meato urinario la rgo con eversione della mucosa, ostio vaginale assente, ·e same rettale indeciso ma indicante però una massa rotondeggiante all'estremo del dito esploratore. Si diagnostica Ematometra. Si procede all'operazione: dissezione del perineo, arrivo sulla massa dura, jncisione di questa:· ecco venir fuori invece del sangue ristagnato n·ell'utero pres11nto, un'abbondante emorragia che a stenti si frena, col tamponamento: era un rene cistico pelvico) con assenza di vagina e di utero. Anche qui era doveroso far la diagnosi prima: l'esame uroscopico e funzionale completo del rene, l'esame radioscopico delle logge renali ce l'avrebbero fatta fare, sol che avessimo pensato, com'era di dovere, a l rene per una massa della pelvi in caso di aplasia di una data se-
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zione degli organi genitali. Prima di far un'ope razione sull 'H.1)par a to genito-urinario è assolutamente n ecessario di averne nozione comI>leta con tutti i rr1ezzi che la scienza attualmente lha sotto mano. Casi simili sono riportati nella letter<.:ttt1ra m edica e da essi si sa r ebbe dovuto a1)prendere.
scopici, uro "copici, di laboratorio, ecc., vann·J t11tti messi a profitto per dare ad una diagnosi t1n'impronta di certezza, che non è dignitoso nè umano voler trovare in un'operazione chirurgica, ch e si l)UÒ evitare.
Caso 5° - l\1ilza ectopica aderente alle pelvi fi ssata su di un titero retroverso, interpretattt per un fibroma t1terino. Mrs. . \'' ·, di anni 39, all'età di 19 anni ebbe t1na g r·ave cadt1ta, in segt1ito a lla quale non potè cammi11are, e a vverti forti dolori nel basso ventre. Questo stato mig liorò, ma ogni t a nto, indipendentemente dalla m estruazione, avvertiva i dolori addominali. Si maritò. Ora è grandemente obesa. L 'E . O. è molto difficile, 11erò si riesce a notare una massa nelle pelvi, i>iuttosto dura, più verso destra, dolente, che poggia s11 di 1111 t1tero retroverso. Si diagnostica fibroma probabile dell1utero. Per evitare alla p aziente obesa una laparotomia si tentò la via vagir1ale, ma p er la grossezza del t t11nore si dovette ricorrere alla via addominale: s1 trovò una milza ectopica aderente al peritoneo vescicale che fu portata via e per il che ness11n •disturbo si 11otò. La diagnosi clinica ci ni veram ente era molto difficile per causa a nche dell'obesità della paziente, oltre che delle a d er enze contratte dalla milza migrata. l .'incis;ura &plenica non si poteva rileval'e. c:·era però la storia che m eritava una più a ttenta valutazione : una caduta, che, d'altronde, non s'accompagnò con la sensazione di una massa che scendesse dall'alto a l basso. Vien fuori un nuovo m etodo di osservazione radioscopica, lo 1:> n eumoperitoneo, l'iniezione cioè intraperitoneale di ossido nitroso o di ossido di carbonio, che, perfezionato, m etter à il l\1edico r1ella condizione di diagnostica r e con sicurezza t111a milza ectop ica. Da questi casi e da moltissimi altri nei quali le diagno "i più str ane furono forml1late (1). e. il caso di Cha dw ick in cui uno stomaco i1rola sato ft1 aspirato dal fornice posterior~ i1ella convinzio11e cl1 e si trattasse di ascesso pelvico) quando av rebbero pott1to essere evitate e stabilite con precisione prima dell'operazio11e, si dedt1ce: 1° che la tori a e lini ca 11011 è 11n l t1ss0, 111a va attentarn e11te disct1 S<l e vagliata; 2° ohe re. a.r11e obbiettivo deve te11er cor1to e pot e r SJlicgare tutti i 1>articolari del r eperto; 3!) cl1e gli ec;n111 i st1s idia ri cl1imici, radio-
Il processo canrrenoso nell'angina di J,udwig.
N.
GENTILE.
CHIRURGIA. (E . L . PEYRE. Presse M édicale, 3 novembre 1920) Si è molto discusso se l'angina di Lud"\vig fosse un'entità nosologica a sè, oppure una for• ina flen1monosa comune. L'A. crede che il problema \' a posato in questi termini : .l'angina idi Lud\.vig è esse?Wialinen1t.e un flemmone o una ca ne r ena? E ritiene che con la seconda ipotesi s i potrebbe g it111gere a concezioni più chiare ~11lla sintomatologia, sulle lesioni che si riscontra no, e sopratutto a una linea di condotta operatoria più precisa. Riferisce un caso che cli 11icamente è tipico per la cancrena, sebbenl! n1an.chi l'esame batteriologico. Si tratta rli t1na l)aziente di 42 anni, nella qt1ale si sviluppò una ti11gina di I ..udwig dopo l1n'estrazione dentaria: l'A. al secondo giorno intervie11e con tin"incisione m edia na mento-ioidea, senza anestesitl. Inciso il miloioideo fuoriesce scarso liquido brurtastro, f etidissi1no, e gas sotto pressione. Un 11liic·colo sbri.g1ilamento bilaterale permette al dito di 0.Sl!>Ortare flr.am·mienti ·sifaceflati d·t -0dome rip'U!gnante: si sitabilis.oe um'irriga.zione continu1a con ìiqu.i1do d i e 1akin. Otto giorni dopo, mentre già vi era notev.0tle miglionam.entQ, la paz. ha b·r ivido, feib1b re .alta, ·e I.o istato g.enerale cliviiene gnave. Nulla alla r egiorne sopraioid ea: La gu,a,ncia sinistl'la è g,onfi.a e oaJd1a, 1' edem..a collaterale è cospicuo, i1 d o1olre alla piressione si presenta netto in av,an,ti d1ella bra;nca montante del mascellare inferiore. S'incide secondo 11 li·n ea di .J.agerr (dalla oomn1issura 1a.b iale wlla branca montante) 1e con la .sonda scanalata i s vuota uina pioco•1a r accolta ccme la •p rece.d·ente : iiITi1g.aZ'ione col D,akin. No tevole mi_ gliooamento: d opo dieci giorni tumefazione cve'pitante ahl.a r eg'iona t emporal1e, sottorbitaria, e mastoidea sinistr.a (1e precedenti tumefazioni no1n erano crepitMlti, per 1a profondità del focolaio), temperatura elevata, buono stato geil11e:riale. L'inciisione evacua pochi .detriti fetidi e gas : 1 i'Ilfligazione cor1ti.nu a ha pre"to iragione della compli canza e la m1alata e.n·t ra defìniti·vam e11te in convalescenza. In quec;to caso, piuttosto che a successive n1etasta"i della p1imiti\'U looalizzazione opra.ioi d en, l,A. pensa a tre m a nifeskuioni indir> nde11ti -nrovenienti cio. cuna dallo _tesso fatii0 1
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iniziaile, la lacerazi1one della fibromucosa alvieo_ la1,e, per la qu.aJe penetrano battevi diven.ru.ti virulentissimi, che possono seguire la \'ia venosa o llia li11fiatica, o entrambe. In .ciò ·segue 1 opiniorlie di Sebiletau, ohe desor~ve queBte dtuie forme dii setticemi1a booc·a1e1, la litnfo,fLemmonosa e :La flebofler1uno1n osa. L a prima 1Jt1ò sussiste11e ·senza vi:sentim.ein to g.liand·olM"le, peir ·diffusione de1la linfangite ipervirulanta al oehl.l\llruN ciroostrunte. E si l)UÒ .av·ere unia to.sSiie·m 1a m·o rtale com un minimo di disordi11i lo.cali, ·c.omie in ce.i~te .forn11e ,di c1ancren1Ja. N1el -0rus.o clinico rif.e1'ito 1a 1ocalizzaiz,ione sop·r aioidea sii p1u ò .r itenere t1na cellulite consecutiva a linfangite; le altire due liocalizz,azi-0ni si SJ>iegruno con 1a difit1siorn1e p.er ,·i;a venosa, conforme alle divisioni dell1a maisoell1a:re int.e1rna. Per l'etiologia l'Ml1gi·n a di L11d,,·ig è simile a quasi tutti gli alttri fJemmoni del col1o, si riporta cioè a lesi.ani cte1La mucosa. boccal e e ai germi che st1 quest,o v·egeta.n o, abitualn11ent.e atten11at1, non·chè a l1ai .aar~ie denf aria. Gli esam·i l1atteriologici, non molto n11m erosi, vanno rivelando nell anginu di Ludwig una certa prevalenza degli anaerobi, spesso associati a streptococchi. L anialog.i1a c001 •la oa111.cr1enia è gr.and·e 11eila sintomatologia e nell'e.v oluz.i.one. ·MaLesseir e ge_ neraile all'inizio, <::.11bi t10 1seguito dalla tume·f azi-One del pa,·irn1ento boccale; tratti alterati, faccia terrea, oc chi cerohtati. P1vest-0 si h·a delirio, insonnia., ·dispn1ea .s.og'gettiva non ·semp1·e i'Tl r.apporto col rreale impediim1en.to meccanico (·dispnea to.&Sica, ib·ulb.aire1) : f1eibb.ne .m odica, non sempre in rapipoirto ·aoo la gravità dell'infezione, po1.so cel·ere ·e ·cLeboiLe. L a tum1ef.az.i001e si mio stra .p oi net1a regi.on1e 1sopT1atoide1a, è talora T.•o t eivo1e, e d•u.ra; 1s1e rwm s'int.e•r viene e se iJ malato n on soccombe ])rima, comincia la mortifi.cazi.one, appaioo10 flitten.e rossastre, la pelle d.iviiene violaoea, e sopnaigigiiun1gie la morte n e.J collassc Né1aton, Boehlieir, R·eiol1U1S, oons.i1d.eran10 ran,gina di L11dwig t1n comune flemmone del collo; Lieterrier . ' Delol'm1e, Reyn.iier, 'T issi·er, Demoulin, Delbet v:edono inv1ecre ~a prevalenza del processo gangrenoso sull1-i:nfiammatori 0; H eyf.elder ne faioelV1a una canCTe'lla primitiva.. Sebileia.:11 l e fa Thil posto .a. pMe· ·n ella seirie ·del:1e setti.cernie bo·ccali. Tutti concordallJO nietl nicroTlosoer:n1e I.a grav.i tà, .p oi·Clh1è •d à •cilroa 11.80 % di deoesisi. L' A, ri'ti ern e .p1erl e ttame:rute p ara~orrua b il i le •l·esio1n i dell'.anigiina ·di Lu·dwig a q'U ell.le descrntt.e dJa La•rdem.n ois ·e Baiumel nella oancrenia, oon le SUie tre f()irm.e, .iipeirtossi.oa, 1ede. . mizzante, tumefiruc·e nte. Ra,.coomand.o di non con.f ondere 1 aiscaSISO caldo sopO"aioideo, tanto più benigno, con l'angin a di Ludvvig. 1
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L'A. ·conclude clbie l ·aingma di Lu.dwig v.a con_ sid.erata come un iprocesso morti.:ficatore puro, co1mpJii·oaito a t ossiiemi!a siovente f.atale, l)rovoca to tip1i.oamente dagli anlaJe'I\obi. Nean-che a.mrr1,ette ·Si d e1bba parlare di flemmone cancrenoso, par l'a:&soluta pl'levasl.enz.a dei f•en1om&li di in1fìezione geneir·aJe Stud fenomeru floig.istici locali. Amme1ssa l''1dentità co:n l!a ~amcreDJa ·g asso:s a, s' tmp1on:e t1n int·P.rvento il .p.i ù p101s~ibil·e precoce. Vi.e.n1e p1r:apostia l'incisio n e 0ri·zizontale soitt0mascellare (Delorme, Forgue), 1 incisione vertica:1e m.ediai1a, o due incisioni verti.cali, d istanti un oentim·etro, ·pa:ral-Leù.e al•la lf.n.eia m ie cli,asna, ·p e.r aprire sicnrramenbe erutna·m b e le log_ ge (~·elbet). EJvjtwe il clo.r of o.rmio, o,, m1eg·lio, ievitare ogn i .asn·e&tesi•a, .ed abb·revialf!e l ·operaz.i one, già per sè poco dolorosa, specie sui tessuti pro• fiondi neor.osati. OccoTr.e tJ~ave1rtsare il miloioid1eo: è utile completare l 'irn,cd1S'Lone mediania v·e.r ti·crule ·OO!Il. ·due co}.p.i di f.orb'i,c.e traJS'Ve.rs.ali p.err aprilf'e1 in ogni ca:so ern trambe 1e. ·Logge ·s1ott.01l]nguali. Più ,dJel drr'le·Tllnggi10 è utile l'ruspoirtazi.one rdigitale ·d·ei tessuti .sf,a;c1e·Lati: far seg;uire 8.pplioazi-0rui iodt0he biq1u otidi1ane nella cruvità, giazi.cm1e oont~nt1·a col liq.ui1do di 0 ·meglio l'iTri1 Daki.n, che produrrirà l a d~ss.ol•u.zi.onie jetoJ.itioa deli irammienti mfl11sc01ba.ri, e agigiunge .all' a.zi1one crti.mrlica qu1ella imeccamtoa ·di 1ava;ggio. Non è da tr.aiscu~are una sier.oter:apia .anticanoremiQsa in11en1siv:a. DoRIA. 1
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CENNI BIBLIOGRAFICI T ec hnik der wic htigsten Eingriffe, in der B ehandlung inner er Krankhei(en. E,d i to~i l\1a:I'IC'UJS e .\V em1er s, B onn.
STUR:-)BERG- :
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È un breve tl·at.tato idi te1cnica medica., sc·rit-
t.o .con m olto 01rdine, co.n .s emplicità e chiarezza. L A. non P.e:ricLe .m ai di vi·sta il suo abbiettiv-0, che è quello di d.a 1·e n.ozioni pratiche : ness una disct1ssione teorica, nesst1na entl!Il1erazione dottrinale di metodi molteplici. Le manovre tecniche, che egli e51Pone, sono le più abituali: l 'i11iezi.one s ott0i::utanea o endovenosa, le punture esplovative, la lavan.da gastrica, il salasso, il clistere, ecc. P er ognuno di questi interventi, in m odo piano, egli comin cia col 1d·escriv.ere l'istn1rnentario e i requisiti che deve avere; la tecnica d i ' i1ntervento, le indicazioni, i pericoli,, gli erT0 ri. Questo voltunetto i1on ha. p1retes.e di trattato: ma crediamo che e.sso ris'Pon1da pienamente allo scopo, pel quale è stato scr itto, di essere cioè una guida per lo student.e e1d il m edico !p'fatico. sabatini. 1
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lL POLICLINICO
(ANNO
XXVIII, F ASC. 25) •
B 1LLINGS: 1·he pratical medicine series. Vol. 1°, series 1920. - The Year Book Publi · 11~' Chicago. A chi non ha il tempo e l'apiportunità d"i seguire .sulle rivi -te i progtressi della J:e·tte·!'ao tura, specialme·nt.e di qt1ella inglese ed americana, e che ama di trovare raccolta e selezionata in volum-e J.a parte più interessrunte deLle pubblioazioni moderne, il libro potrà essere molto utile. In esso son.o raocolte le nt0vità più im:po.rtanti &ulJ.e malattiie infettive, sulle malattie del mediastino, dei bronchi, dei polmoni e clella plieura, d·el sanigue e de.gli organi emopoietici, su1le malattie delle glandule a secrezione interna, del ricambio, nelle affezioni ga,stro-intes1inali, del fe1gato, del·le vje biliari e del pancreas. t. p. ~·.
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o. JosuÉ et M. -
PARTURIER: L es cardio-rénaux.
E. Le Franç-ois, éd., Paris, 1921.
Il problema clinico, diagnostico e ~urativo, che offrono molto spesso i così detti cardiorenali è nel piccolo volume di J osué e Parturier opportunamente affrontato e largamente svolto. Nel primo capjtolo sui falsi cardiorenali, nei quali la riperct1ssione sui reni dello scompen$O cardiaco può spesso condurre in errore il medico precipitoso, è ill11strato in due paragrafi: il meccanismo della ritenzione da oliguria, sia azotemica sia cloru remi ca e idremica, e sono charite e magistralmente descritte le sindromi renali dell'asistolia. Nel secondo capitolo sono presi di mira i malati ai quali spetta il vero nome di cardiorenali, nei quali l'offesa primitiva è nel rene e la manifestazione clinica più appariscente sul cuore. Un breve cenno è dedicato all'esplorazione della ft1nzione cardiaca ed all'esplorazione renale. Chi11de il volume un capitolo sulla cura, sia intesa n elle sue linee fondamentali, sia intesa nei s11oi dettagli, q11ando cioè predomini la sindrome cardiaca e q11ando predomini la sint. p. <lrome renale. Harro1vers's Monographs. Vol. I: Hyperthyroidism. - Glendale, California.
il primo volun1e di una serie di monografie sulle secrezioni interne. I...'autore ha scelto il titolo di « Ipertiroidismo » anzichè di malattia di Basedo\V o di Graves (o cli Flaiani! ), oppt1re cli gozzo esoft;tlmico, per comprendere tutte le n1anifestazioni mo1·bose da eccesso di ntti\rità tiroiclen . . i n110 es e riunite nel complP so si1lton1atico attribuito alla ben determina tn for1na clitlica 11 d d ettn, siano di altra specie <l a \ olte trad11renti . . i con dist11rbi isoÈ
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1n ti.
. La no.n lunga monografia (119 pagine) si legge facilmente. Essa non tiene conto che di lavori recenti americani ed inglesi: solo in line1. eccezionale, rare volte, accenna fugacemente ad autori francesi o tedeschi: non mai a lavori italiani. L'esposizione è superficiale e spesso addirittura elementare : nessun problema vi viene mai enu~ciato o risolto: e in più di un argomento l'autore scivola in un semplicismo, che è ben lungi dal rigore del metodo scientifico, e che non rarissimamente si trova negli scritti • di alcuni autori americani. Nell'opera in qu<>stione ciò accade specie nei càpitoli dell'etiologia e della terapia in modo assai poco lodevole. Buona invece è l'esposizione puramente clinica. Tenendo presenti. tali osservazioni, la lettura, fatta oon .se:m·p re vigile spirito critico, di questa breve memoria può riuscire nel comg. sabatini. plesso utile. L.
CHEINISSE:
L 'Année Thérapeutique. 1 vol.
in-16 di pag. 144. - Parigi, 1921, Masson et C. ie, éditeurs. - Prezzo fr. 6. Eoco un bel volume, :hl . quale rispecchia le nuove conquiste oom1p iute u1timamente dalla tJez-apia. Si fa subito notare iper la scelta felitce degli argomenti e pe·r la •Copia e la chia-rezza 1dal!le nozioni che vi sano ioonsegmate. Il Cheiniisse, già collabaratore detlla « Semaine Méidiica.Le » per le note terrupeutiche e ora redattore del1 a « Presse Médicale », è in grado di seguire davvicino il rinnovamento ince"' a11te del1'a tera.pia. Il suo viol11me, ben oonden.s ato, dà consigli sicuri. E·siso costituis1ce un bilanci-O ·d'ellll'annatn. terapeutica che si · è chiusa col 1920; ma natt1.ra.1mente non è r±strett.o a questa sola annata. L'ordine alfabetico petrmette di orientBJrsi facilmente; l'indice fina1e agevola le ricerche. R. B. l\f. FLAMINI: La piccola madre. Un opuscolo
in-12, di pa.g. 76. - Roma, presso la Scuola di Assistenza all'Infanzia, 1920. La nostra letteratura sulla propaganda igienica si arricchisce di un utilissimo contributo Il Flamini ha saputo evitare due scogli dei lavori di propaganda: dire troppo, rendendo 1 esposizione ingombrante; dire troppo poco, riducendo 1'11tilità del lavoro. Nella s11a ~m mirevole gt1ida si trovano tl1tte le nozio11i inclispensabili per l'allevamento del bambino; egli insegna alle «piccole madri», cioè all~ r~ gazze di famiglia, ciò che devono fare,. in.d~ cando i dettagli e fl1gando molti preg111d1z1. Pur essendo conciso, non è arido. ma è chi~ro e gradevole, il che contribl1isce notc\·olmente ai pregi delresposizione. L. V. 1
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SEZ10NE PRATICA
ftttBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI.
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Società Lombarda di Scienze mediche e b~ ologiche - Milano.
R. Accademia Medica di Roma.
Sed1tta del 18 marzo 1921.
Seduta ordinaria àel 20 marzo 1921.
Presidenoo : .p rof.
BALDO
Bresidenza ilel prof. V. Ascou, presidente. App'llnti su al<.:uni casi Polmo~ite
sper·imentale da simbiosi batterica. Oontributo alla patogenesi àell'inftuenza.
Prof. P. CALDAROLA. - L'O. espone i risultati di una serie di ei:.1)erimenti che non soltanto pro,·ano che l'azione patogena del b. di Pfeiffer e di altri germi viene esaltata dalla loro simbiosi ma din1ostrano anche la funzion~ aggressinica dei b: di Pfeiffer in queste infezioni miste; inquantochè per il suo intervento, degli animali .da esperimento ... I}Ossono diventa.re ricettivi verso germi, ni quali resistono in condizioni normali. Illustra le manifestazioni morbose e le ' lesioni ana tomopa tologiche ottennt:e in conigli inoculati con colture miste direttamente nel laringe e nel naso. Afferma che viene in tal modo dimostrata anche sperimentalmente la proprietà del b. di Pfeiffer di rompere l'equilibrio fisiologico dei soggetti infettati e di permettere l'insorgenza d1 infezioni ~conda rie. Il prof. Gosxo, presa la rparola, raccomanda rl· c~rche di confronto sulle polmoniti spontanee degli animali, tanto più che Rech ne descrisse 11na col nome di influenza del ooniglio, rilevando fatti propri dell'influenza dell'uomo (starnuto, catarro del naso e dei bronchi, bacilli simili a quelli di Pfeiffer, polmonite ·p urulenta, ecc.). Raclt itismo sifilitico <la baliatico in un lattante ài quattro mesi.
Prof. L. SPOLVERINI. -· Riferisce sul caso os: servato di un bambino dli quattro mesi che non avendo potuto continuare ad avere l'allattamento llk,_terno fu affidato ad una balia. Nei primi giorni il bambino non ne risenti danno alcuno ma, <lopo circ.a u11 ID<),,se, si manifestò in esso netto il quadro del 1·achitisn10 sifilitico. Il caso ' renne già riportato nel fascicolo 15, pag. G27, di questo giornale. Un, nuovo terrno-regolatore p er ter·n iostati.
Prof. P. DORELLO. - L'O. comunica di aver costruito un nuovo termo-regolatore per termostati i1el quale le variazioni della temperatura costante si possono ottenere quasi istantaneamente. Ha un funzioMmento sicurissimo ed è talmente semplice che lo ha oostruito utilizzando una vecchia stufetta da inclusione. Il ri-scaldamento è ottenuto I>er mez1J() di un piccolo fornello elettrico, fa tto con circa 3 metri e mezzo di nichelina di 3/10. IJ'O. deSC'rive minutamente il si·stema. di costruzione e di funzionamento ed i vantaggi che ha sugli altri termostati. E.
ROSSI. '
di paratifo.
V. RoNCHE rn. -
Riferito come fra 849 casi di forme t ifoidi curati nella sua divisione ospita.liera dal 1912 a l 1920 abbia potuto identificare 21 casi di paratifo A e 20 casi di paratifo B, riP<>rta la 9toria clinica ed il reperto di autopsia di un caso di paratifo B venuto a complicare ed oa.Trestare il corso di una leucemia. mieloide cronica, di un caso di paratifo B decéduto in seguito ad una enterorragia, dri un ooso di paratifo insorto n~l corso di un.a encefalite epidemica; sostiene che negli ammala ti non ootte>posti a iniezioni profila ttiche di vaccino polivalente la iicerca delle ag-gl11tini ne specifiche nel siero di 1sangue ha buon valore pratico per differenziare le infezioni da bacillo di Eberth dalle infezioni para tifiche A e B; oostiene che .s~so il reperto ana tomopa tologico è diverso nel tifo e nei paratifi (almeno nel paratifo B), prevalendo nel tifo le lesioni ulcerose nell'ileo con sede sulle placche di Peyer, prevalendo uel paratifo B le lesioni ulcerose nel colon con punto di partenza ai follicoli solitarii, e iehe tale òifferell7~ cli alterazioni anatomiche può dar ragione delle differenze cliniche. 1
Oontri buto ài terapia chirurgica per forme tubercolari a sede gastro-intestinale.
G. CASTIGLIONI. - 1L'O. riferisce sopra 5 casi di tubercolosi gastrica con varie~\ anatomo-patolog1che diverse e ~sopra due casi di stenosi multiple intestinali in eui praticò ampie resezioni. Discute la classificazione d'Ì. queste forme, le in<licazioni operative e le modalità dell'intervento nelle sin gole' forme.
Modifioazione alla tecn,ica della gastroonterostoniia posteriore transrnesocolica.
F. CROSTI. - In due ammalate, delle quali una affetta da stenosi pilorica e gastroectasia secondaria da pregressa ulcero - che presenta guarita - esegui la gastroenterostomia incidendo ampiamente fra lega ture il legamento gas trocolico. Aperta oosl la retrocavità e ben esposta la faccia posteriore dello stomaco, incise il mesocolon dall'alto, a niastomizzand-0 Ja primissima ansa digiunale in tutta vicinanza della grande curvatura presso al piloro. L'apertm<i del lega mento gastro-colico offre la rgo campo per stabilire l'anastomosi in bunna posizione e nella riPQsizione dei visceri entro l'addome permette di controllare de 1:isu la disposizione dell'ansa afferente e dell'efferente ed 1 loro rapporti. con la neostomia.
c.
GHO <.\~ J. ,
VAL.LARDI.
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IL POLICLINICO -
Società ltledieo-Chirorgica di Pavia. ( 8C(1Uta del 29
:lf>rile 1921).
Rtudf clinici .~ul tono 1nuscolare.
Nul to1i.o rn,ru scolare gastrico (le. nota). 1
..\. GA. HARRl~r.
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Provone un metodo grafico, assai semplice e preci~o, iper riconoscer~ e valutare il tono n1uscolare gastrico. SerV'endosi di questo met-Odo, ha studiato sia in stomaci di per&>11e sane o<l affette da malattie \.arie, sia in gastropatici, l'in.fluenza che sulla tonicità g.astri' ca possono a"'ì'€l't: ùi posizione dell'individuo, lo st:a to di ripienezzu o meno c1ello stomaco, gli stimoli var'l (meC'Cllnic1, chimlci, termici, dolorifici, elettrici. 1iisichici) e gli eventuali rapporti fr.n ptom gastrica e tono dello stomaco, fra tono giastrico e l)ùristnltiJSmo, fna tono e spasmo, fra ton0 gastrico ed innerva?!iione (estrinseca ed intrinseca) clello stomaoo, frlO. tono e ghiandole a secrezione interna, traendo dai risultati considerazioni imr>ortanti non soltanto dial punto di vista dottrinnile, m.a anche ipra tioo. -
Contributo oasistico al taglio cesareo tra nsper1toneale soprasinfisariu.
Riferisce 5 casi di taglio cesareo transperitoneale sopraisinfisario. Si è trattato tre V'Olte di caso pu~o e due di caso impuro. Descritto brevemente il tecnicismo operativo, ·m ette a raffronto il T. C. transperitoneale soprasinfisnrio col 'l'. Ci. classico e col T. C. extra'Peritonenle, a paritit di condizioni e di indicazione, valutnn<lone i \antaggi e gli svantaggi, che, dalla cli~amina dei su•)i casi e dalle osservazioni già fatte da altri A--t., special.menite dal Ferroni, P. l~ssibile rilevare. Conclude considernndo il T. C. T. soprasinfisnrio indiéa to nei c:asi puri quanto, e forse più, del T. C. T. cla tco; ancor più consigliabile e vantaggioso nei casi impuri, in concorrenza col T. C. exbraiperi tonen le. f". CALCATERRA. -
Sulla JJtOVfl pr'Jposta da Hollaender per detern1 in,are la. reazion e ;1nm uiiitaria alla. t 111Jercolosi (2& nota).
n.
~.\Ll<IND. -
Rife1'C11do~ i
alla sna precedente comnniC'nzione Ò(>ll'll marzo u. s., sulla ,reazione immt1nitnria. proposta da Hollaencler, nota che 11nche Neun1ann, in un lavoro pl1bblic.n to .p iù reC:{;'ntement~ (Zrit.~cllrift fii1· tub .. aprile 1921), arriva n Ile ~tesse Rue conclusioni, e cioè che la re.c1zlone non presen~'l nessun caratt€re di specificità potendo ottenerla sostituendo la soluzione cloro .. oclic-~1 tu bercolinica fenica tn semplicemente con ncido fenico (nella proporzione contenuta nella Aolnzionc di tub~rcolinn) e e-on , luzion(\ fìsiol<>gicn . tnplice.
Rtnclin nclo pii1 a fondo 1.n ~tesg.'l renzione zo. Jtn le. l 'O. riferi ~e~ sne riC('rche Sltl sieri, dei quali notn il e nte11uto in globuline. Ila uM to per lft rt.~n zlonP. <li IIolln(\ndet· 9leri cli <'a Yll llo, <li bue. di non10, di ~allinn, <li c·une, di coniglio e cli coloro•
bo, i qt1n li cont~ngono ri~ttiYnniente 4.56. 4.17, 3.10, 2.90, 2.05, 1.7 cd 1.~2 rer c:ento cli glob11linc ed ha ottenuto la renmone posittvissima ( + + +) nel ca vallo, evidenten1ente lX>Siti\•a. ( + +) nel bue e nell't1omo; 1a. rea~ione positi,·a ( +) nelln gallina e nel cane, 1a reazione clubhia ( ±) nel coniglio e la reazione nega tiva (-) nel oolombo . Si diruostrn quindi unn, netta dipendenza della re.azione dal contenuto di globuline, il che permette di concludere cl1e sono queste le sostanzealle quali noi <lobbiamo I.a reazione zonale. La loro rjceren sistematica non è priV'a di interesse. ~~ulla
1·eazione <li Tf'i.f<lbolz. •
C. GAL.\SSI. RifP.l'isce sue ricerche di controlh>. Ha esaminato le urine di 84 individui. di cui 40 tubercolosi e 44 non ti1bercol~ i, ottenen- . do il 58. % di reazioni l)ositiYe i11 ca i di tubercolosi" in att-0, il 20 % .di reazioni clubbie e il 2.3 % di reazioni positive i11 casi non dimostra bili clinicamente tubercolari. Nota anzitutto come l~ proporzioni tm le varie cifre tolgono già di per &'è molto veloce al metodo, e fa rilevare v.a1ie discordanze fra i 1isultati suoi e q11elli ottenuti da Wildbolz. Tentando poi cli intenpretare il meccanisn10 delL'l reazione, cita l'esito di numerosi controlli l">ersonali c<>n tubrcolina, urine di persone sai1e, llrine di n1alati non tubercolosi, soluzione fisiologica, soluzione :fisiologica fenicata e 1'~1cqun distilla~'l; iicord.a esperienze di l\laraglk1no, l\L'l rmoreck, Debrè e Pnraf, Cepulic, e clisrute varie i(potesi a,~nn7l.'1te da a ltri AA., tendenti ad arrnmetoore o acl escludere la presell7Al nelle 11rine di antige11i, runticor1)i o C"()lll•p lessi di ti1bercolina antitubercolina. L'O. giunge alle -s eguenti conclusioni : 1) In var1 casi la intradermoreazione alle urine è tale da do,-er fure aim mettere che oltre .'l elementi banali intervenga un q uià ignoto, che parrebbe proprio di certe u1rine ; 2) Tutta na un ''ero cn ra ttere SJleCifico non può es"'ere affermato per l'oscuriuì clel n1eccanismo di produzione e iwr l'incost.'111zn dei risulta ti; a) Non si pt1ò q11incli confermare a que tn rec:'lzione alcun valore diagnostico e progno~tico. A.
GASB.ARRIXI.
TERMINOLOGIA MEDICA. Oharcot (Jlalattia <li). -
Sclero~
laterale amio-
trofica. Oharcot (Jf alatlia cli). - Vertigine laringea. Ollrzroot (~4.rtropatia di). - ~inoYite c·roni<'a <li
lma o {k'lrecchie n1tiC()lazioni, che port.'l a frngilltà delle o~·. ·1. cli:-itrl1zione delle estren1itù articolnri e lu~sn zioni. .. i o~r,·a in mll la ttie del n1i<lollo s1>innle. Cllarcot (('ristrtlli rli): detti nn ·he di , .. I~rdPn, Frie<lrich. N~t1mnnn, Rohi11, Zenker. ~ri~tanl otlftC(lrici éll<' ~i tro,·nno nel snngt1e le1.1C(,111ico. n1i- · clollo o. seo. eSJ>ett<lr:1 to cli n "{n1a ti<·i. ..•1>e1·n1.1. CJtnrcot-liJrb (.Jllnlattia <li). Paralisi ®inale ~1):\Sticn.
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tAN1'0 XX\7111, FASC. 25]
SEZIONE PRATICA
APPUNTI DI MEDIClN A PRArrICA. CASISTICA E TERAPIA I flemcnonl peritonsillari. Si de igna con tal n.ome l'infia'!lunazione E"·llppurativa del tess1Jto cellula.re ·della loggia tonsillare e del velo del palato (G. de Parrel. Journ. d.es Praticiens, marzo 1921, n . 12). L a ton ~ illa è circon1 data. da tessuto connettivo lassot che forma la fossetta sopratonsillare e gli spazi pre- e retrotonsill ari. I pilastri anteriore e posteriore, riuniti in alto ad arco, costituiscono le paret.i e la sommità della loggia tonsillare, mentre in basso si allargano; il pilastro anteriore raggin.n ge la bas.e della lingua ed il posteriore arriva alla parete laterale del faringe. Il polo jnferiore della tonsilla è separato dalla base della lin.gua, da un intervallo di 5-6 mm., contene·n te ghiand-0le follicolari, che fan110 ponte f.ra la tio nsilla linguale e la palatina. 11 processo infiammatorio prende origine dalla fosRetta sopratonsilla.re, donde si diffonde tra i foglietti del velo palatino .e lun.go lo spazio pretonsillare. Più raramente discende nello spazio retrotonsilla re o nella parte inferi ore dello spazio pretonsillare. Sinto1ni. - Dolore intenso che costringe all'im1nobilit à assol11ta della testa, disfagia, trismo, scolo di ~aliva, \ oce nasale. l\Iovimento febb.rile molto ·marcato, maJressere, cefalea, adenopatia sottomascellare. L 'esame locale p11ò farsi soltanto con lo specchio frontale e ·due abbaissalingua, cli cui uno vien.e insinuato lungo la facoia interna dell a guancia, l'altro abbassa ql1anto è possibile la lingua. Si p11ò così osservare una tumefazione, con edema che si estende lar.gamente Rul settore velo-palait!ino; l'ugola è respinta verso il lato sano. Tra ttcimen to. ·-- I .'intervento deve essere precoce, non appena il p11s si sia raccolto; frattanto si farann-0 dei lavacri con soluzioni alcaline (1 cucchiaio .da frutta di bicarbonato di sodio per 1 litro d'acq11a bollita tiepida), o a11tisettiche (liq11ido di Labal'lraq11e: 1 c11cchia.io per 1 litro di 8 equa: liquido ·di Dakin : 4 ~uc chiai per litro): ap,pli1 oaz~on,e di cataplasmi sulla regione angolo..imas.oellare. Uroformina per uso interno; far succhiail'e del ghiaccio, eventl1almente irror azione con sifone di acqua di Selz, che calma la se.te e sbarazza il reta"obocca dalle mucosità. Q11ando il flemmone è come di solito pre- e soipratonsillare, l'ape1il1ra· non presenta di fflcoltà, poichè il bistori non trova davanti a ~è alcun organo o vaso d'importanza: la tecnica migliore consiste nel fare un semplice occl1iello, in cui si fa pemetrare una p.i nza a punte 1
piatte, di cui si allontanano poi le branche: se è possibile, si pulirà la cavità ascessuale 00 n un tampone imbevut.o di acqu a ossigenata a 12 vol. e neutral.izzata,, ciò ch·e è molto dol-0ros·o. P,e r l' an.estesia, si p,o trà u,s are il liquido di Ilonain (?-ci.do fenico nevoso, mentolo, cloridrato di cocaina, ana g. uno), di cui si imbeve uno .st.11ello, ch e s.1 tiene a contatto ·OO·n il settore da incidere ; a lla miscela si possono aggiunge:re 3-4 gocci e d'adrenalina. L' incisionie si fal"à in pi.eno velo, del palato, in direzione -0bliqua dall'alto al baisso e dall'interno all'estern,o, _per la lunghezza di 1 om. In qualche caso, la raccolta p11rulenta si fa alla r)arte inferiore dello spazio pretonsillare; i11 tal caso l'incisione si fa n el punto più culminante del flemmone. Molto maggiori precauzioni vanno prese • q11ando il flemmone è retrotonsillare, per il p ericolo di ledere la carotide interna, ch e si porta in addietro ed all'esterno del pilastro posteriore, lungo la parete faringea a circa cm. 2 1 '2 di profondità: l'incisione va rivolta verso l'esterno·, fra la. tonRilla ed il pilastro posteriore, che però deve essere rispettato. È quest'ultima regola ch e va $empre tenuta presente iper evitare un pericolo, che, peil"' quan to raro, p11ò occorrere : bisog-na q11indi premunirsene con l1na tecnjca operatoria prudent~ e m.etodit ca : tenere il malato b•e'n fermo in buon,a ·p.osrizti.one, rischiarare ben·e la ,regione faringea, ten·er coperta p er tr,e quarti La 1ama dP,] bistori, dirige1~e gli strumenti verso l'esterno, 1
rion mai indietro.
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Esegl1ita l'operazione, si faranno grandi irrigazioni con acq11a bollita: in seg11ito si ir.trodun·anno giornalrn ente n ella cavità dei tam}JOni imbevuti con ncql1a ossigenata o con glicerina resorcinata (1 :25). P er combattere lo stato depiI'essivo, oltre agli alco,o lici, si faranno iniezioni di cacodilato con stricnina. Lasciato a sè, il flen1mone peri.tonsillare può aprirsi spontaneamente al nono-decimo giorno col pevi·colo di determinare setticemia, flebite', emorragie, ecc. È d11nque consigliabile l'intervento quanto piu precoce. f1 l. 1
Le emorragie gravi nella tonsillotomia. L,a tonsilloto.m ia per .semplice ilp,e,r trofia t o11si:~la;re. ;può e~-ere pa·rziale o totale (11nci11a mento .della ton silla e dilacerazione del p eclu11colo vaiscolo-connetti.vo, che l'u11i~ce alla pah·ete wa.ringea). N·el prim 0 ca1SO tl'emorra.gia parenchimatosa può essere iidotta a ~och~ grammi di sangue; nel se.con·dO l'emo1rrag1a, cli Siolito lieve, asc:;urne qualcl1e volta caratt.·;!·e 1
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LAN~O
IL POLICLINICO
X.XVIII,
FASC.
25j
di gravità; ad operazione terminata, il santcnzione: gli spt1ti non contengono bacilli. di gue scorre l·u11go la parete faTingea e cade Koch. nello stoma1.:o, dov,e s'ncicumula, dando luogo, Nel 1917 per forte emottisi ricovera di nuovo dopo qualche ora, ad abbondante ematemesi a Leysin: si notano rumori bronchiali incocon fenomeni. sin·corpali. stanti verso l'ilo sin. ; radiograficamente l'omQueste emorragie p:vovenigono 1da1Jie pare ti bra ilare sinistra è esagerata, si notano arbostesse del1 'escavazio·n e tonsil1are, sono farin- rizzazioni bronchiali e due chiazze completagee e non ·cervicali; anche quando 1sono 'lÌ·1nente oscure, grandi quanto una piccola perla. bonidanti finiscono peir cessare sipontaneame11Dt1e mesi dopo le emottisi (50-60 e.e. ) ricote. InJV1eice le (filliorragie, ·ohe si,, verificano ra - minciano, spesso frequenti, spesso ad interval. pidamente e con grar1·de abbondanza d.)p , l~ li di 8-10 giorni, spesso minime, spesso notet onsillotomia priovengono da lesione. del~a pavoli, senza causa occasionale alcuna, senza re. rete farilil gea e da ·sezione di una della arte]azione alcuna con le mestr11azioni normali ._, scarse. rie che circolano al di fu-0ri ,d i essa. ~c:ho dunque extracavitari.e; il chirt1rgo nell'attiraNel 1918 emottisi fortissime e frequenti tali re verso di sè la tonsilla, ne ·s tira anche 1·inda costringere 1a p. a non sollevarsi dal letto. vo1uoro, e liberando la -prima con l111 e )lp o Nesst1n risultato danno i medicamenti emostati ci: la radiografia esclude ogni neoplasma cli bistori o di forbjci, intacca il secondo. E sistono dl1e varietà di tale emorragia: questa o cisti idatidea; la clinica, ogni possibilità di talvolta è f11lminea per la rapidità e la violenza, distl1rbi vasomotori nervosi e l'emofilia. compare durante l'operazione ed in pochi miEffettl1ato il pneumotorace artificiale le emotn11ti porta a morte l'individuo. Altre volte tisi si ripetono come prima lif!a, due volte al mese. AJ lo scopo di modificare in qualche è meno oopiois a e .ra'Pida, si osserv,a do1po la modo il tessuto dell'antico focolaio tubercolaope,..az.ione, e solo per l'abbondanza e la 'Perre, viene istit11ita Ja Cl1ra tl1bercolinica: nessistenza rivela la &lra gravità. Contro la prt· rna, che deriva dalla le$ione della carotide inSl1na novità. Il 15 agosto 1920 la malata espettora 11na pietra molto d'ira con sangue: si terna, non vi è nl1 lla da fare; contro la setratta di un calcolo del diametro di 5-7 millicon1da. che deriva dall'arteria tonsillare, dalla 1netri. La r adiografia mostra la scomparsa palatina ascendente o dalla faringea inferiore, di t1na delle due ombre constatate precedenvi '!)tlò essere tem1:00 di agi!'e. temente. i citano casi (Jourrial des praticiens, 1920, La paziente r1on espettora più Ja minima n. 10) in cui, anche usanido la pinza a ·Slp,ezquantità di sangue: abbandona il letto ed n zettamento, si è r>rodotta la lesion e de11a capoco a poco torna alla vita normale. rotide interina e la mortie fulmin,ea. FortunaTutto parla nel caso in esame (Jaq11erod : ta m ente tale eVienie11za è @iuttoisto rara. P er evi tarla, bi1sogna ]imita re le manovre allo sca- Revue méd. d e la .5ttisse Romande, 1921, n. 3) di relazione diretta tra causa, calcolo, ed efvo tonsillare; pe;r essere sicuri di ciò basta fetto, emottisi per 5 anni. ricorda;re cl1e soltanto col ledere il pilaistro È da notare che Ja cal1sa delle emottisi p osterior e, si corre il p ericoJ.o di rae-git1n1ge.re non è l'espulsione del calcolo ma la presenza la carotide. E soltanto qL1esto il pericolo, che va ten11to bene in mente dai pratici, i quali, di esso nel tessuto come corpo estraneo irritativo: pnò darsi che lln certo numero di emotall' infu ori d i q11 esto, dehbono considerare la tisi a ripetizione in tubercolosi in evolt1zione, tonsillotomia com e 11n'operazio1I1e !'.>'r iva di grariconoscano come cat1sa la presenza di un vi rischi, tanto che si cita no servizi ospedacalcolo: di ql1i l'importanza della radiografia. li Pri . in cui da 18 anni se ne praticano oltre l\10NTELEONE. 60 la setfi"Y'a na, senza ch e vi ~ia stato un s.o.lo caso mortale. fìl. La canfora nella emortis1. Vi sono dl1e varietà di em ottisi, l'11na doEmntttsi a rloetizlone • v11ta a trapelamento del sangue, l'altra a rotprovocata dalla presenza di un calcolo. t11ra di lln vaso sangu igno. Nella prima il l Tna donna di 25 anni vie11e ri coverata n sangl1e è di solito di colore scl1ro e fuoriesce I .eysin n el 1911 presentando 11na t11bercolosi lentamente con poca schiuma; la cal1$a va ripolmona le con ~p1 1ti p osi ti vi pel bacillo di cerca ta in t111a insufficienza va scolare cii oriKoch , e<l in ca tti\'O stn to ge11erale. Dopo 18 gi11e cardiaca o vasomotoria. NPlla second :1 111esi di c11r:\, ln 1nn. lata esce di m olto mi - varietà. il sa11gl1e. cli ~olif o rosso. f11 ori e ce ra ~li ora tn. p ida me11te, con a bbondante Rchi11ma. I.a canfora, in piccole dosi stimola il cuori' ~ e l 1915-191'1 C' Atl1i 11c i a a d av're di ten1po itt ed anche. legn-ermentP.. il centro vn somotorc: tc1n1)0 r1iccole e111ottisi, c11 i la!'>· 11011 presta al1
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SEZIONE PRATICA
il volume del polso è aumentato e vi è una maggiore differenza fra pressione diastolica e sistolica, ciò dhe assict1ra una migliore irrorazione di sangue. nei polmoni. A dosi alte, la canfora provoca dilatazione dei vasi periferici con aumento nella quantità di sangue che passa in essi, mentre per l'azione sul ce11tro vasocostrittore si ha una costrizione nel punto della lesione, ciò che tende a provocare t1na trombosi locale. Oltre a questa azione ·meccanica, la canfora prodl1ce secondariamente un aumento della trombokinasi, che scorre nella parte lesa. (vV. Lehner, Zeits. f. Tuberculose, agosto 1D20).
fil.
Le lnieziool endovenose di citrato di sodio per l'emostasi. Il rirriedio è consigliabile: a) nelle emo:nragie interne (ematemesi, rotture del fegato, emottisi, emotorace traumatico, emorragia cerebrale (?)); b) nelle emorragie esterne (ferite lacere, emorragie del retto, cistifellea, prostata, ecc.); e) emorragie d11rante le operazioni al capo, addome, ecc. Il citrato di .sodio purissimo va sciolto in aoqua disrtillata in proporzione ·del 3Q %, sterilizzando poi in autoclave. Negli ad11lti se ne iniettano 20 eme. (6 g.) in vena alla piega del gomito: l'iniezione va fatta aJssai lentamente, sì da impiegarvi almeno dieci minuti: si introducono dapprima 2-3 eme., sospenden do poi .per alcuni istanti, allo scop-o di vedere se l'ammalato presenta distwrbi, poi continuando con altri tre eme. e facendo seguire una <Seconda pausa, dopo la qual.e si com'J)leta l 'iniezione. . Fra i possibili iniconv·enienti -sono da notarsi: sapore salino jn bocca, tremore delle labbra, parestesie, vertigini, nausea, senso di oppres· sione, talvolta brivido; sembra cl1e non vi siano modificazioni della pxies.s ione sangutg.n a. Il tempo di coagulazion.e del sangue st1bisce di massima una diminuzione n otevole, accompagnata da modificazione nel colore del sangue venoso. Da esperienze fatte da Neuhof e Hilrschfeld (New York med. Journ., 15 gennaio 1921) risulta 0he l'eftìcaJcia è stata costanrte, con manifesta diminuzione ·dell'emorragia ·circa quindici minuti dopo l'iniezione: nat11ralm.ente l'e.ffetto non è duratu·r o se permane la causa. Fatte a dovere le iniezioni di citrato sodico non presentano inconvenienti; se fatte invece raipi,dam.ente po ssono pro1v o.care inci1denti gravi ed anche mortali; la dose p~ i fanciulli è di gr. 1-3 invece che di 6-8 come per gli adulti.
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fil. .
I
Un siero antiemorragico
H. Dufour e Y. Hello (Presse Médicale, 12 gennaio 1921) hanno preparato u.n siero, proveniente da animali in stato di reazione anafilattica, siero che poi::;siede proprietà coagulanti. Ne iniettano 10-20 eme. nelle natiche, ripetendo eventualmente l'iniezione nei giorni seguenti, se non si notano n1iglioramenti. La applicazione è indicata nelle emorragie nasali, g·engivali, gastro-intestinali, uterine, renali, ed in tutti gli stati emorragipari; gli AA. hanno trattato con successo anche delle emottisi ribelli, ed usato il siero come preventivo an.tiemorragico, prima di una operazione san· guinosa (regione epatica) o in soggetti emoJìlici. I fenomeni anafilattici sono assai rari (elevazione di tem1)erat.ura, rachialgia, orticaria, ecc.) e senza gravità. I,a dt1rat.a di conservazione· è q11ella degli altri sieri.
fll.
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NOTE DI TECNICA. Interpretazione delle emocoltnre dalla reazione del viraggio globulare. (PIERRE-PAUL
LÉvY.
Presse
Médicale,
n.
36,
aprile 1921 ). Ogni emocoltl1ra. dopo un soggiorno più o rneno lungo in termostato, mostra mqdificazioni di varia gradazione del brodo e del sangue: od il Lévy riporta alcune osservazioni compiute su 2500 emocolture ponendo in evidenza alcune particolari differenze fra le colorazioni che assumono le emocoltl1re negative e quelle positive. Q11ando l'emocoltura r imane sterile, durante il soggiorno in termostato la colorazione del sangue nel brodo passa dal rosso scarlatto, attraverso il rosso granata e il color terra di • Siena, al bruno spiccato. Quando l'emocoltura è positiva il sangue presenta t1na tinta violacea, simile a feccia di vino. Meglio si apprezzano le gradazioni di colore inclinando il matraccio a 45° e osservando la colorazione dei glohuli depositati nel fondo. Agitando il mat.racio, i globuli riprendono il loro colorito rosso vivo, per ridivenire violacei dopo un certo periodo di riposo. Gli esami spettroscopici hanno permesso al1'A. di stabilire che la colorazione rosso viva è dovuta all'ossiemoglobina, quella bruna a metaemoglobina; quella violacea ad emoglobina ridotta. Il cambiamento di colore si verifica poco tempo dopo l'inizio dello sviluppo dei germi, e tale fatto p11ò essere t1tilizzato e'dtando di
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praticare pa~snggi su altri terreni nutritivi qu a 11clo l'en1ocolt ttra è ancora negativa. Circa il meccanismo di azione dei germi s11 Il e emaz ie, l'A. J1a constatato che la reazione cle l viraggio g lobt1lare non s i osserva quando le en1azie s iano d istr11tte : manca cruindi nell'3 emocolture in J)ile, e qt1ando il germe che si svil11ppa 11a s pjcca to potere emolitico. La cianosi glob11lare è, secondo l 'A., determinata da t1n'azione tossica dei germi sulle ernazie viver1ti. Le emazie così modificate non h ann o perso la loro attività, poichè è sufficiente agitare jl brodo perchè esse riacquistino il loro colorito rosso vivo. Tutte le cau se che .nossono impedire o ritard ~1r e lo svil11pp o dei germi, determineranno p11re 11na assenza, o t1n ritardo del viraggio g lob11l are, e ciò potrebbe essere utilizzato per scoprire e dosare l'azione di diverse sostanze antimicrobich e, e segna t a mente per m ettere in evidenza il potere antimicrobico del siero. TR.
POSTA DEGLI ABBONATI. (1351) I st·l tilti per fanciulli frenastenici. All'abb. n. (;882 : I stit11ti i.> er fanciulli frenastenici, gratui ti, non ci sono, salvo i r eparti per Idioti dei Manicomi. D'Istit11iti a pagamento nel nord d'Italia ce n 'è a lVlil ano, a Torino, a Genova. A lloma c'è Villa Arn,n.lia (signorile), diretta dal prof . . Sante De Sanctis. A. S.
(1352) Imbalsamazion e di cadaveri. - Al1'abb. n. 3973: Può const1ltare, oltre i consueti trattati di tecnica. delle tt11topsie, i seguenti lavori spe-: ci ali : , ... GROSSI.
[ANNO ~XVIII, FASC. 25]
IL POLICLINICO
Le A1u1nrnie n.ell'antico e nel n.'uo-
vo 1n onclo. Torino, Tip. De Rossi, 1888. 1;:. G..~LLORGE . .l" Votic e s1t r l es em baumements <les corps. Paris, 1872, 1). G. IlAYLE. T: ' en1baurn.ernen t dans l es te1np s <znciens ('~ rn o'fern Ps . Paris, 1 73. P . GORJNI. l\1 uovo ·1netodo p<'r la conserva:.io11 e cl ci cad a11 cri. :\IiJano, 1848. D C-\~lP.\N I . -:\1 11 ovo proees so <l' irn balsania-:.ion e. Pisa, 1889. I . ~. GAt'NAL. Histoi re des en1bau1ne11ients et ((e la pr<;pa ra t i on d es pièces d' a nato1n i e norn f1l e, <l'rrnut patllol. et d'histoire naturelle. P ar i.;;, 1t"\3 . C. PARCBI.L\'. Eturl e Ili. t orique et critiq1te rl es f'!111bou 1n11 1n r11ls.
I.yo11, 1 91. g. b.
VARIA Fecon.dazione artificiale. Dickinson (Amer. M edicine, marzo 1921) rileva la possibilità che Ja feoondazio11e artificiale porti meccanicamente dei germi infettanti dalle vie genitali inferiori nelle tube o nel peritoneo; ovvero che essa ridesti dei processi flogistici spenti nelle tt1be. Discute l 'eventualità che si limiti a rendere p ervie le tube allo sperm a cìhe verrà eiaculato in rapporti sess uali 11lteriori, nel qual caso risponde.rebbe molto meglio l'u·s o di semplici ~oluzioni a nti·setrt.iche, come praticano Ston,fl e Bovee: difatti nion è mai possibile di accerta.re se la fecon dazione sia dovuta allo sperma iniettato artificialmente od a quello eiaculato i1aturalment.e, qt1al1ora dopo i tentativi di fecon dazior1e a:rtificiale abbia l'llOgo il coito. Fa notare che la fecondazione non si compie se lo sperma è poco vigoroso, mentre invece viene spesso praticata in casi del genere. Osserva infine cl1e per solito le pazienti si ribellano a lasciar ripetere le prove una mezza dozzina di volte, quante in genere ne occorrono p er ch è, n ei casi adatti, si abbia il successo; si assoggettano più volentieri ad una la p aro tomia. In donne con anamn.esi ·O con fatti di ostruzione tttbarica consecutiva a f.orme lievi di salpingite divenute del tutto quiescenti, l'iniezion.e di sp erma n eJ.la cavità uterina, sott.o pressione non sempre forte, rimase 12 volt~ senza risultati. In donne senza preced enti di gonorrea, senza flogosi o anomalie evidenti della ce1~ice, dell'utero e degli annes ·i, l'i11lezion.e ·di sperma pooo attivo non dette nes• sun risultato in 19 caisi; non seguì nessuna ir1fezione, salvo forse in un caso, in cui però questa fu mite; molte di tali pazienti st1birono t re p1X>ve. Con organi pelvici p'raticamente 11 0,r nJali e con sperma di b11 011a qualità si cb! > ·~ ro ci11que gest azioni, attribuite tllla feco11· <lazio'ne a.1·tificiale. L '.~. raccomantla le f egue11ti norrne cli tecni ca : po iziÒne gen11-pettorale; pipetta (curvai cl1e riem1)ia l'os inter110 e che gil1nga sino al fundits, proct1rando cli pratica re l'iniezio11 e e11tro le t11be; far ~eg\1ire il ripo ... o i11 po izior1e . orizzo11tale; ripete re i te11tntivi dH. tre a sci • \'Olte. ... Provare ~m1) 1 e q\1c. to metodo J)rin1a di ricorrere ad ltn'operazione. 1
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SEZI ONE P RATI C: \
NELLA VITA I
PRO~~ESSION
Burocrazia e lib~ra professione.
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I l dottor ' 'erney ha sostenuto in un luci(lo e persl1asivo articolo come le tasse su l'esercizio della professione medica e sui prodotti sanitari s i risolvono in una vera imposta sul malati, e come qu~sta irmposta rarefacendo i rapporti fra medici e p ~zienti, limitando l'uso dei n1ezzi atti a conservare e a riacquistare la salute ostacolino il benessere, la felicità, Ja produttività del nostro popolo. Le considerazioni dell'egregio collega investono non solo una quistion e professionale, ma lln problema sociale della più alta importanza, e con1e tali meritano il più vivo interessan1ento. . È ovvio che il costo proibitivo delle rette ospeclaliere, dei farmaci e d elle prestazioni sanitarie hanno una influenza ben diversa di ql1ella dell'alto costo del tabacco o del vino. È clttbbio che l'aumento del prezzo dei medicinali sia da imputarsi esclusivamente al fisca1ismo st::i tale. _.\l riguardo entrano in g·iuoco altri fattori, quali l'ingordigia di produttori e di spacciatori, nonchè l'ltso e l'abuso delle cos1 d ette specialità, il c11i basso valore intrinseco è enormemente a11mentato dalle spese di confezionamento est eriore, dalle spese di pubblicità sui giornali politici o a mezzo di cartelli e stampe, di invio di campioni e simili. Se i cercatori della salute s11 g li ann11nzi della qt1arta pagina o su gli affissi delle cantonate.. si persuadessero che sono essi che p aga.no d1 buona moneta tutta q11ella enorme spesa di J)Ubblicità, se i medici riprendessero un po' l' a bit11dine del ricettare, la spesa per medicinali non graverebbe di molto sul bilancio dei. malati. In effetti llna tassazione di qt1egli intrt1gl i che hanno invaso le farmacie, e non solo le farmacie, sotto il nom e di specialità, non sa r ebbe da deprecarsi anc!1e se fosse tale cla diminuirne il cons11mo. Anzi, per questo effetto tale tassa sarebbe da catalogare fra ' quelle ch e il Luzzatti chiamò igieniche. Ma a parte ciò, per quel che riguarda il punto s11l quale ha insistito il dottor Verney non è inopportuno risa lire alle cause che hanno concorso a rincarare le prestazioni mediche. rir1caro che 11a provocato la riduzion e dell'ese rcizio professionale con danno economico dei inedici e pericolo per la salute pubblica. Non è dubbio che l'attuale disagio dei profession isti dipende dal maggior costo dei ge11eri necessarii alla vita, ma non è m e11 vero che 11n g l'ande onere finanziario è imposto dai
ALE.
contributi diretti ed i11diretti r eclamati dallo Stato con l'aumento delle tasse, delle tariffe lJOStali, ferroviarie e dei trasporti in genere, fattori tanto più efficaci in quanto cl1e alla loro volta concorrono ad inasprire il caro dell i vita. Ora la causa di q11esto aggravio che E> maggiormente risentito dalle classi che vivono del libero lavoro è costituita dalle eccessive pretese dei dipendenti de llo Stato, pretese che per grave debolezza sono state sempre soddisf astte. I ferrovieri così, profittando del fatto di essere i detentori del più indispe11sabile servizjo pubblico, h anno r aggi11nta una posizione economica, che è considerata con invidia dallJ. maggioranza degli altri cittadini. Ed i postelegrafonici con mezzi ana loghi sono riusciti a non essere da i11eno. L'effetto è stato che gli introiti lordi delle rispettìve aziende non bastano per pagare il personale, ed il tesoro per assicurare la continuità dei servizi deve versar e ogni ·anno milia rdi. T ardi, ma risoluti e forti della sperimentata debolezza del Governo, si sono mossi gli altri cli pendenti stata1i. Epp11re è n ella coscienza di t11tti, nella loro stessa coscie11za, ch e i burocr atici rappresentano 11n grave peso ed un ingombro. I dipendenti dello Stato non costituiscono più una schier :-1 di impiegati utili, ma una massa che si impone e pretende privilegi sempre magg iori. L,impiego non è più considerato come 11n'occupazione commessa dallo Stato a servizio del paese, ma come un mezzo di procl1rarsi la sicurezza della vita. L,impiegato non è fatto p er l'impiego, ma ql1esto per l'impiegato. Si è fo'rmata una casta, 11na nuova casta nella nazione. Un ex Presidente del · Consiglio prjma di raggiunger e i fastigi del potere diceva che la b11rocrazia costit11isce nello stato borghese qualche cosa cli analogo R qt1el che costit11ivano i feudatari ed il clero nell'antico regime. In effetti la bL1rocrazia., comprendendo ben e inteso con essa t utto l'insieme dei dipendenti da llo Stato, è diventata un altro I>otere, forse attualmente il solo potere dello Stato, un potere che agisce spesso a dann o della nazione. . È t1na macdhin a ing·ombrante, pesante, i ct1i i11nt1meri congegni si impaccia no e si paralizzano a vicenda, i c11i ingranaggi arr11ggi11iti stridono e si consumano nel lento movime11to . È tina macchina ohe divora carbone e lt1brificanti con scarso rendimento. E 11n motore il c11i ritmo no11 batte p:lù il ritmo dellq
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l'}7U
IL POLICLINICO
vita del paese. Le sue puleggie lungi dal trasmettere il movimento, fermano, rallentano il moto, l'attività dei cittadini. 1\1entre opprime col su o peso morto ·la nazione, la burocrazia gravita sul bilancio dello Stato in modo da esaurirlo. _ Per co rrispondere lo stipendio ad un n11mero inverosimile di impiegati lo Stato deve imr)orre tasse; per corrispondere paghe eccessive ad un eccessivo numero di ferrovieri e di postelegrafonici lo Stato deve aumentare le tariffe dei trasporti e delle comunicazioni. L'esorbitante fiscalismo, l'alto costo dei pubblici servizi sottraggono ogni risorsa che potrebbe essere devoluta a l miglioramento delle condizioni di vita dello spirito e del corpo, e quindi inceppano il progresso della nazione. E i liberi professionisti sono i più vessati. Essi sono i più colpiti dal fisco, più degli altri devono servirsi dei mezzi di trasporto e di comunicazione. Si aggiunga che essi per l'esercizio della prof essi o ne devono tenere un tenore di vita decoroso, non indispensabile per le altre categorie di cittadini e per gli impiegati in ispecie. Le incertezze, le oscillazioni professionali, l'alea delle malattie e di morte premat11ra senza alcuna garanzia di stipendio o pensione, li costringono a forti risparmi e ad onerose forme di àssicurazione. Queste preoccupazioni e questi pesi sono sconosciuti agli impiega ti che vivono tranql1illi, sicuri del domani, sia pure se questo domani non si presenti quasi mai alla fantasia allietato dai rosei sogni della ricchezza. Del resto il vantaggio della vita burocratica è climostrato dal numero enorme di cittadini cl1e tendono di raggiungerla. La mancanza di ogni risc11io tenta la vigliaccheria di molti. L'imp alcatura burocratica prevalentemente fatta di tessuto connettivo e grassoso ha superato i limiti assegnatile dalla s11a fl1nzione e si è ipertrofizzata. Questo tessuto abbondanter1lente rigoglioso ma di scarsa utilità f11nzio1lale lentamente ma contin11amente invade, sotitl1isce, soffoca, 1Jccide gli elementi attivi e fattivi. Per ridare la salute all'intero organismo, per evitarne la morte occorre por mano ai rir11edii. Il tessuto ipertrofico deve arrestare il suo svill1ppo, deve regredire, rinunciare alla sua funzio11 c i>nrassitaria. Una l)l1011a ct1ra. ecl 11nn perseverante profilassi potranno forse es . . ere 11tili, ma più sicuro sen1b1·n l'i11tervento c11i111rgico. ·r>ANGLOSS.
(ANNO
XX\"lll,
FASC.
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Cronaca del movimento professionale. Consiglio della Federazione Umbro - Laziale delle Sezioni dell'Associazione Nazionale Medici Condotti. Il 1° giugno •si riunì, nella sede degli Ordini dei Medici di Roma, il Consiglio della Federazione Umbro-Laziale, ron l'intervento del presidente dott. Buglioni, del vice-presidente dott. Buccolini e dei rappresentanti dottori Angelini, Stagni, Bonaroti, Ma tulli, Bolli, Alberti, Paci, Sensi in rappresentanza di Morgante. Fu nominato ·segretarlo il dott. Alberti. Per la costituzione dei raggruppamenti provinciali furono nomina ti capi-grurppo per la provincia di Roma il dott. Buglioni, per l 'Umbria il dott. Bucc-0lini. Per l'Uffici.o collocamento fu dato incarico al dott. Alberti di trattare con la Direzione del giornale. Il Poli-Olitiico per l'istituzione di tale Ufficio e riferirne ·p rossimamente al Consiglio. Animata fu la discussione sull'elenco dei pove1i, a cui presero parte Buocolini, Bolli ed altri, e fu rimandata la decisione alla 1prossima riunione. In ordine alle ultime resLstenze contro la con.: ·d otta . residenziale il presidente riferi che per tutti i Comuni inadempienti all'accett:azione del Capitolato-tipo è in corso la deliberazione della G. P . A., che s tabilirà d'ufficio indistintamente per tutti i Comuni Ja condotta residenziale. Fu 'Votato ad unanimità il seguente ordine del giorno: « Considerando che nella ;provincia dell'Umbria. dopo circa due anni dell'avvenuto accordo fra i Sindaei e la classe sanitari.a e dopo circa un anno dalla decisione della G. P. A. che appror"ava ed lID[>Oneva d'ufficio il Capitolato-tipo, vi sono circa la metà dei Comuni ove non ancora. è &.aut applicata la condotta residenziale; Considerando che nella iprovincia Romana recente deliberazione della G. P. A. impone :finalmente a tutti i Comuni inaclempienti l'adozione del Capitolato-tiPo e la formazione dell'elenco dei
poveri; Protesta contro il sistema invalso nell'Un1bria di tollerare ancora un tale stato di co~ e si a ugura che nella provincia di Romn '"en~n integralmente ri pettata la 'deliberazione della G. P. A.: D elibe ra, 1
ove i desiderata della classe non siano otten1perati ed ove l'autorità tutoria non eserciti tntt:a la gu.a azione perchè le disposizioni legisJa tiv<> siano rispettate, di ricorrere a tutti i mezzi di 10tta anche estremi per raggiungere lo scopo ».
Sull'esercizio dell'Odonto jatria. I medici-chirurghi, allievi delLa Rcuola rli O<lontojatria e Protesi dentale delln R. Univ-ersità. di
venuti a ronoscen.7..a che presso l'UniYersità dli Napoli. in seguito a di~ izione l\!ini.rr.eriale, apposita Co1nmi sione esaminatrice ha concc~so a vari i11ec<':lnici dentisti il cliploma <li <' rcizio, riunitisi in a.·~mblea il giorno 2;; :1priJe 1n21. hnnno n<l unanimità aJlprovnto 11n ordine del ~tor no da tra, mettere a S. E. il ~lini tro clcllJ\ 1~1b b1icn Istruzione, agli Ordiru òei l\Ieclicl. n Ile t•ni• Y<•ri:ti.tll, alle ,-n rie ...\ssoctnzloni Ston1:1 tologicl1P. cleJ l~ologna,
(ANNO
XXVIII, F ASC. 25]
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SEZIONE PRATICI\ .
Regno, ecc., con cui presa visione del Decreto Boselli 1890, crei R. Decreto 1898, della legge 31 giug110 1921. ; considerato che, se pure tali leggi non ~siste~'Sero, i nuovi concetti scie.i1tifici sui quali si basa oggi l 'Odo1Ditojatiri.a, nO'll ne permetterebbero più l'onesto affidamento a manj empiriche o a menti impreparia te ; considerato che, in base a <mtte leggi e per tale sviluppo scientifico, anche in Italia fìna]JI:ne11te 1oono sorte e funzioniano ottime Scuole di Odontojatria. per i laureati in Medicina e Chirurgia; e in base ad altre considerazioni, protestano contro le violazioni della legge, ingiustificate, inopportune e dannose; riservandosi ogni nltra azione intesa a salvaguardare, cogli interessi di tutta una categoria di professionisti, l'osservanza della legge, la tutela dell'igiene pubb~ca, il diritto della ~pecialità odontojatriea. a quella ccmsiderazione ed a quel rispetto che la scienza inoderna le ha chiaramente assegna ti.
RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (8859) Oornpeterize àel ·niedioo condotto. - Dottor V. B. da V. - La legge sanitaria in vigore non autorizza il medico eonàotto a richiedere al Comune una indennità di. residenza pura e semplice quale retribuzione al ·servizio di guardia. :per l'ussistenz.'l ai poveri, oltre una quota. annua per ogni l)Overo inscritto nell'elenco. Lo stipendio che 11 Comune accorda al medico condotto nnn è 1,)e'r gli agiati, ma è J:>el irervizio di assistenza e CUI'<l sanitaria dei poveri, per cui occorre sempre f-0rml1la re un elenco per determinare le persone che J>OS ono, senza pagare, servirsi delle prestazioni del condottato. (8 60) Iiidennità oaro-1Jiveri. - Dott. A. P. da L. - Le Opere Pie non hanno obbligo di corrispondere indennità caro-viveri al personale sani· tario da esse dipendente. Possollo, però, libera· mente accordarla sempre che le rendite sieno tali da J)ermettere la erogazione della sommà, sen1..a compromettere l'attuazion2 dei fini proprii dl beneficenza. In mancanza delle Opere Pie, non sono i Comuni tenuti a pagare l'indennità caro-v1,.eri. (8861) Escnzion,e dall'obbligo di inscrizione all'Albo dei sri1iitarii. - Dott. R. B. da N. - La risposta da noi dnta Rll'abbonato n . 8758 trova base e fondamento nella sentenza della Cassazio-
ne di Roma del 25 aprile l!l16 ribadita dalla circolnre del 1\1'.inistero dell'Interno del 14 .dicem. llre 1920, che fa obbligo della inscrizione all'Ordine ai medici interinali nella considerazione appunto che non possono essi considerarsi come impiega ti del Comune. (8862) Assegno personale - Oa.pitolato. - Dott. E. B. da A . - Avendo El·l a accettato firmandolo, il nuovo capitolato ·stipulato nel 1916 ha implicitamente rinunziato allo a·ssegno personale che veniva conglobato nel nuovo stipendio di li~ re 1500 per la cura degli agiati e di lire 3500 per i poveri. Se non era. più da parlare dello assegno personale nel 1916, per più forte Tagione non se ne dovea parlare n el 1920, allorchè l'a ssegno inensile fu portato a lire 6000 come condotta 1··~si<le'1zinle . Non è il caso, quincli, di chiedere
(Ira. il supple1nento personale Yotato in suo fa,·ore molti anni t1rin1a e revocato implicit.ame11te dai su seguenti delibera.ti, nè di chiedere indenniz1~ di danni per la mancata comunicazione della deliberazione del 17 maggio 1914 si.a per i1 lungo tempo trascorso, sia perchè dovrebbe essere dimostrato che in concreto ha ricevuto un sensibile danno, sia perchè, d-0po tutto, s i potrebbe an<"'he a Lei donw.ndare la ragione per cui non l1a creduto informarsi per qual ragio,ne il Com11ne le corri'SJ)ondeva lire 1000 all'anno, oltre lo stipendio pattuito nell'atto di nomina. Se avesse preso conto della. differenza ne avrebbe probabil111ente conosciuta la causa. (8863) Sessennii - Valutazione ài servizio. Dott. F. D. H. da G. di C. - Ella ha diritto al ~ssennio del febbraio 1921.. Da tale data potrn liquidare altre tre sessennii di un decimo e dal compimento di qu~sti potrà liquidare i quadriennii previsti dal capitolato. (8864) Indennità caro-viveri. - Dott. A. M. dn R. ·- AI medico condotto compete una indennità e.aro-viveri di lire 65 mensili se celibe e di lire 100 S(' ammoti:liato, in forza del Decreto 9 marzo 1919, n. 338. Riscontri: VIGO: La legislazione sanitaria
~n
rapporto all'esert>izio
professionaZ~,
ove è ampiamente trattato l'argomento. (8865) Esami ài abi lita.zione per medico di bordo. - Dott. R. S. da Il. - Per essere ammesso a gli esami di abilitazione per viaggiare come medico di bordo occorre presentare al Ministero dell'Interno, insieme alla domanda redatta. io cal'ta .da bo1Io da lire 2.00, i ~gucnti d0Cl1menti: 10 atto di naiSCita; 20 certificato di cittadinanza italiana; 3° diploma originale di laurea in medicina e chirurgia conseguito da non meno di due anni oompiuti alla data fissata per l'ini~ zio delle prove di esame, in 11na Università del Regno; 4° certifica bo di buona condotta rilasci.a to dal Sindaco del Comune di residenza in data non anteriore a tre mesi; 5° Certificato penale non anteriore a tré mesi; 6Q Certificato ili sana e robu·sta costituzione di data recente. I documenti indicati <lai numeri 1, 2 e 4 sono rilasciati dal Municipio, quello indieato al numero 5 è rilasciato dal 'l,ribunale e quello indicato dal n. 6 da qualsiasi medico esercente e legalizzato dal Sindaco. (8866) Esami di abilitazione per medico di bo1·do. - Dott. E. P. da B. - Il µrogramma per gli esami di abilitazione s. viaggiare come medico di bordo si trova interamente pubblicato nel nllmero 102 della Gazzetta Ufficiale in data 30 aprile ultimo. 'L e porgiamo vive azioni di grazia per
il lusinghiero giudizio dato 1sul già 1pubblicato volume «La legislazione sanitaria>> e per la promessa fattaci di farne propaganda fra i suoi col· leghi abbon.ati e non abbonati. Doctor JUSTITIA. Servizio rncdioo-ntilitare . 1
Al dott. P. A. da T.
- Il tempo da lei tra·s corso presso truppe mobilita te e combattenti è trQp[>O breve per <lare diritto a conseguire la poliz1~ di assicl1:rozione. Esso è infatti lin1ib-1to dal ~ no,·e1nbre al 23 dicen1bre 1916. l\I. G.
IL POLICLINICO
AMMINISTRAZIONE SANITARIA.
CONCORSI.
Pei congedati malarici.
Consorzio con Fienile; lire 5400 e caro-viv. Scad. 27 giugno. FRAOAGNANO (Lecce) . - L. 5000 per 1300 1>ov.; addizionale di L. 5, se uff. san . L. 500. Scaden7.K'l 1° luglio. Raggiungere la resiòenza non oltre il decimo giorno dalla nomina. MIGLIERINl (Catanzaro). - L . 4000 e 5 quadrienni del decimo pei poveri. Scad. 9 luglio. MoGLIA (Matitova). - Frazione Bondanello; lire 6750 e 5 quadrienni del decimo fino a 1000 poveri; L. 300 ogni 100 poveri in più ; L. 1200 per cavale. non continuativa. Scad. 25 giugno. PRAGELATO (Torin,o). - L . 4000, qt1inquenni, caro-viv.; L. 500 quale uff. san.; L. 500 per allogg.; 1.J. 500 per bicicletta. Sca:d. 29 giugno. QUITTENGO (Novara). - Consorzio con San Paolo Cervo; L. 6000 per 100 poveri circa; L. 500 quale uff. san.; L. 1500 mezzi trnsp.; caro-viv. legale. Scad. 30 giugno. RAVf'NNA. Al 30 giugno 1oa condotta (fraz. Coccolia); età limite 35 anni; L . 7800 e 10 bienni del ventesimo; doppio icaro-viv.; L . 2000 per cavallo o autoveicolo. Incirca abit. 3800 di cui un qt1into a cura gratuita. Esercizio delle funzioni entro 20 giorni. S. Ai."\fATOLL\ DI NARCO (Perugia). - Consorzio con Scheggino; L. 6000; caro-viv.; tre quinquenni del decimo e T.i. 2000 per disagiata residenza. Scadenza. 30 git1gno. S. BAnTOLO~LEo (Oorno). - Consorzio con S. Nazzaro e Carvagna; L. 6000 ·p er 500 pov. ; addizionale di I.i. 2.50; indennità trasporto L. 1000; caroviv. L. 2400; assegno uff. san. '.L. 550. Scadenza 30 giugno. Cercasi interinato. Scrivere dott. Amedeo Gioia, via Palestro, 87 - Roma (21). Aceetterebbesi in.t.e ri:n.ato. Scrivere: dott. Serio, via Reggio, 29 - Roma. Cer~'Lsi medi<:!o-chirurgo dentista che vorrebbe acquie:tare ambulatorio denti~tioo sito in ridente paese Venezia Giulia, reddito m{)nsile 10.000. Per informazioni rizolgersi : Castellani, Pofita entrale. C'lsella Postale 391, Trieste. l\le<lico-cl1irurgo, quindici anni laurea, dieci servizi condotta accetterebbe interinato con probabilit..1. nomina (lefìnitiva condotta possibilmente pinna. Rivolger i: Dott. V. Sansone, Bella (Potenza) . •
Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che il Sottosegret:a•iato di Stato per l'Assistenza ~1ilitare e le P ensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha concesso ai Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'assistenza prestata a favore dei congedati malarici, durante il 2° semestre 1920, riservandosi di provve.dere a mano a mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi Comitati provinciali: 2.5. Provincia di Ferrara : Dott. Capatti Attilio, del Comune di Berra, L. 170 - Dott. Orta Francese,), del Comune di Argenta. L. 150 Dottor Nibbio Aniceto, del Comune di bomacehio, L. 150 - Dott. Foschini Giovunni, del Comune di Portomaggiore, L. 150 - Dott. Gentilini .Antonio, del Comune cli S. Agostino, L . 150 - Dott. Chia.pJ>ini Raffaele, del Comt1ne di Cento, L. 150 _:_ Dott. Pagnanelli Gino. <lel Comune di Copparo, J,,. 150 - Dott. Doni Carlo. del C-0mune di Bondeno, L. 125 - Dott. Bur7A>ni Giovanni, del Co1ut111e di Ro, L. 120 - Dott. Toto Alfredo, del Con1une di l\1igliarino, I.1. 100 - Dott. Sebastio Carlo, del Comune di Lagosanto. L. 100 - Dott. Frabetti Antonio, del Comune <li Vigarano, L. 100 Dott. Novi Alfredo, del Comune di Ferrara. L . 100 - Dott. Bellini Francesco. <lel Comune di Pieve di Cento, L. 100 - Dott. Ferrari Armando, del Com11ne di Formignana, L. 100 - Dott. Fu.ssi Camillo , del Com11ne di Ostellato, L. 100 - Dottor Pi\stonesi Giacinto, del Comune di MassafìscagHn, J.1. 100 - Dott. Ghedini Camillo, del ComuUP di P oggiorena tic-0, L. 100. 2G. Pro,·inctn <li Sassari: D "'tt01·i: Piga Vincen7A>, Osile, L. 1000 Oucca. ~ · ba.stiano, Dorgali, I.i. 830 - Fras etto Pietro, So1-ic>, L. 750 - Olia Gian11nrio, ' Tillanova, r.J. 750 - ZecchiD.c'l Angelo, Nulvi. L. <'>fiO - Gutierrez Gaetano, Bonorva, lire <'>50 - Pintus Antonio, Aggius, L. 600 - Piolctti Clauùio, Uri, r,,. GOO - PiSRno Antonio, Algh~ro, L. 550 Secchi Erminio, Usini, L. 500 Pala Salvatore, Luras. L. 450 - l\i!ani Andrea, Mara. I.1. 450 - l\1eloni Francesco, Ozieri, L. 450 - Arru Pie tro, VillanoYa, L. 450 - Gin.dice Pietro. Bono, L. 400 - Porcu Giovanni, Gavoi, lir e 400 - Solinas Sebastiano, Ittiri. L. 400 - ~1e loni Francesco, Ittiri, L. 400 - Pinna Gavino, Pozzomaggiore, L. 400 - Concordi Getullio, Tempio, L. 400 - S nnna Vittorio, Bl1ddusò, L. 350 f'orcln Gnspnre, f'a langianus, L. 350 - Pisanu Alfrcclo, Castelsardo, I.i. 850 - l\1asia Placido. Florinn s. L. 350 - Arrn Pietro, Villanova, L. 350 l\t11rtino Antonio. Pn ttadn, T.1 . 350 - Corda Giov. l\Inrin, Alà dei Snrcli, T.1. 300 - Solinas Eugenio, Portotorres. L. 300 - Snnna Salvatore, Portotorrcs, L. 300 - Demartini Giov. Giacomo, Thiesi, J J. 300 - Fine Giovanni, Tissi, L. 300 - Martinez Gn vino, Sa ssari, IJ. 300 - Coda Sc'l.lva.tore, Benetutti. L. 250 - Senes :<\ndren. Bolotana., L. 250 Piri~ino Gincon10, l\Ionti, I.J. 2.'50 :\fnrras Giov . ..\na1~ea . Sennori, T.J. 250 - C<> su R occo. Sassari, I J. 2:50 - D11ce Aldo, Sassari (Studente Medicina). J,. 200 - I ..nYo~i _\ntonio, Bulzi. I.i. 300 - ~Ianin cll{'{l<ln n e11inminQ, l\Iores. J.J. 200 - P ais l\ficbelino, Xnle. T.1. 200 - J.i R~ia Sill~1. Ten1pio. L. 200 - 80c·h i Celc~ti110 , Teni p io, T.1. 200 - Rl.1bn th1 ('o1
~ta11tino.
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Efisio. Gnl1P11i. l .. J:lO .t\lo~in Enrico, GinYe. T.1. J50 l\lnrr.1q Jì'rnncC'. o, N'ughed11 <li ~n11 ~iMlb, T.1. 1!10 - ~li«h<'l i J1'ili1>po. Rn . sn ri, f.1. J=>O - ( 1 nbrnR J.11ig i. TJ. 100 - Ro~~\1 Gittse]lpe. llonnann 1'0. T1. 100
Iton:1,·Pnt11ra. Tiotticla, J ,. 100 np:nsi 1 1,,r•n1u1r1lo. ( IHrtn1l11c. 11. 100 Grixoni Gn,·ino. 011inrn1nonti. I.i. 100 - P in nn To111mnso. Re<linj, 11. ~00 1 ~1ori~ ..\nton io , Tnoro. J,. 100 - Rinl J)n1ninno. Tnla. J,. 100 - T~un1lla11 ~:t1,~:1tor~ . • ;l~·tri. J,. 1tlO - ~f:tr<' i·lli~ Giu~('J)(l(\ . R:l!'SHri. T.J. 100
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l\ln~nln
- l\1ann:izzu n:1Yino. ~·1 'll'Ì. T•. 100 - rcr~1ntoni . lari<>. C':tl'!!"''!!ht•, I •. 100 ~IP.inn Efl~io. Olirini.
.-- . )
BIBIANA
(Tori'no). -
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. I nuovi Srriatorl. Con compiacimento rilevin 1110 che alla digniti1 senatoriale sono fltati eleYati- l'on. Edoardo l'a11tnno e il comm . .1\lfre<lo I,,u~ignoli. Non tutti Ranno cl1e il Pn ntano, ·nno dei pit't precla ri nostri uo1ni11i politici, è dottore in meclici1141 e che clura nte L'l gnPrra egli prestò serYizio n1ilit~re eon1e colonnello in<.'<1ico. Il f.u~i~noli ha Jn_.,; ·into 1111 grnto ricorrlo di fi. nella f•1n1iglia ~~1nitaria ront:lll.-'l quando, in qunli ti't cli R. on11niss.'lrio, •\)hP n 8i~t 1nar l'.. 1nn1iuistrnzionc <le!!l i 0.1>e<l:ili dclln CHI>it.:1 le. .\lrnil() cc:l :ill'nlt"'n ,·:111110 1 \ no~trt, f:elicit.azloni CO rdia li. 1
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(ANNO XXVIII, FASC. 25]
SEZIONE PRATICA
NOTIZIE DIVERSE. Per l'assicurazione obb!lgatoria contro le malattie. A C11ra del
~Iini stero
per il lavoro e la previdell7A sociale è stato d~ recente pubblic.ato il secondo Yolume degli Atti de lla Commissione incaricata della preparazione di uno schema di di-segno di legge sull'assiourazione obbligatoria contro le malattie. Questa imI)Ortante p11bblicazione della Direzione Generale oolla Prev·idenoo .sociale comprende i verbali della Commissione e della Sotto-Commissione e con1pleta ed integra, col primo volume, OOJlJtenente gli studd. ({>reJ)<'lra tori, le relazioni e gli sche11tl <li .p rogetti di legge, la vasta materia, relativa nl dibattuto problema. Il Yolume compre.n,de una lettera-prefazione del Direttore generale delL'l Previdenza sociale all'onorevole minisbro L'lbriola, i numerosi verbali della Con1n1issione e della S-Oitto-C-0mmissione e tre indici che agevolano, secondo diversi criteri, la consultazione e lo studio dei vari argomenti trattati'.
Il Congresso degli Igienisti e le onoTanze a Luigi Paglianl. st.ato tenuto a Trento, nei giorni dal 29 al 31 maggio, il Congresso degli Igienisti, terminato oon le onoranze al .p rof. Luigi Pagliani. Ne daremo Jlrossimamente il resoconto. È
La Regina visita la R. Clinica medica di Roma. R. ì\1. la Regina, accompagnata dalL'l principessa di l\Iontenegro e dal mediieo di Corte dott. oomm. <Jui1ico, si è recata al P oliclinico Umberto I di Roma, a visitare il R. Lstituto di Clinica l\Iedic-a,
che l'opera infaticabile del prof. Vittorio Asco.Ii ha in breve tempo messo a livello di ogni migliore clinica straniera. La RegiTu:'l, acoompagrnata. dal prof. Ascoli, h a visitato le corsie, fe rmandosi ad ogni letto e rivolgendo parole di oo.ruforto ai singoli infermi; poi è passata nelle sale di soggiorno, in tutti gli splendidi la boratori e nelle a bitazioni delle infeTruiere, dimostrando, oltre che il p iù vivo interesse, anche una assai rara ·oom11etenza di apJ>rezzaruento. Alla fine della visit.a, che è durata oltre due ore, la Regin.-1. ha. espresso al prof. Ascoli con parole alti~ime il suo compiacimento J}er l'organizzazione dell'Istituto, che costituisce una scuola di cliniea non solo degna di R oma, ma che fa onore a tt1tta Italia . L'Augusta sign or.a h a regalat-0 una cassa di libri per la biblioteca. dei malati ed ha promes~o ili torna.re ad oru:>rare di Sua presenza l'Istituto. ì\lentre risaliva jn automobile, le è stato offerto 1111 inazzo di rose rosse, omaggio imp rovvisato del f>e1so11nle della Clinica .
Corso di Ortopedia. D<ll 1° all'S agosto presso l ' I~tib1to Ortopedico <li Tie rcl\: (Passo di Calais) si terrà 1'11° corso cli Orto11cùia inclic:;pensabile o.i medici pratici (lu s.. ~nzioue c:ongenica dell'anca, piedi deformi, pur a-
873
li.si infantile, scoliosi, ecc., tra ttnmento delle tubercolosi esterne: a deniti, ascessi freddi, coxalgia, morbo di Pott, tumori bianchi, ecc., trattamento pratico delle fratture); si fa ranno esercizi pratici individuali. Son-0 ammessi i medici stranieri. Tassa d~inscrizione fr. 150. Scrive re subito al dott. F-OChe, Institut Calot a Berck-Plage, ovvero alla Clinique Calot, quai d'Orsay, Parigi.
Una conferenza lniernazlonale per la lotta contro le epizoozie. Per iniziativa del Govern-0 francese si è tenut<1 a Pa rigi una C<>nrferenza internazionale allo scopo di concordare, fra le diverse Nazioni interessa te, i provvedimenti atti a fronteggiare il pericolo di diffusione di talune mala ttie infe tti ve degli animali a carattere la rgamente diffusivo e quindi capaci di sormo11tare le normali barriere sanitarie di confine. A questa Conferen1.a hanno partecipato i raippresentanti di ben 43 Nazioni, vale a dire che ad essa .si sono interessati ne lla qua.si t otalità i paesi civili. Per l'Italia sono stati delegati il cav. di gran croce dott . Albert-0 Lutrario, Direttore generale della ")anità ·p ubblica, ed il comm. d-0tt. Carlo Bi·santi, capo d ella divisione Zooiatri~.,_ presso la detta Direzione generale. I lavori della Conferenza. hanno assunto una grande importanza, sia per il particolare valore òei ·problemi messi in discussione, .sia anche per l'intervento delle p iù a lte .p ersona lità della scienza. Dei due rappresentanti del nostro paese, il commenda.tor Lutrario fl.1 accL'lmato presidente di una delle tre Commissioni costituite per lo studio delle varie questioni; ed il comm. Bisanti fu designato relatore di a ltra C-Ommssione presiedut a da sir Stewart Stock.man, primo delegato inglese. I nostri l.'appresentanti ebbero il piacere di vedere accolti favorevoln1ente i p11nti di vista da loro sostenuti in tal11ni problemi esaminati da lla Confe renza e particolarmente in qnelli r iguardanti l'jm.p ortazione e l'esportazione, lo scambio delle informazioni sanitarie, i provvedimenti di polizia sanitaria. Fondamentale fu l'azione spiegn ta dal commenda tor Lutrario in relazione a lla istituzione di un Ufficio permanente internazionale delle epizoozie da funzionare accanto a ll'B'ffici-0 internazionale d'igiene per modo che ' enga n risultarne un comJ)leto organismo di profilassi internazionale.
L' Ospedale del Braz. Il numer-0 del 4 aiprile del quotidiano «A Tarde » di SS.o Carlos {Brasile) è in buona parte dedicato a ll'Ospeda le chirurgico del Braz e al prof. Carlo I~ ru netti, che lo dirige. coadiuvato da 11n corpo S<1nitario numeroso e ùi prin1'ordine. 1\figlinin di n1nlati tr-0-vnno nru1ualn1entc ricovf'ro e sono opera ti nel detto I Rtih1to ~n nitari-0, i:>otto la \i~ile e sapiente <'11rì1 clel nostro valoroso connnzionn le, cl1e noi ci onoriamo di aver a Vllto a co111pngn~ di lnvoro nella redaz!one del « Policliaico ».
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87~
IL POLIC.LINICO
RASSEGNA DELLA STAMPA. Jfcd iz inisch e
Klinil.;,
Ginnnst lca Ya.sa le. losa.
2'2 maggio. -
H.
I~0En~1.
7
FASC.
25]
Wien er J(linisch e Woohenschrift, 19 maggi(}. - ·
F. FRANKE.
Purpura vaio-
'J'h e Bost on 11fedi0<tl and S urgioal Jo1.1,rnal, 12 mag-
gio. R. D E C. WARD. L'insegnamento della climatologia . - C. F. PAINTE!f. Edema ereditario. 'l.'he J ourn,a.l of the Ame rican M eàical A ssooiation, 7 maggio . - R. L. LEVY. La chinidina nella :fi1
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XX, 111,
[ANNO
brillazione auricolare. - G. J. BusMAN. Profilassi d egli a-ccidenti da arsenofenamina con l'antia n n.filtl s i e l'uso di a tr~ina . B erline1· J( l i11isclie WocJien sollrift, 23 maggio. C. H ART. Natura e azione delle glandole endocrine. - 1\1. FH.\ENKEL. Il tessuto conne ttivo nel sistema endocrino. - H. HAAS. La chinidina nelle irregolnritù ca rdiache. La Rifor 111a. llfedica, 21 maggio. - G. PARLAVECcm o. Le pt osi viscerali. - N . SAA!AJA. Calcifìc.azione nel n1ediastino anteriore ed eventratio diaphragn1at ica. - D. TADDEI. L'eversione del fondo dei sacchi erniari inguino-ureterali aderenti. Ga.zzetta degli Ospedali e delle Oliniche, 1 o maggio . - L. D. VERONESE. Poter e ~dante del latte di donna e dispepsia del lattante.. Annali di Neurologia, 5 maggio. - S. D'A..~NA . Sintoma tologia della encefalite epidemica. - T. SExrs;E. Etiologia della sclerosi a placche. Paris ltl édioal, 21 maggio. - P. SAINTON e P. CoRNET. Due piccoli segni dell'encefalite epidemica : il mioclon o provocato e il .segno del frontale. !\1. BorGEY. E sagerazioni, érrori e spirito di sistema nell'educazione fisica. - FovEAu DE Coua1.!ELLES. Le emo~·ragie ute1ine e la loro fisiotera pia . Rivista Sanitaria della V en ezia Gi ttlia, 15 maggio. - 1\.1. H ESKY. Sul cosidetto opacamento anulare del Vossius ed i suoi rapporti con la presenza di pigmento nella camera anteriore dopo contusione del bulbo.
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latente. l .1a. Riforni a M edioa, 28 maggio. -
D. TADDEI. Infiltrato leuremico emorragico nei mTIBCOli della coscia. - C. RIGHETIT. Terapia delle fratture basilari. - E. PEscr. Anafilassi terapeutica. R evue de Médecine, n. 3. G. CAussADE e P. CHARPY . .Il salicitat.-0 di soda: acçidenti; delirio salicilico. B erli-rier Klinische Woclienschrift, 30 maggio. L. FRAENKEL e F. O. GELLER. Irradiazione dell'iPofisi e attività ovarica. - W. OELZE. La Splrochaeta. ~rogona psoriasis. M u11oh e·n.e r Medizinisohe Woohe1isç1trift, 27 maggio. - HEINZ. Gli oli eterei: loro uso. - F. KONIG, A. BIER. Trattamento della tubercolosi chi•r urgica. Bulleti n de l'Aoadémie àe Médeoine, 17 maggio. TUFFIER. Trattamento chirurgico degli aneurismi dell 'aorta. Z entralbl att fur irvnere M èdizin, 28 maggio. - E . KYLIN. Variazioni diurne della tensione arteriosa nel morbo cli Bright. Archives des Malaàies à'lt Oreur, des Vaisseaux et dtt Sang, apr. G. LINDSTROEUR. Tratt.amento delle malattie del sangue con un siero
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La radioterapia delle nevriti. lVie1ier Klinisohe 1Voo1Lensoll1·ift, 26 maggio. A. L UGER e E. LAt.TDA. Eziologia dell'erpete feb. brile. - A. EXNER. Tubercolosi dell'aponevrosi palma.re e eontra ttura. di Dupuytren.. - F. HAMBURGER e PH. ERL \CHER. Carie ossea non tubercolare. 0 HARLIER.
Indice alfabetico per materie . . A.ngina di Ludwig : il processo cancrenoso Pag . 860 BibliQ~rafia: cenni . . )) 861 B tl1·ocra.zia e l i bera professi o1ie )) 869 Canfora nel la emottisi . . . . . . )) 866 Or onaca del niovi,n1 ento prof essi o1i ale
E rnocolture : intevpretazione d alla reazione del viraggio globulare . . . . Emorrngie gru vi nella tonsillotomia. . . En1o::;ta~i mNlinnte ini~ioni endovenose di citrato di sodio . . . . . . . . Eu1ottisi n ripetizione, provocaW. da lla J > re~ nzu di 1111 c.a leolo . Erctlitù u1orbosa . • Ernia inguinale ·ong~ni tu d ~stra ed ectoIlin (1 '\l t ~ tic llo sin i .. ti o; 111onorchidia lì\ coru la z io11 a rtifi ·in le I• l •1111noni J ~ri to n ~111ari . . . Gastro-cut •ro:-\tou1Jn i><>~t °)riorc trnn..'U11c:;: :olicn : 111 <.l ific:1z ion p di t !CBÌC:l . Roma, 1921 -
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Ginecologia : errori diagnostici per spoPag. 858 s t amento di organi . . . . . . Jf ill tari ,ni alarici co1igedati: pei -
Para tifo : osservazioni . . . . . • Polmonite sperimentale da simbiosi batterie.a e .p atogenesi dell'influenza . . Rachitismo sifilitico da baliatico . Riflessi dell'apparato genito-urinario . Siero antiemorragico . . . . . . Taglio cesareo transperitoneale soprasinfis..'lrio . . . . . . . . . Terminologia medica . . . Termo-regola tore per ter mostati Te --ticolo : stra na lesione provocata Tono n111scola re ga trico . . . . . . T nhercolosi gn9tro- ln te~ tinnle: terapia
. . . . . cl1ir11 rgica • • 'ru b reo lo. i : l)l'O\n tll B ollncndcr . 1'ul>er<.: l ~i : rc·1zione di ' 'Tll<lbolz
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ANNO XXVIII
Roma, . 27 Giugno 1921
Fase. 26
fondato <lai· professori :
GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE ,
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: J•RoF.
VITTORIO ASCOLI
•
SOMMARIO . •
Wo&e ~reventive: G. B. Stretti e M. Mantovani: Contributo a.1-
1 eziolo~ia del Sodòku. O.rrvado1 I clinltlle: P. Biffis: Sulla sintomatologia delle vie digerenti nell 'aneniia perniciosa progres$iva.. ftole e coo&rshoct: G. Salvetti : Sulla vaccinoterapia degli stati tifosi nell'infanzia.. ' 10011 e rus~goe: PATOLOGIA GENERALE: George B. Wood: L'anatomia, la tisiolo~ia e la patologia delle toosil.e in relazione con le infezioui criptogeneticbe. - MEDICINA: Malattia dj Cast~llani. - Ca•RURGIA: J. T. Willianis: Adenopatie pelviche primitive, ~peciaie condizione f?h.ecologica non ançora osservata. - DERMATOLOGIA: R. Sabouraud: ~ulla cura della seborrea. Cenni bibliografici. Aecad..mlt~, boclrtà medltbf, foo«iret1lìl: Il Congresso degli Igienis!ii e le onoranze a Luigi Pagliani.
,,,unti di medlr.loa pratica : SEMIOTICA: Disturbi di motilità delle ·palnebre. - CASISTICA E TERAPlà: Arterite acuta obliterante nell'i nfluenza - La paralisi del ricorrE>nte nella stenosi mitra1ica - La morte da digitale - Azione comparativa della tintura .e dell 'i1o fuso di digitale - La. chinid1na. nelle aritniie cardiache - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Funzione della muscolatura venosa nelle surrenali d~ll'uo• mo. - Po~TA OBOLI ABBONATI. - VARIA. Nella •Ila 'rolesslooale A. Zam bldr: Verso un sindacato medico. Risposte a quesiti e ~ d·•mande. Amministrazione sanitaria. - 0oncorsi. - Nomine, promozioni e onorificenze. No&llle dl•erse. R&s.9egna della 11tao1pa. Indice allabe&lco per wa,erle.
•
I
•trtUI di froJrle&à rlsenatl. - E' vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la di essi senza citarne la fonte.
pubblica~ione
di sunt'
Memento•
Quei pochi associati che per economizzare tempo e spese postali riman- . _ _ _,_ _ _ _ _• daro110 il versamento della quota integrativa dovuta pel loro abbona-. . mento del trascorso 1920 al momento del pagamento dell'importo pel 1921, sono caldamentie pregati di volersene ora rammentare. . La misura della suddetta quota arretrata è: · Di L. 8 per l'Italia e Fr. 1 O per l'estero per chi ricevette la sola Sezione Pratica. " L. 12 ,, Fr. 15 ,, ,, ,, le Sezioni Pratica e Medica. ,, L. 12 ,, Fr. 15 · ,, ,, ,, ,, ,, e Chirurgica. ,, L. 15 ,, , Fr. 20 ,, ,, ,, ,, ,, Medica e Chirurgica. IO
A••eniamo iool&re gli abbooa&I di Roma che la nD"&ra .t m mlols&ra1lone non manderà ad loeas~are alle loro case e ebe pereJà I' lm· tor&o d'abbooao1ento dovrà essere loYlato mediante ear&ollo•·•aclla, op,ure pa1a&o nel oostrl umel die&ro rl&lro di aoalo1a qole&anza.
N. B. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell 'abbonaminto deve conservarsi la relati va ricevuta. L' AMMINISTBAZJOIB.
NOTE PREVENTIVE. ISTITUTO D'IGIENE DELLA
R.
UNIVERSITÀ
DI BOLOGNA
di"retto dal prof.
ARNALDO MAGGIORA.
Contributo all'eziologia del Sodòkn. •.
1
Nota preventiva.
Prof. G. B. STRETTI, primario all'Osp. Maggiore. Dott. M. l\1ANTOVANI, assist. all'Istituto d'Igiene. Il caso oggetto del nostro studio si riferisce aid una donna di sessantaquattro anni, la quale fu monsicata da un topo al .rnignolo della mano destra il 10 ottobre 1920. Otto giorni dopo ebbe il primo accesso feb. brile e contemipo.raneamente. si iniziarono le manifestazioni cutanee al doTs·o della mano. Gli accessi si ripeterono po·i ogni tre giorni circa per lo spazio di quarantacinque giorni, oe furono accompagnati da prostrazi·one, cef a.. 1
-
l1ea, nausea, disfagia, vomito, diarrea e dolori vivi all'arto leF·o, al tronco e alle gambe. La ferita al~ a mano, che n·on s'era rimargin a ta, fu sbrigliata dal medico in dodicesima giornata, essendo t11mefatta e sede di dolore inten,so. La lesione aveva caratteri ulcerativi nec10tici e guarì soltanto in seguito alla c11ra . L ertizion1e cutanea costituita da noduli lenticolari i1t1mmulati, rosso cilieg·ia, rilevati, do'" lenti, confluenti, si estese a tutto l'arto superiore destro, che divenne fortemente edematoso, e si manife$tò anche con rari e ·p ioceli no-duli al dorso, al ventre .e1d agli arti inferiori. Non vi fu mai prurito, n è ingorgo ghiandolare epitrocleare, ascellare, o nelle altre regioni del c·orpo. Non disturbi della sensibilità, o motività, o dei riflessi superficiali e profondi. Leggerissima tinta subitterica delle sclerotiche; nelle urine traiccie di albume. Leggera leucocitosi, reazione di Wassermann negativa. L'iniezione di neosalvarsan (0,15) endovenosa portò la scomparsa della febbre, la desqua'
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IL POLI:LINICO
mazione cutanea rapida e abbondantissima, la risoluzione e scomparsa dei noduli, la guarigione d ella lesione ulcerativa-necrotica nella sed e della morsicatura. L'iniezione di neosalvarsan di (0,45) fu ripetuta dopo 16 giorni per precauzione.
•
•
Ricerclie microscopiche. - Edotti dal! '.e sperienza già fatta da uno di noi (ì\1antovani) nello studio .di Un malato c1i sodòku con spirochetosi, che si ripetè .nelle cavie in.f ettate con. iniezioni ipodermiche di sangue in toto .del malato, in questo secondo caso abbiamo potuto, seguendo un pian·o di ricerche p~ù orientato, otten·ere risultati e conferme .non prive ·di interesse. L 'esame microsco.prico di un 'Preparato di sangue perife·rico dell'inferma, raccolto durante l'acme di t1n accesso febprile, e colorato col Fontana, inise in evidenza raris·stime spirochete, piuttosto lunghe, esili, co.n volute poco appariscenti, dri un colorito ne·r astro circondate da un a'lone chiaro. Col Giemsa invecie questi microo.r ganis.mi ap · parivano tinti in rosa, con le spire non ch1aramente differenziate. • · Col san.gue in toto estratto 1da unra vena della ammala.ta ft1rono iniettate sottocute sei cavie con circa cinque oc. di sangue per ciascuna. Le cavie erano tutte di p eso i11edio. Una rnorì il g io rno d·QIPO probabilmente per tossiemia, cll1e d()f]Jo ltn a ventina di giorni, ma non esaminate p er.c1'1è creclnte vittime di un in cidente ban a le, le alt·r e tre furono stl1diate. Di queste l1n a inori dopo 30 g iorni dall'iniezione patita. .All al1topsia si riscontrò notev·o·l e ipertrofia d elJe· ghiandole linfatiche in tutte l e sedi ' leaa-ero tumore di milza, leggera ip,ero._. trofia delle capsule, forte congestione di tutti gli organi. Nt1lla di notevole in corris;ponde~za del pl1nto di iniezion e. Col sangue del cuore, alleC>tito ltn prepa rato, fu guardato co·ll'11ltramicroscopio. i osservarono numerosissimi ele111cnti parassitari mobili, e tanto mobili da rendere impo ssibile l1n a chi ara idea della loro n1orfologia, e po chissimi altri microrganism ] con tl1tto l'aspetto di s pirochete lunghe, tarde 11el mo,·imento n g-1 1i ~a di . er1)i o piccole an1
1
gu il le . ....
Elt"ln1e11ti della prima e d ella seconda forma furono vi. ti lle l fegato abbondantissimi e nelle caps11le. In 1>reparnti di ~ano-11e colorati col Giem a g-Ji elcn1ent i ro rti apparver o com e spirochete, ~ort . tozze, a ca va t11rncciolo. e flagellate, le lun gl1c e~i l1, ro11 pocl1e ,·oiu te, e non sempre COT1 i na Teli i E> \'ide11ti. Col Fonta11n si 1·i1)etè lo s tesso fatto della J>rr.s i1z:i nel sn11gl1c e n egli organi, di due Jor:111 e di ,'\J1iroc lt t> l e, en oncl1è le ll1nghe pare-
vano più abbondanti negli organi, ma con flagello mancante, o non colorabile. Col sangue della cavia morta e cogli organi emulsionati in soluto fisiologico si iniettarono cavie successive con infezionie sempre mortale. dopo un periodo ·di tempo oscillante fra i -venti o raramente trenta giorni. Sia.mo al V passaggio da cavia a cavia e possiamo affermare che la malattia si trasmette in serie tanto col sangue quanto con gli organi. Le le.sioni anatom•o-:patologiche macroscopiche sono rapprese.n tate per lo più da poliadeni te . Conges\ione di tutti gli organi e in una ultima cavia una sindrome spiccat<rmente P.morraaica. Emorragia dei polmoni, interessante lobi interi, dell'intestino, de.l peritoneo, il rene mostra un vasto ematoma. Emorragia delle caps11le, dell'epididimo ~ del·1 a vescica, ecc. Il reperto delle spirochete è costante: numerosissime nel sang11e, e nel fegato, . va rie perfreque.nza negli a:ltri o·rgani. L'infezione ·ai1e oavie si trasmettie anche pe"!" ingestione d'organi infetti; alcuni ese~plari • cli mits decumanits, varietà albina, infettati,. non sono mo1"ti, co•m,e pl1.re dl1·e gatti, ltno iniettato sottocute con emulsior1i d'organi, l'altre> nutrito con cavi.e infette . Le c1llture in terreni• comuni del sangue del cuore delle cavie morte fu·r ono sempre negative iper la pre.senza di ,s chizomiceti. Una volta sola una semina cli sangt1e fu inquinata da una stre.pitotrix (Nocardia) con q11a1 che rara s·p irocheta. Le c11lture dal sangue del Cl1ore delle cavie e dagli organi in_ terreno Reiter Ramn1 dietlero a vedere più o meno abbondanti pirochete con prevalenza delle forme corte. Ora però superate alcune difficoltà iniziali inerenti alla soe'1ta del terreno ed all'optimum della temperatura, possiamo di~orre di cultnre rigogliose. -~.ll'11ltramicroscopio si o~~ ervano forme abbondanti ~c;ime, lunghe, flagellate e altre corte7 mobilissime ; ql1elle Ri m11ovono come serpi. a scatti, alcune altre s'aggrovigliano, si snodano, e camn1ina.n o agitandosi a fr11sta. I passaggi da c11lt11ra a c11lt11 ra sono facili, e tutti sono patogeni per le ca vie. Le ricerche contin11ano per studia re il viru~, e per ce r carne gli eventuali rapporti con. quello d ell'ittero en1orragico; tenenrlo presente la comunanza d el natnra1e serbaloio (topo) e la proprietà di dare una sindrome anatomo-patolog ica to lora. identica intanto per il fattore emor.ragico. 'f11ttavia per ora si p11ò concJ11dere che anche in questo ca!';O come in q11ello 1
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(ANNO
XXVlll,
FASC.
26]
precedente osservato nel 1919 da uno di" noi (Mantovani) l'ag·ente eziologico di quella sindrome che va sotto il nome di Sodòku, provocata nei nostri casi dal morso di un topo (1nus dec11ma1111s), è :rappresentato da una spirocheta. Spirocheta diversa alme110 morfo1og.icamente d alle più note, divers.a dal T. Pallidum di Schaudinn ed Hoffmann, dalla S. ictero-emo• ragiae di I do ed Inada, e forse tdentica a quella descritta da Futadhi ed Ischavara.. Il virus si coltiva bene tanto in aerobiosi che in anaerobiosi nel terreno di Reiter-R amm. Le culture sono patogene e ripetono i fatti caratteristici della malattia. La cavia è un animale eminentemente recettivo; i gatti ed i topi bianchi non m11oiono. ~el'le cavie si ha una vera spirocheteniia. Il virus n ei passaggi da cavia a cavia si esalta e talora dà una sindrome en1orragica.
OSSERVAZIONI CLINICHE. R . ISTITUTO
DC PATOLOGIA SPECIALE
'
Ì\IEDICA DIMOSTRATIVA E
DI
CLIN lCA
lVIEDICA
PnOPEDEUTICA
Direttore: prof . ..\.
DI
TORINO.
CECON1.
Sulla sintomatologia delle vie digerenti . nell'auemia perniciosa progressiva ,
I
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SEZ IONE PRATICA
per jJ tlott. PIERO BJFFIS, assistente.
Le altera.lioni anatomiche e f11nzionali dell'apparato gastroenterico nell'anemia perniciosa, hanno sempre destato grande inteiresse, massim e da q11an.do è sta.to ricono·s ciuto, almeno dalla grand.e maggioranza degli autori , che la malattia f orrr1a un quadro clinico a sè, nettamen te differe11ziato in quello delle comuni anemie secondarie. E oramai risaputo che la glos<:\ite, la stomatite e la dia1rrea sono stati considerati un tempo qt1ali sintomi, per quanto non costanti almeno secondo l'osservazione della .malattia nei nostiri paesi, importanti tuttavia cosi da far risalire ai medesimi tutta la responsabjlità della patogenesi della malattia. In verità un tale modo di vecjere ha ora sostenitori pochi ed isolati. Anche l'achilia gastrica, posta jn evidenza una ventina d'anni fa da ~arti11s e subito considerata come elemento ,patogenetico primigenio, ebbe in cotesta s11a interpretazione poca forrtuna, poichè finora rapporti dimostrativi in pro•p osito non · ft1rono riconosciu ti. Ma essa tiene tuttavia nella sintom~tologia della malattia un posto di primo ordine per la gran.de costanza con cu.i si presenta.
Martius ancora di recente (1916) confe.rmava il concetto già espresso in !Jrecedenza della facile associazione de1l'achtlia ,gastrica .con l'anemia p., l'una e l'altra riconoscendo come movente principale una debolezza primitiva costituzionale, rispettivamente dell.o stomaco e del midollo osseo. Faber invece insiste neilla Neochia. teoria infiammatoria, secondo la quale l'achilia ·g astrica altro non rappresenta che la conseguen za di un pro cesso infiammato•rio della mucosa del1o stomaco eon conseguente atrofia (Fen\.vich, Ewald), il proces·so infiammatorio essendo, secondo Liidke e Feyes, secondario all'azione sul sistema nervoso dello stomaco o sulla mucosa gastrica di sostanze tossiche le quali, nei casi che diremo a sintomatologia completa, agiscono anche s11l midollo osseo, determinando il q11adro intero dell'anemia p. In tm recente lavoro \.Veimberg, in base a numerose osservazioni cliniche ed anatomopatologiche personali e a d 11na seve1ra critica d1 molti casi studiati anche ,d a altri AA. (Faber, Bloch, Talrna, Reicher, Stern, W eib er, Scha.um ann, ecc.), nega che Ja gastrite rappresenti il movente primo dell 'achili,a gastrica ne11 «:tnemia p., ed ap·p oggia il concetto di ì\Iartius, D ggiungendo che questa forma di achilia è ben differente da quella secon.daria al cancro dello ~tomaco o alla tisi polmon,a re) ecc. In ogni modo secondo \Veimberg nè la gastrite n è l'atrofia della n111cosa sono elementi indispensabili per l'insorgenza dell'achilia gastr1ca, e questo tanto nei casi in cut essa si s·vol·'!e, in apparenza o meno, come primitiva, quanto in quelli in cui essa è evidentemente seco1n.daria. In \ a ri casi studiati si trovò mancare qualsiasi traccia di alterazioni infiammatorie ?o ~nutritizie ·de11a m11co sa, .l'appa rato g·hiandolare presentandosi, coi nostri attuali mezzi d'indagine, del tutto normale (Martius, Faber, Permin, ecc.) . Nei riguardi clell'anemia p. Ceceni accenna a t1na alterazione della mucosa che riveste a volte i caratteri della semplice atrofia (anadaenia yentriculi, di Ewald), a volte a questa aggiungendosi una più o m eno estesa proliferazione del connettivo con retrazione del medesimo e con1se.gi1ente ·rimpicciolimento del1'01·gano, cosl da arrivare al.la cirrosi dello stomaco di Nothnagel. Sisto, s11 otto casi esaminati anche istologicamente, trovò sempre atrofia della mucosa gastrointestinale, a volte in ' tensa, a volte appena accennata; in cinque ca.si ebbe a notare infiltrazione più o me·n o abbondante della sottom11cosa, in uno infiltrazione e ipertrofia della muscolare. 1
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(ANNO XX\~111, FASC. 26J
IL POLICLINICO
Dei 13 e: asi stu,diati da \\. eimberg, un terzo pre:>entò atrofia ghiar1.dolare limitata al cardias, un altro terzo manco di qualsiasi traccia d1 atrofia, 11ei 1r'i1nanenti l 'atrofia della mucosa era evidente, n1a l'infiltrazione, ne.i pochi tasi in cni fu riscontrata, fu sempre assai ~ca1 sa. L 'au to re mette in gt1ardia Siull 'interpret<1zione delJe alterazioni della muco.sa gastrica che si ·possono rinvenire nell' anemiia p ., le quali dovrebbero esseire considerate di natura cadaverjca, ma che possono essere erroneamente interprretate di natura infiammati0.ria, come pure su certe alterazioni della mu co~a gastrica .di achilie.i, dovute alJa facil e s11a ledibilità per cause nociv.e esterne (firt1st0Ji di ml1cosn. che si rinvengono frequentemente 11elle lavature gastricl1e), alterazioni che, secondo MwrtiJus, devono essere ritenute 11on caltsa, ma conseguenza d.ell'alte!\azi.one funzionale dello stomaco. Del reisto anche Faber riconobbe che il .suo rr1odo di vedere non eira da accettarsi come climostrato, e finì ·da ultimo ad a ccostarisi al1'opinione che l'achilia degli ·anemici perniciosi è ben div ersa dalle f.orm,e sintomatiche, se noo a.ltro percl1è in sin.go.li casi può anche precedere di anni qt1aJunqt1e manifesitazione clinica ed ematolo1gica della malattia cli A·d d i son-Bi e rm eir. In verità molte considerazioni basate su • dati clinici attendibi1i depongono per· la na. tura costituzionale dell'achilia g~strica nell'anemia 'P· Per la sua natura co.stituzionale parla irtnanzi ttitto la sua ereditarietà che risulta in vari casi (Albu, Redner, Weimberg, ecc. ); i.I s~1-0 carattere famiglia·re fu dimpstrat o oltre che dagli AA. ora citati, anche da Jung e da l\1artit1.s in bambini discendenti da Rog!retti affetti da anemia p., e dallo stess•o 'Veimberg, in un terzo dei congi11nti (tutti hambini a l disotto dei 10 anni nei quali era cl a cc:cl11dere ,~,ic11ramen te la gastrite), di in(li,1i cl11 i a ffetti da anemia p. :B degno di riliev o cl1e t11tti qt1esti soggetti esaminati non hanno mai presentato sintomi subbiettivi nè clati anamn estici (se si eccett11ano qt1elli dell 'e reditarietà), che p otessero far sospettare alterazioni pregreRse od in atto a carico dello 1
~1omnco .
Secondo Albu qi.1esta forma di achilia app~rtiene a l.le manifesta1ioni /delle minorate re~i~tcnze co~tit111.ionn.li ne11ronatirhe. Je quali pos ono re..c::t1.re Intenti anche tutta la vita o render~i palesi e senza consegt1enze, in seguit0 n. trauma psichico o ad errori dietetici, o a 11na contemporanea debolezza. (pure co~titu zionn le) d 1 midollo delle ossa, otto l'in.fiuen-
za dii cause svariate, ùa11do allora luogo al quadro comp.l eto dell'anemia p. L 'achilia ga5trica ùunqué nell'anemia p. altro non sarebbe che un·atrezione prir11aria u congenita come forse anche primaria e oongenita è la debolezza del midollo. Prima di entrare nella questione sui rappo·r ti esist.enti t~a- le alterazioni anatomiche e ft1m.zi.onali dell 'apparato ·g astroenterico ed anemia p., credo opportuno riferire sommariamente i dati più im1portanti di 30 casi di ane mia p. st.11diati n ella Clinica me.di ca propedeutica di Torino.
.. I 30 casi di cui riferisco furono quasi tutti studiati da me personalmente durante il mio Ju.ngo soggio rno n ella Clinica medica propedeutica di 1'orino. DaJ punto di vista eziologico essi Sci .posso110 dividere nella ma11iera se.guente: 7 sono donne in cin·que delle quali l 'anemia si può mettere in rapporto con la gravjdanza e col puerperio; in due manca qualsiasi dato eziologico·; 23 sono uomini in cui le cause dim·ostrate come sicure so110 : il t-0triocefalo in due, la rsifilide pregressa in uno, la malaria in due. Per tutti gli ait.ri manca lln momento eziolo.gico, per cui sono da considerarsi còme cripto.g enetici. In conclusio1I1e 1-0 casi a causa nota_, e 20 criptogenetici. , L 'insorgenza della malattia non offre in generale partic0larità che si discostino dalla solita inaniera d'insorgere dell'anemia p.; si tratta di soggetti per lo più pallidi fino dal1'infanzia, che però hann 0 sempre potuto attendere alle loro occ11pazioni andhe faticose; l 'appetito sempre buono, la digestione fa cile, le farle sostenl1te, lo stato di nutrizione discreto. L'anamnesi riuscì sovente a m et tere in rilievo come da tem·p o questi P. avvertissero una certa debolezza. generale, o il cardiopalrr10 o il respiro pesante per la\'ori flnche di poco conto, dic;t11Tbi però che non imnedivano a loro di attendere alle abitl1ali orcuvazioni. Di c:o lito, ~pecialmente negli l1omini, è ~tata l'insorgenza della diarrea, o di emorra~ie tal ora cosi imnonenti cla allnde<re a una vera diatPsi emorragica, o della fehbre, o, r»i1ì frequentemente, cli un rapido decadimento delle forze che li coridug,_~e alla nostra o~~frr'·f4zinne. T.. a mag<zior pal'te venne a noi in connizioni di estrema anemia (glob11li ro~~i inforno o anche sotto al milione) r>11r es~endo ln stato dt n11tri1ione a.p arentemente huono: . <=ola :noehi si m-P~entarnno in ronc1izioni di cr~te. con n11me""o dt rr1nh11ti rossi che ~i Rggirnva int.orno ·ai d11e milioni. La Jeuropenia non mnncò tn 1
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SEZIONE PRATICA
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nessw1 caso. Il valore .globulare aumentato, l' anisocitosi, la poichilocitosi, inoltre i megalociti ipercromici, i megaloblasti, in tutti i casi completarono il quadro ematologico indispensabile per la diag110.si. Casi che non iriiSpondevano a questo concet1 o diagno stico e mancavano del valore globulare aumentato, della le.ucOtpenia, o di megalocjti ip.ercromici furon.o da me lasciati da parte. Qualcuno .di questi, coi datj dell 1au tapsia alla mano, si è rtimostrato cor,rispondere al concetto dell'anemia p. a1)1astica e della l)Seudoaplast.ica, ma i più sono casi studiati nella 11ostra clinica i11 llil tempo relativamente lontano, q11ando della malattia in questione non era a11cora ben preci::;ato il significato ed il co1tfi11e delle manif estazio11i cliniche ed ematologiche. Perciò, come ho avvertito più sopra, in questa trattazione ho tenuto conto soltanto dei casi da me 1personalmente studiati. Nei rigur~rdi rlella isintomatologia ,g astroenterica si può .a.ire che i disttlifbi relativi non mancarono mai, ess,e ndo stati tuttavia ~i medesimi avvertitj quasi ,s emp•re o durante la degenza dei m.alat.i nella ·Clinica, o qualche settimana prima. In un solo caso la diarrea si ,protraeva intermittentemente da qualche anno, alternan•dosi a iperiodi di .sti·pst. La stomatite ft1 osservata in due casi in periodo avanzato della malattia, la glossite, di cui tanto parJ~no qli AA. stranieri, n1ai. La mancanza assolt1ta diell'ap1)etito, l 1avversio11e ai cibi, specialmente alla carne, furono acct1sati soltanto nei mome11ti di maggior gravità della mal~ ttia. Nel maggior n11mero dei casi la funzione digestiva non ha dimostrato dist11rbi subbiettivi di grande importanza; ::;alo da q11a.lcuno ft1 acc11sata una digestione lunga e laboriosa, con senso di peso e di ripienezza dello stomaco, o anche con vere sensazioni dolorose in corrispondenz.a della regione epigastrica (4 casi). Il vomito si trova registrato in rari casi, più spesso nelle donne cl1e negli t1omini. Degno di particolare meniione ~ un caso sul quale mi tratterrò più oltre, nel quale si palpava una tumefazione in corrispondenza della regione epigastrica, che compariva accessualmente d11rante la digestione e simulava in tutto un tumore vero e r>roprio (spasmo del piloro). J_.'esnme della f11nzionalità gastrica ha dimostrato in 29 casi di achilia, in a11alche caso esistendo t11ttavia acidità del succo gastric0, in tre anche la presenza dell'acido lattico. In l1na donna l'achilia si stabilì durante la degenza della malata nella cJi11ica. In un uomo con anemia p. da botriocefalo, invece.
la funzionalità dello stomaco si presentò sempre normale. In una metà circa ft1 constatata l'ipermotilità dello stomaco: la solita colazione di prova (Ewald) scom1)ariva dallo stomaco com· pletamente dopo 1.'2-3/4 d'ora dall'ingestione. A carico dell'intestino sono da segnalare talora diarree, talora stipsi, altre volte periodi di stipsi alternantisi con periodi di diarrea; nella metà circa alvo regolare. Da ricordare infine la freqt1ente m a non co11tinua indacanuria ·e la costante urobilinuria, spesso anch e molto intensa. ·li-
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I 30 casi studiati e riferiti i1l maniera som1naria nei dati posiii, i pii1 im1ìortanti, mentre non presentano i)articolare interesse dal punto di vista della sintomatologia, che si comporta come nella maggior parte dei casi di anemia l)., n1eritano invece una qualche con siderazione per qt1anto si riferisce alie al-. terazioni dell'apparato gastroenterico. Alterazioni della bocca. - Intorno alle me· desime molto s 1è scritto in }Jassato da autort stranieri, tanto cl1e su di esse s'è imperniata anche la patogenesi di t11tta la malattia, e molto si scrive anche oggig·iorno per qt1a+nto l'i1nporta11za loro sia ora ridotta entro a confini più modesti. Presso di noi esse devono essere molto rare, se Ceceni 10 anni or sono affermava di non averle inai osservate, e da allora in poi solo in dt1e casi fu constatata ITTella nostra clinica l1na stomatite, manifestatasi del resto i11 un periodo tardivo della malattia, · con ogni probabili~à dov11ta alla diatesi emorragica, cl1e ncj sog·getti in questione aveva per sede pl'eferita. la bocca, e in nessuno la glossite sull'importanza della quale, 1nassime dal punto di vista diagnostico essendo essa descritta con1e molto precoce di fronte al resto della sinto111a.tologia, ql1alche autore anche di recente insiste in modo particolare. Non è qt1i il caso di ricordare in quale modo le lesioni della bocca sono state cl1ia1nate i11 ca11sa a spiegazione della patogenesi della malattia, essendo noto a tutti come sulla 1nedesima riposi la teoria cosidetta infettiva 1lell'anemia p. di liunter, e in fondo anche q11ella tossica <li Gra\vitz. Degno di nota in ogni modo è il fatto cl1e qt1este alterazioni sono molto frequenti, così da esser ritenute costanti, se ad esse si fn risalire la SJ)iegazione µatogenetica della malattia, in determinati paesi, mentre da noi sono invece rarissime. Il fatto se da un lato dimostra la mancanza di ql1alsiasi rapporto da ca11sa ad effetto tra Je inedesime e la genesi della malattia, può 1
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esser d,altra parte spiegato sulla guida di semplici nozio11i di pat<?logia generale, la quale insegna che la malattia stessa può presen. tare qualche variazione nella fisionomia stia da regione a regione. Sulla glossite, come 110 avvertito pi11 sopra, si è fermata i11 mo(lo speciale l'attenzio11e anche di AA. moderni, non pit1 per la stia importanza patogenetica alla q11ale nessuno crede, ma per qt1ella diagnostica potendo essa presentarsi in m aniera da non sfuggire all'osservazione (arrossamenti e abrasione circoscritta della mucosa della lingua, con turnef azione delle papille, a volte semplici sensazioni - li t•ruciore senza visjbili alterazioni ~tnato1nicl1e) anche in momento molto precoce della malattia, qt1ando della medesima manca ogni altro segno tangibile. Naegeli osserv:-i in proposito come in casi .simili, se si esamina il oongt1e, anch e trovando il medesimo in condizione ottima per il conien11to emoglol>inico, si trova un valore globulare superiore, a volte anche. non di poco, all'unità. J...altè1 azione Jella lingua esiste dunq11e quan1io già et-!ir.t.e l alterazione del sang11e che è ca e:1tteri 3tjc;l f.ell'anrmia p., p11r non ess1~r1cio a•1cora apprezzabile, dal p11nto di vista clinico, uri vero stato anemico; la glossite, in altre • J1nrole, non è tlr\ sintomo precursore dell'ane1ni'a p., J)UÒ in ogni n1odo costituire l1na prima avvisaglia della medesima, da indurre al• l'esame del sangue, cl1e solo può assicurare la diagnosi. Ciò v:t nota.t e perchè alterazioni della Jingt1a come quelle descritte si possono o~servare anche in soggetti per il rimanente del tutto sani, o disturbati da semplici e banali sofferenze g·astriche. Com'è noto le alterazio11i della lingua erano da f-Tunter messe in rapporto con t111a n evrite, e alla nevrite, secondo l'autore inglese, dovevano attribuirsi a11che tutte le altre man ife~tazioni c11e nell'anemia p. colpisco110 le vie digerenti, lo stomaco e l'intestino. Faber i11c;i$te, in, ece che stilla glossite, st1lla atrofia della 11111cosa della lingt1a alla quale egli nttribt1i ce la poca te11denza che presenta la lingua i1ell'anemia p. a dive11ire patinosa, il deposito patinoso ·esseindo favorito da quelle conllizio11i cl1e favoriscono la proliferazione e }{l desq11amazione dell'epitelio e l'a11n1ento nun1erico o l'ipertrofia delle pa1lille, che costit11i ~ cono 1111 ambier1te c11lt11 ra le ottimo per f11ngl1i e batteri. Ho cred11to opport11no di cit11re q11esto a\1tore, 1>ercl1è l'osservazione nostra, cl1e ciel re~to è limitnta nlln cliriica, corrispo11de n qt1nnto egli nffern10, avendo noi llcl gra11di sin10 ltt1n1ero dei ca i os ervati, ril 'vato In 111uco~n (l~Jla linguo libera da pa1
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ti11a, sottile e scarsamente provvista di papille anche alla base. Faber riferisce a11che di t111 altro fatto che forse ha importanza e perciò merita di essere preso in considerazione nello studio dei casi: l'acidità della sali, a, che egli mette in rapporto con l'alterazione della secrezionti specifica dello ston1aco, cosi da affermare che tutte le volte cl1e si rinviene la saliva acida, rispettivamente atrofica la mucosa della ling11a, dobbiamo diagnosticare 11na achilia gastrica, anche senza la prova della sonda. Nulla possiamo dire Sll questo fatto, la reazione della sali\•a non essendo da noi stata saggiata, ii1 verità, in nessun caso, certo che i· fatti riferiti ·da Faber e riasst111ti in conclt1sioni precise e tassative, merita110 di essere ulteriormente controllati. Alterazioni dello stomaco. Più importanti delle alterazioni della bocca sono quelle che rig11ardano la ft1nzionalità dello stomaco o, in altre parole, l'achilia gastrica. sulla quale, come è noto, si fondano alcune delle teorie s11lla patogenesi della anemia p., da q11elle . di Combe nel 1822 ripresa poi e modificata da Addison, da Hunter e da altri i quali credono essere l'anemia p. alle dipendenze di t1na incompleta elaborazior1 e dei cibi, a q11ella un po' modificata di Grawitz, secondo la quale i cibi, non sterilizzati dalrHCl dello stomaco, sarebbero un btton rr1ezzo di c11ltura per i ger111i che entrano per la bocca, e verrebbero c1uindi assorbiti dalla m11co<;a gastrointestinale non completamente elaborati, ri11scendo tossici per il sangt1e. Sappiamo ch e queste teorie ltanno trovato tacili confutazioni nelle achiliP. che decorrono senza dare sintomi di sorta (Ceconi), i1ei dati del ricambio ·c he si comportano secondo la norn1a (H. Stra11~s) 1 ed in quei casi di a. p. che vengono a guarigione persistendo l'acl1ilia gastrica (Ceceni). Nei casi della Clinica l\1edica Propede11tica di Torino, dei q11a li mi sono occupato, l'achi1ia gastrica si è constatata in tutti meno in t1no di anemia n. da botriocefalo. in tt1tti tuttavia la djgestione dei cibi compiendosi in maniera soddisfacente. La questione della mancanza di achilia gaRtrica nel decorso dell'a. p., si è molto dibattuta per il passato e si dibatte tuttora. Nella anemia p. ad eziologia conoscit1ta (q11alora si voglia ancora mantenere la distinzione, del resto non del tutto giustificata, delle anemie p. in idiopatiche e sintomatiche), è dn molti A.A... ammesso che l'nchilia gastrica J>llò mancare in qualche ca. o. DnlJa statistica dei casi di Rosenquist, cha11mann, ahli, Br11hm, ecc .. di anemie p. ùa botriocefalo, risulta che i11 1
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11n terzo circa dei casi il succo gastrico è normale. Nell'anemia p. da gravidanza o da allattamento le statistiche sono meno complete; nei casi di Schupbach, Bayer, Ceconi, Gurowitsch, Roth, \Veimberg, l'achilia gastrica f11 sempre presente, mentre in un caso di Jungmann e ir1 uno di l\ilicheli la secrezione gastrirea era normale o di poco alterata. Qualche volta si può assistere, come in uno dei casi da me riferiti ed in uno di Schupbach, allo stabilirsi dell'achilia in un periodo inoltrato dello .stato anemico. Nelle anemie p. ad eziologia ignota, in quelle .anemie p., in altre parole, dette criptogen·etiche, i pareri sono al riguardo discordi. Naegeli, Ceconi, l\1artius, avendo trovato in t11tti i loro casi achilia gastrica, giudicano giustamente questo sintoma di grande valore diagnostico, pari a quello delle alterazioni del sangue. 'futtavia anche tra queste anemie idiopatiche f11rono talvolta descritti casi nei quali esisteva 1-ICl libero (Stern, Weber); mentre una minuta analisi dei sintomi presentati da questi soggetti potè convincere che la diagnosi di anemia di Addison-Biermer non poteva esser messa in dubbio. Del resto anche Gra witz, ì\.1orawitz, Sahli, Stra11ss, Arne, Faber, Rosenquist, lVIoraczewiski, ammisero l'esistenza di . a. p. ad eziologia sconosciuta, senza achilia. Ehrlich e Lazzarus trovarono nella maggioranza dei casi ''icino acl un'acidità magari T1ormale del contenuto gastrico, una forte diminuzione della secrezione gastrica specifica, sovente achilia. Oltre a queste forme (e sono le più frequenii), di anemia p. conclamata, con o senza achilia' esistono anche altre che colpisccxno ~ 'Spe.cialmente soggetti discendenti da malati di anemia p. (.Jung, Albu, Redner, Martius, -ecc.), caratterizzate da alterazioni ematiche tipiche dell'anemia p., ma senza l'anemia, senza il decadimento delle forze, e con achilia gastrica. Sono questi, secondo \Veimberg, casi di anemia p. latente, nei quali la debolezza · funzionale del midollo osseo è tradita dalle note ematologiche dell'anemia p., e cioè dal valore globulare superiore all'unità, da normoblas'ti, da megalociti ipercromici, leucopenia con linfocitosi relativa, ecc. Tt1tti questi soggetti, secondo 'Veimberg, potranno diventare dei veri anemici se interverrà un vero esaurimento del midollo osseo. L'achilia gastrica du11que, per quanto in casi molto rari, e, secondo l'osservazione ·della Clinica l\.Iedica Propedeutica di Torino, rarissimi, può mancare in ti1tto il decorso dell'anemia p. e può anche insorgere tardivamente in :pier1a sintomatologia. D altra parte sappiamo 1
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che l'achilia può decorrere anche per tutta la vita senza accompagnarsi allo stato anemico (anemia p. latente) ; sappia1no infine cl1e esistono casi di anemia p. venuti a guarigione ma nei quali persiste achilia gastrica. e di altri ancora nei quali con la guarigione dello stato anerr1ico scompare l'achilia. Tutte queste possibilità, come di leggeri si comprende, rendono non difficile l1interpretazione di questo sintomo nella patogenesi dell'anemia p. ; tra achilia gastrica, in altre parole, ed anemia p., non esisterebbe alcun rapporto <limostrabile, da causa ad effetto . Tuttavia poichè la maggior parte dei casi di anemia p. decorrono con achilia gastrica acquistando anzi non infrequentemente questo sintoma notevole importanza nei riguardi della diagnosi della malattia, si pt1ò pensare che in questi casi possa esistere una predisposizione dell'apparato emopoietico e dell't!-Pparato gastrico ad ammalare contemporanearnente e successivamente per la stessa causa nota a sconosciuta èhe portf:l, al quadro dell'anemia p. Se poi ammettiamo in base a i casi anemia p. famigliare, che questa predisposizione consista in una debolezza congenita del midollo delle ossa e dello stomaco, possiamo a.r.iche ammettere come giustificata la vecchia affermazione di Martius, dallo stesso autore e Cla Naegeli confermata anche di recente, esser e cioè primaria tanto l'alterazione dello stomaco quanto quella del midollo. Nell'anemia p. q11indi l'achilia gastrica, <ruando esiste, è, con molta probabilità, l&. conseguenza di uno stato di debolezza conge 11i ta o acquisita dello stomaco o del suo appa. . rato secretore o nervoso, come pr1mar1a puo' ritenersi anche la debolezza del n1idollo osseo, l' Lina o l'altra 1Jote11do in casi singoli mancare (o restare latelnte), e rendersi palese in rnaniera precoce o tardiva in segt1ito ad uno stimolo che può essere vario, come varia è l'eziologia dell'anemia p. A carico dello stomaco, oltre l'achilia fu con 11na certa frequ enza osservata l'ipermotilità. Nei casi da me riferiti questo sintoma non è quasi maj mancato da quando su di esso fu richiamata l'attenzione, essendo stato constatato sovente anche con l'esame radiologico. :Wla anche secondo le storie cliniche µiù vecchie risulta che l'ipermotilità dello stomaco effettivamente esisteva anche in molti dei casi in esse raccolti, essendo svelata dalla scarsità del contenuto gastrico estratto e anche dal fatto che lo stomaco fu trovato sovente del t\1tto vuoto al momento dell'introduzione della sonda dopo la colazione di prova. '
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No11 riesce· certamente cosa facile l'interpretazione della ipermotilità gastrica ~egli stati di achilia in genere e particolarmente nell'acl1ilia dell'anemia p. nella quale pare sia più frequente. Si sa infatti che l'ipermotilità dello stomaco si manifesta per lo più i1ella ipercloridria, per l'irritazione prodotta sullo stomaco dalJ 'eccesso di HCI libero. E ,. evidente quindi l'imbarazzo in cui si ·trova chi deve spiegare lo stesso fenomeno nelle achilie, tanto che qualche A., constatato il fenomeno come inspiegabile secondo i dati della fisiologia dello stomaco, tende ad ammettere leggi patologiche ignote (Canon), concetto questo che, almeno in tesi generale, tutti ammetteranno di certo pensando a tante cose che ancora sono ignote in patologia. Tall1ni casi studiati nel nostro Istituto hanno 1nesso in dubbio (Ceconi) che la rapida scomparsa del contenuto gastrico nell'anemia p. non sia dovuta ad una ai1mentata motilità, a una. ipercinesi gastrica, ma a un fenomeno in certa maniera opposto, a un fatto anzi di paralisi della inusculatura pilorica, per cui l'orifizio si rende incontinente. L'imagine radiografica nei casi nostri, in verità, parlava evidentemente in q11esto senso. L'ipermotilità gastrica in genere, come prima s'è avvertito, è accompagnata anche da uno spasmo del piloro, ciò che vuol dire da una chiusura del medesimo, e lo spasmo ripetendosi oltre misura può portare a lla ipertrofia e quindi alla stenosi (benigna) dell'orifizio pilorico. Qt1esto concetto della ipermotilità applicato alla spiegazione del precoce svuotamento dello stomaco (il quale potrebbe anche essere invocato a suffragio della teoria gastrotossica dell'anemia p.), si trova a piegare, almeno in apparenza, un altro fenomeno osservato 11ella malattia, la contrazione spastica cioè, osservata in taluni casi, del piloro, acco,m1)agnata da dolore locale e dalla comparsa di un tl1more !)iù o meno nettamente palpahile nella regione l)ilorica e che scompare gradatamente, ~i volte nello spazio di due o tre giorni, mentre il dolore scompare in un termine di tempo relativamente minore. Que~to fenomeno, s11l qt1ale insiste Naegeli, deve e ~ere molto raro, se altri AA. non ne fanno parola, e se nella nostra Clinica fu osservato, nclln maniern del re~to la viii dimostrativa, in t111 ~ol caso e d11e sole volle nello spazio di più di d\1e mesi di o servnzio11e. ~arebbe esso per nv,·ent11rn in rap1)orto con ql1ella ipermotilità <1n rne negatn pit'1 opra, con1e conseguenza i111mediata clelln medesima? Che una tale spiegazione c;i tlebl)n nn1mettere nel caso
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in questione non occorre di negare, essendo il fenomeno appunto percl1è isolato, raro, episodico, in 11n singolo casoJ poco atto a esse r 111esso in rapporto con l'altro, ben più frequente, del rapido vt1otarsi dello stomaco nell'anemia p. E sarà anzi molto istruttivo di sapere che nel caso stesso le varie prove fatte coi soli ti metodi di indagine, compreso il radioscopico, svelò sen1pre la incontinenza del piloro, e mai fenomeni di ipertonia gastrica o pilorica, lo spasn10 del piloro, doloroso e rilevabile alla palpazione sotto forma di tumore, essendosi manifestato due sole volte e sempre in assol11ta indirlendenza dalle prove da noi tentate e per cause che non poterono essere apprezzate. Secondo l'opi11ione nostra, dunque, il rapido e precoce svuotarsi dello stomaco che è una manifestazione molto frequente, se non proprio costante, dell'anernia p. è da attribursi a una insufficienza deJ piloro, piuttosto che a. una ipermotilità dello $tomaco, nel mentre in singoli casi, che in ogni modo sono tutt'altro che frequenti, si deve ammettere cl1e jn mome11ti diversi, sotto l'inftt1enza di. ca11se non sem1)re apprezzabili, si possano avere manife~tnzio11i cli J)aralisi o di spasmo del l'orifizio pilorico. 1~er1ta t ivi di spiegare queste particolarità della patologia gastrica che si osser-vano i1ell'anemia p. sullfl: g·uida delle note vedute della sc11ola di Vien11a, ammettendo 1121a innervazione per cosi dire antagonista deJ. corpo dello stomaco (simpatico) e dei suoi orifizi (vago), mi sembrano destinati a rimanere nel campo delle esercitazioni teoriche, e a non portare luce alcuna nell'argomento. Difatti se la fisiologia i1 e8plicita 11el riconoscere l'importanza del vago nel governo dei due orifizi, così che qualnnquf> n1anifestazione i11ercinetica a carico dei med esim i p11ò essere considerata come di nat11ra vagotonica, a ltrettanto non si può dire del simpatico nei riguardi del corpo, 1neglio dirò della m11sculatura delle pareti dello stomaco, s11lle q11alì• sembra che il sisten1a a11tonomo, e pii1 precisamente anche il vago, eserciti 11na non trascurabile influenza. La possibilità che lo SJ)asmo del piloro ripetendo i con freql.1enza e per periodi di tempo senlpre maggiori, possa portare una ipertrofia e con ciò a una sintomatologia funzionale ed effettiva di stenosi organica del piloro, la qual cosa. è p\1r stata osservata in casi di anemia p., mi porta a dire della. diag11osi diffel'enziale col car1cro dello stornaco~ che in tall.1ni cosi pttò imporsi per d11bbi e ir1certezze del In massima in1portnnzn cl1e l'e'-arne fnnzior1r1lc <lello sto rnaco rende . e1np re
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pi'L1 assillante. È l'esame del sa11gue che in
casi simili scioglie ogni dubbio, i1el mentre l'asse11za. di acido lattico nel st1cco gastrieo, l'urobili1111ria e la eventuale prese11za di q11alche altro sintomo sconosciuto al cancro, !)iù .cl1e ·tutto delle ma11ifestazioni della diatesi e1norragica cl1e va11110 ricercate n1assi'me t1ell'esame del fondo clell'occhio, possono costituire t1n primo spiraglio a dirigere la diag·nosi \'erso l'an e1nia p., per lo meno a di:stoglierla dal t111nore maligno dello stomaco. l\Ia la diagnosi differenziale i11 c1uestione, 1>11ò re11rlersi 11ecessaria ancl1e in casi in cui ma11-cu. c1t1alsiasi segno ogg·ettivo atto a m ettere 11el tlt1bhio <lella esistenza di t1n cancro dello sto111aco. L'nnemia lL in singoli casi ~i in i zia, pc1· lo Jneno si rende palese fi.11 da r)ri11ci1)io co11 ~intom i t11tti o q11asi a cari Go dello sto111nco; perdita dell'appetito cl1e va gradata11tente aun1e11tando fi110 alln rip11 gna11za ver.so i cibi, :nausee freq11er1ti. conati di vomito, a volte anche von1ito, n el rneò esi111 0 magari esse11do ablJ011clantc il sa11gue, clige tieni lt111ghe, labo1·iose, con $enso di rip ie11ezza dello ston1aco ed er11ttazioni acide. In q11 este condizioni l'alin1entazione esRenclo i11sufficie11te, interviene n,11cl1e t111 gra cl11ale in 1poveri111c11 to della i1utrizione, cl1e rarnm entc $i osse1·vn nell'anemia cli l~clcliso11-Bicrmer e cl1e a11cl113 pel' n1edici molto :-i.vvednti e ca111 i l1Plla diagnosi, fa rli necesf' i tà l1e11sa re al cancro clello ston1aco. Qualche raso co11 u11 corn1)ortamento si111ile, f11 ~tudiato nella 11ostra Clinica, e la diagnosi. con l'attc11to esa111e del sa11gne, potè essere asRicurata. L'insierne dei fatti a carico dello stomaco pt1ò in ogni modo essere così pron11nciato, chiaro ed espressivo, da rendeFe incredulo il chirt1rgo di fronte allo diag11osi fatta clal inedico, e cla indt1rlo, come è a\·ve11uto in un caso nostro in cui non esisteva ness11na traccia di tumore palpabile, a cercare la dimostrazio11 e clel proprio torto ne11'atto operativo. :\lc1111e C'Osc occorre di agginngere a proposito del co1n11ortanrento dell'appetito nell'anemia p. J)L t11rbi dell'appetito sono $empre acc11~at.i dai pazienti c111nnclo la malattia è in pie11a evol11zionc, r dist11rbi dell'appetito sogliono an cl1e i11 non pochi casi accompagnare la malattia in s 1ll'i11jzio, . destinati in s13g11itt\ ora ad accent11arsi con l'affermarsi e col progredire dello stnto ane1nico, ora invece a rima11(>re staziona1·i, n1agal'i n11chEl n migliora.re alcrl1anto, n1c11tre :H miglioramento è semp1·e cospic110. rapido e decisivo nei momenti ir1 cui lo sté•f o '"lnc1nico comincia a n1igliorare. Secondo l'osservazione della nostra Clinjca, meglio a.ncorn clell'esame del sangue, nel <111alt> Je cri'i di 5nng11e ~ono molto meno fre1
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llLlenti, per lo i11eno molto meno facili ad es, sere sorprese che comunemente non si creda, clal con1portame11to dell'appetito oculatamente sorveg·liato si possono trarre giudizi pro11ostici importanti. I . e prime avvisaglie del 111iglioran1ento dell'einopoiesi sono date IJrecisamente molto spesso dall'appetito, cl1e a volte nel periodo di pochi giorni si esalta in rnaniera sorprende11te, e si rende cospicuo, mentre il sangt1e trn.disce modificazioni favorevoli arLcora. di poco conto. A noi è avvenut0 di assi~tere a 11n tale fortunato comportan1ento in casi i1ei quali la composizione del sangue era di tanto scesa, da far pensare all'esito letale a })reve scadenza. illtcrlt:.ionl dell'irite.stino. - Nelle 30 osservazio11i cl i cui ho riferito, non sono mancati in singoli casi dist.11rbi a carico dell'intestino, pel'ò i medesimi non furono cosi frequenti nè così gravi e i11tensi da Jominare sulla rimanente sintomatologia, e da influire sugli esiti della malattia. Solo in casi rari si sono ·viste- cliarree protrarsi oltre una o due settimane co11 scariche frequer1ti, per qtianto non l·ccessivamcnte prof11se, R11fficienti però per c.l nre un'evidente de11utrizjone, cl1e, come è noto, g·eneral1nente mar1ra nei malati di anernia p.; in non rari casi invece la stipsi si ~tlterna con periodi di (liarrea. Secondo c!ualche A. la diarrea sarebbe l~ ('Onsegl1e11za dell'acl1ilia gastrica nel se11so c:l1e la mar1cata digestione peptica degli ingesti Stt1'ebbe ca11sa cli 11n'irritazionP dell'intestino e quindi di ltn a111nento della sua peristalsi. Però C[lle~ta s11pposizione sostenuta ai1cl1e cli recente da Robertes, trova facile confutn,z ione 11on solo ll ella non poca frequenza dei casi di anemia p. che decorrono con achilia gastrica e se11za diarrea, ma anche quelli che ver1gono a guarigione, nei quali pur persiste11tlo l'acl1ilia, cessa completan1ente la dia rrea; infine in qt1ell i nei quali l'achilia gastrica si accompagna a stipsi. J\J a occorre tnttavia di osservare cl1e non infrequentementfl la diarrea clegli anemici p. si corregge e si sopprime cori la introduzione per os del l'acido cloridrico, mentre i comuni astringenti i·e~ta110 senza effetto. Recenteme11te Gl'oss ha te11tato di mettere la diarrea alle dipenclenze di t1na contemJ)Ora11ea dimin11zione od abolizione della sec1·ezione esterna del par1creas (achilia panc1·eatica). IJa i)ersistenza della diarrea cl1e, co1ne s'è detto, per lo più non cede ai comt1ni a stringenti intes1inali, la possibilità che la stessa cat1sa che agisce Sllllo ston1aco ca.u ~a 11do l'acl1ilia gastrica possa agire anche st1l pancreas (almeno nei casi che decorrono con (liarree prof11se ed ostinate), sono argomenti
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POLICLl~
cl1e se servo110 in parte a giustificare questa -.;\1pposiz io11e, la lasciano tt1tta \·ia ~oltanto allo stato di semplice ipote~i. P e r ciò in cotesto 1 iguardo, come tlel resto 11el rigt1ardo di altri elen1enti della malattia, oc<'orre di tenere ogni giudizio in ~ospeso . i\l prof. Ceconi, che con tanto amore attese allo studio di questi casi e che mi fu largo di consigli e aiuto, le mie più vive azioni di grazie. 1
CONCLUSIONI.
1) _ ell'anemi a p. le alterazioni della bocca
sono rare nei nostri paeRi e devono esse re ritenute conseguenza non causa della ma-
ln ttin. 2) L'acl1ilia gastrica, J)er quanto in casi
ra-
rissimi, pt1ò anc11e n1a11care; si prodt1ce tal\'Olta tardivamente rispetto alle alterazioni del "' angt1fl e può essere interpretata, secondo ì\latil1s, come conseguenza . di una debolezza congenita o acquisita de.Ilo stomaco o del suo apparato secretore o nervoso; alla sua volta, ad ogni modo, non è causa dell'anemia p. 3) Il raI>ido vuotamento dello stomaco, molto freqt1ente nell'ar1emia p. progr., è dovuto non ad l1n'iper1notilità dello stomaco, ma ad un'insl1fficienza del piloro, mentre i fenomeni di spasmo l)ilorico, di osservazione del resto molto rara, sono da riconoscersi come vagotonici. 4) Piultosto oscura è l'interpretazione della diarrea (non frequente secondo la nostra osRervazione, nè mai tanto intensa da influire <lecisamente sull'esito della malattia}, per qt1anto ex juvantibus (acido cloridrico per os), la si possa mettere i11 rapporto con l'assenza àell'acido cloridrico :nel st1cco gastrico. BIBLIOGR .~FIA.
...\Lnt; . .i\lOr1cl1ener mecl pa~. CECO~L Ctco~I.
' 'Tocli., 1913, voi. II,
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R ela:ioni generali S'l.ll tema: Anemia
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Klin. l\Ied ., Bd. 126...
lCO
NOTE E CONTRIBUTI. ()SPED. INFANTILE REGI~A ~IARG11ERIT.\ DI EZIONE l\IEDICA
dil'etta dal prof. E.
TORI1\0.
MENSI.
Sulla vaccinoterapia degli stati tifo i nell' infa.nzi a. Dott. GUGLIELl\-10 SALVETTI' .assistente. Nell'ultimo ventennio è sorto e si è andato graidata.mente sviluippando il concetto di combattere le m.alattie infetti v.e accrescen°d o i p,oteri ·I 'eattivi .a n11ezz.o dei qu.ali 1'orgamismo si difende in modo spo.ntaneo. ~ ·oasi ttata la vaccino tempia, l·a cui legge fondannentale .r isiede nell'elaborazione da parte de1ll'oirg.a.nismo animale ·di un .anticorpo corrispo.ndente .ad ogni sosrtanza albuminosa estra11ea in esso int1..odro.tta e nel fatto che tale anticorpo è in quantità superiore a quell·a necessaria per n.eutr.alizza·r e la sost.a.n,z a esti~anea introdotta. Du·e ·el•em,e.nti sono iin r3{!)1porto ai pote1i difens.ivrl. ·dell'oDganismo = i leucociti e le sosta.i1ze antib.atteriche del siero sanguigno; i prrimi aventi qualità essenzi1a.lm1ente f.a,gocitiche, 1e seconde ooro,b inantesi con gli elementi contenuti a1 ei corpi batterici e modifi.oa.nti questi in modo da ...rendre rli di1g eribili dai 11eucociti (batteriolisine, opsonil1e, ecc.). Pri.nc1pio f ondament.a.l·e della vaccinoteraJI>ia. fu illl paissato quello dii int.rodt1rre i1e11 'org.anigmo infetto dei germi identici e simili a quel li che avevano prodotto l'infezione, e di introdt1rli uccisi o comt1nque attent1atì·, in modo che il loro :protoplasma oonse:rrv.aisse le .sue propri.età specifiche. Tale ·princiipio si al1la-rgò i11 seguito Del senso di mtrodurrie anohe vaccini aspecifici com.pirendenti vaccini batterici eterologhi, proteine batteriche aspecifiche, protein.e abatteriche, alcuni derivati alb11minoidei, i colloidi, ecc. Occupandosi di vaccinotenaipia, con:vie11e te'her sempre presente la cosiddetta cc fase negativa», q11el periodo, cioè, immediatamente consec11tivo all'introdt1zione del vaccino, nel quale i poteri organici difensivi restano diminuiti; tale fase è in gP.nere proporzionata alla quantità dei microrganismi introdotti. Prima di procedere alla vaccinoterapia, sa1'8bbero teoricamente i1ece..-..sa.rie le 1nisu razioni dell'indice ~sonico dell'infermo da iniettaire, ma. in pratica ha ta t·ooer conto che ogni abbassamento dell'indire op!';onico è accompagr1ato da peggiorament-0 e vice·ver-a; una attenta osservazione dello stato gen~ra:le di un a1111nalat-0 e delle coodizioni locali di un focolaio d'infezione pos ono quindi fornirte 11na gt1i. dn sufficient~mente e~tt.a nl medico rt1rante. 1
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(A!\:\O X\\"Ill, F\SC.
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88!')
SEZIONE PRATICA
Al rece11te Co11g.1~e~so di P ediatri.a (Trie·ste, setternbre 1920) la, vaccimoterrnpia. delle mal Rttie infettive coc;tit11ì 11110 dei ten1i })iù largamente trattati; ln relazione di Di Cristina e di Caronia, è i1 el s110 compl,esisio .granclcmente fa,.ol"e·vole all' i1111piegio dei v.acciili. Non credo 11ccessario riferire i11 cl1steso le concl11sioni clei d11e autori, alle ql1ali rimando; voglio però 1·ioorda,r e un p 1r in cipio g~enei;ale <.1fferm,ato d.a l Di C1ri.st in~ se.c ond10 il qu.ai1'e il meccanismo d'azione deri. v.accjrni usaiti a. gropo di terapia non è ben chiaro, percl.hè intervengono fattori cl i co1npenso ancora i1on bene studiati, i q11ali SJ)iegano spes~o nzio11e impo-
nente. Per quanto i1·i ù particola1111e11te courr.pn,e la vnccinoteraipia del tifo, dopo i ·p1imi te11tativi òi Firaenkel e Peitru scl1ki, altri autori in gra.nde nume.r o si sono ocot1pati (lell'argocm.ento e si soo10 dimostrat.i, n1ell1a grande mag.gioranza, favore,•oli al nuO\-o met.o'.lo terrupe111tico. Il \Veil compilò ne·l 1~13 la statistica di 1318 caisi di tifo vacciin.ati co11 una pe.i~cent11alr del 5 % di mo·r tallità e .di 7.f>7 °1n cLi ricnd11te. ~1a le ricerche ver.arnient~ dimosti~ative sono posteri or.i. a 1 1914 con l'introd11zione d ella via endovenosa da parte cli I shika\va. A detta di Caronia, la y.acci11oterapia a11titifica ed antiparatifica non a'1rebbe ormai oppositori. Tra le ricerche pi11. recenti al riguardo vi &:>no quelle ruppunto di Di Cristina e Caronia. Dal Di Cristina il vaccino fu ottenuto sottoponendo a lisi i batteri i d11rante la fase iniziale del loro svil11ppo, ottenendo cosi un prodotto che contiene in nnassim.a p.arte i ·derivati de1lla proteolisi batterica. F11rono trattati 15 casi lievi e gravi iln vairJ peri10 di d.i n1.a la.ttia 1ed ·a lcmni con complicanze, 1sia in bambjni 0he in aidulti. Fu ~emp.re notato un eff·etto benefioo a volte anche ra.p ido tanto sopra i sintomi generali, che sopra i f enome.ni lo.cali. Il Cruro11ia a<loperò due tip1i di vacci11i .antitifìci sul tipo di quelli p.ropost.i dal Di Cristina; questi vaccini esplicarono, a detta dell'autore, ~empre t1:na rapiida azion.e su gli 1 ammrulati; le prime a risentirne gli effetti furono le condiu001i gene.:r.ali ·e q11·el·I:e 1del sistema nell:'Vl050, m a a.nche 110 funiiioni del.l ',appairato .dig.eriente u11e risentirono vantwggio, 1a febbl'!e si modificò benignamente e Jie oomplicamze ebbero ieiiel p1ari un decorso .attenuato. Quasi sempre ad ogni inietione si ebbe notev·o1e ipertonia e fenomeni ·gen·erali. Gli a.mmailati curati ·oo[ vaccino furooo i11 n'lliIIlero di 46; tutti ne ri.senti:rono un i1otevo.l e ''antaggio. 1
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Alt.re ricerche fu·rnno in seguito co1111)iute dai cl11e a11tori predetti, che con Karina-ì\Iarinucci e ùuna otte nnero adope1~ando vaccini lisizzati, sia per via endovenosa che intrarn11scolare in l)iù d·i 300 ca.Bi forte p.ercentu.a1e di g·uarigioni per çri·si ·e per r.apida li si, .morta;lità minima e 1 airi e.a.si di ll'eci·dive. T.e ntativi drl. •c«uxa del ti.fo ve:1u1ero inoltre f.atti oon v.aocini aspecifici .e con l'introd1l.Zicme di .protei!n.e (plasma sangu·i,gno·, .J~tte, i)eptone., oiio rolloid.ale). N eil aon1ple.sso, di.ce Caronia, 1pur tenendo conto ùei risultati non tr.ascur8'bili d ella vaicci.11oterapia aispecifica, sipecie per quanto rig'lliarda l'eterologa, resta sean1pa"e i~ primato per I.a costanza e la frequenza dei st1ccessi e la .rapidità di azione a.11a. vaccinot.eraipia ~p.ecilìca, ~011ratl1t.tc C·Jn i vaccini lisizzati, che c11n1ulano i pregi della specificità a qt1elli clel'1e pDoteine po co tos~i cl1e. 1
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Poichè in vari casi di tifo ricoverati in questo 01spedal1e:, era stata i m•p i.e.g ata la Viaccino.te1·1apta, ho voLuto vedere, oonf Pontand.o li con .altri ca1si di tifo cmrati senz,a jl ' 7<:lccino, le eve11tu1ali variazicmi, nella du.ratn. <le·l la malattj.a, 11rel 1sno dJecooiso, nèlla sj nto[nn tolog·ia clini.ca, nel ti110 delle ct1rve termirhe, nell'insorgere di rompli cazio11i e di recirl.ive, infine ne lln percenf uaLe d·ei casi ad e~ito i1rufa11sto. Ho tenuto oonto solt.ant-0 di quei ca. i nei <JU·ali la sierodiag11osi ;pe.r il bacillo ebertia.no era riuscita n ettament.e po1sitirva e,d bo escl11150 qu1egli a·l trl ne.i q ua•l·i il qt1:adro c'linioo . poteva c ondiu·r~e alla diaignosi di i'Il fezione tifois a., n1a n1ei quali J1a sie.rodi a.gn101sii 1du bbia o n le gativa p.oteva .essere impugnata p1ell' negarla. Nel oomf>'les·s o i casi da me osseirVlati sono in 1111Utmero di 64, metà dei qua li t.r~a ttati ·ciol varci110 e metà con 1e comiuni cure sint:on'1atiche. I•l vaccino im1pieg.ato fu quello de1l'I1stib.1t-0 sieroterapico mi•l anese (Be1lfa.n.t.i) preparato con hacilli morti per azione del calorre, n dosi progressi,1e (da !10 n 300 milioni). \ Tia scelta per l'introd11zione del vaccino q11ella intramuscolare; sedie per l'iniezione : lP m.a 5~ e n111 scolari delle natiche. La fase negativa della cuTva opsonica, come la chta:m,a il ·Di Cristina, ossta la diminuzione d1ell'inèLi·oe 01pSoni,co im1r1edi1atam,~te susseg11ente all,introèLuzione del v:aiccino, è s,tata e\·it.ata co.n o:p'J)ort11ne pause tra una ini·ezionie e r .a.Itra. T1uttavia jl pe riodo dj alrneno sei gior11i consigliato dal Di Cristina stesso è stato rliffic.ilmente raggiunt-0; 11on meno di ti'e giouni. e non più di cinque f11ror10 in media lasciati tr.a le va.rie punture e ~enza che alcun in0011,reniemte si aves..~e n1 a i n veri fìcare. 1
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POLICI~ ll\ICO
?\°C'->~u11a
reazio11e locale degua di i1ota flt mai o ervatn 11el punto dell'i11iez.ione; nessl111 fenon1 P.110 generale che sl p otesse con cel'tezza ascri,·ere al! 'introduzione del va ccino. O se1·ya11do attentamente le cu.r,,e te11·1111l'l1 e dei , ·accini, s i i1otò talvolta una elevazione del_ I.a tem1)eratt1ra susFieguente all ' inie~i001e, m a, tale fenorl1e110 fu irregioLare, poco frequiente , ind1ipende11te clalla dose ;iniettata. N()n mi pare ohe lo •s i l)Ossa metter.e ·e~clu.sivn·m ie nte i11 rapporto col vn ccimio. Alct1ni autori (V:iJnce11t, Corrnbe) notarono u11 aumento di ,·olt1me clelln milza ianmedi.atan1 C'nte s n coessivo aJrint1'ocl11zione del vaccino; e-a1ninnn<l-0 Lp stori e cliniche 1 lei miei ,·nrcir1ati 11011 ri~11ltò mai ri,'elnto tale fenomPno ir1 n1odo ]1nrtirnla1 e. E~so è lf lli ndi be11 lt1ngi cl all'a$~t1mere 11 ll <'él-
ra tt rre i)atogn1omonico. • Ho Yol uto inettwe a co11fronto l.a ·dUl'fata 1deilla malattia i1ei v.acci·11.ati P n1ei nQn Viaccinati, limitandola p·e.rò al peri 0 d o febb11ile. OrlJene , e1ssa fu di giorni 27 in media nei vl3iccinati gua.riti; dJi 34. n ·ei no11 vaccinati .g·u.a.rit.i. Di gj-0rni 32 :nei vaccinati che sorrombette1·0 all'infezione tifosa, ·di 29 in q11elli non ·y n.ccinarti 0
ad
e~ito
infau to.
Vi sarebbe Cilti11dj l1na i eale minor Ò•ltr{ftn della malattia nei. v accilllati; ecl in cr ùelli cl i e$si aid esito infa 11 to lln a ?<'cresci11ta l'(llSisten. za .al·l 'i11fez ionre. 1 ' olendo, approtfon·dire 1 meglio tale interes~a11te questione ho cercato la dt1rata meclia del p0rioclo f <'l'lbrile nei vaccinati, non pii1 tenendo conto dell c.t totalità ·di esso, ma limita11d0Jn. al perioclo '-<\1cces sivo all 1inizio dehla vaiccinoter.apia.. 1·~ 1)ercl1è tali citati acquiBtasseir o unn p1iù chiara, ro1111)rens ibi.lità, ho tent1to con.to cleilla sett.i111n u a di malattia nelln. quale la cura. varci11ica ' 'eni\'a i11iziata e del numero medio die l1€ iniezioni e eguite. Dei 32 i11fe 11n i ''accinati, cinque era110 i11 prima ~ettima11 n di malattia; le iniezioni }>rati ca.te fn ro110 in ntimero di quattro a dosi prDgressi,re {la 50 a 150 milioni di germii pe.r quattro (li f'"'-..i; di sei p er il quinto (fino n 300 mil ioni ). I ~n ·1uratn. del pe1ùodo febbrile fu dli. sett e g·iorni 'P(l!r il p1·'imo, di dieci per il ·~ econdo ccl il t1~rzo, idi venticinqt1e per il qtlaJrto, di trenta 1>er il qni1)to con luna. n1eclia di se<l ic i giornnt <li fcl1bre p r i cinqi1e infermi ''acci11 n ti. . Dotli i i11f~11ni "'1·n110 in seconda. tti111n11n cli J11al~1ttia. ql1a11clo f11 i11izintn ln c11l'a ''a cr.i11i ~ le i11iczio11i fatte f11ro110 in 1111mero <li ql1att1 in ine<lia por ogni ammn.lato. alle ~o lit (1 i J)J !?l't"A"'sive. Il periodo f hhril clopo l'i11izio ct 11. ·ura ,·ariò la c:~ttP n qunrnnta1
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cinque giorni Ct)r1 una 1ne(lia lli giornate qw11~ di1ci e n1ezzo di febbre per i dodici infermi. Otto ammalati erano all'inizio della ''accinoterapia in terza settima11n di malattia; le inie-
zicmi furono oome per qt1elli c1eJ.l~t 'econda settim.ru1.a in nurne1·0 rr1edio di cruattro. Il periodo febbri1e dopo l'inti.zio della cura ,·ariò dtù urn minimo di sette .a nn maq i1no ·di ventiquattro gioJ."IlÌ oon u ·n a medin, di qui11«ìici .g iornate di fe)Jblìe. 1Sei infi1ne furono gli ammalati i11 qt1a1·ta settima·n·a d'infezione tifoc.a ~ui quali venne iniziata. la ct11·n v.arci11ie:'l, con 1m11a: media di tire iniez,io11i cadu.i10; ~ i eb})e per q11es ti u11 numero di giornate feJ 11Jrili vn riamfe daJ: minimo cli c:ei al ma " in10 di c1t1att.ordici, eo11 11na media cli circa dieci giornate febbrili J)er 1
i &e'i infermi .
Osserv:1ndo n.t te11ta1np11 te ql1esti da ti ""' ì fJttò ,·ede1 e éome la dimin11zi()ne rle lle giornate febbrili nei varcir1ati 11011 è soltanto legata ad una ~Vientu8 le azione del vaccino, 111a è . oprah1tto a1l ·p ei'.iodo d'.i·n iz,i10 della cur.a ( din1inl1z~o ne 11el ·nu·n 1ero delle giornat1e febbr.ili. m .ano mano ·ohe ci ·si 81Vvici:na al declinare dell 'infezione tifosa). Da.Jil'esame ·d·elle cnrvoe termiche e Jliù partioola1mente tlel tipo della Ct1·r va, ness11na clifferenza sensibile ho potuto npp•rezz.are trn quelle dei vaccinati e qt1elle dei 111Jon va.ccinnti. Ho voluto poi osse·r vare se l'tnF-orgP11za di <'on1plicazioni fosse più frequente nei tifo~i non va~cinati che nei vaccinati. Per i primi si ebbero e.inique casi con com;plic,anze a carico dell'apparato respiratorio; sei casi complicati da .a1scessi multipli delle parti molli: UJl10 rla .can.grena c11tam.ea: tre ~aEi complicati da enterorragia ed emat-\1ria; l1no cla esantema l)apu1oso; u.n o da prolJabile· rinen.i ngite cerebro-si) innle. Tra i econdi, sei ebbero complica.nze a ca1ico dell'aJ)paT'ato respiratorio; d11e ft1rono complicati cla forme c11tanee (erifema infettivo, roseola a i·ipetizione); 11no dA eri~i11ela: 11no da enterorragia; tre dn reazio11e 1ne11i11gea con probabile n1e11ingite sierosa; d11e da otite. Voglio aggiung-ere rhP nel caso c::uccitato, presentate come deviazione dalla norma l'apparire di i·oseolP à po'ussée.~ st1ccessi\'e. avevo creduto di poter stnhili1e i11 primo t.emJ!>O un certo pnralleli~mo t i·n, i11iezioni di vaccino e l iapparire di 1·oscole, mn 11na osser,'nzione pii1 a.tte11ta mi fece in ~ eg11ito o.mn1ett e1~ una coincidenza c::a ltua1 ~i.n. Non po so quindi irr1 })nse al ... i posto affermare la pii1 facile con1pars1 di con1r>licnzioni nei tifo--i no11 'racci 11ati. Per q11arito rig11arrcln le r. ·idi\' . e m. }larvero dn \"-Olte nei vacci11af i (riel '" zi (}le cl ella tem1)era t11 rn.. <lopo oltre u11a etti1nana 1
~EZIONE
di a~ressia, n(i)ifil c.ùsc·rivHDile ad .altre cause, came nelle com-p1icazi,oni; u11a volta nei cnion vaccina.ti. E per quanto infine .r".i·g marda 1a mortalità dei ·tifosi., del.l e due ·s eri·e v·accinata· e i1i0n ,·accinata, ess1a fu ceguale, .avendo riscontrato sei casi ad esito infausto in ci·ascuna di esse. Cause cli m orte furono riepettiva .ro e~te, per i sei \r.accinati: la b1~oncop·olmonite i•n tre di e·ssi; l'~ntero·rrag5.a in uino; la probabile menin.gi_ te cerebro-spinale ir1 11no·; l'infez·i 0ne tifosa gravissima in l1no_ P er i sei no11 vaccinati: llfl. broneopo1monite in tre di essi; g·li ascessi mul:ti1pli 1n cl·ne~ la ca11grena ·cutanea in un.o. Noto inei·dent.almente eh.e questo p u,ral11c11ismo di mortalità tra i v1acrinati •e i noni 'a·cci11ati ~ 1n eontrn.sto oitrec11è eo11 le O$Sel'vazioni di vari autori che si i&cmo occupati rlelln va rreinoterapia e che har1no concl11so i11 sen so ottimistico, a 11che con (JUelloe dei moli i~~i1ni c-he, occupatisi di vaccinazione P'r ev.enti,·; t deilil'i.ntfe_ zione ebertiana, ebbero a notare u11.a percentuale assai più ba~'~'a ·di mortalità nei vacci· nati. Nel complesso i rist1lta.ti d elle mie ooserv.azioni non valgono ad .accrescere l'ottimismo dei mo.lti at1tori ch,e 1si sono occu.p ati dell'a rgomento, n1a 11ep1)ure a demolirlo. La inancata reazi·o.ne gien erale nei Yarci11ati da me prec;i in esame pt1ò essere ~p i egata, it1 accordo alle Yedute d.i Caronia, con In. via · ceilta per l'introduzione del vaccino (i11tramuscolare). La scarsa dliminruzione del ·p eriodo febbxile nei vaccinati può girustificarsi con la relativa benignità del tifo ne.i bambini (Henoch ) e p·a rticolarm ente in n10lti dei no11 ' raccinati, che guarirono crnindi rapidamente, e con l'inizio non immediato d·ella vaccinoterrupia i11 molti d ei vaccinati stessi (im. Z7 su 32 do110 l'inJ.zj-0 della seconda ~ettiman1a). La presenza de1lle 1COIID·p.1i.cazioni nei vncci11ati e nei non vaccinati non è argomento st1f:ficiente per dJiminuiPe l'import anza del vaccin10, dato anche cl1e ri Jcmne di 1esse possomo essere d.ovute non alta s·ola azione del bacili.o tbertiano. Per quanto coin.cerne la frequenza di recidive, essa fu troppo scarsa nei miei casi per p ote:rn1e trar1"e un .conicetto deluci.clatore. Il parallelismo num,e rico nei casi mortali può beni&simo esse·re dovuto al caso, tanto pi1\ consi<lerand o le molte pli.ci oause cli mo.rte negli jnfermi. Vi è ancor.a una qu·e·stion1e alla qu.a.le~ accenno soltanto, qrueJla degli effetti div er.si che Sii poooono otteniere , Necondo il tjipo di vaccino che si impiega: vaccinoterapia specifica ed aspecjO t·n. 1
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PRATICA
Poicl1è i casi cla me osservati furo110 cura ti oolil v.aooino specifico, i risultati, seco11do Car onia, avrebl)ero dovuto essere più evicle11ti. Credo .a qu esto p1~oposito ·c he u·l teiri o1i ricer~ he siamo neceissarie per assodare tale principio; ricordo come aJc1Jni casi di erisipela gua~irono più rapidamente meroè i11iezioni di sie1·0 C1ntidifterico, ohe non col siero a11tistreptoooccico, e come negli ulti·mlssd!mi temq)i vada €stendendosi la proteinoterapia, che è t1na vaccinazione as1)ecifica. Nel nostro ospedale si so110 da qualche temlJO iniziate ricerche in tale senso; a s110 tempo ''erra.nno con1unicati i riis11lta:ti. · Ma t11tto ciò ll1lon va1e affatto a s1ninuire il v a lore delle ri cercl1e del Di Cristina. e del Caronia, che 11ann0 s11Il'argomento llna precipua C·O·m petanza. _ Piuttosto credo p·rem.atu.1~0 u.n giu(lizio dC'. finritiv,o dn p11op·osito. Come giustamente osserva il Veri tj. i1on si possono stabilire delle norme fisse ohe regolino esattamente il modo di l)ropinare i vaccini, tamto rispetto alle do&, com,e rispetto al momento oppori.11no per somministrarli. Ogni caso lJ.l ese11ta delle ... f11m·ature che bisog11a sa.per aff.errare, seguendo Jl ',a ndaimento, del Ia. i11alattia con pazd enza e oou~atezza., n\1 P11(lo i I paziemte in conti1111 a os~errvazione. QueRto io po •so afferma.ee a co11cl 11-..io11e deil nli,o stu dio: 1° La vaccinoterapia . 'a.11titifica è, conve11Lentement1e usa.ta, un mezz.0 d1noff en:sivo· di cura che può in alcurui casi :ese.irc.ita.re u11a be11efica infll1enza sull'a11<lnmento dell'1nfezione e·b ertian.a. 2° Pt1r c.ostil11end-0 un prrogres:o tcra1pet1tico, J.a vaircinote·rapja n1011 deve escln cle1~ gli altri mezzi di oura. fisi ci r meidi ca~11e11to·~. 2° .l\.11cl1e se s1)ecifica., la v.acci11ot.e1~n11ia noo hn. vl:llo·r e aisso111to e p.uò m101strarsi i11 efficace. 1.0 _L\llo ~tato aftual1e ci.ell.e noot1·e co nosce11Z€, vaile l' aff e1•n1azio11e del Ca.ro11i n che indir a nel.la vaccinotera.nia i!l n1etodo -1)i11 ardito e pdl1 razion nJ e di terapia e cl a.1 quaJe P <1 n a,ttender1si la risoluzion·e òPd priù .i•m1)0,rtant.i problemi t era pe11t.iri. 1
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DI CRISTIN.\
e
CARONfA.
Relazione su la vaccino_
terapia rielle malattie in /'Pf ti ve rl Pll' ;nfa n:.ia
(sette.mbre 19?0). VaccinofhPrapie de la fip i·1·r chez l enfa11t. (i\:Io1J. nied., 1913' .
'VETL.
tuph oi'rl r.
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Dr CRISTINA. Ped'i atria, gennra.io 1f>16. CARONTA. Lor1 1~
e
Pediatna., ·gP.nn.aj,o 1917. r.o~tPE.
La vriccinotliérapir r/1' la fièv re typhoflle, 1D13. lfF.NOCH. Malattie dei ba111 bini, pag. 1"22 e seg. \'EHf T.T. D i y. cr. ~..li Cl. .n1 rd . t 011
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IL POLI CLI:\ ICO
SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE.
L'anatomia, la fisiologia e la patologia delle tonsille in relazione con le infezioni crip~ genetiche. fGEORGE
B.
~,\1 001>.
Medicai Record, 9 ott. 1920).
Il quesito da fJorr1.~ si è se le tonsille posseggano i111<.1 costituzione anatomica peculiare, svolgano delle attitudini fisiologiche o subiscano dei muta1nenti lJatologici cl1e le predis1)ongè"1w Ad esse re « atrio d'ingresso » delle i11fezioni nell'organismo l1mano. Dal p11nto di vista anatomico è noto che la cripta tonsi llare rist1lta di l1n'invagi11azione Ò(ll riv ec;timent~1 epiteliale. L'epitelio dell·e cripte è 11nn bél rrie ra mnlto debole d1 fronte agli agenti patogeni. I linfatici della tonsilla ~boccano 11ei gangli cervicali, specie in quello ~ito al di s0pra del ventre 110steriore del digastrico. , Da.i J>1i11to cli vista fisiologico si è delto che le tonsille J1,11111•J una secrezio11e interna, ch .! esse favori~c-0110 la digestione f-'alivure o esplicano u 11a f1111z ione nell' imn1u11izzare l 'or~:n nismo, assorbendo tossine g ià formate. Altri, co1ne 'cl1oenen1ann, Lenhart ed lle11l{e, ritengono cl1e le an1igdale cleri\1i110 all'esterno elerrte11ti estranei ad esse giu11ti })er la via linfatica (le to11silliti sarebbero la conseguenza di llTla infezi0ne sang11igna). T11ttavia altri, in J)ase a dati sperimentali, sono di OJ)inione op1)osta ( ..\me rsbach, ì\'l11llin, ecc.). La ton~illa è t1r1 centro procluttore di cellt1le linfoidi, come il timo, al la involuzione del quale essa s11ccecle in ordine di tem1>0: si atrofizza q11a odo entrano in attività altri organi. J)n.ta la riccl1ezzu di tesst1to linfoide nel primo tratto del sistema l'es1)ira torio e cligerente, la loro soppres ione l1on J)rorl11ce alcn11 cla11no a1 l 'orga11i~mo. 1
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Dal })1111to di vistn })atologico t.· i1oto ohe corpi i11e 1·t i pos~o110 att rn ·vergare la barriera epiteliale e raggit1r1gere at tra Yer$o di essa i linfatici. Telle tonsilliti acute i gern1i, raggi1111te le cripte, indt1cono la J)rol iferazione e dec..cruamazione delle cellt1le epiteli<tli, Ja necro~i cli alcune e l'ir1va ~io11e batterica rlel 1>nrr.ncl1ima tonsiJ la re, clo11cle })i eco I i ascese:; i e flngosi ga 11gl ionare.
è il co11tcgno d 'll<l to11 s illt1 di fronte ''I l'i11fezio11e tubel'cola re. I .u tu be reo I osi pl'ir1lit i' n ton illn1e i hn olo nel 6 % delle a11to1)sie 111 ·ntr la tnl•crcolosi ~cco11dnrin - nelle for111c tli tisi co11clnn)ntn è tjlla i costante. Nel I>i\fCl"··O
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1naiale, ~1>alr11n11do co11 cult\1re t11bercolari le tori. ille, si l1 a i11fezione rn pi da dei ga11gl i cervi ca li. 11ei qt1ali poi si ritrovèlno i bacilli, ~e r1za che il COl'ilO delle amigdale presenti alte1·<1zior11 n 11atomicl1e. lliassumer1do, la to11silla è u11' ageYo I • porta d'ingresso di germi patogeni, sia che la n1ucosa faringea s ia integra, sia cl1e il s110 epitelio sia stalo da es~i leso e distr11tto: ciò ltanno dimostrato anche le ricerche co11 emu lsio11e di })acilli del carboncl1io. Nello steRso fascicolo appare un articolo di Anderso11, ::\ [ann e Shar11e st1lle in/ e:iu11 i tons i ll(lri cronic1ie, in ci.ii si studia SJ) ecit1lme11te razior1e 1>atoge11a clello slreptococcus viritlun.'\ 811 574 casi di consimil i infezio11i pi\1 o meno complicate, essi ha i1no pot11to osservare: 1° Gruppo del r e11ma tisn10 ( i11 c l\1~ e le artriti, lombaggine, sciatica, ecc.) 166 casi =27,1 %; 2° Gr11ppo cardio-vaRcolare (incluse le lesioni valvolari, ipertensio11e, miocarditi, angina pectoris ) 115 casi = 20 %. 3° Gozzo (semplice 80; esoftalmiro 20) 100 ca. i = 17,4 %; 4° Gr11ppo gastro-enterico (inclusa appendicitfl, ulcera gastrica fl duodenale, ipercloridria, atonia gastrica, colecistiti e calcolosi epatica) 116 casi = 20 %. 5° Diabete e glicosl1ria 28 casi - 4 %. 6° Gruppo respiratorio (i11clt1se bror10l1itL asma, pleuriti ) 30 casi = 5.4 %. • ,
G.
BIJ.A:\CJO:-..J.
MEDICINA. .l)Ia1attia di Castellani. (1'he Journal of Tropicnl Medicin~ an<l llyyiene, n1arzo 1921).
L, attenzione dei medici è. sta t<t l'ece11teme11 te richiamata da nu1nerosi casi ùi l< bro11cl1ite di • Castellani» osservati in varie lJarti del n1011ùo. Castellani ha dato la prjn1a clesctizione di questa malattia nel 1905; egli allora ne riferì d11e Ca$i o~servati ii i c:e ..v 1on e basò .}a sua rliag·nosi cl i s1>irocl1etosi h i·onco-11ol1no11are }ler aver osservato, i1ello S})llto cleg1i infermi, delle spiro~heti i11 g·rancl e lll1tll ero clifferenti dalle spirocheti cl1e abit11al1l1e11te ~i risco11trano nella borea. Le sue osservazior1i furono ben presto co11 ferma te cla Brancl1. . Tl Ca tellani clivise mo1·fologica111ente le J)irol·heti cln. 111i o-..qervate in 4 gr11p11i: 1° spiroc:l1et1 e.la 15 ~" a 30 ~t i11 lu11gJ1ezzn co11 8IJire irregolari, vn.riabili i11 11111nero 111n inni 11umerose. ed a p1111ta all'estl'e1nità; • 2° spir cheti :sin1ili n11a piror.haeta rrfri1ir ucns con poc11e (spire gc11tili ecl nncl1e e. e a i · 1111 t a n 11 ' e ~tre 111 i t it ;
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SEZIONE PRATICA
3° ::>lJirocheti i11 0Jto fì.11i co11 i1umerose, piccole eù u11iforrr1i spire e con estremi Là affilate·, . 1° sp1tocl1eii delicate, più spesse cl1e la Spirochaela 11allidu, co11 poche spire, ge11eralmente i rreigoila ri i1ella fonn a. f'antl1am stabili successivan1e11te che l 'organis1uo i>rese11ta n1ai-ca to pleomorfis1110 e che le sue din1ensio11i sori.o variabili da 5µ. a 27µ. in lunghezza e da 2;1-0 a 6/ 10µ. i11 larghezza; que ste variazioni sarebbel'o dovute, secondo Fa11tharn, a pro cessi di aecresci1nento e di divisioni; le piu brevi forme sono da 7µ a 9µ. e esse ri&11 lterebbero da u11a di visione trasversa delle forme più lu11gl1e. :\ei })l"epat·ati a fte sco i movin1enti della S. bronchialis so110 '1nolto a ttivi ma di breve du• rata; la fa c:e mobile è seg11ita da una fase di forn1azio11E> di granu•l i; i granuli o f orm e coc· · coicli ... ervirebbero come tino stadio di ripo&o e da PSSi sarebbero p.rodotte 11uove spirochcti. ~tolti at1tori .r itengo110 che q11esti granuli rappresentino lo stadio infettivo della spi.ro.chete ln. q11ale si trasmett er eJ)l1e da uomo a uom.o per mezzo dell 'aria. Rin dalle prime pu·b blicazjoni rulla Spirocl1et0Ri bronco-polmonare sono c;tati espressi dei cluhJ)i se questo organis1no rappresenti real111e11te t1n organismo nuovo o se ess-0 n on s ia <tlt ro c:..c no11 la spirochete che si riscont.ra ahitu almente i1ella bocca e che sia stata ac;piratn r1ei })ronrhi. Il Macfir , dopo un diligente st11 dio delle spirocl1eti n ella bocca, trovò alct1ne di esse indi~ti11 g11ibili morfologicamente da quelle del mttco bronchiale negli stessi soggetti; egli pensa cl1e in questi casi, molto probabilmente, i bronchi sarebbero stati invasi dalle spiro·cheti presenti nella bocca. D'altro ca llto Chalmers e O' Farrell s t11diarono aitenti-1mente la Spirochaeta bronchialis con diveTse inoct1lazio11i sperin1entali i1elle gcimmie ed essi sono ....giur1ti alla conclt1si-0ne che questo organismo rappresenta 11na specie clefìnito. e che le differenti fa si possono essere riferite a differenti fasi di arcrescimel'1to e di divisione clella st.essa spirochete a.n zichè a differenti specie ·di spirocheti: s11ccessivamente Fantham con ulteriori ricerche (1915) ha stabilito che la Spirocliaeta broncliiaLis è differente dalle spirocheti. che si riscontrano nella bocca, e le loro diff P-renze si basano s11 caratte1·i ~ticl1e morfologiche, s11lle reazioni al colo:re e s11ll'azione patogr,na. Forme clPlla rn,.aiattia. - · Castellani l1a de~ '" ittn tre forme della malattia ca11sata da spirocheti: forma a decorso ac11to, R11bar11to e ero111• CO. Nella formA a decorso act1to vi è l1 R11n lrnc11tEl i1na sensazione di fred·do e febbre Ja cp1ale rn1
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t•u.1nente sorpassa i 39° ctgr.; essa può durare cla due a otto giorni; la tosse è pronunciata, l'espettorazio11e è muco-pu.r ulenta e raran1ente p1 esenta tracce di sangue; il paziente può ac1llsare dolori ret1n1a toidi, ma in m olti casi le ,·ondizio11i generali del paziente non sono molto affette. Nella forma a decorso subacuto l'inizio è st1bd·olo e graduale; essa dura da due a più settimane; molti casi non presentano febbre o se mai questa. è poca e non vi è alcuna alterazione nelle condizioni gènerali. La tosse è freLlUente e l'espettorato . mu 00,s o è di 1111 colore simile al giallo; tal volta pt1ò presentarsi una • \ e.ra e1nottisi. I seg11i fisici sono quelli di una ·omt1ne bronchite sebbene tailv olta aree di ottu"ità si possono associare con c.repitazioni; può a 11che esRervi lif'\"e anemia, ma la formula le11cocitaria è normale. La forma a decorso cron·ico p 11ò seguire all'attacco acuto o st1bacuto, o più frequentemente può avere un inizio insidioso. I sintomi ed i segni fisici sono quelli che us11almente si riscontrano ne.Ile bronchiti n1a per un periodo cli d11e-tre g iorni o ai1co.r più a lungo lo s puto rn1ò contenere del sangue; può n·o tarsi a.n che 1·1nottisi. La febbre è irregolare con elevazi o11i rnatt11tine o serali; si p11ò notare ·dimagrimento e sintomi d ella tuherrolosi. Vi pt1ò essere lieve grado di anemia. La malattia può di.rra re 111ngame11te con periodi. di esacerbazioni ed apparenti miglioramenti; durante le esacerbazioni sono più freqt1enti le emottisi. Diagnosi. -· La diagnosi di questa malattia resta all'esame microscopico de.Ilo sputo, 1racc.olto d.opo che j} paziente ha lavato bene la sua bocca con Rcqua sterile o con antisettici; il pe!'ossido di idrogeno e il permnnganato di potassa (1-1000) sono indicati. Ciò è necessario specie quando il paziente pre·senta piorrea nella quale si possono riscontrare numerose spiro"heti. Osservando queste prera11zioni ed accertando che il campione raccolto in capsule sterili è realmente proveniente dai tubi bronchiali si può affermare prirna fncie che il paziente è affetto da bronco~spirochetosi. I preparati sono fatti com.e us11almente e sono colorati cogli o;rdinarii coloTi di ani1infl; il metodo di Wright per i preparati per strisciamento di sangl1e o t1na soluzione {lil11ita di carbol-fl1rsina sono molto soddisfacenti. Nei. caisi. -no~itivi le spil"'ocl1eti sono i11 grar1de n11rnero e gli altri organismi veramente ~cR rsi . Nei ca.si ar11ti, cp1 Rndo il paziente appare di P.ssere entrato in miglioramento, le spirocheti si. riscontrano molto rara mente. 1
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1L POI ICLIN1CO
Diagriosi di/leren~iale. - La for1na cro11ica è differenziata con difficoltà dalla tubercolosi llolm 0nare in quanto che i sintomi ed i segni fisi ci possono essere identici; è stato anche d i mostrato che queste due infezion i p ossono coet;istere nello stesso p aziente, aumentando quindi la n ostra difficoltà diagnostica. L ' assenza del bal"ill-0 tubercolare dai preparati colorati dopo diligente esame, l'inoculazione negativa in cavie ed il r eperto di numerose spirocheti induce !orterr1ente a lla di agnosi ·di bronco~spi rochetosi. Il valo1 e dei raggi X in qu es t e con1dizioni diagnosticl1e è d11bbio. T erapia. - I sintomi nei casi acuti l1sua11nente spariscono dopo pochi gio 1-ni di riposo .. in letto; per i dolori re11ma t oirli fJossono essere itece~'3ari i salicilati o l a cocleina. Nei casi co11 r.11 1t r .·agie si a1)plichino i com1mi rimedi. L'an e1nifl & combalt11ta co11 gli u suali rimedii tonici, tra c11j iil ferro . . Come specifico tratta mento l'arsenico ha dato i mig]iori risultati; recentemente sonio state lIS~te le iniezioni intravenose di 11no dei prodotti di ..\rsfenamina.
c. b
CHIRURGIA. Adenopatie pelviche primitive. Speciale condi· zione ginecologica non ancora osservata. T.
\VTLLIA ~is.
Boston Jltled. a1id Surg. Jotlrnal, 2i f ebbraio 1921).
(.f.
Le glandole linfatiche della pel\ i son-0 state 1ninuta111ente da un pezzo studiate, ma più come sede di processi secondari a malattie primitive degli organi trib11tari, ~pecialmente ma . li g n e, dhe come ~ede di ma la tti e primitive. L '.J\. 11a fatta osserva zione di tr e casi importnnti di n1nlattie primitive, ch e per la specitlle s intomél toJogia meritano di essere ricordati in q11 anto esprimono ·u na ~ituazio11e clinica, spesso osc;ervata, ma assai raramente spiegata. E ron1e malattia primitiva si v11ole intendere qu i sia una localizzazione 11rimaria d1 processo morboso. sia 11na localizzazione di tale importanza da attirare sp ecialmente su di essa l'attenzio11e dell'osservatore. Premettonsi alc11ni rico1id i anatomici . I li11fa tici della pelYi vengono sistematizzati i11 cinLJlle gruppi: 10111bur e, il i neo esterno , jng11inale, iliaco interno, aerale, ~eco11do la i; spettiva _ed e a11n ton1i cn . I gu t1 gl i ingi1 ir1ali ricevono i iinfnti ~ i della \ ' tll\,l, e dei lt>~suti supe rficiali d ella cos ·in e clclJ'i11~l1i11e. e poi . . ono tribl1tnrt dcl i'J'ruppo iliaco ec:.terno. i c11i rrnngli 0110 a loro \'Oltn lril>utnr11 del '"rttl)l)O ln111})are. I gan. ...s.tli iliaci interni ri c~ vo11 0 i linfati "i cleJ co llo e 7
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d el seg111ei1to inferiore dell'utero e sono tributa1·ì del gru1Jpo lombare. I gangli lon1bari ricevono anche i linfatici del fondo dell'utero, d·elle tro1nbe, delle ovaie e della parte alta dei ligan1enti larg·hi, i quali ::;eguo110 il co r~u del1'arteria 11tero-ovarica, e poi insi.eme ai vasi chiliferi sono tributari del dotto toracico. [mporta in qtiesto .lecor s o tener !)l'esenti due fatti: 1,., cl1e le ghiandole iliacl1e esterne, interne e lonlbatri l1u.11no st1etto rapp orto col muscolo Psoas, donde la contrattt1ra di <JUesto muscolo i1elle affezi oni n1orbose di esse; 2° che l 1uretere vien e incrociato da que-s ti linfatici specie quelli del gruppo ilia co esterno e inter110, donde la sua possihi le ostr11zione negl 'i11grossamenti forti delle dette ghia11dole . 0
Casi clinici. -- l. Una i>n.zie11te di a1111i 34, che aveva avuto quattro parti e dt1e Hl)Ol ti, accnsò un dolore nella metà s1ni tra dell 'a cldo1ne. All'E. O. si notò dolentia nella region e renale sinistra e lungo 1'11rc t,ere; ll rine n ega ti ve: al riscontro vaginale si no.tò una massa s porg~nte ·dallo stretto s upel'iore, a ~inistra, indipeindente dall'utero. T. e polf-=o i1ormali. Esame generale neg ativo, m ,e no lln lieve stato cachettico. Cistoscopia 11011.11 a te, cn teteric:mo delruretere sinistro impossiJJile. ...\.Ila laparotomia la massa si mostrò n o·d·u I a re, consiste11te di glanclole linfati che molto ip e1 trofiche, molto aderenti al piano sottosta11te, che compri1nevu.no l 'a rt. il i a ca esterna ,e os Lr11iva110 l 'uretere, e all'esame a11atomo-istologico mostravano i caratteri d el inorbo di Hodgkin. )J'esg1111 ing ro.ssame11to di glandole in altre reg io11 i. I/esame del sangue dette: .emoglo1bi11a 72 <Jo . emasi e 3100000, leucociti 11600, polin11cleati 7 ,5 °{., t grossi mononucleati O, linfociti 18 °1,.. b asofili ed eosinofi.li O, cellt1le di passaggio 3.5 %, non cell11le midollari; emasie ben conservate, piastrinf' dirnin11ite 2. l Jna J)azi1"'11fe di a . 2g accusò fort~ •lolore all'in g·uine s i11i st1ro e zop·p ia . .•\ll 'E. C>. si notò do1entia in co 1ri~1pond enza della fossa iliaca senza r eazion e di di fe'- n della parete a nterio1 e addominal e. contrattura della Psoas a 15° di fi e~$ion e, p oche gl anido1 e I i11 fati che s11·p erfiriali lerrrgerm ent e i·n gro$Sate e fo-rterne11te dolenti. erzcn1a pu stoloso del g ran de lnllbro sinistro. a ll'P ~a m e '·nginale d olentia rle11 u pelvi $ini$f.ra. T. 400, polso 1 CP~, l cncociti 0000. -e111~ glohina 85 °4-. Ra cli o~·ropia 11 Prrn ti,·a. L' appl1ca 7.io11e d el gl1iarcio e Ja cura ùell'eczen1a portarono alln rnd11t8 della febbre e alla scomparsa d ei sintomi, m entre il riscontro ,·a ginale moctrò una mas<:: a ~porgt>nte nllo ~tretto 'Hlperiore nara ~onah ile nl rn$o precetlente. I..a cura a~nettante renni~P Jn g11nrigi one senz'aJt1--n trntt~me11to at1ivo. 'F.'-·i rl entcrnente Cflli l'eczrmn ·v11 lYnrP. fl\TP"\' fl nrio-innto l'::lòenite in211ina le e qlJe~ta l'an enite il in ca endoad<lominn le. 3. Unn 1)nziente di a. 38. c11i q11nlcJ1e a1lno r>rimn ern -stn tn nrnticntn llnn i ~te ro:lnn e~siec tomin hilntern le goprnvaginal e per fìhromio1ni , donr1 ttll ntt:1{' <o inflnenzn le nrovò <lolo1 al m1rid1'n11te inf~1· in1·~ <l esfro <lf'lll'nrldnme e ,..l a1 1rli ~ azin11c <'n11 co1)frnttn 1·a cl()llo P'="~ n 1!i0 di ftp'-c:io11 e. T . llo•·male. T)Ol~o nonnnle. Je11 oci1i 11 .?00. ~mogl oh inn 75 °'. rn rlio~co!l in nega ti,·n .
SEZIONE PRATIC:~
Il ri.;c·ont1 o vaginale fece i1utare una 1nassft intin1amente connessa con la parete pelvica nelle Yicinanze del po·nte di Poupart, senza rnpporti col i11011cone cervicale. Diagnosi: Ascesso dello Psoas da causa ignota. Fu opeJ'a ta per via adL10111in al e col metodo sotto-1)eritoneale. Venne ft1ori del pus inodore. Guarì senza incidenti Si trattava di una localizzazione 1post11ma d·ell'inftnenza nel1e glandol·e iliacl1e. ovvero di t1n 'acl enite oonsecutiva a infezione entrata i1ell'orga.nismo per il canale cervicale dell'utero. Non è, si con\1 iene, ltn caso tipico co111e gli altri cl11c.
Veduzio1ii. -
Sebbene si tratti di 1Jocl1i casi, ~i può ritenere definitiva111ente acq11isito il concetto patologico di t1na Linfoadenopatia pelvica pri111i tivn.. Suoi sintomi sono : tumefazio11e aòerente al contorno dello stretto su•p eriore; dolore nella fossa iliaca con irradiazioni secondo speciali complicanze possibili, come p. e. la co1npressio11e dell'uretel'e; contrattti.ra dello P~oas; lelt r.ocitosi cli.e i1ei nostri ca. i è stata lievissima, ma può esser ,·aria secondo l'in1dice Lii reazione dell'i11dividuo. Molti casi di asces~i pelvici post-puer11erali che vengono a Slporgere sul ponte di Pou1)al't sono probabilmente ndeniti iliache da i11frzione ei1.douteri11a, suppurate, con periaclrnite che viene colà poi a farsi strada. T~a cura è quella di u11'nde11opatia in qt1aliasi parte del coflpo . Pri1na riposo e g11iaccio, poi operazione chirurgica, se occorre, n meno rhe questa non venga imposta da t1na co1npliranza come quella del caso primo. 1~ questa, in discorso, un'entità cli11icn diti)1ta, di cui, sebbene neanche i più moderni trattati di Ginecolog·ia si occupino, è bene avere in mente il concetto. Il nessun rapporto con l'utero e co11 gli annessi di una n1a f.ìa a co11torni netti, e che -J)l'esenta i sintomi ~11 riferiti, è ln carn.tterjsf i ca più saliente. N. GF.~TILE.
.
DERMATOLOGIA. Sol la cura della seborrea. ( Il. :--.i\BOtJRAl'D. p. 381).
J>re s'\t' 1n1'rlicrzle, 1921,
tl.
30.
I/espressione sebor.rea è intesa ·dall '~~. nel se11so etimologico (flusso di grasso) e serve a designare sia un sintoma., sia un affezione caratterizzata essenzialmente da questo siptoma. Essa J)UÒ prese11tarsi su tutto il co!'lpo e principalmente nella reg·ionr interscapolare o Sl1 Ilo sterno, ove p11ò essere complicata con acne o con processi vari di eczematizzazione, ma si ·osserva soprat11tto al volto, con o senza. acne, ed al cuojo capellt1to, con o senza pitiriasi, ma sempre accon1pagnata da caduta di capelli 1
{a lopecia seborroica). In t11tte le regioni i1 flt1sso sebaceo è il feno-
891
i11'e110 caratteristico: sul volto può variare d'intensità, dai casi più leggieri in cui la pelle si presenta appena t1n po' lucida la sera, fino a quelli più gravi in ct1i si ha, in lJoche ore, la formazio11e di una specie ·di vernice caseosa. IJa seborrea pt1ò succedere a degli stati pellicolari (pitiriasici) e sovente si o .. serva qt1esti due stati morbosi dai· luogo a dell_e for1ne .rniste : è tin errore peraltrq confondere gli Rtati pellicolari con quelli g·rassi, giacchè il trattamento delle due forme morbose è ben diverso l'uno dall'altro. Negli stati pellicolari (pitiriasi) sono in clica ~ ti il catran1e ed i c;uoi derivati, mentre contl'o l a forma sel'Jorroica è aRsni atti,1 0 il solfo. il q11aJe p11ò anzi co11~iderarsi con1e il solo medjcame11t•J della sehorrea pt1ra ed i11 gPnerale come il medicamento specifico del follicolo J) ilo-sebaceo (follicoliti suppura te, sicosi, acne, pse11clo-area, ecc.). ERso può adoperarsi sotto forma di ungne11to: Vaselina bianca, gr. 30; Solfo precipitato lavato, g·r. 3; Essenza, q. b. ; di lozione: Solfo precipitato Ja vato, g·r . 10·, Alcool di limone, gr. 20; Glicerina r1el1tra, gr. 10; ~i\cqua distill., q. h. }). 1 ~0 c1nc.: / o di polvere: Solfo J)recipit.nto Polvere di talco Polvere d'ossido Essenza, q. b.
[l l)(\
g·1·.
10
L'esperienza cli11ica (li1nostra rl1e il solfo n.g·isce qualunqt1e sia l'eccipie11te i11 cui è incorporato. In che moclo <i11ec:;to solfo che si de1)osita in s111)er.ficie agisce su di una gla11dola profo11da? l_,a questi u11e no11 può cli rsi risoluta : forse i 1 solfo depositatosi stilla Cl1te s11bisce delle trasformazio11i cl1imid11e e p11ò darsi cl1e si aL})in.no delle co1l1hi11az io ni so 1nb i1 i cl1e permetta110 11na mè;1ggiore pe11ell'azione in 11rofondità. Le ir1tense seborree del cuoio capelluto, nei giova11i, con la 11otevole alopecia cl1e ne consegue resistono però a questo trn.ttamento. cl1e riesce sol tanto a ritardare, ma no11 ad arrestare l a cad11ta dei ca1)el1i. In questi ca.si è lecito don1nnclarsi se 11on si possono n vere ris11 l ta ti 111ig·liori co11 tinn sol11zione di solfo i11 u11 eccipie11te cl1 e d1sciolga i grassi e se non si possn 11t ilizzare il sol f11r0 di carbonio che discioglie i grag~i, rome rete~ re, l'etere di petrolio, ecc., ed è ancl1e u11 solvente del solfo in forti proporzio11i.
IL POI
Il 1)1·oblema peraltro i1011 è cosi sen1plice corne parrebbe, perchè il solfuro di carbonio e1nette <lei , ·apori assai cliffusibili ed assai ir1fia111n1a.bili a11cl1e a clista11za e. mescolato cor1 a rin, ~ ancl1e esp lesivo. E ~$O inoltre 11 a lt n odore nausenJJondo, è nocivo él respirare quar1to l'ossido cli carbonio e. }Jer qua11to innoc110 st1lla pelle r1on provoca11do eruzioni artificia1 i. vi d etermi11a 1111a ser1sazione di ]Jr11ciore pre5sochè intollerabile. Con t11tto ciò r1ei ca . i più gravi il . ha rite11t1to di poterlo aclo11erare servendo~i di qu es1a ro rni u l a : ~olf11ro
di cR rbo11io, 300 r1Hc.; 'o l(o precipitato lr1vato, 6 gr.; ( nsc:;ai ir1fiam1nabi le!).
•
Per ~~rvi rsene bisogna ri111a11ere i11 ambienti se nz'altra illt1minazio11e se non q11ella del gior110 o dell'elettricità. (n 11che il f11oco di 11n cami11etto dev'esc:;ere i1ro ibito). Si bagna un pezzo d'ovatta con il liquido sull'apert11ra d el recipiente in ct1i è co11ten11ta la solt1zione e sj fa 1111a frizione brusca, energica per non pit1 di venti o tre11ta secondi, ohe provoca 11na sP11sazione di . c0ttatt1ra intensa ma f11gace. L'ammalato, com'è natt1rale, dev'essere pre, ..enuto di tt1tti gl'inconvenienti c11i })llÒ dar 111ogo q11ec:;to trattamento: gli si consiglier~t. t>lt re di applicarlo avanti t1na finestra aperta o f\tl di 11n balcone per gettar subito ft1ori del la camera il tampone di ovatta e per nor1 dover s11bito dopo aerare l'ambiente in c11i Ri trova. . i cl irà e::;prec:;samente al malato di fare la frizio11e lìei primi giorni con dell'ovatta appena in11midita per abit11arsi l)Oi a poco a poco all'n. o del 1nedicRmento ed al dolore cl1e esso pl'OYOCa.
,
I CL l~I CO
dita nella sol11zio11e di solfo in solfl1ro di carbonio al 2 ?'o ; al mattino successivo, dopo 11nn abluzione con acq11a molto calda, se11za sapone, frizione con ovatta bagnata in LiqL1ore cl'Iloffmann, GO eme., _-\.cq11a distill., 50 eme. Quest"t1ltima frizione può essere ri1)etuta IJiù volte durante il giorno. Nella seborrea del ct1oio capelluto co11 calvizie precoce, energ·ica frizio11e di sera, 1>er 30 secondi, co11 1111 pezzo dlovatta grosso con1e t1n piccolo rr1 a11darino bagnc.lta della solita soluzione; al inattino Raponata calda co11 sapone bianro, egt1ita da una frizione ùi q11attro mi11t1ti circa con 11na spazzola a peli dt1ri bagnat<t di u11u lozion e to11ica composta di alcoolacetone conten ente o pur no pilocarpi11a, chi• r11na, ecc. È consig·lial ile di non adoperare ma i la so-
lt1zione di solfo in solfuro di carbonio senza aver prima saggiata la tolleranza del malato al solfo mediante l'uso di una qualunque altra pre1)arazione solforosa, giacchè, in caso contrario, il malato attribuirà l'eventuale reazione al solft1ro di carbonio e non al solfo cl1e, com'è i1oto, p11ò provocare s11lla c11te eruzioni artificiali, eritemi, ecc. L' app licazione di questo metodo è molto difficile nella donna a causa della 11111ghezza dei capelli ed allora hi~ogna procedere regione per regione scostando i capelli da tina parte e clall'altra, in moclo da den11clare fin qt1anto è possibile la zona <la medicare . Quando si ha a che fare con casi in Clli vi s ia idiosincrasia contro il solfo, si può adoperare il olfuro di carbonio p11ro. L'A. infi11e dichiara di adoperare rla venti anni il ~olf11ro di carbonio con o senza ~olfo 11elle seborree grasse {senza. J)itiriasi) e di a' 'erne avt1to sempre risultati lodevoli Rpecie sul cuoio capell11to ove con q11esto metodo si riesce c;empre ad arrPstare la JJerditn dei ca})elli. • ' '· l\ifo •. TESANO .
Tt1tto sontmn to l'attività del medicame11to, ln rapiclità aflll'esect1zione e l'assenza di altri i11conven ie11t i oltre q11elli en11merati e cl1e con le dov11t r ca11tr le possono con facilità esf\ere elimi11ati. rendo110 consig-liahile questo trattfln1ci1to al cr11nle, dice il ., ness11n altro metodo è co11111aral)il e contro la seborrea intensa (lPl ' 'olto. Con R!)Plicazioni quotidiane si vede a poro a poco $Comparire la secrezione oleosa : Il fasc-icolo 7° ( 1 luglio 1~21) della nostra SE. ZIO NE MEDICA con terra i seguenti lavori: di poi la pelle, se ispessita, riprende il st10 f\$petto normale, i pori clilatati si restringo- · F. Dul\rAREST e F. PAnonr: Sulla patogeDPSI dei 110. cr.c . versamenti pleurici che sopravfengono nel corso di un pneumotorace artiflciale. T.o stP:;so òicasi per il c11oio capell11to gi(\ colr>ito rln calvizie: la caduta dei capelli di G. FRON'rALI: Laringospasmo e tetanJa nell'età adulta. mitlnisre <lopo doòici o ql1inrlici giorni e nei r)ritl1i 1nt'\"i è q11c1si ridotta a zero. F. PFnnAzz1~,: Meccanica cranica e fisica cerebrale. Ecco co111e ~i proccclc nei mnlnti affetti cltt seho-rr n òel \•olto. T11tte le ~ere frizione e11erl\"B. - Gli associati alla ~ola Rezione J>r~tica che ~e ider ~o avere questo importante n11n1er!' m.and!oo cartollo -v frl1a gicn e l':llliòn per 15 o !?O ~econdi (bocca ecl di L. 4 30 e lo riceveranno subtto 10 piego rranco e raccooccl1 i cl1 i11~i ro11 l111 l>n t11ff olo cl'ovntta in11mimandato.
{ •.\'\~ O
\X \ . I 1I, FASt. 26]
SEZ IONE PRAT ICA
CENNI BIBLIOGRAFICI'
ACCRDEMIE,
Quesiti di Patologia, clinica e Tera1)ia chirurgica. Un volume di 4·2'2 pag. <'011 ~82 fig. -· \·. Idelso11, ed., N upuJ i. - l.> rezzo, L. 28.
IEVOLI
l>l'Of.
ER IBERfO,
L:on1e a\·\'erte l'A. r1ella prefazio·n e, la finalilù e.lei u Quesiti» è di for11i.re una serie ·di pietre iniliari Sl1 l le quali .p ossa fermarsi l 'atte11zio11e di chi studja. Lo scopo è p i·enamente i ttggiunto oon la scelta ed il ragig11.·uppamento degli argome11ti, con la esposizione fatta ir1 modo sintetico ed efficare, sicchè n,e è riuscita u11a l>ltOTlft ~11ida per cl1i si inizia negli st11.clì, guida che pnò servire nltresì come rapida ric:.ipitola.zione per chi, as~.ot·bito .dalle o ocu1pazioni della P' ati ca, non ha tempo o possibilità di leggere grossi tratta ti, in cui sip esso gli a ccessori soffocano la qt1estione principale. Le 468 ri•sposte ri~.,ruardano altrettanti ques iti, che posson·o p.resentarsi, a proposlito di processi chirt1rgici mi crobici, le'Sioni traumatiche, etnie, tumori, ocicl11sioni, deform!i tà, :fiJsiopa tologia e fisiotel'apia chin1rgica, p·r onto 1&orcor'>O, nonchè a lcnne .q uestioni comipJementa ri comP rn1Rt11rin . vorniti, narrosi -ed altre. 1
fl l. 1\11. i\!At;UO. Calcf)losi 1Jili([re. -•
e le onoranze a Luigi Pagl1ani. (Trento, 29-31 maggio 19:U). stato inaugurato alla v·1·esenza ili S . ~ . Cre<lar-0, del generale Giampietro, del sindaco cli Trento sen. Zip1p el, con l'interYento ùei profe..~ È
sori· Lustig, Scla ,-o, Casagrandi, Abba, Bordoniuffl'edLLZzi, Mariotti, del COJDJU. Rutto per il ì\linistero d 'Agriooltura, di i1t1merosi ufficiali s-anitori e medici addetti agli uffici d'igiene. I laYori si iniziarono dqpo la visita nella tetra f<)SS.O'l. del Castello del Buonc.on~iglio e do1)0 l1n elevato discorso i.nangul'a1e del prof. Sclavo, che riporteren10 pros ima111eute i11 l.arg:.1 })arte. IJa profilassi della vellar1ra n.el 1.'rcnti11 0.
L'e:ncleruia llellagrosu che aveva r•1ggiunto il suo massimo nel 1904 <.'On più ùi 8000 caRi, si era poi in seg11ito a bbassatu fino a. 3500 nel 1915 ed ora, dopo la guerl'a, si può dire pratican1ent~ scomparsa. I l controllo s ul g1·anturco, i miglioramenti .dietetici ft1ro110 i fattori che influil'ono sulla discesa dell'endemia: nssai utile fu l' istittl.Zione di pellagrosarii, c·l1e servirono anc·l1c come centl'i di I>ropnganrda, la sostituzione del pane al1a pole11ta. h1 c ostruzione di nuoti panifici. Durante la guerra, no11ostnnte lr' diffi<·oltà alimentari, la pell<.1gtu scomparve, ciò ehe :-Ji spiega col fatto eh<• la farina cli granturco Pra. diventata una rarità; nel Fl'i11li, invee-e, e 1stretto a nutrirsi in gran :parte di polenta, ~i ebbe, con la (leficiente nutrizione, (111rante l'invasione, un notevole a11mento di l'lellagr.a. Pr.ourzER. -
-
Città di Ca-
1920.
Questo volume del i\1auro stilla calcolosi epatica ha direttive so1)ratutto chiru·r giche. Ampia trattazione trovano nel libro t11tte le note di tecnica e i vari metodi operativi nella caiJooJosi epatica e n ,eJle sue co1111ro.licanz.e. ~la, per t1n esatto inten1dim,e nto del.I' arg·omerito, l'A. ha fatto pre·cedeire alla pa rte chi·Tu1·gi·cia una breve ma 111ci1da esposizione di nozi.onii anatomiche p .fisiol ogiche e di quanto di 1noderno 5i ron CYsce s11lla etioipatogene. i della ('alcolosi. Un largo in.dire bihli.o,g rafl co chinde il Yolume. t. p. l l fAscicolo 6° (1!5 giugno 1~2 1 ) della nostra SEZIONE CHIRURGICA contiene: F . Croc10LA: Contributo allo studio della ripara-
zione delle ferite delle cartilagini articola:·~. E. PELLFCCH1A : L'alta frequenza nella cura del tumori dell' uretra e della vescica. G. RERT1: Ricerche sperimentali e considerazioni clinich e sulla r esezione parziale e sull' ipertrofta compensat oria del ren e. N.B. - Gli associa.ti alla ~ ola Sezione Pratjca che desiderano avere questo importante numero mandino cartolina-vaglia di L. 4.30 e lo riceveranno suùito i n piego franco e racc<>rnaodato.
SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSI.
11 Congresso degli Igienisti
1
~tello,
893
•
~<sulla
il J>irof. CAR.\OR.\:\ì)I ha tenuto· una çonferenza,. eon 11umer0Re proiezioni, illurnalaria,
strando la vasta complessità del problema e mettendo in luce nuovi ori()ntnmenti per Io studio e J><'r la [>rofilassi. La propaga 11da iuienioa. •
AB.3\. -- Riferi~c.-e
sull'n1Ticio cli p1'-0pagtinda igie1deo di Torino, doYe si teng·ouo c·orsi di insegu~1n1e11to di 80 l<'Zioni: 11111110ro!-ii nllieYi. ,; accorrono spontanean1ente (:J:;oo Jn 1:; ~1nni) se~uen•do ; t ttP11t1 1mente le lczi<.>ni <' ~ ottoponendosi a i r elatiYi e , u1ni. Attivi l)l'Opag-andjsti sono altre.~ì i n1P<1Lci condotti : ri~1Itnno <tssai 11tili nnC'he gli 01n1}.'00li {li
propagaud~~
L'inseglk'ln1ento ùi igiene ai bambini va :flatto dai maestri,. i quali alla lor 'Volta vanno istruiti da. medici, sia in. corsi sveeiaii, 8ia in qt1eili dì 1>edagogb. Nelle scuole il medieo deYe essere solt.1 nto eot1n bora tore, mentre deve •l vere la prevalen,.;a .n<>lle iRtitn,.;ioni parascolaSCLAVO.
-
stiche.
BosELLI. - I./'inisegnnn1ento fft tto nelle scuole 11ormn li finisce a.<1 .:.1,·e 1·<:' n1c.1ggior(' t>flicacia che quello i1npartito nelle :-;cuol~ pe<lagogiche. BiROgna vigilare sul la ~oro <lei ininorenni e port.areoltre i 12 anni il limite <li aminissìone al Ja-çoro.
IL Por vruji/as~i
Lu
del
J_u I 11 bt rculost.
tracouia.
llOLA~J)J~J. -
Nelle se:11ole è importante re~<:lu sione dei traco111atosi C'Oli caratteri secernenti . gli altri, se 11011 vi 1::10110 scuole per tracoma torsi, vossono \.'S.Scre tenuti in banchi isola ti c0n lib1·i e qu<ltle rni non in co111une eon i saa:ii. ~egli 01>iti c·i 110 11 si possono allo11tanare gli operai : basterà offrire loro l'o pportnnità di curarli, dando c:oru;igli t>erchè non infettino gli altri. t•ti~i le lezioni e conferenze ;1 i maestri e meùi<!i.
Lu pru11uya 11clu negli UJ>ifici. È molto 1neuo rcùditiziu <:he uelle scuole, rucutre juycce 1uassima ne è la ue<:essjtit, µt·r la c· ras~l ig11ora nzn igienica ùegli 011c · rai, cont1·0 gt quale l l' orgauiz~azioni operaie non FRASCl:lJ.. ITI. -
~ono
mai elevate. J ~a prima pro1>aga11tù.l con·iste nelle stes e condizioni <lel locale di la \·uro. che de,·e essere se1upre JHllit-0 e ri l)Ondeute :ti requisiti dell'igie ne: s u q ue to i rur'<lici tleb!lnnn e. $ere assai 1·igorosi vi tn i1do i loca li insalubri t\cl e~igendo le bl1011e condiJr.ioni dellt· la trine, la\·atoi, bagni, s1)utaccl1iere, ec..~. J.. a propagan<.1:1 però deve incon1inei a re çlalla scuola, anche nell 'i11tento di indirizZ<tre alla scelta del mestier<': a tnJe scopo gli uttì<..:i del 1!1 Yoro doYrebbero 3 V<'l'<: Ai
1111
ele11co dellC' attitudini
richi~dono
diY~s t·i
fisico-p~i ehiche,
che
~1
111e~tieri.
1'utte 1<\ possibili pl'OVY id~u7~ dehhouo (1.~8Pl'e ùdottn te, ~on1 : \ ~nle cl'nllattan1C'uto, nidi, infermiere e medici s1x1<:'inlizzati: Ya p1·on1o~&'l la. coltura igienj cn dfli i1erRon:1le. cbt> ~i <linH>s tra as.~ni utile, Poichè i1e1-.~un re~olamcnto Ya le nn n1otto d'ordine dato da ugnali frè1 ltgnnli. t ' n grave proble1na è (ill'-'j] u dclr es(;lu ·ionf\ dal lu Yoro di inùi-ridui affetti d<t u1nlattie c-oni<lgiose (tubercolosi ), che getta l'OJ)t'raio nella mi~ri a t' <li1 al nl<.>ll1co l 'u spetto tì~·:1 per i
I~LIKlCO
}{\: 0<:l'o1·re <1ui11ùi istitllil'P laboratori p er 1nin(Jrati dalla t111J ercolosi. A~ ~a i utili sono le scl10!•· f)()p Olàri <li igiene dcl ln Yoro, ehP la ~'Co l n L'1 ' .;:.·'1
1•or.1. -
Es1>011e quHnto 11u fatto Gcuo,·a l>Cl' la pro1>ng.1nùa u11tjt11ùt>l'<:olare. In un l>t·i1110 t>eri0tlodi preparazione ' c11ue stt1diatu 1~1 111orùot>ita ti mortalità, mentre si aflidaYa alle ii1fern1iere, eh•; Yisita\ano i tnber<:<.llotici, la òifft1~ione cli noruh~ i>rotila.tticlle. ~i stabili in seguito il i>rimo ·dispensario e si andò a Ua rieerca dei tubercolotici, mediante a ccordi <·ol ( ·omt1ne, cl1e forni ,.a i11formazioni in bn se alle tlen11nzie. ' 'enne J>Oi fo11da to 1·ufficio antitn bel'colA re <.:"011 iu useo <lidattico, "-'ezi-0ni edt1cati,·e, <111paree<:l1i lii J)roiezione. 11 1>er110 della r>ropagandà oono le scuole, dove viene fatta una lezio11c ngli al1111ni <lcl 4°-()-> anno, dando l>Oi a loro un tl•111a ffilll'nrgoruentu e vreu1inndo i migliori laYori. I ron<?<\1 ti vengono a fferru ti fl hbastu 11za bene dai 11,1n1bi11i. che <liY(lntano JK>i }JtOpagu11ùisti n<'lla fruniglin : sonu ;10.000 Jp ia utiglie in cui si sono f<t tti pe-netrare tali con<'<.'tti, durante i sei an11i, t si i>n<> ritent)rc c::he tutti i giovani da R n 1~ ;1nni abbiano. a (ic110,·a. lP uozioni princi1H1li sulla tubercoloi-;i. IJ·a. :oei<1 zin1c> antitt1bercolnre cont:a ora 2.500 soci J><lganti, un ca!J)itale di ~-3 iu ilioni e ln disponibilità di <'irc:1 D\~Z7A> milione n 11 'anno. I gr~nòi in<l11~trul li 11:1 nr10 a<:r0olt-0 fa yorevolme11te l'istituzi on~; uno <11 e~.si (Fic'lggio) J1a incaricato <li stnclit'l Le :t ~ue sr<'S< : l'- c-011dizioni della sua industria e <li introdl1rre l<\ n10<1ificazioni neC'P};:::n ri<'. Diffitl\!nt i sono i11,·et-c gli opera i, a cui !"Ì }lotrà n rri,·are a trn,·er~'O 1<1 ~el1ola e con un'orp:nuizzazione che nbbin lin Yn . to (·:1mpo <l'azione, <>StP11<lente la ~na :i ttiYitit ancl1e J1er n Jtr(\ n1ulattie (:1 lcouli~mo, n1:1-· In ttie ''ener<~, ecc.). T/O. ritien(l in ge11ere che i n1<.'dici e gli 11ffic-i:1li sanitari siano poco n<l.1tti per la provnganda. c·he ro ptlò fnre anch(l ~lt.:1n do il mecli<·o: bn "tt~ri1 nffi<lnl'Jn n qt1nl:iasi personn cl1e abbin una <1i~creta l'l'lll>arazione cd una buonn YO<!e: im1lortanti ronn le proiezio11i fis~, as~ni più cl1e la c·inema to~rn fia. Con la collaborazione di tntti ~li ~l(ln1 1 \n ti ~i. ,a rri,·(lrfi ngli ~ffetti dPsi • clern ti.
ùe Ye essere obblgat~l n fre<111entarc lJOiehi• 1·igi ~ ne dc,·t:' e ·ere iu11u>stn: ~o no esc>111}Jio h1 ~·uoJ<1 J, 'igit 11 e e la s<·uoln. di paolfic·nzio11e di l{ o1n~1: lu lotta <"o ntro J':1lcooli - · sn10 pnò t>~ t\rt\ ~ost<>nutu, ~<1guenclo J'pse1111>io <1(•1El'PF.LLI~I. T. a <-osC:i(lDZH igie11ica è affa tt•) le soci •tit di ~J. ~. eh<• 11011 <litnuo :-; n~~icl i i ne> 11<· 1'\Hli1ncntnlt> a 11 ·hl' nelle c~l<ti-;~ t'l<'Y:tt(• etl <~ inuwaltlttit' <.leri\'a11ti da ubrinel1ezzn . .\Itri uit.,zzi di tile <"eit'<·ar<' <li inoditicarla nell'aclulto, bi. ogn:1 propngan<la. ~ono la c·inP.n1a tn~ra fin. lf' c·a rtP u1 ncrea l~ D('}}o S('<Jlaro. Occorre dap11ritlla r•repnrnr > conv~1tiP11t(ln1t>ntc gli ini:::{ :?nantl DPlJP s<:.11ole norra lJ, i cnrtellini. <:' te·. mali. me<liante (•Or!"i J>iù lnnghi clPll~ <lieci le\ .. ER\TTI. ~ou t.· i1e ,siu1ista •li rigunrclo, el'zi,>ni a tt11n Ji. in"'il'tPnllo :1 ncl1e sn nozioni di Jl~ " •ud< l'Italia a l>bn:-:t.1nzn avanti i1elle <lottrinf> <li~1 tria. Il mae~ro r·on JezionC'ine, c~f>r<'i ta zioni. tlc~Jla patologia e<l i~iPnc dcl lavoro; la grande ~u j 11t<'grerà l'opera Jle1 111P<lico, ci1rerit l;1 1n1lizi:1. ~.i u ~ tria SPgue l>Pne il 1110Yime11to, quella pic"C<1ln. ra(lreazione <l~llc :1111<•: ~p1·:tttl1tt,(l l'ambit~1tP i11vec-P. è it's tii1. Bisogna dar~ i·e~mplo 1>ratic:o, ig:i<>11ico. <'on baglli. Jn"'nbi. eee .. <leYe fare l'e<ln4.'.lH' dl·,·c Ye11i r dn ll'n lto, <\ ri<'orrere all'inter~qa <'azione i~ienica <lPl f:i n<!in llo. {j tili sono Je connH•nto (1P!!1i uffici<lli ~nniUlri e <lcg1i :1ss sori :11 · fer<>nze. le proiezio11i. 1·:1 soclnzi<n1e frn ~lnrl. l'i~it•n... Tn11>ort :1 ute t' 1· i~tit n7.ion cli refettorii. ~n ll'fl~~n1pio cle1?1i ~tnti T'niti. <1<>,. 1:1 croci:1t:l e <li t•o nf i 117.<' tl'in1lolt> 11rnti<·n. in cni le nozioni '1<1 lln ~n l 11 t~ rn <-<·n~ li{• ~.O 1(1 .'HIO <1 i i::co1n ri. 1
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89~
SEZIONE PRATICA
reul>ero lJer le sole idee a.stratte. L'educazion~ igienica deve entru1·e in tutte le manifestazioni della scuola, la t1unle de,·e e~sere trasformata in scuola a11·a11erto. J,a sua n1nzione deve essere integr~1ta <lnlle i~tituzioni paTascolastiche, a cui i1]1p11rtengono le colonie 1trbane all'aperto. Queste uon debbono es-sere ritent1te di solo svago, mu rispon<lere al programma di educazione fisica ·.! morale dei gracili. A 1Iilano si sono ottenuti, in 3 anni, ottimi ri~u1~1ti nell'aume11tata resistenza o.rganica, nel miglior l)l'ofitto degli .s<.-olari, nella educazi011e igieniea tlelle fan1iglie. Le colonie hanno il vant:Hggio ùi poter essere attuate (lovunque, a11che nei pressi <li Ullèt c:ittù i>0pol0Sà, e di din1ostrare che uon è assolutamente necessario convogliare i bambini ni n1ari od ni monti. Sarebbe cloYeroso ehe le fnn1iglie elci ricoverati contribuissero alle ~P. IJ'O. Yede i1elle opere parascolastiche e specinlmfl'ntc nelle colonie la soluzione di tutti i probl<'mi che rigun rdano la profilassi sociale.
Sig.ra I •1xz1oo~r . -- La scuola rinnovata .c;ecund u il 11ietodu SJH.'I i111r•1itale. ~ 511erimentale e nou v~rbalistica e quindi, a11che per l 'edt1cnziol1e igieuica, fornisce esempi e non precetti. Base del1'istruzionc l · l 'osseryazione e lo studio diretto <lelle cose, senza nes~un artificioso mezzo didattico. Il ragazzo, a bi tua to per sei anni alla vita igienicn. al J;-1voro, confrnrrit nbitudini che gli rimarranno l>Pl' tutta la \ita, per l'igiene, per l'amore al la' oro, per In contem1)lazione del bello; ln coe<ln<·aziouP dei se$Si, ben diretta - strada ~iu. ta per rfl<lnrnzione sess11ale - lo RalYerri dai t>ericoli: le ln1one abitudini, porta te dal ragazz0 i1elln fa 111iglia, contrib11iranno <tll'e tensione dell'igiene. . I>i.;~TI. · -
La scuola delle assisteriti S(lttlita1·ie. !'oche donne scelgono in Italia qu~sta carriera, specialtnt:>nte perehè non si offre ad es~ una con,·eoiente i1osizione sociale; vi sarebbe in,·ece grande bil)ogno tli iufermiere, sul tipo del IP blue-.çiste1·s inglesi, sia 11egli ospedali per ~orve gliare e dirigere il la,·oro delle attuali jnfer· miere, di cui è nota l'ignoranza, sia nelle ind11strie (fi11ora uno. oola ditta industriale u Milan() è provvi~ta di un assistente sa11itario), sia nellCl cnmpnguc. cl ove ~ rebbe:ro un aiuto prezioso per il ruedieo condotto, e compirebbero opera di igieu~ e di assistenza medica. Ve ne sono ora in Rnrdegna negli ambulatorii e dànno ottimi rt~ul tati. L'O. ha i~tit11ito a Roma, per tali assistenti, i corsi, che <lurano 5 mesi; altre ~c11ole sono .a l\Iilano, 'l"ori no, Genova; Yi dovrebbero i1erò essere dei corsi con1pleti d' istruzione a tipo l1niversita rio, ùella durata di due an11i, con progru n11ni ~n1plici e con grande pratica negli ospe<lali, in cui le as~lstenti doYrebbero anche fare un internato <li sei n1esi: J">er le st1ore, che volessero seguire tali co1\c::i, ~i potrebbero istitnire scnolP-convitto. .:\Inr.a
Sig.na NAZ.\RI. - L'igiene scola~tica ha dinanzi a sè 11n ·yaRto cnm1)(); essa de\e sostituirsi a tnnt~
no;,,ioni inntili, che ora si forniscono ai
maestri : si im:Pone q uintli la. riforma dei prog·rammi didattici e si deve arri va.re nelle scuole ad avere il medico come guida e collaboratore scientifico ed il maestro oome collaboratore e guida lJra tica. Grande utilità, :::;pecialmente nell'ambiente rurale, si otterrà dalla istituzione delle vigilatrici o assistenti sanitarie; anche il persouale di servizio delle scuole (custodi, bidelli) ha bisogll-0 di educazione igienica (il comune di Roma 11a istituito da due an.ni . uria ,scuola per esso). c:on la cooperazione di tutti questi sforzi, potran110 ottenersi generazioni forti e robuste.
IJa -,; i g i lat,. ioe soolas li ca. Otitica vivamente l'istituzione di q11esto ingranaggio onero.so, e ne ritiene esagerato il i111mero (a l\Iilano sono 90 con una spesa annua cli circa ruezzo milione) ; il vero vigilatore deve essere il n1e<.lico. t}li igiP11isti delJbono essere guardinghi e non lasc:inrsi nndnre acl c~agerazioni, • che possono compromettere la serietc\ dell'igiene ; ricorda la campagna fatta per il bicchiere indiYiùu?-le nelle scuole, di cui a 1\Iilano se ne <1cqui~tarono 40.000, che in breve andarono rotti; così le carte biografiche si sono indarno accumuJél te' negli archivi; ancl1e la sct1ola all'a.p erto Ya limitata ai fanciulli p(?r i qnali è necessaria, alt1·in1enti si potreblJe ginstameute domandare IlereJ.lè gli igienisti abbia·no .fatto s1>e11clere ta11te ~111me per la costruzione di edifici scolastici. )\t>]le proposte di spese p~r l'igie ne non ci si deve disinteressare delle qu~stioni di bilancio e biso· g-na distinguere ciò che è necessario da quello che è soltanto l1tilf'. I . e assistenti o Yigilatrici ~ani tarie possono a vere 11na• certa funzione. ma affa t to limitata, tanto più che l'inter,•ento di troppe 1'01~sone nella scuola può es${)re nocivo . ABBA . -
Le vigilatri.ci (o meglio a~sistenti $COla·stiche, come 11a proposto di chia111arle Pal oni,ba) hanno fatto a Miln110 buona pr-0,<1 e risipondono allo scopo: la considerazione eçonornica non dovrebbe entrai·e ;per giudicare sulla necessità di adottare provvedin1enti igienki. VERATTI. -
~ f•lYorevole all'istituzione,
cl1e però va studiata e prepnrata, òistinguendo anzitutto la vigilanza scolastica, che Ya fatta <lal 111aestro. rlnll'a ssistenza m~dica: per quesb1 il medi('() è ora iuS11fficiente e potrebbe i11 vnrte es ere sostituito òttlla vigilatrice. che 001~ebbe n~~ni utile 11e11~ istituzioni parascolastiche. SC'LAVO. -
L'igiene delle oittà
e d P.i piccoli centri.
Fa ril~''Ul'<' che il Congre~~o si è orC'Upato specialn1ente delle condizioni nelle grandi città. dove tutto procede ron relativn largh~z za di mezzi e con :tbbondante pt::rRonale speciaI1zzato. Ben diver~n1nente vnnno le co~e n(\i piccoli Comuni, doYc Ul.<'lncnno nffiri d'ip:i{\Il<"'. 111·tncano edifici scolnRtici, manrn110 locali cli isol·1mento, manca una efficn.ce sorv~lianzn da pn1·t~ dell'ufficiale sanitarjo, che 11on ha nè ten1po nè modo di occ11parsl di q11eRtioni igienic·h<'. Xell 'inwresse stesso dell~igiene vi de,re es~er(\ un 111 iniRRACCII\TJ . -
~9(' I.;
l
IL POLICLI ~ICO
cli i>er~onale, elle si occupi unicamente del1'igi<'ne ùellt- v<>1>olazioni ~P<trse; I 'ufficiale sanit '' rio d<',·e L•ssere indipe1Hlente dalle autorità 10<·:1 li P li~ro da H Itri uffici. 11111 nt
'
WEr::,s. Fa sulla, organ,izzazionc dei se·r vi,zii Stlnituri sotto il do1ninio a·u ,striaco una interessante co111nrucnzione, che non si pre ~ta ad essere ria ·sunta . C-01ue gius tamente ha osser-rato il professorP Scla,·o, I' Italia uon deve senz'altro sostituirvi la propria, e sarà bene anzi che ne prenda ciò che 1>uò esserle utile.
La vigitariza igienica nelle Ferrov·iu. - ~ <lffida ta. al Servizio Sanitario, integrato dai I-1uboratori dell'Istituto Sperimentale; l'esect1zionc clei provvedi1ue11ti viene fatta dai servizi i dell 'eserc;izio. IAl Yigiht11~a Yie11e esercitata: 1) s1ii locali; <tppo~ite norme ne regolano i servizii di in1lizia; le co~truzioui lluove o rifatte sono sotto11oste alL'l ,·i~ita ·cti abitnbilità (circa 2000 in un dece~1nio); µarticolare attenzione è rivolta ai dorrnit-0rt i>er il Jlersonale, di cui al 1910, sopra !>84, soli 32.5 era11u in bt1one condizioni ; essi sono ora 729, di ct1i però 9G non risvondenti alle D<)rn1c; 2) stigli alimenti e bevan,de con ispezioni ai rist-0ranti, ana lisi di oostanze (950 cama;>ioni di Yino in $ei anni); sorveglianza sulle acque potabili (4000 annlisi in 12 anni, J11iglioramenti agli · in1pianti, costruzione ùi n cqnedotti: 3) .r;ulle nia- ' infettive : norme che di1 nno istruzioni n 1 lattie personn le sul n1odo di comporta rei in presenza cli n1n Jn ttie infettive; servizi i di disinfezione con 40 squadre <li :i~enti, istruiti in a1)po iti corsi; mensilmente vengono d~i1lfettn t<> oltre 700 ,~ettl.1re ed oltre fi50 ne vengono disinfestate. l)i particola re f mportnnza è la profiln~si. antin1alarica; ogni anno si 'Clistribuisco110 k:g. 2.400 di chinino in tabloidi e circa 30,000 fialette per ini<>zioni; i fabbri cati protetti erano nel 1920 e oltre 2300, con t1na ~)em di manute11zione nnn11a superiore a 100.000 Jire. I.Ja 01orbosità fra il pers-onale residen t<' i11 zone mn lari.che è stata fino a 87 %: di~ce. mnn mano a 25 °b nel J905, n 6 % nel 1914; in qnesti ultimi n nni ha sentito la ripercus~ione <1<>11a r(l('rude~nza <>pidemica. eò è stnta <.l<'l 21 % ne1 1920, sempre 11Prò inf<>riore ;\ quelJ~ delle popolnzion i Jiu1itro1'e. 'l'.\T.\.
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A ""'ongre so finito si tributarono le onoran1..e al 11rof. T.J\1igi P•1glin.ni. Ca lda , vibrante, commo•
vente è stata la dimostrazione d'affetto a questo ~laestro delJ'jgie ne, da pa rte dei discepoli e cli t11tti q11elli <'h<', sen7..a nver avuto la fortuna ili es. re guida ti <lallu ~na viva v~, ricono.~cono in lui il l\!Bestro <l ll'I~ien<>. E '\"eramente egli f11 tn Itnlia il cr ntore dell'io-iene p11bbJica. la qun le 11scl con lui clall 'oscnro empirismo per a v\'in rsl nl luo1inoso nvvenire cl1e le è serbato. A TJuigi Paglin11i not dobbiamo l'orgnn1zzazion<> realtnC'nte SCit?Dtificn dcl pttbblici ser\·izii a·i~ien<' ill ltn1in. In crenzionc dl un corpo tecnieo di igienisti. In tondnzi,1ne del1a Direzione generale di • nnltit, con gli annessi JJnhomtort: le prime lott(\ ~rinmente orgnnizzntet e coronnte ò:l Fll('('('S~o •
<·outro il colera, il \'ajuolo; un n1agistrnle rratt:lto tli Igiene, originale nella forma, profon<lamente scientifico nella precisione. Un nltro e forse ancor l>iù grande merito è quello di aYer formato un:l eletta schiera di discepoli, che egli sape'\"a infinm111are di ar<l<>re per la scienza, rispettandone, con <'levatissimo concetto della dignitit nn1ana., la rx>rsonu lità. ~ l-on questo i1itrlletto d'arnore , da 1 I)agliani Portat-0 neJla sua ~11ola, che ro Sili(•ga l'atmosfera di simpatia da cui è circonclato, la quale trascende lo scienziato per rivolgersi nl f1\lOIDO. Aspre e fi(\re fl1rono le lotte che il Pagliani do,·ette sostenere, . gravi le calunniose accu se c;h~ gli furono rivolte, da c11i però la lim.p iòa on<'Htà clei suoi atti nt1lla av~va da. temere....1.i dissiclii. a queste lotte cbe lo travagliarono, il I)agliani accennò nella relazione letta sull'opera che ~gli svolse, senza che nes$l1na ombra <li rancol'e oscurasse la sel'eua bonomia del suo vìso che ricordn . ' le più nobili figure del nostro Risorgin1ento; run la sua voce si velava di commozione nel ricordare le buone parole avute, nel ringra7.iar<' dell'omaggio affettuoso a lui rivolto. Inneggiarono a lni con elevate parole lo f4cla.vo, il (torini, il n~r tarelli, l'.r\bba, il dott. .Jellersitz: i1111nerosissin1i i t€legra1nmi, fra cui quelli di Giolitti, clel Di1t•ttore della Sanità pubblica, di T"arii Minist1•ri, <.lei ì\!edici provinciali, dell~ Croce Rossa, degli Ordini dei Medici, di Cornt1ni diversi, ecc. Per onorare degnamente il nome di T1nigi Paglia11i è stata creata 1ma « Fondazio11e n a lui intitolata, destinata. nd istituire pren1i da assegnarsi al personale tecnico dei servizi igienici. che meglio si sarA distinto per studii, iniziati'\"e, proposte; ecc., le quali abbiano contribuito al migliorament.o igienico e sanitario. Per tale fondazione sono state gii1 raccolte 70.000 lire.
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Il CongrP~so, a llestito con precisione e signo-
rilità da.Jla città di Trento e dall'infaticabile dott. Ciusrentaler, si è chiuso con un banchetto offerto da S. E. Credaro. Numerosi congressisti hanno poi partecipato alla gita a Pergine, !~vico, Roncegno, ricevuti con sincero entusiasmo da quelle nobili popolazioni, ohe hanno opJ)OSto sempre la loro incrolJa bile fede nP.ll'Italia alle ve~azioni au~ria.che ed alle violenze dei panger1nanisti, i quali intendevano fare di Pergine la loro rocca fort<1. J,a guerra è passata st1 questi luo~hi con tutti i snoi orrori : paesi con tutto il comfort di ottime stazioni di cura sono ~ti danneggiati come Levico. o dlstn1tti come R oncegno e Vetriolo, la. numero~ e ricc:-t cJJentela. in gran parte di tedeschi. <li per8a. ~f11 In tenacia di questa gente è mera "Vlgll~n : que~ta in parte, vive ancora, come a Ronc~l!no, in hnrnccarnenti, ma ha r1comroito Il suo !-\tnhiJlmento. ormai in grado di funzions:irc>, cerL'l ~hP la fi<lnr.in nPll 'Italia non ~arà va nR: ed i ~ongres5-istJ. r.he rln t~1le vlbitn hanno a\'11to l'in1pr •.-sione <li lJD hni:rno nvificntnre <li itall:init!l. si :1~i:1no a tale y
rcrt~7.Z3.
• . FJI.JPPJ
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(ANNO XX,iJII, FASC. 26]
SEZIONE PRATI !:.\
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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. SEMIOTICA. Disturbi di motilità, delle palpebre. 1'utte le infiarrunazioni, sia del globo che delle palpP.bre~ ostacolano, per riflesso, i movimenti di ql1este, spe cialmente della superiore; si avranno abbassamenti, perdita di motilità, oppure .movi1nenti convulsivi. L 'esa1ne n o11 va limitato alla sola palpebra, n1a est.es.o anche alla con.gi11ntiva oc.t1lare, alla co1'11ea ecl allo stato generale del paziente. li blefarospa ·1no, o contrazione spastica del l'orbicolare, impedisce l' apert11rn delle lJalpebre: pt1ò essere tonico, persiste11te, ed è allora di origine riflessa, dovuto a l€sioni della cornea "5 dell 'iride; il hlef3'rospasmo clonico, frequente nei bambini a preclisposizio11e neuropatica, è generalmente bilaterale e sim1netrico e tende a d11rare e ad aumentare sotto l'infi11e·n za dell e emozioni. Può aversi in seg11 ito a piccole cau- ' se locali d'ir1·itazione, di congi11ntivite di blefarite . Ptosi. - La palpebra superiore è immobile e tanto più abhassata quanto più rilasciati sono i tegumenti (P. Boussi, Journai cle mécler.ine de Paris, 1921, n. 9). Quando la ptosi è moderata, si òsserva che il sopracciglio corrispondente è rialzato, la fronte prese11ta delle pieghe, in quanto che l'rummalato te11ta .di supplire all'insufficienza dell'elevatore, mediru1te la contrazione del frontale; q11esta è invece 1ns11fficiente quando la 1p tosi è marcata, e l'amrnalato, pe.r scoprire la pupilla, deve roYe.sciare indietro la testa. La ptosi può esser cong.enita od acquisita : nel primo caso è bilaterale e non s'accompagna a lesioni apprezzabili: nel secondo è, di ~olito, unilaterale e dovuta a paralisi di una branca del motore comune. Qllando la ptosi è isolata, ed il globo contin11a a muoversi liberamente, la cat1sa pitì frequente è la sifilide (gomma o periostite che colpisce la branca motrice del nervo) oppure la tabe (meningite che colpisce il nervo nella sua .regione nucleare. Altre cause sono un tra11m.a, una frattl1ra, 11n tUllllOre ·della volta orbitaria, u·n a sinrusite fro11ta1e ocl etmoidale. Più frequente è la ptosi assdciata con paralisi dei musocli innervati dall'oculomotore comt1ne; l'occhio e deviato a11 ·inft1ori; son'o impossibili i movimenti verso l'alto, il basso, ri11terno : la pupilla è dilatata, s i ha dipl·opJa. Trattasi il più spesso di affezioni specifiche (gomma o men.in.g ite bacilla-re), talvo1t.a di lesio111 clel sim11atico l)er compressione (adenn-
11n.tia, g·ozzo, i1e0plas1na) :
tal cuso la ptosi ~ lJOco marcatn, la pupilla in lPp:gera miosi. La JJtosi !)11 Ù a i1cJ1e acco1n pag·nare a Itri distt1rlll della 1not il i tà oc11 lare nel botn 1is1110, nell'intossicazione rli fterica, nell'encefalite letargica. i11
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CASISTICA E TERAPIA Arterite acuta obliterante nell'influenza. A'11aloga.imente a quanto si veri.fic<l per ttltre mailatti1e infettive (tifo, scarlatti11n, mo1·billo, . e1ac..), si può verifi·caTe nell 'influ,e nza, s'llil doeolinare od all'inizio delltt convalesrrnza l 'ar' terite aicuta obliterante. JJa lesione è prevaJ.ente negli ·uomi11i, dai 33 a i 55 anni, n.e.gli a.rti inf.eriori ed al lato destro. A11zitutto si osserva un brt1sco inalzamento di temperatnra, di un grado e più~ senz·a alcuna cau sa app.are11·t e; poi il'a1nmalato si lame11ta di un dolore vivo, talvolta Yiolf11to in t1·n pm1to i1reriso od in tutto l'a'l·to; veng·ono aiocuis ate se11sazioni di bruci atl1ra, di morsicat11ra, Of1)1p u•r e di totl'pore, fornn.iicolio. Il ·contatto, a11che leggero, è dolor,o.sisisimo i11 ·certe zone, in altre inv€ice non l1 nemmeno avvertito; vi sono punti dolorosi alla .pressioJ1e, come a ll'~tc.e deil triangolo di Sca1'1pa, ~ull.a faccia posterio·r e del legame11t-0 interosseo tibio-per-0neale, alla ,p arte posteriore del malleolo interno, ~l lla faccia dor. sale de'l piede a 2 cm. dal inargin.e interno. E' noteivole il raffreddarr1ento: le pulsazio11i · rurteriose sono scomp,arse., i tegumenti prendono un · oolme liviùo, cianotico; all'inizio la gangre11a resta secca, ~on la comparsa dell 1i11fezione, diventa wnida, •con tem1p er.atura elevata. Sul princilpio è possibile la co11f1tsione con la flebite, con cui ha di com11ne il dolore oe l ede:ma; mancano però nell'arterite le ipulsazioni arteriose, mentre vi so no i punti dolorosi UlCcenma ti. La prognosi (P . .Nioquet, Thèses de Montpellier e Journ. d. Praticiens 5 marzo 1921) è grave, poiohè lia. trombosi art€iI'iosa te·rmina con la gangrena, ad azione infettante. È indicato il trattamento chirurgiieo, da fa1isi q11ando lo stato general~ del ·m alato permette l' intervento. Vi si .aggiungon-0 .i.e applicazioni idi aria ·calda che s i oo.n o dimostrate utili nel tratta.mento ' delle gangrene da disturb i circolatorii. 1
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IL POLICLINJCO
l Ai'iì:\O
XX\7 1II, F~sc. 2t.)
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La paralisi del ricorrente nella stenosi mitralica. L'associazione della pa1·alisi d el rico11·l'en te alla st<.'noc:;i mitralica è stata attrib11ita da 01tner ad una con1pre_sione del r1 t:orrente sinic:;tro per dilatazione dell'oreccl1ietta si11istra; altri autori ne ripo11 evano la causa in una mecliastinite L. Gallaval'clin e ..\.. Devèc (J ournal de médeci1te de Lyon, 20 dicembl'e 1920) ripor .. tano un 'o&servazione di una malattia mitralica gi11nta alla fase di scompenso, in cui il timbro bitonale cliveniva evidente solta11to quando la voce era '1n po' forte; ciò che era più stra110 era l'ineguaglianza dei due pol si i·ndiali. All'autopsia si risrontirò che la scarsa d·i latazione dell 'orec '"·l1ietta sini~tl'a non poteva SJ >iegar<.' la paralisi c.lel ricorrente. La. dis~~zione del ' ':-tgo e (lC'l l'icorrElnte sinistro dimostrò 11n certo insp(>ss imento del tesst1to cell11lare e la vicinanza cli un gnJ1glio antracosico un poco aclerente al p11nto cli emergenza del ricorrente stesso. :i\lancava 1111a mediastinite manifesta. {,'ineguaglianza dei c111e polsi 1·in1ane inesplicata non essendovi n è restringimento nè compressione della succlavia sinistra. TrattavaRi probabilmente d'11na paralisi dcl ricorrente ir1 l tn indiviclt10 mitralico, senza c:l1e fra i d11e fatti vi fo~se connessione. fl,l.
La morte da digitale. t.a clip:itRJe ad nlta dose terapeut1 ca (é cornc tale si cleYe comprendere la somministrazione gior11aliera di oltre dieci gocce della soluzione di cligitali11a cristallizzata a 111000, ossia 2/10 d1 milligrammo) espone n. clue sorta d'incidenti gravi: qt1 elli immediati, per morte imp1rovvisa , dovuta per lo più a spostamento di un coag11lo e quelli lontani per esaurimento rapido della contrattilità cardil\ca. Vi sono invece a11tor'i cl1e arrivano a prec;crivere 30-3b gocce per tre giorni e 20-25 in altri tre giorni consec11tivi, l)t'atica elle espone n ~eri pe1;coli, su·i quali R. I411temb ncher l1a richiamato recenteme11te l'attenzione. Egli cita il ca.so di t1n 1mit1'ale t\ i~tolico in cui al terzo giorno di t1na cura digi talinicn (complessivamente 50 gocce) il c'1 01~e presentò contrazio11i lente e vigorose; la dj nresi era abho11dnnte: si ebbe morte imp1·ovvisa: all'autopsia $ Ì 1iscontrò lin gros. o coag11lo fib r inoso incnc;.trnto nell'orificio trict1spidale. I11 u11 altro inrlivi<lno co11 $le11osi aortica ecl inst1fficie11za 111itralc, dopo la somn1ini. trazione di 40 "'Occ·e in 2 gio1·11i, ~i ebbe rnoi·t.c iinprovvisa. ed a ll'nt1to1)sin ~i trovò u11 coazulo frn. le va1\'01P !-'i r111oi<li. \n elle }'l1n}1nina pTe"enta gli 1
t '1 .... ~i l'lf)ri ·nl i. I11 cc n11,l s~o du11<1t1e i tonir·i cardiari d chho-
e ere ina nc•"g-i~tti co11 ci r ospezione, i1011 ltr pn~~nndo le <li,ci gol· · al o-iorno per lrt
llO
c.ligitalina ed 114 dj rng. per l'uabaina. Ben presto la medicazione cessa di produrre il ~110 effetto e, se negli ospedali 11on se ne vedo110 le conseguenze, percl1è gli amrnala ti abbando11ano la sa la in mi gliori condizioni, le co::-e vanno altri1n enti nE>llcl 1>ratica civile, i11 cui gli effetti 1ontC1ni posso110 pit1 agevoJmente ve11ire rilevati. Con le dosi deboli, il riposo a letto, I a teobromina ed il reg·ime di rid uzio11e, i car(liaci si rimettono meg·Iio e per più lungl1i periodi di tempo. (J ourn al des Praticien§, :?<l 1na rzo 1921 ). •
1.
~.
Azione comparativa della tintura e dell'infuso di digitale. E tuttora controversa la queslio11e se tiue-; te due prepa1~azio.i1i far111aoeu ticl1e di tlig·i'Lale aiJbiano lo stesso effetto. S. \ \ eis~ e R. A Hatcher (Journ. a11i. med. uss., 19 febbraio 1921) ha11no fatto i11 p·ro1posito numerose ri-
ce1che siperi.n 1entali, da cui ris1W.ta che, in realtà il p1~ocesso usato per p1 epa1 a,re la tintura, es.trae tutti i principi attivi solubili i11 aicc1l1a. Per quanto t·iguarida i co1~p i a11aloghi a.ila s[tpo11ina (digitoni11tt e <ligitosapoiili11a) !)l'ivi di ~tzione tel'n pet1t ica, ll1él. i11vece for11iti di q11l' !la. to "sica. i1on v'è differenza fra l'i11fu ·o e la tintura p 1 epn rati co11 ug uaJ peso di foglie= t·o1nunq11e e~~i, neUa do~e tera:pe11ticn. di nig·itale, entrano0 in qunntjtà troppo !'-<'ar..:a 1>er l)Oter ·dare eftietti non desiclerati. Nella preparazione dell' i11fuso, col metodo d·ella farmacopea degli Sta ti Uniti (500 CJ11c. di acqua bo1lente su 15 g. di foglie polverizzate: lasciare l1n 'ora, filtrare, e aggi11ng·e1e 500 cmi c. cli acqua cl i cannella) no11 si est1 aggono t11tti i pri11cipi attivi; quindi Ja titi0lnrio11e di c1t1e. ti nelle foglie i1on gara11tirel1he l'unifo1~1nità del ronte11uto nell'infn ~o. Con il rnetodo cl egli A/\ .. i11vere (g. 10 di })olvere ;rH1~ sata a tra,1<1rso 11110 staccio n. 60: ~cq11a })ollente ,111 litro; lasciare per un'ora in bagno .. marin ))ollente, ngitando, a.ggi11ngendo 1' ai·qna perxluta per evn.po·r azione: fllt1·are a cBJldo ~e ~i v1J.0J rnnnteneire sterile la ~olnzion ) ven.g-0110 estratti tutti i principi attivi, e ~i hA una Dreprurazion1e in c11i qi.1esti ~i tr.ovnno i11 '1na dil,1izione. f!i,1sto 10 volte mago<ore cl1e nelln tint11rn. Xess1111n differe11zn si è ris.co11trata frn le azioni cJi questa e qnelle dell 'i11tuso: n.ml1e<111c le preparazioni po~ .. ono ò11nq11 e e:-- r u ~n te indifferentemente. l l11 inf11~0 rJi digitale, preparato nel mod anzidet t-0 t e11t1to in bottiglie co111pletamentR ])iene ecl e1·111eticame11te chiu e, l•a n1antcnuto affatto i11n lt rata lA suo o ttiv i tà, per lue. a11ni e mC'LZO co1n c::i è potuto cl inio-trnre co11 -
[ANNO
XXVI II, FASC. 26]
rimenti sl1gli animali e con gli effetti tera>p-eu tici sull'uomo. •
[ J_,a Fal'n1acopea. italiana l)l'escrive la polverizzazione delle foglie, fino a passare per uno staccio con maglie di l /3U di cn1. di lato; sopra un grammo di polvere si ver:3ano 100 eme. di acqua bollente; si lascia coperto per 15', poi si cola. La Farmacopea milita re prescrive che la polvete sia più fina (staccio con maglie da. 1/40 di cm.); sopra 1 g. tli tale polYere versa 100 eme. di ac, qua a 700 e lascia in infusione per un'ora. Per quanto riguarda la preparazione della tintura la Farmacopea ufficiale prescrive 10 g. di polvere l>er 100 di colatura (alcool a 70°) ; quella militare 100 g. di polv. per 1150 di alcool a 70o, i11 modo <la ottenere 1000 eme. di cola tura. Come si vede, non si può ottenere l'n ccordo su argomenti tanto semplici, nemmeno nella stessa nazione, accordo che &arebbe pure necessario, perchè il n1eclif'o co11oscesse il reale valore dei medicamenti cl1~ prescrive. - N . d . R edat.] . fil.
La Chinldina nelle aritmie cardiache.
890-
SEZIONE PRATICA
l evò suoni partic olari nell'aia cardiaca. Il polso rapido (135-1 i5); la J1ressione sar1guigna tra 110 e 11 ; il polso nori corris·p ond eva all'itto cnroiaco; l'esame obbiettivo d<i altri n1edici 11ulla riscor1trava. V'era senso di oppressione sp~cie nel montare le scale, fame di aria, inspirazioni lamentevo·li sp·e1cialm,e·n te la notte, ma n essun senso di ambascia come ne1lJ' angtina. Il dtecUJbito sintstro era imrpossibile. Non edemi nè altri seaoni di stasi. Un certo graido id i polturia, o di po lla;chJiuria du·r ante gli attacchi, che cedevano non con quella raipri dità che ne caratterizzava l'inizio. Nell'anamnesi n·u l1a in quanto a reum.atismo, a 1Sifilide, a sepsi; al~uni attaachi d 'infl11 enza, che non mostrarono mai localizzazioni ca.rdiache, più poi una coml1ne .arteriosolel'o.si e' f.oirte surménage. I~gli aveva preso l'a rsenico, la chinina, l'acido cloridrico, l'ioduro di potassio, la diuretin~ la scilla, la digitale, lo stro fanto, ma nuù.la 1g iovò. Un liev·e giovam1ejn to fu dato dall'atropina. Volle, sfiduciato di tt1tto, provareil Solfato di Chjni·dinra in pi1lo•J,e da dieci centtg.ram1ffii, da 2 a 8 al giorno. Provò nausea, cefalea, colica intestinra le, tenesm·o, brivi.di, stanchezza .gene.rale, d·11~a·nte Ja cu.ra, ma fu cois ta.nte e gli attaciohi sdn dal principio furono a lleviati, finchè di mano in mano cessaronooomp1etaim ente. La d·ooe .mtgliore, secondo l'A., è di sei ·pi~ lole al giorno, du e pe.r volt.a, per diminuire poi gr a,datamente dopo t1n ·p aio di giorni. N. GENTILE. 1
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Fino a questi ultimi temipi la cura idi queste , irregolari manifestazioni de1l'attività ica11diaca è stata id.entica a quella delle malattcie o~ga niche del c11ore, e la ùi1gitale ha occupato un posto !)l'eminente. Il \Venchebacl1 caldamente raccomandò la stricnina in rpioco'1e dosi neùl'extrasistole. La Tintu1 a di Strofanto i11 piccola quantità è anoo ra m olto comune. La Chinina si è mostrata utile nelle ondulazio ni cardiache. P erò non ih a co1·rispo. to semp.~e. Si sono allo.ra studiati i NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA vari alcaloi.di della C·o rteiacia rd!i Cl1ina. Prima il \Venchebach, poi il Frey, e quindi il Vetlesen Funzione della muscolatura venosa (}l edical Review , ge·n naio 1921) han110 SìP.e·cialnelle surrenali dell'uomo. mente richiama ta 1' attenzione sulla Chrinidiina. (R. ~fARE<;CH. W i e1i. 1( lin. lVochenschrif t, n. 5,. Altri autori ha11110 an1ch.e amme,s so l'utilità à!lll O 1921). della sostituzione d·élla Chinidina alla Cl1inina, Il tro11co della ver~a surr enale contiene r1elpu·r facen·do notare che non di rado 1si 1risivela sua parete numerosi f a..scetti di ,cellule gliano delle idiosincrasie punto piacevoli. È su di ·Sè stesso cih1e l'A. h a p1~ovata la ChimiJdi- mt1scolari lisce decorrenti i11 senso longitudiIta. con perfetto controllo come se si trattasse · r1ale: dall'il o in poi q11esti fasc etti conftuiscodi 11n esperimento·. All'età di 00 anni icorn.in- 11o in una poderosa t11nica muscolare. Il tesciò a sofflire di attacchi, che inso·r gevano ira- suto muscolare si estende dalla vena centrale a tt1tti i rami venosi secondari, dove però esp idamen te, sienza •SintotDii prod·r o1m ici, die~la 1dulLna tunica unita, dei rata di pochi secondi fino a quella di varii so forma, in luogo di ' grossi tralci longitudinali: questi tralci si ' gi.orni, i quali con.sistieva:no 1n un senso idi vibrazione, di ruzzolamemto, o di lieve solleva- assottig liano nell'ulteriore d ecor so d ei vasi e mento sotto i.o stern 0 . L'azio,n ·e 1de!l. •Cuore diV1e- :3 i perdono alla fine irradiando nello stroma niva tl1multuooa. Era una sensazionie ango- dell'organo. Delle v ent1zze composte quasi solsciosa di ·colpi di 'Plllg11o contro la ·parete to- t1tt11t.o da l1no strato endoteliale perforano gli raJcica, come se una 1serie id i piccole e irrego- strati di fibre in11scolari o passano fra un tralcio e l'altro: in tutti e due i casi queste lari eS1P1losioni ·oolà avesser-0 ·l'UOgo. Perfino le persone vicine alle. volte le sentivano. Obbi et- vent1zze vengono con1presse od occluse in setivamente con l'autoascoltazione l 'A. non ri- g11ito ad llna contrazione delle fibre musco0
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1
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"~'-
IL POLICLINICO
-tari. Una contrazione della muscolatura venosa delle surrenali avrebbe cosi per effetto la
stasi venosa, ciò che permetterebbe al sangue cli saturarsi dei prodotti endocrini. L'A. ritiene inoltre che la contrazione della' muscolatura liscia provochi una compressione delle surrenali verso la vena centrale e l'ilo, spremen(lone in tal caso i prodotti della secrezione interna. Esperimenti eseguiti con surrenali di cavie sembrano confermare questa supposizione. La funzione della muscolatura venosa dell e surrenal i ~arebbe d11nq11e quella di far pervenire nella circolazione in un momento determir1ato maggior qt1antità di ormoni. POLLITZER.
POSTA DEGLI ABBONATI. ~ 1353)
Ri1nozione delle incrostazioni di sali calcari da caldaie, vasche . ..t\ll'abb. n . 5566 · •
Se lo strato incrostante è di un certo spessore ~come si verifica p. e. nelle caldaie delle cucine economiche), è consi·gliabile battere pazientemente all'esterno, in corrispondenza della superficie incrostata,, con un martellino, e si vedrà. staccarsi lo strato in pezzetti. Se trattasi invece di picco lo spe.ssore e la vasca è ~mal tata, come nel suo caso, vi versi dell'acido -cloridrico d il11ito a 1/3-1/4, evitando che venga eventt1almente in contatto con parti non coperte da smalto (foro d'11scita, catenella del tappo) ; il contatto con l'acido non deve durare troppo a lt1ngo, e sarà bene aiutare meccanicamente l'asportaziorte, risciacquando poi abbo11dan temente.
•
A IJa rte il corso clrll'Tstit11to tomatologico di ~Iila110, Elln pt1ò chiedere i11formazioni per Bologna al 1)rof. Art11ro Beretta, via d'Azeglio 15; per Ro111a a1 prof. Angelo Cl1iavaro,
via Vittorio \ ·encto 51; per Napoli al prof. ~~ medeo Perna, via Sistina 20, Roma. I11forrn azioni per t1n'ottima scuola di Berlino 111ò avere dal prof. llott. Dieck, 113 Postdar11l'r:--t ra"' e. \~il la 3, Berli11 \\·. ·\ Parigi .. 0110 con. igliabil i l ' B c<>lc 1:rançaise ti•. to1natolo(li1? ?O Pn~ n.ge Dauphin, e I'Bcole J)t•nln 1re clt• Paris, ·15 Ru e de la 'fot1r d'Au1.'iCr!!ne. 1
PlPER~O.
XXVIII, FASC. 26]
VARIA .
La malattia n. 9. La sta1npa quotidiana di Parigi ebbe ad oc• ct1parsi, tempo addietro, di una misteriosa malattia contagiosa, gravissima, che colpiva in specie gl'im1nigrati dall'Europa Orientale (J:>-0lonia, Russia). Il sen. Gaudin de Villaine presentò m1'interpellanza al Senato per invocare \l1l po' di luce e delle misure efficaci; prese la parola iI1 quell'occasione il sen. dottor Merlin; il ministro dell'igiene assicurò che si erano adottate misure razionali e, tra l'altro, create 5quadre sanitarie mobili. Anche il Consiglio 1Y1unicipale di Parigi procedette al risaname11to dei focolai manifestatisi e nomi11ò a lcune Com1nissioni consultive, esecutive e di vigilanza. Sottoposti i casi all'Istitl1to Pasteur, si accertò che la ~alattia n. 9 (·così chiamata, pare, dal numero del .p adiglione di un ospedale, ove fur·on-0 ricoverati i p.rimi casi) n.on era altro che la peste bubbonica; i casi non sarebbero stati importati dall'Oriente, ma dall'Inghilterra, ool carbone popolato da ratti appestati: se. condo i 1 ,, l\Iatin » , in vari porti inglesi i ratti sarebbero infestati ed un caso di peste umana 8arebbe stato llfficialmente dichiarato a Dubl ino. Nei mesi di git1g110 e lu1glio 1920 si sarebbero avt1ti, a Parigi, 150 casi; poi l'epidemia si an~ dò attenuando : in novembre i casi erano ridotti a pochissimi ed ora la malattia sembra interamente scomparsa. R. B . Il Fn. ·cicolo 5° (31 maggio 1921.) del nostro periodico
Le malattie del cuore e dei vasi diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI
fil.
(135i ) :\1 clott. T.:
[ANNO
Redattore ':avo: O.
PEZZI.
oltre a numerose Rassegne di importanti argomenti cardiologici, contiene i seguenti notevoli lavori: f}. Pi. TOCCIII: r·n. caso di a11euri.~n1n del se110 di Val8alva. de tro. }~. SEHlO. ~ 'ulle varia~io1ii della t cnsio1ie arteriosa alla tibiale. ~
l'unico periodico del genere che si pubblichi In Italia in fascicoli meuslJl iJlustrn ti, e rammentiamo che, agli aSSùcla ti ùeJ « Policlinico•, t!~SO è ceduto per sole L. 16 per l'Italia, anzichè L. 20 e Fr. 20 pPr l'~stero, anzichè Fr. 25 N. B. - I nuovi abbonati del 1921 a .. LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI .. potranno altresl ricevere l'Intera annata 1920 del periodico stesso per sole 10 Lire In ttalla e per 1011 Fr. 11 se all'Estero.
Per ottenerlo invia re lJ J'redetto importo al C..av. LUIGI POZZI, vla Sistina. 14, Boma.
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{ANNO X.XVIII, FASC. 26]
SEZIONE
NELLA VITA •
901
PRATIC~
r ltO.b ESSION ALE. 1
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sono venire lesi àal contegno di qualohe m'3d ico o di qualche categoria di medici, ed in La classe medica italiana si mostra da qualtal caso ci sono le sanzioni disciplinari ben che tempo inquieta pitt dell usato e sembra, fissate dalla legge; o possono venir lesi, il cercare nel buio il famoso punto « ubi consiche avviene più spesso, da enti privati o da stam » . Il grosso affare dell'assicurazione obpubbliche amministrazioni co11 l'aprire conbligatoria contro le malattie, grave incognita , corsi indecorosi per condizioni git1ridiche o di ancora per tutti, tiene di malumore special- sti pendio, o colresercitare sopraffazioni ed mente i medici liberi esercenti; l'esasperazio- ingiustizie, od in cento altri modi , ed in tali ne delle competizioni politic!he nel breve cer- casi appunto, poichè la leg,ge non gli limìta chio dei Comuni, nelle q11ali son0 in gioco pi (1 i mezzi di difesa, il Consiglio d'amministraspesso le persone che le idee, non lascia tranzione può ricorrere a t11tte quelle armi proprie ql1illi i medici condotti; medici spedalieri, me- dei Sindacati, salvo rimanendo, ben s intende, dici mar1icon1iali, medici infortunisti, medici il supremo diritto dei malati, che per noi in ferro, 1 iari .... ha11no t11tti la sensazione di pros- ogni caso cte,,e essere considerato sacro ed sime lotte e vanno accarezzando l'idea di strin- i'nviolabile. gere i legami di casta in 11n'organizzazione Ma penso anche che qual11nqt1e organizzasindacale. zione, sia qt1esta formata a tipo sindacale o Prima del 19l0 la classe medica si agitava no, ·per poter essere vitale deve essere ben chi edendo nei Congressi e colla Stampa che sicura dell'obbe<lienza, del se11so di solidarieil Gover110 mantenesse la promessa di pro- tà e · di giustizia di tutti indistintamente i mulgare la legge sugli Ordini medici, cl1e dosuoi componenti. veva essere la panacea risanatrice ; venuta Può la classe medica porsi ad esempio di questa, insieme a l Regolamento, cominciarono obbedienza e <li solidarietà?... Francamente le del :isioni e la classe attribui ingiustamente non lo credo : purtroppo una debolezza della agli Ordini i l)ropri difetti e i propri torti. classe consiste r1elle abit11dini ipercriti che della nostra mentalità, che fa di ogni singolo 11n • ribelle, che è lodevole e preziosa in un certo * ** E così oggi si parla, _o meglio si discute, senso, ma che è esiziale nel campo delJ>orgacon insistenza sull'opportunità di costituire nizzazione. Ed a Jlora è proprio il caso di consigliare: medice cura te ipsum. un Sindacato l\'.Iedico Itali ano, non essendo concordi le opinioni: alcuni di noi sono con•' trari a qualsiasi forma di sindacato, altri so* ** no favorevoli a dare funzioni sindacali agli Ben veng·ano d11nque gli Ordini a direttive Ordini, altri vorrebbero i Sindacati indipen~ indacali come augurò anche il Congresso deldenti dagli Ordini. la Federazione degli Ordini a R oma nel no, . . . I o penso che l'Ordine dei 1\iledici possa as\iembre scorso; ma non pero, a.gg1ungo io, co1 sumere, senza ledere la legge, azione netta·vecch i criteri di casta che fino ad ora imprimente sindacale; anzi sostengo che esso è u11 gionarono la nostra classe in una agitazione Sindacato perfetto- perchè riunisce in un solo qt1asi escl11sivamente corporativistica. fascio apolitico tutte le varie e numerose caGli Ordini, che riuniscono t11tti gli esercentegorie di medici e sostengo che il suo Conti, dal professore di Clinica al più umile mesiglio d'amministrazione, quando sia composto dico condotto, si esauriscono quasi tutti in una in modo equo e proporzionale, può, se lo vuosterile funzione burocratica, assentandosi trop• po spesso dalle correnti~ della vita pubblica, le, tutelare con ogni mezzo gli interessi mat eriali e morali di tutta la classe, di ogni cadisinteressandosi o interessandosi parcamente tegoria e di ogni singolo componente. dei grandi problemi igienici e socia.li che agiC'è forse qualche disposizione di legge che tano il paese. vieti ciò? Quale disposizione invece è più comMa il difetto non è nelJa costituzione della prensiva, più efficace di q11ella che attualmenmassima nostra organizzazione; ma è tutto te attribuisce a l Consiglio amministrativo annostro, tutto della nostra classe che, pur esche la f11nzione di viailare all a conservazione sendo altamente intellettuale, sem·b ra dimentidel decoro e della indipendenza dell'Ordine? care di essere una parte della grapde famiglia (Articolo 8 della legge 10 luglio 1910, n. 455) . dei lavoratori e talora tra i più sfn1ttati; semIl decoro e l'indipend ~n za delJ>Ordine posbra dimenticare che la nostra missione, pu-
Verso un Sindacato Medico 1 1
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902
lL
f'OLICLI~ICO
rame11te t1ma11itaria, va al di sopra d ogni JJarti to, d'ogni bandiera, e che trasportata dal campo della scienza o della pratica professio11al e a quello sociale, vuole essere essenzialmente edticatrice e pacificatrice. Nessuno più <li 11oi metj.ici vive a diretto e <liuturno contatto col popolo, nessuno meglio tli noi ne pt1ò conoscere le sofferenze e le manchevolezze; ma q11anto ha fatto e fa la classe 1nedica per la cultura e l'educazione popolare • e per la medicina sociale? Poco, troppo poco. Coloro che sono al somrr10 della vetta occt1f1ati nella ri ce rc·a scientifica o nei fasti della prof~ssio11e altamente rimt1neratrice si chiudor10 come in 11n tempio inviolabile; coloro, che veri paria della profes ... ione, sgambettano ctalla mattina alla sera, troppo spesso fascia110 anima e mer1tc nel più da11noso scetticismo. Qualcl1e idealista va però ancora solitari o ' 'er so la propria mèta; ma pochi lo segt1ono, Jo a i11tar10 e lo sorreggono. Dott. ADELCHI ZAi\fBLER. 1
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l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. 67) lnoa riclii provvisorii ài Ufjiciuli sanitarii. - Dott. ~'. Nl . .d~\ V . - IA1 facol tà ne-cordata ai Prefetti c1 i conferire incarichi provYi8orii per f'5\erciblrc le funzioni di ufficiale sanitario è sca(
duta col 31 dicen1bre 1911 come è tassa tiYamente pre critti1 <lal D. Re.'lle rlel 28 marzo J9J1, n. 29:3, llUbblicato sulla Ga.z~tJlta Ufficiale del 15 aprile 1911, n. 9, co11 il quale ft1 prorogato, per l 'ult ima Yolta e fino alla ·s uindicata data, il termine stabilito nell'art. 111 del Regolnmento approvato con Decrèto reale del 19 luglio 1906, n. 466. (8S68) Segreto professio-rialc. - Dott. P . P . da :\1. - U\ ricl1iesta fatta dn t1na fidanzata a l medico cura11te di couo ... cere le eventuali infermi tà, di cui fos e affetto il suo futuro poso, non r it.eniamo che sia una giusta caus.c'l r>er venir meno n1 s~greto profes,'ionale. (8~fl9) ln.dcn11itcì - Ricchezza 1nobile. Dott. C. •. dn n. - Dnl momento che fu 11attnita la in<lt\n11iti\ di lirP 3500, tal somn>a doYea il Co1ntme coc·risponderle e 11on di meno, detraendo la riccl1ez7""''l mol>ile, cl1e doven rima11erc a ~o carico; la domanda di ri1nboroo è, in ogni modo, illegale Jlercbè 1>0ggiata s~ 1 l la coudictio ind ebiti, che nel C'a~ non esi te, in quanto cl1e '"i è incassata 1A intera so1nmn con la .p iena coscienza di averla, nella misura ed entità per cui f\1 accettata. ~P il Con1nne non nve~se inteso n~snmerc> 1'011ere tlelln R. ).J. avrebbe dovuto i11 tal caso dirlo c~plici tn 1n~nt~. Doct~>r JusTITI:\.
'onco,..-.;. - .\l dott.
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- Tl nn1'tl'o giornnlP, 'ln tn hl sut\ fortis~i1uu ti rn tn r:1. th.'v· ~S(1 l'<' tn1pn!!inn t o t~ nnd~1rP in n1nc·c·hina al1npno unn ~tti1nann J>rin1a <lr•lht <lntn di Jlnbblic·nzion"': qui11t11 gli a nnn11zl <li c-oncor:-:i flPhbonn J>l'l'Yenirei co11 n 1Dlt no . -10 giorni ili :tnti ·i!)(). f-'. P.
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Continuiamo l 'elenco d elle sovvenzioni che il Sottosegretariato di Stato per l 'Assistenza Militare e le Pensioni d i Guerra - Servizio Assistenza Malar ici - ba concesso a i Sa nita ri a t itolo di com pen so per l 'opera d'assistenza prestata a favore dei congeda ti malari ci, durante il 2° semest re 1920, riservandosi di pr ovvedere a mano a mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi Comitati provinciali :
27. ProYincia di Potenza : Dott. .J a11nello France. ca11tonio, del Con1une di Aviglia110, I.J. 500 Dott. I)asquarilli l\lichele, del Uomuue di l\larsico11uovo, J.J. ;:;oo -· Dott. Ferri Francesco. ùel Comune di Bernalda. I.J. 350 - Dott. Pitte lla Or~~te. del Comune di 'I.ancia, I.1. a50 - I)ott. Dul'za Git1se1>ve, del Con1une di l\Iarateu, L . B30 - Dottor D'Alessandro Giustino. del Comune di l)<llazzo S. Gervasio, L. 350 - Dott. Grimaldi Edoardo, del Comune di Palmira, L. 350 - Dott. llascale Carmine 'del Comune di S·otriano di Lucn11in, lire 350 - Dott. Romano Tommaso, del Comune di 1'ursi. L. 350 - Dott. Carone Raffaele, del Co1nune di I~rienza, L. 250 - Dott. Cher11bini Doruenico, del Comiine cli Ge.nznno, I-'. 250 - Dottor Dimella Paolo , del Comune di l\1ascl1ito. l ir~ 250 Dott. Pag-an.iello R.affnele, del Con111ne cli n-Ielfi, I.J . 250 - Dott. l\Iiglionico Gabriele, <lei Comu11e di ì\:Iolitemo, L . ~O Dott. C,oron<tti Vincenzo, del Con1une di l\Ion~'11bano J ou ie-0, lire 2.50 - Dott. "a11ta1~cangelo Giusei>l'le. del Co1111me di Nova iri, L. 250 - Dott. Arane<> lì'rn11ce~c·o . del Co111une <.li Pescopagano. L . 2:j0 Dott11r <-tilio Giu :;eppe, del Comune di Potenza. J,. 2:.;o Dott. I.x'lureano Rtefano, del Comune di Ilapollo,. T.i. 250 - Dott. i\Iininni Carmine, del Comune di Ra11 >acandida L. 230 - Dott. Della Ratta Giaeun10, del Con1une di Senise, L . 250 - Dott. Tito :\Iacario, del Con1nne di S . Giorgio I.Juca.110. T"'. 2:;0 - Dott. Ventimiglia Angelo1 del Comune di ~ . Severino I"'ucano. J.J. 2.~0 - Dott. Salomone GiusepJle, del Comune di Stigliano, L . 250 - Dott. Giani Donato. del Con1u11e di Tramutala, I.J. 250 - Dottor Intaglietta. :\Jichele, del Comune di '"e110~1. 1.J. :150 - Dott. , ·erga Natale, del C-0mune di Ab1iola, L. 150 - Dott. De l\!Iur1a Giovanni, del Comune di Accettura, I~. 1!')0 - Dott. Pietrél~alln 1~~ ran ci'~C'O . d('l C'-0n1nne cli .t\cereI17Al, r.J. 150 I>ottor D<.> Grazia Gerardo, del Oon111ne di Alhn110 di J,u{'.ania. I.J. 150 - Dott. l\Iele Giuseppe, del Comune di ..:\.liano. r.J. 1!30 - Dott. Di Silvia Giambn ttistn. del C-0m11ne cli .A.nzi. I... 1:50 - Dotto,. J)e1111nn Filtn1)(), del ('on1un<) cli .\.rn1<.>nto. TJ. Jr.O - Dott. Bellini llasqnn le, <lel Co111t111e di ~:\ tel In. I-'. 150 - Dott. Colnzzi Lnig-i, c1el C'on1nne di Rnnzi, L. 150 - Dott. C'inone Domenico. del C<lmune di Bal\~.'lno . I.J. 1:;0 - Dott. Bozza Eiuilio. <lc•l ( 0n1une di Barile. L . 150 - Dott. Jura Vincen7.o. <lei Co1nune di Bara.giano. 'L. 150 - Dott. Sn118f·ne Vito. del Comune di Bella. I-'. l :10 - Dottor F:1nelli ProRJlero, <lel C'omune di Brindi!ti di L\1.•. J-'. 150 - Dott. Chin1azzo Francesco, del C'on1une di Calci<lno, I.J. l:lO - Dott. l\1obilio Giovanni. clf•l Con111ne di Cal\era. r,. 150 - Dott. .J nnnil>elli r•nolo. <lei Comune di Epi.scopin. I.1. 150 - Dottor J.is:1nti . .\.n!rclo. <le-1 Comune di Ferrandinn, T~. lfiO - Dott. Pelosi Giov:tnni, <lPl C-0mnne cli ':t tclluccio nJlerior~. T,. 1!30 - Dott . IAI rdo G In. J>J-.C, <1~1 Con1une di Cn~t()Js:1rnceno, I.J. 150 Dottor Paecn rn .1 n1illo, del ro1nune <li '<'l troll UOVO H. AndN'n . I,. 1~0 - Dott. ~itncone Genunro, d~I ('omune cli ('olohrnro, I.J. lnO - Dott. tllJJOrnle (;in~epJ)(>, <1~1 C'>Jnnne cli orleto Pertlcnrn, T~. l!'iO. 1
{Contin1ta ).
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(ANNO
XXVIII, FASC. 26]
SEZIONE PRATICA
903
CONCOR SI.
lMOL.\ (Bologn.a,) - Congregazione di Oarità. ì\t[edico Primario Direttor~ dell ,Ospedale Civile; ADRO (Brescia). - A tutto il 80 giugno; L. 7500 L. 9500, aumenti perioàici <li I.1. 200, due c.-v. Scafin<> a 1000 pov~ri, L. 1000 per l 'Ospedale, L. 360 denza 30 giugno. quale t1ff. san., L. 500 per mezzo trasp., addiziol\1EGLIADINO S. VITALE (Padova) . - L. 6000 per 11ale di L. 2 o1tre J 000 poveri e !.J. 4 oltre 2000, due JOOO,... pov., addizion. L. 2, f;. 800 per uff. san., caro-viy·., G quinquenni del deci1uo sullo stipendio L. 1100 trasp., ecc. Scacl.. 30 giugno. residenziale. Cl1ie<lere annunzio. MrGLIERINA (Catamzaro). Poveri, L. 4000 con 5 ANCON.\. Ospedale Civile «Umberto I ». - Cerqua~ri~nn_i de~ decimo; addizionale L. 10 per ogni <:asi un assistente. Servizio biennale, dopo due famiglia in più delle 300; t1ff. san. L. 500. Scamesi di pro,ra : t1n anno in Medicina ed uno in denza 20 agosto. . Chirurgia. Si preferiséono i laureati di recente. lVloNTEPRANDONE (.4-sooli) . - 1a. cond.; L . 7000 per Inviare domanòa e titoli alla Direzione dell'Ospe1000 pov., addiz. r_:. 2.50, dt1e c.-v., L. 500 per uff. dale. Stipendio lordo annuo L. 4805, compresi i san .. L. 3000 per cav., 10 bienni del ventes. Scacaro-vi~eri, oltre alloggio e vitto tutti i giorni clenza 80 giugno. dentro l'Istituto e qualche incerto. PAT.A!IRA (Pot<'n :-a). - Poveri, L. 4500; quale ARDE~No 2a. (._ 'ondrio). Stipendio residenziale uff. san. L. 500 ; inclenn. caro-viv.; età non infeI ... 52.50; inùenn.. ttasferta L. 900; ca vale. L. 2000; 1·iore agli anni 40. Scad. 15 luglio. dop1>io c:a ro-viY. Scad. 80 giugno. PIENZA (Siena). - Scadenza 15 luglio; secondn BAISO (Reggio E ·m ilia). - Per S. Cacciano L. 6500 condotta residenziale L. 5000; Yentesimi per . otto oltre L. 2500 p. cav. Scad. 12 luglio. trienrn; f ;. 8000 indennità cav.; L. 400 per nff. san. BIBL\S.\ (Torin,o). Popolaz. 3580; stipendio Doppio caro-viveri. J.J. 4200; uff. san. L. GOO; mezzi di trasp. L. 500; PR'O.CENO (Roma). - L . 7000 per 1500 pov., L. 4000 indennità alloggio L. 100; caro-viveri; quinquenper c.:1v., 5- ql1a(lrienni del decimo, L . 500 disag. ni. Scad. 27 git1gno. BORGJA (Catattizaro). - I.1. 4000 pei pov. Scaden- . resid., L. 300 uff. snn., I.i. 200 arm. farmaC€utico. Scad. 15 luglio. . za 6 lt1glio. QUITTENGO (Novara.). - Consorzio con S. Paolo BoaNo (Brescia) . - Scad. 10 luglio; L. 5000 e in Cer\o ; L. 60-00 per 100 pov. circa, L. 500 uff. qui11qucnni con1e da capitolato-tipo, L. 1500 per san., L. 1500 inezzi trasp., c.-v. Scad. 80 giugno. condotta disagiata, L. 500 qu.ale uff. san., L. 2000 S. ~1ARIA A 1\loNTF. (.Firenze) . - Per Montecavoli: J.>er mezzo ùi tra :m., due caro-vi,-., I.1. 7500 per la L . 6000 e S trie11ni del d~cimo, L. 2000 J>€r cav. popolazione oltre i 1000 poveri. (aumento in cor ..o a L. ·1000); due c.-v. Scacì. 5 lug. CAPOLON\ (.4rezzo). - A t11tto il 15 luglio; L. 9000 S. nlAURO IN ROAfAGNA (F'orli). - L. 8000 }.>€r 1000 pei pov., L. 500 quale uff. san., caro-viv., L. 2000 lJOY., addiz. L. 2, l.J. 2500 cav., L. 500 u.ff. san .. per ca,t., qt1attro quinquenni del decimo. Chiedere 10 bienni del 'Ventesimo, casa e orto. cad. G luglio. annunzio. SPABO~ (Torino). Consorzio con Ribordone: CARIGXANO (Tot'in.o). - Popolaz. 7000; stipendio stiv. compl. L. 6500; caro-viveri; quinquenni. CaL. 4000 per 300 poveri; L. 3 per ogni povero in . ._ . . })itolato-tipo della Provincia. Scad. 30 giugno. p1u; caro-viveri; aumenti quinquennali. CapitolaSTROPINo (Novara). - Consorzio; L. 4000 resit.o-tipo della Provincia. Scad. 30 giugno. denziali e L. 1000 per uff. ,s an. Casa con giardino. CASTIGLION FIORENTINO (Arezzo). - Al 15 luglio Scad. 30 giugno. per Valle di Chio; I1. 6000, due caro-vi'V. , L. 2000 per vettura, L. 500 men·s ili provvisorian1. p~1· gli VALDUGGIO (Novara). - L. 4000 e addiz. di L. 3-4 abbie11ti. oltre i 800 po,,., L. 500 per uif. san. Scad. 30 giug. CITEU~A (Perugia,). - L. 6000 per 1000 pov., addiVAPRIO n' AnnA (Milano). - I.J. 6000 residenziali; zionale I.i. 2, L. 2000 per ca,·., L. 300 per uff. san., L. 2000 pei pov., L. 500 11fi. san., J.J. 500 direz. Ospe4 quinquenni del decimo, due c.-v. Scad. 10 luglio. dale; due c.-v., età limit~ 43. Scad. 5 luglio. CIVITELLA DELL\ CmANA (Arezzo) . - Scad. 7 lu- ' ZERI (j]f a.ssa e Carrara). - L. 7000 oltre L. 1500 glio; L. 6000 oltre L. 100 mensili di c.-v., L. 2000 per cav., quinqne11ni, ~cc . Scaa.· 5 luglio. per cav., 4 quinquenni <lel decimo. (In corso aumenCombin~1si per 2-8 mesi cambiamento con collega to. a L. 90-00 resid., 3000 cav. e -seconda inden . c.-v.). i1on giovane di sede in alta montagna. Tre VeneERBusco (Brescia). -- L. 5000 p . pov., due c.-v., zie, cedendo ambulatorio avviato malattie interne 5 quinquenni di I.J. 500 a partire dal terzo anno, ed eventualmente appartamento. L. 410 quale uff. san., L . 600 tra-sp. Scad. 7 luglio. FOR?\fELLO tRorn,a). - L. 7500 per 500 poveri: Medico lunga pratica ospedaliera cerca interiL. 1.50 addizionale; L. 300 per uff. san. ; L. 500 nato ·remunerativo dal 15 luglio al 15 ottobre. Riper disag. resid. ; caro-viv.; abitaz.; provvisoriam. volgersi: Sig. Gentile Ludovico, Viale Principessa L. 1200 per arm. farm. Chiedere ann11nzio. ScaMargherita, n. 119, Roma. denza 10 luglio. Giovane medico-chirurgo dentista; testè diploGaossETO. - rJong·r egazione di Carità - Am.mtmato alla Scuola Fran~ese di Stomatologia di '1istrazio1i.e deZ R. FJpedale della Miserioordia. Pa rLgi, si occuperebbe presso provetto collega in A. tutto il 15 luglio 1921 è prorogato il tempo Ron1a o alti-a città.. Scrivere: Arnaldo Pozzi, via u~1le ~r :-ola .presentazione dei documenti da parte Sistina 20 - Roma. d1 quei Sanitari che intendessero partecipare al eoncorso ai posti di Aiuto Medico e di Aiuto Chirnrgo presso l'Ospeòale. •
Medico giovane con pratica ospedaliera e clinica accetta interinato in qualunque regione. Seri-
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904
[ANNO XXVIII, FAc;c. 26}
LL POLICLlNICu
vere precisando condizioni d'offerta alla Farmacia Giovannini del Quirinale, via XXIV ~!aggio, Romft .
NOTIZIE DIVERSE.
Medie<> è di posto fare breve interinato nella Venezia Giulia, preferiti dintorni di Cormons, ove è stato durante la guerra. crivere: Dott. ~1. A .. vin Oln1etto, 4 - l\1ilano.
Fusione della Facoltà Medica di Pavia con gl' lstltu&
Cercn"i medico-chirurgo desideroso assumere i l servizio ùi <-ondotta a Bolsena durante il mese di luglio (dal 1° al 31) in sostituzione del titolare in congedo mensile. Staz. ferr. Montefiascone • - Bagni - Villeggiatura. Rivolgersi a l Sindaco o all'Uff. sanitario. l\.Ieclico-chirurgo-ostetrico, oltre sei anni pra ticn., di cui due in Reparti ospitalieri di chirurgia ed ostetricia, disposto accettare interinato condotm provincia Firenze, Lucca, Pisa per periodo non inferiore me ·i cinque. Scri',ere: Libretto porto d'armi 80 291. Fermo posta, ~1ontecatini Bagni (Luccn.) . •
Diffidr>.
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Nuove iliffide: Quitte11go-S. Paolo Cei;vo (1\foYnra), Porto S. Giorgio (i\.scoli), Ilorno e I>inn di norno (Ilre~cia). T.1a ez. di Cecina (Pisa) dell ' ...\.. N. ~1. C'. lliftida tutti i concot""i della wna cl1e non rispondono n que. te eoncl iz. : residenziali L. 8000 minime. ~1d <lizio11ale I... :;, per ca Yallo l.1. 4000, clue c.-v. : int0rinn ti ,a I.1. O nl gior110. Revoca di c1iffide : ~Io11t:evrandone, zone. .
tropino, Goz•
l-f/ioiu di oollocarne·n to nei l:eneto.
L'Ufficio <li colloc:amento ller la regione ' 'eneta è tuto costitt1ito sotto la direzione del collega dott. C'nmurri (piazza ::\luzziui, 12 - Padova) . Di esso fn 1 nrte integrante anche l'Ufficio di colloca• mento d(\l Con1itato tra laureati e laureandi in l\ledicinn presso Jn Clinica medica di Padova. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORI FICE f\'Z F.
Il clott. Frn11rPsco rngano. cnpitnno medico, da tre nnni lll'e so la Direzione del eryizio Sanitario l\Iilitare, con recente decreto è st.ato nominato t1 Y<l licre i1ell'Ordine della Corona d'ltc'1lia. ..:\1 c·oll<'p;a eare~io, che del «Policlinico» ft1 per molto te1upo valor-0so collaboratore, le nostre cordiali congra tulnzioni. Il llrof. cnv.
Ce~re
Ortnli, docente di Patolo~la n1edicn nella R . Università cli Roma, già d~· cornto della medaglia. d'argento della Croce Rossa, è tnto iu~~nito della Croce di guerra in ricono cirue11to (lei .. rvlzt da lui prestati all'Esercito i11 zona di operazioni. (D<'creto l\Iini~teria1e 4 111arzo l!l21, fir1nnto dal l\Iini tro Bonomi). Il Jlr tnio ~~ossntl bnndito dall'Istituto Lombar<lo •li , eienz T,~tt~rc sull'im1>0rtnnzn che le ferite di gu rra hanno nYuto per il progresso delle Dt>strc conos<.:e nze Rul . i~t()n1.n nervooo è stn to nsS<·~na to nl la,·ori <lei proff. Sala e Verga sulle h sloni dt">i i1crvi l rlfericl per ferite cli arma dn fnocl).
Clinlel di Milano. 1-tiportiamo i principali artieoli della legge ci1e stabilisce la detti1 fusione. L<l Facoltà me<lico~hirt1rgica dell'Università di 1 a. via e gli 1sti tu ti elinici di perfezionau1eu to <1 i ~filano formano una sola Facoltà, che ha nome «Facoltà medico-chirurgica e di perfezionamento»; i loro i11segnn nti sono membri dello ~t('"·so Cor1X> accademico : questa Fàcoltà medico-chirurgica ha i fini indica ti negli articoli delle leggi sull'istruzione st1periore, e in quelli <lel regolnn1ento speci~le per la Facoltà di medicina e chirurgia. I Cor ·i lib€ri presso gli Istituti clinici di perf0zionamento <li l\llilano hanno carattere di Cor~i d1 perfezionrunento . . e per laureati; non hn1mo ale~ effetto legale per i Corsi universitari della Facoltà medico-chirurgica, quando anche siano impartiti -da insegnanti appartenenti a detta Facoltà. Essi hanno efficacia legale a dimostrazione nell'esercizio clellu libera · O.ocenza. l Ja Facoltà medico-C"hirurgica di Pavia e gli I~ituti di perfezionamento debbono coordinare l'opera loro, per integrarla ed estenderla n.l fine di accrescere al più alto grado la coltl1ra scientificn degli studi meòici. R esta mantenuta l'autonomia pa trin1oninle <1~· gli Istituti clinici di perfeziona111ento di Milano, i ql1ali rimangono amministra ti dal proprio Consiglio nmmini trativo, da. Clli dipenderà l'Economato degli I stituti stessi. I proventi de lle tasse e sovra tasse scola~tic:he rimango110 separa ti: dPl Consiglio ammini1';trati,ro fa parte, con voto consultivo, un professore ordinario degli Istituti di perfezionamento-, nominato dalla Facoltà, fra due proposti dal Consiglio amministrativo degli Istituti di perfe7.ionamento, nei qt1ali, in rappr~sen tanza del Presiòe della Facoltà, il nominnto eser<'ita la vi~ilan7sa ~'11lla diseiplina S('Ola ticn e C'nra l' osst>rvnnza del Regolan1~nto: insieme con il Pre-. sicle e<?li fa parte clel Consiglio acca<ten1ico dell'Università. T11tte le. nltre n ttribuzioni del Consiglio deJJ:t ._ F:.icoltà meclico-chirnr~ica di PaYia (\ d<'l C.onsi~li<> diretti,•o <legJi I stitnti clinici di ~rfezionStmcnto di ~Tila110 sono devolute al Con~ig-lio dell'unica , Fncoltn. che si aduna ordinarian1ente in Pavia. e risnettivnmente a l Preside della mede~imn e •ll ronsi~lio Accademico e al R ettore dell'Università. di Pavia. dal quale dipenderà la Sezione ~egretc ri'l nre~so eli Istitnti di Jlerfezionamento. Il ConRiczlio dell'unica Facolb't ~i riuni~ a l\J1Jnn,'> q11nn<lo df>ve tratt.nre nrgomeuti che rignal'(lnno. <'S<.'ln~,·nn1ente o principal1nentEl' gli Istih1ti Cllnlei cli Milnno. •
Il 2.• Congresso per le Industrie anltarle ftAllRne. Y<'nne innt1gnrnto a Pn rmn il 16 corrente e<l hn RYolto i snoi lavori confor1nen1ente nl pro"rnmma nnnu11?:i'l to: contPnlp<)r:l nenn1ente hnnno n rnto luogo le l\Iostre. . ,.~ cln renio più nn1pia notizln 111 u11 pros.--::i1no nl1rucro.
[ANNO
XXVI II, F.\SC. 26]
SEZIONE PRATICA
905
Per gli ospedali e per l'assleurazlone-rualattie.
L' Università lo F rancia .
Gli onorevoli Giufrrida, l\l!acchi e Saitta hanno presentato due interrogazioni: una al ~finistro dèll'Interno: «Se e quali provvedimenti intende adottare, con la Itecessaria urgenza, per risolvere o quanto meno alleviare la gravissima crisi nella quale si di,J>attono le istituzioni ospitaliere e di ricovero)); e un'altra al Ministro del Lavoro: «Se intende presentare alla Camera il promesso disegno di legge sull'assicurazione per le malattie».
In una recente seduta, l' .Assemblea. generale degli in~egn.anti universitari di .medicina francese ha l)toposto al Governo il . seguente riordinamento. Corso preparatorio di fisica, chimica, zoologia e botanica sviluppato indipendentemente dalla Facoltà di scienze e adatto ai bisogni dei futuri medici; due anni di anatomia e fisiologia normali e patologiche, con esercitazioni; due anni di patologie speciali e di cliniche. II corso dovrebbe durare in tutto sei anni,. più un semestre di perfezionamento. · L'Assemblea si è pronunziata contro l'abolizione delle tesi di la u rPa.
La Federazione Nazionale dei Brefotrofi. In seguito alle dimissioni del presidente sen. marchese Filippo Torrigiani e del vice-presidente prof. Giuseppe Tropea110, la Federazione Nazionale dei Brefotrofi si è scioltà~
Per•l'edo<'azione flsi<'a Jo Fran<'ia. 11 8ennto e la Camera .dei Deputi1ti hanno H pprova to in F"rancia nn pr9getto dl legge sull 'ed ncazio11e fisica e sulla preparazioue n1iJit<1re obl>ligutoria . ·
L'Opera antltubereolare del Chietino. L'Ordine ùei 1\ledici di Chieti -ha raccolto tra i propri soci la somma di L. 7000 e l'ha devoluta a favore dell'Ope ra Pia antitubercolare della pro- . vincia. Questa nei mesi estivi prossimi istituirà, Una crisi al Ministero di Sanità loglese. come l'anno scor~, nella Pineta di Pescara, una Il <lott. Christopl1er Addison, al quale, fin dalC-0lonia per figli di tubercolotici e per bambini la fondazione, era Stato affidato il 11inistero df deboli bisognosi della cura di mare, e si propone Sanità inglese e che pareva la persona più adatta di fo11dare prossimamente anche un Ambulatorio a coprire il i:>osto poichè aveva gi}t. diretto per antitubercolai-e e poi un Sanatorio. lunghi anni il « Goverrunent Board ». 11a rassegnato le dimissioni. Per le core ai mutilati In Franciu . Egli è ' renuto a tro,-~rsi in graYi&sime diffiooltit~ I/Unione Fede!'ale delle .Associazioni ùei mutin cnt1sa del suo Yasto programma di eostruzionf lati ed invalidi di glter.r a è ' roluta intervenire e<lilizie col concorso dello Stato; questo. progra1nnella lotta tra il J\l!inistero delle Pensioni ed i mn importava t1n aggravamen to di tributi ed h.'l nte-dici; esro l1a fu tt-0 pervenire all'Unione dei determi nato una solleva7.io11e generale dell'opinioRindacati medici le seguenti proposte: 1) cessane p11bblica. T/ Addiso11 è stato preso di mira da zione della lotta; 2) tassazione pro-rvisoria degli quasi h1tta In stam pa anche per altre sue inionorari mellici secondo la cosiddetta tariffa l\~a ziative, a l punto da rendergli la vita. impossibil~. ginot per gli infortuni; 3) l'Unione federale dei La perdita di sir R obert Morant, che era stat'l mutilati, insieme a delegati dei Sinda~ati medj.ci la mente organizzatrice del ~lini stero, ha pure~ del l\linistero <lelle pensioni, procederà a stabimolto contribuito a ridurre l'efficien7.a dei servizi. lire una nuova tariffa, perchè riconosce che l'at_Quale St1ccessore dell'Addison è stato nominato· tuale non facilita la libera scelta, non c-0mpren<le ~dr Alfred Mond, il quale non è un medico, ma gli i11terventi chirurgici e trascura i servizi di un repl1tato uomo d'affari. controllo. Un l\Ilnlstero di S11nità in Australia. ' L'Unione dei Sindacati medici 11a dichiarato cli acc~tta re la terza proposta, a condizione ~he la ""' Il GG\erno australiano ha cleliberato la cr~'l Commissione sia composta in parti eguali di mezione di un 1\ilinl.~tero di Sanità con un Dipartidici, mutila ti e òelegati ùel l\finistero (\ cl1e abrr1ento federale (1 Dipartimenti integrano amminiùia e~senzialmente tre còrnpiti: a) organizzaziO(J.)(' stra tiYame11te i l\1i11isteri; corrispondono a grandi di cure ; b) org·nnizznzione di lln serio seryizio cli Direzio·r u g·e11ern li). Compiti preciJYni d el nuovo controllo; o) non1enclatura delle cure e clella co1 Dicastero oo.r~1nno: promuovere l'igiene inòurs triarispoudente tariffa. La Commission~ inoltre dovrà le, con s~ia le riguardo a ll'igiene mineraria; staattentamente esa1ni nare il regolun1ento già emal>ilire un sistema d i laboratori diagnostici: assunato e ri~olYere la questione inerente alla libe ta. mere L'l gestione dell'I stituto 1\ustraliano per le~celta. malattie tropicali e farne un centro di studi scienI/Uni·one dei Sindacati medici ha voluto nuotifici e di ricerehe diagnostiche; organizzare delle vamente rilevare che il ~onflitto non è coi mucampagne contro le malattie rurali ed in specietilati. ma ·col Ministero. Non sono i medici che contro l 'anchilostomia1si. hanno debiti coi 1nutilati, ma il Governo; e perciò Gli Ospedali negli Stati Uniti. i Sin{lacati medici non possono consentire nè che i debiti del Governo vengano fatti. propri dalla Il Journal of th e .'111ierican Medical Associatio11 Unione Federale dei mutilati, nè che nell'attuale del l G aprile 1921 ha raccolto i dati relativi a conflitto si sostituiscano i mutilati al Ministero 6152 ospedali, sanntori e a ltre istituzioni sanitariedelle Pensioni . Il Consiglio dell'Unione dei Sindegli Stati Unj ti. Gli O!S:pedali generali sono 401:l d:tcn ti medici ritie ne che il Ministero delle Pene conteng-o no 311,159 letti, di cui solo 67 % occusioni dovrebbe avere la capa~ità di risolvere, da pati: in media un letto ogni 340 persone. La disolo, il conflitto di cui è stato la causa . stribuzione è molto ineguale; in rapporto all'esten1-
IL POLICLINICO
il iuinor 11u111ero ùi letti si ha nello Stato di NeYacln; in r;lJ)porto alla popol<izione i ha nel l\J ississi1JJ>i; delle 3027 contee o c-irro11dc:'lri ammi11istrati,?i che ùe>tnpongono gli Stati Uniti il 56 % non hanno ospedali. ~ione
Corso di perfezionamento in gastro· enterologia. I>resso l'Oi-.l)ednle S. Antonio cli Parigi avl'à lltogo una serie <li conferenze sulle malattie dell'apparato digerente, nei giorni 11-18 luglio prossin10; ad ogni confer enza seguiranno delle esercitazioni pratiche. I .e conferenze ~'lranno tenute dai l)l'Off. Bensaude, Félix R amond e Le Noir. TasM rl'if.K!rizione ni lavori pratiei, 100 franchi. l>er le iscrizioni rivolgersi al dott. J;e Noir, SaJle Arant (HO pi tal t-Antoine, Paris).
·Controllo del termometri clinici in Germania. Il Reichstng tedesco 11a promulgn ta una legg~ che obbliga a far controllate dal « Phy-sica l T~bn. Reich sa11stalt » tutti i termometri destinati ad uso clinico. Chiunque negozierà all' interno o tenterà di esportare all'estero termometri non controllati sa. rà passibile di una multa fino a cinquantamila marchi.
Nuova Università. io Rumaoln. A Ol uj , in Transilvania, è stata istituita una
nuova Univeflsità, con orientamento e per.s onale iusegnante in buo11a parte francese. La Facoltà ha chiamato ùalJa Frnncia 'hampy per l'istologia, ~rhomns per la cl1imiC(:t biologica, Guia,rt per la storia della medicina. Gli Istituti clinici sono ili nuoYn co~tn1zione. Recentemente il Governo Rumeno h~ ' rotc'l to 50 mi-Iioni di « lei >> per• acquist-0 di materiale scientifico. Vi è un.a ricca biblioteca. Nel secondo semestre clell'anno in corso furono inscritti 2000 studenti.
Stazioni di spltloechl1•mento a Londra,, i è iniziata a J"'ondra una campagna energica e<l efficace contro i t>idocc-hi : si .. ono impiantate 21 stazioni di spiclocchian1ento. Sovra tutto i ba1ubini risultano infP~tnti co11 relntivn frequenza.
(ANNO
XXVII I, FASC. 26]
RASSEGNA. DELLA. STAMPA. J,a Pre1isa M édica Arge1itiria, 30 aprile. -
R. M. GASTRI:\. Vescioo. artificiale. - E. MOUOHET. Evoluzione del problema dell'afasia. S t ud ilJ,tn, 20 maggio. - A. CARDARELLI. Ferit:a. del cervello da proiettile e ·sue conseguenze. - G. SETZU. Il sondaggio duodeniale. - F. FASARI-VoLARELLI. Azione degli alcali sulla cut:e. R e'i'ista rle Higiene, 30 aprile. A. CoRvETTO. Forme abortive della tubercolosi polmonare. Annali di Odo1itologia, aprile. -
O. GASPARRIYI. Etiologia dei denti scritti, screziati, variopinti, tatuati, ecc.
Bu.iletitis et Mén1oires de la. Sooiété Médicale des H opitauaJ de Paris, 26 maggio. - NoBÉCOURT,
ì\11. I,ABRt:~. Obesità c-011.se<:l1tiva all'encefalite letargica. - P. BENOIT. Sifilide del polmone. J. MINET e R. I JEGRAND . Forma lO<'alizza ta cardiaca dell'eberthemia. lli·vista Ospedaliera, 30 aprile. - L . F1CACCI. Particolare iperplasia dell'aponeurosi p lantare nelle lesioni del ner""o sciatico._ Bulletin de l' A.cadémie cl.e Médeci'ne, 31 maggio . - LETULLE e BEZANçON. I..ia polmonite dissecante necrosica. Rivista di Sto1ia oritioa delle Saietize .Mediche e Naturali, ~etten1bre-dicembre. G. GIORDANO.
Prlmo ~ongre o della Storia dell'arte di curare (Anyersa, 7-12 agosto 1920). It Norgagni (Arcll.), 31 maggio. A. ?.IUGGIA.. Anomalia rongenita vertebrale: 1sindrome clinica. B erl.i ner Klinisolie Wocllenscllrift, 6 giugno. -..! R. OHM. I l cosiddetto terzo tono. - J . TRANJEU e altri. Il rimedio Frieclmann. - W. UTER. Ne. erosi dei ·tesm1ti da iniezioni di ehinina-uretano. l .Ja Rifornia Medica, 11 giugno. -
nifestazioni prodotte di lesione cerebrale. sclero-adiposa.. - E. bercolosi e tubercolo
C. BESTA. Madalla pilorocnrpina in casi - A. C.AssuTo. Perinefrite BENVENUTI. Il cuore nei tudel miocardio.
Indice alfabetico per materie. Adeno1'u tie pelviche primitive : condizione ginecologica non ancora o servata . Pag. 890 Anen1ia pernicio..qa progressiva: sintomatologia delle vie digerenti . . . . )) 877 Aritmie cardiache: l l SO della chinidin.a nelle - . . . . . . . . )) 899 i\rterite acuta obliterante nell'influenza . )) 897 Bibliografia : cenni . . . . . . . . )) 893 Digitale: nzione compnrntivn clelln tintura e de11'inflISf) . . . . . » 898 l)lgltnlc: ln inortc da - . . . . . . )) . ~8 I "l ne : ongrcsso . . . . . . . . » 893 .. laln t.tin di .n ~t llnnl . . . . D 888 Roma, 19'll -
Pa lpebre : disturbi di rnotilit.à . ebor r~'l : cura . • • • Sindacato ntedico: 1
Ve1'80
•
r
1l1i -
1
•
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S<><loku : eziologia . . . Steno i mitralica : paraliR:i del ricorrente Surrenali: fl1nzione del.la mu colatura venosa. . . . . . . . Ton il le : . ana tonlia, fisiologia e pa tologla in rapr>orto con le infezioni criptogeneticbe • • • • • • • • • • • Vaccinoternpin degli stati tifo. i nell'lnfanziA
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Tlp. Cartiere Centr"lt.
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Pag. 897 )) 9J.
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L. l'our, ed. rup .
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Roma, 4 Luglio 1921
ANNO XXVIII
Fase. 27
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fondato 'lai professori : GUIDO BAC.CELLI - - FRANCESCO DURANTE .
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SEZIONE PRATICA
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' REDATTORE CAPO: l)ROF. VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. Medicina sociale: F. Mazzoue: Le assenze dal lavoro per malattia del personale nei telefoni dello Stato e odierno problema sociale sull' assicurazione obbligatoria contro le malattie. e.enaLlool ellnlebe: A. Angeli: Ascesso periappendicolare consecutivo a. riduzione di ernia inguinale destra, con infiammazione del sacco. Note e eoo&rlbo&l: G . Bini: La cinconina può sostituire la chinina. Rivendicazioni: A. Màrtiri : A proposito di un nuovo metodo per disti nguere gli essudati dai trasudati. ' Sunti e rassegne: MEDICINA: Schlayer: Sulla diagnosi precoce del rene grinzo. - CHIRURGIA: J. H. Cunningham: Vesoicolite seminale. Manifestazioni locali e generali. - NEUROLOGIA: E. D'Abundo: Contribu to alfo studio dei nuc]ei · opto striati. - Targo"' la: I tumori del nucleo lenticolare. Notizia bibliograftea : P. L. Bosellini : La dermatologja ne' suoi rapporti con la medicina interna .
4uademle, Sode&à medlebe, Con1ressl: R. Accademia Medica di Roma. - Associazione Medica Veronese. ,,,un&I di medicina prailea: CASISTICA E TERAPIA: Contributo allo studio dei sintomi della gravidanza - Placenta previa! analisi di cento casi - L'aborto strumentale. - NoTB DI TKC""ICA: Valore comparativo delle reazioni del sangue nelle feci. - NOTE DI l\iEDICINA SCIENTIFICA: La glandola interstiziale . - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella Tl&a frolesslonale: Cronaca del movimento professionale. Risposte a quesiti e e-. domande. - Amministrazione sanitaria. - Conferenza internazionale per lo studio e la lotta contro le epizoozie. - Concorsi. Nomine, promozioni e onorificenze.
,
No&11le dlyerse. 8e88egna della fl&mpa.
ladlee allabe&leo " ' materie.
81rl&U di •re•rle&à rlsena&I. - E' vietata ia riproduzione dri lavori pubbUoati nei POLICJLINIOO e ia pubbUoamne cU simt' di eBBi senza citarne ia f onf,e.
Memento•
Quei pochi associati che per economizzare tempo e spese postali riman- - - · - - - - - · darono il versamento della quota integrativa dovuta pel loro abbonamento del trascorso 1920 al momento del pagamento dell'importo pel 1921, sono caldamente pregati di volersene ora rammentare. La misura della suddetta quota arretrata è : • , Di L. 8 per l'Italia e Fr. 1 O per l'estero per ohi ricevette la sola Sezione Pratica. ,, L. 12 ,, Fr. 16 " ,, ,, le Sezioni Pratica e Medica. ,, L. 12 ,, L. 16
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Fr. 16 Fr. 20
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e Chirurgica. Medica e Chirurgica.
. - Ane111amo Inoltre 111 altbonUI di Boma che 11 nostra Ammlllll&rallone non manderà ad lnWRare alle loro ease e ebe perel6 I' I•· ..n. d'abbon1mmto doTià euere IDTlato mediante ear&ollo1-Yqlla, ••tare tlP*° nel nos&rl omei dle&ro rlUro di analoea qale&aau. 'N. B. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbonamento deve conservarsi la relativa ricevuta. .
MEDICINA SOCIALE. Le assenze dal laV'Oro per malattia del per· son ale nei telefoni dello Stato (l) e odierno problema sociale sull'assicurazione obbligatoria contro le malattie. Prof. Dott. FEDERICO MAZZONE docente nel R. Istituto di Studi 1Superiori e Perfezionamento in Firenze, Ii Co·m itato tecnioo m:iintste riale per lo studio dell'Assi.cu :r-az.tcme ·o bbligatoria contro l'e: ma-. lattie f.a notare, in ·e 1aborat.a Relazione, che nel campo d·eiLle sue rioerche ha dovuto iricor1
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(!.) Alla benevola. cortesia del Direttore Generale
-dei Servizi Elett1ici, Gr. Uff. Comm. Luigi Salerno, .d ebbo il permes~o di pubblicare gli elementi <Ji statistica che :fanno parte di questo studio. Egli
L'AlllllllUTRAZJOD •
re.re e servi1rsi, oome ba·se conc1'usiva, deJ problema fìn,anziario, .a lle Statisti,c he straniere perchè (( la mancanza assoluta o quasi di dati
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statistici nostri attendibili si fa sentire danno~issima ».
P er la morbilitd femrn.inile constata: « Mancano in Italia completamente i dati, cosicc1iè si sono dovuti prendere in esame quelli inglesi (Regist~r of Friedly Societies) e quelli delle Casse germaniche (1885-1902) r.ivedute dal Bagni, venendo p.oi alla conclusione di ·adottar-e i coefficienti di morbosità eguali pe1· i maschi e per le femmine ». Per la morbilitd maschile, r.i·f eren,do.si aJie
stava ,s istemando tutti i Servizi del grande e nu9vo Dicastero, compreso quello Sanitario, quando la morte ha rapito la preziosa, fattiva ed ancora giovane esiste~ !
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IL POLICLINICO
Statistiche .s traniere adottate (Tavo1a d.ngl1etSe, Man.ch·e ster, Unitez, 1803-1897) ch·e oomprendon.o .anche gli infortuni sul 1av-0ro, purr avend-0 attinto alle "favole di ·m o rbosità Bagni (18811885) ~ co~fficienti di morbosità degli Istituti d1 prieividenza ferroviaria, il CQmitato ag1giunge: «Si è incorso 1iei difetto di avere applicaro al nostro ambiente i dati risultati dalle 1
osservazioni fatte da al.tri, nella speranza che essi .<;iano abbastanza orriogenei ». Per la durata di ma.latti.a la C·ommission-e
prese in esame grup·p i statistici omoge·n ei e basò il coeffi,ciente annuo di morb~lità, quale media, a 7 giornate per ogni persona, poichè dalle cc Tavole dei trattati» la .m orbilità era risultata 6 per gli uo1nini ed 8 per le donne. Ritenne p,o i il costo di o.g ni giornata di malattia (pe·r cure m ediche, sia in casa che in osp.e dali, so·m mi n.i strazi.one dei medicin.ali, e.cc.) potesse essere di L. 3 e co.n clusie: «Se il costo giorn.aliero di u.n ammalato è di L. 3 ed il coefficiente di morbilità è 7, il costo annuale per ogni persona sarà di Ii. 21, ed il f abbisogno annuale complessivo salirà alla ragguar- devo1.e cifra di L. 21x30.000.000=630.000.000».
Senza dubbio il Co1nitat.o t ecr1ic-0 ministeriale è v·enuto a risultnti simili in hase a prem.esse che non si addicono nè alla nostra popolazione, nè aj nostri tempi. Gli studi statistici - sulla morbilità han.no un 'impo·rta·n za di primissimo ordine, e valenti cultori d·el1e discipline medi.che anche in Itali1a, qu,ali D.evoto, Leoncini, Lo.riga, Pieraccini e m101ti altri, con ricer<."he acc11rate e complete, h a1nno m~qso in ,,alore le rnoltep·l i.ci malattie che derivano d 8l lavoro, con misure profi.J,attich·e per fronteggiarle. P·el .so·ciologo poi e lo statista questi st11di hanno un'imp-ortan1a grandi~sim.a, ·POi.chè è anche 1sulla rn orbili tà che si. b.a.san10 seni p·reventivi finanziari. Nei riguardi della no..'3tra prom·u lganda l·egge sull'.azssicurazi.one obbligato·ri.a contro le m alattle, p1er venire a coniclusioni esatte dobbiamo riferirci speci.alm.e nte a stati~t.iche monbigene n.ostraùi in rapp orto• .a l co·s to o.diern-0 d.eù1a vita, che è quad ruplica to. La C.o·m missi.one ministeri:=.t.le, per la mancanza di dati statistici nostri uffì.ciali sulla morbilità in Italia, ha dovuto ricorf!ere a quelli "tr.arnieri ed ha applicato a n·oi cifre ottenute da altri popoli, da altre razzP, -che vivon·o in altri climi, hanno costumi diversi e diversificano d.a noi m·olto anche per indo.Je. Come è possibile ohe queste statistiche stra.ni-ere possano addirsi a noi e risolvere ad~gua_ ._ tamente i:n Italia l'assillante odierna qu·e stione 1
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SO(}iale? •
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E con ciò n·on entro in merito alle esperienze fatte da altre Nazioni in materia ;di assicurazione obbligatoria contro le malattie, nè dei gravi inconvenienti che ·da essa ivi s'incon trano. Anche dati statistici parziali nostrali sulle assenze per m.alattia, o~portur1,am.ente raccoùti da amministrazioni pubbliche, ospedali, scuale, coll ettività in giene•.re, che hanno per queste as. senze una registrazione speciale, potrebbero a.are u.n buon esito nella valutazione generale. Nei te1efoni d·eJlo Stato su otto anni (19121919) p·el Co1npartimento di Fire.nz.e, ho f.atto riceirche e deduzioni eu elementi di statistica per La morbilità. Ebbi pure occasione, per ID otivi di servizio,. di raccogli-ere elementi del gene·re in .rultre Sedi, di -cui riporto quelli ottennali per aspettativa da infermità (1912-1919) e quelli dcl tri·ennio- (1917-1919) per altre assenz.e da malattiia precedenti all'aspettativa e che non ·diedero luogo .alla medesima, ecc·etto p·e r 1a Se.de di Rom.a,. di cui mi manca.no i diati. Il oontributo oompl1essivo de•lle sin.g ole Sedi, si basa sru personale di ruolo ·di .ambo i sessi e di ciascuno a parte. P.er l'intero pel\S-0male femminile di ruolo le assenze 1da malattia, con relativa media individuale, sono anche II'ipartite tr.a maritate e nubili. Pel Compartimento di Firenze presento elem.e nti statistici ·di morbilità di. un p eriodo otte:nnale del oor.sonal e di ruolo e fuori ruolo (avventizio) ·di ambo i sessi, .a titoJo di confronto .anche .annuale. La media morbigena d~l sesso maschile e di quello femminile, 1e di cui .con,osoenz.e sono molto scarse, può .dare un valore non disprezzabile, trattandosi di un personale m1olto n11meroso ed adibito a mansioni .assaj svari.ate. Il num•e ro com'J)lessivo osci·11a tra 2663 e 4358 unità lavorative .annu e, di c11i oltre la metà è rappresentata dal ··s esso femminile. Gli uomini sono ad.detti a servizi diirettivi ed in sottordine, si_a .s edentari che ad .aria Jibera; alcuni anche di notte; a mansio.n i tec11.iohe, .a·m ministra ti ve e oontabili; vi sono operai v.erificatori, apparecchiatori e riparatori meccan.i ci ed all.ievi in offi.cina ed al ml1ltipJ-0, g.iuntisti,, gu.ar rlafili, fattorini, commessi ed ,aJtri agenti di fati ca. La loro età oocill.a tra i 21 e i 60 anni, con media tra i 30 ed i 40 anni. Le donn.e fanno servizio diurno ed a turno di notte (quelle di r.ommutazione) per lo più sedPntario, movimeritato ~ fatiieoso. H·anno mansioni ammintstrative, contabili e di datti1
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SEZIONE PRATICA
lografe; per la commutazicme: direttive, da soTve0liJ.nti e te.efoniste urbane ed intercomun.ali, accettazione, pers.onale di fatica. 11 servizio ·di commutazione si .esplica in locali, n·ei quali, in alcune Sedi, le con·dizioni igien :che lasciano non poco a desiderare. Il nume110 d elle unità lavorative a ruolo degli l1omini e del1e donne (s11ddivise .annualm-ente i 11 ma·ritate .e nubili), che hanno far.nito la materia di studi.o di otto .anni (1912-1919) n·ei va i Ccmpartimenti, sono riportati nelLa T avola IV. Pel Compartimento di Firenze le stess.e ri• cerche di statistica morbiger1a, cui si è ag.giunoo .a parte quello ft19ri r1101o, anche diviso per sesso, son-0 indicate nella Tavola V. . Il personaJe è ripartito ogni .ann? e oompl·essivamente per ·numero:
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sione, e l 'impie.gata, .a tempo determinato dalla Jegge, passa v.a .a ruolo. Da un .anno e mez~o circa1 con modifica di rego1amento, rul peifoo.n aJe femminile di nuov.a assunzione - chiama to ausiliario - .sp·etta.110 solam·ente, ogni aJRno, 15 .g i.o.r ni come .m assfuno p er malattia e 30 peT congedo. Alla visita medica collegiale di .a ssunzio[le, di queste .a u sili.arie, ·si è ag.giunta qu·ella di irevisione, doipo un anno di tirocinio (che attualmen te., per a lcune, si prolu.ng.a an·c he di altri sei mesi ), per ·elim:Ln,are que1J.e che, per le ·m utate condizioni gen.eTaJi ·organiche, dimostras:sero ·di non .avere la ·f lesistenza sufficiente .allo speciale servizio, .affine ·di evitare che diano all'Amministrazio:ne uno scarso ·rendi·m ·ento e, nello stesso tempo, non si pregiudicasse ir.rep.arabilmente la l•oflo salute. · Le prime tre tavole, per un period'O trien•n .ale Personale fuori ruolo Personale di ruolo . . donne (1917-1919), .riportano · annualmente le aissenze uom1n1 uomini donne Anni da m.a latti.a e .la media indivi·d uale· moubige21 61 111 1912 • • • 62 na del p ersonale a rt10Io, diviso per sesso in 98 111 69 66 1913 • . • ogni Comp.a::rtimento, .e.cc. 115 102 112 191 ·~ • • • 105 La I tavola registra numericamente dati sta,. 82 70 157 1915 • • • 127 tisti.ci sulla morbilità, che non ·diede J.uogo al35 87 161 1U16 . • • 127 1'.rusp ettativ:a per m ·a lattia. 167 25 , 94 1n11 . • • 14.S La II tavola riferisce sola.mente sulle ieifre 94 . • 149 166 19 1918 • delle assenze e media annuale per l'aspettativa. 156 23 162 1919 • • • 148 La III tavola dà comples·sivamente il numellnità lavoro di tutte le .a1s.senze da malattia. (della I e ratjve ottenII tavola) e la media· glob.ale mor.bi.geina indinali • • • • 932 790 1144 364 viduaJ·e. Il personale maschile e f.emminile fuori ruolo La IV tavola tratta le unità annuali lavoraè considerato da.I lato arrur1inistrativo giorn.a tive divise per s esso, e delle dorine, tr.a mariliero, ma Lavora in modo cor1tinuativo. Quello tate e nubili, in otto anni (1912-1919), n·ei IJi.. a niolo durante le 90 asse~ze e qua·l che volta guaJr.di ·delle .assenze ·da aspettativa per infer.a'1 che per più tempo, "tra m.alattia e congedo, . mità coo medi.a individuale globale p er tutte perrepisoe l'intero stipendio. Se continua ad le Sedi. e~c: ere assente per motivi di salt1te è messo in La V tavola c.pmprend.e solamoote il Compar.. a~n ett"'tiva per infermità; e lo stipen·di-o si ritimento d-i F~renze in un p.eriodo· otten·n .ale dnre rli d11e t~rzi o di metà, se-oondo gli anni (1912-1919) e p ermette un confr()IIlto d·elle asdi s"rvi·1 io p · e.c: ta ti, con l'ag.gi11.n ta ·d ell'intero sen ... e .annuali e c.omplessive da malattia, ·oo.n cn ro-viveri di gnerra. m ~ dia i nd ividuale tra personale idi ruolo ed avventizio ·e per sesso. Q11e~ta a~pettativa dl1ra al massimo due anni. do~o di che si può essere radiato dai ruoli. Per La m·ateria di stu·dio della •p irima tav·ola ?\11. s11ccede che aspetta ti ve simili si ripetono si nota che la media individual·e .annuale e più vo1te, dato che basta i:nterromperle col ·r itrj·eninaJ.e delle a;ssenze pe.r mala tti.a è noterre11dere servi7.io anche p eir breve· temDo (povolmente aiumenta ta in e>gni .S ede per le dorune <'hi giorni o mesi), fare altri 90 gi-0rni ad inin iproporziron·e a qu·e lle degli uomini. Infatti, sup1era ovunque nel triennio· i.J ·d·o ppio, p·o•oo tero stipendio. ecc. meno a Firenze ed a Torino, è triplicata a GeT. e t c-,J efoni"te avventizie e completive percenova, e sorpassa iJ quadruplo a N.apoli. La pivano Jto stipendio &olo per 10 o 15 gio·rni di n1nlnttia, dopo co·mpiuto il primo ann-0 di ser- m edi.a generale mo1rbigena n·el trie.n nio, delle soJe assen.z e per malattia precedenti all'aspetvi.,io. Ad esse quindi interess.ava fare un nu.. tativ.a .o che non diedero .a qu-esta J.u·o1go, è per we.ro minore di aseenze. Il loro co.n ged·o annuo gli u1o mini 12.64, per le donn.e 32.93. d1 15 gi-0rni prima, fu poi portato a trenta. Qu e1sta media gen.eraJ.e .si riferisce .ad 8 Com~ T.. 'nrruolamerit.o delle telefoniste tuttora si fa p·artirrnie·n ti, . e~c.Juse Le Sedi ·di R·o ma, di ·o ui mi in ~eg1, tto a rigorosa visita medica. Però sino a 1 rnaggio 1918 non si eseguiva visita di revi- . man·c ano i ·daJti. 1
•
l L POLICLINICO
910 . TAVOLA
XXVIII, F ASC. 27]
[ANNO
TRIENNIO
I.
1917-1919.
Assenze per malattia (1) e media individuale nel personale di ruolo in ogni Sede dei Telefoni dello Stato e complessivamente. .
Assenze per malattia . SEDI
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1919
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Genova 1,775 7,938 2,359 9,307 2,420 6,680
8.91 35.28 12.28 42.30 12.94 33.06 11.38 36.88
Milano 4,054 13,013 4,352 12,501 3,872 11,176
12.82 30.90 13.94 31.89 13.08 29.64 13.28 30.81
Napoli 2,719 11,026 2,785 12,846 2,682 10,428
16. 18 69 .78 16.98 80 .28 16:55 66.42 16.57 72.16 7 .78 17.80
Venezia
8.74 24.97
6.83 14.37 14.26 21.08
Torino 1,361 4,7-71 2,811 6,959 1,937 7,658
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11.26 23.68 15.67 24.03 12.14 22.46 13.02 23.39
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..... <13 O.O@ .cd~·-·..... 'd ,.o ;....
13.37 32.02 21.20 44.39 15.10 35 .43 16.55 37.2
Palermo 1,604 3,614 1,810 5,469 1,467 3,461
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MANCANO I DATI
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Fi1·enze 1,667 3,955 2,336 3,989 1,798 3,504
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' Compartimento Roma \ I Bologna 1,445 4,889 2,290 5,860 1,646 4,536
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1919
1918 Q)
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I Q) 1
Media individuale morbigena annuale .
652 2,892 1,011 2,261 1,228 3,038
7 .15 14.98
7.89 19.25
9.78 23.27 10.29 19.57
6.79 17.43 15.08 28 .62 14.61 26 . .fl 12.16 24.15
Media di 8 Assenze per malattia Compartidi 8 Compartim-enti . 15,277 50,798 19,754 59,192 17,050 50,481 menti. • 10.49 30 .15 14.77 37 .19 12.67 31 .46 12.64 32.93 (1)
.
Precedenti all'aspettativa o che per numero non dettero a questa luogo .
La media morrbi.ge na nell'anno 1918, nel quale infierì pandemica l'inftu·enza, è suiperioTe in tutte 1.e ·S·edi sia per gli u·omini .ch e per le donne. L.a m·oobiJità media tri.enrnale 'raggiunge 14.n per .g1li U 0miini re 37.19 per le donne. N eil1
1
1
l' a nn.o P·r ecedente (1917) si ebbe 10.49 p·er gli uomini e 30.15 per le donrne, m entre .n ell'anno auac·e ssivio (1919) la m orbilità m'edita individu ale fu 12.67 per gl.i uomini e 31.46 per le , donne. 0
II.
TAVOLA
TRIENN IO
•
1917-1919.
Assenze da aspettativa per infermità (1) e media individuale del personale di ruolo in ogni Sede dei Telefoni dello Stato e complessivamente .
•
.
.'.:.
Assenze da aspettativa per infermità
Media individuale morbigena annuale . 1917 1918 1919
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•
1917
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indi·vi duale morbigena triennale (2)
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Dir. Generale Roma
351 2,617
compartimento Roma
76 17,849
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Bologna
-
510 2,658
4,120
770 20,824
349 2,436 " 44 3,087 495 i,181 2,432
~,529
20,204
4.21 23 .06
2.52 'Xl .88
2.31 39.96
7.80 39.30
5.05 39.63
0.40 23.38
6.65 32.19
3.43 24.45
-
14.65
0.51
9.03
1.213 10.2.5
14.95 -
36.32
4.58 33 82
1.53 28.36
(3)
·725 4,121
-
85.51
3.34 24.92 3.23 17.78
I
Firenze Genova
-
Milano
1,263 6,456
Napoli
-
,,
Palermo
,,
Torino Venezia
Assenze da aspettativa da infermità di 10 Compartimenti .
-
7.07
858 6,883
883 13,399
730 11,942
3.99 15.33
2.83 34.18
2.46 31.67
3.09 27.06
166 5,302
-
31.51
1.02 33.77
0:84 29.10
347 2,887
8 .71
0.21 11.81
1.69 12.28
0.63 10.93
4,142
30 5,756
686 4,411
-
22.02
1,769
5,043 . 45 2,588
12.47
0.15 17.38
3.46 13.40
1.20 14.42
2,864
-
4.88
-
-
-
-
-
0.59 26.99
3,480 ~
3.34
7,991
3,36i
-
-
76 1,409
526
-
.
•
-
1,998
-
Media n ei 10 Comrar2,534 43 820 1,772 67,238 6,627 62,576 timent1 •.
•I
.
25.29
24.90
3.23 2.5 .34
18.36
1:97 23.84
(l) Escluse le assenze da malattia precedenti all'aspettativa o che per numero non dettero a questa luogo. (2) Pel Compa1·timento di Roma è di due anni. _ _ _ _.........._
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-------
[ANNO
XXVIII,
27]
FASC.
Ne ila 11 to.voLa~ ohe ri'po·r ta ·l e asse.nz·e per a:Spett.ativa da infeir.m ità, mancan•o le unità 1.aV'Oil'.'1ative de[l'aTuno 1917 1p·el Compartimento ·d i R.oma, il quale ec·oelle n ella media morbigena indiviidruale del bier;in.i.o sucoossivo, dando gili uomilni 5.05 e le ,donne 39.63. Nel trieTuilio le altire Sedi osci.1-1.ano tTa 10.25 e 29.10 per le donne e tra O e 3. 43 per gli u omini. Per gli uomini la media individuale deJ trien . . nio, in b.as e .ai dati naccolti, è di 1.97; per le don.ne 23.84. N ell'an1no .1917, non ·Co11-0scen1d'O.si l·e unità annua;li in aissegn.o del Compartime. n to di Ro, ma, non è stato po·ssibile ottenwe 1a m ·e dia · complessiva individuale in merito .aJ•l·e n1ote aS6efil.Z.e. Questa però nell'.a.n n10 1918 è 0.59 per gli uomini e 26. 99 p·e r le donn·e ; nell \ann.o 1919 risulta 3.23 p.er 1 pirLmti e 25.34 per l e .altre. Nella III tavola so·n o conglob~ti j risw1tati singoli per Sede. e generali .delle due p1recedenti tavole, cioè di tutte le .assenze. Noo ·sono p·erò riportati que11i della Direzione GeneraJ.e e del
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TAVOLA •
911
SEZIONE PRATICA
Com1partim1e·n to ieti Roma, no.n e.ssend1omi lll·Oti i d,a ti statistici (Ve·d i I tavt01a) e per .a;spettati;ve, ·essendo .i n.co·mpleti quel:li .d,eJil'anno 1917 (V.edi II tavola). _ Le ·m ·ediie. gooerali .s i b.asano quindi au otto S'e di (e&cl:usie qu.eille di Rom.a, il di cui C.o mpairtimento s'Uperr:a per media mo.rbige~a tutti g·li altri)• ' La medJia tri·e1I1nail.e ,degli uo·m inf ·è 14.08, qu.ellla ·de~ donne è 53.30. Il Comp•arti1m ento di Napoli, pel personale femminile, dà una media individuale del triennio srulle i3Js·s enze ·oo·n :g lobali ·di ma:lattia 101.26; .s e.g ue .G enov·a con 65.24; Boacigna 61.73; Milano 57.87;j Ve.nezi.a 42.51; Torino 33.99; Firienz.e33.64; Pale1Imo •30.18. Pel p1ersonaJe maschile è Bo,l ogn,a che con 19.98 dà u·na. m.edia :ÌleJ. triennio· suipe1r i.orei alle a ltfle ,Siedi. ,S:égue Napoli con 16.91; Milan.o 16.37; Fi:r.,e nze 14.30; Genova 12. 91; Venezia 12.16; T·orin•o 1.1.49; Prulermo 8.52. Per la pa;nd1e1mia influ.enzale, l\am·n o. 1918, come già ·si è notaito·, dà nel .p•er so.n ale fémminile I
III.
.
1917-1919.
TRIENNIO
Assenze globali per malattia e per aspettativa da infermità (J) e media individuale del per= sonate di ruolo in ogni Sede dei Telefo.ni dello Stato e complessivamente .
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Assenze globali per malattia e per aspettativa da infermità
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Media indi viduale morbigen a triennale
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NON SI RIPORTANO I DATI PERCHÈ INCOMPLETI
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Compartimento .Roma
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Bologna
1,794 6,825 2,334 8,947 2,371 8.657
16.60 49.80 21.60 67 .77 21.75 67 .62 19.98 61.73
Firenze
2.162 5,136 2,336 6,421 1,874 4,913
14.60 30.75 15.67 38.68 12.65 31.49 .14 .30 33 .64
Genova
1,775 11,302 2,359 17,298 3,278 13,513
8 .9J 50 23 12.28 ·78 .62 17.52 66.88 12·. 91 65.24
Milano
5,317 19,469 5.235 25,900 4,602 23,118
16.81 46 :23 16·.77 66.07 15.54 61.Sl 16.37 57.87
Napoli
2,719 14,506 2,785 17,889 2,848 15,730
16.18 91.80 16.98 111.79 17.57 100.19 16.91 101.26
Palermo
1,604 5,383 1,855 8,057 1,8t4 6,298
7.78 26. 51
11
Torino
1 361 8,913 2,841 12,715 2,623 12,069
6. BB 26 .8.{i 14.41 38 .46 13.24 36.67 11 .49 33.99
,,
Venezia
6!)2 2,6i8 1,011 4,259 1,228 5,902
6 .79 22.31 15 .08 53 .91 14.61 51.31 12.16 42.51
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8 .95 36.78
8 .52 30.18
8.84 27.26
Media neAssenze globali di 8 gli 8 Com· ,C ompartimenti . . . 17,384 74,152 20,756 101486 20,638 90,200 parti1nenti 11.81 43.05 15.21 61.50 15.21 _55 .34 14.08 53 .30
5
•)
(1} Riporta la somma delle assenze delle Tavole I e II.
maggiore media jn.dividuale morbi:g1ena nei sin. g-OJ i Oomp,arti·m e·n tt. . Negli l,l-Omitn1i nl()n è P·01ssi1b ile farre un serio confronto :po-ichè le m .e die1, nell'anm.o 1918 e n€l sucoes·sivo, comprem.dono U·n num.e·r o supe.riore per alct1ni millitard .con·giedati rit·oirinati mal.ati, e che non .ripresero servizio ciivile. 1
I
DeigJ.i elementi statistici 1oitten.uti dalla IV ta. v ola - di cui i tre .a nni ultimi sono rip·o rtati (pro- S'e d·e e conglobati) nie[la II tavola ·_ si n10ta,, im b·ase .ari.e unità di lavor.o, un .a;umen.t o progressivo annuale di eisse in ambo i s essi. ~ rim.archevo3:e ·il maggioir nùmero de lle d1onne marj tate j.n o:gni an·n o : n-e,1'1 ' anno 1·912 €:rano 1
912
[ANNO
IL POLICLINICO
110 e n.e l 1919 r ag.giungevano 557. E le .assen ze per malattia, coin I.a m.edta. morbigena annu ale tr.a mari tate e D.I1.lbili, ·s u'Pera anche Ja ·p roporzione .dehl·e unità indicate ·p e·r le maritate, speciaJlmente n e:g li ;Ulltimi tre anni, ch·e è rs tata eccessiiv.a·m ente .a-sce.nsi-0n.ale. Infatti la me·dia in,d ividual·e morbigena p eir l a so<la aspettativ.a da infermità delle m aritate r11eJI'a.nno: 1912 risul ta 20.48; ·0 scilla· nel quinqu ennio succe.S'sivo tr.a 29.29 e 41.86; nell'anno 1918 è di 64.23; ne[l'.a nno· 1919 dà 64.76. La me.. dia ottennale morbigena d elle ·coniugate è 49.19. In ipiioporzi 011e le 1d1o:nne nubili dà.n no un a m·edia morbig1ena di .aspettativa da inf·eTmità bassissim.a poichè, .p er Jo ·stesso p.e.riod-0 -0.ttenn a le, è 10. 44. 1\fa 1anch·e in ,q uesta categoria nubili .s i è avut-0 un aumento pl'ogressivq, dato ch e 'l a m edia m·o1rbigena ·d ell'anno 1912 fu 2.95; nel qumquennio suoceSiSivo, .a umentando quasi .annualmente, ·r ag,g iu.n:gle il massim·o n·ell'anno 1918 <!O.Il 19.47 e scese rnel 1919 .a 15. 93. P er gli uomini fil numero delle a·spettative com·p1essiive d a inlfermità in t utte le Sedi n on 1
1
1
1
1
1
~
XXVIII, FAsc. 27]
è affatto rimarc·h evole. L a media ottennale inr dividualie dà 1.4.JO e·d os~ illla poi n·ei vari anni tra 0.81 e 1.68, raggiungendo solamente nel1' ann.o 1918, la media di 3.09. Ne.Ila V tavola le ricerche ottennali nel Compartimento di Firenze danno quale coefficiente di m-edia morbigena co1m ·pJ.essiva p el personale maschile .a ruolo 11.56, pe:r q uello fuori ruolo 9.25. È accentuatissima però la proporzione m edia morbigien.a individuale nie.l person,ale f emminile c1i ruolo oon 32.84 in confronto di qi.1e·l lo fuori ruolo eh.e è 13.67. · Nella medi.a i11divi1d1u ale moirbig.ena in ciascum .anno .se n ,e gli U·omini si risoontra nel primo e t.erzo anno (1912-1914) quasi hl dop·p io negli .avventizi .e nel 1913 e 1914 fr.azioni di unità, s11p·eriare n1el personale di .ruo~o, nell'ultimo quadriennio, n€i singoli anni, è in q1Jesti maggiDre di varie unità. N el personale femmin1le è rimarchevolissima la differen zia annuale, tanto che le do.nne a ·ru'Olo super.a no in alcuni anni la med:La morbi-
IV. 0T'.J"ENNIO 1912-1919. Assenze annuali ed ottennali per aspettativa da infermità e media individuale morbigena del personale di ruolo, diviso tra uomini, donne maritate e nubili, in tutte le Sedi dei Tele. foni dello Stato.
TAVOLA
1
•
Unità annuali di lavoro Donne
..... .....d
ANNI .
so
.
cd ..., ....
p
~
s
1912 .
•
.
•
.
•
•
•
.
•
1913 .
. .
•
•
•
•
.
•
19l4 .
•
•
,
•
.
•
•
•
1915 .
. .
•
.
•
. . . .
1916 .
•
•
•
•
•
•
•
•
1917 .
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
.
•
•
•
•
•
•
. 1919 . .
;:;
cd
-
1918 .
..... ..... ,o
+:>
.
~
.so p
~
Q)
+:>
cd
.... Cd s +:>
J-4
-
1,492
2,218
4,286
212
1,344
1,819
1,628
275
1,752
•
1,855
390
•
•
1,997
•
•
•
. .
•
•
.
1,320
146
•
•
.1,320
•
•
.
.
p
Donne
...,
·--
Q)
cd ..., ....
....... ,o :::s r"
M
cd
s
;;:-
4,568
•
o
d
2,253
110
E
;:;
869
1,066
.....s::
.....
.,o....
1,547
•
E lementi complessivi ottennali
_,
•
.
0.81
20.48
2.95
7,269
1.68
29 .35
4.frl
8,407
12,464
1.37
39.65
9.27
1,691
8,772
12,574
1.C»
31.89
7 .17
1,757
2,186
11,426
17,824
1.17
29.29
10.14
445
1,834
2,584
18,628
25,192
1.26
4t.86
13 .73
2,159
518
1,744
1,772
38,274
38,964
0.82
64.23
19.47
2,188
557
1,663
6,627
36,075
26,501
3.09
64.76
15.98
.
13,478
2,653
.
13,138
gena dJella metà ed anche ·dei d·ue terzi di queJ.le avventizi e (fuo·ri ruo!lo). , 1
La d·u r.ata gJ.ob,ale m·edia individuale d elle assenz.e p er mala.ttia neJ peTS()nale telefonico, d~ante ii! trienni·o, è per gli uomini 14.08 e per le d001De 53.30. Il coefficien•t e di morbilità maschile, a,mmesso •
....
-
Donne
.....
-
Q)
ndividuale morbigena
~ e ii ·i
Assenze
19,716
•
Media individuale ot128,121 140,356 tennale . • •
l .40
49.19
10.44
6 dalla C-Ommissi10ne Ministeriale, in raipporto a.id ell.ementi di Statistica s traniera, verrebbe col nostro studio, che si b.asa su una m edia di oltre 2000 unità lav-0.r atiye annuali, più che a raddop piarsi (oon 14.08). I1l coeiffi~iente 8 di morbilità f emminile della stes'Sa Commissione, in relazione .ai nostri eJ.e.. menti di statisti-ca, che abbiamo .desunti sa
IANNO
XXVIII, F ASC. 27]
913
SEZIONE PRATICA
V.
TAVOLA
1912-1919.
OTTENNIO
Assenze per malattia e media individuale annuale ed ottennale (1912=1919) del personale di ruolo ed avventizio, diviso per sesso, nel Compartimento di Firenze. Q.
. . Assenze per malattia
te
.
le ~
ANNI
Personale di ruolo
•
.
a e
.
.
Personale fuori ruolo
. i
•
Uomini
I
o li •
n
Personale di ruolo
Personale fuori ruolo
•
Donne
Uomini
Uomini
Donne
Donne
Uomini
.
•
•
.
•
326
2,578
•
•
. .
670
•
.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
.
l 912
•
1913
•
1914
•
. . • . • .
1915
•
•
.
1916 . . 1917 .
•
•
1918
•
•
•
•
•
1919
•
•
•
•
. .
•
Donne
..
~
.
~
•
Media individuale morbi.gena
.
"
199
610
5.25
23.22
11.33
10.45
4,266
296
1,1~
10. 15
38.43
9.36
15 09
558
3,745
857
1,019
5.31
32.26
10.42
9.87
•
1,526
4,762
681
973
12.01
30 .35
11.77
11 .75
•
•
2,128
, 6040
239
829
16.75
37 .56
7.96
11.51
.
•
2,162
5,136
139
1,249
14.60
30.75
8.52
14.38
I·
I·
• I·
I•
. .
2,336
6,421
100
2,100
15.67
38 .68
6.82
•
1,874
4,913
140
921
12.66
31.49
7.82
•
E lementi complessivi ottennali • . . . . •
11,~0
37,861
2,651
8,886
.
Media individuale ottennale . . •
32.84
22.00 14.05 ,
~
11.55
•
9.25
13.67
•
m1edia di circa 2250 unità lavorative, in egual periodo, sarebbe più .che sestuplicato (con 53.30). Bisogna però subito rilevar.e, p er quest'ultima cifra, ohe mail.ti fattori hanno contribuito a rendeva eccessivo nel C()(IDp1esso tale coefficiente medio annuale di mo.rbilità nel nostro personale femminiJe. La prima causa è da ricercarsi nel·l e diverae condizioni famigliari tr.a maritate e nubili. Nella tavola IV si osserva che D·e lle mruritate la media per la sola aspettativa da infermità in un ottennio è ·circa cinque v-0lte maggiore in proporzione della .m edia n elle nubili (49.19 nelle une, 10.44 nel le seconde), e la proporzion.e d ella media m o.rbtgena .gen·errule &1l!DJu1ale n-0n varia tr:a le un·e e le .rultre, come ooan-che esiste rimarchev<>le differenza nelle assenze -da malattia, che però n·o n diediero luogo all'indi·cata .aspe.ttativa. . Inoltre, oss·erv.ando i :risultati di media morbig.en·a, sia tTien·n .aili che annuali, iriportati neJ.1a tavola III, notiamo nel per.s onale femm.inile di cias-cuna S·e de una osoillazi·one numerica acoontu·atissima niella maggioranza d·ed Comrpar ti1nenti. Si è perciò in.dotti a formare quattro gruppi tra de varie Sedi, in .ci.as:owno dei quali entrano un-0 o più C-0mp.arti.menti. I~ media morbigena si differenzi~ di poche 11nità in ciascun gn1ppo, ma riesce imponente tra il 1° e_d il 4° gruppo, ed è molto sensibile tra g.li al trl. t11n a.
-
6
n
1
Nel 1° .gruppo si trova il Co1m partim.ento di Napoli con 101.20, medi.a morbig,e na indivdduale trienr1ale (.e per ci3Jscun anno: 91.80; 111.79; 100.19) . Il Compartimemto id i Roma, peir quanto è stato già n·o tato, fa parte di questo g r 11ppo e forse con numero an·che maggiore di unità gJobali ·di media morbigen.a. ' Nel s econdo gi:rup·p10 - . che si diff.erenzli.a .daJl primo tra 35 e 44 unità m orbigeine - si trova Gen.ova con 65.24; ·Bologna 61. 73; l\1i1Ml!o 57.87 (per anno l'un Compartimento: 50.23; 78.62; 66.88; l'altro: 49.80; 66.77; 67. 72; il terz.o: 46.23; 66.07; 61.31) . Nel terzo gruppo - 1a 1differ.enza d:al ·se.condo è tra 15 e 23 unità m<>rbigene - .si ha Venezia c-0n 42.51 (e per ogni .anno: 22.31; 53.91; 51.31). N.el qu·arto .g ru1p po - che diff.erenzia dail prec;ediente tra 9 e 12 unità mo.rbigen·e - prend1ono p·a:rte Palermo 1coin 30.18; Firenze 33.64; T onin-0 33. 99 (e p·el 1° Compartim.e.n to annu.ru1rr1ente: 26.51; 36.18; 27.26; p·el 2° C-0·m pairtim·e nto: 30. 75; 38. 78; 31.49; pel 3° C·ompartimento: 26.84; 38.46; 36.67). E si n-0ti anche ohe le unità zavorative femrn.inili ann.u ali in assegno nei diversi Compal!"timenti non sono in proporzione numerica con la media m .o rbigena delle Sedi indicate ·nei gruppi.• lnf.atti il m aggior numero medio .annuale a • l'Uolo in .assegn.o nel triennio è dato da! Compa:rt:imento di Ro.m .a con 500 t1nità lavorative, segue Milan-0 con 400, Torino 330, P.aJiermo e 1
~14
Gen.ova ciascuna 215; Firenze 163, Napoli 155, Bologna 132, Ven·ezia 1-05. Nè vi SOOlo tr.a d1ette 1S·edi .rim·a rchev·oli cause intrinseche ·ili s•ervizio S'P1eoiali o di .a;mbien t:i di 1av.oro o da aJtre ciroo1stanz,e lo.cali, eoc., ohe avessetro potuto influire i.n .m1ertto ail..le comstatazi.oni fatte, ·s ulla media morbigena superioll'e in un C1om·p artimento più oll!e n ell'.aJtr.o, e vdcev·ersa. Ma nemm·eno ·si· ·riscontria una certa reilaziione di med~a m.agigi.ore ·m orbigena tr.a llna S:ede, in ·cui è no.t orio un più ..gr:riaivooo Javoro del peroon a1e f emmin1l·e di commuta:zitone , ohe in ·a 1ltra, in ·Cui il .s1e·rvizJ.o è meno intem.so, eoc. Infatti a Mi~a.no, R.om.a, Gen1ova detto servizio .r iesce più .faticoso ·Che .a N.apoli, Vemiezi'a , I~olo•gn.ai, nè in quie&te tl'e u.1tume. .Sie di i!l 1a. v·o ro di .c~<}mmutazi.one è ·siup·erioll'e a quello di Torino, F.iremz.e e Palermo.. Ebb·en1e, sono i Comp•arti.m·enti di I'~aip1oli e Roma che ·eccellono ·s ulla medi.a morbi.gena su tutti gili. altri; l\ilila·n .o, l.ab0iri.·osiss6.ma, è l'ulti1na nEil 2° •gruppo, · infieriore nella media indivictuale morbig·en,,a an·c he .a Boiliogna. Olt;r;e quindi aid am.m ·ette1I'e, 1q;uale coeffi c1i1enlte di maggiio:ve m 011bilità, qUeiliLo sulle condizJ:cmÌ famigliruri .con•s tatato nelle maritate, esisto1n 10 altTe ·cause·, p1u re importaniti.. S·enza ..dubbio riesce ad .aumentare l·a mredita n10irb~gena I '.inefficace e .deficiente so:rvegttanz•a medico-is.pe.ttiv.a, sia dail lato. igdooico dtell Jravoro, 0h·e p1eir i·nadeiguato cont:rio1l·o sul persor1iaJ.1e ·da tosi 1amrnalato o che trov.a vasì in .asp,eittativa p1e r in fermità. Il servizio . sanitairio nei Telefoni, che non ha un ·m ·e dico eapio,, si .esplica :in Sedi di Comp.arti•m ·enti, eccetto p·ar Bo·l ogn.a, ·da un :Ls·p ettore 1sanitario con u·:q..o o più medici fi·d·uciruri pagati a visita, ·c he lo ooppJ.iscolilo, •ed i.n S•e di rr.nin ori .sol:o :da qu,esti ultimi. I[ SetrViz1o ·degli uni e degli .altri è soll!amemite p1er vd si11e· medi.co:fie.cali, 1na aV1Viene però spesso ch·e, per ragione di 100001.omja, ' non 1si esegu.on10 J.e n1eoess·airi1e visite di contro1llo a m,alati fuori Go·m une ·e 1s p esso nernm:eno n ell·e S·edi, quando si debba v.a Jersi d1eii m.e.di·ci .fiduci a ri. Inf.atti in m1olti oaisi l'Amministr.azion.e sii c001Jtenta del -0e·r tificato del medico curante, cihie viene rimesso dall personale malato, ·e lo stesso procedimento può fare trim1estraJmenie ·cthd trovasi in a:spettativa per inif.eirmttà. Ed è così che il oontrollo s.anitamio manca od è inadeguato. Quesito nul1la ima>o·r te.r'e bbe qu.ando si pio tes·se faro assegnam:ento ·SU•lil.a p·erfetta oorrettezza n ei lavoratori. Ma purtroppo im. ogni cl.asse' ·si risconrtrano, in questo c·ampo, simulazioni, ~correttezze e speoulazionri indeco·r ose. 1
\
1
1
1
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[ANNO XXVIII, F ASC. 27J
IL POLICLl.N ICO
1
L 'ultraventenne ·esp~ri·en·za nell'ambito della legge su.gli inf.ortuni ne informi! Un 'altra causa imp·o rtante che influisce sui.l numero di assenze per m8Jlattia è :nappreoontata d~l fattore economico. . Infatti l'esp.e rienz1a e1seguita in varie oatego. . . ·rie di imp~eg·ati e lavoratori ha prov~to che quan:do qurulcuno, assentandosi dall'ufficio, perde l'ind1ennità 1gi-0·rnali eria, è intell'essato, illn caso di 1nalattia , a limi.tare l·~ a'81Senze all·o stretto necessario,. In tall c1aso l 'intemesse 1diell 'iri·dividuo ooàlima coll'interesse ·dell'Aztemda. Ma quamdo l'in.dJivtduo c-0ntinrua .a peroepi1re durante le assenze l'intera paga, o quanto men.o una congrua in·dennità, vi.e ne a mancare per lui l'i:nteresse ad u.n .a sollecita ri:p.resa d'el lavo.ro, ed anzi un sen•t imento e.g-0.istico può spi11gerlo a p·rol·u ngrure le a:ssenze o[tr.e il n.e·ceis1SaTi-0.. Questo si veTifica in special m-0d& i11ellle do.n ne, l•e ql11aJd .appir:ofittano 1detll'occ.asione .anic.he per ·d·eJdicarsi per a1ouni gi.oirni (nei casi di aspettativa anche ·di mesi) alle fac. cende .dom·estirche. La prova di quanto si' afferma si tvov.a neI fatto ·che i·n tutte. lie c11aS1sli. e..cate:gorie iil persortale dii ruolo, o com·u nque benelficato da un ' trattamento speaialle in ·caso .di malattia, d;à. un,a m·edia id i a 1s senze peir m .alattia n,otevolmente .superiore .a quella ·deJl 1lerson.ale avv1emrtizi-0, privo o quasi di qualsiasi benefizio .economie.o per malattia. Ciò dimostrano .a;ppunto i dati :vegi·s trati suJla V taivola nei rigiu.ar.di ,dre.JJ.a m~di.a individu.aJe :mo.rbigena dell 1Compartimemto1 1cLi Fi'renze, i.e di cui asS'enz.e p·e r mala.ttia ·s ono riparrtite annualm·en·te, sia per sesso che. per .categoria, tr.a ·p ·e rso·n1ale in ru·o.10 € fuoird ruoJ.o (àvventizio). 1
1
'
.
1
1
Dal complesso dell·e .considerazi,o:ni' .s i può dedUJITe: 1·a media individ'l1ale m·orbigem.a glob.ale del pe·rso·n ale m3Aschile a ru.olo, di 14.08 in tu.tte le Sedi per un trie•n nio, è .stata in quella di Firenze~ per un periodo ottenna·l e, di ,.11 .55, e per egual ·p eriodo nel perso·n ale fuoTi ruol·o di 9.25. Si poit rebbe quindi ritene1re·, _a titolo . di buon coefficie·n te medio individuale morbigeno . unitrurio, la media delle tre indicate cif'I'ie, ~he è 13.60. P ie r J,e donne, pil'ocedend'o ne(lla stessia valutazione , si dovrebbe ottenere una media tr.a 53.30, 32,84 e 13.67, che .d à 11n coefficiente un.jtario morbigeno di 33.27. . Que1s ta media individuale moil"bii.igen.a fiemminil,e p11ò ess•e re s.uscettibile di dimia11UZi-one, con lJDa s01rvegtlianza. ig-ienico....sandtaria oomrplieta., per cui non credo si possa errare riducendola ancora di un terzo.
•
•
\
(ANNO
•
XX VI ll,
F ASC.
•
SEZIONE PRATICA
27J
I coefficienti (.ruindi di media morbigena nost. ale., in base a qual.li del mio m iQ d e&to \Studio, p otrebber o essere ris.p·ettivamente per gli uornini 13.60 e per le donne 22.18, con una media d' ai11bo i sessi di 17. 89, e cioè due volte e 11iezzo s upea:·iore al coe.ffi cie'l1te unitario 7 della Commissi-0n1e Ministeiriale. La diari.a giornaliera no.n potrebb e ·esserre inferior e .a L. 110, ·e ci.oè a L . 17·8. 90 p1er i'n1ctivid.•u() a.n11urulmc1n te, ·che moltiplicata per 30;000,000, darebbe l 'en10-r.m1e cifra di 536,700,000,000. Un altro insegnamento ch·e eme•r ge ·dai dati raccolti in questa mia breve il'al.azd.one, ·e che dovrebbe essere tenuio presente n el1a ooonpilazione della tanto attesa legge sull'assicuraz·i ·J llP. obl)ligato1 i n. contrro le mailattie, è quello rE-' l é.. ti yo rli gTravi danni .finanziruri e di c:: .e1"Vizio cl1e "'i ve.r:ficano, se il cont rolùu me dico nion si con1 pie , sa ttam·e11te con unicità d'indirizzo, e ~pccial111ente qu.ando siia afficl a,to, .alao stesso medico curante. l ...e funzio11i ispet tive fiscali del)bOn·O eS<::1ere distinte 1ia q11elle curaJtive. Il cont1"01llo n.on llUÒ essere serio ed eif ficacje quan,do è fatto· p e.r l'lstitt1to assicuratore d a llo s tesis o m <dico c11rante, cl1e dov·r .ebbe g.odere anche 11 fiducia del suo cli~nte. « La fig111ra d el medico fiscal e ed insie1ne cuce rante è> un ibridismo », scrive Pangloss nel fa~cicolo 4.g clella Sezione pratica del Policlinico, anno 1920, ed aggiunge: « Non è po·ssibile che ,g o,da 1d•el1'a fitdu.c ia cc schjetta ed illimitata de.l 1Jrop·r:io1cli·ente q t1eJ cc medico che deve n.ei confronrti dello stes·s o cc rli·ente ess1ere 01culato, perchè questi norn ten« ti 1',ahuso. cc Le cl!11e funzi,oni, lra :fìsc·al1e e l·a our.rutiva, cc non posso1110 esse.re e.splicate 1da1lo stesso mecc dico 1~en.za scapito dell'un.o o dell'altro. Il cc cliente si troverebbe in confronto del medi co cc in istato di difesa, il medico in que1lla di so« spetto: du e stati d'animo che turbano il reci« proco rapporto di fiducia e di confidenza che cc deve sem.pre. inte:roorre'I'e tra m edico e clien.te. «,Se il medico attende solo alla cura, senza (( preoccuparsi della sua funzione fiscale, non cc provvede agli interessi dell'IiStituto assicura« tore, se invece. le occu·pazi.o·n i fiStca:li pir endon.o cc il sopravvento rischia di dan.n eggi1ar·e la sa. « J11te· dell'as1sicu1rato )). Gennai·o 1921. 1
1
1
1
915
OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE (~!VILE
D'IlVIOLA. Sezione ChiruT1gi1ca diretta dal pro·f. F. D'AGOSTINO.
Ascesso periappendicolare consecutivo a riduzione· di ernia inguinale destra, con inftam· mazione del sacco per il dott. AURELIO ANGELI, assistente. Non so se possa 1destare qual:che inteireisse una i"Lota, S·i a pur bir eve, che tratti di forrrne morbose già tanto studiate e tanto oomp1etamente deSicritte quali l'ernia e l'aipp1e ndicite; però, essendo .ca1)itato a1la Iruia personale osse.rvazione un ·caso di ernia ing11inale ·destra, con in.f iammazione del sacco, la quale, dopo essere stata <ridotta, ha dato un ascesso p.e'fliarpip endicolare di cui sembra poter·si ,stabilire con ce1ctezza la ·diretta d~pen.denza cauS'ale dai.la primitiva affezi·one, ho creduto ·d i fa.ne •cosa no111 del tutto in11tile ri11nen.do e p'U!bblic.and·o la s toria clini ca clel paziente da me. 01sservato, con al•c11ne co11siderazio1I1i emeT·g enti dal oaso.
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Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari dell'~stratto dal " Policlinico,, - Sezione Medi~a . 1~20 - della importahte monografia C. EcoNoMo: Sull'encefalite letargica. Coloro che desiderano averne copie mandino cartolina-vaglia di L. 6.40 all'Amministrazione e la riceveranno subito in porto franco e raccomandato. C)
Il giorno 16 di gennaio 1921 veniva traiS1portato nella nostra S ezione tal Trafog.li Pasquale cli anni 55, da Im ola, bracciante, con diagnosi di ernia strozzata. La storia anamnesti ca scritta in base a doman1de, per quanto era' poc:1sibi1e acc11rate, è Ja segnente : Figlio di ignoti, fi1n dall'età ·di sei anni fll adottato da 11.n a. ifanniglia di contrudini e visse con ql1esta, fa cendo la vita d·ed -campi. S:p,o sò a 26 anni 11na donna sama, dalla quale ebbe quattro fig li ·di cui tre moTirono ~n teneira età di malattie acute; u.n a ·sola figlia è tutt'or a vivente e sana; la moglie mori di febbre 1p·u erp,e rale, 1dopo 1'1111ti,ma gravi_d anza. Il n ostro pazi ente, che continuò sermipre ad 01ccu.paTisd. nei lavari ·di C8;m1pagna. facen.do· i~ bracciante, non ebbe mai malattie ·degne d1 1D.ota· all'età di 22 anni si fratturò la ·g amba sinistra cadendo da un carro e peTciò d ovette tenere il letto in os1'.)edale 'Per 60 giorni, uscendone poi completamente ristabilito. Non ha mai sofferto disturbi che potessero d.argli l'imtpressiofle di avere um ttunoTe erniario n1eJlla s11 a giovinezza e do1po; 1a sua mermo~ iria (che sembra ben conservata, per quanto l'intelligenza sda molto 1primitiva e la s·u a pis iche quasi infantile) fa risali:re a soli cinque o sei mesi, prima del suo i1ngresso in 0 1S1pedale, il rico1rido di una tumefazione alla :Pegione in1g ;uinale de:stra. Tale tumefazion·e. ·C·h e era perfett·amente 111clole1nte, non im.p.ediva al 1p ·az:iente di aideim1pi.ere ai .su.ai lavori benchè, duTant.e q11esti, si facesse più evidente e 1più .gros1sia, fino a raggiungere il voJ.11me idi ·u n puigmo d'uomo, scendendo ad o·ccupare l'emiscroto del lato corrispon1dente . II paziente ne otteneva faici1mente la riduzione mettendosi in decubito supino, con le •Ooscie flesse sul bacino e aiutandosi spe.sS,o con una lieve ·compressi.one manuale. In questi ultimi tempi ha però notato una difficoltà insolita nell·e aperazio1ni di riid'Uzione del tumore che, in 1uo.go di conserva·rs!i faci1e e in1dolente, 1
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IL POLICLINICO
avveniva inve·ce solo dopo lunghe prove, seguite Sl)€.SSO ·d~ forti dolori addominali. La ' .difficoltà neilla manov:ra di ri·duzione è andata poi ogni giorno aumentan·do tanto che, da due 1sietti·mane a que.sta parte, non è s tato più •p o1s1sibile al tnostro paziente di ottenerla altro ·Che •mo•l to lentamente durante la .n otte e, a qu.anto sie mbrta, non in totalità, poi·chè ha potuto osservare che- lo sicroto non 1Si1 riduceva fino al volume tn·orimaLe, ma restava piutto·sto girosso per qt1anto di consi.stenza molli1c·cia. T·r .e gioirni fa son·o incominciati ·dolori vivi, sorti acutamente in· corrispondemza del tu1m ore ernirurio e irriadianti•s i a tutti i quadranti add.o•m inaJi ,· dolori che •co·s trinsero in letto iJ paziente co.n vomito abbotn·dante insorto d11e v.olte n•ella giornata; vomito ohe si riipetè, pet· quanto m .eno abbo·n dante, nella gior.nata ·SiUICceis•s iva, unito a co1n·a ti freque.n ti e a sing?iozzi; i dolo·r i però si erano un poco atten~at1 a11cihe perchè , peir quanto oon molta fatica,. eca . stata -possibile al paziente un·a s oarsa enns1s10ne ·d i grus .d1al r.etto.. Da ie'Ti l 'alvo· è completan1enrte •chiuso e continuruno i conati ·di vomito e il ~i n ghiozzo con eim.i ssione di s1ca:r.s'o liquitdo sct1ro. In questi tne ulti·m i gi.orni l'ernia no.n s[ è ri·dotta miniimamente. _-\l momento del SllO :imlgre·S's o lo .stato de.l nostro rumm·alato è grave, 1m ·a non allarmante: un trupido esame g.enerale· .de1gli o-r·g·ani n.on fa rilevrure dati · interessanti degini di e·s·sere riferiti; esiso giace .sul ca:rrello in de cubito sulJino tenen·d10 le cosci•e flesse sul bacino·, volto :~offerente, pallido com·e t11 tta 1a 1sru.nerftcie ·vt1 , tanea ·' il ipoliso è fìrequente e debole ben.chè :n on . aritm i·co. Un tremito .scuote ·SP·esso il ·COI'lpo d1e l g1.acente che .diJ. tl'latto in tJratto si la·gna 'Jer lln eis acerl»arsi impr.owiso dei dol01i e tende a portaire le mani sul bass.o addome. Quivi la re1gione i·n gllino-scrotale ·destra è o:ccu'Pata da una t111mefazi.one obliu n.g·a, 1d.el volume ·di una testa rl.i feto a terr1' ine; su di essa 1a cute è SIPo·s tabile e di colocito s1ct1ro. Le ·mani abbracciano ·comoda>mente tutto il tu;m orie ·che si 1r:hleva così di consistenza .mo'1:licci a, elastica e alla pal1pazio1ne dolente; non modift:cabile di volu1m1e al1a ·co1mpre·ssione lenta e 1prolungata, non fa .per cep.i:rie jn corrispondenza della 1srua base se.gn-i dd ( ingolo .stroe;zante e ·u 1n a leg~era compresisione. esercitata dalla man.o che abbracicia il fondo ,del tumore, provoca 1i.n tI'U,m.ore di .go·rgoglio, senza darie la senzazi.one di anse ohe sfugga;n.o ·per rientrare nel oavo a1dclomJ.nale. ldim c13:tra11·do ii1vecer co·n evide"n7.a la perfetta j1J'ridu·cib1ilità del contenuto ernia·r i.o. 1
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C'he il tu·more i11 q11 estione sia costituito ·da u:n ernia viscerale è fuori dub.b io : i ·precedenti anamn.estici, i disturbi accusati da.I p·a ziente. l'insongerre degli ultimi fatti che n.e hanno ag' gravato le condizioni e i1l rrupido esame praticato son.o dati suffi ci.enti per IIlon lascia.ire addto a d11bbi di sorta su ciò. Qu·anto alla causa determinante la impossibilità 1della iiduzi·one n el cavo a,d1do1m inal·e; la sci.an·do da .p arte qu.e1le eventualità che senz',altro sembDamo poteiris,j scartare nel caso noSltro, come i oasi di irredt1 cihi.lità pe1r ecce:ssivo voll1m.e ·dell'ernia ·in totalità o in una delle sue pa•rt.j, per stasi fe1
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XXVIII,
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FASC.
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cale determinata da p·a rali-si dell'attività peristaltica o da disturbi ·dig1estivi, e venend·o alle priinichpali e più p1r-obabili evenienze; p1er primo veniva fat\o pi run1mettere co·m e meno probabile lo strozzamento poiichè non 1si era in presenza .d.i uno dei ben noti tumori tesi e induriti tanto .da non es:sere modifi1cabili iper forma e per volL1me e e.la non pe·1·:n·ettere altro che difficiam·ente ·di esser.e abbra·0ciati alJa loro ·base, come si fa nelle .m anovl'e di Taxis. Più cliffi.cile cla escl11d.ersi era la l)O•S·sibilità di un 'ernia cieco-colica ·da 1scivolamento, irrid11oibile a causa ·delle aderenz.e r1at11J'ali col sacco, anc..he peI'lchè tale ev.entualità poteva beni,s sirno essel!'le concomitante a t1n pro.cesso infiam·r natorio del .saicco stes·s o e ·delle a11se .erniate. Se non che, non volendo trascurare i dati forniti dalle sta.tistiC'he sulla relativa raPità. di tale re·p erto, (ch·e. io ebbi campo di 0 1sS'e~rvare una sol vo.I ta in questa •stessa .s .ezione) e d'altra parte pen1sar1do ·che la irr:ifducibilità dell'ernia .stessa, come lo stesso paziente .ci aveva affer~m.ato. datava solo da iC'irca dieci o ·dodici giorni pr~ima del suo -ingresso in os1pedale, ·mentre che in precedenza gli era sem1p;re rtt1sieito assai .facile idi faT ri,e ntrare il ·contenuto erniario nella, ·cavità ·dominale; naturalm.ente si era tratti n.e,l la convinzione di essere in prese·n za di 11n'.ernia in1gu~no--scrotale con in.fìamrmazione ·del saoco er nriario e i rrildu1ribile p1e·r a•de renze infiammatorie ·contratte ·dalle n.n c:e int.e·st i·naJ.i con la parete del sacco .stesso. L'atto .orperativo venne da me eseguito di l1rgenza previa iniezion.e· sotto c11tanea di M.A.S.1S. (Za.m bellet.ti) ·p er anestesia gen.erale. Preiparato ,co·nveni,entemen.te .iù cnm100 orp.e ratorio asettico, si cond.uce ·I 'incisione classica dell'ernia in.g11in1ale, pr·o·l unga.n1do un poco il taglio sullo scroto; divi·so il cellulare sottocutan.eo e allacciati i vasi sa1nguinanti, viene messa bene in evidenza l' rupone11rosi 1del gira.n 1de obliquo cih e si incid·e aiprendo così la parete anteriore ·de·l ca.nale inguin ale. Pro ce1den.do, vien.e ruperto il gus cio cremasterico c·h e, essendo in llno st\;lto di lieve iperemia, ha ·ront1ratto a.derenze e.on gli strati sottostanti, e i·n tal modo si m .et-tono a;llo .scop·erto gli elementi del fnni 1colo e il sacco peritone.ale che è vol11:min c so e rirpieno 'Cli anse palpllibili dall'esteirno. Con forbi ci si inci·de ca11tamente la parete ·del sacco stesso, ·prolungando p.oi l'incisione ve·rso la .sn1a base e constatando in tal m·o1do ·C"he non esistono ·strozzamenti da 1parte <leJ.I a · porta d'e·r nia la qi1ale anzi lascia con faicilità rien•t!T'atre n.eJla cavità .del'l'a,d.dom.e il tratto di te1nt1e che trova1si vicin·o ad eB1s·a . R~dott8 in tal modo la narrte ri.du·cibile .del tratto di inte.stin·o erniafo, il sacco resta an.cora occu·n ato da un'ansa che ha contratto con la ~1 1 a parete a>derenze tenaci le qi1ali si st<l Cr.Fi no ('a1Jtam.ente e con non "PO·che dtfficoltà, per 'riu scire a le d·e,re il meno possibile la ·p arete delJ>anis a stessa.. Leintrumente adunqu.e si I1b era in tal modo 11n'ar1•s a cli g i11nale per un tratto di circa 3() cen 1
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SEZIONE PRATICA ,
timetri, iperernr<·a e coll a superficie lievemente ooochi dts,p osti a co1p pi.e, a tet.r adi e a cate;ne ricop erta c1i scarso essudato .siero-fibrinoso; più un numero consi,d.erevole di co1ibaci•Jli. ansa che però non aippar.e in alcu1n punto ne1Jeco11·so post-operativo. - Il paziente migliocrosa ta o perforata, vitale e ben sanguificata, ra questa vo·l ta ·r rupidrumente: s·comparso 11 pervia ·ai .gas che subito la distendon.o pasvomito, scomparsi i dolori addomin·ali, l'alv.o sando ir1 essa dal tratto di ansa sa.ina cui essa ritorna .p ervio ai gas .e alle feci, la tem1peraè seguito. L'ansa CO$Ì libera,ta, cer,ta deJ suo tn ra si abbassa rapida1mente e p.r.esto si ha stato di ·pcrvi·eta e integirità, vien.e ridotta nel- apiressia ch e s i mantiene, fin dalla terza 1· ~tddon1 e e i.1 sacco, libero dagli ele·m enti, vie- giornata, costante, 11nendosi a polso, valido, ritmico. 11e e·s ciso alla sua base, ·p revia a llac1ciatura. L' o·p erazione si co.m.pleta chi u·den.do l ' ad1dome · Si fanr\o in seguito ra.de me·dicat.l11r e fin·ohè con u11.a p11 astica alla Bassini. il 27 .febb•r aio viern. tolto il drenaggio. L a ferita Decor ,·o JJOst-operatorio. - Il pazie11te, sio- ha tenden za. alla gran u.lazion.e e si cicatrizza, ster1ut.o con iniezioni di canfora, migliol!'a no- ·d hiudendo·si perfettamente dopo 11na ·die·cina di .giorni. Il paziente intanto ha m igliorato tevolme11te dopo l'atto oiperativo; i gas vengonotevolmente il suo stato gene rale e si è potuto no e1r1es~.i 1ibeTamente e i·n terza giornata quin·di di 1n1ettere g11arito il 19 marzo. an1ette a11che una certa quantità di feci, l'a.ddorne non è dolente, lo stato generale buono. Non e il .. caso di• insi.s tere s •ul modo di insoir Per~i~t e l"Prr) la feb·b re che si agg·iTa sui 38°, gere di lln a scesso ·peritifiitico, poich è si sa elc.vando.si qualche volta ·nel p·o1meriggio fino ai 38° e G decimi ·con l'emissioni matt11tine che e·?SO trae la sua 01rigine da una. infia1nmafino ai 37~. Tale andaJmento della tem·peratl1ra. zi.one primi ti va del proce.sso vePmiforme. L'anohe si u11isre a poJ.so abbastanza valiclo e fretica concezion e, che ri.conosc~va la ·s ed.e prima q11 r.n•t e , }1e1r sist e dn.f 16 al 21 gen·n aio; po] l.enta111e 11•1c I.a tem.peratl1ra ·si fa 11orma•le pen-si- del pro.cesso infiam.m atorio n el cie·co, è .g ià da ste11do tn Jr c1al 25 al 30 gennaio. Il 31 .gennajo tem1po· lasciata .d a parte, p·oichè il gran.de nusi ha i1l1ovn,m ente 11·n picco lo .rialzo te:rrn.1ico , 1nero .di interventi ·preco ci h a dimostrato che 11nito n dol ori a.iddominali .forti, n1 eglio Jocn,lizzn bili n 1ln reg·io11.e •pre-apipendi colare, con lie-· nella gran maggioranza dei casii è proprio ve mrtroriSlIIlo. I dolori si .calmano .cogli orp- nel I'app•t3ndi.ce ohe deve ve.dersi la sed.e di orilJiac ei, l'alvo sii vuota con qualche difficoltà. gine -d el pro·cesso ·in·f iammatori·o·. E 1con 1c iò si coi cli st cri, le condizioni del paziente sembraè fatto gi;ust.izia. sommaria delle deinominazioni no migliorn1re .sie non chè il 3 febhir aio lo coglie di tiflite . , o infiammazione limitata al cieco imvrovvisam ente un brivido di freddo con felb(Albers 1838), tli paratiflite o infiammazione })re altn e rlolore al1la fo ssa iliaca d.estra. Questo stato di ·Cose però anc.he questa volta non del cellulare peri cecale ehe dav·a qa.po a racsembra essere ipe.rsistente e il n ost1·0 ammalato colte purUJ1ente della fossa iliaca; di peritifiite t~ra avanti, bene.f iciato da qualche clistere e o in.fìamrrnazione del peritoneo vicino (Menièreiniezione ·di e11cloipofisinia an·cora per vari giorGrisolle dopo il 1800) inte.se com.e fOO'Ille mo·r ni; Re non che hen presto ricomincia la febbre, l'alvo c::i chiuid e, r ompare il vo1mito; l'a·ddom e bos e p.r imitive. Le mem.OTie delJ'ameT.ican-0 RedivP11ta mieteorico e la dolo·r abilità si lo calizza ginal Fitz su 257 casi, di aJppen.dicite p1eLrfoalla fo~·sa iliaca d.estra, dove incooninri·a a derante (18186) e di Mac Burney ch e pro.p one il linear~ i l1na lieve bozza ·d·o.l entissi·ma all a paltelf"mine di appendicite (1889) metton·o. in giupazi,onc a s111pe·r fi cie lieveme'!lte iperemica co·n suono ottuso. La ferita oipe-ratori a intanto s j sta luce l a noz.io·n .e1 delJJle .1esioni ~niziali aipp1enè perfetta1m ente chiusa per prima. dicolari, e sono :p.oi convalidate dahle oss.erva.c:;econdo atto operativo. - P.revia iniezione 'zioni di moltissimi .e uropei (Trèves, Talamon, sottocntan ea di H. 1\1. C. (Abbott. ) pe·r anestesifl .genrrale (pratica~a d.i1.e o-re pri·m a) il ·p a- Dieulafoy, Quénu, SoI1!11eniburg, Kelly e1d altrl) ziente viene rioon1dotto sul tavolo operatorio: fra i qua~i C-0rdero che s11 20,000 neioro.sco.p i.e incisiion.e paT'airettale. r ome per la ricerca d·elda l1Ji con is'l1ltate n ·ei gabinetti ·d·i Anatomia J'apnenrli re in corri C"1por1denza della .b ozza dePatolo·gica di Parma e di Bol ogna, non pillò ~oritta. Tn ri~o il ce1lulare e il ·p iano musco1onotificàre neanch.e un caso di tiflite 1primitiva. aJponeurotiC'o, giu.ngo al 1peritoneo 1P·arietale che trov-0 iinfiltrato, ispessdto; a..uertolo cautaL'auipendicite è ·d ata da un'infezion°e primimente pe.r via. ottusa, pen.etro in un1a ·cavità tiva d:ella m11cosa e d el teRsuto adenotde sotto... ascess11a1e ·dalla qu.a l e fuoriesce in abbon,d anza 'P'llS bianco spomco , ·denso che ha odo:ne di mt11co1so ·dm pr.Olcesso. vermicolare ' ra'Ppresenta.to da uno strato retifomne r icco di fo·l licolj coli. P ·e.n ooranido poi col ·dito e1n tro la cavità sii rn1ò .constata~e ch e Ja raccolta è 1ocaliz.z ata linfatici che rispondono a lla. cau,s a infiammafra la parete adtdOlffiinale, ,il cieco· e la pri1ma to•r ia (Q·u én1u , Pil[iet ·e Co1stes, .stredey e Lenorzione òi colon ascend ente ed è ben ·delimiroy, Letulle) i·nsieme al si stem.a linfatico deltata 1d a .sal1de a;derenze neritonea:li; ' no·n si rie- . l'intero ·o·rgano (L eturrle e W ·oirmberg). A se~1 oe a palpare l' fl.J)lpe111dire, nè il ·p us ch1e fuo riesc.e contiene bran·delli di quest'o!'g·an·o, nè ·conda .de.Il.e varie ta·p,pe id i tale processo si ipo sronareziond fecaili nè gas. sono distinguere l'appendi.cite parietale (TalaCon l'atto operativo mi limito adunqu.e a anon) , l 'rupipen1di cite suip!)urata, la gangrena , . svuotare l'ascesso periappen1dical·are e a d'r e- forme tutte seguite da 11na reazione più o na1T'lo con garza i odofo:rmica. n1eno accent11ata d.el P·eritoneo, dalla semplice L'esarme mtscroscopico del pu s, colorato al iperennia e dall•e aderenze <!on formazione di hl·eu di Loffler, fa osservare nrumerosisiSi·m i 1
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es::;udato di natura d iversa (da quello siero.fibrinoso a quello p11rulento) fino alla perito. ·n i te genieifalizzata . L 'infezio.n ·e, che può anche avvenire per via ematica nel corso di una gastrite, di un'angina, ecc., è il più spesso di • origine intestinale. Per spiegare .come questa infezione trovi i1ell'appendice il terreno favore. vole per l ' impianto primitivo in e.s sa, si è per1sato a corpf estranei, raippresentati srpecialn1e.n te ·cla CO[p·roliti; ma in verità (Tala>mnr1) t ali ca11 se meccaniche no·n sono che au·sili arie all'infezione che è in·vece la causa ·essenzia1le, e possono s,a pratutto in.fluire quando ooclt1da110 meccanicarn.einte l'appendice, in mod·o da trasforim arla in una c.avità chiusa favorendo lo svil11ppo dei ge1"mi .secondo qt1anto scrisse Dieulafoy fc he riiconobbe nell '~p1pendicite cc ••• la con seguenza d.ella trasf01rmazion.e ,di u.n a parte del cana:le rup pendicolare in una cavità chiusa, nella q11ale si elabo-ra un foco.J aio d'infezione e d'intossiicazion~, dovute all'esaltata vdrule·n za dei ·n 1icrobi imprigionati». " Senonchè tutti i Chiri.1rgi hann·o potuto constatare che il ·più delle volte l'infiammazione si ha in apipeDJdici 1p erfettam.ente pe-rmeabili; e. il freq11ente localizzarsi .aell'i•ntfezione in qt1es to organo è clovuto sopratl1tto all'abbondante suo t.e:ssuto linfoid·e che fraiprpresenta l'ottimo terrer10 di cultura per i germi che in nu1mero· maggiore si trovano, allo ,s tato ·di atten .11 azio·n e, nel liqui1do di s.ecr ezione ristagnante n el•l o stretto 111me appendicoil are; l'esaltarsi di CJ!lùeste c11lrture è certo favorito da ·m olteplilci caus.e quali possono essere la tensione che s.i stabilisce· nell'o!'gano obliterato, · i traumi, i calcali, .i corpi estranei e, come nel caso qui lìreso in esame, il passaggio di gerrn.i gicì per 1
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l oro stessi virulentati, provenienti da un altro punto rlel canale intestinale.
Sulle ca11se eh.e più s·p ecial:mente hanno valore n·e1lla rproduzione degli ,s,tati infiammatori del peritone.o, è i nte•r essant e vecle.rie una molto chiara esp·o sizione del pro·f. D'Agostino, nel suo lavoro cc Considerazioni su tre Casi dii occl11si one da acctde-nti erniari» (Rivista Veneta di Scierirze Me11iche, a·n no XXIX, fas,c. X, 30 rmaggio 1~12) nel quSJI.e è anche preso in esame il caso :iJn ,cui un' a..nsa infiammata ridotta porti nella grande ca,rità le note .de ll'irnfiammazione acuta dando di conseguenza una peritonite reattiva circoscritta o generalizzata che riconoscerebbe quindi come ·momento causale una diffl1sione o trasmissione direit ta de1l ipiro·c esso dal peritoneo visceTale delle anse ridotte. Ma nel nostro c·a so, ·come ho già 1dimostrato, le · rose sono avvenute assai diversamente, e·, ricapitola·nclo l'insieme dei feno meni che si sono potttti osservare , ·dovremo ammettere che il 1
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paz1e11te, g·.1a cla tei1111po affetto da ernia in.g·ui110-~cro tale volu llil11osa, sia col co11 tillluo e arduo lavero dei eampi ohe con le frequenti ma.no v re di rìduzion.e, abbia ueterrni·nato quell 'i nsieri11e di ·cause meccaniche alle quali le pareti c1elle. anse intestinali erniate e del 1sa.cco peritoneale hanno r·isposto c0Jl'ir1iia1umazione. 'l'ale proce·s so infiamcrnatorio non ecra andato oltre ai f eno1meni e·m atoig eni di ip.ere1m ia, em.i grazio·11e ,dei leu·cociti e cJiapedesi con consecutiva for1r1azio n e di èSsudato siero-fibrinoso e ai fer1oi:n.er1i istogeni interessanti il foglietto parietale e quello viscera.le de lla sterosa p·eritoneale e;l1e avevano così ·dete.r1ni11ato le ade1rer1ze e le briglie per 1e quali u·11 tratto cli ansa de.l digitino, lunga cir~ca 30 ·C1e11timetri, .e ra r11nasto incarcer~to e com.p resso entro il sacco. Le briglie e le aderenze, l 'infiltrazione de}le pareti, gli inginocchiamenti ha·n no poi .deteirminato il l'istagno e la consecutiva viruJ.entazione dei rt1i·cro·rganis1mi inte s tinali in quel tratto, ne·l quale venivano così a ripetersi le condizioni della cavi! lÌ cliiusa. Il primo atto operativo, liberar1do l 'an.sa intestina·le e riponen clola ne1ll'ad·do1n e, l1n. pern1e ~ so i1uovamente il passaggio del contenuto enterico ed 11a, atlo stesso tempo, permesso il Lrasip-c>.rto dei geami (virulentatisi nell'ansa erniata) lungo il lume iutesti11ale dig iu110-iliaco fino al cieco. Q11ivi l'é11ppendice ha ri spos to con l ' ir)fia;1nmé.Lzione alla quale è conse,guita la peritoni te lJarziale o ascesso periappendjcoJnre che, co me si sa (Ba·nti), oltre cl1e dalla pe1·f orazio1le può essere determinata, come è avvenuto precisamente nel caso n.ostro, dal pa ssaggio . dei germ i attraverso la parete quanido qt1esta, per lesioni gravi o Je.gg iere (disturbi circolatori, intìaimmazi oni, ecc.) abbia perduta la sua nat11rale resistenza con.tre l'invasione microbi ca. La combinazione dei 1dJu1e processi morbosi descritti e la dipendenza .eziol ogica qu1 dimostrata n·o•n è stata certo osservata freq11entem.ente e i testi di patologia no.n ne trattano; credo qllindi che .debba essere interessante ed istr11.ttivo il presente caso, anche perchè mette i·n 111ce con e·videnza il fatto della pronta reazion·e dell 'app.endice ai pro,cessi infettivi, indipendentem-e nte da ogni altra. causa meccani.ca proveniente ,dall'estel'no o inerente a speciali condizioni interne. 1
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t Ringrazio vivamente il mio primario prof. I•'. D'Agostino che, dopo a.vere affidato a me .g li atti operativi dell'interessante caso, me ne ha perirness-o lo stttdio consiglian·domi di illustrarlo e di p1lbblicarlo.
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[ANNO XX\' III,
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NOTE E CONTRIBUTI. La cinconina può sostituire la chinina. Dott.
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GUIDO BINI.
Per quanto io i1on possa l)Ortare u11a serie di osservazioni sis tematiche, sia d al lato cli11ico, sia dal ·tera1)etttico, trni preme far rile·va.re, cor11.e impressione personale per l'esperie11za fatta11e, che il solfa to di cinconina può $OStit11 ire, 11ella ct1ra dei m alarici, i sali di cl1inina ordinariamente adoperati (bisolfato, llicloriclra to, ecc. ). Nella stagione endemica 1919 fui incaricato di condi1tvare j} .medico provinciale di Udine nella direzio11e dell a lotta antimalarica per ,la « })assa » Fri11lana, cl1e costit11isce zona malarica nella provin cia S1l1didetta. Esposi, in una nota comparsa sul periodico La Malariologia (n. J.l., 5, e del 1920), le condizioni nelle quali si presentano i risultati ottenuti nella campag11n, t11e qui brevemente ricordo: Nella «bassa» Fril1l ana, durante il 1918, aru10 dell'invasione austriaca, mancò qualsiasi lotta regolare nella popolazione civile, e colla liberazione delle terre invruse l'indi ce er1demico appariva notevolmente aumentato, specialmente per gli spostamenti di popolazione che il nemico aveva disposto nell'anno precedente : infatti, circa 6000 abitanti, in gran parte domiciliati nella zona fini tima a quella di malari a grave, furono deportati e affollati senza alcl1na difesa e lasciati senza ct1re appropriate in loca lità varie del territorio ove la malaria era più grave, si,cchè si inlfettarono estesa.m ente. r.,a camp agna n.ntima larica per il 1919 fu clov11tn impPrnin re su lla bonifica dei malarici, fJer defìcienzn clegli altri mezzi. · Ora, del q11;:i ntitati.vo di chinacei preannunciato, come bif'olfato e bicloridrato di chinina, una parte fl1 sostit11ito da solifato. di cin conina in tavolette da ctg r. 20, che pervenneiro alla Prefettura di Udine alla fine di ago,sto e vennero distri1b11ite ai ·v ari ambulatoci antiJinalaric! nei m esi di settemibre e dicembre. Debbo faT noto.re che in quell' e·p oca n·on si aveva a ·dis posiziorne che una quantità limi tatissima di bisolfato e di bi.cloridrato di chinina in tabloidi, m·entre vi erano ·suffi1cienti 1s·corte di bicloridrato di cl1inina, in polvere, forma poco adatta per la ·distribuzione 1su larga 1scala, tanto che i ta·bloildi di cin conina furono la'.I"gamente. adoperati. Complessivamente nei mesi di settembre e ottobre, in 15 dei 16 amb11latori dipendenti e che servivano ad una popolazione di oltre 30,000 abitanti, fl1rono distribuiti e consumati 1
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Kgr. 25.8 di solfato di cinconina di fronte a Kgr. 39.3 cli sali di cl1in ina (quasi tutti ir1 polvere) e che rni rist1ltò cons11mati solo parzialmente. P er ql1anto fosse sta to con sigliato di ado1)e1·are per i baml1ini il limitatissimo quantitativo di tabloidi z11ccU1erati di chinina (non si ebbe a disposizione che t1n solo chilogrammo di ciocc'o latini, cl1e f11 riservato per 1Asilo antimalarico di 1\Ia r1iago), pure per · la scarsezza stessa dei confetti mi risultò ··che i tab1loidi di oin.con:ima vennero dati anche ai bambini quasi 0Vl1nque. Debbo qui dire fr anca m ente che q11ando giunse la cinconina, io ero lm 'PO' prevenuto, sia per i possibili dist11rbi che alc11ni autori le attribuivano (sul sistema neTv·o1so, re51Piratorio e circolatorjo), sia per la potenzialità terapeutica, ign orando a llora le note di L. Rogers (The Brit. M ed. Joi1,rn., 26 ottobre 1918) e di Silvestri (R. Accademia di Roma, sed. orcl. 26 geillllaio 1919), tanto che pregai i merli.ci incaricati della campagna, clhe nella distribuzione delle dosi stabilite dalle tabelle di c11ra compilate da Dionisi, ne fossero sorvegliati gli effetti. Non si verificò durante til cor so della campagna a lc11n caso di · emogobinuria s11l quale provare la cinconina secondo l' esperienza recente dell'Ascoli. Nelle successive ind:lgini praticate nei mesi di settembre ed ottohre e nella prima metà cli novembre, presso i vq.ri colleghi, periodo ne l quale la m a laria suole esser e più grave, • mi co.n vinsi che non er a no stati notati di.s t11 rbi a.pprezzabili dalla somministrazione della cinconina, nemmeno in quelli che erano stati tTattati unicaim·erute coJla cinconina e J> er periodi lunghi. Circa l effetto terapeutico, io non. ·p otei far:e ·delle· ·s peciali indagini, s ia con controllo sistematico dell'esame del sa11gl1e, sia per quelle riguardanti la recidività delle febbri , ma certo che l'andamento g cnerale dell' enrlemid, laddove fu distribuita cinconina, non si com1)ortò diversai11.ente che laddove si procedette mediante la chinina, come esposi nella nota puJ1blicFtta in Malariolo~ gi a, una boni·fica precoce e intensiva dei gametiferi aveva potl1to ridl1rre jl numero delle febbri in proporzioni mode·s te. 1
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TERMINOLOGIA MEDICA. o di Claybrook. - Trasmis. :;ione cl,e i suoni cardiaci ~ dei rumori respiratori 8l1 tntta la parete nc1do1ni11a le, con la chiarezza con cni si a vT'ertono sul torace. Si riscontra nelle lesioni interne addominali, senza ferita esterna; <loY11to a presenza nel cavo pe ritoneale di gas (le~ione degli intestini) o di versamento sanguip;no (lesione di organi parenchimatosi). . Frd<'r·; ç ;. (Seg'no di)
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POLICLINICO •
Rl.V ENDICAZIONI.
SUNTI E RASSEGNE.
A proposito di un nuovo metodo per distinguere gli essudati dai trasudati.
MEDICINA.
Carissi11i o Policlinico,
Nel tl10 n. 24 di 1quest'anno, a .p ag. 832, hai eg r egia m ente riassunto lln lavoro di Larsen e Secher, pubbli.cato nella B erlin . J{lin. i1l och., n. 3, 1921, relativo. al metodo di Sochansky per distinguere gli essudRti dai trasudati, e b asa to s11lla ql1 a 11tità maggio~e o minore di cc. 0,5 1cli NaOH N / 10, colo·r ata con fen·o lftaleirìn, clhe ! cc. clel liql1ido org·anico riesce a scolorare. Ora., secondo eletto riass unto, una modificazione de.I m etodo cli Soch a n sk y è stata da me rudotta ta, .·determinan do· la quantitJà .di .so'l u. zion.e N a OH N / 110, 1che neoess.ita aig.giungere a 10 ·cc. ·di liqu•i1d·o organico 1diluito rpei:r virare .i n. rosa l'indica tore fe11olftaleina. Per sta:bilire l' esatta ·cronologia dei fatti mi preme ricordare che il mio metodo, sotto il titolo L, aciditrl apparente alla fenolftaleina degli essudati e trasudati, venne l)Ubblicato nei J.,olia Clinica et Microsc. nel marzo del 1912. E sso fl1 controllato e trovato buono per usi 1ici da .J a val (J ourn. de Phys. et de Pathol. dli11 , , . gener. , n. 2, 1914), da T osi (Gazzetta intern. di M edie., Chir. ed Igiene, ·n . 40, 1914); e dagli stessi Larsen e Secl1er (1. c. ) adoperando 1 cc. del li·quido organ ic.o e :soJuzionre NaOH N/ 100. E sso è riportato primo dei metodi differenriiali fra essudati e trasudati, chiamandolo ll echerch e par l'acidité apparente (si capisce, senza ·Cita rne la paternità) n ei Précis des examens de laboratoire dal Bard (Ed. Masson, Parigi, 3a. ed. , 1918, pag. 56).' I o non voglio inda~are se Sochansky pub·b licando il suo lavoro n el 1918 (Wien. Klin. W och., n. 18, pag. 493) abbia avuto l'inspira,zione del suo m etodo dal mio, nè se il suo sia clinicamente più pratico del mio (le viscere paterne potrebbero tradire l a serenità del gi11dizio), ma mi sembra p er lo m eno inesatto affe nnare che un metod·o pubblicato nel 1912 rappresenti la modificazione di un altro Pl1hl)licato sei a.mii dopo, nel 1918. Con saluti cordiali · AnoLFO MÀRTIRI. 1
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NOTA ~ELLA REDAZIONE. - N1e l riassumere il lavor~o d1 La:~en e . Se<!her non potevamo fare un esan1e cntico della questione per la verifica delle date .. L'im~ortanza del m etodo rimane. l\;Ie;itr.e r1n~raz1amo il collega Màrtiri di avei:ci informati come il concetto fondameintal~ sia st?-to suo, siamo lieti di far conosoere ai lettory ~~e, ~nche q11esta volta, il m erito d~ll a prior1ta d1 un ottimo procedimento tecnico spetta ad un italiano.
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·Sulla diagnosi precoce del rene grinzo. (Prof. SCHLAYER. D eutsch e M ediz . W ochenschr ., 7 ap·r ile 1921). Si tratta della d iagnosi degli stadi inizia li del ren,e grinzo n on in.f iamm a torio (n€fro1cirrosi di Aschoff: sclerosi benigna di Volharid) ~ tadi che clinicamente possono rendersi evidenti ·con cilindruria e alburnin11·ria ma s pre sso specia ln1ente nei primissimi tempi decorron~ i11 modo del tutto s11bdolo per quanto si riferi sce ai sintomi rena li diretti, influiscono però st1llo s ta to 1del sistema ·c ircolatorio, contribuendo alil a f0Tmazi.91ne id i un 'i·p ertornia costante e cli qu e Il a fonna ·d i ip e·r trofia cal'diaca che fi'no a 1.em·pi i·eicentissimi era •considerata tdio'P a tica. i\.mmessa la patogenesi da alterazioni vasali della scler osi rie nale ben.ign a (J ore1s Aschoff . ' ' I.ohlein) ; l'~.t\. m ette in evidenza i sintomi di 8.lterata funzion a lità del r ene saggiandolo con c1uei stirr1oli che ecci tano il sistema vasale con effetto co·s tante , sia i1e.Il' e1~erirnento animale ch e in q11ello clinico (sale, acqua, urea, corpi p11rinici). L'effetto dil1retico di tali sostanze, in indivi1dui in C'l li .si Sll'P'POD·ev.a una ·sicleros,i reniale in1cipiente ,f.u sem·p re eo.n tro1llato ooll 1effetto tenuto in indivi Liui sani. Ft1 ten11to conto della quantità complessiva rlell'11rina, della curva d'emissione e della concer1trazi ~ne delle singole porzipni. Complessivamente si notò: 1° una a umentata reattività di fronte al cloruro di sodio; 2° una aumentata reattività con curva della diuresi a tipo sclerotlco (.S1chlayeir) di front r, a l pasto di prova renale (caffè e carne)· . . ' 3° tendenza alla ritenzion e di azoto. Specificando: in seguito · alla somministrazione di cloruro di sodio fu osservato poliuria con peso specifico costante, m a i superiore ai 10-20 (negli individui normali il cloruro di sodio dà orine con coneentrazione aumentata, variabile, non aumentata per quantità). In seguito a lla so.mministrazione di urea, si ottenne · poliuria variabile, con concentrazione • fissa (non supe riore ai .10-20), ritenzione di N. (I r e ni 1sani rispondono alla somministrazione di urea com·e alla somministrazione di NaCl). L a som.m inistrazio71e di ooripi ·p urin.ici (diuretina 0.5 tre volte al giorno) con contemporanea dieta normale dette poliuria con a.scesa
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lenta e decremento lento, e peso specifico 'Va- giovani e si esplica clinicamente con ipertonia , rjabile, basso in rapporto inverso alla quan- mite talvolta unita a cilindruria e albuminutità di orina eme·s sa -- nicturia - (tipo scle- ria e il Clli rene è i1)ersensibile di fronte agli rotico della secrezione renale Schlayer) negli eccitanti vasali. il1dividt1i normali l'ascesa è rapida. Un secondo gruppo in cui gli individui di Alla somministrazione del past~ di prova età avanzata rispondono differentemente a serenale (carne e caffè) il rene rispose con po- conda della presenza e rnancanza di albumili11ria, spesso a tipo sclerotico con nicturia, n11ria o cili11dr11ria. I casi di ipertonia sempiù raramente, con uFine di concentrazio11e plice reagiscono come gli individui del 1° grupfissa. po, ma quelli accompagnati da albuminuria e I La secrezione dell'acqua fu variabile, in ge- cilindruTia ,si dimostrano irposen.s ibili di fronte nere mantenuta bene, talvolta anti cilpata, in aJl sale e all'acqua e i·p ersensibili di fronte ai • • • rari casi ritardata. c0Pp1• ·pur1n1c1. Nel primo gruppo si tratta di arteriosclerosi Questi rtsultati furon-o costanti negli inJdividui di età gio,ranile che presentavano iper- iniziale in cui sono attaccati soltanto i vasi tonia c0Etante1 e iJpertrofia cardi81ca, sempltice- mini~i, nel secondo gruppo di arteriosclerosi dei vasi renali grandi e medi. Con le prove mente, sia che questa fors se aocomipagm.ata da f1mzionali srurricordate si' posson 0 diistinguere albun1in11 ria e cilindruria. Invece negli individ11i s11periori ai 50 anni i 2 stadi e seg11i re il decorso di una sclerosi col mede im o c1t1adro. clinico (con alburrninuria renale: l 'ap1pa,rire di una iJposensibilità ·di fronte a'1 clor11ro di soclio iJndicherà ·che an·che i e cili n1d:ruria), il re11e rispose in modo 01pposto. Si notò iposensihilità pel' il sale e l'acqua, g·rossi e medi ·v asi partecipano al processo. iperse11sibilità ùi fronte ai corpi purinici, oli- Qt1este concl11sioni non devono considerarsi deg11ria con peso specifico aumentato (furon·.> finitive n è assolute, giacch è nella massima eBclusi tutti qt1ei casi nei q11ali la f11nzionalità parte dei casi 1na:p.cò la conferma anatomopatolog·ica della diag·nosi clinica. renale poteva esser infl11enzata da momenti extrarenali). barz . Le autopsie dei pochi casi di questo gruppo CHIRURGIA. morti per malattie intercorrenti dimostrarono Vescicolite seminale. un rene arteriosclero1tico in cui eraJilo a ttaccati i grossi e medi vasi. Il reperto anatomo Manifestazioni locali e generali. patologico spiega il comportamento di fronte (J. H. C1 NNINGHA]V!. Th e B os ton 'Jl.ted. and alle prove funzionali; le arterie scle:rotiche, .Surg. J ourn., 24 febbraio 1921). difatti, rispo11 devano male agli stim,o li vasali eccitanti. I me1dic i1 in, gener.e, conoscon10· ·p·o:c.o ·1e mtLlattie di qt1 est'organo, e solo in questi ultimi L'4.c\. non ebbe occasione di controllare col anni i chi rurgi hanno ad esso a·ccordata la doreperto anatomo . . pato1lo·g ico nesisuno· ·dei casi \· uta attenzion.e. IJ Fulle·r ha ·s critto molto suli quali si erano dimostrati ipersensibili di • fronte al cloruro di sodio, però numerosi esa- l'infezione go11orroica focale delle vescichette mi mi1rroscQ1Pici fatti da Monkeberg sui reni seminalj rapace di produrre il Re11matismo 1godi individui che avevano presentato in tra vi tam no:rroico1 la qu~le jntfezione il Belfì.e1d di Chicago ha paragonato all 'iDJfezione' gonorroica iip~tonia sem•p 1i·ce e che ,e rano rs tati saggiati anni or sono dall'autore con somministrazione {lelle tube Fall.op1p iane. E di que·s ta pre1cisadi lattosio a cui avevano risposto in modo si- ment.e, che v·o·g}iam·o 'occ1lparci, non .p otendo passare neppure fugigev olme·n t.e in rasseigna mile, che alJ a somministrazione di cloruro di sodi·o, ·dinnos.trar:on-0 la presenza id i alte.r azioni tutta la clinica ·delle vescichette .s eminali, il arterjoscl.erotir-he dei vasi miJnimi, fatto ql1es1to che sarebbe pur mo1to necessario an.che per gli che ha anche 11na certa importanza teorica esercenti spe·cialisti . Patologia Cilinica. - lTna uretrite anteri-Oll'e, perchè sta a dimostare che l'ipertonia mite e costante non ind11ce sempre, nel rene, come spesso gono ooccica, nell'e•s ten·dersi in su, può ammetteva Romberg, t1na a·lterazione che si attaccare la ·PT·)Stata, i dotti ·eiaculatori, le vees.plichi clin•i camente con albuminuria e cilin- scichette seminali, il dotto d·efer.ente, l'e pididruria, ma ·ohe le alterazioni sono molto più dimo, tutte i1nsomma le vie genitali. Innanzi lievi e possono esser a.d t1n a orchierpididimite ble11orragica dobbia. . rese evidenti soltanto con mo pensare che tutta la via è sit ata pe rcorsa mezzi diagnostiici ,più fini.. Riassumendo, si possono quindi distinguere dal pròce ~so infamma torio, co·m.incian,do dald11e gruppi di sclerosi renale benigna: un l '11retra p.er finire a1 testicolo, e l'inf-eri.ore ha primo gruppo a cui appartengono individui toccato dove più, ·dov.e meno, ma sempre tutte 1
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le tappe del ca·m mino. Mentre, pe1'ò, le altre se·s sl1ale (erezioni penose, spermatorrea n otsezioni {lell'ap·p arato ge,n itale maschile possotu rna, emis·si-011e ·di s perma comrnisto a sanno gl1arire, la p·r ostata e le vescichette semigue) q111ali cli solito si ·o.ss,e1r van o in nel1rastenali, è di sc11tibile se, una vol~a infette, po,s san.o nici. Molti fattori entrano n eJla sindrome n1ai rag·gi11ngere la r estitutio ad iritegrum, per« ne11 r a stenja sessl1ale » : per ò 11011 ))isogna dichè le vie di us.cita natural e dei prodotti inme11ticare, per 1'01)voirtuno trattamento, le alfian1mn tori sono n1ol to 1_)iccole e inco·m ode. Per- , terazi0·1'" 1 possibi li concomit::lnti del \ "eru Mon tanto taJ e rit enzione dell'infezione, che p11ò tan11m (il così detto 1cuore ses sl1ale) e delle vespiegare il i· icorre·re .periodico cl e·Jl' epididimi te, s cichette seminali, ·da· contir ollare anche quansi accoro pagna a di sturbi clini ci locali e ge- do ·dall'ana1nnes1 possa non rjsl1ltare un'infenerali. zione gonococcica. I neurastenici sess11ali mi~')i"ntomi l ocali. - 1° È i1na secrezione uretrag liorano m ·olto, q11ando vedono ce ~'sare una le spesso ·r emit tente, talvolta persiste·n t e a lu11sec rezione llretrale per siste11te ch e 11 l.1mil ia go, an•che per ann i, .cl1e viene attribu ita ad u·recoime malattia segre1a e lj -o bbliga a r icor.r ere t.ri te e .non éede ad a1cuna tera·p ia lo ca le, forcontinl1amente a l m ,e,d i.co. mando ùa disperazione dell 'ammalato e del me.Sinto1ni gerierali. 80110 le localizzazioni dico. L, esairnei ·d el1la rproista ta e delle vescicole inetastat]ch e partjcolrurmente le ma11ifestazioni seminali clalla via del r,et to e l'esame microscoartritiche. E orrnai in·disc11tibile in Patologia pi·co del liquido spremuto d a e sse, metton.o sulla. generale il · fatto, che dei focolai cl 'infezion e, via della diagnosi. Anche iJ so1n daggio e l 'enp roifo n di o .Siupe11ìciali cihe siano, ipos:sano, m erdosco1)ia posso110 riusicire 11tili a 10 ca·l izzare cè particolare azione elettiva, interessare a ltri colà il focolaio princiipale dell'infiammazione. tess11ti , s1pecia1mente membrane s inoviali eid In tal caso s'i11iz1a il t rattn111e11to c11rativo col o·ssa : così og gi è comune la pratica di andare massaggio pros tatioo-ves·cicolare, le irrigazioin ceir ca di qualche picc'Ol10 ignoto focola1o d 'inni, ecc., che si con t inl1a per mesi in molti casi. fezione iniz~ale, p. e. n ei denti, nelle tonsille, In un certo numeTo ·di paz ienti tale tra ttamenper rs1p iegare J.e così ,dette ma.nifestazioni 'reuto è in effi cace percl1è il drenaggio J1atl1raJt: 1nàtiche. Se i · esame ·del pazi ente i1,on rivela delle ,·escicole sem inali, organi clalle ìl'amifì caa lc11n ni·do d 'infezione, ci ~i fe·r ma ai denti, zioni molteiplici e dai nume1r.osi diverticoli. alle tonsil I e, e spesso, per lesionj i vi a ~ sai dinon può essere a sisolutan1-ente ristabilito. Ql1es1cu tibi·li , d etti orrgani veng1ono sa crificati, m en ~ti pélzient i, non c'è che dire, n'°n potrann1 0 tre il ni·d·o d'in·fezione è 1n nel profo ndo delgué1rire se le vescicole seminali non vengan o 1'8.Jpparato genitale. In tal cn,so escisse le tonsi.lle, cavati i de.n ti, ape•r to e ra sc.h lato qualche estirpate o drenate con venie11temente. F11 proprio in questi casi, ch e il B·elfield i deò e attuò seno delle ossa della faccia, non si ha la iml'id ea d ' j rri ga.rc l e vescich.e tte an1mala t.e mere è p r ovvisa cessazione d ei sintom}, esito brillante 1111'apertl1ra clel va8o deferente con un'1ncisiodelJa cu r a, quanido l'interpretazione patogener1e serata le, a llo scopo di distr11ggervi l'inf.e ti ca è corretta; ma la m a.la ttia continua. Ft1 il clott. F11ller , di N ew York, CJhe nel 1905 richiamò zione con 1111 liquido a;ntisettico. Ma l'i11iziativa del Be1field n·on ha trovato seguito, perchè è l' attenzion.e dei m1edici S111lla Vescicolotomia Se1ninale, come operazione radicale _per .g uararo, che una irrigazione sola possa riuscire rire l'artrite g.onorToica; operazione intesa a diefficace, m·entire va rie irrigazi.oni non sono possibili a cau·sa della diffi c.oltà .di mantenere mostrrare l 'imp·o·rtanza .d elle ve·s cichette sem.inali co1n·e focolaio d'infezione. Ne·p pure a desso aperta l'in cis1one del vaso deferen te, e p er chè fors,e dalla m ag.gioranza ,d ei medici si è realizl a so 111zione immessa non riesr~ a raggiungere tutte le zon e inifette. Allora non rimane che zata l 'importanza di questo concetto. l'estirp a zion e delle vescicl1ette seminali, che 11i solito l'artrite blenorragica si svill1ppa l'A. ha 1)rati cat.o s11 quaranta casi , ·n ei quali ha m en tre il paziente di antica o ·di recent e clata l1otata l ' immedi ata .scomparsa 1della secrezione ha ancora un flusso ur,etrale. Ma .si sono osseruretrale. p er la qual e, a me110 che n.on vi fosvati casi in cui tale a'rtrite si trovava in .pasero ancor p·ersistenti chiazz.e di u~etrite in zienti, cl.le negavan.o di aver mai avuta una attività di seC'r ezione ri chiede~ti •O•p ,p drtune ir11retrite, che non avevano mai vista secrezione rigazioni, non occo1-creva alcun trattamento di sarta dal meato urinar i o, e che all'esame st1 ssid iar io. rettale e all'esame microsoopico della secre2° Altro sinto.ma d'infezio11e prostati ca e sezione prem11ta dalla p.rostata e dalle vescichetminale è 11n dolore ·n ella regione perineo-gete sefl:1i·n ali si rivelavano· affetti, pur non.d ime11i l<lle, spesso riferito al retto e accentuato 110, d a pr ostatite e ve.sci colite oronica. Il che rln lla detfecazione, ·di carattere indefinito, talsi s·p iega col fatto, che non tutti i p'rocessi croYolta intenso, associ ato a distt1rbi niella sfera nici colà in.dovati sono di origine blenorragica, 1
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SEZIONE PRA'fICA
e spesso lo stafilococco prende colà dimora. mantenendo un focolaio mf.etti,·o microbico profondo capace di essere il pt1nto di partenza poi di malattie generali. <)ltre l ' artrite altre manifestazioni metastatirhe dell'infezione gen itale profonda sono l'irite, la tendosinovite spe cialmente del tendine d ' ..c\chille. Diagnosi. -. Si basa: 1° sulla storia di 11na i11fezione llretrale, che non di rado però può a r1cl1e manca re; 2° s ul reperto obbiettivo alla palpazione rettal e che mostra un a prostata ingrossata con o c;enza 11otluli, ingrandimento delle \ escicole sen1inaJi con ispes~imento clelle loro pareti, ùY\'ero irnpossi1)ilità di riconoscere le vec:ri ch ettP c;emi11ali a cau sa di t1n essudato 11Ia-..tico di pei-ivescicolite che le nasconde; ... 3° t1 Jl'c-a111.e microscopico del liquido spren1 11to dalln i1 r osta ta e dalle ,rescichette seminali , cl1P 1 i vela pi c,"'oli a mm assi di cellule di p11~ e cli rellule P.J>iteliaJ i p r ostati che e vescicola l'i. Il go11ococco può trovarsi e anche non tu o\rlt r ~i. Il saggio della fi~sazione del comple1nento J)er il gonocorco è in1portante per stal>ilire, c:e 1111'nrtrite ~ia in or jgine gonococcica o menn, ·11 <11101 ria1~Firdo non sarà inutile rico-Pclare. r lie !a ç:omministrazione di vaccino rronorroi"1 può rendere i1e~ativa una reazione, rhP clnvrcl1l)c esc:P.re positiva. Trolto111t11to . 11 com1:Jito è di distruggere il fo~o lnio 11ella· profondità dell'apparato genif ale. Ciò si pt1ò raggiungere per . via non operativa: mas$a ~gio prostatico e vescicolare, ir:i irrnzioni clisinfettanti, vaccin.oteh'-apia,, ·cura ge11erale. I I <.:.l1e porte1..à la gua rigione in circa il 10 °h dei 'casi. Nei cai=:i non gravi i più imporf at1 ti ... in ton1 i sa ranno alle,·ia ti, ma il miglioramen1 o è lento, le ricad11te ~ono fa cili, e il paziente d~''t3 l·ite11er~ i sern1pre sotto minaccia. Se il tratta11)e11to ' non operatiYo non so ddisfa v'è la rn ra chirurf:!'ica. I iis11lta ti sono brillanti · eritro le 21-1.8 ore cessano i .sintomi articolari, n mP.no ch e la malattia 5ia di lunga data, in cn i l e5ion i anatomiche importanti abbiamo ,cli~tr11tta la rartilagin c articola1~e, nel qual caso occorre il ten1po strettam ente ne ,,essario a ripn rare le lJerdite. L ·operazione è la prostatotomia e Ye~cic11lotomia, ovvero la prostatectomia e la ' 1 escict1lectomia. Si è obbiettato, ·che tflle trattamento è grave per le conseguenze sulla vita sessuale. L ' ..!\.. ha fatto duecento operazioni e non ha avl1to casi d'impotenza. Dunque non r'è pericolo d'imp_otenza. Ma v'è la sterilità. Ebbene è molto probabile che i pazie11 ti lo Biano già prima dell'operazion e, almeno in parecchi casi, come conseguenza del proce so infiammatorio prostato-, escicolare. D'altronde detti pazienti sono un focolaio di con-
tagio, la cui sterilizzazione è di alta importanza sociale, e &u di ciò è bene che poTtino i popoli la loro atte11zione n ell'attt1ale rimaneggiamento di le~rgi profilattiche che si fanno dovunque_ Inoltre detti -pazienti son o degl ' in1valicli, e, se a spese. della loro riproduzione riottengo110 l 'attitudine alla vita sociale, non possono essere scontenti. Quanto più l 'opera zione è completa, e i nteressa in primo tem.po prostata e vescichette, tanto più i iis11ltati son o brillanti e le r ecidive rare, per non dire impos~ilJili. N. GE~TI LE.
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NEUROLOGIA. Contributo allo studio dei nnclei opto-striati. (E ::\IA);t;ELE D ,4~B UNDO. Ri'cista di n·europatologia, P sichiatrict ed E/Pttroterap·ia, 1920, vol. XIII, f asc. 9 e 10). L'A. si è servito, per l e lle ricerche. di un ricco materiale anatomico, compre11dente 23 feti11i 11mani di di,yerse età, 2 aborti e un cervello di bambi110 di 11n n1ese di vita. Fissati in formalina, e dopo i s11 ccessivi trattamenti incll1si in celloidina, ft1rono sezionati in serie e colorati con ematossilina eosina; 7 fetini più pjccoli furono sezionati cranio comprego. . Per studiare i nuclei opto-striati in tutte le . si ser,·ì delle sezioni seloro dimensjoni l '. t\.. riali seconclo il diametro ,·e11:icale-frontale (alla Pitres), c;econdo il diametro orizzo11tale (alla Flechsig' e secondo il diametro antero-posterjore (fronto-occipitale). P er rendere dimostrative le s11e r icerche l'A. ri9orta numerose figl1re fotografiche con ing r andimenti variabili. L e conc111sioni che l~a,1 tor e ha creduto di J)Oter des11mere dall e sue ricerche sono le seguenti : _ 1° I nuclei opto-striati si differenziano abbastanza precocemente, e appunto nei primi periodi di formazi on e l asci a no distinguere meglio che nell'ad11lto com~ si connettono 1'11no con l ' altro media nte cordoni cellt1lari (neuro blasti) cl1e si insin11ano fra i fasci di sostanza b i a11c1 inter1Jost::l . L'esam e di questi nucl ei j ;n fa~j così precoci dello svilupipo rende evidenti altresì le connessioni, che esistono da 11n::l -narte fra i più mediali di e~si con il rivestimento ependimale della parete interna d el1' emi ~ fero cerebrale. e dall'altra fra i pii1 l aterali di essi e la corteccia cerebrale , ,i ,,ina. 2° Il nt1cleo ca11dato emerge p er il suo voJ11m e nel periodo embrionale. sembrando a\·er r aggiunto la maturità a misl1ra che si aV\ricina a l periodo dell a nascita. E sso, da l punto
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(ANNO X~VIII, FASC.
IL POLICLINICO
di vista mo·flfologico e nelle fasi 1pre1ooci ·deO.lo sviluppo si presenta nella vita fetal·e diviso nettamente iri 'una zona m ediale intJrav.entI·icolare foTtemen·te ool orata, eid in una zoma lat eral e extraventricolare con colorazione i1dentica a qu ella d e.l r1ucleo Ientrcola·r e, La zona mediale m.olto svil11ppata ~ elle fasi precoci della vita fetale si va a.ss·otttgliam1do gradatamente ·con lo sviluppo ulteriore del feto, e pare che rappresenti la zona generatrice del nucleo caudato ; inoltre essa fa parte dello strato ·e pend~male , col cp1a.1e, del. resto, è in, ·diretta -contin11 ità. 'f ale zona 'm edi cll e del nucleo caudato risulta di lln numero notevole di neuroblasti con i111cleo v·escicolare molto voluminoso ed inten samente colorato; l acldove nella zona lat erale i neuroblasti sono meno numerosi, e son o pochi i n11clei vescicolari che si colorano in man ier a sim l.g·liante a quelli della zona 1nediale, m ostra,nd osi la maggor parte delìolmente colo.rati. 3° Il n l1cleo lenticolare, già per tempo ben svilnpp ato nel })eriodo embrionale, acquista· 11na evol11zione rapida in special modo negli 11ltimj mesi clella vita fetale, e nel primo successivo a lla nascita. Tra i n11clei opto-striatì è il lenticola re qu ello che cresce più rapidam ente ta.nto da r ad~oppiare il proprio volum e alla nascita. Il putamen n ella fa se embrionale per mezzo cli cordoni cellulari (neuroblasti ) ed attraverso la caps11la esterna ed estrema -e l'antimuro presenta connessioni lateralmente con la corteccia ceTebrale 1corri.sponidente, idi cui ·p arr ebbe esser e l1na diretta rlipendenza, e ciò in conformità con le vedute di Cajal. Il globus pallidus, al contrario, come del resto sostenne Hts, par~rebbe avere origine •dalla ·parete i•n terna del cervello a nteriore. 4° Il talamo ottico è un nucleo già ben volttminoso fin dalle prime fasi embrionali, e · nel auale si osserva, l1no svilunno - - ulteriore lentamente -progressivo, che non. presenta nelle t1lt im e fasi fetali un acceleramento volumetrico così marcato come il n11cleo lenticolare. 5° Nella ·co.r teccia -cerebrale risultò costantemente un particolare morfologico rap- ' presentato da una dimin11zione ben marcata d ei n e.u roblasiti corti1çali in 11n tratto oorrispondente a ll'.esterno d~l nµcl eo lenticolare; diminuzione di r1et1robl asti che arriva in determina ti p11nti perfino alla mancanza complet a di essi. Il tratto corticale è sempre esclusivamente quello corrispondente a ll'esterno eò inferiormente al nucleo lenticolare; e si rilevò ~r1 tutti i tagli seria li sia. verticali che orizzonta li ed antero-posteriori, iniziandosi la rarefazione in special modo n egli strati profondi 1
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della corteccia. Tale rarefazione è massima nella età fetale più giovarle ed ulteriormente va d imin11endo. Nei feti l11nani più giovani si rileva la pre- · senza di striat11re di corcloni cellulari (neurohl asti), i q:11ali in parte provengono dalla zona l li t eral.e del t)11cleo ca11clato, ed in parte dalla cor teccia, corrispondente alla regione esterna clel n11cleo lenticolare. · Q11esto risultato morfologico rinforza l'idea clell'orig·ir1e corticale del puta1nen~ e precisamente da nn a r egione eh-e topograficamente . . non è consid erata di natura motrice. 6° Nella vita fetale un . ,g r ave perturbam ento, che come esito provoca nella corteccia cerebrale qu ella tp articolare •con1fo1·mazione che va sotto il norme ·di i)OTen.cefalia e microgiria, non dimostra av-ere a lc11na infl11enza sul 1·egolare svilu1ppo ·dei nuc1ei opto . . striati ; ciò ·Convalid erebbe. 1'i1d·ea ohe i ·n uclei 01p to-striati rappreseDJtin o l' ultimo anello della catena idi connessioni segm en tali spino-m esen cefalici, e ~1u indi stazion e llltima riass11ntiva coordinatrice di t11tta la vita riflessa segm entale nervosa sottostante. F UMAROLA.
I tumori del nucleo lenticolare. (TARGOWLA.
'
Gazette des Hdpitaux, 1920, n. 100
e 102) .
I tumori del nucleo lenticolare hanno richiamato assai .poco l'attenzione degli autori. Pe·r quanto n on si tratti id i una lo·calizzazione freqt1ente pure essa r1on è del tutto eccezionale: Il rfarigowla ha ·racco.lto r64 ois servazioni dell.la letteratura; ·di quesie soltanto tUna quin- · ·dici·n a con ce!fn1ono tumori che risiedevano ·e$clusiva m ente n el nucleo lenticolare; nelle altre si trattava di neoplasmi che interessa' ' uno -oiù o meno le -oarti vicine. Gli elementi più costanti della sindrome generale, cl1e però p11ò anche mancare, sono la sta.si papillare, la cefalea, il torpore intellet• tuale, ~ vomiti: seg·u ono i 1dist:u·r bi ·m entali e le crisi convulsive. Esiste di regola un periodo di latenza, che 1p·u ò durare an che a lUJD;go, e il tumore non costituire altro che un reperto di autopsia. I sintomi a focolaio possono suddividersi in due gruppi: gli uni sono conseguenza di un pert11rbamento (compressio11e, invasione) del fascio· cortico-motor-e decorrente nella vicina ca p sula interna; ·gli altri sono espressione della localizzazione propria al tumore, non sempre p erò facili a spiegar-e, e consistono in disturbi della nronunzia, della fonazione, della deglutizione, della mimi·ca, del cammino. Si 1
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SEZIONE PRATICA
debbono, inoltre, agg·iltngere i movimenti inL'Autore ·p erciò si è pro·p osto di riunire ·a: • ·volor1tari, coreiformi ed atetosici, il tremore, zit11tto (sor10 st1e parole) clei dati di fatto et la rigidità. muscolare bilaterale. 1 facciano vieppiù convii:iti g·li st11 di osi d·ell Clinicamente è possibile distinguere le se- vac11ità di una Dermatologia ridotta alla mo gl1enti forme : latenti, fruste, tipiche. Il corpo fo1ogia e della inoppt1gnabilità del concet lenticolo-striato è in modo sneciale tollerante che la Der1natolog·ia è spesso null'altro cl . alle lesioni a focola.io. Il t11more pt1ò restare n1edicina interna, e sottilissima medicina i1 talvolta latente fino alla morte: i fatti ·di que- terna, perfino talora in derma tosi parassitar sto 1genere .s ono tutt.laltro che rari. Alle form e volg·ari, e di a.dditare poi la via che de~ fn1ste a@·p artenigono : llna 1fomna ·e-on -sintomi facilitare il rag·giungimento della mèta vol11t. generali s.einza sintomi 10 cali; una forma menCome l'Autore abbia assolto il compito pr4 tale pt1ra, alla qt1ale p\1ò riannodarsi' la for postosi potri:l senza sforzo constatare il letto1 ma con sinidTome di 1pa·r alisi generale; una che segt1a attentameillte lo svolgeirsi dell 01pe1 forma convttlsiva; u11a forma emiplegica. Nelle i:-1elle ci11qt1e parti in cui è divisa . forme ti!1iche i sintomi g·enerali si associano Nella .p rirr1a sono riunite le principali Il• coi s i11 tomi locali. zioni anatomiche s111l a struttura morfologie La gi11drome fonda.me11tale dei tumori del della pelle e degli a1111 essi con f'aggi11nta e nu cleo lenti1colare è in comp.lesso costituita ·da clati ~tnato mici che diano ·al lettore la poss una emiplegia pro·gressiva, 'accom'Pagnata da bilità di fare lln raccordo fra il circolo Cl lfflnomer1i pse11do-b11lhari, e SJ>ecialmente da tuneo con il circolo generale e fra llinnerv~ dist11rbi tJisfl rtrici: il valore di questi ultimi zione del la pelle con i centri e le vie di trai è, . . eco11do Targowla, verrumente 1consiJdeirevo·l:e. sito d-egl'im1)11lsi nervosi della vita di relazic Altri sintomi di origine lenticolare, il cui cane e della vita vegetativa.' ' rattere salie11te è la bilateralità, possono, asUn second.o capitolo della stessa parte sociati o no, alla sindrome preced~nte, o a d~dica to al la str11 ttl1 ra eh imi ca .della pelle uno dei SllOi elementi, dominare il quadro va segnalato in esso il tentativo, in base ~ clinico, permettendo di distinguere anche una fatti rnccolti benchè non n11merosi e, spessi forma IJaraplegica, l1na forma con rigidità · ancora Sl1scettibili di critic·a e di riserve, e n111scol a re bilaterale ed t1na forma tremolante. ricond11rre anche la cute nell'~mbito di quE gli .str11menti ·bio-fisico-chimici' :coi quali si svo FUMAROLA. gono le attività ·n utritive ·dinami·che secollldo mo1der-no in1diTizzo .scientifico ·della bioJogia della medicina. NOTIZIA B.IBLIOORAFICA. La seconda parte è una felice sintesi dell P. l _,. BOSELLINI: La Dermatplogia nei suoi a.ttuali cognizioni sulla 'fisiologia della pell rap1Jorti con la medicina interna. Soc. Ed. e .dei 1prob1emi ianJportanti ·che si off.rono pe Libraria, 1921 (p. xvI-591). Prezz·o L. 70. la ne·cessaria soluzione allo stuidio.so in quesit L'opera poderosa del giovane clinico dell'Uvasto ·CaJmpo ancora quasi inesplorato (fur 11iversità di Messina, venuta testè alla luce zione endocrina della pelle, p. es.); mentre nel in bella e corretta ·veste tipografica per i tipi In terza sono trattate le alterazioni mortole della Soc. Ed. Libraria, merita uno specia le giche d ella cute descritte sulla falsariga de cen110 per i numerosi lettori del « Policlinico ». processi cor1templati dalllafl:atomia patologie: Più che un tentativo assai ben riuscito di generale, con una s11ccinta descrizione in no una sostan•z iale riforma nell 'in dirizzo degJi ta delle siridromi morfologiche principali, pii stl1di dermatologici, essa può dirsi segni un ampiamente esposte in seguito nella part 1>asso decisivo, addirittura anzi un'evoluzio- quinta. ne corr1pleta degli studi stessi verso orizzonti Lletiologia generale delle malattie cutane più ampi di quelli contenuti, fin quasi al giorè l'argomento della q11arta parte 'dominato da 1rio :d'oggi, net br.eve ·cerohio· della morfolo·g ia e concetto fondamentale che la lesi'one cutane: <:lell'anatomia patologica delle lesioni ohe si debbasi considerare come la resl1ltante di du sogliono presentare sulla cute. Il concetto anima tor.e del libro è q11ello di elementi cal1sali di un binomio etiologico, cio l'l1gente ·morbigeno .estran.eo alla pelle, ad es integrare (e ·m i. servo, parafrasandole, delle ste.sse ;parole dell'A.) il p~oblema nosologico sa arrecato dal mondo esterno o dal mondi cutaneo inv·e stigan do su'.t r~pporti fra pelle e·d interno, ed il terreno, cioè la pelle stessa co1 org.anismo, considerati l'l1na con l'altro come t11tte le attill1dini reattive sue proprie o in dottevi 1dall' organismo. indiscutibile unità biologica. 1
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ql1intn cd 11ltirr1a ·1Jarte infine è dedicata alla trattazione del prob lemn etiologico e patoge11etico e più particolarme1Jte q,l fattore Reale Accademia Medica di Boma. terre11 o co11 la di1nostrazione dei rapporti che Sedut<i ordinaria, del 24 aprile 1921. riel carnpo patologico intercedono fra cute ed Presi-denza del pr·of. V. AscoLI, presidente. orgéttli i11tern i e clel rr1eccar1ismo mediante 11 c111ale essi s i svolgor10. D nmenza ebef 1~en1ioa-p·arcr,noide dei fanciu.ili. I vari capitoli in cui essa è divisa (ricamDott. C. DE SANOTrs. - .Illu stra un caso di cleme11za ebefrenica-pa1·anoide da lui di recente bio, •S. n. simpati•eo, sistema ·OT·m onico, ap1p astudiato. Si trn tta di un fanciullo con eredità rato digeJ·ente, ap1p arato emolinfo1poieti co-ci-r·.. p.sicopa tica, che ébbe loqt1ela ritardata e che sin colator i·O, respiI'atorio, 11ro-1)oietico, appar~to <1al1'infanzio'l aveva, d11rante la notte, perdita_ inlocor:r1otore, . org·ani di senso specifico) formano volontaria di urine . la pa.rte piì1 int:eressn.nte dell'opera per la coL'intelligenza del ragazzo era però sveglia Ì-<'l pia di r1otizie, per "l'ordine, la semplicità e ln tnnto che potè studi.are sino alla 5a e lementure. chia·rezza con cui sono es~pos~e, e per Ja novità Xel 1918 ammalò di nervosità e veniva colto spesclelJe \redute delrA . so da periodi di sonnolenza. St1ccessivamente ebL'opera peraltro nor1 v~ giudicata &oltanto be dei periodi d'irritabilità, che andò sempre aumentando sino a presentare tutto il quadro della clall'analjs i rninnta d elle varie sl1e parti e dei clemenza ebetrenica-paranoide. suoi diversi capitoli e dal modo, verarn·e nte ma g istral e, èol q11ale sono svolti i vari argo.·!.~·ione dellrr, rarlioterapia. associaf ([. alla io17.ofomenti presi a trattare. resi argeritioa in un caso di carcinon1a 1tlce rato È i11vece d n l s110 tntero compl esso éh e ridella guancia e del naso. s11l ta I n profondità dei concetti originali che Prof. F. GmI,.\RDtrccr. - I/O. presenta lln uogi1iò.ano l'A. a considerare la Dermatologia 1no di 72 anni il quale era 8 ffetto da u11 ·vasto corne 111i n. b1·a11ca delJa medicjna interna e a neoplasma ulc-e1nto c-he occ u11a,~a la m<"\til intEl'na llar vitfl nel 11n'iclen, che rtntuito clinico degli della gua11cia ~.inistra e 1a inetH corrispondente dell'ala nasale, c·l1e (lra in parte distrutta. Si i10a11tichi aveva ir1lra vista attraverso le nebbie ta va anche ingorgo delle ghiando~e la tero-cervicade1le dottri.ne 11morali, ima ·che l'in1dirizz·o anali. La di~1g11osi rlinica di ca rcino1na f11 co11fermatomico e morfologico degli studi moderni (ai ta élall'esun1e dci preparati 1stologiri clic l'O. prequali peraltro tanto ·deve la patologia della ~e-nta. pelle e senza di c11 i n.on sarebbe stato possi- Caratteristica del tu111 ore era 11na enorme ~e• hi1 e n lcnn seri o progresso jn questo campo); erezione di icore ~·n 11~11 i nole11to e feti-dissimo tu n aveva fatto cretiere quasi spenta. to che l 'infer1no fu doYnto isoln re. Il giorno due u1ario u. s. fu sottovosto ad un'11nica seduta di Crediamo di i1on errare prev~dendo che l'oraggi X ,d elln duratn <li 3 ore e 20 minuti, prepera testè p11bblicata avrà una grande eco ceduta da t1na applicazione di ionoforesi argennel ca111p o dermatologico e, pur in mezzo · alle tica della d1trata di ore 2.30. Dopo quindici giorimmancabili critiche, influirà in maniera effini la secrezione era quasi scomparsa ed aveva cacissima ad orienta.re i nostri studi verso una p1erd11to il suo fetore, le masse neoplastiche si mèta nuova, qu anto mai ardua ma, in un andarono rapidamen~e npp·i onando :fin,o a scompatempo più o meno vicino, certamente raggiunrire e I 'ulcerazione si restrinse e si deterse comgibile. pletamente ricoprend'Osi di granulazioni di buona V. M. natura . Attualme11te unico vestigi-0 del grave neoplasma è l'ampia breccia a carico del nas·o, alla qual€ si potrà provvedere con una plastica. L'O. Il fascjcolo 7° (1 1luglio 1~21 ) della nostra SEsi studia d'interpretare il risultat:o eccezionalmenZIONE MEDICA contiene i seguenti lavori: te fa vore,role discutendo le ' rarie ipotesi e ritiene eh.e si debba attribuire nlmeno in gran parte al• F. Du1trAREST e F. PARODI: Sulla patogenesi de l'argento l'azione nntisettica osservata in questo versamenti pleurici che sopravvengono nel corso caso. di un pneumotorace artiftciale.
ftCCftDEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6RESSI.
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G.
FRON1'A LI:
Laringospasmo e tetania neJI' età
adulta. F.
PEDRAzz1N1 :
Meccanica cranica
e
fisica cere-
brale. N .B. -
Gli associati alla sola Sezion e Pratica che desiderano avere questo importante numero mandino ca1·t0Jina-vaglia di L. 4.30 e lo riceveranno s ubito in piego franco e racco· mandato.
Slllla. sclerosi delle cnrona1·ie 11 ell'a11,gi1ia di petto.
Prof. I.J. SCJnBONI. - L'O. riferisce su tre casi dn lui studia ti dal p.n nto di Vista clinico ed ana.tomo-pa tologico nell'Ospedale òi San Giovanni, che sono di 11na notcYole importanza probativa per le ,·edt1te {lal prof. Ì\iarchiafava sulla genesi dell'angina ,di petto e st1lla morte improvvisa, che Yanno ricercate nell'alterazione del ramo discendente dell'arteria coronaria sinistra . t
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SEZIONE PRATIC1\
I/O. ritiene cl1e come si indica con particolare denominazione l'al'tetia di Charcot o dell'emorragia cerebrale, così sarebbe opportuno parlare di un'arteria dell'angina di petto, riferendosi al ramo discendente della coronaria sinistra. Sull'endooardite gonococcica.
Dott. G. PILOTTI. - I/O. riferisce sul repetto d'autopsia ai un caso di endocardite ulcerosa aèutn delle valvole aortiche, osservato in una ragazza di 22 .anni, morta al 39° giorno di malattia, e trovata affetta anche da salpingo-ovarite cro11ica fibrosa bilaterale. TJ'esame microscopico dimostrò la presenza di tipici gonoe-0cchi nelle 'sezìoni de~le valvole coJ.pite.
.Associazione Medica Veronese. Sedvta deZ 9 aprile 1921. Stenosi mitralica e lesioni apicali.
FAGIUOLI A. - J./O. illustra, in ba~e a numer< se osservazio.n i personali, quelle alterazioni ·c he E stabiliscono agli apici in seguito a vizll cardiac e specialmente alla stenosi mitralica, e mette i luce i segni differenziali per distinguere le lesion apicali mitraliche da processi polmonari specifici assegn.:'lndo speciale importanza ai -caratteri dive1 si che presentano gli episodi emottoici nelle du forme morbose. · Su due oasi di tumore del mediastino di difJìcile interpretazione. '
CoHRADI I. - L'O. descrive due interessanti ca~ di tumore del mediastino, nel primo dei quali 1. sintomatologia clinica portava al concetto diagnc stico di anasarca Ja sçompenso per ntiocardite cr<: nica e nel !.Secondo di aneurisma dell'arco aoI tioo. 1
F;ull'ipertrofia del ouore ·n ei forti bevitori di vino.
Dott. G. PrLoTrI. - L'O. c-0munica il reperto dell'uutopsia di due strenui bevitori di vino, l'uno morto d'emorragia c~rebrale, l'altro con segni di scom11e11c:o cardiaco, nei quali osservò una manife~ta ipertrofia di tutto il cuore. Egli mette in rn pporto q11Psta jpertrofia di cuore con l'uso smocla.to del Yino, I>oichè mancavano altre cause capaci di spiegarla (lesioni valvolari, miocardiche, delle coronarie, arteriosclerosi aortica, sclerosi renale, enfise111a JJOlmonare, ecc.), e la ravvicina all'ipertrofia di cuore descritta nei forti bevitori di birra. (>sse r vazioni sopra la, struttura e le funzioni dell'cvrtioolazione tem,poro-mandibolare e dei m,1u,sooli m,ast;oatori dell'i1omo.
Prof. P. DoRELLO. - I/O. sostiene che il meccanismo col quale Ja mandibola si abbassa nell'uomo è notevolmente differente da quello che det~rmina. lo stesSo movimento negli altri mammiferi ed esprime il parere che alla produzione di questo nt1ovo meccanismo intervengano due fattori, cioè Jo . postamento verso l'innanzi del foro occipitale, conseguenza della stazione eretta, e lo acquisto del linguaggio articolato. Dopo aver mes~o in luce alcuni particolari anatomici dell'artic-0lazione temporo-mandibolare, studia sul vivo l'azione dei muscoli sopraioidei e dell'o pterigoideo e~teJ'no; mostranclo come questo sia l 'agente essenziale dell'abbassamento della mandibola. Per mezzo di numerosi traccia ti, presi conte.ruP-Oraneamente sul cop.di1o, sull'angolo mandibolare, sul foro alveolare e ·sugli incisivi, determina le posizioni della mandibola in tutte le fasi del st10 abbassamento ed innialzamento. L'O: conclude affermando che il movimento di propulsione della mandibola non è dovuto alla oola azione dei pterigoidei esterni, ma a ll'azione con1binata di questi muscoli con qt1ella dei pterigoidei interni e dei masseteri. E. GROSSI.
La sind1·ome park ·i risoniana quale postumo di encefalite letMgioa.
In base allo ·Studio di un pazienti che 1'0. presenta all'Assemblea, e di altri sei d: lui osHerva ti nei reparti ospe:dalieri, sostiene eh· la s inc1 rome parkinsoniana rappresenta i1nia dell· forme r1iù comuni residoonti dalla cosidetta ence f.alite letargica. I sintomi e il decorso del processi indt1cono a pensare che la forma sia. dovuta pro bn bilmente a lesioni organiche dei D;uclei dell: base, e mette in luce il fatto che i diversi proce d1menti terapeutici, compresi i prodotti opotera pici, non ham10 portato nei casi is tudiati alcun be neficio. FALZI
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I postu,rni parkmsoniatii della encefalite epidem'ica
L'O. dà notizia. intorno a 1~ casi da lui osservati e presenta un am,m alato. I1 tutta la serie è ,s icura Ila malattia originale, e i qu.ad.r o parkinsoniano svoltosi successivamente i i·appresenta to in modo precipuo dai fenomeni d rigidità muscolare senza che tuttavia manchi il que:3to o quel caso il sintoma tre.more e non si~ rappresentata 1a coorte dei sintomi acoossorii. Discutendo ·s e si debba in argomento trattare d parkinsonismo o di sindrome parkinsoniana l'O tiene per la .seconda denominazione; la definizion~ parkinsonismo ·p uò esser~ 1serbata per le forme eh• abbiano il carattere sopratuttç> di fuga.cità, di glla ribilità. Per i cam della s ttn serie la prognosi devt essere per lo meno riser\a tissìma, la infermit2 esseudosi da rite11ere di natura organica. I/O. ac cede alle opinioni che tendono a riferire la sed< principale del processo aootomo-p·a tologico sul glo bus palli<lus. e crede che la 1n. di Parkinson S: debba inier1)retare come 11na sindrome dovuta a r agioni diyerse, 'lgenti su cli una stessa sede fr2 le quali òevé es3ere nnno,·era tn la en<:~fHlite' epi· de1nica. La terapi:1 fin ora no11 ha dato risnltati ef. 1ica.ci. L'O. crede opportl1no· procedere anche a tentatiYi col neo~salYnrsan e il silber-salvarSc:'ln ana· logamente a qna nto si Ya fa cendo per I.a sclerosi ~ placcll<?. Prof. ANTONIO FAGI UOLI. LAMBRANZI R. -·
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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA
1no m ese.. Il pallon·e ·e· la ver·s ione non ft1ron o u ~ ati che in 23 casi. Contributo allo studio dei sintomi della gravidanza. Gli AA. reg·i~trano 9 casi di mortalità materna; la mortalità fetale. raggiunse il 157.6 ~~ Il sin.t oro.a ' ch1e ·D ez\varte (Paris mé di ~ul, 11elle primipare, il 68 % nelle multipare, il 60 % n . 7, 1921) descrive è basato, sulla. p 0Stizione ·d i equilibrio n·o rmale e sulla m.obilità normale 11ei casi incerti circa il numero delle gestazioni. de1l'utero: rr1anca p•e rciò nei casi di deviazion·e I l trattamento della p lacenta p1revia varia o fi ssazione patologi.ca ·dell'·o·r gano. enormemente con le .s eguenti con·dizioni: l'età, s .appiamo cl1e I 'utero in ·eqt1jlibri·o normale è il numero delle gravidanz.e,· l'epoca dell~ geantiverso: in tale posizione ·p oggia sulla faccia stazione, il pun to d'inserzione della placenta, po.s teri ore della vescj ca: v11ota que.s ta, il p iano lu dila tazion e del collo, lo stato della ·p aziente, suve·Ti01f'e del c1Jl-·di-sacco di Doug1lasi contiene il num ero dei .figliu oli viventi, -l'a.mbien.te e il del}e anse .de1 te·n u·e . o il colon pelvi co. valo:rie chirurgico dell'operator.e. Quando la vescica si distende le an·se in.teLa versi 0ne siembra esseire jl procedimento ·stinali sono ·sloggiate d al pjano st1per1o·r e, e la di scelta nella magg.ior pairte de.i casi ne111e faccia 1p ost.eri·ore d·elil1'ui:ero. p riendie .contatto primipare e nelle multi1p are : quando la dilacon la fa cci a anteriore de.i retto. tazionie del collo p erm.ette l'introd11zione .d1e lla Agg·ilrn.gia.mo che l' ass.e stes.s.o della va.gina man,o, l'estrazione del fet.o dovrà essere be1l rappresenta per l'utero 11.n vero canale reirniaprogressiva, a m eno eh.e il colJo n·o1n sia com rio: .sotto la p·r essione add.omin ale e sp1e.ss10 pletamente o quasi .completamente dilatato. sotto l ' inflt1enza di uno .sfo!fzo, es·so s' insinua Ogni volta ch e la .dilata.zione è piccola, SJi. riin ql1esto canale e cl isceTude sem.p re più, ripiecorrerà al pallone di Rib es, senza rrompe1re le gando le pareti vaginali. ,1_n embra n·e. Non si farà u.so di fo.r cipe se non _L\.llorchè il m.edico esegue un 'eis1pJ-0razi·one van e·l caso di ·placenta previa lateral,e com dilaginale in 11na clo11 na co·n 11te1ro in 1p osizi,o.n e tazione praticamente completa e presentazione n ormale, con l 1indice in·contre1rà surces.s ivadi vertice. m.e.n te ·i l labbro anteriore del collo, il s110 oriLa rottura ·delle memb.r an.e non è iTudicata fizio esterno, il labbro 11oste•riore a fi.anc,o..d,el che per il tipo marginal e o latera le e quanid o quale. egli passerà, poi l'ind ice 1con.tin l1ando ad l'elmorra·g ia è Jegge.r a ed il ·Coll,o è ·già ben diavanzare raggi1111ge senza osta r,olo il cul-dilatato. sacoo po.site.riore vaginale. Qt1and·O· l'utero diIl ta mpon amento n.on sarà mai se n·on ltna viene iJ)esa·nt~, a.d es. per gr.avildanza, esso asmisura temporanea nel caso di una circostan·· su.m erà la po.si~ione st1ddescri tta di retr.oftesza imprevista, permettendo di. aspettMe ch e si sione secondo l'asse: l ' t1tero senza prolasisars i. m etta in opera ta:le o tal' altro p.r ,ocedimernto. a•ccenna a 1diS1cend.ere, l'es·p.lo.r azione va:ginale La pituitrina a lla dose di 2 o 3 gocce è uri nllora ci d.arà risultati diversi dai .p recedenti: t.11on medicame·n to n,e[ casi di inell'zia uterina. l'indice del me di,co, infatt.i, cact·r à dire.ttame1nte La dilatazi~n·e manuale nel caso di placenta sull'oirifizio es•terno del collo ohe sarà v·e-nuto tlel) ' asse stesso del canale vagi.n ale. previa è ·da han.dire pe-rch è dann-o sia ed e·&pone . - a laicerazioni cervicali. l\t!ONTELEONE. Quanto a ll'operazione ces. ar.ea ' questa ha indi1cazjoni limi tate m.a ·a:>·r ecise. In tutte le .p riPlacenta previa·: analisi di 100 casi mipare a termin·e o quasi a termine, ·con plaI n 100 casi riportati da G. L. Brohead e.d centa previa centrale, debole dilatazione del E. G. La11grook (T7ie J ournal .of the American co llo e feto in bu.on o stato, la cesarea dà i mi1nedicai Assoc., tomo ! . . XXVI, n. 1) ·si trovan10 glio ri .Tisultati, tanto per la madre che per il 17 ·p rimi1p are, 78 m ·ultiipar.e e 5 e.asi in cui il feto, a condizione ch e l'o.perazione sia esegu ita numero delle gr <:lv idanze non fu pr.ecisato. La i n 1cirdostanze favorevioli e .da un chiru.rgo placenta previa fu marginale (10 primi,p are. abile. 47. multiipare) in 5 casi, ceTutrale in ·25 (6 priLa cesarea è ancora .i ndicata in certe multim~p a re, 16 rnulti'J)are), l a tera le in 12 (una pripare che non esi tano di accettare un piccolo n11para, 11 multi;pare) e cli ttpo in1determinato i n 5 <'él~i. rischio per avere un bambino vivente. L 'opeNel 33 ";, dei casi la gravidanza fu portata razione richie·de meno tempo delle altre man tcr1nine o Ql1asi, e nel 55 ~{, raggil1nse l'ultin1ovre e ri duce enormemente l'emorragia. 1
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Qualunque sia il metodo segt1ito per sg.o·m - . brar J'11teTo, gli A.A. consigliano di tam,ponare acc11rata1nente utero e vagina con garza iodoformi•ca, in modo da limitare al minimo ·p o1S'Sibil e l'emorragia. E . BENEDETTELLI .
L'aborto strumentale.
1sag··gi.o di uno strumento nel cavo t1terin·o, e di sn lito è passeggero, meuo casi eccezionali in cni riu scì fntale imm ed iatçi.mente. Ancl1e 11elle irrigazioni encto11 t.erir1c si p11ò risconil'u L' P. La. c1ira, nei Cflsi di procnra.to aborto, deve essere pronta e direttFL principalmente alla disinfezione e svt10tamento di tutto il canale genitale. Se non basta, r1on bisogna esitare ad n.ffror1ta.re Ja Jnparatomja per una ' isterec to1nia. Lo ·Smit·h mise in guaTdia il sanitario, per evitare p oss ibili accnse di complicità, cons1g·liaI)(lo la cooperazione cli lln collega, e per la c11ra do po lo svuo1arr1rnto e la disinfe~io11e, indicò la 11olverizzazione a larga mano <li nciclo borico in va.gina. Il vVillcox co11fermò jJ fat.to che il semplice pH.ssagg io cl i ltno str11mento ottus·o Jn un l1tel'o gra vido lì11 Ò essere ca11sa di shock morta le, i11 l>nse a oa reccll i rn si con statati e controllati negJ i 11 Itimi ann i. Per spiegare la rap idiià d ell a setticemin mortale richiamò l' a ttenzione s11 l f 3 tto che non di rado sfondato l't1tero, vengo no r.ortflii i germi settici diretta1nente nel cavo ·p eritoneale. Il Gqrdow 1per la cu•r a inidi'.ca la 1si:e.r oterapia :tn tistreptococcicH, o a.r~ticolibacillare, secondo la peculiarità del caso, come una granid e risorsa , p11rchè fatta in grnndi dosi (cento eme. ni siero, in so l nz ione fi~iologica, per ipodermoclisi ). Chiarnò disastro:::a in pratica la vaccinoterapia r1elle forme a <lecorso acuto, e la definì erronea ar1ch e in teoria.
Lo Spilsb11ry in una ril1nione della Societa Medico-Chirt1rgica di Londra (West) (British 1ned. J ourn., 26 marzo, 1921) trattò dell'aborto stru111entnle. La provocazione meccanica dell'aborto nor> è is olo trista.men.te riservata ai popoli civili. rlappoichè anche i selva.ggi con mezzi molt.r, rudi, come il batter.e con sassi .sull'ad1d ome, a le razze primitive ana~ogamente la praiic~ rono. I mezzi certamente più efficaci era.no q11elli nei quali gli agenti fisici traumatiz·1,anti ·operavano diretta:rpente sull uter·o, tanto più qt1anto l)iù esteso era il danno locale e più nronta I<' reAzione nterina. I mezzi più com11ni oggi 11sati sono: 1., Intt·od11zione di uno str11mento nel CéJ.11al cervicale o nel cavo 11terino, p. -e. 11na ~p illa da cr1J)pello, 11n crochet, 11no spiedo, e meglio 1111 cntetere. Occorre una conoscenza anatomica delle parti a meno che non vi sia prolasso; 2° I .. avande vaginali di va rii liquidi; 3° Irrigazioni llterine di varii liq11idi, specie sol11zione sar>onosa, a caldo; 4° Intro1diuzion.e di aria nel cav·o uterino attraverso un catetere; 5° ~[assaggio manuale dell'orifi cio uterjno N. GENTILE. esterno; 61) Zaffamento vaginale; 7° l\In~saggio addominale del corpo uteNOTE DI TECNICA. rino· ' Valore comparativo So Applicazione locale di correnti elettriche: delle reazioni del sangue nelle feci. 9<> D il8 tazione .d el ·canal cervicale con l e sonde di Hegaz, e immediata rimozione del Tra i vari metodi esistenrti per svela·re la prod.o tto del concepimento, specialmente usapresenza. di sa ng11e nelle feci, quelli più in ta d a i medici. t1so nella pratica, perchè più comodi ed alla I pericoli dell a borto str11mentale sonò tre: portata di t11tti., $Ono i metodi chimici. i11fezione, emorragia, sl1o ck~ L'infezione favoQt1esta ·com odità, 1p ~erò, è in certo 1qual 'Ino1do ' r1ta cl a estesa s uperficie sprovvista di ml1cosrt. a. scapito dtlla esattezza, della fedeltà. dei rinell'11tero e vicin~nzn di grossi vasi nella zo11n sultati. placentare, riconosce q11ali agenti IJit1 freqt1enUna reazione r)11ò ril1scire positiva per la ti l-0 st~eptoco•c co e il co'libacillo, eh.e nei casi p resen·za ·nelle. ,fe1Ci ·di .sostanze affatto diverse fatali danno l1na. setticemia rapida senza q11a(lal s<1ng11e e che infll1enzano variamente le si le&ione macro~lcopica locale, ovvero 11na singoli reazioni. setticemia più lenta con esito in pioemia. MolD' a ltro lato i metodi proposti mostrano t1na to com11ni gl'infarti settici del polmone, e non · se11sibili.tà che oscilla entro limiti a mplissimi. Eppure, 1 a111to cl1e a lla clinica portR. il Jarara l'embolia massiva dell'arteria polmonare. L'emorragia f11 responsabile di morte solo t•orator io co11 il metter e in evidenza il sangue n elle feci è a ssai grande. Si capisce quindi · qt1anclo s'interessò l a regione placentare o ' come la q11estione abbia destato sempre un l'utero f11 pP.rforato. })articolare interesse ·e come gli sforzi della Lo shock è da teme~re al momento del ,p as1
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chimica clinica s1a110 stati quelli di offrire teinente da 11na dieta contenente sangue, si al medico u11 metodo semplice e che ad un riscontra·n·o glol111li rossi i1elle feci. Le ricerche tempo, e sopratL1tto, fosse sicuro e sensibile. cl1jmiche rivelano questo. sang11e con una esat~ ~n. s c~1 1bra che tutto questo sia stato finora tezza assai inferiore a r111ella del microscopio raggi unto. ,. ed or più or rneno di freqt1ente a seconda Stando così le cose il ...oroblema della ricerca clella ser1sibilità del metodo . clel san glie nelle feci con, i metodi chimici va Il problema viene d11nq11e a complicarsi per posto e·n tro questi termini pr.ecisi : 11 fatto dhe le reazioni chimiche ritenute più 1) Con quali accorgimenti, e quindi con sen sibili si sono mostrate tr·o,p p10 poco· sensibili quale metodo perfezionato nella tecnica in sè per rivelare tTacce di sangue .che il microscoe nelle condizio11i di esecuzione possono evi- pio mette invece in evidenza; e perchè ·d'altro tarsi le cause di errore? canto esse si sono rr1ostrate anche troppo sen2) Nell'individuo sar10 come si comportano sibili, nel senso ·che dovendo esse·r 1destinate a i vari metodi chimi ci paragonati fra loro . ed mette.re in evidenza 1del san.gue rp atologi.co, riea tutti g·li altri pois seduti? scono po·s iti v.e in ,p•resenza .di sangue ·non pro3) Ed infine : poichè i metodi chimici provenie11te da lesioni del tubo .gastroen·t eric·o· che posti non sono assolutamente specifici e sono possano interessare la ipatolo·g ia. d'altro lato varia.mente sensibili fino a qual · Solo il \'\Teber ·dà gaTanzia « per la clir1ica » pu11to sensibiljtà e specificità sono utilizza- in- quanto la prova è rima;sta ·castantemente bili; e cioè: è assolutamente necessario in neg ati.va in presenza ·di questo << .s angue norpatologia g·astro -intestinale l1sare metodi sen- .male>>: gli altri meto·d i vann 0 :pro1.scritti. Ansibilissimi od è sufficiente invece un metodo cl1e 11n risultato ottenuto con il guaiaco e di media sensib ilità, meno esposto a cause l'J-I .,O., non p11ò essere accettato senz'altro e di errore, ma capace di :rivelar semp re le tracsenza aver prima ripetuto vaTie volte la rice di sangue che in condizioni morbose poscerca potendo eRporre, sebbene in una percensono versarsi nel tubo digerente? tuale bassissima, ad errori. Dall'articolo di Gustavo G. Mop1Jert (Revue Ma per affermare il valore ·del guaiaco e 11iédicale de la 'Suisse Romande, n. 4, 1921) ridel '\7 eber nella diagnosi delle emorragie 01Csulta chiaro çome l'A. per essersi posti questi c11lte patologicl1e è necessario esaminare coq11esiti abbia cercato di risolverli con u.na seme questi dt1e rnetodi rispondono in individui rie di ricerche sistematiche di cui pubblica a fietti da lesioni t1lc~rose dell'apparato digela prima parte. r ente. E questo l'A. si ripromette di farci coIn Boggetti sottoposti a regime carneo (468) noscere jn altra occasione. D. MAs. ed i11 altri tenuti a dieta priva di carn·e (106)· è '18tata ,p rati•cata la ri:cerca mic:r:osco,p ica del NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. sangue nelle feci. Primo dato interessantei - scaturito da queste espe~ienze è che ·sia negli La glandola interstiziale. u ni come n·egJi altri in dividui si è con•s tatata Il termin.e1 di 1gil.andlola interistiziale, dice la p-resenza, 'di globuli !1ossi neil '87 % e rispetn1orley (Netv J~ ork ~fed. Jou.rn., 2 ma·r zo 19'21), tivamente nell '84 % dei casi esaminati. Il ·che fu dato dal fran cese ·M. Bouin nel 1900 a gl'.'u:psignific~, secondo l 'A., ·Che normalmente, all ii spe,ciali di cellule da lui descritte nelle 1'infuori dell'introduzione idi alimenti conteo\raie degli animali; tre anni dopo lo s·t esso nenti san·g ue, $i ha ll'Ila s-pecie id i « emorragi::t nome fu L1sato da P . Bouin e P. Ancel ' per ooc11lta fìsiolo·gica » ·dovuta a cause varie. clenotare gr11ppi di cellule simili, da essi deNegli stessi pazienti esperimentando nelle scritti nel testicolo. medesime condizioni, è stata eseguita la ricerDop o di allora. si sono moltiplicati gli studi ca chimica con il Weber (su estratto etereo); istoJ.ogici, fiisiologiçi :e clinici sulla cosi detta con il gua.iaco e l'H 2 0 2 , la benzidina, la fe11olftaleina. il piramidone (s1l estratti acquosi, gland·ola jnteristiziale. Le cellule a·nzidette. sono incluse nel tessuto acetici filtrati). Il risultato ·globa1e di tali rice·rche ha por- connettivo, più proprin.mente interstiziale. Nelle ovaie sono a gruppi, ovvero isolate; nel tetato a q11esti dati: il ''' etJer si è mostrato costanteme11te negativo in og·ni caso; il guaiaco . ticolo sono a g111ppi e vengono anahe dette ed H 2 0 : ? è stato positi,,o i11 media nell'1.50 % <' ce11 ul.e dì Leydig ». dei casi, il piramidone ne1 3.50 °fo ; la benzidina Sulla loro gre:nes-i le opinioni discordano. See 1a fenolftaleina nel 2-0 %. rondo Falta la glandoia interstiziale delle ~i p11ò concl11Cfere che q11asi sempre, normalC'v aie si sviluppa dalla teca interna dei follim ente, i11 individ11i del tutto sani, i11,d ipen·den- coli di Graaf atresici, ossia che non conten1
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SEZIONE PRATICA
gon-0 un ovulo e che quindi non maturano mai; questa ipotesi è a.rnrnessa dalla maggi-0ra.nza, ma non si adatta alle cellule con 'c aratteri identici ma isolate, sparse nel tessuto ovarico. Alcuni autoTi ammettono, invece, che la glandola interstiziale dell,ovaia s.ia una semplice derivazione dello stroma connettivo. Quanto ai testjcoli, non si sa nulla circa la genesi de1la lioro gJ.andala interstizdale. La disposizione irregola;ris&ima dela.e ·ceJlu!le di Leydig ha cer1:o determinato molta inaccu.r a.tezza e molti errori e ba reso dubbie molte osservazioni relative alla loro presunta iper- e ipotrofia e plasia, ·che interverrebbero, per es., nell'ibernazione di alcuni animali, o nell'epoca del calore, o nella gesta~ione, o nella vecchiaia, od in seguito agli interventi di Vo-ronoff (innesti di frammenti di testicol-0) o di Steinaeh (deferentectomia, legatura dei deferenti, irradiazioni). Riguardo alle funzioni della gland-0la interstiziale, si è ormai d'accord-0 nell'ammettere che essa ha molta poo1:e nella secrezione inr terna dell'ovaia e ch e sia la principal e se non unica sorgente ·della secrezione inter11a del testicolo. Per quanto ·conce1r ne l'ovaia, si s11ppone 1che la g lan.d ola interstiziale !sia la principale so i·gente della secrezione in terna IJtima della pt1be11à e dopo la meno11a11 s.a : ma d11rante l'attività ses~11ale ancl1e il corpo luteo concorre a produrre la secr ezione interna. La ~ecrezione interna dei testicoli e delle ovaie sarebbe la causa deterininante degli stimoli sess11ali e dei ca:ratteri sessuali secondaTi; di più , agirebbe attivando ·t utto il ri cambio. Allorchè s'innestano frammenti di testicoli o di ovaie, il tessuto germinativo (ch e dà la • « secrezi one esterna n, cioè gli sperm.atozoi e gli ov11li) d.egenera; invece il te.sisuto connettivo persiste e la glandola interstiziaLe inclusavi continua le sue ft1nzioni. _t\nch e do:p o la defere11te cton1ia e la legatura dei deferenti iJ t essl.1·t o germinativo degenera; in compenso la gla ndola in terstiztal1e sembra risen:tire un processo d 'ip ertrofÌ'a e d'iperplasia. Altrettanto :=tvver:rebbe in seguito ad applicazioni di raggi X, dosati in modo che siano abbastanza intensi da distn1ggere il tessuto germinativo, ma non la glandola interstiziale, di cui anzi stimolino l'attività. Mentre qllesti intie rventi danno risl.1ltati più o meno manifesti e talvolta b rillanti. 1'e~itrat to testicolare (di Brown,.,Séquarct o di Poehl), per bocca o per via ipodermica, resta -generalmente inattivo: pare che abbia sol·o l1n 'azione suggestiva nell'impotenza psichi1ca. Qu a lche risultato si è av11to, dice Ba11 er (Bullefin. 31 i' rli -
cal, 2 ott. 1920), spe.rimental·mente n•egli a11i-
mali castrati e 1clinicrumente :r;iell'infantilismo. (r1 cerche di ,Souques); nei neuraste11i ci si sarebbe an·Ghe osservato 1che esso è in .g rado di c01rreggere la stitichezza. Fatto strano: l'effetto s.perimentale manca qualora si faccia uso dell'estratto di un testicolo ectopica, in cui non esiste più il te1ssl1to gernninati·vo, ma soltanto la p~e1sunta glan·dola interstiziale; :ciò l egittima qualche dulbbio sul compito effettivo di quest'ultima. R. B.
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POSTA DEGLI ABBONATI. (1355) Sariatori per tub ercolotici. P. T. da. G. :
Al
dott~
I sanatori per la cura della tt1bercolosi polmonare non sono molti in Italia . Buona reputazione godono : il sanatorio p opolare di "Prasomaso presso Sondrio ed il sanatorio per abbienti della Pineta di Sortenna presso Sondalo, fondato dal compianto dottor Zubiani. \ "j sono poi il piccol10 sanatorio femminile di Ornago presso l\1ilano, il sanatorio di GropIJino presso Bergamo, il sanatorio popolare di Livorno, il sanatorio Ferrarotto di Catania, iI sanatorio Cervello di Palermo. La Croce !Ro,s sa ha a1'ct1ni sanato.I i per adulti, ·di 1cui ,più raccoman•dabjle è quello· di Cuasso al ~Ionte press<> Vare.se. G. MENDES. (1356) Ricerca dell'acido uric o nell'urina. Al dott. A. J .: '
B i1oto c h e usando il reattivo di Esbach (acido picrico 10, ac. citrico 20, acqua 1000) l 'a cid(} urico tanto ni, il zione
può precipitare. Nè qualitativamente, meno quantitativam ente, per ovvde rag iometodo è con sigliabile per la determinadell'acido urico nelle urine.
t. p.
V A RIA A che ora si muore di preferenza. Oppe11l1eim e Ritter hanno raccolto al rig.u<lrdo un·~1ccuratn statistica; risulta che i tubercol tici
muoiono di preferenza durante la notte : il n1a~ ~imo cnde trn 1'1 e le 2 am.; i J)€ritonitici tra le 17 e le 18; In mortalità generale è minore tra J(' 6 e le 9 atn., in c11i è minima an{'l1e l'emissione di calore. Per i bambini ì\l.aria Cramer ha trovato cl1e il n1assimo di mortalità si osserva tra le 5 e le G am .. ~ il minimo tra le 17 e le 21. (Path ologica).
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932
IL POLICLINICO
NELLA VITA
Federazione Umbro-Laziale dei Medici Condotti. In Perugia, ootto la presidenza del presidente generale dott. Martinelli, si sono radunati i dottori Braccini, Angelini, presidente della Federazione Umbro-La ziale; Bolli, Cenci, Sbaraglini, Bonarotti, Paci, 1V1ontano, presidenti delle Sezioni Umbre. Presenziavano il prof. Silvestrini, per il Consiglio dell'Ordine dell'Umbria; il dott. Guerri, per i Liberi esercenti; funziona va da segret.ario il dottor Pimpinelli. Aveva inviato la sua adesione -il <lott. Buccolini, presid. del Gruppo Sezioni Umbre. L'adunanza si è precipuamente occupata della Tiolenta fine del dott. Grifi Guglielmo, medico -eond-Otto di Passignano sul Trasimeno. I dottol'i Bolli e Pimpinelli presentarono la relazione sul sopra~uogo. Venne riconosciuta la necessità di un ~nergico intervento della classe affinchè sia fatta luce completa sul misterioso assassinio. L'assemblea delibetò di nomi11are un proprio avvocato ehe collabori con l'altro nominato ·dalla famiglia; di diffidare il Comune; di domandare ai Comune che venga solennemente rivendicato il nome del dott. Grifi Guglielmo mercè una solenne comme-· morazione; di domandare che alla famiglia derelitta venga integrata la pensione sino a lla oon1X>rrenza di lire 5000 annue. In seguito gli aduna ti si sono occupati del caso del dott. L11patelli Ugo, di Deruta. Risultò che effettivamente egli è vittima di coercizione da· parte dell'Amministrazione comunale che gli ha imp00to una condotta di campagna, mentre per Capitolato gli spetta il diritto di conserva re quella del Capoluogo. Gli adut1ati deliberarono di diffidare il Comune. /
Federazione Piemontese del Medici Condotti. Il 16 giugno si è adunato, al completo, il Comitato Esecutivo della Federazione Piemontese M. C. Presenti: Porcivitl, presidente; Danioni, Calissano, Prunas, Bongioanni, Mattioli, Mort.ara. Dopo maturo esame in merito alla proposta di denuncia del Capitolato 1919 venne alla unanimità., meno un voto, approva ta una deliberazione da rendersi nota a tutti i presidenti di Sezione della Federazione, con la quale i Gruppi provin~jali sono invitati a far conoscere in massima se essi ritengono necessario di chiedere, in tutto od Jn parte, o di non chiedere, miglioramenti nei patti di C<>ndotta . Questo ordine del giorno non è appllcabile alla provincia di Novara dove la lotta ~ già in corso sulle seguenti basi: 10 Stipendio r esidenziale : L. 8000 per qua lunque numero di poveri sino a 1000 con addizionale da 5 a 10 lire ver ogni povero in più. 2° Alloggio gratuito od Indennità da IJ. 500 a 1000. 30 J\1ezzi di trasporto: · I .1 . 500 per i paesi di pianura, L . 1000 per i paesi d i montagna o molto estesi. 40 Ufficiale sanitario : -da L . 500 a 1000. 5° Cari-viveri di legge. 60 Quin~uenni e t utte le altre indennità. e diritti di legge. CaYa lcatura: I.1 .. 5000, calcolate in base ai prez-
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27]
PRO~-,ESSIONALE.
Cronaca del movimento professionale.
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[ANNO XX\llll, FASC.
zi del mercato nel IV trimestr~ 1920, ma. rivedibile di anno in anno secondo le condizioni del mercato. 8° Decorrenza del concordato dal 10 luglio 1921. Il Comitato Esecutivo della Fed~razione ha deliberato di invitare tutte le Sezioni a diffidare i futuri concorsi a condotte mediche che non contemplino la seconda indennità di caro-viveri mentre le Sezioni della. provincia di Novara diffideranno i concorsi fu turi che non saranno in armonia colle condizioni sopra specifica te e che sono base delle trattative colle Autorità tutorie.
RISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (8870) Ooncorso - Lirniti di età. - Dott. E . P . d.a G. - Per chi, come Lei, ha prestato servizio
in precedente condott.a, in qualsiasi qualità e sotto qualsivoglia nome, ha diritto ad essere ammesso al conçorso pet la nomina del medico-chirurgo condotto senza alcun limite di età, cosl come prescrive l'art. 27 del Regolamento per la esecuzione della legge sanitaria. (8871) Ricchezza mobile. - Dott. G. T. da T. Sul provento dell'esercizio libero professionale deve per ricchezza mobile corris pondere il bisso del 9 % se il reddito accertato non supera le lire 1667; del 10.50 % se non ~ra le lire 3000 e del 14 % se .supera tal somma. Sul caro-viveri e sullo stipendio si deve corrispondere la R. M. in ragione dell'8.65 %. Tali limiti di tassazione furono imposti con il D. L. del 9 settembre 1917, Il.
1546. (8872) Seoonàa. inden nità caro-viveri. -
Dott. G. I.J . G. da Z. - Circa la seconda indennità caro-viveri dovuta ai medici condotti · occorre atténdere che essa sia deliberata e concessa dal Consigli Comunali con le limitazioni e modalità stabilite con la circolare ministeriale del 18 aprile 1921, n. 157~0-5. Net ca:si di ingiustificato diniego · dell'Amministrazione municipale o :di disaccordo, si può utilmente invocare l'intervento della G. P. A. che fu già investit:a del!~ funzione di sistemare gli stLpendii di tutti indistintamente i dipendenti comunali. La decorrenza per tale seconda indennità -e.aro-viveri è fissata al 1° giugno 1020 e la n1ist1ra di essa è quella fissata dal J 0 oomma. dell'art. lt> e dall'art. 2<> del Decreto-Legge 3 giugno 1920, n . 737. Non vi sono altre indennità. (8873) Sessennii - Aumenti di stipendio. - Dott. F . A. da O. l\il. - L'aumento di stipendio conseguito, distrugge effettivamente il sessennio, meno nel caso suo perchè col 31 dicembre er.asi già compiuto il relativo periodo 41 guioo. che al 1° genruth), quando ha ricevuto l'aumento dello stl1.endio, questo era già stato accre.scluto per effetto della maggior quota dovuta pei sessennio. In altri termini il sessennio fu da I...ei conseguit:o col 31 dicembre 1919 e l'aumento dello stipendio fu acquisito pos·teriormente, cioè, al 1° del successi vo gennaio.
27] (ANNO
XXVIII, FASC. 27]
'edi· deJ lu.
(8874) Concorsi pe1· la nornina 0t 1nedioo condotto. - Dottr F. B. da N. - I documenti ai debbono invia.re al SinèL.9:CO clel Comune che bandisce il ooncol'so con la relativa domanda . I documenti di rito sooo: il certificato di cittadi-
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nanza italiana, l'atto di nascita, ed il certificato di penalità di data non anteriore a sei mesi avan· ti l'apertura del concorso.
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(8875) Pensioni - Periodo di servizio utile per conseguirle. - Dott. O. C. da I. (12629). - Per poterle dire con sicura coscienza se e <i!Uanti anni potrà riscattare grah1itamente agli effetti del· la pensione e se e quanti anni di servizio potrà
riscattare con pagamento di somma determinata, occorre che abbia la bontà di riprodurre la enunciazione dei servizii prestati, specific.dndo se già è inscritto alla Oassa di previdenza governa ti va e, nella affermativa, da quale anno. Indicherà e7.Jandio quale età ha attualmente e quale ne avrà all'atto del collocamento a riposo. Avvertiamo fin da ora che i servizii presta ti presso 1 Comuni o presso altre pubbliche amministrazioni ~i provano mediante esibizione delle relative deliberazioni consiliari. Doctor .JusTJ't'IA. Riforma alla Oassa Pension,i dei Medici condotti.
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All'abb. n. 1691:
I la vorl della Commissione tecnica per la Cassa
di Previdenza per i sa11itari sono.quasi ultimati: dico quasi perchè la sottocommissione li ha già terminati del tutto ed è anche pronta la relazione . per la Commissione plenaria che si adunerà 11 1° luglio e crediamo potrà in qualche seduta condurre a termine i lavori. Ci risulta che le richieste dei sanitari, le quali erano compatibili con la situazione finanziaria della Cassa, sono state quasi integralmente accettate. Delle altre non si è potuto che prenderle in benevola considerazione ed esprimere dei voti di adesione affinchè il Governo le accolga . Di più non era fattibile dagli amministratori che debbono contare sui fondi realmente esistenti e non su quelli, cui pure avendo moralmente diritto, non può valutare. Ora è neressario che le organizzazioni sanitarie premano sul Governo perchè presenti alla Camera, nel più breve termine, il progetto di legge che verrà elaborato in base a gli studi della CommisG. sione tecnica.
PUBBLICAZIONI PERVENUTE.
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ORTALI CESARE.
Sifilide e merourio-ooleolo.
Ro-
ma, F. Centenari, 1920. I postumi neuro-psichici. tardivi dei traiimatismi oranio-encefalioi. - Genova, 1919. BoNOLA FRANCESCO. Le a1tera.zioni dell' appat·eookio ooroideo-ependimale nelle sindromi da neoplasm.a intracranico. - Reggio Emilia, 1920. Ml:NERBI CESARE. Un segno fisico nuovo per la diagn.osi obbiettiva diretta della nevrosi del ouore. - Firenze, 1919. BoNOLA
FRANCESCO.
933
SEZIONE PRATICA
AMMl ~~t STRAZIONE
SANITARIA. •
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. Conferenza internazionale per lo studio e la lotta contro le epizoozie. La necessità di ricostituire il patrimonio zoo-
t.ecnicò, che in Enropa, e sopra tutto nei paesi belligeranti, è stato più o meno fortemente depauperato durame la guerra ed il bisogno di soddisfare le imperiose esigenze a limentari delle popolazioni, hanno determinato un intenso commercio di animali da. allevamento e da inacello, il ' quale è venuto sviluppandosi anche tra paesi se-113.:ttati da grandi distanze. I pericoli di natura ..sanitaria legati a questo largo eccezionale movimento di animali ed il fatto che da molti luoghi di provenienza non giungono ~..mpestive e sufficienti notizie sullo stato sani• tario del bestiame, suggerirono al G<>verno francese l'idea di fal'si iniziatore di una Conferenza internazio11ale allo scopo di concordare, fra le Nazioni interessate, i provvedimenti indispensabili per prevenire la diffusione dei contagi epizootici. Tale conferenza ha avuto luogo recentemente Parigi con l'intervento di rappresentanti convenuti da ogni parte del mondo. Hanno aderito infatti quarantatre Nazioni, e cioè: America del Nord, Argentina, Austria, Belgio, Bolivia, Brasile, Bulga ria, Chili, Danimarca, Repubblica Do- . menicana, Eqt1atore, Finlandia, Francia, Ger1nania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Africa del Sud, Australia, India, Nuova Zelanda, Grecia, Haiti, Ungheria, Giappone, Lussemburgo, Marocco, T\'Ionaco, Nicaragua, Norvegia, Paraguay, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Portogallo, Rum.ania, Serbia, Spagna, Svizzera, Svezia, Ceco-Slovacchia, Tunisia, Venezuela. I lavori della Conferenza hanno assunto grandissima importanza sia per il valore dei problemi esaminati, sia per l'intervento delle più alte personalità scientifiche. Hanno rappresentato l'Italia, il dott. Aiberto Lutrario, Direttore generale della Sanità p11bblica, ed il dott. Carlo Bisanti, capo della Divisione zoojatrica presso la detta Direzione generale. Gli oggetti messi a ll'ordine del giorno della Conferenza sono stati i seguenti: I. - a) Esame della situazione sanitaria internazionale e particolarmente della peste bovina, dell'afta epizootica e del morbo coitale maligno; b) Scambio di informazioni rigl1ardanti le malattie infettive; pubblicazioni di bollettini sanitari; o) E\·entuale creazione di un Uffi.-cio internazionale permanente delle epizqozie. II. - a) Misure sanitarie da adottare per gli animali destinati all'esportazione; b) Stazioni quarantenarie. Su tali qt1estioni si svolse nella prima assemblea generale ampia discussione, durante la quale dalla delegazione itRliana vennero comunicate due note, una relativa ad un episodio di peste bovina verificatosi nel Regno durante la guerra, e l'altra riguardante gli studi e le ricerche compiute per disposizione della Direziol).e generale della Sanità pt1bbliea, st1ll'afta epizootica. •
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934
IL POLICLINICO
Le due con1u11icazioni suscitarono vivo interesse e r.accolsero consenti111enti unanimi. I~a Conferenza stabilì, poi, ùi forma.re tre Commissioni, fra le quali riparti la materia del pro. g·ramma, nel segue11te modo : PRIMA COMMISt;lONE. Presidente: PI'?f. Lec1aincl1e, capo dei Servizi veterinari presso il Ministero Francese per l'Agricoltura. - llelatore : dott. Blirgi, capo dell'TJfficio veterinario Federale Svizzero. Oggetto di disoussio1ie: Sitt1azione sanitaria; informazioni sanitarie; bollettini delle epizoozie. I. Sitiiazion(j sanit6'1:ia. - Peste bo·v,in,a. - I~.a Conferenza espresse parere : 1° che in consiclèrazione delle conoscenze incerte sullà resistenza degli animali recettivi e più particolarmente sul modo di reagire delle di,.,erse specie, razze, individ11i, la importazione di ruminanti e suini da paesi ove domi11a la. peste, costituisce un pericolo che giustifica il divieto di tale importazione; 2° che occorre intensificare le ricerche sperimentali sui modi del contagio, sulla recettività degli animali a seconda che essi vivono in paesi normalmente immuni od in altri nei quali la inf~zione suole dominare, sulla virulenza dei diversi prodotti animali, sui pericoli che possono i·isultare dai portatori cli virus e,d in generale su tutto quanto rigua1'<ia lo s tudio sperimentale della peste bovina. Oltre a ciò s u proP-Osta del prof. Hutyra, rapprese11tante dell'Ungheria, Yenne fatta quest'aggiunta complementare : « Là Conferenza raccomanda che la profilassi contro la peste bovina sia basnta sulle seguenti regole fondamentali: 1° Segnalazione telegrafica ai paesi vicini di nuovi focolai ye'rifica tisi 111 regio11i immuni di un paese già infetto. 2° Come principio di massima, abbattimento obbligatorio dei bovjni malati e di quelli sospetti clinican1er1te, ed anche abbattimento, nella più larga n1i-sura possibile, degli animali apparentemente sani ma ~spetti di contaminazione, con pagamento di indennità larga ed immediata. 3° Proibizione di utilizzare prodotti virulenti o suscettibili di ricuperare la virulenza, per la irumt1nizzazione di animali, in regioni imm·uni. 4° Divieto di produrre. a ~copo industriale, sieri e vaccini contro ln ' peste boYina nei luoghi immuni della ma lnttia, fnt~'l eccezione per gli sta bilirnenti scientifici posti sotto il controllo dello Stato)). Afta. epiz·ootica. - J-'a Co11fereur,a espresse 11 parere: 1° che siano prosegl1iti attivamente gli studi SUJJ'aftc'l. in YiSta di C'Oll~guire metodi Scientifici òi ct1ra e <li im1nunizzazione del bestiame recettiYo nlla n1aln ttia : 2° cbP, S€nza portnre alcuna restrizione all'indipendenza dei ricercatori. è desiderabile che i·elaztoni attive ~iano ~tabilite fra i diversi laborato.ri R~cializ7~'lti nello studio dell'afta e che i risultati. Yoltn a \olta n('Qui~iti. sia nei laboratori che n~lln 1)ratica. ~inno comunicati, anche ~ n<>gatiYf. ng-li int~res&'lti.
lANNO XXVIII,
FASC.
27J
Morbo co,i tale rn,al'ig,no. - La Conferenza espres~ i] parere : · 1° che una sorveglianza solerte e continua . sia esercitata per l'eventuale accertamento di nuovi focolai di detta malattia, nei luoghi dove essa è stata riconosciuta; 2° che le ricerche riguardanti la cura, i me· todi pratici · di diagnosi e la persistenza del virus negli animali appa renternente guariti, debbono essere attivamente continuate ed i risultati ~ municati, entro il più breYe tempo, agli intere&sati. Sullo stesso argomento la Conferenza prese atto delle segt1enti proposte complementari -del professor ' 1 on Ostertag: a) che sia fatto il censimento di tutti gli stalloni esistenti nelle regioni minacciate dalla malattia , sottoponendoli a controllo Stlnitario mensile; b) che nelle stesse regioni sia no sottoposte alla medesim.'1 misura tutte le giumente ed asine che siano state montate o .siano destinate ad esRere porta te dallo stallone. II. Jn,formazioni sanitarie; Bollettini delle epizoozie. - I..1a Conferenza espresse il parere: 1° che la comparsa delk'l peste bovina e la constatazione dei primi casi di afta epizootica siano comunica te telegraficamente, dn parte dei paesi che ne erano immuni, a quelli confinanti ed all'Ufficio interna zionn.le delle epi1s0ozie, quando sarà costit-aito; 2° che bollettini periodici a stampa debbono ~ssere redatti secondo un modulo nniforme, nel quale siano pubblicate le notizie '8 ulla eventua 1~ presenza ro estensione delle seguenti infezioni: peste bovina, afta epizootica, pleuro-polmonite essudativa dei bovini, carbonchio ematico, vaiolo ovino, rabbia, morva, morbo coitale maligno. pe~te suina; 3° che tali informazioni diano, per ogni provincia infetta, i seguenti ragguagli: a) numero dei comuni e àelle aziende agricole infette nel 1)eriodo al quale il bollettino si riferisce; b) numero dei comuni e delle aziende colpite durante il periodo suindicato e, possibilmente, numero, per ogni f-Ungola specie. animale, dei capi malati e sospetti; • 4° che detti bollettini siano pt1bblicnti il 1<>e 15 di ogni mese, e siano spediti, al più tardi, no11 dopo il decimo giorno dalla loro pubblicazione, in modo che possano pervenire sollecitamente a i Governi ed alle loro Amministrazioni o Servizi interessa ti. SECONDA OOJ1.iMiss10NE. Presidente: ~ir Ste"\vart Stakman, capo del Servi~io veterinario inglese. - RelfJ,tore: dott. Carlo Bisanti. capo della Divisione zoojatrica presso la nostra Direzione generale della Sanità pubblica. Oggetto in discu.ssione: «Provvedimenti sanitari per l'esportazione degli animali». La Conferenza e~presse il parere che ~li nnin1ali ed i prodotti anilnali capaci di essere veicolo di contagi dovranno, per l'esportazione. es~re accompagnati da u11 certificato di - origine e di 5=.rt ni Li\ rilasciato. sotto la responsabilità del Paese
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(ANNO XXVIII, FASC. 27)
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SEZIONE PRATICA
esportatore, da Uil veterinario di Stato od espressame11te autorizzato dallo Stato. Il testo· di detto certificato sarà studiato in ogni Paese ed i differenti testi verranno esaminati in una ulteriore Conferenza, in maniera da poter addivenire alla redazione di un tipo unico di ce1·tificato da sottomettere all'approvazione dei rappresentanti dei Paesi aderenti alla Conferenza. TERZA COMMISBIOX"E. Presiderite: dott. Alberto J.Jutrario, Direttore generale della Sanità pt1bblica. - Relatore: senatore Pottevin, membro del Oomitato consultivo francese per le epizoozie. Oggrtto in discussion,e : «Eventuale crea.zione di un l"fficio internazionale per la lotta contro le • • ep1zooz1e ». Ricon-0scit1t<l i>ienamente l'op1)ortunità di tale importante istituzione, la Conferenza così ne rias~ume il compito : a) raccogliere, per portarli a conoscenza dei Gover11i intereSS<lti e delle rispettive Amministrazioni ~anitarie, i fatti ed i documenti d'interesse generale riguardanti la diffusione delle malattie epizootiche ed i mezzi da impiegare per combc'l tt~rle;
prevedere e coordinare, facendo appello al• la collaborazione internazionale, tutte· le rlcerch~ ed esperienze interessanti la patologia e la profilassi delle malattie infettive degli animali; o) studiare i progetti di accordi internazionali riguardanti la polizia sanitaria degli animali e mettere a disposizione dei Governi aderenti a tali accordi i 1nezzi per tradurli in atto. L'Ufficio internazionale delle epizoozie dovrebbe sorgere a Parigi ed esser posto sotto l'autorità di un Comitato compo~to dai delegati tecnici dei diversi Stati aderenti, il quale sarebbe convocato almeno una volta l'anno. Sarebbe desiderabile che detto Ufficio, previo consentimento dei Governi aderenti alla Convenzione internazionale sanitari:t del 9 dic~mbre 1907. facesse parte integrante dell'Uffi{!io internazionale d'Igiene già esistente a Parigi. La Conferenza, infine, emise il voto che il Governo 15.,rancese prepari uno schema di progetto della nt1ova Convenzione sulle basi delle conclusioni di cui sopra e che provveda a comunicare tale progetto, per l'opP-Ortuno esame, ai Paesi rappresentati alla Conferenza, invitandoli a desjgnare sollecitamente i rispettivi plenipotenziari per la firma della Convenzione. IJ. mandato per la preparazione dello schema cli òetto progetto venne, dalla Conferenza, affidato al dott. Lutrario, al senatore Pottevin ro al professor Leelainche. Alla chiusura dei lavori il dott. Lutrario fu, per consenso unanime, designato ad esprimere al Ministero Francese per l'Agriroltura; che aveva inneggiato ai lusinghieri risultati conseguiti dalla Conferenza, i sentimenti di compiacimento di tutti i delegati r.>er gli alti scopi raggiunti, per l'alto spirito di concordia che animò i vari dibattiti coronati da decisioni prese tutte ad unanimità, per la determinazione presa di creare l'Ufficio internazionale J)€r la l~tta contro le epizoozie. ù)
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Pei congedati malarici. Contin11iamo l'elenco delle sovvenzioni che il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza Militare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha. concesso ai Sanitari a titolo di, compenso per l'opera d'a.ssiistenza prestata a favore dei congeda ti n1a larici, durante il 2° semestre 1920, ri~rvandosi di provvedere a mano a mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi Comitati provinciali : Segue Provincia di Potenza. Dott. Ferrara Lt1igi, del Comune di Franca" illa sul Simini, 'L . 150 - Dott. Mazziotti Giacinto. del ComUJ1le di Gallicchio, L.' 150 - Dottor Bruni Giustiniaoo, del Comune di Gorgoglioo.e, L. 150 - Dott. GaraguJSO Fran.c esco Piaolo, del Oomt1n~ di Gra-ssanò, L. 150 Dott. Cecere Michelangelo. del Comune di Grott-0le, L. 150 - Dottor Martelli Luigi, del Comune di Guardia Perticara, L. 150 - Dott. Ferrara Francesco, del Co1nune di I1·11ina, L. 150 - Dott. Giaculli Fran(!e~co, del Comune .d i Lavello. ~ . 150 Dott. Lella Domenico. del Comune di Matera. L. 150 - Dottor Grande Giacomo, del Comune di Miglionioo, TJ. 150 - Dott. Robilotta .And·r ea, del Comune di Nlontemurro, L. 150 - Dott. M~rtone Attilio. del Comune di Montein.ilone, L . 150 - Dott. Cifarulli Antonio, del Com11ne di 1\r!ontescag1ione, L. 150 Dott. Pan7Airdi Giuseppe, del Comune di Noepoli, L. 150 - Dott. Filardi Roeco, del Oomune di Oliveto Lucano. L. 150 - ·nott. Scorda.ccione Giuseppe, del Comune di S. Arcangelo, L. 150 -- Dottor De Bonis Ernesto, del Comune di Pietragolla. L. 150 - Dott. Sivilia Pietro·, del Comune di Pietrapertooo., L . 150 - Dott. Camma.rota Paolo, del Comune di Pignola, L. 150 - Dott. Rogges FTan~sco. del Comune d1 Pisticci. L. 150 Dott. Pacilio Salvatore, del Comune di Pomarico, L·. 150 - Dott. Bellinfante Nicola, del Comune di Rovello, I1. 150 - Dott. .T011io Cerore. del Comune di Rotonòa., 'L . 150 - Dott. Fi-0·r e Giuseppe, del Comune di Ruoti, IJ. 150 - Dott. Corleto Donato, del Comune di Sasso Ca1Staldo, I.J. 150 - Dottor D'Elia Giuooppe. del Comtme di S. Angelo le Fratte, I.J. 150 - Dott. Adobbati Amedeo, .del Con1une di S. Martioo d' .Agri. L. 150 - Dott. Scalesa Giovanni, del (..,·oroune di S. Mauro. Forte. lire 150 - Dott. f ,«>niffro Lorenzo, del Comunie di Terranuova di Pollino, L. 150 - Dott. . Lanceri Pa•squale . del Com11ne di Tito, 'L . 150 - Dottor Rotonòauo Pietro. del Comune di Trecchina, lire 150 - Dott. Gigli Giovanni. del Comune di Tricarico. IJ. lflO - Dott. .T.annelli Giu·s epne, del Oomune di Vsglio, I.J. 150 - Dott. Scerre Fr.aru:.'eS('O. df\l Comt1ne di Cnmoomiaggiore, L. 100 Dott. Patemò Giov·anni, del Comune di Cais telmezzan{), IJ. 100 - Dott. Pag-a.r ia Nioola, df\l C-0mune di Salandra. T..1. 100 - Dott. Giliberti Paolo, del Co1n11ne di Saponara di Cremeto, L. 100 Dott. Petroulli Giu..~. de) Comune d.i Spinoso, TJ. 100 - Dott. 'Vitale Antonio, del Comune ..di T(?-3.na, L. 100 - Dott. Oa1porale Vincenzo. del Co· mune di Vig~i~nello, 1L . 100 - Dott. De C't1ntn .Vincenzo, del Comt1ne di Viggiano, L. 100. 28. Provincia di FJiraou sa: Dottori: Marcellino An~elo. Francofonte, L. 500 . - Pisasale Michele, Ff\r1n . T1. !500 - Zaeco Rosario, Ragusa, L. 400 Maltese Giuseppe. Scicli. IJ. 300 - Cast Mich~lan ~elo, Chiar.amonte. TJ. 300 Conforto Car1nelo, Noto. I.J. 300 - G11.arrelln Giacomo. Ragusa Inferiore, I1. 300 -· Sipione Emanuele. :(t-0solini, IJ. 250 - Diernn · FrancP~co. Vittoria, L. 250 - Snlvo Arcangelo, Oonliso. T1. 250 - ~Iessina Gi111seprpe. Palazzolo. I.J. 2ri0 - I1ino Gaetano. Avola, J,. 200 . - Alagona SebaRtlan-0, Siracusa, L . 200 - Tnrtaglia Lt1igi, Sortino, I.J. 200 - Tartaglia Matarnzzo I Jnigi, Cassaro. I 1. 200 - Quartn.rone Melchiorre . Spa·c caforn•o, I'· 20() - J\1uccio Vincenzo, l\fo<lica, IJ. 150 - Fn7i7'ino Pnolo, Ilu·R0e'mi, L. 150 - Mineo Bartolome-o, Giarratnna, L. 150.
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IL POLICLINICO
COMO. Deputazione ProvinoiaZe. - Medico aiuto presso il 1\1anicomio; titoli scientifici e pratici; J"". 6700 (in corso aumento a L. 11,000); sei trienni del decimo; alloggio, mobilia e legna; 'L . 10 per ogni guardia. Scn.d. 11 luglio. Servizio entro 15 giorni. Chiedere annunzio al Segretario generale. SANO (Reggio oa.l.). - L. 4000 e 5 quadrienni del d€cimo; compensi e indennità previsti dal capitolato. Età. limite 45 anni. Scad. 31 luglio. Informazioni dal segretario comunale. SERIATE (Bergamo) . - Consorzio con Albano~. Alessandro-Pedrengo-Torre de' Roveri. A tutto f1 20 luglio. Residenziale, circa 4500 ab. L. 14,300 circa complessive oltre i caro-viveri. Medico chirurgo igienista provetto accetterebbe interinati in condotte non m·o ntuose, preferibilmente in Emilia o Romagne. Rivolgersi al dottor Umberto Carani - Scandiano (Reggio Emilia). Medico lunga pratica ospedaliera cerca. interinato remunerativo dal 15 luglio al 15 ottobre. Rivolgersi: Sig. Gentile Ludovico, Viale Principessa Margherita, n. 119, Roma. Cerca·s i interinato nei mesi di luglio, agosto, settembre, preferibilmente in località· marine. Scri'1ere: Dott. Bresci Viscardo, Via Serraglio, Prato çFirenze). Dott. Rodolfo Leonetti, Via Luigi Muzzi, I')rato (Fir.enze). Diffide.
Seconda condotta di Carignano (Torino). NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Nel concorso al posto di dirigente del Gabinetto radiologico degli .Ambula torii comunali di Milano furono dichiarati: primo il dotto. Sessa e secondi, a parità di voti, i dottori Gua:r;ini e :M:affi; a quest'ultimo fu assegnato il posto dal Consiglio di amministrazione degli Istituti Ospitalieri. Il prof. Orazio nell'Ordine della renze acquistate fesa igienica di guerra.
Caro è nominato grande ufficiale Corona d'Italia, per Je benemenell'organizzare e dirigere la diNapoli durante il periodo della
Il prof. Gabriele Tede~hi, pareggiato in Clinica medica nella R. l:Jniversità di Napoli, è nominato grande ufficiale nell'Ordine della Corona d'Italia, su proposta di S. E . Labriola, Ministro del Lavoro. Il prof. Pasqt1sile Filadoro, libero docente in clir1ica dermosifilopatica presso la R . Università di Roma, con recente 1nr1tu, proprio del Re è nominato commendatQre nell'Ordine della Corona d'It a lia. RallegramelJti cordiali al nostro amico. •
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NOTIZIE DIVERSE.
CONCORSI. ACQUAVIVA DELLE FONTI (Bari). - Poveri; L . 3000 (sic) iniziali, 4 quadrienni di L. 800 e 4 di L. 600; T-'. 1000 indennità Jaure.a (sio); c.-''· Scad. ore 12 del 10 luglio.
•
Onoranze al prof. sen. E. Maragliano. Un Comitato costituito da alli~vi e presiedtito dul sen. Queirolo si è proposto di festeggiare il 4()<> anno di insegnamento che il Clinico insigne ancora ·svolge co11 giovanile energia e sempre fervido entusiasmo. Faranno i.>arte del Comitato tutti i Clinici e Patologi italiani. Le feste si terranno a Napoli in occasione del C-0ngresso di Medicina interna. · nell~ottobre corrente an·no.
Assicurazioni COl\trO le malat&le n~lle nuove Provincie. La G·azzetta Officiale pubblica un R. Decreto in data 24 apri le 1921, n. 606, che nelle nuove Provincie dà fa00ltà alle Casse ammala ti di introdurre un aumento o ampliamento statutario delle prestazioni nell'a~icuFazione per le malattie, oltre la misura minima indicata nei paragrafi 6-& della legge 20 novembre 1917, Bollettino leggi Im1>ero, n. 457, nei termini seguenti : 1° Per gli assicurati il cui guaPagno lavorativo superi L'. 9 al giorno (L. 54 $'eltimanali, L. 225 mensili) potranno essere introdotte ulteriori cla-ssi di mercede fino ad un massimo eorrispondente ad una mercede media giornaliera di L. 26 al giorno. Il complesso delle cla·ssi di mercede potrà, in tal caso, essere graduato, mediante opportuno spostamento nei limiti inferiori• e superiori delle singole classi, in modo che risulti una scala di 12 gradini in tutto. 2° Il sussidio giornaliero di malattia potrà essere aumentato fino all'82.5 % della mercede media giornaliera delle singole classi di mercede però non oltre un massimo d1 L. 20, ed il SU·SSidio funerario fino a 45 volte la mercede media giornaliera, però non oltre un massimo di L. 1000. ~
Congresso del tubercolotici di goerra. Il Congresso indetto dall '.Associazione Nazionale Tubercolotici di Guerra per il 12-17 giugno scorso è stato definitiva1nente rinviato al 3-8 luglio corrente. Avrà luogo in Roma al Teatro Argentina e si dividerà in due Sezioni: la prima. scientifica, nella quale verranno discusse le più importanti questioni interessanti la cura, l'igiene e la profilassi del trisle male; nella -seconda verranno risolte le questioni d'ordine organizzativo e tecnico. La manifestazione di questa categ-0ria di reduci mutilati si annunzia assai importante, sia per il largo concorso di partecipanti, sia per gli argomenti che verranno svolti da relatori scelti tra i più noti e stimati tisiologi d'Italia. L'ordine dél giorno riguardante la parte scientifica reca i iseguenti temi: I tubercolosi di guerra di fronte alla continuità d_ei riguardi della cura (prof. Breccia Gioacchino di Genova e Menotti Bucco di Napoli); La tubercolosi polmonare nei rapporti dell'assistenza individuale (Pensioni) e della difesa sociale (prof. Ronzoni di Milano) ; Forme tubercolari extra-polmonari nei rapporti con lo St:ato (Pensioni) (prof. A. Fagiuoli di Verona) ; Collocame11to e cooperative di lavoro per i tubercolotici di guerra (prof. G. Mendes di Roma);
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ANNO
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SEZIONE PRATICA
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La rappresentanza giuridica dei tubercolotici di
guerra nei Consorzi antitubercolari e negli altri Enti parastatali <.avv. V. Signorini di Torino).
La giornata antitubercolare di Roma. Era indetta per d<>menica, 19 giugno, ma fu una giornata di più che 24 ore, perchè si prolungò anche per tutto il lunedì. Lode va data, per l'organizzazione, anzitutto al comm. ·Marlotti, direttore dell'Ufficio centrale della IR..ga Antitubercolare, poi alle signore e signorine della Cr0<:e RosSil. Italiana e del Comitato regi0nale, alle Dame di carità e ai ragazzi esploratori che gentilmente si prestarono per la questua. Tira ti i conti morali e materiali di q nesta modesta giòrn.ata, e~ si dimostrò essenzialmente utile specialmente tial punto di vista «propaganda. » in quanto ci provò lo stato di quasi assoluta incoscienza in cui vive la beata cittadinanza romana di fronte a un pericolo perpetuo, preoccupante, assillante com'è quello della tubercolosi. Medicinali al mutllail. La Sezione Lombarda dell'Associazione mutilati ed invalidi di guerra si è rivolta al vresidente del Consorzio Proprietari di farmacie, domandando che ai soci venisse accordato uno sconto. 11 Consorzio ha fatto sapere alla Presidenza dell'Aseociazione mutila ti che i proprietari di farmacia erano disposti non già ad assegnare solo uno sco11t.o, ma a ced~re ai µi.utilati i medicinali gravati del solo coefficiente di tabella. La Presidenza del1'Associazione mutila.ti ha vivamente ringraziato, ma ha pregato di voler Jimitare la concessione a cinque farmacie del Centro di Milano, onde potere, con frequenti verifiche, assicurare che i soci non abbiano ad abusare di tale concessione. •
Ambulatorio femminile a Roma. L'Ufficio Municipale di collocamentO a Roma, col concorso della Croce Rossa Italiana, ha costituito un Ambulatorio medico femminile, al quale è preposta la dottoressa Gasca Diaz, roaaiuvata dalla dottoressa Pisani e da volontarie della Croce Rossa. Possono ricorrervi tutte le donne, nei giorni di mercoledl e .sabato, dalle ore 16 alle 17.30. Conferenze di propaganda. Il prof. R. Cassa.nello, primario chirurgo all'O-· spedale di Spezia, ha tenuto presso l'Università popolare di questa città un ciclo di conferenze sulla patologia· ed igiene profe-ssionale. Il prof. comm. Simonetta~ benemerito presidente . del Collegio per gli Orfani dei Sanita~i a Perugia, i>rofittando della sua permanenza nella capitale dell'Umbria, tiene importanti conferenw di .igiene individuale agli al11nni di quelle scuole.
di Soei~logia. · :ru indetto a Torino per il prossimo ottobre. Tra gli altri temi in discussione segnaliamo i seguenti: I.ie a.asicurazioni sociali e la loro organizzazione internazionale; IJ'eugenica e la difesa sociale contro le malattie di guerra o accentuate dalla guerra; La legislazione internazionale del lavoro.
Congresso
~temazlonale
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26° Congresso dei medici alienisti della Francia. Si riunirà a Ll1ssembt1rgo dal 1° al 6 agosto, sotto l'alto Patronato della Grandu-chessa e del principe b.,elix. I temi sono: «La coscienza dello. stato morboso nei psicopatici>) (rel. Logue di Parigi); «L'epilessia traumatica» (rel. Béhague di Parigi); «La simulazione delle malattie mentali>>(rei. Porot di Algeri). Dirigere le adesioni al dott. Lalanne, medicocaPo dell'Asilo degli alienati in Mareville, pressoNancy (l\tleurthe-et-Mos~lle). ConYegno della Società francese di ortopedia. .fl prossimo convegno avrà luogo a Strasburgo. il 5 ottobre. I temi all'ordine del gioruu sono: « RiSl1ltati lontani della riduzione incruenta della lussazione congenita dell'anca>> (rei. Froelich di Nancy); «Le artrodesi del piede» (rel. Ombrédanne di Parigi) ; « Cura chirurgica delle an-chilosi del gin~hio >) (rel. Tavernier, di Lion~). Deer fty fever. A ~Iillard, nello Stato di Utah U. S. A., si osserva da qualche anno una forma morbosa che si inizia dopo la puntura di una mosca, con una linfadenite e una febbre ·settièa dtlla durata da ~ a 6 settimane. In uno studio ~stematico fatto su questa forma. morbosa Francis ritiene dimostrato che· l'agente patogeno è identico al B. 'tularense isolatoda Mc. Coy negli scoiattoli di California affetti da una sindrome pestosa. . Il terreno di cultura più indi~to è il tuorlo di UOV{}.
Scarlattina e difterite a Londra. Nel decorso inverno si ebbero a Londra gravi epidemie di scarla ttina e di difterite. Alla fine di ' ottobre se ne annoveravano nei vari ospedali rispettfvamente 7458 e 2219 casi .
Una nuova malattia ~ I . giornali inglesi parlano di una rruilattia epi.demica la quale non sembra rientraré n~i quadri nosografici; è ad inizio non brusco e si tp~nife ~ con febbre ed eruzione cutanea di carattere allarmante ; lascia una profonda prostra~ione. Si crede che si tratti di una varietà. di morbillo o. di rosolia. tMedical Reo0rd, 14 maggio 1921, p. 841). Ambulatorio medico volante. La Croce Ro.ss~ Canadese ha creato un ampulatorio montato su di un'automobile, che farà peregrinazioni per lo Stato preannunziando il suo arrivo nei vart Comu:qi. ,. , Oltre la cura de.gli indigenti, l'ambulatorio avrà. la funzione della propaganda tubercolare e proinfanzia. Vi -s ono add€tti quattro m.edici, un dentista e varie infermiere della C. R.; può montare estemporaneamente dodici letti.
Le Università Amerieaoé alla slg.ra Curie. Il Presidenté Harding ha c.onsegnato alla signora Curie un grammo di radium, quale omaggi<> delle Università Americane.
[ANNO XXVIII, FASC. 27]
lL POLICLINICO
938
RASSEGNA DELLA STAMPA.
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Le Scalvel, 28 maggio.
Numero sulla pielo-
grafia.
b1 olia Gy111aecologica, II. -
G. BALLERINI. Genesi del diabete jnsipido e delle J>Olil1rie gl'a vidiche. - R. BALLI e A. FoR:\iERO. Correlazioni funzionali intergbiandolari clel tessuto o rmonico dell'utero sotto1>osto a ll'azione dei raggi X. Annfl,li di Ol·i nica 1lleàica, 15 apri1e . - M. BARBÀRA. Le cnpst1le ~t1rre11ali nella febbre mediterranea. - U. Loi1nRoso. Sul metabolismo dei gra-ssi. A n1J1ali d'Igiene, a1>rile. - V. PUNTONI. La tossicità dei vaccini antirabici. - A.. SCALA. Lo stato dell'acqt1a negli ess~ri viventi. .Jou/rnal de Médeaine de Par,is, 10 giugno. - C. R<EDERER. In margine alle ·gibbosità llOStiche. N. CoJAN. Stato ~dell~t lingl1a nella scar~atti.aa a l momento dell'eruzione. ] ; (L I.1igi1tr,ia, Jl;J edi,ca, 15 aprile. ID. CALCATERRA. Terapia dei feno,m eni neurotonici ne i tubercolosi. La P resse Médica1e, 4 git1gno. - G. A. HY~IANi:> VAN DEN BERGH. IJa ricerca della bilirubina nel plasma. sanguig no. 1
Arclzives des J1;fr1ladies du Oa;ur, cles Va·issea'Um et clu ~ arig, maggio. - S . DE BOER. Delirium cordis ell txtrasi stoli accumulate. - R. LuTEMBA-
CHER. Le dissociazioni a uricolo-ventricoJari mascherate. - JoLLET e CAILLE. Stenosi totale dell'aorta toracica. La1 J1eclicina Ibera, 11 g·iug110. - RECASÉNS. Le gran'di 1netrorragic e loro trattamento. Prooeedings of the Royal Society of .iJ!edicine,
git1gno. - Discus.·ione ·s ulla diagnosi e il trattamento della sifili de congenita. - Copiosa casistica. .Munchener Medi.zlnisohe Wooliensohrift, 10 giugno. - P. G. UKNA. Rosa-cea seborrl1oica . HrLGER1\rANN. T erapia ed eziologia d egli eczemi • • cronici.. Journal d es Pratiaiens, 4 giugno. - UTEAU. Non ·vi sono pj ù cisti ti.
Derrnato-Ven,~reologioa,
n1arzo . - J. REENSTIERKA. Ulcera molle sperimentale nella .scimmia e n el coniglio. - W. FrscHER. L 'epidemia berlinese di microsporine. H. E~GLESON. I nuovi l)l'eparati salvarsanici. Jl!ledi~inisolie Kli-nik, 5 giugno. H. QurNCKE. r. . 'edema a.cuto circoscritto e forme affini. B erliner Klin ·isohe Wooh ensolirift, 13 giugno·. E. GILDE1\CEISTER e V\ SEIFFERT. Il pericolo anafilattico nella proteinoterup,i a. - F. LESSER. Guarigione spontanea della sifilide . · Rrazil-Meàico, 21 maggio. - A. DE VASOONOELLOS. Terapia nnti-anafìlattica e malattie croniche. 'I' ubercolosi, april~. - N. SrronzA. Il pneumotorace rigido. r;.;.urna1e <Zi Jledicilna lJlilitare, 1 giugno. A. DroNISI. La malaria delle terre redente. l( e?;ue. Neiirologique, aprile. A. SEZARY. Patogenesi della l)aralisi generale e- della tabe. ·CH. HouL r.rox. Diskinesia professionale a forma parestesica. La Presse Médioale, 8 giugno. - A. GossET, G. LOE\VY e ::\lESTRÉZAT. IAt bile bia nca, 15 giugno. - DrnI•·~R é PHILIPPE. La reazione e moclasica nella (lo1111a incinta nor.mule. -~fedioal R eoot·d, 21 maggio. A. ÀBRA1.rs. La natura e l~ttrica d ell'uomo-. l1a Méàeo-ine, magg io. - Numero su l~a tubercolosi 'diretto da L. RÉNON. Annal es de Médecitne, aprile. - P. ·LENOm, CH. R1CHET fil·S e A ..JACQUELIN. Epatiti e 11efriti secondarie all'ulcera gastrica. -- G. GuILLAIN ed FJ. LIBERT. La reazione di Piero Boveri nel liquido cefalo-rachideo. Acta.
1
•
J~ulletins.
et Mémoires ·de la Sooiété Médicale de.s H()pi tau,ro de Partis, 9 giugno. - M. VILLARET,
F. SAINT GIRONS e GRELLl!;TY-BOSVIEL. La . tensione venosa periferica..
Indice alfabetico per materie. ~
Aborto -strumenta le . . . . . .Pag. 929 Angina di petto : sclerosi delle- coronarie )) 926 Ascesso periappendicolare consecutivo a ridt1zione di ·e rnia inguinale destra . )) 915 "''\.ssicurazione obblig·à.toria contro le malattie e assenze dal lavoro de l personale dei telefoni . . . . . . . )) 907 )) 925 Ri bliografia : 11otizia . . . . . . . . Cinconiua : la - può sostituire la chinina . . . . . . . . )) 919 Oronaoa del
11io1vi1nento
professionale
.
<Juore : ipertrofia nei forti bevitori di -vino . . . . . . . . . • • • • D en1enza ebefrenica-paranoide dei fanciulli . . . . . . . • •• • • Encefalite epidemica : postumi parkinso-niani . . . . . . . . . . . Endocardite gonococcica . . . . . Epizoozie : Conferenza internazionale per lo studio e ln lotta contro le Es, ud<i ti e trasudati·: nuovo n1etodo per Roma, 1921 -
Tip. Cartiere Centr8li .
))
932
))
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. Pag. 920 di:stinguer li . • • )) 930 GlandoL'l. interstiziule • G ra Yidan·z a : contributo allo stt1dio dei )) 928 sintomi . . . . . . . . . )) 935 ,Y alarici; pei oongedati . . . Mandibola : -struttura e funzioni dell'a r)) 927 ticolazione . . . . . . . . . Media·stino: tumori di difficile interpre)) 927 tazione . . . . . . . . . )) 923 Nuclei opto-striati: ricerche . . . 924 Nucleo lenticolare : tumori . . . . . )) 928 Placenta previa: analisi di 100 casi . . )) Radioterapia ·31ssociata a.Ila i onoforesi argenti La nel trattamento di un car)) 926 cinoma ulcerato della faccia . . )) 920 Rene grinzo: diagnosi pre00ce . . )) 931 Sanatorii per tubercolotici in Italia . . Sangue nelle feci: , valore comparativo )) 929 de lle reazioni . . : . . )) 927 Stenosi mitralica e lesioni apicali ' )) 921 • Vescicolite semina.le . • •
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L. l'ozz1, ed. resp.
•
ANNO XXVIII
Roma, 11 Luglio 1921
Fase. 28
~'-====================================================================================
emi:!
fondato 'lai pro fesso ri :
1
~.
·cn.
GUIDO BACCELLI - · FRANCESCO DURANTE
-
SEZIONE PRATICA
.
ana. Gna.
REDATTORE CAPO: ]JROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO.
rnm
na-
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rQuervadool cliniche : G . Iza.r: For111e rare di amebiasi latente e cronica. La sindrome pseudo-malarica e la sindro me pseudo-tifica. Note e coo&ribu&I: G. Galatà: Le iniezioni di calomelano nel tifo. Riviste sintetiche: F. Curatolo : Arteriosclerosi gastro-1ntestinale. Sunti e !~segne : MEDICINA: M. F . Morris : L 'ipertiroidismo. CutRURGIA: Deaver: Operazioni e rio per azioni nella calco1 o~ i biliare. No' A Tn ERAPEUTICA: L. Chei_ni sse: Le ap· p1ic azioni terapeutiche del benzoato di benzile. - RARIORA ARTJ:s: Pizzetti: ('oatributo allo· studio della cosiddetta « Pielite granulosa » . ~nnl blbllograftcl. 4uademle, 1'oeleaà wedlcht1, too~re~"': Congresso della Società tedesca di Medi ci oa i o terna in 'Viesbaden. - R . Accademia Peloritana.
A•pon&I di medicina prà&lca: CASISTICA: ·Impetigine e nefrite - Pionefrosi - S ull a piuria - Dolori mattutini io malati di nefrolitiasi. - TERAPIA: Cura della malaria - Azione locale del chinino. - POSTA- DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Nella fl&a ,rofesslooale : Cronaca del movim ento profes$ionale. Risposte a quesiti e .ra. domande. - Amministrazione sanitaria . - Co o corsi. Medicina sociale: D. Barduzzi : La nuova lega abolizionista dei r egolamenti contro la prostituzione . . Atti parlamentari . Clronae~ epidemiologica: Le malattie infettive 1n Italia (mag. gio 192 1 ~ . Notizie dlferse. Rassegna della !ltaoapa. Indice alfabe&rco per 1ualerle• •
E' vietata ta riproduzione di lavori pubblicati net POLICLlNICO e ia pubbUoazione di sunt' senza citarne la fon,te. ·
•lrlHI di proprle&à rlserva&J. -
rosi I·
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f or.m a cachetizzante dell'amebiasi latente: qt1i.
OSSERVAZIONI CLIN·ICHE. , I STITUTO DI PATOLOGI.\ l\IED fCA DlMOSTRATI\'A DELLA
R.
UNIVERSJTÀ DI CATANIA.
Forme rare di amebiasi latent.e e cronica. La sindrome pseudo-malarica La sindrome pseado-tiOca.
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9Z1
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1
pel prof. GurDo IzAR, direttore incaricato. Il rili evo sempre pii1 freql1ente di forme ati ·picl1e di. amebiasi croniche B latenti evolver1ti con sindromi intestinali le più svariate, ina ancora co1t ~incl r·omi nelle quali i dati inerent,i all'impianto del parassita n_el tubo g·astro-enterico sono apperla segnalati da-'tu:rbe entero• coliche in 11n passato alcruanto remoto, ci ' ha indotto ad un accurato ed attento esame coprologico di q1tasi t11tti i pazienti caduti sotto 1a nostra osservazione, sia. come ricoverati n·elle sale dell'Istituto che come ammalati di. ambulatorio e di clinica privata. Più specia.l mente però' la 11ost ra attenzione si è attarda·ta a tutte q11elle forme morbose che presenta·vano fenomeni di . risentimento da narte , del tubo gastro-enterico. L'indagine sistematica ci ba. permesso così di mettere in evidenza alcune forme rare di a mebiasi. In una nota prece·dente (1) abbiamo illl1strato llna fra esse: la I
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(1) Riforma medi~a, 1921.
vogliaIQo descrivere altre due forme rare. La 11rima per l'anemia chè apporta e per la speciale curva termica che accompagna ogni singola recidiva si può chiamare amebiasi cronica recidivante a sinclrome malarica : la seconda per la prevalenza di gravi sintomi a car ico del tt1bo gastro-enterico e per la persistenza di temperature elevate suesso con sintomi cerebrali., si può identificare nella sindrome lJSe11do-tifìca dell'amebiasi cronica e latente. SJNDROl'VIE
P SE li DO-MALARlCA.
CASO I. - Barb. Francesca, cl' anni 19, casa linga, dà Canicattini. A 16 anni affezione gastro-enterica con disturbi d·ispeptici ·e febbre continua durata 6 mesi. SllCCessivamente febbre irregolare COll 1·ia lzi termici serotini e diarrea mt1co-s a11gu~ g·11a. Posta dal curante· cliagnosi di malaria, trattame11to ·chinoideo. intensivo per clue mebi senza risultato : remissione spontanea. Dopo 5 mesi di relativo benessere ricompa.f.'.'sa di tutti i sintomi precedenti: anch e questa volta la cura chinica, esperita pur essendo ri11scita ripetutamente negativa la ricerca dei parassiti malarici, resta senza effetto: nl1ova remissione spontanea. 3 mesi fa, jmprovvisi dolori addominali a tipo colico con vomito P diarrea: da allora persiste diarrea (3-4 scariche a l dì) con feci verde-nerastre emesse fra dolori colici e febbre irregolare, talora elevantesi fra brividi a 39°-40°, di regola però febbricola a 37°.5: lieve cefalea intermittente: ame-
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lL POLICLINICO
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(..~NNO
XXVIII, FASC. 28 ~
Sangue : : emometria 65: eritrociti 3,600,000: i1orrea : notevole de1)erime11to: aste11ia : emor leucociti 4,300: monocitosi: non eos inofilia: asragie gengivali. senza p a rassiti malarici .. 4-8 1920. - Longitip·o microsplacnica di m a Nonostante la lesione cardiaca e renaleJ dagrezza impressionante : peso Kgr. 45. Cute ruta la gravità del caso, si interviene con i11ievida, secca, cascante in piegl1e : mucose palli(iissime. Lieve smorzatura apice d estro con r e- . zioni di en1etina. 17 giugno. - 13 scaricl1e: 6 ctgr. en1etina. s piro soffia nte, non rantoli. Gengive arrossate, 18 detto. - 2 scariche: 8 ctgr. emeti11a. sangui11a 11ti . i.\.ddome avvallato: s igma ispes19 d etto. - O scariche: 8 ctgr. emetina. s ito e dolente: trasverso pie110 di liquido e 20 detto. - O scaridl1e: 12 ctg·r. emetina: d egaz, dolente: ascenden te e cjeco l)OCo dolenti, bolezza: v ertig·ini; tosse ; P. 135 : Pr. n1ax. 140 : appe11a palpabili. tenesmo, emor1"oidi: stìpsi osti11a ta. Purga11te: Sangue: emometria 60-eritrociti 3,600,000: leucociti 12,000: morfolog·icamente quadro di adrenalina: sparteina: canfora. La s tipsi persiste s ino al 23, poi si h a una a nem ia seconclaria: lJOli11ucleosi con e0Si11ofiscari ca al dì formata. Rapido mig lioramento lia (4 %) . Feci (da purgante) : liquide verdastre, alcagenerale: i1elle urine solo tracce . di albumina_ 1ine, con abbond a nti frustoli mucosi. Pig1ner13 lugl io. - Cisti di. entamoel)a nelle feci. Si ti ematici assenti. Abbondanti residui alimenriprende la cura con emeti11a e senza disturtari, n u111erose cisti di entamoeba dysenteriae bo alcuno s i i11ietta 1 gr. in 9 giorni. e forme vegetative con inclusioni di· elementi Dimesso il 20 lug lio i11 conclizioni generali ematici cli l111'ameba molto piccola, ad ectò ed l>uone : tracce di a ll111min a nelle 11rine: assenendopl asma ben differenziati. Numerosi triza amebe i1elle feci . como11as. · Rivisto il 2 agosto e 18 settembre : persiste Trattamento: do1Jo 24 ctgr. di em etina in 5 b en essel'e : assenza a1nebe e cisti. Si con s iglia n11ovo trattamento con g ranuli cli emetfna e dì, li.l P. sale. da !10 a 110, mentre la Pr. m '<. scende cl a 110 a 80: dopo 30 ctgr. in 6 dì, biRmuto. P . 140, Pr. max. 70: senso di oppressione, tosI casi riporta t i, sebl)e11e es1)osii in for11)a se, lipotimie. Riposo p er 13 g·i orni ·durante i sch emati ca, so110 t roppo cl1iari per aver bisoquali vengo11q prati.cati 4 clisteri di 0.15 gr. di 914, poi 64 ctgr. em etina in 8 dì: ricomparsa gr10 di 11lteriore ill11 trazione. 111 ei1trambi l'adisturl1i circolator1. Riposo lJer 40 g iorni: poi sp etto gen erale dell'ammalato, l'n nda mento del72 ctgr. i11 9 dì: nessun dist11rbo: 30 capsule la curva termica, la freql1e11z a clella mal atti a narsenol ir1 10 di. Rivista il 18 ottobre : aumeni1ella regio11e, 11an110 fatto porre e mante11ere t ata di 11 Kgr. di peso: co111uleto benessere soggettivo : t1na scarica al di -formata: n elle per alct111 te1npo il diagnostico cli infczio11e mafeci da purgante assenza a1nel:>e e cisti. Si co11larica n o11ostante 1a manca11 za cl el t1ln1ore splesiglia l111a n11ova serie cli gr. 0.60 emetina - e nico, l a i1 es~ '111a e fficacia cl el la cl1r a chinica nar~enol. e, pel r>rin10 caso, il reperto en1ntico i1ega ti\1 0 C :\ SO II. Leon e S., d 'a1111i 56, da Palazzolo p ei p::1 rassiti mal ari ci. Acreid e. L e tl1 1'l)e entero-coliche, 1111 ico dato cl1e 1)0Malari a, difterite nell'infanzia. A 24 anni teva i11clirizzar e per altra via l'indag·i11e cliniperniciosa malarica co11 postumi di profonda a 11 e1ni a . .i.\ 27 anni f ehbre m eli tense, poi com- . ca, furo110 ai1cl1'esse addel)itate 81l<t si11dro111e pleto benessere. · rnala ri ca. 1919, settembre: turbe gastriche con dolen.t\.nche jn questi casi il sos11etto cli a m ebiasi zia epigastrica; se11so di malessere generale : sorse in 11oi niù iJer - l 'assen za cli dati positi\·i lievi -rialzi termici con qua lche brivido: diarcl1e s11iegassero t1n'infezio11e 111 n 1a ri e a che p er rea n111co~a co11 due, tre scaricl1e a l dì. Posta la 1Jrese11za di dati che deponessero in i11odo d iagnosi di malaria si inizia c11ra cQ1inica in segt1ito a lla quale compaiono imponenti diassol11to p er un'infezione a mebica, non l)Ote11do sturbi gastro-enterici co11 12-18 scariche mucocerto bastar e a st1ffragio cl el diag11ostico nè 12. saugu ig·ne. Ricoverato in ospedale si ins iste presenza di diarrea, irreg·olare atipica, n è iJ nella diagnosi di malari a con n efrite e si s otrjlievo d~ '1n sigma colon jspessito, dol ente. topone a nl1ova cura chinica e di eta latten. r:e tu rbe intestinali, pur din1inue11do lievemen- acco1n1)agnato o i10 a les io11i <lel cieco e colo11 te di i i1t ei1s ità, persistono: si aggiunge profonascend ente. L'esan1e d ell e feci , col risco11t1·0 da prost razio11e, anemia, a stenia . d ell' entamoeba dysentceiae pose fine al diUscito di Sll a volontà dall'Ospedale dopo 6 lemma : l'esito· della Cl tra s1)ec ifica confermò n1es i di d eg·enza, rimane a casa p er qualcl1e la diag nos i. tempo, l)Oi chiede ricovero in auesta clil1ica. Alc11 11e con s iderazio11i praticl1e si l)ossono 15 gil1g110 1920. - Lieve movim ento febbrile <·on ma s in1i a 37°.5: scariche frequenti (10-12 trarre da ql1esti due casi: ai dì ' con 111uco e sangl1 e : t en esmo. Notevole 1° ch e tl1tte e d11 e ql1este forme l)rotozoadeperiinento, pallore cute e mucose. I11sufficienrie, ma_la ria e amebiasi, da11no 111ogo ad a n eza initralica compensata: arteriosclerosi diffumia e Cé:t cl1essia, con lln q11adro em atol0gico sa. P. 100-110: Pr. 220 max. 110 min. : I. 0.14. e sj11to1nat0Jog·ico q1Jasi eguale; ..c\ddon1e 11ia 11e!"\csia11te: sign1a teso, i spessito, 2° cl1e r eosinofilia è un r e1Jerto n o11 CO$ta11dolente: trasyerso teso, dolente: cieco pieno di liquido e gaz. te n elle fo rrne ]Jure a i amebiasi: q11asi costa11.F'ec i co11 111l1co e sa11gl1e : nun1erose forme te invece qttando a ltri protozoi vi s i assoc ino; , ·egetativl! lli e11trunoel)a rtysenteriae. 3° cl1e l'esa1ne d ell e feci no11 ,,a mai trnUrine scarse : D. 1032: alb11n1ina 0.5 % 0 : c1lasciato in casi dul)bi: dovrà anzi ayer la preJi11dri.
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SEZIONE PRATlC.\
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ricel'ca; ·clei p a rassiti i11alal'ici 11e j sangue; pec·cl1è è il s olo cl1e può lJastare i11 rnancanza di altri ele1nenti di giudizio per affermare od &scl11 1~l e re !:esistenza di u11' a1nebiasi.
J ere11za SLtlla
SCNDRO:ùl1 E PSEL 1DO-TIFICA. CASO
I. --- Gr. l Tgo, d'anni 20, stude11te, d a
S~
racusa. ì\ililita.re i11 .\lba11ia , s offrì a pi\1 i·jprese di diarrea int1co-sa11guig na: p er qt1esti disturbi no11 l'icl1iese lìe1·ò i11ai vis ita m edica . 1920, 13 g e1l11a io. I 1111) ravvisa enteralgia co11 <liarrea ve1~dn tra· ed i11tensa. cefa lea seg·uita d<l febbr e cle,Tata e co11tinua a 39°: poi stit ichezzu : li11gl1a Sllbl1rrale : a lito fetido. L a febbrè dt1rò co11 oscillaz io11i fr a 39° e 39°.5 p er l G giorni, a con1pag oa11dosi a d elirio a g itato, stato tifo.so, cefale~t. i1e r s i tente : 11oi rimet le per lis i. Co11 1'<1pi re~s ia com1)a rve dolore g·r avati,10 al la. b ase d e l t orace di d estra jrradia.11tesi alla ~pa lla. e sotto l'arco osta le cle. tL·o. 8 fe l)bra io. - Notevol e cl ep e rin1 e11to; s i11t o111 i di él SCe, ~o epatico : 2 l)t1n t1tre eP.plo1·a.tive ep ntich e n egative. l~' es am e radjol og·ico mostra s olo i11gra 11di111e11to i11 t oto de ll'o l'g a 110. Ne lle feci da l'lltrga11te J)r ese11za. di forme vegElt at i\ e e ci ~t·icl1 e di en t an1oeb(t cl~r e11teria.e . Sierorlia.p:11 os i pe r tifo, ]) H.r atifi, felìJ)r e rn e1it e11se 11eg a ti ve ; i1tiss u11 i·i I i evo offr e l 'esar11e i11orfologico del sangt1e all'i11f11ori di 1ieve p o1inucleos i. Tratt n.1ne11 to e1netinico· cl t1ra11te il c1n a le si fa spiccata 1 i11 tu1nescenza del fia11co clestl'o: la pt111t11 r a eSJ)lorativa dà es ito a lJtl s caratteristico. Tra tt.a1ne11to : 1 se1:ie g r. 1.05 in 9 di; 2 seri e : g·r. 0.60 i11 n dì: 3 serie gr. 0.6 in 6 dì. Riviste e riesa.mina te ripefl1tam e11te l e feci 11on s i nota 110 J1arassiti: gt1arig"io11e clinica e radios cùJ)ica d ell' a cPs~o e1)attco.
1918-19. -
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J
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<.~Aso
II. Cata11ia.
191~.
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~[e ll.
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A. , d 'a11ni 32, bnn cl11ere, d a
Titlite, l)Oi p erito11ite d iffl1sa : g·1•a -
rigio11e . 1017. -- In se rvizio inilita r e co1ltra e itter o nelle tri1)cee clella Vertoil1a. 1U20. :.... 2\fa r zo: c1or)u t111 via.g g ip n. Napo.li, Pale t·mo, ~ les. i ria ~ •1 piro~ cn fo J)1·ove11iente da Tunisi, clove fe ce le J)1·ovviste di bordo, vivi dolori addo111i11a li con s ca riche alvine liquide e freque11ti: te11es1no l)èr 6 gior11i : al 7° febbre. Og·11i dist11rbo pa1·e scoì,n pa rjre co11 la s on1ministrazio11 E1 cli p11rg«111te. 4 ottobre. - ~"'ebbre a 38° se11za briv)clo. l)opo 4 gior11i .d olori addo1ninali. cliffusi a ccoxnpa- · g·nati d a s cariche dia rroiclJ1e freqt1e11ti (8-9 i1elle 24 ore) e t e11esmo·. Febbre a tipo contir1110. Contemp o1·a1 tPn 11J er1te ill Q; rossarn eI1to d el f eg étt0 che s i fn clole11te a lla palpazione: albuil'}in11ria,, Og11i <l i s tlll'])O s co1n!Jare g racln ta1ne11té i11 18 gior11i circa : l'a.lvo ~ i fa, 11ormale : a.ncl1~ ra.ia epati rfl. s i r id11ce. \""i en fa tta di ~tgno si dj f ebbre i11el ite11 s e. (l nove1nbte. -- Ri co111~1 n. re fel)bre con d iar' r ea. Dolo1"i \riol e11tissimi a lla r egio11 e epa.tica. con note,role illg·r a ndimeri.to dell'organo. 6 11oveml1r e. - Sierodi::tg·nosi per tifo, part1tifi , micrococco di Rr11ce i1egative; e1nocoltt1ra 11egativa: ricerca :parassiti' malarici r1eg·a tiva. All esan1e del sangue ness11n rilievo a ll'inft1orì òi li eve 1Jolint1cleos i coì1 eosinofilia (5 %) . ' 1
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11 11ove111bl'e. Esai11e fe ci (ù a lìt1rgar1te) i1eg·ativo. 13 noven1JJ1·e. E si:1111e feci (cla p.t1rg·ar1te) negativo. . 22 r1ovenlbre. - Esa1n e fe ci (da pl1rga11te) ; pres enza forme cistiche e veg·etative cli e11ta1noeba d·y senteriae : numerose for1n e veg etative d'i lamblia. Esanie obiettivo. - Not evole cle1)erimento, aste11ia; p allore; sfreg·a1ne1i.to ple11r1co nel 5° sp <tzio cles tro · s1Jll'e1niclavearE?: in questo punto dolore nuntorio e dolore alla palpazione. F egato grosso, molle, dol ente st1lla p a l'aster11a le d estra. 1\1ilza nei limiti. Acldome poco tl'C:l.tta.bil e, dolente. Sigma is p essito e dolente: colon trasv erso ed ascendente distes o da gaz. Trattarn,ento e d ecorso. - 0.78 g·r. einetina ir1 8 dì : alla. fine d ella s el'ie ca,dutn, lit ica della t e1nper aL11rn. : l)er s istono i1erò t emperat11re s ubfcbbril i: uoi 30 ca·osule di nars enol in 10 dì: i11 segt1itÒ ~;ra11u li -il i em eti11a e . bjsrn11 to (1 al cl ì ) lìe t' 12 g·i orni. . f ~ e co n(lizio11i g eI1er a li r11igliorn.110: persis ton o 11er ò t e1np eta.t11re s11b-fe})bl'ili ed a stenia: obl>i et.t i\Tt.ltr1e11te fegato sem p r e i11g randito; i11 olle, clolente l'ala si11istra. r:esam e delle fe ci il . 14 ed jl 20 dicembr.e 111ostrn la })er si t enza (li n11merose cisti di lamh lia: rnrc cisti cli enta1noeba dysenteriae. 1921, 31 gennaio. - 0.15 gr. novarsenobenzolo 3 v olte la settimana per clistere: p11rga n t e s alinò· 2 volt e la settimana. I/esan1e clelle feci il 1° febbraio 1921 dimost1:a a n cor a cisti di lamblia, r a rissime cisti di e11ta.moeb a. d ysenteri ae . · Si prescrive nna nl1ova cura co11 gr an11li di emetit1a. e bis1nt1to a ll a d ose di t111 gra1111 lo a l dl; do 110 6 g ran11 li co1111Jai.or10 lie\ri dis t11rh i 1110ÌOT'Ì agli arti di destra : la pref:;SÌODe ari eri osa gi n])Lassa,. Interrotta 1a ct1ra i fatti t ossici s i djleg·11n..n o abha.star1za rapida.mente. 10 in arzo. - Stato s11l1iettivo di benessere : so lo a. 111ngl1i interva.ìli il i1azient.e a cc11sa lieve ~en so cli pes o all'i1)ocondr io destro. Obbiet.t iv81n e11te : a s!)P.tto florido: sigma e tra.sverso fl 1111e11 a i1alb a bili: fegato 11ei li1niti. E s arn e feci (da p11rg·anteY: nt1merose ci sti di la1nbli a : asse11za di cisti di a,n1 eba. Nel p1·imo caso la diag11osi si i1otrebbe così f <·rm lllare : a meJ)i.a$i cro11ica : ·ria cl1t.j zzazi one fl farin a Jìse udo-tifica: ascesso epatico. Ad t111 a nno di dis tanza d a t11rbe e11t erocolj' J1 e di li eve e11tità insorge quasi imJ)l"o,rvis ar11cr1te l' t11 c1l1aclro g·rav e febb1 ·jJe co11 s int on1i prev a le11tem e11t.e intestil1ali: diarrea })Oi stitic1l1ezza : lingt1a sub1,11·ra.le : a lito feti do. La f e'bbre s i mantiene ele,v. a t a conti1111a -l)er b er1 1fl g ior11i, acco111pag11R11dosi a cefa l ea intensa , stè1to tifoso,. delirio: poj ri1nette p er lis i. Qua l meraviglia · se il ct1ra nt e pone l a. dia.• g·11os i di tifo? ~i\ i1oi ina 11cano i dati p er stabilire se esistesse o no gor g oglio ileo-ceca le, se fosse o no compa.r sa ros eola, quali fo ssero j c:ara.tteri clel lJOlso, se fosse com1)a r s o tumore f.; plenico: il i1os tro i1 azie11te c1 riferi sce solo la di Rg·nos i po st 8 cl a l m ec1ico ed i da t i s11 b iettivi. I\Ia . L'esiste11za o m e110 di <Jl1es t.i sin tomi, nulla agg·il1r1g·e rebbe di utile i1el diag·11ostico potendo t11tti m a 11C'8 1'e e trattarsi t1gl1alm e11t e cli infe-
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942
IL
POL.~CLIN JCO
zione eberthiana. L't111ico dato decisivo del quale non ft1 curato raccertamento era la sierodiagnosi; noi l'abbiamo istituita alla fin e del periodo di convalescenza e trovata negativa sia pel tifo cl1e l)er i paratifi ed il micrococ- ' co di Bruce. Potemmo così esclt1dere · in modo assolt1to che la malattia decorsa col quadro di una infezione tifica fosse dovuta sia al bacillo "'i.i • Eberth cl1e ad un bacillo del gruppo dei paratifi od al micrococco di Bruce. E nel contempo escludemmo · a11e la lesione epatica ri, salisse ad analoga origine. Tornava naturale ricercare un'altra cat1sèl patogenetica e della sinrlron1e epatica e della si11drome tifosa. fissano la nostra .Risalendo nell'anamnestico , attenzione le turbe diarroiche insorte d11_rante la permanenza in Albania. I/esame delle feci da purgante dimostra la presenza delr ent?-moeba dyse11teriae sia nel la forma cistica che nella form• a vegetativa, indice di lesione in atto. La cura emetinica diede :piena conferma al diagnostico e co11 la rapida guarigione dell'ascesso epatico e, fatto raro 1na non eccezionale, con la riact1tizzazione del processo epatico e conseguente climostrazione del P\IS caratteristico. Il caso appare tanto :più interessante qt1ando enga confrontato col successivo i1el quale il decorso gen erale della malattia, ma special111ente l'andamento della curva termica si ide11tifica.no 11uasi con CJtlello di \ln'i11fezione para tifica. Qt1i pt1re inizio brusco: per 18 giorni diarrea, febbre elevata, dolori addominali, poi apl)arente remissione di tutti i sintomi pur persister1do lo stato di malesser e. Dopo 8 giorni di apiressia ripresa della f ebJ_,re . e dei dist11rbi enterocolici: stato generale tifoso. La diag:nosi verte fra infezior1e eberthiana, parati.fica e rn elitensc: le pro,re aggl11tina11ti e culturali. riescono negative: negativa pure la ricerca dei i)arassiti malarici. La. compars a, o })er m eglio dire la ricon1parsa, di ingrossamento del fegato con sintoini eviden1i cli t1n processo infiammatorie acuto (gonfiore, dolore,' consistenza diminuit l1, Rfregamento ple11rico) pro~p ettanti l'event11alità di t1n ascesso .e patico (epatite presupp11rativa clel Roger .. ?), i.nduce il c11rante ad 1111 IJiù acc11rato a11amnestico. Si mette così in rilievo lln fatto acuto enterocolico decorso sei tl.1esi prima dell"insorgenza dell'attuale malattia, dopo u11 viaggio da Messina a Napoli s11 cli un pi rosea fo !)roveniente da Tunisi e che c111ivi si era rifornito di viveri freschi. Al terzo esame si riscontra nelle feci l'entamoeJ)a dysent eriae e la lamblia. '
FASG: .
28]'
Una prjma serie emetinico-arsenicale- miglio-ra sensibilmente lo stato dell'ammalat •o fa:cen. . . do scomparire la diarrea ed il dolore epatico: persistono però al 19 dicembre lievi' movimenti· termici (massima. 37°.2) : ingrandimento del fegato: sigma inspessito e dolente: ne1:1e feci; rare cisti di entarr1oeba, · numerosissime· di • lamblia. Il successivo trattamento con gra:nt1li di emetina e bismuto e clisteri di 91·4· h·a: ragfone· sulle cisti rli entamoeba ma non st1fPe cis-tr d'i· l amblia, la cui persistenza, an_cl':te se il f)a'-ziente si presenta attualmente in ottfme conclizioni generali. e locali, consigli a di insistel!~ ' r1 ella cura. . In questo caso, oltrP a rilievi analoghi ai quelli esposti nel . 1°, torna inte·r essante e, di'. pratico insegna1nento il rilie,vo che ben d'u e esami di feci siano ri11sciti negatìvì mentre un terzo è riuscito positivo. Questo fatto cì induce n. ripetere ancora una ,,orta (< che prima di a ffermar.e l'assenza di am ebe dalle feci fa 11opo di Il)Jmerose e ripetute ricercl1e ìn feci da purgante ernesse in giorni s11ccessivì »:
NOTE E CONTRIBUTI. Le iniezioni di calomelano nel tifo. Dott. GUGLIELMO GALATÀ mag·g·iore medico nella ~·iserva r1avale.
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(ANNO XXVIII,
Nel 1917, in occasione cli l1na l)ìccola epidernia di tifo (9 casi), avutasi fra la popolazione ci, ile di Grado (5000 abitanti), ebbi l'idea di sperimentare l'efficacia tera1leutica del calornelano per iniezioni intramuscolari. Il concetto dal quale mi lasciai guidare neìlo sperimentare questo metodo di cura fu qt1ello di far gi un g·ere in circolo, in am111alati da infezione setticemica, un germicida che potesse esercitare un'eventuale a zione terapeutica agendo direttamente sui germi, o indirettamente s11ll' organismo col rafforzR rne i poteri di difesa. Pensa.i di rico rrPre ai sali mercuriali. E fra questi credetti di preferire il calomelano per via intram11scolare per varie ragioni : perehè i sali solubili di mercurio, e, più ancora, la via endovenosa, avr ebbero potuto, p er l'azione elettiva del mercurio sui reni, danneggiar li a11cora più, quando essi sono già frequentemente lesi dalle tossipe tifiche; per avere t1na azion e fl'azionata, continua, è allo stato n a scente del composto semiorganico solubile chf3 .. viene a formarsi n ell'organismo clal calomelano iniettato; e perchè, infine, la pratica della cura della lue dimostra quanto freqi1entemente le iniezioni dei sali mercuriali insolubili ~lbbiano più energica efficacia dei sali solt1bili. All'esperimento t erape11tico fl1rono sottonu.:·=---,;,....a._ 1
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bl11'ID.ii.:i.11~T.ia e la cilindruria, queste andarono · .sti ..sette ammalati, i qu.ali presentav·aaru@ itlllttlti., 1con po'éhe varianti, 1o stesso quadt\a> <c[!iniii,eo . rapidamente scomparendo, · insieme coi fatti 0 acuti, verso .gli ultimi giorni di cura (8°-12°" _ 1tli (c.o mune gravezza : temp. fra ~8'~.:s ie 4_(@ ·; J.'Iil giorno).: un caso enterort~gia; in tre casi d~liriio sp~n ~on _si ebbe stoma.tite, i1è alcun <i1tro distur·:to ~fìno ·ad un vero e proprio delirio dft :azir.on~~ . bo generale. . 1in LÙinque CaSÌ lieve albUllliil1ll"i3: rd;a~~(()) 10_·~ A parte il regime dietetico e l'ingestion·e di :allo · 0.7 %0 . molt'acqua a dosi frazionate (2-3 litri nelle 1L'attcertan1ento sierodiagnostico fu ies-e·gu.iito ·presso il ·1aboratorio batteriologico di MusomJ,i ·tlfil prof. Zironi. D-àlla ·nota che allora pubblicai (1) riprodu·co :}a ·tàbella in cui furono elencati i 9 eas3., ;e:on 'le ·date dell'inizio del periodo d'invasione, della cura e dell'apiressia e con la data e 1.1 ·risultato · tlella sierodiagnosi. · u ·e 'iliieiioni furono fatte alle regioni g 'lutiee ,e •nella èlose di 5 centigrammi, ogni tre giorni.. 12uattro ·iniezioni (1°, 4°, 7°, 10° giorno) fu1ron-o lsu'ffiéienti, in media, a far sparire, con la febbre, ogni altra manifestazione acuta del ·mare. 'I n un caso furono sufficienti due sole ~ìn'teziorii ·(caso N. 4), in un altro, molto grave can enterorragia (caso N. 7), fu fatta una . . . ·qriima jniezione e s'ebbe l'apiressia in 13a. giornata. Un caso (N. 8) recidivò dopo a lcuni ·g'iOTni ln forma gravissima, ma, sottoposto di nt1ovo alla cura, guarì· definiti_v amente, ottenendos'i 1'apivessia jr1 ga giornata. . cd . I
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Le iniezioni f11.irono tollerate localmente in maniera perfetta, div.ersamente da quanto suole accadere nei J·u etici, a ca.ttsa forse dell'ipertermia, e contrariamente, confessò, a ogn i pre. . v1s1one. Non solo non si ebbe maj un ascesso, i11a non furono mai i1otate, nep1:rure, le solite re.a- . zjoni locali e le nodosità , che a bitualmente sogliono residuar'e a dette iniezioni. Ug·11alme11te contro ogni giustificata preocct1pazione, la tolleranza renale fu non soltanto assoluta qt1anto ancora, nei 5 casi in ct1i 11reesistevano l'al-
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: 1) .4nnali di Medicirna na1Jale e coloniale ,
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ore), nessuna cura com1') lem enta re f11 aggi unta a q11ella del calon1ela110. J)al con1plesso dei ris11ltati ottc11uti, 11011 potendo giungere ad afferr11azio11i generali clata i·esegt1ità_ dei casi credetti solta11to di poter concll1dere, e se1npre rife1·endomi a i sette casi c11 rati : e< L'efficacia del calomela110 i1er i111ezior11 int ramuscolari no11 si è J.)a lesc.tta su bi to. Soltanto
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:\:\\-III, FASC.
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fra il quarto e il settimo giorno di cura (fra la seconda e la terza iniezion·e) la media febbrile della giornata è discesa di un gr·a do, e lo stato genera.le, so1)ratt11tto nei sintomi nervosi, è sensibilmente migliorato. l\1olto più rapidamente l'isolutivo diventa il decorso fra il 7" e il 10° g ior110 di Cl1ra (fr a la 3a. e la 4a. iniezio11e) ave11dosi quasi sempre in detto interva.llo, o qualche giorno dopo la 4a. iniezione, una rapida cad11ta clell a febbre e degli altri fatti · acuti». Questi ris1tltati mi sembravano importanti, oltrecl1è 1)er la t1niformità degli effetti ottenuti in tutti e 7 i casi, p er il n .e tto contrasto di decorso fra essi e i primi due tifosi appartenenti ·a l la stessa epidemia, i quali sottoposti alle c11re co11suete sfebbrnrono soltanto in 6a settjmana. Tt1ttavia, come ho detto, non potevo azzardare affermazioni g enerali, e tantG meno ipotesi su 1 m eccanism o in azione. .,
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ammalato. Raramer1te, stomatite. Questi risul.. ta ti sono confortanti perchè è già. q11alcl1e cosa se noi possiamo dimin11ire di llna diecina di giorni l'alta temperat11ra e il decorso del l'infezione». • Pressochè agli stessi ris11ltati si perveniva intanto cla Colleghi che avevano sperimentato jl metodo nella pratica privata. :,.
* * Nel decorso anno, infine. sempre ètllo scopo di estenclere la statistica dei cas i c11rati, presi l1iniziativ a ci.inviare a ' Tari O$!)eda li ùel Règno ttna breve comu11icazione sull1argon1e11to co11 l'invito a volere sperin1entare la n 11ova cura nei tifosi. All'invito i1011 seg11ì g·e11erale l'adesione, ed era. d'aspettarselo, sia ller il r agionevole scettici s1110 nei 11uovi ·m etoc1 i di cura, sja, fors'a11che, per la. diffidenza che dovevano ispira re le iniezioni di calomelano n ei rapporti dpg·li effetti locali e renali in individui ipe1 ·te rmici. .:\ lruni Os1)edali, però, credettero di 8 ccetta r e l i 1ivi to ed ebbero la. cortesia di cn11111nicnrn1i, n fir1e d'anno. i risultati ottenuti; e di ciò r endo loro vive g·rnzie. DeYo premettere cl1e (fltesta i1ota 11a t1no scpo r1ratico, e, d'altra parte, pe r le circostanze cJ1e han110 accom!)flgnato i fatti dhe si espongono. essa, non !)llÒ e$S(l re compilata con i.a 1netodica <;cientifìca cl1e sal'ehhe desiderabile. l:redo ])erò cl1 e tale defic ienza p o ~a essere comr•en satn dal complesso dei fat ti ch'essa racchi11de e spero a ndl1e cli c pof'sa es sere presto colmata da t1ltel'iori co11tr ib11zio11i. Premesso questo, non n1i rima11e cl1e riportare in un sommario r esoconto le concl11sio11i inviate dagli Ospedali cl1e 11a11no sperimentata la c11ra, ttncl1e se esso è troppo sintetiéo, i) erchè gi11dico cl1e se le concl11sioni inviate, isolatamente prese, potrebbero dir poco, prese in,rece nel loro insieme, data la 11niformità ù~l gi11dizio c11i dalle varie !)arti si è pervent1tj, possano a.vere non poca importanza. Il metodo è stato d11nq11e sperime11tato in 13 Ospedali: Aqt1ila, Belluno, · Civitavecchia, Cremon,a, E ste, Feltre, Lecco, ~'Iorbeg110, Orvieto, Portoferraio, Portogr11aro, '\1 arese. Verona: con un iot::tle cli n. 231 casi. Il ris11ltato otten11to ha pienamente confermato i ris11l tati 11r ecedenti. Senza fa re un elenco nominativo delle concl11Rioni dei suddetti. Os1)edali, data 1'11niformità di esse ne rif e1·L co riassumendole. E sse sono le seg11enti: 1) andamento notevolmente più mite dell'i11fezione. fin dalla seconda iniezione; 2) ra pida e note,·ole abbreviazione del decorso febbrile, con apiressia fra la terza e. la rn1 ~.rtfl iniP.7.ione o rr11alche gior 110 clopo la • quarta; 1
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IL POLICLINICO
D11e anni clop o, 11el 1919: ·ebbi l occasione d'interessar e il Direttore dell'Ospedale i11fettivi d ella ì\Iaddale11a EL Trieste, Dott. }.\larcovich, a voler ripetere l'esperimento tera1)e11tico fra i n.11merosi tifosi clh'ivi vengono ricover a ti; e i1'ebbi cortese ade. io11 e. Inco rag·g·iato dalla g r·ande tolleranza loca le e generale del calom ela no nei precedenti casi, cr edetti oppol'tlmo di far porta.r e la dose, negli adt1lti, a dieci centigra1orni e di divid·ere l'e spierim ~ nto i11 cll1e gru})})Ì, face11do le iniezioni, n el pri1110 g ruppo, con l'intervallo di due giorni fra esse, e. nel secq11 do g·r1111110, con l'intervallo di un giorno. Trascrivo dalla s11ccinta nota redatta da 1 dott. Urizio, aiuto dell'Ospedale, ch'ebbe l'incarico di sperimenta r e la detta cura, le conclusioni alle quali egli venne: « I casi di tifo c11rFt ti con iniezioni di calomelano n el nostro • Ospedale ft1rono 62 di. c11i in 1·8 (cioè nel 77 °/~) s i })otè osservare t1na reale efficacia del metodo. Dei 48 casi, 15 furono c11rati con 0.10 di Cétlomelano og11i tre giorni, e 33 co11 la stess;.1 òose a giorni a lterni. Dei 15, 11 sfebbra rono fra il 7° e il 10° giorno, (cioè fra la 3a e la 4.a iniezione ) e 4 furono apiretici fra il 4° e il 7° giorno (cioè fra la 2a e la 3a i11iezione). Dei 33 c1i-rati con iniezioni a giorni alterni. 2G ~febbraron o fra la 3° e la 1a i niezion e e 7 fra la 2a. e la 3a. Parallelame11te a ll'azion e del calomelano si potè osservare, qt1asi. sempre, 11na r a1-)ida rl in1 i11uzione del t11more snlenjro e: t1nn lfl11cocitosi: ciò cl1e porterebbe a far am111ettére 11n'azione elettiva mente batteriotro11ica.. Mai f11 r o110 o. ser\i-ate r eazi o11i diafilatticl1 e• e il 111eta 110 f11 tolleratissimo semp r e: in og11i
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{A1'XO XXVIII, FASC. 2SJ }.
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})erfetta tolleranza locale, renale e generale del farmaco iniettato. In pochissimi ca·si~ stomatite; -1) :rpaggiore prontezza ed effìcac!a dei ri:Sultati nei casi all'inizio, e, in questi casi, asse11za di deperi1r1ento organico. La mortalità avutasi è stata di quattro casi s;ll totale di 23~ (e cioè dell'l.7 %), di cui 3 }J er con1plicazioni bronco-poln1onari già esiste.nti all.inizio della cura. Circa gl'i11tervnlli fra le iniezioni, a lcuni i1anno segt1ito il metodo delle iniezioni da 10 cg·r. ogni 3 giorni ed altri qt1ello delle iniezio11i a giorni alter11i (1) . L'efficacia ottenuta <la qt1esti ultimi è sta ta notevolmente più r apida e sict1ra, mentre la tolleranza al rime{11 o è• stata ugualrne11te perfetta anche da partte del rene. 3)
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SEZIO)TE PRATICA
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* ** Qt1esti sono i fatti che io ho potuto raccog·liere. E se mi sembrano importanti non risparmio loro, d'altra parte, le obbiezioni cuj offrono il fianco, di cui le principali sono qu este : 1 Ir1 un'infezione ciclica, l'accertamento rliell'efficacia di un trattamento terapeutico richiederebbe, per tutti i casi, la conoscenza esatta clella giornata di malattia in cui si ottiene la definitiva apiressia; 2) Data la variabilità di gravezza delle epidem~e tifiche, occorrerebbe almeno, con unità di tempo e di luogo, stabilire esperimenti terapeutici di controllo; 3) In tutti i casi sarebbe necessario l'ac. certamento siero-diagnostico o culturale. A ql1este giuste obbiezioni io non sono in grado di opporre, per la maggior parte dei casi, dati precisi perch è dispongo di un campo di risposta limitato nei dettagli. Se però non è poss~bile dissipare per ogni caso i dubbi che si affacciano spontaneamente a lla nostra critica, per abito sperirr1entale, mi sembra tuttavia che dalle concl,1sioni · cliniche pervenute scatt1risca sufficiente materia per ammettere una reale efficacia del metodo e per invogliare -a prove più ampie e severe. Cito, ad esempio fra tutte, le due cenclusioni seguenti: Ospedale Maggi ore di Cremona (dott. Fontana. 1919). cc 90 casi. I risultati ottenuti sono più che lt1singhieri, e tali da superare quelli All10spedale C'iviço di Varese sono stati ·trattati d·u e. casi con i.niezioni giornaliere da 10 cgr., col seguer1te risultato: 1° caso: 3 iniezio11i in XII, XIII, XIV giornata. Api_.res sia in x·~lI g.; .2° caso: 3 iniezioni in XI, XII, XI' ' g·iornaia. Apiressia in XVI g. (1)
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che si ottengono con i mezzi di cura in uso. Sopra un n11mero così rilevante d'inf ermi si t-ono avuti soltanto due casi letali per complicazioui bronco-polmo11ari preesiste11ti alrinizio della cura. Gli ottimi rist1ltati avuti , 11on sono cla asci-iversi alla benignità dell'epidemia percl1è in a.Itri reparti dello stesso Ospedale la cifra di mortalità fu assai più elevata. La malattia assume t1n andamento notevolmente pit1 mite e più breve. Nessuna lesione è· stata mai osservata ~ carico del filtro i·enale, come !harl110 dimostrato gli accurati e ripetuti esami delle urine». Civico Ospeclale di Lecco (prof. Pensa, 1920).· l< 11 casi, df cui 5 gravissimi. Gl1arigio11e quasi sempre qualche giorno dopo la 4a. iniezione ; i11 un caso, recidiva. Metodo semplice, pratico e rapidamente efficace. La malattia decorre assai atten11ata anche nei casi inizialmente rnolto gravi. No11 si sono avuti in alcun modo fenomeni di merct1rialismo, renali o generali. Non esito a dirmi entusiasta del metodo e ad esprimere il voto che le iniezioni di calomelano finiscano col costituire la cura di scelta nelle iniezioni tifiche ».
* ** Riasst1tnendo: dall'insien1e dei primi ri su ltati ottent1ti nel '17 e. di qt1elli successivi otte11uti nel '19 e nel '20, su di un totale, di 303 casi finora raccolti, pur facendo ancora giustificate riserve, io credo che si possa fin d'ora aver fiducia nel divenire di questo nuovo tratta1nento dei tifosi. Anche se nella maggior parte dei 303 casi il gi.t1dizio è fondato più sull'l sensazione clinic~ del risultato che su di un rigoroso controllo· sperirr1entale, esso è però cosi uniforme e favorevole che non può no1 t JJOrtare a quelle stesse conclusioni alle crual i si è giunti ne.i casi in cui detto controllo non è 111ar1cato. Naturalmente, pero~hè il risultato sia eviclente occorre intervenire presto. Se s'inter,·iene troppo t ar·d i, " se si sono forma te vaste Jesioni intestinali o si har1no complicazioni bronco-polmonari, l'efficacia della cura viene a d esser necessa rj amen te frustrata. La ragione della più pronta e sicura efficacia nei casi !1ll'i11izio (1a. settimana del periodo d'invasion e 1 i1uò esser me$sa anche in rapporto, oltrechè a l fatto generale, al fatto che-solo nella prima settimana i germi del tifo si trovano in circolo e più facilmente quindi risentono l'azione del farmaco jniettato. Ma €, questa, · soltant o i1n'ipotesi. Come criterio di condotta sperimenta le bisognerebbe quindi preferire amma lati cl1e non oltrepassino la l) rima deca de del per i odo d'i11vasione.
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IL POLICLINICO
Circa gl'intervalli da porre tra le iniezioni, dev'essere preferito con tranquillità, dopo l'esperimento fattone, il metodo delle iniezioni a giorni alterni (I, iII, V, VII g. ). È bene però provvedere a tener lonta na la eventuale sto· matite con i soliti mezzi. La dose di ogni iniezione è per gli adulti di 10 . cgr., per gli adolescenti di 5 cgr., ~ propo:rzionalmente meno per i bambini (1). Se la febbre dovesse persistere dopo due giorni dalla 4a iniezione bisogna farne una 5a; ~' nei casi tenaci, combattendo la stomatite se dovesse presentarsi, anche una 6a. Se la febbre dovesse cedere prima di ·aver fatta la 4a iniezione, è consigliabile, per evitare recidive, di farle ugualmente tutte e 4, ma ogni 3 gior11i invece dhe a giorni alterni. Oltre che l'ingestione di molt'acqua a dosi 'frazionate (due-tre litri al giorno) no11 occorre aggiungere altro alla cura. Fare ipotesi s11l meccanismo di azione del farmaco porteretJbe I.ontano dall'indole di questo lavoro. Tutta., ria, seguendo Je recent.i e razionali vedt1te clel \Vright per altri farmaci, si potrebb'essere propensi nell;ammettere ch'esso sia qnello di un antigeno-chemioterapia non specifica. Come già .accennavo nella nota pubblicata nel 17, non sarebbe forse inopportuno estendere l'esperimento anche i11 a ltre setticemie, siano esse oppur no di origine intestinale, i)urohè a decorso rapidissimo (nel dermotifo, per esempio). A titolo di se111.plice notizia riferisco che lo stesso metodo non mi 11a da.to alcun ris1Jltato in 12 casi di terzana benign a primitiva, nè ha clato alcun risttltato al dott. Delpino (direttore dell'Ospedale di Civitavecchia), in un caso grave di endocarditf sub ac11ta da streptococcu s viridan$. In due caei, invecé, di poliartrite reumatica, ostinatamente r ecidivante a n che dopo intense cure· saliciliche, ho avt1to r apida e defir1itiva g11arigione. ' . Roma, giugno 1921 . I
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(1) I.. a preparazione ch e io •
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Protoclon1ro di m er c11rio G11 aiacolo . . . . . . . un a gr. 0.10 Ca nfora . . . . . . . Vaselina liq11ida . . . cn1c. ! Sono rimasti disponi bili pochissimi esem p~ari d ell'~stratto dal "Policlinico ,, - Sezione Medi~a , ·1920 - della importante monograna C. EcoNo~o : Sull'encefalite letargica.
Coloro ~he desiderano averne co p1 a rriandino cartolina-vaglia di L. 6.40 all'Ammin1strazione e la r1ceverann o subito in porto fran co e racco1nandato.
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RIVISTE SINTETICHE. Arteriosclerosi gastro-intestinale. ])ott.
FRANCE~CO
CURATOLO, assistente volontari<) nel] a R. Clinica Medica di "Ron1a.
L'arteriosclerosi gastro-intestinale in qt1esti ll ltimi anni ha assunto un quadro anatomo-clinico; però i limiti tra la forma gastrica e l'intesti11ale non sono bene conoscit1ti, sì da adottare spesso la deno1m inazione comune di arteriosclerosi gastro-intestinale; infatti dinan-zi alle. molteplici sindro1ni addominali dolorose e accessionali si rimane incerti se attribt1irl{} alJe lesioni scleroticl1e delle sole a rterie gastriche o mesenteriche, o si tratti di sindromi g·astriche od intestir1ali dipendenti da lesioni dell'aorta toracica o dell'aorta addominal e. Il reperto anatomo-patologico dell'arteria- sclerosi gastrica fa rilevare le arterie gastriche a.Iterate, i rami della piccola curvatura, e più i grdssi che ~ piccoli, sono c1uasi sempre lesi; t alvolta si è nota to che l'arteria coronaria gastrica e le gastro-epiploiche sono ind11rite e · cn lcifi cat.e. L'esame istologico talora 11a messo i1t evidenza l'endoperiarterite generalizzata a lle a rterie dello stomaco, ris11ltando i11 pre- · valenza l'-e ndoarterite vegeta nte cl1e ri<l11ce il ' 'aso ad un cordone fibro so. I segni an a tomopa.tologici dell'arteriosclerosi intestina le so110 dati dalle lesioni sclerotiche delle a rteri e mesenteriche, dell'iliaca comune e a volte dell'aorta addominale, esse11do i detti vasj c1na e· là calcificati. Il mesenterio corrispondente al~ l' an sa è indurito. I vasi n ello spessore di esso si prese11tano pure induriti, rig·idi, ispessiti e J)Ossono essere 0ccl11si. Si riscqntrano a11che · le.s ioni del sist e111a sim11atico dipendenti o da un i1rocesso n e11ritico che dalle alterazioni sclerotic11e dell'avve11tizia si propaga ai plessi ed ai fil etti nervosi, o da 11n processo sclerogeno dei vasa-nervorum che produce lesioni ~ Cfl.rico degli elem enti nervosi che accompagnano j vasi mesenterici. La sintomatologia dell'arteriosclerosi gF1 stri- · ca va raggruppata in tre form e : 1° F orma gastralg·ica in c11i il dolore epi- · gastrico si inizia in modo brt1sco, terel)rante. profondo e dà senso di terro1·e e di morte. I...' épigastralgia, spesso a riflesso sincopale, a volte è accompagnat a a n a11sea, vomito ed a· meteori smo gastrico. Il malato e pallid o, ha gli occhi infossa ti: cer chiati, le estremità fredde. Schwyzer cita u n uomo di 45 anni soffere11te di tali accessi, s 1)ecie clopo i pasti. Durante un attacco ·v iolento mo1·ì ed all'autopsia si riscon- · • •
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{ANNO XXVIII, FAsc. 2.8]
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SEZIONE PRATICA
trò gastrite cronica, sclerosi e calcificazione delle coronarie gastriche .e gastro-epiploiche. 2° Forma gastrorragica in cui l'emorragia. dipende o dalla rottura di piccoli aneurismi arteriosi determinatisi per lesioni sclerotiche, <> dalle ulcerazioni gastriche, per necrosi anemica, e quindi di origine vasale. Lewin illustra un caso : ·un operaio di 41 .anni non luetico, non alcoolista, nè albuminurico, sofferente di anemia; nessun'altra malattia degna di nota. Non ebbe vomito, nè ematemesi, bensi persistente melena che lo condt1sse a morte. All'autopsia si notarono segni di arteriosclerosi diffusa e sulla superficie interna dello stomaco soluzioni di continuo ed un vasellina beante ca11sa dell'emorragia. 3° Forma dispeptica che colpisce i soggetti piuttosto grandi di età; essi hanno una falsa anoressia perchè si astengono dai pasti abbondanti per l'effettò dannoso che determinano loro. Hanno senso di peso e di tensione dolorosa all'epigastrio, eruttazioni, a volte vomito alimentare, senso di torpore, di ottundimento, pesantezza cefalica, tendenza al sonno e facile oppressione respiratoria. L'arteriosclerosi intestinale va distinta in piccola e grande sindrome. La piccola sindrome comprende la forma enteralgica, o dispragia angiosclerotica intermittente intestinale di Ortner e quella diarroica. La grande sindrome è costituita dalla forma ulcerativa e da quella trombotica. 1° Forma. enteralgica che si riscontra nei
soggetti di età avanzata dediti all'alcool, alla birra ed al tabacco. L'accesso doloroso è il sintoma importante della malattia e le crisi generalmente si hanno durante la digestione. Il dolore pn rossistico, violento, è localizzato alla regione periombelicale e si irradia alle parti vicine; ha carattere di spasmo o di bruciore, è perforante o tensivo, quasi mai a tipo colico. Spesso si accompagnano eruttazioni, conati, e a volte vomito. I segni fisici fanno apprezzane l'arteriosclerosi diffusa e si nota una leggera tinta subitterica della congiuntiva bulbare. L'apparato cardio-vascolare presenta note cliniche arteriosclerotiche, il f ega to è 1ievemente ingrandito .e deborda dall'arcata costale, l'addome è meteorico, dolente -alla ·palpazione. Si ha stipsi ostinata. 2° Forma diarroica che colpisce i soggetti anche di età avanzata con gli stessi precedenti anamnestici. I pazienti accusano dolori inteinsi, cr.an1piformi, localizzati alla regione mesogastrica e irradiantisi all'addome ed agli arti inferiori. Hanno scariche diarroiche numerose, abbondanti e . sierose; a volta nausea 2 I
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e vomito. All'esame obbiettivo si nvta l'addome lievemente meteorico e si apprezza evidente peristaltismo. 3° Forma ulcerativa caratterizzata da sca.. riche diarroiche in cui la quantità di sangue varia da siero-ematico a sangue puro. I pazienti sono in età avanzata e presentano precedenti morbosi arteriosclerotici evidenti. La malattia spesso è preannunziata da sintomi varii quali la crisi dell'angina di petto. Il quadro morboso comincia con dolori addominali in corrispondenza della r.e gione periombelicale, conati, vomito alimentar~ acquoso o biliare e le feci sono nero-picee. I segni fisici addominali fanno notare discreto meteorismo. 4° Forma trombotica in cui predominano i disturbi dipendenti dall'infarto emorragico. Si hanno anche i segni netti del processo peritonitico. Gl'infermi sono avanzati negli anni, accusano un dolore improvviso eq. atroce, come un colpo di pugnale, attorno all'ombelico che si irradia alle regioni lombari, indi si propaga a tutto l'addome; cadono in uno stato di grave prdstrazione, hanno la faccia pallida, coperta di sudore freddo e nell'acme del dolore hanno vomito, diarrea, enterorragia e tendenza al collasso con polso piccolo e filiforme. All'esame obbiettivo addominale si appre_z za meteorismo poco diffuso e nelle parti inferi ori dell'addome si nota una tumefazione allungata o rotondeggiante, di consistenza molle-elastica, spostabile, poco dolente e priva di movimenti peristaltici. Nel1a. fase peritonitica i pazienti giacciono immobili supini, con gli arti leggermente flessi; hanno gli occhi infossati, nonchè singhiozzo e vomito con polso pure piccolo e filiforme. L'addome è fortemente meteorico e si nota difesa muscolare con rigidità d~lle pareti la cui palpazione è dolorosa. Bisogna fare menzione anche dell' aortite addominale che, sebbene si determini isolatamente, a volte suole accompagnarsi alla sclerosi dei vasi mesenterici. L'aortite addominale fu descritta come entità morbosa da Potain nel 1899, e già il Baccelli con la sua geniale intuizione clinica aveva molto tempo prima accennato a questa sindrome morbosa chiamandola:, a somiglianza dell'angina di petto, « angina abdominis ». Questa malattia colpìsce con frequenza . le donne nella media età perchè a quell'epoca la resistenza dell'aorta addominale è diminuita per le gravidanze, le ptosi viscerali, le alterazioni determinate dal busto, le flogosi ginecologiche, le lunghe fatiche compiute a corpo piegato in avanti (lavandaie, selciaroli, ~cc.) . Altre cause sono il reumatismo acutg, i raffreddamenti, le flogosi dello stomaco, degli
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l'infermita spesso assum·e l'aspetto drammatico con il presentarsi di un quadro gravissi1no rapido che simula una perforazione, una peritonit~ od una emorragia interna e si ha. lln'occlusion.e intestinale che determina la: morte. Fernandéz Martinez cita un marinaio inglese di 30 anni dedito all'alcool ed al tabacco,. che in pieno benessere fu colto da un forte dolore addominale a livello dell'ombelico; ebbe· vomito incessante alimentare, mucoso, poi sieroso che di"venne sanguinolente, cui seguì diarrea emorragica. L'addome era meteorico, dolente e la palpazione degli organi contenuti era impossibile. Il paziente dh.e presentava i segni fisici della « facies peritonealis » entrò in coma e mori. ! . .'autopsia fece rilevare lo stomaco normale: Iton aderenze, non perigastrite, non suffusionf eu1orragiche, non tracce di' p'e rforazione, non alterazioni anatomiche, nè ulcera. Il suo content1t-o era acquoso e leggermente sanguinolente. La maggior parte dell'intestino era normale; tranne un'ansa aumentata di volume, indurita, avente nel centro una superficie cancreIn quanto aJ.la patogenesi dell'arteriosclero- 11osa che occupava tutta la cirronferenza del si gastro-intestinale si ammette che per le le- tubo intestinale della lunghezza di sei-otto , sioni dei vasi, nonchè per l'eccesso della fun- centimetri ed emanava un odore straordinazione dell'apparato digerente si determina da riamente fetido. Il mesenterio corrispondente parte del sistema nervoso vasale un'abnorme era d11ro, ispessito, la vena era normale, l'arreaz~ne nel senso di vasospasmo; si stabjliteria invece si presentava d11ra, rigida e in .scono così per l'anglocostrizione difficoltà cir- alcuni p11nti macerata. Il resto del · mesentecolatorie là dove vi sarebbe bisogno di facile rio aveva l'aspetto ateromatoso. Il paziente ed abbondante irrorazione, determinando il ra- era quindi affetto da arteriosclerosi addomipido insorgere del quadro morboso. , nale e la morte fu determinata dall'obliteraPer Lagane si tratta di un'ischemia più o zione di un ran10 dell'arteria mesenterica. meno completa gastro-intestinale dovuta alla Teissier sostiene che le infezioni intestinali lesione dei vasi e consecutiva all'eccesso della croniche, l'enterite, la febbre tifoide e l'alcool fun~ione gastro-enterica. assorbito attraverso il tubo digerente sarebQuesti fenomeni ischemici si traducono in bero i fattori canaci di determinare l'arteriafenomeni dolorosi con paraljsi del segmento sclerosi inte8tinale. Nel caso ultimo descritto intestinale e meteorismo. l'alcool può essere preso in considerazione coL'arteriosclerosi addominale e l'obliterazione me causa dell'endoarterite obliterante dei vasi dei vasi meHenterici in questi ultimi anni han- mesenterici. 110 meritato l'attenzion.e dei clinici; e però i trattati scientifici danno poco interesse alla * ** sintomatolog·ia che è quasi · sconosciuta dalla · Tra le affezioni parossistiche dell'addome la n1aggior parte dei medici. forma gastrica si distingue per il dolore epi!~'obliterazione dell'arteria mesenterica è, sengastrico con le caratteristiche irradiazioni, per za dubbio, la complicazione più grave dell'ar- i disturbi dispeptici e fta,t11lenti, per il vomito teriosclerosi addominale. Le arterie intestinali ed infine per le gastrorragie. La forma intestipossono ostruirsi bruscamente per emboliai nale è caratterizzata da arrossamento della dipendente dai processi di aortite cronica e fa.ccia d1Jra11te la digestione, da pesantezza del di endocardite, mentre la trombosi si deve ventre., da Frutt::tzioni, da meteorismo ed amqt1asi sempre all'endoarterite obliterante di lla.scia addominale, cui seg11e iL quadro dramnatura arteriosclerotica. matico rap!)resentato dal dolore violento a li' Clinicamente si tratta di soggetti che sof. vello dell'ombelico, nausea, vomito mucoso, 1rono di sclero'3i delle arterie mesenteriche e cliarrea acqttosa e melena.. intestini ed infine i processi a carico dell'aor:. ta toracica di natura reumatica, gottosa od arteriosclerotica. I sintomi importanti sono: 1° L'ingrandimento dell'aorta addominale, a volte apprezzabile alla palpazione. 2° Il tratto addominale dell'aorta presenta una marcata deviazione consistente in una curva a concavità mediale rivolta verso la colonna vertebrale. , 3° La facile mobilità dell'aorta, potendosi imprimere al vaso dei movimenti per il rilasciamento dei suoi legamenti. 4° Il segno della pedidia consistente nel- , l'ipertensione di essa in rapporto alla pressione dell'arteria radiale. 5° La contrattura dei retti addominali.. 6° Segni stetoscopici che fanno apprezzare un soffio sistolico nella regione epigastrica e pr.e cisamente in corrispondenza dell'aorta addominale. Vi sono poi i sintomi accessori quali il dolore, le pulsazioni epigastriche ed i disturbi intestinali.
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Si può somministrare anche 1a teobromina con grande vantaggio. Nella forma diarroica saranno utili gli oppiacei, in quella 11lcerativ~ si raccoman.derà il riposo assoluto e nella forma trombotica si consiglierà l'intervento chirurgico. (Prof. C. FRUGONI. Ilivista critica di Clinica Medica, a11no 1912. - Dott. A. MuTo. Contri· buto anatomo-patologico e clinico, 1913. -
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Dott. F. FERNANDÉZ 1\1ARTINEZ. Revista Espa· fiala de Medicina y Cirurgia, anno 1921).
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pubblicato: Dott. MARIO FLAMINI
Medlco Dt:ll Bref otrofi o .Provinciale, già a.ssi sten t~ alla H.. Cli oica P ediatri ca Jell'l.Jnivers1tà di Roma, lJ rrettore deJl!l· Scuola di Assistenza all'Infanzia
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Manuale di Pediatria .Pratica (Seconda edizione) Volume in-8° di paig. VIII-352, corredato di ùna estesa POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figure intercalate nel t esto. - In commercio L. 2 O, ma. agli associati ~t e Policlinico> che aggiungeranno sole
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ranno subito detto importo mediante rartotina VR.~Jia se 1l'~h bonamento fu J,?ià da essi pa~ato. il Mnnnale verrà immeòJR· tamente inviato fran eo di porto e r11cr·omanciRto •• [nvi a · r· ·• rtolin ~•-v •l!I ' N. 14. Roma .
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SEZIONE PRA'fI:A
La diagnosi differenziale con le crisi enteralgiche dei neurastenici, dei diabetici, degli · ' ossal11rici, dei tubercolosi, con i dolori addominali della pa·ncreati0, del morbo di Pott, delle neuralgie radicolari e con le crisi intestinali tabetiche, si basa sopratutto sulle emor. ragie talvolta imponenti. La prognosi non grave nelle forme enteralgica ed ulcerativ!l; è gravissima in quella trombotica:. La terapia consiste .nel trattamento c'omune dell'arteriosclerosi e si prescriverà lo ioduro di potassio o nitrato di potassio associato al nitrito di sodio, prescrizione raccomandata anche da T.Jat1d er Brunton contro l'ipertensione cronica arteriale.
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SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. L'ipertiroidismo. (~I.
F. MoRRIS. M edical Record, 22 1921) .
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È uno .s tato morbOS(\ caratterizzato da ecces-
sivo .cataboI.ismo ·di tutti i tessuti. d·el coxpo, dipendente da ipersecrezione dell'ormone fisiologico tiroideo. Esso è più fre·quente n·el sesso femminile, :tra l'età dii 15 e 45 anni, specialmente nell'epoca mestruale, mentre è raro nei bambini e negli anima.li. La secrezione interna tiroidea ha I 'ufficio di regolare il metabo1i.smo, di neutrali·z zare ·le sostanze tossiche, di sviluppare l~ glandole sessuali, di sistemar.e la circolazjone, l'equilibrio della situazione en•doc\I'ina, l'equilibrio . emozionale. L'assorbimento di una quantità eccessiva di essa è la causa di quello stato morboso che noi chiamiamo Ipertiroddismo. Quali sono, però, le cause che determina110 tale ipersecrezione? Numerose; però si possono sintetizzare in d11e grupp1i pri n<'ipali: tossiemie chimiche e tossiemie batteriche. La pilocarpina, il fosforo, la trementina e il nitrato d' argento tra i veleni chimici; la tubercolosi, la sifilide; la scarlattina, la tifoide , il vaiuolo, ecc. tra le to,s siemie batteriche, sebb·e ne ni0m sian o da ·dimenticare le autointossi<'azioni gravidi-. che! le infezioni tonsillari, dei seni nasali, dei denti cariati. dell'apparato genito-Ull'inario, delle · vie biliari. dell'appendice, le autointossicazioni ga stra-intestinali. Le tQssine, qi1ale che sifl.si la loro sorgente, sono q11elJe che stimolano la tiroide ad iperfunzi.onare, allo scopo di venir neutralizzate, chè l'a11todisintossicazione è la f11n zi-on e più importa11te dell a gJand ola tiroide. T~'a ccresd11ta secrezione ti.r oid ea a11men1a I'in·dice del ricambio, con il ri snltato di un a.11mento di prodotti catabolici cirr.nl . . nti nel s~n cx11P-. i quali a loro volta stimolan.o per proprio conto ancora l'aumento nella Re<'rezione tiroidea, determinandosi cosi 11n circolo vizioso dal quale è diffic,i1e llscire. I tra11 mi psi chi ci sono un 'n I tira. fra le ca11se più importa nti ò'ipertiroid ic:: m o. I... a pa1~ra 1 la collera, i nrnfo.n di ·di spia('eri, i prnl11ngati sforzi m enta li . determinando ~t rapazzo degli elementi re llnln ri nervosi, p rnf1 11 ,,o no in grande q11F1.ntità p ro lo1ti cntaboli ri nprvo~i cr11~li l'acino fosfori co,· Ja còlina, In 11e11rina alla qi1ale la Tirnide è "<'CP~si vampri• n "" . . . ~;hilP,. Q11esta, per nentraJiz7are i veleni n r·e rletti . renrri sce iperf11nziona.ndo con il ri s11ltato che l'o1r1none
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tiroiJ.bo ~11men~ : · l ' j:~i.url?a pr-0fon·damente ·le sanguigna, con ·una prima caduta, quindi un ·cellule nervose determinando catabolismo ec- successivo aumento, e finalmente un ritorno al normale -entro un'ora e mezza; si esagerano c~ssivo della cromatina e dei lipoidi particolarmente d·ella lecitina. Ecco un altro grave eziandio i sintomi ipertirc:dici. L'instil1P'7.i.oti~ congiuntivale di dette 8 gocce, per lo più dà .circolo vizioso, in cui come nell'altro· dianzi descritto, tre principali veleni si disputano l'or- midriasi. V'è la prova dello zucchero: 100 gir. ·ganiismo: 1° ·quello che stimola l 'ipersecrezi.one cl.: giucosio in un individ110 i1ormale non dàntiroidea; 2° 1' ormone tiroideo stesso; 30 quello no glicosuria, ma in un individuc, anche. sulla soglia dell'ipertiroidismo, cioè senza essere o quelli inerenti all ~ eccessivo catabo1ismo dei un ipertiroide avanzato, determinano netf a glitessuti. del c~rpo . ! sintomi dell'ipertiroidismo sono molto nucosuria. chè gl'ipertiroidici hanno scal'!sa tollemeros1.• ranza al glucosio. Nella cura dell'ipertiroidismo bisogna, natuL~appara~o circolatorio se ne r~se11te assai. Palpitazione di cm.ore, dispnea, dolori angiralmente, ricercare anzitutto la . causa. dell'inoidi, ta;chicardia permanente, dilatazione ·di persecrezione per eliminarla, .cioè ricercare il cuore con il reperto ascoltativo del rum!ore, pul- focolaio di cronica infezione e CUJ"arlo, ricersazioni dei gro,s si vasi al collo, -p olso rapido e care il movente psiconervoso e con la psicotefiliforme, polso capillare, aumento ·della presrapia, la dieta~ il riposo neutralizzarlo. Alcune sione sanguigna qualche volta, TBperto ema- mi.s11re igieniche sono sempre utili: la nutritologico ·di anemia con leu.copenia e linfocito.s i, zione abbondante e <:!Onveniente, ambiente transono spesso la manie·ra con la quale il sistema quillo e piacevole, temperatura mite, bagno a .ctrcolatorio r~agisce all'ormone tiroideo ecoes~ spugna due volte a l giorn·o·, ghiaccio sulla tisivo. r.oide e sul cuore, acqua da bere salubre e abNon men.o se ne risente il sistema nervoS-O. bondante, faranno bene in ogni ca.so. Riguardo Il tremore è fine, a tipo intenzionale, che in alalla dieta è da osservare che tutte le carni debcuni gravi casi si estende a tutto il .c orpo; i rri- bano esser e proibite, perchè, come il Walter flessi sono aumentati; sintomi isterici; sintomi ha dimostrato, una dieta ricca di albumine sti, neurastenici; allucinazioni; iperattività dei cenmola la secrezi one della Tiroide, mentre una tri intellettivi o, il contrario, dep.ressione, apa- dieta indrocarbonata, secondo gli studii del Rutia; melan conia; ianpu~si suicidi e omicidi, fino diger, attenua la secrezione ·s uddetta. Gli alco·olici, il the, il caffè e tutti gli stimolanti sono la pà•ia a tipo maniaco-depressivo, posson-0 formar.e l'importante corteo sintomatico. no civ.i. Riguardo ai m edicamenti, bisogna con essi An·che altri apparati reagiscono: i·l digerente con 11ausee., vomito, dolori addominali, diarproporsi Ja riduzione della secrezione tiroi·de rea, ipercloridria e gastrosuccorrea; il ses- e la rico,s tituz.i one dei tessuti del corpo. Tra i suale con impotenza al coito, dismenorrea, primi, i va.soco.s crittori meritan.o la precedenmenischesi; il visivo ·con spasmodiche ·C ontra- za: il bromidrato di chinina, l'ergotina e anzioni della palpebra superiore allorchè si fa il che i salicilati, quindi l'estratto pituitario, l'aprimo tentativo di guardare 'llil dito, con allar- drenalina, la scopolamina e la sparteina. L' argamento de1la ,rima· palpebrale, con esoftalmo, senico deprime le funzioni d.ella Tiroide. I con paralisi dei muscoli oculari, con partico- bromuri, il veronal, il solfato di magnesio o di lare lucentezza e stralunamento o spaventata sodio coadiuvano bene. Le acque alca.Iine, specie- di Vichy, neutralizzano l'acido fosforico espressione dell'occhio; il cutaneo con arros1simento della pelle, con t. aumentata, .con auche si mette in libertà nel sangue. Tra i seoonmento di su·dorazione. V'è, caratteristico, audi sono da ann·o verarsi la lecitina, l'estratto mento dell'indice metab·olico basale dal 10 % della ghiandola timo, le nucleine cariche di al 100 o/o ; si ha perdita di peso graduale e spe~ fos.foro, le anilmelle di vitello, il ferro. so as.s ai forte; esiste debolezza muscolare. La psicoterapia è .s empre .b enefica, se ipure La glandola ttroide alle' volte è manifesta- non è in alcuni casi strettamente necessaria, mente aumentata di volume, ma lo è sempre, come p. e. allor.quan·d o qualche errore mentale, almeno in piocole proporzioni; ·molle; compres- qualche dolore ·di cui non ci si renda conto, sibile; dolente; non di rad-0 pulsante. qualche ansia recondita, qualche colpa .s egreta Per la diagnosi vi .sono alcuni mezzi t-ecnici non venga provata di essere la radice del male. ài grande valore di accertamento. Già è stato. ·Solo col ·guadagnarsi la fiducia completa del • ricordato l'indice metabolico basale. La prova paziente si potrà essere in condizione di scodell'adrenalina è anch'essa importante: l'iniez. prire la vita interiore di esso e di corregger-· ipodermica di 8 gocce di SJdirenalina al %o ne le d eviazioni pregiudizievoli. a·umenta la velocità del polso e la . pressione La roentgenizzazione è ottimo mezzo per 1
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D'i questi 70 ca;si di r~intervento, 51 &an-0 stati prercedentemente op1e rati d.~. altri ·ohir.urghi ed i restanti 19 dallo st8'.sso Deaver. .Aggiungeremo qualche notizia più ·p recisa su questi 19 casi. Il nuovo intervento fu richiesto in 8 casi dopo colecistostomia (su un totale di '78 casi .s:p ttoposti a questo trattamento·), 1 ·d opo coledocostomia (su un totale di 11 casi operati) e 10 dopo colecistectomia (su un totale di 6111 casi). Nei casi, che :f.ur.o·n·o .dJrenati, il massi·m o int'erva1lo fra le du·e operazi-Ol1i fu di 14 annt e il più brev-e :di un mese; .d ei pazienti, che avevano avuto la cistifellea . asportata, alcuni stettero bene per un massimo di due anni, mentre la meta richiesero il reintervento già durante la convalescenza. Tornando O!ra ai 70 ·casi di 1r:Lo,p1erazi01De, n,oi tr.o:via1m10 che le condizioni ·.p atolo.giche più .frequentemente notate ·dopo gli interv.enti furono 1e ader.einze (39 v 0Jte) me,ntr.e la più frequente causa del ripresentarsi dei sintomi fu provato essere data dalle aderenze (26 volte)"; seguono poi in ordine decrescente la persistenza di un'infezione colecistitica (17 casi), l'ostruzione del coledoco (10), la fistola biliare (9), la pancre~tite cronica (8), la linfang~te del pancreas (6), l'angiocolite (6), la dilatazione del coledoco (4), la fistola du.odenale (2), il, carcinoma del pancreas (2), della cistifellea (2), la stenosi dell ampolla del Vater (2). In alc11ni casi si presentarono contemporaneamente parecchie delle summenzionate condizioni. Ed ora il Deaver analizza un po' più partitamente queste cause di recidiva clinica e operatoria. • Aderenze. ---. Notate n·el 52 % d.et casi recidiva.ti. Le aderenze danino·s e e che ;si riv.elanro · con sintomi clinici ·so,n o principalmente quelle CHIRURGIA. che si produco:Qo dopo una colecistectomia e Operazioni e rioperazioni nel1a calcolosi biliare. legam.o alla faccia inferiore idel fegato il duo·.dend, e ·con ess10 ·sov€nte il piloro, il grande (DEAVER. Journ. of the Amer. med. Association, omento e la flessura epatica del colon. Gene, 192-0, n. 16). ralmente i sintomi di questo stato morboso si Ben·chè a:ss ai discussa n:e gli ultimi anni, la mrunifestano so~o dopo un certo t empo, quand:o questi-0ne .del iripresentarsi .de.i. sintomi negli Je aderenze ·s i s·ono or.ganizza te e retratte. In operati ip.e·r calcolosi bilia~e richiama sempre rari casi però sono precoci e già 1-2 settimàne l'attenzione degli studiosi, e. merita perciò di dopo l'intervento r.en•d10.n o impossibile l'al~moo. essere ricor,d ato un airticolo che sull'ar.gomentazio'ne e dim,o stran.o un ristagno gastrico. Ln to pubb1ica il Deaver, di Filadelfia. tali casi la ,g astr.oenterostomia p1o steri ore proQuesto autoire già nel 1916 aveva riferito su duce uma \rapida e stabile guarigionie. Non è infrequente :che si stabiliscano co.mu.·p iù idi 1000 ope.razio.n i -e.seguite sulla cistifellea · nicazJoni fra i dotti biliari, lo -stomaco e il e sui- dotti biliari, di . cui il 4,07 % •e rano cà·s i di rio·p erazioni, ed alcun.e erano anzi al terzo· in- duod.eno, con ·e·s ito in ostacolo• al progredire del conteinuto gastrico. tervento. Quan·do ·s i ha un'ostruzione duodenale o piDa allora ad oggi 'Son,o capitati sotto l:e cure del Deaver altri 800 ca si, di cui 1'8.50 % (cioè lorica (la duodenale è più frequente) è più sicuro consi.gli.o ric·o rrere alla gastroentelro70 casi) per una 1s e·conda o terza operazione.
frenare la .secrezione de·l la tir.oide: 'i l tremore diminuisce, la tachicardia rallenta, il peso del corpo cresce. Bisogna stare attenti al dosa·ggtc) che ogni radioJogo -saprà determinare. Contem. poraneamente bisogna ir.radiare anche il timo. L'uso del radi11m è efficace ,s ulla tiroide .: gli effetti sono gli .stessi dei raggi X; anzi esso può riuscire là dove i ·r aggi X non .s ono riusciti e ' Ticeversa. L'iniezione di acqua bollita ·entro la tiroide, seoondo il Porter, p,e r quanto si dica che ·abbia giovato, pe.r il fatto che .h a già .p rovo·c ato tre casi di morte, è da rigettare. Il Watson riferisce risultati incoraggianti ·Con le iniezioni di cloridrato di chinina ed urea. La chirurgia interviene con l'estirpazione de1la tiroide, il che è indicato is olo quando ogni altro mezzo sia Tiuscito inutile, ·ovv.ero sintomi da compressione, o di degenerazione maligna siano apparsi. In ogni altro caso bisogna andare piano, ~ non giudicare della bontà ·di un intervento solo sulla base 1del percento di m-0rtalità, ma più ancora d·el percento di efficacia c11rativa che ora .s i aggira a stenti intorno al 30 %. Il compito p·r incipale del ·chirurgo in avvenire sarà piuttosto queJla di rimuovere le cause dell'ipersecrezione tiroidea. Infine la 'diagnosi d'ipertiroi~1smo che bisogna saper fare per differenziarlo dagli stati pretube.rco1 ari, dalla neurastenia, dalle cardiopatie, occorre che sia fatta presto, e non aspettare che il .m ale 1S'invecchi. Si ·r icordi sempre, però, .che oggi abbiamo mezzi obbiettivi per stabilire detta diagnosi, e cioè il saggio dell'indice metabolico basale, quello dell'adrenalina, e quello della tolleranza al glueosio. . N. GENTILE.
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SEZIONE PRATICA
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5tomia anzichè al distacco delle ad.erernze. Sap- · piamo infatti quànto queste tendano a recidivare allorchè le .s upe·r fici oruentate non possono esse·r co,p.erte col peritoneo. A volte tl1tti i visceri sorn.o impaccati i11 una massa irriconoscibile e si corre il rischi.o di ledere specie il duodeno o il co1011. !11 rari casi può servi1re di co·p e[l'tura il gran.de ome·n to . Il Deaver insiste assai sull'importanza cli una escissione della cistifellea fatta a regola d'arte, ·con cu:ra e ·seco.n do le norn1e anatomiohe per impedire la formazione ·di adere11ze, che seguiiramno ad ogni maltnattamento od offesa dei .tessuti. Così, come vedre1no fra breve, ·l a ·m ancanza di attenzione nel pinzettare il dotto cistico o l'arteria cistica, pllÒ portare a trauma dell'.epatico o dèl coled oco, che saranno poi causa di sténosi. È meglio in molti casi difficili fare t1n semplice drenaggio ed esporre il paziente ad 11na recidiva calcolosa, che proc11rarg'1i aclerenze o stenosi ·dei dotti. L'autore n1on ha mai trovato, su l'esperienza di centinaia di casi, fondata l'idea • che il •ripie·g·amento dei !dotti biliari dovuto ad aderenze o ad un .r e1n re mo1b ile possa esser causa di .sintomi di colelitiasi. Dopo un drenag.g i 01 possono avere aderenze , ma esse non sono mai così dannose come dopo una coleciste-ctomia. fa.tta coni 1)9CO garbo ed accuratezza. Formazione di nuovi calcoli. - E la seconda causa, j11 ordine di f.requèn.1za, del ripresentarsi dei di.-st11rbi. Salvo .ra.re ecceziotDi i calco li trovati nel secondo intervento era110 già presenti a l momento del primo, se ·p ure tutti i calcoli 1palpabili ·O afferrabili icol cucchiaio sono stati ri1m ossi. È n·oto:rio - e si vede spesso aprendo la cistifellea ectomizzata - che esistono piccoli granuli · ca1colosi acler.en ti alle pareti delle vie biliari ed annicchiati n 1ella Jnucosa; essi possono sia nei casi di ·drenaggio sia nelle asportazioni divenire il i111cle.o cli nuove concrezioni, e a volte, quando si tratta di colecistectomizzati, bisogna p e.nsare che ·calro1etti esistenti nei dotti alti i11traeipatici discendruno in secondo temp 0 nell'epatico .o nel coledoco; qt1ivi - in un periodo di tempo di cui non possian10 fissare alc11n limite - ingrandiscono, fino a divenire ostruenti pel deflusso della bile. ·Q11este 1recidive calcolose che seguon 0 il primo i11terv.ento con u11 inter' 1allo varial) ile - posso110 a ·volte essea:· pr.evite, cruando il chirl1rgo scopre lln calcolo più o 1neno alto i1ei dotti e non riesce a ii1n11overl{), oppure qt1and'° lo mobilizza 111a l)Oi lo perde, od infi11e qua.i1do s'i trova nelle vie biliari abbondante fango calcoloso. se si mantjene un lungo drenaggio. 1
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Colecistite cronica. - · È la terza causa di recidiva 1del male. Non è aifficil.e a dia.gnosticaDe coi se·g ni fisici e sp:e.sso è la causa di tu.rbe dispeptiche. Nei casi dubbi si cerche·rà il soccorso diagnostico ai Raggi X o ·agli esami di laboratorio: ed asso1d ata l'esistenza della :flogosi .si ricoirr.erà all'atto o·perativo. L 'A. insiste sul concetto, diffuso fra i medici rumer~ cani, che la cistifellea ammalata possa esser sede di germi, che poi si disseminano nell'organismo. , Altre cause di ree id i·va. - ·Comprende questo capitolo dieci casi di occlusione no·n calcolosa del coledoco, .sei volte dovuta a stenosi, tre a ci·catri1ce, ed Ui11101 aid 11lcera. Il trattamento, ·curativo, qualuncrue sia la natuTa dell'ostacolo, e~ sempre ch:iit'l1r.g ico. Nel1e stenlQsi anulari o lineali, si richiede l' apertura del coled·oco e il d·renaggio con un tubo a T; a ' olte può farsi la resezione c001 l'anie stomosi ca1)0 a capo, e, quando la ste11osi è trop• po vicina al duodeno, la coledoco-duodeno' a.11asto·m osi. Le fistole biliari sono conseguenti all'operazlome ..sol10 qua11d·o .esisto'D o ancora calcoli nel coledoco (rarissi.me 11ei neo1)lasmi); allora non c'è altra ' 1ia, pe.r farl e rhit1dere, che la i..imo- , zione dell'ostacolo al de.fil.lisso biliare. Più gravi sono le fì.sto1e du·o,denali, che ·r ichi.eido·n ·o la resezi one o la gastroe.11tcro.ston1ia, ma son 0 ·di prognosi assai os1cura. In 14 casi, $.t1i 70, il Deaver .si trova di. fr:onte ad u.na :flo.g·osi ·ercin ica del 1p ancreas. Biso1gna ricolI'rer e al drenaggio, e se per lo stato runatomopatologico della. cistifellea e del Ci$iico la colecistostomia non è possibile bisogna stabi. 11rla attraverso il coledoco. Un drenaggio déi dotti biliari va stabilito ancl1e nelle a~giocolit1, e mantenuto per parecchie .s ettimane (a volte i~er anni) . La via di elezione per stabilire q11esto dr.en~ggio è la colecistostomia; altrimenti la colecistoduode- · nostomia o .il ·dr·enag·gi'O del coledoco. , Il caso ·d i stenosi non neo1Jlastica della papilla del Vater fu trattato mediante dilatazione attraverso il coledoco inciso. Il Deaver conclude dim-o strarldo che esiste una notevole differenza nella frequenza delle r ecidive fra la chirurgia radicale della cistifellea e. quella oo.n se rvativa, sì cla n·on e.s servi. secondo lui, dubbio 11ella scelta, perchè solo la prima offre t1na certa sic11rezza di stabile g·uartgio11e. . 1
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SEZIONE PRATICA
NOVA THERAPEUTICA.
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Le applicazioni terapeutiche del benzoato di benzile.
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(L. CHEINISSE. Presse rn.é dicale, 9 ottobre 1920).
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D. Macht, st11dianùo gli effetti degli alcaloidi dell'oppio, ha trovato che in quelli. del tipo della papaverina, l'azione antispasmodica è dovt1t.a alla presenza del gruppo benzile nella loro molecola; egli ha qt1indi tentato di utilizza.re questa proprietà antispasmodica, eliminando gli effetti tossici degli alcaloidi dell'oppio, ciò che si ottiene usando il benzoato di benzile. Gli stati morbosi che egli ha così trattato con successo sono: il peristaltismo esagerato -dell'intestino (dissenteria e diarrea), l'enter~ .s11asmo sia di origìne postoperatoria, sia do'ruto ad altre cause, il l)ilorospasmo, di nat111"a funzionale o dovl1to a presenza di t1lcera o di tumore, la costipazione spasmodica, le coliche epa.ticl1e, n~fritiche, uterin,e, gli spasmi Yescicali, broncl1iali (asma). ~In cht usava lina soluzione alcoolica di benzuuto di benzile al 20 %, somministrandone 10-30 gocc:e. Litzenberg, che ha sperimentato il rimedjo nella. dismenorrea, consiglia di somr11inistrarlo sotto forma di emulsione, mescolandone 10 g. con 5 di m11cillagine di gomma arabica e 35 di éljsir aromatico di eriodictyon: ~e ne danno dosi di 1/2-2 cucchiaini, eventualmente ripetendo ogni due ore. Nell'81 % dei casi tratta ti, si ebbero miglioramenti, fra cui ~nche la scomparsa completa del , dolore (nel 62 %). Beninteso il benzoato di benzile non agisce sulla causa profonda della dismenorrea: siccome però è incontestabile lo spasmo deloroso del muscolo uterino, l'indicazione del ri, medio è giusta. Esso ha, di fronte all'atropina, il vantaggio di non essere tossico e va sempre tentato nella dismenorrea, prima di pensare a dilatazioni del collo o ad altri interventi pelvici. Per quanto riguarda l'asma, Macht ha ottenuto successi nel 75 °{,, ris11ltati che sono confermati dall'0landese Storm; l'azione principale consiste nel sedare la tosse e nel rendere più ftt1ide le secrezioni. Il rimedio è stato altresi provato nella pert(j)sse, in adulti e bambini che già avevano sperimentato inutilmente altre medicine; nel ·90 % d·ei casi si ebbero notevoli migliorame~ti, che furono marcatissimi nel 50 %. Si è osservata una riduzione nella intensità e nel numero degli accessi e l'assenza di complicazioni, q11ale vomiti, emorragie sottocongit1ntivali, · in-sonnia, dimagrimento. 1
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Macht prescrive il rimedio in soluzione alcoolica al 20 %, di cui fa prendere 5-40 gocce, s~condo l'età del paziente e la gravità della malattia, ripetendo la dose 3-4 volte al giorno e più. Se la semplice soluzione alcoolica è troppo sgradevole al gusto, può essere aromatizzata con qualche goccia di benzaldeide e somministrata in acqua zuccherata od in latte; anzi, l'aggiunta di benzaldeide (dhe è un polimero dello stesso benzoato di benz.ile N. d. Redat.) in proporzione di 1-5 % rende la mistura più efficace che il solo benzoato di benzile. La somministrazione in elisir o in sciroppi non arriva a mascherare il sapore, e può d'altra parte provocare disturbi digestivi. Anche Mc. Murray ha ottenuto risultati .f avorevoli, ossevando gli effetti del rimedio già entro le 48 ore . Un'altra applicazione terapeutica è il trattam . ento del singhiozzo ·p ersistente, degli adulti e dei bambini, anche n elle forme che durano da parecchi giorni e sono ribelli agli altri rimedi. In questi casi·, il benzoato di benzile ha anche 11n significato diagnostico fra il sing·hiozzo di orig·ine centrale e quello di origine periferica, essendo efficace soltanto in quest'ultimo. Nello studio sperim e11tale del rimedio, Macht ' a'1eva trovato che l'iniezione endovenosa di esso determina un abbassamento della tensione sangt1igna, effetto attrib11ibile soltanto all'azione sui mt1scoli lisci della parete arteriosa, mentre l' azione s11l miocardio è nulla. Il benzoato · di benzile è q1:t-indi indicato nei disturbi circolatori, specialmente nell'angiospasmo. I migliori risultati si ottengono nei casi di ipertensione essenziale, senza partecipazione dei reni, ma sono buoni comunque, purchè l'arteria non sia irrigidita al punto di non poter · più dilatarsi. Ottimi effetti si ottengono negli individui con ipertensione, associata a dolori precordiali, come in certi casi di angina pectoris, anche quando l1a trinitrina ed i nitriti si mostrano inefficaci. L'azjone del benzoato di benzile però è meno rapida: una volta ottent1ta può poi mantenersi bassa la. pressione sanguigna, somministrando dosi piccolissime (non oltre 5 gocce) : il rimedio può essere contin11ato a lungo ed È' affatto inoffensivo per i reni.· Ancihe per q11este forme, Macht prescrive la soluzione alcoolicà al 20 %, di cui fa prendere 20-30 gocce. Ch. J"'aubry e A. Mot1geot (Soc. med. des Ilopitaux, 20 maggio 1921) han110 pure ottenuto buoni rist1ltati nella ipertensione somministrandolo a dosi di venti goccie della, soluzione alcoolìca al 20 %, sospese in latte od in olio. J. Rl1ral1 (,4.1n. Journ. of med. sciences e
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IL POLICLINICO
[ANNO
XX"\7III:
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M ed. Record, 26 febhr. 1921) partendo dalle os-
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L'esa.me o~iettjvo è presso ~1.e negativo: non servazioni di Macht, ritiene tale sostanza assai vd -sono edemi, non d-o lori spontanei nè provoindicata nél combattere le manifestazioni spa- cati ne1la. ioogione lombare. Non d<>lore uresmofile, si frequenti nei bambini. Egli ne ha trale: non si palpano i reni. Frequenti rialzi trovato assai giovamento nell'asma bronchiale, termici alla sera, oscill~nti da 37. 3 ad ·u n masbronchite spasmodica, colica gastro-intestinale, simo di 38. singhiozzo e. costipazione spasmodica; da altri Le orine all'in·gresso in Clinica sono di quaninvece il rimedio è stato raccomandato contro tità normale, di colore ;f ortemente ematico, 'con la peristalsi eccessiva. Nella pertosse la su·a 1031 ·di peso specifico, di reazion,e neutra, con azione è spesso benefica, ma i risultati sono presenza di alb11minru e sedimento costituito. incerti, come accade generalmente per gli an- ·quasi esclusivamente da globuli bianchi e :ro:s si. tispasmodici in tale malattia. Le radiografie d·ei reni e vescica sono negaIn complesso, si può ritenere che i fenomeni tive. All'esame cistoscopico lo sbocco ureteralei convulsivi rion dipendenti da lésione organica destro è normale; dal .s inistro esce un getto del sistema nervoso centrale, specialmente nei fortemente sanguig1no. neonati, ritrarranno vantaggi dall'uso di tale Deciso l'intervento in narcosi eterea il prodroga, la quale ha anche il vantaggio di no·n fessor Taddei pratica la nefrectomia sin. essere tossica : è però poco gradevole a prenAlla ,s era, ·dopo i' operazione, il ipaziente emetdersi. te orine non più colorate: al' 12° giorno il pa[Il benzoato di benzile è un liquido oleoso, ziente viene dimesso guarito con urine chimidi odDre caratteristico non sgradevole, incolo- camente e microscopiioamente normali. ro, del peRo specifico di 1.11-1.12; insolubile in Le 1ricerche batterio~ogiche eseguite sul rene acqua, solubile in alcool, etere, oli grassi: aJSportato Tiescono negative. bolle a 345°. Chimicamente è l'etere benzilico Il rene in questio·n e si presenta lievemente dell'acido benzoico; esiste formato nel balsa- aum.e ntato di volume, pesa 103 gr. L'uretere mo del Perù, da cui , si può estrarre mediante nel primo tratto è di volume doppio del normadistillazione frazionata: è stato preparato sin- le, fortemente vascolarizzato ed arrossato. La teticamente da Cannizzaro, fin dal 1854. Spes- capsula lfibro.sia in molti ·punti intimamente so il prodotto d~l commercio è impuro. ·8Jderente ru· rpairenchima r enale. L'organo seSi è usato finora come irritante cutaneo, zionato mostrasi pallido: non è molto maricata sotto il nome di Peruscabina, in sostituzione la 1differenziazione dellle due zone !Corticale e del balsamo del Perù (soluzione oleosa ·al 25%) midollare. nel trattamento della scabbia. - N. d. Redatt.] Caratteristico è l'aspetto della mucosa dei FILIPPINI. Calici, del bacdn·e tto renale, e dell'uretere: lucente, senza soluzioni di continuo, senza fatti RARIORA ARTIS di infìammazio,n.e superficiale, con aspetto quaContributo allo studio della cosiddetta si uniformemente zegrinato per un·a mo~titu '' Pielite granulosa ,,. dins di noduletti 1della dimensione di 1-2 mm. Un minuto esame istologico rivela l'esistenza Pizzetti agli otto casi noti della 1cosidetta «pielite granulosa» di Frisch ne 1aggiun.g e un di un10 stato di flogosi, oroni.oa, parcellare del nono .d a lui studiato (Archivio Scienze mediche., rene e 1p ure di flo,g'osi cronica, ma 1diffusa, is ulla parete del bacinetto e della primissima por· vol. 4.3, n. 10). Anzi tutto dobbiamo ricordare eh.e von Fri- zione dell'uretere. Esa.miin,a ndo i calici e fl bacinetto già a picsch considerò come entità nosolo.g ica speciale che deno.m tnò cc pielite granulosa >> un quadro colo ingrandimento ·s i nota che le ,p areti di ainatom.o-patologico particolare .d i lesione del questi app1ruiono ispessite fortemente ed occubacinetto renale, costituito dalla presenza di pa te nella loro •p.a rte superficiale da grossi amfollicoli linfatici in .enorme quantità nel corion massi ,cellulariJ votondeggianti i quali si estenmucoso e che sollevan,do irregolarmente la su- d·ono dalla muscularis mucosae fino all'epiteperficie mucosa, J.e 1conf&isc0iI10 un aspetto ze- lio. Questi ammassi rotondeggianti, chiari nella loro parte centrale, più scuri verso la perifegrinato caratteristico. Nel caso dell'A. si trattava di un contadino nia, sono. separati tra loro 1da connettivo molto • tredicenne il quale da 5 anni andava soggetto infiltrat~ id i elementi cellulari, iper lo più linad ematurie: nei primi periodi della malattia rociti. l'ematuria si presentava soltanto al termine Gli aoo11muli cellulari a più forte ingrandidella minzion,e e avveniva anche l'emissione di mento ipresentano due zone: una ·c entrale, chiapiccoli coa-guli san.g uigni. Nessun dolore spon- ra, oostitudta da un· d·e licato veticolo connettivo taneo nè alla regione rrenale, nè alla vescica. vascolare nelle ~ui maglie sono contenuti ele•
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SEZIONE PRATICA
menti ceilulari di forma poligonale con voluminoso e chiaro nucle6, Qua e là si vedo.no elementi più voluminosi irregolarmente flamificati con 111el loro interno residui nucleari o residui di gilobuli rossi o nuclei più o me1lo fortemente alterati. La zona pertferica più scura è costituita da un fitto ammasso di linfociti. AttoTno a queste formazioni 1o stroma connettivale form,a una zona delimitante. Si tratta quin·d i ·di véri e !Propri follicoli linfatici, qt'l.asi regolarmen.te di•s tribuiti sul corion mucoso e che appaiono interessati dal processo flogistico. Questa « pielite granu•l osa » devesi differenziare dalla «pielite follicolare» in cui si trovano nella mucosa del bacinetto ammassi di cellule rotonde di origine infiammatoria e noo già formazioni linfa ticb.e ben .costituite. Po·ssono ambedue i processi di pielite coesisterie m uno stesso bacinetto ammalato. Secondo Fmsob . l'alterazione deil b·a cinetto sarebbe la malattia fondamentale, secondarie le l·e sioni renali e nell'alterazione .d ei bacinetti dovrebbe rieercaTsi ·l 'origine de'lla sindrome ematurica. Per l'A. e pel Finzi, le altenazion.i del rene rivestono il tipo, per qu·a nto non diffus-o ma circoscritto a zone, della glomerulo-nefrite cronica esfoliativo-emorragica con esito in sclerosi del glomerulo: le lesioni renali quindi sono più che sufficienti a spiegare la· genesi dell'ematuria. Com.e 1poi ci spie·ghiamo tla presenza in .si grande quantità, dei folliooli lin.f.atici nel corion mucoso .d el bacinetto? ·S·i tratta di neoformazione dei tessuti linfatici o idi una ipertrofia di follicoli linfatici che possono normalmente esistere ne'l bacinetto del :r:ene? Alcuni autori ammettono l'esistenza di tessuto linfatico neLle vie escretorie d.e l rene al1o stato norm·a le: ·s i ipuò 1p en.sare che in seguito a stimo1i .di varia natura follicoli linfatici esistenti nel bacinetto possono ipertrofizzarsi. Taddei pensa che 1'.e sagerata neoproduzione di tessuto linfatico possa prender origine o da una forma linfoadenica ,primitiva de'l :rene e del bacinetto, o .da una forma infiammS:toria. L 'A. n·e l oas0 in iesame inv-0°c a per la patogenesi lo stesso 1processo infiammatorio .a l quale dev·o1n°0 ·riattaccarsi l·e lesioni renali: l'esistenza di lieve piressia ·s erotina, ·periodica, con Wassermann negativa e .r .e azione tubercolini1ca negativa, fa pen·s are ad una infezione a lento decorso eon periodi di esacerbazione e della quale per ora ci stugge l'agente cauisale. 1
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MONTELEONE.
CENNI BIBLIOGRAFICI HANS
MucH. Pathologische B ·i ologie (Immu-
Edit.. l{abi:z.::: ci.1~ l.ei:pzig, 1920, pag. 320. Prezzo L. 41.05. Rilegato L. 48.60. :E: un libro pratico. per medici e studenti nel quale so110 brevemente. riassunti i principii fondamentali della dottrina dell'immunità e sono. esposti .con particolari di dettaglio le varie reazioni immunitarie usate a scopo diagnostico nonchè i più noti procedimenti della immuno-terapia. Un capitolo sulla chemoterapia ed un capitolo nel quale sono considerate, dal punto di vista immunitario, le principali malattie infettive, ohiudono l'opera. Sarebbe stato desiderabile che allo svolgigiment.o di essa avesse presieduto un maggiore spirito critico, che nulla avrebbe 'tolto agli intentl pratici e volgarizzatori cui l'autore si è ispirato e avrel>be meglio illuminato sullo stato attuale di alcuni problemi d'indole ge11erale e sulla portata di alcune reazioni immunitarie. Tuttavia il libro nel quale la materia, certamente non facile, è logicamente distribuita ed esposta con chiarezza sarà utile a chiunque voglia impadronirsi delle reazioni immunitarie più comunemente usate a scopo · pratico. nitatsivissenschaf t).
Dritte
Aufiage.
F. M.
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F'ORBAT ALEXANDER. Prinzip, Theorie und Praxis
der Vakzintherapie. Un vol. .in-16 di pag. 52. Urban e Schwarzenberg, e d., Vienna -e Ber1
hl.no. Prezzo marchi 9. La vaccinoterapia non è più t1n semplice tentativo di labo.ratorto o di ospedale, ma è ormai entrata abbastanza .largamente nella pratica privata. L'A., in tre succinte lezioni, espone i pnincipi t eoretici, ·c he stanno alla base del me . todo e le applicazioni di esso alla cura di diverse malattie. Attribuisce giustamente scarso significato alla 1determinazione dell'inctice opsonico, che ba anche il difetto di richiedere una tecnica non facile e di andare soggetta ad errori. L 'A. .insiste inoltr e nell'afferma~e che l'interpretazione dei fenom.e ni, .osservati con l'uso dei vaccini, è eia farsi con le teorie della C'himica fisica e dell'azione d·e i fermenti. Nell'ultima Iezion'e venig'ono date le in•d icazioni prati... che per l'uso dei va·c cini; fra questi ne vengono elencati anche diversi ·che sono venduti sotto nomi brevettati (Arti-gon, histopin, gonargin, ecc.). Bisognerebbe oppor·s i al mal vezzo di applicare nomi, che danno un aspetto troppo commerciale a queste prepaTazioni, le quali debbono offrire una garanzia di serietà scientifica anche nel modo con cui sono presentate,
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IL
POLICLI~ICO
[ANNO XXVIII, F.~sc. ~òj
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e ci guaidagnerebbero anzd. ad essere C'hiamate vaccini antigonococcici od anttstafilococcici della casa A, o di quella B, anzichè con i nomi di fantasia. 1
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Siamo informati che il libro Esame degli orgarii del petto e dell'addome, del prof. V. GruDICEANDREA, yedrà presto la luce nella traduzio11e spagnuola fatta dal prof. Parrl.zas (della' l Tniversità. di Barcellona) e dal dott. Mario Cortés, a cura della Casa editrice M..Roig. Siamo lieti che la prodl1zione scientifica italiana si faccia sempre più strada all'Estero e ci compiacciamo col prof. Giudiceandrea, nostro valente ed apprezzato collaboratore, del successo conseguito.
BttnDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6.HESSI. •
Congresso della Società Tedesca di Medicina interna in Wiesbaden dal 18 al 21 aprile 1921. (Sedu.ta del 20 aprile).
Stato attuale delle
co1iosce11~·r
e della terapia
del diabete.
Relazione (li
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(Franc-0foi·te sul 1\1eno).
Tutti i dinbetici che non sono mai ·stati trattati dieteticamente, o che sono stati trattati con mezze misure, de,rono essere sottoposti ad una cura introduttiva blanda; da questa. si passa a poco a poco alle cure durature, che regolarmente deYono essere interrotte con cure blande. (Le cure blande corri~pondono anche a permanenze annt1ali in stazioni di c11ra, co1ne Karlsbad, ecc.). La «stretta dietn. >>, priva di c-0leidrati (iclrati di carbonio) viene, ora, non i1iù utilizzata <:<>me dieta d11ratura; ma ~ssa può ess 1~re · largamente usata ·sotto limitazione del ·s uo contenuto in albuminoidi. Questo vnle anche per i cosidetti «giorni di legumi». I timori di alcuni ricercatori circa l'introdu zione di molti grassi sono ritenuti dal conferenziere per esagera ti, ~eia lmente se le altre sostanze sono conten11te i1ell'alimentazione. Egli distingt1e trn stretta dieta ricca di albl1mina e povera di albumina. T.1a str0tta ùieta po,· era <li a lb11mina non è raccomundàbjle per più cli 5-6 giorni, e per evitare • lln da1meggi:unento del malato è allora neces~nria un·agginnta di a lb111nina : questo solo nella ma11canza dei coleidrati. La stretta dieta si raccomanda specialmente nei casi leggeri, e si può lasciar seguire settimanalmente un «giorno di idrati dJ ~1rbonio » (meglio giorno di frutro, Obsttag). ~\ questo deve seguire poi un giorno di legumi, e co11 ciò non aumenta certamente il consumo del1·a1b11mina. In casi gravi si deve somministrare un «giorno di prodotti cl'avena >> o simili. Il cambian1ento a stretta dieta, ma iicca di albl1mina,
vuò èSsere nei <liabetici dimagriti, <:on sintomi car di-0vascolari, come un risollevare a nuova vita. V. ~oorden passa quindi a discutere d~i giorni di digiuno che, ben regolati e radi, sono come un giorn0 domenicale per gli organi del paziente. In tt1tti i casi dove minaccia l'acidosi, la introduzione di simili giorni di digiuno è raccomandabile. ~ ricerc11e di Allen v·engono discusse e si conclude che JJ€r la Germania esse non hanno propriamente llulla di i1uovo. E importante tenere i pazienti a letto, quando si digiuna, ed anche senza occupazioni spiritttali. Vi sono dei casi dove sopratutto importa ridurre ttna sopraeccitabilità dell'apparato formatore di zucchero: qt1i è raccp;mandabile la ~tretta esecuzione dei procedimenti di Allen, con il st10 scarso sistema di n11trimento (in principio solo qt1attro calorie per h:g. di peso corporeo). Kolisch ha presentato la te~ <-he 1a tolleranza dei carboidrati diventa tanto migliore quanto meuo proteine veD:gono introdotte, e che specialmente la a lbumina a nimal0 è quella che danneggia (consjglia bile perciò la YegetaJe); inoltre egli cretle che nel diabetico vi sia un abbnssamento deila produzione di calorie. Se quest'ultima ipotesi non è dimostrata, è però certo che ogni sovralimentazione riesce dannosa . Segue la discussione sulle differenti cure di idrati di carbonio, C'he -si fondarono ,st1lla c11ra d'avena di v-. N oorclen : lln progresso è l'introdt1zionc dei J)rodotti con zucchero caramellato, ner cui proseguono le ricerche. La Mehlfrtichtek11r (cura dei farinacei) di Faltn. (Vienna) viC'11e preferita quan'd o le cure di carboidrati elevano essere lung·he. Si deve anche utilizzare il vecchio schema di queste cure, facendo precedere e seguil'e dei giorni di legumi. Non sempre è 1·infiusso degli idrati di e uguale nei diabetici ' cli tlifferente stadio. Inoltre una certa parte di (l~Si Sl1bisce delle variazioni di -carattere individuale: Al content1to in proteidi delle diete a base rli idra ti di C cle,re essere data n-0tev-0le importa nza. «L'azione di scambio >) tra albumina e idra. ti di O (iuflu:'ì:::;o reciproco), nella dieta diabetica, de,~e essere oggetto di più larga ricer ca. Il oonfere11r.iere pas, a quincli a discutere sull'ordinamento delle diete ùuratt1re: anche qui ' rale il fonda, rne11tale prineipio chè 11n · eccesso di albuminoidi danneggia a11che la tolleranza dei carboidrati. Non bisogna più l1sare le cosiddette diete medie, ma llsare le diete di passag.g io (legumi, ecc.). V. Noor, òe11 inoltre manifesta i s11-0i timori contro le diete l)Overe di albumina, P crede <:lle Io ·s tato delle for7~ e la capacità di lnvoro, ,,.engono visibilmente aumentate q11ando si intercala di tanto in tanto t1n giorno o pii1 {li ~tretta dieta ricca di albumin.1 : ciò no11 ,-.1 le Aolté1nto ql1ando min<1ccL.'l il coma. Infine vengono ruscl1sse le condizioni nelle quali le cure dei coleidrati devono essere utilizzate. V. Koorden c rede 0l1e 'i si debba rinunziare solo nei .c asi leggeri . La maggior parte dei diabetici hanno l'inclinazione a peggiorare durevolmente e e.d. p11ò essere contenti qMndo -si raggiunge lo sta.tu qno. Nei casi gravi si può talvolta raggiungere saltnaria1nente. col procedimento di Falta, uno stadio di calma. Tuttavia i malati che ~o:.'o a poca òistnnzn. dnlla morte, non si devono 1
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tormentare con stretta dieta. Una scarsa .acidosi ~l .periodi con nutrimento ricco di albuminoidi, ma • ~condo v. No.orden non è semi:>re di cattivo segno, p rivo di carbotdrati. Si ra.ggiung·e così m.i gliore ro i pazienti vi si ad.atta.no gra datamente. Egli effetto che non con la assoluta sottrazione dei alterna in questi C3Jsi giorni con ordinaria stretta carboidrati, come un tempo generalmente si pradieta, poi gli stessi con a.ggil1nta di idrati di O ticava, e come ancora si pratica clove le ultime · e poca albtlmina, giorni di legumì e giorni di colericerche sono ·poco conosciute. Pe r il preponderanidra ti. Se le p1'-0porzlo)li dell'acidosi lo permettote numero di casi, i leggeri; è poi da preferire no, si deve possibilmen1;e introdurre un giorno" _ t1na limitazione dell'introduzione de.i carbofdrati di s tretta dieta ricca çli albumina: in media. difin sotto i confini di tolleranza, impedire sempre fatti la st1·etta dieta è povera. Q.l a lbuinine. Cosi lln eccesso d'introduzione di albuminoidei e bi-· può raggiungersi freqt1entemente una soddisfacensogna adattare la quantità della dieta al lavoro te condizione <lei ric;.;'lmbio ed un buono stato di prestato dal paziente. L'abbassa ment.o della intro-· ' forze. V. Noorden rigetta le vedute sulla ·somminiduzione di albu~inoidi non d eve andar così oltre strazione di quantità g·randi cli bicarbonato ·so·dic-0. da porre in pericolo il bisogno del corpo in proteidi. 1.\ nclle le cure di sotto nutrizi-0ne, come i giorR elazione del prof. l\fINKOWSKl (Breslavia). ni di fame di Allen, costituiscono solo un aumento, in parte senza dubbio esagerato, dei giorni Se 1'0. è llll po' distante da v. Xoo1·clen in ra pd i digiuno. l\fa è sorprendente comB si lascino f a port.o ~1lle veclute teoretiche, egli .se ne allontan~t cilmente applicare le strette lim itazioni del nupc>eo in ql1a11to alle applicazioni pratiche terapeutrim.e nto, secondo Allen: il terreno principale di ticllc. · uso di esse deve considerarsi però lo .stadio precoEgli dice che vi ~0110 111eno ntlovi fatti ~he n110matoso della gra '7e a cidQsi. Anche . in altri casi V(:l parole: queste hanno provocato ; l 'impressione pt1ò · tnlvolta essere vantaggioso di incomincia re di uno ~con,·olgimento nel campo (}.ella ct1ra ·dei diabetici. Ma il .s.olo lJUnt~ che non si può conte- . la cura con giorni di f ame, se si Yuole raggiungere 11n .molto rapido, sicur:o ~ccesso . I peri<!oli stare è il successo ottenuto in molti casi oon le della iponutrizione debbono essere evitati coll'accure :<lei cnrboidrati é dei giorni di digiuno . Còmcurata osservazione. Se i nuovi principii diet:etièi 11ito e sco1>0 ùi questi trattamenti, da l1sare cautanon contengono alcun nuovo fond.amento essi ofmente e razionalmente, &~no semp1·e rimasti gli f1~on-0 però nella loro t~cnica pa rticq.Jarità, parecste. :;;i: tentare l 'eliminazione cl.ella ipergli-cem ia ed chìé cose che possono es.sere -considerate come un al1rue11tare la tolleranza . per i earboidra ti. Che aca rricchimento dei i1ostri poteri terapeutici. Tali canto. a lla limitazione dell'introduzi-0ne dei carnuovi trattamenti possono a vere azione benefìcn: b<>idrati ci si debba sforzare di otte:nere una dise. vengono adoperati in ·modo che ·s:i dia ' gran camminuzione degli albuminoidi ed 11na diminuzione po .al trattamento individl1a lizznnte . ~el valore totale della dieta, hanno n ltÌ11go inseAi forrd<:1 menti del1a scie11za del dia . bete , le nt10gnato Naunyn e la sua scuola. L-e nuove esperienvé ricerche terapeutiche non hanno aggiunt-0 al7~ (Falta, ecc.) hanno solo indicato che sotto cercunchè di nuovo, ed ora, come prima, si può conte condizioni, nella riduzione dell'introduzione di sideì·a.re : albumina e nella diminuzione del valore in calo1) J..1a malattia cl1e -si indica come ver0 dia .rie dell'alimento, si può andare i11olto più largasu ll~alterazione di llna ment:e di quanto prima si era ritenuto, e che an- . bete riposa· principaln1ente ' delle funzioni del pancren s. Gli a ltri orga ni che che con esse si può raggiungere talvolta un contiprendono parte a l ricambio dei carboidrati innuo miglioramento delle 00ndizioni de l ricambio. fluenzano solo per~ la intensitn ed il decorso della Nella terapia blanda, , fondamentalmente nulla è gliCOSl1i·ia ; stato cambia to tranne che nella misura rlell'.ag2) Per questa funzi one pancreatica si tratta di giunta dei carboidrati: questa però sembra solo llll fnnzionan1ento «positivo >> della g·hiandola, non ammissibile colla lim,itata contemporanea introdt1()SClt1sivau1ente di. una azione di freno, di urut zio11e di n lbumine. Ciò è per esempio assolutalimitazione od impediluento n lla formazione · di me11te il caso neJla cura dei farinacei di Falta zucchero nel fegito. Il dia bete pancreatico non per cui la designazione òi cura, dei carboidrati J)UÒ essere so1o considera t o co1ne l1na irregolata l)UÒ trarre in inganno. poichè il f ondamento di gl i,cosl1 ria ft cl r ena lin,i ca : essa è la limitazione dell,introduzione di 1a lbt1, 3) Il fun zio11:11P~nt\> <l e l pnncrens è necessumine. Sono :da rigettare le cure dei carboidrati cori rio })er l a norma le utilizzazione dei carboidrati le quali non ·s i ha nè un'.uzio11e giovevole st1l1a 11ell'organismo. Può bene anche non essere a.umeniperglicemia, nè un miglioramento in rapporto alla tn ta · 1a formazione di z11cchero, ma senza una lesa funzi-0ne. Prescrizioni dieteti<!he nelle quali nltera?:ione nel consumo dello zuccher(), la glicoattraverso li111itazione dell'introduzione degli nlsuria :diabetica non pnò e~S'ere chjnri~'1. buminoidi viene re~1 . possibile l'introduzione <li ' una certa quantj tà -01 coleidrati, sono principalSu.tla .:l feh.Zfirilchtek;111· (0111·a. dei fa1·i1iaoei). n1ente desidera bi li in g ravi casi di acidosi, nei FALTA (Wien). L ' O. per Zuckerwert (coeffiquali ha anche azione antichetonurica la cura di rient~ di vaJore del nutrimento, e spresso in . zucavena. Per essa non occorre ammettere una aziochero) calcola. una cifra ugt1ale .a 5 ,~oJte il con~ ne specifica. Nei c~si di media gravità .si può far tenuto di azoto nei carboidrati cbe si somminiiute rcalnre period~ di nutrimento. 11overo di a lb11strano. Questa form11la 1'0. dimostra teorica.menmin.a, ma con una certi\. quantità di carboidr.ati, I
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te e praticamente. Egli osserva -specialmente che ritiene per falso di limitare l'introduzione di calorie, quando il contenuto di ·a lbt1mina è basso. Coll'abbassarsi dei valori di assimilazione, non si può dare molta albumina, si devono introdurre dei giorni a dieta blanda e specialmente • di faririacei, se si vuole oottrarre il paziente ad un coma rapido. Sotto l'influsoo della sua cura 1'0. vede frequentemente un rifiorire dei malati. La progressività dell'azione deve essere considerata nel regolare la dieta, come anche gli influssi nervosi. Vi sono dei casi eh-e vanno cosi favorevolmente, ancl1e con nessun trattamento. IJa glicosuria nella -pressione ·s anguigna aumentata dimostra in ogni caso scarsa dipendeµza dall'alimentazione.
gia. I centri, legati tra loro, per il ricambiò dello zucchero sarebbero tre, i due sopra .Indicati ed 11 terzo perchè quando non si trova danneggiato il nucleo perive1itr.i,.colare, il centro per l'a.s soluta altezza dello zucchero sanguigno si trova, alterato,. nel Globus palidus. Seguono comunicazioni .di W. LoFFLER (Basel): -Sulle proporzioni dello zucchero sanguigno nei veochi (con glicemia 8fJeri'1"1ientale); di E. ToENNIESSEN (Erlangen): Sui rapporti t ra acidosi e zucoherosanguigno; di W. H. VEIL (Monaco): Su un'alterazione minerale del ricambio nei diabetici,· dl GROTE (Balle a. S.) : Sull'influsso di prodotti a secrezione interna sulla glicosuria ftorizinica,· di K. LoNING : Sttlla organote1·a-pia del diabete. 1
G.
Sul diabete renale.
E. FRANK (Breslau). - Questa affezione, intravista <ila Klemperer, è stata confermata dai moderni metodi di ricerca. Nel diabete renale dell'uomo ·Si tratta di un abbassamento dei confi11i (soglia) per la secrezione dello zucchero dei reni. La glicemia è nor male. La causa del diabete renale non si è ancora bene chiarita. ~ da abban. do:nare la pretesa . della costanza dello zucchero sanguigno e .d ella invariata escrezione di zucchero con ogni metodo di nutrizione, sperimentale o ·no. La glicosuria delle gravide coincide pienamente col diabete renale.· Prognosticamente, non vi è da temere lesione renale. Si possono scambiare il diabete renale ed il lieve diabete mellito, ma il tener dietro alle curve dello zucchero sanguigno ~d il comparare nello stesso tem·p o lo zucchero urinario, evitano qu(lsti scambi. Seguono comunicazioni di GRAFE (Heidelberg) : Sull'assiniila~ione
dei prodotti caramellati nei diabetici (e sul prodotto Oaramose di !J.ferck).
Poi òi Th. BRuosCH e K. DRESL: Sulla regolazione del ricambio dello zucchero nel midollo alZurigato.
Essi credono, con ricèrche speri.mentali, che con una ferita del n11cleo del midollo allungato (fine della parte anteriore) vegetativo, si ha diminuzione dello zuccl1ero -sanguigno. Ivi deve trovarsi un centro di impedimento per il glicogeno. Ricerche di estirpazione per stabilire quali centri, in questa sezione anteriore del cosi esteso nucleo del midollo a llu11gato vegetativo, siano situati, hanno dato che òopo estirpazione del pancreas degenerano cellule retrograde nella predetta re• gione. Da ciò ne viene che nel nucleo del midollo allungato sono sia i centri per la eanalizzazione aumentata dello zucchero a mezzo di adrenalina (attraverso innervazione delle .surre11ali · attraverso il simpatico) come pure i centri per un aumentato sorgere del glicogeno, attraverso innervazione della attività specifica del pancreas a mezzo del vago. Infine K. DRESEL e F. H. I,EwY con altre ricerche concludono che alterazioni anatomiche si trovano nel cRsi di diabete nel nucleo periventricolare del terzo ventrico~o, ma per ora non se ne possono chla rjre la patogenesi e la speciale istolo•
ATEI.LO.
R. Accademia Peloritana. (Seduta d'3l 9 marzo 1921). Sui fattori della isoaggiutinazione del sangue umano.
L. LATTES, trasportando i globuli agglutinati in • soluzioni isotoniche di saccarosio, riesce a riemulsiona rli e a riportarli sospesi in soluzione clorurosodica. I globuli cosi caricati òi isoagglutinina non si riagglutinano p iù solamente per azione dei sieri che preceaentemente agivano in modo specifico, ma anche per opera di sieri qual11nque inattivi, anche se artificialmente privati di agglutinina.. Se col calore si privano questi globuli dell'agglutinina onde sono carichi, riappare la specificità dell'agglutinazione. · Nel fenomeno della emoisoagglutinazione si può dunque distinguere un elemento specifico, l'unione del globulo con l'agglutinina, ~ uno non specifico, l'agglutinazione: A differenza di certe agglt1tinazioni "batteriche,. non basta per questa ultima la presenza di sali,. ma occorre il siero nel suo complesso.·· G. V. Il Fascicolo 50 (31 maggio 1921) del nostro periodico
Le malattie del cuore e dei vasi diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI Redattore '":aI>ò : C. PEZZI.
oltre a numerose Rassegne di importanti argomenti cardiologici, contiene i seguenti notevoli lavori : G. PISTOCCHI : Un caso di anei1.risma del seno ài Valsalva destro. F. SERtO. Sulle varia.iioni della tensione arteriosa alla tibia.le. · :.ID l'unico periodico del genere che si pubblichi in Italia in fascicoli mensili illustrati, e rammentiamo che, agli associati del «Policlinico»,
esso è ceduto per S<>le .L. 15 per l'Italia, anzichè L. 20 e Fr. 20 p~r l'estero, anzichè Fr. 25 N.B. - I nuovi abbonati del 1921 a u LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI ,, potranno altresl ricevere l'Intera annata 1920 det perlodlco stesso per sole 10 Lire In ltalla e per soli Fr. 15 ' se all'Estero.
Per ottenerlo inviare il predetto importo Al Cav. LUIGI Pozzi, via Sistina. 14. B.oma .
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SEZIONE PRAT!C.\
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CASISTICA. H. K·ohu (Berliner Klinische Wochenschrift,
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tomo LVIII, .n. 2, 10 febbraio 1921) riferisce il segu.en te .casOI ~ Un fanciullo di 9 anni, di buona costituzione, è colpito ·simultaneamente da una impetigine di apparenza banale e da una nefrite grave, caratterizzata d'a urine scarse, sanguigne, contenenti cilindri granulo-grassosi. Esiste un versamento plel1riioo, un,ascite :· comipaiono degli accidenti uremici; cefalea, v.omito, aicoessi dispnoici, disturbi passeggeri della vista, strabismo intermittente, presente il riflesso di Oppenheim all'arto inferiorre .destro. Lo stato ·g e'nerale è allarmante, temperatura elevata. La chiusura persistente delle narici, la pres~nza di escoriazioni all'orificio 1della narice ·destra, l'aspetto lardac.eo ·d i alcune piaghe .cutanee rappresentano sintomi che permettono . di sospet tare una infezione difterica. La ricerca dei bacilli nel muco nasale e nel pUiS delle lesioni cutanee dà riS11ltato positivo. La gravità ·della nefrite nio•n pennette di intraprendere una cura con siero antidifterico, ma il malato miglli.ora dopo otto -0 dieci giorni e finisce iper guarire com:Pletamente. Le complicazion1i renali ·s ono ieccezionali nei soggetti colpiti da impetigine e l'autore non ha riscontrato questa coincidenza ·che in sette osservazioni nella letteratura tedesca. L'assenza . . di .ogni ricel"oa ·batteriologica nella maggior parte dei casi pubblicati non permette di 'g iudicare .s ugli elem·e nti .etiolo.g ict che determinano 11·insorgenza di una nefrite nel eor~ di simile mailatt.ia gen1era1mente molto benign~. Forse bisogna attribuire importanza sopr~ tutto all'infezione difterica associata .nella genesi delle nefriti nel corso dell'impetigine. Ricerche ùlteriori stabiliranno qualche cosa di più preciso a questo riguardo. . E. BENEDETTE.L LI. '
Plonefrosi.
L'Hartmann, 11el J ourn~ d es Pratic~ens (n. 52, 192-0), rirp1orta un caso di ptonefrois i 1c he egil i ha avuto ooorusione ,f il os·s e·r vare: Si tratta di un·a donnai che 1soffriva d a un anno e mez.zro di un do.J.ore intenso alla metà destra dell'ad1d1ome e· c.he pre1Sfentava delle urine m olto torbi.de. La paziente inoltre aveva oo[iche a ccompagnate da vomiti ·di color 1g iall 0verdastro .eh~ furono ·calmate oan 1apipJicazioni locali ·di cataplasmi lau·danizzati. L'abb·Oilldan1
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del dep.o sito .p urulento di dette urine ·già f.aceva pensare ·Che oon si trattasise s:oltamto di una semplice cistite, bensì anche di una lesioin e ren·ale. All'ispezione si n·otava un ne.tto sollevamento della regione cLel fianco sinistr.o ben deltlp.itato in b.asiso ·e indietro, ma n 10 1n in alto. Sollev,a ndo ·d al ·di dtetro tal.e tumefazi1one, si rp otev·a trasmettere 1'im·p ulso· alla mano 8;.pplicata ·corrispon·dentemente 1sulla regione anteriare 1dell'aJd·dome: la sua sedie e·r a quella dei · tumori renalj. Alla percussione si ebb.e S01lì0ri tà dovuta alla presenz,a del colon discendente, se l 1 inrf.estin.o conteneva gas; mancando que. sta sonorità, e cioè quando l'intestino era cqmpl~tamente vuoto, si constatava la presel;lZa del oolon che 1si 1faiceva scivolare sotto le dita fino· ' . n.ella fossa iliaca: ·è questo· un segno imp.o rtante di dìagn1osi differenziate coi tum·ori defila milza. , E. B. Sulla piurl•· Il processo che provoca la piuria può essere localizzato o disseminato e prendere una o più porzioni dell'apparato urinario. ·v i può essere un'infezione di qualche parte, oppure l'infezione può essere secondaria ad un calcolo, corpo estraneo, turnar.e, stenosi; per un'esatta diagnosi bisogna anzitutto localizzare il punto di origine del pus. Nell'uomo questo può originarsi dall'apparato orinarlo (rene, uretere, vescica) o genitale (prostata, vescicole seminali, uretra posterior~). Nella donna, a me. no che non si tratti di inquinamento dal-· l'esterno o di ·fistola, la ·piuria è sempre di ori- . gine urinaria: per un esame ~ necessario dapprima pulire l'uretra con un catetere sottile, raccogliend.o le acque di lavatura, e poi introdurre il catetere in vescica. Se le acque di lavatura sono torbide e l'urina chiara, il pus provien~ dall'uretra, m entre si esclude questa origine in caso contrario. Nell'uo_m o la localizzazione è più complessa: è necessario anzitutto, anche per esso, eliminare l'uretra come sorgente del pus, con uno dei noti metodi (prova dei due o dei cinqtie bicchieri, ecc.). Eliminata l'uretra, il proble-· ma si presenta uguale per ambo i sessi. Per quanto riguarda la vescica, i fattori 1)iù importanti nella prod11zione della piuria sono: la cistite, i. calcoli, i tt1mori, i corpi estranei, la tubercolosi, l'ostruzione. In tali casi il cistoscopio è lo strumento diagnostico per .eccellenza (L. Wolbarat, Medical R ecord, 12 febbr. 1921). Per conoscere poi se il pus provenga dalla vescica o da porzioni poste suzia
Im,pe&lgine e nefrite.
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APPUNTI DI MEDICINA ' PRATICA.
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periormente si può ricorrere a diversi mezzi: s~ le acque di lavatura vengono limpide dopo una o due irrigazioni, trattasi di piuria di origine renale od ureterale, di origine vescicale invece se occorrono parecchie irrigazioni. Alcuni ritengono cl1e il pus di origine renale si depositi rapidamente in fondo al vaso, mentre invece quello cl1e proviene dalla vescica lascia una nubecola al disopra del deposito stesso. Di poco · aiuto 1è l'esame microsc,o pico, tenuto conto della impossibilità di differenziare l'epitelio della pelvi da quello degli strati profon di d,e lle basse vie. Il metodo decisivo in taLi casi è il cateterjsmo ureterale a cui bisogna ricorrere in definitiv~, svuotando dapprima accuratamente la vescica dal pus: quando all'esame fatto da mano esperta, si abbiano risultati costantemente negativi, l'origine del pus andrà ricercata a ltrove. .
fi,l.
Dolori . mattutini in malati di nefrolitiasi.
Solo in un piocoJo numerq di casi di cal.coli renali o t1retrali, osserva T. Bars'Ol!Y (Wien. E.lin. TI.' ochenscllr., n. 15, 1921), gli accessi do• lor·osi si presentano nelle ore del mattino. Semb,ra che i piccoli calco·li dei bacinetti e qu·elli che si Siono incuneati negli µreteri provo·C:hing degli accessi mattutini più facilmente dei grossi calcoli renali. Gli accessi mattutini spe88o diffe.Tenzia.n o nettamente il qt1adro clinico della nefro1litiasi da quello di a ltre affezioni con le quali facilmer1te si può confondere (appendi cite). POLLITZER.
Cura delra malaria.
Premesso: . 1° che le for111e Ad11lte degli ematozoi vengono facilm ente distr11tte dal chinino; 2° che distrutte completamer1te le suddette forme , l'amim ala.to resta per 7 giorni libero di rPcidive; .3° che si p11ò somministrare per molti mesi gio1~ almente jl chinino senza guarire l'ammàla+o clella , s11a rnal ~ ri~, nonostante il reperto neg-ativo del sangt1e; 4° che i plasmodi o le loro spore non vengono 0 11 n rr11e distrntti in cn1esti casi·' . 5° cionocl1è Jl er m n]to tempo durante la chini7.7!'1 7 i"ne nel ~~nç; 1 1e non era stato possibilP """'~fnt::lre nlflc:rn " di. cessata la sommirtistrn7i"ne l'amm~l!:!t n rec:ta libero di accessi per ")rnf\Y'l() 7 giorTii: R0 fìn,•l1è il snnQ'1 1e co11tiene chinino le spore non nos~ono svil11pnar~i; il loro sviluppo
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ir1comincia non appena il sangue è privo di chinino; 7° il termine di sviluppò per la formazio11e di nuqve spore non è definito, cessata una volta la chinizzazione ; ad ogni modo non è n1ai inferiore ai 7 giorni; 8° per poter agire, il chinino deve essere rias::;orbito, deve esser preso dunq11e in forma facilmente solubile; 9° per distr11ggere tutti i plasmodi bisogna mantenere costantemente del chinino nel sangue per 48 ore di seguito, sebbene molti casi vengano liberati dai lovo plasmodi entro \1no spazio molto più breve; 10° piccole d.osi di chinino (15 cg.) sommir1istrato ogni 2 ere notte e giorno per 48 ore,. clistruggono tutti i plasmodi, ad eccezione delle spore; 11° per assicurarsi il riassorbimento uniforme del cl1inino il tratto intestinale d,e ve esser vuotato con una purga prima dell'inizio della cura; 12° durante la cura è n,e cessario mantenere l'ammalato a dieta liquida, ma abbondante e nutriente;· la defecazione deve essere quotidiana; 13° basta una piccola quantità totale di ohinino, per distruggere definitivamente tutti i plasmodi; 14° è necessità assoluta di seguire nel modo più scrupoloso ogni prescrizione della cura per evitare una recidiva. Su q11este premesse, Ochsner (CJ.hicago), fa basare il suo metodo terapeutico della malaria, che egli pubblica nella B erl. J{lin. Wocli erisc hrift, n. 9, 1920: 1° la sera prima d ell1inizio della cura ' l'ammalato viene purgato, preferibilmente con olio di ricino ; . 2° dt1rante la cura egli viene , nutrito co'n minestrine sostanziose che contengano molto riso, orzo, legumi, ecc. ; • 3° per 48 ore egli ottiene ogni 2 ore, giorno e notte, 15 cg. di chinino, al q11ale viene fatto seg11ire tosto %, 1. d'acqua calda per ottenere che il chinino si sciolga immediatamente; ' 4° nei 6 giorni successivi, ct11nqt1e dal 3° all18° g·iorno non si d à affatto. chinino, per r1on impedire lo sviluppo delle spore; 5° all '8° giorno si ridà la purga e il 9° e 10° giorno infine si ripete la cura chininica dei 2 primi giorni, seguendo esattamente le stesse prescrizioni; 6° dal 3° all'8° giorno (inclus. ) è consiglial)ile la somministrazione di piccole dosi d arsenico ogni 3 ore; 7° finita la cura si prescrive per al<!une 1
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SEZIONE PRATICA
settimane un tonico, evita11do cl1e l'infermo venga a contatt0 con zanzare infette. Teoricamente è ammissibile il caso per cui spore latenti non arrivino a svilupparsi entro il 2° e 9° giorno. L'autore, che· sperimentò la c11ra in molte centinruia di malarici, non ebbe mai occasione di osservare un insuccesso. Di ogni recidiva senza eccezione fu l)Ossibile rintracciare la causa in uno sbaglio di tecnica : o si era tralasciata la somministra:. ,zione notturna, o s'era continuato con piccole dosi di chinino durante l'intervallo, oppure si era ripresa la cura più tardi del 9° giorno. E assolutamente controindicata una dieta solida durante la cura, per il riassorbimento non uniforme del chinino. Con qt1esto metodo, che l'autore raccomanda caldamente a tutti, fu possibile sanare completamente molti dei distretti più infetti del Messico e della Virginia. m. p.
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POSTA DEGLI ABBONATI. (1357) La tintura di iodio 11er v ia interna.
All'abb.
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2629, Piazza Armerina:
La tintura di iodio ad alte dosi per via interna venne preconizzata n el 1914 da L. Boudreau contro la tubercolosi polmonare cronica; H. Dufour l'h a v.a ntata nelle adenopatie tubercolari; il metodo h a trovato molti consensi in Ingh~lterra, non tanto, però, contro le· . affezioni. tubercolari, quanto contro il reumatismo cronico. Ne lla tubercolosi polmonare il metodo trova impiego purchè non · si tratti di forme eretistiche, con febbre alta, ad evolt1zione. rapida. Nelle adeniti tubercolari Dufo11r lo consi.dera come . il metodo di scelta, a condizione che non esistano raccolte purulente. poichè esso non basta a far regredire la suppurazioné: occorre prima evacuare, con delicatezza, i gangli suppurati accessibili (adeniti cervicali). E. Bird, Azione locale del chinino. V\1• Eawrt, C. S. Aubyn:-Farre, ecc., se ne sono Le comuni soluzioni di chtnino che si usagiovati in forme sv:ariate di affezioni reumatino per iniezioni nella malaria determinano cl1e croniche, · compre.sa la « gotta reumatica» .. una necrosi più inter1sa dhe le soluzioni molto Si usa tintura di iodio alcoolica, senza agdiluite e provocano edema. La necrosi, che giunta di ioduro, qual' è nella nostra farmacos i associa con distruzione delle emazie del pea; non sono indicate le soluzioni iodo-iodusangue stravasato, si produce in pochi minuti ra te. Le concentrazioni delle tinture di dodio. e persiste a lungo. Le fibre muscolari si framaJ l'in rirca si corrispondono nelle varie farmamentano, si hanno fatti di fibro-miosite. copee. Se l'iniezione è fatta in vicinanza di un tronLa tint11ra dev'esse.re fre sca, preparata da co nervoso, può verifica rsi una degenerazione di questo e, quindi, fatti di paralisi: può al- non oltre 15 giorni; altrimenti contiene acido tresi aversi necrosi delle pareti vasali e conse- iodidrico, irritante. (Notiamo che il metodo Gaglio permette di mantenere indefinitamente cutive emorragie o trombosi. Per evitare t(ueste a lterazioni, sarebbe ne- fresca la tintùra). Va somministrata allo stato· cessario ricorrere a diluizioni tanto deboli da di dil11izione, prefèribilmente nel latte (dové lo riuscire inefficaci: quindi Dudgeon (J ourn. of iodio forma composti proteinici e adiposi vari: the royal army med. corps, 1921, n . 1) consi- basta una mezza. tazza di latte; si abbia l'avglia di eseguire le iniezioni soltanto se ne- · vertenza di farvi agire la tintura per qualche cessa rie, farle lontane dai nervi, non ripeten- tempo, affinchè le reazioni sii compiano), od anol1e nel vino. :m preferibile di prendere il dole in una stessa zona, evitando cosi possibili rimedio al momento dei pasti, per profittare , fil. lesioni permanenti. d.el processo digerente, che accresce la vascola~ E• pubblfca.to1 rizzazione della mucosa e attiva l'assorbimento. Dott . Ca , . Ull . .-\L l ~~RTO VIGO (Doctor Justitia) Si comincia con dosi prudenti, per sagg·iare la suscettibilità individt1ale : procedendo in La legislazione sanitaria modo g·raduale, si riesce a vine-ere i casi d'inin rapporto all'esercizio professionale. tolleranza, la quale p11ò essere locale (gastro.: MANUALE contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolari e tutto ciò che all'esercizio professionale si riferisce, ad use enterica) o generale. Dufour comincia con 15dei M edl ~i condotti, dei liberi esercenti, d egli ufficiali aanig·occe, due volte al giorno; ogni 4-5 giorni tarii e del Personale addetto ai laboratorii di vigilanza igie. ' nica. a um·er1 ta 5 gocce a ogni somministrazione fino lln volnrne in-8 di pag. XVI-214 nitidamente stampato, in . commerl'io L. 16; ma agli associati al e Policlinico> che aga giungere alla dose ql1otidiana di 120-150' gocJrilln"ern n•·o sole L. 10 al pretzo del loro abbonamento p el 1921 ce: dopo raggiunte 40-50 gocce a ogni sommio che ~ i ri"'1etteranno subito detto importo mediante Cartolina· V;\glia . se l'~bbonamento fu già. da essi pagato, il Manuale nistrazione, ripartfsce la dose quotidiana in tre verr~ 1mmed1atamente spedito fr anco di porto e raccomandato. volte, .in modo da non far assorbire più di s; • enga "Onto che questa facilitazione resterà in vigore fino 40-50 gocce per volta; si resta alla dose masa t•·•to il 31 corrente mese. lnd ~ r izzar~ Cartolina-Vaglia al cav. Luigi Pozzi, Via Sisti· sima per 8 giorni, poi si dP.cresce, di cinquena, 14 - Roma.
962
IL POLICLINICO
in cinque giorni, seguendo le stesse proporzioni; dopo un riposo di 8-15 giorni, si riprende il trattamento. Questa tecnica, con fasi di alimento, di stabilità e di decrescenza, ridurrebbe i casi d'intolleranza; se e.ssi si manifestano, attenersi a dosi meno elevate o sospendere il medicamento. Nei bambini cominciare con 5-10 gocce al giorno e giungere a 30-40-50, secondo l'età. Boudre.?-U va oltre questi limiti, fino a 200300 gocce al giorno negli adulti. Bird comincia con 1 grammo (20 gocce), tre volte al giorno; dopo una settimana raddoppia la dose e dopo due la triplica; sorpassa di rado questo limite; quando i dolori sono scomparsi e la tumefazione si è ridotta, riduce gradatamente la dose, prima di sospendere il trattamento. In modo analogo si regola AubynFarre, che giunge a 10 grammi al giorno. Il trattamento intensivo va sempre continu~ to a lungo, anche per mesi. Dopo un'interruzione si devono riprendere le dosi moderate, aumentandole gradata·m ente; in caso diverso si producono disturbi (in · specie diarrea). Sfill}bra strano ·che !'.organismo riesca a tollerare dosi cosi alte di tintura di iodio per os; ma, come fanno notare E. Dufilot e Cambier, bisogna tener conto che 100 .gocce .d i tintura racchiudono solo gm. -0,16 di io·dio, mentre 1 grammo di ioduro potassico n e contiene O, 76 e 1 grammo di ioduro sodico 0,84; è per questo che i fen omeni d'intossicazione iodica sono dovuti molto più all'iodurismo che all'iodismo. Per la bibliografia vedi: L. Boudreau, J our11.al des Sciences Médicales de Bordeaux, 4 gen11aio 1914; H. Dufour, Société Médicale des 11opitaux, 14 e 2'1 maggio 1920 ; H. Dufour, La M édecine, maggio 1921; L. Cheinisse, ,La Presse M éd.: 1920 e L 'ann.ée thérapeutique 1921; A. Iìavid, Journal des Sciences Médicales de Lilfe, 5 giugno 1921; R. Bird, The Lancet, 1920, v I, p. 546. L. V. (1358) All'abb. 10446:
Un grande trattato· di Odontoiatria, nel quale è considerata pure la odontoiatria conservativa, è il notissimo Traité de Stomatologie del Gaillard e del Nogué, edito dalla Libreria J.B. Ba.illière di Parigi (dieci volumi). Di piccola mole è, invece, il Précis des · M aladies des dents et de la bouche, del Pont, pubblicato dalla. Casa Masson. ma con speciale riferiE della stessa casa, • mento alla protesi, è il recente volume del Lebedinsky e del Virenque: Prothèse et chirurgie cranio-ma xillo-f acial e.
Qt1anto ai trattati di chirurgia viscerale, se •
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Ella intende riferirsi alla chirurgia di tutti i visceri, può chiedere alla Casa Baillière il prospetto dei volumi del Nouveau Traité de Chirurgie, pubblicato sotto la direzione del Le Dentu e del Delbet. Ovvero, se specialmente le interessa il lato tecnico dell'argomento, può ricorrere. a lla Chirurgische Operationslehre di Bier, Braun e Kummel (cinque volumi: editore A. Barth, Lipsia). Se, invece, intendesse riferirsi alla chirurgia addominale, ha un ottimo riassunto di patologia e di terapia nella Chirurgia dell'addome, del Donati (editrice l'Unione Tipogr. Torinese), e un ottimo compendio della tecniéa nella Chi·· rurgie de l'.4.bdomen, del Guibé (ch'è il 3° volume dei cc Précis de technique opératoire par les prosectel1rs de la Facl1lté de Paris », e diti dalla Casa Mass on). L. C. Z.
VARIA _ Sulla storia dell'encefalite letargica. Nella Rivista Sanitaria Siciliana del 15 aprile 1921 il dott. Antonio I .. a Lomia, di Canicattl, rileva che in ltna novella del Lasca, vissuto nel secolo xiv, si trova descritta una malattia che ricorda l'encefalite epidemica: « Passati dieci anni che Maestro Basilio ne aveva mandato Lazzaro in contado, venne ir1 Pisa llna strana e pericolosa malattia, che le persone infermavano d'una ardentissima febbre e s'addormentavano di fatto, e cosi dormendo, senza mai potersi destare, si morivano, e per vantagio s'appiccava come la peste. Il maestro d esideroso come gli altri medici del guadagno, fu dei primi che . ne medicassero; tanto che in poc\he ore se gli attaccò la iniqua .e velenosa infermità, di sorta che' non gli valsero sciroppi e medicine, che in poche . ore l'uccise; e tanto fu crudele e contagiosa che agli altri di casa s'appiccò; di modo che tutti quanti l'uno dopo l'altro mandò sotterra e soio una fantesca vecchia vi rimase viva; .e così per tutta Pisa feoe grandissimo danno e l'avrebbe fatto maggiore, se non che molte genti se ne partirono. Ma poi venutone tempo nuovo cessò la mala influenza d-el pestifero morbo, che in quelli tempi e da queile persone fu detto male del vermo, e le genti, rassicurate, alla città ritornando, ripresero le m,e desime faccend e ·e i soliti esercizi l>. (Novella I della cena II). I
Per la contagiosità, che nell'encefalite letargica e scarsissima, le due malattie differiscono decisamente; ma i sintomi clinici corrispondono. R. B.
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SEZIONE PRATJ(A
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NEL.L A VITA PROFESSIONALE . •
Cronaca del movimento professiÒnale. Associazione Nazionale dei Medici Condotti. Si è radunato in Ro1na il 29 e 30 giugno il Consiglio dell'Associazione Nazi-0nale Medici Condotti; fur-0no oggetti prin<:ipali di discussi-0ne le pr-0poste di in-0diticazione alla l'a ssa Pensioni e al Regolame11to g-e11erale sanitario, che ,rerranno quanto prima sottoposte -t1 lla t1i~cussione rispettiva.men te della Camera dei Dep11 t.<1 ti e del Consiglio Superiore di Sanità. Furono inoltre oggetto di YiY<l discussione le persecuzioni che da p·a rte di vari partiti . politici vennèro fat~ a v:1rt medici condotti e ft1 appro• va to. il seguente ordine del giorno : «Il C-0n~iglio Naziona le dell'Associazione Nazionale dei Medici Condotti, 11ella sent1ta del 2B giugno 1921; pr~:-:o ~1 tto delle l)roteste n ,~~111uH te da Colleghi ùi YH r iP regioni d'Italia e di <liversi partiti per ,-iole n1P <' rappresaglie di na tu1·n 11olitica per cui furono <·ostretti ad a bbandonarp la condotta con loro graYe dnnno economico e inorale; llit'ntre riafferma l 'a ~solu tn' ;1politicità <lell' A·ssociazion€', fa fervidi Yoti ver il rispetto e per la tollernn1~t <li tutte le 01)inioni e per il sollecito ritorno a forme di convitenza più civile ; prote';ta vivamente contro' le sol)raffRzioni subite tlai Colleghi, rivendicando .·011r<1 tutto per il )fedico Cond-0tto la piena liber ti1 di coscienza e la incoluruità Der~on ;1 le nell'e~r<.:i zi-0 d ella profes•
~ione;
assiet1ra a tutti i ( ·olleghi Yittime delle persecuzioni completa solitlarietà é,<l ene rgica tutela di claRSI:.) ». 1
Cassa di mutuo soccorso dell'Associazione Nazionale dei medici condotti. ~i
è rad11nato il 17 giugno il Consiglio ammi11istrativo c1E·lla Ca:-;sa cli ~I. S . della A. N. M. C.
sotto la presidenza del clott . ( 'pra1nicola. Si è constatato colla nJaR~i111:1 Roddisf<.17.ionf' ' l continuo increme nto dei soci i quali raggiu11gono ormai il migliaio . Si sono risolte varie questioni • di i11dole f1n1mini~tra ti va ecl n ltre i11erenti alla sistemazione l·egolame11tare <li «l lC:l111e doma11de d i inscrizione . Son o state concreta te al_cui1e n1odificazioni al Regola.mento per i1ote r pel'mettel'e la in~cri zione con quote multiple. Si decise, per facilitare il com pito del ca~sier(-'. .cli in vita re i soci a fare i versamenti d€i co11tri bn ti n1en ili in r ate trimestrali o sen1estrnii. clirette ~eruprf\ a l d ottor Danie le Carobbio in Cologno ~lonzf\se (Milnno). Il fnnzionanlento della C'aRsa ng·li effetti del SU$'~i dio lJer malattia ha inizio col 1° 111glio corrente. Si ~ono infine gC'tt'1 te le basi foncln1n~11tn Ji per. la i&tituzio11e '(l<.->lla. Cnssn-indennitÀ in caso di morte, rinviando la decisione definiti vn ad a.ltrn ~eduta fissata per ii 23 luglio in Pal'ma, eosì da preparare lo Rtatuto di tale Cassa che Yerrit sottoposto all'ap1)rovazione del Con gresso Nnzional(> di G€11 0Y~1 i11 settem br? .
ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (SR76) lnàen,11ità caro-viveri - Verbale della Oorrt•
rniss·io·n e ,qii"dioat·rioe - Nomina del condottato 1Jocun1 enti. Dott. C. M. da J.\II. - Il medico interin-0 pnrchè c.'Opre nel Comune un posto i1revisto nella pianta Qrganica e J)rivq di titolare, 11a diritto all'incle11ni tà caro-viveri. Nel caso speciale da Lei i11dica to bisognerebbe oonoscere se pattue ndo col C-0mune il compenso giornaliero di lire 35 si sia in esso inteso conglobare e comprende re ogni qual·si..nsi altra indennità, compresa quell«t .d i caro-ri ve ri, n€'r mod.o· che siasi a questa in1plieitamente ri11l1nzia to. Il "'-erbale della Commissione giudicatrice è documento destinato a rin1a11er segreto. Solo la graduatoria, a concorso e~1)letato, è pubblicata a ll'albo della P refettura e del Comune. Di. qt1estn si può, qt1indi, aver copia i11 carta leg·nle. Ogni contribuente del Co111une p11ò aver corii.a delle deliberazioni dei Consig-li C-0mu11ali. Rite niamo però, che nel r noo in Psa1ne. ancl1e il inetlieo ancorchè no11 contribuente, nl quale la .delibe r ...1zione si riferi.~ essendo ad ~!-\Sfl <li 1·~ttnrr1ente i11teressa to, I>OSS8 cl1ieclerne ed nverne una copia. Se è lo Rtesso Comt1ne che bandi Rce dive rsi conco1~ì, sari1 la stessa Commissio11e gi11dicatrice per tutti eù in tal caso basta pre~e11tare nna sol copia di flocume11ti potend o essa ''il le re r>er tutti i (l()ll00rsi. (88771 Pensioin.i - .4.1ini di servt.~io inter;,,,.,7,, . Oonzputo. - Dott. , •. R. da ..~. - Gli anni di ~rvizio interinale, cui allu.cle, so110 c.:alrolati unicn n1ente per raggiunge re il limite fissato per li · t·onseguimento della pensione, ma 11on per la effettiva liql1idazione di essa . La dimostr:t zione di tale sel·vizio si fa all'atto del oollocame11t n a ri i10~0 fl'"'ibendo le relative rle libern zioni coh~i Ji~1 ri <li no1ni11a.
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(c.:878) 1'erm.in·i del ooricorso. - Dott. G. G. da. :\I. - I termini di un concorso ~ono di .:tretta a1)pli~'lzione . Prima c11e ~ssi sca.dano, la doman,1:.i co11 i r~la t iYi <1ocu1nenti tleve. non solo essere ~pedita, n1a gii111gere ne lla Segre te ria del Com1111P, che li.a bandito il c"Oneor,so. Se è ~tata. accettn ta u11a (lorua11<1a fu ori t er111ine. il con corso è an1111lla bile-. (~R79)
E.c.:rrrciz19 della od onto1a.fria. - Dott. P. N. M. da 'I'. - Per ese rt·i tar~ la odontoiatria bi-
Rogna essere laureato i11 rue<:licinf\ e chir11rgia. Chi non possiede lauren non i1nt) eRerritare. nnrl1e ~ un laureato ne ~ia nlalleva.ùore e rii~pnnda di lui. (8880) TJffima,l e sariitario. - Dott. G. B. d~1 N. - F ino a ql1~~1do non ~i ban(lirà il concorso, cui Ella ·può i)ren dere f)8 l'tP. non è p-0ssibiJe revo~::i re l'incarico p1r0Yvisorio di c11i è provvisto il c-ollega, in quanto che la facolt~ del Prefetto di affida re provvisoriamente l'esercizio delln en rica <li \1mcin le S'anitario. è scadu t.1 da tempo. P er i iprenòPre il ~ervizio non 00n1e interi110. mn come ttt )ln rP di una eondot ta il n1edico. c-h ~ già tro\n si •
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1L POLICLI:\ICO
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collocato a riposo, de\e, ro111e ogni altro. sootenere il relativo concorso. (&.~2) Pensionti ed ind ennità . -
Dottor T'iclor. - .Alle esposte condizio11i Le compete la indennità pagabile una volta tanto per e ffetto delù1 lette1·a b dell'.art. 3 del decreto-legge 23 otto-brè 1919, n. lf>7-0. Ag.l i otto a nni di .ser·v izio effettiYo si possono aggit1ngere alt1i q11a ttro a nni per ca.mpagna <.ti g·uerra, giusta il D . L. del 4 settembre 1916, n. J 207. La for1nnl.a .acla ttn sarebbe <I ne lla di dispen·s a d.a l 8~rYizio di ufficio. Dott. D. D. C. (la S. P ....:\.. - Il secondo caro-Yi,eri consii:,te in lire 100. ina bisogna te11er ealcolo se s:ieno ~tate l)recedentemente con cesse i nc1enniti1 màggiori, od a ltre ancl1e mino1·i, iperchè si clà . i'l1 tal -caso, la diffe1·en.za. · (8R83) In dennif ri ca.ro-1:.ivePi. -
(senza 11n111ero) Capitolato 1nedicfJ - Nuo'l:.e i1111Josi~·ioni - Diritti acquisiti. - · l)ott. E. P. da ~ !{. - N{)11 è lecito, in successive modifiche del Cflpitolato, introdurre senza i l ooniSenso de~ medico ti tolare, val'iazio11i che aggravano le condizioni del servizio co1ue ~n r<'bbe quella cli dover per turn'> C'-On gli altri m<'clici ::t ~~istere n Il' A.mbula torio l\1t111icipale, dovendosi consider.aTe che il capitolato ha forz.a di legge ~ra le parti perchè contiene obbligl1i e diritti contrattuali che i1on possono n1-odificar si ocl a lte r a r si, a mente de l Codice Ci Yile, se non co11 ì. 'espli cito co11$e11so delle parti. E ciò t.a n .. to n1aggiorn1ente se i11 una pr ecede11te modific:. <l el capitolato .da uno degli inte ressati era. stat; fatto in esoo inse1ire aW>Osito articolo con ct~ ' ernno fà tti sa lvi di ritti ncqui siti dai medici cor: dotti in ·servizio e sta bili in base ai capitola ti pr~ cedentemente in Yigore. Dot to1· L. ~1 . da G. - · ...~gli effetti d~lla Ricchezza m,) bile, i redditi che per il loro n1nmontare 11on vi nndrebl>ero soggetti, sono comnlati eon q11elli chfYi sono ~o~getti e forn1a no una soln massa tassa.bile. Nel ca ..o dai r. .e i esposto Yi è, quindi, cnmt: lato l'iuclennità <li nfficin le sanitario, che n on i t a ssn bil~ . co11 lo ~tipen iiio con1e ID(lclico condottò C'he è tas"ln b ile. (8 '8!)) Ricchezza, 1nobil e - Pagarnento. -
(88~H1 Officiale sanitario - Jle1nbro
.ortzione cl·i Carità . -
della Oongr<: Dott. I . B. da. P. - L ' uffici•I
le sanitario non può essere membro clel1a. Co11gr\::· g<izio11e di ('ari ti1. - Vedi: \ r100: l 1n legislazion<: • an,itaria in, 1·appo1·to all'eserci zio professlon,ale, .3 l>Ugi11a 194, o,~e è ;1u1pi~1mente trattato l'argornent() . (~ '87) Ji<·dico i11 /r·rino - Trattan1c11to in, ca'8o è i
m.alattia. - Dott. E. N. da 11. M . - A prescin <lere C'he ai 111edici condotti interini non può essere fatto il trattam ento che la legge stabilisce l)t-: t itolari in caso cli inf0rn1iti1. pare che, st.ando a. qu anto nceennn n el que~ito, El l~l si s ia dimesse
<la Ila carica 11rin1a che fosse scadt1ta la licenZc.~ ordinari~1. Or se è così, nulla I..ie compete perchè 1~r effetto cl elle rn ssegnn te <li1nissioni •Si è spez. 7.•a to qualsin~i rapporto, anrel1e tempor.a neo, di im J)iego pe1· IU<)do ll1e nnlln può più orn pretendere <1 a lln Au1111i n istrn zio ne :\1 u11icipale.
[ANNO
XXVIII,
FASC.
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(88F-~)J llon1in,a d el rn,edico condotto. -
Dott. F. Dell' ..\. da ..\.. - I.ia quiistione da Lei prospettata J1el quesito è ampiame nte svolta nel Manuale del dott. .Tns titia : « La legi.slazione saniwri.a in rnp1>orto ~t ll 'eserc-i zio . professio11ale » a pag. 69 ove è am piamente trattato l'argomento. (8890) P ensi.one · Cornputo degli anni di ser'V-izio. - Dott. G. M. cl.a '.r. - Recando quello che ha . P~l)OSto nel quesito Ella àvrebte di già diritto alla pensio11e. senza contare gli annì di servizio volontario prestat o nel R. Esercito, 1 quali sono, invece, ,-alt1tati agli effetti de l D. TJ. del 7 febbraio 1916. 11. 22J . Da 1 1894, a 11no in -cui è entl'.a to in servizio, .1 1 J 920~ n11110 in cui ft1 dichiarato dimissionario, inc-lu~o il 1 periocl-0 passato sotto le a rmi per cui pagò regol<1 rn1ent0 il contribt1to, 1sono passati oltre i 25 an ni })rescritti. l8191) P cnsion,i . - Dott. A. C . da F. - Gli 11Ilclici <.llllli .d i servizio sono calcolati. Non è riscattn bile il ser,·izio prestato fra la fine della prima con<lott;t erl il 19~~0. Il contributo non .aum enta: È ~empre cli lil'(' 132 a nnue. (88~2) Refe1·to. all' Au,torità giudiziaria . Dottor :\1. C. da P. - Poiehè il referto avrebbe espo~to 1·~1~R istito nd llll procedimento penale, . non vi t·ra l 'obbl ip:{) •lPl referto. - Vedi : V100 : La l egisla .~· ionr> sa11 ita rirt in rn />porto all'eserci.~io prof es8ionale . à i)agin;l !>, tlo,-~ è :1m11ia1nen te svolto i· :1 rgowe11to. (88!>3) P ensioni. - Dott. G. G. <l.a A. - P er risp0nclere alla prin)a vaJ'te del quesito occorre co11oscerfl se e q11anclo abbia aclf\rito alL'l Cassa di r}rev~idenz;1 nrediamo eh(\ i primi clu e anni di con<lotta i1n~sano essère calcolnti perchè fatti a seguito d i 1101llina regola re e con 1>ag:an1ent-0 di -contributo. D opo che a'"rà r i cen1to 1a risposta dalla Di· rezio ne ne riferi~ca per il conseg11ente pare1·e. I
(8894) .Sostit11,zione . - Dott. C . Il. da G. C . ·_ Sian10 spi.acenti di non 11otcr sotldis:fare il m10 de~iderio gi acchè, Jìe l moIIlento, non abbiamo oono~.-cenza cli J)er sona che possa essere in grado di sosti tuirla costà. (8895) Pensioni. - Dott. A. P . da C. - I servizi i11cl ie~1ti ai nu 111eri 1 e 2 lllOD sono,va.lidi agli effetti della pen~i·one perchè, fr·a ! '.altro, furono l-'resta t i quando la Cassa di previdenza non e ra :l n cora i stitl1ita. Oltre n ciò. il primo fu fa tto sen1.a stipendio ed il secondo con1e sPmplice inte1·ino. Il ser·vizio 11tile comincia dal! 'ottobre ~98, oosi <·be ora conta 22 anmi di servizio. Deve servire altri clne a nni e sei i11(\si, per poter .avan7...are domanda per l~q11i d.azione di ~nsione . (8196) Trasfornz.a.~luno di condotta - Sessennii. -
Dott. A . A. S. da P. - D a l momento che la G. P . .A.. ha de librrùto di 11ffi.cto il ca1p it.olsto sani- . ta rio ti1)0 e-on et1i si stabiJigce, fra !'.altro, lo sti~ pendio di lire 4000 per il $'.O.nitario, vuol ùire che giit la co11d{)tta era ritenutn come limit.at.a ai soli poveri . L à tra•sforma zio ne è, quindi, già avvenuta legalmente . In quanto a i Ressennii in rapporto a.i i1t10Yi a11menti concessi tlalla G. P. A., legga : «La Iegi. ·la 7.ione ~· a11ita 1ia in rn pporto all'esercizio pro· fessiona le » tl~l d utt . .J11stitia, a pagin.a il-!.
)
S EZIO~ E P RA T 11 : (~897)
Oert ijicu I i cli<' 1·ila .-,eia 1·ufficiale ~a·nita 'rio. - I>ott. ]'. ~I.. :da P. ~. G . - J/ufficiitle sauitariv ùeYe rilasriar0 g·r~1 tnitamente i cel'tifiCil ti di sana costituzion<."\ tisi<::\ n qn<.. lli cbe emigrano a ~_.opo cli lavoro. D~1 llllf:\lli {:l\e si recè1no Hll'estero per l'esercizio <.li lllU\ l)l'ofessione liberale pnò l'hiedere co1n1 >elN~_•o. l\!1· le Yisite n Ile n bitn zioni di i1uo,·a t·oRtruzioue ocl in 1>n rte rifll tte nulL.1. co1u- . i:iete, i11 <JtH111to <"l1e clftte vis ite sono fatte non nf:\11<) irll<) l'l'~~f\ J) l'i Yà tn. n1n in (]nello c.lell<l collet-
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tivitit. Jlcrò, se Jll'l' <'~e~:ui1·e <lette visite ha dovuto n llonta nnrl-'i c.ln 11:1 s ua r ei:;itle nza, g li competono lt' i11de1n1itù lll'P\·b.:te tlall'<l rt. 8() del Regol~1m~11to g"<'lH.' rale ~'lnitn ri o . I certifica ti c:l1e l'uffi.cu1l~ sauitnriu rilascb1 lH' l' l'ubilit ait.il)ll{_) a condurrt) u11 Y~i< ·olo a tr<l%ione meccanic:a sono a paga111e1lto l)('rel1è l' iflt~t te11ti interesse 1>riva to, cos1 .come a l)tlg·am<)nt o, ~ 'J)er la. u1ede~i1uu ragione. sono rilaseinti i nulh1 osta pel trnsferimento cli u11 t>Ul)llli t•o pservizio ch1 1111 locale :.1 d u11 nltro. Doctol' .JtrHTITI.L
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.F~ervi~io n1<'cli<'o-n1ililar<'.
•
All'~.tbb .
n. 14070:
I~ di~po~i r. i o1 1ì
t.:011ec1·11e11ti la co11l'0ssione della. r>olizzil di •t~siC'lll'~t7.io11<' riguardano ve1· ora solo i con1l111 l tPnt i d~11 1u g·en naio 1918 in lJOi. 1 •er i Jt<'rio<li pt'l'<·<·tlPnti 11nove clisvosizioni do,-ra 11110 <'HH<'l'<' ~n1:l11nt<'. tnn per orà n o11 sono state publ>1i<'a tP. l•Jlla 'loYril qnìndi <t tteutlere tali cli sposizi-011i e fnr pr1 i d o 11 1n 1Hln J1<·1· il servizio vrestato eon µ;li Alpini. .&1 JlCOl'H
,.\1 <lott. Ii. R. da !"'.: Oc·corre :-;n pere qua le s~rvizi o prestò il i·<.~ggi ruer1to <li c·n \·allf'ria a 1 qt1ale Ella appattenCY<l. 1 ( omu11q ne o'·c.·ori·cr it ~l tte1u.lere IP cli ·11osizio ni }lel' la con t<'l-\:"iou<... c1Plln 1>olizz.<1 P€i c.:on1bnttenti anteriori a 1 i>el'io<lo 1° gen 11ai-0-4 noY<'lll bre 1018, di8posi7.loni c:he :111<:01·:1 Jlon son o sta tP ~n)n na te. .t\ ll'abb. 11. :30:>0 :
(>ccorre i-:a per~ . e il re~gimcnto con il quale El1a prestò ~t· ry izio trova v<tsi nelle condizioni ~ta bilite per es::)er e eonsiclc rato in, lin ea d i ooni batti1nen,to. In easo n fter111.,1 tivo per(> occorre a tte 11dere S<-'mpre }(' clisposizio11i ~r la con cessi one dell<l polizza. che :-:<tr.:1 11110 t->Jnann te per il periodo anteriore al 1918, IJOichè El la h a })rest ato servizi-0 u til l-' solo dal maggio 1 H15 n l febbraio 1916.
All'n bb. n. 42H1 : No11 sono stnle ancora em~1 n.<1te lP dispol')i.7.ioni e:he riguardano la con<'e sione clella polizza ni c·o1uba ttenti r}'rimn del 1918. Al dott. :i\f. D. dn 1\1. : ~e Ella 11n pn rteci pa to a Ile azioni del 1918 J1~: certamente djritto a lla polizza. Occorre c h e n e ri-
volga domnncla ~lll ' Uffic·io I>f>lizze fii Assic11razioni l\filitari, Sez ione Ufficia li, Bolognn. espon e nel o tutto il servizio presta.to. Al dott. G. B. da T.: Il periodo
•
al 1918 non è stn t-0 ancora codificato JXll' ciò che concer11e l'assegnazionfl della polizzn. I11fa tti le di.sposizi-011i rigllfl rdR no per ora solo il i)e riodo da l 1° gennnio nl 4 novembre 1918. 11 rf\r~dente
96.j
\
Oceorre pertanto che Ella attenda la pubblicazione di queste IlllOYe di·sposizioni J}er chiedere lR poliz7.a alla qn<tle si pt1ò i>resnmer~ abbia diritto. :YI. G.
AMMINISTRAZIONE SANl"T ARIA. Pei congedati malarici. Continuiamo 1'elenco delle sovvenzioni che il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza. Militare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha concesso a.i Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'assiis tenza prestata. a favore dei congeda ti malarici, durante il 2° semestre 1920, riservandosi di provvedere a ma.no a m:ano che giungeranno i rapporti dei rispettivi Oomituti provinciali: ~.
I>roYin<.:iù di Foggia : Dottori: Borgia Gi11se1111e. ì\'{n nfre.ùonia, L . !500 - Muscettola Antonio, se1Jve. l\Ianfre.llonia. L. f>OO - l\111 scettola Antonio, J\fonte Sinnt'.li11gelo, IJ. 350 - C-0l11cci Vincenzo , Oerignola, L . 300 - Spagnuolo Saverio, 1Vlanfrt'1lo11in, I.i. 300 - Palmieri Git1stino, CastelYecchjo Pt1g1iese, TJ. 300 - Nazza·ro Giuseppe, Deliceto, TJ. 200 - Gabriele AntoniQ, San Nieandro Garg:i 11ico, L. 200 - D'Anzoo Attilio, Sansevero, L. 200 - Del Luca ;\lessandro, Sarraca1priola, .L. 200 lVIancini ~1ichele . Vico Garganico, IJ. 200 - Donatelli Kicola, 1\ scoli Satria n-0, L. 150 - Pe,pe lVIatt eo, I~cl1itell.D, L. 150 - rucci · GU\como, Volturi110. I J. l:iO I 1a Selva T1l1igi, San Marco in l .1 a 1ni ·, IJ. 150 - Q11erquecl Orazio, Alberq11a, L. 100 - Durn11te Francesco, Bovino, L. 100 - Ro<SSi · llaff<ìele, Cel< n7.a \ 1.al fortone, I1. 100 - Pistacchi Domf'nico, C'l1i0n t i. L. 100 - De Cesare Colon11 l}U ll-O, L osiru:t , JJ. 100 Ciruolo Raffaele , Panni, lJ. 100 - Tro mbetti Gin Reprpe, San Marco i11 Cat oln, I.i. 100 - Resse F e li·ce, Stornavalle, L. 100 1\larinelli F erdinand<Y, Torremaggiore, L. 100 Rizzi ~Ii chele . Trinita p oli, L. 100. 30. ProYincin di R eggio Emilia : Dottori: ,.\.Itann Giuseppe, Re~gi o Emilia, L. 400 - Oarani Umberto. SC'Jtnùiano, T1 . 400 Caistagnetti Fortunato, ll ibbian-0, I ... 300 - Gallingani I n1erio , Cadelbosco Sopra. I .i. 300 - Ri-0 Giuse1>11e, Cor1·egg;io, L . 300
- C~a rnpani Paolo, Albi11ea., I . 1 . 200 - Fatto ri J.\il.arC'ello , Bai~»o, TJ. 200 - F errari1li Pietro, Ca rpineti , f /. 200 Nobili Bren110, Cia110 Enza, L. 200· C'ampanini Alcide,. Ramiseto, JJ. 200 - Oliva Con1ingio. Cast e lnovo Sotto, L . 200 - Currini-Galletti Cosimo, 'Tillaminoz~o, L. 200 - T111·ba Ca.rio, f ,11zr.a i;{t , L. 200 ·- Pinto Leopoldo, Gualtieri, lire 200 - Pigne clo li Tito. Cast~lnovo, L. 200 Bargan1i11i Edmo111lo, Bre scello, J..1. 200 - Rossaro Gio1~gio, l~re-~rello. r.. . ?')O Ferra ri I{ren110. 1\Ie1
clico agg-it1nto n ll'Ufficio tl'Ig·iene cli R eggio En1iJia. TJ. 200 - Tone lli Giuseppe, Casalg:rande, lir~ 1:>O Gibertini Roberto, Sant'Ila rio d'En1.a , T1. J50 - 7.ar>1lettini Lorenzo, Vetto d'Enza, Ii. J:JO - 1\1Iazzini Frt"111cesco. Quattro Oastella, L. 150. 31. Pro,·i nC'in (li Oa111 vobass(} : Dottori B e rchicci Pn~nale . Pn ln t:t. f1. 500 PnpponP Gin seppe, C-0lle torto, T1. 400 Colacci Giacinto, Boiano, I.i. ~00 - Battistn Giuseppe, Larino, IJ. 300 Capriglione RnffaeJe, Santn Croce di Mag liano, T1. 300 - Caserta Pa&1quale, Sepino, L. 200 - Della Porta Gi11seppe, Guglionesi. L. 200 Baccari Adrian·o, Bonefro, f;. 200 - Sabetta l\latte<>, Uru· ri, T1. 200. 32. Provincia di Fi1·eri~e : Dottori Cicheri Ma tteo. Pontassieve, •I J. 300 - B ertini Pio, Roccn ~nn ('n~ciano, J.;. 800 Redi Alberto. Castelfiorentino, T~. 300 IJicini Esuperio, Greve. f.;. 300 - M~1 r ti11uzzi Gino, Campi Bisenzio , L. 300 - Andreini Giulio, Fucecchio, j .i. 300 - Cicognani De.inetl'io, ~unta Oro~e sull'Armo, IJ. 300 Beccherie Gui<lo, l\ilarradi, L. 300 - Ba rtolini Francesco, Sca.rperia, I.i. 800. '
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(_l\.NNO XXVIII, FASC.
IL POLICLIN I CO
CONCORSI. ....\..LESSANDRIA. - Condo tta suburbana; L. 5000 P Rei bienni del 4 % pei pov., compreso 1° caroYiv.; 20 cn ro-viv . di L. 100 mens.; L. 300 p. supl)lenza; L. 1500 p. cavale., ovvero 800 per mot-0cil., ovvero 400 per bicicl. Chiedere annunzio. Sead. 20 luglio. BRENDOLA ( l 7 ioen za). I_,. 1~ . 600 CQmplessive, oltre caro-viv. di legge e alloggio . Scad. 5 agosto. (,AGLL\Rl . Ospenale (Jivil e. , Chirurgo primal'io; L . 4500; quota st1lle tasse d'oJ)€razione. Ses-~ennio e poi -conferme :fino a 65 a nni. Chiede r e .-111nunzio al segre tario-ca.po dell' AmminiRtrazioue. Scad . 31 luglio. CARPIN1!.'TO NORA (T e·r a.m o) . - ~!edico per i poveri : rivolgersi a lla Segreteria. Scad. 18 luglio. CASANOVA (Novara). - Consol'zio con Elvo e For1niglia11a; I~. 4000 per 300 poveri; addi7'io11.; per llff. snn. L. 500; mezzi tr.asp. L. 500; n lloggio: <lt1e ca.ro-viv. Scad. lG luglio. CASTEL VITTORIO (P orto J!lauri.~io). - J ... 5940; r•er t1ff. san. J..J. 5~0. Rcad. 15 luglio. CI~GIANO
Proroga a l 15 luglio: residenziale per . Sasso cl' 0111bl'o11e; L. 7000 (in cors-0 d'approvazione aurn . a 12.000); due caro-viv. (Grosseto) . . -
COPPARO (Ferrara) . - J ,. 6500 I)er 1000 pov. ; 5 bienni del decimo; due caro-,·iY.: caYallo T1. 2500: motoc. L . 2000 : bjc. L. 700: aclùiz. L. 2. 8 cadel}z::t 20 luglio. CUTHOf'L-\NO (Lecce). - r overi 2a cond. : IJ. 5000 e 4 quinq. del decimo; s~ se1·-rizio fuori de ll'abitato. f 1. l :JOO per ca vale. Scad. 20 l t1glio. Drco~rAXo
2a cond. residenziale: r.... 6000: 8- ttienni del dee. ; caro-,riv. ; i11dennitit ca,~a l C'. di L . 2000 (-rariabile). Scad. 15 lnglio . FEI.Tl<E ( R ell un,u). C-0ndotte 1°, 3° e 40 ri1>a rto: J.J. 6000 e 8 trienni <lel decimo fino a 1000 pov.: n.cldizion. L . 2; :due caro-viY. All'l1ff. san . (l a cond.) ' L. 500; indennità trasporto (3a e -J,a cond.) I ~. 3.500 : iJlllenn. SJ.Jecia le (4a cond .. ) IJ. l QOO. Chiedere a 111111nzio. Scad. 15 luglio. :\loì\T.ìIONE (Fire·n~e). - P er S. ' Titale: I1. 6000 e S trienni decimo; {lue car-0-Yi'r.; L. 4000 per mezzi trasp. Scad. 31 lt1glio. (Fire1tze) . -
l)IENZA (Sie·n a). - 2a cond., residenz.: I 1. 5000 e 8 trienni de 1 ,·entes. : I~. 3000 ca Yalc. : 11. -100 nff. san.; clue ca ro-vi'\". Scad. 13 luglio . • I,OGGlO CAT1xo (Perugia). - ~A. tutto :n luglio: l .. 6000. tre quinquenni del decimo, I.i. 1000 di&-1gi<lto ~erYizio, L. 1000 resid. povera se gli abhient:i nou rag6inngono 300; L. :>OO t1ff. san. : I.1. ROl} CtlY<l lc.; as~ict1r. per L. 13,000: ab. 1:!70. AeC'ettazione eutro 1O gior11i, assun~io11e ser,·izio entro •)i). Chiedere :111nunzio. 8. 1• \OLO CIYITATE ( Pog[1ia). - L. 4000 n1tre le indennità caro-viv. Scad. 12 luglio. ~. .\ '\GF.Lo FASA:\ELLA (Salerno). I ). :~ooo in'lenni1.i'l r<'~id.: I •. 500 t1ff. 8n11.: L. 300 ('art"{lre ~lunda1n. : I.1. 100\) per le prin1e 100 fnn1iglifl po,·.: l~\ ro- ,.i,.. ~<:;li 1. 1. lug-1 io.
28i
SOGLIANO AL Rl.TBICOKE ( t 'orli) . - Poveri 3° ri parto; L. 8000 (in corso di approvaz.) e due caroviv.; L. 2!)00 per cavale.; 10 bienni del ventesimo . Scad. 20 luglio.
S (TTRI (Roma). - L. 7000 per 2000 1) 0\.; L. 1.50- , ogrii povero in più, due c.aro-viv. , 5 quadrienn i del dee., L. 300 per 11ff. san. ~ca denza 23 luglio. VENEZli. Spedale Oivile. Ait1to nel Riparto Elettroterapico . è Radiologico ; L. 4800 e indennità mensile d.a tlssare; bi<?nni , conferma bie1111nle . Scad . .ore 17 <l~l 20 lt1glio. '.ritoli ed esa1ni. Rivolge rsi al •Jonsiglio d''.Amn1inistrazione. VOGOGNA (Novara). - Consorzio con Rumia nca; L . 10,000 r esidenziali; L. 10 ogni povero i n più di 1000: !J. 1000 quale uff. san. Scad. 15 lt1g·Jio. ~iedico-Cl1irurgo,
dieci a11ni la urea, ~i n 1111i assiste11tu to Clinica chiruzgiC'n , ~1 ~sumerebbe per i n1esi di ~ettembre e o ttobre iriterin:i.to in piccolo ospe:clale o in condot ta ch.irnrgi-ca, preferi · bilmen te Italia. Centrale. RiYolger~i : N11nzio Pezzani , ' ria le XX Settembre, 37, )fnssa ()In s a e Ca rrara). ~-\.~tterf'bbesi interi11a to i11 qualsiasi paese l ~'l lin ~ettenti·iona le. Scriyere: !)ott. Liborio Schittor1e, Ca lt<1bellotta (proY. Gir~f'11ti) . Cerca·si int~rino 11er la 1a condotta di :àlonte 8 . Savino (.Arez~o), co1npr~11de11te le fraz . :\fontagnano e Albera ro, pianura: TJ. 9000 lo rde, c.-v ., JP.ezzi di trasp. a cariCQ l1fll (.,orui.1ne. Ql1nnto 11irma $arà aperto concorso l)t'l' In 2a. condotta. ~IPdi co cl1i rl1rgo, la11reato cl a 6 .in11i presso la R. l ì11iYersit;1 di Roma, ex-c:Hpitnno medico, cerca irrterinato va11tag·gioso ..\lta o ~IediH lt<tlin, preferendo luogo f)iano e con proh:iùilità i1omiua stal>ile. Offerte a ~iedico condotto lli ('ropal ati (C..JO· ~enza) .
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R eYoca di cliflicl e : \ Tfll'll<l te I
<~Iiln no).
r\\'VERTE~ZA. ~eriti
- Si Ye{la.nò <.lllC"he gli <ll1111lllZÌ 11ei :(ascicoli precede11ti.
111-
Uffici di collocamento. Ln Presi<.lenZ<l <le Il 'Ordine tlei ~Iedie;i tli Torino (vin dei MillP, 16) ci co1n n11ica cbe l'l.. fficio di • collocamento, giit istituito presso l 'Ordine ò.alla Federazione JJignre-Pien1011tese dei :rvI. C .. ò.a tempo 11a cessnto di esistere, per delibernzione dellil Fedel'a zione ste~~1 : u1n or<1 l'Ordine istituirà t1n nt10,To Ufficio di colloc<1n1ento per le condotte <lella Provincia e per i collegh i inscritti nell'Albo <le 11'O rrli ne (non pf\r a ltri po~ti o per <l 1tri ll1{)d ic-i).
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(.A.NNO XXVIII. FAsc. 28]
MEDICINA SOCIALE. La nuova lega abolizionista del Regolamenti contro la prostituzione. Questo Periodico ha ora annunziata la costituzion.e i·n Ro1na di una Lega aboli:.ionislcl che avrebbe a suo fine iprecipt1.o di co;rnbattertl i regolameinti statali contro la prostituzione, • -poichè sarebbero non solo un errore dal lato del:la salt1te pubblica, 1na una ingiustizia sociale. l1na mostruosità mora le, e iperfino giur'idic3:rr1ente un delitto! La i1uova lega non ci a;p pa r~ che uma rifioritura i11t.e1np.e:stiva, inopportt1na ·della famosa F·eid.'erazio11'e intern1azionale abolizionista, ·arite bellum, creata dal frunatism-0 evan•gel'ico ·clella fl1llter fra pastori protestanti quakers, socialisti teorici , ed associazi·oni femmini-li, che rigua rda110 la com1)lessa q11estio11e soltanto dal lato se11timentale. Inte111pestiva perchè, se havvi momento co11 trario alla rina·s cita di codeste leghe a.bolizi-0 · r1istc, che in 11ltima a11alisi pretendono la lillertà alla don11a di prostituirgi anche per commercio (pala11i sine delPcltl, pecunia accepta) ci c:;embr[1 proprio questo, nel ql1ale. checchè osir10 nsserire gratuitamente certuni. se non si fosse ricorso, nel tempo di guerra, a mezzi coercitivi straordinR ri, per quanto spesso ins11fficienti, oggi Ri ~ arebbero certamente dovute deplorare conseg11enze più tristi e maggiori a da11no non solo delle persone, 1na della società. J-'e relazioni è le statistiche esaminate senza • prec<>n•cetti sono abbastanza din1ostrativ e. Inopp1Jrtunrt, perchè og·g i sono tante le prov~ videnze 11rge11ti co11t1·0 la tuberc.olosi, la malaria, 1ed alhri ·mali sociali, ch e 11on sembraci lodevole di strar11e le forze, l'azione per t1n problema che n·o11 11a, almeno per ora, fondamento, nè proba.b ilità di attl1azione, nappure negli Stati moid erni più avanzarti n·el1e loro nuove }eigisùazioni, se si fa qt1alche eccezione non troppo soddisfacente: Dobbiamo p oi aggiu11gere che codesta Lega ei sembra inco1n11etente in materia, preten, dendo d'imporre . . la propria opinione nel lato più importante 1della questione q11aJ.e è quel11'0 protfì1attico, igieni co e sifilologi.co, mer1tr.e maneano in essa, o ne sono t1na più che esigua parte, specialisti od igienisti, di fronte alla gran1clissima mag~gior.anza di filantropi, dj teorici, di filo sofi, ·di giu~isti i·l lusi, che rigl1ardan,o la qt1'estione solo dal l,a to gil1l'idico o cl a qu·ello morale. Del resto chi potrebbe essere qu,el sifilog1"afo, ch e do·p o aver \'efrificati da vicino nella l)ra tica q11otidia11a in g11erra, ed anche in pace. i 1
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SEZIO:\'E PRATICA
gravi f.requen.ti .dainni clell·e infezioni veneree · s:iifilitiqhe p1er causa de1la .p rois tituzion·e, s.pe~so poc-o razionalmente sorvegliata, no·n siasi formato il convi·n cim·ento che è dannosissimo las ciarla libera? • Chi potrà es·s ere que11·a don·na, animata clal- • lo spiirito no·b ilissimo di far e d·el bene venendo a con·osce:rie I.e depravazi·o ni mOìfali più abiette e r ibuttanti di no·n poche prostitute, vere degenerate, o.s.erà di xeclamar.e eh.e· sieno • lasciate .lib,ere di diffo·nde·re n on solo .la ·o orruzione più laida ' ma funestissimi mali? . Abole11Jdo ,p ertanto ogni p1iù 1razio·n ale ·disrip1lina, ogni ·s orveglianza sull'a prois tituzi.one, r1on solo si verifi cherebhe tosto una mag·gior · ' diff11sione del flagello venereo, specialmente perchè in Italia manca ogni criterio di difesa personale, ma si comm·ettereb.b e una _ catti,·a azion·e, antiumanitaria, aintisociale, e di grana.e responsabi1lità. Il Governo, convinto invece della necessità urg.ente di rendere. m•en 0 n91aiva la prostit11ZJione ha già preparato opiportunament.e, meroè il concorso di pe1ison·e autorevoli e di provetti sifiJografi, una riforma urgente al Regolamento, certamente ora difettoso, deficiente, come abhiamo più v·o lte tentato di dimostrare. Sarebbe stato .p iuttosto opportuno e.d lltile, che 1e inn.ovaziorui, t miglio·r amenti ap.p ortativi, prima 1deDl'aPfPlicazion·e fossero fatti conoscere a colo,ro, che C!-vrebb81flo pot11to rlarne autorevole srpassio.n ato giudizio, on de evitare possibilmente ogni lacuna, ogni difetto. Si sarebbe per tal mo1do fln ch e fatto m·eglio com1pren1d·ere agli abolizionisti che la loro n-t10va levata di sct1di sarà anche · ql1esta volta destinata n. convalidare, anzi chè ·ad indebolì·· re il valore ·di 11na ocula t.a r a zional.e- efficace vigilanza, non vessatoria, e di llna saggia discip~in.a cont.ro la prostituzione di mestiere. Non parliarr10 d·e.11' altra terribile piaga socia;Je, la prostitt1zione delle minorenni, alla quale 1~ Le,ghe abolizioniste ·p otrebbero pi11ttosto rivolge-re la lord attività, onde togliere d a lla via della p·e rdizione tante giovani, redimendole moralmente. Nè possiam-0 fare qui parola cli altre importanti qu.estioni inerentj all'argomento graviss.imo .st1.l ql1ale oi riserbiam·o di ritorna.re. J.. a L eqa abolizionista · farebbe piuttosto, a nostro avviso, t)pera benefica, anzichè correre dietro all'utopia della libera prostitt1zione, ad operandosi efficacemente a fondare anche in Italia, come da anni" ci auguriamo, t1na Società cli profilas si sanitaria e morale, quale il Fo11rr1ier fondò · in Francia nel 1901 per la difeRa sociale e morale contro il pericolo venereo i1el• più ampio $ignificato. 1
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[. \ ~NO
lL POLICLIKICO
Olte8to sa re})])e u11 ca111po di aziouc va sta
ql1;11to mai i1ecessaria e vantag·g·iosa i11 cui vorremmo con grancle soddisfazione veder e alr11e110 indiJ'izzata l'opera della nuova Leg'a romana abolizionista. Prof. ]) .
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BARDUZZJ .
XX,"III, FAS<.:. 28 ]
NOTIZIE DIVERSE. L' Istituto dei grandi invalidi nervosi. Il ~ gil1g·no Yen11e inaug·urilto nell~1 villa donata dal seua.t<)re BorlE)tti, .ad .cl rosio (Bl'ian za), l'Isti• tt1to <li assistenza ai gl'antli inYaliQi i1el.·vo~i, pe1p gravi ferite in - regioni Yita li (cer-vello, ~i~t<~n1a
nervoso). • 11ese g li onori di casa i l :prof. nle<lea, a ::-;ffiHti t:) dall'aiuto-residente dott . . Gallone e co11torna to da 1 PARLAMENTARI.~ Co:p:iitato. clalle putroncsse e d~gli i11vitati. fra i quali il genernle De . .t\.lb0rtis e il pr('fetto ~:r. n«. Per In riforma della Jegge sui manicomi. T.1usignoli. L'on. Guido Bergamo 11a vresentato una interIl prof. i\l eùea })Urlò ~1ncllc i11 ra1}11rese11ta11 za roo·azione al -l\1i n.istro d e ll'Interno « per sapere del presi.tlcn t~ ounrn r io, ~('11a t<>l:<'\ Golgi, f<I cen<lo la t:> • • quali i1r-0vvedime11ti inte11cla prendere in ::::egIDto , stori a ctell'l:..;tituto·: Regui1·0110 brc\Y<'\111ente l 'arelli~ alle den11ncie filtte da t1n , c:o11s1gli<'rc i1r0Yinciall\ tetto Giacl1i, il colo11n . mecl. Perego e il Pr<'\fc\tto. di "\Teuezia e riportate nel periodieo La voce . saNon c'è obbligo di lavoro l)€r i ricoverati. 1na 'nitaria di , ...e ne zin, secon(lo le qunli in alct1ni ritutti lavorano, di segnnno, te~Ro110 111;.1gnifici taillJécoYeri ver a lienati c ro11ici, come, i!(l esempio, nel ti, fan110 grn ,,,io~issime borsette <li i1~rl<'. oggettin i Pio Istituto ili ~Iolia no Venet-0, i l 111antenimento . ùi nlC~tllo ~tam11a to. I profl{}tti di qnc~~ti la ,·ori (li queFìti ver 1ebbe fatto .a rette di 0~11e<lali ttl. basspettano ·a chi li c-01npie. Nella 'illa Yi so110 bagni, si~sim e a prezzo (li 11na assisten:;i;a iu:-;utliciente infern1erie, salè v<)1· n1e<lica zio11i, per e J(\tt.1·ot~rn ,, per il 1111u1ero e lJPl' la qualità di. perR011~le, di pia, per ~inna-stie<1 n10dira, per .el,i oterapi<t: ,. 't, tma di1·ezione psi<:l1iatric,, esal1toratn od as ent~ anche l111 palcosce11 ieo i~r picrol<'\ ra1)p 1·e-sellt~zio e di ricoYero p€r111nne11te senza din1 ÌB$ioni dei ni. L'orto dii <'rh~1ggi in n bbon'Cln 117.a: i coutadini dege11ti dilni ~~ibi li. e se non cr~a~1 di n ffro11t:'ll'{\ ell0 lo C'oltiv·:i110 ~1 110,rauo polli e tengo110 inncchc pe1~ lo studio clella riforma della leg~<' J 90-! sni Mal'IHtitnto : })< .·cJ1i0rt'\ <'\ 11 cr(llli<'1'~ ndornano il gjarnicomi e sugli alienati, })er modo clic i1011 Ri<I i1iù clino. 'l'11tto v'è orcliilll to con Ii 1nore. previdenza. possibile la speculnzione cl1e pri'\'Uti f\d ('nti l)11l1voloutiL di °b<'ne, sì <·11<' qu()i f;iOYani sc11tono c·llf• blici fa nno sui mnlati di mente croni<:i l)Overi . 1ton &'lraru10 1na i rlin1entirn ti. ma resti affidata la loro as~istDnza np;li Isti t uti L'Associazione italiana per l'Igiene. Jlrovinciali od altri os1">edali pRichi«tttici )). Al Oongrcsiso degli Igi(\nisti, t~11nt0Ri a Trento. è stn to deciso che In F<:<lcrazio11e clep;li addetti ai serYizii cli ,-igiln nza igi<'lli <'a venis~ trR sfor111 a ta in L'\ssociazion<" per l 'Jg:i011e prnticn. in modn da r end0re possibile. con u11a più. Y:l ·~tn -OrganizzazioLe malattie infettive in Italia ne, l'esplicnz io11e 1l<'lla propag-::lll{la, che è b n&-e Iler (maggio 1921) • I 'inC"'re111ento della co~cienzn igie11ica nar.ionale . Rono 'stn ti accl a111a ti preside11t~ il prof. A. Rela23 inaggio YO, 'ice- 1)1'<~Riòcnt0 il prof. A. Vi,Tante, S<'gretario2-8 9-15 16-22 5 giugno cassiere il clott. G. r>a lomba.
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Pc>r1nn11c tuttora l'e pillemia morbillosa in Pie• wontP, 1.on1ba rtlia, Emilia, To.:<:ana, Pugli<->. 11 vniuolo s-i è a11dato ritlnc:endo a pochi c:tRi ~>0ra dici in Sicilia e qna e i;1 nel Reg-no.
La Colonia '' Alberto J,11trario ,~ nell'Asilo di Mare- · r.blaro. I . Nell'a1ubito <l<'l ridente Asilo-Scuola di Marecl1i.a ro a :N"ar>oli è Rtn.ta fondn ta 11na Col-0nia permn11ente che re<'ll{\l'i\ il i1om"' dell'illustre e benemerito comm. Lt1tr:irio.
Il ~ntito omag~i o reso dnl prof. Trope.nno, fondu tore ·dell'Asilo, a l Direttore generale della Sa.n5tà p11bblica è u11a giusta. cor t ispondenza <l lntta l'ammire,role generosità con <711i il comn1 . Lutrario ;.ts:-:i. ·te l o sviluJ)JlO delln bell•1 e g:rande 0J)f'rc1 ideata ecl n ttu.nta (ln 1 Tro1)en110, S . 1'1. il Ile, -eh~ :t])prezza n1olto l'opPra del T111trari-0, nell'npJlrendere (1ua11to ~opra 'isitando l' A~i lo, 11a di1no~trHto la sua YÌY<l eo1111>i.flc0nza. T1u Colo11ia è coRtitnita da due 11a<l ig;lioni Bran1ln·illn (èor1nitori) e da cl.11e J1adiglioni Doek:er (~o1<-t e infermeria) tlo11a ti ,, ppu11to ò~ ll<1 Direzione gen('\rn lf\ clella S<tnitit .. lllll)blicn, c-l1e l 'h<l nn<:he ~11:-:~idiatn <:on lire H0.000. Essa è desti11a tn ad n c·cogliC're l)llill bini à~ll;1 cittit e i1ro,incia cl i Xn poli. i qt1~ li 11ni~cano 1<' dn<.'
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(.A.NNO X..~Vlll , FASC.
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SEZIONE PRATIC.'\
tristissime condizioni di abbando110 u1orale e iuateriale · e :di predisposizione alla tubercolosi. La finalità della Colonia, mentre dà nuovo splendore all'in1presa, assicura un vero ìml}el'ituro monume11to a chi con tanta illuminata abnegazione dirige nei nostri difficili momenti le sorti della Ranitit pubblica del Regno. Il con1n1. Lutrario - napolet.ano - raccoglie perciò le più intense manifestazioni di stirnn e <li pla11s.o dallà cittadinanza partenopea.
Congresso dei medici alienisti e neurologi della Fran· eia e dei Paesi di f,ingua francese
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Il Groppo parlamen&are per l'educazione fisica. Si è ri11nito a 1\ilontec.1torio il Gl'uppo pal'lame11tare per l'eclucazione fisica e per l'incremento dello sport. ' Gli aderenti sono più <.li 30 e il la Yoro s'inizia sotto gli auspieii più favorevoli. È stato nominato il Direttorio, fis&1ndone la defi11itiva costituzione in cinque membri. Sono stati eletti ver acclamazione a farne parte gli onoreyoJi Capanni, De Capitani. Finzi, ~1nt1ro, Zanjboni. L'on. ~fazzini è stato incaricato di riferire, i11 111la. prossima riunione. intorno alle leggi pel' la caccia e p()r la 1.>esea, n1entre I 'on. Ostinelli si oe<:'up<>rà delle diRposizioni atte u facilitare l '11so dei camions per le escursioni clomenicali dei gioYn ni ai fini dell'ed11cazione fisica. .\.µ;li on. Benni, Finzi e Olivetti è stato affidato <li espletare il mandato cli aYa11zare ai poteri ccn11petenti proposte complete circa il tassamento tì~c·alP delle motociclette e degli n t1tomobili. Da ultimo il Gruppo l1a preso le di·s posizioni atte ad assicurare il suo miglior funzionamento e l'on. Capanni è stato nominato segretnrio. Omaggi ai professori Giuffrè e Tricomi. I laureandi in medicina dell'UniYersità. di Palermo hanno ·offerto u11a medaglia d'oro ai professori Giuff.rè e Tricon1i - direttori df\lla Clinica medica e della Clinica e:l1irurgica - q11n li a ttestnzioni di gratit11dine e di plauso.
Corso internazionale per infermiere. La J....ega :delle Società di CroC'e RoS&'l ((;-1ne• Yra) comuni<!a : Visti gli eccellPnti risultati del Corso Intf\rnazionale di Sanità Pubblica, organizzato quest·anno a Londra · per le infermiere della Croce Rosoo., la. Lega dell~ Soci~tà della C. R. ba decis9 cli organizza1·e un nuo,·o orso ver il prossimo anno a Londra. non più al « King's College for Women », ID<l al « Bedford College for Women )) . ehe, come il primo, dipende dall'Universitit di Jjondra. TI Corao comincerà il 7 ottobre 1921. Il Oorso precedente è stato frequentato da · 19 inferm~ere, rappresentanti 18 paesi diversi. A.1 nuo\o Corso si sono già iscritte nna · infermiera giapponese, una cinese ed una della Nuova Zcla nda, e si prevedono n11merose altrè iscrizioni. C-Ome l'anno scorso, le Società i1azionali della Cr-0~ Rossa, che fanno i1arte della Lega, sono ~te pregate di offrire bor~e di stuòio onde· permettflre alle infer1niere della Croce Rossa di freque11tn.re il Corso intel'nazionaJe.
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La XXV Assise ·d i questo Oongre~s.o àVl'à 1110go, com(~ ù bbiu 1no u11nunzia to, a I.Jus~emburgo. sotto l'alto l"l<1tro11ato d~lle Altez7,€ Reali la grandt1chessa c~1rlotta e il principe :E'elice di J,t1ssemburgo ; ne saranno presidenti Buffet di Ettelbruck. e :\leige (li Parigi, vice-presidente G. Lépi11e di Lio11e e segretari generali Forman di Lu·SSè1llb11rgo e IJ<.1laune di Nancy. Temi in discussione sar.anno: «La coscie11zu dello stato morboso nei psicopa tici )), relat. Logre: « r . a sim11lazio11e delle malattie mentali)), relat. Porot; << L'epilessk1 trn urna tica. >), relat. Béhauge : sono annunztate i1nmerose comun.icazioni, <1lc11ne delle quali còn proiezio11i fotografìclle e ci11eu1a tografìche; ono predisposte varie escursio11i, visite e ricevimenti. Qu0ta per i n1embri aderenti 30 fl'anchi: per i rueru bri u ssocia ti esig·nore, persone di famig·Jia,. studenti) 15 frar1chi. Sono ~oppresse per i congressisti le forma lità clei passar)orti i:>er il Lus emburgo. Per le informazioni rii;-olgersi al clott. Lalauue, :\lédecil1 en Cl1ef de l' Asile d'a.lié11és 'd e l\!1aréville,. pl'ès NRncy (::\1.-et-ì\1.; Francia).
Corso sull'elioterapia.
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lJn corso teorico e pratico di elioterapia sar-à tel1l1to n Leysin, nei giorni 16-20 ngosto, dal dott. Rollier e dai suoi collaboratori. Per informazioni riYOlgersi ul Segretariato medico del dott. Rollier a J,eysin (SYizzera). . ;
Condizioni igienico-sanitarie in Rt1ssia. La Sezione ::\Iedieo-Sanitaria lJresso la Delegazione Eco11on1ica in Italia delln Repitbblica Sooialista Federativa <lei F~o·vieti di Russia ci trasmette alct1ne relazioni, dalle qt1ali ris11lta che in R11ssia si è l)l'OVY~luto ud aumentn re gli ospedali ed i posti-letto, che ormai giungono rispettiyam~nte a 24,000 ed a 320,000, senzn co11ture altri 250.000 letti provvisori J)er i casi cli epidemia : che si è provYedt1to acl aun1entare il numero del personale sanitario. utilizzando in primo tempo gli stl1(lenti . mentre ora Yengo110 laureati 5000 inedici l'anno (ngli sh1de11ti 111 medicina si fornisco110 vitto ~ alloggio gratis : si è aumentato il J111mero delle Fa.coltà meLlicl1e, portandolo a 2:5: ecc.): che dt1rnnt€' il bloC'co iSi è riuseitf n prodt1rre in Rns~ia alcuni meòicinali più inclispenRabili; che una propagan<la ig:ienica attivissima vif\ne compiuta per inezzo cli fogli volanti, opuscoli, conferenze. treniespoi;:izioni. ecc., e chiamando i ln,?oratori u far parte cle i Con1 i ta ti d'igiene, nonchè i sti tu endo le « settin1ane cli puJiziR », ecc. ; i servizi igienico-sanita ri so110 stn ti accentrati nel Oornm issariato di sal utc pubbl·i oa, il che ne accresce il rf'ndinJento. I rist1ltati eu1ergono in specie nella lottn contro il tifo e&'l11tematico. che aveva assunto proporzioni strnorclinn.rie, 1nai regi~rate i1e11n storia. con Jiiù di 6 . milioni <li casi clal 1918 al 1920, mentre ora l'epidemin \iene soffocata (se l)Ure non ?eve amm0ttersi u11a riduzione spontnnea. N. <1. R edaz·.).
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IL POLICLINICO
RASSEGNA DELLA STAMPA. Ne,1u Yo r lc State -~1edioal Joitrnal, maggio. - G. EMERSON BHE\\'En. Idronefrosi iutermitte nte . J. 'I,. CASE . Fisiologia . e patologia chirt1rgiche d el <:olon ai raggi X. l .1a. Clinica P ediatrica,, V. - I.1. n 1 0 HI NI. Corea \Ol· gare ecl infezione siti.li tica. l)!:n.siero J1edioo, 21 maggio . - G. ZAGARI. L<1 policlinica in r apport<1 a lla cultura medica. Pathologioa, 1° giugn o. - A. FoNT.\~A . Re1Jerti spirocheto ·ilnili nella psoria si volg::.re. The Jou,r nal of t h e .4.merioan i:l le<lioal A.ssociatiori,
14 maggio. - H. NICHOLs . Valore spirocheticidn <lell "etilnrsinato diiodioo (mona1·.one). - W. F. T.\~5ER e G. L. EcHOLS. Dieta e pellagra. = 21 maggio. - M. P . RUCKER e c. C. HASKELL. I J)Pricoli <lell'estratto pituitario. '1 h e B rii i .·h Jfedica l J OLl/rnal, 11 giugno. - C.· E. J~~~KINs. I Yaccini « resicln<l li )) (cletossicati). La P resse M édicale, 1° giugno. - O. LEKOR:àIAX'r. La tul>ercolosi dei g·angli genia11i. Rivista rritioa di Olin,ioa JY.l ed ica . 25 magg-io . G. T .\DDEI. Le forme ·d i pa·ssag;gio fra a tassia e r edita ria <li D'riedreich e d e-redo-atassia cerebellare ò.i .. 1\!Hrie . Jll iin..oh enpr jfed iz:inisoh e llTooll ensohrift, 17 ging·110. - I•,. TIERXDT. J.1a i>rostatectomia medinnn. W. Sc1rxEr,r.. Il medi<:o e l 'aviazione. 1
Archives rl es 1llal1ldies dc l'Appareil D igest'if et d e la Nutrition, n. 3. - P. DuvAL e J. GATELLIER. J.,e ·sten()si cr oniche sotto-Yaterian'e del dl1oc1eno da malformazjoni congenite clel peritoneo . l'aris -~Iérlical, 28 m aggio. - IJABBÉ, J. HUTINEL è F. ~EPvEu. I/insufficie nza Elpa ti ca. c.;on acid-0Ri in grnYicla nza. · No vother(l.via, 111Hggio. N. GuRGEL. Mol'te imm edia tn da i11iezione cli siero a11titossico. 'l'h e Lnncet, 4 gi11gno. - .T. 7'1ACKEXZIE. Cardiopatie e graYidnnza . - A. J. W .\I,TON . Chirurgia ,d ella g1nndola pituit:aria. - I1. RoGERS. L'olio di chauln1oocrr :1 n ella lebbra e i1ella tubercolosi .
[ ..-\NNO
XXVIII,
FASC.
28]
G. •N. STEWART. Insufticienza a drenalica. H . WHEELOX. Alterazioni c1e l testicolo nella \·asectomia. - A. C. :à-!ARs.\" par.ati1 oi<;lea ed eclampsia . GLIA. Ipofl111zione L a Presse Médicale, 29 maggio. - A. CRAIXICIA~ u e l\1. POPJ ' ER. L'inst1fficienza epatica in gra Yi-
Endoorinology, maggio. -
1
dauza.
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Aroh ivi o di Ant1·opologia Or1 minalo, Psiohfa.tria e Medioina Legale, m.arw-aprile. - R. MAGNANil.!I. Per uria più ])recisa inte rpretazione dell'art. 107 del Cocl. C iY. - I... J ;ATTES. I..i a pericolosità. crimi11a le ·d al }Ju11to d i v"ista n1cdico-legale. Th e ..1ou rna_l o/ tll<' ~4.1nerican Jf <>dioal Assoc~iation,,
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Indice alfabetico per materie. ~t\mebiasi
late nt(\ e croni<:n : f or1nf' ·rnr~ J>ay . 9~10 · Arterioscler osi ga ~ro-inte~tin n IP . )) 9-!fi 13enzoato di be11zi le: UJ>Plic-1l :1.ioni t<~rnl)e ntich'~ . )) n:J~l Bibliografia : (;e11ni . n 9:S5 Calcolosi biliare: -o pera7.ioni P r iope1n zio ni )) 951 )) Chini110 : n zio ne- iocale 961 )) l 1ronaca clel n1ov in1.<»ito 111·0/es.r.,·ionale 9{)3 Cronaca epi clcmio logica )) 968 Dia bete: st atò 3 ttt1ale d (\lle cono "C~DZ(\ e terapia )) 956 Dolori n1;lttntini in m.alati di nefrolitiasi )) 960 En1oiso~l ~gln ti nazio11e : f<l t t ori )) 958 Roma. 1921 -
Tip. (''art. i ere Centr11li .
fJ a g . !)fi2
Encef;.1 lite l etargi ca : storia Impetig ine e nefrite Ipertiroidis1110 Malarh~ : curu Jf a la.rioi oongeclat i: pei Manicom.i : 1JPr la, rifor111a dell(l. sui . « Pie lite grfl nulosa >> : ca~istiea
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Pionefrosi Piuria. Prostituzione: la i1u<>Yèl lega abolizionis ta dei regolamenti contro la - . Tifo: tratta1nento con le iniezioni di Cèllome.Iano 'l'intura di iodio l :e r via interna· L. l-'ozzr.
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ANNO XXVIII
Luglio 1921
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fondato 'lai professori: GUIDO ·BACCELLI - - FRANCESC.O. . ..
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SEZIONE PRATICA ---- 1 J
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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. ~onl:
G. Jona: La tinta iei malarici. OsservaLlonl cliniche: A. Miliaoi: Ferita del ramo sinistro del1' A. polmonare e intervento chirurgico sui vasi succlavi • dello stesso lato. Note e con&ribotl: E. Romanelli : Diagnosi ditfere~iale tra varicella e vaiuolo. • SunSI e rassegne: PATOLOGIA. GENERALE: H. Oeller: Il concetto delle r ecidive. - MEDICI;>.A.: Chauffard, Brodin, Grigaut: L'iperuricemia ne)la gotta e nella calcolosi. - ,CHIRURGIA: P. Sargent: Tumori spinali dal punto di vista chirurgico. ._oes11ooi del giorno: Rothfeld, Freund, Hornowski : Ricerche sperimentali sulla patogenesi della sclerosi a piastre. eennt blhllograftcl. Accademie, 8odeti medlclae, 6Jnpessl: R. Accademia MedicoChirurgica di Napoli. - Società. Medica Chirurgica. di Bo-
a-
--
logna. - Società tra i Cultori di Scienze Mediche e N turali di Cagliari. A'pooil ·-di - medicina prailea: CASISTICA. e TERA.PIA: Diagnosi !fel cancro del colon - L'ipercloridria nei bambini - 'La. stitichezza essenziale nel lattante - Ossiuri ed appendicite - 1,.a cura degli ascessi rettali - Nel malessere postpranclial~ degli i~o~onici Nelle fermentazion~ ~a~trl:che da semplice atonia. - IGIENE: Scuola e malattie infettive. -
POSTA DEGLI ABBONATI~ -
VARIA.
Nella vl&a ,rolessloaale: Doctor Justitia: Cassa di previdenza d&.i medici condotti . - Cronaca del movimehto profes ·iona.le. - Risposte a quesiti e a domande. - Amministrazione sanitaria. - Concorsi. - Nomine, ecc. Medicina sociale: I centri sanitari negli Stati Uniti. Nofl&le dlYerse.
Ra&sqna della
~&ampa.
Indir.e allabeileo JeJ materie. '
•111&&1 di •ro,rletà rlsenad. - E' 'Vietata la riprodlu1!ione di lavori pubbU:oati neZ POLICJLOOOO e Za·pubbUoa~ne di sunt' · di PBsi sen~ citarne Za fonte. · J
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.AVVERTENZA
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I signoPl abbonati Che non hanno .pagatq ancopa la/ seconda Pata semeslPale o che debbono quale/i.e Pesiduo a compimento dell, impoPto del • Pis.,,ettlvo abbonamento pel 1921 sono vivamente pPegati di ' volePne faPe sollecita Plmessa mediante CaPtqlina-vaglia • . . , . N. B. - Della cartolina-vaglia inviata in . saldo dell'abbonamento deve conservarsi la relat iva ricevuta. ~
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E,1l1Jll11'llNISTR1lZIONE. · .
, LEZIONI . . Scuo~~ DI MEDICINA PRATICA DELL'OSPEDALE CIVILE DI VENEZIA.
La tinta dei malarici. Lezione del prof. GIUSEPPE medico primario.
redento dalla malaria, e che la guerra ha restituito ad essa, quale sua infelicissima preda. • Di questi quindici casi, alcuni sono primitivi, ' !i più sono recidivi di una' o più anni; sono quasi tutti forme ostinate, · ribelli alla cura chininica; gli · ultimi attacchi febbrili risalgo no, secondo i casi,· da uno fino ad otto, dieci giorni fa. Ve li presento oggi pe.r studiare con voi un particolare d'esame del malarico, con dettagli che, dopo quanto vi dirò, troverete forse non . del tutto insignificamti: per studiarn~ cioè la tinta. , Osservate · le varie tinte di ·questi nostri malati: osservatene la faccia, "ii collo, il tronco, le mani·, e vedrete come il 'massimo numero tra loro abbia quel colorito giallo-palli..
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Vi presento 14uesti quindici malarici, prove• nienti in piccola parte dalla città, i più dal li-· iorale. e dalle campagne della nostra « bassa i> Veneta, d~l Cavallino, da Cavazuccherina, da San Michele del Quarto, da Musile, da Caorle, ·da tutti questi sventurati paesi che le vaste opere di bonifica idraulica e agricola avevano •
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dete un certo nt1mero di individui sani, o mado, giallo-sporco, giallo-terreo, cl1e viene descritto l1niversalmente quale caratteristico dei · lati di altre forme: osservatene là pelle, dopo averne cacciato il sangue colla spremitura, o malarici. · schiacciandola attraverso un vetro trasparenQuest'altra malata di anni 60, gravissima, te affatto incoloro (la diascopia di Unna) ~ tl1ttora con sintomi i)erniciosi, è . di un grigiovedrete la grande freqµenza con cui compabruno terreo. La· S. Ines, giovane di 21 anni, ·che ebbe risce l'intenso colorito giallo, identico a quelforma estivo-autunnale ribelle, ha un giallore lo dei malarici. Se questo lo f~te in una seri'e diverso dai primi e che è apprezzabile anche di uomini della campagn~, nei quali, per raalla sclera e alla m11cosa orale: è veramente gioni che svolg,e rò altrove, la p~lle è quasi costantemente gialla, vedrete che il· giallo ins11b-itterica. • Finalmente la malata C. Teresa, di ainni 26, tenso comparisce quasi n,el 100 %. sfebbrata da dieci giorni, è di un bianco-cereo Per la popolazione di un dato sito, vedvete sia alla fa ccia che al collo, alla palma e al che la percentuale dei gialli tra i sani e quel. dorso della mano, La congiuntiva è di un la dei gialli tra i malarici sono eguali. 'Questo pallore )mpressionante. dato è frutto di pazienti osservazioni condotte Eccovi dunque le tinte dei malar~ci: giallo- sui malati del nostro ospedale, e su quelle terreo, grjgio-terreo, sub-itterico, pallido-cereo, moltissime centinaia di giovani soggetti, . ma, e quale ve le espongo, tale è il loro ordine di larici e non malarici, delle città e delle camfrequenza. Ne aggiungo un'altra, che io no11 pagne, delle provincie del nord e del sud, che viQi m ai, ,che venne descritta qualche volta, mi sono passati sotto gli occhi nei quattro e cl1e credo eccezionale : I a tinta scura mela- anni di guerra, al nostro• ospedale Militare di nica. Santa · Ohiara. Q11este tinte hanno esse un significato speMa la tinta ·fondamentale normale non è cifico? Vi dico subito che io non lo credo. sempre la gialla. In un discreto numero di Prescindo pel mom ento dal giallo.:.itterico e casi essa è ·brunetta o grigio-brunetta, e allora,. dalla melanodermia, che meritano di es sere q11ando l'avete spogliata del coefficiente rosso cons iderate a parte: per tutti gli altri, direi del sangue, vi resta un grigio-terreo che è pel 95 %, cl1e appartengono ai giallo-térrei, ai . identico a quello che vi cornparisce nello stesgrigio-te1"rei, ai pallido-cerei, lo studio attento so p er cento di malarici. In questi casi, alla · del fenom eno mi ha convinto che essi hanno tinta gialliccia·, diffusa, ed omog,e nea, dellopuramente e semplicemente una tinta anemica. strato corneo e spinoso, si aggiunge il coeffiE quest a l'opinione .corrente? No certamente. ciente dell'abbondanza del pigmento :fisiologiTutti parlano di queste tinte sporche dei maco granuloso bruno-gialliccio, affatto indipen.J larici, come di qua'lcih e cosa cli ca,ratteristico dente dal processo malarico. Tale pigmerito è · ' che impone quasi la diagnosi o la aiuta: nesdeposit ato nello strat o basale del retic~lo ·Malsuno però le ha analizzate. pighiano, e solo quando la tinta bruna è moltoCon s~derate i tratta ti classici:. il Mannaberg, in tensa, si trova anche negli strati più super' ipoderma. il Ruge, il Marchiafava e Bignami, l'Ascoli: ficiali di esso, e nell'immediato descrivono la tinta succintamente, non danno · Vi ripeto cl1e vi sarà facile constatare che . r eper to anatomo-1stologico ' un della pelle. So- fra. i m a larici voi troverete i grigio-terrei nella lo l'Ascoli a ccenna ad elementi patogenetici .. stessa proporzione numerica, rispetto ai gialli, molteplici, senza però dimostrarli. come tra i non malarici. Orbene, l'opinione che mi si è imposta da E finalmente negli abitanti della ci~tà, e so~o tra le donne della campa gna, vi è un certo lino studio attent o del problema è questa: il numero di pelli bianche, talora interamente e colorito d ei malarici non è nè più nè meno veramente biancl1e, talora tali che vi si ricocl1e la tinta fondam entale ordinaria, indivinosce a fatica e solo cori opportune condidu ale, clella pelle, tinta che normalmente è zioni di luce, u11a lievissima sfumatura gialm ascl1erata dal color rosso del sangue dei lognola. Le p elli biar1che sono rare : per dirvi capillari cutanei, e ch e si r ende manifesta, tosto cl1 e il sangue si r ende così povero di 11na cifra pur tratta dalle condizioni più faem azie, e quindi di e1noglobina, da diventare vorevoli vi dirò cl1e, p. es., tra le donne cittalln liquido pallidissimo. dine, nostre, esse r1on raggiungono il 2 %. Tra I m a la ri ci, dun ql1e, sono gialli, grigi, bÌanle m a lariche ne troverete circa altrettante. cl1i, a secor1da che la lor o pelle, fi siologicaCl1e vi sieno dei malarici, anche dei perni1ncnte, è fond a mentalmen te gialla, grigia, ciosi, di un pallore bianco-cereo, non ho visto bia nca . detto da alcuno; ma chiunque si prenderà la briga di controllare la mia osser,1 azione, ricorIn q11al m odo si può per st1 a dersen e ? Pren-
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dando che ·questi casi sono _altrettanto rari quanto sono rar4 gli individui a tinta 'fondamentale veramente bianca, non tarderà a con, fermarla. · La tinta gialla del malarico è diffusa a futta la persona: certo però la sua nota p~ù spiccata è alla faccia e alle mani. Il giallo più in- , te11so è al palmo delle mani e alla pianta dei i:•iedi, dove si va da un gialLo chiaro a un giallo canario, a un giallo arancione intenso. In un mio breve articolo sul segno di Philippovicz nel tifo (in co:r-so di pubblicazione 9ella Ga:.z. degli Ospedali) ·ho già rilevato che . il giallore palmo-plantare è ancora più freqt1e11te n.ella malaria che nel tifo, poichè mentre nel tifo lo ho rilev.ato in 49 % dei casi per le n1ani e 61 % per il piede, nella malaria sup era in ambedue 1'80 %. Sulla cute palmo-plantare il giallo è più intenso })ercbè è più grossa l'epidermide. Se avrete la })azienza di legger e il lavoro che ìho dedicato a ll e tinte gialle . in generale e che sarà pt1bblicato prestissimo, vedrete co~ rne sia }')roprio l'e1)idermide la sede della colorazione gialla e per quali suoi componenti. . Anche la faccia e il collo, parti scoperte, hanno una propria tinta non sempre identica a quella del tro11co, un po' per lo spesso1"'e un . po' diverso dell'epidermide, up. po' per l'azione della luce solare che le impartisce più facilmente un coefficiente •grigio pigmentale. Del resto anche q11i prevale il giallo-terreo. II. Voi domanclerefe se in qi1el giallo terreo· e in quel grigio-terreo, che è propl'io del 90 % dei malarici, e che sembra così caratteristico per essi; è proprio possibile che nulla di specifico sia dovuto alla malaria · stessa, e sopra tutto se è possibile che non c'ootri affatto Quel pigmento che de riva cosi abbondante dal sangue distrt1tto del n1alarico, che circola i11 r>arte col sangue cli 11ti, dhe si de13osita così abhondante nei ~tloi ·v isceri? OrJ)ene, io credo proprio di p0terlo escludere, non solo per quanto vi 110 detto fi11ora, ma anche per quanto mi ris11lta. dall'esame istologico · della pelle tratta d{ll caclavere di perniciosi. Io l'ho studiata in parecchi casi, e, fin da quando, molti annj or sono, ho se.gt1ito una intera stagione ·malarica a Grosseto, e poi ~~ negli anni di guerra e dopo. Anzitutto vi dirò che anche tra i pernicio.si, cioè tra i malarici in cui la dissoluzione de 1 sangue è massima, vi sono gi a lli e biancl1i nella stessa proporzione cl1e tra i meno gravi. Poi vi aggiungerò ch e ho avuto casi di pelli bianche di perniciosi i11 c11i ho trovato pigmen-
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t·o estremamente scarso,-. come i1elle pelli bianch·e dei non malarici, che esaminai delle pelli gialle, delle pel~i grigie, in cui ne trovai I\~ più nè m·eno, nè di proprietà' diversa CJhe in quelle di individu.i rnorti per le più svariate. forme morbose. I preparati che vi presento di malarici· e non malarici possono darvene la prova più evidente. D.evo però insisteré su alcuni particolari. · Nel malarico possono circolare tre pigmenti: il melan:fco, l'emosideriniéo, il biliare. Il pigmento biliare circola non raramente e · benchè abitualmente esso pure si depositi i1ei tessuti sotto forma granulare o diffusa, e impregni 1a • pell e tingendola, tuttavia. prescindo pel momento da essd, vole11do p arlarvi più sotto delle forme di ittero malarico. ... Restano i due altri pig}nenti, costanti ambedue nella malaria, e con caratteri ben di. stinti l'uno dall'altro: il melanico, senza ferro (secondo i più) e ricco di zolfo, l'emosideri. nico ·ricco di ferrb; il primo deriva11te dall'emoglobina attraverso ·un'elaborazione entro il corpo del parassita, il secondo derivante direttamente da disfacimento del globl;llo . rosso. Orbene, l'emosiderina si presenta: ordinariam ente come gran11li o blocchetti giallo oro o di color ocra gialla, che per questo suo color i to naturale si confonde col pigmento solito, comune delle nostre tazze (il quale è gialliccio pur appartenendo al gruppo delle rnelanine), ma se ne distacca per una r agione morfologica e una: chimica: la ragione ?norf-0logica peTchè è a blocchetti polimorfi, irregolari, m.entr~ il pigmento normale è a puntini fini ed eg~ali, la microchimica perdhè dà le reazioni del ferro, mentre il pigmento ordinario della pelle, come t.11tte le melanine, non la dà. Ora, nelle pelli di perniciosi che ho esaminato non <ho pott1to rin,1enire pigmento che desse la rea zio.ne del ferro: nè questo stupi-' soe, perchè un pigmento che dia la reazione del ferro non si trova mai nell'epid ermide (fat' to analizzato già mint1tamente e di c11i parlerò a ltrove) oppure vi si trova con qi1alche granulo eccezionalmente raro. Dunque, sia per r agio·n i generali, sia IJer prova diretta, risl1lta che la malaria non de. termina deposizio11e ò.i emosineri11a n ella pelle. E il pigmento melanico ? 11er ciò che riguarda la sua nat11ra chimica è incerto se debba veramente considerarsi appartenentè al gruppo delle m elanine (che è t11tto ancora di costituzione incerta) oppt1re se non sia, come affermano (~arbone ed Ascoli,- de1la vera e propria ematina, che derj,rerebbe da1l'emoglobi?a quale rj311ltato del processo n11tritivo d.el pa rassita malarico, come deriva• dall'emoglobina .. 1
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• - III. nei vertebrati per azione ·de.i loro succhi dit. gestivi. Ma frattanto, per l'argomento che ci Dopo avervi detto che la tinta di un malainteressa, è da dire c(he questo pigmento me-· r1co non è che la tinta di un anemico, voi mi . lanico è sempre in forma di granuli o bloc- chiederete / e giustamente: ma non deve, dunchetti neri. Ora, questo pigmento nero non lo que, avere alcun fondamento, nè spiegazione, vidi mai nella pelle dei malarici, e perciò an- questa impressione clinica, che pur si ritiene cosi sicura, per cui quella data tinta dice al che dal lato istologico mi sento autorizzato a dire che il pigmento della malaria non si fi ssa medico: questo malato è un malarico? Io accetto questo dato dell'antica esperiennella pelle, che la pelle dei malarici non ha za, ma ·voglio interpretarlo. una tinta pigmentale sua propria. · Ora vi dico che in generale nel malarico si Ciò non vi stupisca: il formarsi di una grande massa di melanina e di emosiderina, il po- verificano realmente circ.ostanze particolari: si tratta spesso di bambini, o di giovani che da ter esse penetrare nel grande circolo, non è un lato conservano tutte le proprietà di freuna ragione llerchè si fissino su qualunque schezza della pelle, sia per l'età loro, sia per tessuto, e in particolare poi sulla pelle. l'improvvisità con cui la malattia colpisce, ·dalSappiamo già che il pigmento da emolisi ha l;altra sono presi da una malattia che anele sue sedi di elezio11e: e cioè può depositarsi mizza come nessuna altra. ir1 tutti i visceri, ma per lo più , si deposita Eccovi dunque i due elementi' ordinari della nella milza, nel fegato, nel midollo osseo. Gan- tinta di un malarico·: pelle giovanile, fresca, gli, c~rvello, reni, polmoni, ne sono colpiti più sana e oligoemia eccezionalmente in tensa. di rado con frequenza degradante . Ora, pelle giovanile e sana, vuol dire pelle Ciò significa che anche. in ciò vi è una certa · che ha le sue note particolari nello spessore affinità elettiva che varia da organo a organo, degli strati, nella ripienezza delle singole celed è poi varia da individuo a individuo: per- lule che li compongono, nella conservazione chè, a prescindere dalla sede costante splenica degli elementi elastici del derma e dei vaseled epatica, per tutte le altre si trovano diffe- lini. Oligoemia eccezionalmente intensa, vuol dire renze notevoli nei vari casi che giungono al distruzione rapida, improvvisa, perfino di 3/4, tavolo. anatomico. di 4/5 dei globuli r.ossi, come non lo potrebbe Questa varia . elettività dei visceri ·e degli dare, p. es., che 11na grave improvvisa emorindividui per la aeposizione del pigmento fu ragia. già rilevata .da Marchiafava e. Nazari, i quali Tanto è vero questo, che voi troverete degli in un caso di gravissimo pr~cesso emolitico anziani, dei vecchi, colpiti dalla /malaria, in constatarono (Policlinico, 1911, fase. 6) all'au- cui la tinta cachettica della · malaria vi parrà topsia, la siderosi intensa dei ·s oli reni, mentre più facilmente confpndibil~, prima di ogni alessa n1ancava in tutti gli organi che ne sono tra ricerca, còn l'anemia neoplastica. Perchè? gli ordinari depositari: fegato, milza, midollo PercP,.è quella pelle, atrofica, grinzosa, anelaosseo, gangli. Per la pelle, Unna ha già trat- ,stica, congiunta' all'anemia, vi ricorda · più fatato, a proposito sia . delle melanine che dei cilmente le gr.avi anemie dei cancerosi, per lo pigmenti contenenti ferro, e derivati diretta- più di età· non giovanile. m ente dal sangue. All'incontro, io non ho eh.e da ricordare il La pelle non fissa d'ordinario i pigmenti di malato B. Sante, di anni 38, entrato in queste origine emolitica, e ciò avviene non solo per settimane, di cui vi ricordate la stori~; già la malaria, ma ancl1e per alt:r~e gravi anemie operato di gastro-enierostomia per ulcera gàstrica, dopo due anni fu colto nuovamente da emolitidl1e, p. es. per le anemie perniciose: si contano sulle dita di l1na mano i casi bene ematemesi; collocato in divisione. chirurgica, studiati in cui veramente alla grave dissolu- il grado di anemia impedi l'intervento; il mazione del sangue, alla grave deposizio;ne di lato fu passato a noi; presentò 21 % di emoglobina. Le cure non valsero, si ripetè i'emorpigmento ne.i visceri interni (milza e fegato ) ragia, l'ammalato mori. All'autopsia non trocorrisponda una deposizione negli strati c:uta'Tammo che l'ulcera. nei: tale il caso di Mosse (Archiv f. DermatoOrbene: io, occupato proprio in questi giorlogie, 1912, B. CXIII) e uno più recente di ni di tale problema delle tinte, insistetti a moSckucany (Arc h. f. D~rmat., B. 121, 1916). Ec- strarvi· l'evidente, impressionante giallore-sporco, dunque, che anche i dati della patologia co tal q11ale avrebbe potl1to dare una grave generale della pelle concordano colle mfe con- infezione malarica, od un neoplasma: non clusioni. c'era nè questo nè quello. L'imponente anemia • I
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post-emorragica aveva creato l'identica condi- tamente perchè esso si produca occorre. up alzione. tro elemento, per ora non determin,ato. Di ciò io non mi so:Qo affatto stupito perchè In questo periodo, Jho esaminato da vicino 1 ormai convinto da tempo di tali fatti. sotto questo punto di vista, p~recchi -malarici Cosi la tifosa G. Rosa, entrò da noi di un cronici sub-itterici, e vi ho potutQ dimostrare pallore terreo cosi impressionante, cosi iden- l'evidenza dei caratteri emol.i tici, e anche il tico a queilo che siamo soliti vedere nei mala- fatto che l'ittero è' ben lontano dall'essere in rici, che al suo ingresso noi non esitammo a esclusiva dipendenza dell'intensità della distruritenerla veramente tale; ma la ricerca imme- zione del sangue. Ve lo- provò questo fatto: ' del parassita nel sangue ' diata, e poi ripetuta F11rono degenti contemporaneam·e nte: la fu negativa; fu invece positiva la reazione di . C. A. di anni 44, cl1e entrò colpita da perniWidal e tt1t.to il decorso fu ed è di tifo. Ma ciosa comatosa, si· riebbe lentamente, si manquesta tifosa era già in corso di grave anemia ' tenne a lungo di un pallore mortale senza da prolungato allattament~, e presentò all'in- traccia di ittero, presentò da principio 30 % gresso 20 % di E)moglobina; ora, è ancora de- di emoglobina, siero di sangue pallido, privo gente, ma Ja sospensione dell'allattame:h.to, il di pigmenti biliari, resistenza 0.22-0.36-0.48; la l1uon regime in cui fu tent1ta hanno, malgrado R. A., di anni.. 29, con malaria estivo-autunil tifo in corso, già migliorato la sua ema- nale, sub-itterica, con 55 % di emoglobina, con tosi; essa presenta 50 % di emoglobina e la resistenza O.26-0.40-0.52, con siero giallo-cana- sua tinta è trasformat~. Vi ho citato due rio, che diede la reazione dei pigmenti biliari esempi : se vorrete prestar attenzione a que- evidente. st'ordine di fatti, vedrete ch'essi sono tutt'al- . In questi 2 casi, adunque, l'ittero fu in raptro che rari. porto invers0 alla gravità dell'anemia. In molti casi i caratteri dell'ittero parteciIV. pano in parte della forma emolitica, in parte due tinte dei malarici, la sub• Delle altre di quella da ritenzione . ... itterica e la melanica, non vi dirò che poche So.pra questi e analoghi fatti riferirà, spero, parole. lo studente Boccassini, che ne ha raccoltu diI malarici sono talora stili-itterici. Il diffeligentemente parecchi, e vi ded.icherà la sùa ; renziarli dai gialli-ocrodermici è qualche voltesi di laurea. , ta difficile, e talora rimane un apprezzamento In qua11to alla forma melanica, essa è acaffatto subbiettivo, dovuto alle varie impressioni e convinzioni sulle tinte, perdhè non sem- cennata così da vecchi patologi come Griepre esistono o si ricercano -altri elementi di- singer, come dai r ecenti dermatologi quale Darier, il quale scrivè nella Pratique Dermascrimina tivi.. Certo p erò l'ittero ed il sub-ittero dei mala- tologique: « Il pigme11t.o malarico è .depositato rici non è raro, ed ·ha più spesso il carattere nei capillari, specialmente nella milza, fegato e cervello, ,abbast~nza . spesso nella pelle))~ dell'ittero emolitico. Vi CQnfesso che mi sePlbrano di quelle afferGli antichi descrivevp,no una sub-continua mazioni gettate là, perchè il f~tto sembra inbiliosa, con ittero, t11rgore epatico, · eipissione "tuitivo, e perchè non vi si annette poi troppa di feci diarroiche, cariche di bile non elabo- importanza. rata, vomito biliare, orine ora con, ora senza Ma in realtà poi, descrizioni concr.ete di pigmenti biliari. questo fatte, sono eccezionali: ho ~corso lettéSacquepée ha descrittq nettamente casi di ratura numerosa, malariologica e dermatolc:. ittero acolul'ico di origine malarica, cogli al- gica, e non ho potuto trovare che un caso di tri caratteri classici della forma emolitica: melanodermia 11niversale, descritta da Cardaipercromia delle feci, 11na qualche diminuzione relli (Il Morgagni, 1887, pag. 193) e un caso di resistenza delle emazie., aumento delle ema- di pigmentazione simmetrica agli arti inferio- , zie granulose [Soe. niéd. des Hopilaux, 1908). ri ~ superiori d.escritto da Moscato (Il MorgaAnche per l~ alterazi~ni epatiche che v·i corgni, 1895, pag. 759) nei quali, a ra&"ione o a torto (e la cosa mi pare assai dubbia) si at;rispondono, l'ittero emolitico della malaria sarebbe somigliantissimo all'it~ro sperimen- tribuisce la pigmentazi.one cutanea alla malaria. Anche i trattati classici non citano che tale da veleni emolitici. Data l'enorme emolisi che accompagna sem- questi due casi. In ogÌli modo, anche accettandoli tal quali, .pre la malaria, può apparire strano che l'ittero non vi sia ancora più frequente, anzi che siamo di fronte all'eccezione. Come regola, non sia del tutto costante. Vuol dire che cer- affermo che il pigmento melanico della mala~
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ria non si fissa· sulla pelle . nè :vi s1 fissa il pigmento emosider1nico. Dunque, nè la patologia generale della pelle nelle anemie emolitiche, nè i dati della let.: ~· eratura sulla pelle malarica in pa rticolare, inducono a ritenere che la pelle . sia una sede :ii deposizione dei pi~menti derivanti dal sangl1e. Se, e q11ando, il fatto avviene, deve considerarsi come eccezionale. E permettetemi di riass11mere tutto ciò in poche proposizioni : .
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La tinta dei mcl lririci no'h ha nulla di spe, cifi,co : nel massimo numero dei casi non è che ia tinta di un~ profonda e ·improvvisa an~mia: · essa è in ordine <J,i · frequenza giallo-terrea, grigio-terrea, bianco-cerea, corrispondentemer~ te alla frequenza con cui il r1iallo, il bruno, il bianco, rappresenta la tinta f on.damentale dell'individuo . Qualc1h e volta è sub-itter~ca, e il sub-ittero è con grande probabilità e frequenza, inter. medio tra . le forme emolitiche e le forme di ritenzione. • Il pigrn,ento m,alarico non viene fissato dalla pelle. Se la melanodermia malarica è. da ammettersi come possibile, non ra.ppresenta in ogni modo che iin fatto assolutamente eccezionale.
OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE DI .
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s.
GIOVANNI DI
Dro
IN FIRENZE.
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Ferita del ramo sinistro dell' A. polmonare e interventQ chirurgico sui vasi succlavi dello stesso lato per il dott.. A·.
Ì\1ILIANI,
assistenf e.
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La sera .del 24 marzo di quest'anno venne portato al! 'Ospedale ·di S. Gi-ov·çi.nn·i di Dio, certo P. G. spazzino. di Firenze, età ·di 45 anni, in conclizionii giravissime, semicoscien.te; pallido, !freddo, ·s enza .p olsi. Liberato dalle vesti intrise di sangue, si riscontra st1ll'erniclaveare di sinistra, mezzo centimetro al disotto della clavicola, llna ferita da p\1nta e taglio della lttnghezz·a di due centimetri ct:rica a grande asse tr.asve.r sale a figura t1riangolare. Parrebbe dall' esame dei bordi interessati obliquamente, di poter defìn,i re la direzione ·della ferita come inferta d a11' a1to i.n basso. Però il .s angue che fuori esce in giran copia a nappo, impedisce . " un esame J)iù acc11rato. Si pensa, data la sede della lesio11e, che siano stati colpiti i vasi succl1avi di s inistra. L'esame del torace dà scom. parsa dell'aia cardiaca, toni cardiaci deboli, lontani, ·St1ono tiro.p anico ovunq11e a siin·i stra eccetto alla ba.se posteriormente dove si ha , •
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ctfusità fin-o a 2 dita traverse sotto l'angolo della scapola. I/esame sommario del ferito non ci svela altra lesione, non· si ha emofto e il resp1ir-o è freq.uente (40 al minuto primo) superfioi.ale. Non si viene ad aver nO!t1zia del1'arm:a ohe lo ha ferito. Dato il .giudizio di1agnostico che i·mplicav;:t l'interessan1ento dei va8i s11cclavi da ferita penet:r~ante, con pneumo- ed emotorace si pe.n.s a specialmente ad l1na ferì ' . ta · della vena, dato il caratt~re a na1>'Po dell'e• morragia. • Narcosi cloroformio-eterea. Il prm. Giannetta~io interv1 ene a.s.sistito da me. Mentre si pratica al ferito un'ipodermoclisi di 500 cc.; con un'inoision.e che prollIIltga .]a ferita .paraHelame1nrt·e alla ·clavicola, a cui se ne aggiungono du1e pi·ccole !l)erpendicolruri a mo' di croce, si. mettono in piena luce i vasi succlavi ed ascellari e il plesso brachiale, si disseca la vena pri1na e l)Oi l'arteria; ~i liberano dell'ematoma diffuso che li circpnda e mas chera. 1Co:111 questo non .s i riesce a mettere in evidenza alcuna lesione dei vasi, il sangue seguita ad affluire a nappo dal basso specie nelle espirazioni del paziente. Si pensa all·ora di un1a fe1ita ·dell'ilio, polmonare; .s i tamipon.a la lferita in fretta, dato I'aggravnrsi cl el i)aziente 1che po c.o d,o po Roccon1he alle condizioni di. anemia acuta e allo shock. Due gior11i dopo il prof. Leo11cini dell'Tstitt1- ,, io di Medicina Legale .d,i Firenze esegue l'autoip sia. NuJla .di notev1ole si ris·c ontra all'esame del capo e del suo ·conte11uto. Per il torace rife.r isco il reperto della necroscopia. · «'Dissecando le parti molli della regi,o n·e sot- . tocl.aveare sini.Sltria si trova che il muscolo grande pettorale è stato inciso al limite fra il terzo medio e il terzo esterno. Al di sotto di esso si Ti·s contra -scrursa infiltrazi1one san.guigna al l'intorno del fasçio vascolo-nevroso e in cor, rispon·d enza ·dei .due primi spazi· intercost~li. ' L 'esame dei .g ros·s i vasi e dei tronchi nerv.ò si prir1cipali della regione. li dimostra integri. Al1'ispezioii~ della parete tora;cica si nota inIVecc lu;ngo il margine inferiore della II costa 1111a incisione ad esso parallela dei muscoli intercqstali per la 1unghezza di circa 15 mm. per modo che ne rist1lta aperta la cavità pleurica sinistra, da1la quale attraveTSo l'incisi o.n e fu o-: • riesce sangue. Aspartato lo sterno si trova che il polmone destrò è completamente aderente alla parete toracica mentre il sinistro pr·es~nta aderenze parziali specie verso la base essendo la parte libera della corrispondente cavità pleurica invasa da uno stravaso sangl1igno in gran part.e coagulato in qt1antità che può calc:olarsi superiore ad lln litro. Esaminando ìa 1
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superficie del polmone sinistro si trova nella faccia esterna del lobo superiore, a livello della ferita del secondo spazio ,intercostale, una ferita lineare diretta quasi trasversalmente lunga un centimetro a margini· netti e infiltrati di sangue, cui fa seguito un tramite che si approfonda in direzione dall'alto in basso e da sinistra a destr?-, spingendosi fi_no in corrispondenza dell'ilo. Seguendo questo tramite, le cui pareti sanò infiltrate di sangue, si trova • che esso termina nel ramo principale sinistro dell'arteria polmonare, nella parete della quale esiste una doppia perforazione lineare a margini netti lunga circa 1 cent. Niente di speciale si riRcontra nel mediastino· e nel pe, ricardio. Il cuore è di dimensioni regolari con pareti alquanto flaccide e lacerabili. I polmoni sono antracotici con chiazze di aspirazione bronchiale. Lievi fatti di aortite ,,, La ferita deve essere stata inierta dall'alto • al basso in senso laitero-mediale e dall'·avanti all'indietro stando il feritore con ogni ·probabilità al davanti e alquanto lateralmente all'aggredito od obliqt1ando esso fortemente l'arma. Rap,p irooentandoci così la scena del ferimento si comprendono le condizioni· anatomiche trovate all'esame del torace meglio 1Che .figt1rand-0ci la Jesione. prodotta stando l'assalitore dietro alla vittima. L'arma d eve essere sta,ta di una notevole lunghezza e deve -essere penetrata per ipiù di 1-0 cm. se a parenchima integro e non rretratto è riuscita a lerd ere un vaso sito oosi profondamente come il Tamo sindstro dell'arteria polmonare. Con·s ider.a to dal lato clinico quesito caso ·Si. presta ad alcune' con·s i de'J'a.ziorni. Data l'ubi1cazio!ne della , ferita toracica cutanea 1da cui fuoriU8civa sangu€ in gran copia ~ doveva pensare a una lesione dei vasi succlavi anche se ci ·m ancava, come nel nost.1110 caso, il sintoma principe dell'assenza del polso dalla 'Parte lesa.' Questo nel caso che fosse stata lesa l'airteria. iP otrebbe del resto essere -stata lesa la sola vena. · Klemm, citato dal J ourdan nel trattato ael Bel"gmann, riporta 11n ·caso di lesione isolata 1 della vena da ferita da .p unta. Nel nostro caso ripetiamo, si aveva assenza del .p ols o bii.lateralmente. L'.aver d'iag.nosiicato una lesione della pleÙra dal pneumo- ed emotorace non ci esumeva dal ti.tenere lesi i vasi ' . succlavi. Nel ·Caso di Fiti Williams (British Medical Journal, 1919) 1rioordiamo ·Ohe mentre vi era dii.struzione deil vasi ·s u.celavi di sinistra,. si ebbe per l'apertura della pleura in seguito a frattura costale concomitante, constatata poi all'autopsia, un emotorace così copioso àa richiedere per due volte l'evacuazion~.
D'.a 1tronde la diagnosi di ferita del ramo sinistro dell'arteria polmon.a,re era impossibile perchè• mancò l'emoftole e perchè non si potè aver notizia .alcuna dell'aJnlla feritrice. Riteniamo che lo sputo sanguigno sia man• cato per d11e ragiOID.i - non -0.stante i , fenomeni di a~pirazione bronchiale con.s tatati alla nòecroswpia - per le condizioni di shock che d etermi.n avano un respiro lieve e 1f·r equ eJ11te e per la retrazio,n e del parenchima. E se anche si fo S:se presentato un tenue escrreato emor.. ragico, ad indicare l,initere.s sam·e nto ·del ·p.ol1none, mi .p are che ci si sarebbe dovuti trovare assai perplessi nell'e.s oludere una ferita dei v.a si succlavi, 'data l'apparenza esterna della .ferita e dell'emorragia. Ringrazio il ·p rof. .. Gianne·t tasio di avermi dato .questo caso da illustrare. • 1
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NOTE E CONTRIB·UT'I.
OSPEDALE MUNICIPALE DELLE MALATTIE INFETTIVE •
DI NAPOLI.
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Prof. A.
Mo~TEFUsr.o, I
direttore.
Diagnosi differenziale tra varicella e vainolo per il dott. ENZO ROMANELLI, medico assistente dell'Ospedale. · Lo studio delle malattie infettive eruttive d~ continua occasione a nuove osservazioni che delucidandone sempre più la morfologia rendor10 i quadri sempre 'Più completi e .ne agevolano la diagnosi. c.ésì i~ in seg·uito alla esperier1za acquistata nel mio,....,servizio medico all'ospedale Cotugno, cercherò di dimostra.re la netta differenzi~zione tra la manifestazione esantematica della varicella e quella del vaiuolo: differenziazione importantissima e difficile molte volte a stabilirsi per le forme anomali dell'esantema e più importante ancora pei gravi problemi da risolvere subito in ra.pporto alla profilassi che si deve seg~ire nelle due malattie. La diagnosi del vaiuolo è sempre facile nello stadio vescicoloso e pustoloso quando l'esantema cutaneo è bene sviluppato: inoltre la semplice ispezione basta per distinguere l'uno dall'altro: il vaiuolo nero, il discreto, il confluente, l'emorragico. Se per contro l'eruzione è soltanto poco sviluppata possono venire in discussione diagnostica varie malattie della pelle. La confusione con l'impetigi11e contagiosa è possibile: è una forma cl1e si prese11ta il più frequentemente nei bambini e negli adulti, specie in quelli che hanno contatto con rifiuti animali. Perciò è • •
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più frequénte nella campagna che. nella città. Ne sono sede le parti . scoperte del corpo, specialmente il capo, il viso, il collo. La lesione primaria è costituita da una vescicola contenente. un liquido siero-lattiginoso, che tosto , si fa purulento, la quale presenta un'areola arrossata appena visibile e che essiccandosi forma una crosta .affatto superficiale. Se le croste véngono allontanat~ me'ccanicamente con una pinza trovansi, sotto, punti rotondi non depressi, arrossati, leggermente 11midi . Col morbillo: questo comincia di solito cosi improvvisamente, .e con brividi ed alta temperatura come il vaiuolo. Nel vaiuolo l'esantema comincia prima al viso ed alla testa e di qui si• propag~ a poussées. Nella fase maculopa.pulosa del vaiuolo è spesso impossi})ile distinguerlo dal morbillo papuloso se si guarda solo all'esantema. Sarà di grande utilità la conoscenza dei sintom~ iniziali, quantunque non sempre sufficienti alla diagnosi. Nel morbillo lo sviluppo dell'esantema comincia quasi contemporaneamente al tronco ed al viso. Inoltre nel morbillo la temperatura per lo più sale anèora nel di seguente -e nel sussegue;nte dopo la "'Comparsa dell'esantema, mentre nel vaiuolo in q11esta gior11ata scende. La scarlattina : comincia assai spesso sir11ilmente al vaiuolo improvvisa mente e con brividi e presenta in questo stadio un'analogia col vait1olo. Tuttavia i dolori di gola non sono . nel vaiuolo presenti cosi a lungo . e nella stessa misura che nella scarlattina. Nella,. scarlattina la regione attorno alla bocca e la fronte restano liberi dall'esantema, il quale si presenta al tronco ed alle altre regioni di un cÒlorito più rosso vivo e dà a r iconoscere a un esa.me più approfondito di essere costituito da elementi pl1ntiformi. ' La polmonite ed il tifo esantematico non fli I possono disting11ere all'inizio çominciando con fenomeni simili al vaiuolo e così pure talvolta la febbre tifoidea. Le manifestazioni cutanee sifilitiche possono essere precedute ed accompagnate da febbre alta e da gravi sintomi generali: spossatezza, cefalalgia, ecc. In questi casi la diagnosi poggerà sulla comparsa dell'eruzione a tratti successivi e sopratutto sull'evoluzione . ulteriore dei sintomi. Nelle forme attenuate di vaiuolo, la malattia colla quale possono sorgere confusioni è indltbbiamente la varicella: la massima parte degli autori per la diagnosi diffarenziale tiene presente i segÙeni dati= secondo l'età: nell'adulta è più. rara la varicella, più comune il vaiuolo, la durata, la violenza dei sintomi, la temperatura ed il momento dell'eruzione. Nel I
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,·aiuola precedono all'eruzione parecchi giorni quali almeno una parte delle vescicole prima di sintomi gravi con febbre alta e dopo l'eru- e poi delle pustole non presenta la depreszione la temperatura si abbassa; nella varicelsione centrale, mentre in casi di varicelle si la qttesti fenomeni prodromici o mancano o osserva talvolta l'ombelicazione centrale. Ciò durano soltanto un paio di ore od un giorno. non deve meravigliare poichè, quali che siano Nel vaiuolo non si fanno nei giorni seguenti le condizioni, ancora discusse, che determinaalla prima insorgenza dell'esantema poussées no la formazion'3 dell'ombelico nella vescicola successive nella stessa misura dhe nella varie nella pustola vaiolosa, P. facile comprencella, in conseguenza al secondo, al terzo gior- dere · come tali condizioni · possano talvolta 110 dall'eruzione, nel \raiuolo tutte le effloremancare per la vescicola vaiuolosa ed esiste~ scenze di una regione del corpo sono della re invece in quella della varicella. stessa età e nello stesso stadio di sviluppo, Guersant e Bladhe credevano che le vescimentre nella varicella, in cui a giorni vari cole cc;>mparissero prima al tronco: Thomas seguono po1issées successive in tutte le regioni sosteneva essere alla faccia l'eruzione princidel corpo, si possono riscontrare le singole efpale. Montefusco ha osservato ed io illustro florescenze quasi in tutti gli stadi di sviluppo i casi che nel vaiuolo l'eruzione comincia dal(papule, vescicole, croste). la faccia e si diffonde subito massimamente Il periodo di trasfo:rmazione delle papule agli arti superiori ed inferiori. Si è notato in vescicole dura nel vaiuolo un paio di giorni, infatti massimamente nei bambini ed anche 11ella varicella solo un paio di ore. I quadri negli adulti che l'eruzione vaiuolosa, intensa clinici di queste forme esantematiche ed ~ che fosse, occ11pa sempre costantemente queste rr1anifestazione conclamata con decorso tipico zone : testa, estremità superi.ori ed inferiori e sono poco difficili ad essere differenziati; ove che diffondendosi al tr.onco non arriva su occorre invece perizia diagnostica è nelle forquesta zona nell'intensità del volto e degli arme anomali di queste er11zioni. Cosi come vi ti. Nel vaiuolo conflttent.e è sì preso anche il ~0110 forme attenuate di vaiuolo che pastronco, ma se si osserva ancfhe in queste f or~ando per la \rait1oloide possono per la beme si noterà una diminuzione sensibile nel11ignità dei sintomi entrare nelle vere varil'esantema. Contrariamente avviene nella va"' celle ed ~nche di meno, essendo stato notato, r-icella e con G11ersant e Blache ammettiamo 1r1 periodo di epidemia di vaiuolo, l'esantema la costante e più intensa manifestazione delvaiuoloso costituito da una o due pustole; l'esantema sul tronco. Ed è di somma imporcosì si hanno forme gravi di varicelle che tanza questo fatto poichè molte volte, in rari';anno sotto il nome di varicella papulosa porto alla profilassi, devesi rigorosamente stasuppurata, gangrenosa, ien1orragtlea. Questà bilire a che tipo appartenga quella malattia forme gravi con intense complican~e in tutti potendosi ignorare, per molte ragi-0ni, l'origli altri organi ed apparati sono degne di es- gine dell'eruzione o 1n.anifestandosi questa in sere note, essendo, in rapporto alla profilass i 11na forma ano1nale con sintomi prodromici enormemente grave, lln errore. El ttenuati (vaiuolo) o esaltati (varicella). Nella varicella le ves-0icole raggiungono raNoti sono infatti casi dì vaiuolo che esplodono velocemente arrivando in pochi giorni J1irlamente il ·v olume di una lenticchia, cona l periodo di essiccamento e varicelle con intengono nel primo giorno 11n liq11ido chiaro e trasparente che nel secondo giorno s'intor- cubazioni protratte iniziarsi con febbre alta t•ida per la giunta di globuli di pus; le ve- manifestandosi ]'esantema dopo 2-3 giorni. scicole cristalline si trasformano in vescicole- Sarà quindi di grande ai11to la topografia p11stole. In 111ogo di vescicole si possono os- dell'esantema, chè se fu notato più intenso al volto ed aglj arti, si potrà essere certi che 8i se.rvare dellr piccole bolle che nel secondo è trattato di vai11olo, e se più forte al tronco giorno si ombelicano leggermente; nel terzo · le vescicole si essiccano e s i osservano allora che sia stata una varicella. Io mi riferisco sempre a quei casi in c11i delle crosticine che cadono tosto, lasciando allo &coperto delle m acchie che persistono per si ignorano la incubazione, i prodromi della malattia e quando si osserva l'a.mmalato in dieci, quindici giorni. I..'ombelicazione della vescicola e delle pu- · periodo di essiccamento in cui non possono stole vaiuolose, che ordinariamente è ritenuta vedersi come nella varicella pustole in atto caratteristicf.1 del vai11olo e si dà come carat- e croste contemJ>orar1eamente, ma sole croste, tere differenziale con le vescicole della vari- ed a varicelle anomali ed irregolari come le ·c ella, in ct1i l'ombelicazione manca sempre, sopracitate forme : papl1lose, suppurate, gangrenose, emorragiche, ecc., ed in quei casi di non deve ritenersi lln sintoma .assolutamente vaiuolo e vaiuoloide anomali od attenuati. patognomonico. Come si vede l'errore sarebbe facil e ed a Non sono rari, infatti, casi di vai11olo nei I
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IL POLICLINICO
1ne co11sta co1ne 111olte Yolte i·iesca difficile fare \Jna diagnosi differe11ziale di queste forn·1e di 111alat.tie: solo la J1erizia e la pratica di \'aste epidemie }Jer111Ptto110 di fare una diagnosi clifferenzi ale. Questa differenziazione di i11anifestazione è stata controllata ancl1e dalla statistica dell'ultima epidemia 1918-19-20. In questa epjdemia infatti st1 oltre . 3500 i11fermi curati al Cot.11g·r10 cl al Prof. ~fo11tef11sco, abbia1no avuto che : i11 pitt della metà l'esantema predomi11a,·a s11l volto e s;ugli art.i, in molti dei quali era co11ftuer1te con scarse pustole sul tronc0. In me110 di un r11igliaio l 'esa11tema era diffuso abbo11dantemente s11 tutto il co1·1)0 sempre r;erò COll lllla lep;giera attenuazione sul tronco. Su 300 circa l'esa11tema era emorragico sempre co11 manifesta din1int1zione sul tronco. Nei ca~i di varicella, frequenti ad essere ricovera ti al Cott1g110, la localizzazione prefe-· rita del tronco 11on si è s111entita qua.si mai. J{I ~'-\SSUNTO.
Il la ' 'oro cli111ostra la netta d iffere11ziazione tra' la localizzazio12e clell'esa11t e111a i1ella varicella e riel vait1olo, i111portantissima ad éssere conosciuta, 111ass imame11te in rapporto alla profilassi. · Dopo di aver ticordato i ,·ari tipi di vaiuolo ,,ero, <liscreto, conftt1ente, emorragico, passa ad illt1strare le altre malattie della pelle in ciii l'errore diag11ostico è più facile. Cosi il vaiuolo può e~sere conft1~0 con l 'im1Jetigine contagiosa, col morbillo i1el la forma maic ulopapulosa, e la for1na emorragica, nel periodo pre-er11tt.ivo: lo stesso per la sca1'latti11a, per la sifilide i1elle sue n1a11if estazio11i ct1ta11ee Ma la malattia che più faciimente può essere conf11sa col vaittolo è se11za dubbio la varicella. in specie i1elle s11e forme anomali ' come la Y. pa))ttlosa, f;11pp11rata, e111orragica, gangrenosu, e nel l)eriodo di completo essiccamento delle \rescicole. L'ombelicazione, che è stata ritenuta patognomon.ica delle vescicole vaiolose, non Io ~, trovandosi questa molte volte in vescicole di ,·ancella e non di ' 'aiuolo. L _t\.. ammette i11-· vece, con Guersant e Blacl1e, come sintoma cos tan f t? per la differenziazione della malattia la localizzazione dell1esa.i1tema. Dimostra, anche con dati ~t.ati tici, controllati dall'ultima epidemia di vait1olo (1918-19-20) che l'eruzio11e va~uolosa colpisce di })referenza il volto e gli arti superiori ed inferiori lasciando più 0 meno libero dall'ert1zione il tronco. Il contrario si avvera i1ella varicella ove l'esantema ~i nl~n.ifesta assolu~amente o con maggiore inte11 ~ 1t.a sul tronco, potendo~i trovare solo poche pustolette sul \'Olto e s11gli arti. .
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SUNTI E RASSEGNE. . PATOLOGIA GENERALE.
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11 concetto delle recidive. {I-I. OELLER. Miln ch.n er :Af ed. 11. 52' 1920) .
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1l' ochensc71 rift,
I :Pot~ri defe11sio11aili cl1e l 1ol'g'a11isn10 oppone all'attacco battet·ico, i11 l11olte i11alattie i1on ag·iscono i11 modo co11.ti11t11ato, b.e n.s ì perj·odica1x1e11te; l'organis1110 ad i·n ter·valli 1·eg·olnri te11ta con tutti i suoi mezzi di !Sopraffare g·Ji ngenti patoge11i. Esso no11 riesce a ciò .che do11)0 i.111«1 se1ie cli te11tativi, da c i a~cuno clei qt1ali risulta un i11debolimento dei g·e1mi ( cli11icarnente miglio~ ramento dei si11too11i, dimi11uzione diella febbre). In questi pel'iodi cli 111iglio'l~aime11to tal. ' volta di apiressia ed a1>1)a 1·e11te g·11arigione, persiste l'j11fezio·11e (bacilli clel tifo, spirocl1etie ricorrenti J1el sa11g'u e,. colil)acilli e · l)llS nell i.1rina); è però tempora·11ea111ente i11ibit.o l'acc.re"sci mento dei batteri e ve11.go110 pl'onta.m.ente dist1rutti i loro il)l'odotti to.s sici. ~ei iperiodi tra i si11.goli tentativi cli difesa i n11cl'organismi o i1-0n suffic-ei11te1ne11te da1111eggiati dai poteri defensionalj troppo deboli, o sfl1g·git.i alla distrt1zio11e perchè 1iparati in 01~gani spe-ciali (ba.r.illi del tif.o i1el sistema linfatico, plasmodi negJi eritrociti) ora 11on più i11ibit.i, . i S\'iluppano liberan1e11 te (peggiorame·11to dei in to111i, ann1e11to d~ 11.a febbre ) ; ciò cl1e co~t1tni~ce 1111a rec idi\'a. I.'org·anismo dl111ql1e $i clife11de co11tro gli ag·e11ti di i11olte malattie per n1ezzo di " singole reazio11i distanziate; l'intera reazione biologica (n1ala ttia) dell'orga.I1ismo co11tro i i11 icrorgan i ~J11i vir11.lent i ce>r1sistie in u11a sornrnn di ~i n Q:ole reazioni periodicam e11te succecie11tis i senza interr11zione. I microrg·a11ismi i1011 sop1·affa.tti <l uran te u11a reazi-011e provocano 11na re<'id iva. Si devo110 co11sidera re co111e recidive i11 que to senso, q11elJr ele\·azio11i te.rmicl1e d · b·reve di.1 rata, che spesso s i osserva110 nella · convalescenza di . aJrune inalatt.ie (p. es. tifo ):recidive imm-ediatame11te supe1·ate nel periododi reazione: se i pote1·i defe11sio11ali dell' organismo sono di n11ovo srarsi, le varie reci<li,,.e co11ftt1ira11no, non sara11no pji1 separate ùai ' periodi apiretici : si l1a a.llora la vera recidi\'R classica cl1e . può avere egl1ale o più 11Jn·g a dtlrata della · 111alattia 1prima. 111 alcune ma- . lattie, i1e11e quali i ge1wi .provocano delle lesio11i ca·ratteristi·~h·e, di cui al tavolo anato. . ' . n11co . i puo dire con esattezza quando si s ian-0 i11izatie, esiste la prova a11atomo-patologica. del cc decorso a recidive» (p. es., 11elJe lesioni degli organi lir1fatici i1el tifo). 1
In altre malatti.e (febbre maltese, febbre r;corrente, ecc. ) i germi 11on pro,·orano t1na rea--
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7.IO
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SEZIONE PHATlL .\
zione cellulare --peci.fica, forse pe1·rl1è t:ssi vengono pit1 fa cil111ente distr11tti ·de-i J)acil.l i tifi·ci arl es .. i quali trovai.no i1°el iste;i11a 1i11fati.co l111 01·gano protettore : rl i 111odo che in 111ogo clella renzio11e cellul~r e di si11goli organj, :p re1doJ11ina 1·azio11e tossica ge11craJ.e. In q11e·~te i11aJattie ma11ca la proYa a11atomo-patologica e non esi~te che qt1ella clinica « d€-l d c.corso a recidi\'e u .
se111 pre a~101·111almente eleva ta è Ja co~tante d' ..\mbai:d. Identiche ricerche praticate i11 21 casi di litja i renale hanno "mostrato l'aun1ento di acii.io t1rico nel sangue - in m edia g·r. 0.08 per litro - i11 19 soggetti. In i6 era a11JIUe11tata la
colesterina. Lieve azotemia i11 i casi: costante ' cl' .t\mbard elevata in 8. L' ip en1ricen1i~ è d11nq11 e la. r €gola s ia i1ella • POLLITZER. gc·t.ta come i1ella litiasi 1·enale. Potrebbe tal fatto esser .spiegato da u11a ritenzione di acid-0 MEDICINA. urico p er impe1~.111€abilit à renale? L 'elevazione anorrn ale della costa11te di Ambard potrebbe L' Iperuricemia nella gotta e nella calcolosi. farlo a:mn1ette.·r e: in appòggio starebbe ançhe · (CHAl.FF.\HD. Raoo1~, Gn1GAUT. la Pres.~ e niél'ipercolesterinemia CO·Sì frequente i1el cor.so rlicole, ll. n2. 1n20). del le neft·iti. L'importa 11za patogeni ca del I' acitClo urico in GJi A~.\. i1on cre.rlo110 però che la lesione reeccesso nei gottosi e n-ei calcolosi è anunessa nale ::-ia il fatto p1in1itivo: anzi tutto non è da 111ngo tenJ.})O 111a si fonda quasi esclusiva1111 f<-lfto costa11te l 'elevazione dell '_l\.nlba1~d; non n1ente ~u ricer~l1e cliniche, chimiche, istologi~olo, i11a in molti casi la permeabilità renale ehe, di urologitl, e sappiamo gli errori cui dà :-:en1hra. normale lnentr·e esiste una fo.r te uricell1ogo lo st11tiio dell 'eliminazione urinaria. rnin, co11 ipercolesterinemia, sproporzione queI.. a rice1·ca dell'acido tirico nel sa i1gue insta. che 11on si osser,,a nelle pl1re nefriti ove trapresa dn Ga1i.·od ed abba11d0Ilata S1Ubito . anzi esiste t1n certo parallelismo fra il grado dopo per l ' i111perfezio11e del metodo usa.to è dell ' i1111)rrmeabilità re11ale e il tasso .d ell'uri. stata ri1Jresa recentemente da Foli11 e Den.is re1111a.. basando~i su di 1111 111ezzo di do aggio semplice Ca.11sa l)l'in1a dunquE> d ell' iperu·1 ice1nia nella fondato sulla colorazio11e ble11 cl1e l acido urico g otta e n ell a Jit.iasl ·n on lJnò essere cl1e lln didi'l ii1 preiSe11za di reattivo fos:fotungstico. ~turb o del r11e.tabolisino urico : alla 111ce diei Gli AA. 11an110 per pri1ni adattato tale sisterla ti r ecenti i disturbi della i1,11tri·zione appaio· ma t1elle calcolosi : l~ ricerche sono sta te fatte llO cmpre più legati ad u11a instlfficienza dei ~ ul plas111a o siero poichè il co11ten11to i11 acido J)t'Oces.isi t'ermentati\'i i1el metabolismo genielirico dell e e111Hzie è $en1pre })it1 elevato e rale . . e ' 'og lian10 riassun1ere b1'evemente le nleno va rial1ile. Per evitare l'i11fl11 e11za degli 11oz io1li at.tt1alifi1ente a cqui ite sull 'o.rigine d ela.linlf'nti, i pre1 e,"nm1c-nti c-i·a110 praticati jl mat. I1acido llrico vediamo che 11acido uri-00 pro- • ti ll O, n cl igi llllO. vien e dai 11'llcleoprotej·di, più spe·c ia.bnente, daRice r ch e degli '..\..\. . ha11110 stabilito che il ali acidi UllCleinici formati dall'associazione ta.s.so dell'acido urico nel sangue nor1nale oscilrli q11attro molecol e di acido fos·f orico, ognuna la fra i 4 e 5 ctg. pe r litro di plasma: nelle <lelle cp1ali forn1a llll etere con un r esto idroinfezio11i acute tale cifrn resta normale o s i l'arbo11ato (esosi o pentosi ) lega.to e so stesso abbassa: 11elle ne.friti si eleva fi110 a raggillll· a gl1is a di glucoside ad 11na base p11rinica (guagere i 2rl ctg. Co11 Myerf'. Fi 1 te, I.. . oug·h. gli AA. nina ed a.denina) o pirin1idica (citosinti1nina 01·c do110 c:l1e l'iperuri.ccnli a co~titt1iscc il più ocl llt·acile). Cioè : gruppo fosforato = Resto fo~ens ibile. $eg110 chimico ò ell' iJ)Oper111eabilità . fori110 - n11cleo zu ccherato - B~se . renale. I . . 'ins i eme costit11isce il rn on on u cl eotide: l' aut•lteriori ricerche ha11no fatto gli .t\ ~~· nella to! isi degli aci òi n11clPinic.i li s dOJ) pi a i1ei loro gotta e nella Jitiasi re11a.Je. I 13 casi di gotta n1011ont1cleotjdi co~titue11tL ciaRc1111 dei quali ~aminati corri~pondono ad affezioni in evolupe1·df' il proprio acido fosfol'ic-0 , il resto (zuczione da vari anni: d11e di essi durante l''acch.e ro + base) costitui sce il h11cleoside che ce~so acuto, gli altri pre~enta11ti lesio11i cronidop pia~1dosi dh l11ogo alle basi p11riniche e che con tofi. l)irimidiche. le quali sotto · l'influenza di una Tn tutti i casi ~ stato do ato parallelamente cl iast asi si trasformano in acido urico. nel sangue l'acido uric-0. 1'11rea, la colesterina: r:uricrn1 ia dei gottosi sembra dovuta ad una in molti è stata stabilita la costante d'Ambard. insufficienza dei fernlenti n11cleolitici, nucleasi, ' i11caricati di ~doppiare l'acido nuclei11ico nei Dai da.ti esposti riS'l1lta che I' aci1do t1rieo è ~11oi ele1nenti e di ljberare le purine. sen1pre au111e11tato: il tasso medio di gr. 0.10. • ""embra· del resto che la dissociazion.e delle La colesterina è anr·l1e ai1mentata e quasi òn e ca 11 ~e di iperuricemi a. iperge11esi urica sempre $Orpas~.a i 2 gr. per litro e così qua.si
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IL POLICLINICO
ed ipoperrneal>ilitiL renal e, sia possibile solo agli inizi del p.rocesso, poichè rapidamente il rene s11bisre l'influ,e nza nociva d.el .s ovraccarico 11 rico del siero. Gli ameri cani per primi hanno notato l 'ipe1 ruricemia r1ella gotta e la. difficoltà che esiste per .disting-uere l'iperuricemia gottosa dalla iperu.ricemia interstiziale. Fine preconizza per tale differe11ziazione lo st1Jdio ·della pe:rmeabi- . lità renale con la suLfonefenolftal.eina: la permeabilità normale è sintoma di gotta. Per gli AA . la distinzi-0ne si basa sulla natl1ra d~l precesso, diverso nei du.e casi: ritenzione sempl.ice di acid.o lirico nella n·efrite,, iperuricemia per dist11rbato metabolismo n·e lla gotta. Grar1de importanza in tali distu.rbi ha il fegato : le esperienze fatte 1dagli AA. $1UÌ cani mostrano che il sar1g11e portale è molto più ricco .in acido urico delle vene sopraepatiche e pe·r iferiche. Il fegato esercita ò11nque un'azione inibitri ce .s ui composti uri ci ·Senza che si possa ancora precisarne il meccanismo: esperienze del Perron.cito corifermano q.u este conclusion.L L'iper.uriceim ia dei gottos i appare perciò molto verosi,m ilmente dovuta ad una speciale insufficienza epatica, la quale si associa alla iper• ·colesterin.emia e .spesso all 'iperbilirubinemia per giustificare l'importanza che gli autori hanno sempre asse~ato al fegato nella genesi: della g-0tta. Anche importante specie per la prognosi sono le lesioni renali, certamente secon·d arie all'ir- , rita.zione, provocata dal passaggio .d i .sostan ze incompletamente trasform ate. La spiegazione, poi, del perchè con una stes. sa genesi a lcuni malati evolvono verso la gotta ed altri verso la litia;si renale, si P·UÒ trovare nella diversità delle condizioni del determinismo della fissazione locale ·d.ell'acid-0 urico : lavoro articolare, fred1do llmido, costrizioni d:i cattive calzature n ella go.t ta , stasi urinaria per v-a rie ragioni n ella litiasi. MONTELEONE. 1
CHIRURGIA. Tumori spinali dal punto di vista chirurgico. (P.
SARGENT.
Brit. ·1ned. Jo'u,rn., 10 .genn. 1920 ~ .
Nel 1881 Frederick Page scriveva: « La trapanazione della colonna vertebrale è una OJ)eraz ione cl1e f11oriesce dal campo della cl1ir11rgia pratica n; solo pochi anni più tardi, nel 1887, ir Victor Horsley apriva il canale sp in ale e ns1)ortava 11n t11more situato fra le rneningi e il midollo,' lu c11i djagnosi era sta t n llOsta da \,-illia1n (-;ovvers. l)opo ql1el caso classico molte altre volte ft trono asportati tt1mori non solo dalla stessa secle, rna n11dl1e intramidollari. 1
[ _\:\NO
XX'\1 111,
FASC.
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L 'i\.. ba ~a le seg·u enti osservazioni sopra una
serie di 27 casi operati negli ultimi 10 anni: t11tti neoplasmi veri, e cioè escludendo tutti i casi di sifilide, tubercolosi e cisti. Li riunisce sotto la triplice logica divisione di : (1) intrameningei ma extl'amidollari; (2) intrami~dollari e (3) extradurali. TUMORT EXTRAMIDOLLARI INTRAMENINGEI l~CAPSU-
, ,., i appartengono 15 dei 27 casi, tutti, ad eccezio11e di lino. t11mori benigni. La loro posizione è più comunemente postero-laterale, saldamente attaccati alla faccia interna della dura o • a una radice, ovvero quasi liberi nell'aracnoide. In nessuno dei 15 casi il tumore risiedeva al cl isopra del 5° segmento cervicale o al disotto dfl l 1'11° dorsaJe. Sintomatologia. Il sintomo per lo più ir1iziale è il dolore, riferito all'area di distrib11zione di una o più radici spinali: assai intènso e per~.istente, OV\ ero semplice fa.stidio costrittivo, può essere, ]Jer molti mesi o anche anni, 1'11nico distt1rbo di cui si lagna il paziente. . Il dolore al dorso è raro; non si notò mai rigidità, deformità, o anormalità radiografica. Un terzo tipo di dolore di cui questi pazienti possono lagnarsi è quello delle gambe. In caso di tumori della cat1da ql1esto dolore htt. naturalmente lo stesso carattere e la stessa causa dei dolori r a dicolari. lVIa anche in tu. rr1ori a livel.lo più alto può esservi dolore nelle gambe: di solito; bene investigando, questo è associato a contrazioni spastiche involonta rie dei ml1scoli; ma in altri casi questa rton può essere la spiegazione. · Si può allora chiamare in causa, in a.lcl1ni casi almeno, le variazioni cli pres~ione nel liquido cerebro-spina le; ovvero anche, come ft1 constatàto in i.in caso recente, t1na compressione diretta d.el tumore st1lle fibre dolo1·ificl1e del cordone antera-laterale. Spesso si constata parestesia, ma sempre l1nita a debolezza; più raramente un disturbo di sensibilità di t1n carattere più definito. Debolezza nelle gambe fl1 sempre presente e va ri.abile, da un disturbo leggero e una perdita comoleta di t11tti i movimenti volontari:. paresi o paralisi, fu in ogni caso s1Jastica, sebbene non ad lln grado estremo. In 8 sui 15 casi manca rono disturbi vescicali, i quali, nella m aggior parte degli altri casi, consistettero in poco J)iù di una imperiosità, ovvero di una esitazione nella minzione; di solito. la :prima. La cistite, quindi, è t1na complicazjone rnra. T11tto ciò contrasta nettamente con i gravi disturbi fl1nzio11ali e con la cistite f11lminante cosi coml1ni r1ei ~as i di par aplPgia act inizio più rapido. 1.ATT. -
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XAVlll, FASC . 29]
SE.ilONJ!;
l.a data in cui con1inciano i dìstLtrbi ùella sensibilità non può p-recisarsi poichè i pazienti sono spesso inconsci dì qualsiasi clisturbo in questo campo. \ quest.o rigt1ardo esiste la più grande diversità di sintomi, come è da aspettar si ùat.e l~ variazioni di sede dei tumori, il differente grado di cornpressio11e da essi esercitato e la lentezza co11 etti tale compressione progredì• sce. Freque11te111e11te il limite superiore cle1 distt1rbi sensitivi no11 è 11etto, e poichè in lln certo nl1mero dj casi no11 vi sono neanche dei sintomi radicolari che possano guidare, di• \-iene di grar1dissima in1portanza per la localizzazione, 1111 esan1e acc11rato e r ipetuto (poichè si i1o~sol10 avere lie,ri ,rariazioni da i1erìodo a l)eriodo). La si11rlro1nP di Bro'' u-Séquard è freqt1e11te. Nel la n1agp;io1·a11za dei casi dalla anamr1esi f'i rilevò netta111ente clhe lln. arto era stato colpito }lrima dell'altro. ~ej tllllJOl'l d Pi egmenti rlorsali· i11feriOl'Ì j riflessi nddo1r1i11ali pos~onc costituire un se gno cli locnlizzazione piu attendibile che il livello <lei ùisttl l'bi sensitivi. Decorso cli1iico e 1>rogn,osi. - Il decorso è • caratteric;tico: Je11to 11la implacabile; è rara nna. r1pprezzalJile sospensione. più raro ancora un tempora11eo miglioramento e, senza i·ollerazio1le, gradualmente si arriva all'inevita}jile esito fatale. Secondo Horsley l a d11rata totale media nei casi cli tt1more Eem1Jlice è dj 3 anni e 2/3. Ci si aspetterebbe cl1e la g·uarigione do1)0 l'operazione fosRe ta11t0 pii1 rapida e completa q11anto 1ni11ore è stato il tem1)0 dt1rante il q11ale il inidollo è stato soggetto a pressione: 'lebbene ciò 11on possa negarsi, ciò è vero entro l arghi li111itL Il ris11ltato immediato più impressiona11te è la scompar Ra del dolore: ciò p11ò essere l)recletto con sicurezza, q11all1nque ne sia stata la })recedente dÙrata. I,a motilità di regola ritorna. prima della se11sibilità e, nei casi favorevoli, se ne p11ò a vere n etto iniglioramento de11tro t1na settima11a dall'operazione. l,a sen sibilità rjtorna moito più tardi ed 11niformeme11te nella zona affetta, ma il livello orig·inale è riconoscibile ancora per molto tempo (dopo 5 e 6 anni rispettivamente, in 2 ca$i in 'cui la guarigione era sotto ogni aspetto completa). Tecriica ope ratoria. - Quella adottata dall'A. fu praticamente la stessa che quella di. 1-lorsley, tranne che per il metodo di anestesi.a, per la quale 1 preferi l insuffiazio11e · tracheale di etere: non perch€ con essa pos~a e~sere minore la emorragia (la quale dipende dalla tecnita e dalle risorse del cl1iEsame neurologico. -
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P·RAT~CA
rurgo, più che dall'anestetista), ma perèhè l'abolizione dei movimenti respiratori e l::t possibilità di piegare quanto si voglia il collo riei casi di tumore cervicale, costituiscono un grande vantaggio. I primi tempi dell'operazione devono essere ~: apidi. Segtiati con una linea trasvel'sale le apofisi ~l)inose corrispondenti alla sede 9.el tumore "si . J>r.atica un incisione mediana verticale che at.bia. qt1el segno per centro; i mu5coli sono rapidamente disinseriti dalle ossa e quindi almeno 5 apofisi spinose sor10 recise alla loro b·ase con una forte forbice. Se o:-a ~ i zaffa abr1ondatemente per pochi minuti la larga ferita, essa resta notevolmente asciu tta e il seg·1Jito dell'o.p erazione può compirsi (ruasi senza s.ang11e. Si tagliano ora g li archi con il laminotomo di Horsley e si asportano 1nettendo a nl1do la cl11ra. 'falvolta il tumore i1uò essere già intravisto a questo stadio, ovYero una differe11za di pulsazione sopra e sotto. può indicare la s11a sede Quindi si <apr~ la dura con u11'ir1cisione mediana-verticale ~ enza ferire l'aracnoide e senza la.sciar sfuggire quindi il liquido cerebro-spinale, ciò Ohe farebbe a·dagiare le radici posteriori sul mi1nollo e potrebbe impedire l'accertamento dei rapporti fra le radici, il midollo e il tumore. Ma, ben indivi(l11ato qt1esto, si asporta l ar&~.11oide. ch e vi sta sopra e allora il tl1more può essere con delicatezza sollevato e portato via con llno ~tr11mento smusso, sezionando, se è n.ecessario, una r adice. Naturalmente, questa è 1a fase più delicata dell'operazione. Sut11ra della rlura e s11tura dei mt1scoìi ir1 due piani separati. . Pericoli post-operritnrf. - U11a complicazio·ne pericolosa è lo stillicidio del liquido cere. hro-spinale, data la possibilità di meningite ' e, a11che serlza qu esta, j gravi disturbi generali indotti dalla pEl~~Jita del liqujdo, che può esser e enorme. Que pazienti morirono ra11idamente entro 4q ore : si trattava dj tl1Il1ori del midollo dorsale alto. l\.ltre ca11se occasionali di sinton1i gravi eh.e possono verminare fatalmente sono la dilatazione acuta dello s tomaco e l'ileo-paralitico. Risitltati. - Dei . 15 casi di questa serie 11 possono considerarsi soddisfacenti sotto tutti i lati : 6 compiono il loro .ordina.rio lavoro, 1 ba 77 anni di età ed è in perfetta salute e vjgore e gli a ltri 4 sono in condizioni tali da poter i considerare comr s11ccessi. Dei 4. risultati sfortun ati, 11no, i11 c11i la paralisi esis1 eva 9 anni prin1a del!' operazione. rimane vi1·i11almente a ll 0 statu c1110 a 5 a11ni e mez-
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zo dalla i'imozio11e del tt1n101·e e 3 i11oriro110. Di qt1esti 3, ·di cui l'A. riferisce pe1· esteso la . storia, in ttno il tumore no11 fu trovato a11 ·operazio11e e l'autopsia din1ostrò che era ir1 una sede irraggiungibile: gli altri 2 sono q11elli g·ià citati di tt1more dorsale alto e l'autopsi~ non pot.è spiegare la causa della morte. Alt re f or111.e di t1t1nori spin al.i. - ·Ne furono osservati nello stesso periodo 12 casi, che ill molti µt1nti differisco110 dal gruppo !)recedente; e a11zit1Ltto r>er il loro carattere maligno. Si posso110 di;::;tingt1ere in 3 gruppi: a) ex· tra-durali; b) intrq-durali extra-midollari; ·e) intra-midollari. J4e meningi, costituendo per €Ssi t111a barrièra quasi insuperabile, raramente si trovarono dei tipi di passaggio fra ì tre gr11ppi. ·rutti tendono invece a diffonclersi in alto o in basso, 11ella dire~ione parallela al inidollo. Con la diffusione in alto della massa neoplastica si sviluppa una graduale compressione del midollo che raggiunge progressiva.mente un li\ e1lo più alto; quindi variabilità del limite s·nperiore dei disturhi sensitivi, insieme con diff11sione dei dolori radicolari a zooe sempre pii1 grandi : p11nto importa11t.e cli diagnosi differenziale tra questi tumori n1al igni e il gr11ppo precedente. Livello e sirito·i ni. - Nei 3 casi di tumori extramidollari, intradurali non incapsulati, tutti sarcomatosi, il tumore aveva invaso la cauda. Tuttavia in due mancava dolore irradiante~ J)erò si a ve va notizia di un precoce dolore al clorso. Disturbi dello sfintere furono sintoma rapido e importa.nte in due casi: in ambedue era stato raggitlnto il cono midol' . ìare. Con i })recedenti contr asta110 nettamente i tumori intramidollari. :. in questi la debolezza e la parestesia degli arti inferiori è primo sintoma, mentre il dist.t1rho dello sfintere è leggero o assente. Infine nei tumori extrad11rn li dovt1ti a malfl,ttia maligna delle ossa troviamo dolorè, locale o irradiato. come primo sintoma e di solito assai acuto e a umentato dai movimenti. I distt1rbi dello sfintere non sono molto 8\'identi. A differenza delle altre forme si pu·ò aver e q11i 1t11 notevole ai11to da ll'esplorazione radioscopica, sebben e questa non sappia distingt1ere tra tumore maligno d 'orig·ine ossea e carie t11bercolare. Distinzione peraltro che è talora difficile anclle a lla visione diretta. e 11011 sol11l)i le cl1e con re~ame mic1·oscopico. In nes"' lttto dei 12 casi di questa serie, l'e~ fttta natttra fu diag11o~t.icata prima dell'op er·azione. Si polè solo a111mettere 11na compres~ione pro~res~i\·amente a11mentante; si potè cleterrni na re il 1i ve ll n <le lla èompressione stes' 1
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111 11e... &1:n caso i)otè esser p1·evista lu posizio11e esatta, i rapporti ro11 il midollo e le I11eningi, la natura del tu111ore. Fu cioè p1·aticata l1na lami11ecto111 iti a. carattere esplorativo. · ll isul lal o. - - In li11ea g·e11erule si può dire che la cl1irurgi a offre poco in q11esti casi. Nori è facile dire quanto i pazienti possano guatlag--i1are dall'interve11to. Il beneficio più 'e\.·itlent.e e, nel più dei casi, s.ufficiente a giustificHre 1'011erazione, è il sollievo del dolore. In alc1111i casi migliorò il centrollo dello sfintere. In parec0l1i casi Ja motilità e la sensibilità ritornarono al l)t1nto da permettere a llll paziente, prima costretto al letto, di alzarsi e aJ1che per alcltT1i mesi di attendere aì s11oi affari. CoNCLliSIONI. - L'inseg11amento principale che si ricava dilllo ·studio cli una serie di casi dj compressione del midollo è che un'operazione esplorativa precoce dovrebbe essere più freq11entemente praticata. N è una netta storia <li sifilide, Ilè l'esistenza di una v_rasser- ' rnann positiva, potrebbe considerarsi una contr<)inàicazior1e, a meno cl1e la somministra-' zione di. rimedi antisifilitici fo i:;se seg11ita da rr~piclo miglioramento. Perchè dei soggetti con '"'ifilid.e in atto possono soffrire di lln neoplasroa s1)inale, mentre ·nna CO$trizione del midollo per l.1na . fibrosi s11rcessiva a meningite gornmosa, non i11fluenzabile da me.dicine può e$sere con· s11ccesso trattata con• l'intervento operativo. SEBASTIANI. Stt; 1r1a
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QUESTIONI DEL GIORNO. Ricerche sperimentali sulla patogenesi della sclerosi a piastre. (RoTTIFELD. FRE{ r~ o, HoRN0\~7 SKl. D eutsche Zeitsc hrift f. Ner1,en1ieilkunde. Gennaio 1921). Per controlla re i dati sperime11tali di Siemerlin~ che e1·a riuscjto a dimostrare là pre- . senza di spirocl1ete viventi nei focolai sclerotici, di fresco sezionati. in forme di sclerosi a piastre, e per \)Oter giungere alla scoperta e all'isolamento dell'agente morboso, se cn1esto esistesse, gli. a11tori hanno eseguito su vt1st a scala delle esperienze s11 cavie e conigJ i procedendo in q11cst~ m aniera. Praticavano iniezioni endovenose, sottoc11t anee e n el p eritoneo degli animali, di liquor di q11attro ti1)ici malati di. sclerosi a placche. tentnvano la possibilità di passaggi in serie. facevano anche iniezioni di emt1lsio11i di cerYello, midollo ma lato, o <li fegato. I vari animnli o m orti, co11 q\1alrl1e sintoma che pott·-
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sEZIO:\E PRATICA
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va rientrare nel quadro della sclerosi a piastre, o sacrificati dagli autori, fu.r ono esami• nati acct1ratamente all'autopsia e di tutti gli organi, ma specie del sistema nerv~so furono vraticate le più fine riceròl1e istologiche. Mai furono vedute, nè nel sangue circolante, nè nel sistema. nervoso ce11trale, nè in altri. organi, le spirochete viste da Kul1n, Steiner e Siemerling. L'autopsia poi i11ostrò constantemente, andhe in ql1ei casi in ct1i i segni clinici potevano richiamare il quadro della sclerosi a piastre che la causa della morte degli animali era da riferire alla vasta e profonda tubercolosi nelle ghiand'o le linfaticlhe, della milza, del fegato, dei reni. Nei conigli a lato del1a tubercolosi, la coccidi osi era q\1ella che determinava le più va.ste lesioni ed oggi poi si sa che qt1esta infezione non limita· le sue Je"ioni al solo fegato, ma p11ò determinare 11n complesso quadro di alterazioni istologiche per ctei veleni che si verrebbero formando nei focolai infettivi e che entrando in circo\o detnr.. n1increbb~ro din1agramento degli animali, piccole emorragie nel cervello e nel midollo, tromhosi ialine dei vasi, piccole infiltrazioni 111~ fiammatorie. formazione di piccoli ·focolai di g·lia. se· ad t111 })fimo sguardo . su1)erficiale dei sintomi presentati dagli animali in esperimento, si poteva avere !,impressione che nel liquor degli ammalati di sclerosi a piastre, fosse contenut.o un virus cl1e si può trasmettere in serie, !,analisi dei dati anatomo-pa• tologici dice che le lesioni trovate non sono ~aratteristiche per la sclerosi a piastre e. com. pletamente negative sono le ricerche batter iologiohe. Molto probabilmente quindi a errori di in- . terpretazione devono riferirsi i risultati poRitivi di alcuni autori e che solo un esame fine ed obbiettivo fa mettere in rapporto con la tl1bercolosi e la coccidiosi. T. DE SANCTIS. Prof. Dott, E. TROMBETTA
Medicina d'Urgenza diagnostico-terapeutico e formulario raf• 0 ·."to , ad uso dei medici pratici). 2• ei!i7ione interl\mente rifatta a cura del Dott. C. Trombetta di Edmondo. · SOMMARIO: Avvelenamento. Intossicazioni endogene acute. • Infezioni acute. • Assideraanento. • Folgorazione. • Insolazione e colpo di calore •• Sistema nervoso centrale e periferico •• Ap· parecchio circolatorio. • Apparecchio respiratorio .• Apparecchio digerente. • Apparecchio genito-orinario. • Terapia del dolore. • Indice alfabetico delle materie. Un volume in-16 (format o tascllbile). el egantemente rilegato in tela. di pagine XIV-645. In <:ommer cio L. 18 più le spese postali di spedizione e di imballaggio. Per gli abbonati al e Poli clinico » sole L. 17.25 franco di porto e raccomandato. lnviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGT POZZI - Viit Sistina. :N. 14. Roma. (Vade-mecum
CENNI BIBLIOGRAFICI ti. HAzEN; ·"ypliilis. - C. v". Nfosby pany, editori, St. I.ot1is, 1919.
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Con1-
Riunire in un solo volume tt1tto quanto riguarda l'etiologia, la patologia, la diagnosi, la profilassi e la cura della sifilide è opera che richiede la conoscenza di tutto lo scibile med.ico, tanto le conosceneze sulla sifilide si sono estese ed hann.o preso stretti legami col re• sto della medicina diagnostica e curativa. Perriò l'A. in ql1esto volt1me che dovrebbe racchiudere in maniera piuttosto completa, quanto di moderno si conosce st1lla sifilide, ha chiamato a st1o'i collaboratori Reasoner, Fowler, 11unlop, Lind, Hough, Dahney, Greene, Craig, Schamberg, Svveringen, Reede, Fordyee, lVI~c Kee, Sutton, i quali per la loro parte sono stati di valido ausilio in particolari capitoli, come quello dell'iniezione e dell'immunità, della sifilide degli organi genito-urinari maschili, del sistema nervoso centrale, delle glandule a secrezione interna, delle ricerche radiologiche nelle varie affezioni degli o:rgani, della tossicologia nella cura dell' arsfen~mina. Degli intenti del lil>ro e della opportuna cella boràzione non si pt1ò che dare elogio all'ideatore del man'lJale: sotto la sua guida il libro non perde di t1nità e g·11a dagna in modernità e competenza. In brevi capite>li si trova infatti condensato quanto coi moderni metodi di indagine diagnostica e di pratica terapeutica ha arricchito il campo della sifilide. Magnifiche illustrazioni a colori e in nero, 11na ricca bibliografia, che segue ad ogni ca11itolo, aggiungono pregi al volume.
t. p. H.: The tr eatment of syphilis. Un vol. in-8 di 158 pag. con n11merose
BAIIBTEL S HERIDAN
illustrazioni, rilegato. ny, New York, 1920.
Macmilla.n Compa-
I s oJi ti tria tta1ti iSrulla ,si.fili1de 11011 sono, secondo l' A., abbastanza amrpi e ipairticolare1ggiati s11 ll ' argomento della cu·r a: sieopo :del libro è a11 )punto qu·e llo di mettere i1l m edico in grado di poter proc·eid ere a;d m1a accurata terapia . Perno .di qu1esta. ·SÒno gli arsenobenzoli, ~er cui l 'A. ,s i .eiste·n id e s•p ecialmente sUJlla jntroduzione di questi 1p er via endov-e.n .Qlsa, ro11 abbondanza di 1p a.rti1colari e ·di consigli prati!ci ·di ·rea:le utilità. Le illustraz.;ioni dei singoli 1nomenti dell'introd,1zio·n ·e died ·rimeùi son o molte: ci sembra anzi che quattro fotog.rafìe p er dimostrare ron. l'll!&so cli a;p:p arato ·di a s.eips•i, la te.cni1ca per le i11ie:zioni end.om;u·sico!larti. di sali mercu1riali siano eccessive. Non t11tti n ni saranno d 'arcoir oo con l'A. nel
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IL POLICLINICO
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dare, in .certo modo, l'ostracismo alle iniezio.n i di calo:mela:n(), accettando solo i preparati soliubrili, e nel ritenere che col m.ercu.r io non .si poSISa arrivare ad ottenere la \\7 assermann costantemente negativa.
fil. Prof. CANZIO RICCI: Autolesion.isti cli guerra. Discorso pro11unciato per l'i11augurazione dell'anno acead·emico ·dell'U11iversità di Urbin·o. - Urbino, Tip. Mel chior.re Ard11i11i, 1921.
[ANNO XXVIII,
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Infine dedica u11 capitolo alla Simulazione. Nella seco11da parte, che è la , più estesa e la y1iù importante, vengono prese singolarmente in esame le divers·e malattie interne e con particolare diff,1sione sono t rattate l'etiologia e la patogenesi delle varie forme morbose in rapporto agli iinfortUJI1Ì .s ul ila voro. I .p roblemi pratici che vaJ.ta a volta possono presentarsi al lJerito, la stin1a della liq11idazione, ecc., sono alla fin e di ogni capitolo ·e sposti con chiarezza. Le ilote biblio1grafiche riasis unte .i.n mo1d•o com pleto e commentate COln misuirato sipirito critico, ·rivel&110 1a padrona11za assoluta che l'auto r e ha dell'argo1nento. Queisto trattato de;J Finkelnbu.rg è il primC> che n.eJ ca·mp•o cleBa patologia degli infortuni sia stato scritto in Ge-rma.nia so.t to gli auspicj cli uo.1. istit11to scientifi co q11al-e è la Clinica mecl ica di Bo11n e merita di essere raccoma,ndato n·on so~o ai medici specializzati nella materia, ma a chiu·n que vo,glia arricc.h lre la ,p •ropria c11lt11ra ·di t1tili cog11iz.i-011i in qu.est.a b.ran,c a p·a rtirolare .d~lla medicina pratjca. F. M.
L A. fa una lucida esposizione di u11 triste fenomeno della g11e1·ra, l·al1tolesionismo, attuato da col.oro che ai' rischi del fronte e ùella trincea ,h anno cercato di sottrarsi con; ogni mezzo. La quistione medico-legale della simulazione è ·s tata u11a delle più complicate e difficili createsi nel .m on·diale ·conflitto, e so·n solamente in Italia, d ove anzi il :fenomen.o fu meno intenso che altro·\·e, qua11to presso tutte le altr.e Nazioni belligeranti. L ' _.\. espone 511rciin tam.e11te .sull'importante tema jl risultato clelle. su·e osse1·vazioni perso111ali, passando i.n rassegna i1ell~ sua· casi~ti·ca · FEIN JOHANN. Die Arigino sP. (Kriti.scl1e BetracJlquasi tl1tte le forme più co·muni di autolesioni. t11ng·en zur I.ehre vo11 J1rm1)hatischen RaMediante apposite tavole egli illustra gli .efcl1enring). Berlin. Urban e ~chwarzenberg> fetti principali delle autolesiO'Ili stess-e sui vari 1921, l\tik. 15. tessuti. 1. e malattie aicute e cronicl1e delle tonsille Trattasi di 11no stl11dio veramente pregevole, e dell' a pparato linfatico del faringe, sono afsvolto da un ·p unto di vista strettamie nte obfezioni primarie che, determi11an·d·o una mi nobiettivo con ricchezza di dati statistici e con rie resistenza idi tale barriera linfatica, favo•r ir hiarezza non comune di forma. sca110 la penetrazione in ci-r;colo di germi e MINGAZZJNJ. qui11di lo sviluppo di settice111je o di altre afProf. dott. R. FlKKELNBURG : Lehrbuch der Unfez ioni infettive? L'A. si mostra contrario decifallbegutachtitng der inneren und NeruJensame11te a tale opinione e dopo avere esaminakrankheiten fur St·1tdierende tlnd Aerzte. to le condizioni ai1atomiche e quanto ci forniEr:litori _i\.. l\1arcu s ed E. ' 'reber, Bonn, 1920. sce la fisiologia sull'apparato linfatico farinPag. 539. -- Pnezzo l\1k. 70. Rilegato: Mk. 82. geo, tratta brevemente d elle a.ffezioni acute e cronicl1e delle tonsille e sostie11e che le malattie ~ un libro e~senzialme11te pratico ed l1a lo delle to11sille fa11no parte della sintomatologia scopo di iniziare medici e stu1denti al1o stl1dio di quelle in fe zio11i g·e11erali a tipo setticemico,. dei dif.fici li problemi che si riferiscon·o alla 1p a, nelle quali le alterazioni da.1.1 apparato linfatitologia degli io:vforluni. I}opera è divisa in :due· pa>rti. Nella prima co f ari11geo compaiono di reg·.o la precocemen~ono brevemente trattate le q11estioni d'i11dole te, m entre solo più tardi si ma.nifestano le ,loge nerale. calizzazioni clel l)rocesso n1orboso negli altri L'autore, .rinun cia111do a lu1i.gl1e esiposiz-ioni organi. dottrinali,. pre111de ra-pidame11te in esrume le difÈ per questo che l'A. , l)assa11do in rassegna fer~nti forme di ass:Lcurrazione e1d enume ra le i mezzl terapeutici i11 u so nella cura d.elle mavarie specie di infortuni sul lavoro e g li effetti lattie d1elle to.nsille) consi1d.era completamente dive·r si ohe da essi possono derivare. Dà poi in11tili tutti i m·edicaimen ti che vengono consilo schema delle ricerch e e dei p.r ocedime11ti gliati in una cura locale e sl1iperfi ciale delle necessari 'Per redigere u11a lJ11011a p erizia, scl1evarie forme di angina. ma che appare, nell'insieme, chiaro e comSola cu·ra ohe deve essere applicata è quella pleto sebbene in esso non sia menzionata, fra diretta co11tro l 'infezione generale. le indagini .dirette a determtnare le condizioni 1
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[ANNO
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SEZIONE PRATICA ,
ftCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli; Sedt1ta ordi:µaria del 29 maggio 1921. r•resi<lenza del i-·rOf. G. PIA~'ESE, \i('e-presidente. Un oaso di sarco111a della tonsilla palatittia guarito, senza vpera,~ione, ooZ nietodo Oitelli.
prof. GrusEPPE. - Quest:o metodo pro- · 1>0sto dal Oitelli fino dal 1915 consiste nella inoculazio11e sotto cute al paziente stesso di piccolissimi frnmmenti ri0:ivati d81 tt1n1ore esteriorizzato, seMa che detti fran1menti sie110 preventivamente sottoposti a manipolazio11i ehimi~he , a sterilizzazione, ecc. Si c·omincia con la inoculazione di gr. o.~o cli tumore ~ si ripetono le inoculazioni per 10-15 ·giorni con dosi progressi,Tamente creRcenti fino a raggiungere 1 gr. e più. Il i>aziente preSPntato, indi,·iduo di 48 anni, da oltre sei 1nesi aveva notHta progressiva tumefazione tlclla ton~illa di sinistra. Nel gennaio u. s. il tumore, che si appalesò come ~rcoma a cell11le ilolin1orfe, aveva raggiunto le dimensioni di un grosso mnndarino e causava con la S11a presenza a11 ·istu10 delle fa u~i distutbi di deglutizione. di fonnzione e di respir<1zione. F1irono 1>raticate fino a Ila metJ'1 di marzo G iuiPzioni e Hi I)()tè as.~stere a<l una i-.11eci(\ di sfstcelo <lei nf\oplasma e al suo graduale in1pi~coliment ~) . Il tu111ore è scomparso e la guarigione clinica si mantie11e ormai da circa òue me~i. Dato il PoC'O tempo trascorso si è molto riservati nell'ammettere llna guarigione definitiva, n1a n<l og11i mapo trattaRi di un risultato meravigli-Ol o. Ri aggiunga che era ~tata praticata in prece-denza 11na eura antiluetiea che rima~ senza riRnltato. GRADENIGO
l 1'antropulogia cri1ninale nt>l suo n1andato stori-00, e in ri{}uardo al più gra iu3 e d.eli.ca.fo co1npito a cui pro.~8itnaniente 8~rà (•7lia111ato il niedioo-vperito in conseguenza. dt>lla proposta « Riforrna del-
le Leggi Penali».
Espone in una lunga comunicazione quale dovrebbe essere l'impulso dn dnrsi nll'insegnamento della antropologia ~ri1ninale. ZUOOAREI,LI
pr-Olf. ANGELO. -
.'-:.11lla cura ahirnrgi,ca del 1,a.ricocele (N1tovo processo operato1·io) .
prof. GAETANO. Dopo una chia ra esvosizione degli studi di n11n to111ia normale e patologica delle vene del cordi>ne ~1)ermatico, espone un suo metodo nuoYo per gt1fl rire efficacemen . te e radicalmente il vnricoC'el~. Per ottenere ciò è incli$I)e11sabile aggredire il grt11Jpo anteriore delle vene del cordone, cioè il gruppo spermatico, rispettando il gruppo po:~tèriore o funicolo-cleferenziale e tutte le tre art€1rje. I11 bnse allo stuùio ~natomico, il punto migliore per l'intervento è in alto nella metà superiore del <'nnale inguinale, poichè i'ri non resta che 11 gruppo venoso anteriore con l'arteria spermatica e qui11di fa cilmente differenziabilt-, aggredibile e se1>a t"à bile dalla. arBERNABEO
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teria spermatica e per di l)i ù in alto' nel canale inguinale J1011 è i><>ssibile ferire la arteria deferenziale e la funicolare. I/atto operativo consiste in 11na incisione dei comuni tegumenti della regione inguinale, parallela alla piega dell'ingt1ine a due dita trasverse al di sopra di questa i1iega; incisione dell'aponeurosi del grancle obliqvo lungo la stessa linea; incisione limitata dalla tunica comune del col'done e isolan1ento del grnpp-0 anteriore delle vene che vien(\ legato S-Ot>ta e sotto asportando quindi un lungo tratto delle vene. La legatura inferiore viene tirata fortemente in alto e poi cucita .ai 1nargini della incisio11e dell'aponeurosi .d el gra11de obliquo. T margini dell'incision<~ della tunica e-01nune ùel cordo11e vengono tirati anche essi forten1ente in alto e cuciti pure all'aponeurosi del grande obliquo. !11 llltimo vieneSl1turata l'incisione delJa tunica comune del cordone, poi quella clell'aponenrosi del grande obliquo ed infine quelJa dei comuni tegume~ti. Il testicolo in tal modo viene portato iv. alto e fissato all'esterno dell'orifizio cutan~ del _cana le inguinale ; il cordone resta aggo1nitolato e quindi ac• corciato; il paccl1etto varicoso, potendosi meglio· svuotare, diminuisce gradatamente fino a scomparire. I casi fino ad ora operati e<>n t.ale metodo sono ~tati coronHti da completo successo. }fodifioa~·ion i ~tei
st·r utt11rali in clotte dal Radi1~n1. neopla.s·rni e nei tessu li. sani circostanti .
vrof. RAt•'l•' AEI,,E. - Dopo a vere esposto brevemente gli studi più 1'ecenti al riguardo, riferisce so1>rn due casi os~erYati personalmente e cioè u11 linfosarcoma della parotide ed una metastasi ingtlinale di epitelioma dell'asta che aveva110 già subito un intenso trattamento radiumteraJii<:'o con infissio11e di tubi (li bron1uro cli radium . I11 entr:tmbi i cnsi si era ottenuta noteY-0le e rapicù1 ridl1zion<' d~l tumore. J/ interYento operativo, consistente n~lla estirpazione, fl1 ese~uito allo scopo di permettere una ulteri ore applicazione metachirurgica clel radiun1. J,,o studio dei pezzi l.)stirpati ha posto in evidenza llDa intensa e generale tru.sformRzi·o ne· ' fibrosa <lel tesRu to neoplastico e d~i tessuti sani ·Circostanti, il linfosarcon1a era ridotto un ammasso di cicatrice che in alcuni punti presenta va la struttura di un :fibrosarcoma, l'e1}itelio1na era. del pari trasformato in tessuto fibroso che in qua lcl1e pt1nto somigliav.a a<1 . l1na forma scirrosa, presentando ancora scar8i e piccoli nidi residuali cli neoplasia epiteliale stroz7..n ti dalla n1assa cicatriziale circostante. I tess11ti sani, c:utc, tessuto adiposo sottocutap.eo, musc0li erano ptofonda1n(lnte nlter<1 ti e trasforn1ati in' tessuto fibroso. Pur ammettendo cl1e allo stato attuale con la radinmterapi~1 no.a si arriva ad ottenere la completa gua rigio11e dei tumori 1naligni, riconosce che questo mezzo ha u11a innegn bile azione modificatrice sui tessuti neoplastici e ~he merita perciò di essere ulteriormente studiato e perfezionato nelle sue applicazioni. ~IINERVINI
..~. CIII~TO~I .
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~A~NO
1L POLICLINICO
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Società Medica Chirurgica di Bologna. À.(f unan.~·e .~oitJ;ntificlle
Soeietà tra i Cultori di Scienze Med. e Naturali di Cagliari.
1921.
I Ja terapia. i >n11iumtari,a della tu ber e-o! osi polrn on art. coi vaccino Martinntti. G. Cos'fA~TINI. - Con ql1esto i.·t1cein<J ha trattato 200 n~'t la ti . di tt1 bercolosi poln1onn re .:. carattere f)\oluti~o, 11~i quali si mostra va ;possibile istituire tm'utile immnnitù attiva . DQpo un periodo di cu111 {H due-q1ta ttto n1esi .si ebbe : 8 umento di peso, . scomparsa clella febbre, diminuzione della tosse e dell'espe ttorato; in molti casi ;s comparsa del b. di Koch. eou n1odifìcazioni oorrispondenti de:i feno-· ineni fi~iei toracici ed ele,·a zione dei poteri urnora li <li clife$tt c~1ggl11tinine, preci1)itiue, anticorpi, 01)so11ine , ecc.) . Iu ulcuni casi si hu eleYazione te r1nic:.a do1)() 12-24 ore dal tra ttan1ento, la febbre Ya J>Oi declinando fino al 3° giorno, dopo il quale dif.·ce11de tino i.1ll'apiressia. Tale curva i1n!lnunitaria $i differenzia clal·l a curva di tossicità, che corrisponde al ti.Po inverso, cioè innalzamento della • t~m~1-.1 tltl'{l che persiste alta dopo la vaocinazio11e per molti giorni. Da durata dell'imm11nità vati.a itei cli1-ersi ogg·etti: in alc11ni lo 5::t;ato di benes-' ~re d11ra dra t1n nlllo, in altri fu necessa.1io rit>ete re il trnttame11to dopo a lcuni mesi: il secondo }Jeriodo di cura però ft1 sempre più· bre Ye de l pri1uo. ( ffr11u unir. riel 18-II-21) .
oasi di tubercolosi chirurgica. tra.ttati col vaccino jJfat·titiotti.
Di alc uni
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G. FoRx r. - I risultati sono stati ~mplessiva.. inen~e i .segue11ti. Si ottenne la guarigione in dieci malati, persistente anche iparecchi mesi do_po il termine della cura , e furono due ca.si di tubetcolooi delle parti molli, uno di linfoma al collo, due di os te-Operiostiti, due di artrosinoviti, tre di lesioni ai ge11itali. In due oa si doPo 'tre mesi la g11a rig ione, si rru1nifestarono fenomeni di recidiva ; jn 8ette casi si· verificò un naturale migliora . . fil(\nto nelle conditjoni locali' e generali; in t1no non si ebbe alcun giovamento. Svesso dopo le prime init>~ioni i mala ti ha uno a vvertito e spontaneamente dichiarato senso di benessere ed aumento de11·a ppetito. A questo seguì . e in bre-ve tempo, aumento del peso cor1><>reo, che in alcuni t·aggiunse i 1O chili, in altri 5. Rimase stazionario in d11e soli. J...e ruotlificazioni obbiettive loca li sono sta te i·ile Yn te n: ediante l'osservazione c linica , rndiologica , ecl nmorale. Su queste tutte 111 l>il r ticoln re il <li ~erente s'intra ttiene. (Comt1nit:•lzione tlel 1 -II-921) . A. ~ERH <\
ù~Sil:;tente R. C'li11i·c a Ol'topedic-<l). .4.n.giun1 a care 1 ·n o.~ o os,..,~fvoro del fe1110 1~e e suoi ra pJ>O»i i con le cisti os. ce. (Con1 . d~l 1, -II-921.). (
l\I. ~EZ?.OL1x1 ((~omprin1ario ùegli Ospedali). F~ull'a sen~a del fe n 1>11ten-0 di Babinski in alcun,e le.,iu ni rit:l s i ste n1a pira1niàale (Co1n. de11'11·2-921). •
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XX\.III, F ASC. 29]
Dott. G. ,:\1. P!CC"I:\ì~I .
Seduta <lel 30 aprile 1921. 7-:-ch.inooo<-'CUSi priuiit iVtJ, àel c:uure 001i 1nultiple tne· ta.c;tu -'Si 1·is0Pral i e pe rif~riolìe. 1
Dott. A B u sINt.'<>. - In un individuo che clinj. cam(\nte :t ve,~a p resentato turbe cerebrali a caratter>t de-menziale, amaurosi, . e terminali ~risi eunvulffi ve a tipo jaksoniano. dolorabilità addorulnale, asfiss]a 8immetrica delle estre1nità inferior~, integranti un \"ero e J)roprio morbo · di Reyna:nd. l'O. ha troyato multiple cisti idatiche nel cuore (~de primitii.ra), una delle q11ali (ntriale) si è _a~r ta nell 'o:reccl1ietta sinistra, dando seconda r1 unpianti nel -cervello, nei reni, nelL'l milza, nelle ai-terie poplitee. • . In base al rer~rto aruitomioo grosoolan-0 e tstologico, fa un:i chiara. rirostruzione. epicritica ~ella of.lcurn ~indrome <'liniea, e dimùstta cbe U\ questo caso di localizzazione primitiva estra-epatica dell'echinococco, costituénte una evenienza rara llt!.l·1·t1~1110 (sono 11oti solt:tnto una sessantina. lli (litsi i1t 1 ~atologia umana, Pochi nel bue) !Si tratta •li UDlè-l v~ rif.:'bl. di echinococco a proliferazione esogena.
J~zttuen.z a
delta dirtterm ia
.~ulla f1tnzione emopoietica
Dott. MARIO ARICSU. · - L'O. pàrtendo da prececlenti ricerche in ct1i aveva riscontrato modificazioni delln crasi sanguigna nei terl'itori esposti alla diatermia, passa ad illustrare gli effetti delle ai>plicazioni diatermtche quando veng~oo ?°~te su la1·0'hi tratti di osso e ne influenzino il midollo. Hab praticato -a questo riguardo ricerche · ~ .animali in cui h.à potuto dimostrare su prepara~ isto. logici, chf\ presenta alla Società, uno spiccato • • ·1umento dell'emor>o1eFJ1. Espone quindi i risultati di a1pplicazioni diiate~ Jniche pra ti<:.Rte su soggetti anemici ( cloroanem1e e clorosi) in cui si è a. vuto uno spicca1:<> aumento dei globuli rossi con qualche modif\caz1one anche clel tasso emoglobinico. t
S uooe.çso dell'elioterapia in una grave e 1n u1i-e lesione osteo-tubercoZare. 1
pooo oo-
' u~ ca.Sttidente OrrAvro BtrsrNco. - L'O. illustra ~0 di tubercolosi o~sea :da lui trattato colla el1~te~ rapia nell'Ospizi0 marino di Cagliari. Tratta~as1 d1 11na di quelle osteiti tt1bercolari clle passano .~o~to la larga denominazione di oa.rie o:ir·nosa (~on1g) consistente di un.a massa di fungosità delle dimen~ioni di una grossa arancia, facente ~r~ con la regione malleolare interna del piede SlilllStro. La f..'Ua differenziazione da un osteosarcoma fu fatta solo in base all'esame istologico. . Col trattamento elio-marino la leslone fu comllletame nte riparu ta dopo circa 150 giorni (come ffi apprende dalle fotografie che iiprodt1cono la lesione all'inizio, in fasi diverse di trattamento e .a guarigione avvenuta. · .. Attribuisce la rapi!ia. guar1g1one al fatto che la lf\sione, larga1nente fistolizzata, pote,.. a essere :SP<>sta al sole in tutte le sue anfrattuosità e su~rn~. com,· più intensamente l'azione bene.fi~ : co~SJgl~ quindi la este riorizzazione dei fo<.'(}la1 tu~rcolari. ...;em p re c-l1e ~in 1 rn..-.~ibile. pnr;in di e~rl1 al sole. MARIO ÙRESl" .
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• SEZIONE PRATICA
APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA
La dieta di qu~sti a.m mala,ti è q tia~i se~r€ d ifettosa, .poi0hè vi è u·n eccesso di cloici, d1 Diagnosi del cancro del colon. cuffè o tè , di n1iJ.1estl'e co11 drogl1e, ecc. La . I seg·ni del cancro del colon sono così torpidi p 1og'nn.<3d non è ·cattiva pu r0hè ::;ti. i11ter\·e11ga a che la diagnosi si fa il più spesso in seguito tempo co:n misure igientche. ad t1na occlusione; comunque esso va soopetta- . Nel trattamento 1&i ·d ar.an110 ,aJc.a lini pier n euto in presenza di uno dei seguenti fatti: tralizzare il.'act!lità eçèesisiYa; Ke.i~ley (lll edical 1'° Tumore. - Il ttrm·o re colico è dovuto od lleco_rd, 8 magigio 1920) trova utilie la pre·scrial neoplasn1a od a materie fecali accumulate, zione seguentie: Carbonato Lli maigna..;:;i:La g. clue; opprire a contrattura intestinale a monte del- bicarbon.a to di ~odio, sottooa.1bonato di bi'slmt1 .. 1· ostacolo: il tumore 11on pt1ò avvertirsi che te ana. cg. sei; m. ·dl:v. in 30 ca1rt. ug. 1da .prennei punti in ct1i il colon è superficiale. derne un.a in a-0qu a prin1a de.i p.asti. Cont1 o 2<> Segni d occlusione acuta. -·- .S e il ventre la 1stiti·chezza si lwerà unia i11 i.seel.a di ra.ba rnon è teso, si proceda alla laparotomia esplobatl'o , ·bioarbonat.o di 1S-Odio ed est.rattp di carati~a : in caso contrario si fac cia un ano cescara. <:ale, e romunq11e si p.roceda alla radioscopia, La parte più i mpo'rta11te i1eìl·la cura è la previo clistere di barite. ·. dieta: i oilb1i debbono essere nè ca1ldi, nè f1'ed3° Segni d'occlusione cronicca. - Alternative <ii, nè· troppo dol.ci, nè aci•d·i ; si sorv~glierà per -di costipazione e di diarrea, oppure -coliche peun'1atte11:ta 1mn.s ticaz1one. Si ·eviterà {{i dare deriodiche con gorgoglio ohe fì.nisce allo stesso g.li aranci a <ligiun.o, ma . i pre rmettera.n ·n o ·punto dell'addome dove si trova il t11more. SOÙI() doipo i pasti: sul prinoi:p·i o anz.i ,c:i elimi4° Esame coprologi c10. -- Presenza di sangue neranno sosti tt1endioli con .su·cco di p.rl1,gne; . 11elle forme 11lcerate, scoli sanguigni o mu cosi sopprimere ·l e minestr e ·drog·ate. le carni rosse ·nei can cri sigmoidi o iretto--sigmoidi. (u·nia .sola vQllta la ·settlm.a.n a), i dolci, i ·g·ela1ti, • 5° Costipazione croriica, r he ~i è venuta esa- il tè il caffiè, ch·e sono aissai dann.o si: .delll e UO·gerando e che si alterna con scariche diar- va a.are .solo J'.alb111me. C oiflce1deire un vjtto a roiche. taise ec:senziailmente di farinaiced, latte (n on 6° Esame radiologico~ che com1}ren·de l'ingeoltre mezzo litro al giorno), carni bianche, bi-stione ed il clistere di barite; tale esame è im- scotto,· veiro1:1r.e, frutta cotta. portante ma non infallibile. Al ·b am.bi·n o d-e ve essere concesso 11n c.ongn10 L'operazione tipi.ca la pitL breve e la .più efrij)oso, J8!~ieiandoilo .alz.are un ipo' tardi al miatJ1cace per il carcinoma 1del colon (V. Pauchet. tin.o, f8Jcend·olo riposa.re n-ell p.omeri1ggio: nei Journ. de mt5d. de Par·i s, 1921, n. 11) è la co-· casi niù .giravi 1si i•m po·n.e t1.n totale ('a.m1b i1flle·ctom.ia totale. mento di vita con soggiorno in montagna od ftl. al mare. ftl. 1
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L' iperelorldria nei bambini.
La stitichezza essenziale nel lattante.
Si osse1-v1a. pa:1iioolarmente in bambini grandk·elli, i quaìi, anch.e niell'inte,rv'a llo d·ei pasti, .s entono un pre1}e>tente b1sogn10 1di m 1angi1are, per cui inizj a no i·l 11asto con vera v-0r:acità, ma si sentor1u •s azi d·o.p o 11na ip·i1cco1La quantità di cibo. Dopo qualche tempo avvertono un senso 1dQ .ri pi e n e-zz a al l' eipiig.astri o, acco!Il1ip a gnato da un dolore indefinito nelJa regione ombelicale, che s.i irraidia vel\so la r e1gi-0ne ingt1inale clestra, simulando talora il dolore ti.ppendicolare cronico: tali sensazioni sono accarnp1agna te da eruttazioni acide e da pirosi. Questi baimibi:ni h.anno, ·di solito, il ·f iato puzzo.i.ente, ~a ling111a impaniata, sono costipati. d'aspetto anc:m'ico. S1o·n o al di so.tto del n·o:r . n1a1e, pe·r · quant~o ri.gu·ard.a il peso e !',altezza, si .stancano f.a1cilirnente; l'·e·same ·del succo g.a'9trico dimostria aumein to ·:le•lll'aci·dità tota le e deI.rr'31cido oloridrico. .
anzit11tto eRclt1dere le forme legate a malattie in corso e sintomaticl1e di esse (peritoniti. lneningiti, ecc. ) e quelle che s i osservano in pa(rticolari s tati morbosi, come L'ir)otiroidismo. la diates i ess11dativa, il rachi• ttsmo. Vi ·è -poi la stitichezza clov11ta a malforma. zioni dell'ir1tes tino, quali restring imenti, megacolon cong e11ito (malattia di Hirschsprl1ng) ecoe.ssiVia lun·ghezza della .') iliaca. La stitichezza abituale pri1nitiva può ricr r1oscere ca11se intrinseche. e ca11se estrinseche, cioè dipendenti dall'alimentazione (G. Gi1idi, Riv. tli Clinica ·pediatrica, 1920, n. 8). Per qt1anto rigt1arda l~ prime, occorre ricordare che nel bambino, l'inte~tino è pro11orzionalmente più 111ngo che J1ell'aùt1lto (da 8-1 mesi a 3 a.n ni. 7 volte la lunghezza del corpo, anzichè 5) e qt1indi, nel bacir10 poco ampio, vi st1bisce n11-
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Cause. -
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IL POLICLINICO
[ANNO
XXVIII, FASc.
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ruerose piegatt1re e ftesst1o s ità, sicchè il ·chilo è costretto ad un percorso più lung-0 e lantc più difficile, in quanto che lo s viluppo delle fibre muscolari è scarso. I.a diagnosi di questa forma di stitjcl1ezza si fa esclt1dendo le cause estrinsPche (a limentazione\ e le 'malformazioni cong·enite: e tenendo conto delle condizioni ger1erali del bambino (nascita prematura, graci}ità, ecc.). Altra càusa intrinseca di stitich-ezza • ' è lo spasmo intestinale. che si manifesta fin tlHJle prime settimane di vita ed è accompagnato spesso da vomito, promin enza della regione epigastrica, avvallamento dell'addome, ipereccjtahi1ità del sjstema ne1·,roso (insonnia, iperto·n i·a). . .L\.nche J'ipofunzionalità · del fegato, e l'insuffi cienza delle secrezioni gastricl1e o J)ancreatiche può avere come risultato la stitichezza Di gran lunga più freqi.1ente che tutte queste forane è J,a stitichezz,a dilpen.dente dall 'alimentazione ; in luogo delle 3-4 evacl1azioni g·iornali P-re, il bambino evac1~a l'intestino solo una volta ogni uno o d11e giorni en1etten·d o sci.bal-e dt1re ed asciutte con evidente sforzo: Q1P pure· il 1111m·e ro delle evacuazioni è pressoohè J1or1ì1ale, rna la. qltiantità di feci ·è assai ~ca~sa. Le ca11se più frequ.enti di questa forma so;i10: 1° l' ipoalime1ita:.ione (l'insu ffi.cienza dell 1ali. mento p•oTta evacuazioni sca:r.se e rare; il ham . bin·o è irrequieto ed insoddisfatto); 2° l'ipernutrizione (la ·q uantità eocessiv.a del latte lascia l1r10 stato di ator1ia intestinale, dilatazion-e, disidratazione delle feci e quindi stjtichezz:i, a ~l1i, in UIIlO staidio più .a.va11zato può susseguire diarrea); 3° qualità dell'ali1nento (latte materno poveI'fo di sostamze nutritive, di·eta errata della nutrtce per eie·ces~ di a limenti nutrienti 4Uali carne ed uova e scarsità di cibi ve.g etali; 11ei bambini .ad .allatta.mento artificiale, per la differente -0ompo1sizio ne del 1atte, sono ·p iù abbO!Ildanti i 1·esidui alimentari, più C()nsisten~i le feci e più facile la stasi; in essi si osservano inoltre le feci saponose a ti}JO di mastiic e ~he ingombr.am o l'intesti·n() e danno facilmente stitichezza. Questa è a11cl1e provocata d·a somministrazi.one tr()l})po precoce di altri a lime11ti, quati farirne, che rimangono indigerite). In coni1 e11iP11ti. - Localmente s i hanno ero"'ioni e ragadi anali, talvolta emorragia. Dolori ed irrequietezza, grida, ch e cessano sol.o con l'emissione delle feci. Seco;nd.ariamente si ha poi dilatazjone dell'intestino, atonia ed anche ente1·0 coli~e . Le digestioni si fanno difficilj, l'accrescimento ne viene turbato: n ·e l bambino può svilt1ppar i l1na stato di ipereccitabilità fino ad a\·er~i a11che reazioni del sistema ner1
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\'OSO.
Rimedi e cure della stil'icliezza ctbituale. Nel caso di atonta intestin.aJ.e per scar-so sviluppo di muscolatura è i1ece.ssari-0 anzitutto ten·ere il bambino in bui0ne oondizioni igieniche (po rtarlo .all'.aria aiperta qual·che ora ogni giorno, fare gio·rnalmente il bagno), praticare llil razionale e delicato massag·gio addominale, con frizioni a semicerchio dal fianco destro al sinistro, facendolo precedere da frizior1i legge1·e sull'addome in modo da ottenere il rilasciamento della parete. È anche utile l'introduzione nel retto di una sonda m _o lle, di suppositori. Al clistere si ricorre.rà. soltanto quando i mezzi acce11nati non ab0iano dato risultati e s ia necessario sv11otare l'i11testino: si introdurra11110 80-100 eme. di liqt1ido, a modica pressio11e, con t1na sonda molle innestata alle con1t1ni perette. Assai utile è l'olio di vasellina o paraffina (minerolaxina, vasolaxina) che deve essere assolutamente puro e neutro ~ un c11cchiai110 od t1n cucchiaio secondo l'età). Se l'atonia è mr0lto m.arcata, si potrà u 5are , .dopo i primi .m .esi · di vita I.a noce vomica, in form.a di tintuna al d ècimo (dur-trc goocie al gjorno) o di polv-ere (111ezzo-1 1n centigrammo) ~ ln casi id i spasmo si pt1ò proi\·are la belladonna (tintura due-ciinq11e goccie al giorno, polvere due-qu.aittro milli grammi). Qt1ando è riconosci11ile una insufficienza di secrezione gastrica o pan.crea.t ica (f.ermentazioni, eruttaZionj, emjssioni di gas) si daranno i fermenti digestivi: pancreatina con bLcarbonato di 1sodio (10-30 cg. tr.e volte .al dì, dopo i pa,sti) : pepsina con lattosd-0 (10-20 cg.), t<Jk.adiastasi (5-10 cg. : 2-3 volte al di), tali fermenti trovansi in com1ne1·cio in soluz.i-0,ni già pronte. Utile è ·p11re la b atterioterapia intestinale (Kefir, Giodd11, Yogl1u1·t, fermenti la.ttici)'. Qt1ando la stitichezza. dipende dall'alimentazione, si provvederà acl ovviare alla ipoalimentazione aggiungend.o eventualmente latte vaccino, oppure farine n.1 nido-cliastasate, maltosate, eoc. Si curerà l'alimentazione della nutri1ce elirni11 a11do event11almente le so•stam..w alcool1che, la ~titi chezza (frutta, vegetali) ·CO·n siglia.ndo il moto .all'aria aperta e soim ministrando qualche lassativo. Nel CaJSo dell'al1atta111ent-0 artificiale, si correggerà, se del caso, la qt1al1tà del latte, dimi-. nuendo, p. e., l'eccesso di grasso e agg·i.ungendo invece idrati dl carbo11io (20-30 g. al giorno). Dopo i 5-6 m esi, si dara11no decozioni di orzo, di avena, si s-0.stjtuiranno uno o due pas~i di latte con farinate con o senza aggil1nta di estratto di malto. Si })11Ò andhe J)rovare con qualche cucchiaino di succo di frt1tta fresche, con fermenti lattici, ed applicare il massaggio addominale e le solite regole igienicl1e. 1
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fANNO XXVIII, F ASC. 29)
SEZIONE PRATICA
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Ai lassativi e pl.1rgativ·i si ricorrerà solo ecce.zional.mente ed in via temporanea. Aff atto innocuo ed utile è il lattosio (20-30 g. al gion10): t1sata comunemente è la ma1111ite (3-5 g. ), così pure lo sciroppo di fichi, di prugne, di pesche. La fenolftaleina (da uno a cinqt1e centigrammi) espliica la sua .azione sulla mucosa e s ulla muscolare intestinale; talora si unìsce anche ai fermenti latt~ci. Il rabarbaro s.i dà nelle forme con soarsa secrezione biliare sotto forma di sciroppo (2..3 cucchfaini) o di polvere (10-20 cg.). II èitrato di sodio (2-3 g. a.I dì). La azione laJSsativa e così pure la m agnesia calcinata (g. 0.50), che a dosi maggiori (2 g. ) costitt1isce un vero purgante. Se si vuol ottenere un rapido svuotamento dell 'intestino si ri-corr-erà al solfato di sodio o, meglio, all'olio di ricino. Assolutamente ~con s igliabili sono invece i purganti che irritano la mucosa intestinale (calomelano, aloe, gialappa, scamonea). 1
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Ossiuri ed appendicite. Vi ono <ltttori che rite11go110 gli ossiuri calJaci di prodt1rre lesioni di appendicite acuta \'era. L. Ascl1off (B erliner Klin.. lV oc h. , 1° novemure 1921 ' , pure no11 negando l'azione p atogena degli ossiuri stessi, ritiene che essi possano produrre soltanto una s ir1drome dolorosa pseudo-ar)pendicolare. 1\nzitutto, come r isulta dalle ricerche dell'A .. gli ossiuri sono m eno frequenti nelle appendici malate che nelle sane (9 <;;. nelle a:ppenrlici leggermente infiammate; 4 ~6 in quelle molto 111alate; 55 qo in quelle sane) . In-0ltre Le modi fi cazioni di st1uttura, invocate a sostegno· della importanzn degli ossit1ri nell'appendicite, sono lesion'i afia tto ba11 a li e per ni.1lla caratteri~t iche. Specialrr1e11te nel bambin.o, il presenta.rsi di una crisi dolorosa nella regio11e appe,ndicolare. senza notevole elevaz ione terniica e sen.za modifi,razio11 i cl el polso deve f ar ~o pettare la prec;enza del para~sita. Qua ndo la ricerca ia positivrt è da consigliarsi l'astensione operatoria, potendosi otte nere la gt1arigione radicale co11 11n trattamento ' antie lmintiro. •
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La cura degli ascessi rettali.
Questi ascessi differiscono da qi.1elli di altre parti del C()lrpo perchè sono facilmente soggietti a lasciare come conseguenze, una fi stola, dovuta il più delle volte ad incisioni inadegu ate e troppo pi·ccole. Gli stessi trattati di chirurgia non sono sufficientemente espliciti su questo pllnto. T . ChittendeTl llil1 rnoston m ed. and
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surg. Journ., 17 marzo 1921) ritiene che le cau~e più frequ enti di questa incresciosa sequela siano: 1° il dilazionare l'apertura -dell'ascesso, che frattanto cresce di VQlume distruggendo il tessuto areolare tnolJe e ritardando la consecutiva guarigione; 2° il praticare un'incisione troppo pie.cola, che non garantisce un conveniente drena·g.gio, per il fatto stesso che la ca.vità si contrae: l'incisione deve essere larga in modo da poter rimanere aperta: è in-0ltr-e un procedimento assai d·o loroso iJ cacciar dentro della garza a traverso t1n'apertura troppo piccola; 3° la forma dell 'incision·e che deve essere a T od a croce. A.scessi sottocutanei. - P er l' apèrtura è suffi ciente l'anestesia c-0n una soli.izione di procaina : si solleva .poi l' ascesso fra il pollice e l'indice, lo si traJfi.gge col bistori, facendo poi un'alflra incision-e a croce. Ascessi marginali. - An estesia come sopra : per corn'ere meno ·r ischio di ledere lo sfintere . Ei rioorrerà alla inci1sione a T, fa,oon-Oo la .p rima nella direzione delle fibre musoola·r i, 1a set onda ad angolo retto. L'ascesso i)UÒ rendersi prominente pe.r mezzo del dito introdotto nel retto; la cavità viene pulita con un tampone , introducendo poi uno stue110. Ascessi sotto1nucosi. - Sono lisci ed elastici al tatto, di forma più o m eno allungata ; la defecazione provoca dolore e sen so di peso e di battito nel retto; r assomigliano all'ascèsso pelvirettale, da cui talora è difficile distinguerli; l'ascesso ~ttomu coso però più frequentemente che il pelviretta1e si rompe sott-0 il dito esaminatore. Nella metà dei casi, dopo la rottura, guarisce spontaneamente in 3-4 settimane; se nop si ha la guarigione, lo si a pre con un'incisio·n e li · n eare da un capo a ll 'altro, fatta sulla guida di una sonda. Nel ca~o che l'ascesso non sia ancora rotto , si fa una piccola incisione a T. all'estremità inferiore, allargandola poi con le pinze: non v'è bisogno di medicatura. Questi ascessi vanno tenu ti in osser·vazione fino a gi.1arigion e comp1 eta. Ascessi ischiorettali. - Nel tessuto adiposo lasso dello spazio ischiOO'ettale, acquistano ra.pidamente un volume notevole; talvolta si api.rono posteriormente n el retto, oppure nel la fossa ischiorettale dell'altro lato, dando fistole ostinate. . L'i11cisione va fatta sotto anestesia generai~ (ossido nitroso-ossigeno) con forma a T ; 1a prima branca parallela a ll'ano deve estendersi aa11·l1na all'altr a e5tr emità; la seconda parte dal centro della prima; si la cerano poi col dito tt1tte le fa $c-l1e ch e si trovano. Ascessi prlri-rrtlal.i. - S ono profondi ed han-
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110 01·1g1ne nello spazio pelvi-retta.le \fìra 1'ele1·ator (tni e la ripiegat11rc.i del peritoneo) da c·ondizio11i . infian1n1atorie del me.! o-retto, legailteu ti la1rghi i1eu.a don11a , prostata, vescichet. te semi11al i i1elJ'1l o11lo. J. . a diag11osi si fonda ~11ll 'espl orazio11è digitale, ch e avverte anche i1ei primi stadi i 1111 rlist.i11to g on·f iore nel retto; r\iù tardi il PllS in\7 a •:le lo . pnzio iscl1io-retta.le. opp11re il rBtro-rettale. oppu1·e s i apre nella . fossa iliaca. ~1edi ante uri bist<>ri retto. introdotto .sulla gu iaa del dito, si ar.riva, nella ca- . ,.i tà ascessuale; si a llarga poi l 'i11cisio.n e parallelan1ente all'ano, d1sseca11do })OÌ fino a veder le fibre ·de.I levu.tor ani, che si tagliano d'ambo i lati, in nlodo ch e la cavità rimanga aperta fì110 a gl1airigiq_ne, evita11do così la fistola. .4.sces. ! retro-rettali. - Prove11gono da pe1'forazio11i del retto (spina dii pesce, estremità. di can11 nle ). ."i fa l ' i11cisio11e posteir iormente all' ai10, tag liand.o an,c h e q11i l e fibre del levator Clni, lacera ndo le tasche e dre11ando :poi oon tubi. ch e si l evano qua11do la· fe rita incòmincia a granl1lare; i1el caso vi sia no co11111nicazioni con lo spazi<> pelvi-retta le, i tubi -i jntrodlt('Ono fino a quest.o. Con llna bnona inci sio11e. le r11edicatt1re • . s11ccessive sono molto semplificate: la garza., che si i11troduce e\rentualm,e11te i1ella cavitàcl eve essere in picc,o la qua 11 tj tà e cambiata f,re1111en tronente. Son.o affatto i n 1l t i li le irrigazioni. Qu ai1do si inizia. la g,ran t1lazione. si de\ e .prevenire ogni irreg<>larità oofft·egand'° leggermente la superficie cl ell~ ferita 111ediante un po' di coto11e at!.orcigliato all' estren1 ità di una sonda· c-011 ciò si ron1po11-0 i picco] i pon t.i e si p revien-e la fo1111azione d.i fi stola. I . . ' ..\. s i è giovato a;ssai de11"e irrigazioni alte fatte co11 a cqu a })01·1 ita. il pit1 calda p,osi,b ile. In tutti g1i a~ces~i p1·ofo ndì 1·an11nalat.o \·a tenuto in letto fino a g11ar1 p-ione qlla~i coroplet.a. r. s. 1
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Nel malessere post-prandlale degli ipotonici. Bro111t1ro Lli sod.io ~ecco Fo8fat o cli sodio secco allà g,r. 3 SoJfato di ~ od io ~ecco :\cq11a di ~tilln ta . gl' 3ù0. l~11 c11cchiaio ~llbito dOJ)O i pasti. (Da Pro1J \ r. s.
fi·elle fermentazioni gastriche da semplice atonia. Eritrol cg. 5 P e rossido di 1néignes io cg. 20 Quassina amorfa cg. 1 Solfato di J)Otassio } ... ,. 'Il 1·t rat o ct·i J)O t a s'='1o . a na cg. ::> , Polvere di noce vomica cg. 1 Per una cart .. da prenderne lma dopo i pasti. (Da Pron )
r. s.
IGIENE. Scuola e malattie infettive. I
Il pericolo di tras mis. ione di n1a latti e i11fettive nella sc11ola è lega.to anzitl1tto allo ~ co la.ro portatore, malato, convalescente. specie con forme abortive o fr11st e: tale pericolo1 più cl1e nell'aula, è nei luoghi di ril1nione, ricreazione, ecc., prima o dopo le lezi 011i o neg·li in. t.er, 1 alli. l\fir1iino· i11vece si può esso ritenere per qt1anto riguarda l'ambiente n1f\ teriale della sc11ola stes~a (muri. banchi), q11ar1do ql1es1a sia ben illt1minata, ventilata e pulita. Giu~tamente qt1indi l\'.l. Ragazzi (I gierte m o.. • derna, 1920, pn,g. 164) ricl1iét111a l'attenzione sl1lla jrrazionalità di qua11to dispo11e l'art. · 143 del Regol~mento general e sa.nit a rio, di procedere cioè alla disinfezio11 e di og11i istituto di educazione almeno una volta l' anno. No11 si devono confondere con la disi11fezione la pulizia d a tenersi costantem ente e l'imbiancamento da farsi periodicamente; anche ltt prescrizione della disinfezione (art. 144) dopo l1no o più casi di malattia jnfettiva. va intesa col criterio d el caso per ca. o, a seconda della n atura della malattia e P<trticolarmente della • • • .. ollecitt1dine o ineno ro1l e1 11 !lllO venire eseg11ita . Per la difesa della scuol<l dalle malattie infettive, devesi duncrne prete ndere la più diligente ed assidua pt1lizja lle i locali e degli a.rredi (spazzatura quoti.di aria a t1111ido dopo le lezioni, spolveratura d ei banchi a umido). non concedere ma.i locali scolastici per riunioni p\l.bbliche o ~copi extra$rola "tici, dare ai n1ae· stri cognizioni i)r ecise stille m'alattie infettive i11 modo che 11011 si a.llarn1i110 fuori luogo per pericoli immaginari e vigilino in,1 ece su quelli possibili. I n1aestri dovranno risp ettare rigorosar11e11 te le norme di allontan amento e riammi~~ione d i rnalati, conviventi e gi1aritì, e dare alle scolaresche convenie11te ed11cazione e sane abi· t1Jdini igieniche. . In ogni scuola si do\ rà i11trodurre l1na seria vigilrunza igienica, che sarà integrata clalla istituzione delle vigilatrici scolastiche. A11che l'elenco delle malattie denunciabili va modificato con l'aggiunta di altre, quali la pertosse, poliomielite acuta, varicella, rosolia. I medici esercenti dovranno •ooi sempre indicare nella de11uncia - - per quanto più si può sollecita - anche l'eventuale rapporto fra l'infermo ed i SlIOi conviventi con la scuola. 1
fil.
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. [ANNO \\\-III,
FASC.
29]
::..EZ ! t_tN E PHA TI C.o\ \
POSTA DEGLI
ABBONA~I.
(1359) ... ul.la c1,ra della tubercolosi incipiente. - ..\ll'abb. n. 91 i8:
Per la tt1bercolo'"' i i11cipie11te. quando si pre· se11ta coi~ i caratteri da Lei accennati (dim a gra111e11to, febbre serotina, tosse secca, ecc: ) la più co11sigliabile climoterapia è quell.a montana (poco sopra i 1000 1n. ). I n n1011tag11a la 'r'a i·ef a.ziÒ11e tle Jr·o~ ige110 obbliga i malati a respirazioni più ampie e profonde e · gt.it1ìola a.11che la i1eofor1nazio11e degli eritrociti: r i11t.e11 ità della lllCe priva di Yeli ·nebbiosi raggiu11ge d ·alt ro cèillto il mas~i1110 della st1a 1tzio11e tonica ed eccit a11te; l'aria fresca au111e11ta l'appetit.o ed i11dl1ri. ce la pelle, e, priva cpn1e è di pulviscolo, contribl1i$-Ce a n1antene1~e i1elle migliori co11d iziol'1i di riposo gli organi respira.tori ed a calmare la to~,e.
Qt1esto i11sien1e di co11dizioni. associato a.d l1na ct1ra ig ie11ico-dietet.ica appropr iata e ad 11n ben ~orvegliato esercizio di a llenamento progressivo. e certa1ne11te il più adatto 1nezzo a mettere il tt1bercolotico Slllla ,·ia della o·uat·igione. Il cli111a mari110 si tlifferè11zia dal clima · montar10 a11zit.l1tto per l'tm1idità assai forte, llel' }::l ri:e..;;;~ione barometrica bassa € r-•er la 111agp;ior freque11za e forza. d ei ve11ti. L' n ria <.li n1a.re contie11e i11oltre m olto clotl1 ro di sodio. iodio. ozono e silice st1ddivisi i11 pa.rticelle 111it1t1tisRime ed è be11 i1oto il pot~re io11izza11te e ra (lioatt.i,·o di qu e~t.e :--o stanze ::s11ddivise a.ll'est1 emo. potere ch e ha come co11segl1e11za l'accrescime11to dei f e11on1eu.t di idrolisi o::;Rid o riduttrice e i'aumento dei fe11om eni di d1sassimilazione organica. ..... e qt1i11di il clima m a ri110 può €'$~ere t1tile nellA. terapia di ce rte forme tubercolari essenzia I rne11te torpi(le e sopratutto in qt1ella delle f o rn1e chir11rgicl1e localizzate, non è certa.ment~ il 11ii1 a datto per lJn ~oggetto che dima.gra., ha febl>re serotina. ecc. · Per a11aloghe ragioni non so110 neppure in,.. dicate. in questi casi incipienti ed evoluti\-i, le ,-arie Cl1re speci:firh e tl1berroli11ich e ch e r-i ndOJ)era110 i11Yece p er sti111olare i J1rocessi fil1ro-caseosi torpidi ed apirettici. Pitl i11dicat.o -a1·ehlJe se IUai rllSO di qllalC'U llO d-ei s ieri a 11titossici e batteriol iti ci. J}€t· <ruello che e ne possa attenderè. . ,. I11fi11e l'eliot.e r a 1Jia è n1ezzo di cura stil qua· le van110 fatte g randi riserve q11and o trattasi di t11ber·colosi polmonare. ~lolti esperti . t isiologi son o a11zi del parere che l'elioterapia, ottimo mezzo di cura delle tubercolosi chin1rgiche ed esten1e in genere, non si debba prRti ca r e 11ella t11bercolosi pol-
•._1!)3 .
r1~011are
~pecialmente
· qua11<.lu vi sia a.ccennu n. qualche forma dl attività. , _.\ L~ysin, qua11do 11n maiato di petto vuol tare ad og·ni costo d ell'elioter a pia, gli si per.J11ette di .eseguirla stùle altr.e parti del corpo, per la sua azio11e ge1)erale tonica e ricostitt1ente, ma non s11l to1·ace ! Per parere dei p iù qt1indi l~ uso, sen1pre · n1olto t'igila to e ci rcospetto dell' elioterapia, va. riser ,rato, n~ll a tt1bercolosi pol1nonare, alle form e torpide, 11011 importa se a,vanzate, o a d ev·oluzio11e arrestata, . p oichè n elle altre forme febbrili, in e\roll1zione od -a te11 d e11za conges ti"a o e1nottoica, pt1ò fare più male cl1e be11er G. ,ì\ IENDES. 1
t13()0) "'1tlla reni:.io1u di ll' a sser·1 nann·. -
t abb. n. 9525:
'
-~.l-
,
Il sa11g·t1e per la reazio11e di \ \ ·asser1na.im pt1ò essere invia to al laboratorio di u11a città \·ici11a , e il i·isl1lta.to della r-eazio11e è p-erfett.a111e11t.e a.tte11dibjle a11che se il campione g iunge in laboratorio molte ore dopo il preleva111e11to. ~011 l)Otrei' dare una nor1na gen erale r,er fissare . q11ale sia .l 'intervallo pitl op1)ort.uno fra if prele\·amento e l'esa1ne, tanto le opinio11i . ono discordi : vi è clli ritiene attendibili· , i ri su lt a ti delle , , ._ R . fatte 11011 più ta.rdi del :?'.) giorno do110 dl1e il sa11gue è stato raccolto: Yi ~ ))e r co11tro chi 11a affermato .. i11 base a c~11ti11aia di esan1i comparativi (Stern), ch e i n1iglio1..i risu lt.3: ti s i ottengono praticando le 0 1 éazio11i al ~ g·iorno do1)0 che il can1pione è stato pr~le Y ato. Com1111qt1e, avvie11e co1l1t111e.. llJe11 te cl1e i11 tl1tti i laboratori si fa.c ria110 \'\~ . R. iudiff€t·e11te mente dopo u11 0, cl11e, tre, ta.lvolta c1uat.tro gio~ni da cl1e il sa11gl1e è stato preso. Cjò cliL11ost.ri come sia info11data ogni l~ reoccupazio11e 11ei riguard·i di t1n ritardo n elra rriYo nl laboratorio •di t111 ca mJ)1one di sangt1e preleYa to pe.1· la. \, -. 11. in un J)icrolo p aese . • I... cl. \ :. t! 31'1 ì l 111p nttJ11-::a to 11. 10353 :
fun::.ivnc~/P.
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_.\J ral)})o11a -
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"" i da11r10 casi di co~ì detta i1111)ot.enza fu11zio11ale (il più delle volte r elativa alla per~o-. na del coni.11ge) a base 11sicl1ica. • Co1ne te.s to pttò co11 ~t1 l tare il ·r1·nttato di JJSicopatologia 'fore11<;e di De Sa11ctis e Ottole11ghi e: il Trattato di Yledici11 a legale di Hofman:l Ferrari. ambedt1e d eUa Società editrice libraria_ di )filano, e il cla . . ~ ico J{raft-Erhi n g l r1~i co1latie sessuali). Come cura, be11 poco da fare, se non l111a ' èlit1cazione psichica, basata sull'esam e completo della personalità antropo-psicologic.a d e i nJa.lati. :\. A. \
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IL POLICLINICO
VA ·R IA _ . \ \1 •
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XXVIII, FASC. 29)
ir1glese o per un americano. L'ignoranza, la cliffidenza, la povertà, la sporcizia delle popo· !azioni fornivar10 problemi insolubili». Ci vorrebbero, dice l'A., delle buone scuole ed il capitale inglese ed americano dovrebbe venire in aiuto. « L'Italia è sola per ora e ta1e rimarrà per lungo tempo e non dovrebbe respiµgere l'aiuto che le potrebbe venire dallo stra:qiero per l'edt1cazione del sùo 'popolo». • Ah si ! accettare di buon grado l'atto fraterno di un ai11to, dato da uomo ad uomo, in nome della più alta solidarietà umana; ma meglio rimaner soli e morir di fame, che prendere UJl tozzo di pane, gettato in tal gnisa, come a un cane rognoso ! .
Cortesie americane. Ch. 'Vhite p11bblica in rl'.u bercle (settembre 1920) alcune impressioni sul problema antit.11bercolare in Europa, che vediamo riferite in Zeitschrif t fiir Tuberku.lose (Vol. 34, fase. l ). Non abbiamo sotto mano l'originale e non possiamo quindi giudicare quanta parte spetti all'autore e qi1anta al traduttore nel mettere in rilievo certi particolari e nel sottolineare alcune sfumature, destinate a colpire maggiormente l'attenzione; comunque è .bene che i lettori conoscano come siamo giudicati da persone che pur si mostrano bene intenzionate. Gli americani, dunque, hanno trovato molto da ridire su questa incancrenita Europa, che r1am10 veduto in occasione della guerra; vi ha11no trovato persino la t11bercolosi ! « Il soldato americano che sfuggiva alle palle tedesche doveva ooi sottostare al bacillo tubercolare francese», ciò che eq11ivale a dire che agli • Stati Uniti non si contrae la t11bercolosi, la • quale :ilnvece in ·Francia starebbe continua1nente in agguato. L'A. però dichiara di, non condividere questa opinione dei suoi colleghi d'oltré oceano e riconosce quindi implicitamente che il soldato americano poteva infettarsi nel suo pa~se , come poteva pt1re sfuggire al bacjllo europeo. Ma le espressioni più delicate sono riserbate a noi: cc Assai male andavano le c.ose in Italia, la ql1ale aveva ufficialmente invocato soccorsi, nella babelica confusione consecutiva alla sua entrata i11 guerra. I. . a Croce Rossa (quale ?) aveva tentato secondo le s11e forze di porvi rimedio, ma senza successo». Non i:;iamo in grado di controllare tali asserzioni: p11rtroppo dovevc-imo djpe11dere in gran parte dagli altri Stati dell'Intesa (si pensi solo al grano ed al carbone !) ed è per questo che. maggiori sono stati i nostri sacrifici per la g11erra. Ma per quanto rigl1arda il problema specifico della tubercolosi> è stata proprio l'I·· talia che per prima ha cooordinato in disposizioni organiche il probl ema antitu~ercolare nell'esercito (ciò che allora maggiormente pre• meva) adottando concetti molto larghi e mezzi adatti alJo scopo. , Gli americani hanno contribuito n. dotare ospedali e sanatorii, e noi ne siamo loro riconoscenti. Ma non è questa t1na buona ra.gione per affermare che qui t11tto andava a catafascio. Continuiamo nella edificante lettl1ra: cc Il udiciume, specialmente nelle piccole città e villaggi del l\1ezzogiorno, era indescrivibile e tale da 1 endere inconcepibile il soggiorno per lln
lANNO
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FILIPPINI.
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L'abitazione del contadino italiano · · secondo un igienista francese. Nella . Hygiène Rurale di Gustave Bruineau (vol. IV della Enciclopedie d'Hygiène "et de M édecine publiquP diretta da J. Rochard, Parigi) leggiamo: . L'abitazione rl1ra1e· in Italia del contadi110 è miserevole .... · cc N·e l territorio di Pavia il contadino e la sua famiglia abitano g·eneralmente in un solo <lmbiente a pianterreno~ che non 11a altro pavimento se non la terra nuda e altro tetto cl1e i tegol i attraverso i ql1ali !.-'i vede il ci-elo; e ciò sotto un clima rna lsano, in mezzo a ter. reni paludosi O\'e per lo più il livello dell'acqÙa nella palude e nei fi11mi circostanti è più elevato del suolo della dimora del contadino. • In questa miserevole dimora, stretta ed oscura, ir1 cui sono sospesi tl1tti gli stracci sudici. in cui tutta la famiglia è amm11cchiata, si conservano le provviste dell'anno, si fa 1et. cucina. Entrando in t1na simile ·tana, ci si crederebbe trasnortat,j in un -oaese lontano e selvaggio, ta11to l'odo re è fetido, ta11to l'aspetto degli abitanti· è triste e ripugnante. Ancora r1eggio è q11ando si :penetra in ·q uelle' .casupole i~olate, i c11i abitanti, :peJlagrosi o suclanti la febbre, giacciono su di un sudÌcio canile, sui· suolo nudo e umido, in una camera oscura, ]a cui copertura a rnetà distrutta, le porte tarlate, le imposte putride delle finestre, non li gara11tiscono dalla pioggia nè dalla' neve ... ». , E cosi via. l')uò esservi; Pllr troppo, del vero in ql1es_ta <lescrizione; n1a in alcuni punti l'esagerazione raggil1nge il grottef-;CO. R. B. cc
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sEZlÒNE PRATICA
NELLA VITA PROFESSIONALE·.
' Cassa di previdenza dei medici condotti. ' •
Proposte di modillche.
mera, nèl più breve termine, il pro·g etto di legge elàborato in bas~ agli studii della Commissione tec11ica. , . E non dubitiamo che ciò avv.e nga nel pi1ì brev:e terr1po possibile, giacchè il Governo èpienameriie edotto della triste çondizione in cui attualmente si trovano j medici, ag·li effetti della pensione, che è irrisoria e meschin.a. Ma s·e il migliotan:iento si impone per i medici in attività di servizio, è doveroso pensate anche a coloro, che ~già liquidarono la loro pensio~e in b~se alla legge in vigore. Per costoro il miglioramento deve essere disposto per più forte ragione in quanto dhe la pensione fu liquidata in base alle attlfali tabelle che si fondano, alla lor volta, sul tasso d'interesse del 3.50 %! In altri termini,.,. se il capitale ricavato dai contributi si fosse impiegato al 3:50 % ne &arebbe deriyata la _p ossibi-. iità dj corvispondere ai sanitari 1a pension~ indicata. Md poièhè non è pOJssibile che il capitale predetto · sia stato impiegato al 3.5.0.%,. ma, com~ è da credete, al 5 %, giustizia vuole che le tabelle vigenti siano opportunamente rivedute, stabilendo i pre:çni ·in relazione al maggior gettito dato dall'inter·~sse aumentato,. e che sieno rivalsi almeno della differenza tutti coloro che già hanno liquidata la loro p~nsione. . -\ E ciò è tanto più equo e .d overoso in quant~ la Cassa è ·fondata s111 sistema della mutualità, e come vanno a benef).cio della m9'ssa com une l~ quote di coloro che non liquidanopensione, cosi d eve. andare a beneficio di questa anche la differenza del saggip ·d'interesse di cui sopra è cenno. Ci auguriamo che tal e revisi9ne avvenga e.._ senza ·rita rdo: ' Doctor JusTITIA. ,
Torno sull'argomento delle ·pensioni per Fi, lì.adire il concetto, ormai nella coscienza di tutti, che le attuali tabelle non rispondono alle condizioni del momento, ~ l~ quali, pur troppo non accennano · a m11tare. . Le ~ensioni Ja esse indicate sono addirit: tura irrisorie ed insufficienti a soddisfare i piit· jmpellenti bisogni di chi, dopo una dol0rant'?. e laboriosa carriera, cerca tra:aquillità e ripqso nel serio della famiglia. • Basti ricordare che il limite massimo della pensione, dhe si può 01·a raggit1ngere, è rappresentato dalla somma di lire 3000 -lorde, cioè da lire 250 mensili, che si riducòno a pocc~ niù di 200, detraendone la R. M. ~ tutte le ~ltre, non poche, ritenute. Com·e si può vivere con tale assegno? • Non v'è pensionato goverp.ativo o comunale che percepisc.a somma così esigua; tutti, dallo spazzino al grand~ impiegato, percepiscon·) somme più vantaggiose e, se non sempre pier1amente adeguate ·alla pre>pria condizione, ta-li almeno da assicurar lorq una e_sistenz~ non travagliata dall'incubo del1a fame ed, m t a luni strazianti casi, dallo spettro dell'abban-dono e della t errifican te miseria. .. Ma poichè i medici condottj non sono impiegati governativi nè varino in pension·e rl carico del Comune, che hanno servito, sono rin1asti sospesi e non han goduto di n essuno di quei vantaggi che hanno ottenuto gli impiegati governativi ed i muD;!cipali collocati a ripo~o. Ormai ogni altra remora appa'r.e a.sssolutamente ingiustificata. Si è r..tteso in silenz io qt1ando lo Stato in altre maggiori contestazioni impigliato non av-ea agio di pensare alJn. Cronaca del movimento professionale. sorte della classe, ma or.a che le cose han preso il loro assetto normale, ora che le condiI medici alia Camera del Depuati. · zioni del bilancio $ono di gran lunga migli.oDiamo l 'elenco, tratto da una pubblicazione uf1~ate, il tacere sarebbe un vero delitto. . ficiale del Segretariato Generale della Camera, dei È d'uopo 0he dalle parole si scenda ai _fatti deputati medici dell'atwale legisla tura: . e presto. Anile Antonino, gi:uppo popolare, Catanzaro. E ci piace ql1i ricordare che la CommissioneBergamo Guid0, misto, Venezia. tecnica della Cassa di previdenza ha già comBianchi Vincenzo, d~mocrazia sociale, Benevffilto.. Bussi Armando, socialista, Parma. pletati ·gli studii per una 1nodificazione alla Capasso PietrQ, .s ocialista riformtsta, Salerno .. legge ·v igente e eh~ · ·essa ·ha accolte quasi tutte Oapi:taiiio Pietr.o, <;lemocrazia libera le, Bari. le richieste dei sanitarji, le quàli erano comCaporali ~ffaele, democrazia sociale, Aquila. patibili con ]a;' situazione finanziaria della: · Ca.salini Giulio, socialista, Torino. · Cassa. Le altr~ ha preso in benevola consideOazzamalli Ferdinando, socialista, Mantova. razione, esp ri~en do per esse dei voti di ade.Ciocchi Gaetano; démocrazia liber\ile, Ca serta. sione affinch è il Governo le accolga. È d'uopo Oirincion~ "Giuseppe, agrario, Palermo. Colajanni N~ipoleone, misto, Girgenti. or~ sperare che il Governo presenti a lla Ca1
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[ANNO
XXVIII, ~ ASC. 29}
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~randa Giuseppe, ' democraZi3: sociale, Catania. delibera d'inviare a questo il seguent.e ordine del • . . 'Gallani Dante, socialista, Padova. giorno: . Guaccero Alessandro, agrario, Bari. , «Il C. D. dell'Ass. San. Reg. di Frosinone, e Lof.aro Filippo, democrazia sociale, Catanzaro. «Velletri, Sezione dell' A .. N. M. C., • venuto a roMaffi Fabrizio, socialiHta, Novara. , « noscenza di quanto si è svol~ recentemente (aMattoli Agostino, democrazia liberale, Perugia. <t p1ile 1921) ;fra il Comune di Supino ed il suo 1v1azzarella Basilio, .d emocrazia sociale, <Jaserta. « Sanita·r io dott. An·s elmo Bl;llla; vista la delibeMorisani Teodoro, democrazia liberale, Caserta. << razione presa in merito dall'Ordine dei Medici Paolucci Raffaele, nazionalista, Aquilà e Napoli. «:della Prov. di Roma in data 18 giugno 1921: Pesante Giovanni; liberale democratico, Parenzo «associandosi alla detbl. deliberazione; <leplora~ ' '(Istria). « l'operato {lel ~I11rucipio di S1:1pino contro il conPieraccini Gaetano, .socia ltsta, Firenze. << socio dott. Bulla, al quale con·f erma la sua magPietravalle · Michele, democrazia sociale, Bene«giore stima, ed esprirne la fiàuOia che il Comuvento. « ne stesso, ritornando su1:J.a deliberazione presa, «l'annulli prima che il President;e del Consiglio Tinozzi Dome~ico, democrazia liberale, Aquila. Torre Edonrdo, fascista, Alessandria. . «dell'Ordine si occupi della questione davanti al «Consiglio San. Prov. ». ,,, . Associazione Sanitaria Regionale dei Circondari di Venendo ad occuparsi <1el1'Amministrazione inFrosinone e VPlletri con Sezipne dell'associazione terna dell'Associazione, il Consiglio prende atro Nazionale dei Medici Condotti. con soc1di·sfazione che la . sezio~e è fra le poche • in regola con la Cas..c:;a Centrale 1e delibera di II ·22 giugno si riuru in seduta ordina.ria il Consiglio Direttivo dell'Associazione ootto la. pre- fare un ultimo appello ai Colleghi non organizza ti, ed t1n ultimo appello ai soci moro.si. sidenza del dott. Angelini e coll'intervento dei C1-0nsiglieri c.lott. Massimi, Galanti ed Asteriti, • Giudici (Oass.), Oostantini (rappr.to). RISPOSTE A QUESITI E APO MANDE. Intervenne anc!1e il Presidente della Federazione Umbro-Laziale, dott. Buglioni. (8898) Aspettatilva - Effetti in riguarào a.lla pe1tFu commemorato dal presidente Angelini il .d esione. - Dott. R. P. da V. - Il periodo di temfunto socio. dott. Realacci di Torrice. Il dott. Gapo passato in aspettativa viene computato per in, 1anti · riferì che, in seguito all'azione svolta dai tero tanto agli effetti del raggiungimento del dil dottori A..ngelini ed Asteriti, ap.positamente recaritto a pensio1ie quanto agli effètti della. liquidatisi a Veroli in ottemperanza al deliberato delzione (1ella. 1Je11sione medesima. Durante il perio. ' l'ultima ·assemblea dei soci: il Comune di Veroli do dell'aspettativa il caro-viv'eri deve essere coraveva ri..sol11ta convenientemente la questione sarjsposto per intero dall'Amministrazione municinitaria rimandando la pl'ogettata riduzione d'orpale. Si avrebbe diritto a chiedere un'altra aspetganico all'epoca in cui uno dei sanitari . . attua.I- tativa di un an110, ma il Comune potrebbe s ottoment;e in conrdott~ avesse raggiunto il limite della . porla a visita C'Ollegiale e prop0rre la dispensa dal pensione. serYizio per fisica inabilità, qualora questa ritiCirca il Comune di Roccasecca dei Volsci, ov~ scisse tale (la non potersi prognosticare un suo dft 12 anni manca quasi del tutto l'assistenza. saprossimo definitivo· ritorno .in servtzio. • nitaria, il Presidente annunzi.a che l'Autorità (8900) Spese di prima medicazione in casi ài t11toria, da lui sollecitata, ha di già f.atto a quel; • infort·uni . agricoli. Dott. C. F. da P. sti.11'0. l'Amministrazione l'invito di mettersi in regola; Le spese òi prima medicazione sono, negli infor-è poichè il dott. Giudici assicura . che, malgrado tuni agricoli, a · ca1ico dello infortunato se non le insistenze della Prefettura, il Comune in paabbi.a diritto alla cura ed all'assistenza sanitarola continua. a essere riluttante, si dà incarico al ria gratuita. A carico del 'padrone cade la spesa . Presidente Federale Buglioni di esplicaro in ·proper far trasportare l'infortunato al luogo dove posito la più energica a zione di claiSse. possa ~·iceyere le prime cure <> :per far venire il Circa. gli altri Comuni, che ancora non hanno medico· ove l'infermo si trova" La spesa I>ei certiapprov.ato il Capitolato-tiPo, e non hanno iniziaficati, compreso quello della denunzia, è a carico to la Condotta residenziale, il Consiglio delibera. dell'Istituto assicuratore. \ la più .assidua vigilanza, ed int.anto dà incarico (8901) Oompenso per la tenuta dell'a1·madio far~l Presidente Angelini ed ai dottori Buglioni e maoeutioo. - Dott. D. G. da A. - Oltre lo stiGalanti òi. recarsi in commissione al Municipio pendio di L. 4500, che è comune a tutti gli a·Itri di Frosinone, dove ancoTa si perpetua un eterno medici della regione, Ella ha diritto al compeninterinato, per sollecitare la si-stemazione definiso, che prima percepiva, J)er 1a tenuta dell'armativa nel servizio sanitario. dio farmaceutico. ' Il Consiglio prende poi in attento ~sa.me un reclamo avanzato dalla levatrice di ~nagni, si(8902) O<moorsi per la n.omfnl.a. dei medici oongnora. R.aini Elepa, contro i provve<limenti didotti. Dott. abbonato 10787. - Malamente è sciplinari presi a suo carico da quel!' Amministrastata interpretata la dicitura dell'art. 30 del testo zione; 1na delibera di non potere e non dovere unico delle leggi sanitarie e l'art. 35 del rela.tivo intervenire in proposito. Circa il reclamo presenregolamento, in quanto che entrambi uIIivocamente t:n to dal dott. Bulla contro il Com11ne di Supino, dicono che la Commissione giudicatrice formo la •
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la graduatoria dei concorrenti indieàndoli per or-
dine di merito. Nè l'uno nè l'altro articolo dice <!he la nomina del medico condotto deve cadere sopra il più meritevole fra i concorrenti dichiarati idonei. Il Consiglio comunale ·poteva far ca-Oere la nomina su qualunque dei concorrentt, giacchè i titoli di prefereJiza erano già stati vagliati e tenuti in conto dalla. Commissione gi1.l~i catri<!e. Il ricorso fondato Sll qu~sti dtte motivi / non meritaJ accoglimento. • (8903) Jtidet1 n ità caro-viveri. - Dott. F. S. da M. - Ha diritto ild t1n ·s olo caro-viveri dai due Comuni presso cui presta ·servizio, ripartibile fra .(li essi in proporzione deg·li stipendi <:he ognuno <.'Orri,~ponde.
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(8904) Pensione - An111tf. ài servizio valutabili. Dott. V .. C. da T . -· Gli anni d' servizio presta.ti , alla <li1>e11denza dello Stato come .nedico di una Casa di })€'na sono computa ti non ~lo per il raggil1ng iruento del diritto · a pensione~ ma per la liC]lli<l~zione
clella pensione medesima.
PP-n~ioni
di rive1·sib·i Utà . - :J:)t)tt. G. P i\lla "'~edov·a di cui k parola nEJ quesito com1>ete la 1w11sione di lire 450 ann11e . rer con~g\1ire tale 11e11sione O}XX>rre produrré la domanda, correclat.a dei seguenti documenti: 1° atto di nascita del ·defunto ed atto di mort;e; 2<> l'originale ùt11r~.a: 3°, lo st:a.to di servizio; ' 4° ~li atti '.fil non1ina e <li licenziamento; 5° un certificato de-I
(8900) da .A. -
Sindnco attestante gli stipendi percepiti; 6° l'atto di matrimonio; 70 11n certificato del Sindaco -a ttestant;e che non fu mai pronl1nziata sentenza. di se1)..'\razione personalé: 8° lo stato di fa miglia ; 90 un certificato per dimostra.re .che gli orfani sono 1ninorenni e, se femmine, nubili; 10<> un certificato di t1n medico civile in cui sia esplicitameutt~ <.lichiurn to che la malattia del sanit-arlo sia ttnican1ente da ·" ttribttirsi alla carica di 'mffi1co condotto. (8907) Ol1b1igo della residen za. - Dott. G. V. <.la.' D. IVI. - Oer~'lmente non si potrebbe prende-
re resiclell7x'l i11 altro Comune perchè l'obbligo dell a C'Ondotta è residenziale. cioè tale da essere contemperato {lnlla necessità. di risiedere in 1-000. Po· trebbe essere consentito . solo in casi eccezionali,
qrutndo, cioè, nel paese non esistesse abitazione ed il Sindaco aCC•)nsentisse. In altri t.ermini, sem• pre che circos~'lnze eccezionali non consel\f.8.no dimorare altroYe. si deve stare nell'ambito della circoscrizione territoriale del C.-0mune. (8908) Tassa ài R. M. e fooati<(o. - Dott. U. F. da M. - Per le tasse che deve corriaponde1·e JI • medico co11dotto vedi : 'r1Go : Lq, legisla·zione sanitaria iln rapporto all'esercizio profession()Je, a
pag .. 99, ove è a.mpiament;e trattato l'argomento. (8909) lndeAVnJità oaro-viveri - Oonoorsi. - Dott'. C. L. da B. O. - Per. la indennità e.aro-viveri a coloro che fruiscono di stipep.dio di L. 12,000, vedi: V100: La legislazione S81nitaria in raWorto all'eseroi.<:io professionale, a pag. 105, ove è trat- tato l'argomento. In q11anto alla esibizione del eertificato universitario di la.urea in lt1ogo della •
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originale -0 di copia notarile di es~, riscontri lo stesso libro a pag. 66, ove si parla distesamente dell'argomento. (8910) Cadave1·i per a1ttop.~e. - Dott. A. F. da I. 1· cada veri delle persone morte nell'ospedale, qt1alora ~or» sieno richiesti dalle scuole mediche a scopo di indagini, possono essere consegnati a Lei, anche. senza il con,s enso della famiglia, per ricerche scientifiche, purchè ne faccia richiesta al! 'ufficio dello Stato Civile. (8911) lnsarizion,e all' .4 lbo dei ·s anitarii. - Dottor G. N. da A. - Non potremmo consigliarla di inscriversi em no110 all'ordine perchè occorrerebbe pagare di bel nuovo la tassa di i11scrizione, recente1uente a\1mentata a lire 100. l\1eglio fare il passaggio dall'ordine di Rovigo a codesto, facendosi rilasciare dal primo un .certificato attestant;e che fu esentata dal pagamento degli anni ;passati sot• to le armi. Qualora fosse in arretrato coi pagamenti potrebbe mettersi al corrente e poi -chiedere il certificato che f_.e necesssita per la nuova in• • scriz1one.
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(8912) Conferma. a vita àel medico oondotto. Dott. L . B. da. B . A. - Se la sua nomi~a è avveI\Uta per concorso, dopo esaurita la prova bien-
nale il Comune' non può più mandarla via se ' . non per giustificati motivi da comt1nicarsi per le J>rescritte controdeduzioni. Tre mesi prima che il biennio si ·compia, può esse'r e licenzi:;tt~ senza ad, durre motivo di sorta o a(lducendo motivi generici, ma non ma i espressamente per quello da 'Lei indicato. giaèchè si può a vere opi)lione politica. diversa dai componenti l'Amministrazione e compiere bene il proprio dovere di medico condotto. ImJ}Ugni il deliberato presso la G. P. A. (8913) Indennità oart>-vit>eri. - Dott. G. P. da C. L. - . I.Ja seconda indennità caro-viveri, salvo che per il coniuge, per h1tti g·li altri componenti della famiglia è subordinata al~ condizione del carioo, della oo'1l!Vivenza o della inabilità al lavoro. Essa si estende a tutti i membri della famiglia, seI1Zi1 Umitazione di numero, com·pl'eS-O il roni11ge. (89'14) Stabilità - Periodo in.terinale . - Dott. A. G. da A. - Il periodo di servizio interinale si computa in quello di prova agli effetti della stilbilità. Il termine di dt1e anni segnato nella deliberazione di nomina è il termin~ regolamentare previsto dalla legge sanit.arla. Nel ca.so, esso è assorbito d.a l servizio precedentemente espletato. La sua nomina non può <Subire conseguenze dall,esito del giudizio verten~e coll'altro sànitario: spetta al Còmune, se ~n.rà soccombente, di regolare la posizione del vincitore, in base alla relativa sentenza.. e tenuto conto che il posto è già st:abilmente occupato. ' (8916) M edi.oo c(Jnàotto s11pplen,te - Stabilità. Dott. F. B. da S. G. I . - Non ha aequistata la
$tabilitù perchè Ja sua nomina a titolare avvenne senza concorso. Veda Vigo : '« I.ia. legislazione sa}Ji. taria in rapporto all'esercizio professiona le )) , a pag. 75, o'Te è svolto questo argomento. (8917) Pensionati comu,nali - Oaro- z:iveri. - Dottor N. S. da D. - Le vedove .dei medici condotti
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IL POLICLINICO
(ANNO
XXVIII, FAsc. 29}
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non hanno diritto, oltre alla .. pensione, anche alla indennità caro-viveri. (8918) Sessenni·i - Attmento di stipendio.· - Dottor S. D' A. da I. - If nuovo aumento di stipendio avuto nel 1° gennaio 1920 ha assorbito il ~ sennio precedentement;e conseguito. Da quella da• ta è cominciato a decorrere il quadriennio previsto dal capitolato, il quale quadriennio si liquiderà sullo stipendio accresciuto come è tassativamente stabilito dal D. L. del 10 febbraio 1918, n. 107, e , 19 gi11gno 1919, n. 973. Per la seconda indennità caro-viveri il supplemento di cent. 85 al giorno compete a tutti i figli minorenni ed a carico, oltre il coniuge. Per ottenere che l'abolizione della condotta piena diventi un fatto concreto deve inviare diffida. legale al Com une con cui dichiari di voler • esigere compenso dagli a bbienti a decorrere da una data che fi·sserà. (8919) Oer~ìficato di penalità. - Dott. 'G. D. P. da v.... - L'al't. 27 del Regolamento generale sanitario prescrive cl1e il certificato di penalità deve essere di da.ta non anteriore a sei mesi avanti l'apertura del concorso. La data del certificato di b11ona condotta, di quello di sana costituzione e di cittadinanza è fis~ata <li volta i11 Yolta dalle singole amministrazioni ipunicipali, non avendo ra legge dato a)l'uopo speciali disposizioni. (8920) Indertlnità caro -viveri. - Dott. A. M. da F. - I medici ospitalieri non hanno di1itto a caroviveri, perchè nessuna legge ha imposto il relativo onere a carico delle amministrazioni di pubbllca beneficenza. I
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(8921) v-aoo-inazioni - 1?,ifiuto di fiSSere vaccinato.
- Dott. G. T. da R. - Il medico non può obbligare il privato a farsi vaccinare se nolente. Nel Regolamento d'igiBne saranno incluse apposite norme cbe il Comune deve far rispettare . .La stabilità non è concessa dal Comune, ma si acquista ipso jure . I~ ragìoni politiche non entrano nello acquisto della stabilità, nè -sono valide per giustificnre un licenziamento. I
(8923) Ricchezza rriobile .- Contributo Oassa pen-
sione. -
Dott. G. R. da P. di 1\.1. - Il medico interino deve l)agare Ja ricchezza mobile sullo stipendio, ma non il contributo per la Cassa pensioni. Doctor J usTl1'1A . _.. E• -pu.bblicato1
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Dott. Cav. Uff. ALBERT.0 VIGO (Doçtor Justitia)
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La legislazione sanitaria in rapporto all'esercizio professionale. MANUALE contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Clrcolarl e tutto ciò che all'esercizio professionale si riferisce, ad uso dei Medici condotti, del liberi esercenti, degli ufficiali sani· tarli e del Personale addetto ai laboratorii di vig<lanza igienica. Un volume in-8 di pag. XVT-214 nitidamente stampato, in commercio L. 16 ; ma agli associati al « Policlinico > che ng· giungeranno sole L. 10 al prezzo del loro abbonamento pel 1~1 o che ci rimetteranno subito detto importo mediante Cartolina· Vaglia se l'abbonamento fu già da essi pagato, il Manuale verrà immediatamente spedito franco di porto e raccomandato. SI tenga conto che questa facllltazlone resterà in vigore fino a tutto Il 31 corrente mese. 1ndirluare Cartolina-Vagita al cav. Luigi Pozzi, Via Sfati· na, 14 - Roma.
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. •
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Pei congedati malarici.
Continuiamo l'elenco delle sovvenziofu. che ll Sot. t:osegret.ariato di St.ato per l' Assi.sten~ Militare e I le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha ooricesso ai Sa nit.ari a titolo di compenso per l'opera d'assi~enza prestata a favore del congeda ti malarici, durant;e il 20 ~estre 1920~ riservandosi di provvedere a man°' a mano che • giungeranno i rapport.i dei rispe~ivi Comitati pro-vinciali: 33. Provincia di Oatafltia: Dottori Privitera Salvatore, Catania, L . 500 - La Rosa Gesualdo, Ca:ltagirone, L. 500 - Ministate Pietro, Bronte, L. 400 - Privitera Gaetano, Catenanuova. L. 400 - Crinni Ignazio, Leonfòrte, L . 400 - Angelic<> Giacomo, Grammichele, L. 250 - Spina Mariano, Ma.scali, L. 2QO - Baldanza Giovanni Battista, l\lilitello, L. 200 - Buscemi Elman 1ele, San Giovanni la Punta, L . 200 - Valenti Carmelo, Gerami, L. 200 - Pa·ssanisi Giovanni, Vizzini, L. 200 - Fiche.ra Rosa Pasquale, Nissoria, L. 150. 1
34. Provincia di Treviso : Dottori Betetto Gino, Castelfranco, L . 1.000 - 'Ricciuti Giovanni, Castelfranco, L. 500 - Passarelli Ferruccio, Valdobl1iad~ne, L. 500 Cappellato Petronillo, l\1otta di Livenza, L. 500 - Cossu, Vedelago, L. 250 Basso Pietro, Asolo, L. 250 - Mantovani Jacopo, Cresparia, L. 250 - M.arcer Ruggero, San Ven<;lemiano, •L . 250 - Longò Carlo, Oderzo, L. 250 - Morelli Giovanni, Fontanelle, L . 250 - Zanetti Leone, Resana, L. 200 - Placeo Carlo, Volpago, L. 200 - Fabris Pietro, Oonegliano, L. 200 Ca varzera ni Fra.ncesco, Mareno di Piave, L. · 200 - Squercl Virgilio, Gorg·o al Monticano, ·. L. 200 - Agostini Francesco, Maserada, L. 150 Reiclin Carlo, Mogliano, L. 150 - Stoppato Cesare, Mogliano, •L . 150 - Fanti .Alberto, Monastier, L. 150 - Bottani Antonio, San Biagio di Callalµ., L. 150 - Ctpriani Luigi, Villorba, L. 150 - Moschini Cesare, Pederobba, L. 150 - Carrara I.Jeonida, Trevignano, L. 150 - Andrich Pietro, Mansuè, L. 150 - Gallo Nicola, Ponte di Piave, L. 150 ---... Gallo Nic-0la, Salgareda, ri. 150 - De Poi Francesco, Frego!lc'l, L. 150 - Maz.z.oleni Giuseppe, Zero Branco, L. 100 - Dalla Favera Giovanni, Cavai:;o, T.J. 100 - Nervo Lorenzo, Fonte, L. 100 - Marini Giovanni, Maser, L. 100 - Stafani Lorenzo Zenone, 'L . 100 - Belloni Francesco, Caerano di' S. M:., L. 100 - Corra.d ini Giovanni, Refrontolo, L. 100 - Signori Matteo, Susegana, L. 100 -- Cecconi Ugo, JJ'arra di Soli~o, L. 100 - Sche• nardi Fausto, Colle Umberto, L. 100. . . 35. Provincia <li Bologna : Dottori Ungarelli cav .. Gaetan<>, ~Iin.erbio, L. 400 - Ungarelli cav. Francesco 1•ersicéto, L . 400 - Verardini Vincew-A> 7.J01a Predqsa, L. 400 - Zanotti Mario, Praduro 'Susso. L. 300 - Bergamini Giovanni, San Pietro in O., 1L. 300 - Sabattani Paolo, Tessignano, L. 300 - Berti ~roni Giulio, Casa! Fiumanese, L. 300 Pasini Giovanni, Baricella, L . 250 - Bolognesi Carlo, Bentivoglio. L. 250 --.: Rossi Alfredo, Budrio. I,. 250 - Taruffi Pietro, Galliera, L. 250 - Bazz<>echi Angelo, Sant'Agata Bolognese, L. 200 - SimGnci!}i Umberto, Sant'Agà t.a Bolognese, r,. 200 - Zerl>ìni Apollinare, Galliera, L. 200 - Poli Vito, Monghidoro, L. 200 Fabbri Claudio Castel d'Argile, L. 150 - Bianchi ca v. uff. Gino, Ca-stel San Pietro, L. · 150 Gagliardi Domenico, Molinella, L. 150 Rl1bi·· ni Olderico, San Giorgio di P., L. 150.
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SEZ1'lNE PRA."l'ICA \
CO N .CO,RS I. \
ALANNO (Teram.o). - L. 3500 per 500 poveri e L. 250 o.vvero L. 500 ogni 100 poveri in più seoondochè la popolaz. sia agglomerata. o sparsa; sei sessenni decimo; L. lf)OO mezzo trasp. ; L. 500 se u.fr. san. Scad. 31 luglio. BASSANO (Tlicen.za). - Terzo rep.; indennità residenza. L. 5000, fino a 1000 pov. L. 1.000, ogni cento pov. in più o fraz. L. 200, due c.-v., L. 1800 m. trasp.; 10 trienni decimo. Scad. 31 luglio. • BRENDOLA (V.icenza). - Indenn1tà residenza lire 8500; fino a 1000 poveri L. 1000 e ogni centinaio in più L. 200; per uff. san. 'L. 500; trasp. L. 360G; c.-v.; casa e orto con vigneto gratuitam. Un anno di prova con condotta unica; qualora venis:;;ero ripristinati i due reparti, l'eletto resterà titolare del I reparto con il corrispettjvo assegnato dal capitolato-tipo. Ab. 4880 di cui llOO poveri. Scncl. 40 giorni dal 25 giugno. CAGLIARI. Ospedale Oi'Vile. - Chirt1rgo prima.rio; rjvolgersi alla Segreteri~. Scad. 31 luglio. OASTELBOGLIONE (Alessandria). - L. 4000 oltre L. 500 uff. san., I.i. 500 trasp. ; quinquenni. Età llm. 45. Asst1nz~ prim..a quindicina sett. Scad. 31 luglio. OASTRoomr.o (Oaserta) . - 3000 abitanti; residenziale, L. 6000; cavalcatura L. SOO; uff. san. L . 400. Scadenza 31 luglio. FARA D'ADDA (B<:rgamio). , - L. 6500 primi 1000 pov. ; L. 250 ogni 100 in più fino a 2000, poi L. 300; quattro quinq. dee.; c.-v.; L. 1000 trasp.; L. 500 uff. san. Scad. 31 luglio. JESI (Ancona). Proroga al 20 luglio seconda. çondotta urbana residenziale, L. 12.000, ventesimi biennali, fino a raggiungere L. 16.000, oltre temporanee indennità c.-v. (Città di 25.000 abitanti, distante circa 20 km. dal mare; condotta di 4000 abitanti, di cui 3500 a cura gratuita.. 'Aria salubre. Acqua potabile ottima e abbondante. Stazione ferroviaria. Scuole secondarie di tutti i gradi). LATISANA (Udine). II reparto; L. 6000, due c.-v.; L. 4000 trasp.; L. 800 indennità malaria; L. 600 per alloggio. Scad. 5 agosto. l\IIGLIERINA (Arf;zzo) . - Po,reri, L. 4000 e 5 qua.drienni del decimo, addizionale L. 10 per ogni famiglia in più delle 300; uff. san. L. 500. Scad. 20 agosto.
MILANO. OonsiqUo degli Istittiti OspitaUeri. Quattro medici primari e due chil'Urghi primari; L. 7000 e condizioni dell'organico e dei regolamenti; età massima 46. Documenti ·al · Protocol_lo del Consiglio, via Ospedale 5, entro il 6 e il 16 agosto rispettivamente. MONTAIONE (Firenze). - Per s. Vit.a.1e; L. 6000 e 8 trienni dee., due c.-v., L . 4000 tr.asp. .Scad. 31 luglio. P?~TEBBA (Udine) . - 'Ll 6000 fino a 1000 poveri; aqdiz1onale L. 1.50; due c.-v. ; trasporto L. 1000; tre quinquenni di L. 700. Scad. 31 luglio. Rocc.\STRAD.\ (Grosseto). Ca·p oluogo; cura residenziale, L. 7000 e d11e c.-v. Scad. 31 luglio. RoMA. - Concorso a 13 posti di medico-chirurgo condotto del Comune pel Suburbio ed Agro Romano ; L. 7000 lorde con 5 quadrienni di L. 1000 ed uno di i'· 500; alloggio gratuito. Scad. 28 luglio. -L
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SuTR1 (Roma) . - L. 7000 i)er 1000 :pov.; addi- . zionale L. 1.50, - c.-v., 5 quadrienni decimo, L. 300 per uff. san. Scad. 25 luglio. Cercasi medico-chirurgo con pratica• ospedaliera, prov;etto radiologo. Stipendio lire 800 aumentabili e .alloggio gratuito. Per. schiarimenti rivolgersi al dott. P. Tim1~ano, .Associazione per il Mezzogiorno, Reggio Calabria.
Accetterei interinato preferibilmente in provincia di Roma. Scrivere al dott. De Risi, Via Ombrone, 55, Roma. Medico-chirurgo trentasetteniie, dieci amni prat1ca condotta, cerca interinato probabilità nomina stabile paese collina salubre provincia di Roma o paese di mare. Scrivere: fermo Posta, Roma. Tessera tram N. 101~'1. Giovane medico con buona. laurea assumerebòe interinato, supplenza in condotta nei mesi estivi dalla seconda metà o fine di luglio a. tutto ottobre. Dottor J\ilortari, Via Bertani, 5, Genova. Medico-Chirurgo, dieci anni laurea, sei .anni asmstentato Clinica chirurgica, a·ssumerebbe per i mesi di settembre e ottobre interinato in pie• colo o-spedale o in condotta chirurgica, preferibilmente Italia Centrale. Rivolgersi: Nunzio Pezzani, Viale XX Settembre, 37, Massa (Massa e Carrara). Medico-chirurgo provetto, 25 anni di pratica ospedaliera e di condotta, capitanò medico Croce Rossa, disposto accettare subito lungo interinato in condotta piana di buon'aria possibjJmente litoranea, o interinato in O.s pedale o Sanatorio tubercolosi, o in Stazione balneare cllmatica, ecc., con b11ono onorario; Italia Centrale dalla Toscana in giù' e Italia Meridionale. Offerte ,d ettagliate: Dott. Ugo Serri, f . p., ·in Furci Siculo, Frazione di- · Santa Teresa di Riva '(Messina). Medice-chirurgo giovane, buoni titoli, perfezionato in igiene e otorinola·ringoiatria, cerca buon interinato nei mesi di agosto, .settembre, ottobre, novembre. Dirigere offerte: Dott. T. O. M., Farmacia dell'Aquila, via Oastelfidardb 54, Roma (21) . AVVERTENZA. - Si vedano anche gli annunzi pubblicati nei fascicoli precedenti. :io.. . NOMINE, PROMOZIONI ED 'ONORIFICENZE. \
ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA. Oornmendatore: dott. Domenico Piacenza, da Fa'riglia?o, residente a Torino. Oavalieri: dott. Augusto Fiorentini, assistente negli Ospedali di., Roma; dott. A niello Miele da Cicciano (Caserta). ~ .· *** Il dott. Salerno Alfredo, da Palermo, ora maggiore medicq della C. ·R., già decorato della Or~ di Guerra, / ha avuto conferito recentemente, dal Presidente delùi. Croce Rossa, la medaglia d'argento al merito con la palma per benemerenze acquistatesi durante il di lui servizio in zona di guerra. • I
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IL POLICLINICO
[ANNO
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MEDICINA SOCIALE.
l'assicura.zio11e obbligatori.a cont_ro le malattie e gl'inf-0rtuni delle Società Mediche della Oont.ea di New York)) ha testè condotto un'inchiest.a sulla I centri sanitari negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti sorgono sempre più numerosi convenienza di istituire i <Je 11 tri sanitari rurali i Centri sanitari, isti~ti nei quali oollaborano innello Stato di New York; da essa risulta <:he il ternisti, chirurghi, specialisti, tecnici di laborato8er~zi~ m~ico nelle camp.agn~ ?on è ?ggi pe1· rio, igienisti, e<!C., -l)restand-0 u11'opera coordina tu' ~ nulla in~er1ore. a quello :Clelle città (~r~z1e sovraper modo che i pazienti vengono assoggettati ad tutto all. uso :r:scente d~lle .auto~o~1l1, c?-e con€'Sami diagnostici ed a trattamenti curativi e pros~ntono ~- ra111 d 1 traspo_rti dei ~edic1 e dei malafilattici completi. t~); })€'l'Cl0 n: lle ~omumtà. l'Ur~ll non S~l'e~be. se~A rig-0re il [lrinlo istituto del genere sorse una ti.to: aff<l tto il _b~sogno ~ 1 tali_ ~uove 1st1~10,n1; de<!ina d'anni or sono a Pittsb11rg, per opera del ù <lltro:1de nl~lt~ ospe{i.al1 pubbl1c1 e ·ca~se .d1 saJuteclott. W. C. White; quasi contemp<>raneamente il a.dempiono gia in ~u<>na parte le fl.1nzi?m che ora dott. W. O. Philips ne oosti.UuiYa uno per bambini, si vorre~bero cop_ri~e so~to. l~ ~ggest1va e :fi.ama Milwat1kee . Il loro ntlID.ero crebbe dappri1;ru1 lenDlante eti:etta di Centri sanitari.. . · . tamente, poi sempre più rapidamente. Alla fine (Ne~v k Sta,te Jour~ai of Meà1cwie, mag.1921,. 44:nier?,C. Journai 0 1 'P 11·'t>iic H ealth, mar. 1921). del 1919 si con'tav~oo 72 Centr i sandta,r i; alla: fine del 1920 erano ilivenuti 385, compresi alc11ni preL. V· valentemente ~)ro:fi.lattici della Croce R-0ssa Arneric.nna. DIVERSE. Ve n e sono di a lmeno 11na decina di tipi; tra i I minorati di goerra a ·Congresso. l}iù r ecenti se · n e disting·uono di que lli grandiosi, che a torto si ,.,.antano di >C.'-O!Stitillre i « primi » cenIl 3 111glio venne in.i:iugurato oolennemente, nel tri ~111it:1ri dPgli Stati Uniti. «.foyer >) del teatro Argentipa, il II Congl'esso naQ113isi tutti sorgono in città o in cittadine ('dl zionale dei tubercolotici di gue·r ra. non meno ili 10,000-25,000 .abitanti). Moltissimi gl'inter'tenuti, tra cui spiccate .p eroonalità della scien7.,a; numerosissinie le adesioni. I cèntl'i sanita1·i sollevano molte opposizio~i nelPronunziarono efficaci disct>rsi il presidente della ,l<t classe medica degli Stati Uniti, perchè spesso Sezio11e di Rom.a dell' « Associn zione dei tuberconon osservano le norme della colJegia.lità.: quando lo ti ci di guerra>) De Dominicis, il prof. Marchetti un medico vi ha indirizzato i1n paziente, può cona nome del Comitato centrale dell'.~ssociazione, il siclerarlo perdttto; a.ltre volte il medico non riesce J)itl -0d ottenere le informazio11i richieste, per le' ·segretario generale avv. Romano e il prof. Ettore q11ali si era deciso .ad inviare il paziente a11 ·isti- ' J.;ert qt1ale rappresentnnte l'Opera nazionale pergli invalidi <li guerra . tuto. Nei centri che con~guono i rnaggiol'i Sl1CSeg11irorio i la\Ori, di cui daremo prossimamen.., cessi, il corpo sanitario· è retto da una. disciplina te un breve resoconto. severa, pochissimo consentanea all'indole della gelleralità dei medici, i quali I1€l'Ciò. sono . alieni) dal ...,, * * generalizzare questa forma di prestazione d'op'era; Il 4 luglio, nella sala Capitolina degli Orazi e i centri in cui la disciplina. interna è debole, si diC~u1;iazi~ ebbe luogo la seduta inaugurale del ConsorO'allizzano e si sfasciano con molta facilità, a gresso dei . ciechi di guerra, pre:senti il Re, il mii11e110 di non essere costituiti da. pochissimi medinistro <lella guerra on. Gasp·a rotto, numerosi rapci lega ti tra loro , da saldi vincoli pel'sonali. I ·presentanti :della Camera, del Senato, alte perso- centri che meglio riese-0no ad affermarsi vantano nal1tà dell'Amministrazione, della dipl-0mazia e un corpo sanitario costituito da competenze di vadella ·s cienza. Il C'on1rn . E.andini portò il saluto di lore non dubbio~ pe1·ciò molti medici non saprebRoma, l'avv. R-0mano e il prof. Levi l'adesio~e bero trovare })Osto i11 tali istituzioni. dei ID11tilati, l'on. Gasparotto l'adesio11e del Go· Tutto ciò concorre a cre~are nella cla se medica Yer110, l'a-vv. l\'Ladia tenne il discorso inaugurale. llllO Rta to di disagio. r~~o più sentito dal rapido Congresso internazionale sulla t11bercolosi. fa Yor~ del p1.1bblico Yerso i ( 1ent1·i sanitari. Dal 26 al 28 luglio si adunerà a Londra il Congresso de11:u~ione . intel'11azionale per lo studiQ del* * * la tubercolosi, sotto· ln presidenza di sir Robert I1\ sep:uito nlle richieste ~'t\all7.kl.tc o.a taluni piccoli Comuni agli Stati dell'Unione, per essere sov- · Philip, professore all'T .. niYer·sità di Edimburgo e direttore del celebre ~1mbulatorio a11titubercolare ' renzionn.ti 11~ll ' i~titt1zione di Centri sanitari, i sedi questa città. 11a tori Le Sage e l\IacHold presentaron() un diseSono .all'ordine del giorno : il compito dei medici gno d'i legge cl1e a ssicu rn Ya il rontri b11 to dello llella profilassi della tubercolosi; la tubercolosi Stato, d~lle Co11tee e dei C-0m11ni ai Cent.ti sanitari i~urnli. Il clisegno di legge è caduto; ma sono .nelle varie raz7.,e umane. • annt11iziati n11ovi tentativi per raggiungere l' inCongresso internazionale di urologia. tento. , Si è chiuso a Parigi il Congre-sso interl1n zionale Il pro~etto i11contrò molte e decise ostilit:'t neilu <li urologia, con la decisione che la sede del prosel•l~~ n1edicn . la quale temeva di· poter snbire lisimo Congresso sarà Roma e che a presidente di n1ita7io11i di !ib~rtà e C'ontrolli \essatorii dn parte tale Congresso .sn.rà chiamato il J;>rof. Roberto delle n n toritù ~anlta rie 00ntrali. Il «Comitato sul.t\.lessa i1dri. 1
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NOTIZIE
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[ANNO
XXVI.II:
FAS.C.
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Agitazione per la
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SEZIONE PRATICA •
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docenza. · Il Sella dimostrò la gravità del vrobleÌna' per i:t Gli assistenti universitari sono in agitazione per . Spagna, doye la malaria uccide in media l i al>itanti su 100,000 all'anno, ed in alcune provincie la• nuova disposizione ministeriale circa la libe1·a perfino 107, mentr~ là morbo€1ità permanente può. docenza. Con decreto luogotenenziale 25 · maggio calcolarsi di 300-400,000 ca.si. lltustrò il principio. 1918 era stato sospeso fino a sei mesi dopo la che a debellare !"endemia debbano farsi concorrepace il conferimento della libera docenza. ~ sei re tl1tte le risor~ di cui si dispone e sostenne la m€si sono scaduti il 30 aprile 1921 e da allora sono utilità di una legislazione antimalarica: l'It.alin. afiluite a Roma numerose domande di libera doebbe il merito di foI'nir;ne il primo esempio, ma cenza per il fatto che molti distratti dalla gu~rra l'O. sostenne la superiorità delle legislazioni amenon avev·.ano avuto tempo di preparare i lavori ricane, -elle tendono a vincere l'anofelismo, mentrescientifici t.ali da permettere il conséguimento della in Italia ·si dà il massimo peso al trattamento. libera docenza per titoli. Il Ministero della P. I. profilattico .. e curativo individvale, peT mezzo del ha oos~so il corso delle domande di libera do.. chinino. }"'ece valere, poi, l'importanza della procenza per esame. L'agitazione attuale che si svolpaganda, nelle scuole e tra il popolo;' la convege presso le Università del Regno tende appunto uienza .di costituire un corpo tecnico subalterno,. ad ottene:ue <!he siano mantenute le vecchie istisull'esempio datò dalla Direzione Italiax{a di Satuzioni di legge almeno per coloro i quali prima òel nità; l'efiìcac~ delle campagne dimostrative ,s peri· decreto 5 TIÀ'lggio 1918 si trovavano in condizioni mentali. da chiedere la libera docenza e non PQterono farlo Si orcupò, infine, del problema della chinina, il a causa del servizio mili.tare. • • cui prezzo è stato reso proibitivo dal tr1.fJst ·c ostiOnoranze al• prof. Stefanl. tllitos1 a Giava: la difficoltà in parte potrà e~sere • L'Università di PadoYa ha reso solenni onosurrerata dall'uso di altri alcaloidi della china~ ranze al prof. A..ristide Stefani, ordinario di fisiocome la cinconina e la chinidina, attivi:ssimi co11. . logia, che, dopo qt1asi cinquant'anDii di insegnatiro. la. terzana; ovve:o da!l'uso degli aléa\oidi glomento, sta per lasciare la ·catte<lra tenuta con bali; il problema viene mtanto affrontato anche dai chimici, e~ 1iusciranno qerto a trasformare tunto amore, e dalla quale tanta ll1ce d'intelletto seppe irradiare. , · "in èhinina gli a~trì alcaloidi della. china od a produrre la cllinina sintetica. • La ·folla clei discepoli, dei colleghi, degli ammiratori e degli amici colà convenuti, fece segno L'America nella storia della medicina. di riverente <;>maggio l'Uomo illustre che, con peIl prof. Piero Giacosa,. dell'Università di Torino ,. r~ru1e freschezza di ent1.1siasmi, ha consacrato la ha tenuto nei locali ~ell' Associazione italo-britan· vita inter<1 alla ricerca illuminata ed appassionata nica in .R oma (al Palazzo Salvini, Corsò Umberdel vero. to I, n. 271) un'interessante conferenza su questo I suoi lavori sulla fisiologia del cuore e dei tema. L'ol'a .tore ha. rilevato come il territorio evasi, quelli sui nervi regola tori del ricambio, là gli abitatori primitivi dell'America abbiano dato dottrina sulia fisiologia del cervelletto, che ina ll'Europa a limenti, ànimali, rimedi e malattie .._ sicn1c a quella del Luciani ha segnato un indirizil granturco, la patata, il tacchino, la coca, la chiz0 oritntatore nel campo delle funzioni cerebellari, na, il tabacco, , la sifilidè - che · han·n o mddifica.to .le ricercl1e sulla. .fisiologia dell'encefalo e del miprofondamen~ l'europeo e le sue condizioni di vidollo spinale, lasceranno un'orma durevole nella , ta e che hanno <!ontribuito ad imprimere alla soscienza. cietà moderna le sue caratteri·s tiche. ,,,. I Istituto d'Idrologia e Climatologia In Francia. La conferen~a è stata intramezzata da aneddoti Il 1° lng-lio ve11ne inaugurato al « Oollège d~ e da argute parentesi, densa di profonde osservaFrance >> di Parigi un Istituto di Idrologia e Clizioni e di brillanti considerazioni. matologia, ùotato cli laboratorii, di aule, di un Nello . scelto ipubblfco era largamente rappresenmuseo e di una biblioteea.; vi si tengono confetata la colonia .americana di Rom.a. renze d'idrologia per medici pratici e corsi. di leLegati mun~fiei. zioni destinati a r>reparare i medici .s pecialisti per le stazioni idriche, termali e climatiche. Il conte Severino Navarra di Ferrara ha legato · La guerra avev~'l interrotto la formazione deldodici milioni per fondare nel Ferrarese una Unil 'I~itut:o. versità agraria ed .altre cospicue somme ad Istituti· di beneficenza. • Sulla lot&a coniro la malaria. , Il prof. Massimo Sella, direttore della campagna C~ngresso francese della mutualità. • antimalarica organizzata nella Spagna dalla Lega -Si è tenuto ad Angers un Congresso francese Internazionale dE:!lle ,Croci Rosse, tenne il 24 giu delle ' Società di Mutua Assistenza. gno, all' Atenoo- di l\IIadrid, un'interessante confeIl Comitato di organizz"azione vi avèva invitato renza della quale troviama notizia nei giornali i medici; m.a, a quanto riferi,s èe Le Ooncours Mé· spagnuoli. cl,i oal, questi ebbero il .soddisfacimento di sentirsi• L'oratore venne presentato dal prof. Pittaluga, trattati da ... ladri, sfruttatori •e priyì di coscienil quale rese un caldo omaggio .al . maestro di enzà, unicamente perchè non intendono più di pretrambi prof. B. Grassi, che onora la scien~ mon· stare la loro ope1ia se~-gr.atuitamente. diale. I
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IL POLI8LINICO
1002
[ANNO
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RASSEGNA DELLA STAMPA.
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Bullett·ino delle SCienze M eàioh.e, gennaio-aprile. •
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XXVII-{, FAsc. 29]
- Z; · RoMITI. ·Dilatazione acuta dello stomaco e ileo artero-mesenterico. - N. SAMAJA, G. G. PALMIERI. Sul respiro paradosso. \ Giornale di Medicinà Ferroviario, giugno. - P. MINO. Il tra11ma sulla genesi dell'anemia perniciosa. ' Bulletin de l' Aoadémie de Médecine, 24 maggio. - C. REGAuo. I pericoli del radium. La. Riforma Medica, 4 giugno. - F. PltNTIMALI.:C. Sull'intossic.azione protf'ica.. La Presse Médicale, 18 giugno. - E. RisT . .IDs:per1enza di statistica nosologica.. - H. CosTANTINI. Nuova .esplorazione del cuore. Wiener Klin·ische Woohensohrift, 9 giugno. - G. UNNA. I.Ja psoriasi. - O. )vlARBuRG. I processi.del/ l'ipertensione èndocranica. M edizi1ziscJie Klinik, 12 giugno. - P . UHLENHUTH. Le basi sperimentali della terapia specifica antitubercolare. Revista rle Higiene i1 de Tuberoulosis, M mag/io.' • - L. URRUTIA. Tubercolosi ipertrofica. del cieco. The Boston Med·ioal and Surgical Journal, 9 giugno. - H. EMF.nsoN-. La prevenzione delle cardiopatie. Revista Espaiiola de Medicina y Oirugia, maggio. - V. CARULLA RIERA. L'anestesia simpatica in chirurgia g·astrica. ' A.nierioan M edioine, maggio. -· H . LILIENTHAL. Frattura del femore trattata con tutore intrami- \ dollare. - I. L. NAsCHEa. Il climaterio maschile. - J. G. JISR. Emat11ria epidemica.-· Paris Médioal, 4 giugno. - Numero sulle malattie infettive (polmonite, encefalite letargica, tossi~nfezioni da bacillo di Mor~an, ecc.). Berliner Kl iriische Woohensohrift, 20 giugno. H. STRAUSS. Feci grasse/come sinto,m o di :fistola gastro-colica. - K. ·RELLMUTH. Bilirùbinemia in gravidanM.
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1
La Ri.fornia· Medica, 25 giugno. - D. TADDEI. L'incap r,ucciamento dei monconi di -sezione dell 'omento. - E. PEso1. Le emoglobinurie anafilattiche.• La Radiologia Medm, maggio. - R. BALLI e A.
FoRNERO. Correlazioni funzionali inte1·ghia.ndo1ari del tessuto ormonico dell'ut.ero, sottoposto all'azione dei raggi X • Annales de Médeoine, maggio. - E . RIST. S11Ila :fisiologia patologica della febbre. :-- H. SLOBOZIANO. Il pancreas nella malattia di Hodgkin e nel dia.bete zuccherino dei vecchi. - P.-L. Y101.1.1:. Sull'esplorazione della funzione renale. M u1iohener M edizinische W ochensohrift, 24 giugno. - TREUPEL e R. STOFF.EL. Influenza cronica. G. SCHWARTz. Modificazioni della sensibilità alla radioterapia. - A. STUHMER. Sulla cosidetta Spirochaetosis ' arthritica. (Reiter). - G. KoLF. Occultismo. · Bulle·t in de l' Aoadémie de Médeoine, 14 giugno. F.· BEZANçoN e A. B1aos.. Le infezioni secondarie e associate dei tubercolotici~ , La Presse Médioale, 22 giugno. - A. :J.\1ARTINET. Opoterapia cardiaca.. - A. PISSAVY e J. SAIDMAN . Le iniezioni radio-opache in anatomia patologica. Zentralblatt fur Oh.iru,rgie, 15 giugno. - C. STEINTHAL. Estirpazione <li capsula surreilale nel trattamento dell'epilessia genuina. Revue de Médeoine, 4. - E. COTTIN e C. SALOZ. Le manifestazioni meningee d'origine eberthi.ana. Rivista critica di Oli.n ica Medica, 25 gi ogno. - A .. FuP~o. Le sindromi del corpo ~ striato postume all'enrefalite epidemica. MedioaZ Reoord, 11 giu.g no. H. R . HARROWER. Metabolimetria nell'ipertiroidismo. - E. H. EDWARD. Problemi medico-economici. The J ournal of thl3 American M et!,icaZ Association, ll giugno. - J. R. GERSTLEY. La nuova era pediatrica. H. HOLMES. Aumento della vi• •
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scosità sanguigna e attacchi e~iplegici ·fugaci. - o. G. BEAI.r.. Il metabolismo basale nei casi limiti.
Indice alfabetico per mat.erie. Antropologia criminale : insegnamento Ascessi rettali : cure . . . . . . . Bibliografia : cenni . . . . . . Cancro del colon : diagnosi . . . . •
. Pag. . » . )} . ))
Cassa di previdenza dei medici_condotti Centri sanitari negli Stati Un·i ti . . . Cronaca del moviniento professionale .
Diatermia: influenza sulla funzione emopoietica . . . . . . . . . . Echinococcosi primitiva del cuore con metastasi . . . . . . . . . . . Elioterapia in lesione osteo-tubercolare grave e poco comune . . . . . . . Ferita del ramo sinistro dell'a. polmonare e intervento chirurgico nei vasi succlavi dello stesso lato . . . Jrorn1ula rio . . . . . . • • • • Impotenza funzionale . . • I1:>ercloridria nei bambini . . . . . Jl a larici co1igeda ti : JJei -
Roma, 1921 -
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Tip. Cartiere Centrali.
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1''.lalarici: la tinta dei : . . Pag. Ossiuri ed -appendicite . . . . )) Radium: modificazioni indotte J)ei neoplasmi e nei tessuti saru circostanti . )) Reazione di Wassermann: sulla - . . )) Recidive : il concetto delle - . - . . )) Sclerosi a piastre : ricerche sperimentali sulla patogenesi . . . . . . . . . )) Scuola e malattie infetti ve . . . . . )) Stitichezza essenziale nel lattant.e . . )) Tonsilla palatina: ~rcoma guarito col metodo Citelli . . . . . . )) )) Tubercolosi incipiente: cura )} Tubercolosi : terupi.a immunitaria . • Tumori spinali flal p1\nto di vista chirurgico . . . . . . . . . . . . )) Uricemia: l'iper- nella gotta e nella calcolosi . . . . . . . . )) Varicella e vaiolo: diagnosi differenziale )) Varicocele: nuovo processo opera.torio . )) •
971 991 987 993
980 984 992
989 987 993
988 982 981 978
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L. l'ozu, eà rup.
ANNO XXVIII
Fase. 30
Roma, 25 Luglio 1921
fondato 'lai professori :
GUIOO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE ·SEZIONE PRATICA REDATTORE
CAPO: ) tROF. VITTORIO ASCOLI J
SOMMARIO. lttonSt di medicina pra&lca : S EME101•1cA e CASISTICA : Il feno· meno di ltoranyi. - Importanza, conseguenze immediate e natura della coogestioue interlobare latente {linea sigmospiraloide) . - Contributo alla diagnosi differenziale tra la pneumonite caseosa e la tubercoJosi produttiva secondo il metodo di Balli o. - La morte improvvisa nella pleurite con versamento . - TERAPIA: La cura degli edemi con l'opoterapia tiroidea. - L'estratto del corpo luteo nei vomiti della gravidanza. - La cura dell'osteoma.lacia - PosTA DEGLI ABBON.&TI . - V ARIA. Nella Ylh professionale : Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e Q. domande. - Amministrazione sanitaria. - Concorsi - Nomine, promozioni e onorificenze. Medicina sociale: Contro il commercio abusivo della cocaina. Notl1ie dlft:rse.
Lavon originali : L . Condorelli: Antiemolisine ed emolisine nelle urine. Osserv&Llonl cliniche: B. Maggesi : Di un raro inizio della polisierosite. No&e e contributi: O. Waltan: L 'audizione nei neonati. ec>mmenii : L. Caforio: A proposito di una strana lesione provocata al testicolo. Sunti e !ISSegDe: SIFILOGRAFIA : p. Levy: La sifilide del si starna nervoso e la sua cura. - H. C. Salomon: Risultati favorevoli del trattamento della sifilide nervosa (paralisi generale e sifilide cerebrospinale). - DIAGNOSTICA : M. Fishberg e ~1 . St~inbach : Diagnosi dei ne oplasmi intratoracici.
Cenni l>ibllogra11cl. 4etademh~, Società mediche. Coo1ressl: Convegno d'igiene sòciale della Liguria.. -
Rassegna della stampa. Indice allabesteo per ma,erle.
8ocietà. di Medicina legale di Roma.
E' vietata la riprocluzione di lavori pubblicati nel POLICLINJ()O e la di Pssi senza citarne la fonte. ·
•lrtUI di ,roprle&à rlsena&I. -
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AVVERTENZA
pubbUoa~ione
di sunt'
I signoPi abbonati che non hanno pagato
ancoPa la seconda Pata semesti-ale o che debbono qualche Pesiduo a compimento dell' impoPto del Pispettivo abbonamento pel 1921 sono vivamente pPegati .d i volePne f ape sollecita Pimessa mediante CaPtolina-vaglia. ... .. °""'
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1\1. R. -
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Della cartoli11a·vaglia inviata in saldo dell'abbonamento deve conservarsi la relativa ricevuta.
L'RJJll1'/llNISTR1lZIONE• •
LAVORI ORIGINALI. I STITUTO DI
PATOLOGIA
MEDICA
DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA. Direttore prof. A. ZERI.
Antiemolisine ed emolisine nelle urine per LUIGI CONDORELLI, allievo interno, Credo opportuno di far seguire alla prima nota, pubblicata l'anno scorso su questo argomento (1), una 2· nota, che contenga .n .otizie più esatte e •p iù vaste intorno alla natuTa ed al meccanismo di azione delle emolisine ed antiemoli·s in1e urinarie. (1) L. CONDORELLI. A ntiemoZ.isine ed emolisine urinarie. Policlinico, Sezione Pratica, 1920.
Es1)on.go succintamente, semplicemente ed in n1odo sch ematico, il risultato .delle mie. Ticer• cl1e, l'iservandomi di trattare ampiamente la bibli·ografia dell'.argom ento ·n ella memoria, che conterrà il risultat.o completo delle espe·r ienze fatte e di quelle eh.e sono in corso. Le esperienze riguardano anzitutto le antiemolisine e le · emolisine· delle urine normali, poi quelle delle t1rine dei nefriti.ci e dei carcinomatosi. URINE NORMALI. Nelle urine no.rmali ho potuto isolare t1n'antiemolisina e due emolisine; queste sos~anz.e esistono sempre nelle urine normali, però la quantità dell'antiemolisiria è sempre superiore a quella delle emolisine, rag ion e per la quale le urine normali toto hanno sempre azione antiemoli ti ca. 1Si;:i.· I' an1
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IL POLICLINICO
tiemolisina che l 'emolisina, c.he ho desig·nato a e ~, sono state isolate e s tudiate chinJicamente. i\.NTIEMOLISINA. I. Al ctodo per l' estra:iori.e dell'antiemolisina. - Si faccia evapor~re a bagnomaria i11 una larga capsula di }) Orcellana 500 cm 3 di urina; il re sidt10 è polverizzato in un mortaio con polvere di marmo pulita e sgrassata. Il mesouglio è m·esso ii1 un estrattore di S-0xelet ed es tratto con etere. I grassi, che ·si otten gon-0 co11 l 'estrazio.n ·e eter.ea, sono saponificati con soluzio11e alcoolica di KOH bollente: il me stn10 è diluito cop acqt1a ed
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lubile in alcool freddo ed acetone freddo; tnoolubi1e in ,acqua ed alcali. 4) Cristallizza. nel siste.ma esagonale. 5) Reazio11i: a ) Reaziorie di Hesse-.Salkowski. - Se ad u1na soluzio11°e cl-0roformica di antiemoJisina si aggiunge un egual volume di H 2 S O4 ooncentrato, ~Ila superficie di oontatto dei ·due li·q uidi si forma· un disco col-0rato in mogan.o intenso. Se sj agita, una lieve col orazio1:rie roseo spore.o si diff.onde immediatamente a tutto il cl-0r-0foomio: conti.n uando ad a gitare a11ohe lo H 2 S O4 , che si trova in fondo alla pTovetta, finisce con il oolorarsi in mogano. Qua11do il cJor~oformio ti.ie ne in soluzione solo traecie di antimolisi.na, si ottiene .s emplic.ement.e un disico color mogan,o alla superficie di contatto dei due liqui.di.' b) La reazione di Schiff .riesce nega t.iva. e) Con la reazione di Schiff-Mochs si ottiene una tinta verdastra; arancione se l'a11t.iemolisina non è pura. d) Con la reazione di Lieb ermann-B1trchard si ottiene una lievissima tinta rosa. e) J_,a reazione di Obermilller riesce negativa. . f ) Se si tratta un tantino di antiemoli- sina su una last..ra di .p orcellana co·n l1na ·go ccia di H 2 S O4 concentrato, si ha l1na tinta mogan.o -che rp oi 'l entam•e nte \Ti-ra al viola. Con i 1n miscuglio di 5, 4·, 3 e 2 i:>arti di H 2 SO," più 1 parte di H 2 0, si ottengono colorazioni analogl1e, ma d' intrnsità gradatamente decre1
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(J ) Tratta.ndo l1n po' l' antiemolisina con l111a goccia <li I-I 2 S O-t contenente iodio, la reazion~ no n è sostanzialmente mo1dificata, solo si ottiene una tinta violacea più gen1l1ina. h ) È cara tte.t istica anche la seguente rea. z1011e: Si tratta un po' della sostanza con trare:e di H 2 .S 0 .1 co11cie·n trat.o, si sci.o glie il tutto in. aLco.ol etilico .e si fa evap,ora:.re a bagn.o maria. Si ottierle 11n resid110 coJ·orato in violetto in-tensa, colorazion.e che scompairisce subit-0 asp-p e<n a si a@g·iunge qualche goccia .di amn1·o niaca, ·p er dare 111 ogo a;d una tinta gialletta.' Face11do evaporare l'ammoniaca ed aggiungendo una goccia (fi H 2 S O 4 , si ottiene una tinta vi-0lacea che vira al mogano. i ) Sciogliendo l'amtiemol1sina dn acido tricloroacetrico e facendo evaporare a bagno · n1a ria si ottie11,e una patina brunastra. l ) Seconda reazione di Gérard. - Se ~i . scioglie ill1 p,o' di am.ti·ea:nolisina in una })ro' 1etta eonte11ente C S 2 e si fa salire dal fon do un egual volume di H 2 S 0 4 concentrato, il es . . si c.olora in gialletto e diviene· lattigi110~0 1
Cri :>talli d i a ntie1nolisina: . a) separati dal <:lor of orntio - oh. n . 3; o.- uìa 1e 3 - Ko ri ~t k a ; b) c:;ep a : a t i dall';i k·ool - :'<.: ht n1atico.
estratto co11 etere. Nell'etere passerà l' a 11tiemolisina. 11 residuo cl1e si ottiene dall' evaporazione <lell'eter e, cl1e è servito per l'estrazione, conterrà. l'antiemolisi11a, cbe sarà purificata con ripet11te lava t11re con alcool molto diluito ed acidifi cato co11 qualche goccia di HC finchè la sost.anzà i1on sarà dive11uta bia11ca. II. Caratteri fi si ci e chi1nici dell'antie11iolisina. - La sosta11za così otte.n11ta ll1a i seg11enti caratteri fi sici e cl1in1ici: 1) È insaponifica bile anche trattata con soluzione a lcooli ra di KOH sottu pressione . di un'atmosiera ed alla t€mperat11ra di 1100. 2) Fon.de a ~-44°, solidifica a 39°-40°. 3) È {'.Ompletame1J1te solubile in etere, cloroformio, be11zolo. tilolo, acetone caldo, alcool bollente, solfl1ro di ca rbo11io; di ~c ret.<'.\n1e11te so-
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:l.NNt) \\\X,~l]l. 1~9.C.
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I
SEZIONE PRATICA
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1è.he Si · velidJ.ea 'Ìllllll1..0jtliatan1Bnte im•p rimentlo piccole srosse ·alla 'PP0\7etta), mantre im oor1~isipondenza della ... upe1·ficie di contatto deii 1l!lu·e li·quidi :~p 1a·re lln ·anello moga110, che si aifforlde ·p oco ·a poco a ·tt1tto l'acido solforioo. '.Aggiungend•o ,quàlche :go~ia d'acqt1a ed agi:taooo, :me<ntre il C~2 -si scdJ.01·a e .si :rischiara, 1~aeid-o --solforico ·diviene ·forteme11te lattigi11os0 e dopo qua:lche ten1po acq11ista 1111· evidente :fiuoresiGenza. m ·) Gon la reazio11e di Hi.JT.chinson si ott.ie ne ·drQf})o 1ql1ttlChe n1~nuto u11.a ~lieve coloraz·io11c
rosea. Per =i -s11esposti c&ivatteri chnnicj , n1i sen1bra che l''·antien1.orisi11a urinaria ~ia da r·onsi-èlferarsi ieon1e '1tn ·alcool, che inolt0 probabilmeoote app~drt.iellt al grur:rpo d·e lle eodl'esteirine, benchè da q11este · n1olto sii differe11zi ·per il basoo punto l1t fusic11ne. Bisogna però -vagliare con t1n po d'i rise1~a i da:ti con 1re1·11~mi i.I pl1nto di fusione, · giAe:f'hè è i101to come ba:sta110 piccole i1npu:rità pe·r al1eraPe note\1oln:..ente qi1e1
~to dato~
:No11 è <ru1 il 111og-o d.i diseutere a ll.m.go sulla 11atura dell'an1i,e1n'(l)iisi·D·a, oosa cl1e fM"t) qt1n11do Jo :spazio me 10 oorwsent.irn, 1)erò pel· i ca • ratteri fi.~iri e chimiei si può ben a ragione ,ritenere cl1e ~i f·r attfi cli un·a speciale coìejste• :ina. III . .. t :ionP lrioloqira. - L'antie1nolisj,11n e&er~i-ta una spiccatissima azio11.e a11,t iemolitiea u'lle e111azje limane~ ]"azione an.tiemolitica. è ·a11·Cora npprezzabile alta dilt1izione di 1 :2,000,000. Nott'\ ole azione runtie1nolitica esercita a11.che '5l1lle Pn1azie di · h\te, più lieve su quelle di cavia e di })Olle, lievissima su que,l la di porco ~ di r,~11iglio. 1111lla st1 qt1elle di montone. L "a1111P111oli"-ina ~piega an co11·a azio11e protettiva. '61.ti tessuti contro l'azio•n e citoliti.ca d-ell'ncq11~ di~ti1lata e delle emoli.s ine l1rinarie a ei ~- -~ tf11e~t o proposito mi i:;e111bra opport11no fa.r 11ot·a l'e con1e ))ezzetti cl i organi freschi di ca Yi a, ttl~ ~j 1n a cq11 a distillata i rigo11fias::;ern rno''Til('lmente ri spetto agli a lt,1·i 1)ezz.etti immersi it• ~oluzione colloidale acql1o~a. di <t11ti e1n o 1i si i1a. LE EMOI 1srNE l iRlNARIE. - Nelle t1rine normali esistono due emolisine di natura liipoide: em.olisine che hanno caratteri chimici e.d azione biologica diversi l'una dalJ altra. I . Estrazione delle emolisine. I g,r assi estratti dalle urine nella maniera sl1esposta, sono trattat.i a freddo con u11a piccola quantità di solt1zio11e satura di carhonato di sodio. Si allu11ga il mestruo e si estrae con etere: - nell'etere passeranno le colesterine ed i grassi neutri, nell'acqua iimarranno i satp,o ni. L'acqi1a residt1a dall'estratto è 'fatta eva,poraJre ed 1
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il resid110 è ripreso con alc-oo·r;· si' aggiugono n 1lora poche goccie di una soluzione satura di acetato i1-eutro di piombo e si fa· evap,orare. Il residuo è lavato ripetutame11te con etere: l 'ete-re servito. pell" la lavatura si fa -e·y a::porare su· una capsula di poroella.na. Si avrà cosi nella· prin1a capsula ciò ch,e è rimasto· doipo la la-vatura oon etere; nella sec()n,da ciò clie con l'etere si è €Stratta. Il r.esiduo .della: pTima caipsula è scio'lto in alca.a l oonten,ente' qualche goccia di HC1 rd iluito: si fa eva·pu1rare· ambiente di anidride carbonica ed il' 1resi.cluo si estrae con etere. Nell'·etere passa: la: a. e1nolisina. cl1e si può ottenere pt1ra facendo evaporare l'etere. Il residuo, che si trova· nella seconda capsnla si scioglie i111 etere e si· tratta con p,oche g.oc·cie di HCl diluito in am:Oiente · di anidride carbonica; si fa eva.porra:re, sem-· pre fuori dal co11tatto del1'aria e si ripren1de· il resi d110 coirì etere. Nell 'ete1·e pas sa la ~ emo-lisina. II. .Caratteri fisici e c11 in1 ici della a. emoli-· ~ina. Com·e si vede, dalla inaniera in cui si pre11ara, la a. em-0lisina, no11 è che Ulil miscu. glio di a,cidi giras·s i. Essa ha lln o·dore molto· . pen°e trante e sgradev«Y1e, t111 colorito gialJetto, e alla temperatura di lln laboratorio è so lido". Fonde a. 35°, .p,erò qu·esto pu11to di fusion.e norrr è assolutamente c-0stamte. I saiponi di pio111bo) di que t.i aci·di grassi non sono solubili in· ~tère, e qt1~·sta è la carattieristica rprin·ci paie· che rì pe,rmette di separare la a emolisina dal1 ~ ~· . È chia1ro che, quello che chia1no n emolisina, r1on è 1111·unica sostanza, ma bensì 1111 misc11glio di actdi grassi, i qt1a.li hanno tutti in oom1111e la caratteristjca di dare satponi di piombo insolt1bili in etere. Si com:p rende pertainto corne i1on sia agevole indent.ific·are i sin·g oli com,po11~nti di questo ·m iscllg.Jio, che può essere cost.it11i to da 10·11rm1eJ'osissimi a eidi grassi. Infatti gli acidi g·ra.gsi, salvo q11alche eccezione, da111io tutti saponi di .piombo insolubili in etere. Tra g li nei.di cost:it11e11ti la c1. emoli s ina ve ne è })erò uno cl1e è caratteristico per lo speciale odore sgradevole e penetrante, che ricorda rodare urjnoso, odore che i1on è possedl1to dai suoi saponi, aYendo a11zi questi un odore pi11ttosto g·radevole. cl1e si p11ò lontanamente a~ 01niglia.re a quello qella vainiglia. III. :l :.ione biologica d ella. <L e1nolisin a. La a e111olisina esercita 11111,a sipiccati~sima azione emolitica sulle e1nazie umanie. L 'en10lisi avviene n·elle ·p ro vette prima ohe ]Jassi un ora dal mom,ento tn cui ~i mettono in ter1nostato. Sull.e emazie ·di montone la a emolisio1.a, non spiega alcuna azi-OID-e. La a. emolisina spiega notevolissima azione citolitira sui 1
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IL POLICLINICO
tessuti fìreschi di cavia. Peir sve·l are l'azio ne citolitica .di questa sostanza mi sono servito della seguente tecnica: un pezzetto di fegato o rene di cavia, tolti ·da ·u n animale 3Jppeina ucciso, è emulzionato per mezzo ·di una pin-zetta in una quantità tale di soluzione di cloruro di sodio all '1 %, ·ohe il liquido diventi molto torbid·o. Si :fi'ltra .s u garza in modo da allontan·a re i frammen.ti ·p iù grossolani di .orgiano e ·s i aggiunge aJ liquido qualche goccia di una soluzion·e di ble.u di metile, in modo da 1otter1ere u·n a b·ella tinta turchina. Si mette un cm 3 ·di qu.esta erniUlsionie ·p er ogni ·p irovetta; . iJn una ·di queste si ·aggiunge un ·Cffi3 ·di acqua distillata, ' nelle altre un C!Ill 3 di acqua di·s tillata in cui però è stata ·p reviam·ente emulzi•o na ta l'em·o lisina. Nella provetta contr-0110 dopo 12-24 ol'le si -0ttien.e un ·s edimento, che nom l1a .preso assol11tarn.ente il colol'e, ed il liquido si scolora, : nella pro,vetta in cui la citoli si. si verifica il sedimento è intensamente colorato in t11rchino ed il liquido non ha perd nto nulla della s11a prima colorazione. 1
~ EMOLISINA. -
della ~
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1. Caratteri fìsici e chimici emolisina. - FoT•s e il grupipo di s.o-
&tanz.e, che costituisce quel comp.lesso ·ch'e· io chiarno B emolisina, è molto più limitato. Infatti gli a ci1di grassi, in cui i sruponi di piombo sono sol11bi1i in etere, sonio pochi, e tra questi il più importante è l'acido oleico. La ~ emolisirna (che rtpeto non è l1na s.ostf1nza llnica), è l'iqulida a temp,e iratura .d1i laboratorio, e di a Rnetto oleoso, però lt1ngi dall'essere incolore (co1ne l'acido oleico) è colorata in gialletto, in oltre 11a un ten11e odore che ricorda quello poco gradevole del cejr ume. Non avrei diviso gli acidi grassi llrinari assegnando alle due categorie distinte nomi differenti, se queste due .._ ca tegorie cli acidi non avessero Tealm.ente un'azione biologica diff.eir ente. II. Azione biologica della ~ della emoLisina. - J_,a ~ emolisjna sipiega llna rnotevo·le azione emolitica sulle emazie umane, ma la sua azione è alquanto diff e~ente da qu·ella spie·g ata dalla o. emolisi.na. Mentre la se conda a·gisce sulle emazie già dopo un;ora, la prima agisce dop o 8-12 ore di t·erm0stato. Le emazie han110 quiri1·di il tempo di raccogliersi in f on,do alla provetta prim.a di essere emolizzate. Se si scuot e la provetta qnan.do le emazie si sDno giè. raccolte a l fondo, ma ancorra l'emolisi non si • è iniziata, si n ota chia ramente come esse siano a·gg1l11t.inate, gia ach è soltanto ·do.p o forti $C11otimenti. dal fondo della provetta si distaccano fi orcl1 etti che al microscopio risul.tano r ostit11iti da en1azi e agglutinate. Avven,endo l'em oli si, nl fo11do della provetta è sempre visih ile llll a n1masso di sosta nza amori~. ctie 1
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(ANNO
XXVIII,
FASC.
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aigitata si s.p erde nel liqui1do sotto forma di piccoli bran.delletti. Anche questa emolisina •non spie.ga alc11na azione sulle emazie di monton·e· ed è citolit!<'a per ·gli organi freschi di cavia. La a. e la ~ ·emolisina hanno in c.omu ne Je seguenti prop1rietà : 1° di trasfo,rmare l'ossiemoglobi1na in metaemoglobina; 2° la loro azione è paralizzata dalla pi:resenza dell' antiemolisina 11rina ria; 3° in presenza dell'antiemolisina uri'Il.aria, pur non determinan·do emolisi, t·r asformano il pigmento de1le en1azje in meta.emoglobina; 4° a·n che l'azione citolitica è 1p aralizzata dalla presenza ·diella antiemoJisina. Con.clu.denido, nelle llrine noir mali esistono due gruppi .di sosta·n ze antag-0nist.e-: la amtiemolisina da una parte, e. le emolisine dal1'altra. Colesterina l'uria, acidi grassi le alt:r.e. Normalmente quella che preval.e è l'azione dell'an,t i.emolisina; qui·ndi l'urina normale in toto è semp·r e antiernolitica. (Fa cendo astrazione coon•p leta dalla concentrazione moleoo·l are del1' urina). Se p·etrò a11mentano .}e emolisine, o dimi nuiscono le antiemolisin.e o entrambi le due cause concorrono, il pot er e antiemolitjro può divenire n t1llo e addiritt11ra i11vertirsi, diven.en.do 1'11rina emolitica. INDICE .\~TCElVTOLITICO. Come si fa a ·determinare il poteir e antie1nolitico ·di un'urina? Il metod·o, ohe ho adottato, è quello che di più sem pli f' e si p ossa imn1agin are. Ho infatti tratto profitto ,d ella proprietà, che ha il carbone animai.e di a ssorbir e tutti i liquidi. Se si pa ragona il pote.re ant1emolitico di un 'urina prim a e dop·o il trattame·n to co n carbone animale, si può avere una misura del potere antiemo.l itico (o certe volte .emolitico) di un '11rina. E cco com e si proced·e. D a un campi.on e de'l1e urine delle 24 ore (1), si tolgono 30 cm3 , che ·son:o trattati con abb1o·n dainte carb·On·e ani'male (ft11i•s simo e ·purissimo; io rudopeTo quello id i Merk) : si attend~ lln'·ora e si filtra. Si prendono intanto alc11n e provette e si dispon.gono in doppia :fi1a su ·un st1pporto, nella prima fila si mettono nelle tre prime provette 2 cm.j di urina, n~n trattata con carbone animale, e nelle altre 1 cm 3 per parte. Si aggiu·nge poi (adop.e rando un'altra pipett.R ) ne1la prima rprovetta, 1;2 cm 3 id i acqua distillata 1 nella seconda·, 1 1h niella terza, 1 ' 1
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(1) Ho già ra cco:l1a ndato nella prima ~ot~ p reve11tiva di lavor a ~·e seiml?re co·n . cam~1?n 1 delle 24 h, non elim1nandos1 le 3:n,t1emol1s1n.e e le emoli ~ ine n ella stessa quant1ta nelle d1\1e r~e minzi r ni.
l r p F,
fi. PI IH
rn id
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[A1'1NO
XX\,~ III,
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FAsc. 3DJ
SEZIONE PRATI CA
·nella quarta, 1 lh nella quinta, 2 nella sesta. e così via di se·gl.1ito aumentando sempre di 1h CIIll 3 • Le diluizioni così otten'llte sono di 2/2. 5, 2/3, 2/3.5, 2 /4, 2/5, 2/6, 2/7, 2/8, 2/9, ecc. Si .cambia pip·etta e s1 fa coll'wina precipitata con car·bo11e a11imale, la stessa serie ·di di'luizioni nella seconida fila ·di pJ"o.v ette, in modo che, nelle dl1e provette che stanno allo stesso livello, il titolo c1ella diluizione sia identico. Si m.ette ·nna goic cia .di san.g ue 1p·er ogni })rovetta, sangu e che deve es.sere prelevato da 1111a puntura fatta sul polpastr.ello1 idi un 1dito fla cosa più comoda è che si 1p unga l'operatore stesso), e si attende che le emazie si siano ra cco lte nel fondo della provetta; allora si v.etle quale è la ;prima provetta i·n cui nel fondo non si veda un apprezzabile disc.hett-0 di emazie, e si seg11a. Se per es.em·p1o n.e lla prima serie l'emolisi avviene nella provetta, in cui la dil11izione è di 2: 8, e nella seconda serie è nella provetta in cui il titolo è 2: 4, l'indice antiemolit i co è uguale a 8 - 4 = 4. Per risparmio di ten1110 e di sangu-e, ·p rima si ·p.ossono fare delle pro\1 e cli orientam.e nto per stabilire verso clit'l titolo presso a po·co J '11rina em·o.lizzi, e poi fn re la 1) t ova aggit1ngendo 3-4 provette prima e 1-2 dopo di q11elle in cui è avven11ta l'en1olisi. Capita q11alche volta che l'uirina, per la bussa concentrazion e n1.olecolare, sia ·p er sè stessn flmolitica, allo1ra per fare la prova bisogma aggiungere, su 100 cm 3 di urina, gr. 0.50 di Na Cl e poi procedere come per un'urina qt1alsiasi. ~ Le pro,·ette, le pi·pette, gli imb11tini, ecc. debbono r,sserc tutti accu~ratam.ente lavati previa·mente co11 I-l 2 SO 1 concentrato, e poi abbondanten1ente ris ciacquati co111 acqua distillata e fatti asci11 g a re i11 termostato. I.a en101isi deve avvenire a tem•p etratt1ra ambiente e no11 in termostato, giacchè il calore favo1 i l'ebbe lo sviluppo di germi, che, o per le loro tos~inc, o p·er l'ammoniaca, che sviluppano fermenta11do l'urina, potrebbero provocare per sè ~tessi l'emoli$i. 1
\lARIAZIONE DELi, l NOI CE ANTIEJ\10LITICO NEI NE-
Da numero-sissim.e ricerche iniziate fin .dall'anno scorso sulle 11rine ·dei nefritici, posso trarre la sieg1Jiente conclnsio·n e: che n.elle t1rine dei nefritici con disturbi uremici, an1emia, notevole ·deperimento, ipertensione ed idropi, l'indice antiem.o litico è semp:r.e e sp.esso notevolmente dimin11ito, q11al che volta è nu[lo o anche invertito; questo si verifica specialmente negli UJremici gravi. Nei nefritici in cui la liesion.e renale è lieve da i1on arrecare ·s en·eibili disturbi, !'in.dice può conservarsi ·n ormale. FnITICI. -
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:N.ei car.cinomatosi non ho potuto mai riscontrare notevoli deviazfoni dalla norma dell'indice antiemolitico . .Se .qua1cl1'e volta vi era lieve ·d iminuzio·ne, ciò era· .dovuto a concomitanti lesioni Penali, o a llo stat10 ·di a vanzatis1s ima cachessia. INDICE ANTIEM OLITICO NE1 CARCINO?YIATOSI. -
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* * In qt1este irigh·e, già troppo ll111gl1e per una nota preventiva, ho esrposto molto sommariamente i risultati più salienti delle 1r1cerche che tt1ttora sono in corso. Ancora molto vi è da fare ·per chiairire l'origine e .1a fu.i1zione di queste sostanze: che, benchè abbia cercato di studiare chimicamente, sono costretto a chiamare con i nomi molto generici di emolisine ed antiemolisine, cosa che seg·uito a fare per r1on coniare nl1ovi nomi che certo non riscihiar erebbcro maggiormente la cosa. Vi è da stuidia1'1e ancora l'importanza che queste sostanze possono ass11mere in speciali prooessi morbo.s i, giaicchè una spiccata funzione cj tolitica ed emolitica hanno. Nè è improbabile che queste sostanze abbiamo la loro influenza suJle an.emi1e e le ·cachess.i e , eh.e si sviluppan.o in alcuni prorc essi m·o r1b osi. Ma ancoll'a og.n.i i.p oiesi sn,rebbe pcrem~tura) prima che l'esperimento nio n abbia chi·arito meg.lio la qu.e$tiome .. Richiamo infine l'attenzione sul fatto, che sia l'anttemolisina, che le due emolisine, benchè nel loro me.cca.n i sim o d'azione per nulla vi antri il con.ge,g no imn1unitario, pur tuttavia godono di 11n'abba·stanza .spiccata sp,e cificità d'azione. I sensi della r11ja più viva gratitudine vadano all'illustre Maestro i)rof. Agenor.e Zeri, dir.ettocre diell'I-stituto, ,e al prof. Feilizianj, che con i lo;ro ill11rr1 ina ti con1siglj mi guidamo n1elle presenti ricerche. R oma, 1.4· marzo 1921. Nel la Yoro de l clott. Gala tà : « Le i1ùezioni cli calomelan.o nel tifo» (fase . . 28), a pagina 946, prima colonnn. 31a riga, invece di <<a derorso l'apiclissimo » leggere «a decol'so non rapiERRATU~r. -
dissimo». Nel lavoro del prof. F. 1\Iazzone, J)llbblicato nel fase. ?:i, a pag. 915, invece di « 536. 700.000.000 », leggere « 5.367.000.000 ».
Sono rimasti disponihili poc hissimi esemplari dell'~stratto dal" Policlinico,, - Sezione Medi~a, 1~20 - della importante mono!!.r afìa C. F.coNoMo: Sull'encefalite letarJ?lra. Coloro ehe desiderano averne <'opia -mandino cartolina-vaglia di L. 5.40 all' A m min1strazjone e la riceveranno subito in porto franco e raccotnandato.
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IL
POLICLl~ICO
OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE
CIVILE or IMOLA!
diTetto dal prof. A. FtJRNO.
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Di un raro inizip della polisierosite. D.o tt.
BRUNO MAG GESI ,
assistente. '
AC'oonno b·reviemente, riferend omi ad un ca.so occorsomi, ad una evenienza ·clinica non certamente frequente, e cll.e è a mio parere degna di essere tenuta in con siderazione anche agli effetti ·pratici del modo di comportargt di fronte ad essa . Si tratta di llTh3. insolita imponente sin,d rome jniziale di 11.n a malattia tutt'altro che rara ad osserva·rsi, la polisieI'osite, malattia che i trattatisti, i mon·ografisti e. gli insegnarnenti stessi tratti dalla ql1otidiana pratica, ci presentano come una forma morbosa a d abituale iniz~o lento, sqt1isitamente .s ub1d·oJ.o , e pro' 4romico ·di un decorso sove:pte subacuto. N.el caso dèl nosttro paziente D. Pompeo; U·omo robusto di cinquant'anni, colono di Dozza Im101eise e che presentava rp.ostumi di e11ce falite epidemica, sotto forma ·di lieve emiparesi .d.estra, i fatti si svo lsero all'incontro. fi11 dall'inizio acuta1n.ent.e e. oon qurud ro m·orbo·so a&sai ,g rave. Tacendo per brevità de.i preced·enti ~ami.gliari e d·elle vicende personali, del resto sca·rsamente interessanti, dirò solam.ente ·della già menzionata a ffezi.on e epidemica, che, inSO·rta nei marzo 1920 e svolta'S i tn paese i1el d1omicilio dell 'inferrr1-0 col tipo· schiettamente leta·rgiqo, richiese il ricovero .solame11te in secondo tie·m po, a vendo lasciato, come lesi.on i residuali, una paresi del braccio .e della gamba di d.estra senza altri notevoli iperturbamenti ' o ni psichiche ed origaniche ov.e si delle funzir eccettui tina persistente oBt1nata stipsi, che non p<Yco p·r eocct1pava l 'infermo. Del resto, ric11perata in parte la st1a capacità lav.orativa, egli non eh-b e .a soffrire di altre n10lesti.e fino al 3-0 dicembre 1920, quando, senza ' prodromi ·di sorta, i.n completo benessere, fu colto ,da insoffribili dolori al ventre, con speciale localizzazione ai quadranti .superiooi, dolori aiccessionali che rass.omigliavano a ·m or&i e che si mantennero con la stessa intensità IJei di segt1enti. Inolre, dopo un paio di giorni , tumefacendosi il ventre e restando 1' alvo ostinatamenlte rchiu•so, non-ostante i ripe·tuti ener gici interventi, inte-s i a riml1.overe tale ir1conveniente si manifestò vomito insistente dapprima dei' cibi inge1riti poi di un liquido cl1iaro, aci dulo, senza a ltre particolari caratteristiche, ed infine di mat.eriali di odore etl aspetto feca loide. Era stata frattanto riscor1trata llna modica elevazione febbrile, senza che del resto si avessero singhiozzi, tosse, ce1
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falea troppo g1·ave .. 11 giorno 4' gennaio il 1 m~ dico, temendo urn a1 occl:usi-one · intestinale,. co11sigliò il ricovero ih Ospedale, ed infatti l "in~ fermò entrò nella· Sezion e :\1edi0a il . 5 gennaio 19-21. Il timore non appariva all'i11gresso oertamen te del tt1tto ihfbndato : èhè il pazi.énte-· pre·S enta va un 8Jddome enormen1ent-e teso, ed' es.pansa, sopra tutto n.ei quadranti superiori, dolentiissimo allla paJ.pazione, st:ra:wdina:ri:àr Ill!ente meteoric·o . Non eTa110 invece visib'ili · esteriormente movimenti peristaltici. Gli ; or.g'ani ipocondriaci' eran10 ~ihti · i1otev.olinente ver~ vo l'alt.o: l·e :Oasi ·p olmonari t"etratte ' dalla · disten&ione del' venrt1~e . Il malat-0 era dispnoico, leg:germent~ crnn·o tico, ma av.eva polso :relatiYa.1nente · validò·. i1on tr.oppo frequ.ente, nè prese11tava t1na· farie'S del tutto addomih.ale. Fu appunto la ·conside1.;azione · di · tale .mediò'cr e riipercuotersi s11llo stato ·gene~le ·di : gravi fatti che avrebberio dovuto persistere · .da 11na setttmana, che t.ratte1D.ne i · curanti: dall'ammettere precipito~a m el1te una occll1sibn1e vera e propria e .consi:g·li ò, a maggiore chiàriìnento diagnostico, di .dlfferi're l'i1nt~Tventtr, liìn.i tand'o la tera1pia alla ene'l'gica· stimolazione ' ·d·ella peristalsi intestinal'e. Co~ì f11 fatto, ritvorrendo a d·o si discrete di end·o ip.o·ftsina pe:r via sotto·rn.1tanea, eid infatti, ottenutesi finalmente ah~on danti evacuazioni' ·di' gas e di' materie fec~li, l'infermo andò il' dì segl1ent:e ra-pi·damente avV'Q.ntaJggiand'osi. Fi;n-o al' .g.i orn·o 7 -peT"sietette una mediocre ipe'rter1nia, oscilla·nte fra i 37° ed i 38° ·ed al mattino· ·d'ell'0· stes;so giorn.o, qttando ormai l'infermo cominciava aa· essere, apiretico, si manif esta:rono in atte.si segni d'f versamento l>jlateral:e d:ell:e pleu·re, alla: cui constatazio11e· veniva a togl'i ere ogni dub1bfo la puntura esplorativa oon la estrazione d'i un liqt1ido citrino , alcalin0·, leggerme·n te corpuscolat.o, rivelatosi per lln •ess11dato e con l"abitt1ale sedimento di linfociti e di glob11 ti ·rossi. Ed il giorno• 9, quan·do ,già era ·su.b·entlI"ato uno stato di q11asì pieno benessere, l"a ddome, che si era rapidamente ridotto dì v·o1ume e si era fatto discreta,mente tratta;bìle, presentò una zona ab1b as•t anza conside\nerv.ole , id i ottusità mobile nelle parti declivi ch·e, a1quanto aumentata sulle prime, andò rapidamente attenuandosi di pari passo con il versa.mento d·e lle pleulI"e. Il d ecors:> della forma morbosa sulla cui na .. tura la s.indrome aveva indubbiamente parlato chiaro, fu insolitamente rapi·do ·e benign-0'. Riassorbiti perfettame.nte gli essudati, ristabilitesi le forze, e rimaste pressochè noirmali le funzi,o ni d-el rene (lieve albumint1ria ed intensa 1
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SEZIONE PRATICA
indacanuria del tutio transitorie), il paziente fu ·dimesso guarito dall'oopedale il 2.3 .gennaio 1921.
Se il caso non presentasse interesse ·dal punt o di vi&ta pratico per il p ericolo a o.ui avrebbe esposto un intervento .chi11·u rgico, gi.ustificato forse da un'improvvisa apparente sin d:rome di completa occlusione intestinal·e, ma condannato senza dubbio· ·dalla natura r.eale del processo morboso; presenterebbe certamente quello non meno notevole della rarità della casi.stica , sotto l'aspetto appu·n to della in sorgenzn. della malattia. Su qi1est a caratteristica adunque bflevemente m'intratte11go, per quanto an cl1e altre particolarità sar ebbero da rilevare, qu a li a.id esempio : la precedenza dei fenomeni di essudazione iplel1rica bilateral·e, la poca freque1,za d·ella forma mOlI'bosa in u omini attempati, e piì1 che tutto il decorso estremam.e nte rapido e benigno della triplice affezione _sierosa, ahe, se ha riscontro in casi analoghi descritti da Galvagni, Gerhardt ed a ltr i, ripone sul terreno la questione della eziologia mu1tiipla della rpolisierosite. :\1a qui certamente il lato più interessante del caso è r appresentato .dai fenomeni ·di improvvisa paresi id i un tratto più o meno importante dell'intestino. pvobabilm,e nte anzi del , colon, simular1te in mod,o · completo la o·ccl11sione ·dell'intestino stesso. Casi di inizio acuto ed a sindrome atjpica n.on mancano certo n el·· la patologia d ella peritonite tubercolare iso1ata. I chin1rghi francesi sopratutto ne hainno segnalato molti esempi, a scopo più che altro ])ratico, per disc11te re la opportunità · di intervenire o m·en10. Citererr10 a proposito fra l'altro · la numerosa e ininterrotta casistica riferita nelle sedute della .société ·de Chfrurgi·e nell 'ultimo ventennio. Si tratta di casi scambiati per appendiciti acute, volvoli, strozzamenti erniari, ecc., in cui l'intervento ·dimostrò trattarsi di peritoniti specifiche a·d acutissimo inizio o ad 1cu ta mani·f·estazione (M·or.estin, Quénu, Bruns, Lejars, Rotttier ed altri ). Senonchè dalle poche notizie che 1son·o .giunte fino a noi de lle vrurietà abbastanza n11merose, emerge che il mieccanismo della occlusione consisteva niella m assi.m a parte ·d·ei casi. in o~sta coli anatomici veri e propri, che il Broca fa rientrare tutti in due ca·t ego·rie: bri1glie rapidamente e subdolamente formatesi ovvero amma·s si notevoli .d i essudati solidi, comprimemti le anse intestina li. .solamente p·oche v·olte non si poterono ·dimo-str11re all 'jnizio della ·p eritonite SJP·ecifi·ca cause ~str:Lnseche della sin·dron1ie di o·cclusione, m a 1
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questa dovette essere messa in ra pp orto co11 l 'ileo 1p ar.alitioo. Pothérat in un malato riscontrò una dilata zione estrema delle an.s·e ed un m odico ver·s amento siel'O·SO: i1n un altro Vanv·erts ·di Lilla 11on €bbe ad osservare compressioni di sorta; Reynier infine ebbe a constatar·e casi con sind1·om·e 'di occlusione credute appendi·citi, e in cui all'atto operativ.o n·o n1 fu riscontrata la sosrpettata lesione. Questi sono forse ·g li esempi da m·e rintracciati che più .degli altri si accostano al riportato sopra: in esso in.fatti n on si poteva certo sup porre la prod.uzi-0ne .di essudati solidi inè di briglie per la st1bitaneità, la mitezza e la brevità del processo .e per la sua inattesa ris9luzione. lVIa, oonai deran.d·O· appunto tale decorso, il quadro constatato 1nell'il1Jfermo di ·cui ho fat:. ta m enzione, resta ancora isolato 1daigli altri citati per la sproporzione fra i fatti locali imponenti di ii1ibizione a earico dell'intestino ed i fatti anatomici gerierali relativamente lievi e di breve d1.1ratrl, con più abbondanti e probal)ilmente preceden ti fenomeni di essudazione p leurica bilater ale. Sì che vien fatto di do1nandarc1 se nel nostro caso non potesse esistere l1na particolare labilità d ella mobilità intestinale di fronte a lle cause morbose anche m eno gravi e se a tale speciale condizione dov~sse dirs i del tutto estraneo il precedente di un a affezione morbosa che ognuno sa cosi ricca di sintomi e così tenace, n ei suoi svariatissimi post11mi. 1
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Al chiarissimo 1p r.01f. Alberto Fur.no, mio primario , l'espressi.o ne della mia viva gmatitudine , . per l'aiuto prezioso ottenuto nella 0 0 m.Jp1lazione ,d ella pr.esente nota. 1
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Imola, .gennaio 1921.
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POLICLINICO
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NOTE E CONTRIBUTI.
de per i rumori forti; per i suoni invece, specie se deboli, tutti i ricercatori concordano ine.ll'afCLINICA OTO-RINO-LARINGOIA:rRICA fermar e, come non siano seguiti da alcun moDELLA R. TJNIVERSITÀ DI GENOVA vimento reattivo. (Prof. G. MASINI). Gosì Kussmaul riferisce, che nei primi gionri della vita il J:lamJ)ino i1on offre 1 alcuna reazio11e L'audizione nei neonati ai s11 oni, •e n·eppure, second.o altri, d-0po 3-4 setper il dott. ODDONE WALTAN, assistente. timn.ne. Tutti i ricerca'toTi hanno specialmente Fisiologi e psicologi che si occuparoin o della sperimentato sopra bambini ·di 1-2 settimrune, curandosi poco delle prime ore o primi giorni fisiologia dei neonati asseriscono concordi com.e durante le prim e oire e i primi giorni dal- di vita, essendo, si può q11asi djre, convinti, la nas cita questi piecoli esseri non hann-0 al- che all'inizio l'infante sia completamente Cl11na percezione uditiva, poichè tale OL['lgano ·soTd·o. 110Q è nncora in .grado di disimpegnare la sua 11 Po,li i111vece in segl1ito .ad un,a serie di espenormale frmzione; e ared·ono che qu,eisto dipe.n - il'ie11ze C·o nd,o tte nella R. Clir1ica Ostetrica di da dal fatto che nella cavità dell;.o recchio. me- Genova .sop·ra 12 neonati fino al 3° giorno di dio dei ·n eonati, esistano delle m11cosità per cui vita, venne alla conclusione che i neonati senriesce impossibile l 'a11dizione, solo quando que- tono fin dai primi m omenti della nascita. Come ste ·s com·p aiono.. Tali mucosità però non sono strumenti per l'esperimento il Poli si serviva in tale quantità da ostacolare una trasmissio- dj 2 diapason alti (do 4 2048 vibr., e do 128vibr .), ne timpanica id ei su oni, e non impediscono di due fischietti in la, e di lln tam-tam, e popure che si realizzi un'audizione attraverso le teva co1nclude-re come il neonato appena a.lla ossa craniche, la quale non è, oome è be1n noto, luce udiva il fischietto in la e dopo 10 mini11ti meno imipo1rtante d·e lla aud1.zio1ne timpanica, il tam-tam e i ·diapas·on. In q11esta controversia per c11i è logico e eviden.te che il n·eonato debba credemmo .oppo.rt11no di .ripetere le e·s perienze udire fin dai primi momenti della vita extra- p·e.r stabilire .se effettivamente i neon.ati nelle uterina. Si afferma come tale materia gelati- prime ore reagiscono ai s11oni, perocchè risulnosa giallastra che riempie la cassa, q11ando terebbe da.Ile citate esperienze del Poli, che l'audizione per i suoni e rumori vi fosse anche in interv~ngono fatti di m1 ovimenti .r espiratori, vada riassoirbendosi € quindi scompa,r endo, es- questi. Le nostre es·perienze eseguite nel l'Isti- , sendo rim·p iazza ta 1dall' aria, ~ come tale so .. tuto di Maternità di Genova vertono sopra una cinquantina di bambini nelle prime ore e nei stanza, secondo ricerche del Lesiser, impieghi circa 20 ore a sco1nparire nei neonati non a iprimi giorni de.Ila vita, e si riscontrò senza termin1e. ecce·zione che tutti i neonati ·rispondevano C0 ·n Secondo Herhold, tale liquido gelatinoso pe- .ammiccamento e ta.lora forte chiusura de]Je netra e si ·rinnova nell'oTecchio medio, attra- palpebre e pianto, al suono acuto, imp·r ovviso e breve di un accordatore do di 1080 vibrazioni ·verso la tuba di Eustac'hio, cosicchè il liquido feto.le estel'n·o e quello che riempie la cassa clel · al minuto secondo e non ai diapason, ·n è tamtim.p ano si fanno equilibrio; un certo tempo tam, nè fischietti in la di altro g.enere. Insisto d·opo la nascjta, il liquido uscirebbe pe.r il ca- appunto sul suono, alto, improvviso e breve, nale attraverso il quale è ·e ntrato e verrebbe rpoichè solo ad un tal suo11-0 rispon·d-0no i neos11pplito ctall'a-rja a.tmosfe·r ica. Tali ·osser1a- nati, che nella qi1iete fisiologica della veglia zioni furon o poi co11fe1mate più tarrdi dal Mo·l- tranquilla, son.o ·destati da una toin alità che denha11er e dal Troltsch, secondo quest'ultimo gi11nge repentina e netta al loro organo di aula mucosa della cassa è iperemica e rigonfia, dizione; d'altro canto si è .s p·e rimentato collo stetSso fischietto, face1n don1e usciire lln s11ono da f11nzionare a guisa di tappo risp.etto alla prolun.gato e sempre più crescente, al quale cassa stessa. Sembra però che questa ca11sa di pretesa sordità del neonato non sia la sola non ha.nno regolarmente risposto con nessun a produrla, ma che vi contribuisca anche l'oc - moto reattivo, inoltre il su.01no de'Ve esser corto cl11sio1n e del condotto uditivo esterno, dovuta per il fatto naturale della facile stanchezza udia.Ila aderenza completa delle .p areti dj q11esto tiva, tanto più .trattandosi di organi deboli, canale. Non è una .cosa molto facile, secondo ·perchè non ancora completamente elaborati. il parere degli autori, ipoter determinare esat- Tutti questi fatti dimostrano che in tesi genetamente dopo quante ore, giorni o settima11e rale nel n ie onato, la percezione sonora succede per via aeir ea e non pe r via ossea; poichè, ben esistono dei segni certi di percezione ac11stica, e generalmente si prende come tali i movi- consid.erando, nel n eonato per la non ancora c-0mpleta ossificazione delle ossa craniche, non menti rapidi à elle palpebre, l'alz.arsi e l' abbaasarsi delle braccia, ecc., ma questo s'inten- si può aver.e natura,lmente una trasmissjone 1
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<>Steo-timpanica così fine, come si ha nell'adulU:>, in cui le ossa craniche formano come un insieme unico, che meglio trasmette le vibrazioni dei suoni. ~fi si vorrà obbietta.re che tali iatti sieno da attribuirsi ad una percezione di sensibilità tattile pro\"'ocata dall'aria che esce dal fischietto. ma si è ovviato a questo inconveniente soffiando parallelamente alla testa a qualche centimetro dal padiglione auricolare. non solo, ma poi si è ancora soffiato aria nel1'orecchio attra,~erso un piccolo tubo di vetro. e non si è verificato mai alcun fatto che possa far pensare ad una reazione qualsiasi. S'intende sempre che Je nostre esperienze non si protraggono oltre 10 giorni per individuo: poichè -dopo tale periodo di tempo si è veduto, al contrario di altri ricercatori, come la percezione succeda per moltissimi suoni. Si è solo ·voluto provare, per riba trere asserzioni errate di qual-che autore, in certi bambini cli 12 o 15 anni, una monotona cantilena non accompagnata da alcun movimento. quando erano preoccupati dal pianto, e si dimostrò in modo evidente che tale cantilena dove,~a esser ben udita, influen'Zando il sistema nervoso del piccolo essere. Si è osservato che con questa cantilena i bambini -cessavano dal piangere e s'addormentavano, il che vuol dire che esiste nel bambino di tale -età una certa audizione. Al contrario di quanto asserisce il Bruzzone nel suo «trattato di malattie d'orecchio nell'infanzia» (1914) · ed altri. Non furono provati o solo limitatamente, con mandolino, i suoni musicali otto f-0rma di melodia, e a questi sembrerebbe che il neonato di 15 giorni risponcia con una certa reazione.. A questo proposito è pure interessante citare le esperienze del prof. Tullio dell 'U'D iversità di sa.s~ari, il quale ebbe ad occuparsi in maniera speciale e con profonda competenza della influenza varia che esercita la emissione dei suoni di diverse alte'Lze nel condotto uditivo, sui movimenti del capo e degli occhi negli animali (nistagmo verticale, orizzontale e rotatorio). Dette esperienze furono condotte con singolare abilità sopra diversi animali: conigli, polli, col-0mbi, ecc. e fu osservato che quando, attraverso un tubo di gomma ohe conduce 1e vibrazioni sonore nell'orecchio, si soffiava. per esempio, un suono con un corista in un -coniglio nell'orecchio sinistro, questo volgeva immediatamente il capo a destra, cioè dal lato -opposto, insieme a un pronunciato nistagmo ori~ontale dallo stesso lato. Tale m-0vimento su,~edeva con rotazione del capo intorno al1'asse a,ntiero-posteriore, ed anche quando colla mano si voleva impedire eh~ tale movimento si verifìcasee, si sentiva lo sforzo muscolare dei 2
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fasci de1la nuca per la torsione del capo; se si rinforzava poi improvvisamente il suono il capo accentuava la rotazione. Analogamente a quanto sperimentò il sopracitato autore sugli animali, si volle pure provare nel neonato e si ottennero risultati, che in parte assomigliano assai a quelli ottenuti nei conigli. Si impiegò nel nostro esperimento un accordatore in do di 1080 vibraz. al minuto secondo, messo in rapporto con U:D tubo di gomma e questo in rapporto con un imbuto che si metteva quasi a contatto dell'orecchio; dico quasi, })Oich~ si teneva discosto di 1 em. circa, per i1on provocare nell'infa,nte un fatto di reazione sensitiva. Si ri&eontrò così nel neonato un mo, ..imento di rotazione del capo secondo l'asse antero-posteriore dal lato ove ,,iene soffiato il suono, insieme a nistagmo orizzontale dei bulbi oculari dallo stesso lato, salvo rarissime eccezioni. Volendo meglio analizzare i singoli movimenti bisogna notare, come anzitutto si verificava un mo\imento di 511ssulto vibratorio, incerto e improvviso della testa secondo l'asse ve1·ticale e antero-posteriore, quasi a cer care da dove pro·veniva lo stimolo per liberarsene, come se avesse una sensazione sgradevole e dolorosa, e quindi si otteneva il netto movimento di ripiegamento forzato della testa dal lato dello stimolo sonoro , ripiepa.m ento, che nel primo momento era fortemente a.ccentuato, ma che poi andava allentandosi, forse per stanchezza. · P11re nei neonati, quando si cercava di impedire il movimento del capo colla mano, si poteva notare lo sforzo dei muscoli della nuca per ·Compierlo; tali movimenti si compivano più evidenti quando il ba.mbino era in condizioni tranquille ma sveglio, spesso non era molto agevole vedere il movimento dei bulbi, poichè succedeva una clliusura forzata e repentina degli occhi, talora seguìta dal pianto più ostin.ato. I·n poche parole i movimenti reattivi della testa al suo.no nel neonato, sarebbero contrari a quelli prodotti nelle stesse condizioni dal prof. TUJllio nei suoi animali da esperimento. Noi ora in ulteriori ricerche ci proporremo di studiare il comportamento dei suoni nel neonato dal primo momento della nascita fi.no ad un mese circa, per stabilire quali notev0li differenze si riscontrano nella percezione sonora, ta.nto più che nell'adulto avremo conoordanza di reazioni con quello che si verifica negli animali. Ora bisogna vedere, se questi movimenti reattivi vanno di mano in mano modificandosi con lento· sviluppo degli organi e il loro successivo perfeziolla.rsi. Questo ~ quello che si è potuto dedurre, come fruttò delle
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nostre ricel!'·che, che no.n si sono potute este.n.dere a più ampie proporzioni, data p.rtncipal· m·e nte la defi.cenza di str11menti· e lab0irato1rio ·p roprio, quale si può av.ere in un istituto di :fisiollOgia ben arr.edato; si è iperò solo voluto segnalare agJi stu·d iosi il fatto: che siccome lo sviluppo dei canali succede prima ·della chiocciola., ciò signifi·ca c·he nei primi momenti della vita .e octrauterina, in cui l'organo delJ.'udito non è ·completo; questi funzionano oome ol'lgani di percezi·o•ne dei suoni, in a ccordo alla affermazione già dimo.s trata che i ean.a li semici·rcolari oltre ad orrgani di orientazione del mo.vimento, so·n.o J)!U<I'le or.gani di p.e r·c ezion.e sonora. Coillie~1luden·do :. i movimenti reattivi che compie il neonato alla emissione rd i un suono nel • S1Uo o.re cchio, costituiscono una fupztone ·d i difesa oo.n tro questo nuovo elem·e nto pertu.rbatore e insieme una funzione di orientazione, ohe stà ·p robabilmente in ·r apporto con i singoli piani di direz.io.n e d.ei tTie canaJli semiicircolari. 1
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COMMENTI; A proposito di una strana lesione
provocata ·ai testicolo. Napoli, 25 giugno 1921. Spettabile Direzione,
Leggo nel n. 25 (20 giugno 1~21) del Policlinico (Sezione Pratica) una comunicazione del Dott. Santi Bivona, relativa ad una strana lesione del testicolo, provocata dal paziente con la complicità di un farmacista, al fine di sottrarsi al servizio militare di guerra. La lesione, consistente in un pseudo-blastoma, una specie di tumore infiammatorio peri-testicolare, sarebbe stata provocata dalla iniezione di un liquido di ignota natura, il quale avrebbe in tre giorni determinato l'insorgere e l'evolvere della proliferazione patologica. E il dottor Bivona, anche in esito allo studio istologico e, in parte, isto-chimico del reperto, conclude col sosptttare che il liquido iniettato abbia verosimilmente potuto essere la paraffina. Ora, chiunque ha pratica delle iniezioni di par~ffina sa perfettamente quali e quante difficoltà tecniche si incontrino nella esecuzione di esse, in c'onseguenza del rapido solidificarsi del materiale, cosiccl1è ben altro che una comune siringa, ben altro _che le manualità di un farmacista, l1en altro che « un liquido mes~o in un bicchiere » potevano occoi:rere per determinare con la paraffina l'auto-lesione in parola. ·
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Per queste considerazioni, e per altre che a momenti verrò ad esporre, io ritengo, quindi,. che l'ipotesi della paraffina vada senz'altr0> esclusa e che invece il liquido adoperato sia stato niente altro che il comune olio di vasellina. E dieo il comu1ie olio di vasellina, perchè l'olio purissimo, quello che va sotto il nome di vasogene e che è stato così largamente e proficuamente diffuso dal Klever, prima, e· dal Bayer, dopo, per la sua purezza non spiega alcuna azione irritativa e fìbro-plastica. Anzi, esso esplica addirittura un'azione cosmetica, come fu dimostrato. dal dott. Maestro in un\ lavero apparso sulla Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche del 189-i. Viceversa, l'oliodi vasellina che si suole trovare ordinariamente nelle farmacie è un misto di idrocarburi saturi e di oli minerali impuri di petro-· lio, capace, se iniettato sotto cute, di determi11are processi flogi stici a tipo organizzante eneoformativo del tutto- identici a quello che· il Bivona descrive. In una mia recente pubblicazione (Rendiconto clinico su mille ferit i" di guerra) io ho, a proposito di lesioni simu. late, dettagliatamente discusso di queste iniezioni di olio di vasellina ahe furono usate su vastissima scala da militari di ogni regione d'Italia e che valsero a simulare le più svariate affezioni a.cute o croniche (tubercolosi, neoplas~i, ingorghi glandolari, iperplasie ed ipertrofie di organi, deformazioni elefantiastiche, ecc.) ...\.ggiungo inoltre clhe, a guerra finita, mi è occorso in tre casi di dover prestare la mia opera chirurgica per riparare ai danni di iniezioni di oli@ di vasellina, quali ho potl1to diagnosticarle sia per le caratteristicl1e intrinseche delle neoformazioni e sia per la diretta ed esplicita confessio11e dei pazienti ormai non più n1ilitari e quindi non più ... abbottonati. In un primo caso trattavasi di una serie di noduli piccoli, dl1ri, :fibrosi, scaglionati a corona nel sottocutaneo della faccia anteriore del ginocchio: in un secondo si trattava ugual mente di un grosso nodulo adagiato in corrispondenza del solco retromalleolare esterno drl J)iede destro. Q11esto secondo nodl1lo, più che sottocl1taneo, era der1110-ipodermico cosicchè la cute, non sollevabile in pliche, faceva corpocon la tumefazione e presentava quasi la caratteristica della « buccia d'arancia»; esso, durante il periodo della guerra, era servito, as ~ociato a legature anelastidhe del collo del piede ed al martellamento, a mentire una grave artrite tubercolare tibio-perone astragalica. In entrambi questi casi dovetti escidere i noduli in una con ·la cute soprastante e provvedere, con opportune plastiche cutanee, alla \
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SEZIONE PRATICA
riunione primaria della ferita. Un terzo caso; infine: occorsomi nell'aprile ultimo, presentava • t1n ·vero interes9e anatomo-patologico. Le inie· zioni, · al numero di cinque, erano state pra1 ticate in corrisponde11za della regione inguinocrurale destra ~ ' avevano provocato l'insorgere di una massa bernoccoluta della forma e della grandezza di ùn limone, la .quale, forse per uno stato flaccidità della cute, ten. di congenita . cJ eva a farsi pendula come un grosso fibroma largamente picciuolato. Al palpamento si individualizzavano nettamente i cinque nodµli corrispondenti alle cinque iniezioni; ogni nodulo era della grandezza di una noce, di consistenza duro-elastica, spostabile st1l piano aponeurotico retrostante. Procedetti all'ablazione della massa e della cute che la ricopriva (sono dell'avviso che è sempre bene, se si vuole una guarigione rapida, nell'asportare tali noduli infiammatori, asportare anche la cute che li ricopre, poichè questa è sempre più o meno distrofica ,e compromessa) e riunii per primam. , Il reperto anatomico, in questo caso, fu del tt1tto a11alogo ai precedenti e del tutto analogo èl quello d.el dott. Bivona. Macroscopicamente, il tessuto ·proliferato si presenta a super.fice di taglio asci11tta, biancastra, dove a struttura f a.scicolata e dove a struttura areolare; qua e là qualche isolotto llll po' più molle, . di apparenza emorragica, qua e là vasellini arteriosi di calibro relativamente considerevole. Col raschiamento, il tagliente stride sul piano di sezione e asporta un succo torbidiccio, untuoso al tatto. All'esame microscopico, servendomi della comune col'orazione all'emallume-eosina, Ri rilevano tutte le note di un connettivo di g ranulazione in fase più o meno avanzata di sviluppo. Di fatti, vi sono punti in cui l'evoluzione fibro-plastica giunge fino alla metamorfosi sclero-fibrillare e punti in cui la proliferazione flogistica ha ancora i caratteri del connettivo embrionario: infiltrazione parvicellulare diffusa., poliblasti e fibroblasti in fase di cariomitosi; e fra questi due estremi, tutte le gradazioni intermedie d·ell'evol·u zione cidatriziale. · Dove il connettivo prende un'apparenza areo- . lare, esso in realtà somiglia, come nel lavoro clèl Bivona afferro a il dott. Soli, al parenchimà · pulmonare e le cavità sono ripiene di una sostanza che assume bene i colori acidi di ani-· liha (eosina). I .\'.asi sono qvasi sempre di ca- . libro relativamente grosso, le loro pareti . sono ispessite in maniera assai sensibile.. Se, si pensi che l'olio di vasellina correntemente in llSO contiene per Io meno tra-cce di benzina e di petrolio, non stupisce affatto que-
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sta violenta reazione infiammatoria asettica che l'iniezione produce. E ben noto il potere flogistico della benzina e sono noti i flemmoni prqvocati dalle iniezioni di questo idrocarbt1ro. Quanto all'evoluzione dei noduli pseudo-blastomatosi, assai di rado (t1na volta sola) ho avuto occasione di vederli evolvere verso la fusione purulenta come comuni tumori infiammaitori; e in questo caso il. cavo che risultò· dopo !'.e liminazione del pus guarì con lentezza esasperante. Ordinariamente essi restano irmtlutati ne,i loro attributi clinici; spesso sono sede di dolori ricorrenti ·e di un senso· di tensione e di pesantezza gravativa. Tanto ho voluto dire per rispondere alla frase enunciata dal Bivona, che cioè s'ar.ebbedi grande interesse scientifico il conoscere la natura del liquido iniettato; mentre ringrazio cotesta ' Spettabile Direzione dell'ospitalità. che vorrà concedermi. Prof. I .. u 1G1
CAFORIO
Docente di patologia chirurgica nell'Università. di Napoli
SUNTI E RASSEGNE. •
SIFILOORAFIA. .
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La sifilide del sistema nervoso e la sua cura. (P. LEVY. Gazette des H6pitaux, 1920, n. 65).
Al pari delle man.id'estaz1oni cutaneo-piiUJoose Sliilìlit1che, 1e ~oca1iiz.zazioni 111.e,rvose di truLe m·a1atti1a oic cUJpam.o il primo po.sto ed è naturaJle · che se ne discu.ta daite le l'eic enti acquisizioni bio101griche td-ei virus neurotropi e dermotropi e data a'impotrt.anz a della questi·0.1110 tetrape·utiii0a o:ria utile, ora no, .n.el trattamento de11.a sifili1d.e deJ ststema nervooo. Il Levy passa al crivello della critica le di. scussioni in proposito avvenute alla « Société de neurologie ». Perohè - l'A. ·s i .dormanrCla - alcune sifillidi llffi'IV01se cedono a11a tJriaide n1'erc11ritO·, aùSeni co, iodluir-0, ecl a'lt~e rE}siis tono? Inifluisco.n-0 foirse la durata, la continuità della cura, il momento cl811a cu:ria? od haJ11JDO im1poirtainz.a fo·r ae ncl1' evoluzionf0 del n110 rbo il mod·o di còmbinazi on e dei m adi1aa:men ti, l.a 1-0 r.o f orm111.a chimdca, la via -qtilizzata, le dosi infine? che vi siano sifilidi ne.rv01~ie irnlattac cabii1Ji 1da1l1a teir.api;a cui att.r.ihuiir.e tabe e paraJiisi gen·eTale? possiamo ammettere form·e bemign,e srporntan eamente gua1. rib li·1·? Volendo :riassumere tal~ questio ni, possiamo dire cl1e 1€ n110ve .acquisizioni T'iiguardano: 1° Le recenti c01J11Cezioni mi crobiclle della sifiOi·de. 1
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IL •POLICLINICO
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Le f orm e clirniclle. 3° La diagnosi sierologioa, 4° La our.a.. 2°
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I. Nuove concezio·ni microbiche della sifilide. - Si è affermata l'esistenza di due specie di treponemi : uno a virus dermòtropo colpente esclusivia anente pelle ~ a:nJUJc01Se, •l 'altro ia vi1rus neurotvopo fi·ssamtesi 1Sui centri ine:rwosL L'osservazione clinica sembra convalidare tale teoria dllalistica, ~ l\1orel, Hallopeau, Fournier citano casi di individui contaminati d·al1a stassia peJis:ona, div.e.Dfllti tabetici o, p·a ratl!i tici.. Altiri citano jl lfatto ohe in Oriente gli i.nidiigeni rono firequ~nterrne:nte co1piti da sifilide ulcerosa della pelle, quasi mai da localizzazioni
nervose.
blidi vidJuri che pooo h8.1lilU> curata la 10110 sifilide iJn ·q.ua.nto insignificanti ne sono state Le manif.estazi.cxni . Come pell'lciò 1a ieli·Tu1ca ·Slteissa può invoc.axsi oon·tnf> la dt1ali tà dei vi;rus, così dagli esperimenti risulta soJo .8'J)tparente taile dualità alla ISlte ssa guisa che 1Speirim.emtaftmente può ott en-er.3i um-0 sta.fìJ~-0oocoo iù qua1e inoculato Lede • le oo1e 1rurti-00J.iaziOIIli (Besainçon e Gr.iff-OIIl) ISli. può 1diire che iJ tre1I>o·n ·ema, i.n ·Comdiziolili specia}i può localizzarsi alla cute, colpire il sistema nervoso, l~eire 1e iaxtelrie. Non è ciò duati-sm.o ma oono l·e veoc1hie noz,i.oni 1dell.a virulenza microbica, del terr~no, mascherante anoom aia n.osttra ig:noramza, che ritornano : ---' la ffifiltde ooilipis1ae tutti. i sistemi, è una ma.Lattia totius sitbsta11,tiae, a carattere setticemico: dermotropa è sempre neurotropa nel periodo secondario (cefalea, 1rachialgia, ecc.) ; nel terziario procede, come la malaria, a sbalzi, nell'intervallo dei quali il soggetto è apparenten1ente sano: forse lo spirochete, perduto il suo poitere cont~gio·so si LocaJJzz1a in oeintri di resistie·nz.a. 1
Si è notato 1runche oh1e l1e si1filtidi ;dei tab etici e dei pa.iralitici sc>ino oridinairrlia.men.te shfilidi mute cioè ·C-01n scrursi a;oc1deinti c·u tanei che ' d'altra parte vi sono casi di sifilide nervosa in sitfìlitici esempl.armoote curia ti fin dal primo giorno come esiistQf10 in altri tn 1oui l',acctdente iniziale è 1p aissato imooservato. Marie e Le'Vladiti hanno speirimentalm.eir1te diII. Form:e cliniche. - SioM'!d distin·guer: mo.striato ];a possibilità detll.a reinfezione e ai1) La .sifili1de nervosa arteriale p.rimitiva. feirmano che « .g [i aJ!limaili che ,guariscono d iop<> 2) L a 1Sifi1ide nervosa ·piare1n chimale. · .aver pireisentaito le lesiiorni locali pr01Voc.ate, sLa tl germe ,3JI'lriv1a sem1pre rp·eT via v.asoOllaire, m·a d·al V'lI"UJS darmotropo, sia dal neurotropo e nel rprimo oaso sd. fissa alle '.Pa.r eti dei v·asi, nel che hanno pe!"ciò consegudto uno stato di re1'rattrurietà verso i1l treponiema omo.logo, cOIIlti- secondo le traversa e va ad arrestarsi in pienu,amio .arl esse.iie I'~cettivi di fronte a1l virus e- . no parenchima nervoso ; nel primo caso meningo-vascolarite, trombosi, ectasie, rotture dei · terologo ». vasi; nel secondo tabe, p. p. Contagio similare, sifilidi indigene, sifi,lidi Piarò ·oont~o l'i !)·0 tesi diePla , 1slifiltde arteria.Le mute, cure inefficaci, resifìlizzazione : ecco ·gli airgomeinti oodo.tti iJn piro del duaJ~smo sifilitico . . si può ·Olbietta re : 1° La eci0L~~ iOITlale presenza del treponema Ma la sifilide speri·m.entale .d1eil. coniglio \OOn nel1e aTt·e rie collt:)1 è quetllia dell'uomo (S'i.:oard); non è dJimostv.ato - i te. 2° L'im{f)lossi.hiUitA, ·di sp.iie1grure le osserva.zio_ ch·e tutti gli in1dividui infettati rulla medesima • ni della sifilide midollare di Laney, ove erano soryente 1sono colpdti tutti dalia stessa v.rurietà di sifilide: eio me € dim ostrato clle l'Ewroipeo sovratl1tto malate le pareti venose. ContT'o 1a €Jifil.i1de rparenchimal.e Virnoon.t e può co·n tr.arre una sifiltd.e nervosa alla stessa fonte ove l'In1d igeno ha -OOlD.Otatto la sua sifi- Sézary osservang: 1° ·Ohe 1a meningite latemte iptrecede sp.esso lide ·d!ermotrop a. e da 111ngo tempo oQ'Jllj locaJiz1azione n .ecrvosia. È però ver-0 ohe J!e sifilidli dei tabetici e dei 2° Che vi snno cRsi in Clli una li;nfocito.sf paralitici sono mute ne1le loro manifestazioni intensa e persistente, insensibile alla cura, precutaneo-muco~e - e perchè non ammettere che rede di molti anni 1' ~mtp!:l(l'i?'it()n.e d'eilla tabe o la disposizio~ della mucosa buccale a dar lu·ogo .a sclerosi, può manifestaJrtsi sul si1stema della meningo-encefalite diffusa. nervoso? III. Diagnosi sierologica. - Le reazioni 11mo- · Più ilffi!Pocflante è l'a·ng.o mento de11a tera.. Tali S-Oil<O : pia: senza dubbi.o e...c:;iston·O s iifili·di eh.e interlsar 1° La . Bordefr.Wassermann dèl sangue. men te tl'lattate fin dai primi giorni ev-0lvon-0 fa20 ·La Bordet-Wassermann del liquido cetalmente verso la tabe o l!a ·p . 1p. Ma tI1on pos- f alo-rachidiano. siamo forse citare altre m allatt1e :oofrattarie 3° La .r eazione citologica del liquido .cefaallo specifico medica,m en to? Non esistooo forse lo-m,.hidiano. · · d ei malarici per nuTila influenzia.ti dal chinimo? 4° La reazione chimica del liquido cefalo·n' altra prurte è Yero ohe divengono tabetici rachidiano. 1
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SEZIONE PRATICA
5° La reazione de·hl' oro ooù'loidale, o dii Lange, molto d~ioata e S(pesso, imf€1dele. Esaminando il · valore di tali reazioni vediamo cihe la magg'i-0.r e impmtanz.a deve rdtamsi' ad una Wassermann positiva nel liquido c. r. beruahè Vincent l 'abbiia trovata positiva i1n tumori oerebmali. Minore imp-0.rtanz.a Si devie dare ad ulilla \V. .positiva nel sangue: un sifilitico può .a;vere dei diisburbi nell'vosi illlcliipemldiero.ti dalla sifilide. Oriteri10 di .assoluta cei:rtezzia (Ravaut) è drato da una W. positiva deil. ùtquido c. r. oon linfo.. ei tosi e ipll.asa:naze!lle111. La W. nel liquido /c. r. sembra costante solamente nella p.' p.; può essere assente nelle altre varietà di sifili.de nervosa. La tlinfooitosi rachidea semb.r a esser la regola neULa tabe e nelfla ip. ip.. Poco yaJore ha la semp lioe alliuminosi raohicjea. Mentre la arura s embra modifichi 1a W. nelle dD.fierenti v.ard-età di sifilide nervosa, al contrario è senza azione sullla W. positiva dei • p. p. In Og!Ili e.ai.so Jia ir i·c:erea de'llia W. e d€1lla linfocito& 1nel liqwiido c. Il". ipermette in assenza di· ogni isegn.o cltnioo, di rrendeirsd oonto dello stato del sistema n·e!I"V1oso. La oonstatazione delle spilroohetè rtell liquido • oh e rienderebbe ,certa la dialg111osi è sfortuna1
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trurnetntie ecoozi omale.
IV. Cura. -
La sifilide, come .alltre malaJttie, può g1U1ariire spontan-eaim,ente ma n o11 ce ne fi dere.mo, pur .a.mmettell1ldo il fatto pOSlSibitLe: è un !fatto rairo come quellio delle tSillfi.1idi resistenti ad un tratJtJamento :rigoirooo e .ruqC'Ufatrurnente condotto. Non inerzia quindi, nè scetticismo terapeutico ! L'arterite no~ troppo avanzata, non txambosante, i1è ectasica, senza rotture viasoalarri .sairà bene inf1u€!Dz1ata, la m·enill@ite gommosa giuairisce. La aura può po1i.are ad un arresto della tabe (Babinski) od alla scomparsa di taluni sintomi: dolori folgoranti, disturbi urinari (Souques) . Quale il mewo? Con la comparsa dell'arsenico, si credette aver raggiunto la terapia sterilisans 'ln4gna: p[1lo1e, irniiezilOni intravenose, o in.tJramuooo·lruri, triziJOIIlli; sailii soJuhili, sallii ins.olubili .f<Urono dctroni2.Z1ati. Se il1JOl11 eh~ ipxe.scindoodo 1p uoo drul flaJtto ·che Sic.aTld ha già os1sef'Wlto più di 30 oa9i di si:ft:1iJdi nervio se c:.vomdcbe in so1gigetili trattati nel p eriodlo 1S0oon•da1ri'o cO'Il iniezioni in ttrav.enose airseni1e.aJi a dosi piro,giressive; sta il ·f atto che in materia di neurosifilidi l'arsenico · SOilo non bfa 1dat.o migliori risru:ltati d-e~ meraurd:o, amzd vi 001I110 f~ in oui o l''un-0 o l'a.Jtro ~rtalno 11rn' effiC1a.1Cia pa rt.toolare. N10 viene
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dunque che è giudizioso associrure ambedue i rimedi. Sii ipuò fiare una OW'a. mercuriale seigruita da una. auma 1amsen:icalie o com bima1:rùe. Ne11Ja ·oouroisi~de s0condari1a: me<ocUJrilo e aTisenli.co; così pure n elle forme terziarie provocanti una emip(]Jeigia o una p.ruraiple'g ta. N1001 è 1cosi 1n eJ1lie ~estonii antiiohe ti·p-0 sdleir.ooo, o fI1lell1a tabe e nella p. p. Le tailld ra11'1nizito od in evo1uzdone sara1niDo trattate come neurosifilidi recenti con la doppia medicazione ripetuta e prolungata. N e1We 'P· p. niiem·tei merlcUJriro __. l '.arsenièo sarà im,egù.i 0 S-01PPartato. P·&ò IlJOCQ bisogna prendere p·er mi1gliooamen.tiJ !Le ll'eT.niJssriloni sp onta1Illee che si osseirvru110 n-en. co:nsò d18!11la maJi~ttia. Queste le indicazioni : per la tecnica, si possono Ilare par 3 settiJmane ·UJDJa fS~.ie di i'nilezioni di sa!li solubili o di iDuimoni oon un ,gioom-0 dti intervallo -0g.ni is ettimana ipeI· i\lil1a ini1eztO'D.·e di .rursenotbffi"IBiolo a dosi ,progrieisisiive. Ovvero cominicia.iro 1coo una ·oorde mell'CJUltiaJe so.lubile o insoluhi·l e: 1poi una serie ·rursemiorule irutriaveniosai o irn·trtamusc>CxlSJre. / :n ,aID!e1 esiperi.enz.e · di Sicacrid, Eothn Abrast e ·P ar.ai, ·1 a via sottocutanea è ,p iù eiffioaoe ·delllia iintr~v.e1n,01sa: l'd.mp.r egmazione vd.sctel,.ale -siarelbbe p.iù intensa, si evitamo gli .n1cc:iiden.ti an,a filatti1c.i, nitr.ito1di', e J.'.eliminazione ·è f G>rtemente rallentata. Tutte le aLtrie v:ire, de;can:tiate 1p ar mettere a oontatto l'.rurseniioo coi centri n·eTV 0s.i sono dannose : cosi l'iniezione intracranica e intraventmicolacr'e. Quasi n1o n è più raooo mMlidrata la viJa riachi.dea. AJl"inflU:ooi del merourlo e diell'ar.senioo nion dimenticheremo neane meni·n giti o nel' le l es:i.001i giomimose l'i-Odruro di portassi-0 .ad alte dosi. l\10NTELEONE. 1
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Risultati favorevoli del trattamento della sifllide nervosa (paralisi generale e sifilide cerebro-spinale). Relazione sulle condizioni dl pazienti dimessi dall'ospedale da quattro o più anni. (H. C. SALOMON. Boston Medical and Surgical J ournal, 15 gennai.o 192,0). :~ La relazione tratta di 10 caisi di sifilide nervosa, otto di·aign·o·s ticati come pa;ralisi generale e due oome silfilide .c,eireroro~spinale: nell'intento di d.i:mostr.are il risultato favorevole C'he può ottenersi col trattamento. L'età dei pazienti osci]lava dai 27 ai 46 anni. I sintomi mentali erano spiccati 1n tutti: le manifestazioni diver.se in quanto che nella ma:gg.io.r parte predomi~ava uno stato di disorientamento, di apatia, con amnesia, in altri una forma espamsiva, con agitazione ed irritabilità. ,
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IL POLICLINICO
Tra i si.ntomi fisici frequente era l'iniegu,aglianza delle pupiile con reazione torpida alla luee: ieststevano tremori, ·incoerenze nel discorso, emiplegia, abolizione dei riflessi in alcuni: un paziente fu colpito da ictus in modo transitorio. ' La durata dei -sintomi p.r .ima d·el tr.attamento vamava da un minim-0 di 1du.e settimane ad un ann·o •e mezzo. Nov e degli ammalati erano stati ct.co1Ver.ati come dementi, l'ultim-0 fu diagnost1cato come pa·ralilsi .generale. In •u .n .o d·ei :pazienti ia 1dia• gnosi di par.a.lisi generale fu sostituita con quella: 1dd ·s ifilide -cerebrO-Spinale in .segud.to ,a i risultati d·el trattamento antispeci·fico. I sintomi mentali er.ano que·I li della ·pareSti. Degli otto casi di paralisi generale ciilJqu.e son.o .attualmente a casa: tre sono apparentemente sani in modo perfetto, gli altri due, quantunque non stiano proprio bene, sono in grado di aver cura di loro e di vivere nella comunità. Due sono morti, un altro è nell'os1'.)edale: questi ebbe un relativo benessere della durata di tre anni. Uno dei due pazienti ·che morirono ebbe un periodo di miglioramento della durata di 18 mesi, dur.a;nte i quali 1p otè attendere alle sue oocuvaz~o·ni. Gli e-san1i di laJJoratorio fu1r-000 allora neg~ativi. In dtle • caisi fu fatta ·diagnosi ·di sifilide ce.rebro-s1pinaLe (non 1),aretica) .con spiccati sintomi menta li.· L'11no lasciò l'ospedale apparentemente in modo completo normale e con ricerch.e cli laboratorio nega.tive: è stato perduto di v.ista. L'altro è att11almente negativo dal punto di vista sie.rologico e mentalmente n·o rmale dopo quattro anni. Degli otto casi diagnosticati paralisi generale, tre sono apparente1nente sani dopo quattro .anni; du.e stann.o .abbastanz.a ben.e, da v·i veir e fuori e aver c11 ra di loro; l'altro, dopo t1n miglioram ento della dt1rata di più di tre anni è attualmente jn os1'.)edale; due sono morti, avendo avuto delle r emissioni per 18 mesi. Dei due casi diagnosticati come sifilide ce.rebro-spinal1e con 1sintomi mentaJi, l'un o è stato perdt1to di osservazi.011e, l' altro è me11talmente nor1110.le e s ierolo gi1eame·n te negativo. Qt1esta r elazi one iJ)duce a ritenere che è possibile di aiutai e 11na })a rte dei casi di paralisi generale o s ifili1de cerebro.Jspiinale con sintomi n1entali e che il tratta111ento intensivo é siste-
r·alisi generale o altre forme, hanno diritto al trattaniento,' che avrà un effe.tto tanto più soddisfaicente, quanto più sarà praticato in mod()
intensivo e sistematico. La forma del trattamento, mercurio, jodio, aTsen.i1co 1p er inieziODJi tntra.spi.nose o intracraniale, e l'intensità, saranno in rapporto colle condizioni di ciascun paziente.
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11iatico m.odi"flca la prognosi della paralisi ge-
nerale. Sembra incoraggia rlte cl1e il ris11ltato sia stato talmente h11ono per un periodo relativamente lttngo. Snlomo11 co11c1ud e che la -ma.crcrioranza dei 00 casi di sifilide del sistema nervoso, sia la così detta sifilide ce>rebrO;$pinal e. tabe dorsale, pa1
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[ANNO
MOTTA.
DIAGNOSTICA. Diagnosi dei
neopla~mi
e 1\1. Record, n. 13, 1921). .
(l\1AURICE
FISHBERG
intratoracici .
STEINBACH.
Medical
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Gli autori riferiscono intorno a 33 casi di tumori maligni primal'.i: òei bronchi, dei polmoni, ~ella pleura, passati negli ultimi cinque anni nell'ospedale l\llontefiore di New York. Di questi 33 casi fu praticata l'autopsia in 16, ed in 3 fu l)faticata una biopsia chirurgica. La. diagnosi fu posta esattamente, nell'ospedale Montefiore durante 1 la vita, in t11tti i casi all'infuori rli uno. Gli AA. per giungere alla diagnosi si giovarono dei metodi clinici, della storia, . della. . sintomatologia del decorso e dei segni .fisici, mentre gli altri sussidi diagnostici, le ricerche di laboratorio sugli escreati e gli essudati, la r.adiografia, servirono di semplice conferma. Q11esti 33 caRi furono inviati all'ospedale Mo11tefiore con le seguenti diagnosi: cancro del polmone 4; tubercolosi polmonare 13; pleurite con versamento od empiema 7; polmonite cronica 2; mala ttie di cuore 2; neurastenia 1; ascesso del polmone 2. L'insorgere in• sidioso con tosse, espettorato, dolori al torace, dispnea, febbre, emottisi, li fanno scaml)iare sovente per tubercol.o si polmonare . I versamenti pleurici, sierosi, ematici .o pt1r11lenti, presenti nel 50 % dei casi, li fa11no confonde re con I.e ple11riti. Nei periodi più avanzati q11ando i tumori si disintegrano si formano delle cavità ed i malati emettono uno spt1to fetido, ci si può ingannare con t1n ascesso o gangrena polmonare. Qnasi tt1tti i pazienti con tumori maligni nel torace toSfJi scono ed espettora.no sputo cl1e non è dissimile da quello c·h e emettono i malati cli t11bercolosi; ma il bacillo tuber~o1are non si riscontra in esami per quanto rir•et11ti dell'espettorato. L'emottisi in l1na met ~~ circa dei casi è si ntomo precoce. Us11almente lo sputo è del t11tto commisto a sangue e si presenta con l'apparenza di s11cco di lampone o di gelati11a disciolta. In uno stadio più avanzato, cp1a11do la disinte-
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SEZIONE PRATICA
grazione neoplastica è progredita, 'Vi possono mento ' delle glandole superficiale è un segno essere abbondanti €morra,gie polmonari. tardivo, e quamdo questo sintomo è riscontraì\la vi sono du·e sintomi precoci che molto to, il tumore del polmone è di regola molto difficilmente si mostra·n o nella tisi: cioè la di- esteso. Le glandole sono di solito çriscontrate spnea ed i do.lori al torace. È necessario pennel collo tra i capi d~llo sterno mastoideo, ed • sare ad un neoplasma polmonare quando il urt'accurata palpazione è necessaria per porre :paziente in un'età da cancro non mostrando in evidenza questi noduli duri ma piccoli, liber.am.ente spostabili. Anche le glandole ascel~intorni di malattia cardiaca, renale e artelari possono tardivamente essere ingrandite. ·rios~ comincia a tossire ed è asmatico. La dispnea cancerigna è dovuta all'occludersi di Solamente in qualche raro caso avanzatissiun grosso bronco per occlusiene o per com- mo, le glandole inguinali sono ingrandite e questo è un seg110 di estese metastasi. pressione. L'inturgidimento delle vene superificiali del Quando un bron-co primario è ostruito da ' 11n t11more o la trachea è stirata, la dispnea r·etto e delle spalle è presente solo nei casi in cui sono av,·enute metastasi nelle glandole può essere molto accentuata. Una morte. improvvisa da asfissia è avvenuta in due dei rr1ediastiniche, e questa evenienza è poco frenostri casi. Altri fenomeni da compressione q11ente. L·a diagnosi vien fatta dall'esplorasi presentano allorchè i tumori si estendono zione fisica del torace e nella nostra esperi.ensulla vena cava superiore, oppure si diffon- za questo n1etodo è stato molto più decisivo <lono alle ghiandole mediastiniche lungo i lin- che qualunque altro. fatici. In molti casi un piccolo nodulo neoplastico riconosciuto dalIl risultato puù essere un edema della par- è. più facilmente e celermente . la percussione e dall'ascoltazione che non te superiore del petto, del collo, della faccia. dalla radiografia. Noi abbiamo fatto sopraLa compressione dJel ventricolo destro può produrre dispnea, cianosi, edema dell'intero tutto assegnamento sull'ottusità ottenuta con corpo. La compressione dell'esofago può pro- la percussione sopra il tumore, e la zona di durre disfagia. La dispnea, a volte parossi- ottusità è di regola molto più estesa che il s tica, si può presentare muovendo il corpo in volume del neoplasma percl1è esso ostruisce llT1 bronco. Questa ottusità si riscontra nel certe direzioni. Lo stridore è molto raro. Il dolore, unito alla dispn,e a è un sintomo lobo superiore del polmone oppure è rapprecostante. Esso ·è per lo più localizzato nella sentata da una linea a sghembo sul torace p a rte più bassa del tora.ce, nella regione ascel- c:he segue i limiti del tl1more e del bronco comlare o nella spalla con irradiazioni alle brac- presso. In pochi casi quando il tumore no11 occlude un bronco e&so può essere delimitato -cia, avambrqccia e punte delle dita. Tale dolore è sovente falsamente interpretato come da lla percussione cl1e mostra· una zona di otcal1Rato ·da una pleurite o da una nevralgia tusità estesa per pochi pollici dal margine intercostale. Però l'insorgere acuto, lo sfrega- st ernale anteriormente o dalla spina posteriormente. A volte noi trovammo ottl1sità anmento pleurico, ecc., di una pleurite acuta, m a ncano. Inoltre in una pleurite con ver- teriorrnente mentre posteriormente il suono fi.1 s amento il dolore migliora e scompare del itormale o appena ipersonoro. L'ottt1sità nelle tutto c1uando avviene il versamento, mentre parti più basse del torace com11nemente ind'ica versa1r1ento pleurico o ispessimento pleuin caso di t11more esso rimane o può divenire più a ccentuato dopo un versamento. rico; nel lobo s11periore l'ottusità p11ò simulare I pazienti che hanno varcato l'età media, una lesione tubercolare. Ma le. lesioni tuberche hanno dolore nel petto, con o senza ver- colari del lobo superiore danno un suono smorsamento plet1rico, debbono essere studiati ac- zato, ma non ottuso: ciò è sempre da tenersi curatamente. La febbre può essere mite giun- presente alla mente. ,g endo sopra a 37°. 7 C. nel pomeriggio, mentre L'ascoltazione mostrerà debolezza o addiritpuò mancare nella mattina. Può essere . alta tura assenza del murmu~e vescicolare quando nei periodi più avanzati dà 39°.9 a 40° C., con- un bronco è ostruito. Nei casi in cui il tu- . tinl1a, remittente o "intermittente. Qu·e ste tem- more è nel lobo superiore l'assenza del murperature in pazienti con tosse, espettoiiazione rnure vescicolare mostra che noi non· abbiamo profusa; emottisi, con segni di lesioni circo- a che fare con una lesione tubercolare nella scritte simulano squisita.mente forme tubercoquale il suono alla percussione non è mai otlari avanzate. È per questa ragione che tanti tuso e nella quale quasi sempre il murmure -casi furono inviati a noi con queste diagnosi. vescicolare è un po' alterato: bronco-vescico. Ma molte volte l'esplorazione fisica del torace lare, bronchiale o cavernoso. decide il problema diagnostico. Un ingrandiNei ·casi con ottusità circondante a sghemI
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IL POLICLINICO
bo la metà più bassa del torace, l'assenza del murmure vescicolare indica un versamento pleurico o interlobare o generale. L'assenza di rumori accessori nei casi di localizzazione nel lobo superi.ore, dimostra che noi non abbiamo a che fare con la tubercolosi, mentre nei casi di localizzazione nel lobo medio ed jnferiore indica ancora un versa.mento pleurico. Ugua.lmente avviene per il fremito vocale il quale è debole o più comunemente assente sopra la zona affetta. · • Con tutto ciò la storia del caso è usualmente sufficiente ad escludere un versamento pleurico : l'in5orgere acuto manca e la persistenza o l'aggravamento del dolore nel torace ... fa pensare al tumore. In molti casi il tumore non ostruisce completa1nente il bronco, ma solamente lo comprime ,e l'aria può appena passare attraverso il tubo ristrE1tto; in questo caso noi ascoltiamo 11n respiro bronchiale o anche anforico il quale è stato chiamato da qualche autore « cornage». Il versamento pleurico che si presenta nel 50 % dei casi aumenta le difficoltà diagnostiche. Se la puntura esplorativa mette in evidenza del pus si esegue l'operazione ed jl chirurgo si meraviglia perchè dopo settimane di drenaggi accurati non v'è tendenza all'espansione del polmone o al rimarginarsi della ferita. I versamenti sintomatici si accumulano molto rapidamente e riempiono completamente il torace, mentre i versamenti infiammatori riempiono solamente una parte del torace e raramente giungono alla 4a o 3a costola. & n ecessario pensare ad l1n tumore polmonare quando una pa.rte del torace è ottusa alla percussione e presenta una resistenza caratteristica alle dita es1Jloratrici, dalla clavicola alla base. Nella <lisa.m ina dei più comuni sintomi, fr equenti in altre m a lattie ùei · polmoni e della pleura i segue11ti co11cetti debbono essere ten11ti in conto: le gla11dole ir1grossate del collo possono ~ssere dovute al cancro del polmone, alla trtbercolosi o al morbo di l-Jodkin. Si conoscono le caratteristiche delle glandole del morbo di Hodkin mentre le glandole tubercolari hanno un-a caratteristica che iricordata risparmia molti errori. I pazienti con glandole tubercolari ingrandite nel collo, quasi ma i hanno i segni di un focolaio attivo nei J)Olmoni, mentre quando le gland.o1e son dovute a tum-0ri maligni noi riscontriamo estesE1 alterazioni nei polmoni. F acilmente si esclude la cancrena e l'ascesso polmonare per la mancanza di precedenti malattie infiammatorie acute dei polmoni; specialmente polmonite, che facilmente sono cau-
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sa di que~te malattie. In 3 casi le cellule cancerigne furono trovate negli sputi; però si ricordi che cellttle non dissimili da quelle di tumori maligni possono essere trovate negli sputi dei 1)azienti soffer enti di comuni malattie dei polmoni, dei bronchi, della gola. L'esame degli essudati pleurici è stato di poco valore, essi sono frequentemente ematici : di 21 versamenti 4 furono ematici. Il versamento può essere purulento. Di grande utilità per la diagnosi è stata la re,diografia, ma in molti casi questa ha dato es~to negativo. Un piccolo tumore può sfuggire all'esame radioscopico, mentre i tumori grandi e d1 medio volume appai-0no chiara1nente sulla lastra come ombre omogene,e ben definite; in qualche caso non vi è linea di demarcazion~ e a~lora è possibile co:µfonderla con altre rr1alattie polmonari. Per esempio,. un versamento interlobare può essere perfett~mente simulato da. un tumore polmonare. Ugualmente una carcinoma tosi miliari ca non può essere differenziata da una tubercolos.i miliarica sopra la lastra radiografica. Ouando esiste il .liquido pleurico questo nasconde il tumore ed il radiografo non può far altro che segnalare il versamento. Questa concomitanza è quella che fa commettere maggior numero di errori diagnostici .. Gli AA. nei casi di versamento vuotarono le pleure del liquido e subito dopo eseguirono la radiografia. RAf>OGNA.
CENNI BIBLIOGRAFICI E. EscAT: Techniqu e oto-rhino -laryngologique sémiotique et thérapeutique. - Paris, Maloine, 1921, 3e éd., di pag. 776, con 488 fig. 1
La raptda a;scesa di qu.esto libro è meritata :: in esso eiccell·ono le d·oti e~n1enti negili sorittori fran1cesi, ci.oè la ahi9Jrezza, il seniso clinico, l'efifi1crucia ·della rappreisentazion1e n.a rrotiva e grafica. Ll .p rati·co rp uò trovare in q.u •e sto manuale una gui.da .sicU1ra di tutti i mezzi di esame e di cura dell'oflo..rine-laringoiatria moderna, che sono d'iveDJuti molto comp1lessi e sovente .diffì·cili. N•e l1la terza edizione vennero a;ggiunti dei IlU·OVi •C3'pitoli, in giran rparte derivati dalla espertenza di gu€ura, come quello relativo a1Jl.a. djagnosi medico-legale, alla simulazione, ecc. Un lato C3Jrattaristioo e proprio di questo manuaJlie è plllI'e l·a r~cchezza deLle figure schematiche, ~e.sso veramente felici, e che hanno evitato all'Escat delle lunghe descrizioni. M<>llte di esse Iio011ardano · modelli di strumenti 1
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SEZIONE
PRATICA
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ideati da:ll'A., come i1l iinomeiro, la lampada retro~aisoe1lrure, iJ. tulbo per .Le aiStpiTazioni laringee,. la siringa da i1dJrotomia, .la .pi!lZla 1P er polipi diffusi a.il. m.eato mediJO -e alla fessura olfattiva, il tubo Jaringeo .petr ta!ll\Ponronento emostatico in faringe, lo scari.fi.catore Jalìingeo, la pinza d.a :fib~ooni, un ipapihlotomo laringeo., l1na pinza da esti!1P azione dellia tonsilla linguale, un esofagotomo, ecc. Se mi fosse conc·essa uma critica, consiiglie~ei .aJll'A., in un'uJterioTe ristampa, di far megt.li-0 1rlsaltare gli· ostacoli in evi tabili e taJlora gravi, ohe si 1ìrappongon-0 alle manualità iehe egli ·COSÌ b1ene 1ci rappreisen,t a. La ·d·o1Vizi a d,egili schemi e l'intonazioin e prettamente didascaJli1aa del suo libro in qualche 1punto fonse portano ahl'esagerazion e d·e l metodo: nel tSWso iCilie, nel d.esidierio id i Ten·d.ere tutto faic.iile e piano, tolgono l'esatto giudizio de1la ·r eale di!fficoltà •ohe incontriamo in •certe man-0vre delicate e indaginose, in interventi ard·u i e iperi~losi. Qui tutto s·coirre oo.sì .spontamoo, . che fil pratico il quale si affidasse senz.a oriti ca a tecni ca tanto sed:µioent:e, potrebbe averne de]ie asmare del'll:Sioni. G. BILANCIONI. 1
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C. H.
MAY,
E. H.
OPPENHEIMER.
Grundriss der
Augenheilkunde. Seconda edizi-0ne tedesca.
Berlino, 1921. Augusto Hirschwald. Il f-OTtunato manuale di oculistica del May ricompare in una seoonda edizione tedesca, per operra del dott. Oppenheimer. La traduzione rii. produce molto bene la struttura facile e schematica di questo piccolo trattato, •m a nesuna modifì.cazi-0ne od aggiunte sostanziali v.engono fatte all'opera originale. I dJisegni e le tav-0le colorate che adornane jl testo sono le stesse dell'antica edizione AmeTicana. In Italia il trattato è not-0 nelle varie edizioni del prof. Trombetta, l'ultima delle, quali (del 1917), oggi completamente esaurita, è molto più •coonpleta di questa tedesca, p&chè arricchita dli numerose aggiunte, riguardanti gli .s tudi più moderni di semeiologia, patologia e clinica oculare e contiene inoltre ll'incticazione dei metodi più moderni e raziona1i di tera pia chirurgica, in gran parte inspiirati a.ii metodi della scuola oculisti.ca di Roma. MAGGIORA.
GAIFAMI. Operazioni Ostetriche (con schemi di terapia ostetrica) . II ediz. Roma, Libreria della Sapienza. via dei Sediari 75, anno 1921, prezzo L.. 15.
PAOLO
In questo vol11me l'A. ha, sotto fo.rm~ di dispense, conde11sato il suo corso di operazioni
ostetriche. Diciamo condensato in stile taci.. tiano; l'argomento è trattato chiaro e completo, dando precetti brev~, sfrondati di ogni parola superflua e senza fare sfoggio di erudizione e di teorie, che poco importano al pratico. È un libro dedicato agli studenti, ma non per la preparazione agli esami, bensì come avviamento al pratico esercizio. In esso si trovano tutte le avvertenze, anche minime, che si debbono osservare e che in gran parte sono desunte da una lunga pratica e dalla continua, attenta e minuta osservazione dei singoli casi. Il medico pratico vi troverà tutto quanto occorre per portare alla donna cl1e si affida a lui e che ha bisogno urgente di aiuto, tutti quei soccorsi che l'arte suggerisce, e che fedelmente seguiti daranno sempre risultati brillanti quali sòno da attendersi dalle moderne conquiste della scienza ostetrica. La trattazione delle op.e razioni è completata da una chiara esposizione di schemi di tera, pia ostetrica in cui sono contenute le indicazioni degli atti operativi descritti nella prima I•arte e tutte le cure sussidiarie da dare alla partoriente nei vari casi, dai più semplici ai più difficili. Ci auguriamo che l'A. voglia arrivare alla riproduzione di questo volume in veste tipografica, cfue eviterà le molteplici mende della litografia e renderà a tutti e specin tmente ai medici pratici servigi prezio~i. ~
f. b. l. F. LlizzATTI, incaricato d~ll'insegnamento ufficiale. Lezioni di Clinica Pediatrica. Roma, Via Uffici del Vicario 43. Alleanza Cooperativa tra rrrofessori e studenti per l'alta cul-
tura. L'A. riunisce in singoli capitoli i vari ar. gomenti trattati nelle sue lezioni di Clinica Pediatrie.a durante il ·corrente anno aoc31demiieo 1920-21. Per la scelta ·degli argomenti più strettamente prati.ci, i!Il raipporto .a1la Pe.idiatria, trattati oon quellla oompetenza che è propria dell'A., questa pubblicazione, che sarà completata i)resto, non solo riuscirà guida preziosa agli studenti, ma sarà consultata con profitto da quanti medici pratici sentono il bisogno di seguire i progressj di questa importante hranca della Medicina. . (I.'opera completa consterà di ,o ltre 50 dispense di cui ne sono uscite 40. Prezzo, L. 0.50 l'una). S.
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IL POLICLINICO
ACCADEMIE. SO&IETA MEDl&HE, tONfiRESSI. Convegno d'Igiene Sociale della Liguria. (Genova, 29-30 giugno). La p rote.i ione della prima i.n fa'nz·i a. 1
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D. PAccmoNI. - Il problema va affrontato dal duplice punto di vista di combattere la diminuzione della natalità e di assicurare la sopravviven7~ dei nuovi nati. A tale scopo è necessario : 1c Curare l'elevazione spirituale delle famiglie, mediante un'educazione basata sul riconoscimento dei valori morali. 2° Reprimere l'aborto provocato, mediante inasprimento delle disposizioni del Codice penale. 3° Proteggere la gestante (interdizione del lavoro negli ultimi mesi, Casse di maternità). 4° Regolare l 'al1a.ttamento: diffondere quello materno, applicare i:jgorosamente la ·1sor.veglianza sul baliatico, istituire spacci di latte assolutamente puro, fondare dispensari per lattanti ed opere affini. 5° Riordinare i brefotrofi, affidando la direzione a specialisti pediatri. 60 Diffondere l'educazione pedia tric.a fra i f11 turi medici, le allieve levatrici, le allieve delle 1scuole normali, ed istituire riparti od ambulatori pediatrici in tutti gli ospe dali. 7° Generalizzare dovt1nque la sorveglianza igienico-sanitaria delle scuole. La tit tela ed il ·1 niglioram en to fis·ioo della fan<>i'l(,llezza att1·averso la. sou,ola.
M. - La scuola è l't1nico luogo ove si possono avere sottomano tutti i fanciulli, per esaminarli, consigliare ed applicare le opportt1ne misure, tanto più efficaci per la giovane età. È quindi indispensabile dare pl'atica applicazione ai .P<>stula ti dell'igiene scolastica. Per C'iò si deve incominciare a fare i·i 'l)ettare le disposizioni già esistenti (viisilèi. medica almeno una volta a l mese), sprona re i Comuni, dove già esistono servizi di igiene scolastica a i:>erfezionarli e migliorarli, fornendo un adeguato numero di medici scolastici e vigilatrici sanitarie. e sviluppando le opere parascolastiche. Fra i medict si dovrà promuovere la coltura in q11esto can1po, mentre si otterrà l'a ttivn. collaborazione dei maestri, che ra1)presentano uno dei principali mezzi per l'educazio11e igienica. Per arrivare a qt1esto conco1·reranno l 'azione delle a11torità sanitarie (scolastiche e provinciali), degli Ispettori scolastici, lo stimolo a medici e maestri per mezzo di gare, ·c oncorsi, acquisti di materiale din1ostrativo, l'aiuto di 11n ufficio cli consulenza tecnica . RAf;!Azz1
La lott a contro le rn.alattie sessuali.
F. - Comprende: a) La propaganda. Combattere il pregiudizio che l'astinenza sessuale sia dannosa .alla sa.lt1te, ed allonwna.re quindi gli uomini dalle occasioni di contagiarsi, indirizzandone l'attività verso gli sport. Far conoscere la gravità delle mali1ttie \eneree, il dovere di non trasmetterle 'specialmente col matrimonio: visita preventiva). Diffondere le conoscenze circa la. profilassi individuale e la necessità di farsi curare RADAELI
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esclusivamente dal medico. Come mezzi di propaganda, si consigliano conferenze, affissione di diagrammi, figure, cartelli nei laboratori, orina. toi, case di tolleranza. · b) Mezzi ài oura per la Ligu,r·i a. Creare in <knova un nuovo dispensario, in località centrale, aperto nelle ore abituali di riposo degli operai ed im1p iega ti, nonchè la sera e la domenica, dotato di tutti i mezzi di diagnosi e di cura. Fondare altri dispensari in altre città ed anche di~nsari • ambulanti per centri meno importanti: dota.re· dj congrt10 numero di letti le sale celtiche di ospedali con separazione delle prostitute dalle non prostitute, dei venerei dai celtici. o) Sorveglianza S'l(,lla prosti-tuzione. Migliorare le condizioni igieniche delle case di tolleranza, ed i~tituirvi un locale adatto per la 'isita; il medico fiducjario dovrebbe essere 'uno specialista competente. Mantenere l'osservanza del decreto luogotenenziale agosto 1915. d) Ct1rare l'applicazione delle disposizioni sul baliatico mercenario e combattere ad oltranza il ciarlatanismo. L'ospedalizzazion,e dei tubercolosi.
ORossoNINI E. - Il ricovero dei tubercolosi in luoghi speciali è specialmente utile, agli effetti profilattici negli star1ii a Yanzati. Gli OSJ.:>edali ed i riparti per tubercolosi, in Liguria, 00110 del tutto insufficienti; occorre quindi che 01:>ere J)ie e Comuni provvedano all'apertura di t111 ID<lggior num~ro dl tubercolosari, o di speciali ri1)a rti in ospedali. È da incoraggiarsi l 'apertt1ra di ea~ di salt1te per tube;rcolosi agiati. La lotta, co1it1·0 l'alooolisn10.
G. B . - Il const1mo dell'alcool è in continuo aumento': i ·abuso. specialmente dei liquori, tende ad, estendersi .a11c1le fra le classi medie degli in11)ieg·a ti e degli operai colti; è necessario quindi tentare di ci1·co.S(:1·i ,·ere l'uso d~ll'alcool al di là di cetti limiti mal (le.finiti. Qualunque azione di propaganda ha ben poca probabilità di "succ-esso in alcuni gruppi di individui od in alcune categorie di lavoratori; poca garanzia di efficacia hanno le misure repressive legali (chiusura domenicale, inasprimento delle tasse, ecc.). Oo11viene limitare l'azione fra le classi in cui l'ab11so dell'alcool è di importazione più. recente e sor>ratutto fra i giovani. Alla semplice sanzione morale, va sostituita la -chiara nozione dei danni dell'alcool e dei V<111taggi della astinenza. A questo ~i provvederà esigendo dal GoYerno cl1e l'insegnamento dell'igiene venga a. far parte della istruzione primaria e secondaria, eccitando i municipii a fa re opera di propaganda, e favorendo la costituzione di comitati di ed·u catori, filantropi e medici, i quali svolgano la loro azione specialmente presso le società ~rtive, i circoli giovanili, le Università Popolari, le varie associazioni. Nè va dimenticata l'istruzione delle donne allo scopo di evita re l'uso dell'al~ool ~11rante la gravidanza e l'allattamento e la somministrazione di vino ai bn.mbini ed agli adolescenti. fit. RAMOINO
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SEZIONE
Società di Medicina legale di Roma. '
~Sedute
del 2 febbraio, 5 marzo e 23 aprile 1921.
La Società. si occupa della vertenza del Pl'.Of. A· searelli col dott. Sctolette~ d~ c11i il nostro giornale h.'1 trattato di già in pr~cedenza.
eri.z imatioa dei tn/ztsooli ài alou,ne mummie.
Sull~attWità
Dott. BOLDRINI l~OLDRINO. - L'O. ha ricercato nei muscoli di muro.mie .p eruviane (secolo xvr, :xY11), di mummie n..o:tturali di Ferentillo (di oirca nn secolo) e di mun1mie artificiali preparate da circa tre anni col n1etodo Lo Monaco, l'attiYità Jlroteolttica, lipolitica e glicolitjca. J..ie mummie recentissime artificiali contengono t\1tte e tre gli enzimi, le mummie di Ferentillo rontengono lipasi e glioo.si, le n1ummie a;>eruviane solo ·glicasi, oome pure glicasi ha trovato Sehrt nelle mummie egiziane. · L 'O. conclude che di fronte a tanta dive1~ resistenza dei diversi enzimi all'a.zione del tempo, pos~l st1pporsi una notevole differenza di costituzione degli enzimi stessi. l)iagnosi della albu·m ina umwria di farina di fe11ior·i centenari oolla siero precipitazione e colla devia::Lvne del compl1Jrnento. · Dott. BELLUSSI. -
Da femori di to·m be di l)iÙ
cli cento anni di t1na Confraternita
romana ricavò
la farina, che macerò per un mese nella ql1antità di 30 gr. su 100 c. c. di soluto fisiologico. Col fil-
trato a llestì la prova precipitante e la deviazione &l complemento ttsando a.ntisier!> umar10 attiYo all'l :80,000, 'Sistema emolitico composto di siero di coniglio, globt1li <li montone e complemento tli cavia. Per tutti i feu1ori (7) ottenne deviazione del complement:o per a lcuni molto netta, per a ltri meno: la J)rova [1recipitante allestita coi filt1·ati limpidi riu$ci positiva in tre femori. In t11tti i femor~ meno eh~ 11n-0 riusci positi-ra la reazi<>ne del biureto. Dott. B. BoLDRI::\TI. - Comunica. su di t1n 'nuovo t errno-J'egolatore elettrloo il quale per la sua semplicitit ed esattezz;i cli funzi-011amento dà ottimi risultati pratici superiori a quelli ottenuti con altri consimili apparecchi finora ideati. •
Potere oataUt,loo e pe·r ossidasico del sangue.
Dott. A. BELLussr. - In una serie di prolungate e ripetute' ricerche, dirette a mettere fn evidenza la reci·p roca influenza dei diversi catalizzatori metallici e del catalizzatore sanguigno, 1'0. è riuecito a dimostra.re ehe i vari catalizzatori metallici (G'u. Fe, Pt, ecc.), specie allo stato colloidale, hanno la. proprietà di attivare il cataliz2'kltore sang1iigno, operando con diluizioni dei rispettivi .cata lizzatori di per se stesse non più capaci di mnnifestare azione catalitica ev·i dente ed evitando la ·azione della somma coll'impiego di metà della rispettiva dose di per se stessa non più capace di esereitare azione eatalitioa. Le l)rove ft1rono fatte su romposti dellia serie •
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PRA~ICA
aromatica (fe11olo-pirogallol0-resorcina-idrochinonet imolo-guaia colo-piramidone, ecc.). . !"'attivazione si osserva anche pel sangue cotto e decolorato. I..ie sostan2e della Serie fenolica dif-· ficiln1enJ:e ·ossidabili sono più agevolmente ossidati da l sangt1e in presenza del catalizzatore metallico. ' 'I /O. in queste ricerclle utilizza il c.atalizzatore metallico, che fino ad ora ha infirmato la specificità delle reazioni chim~che del sangue, per la rivelazione del sangue sì.esso, dato, come avviene in tutti i fenomeni immunitari, che si Pltò parlare di specificità solo nei rapporti quantitativi, e tro-ra un parallelismo tra i fenomeni o~servati e Q'Qelli immunitari, tenuto co11to della odierna te11denza a- spiegare i detti fenomeni come reazioni colloida Ii vere e proprie. Il terzo perito nel Codice di P. P. e nella p1·atica .
Dott. G. l\1Ass~r. - DoPo una breve rassegna delle vicende che dettero luogo all'art. 221 del vigente codice di procedura in sostituzione dell'art. 155 del \ecf'.llio codice, passa ad illustrare gli inconvenienti che derivano dalla attt1ale disposizione ,procedurale per qt1ei casi nei qwili il di~ senso peritale vertie s-t1 fatti obbiettiYi, su costatazioni di fatto che rimangono alterate dal ritartlo dell'intervento del terzo perito. L'O .. si augura che nella lontana reYisione della vigente pr~c1t1ra l 'articolo iSUddetto 1sin modificato nel .sen~o che in casi di assoluta urgenza e quando il ritardo nuoooia agli interessi della giustizia la nomina del terzo perito in linea eccezionalissima possa essere fatta anche dal Giudice eh~ procecte agli accertamenti generici. L'-0ratore poi rtota che nella l)ratica gli inconyenienti inerenti a ll'articolo stesso aumentano. I criteri adottati nella· scelta del terzo perito non · rispondono sempre allo ~11irito del1a legge e alle disposizioni dell'art. 209 del C. P. P., inoltre non. . sempre è eYidente dlagli atti procedt1rali il p11nto cli di,~ergenza dei .due pei"iti che può essere quindi nota a l gi11dice, ma non ri·s ulta chiaro al magi~tra to su•p eriore ed a llora il terzo i:>erito (!hiamato a. deri1nere 1a controYersia: può effettivamente e~sere .inco111petente e qttindi !POCO attendibile il suo giudizio. Sotto qt1esto rispetto l'oratore ritiene la. legp:e no11 osta i1è le prerog<ltive presidenziali possono ritenersi n1enomame11te toccate se si i11troducesse l'abitudine di chiarire in i·apporto a parte il punto .della ,·erte1iza e di far presente a chi ·deve procedere alla nomina del terzo perito· 1'a ttitt1dine speciàle cl1e q11esti doYrebbe a vere~ P cioè, in a ltri termini, se occorresse l'opera più del u1edioo legale ohe del traumatologo, più quella del ginecologo che quella dell'ana tomo-patologo. C'iò specialme11te qUc.'lndo circostanze di luogo dàn1to l'opportunità di poter avere a di·s posizione le v.arie categorie di specialisti. L'oratore conclude che mentre al primo ordin(l' cli in.convenienti può .p rovvedersi solo con una riforma del codice, il secondo ordine di inconvenienti può essere rimosso nella maniera da lui indicata senza ledere in nessun mo.do le disposizJoni di legge P le J)rerogative del ro;1~i~trato. A. S. \
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IL POLICLINICO
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APPUNTI DI MEDIO IN A PRATICA. SEMI0TICA E CASISTICA Il fenomeno di Koranyl. · Il fenomeno di Kotanyi si rende evidente (H. Faschingbauer . e H. Nothnagel in Wien. .I{lin. Wochens1;hrift, · n: 5, 1921) nella percuSsione eomparativ.a d1egli apici polm.-0n8Jri in posizione erett3- e in posizione .p i.e gata in avanti; esso permette di con·Sltatare delle :riduzwni di s'UOn·o .m inime. Se i polmoni sono .sani, il limite superiore dell'apice arriva, nella posizione flessa tn avanti, ·p iù in alto della lin-ea segnata sulla pelle come Jdm.ite superio1re dell'apic,e in posizione eretta (in seguito alla dilatazione passiva .dei segmenti polmonarI po~t~ri·oll'i, e alla ·p enetrazione dell'aria scacciata dad segmenti antòriori compressi in tale posizione, la ·dilatazione degli apici 1sorpassa lo stiramento d·ella pelle, il limite superiore si inn.alza); mentre esso rimane allo stesso livello di tale linea, o, anzi, scende più in basso qt18Jndo g·l i apici .s ono ammalati. L'apice addensato o adeirente alla parete toracica h.a p·er.so fa propri.età di ·disten·deir.sd in posizione flessa, .p Jù fortemente ehe la p·elle del dorso, la dist~nsione del polmone e quell3t della pehle vann.o di pari passo (il limite superi.o re déll'apice rimaoo quell-0 che era in posizione eretta), ·oppure la distensione del polmo11e ri;rna11e inlferiore a qu·e1la ·d ella p~ll'e (il limite pohno·n8Jre superto,re apparentemente si Abbassa). POLLITZER. 0
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Importanza, conseguenze immediate e natura della congestione interlobare latente (linea slgmo-spiralolde). La lin·e a sigmo-spiraloide rappresenta (AhnLinkebeek: Le Scalpel, 19'20,- n. 51) pelI' il pratioo l'esp·r essione più net.ta e forse ·p iù sicura della resistenza individuale aJlle malattie infettive id elle vie respirratorie in generale, ed in modo . special e alla tubercolosi. Costituisce un sintoma obiettiV"O misruirabile e si può affermare che l'oittusit~ è tanto più notevole, tanto · più compl~ta, tanto più larga, quanto più precario è lo stato del paziente. Si sa che il polso già può forniTci utili nozioni sullo .stato dinamico di un malato: in base a;d esso ,po~amo .strubilire una certa prognosi, ma vi sono tuJttavia dei malati ehe ~al grado una 'pressione arteriosa sufficiente, malgrado il miig'lior rendimen.to alimentrure, offrono una mediocre resistenza aJle infezioni. Il neopato firl dai primi atti respiratorii iniroduce dei germi i qualj , secondo quelle stesse •
leggi che governt3Jno i nostri .elementi cellulari, colà ,si mo1Jti.p licano ove trovano un tevreno favorevole: gli elementi cel,J ulari entrano immedìrutaanente in lQtta coo i microrganismi introd·otti nelle vie re-spi•ratorLe·. Tutte le ·f orze dell'economia &.ono mobilizzate e ·ciascun gru'{>po cellulare lavora nel settore ad esso assegn.ato, in intirr1a collaborazione wn gli altri "Organi. Que•s ta lotta è segnata da t1n equilibrio instahi1ei •Ohe è rotto tal~ra a spese dei microbi, talora a sipe.s·e ·dell'individuo: in quest'uJJtimo caso si manifesta·n o i primi segni deJla con.g estione interlobaire. L'iapparecchio .r es·p irato·r io subi.sce quindi il prim'O atitacco d·e i n11merosii germi c<>ntenuti nell'aria; per i movimenti respiratorii i microrganismi sono però proietta.ti sulla mucosa fi11·c hè, come è dimostrato dalle esperienze di , H esse, a poco a poco l'aria si sbarazza dei ini.crobi e oltrep,assnta la prima divisione bronchiale è sterile. Seguiamo la sorte dei microrganismi : la maggior parte di essi imboccano le vie linfatiche, ~Itri sono brutalmente respinti .d alla acquistata imn1.unità ed ipersensibilità, altri infine s.fug.giti alla distruzion,e opeirata dai linfociti, progrediscono, a guisa di un processo erisipelatoso, verso i bronchi ed i bronchioli ad in1girossare i1 nt1mer-0 di quelli già fissatisi nei gan.g li bronchiali od intrabron.chiali. La lenta progressione non dà semprre luogo a tosse o ad o·p p·r ession·e, ma è facile a verificarsi nelle per.son.e le cui condizioni fis1io1ogiche sono incompatibili con una fortunata acclimatazion·e Se vogliamo re~·derci .con~o d~llo stato dei polm·o·n i, cioè delle infiammazioni latenti, invo111 tive od evolutiv1 e, baista cercare se esiste un'adenopatia: la difficoltà di ·r icelfcare tale &den·o patia con gli abituali procedimenti clir..i.ci è la causa .p rincipale dell'importanza che hanno ç.ssunto in tal campo i raggi Roentgen: di qui il valore. della ricérca percussoria de-Ila lin.ea ·s igmo-spiraloide. Nella tlibercolosi confermata la linea sigmospiraloide esiste sempre, e nella ·p ragnosi assume la più grande importanza: se dessa è comp.Jeta e se 1presEm.ta u·n a 18/I'lgh.ezza di 6 o di 8 centimetri, si prognosticheranno, malg.rado il polso rassicurante, incidenti spiacevoli che altrimenti {!erchecremmo di spiegare come accidenti fortuiti ed ·impossibjJi a prevedere. Nel corso della terapia la linea sigmo-spiraloide ha una notevole importanza. Si sa che il pneumotorace artificiale non è reailizzabile se non con l'integrità assoluta dell'opposto lato, 1
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o per lo meno in assenza di lesioni cli cui è a temere una repentina evoluzione in seguito all 'iiperfunzione compensatrice. Cercate in tal caso la linea interlobulare: Mea può fornire preziose indicazioni. Per quanto riguarda la ginnastica respiratoria., essa è · formalmente controindicata allorchè la linea sorpassa la ,p iccola curva del sigma, ed anche allora bisogna esaminare frequentemente il malato per imporre il riposo al minimo aggravamento. Dura11te la convalescenza, la congestione interlobare persiste per molto tempo in segmenti, dopo la cicatrizzazione della lesione: importanza capitale assume qui ql1ind.i la sua estensione. La congestione interlobare trascurata non ria in ogni caso, malgrado l'identica sintomatologia, la stessa fine~ una frequente conseguenza è la pleurite parietale. Nella maggior parte dei casi il tessuto polmonare soccombe · all'azione distruttrice dei bacilli di Koch, che poterono fissarsi sia. nel tessuto polmonare, sia nell,interlobo, e 1,evoluzione t11bercolare comincia. Altre volte, per la cronicità. dello stato infiamma torio, i gangli dell'ilo hanno il tempo di prepararsi ad una rottura ed a versare il loro contenuto sulle pleure. La congestione interJobare trascurata può infine portare ·ad uno stato asmatico cronico, ravvicinabile all'asma tracheo-bronchiale di Joal. Nella maggior parte dei casi la eongestion~ interlobare. è di natura infiammatoria e deriva dalla presenza di microrganismi, specialmente nei segmenti: in favore di ciò parla la lentezza con la quale l'ottusità scompare, particolarmente a livello dei segmenti, in alcuni malati allorrhè si trovano nelle migliori condizioni igieniche : parla poi per la natura infiammatoria il trovare frequent.emente, sia so. pra che S<ltto la linea sigmo..spiraloide, picoole zone caratterizzate da subottusità, B'ensibilità, aumento della temperatu·r a locale. In un piccolo numero di casi la natura sembra essere tossica, in altri la congestione interlobare è di origine passiva: a.sistolica, adinamica o edematosa. MoNTELEONE.
Contributo alla diagnosi dH!erenziale tra la pneumonlte caAeosa e la tubercolosi produttiva secondo .· ·11 metodo dJ Ballln.
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SEZIONE PRATICA
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Il metodo di Ballin (K. Freundlich, Berl. Klin. Wochenschr., n. 15, 1921) si basa sull'osSf'rvazione delle fibre elastiche nello sputo dei · tubercolosi. Nello sputo di ammalati di tuber:coiosi caseosa (come pure di a.mma_lati di alt.re
forme morbose [ascessi o gangr~na polmonare] nelle quali si ha la rapida distruzione di tessuto polmonare) le fibre elastiche conservano la struttura alveolare, mentre nello sputo di ammalati di forme tubercolari produttive le fibre elastiche giacciono a ciuffi o senza alcuna disposizione regolare. · L'A. trovando incompleto il controllo necroscopico nei casi di Ballin, ha cercato di colmare tale lacuna. Il metodo usato era il seguente: a 10 ccm. di sputo mescolava 10 eme. di potassa caustica al 10 % riscaldando e scuotendo la mise.eia fino ad ottenere 1111a completa liquefazione dello sputo, aggiungeva alla miscela un volume 3 volte maggiore di acqua e centrifugava; nel. sedimento ricercava le fibre elastiohe. Lo studio di 10 casi arrivati all)autopsia diede i Seguenti risultati: in 5 casi nei quali si erano trovate delle fibre elastiche alveolari e accanto ad esse delle fibre disposte a ciuffi od irregolarmente. L'autopsia dimostrò la presenza contemporanea di una pne1llllonite caseosa e di una tuhercolosi indurita. La àimostrazione di fibre elastiche a struttura alveolare nello sputo di un tubercoloso dimostra dunque la presenza di una pneumonite caseosa. POLLITZER.
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La morte ·improvvisa nella pleurite con yersamento.
questo un incidente che nei trattati è appena accennato, •mentre è una nozione indispensahile nella pratica giornaliera. Esso è eccezionale nell'infanzia, invece lo si osserva con una certa frequenza nell)adulto; la morte può n~enire per asfissia, speciaJmente nei versamenti abbondanti del lato destro, oppure per inibizione riflessa. L'ammalato è preso i mprovvisamente da 1ma crisi di dispnea con ortopnea; talvolta accusa angoscia .p recordiale, accompagnata da 'barra epigastrica: la sete d'aria è considerevole, il polso filiforme. Il più spesso il medico arriva troppo tardi, .m a anche quando trova l'ammalato in vita, a nulla valgono i sussidi terapeutici (iniezioni di etereu caffeina, digitalina, ecc. ). Clinicamente, gli accidenti ohe precedono la morte sono quelli di una trombosi cardiaca del ventricolo destro (A. Guerin: l ournal des Praticiens, 26 ,m arzo 1921); i grandi versamenti di destra provocherebbero la oompress.ione dell'orecchietta destra, mentre invece quelli piccoli possono agire per via riflessa, qualunque ne sia la sede. I rapporti anatomici fra la pleura e le cavità destre del cuore fanno comprendere co me ta1e incl'e.5Cioso incidente sia più frequente nelle . pleuriti di destra. È
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TE~APIA.
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ovariotomia non portò alcun beneficio i11 un caso e diede invece notevoli miglioramenti in tre: gli altri casi non vennero seguiti. . J... o stesso trattamento fatto su cinque donne • i11cinte diede i seguenti risultati: una morta:t1~e esiti soddisfacenti,, un· caso non seguito. L'A. raccomanda: 1). nelle pazienti non incinte con osteomalacia, castrazione; 2) in don11e incinte con segni di rammollimento delle ossa e notevole defo.rmità pelvica, operazione di Porro; 3) nelle incinte con grave osteomalacia, taglio cesareo: nelle incinte con osteornalacia leggera e scarsa deformità pelvica, tratta.mento medico con somministrazione di fosforo.
La cura degli edemi con ·l'opoterapia 'iroidea. Risulta dalle ricercl1e di Eppinger che gli estratti tirioide.i l1anno azioow diu.retioa, non già per n1odificazione delle funzioni renali, ma pe1r il ria·ssotrbimenno €1Se'r1Cti.ta·t o dai capi.Ilari nei tesst1ti stessi. L'opoterapia tiroidea dà bu.o111i r:ii&11ltati, quando gli e·d-emi so1110 ocmseguemza cli .mi1ocardite. o· di 11efrite: essa è irnV·eoo in1erfficare in oas.i di sclerosi V'Oilmonare. o di cirrosi epatica con ascite. L a diminuita permeabilità dei reni per il clo.ruro di :s1odio intralcia l 'azi-0u11e diu1iet1ca di tailie med'ican1ento, che · è controindicato quando esiste una sclerosi delle coronarie od un'insufficienza valvolare mal compensata. B. 1\1olnar (Wiener klin. Woclienschr., 16 dic. 1920) ha trattato 90 maJ:ati con 10-35 ·cg. al giQrno di estratto ,s ecoo: h·a otten·uto ri·sultat;i negativi in 6 r1•efu'iti, 2 n efriti croniche, 1 insuifficiooza mitrale, 4 rnio-carditi .gravi. Ottimi effetti s.i .sono inveae aV11ti in drue malati con J1efritie e gran.1di edemi, ed in altri oon nef'riite subacuta.: la diu1r·.esi è al1mentata subito dopo qualche giorno e1d i rniglioramenti sono rimasti a.ntch·e d'Oipo lia oos.pansiione d:el'la ·cura. Ql1aindo gli ed emi &ono dov11ti a ~iesd. one caTdiac.a, co11vie11e assoieiare la digitale agli estratti tiroidei, · sia conte'Tl1.p ol'aneamente, che successtvamente: l'A. cita casi che conferma~ no ql1esto modo di vedere. 1
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r. s.
POST A DEGLI· ABBONATI. (1362) Cura della corea. -
All'abb. n. 12566:
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Oocorre inna11zi tutto i.s olare l infermo. Egli deve essere tenuto a ·r iposo per quanto più è ·possibile a letto, lontano ·dai rumori. È consi· g!iabile che egli jnon veda più i parenti. L 'alin1entazione deve essere abbondante e nutriente, ma leggera: in primo tempo· limitarla al latte ed alle uova. Come medicamenti, tra j molti tentati, si sono dimostrati più efficaci il salicilato di sodio e l'arsenico. • Quest'ultimo sotto forma di liquore arsenicale deve essere somministrato i11 dosi piuttosto generose. Come sedativi sono da consigliarsi le miscele di l1romuro e cloralio ·ed. il trional. Durante la convalescenza l'infermo deve praticare una ct1ra ricostituente non solo alimentare, ma a11che. medicimale (olio di fegato di i11erluzzo, arsenico, ferro, ecc.). Per ridare il tono e irrobt1stire i muscoli sono da praticarsi il massaggio e la ginr1astica metodica e non affaticante, che deve essere sorvegliata e.on criterio anche per far riacquistare ai moviroenti la i1ormale coordinazione. Le applicazioni elettriche al rig11ardo non sono neces1
fil. L'estratto del corpo luteo nei vomiti della gravidanza.
. Hirst pratica iniezioni endomuscolari di 2 cg. di estratto di corpo luteo, sciolti in 1 eme. di solt1zione fisiologica, satura di cloretone; la dose di principio attivo è pari a 15 cg. di corpo ll1teo disseccato. Le iniezioni si fanno qt1otidianamente, di preferenza nel deltoide: nei casi lievi ba~tano '5-6, altrime nti si arriva a 12-15: nei ca.si più ostinati, possono farsi due volte al giorno e si obbliga inoltre la pa~arie ~iente. al letto. In generale, non si osservano · G. DRAGOTTI. • fenome11i di anafilassi: se le iniezioni si praticano per via enclovenosa, si usano 2 eme. og·ni (1363) La prognosi dell'emiplegia da emord11e gior11i. · ragia cerebrale. - All1abb. n. 1089: I buoni risl1ltati di Hirst sono stati conferNon si p11ò .sperare n·el ritorno della motimati da altri (L. Oheinisse, Presse médicale, lità completa degli arti quando compaiano le anno 1921, n. 31) : una còntroindi~azione assocontratture, che sono ordinariamen~e prea'D-. l11ta è data dall'esistenza di gozzo. nunziate dall'esagerazione dei riflessi tendifil. nei eventualmente dal clono del piede e della ' La cura dell'osteomalacia. · rotula. Il ritorno della motilità parziale dell,arto inferiore non può costituire un siintomo Herhold (Centralblatt f. Gy11iikol., 21 agosto qi prognosi favorevole, essendo risaputo che 1920) riporta: l,osservazione di nove donne non nelle emiplegie organicl1e l'arto inferiore ria.eincinte, di cui quattro nullipare. La doppia 1
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SEZIONE PRATICA
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quista buona parte dei suoi movimenti, anche quando qt1ello superiore rimane completamente e peinlanenteme:nte paralitico. G. DRAGOTTI. (136-i-) Nelle ztretriti gonococciche croniche.
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4.\ll'abb. n. 13655: La ct1ra delle 1Jretriti gonococciche cronicl1e è, com'è naturale, basata sul concetto di di~tn1ggere l'agente patog·eno della infezione. Nei casi concreti occorre anzi tutto verifica.r e sa vi siano o no restringimenti e nell'affermativa provveclere alla dilatazione graduale de11'11retra. ' Per la « goccetta », fra i tanti metodi, si l) UÒ tentare l'uso di lavande a doppia corrente di permanganato di potassio seguite da iniezioni endot1retrali con la soluzione di un sa1e di chinina. Nelle uretriti posteriori le istillazioni o le lavande vescico-ur~tra1i con sali di argento, sembrano il metodo più adatto. Speciali apparecchi permettono di fare ad un tempo la lavanda vescica-uretrale con soluzione allungata di nitrato di argento e la causticazione deil uretra posteriore con soluzione più concentrata. In ogni caso non si trascuri mai di esaminare la prostata ed eventualmente curarla (massaggi). V. l\10NTESANO. 1
(1365) Gli arsenoben.zoli per via intramuscolare. - All'abb. n. 5505: •
L'azio11e del novo-arsenobenzolo e del neosalv<:trsan injettati per via muscolare è certam ent e m eno rapida che non quando s'·iniettino questi preparati direttaµiente nelle vene e non è scevra cl'inconvenienti (dolore, necrosi dei tesst1ti, ecc. ). È quindi preferibile, tutte le volte che non vi siano speciali contro-indicazioni, l'iniezione endovenosa. V. •
MONTESANO.
(1366) Nella s·i filide ereditaria tardiva. •
dott. S. D. da
Al
~I.:
Nella sifilide ereditaria tardiva con manifestazioni viscerali, in cui non rrispondano, o non siano tollerati, i preparati mercuriali e jodici; nulla vieta di adoperare il neo-salvarsan, salvo naturalmente le contro-indica• . zioni . solite (stato del cuore, dei reni, del fe, gato, ecc. ). V. M.
·v ·ARIA _ Il valore della vita. umana.
La mancanza di un· cri terio unico per la valutazione del danno, in casi di infortunio, porta a giudizi assai disparati da parte della magistratura, mentre invece sarebbe necessario che il giudice avesse elementi positivi su cui basarsi, tanto pii1 oggi che oltre agli infortuni sul lavoro vi sqno quelli prqdotti dall'automobilismo, dal ciclismo, ecc. L. Biggini (rif. in La1Joro, febbraio 1921) ha escogitato la seguente formola, in cui chia1nando: a ) il salario giornaliero del sinistro; b) la sua età; e) il salario della categoria •a . c11i esso appartiene, si ha :
x C x 9000.
Il coefficiente 9000 rappresenta il numero approssimativo delle giornate lavorative nella vita di un individuo: 300 giorni all'anno· per 30 anni. Si ha così che per 3 orologiai delle rispettive età di 20, 40, 65 anni, e con i rispettivi salari di 12, 20, 16 lire, in confronto del salario medio degli orologiai (16 lire) l'appli~ cazione delle formale darà: 12 20 X 16 X 9000 == 60,480
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X 16 X 9000 == 50,400
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X 16 X 9000 . 24, 7511.
L'indennizzo rist1lta quincli maggiore per i giovani, i quali pure avendo salari più bassi debbono sop·p ortare il danno per un numero maggiore di anni: in caso di morte, per calcolare il danno ai superstiti, si divide il risultato per metà, ritenendo che l'individuo che 11a persone a carico cons11mi metà del suo guadagno per sè. e metà per g1i altri. In tema di lavoro non ci si deve limitare , a quello manuale, ma. estendere i principi anche a quello di conéetto e retribuito a stipendio. Il risarcimento sarebbe poi con questo sistema riserbato soltanto a chi. lavora, e n~n verrebbe invece . dato ad un malato cronico. un alienato inguaribile ecc., i quali, invece di un vantaggio, rappresentano un peso per la società e resterebbe · stabilito il concetto che un uomo vale per il lavoro che può dare .
r. s. Soggetti ultra-qulntalari. Martinet ha raccolto una statistica di soggetti che oltrepassano 100 chilogram1ni di peso; 35 uomini e 8 donne, d~ll'età. di 23 a 70 anni; di essi 32 erano tra· 40 e 70 anni; fr~quenti i . ca·s i di malattie del rica1nbio: 12 glicosurici, 11 gottosi, 7 litiasicl; frequenti i segni d'insufficienza del ·circolo: tachicardia, ipertensione, iperviscosit:à; frequente l'albominuria. P.
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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. . Applicazione della tassa esercizio al medici di Boma. Sappiamo che il Consiglio dell'Ordine dei Meòici della Provincia di Roma ha. inviato al Sindaco la seguente lettera di protesta per i criteri di applicazione 9ella tassa di eserctzio:
« llZ.11io Signor Sindaco,
ltlSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. Visita delle scuole - Obbligo àell'ufjiaiaie sanitario. - Dott. L. A. da C. - Nulla compete all'ufficiale saliitario :per là ,~i-sita delle scuole, perchè è un obbligo imposto dal regolamento sco'lastico. Se le dette sc11ole sono distanti dal luogo di ordinaria s11a residenza, può il Comune fornirgli i mezzi di viaggio o in natura o in danaro. (8926) Nomiria rli levatrice. - Dott. C. A. G. da A. I. - Sen1brerebbe preferibile la seconda candidata che presentò, fra gli altri, anche il certificato degli esami sostenuti presso l 'Università. di Napoli. (8924)
«I medici esercenti nellà città. di Roma hanno chiesto l'intervento dell'Ordine per essere tutelati dl fronte alle 1nique classificazioni di cui sono stati vittime nella co1npilazione dell'ultima matricola della tassa esercizio e rivendita. «A prescindere dal fatto che l'occhio più pro(8927) Pensione. -- Dott. G. R. da T. - Il ·serfano può sco1gere a prima vista, che alla compiYizio prestato presso un Comune non può farsi lazione di dètta matric:>ola ha imperato la consulvalere come utile nella. liquidazione di pensioni tazione di una. «Guida Monaci» di data neppul'e governative. recente, in modo che i1ella ma tricola stessa sono (8929) Indennità oaro-viveri. - Dott. G. S. C. sta ti compresi vecchi cadenti, pensionati e funzioda G. - I.ra indennità caro-viveri di cui al D. L. nari di pubbliche amministrazioni, è certo 'Che, contrariamente alle disposizioni regolamentari, l~ · J 3 giugno 1920, n. 737, decorre dal giorno in cui l'ha deliberata il Comune o l'ha fissata di ufficio classificazioni sono state attribuite con valutaziola G. P . k... Ha diritto alla indennità suppletiva ni di reddito cosi iperboliche, da oostituire non di cent. 85 al giorno non solamente la sua signora, la dovuta contribuzione del cittadino alle esigenze iun eziandio i tre figlioli, purchè minorenni. Che della vita collettiva, ma 11na vera e propria spoparte di detti figli non sia in casa, ma in collegio, -liazione per le finanze private. « Perchè nessuno, in buona fede, potrà soste- i1on monta, come ha chiarito il Ministero :dell'Interno con le norme annesse alla Circolare del nere - a i tempi che corrono - che professioni20 febbraio ultimo, n. 5000-60. Sulle somme che sti, inscritti nei ruoli .della. R. M. per redditi vasi risruotono per indennità caro-viveri è dovuta rianti dalle seimila alle ventimila. lire annue, posla ricchezza mobile in ragione dell'S.65 %. sano, con tutta la larghezza possibile di valuta(8930'1 Prescrizio1ie. - Dott. M. S. da G. - 11 zione, essere clas~ficati in categorie che suppon' compenso per la })ensione si preoorive col qecorso gono redditi di 80,000 e 100,000 lire!! « Ora questo è avvenuto e continua ad avve- di un anno dall'ultimo giorno di permanen7.a; quello per le visite mediche fatte a domicilio e nire, con la più olimpica indifferen?:a dell'Ufficio per quelle fatte alla signora deceduta si prescrlcompetente che non si degna neppure d~ aseoltare le giustificazioni e le documentazioni del contri' 'OTI-0 col decorso di tre anni. Ella può, quindi, bt1ente, del quale, invece, rapidamente si libera agire per qualsiasi ragione creditoria, giusta quanto ba dichiarato nel quesito. Sl1ggerendo di ricorrere alle Sedi previste dal Regolamento. (8931) Vaooitiazione - Compenso. - Dott. F. B. «Se il contribuente ha dei doveri, ha anche dei da Q. - La vaccinazione è gratuita per tutti, sia diritti: primo, fra tutti, quello che le leggi siano per gli abbienti come per coloro che sono inclusi rispettate, per primi, da coloro che sono chiamati nell'elenco dei poveri. Veda: Vigo «La legislazione ad appJ licarle. E io sono sicuro che la S. V. III.ma Ranitaria in rapporto all'esercizio professionale», vorrà spiegare tutta la sua autorità affinchè le a pag. 79 e segg., ove è :ampiamente svolto tale ~11.se che hanno provocato la protesta della. quale argomento. mi rendo interprete siano al più presto rimosse. (8933) Ord·ine dei sanitarii - Oontributa. - Dot- · «La classe medica, che ha saputo fare eroici tor P. S. da C. - Quantunque la legge nulla. dica flacrifici dl sangue, ~prà tare anche sacrifici di al riguardo, dobbiamo ritenere che durante il serdenaro: ma bisogna chiederli con giustizia. vizio militare manèando l'esercizio libero profes« Con distinta osservanza sionale, non sia necessario mantenere l'iscrizione . n Presidente: F.to BALLERINI». all'albo dell'Ordine dei sanitarii. ~ a nostra conoscenza che l'Assessore dell'Ufficio (8934) P ensione - Ser'Vi~io utile. - Dott. A. M Imposte e Tasse ha dato disposizioni rigorose afda F. - I venti mesi di servizio fatti presso l'ospefinchè si proceda ad una revisione delle classifidale sono calcolati come utili . agli effetti qella cazioni della ma.trlcola per la tassa di esercizio, pensione, perchè per la liquidazione effettiva di sulla base di elementi che siano indice della più questa si sommano tutti i periodi di tempo duscrupolosa giustizia. rant.e i quali si è esercitato l'ufficio presso uoo degli e11ti indicati nello articolo 1 della legge, fra '
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cui sono classificate le istituzioni pubbliche di be11eficenza e, guindi, gli ospedali. (8935) S~corida i1idennità caro-viveri. - I>ott. G. P. ·da C. J,;.. - La indennità suppletiva di cent. 85 compete, oltre che al e-0nil1ge, a tutti gli altri n1inore11ni r he siano con''i'renti eò a carieo.
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(89:l6) ,1rrib1tlatorio privato. - Dott. G. V. da N. - l ...er aprire e mantenere in esercizio un isti-
tnto di cura medico-chirurgica occorre l'autorizzazione <.1~1 Prefetto, sentito il Medico provinciale ecl il parer~ del Consiglio provinci~le di Sanità..
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(8!>37) Periodo di servi~io interinale - Suoi effetti sulla stabil·;tò. - Dott. D. S. da S . - · Il pe-
. riodo interinale conta. Veda : Vigo. «La legislazion~ sanitarL'1 in rapporto all'esercizio professio11:1lc ». a J)<1g. 126. oYe è Rmpiamente svolto l'argomento. (8fi38) Ta.ç:s~ di fan1 i[Jlia e d'esercizio. -
Dottor l... \T. da I.J. - Il C-Omune dove risiede può c;;ottoporla alla ~'1ssa di fa miglia perchè, ancorchti viYa da solo, costitlli$Ce sempre una famiglia . Così non sarebbe se si tra tta~se di tassa focatico. .•Alln tni:isa esercizio 11uò esser\i ~oggetto se, oltre n I servizio di co11dotta, faccia la professione li~"'ra. Qu.a ndo lo stipendio o 1·a s80gno giornnliero è <licl1inrato eoonte da ogni i1nposta o ritenuta', Yll<)l dire cl1e il vercipiente i1011 òeve pagare nè ricchezza mobile. nè :\fonte pensioni. 1
i~!l4.0)
Docu nzen,ti pfr concorso - Re.ç:titu~· ione. Al dott. G. F. cL'l O. d'A. - A\"endo Ella ri11unziato alla i1omina, il Oo1nune non ha più clirjtto :i trc.1tten0re i documenti esibiti, nulla doYendo giuPtificare e bastando, in ogni caso, il \Terbale d<•lln 0on1111i~sione c:indicatrice. In caso di osci· tnnzn . rif'orra al Prefetto della Provincia, contemporanea 1n<:!11te diffidando il Comune a restit11 irgliPli. Rotto p~11a òi refusione di tutti i danni. cui liJlla l)nè> andare incontro per la mancanza dei <10C11menti in parola. (S!).tl) lnrlPnnitrì caro-vii;eri. Dott. (i. R. da T. \T. - IJe compete, con1e celibe, la indennità.
caro-vi.veri rli lire 65 mensili. (8!143) FJectJnif a indeti11i tà caro-vivPri. - Dottor T;. C. da l\'l. - I je compete la seconda indennìtit caro-viveri per il ten1110 .dl1ra11te il quale ha i}r~ sta to i;:;ervizio in I)ro,"'incia di Roma, giusta la de-
eisionc della Ginntn ...L\.mministra tiYa di quella. cittiJ, da IRi riport.R tn. Dott. F. A. P. - Ella non si inganna. IJa pensione comincia n. decorrere dal 1° gennaio 1020 e non dal l(J gennaio 1921. J.ra Ca~sa non può fare diversamente percbè ci~ è disposto da una tassativa disposizione gi legge. Essendo lo st~pendio cessato col 31 dicembre 1919, la pensio11e è natura le cl1t> decorra dal 10 gennaio st1ccessivo.
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(89:1-1) P ensiO'Yl/3 •
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-
(8946) Collegio degli orfani dei f~anitari. -· Dott. P. F. da S. R. - I/obbligo del pagamentQ del contributo per il collegio degli orfani di Pe. rugia è dei medici condotti e di tutti gli a ltri sanitari che sono a servizio di pubbliche ammini•
strazioni. Per i liberi eserce11ti il pagamento dèl contributo è facolW. tivo. (8947) Pensioni - Oontr'ib11to. Dott. E. T. da C. - :E1 una maggiore pensione che con le nuo,·e disposizioni contenute nel capitolato si intende stabilire a favore dei medie.i condottj. Non si tratta di dis1)0sizione che è obbligatoriamente imposta dalla legge, ma risulta egualmente obbligatoria perchè inserita nel cap·i tolato deliberato clal Consiglio Comunale ed approvato dalla Autorità tutoria. lillla pt1ò sempre per proprio conto eseguire come versurnento volontario il r>agamento di un maggior contribl1to annuale, senza cl1e ciò llOSSa far nasce ee confusiDne nell'atto della liquiònzion~ l)erchè la Cassa di . Ptevidenza sn rà e~tra11<?.a a quello che le potrà .competere dalla Ca. ·sa Nazionale delle Assicurazio11i sociali. (8948) Pagarne1ito cli prestazioni fatte a favore di persone apvarteuenti. ad, altro Oo1n une. - Al
Dott. E. :H~. da C. - Non appartenenti.o la inferma, di cui Ella parla, ,a code.sto Comt1ne, deve considerarsi come po"i~era . di passaggio, fino a quando non abbia acqt1istato costà il domicili0 di soccorso. Essendo pOYel'n di passaggio spetta al Sind.aco locale, d<1re le occolìre11ti disposizioni per la cura ed inde11nizza re il medico condottv degli onorarii ch0 gli compe~ono per le prestazioni professi0nali fatte in fa vorea di chi era in' scritto nello elenco dei po,eri òi altro Comune. (89!9) 'l'asse ad impost~ co1n,1u,rnali. - Dott. U. F. cla :\1. di S. - 11 meòico condotto ha l'obbligo d:
pagare tutte le tasse che sono istituite nel Comune e di COI'1'i&1)ondere la R . M. sui compensi che riceve dal libero esercizio, in e-0nformità della liql1idazione che farà l'agente delle tasse. Non ha l'ol)bligo di pagar~ la tassa esercizi come medico ('Olldott6. - (8951) Son1/111in.i.çtrazifJne gratuita, di mediainal·i. - Dott. abbonato d.n T. - Se il povero di cui discol're è inscritto nello elenco degli a venti diritto a cura gratuita può pretendere i medicinali ancorehè si faccia curare da a ltro medico· a pagamento. Si noti però che secondo il disposto dello articolo 69 del Regola mento generale sanitario, la prescrizione dei me.dicinali da ~'lrte · di liberi eseroen ti .d eve aver luogo solo in easf urgenti e per i primi soccorsi, salvo sen1p.r e 1a ratifica della autorità competente. 1
Aspettativa per . tndio . - Dott. G. B. da P . - I.1'iaspettn tiva per ragione di studio equivale ad una asp€ttativa per ragione di famiglia e, ql1indi può esrer concessa se nel regolamento speci,1le della condotta _è prevista, o se sia c1elib€ra t:1 dal Consiglio Comunale. Ordina.riamente, in tale posizione ,.g iuridica., l'impiegato non riceve stipendio., Della durata è sempre arbitro il Consiglio Comunale. (8954) Pension·i - Con,dotta residen~iale. - Dottor A . D. c. da C. -- Gli· anni utili per il conseglÙmento .della pen8ione eominciano a decorrere da quando ~i inscriverà alla Cassa. Gli anni prece. denti non ·contano nè per la liquidazione clella (8952)
{
.
1>en~ollé,
per raggiung'ere . il limite necessario per conseguirla, e ciò sia che mccia un concorso, sia che re51:i come è. Può citare il Comune per il pagamento .d ei danni cagiona.ti dalla. sua negligenza per non aver compilata la lista dei po\eri, a menre tlello articolo 1152 del Codice Civile. Doctor Jc~rrr.\ . i1è
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici.
•
Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che il S-Ot. t<>segretariato di Stato per l'Assistenza Militare tl le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza i\ilalarici - ha concesso ai Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'assistenza prestata a favore dei congedati malarici, durante ti 2° semestre 1920, riservandosi di provvedere a mano a mano ch11 giungeranno i rapp<>rti dei rispettivi Comitati pre)vinciali: 36. Provincia di Trap<J;ni: Dottori Dell'Orto ca v. Giacomo, ·Marsala, L. 700 - Giovengo Alfonso. Alcamo, L . 700 - Accardi Felice, Castelvetrano, L . 700 - Trapani Alberto, Marsala. L. 500 - Malermo J-'uigi. Gibellina. L. 400 - A.ccardi Antonio, Oampobello. L. 400 - Gaioozo Gi11-seppe. Castellammare, L. 300 - Pollara Dante, Trapani. L .. 300 - · Napoli ~IRtteo, Partanna, I~. 300 - Rizztlt') Francesco. Camporeale, I J. 200 - Mazara Git1~p pe, C.alata:fimi, I..J . 200 Bertolini Alberto, Marsala, L. 200 - · Annstaffi Guglielmo. Marsala, L . 20H - Giustolisi Luigi, Marsala. L. 200 - Colomba Paolo, Paceco, L. 200 - Paltunbo Giuseppe, Salaparuta. L. 200 - - Napoli Vito, M.azzara, L. 200 - Saffiotti A1n1a, Mazzarn. I .J . 200 - Maltese Paolo, Salemi, I.1. 150 - Surdi Gaspare, Vita. L. 15v - Gi<tmma.rino Francesco, ~Iazzara, L. 100 - Va.lenti Attan.n.sio, Santa Ninfa, L. 100 - ·La Grutte GiuseDpe. l\1azzara, L. 100 C,()rsini Giuseppe, Pantelleria, L. 100. 37. Provincia di Forlì: Dottori Piò Luigi, Cesena. L. 350 - Lami ...i\lfonso, Mercato Seraceno, L. 350 - TaTantini Vincenzo, Bertinoro. L. 300 - Caimi Giovanni, San Giovanni Marignano, Lire 200. 38. Provincia fii Tl dine : Dottori Giordano Giuseppe. Fontana Freddn., I J. ~00 - Grillo cav. Umberto. Martig1iacco, J.J. 1l00 - Ft1rlanetto Libero, Pordenone, J..J. 300 - Tavello Giovanni. Varmo, L. 300 - Pctru cco Giovanni Battista. Fiume Veneto, L. 300 - I~enincasa Antonio. Porcia, L. 200 - Bergamo J.Juigi, Porpetto. L. 200 - Carnelutti Giovanui. J>oz~uolo, f ;. 200 - Faleschini Daniele, Colloredo di M., I i. 200 - Forzano Gioacchino. Chionn, I.J . 200 - J;11xardo <>av. Augusto, San Daniele <lel Frinli. I 1. 200 - Mariannini Federico. ~esto nl Rel?hena. J ;. 200 - Talotti Giuseppe, Az7~ no Decimo. I1. 200 Venti ti Aldo, Faedia. L . 200. 39. Provincia di Sondrio : Dottori Ghi~llini Giulio, Teglio. T.J. 200 - Sertoli Giuseppe, Sondrio, I;. 150 -- !\forelll (lerolamo. Sondrio. L. 150 R<mledi Cesare, Sondrio, I.J. 150 - Giacomoni Ulderico, Ponte. T.1. 150 - Lamberwnghi Ermenegilrlo. Gro~otto, L. 150 - Muzio Enrico, Villa di Tirano, L. 1:50 - Zubiani Virginio, Sondalo, L. 150 - ~1aizoleni .Antonio, Chiavenna, L. 150 - Oorti f;inneo, Tre~ivio. '.f1. JOO - Piazzi Arnaldo, Ponte, 11. 100 - Cald.ara Pietro. Novate Mezzola, I,. 101) - Gobbi Tancredi. Bianzone. T.1. 100 - Caparn 1·0 Ca rlo. Fnsi11~. IJ. 100 - V1\lenti G. Rattista, Talnmona, TJ. JOO - Plon~h er Ernesto. Ch·in venna. T-'. 100 - f ;omba rdini Carlo. Chiavenna. L. 100. 40. ProvinC'ia rli Pa.r1na : Dottori Tridenti FJnrico. Borgo ~Rn Donnino. f,. 300 - Prato Luigi, Nevin no Arduini. T1. ~00 - Fra~ Alfredo, Par-
ma, L. 300 - ~Iarcheselll Sante, Berceto, L .. 300 - Gardenghi prof. Giuseppe, Salsomag_giore. LJre 250 - Rasori Oamillo, San Pancrazio. L . 250 - Cevaschi Odoardo, Traversetolo, L. 250 - ~il vestri Giovanni. San Lazzaro Parmense, L. 2.:10 Ugolotti Ferdinando, Colorno, J.J. ·250 - Parini .An.. niba.le. ·L esiignano Bagni, L. 250 - Muscella E!l.rico, Tizzano V. Parma, L. 250 - Mergoni G. Battista, Lesignano Palmia, L. 250 - Gerbelln Riccardo, Polesine P., L. 250 - Canali Mario, Fornovo Taro. L. 250 - Tomasi11elli Achille, Roccabianca, L . 250 - Menozzi Virgilio, Calestano. Lire 150 - Tonelli Carlo, Vigatto, L. 150 - Bocchi Amilcare, Cortile San Martino, L. 150 - B<>ni Enrico, Oollecchio, 'L 150 - Vignali Aldo, Torrile, I-'. 150 - Bonati Vittorio. lVIezzani. L. 150 Ferrari Dialma, Sorbolo, L. 150 - Petrucci Serafino, San Secondo, L. 150 - Ra ma cci Arnaldo, Corniglio, I J. 150 - Orsini Silvio, Palanzano, Lire 150 - Spagnoli Giovanni, Borgotaro, L. 150 C-0n sigli Paolo, Sissat. L. 150 - De Prntti G. Battista. Soragna, I.1. loO - Barbieri Carlo, Fontanellato, ·IJ. 150 - Romolotti Ettore, Busseto, L. 150 - Parenti Giuseppe Trecasali, L. 150 - Brizzi Egidio, Zibello, J""· 150 - Zampetti Emilio, Sala Baganz.a, L. 150 - Grassi VirgJlio, Pellegrino P., I.J. 150 - Gipperich Federico, Noceto, L. 150 Sozzi Giovanni, Valmozzola. L. 100 - Senetiner Giovanni, Montechiarugolo, L. 100 - Lignere Cht>riè Pier Lui.g i, G<>lese, I.J . 100 ~ Gotelli Domenico, Albareto, L. 100 - Franceschi Giuseppe, Langhirano, L. 100 - Molinari Carlo, Monchio, L.100 - Valenti Giuseppe, Solignano, L. 100 - Molinari Cesare, Bedooia, L. 100 - Musa Severino, Compiano, L. 100 - Emanuelli Paolo, Tornolo, L. 100 - Plancber Emilio, Fontevivo, L. 100 Basffi Guglielmo, Felino, T1. 100 - Mantovani En- . rico, VaTsi, L. 100 - Motti Giuseppe, Bore di Metti, L. 100 - Grandi Ermenegildo. Medesano, Li· re 100 - Guggia. Candido, Varano Malagari, L. 100. 41. Provincia di Brescia : Dottori Giorgi Erco~' Erbusco, I-'. 250 Frigotto Candido. Pala7..zolo sull'Oglio, L. 2f>O - Ruggero Marcolungo, Bedizzole. I.1. 200 - Arrighi Ferruccio, Calcinato, JJ. 100 • - Bonetti (}iacomo·, Nuvolera. l1. 200 - Zanini Villiam, Leno. f;. 200 - Paroli Giacomo, Verolanuova, L. 200 - Mussati Ren1A>, Verolavecchia. J,.,. 200 - Mas.~eroli Attilio, Castenedolo, L. 150 1\.J:arini Giacomo. Mairano. L. 150 - Peli Giovanni Ome I.J. J50 - Corti. Rivoltella, L. 150 Cordoni Antonio, Travaj!liato, L. 150 - Torri Giuseppe, Travagliato, L. 150 - Ghidoni Giuseppe, Adro, L. 150 - J Jamberto Copetta, Castrezzato, T.1 150 - 0azzani Cesare, Rovato, L. 150 - Guutti. Bruto. Rovato. L. 150 - Brocchetti Riccardo . Salò L 150 - Moron'i Giuseppe. Trenzano, L. 150 - CÌ~ovetti Ettore, Calcinato, L. 10~ - q1co~a ~iu seppe, Pralboino, L. 200 - Bresc1a~e~I1 Lo?OVIC<?· ( leto ed Uniti J.1. 150 - Peroni Lu1g1, Orzinuovi, r,. 150 - Capponi Pio, Roccafranca. I.i. 150 - ~o~1~1 Giuseppe, ManPrbio. I.1. 150 - B~r~lla Cir1ll1. ''hiari L. 100 - 1\1ondini Carlo, Ch1nn. L. 100 Artifo~i Giacomo. Chiari. J,. 100 Sardo Pa9QUale. Bagnolo J\1ella, I1. 100 - ~apoleone Aurelio Botticino Sera, r,. 100 - Regg1s Arnaldo, Bov~zzo. J.1. 100 - Treccnni Vincenzo, Castelmella ed U11iti J.1. 100 - Mnratori Aristide, Desenzano lJ8go, 1:. 100 - Zuccoli Giov. Maria, Iseo. L .. 100 _._ Pogg:iani Guido, Montirone, L. 100 - .Denti Pomniani Sante Provae-lio d'Iseo ed Uniti. L. 100 F~::;nni Ernèsto. Dello ed Uniti, L. 100 - Calin~ Cesare TJograto ro Dniti, I". 100 - Mombellont Paolo. 'villacog:ozzo ed Uniti. J,. 100 - .~izzo .A:ntonio Mazzano ed TTn iti, T;. J 00 - Cast1l1ego G111liano: C1JOmez1..ano ~d TTniti, l;. 100 - M~nsi G~o vanni Visano ed Uniti. f;. 100 - GRlott1 Emilio. Mnrr<;11~. J;. 100 - Rotti Pellegrino, Nuvolento ~ Uniti f ; 100 - Orlandini Alberto, Rezzato ed Uniti' I".' 100 - Gestro Gian I.1uigi, Zone. L. 100 - Bi~nchi Silvio, Breno, L. 100 - Morosini Giacomo, Angoolo ed Uniti, J.J. 100 - Dallocchio I~ poldo. C.apodiponte ed Uniti, J;. 100 - .Cò O~tn vio, Borgo San Giacomo, IJ. 100 - Sortino G1<?rglo, R()rnato ed Unltl, I.J. 100 - S-Ortlno Antonio.
[ANNO XX\.III,
FASC.
30]
SEZIONE PRATICA
· Cazzago San Martino. L. 100 - Ghidoni Giovanni, Orzivecchi ed Uniti. L. 100 - Contratti GioY. &t tt:a, Oriano, L. 100 - Rossini Giuseppe, Ga vardo, L. 100 Butturini Luigi, Preseglie ed Uniti, L. 100 - Tesoroni Ezio, ~illanuova ed Uniti, L. 100 - Rinaldi Aldo, Vobarno, L. 100 Broli Flan Pietro, Cignano ed Uniti. L. 100 · Calvesi Francesco, Cigole, L . 100 - Bertino Vittorio, Gottolengo, I.i. 100 - GhJra]:di Paolo, Milza.nello, L. 100 -- Patrizi Enrico, Porzano, L. 100 - Scanzi Oreste, Quinzano d'Oglio, L. 100 - Ariel Francesco, San Gervasio Bresciano, L. 100 ~Iilanesi Giuseppe, Seniga, L. 100 Palazzi Giuséppe, Coccaglio, L. 100 - Paoletti Pericle, Bagolino, TJ. 100.
1029
quattro quinq. ùec.; c.-v.; L. 1000 trasp.; L. 500 uff. san. Scad. 31 luglio. LATISANA (Udine) . - II reparto: L . 6000, · due c.-v .; L. 4000 trasp.; L. 8"00 indennità malaria; L. 600 per alloggio. Scad. 5 agosto. LoAzzoLo (Alessandria). - L. 4000 per 26 PoV. ~u 1300 a b.; p . alloggio L. 500; p. uff. san. L. 500. C'ap. tipo. Scad. 30 luglio. ~1IGLIERINA (Arflzzo). -
PoYeri, L. 4000 e 5 .quadrienni del decimo, addizionale L. J.0 per ogni famiglia in più delle 300; uff. san. L. 500. Scad. 20 agosto. ,
CONCORSI. L. 3500 per 500 poveri (~ L. 250 ovvero L. 500 ogni 100 poveri in più secondochè la popolaz. sia agglomerata o sparsa ; sei 3eSSenni decimo; L. 1500 mezzo trasp.; L. 500 se uft. san. Scad. 31 luglio. ALANNO
(Teramo) . -
.
Tre condotte; I .J . 6000 e 5 quadrienni dee., L. 1000 cav., c .-v. Soad. 31 tugllo. BAGNI DI LUOCA (Lucca). -
BASSANO (Vicen~a) . - Terzo rep.; indennità residen741 L. 5000, fino a 1000 pov. L. 1000, ogni cento pov. in più o fraz. L. 200, due c.-v., L. 1800 m. trasp.; 10 trienni decimo. Sca.d. 31 luglio. Indennità residenza lire S.500; fino a 1000 poveri L. 1000' e ogni centinaio in più L. 200; per uff. san. L. 500; trasp. L. 3600; c.-v.; casa e orto con vigneto gratuitam. Un anno di prova con condotta unica; qualora venissero ripristinati i due reparti, l'eletto resterà titolare del I reparto con il corrispettivo assegnato dal capitolato-tipo. Ab. 4880 di cui 1100 poveri. Scad. 40 giorni dal 25 giugno. BRENDOLA
(Vicenza). -
CAGLIASI. Ospedale Oivile. - Chirurgo primario: rivolgersi alla Segreteria. Se.ad. 31 luglio. CANDIA CANAVESE (Torino). - L. 4500, quinquenni, c.-v., IJ. 1000 per uff. san., L. 1000 trasp., L. 100 alloggio. Capitolato tipo. Rcad. 28 luglio. CASTELBOGLIONE (Alessandria). - L. 4000 oltre L . 500 uff. snn., I -'. i500 trasp.; quinquenni. Età lim. 45. Assunz. p rima quindicina sett. Scad. 31 luglio. CASTIGLIONE DEL I .JAGO (P erugia) . - Condotta residenz. per Pozzuolo, Petrignano, Gioiella e Vaiano; L 1 6000 oltre L. 3000 trasp. e le indenn. c.-v. Se.ad. 15 agosto. •
CASTROOJEJ.o (Oaserta). - 3000 abita·nti; residen ·ziale, L. 6000; cavalcatura L. SOO; uff. san. L. 400 . Scadenza 31 )uglio. CRATILL'ON ( Torino). - L. 4000 per 300 pov. su 3200 ab .. J-;. 500 uff. san ., L. 200 alloggio, quinquenni. c .-Y. Scad. 31 luglio. FANANO (Modena). - Due cond.; L. 8000 e 10 bienni ventesimo, cavale., c.-v., assicur. Scaden·za 30 lugli'<>. FARA D'ADDA ( B f:rf/am,o). - L. 6500 primi 1000 pov. ;· L . 250 ogni 100 in più fino a 2000, poi L. 300:
MILANO. Oons·i glio degli Istit uti Ospitalieri. Quattro medici primari e due chirurghi primari; L. 7000 e condizioni dell'organico e dei regolamenti; età ma$Sima 46. Documenti al Protocollo del Consiglio, via Ospedale 5, entro il 6 e il 16 agosto rispettivamente. MONTAIONE (Firenze) . - Per S. Vitale; L. 6000 e 8 trienni dee., due c. -v., I .J . 4000 trasp. Scad. 31 luglio. MONTEGABBIONE <Perugia). Con,d. principale; L. 6000 fino a 1000 pov., 1addizion. L . 3, indennità residenza e servizio disagiati J.;. 2000, per condotta povera L. 1000, pel~ uff . .san. L. 300, due caro-viv. Per mese congedo L. 1000. Quinquenni, aspettative. Serv. entro 20 giorni. Scad. 6 agosto. MONTE SAN SAVI~o (A.rezzo) . - Dt1e cond. residenziali, a l 16 3gosto : L . 9000, due caro-viv.; 4 quadr. del decimo; mezzo t rasp. ~ carico del Comune. MULAZZO (Massa-Oarrara). - 1a Cond.; J.;. 6000 oltre L . 1600 trasp., d11e c.-v., 4 gt1inqt1enni dee. Pei non pov. 'la. visita JJ. 3, successive L. 2, d'urgenza L. 4, di 11otte L. 5, operaz. picc. chirurg. I.1. 10. Scad. 15 agosto. •
N11'as (Udine) . - 1° Rep.; L. 6000 e 3 quinq. clecimo, c.-v., L . 2000 cav., L. 1 ogni pov. in più di 1000. Scad. 31 luglio .
NoAsOA (Torino) . - Con s. ·c on Ceresole; L. 4800, p . uff. san. Ii. 500; p. trasp. L . 1200; qt1inquenni, c.-v. Scad. 31 luglio. P!TIGNANO (Gro.sseto) . - 1a. Cond., L. 7000 (in coriSo aum. a 9000), L. 3 ogni pov. sopra 1000, due c. -v. Scad. 16 agosto. PONTEBBA ( lf di·ne). - L. 6000 fino a 1000 poveri; a ddizionale L. 1.50; due c.-'\".; trasporto L. 1000: tre quinquenni di L . 700. Scad. 31 luglio. \
Cnpoluogo; cura resiT.J . 7000 e dt1e c .-v. Sc<1 d. 31 I11glio.
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.
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Concorso a 13 posti di medico.,ch.irurgo condotto del Comune pel Subu1·bio ed Agro Ro1nano : I"'. 7000 lorde con 5 qua drienni di r,. 1000 ed ttno di L. 500: alloggio ~·ratuito . Scad. 2.~ luglio. ROMA. -
SAK PAOLO CERVA (l\To1)ara ) . - Consorzio. Al 10 agosto. Condizioni con cordate . , TRIPOLI. Ospedale Oivil e Vittorio Etnan·u ele Ili. -- Direttore; L. 8000 aumentabili, L. 4000 indenn. residenza, L. 3000 carica, c.-v. : età limite 50; esclt1-
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so esercizio fJrofess. Assistente di chi1'11rgia ; lire 4000 aumentab.; L. 3000 residenza, c.-v.; età li111ite 40. Nomine biennali. Scad. 1 settembre. VILLENEUVE-.ARVIER (Torino). - TJ. 5500, p. cav. IJ. 3500, p. uff. san. L. 800, alloggio TJ. 500 con obbligo ambulatol'io. Scad. 30 111glio. .c\.ccetterei interinato preferibilmente in J)rovincia di Roma. ScriTere nl dott. De Risi, Via Ombrone, 35, Roma. Giovftne medico, laureato nella Università <ii Roma. che ha frequentato Corsi di perfezionamento, con brere eser~izic di condotta, pratico 111alattie tubercolari, cerc<i po~to Ospedale o Casa d 1 Salute o Co11dotta qual::)iasi località. H.i volgersi al dott . .Ar11al{lo Pozzi, via Sistina 14, Roma. Medico-chil'urg·o cercherebbe inte rinato posb'ibilmente paese di montagna.. In"Viare offerte : Dottor )[altese Le-Roy - Scicli (Siracusa). ~ledioo-chirurgo,
dt1e anni di laurea, uff. sanitaTio, specializzato in Ostetricia e Ginecologia, accetterebbe interi11ato lJer la stagione estiva · preferibilmente Italia Centrale. Scri\ere: P. Polidori Rjpntransone (Ascoli Piceno). :Nledico-chirurgo a ssume{l:ebbe 1buon interinato,, qun lsiasi clurn tn dal 15 ~lgosto in poi. Scri,rere: Dott. Gaetano Croce - Pettorano sul Gizio (Aquila). 1
:;v1edico-chirnrgo trentottenne, praticissimo condott~1, cerea intel'ina to me ...e agosto. Ri"volgersi : Dott. F. ], . presso F1'~1ncesco Bellumori - ~orano r~r Elmo (Grosseto). Diffide.
La Se7.ione Biellese clei :.\Jetlici conc1otti comunica che è tolta la difficl<1 contro la condotta. medic.'1 consorziale di S. PRolo CerYo e Quittengo, esser1closi l'<lgg1u11to l'n ccorclo sulle .seguenti basi: ~tipendio residenziale I.. HOOO: llfficiale &'"lnitario T1. GOO; ea valca tura I~ . ~noo: doppio caro-Yiveri. Il concor~o scacle col 10 agosto.
aperto 11n concorso 1)€1' titoli a 16 po ti di meclico di riparto clellc FeJ'rovie dello Sbi.to, per i ripnrti ~'{l~nenti : Ro111a I (Prati) ~on 1<1 residenza .a Romu e con la retribuzione a11nt1(t di J.J. 720 - · Ro1na II (Vaticnno) con la residenza a. Ron1a e con la retrib11zionc ann11~1 <li L. 600 - Roma IV (Trnstevere). con 1~1 reside112a a Roma o suburbio e c·on la rettib11zi-0ne .:.i.nnua cli J.,. 1280 - Roma V fTe- taccio). e-on la residenza a Roma e con la retribuzione unn1u1 di I.1. 540 - Roma VI (Ostien~e). <·on 1a reRiclenza a Roma o suburbio e la retribuzione annua rli l.1. 540 - Roma VII (Tuscolann ), con la. residenza a Roma o suburbio e la retrib11 zio11~ n.n1111a rli I •. 1.1-H) -- Roma X (San Loren7A>) . ('On la re. i<1enz,.1 ~l Renna e la retribuzione È
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annua di L. 2080 - Roma XI (Nomentana), con la resiòe1lZa a Roma ~ la retribuzione annuà. di li· re 980, - Roma. XII (Salaria), con la residenza R Rom.a e la r etribuzi0ne annua di IJ: 8-10 - Ron1a XVI (Celio), con b. residenza a R oma e la l'etribuzione annua ·ùi I.1. ~20 - Roma x'rrr (Vin1jua le), con 1a residenza. a. Roma e la i·etribuzio11e annua di L. 980 - Roma XXI (':eermini), con la residenza a Ron1a e la retribrìzione an11ua di J_;. 1800 - Roma XXII (:Vlandrione), éon la residenza a Roma o suburbio e la retribuzione annua di I.1. 1320 - Roma XXIII (Cer,·ara) , con la residenza a Roma o suburbio e la retr1buzione annua di I.J. 260 - Roma x"XIV (Ca pannelle), con la residenza a Roma o suburbio ~ la retribuzione annua di IJ. 740 - Ro1na XXV (S. 011ofrio). con. la residenza a Roma o sub11rbio e la retribuzione ann11a di :JJ. 260. La domantla di partecipa re n l co11corso deve esser e rivolta <t llu Sezione sanitaria di Roma (via Boncompagni, IL 21). La do.manda dovrà })erYenire alla Sezione sanitaria Sll indicata, non più tardi delle ore 17 del 15 settembr e l 921 ; cloYl'µ esser e redatta s11 c.artn da bollo da L. 2, e doYrà essere corredata. dei documenti di c11i appres~o: a) Cel'tificato di nascita; b) certificato di cittadina~'l italiana, per nascita o per naturalizzazione. i·ilnsc:iàto dal Sindaco tlel Comune cli Roma ; o) <.:ertifica to venale in data r1on anterior~ a.I 1 v giugno 19~1, rila8ci~1 to dal Trib11Ik'lle competente; d) certificato cli buona condottti, in data i1on q.nteriore a l 1° gi11gno 1921, rilasciato dal Sindac del Com·nnfl in cui il conoorrente ha la s11a r esiclen7'n ; e)i <lichi.ar.azione in carta da bollo da L. 2, con la quale il concor1ente, eh~ g·ià non Yi dimori, si impegni, se no1ninato, a tra sferirsi sta bil men te, entro d t1e mesi <l~lla rice-vuta co1u11nicazione di itomina, nella loralità. indica la c-01ne residenza · del medico ùi i11)arto; f) diploma di lau rea in medicina e chirur!!ia ottenuto uel Reg·110; g) certifica ti, e tutti quei titoli che il con corre11te. i1el · ~uo interesse, cr~da cl i l)l'f':;:f'n tn re. 1)
UF.b,ICI DI COl,J.;QC..l.:\lEXTO.
i stitnito dalla Federazione un Ufficio di collvc-amento per le condotte della ProYincia di Roma . Dirigere la corrispondenza al ·d ott. B . .Alberti, Segretario della Federazio11e. pre~~o il giornale «Il Policlinico>>, via Sistin~. 14 - Ro1na. È
Concorso 1Jer titoli a. lG po~ti di rnedi-00 di riJJa rto • delle F'errùv·i e dello Sta·to a Roma.
rL" ASC.
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NOMINE, PROMOZIONI ED Of'J O RIFICENZE.
Il prof. clott. lfrancesco Feliziani, aiuto presso l'Istituto di Patologia medica della R. 1... niversità (1i Roma, è stato clas8ifìcato primo e non1inato nel eoncorso al posto di me(1ico primario d el Regio Ospedale Italiano di Costa11tinopoli, indetto dal ~linistero degli Esteri. .\1 c·oncorso parteciparono tredici candidati. La C'omrni .. ione giudica trire era presieduta dal professor )!nrchiafava ed ebbe e~pre sioni assai lu~inp;l1ier<.'\ cli f\logio per i titoli dcl prof. Feliziani. cui porgi<t1110 rallegran1enti cordiali .
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{AN~o
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SEZIOKE PRATI CA
MEDICINA ~ SOCIALE. Contro il commercio abusivo della cocaina. Come ne abbiamo giit dato notizia , venne or non .f! molto presentato, al Senato del Regno, un disegno di legge, concernente provvedimenti per la re1>ressione dell'abusi,·o commercio di sostanze Yelenose, aventi azi<>ne stupefacente (e-0caina, mor:fina, oppio, ecc.); crediamo utile di tNicciarne le linee principali. · Mancando ~Ila nostra legislazione qualsiasi norma, nella ql1aie potesse inquadrarsi la nuova figura cli delitto, specialmente caratteri'zzata dalla <:onsapevole volontà oltre che nel venditore, nel compratore, tlella dannosità dell~ sostanze, poste ~busivamentP. in commercio, e trattandosi di reI>rimere più che un danno pubblico indiretto derivante dall'ing.1nno ~11 privato, un da nno immediato di natura en1inentemente sociale, il progetto di' lego·e lia definito la nuova speci~. di r eato ed ha po~to le 11eces~ rie sanzioni, intese a reprimerlo con Ql1el rigore, che è reso. necessario dall'entitit clcll'~1 lla rn1e ."ocia le, suscitato dal fenomeno n1orbOS(}. Il rirog·<'tto di legge riei rigua r.d i della som1ninistrnziont· ·11 pubblic<> di sostan1~ velenose ~tu J:>cfacenti, di. tingne il cnso dell9. somministrazione fatta da persone uon autorizzate alla vendita di proclotti medicinali, o C'l1e di qnesti non facciono notorio ed abituale co1n111ercio, dal caso di al)usiva son1minjstrazfone fatta da pn rte dei fa rmacjsti, ed i11 co11fronto ai primi con ·iclera come reato anche la seropliC'e cletenzione delle sostanze predette. avuto rignardJ a lla pericolosità socia le del futto illecito. ed a lla necessità di garentire la più seria repre~f'ione penale, ciò che non Potrebbe ve· rificar~i ~(?' r.ella specie venisse colpito soltnnto 11 fatto del1H vendita o somminiRtrazione effettiva. che è . per c:;è s tessa, cli così difficile accertamento, data la speciale natura del delitto, ed il consenso clel danneggiato. Alla pena restrittiva della libertà personale ed alla pena pecuniaria, er1trambe però sancite in misnra maggiore in confronto dei farmaci.sti, essendo in ta l ca~o il dolo generico ap;gravato dalla violazione degli Rpecia li do\eri profeRRion.ali, è aggiunta la sospensione fino a sei mesi, se tra tta~i di persone 11on autorizzate alla vendita di prodotti rr.edicinali, che esercitino una professione O'd arte. ~he abbia comunque agevolato il compimento del 1;eato, e per una· durata uguale a quella della pe11.1 restrittiva della libertà personnJe, ~ trattasi di farmacisti . In confront-0 ai fabbrieanti, concessionari e commercianti di prodotti chimico-farmaceutici il progetto di legge ronsidera come reato la fornitur1l da essi fatta di sostanze velenose. stupefacenti a f>ersone non at1torizzate ad acquistarle per esercizio della professione o per uso scientifico, e commina al rigua rdo le stesse pene sancite per l'abllsiva somministrazione ad opera rli persone comunq11e non autorizzate alla vendita di prodotti medicinali. ·. I
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Speciale obbligo viene fatto a i medici di indicare nelle ricette per la prescrizione di sostanze velenose stupefacenti il cognome, il nome ed il domicilio dell'ammalato, a c11i le rilasciano, ed in correlazi-0ne veng0no comminate severe ammende a carico dei farina.cisti, che spediscano ricette, mancanti !delle predette indicazioni, come sono a 1tresì n.ggravate, jn confronto ai farmacisti, le pena lità, già in atto previste, per l'inosservanza per i casi in ispecie, delle disposizioni di cui all'art. 61 del T . U. delle leggi sanitarie 1° agosto 190~, n. 636, ed all'art. 48 del regolamento 13 luglio 1914, 1
Il .
8211.
Dato poi il carattere più riprovevole dell'atto compiuto, tutte le pene sancite sono congruamente elevate quando la vendita o somministrazione di sostanze velenose stupefacenti venga fatta ~\ persone di età minore: e tende ad integrare in ogni caso gli effet ti d ella sanzione punitiva la speciale disposizione contenuta nel progetto di legge, che fa obbligo della pubblicazione della sent enza di condanna in un giornale da destinarsj nel la s~ntenza stessa tra quelli pi1ì diffusi del luogo in cui il reato fu commesso. •
NOTIZIE DIVERSE. Il IV Congresso Internazionale di Urologia. Dal 5 al 7 luglio è stato tenuto .a Pàrigi il primo Congresso della Società Internazionale d'Urologia , ricostituitasi dopo la guerra dall'antica Associazione Internazionale di Urologia. Presidente del Congresso era il prof. Legueu. Gli f!rgomenti di relazione sono ·s tati : Le nefriti a sindrome t1ren1ig-ena - I risultati lontani della cura dei traumatismi dell'uretra - I.1a pielogr afia. Relatori per l'Italia sono stati il Ga.rdini di Bologna Slll secondo tema, e il Lasio di Milano ffill terzo. Oltre i due relatoTi intervennero al Congresso anche altri soci italiani: Nicolich di Trieste (delegato del Comitat-0 italiano), Pavone di Palermo, Bonanome e Piro11dini di Roma, Ra,•asini di Trieste, Tardo, ecc.. e parecchi, specie il Niçolich, il Pirop.dini e il Pavone, preser<;> parte attiva alle discussioni. Per il prossin10 Congresso, che avrà luogo nel 1924, è stata scelta l'Italia, e come sede Roma; Presidente del Co11gres~o 'renne nominato il professore Alessandri . ' Temi di relazione per il prossimo Congresso saranno: Le glicosurie, la vaccinoterapia nella chin1rgia urinaria ll'antigonococcica esclusa) e i risulw ti lontani della cura chirurgica della litiasi rena le. È da augurarsi che tutti i medici e chirurghi italiani che si occupano di urologi.a, e specialmente i soci della Società Internazionale, daranno tt1tta la loro opera per la miglior riu scita del Congresso del '24.
VI Congresso Nazionai e Chimico-"farmaceutico. Si tenne nel mese di giugno a Trieste, e riusci importantissimo. Tra gli a rgomenti svolti, ripartiti jn due sezioni, scie11tifica e professionale, ne
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1L POLICLINICO ,
segnaliamo aleuni che possono maggiol'mente interessare la classe medica: Infezioni ed antisettici relativi (reJ. Ciabul'l'i d.i Napoli). Arsenobenzolo (rel. dott. Cazzani d1 Milano). Per la m:t~ gior competenza professionale dei neo-laureati (rt'lat. D'Emilio di Napoli), La Farmacopea Ufficiale <lel"' Regno e le Convenzioni farmaceutiche internazionali (rel. Belloni di Milano), Il servizio farmaceutico nell'assicurazione obbligatoria contro le malattie (cav. Giongo di Milano), Organiz7~zionE> economica della classe (ca v. Fiora di Torino) . . Cooperazione della classe farmaceutica e mntu., soccorso (dott. Loi di Milano). Il proBsimo C()llg·resso si adunerà a Palermo.
XIII Congresso Nazionale di Idrologia. Negli t1ltimi giorni di settembre avrà luogo a Castellammare di Stabia il XIII Congresso N.azio· nale di Idrologia, Climatologia e Terapia. fisica. Per la parte scientifica sono annunziate numerose e importanti relazioni e (!omunicazioni di eminenti idrologi. \ien ct1rata anche la prepara-· zione pratica· del Congresso da parte di un Co1nitato o-rdinatol'e, il cui t1fficio di Presidenza è cosi composto: prof. Sgobbo, presidente; profes~r Caro e prof. ì\ln l'fori, ' rice-prf\sidenti; òott. Di Tommasi, segretario generale. Il Comune di Castellammare di Stabia ha ,-otato una cospicua somma per le onoranze ai Co11gressisti. Il ·sinda.co dott. Monti e l'on. comm. Ludovico Ft1sco hanno costituito un Comitato locale che lavora alacren1ente per l'ottima riuscita del Congresso.
Settimana di Congressi a Strasburgo. Dal 3 all'8 ottobre si <1-iunira.nno nella città :ii Stra.sbt1rgo, ritornata francese, quattro c .ongressi: il 15° Congresso della Società fra ~oese di medicina; il 300 Congresso clell ' Associazione france~ di chirurgia; la 3a .t\.dunanza della Società francese d'Ortopedia e il 21° Congresso francese d'Urologi8. Per informazioni concernenti i singolj <. 'nngre~i rivolgersi rispettiyamente ·al prof. Blum, Ulinica Medica B, Strasbl1rgo; a l dott. .Albert Mouchet. 124, rue de Courcelles, Pal'igi; al dott. J.-L. Faure, professore di g·i11ecologia alla Facoltà Medica di Parigi; al dott. O. Pasteau, 13, .A'renne de ' rillars, Parigi. La « PreRSe Médi<:.Ale >> del 6 lt1glio IJUbblica in un supplemento tutte le notizie relative ai quattro Congressi, non{·hè ai viaggi, agli alloggi, ecc. (si può richiederlo a Ma,sson & C .. ~ditori. Rot1levard St-Germain 120, Parigi).
Il conferimento della libera docenza. Con decreto reale del 12 giugno 1921, n. 847 (pl1bblica to nel n. 159 della Gazzetta TTfficial e òel 7 corr.) si stabilisce che le disposizioni di eui al Il. D. 26 maggio 1918, n. 765 - per il quale veniYa sospt:!SO il conferimento della litw1-a docenza da11'1 da L'l di p,11bblicazioni del decreto ~teRoo fino n ~ei mesi dOJ)() la J}tlbblicazione della P<1r"(\ <in ottobre 1920) - a rranno effetto fino al 1° maggio J 922. Pert.anto le domande per il confE>rimento di libera docenza, presentate dal 1° maggio 1921 in poi. a\rRnno corso solo ~ intese ad ottPnf're la
libera docenza per titoli. Avranno corso anche le domande di abilitazione per titoli e per esami alla libera docenza. presentate anteriormente alla. p11bbli{;azionf' del decreto 26 maggio 1918, quando le rispettive Com1nissioni giudicatrici siano sta tt> già costituite anteriormente alla pubblicazion0 de} decreto stesso.
Corsi di perfezionamento a Parigi. Sa.ranno te11uti prossimament<' i .seguenti corsi: dal 19 settembre al 1° ottobre in ginecologia dal prof. J.-L. Faure, all'Hopìtal Rroca: dal 17 ago~ sto al ~ settembre in mediai1ia in fan file dal pro· fessor Nobécourt, .all'Hopital des Enfa11ts malades; dal 5 al 20 settembre Sl1lle· ?nalattie del sistemo di.g erente dal prof. ~· Gilbert. presso la 0 1inica medica dell'H()tel-Dieu; durante il mese di otto~ bre in istologia dal prof. Prenaut ed in ano.tomia patologica dal ·prof. Letulle, presso i laboratori!. d'istologia e d'anaton1ia patologica della Facoltà di Medicina. Le tasse importano 150 frant:hi per ciascuno dei primi tre corsi e 80 franchi per eia· scuno dei due ultimi. Per iscriversi rivolgersi a l1a Segreteria della Facoltà; per informazio11i rivol· ger>Si all'« Association pour le développement des relations médieales » presso la Facoltà. J.>er l'assistenza sanitaria ,al mutlJatl in Franeia. In seguito a Ila campagna energi{;a condotta dal# 1' « Union des Syndicats médicaux <le J.<~rant-e >> e sostenuta validamente dal « Synòicat des Méde· cins de la Seine », il decreto del ~linistero clell(> pensioni, in data 9 marzo 192J, che ta8~ va le prestazioni mediche ai mutilati, è stato ritirato, su parere di una ()ommi~'Sione in cui erano 1'3Ir J)resentati i mutilati, i medici e il Governo. Il ministro, presente, dichiarò di «cedere su tut· ti i punti>>; chiese soltanto che il decreto fosse ap1)licato per le prestazioni g-ii'l dut~ . I medici, <'he non faceyano una questione puramente pecu· ni<~ria m~1 sovratt1tto morale, non banno insistito. A cat1~a di un incidente spiaceYole, due membri della Commissione, rappresentanti l' Unione del Sindacati, abbandonarono la saJa; malgrado la loro assenza però le deliberazioni sono sta te in tutto favorevoli a.i medici. Una Commissione tripartita, in ctù saranno rappre&entati i mediei. i mutilati ed i funzionari, prenderà di nuovo in esame l'in-sieme della qt1e~tione, compreso il controllo, r~ stando inteso che la tariffa sa rA con(lorCla ta e non più imposta e che le cure clli rurgiche e ~peciali verranno anch'esse contemplate (il decreto 9 marzo si limitava a. prevederne il trattamento n<?g:li ospe· dali pttbblici).
Cassa Nazionale Infortuni. Delle operazioni compiute dalla Cassa :NazJon<:tltl per gli infortt1ni sul lavoro durante i primi cinque mesi del corl'ente anno, col tramite dei suoi Uffici (Compartimenti, Sedi seeondarie ed Agen~e) distribuiti per tutto il Regno, sono da annoverare • fra le principali quelle appresso indicate. Per l 'assicurazione degli infortuni industriali ba <?messo 26,903 nuove polizze assicuranti 420,702 operai; ha inoltre rirevuto 52,809 denuncie d'infortu· nio e pa~ato lire 15,705.496.3..'l d'indennità per ;
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SEZ IO~'"E PR~ TI CA
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52,07..J casi d'infortunio. di · cui 188 di morte e i 1 tempo fuggisse troppo pre~to per il suo desi4078 d'jnBbilità permanent€. derio avido di apprendere le Yerità della scienza Per l'assicurazione obbligatoria degli infortuni e di nobilitare il suo spirito. L'emozione mi vela agricoli ha ricevuto la de11unci.a di 14,Hn3 inforil ricordo dei fatti e sn rei monco e impre<"isQ ~ tuni e pagato lire 1.599.~5.ll d·indenniti• per 13,947 vol~ssi de.--crivere l'atti,ità di Lui. I ..al.1reato gio~ e-asi d'infortunio, di cui 222 di morte e 888 d'ina- . ' 7anissi1no in medicina. a Pavia, a nessuno 1nai bilità. permanente. ~ondo. a] lievo prediletto del Forlanini e del In totale nei pri1ni cinque mesi del 19!..'1 la CasGolgi. fu dia1>pri1na studioso profondo di anatomia sa Nazionale Infortuni ha ii cevuto la denuneia dj patologica e di medicina interna in cui possedeva 67,762 casi d'infortl.1nio e 11a pagato L. 17,304.591.46 unn ct1lt ura rolida e a cui a'reva portato contributi di osservazione personale che rivelavano semd'indennità . pre ge11ialità e diligenza. Il suo lavoro di laurea Le prime osservazioni snlla aoaftlassl. sulla « Citosteato11ecrosi disseminata del pancreas,, è considerat o t1n 0ttimo cont1·ibuto di anatoIn una recente C-0nferenza ali' Associazione ~r mia patologica f' (li p8 tologia sperimentale. E il progresso delle Scienze di Ohicago, Flexner ha le ~e note numerose riflettono argomenti i più vacomunicato che le prime osservazioni sul1a anafiri dell'umana patologia . Con una preparazione gelassi si devono a Magendie, il quale nel 1839 ri11erale non comu11e. egli si era solo da qualche feriva come un <iniroale t rattato per la seconda a11no dedicato a ll1) ~lHlio della dermatologia e delvolta con albumina d'uovo muoia . Molto tempo la sifilografia ro era n ttualmente assistente della dopo, J1el 1904, lo ste..~o Flexner, OS1*rvò che il ' Clinica Dermosifilopa tica di Roma, che certo si (lOniglio i1on .sopporta impunemente le reiniezio-. sarebbe vantata della gua operosità genia le ed ni di ~ie-ro <1i cane. che possono ucciderlo. Quatinstancabile. Egli aveva già fnfziato un impott:1· tro : ntù dopo videro la ll.1<:e le ricerche di Richet te lavoro sulle « lesioni luetiche terziarie delle osèd Héric·ourt sul vel(•no delle attinie : da ~RAP trae , ~a radiologicamente studiate. origine la clottrina dell'anafilassi. Anima di una sensibilità comJ)lessa, amavn apt1assionatitmente Ja .musica e la. letteratura: interL'esercizio privato della medicina vietato io Russia - prete fine di Wagner, ha scritto saggi di critica muLa « :\ledizi1ùscile Klin:l~ rip<>rta da una c-orsicale, e la «Critica musicale» e il « ì\-Iarzocco » lo rispontl~11zn di un· n1edico au~triaco tornato dalla ebbero collaboratore apprez~tissimo. Fu scrittore Ru~ia, p11bbliicata .w ll.a cc .i\llgemeine Zeitung », versatile e non superfì.cia le. Perfetto conoS(:i tore la notizia <-he il (t-Overno òei Rovieti ha vieta t0 delle lingue, se ne valeva per leg·gere e recensire re<lf>11t(lm~nte la i1ratica vrivata della medicina, prontamente gli studi più recenti della specialità che co~titniva l'ttlti1no flffare privato ancora perdai gior1iali medici di tutti i paesi. E il « Policli~ , me&"SO. Tutti i nledici .pre~1ano la loro (~ra con nico )> ne cono~eva 1~a1acrit.à e la perseveranza. ~ipendio fi~. IDra un giovane dalla mente matura, dalla cultura forte , di gra nde ingegno, di g·ran cuore . di voPer le opere di Ippocrate io Germania . lontà tenacissima e l'avvenire gli sorrideYa sicuro Un 1nercante di Berlioo, cl1e intende eQnserva.re ir1 1011tr1nanz.a, mentre l' insidia .sottile del ma le i11el'anonimo, ha off~rto a ll 'Acca<l.e.mia Prussiana del· oorabile lo serrava sempre più da vicino. le Scienze la soll1111a di 150.000 marchi da essere Tutti i colleghi della Clinica di Roma e chi lo ò~..c;rtinc'lta a lla pl.1bblicazione delle opere di Ippoha conosciuto non lo dimenticheranno ~ depongono cra t~. t J ourn a:/. .4.. 1II. A. l. il loro affettuo..~ rimpianto. come u11 fiore eterno, sn l la sua tomba . >)
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ltoma, 12 luglio 192{ .
Ieri PAOLO RUS(~.i\ è morto nell3 .ina vie-cola t:asetta di Cernusco in Lomb<1rclia. cl o,·t> da qti.alche mese si era ritirato a m:ilincuor~. febbricitante, dopo che la morte del f r atello, mwi<:o gio- · È morto in Weimar, a 79 an11i. i l tlott. LT- I ,,,~IG Yane anch'egli, ne ayevs infrunto la resistenza PFEIFFER. <.~n 1'intim.:'1 certezza di ritornare presto al la· Giovanissimo 8i <le die•) a lla ruaten1,1tiea ~a a lle voro. ~i\ lla fragilità ti.sica , faeeYa c-ontrasto una s<:ienze naturali, poi a Ila 111edirina. ne 11~1 tJ na le intensa forza morale, che illu1ninu Yé1 spiritualmenconsegni la laure..'l a 21 nnni. Fl.1 u11 brillante prote il suo volto .sempre palli<lo. ~<\mico suo dn a nni. feE*)ionista ; poi Yenne a tt1a tto llHll .igiene vubbliho pianto, come tutti gli arui('i suoi certo, per Ja ca, coltivata e pron1ossa a llora da Pettenkofér. Egli ferocia inesorabile dell'ingiustizia che ha troncaseppe renders~ utile .nella lotta <:ontro il eolera, to, nel suo fiorire, un'ene+g-Ui così bella, cosi am malattia sull<1 quale fece interessanti studi1. 1\Iolto monitrice, rosi superiore, fra tante n1ediocrità dela1)prezzato è anche il suo la\oro Rlllla Yacc:inazione kt vita. Perchè chi conosceva Paolo Ru sca, doveantiYaiolosa. ·Dife&'t' stre11uamente gl'i11teressi della va sentirsi più buono, più sensibile: la sua era classe medica . Negli ultimi a1111i coltiYò. e-on pa~ · una. luce morale che 8i diffondev.a al di .f uori delsione e successo, la preistoria. la sua coscienza· intorno a lui. A. S. La sua vita cosi breve - a veva appena 29 anni - ~ra stata solo t1n.a ql.1otidi.ana tortura che 1
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:1034
IL POLICLINICO
RASSEGNA DELLA STAMPA..
[ ANNO
La Liguria Jledic-a, 1 a prile. -
1 ·he British M ed·i ool J 01trnal, 25 giugno. - A. FuLLERroN. L'ematuria quale è vjsta dal chirurgo. La Presse Médioalè, 25 giugno. - L . BARD. Mec-
canismo di produzione delle plel1riti pulsanti. H. C HAB.\NIER, P . MARQUEZY e A. DE CASTRO GAJ.,HARDO. La cr isi d'iperazotemia. Gazette des Hopitaux , 25 giugno. - Counro1s-SuFFIT e R. G1Roux. Il traffico della cocaina : studio d'igiene sociale. Journal des Prat ioien,~, 25 giug·no. - A. BROCA. Le artriti delle articolazioni mal riùotte. · ·La Prensa Jfédioa Argentina, 30 n1nggio. - l\I. P . BARBARO. I l sa licila to di socla i-:er via endo,·enosa. R evue T unisienne des l~oienoes Jl <Jdicales, giugno. - F. ~1ASSELOT. La tubercolosi <lCuta a prognosj immedint a favorevole. Gazzetta degli Ospedali e delle Olin,iclie 26 mag' vecchi:.l gio. - V. Scooc1.A. 'La ri-compart"H di una malattia (febbre miliare).
XXVIII , F ASC. 30]
G. FERRUA. L'estrat-
to di cartilagi11i. Contributo all'opoterapia della dia tesi t1rica. I Studi,u·ni, 20 giugno. - A. CARDARELLI. Gli ascessi della • parete addominale; 1?,ivista, di Clinica Pediatrioa, aprile. - P . BRUSA. Alterazioni orga niche dell'apparato respiratorio da deformità del torace rachitico. Giorna,le di Olinica !Jledioa, 20 maggio. A. Rossi. L'indagine radiologica nella. diiagnosi differenzia le fra morbo di Barlow e rachitismo. La Presse M é-dioale, 29 giugno. - A. FEIL. Occipitalizzazione dell'atlante e torcicollo congenito. - G. A UDAIN. Che cosa non si deve t raiscurare prima degli interventi chirurgici. La Stomatologi,a, aprile. - H. ALLAEYS. Le vitaminè in s tomat1)logia. Giorna.le Italian,o delle Malattie Veneree e della P elle, III. - A. PASI~I. Peritonite e peritonismo
·ble11orragico. -
L. MARTINOT.rI. Parapsoriasi.
È pubblicato:
E• pubblicato:
Dott. Cav. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia)
La legislazione sanitaria in rapporto all'esercizio professionale. MANUALE contenente Leggi, Qecreti, Regolamenti, Clrcolarl e tutto ciò che all'esercizio profeseionale si rfferisee, all use , dei Medici condotti, dei liberi esercenti, degli ufficiali sanit arii e del Personale addetto ai laboratorii di vigilanza igie· nica. Un volume in -8 di pag. XVI-214 nitidamente stampato, in commercio L. 16 ; ma. agli associati a l <Policlinico> che ag giun::;eranuo ~ol e L. 10 al preilzo del loro abbonamento pel 1921 o che ci rim etteranno subito detto importo mediante Cartolina. Vaglia se l'abbonamento fu già da essi pagato, il Manuale verrà immediatamente spedit o franco di porto e raccomandato. Si t enga conto che questa facilitazione resterà in vigore fino a tutto il 31 corrente mese. Indirizzare C artolina·V~ glia al cav. Luigi Pozzi, Via Sisti· na. 14 - Roma.
Dott. MARIO FLAMINI Medico 11t!l .Brefotrofi o Provinciale, già assistente alla R. Cli.nica · Pedi atrica dell'Università di Roma, Direttore della Scuola. di Assistenza a ll' Infanzia.
Manuale di Pediatria Pratica (Seconda edizione) Volume . in·8°, di pag. VIll-352, corredato di una estesa. POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figure interca late nel t esto. - In commercio L. 2 O, ma agli associati al e Policlinico> che aggiungeranno sole
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al prezzo del loro abbonamento pel 1921 o che ci rimetteranno subito detto importo mediante cartolina vaglia se l'abbonamento fu già da essi pagato. il Manuale verrà immediatamente inviato fr anco di porto e raccomandato J.nviare cartolina-vaglìa al C ~v. LUIG I POZZI - Via Sistina, N". 14, Roma.
Indice alfabetico per materie. .\.ntiemolisine ed ~n1olisine 11elle urine Pag . )) .t\rsenobenzoli per vi~ intraml1scolare At1dizione nei neonati . )) J1ibliografin : cenni )) C'ongestione P-Olmonare latente: importanza, conseguenze jmmediate, natll)) ra. La linea sfigmo-spiraloide Corea : <."Um . )) Cronaca. dcl nto ui 111en,fo profes~ionale . )) Eùen1i : cura con l ' ovoterapia tiroidea . )) Emiplegia da emorragia cerebrale : pro)) gnosi . )) li'enorueno di Kor<'1nyi . )) Igi~ne sociale : Convegno tf alarici congedati: pei ~1edic·in;1
l~gale :
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Pag. l016 Neoplasmi intratoraci('i : diagnosi . )) 1026 Osteomalacia : cul'a . Plelll'ite con versamento : morte imJ,Jl'oY)} 1023 visa r1ella - . . . . )) 1008 Polisierosite: inizio rar-0 . • 1013. 1015 Sifilide nervo~a e sua cura T eRticolo: a proposito di una stran<t )) 1012 lesioné provocata al - . 'l'ubercolosi prod.uttiva e pneumonite caseosa : diagnosi differenzia le secondo )) 102:J il metodo di Ba llin . · Uretriti gonococciche cronic-he : tra ttn )) 1025 mento . . . . . . . • )) 102.5 ' '"ita umana: i l Yalore della ,~omiti della gruYidanw : estrntto di eor)) 1026 po lt1teo nei - .
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Tip. Cartiere Gentr11li.
L. l'ozzr, ed. rUT.
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Roma, 1° Agosto 1921
ANNO XXVIII
Fase. 31
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fondato <lai pr~fessori . : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZION &
PRATICA
R EDATTORE CAPO: PROF. •
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO .
Igiene: A. Sclavo: La p r opaganda ig ienica e la scu c.la . Osservulonl cliniche : A . Catterina: Calcolo dell'uretere sinistro Rimozione. Guarigione. No&e e conlribod: S. Pulvirenti: Il neosa lvarsan si può iniettare nelle vene varicose. Rivendicazioal : E. Pittarelli: Sulla depur azione dell'orina a lla « Patein-Dufau • · , 8anU e rassegne: SEMIOTICA: M . E. R ehfuss e P h. Hawk: P rincipii fondamentali dell'analisi gastrica . - MEDICINA : A. Bolaffi: Rapporti tra ittero infettivo spirochetico ed at rofia giaUo-acuta. del fegato . - O. Minkowsky : bull'atrofta giallo-acuta d~l fegatn. - CHIRURGIA: Sul trattamento chirurgico del gozzo esoftalmico. Cenni bibliograOcl . Accademie, t!k>eletà medlebe, Convessi: I l II Con gresso Nazionale per le industrie sanitarie (Par ma).
à••nntl di medldoa pratlea: CASISTICA e TERAPI A: Sulla tossicità del novarsenobenzol Billon - I sintomi dell 'intossicazione da alcool metilico - Avvelenamento da bora ce Come agisce il benzolo nella leucemia - Azione omogena di alcune s ostanze chimicne. I tumori dell a vèscica nei lavoranti della industria chimica - Il carbone anjmale ,ne1la cu r a degli avvelenamenti. - MEDICINA SOIENTIFICA : S ulle a lter aziof?.i istologiche del rene prodotte dal raffreddamento. -
POSTA DEGL I ABBONATI. -
V ARI A .
NelJa Tl&a ,rofesslonale: Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e o. doman de . - Amministrazione sanitaria. - Concorsi - Nomine, promozioni e onorificenze. Nofl1le dlYerse. Raesesoa della 'Jtampa. Indice allabe&leo •er ma,erle.
•ro•rte&à
•lrtut di rtsenaO. - E' vietata la riproduzione dli lavori pubbUcati n ei POLICLINIOO e ia pubblicazion e di sun 1' <li PBBi senza citarne la f on te. ;
AVVERTENZA
I signoPi afJfJonatl clie non lianno pagato
ancoPa la seconda Pata semestPale o eh.e defJfJono qualche Peslduo a compimento dell' impoPto del Pispe ttlvo abfJonan1ento pel 1921 sono vivamente ppegati di volePne I ape sollecita Plmessa mediante CaPtolina-vaglia. N. B. - Della cartolina-vagl ia in viata in saldo dell'abbon amento deve conser varsi la r el ativa ricevuta • •
~,RM11flNISTRRZIONE.
IGIENE. La propaganda igienica e la scuola. Prof.
ACHILLE SCLAVO
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Le speranze, che si fondano sopra u n attivo i11tervento dei poteri legi slativi nel campo clella pubblica igiene, sono troppo spesso delt1se : noi però avremo modo, forse anche mi gliore, di acloperarci in pro dell'igiene, susci1
·- - (1) Riassumiamo largamente il discorso inau-
gurale che il Prof. Sclavo, presidente della Federazione fra le Associazioni del personale addetto alla vig·ilanza igienica, ha pronunziato al 4° C·ongre.ss10 Nazion,a le a Trento. Rin,g raziamo il prof. Sclavo per la cortesia addimo·strataci, affidandoci il manoscritto del suo dic:.c01r~io, .d.olenti di nQn potere, per la tirannia clcl lo spazio, pubblicarlo nella sua integrità. ,
tando verso di essa, fra il popolo, quell'amore, che per ora non arde abbastanza in tutti i c11ori. L'IGIENE E LA SCUOLA. Si può affermare senza esitazione che il m()do più sicuro e for.se . an ch,e più rapjdo che valga a stringere il popolo intiero in un consenso di rispetto e di amore verso l'Igiene, consiste· nell'accordare larghi aiuti alle Sc110le e tanto maggiormente a q11,elle cl1e sor10 clestinate ad accogliere i più giovani allievi. Si pensi infatti che il vivere secondo le norme dell'Igiene corrisponde al conformarsi alle virtù, e queste si contraggor10 con l'eser·Cizio e ben poco o nt1lla sentendor1e ricord~1r<t solo i pre.cetti, massime allorchè a questi nor1 si accordano i fatti. A tutti è poi noto corP-e sia pla smnhile l'a1
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rlima infantile, la cpiale per di più si fa te nacissima a ritenere l'acqui stato. I~ bambino quindi entrando nelle p11bblichc sc11ole dovrebbe trovarvi subito ambiente eci organizzazione tali da essere costretto ad un tenore salubre di vita, atto a favorire il s110 11ormale svil11ppo. Al beneficio immediato della salute, si collegherebbe il manifestarsi ed il persistere di buor1e abitudini preservatrici da f11turi p ericoli. Provvida fu la legge che permise in breve tempo e con impiego di parecchie centinaia cli miljoni, la costruzione di n11merosi edifizi scol3 stici in Italia. I benefici, però, che ne rjdondarono, no11 sono stati molto grandi, per diverse ragioni, fra c11i principalmente la mancanz,a di u.n nume·ro suffioien,t e di tecnici e l'impaccio dei regolamenti. Anche la Com1nissione istituita da S. E. Crecla ro p er suggerire via via utili provv.ediroe11ti igienici, ebbe scarsa attività. Per fortuna essa ebbe a presidente il Direttore gen,e rale clella Sanità pubblica, Alberto Lutrario, il quale con i mezzi finanziari dell'am.m1nist'razione a 111i affidata, sussidiò quanto si potè concludere, pure essendo l'obbligo piuttosto di pertinenza del Ministero della Pubblica istruzione. Ad attrarre maggiormente ed al più presto il favore del pubblico verso l Igiene, e quindi vel'so la Scuola, che ad essa può rendere i maggiori servizi, parmi che specialmente convenga mettere in chiara luce fin dove la nostra coscienza si estende con il s110 valore. Non intendo . davvero soffermarmi a dimostrare quanto l Igiene è in grado di operare, evitando malattie e morti avanti tempo. Ormai mille e mille statistich e ci permettono di apprezzare l'Igiene sotto tal riguardo; ed anche le plebi più incolte hanno già a vuto sentore deJ.J.e sue virtù, ta'IlJtochè oominciano ad invocar~a, per lo m eno q11a:ndo sono invase di spavento davanti ai morbi epidemici. N epp11re vo.g lio addentrarmi fra le cifre sig·11ificative degli immensi guadagni materi ali dov11ti all'Igiene, la quale liber ò i commerci da mille impacci, permise coi s11oi trovati di conservare per il consumo mondiale enormi quantità di alimenti soggetti a deperimento ed a rovina, salvò cla m a lattie e da morti il bestiame forse più che l'uomo stesso'. Pe.r poco che ciasc11no si g11ardi attorno è obbligato a scorgere qt1alche prova di così prodigiose conqt1istc. · Non è invece abbastanza valutata l'Igiene in ql1a11to essa può proteggerci da piccole offese, evitarci leggeri dist11rbi, risparmiarci ~ e1n1)lici incomodi. ebbene questi danni non mettono che ra1
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ramente capo ad un vero stato di malattia, sono però talora valutabili in grave maniera in quanto turbano peculiari funzioni con minor rendimento dell'organismo umano. Siamo debitori alle osservazioni ed alle prove fatte in alcune industrie ed in adatti laboratorii di non poche conoscenze, dhe ci illuminano assai sul punto in questione. ~l cosidetto Taylorismo, applicato ad ottenere un prodotto più perfetto e più abbondante con risparmio di fa ti ca, qeve molto dei suoi risultati al rispetto da parte degli operaJ di un.a .s.arupolosa igiene, Je cui norme furono pure desunte dagli studi sulla fisiolo gia del lavoro. Molti infortuni in certi mestieri sono oggidì riferibili a ragioni igieniche, alle quali in passato non si sapeva accordare importartza dì sorta. Da ciò è facile comprendere quanto bene pl1ò venire alla Scuola, dove col cervello si compiano i più. delicati lavori, tenendovis~ gli allievi ad un regime di vita, accettabile in tt1tto dall'Igiene. Io che da anni credo di impiegare bene il mio tempo visitando in molti luoghi le scuole dei piccolf ed intrattenendòmi a lungo ir1 esse, ho constatato, al pa ri di altri, quanto giovi la Scuola all'aperto, in cui di continuo l'aria si rinnova e la luce si m antiene viva a.ttorno all'allievo, non solo a rinvigorire il corpo, m a anche a rendere più proficuo ogni insegn~mento . Ecco una ragione di più e fortissima per cui l'Igiene ha il dil'itto e il dovere di collaborare con la Pedagogia per un maggior frutto della Scuola. Q11ando poi l'Igie11e si industria ad imporre la. pulizia personale e a promuovere con un m etodico esercizio fisico lo sviluppo corporeo e l'armonia delle forme aspira .bensì ad ac• crescere il patrimonio individuale di salute e di forza ma nello stesso tempo richiama 1'11omo al rispetto della sua dignità e al sentimento della bellezza, la q11ale spesso e volentieri si accompagna alla bontà, secondo l'antico concetto espres·s o da Platone. È quc~to lln lavoro di perfezionamento 11mano, che conferisce all'Igiene 11n valore etico meritevole della massima estimazione. Con ogni $110 atto del resto l'Igiene concorre a fortific a re i vincoli della solidarietà 11mana, che è quanto di~e la morale degli uomini, giacchè il bene, che essa procura a l singolo, si eis tende in 0 gn,i caso più 0 men.o largamemte :;ò altri. E cosi in er ente il carattere sociale all'Igiene dhe io non h o mai capito come alcuni possono pfl rlare di Igiene Sociale q11asicl'1è ne r-~ista 11na cl1e taJr non sia, p11re ammettendo che ce rti provvedimenti igienici sono <li 1
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più lun.ga portata a vantaggio di un maggioil" ·riflette anche sulle levatrici, sugli .iinf·ermiieri, numero di pe·r son.e. che ora co:Stituiscono Ull' personale sMJde.nte. Decisioni energiche in proposito sono neIndubbiamente un nla;estro sagace riesie.e a trovare nel campo dell'Igiene continue occa- cessarie anche per l'applicazione della legge sioni atte a dimostrare ai suoi discepoli i do- già votata sulle assiéurazionf contro le maveri derivanti dal consorzio umano e la con- lattie. Da tale legge aJlcu·n i si .attendono effetti prodigiosi tra cui la salvazione dei nos1tri \"enienza di accettarli. ospedali,, i q11ali al presente si trovano quasi Un bambino ad esempio colpito da morbo contagioso P:Uò essere argomento opportuno tutti in pessime condizioni finanziarie. lVla quaa giustificare le• misure di isolamento, a par- le forza di attrazione potranno esercitare gli lare dei danni materiali ascrivibili alle ma- ospedali, se continueranno a funzionare nel lattie, a fare sentire l'obbligo dì soccorrere solito modo, che è per buona parte causa del loro spopolamento ? Si impone quindi il dovechi non è in grado di lavorare, a colorire i dolori, l~ ansie, le fatiche dei congiunti e spe- re agli igienisti di alzare la voce affinchè cjalmente della mamma dell'allievo ammala- si conoscano da tutti le intollerabili deficiento e quindi a rilevare alcune delle ragioni .z~ dei nostri s.e rvizi di assistenza ospedalienat11rali, per cui si è costituita la famiglia ra, e si trovino ad esse com~ensi. Ma oltre al personale sanitario l'Igiene ·h a 11mana indistruttibile. Intervenendo quell'insegnante tra i giochi d.a pensare nelle Univers~tà a tutti quanti la dei suoi allievi, avrà modo di fa,re constatare frequentano per percorrere la carri.era delGià è l'Igiene materia obbliche nessuno si diverte •nè ricava utilità di l'insegnamento. , gatoria per maestri inscritti alle Sct1ole Pedasorta se i movimenti avvengono senz'ordine· a capriccio, limitando ciascuno la propria li- gogiche di perfezionamento. Più di una pro1nessa la Commissione per l'Igiene Scolastibertà non meoo che que·lla deglJ altri. Con la prospettiva di questo quadro, dove ca ha ricevuto alla proposta che speciali corsi cercai di tracciare i · lineamenti più caratte- si · tengano agli studenti d.elle · Facol~à di ristici dell'Igiene, è facile farci un'idea non Lettere. Quale im111enso vantaggio avrebbe il Paese, soltanto dell'ampiezza dei domini dell'Igiene se anche tali insegnamenti, usufr11issero di Istima eziandio della vastità di cultura necessatuti U11iversitari d'Igiene forniti a dovere di ria a coloro, che abbiano da dirigerne le ap1.1ersonale, di locali, di materiale scientifico e plicazioni, medioi, o maestri, od altri che siano. E propri~ nella preparazione di questo per- d.idattico, di libri e di musei ! Con quanto ho esposto, io non credo di ave- . sonale direttivo, che si manifesta.no gravi dere avanzato in nom~ dell'Igiene pretese esaficienze. A.Ilzit11tto, l'insegnamento n1el1le facol~ ' gerate a favore degli Istituti Universitari, da tà: me.dic1he, è diretto ipiù all'arte di gua:rire che a quella di P'revenire: ·1e d.o,t azi.oni co•ni.. Clli quella scienza $i insegna. Molto ma molto di più si è fatto in altre Nazioni e specialcesse agli istituti di igiene sono poi affatto rnente negli Stati Uniti, dove fioriscono semins11fficient,i : inoltre per il veto di nuove ass11nzioni di personale, questo si è ridotto sic- pre maggiormente presso le Università numechè in certi istituti non è rimasto dhe un solo . rose Scuole di Sanità Pubblica, incaricate di impartire l'insegnamento di Igiene al più svaassistente, ciò che è del tutto inadeguato ai riato genere di persone. bisogni; l'insegnamento cùell'1'giene diiv.enta oo• Forse il mio accenno agli Stati Uniti, · paese sì, quasi uni can1e,nte teorioo con scar.se e poco vigilate esercitazioni ptra1.i.che. es11l)erante d'9gpi ricchezza, farà sorridere a Ne consegue cl1e anche i cosi detti certifi- chi ben sa come in Italia si corre subito all'idea di fare economia nelle Univers ità, sopcati di perfezionamento in . Igiene, conseguiti tlrimendone anche più d'una, ogni qualvolta dai lal1reati in medicina dopo speciali corsi, non garantiscono molto sull'acq11isto di una lo Stato tro~vasi in uno dei s11oi frequenti imbarazzi finanziari . seria cultl1ra. E che la verità sia propria questa, capita di aver prova ai concorsi, giaèNon è il caso di fermarsi a discutere qi1echè a posti di notevole importanza si presen- ste m.eschine vedute comprova.n ti la poca fetano di solito candjdati in scarso 'n umero e de nella scienza, che ha .arricchito altri poverso i q11ali occorre talvolta usare non poca poli, e l'ignoranza di alcuni nostri grancli indl1lgenza. . b isog11i . . I .. a trascuranza, in c11i si lascia l'insegna.. Non posso però fare a meno di dire, in acmento dell'Igiene presso le Università, non si cc,rdo a.Ile convinzio11i di molti, che le nostre fa sentire soltanto a danno dei medìci, ma si l'niversità. r1on sono troppe. Nesst1no le ri•
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tali se il Governo avesse saputo rea- . stimolo a compiere il dover suo con serietà • lizzarle me glio ed in varia guisa. ed amore. Ciò potrebbe ottenersi organizzando p. e. ~l Mi preme però esprimere in forma precisa Napoli l'istituto per lo studio delle malattie il voto che gli incarichi e le riconferme per tropicali, a Genova quello per l'Igiene navale, gli insegnar.nenti anzidetti si accordino so ltana Siena la. sta.ztone sperimentale per lo stl1- to s11 motivata proposta di una Commissione dio della depurazione biologlca, a Roma, Pa- di persone competenti, indipendenti da ogr1i dova, in Sa,rdegna gli studi sulla malaria, a infll1enza politica o burocratica, e che solo si Bologr1a. dove è il grandioso I stituto Rizzali i~p irino ne lle decisioni al bene grandissimo ricavabile da una scelta eseguita con scrupolo c1 nelli dell'ed11cazione fisica, a Firenze, con C'è però oltre al campo riservato _a ll'opera la cooperazione della Scuolà di Sanità milidello Stato lin 'ampio terreno libero alle attita.re, lo st11dio di speciali problemi tecnici vità di molti - ~nti e privati - , che as·pirino di igi ene militare, e la diffusione dell'Igiene a gjova.re alla causa dell'Igiene, educando ad -11 ell'E sercito. • In correlazione coll'incremento dello st11dio essa le giovani esistenze e soccorendole nei dell'lgi·ene :ne1l?ambiente univèrsita·r.io urge ·d if- loro più urgenti bisògni . fo,nde.rie la cultura igi.eniic a fra tutt_i -0oloro che, LE ! STIT'CZIONI PARASCOLASTICHE. senza :pa-ssare per le Università, p.eircorron·o la Ancor più che per qµanto occorre nelle ca·r.riera .delle Scuole prima rie, in cui l'Igiene Scuole ordinarie l'Igiene può dimostrarsi ot. è da applicarsi, come dissi, con massima cura. Gra.n fatica durò la Commission e per l'Igi e- ti1na s~rella della Pedagogia, lavorando con 11e Scolastica ad ottenere la deroga alla diessè. a vantagg io di quelle istitt1zioni che fusposizione per Ja qual.e l' Igiene, anzichè da rono dette parascolastiche. n1edici, veniva insegnata nelle scuole normali L'aggettivo non è stato coniato in Italia, ma ~ti f11tl1ri maestri dai Professori di Scienze anche da noi, e non da ieri soltanto, si sono r1 at11rali. dati splendidi esempi di saper fare grandi Si . cominciò dall'accettare un corso di cin- cose a complemento della scuola per virtù di que le.zion .i all'anno fatto dai medici; nei ,due r er sone veramente meritevoli della gratitudi• anni suc<!essivi si prolungò il corso a dieci ne n azionale. Ricordo tra i nomi più benem eriti quellj lezioni, ~ le prove dei grandi profitti ottenuti con sig liano di largheggiare n el tempo portan- ·di Giovanni Cena, di Alessandro Randi, di do almeno a quindici il numero delle lezioni. Camihlo Poli, di Francesco Abba, di Giu·s eppe Molte essendo però le scuole norm ali del · 1'ropeano, di Gi11 seppina Le Majre, di Giu· Regno, m ancano ancora per parecchie i me- seppina Pizzigoni, di Enrichetta Chiaraviglio, dici, che ci diano affidamento di sapere impar- di Marianna Denti. Cosi felici furono essi tt1tti nell'attuazione t ire l'insegnamento, cosicchè sono da riprendere presso le Università i corsi per medici dei loro tenaci propositi, che non c'è da perdere molto tempo ad imrrlaginare n11ovi proscolastici. Verament.e tali brevi corsi non possono ri- grammi; basterà p'er lo più accomodare l'opepromettersi di preparare sempre medici atti ra da compiersi ai modelli, che da cp1ei bea fare contemporaneamente bene due servizi, nefattori ci vennero dati. ' Mi si consenta tuttavia di esporre alcune cioè a JJortare nelle scuole p a rticolari sussidi delle scienze mediche e a tenere lezioni d'I- considerazioni, che forse a tutta prima sembreranno poco attinenti all'argomento di cui giene nelle Scuole Normali. L'arte dell'insegnare è assai difficile, massi- sto trattando. Il fl agello della tubercolosi talmente ha tor1na quando è diretta alla volgarizzazione della scienza. Occorre in questi casi una certa mentato e tormen~a le popolazioni che le nadose di modestia, da non mettersi mai da par- zioni éivili si decisero da tempo a combattere te q11ando si salgono i gradini della cattedra. tanto male con ogni mezzo s11ggerito dalla Di lassù volendo fare sfoggio di molto sape- scienza. La lotta però assunse vario carattere a sere si evita forse il banale ma spesso si riesce incomprensibili e q11indi inefficaci. Ed a me conda dei luoghi per r agioni molteplici. Il popolo inglese, fece del miglioramento delI·are che tali pericoli si corrano specialmente r1 ell'insegnamento dell'Igiene, la quale è per le abitazioni il centro della sua attività procli più materia facilmente inquinabile a con- filattica; la Germania, invece, diede la maggiore importanz:-i alla mist1ra dell'isolament•l tatto del demagogis1no e della rettorica. Fortunatamente l'interesse della scola resca raggi11ngibile medi ante i sanatori. 1\Ientre 1'111ghilterra e la Gern1ania ci davano tali esemn.ll'Igicne è cosl vivo che l'insegnante ne ha •
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l)i di energia e di sapienza nella lotta anti- d 'amore, sar anno rappresentati non meno dalt ubencolare, ci venivano dalla Scienza rivel'acquisto di buone abitudini di vario genere lati segreti in cui posso100 trovarsi tesoiri di cJ1e da un g11adagno di salute, due ris11ltati nuove provvidenze. che ben ~ si acc·ordano tra di loro integrandoCosì si verJ.11e a sapere che se per la maggio e si a vicenda. p~rte delle m.alattte infettive il mom.e nto in È questo p·r esso a poco il concetto racchius.o cui ha luogo l'infezion~ con la penetra.z ione 11ell e pa roie. del Di Vestea, che occupa.ndosi dei microrganismi nei tessuti è seguito abbadel mod·o di far fronte al perico,lo tuber0ol are .. stanza ·presto da manifesti distur?i della saaffermava anni or so.n10 che aa lQtta per avere lute, quell'interv.allo invece ira i due tempj, effi-cacia . e.on t.ro q11e l male deve dii necessità che costituisce il cosidetto periodo di incuba - implicare UTha riforma di C01S tUmi. zione, è per · la tubercolosi talora lunghissimo, A chi fossé ancora dubbioso ad ammettere anche di anni ed anni. Ed ormai un gran che m ed iante i ricreatori si può nella miglior r1l1mero di dati e di prove dimostrano essere rr1aniera fare 11n gr an bene in tanti sensi racspesso le malattie tubercolari dell'adulto la comanderei specialmente dii viiSita•re a Mi1ano conseguenza di infezioni contratte nell'infanzia ed a Cremonà le inirabili istituzioni del Rie favorite, i1ell'attecchimento e nello sviluppo, creatorio al Trotter ·e delle Colonie al Po . • da varie ci·1~costanze e moltissim•o da · cattive Che se quegli esempi sembrassero trop po abitudini di vita. grandiosi per servire di regola a ·piccoli cenlnsiste11dosi frattanto nel ricercar e come si t ri, posso per questi ricordare l'opera che cori comportasse l'individuo infetto di tubercolosi forma modestissima ma con frutti eccellerlti . di fronte a moltissimi agenti, rifulse sempre s v0J g·or10 ir1 Siena. le Signorine 1\!Iargherita più la. verità cl1e l' uomo dispone in sè stesso Bttrtalini ed 1Amv Tl1rton. Ven11ta la buona di no11 piccole forze per resistere a l bacillo stagione quelle due do11ne di fede passano al tubercolare, ril1scendo nel miglior modo vin- 1natiino per le }Jiù povere strade di Siena e citore nella lotta con l'uniformarsi alle pre- 'chiamano a s.è i ·b ambini più tra·s·curati .dai scrizioni dell'Igienè e particolarmente respi- 1•arenti, :pi·ù gracjli di salute. rando aria buona sotto un cielo fulgido di Il co-rteo man mano si ingrossa salendo fino sole. ni baluardi della Fortezza, pubblico p asseggio Non si può negare che esistano certi luo.ghi donde tra il verde delle piante si gode uno eminentemente a datt i alla cura di speciali fordei p anorarni più incantevoli. In r1uel J11ogo rne tubercola ri; ma con la testimonianza d ei t11tti i bambini accorsi trovano fino a sera n1olti vantaggi constatati dobbiamo procla ma.- t1n mondo di cure e di affetti, sicchè ognuno re che in ogni reg·ione d'Italia si trovano a di essi non tarda a trasformarsi in un altro dovizia aria pura e splendido sole da m et- esse re assai migliore. ter.si a profitto ,diei bambini 11ootri aillo sicopo AlJe spese, che sono esigue del resto, condi renderli gagliardi o di gtlarirli. corre la benefic enza p11bblica, la qi1ale vo lenQu,ello che Cois terebba a;ssai, tr~o.vandol-o al- tieri dà ancl1e perchè ha modo di apprezzare _trove su lorltane spiaggie r1)arine o in altre il rer1dimento dell'obolo suo. regioni - di montagna, si h a dun que s pesso a Certamente non si trovano ovunql1e anime sufficienza senzB. 1nuoversi o a pochi passi elette, come quelle. oh e vivificano l '.op,e ra di Si.esicchè diventa godibile da molti con poco scona e gli apostoli davvero • non si sostit1Jiscono modo e cor1 lieve dispendio. Ecco la gra11de in tutto con gli impiegati. Io però cl1e credo f.o,r tuna, 13Jrgitaci co,l clima, deJJa quale bi- non esservi al mondo penuria di uomini bl10sogna render si m eritevoli, con un lavoro asni, sor10 pl1re d'avviso che uno dei primi uffici siduo, attento, rivolto a mire precise, che sono della nostra ·Propaganda I gienica stia nel faappunto rappresentate per gran parte dalle re ricerca di quelle anime migliori e nel faistituzioni parasco lastiche. Evidentemente tra. voriir:le, affìrnchè ,si sp·r igioni ·da es·se, a con- , q11este i ricreatori 1hanno gran diritto di pre- · f orto altrui. tutto il profumo delle loro virtù. cedenza, g·iaccl1è sottraendo a lungo i bambilli un· limpido esempio dì quanto si possa otda case, non fa.cilrner1te risanabili, e da strad ·.~, tem.el'e co,ri. una ferma volontà ~1 d una seria -0.r· p iene di p0ricoli d'ogni genere, per accoglierli ganizzazi1one, p.e r r is·olve.r e a.n·ch e problemi igiein ambienti s•a1ubri, mo·r ali, d.ile.ttevo1li, p oss10- nici assai co1m plressi, ci viene dato dal T·r entino no provvP.dere in ma.11iera relativamente . facile .oo.n la lotta ·C·q ntro la pel!lag.ra. Dal ricovero dei pellagrosi in ospedali apa tanti bisogni sia del corpo che dello spirito · 1-•er un nurr1ero grande di J ndividui. Gli effett.i positi :;il miglioramento delle case coloniche cl11nql1e derivanti dalla frequènza ad lln ri- fornite anche d'acqua' con disp en~iose condutture; dal favorire speciali coltivazioni atte ad creatori~>, goverr1ato veramente con intelletto 1
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eliminare c111ella del granturco alla municil'a lizzazione del servizio di panificazione; dal1n distrib11zione di sussidi d'ogni genere al creare industrie casalinghe con i relativi commerci a vantaggio delle famiglie povere, tutto fu tentato in misura conveniente e senza interruzioni. L' Igiene fu dunque applicata secondo ragione con fermi p·r opositi e oon spirito e cle.ttico ricorrendo cioè a tutti i metodi sperimenta.ti ll tili, senza m11tar condotta ai ·primi strepiti di qualche ambizi·oso, o il.l u,so· ·O impazj1eintJe di orclire intrighi. l\i1a ancor più è da rilevarsi il fatto dhe tra tnnto movimento cli congegni amministrativi le varie farze lav·orra·r oin o conco1rdi senea · elid·ersi, ·cioè col massim10 msultato. C'è ancora d.i buon augurio il fatto che il ·1·rentino si dimostrò recentemente terra propj zia a.d una n1agnifica iniziativa di grande valore igienico. In tempo relativamente breve l'Opera di Assistenza N azionrile all'Italia redenta si con:qu.istò lre simpatie d.i queis te. po1p 011azioni adoperandosi in moltissime manie.re a tutelare la prima infanzia, giovandosi dell'.o p.e·r a ·di .sdg11'0rine trentine, che fur·ono rnesauribili n .eJ. p·rodiga.re oo.n tutte le fo(I'ze ·die ll'intelletto e de·l sentiim ento a socco·r re·r e madri disgraziate e bambini inno centi nei m.0 mi anicoria santi .della ca:rità e della beneficenza. Pa rmi q11indi cl1e il deliberato nostro di da.re da Trento un grande impluso alla Pro• pD.ganda Igienica, equivalga a mettersi all'opera sotto i migliori at1spici, .dacchè la serietà dei propositi e l'armonia degli sforzi conce-ssero all' Igiene di com·p iere in questa regtMe queste sue ·grandi :p1rove.
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OSSERVAZIONI CLINICHE. CLINICA CHIRURGICA DELLA
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GENOVA. Direttore incaricato: prof. A. CATTERINA. DI
Calcolo dell' uretere sinistro Rimozione • Guarigione. Datt. A. CATTERINA, assistente.
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Crediamo utile riferire .la storia d·ettagliata che riguarda una donna da più anni sofferente di un calcolo dell'uretere sinistro nella sua porzione intrapelv~ca. Garaventa Caterina d'anni 31, nu.bjle, casali.n1ga, nata e domiciliata .a Gen-ova. Nulla presenta dal lato genti1lizio. A sette anni ebbe a. soffrire una infezione tifosa che si protrasse. per lung·o tempo con metastasi all'articolazione c-oxo-femorale; guarì .s enza alterazioni funzionali. l\iiestruò a 14 anni e da allora in poi sempne regolarmente. Dodici armi or son.o fu op erata tn qu.esta clinica :pe.r emoirroi·di a tiip·o do1orift00. Dopo due anni e mezzo ritornò in clinica accus ando sempre 1dol-0ri specialm.ènte alla defecazione e fu nuovamente operata di ·div Ul1sione an·ale, semprie per ragad.e d10'1é.n te. Ciò n.on perta.n .to i d·o·l ori continuarorno ed -a•nzi s-pes8o si esaice·r bavano malgrad10 l e cu·re mediche intrapne.se dopo l'ultima aperazio ne. Le oon·dizioni gen.erali .sd manitennero sempre buon·e; solo qua1che volta ebbe a notare qua~ ch.e disiurb 0 alla min~ion.e e qual- , che deposjto sca:r.so nelle u\l'ine. Ritorna in Clinica per essere nuovamente operata il 20 marzo 1919. Stato present•'!. Donna di aspetto abbastanza rob11sto; negativo l'esame degli organi vjscerali. All'ispezione della region~ a{lale si n·otano delle pie.cole e superficiaild sorep·o1lature 11na delle quali più profonda situata anteriormente. !..'esplorazione digitale provoca dolore abbastanza intenso e notevole costrizione degli sfinteri. Esame urine: Reaztonie acida; (ie111sità 1014; albumina tracci1e; sedin1ento; numerosi globuJ.i bia,nchi ed eniteli v:e.s cicalL Il giorno 10 aprile 1'ammalata, previa anestesia ·g enerale, viiene operata di ctivulsione anale. Il deieorso fu b·u ono, ma anche d-0po ristabilitesi normali le condizioni della parte operata, l'a.mm alata .s i lagnava continuam·e nte a ocusan·d o gli stessi .aolor.i ·che aveva prima dell'operazione e le sofferenze si esacerbavano anche d l1rante e dopo la minzione. Riesaminata con diligenza la paziente, si notò t1na esacerbazione dei dolori ·facendo pre~~i-On,e Dro:fo,n da entro la nelv.i ·e OOtSi p11re si prod11cevano dolori fa.cendo l1na forte pressi·one al sacro ed al coccige. Escl11de:n.do assol11tamente per irl carattere della nersona crua.lsiasi sim11lazione isterica, e sosnettando Vi dovesse essere qualche cosa di a.b norme nel niccolo bacino o nell'alto annarecchio t1rinario, fu ordinato al radiologo della Clinica. sig-. Sestili. di indagare radio1_o gicamente la regione della pelvi renale siAna1nnesi. -
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nistra e dell'uretere per l'eventuale presenza di qualcl1e calcolo o, in caso negativo, ricercare nel piccolo hacino lo stato dell'uretere sinistro e delle ossa pelviche. La ricerca radiologica dell'apparecchio alto llrinario fu negati va mentre riuscirono positive tre ricerche in tempi diversi che misero in evidenza un calcolo di forma elittica del diametro maggiore di 35 mm., del min101re dj 12 mm.; caloolo che proiettivamente .Sii desumeva trovarsi nell'ultima porzione dell'uretete sinistro (Fig. 1). In segl1ito a c1uesto reperto abbiamo fatta llna nl1ova espJorazione rettale, per m1ezzo della quale si poteva nettamente sentire l·a preBeinza di u.n corpo d11ro, specialmente ve.r·so sinistra, della grandezza di un u,o v·o di priccione, situato a pocl1i ·cent. (3-4) sopra lo sboc0
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Preparata convenientemente r.ammalata il 17 maggio 1919 si passa all'Operazione. Opera il prof. Catteri11a. Assistono il prof. ~a caggi, il prof. iYloro, dott. Paganelli, dott. Vi·· gnolo, dott. Macaggi. Presenziano gli studenti. 1° Si conduce t111'ampia incisione che dall'anello inguinale esterno di sinistra corre sopra l'arco di Poparzio e s i incurva in aJto ~in quasi all'arco costale in corris nonilt=..! llza della linea asc ellare anteriore. (V èdi .figura 2) . . 2° S11lla stessa linea si i11cidono i mltscoli • e l.a fasci a trasversalis mettend.o in ev.tdenza i vasi epigastrici p:riofondi ed il grasso sotto1)eritoneale. Si passa q11indi a l distacco del peritoneo dalla fossa iliaca e si scoprono subito i vasi iliaci. 3° Si continua il sollevamento del peri1
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Fig. 1. •
co dell'uretere sinistro in vescica. Non si fece l'esame vaginale essèndo la donna virgo intacta. Riesaminiate le u1r in.e si trovarono nuo.v amente tracci·e di albumina e un de1posito costituito preval1entemene .da glo·b uli bian.chi in via di degenerazione granu'lo-grassosa e da cellule degl·i alti str.ati epite.l iali ·della vescica. Cistoscopia . - A·ll'.e.s ame cist.01s.òo1p i.co si osservano le pareti vescicali normali; lo sbocco l1reterale di de stra non nresenta alcuna a lterazione di sorta e il getto dell'urina è regolare. L'oriftcio ureterale sinistro è a lquanto retratto e n.on è po.~.sibile notare un ap·p·rezzabile getto di l1rine. Con i · dati Ohe si avevano a lla mano non csi credette necessario fare il sondaggio degli t1reteri. Si pro·oose a lla paziente l'estrazione rlcl c:ilcolo non nascondendo le difficoltà dell'r.tf o operativo che ella accettò ben volentieri. 1
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toneo pel, ico sino a scoprire l'uretere. Dura.nte queste m anovre si fa11no delle piccole lacerazioni peritoneali che vengono immediatamente sut11rate. 4° M·entre un assistente spinge ·tr1 alto dall'ampolla rettale il calcolo si p11ò isolare l'uretere p elvico che presenta lo spessore di un · dito mignolo di ad11lto. Per maggior sicurezza· con lln sottile ago di Pravaz si fa una puntura e·s plorativa sop·r a il co.r d·one isolato as&icn rando si de lla diagnosi; il calcolo è situato / I;rofondamente e mentre l'assistente continu.a a spingerlo in alto e a ll'esterno si può fissare .il calcolo, fare l1n'incisione della parete ureteri ca per circa d11e cent. ed estrarre con facilità il calcolo iutiero. Essendo state messe preventivamente delle strisci e di garza di protezione si fa l1na doppia s11tur a siero-sierosa profonda di catg11t e s11perficiale di seta. Si $Utuirano a strati Jie pareti ad·d-0m1inali Iascian. do lln piccolo stl1ello sboccante a metà dell'in.. 1
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c1s1one cutanea. L'operazione durò poco più di un'ora. Il decorso fu ottimo sotto tutti i rapporti. Si ebbe gl1arigio.ne di prirna e per due o tre gjorni si notarono nelle 11rfne pochi globuli rossi, che scomparvero completamente in seguito e le urine si fecero normali per qualità e qu antità. Il calcolo (v. figura 3) pesa gr. 8.97, ha la forma di un uovo di piccione a s11p erficie leg~~ e rm ente moriforme, di color r1ero; l'esame cl1imico e microscopico fa rilevare la costituzione prevalente di ossalato di · calce.
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r11ccio Caneva di Milano riferisce quattro osservazioni inedite del Giordano di Venezia. Nel 1° caso il calcolo era incuneato nella porzione pelvica delr11retere e fu estratto f elicemente coll'ureteroli totomia. Nel 2° caso si fece p11re in primo tempo l'uvete·rolito tomia, ma poi ·si dovette fare la nefrectomia per pionefrosi consecutiva ad infezione precedente. Nel 3° caso si trattava di calcolosi dei due 1
Fig. 3.
Gra!l'dezza naturale
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Fig. 2. Co~fMENTO.
- Il prof. lTffreduzzi, della Clitnica Chirurgica del Sen. Carle, al1a fine dello scorso anno p11bblicava sull'Arèhivio Italiano d·i Chir1lrgia (vo1. 1° fase. 2-3) un caso di calco losi. dell'uretere. Egli dice che la letterat1tra ttaliana è molto .povera di osservazioni di caloolosi ureterali e cita so1o d casi occorsi nl Ceci, al Fiori, al Rossi di Milano, al Nirolich e q11ello del Bozzi pubblicato d a CaJ) estro. Nelle due tesi di Libera Docenza di Medicina operatoria di q11esta Università, riguardanti la c1hir11rgin dell'uretere il prof. Fer-
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ureteri sporgenti in vescica ed estratti mediante tagli transvescicali. Nel 4° caso il calco lo inct1ne ato nel passag.gio transve.scicale fu fatto ~a,dere in ves cica co11 massaggio transvescicale. Il Cagnetta n ella st1a tesi di. Docenza in Medicina Operatoria di q11e.st'anno, riferisce 6 osservazioni inedite della scuola Romana. La prima dell'_i\.lessandri, che riguarda un calcolo dell'ureter e intramurale estratto col cateterismo cistoscopico. La seconda del l\fargart1cci. Si tratta di un calco1o incuneato nell't1retere destro con idro-
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pionefrosi intermittente. Si fece l'ureterolitotomia con guarigione dopo un mese. La terza dell'Alessandri. Calcolo dell'uretere destro nella porzione bassa dell'uretere. • Fu estrat'° e si sutlllrò COiD. pieno esito. Nel quarto caso pure dell 'Alessandri, diagnost.ioato colla radio~afia juxta-vescicale non fu rinvenuto nell'uretere che fu operato e sondato in tota.Jità. ·L 'ammailata mori per eom_plicazione polmonare. Il calcolo era migrato nel bacinetto destro. La quinta osservazione è del Bastianelli. Era un calcolo dell'uretere pelvico destro che venne estr.atto. Si fece la sutura a due strati -catgut-seta. La ferita suppurò ed ìn 42 giorni si ebbe la guarigione. La sesta osservazione pure di Bastianelli. Vi era una raccolta p11rulenta perirenale che fu svuotata; rimase scolo di urina. Alla seconda operazione si trovano numerosi calcoli, si estraggono e si sutura. Perdurando la fuori11scita di urina dalla ferita si fece la nefrectomia. Nel caso dell'Uff.red,1zzJ vi -erano due -calcoli dell'uretere sinistro. Estratto il primo, il secondo sfuggi in alto -e fu estratto con sec.ondo intervento dopo 48 ore. Non si fece la sutura dell'uretere. L'operata perdette urina per 14 giorni; poco dopo un mese la ferita si chiuse completamente e l'ammalata guarì. Alla stregua quindi della scarsa letteratura italia·n·a il caso preeentato è .i nteressante. sotto diversi punti di vista. In primo luogo la. difficoltà della diagnosi; i dolori che la paziente accusò già 12 anni prima dell'ultimo intervento erano indubbiamente dati dal calcolo 11reterale, mentre si intervenne 3 voi te sul retto· cli e probabilmente non .n e aveva alcuna colpa. Ma i dolori persistenti dopo l'ultimo intierven·t o suff retù:> e specialmente quelli alla pressione contro la pelvi e sul -sacro e ooccige ci .s pinsero a f rure 1a radiografia che fù la vera rivelatrice del male. Dopo essa, certamente l'esame rettale forzato . rilevò la. presenza del calcolo, ed è ·a ppunto su questo esame al qliale dagli autori viene dato poco peso che noi si insis.te per-cllè può essere prezioso e può condUJITe aLLa diagnosi anche ~enza aiuto della radiografia. In quanto alla tecnica l'incisione eseguita è quella comunemente l1sata quando si tratti '(}i a.ggredire 1'11retere pelvico. L'arteria epigastrica profonda che decorre -sul grasso sottoperitoneale tra la fascia tra'S'lersa ed il peritoneo, può· riuscire di ottima · guida per le manovre e per il distacco del peritoneo pelvico. •
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Le piccole lacerazioni peritoneali, quasi indispensabili nel distacco dell'ultima porzione ~!l'uretere non hanno importanza purchè si sutllLI'dno immediatamente per impedire un' e.. ventuale inf.ezi.one peritòneale, facile se vi è in gioco un . calcolosi con infezione acuta o cronica dell'uretere. . . Quantunque l'anatomia ci sia di aiuto prezioso per distinguere gli organi periureterali che si hapno sottomano, pure si è fatta una puntura espl<Yrrutiva sul suppo.s to utrete.re che fu scambiato da in·s igni opera.tori per le vene e· persino c-0ll'intestino. ' Nelle manovre di ricerca fu utiliss1ma la spinta in alto del oaloo[o ·e sercitata dal retto. Per quanto le fer.ite 'oper.atorie dell'uretere abbiano tendenza a guarire spontaneamente e senza sutura il nostro caso dimostra a.ll'e'Yidenz.a che la sutura completa della bocca ureterica è la maniera più sicuna pelr' ottenere la guarigione ideale.
NOTE E CONTRIBUTI.
. n neosalvarsan si può iniettare nelle vene varicose. I
Dott. SALVATORE PULVIRENTI· aiuto mectico· negli Ospedali Riunirti di Roma. Le iniezioni endovenose di neosalvarsa.n, neoarsenobenzolo, ecc., sono ormai una neeessità pel medico pratico e lo saranno sempre più nell'avvenire; quindi• ogni 1conrtrib-uto, anche modesto, diretto a ren1d-erne più fa·cile la teJcnica tmerita di -essere divu•Lgato. · Per qu.ainto a me risulta, non è stata segnalata la possibilità di iniettare i detti pireparatj attraverso vene varicose. Ora 1ciò non .solo è rpossibile, ma può esserei ~ ·casi speciali. oppOTtun·o o .anehe neces1Sario; è importante quindi iche tale dettaglio di tecnica sia .c001osciuto · dal medico pratico. Ecco l'argomento di questa breve nota. ·L a mia. esperienza. riguarda due donne, di media .e tà, in cui una eiu ra di n.eosalvrun;an era resa necessaria dal•l 'esistenza ·di .gravi man1f.estazioni luetiche. . . . La· prima di .e sse, affetta da menin·gite lueti.c a, aveva in precedenza fatta una serie .di iniezioni di neosalvarsan. Volendo farne ·una· nruova serie, io ~tei constatare c~e le vene della piega del gom1to, .sede .classiica per le iniez1oni end~enose, erano iPOCO evi~enti, tam- , tochè diffìicile .r iusciva il trova.r e dei punti S'datti. a1llo scopo. Ciò dVpendeva in parte dall'ahbonda:nte addpe ehe mascherava le vene, evenienza non rara nella doona, in parte dal
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fatto che le precedenti iniezioni, pe;r errore spiegabile idi tecnica, avevano provro cato in più punti in:fiJltrazd.oni p erivasali e sottoicutav:eie, • rendendo le vene anche ffie!Il!() aggredib.ili. Viceversa, erano bene appariscenti le due safene pe,rchè va·r ic·ose (la donn,a aveva avute pa.I'lecohie gravidanZie·); n.on risu'l tava peraltro ·Che le vene 1dette fossero mai state sede di processi d·i flebti.te, nè esistev.a edema ·d·egli a.irti. L 'ositi' . nairsi a 1p ratica:re l'iniezione n·e1le ven.e dei gomito, in tali con·dizioni particolarmente diifficili, .p oteva espo.r re a inci,d enti, mentre l'iniezioine ne1ll·ei v·ene varico1se &i •P·I'lerS1entava m.olto faicile; mi decisi qui·ndi per questa .secom da via. Non essendomi noto ch,e altri avesse ·g ià ricorso senza inconven'ienti a tale teic nica, io tenni ·conto delle segu.enti c.onsiderazioni che mi gutdarono nehla scelta d·e lla teoni ca. Ne1ssrun 1dann.o poteva ave!'sii .dalla sem·p lice puntura deJ,l a piarete ve.no·s a 1ectasica, se ipl!'aticata con ago .s otti·le, .1 in un ·p unto in cu;i l'alterazione della ~arete vasale non fo·s se molto avanzata. Era facile assi·curarsi che attra,1e!rlso le vene varico,s e la ci~colaz;io1ne n·on era oistrucolata da 1>.regresse fl ebiti e tro.m bosi : sollevando l'arto esse si vuotavano rapddamente e completamente. Qualche ,dJubbio poteva aver.sii sull'azione i':riritante del faTinaoo .sulla parete i.ntern:a della vena. Infatti, tratta:ndot>i di vena vari.cosa, la pa rete, n on trovandosi itn .con1dizioni anatomiche normali, era ipiù sog.getta ad infiammarsi. Tal1e eveniemza e.ra resa p[ù facile d.alla sca.r sa velocità .del sam·gue e .quindi dal pi~ l:ungo contatto de l farmaco con la parete vasale. i\tfa a pr.emunirsi contro tale eventualità p·oteva bastare un pr.onto deflusso del .s angue dalla v·ena varicoisa nel toir rente circo1latorio, col solleva·r l'airto subito ·dopo aver praticata lltiniezione. Ten11to conto di queste· considerazioni e co·n una tecniica aippropriata io potei praticare l'iniezion1e di ·neosalva.u.san nella vena safena ' varicosa con la massdma facilità e ;s enza lamen tare n·e·s sun inconveniente dmm.ediato nè remoto. L'iniezione tfu ripetuta fino a completare la serie. In seguito mi ,s i iprese1ntò altro caso analoigo. In questa seconida donna er.a egualmente ·diffi'cile l'illl.iezione nelle v.ene del gomito .a causa dell'abbondante adtpe e di una ba,ssa pressi-0n.e v~sale, mentre bene appariscenti era.mo 1e vene .s afene, rpetl'chè ectasiche. Anche in essa io praticai l'intier.a serie di neosalvarsan. attraveirso le vene va~icose C<).Ill g'li .s tessi ottimi risultati. 1
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Resta escluso che il fa.rmaco eserciti .nel punto de1ll'iniezione o più in alto aloona azione suhla pa~ete della vena v·aricosa. A m·e non si è ripresentata finora altra oc.casione anal0;ga 1Per riipetere ,IJ.'es·pe}rimento. Evidentemente 1dev.e essere tutt'altro ·che raire> nella · pratiic~ il trovar.si di fro·nte a casi simili. In es.si può essere usata la tecnica suddetta, se nza inconvenienti, ·me·n tre il prat~c.are l 'iniezione nelle vene ·d·e1l gomito può presentare grravi difficoltà e•d esporre ad incidenti s·piacevo1i. 1
Eaco ·o.r a .con maggio.Ti de·tta:gli la tecmica usata. 0 cco1rre prjmaa 1p revia rupplicazione di 1
laccio elastico, nel decubito doI'lsale: meglio anco ra n e1 ìa stazio ne eretta, d.e terminare co.n l'ispezione e la .palpazione idigitale il pu·n to più a;datto per l'iniezione. Si ri·cerica un 1.ratto <li vena bene evtdente, scartando quei pru,1ti in ct1i esistono va-ricosità molto avanzate co11 par ete troppo sottile e ·Oute alterata. 010eo!r re ass1cu.rainsi ·Che lo ·s carico del ·sairi~ gue nel tratto scelto avv.enga facilmente, appena tolto il laccio e &Olllevato l'arto. Do.po ,d i che, .s tan·do il soggetto nel der l1J)ita s·11pino e.d in 'PO'siizione .a.datta .gli arti infe1·io.ri. 1si aip1plica ·di IIlJUovo i 1 laocio elastico e n·el p11nt.o ·Scelto si p.ratica l 'iniezione, seguendo le consuete re 2"ole b.e•n 1n ote, ~ ·Consigliabile no·n usare un1a .sol11zinne cli n,e.osalvansan con rentrata, ma disciog1ie·re iI farmaco in dieci eme. di liquido= l1sare 11n ';lg'O sottile~ pu1 n.g ere dal basso in alto la pa1--e!1 venosa; è facile la rnan·ovra data l'.ampdez1n tlel' va·so. Appena ultimata l'iniezion.e si ritira l'a g;o, ~i a·pl)li.ca run ta.m ·1ìon1 cino sterile nel puntn <ie.J l'ini rzione e :&t1hjto si PO lleva I 'arto. p(3.r fnre ra,n1i.idam.PntP v11otn.re la vena iniettata. ~ prudente, forse sttperftilo. ten.ere clnrn 11te la gjomata l'arto a riposo e in posizione orizzontale. Roma, gi11,gno 1921. 1
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Dot t. Prof. ARTURO . MORSELLI Lihero docente di Clinica delle malattie menta li nella 'R..
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Manuale di Psichiatria ad u s o del metUel e de,;U s tude n ti. (2• edizione riveduta ed ampliata) INDICE ANALITICO. - Parte prima.: Patologia e Terapia delle malattie mentali. - Cap. I. Etiologia.. - Cap. II. Pntogenesi e Anatomia Patologica. - Caip. III. Sintoma.tolopia. Cap. IV. Decorso e Prognosi. ., Cap. V. Terapia generale. Parte seconda: Diagnostica e SemeJot ica (Esame dell'alienato) . . Cap. I. Din.gnosi generale. - Ca.p. II. Semejotica. generale._ Ca.p. III. Delle perizie. - Parte terza: Patologia e Terapia speciale d elle ma lattie mentali. - Gruppo I. Psicopatie de~e· nerative. - Gruppo II. Psicosi costituzionali. - Gruppo IIL Psiconeurosi. - Gruppo IV. Psicopatie e psicosi da intossica· zioni endogene. - Gruppo V. Psicosi da. tossi-in!ezion1 acute o croniche. . Gruppo VI. Psicopatie da. intossicazioni e· og~ne. - Groppo VII. P sicopatie da Senescenza. · Gruppo VIII. Ps1c.opatie da. malattie organiche del sistema nervoso. Un volume in-16', di pa.g. XIX-632, oon 34 tlg~re net testo. elegantemente rilegato in piena. tela. In commercio L. ~3 compreso l'aumento del 10 % per le spese {>ostali di sped171 e>ne e di imballaggio. Per gli abbonati al e Policlinico • sole L. 30.90 franco c11 r1orto e ra..ccoma.ndato. In vlare Canolln•-Vaclla al Ca'f. LmGI POZZI, 'Via SlatiD• 14 • OMA
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la maniera 11reometrica del Liebig », cioè per chi non ricordasse que.s to vecchio, oramai GABINETTI SCJENTIFICI DELL'EX-OSPEDALE MILITARE disusato metodo - app11nto nella identica forDI CHIETI ma consigliata cinque anni dopo ·da Patein e diretto dal t. col. L. Rrzr. Dufau, e. con un reattivo poco men concentrato di quell10 3Jd•operato dai .due autori francesi'. Il Sulla depurazione dell'orina nitrato mercu·rioo usato alla Liebig mi se,r viva '' alla Patein-Dufau ,,~ non solo per eliminare dall'orina tutte le so- Rivendicazio11e del dott. E. PITTARELLI stanze riduttrici. diverse dal glucosio e dall'adi.r ettore dei Gabinetti. cido gtlicu·r.onico, conformemente fil p 0,s te.r ior . proposito di Patein e Dufau, ma altresì per Nel 1899 Patein e Du.fau osservarono (1) che i·dentificare il glucosio con lo ste·sso reattivo · la dep U·razione d ell'orina con gl:i acetati di merc11rico. Mes.colato lln eccesiso di questo. a.l~piombo, se è sempl'e bastevole (a lor mod-0 di •l'·oti.n,a ed a'g giunta del•la soda al mi,scuglio fino-· ved.ere, ma :èrronean1ente) ad elimin!are 01g ni a precipitato giallo, avevo la separazione di causa d'e·r r.ore nell'analisi 1del glucosi-0 ,col reatogni sostanz~ riduttrice ammoniacale; filtrantivo cup•oo-potassico, non Jo è ugualmente neldo ora, ed aggiungendo ancora della soda fino 1' anali.si. col polarirr1etro E p•ropo~ero invece a forte alcalinizzazione, ottenevo un misc11glio una depurazione co l n-itirato mercu1rioo in sodi o•s si do mercurico ed alcali che, bolliti con· .tuzione al 20 %, da usarsi in questo modo : ,Sie gl11co1sio, mi ·d avano un fini.ssim·O precipitato~ ne aggiunge all'orina fimo .a p~ecipitazione magrigio di mercurio m et a llico (1) . nifesta, in di si versa nel miscugli'O ,d ella sodu. Questo m~o pr~o cesso fii pubbDka to a Pa.ri.gf fino a reazione alcald.na, e si filtra. IJ filtrato, l '11 111glio 11894, in 11n giorn ale di ,siaura n 10,t olimpido e perfettamerute in,001Joro, s i pir,esta berietà e diffu.sione, perchè edito 1da una delle più ne, secondo i d·ue autori citati, a tutte le anacelebri case librarie di quella metropoli: if lisi del glucosio. Mercredi M édical (2). E l'anno appresso fu Questo metodo depuratorio ha fatto . fortuna tes tualmente riportato da un altro o·r gano di tlel suo paese d'origine: già n~I 1903 Gérard (2) non meno sicura ,diffusjone e notorietà la rimetteva in evidenza la scoperta di Patein e ' vista di Virchow (3). Dufau; e nel 1908 Barra.1 segnavia il « ·r eattivo Tornai sull'argomento nel 1897, in una codi Patein » nel suo be:Iilo e diffusissimo tratmunicazione all'VJIT Congres,s o di MedJicin,a tato di cl1imica analitica (3) . I recentissimi maInterna che si tenne ·jn Napoli (4); in essa prenuali di Bard (4.), François (5), Arthus (6) e ci·sai più e1sattamente i fi,n•i c:he ·m i pr.oponevo Denigès (7), conferiscono , al « metodo di Patein » il posto d'onore: quello stesso posto d'o1.. · trattando l'orina aJ.l A I ,iebig, ,e che erano tanto nore che già gli riconobbe, sebbene anonima- di eliminare le sosta11 ze (ri.duttrict) atte a s~ mu1Lare la presenza d e11 @lucoSILo, quan.t o1qu1e lle mente (.e .n on se ne v:ed,e til per.ohè), adcuni anni 1 che, sci·ogliendo l'o.s<Si cl o cupir.oso, po tevan·o disor sono il nostro Daddi (8) . simularne la p.r esenza. in irapiporto al reattivo Il metod.o però era stato inventato prim:a cupropotassi 00. In 1.lJla p a rola, il mio proposito che lo inven\ assero Patein e Dufau. era di elimi•narei ognii sostan.z a amm-0iniliacale, Nel 1894 io esposi al C·ongresso Medico Int.erperchè è ftra 1esse ohe trovansi così i co·rpd. simu.. nazi1onale di Roma un prro ceis·so p.er l'analisi lanti come quelli dfs si 1riulanti la presenz·a del del glucosio fondato .s ulla depurazione dell'ogilucosio. Ancora un a Yolta, nel 1904, ·ebbi occarina mediante il nitrato mercurico usato « nelsione di ribattere il ehiodo, con ·u na memoria sulla glicosn1ria fisiologica, inserita n·e l volume . (1) J ourn. de Phar1n. et de Chim., 1899; e poi che l\'.Taragliano pubbli cò per il giubileo p.r ofeis d1 nuovo nello stesso g·io,r na le, nel 1902 e nel sionale di Bozzolo (5) . 1903 : il processo venne riu ortato anche dal Tralascia:ndo quest'ultima p•u bblicazione perZtschr. f. analyt , ChPm., vol. 39. chè !p osterr iore a cp1ella di P .ateiin-Dufau, i-0 ave{2) \T'r aité de.~ Urines, Paris, 1903. (3) Précis d'A1ialyse Chimique, vol. 5. Paris, 1906-1909. (1) Atti del X Conq r rss o internazìonale di (4) Précis des Exam'ens de Laboratoire. Pa1\-f edicina (Roma , 18!)],\, V1) 1. III, pag. 289. ris , 1918. (2) M ercredi ~1 édica l , i1. 28, dell' 11 lug lio (5) Manip1tlations de Cliimie Analytique. Pa.11894 : eidjtore G. :.\[n ~~0J1 & C. ·ris , 1919. . (3) VIRCHOW-firnscrr's. Ja hresb. f. die gesamte (6) Précis de Chim.ie Physiologique. Paris, M t>rl i:f.vi, ~ ~93 . 1920. (4) Lat ori dei Co nar. tii Med. Interna, 1897, (7) Prt>cis de Chimie Analytique. Paris, 1920. pn. 31&-~3 . (8) Manuale pratico di ricerche cliniche. Mi(5) La Clinica -ilJ èll ira. Italiana, 1904. lano, 1910. 1
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.. vo dun@~ fin dal 1894-97, e cioè alcuni anni ·prima dei due autori francesi, ideata la depurazione dell'orina col nitrato mercu'I'ico e soda causticia, ai fini dell'anaJisii del gluoosiQ1; e .l '·avevo ideata non p·e r caso, .nome succede il -più delle volte nelle ricerche analitiche, m·a •col preciso proposito di eliminare tutte senza 10ocezione 11e :sostanze amm-0nfaoali, :l e quali posso.n ,o simulare · o dd.ssimulare la presenza del glucosio. A soanso d'equiVioci, dichia~o subito che, per me, il metodo non equivale davvero alla sintesi dell'·u ·r ea; è una piccola, anzi, se si vuole, minuscola 1~a . Ma. dal ·m omento che in•s i·g ni maestJii c~edorio .che a questa minuscola ·C-Osa si ~d·dica un nome, nt()([l ·s e·mbr.i 0Tgogli1oso .eh-e io, rper ragione ·di .cro nologia e di giustizia, ne reclami 1a paternità in qu.e sto nostro glorioso e diffusissimo Policlinico.
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ne. La secrezione acida è formata nel fondo .g astrico - l'antro è il separatore meccani.co d -el cibo nelle tre varietà di mwteri-e alimentari {carb-0id'rati, grasiffi le protein.e) ·Su1le qual'i s'~1llizi1a l~ digéstione, pronunziata suLi.e proteine, qua:s.i tr.ascurabiile sui grassi e .carboidrati, rimanendo l'intestino tenue il grande organo digestivo, e lo stomaco l'organo dii protezione e ·di preparazione. La misura della pr.eparazione è la misura della funzione la quale è data dall'analisi gastrica: ' funzione secretoria e motoria, alter'azione patologica di tali funzioni, addizione di prodotti abnormi. Un altro fatto.re che ha complicato l'anaJi.s i ga strica è la questione della scelta del pasto id i prova. Gli AA. hanno eseguito centinaia di esperim·e nti con 1 pasti più va rt, dai quali è risultato ·Ch e. t anto il potere motorio qua nto quello secretorio variano entro limiti molto estesi anche in condizioni fisiologich,e a s econda dei pasti (carni diverse, uova, latticini, ec·c. ). ,una sola conclusione è permessa nei riguardi SEMIOTICA della acidità, e cioè : scarso va1ore delle alte Principi fondamentali dell'analisi gastrica. acidità e viceversa grande va lore delle basse. acidità dal punto di vista patologico. (M. E. REHFUSS e PH. B. HAWK. The J qurnat · A tale riguardo è opportuno non ricorrere of the American Medical Association, 5 feba pasti complessi, e gli AA. non vedono 1a braio 1921). ragion e p1eir la sempliciit à, ·a ocessi·bili.tà, poter e In una- breve serie di articoli gli AA. si stimolante, di abbandonare il classico paJSto propongono di combattere le diffidenze dei1 di Ewald. numerosi critici in ·riguardo al valore dell'eAltra affermazione ricavata dagli AA. è same gastrico con i raggi X e con la somche la digestione gastrica è data da una! ministrazione dei pasti di prova, affermando serie di. cicli che si. succedono: il ciclo . digeche gli errori sono dovuti ad erronea inter- . stivo e qu ello interdigestivo. Lo stomaco non pretazione dei risulta.ti. è mai a riposo ed in condizioni normali vi 1) Ai rraggi X no.n .s1 può chiedere se-n on è sempre una secrezione attiva sebbene lo sto. quanto concerne la forma, la posiz~one, la maco digiuno mostri fenomeni totalmente difmobilità, l'attività motrice dello stomaco e ferenti da quello digerente n el tipo e qualità la diagnosi di quei processi morbosi clhe aldlella secrezione, ·n·ellre curve dell'acidità totale terano tali stati o funzioni. Sfl1ggono alla ine dell'HCl libero. Queste fasi - si presentano dagine quindi i puri disturbi funzionali tanto alterate nelle malattie. net gruppo delle flogosi acute e. croniche coDi ciò gli -~· promettono discussione in arme nelle lesioni organiche (ulceri mucose, neoplasmi incipienti) clie non producano tali ticoli successivi ed accennano ad altri argomenti: 1) che per certe forme di pasti di proalter azioni. va è possibile dimostrare clinicamente l'im2) D'altra parte J' anaili.s i gastrica è la portanza d.e1lla « secrezione psichd ca »; 2) che somma totale del potere secretore e motore dello stoma co sulla particolare sostanza intro- vi è una curva chimica dimostrabile in modo dotta e precisamente: a) dei potere motorio de- differente ma che afferma . la grande importerminato dalla durata della digestione; b) del tanza della secrezione chimica in tutte le ripotere secretore somma di tutti gli altri fat- sposte gastriche; 3) .che si è potuto dimostrare tori intra- ed extragastrici; e) la determinazio- l'importanza del meccanismo di rigurgito duone di sostanze patologiche quali mùco, pus, d enate non solo nel controllo delle acidità ga8an gue, batteri, acidi organici o proteine ef- striche durante la fase digestiva ma anche in rapporto alla alterata secrezione dello stofetto o causa della lesione. • La ft1nzione più importante è quella della maco a n.poso. GIUSEPPE GIORDANO. preparazione del cibo anzi che della digestio1
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I .r.eperti isitoipatologdci di questi 5 oasi eram.o assai simili ·8 potevano compendiansi in .lieve Rapporti tra ittero iniettivo spirocbetieo iperemia di poJmoni, 1assenza di alterazioni noe atrofia giall9-aeuta del fegato. tevoli della milza ~ delle ghiandole Jin,f atiche. Sptccate le alter.azioni del fegato, ohe si pre(A. BoLAFFI. Lo Sperimentale, fase. IV-VI, 1920). sentavano :sotto 4 tipi: .atrofia delle .cellule, deDurante la guerra europea, fra i .diversi ese:r- generazione grassa d~gJJi epiteli, necrosi oomci ti b,e lltge.ranti furono riscontrate e studiate pJ.eta, cellule di 1$truttur.a poco alterata. epiid.e mie di ittero il .cui reperto ·,anatomo-patoQuesti 4 tipi eriano v.aria,rn.e nte aggruppati logico era · quello dell'ittero infettiv;o spiroche- nei singoll· casi, però i.Il tutti 1preva1evan.o le totioo. In un certo numero di casi fu ipossibile cellu:l~ .atrofich~ o necrotic·h e sovr.accariche di anche mettere in evidenza la :s pirocheta itteT ù- piigm·ento bruno. In tutti i casi il fegato preemorraigioa di Indana. · sentava un·a reazione rotondo-cellulare ed eraP1araltro durante tali epi·demie LI decorso n-0 an·c he .oonBtatabili processi rtgeneratori de.. clinico ed il reperto anatomo-p.atologico di ·a l-' gli elementi epiteliali. · cuni casi 1'.'ispondevano al q1u adro morboso dalNei reni nulla si rLlevava .a ·carico d.el tesla atrofia giallo-aouta del fegato € me·~tre .al- suto interstiziale e· le .a:lterazioni esistenti ricuni autori fra i quali specialmente Beitzke, guavdavano il solo pa;rrenooim·a, . le cui cellule Garnier e Reilly ne·g.ano un n·e:SSo eziologico tra presentavano n·e lla loro parte ba>silare g.occiole spirocheta ittero-emorragica ed ,atr.ofia .giaJ.lo di grr:asso e fo·r mazioni aghiformi . .acuta, altri ritengono ciò probabile se n-O!ll diN e11e ~glandole surrena·l i si n-otavano neJ" promostrato come Hart, altri in.fin,e I.o ammetton-0 toplasma delle C€llule 1secer.nen.ti, v.acuoJ,i silni:li senz'altro P. fra. questi sono Dawson ·e Pick. a quelli <limo.s trati nelle ce1'lule d el p.a renchima Gozzi e l\1orandotti riiscontr.aron.o lo spirochete renale. , di Indana negli organi di. du·e .soggetti che preAl secon·d.o gruppo di casi studiati dal!' A. ap .. . sentavano il quadro dell'atrofia giallo.,aieuta. parteng.ono 4 casi di individui morti in con<iiLe oSBervazioni anatomo-patologiche dell'A. zioni di intensa col·e mia, ·d opo un :perio.d-0 piutsi riferiscon.o a du·e gruppi ·di casi di · ittero, tosto ltmgo di malattia e 1q uando. la febbre era l'uno appartenente al periodo .autunno 191'6-pri- già caduta. Le n·e croscopte diedero ri:sultati mavera 1917, 1l'alir-0 ,a l 1918 e veriflcatisd. in zo- molto .simili e ·Si posson·O· cosi compend.i are: na di guerra durante le .epidemie di ittero c·a- Macroscopicamente itter-0 -inte.nso con . emorrastrense. Al prim-0 gruppo .a ppartengono 5 casi gie gravi e diffuse sulla cute e ·s ulle ·sierose. che iniziatisi con i comuni sintomi dell'ittero Emorragie nel mi.oca:r.dio e nei reni. Milza castrense ,si ag1grav.aron-0 improvvisamente con molle e congesta. Fegato o in·gr.andito o norla comparsa di .importanti disturbi nervo·si. male con .s uperfi,cie· ·di taglio liscia, luc·e nte di Di essi tre ca.i;:;i . &i riferivian-0 a donne in grav.i- colorito liniforme grigio verdastro e talv.olta danza avanzata, uno ad un soldato con inci- con ,s truttura ,a;cinosa conservata• Le .a lteraziopiente cirrosi epatica, l' a-ltro ad un veGchio co·n ni istoJo.gicilie più dmportanti erano quelle del sinfisi totale del peri.carSllo. fegato, dei reni, delle g1andole su.mena.li e . Le più importan1ti lesio.n i macvoscoipjche ~a d·elle ·gland.ole· linfatiche. Nella milza 1si constatava oongestion e, ,a c.. no co,s tituite da emorragie ·s ottop·eritoneali, 1oottopleuri1che .e so·t toepical'diche. E·s tesi infar- cQJD.ulo di ìeucociti, presenza di mielociti, reati erru:xrragi,Qi nei polmoni. Milza o non ·a umen- zione fagocitaria della polpa. Il fiegato ·p resentata ·di volume ·O di poco ingrandita. Fegato in tava una m.odifi cazione n-0tevole de1'la sua .ardue casi -più piccolo del nomnale, ne·gli altri tre · chitettura, le tnavate. cellulari era.no frammenun po' ingrandito, con ipairenchima molle, con .. tate e fle ssuose. Le ceLluJ.e e.pati,ob·e di dimensioni svariate, algesto con suiperfi.cie di ·s ezione ·Om·ogen.ea. Con.. cune .gran·di, altre più pie.cole del normale, pro· dotti biliari normali. Cistifeltea in un ·caso ri.. topJasma ·o mog.e n·eo e. .acidofilo; nucl.ei ·gr.andi piena ·d i li qui.do denso biancast:r.o, p•u risimile, con poca cromatina e appariscente nucleo .eosinegli a:Itri casi contenente bil~ abboodante, nofilo. Non focolai di infiltrazione. I reni erano densa, pi·cea. Emorragie nella mucosa gastri- alterati tanto nella parte epiteliale che in quel~a, congestione ed emorr.agie della muc-0sa del la interstiziale. Le. .a lterazioni dell'.epitelio co11 du-0deno. sistevano essenzialmente in tumef~ione tor Reni ingranditi moJli con aumento della so- bida e necrosi, quelle del tessuto intenstiziaJa stanza corticale. N~ssuna .e morragia nello spes- .e rano r.app:r.esentate da emorragie e focolai ili sore -del p1a ren chima rerlale. infiltrazione abb.astanza estesi.
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Nelle g·lar1do.te sni·r·t-nè1li infiltrazione emc"ragica e i.:1 u:J. ,c:a.s.J : _J l'.:10:: ~).~ ~1l ·~ i ~} 5nfiii.t:i -
~one r.otondo-c~ll ~~:!:-c.
linfatidhe pr-es~tavano i s~i pe r'i~81icl 8: 001:.l ~ r: i con molti endoteli desquamati, alcuni 1ei quali in istato di attività fa~~o citaria verso i 1'eucociti., e raramente verso i globuli rossi. Mentre i ·e.asi del I gruppo presentavan.o il • quaJdro anatomo-p1atolo1gico 1deill'·atrofia gi.alloa·cuta del fe1g,a to, quellii del II grupp.o mostravano lesioni istopatologiche in tutto simili a q1:i.eJJ..e riscont:rate nelll'i ttero sp.i r;ocheti eo. Per le differenze istopatologiche .esistenti fra i casi 1d eli due gruppi J.'~- p1on1e il quesito di una differente causa ezio1ogica. Le ricerche; compiute dall'A. per ·deter.rniniar-e· il fatto.r e ·ezi.o1ogico nei -c asi da lui studiati furon9 tutte ne.giative, n1è egli dà imp.o·r tanza .al fatto 4 i avere in un caso isolato d.aI san.gue e dagli erg.ani il p.aratilfo B. 1s ia p·erchè ·Ciò 6i è ve·rificiato in·. uh sol ca:so, ,s ia !Perchè il quadro .an.atomo-patologico n.o n er a qu·ello d~ll1 e settic1emi.e da par.atif.o B. ,P er 1aJtro l'A. ritiene che per la particolarità delle le sioni anatomiche ris,c.ontrate, i casi del II ,g ruppo si debbano ascrivere senz'altro .all'.ittero spirochetotico ·e ·Che p er i casi del l g.r up•p o ·s i può pen>Sare .ohe il fattore .eziolog~co sia stato anche in. eissi la sp irocheta itter.o-emorragioa in b~se alle .considerazioni che in quel periodo e in quell.e stesse 1.ocalità fu ·da altri aùto.r i ,d imostrata la presenza in altri casd. della 1sipi·r o.cheta ittel'o-emorragica, e che fatto·r i indivtduali par ti-c:ol.ari potev,an<> avere determinato lo sviluppo di u.n quadro anatomo.-p atologi00 sp·eciale p·ur.e essen·do identico il fattore eziologico. Ed inf.atti ·i n (quei 5 casi si tr.attav.a ·di 3 ·d,o nne gravide, di un cirr-0tico e di un individuo con .s infisi perica:vdica . • Inoltre d.a1 ·conf:r~onto dei1le osservazioni anatomo patologiche ·proprie con quelle riferrite nelJ:e epidemie di itter.o ·Castrense degli altri eserciti, l'A. è rportato a ritenere il virus spirochetico d·ell'ittero castre nse itali.a110 dotato ·d i proprietà patogene p a rticolal'i, differenti ·da quelle del virus straniero, sia pe;r la minor.e virul,e nza dim ostrata, sia per i rep erti ist-0logici del fegato e ·dei reni che i.n dicherelbbero neJ virus SJpitriochetico italiano una magigiore attività steatogena. P te r questo J,o spirochete d·ell'ittero castrense italriamo avrebbe, ,s econdo l'A., dimost~ato qua1che analogia col leptospyra icteroides de lla febbre gialla. Le
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L'atrofia giallo-acuta d'e l fegato più che una n1alat.tia a sè si cì ~'~P c("\n;:;j ~1 P. r8 rr i r, rapporto
con tutte le altre affezioni infiammatorie acutè o croniche del fegato. Il quadro tipico dell'atrofia giallo-acuta non è che un determinato stadio di' l;lna forma morbosa la qt1ale soltanto per la sua gravità e per il suo deoo,r .so catastrofico si dristin1gue d·a · 1sit.a ti p1a tologici etiologicamente e geneticamente affini. L'A. nel libro di testo di .V. Mering, ha classificato l '.atrofia ·gial1o·-·a cuta del f.ega to col nome di « forma grave nell'epatite acuta diffusa,, tra le forme più lievi di epatite diffusa acuta (con o senza ittero) e le diverse forme di epatite diffusa cronica (le cirrosi epatiche). Cause nocive di diversa natura (tossiche, infettive, esogene 01d e·n d 01geine) pa;'Ptendo dai vasi sanguigni oppt1re dalle Vie biliari, possono dar luogio a quei processi ciegeneirativi -e proliferativi, che son designati come cc infiammatori n. Dipende in piccola parte dalla diversa natura delle cau se nocive (fosforo, alcool, salvarsan, t ossine ,s pim1lari) e d.alla divel'Sa affinità di esse per i si.Tugo:li eJ.emeT.Vti del tessuto epatico; molto più .però dall'intensità e dalla durata dell'azione nociva e - dalla diversa sensibilità e . reattività individuale dei singoli elementi istologici del fegato,, 1che. questi ip1r-0oe,s si . ass11mano 11n decorso acuto o cronico, che essi provochino uno sfacelo degenerativo oppure una proliferazio,n e e ne10lf·o1rmazione, che ·eissli i·n te·r essino gli elemelilti del pa1renohi'Ila oppure il tessuto int.erstf.izia1e. Cosi i~ :f.os!f.or-0 prov.ooo !'·a trofia giallo-acuta, perchè esso agisce di solito i1n m·Od·o acuto .e,d :inte)nso; (però, se preso in • do 00 ~crunsa ·e•s so può anche piroi\Tioioaire un lieve ittero e se l'azione nociva si protrae per lttng·o temp·o, una cilrrosi ~epatica. L'aloo.ol ·dà luog.o dJi sio lito 8Jd un·a .epatite .cronica perchè esso ag1sice per lungo tempo ed dn ·dosi sc.a~se, l 'inio.ssicazione ,aJooolica acuta può però provocare un'atrofia giallo-acuta del fegato. Lo studio anatom-0-patologico .dell'atrofia giallo-acuta del fegato pr.esenta notevoli difficoltà. !,'intensità delle alterazioni anatomopatologiche, non è sen1pre parallela alla ~ra vità dei disturbi funzionali. I .. e alterazioni della funzione epatica e la malattia primitiva possono provocar.e la morte, prima che le alterazioni anatomicl1e abbiano avuto il tempo di svilupparsi firto al quadro tipico. Non si riscontra allora all'autopsia l'atrofia acuta, mentre in realtà si tratta dell'identica affezione epatica. Nei e-asi a decorso prolungato si sviluppano dei processi proliferativi e rigenera-
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SEZIONE PRATICA
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a.nzichè
in tm fegato fino ano~ sano, in un fegato già: alterato (cirrotico, da sta$Ì, luetico). EfJpure i casi tipici di atrofia giallo-acuta -del fegato presentano qualche cosa di caratteristico, quale rum si osserva in a1cum1'a.ltra affezione, in a.lct1n altro organo: la rapida distruzio!'i.1e del tp·ar.e:nchima. Ciò è d.ovuto al fatto, -che nel fegato l)ii1 che in q11alsiasi altro organo, ~on•o attivi i proic essi di fermentazione; non appena una qualsiasi cal1sa nociva ha ·d anneggiato sufficientemente le cellule epatiche, può dniziarsi lo sf ace.lo autoJ.iti.co, dimo... strabile in vita dall'eliminazione urinaria di leucina, tirosina ed altri prodotti di sfacelo <lelle cellule epatiche. Dopo che si è iniziata tale eliminazione urinaria, la g11arigione non è più possibile. Invece l'esame di pezzi di fe~ato esci~si nel corso di interventi chirurigici, e~eg t1iti cli solito in seguito ad errori diagnostici. ha dimostrato che l'atrofia acuta del fegato può gt1arire spontaneamente. 1
POLLITZER. .
CHIRURGIA. Sul trattamento chirurgico del gozzo esoftalmico. ;R . Società di Medicina di Londra, 11 febbraio 1921). Indicazioni e controindicazioni del trattamento chirurgico (H. lVIACKENZIE). -Varie sono
le opinioni circa gli effetti del trattamento chirurgico, specialmente quando si tengono presenti i pericoli a cui si va incontro; la mortaJjtà operatoria varia ·dal 20 al 21h ~~ . Sembra che, in complesso, gli effetti dipendano dalla quantità di ghiandole che il chirurgo può asportare: 1n t1n caso citato dal1'0., sono stati compiuti tre atti operativi: nel primo è stato asportato il lobo destro: 15 mesi più tardi la maggior parte del lobo sini·s tro e dopo altti 11 mesi i 2 / 3 di ciò che rimaneva. Il risultato dopo la terza operazione è ~tato soddisfacente : il èuore si è calmato d, sebbene rimanesse un certo grado di esoftalmo, era scomp1airso· d.ei~ tutto l·o ,s guardo attei:rl'ito, come pure ogni accenno di ,iervosismo. Il rist1ltato abituale della asportazione par-ziail-e è ltna maggiore tranq1illlità, up a umeruto della forza, ed una minore presenza dei battiti cardiaci; il sintomo più persitente è l'esoftalmo. Tale mìglioramento è l'unica cosa
che . può sperarsi
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una controind.ioazione, non però aBsoluta, in quanto che vi . sono casi in cui, malgrado la sua presenza, si procedette all'operazione, dopo la quale l'azion.e card,i aca si fe·ce più tranquilla e .vegioJ.a·re. L 'O. ha operato .con 1successo un ammaJato, sul Limitare della p1azzia, il quaHle in .s e1guiJto Sii riistab·fil. IJ. d:i1ah ete con•c.1 amato costtituisoe U!.Qfa controin1di1cazi·onie, ma non già la 1sernipiliice prr.esenzia ·occasi-0nale di zucchero nel1' tlfI'ililJa. La controindicazione pi.ù importante è data da~l'eccessivo ti.more del paziente; è meglio tentare anzitutto la cura medica, per almeno 3-6 mesi e poi accennare al paziente stesso la possibilità di ottenere miglioramenti con l'operazion1e, a·llo .soopo di prepararlo1dentam.en:te a tale evenienza. Nessuna guarigione si ottiene con i raggi X; in un caso, l'ammalato sembrava gu,arito, ma gli si svil11ppò in seguito il mixerdiema che richiese una cu1r a tiroidea. In conclusione, non conosciamo ancora il trattamento idea.le, cl1e dovrebbe consistere nel dare un antidoto contro l'intossicazione tiroidea . aL1ric0iar&
1
Condiziorii e tecnica dell'atto operativo (J.
BERRY). - In causa delle freql1enti ricadute, anche dopo operazioni bene eseguite, l'O. non è più proc1ive, come un tempo, adl operare. I risultati dell'ir1tervento sono manifesti entro pochi giorni con la scomparsa del senso <li depressione e la diminuzione della tachicardia. Però il pericolo dell'operazione, anche se f,atta in i0ttime oondiziond, è Sem·I'·Te più grande dhe per il gozzo sernplice: per questo la mortalita .è ridott~ a in eno di. 1 %, per il vero gozzo esofta~mico si sale invece al 3-5 %. Bisogna però 'tener presente che, anchè col 5 % di mortalità, l'OJ>erazione non può esser considerata come arriscbiata, per il fatto che la malattia 1n sè stessa è assai grave. L 'O. ritiene che sotto la denominazione di goezo esofftalmioo sd. ·riuniscano condizioni assai differenti: si tratta talvolta di pazienti co111 un gozzo sempJice, un po' di t!1emorei e di nie1rvosiJSmo, ma semza .esoftalmo: ta1i .casi non vanno inèlusi nelle statistiche. Altre volte si è ii:ni presenza -d i un .aden.o ma, a cui si agigiu1ngono i sintomi del gozzo esòftalmico; tutti questi casi vanno distinti dal vero gozzo esoftalmioo; in cui vi so,n o i noti sintomi. Per quanto rig11arda l'atto operativo, l'O. ha abbandonato del t11tto l'allacciatura dell'arteria inferiore, operazione poco meno pericolosa dell'asportazione di t11tto 11n lobo, -la quale più probabilmente porta a guarigione;
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IL POLICLINICO
più sicura e relativamente facile l'allacciatura dell'arteria superiore. L'O. non aisporta simultaneamente ambedue i lobi, Giò çhe può es·s ere p_ericoloso, e nemmeno • asporta tutto un lobo, ma ne lascia sempre una certa porzione. Non si deve procedere alla tiroidectomia, quando il paziente è in stato di eccitazione acuta od im un ·p1eriodo di esacerbazione : esso deve rimanere tranquillo in ospedale per alcuni giorni; ·nemmeno si deve operare, in periodi di improvvisi miglioramenti o quando il paziente accusi qualsiasi malessere. Le cause di morte) in·distinta mente..· consecutive all'operazione sono date, oltre che d~ intossicazione acuta o da degeneraziqne del mi-0caiidrl.o, dalla ,emo:vragia la quaJe, .anche se limitata, può esser fa tale nel gozzo esoftalmic-0. Nel l•e operazioni fatte tCÙ:i.ll'O. daJ 1913 al 1919, si contano 53 pazienti prati~amente guariti, 18 molto migliorati, 1 migliorato, 2 stazionari, 1 peggiorato, 3 morti dopo l'operazione. giustificabile il rischio dell'operaz_ione? (T. P. DuNHILL) . - La morte non è la sola È
sonali dell'O. riguardanti 102 casi, risulterebbe che, in complesso, la mortalità fra le pazienti con gozzo ~softalmico è doppia di quella delle donne della stessa età; quando però si consideri 'che fra 'i I giovani adulti la I mortalità è· abbastanza bassa, si concluderà che il gozzo esoftalmico non dà u11a mortalità molto elevata,. e raramente porta a morte. Lasciati a loro • • stessi, i pazienti se la passano abbastanza bene. L'O., seguendo ulteriormente i suoi ammalati,. ha trovato c~e, dopo un certo tempo, il 65 % stava bene, il 30 <t~ aveva avuto miglioramenti ed il 5 %, era pure ~igliorato in un senso -0 nell'altro: q·u esto per gli ammalati d'ospe.dale, per quelli privati le ~ifre risultarono ri-spettivamente di 74.5; 19.1; 6.4 %: da tali osservazioni aono esclusi gli ammalati, che avevano subito atti operativi: In alcuni indivi-· dui, dimessi dagli ospedali• perchè incurabili,. si sono avuti dopo qualche anno déi miglioramenti, d).no al completo benes!ser.e_. rrutto sommato, l'O. non si oppone all'operazione, ma ritiene che molti casi possono. migliorare assai anche 1senza di essa : ctò va detto al paziente, come gli va detto che la mortalità. operativa raggiunge il 3-5 %. f
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cosa cosi da temersi nel gozzo esoftalmico : vi sono -complicazioni, quali l'edema generalizzaLe ragioni deila insufficienza cardiaca (J. to, la perdita della vista, ·ecc., ch·e, pur lascian- S. ·GoonALL). - In molti casi di gozzo esoftaJdo in vita i pazienti, li riducono ad esseri mico ·OOl trattamento medico si viein•e svilupmiserabili inchi.odati in un letto; quindi si do- pando una progressiva insufficienza cardiaca,. vrà sempre considerare la possibilità di un mentre un certo numero di quelli operati trattamento diverso da quello medico. Non bi- muore improvvisamente per la stessa causa. L'O. ha trovato che causa di tale insuffisogna però pe.nsa.re all'operazione prima di avere eliminato ogni focolaio tossico e prima cien$ è la fibrillazione ventricolare, la quale di aver tentato la cura del riposo completo e a sua volta dipende da due fattori: l'uno è dei medicamenti. Quanto ai raggi X, l'esperien- l a degene.razio·n e del miooordio, l'altro l 'elevata pressione sanguigna. Ora la pressione del za dell'A. vi è nettamente sfavorevole. Eliminati i pochi ca.si che guariscono col sangue nel gozzo esoftalmico passa per tre trattamento medico, ql1ello operativo permette fasi; vi è dapprima un innalza.mento tempodi salvare la vita di molti degli altri o di far ' .r anoo, affatto transitorio, poi U!l1a .d~pre15sione, passare loro _un'esi stenza meno lacrimevole; ed un nuovo innalzamento. Dopo l\l)perazionon soJ.0 ma, alle volte, pennette il ritorno ne la pressione tende a salire, fino ad essere della capacità lavorativa. normale in indivi- il doppio di quella iniziale: se il miocardio· è degenerato, si può avere esito letale. La predui resistenti al tratta.m ento medico. Molti casi non possono guarire se non con senza di pressione ele,rata e di un miocardiol'asportazd·Oùl·e successiva di un.a parte del degenerato rende grande il rischio operativo seoondo Jobo: l'O. non ha mai 1pel"duto un pa- del g-0zzo e:softalmi co. ziente sotto questa seconda operazione. E sem· (BritiS'h med. lournal). pre importante lasciare intatta l'irrorazione fil. sanguigna per la ·porzione; che non si ,asp-OII"ta. Bisogna però -rjftettere che l'operazione per Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari il gozzo esoftalmico djfferisce da quelle addo- dell'estratto dal " Policlinico" - Sezione Medimonografia. minali, in cui si pl1ò procedere con tutta cal- ~&·, ,.1.920 - della importante . ma, relativamente noncuranti sulla durata= c. EcoNoMo: Snll'eneefaUte letargica. essa invece è sempre causa di grave ansietà, Coloro ~he desiderano averne copia mandino a n che per quei casi, che sembra-in.o semplici. cartolina-va~lia di L. 6.40 all'AmmintBtrazione La storia naturale della malattia (W. ÌIALEe la riceveranno subito in porto franco e rac' '' HITE). - Dalle osservazioni st.a.tistiche percomandato. 1 ,
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(ANNO
XXVIII, FASc. 31]
CENNI BIBLIOGRAFICI GoGGIA ·~. P . .Manuale di Pato'logia ·speciale me-
dica e terairia: in tre volumi. Vol. I, in-16 di pag. 1042 con diverse figure. v_. Idelson, ed., Napoli. Pir.ezzo L. 45. È generalmente sentita fra noi la mancanza di un trattato di patologia abbastanq;a completo. ma agile~ sì da risponder.e ·d a 1la.1 lato alle esigenze dello .studente, ·Che inizia i suoi studii in qu-esto campo, come a quello del professionista, che ha bisogno di rivedere spesso qualche capitolo dii patologia, senza addenitr.a.rr si nelle minute particolarità delle mònogratfì:e. • Per lo più gli editolìi italiani hanno preferito pubblicare traduzioni di manuali stranieri, ·con grave scapito della nostra attività scientifica, che veniva di solito tr.aiscurata; l'unico tratta~o organico italiano in materia è quello di Ferno, che ha però il difetto di essere stato pubblicato oon intervalli troppo lunghi fra le diverse parti. Il pr.of. Goggia intende ·con questa sua opeTa nimediare alla aocennata deficienza: l'opera consterà di tre volumi.; in questo primo vengono descritte le malattie infettive e l'elmintiasi. La trattazione è sobria, chiara ed intonata a senso pratico, sia •n el rilevare d. sintomi principali, sia nei oriteri di,agnr0stici, in cui si. accenna .s empre ai merzzi di Jaboratorio, si.a nell'indirizzo terapeutico; il 1manruale costituisce qutndi una buona guida p·e r lo studioso, tanto più che vi si tiene conto di gran parte degli studi recenti, come sul tifo esantematico, sui tipi di pneumococco, sulla 1eptospira di N-0guchi, eoc. Qualche jnesattezza -0 contraddizione è sfuggita, ma trattasi di cose di poco momento: qua e là alcune pagine potrebbero venir .s oppresse senza nocumento; cito, p. e., quelle dedicate. alla tecnica della Teazione di W assermann: la descrizio111e è ·Chia·ra ma :Lnsuffi·ciente per chi non è pratico della reazione, mentre è inutile per C'h i già la oono.sce. Il suo posto non è in un manuale di patologia, ma tant'è, oggi in qualunque Libro di medicina, fosse pure sulle malattie dei piedi, si ·d escrive la reazione di Wassermann; si incitano così a tentarla individui che non vi han no la debita preparazione e eh.e poi finiscono ;peir eseguirla al•l a rr1eglio , gettando il disOI'tedito· ,s u questa reazione delicata .oh.e pure è di grand e valore · 'fU. se rigorosamente esegudta. 1
Dott.
Einfu·h rung in die allgemeine Konstitutions- und Vererbungspathologie. Eq. Spinger, Ber1in, 1921, HERMANN WERNER
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SEZIONE PRATICA
SIEMENS.
pag.. 229. Prezzo, M. 64. Nel compilare questo libro l'A. si è proposto di offrire a medici e stl1denti una guida sic11ra per 10 ~t11di-0 delle djffici1i q11estioni chP
si riferiscono alla patologia delle costituzioni ed ai complessi fenomeni dell'eredità. Ope.ra utilissima quindi, se si pensa alle numerose ricerche compitite in questo campo durante questi ultimi anni e all'importanza dei risultati ottenuti nei riguardi della p~tologia umana. Nella prima parte sono trattate le questioni d'indole generale che sono tra le più difficili e complesse della biologia. Il concetto fondamentale della patologia delle costituzioni; le basi sperimentali e citologiche della dottrina dell'eredità; i fondamenti teorici della dottrina • dell'eredità: ecco i titoli di altrettanti capitoli che non possono non destare il più vivo interesse. Nella seconda parte sono presi in particolare considerazione problemi che più direttamente interessano la patologia 11m'a na e sono riportati numerosi alberi genealogici, frutto i11 gran parte di ricerche personali dell' A., dai qtiali risulta chiaramente dimostrato '. non solo l'importanza del fattore ereditario, ma anohe la modalità con cui questo f.attoc.e esp.lica la st1 a influenza nel succedersi delle generazioni. Il libro è chil1so da un capitolo sulla cura delle malattie ereditarie nel quale sono ampia· 1nente trattati i concetti a cui deve ispirarsi la tera.pia causale delle infermità ereditarie e sono pros.p ettati vasti pr.oblemi polimci e sociali. , L'importanza e l'attualità dell'argomento, la logica distribuzione della materia, la chiarezza con c11i i vari problemi sono definiti e trattati assicureranno certamente a qt1esto libro F. MARCORA. il maggiore successo \
1
C:H.
FIESSINPER:
Vingt r égimes a"limentaires en
clien•tèle. III ediz. 1 vol. in-16 di pag~ 237. Parigi, 1921. A. Maloine et Fils, editori.
Segreto del successo dei volumi che co·mpongono la « Bibliothèque des Praticiens », è ohe rispo·nd-0no effettivamente ai bisogni del~a pratica. Insegnano tutto ciò che è necessario sapere, evitando J·e .d ivag'.a zioni e le nozioni ingomhranti; e lo fanno in forma ohiaira, facHe ·e · p:riecirsa. · A tali requiisiti risponde, aip1p unto, fl vo111me di cui si pubibltoo ora la terza. eidizione.. QUJeSta è p1oco dissimile ·d alle pir.ecedenti,, poiichè :} e g·randi linee .della dietoWr-wpia si ~ stan·o rpOlco. Contin:u a a r3JocomMlJdarsi da siè, in qu·a nto oonti·e ne in1dicazioni tera;peutiche eccehlenti e ben o~dinate, in una serie di crupitoli sui va:ri regimi: idrico, ùatteo, veget8Jri~ no, carneo, declorurato, iperalimentare, ecc. > degli obesi, dei magri, dei 1ca~dia>ei, degli a1bu.miDJUrici, d.ei oostipati, de.i diaJrroi ai, eioc. Rimaneg'giata soltanto è la parte relativa alle vitamin·e., per tenere conto <l:elle .c onquiste re1
cen1.i.
L. V.
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CL POLICLINICO
(ANNO
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o:·ga i~i ~:3:!7.ic:: A J f!lle il-lo-
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scelta di questi elementi, in parte collegt~ u :: i ver~j:a.i· :, ~lì. 11ui-te personaliW. .iJ.!.·o~u~\.e al vari enti pubblici parmensi, il prof. Valenti ebbe mano feiicissima, e così pure nella scelta del seg retario, dott. G. Pupilli.
11 2° Con~!eS59 ~azionale
· per le industrie sanitarie. •
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(Pa!'ma, 2v-.~8 giu yno) .
Il qongresso di Parma, di cui la stampa meo(Jjca italiana si è occupata ripetutamente anche nella fase preparatoria, ha avuto un esito ottimo, sia. per la importanza dei temi e l'ampiezza con L'1 quale essi vennero trat~ti, .s ia .p er il numero e la qualità degli intervenuti, tali da dare ottime efficienze ialle discussioni ed alle relative ben pondera te conclusioni. Riguardo a lla cronaca del Congresso, rilevatn. 1a grande cordia lità con la quale i congressisti vennero accolti, così che poterono visitare quanto di meglio in Parma e nei dintorni poteva interes~ rli (Salsorru:i.ggiore, Tabiano, Sant' Andren di l\1edesano), rie-0rde remo che la sedu1:a jnaug·urale :fn particolarmente significativa · non solo per a'·ere il Presidente del Comitato Pérmunente, prof. Bertazzoli, :fissato quali sono il carattere e gli scopi di questi Congressi, dei quali appunto lu Commissione da lui presieduta rappres:en1:a l'idea centrale direttiva e continuativa, ma anche i>er aver parlato, dopo altri bellissimi discorsi, fra i quali smaglianti quello del prof. A. Va. lenti, presideute del Comitato organizzatore, il "Senatore Berenini, il quale, con rara efficacia e I>rofondità di concetti, sanzionò la bontà della idea informatrice di questi Convegni, ricordando agli uomini di scienza, che volessero tener si appartati dalle industrie, che esse sono il lavoro travagliato e fecondo da cui molto deve l'Italia · ,aspettarsi, che ess(\ sono, in llna parola, la vita.
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E·s aminando sinteticamente il- lavoro Svolto dal Congresso, potremo fissare a ·grandi tratti l'opera del Comitato Permanente, essendo ciò necessario per dare affidamento alle varie categorie di persone che si jnteressano di questi problemi (sanitari in genera le, uomini di scienza, industriali. ecc.), eh€ tali problemi non saranno, nella loro indi5:-pensabile continuità di studi, dimenticati, cosi ehe anche per i futuri Congressi (per quello del1'.nnno prossimo essendo stata scelta per sede Napoli) si po~sa dai Comitati locali avere la certezza -che a Milano il Comitato Permanente ha SYolto e svolgerà l'opera s ua fattiva e propulsiva. Spettò, a Parma, alla sagacia ed all'attività del prof. Valenti risolvere il non facile compito della costituzione di un Comitato d'onore, nel quale vennero compresi qualche Minis tro, varii senatori, ed in genera le le personalità più eminenti le quali avessero ai _problemi delle indufitrie snnlt:a rie in generale, ed in particolare colla <>ittà di Parma. legami politici od affettivi; inoltre nl prof. ' ralenti spettò di co,,_~tuire il Comitato organizzatore, nel quale entrassero elementi realmente utili e fattivi, che potessero aiutare di consiglio e di opera l'organizzazione del Congresso, 1
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Esaminiamo brevemente il la vo:ro del Congresso, S<...i.condo i principali temi generali che vennero · trattati. P'iante medicinali.
Nelle riuscitissime Mostre .annesse al Congresso, il Comitato d~ Parma aveva organizzato una esposizione· veramente notevole e, pei tecnici, interessantisssima; di piante medicinali italiane, oltrechè di macchinari e di materiale di confezionamento. Ci riserviamo di esporre in breve relazione a parte quanto riguarda. le Mostre di Parma nelle varie loro sezioni, ben comprese quelle organizzate dal Comitato Permanente di Milano. Alle J,)iante medicinali venne dedicata 1a prima sedt1ta del Congresso, 1secor1do l'ordine 1stabilito dal Comitato organizzatore, il quale molto opportunamente invitò, come già era.si fatto lo scorso anno, la «Federazione Pro Montibus >> ad esporre quanto da essa fatto a favoré delle piante medicinali . italiane (prof. Saccardo); ed affidò al ·p rof. Avetta, dell'Università Parmense, l'incarico, egre, giamente assolto, di preparare uno schema di legislazione per regolare il commercio delle piante medicinali. Il prof. Mameli, pure è~ll'Universiuì di Parma., trattò delle piante medicinali della Sardegna e delle estrazioni dei principali attivi della digitale. Il Comitato Perma nente· di Milano portò il suo a ttivo contributo IJerchè si avesse altra parte notevole di lavoro, che si fuse coll'altro, e -cosi: il dott. Comotti ricordò l'opera della «Associazione Italiana pro ·p iante ineélicinali ed aromatiche», ed esi>ose dl1e memori~ interessanti del prof. U. Brizi rispettivamente « sulle piante medicinali che meglio si prestano alla utilizzazione industriale» ed intorno ni problemi della «acclimatazione di piante esotiche in Italia e Colonie>). Il prof. Vanwtti, dell'Università di Pa dova, trattò in generale della estrazione dei principii attivi delle piante medicinali. La interessantissima discussione seguita ct>ncl1iuse con affermare i seguenti punti: 1° essere desiderabile che le varie associazioni ~sistenti in Italia in rapporto allo stu~lo, coltivazione, ecc., delle piante medicinali, si fondano insieme per svolgere •azione sinergica più efficace: 2° essere necessario che i dati di coltura, di raccolta, di esportazione, ecc., di piante medicinali in Italia siano fatti conoscere molto più largament.e di quanto finora non sia .avvenuto, specie nel mondo industriale e commerciale chimicofarmaceu tico ; 30 anche se disciplinata da una apposita legislazione, essere la raccolta sistematica di talune piante medicinali spontanee (delle quali talune
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(ANNO XXVIII,
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01·dine del e:iorno •• • furono approvate alla nnaniTale argomento, già ampiamente trattato ul mitit (1al Congrc~oo. ben compreso della ai::;soluta 1•) Congresso, erasi altresi discusso dal Comitato 31eceBsitù che es~e ve11gnno dai poteri centr~1li acPermanente in apposite riunioni, alle quali erano colte ·e tradotte in atto. A tale proposito il Co· stati invita.ti tt1tti coloro che avoos-ero potuto appor- mitato Permanente ha già interessato il Senatore tarvi un reale contributo. Particolarmente labo- prof .. Ciamician, presi.d ente del Comitato per le rioso fu l'ottenere che i singoli relatori assumes- Industrie chimiche e dell'Ufficio Permanente per $ro di prospettare i vari aspetti della compl~ssa dette Industrie, il quale ha cortesemente promesso questione, per fonderli poi in .una sola relazione il suo appoggio autorevolissimo. centrale, qualora fosse stato possibile. In realtà, Il prof. Centanni riferl quindi, con la precivennero presentate relazioni varie, sull~ quali fu ~ione e chiarezza clle gli sono proprie, intorno a necessario raccogliere la sintesi delle idee. « rapJX>rti tra specialità e prinqipio chimico>>; il Primo il prof. Piccinini espose la :pro:pria rela- dott. Caravita di Reggio Emilia. prospettò alcune zione « sull'Istit11to di Farmacologia e Terapia interessanti questioni in rapporto all'alcool denas1~rimentale nella sua funzione scientitìca e nei turato. Il prof. Contardi, della R. s~uola Superapporti cogli industriali», riassumendo anche, riore di agricoltura del Politecnico di Milano, 1>er averne avuto diretta comunicazione, le idee darà, per gli «Atti», lo svolgimento di un tema del dott. Imbert di Napoli in rapporto alla forma importantissimo rig11ardante la « produzione dei -di controllo e di «'9elezione », che si dovrebbe atfarmaci sintetici in Italia>>; il prof. Van~tti trattuare sulla produzione delle speèialità, prima di tò della «necessità dell'indirizzo fisico-Chimico nelaccettnrle in' commercio. Segui il dott. Montanari, la soluzione dei · problemi ind11striali »; il ragio11 quale riferi anche a nome dei dottori Muralti, niere Dalai aggiornò il tema, da lui ~volto maBoecn. Inverni. Nell'ampia discussione avvenuta gistralmente lo scoDso anno, riguardante l'approvprese parte attiva specialmente il cav. Assauto, , vigionamento delle materie prime. Presjdente della Federazione degli Ordini Farma- ' Il prof. P. Piccinini trattò delle «condizioni deeeutici, il quale espose punti di vista e propositi riv.anti alle nostre industrie chimico-farmaceutiche già concreti, leggendo anche una interessante re- dalla e-recuzione del trattato di Versailles», dilazione già approvata al ~ recente Congresso chi- mostrando quanto alle nostre tuttora deboli indumico·farmaceutico di Trieste. Il Presidente della strie possa nuocere la concorrenza, già ante b~Z seduta, prof. Valenti, nominò, col pieno consenliiim formidabile. dei prodotti dati ora dalla Gertimento dell'assemblea, una Commissione, nell8: mani.a in «conto riparazioni», i quali, producendo qt1ale erano rappresentate tutte le tendenze mani- tma vera pletora sul mercato, minacciano di soffofestatesi durante la discu·ssione, e tale Commiscare addirittura la nostra appena iniziatasi pro~ione ebbe l'incarico, assolto non senza ulteriori duzione; mentre appare che molto maggior rilaboriose discussioni nel suo .seno, di redigere guardo per le proprie industrie hanno avt1to le l'ordine del giorno, che venne poi approvato e altre Nazioni vincitrici, alle quali la Germania ehe, se sarà accoltò a Roma come merit:a la sua offriva i .~oi prodotti sintetici medicamentosi, coreale importanza, segnerà, non vi ha. .d ubbio, veloranti, ecc. La discussione Sll q11esto tema comramente un'èra nuova per il miglioramento della plesso si rese as.>jai vivace, .specie per la p~rtecl~ itostra produzione chimico-farmaceutica, ed anche pazione del oav. Assa 11to. il quale portò nuovi dati y>er tutto in generale il commercio riferito a ·p ro- di fatto e· che rappresentava, a buon diritto, la dotti medicamentosi. classe farmaceutica. · Per valutare esattamente se la produzlone itaRiiservandoci di tornare in altra occasione sull'lm.portantissimo ordine del giorno votato, ricorliana, .attllale, è tale da meritare realmente che dia.mo che esso prospetta: I) la istituzione fii essa venga difesa, ,·enne votato un ordine del «farmacisti ])rovjnciali )) per una più efficace e giorno (accettato anche dal prof. Piccinini.) il reale vigilanza delle farma.cie; II) la «selezione>) quale, mentre prende atto con plauso della ~eia delle specialità (jn senso lato) di cui si debba zione presentata, esprime il v0to che il Com1tatn permettere la introduzione in commercio, selezione Permanente sttldii ulteriorme,nte e constati Ql1ale fatta a mezzo deg·li Orifirzi rlei sanitari e dei Oen- è lo stato attuale di produttività delle nostre intri !li coltura superiore, cosi da. porr~ freno alZrP dustrie chiruico-farma~t1tiehe, nel camPo òei proipertrojioa e caotioa vrodu zion e delle speoiaZità medotti sintetici. dioinrili, favorenclo, meiroè l'aiuto finanziario dello Sul tema <<Per una industria chimico farmaceuStato, degli Ordini., degli I ndù,stria,li, lo sviluppo tic.a veterinaria » riferì brillantemente il dottor degli Istituti chimici e farmr.tcologici già costiOocca) dimostrando la possibilità reale che in Itatuiti, e di nuova formazione. lia si sviluppi degnarnente ed ut11.men1:e la sudlndustrie chinnioo-farmaoeutìche. detta industrja, che molto interessa tl1tti i vete.rinari, e sulla q11:.1li al Congresso precedente a veSull'argome1\to: ((Alcool e ·s olventi in generi ne'va richiamato l'attenzione il prof. ·L anfranchl di cessari alle industrie chimico-farmaceutiche considerati in rapporto a l regime fiscale». argomento Bologna. 1
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IL POLICLINICO
T enii varii,
Sul «Rapporto fra stampa medica. ed industrie Sanitarie '> riferi magistralmente il dott. Villa., Direttore, dell'Avvenire .Sanitario, prospettandò con acume e con spirito di italianità bene intesa tutte le questioni che a tale tema si connettono e riscuotendo il consenso unanime dell'assemblea. Sul tema « Lav()ro preparatorio svolto in rapl)Orto alle industrie odontojatriche italiane» riferl (lOn mo1ta competenza il dott. De 1.ron1masi di Mi· lano, il quale, lumeggiato efficacemente· tutto , il vasto campo che si presenta per le sudàette industrie, precisò quanto si è potuto fare fino ad ora e che merita tutta la maggiore a tt:enzione; infatti, dei nuovi ed ottimi preparati per odontojatria ricordò cpme erano esposti nel1a Sezione chimicofarmaceutica delle Mostre. Il d ott~ prof. ~lauri, D~rettore teçnico delle cri· • • stallerie di ~Iurano, tratt9 del «vetro neutro» in rapporto alle esigenze mediche, mettendo in chiaro che non è ormai più necessario che il vetro neutro occorrente anche per tubi radioscopici e per qualsiasi specte di fiale ci venga dall'estero. Il prof. Aoooli", Direttore del nl1ovo Istituto ·biologico Sertf,m... trattò il tema interessantissimo : «Ciò c.he l'immunità. offre al sanitario>>. Altri temi importanti, del prof. J.iuccarelli, prof. Palmieri, dott. Pisani, dott. Rivolta. dott. Nardi, dott. Greco, ecc., saranno integralment:e riportati negli «Atti». I
Industrie idrologi,che itaUane. '
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Assegnati all'ultima seduta, per chiudere degname11te i lavori del Congresso, i temi relativi · allP. industrie idrologiche si dimostrarono realmente degnt <lel maggior · interesse. Il còmrn. A. ì\tl. Rebucci, avente in questioni idrologiche competenza assoluta e da tutti ricono&X!iubl, .svolse il tema «Stazioni di cura e municipii )) e vennero le sue conclusioni, dopo breve discussione, approvate all'unanimità. L'avv. Violati di Roma, altr:o competentissimo, trattò dei «Problemi pratici più urgenti in rapporto alle industrie idrologiche», in ·particolare svolgendo quanto si riferisce alla tassa di bollo per le acque minerali, e dimostrando qunnto essa sia inopportuna, gravosa e illogica. Il cav. Saccani parlò pure con molta pratica cognizione Sll « }"iscalismo attuale gr<'l van te sulle industrie idroterapiche €' }?alneari » con speciale riferimento alla «tassa sui bagni>>. Il dott. Bergonzi richiamò l'attenzione sulla necessità che i medici italiJlni appoggino le nostre Stazioni idro·c11matiche; intorno alle quali, e più precisamente sulla opportunità che siano le cure più specializza te e che sia più facile ai medici di formarsi un esatto concetto terapeutico di esse, presentò una nota. con la consl1eta genialità , il prof. Cattaneo. Infine il prof. Piccinini parlò della « Opera della Associnzione Medica Italiana òi Idrologia, Climatologia e Terapia fisica a favore del patriinonio idrologico italiano», prospettando, come présidente della Sezione .\lta Italia, 11 vaRt:o e com•
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. plesso lavoro che tale Associazione ha svolto dalla sua' fonòa?;ione (1886) ad oggi, ed a nome anche del Presidente d~l Consiglio generale, prof. L. Devoro, ricordò quale è il prqgramma d'ordine scientifico che· il gr~ ndé spdalizio, di cui fanno parte numerose illustrazioni italiàne, si propone. Perqua.nto riguarda. lo. parte pratica, passò in rapida rassegna .tutti i problemi diversi e più impellenti in rapporto alla vitalità e allo sviluppo delle indµ~trie icjrologicbe, e più particolarmente fissò· il concetto della assoluta ed improrogabile nece."1.sità che venga soppressa la tassa. sui bagni, istituita con R. D. 13 luglio 1919, gravµte in modo· eccessivo e deleterio sulle industrie termali; e propose un ordine del giorno, redatto in collaborazion~ col chiarissimo prof. Marfori. Tale oròinedel giorno venne accettato anche dal prof. Bertazzoli, di cui venne accolta all'unanimità la pro. posta che, a definire questioni specifiche in rapporto alle industrie idrologiche, l'Associazione Medica Idrologica ed il Consorziò Acque minerali procedano d'aceordo con la Oommissione Permanente per le Indt1strie Sanitarie.
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Corona.mento degno di un Congresso tanto altamente inspirato nel concetto informatore e tanto solidamente materiato di fatti, lfu una breve confe·renza tenuta dallo stesso Presidente del Comitato Permanente, prof. Bertazzoli, sul tema «Rapporti fra le classi dei sanitari, medici e farmacisti». L'importante tema, che coinvolge questioni m·o rali tanto delicate, venne trattato con serenità ed elev:a tezza e con tanta finezza di tatto che, mentre avrebbe potuto dar luogo, per la presenza contem, t)oranea di numerosi rappresentanti della classe medica e della farmacet1tica, anche all'esplodere· <li dissensi e ·di reciproche recriminazioni incresciose, esso fu invece occasione per una simpaticissima affermazione di solidarietà reciproca e di intesa, cosi come era nei propositi e nella felice concezione dell'oratore. È certo che, affidata alla direzione del }}rof. Bertazzoli la funzione importantissima del Comitato Permanent;e per le Indus:triè Sanitarie It:aliane, e per. quanto tale funzione vada sempre più estendendosi ed aumentando di importanza, essa potrà svolger.si ottimamente, attirando a ~ sempre meglio le forze vive delle classi sartitarie, degli uomini di scienza, degli induEtriali. P.
..- Da tenere presente l Le tariffe poetali già sensiblli88ime ma divenute ora più che mai gravose dopo Il loro raddoppio, andato in vigore col 1° febbraio u. -s., ~i inducono a consigliare a tutti f. nostri abbonati di non chiederci spedizioni di opere od altro In pieghi gravati d'assegno del relativo importo, ma di valersi sempre del mezzo più semplice, rapido ed economico che resta ancora quello di rimetterci, mediante Cartolina-Vaglia o con Auegno Bancario, il preciso ammontare di quanto si desidera. 18 • Lo ste880 dicasi pel pagamento dell'importo d'abbOna· mento, che va pure inviato mediante Assegno Bancario o con cartolina-Vaglla. Coloro che desiderano versarlo contro nostra Tratta postale, tengano presente che questa dovrà euere aumen. tata dii circa 3 lire per le tane acceaaorle ed altri diritti poataJi. . L'AMMINISTRAZIONE.
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APPUNTI DI MEDIO IN A · P·RATICA. CASISTICA E TERA-PIA Avvelenamento da borace.
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(Journ. of. Am. medicai Asso1eia. tion 5 febbraio 1921) riporta il caso dt un pìttorie
di 66 anni, in buono stato di salute, che prese una certa quantità di sostanza, che egli riteneva un i>urgante salino. Un quarto d'ora dopo, venne colto da cra.mpi violenti all'epigastrio, e vomiti; un medico chiamato d'urgenza, diagnosticò ir1digestione acuta ed ordinò latte di magnesia. Un _paio d'ore più tardi, l'A. trovò ramma.lato con p~lso debole, èstremità fredde, sudori freddi, cianosi; ad intervalli, si lamentava di soffocare e gridava per il ·dolore epigas·tr~co. Gli stimolanti (stric11ina ed olio canforato) rimasero senza effetto, e l'ammalato mori ltn'ora dopo. ~ All'autopsia nulla di notevole, non orlo gengivale, che fa.cesse supporre intossicazione saturnina. L'analisi del contenuto gastrico dimostrò la presenza di 42 g. · di borace; evidentemente l'ammalato aveva preso il barattolo del borace ritenendo ohe fosse quello del purgante salino. Il caso dimostra che il borace in quantità rilevanti può essere tossico. ff,l. • .
I sintomi dell' intossicazione da alcool metilico. Rassomigliano di molto a quelli dell'intossicazione alooolica ·ordinaria, .solo ctie sono più 1Protratti, con prevalenza di fatti irritativi, ;1 coma può durare diversi giorni e te~1ninare con la morte; spesso vi è cecità incurabile da neu·r ite retr.obulbaire e retinite. All'inizio si hanno i sintomi dell'ubriacatura, coni delirio. irrequd.etezza, inooscienza:, col\aisso e oom.a; le p.urpi·lle idi solito midriatiche e non rispondono al~a luce! può esservi nistagmo. Sono notevoli .la dispnea e la cianosi; la temperatura è sub-normale. La morte avviene nel coma, per paralisi respiratoria, in un intervallo variabile da poche ore a tre giorni ; ,talvolta i sintomi sono tardivi e poi rapida· mente si verifica la morte. Il delirio può pure essro-e tardivo: frequente è. la cistita I sintomi oculari, bilaterali, consistono in scotoma, :visione non chiara, cecità: la perdita della ;visione può verificarsi in poche ore o dopo qualche giorno, di solito diventa assoluta. Il tratta.mento consiste in somministrazion·e di purganti, stimolanti: nell'uso del calore e· della morfina. (Med. Record, 7 maggio 1921).
Sulla tossicità del novarsenobenzolo. M. Tr.ossarello (Gazz. Osp. e Clin., 8 maggio 1001), fra 1e molte migl.iaia di oasi trattati con il novarsenobenzol Billon, ha osservato in . questi ultimi anni dei disturbi impressionanti, oltre che per la loro gravità, per la frequenza· con cui si verificano. Essi si presentarono sia sotto forma di rapide cong~e· Slti.oni e tumefazioni del viso, di tachica·rdie, vertigini, accessi di tosSei, lipotimie passegge. . .r e, pa.riestesiie, is ia ·OOIIl. alte1'azioni a 1carico dell'apparato gastro-intestinale (veiniti e diariree), si~ oon elevazioni termi·c he di difficile remissione. In. <lualche caso· 1' A. notò un complesso di fenomeni particolarmente gravi sviluppatisi 15-100 minuti _dopo l' iniezione di cg. 30-45 in ind'iv.idui già sottoposti a cwie aircsenobenzoliche. " In uno di essi ad una ·S ensazione di calore e fio.rmtcolio segui quella df costriziane -e d i soffocazione = pallore dellla cute, labbra cianotiche, respiro dapprima frequente· e StJperficiale, poi profondo, raro, irregolare : cianosi spiccata, p1olso quasi impercettibile, perdita dei sensi. Dopo iniezioni di etere, d'olio canforato, di caffeina, dopo aver continuato per una ventina 1di min11.1ti la respiTazione artificiale, il paziente· migliorò gradatamente e.d in un'ora la crisi ·s i risolse. Ne residuarono cefalea pul· • sante, diarrea 1an.c he ,sanguinolenta, ei.ev.azi-0ne termica, durante ipareCchi gii·o•r ni. Tutti questi f.e.n omeni non sono spiegabili c~n la sola crisi nitritoide e nemmer10 sono d~ riferirsi a sensibilità individuale, trattandosi di persone non nuove al rimedio. Fatti analoghi sono stati osservati da altri oon il novarsenobei:izolo: il prof. Valobra ebbe persino un caso di mo·r te in seguito ad iniezione d'i cg. 20.. Si deve rit~ere quindi ehe alcuni campioni di questo preparato sono dotati di un elevato grado di tossicità, che, malauguratamente, non può riconoscersi a priori, ifra le altre fiale, che non danno luogo a nessun inconveniente. · ff,l. 1
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Come agisce Il benzolo nella leucemta. Il benzo1io non è ·d a ritenersi in·o ondizdonata. mente e.ffìaace i-n tutti i' eaisi ·di leU!oomia e può talora determtniare l'iil/SIOrgenza di fenomeni di intoller.anza e di i.rutossicazione. La som.minisrtrazion·e va fatta per via orale a ·Picoole dosi quotidianamente (non più di g. 1.5 neJJ.e forme oronichei e .g. 4 nelle acute). Si ha dapprima un aum.e nto passegigero di leuoo·citi, poi riduzion·e con distruzione delle forme imma,
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tu·re e patologiche e ten denza ·al ·ritorno ahla form·ola leuoocitaria no1ma1e: aumento n·el nUmero deJ'1e emazie, e n.el cor.1t1eril1to e·mog·lobinJoo; riduzione della spleno- ed ep·ato-meg~a1ia, caduta della event1.Lale febbre, miglioramento dello staio generaJ.e. , • 111 mala to va tenuto so,tto il c.antrollo ematologico : non si d.eve attendere che il nume:r.o dei l·e11co:-iti sia ritorn ato nl()rma1e pe1r sospendere la ·s.ommin isitrazione d·el rimedio. (Ravennia R'i.v. crit. di clin. med. XXI, n. 1-6). È bene invece diminwire in m odo progressiv·o . e rapido le dosi ql1ando si 01&.Sterv.a una ten1denza alla riduzior1e nel nt1mero dei g·lobuli ·b ianchi. 8100'.'passanid o invece il limite, si può an·dare incont1·0 a le11cope'l1ia anic he grave e ad 1e morragia dell e mucos1e. La cUJna va p o·i a.ssoc.iata .o·d altern a ta oon a lti i :t:L-rn·e di (asrs-enioo, raggi X: tori-0) .ed insp·i.1 a ta a grande pruidenza, tenendo presente che· '1 'interv.ento è pu1ram·ente sin, t.omatic 0 e, toisito o tardi possono insorgere :recidive o riacut izzazioni, dinanzi alle quali ognj tera:pià è inefficace. fil. 1
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La questione va quindi ancora studiata, sia per conoscere con precisione l e sostanze chedeterminano tali effetti e com e si .esplichi la loro azione, sia dal punto di vista statistico,. con circonstanzia ti rilievi per ogni caso; frattanto si metteranno in opera i mezzi profi~ lattici. fil.
Il carbone animale nella cura degli avvelenamenti. I buoni effetti del Darbone an imale negli avvelenamenti sono stati dimostrati per primo nel 1830 da un chimico, Thonery, ch e prese 1 gra1nmo di stricnina, me~colata con 15 grammi di carbone animale senza risentire alcun effetto patologi.ca. Altri autori, in tempi più recenti., hanno' trattato casi di avvelenamento. cla mo rfi.11a, sublimato corrosivo, fosforo, lisol, ve,r.onal, eoc., C·Ol ·carbo.n e ani.mia.Le, salvand·o. r am1nalato, anche in casi che sembravano g·ravissimi. Questi risultati . h anno condotto Kl empere~ (Th ertlpie der Gegenwart e Med. Review, 111ag·g·io 1921) ad applicare sistematicamente 1'11so d i questo rim.edio in ogni avvelenamento. Azione o.ncogena di alcune sostanze chimiche. TuQu a11do il paziente viene ammesso a ll'ospemori della vescica nei lavoranti dell'industria dale r1elle 12 ore consecutive all'avvelenamenchimica. to, gli viiene p1ratic.ata una lavatu.ra d el1.o stoCarschmann (Cblatl. ·t. (;ew erbehygiene e , m ac.a con 20 libri di acqua tiepida, oiò che noo si fa , qualora esistono segni di peritonite o Lavo ro, febbr aio 1921) riferisce sopra 117 c~si • cli in11ninente perforazione dello stomaco. Si di tumori della ·vescica osservati dal 1905-1920 sopra 80-100.000 operai, che avevano lavorato somministr_ano poi due cucchiai da tavola di çon diverse sostanze chimiche, quali fuxina, carbo11e animale mescolato con 30 grammi di henzidina, B-na ftilumina., anilina, ecc. Sui 40 solfa io di magnesio: quest'ultimo viene so' u sta se l'avvelen amento casi di mala ttie della vescica osser vati dar stituito da magnesia 1913 al 1920, 28 f' rano tumori; di cui 12 di na- è da acidi, da acid.a citrico se invece è da tura benigna, 1'.> di natura maligJna, uno mi- a1cali. .Quie.ste mescollanze vengono date ·(.sosto. I tumori benigni appartengono a i papil- spese i.11 ~ litro d'acqu a) anch e se l'a vvelenalomi: interessa 11l1 solo la mucosa, senza infilmento risale a · p iù di 12 ore. trarsi nella sottoml1cosa e nella muscolare, L'A . riporta 25 casi di avvelenamento da provocano fre qltenti emorragie. ' subli mato, arsenico, lisolo, fosforo, cianuro di potassio cosi t r attati con successo. Il carbone È provato dalla patologia sperimen tale che diverse sosta.r1ze, come fenilenrdi.a min1a, tolui- , anim a le sarebbe aftr esì indicato nel botulilepdiamina, p a rnnitranilina provocano infiam- ,, sm·o, <t\ velena.menti d,~ carne e11da pesce, nelle enteriti, dissen teria, còler a, sommi nistr a n done ma~ione della ve~cica con stranguria ed emor.20-30 g. success~vamente ad uri purgante. ragie vescical j ; R. tali sostanze, come anche I l carbone animale dev'essere depurato. alla B-naftilamina pl1ò imputarsi anche la ftl. formazione di tl.1mori; però il numero esiguo dei casi, in confronto della grande cifra dei J>ottor prof . GIOVANNI PETELLA Generale ~ledico nella R . Marina - I spettore Capo lavoratori dimo~f rn cl1e il nesso fra professio<ti Sanità Militare Marittima. ne e malattia è e<JRl tenl.1e da far pensare ad ' ltna predisposi?io11f individuale piuttosto che . ad azione spce ifi ctt clelle sostanze. secondo le vedute moderne :B stato osserYa.to JlC rò che certe misure igie· ad uso dei medici pratici e degli studenti. Un volume in-8, d4 p agine VII-889, nitidamente stampato su i1iche (p11lizia per~o11c1 le , mezzi protettivi per carta di lusso, con 29 figure intercalate nel testo. In comimpedire il cout:11 to) sono in grado di effet.- mercio L. 22 più le spese postall di spedizione rarcomandata di imba.llag1:no. Pei nostri abbonati sole L. 20.90 franco d; t11are dopo parl'c<'l1i tilllli di astensione dal la- eporto e racc.òmandato. voro, una regre ci~i\1 11e e. forse la scompaTsa d€i Invi are rnrlolin a-Yaglia al Cav LUIGI POZZI · Via Sistina.. t11mori della v el;Jt. icn. N. 14. ltomA. . 1,
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Sulle alterazioni Istologiche del rene prodoUe dal raffreddamento . . Il numero 1de1lie « ma1attie da raffre1ddamer1to », una volta. molto esteso, col progredire degli studi ·e deJ.le ricerclle è andato semp.r e più riducendosi ta1chè attualmente al freddo viene data importn.nza etiologica in un numero l"eilativa.rn1e.n te ri:strietto di stati morbosi: fra essi citiamo la n efrite. Cic:oonia:rdi, con una 1ser:riie ·di esperri einz1e, hai voLuto .s tu1dia:re le eventuaJli alte.r azioni istoilogiche che il fìreddo è capaoe di provocare n·el rene, isia quando su di esso venga aip.p Jicato direttamente un liquido molto freddo, sia quand10 si provoca nell'animale un raffreddamento d·ell 'intero organismo. Ricerche id i tal genere ma con m eto,di diversi er3Jno state esegUite dall'Affanassie,yy, daà Lassor, dallo Zillessen, da Hockhaus, ecc. L'A. (Archiv·io Scienze mediche, v1ol1. 43, faisci0011 0 5-6) in ·u n plI"imo 1 g ruppo 1di .conigli .applicava una miscela frigorifera sulla regione lombare 1sinistra - per aio studto del ·rene sinistro -; in un secondo ig ruippo, il ghi~dciio, .contenuto in una tasca di gomma, era applicato direttamente sul rene messo allo scoperto; un terzo gruppo di animali 1era i1nlfinie sottoiposto aid immersi one in acqua ghiacciata fin.o a • rag.g iungere notevoli abbassamenti di temperatura (12°-14°). I reni 1d·egli animali sottoposti ad esperim·ento ma ·senza ·essere preventivam.e nte 1sottoposti alle iniezioni endovenose 1deLla soluzione ·di litio-cairmin.to, furomio fi ssati .n ello Zemtker, inollJ;Si irrl. prur.affina, ooJ.o rati con ema11rume ed eosina. I rreni .degli runimali che, prima ·d·el11'e:s perimento, erano stati sottop.o sti al processo della ·coloraziooe vita le, vennèro fis·s ati in formalina, inclusi in par8Jffina, colorati con emallum·e di Mayer. Corttempo raneamente l'A. eseguiva l'ainalisi chimica e microscopica delle urine. Senza riJportare i minuti protocolli dei 18 esperimenti vediamo che le oonclusionj cuJi l'A. giung.e sono le segi11enti : Per aZlione d,e.i freid do si prod;uc.c}n10 nei reni dei conigld. alterazio11 i id i una qualch~ entità che funzionalme11te .si manifestano ,oon albuminuria e con eliminazionie di cilin1dri ·g ranulo·si, istolo1gicamente con$;istono in mo·difìcazioni della colorabiliià yjt~tlc, col carminio, degli epiteli nei 1div·èrsi tratti dei canalico1i, in feno.m eni degenerativi e di i n.filtrazione 1emorragica. Que1s te aJlterazi.oni co1npaion-0 nelle ·p rim·e 24 orll dopo I'az.ioo·e del freddo, vanno dliminuendo nei 1
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gioir.ni isucoessi vi e soomipaiono con completa restitutio ad integrum in circa due settimane. Ris ulta .anche .dagli esperimenti che n·elle applicazio.ni lo:cali deil fred1do su di un so.lo· r ene, non soltanto questo ma · anche l ' altro a·p pare a lterato ·e ·che l'azione g·en.erale de1l fl'eidd.o ,p roduce .s ui reni .e1ff étti più gravi - fino ad una Vtera · n.e.frite am.orragi oa - che1 n1on l ' a ppJ.i.cazione loic.al·e d'i t,e·m p.e r.ature ~sisai b·asse~ · È verosimile cl1e il .r.ene sia un organo abbastanza resistente all'azione diretta del freddo,. poich1è, per tem1peratu:r.e .ch1e in alti.ri ·or.ganì produrrebber.o i fenomeni .cruriatter'isti·ci dei cosiddetti congelamenti, esso non mostra che fatti alterativi poco intensi e facilmente riparabili. Le alterazi()ln.i, inoltre, funzi·onali ed istologiche ohe si manif.es.t ano n ei reni ·p er azione locale e .g e.nerale d·e·l f1re;dJd.o, 1de bb·O!Il<} e.ssere di natura v·asomotoria e n.on v.a esclu·s a la possibiilità dii fattori tossdici che 1se1con1d·o alcuni patologi si ,p1:ro1drurveibber.o .ne1'1e perfrtg.e.r.azionì. L 'A. .e.onel ude. -infine 1di·cendo ·Che la rapi.da sootrnJparsa 1del1Jle alterazi1oini renali pr.o.d.otte dal rr.e·dd·o f.a ve·deire ,ch e ( ailm1eno nei conrig.li, non è 1ec.i to pens1a 11Lo anche pro- l'uo,m o) .q ueis to agente eiiologico non si p11ò considerare come la causa diretta di v·ere ed i_n gua:ribili nefriti .. 1
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POST A DEGLI ABBONATI. (1367) Diagriosi bacteriologica della difterite .. - Al dott. N. G., abb . n. 9125: ' L'esame micro·scopico di u 1n a memb.r an.a faringea o tonsillare, che dia reperto positivo di numerose f orrrie bacteriche, coi caratteri' det bac. ddfterico, è mezzo di orientamento, non dì sicurezza : .secondo molti, e spe·cialmente nei bambini, è però criterio sufficiente per iniziareuna, terapia col siero specifico, e, ·seocmd-0 nod .. gi,ustamente. L'esanie culturale in siero ·di Loffier., che mostri lo sviluppo 1di numerose colonie s~spette, le qual.ii microscopicamente dopo 14-16 oTe sì ritrovino costituite da bacilli, con tutti i caratteri morfolo.gici del bac. di Loffler, è clinica-
niente suf'fìciente per la diagno si di di/teriteed obbliga alla cura coi siero. La certezza bacteriologica si .o ttiene sol.o con le pro·ve culturali, f ermentat.ive 1e b·io_logiche rlel gerrrie isolato. Di tali prove, .che r.i ahi1e1dono molto tempo, la clinica non p.u ò u·s ufruire, per i suoi urgenti bisogni. Sull'argomento però, che ·desta sempre g rande interesse tra i pratici e tra i teorici; il niostr.o gioTna.le pr0tssima.mente pubblicherà una rivista di persona competente. t. p.
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(1368) Per la terapia della dissenteria bacillare. - All'abb. n. lffi77:
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La carta moneta Vf'ttriee cll microbi. L' accerta;tnen to bacteriologico (dopo l '8-100 In seguito ad iniziativa de «L'Epoca», il Diretgiorno 1p11ò essere utile la sieTodiagnosi di tore ~nerale della Sanità pubblica, comm. dotagg_lutinazione) è necessario prima di iniZtiare tor Lutrario, ha affidato al prof. G. Sampietro, la cuTa spe·cifioa. Specialmente nei primi gior- dell'Ufficio d'igiene del Comune di Roma, l'incani ·d i malattia la sieroterapia con siero antidis- rico di analizZàre la :flora batterica. di dieci bi.senterico dà, in gran numero id i ·casi, ottimi · glietti di banca di piccolo taglio logori . L'insigne batteriologo si è valso del materiale resultati. La dose di siero deve essere generosa di raschiamento e di lavaggio dei buoni, e, col me{fino a cento eme. al giorno .p er via intrantu- todo delle diluizioni progressive, ha allestito del.scolaTe). · le pia!ltre in agar e le ha fatte sviluppare per 15 \ Bisogna rioordare che talora, e ·n on raTa- giorni a tem·p eratura ambiente, ovvero per 24 ore men te, le 1dissenterie sonio miste e che ·s arà bene a 37°; ha proceduto poi alla numerazione ed alla in ogni caso fare ,c ontemporan.e amente l'esame identificazione dei germi; ha ricercato i batteri patogeni inocurlando colture comuni, colture di ard~lle feci per la ricerca dell'amoeba dissentericchimento e liquido di lavaggio dei buoni. rica. In ·c aso p.o sitivo la cuTa deve essere miLa numerazione ha dato da 70 a 150 milioni di ·sta: sieroterapica ed em·e'tini·ca. batteri per ogni buono logoro. L'identificazione ha La dieta ·deve nei primi giorni essere idrica : 'fatto riconoscere una serie di germi banali: il sottile, il mesenterico, il megaterio, cocchi e sarclne si tp refertranno le aoqiue alb11minose e specialcomuni, ifomiceti (in specie Penicillium glaucum), mente l'aicqua di riso, che la recente esperi.enza streptotrine (alba e chromogena). Di germi che ha dimostTato utilissima. iS i aggiungeTà il the possono assumere importanza piogena l'A. ha rileggero, in quantità piuttosto lar.ga .(fino ad scontrato lo stafilococco piogene ed il colibacillo. La relazione è pubblicata sull' « Epoca » del 17 iU([l litr:o al ·g iorno) possibilmente non zuccherato. Brodd. di legumi, e successiva·m ente con luglio. In un lucido commento il dott. Trulli illuaggi11nta di farina di riso, di frumento, prima stra il significato di queste ri~erche ed insiste sulla convenienza di ritirare da.Ila. circolazione i buoni molto diluiti poi più -0oncentr.ati, seguiranno · di cassa logori e sull'utilità della pulizia. ~alla dieta ddrica. Il iriso molto cotto si potrà R. B. somministrare quando già -q.n certo m.iglioram·e ,n to si noterà nei .s intomi dissenterici. R ·p rePUBBLICAZIONI PERVENUTE. feribile asterrersi dal latte e da1le uova; al più G u Aì.DUCCI G. La nostra legislazione sulla vigilansi potrà .s omministrare del latte sotto forma di · za oonona;ria delle carni. - Roma, Tip. MenayouguTt. glia, 1920. L'alimentazion.e .progredirà .se·oon.do il de- Atti III Oongresso Nazionale della Federazione • Nazionale fra le Associazioni del personale ad.corso della malattia: i grassi saranno sommidetto alla Vigila-nza tgienica. - Roma, Tip. G. nistrati perr ultimi. Menaglia, 1920. , In casi particolati sarà utile una terapia C-0zzoLINO OLIMPIO. Per una olassiftca olinica delle locale eon clisterini oppiati e salicilici (1: 1000), turbe deÌl'apparato n-utritizio nei lattante aUtalora con cLiisteri al nitrato d'argento (1 :20000), mentato artificialmente. Caserta, St:a.b. Tip. se il tenesmo e la diarrea fortemente sanguiSociale, 1920. nolenta riohiederan·n o ehe si ·pong~ ripn,ro al Iu. L'enoefalo in un oaso à'iàiozia mongoloide. Napoli, Oft. Tip. A. Tocco, 1921. danno del sintoma. t. p. !ORGE RICCARDO. L'encéphalite l~targique. - Lavai, Imprimerle L. Barnéoud et C., 1920. (1369) La lombaggine in'fluenzale. Al dot- FRANCO PrE'rRo MARIA. La diagnosi della m.ala~tia di tor M. A. da R. B. : Grwnoher mediante la fonasoopia. - Napoli, Stab. Giuseppe Narlno, 1920. , Le mialgie, e con esse le lombaggini, possoR UGANI LUIGI. Bulle nevrosi belliche in riguMdO no costituire un sintomo ed un postumo delall'otorinolarlngologia. - Biella, St.ab. Tip. G. . l'mftuenza. Le lombaggini influenzali non hanTest.a., 1920. no nulla di caratteristico ~he le distingua dal- AJELLO ABELE. Ohirurgia gastrica. II parte. Napoli, Tip. Di Enrico M. Muca, 1920. le comuni forme dette reum.atiche. La ·cuira FmERICI NIOOLINO. Note e oommentt à'tndole oMè la medesima. Per la letteratura consulta·r e rurgica e cU m,edUWn,a somale. - Milano, A. Rani trattati che si occupano delle mialgie in gecati, 1921. nere e delle lombaggini in particolare. .ADRIAS RoÒRIGUEZ. Bobre el criterio àe eleooiòn 'V • 1
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DR.
sobre la preparaoi6n de sueros merourializad-08 11 Baz.va.rsanizaàos. - Murcla, ·L . y. Medina, 1920.
[ANNO XXVI II, FASC. 31]
1059
SEZIONE PRATICA
NELLA VITA
PR O ~, ESS·IONALE .
Cronaca del movimento professionale.
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definitivamente :fissato il limite massimo, che i lavoratori insistono nel diritto di estendere l'assicurazione di malattia a tutti coloro che già fruiLibera associazione dei Medici ~i Trieste . scono ·dell'assicurazione in·f ortunii, e infine che i Ha tenuto un Congresso generale straordinal'io n1edici tentano di ottenere il pagamento delle preil 30 giugno u . s., sotto la presidenza del dottor stazioni con notule. Sarebbe d'avviso che, in vista Mann, segretario il dott. Vivante, presenti oltre della prossima promulgazione della legge per tut: 100 soci. to il Regno, non se ne pregiudichi l'esito con conIl presidente, dopo dichiarato aperto il Congrescessioni locali. so, presenta all'a·s semblea il dott. Domeniehini, seIl dott. Ma.ss. Brnnner appoggia l'ordine del gretario della Federazione degli Ordini dei Medici giorno del Consiglio direttivo e raccomanda che del Regno, venuto espressamente in rapp·resen~n si .studi la maniera di evitare l<> .sfruttamento ilza del prof. Silvagni. Rileva l'importanza dell'avlimitato e irregolare dei meilici. venimento, perchè è 1a prima. volta che la potente . II dott. Augusto Nordio ricorda che le terre reFederazione partecipa ufficialmente all'attività. dente si trovano già per quanto riguarda l'assicudella Libera . Presenta poi il dott. Lovisoni di razione di malattia in una posizione di preferenGradisca, presidente della liibera del Friuli, e giu- za e pr0pone quindi di rifiutar.e l'accettazione del stifica l'assen7...a del dott. Pesante, presidente della decreto in parola. Libera dell'Istria e deputato al Parlamento. Letto Il dott. Nigris appoggia e completa la proposta ed approy·ato il R. V. dell'ultimo Congresso, il Nordio; dal momento ~he siamo in Italia, non c'è dott. Domenichini ricambi.a il saluto del presidenpiù bi8ogno di continuare a ricorrere alle leggi te e assicura l'assemblea della. solidarietà e delaustriache. J.,a cifra di 12,000 lire it., specialmente l'appoggio della Federazione in questo avvenimenin vista dell'ondata del ribasso, è pericolosamente to ~he interessa tutti i medici del Regno. alta ; non ritiene che ci si debba preoccupare della Il presidente riferisce le trattative svoltesi con ~olennilà del decreto promulgato, perchè non $auna Commissione arbitrale presieduta dal dottor r ebbe il primo decreto che il Governo isi è rjplanSt<>cca, direttore dell'Istituto Pensioni in merito giato; è anche lui d'avviso che si d~bba respinall'assicurazione dei famigliari presso l'Associazio- gerlo. ne ~lutua. Nel corso delle trattative St1bentrò la Il dott. Domeniphini condivide queste vedute ed crisi direzionale di questa Società e la discussione assict1ra tutto l'appoggio della Federazione per venn~ di comune a ccordo interrotta; nel frattemimpedire il crumiraggio. po la Gazzetta. lffficiale del Regno pubblicava un Apollonio é Radl sarebbero d'accordo, ma tedecreto nlinisteriale (P.l cui vien data lettura) che mono che il Consiglio direttivo ponga la questione estende il diritto di assi~razione per i famigliari di fiducia , e rilevano le benemerenze dello stesso. a tutti coloro che hanno un introito annuo di liMann ritiene d'interpretare il pensiero dei colre 12,000. I fiduci;1ri del collegio medico della Casleghi del Consiglio direttivo assicurando che gli sa Distrettuale presero subito posizione di fronte stessi osserveranno quel~a dieciplina che fu ognoru a questo gravissimo 'avvenimento, e la Direzione invocata nell'interesse della generalità. della Libera, dopo aver convocato tutti i medici Jesurum non è d'accordo con la proposta Nigris, d~Ila Cassa Distrettuale, i quali in vista dell'imperchè in contrasto con lo spirito dei tempi, e nortanza di questo decreto per tutta la caista perohè !'.a ssicurazione sociale s'impone necessaria• f.~fp1·iiSCono alla J.Jibera stessa la soluzione della mente. vertenza, si mise in re Iazione col direttore della Nigris concreta il seguente ordine del giorno: Cassa distrettuale e con un insigne legale della « La Libera _A.ssociazione dei Medici di Trieste, città per esperite le pratiche del caso. Dopo aver radunata. a Congresso generale 51traordinario I.a seesaurientemente spiegato le ragioni che diressero ra. del 3Q giugno 1921, esprimendo la massima fidu11 operato del Co11siglio direttivo, presenta alla cia ed il plauso più entusiastico al Consiglio didiscussione un ordine del gio.rno, secondo il quale, rettivo ed al .$110 Presidente, instancabile nella con le dovute restrizioni e garanzie e con riguardo tutela degli interessi professionali; specialmente alle precarie condizioni della casta «dichiara di non a c~ttare nessun ritocco alla degli impiegati, si proponeva l'accettazione parziaIegi·slazione sanitaria e di assicurazione sociale le del nuovo decreto. ancora vigente in queste Provi·n cie; ' Il dott. Jacchia. riferisce le delt1cidazioni di ca« sollecita da.I Governo la promulgazione di una rattere giuridico avute sull'argomento e spieg~ che legge sull'assicurazione di malattia, per tutta l'Ia fruire del nuovo beneficio sarebbero stati npn talia, che dichiara fin d'ora di voler accettare in soltanto gli affigliati delle Casse distrettuali, ma piena armonia e accordo coi colleghi del vecchio anche quelli delle Socie~à equiparat~. Assicura che Regno; in base al contratto vigente i medici della Cassa « incarica il Consiglio direttivo di portare quenon possono venir costretti ad allargare le loro sta decisione a conoscenza del Ministero e degJ..i prestazioni. Enti locali interessati, e di prendere tutti quei A richiesta del dott. Ap(>llonio, il dott. Dome- provvedlmenti necessari all'attuazione pratica delnichini riferisce che nel vecchio Regno non è stato 1~ decisioni prese. con quest'ordine del giorno».
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1060
[ANNO XXVIII, FAsc. 31]
IL· POLICLINICO
Per appello no1ninale l'ordine del giorno è approvato da tutti i presenti me110 tre contrarii. Si incarica il Consiglio di richiedere il voto degli as• ~enti.
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Associazione Italiana Direttori Sanitari di Istituti Ospitalieri. I
Il Comitato direttivo ha dir8n1ato ai parlamentari medici ed alla stampa il seguente Memoriale : L'Associazione Nazionale dei Direttori Sanitari degli Istituti Ospitalieri, preoccupata da tempo delle tristissime condizioni in cui versano le A1umini-strazion~ degli Ospedali e della necessità òi portare in questi Istituti i miglioramenti che i progressi della ~cienza esigono e che aurante la guerra non 5=:i poterono attuare, ri!)€tutamente e co.u i11sistenza -chi~se pro·vvedimcnti che permettessero di f ront0ggiare una sitttazione che evidentemente si andava facendo sempre più grave. Parimenti furono emessi voti e fatte pratiche in con''egni di An11ni11istrato1i di Ospedali ed il Senato ebbe .p iù volte ad oc-cuparsi ,d i tale questione. È superflt10 trattenersi sulla gravità della situazione fin<-1nziaria di tutti gli Ospedali, tanto è nota; ormai si è al punto che riesce difficile a vere a disposizione i1ei giorni fissati il ·denaro per gii stipendi del numeroso personale e non è lontano il mo·m ento in ct1i tali p·a gamenti dovra nno essere i·idotti o sospesi, mentre già da molto tempo si ritardano i pagamenti ai fornitori, che non di rad0 n1i11acciano di interrompere le loro so1nministrazioni, così che presto alle miooccie faranno segltito i fatti. 'l'ale stato di -cose impedisce ogni programma organico '<li riforme e di là vori e non consente di seguire con prontezza e larghezza di mezzi il progresso scientifico in materia come quella dell'as~istenza ai malati, in cui seguirlo con sollecita Cl1ra è doveroso. I l)l'o,·vedimenti finora emanati non hanno ~onostante ogni buona volontà di A..mministratori - portato rimedio risolutivo, anzi la •S ituazione ~empre più si aggr.ava, avendo le Amministrazioni ormai esaurito gli espedienti a cui pote·vano ·ri- . correre. La crisi attua.le venne in doppio modo rise11titn cl agli Ospedali, cioè Mr il rincaro di tutti i generi che occorrono e per l'aumento forte degli stipendi, .da cui derivò la necessità. di elevare sempre più le rette di spedalità a carico dei ·comuni ed il ritardo sempre maggiore nei pagamenti per parte di questi. I ribassi che cominciano a verificarsi non possono dare per ora che benefìcii limitati; se saranno · in misura rilevante e permanenti renderanno necessaria la riduzione dell'elevat.a. retta di spedalità, m.a non escluderanno il bisogno dei provve.dimenti invocati. Se si vuole evitare che gli Ospedali sia.no a breve SC'aclenza nell'impossibilità. di funzionare con d~nno immer1so pee l'ais sistenza a tanti sofferenti, J>er la salute pubblica, per l'economia sociale, ur- · gono pro\·\edimenti di \a.rio ordine e su di essi nt10Yameitte l'Associazione sente i~ dovere di insistere. Occorrono subito mezzi finanzia ri; ormai soltan-' 1
to dal Governo è possibile ottenere il denaro che è indispeusabile, e che è garantito dai crediti verso i Comuni, e bisogna ohe tale contributo non tardi e sia dato nella larga misura necessaria . Superata. la difficoltà del momento, occorre provvedere con sollecitudine affinchè i crediti per spedalità siano risct1otibili con maggiori agevolazioni, che portino quella prontezza negli incassi che anc-ora invano si invoca. Urge 8;lleggerire i Comuni dell'onere ingente che deriva dalle spedàlità~ perciò si deve attuare l'Assicurazione contro le malattie in modo che sia provveduto con ~ssa ini;ianzi tutto a ll'assistenza ospitaliera ed al sussidio per le famiglie dei malati. Bisogna sia stabilita una speciale imposta in favore dell'a$sistenza. ospitaliera, cosi da fornire larghi proventi e permettere l'allargamento ed il voluto m i.g lio!'amento tecnico. Occorre sia riformato il sistema amministrativo cl(•gli Ospedali in modo da unirli in aggruppamenti rhe permettano economie, migliore coordinamento dell'assistenza di malati. Si rende .anche particolarmente necessario che venga ·CLa~'l maggiore autorità allo elemento tecnico e cioè alle Direzioni sanitarie, siccome quelle che e fficacemente possono concorrere, iper vera competenza di studi e di esperienz.c'l. prati ca, alla risoluzione dei vari problemi riflettenti l'azienda ospi- ' t aliera e a r~..alizza.re una. bene intesa economia, nell'interesse dei malati e delle stesse Amministrazioni. Segt1ono le firme <.lei componenti il Comitato direttivo: Baldassari Luigi, Firenze - Campani Arturo, Brescia - De Hyeronimis Taddeo, Luce.a Gherardi Gastone, Vercelli - Guerra Coppioli, Firen7..e - Guicciardi Giovanni, Modena - Gusina. Eugenio, Trieste - Ligorio Edoardo, V~nezia - Pugliesi Giovanni, Venezia - Ronzani Enrico, Milano - Varanini Mario, Trieste.
l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (8955) Riooh ezza mobile - I ndennità oato-viveri. -- Dott. A. P. da ;E. - Su tutti i proventi indicati
nel quesito si paga. la imposta di Ricchezza Mobile in ragione dell'S,C.5 pe-r cent.o. Sul secondo caro-viveri è dovuto il supplemento di cent. 85 giornaliero per ogni persona di famiglia, compr~so anche il bambino di sei mesi. (8957) Presta~iorie sanitaria. - Dott. D. B. da S. - Il povero da Lei indicato deve ritenersi di passaggio per la sua condotta e, perciò, il Sin-
daco deve emettere i relativi provvedimenti, a mente del vigente regolamento generale sanitario. Noi riteniamo clle il -compenso Le spetti e che esso debba cedere a carico del Comune. (8958) Esercizio professionale all'estero. - Dottor R. C. da R. - · Per esercitare la professione negli Stati Uniti di America occorre fornirsi di diploma presso quelle Università e sostenere tutti gli esami professionali~ Per maggiori chiarimenti rivolgersi al rispettivo Console .
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[ANNO
XXViII,
FASC.
31]
I
SEZIONE PRATICA
~960) Diploma di perfezionamento in igiene. -
· Dott. C. T. da C. - Il titolo da Lei accennat.-0 i•uò bene essere- fatto valere in concorsi per la nomina. ad Ufficiali ~anitarii. (8961)
Oe'rt-i'fioato
di Cittadinanza
italiana.
Dott. V. P. da C. D. S. - Non potremmo -consigliarla a ricorrere perchè potrebbe non aver ragione in quanto che, essendovi per mezzo i diritti di terzi, le prescrizioni imposte dalle vigenti leggi iù materia di pubblici concor·s i sono di - stretta e rigorosa applicazione. Non si può muovere rimpro"ero alla Commissione giudicatrice se lo ha ' escluso per aver esibito il certificato di cittadinanza, che occorreva necessariamente, sette gior11i do1Jo che il concorso era chiuso. (8962) l7 isita sta.bilinzenti balnea·ri - Concorsi. I>ott. 1~. F. da L. - Per la visita di stabilimenti
balneari non si può chiedere compenso, rientrandc essa nelle normali funzioni dell'Ufficiale sanitario. .A.llorcl1è il concorso è chiuso e la Comm1s~ione giudicatrice ha emesso il suo definiti,ro giudizio,. ogni concorrente può ritirare i titoli ed i clocumenti presenta ti. Dott. A. P. da P ..S. S. - Bandi tosi il concorso per la nomina di un mecl i co conclotto non se ne possono nominare due, tanto più che i due che si vogliono preferire non • • figurano cla·ssificati con i medesimi punti, per modo che pt1ò nascere il dubbio che si sia ricorso all'espediente per salvare in porto chi ottenne voti minori. Oltre a ciò, occorre anche esaminare se l'org.anico prevede per il Comune uno o più medici. (8963) Esito di concorso. -
. (8964) Sessennio - Oaro-viveri. -
Dott. E. C. da P . - Il tempo passato in servizio militare va cnlcolato come servizio effettivo agli . effetti del computo del sessénnio. Se fosse diversamente, avrebbe vantaggio maggiore chi fu dispensato dal servizio militare, ov\ero chi, per altra qualsiasi ragione, non fece il militare e rimase in paese. Prestando servizio in due condotte del medesimo Oomune, non Le compete che una sola indennità caro-viveri. Non si può aprire nessun concorso se })rim_a non sia stato for111ulato l'elenco dei poveri. Qualora il Comune ingiustificatamente tra'SCUra la redazione di detto elenco, può essere obbligato a i>agare i danni derivati al sanitario per la sua negligenza. ai termini dell'art. 1152 del Codice civ. (8965) Somministrazio?te gratuita di medioinali.
- Dott. S. C. da F. - Gli articoli 68 e 69 del regolamento gene.raie ,s anitario chiaramente dicono che la richiesta pei medicinali gratuiti deve essere fatta dal medico condotto. Il libero eser, cente può fare prescrizio~ nei soli casi di urgenza per i primi ed immediati soccorsi sotto la. sua 1>ersonale responsa'b ilità, salvo ratifica :dell'autorità competente. Doctor JusTITIA.
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1061
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. .J
Continuiamo l'elenco delle sovver•zioni che II Sottosegretariato di Stato per l' Assisten7.a. Militare t' le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha concesso ai Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'assistenza pre8tata a favore dei congedati malarici, durante il 20 semestre 1920, rl~ervandosi di provvedere a mano a mano che giungeranno 'i rapp0rti dei rispettivi Comitati provinclnli: · 42. Provincia di AsooU Pwen,o : Dottori : Maione cav. Pa squale, Ascoli Piceno, ·L . 150 - Tavani Giuseppe, Fermo. L. 150- Cardarelli Nazzareno, Monte Giorgio, J_;. 150 - Barbieri Giovanni, Monte Monn co, L. 150 - Lecchini Egidio, Monte Urano, IJ. 150 - Bertolini Giovanni, Peritoli, L. 150 ' ~1icheli Gio'Zanni, S. Benedetto del Tronto, L. 100 - . Cipriani Cipriano, Ripatransone, L. 100 - Vallerani Valerio, l\ila.ssignano, L. 100 - Bracchetti Antonio. Acquasanta, L. 100 - Narcisi Ettore, AcquaviYa Picena, L. 100 ..__ Capparelli Francesco, Arquata del Tronto, L. 100 - Landi Filippo, Castorano, L. 100 - :à1onti Umberto, Colli del Tronto, L. 100 - Del Duca Alessandro, Cassignano, J_;. 100 - Martinelli Domenico, ].,ale1·one, L. 100 - Ciuccarelli Fra ncesco, Force, L. 100 - _Palmarini Otello. Grottammaré, L . 100 - Carboni R.affaelc, Grottazzolina, L. 100 - Barbieri Tommaso, l\Iassa Forma11a, L. 100 - Barbieri Tommaso, J\i1ontappone, T.1. 100 - Passamonti Michele, Monte Fiore dell'Aso, L. 100 - PQssenti Snnte, Monte Granaro. L. 100 - Ubaldi Amedeo, Offida, L. 100 -- Blasi Giuseppe, Rotella, L. 100 - Lelli Ferdinando, S. Elpidio a Mare L. 100 - C-0stantini Giuseppe, Spinetoli, L. 100 - Marchei Francesco, C<tstignano, L. 100. • 1
43. Provincia di Milano: Dottori: Curti Riccar· do, Milano, L. 500 - Martinelli Alessandro, Milano, L. 500 - Gandini Luigi, Legnano, L. 400 Pignacea Giuseppe, Ag·rate, L. 300 - Bensì Armando, Trezzo d'Adda, L. 300 - Rossi Luigi, Rescaldina, J_;, 300 - Greco Tommaso Guido, 1\llilano, IJ . 300 - Somaini Gt1i-do, Milano, L. 300 - Crespi Camillo, Albiate, L. 200 - Soncini Giuseppe, Baggio, L . 200 - Bignami Ca~lo,. Mareggio, L. 200 Gatti .Andrea, Bellu~-0, L. 200 - Sironi Enrico, Besana Brianza, L. 20\1 - CoccoJ?.gelli Francesco, Busto Garolfo, I.J. 200 - Coli Gaetano, Carate Brianza, L. 200 - Grassi Carlo, Cerro Maggiore, I.J. 200 - Comotti Paolo. Gerenzano, L. 200 - De Gresti Arturo, Inzago, L. 200 - Pavesi 1;ommaso, Musocco, L. 200 - C-0rvi Fausto, Nova, L. 200Tommasini Angelo, Pozzuolo ~1aggiore, L. 200 44. Provincia di Napoli: Dottori: Grassi Arturo, Secondigliano, L. 400 - De Rosa Ettore, Arzano, L. 400 - Ro1nano Raffaele, Pomigliano, L. 400 De Magistr.is Carlo, ì\ilugnano, L. 400 - Cicala Vincenzino, ~lelito, L. 400 - Sepe Achille, Afragola, L. 400 - Coccurullo Giuseppe, Torre Annunziata, L. 400 - Marsiglia Giuseppe. Soccavo, Lire 400 - Lamagna Giu-seppe, S. Giovanni Ferruccio, L. 300 - Marasco Raffaello, Ponticelli, L. 300 - Cimino Domenico, Somma, L. 300 - Gervasio Crescenzio~ Torre ael Greco, L. 300 Ricci.ardi Vincenzo, S. Pietro a Patierno, L. 300 - Fontana Benedetto, Casalnuovo, L. 300 - .Pacilio Ernesto, Grumo Nevano. L. 300 - Palumbo TJuigi, Giuglj ano, L. 300 - Eschena Pa,s quale, Villaricca, Lire 300 - Messina Giusepne, Ischia, L. 300 - Muscogiuri Pa.s quale, Castellammare, L . 300 - Lancella Francesco, Barra, L. 200 - Barone Luca, S. Anasta.sia, TJ. 200 - Formicola Ciro. Portici, L. 200 - De Leo Raffaele, Casoria, L. 200 - Fusco Lod(\vico, Cardito, L. 200 - D' Amodio Car-
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IL POLICLINICO
mine. S. Antimo, L. 200 Silvestre Gaetano, Casandrino, J;. 200 - Barbato Raffaele, Fra ttamaggiore, L. 200 - Astarita Vincenzo, Piano Sorrento, L. 200 - Astarita Costantino, Meta, L. 200 Abagnaie Donato, Gragnano, L. 200 - D' Ambrosio Raffaele , Boscotrecase, L. 200 · - Oliva Carlo, Boscoreale, L. 200 - Cantore Achille. Poggiomarino, L. 200 - Artiaco Ignazio, Pozzuoli, L. 200 - Migliacci Francesco, Forio, L. 200 - Fontana Benedetto, Frattamaggiore, L . 200 - Pirozzi Antonio, Marano, L. 200.
45. Provincia. di Potenza: Dottori: l\1essuti Gaetano. Latronico, L. 300 - Raeli Biagio, Laurenzana, L. 150 - De Petrocellis Giuseppe, Missanello, L. 150. ·
CONCORSI. IlRENDor...~ (Vioe,n za) . -
Scad. 5 agosto. L. 13,600 complessi,e, oltre c .-v. ,e alloggio. Chiedere avviso. CARRARA. - Concorso a medico .supplente. Stipendio ed indennità L. 11,000. Resjdenza in città . Diritto di occu.p are il primo posto di condotta che si facesse vacante. Età non superiore ai 39 anni. Scad. 15 agosto. CASTELLAZZARA (G1·osseto).· -- Per Selvena. L . 7000 e sessenni decimo; L. 2100 cavale. In corso d'approvaz. : aumento sti·p . a L . 10,000, quinquenni, cavale. a car.ico del Comune. Scad. ore 18 del l 6 agosto. CASTIGLI01\TE DEL LAGO (Perugia). - Condotta residenz. per Pozzuolo, Petrignano, Gioiella e Vaiano; L. 6000 oltre L. 3000 tra sp. e le indenn. c.-v. Scad. 15 agosto. LATISANA (Udine). - II reparto; L. 6000, due c.-v. ; L. 4000 trasp.; L. 800 indennità malaria; L. 600 per alloggio. Scad. 5 agosto. l\i110LIEHINA (Arf;zzo). - Poveri, L. 4000 e 5 quadrienni del decimo, addizionale L. 10 per ogni f~ ruiglia in più delle 300; uff. san . L. 500. Se.ad. 20 agosto. l\I1LANO. Consiqiio degli Ist ituti Ospit<:tlieri. (Jua ttro medici primari e due chirurghi primari; L. 7000 e condizioni dell'organico e dei regolamenti; età massima 46. Documenti al Protocollo del Consiglio, via Ospedale 5, en~ro il 6 e il 16 agosto rispettivamente. 1\:IONTEGABBIONE (Perugia). Con.d . principale : L. 6000 fino a 1000 pov., addizion. L. 3, indennità residenza e servizio disagiati L. 2000, per condotta I•O\·era L. 1000, pe:..· llff. san. L. 300, due caro-vi,·. Per m€se congedo L. 1000. Quinquenni, aspettatiYe. Serv. entro 20 giorni. Scad. 6 agosto. l\io~TE
SAN SAVINO (Arezzo) . - Due condotte reidenziali: a tutto il 16 ag. : T..1 . 9000 e 2 c.-v.; 4 quadrienni del decimo; mezzo . trasp. a carico del Comt1ne. ~ervizio entro 15 g. Alla 2a. condotta è n nnessa la direz. dell'O peòale Santa Maria della Pnc~
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1\1urJAzzo (Jf a.ss,1-Carrara). - 1a Cond.; L. 6000 oltre I.J. 1600 trasp., due c.-v., 4 quinquenni dee. Pei non pov. 1a. visita L. 3, successive L. 2, d'urg-eoza I..J. 4, di notte L. 5, operaz. picc. chirurg. I.J. 10. Scad. 15 agosto.
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XXVIII, FAsc. 31J
PADOVA. Speàale Civ,ile. -- AssiStente effettivo per i Reparti dei Tubercolosi; L. 5000 e 4 bienni del · decimo, c.:.v.; stanza d'abitaz. con obbligo cli pernottarvi. Scad. ore 17 del 15 agosto. Funzioni entro. 10 giorni. PITIGLIANO (Grosseto). - L. 7000 che l'Ammin. Comunale si propone di elevare a L. 9000, e L. p per ogni povero oltre 1000; indennità. c.-v. D. L. 9 marzo 1919 e se<!onda indennità di L. 100 mens ili. Se.ad. 16 agosto. PORTO 'l'OLLE ( Ro·vigo) . - II e IV Reparto ; lire 6000 e indennità e compensi varii. Chiedere annunzio. Scad. 10 aiosto. PROCENO (Rorria). - Proroga al 5 agosto. L. 7000 per 1500 pov., due c .-v., L . 4000 per cavale., 5 quadrienni decimo, L. 500 disagiata resid., L. 300 per uff. san., I..i . 200 i>er arm. farm. SAN PAOLO CERVA (}.Tova,ra) . - Consorzio. Al 10 Hgosto. Condizioni concordate. SELCI SABINO (Per~Jgia). A tutto 15 ag·osto; L. 6000 residenziali, 3 quinquennj decimo; caroviv., L. 1200 disag. resid.; mezzi trasp. a carico Comt1ne. Accettaz. entro 8 giorni, servizio entro i 15. giorni successivi. SERIATE (Be1·gamo). Consorzio con Albano S . Alessandro, Pedrengo e Torre de' Roveri. Con provvedin1ento 4 luglio della R. Prefettura di Ilergamo l'avviso di concorso 9 giugno 1921 al posto di medico in -condotta residenziale venne reso nullo e di nessun effetto. Sistemato il Capitolato di servizio e for1nato l 'elenco dei poveri il concorso stesso sarà l'iaperto. SERRASANQUIRICO (A.rioona). - III Reparto; L. 11 mila e due c .-v., L. 2400 per cavale., L. 300 per arm. farro., 10 bienni del decimo. Scad. 10 agosto. .. SULMONA (Aquila). - Ospedale Civile. - Chirurgo primario; L. 3500 lorde. Scad. 31 agosto. Servizio entro 15 giorni dalla partecipazione <li nomina. Chiede re annunzio e disposizioni del regolamento alla Segreteria della. Casa Santa del1' Annunziata in Sulmona. TORNOLO (Parma). - II Reparto; L . 6500, c.-v. e L. 150 mensili, L. 2000 per cavale., aumentate temporaneamente del 60 %. Scad. 10 agosto. r.rRIESTE. Munioip·i o. -- A tutto 31 agosto tre posti di medici capi-reparto dell'TJfficio d'igiene. Stipendio fondamentale J..J . 12,000; sussidio alloggio L. 1200; aggiunta di funzioné non inferiore a lirè 3000 e non -s uperior<' a L. 6000, da :fissarsi dopo la nomina; indennità caro-viv. (per celibi lire 1980, per ammogliati L. 2710.25, più cent. 85 al di per ogni persona a carico contemplate dalla legge). Un quadriennio di carriera di L. 1800 e due di L. 1500. Qualora i vincitori del concorso avessero servito già per un lungo periodo di tempo presso un Ufficio municipale d'igiene o altro dicastero analogo, potranno venir loro assegnate , già alltatto d(\lla nomina una o due delle aggiunte di carriera sopra indicate. Tutti gli emolumenti per ora al n~tto. Età massima 40 anni. Documenti soliti. Certificato dell'esame di :fisicato prescritto dall'ordinanz.a ministeriale 21. marzo 1873
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31]
B. L. 1, N. 37, oppure aìtri documenti comprovanti le rognizioni ed attitudini necessarie a coprire un posto di medico igienista, rispettivamente di ufficiale sanitario a norma. dei vigenti regolamenti.
Ospedale Oivile· Vittorio Emanuele III. -- Direttore; L. 8000 aumentabili, L . 4000 indenn. residenza, L . 3000 carica, c.-v.; età limite 50; escluso esercizio profess. Assistente di chirurgia; lire 4000 aumentab.; L. 3000 _residenza, c.-v.; età limite 40. Nomine biennali. Scad. 1 settembre. TRIPOLI.
Diffide.
Nuove diffide: Carignano (Torino), Saltara e Mercantino Marrecchio (Pesaro-Urbino), Pienza (Siena), Riolunato (l\1odena), Alessandria (per Castelferro), Vogogna-Rumianca e Premosello (No' rara), Locatella-Corna-Fuipiano-Imagna e Seriate.Albano - Pedrengo -Torre de' Roveri (Bergamo), Ostravetere lAncona), Loro Ciuffénna e Casttglion Fiorentino (Arezzo). Revoca di diffidi~ : S. Paolo Quittengo (Novara), Pian di Borno e Garzone (Brescia), Besnate Ve<lt1ggio (Milano). Concorso pe·r titoli a 68 post·i di niedico di riparto
delle Ferrovie dello Stato. aperto un concorso per titoli a 68 posti di me.dico di riparto delle Ferrovie dello Stato per i riparti sottoindicati: Asti III. residenza ad Asti e retribuzione annua di L . 220 - Asti IV, resid. Asti e retrib. L. 240 - Bagnolo Piemonte, resid. I~agnolo J>iemonte Baldichieri, resid. Baldichie· ri o San Damiano d'Asti - Bardonecchia, resid . Bardonecchia e retrib. L. 440 - Bistagno, resid. Bistagno - Brà I, resid. Brà e retrib. L. 400 Brà III, resid. Brà e retrib. L. 100 - Cassine, resid. Cassine - Cavallermaggiore II, resid. Cavallermaggiore - C-eva II, regid. Ceva. e retrib. I.i. 160 - Chàtillon, resid. Chtltillo11 - Cherasco, resid. Cherasco - Chiavati II, resid. Chiavati e retrib. L. 160 - Cureggio, resid. Cureggio - Fer_1·era Lomellina, resid. Ferrera Erbognone e retri.b . L. 60 - J.Jornello, resid. Lomello e retrib. L. 140 - · Mele, res1d. Mele - Palestro, resid. Palestro e l'etrib. L. 80 - Priola, resid. Priola o nella frazione di Pievetta - Robilante, resid. Robilante Roccagrimald.n, resi'<i. Roccagrimalda - Salbertrand, resid. Salbertrand - Sale Langhe, resid. Sale J~nghe - Saliceto, resid. Saliceto - Santo Stefano al Mare, resid. Santo Stefano .al Mare Savigliano, resid. Savigliano Sessant, resid. Sessant - Suno, resid. Suno - Trofarello, resid. Trofarello - Tronzano, resid. Tronzano Vercellese f) retribuz. L. 101) Villastellone, resi:d. VillastellDne o a Carmagnola - Vittuone, resid. a Sedriano o .a Vittuone, per i quali la domanda di partecipare al conrorso deve e.ssere rivolta all'Ufficio / sanitario di Torino. • Bagnolo M~lla, resid. Bagnolo Mella - Belluno I, resid. Belluno - Belluno II, resid. Belluno - Ilergamo I, resid. Bergamo o a Colognola del i•1nnn, e retrib. L. 200 - B ergamo III, resid. Bergamo e retrib. L. 220 - Calcio, resid. Calcio o a È
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SEZIONE PRATICA
Cividate al Piano - Caldiero, resid. Caldiero o a San· Bonifacio e retrib. L. 300 - Casteggio, resid. Qa..steggio - Castelletto Sopra. Ticino, resid. Castelletto Sopra Ticino Cesio, resid. Cesio Maggiore o a Lentiai - Cornuda., resid. Cornuda - Crémona III, resid. Cremona e retrib. L. 460 Dolcè. resid. Dolcè o nella frazione di Ceraino Feltre, resid. Feltre - Ispra, i;esid . Ispra - Longarone Zoldo, resid. Longarone - Luino I, resid. Luino o a Germignaga e retrib. L. 310 - Maggia1ùco, resid. Maggianico - Oderzo, resid. Oderzo - Osoppo, resid. Osoppo o a Majano - Ospitale, resid. Ospitale o a Castellavazio - Perarolo, resjd. Perarolo - Peri, resid. Peri· (frazione di Dolcè) - Pianzano, resid. Godega di Sant'Urbano o a San Vendemiano - Ponte San Pietro Loca.te, resid. Ponte San Pietro - Pordenone I, resid. a Pordenone - Quero Vas, resid. Quero o a Va.s Riva .di Trento, resid. Riva di Trento - San Giorgio in Sa.lici; resid. San Giorgio in Salici (frazione di Son.a) - San Zeno Folzano, resid. San Zeno Naviglio - Spilimbergo I, resid. Spilimbergo Spilimbergo II, resid. Spilin1bergo - Susegana, resid. Susegana - Villa del Conte, resid. Villa del Conte - Vogogna, resid. Vogogna, per i quali la domanda di partecipare al concorso deve essere· rivolta all'Ufficio sanitario di Milano. La domanda dovrà pervenire alle Sezioni • sanitarie su indicate non più tardi delle ore 17 del 15 agosto 1921 ; dovrà essere redatta su carta da bollo da lire 2, e dovrà essere corredata dei documenti di cui appresso: a) certificato di nascita; b) certificato di cittadinanza italiana, per nascita o per naturalizzazione, rilasciato dal Sindaco del Comune di Roma.; e) certificato penale in data non anteriore al 1 giugno 1921, rilasciato dal Tril•unale competente; d) certificato di buona condotta, in data non anteriore a.I 1° giugno 1921, rila" sc·iato dal Sindae>) del Comune in cui il concor· rente ha la sua residenza; e) di-chiarazione in carta da. bollo da L. 2, con la quale il concorrente, che glà non vi dimori, si im~ni, se nominato, a trasferirsi stabilmente, entro due mesi dalla ricevuta comunicazione di- nomina, nella loealità indicata come residenza del medico di riparto; f) diploma di laurea in medicina e chirurgia ottenuto nel Regno; g) certificati, e tutti quei titoli che il con-corrente, nel suo interesse, creda di presentare. Per le altre condizioni ' re'di annunzio precedente. Notizie dettagliate e modulo della domanda. nella G·azzetta Ufficiale del 28 giugno o del 14 luglio. ~
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Avviso di concorso a borsa di studio. La Fon.d azione perpetua. di Venezia presso l'Istituto degli Orfilni dei Sanitari Italiani in Perugia apre il concol'SO per una borsa di studio per corso unive rsitario od equipollente per un orfano od orfana di medico, veterinario o farmacista che abbia eser citato la stLa professio:Qe ne lla città o provincia di Venezia. Il concor so si chit1de rà improrogabilmente il 31 a gosto p. v., e l'assegnazione verrà fatta entro il 15 settembre.
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IL POLICLINICO
I concorrenti c1ovranno inviare la domanda al clott. Guido Ancona, consigliere del Collegio (S . Felice 3707, Venezia), a l quale si potrà pure rivolgersi per schiarimenti. Le domande, nelle quali sarà indicata la carriera scelta dall'aspirante, dovranno essere correda te : dal certificato di morte del padre; dal cel.'tifica to degli studi compiuti' con i punti riportati; dal certificato di condizioni economiche disagiate corredato d·a dichiarazione dell'Agente delle ImJ>Oste che dimostri la nullatenenza ; inoltre dagli a ltri documenti di rito. •
Premio per laureandi, Il Comitato esecutivo dell'ultimo Congresso di ~!ledicina ferroviaria, tenutosi a Milano lo scorso anno, rilevando dal Resoconto finanziario una rimanenza attiva di L. 1200, ha stabilito di devolvere tale somma come premio da conferirai a lla migliore tesi di Laurea in medicina che sarà di8C'Ussa nel 1922 da un laureando, figlio di medico ferrovia·rio, in una delle Univel'Sità del Regno. Il premio sarà aggiudicato da apposita Commissione, nominata dalla 'Facoltà di medicina di Pavia, a lla quale dovranno essere presentate le tesi concorrenti entro il .mese :di luglio dell'anno prossimo.
Concorsi a premio Oon,corso al prernio Riberi. Saranno aggiudicati due premi di L. 1000 ciascuno alle migliori delle memorie redatte da Uffi- · ciali medici del R. Esercito e della R. Marina sui temi seguenti : 1. Insegnamento della recente guerra sul trattamento delle ferite osteo-articolari in primo tempo (profilassi contro le infezioni) ed in secondo tempo. Organizzazione del servizio di os1Jedalizzazione e di sgombero di tali feriti; 2. Le vaccinazioni profilattiche nelle truppe combattenti in rapporto a ll'esperienza dell'ultima gl1erra. Potranno concorrere gli ufficiali medici del R. Esercito e !della R. Marina in servizio attivo pern1anente, in aspettativa, in posizione ·d i servizio ausiliario, gli ufficiali medici di riserva provenienti clal servizio attivo, e tutti gli ufficiali medici non ]}iù iscritti nei ruoli, purchè provenienti dal ser,·izio attivo. , Ciascuna memoria dovrà essere contrassegnata da un motto, il quale verrà ripetuto in una scheda s11ggellata, contenente il cognome, il nome, il grado ed il luogo di resideD.Z<.1 dell'Autore. L'estremo limite di tempo stabilito per la consegna delle memorie a lla Direzione centrale del servizio sanitario militare è il 31 luglio 1922; quelle che perYe11i sero in tempo posteriore saranno con iderate con1e non ricevute. Per l'annunzio integrale o per ulteriori chiarimenti ri\olger i alla. Direzione generale del servizio s.'111itnrio n1ilitare pre o il ~Iinistero della G nt'rr·n . l
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Il prof. Giovanni Orsi,· incaricato d'igiene presso l'Università di Napoli, ha vinto il concorso a Direttore del Laboratorio Medico Micrografico Municipale di questa città·. La Commissione giudicatrice del concorso a l posto di Direttore del Sanatorio di Lanzo Torin~,
uno dei grandi nuovi I stituti perip.anenti fondati dalla Croce Rossa Italiana, ha stabilito la seguente graduatoria entro la quale · deve cader~ la nomina del Direttore : 1) Campani prof. Arturo; 2) Fici prof. Vince~o e Roatta dott. G. B. ero equo; 3) Parodi dott. Felice . • ORDINE DEI
SS.
MAURIZIO E LAZZARQ.
Cavaliere : prof. Antonio Paladino, medico provinciale a Palermo. ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA.
Commendatori: prof. Giacinto Quarta, Roma (rallegramenti); dott. E. De Lutiis, Castellammare di Stabia.
NOTIZIE DIVERSE. Onoranze al prof. Perroneito. Il prof. Aldo Perroncito, per avere raggiunto i limiti d'età, dovrà l'anno prossimo lasciare l'insegnamento da lui impartito per un cinquantennio con tanto lustro e decoro nell'Università e nella Scuola Véterinaria di Torino. Nell'occasione verranno tributate degne onoranze al valoroso scienziato. L'iniziativa di esse fu presa dai suoi assiE:tenti ed ex-assistenti, a cura dei quali è costituito un Comitato provvi sorio, di cui fu offerta la presidenza al prof. Ferruccio Faelli, il più anziano dei professori delle scuole di veterinaria chè • • • rimarranno in carica. 1
VI Congresso Internazionale di Fisioterapia. Si terrà a l\fadrid nel maggio 1922; ne sarà presi dente ' il prof. Calatayud Costa, di elettrologia e radiologia. mediche, · ne sarà segretario generale il p rof. Bartrina, di meccano-terapia. Verrà prossimamente costituita la Commissione organizzatrice, che fisserà il programma dei lavori.
La settimana psiebiatrica di Parigi. Nell'ultima settimana. di maggio si adunarono a Parigi varie Società e A-ssociazioni che hanno per scopo lo studio delle malattie mentali, la profilassi sociale della pazzia, la tutela degli interessi materiali degli alienisti, ..ecc. Il prosSimo Congresso francese di psichiatria sarà consacrà to in parte a commemorare il terzo centenario di François Bayle, nato nel 1622.
Premio Ìofrolt.
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L'Accademia. di ~1edicina di Parigi ha ricevuto l1na clonazione dalla yedoYa del marchese ViscontiVenosta, vei· fo11clare un premio triennale di 3000 frn ncl1i. in inemoria del compianto radiologo Infroit, -rittima del :d overe professionale
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A.. D. R. M. L'« Association pour le Développement des Relations Médicales· entre Pays Alliés », costituitasi a Parigi, si propone come scopo primordiale « d'assurer par le monde ~ la science médicale française le rayonne.ment a uquel elle a - droi t » e tende a raggiungere questo scopo attirando in Francia me• dici e studenti stranieri, ricevendoli cordialmente e guidandoli nei laboratori e nelle cliniche, organizzando per essi corsi speciali accelerati, facen, do loro conoscere le Facoltà mediche di provincia e le stazioni terma~. Si propone ancdra di inviare all'estero missioni di studio e di insegnamento, diffondere all'estero i periodici francem e far riprodurre sulle riviste straniere il maggior numero possibile di lavori francesi. L'Associazione è presieduta da Hartmann e ha ' sede nella Facoltà di Medicina; i soci pagano una. quota di fr. 50-100. Sotto gli auspici dell'A. D. R. M. è già stato attirato in Francia un gruppo di studenti scozzesi.
Pro spagnuoli ali' Università di Amburgo. I professori dell'Università di Amburgo, nell'in~ tenzione ùi facilitare ai medici stranieri, e specialmente agli .spagnuoli, gli studi di perfezionamento; hanno deciso di offrire loro ospitalità gratuita nei grandi ospedali e negli istituti d'igiene. Se gli ospiti supereranno il nun1ero di quindici., '"errà costituita una clinica speciale per medici spagnuoli. Le più ampie informazioni verranno fornite dal « Deutsche Korrespondenzbiiro fiir auslandische Universittits- und Studenten- Angebegenheiten Universitlit, Paulinum IV, Leipzig ».
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Tassa volontaria pro ospedale. . L'Amministrazione dell'Ospedale Civile di Albano (Roma) ha rivolto agli Enti locali ed alle famiglie più cospicue un caloroso appello perchè col loro spontaneo concol'so venisse sistemato il precario funzionamento economico :del nosocomio. Numerose ditte e famiglie hanno aderito quotandosi per 11na somma annua (che non può ~ssere inferiore a 12 lire) sotto forma di tassa volo'ntaria, esigibile dalla .Tesoreri{.t comunale. ,
La J,ega per l' igiene mentale In Francia. La « Ligue d'Hygiène mentale » ha tenuto la sua assemblea generale .a. Parigi il 28 giugno u. s., presso la Prefettura della Senna. Dopo un'allo-
cuzione del presidente, dott. Toulouse, il segretario dott. Gessil-Perrin ha tracciato la rapida evoluzione del gruppo, clle possiede ormai delle ramificazioni all'Estero e coopera con il Comitato americano d'igiene mentale all'organizzazio .. • ne internazionale della lot41. contro la pazzia. Il consigliere giuridico Vorolet presentò un progetto di modificazione degli ·s tatuti, in vista di ottenere il riconoscimento della pubblica utilità. Il dott. Oazeneuve, ex-senatore de.I Rodano, attirò l'attenzione sul pericolo della cocainomania, importata dalla Germania e contro cui , la Lega deve lottare, unendo i suoi sforzi a quelli dell'Accademia di ~1edicina.
L'igiene con l'esempio.
stata istituita in Francia una Società « L'Hygiène par l'exemple » collegata al Touring alub è alla Società di Medicina pru bblica ; si ·P ropone di agire sui fanciulli con esecuzione di . pratiche igieniche effettua te quotidianamente, cosi da renderle abitudini. Puli~ia del corpo con lavabo e materiale di deEscursione di medici spagnuoli in Germania. cenza in.d ividuale e numerato vicino alla scuola; I doccie da far.Si almeno una volta la settimana in La rivista spagnuola «La Especialidad Practica >), pubblicata a Saragozza (Montera 2) sotto la apposite sale; pulizia dei vestiti; pulizia del · locale con lavatura e lucidatura dei pavimenti e direzione del dott. Algo~a, ha organizzato una imbiancatura <fei muri con la calce o lavatura con escursione di medici spagnuoli in Germania; l'eacqua se lavabili e spolveratura delle , carte muscursione ha luogo durante l'estate. rali. La sorveglianza sarà fatta da quattro allievi / eletti dai compagni. Nelle cucine i fanciulli poLa Festa del fiore a Madrid. tranno apprendere norme di economia domestica. La festa del fiore pro giornata antitubercolaUn corpo di visitatrici a domicilio .darà consiglì re ha fruttato, quest'anno, a Madrid, 136,694.81 pe- e suggerimenti. setas, cui ·sono da aggiungerne altre 141,446 versaConferenze di propaganda. te alla tesoriera del Reale Dispensario Vittorio Bu,genio, c-0ntessa Heredia Spinola, il che fa un Il prof. R. Cassa.nello di Spezia, primario chitotale di 278,140.82 pes. rurgo 8ll 'Ospedale, ha ten11to presso l'Università Detratte le spese incontrate, in 8,947.15 pes., repopolare di questa città un ciclo dì conferenze ' sta un introito netto di 269,193.67 pes. Nella lista sulla patologia ed igiene professionale. dei donatori figurano i marchesi de Aldama per Dentista abusivo. 100,000 pes. Il tiro al piccione ha fruttato 20,000 pesetas. Il giudice della pretura di Pontedera, avv. Zappelli, ha condannato, per e~-ercizio abusivo delL'anno ,scorso f-urono introitate in cifra tonda 175,000 pes.; quest'anno segna, dunque, t1n incre- l'odontoiatria, il frate Angelo Losi a mille lir~ cli multa, più le spese processuali. mento di oltre 100,000 pes. È
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RASSEGNA DELLA STAMPA.
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Q1taàerni di Psichiatria, maggio-giugno. - G. MuaGIA. Per la lotta contro il gozzo endemico. J<JU.rnal des Praticiens, 2 luglio. - VALLERY-RADOT. Gli a·s mi anafilattici. - A. RoBIN. Trattamento idrominerale dei reumatismi cronici. La P ediatria, 1 giugno. - F. PENTIMALLI. Studi sull'intossicazione proteica (IV). Interr1,ational Journal of Gastro-Enterology, luglio. - A. L. SORESI. Il trattamento fisiologico radicale del cancro dello stomaco. - E. J. CAREY. Anatomia e azione mu scolare del tenue. - M. ' PoNzro. La radiodiagnosi delle malattie gastriche a l controllo operativo. La Presse Médicale, 2 luglio. - E. VASILIN. Meningite .spinale da cisticerchi. llivista OspedQ;/,iera, 15-30 maggi-0. ~ E. PIRONDINI. Il più semplice .m etodo di esame della funzione rena le. • Archivio Italia;no di Ohirurgia, giugno. - L. TonRACA. Influenza dell'irradiazione .solare in alta montagna •$\Il processo di guarigione delle ferite. - E . .A. DELFINO. Tentativi d'immunizzazione nelle broncopolmoni ti da aspirazione. - E. ·soRGE. Rigenerazione delle cartilagini costali.
7'h e P ractitiori er, luglio. F. G. CHAUDELER. Il significato dell'albuminuria. - I. HARRIS. Contrasti tra la Yecchia e la nuova cardiologia . .J. TADIE. Tratta1nento delle e~orroidi senza operazione. !l:l Unchener M ediziriische Wochen schrift, 30 giugn-0. - H. V. HoENLIN. Rapporti tra la cute, le sue produzioni e la costituzione. - B. NOCHT. Il trattamento d ella mala1ia. '1.'h e Lancet, 2 lugli-O. - c. w . GORDON BRYAN. Le ferite del diaframma . - C. M. WILSON. Il còrpo clinico . Revi.sta Espanola. de M edicina y . Oirugia, giugn-0. - G. M. ' 7ILAPLANA. La sismochinesiterapia. in ginecologia. l.1'1JJncéphale, "giugno. E. FLATAU e N. ZILBERLAST-ZAND. La re.azione . delle meningi alla tubet'colosi. - E. ì\rl1NKOWSKI. La~ schizofrenia e la nozione di malattia -mentale. Bi tlletins et M émoires de la Société Médioale des H opita u.x· de l'aris, 30 giugno. - G. CAUSSADE, E. Doul\.IER, J. COMBY. Sulla tifo-bacillosi di Landouzy. - E. ENRIQUEZ e G. DuRAND. Linite tot a le a regressione SPOntanea. - O. CaouzoN e MAROERON. Compito eziologico dell'influenza in alcune forme croniche di tubercolÒsi polmonare. B u.ll etin, a.e l' Académ·i e de M édecine, 21 giugno. -L. R ÉNON e A. BLAMONTIER. Le ulcerazioni del te nue ne l cancro del retto. - CouRTOis-SUFFIT e R. G1Rou x. Il tri1ffico de lla "Cocaina. Z eit solirift f ilr T ii berlculose, giugno. - F. ICHERT. - La t1ifesa nell'infanzia contro il contagio tub er co la l'é . W iener Kli nische Wochensohrift, 23 gjugno. - E. K UTSCHA-LITSBERG. Trattamento dell'epilessia con l'estir1)azione di una capsula surrenale ·s econdo Brlining. Ga zette dr.s H 6pita1tx, 2 luglio. L. lMBERT e J.. CATTAI.ORDA. Sacralizzazione dolorosa della V vertebra lomba re. 1
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Annali d'Igiene, maggio. M. PERGOLA. Valore dell'arbutina nell'identificazione dei vibrioni. G. RIGOBELLO. Colorazione .del bacillo tubercolare. - N. PIETRAVALLE. Nuovo metodo di preparazione dell'oro colloidale per la reazione di Lange. M. G1osEFFI. Approvvigionamento idri'Co in Istria. - A. SCALA. Comportamento di a lcuni miscugli di sali nella gelatina. Il Lavoro, 30 giugno. - L. DEVOTO. Malattie ed in. fortuni in rapporto ~d affaticamento. MeéJ.ical Record, 25 giugno. W. BROWNING. Il centro morale nel cervello: sua localizzazione e suo significato. New York State Journal of Medicine, giugno. L. F. BARKER. L'a vvenire della medicina in America .
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• Indice alfabetico per mater.ie. Gozzo esoftalmico : trattamento chirurgico . . . . . . . . . . . . . Pag. 1049 Industrie sanitarie : Congresso . nazionale )) 1052 Ittero infettivo spi rochetico : rapporti )) 1047 con l'atrofia giallo-acuta del fegato . )) 1058 Lombaggine influenzale . . . . . . )) 1061 M alarioi congedati: pel . . . . . Noosaìvarsan : 'Si può iniettare nelle vene varicose . . . . . . . . . )) 1043 )) 1055 Novarsenobenzolo: tossicità . . . . )) 1035 Propaganda igienica e la scuola . . . Raffreddamento: alterazioni prodotte )) 1057 • • sul rene • • • • • • • Tumori della vescica in lavoranti dell'indt1stria chimica . . . . }) 1056 L'rina : depurazione alla P atein-Dufau )) 1045
Alcool m etilico : sintomi dell'intossic.a.zione da . . . . . . . . .. . Pag. 1055 A na lisi gn stri ca : principii fondamentali » 1046 Attofìa giallo-acuta d e l fegato . . . . 1047, 1048 A \velenamenti : uso d el carbone animale . . . . . . . . . . . . • » 1056 )) 1055 B enzolo : come agisce nella leucemia . )) Bibliografia : cenni . . . . . . 1052 Bornce : avvelenamento da - . . . . }) 1055 Calcolo dell 'uretere sinistro: rimozio)) 1040 ne, gunrigione . . . . . . • <'ù r tH n1011cta , ..etttice di ba tte ri . t • )) 1058 }) 1059 ('ronaca del rnovin1ento professional e . )) 1057 DiftPritc : diagnosi batteriologica . )) 1038 DiH~t\11t~rin l>acillare : t etnpia .
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ANNO XXVIII
Roma, 8 Agosto 1921
Fase. 32
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fondato 'lai professori: .
GUIDO BACCELLI - - FR,A NCESCO DURANTE I
SEZIONE PR.A TICA REDATTORE CAPO: PROF.
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VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Note preventive: R. Pollitzer : Tubercolosi e sintomo di Chvostek nei bambini. Osservazioni cllnlehe: I . Bersani: Crisi leucemoidein malarico. lledlcloa sociale: O. Golini: Proposta della. visita di revisione a tutto il persona.le navigante al 45° anuo di età. 4'ommen'i: S. Sberna: Prostituzione e abolizionismo. iantJ .e.rass~e: INFEZIONI 0STEO-ART1co.LARI= E. L~on: La S{>ond11ite tifosa. - G. Graham: Artrite nella dissenteria . F. Hamburger e P. Erlacher: Carie ossea non tubercolare. · - VACCINI E SIERI: A. Offrem: Sullp. cura tubercolinica.. - L. Cheinisse: Sul vaccino antipneumococcico. - Drouet: Gli accidenti consecutivi alla . sieroterapia. - PEDIATRIA: C. E. S undel :• Enuresi infantile. 4lemll blbllograftcl . AeeademJe, 8odetà mediche, Con1reMI: Società Medico-Chirurgica di Bologna. - Società Lombarda di Scienze mediche e bio-
logiche di Milano. - R. Accademia dei Fisiocritici di Siena - .Associazione Medica Triestina. - Società Eustachiana. ..,,uu&I di medldna pra&lea: CASISTICA e TERAPIA : Forme' cli. niche e dia.gnosi della meningite tubercolare - Inizio' improvviso dei sintomi di peritonite tubercolare - I sali di cerio nel trattamento della tubercolosi - Cura delle dia"l'ree dei tubercolotici. - SEMIOTICA : La x antocromia del liquido cerebro-spinale . - EPIDEMIOLOGIA.: Anofeli che non pungono l'uomo. - PosTA i;;EGLI ABBONATI. - VARIA. Nella •rolesslooale: L . Verney: Pletora professionale. Cronaca del movimento professionale.- Risposte a quesiti e a domande . - Amministrazione sanitaria. Concorsi Medicina sociale. · No&ble dlYene. , BllSSelDA della g&lmpa. lndlee alllbedco per maìerle.
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8IJIUI di ,ro,de& rlserv1d. - E' vietata la riproduzione di la-vori pubbUcati nel POLl«lLINIOO e la pubbUca~ione di swnt' di essi seMa citarne la fonte. •
AVVERTENZA ·I
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L,R11/111111NISTRRZIONE. .
più grandi, come nell'adulto, · esso va interpretato come segno di tetania soltanto quando sia molto vivace e ·diffuso. Herbst, su 300 CLINICA PEDlATRICA DELLA R. U NIVERSITÀ. DI ROMA bambini, trovò il fenom e110 di Chvostek 5 vol(Direttore incariéato prof. L uzzATTI) te pi1ì frequente fra 1'8° e .il 14° anno che nelle "rubercolosi e sintomo di Chvostek nei bambini. altre età. Il segno di Chvostek isolato (non Nota prev,e ntiva del .dott. R. PoLLITZER, ·assi- · accompagnato dagli altri sintomi di s~asmo stente volonta rio nella Clinica ed assistente filia) è rarissimo nel lattante; è più frequente negli scolari, specialmente fra quelli neeffettivo negli Ospedali Civili. • vropatiGi. Mentre Sperck ammette in questi La ricer,c a sistematica d·el sintomo di Chvocasi un !apporto fra nervosismo e spasmofi-stek nei bambini mi ha reso possibile delle ·osservazioni, che credo interessante riferire· lia, Tiemich pensa che anche nei bambini più grandi il segno di Chvostek isolato sia un sinper l'importanza pratica che possono arretomo di latenza d una spasmofilia che data -care a lla diagnosi delle lesioni tubercolari. Il sintomo di Chvostek è importante nei lat- fin dai primi anni. Nei bambini spasmofili è tanti come segno di tetania latente; in que- frequente l'abito linfatico: cute pallida, un po' tumida, pannicolo adiposo abbondante e st'età esso è meno precoce e meno frequente ftruccido, tend·e nza alle adenopatie croniche, -déll'ipereccitabi~ità galvanica. Nei bambini
NOTE PREVENT.IVE.
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IL POLICLINICO
agli eczemi, ad altre dermopatie. Molto frequente è nei bambini spasmofili il radhitismo. Oliari, su 1500 bambini rachitici, trovò il 18,4 per cento affetti da spasmofilia, su 337 spasmofili trovò il 78,3 % affetti da rachitismo. Il sintomo di Chvostek si osserva quindi in proporzione del 78,3 % accompagnato a rachitismo, del 18,4 % in bambini non rachitici. Scopo della presente comunicazione è di far rilevare la frequente presenza di focolai di tubercolosi in questi bambini non rachitici che presentano il sintomo di Chvostek. Il sintomo di Chvostek nei bambini non ra. chitici assume cosi un'importanza diagnostica;. . . la constatazione di .essq deve far pensare alla possibilità dell' infeziòne tubercolare (polmonare, articolare, peritoneale, ecc.). Nei casi da me osservati, alcune volte la diagnosi di tubercolosi era facile; altre volte essa fu p-0ssil>ile solo ricorrendo ai mezzi ausiliari, ciò che forse non avrei fatto ·se la presenza del sintomo di Chvostek, non accompagnata ad alcun segno di rachitismo, non mi avesse orientato verso un fondato sospetto. La presenza del sintomo di Chvostek in bambini non rachitici, che mi venivano portati per deperimento, tosse, febbre serotina, mi induceva a fare a tutti costoro la radioscopia del torace; potei cosi constatare in tutt~ i casi di tal genere la presenza di un processo specifico a carico del pol:gione o delle glandole ilari, sfuggito alla percussione e all'ascoltazione. Erano tutti bambini dell'età di 6-8 anni. Il sintomo di Chvostek era talvolta tipico, altre volte meno manifesto, localizzato ad una sola branca del facciale, spesso provocabile nella sola metà destra d metà sinistra del viso. Tal• volta si :riusciva a provocare soltanto una rapida contrazione fibrillare nella regione della radice del naso o della conunissura interna d~lle palpebre; una certa pratica permette di riconoscere con sic11rezza queste contrazioni fibrillari ~di solito limitate ad una sola parte del viso), che mai si osservano nei bambini normali o affetti da malattie acute banali. Questi bambini non sono e non ft1rono dei rachitici. Sono in corso delle ricerche sulla costituzione morfologica dei bambini rachitici e di quelli tubercolosi, cl1e dimostreranno ciò anche più chiaramente; per or3: dirò soltanto, ch e le note morfologicl1e più caratteristiche, che distinguono nel gruppo dei bambini dhe presentano il sintomo di Chvostek, i rachitici dai t11bercolosi, si osservano nei seguenti due ra;pporti: 1) rapporto del diametro antero-po3teriore al diametro trasverso del torace. Nei 1ambini tt1bercolosi con sintomo di Chvostek
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osservai nel 70 % l'eccedenza del dia.m etro a:µ.tero-posteriore, nel 30 % un rapporto normale~ nei rachitici con sir1tomo di Chvostek, nel 60 % l'ecoed·enza deJ dia.metTo trasverso, nel 2Ò % que.Ila del diametro antero-posteriore, nel 20 % un rapporto normale; 2) rapporto dell'arto inferiore alla distanza giugulo-pubica. Nei tu, bercolosi con sin tomo di Chvostek, nel 60 % eccedenza dell:arto inferiore, nel 10 % della giugulo-pubica, nel 30 % rapporto normale. Nei radhitici con sintomo di Chvostek, nel 70 % eccedenza della giugulo-pubica, nel 30 % un rapporto normale. (N. B. - Riferisco queste percentuali a scopo di orientamento. Il numero dei casi studiati non è abbastanza grande per dare ad esse un valore assoluto). R adunque necessario pensare a.lla tuber. . colosi ogniqualvolta si riscontri il sintomo di Chvostek in un 'b ambino, che per la conformazione tora,ctca e per la lunghezza dell'arto inf erjore sembri un longitipo piuttosto che un brachitipo. · Come spiegare questa frequente associazione del sinto1no di Ohvostek colla tubercolosi?' Per ora sono possibili soltanto delle ipotesi: 1. Tubercolosi e sintomo ai Chvostek sf . osservano spesso associati, ma non hanno alcun rapporto reciproco; 2. Esiste un rapporto indiretto tPa la tubercolosi e il sintomo di Chvostek. La tubercolosi produce nell'organismo delle alterazioni, le quali a loro volta sono la causa dell'ipe-. reccitabilità meccanica nerveo-muscolare: a) la denutrizione e l'astenia. Però non esiste alcun rapporto. tra il grado di denutrizione e la presenza del sintomo di Chvostek nei bambjni tubercolosi; b) ·la demineralizzazione dei tubercolosi. · L'impoverimento in sali, specialmente di calcio, potrebbe essere la causa più importante dell'ipereccitabilità nerveo-muscolare; cosi come si è pensato ne sia la causa nel rachitismo. 3. G'è un rapporto diretto fra tubercolosi e· sintomo di Chvostek, che potrebbe essere la conseguenza dell'intossicazione specifica. L'intossicazione potrebbe poi essere una causa di alterazioni funzion ali delle paratir-0idi, il cui · nesso con la spasmofilia è ormai .sicuramente dimostrato. 11 nesso cal1sale del segno di Chvostek e into~sicazione è talvolta chiaro: p. es., quando il segno compare nella convalescenza di malattie infetti ve acute a decorso grave (p. es., difteriie, nella quale .sp es~o preludi a a fatti tossici pi lì gravi, alla J)aralisi; tetania postinfl.uenzale, ecc.). Nei bambini racl1itici la frequente presenza del sintomo di Chvostek si potrebbe attribuire a quegli stessi
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Sli:ZIONE PRATICA
rincipii tossici, che agendo s11lle cartilagini anno determinato la malattia scheletrica. Quest'u.ltima ipotesi apre la domanda, se ol·e la tubercolosi anche altre malattie che derminino uno stato d'intossicazione cronica .i:filide, malaria, nefrite, ècc.) possano provoire la comparsa del sintomo di Chvostek. Sa11mo interessanti delle ricerche in proposito; risultati non saranno però cosi convincenti >me nel caso dell'infezione tubercolare, nel. quale esistono delle particolarità morfoloche che permettono di escludere con molta ..obabilità un passato rachitismo.
IOSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI CUNEO SEZIONE MF.DIC:A
cliretta dal prof.
Z UCCÒLA.
Crisi leucemoide in malarico pel dott.
lGINIO BERSANI,
assistente.
Ho credl1to 11on disutile l'illustrazione del esente ca so, interpretabile come una leuceia act1ta . 11ur senza averne complete le note ratteristicl1e, per l'occasione che ci offre di talche rilievo di una certa importanza. A parte il fatto che in tema di leucemia gli tori si sono contesi il can1po colle interpre~ ioni più svariate, sia per la genesi degli ele~nti ematj ci, che per la loro stessa nomenitura e significato, sembra oggi prevalere concetto <ii clisti11guere una leucemia acusima a tipo emocitoblastico, o indifferenLto, una act1t a a tipo mieloblastico o linfo1.stico, una gt1bacuta a tipo cellulare misto; modo che, data la definizione, per far rien.re in una piuttosto che in un'altra forma quadro leucemico, occorrerebbe oltr:e che sindrome clinica la speciale p~rticolarità . reperto ematico. Ma che esistano forme ste lo dimostrerebbe ·il caso che segue : ~.
C., d'anni 22, soldato. Viene ricoverato rgenza in sezio11e, in preda a grave colso; colpiscono l'attenzion·e nostra l'aspetto ferente dell'ammalato, il grave pallore del to, il respiro superficiale, il polso frequ e113imo, impercettibile da non potersi contare. lle prime notizie che si possono raccoglierisu l ta che 11 paziente, soldato nel X fania, ha da due giorni febbre viqlenta. Nes1a tara gen tiljzia, nessuna malattia degna nota nell'anamnesi remota. lel 1919, in Anatolia, contrasse malaria,. ltimo accesso risalirebbe a 7 mesi dal giorin cui il p. viene a noi: riferisce eh,~, alfuori di quelli sofferti nel passato, è semstato bene, che l'inizio dei disturbi è stato )rovviso, e che la febbre fu preceduta da vidi. Ha avuto rioetuti vomiti biliari che ripetono durante la Rua degenza all'Ospe-
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dale. Del resto nesst1na altra sofferenza è avvertita, fuorchè una cef al8(1 ·intensa. Esa1rie obietti'vo. ·- T. 40°2, polso (contato sul cuere) 160. Costituzione regolare, stato di nutr izione discreto. Il colorito della cute e delle mucose è pallidissimo, d'un colore tra il cereo ed il cianotico. Non esantemi, n·o n emorragie. Nulla. in faringe. , App. resp. normale, salvo una dispnea po-· lipnoica intensa.. App. carclio-vasc: Cuore in limiti non ben precisabili, toni freq11entissimi impuri, d'e:Qoli. Polso filiforme, vuoto. Addom~ trattabile .indolente. Mjlza: marg. sup. al bordo suu. delr8a costa, margine ant. alrasce1lare ant:; il margine infer. si palpa due dita al di sotto dell'arco costale, arrotondato di consistenza superiore alla norma. Fegato, in limjti. Modica tt1me(azione delle ghiandole del collo e degli inguini. normali, non contratture, non paRiflessi • res1. Urina scarsa con tracce di albumina.
Esame del sangue. -
L'esame microscopico dei preparati ottenuti per striscio e colorati secondo May-Grunwald Giemsa, eseguito per stabilire l'eventt1ale presenza di plasmodi ma1A.rici, mette in rilievo leggere modificazioni dei glob11li rossi (modica anisocitosi, ipocromia); al contrario, !liù urofonde modificazior1i a carico della serie bianca, che meglio d1 qualsiasi descrizione appaiono dall'esame delln. formola leucocitaria: Emocitoblasti 16 96 ; Cellule Rieder 5 %. Mi'eloblasti 12 %; Linfoblasti 11 %. Mielociti neutrof. 5 %; Prolinfociti 1 %. Metamielociti 11 %; Linfociti 23 %. Polinucleati polim. 16 %. D'a to il reperto ematologico si stabilisce la diagnosi generica di leucemia. Tutti i mezzi terapeutici esperiti per salvare il paziente. riescono vani; egli soccombe dopo podhe ore di degenza in ospedale . Al tavolo anat. (necro$cop. parziale dopo 6 oTe) si riscontra: leggero aumento. del ,li.q uidio per:i.cardico, ch e è limpido; qual che èm.or.r .agia puntiforme sul per.itc ard1o viscerale. Milza uniform.emente ingrossata (dia.m . mass. 19 cm., diam. min. 11 cm., peso 750 gr. ), di colore . grigio roseo; la capsula è tesa. Al taglio spiccano sul parenchima i follicoli malpighiani ipertrofici~ tanto che ad 11n esame· affrettato si ha quasi l'impressione del reperto di una milza in tubercolosi miliariforme. Fegato anemico, torbido; tt1mefazione torbida dei reni. Linfoghiandole del mesenterio ingrossate, di colore grigiastro omogeneo. Esame negativo per tutti gli altri organi. All'esame dello striscio ottenuto dal succo della polpa splenica, si rinvengono plasmod~ malarici in varia fase di sviluppo, comprese le forme semilunari. Il concetto diagnostico desunto dal semplice reperto ematico veniva in certo qual modo confermato dall'ulteriore esame degli organi ematopoietici. Difatti gli elementi che costituiscono la polpa splenica, non lasciano pensare che questa abbia subito una qualsiasi deviazione dalla 1
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IL POLICLINICO
norma. I follicoli sono bensì iperplastici ed ipertrofici, ma dal punto di vista citologico risultano co's tituiti da cellule linfoidi nelle loro varie fasi di sviluppo! emocitoblasti, linfoblasti, prolinfociti e linfociti. Nelle sezioni microscopiche i -cordoni della polpa risultano ricchissimi di eritrociti, i seni venosi ectasici. Si riscontrano abbondanti macrofagociti, spesso con nucleo e protoplasma in via di regressione, contenenti pigmento in granuli ed in blocchi, ,e ritrociti e parassiti in via di frammentazione; inoltre leucociti caricl1i di pigmento, di residui di eritrociti' e di parassiti. Non altrimenti per il midollo osseo: esso presenta il solito quadro normale colle caratteristiche di un·esaltata funzione; quindi una at1mentata proli.ferazione di tutti gli elementi indifferenziati 1naturi ed imma,t uri della serie midollare, emocitoblasti di varia grandezza e sviluppo, promielociti, mielociti, metamielociti, granulociti; al contrario in condizioni pressochè nor.m ali numericamente e morfologicamente gli elementi della serie emoglobinica. ;per quanto riguarda le ghiandole linfatiche. si riscontra 11n'attiva proliferazione di tessuto linfoblastico, per c11i si ha un'ipertrofi a degli elementi cellulari che già normalmente entrano nella costituzione dei follicoli. Fegato: sostanzialmènte la struttura non si presenta alterata. Degli elementi parenchimali molti sono ripieni di pigmento di natura ematica, il prçtoplasma ha assunto lln aspetto omogeneo, in alc11ni elementi vacuolizzato in altri con contorni non ])ene definiti e tend~nza a for;nare un tutto a:rporfo, omogeneo; frequenti sono le emorragie parenchimali. I reni presentano emorragie glomerulari ed interstiziali. gli elementi dei tubuli ·retti e dei tub. contorti 11anno llTI urotonlasma finemente granuloso, con n11cleo poco -evidente a margi.ni irregolari. Il reperto ematolo~ico, caratterizzato dalla presenza in circolo di tutti gli elementi della serie biancà (i.mmaturi e nei vari gradi di sviluppo), senza il prevalere di un gruppo, sta a dimostrare come nel mio caso, ad un1a causa tossica, abbia risposto una reazione gener ale di tutti gli organi ematopoietici, a seconda delle loro varie attitudini funzionali. Tenutò conto che il paziente era un malarico, recidivante con accessi tipici, che l'inizio dell'episodio terminale aveva tutte le caratteristiche di un nuovo accesso, indl1bbiamente il e a so è cli singolare im1Jortanza~ poi eh è nella letteratura, almeno per quanto a me risulta: fatto identico non è stato finora descritto, s,ebbene non siano manca te osservazioni simili, secondarie a processi infettivi, ad intossicazioni o ad avvelenamenti di altra na~ura (nel]~ scarlattina, Sternberg; nella tubercolosi: Dominici; Ludke; nella sifilide: Pende; nell'uremia: Ricca-Barberis; nell'avvelenamento da essenza di mirb ana; Judel, Ruhl, Lecchi, Zuccola, Pollal<.). Seno11rl1è i1elle forme di lel1cemia cui corric::r)onrle ltna l)l'OCll1zione di elen1enti indifferen-
ziati oppure u11 netto e cl1iaro orienta1ne11to verso la serie granulocitica o linfocitica, il decorso è in relazione al reperto ematico, rispettivamente acutissimo, acuto, o subacuto. Perciò il mio caso s]a per la complessità tlel 1·eperto ematico che per la rapidità di decorsa si di1scosta dalle linee cliniche ammesse e r1 conosciute. Pure la valutazione dei vari elementi ematici h a dato origine a: concezioni fra loro op post~. Per esempio, la presenza in circolo dt elementi primordiali, forniti di granuli azzurrofili (rinvenuti pure nei miei esami), non toglie a Pappenl1eim di parlare di leucemia ir1differente: Ferrata invece parla di leucen1ia mieloblastica o Jnielocitica acuta; perchè ammette alle g·ranulazioni azzurrofili la qualitù. di far perdere agli emocitoblasti il carattere di cellule indifferenti. Martelli sostiene il concetto di i.1na costituzione mieloide nell'individuo, allo stato potenziale, capace di svilt1p parsi in condizioni di morbosità; ma di ciò non si pùò parlare nel caso mio, nel q11ale, come risulta dai reperti esposti, gli organi linfatici non hanno subito trasformazio11i mieloid,e, ma tutti gli organi emopoietici 11an110 invece reagito secondo i caratteri geneticj ed evolutivi proprii, per quanto riguarda la serie bianca, rispettando invece e lasciando i.rnmt1tata la serie emoglobinica. Perciò credo si debba per esso parlare di una reazione generale leucemoide. Seconda la teoria tossi-infettiva, la leucemia acuta sarebbe in fondo una malattia infettiva, caratterizzata dalle maggiori alterazioni a carico dei tessuti emopoietici. Orbene all'infuori del deposito di emosiderina nelle cellule lier1ali ed epatjcl1e, il reperto anatomo-patologico esposto ha dimostrato null'altro che le i1ote di un processo acl1to infettivo, e ciò a conferma. della mia ipotesi, che cioè il quadro clinico osservato cor1sista ir1 una reazione tossica leucemoide. Come agente eziologico dello stesso si può invocare la malaria? Una tale affermazione può parere avventata poichè, se1npre per quanto a me risulta, non è stata dimostrata che llna non dubbia azione dei plasmodi malarici solo sulla serie emoglobinica; ma nulla nemmeno autorizza ad escll1dere che per determi· nate condizioni speciali, o per un quid nov1tm innestatosi s1Jl processo malarico preesistente, che a noi non fu possibile rintracciare, data la brevità di osservazione dell'a;mmalato. possa essersi prodotta una spiccata azione tossicost.imolatrice limitatamente alla serie bianca Nel caso in questione t1n fatto è indubbio: la presenza di i1lasmodi malarici in \·aria fase
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di s'riluppo nel
SEZIONE PRATICA
su~ço
della polpa splenica, t111ita1ne11te ad l111 quadl'o di esaltata funzione leucopoietica; se ad essa si aggiungono la presenza dell'emosiderina nel fegato e nella . milza, il grado di anemia, l'anisocitosi, l'ipocron1i a, la linfocitosi relativa, io credo non si llebba pensare ad un casuale, concomitante reperto anatomo-patologico; ma si abbiano invece sufficie11ti argomenti atti a indiziare abbastanza gravemente, se non come momento eziologico esclusivo, almeno come momento i1reparatore clella reazione leucemoide descritta, la malaria; }e tossine malariche, lq,tenti, lJer una ql1alsiasi causa (sappiamo come la lel1cemia possa esplodere a11che dopo uno stra11azzo, Z11ccòla ne clescrive un caso) e al nostro a., soldato, la causa acciclentale inizi ale i1011 sarà certo probabilmente ma11cata (marcie, istruzioni), avrebbero improvvisamente giocato il r11olo di potenti stimolatori degli orga11i delremopoiesi ("erie bianca), che avrebl1ero reagito, come 110 già detto, lasciando alr lelnento pri111iiivo tutta la sua fl1nzione citoema togena, rinvenendosi perciò cosi unite le fu1·111,:> della. le11coge11esi, a tutti gli stadi, nonchè le ce lll1le da irritazione. Tralascio ogni discussione sulla eziogenesi tlella leucemia act1ta, essendo unico mio sco1)0 lillello di renclere noto la particolarità del repetto in t111 paziente certamente malarico. Se poi la mal aria sia stata la vera ed unica cal1 sa determinante il quadro descritto, è cerio co~a cl1e deve subire la tTafila di una non facile c1·itica cliscriminatrice. RIASSUNTO. I/.:\. riferisce il caso di lln ammalato affetto da malaria cro11ica, con accessi ti1)ici, morto i11 segt1ito ad uno di questi, nel ql1ale i vari e . . ami hanno climostrato accanto a lla presenza cli plasmodi 1nalarici nel sang-ue e conseguenti a lterazioni degli elementi della serie rossa: gravi e profoncle alterazioni della serie bia11ca, caratterizzate dalla presenza in circolo di t11tte le forme n1atl1re ed immature tanto della se1~ie linfocitica che granulocitica, talchè non prevalendo alcuna di esse ha concluso trattai·si di reazione leucemoide. Discutendo coll'aiuto del reperto istologico, il quesito se la malaria abbia potuto essere I'unico ed esclusivo momento eziologico della crisi descritta; per il breve periodo in cui fu <lato studiare l'a. non avendo potuto raccoglie. re prove inconf11tabilj, avanza l'ipotesi che i ripetuti gravi accessi abbiano avuto una non piccola parte predisponente, essendosi ad essa magari sovrapposta una infezione secondaria.
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BIBLIOGRAFIA. Wiener Klin. \Vocl1., 1908 -1911, Deu tsch. path. Gesellschaft, 1912. DOMINICI. l\iluneh. med. Woch., 1911. LUDI{E. Kong·r. · f . inn. Med. Wiesbaden, 1910. JTJDEL. Dissertation Habilitationschr., Erlangen, 1876. l'OLLAK. Deutsch. med. \Voch., 1910. , ZuccòLA. La clinica medica, 1916; Il Poli clini. CO (Sèz. l\tled. ), 1918. DI GUGLIELMO. L a leuce1nia actlfa. - Tiu. Ma"rino, Napoli, 1920. · FERRATA. Le emopntie. Soc. E. 1\1., 1918. MARTELLI. Le malattie .de·z san(f lle P clegli organi ematopoietici. ll1ccA-BARBERIS. Scritti 1nedici in onore di C. Bozzolo. - Tip. Ed. Tor. , 1905. STERNBERG.
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MEDICINA SOCIALE. Proposta della visita di revisione a tutto il personale navigante al 45° anno di età Dott. GoLINI OnESTE, ispettore sanitario con la Società Ita I i ana di Servizi lVIarittimi. • Esiste una g·eàve lacu11a, cl'i11dole sanitaria, r1elle disposizio11i eh e regolano la nostra Marina Merca.n tile, della quale, da tempo, se ne rise11te il disagio e gli inconv.enienti e della (.[Uale, agli Enti Dirigenti o è sfug,g ita l'importanza o sulla quale, a q11anto mi risulta, ' i1on è stata ricl1iamata abbastanza l'attenzio11e. Parlo della mancanza di llna tassativa e indispensabile disposizione, con cui si faccia obbligo alle Compagnie di Navigazione Nazionali di sottoporre il IJersonale navigante imbarcato ad una visita cli revisione, all'entrata nel 45° anno di età, visita ~l1e dovrà ripetersi ogni 5 anni. Nella mia ql1alità di Ispettore Sanitario di • 11na Società di Navig·azione, dopo aver toccato ' con mano a quali e q11ante avarie fisiche può, il personale navigante, andar soggetto, mi sono convinto dell'assoluta, imprescindibile necessità di tata visita, dopo che ho veduto una molteplicità di casi in persone a.ffette da g·ravi deficenze fisiche, . sia di indole generale, sia dei vari principali organi e in specie dell'organo visivo e auditivo, tanto nel basso personale che negli ufficiali di macchina, e di coperta. Quindi non è fuor di luogo, nè esagerazione, far rilevare i 1gravi danni ed i pericoli a cui si espone la sict1rezza delle navi e la vita di miglj aia di esistenze 11mane, che son costrette a battere la via del mare, perdurando a mantenere questa lacuna, che può essere fonte delle ,Più gravi e irreparabili sciagure. •
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IL POLICLINICO
· Se si fossero attentamente analizzate le cause di molti sinistri marittimi, si sarebbe trovato che, quale causa principale, era da rìcercarsi in una qualche deficenza organica esistente o in colui che, al momento del sinistro, era alla direzione della nave o della macehina, o- in .colui che, vale1I1dosi del grado superiore, indusse il suo subordinato a éom• mettere il fatale errore. A questo proposito non è lontano il ricordo di un terribile naufra-· gio di un piroscafo italiano, che costò la vita a circa 250 persone, affidato ad un comand ante, espertissimo lupo di mare, ma che un certo tempo pri~a di quest'ultimo imbarco, era stato colpito, da quanto mi risulta, da una grave emorragia cerebrale. Le risultanze e le condiiioni nelle quali il disastro avvenne, inducono purtroppo, a credere che il Coman. dante non si trovasse più nella normale funzionalità delle s11e facoltà mentali, dopo la grave lesione cerebrale subita. Con tale esempio ho voluto avvalorare la mia tesi, sulla necessità di sottoporre, periodicamente, a visita medica sia gli individui che furono già soggetti a gravi malatt~e, e, come regola generale, tutto il personale marittimo, al momento che entra nel 45° anno , di età, ripetendo poi tale visita, l) eriodicamente, ogni 5 anni. E preso come termine più indica to il 45° anno di età, perchè, per esperienza, vediamo · che l'organismo umano, è in questo periodo della vita, che incomincia ad avvertire, in genere, i primi effetti del 111ngo attrito dell'esistenza. trascorsa, ed è, in genere, da tale periodo della vita che si incominciano ad avvertire le prime deficenze organiche ed in particolar moclo, da parte dell'organo della vista. Mi è occorso visitare, per incidenza casuale, dei Comandanti, dei Capi ~1acchilnisti, ed altri ufficiali appartenenti a queste due categorie, affetti da malattie gravi: diabete, post11mi di emorragie cerebrali, nevrastenie ne.i vari stadi, forme di psicopatie, sifilide nelle sue varie forme, vizi di cuore, in sufficenze renali ed epatiche accentuate, stfl~ di iniziali di rammollimento cerebrale, derivanti sia da avanzata. età o da qualche malattia pregressa, forme gravi di arteria-sclerosi, accentuate forme artritiche, forme tabetiche, le forme le più svariate di alcoolismo e tabagismo, deficenze accentuate e disturbi flmzionali dell'organo visivo e auditivo. Form,e svariate di tubercolosi ed affezioni costituzionali per a lterato ricamllio materiale, forse derivanti o dalla vita sedentaria di bordo l1nita a copiose libazioni e da ipernutrizione. Tutti questi individui caddero sotto il controllo del medico, ripeto,
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})er sola coincidenza, casuale, quasi sempre àovuta a denuncia ]interessata, palese o anonima, fatta alla Direzione della Società, dal personale stesso di bordo, o allo scopo di vendetta o da desiderio di avanzamento di grado. A parte tutto ciò è indubbio che la gente di mare, imbarcata isui vapori, per la stessa vita che menano, per le attribuzioni cui sono adibiti, specie certe categorie con l'andare del tempo e con il decorrere ·dell'età, possono andar soggetti a molteplici e svariate forme patologiche. I ma~inai, per esempio, che dovendo compiere il loro lavoro all'aria aperta, sono spesso esposti alle vicissitudini atmosferiche, 1i rapidi sbalzi di temperatura:, alla prolungata esposizione del corpo all'azione del freddo e dei cocenti raggi solari, nelle regioni tropicali, per le quali cause, vanno soggetti alle più svariate forme reumatiche e a malattie dell'apparato respiratorio, alle facili infezioni flemmonose degli arti inferiori, dovute a lesioni di continuo nei piedi scalzi, a traumatismi dovuti al lavoro di carico e scarico o alla instabilità della i1ave, durante il cattivo stato del mare. L'altra categoria del personale addetto alle macchine, in special modo. f11ochisti e carbonai, ingrassatori, ecc., per il gravoso lavoro della ripulitura e s1nontaggio della macchina,· sono soggetti a gravi traumatismi. Inoltre, menano la vita in ambienti poco areati e scarsamente illuminati, e sono costretti a respirare un'aria rarefatta, povera di ossigeno e spesso impregnata d.ensamei:nite ·da g'ais irnesp.vrabili. d0Vl1ti alla combu stione, e a lle emanazioni della sentina. La superficie del loro corpo, durante il lavoro, aspersa da abbondanti sudori, si ricuopre di t1na patina per deposito di sostanze grasse e polve~e di carbone che ne impediscono la tanto necessaria traspirazione dei pori. L'azione, sul corpo, dell'alta temperatura esistente sia nei carbonili, ch e nella · camera dei forni, il calore abbagliante e l'affaticam ento del corpo, e tutto questo insieme non p11 ò fare a me110 di avere, con l'andare del tempo, g ravi riperci1ssioni sulla salute. provocando intossicazioni. ~saurimenti ner.vosi, anemie, malattie della pelle, e dei principali organi, compreso, in specie, l'organo visivo e. auditivo. Questo è il quadro sommario delle malattie che in ,genere, possono derivare dal lavoro a cui il personale di bordo è assoggettato, malattie che unite alle altre dovute ad intemperanze: abuso del fl1mo, di bevande alcooliche, o a malattie celtidhe, contratte nei vari porti di rupp1·odo, tl1tte contribttiscono, ad un dato momento, a rendere •
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COMMENTI. Prostituzione e abolizionismo. IJ iprof. Barduzzi, insegnante · di .sifilografi.a :nel1a R. U1niversità di Siena, a pag. 967 del Policlinico (N. 28), si è scagliato contro «i pochi igienisti ie specialisti e i m 0 lti filantr1op.i , teorici, g:iunisti illusi, che •pretendeirebberro impoirr.e JJa opi1n io,nie dell'a J.ega; abolizionista, i1n comp·e1Jente in materna, creata dal faillatismo €vangelico della Butler, fra pastori protestanti, , quakers, socialisti ,teorici ·e d associazioni femmini.ili che riguardano lia questiolile dlal Lato sentimentale >>. .i\. sostegno .de1ha intempestività, de1La inopportunità di questa 1 campagn.a, dice ohe vi so n•o statistiche e relaziooi abbastanza dimostra,tive, se esami·niate senza ·prooonceitto. .i\.ggiunge che il prob1'ema dell'abolizi.oTuisrno non ha, almeno p.e r ora, fond·a.m·e nto, nè pro-babi.Jità d·i attuazio.n e neipp.UTe negli Stati ·moderni più avanzati n.elle I.o ro nuove legdsilazio1
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l'organismo impossibilitato al disimpegno delle mansioni a Clii il personale è adibito. E quan:.. lo la malattia non riduce l'individuo immediatamente a tale incapacità, il logorio e le conseguenze di esso, compaiono inesorabili in quel periodo della vita, in cui, anche l'organismo più sar10 comincia a risentire gli effetti oelle fatiche fisiche e morali e delle intempe1·anze commesse nel tempo tra-scorso. L'inizio di quest0 periodo si è voluto fissarlo al 45° anno di età. Ritengo perciò una necessità improrogabile l'istituzione di tale visita, estesa a tutto il personale na.v igante, da ripetersi ogni 5 anni, specialmente per lo Stato Maggiore, ufficiali di macchina e coperta, visita la quale dovrà essere disciplina.ta da norme tassative, in speeie per ciò che si riferisce alla potenzialità -degli organi visivo ed auditivo. In pari te1npo mi preme di richiamare l'attenzione delle Autorità Sanitarie dello Stato sulla necessità di fissare tassative disposizioni che regolino l'ammissione a bordo. del nuovo personale da arrl1olarsi sulle navi, cxnde aver in esso serie garanzie s11lla sua validità fisica, disposizioni che fino ad oggi mancano totalmente. Le Ferrovie dello Stato, il cui personale, nelle sue attribuzioni ha molta affinità con il personale nav~gante, hanno già da lungo tempo apottate le garanzie da me sopra reclamate, delle quali ne risentiamo l'assoluta necessità.
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ni, se si fa qualche ecc.ezione non troppo soddisfacen.te. Tutti i sifil-0grafi, secondo il prof. Barduzzi, dJev·ono esse.r.si f aitto dJ. .convincimernto che . sia dannosissfmo lascia·r libera la ·p rostituzione non so·1o duran,te la guerra, ma anche durante la pace. Il prof. Barduzti ha promesso id i torna~ sul!' argomento e mi riserbo allora di riparlarne, se del caso. Mi permetto, però, di domandargli se veram.emte la Butler .sia u~ povie:r~ ,i steri·ca o non una grande vin•diice di un.a girande Ide1a. Ricordiamo che fino al 1880,. le povere (dico p.OfVere pe1r.chè so1n 10 . nella e:nio rm.e m.a g.gioiranza dei casi vittime dell'ambiente in 1cui .s i trovano) prostitute, eran.o messe in vere ·prigi oni (e non 1osipeid1ali) vergognose, dove entravan10 (non sempre) malate -e UJScivano marce f1si1came.nte e m.oralm·enie, n011. visitate o mal visitate, e che molto, in seguito a lla camp:a~a de11a Bllliler e della Lega abolizicmista, si è ottenuto per :iJ mtglio'r am·ooto de1le rioo·v erate. • Mi pe·rmetto di agg.iungeire. che· i a cam·p agna non è stata sostenuta dai quakers e da fanatici protestanti, ma da grandi medici, uomini di Stato, filosofi di tutti i Paesi e di tutte le Religioni, come ne fan fede i diversi Congressi, e, specialmente, quello' di Bruxelles , del 1902 (che era lln Congresso per la profilassi contro lè malattie veneree). .P .r egherei p.oi il Bar1d u zzi ·di ci ta:rie quali son-0 le sta,tiS1ticthe (•n1on rioordi quelle mi1itari tr-0ppo uniiaterali) dimostrativ·e del1a ino1ppoirtunità e. intempestività della Lega .abolizionista: io gliene c,i te•rò alt:rie ,c he dimostrano il oontrario . (ma ·nOIIl ·credo nè alle une nè a1le altre). Il prof. Barduzzi presenterebbe la Lega abolizionista quasi come una lega per la diffusion·e delle malattie veneree e per la protezione delle non poche prostitute degenerate! No Professore, la frase ha tradito il ~uo pensiero: Ella sa meglio di me che la Lega abolizionista non si propone di intralciare i provvedin1enti . sanitari umani, giusti, contro la diffu·sio.ne delle ma;1attie v1eneiree; ·essa non vuo.le ],a )}ros-tituzi.O!I1e di Stato; essa vuo1e che lo Stato non riconosr.a e protegga il vizio, che ietituisca la ricerca della paternità, la responsabilità del contagio vener eo; vuole, in una parola, una· ben tntesa pro'fì,lass·i morale del Paese, vt1ole che lo Stato sia (se è possibile) morale . IJ p:riof. Ba:rduzzi, parlando dell'attuazione del1 '·abo1izioniismo negli Stati, dimentica che l'Ingh-ilteNa e l.e su·e Colonie, gli Stati Uruiti, l.a Svizzera, la Svezia, la Finlandia non hanno Tueppure assaggiato i famosi vantaggi della re. 1
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golamentazione: ricordo che gli Stati Uniti da cinquanta anni hanno bollato tale sistema con queste roventi parole dettate da un Comitato nazionale di quindici studiosi: « Distinti uomini di Stato sono di parere che ogni atte11tato alla libertà sia un male e che non possa legittimarsi che con un risultato ·pratico im,mediato, utile. Ma un sistema che permette· alla polizia di arrestare un cittadino e di sottoporlo a investigazioni offensive, soltanto per iscoprirvi l' esistenza di una malattia e di })Orlo poi in prigione nel timore che egli possa avere rapporti con altri, ove resti libero, contrasta assolutamente oon i principi della Jibertà personale ». Il prof. Brurduzzi dice che tutti i sifilogil'afi sono conrvtnti della n.ecessità delle misure restrittive. Certo, la enorme maggioranza dei ·sifilo·grafi ~ialiani, attaccati al.la regolamentazione, per interessi molteplici o anche per convincimento, no11 11a sviscerato, nel referendum del « Giornale I taliano delle Malattie Veneree e della Pelle », la questione morale, ed è favorevoJ e al reg·ola1nen:tarismo anche rinforzato; ma il ]Jrof. Bardl1zzi non ha detto che i sifilografi inglesi, ri meri cani, svedesi, finlanclesi, svizzeri sonc felicissimi che nel loro Paese il regolamento sia abolito. In quanto alla es.p,e rienza del periodo di guerra, ri,co rdeTò che il prof. V. l\tf.ontes·an.o di Roma, incruricato della sorveglianza in zona di gl1erra s11lla profilassi celtica, ci dice che la sua esperienza in q11el pe·r iodo non 1o ha convertito al regolamentarismo. · E a llo·ra? P ers11aderemo il Govern,o a far meglio nelle ann11nzia te m odificazioni? Ne d1lbita, ci pare, anche il prof. Barduzzi. Fira11ze, 15 Juglio. 1921. S. SBERNA. · 1
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Prof. C. CASSIOLI
L'Ostetrico Pratico
trattato di Ostetricia im~rontato alla pratica, con 250 figure nel testo e prefazione del Prof. ERNESTO PESTALOZZA
SUNTI E RASSEGNE. · INFEZIONI OSTEO-ARTICOLARI.. La spondilite tifosa. (Dott.
Berliner Ii.linische Wochen2 màggfo 1921).
ERNST LYON.
schri~,
La .sip·ondilite tifosa è, più che u.n a compli1cazione, una su1ocessio.n e morbosa del tifo identifi1cata nel 1889 da Gibney e suocessivamente de:scri tta dal Quin1cke. Seco:ç.do Halpenny la sua frequenza tra le i·n fezioni tifose è di un caso Slt 1800; secon do Quincke ·s u 150 spondiliti se ne trova u11ft tifosa; seico•n1do altri sarebbe alqt1anto più frequente. · I casi .g ravi sono rari. Essi ·p resie n tano llna sindrom~ costituita da fieri doloTi locali spontanei e provocati dai m·ovimenti, 1da tumefazione delle parti mo IJi, da febbre e da sintomi mtdo11ari transitorri. Spesso la t11mefazione e la febbre man cano e t11tta la sindrome si riduce ai clolori dhe possono raggiungere 11na g'ravità considerevole e che .di solito presentano variazioni di intensità. Q11este, se è lecito così eiStprime:risi, sono ,carattéristi,che. Oltre i dolori si 0 sserva la :riigidità della colonna vertebra.le. La pressione sui ·proc~ssi spinosi e sui proicessi laterali è dolorosa a livello di più vertebre; 1dole·n te è la ·compreissione assiale de1lla colonna. Più di frequente son lese le vertebre lombari; sipecialmente la quarta; ma po1sson 0 esser col1)i te an·che le vertebre dorsali e le cervicali e quailcl1e volta le Yertebre 1&ono colpite disicontinuamente, con 1'i·n terposizio\n e 1cioè cli alc11ne vejr tebre sane. Fenomeni r3Jdicolari, sia .p ure limitati sem- · .. plicemente a zone di iperestesia a livello del tratto leso, non mancano quasi mai. Possono però aversi anche dolori e paralisi; qualche volta sii man.ifesta u na vera sin1drome midollare, la quale però è sernpre di breve dnrata. Accanto ai casi gravi .e medi ne esistono altri nei q1~ali Ja sintomatologia è cosi povera che i pazienti non si lamentano di a.Itro che di dolori al rlorso i qt1ali compaiono solo nella stazione er etta. In tali casi i segni diretti della lesione verte·b rale possono non essere dimostrabili che radiologicamente. La malattia può comincia~e durante la tifoide o alc1Lni mesi più tardi. In una piccola parte dei casi ·comi·noia co·n forti dolori al dOTiso, ma più spesso l inizio è subdolo e i forti dolori n·o(n COiID.paiono che ·pii1 tardi. Altri caisi hanno un inizio e un decor6o subacuto. La malattia di solito si protrae per settimane e mesi alternando lunghi periodi di latenza con pe1
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e con appendice
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riodi di soffererlza. Quasi tutti i casi presentano t1na relativa benignità; solo eccezionalmente si hanno ~11ppt1razioni e necrosi. Tra i sintomi obbiettivi è stata notata qualche volta una depressione a livello di una apofisi spinosa dolente. Si tratta in tali casi ·di un rammolli·mento del processo ·s pi.noso opipu.re di t1na tu1nefazione ·de.i processi .s pino·s i conti.gui. Molto rare son·o le alteraziohi a carico ·dei oorpi vertebrali e perciò le gittosità non compaiono q.u asi mai. Sono state de~1critte alterazioni delle lamine vertebrali e dei processi laterali con ispessimenti periostali a livell-0 dei • fori di coniugazto·n e e ieonseguenti nevra:Lgie. La diagnosi tlella spondilite tifosa è facile se sii ·p ensa alla 'Pregressa infezione ·tifoidea in lln soggetto che abbia chiari segni spondilitici; ma, se mancano il dolore alla 'C'Omipressi-one dellle verteb·r e e i segni radicolari, ·diffi·cile è escliudere 1a possibilità ·che s'i tratti di dolori tlorsali o lomba1~1 del tip·o di quelli che compaiono i·n soggetti nie urastenici OPlPUf.e che ·s i tratti di 11na semplice lombaggine. Quanclo l' inizio è a;cuto, ·con febb.r e alta, coo dolore irra.diato al ventTe e con rigidità 1d ella parete a·didom.inale può essere simulato il quadro clella appendicite, della colecistite e della peritonite. Tt1ttavia 11na osservazione di poche ore è srufficiente a chiari·re il dubbio. Q11a1~he volta la sintomatologia spon<li·l.itiica pa~sa in seiconida linea di fronte ai se~n·i di nevrite o di miosite .e i·n questi .casi è veramente diffìc.ile riconoscere la causa primaria del male. 'fra i segni rad.iologici, i ·p iù costanti sono a ·cari,c-0 dei dtschi intervertebrali che s'i piresentano dimi,n11iti di spessoTe; il peTiostio invece a 1ivelilo di .essi ·p rolife.r a e speissQ due ver• tebre contigi 1e si fcmd·ono. Le lesioni dei 1corpi vertebrali sono invece rare e lievi. Di 11n certo interesse è il 1p aragone tra la spondil·ite tifosa e la defomnante. La seconda colpisce princi!prulmente· soggetti m.aschili di età 1superiore ai 50 anni, la ·p·r im·a soggetti maschili generalmente sotto i 40 anni. Anche nella spondilite .deformante sono colipiti i ·dischi intervertebrali. Al mar.gine ·dei corrpi si ' formano . osteofiti e ponti; gli spazi tra i singoli co,rpi dim.tnu,i.scono di sipe1ss.o r·e. Da ·Ciò a. p·p are ·Ol1e l'asipetto raJdioilogi·co della spond11ite de1fo rmante "p resenta alcuni sdati comu1n i alla spondilite tifosa e, , ipoichè la spo~1dilite deformar1te non ha una etiologia nota, si può ammettere che la spondil1te tifosa ,p redisiponga ad essa. t Tn p11nto jrnpo~tante •p er r1conoscere la nal 11 ra tifosn della malattia è la cliagmosi batte0
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riologica a .pro.posito della q·t1ale •è da ·r•i·Cor.d are che recentemente .si sono messe in ev.idenza a.nche spondiliti da paratifo A. La puntura lombare mostra nel liquido, spesso ma non costantemente, la presenza di bacilli, di ·a,11inentata pr.ession.e, di albun1ina e di :linfocitosi; fatti ,ohe in1dtc-ano come 11na i.rrita.zjone meningea di frequ.e nte acc-0m·p agni )a spon.dilite. · La prog.nosi è ordinariamente b1lona e tanto m·i gJiore quanto più soll~itamente viene istjttrita Ja cura. ' I dolori e anche la deformità della colonna tendo·n o a scomparir.e; talora .resta una li.eve rigidità. I casi mortali sono molto rari. Il trattamento con.s iste ·nel .riposo a letto in .decubito dorsale e . nella -som.m inistrazione di Mltineuralgici. I francesi consigliano molto le strofina.zioni stil dorso ·con collargolo. Utili sono i b·11.sti di gesso,. di cellul.oide, . di ,cu-oio o, com·e vengono preferiti in America, ·di cerotto. La · vaccinoterapia può render utili servigi. Il fon.damento a•natomO-patodogico dellà maJatt.ia è costitu·i to .d q iPiccoli focolai di osteomi'elite e ·da una trasformazione id i d:isichi in• tervertebrali in tessuto connettivo ricco di vasi. Riguardo all'etiologia meraviglia 1come, esgendo tanto frequente la presenza di germi • specifici in circolo e nel midollo osseo, siano rare le osteomièliti. Forse la rarità dipende dal fatto che il midollo osseo è tra le strutture . del corpo molto ricco in poteri difensivi, .cosl che per ammalare . . occorra non solo la presenza di germi. m~ anche il concorso di altri momenti patogenetici. ·Tra questi si è data importanza ai traumi; ma occorre riconoscer.e che, se pure in qualche caso la influenza nociva di essi è stata evidente, in molti altri casi n.è spno sembrati necessari nè sufficienti per sp iegare la comparsa di fenomeni patolo· gici specifici EGIDI. 1
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Artrite nella dissenter.ia. (G. GRAHAM. Proc. of
ne, dicembre 1919).
the R. Society of Medici.
.. La associazio·n.e di affezi.oni articolari alla dissenteria, ·Citata per prirno .d a Sy·d.e nham nel 1672, è stata in seguito ricordata da vari autori e vista con 11na frequenza relativamente maggiore in rapporto colla frequenza della dissenteria, durante la gu·e·r ra. I .. '.L\. ha avuto oocasione di v~derne 33 casi in ~1alta, e poichè s i tratta di 11na con1plicazione n on com11ne crede opportuno di riferirne .. L 'inizio .dei sintomi avverrebbe, secon·do i vari a uto.r i, tra il 14° e il 21° giorno; nella . s er:~ del lo scrivente essi com1)nrvero fra il 6() e il 23°
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primo inizio della dissenteria. In genere, più presto i · sintomi articolari compaiono, più g~·ave è l'attacco. . ' Primo segn.o f i1 un dolore intenso éhe precedette la tum.efazione di qualche o.ra, scomparen·do poi assai p.r Jma di que.s t'uJtima. Assai rapida la formazione di liquido intraarticolare , e di solito abbondante; non arrossamento della pelle. Nella maggioranza dei ·casi le articolazi.oni furono attaccate successivamente ad ' intervalli. In ordine di frequenza, le articolazioni fur-0no prese così: ginocchio; collo del piede; gomiti;· piccole arti colazion'i ·del polso e ·d·elle ma.ni; due volte fu attaccata l 'arti•c olazione tempora-mascellare. Nei casi gravi ·si ebbe febbre considerevole, che per lo più prec~dette e talvolta e·egui ancl1e la lesi9ne articolare; n·e ssun'altra causa poteva spiegare la piressia ad eccezione 1del1:artropatia, me·n tre, a questo periodo, lo stadio acl1to della dissente.r ia era di solito passato. Grande varietà nel decorso ulteriore: alcuni casi eb bero rapida gu·a rigione (7 entro 4 settimane), 20 furono malati per un periodo assai più lungo (3 mostravano appena un leggero . miglioramento dopo 2 mesi, e 1 potè cominciare a camminare ·dopo 6 mesi). Quan·do i sintomi a,rticolari scomparvero rapidamente, si ebbe di rado alcun postumo, m·a quando si trattò di un pro·ce·s so lento ·con ricadute, si n.otò una grande tendenza alla irigi·dità articolare. Garrod ha visto alcl1ni casi cronici in Lon·dra, ma crede che, in definitiva, le articolazioni guarisca.no completamente. Al cu.ni pazienti svilu·p p·arono sintomi oculari. Questi furono di due specie: a) un rossoTe marcato e un'iniezione della oo·n giu.ntiva con dolore e lacrimazione ma senza secrèztone purulenta; b) una ciclite o una irido-ciclite. Tali sintomi comparvero tra il 14° e il -33° gior.no di malattia. La congil1ntivite di solito scomparve rapidamente con i comuni colliri, l'iridociclite cedette prontamente a l trattame~to con l 'atropina. . I
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* ** P oichè l'artrite è una complicazior1e abbastanza· frequent e della malattia 1da siero e molti dissenterici furono trattati col siero, era necessario escludere Ohe l'artrite dipendesse da qu esto. L'a rtrit'3 da siero è llna malattia doJorosissinla, ma è estren1a.m ente raro che le articolazioni si gonfino, e, comunque, la trans itor ietà clel gonfiore e la coesistenza di orti- · cari a r e11dono e\·ide11te che la tu!Llefazione art icolare fa pari e di lln a ttacco insolitamente g- ·'1,'r cli malatti ~ d a ~iero. 1
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Nei casi di artrite dissenterica eh-e erano
stati trattati con siero, i sintomi articolari furono affatto differenti di quelli dell'artrite da siero. È · difficile rispondere al quesito se la. somministrazione di siero può prevenire la complicazione arti col are. Sebbene alcune .statistiche ' ' e tra ·queste quella d,ell'A. dimostrer.e bbero ohe nei casi trattati · precocemente e con dosi adegu·ate; i sinton1i articolari manchino il numero dei casi è troppo piccolo ·P er ' poterne trarre un'affermazione definitiva.
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La diagn.osi diffe.r enziale va posta anzitutto col reumatismo acuto, dato il modo .d 'inizio e l'invasione SUGcessiva di un'articolazione dopo l'altra. Ma l'assenza di compartecipazione della pelle e di u110 spiccato calore nell'articolazione è contro .questa diagnosi. Inoltre l'artrite dissenterica non cede al salicilato dato in ·dosi adegu·a te: l'aspirina sembra più efficace 1contro il dolore, ma neanche essa fa scompari.re la tumefazione. Da ultimo manca c)gni segno di endocardi te. L'anda·m ento generale della malattia assomiglia a quello dell'artrite gonococcica, anche per la r.elativa frequenza delle complicazioni oculari. Ne differisce, però, perchè le fasce non sembra siano colpite. Del resto questa possibilità fu sempre tenuta presente nei casi dell'A.. : solo in uno di essi vi era stata u.n a gonorrea sette anni .p,rima e in un altro fu trovato una sol volia, lln dipl.~cocco Gramn.e gativo nella se.crezio.ne oèulare: ma in que• st'ultimo .s oggetto. al 44° giorno di malattia si ebbe un'agglutinazione positiva per il .bacillo 'di Shiga. L'ultima affezione articolare che possa pre.&en tare qualch e somiglianza ·con l' artrite dissenterica è l'a.rtrite reuma.toi·d e: n·ei .su.ai stadi a cuti la somigJjanza è piccola e la presenza di sintomi oculari permettono la diagnosi; ma nella fase tardiva, specie quando eojno colpite le mani, può insorgere qua1che dub bio talvolta djfficile a superarsi, se .non può faI'si un'accurata anamnesi. 1
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Il trattamento è assai poco soddisfacente e la malattia sembra contin11are il s110 corso. Il salictlato cli sodio, anche in grandi dosi, ha ecarso effetto sia sulla tumefazione articolare che sulla temperatt1ra. L'aspirina sembra più efficace contro il dolore. In alcuni casi fu prova to il chinino. T... ocalm f:\nte si usò il salicilatP di metilf:\, ma con poco effetto; lo stesso si dica per la p11nt11ra dell'articolazione.
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Se il dolore è intenso o v'è · una certa tendenza dell'arto ad ass11mere una cattiva posizione, è consiglia1bile l' applicazione di urna stecca. Negli stadi tardivi il massaggiò va t1sato largamente per prevenire ogni rigidità. In 2 casi si somministrò siero per una ri-caduta della .dissenteria, ··ma le arti colazioni non ne risentirono vantaggio. Rist invece usò d<Ysi massive di sie·r o e afferma che le àrtioolazioni guariscono a.issai rapi.dam€ID,te, tanto che ciò può considerarsi un ottimo criterio diagnostico ex juvantibus. SEBASTIANI.
Carie ossea non tubercolare. li. . .
e PH. ERLACHER. Wiener klin. Woc7;, enschrift, n. 21, 1~21 ) . HAMBURGER
È riferito un caso di carie ossea multipla, '
con suppurazione e formazione di fistole persistenti. La diagnosi di car~e fu accertata a mezzo dell'esame radiologico, la natura tubercolare esclusa dall'esito delle reazioni biologiche, delle ric.erche istologiche, dagli innest.i ad animali. Si deve supporre che in determinate condizioni, dei ger·m i molteplici possano provocare delle lesioni ide11tiche a quelle finora ritenute specifich e del ba.cillo di Koch; queste condizioni probabilmente dipendono dall'entità dell'infezione, dalla virt1lenza dei germi, dalle reazioni dell'organismo e dell'organo colpiti. POLLJTZER.
VACCINI E SIERI. Sulla cura tubercolinica. . (Contributo al problema dell'ipersensibilità). (A. D.
OFFREM.
Z eitschr. fiir Tuberkulose, vol. 34,
2, 1921).
Le tossine .prodotte in un f ocoJ.aio tubarcolare, entrate in circolo agiscono da antigene e provocano da parte dell'organismo una produzione di anticorpi. Quando g1i anticorni sono prodotti in eccesso, essi irapida.mente scom.p ongono e rendono inattive le tossine esistenti e quelle che continuamente ·s i vanno formando; Don esiste l'intossicazione de1l'organismo, il focolaio tubercolare allora tende .alla guarigione. Quando invece gli anticorpi p·rodotti sono scarsi, la decomposizione del1e to~ine è incompleta e lenta; ne risulta la Lormaziooe di ,p rodotti intermedii ad azione fortemer:te tossica. Questi prodoit ti intermedi agiscono probabilmente per il meccanismo dell'anafilassi e sarebbero fenomeni anafilattici la febbre, il deperimento, I 'astenia, l'inappetenza e la su~ doraz.ione, che si osser:vano nel corso della •
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SEZIONE PRATICA
tubercolosi. Ta'li !fenomeni (identici 'P er natura e per meccanismo di produzione a quelli consecutivi ad un' iniezìone di r t11bercolin ad un tuberoolos-0) sii osserva.no spesso nello stadio • • iniziale di focme non gravi ·di tubercolosi. In questi casi la quamtità delle to.&Sine pr-0dotte è tro·ppo scarsa 1p er .p oter eccitare Ja formazione reattiva di amtioorpi in .s uificiente quantità; le tossine non importa se scarse vengono incompletamente ·d ecomposte ·e d i pr.o dotti che ne risultano dann·o luogo ai fenomeni anafilattici sopra citati In questi casi l'introduzione artificiale di a·n tigene, che stimoli i tessuti alla produzione abbondante di anticorpi, .serve • a ~imuovere i fenomeni anafilattici ed a favorire in tal modo la guarigione; ecco il ·compito e la ragione della tera.pia tu,b ercolinica. La quantità di antigene deve però stimolare i tessuti alla ·p rod·uzione di anticorpi: ehè se fosse troppo scarsa a tale scopo non farebbe che' conis umare gli anticOII"pi .g ià in circolo e aggravereibbe i fatti anafilattici. 1P erciò l'A. raccomanda il metodo ·delle dosi ·cresce.n.ti di tubercolina; che eigli ha usato con successo in alcuni ~ casi iniziaJi di tubarcolosi nei quali ·esisteva.no quie' .siiJntomi ch'eg·lii ri.tiene ana:fi:lattici La prirr1a iniezione era di 1/ 100-1/ 10 milligrammo; se come è la regola seguivano dei fenomeni .anafilattici, ·dop-0 alcuni giorni si iniettava una dose ·più forte : così di seguito fino a:d una dose che eccitando la produzione abbondante di anticorpi, liberava l'organismo dai sinto·m i di anafilassi. Gli ammalati allora guadagnavano di peso, ri.cuperavano l'a'Ppe· tito e le forze e si .sentivano bene. Le reazioni ' che seguono alle dosi crescenti di tube['colina i11on devono essere progressjva1nente più intense, ma .pd.ù liévi; se aumentando la ·dose, si ottiene 11na reazione più energica che non alla dose precedente si deve ritorna.ire a qu·ella di nuovo. POLLITZER. .
Sul vaccino antipneumococcico. (L. CHEINISSE. Presse médicale, 5 marzo 1921). I primi risultati dell'applicazione in grande della vaccinazione antipneumococcica vennero pubblicati da Cecil e Austin nel 1918: su 12 mila e 500 soldati vaccinati con i tipi I, II, III, non si ebbe alcun caso di polmonite di questi tipi n el periodo di due mesi e mezzo, mentre se ne ebbero 26 casi fra 20,-000 soldati non vaccinati, cl1e vivevano nelle stesse condizio• ni; considerando le polmoniti di ogni tipo, si ebbero 17 casi (40 %) fra i vaccinati con i tipi I, II, III e 63 (60 %) fra i non vaccinati. Ris11ltati meno netti si ehbero da Cecil e Vaugh an, in un altro accampan1ento: in tali casi
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IL POLICLINICO
r>erò le condizior1 i i1on erano uguali, sia per lo se-Oppio dell,epidemia inftue11zale, sia perchè venne llsato anzichè la sospensione in soluzione fisiologica, il lipovaccino, che avrebbe un potere antigen~ minore. Anche le esperienze condotte in Francia da Borrel sono state ineoraggianti: su 300 sol <lati l\ilalgasci vaccinati si ebbe 11n caso di polmonite e nessun morto, s11 altri 300 non vaccinati, 17 casi e 4 morti; un anno dopo però usando lo stesso ceppo conservato in ghiacciaia si ebbe fra i vaccinati morbosità 65 %o e mortalità 19 %o : fra i non ~accinati rispettivamente 95 e 2R ?/oo; la differenza va · probabilm~nte attributa alla diminuzione del potere antigene d,el ceppo microbico, in cau.5a {lella lunga c'?nservazione in ghiacciaia. A questi risultati pratici vanno aggit1nti ql1elli di laboratorio· Ceci) .e Steffen, mediante l'iniezione endovenosa, hanno dato alle scimmie 11n'im1nt1nità assolt1ta contro la pnel1mon ite sperimentale. ~' introdt1zione del vaccino si fa per via ipo .. dermica, poichè con <Jllel la endovenosa, si hanno reazioni violente. La reazione, con le inie'Zioni ipodermiche, varia da un soggetto all'altro, ed è tanto più moderata, quanto più piccola la dose. È q11indi consigliabile suddividere le inoculazioni, tenendo però presente çhe il grado di immunità che si raggiunge è, in certo modo, proporzionato alla dose totale. Agli Stati Uniti si far1no di solito tre iniezioni di 3, 6, 9 miliardi di germi; il lipovaccino si inietta in u11a sola volta (40 miliardi). La reazione locale si manifesta entro 24 ore con una zona arrossata ed ind11rita di 2-3 cm. di diametro, in corrispondenza della puntura; la reazione generale manca; solo qualche volta si ha cefalea, rachialgia, malessere gPnel'ale con elevazione termica, tl.1tti fenomeni dj breve durata. 11 vaccino antipnfn1mococcico è controin<iicato negli stati infettivi acuti, nella tubercolosi polmonare, nella nefrite; deve essere usato con prudenza nei cardiaci e nelle gravide dopo il quinto n1ese. Il suo uso è indicato nelle persone cl1e, p er la loro professione, sono esposte al frecldo e alle intemperie, negli individui soggetti a polmoniti a ripetizione, e sop1~attt1tto nelle agglomerazioni viventi in condizioni ar0rmali, come negli accamparnenti. l\feno provata è l'a.:;ione curativa del · vaccino; Rosenow ha preconizzato l'iniezione di J111el1momoccl1i lJarzi almente, sotto1)osti ad a11tol isi. ciò che separerebbe la parte tossica solul)i le, da ql1ella non tossica, a fl1nzione an1ige1lc. Cori tal e m etodo, si ~a r ehl)e a'1 l1ta la
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xxv~III, FASC.
1nortalità di 23 '}~ Jra i trattati e di 38 % fra gli altri. Data però la variabile ed incerta evoluzione clinica della polmonite è difficile affermare che l'esito favorevole o non è dovuto all'11so o meno di un vaccino o di l.1n rimedio; occorre. ql1indi ancora a tale proposito che l'esperienza clinica sia ripresa su larga scala e debitamente r.ontrollata. ftl.
·Gli accidenti consfcutivi alla sieroterapia. · ( DRO UET.
Journ. de r11,éd. de Paris, 1921, n. 13).
Nella somministrazion.e di sieri, gli accjdenti si presentano CO!ll maggior frequeilfla negli ad ul t,i ch e nei bambini, ·e più specialmente negli in·div;idui, 1c he han.n o riicevuto altre inieziQrni di 1sier.o. L3.i via end om·u soo1are e soprattutto quelle endovenosa .ed en·do rachidea provocano i fenomeni più gravi e ipiù drammatici: pi11 i1mocente è la via ipodermica. Secondo l'A., i sieri riscaldati dell'I stitl1to Pasteur di Parigi dànno un mjnor numero di accidenti che quelli con aggit1nta di acido fenico; talvolta le reazioni sono più vive col siero di un deteTn1inato cavallo. ~.\nche la dose del siero è imp·orlante: 4'0100 eme. d1etermina.n-0 più fa.ci1n1en,t e gli accidenti, anzichè le dosi di 10-20. In riguardo alla frequ.e nza sd p·u ò dire che gli accidenti di qualche entità si manifestano in 1 I 4 - 1 I 3 degli animala ti. Le sindromi reazionali possono distinguersi 1
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in: 1) em.o.clasic.a immediata, analo.ga al1a Ciri-
si nritritoide del 606; 2) emoclasica .r itair idata (shock peptionko di Brodini) Clhe si manifesita d.a lh ora a •p arecchie ore d·o,p o 'l 'inieii·oir1e; 3) da siero ta;rdiva, aocide.n ti s:iieiro-to.ssjci dei classici, o malattia cl.a siero dei tedeschi. La prima si manifesta i poco dopo o talora anche durante l'iniezione endovenosa ed eccezion,a lmente -in .seguito a queJla e.ndomuscolare o ipoderrnisca: tachicardia, c·ong.e.stiion~ fa c ciale, oppressione, vomiti, co1iche intestinali, lipotimia, orticaria. Nella forma congestiva pre·d om1ina la clan.osi della faccia , l' an.sia respiratoria; i.n quel!la sin.copale, sono invece spiccati i fenio rn·en.i dli ipotensione e di collasso cardiaco. L a sindrome em·oc.lasiica ritardata è caratterizzata da brivi<l.1i, ipertermia con.~iderevo l e, st1dori p:Pofusi, analogamente a qttanio si osserva con le inie·z ioni dii peptone. La sindrome tardi,·a da siero è la più freql.1ente (95 %) : si n1anifesta una settin1ana d-0l)O 1' iniezione con ert1zio11e cutanea) iperter1nia, tt1111 efazion i gangl inri, artralgie, '"omit i . 1
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diarree, ecc. Gli eritemi 11on hanno nulla di caratteristico : hann-0 evoluzione variabile, si . acco·mpag.n anò a vivo. prurito; si estendono tal.ora alle mucose (en.a n temi) e si può anche avere edema laringeo. Si ha ipotensione, di solito leggera, ma che talvoJta può costitùire il sin torna predominante, a:rrivan.d o ,a l -c.olla~so: i.1otevole è sp.e sso l'aS!ten,i a . .Abbastanza rara è l'albuminuria, mentre son 0 più frequenti le l·esioni etpatiche, le quali si manifestano con ittero. Son.o state segnalate altresì atrofie muscola.r-i, flebiti, endope·r tcarditi. I sintomi accennat.i non coesistono in ogni m~dato; il più spesso si .n io ta 1-3 gio·r ni dopo l'iniezione, t1na orticaria generalizzata co.n vivo prurito, temperatura a 38°-39°, artralgi·e, ingorgo ghiandolare. An.che la via dii. .introduzi.one ha una cer1:.a importanza: le inieziooi ipodermiche dànno origine nel punt.o di i.n ieziooe ad edemi pset1do-infiarr1matori; le .e ndorachidee danno spes~o sintomi al1armanit i (cefalea, vertigini, sincope, talora. morte), e ta:rdivamente una vera meningite da siero spontaneamente cu,r abile. • , La cliag·nosi io ge.n erale n•o n è ·d ifficile quan . • do si ponga mente alla iniezione di sieiro tj.cev11ta: la pro.g·no•s i, sa•lvo casi ra·r is.simi, è buo·n ·a . Terapia. - Se si tr,a tta di fenomeni leggeri, si Bommin•i stri tl·n purgante ed il c.Ioirur·o di calcio (3-1 ·grammi, con 40-50 gocce di a·drrenalina a 1 I 1 o<io : diminuire la dose ·p er i bambini! ): si cospargeranno ·polveri sull1e parti prurigiin·ose e si f.asranno impacchi timidi in caso di reazione loca.le dolorosa. Se i fen orneni ·son.o intensi (vero shock e·m oclasico) si fa s11hito u.n'1niezione sottocutanea o meg1io endon1usrolare di adrenalin·a (un eme., eventt1almente ripetend·o se l'ammalato non migli·ora) e poi 011.0 canfo·r ato, caffeina, tonici cardiaci in gen.ere. È stata proposrta alt.resì l'i1ndez-ion1e e1ndov·er1 osa di iposoJfito di sodio o càrbona to di sodio. Talvolta i.n caso di e·dema Jarin .. geo dei ba:rnl)i11d si dovrà rico1r rere all'intuba.
PEDIATRIA
Enuresi infantile . (C. E. SuNDF.LL. Th e Practitioner, aprile 1921).
Il meccanismo del funzionamento della vescica è semplice. Essa si riempie lentamP,nte <li uri11a schizzatavi a frequenti intervalli dagli ureteri, e distende così la sua parete muscolare. Allorchè la distensione l1a raggiunto ltn certo grado, cominciano ritmiche contrazioni muscolari, ancora inefficac1; come la prima progredisce, ql1este si fanno più forti, fincl1è un bel momento la vescica si solleva dallo sforzo, vuotando il st10 contenuto. D11e sono gli sfinteri della vescica: tino. involontario, uno ·v olontario. Il prin10 ris11lta di due porzioni, l'una a mo' di anello intorno allo sbocco uretrale, l'altra t1n poderoso fastello di fibre muscola.ri che accappia come un~ fionda la prima parte <;lell'uretra. Il secondo è dato dal muscolo bulbo-cavernoso che resiste quando la vescica è sovraripiena e la minzione ur.gente. La minzione è un atto riflesso il cui centro risiede nel rigonfiamento lombare della midolla. Viene innervata dai N. ipogastrici, da . Il. viscerali del plesso sacrale, del ganglio mesenterico inferiore, e contiene gangli minutissimi nella sua parete, come l'intestino. Bisogna educare il bambino dall'ottavo mese in poi a richiamare la st1a attenzione ad llrinare nelle ore di veglia. Da.l terzo o quarto n.nno eg·li deve essere in condizioni di svegliarsi da sè, qtlalora la minzione fosse urgente. Urinare .il letto o gli abiti dopo i detti anni dicesi Ent1resi. Ciò che prima bisogna stabilire è se si tratti cli t1rinazione incosciente o di l1rinazione precipitosa: nel !} rim o caso il bambino non è consapevole dell'atto finchè non si trovi bagnato digià, nel secondo ' caso è consapevole di un imperioso bisogno di t1rinare senza la capacità di frenarsi. L 'urinaziorie i'nco sci erite d11rante la veglia è }Jropria di gravi malattie mentali, di equivaZJ.OTLe . lenti epilettici, di anomalie anatomiche della Profilassi . - Quando si ha ragjone dj temere un.o shock en1oclasico immed~ato (iniezion.e er1- vescica o dell'uretra. L,urinazione p'recipitosa è la forma morbosa d ove;n,os:=t o reiniezione in un individuo che avecon la quale abbiamo pi1ì da fare. Le sue va in precedenza reagit-0 fortem ente), si farà u.n 'i·n iezione ·en·domusc,o l'are di un m·g. di adire- cause sono essenzialmente nervose, sebbene l'urina troppo concer1trata, o iperacida, o banalina fresca~ cinque minuti p.r ima d.i fare l'in1ezione di sie.r o; q11·est.a ;poi va fatta a&;;ai cillurica, o la poliuria, o la cistite possano inIentament.e, dil·uenid o eventualmente i·1 sier·o i11· fluire. Il fanciullo è in continl1a preoccupazione, og11l .insuccesso aumP-nta 1a sfiducia, egli nove parti di acqua. ~1eno sicuro è il metodo ' di Besredka (iniézion·e ·s otto.cutanea di oi·cc.o.l a si esaurisce e cosi dimin11isce il s110 potere di controllo. La cura, indipendentemente dal q11antità di sie.ro, p och1i min11ti p.rima di que!lla endovenosa). r.1rovvedere alla correzione delle eventuali con• La: eventualità di queste reazioni però non rlizioni morbose locali, è soprat11tto psichica: deve far desjstere dalla sieroterapia. ·fil. Proibire per un certo periodo la frequenza 1
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della scuola, di riunioni, di processioni, ecc.; mettere il fanciullo in condizioni di poter sod-' disfare subito i suoi bisogni; rinforzare la sua facoltà di controllo con l' incoraggiamento e l'esercizio; persuaderlo a non ritenersi minorato innanzi •a i compagni, e ad avere ferma fiducia nella guarigione. Su queste direttive la cura è più efficace che per forza di medicinali. L'enuresi notturna durante il sonno importa un difetto nella coscienza, la ·cui soglia non è raggiunta allorquando la vescica distesa dell'urina, è obbligata a Vllotarsi. E questo ottundimento di percezione cerebrale la grande causa dell'enuresi. La sua terapia è di un triplice ordine. Primo: eliminare le condizioni morbose concomitanti locà li, curare cioè, se del caso, la poliuria, l'iperdensità, l'iperacidità, la bacilluria, la cistite, la fimosi, gli ossiuri, un'eventuale irritazione del perineo con tutto quello che in simili casi Ri s11ol fare . Secondo: ricostituire il bambino, con speciale rjguardo al sistema nervoso. L'ottusità di percezione può essere in rapporto a ritardo d1 sviluppo e associato a mentalità arretrata, nel quale caso la somministrazione di glandola tiroide è indicatissima, oppure consecutiva a grave stanchezza fisica o mentale, o per conva.lescenza. L'adenoidismo, la posizione speciale a letto, la disposizione delle coperte possono indurre 11na. deficiente os.si.genazione dei centri cerebrali e ritardare la loro percezione; così pl1re attacchi epilettici notturni. Le abitudini di lavoro, di giuoco, di riposo vanno sorvegliate. I...'arsenico è utilissimo con piccola quantità di stricnina. L'iniezione epidurale di siero fisiologico per influire sulla midolla, sebbene trovata efficace, non è giustificata da una sospetta alterazione dei centri spinali, e poi è troppo crudo procedimento. Tierzo: formare e irinsa1dal'le un' abitudime di controllo sul desiderio di svuotamento della vescica. Occorre la cooperazione cordiale, continua, piena di u.hnegazione della madre o della governante. l,'en11resi tende a ripetersi all'istessa ora d ella notte, ed è questa ora che bisogna saper determinare col sorvegliare il bambino di mezz'ora in mezz'ora durante il sonno notturno. Stabilita l'ora dell~ minzione, prendere l'abitudine di svegliarlo e farlo · urinare un quarto d'ora prima. Le a bitudini si stabiliscono presto nell'infanzia, onde il fanciullo finirà con io svegliarsi spontaneamente all'ora dovuta. Bisogna però stare attenti, per la riusmta di questo metodo, che le condizioni di vita e di attività, durante la veglia, la quan-
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tità di liquidi e di alimenti bella dieta si mantengano il più possibilmente costanti e t1niformi. Esso cura rapidamente e bene . • N. GENTILE.
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CENNI BIBLIOGRAFICI In memoria di Camillo Bozzolo. dici dei discepoli.
Scritti me-
Ca.millo Bozzolo lascia ampia traccia di sè nella l,etJteratuT1a medica itali·ana ed una .eredità di affetti, custodita da discepoli, eh.e sonio degni continuatoni d ell'-0p-e ra 1d eJ maestro. Nel volume che, in memoria di C. Bozzolo, viene pubblicati() a cu,ra dei gd..ovani e vecchi al. l:Levi dell~ scuola mediica di Torino, F. Micheli, sucoesso,re d.el m·ruestro .n.eilla .cattedira di c1inii.ca m.edica generale,, ri.aorda nella p!'loJusione al suo corso, tutta l'.ope.ra di C. Bozzolo e della sua scuola, facendo una disamina della prodUr zione scientifica, da cui la figura del maestro esce avvolta da fulgida ll1ce. Nelle grandi linee tracciate limpidamente dal Bozzolo con la sua opera di ricerc~tore e .d'insegnante il Micheli vede segnate le linee da seguire: le due missioni, professionale e scientifica, rimangono sempre scopi supremi della Clinica, pur tra le mutazioni che le varie epoche potranno determinare, nellé inspirazioni, nei pensieri, pur· nelle situazioni nuove e diverse che i progressi . sapranno creare. · ...t\. questa introduzioin e del volume, che gli alli.evi d·e.IJ.a souo~a .d i Torino, rulli.evi di tante ge: ne-razioni, sparsi nelle varie ,regioni d'Italia, legge·r anno ·con animo grato e commosso, seguo!IliO 1avorri originiali ,e fin.oìra inediti di Grazi!ldei, id i Pescarolo, di Belfanti, di Borel~i, di Fornaie a, c:Li Satta, ecc., sù argom8!Ilti svariati. 1
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t. p. L. CALANDRE. A·natomia y Fisiologia clinicas del Corazon. S. Calleja, ed., Madrid, 1920.
Il volumetto fa parte delle monografie di medicina e biologia pubblicate sotto la direzione di Tapia, l\tiaraiion, Remando. Tratta le nozioni di anatomia e di fisiologia del cuore, più direttamente utili a] clinico, perchè le moderne vedute di cardiologia possano con maggiore facilità essere intese. E alle nozioni di anatomia e di fìsio logia seguono in chiara esposizione i metodi di esplorazione grafica della funzione cardiaca. L'e~egante volumetto sarà di proficua lettura a studenti e a m edici pratici, che in piccola mole devono trov.are esposte nozioni moderne t. p. e necessarie.
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Common Infections of the J(.id-
l'appo~ idi el1ementi giovani ·di ghiandola in-.
Oxford medi.ca! Publications, 1920. Prezw 1t8 sqellini netto.
terstizi.a.1'.e ha 1pe.r ooriseguenza il .rin·g iovanimento dell'orga11ismo; tali innesti erano già stati fatti in precedenza da altri; il Voronoff li .ha continuati ottenendo risultati, che le vivaci descrizioni e le fototipie del iibro mettono in evidenza. · Non si può prevedere quale potrà· essere l'avyenire di ·questa applicazione dell'endocrinologia, che rappre'senta però un problBma di alto in~eresse dal , punto di vista d.ella 1.s.cieniza, oome della · .Ymianità. E · assai discutiibile p1erò 1a oonv,e nit enza di volgarizzare i risultati di esperimenti e tentativi, che, per ora, non dovrebbero trascendere i limiti della pura q.iscussione scientifica. Tra·spontar.ne Ja 00·1;t0SC·enza e -il dibattito tra i profani equivale a traviare il significato prima. ancora che sia assodato ed a vellicare malsane curiosità e tena enze morbose.
FRANK KIDD:
neys. -
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L'autore tratta successivam·e nte delle pielonetriti ·e matogene (J e rtubercol~ri .e:scluse), delle prostatiti emato·g ene, de1Je orchiti ematog·ene, e di quelle f.orme di .uil:ce1razioni d.e'lla ves.cica dette spontanee cl1e si hanno in seguito a svariate' infezion,i, a volte anche· senza .alcun fattore inrfettivo mànifesto. Quindi tratta b1,e·vt:mente d.ella teooica. dell'e:same batteriologico delle urine, ' e termina con lln capitolo di pura patologia delle inf.ezioni urinarie ai quale cdllega i fon.d ame.riti della cura vaccinica aJJa Wry.ght. · Tutti i capitoli so111.o m-olto impo.r tanti e bene rispecchia110 i frutti del ·contributo così largo che l'Inghilterra e l'America hanno dato recentemente· alle in,f ezioni urinarie. :Yia ·due sono i pum.ti che hanno speciale importanza: qnello delJe pielonefriti ematogene acute, coll e forme eistreme fulminanti e amb11. latoir ie, bemi.ssim·o descritte, e quello de1le, cistiti ulcerative circo.s oritte, do·p·o de·lle q11ali l'Autore tratta diffus·a m.e nte d·elJa purp11ra vescica le ematogena colla descrizione completfl di l1n case& tiipic0. PIRONDJNI. 1
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HORSLEY and ST"CRGE: Alcohol and tlle hu'tna·ri body. - Maicmillan., London, 1910. .
In forma piana sono pop-0larizzati tutti i dan· n1i che l'alcool p11ò determin.are nell'uma110 organismo: è opera dì propaganda igienica rac• comaindabile e che merita larga diffusione n.e.i paesi i·n cui l'alcool è grave minaccia sociale per l' a vve11 i.re di intere popolazioni.
t. p.
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fil. .
fttCffDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CON68ESSI. Società Medico-Chirurgica di Bologna. Adunanze scientifiche. Le modificazioni a;natomiohe ed istologiche della cistifellea in seguito a legatu,ra del coledoco ed a coleoistod'ltodenostomia.
G. FORNI. - Ha compiuto una serie di ricer. . che sperimentali, che lo hanno oond-0tto ad un certo Il/Um~ro di conclusioni che si presentano n.nche 1non pi;ive di .applicazioni pratiche. Interpreta le alterazioni anatomiche ed istologi-che- e il loro modo .di sucoèdersi e di ·s vilupparsi, ricordando anche le esperienze anal<:>ghe del Bignami e del' Monari. ~li animali in esperimento sono stati osservati dopo vario temDO l'operazi<l-· ne e anche dopo i 130 giorni. (Oom1tnicaz ione del 1
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21 gennaio 1921).
VORONOFF dott. SERGIO: Vivere. Un ' vol. irt-16 di 215 pagine con 39 tavole fuori testo. ·- Soc. an. .editoriale dott. Quintieri, M~lan10. - Prezzo L. 12. Le esperienze di Voronoff sono ben note a tutti, essendoset;ie occ11pata, oltre che la stampa scientifica, anche quella politica. L'A. qui le espone e le illustra, animato dal desiderio di prolungare la vita e di ovviare ai penosi acciacchi della vecchiaia, rinnovando cosi l'antico sogno e rinfocolando la segreta speranza, che vive nel c11ore di ·o gni, uomo. I .. a morte si avanza spettrale, preceduta dall_'affann.o sa ve.cchiaia, perchè 1e ce·llu1e oo,n nettivali prendono il soppravvento sopra quelle più perfezionate, più specializzate del nostro orga.nilismo, perchè manca ilo stimoJo dato dalla ghianidiOJ.·a inter.stiz.iale, che. trova:si tra i tubuli seminiferi. I/innesto dei testicoli e quindi
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Sopra un caso à-i torsione dei testicolo osse rvata in un pseudo-ermafrodita. 1
A.
Trattasi di una bambina di 14 anni, inviata in clinica per ernja strozzata, mentre il disserente fece al oontrario diagnosi di tor·ffi-One del testicolo, e rilevava una forma tera to• logica dei genitali. L'atto operativo mostrò che nel labbro di destra, sviluppato come un piccolo scroto, trovavasi un testicolo (riscontrato poi istologicam~nte), il quale ·av~va rotato di ,m ezzo giro attorno al peduncolo costituito dalla porzione iniziale del cordone spermatico. E qui il Pignatti descrive la vaginale, l'epididimo, ecc., poi s'intra ttiene sulla patogenesi della torsione. Quanto alla malformazione dei geni~li, a sinistra nota.vasi il grande labbro di svilu.ppo normale e ~ oon pigmentata cute, fra le due labbra un pene normale, lungo cm. 4,5 in riposo e cm. 6 I!ell'erezione, <!On me.ato uri.:1ario impervio e glande e prepuzio bene sviluppati. Dalla faccia infePIGNATTI. -
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riore del glande, si diparte u1ui briglia longitudinale che incurva il pene; essa si biforca in ' due pieghe come dt1e piccole labbra , che limitano l'ostio. Quivi si aprono due orifici : il superiore è l'uretrale l'inferiore è la vagina, lunga. ·cm. 8. ' J..-esame somatico mostra: estremità assai sviluppate, tiesta ·grossa, collo cort-0, mammelle atrofiche, bacin() normale muliebre; voce femminile. :F~ presumibile trattarsi di un pseudo-ermafroditè1 maschile. (Oo·rn,11,11,ica,zione del 4 f ebbraio 1921). . Sulla asserita esiston,za di oeJlule a tipo enàocri'ltO (cromafflrii, argen:taffini) nell'epitelio intestin,a,Ze .
A. ConTr. -- Esv·o sizione d-el problema. Espe-
...
tienze
person~li .
Reperti negativi. (Oomit1vicazio-
ne del 4 f ebtra:io 1921).
V.
NERI. -
1'f1'1tica
I,e alterazioni della ve1·tigi11ie gal-
nell'e111icrrr11i ··.. (001nunica .?: ione àel 4 feb-
braio 1921).
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Società Lombarda di Seienze medirhe e biologiche - Milano. •
Seduta del 26 aprile 1921.
Presidenza : dott. V. J.J(t dia.q nos·i
àeliè
RONCHETTI,
vice-presidente.
.~·tenosi ileo-ool,i che da posizionf'.
A. MA10001I1. - I .. 'O. riassume i concetti nuovi intorno a lle stenosi ileo-coliche da posizione e spiega le ragioni per le qua li il Dona ti credette opportuno di riunire quei disturbi che già si descrivevano nel capitolo della ·stasi intestinale cronica (Lan"). Nelle stenosi dà posizione le a lterazioni :anetomiclle sono mQlte ~ \"arie e p·o ssono riassumer.si . ~tto il trinom.io: ptosi - ectasie - adereD7~ . Clinicamente la diagnosi non è sern1pre facile . A questo }Jro1.>0sito l'O. riferisce due casi C'on sintomatologia pressochè uguale, mentre nell'uno si tratta'a di una •S tenosi .da posizione, nell'altro di una •S tenosi da tubercolosi. I
•
/
C.
C..!YI~A.
- Tratta.s i di tre casi di trapianto • osseo autogeno praticato SU IDlltilati della mascella inferiore per ferita di guerra. Nel pTimo caso ha eseguito· il trapianto pedun(•Ola to rSecondo il metodo Krause-Pichler leggerme nte modifieato. La «perdita di sostanza>) mi~l1ra va cm. o lh e :Jveva sede nel ramo orizzor1tale sin . della m.1n<libola. Operazione: trapiant<) per scivolamento di una. ·stecca ossea prelevata dal margine inferiore del framment-0 anteriore del n1a.s cellare; fissazione del trapianto ai frammenti mandibola t·i inediante sutura ossea oon eatgnt: «blocco» .delle mast1elle. Guarigione per prima dopo 9 giorni. Consolidazione dopo 10 settima ne. Completà reintegrazione funzionale della mascella. Negli altri due pazienti ha eseguito il trapiant<• libero, prelevando la stecca ossea dalla tibia. In uno la .p erdita di sostanza era di cm. 3 1;2, nell'altro di 4 em. Operazione: preparazione de i' monco11i, preleva mento del trapianto .dalla fac<·in anteriore della tibia : fissazione di questo acl 1ntarsio nei fra1nmenti mandibolari, rinforzata <l~ .st1tura. ossea CQn eatgut e mediante sutura del periostio al periostio mascellari:' e alle parti molli circo~'lnti; immobilizzazione delle mascelle con «blocco>) intermascellare protratto per 3 mesi. Glia rigione 1.>er prima in entrambi. Consolidazione dopo 5 ruesi nel primo, doPo 7 mesi nell'altro. Reintegr azione anatomica, funzionale e.d estetica in entrambi. Ha operato •sempre ootto anestesia locale; insi!-\te ~ul grnnde Yantaggio di questa sulla narcosi g~neiale, perchè eon essa i evita qualsiasi cont:1 minazione del campo operatorio per saliva, <'sC'rea to. von1ito da. f)arte del paziente. ( Ootn unic;azione <lel 21 febbraio 1921).
D<>tt. G.
~f.
r1oc1~1~ .
S1tll'av1;elena1ne·n to professio1iale da n1ercurio.
L. DEVOTO. • - Si tratta di due gagliardi e sani operai, che upplicat~ al lavoro delle saldature a mereurio i11 una fabbrica di accun1ulatori Yennero eolti dai segni dell'avvelenamento dopo circa tre mesi dall'a•ssunzione del lavoro. Ciò che hH spinto l'O. u co1nunica re l'osservazione fatta nella Cli• nie.a è la quasi perfetta identità .sia dell'inizio della intossicn,zion~ nei <l'ue colpiti, sia deL decorso. sia dell'esito pienamente fayorevole. percbè i d11e malati sono, per ora convien. clire proyvisoriamente, guariti dopo una degenza cli 3-4 settimane tn Clinica. Il qt1,adro tossico si iniziò con una modestissima , stomatite, a c11i segui debolezza fisica di alto grado, depressione 1>Sichic.a, tremore, cefalea e vertigini. In entr~n1bi pr~esen~ di mercurio nell'urina, in entrambi nessuna dim.inuzione della pression(°). Da parte del sangue ·s ensibile aumento dei corpuscoli rossi, più rimarchevole nel malat-0 che restò un po' più a lu.n go sofferente, con diminuzione della materia colorante del sangue ed in entrambi .p resenza di abbondanti granulazi?ni nei linfociti. L 'uso dei bag1li c-aldi, dei derivativi int~stina li, dei preparati iodici ha determinato il rapi~o n1iglioramento. . È singolare il fatto della iclentità del decorso c:he 1'0. mett~ in rapporto colla prestanza fisiologica dei due colpiti, è significativo il modo di contenersi sia dei corpuscoli rossi, si.a clei corpuscoli bianchi, il che dimostra che non è esaurito n;. oompi11to, come si è creduto, lo studio della intossicazione t)rafessionale ila mercurio. I
L'infl,uenza àella diafore.~i .~ull' urea e sui cloruri àel .<JanguP.
L. PRETI e A. VINAJ. -
Gli 00. hèlnno St.c'lbilito ('On ricerche opPQrtunamente rondotte sull'uomo che la diaforesi prolungata per non meno di mezz'ora può moditìeitre Ja cont-entrazione dell'urea e dei cloruri del sangue. Ln con«>ntr!lzione dt>ll'una. t> d~Jl'•1ltra so~1nz.a
I
[.i\?\~O XXVI~l, FASC.
32]
può at1mentare o .diminuire e que~to fatto è rif~ l'ito dagli 00. ad .l1na peculiare permeabilità cutanea va ria bile da individuo ad individuo.
timi ifomiceti no11 furono mai rinvenuti nella cornea. La forma bE>nigna di « Chera tomicosi » può essere adunque (lata da vari ifomiceti.
Superi11fc?io1ie sifilitica. T. Soo1f~·zzo~1. - Caso partirolarme11te dimostrativo ùi superinf~zione sifilitica. In una giovaD{\ di 20 anni, e0n sintomi ma nif~ ti d·i sifilide eredita 1~a (d<>fol'mazioni d~ntarie e vitiligine), sopra\rvenn.ero le~ioni di sifìlide ereditaria tardiva sotto forma di gon:lme ulCE>rate alle gambe. 1\Ientre queste alterazioni erano in piena evoluzione compa1·ve (in seguito a coito infettante) un tipico sifiloma ric'ChiS&1mo tli spirochet.e, accompagnato da adenopatia satellite, al piccolo labbro di sinistre, con cefalee e malessere generale. Qualche settimana più tardi, mentre la cura specific-a non era il ncora inter,·enl1ta, .sopravvennero placche mucose in fa· ringe ed alopecia diffusa. La paziente ignora,·a la sifilide ereditaria. Sott<>post:'l a c.-ura specifica scomparvero in bre'fe temr)() sin le manifestazioni gomn1ose della forma antica er~ital'ia che quelle della sifilide i1t1ova ooprag1?it1nta. c. V ALLARDI.
l>rodu z ione di ste1iosi dei grossi vas'i n1,ediànte re·.~ezione elitt ioa lon,gitud inale e sutura d ella. pa ·
R. Accademia dei Fisioeri tici di Siena. ,~Pdut'l
Pr~siclenza,
1...art:n. <li
d 13l 27 1naggio 1921.
i)rof. BARDu zz1, presidente.
hyµodPrn1~
nella ca1n era anteriore.
l'r<•f. A.. Il1F:rr1. - Si tratta'fa di una bambina lli 10 Hnni cl1e . i presentò alla Clinica con feno-
I
1033
SEZIONE PR.\TICA
n1eni irritativi inten i ad un ocehio accompagnati cla <lolori forti e ùa ipertonia e con Visus riclotto alla i~reezione del movimento della mano. 1'Jt-1tr<1 tta la la l'Ya (che yenne riconosciuta per 11na htrYa cli hyµoder·u1a, non esattamente identificabile se d'ltyp. boris o Zinea.tun1 ) . scomparvero i ff'non1eni infiamn1~1tori, i dolori e l·ipertonia ed il \·is11H at1mentò fino :td 1/8. Anche negli altri 6 c:1si esi~tenti nella letteratura si tratta,?a di larva d'hypoder1na (n~i casi almeno in ct1i l'identificazione de-lla la l'Ya fu JJOS9ibi1e) E> l'a ffezione si 05\servò serupre in bambini cl'età non superiòre ai 10 anni. Tre casi di forrna ben igna <li « Gh erato1nicosi » con ifonziceti noni an cora ri nven uti. nella cornea.
Prot. A. BIETI'T. - L ·o. aggiunge altri tre casi :ii 7 esistenti nella letteratura e richiama l'attenzione 8Ui caratteri ùi questa forma , ohe guarisce i11 due-tre giorni colla rimozione del focolaio micotico, mentre abbandonata a se stessa può dura re anche dt1e mesi. Xei cinque casi non appartenenti alla Clinica di ~iena l'agente patogeno era rappresentato dall'A.sp~rgillus fumigatu s . Nei cinque della Clinica. di Siena è stato osservato invee-e ciascuna volt'l un ifomicete diverso e cioè l' Aspergill1ts tu1nigutus ed il Jluoor cor1zealis nei primi due casi, e l'A.spergill1, .~ flavu s, il Trichocladium a.~perumi, e lo Sporode.smi-u,m punctans negli ultimi tre. Oltre il Jl,ncQr cornealis anche i due u I1
1·cte.
Prof. F. NASSETTI. - ~ un 3° processso di tecnica che l'O. ha studiato sperimentalmente nei cani sulle carotidi (4), sulle giugulari (4) esterne, sull'aorta. (2) ~ sulla eavn addominale (2). Isolato un segll!flnto del vaso si provYede all'emostasi temporanea mediante trazione su questo con due sottili triscie di gomma, poste l'una a monte e l'altra a Y<llle. Pizz-icata con l>in7..e la parte '"asale ~ ne re8eea c0n fortici curve lln lembo elittico longitudinale, più o meno lt1ngo e più o meno largo seco11do il gra dc della stenosi che si vuole produrte, quindi si suturano i margini della _breccia (sutura continua a sopragitto). Tolti i lacci potè sempre constatare ch·J sttraverso il tratto stenosato permaneva la circolazione. Nelle forti stenosi sull':iorta si palpò nella parte distale una netta sensazione dj fremit-0. Gli a11imali furono sacrificati a varia. scadenza di tempo (massimo: giorni 98). J.."ebame macroscopico dei pezzi anatomici 'dimostrò in tl1tti i casi (eCC'f!zione di una ca rotide che n1 trovata trombizzatn) il lume del vaso rimasto perYio, la stenosi conservata, l'~ndotelio di aspetto normale a livello 1lella cicatrice, segnata dai punti <li seta che si vedevano per trasparenza. }Jicroscopicamente nel segmento stenosato si Yeòe una cicatrice, corrispondent~ alla linea di sutur:i. Si assiste alla ricostruzione di un'intima normale e alla rigenerazione parziale flella tunica muscolar~. Nel tratt0 di vaso (a 1·terie) che, risfl{\tto alla direzione del circolo, ~ta subito a monte della ste11osi si osserva no fatti di iperplasia degli elementi co!':tituenti le tnnichE>. •.\..fferma che qu.~sto terzo processo studia to è più chirurgico degli altri due perchè, oltrechè permettere di porta re la s tenosi al grado che si desidera. <.là maggiore affidnmento ~ia per il minor pericol<> cl~lla trombosi, ~ia per il lungo permanere d~lla tRnosi.
Associazione Medica Triestina. .ld una nzu 8<.:ien tijica àell'11 aprile 1921.
P resid. : Prof. XICOLICH - Segret. : Dott.
PORE~"'T\.
una
Il dott. FREU:\"'D presenta bambina, che diJilO trò nell'adun~1nza del 24 ge·n·n aio, percbè affetta da. bruniodern1a tuberoso alla garn ba. La bambina è guarita sospendendo l'u so del bromuro. Inoltre il dott. Freund presenta lln ammalato di una rara forma di 7u e refra-ttaria al inercurio. Il clott. ~!ANZUTTO dimostra un caso di esoftal- . n1 opulsa11 I~.
Il prof. N1coL1c11 una bambina di 1 anno, sana, figlia di padre ignoto e .di madre luetica, affetta. anche da lupus. Il prof. CA..~ESTRINI fa la storia clinica e formula Ja diagnosi di sede di un tunzore d el lobo frontale
•
1084
IL POLICLINICO
sinistro dei oerveZZo. In ba.se alla diagnosi la donna venne operata dal .dott. OLIANI di asportazione
del tumore dalla massa cerebrale. Il tumore si palesò a ll'esame i·stologioo per un sarçoma. Il dottor OLIANI vresenta la donna operata alla quale sono scomparsi tutti i disturbi ed i sintomi morbosi, tranne ancora una leggera papilla da ,stasi. I/oratore presenta poi un .p reparato di glioma del midollo. Il dott. DOLCETTI presenta un operato fil resezio-
(...\NNO
XXVIII, FASC. 32]
grav1·d anze extrau~rine anche l'anamnesi più esatta può essere insufficente. Riferendosi al caso del dott. l\ilESTRON ritiene giustificata l'operazione demolitrice. Ricorda poi un caoSO da lui osservato nel qt1ale era .stata prodotta una lesione lunga quindici centimetri, alla -flessura si.gmoidéa con scotennamento siero-1:I1u&-eolare senza perforazione del lume della mucosa che pendeva come un sacco 11el piccolo bacino. Dott. PORENTA. 1
tie circolare dello stomaco per ulcera àelZa piooola
curvat1trc!.
•
Il dott. FnEuNo parla intorno all'acanthosis ni,qriowns, malattia. <!utanea molto rara che conslste in una degenerazione •p apillomatosa della tpelle con i1>erpigmentazione. In ' letteratura sono noti solo 57 casi. La malattia si ~ccompagna ·spesso al carcinoma (addominale). L'oratore presenta una rag;azz.a di 18 anni affetta di acanthosis e propone come cura la radioterapia e l'organoterapia in vista dell'ipotrofia dei genitali interni ri.scontrata. Il d.Qtt. FERRAR! ò i.mostra il •prepa~ to istologico del caso. In·v itato dalla Direzione parla il dottore in veterinaria FARETIN, il quale osserva come tale malattia .sia .stata osservata .anche nel cane. ·Il prof. SINVELKA ha rp ubblica to 7 ca·s i uno dei quali ossociato al carcinoma. 1
.Adunanza soientijìoa àel 25 aprile 1921.
Il dott. FREU1'4ì> presenta il caso di lue refrattari.o a,lla o·u ra mercuriale presentato nell'ad11nanza dell'll a·p rile. L'ammalato dopo solo due iniezioni di neo.salvarsan è molto miglio.rato. Il dott. A~GELO r.,uzzATTO presenta una bambina di un anno affetta tia miroeàem a congenito, rilevando l'effetto favorevole di una cura con la tiroi· <lin.a. 11 dott. OLIANI presenta una don·n a operata con esito brillante per una fistola broncobilia rc. La malattia è rari·ssima. Nella letteratura mondiale non se ne conoscono clle 40 casi, molti dei quali finirono con esito letale. L'oratore illustra ampia.mente la tecni ca operatoria da lui usata, che portò il caso a. guarigione. Inoltre presenta un uomo .affetto di un tumore del cervellQ con usura · della sca ttola. cranica, ne discute i sintomi riserv.a ndosi dopo un ulteriore periodo d i osservazione d'intervenire operativamente. Lo st.esso caso Yiene discusso dal lato radiologico dal dott. GoRTAN, il quale presenta parecchi radiogrammi. Il dott. R. I.JIEBMANN presenta due preparati di gravidanza extrauter·ina interessanti dal punto di vista dia. gnostico. Il c1ott. MESTRON presenta il preparato anatomico di una lesione necrotica àella vagina con endornetl'ite settica dopo un aborto criminoso. Dimostra poi un ca.so da lui operato d'urgenza per em.fJrroyia dell'arteria uterina causata da una erosione per gangrena, dopo un aborto criminoso, con perforazione del collo. L'ammalata è in via di guarigione. Il dott. PoRENTA IXlrla di un caso con.simile di I
1
1
1
perforazione del collo interess(llfl,te il paramet·r io
dimostrando il preparato dell'utero gravido al terzo mese da lui ottent1to coll'isterectomia. L'ammalnt..'l è gun11ta. Il dott. GRISOGONO dice che nellt"'
Società Eustachiana. Libera Università di Camerino.
'
Ad11nanza del 31 maggio 1921.. Sulla spo1·otricosi sperimentale.
G. PACINOTTI. - L'O. mostra delle coltura di sporotri-cosi, dei preparati istologici e dei reperti anatomo-patolo.gici SU.I mus àecumanus e mus 'l'nus<Yt"lus, ottenuti per inoculazioni sotto cm tanee e peritoneali. G. S. AGATA. - . Mette in evidenza l'im·p ortanza anche dal lato clinico, avendo fin dal 1911 fatto ricerche sull'argomento in un caso di ~riostite del mascellare superiore in , quanto le lesioni sporotricosiche possono simulare lesioni sifilitiche e tubercolari. Sul comportam.ento intraorganioo àel oloridrato ài pirolina.
\
P. SACCARDI. - L'O. riferisce ohe, continuando i suoi studi sul pinolo e melanuria, il cloridrato ' di pirolina mentre non dà in vitro nessuna delle nozioni comunemente ottenute · col pinolo, pure 3 nche esso, al pari degli acidi carbopinolici, del1· = a - a = dimeblpinolo e del pinolo induce melanuria, se iniettata sotto cute negli animali da esperimento; sembra anche che l'area del derma iniettata, si colori in bruno alla luce, analogamente agli altri composti sopraricordati. Il metanogeno concentrato e separato da molte altre sostanze -contenute nelle orine, mostrasi degli stessi caratteri del melanogeno estratto da orine melanotiehe umane. D ell' = a - a = àimetilpinolo. E. FIJ,IPPI. - I/O. riferisce che avendo iniettato in vari conigli soluzioni acquose di =a. - a.=
dimetilpinolo del titolo di g. 0.20 in media, ha. osservato una. estesa zona di pigmentazione corrispondente al punto di iniezione, sulla quale, pratica te sezioni istologiche, previo indurimento alla formalina, col microtomo congelatore, si vede 11na elettiva colorazione nero-ebano delle radici e dello stelo dei peli, ~nza che vi compaiano colorazioni sulle guaine del follicolo del pelo e nemmeno negli elementi connettivali. Mostra indi 1 vari preparati e si riserva di ritornare sull'argomento dopo altre os~rvazioni . • •
' (ANNO
XXVIII,
FASC.
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32]
1085
SEZIONE PRATICA
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APPUNTI DI MEDICINA PRA'T ICA. I
CASISTICA E' TERAPIA Forme cliniehe e diagnosi della meningite tubercolare.
•
forma delirante cefala lgica, tifoide, emiplegica, j aciksoniana, tetanica. Nel vece1hio si rivela spesso sotto forma di coma. La diagnosi, 11ell'adulto, è assai vasta e com• prende tutte le altre meningiti, la tifoide, l'inft\1enza, il delirium tremens, l'epilessia jacksoniana, la sifilide. ed il reumatismo cerebrale, l'uremia, l'encefalite epidernica: è necessario un esame clinico ed eziologico dei più accurati. La puntura lombare può fornire qualche lume; si ottiene un liquido chiaro, che fuor'iesce con ipertensione, ricco cli li.nfociti e d'albumina (coagulazione) . ,Nella meningite cerebro-spinale; il liquido è torbido, con polinucl eosi ·e meningococchi: nella forma m eningea della poliomielit.e, si lha pure liqui~o chiaro, co·n poca o punta albumina: all'esame batteriologico (inoculazione in animali) non si h anno bacilli di Koch. Nella meningite sifilitica, che ha molti punti di contatto con quella tubercolare, il liquido è chiaro, con alb11minosi più marcata·: la Wassermann è positiva. 'fil.
La forma tipica si osserva nel ba.mbino. Vi è un periodo prodromico, con alternative di diarrea e di costipazione, dimagrimento, leg15era elevazione termica vespertina, sintomi nervosi (cambiamento di carattere, cefalea intermittente, inattitudine al lavoro, allucina-' zioni notturI1e). Segue il periodo di eccitazio·ne cerebrale diffusa: il malato ha la posizion~ del cane da caccia, con la schiena volta alla luce, si lamenta con grida inarticolate, specialmente di notte. Tre sono i sintomi principali: cefalea intensa, gravativa, esacerbata dai movin1enti, dalla luce: vomiti senza sforzo, a tipo cerebrale : costipazione ostinata. Si l1anno disturbi sensitivi (iperestesia) motori, <t tipo di contrattura (rigidità della nt1ca, Ker11ig, retrazione dell'addome, costipazione: le convt1lsioni sono limitate ad un gruppo muscolare), sensoriali (fotofobia: con l'oftalmoscopio si osservano tubercoli della coroide), vasomotori (riga meningitica), psichici (terrori Inizio iniJ>rovviso dei sintomi notturni), generalri (temperatura verso 38°.5, dimagrimento notevole). di peritonite tubercolare. Dopo circa 8 giorni, si passa al periodo ba· Una d10.nna id i 24 a:n1n i v·e·nn e pre1sa da gravi silare, in cui si nota come una remissione: dotori aiddominali; qu-a ndo questi cess ar-0no, la temperatura è di 37°.5-38°, il polso si fa l'addome .andò go,n!fian1do·Sli rapi·damente, sicc)l.è meno frequente. Si nota: ptosi, strabismo di- alla fine. di un·a seitim•a na era gr.osso qwanto vergente o, più spesso, convergente, inegua- al sesto me.sie di gravidanza. L'adldome venne , glianza pupillare, striscia meningitica, respi- t-vovato pieno di liquid·o: v.i erra una oerta p.arazione ineg11ale. stosità sotto l'o·m belico, e si avvertiva unia reDopo altri qt1attro giorni, si passa al pe- siistooz,a in ambedue i foirni.ci.. C. . Mac Lau.rin riodo di paralisi e di coma, corrispondenti a (Med. Journ. of Australia e Medical Review , localizzazione nel bulbo. Si ·h anno convulsioni maggio 1921) · diagn·o sttcò p.eri'bO!Ilite tubercogeneralizza te, a tipo epilettico, p:;l.ralisi (mono- la!'le. od emip1eg:Le), temp.eratura elevata, po1so freL'aitto operativ.o nio n fu agevole per Ja granquente, filiforme e finalmente il coma, con ri- de massa dell'oment01 ingirossato, clre stava a lasciamento degli sfinteri, sudori vischiosi. La traverso J.a f)a:rete d·ell'ipo·condri 0; dop 0 averlo durata di questo periodo è di 36 ore circa. div:iso ed in parrte spostato, .s i potè penretrare Nel poppan.te (Le Scalpel, 10 april·e 1921) n·el1a .c.avità peritoneale, .che fu trovata piena potsono aversi le forme: convulsiva (prodromi con cir.ca 2 litTi di un liquido limpido, giallo gastro-intestinali, convulsioni, a cui s11ccedono pallido. dopo 24 ore, rigidità della n11ca, tensione della Le tro.mbe, ingrandite ed ad·e1r.enti~ oomp oste fontanella coma); emiplegica (succede p11re a di masse tubercolari v·enn.e.r-0 asportate; il pe' convulsioni) : son·n olen.ta. La diagnosi com- ritom.eo vi<Bceil'iad1e e parietale e·r a ricoperto da prende particolarmente le, altre cause di con- tubercioli di1s.sem1irn ati; 1'0mento e-r.a un·a mas·s a vulsioni (trauma ostetrico, sifilide ereditaria, ragg.ri1n zata ed aderente. Ciò che vi è idi notev·ole in· questa osservaeruzione dei deni, crisi di gastto-entetj.te, ma- · latti e infettive all'inizio) ; la. puntura lo·m bare zton.e è la .rapidità con -c ui si son·o manifestati ' i sintomi, essendo la pèritonite un process-0 di potrà togliere ogni dl'.1bbio. solito lento e cronico. Nell'adulto, la me11ingite tubercolare è esff,l. 'senzialmente secondaria e può rivestire la
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l L POL!CLINICO
I sali di cerio nel trattamento della tubercolosi. i.\ . Frouin f l\t;ad. d. sciences, 14 giugn o 1919)
,
aveva da. terupo stud·i ato l 'az.ione dei sali -i terre rare sul bacillo tubercola.re, nel qua le qt1elle del gruppo del cerio provocano variazioni delle sostanze grasse; eg·Ii aveya inoltre osservato che ùette sostanze, introdotte . nelle Yene o nel peritoneo del coniglio -e dellà cavia ,indt1cono una intensa e progressiva leucocitosi rr1ononucleare. Qt1est~ fatti, aggiunti a ll a no11 tossicità di tali prodotti, indu ssero H . Grenet e H. Drot1in (Paris méd., 26 marzo· 1921) a tentare di applicare qt1esti sali nella ct1ra del la tube·rc1olosi. Pe r v·i a endovenosa, S·i usa la soluzion-e a c• qt1o•s a a l 2 °~ d i solfato di d idimio, in con1!nciando ·oon 2 eme. e salendo gradatamente a 4. Si fanno diverse serie d i venti iniezioni quoti. . diane (negli i1ndividuii affaticati so.Jo a gio•r ni alterni) i·ntercalando iperiodi di riposo di alt ri ,,enti giorni. Per v ia sottoc1i,tanea (od . endornt1scolar e) si t1sa la soluzione a l 2 ~loo in mezzo lipoidicof osforato . . . t zione s1t l sangue. Leggera ed i11cost.ante elevazione del numero delle emazie. Aumento notevolissimo dei leu cociti (a,nche oltre 50,000 per mmc.) che r it orn.ano al normale so.io d.opo 15 gior.ni : modificaz·i·one della f.ormola leuco.citaria (poli11uielea.ri sotto i'l 60 %, mon-0nuclea.r i a 25-30 %) ; è specia.lmeNte importante l'aumento dei mononucleari, tenuto pre·s ente .la parte che qu esti pren·don.o n·e lla forrnazionie delle ee·l lule fisse del ·connettivo e nelle reazioni di c1ifesa della tt1berooJ.osi (ce llula gigante). Con la solt1zio11e lip·o idica,, non si 11a che scarsa leucoci to~·i, IDil si ha ugualmente monont1cle.osi. .4.zione sui bacilli. Qt1est.i subiscon.o mo·difi.cazioni morfologiche (di\fentan10 lunghi, ramifi cati~ gran11losi) e tintoriali (prendono male lo Zi ehl ). Qt1al11nqt1e sia il significato che si vuole · attribuire a q11esto fatto, i bacilli diminuiscon<l • e scompaio.no, di pa·ri passo con l'espetto razio11e, che si fa più flt1ida, d.iminuisce e cessa; dopo t1n ceirto tempo con l 'iniezi.one deg.l i sputi 11on s i h a 1Più tube,r .oolinizzazion·e della cavia. R iStlltati clinici. Ritorn-0 delle forze, dell' ap petito, dimint12ion-e delle st1ppurazioni (nelle form.e chiru·r g1ich e), pro.g ressiva cicatrizzazione. 11 n1etodo va applicato quando le lesioni non sono ancora estese e lo stato generale è discre• to ; soltanto nelle forn1e croniche ed apireti che, e comunqt1 e va sempre sospeso nei possibili atta cc t1i febbrili acuti. Le serie vanno ripetute a lungo: spesso i primi accenn.i al migliora111ento si ~ann o verso. la fin e della seconda; po1 e~so co11tint1a. 1
[ANNO
XX\"III, F ASC. 32]
Oltre oh e nel la f.orma p olln o11are si ottengono buo·n ·i risultati n elle tubercolosi locali (H. Gre, vet, S. Bloch e H . Drouin, Soc. 1néd. des H 6pitaux, 25 nov. 1920; Hudelo, i bi d em ) ossee, ghi a ndo,l ari, cu tanee, faringo-la ri.ngee, luplts. Nel caso di a denJi·ti si inietta il soltato di didimio a 1 % nella cavità ascesst1ale; per i tu ber ct1lidi. si fanno anche aipplicazion i locali di clor u ro di did1mio al 2 % (H. Grenet e H. Drou in, P resse rriédical.e, 23 febbr. 1921). Nelle forme ch i rurgi rhe, dop-0 l'intervento, i 5a li di ce.rio consoli~ano la guarigione. Credjamo doveroso di segnalare questi nuovi tentativi terapeutièi, per qua.nto debbano essere considerati con qualche scetticismo. fi l.
Cura delle diarree dei tubercolotici. P Lassablière (L a · Médecine, maggio 1921) oo·n sig·lia 4i mettere gli ammalati ad u na dieta . co1np.osta eséit1sivamente di latte c-0nden1sato, zucch erato e diluito· con quattro parti di acqua di riso; · se ne dà una tazza ogni 2-3 ore, in modo che l'a mmalato finiisca col pren·derne 1-2 l.itri in 24 ore, badando che non prenda altro, n-è ljquid-0,. nè ·s olido. Quand-0 si è ridotti ad t1na sola scarica giornali era (ciò che si ottiene il più sp·e6so in 2-3 giorni) si continua ancora la stessa dieta per · a ltri 2-3 gforni, associandovi poi brodi magri, pastina, pl1rée di patate. Con tale trattam ento, secondo l '_t\. , i disturbi intestinali scompaiono, la lingua s1 pulisce, i malati aum.entano di
nz.
pe~o.
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'SEMIOTICA . La xantocromia del liquido cereoro-splnale . La xantocromia d-el liquido ceifalo-rachi.diano dipende cl.alla presenza di bilirubina formatasi l)er l'attività clelle cellule delle meningi sull' emoglo·b,i11a. (Eri.eh Leschke. Deutsche medizinisc h~ W ocl1,enschrift) .
La dimostrazione della bilirt1bina nel liquido si fa med iante la diazoreazione indiretta (Heiyeman van den Bergh). Il liquido xanto• cromò 11a la proprietà della bilirubina di assoirbire 1'ossigen.o. La xa11tocromia del iiquido cerebro-spinale ftl desc.ritta finora in .310 casi. Si trattava sempre rli processi infiamma tori i emorragici del sistema nervoso centrale o delle meningi, che colla .compressione formavano s,p azi chiusi. La xantocromia si osserva in tutti 'quei casi Illei quali vi è immissione di . erit ro.citi nel liquor. La form a ziorie di bilirubina avviene, coni e negli altri essudati emorragici, in pochi • • g1orn1. 1
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[ANNO
XXVIII,
FASC.
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StZIO~E
La sindrome di Froin,. xantocromia e coagulazione (spontanea o' in seguito all'aggiunta di siero) .si .tro·va in un quinto . circa · dei casi di xantocromia. È iiidice frequente della presenza di una sarcomato.s i diffusa delle m eningi.
1087
PRATICA
POSTA ·DEGLI ABBONATI. (137·0) Azion.e dello strofanto' sul m .i ocardio. . - ,\ll'abb. n. 1239:
Il fatto principale su cui è basata l'azior1e eccitante sulla contrt1ttilità ?nuscolaie catdiabarz. ca della strofa11.tina è che essa si mostra attiva sul cuore dell'embrione di pollo prima delEPIDEMIOLOGIA la comparsa di elementi nervosi. Ciò fu dimosfrato da Balfo.ur (Elerrienti d' em.briologia, PaAnofeli che non pungono l'uomo. ri.s, 18~7) ,e cfa N.i·s s junior (Untersuchunge1i B. Grassi (R. Accad. d. Lincei, vol. xxx, ser. 5a, ueber die erste .4.nlage der Wirbelthiere, p. 19, sem. 2°, fase. 2°, ~uglio 1921.) ha riconosciuto Berlin, 1893). l'esistenza di anofeli che non pungono l'uomo. Il cuore di pollo sviluppato direttamente nelAppartengono alla solita specie claviger (s. ma- 1,ei u,o va tenutie in te.r mostato a 37° C. (fra 36 . . culipennis ). Pu~Julano in quantità strabocchee 72 ore d'incubazione.) J1,on contiene alcun ele. . vole negli ()rti di Scl1ito, fra Torre Annun- 11iento nervoso, e si presta bene p·er dare una ziata e Castellammare di Stabia, dove G. Ros- prova farmacologica dell'origine miogena del• si aveva riconosciuto un tipico . esempio di l'attività ritmi.ca d.el .cuore. Si r iscio ntri il laanofelismo senza malaria. Ivi si è differenvoro ·d.el d,ott. Leo Grillo, L'azione dei cardioziata llna raZZ(.l biologica (cioè senza carat- · cinetici sul cuore embrionale. Ricerche es eguiteri morfologici per ora riconoscibili), la quale te nell'Istitltto di Farmacologia sperimentale e sfugge l'l1on10; le punture che l'uomo riceve in di Chimica Fisiologica della R. Università di Roma, numero strac·rdinar:i-0 in quella ;i;oca:lità, ven- J{oma. Prof. G. Colasanti, vol. V, 1900, • gono poo1d-0tte esclusivam.entie dai Culex. Solo Tipografia. Centenari». ' G. N ARDELLI. quando gli anofeli sono tenuti digiuni in ambiente chiuso, si .a dattano a pun,g.e·:r.e l'uomo, (1371 ) La eccitabil·i tà elettrica dei ne1·vi e dei. · dopo di aver tentato a lungo di fug,gire; no!D ~<n.uscoli nelle ·ne1Lriti. All'a.bb. n. 1239: lo fainn-0 mai in natura, p.robapi•l mente p·erichè Nei processi neuritici cronici di antica. data adattati.si ereditariamen te a ,nutrirsi su.g li anipuò aversi una degenerazio11e completa del 1nali clom estici (maiale1, bue, cavall.o, eoc.). tronco nervoso qolpito e conse,g·uent.emente il Il fatto è stato a.ccertato con accuratissime e })rolungate ricerche dal prof. Grassi unitamen- 1 reperto elettrodiagJlostico non è .simile a quello che si . ha nella sezione totale dei nervi sente al dott. 'Veiss ed al tecnico Neri e conferza sutlrra e consecutiva rigenerazione: la ecmato dal dott. Grandi. citabilità elettrica dei nervi e dei muscoli dopo Grassi aveva già osservato che in alct1ne loaver stlbito varie modificazioni scompare del calità fredde gli anofeli pungono poco l'uomo; tutto. ' egli aveva sp iegato questo rilievo ammettenÈ ovvio che la ineccitabilità ·dei m11scoli è do un termotropismo positivo: cioè gli anofeli in •rapporto con l'atrofia e la degenerazione sarebbero attratti dalle stalle, perchè calde. del tessuto muscolare. • Ora però l'illustre malariologo ~ha riconosciuto La eccitçtbi1ità galvanica diretta dei muscoli, l'esistenza di una razza misantropa. con reazione .degenerativa, ·è la più persistenNe •era già sosrpettata I '.esistenza da Route, · e di so.lito scompare completamente quanb·a ud, ma e.ira stata messa iin dubbio da We- ùo il tessuto co11trattile è del tutto distrutto. senbeir g. G. DRAGO'ITI. Il fatto concorre a spiegarci l'anofelismo t13'ì2) Pre11arct-:.ione dello yogurt. - All'abbosenza malaria, fenon1eno complesso e dhe riconosce cause svariate (ad es-empio·, in altre nato n. 10,964: località nnofeliche non malarigene gli anof el1 Per preparaT-e lo yogurt pirocurairse·n e un r:•ungono rnoltis:3in10 l'uomo: così a Massarosa). campione dal comm.er.cio, e metterne lln po' Dalla famosa eql1azione i1,omo malarico + ai.11 latte bollito e raff'red·dato, il qt1ale va t e.. nt1to a 11n conveniente tepore, ad esempio 1n r1of ele + x + y + z = malaria, tendono a sparire le incog·nite · nel caso di Schito, esse equi- 1111 canto del focolare. Ripetere l'operazione ogni giorno. valgono a zero! Per il la.tte kefirizzato procurarsi i g·rani ùi L. \ ' . kefir. Ql1esti si te11gono }Je r 5 ore in acqua tie· ---1
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1088
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· IL
POLI CLINICO
pi-da ove si rigonfiano e vengono a g,alla; si lavano e si uni.scono al decuplo in peso di latte boll·i to e raffreddato a 20°. Si agita ·di frequente. Ogni 5-6 giorni ~ rinrnova il latte sino a che l'oq.ore del mis~uglio divi ene quello d·el _latte 3>Cidii:ficato. e·sino a che tutti i g.rani rimangono a ga1la. Questi 1SO·IllO allora -pronti per la preparazione del kefir. . Dopo .seccati si liniscono con 10 parti di latte bollito e raffreddato a 2()<>, lasciandoveli p.e r cir-ca un giorno durante ·i l quale si deve agitare più V·01t e. In·di si p·as·s a attraverso garza e i grani si fanno essiccare e si conservano. Si p.r endo no '15 eme. del 1iqui·d·o e si v·ersano in una bottiglia di vetro forte la quale si riempie oon latte bollito e raffreddato. Si tap.pa le·· ganelo con fi1.o di ferro e si mantiene a circa 15° C. per 2-3 giorni, scuo·t endo dli quando in quand,o la botti.gLi·a. Allorchè .Ja schiuma Cihe si forma è persistente il kefir è pronto. (Da • DE GIAXA, Manuale d'Igiene ). G. !SAMPIETRO. 1
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(1373) L iqilor e d' rJ.zara. -
A1l'abb. n. 14123:
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prepfLrato con la r adice. di una pianta della famiglia delle Asclep iadee, che cresce in Africa: usato dagli indigeni 09me antidiarroico ed antidissenteri.co. Al principio attivQ è stato dato il n.ome di. Uzaron. A. FILIPPINI. 1
(ANNO XXVIII, F ASC. 32]
tributo, alla terapia di alcun~ dermatosi con la· neve carbonica». Giornale it. delle malattie 1Jen eree e della pelle, 1920, p. 545. Per la cura degli angiomi in genere cfr. BÉLOT : « Traitement d'81.S MlJgiomes p.a r 1' éliectrolyse ». Société française d'Electrothérapie et de Radiologie médical.e, 16 aprile 1914. V. MONTESANO.
(1377) All'abb. n. 2691 :
Il trattato d'oftalmologia del Fuchs è notissimo in Italia nella: traduzione d·e l prof. Cirincione del 1902. · Questa edizione italiana fatta dalla Casa Pasqu.ale di Napoli è i.n atto corppletament.e esaurita. So1o in via d'occasione è· possibile trovare in commercio 1 qualche ·copia disponibile . L. MAGGIORA. •
(1378) All'abb. n.. 105&4:
Sono buoni :manuali pratici di igiene: • DE GrAX.\: Manuale d'Ig"iene. Casa Ed. Francesco Val~ardi, Milano. RuBNER: T.r attato d•Igiene. Soc. Ed. Libraria, Milano. PAGLIANI: Trattato d'Igiene e di Sanità p1tb blir:a. Casa Ed. Francesco Vallardi; MiJa.no. g
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(1374) Sulla malaria di Macedonia e d'Albania. - All'abb. n. 1983: \
Non sono pubblicate o.pere d ~Jl,ssieme sulle forme cliniche deill:a malaria macedoin e o albanese. Negli Annali di M edicina Navale potrà trovare in un arti.col.o del Castellani (1918) a ccennate • tutte le sindromi morbose attribuite n ei _paesi orientali a lla m a laria. La letteratura diffus.a sui gio·rnali è in·dicata nel lavoro del Pontano: Esame delle più importanti· acqtlisizioni nel campo della malaria. (Policlinico, Sez. medica, 1920). t. p.
(1375) S..ul pneumototrace terapeutico. dott. Corra.idino Angelini, Udine :
Al-
P er il pne11rnotor.ace. artifi·ci.ade te.r apeutico consigliamo, oltre il BRECCIA (esaurito) : L . BERNARD: L e Pneumothorax arti'fl,ciel dans le traitement de la tuberculose pulmonaire.
Bailliè.re e Fr., P.aris, 913. DtTl\fAREST: La pratique du Pneumothorax thérape,u tique, l\Iasson, Paris, 1919. 11. FREY: D er Kilnstliche Pneumothorax. Fr. Det1tclte, Leipzi.g, 1921. t. p. (1376) A11' abb .
n. 11955:
S11Jla ct1ra degli angiomi con la neve carlloni ca si }) ll Ò cons11lta1 e : GARZELLA: « Con•
I
S,
(1379) Al 1do.tt. C. T., Capizzo ne: 1
Tin T.r attato uscito quest'anno. brev~ ed llti!e al m edico pratico, è quello di Rathery: Régimes . Esso fa parte della collezione del Sergent, Bibadeau Dumas e Babonneix e contiene an- · che nozioini di igiene a cura di Lemoipe. E e:1ito da Ma loine, P a ris. t. p.
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, VARIA
L'orecchio e I bagni di mare. A. Rovinsky (M edical Record, 2 luglio 1921) mette in guardia contro la frequenza con cui i bagni di mare determinano affezioni acute dell'orecchio ,o ·r iattiv.ano affeztol!li .croniche. Il maggior lavoro professionale degli otoiatri nei m·esi di l11glio a settembre, deve attribuirsi al mare! Si tratta di affezioni svariate, che vanno da semplici foruncolosi del dotto uditivo esterno alle mastojditi, passando ·per le miringiti, le salpingiti, :le otiti esterne e medie catarrali e supp11rative, ecc., create ex-novo o ridesta te d al loro stato quiescente. L'A. crede ol1e inter,rengano più cause nel prodt1rre q11esto ri!'ultato: l azione del freddo 1
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(ANNO XXVIII,
FASC.
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J089
SEZIONE PRATICA ,
in .sioggietti p.redisp.osti, l'azione irritante dell'acqrua (è attestata; p1er ·ers., dal1o sho·ck· sensoriale .c he si avv.e rte quando il n.as10 e la gola ·si ri.empioino d'acqua d;i mare), •l 'inquinamento dell'acqua in vicinanza dell1a città che scarican·o l•e fogne nel mare, od an.c he di stabilimenti molto fre•q u.e ntati. Su:lla tromba di Eustachi.o e su1;1'.o r.ecchio· . . medio l'aziorn1e irritante e·d infettante dell'acqua si eserciterebbe qua':ll·do questa vien1e aspirata n.ell'or.ecchiio m·edio, attraverso la tromba, il che avviene eseguend-0, un atto di deglutizione mentre la gola con.t iene acqua ·(in specie· tuffandosi nell'acqua o quando il mare è molto agitato) . Sull'orecchio esterno l'A. crede che l'acqua di mare agisca di preferenza dopo evaporazione : residuano dei cristallini, ch·e su di un epitelio sensjbile possono esercitare un'azione irritante meccanica, cui segue l'innesto dei . germi. L'A. aggiung;e eh~, però, saputi p:riend:ere., i ba.gni di mare finiscono per giovare in molte affezioni croniche dell'orecchio, in quanto che irrobustiscono l' ocganismo, n1e .elevano i poteri di resiste11za e lo aiutano a vincere le affezioni locali. V'è l'azione stimolante e sterilizzatrice del sole, mentre il corpo è semi-scoperto; v'è l'azione fisica del movimento, del guazzare, immergersi, tuffarsi, nuotare, che attiva iJ ricambio; v'è l'elemento del riposo mentale e del godimento, il quale ha notevole -importanza terap1eutica. E .così ·che si ved-o n10 scoli essicoM"Si, essudati .riaJssorbi·rsi, otiti medi.e, catarrali croniche emendarsi : i1l b.enesseir e gieneraJe si traduce in un miglioramento locale. Sovra tutto nei bambini sifilitici o « predisposti» alla tubercolosi, in cui le affezioni dell'orecchio sogliono avere inizi insidiosi, i bagni di mare impiegaiti tempestivamente arrie,. stam·o il d1ecor.so d'i .e.sse.; qurundo non sonio troppo avanzate, o l1e prev1en·go:no1. L'A. dà una serie di suggerimenti per gli individui soggetti o predisposti alle affezioni dell'orecchio. Nelle affezioni acute dell'orecchio ~ qualunque siano, ma in specie se labirintiche - i bagni di mare sono assolutamente da proscrivere; anzi non deve permettersi neppu~e il sog,giorno al mare. Negli individt1i predisposti a lle affezioni dell'orecchio con deviazione marcata del setto nasa:le, con ip.ertrofia ded tuTbinati (in sp'eci-e ·diel coll'netto iI\feiriore), ·coo affezi.orni 1del.Ie tonsil' le o del tessuto adenoideo contenuto nel retrofa ring1e, ovvero manifeis tamen·te 'd·eb·O·l i 1e anie.m.izza:ti, i bagni di. rmrure. non so.no da bandire: si tratterebbe di un divieto· trop·p o crudele., cl1e t
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d·~l
resto n.on veroeibb,e o.s servato e che non sa~~bb·e n.ep1purre uti.1e; ampo·r ta p1 e'!'ò di stare ln guardia : al primo apparire di disturbi o di dolori nella regione dell"orecchio, consultare un medico. _, Gli individui predisposti alla formazione copiosa di cerun1e . varino ·avvertiti di ripulire bene le o.recchie prima· di entrare nell'acqua, poichè questa, invece di asportare il ·cerume, lo fa rigonfiare e può produrre disturbi. G1i individui che soffrono di otiti cronich€ possono fare i bagni, ma a queste condizioni: non restare troppo a lungo nell'acqua, non nuota,r.e ene:rgi·camente, non tuffar.si. ma limii.talìsi ad immergere la testa., tenendo ostruite le orecchie e le narici per mezzo dei pollici e degli indici. Quando esistono otiti quescenti soggette ad esacerbarsi di tanto in tanto, conviene _chiudere il meato con un batuffolo di c·oton.e imbevuto in 0ilio ·d'oliva od in oli-0 di vasellina e, di più, coprire la testa con uno stretto cappuccio di gomma, che comprenda le orecchie; appena usciti dal bagno togliere il batuffolo e ripulire il m·eato; alla minima riapp.alli:zionie ·di pus, sospen~el'e i bagni e oo·n sultare il medico. Nei predisposti alla foruncolosi il condotto est~rno va protetto con vasellina bori.ca o con pomata all'ossido di zinco. In tutti questi casi è preferibile di non fare il bagno quando il mare è troppo agitato e scegliere acql1e pulite. L'A. fornis ce anche a!Lcumi dati comp1ementari per il medtoo p.rati100. Insiste in .srpecrl.e s·ul.la diagno1si e teir.apia dell'.otite 1es.te:rin:a, ·che .è di d'o minio 1del pratic.o: si diffe.r.enzia dwll'otite media al dolore nella masticazione e nel piBgaTe il padi1g lione ii·n basso; n1ei casi gravi, con febbre, cef al algia, malessere generale e ostrt1zione del meato' uditivo, può far pensare a mastoidite. Una buona cura consiste nel pennellare oon soluzione di nitrato d'argento e poi riempire con un batuffolo di garza imbevuto in · alcool, da rinnovare ogni 24-48 ore: p.e r qualche min.u to i 1l d 0Jo.re si. esa-ceirba, ma poi fs i ha un f·orte- .so1liev.o. L 'A. ins:Lste inoltre .s ulla paracentesi tempestiVta, quando è iJI1dicata, p1er p1'eve.nil'le 1o omplicazi1on1 .giravi. In li·n ea giefillera1e oonvi.ene d·i indli:rizza:r.e il ·p aziente al.110 speicialista. L. V. 1
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Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari dell'~stratto dal "Policlinico,, - Sezione Medi~a, 1~20 - .della importante monografia C. EcoNoMo: Snll'eneefalit.e
le~arglca.
Coloro ~he desiderano aiverne copia mandino cartolina-vaglia di L. 5.40 all'Amministrazione e la riceveranno subito in porto franco e raccotnandato.
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1000
IL POLICLINICO
NELLA VITA •
Alla Segreteria dell'Univérsità di Roma abbiamo attinto i dati seguenti : nell'anno scolastico prebellico 1914-15 gl'inscritti al VI anno di medicina furono 87; nel 1920-21 sono stati 229. V'è dunqt1e un aumento formidabile nel numero dei giovani che si dedicano allo stu<lio della medicina. Ci risulta che anche in aJtre Università il fenomeno si ripete in proporzioni analoghe.: tre volte ogni anno· fa1angi sempre p]ù dense di giovani reclute vengono riversate nell'agone professionale. Questa inflazione \ cominciò d11rante la guerra,. sovratutto grazie alla famigerata scuola di San Giorgio a Noga ro. Si credeva allora che m olti giovani oerc·a:ssero un ·semi~imboscam.en to negli stt1di 1nedici; ma il male non si è em endato, il cl1e prova come sia la risultante di varie. .cau.s e. L'avveni·re si prospetta sempre rr1inaccioso: difatti nelranno scolastico testè cl1iuso, rr1entre gl'ir1scritti all'ultimo corso fu1ron.o a Roma 229, i·n ciascun.o degli anni precedenti il numero degli inscritti passa a 211~ a 28-J., a 211, a 24·f:>, a 188 : si mantiene dunque quasi stazionario. La diminuzione dhe si nota n el piri.m o a'IlillJO (188), ine·r.ente foirse allo sooim parire d.ei -riesidui di guerra, è poc.o marcata: la cif.r.a degli in1s'Oritti sup·e ra ancora mol1to quella corrispondente deil'ante-g11erra (135 nel 1914-15), malgrad.o la nr e.s.ce.nt•e dis.affezione per l.~ pr.01 f.e.ssion.i liberali, ct1e non nut!'on-0 più col.oro che le sce·lgono. Il fenom eno assum e dunque proporzioni p·r eo.cc'llip,a nti, se non a lla rm anti; desta iruquie-· tt1d ine, se non a ncora disagio. Urge di affrontare il problema, per tentare di risolverlo. 1
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È p·robp.bile ch e nella nostra SQ1Cietà la ri-
chiesta dell'opera -d1el me dioo risentirà un con-· tinuo incre1nen.to; ma la cresceinte -:r:1chiesta non potrà mai essere bastevo le ad assorrbire l' en.orrme Congerie dei nU 0Vii laUI'leati, cne SU1p eran•O ogni dispo·nibiLitò. di lavoro .p rofessionale. I .. a sovrabbond anza dei medici rispetto ai bisogni effetti,1 i della popolazione, è causa, pe·r inolti riguardi d'inconvenienti e di pericoli. Da parte dei medici, il danno più palese e pit1 ovvio cl1e risPntono dallo spostamento d'equilibrio, è la 1·elati,1a disoccupazione. Gl'1ntiroiti profes ionali si riducono non solo pertli °' ripartiti tra. \111 maggior nt1mero di conco1·re11ti, n1a ancl1e per la legge dell'offerta e <lellR clomancl~: l'offerta clelle !1restazicni 1-. 3 11er ric:.ultnto cli rinvilir1 ·•. 1
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XXVIII,
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PRQ~,ESSIONALE.
Pletora professionale.
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[ANNO
L'eccesso dei medìci non pt1ò a meno di comr:·romettere anche la moralità, od almeno la ({ignità, di tutta la classe, poichè in1pedisce ad un certo numero di vivere _decorosamehte della loro professione: essi sono indotti a ricorrere aq arti di concorrenza più o meno sleali, a risorse più o meno riprovevoli. D.eprimendOiSi il liv.elI.o .etico dell.a professione. non solo ne viene offuscato il prestigio, ma anche ridotta l'efficienza. Le preoccupazioni materiali finiSCOilO con l'assorbire il pensiero e l'a.ttività di molti medici, distraendoli dagli studi severi, $pegt+endo in essi ogni entl1s1asmo e ogni .fede. Ne deriva 11n danno anche per il pubblico, il quale, invece di risent i re i vantaggi dell'esagerata ' concorrenza (come ·avverrebbe nel campo industriale), ne diviene la vittima. Tt1tti dunque $Ono interessati ad una soluzione soddisfacente del problema: i medici, il pubblico ed ancihe lo Stato.
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Quali i rin1edi atti ad infrenare l'illimitata sovraproduzione di medici? Il male andrebbe colpito alle radici, limitando il numero degli studenti. ~ stato più volte f)r oposto1 per raggiungere tale scopo, un for-te inasprim ento delle tasse scolastiche; ma il rimedio ci sembra antisociale, poichè la selezione degli studenti va fatta in base a lle att itl1dini e alla capacità di lavoro di ciascuno e non già in base alle disponibilità economiche delle loro famiglie, e ciò nell'interesse collettivo. Una solt1zione migliore sar ebbe data dalla severità de·g li studi, 1a quale si tradUC'essc in un maggior rigore n egli esami : non già un rigore cieco epperò ingi11sto, ma tale da esigere una preparazione adeguata. Invece continua ad imperversare, quasi invariata, la falsa mentalità di guerra, che ha portato a largheggiar e in modo quasi pazzesco negli esa1ni e quindi a creare t1n enorme numero di diplomati ignominosamente ignoranti. Occorrerebbe cominciare dalle scuole secondarie, le qt1ali pt1rtroppo sono in piena bancarotta nè si riorganizzeranno tanto presto. ..\Ile loro deficienze quasi irriducibili potrebbe sopperire un esame cli ammissione all'Uni versità; esso varrebbe ad operare una efficace cernita, acl eliminare gli eleme11ti meno idonei, ad impedire che le a11le ve11gano ad essere affol la te d::l nn n11mero cli stt1clenti est1berante, con grave discapito clell'insegnamento. Ancl1e ]e lTniversit~1 adempiono male il cor: ·11ito di forn1are dei 1)rofessionisti ; per qua11to rig11arcla gli stl1rli roedici, è nella co~cienza cli
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SEZIONE PRA'fICA
tutti che questi andrebbero rifo1~mati, correg·- minatasi in alcune carriere, come quella megendo la sproporzione tra i vari insegname11dica; ma si tra.tta di un pio desiderio. Del ti, sfrondandoli delle cognizioni ingombranti, resto, che sanno del mondo la maggior parte n1irando alle ·esigenze della pratica e, più che dei professori secondari? Hanno visuali rialtro, renclendoli più severi. Oggi è in voga strette, mentre le vie aperte ai giovani sarebl'indulgenz:a; pochi insegnanti coscieI).zio·s i si bero tante, nel. campo della produzione e degli comportano senza arrendevolezze colpevoli, scarp.bi; per parlarne, bisognerebbe avere molpt1r evitando di cadere in un rigorismo inser1ta pratica della vita, ma allora in generale ... sato; gli altri, per un falso spirito di longanon si farebbe il professore di scuole medie. nimità o per debolezz,i, cedono, e finiscono per D·opo tutto, i 1programmi non n1e fanno l'obforzare Ja i nano anche ai collegl1i, col risulbligo ... tato di 1·egalare alla società un'eccedenza di professio11isti scandalosamente incapaci. ' * ** La· situazione è tale che non dovrebbe conCrediamo che andl1e per le Università l'esasentire allo Stato di disinteressarsen e. Lo Sta1ne di Stato potrebbe risolvere il problema; costitt1irebbe il necessario co1m plemento delto potrebbe inte rven.itre, per ·es., disciplinanl'a11tonomia universitaria, da tempo invocata. do gli studi, riforman do i programmi, preveA prima giunta ~embra che una maggiore , nendo l'ingon1l1r,o .iJn poche ,CaITieTe liberali i.l efficienza. de.i neo-laureati possa pregiudicare cl1e porta a creare ve~e colluvi1e di spostati._ • la veccl1ia guardia; che i inedici a nziani ria1p·r en1clo nl1ove vie... Ogg.i che gli arricchiti ""chi110 di essere sorpassati, distanziati, 'sclassi- di gl1err~. gli operai e i contadini divenuti sig·nori. an1bisco no tutti a far. compiere studi fi cati dai giovani meglio allenati. Ma il creclito della professione deriva dai singoli memst1periori alla prole, quasi i::ier ·Crearle un titolo i1obiliare, si istituiscano nuove· scuole bri e si ripercuote su tutti; d'a ltra parte non rlobbia1110 dimenticare cl1e è doveroso di ave- s111)eriori, indt1striali, commerciali, per le dire costantemente cli mira l'interesse sociale e scipline· sociali, si creino anche nel campo col11on quello dei singoli. turale c.ond·izioni d'aimbiente· che po·rtiIDo acl accrescei~e la ricchezza collettiva. ~1a lasciamo il solito ritornello ·dello Stato, Per lin1itare il numero degli studen ti di n1e- cioè clel Governo, che dovrebbe .. . ; tanto, non dicina, potrebbe essere utile di mettere sull'av- fa n11lla, se , non vi è proprio costretto. viso i gi0va11i irr1prude11ti che stan110 per ·varVecliamo se non sia possjbile' qualche ricare le sog·lie delle Facoltà . mediche; ma in m eclio pi"Lt concreto e piì1 accessibile. che niodo? La i)re1)arazio11e psicologica dovrebbe comin* ** ciart:' molto te1npo prima dell'ingresso nelle Preconizziamo l'intervento attivo e diretto Facoltà. dei medici. Nell'aureo libro «Testa», p·aolo 1\1antegazza Il mectico chiamato a valutrure l,e· attitudini dettò 1111 sag·gio comparati.vo st1gli inconvefisicl1e e inentali di un giovane, ha gli ele'n ienti e sui vantaggi delle varie carriere cl1e menti per consig'liare o meno una professione; si di.scl1it1dono a.i giovani, sulle qllalità e· st1li11tenrliamo riferirci in specie al medicò di fala preparazione che ciascuna esige e sulle miglia e, dove esiste, al medico scolastico. Per realizzazioni che consente, così da evitar,e falciò cl1e riguarda la carriera medica, egli può se vocazioni e delt1sioni: egli aveva compreso far capire qt1anto sia desiderabile di sviarne l'importa11za fondamentale clella scelta di una molti giovani inca11ti, i quali non sospettano professione: scelta che p11r troppo, abitualla crescente pletora professionale ed ignorano mente viene rimessa al caso, con grandissima la preparazione tecnica e scientifica laborioleggerezza. Egli intendeva di richiamarvi in sa, lo sforzo costante di perfezionamento, le tempo l'a,ttenzio11e dei giovani. l\1a i nostri linumerose ql1alità di forza i11tellettuale e mobri di testo si occupano di ben altre nozioni; sdegnano questi argom.e nti a contenuto trop- rale e anch e cli resistenza fi sica, il vigile senso di responsabilità, l'attitudine a sostenere la po pratico. Sarebbe desiderabile, quanto meno, che gl'in- co111correnza, che la p1""ofessione medica pr.esupsegnanti delle scuole secondarie ed in specie pone per esse.r e esercitata utilmente per sè e ·i direttori d'istituto prospettassero alle scola- per g·li altri. Il medico può cogliere tutte le occasioni che resche le esigenze ~ le difficoltà di ogni professione, impartissero consigli sulla scelta, gli si presentano per dare suggerimenti in tal mettessero in guardia contro la re,s sa deter- senso, per esortare a indirizzar~i verso altre 1
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.carriere più promettenti, p&r evitare un erroTe -0he non potrebbe esse.re più conretto. Ma la propagandia minuta ,e quasi • sil,e nziosa dei medici.... a p:r01prio favore, sarebbe sospetta; potrebbe serr1brare interessat.a , cioè fatta _per non a vere concorrenti. L'11nica soluzione che prometta bene e che aderisca alla realtà, è l'intervento collettivo dei medici per mezzo deg~i organi che li rappresentano: gli Ordini. Fin'ora questi si ,s ono disinteressati del problema o lo hanno ignorato, non per insensibil~tà verso i mali •ed i bisogni della classe, ma per la loro abituale • r1eghittosità: conducono una vita beatamente tranquilla e reputano esaurito il proprio mandato nell'attenersi alle -sole disposizioni della 1egge che li ha ~stitt1iti ed al relativo regolamento. Se gli Ordini prendessero a cuore la cosa, potrebbero agire, nella loro ,sfera d'azione~ con e'nergia e con sicurezza di successo: crediamo che sarebbe questo un l~ro dovere. Potrebbero condurre · delle inchieste nelle singole province e· nelle Facoltà mediche; potrebbero segnalare al pubblico, _mediante comunicati alla stampa, il pericolo attuale e quello potenziale del moltiplicarsi delle la11ree; potrebbero provoea'Tie la ooop·eTazion·~ ·degli Ofigam.i statali oompetenti: ad esempio, ·ottenere, d~i provveditorati, d·elle ciTcolari per metter,e su1l'avviliso gli stude11ti secondar5 e le loro famiglie sulle disponibilità relative delle v.arie professioni e in iparticolare di quella mie,d1.ca; indurre il Ministero dell'istruzione a rendere gli studi se-condari e superiori più seri, gli esami più rigorosi, se non a compiere l'auspicata riforma dell'ordinamento degli studi; fare che lo Stato ed il pubblico si preoccupino del problema: ch è, in fondo, richiamarvi l'attenzione è già molta parte della soluzione. Non sarebbe inopport11no che anche i Cortgressi votassero qualche ordine del giorno breve, chiaro, efficace, al riguardo, e lo diffondessero nella stampa; e che s e ne occutpa'SSe il gII"Utppo medico parlamentar.e. Si è parlato più volte di limitazione numerica dell'esercizio professionale e di albo eihiuso, st1ll'esempio degli uffici notarili e delle farmacie ; ma il provvedimento sarebbe troppo illiberale e perciò inattuabile. ~ certo che la difesa della classe impone qualche misura. I ~ezzi sopra indicati sono anodini o non sono pratici? Se ne trovino altri; ma bisogna agire.
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nl1merosi medici si consacrino ad una stessa specialità in voga, mentre altre specialità restano quasi disertate. Oggi si avverte un bisogno crescente di specialisti; ma la scelta della specialità non è ~ sempre la più opportuna. E anche da segnalare una ·pletora topografica: cioè in alcune località · si addensano i medici, siano essi generici o specialisti, mentre in altre ne è avvertito il bisogno. La distribuzione risulta irregolare : qua per difet, to, là per ~ccesso. Gioverebbe di adattare con la maggiore approssimazione il numero ai bisogni, cosi quantitativamente come qualitativam·e nte. Evitare o correggere ogni difettosa distribuzione, dovrebbe tenere un po~to nelle preoccupazioni del corpo m1edico. Per raggiungere l'intento, sarebbe utilissimo di sapere prima con esattezza il numero di medici pratici e di specialisti che eserciscono nelle varie località, cioè la loro distribuzione: eseguire un catasto dei .. 'Jrtedici, come lo proponeva Le Gendre, il quale si è oocupato con tanta competetnza di qUJesti problemi 1e dal quale prendiamo spunti e iidoo; Jn altri te,Tmini, compilar.e. una statistica analitica,· che riguardi non solo iil n.11meTo• complie.s sivo·, ma la ripaTtizim1e del~e diveirse categ·orie ·d'i medici nei singoli Comuni Questo lavoro preliminare dovrebbe essere compiuto 'Pur esso dagli Ordtitni, 1e condensato e presentato in spre1cchietti belI1e ordinati, semplici e dimostrativi. - È probabile che un lavorq del genere metterebbe in lu.ce non tanto la sovrabbondanza assoluta di medici, quanto la loro cattiva distribuzione globale e per categorie: l'a..ddensamento in certe zone, la deficienza in altre. Sappiamo difatti che in alc11ni centri importanti non sono rappresentate le principali specialità o lo sono scarsamente, mentre i medici generici, i cosidetti medici prati-ci, vLi. si disputano.. la clientela e qualche v-01lta ... Vii si dilaniano in modo ipochiissimo edificante; che :ilil vaste zone maJt1Ca~ )Abro-atori diagnostici, i quali potrebbero pToi.spe·rairvi, ·ecc. Un lavoro statistico~ siffatto riuscirebbe molto utile non .solo pex còntenere la pletora che &i produ{'e in rami speci.a li, ovvero in .certe località, ma anche per Tegolare l'orientar mento professionale. Nell'istradare il giovane medico verso la medi cina interna, la chirurgia, una specialità, il lavoro di laboratorio, oggi decide il caso, oppure un'infatuazione d~l momento; invece bisognerebbe tener conto sia * ** delle proprie attitudini e qualità, sia delle neOltre alla pletora globale dei medici, ve n'è cessità sociali. Una statistica analitica potreb· w1a ristretta a singoli rami della medicina e be avviare o spronare verso una carriera proche può dirsi q11alitativa: accade infatti che 1
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mettente. sviare o distogliere da un'altra troppo battuta; anche sulla scelta della residenza fornirebbe una guida ottima, così da evitare le pletore locali. Un medico alla ricerca di un posto potrebbe sapere in precedenza quali sono il n11mero globale e la proporzione relativa delle diverse categorie di professionisti in ogni città o in ogni zona rurale. Potrebbero anche raccogliersi. sistematicamente, informazioni complementari. Non si ·v edrebbero allora più quegli esodi rattristanti di giovani medici, ben preparati, pieni di fede e di entusiasmo, alla ricerca di un posto qualsiasi, ohe partono alla ventura. anche per le 1.:olonie sulle informazioni fornite da un a"\\riso 1 da un ufficio di collocamento, in base ad una vaga notizia. Oggi la scelta dei llOSti si fa cadere alla cieca, senza sapere se si i11contrerà pletora collegiale e quindi asp~a concorrenza e quali saranno le difficoltà professionali da Sl1perare. Occo1·rerebbe. dunque, una serie d'informazioni p 1reliminari attendibili: tenere una statistic a ·aggiornata dei medici per com11ni e per _pecialità e degli studenti nelle varie Facoltà, istituire degli Uffici d.informaziDne che eseguano un lavoro completo ed organico, non n1odellati sugli ath1ali {;ffici di colloca.mento. Raccogliere tutti questi dati dovrebbe esse~e còmpito degli Ordini, allo scopo non solo di porre una remora alla pletora professionale, ma .anche di limitarne alcune conseguenze. € illusorio confidare in ·questo intervento? L. VER.1\"'EY.
Cronaca del movimento professionale. Per il Congresso Nazionale del Medici Condotti in Genova. Colr intervento del rie-e-presidente dott. Oliaro , j è rad11nata la ._ ·ezione Geno,ese dei medici condotti in assemblea e-enerale e con partecipazione • di numero~ soci. E~urite alctme discussioni di iudoJe interna. tr2 cui importantissima quella rizuardante la fusione clella Sezione di Chiayari colla Sezione di GenoYa. venne ampiament:e tratta t,o il tema sulla preparazione per il Congresso Nazionale den·as~ciazione che. a tenore delle deci:'ioni prese al Congre_so di Xapoli, de\e aver luo~o a Geno'a. In linea di ma ssiinà n1 sta bili to che il Congresso si effettui nei giorni di sabato 8, domenica 9 e lunedì 10 ottobre. Il pomeriggio del giorno 9 aarà lasciato a di....~sizione della Cassa di ~. S. istituita in seno all' A~-;;ociazione perchè abbia lnogo la sua SJ)e{'iale Assemblea. Per il giorno 11 ottobre \errà organizzata una gita su piroscafo. · Il prof. 9enatore llaragliano ha accettato di tenere la conferenza inaugurale trattando il tema:
cc La lotta antitubercolare in rapporto al servizio di condotta medica». Il Consiglio della Sezione di Genova si è costituito in Comitato Esecutivo del Congresso. Tutto lascia supporre un ottimo esito. Data la estrema difficoltà degli alloggi, si rivolge invito a tutti coloro che interYerranno al Congresso di volersi prenot:a re per tempo presso il
suddetto C-0mitato (indirizzo: Presso l'Ordine dei Medici in Genova, via Palestro 2-5), assumendo impegno di pagamento anche in caso di mancato inteITento. Per facillt:a re l'alloggio a tutti i congressisti, che si prevedono numerosissimi, si usufruiranno anche gli alberghi dei v'icini comuni di Pegli, Nervi, Sturla e Quinto collega ti con Genova a mezzo di ferrovia e di linee elettriche tramviarie funzionanti sino a tarda ora della notte.
Cassa di Mutuo Soccorso dei Medici Condotti. Si è radunato a Parma il Consiglio di amministrazione della Cassa dì ~f. S. della A. X. M. C. colla presenza anche del dott. Carobbio: cassiere generale dell?Associazione, il quale raccoman<lò che gli inscritti facci<l.Ilo i loro versamenti a rate tri· mestrali o, meglio, semestrali, per evitare eccessiV"o laToro di registrazione. ed u sufruendo di cartolina-vaglia, trattenendo e con~rvando l'apposito talloncino a dimostrazione della spedizione e come ricevuta. In quanto alla istituzione di una Cassa sovvenzione in caso di morte, preso atto della relazione Oliaro che dimostra di fronte alla legge non essere posssibile provvedere per una somma maggiore, tj accettò di proporre al Congresso . di Geno\a un progetto elaborato dal dott. Ceramicola permettente 11na SOV\enzione di lire 1000 ottenibile mediante un tenue aumento del contributo mensile.
La costituzione del gruppo meclico parlamentare. Il gruppo medico parlamentare, cui hanno adt>rito prornsoriamente anche i deputati medici so<:ialisti, si è riunito ed ha proceduto all'elezione delle roriche. Presidente è stato nominato l'onoreV'ole Ci rincione : nce -presidente 1'on: R esa nte e segretario i·on. Pao1ucci. Il gruppo si riunirà nuo\amente rer _di..c;:cutere il seguente ordine del giorno : a' sulle pen..~oni ~anit.arie (medici, farmacisti e Yeterinari) ~ bJ tariffa medico-legale : r·) libera docenza: d) medici IJrO\inciali aggiunti. ~
· Per l'assicurazione contro le malattie in Italia. In esito a richiesta del prof. Silvagni, presidente della Federazione .degli Ordini. il nuov-o :\Iinistro del Lavoro. on. Beneduc-e, ha c·o~ì risposto, in merito all'ac.tjcurazione-malattie: a.Prof. Sil-vagni, P1·esidente Federa:i<>ni Ordini Jledic~i, Bologna.
Fen-ente assertore assicurazioni sociali, reputo i~dispen~bile attuazione assicurazione malattie sulla quale solo può ordinarsi si~ema organico assicurazioni sociah e dalla quale solo può sperarsi miglioramento condizione istituzioni ospitaliere e fina nre comunali insieme a beneficii sociali igiene pubblica e accre~ìmento forre la\oro. Darò quin-
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di opera 1nia per sollecita attuazione provvedimento che colmerà grave lacuna nostra legislazione sociale ed avvierà nuovi orizzonti a,s sistenza sanitaria classi lavoratrici. Confido che organizoo.zioni medici valutando elevate :finalità tale provvedimento che conferirà più alta dignità loro missione diano ad esso valido appoggio. Ministro Lavoro: BENEDUCE )).
Il Ministro presenterà un progetto .di legge; pare che egli voglia coordinate le assicurazioni-malattie con le altre assicurazioni sociali.
L'Ordine dei Medici della Provincia di Roma e gli scioperi nei pubblici servizi.
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(8970) Gassa pension,i del med·i c·i condotti. Dott. R. M. da I. - Gli annj di servizio interinale
ed il servizio militare non sono riscattabili perchè presta ti prima della sua a~esione alla Casoo, che avvenne nel 1914, cioè, quando non era più amn1esso riscatto di ·s orta. Il servizio di effetti\"o prestato dal febbraio 1894 all'ottobre 1895 avrebbe potuto essere calcolato se, eome si è detto, la sua iscrizione fosse .avvenuta prima del dicembre 1909. Gli anni di servizio presta ti alla miniera non possono essere riscatta ti. (8972) M an.cata co'nsegna dello elen.oo dei poveri .
- Dott. L. B. da S. F. - Faccia un regolare atto di diffida ul Oon1une obbligandolo a consegnare, sotto pena di danni, l'elenco dei poveri ammessi a cura gratuita entro 15 giorni. L'atto di diffida cleve essere notificato a mezzo di usciere.
Il Consiglio an1ministrativo dell'Ordine dei ~:Ie dici della Proyiuc:ia di Roma, in un manifesto alla cittadinanza segnala il gravissimo di~gio in cui, per la frequente soppressione di ogni mezzo (8973) Indewnità caro-viveri. - Dottore abbonadi trasporto, viene a trovarsi la classe oonitaria • to 1337. - Per effetto del tassativo disposto del nel compimento dei suoi doveri di assistenza, speD. L. 1337 del 14 settembre 1918, n. 1314, Ella ha cialmente nei casi urgenti; disagio al quale non cliritto a tanti supplementi per quanti sono i fiè possibile ovviare con sacrifici personali che raglioli minori e conviventi, oltre i primi tre. A vensentano l'eroismo; .disagio reso più esasperante do sei figli minori ed a ca~·ico può percepire n11dal disservizio telefonico. E declina og·ni responsamero tre suppleme11ti. Il vedovo è trattato alla . bilità per tutte le eventuali, dolorose conseguenze. medesima stregua dell'an1mogliato. Per effetto del di tardivi o mancati interventi; mentre si riserva disposto dell'art. 3 del R. D. 3 giugno 1920 l1a di promuovere (l adottare provvedime11ti, per i inoltre diritto a .~i supplementi giacchè sei so11f> · qt1ali sia efficacemente a·s sicurata, in o~ni caso, le persone di fa miglia minori e conviventi. In tutl'assistenza dei malati. to ha diritto a 9 ·supplementj. Nel caso che il Cor1111ne intencla. disconoscere tali s11oi diritti può anche adire l'autorità gi11diziaria. 1
ltlSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE.
(8967) Servizio provviso·r io di itffloial e sanita.tt·io. - Dott. X. J ..da Z. - Da l momento che Ella era
in aspettativa per salute, il Comune non potea fare a meno di prov-vcdere al servizio dell'ufficiale sanitario, corrispondendo all'investito l'assegno all'11opo stanziato in bilancio e le com1Jetenze accessorie derivanti dallo eseguimento di incarichi s11eciali. Dott. E. C. da S. st1l P. - I..1a legge dice che il sanitario deve aver n.otizia a caus..'l dell'esercizio pr'o fessionale cli un segreto, e cl1e la manifestazione di esso non de,·e produrre noc11mento alla persona assistita. Ella, quindi, no11 poteva rivelare ciò che sapeva, sin perchè trattaYasi di semplice sospetto e non di '>totizia, ~ia per chè la palesazione riusciva di nocumento. Nea11che a l referto era tenuto, in quanto <'he esso a vr1.:' bbe esposto la persona assistita ad un procedimento penale. Cirça il presunto autore non ricorre l'applicazione della teoria del segreto professionale, se non per riflesso della persona. assisti~1. Vedi: Doctor JuSTITIA: La legislazione sanitaria, pag. 9 e 13. ed articoli 439 e 163 del Codice penale. (8968) FJegreto 1>rofessionale . . -
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(8969) Cassa pensior1 l - ~f odifiche. - Dott. A. S. da P. - NulL.'t si ~n a ncora cir-ca le modifiche
che saranno apportate alla legge sulla Cassa di previdenza. Alc1mi studi sono stati compiti, ma a quanto ~onsta, non è stato ancora compilato analogo progetto di le~ge.
(8974) Gassa di prev·i denza. - Dott. Sabina. Per conoscere se pt1ò rise.a ttare gli anni di servi-
zio prestati come 11fficiale sanitario occorre che dica in quale epoca fece adesione alla Cassa di preYidenza. (8975) Oontribitt·i alla Gassa di previdenza. Dott. D. P. da C. - Durante il servizio militare
il Comune ha pagato ·p er Lei i contribt1ti alla Cassa di pre\·idenza in forza del D. L. del 7 febbraio 1D16. Ella, però, avrebbe dovt1to, a suo tempo, dichiarare ehe accettava qua nto il Comune compiva n. suo riguardo. Dott. V. G. da B. - Alle esposte condizioni liquid~.rà annt1e lire 2384. Non è imminente alcuna moclrtìca .alla legge sulle pensioni. . (8978) Indennit1ì oaro-1Jiveri. - Dott. A. B. da F. - Il me,~co con(lotto che presta servizio presso più enti loca.li ha diritto ad una sola indennità caro-viveri ripartibile fra i due o più enti pTesM cui presta servizio in proporzione degli stipendii. (8976) Pensioni. -
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Dott. N. M. da O. - I certificati cui all11de, in quanto servono ad indicare il grado di cultt1ra e cli attitudine profess-ionale, Le possono essere tent1ti in conto per concorsi per nomina a medico condotto. (8980) Oerti ficati sani/.arii. -
(8982) lndewnità oaro-V'ÌtVerL - Ufficiale sanitnrio. - Dott. U. F. da N. - Anche ali 'ufficiale sani t:trio compete la indennità caro-viveri. che per i ce-
libi è di lire 65 mensili. Il Comune
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cer~'lmente
co-
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SEZIO~E
nosce il Decreto in forza del quale è do\u ta, che · porta la data del 9 marzo 1919, n. 338. .
(898-!) 0011,gedo - In,denrtità oaro-1;·iveri. - Dott. abbonaro 12770 da )1. - Il medico interino non può godere della lic-enza annuale, che è stabilita per i medici condotti titolari. Andando in congetlo, coll'assenso del Comune, deve rinunzia.re alla diaria gi-0rnaliera. A.ila seconda indennità caro-\i'eri non si ha diritto. Essa deve essere concessa dal Consiglio Comunale e decorre, in ogni caso, dall 'n tto della concessione. ('.°)985) Stabilità. - Dott. N. G. da S. R. - La ~tabilità. è un diritto che si acquista ipso .iure, se11za alcL1na .deliberazione del Consiglio Comuna.le. purchè non si riceva disdetta tre mesi prima che si compiano due anni dalla nomina. Il "'er\i-
zio pro\nsorio prestato prima della nomina re- golare, ,-aie come pro'"a, in modo che è possibile essere stabile apr>ena nominato titolare. (89 G) Oertifioati di ·vacain.azione. - Dott. ~I. P. da T. T. - È il Comune che rilascia il certificato <li 1""acci11àzione. Esso deTe essere rilasciato in carta libera e gratuitamente a tutti, siano po,·eri che nbbienti e per qualsiasi uso. Ad una indennità ca ru-,·içeri han110 diritt..> i medici condotti a senso del D. r... del 9 inarzo 1919, n. 338. Al secondo vi hanno diritto se dal Consiglio Comunale ne fu di·'1)0 ta la concessione. (89 i) lnd,1111it1ì di trasferta - P ensiorti. -
Dott. r ... A. da C. - Occorre sapere da quale autorità il meclico è invitato a recarsi in campagna per la con tatazione del decesso, se, cioè. dall'autorità comunale o giudiziaria. Alle condizioni esposte liqt1iderù annue lire 866 di pensione. Se ha aderito a lla. Cas~a prima del 1909 i due anni cui accenna si riscnttnno di cliritto senza pagare alcun contrib11to straordinario. Basta dimostrarli nell'atto dj chiedere la pensione. Doc:tor Jus11T1A. niedico 11iiZitar·e. - All abb. n. 3889. Se Ella lia prestato servizio, durante la guerra. pre . . so .. ffici o Direzioni che non Riano state '$DlObilita te (territol'iàli), Ella potrà rivolgersi agli Uffici e Direzioni suddette. Altrimenti occorrerà si rivolga al Ministero della Gt1erra (Direzione Centrale di Sanità Militare). facendo presente il suo stato di servizio. M. G. ... ~ervi~ io
Cor•i di stonzatoirit ria. - .dl òott. T. : Anche a U'irenze esiste una scuola di Stomatoiatria. annesssa nl R. I stituto di Studi Superi-0ri. Il corso è biennale e comprend~ i seguenti insegnamenti: Patologia e Clinica orale (prof. G. CaYa.llaro, via :.rornabuoni 10, al quale può rivolgersi per informo zioni) : Odontotecnica ed Ortopedia dentale (prof. _.\rnone); Alla.tomia e Istologia (prof. Chiarugi): Chirurgia. clinica ed operativa (prof. Burci): Patologia chirurgica (prof. Gatti), ecc. PIPERXO.
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PRATICA
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Riunione del Consiglio Superiore di Sanità• Il giorno 20 luglio, i>re~o il :ilfinistero dell'Interno, si è riunit~t la Giunta .del Consiglio Superiore di Sanità, sotto la presidenza del senatore i1rof. Cami llo Golgi. Sono st~1 ti presi in esa me Yàl'i ric-0rsi contro la. e:lassificazione di f a rmacie in applicazione della legge 22 maggio 1913, 11. 468 e vari altri riguardanti aumenti di stipendio a l personale .sanitario comunale. Fu, in fine, dato parere cir~'l modifìcazi-0ne da apportare all'art. 36 del Regolamento 19 luglio 1906, n. 466.
Pei congedati malarici. Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che il Sottosegretariato di Stato per l' Asc:;i.sten?.a 1'-filttare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha concesso ai Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'a.ssistenza pret:;tata a favore dei congeda ti malarici, ·durante il 2<> semestre 1920, 1·l~rvandosl di provvedere a mano a mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi Comitati provinciali: ~
46. Provincia di Kovara: Dottori: Botto Giov. Ba tta, Cossilla, L. 200 - Del Bono ca v. Luigi, Novara, L. 200 - Galvagno Ottorino, Vercelli, L. 200 - Longhi Eugenio, , ·espolate. L. 200 - Prandi Pietro, Bellenzago, L. 200 - Co\a Alessandro, Borgomanero, L. 200 - ì\1orandi Gio,anni, Cerano.
L. 200 - Zanella Franco, Gattico, L. 200 - Montalberti Luigi, Ghemme, L. 200 - Ruffoni Giuseppe, Gozzano, L. 200 - Gay Alberto, Invorio Superiore. L. 200 - Girino Francesco, Caresana, L . 150 - Taraboletti Giovanni , Curino, L. 150 - .Ava gnino Lorenzo. Grignesco, L. 150 - Belluati Luigi. ~lotta dei Conti, L. 150 Poggiani Adolfo, Trontano, L . 150 - Violetta Severino, Pollone, L. 150 - Antonini Camillo, Garbagna, L. 150 . 47. Provincia. di Pesaro : Dottori: Enrico Pinzalli. Fano, L. 300 - Rodolfo De Scrilli. Urbino. L . 2.5.0 - Ceccolini Ernesto. Pesaro, L. 250 - &11\oni Armando, Acqualagna, I.i. 200 - Piselli Giuseppe, Macerata Feltri, L. 150 - C-eronzi Gio'"anrli, Fossombrone, L. 150 - Savino Luc.a, Apecchio, L. 150 - Sorge Francesco, Sassocorvaro, L. 150 Ort-Ona Filippo, Fermignano, L. 150 - Leona.rdi Pietro. Tomba di Pesaro, L. 150 - Bellocchi Evandro, S. Agata Feltria, I.1 . 150 - Sirigatti Camil· lo, Cartoceto, L. 150 - Gardini Lorenzo, S. Lorenzo in Campo, I.i. 150 - )licucci Giuseppe, Per· gola. I J. 100 - Barbieri Luigi. .Auditore, L. 100 Salbitano Luigi, Fiorenzuola di F., L. 100 - Alfredo Faggi, Colberdolo. L. 100 - Servici Bramante, Ginestrete, L. 100 - D ' Angeli :àla rio, Merca tello, L. 100 - Del Re Battista. Mercatino Maree, L. 100 - Burchi Arturo. Mondolfo. L. 100 Sbrozzi Emilio, Orciano di Pesaro, L. 100 - Betti Oreste, S . Angelo in Vado, L. 100 - Tonelli Gt1id-0, Montemaggiore al l\Ieta11r-0. I .1. 100 - Bellotti Mario, Monteporzio, L. 100 - Grandi Vincenzo, Gradara, L. 100 - Mercantelli Antonio, Mombaroccio. L. 100 - Giovanardi Gi11seppe. Pozzo Alto, L .100 - Peroni "\'1ncenzo, S. Ippolito, L. 100 Ricci Carlo. l!rbania , L. 100. 48. Pronncia di licen .~a : Dottori: Caliani Carlo, Valdagno, L. 150 - Xo, ello Gi11seppe, Schio. L. 150 - llarchetto Sil,io, Ro~à. L. 150 - Ceccato Gjo,anni, I90la Vie., I.1. 1!10 - Corà Ettor~. ...\ Iontecclùo nJ.aggiore, L . 150 - \igna ti Antonio, Arzignano, L. 150. - Poli I . 11igi. Conco. L. 150 .
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1096
IL POLICLINICO
CONCORSI. BAGNOLO s. 'TlfO (M(J;ntova). - A tutto 15 agosto; L. 6750 per circa 500 pòv. ·s u 2300 ab.; caroviv.; L. 2000 per cavalcatura; assicurazione. Chiedere annunzio. BIELLA (No·vara). - Condotta iper il Rione Piazzo e Sobborghi Vandono e Ba.razzetto; L. 6000. Due caro-viveri. Indennità alloggio 300. Telefono a spese del Comu11e. Scadenza 15 agosto. BORGO DI TERZO (Bergamo). - Consorz.io; L . .6500 per 1000 pov.; 2GOO ab.; L. 500 uff. san.; doppio caro-viv. Sca denz.a 20 agosto. · CARRARA. - Concorso a. medico supplente. Stipendio ed indennità L. 11,000. Residenza in città. Diritto di occu·p are. il primo posto dj condotta che si facesse vacante. Età non superiore ai 39 anni. Scad. 15 agosto. • CASTELLAZZARA (Grosseto). - Per Selvena. L. 7000 e sessenni decimo; L. 2100 cavale. Ii;i corso d'approvaz. : aumento st1p. a L. 10,000, quP:tquenni, cavale. a carico del Comune. Se.ad. ore 18 del 16 agosto. CASTIGLIONE DEL LAGO (Perugia). - Condott.a residenz. per Pozzuolo, Petrignano, Gioiella. e Vaiano; L. 6000 ,oltre L. 3000 trasp. e le indenn. c.-v. Se.ad. 15 agosto. GIULIANOVA (Tera1no). - Condotto della Borgat.a , -Marina; al 23 agosto; kmq. 4 in pianura; ab. 2200, pov. 192: L. 4071 compre-se L. 1200 per cavale., due caro-viv., 5 quadr. (in covso di a ·p provaz.). MIGLIERINA (A.rl;~zo) . - Poveri, L. 4000 e 5 quadrienni del decimo, addizionale L. 10 per ogiii famiglia in più delle 300; uff. san. L. 500. Se.ad. 20 agosto. ~11LAN0.
OonsiqZio degli Istituti Ospitalieri. -
Due chirurghi primari; L. 7000 e condizioni del1'organico e dei regolamenti; età ma.ssima 46. ~<> cumenti al Protocollo del Consiglio, via Ospedale 5, entro il 16 agosto. MONTE SAN SAVINO (Arezzo). - Due condotte residenziali; a tutto il 16 ag.; L. 9000 e 2 c.-v.; 4 quadrienni del decimo; mezzo trasp. a carico del Comune. Servizio entr9 15 g. Alla 2a. condotta è annessa la direz. dell'Ospedale San4' Maria della Pa~
Muuzzo (Massa,-Oarrara). _:_ 1a Cond.; L. 6000 oltre L. 1600 trasp., due c.-v., 4 quinquenni dee. Pei non PoV, i,,a. visita L. 3, successive L. 2, d'urgenza L. 4, di notte L. 5, operaz. picc. chirurg. L. 10. Scad. 15 agosto. PADOVA. Spedale Oivile. -- Assi.stent.e effettivo per . Reparti dei Tubercolosi; L. 5000 e 4 bienni del lecimo, c.-v.; stanza d'abitaz. con obbligo di per1ottarvi. Scad. or~ 17 del 15 agosto. F11nzion1 enro 10 giorni. PITIGLIANO (G14osseto). - L. 7000 che l'Ammln. • Jomunale si propone di elevare a L. 9000, e L. 3 ler ogni povero oltre 1000; indennità c.-v. D. L. ' 1 marzo 1919 e seconda indennità di L. 100 men1 ili. Scad. 16 agosto. POR'l'Q TOLLE (Rovigo). - II e IV Reparto; lie 6000 e indennità e compensi varli . Chiedere anlUnzio. Scad. 10 agosto.
lANNO
XXVIII,
FASC.
32}
SELCI SABINO (Per'llgia). - A tutto 15 agosto~ L. 6000 -residenziali, 3 quinquenni decimo; caroviv., L. 1200 disag. resid.; mezzi trasp. a carico. Comune. Accettaz. entro 8 giorni, servizio entro t 15 giorni successivi. Su1s10 (Berg0/ri1,o). - L. 6500 per circa 900 pov.; 4500 ab. circa; L. 500 uff. san. ;·· L. 500 mezzi trasp. ; doppio caro-vi,r. Scad. 20 agosto. SULMONA (Aquila). - Ospedale Oivile. - Chirurgo primario ; L. 3500 lorde. Scad. 31 agosto.. Servizio entro 15 giorni dalla part;ecipazione di nomina. Chiedere annunzio e disposizioni del regolamento alla Segreteria della Casa Santa del- J l'Annunziata in Sulmona. TORRE DE' BUSI (Bergamo). - L. 6500 per 1000 pov. ; 2300 ab.; uff. .san. L. 500; mezzi trasp. L. 500; indennità disag. resid. L. 1500; doppio caro-viv .. Scadenza 31 agosto. '.rRIESTE. M unioipio. A tutto 31 agosto tre post! di medici capi-reparto dell'TJfficio d'igiene. Stipendio fondam~nt.ale L. 12,000; sussidio alloggio L. 1200; aggiunta di funzione . non inferiore a lir~ 3000 e non superiore· a L. 6000, da fissarsi dopo ia nomina; indennità caro-viv. Un quadriennio di carriera di L. 1800 e due di L. 1500. Et.à massim,a 40 nnni. Per altre informazioni confrontare il fase. 31. TRIPOLI. Ospedal-e Oivile Vittorio Ernanuele III.. -- Direttore; L. 8000 aumentabili, L. 4000 indenn .. residenza, L. 3000 carica, c.-v.; età limite 50; escluso esercizio profess. Assi·stente di chirurgia ; lire 4000 au.mentab.; L. 3000 residenza, c.-v.; età limite 40. Nomine biennali. ScRd. 1 settem·b re. UDINE. Depu.tazione Pro·vinaial<' . - Medico di Riparto di III Classse nel Manicomio Prov. ; L. 8800~ alloggio pers., lu~, riscaldam., vitto nei giorni ili guardia., quinquenni, passaggi di cla.sse; due indenn. c.-v. Età limite 35. A tutto 10 settembre. Servizio entro un mese. VERCELLI. Os1>edale Maggiore. - Concorso a direttore medico, Richiedere condizioni alla Segreteria dell'Istituto. Scad. 10 agosto. Diffidt.
Revoca di diffida~ - La Sezione di No\ara ha revocata la diffida per la. condotta consorziale di ' 'ogogna-nomi.anca, avendo il Consorzio accettato tutte le condizioni richieste dalla Sezione. · Nuove diffide. - JJa Sezione di Vicenza ha diffidato il concorso al II reparto di Oornedo (Vicenza) per varie ragioni, tra cui: eccessiva inscrizione nell'elenco dei poveri (5600 inscritti su 5700 abit.anti) ; doppio elenco ; indennità di trasporto in I-'. 600 mentre è necessaria la cavalcatura; obbligo di reciproca supplenza, il che è contrario alle disposizioni del Capitolato tipo . Sono anche .diffidati i concorsi. d·i S. Fioran<> (Milano) per mancati miglioramenti del capitolato; Bagni di Lucca (tre condotte) perchè manca il secondo caro-viveri e c'è l'obbligo della supplenza gratuita reciproca: Cornedo (Vicenza) per il 20 reparto.
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[ANNO XXVIII,
FASC. ~]
1097'
SEZIONE PRATICA •
UFFIOIO DI COLLOCAMENTO.
Dalla Federazlone Laziale-Umbra dei Medici condotti è istituito un Ufficio di collocamento per le condotte della provincia. di Roma. Dirigere la corrlspondenm al' segretario dott. B. Al berti, presso il nostro giornale (via Sistina 14 - Roma VI).
. MEDICINA SOCIALE. Assicurazione contro le malattie a Berlino. A . Berlino si è venuti ad una convenzione tra i rappresentanti delle Casse per malati e i rapprerenta nti dei medici, allo scopo di regolare i rapporti reciproci. L' import::tn7..a di tale con,~enzione emerge dal fntto che a nerlino esistono 230 Casse wr malati, alle qt1ali sono assicurate obbligatoriamente 1,400,000 . i;ersone; che oltre a queste Casse ufficiali, ne esistono altre ausiliarie o libere, noncbè nlcune oocietà che rac-colgono impiegati e agenti puQblici e-sclusi dalle as$icurazioni obbligatorie, per 11n tot:c'lle di circa 100,000 ru€>mbri. È ~te'\ to generalizzato il principio della libera 8C'eltri del inedico, visto che esso ha .fatto buoni,ssiina 11l'o,·n oYunque è stato introdotto. È stato n11che ncrolto il })rincipio del com.p enso del medico ~td abhona1nPnfo, dato che esso elimina molti abusi e 8emplifica i co11teg-gi: le Casse corri·s ponderanno per il servi?.io medico 11na capitazione di :10 marchi l'a11no per ogni nssf.stito (cioè, al cambio attuR1e, 10 delle no~tre lire). I medici che intendono prestare i loro 8erT"izi agli assicura ti <1evono i seri' ersi in una lista 11ffic1ale; è posta la condizione che abbiano praticato almeno per <lue anni a Berlino: quelli che non hanno g-ià esercitato 3lmeno per tre anni come medici del1e Casse, devono seg11ire un corso di medioina sociale; sono f"'SClusl dalla pratica nssicurati\a i medici che abhiano avuto c>ondotta disonorevole o che abbiano comm~Rso gravi errori nell'er.:;ercizio professionale. 8ono istit11ltì Ooniita I i di oontrollo. in specie per t1u~1nto concerne la prescrizione dei rimedi, onde i t1frenare eccer;;si ed n busf. IAt ~onvenzione avrà la durata .di cinque anni. L. V.
NOTIZIE DIVERSE. II Conferenza lotemazlonale eontro la tuberrolosl. Il 27 luglio, con l'intervento dei delegati di 39 nazioni, venne inaugurata la II Conferenza internazionale contro la tubercolosi. L'Italia· era rappresentata dal se~. P. Foà e dal prof. V. Ascoli. Lord Curzon recò ai congressisti il saluto .del Re. ,
el giornalismo medico. Si è av'\'iat:a la pubblicazione della rivista << Zacchia », consacrata alla medicina legale, diretta ~al 11rof. S. Ottolengbi; ne ·sono redattori i dottori A. Bellussi, B. Boldrini. A. Ascarelli e G. Falco. . Contiene memorie originali, iiviste ·s intetiche, rerensioni e la cronaca .d ell' Istitt1to di Medicina I:.iegale di Roma: è organo ufficiale della Società \
di Medicina Legale e ne pubblica gli atti. Esce in1 fa.sclcoli ·bimestrali, in dignitosa veste tipografica. .A.ugurii. ·
***
Sotto il nuovo titolo .« La Federazione Medica»,. è ricomparso, col 15 luglio, il «Bollettino· della Federazione degli Ordini dei M~d1ci >> ; , viene pt1bblica to mensilmente; la redazioI!e e l'amministrazione sono affidate al dott. Ennio Tognoij. (Bologna, piazza Galvani 1). I.I giornale a:ccoglie gli atti della Federazione, la cronaca degli Or.dini,. articoli d'interessi collegiali e informaz.ioni varie. Viene rimesso gl'atuitamente a tt1tti i medici inscritti negli Ordini. Ci com.p iacciamo di questa promettente ripresa di attività e au·spichiamo un pieno st1ccesso . alla . iniziativa.
A. D. R. M.
,
L · << Association pour le Développement des ReoL
lations 1\r!éclicales entre la Fr.an-ce et les Pays al· liés » ba in parte costituito e va costituendo numerosi Comitati nei vari . Paesi già alleati; ne? GiapJ)One, sotto la presidenza del d<>tt. Motais ~ nel! 'Olanda, sotto la .p residenza del prof. van der Hoeven; nel Brasile, sottu la presidenza del pro· ft>ssor Berro.
Contro la nomina di t1n radiologo non ,medico ID·
Francia.
.
· Il « Sinda~ to generale dei medici francesi elettrologi e radìologi )} ha indirizzato al Direttore gen~rale dell'Assistenza pubblica, dott. L. Mouriez, t1na energica protesta, firmata .dal presidente dottor Jaulin, contro la nomina di un radiologo non . medico a successore del compianto Infroit, vittima del dovere, quale Capo del Laboratorio radiografico nella $alpetrière. La protesta fa valere la necessità che il radiologo esercente nel campo medico possegga' precise nozioni di medicina e si appoggia largamente al parere espresso dall'Académie de Médecine. di Parigi fin dal 1908.
Uo legato deUa vedova Dnval. La vedova di Mathias Duval, il celebre istologo,. embriologo e fisiologo della Facoltà medica e della Scuola normale superiore di Parigi, ha lasciato' 50,000 franchi aJlR Facolt.à di Medicina di Parigi, _senza porre nessuna condizione: la Facoltà ba di-· ritto di farne l'uso che crede. Questo legato è fatto in conformità ai desideri espressi più volte dalle Facoltà francesi : permette di trarre dalla so1nma ricevuta il partito più vantaggioso.
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Il prof. Fuchs. Il 14 giugno ba compiuto il 700 compleanno Ernesto Fuchs, il celebre oftalmologo di Vienna, il cui trattato monumentale è stato tradotto in molte lingue (francese, inglese, italiano, spagnuolo, russo, giapponese). l\'Ialgrado .la sua età, egli continua a lavorare attivamente: or non è molto pubblicava inte ressanti ricerche sulle alterazioni se• nili del nervo ottico.
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IL POLICLI!\ICO
Sono stati suoi allievi Czermak, Meller, Salzmann e molti altri. Il suo Istituto è uno dei più frequentati da medici di tutti i Paesi.
La fame e il colera in Russia. Le notizie <;he giungono dalla Rns.. ia dei SOYiet dicono che ora il Governo di Mosc<.1 deve combattere contro due nuovi nemici implacabili: contro la fame e e-0ntro il colera. An1be<lue mietono innumeri vittime. Le Iswestia di l\'losca riferiscono che Rosto\"\·, la regione del basso Volga, Woronesch e . Orel sono pa.rticolarment;e co1pit~ dall'epid~mia. Il Times reca che a lVIosca, Pietrogrado e Odessa si sono avuti dalla metà .di maggio al 15 lt1glio oltre 130,000 morti di colera; cl1e nelle stesse città durante i mesi di maggio e giugno sono morti di tifo esantematico 40,000 adt1~ti e 52,000 bambini.
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Vittima del doveJ;e. morto a Torino il pròf. Giuseppe Cnmpo1·a, primario chirurgo dell'ospedale di ~an Gio\anni, per un'infezione genera le contratta nell'esercizio rlel proprio dovere eseguendo una operazione. Trasportato nel nosocomio, non ft1 triì scurato nessun suggerimento ·della scienza per salvarlo, ma pt1r• troppo la morte v1nse l'arte •e l 'affetto. Il profes80r Camporu no11 a·v eva ancora quarant'anni ed era padre di tre figli. Godeva di salda repu tazio11e come operatore e come studioso. l\I. È
XXVIII, FASC. 32.]
[_t.\.NNO
RASSEGNA DELLA. STAMPA. The Brit·i sh Jou,rnal of Ohil.dren's Diseases, aprile-giugno. - B. ~1. FLETCHER. on11olen7.à dit1r-
na e inson11ill notturna quaJe manifestazione di encefalite letargica. - P. WEBER. Ernaciazione letale alla pubertà. - G. COCHR.\NE. Difteria deJ pene. La Presse Médicale, ù luglio . .- 1\1. BRULÉ e H. GARBAN. Le picC•)le urobilinurie. - LÉON-J.\ilEUNIER. L't1lcera digiun:ile po t-opératoria. Rev,i-~ta
lbero-A1nericana
giugno. chezza.
de
Oiencias
Médicas,
R. ALC6N. La dietetica della stiti-
Zentralblatt f1lr inn,ere· Jfed·i;zin, 9 luglio. -
II.
STROHMAJ.~N
e S. FLI~TZER. Sui nuoYi metodi di determinazione rapida dell'urea nell'urina, nel sangue e.d i11 altri liquidi organici. '1. ll e Bos~on. J1 ecl ica l an4 Su,rgioal J 011 rnal, 23 giugno. - 1\11. E. Tooo. Principii di statica umana . Hedizinisclie Klinik, 26 giugno. R. SCHMIDT . Sulla clinica delle forme atipiche dello stomaco. - H. KLoso. Cause, tipi e trattamento dei gozzi. - WILDRATH. I.in roentgenterapia della tubercolosi polmonare. Bull.e tins et M érnioires de la Sooiété M éd icale de.~ H6pitaux de Paris, 7 luglio . - CROUZON e BOUT' TIER. Disostosi cleido-cra.nica di Pierre Marie e Sainton. - E. ArERT e F. BoRDET. Leontiasi 'ossea. - P. PAGXIEZ e A. PLICHET. Prova dell'emoclasi cligestiYtl. ~I. VILLARET, F. S.\I~T-GIRoxs e G. BosvrEL. - T.ia tensione venosa periferica. 1
Indice alfabetico per materie. . · fJag. 1084 Acanthosis nigricni1~ • )) 10 7 .1i11ofeli che non pung·ono l'uomo . . . . )) 1075 .i\.rtrite nella dissente1·ia _1ssia1irazione contro le nialattie a. B er1
. · · •.\. ,·yelenamento professionale da ruerc·urio
))
1095
J>letora professio,n ale
))
108~
Bibliografia : cenni . . . Rromoderma tt1beroso . . ('arie ossea nou tubercolare • <.'l1era tomicosi : forma benigna -con ifomiceti . . . . . Cistifellea : i11oclifi~azioni . i>erimentnli . Consiglio Sitperio•r e di S anità . . . .
))
l)rostitt1Ziont> e fl bolizionismo . . Sieroterapia : accidenti consecutivi Sifilide : superinfezione . . . 8pondilite tifosa . . . . . . Sporotricosi sperimentale . Rteno si ileo-colicl1e da posizione : cl iu gnosi . . . . . · · · · · Strofanto : azione sul miocardio . . Testicolo: torsione in un pseudo-ermafrodita . . . . ' Trapianti ossei s ulla n1~ ndibola . Tubercolinoterapia e iper~'ensibilità . 'l:ubercolosi e sintomo di Chvo~tek: nei bambini . Tt1 bercoloffi : tra. ttn tn~n to con sn li di cerio . • • • • 'l'umore t.-erebrale . . . • Vaccino anti1>ne111uococcico 'lasi sn nguig-ni: ~~tenosi sperimentale Visita .di revisio11e al J">er~onale nnvigante · · · Xuntocro111i<1 del Jiq11i<lo rerel>ro- ~pinale Yogurt : pre1H1 razione .
lino
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Gron,aca clel rnoviinento professionale •
J>ag. 1088 Orecchio e bagni di mare .. Peritonit.e tubercolare : inizio )) 1085 so dei sintol).li . . . . . • • • J>irolina: compol'tamento intraorganico )) 1084
.
))
10 o 10 8
))
1077
)) )) ))
))
Diaforesi: influenza sull'urea e sui clo)) ruri del snng11e . . . . • )) Diarl'ee dei tubercolotici e ct1ra )) Enuresi infantile . • • • • )) Fistola broncobiliare • JJi(1uore di Uzara . . • • . • )) 10 3, T.iue refrattaria al mercurio • ~lnlaria : crisi leucemoide . . . . )) Jlalari<>i congedati: p ei ~Ieningite
tubercolare: forme Neuriti: eccitabilità elettrica e dei mt1scoli . . . Occhio: pre. nza di larva cli
nza
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Roma, 1921 -
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cliniclie dei nervi . . . . Hypoder-. •
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1083 1081 1095 1093 1082 1086 1079
1081: 10 8 10 4 106!l
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L. l'ozs1, ed. rup.
Tip. Cartiere Centrali .
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,
Roma, 15 Agosto 1921
•ANNO XXVIII
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Fase. 33
I
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· fo~dato •lai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE
CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.
tltlflfle slnte,iehe : G. Dragottl : Coeaina. e cocainismo. ( Oaenulonl dlnlebe: G. Regoli: Su le ferite da impalamento del retto. - G. Oarossini: Di un no.Il comune corpo estraneo dello stomaco. • l ~ommen&I: G. Polla.ci : Si può vaccinare durante un' epidemia di vaiuolo? Dalla pratica, per la praflca: P. Gilberti: I criteri che regolano la cura m~dica e l 'intervento chirurgico io alcuni casi di patologia addominale. 18unU e rassegne: MALATTIE DEL SANGUE: I. G. Carr: L'anemia perniciosa - Walterhofer: Sull'azione dei raggi Roentgen nelle leucemie - E. Schisler e E. Brown: Variazioni dei mielociti nel sangue leucemico durante la cura. - SEl.'tnoTICA : Delbet : Esplorazione del ginocchio.
Notizia blbllotraOea.
lcademle, Soddà medlebe, Con1ressl: Società. Medico-Chirurgica di Pavia --:-- Società. Medico-Chirurgica Anconetana. ,,,aaU di medlelaa •ra&lea: SEMEIOTICA: La reazione di Bordet Gengou nelle lesioni aortiche - Il dolore addominale neJJe malattie cardiache. - CASISTICA : I tumori del grande epiploon. - TEBAPii: 11 trattamento della sifilide nel neo· nato - La cura del la sordità. eredo-sifilitica . - PosTA DEGLI ABBONATI.
Nella •Ila ·~lf.8SloD1le: Interessi profesiionali: Dott. Justitia : Le modifiche della legge sulla Cassa di Prevideo.za dei medici condotti. - Cronaca epidemiologica - Medicina sociale : Per I 'assicurazione contro le malattie. - Amministra.~ione sanitaria. - (;oncorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Nel1le dl•erse. B•e1na della s&am,.. ladlee a111,edco fel materie.
9tltUI .41 ·~•rlelà lile~a&I. - E' vietata la riproduzione cU kwori pubbUcati nel POL14'LINICJO e la pubbUcazione di sunti di PBBt senza citarne la fonte. ,
AVVERTENZA
I sfgnoPl abbonati che non hanno · pagato ancoPa la seconda Pata ·s emestPale :o elle 1debbono qualche Pesfduo a compimento dell' impoPto del Plspettlvo abbonamento pel 1921 sono vivamente ppegàtl di volepne I ape sollecita Pimessa mediante CaPtollna-vaglta. •
N. B. - Della cartolin.a·vaglia inviata in saldo dell'abbona.mento deve conservarsi la relativa ricevuta.
E'R11111fflN7STRRZIONE.
RIVISTH SINTETICHE. C-Oeaina e cocainismo. La passione dei paradtsi artifi~iali .assrume sempre nuove forme, attanaglia ogni giorno nuove vittime. La cru dele perversione che sacrifica l 'uomo alla illusione del pia-cere velenoso cre,a ogn,i ·g iorno nuovi tormenti, ogni giorno nuovi tormentati. L'a.Jcool, l'o1ppio, l'eter e, l'haschisch, le sostanze più djfft1samente adoperate per crearB gioie effimere, per dare un attimo di requie ai dolori fisici e morali, e che pur sono stati e sono .sorigenti ·di tanti dolori e di tante miserie, sono stati superati. La ·C ocaina è il veleno voluttuari~ del giorno. Oggi all'ebbrezza rumorosa d ,e ll'alcool, all'e0
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stasi rapida dell'etere, .alla gaiezza dell'haschi-_ sch, a~ lan·guori dell'op1p io .s i 1p·r e·f erisce la esaltazione viva e brillant.e de~la cocaina. La intensa e feroce eib!brezz.a che· .p rocura ·q uesta poLv·ere si aecor.da più con il carattere ·della vita moderna. La passione si è diffusa così rapidamente per tutto il mondo . civilizzato, tanti danni, tante miserie, tanti lutti ha provocati, chel""umanità 11a già scqnta.to con forte usura tutti i beneficii ricavati dall'uso medicamentoso iClel prezioso anestetico. La cocaina è uno ·degli alcaloirli -contenuto nel le foglie dell'Erytroxylon Coca, un .alberetto selvatico dell'America meridionale e specialmente della Bolivia e del Perù, dove essa gode tale reputazione che è stata deificata. Gli 1
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indigeni attribuiscono .alle foglie della coca la virtù di far .sostenere il digiuno, di rif.are le forze .m uscolari e le attività nervot.Se. È un alcaloi·de solido che può considerarsi com~ una metileogonina perchè riscaldata coll'acido cloridrico si decompone in .a lcool n1etilieo, acido b-enzoico ed in una base cristallizzata, l'ec·gonina. È inodore ed a.maretta, quasi insol111bile nell'acqua, solu.b ile nell'alcool e nell'etere. È salificabile ed il sale più eomunemente adoperato per la sua solubilità ·è il cloridrato. La cocaina iehe ora trovasi in coroni ercio non è estratta dalle foglie della coca, .m a è ottenuta per sintesi. Quella sintetica è u11 ·p o' meno tossica di quella naturale, si assorbe lentarn·erite, e l'avvelenamento 1d ur.a più a 1un.go, ma in genere le proprietà biologiche. sono identiche. • La cocaina .agisce su tutti gli organi e sistemi dell'organismo, 111a la sua azione elettiva si . spiega sul .siste111a nervois o. Il 6Uo .p otere anestetizzante, per il quale trovò -così larighe applicazioni terapiche, si esplica su la pelle e sulle nlucose, ma sopratutto su quest~ ultime. Il contatto di una .soluzione .al 2 % iper 5-10 min.uti s·u di una mucosa , determina 1p erdita della sensibilità. Questa azione è assai fugace, non dura che una ventina ·di minuti. ,Sulle mucose stesse, o quando .a nche sia inièttato nel tessuto cellulare · o sottomucoso, provoca rapidamente un arresto circolatorio locale con .a nemia dei tessuti, che è l'effetto di una vaso-cootrizione dei capillari. L'anemia lo.cale dovuta all'azione .della cocaina può .;~:ve nire intensa e provocare, .q uando l'azione stessa si prolunghi, un rallentamento :della nutrizione e mortificazione dei tessuti, .che non essend0 più irrigati dal san·g ue e quindi nutriti, cadono in necrosi -con formazione ·di ulcera. Qu-est·J processo dà ragione della perforazione del setto nasale~ che si può verificare negli annusatori di cocaina. Sul sistema nervoso ·c entrale la cocaina ha un'azione va1·ia, in primo tempo eccitante e successivamente deprimente. La intossicazion~ l\1cainica è accompa.gnata da fenomeni di a;gitazione ..motrice, ipereccitabilità mus-colare, attacchi co11vulsivi ·epilettiformi ed ist.eriformi e di6turbi sensitivi, sensoriali, cenestesici ed intellettuali. La dose mortale è molto bassa. La quantità massima di cocaina che pl1ò introdursi nell' organismo per via sottocutanea è. di 3-4 cen ~i grammi. Dosi superiori .p ossono provocar~ fenome11i inquietanti ed anche la morte. Delbosc ha osservato quattro casi di n1orte in seguito I
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alla ingestione di gr. 0,80-1,50 di cocaina. Symes vide morire un. indivi1duo 20 minuti dopo la inieEione nell'uretra di 80 cgr. · di cocaina e Kolomnine procurò la morte di una donna con il lav.a:ggio vaginale a mezzo di una soluzione contenente 1gr. 1.04 di cocaina. In rapporto alla isua potente azione anestetizzante la cocaina ·h a anche larg.a applicazione teraspica in medicina ed in chirurgia e sopra. tutto in odontoiatria edJ in ·o culistica. E mal1gr.ado l'allarmante ·d iffusione 1della cocainomania: l'uso terapico della droga non è stato limitato in quanto clhe la esperienza ha dimostrato che contrariamente a quel che avviene per la morfinomania, l'abitudine e la passione per la cocaina non sì a~sume in seguito a cura per calmare dolori fisici o morali. Casi terapici di cocainomania si sono av.uti in seguita a · tentativi 'd i trattare la morfinomania mediante iniezioni di cocaina; tali tentativi non ebbero .a ltro effetto che quello di sostituire un'abitudi11e morbosa ad 11n'altra. Ma gli insegnamenti clel1,esperienza ed una maggior pruder1za da i)at te dei medici hanno' notevolmente ridotto il numero di questi errori. 1
* ** La diffusione della .p assione per la cocaina ha notevolmente aumentato in questi ultimi anni i ca1si di avvelenamenti acuti e cronici pPr il pernicioso alcaloide. Questa nuova tortura, che l'uomo si infligge nella vana illusione di placare il .s uo destino· si va diffondendo con spaventosa rapidi,tà. La bianca droga esercita i suoi fascini su un gran n11mero di persone. Qt1asi 01gni giorno la cron.a ca registra il trasporto all'ospedale di un indivi·duo avvelenato dal delizioso alcaloide o la :Scoperta da parte della polizia di ritrovi, nei quali le ·p rese di cocaina costituiscono il numero preferito dei fre.ql1entatori e ·delle fr.equ·e ntatrici. I centri maggiormente infetti erano fino a qualche anno fa Parigi: Londra, Berlino, New York: oggi il male è diffuso in tutte le città, grandi e piccole. R una nuova forma di pervertimento che dalle case di piacere. dai caffè-concerto, dalle case da giuoco, dai teatri di secondo ordine si diffonde ad ambienti moralmente più sani. Da principio la cocaina si annu$3. per curiosità, ,p er un morboso spirito di imitazione, per suggestione, cosi come si -comincia. a fumare. La prima ipresa è quasi sempre sgradevole. La eccitazione ed il malessere che ne segue, la nausea, i disturbi cardiaci, la insonnia dovrebbero distogliere dal! 'insistere. Ma la ricerca di sensazioni, di cui gli iniziati decantano la bellezza straordinaria, indt1ce .a nuove prese e
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sempre più forti, ·c he alla fine provocano il paradiso artificiale. La cocaina produce una sensazione di benessere gener.aJe, un·a deliziosa ed intensa .gioia di vivere che fa ·dimenticare le tristezze, le sventure, eh~ toglie ogni preoccup.azione per l'avv~nire, una vivacità dello spirito, che apre la intelligenza alle i.dee .creatrici più belle,. più seducenti. Essa fa se·n tire con intensità folle i colori, gli odori, i suoni. Tutte ~e sen·s azioni a$swnono una viv.acità lnsolita, t1n colorito piacevole. L'intelligenza sembra snebbiata, la coscienza della propria cai-pacità esagerata, inesauribile la potenza di a1nare. Il se~so idi vigore, di energia, il senso della vita è portato al suo ma&Simo• Questo paradiso però è breve ed inconsistente come una meteora. Il torrente .impetuoso di se11sazioni forti e ipiacevoli si esaurisce rapida1n~te lasciando uno stato di ·depressione e di abbattimento, dal q11ale l'avvelenato cerca di llscire prendendo nuove e più forti dosi ·di cocaina. Si stabilisce così l'a}?it11dine, La neçessità, la passione. Ogni tentati·vo di diminuzione o di soppressione è seguìto da .sofferenze .atroci che rendono il cocainomane incapace di resistere e di insist-ere nell'astinenza. Il veleno tiene i11 soggezione .a~oluta la sua vittim·a. Il cocainomane sacrifica alla sua polvere tutto, il suo corpo e la sua a11ima, la .s ua fortuna ·ed il suo onore. Per procurarsi la sorgente ·dei suoi p.aradisi e dei 6Uoi inferni non bada a spese, paga tutto quello ohe può, non rifug.ge da atti criminosi, dalle minaccie, dal furto e perfino dall'omicidio . • Quando la dose ann11sata quotidianamente i1on supera in medi.a i 50 cgr. i f eno·m eni tossici si limitano ad una .speciale eccjtazione cerebrale e fisica senza altri disturbi all'infuori di un certo malessere cardiaco. Il 1soggetto prova un bisogno febbrile ed irrefrenabile di .attività muscolare ed intellettuale. Si ha una lucidità ~d una vivacità di ·spirito sconosciuta allo stato normale. I cocainom.ani hanno una facilità particolare di eloquio. Sono vivaci ed alcuni sotto la. influenza d'ella d-r oga sono capaci di lavori intellettuali e di improvvisazioni mai tentate. 'fa I volta però si. ha fissità del pensiero: pa·r ecchi sono dominati da una unica idea clie non possono scacciare dal campo della coscienza dt1rante tutto il tempo dell'azione della droga. D'altra parte fin dalle prime prese1 i coca inomani non poosono star calmi e ·s ono in preda ~ ad un'agitazione che li ;fa muovere senza posa. Mentre il morfi.noma.ne cerca la tranqu,i llità ed avverte com·e un senso di annientamento, il cocainomane subito dopo la presa è capace di I
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tutti gli sforzi, di tutte le fatiche. Egli presenta una specie di ebbrezza che si ~esplica con il vtso an~mato, gli occhi rossi. Per qt1esta sovraeccitazione continua il cocainomane diventa irrequieto, intollerante, irritabile. Non ammette contraddizioni · e attacca brighe per• futili m0tivi ed anche senza alcun motivo. Spesso .s i ha anche una p·articolare eccitazione genitale e p·arecchi intò ssicati per.sist.o no·· nel vizio unicamente .p erehè risentono gli effetti della coeàina nell'amb.ito 1della sfera sessuale. Durante l'ebbrezza cocainica e· per qualche giorno dopo si ha insonnia ed anoressia, e disturbi transitori della vista (.dipilopia, scotomi, discromatop.s ia, ecc.) e . dell'udito (.sibili, ronzii, ecc. ). Talvolta si hanno fenomeni transitori illusionali e·d .anche allucinatorii. Infine ·d urante il periodo della e:bbrezz.a il cocainomane ·h a come un velo dinanzi alla sua coscienza morale. Non solo egli è capace di atti ·s convenienti, immor.aJi, ma li commette in p·u hblico t;enza renderai -conto 1della loro gravità. Quando il nu-0vo adepto annusa .p er inesperienza una ·dose eccessiva idi co·caLµa o quando nel corso dell.a perversa .aibitudine il cocainomane assorbe per imprudenza o per accrescere la intensità delle· sensazioni voluttuose una dose più del solito abbondante si può avere l'aivvelenamento acuto. Questo è caratterizzato da disturbi cardiaci, o circolatorii, respiratorii e nervosi. Per un 'azio11e vaso-co·s trittrice do·v uta evidentemente ad eccitazione de1 simpatico si ha r>allore ·d·ella f.accia, raffreid.damento ·delle estremità.. Il paziente accusa inoltre ansia: precordiale, ·dolori analoghi .a quelli dell'angina pec~oriSr, palpitazioni, ha taichicard1a, intermittenze, tendenza .alle sincopi. I disturbi respiratorii consistono in dispnea e talvoJ,ta; in arresto completo d~lla reapirazio,n e. La fenomenologia nervosa è la più in1ponente e la più caratteristica. Gli avvelenati presentano eccitazione cerebr.ale, loqUBJCità, agitazione; alcuni sono in preda ad ira più o meno violenta, altri pialllgono. Talora si ha uno .s tato qua;si stu.p oroso. Frequenti sono vertigini. Le .allucinazioni visive e tattili, coim unissime nella forma cronica, p·o ssono .aversi .anche nella intossicazione ac1,1ta. Le sensibilità tattile e muscolare sono speSS<> attutite. Si po.ssono avere anche convulsioni a carattere epilettico. • Ai sintomi sop~a accennati si I>O&sono· a ggiungere distu:nbi digestivi (1ptialismo· seguìto da diminuzione della secrezione salivare e seccl1ezza della bocca, molto raramente vomito e 1
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diarrea) e distu~bi urinarii (oliguria e talvolta anuria .p er uno .o due giorni). 'faloia si ha ipertermia. Il decoir ·s o d~ll'.avv1 elenamento acuto è molto vario. Talvolta si rpuò .avere raa>idamente la morte; talora il colla;sso, il coma, lo stato Bincopale durano parecchie ore, ma l'infermo finif'ce per ristabilirsi; tal'altra il paziente sembra' guarito, ma può an.dar soggetto .an cora per .p arecchi m~si ,a senso di opp·r esaione, vertigini, sincopi, torpore aelle estremità, difficoltà di parola ed inattitudine .al lavoro. Nel cocainismo cronico le sensazioni euforicl1e ·del princiipio non persiston0, viceversa l'intossicato ·è preso ' d,a un ind·ebolimento ip·r ogressivo delle tfunzioni peichiche e da un decadimento somatico ,gene~a1e. I~a memoria è compromessa, specialmente quella ·delle date, donde · un 1certo· disorientamento nel tempo. I co cainoma11i diventano abulici, indecisi, J.patici, inca. pa.ci id i .qualsi.asi sforzo. Diventano tri·s ti, irritabili, inaffettivi. Talora questo .s tato è interrotto 1da brevi accessi di attività. 1Contemporanéamente si ha U!l1 indet>olimento del s·enso morale, tanto p·i ù accentuato quanto più misere sono le condizioni economiche del soggetto, cl1e per .p ro,c urarsi il veleno non si arresta diinanzi ad alcuna forma d.i delitto. In genere .si p erde ogRi ·s en.so di .pro1p,r ietà e di .convenienza: l'avvelenato non vive che per la •cocaina, che è l'unico scopo della sua esistenza . .. L'insonnia ed i sogni terrifici analog\hi a quelli degli alcoolisti sono molto frequenti. Spesso s i determinano forme p sicotiche a ba.se prevalentemente. allucinatoria. Più freql1enti sono le .allu cinaz.ioni vis~ve, che sono mobili, polimorfe, prevalentemente micropsiche, talvolta. terrifiche, tal'altra piacevoli: spesso si 11a zoopsia come 11el delirio alcoolico. Anche le allucinazioni u1ditive sono frequenti : i pazienti odono rumori, voci che parlano della coc.ain,àJ• I disturbi della sensibilità generale .sono molto frequenti. I co.cainomani sentono sulla loro pelle muoversi vermi ed insetti, ·o si senton.o coperti di .aoqua cal da o fredda e simili. L a sensazione di conpi estranei sulla .pelle sembra un sintomo particolare dell'a;vveienaimento cocainico. Con l'an.d are del tempo rpersistendo la intossicazione le allucinazioni si moltiplicano, si co111binano, diventano ·p iù vivaci. ,Segue uno stato 1delirante il cui contenuto è talvolta .p ersec11torio, tal'altra ipocondriaco. Il cocainomane conserva, in mezzo alle allucinazioni, 11na certa lu-cidità di idt!e e conserva si :1 l1ure oh11t1bilato l'orientamento nel tempo e 11 ~I lo spozio; 1na spesso sotto la inflt1enza di 1
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eccessi di cocaina o di .altro genere, o per azione di ~ramni psichici o di intoosicazione a1coolica può manifestarsi uno ·s tato d'i confusione mentale allu cinatoria analogo al delirio alcoolico. È .appunto durante queste criisi che si vertficano quelle scene 1drammatiche, quegli atti di violenza, qu.ell'aigitazione incomposta per la strada -0 nei luoghi di divertimentJ che pr·ovocano l'intervento della polizia. Questi accessi durano in ,g enere parecc~i ,g iorni e la -convalescenza di regola è mo·l to lun.ga p·e rchè lo stato generale è molto depresso. Non ·è raro il oaso che nello stesso individuo l 'avvelenamento cocainico .s i a•g giunga a quello •di altre ,d rog.h e voluttuarie.. Alcuni cocai110m.ani sono nello stesso tempo morfinomani, eteromani, .alcoolisiti; la sintomatolo·g ia diventa allora polimorfa e complessa. In genere i cocair1omani più allucinati sono qt1elli cl1e sono contemporaneamente alcoolisti. Ai sintomi mentali si aiggiungono i fatti .dipendenti dall'intossicazione generale dell'organismo, dal difetto alimentare, dal genere di vita cihe menano i cocainom.ani. Questi sono mwgri, ,p allidi, hanno gli occ·h i incavati. La ·coc.aina pro1duce un'eccitazione generale del ricam1b io materiale e consecutiv.a t1tilizzazione delle so•s tanze di ris·erva. Anche nell'avvelenamento croni·co possono aver.si convulsioni. 1Si notano talora tremori all'estremità ed alle lrubbr.a,. La parola -è tal-· V01lta idisartrica esplosiva. Il polso è frequente, ' . aritmico. Spesso si ha tendenza alla iperidrosi. Il cocainomane diventa sessualmente impo• tente e mentre prim.a avev.a tendenza agli eccessi erotici e si era dato alla cocaina per meglio e più godere l'amore, .finisce per ,p referire l'impotenza alla rint1nzia al tossico. Un ,sintoma molto caratteristico e speciale degli individui che !Prendono la cocaina, speche in soluzione mediante tamponamento delle fossa nasali, è la iperforazione del setto; si tratta di un'erosione .della parte cartilaginea 1del setto di !forma roton,d a e·d ovalare, la quale può raggiungere anche il diametro dl un centimetro. 1
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La cura dell'avvelenamento cocainico acuto è semplice. Per lo più si tratta di combattere la tendenza alle sincopi o l'an·goscia respiratoria. ,Si farà sdraiare il paziente orizzontalmente con la toota bassa e si pratica la re~ pirazione artificiale. Poichè la cocaina ha t1n'azione vaso-costrittrice. gioveranno i vaso-dila· tatari (nitrito d'a n1ile, trinitrina). E\rentt1almente Bi praticheranno iniezioni di etere e di
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caffeina. Le crisi epilettiformi si combatteranno con il clor.alio o co11 il bramur·o. Il tratta.mento dell'avvelenamento cronico cont>iste essenzialmente nella .s oppressione ·del veleno. Al rtguardo ·.occorre .avv.ertire ohe, a differenza di quanto avvien•e nella morfi.no.. mania, la 1disuass~fazione brusca e rapiida non provoca ,disturbi di so.r ta. Ma ·v·e rch·è si possa eslsere si·curi che il malato n0n ricada nel vizio ossia perch·è il trattamento sia veramente .efficace, è indispensabile l'isolamento ed una sorvegli.anza costante, ~nergica . È ovvio che ciò non si plIÒ ottenere se i1on in adatti luo$'hi di cur.a. La so•ppressione ·dell'abitudine cocaini·ca ·determina un migliorame11to rapido dei disturbi mentali, ma il cocainoman e purtroppo rimane sempre un individuo tarato con una spiccata debolezza di tt1tto 1'01'ga11i1sino e sp·e cialmente del sistema i1e1'70 so centrale. Più c-he la cu1·a, quin1di1 ·ciò che deve ma.ggiormente inte1--essare la società ed i poteri pub• blici è qt1ella dell.a prevenzione del cocainismo cronico. Purtr01ppo attualJ:nente molte 1sono le con.dizioni che .f avoriscono il 1dilagar.e di questa pfaga. È ben noto che la cocainomania .è diffu6a sopr.a tutto da coloro che e·s sen·done ·1già colpiti cercano di far pro.s eliti, e da colo·r o 1che cercano trarre illecito pro:fitto dal c01nn1ercio .della dro ga f.atale. Se la 1guerra creò delle condizioni morali che favorirono lo Si\Tiluppo· ,d ella cocainomania, il dopo-guerra l'l1a increme11tata per ragioni economiche. La cocaina cl1e trovasi in commercio proviene ora quaisi totaln1ente dalla Germania dove Bi pro duce in e11ormi quantità .p1er ·via ·sintetiiea. Il regime dei ca111bi favorisce la importazione di :questo prodotto tedesco in tutti i ._oa~si. Quando si ·perusi cl;le un chilo.g ramina id.ella àr.o.ga costa all'incirca mille lire e può esser.e venduto fino a 30,000 lire, ci si rende conto delta intensità dél trruffìco ·clanid estino .della dro g.a e come esso sft1gga a.id oig ni vigilanza. E purtroppo l'e nois tre leggi .n on i)r.eve·dono ~l nuovo reato c·h e f.a tante vittime. Ed infatti l'.a utorità giudiziaria nel provvedere in ,s eguito • a denunzie f.atte 1contro ,f a.TI11acisti n on ha (potuto sinora che emettere condanne a lievi ed · ineffi·caci .a;mme11de in base all art, 62 .del T . U. dellP leg.gi sanita rie. Nè più effic.a ci pene sono commi11at.e ai non farmacisti che fanno illecito tr.affico d egli stu:pefa;ce11t.i. Dtl. ciò la ne• ceesità idi una nuova legislazione. Dinanzi al Parlamento 1&i ·trovano due progetti di legge, .al ri·g uardo, uno dell'on. Berg&.mo, l'altro prese11tato dal Governo. 1
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Il pri·m o non .sembr.a 1poss~ .avér.e s'llccesso perchè monco ed· incompleto, p·erch è non tiene ' conto dello smercio ,della cocaina da parte dei f.ar~aci'Sti, che: verre!bbe .Senz'altro proibito. L'.altro, ·quello :go·v·ernativ.o, più .armoni co mentre è sufficientemente ·severo tien .co,n to delle imprescindilbili nec,e ssità terapiche. L'art. 1 preve·d e il caso di · •c hiunque, non ·essendo autorizzato al1a vendita di prodotti m~ (d icinali, e non facendo di ·essi notorio ·e d abituale comme:r:cio, ven·d e od in .q ualsiasi modo som·m inistr.a al 1pub blico .s ostanz.e con . azio·n e stupefacente ovvero ritiene le 1so·s-tanz~ stesse per ven1d·erle o somministrarle. Le pen.e comminate, e cio1è la reclusione d.a due a sei mesi e la multa ,d a lire .1000 .a li:r:e 4000 sono, nella loro entità, proporzionate alla danno.s ità 1s:oci.ale· insita nel fatto illecito, re ten·dono, attr.averf)o !'.efficace repressione d.el delitto, a combattere quell'illecito co~mercio che si ·è ,andato clan d·e stinamente srvilU!p·p an·d-0 .ad o·p era di persone 1.Senza sicru.poli . N el caso idi recidiva, il ·capove.rso dell'.articolo aum·e·n ta le pBne, per la maggiore pericolosità del· delinquente, con l'aggiunzione obbligatoria alla pena principale - nel caso che il colpevole eserciti una profe~sione od arte, che abbia servito di mezzo a commettere il reato, o lo abbia comunque agevolato - della sospensione dalla professi one od arte per un periodo da tre a sei mesi. L'a.rt. 2 punisce con le stesse pene sancite dall'.art. 1 i fabbricanti commission.a ri e com- .. n1'e vcianti di 1prodotti '.chim~co ...far1naceutici, i ,q uali forniscano in qualsiasi modo le so·s tanze contem·p late 'dalla 1egge a ip ersone che non sieno autoriz.z.ate .aid .acquistarle per l'esercizio' della loro pro•fessione, o !per us.o eci,entifico. L'elemento psicologiico de1 reato consi•s te an·che qui nella consapevole volo·ntà id i fornire !dette so,s tanze a .chi,_non e·s sen·do autorizzato a farne .aoquist-0 per un uso lecito, non può ·che destinarle .all'uso ohe Ja · le•g.g e intende Teprimere. ' L '.art. 3 1p revede il .caso ·che il 1d·elitto sia comn1esso da .p ersone autorizzate .a vendere al pubblico prodotti medicinali a ·d ose e .f orma di m.ed1camento, vale .a ,d ire d.ai farmaèisti, e .fissa, . come· p ena, 1a reclusione .d a 3 .a 7' mesi e la multa da lire 1500 a lire 5000. La fissazion.e .di .p ene 1nagigiori, ·di .que 11e di cui all'.art. 1, è ,g iustificata dalla consi·derazione .che, nella specie, il ·d olo •g enerico ·è a>ggr.avato dalla violazio~e de.g li speciali doveri professionali, onde si ha • una ma-ggiore pravità del rd.elinquente. E devesi a ,q~esta considerazione, se la sospensio. n e del- . . , l 'esercizio ~rofession.ale, 1sta1bilita dal capoverso dell'.art. 1 .da mesi tre .a 1nesi sei, è anche qui 01b bligatoria, ma 1per una.dur:ata egt1ale a quella 1
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della pena restJ1ttiva ·della liberta personale, che sarà inflitta, in conformità .a lle disposizioni dell'art. 35· del ·Codtce ·p enale. L'art. 4 commina l'aumento della pena, .sancita dagli articoli precedenti, da un quarto alla metà, se la vendita o la somministrazione 1delle s ostanze stupefacenti venga fatta t~ persone di età mino·r e, considerando tale :i.potesi, .come un ag.gravante da reprim.e re con mag.giore severità, .p er il carattere ipiù riprovevole 1dell'.atto, in concreto compiutQ. In relazione poi all'obbl'i,go, ·Ohe viene fatto a i medici col primo .comma dell'art. 5, di indicar e nelle ricette per le prescrizioni ·delle sostanze, contemplate nel disegno d i leg'ge, il cognome, il nome ed il domicilio dell'ammalato, ,a 1cui le rilasciano, è fatto .divieto, con l'articolo ste88o, ai farmacisti ·di 1speidi:re ricette mancanti delle predette indicazioni; 1a inosservanz.a ·di tali modalità, IS'e avvenute .p er ·pura negligenza, perchè in ·c aso di dolo ·s i ha la figura di delitto prevista dall'art. 3, dà luogo ad una semplice contravvenzione, id.onde 1a comminatoria d·ell '.a mmenda 1da lir~ 300 a lire 1000. La stess.a ammen·d a .è sancita, con agigravamento pertanto delle ipenalità in .atto previste, nel cas o che i farmaci.s ti, nella ·s pedizione 1delJ.e rice tt~ rp roocri'venti le sostanze, .contamplate nel disegno di legge, non o.s servino J.e disposizioni, di cui all'art. 61 d el Testo unico delle leggi sanitarie ,1° .agosto 1907, n. 636, ed all'.art. 49 del r egolamento ,a,pprov.ato col R egio decreto 13 luglio 1914, n. 8'29, ~ cioè non conservino presso di loro le ricette originali, o, ricono.s cen1do in una ricetta la prescrizione di dette .s ostanze a dosi non medi!Camen tose o pericolooe, non esi·g ano .c he il m.e di·co .dichiari ·p,e r iscritto nella r icetta stessa che la somministr.azione è sotto la sua responsabilità, ed a quale uso deve servire • Nell'intento poi di ren•d ere più proificua sotto ogni riguardo la vigilanza, ch e dcvrà sempre essere eser.citata per i1npedire l'illecito comm er cio, e di facilitarne la r epressione, l'art. 6 sottopone i prodotti chimico-fa rmaceutici ed i farm acisti al1l'obbligo idi uno speciale controllo, per quanto r i·guarda l 'entrata e l'uscita di sostanze v elen ose stUJpef ace11ti. Le modalità e le forme di tale \~ ontrollo saranno stabilite n el regolamento alla leg·ge. Sono per ò in ql1est a fissa te le penalità per i contra vventori, p enalità, che, .anche in questo e aso, ed in considerazione d egli speciali dpveri professionali, che loro incombono, sono aggravate in confronto ai .f armacisti, aggiungendosi .alla multa la chiusura della. !farmacia sino al termine massimo di un mese. 1
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L'art. 7 stabilisce la confisca dei prodotti, che hanno is ervito 1come ~ezzo a commettere il reato, ciò eh.e è naturale conseguenza della loro intrinseca particolarità. Tutte le multe e le runn1ende, sancite nelle disposizioni 1del dise:gno di legge, superano sensi1b ilmente, nella loro entità, quella misura, eh~ 1 p otrebbe ritenersi normale, e ciò sia per ottenere I.a 1g iusta repressione dell' 1inimus lucri faciendi, che caratterizza la specifica .attività illecita del reato, ·s ia in considerazione altresi dell'attuale 1deprezzato val-0re de1lla moneta. Tende infine ad ,additare al plllbbli~o biasimo le persone che siensi rese colipevol.i del 1delitto, cosi tipicamente esizi.a le alla morale ed alla salute publ>'lica, e ad integrare gli effetti della sanzion·e ipunitiva, med~.a.nte il discredito, eh& non P ·U Ò non collpire chi si ,è r.eso .autor.e di simili reati, l.a disposizion~ contenutg, nell'ultimo arti colo del disegno di legge, per · E·ff etto della · .quale la sentenz.a di condanna dovrà erssiere pulbblicata, integralmente o .p er estr:atto, a sipetS·e del oondiannato, in un giorna:le da designarsi nella sentenza .s tessa tra quelli pi.ù. diffusi nel luogo .in cui fu com.messo il reato. 1
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La le.g,g e su accennata 1se se·yer am e11te appli-
cata potrà porre un argine al dilagare del male, ma non si potrà ipretendere che e&sa lo essicchi i1elle fonti. Le sanzioni penali per quanto severe non potranno .avere efficacia nella .p revenzione •d i una tanta p'i31g.a .se non coadiuvate da un'at tiva p ropaJganda .sui danni indivi duali e .sociali derivanti dalla passione .dei veleni volu ttuari. In Fr.ancia ·dove la cocaino,m ania si diffuse p·r ima .e più largamente che in Italia, sono .già in .a,p,plire~ione da qualch~ .anno leggi repressive al riguardo, ma gli effetti non sembrano soddisfaeenti. La repressione ·Legale, il controllo dei poteri pu·b blici non ·p u0 .essere che un sussidio, un aiuto aid un'o·p·era v.a sta e profonda di e(iuc.azione e di preiparazione morale. 1
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G. DRAGOITI. prof. ALFREDO RUBINO
Semiotica Medica (3• edizione completa.mente ri.f at~a ed arri cchita di nuovi e&· pitoli e di nuove figure esphcat1ve). SOMMARIO : .Parte generale. • Esame generale dell'amma· · lato _ Parte speciale: Esame dell'apparato respiratorio. • esa.:ne dell'apparato cardlo-vaecolare. • Esame degli 0~1tanl ad.
dominali. • Esame del sistema nervoso. • Compendio d• chimica e microecoola clinica. • Indice alfabeti"-'>·
Uu volume in-16. ele2ant amente rile~ato in piena . tel.a.. di va.2ine XV-633. In commercio L. 15 più le spese postalL di aoedizione e di imballa 22io. d. porto Per gli abbonati al e Policlinico• sole L.14.60 frn.nco l ,.. Sistina. Inviare cartolin&-va~liit. al Cav. Ll110I P Ozzl · in K. 14. Roma.
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SEZIONE PRATICA
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OSSERVAZIONI CLINICHE.
retto. Bergmann, Trat. di Ch.ir., 1904. Milano, Soc. editr. libr., vol. IV, pag. 25). ' CLINICA CHIRURGICA GENERAI~E DI SIENA. Nel Trattato italiano di ~hirurgia, si parla Direttore prof. VITTORIO REMEDI. delle ferite da punta in generale, ma · nÒn si accenna per niente a lle ferite da impalamento Su le ferite da impalamento del retto. del retto. Contributo Cllnieo..Casistico . Nel J. . e Dentu et Delbet, 1'raité de. Chirurgie, per il dott. G1uL10 REGOLI, assistente. vol. VIII, pag. 413, Plaies du rectum: · « Les erp.palements accidentels, chu te sur Fra le lesioni del retto, molto importanti, ma poco comuni, abbiamo le ferite da impa- · des pierres, co11ps de corne, produisent des lamento, prodotte da corpi acuminati, i quali plaies contuses irrégulières d'autant plus gr apossono ledere il retto sia direttamente, cioè ves q11'elles intéressent presque toujours les penetrando per il foro anale e ledendo dopo organes voisins, vessie, vagine». Come si vede andhe nei trattati dove si acun tratto più o meno lungo il rett0 stesso, sia indiretta.1nente e cioè ledendo l'ultima por· cenna agli impalamenti, vengono poco discusse zione del tl :bo digerente, dopo aver perforato le lesioni riguardanti il retto. Ricercando nella letteratura per riguardo i tec..~n1ti di 11na delle regioni più vicine. Le ferite da impalamento del retto possono alla casistica di queste tre ferite, si trova o semplicen1ente ledere quest'organo, oppure che anche in cn1esto campo l'argomento è poco · -possono accompagnarsi a lesioni di altri or- trattato. T·r e soli· lavori di casistica nel 1907 (Quénu, ga11i e regioni del corpo umano, con conseguenze gravissime, quali una peritonite ge- Sieur, Délorme), un caso del Gentil nel 1912, neralizzata, quasi sempre letale, se è stata é tre casi del Pozzo, nei quali però la ferita 1esa la cavità addominale, per il fatto che del retto era secondària ad una ferita delle e0ltre al corpo estraneo che viene a contami- r~gioni prossimiori.· Un caso di Lenormant nel 1914. nare il peritoneo, si può avere il versamento di sostanze fecali nella cavità peritoneale stessa. ' Per riguardo al lavoro del Pozzo, che è un Oltre al peritoneo, la vescica urinaria si tro· contributo allo stt1dio degli impalamenti accidentali, compi11to in questa Clinica Chirurva maggiormente esposta ad ess.ere colpita da tin cor1)0 che si fa strada dal basso al- gica stessa, ttoviamo che l' A. anzitutto conl 'alto, attrnversa.ndo il retto, a causa della sidera le ferite da impalamento differenziansua pecl1liare posizione nell'addome. Però la dole dalle alt.re ferite,, e chiamandole ferite vescica pt1ò essere 'lesa senza che il corpo ~ di p1mta e contt1se. e gi11stamente critica que-c11min ato, penetrato dal retto, perfori prima gli AA. che chiamano ferite da impalamento, il peritorieo, percQ.è può avvenire che l'agente quei traumi dati da cocci .di porcellana, da vevulnerante seg·ua la via estraperitoneale, pas- tri rotti, da infissione s11 grate di ferro appunsa11llo i1er lo spa.zio prerettale, fino ad arriv'a - tite e t~glienti, lesioni che dice l'A. : « se posre alla faccia posteriore della vescica, dopo sono prodursi con il mecca11ismo }!>er cui ha aver perforato la parete anteriore dell'estre- luogo più di co'r.011ne l'impalamento, non hanno con questo comune il momento patogenemità inferiore del tubo djgel'ente. E per quanto le ferite del retto per impR.· tico causale, e differenziano q11indi per la loro lamento, costit11iscano un capitolo abbastanza Anatomia Patologica, dalle lesioni tipiche di importante della patologia chirurgica, fino ad cui ci occupiamo». (Clin. Cl1ir. , anno 1912, -oggi sono state poco trattate dagli AA., forse pag. 1555). L'A. sostiene con ragione clhe questi traumi su cocci e grate di ferro a punta e a. causa della loro rarità. Scorrendo la letterat11ra infatti vediamo che taglienti, debbano riportarsi nel grt1ppo delle lesioni lacere, da taglio e da infissione. le lesioni del retto per impa~amentç>, sono Ricordati così i pochi accenni che ho tro- · .appena accennate nei trattati più autorevoli sia esteri ohe italiani: tantochè nel trattato vati per riguardo agli im!)alamenti., descriver ò. il caso occorso in qu·e sta Clinica. di chir1rrgia del Bergmann, troviamo queste parole che riguardano le lesioni di ·tal genere: Ugo R., -di Ferdinando e della fu Maria cc In un caso per 11na cornata di una vacca, Lazzerini, bracci.ante, da Casale d'Elsa di an·si produ$se una lesione del retto: ad ognuno ni 1 i. Viene ricoverato di urgenza ~Jle ore del mattino del tO agosto 1920' in condi. . . . che cade sopra ltn oggetto acuminato, può ltna z1on1 grav1ss1me, con polso piccolo e freq11en. capitare che questo gli penetri nel retto, co- te, stato di semi-incoscier1za, respiro affanme accadde a q11el soldato di cui riferisce noso. psiche molto depressa. Esaminato suEsmarch, che cadendo sopra - lln palo se lo hito a !)rima vista si nota f11ori11scit~ dal foro anale di liqt1ido sangt1ino1ento. e òiva-conficcò attraverso il retto e la vescica. Ta Li ricando i glutei si scorge in alto e nell'inlesioni si chiamano · impalamenti. (Lesioni del terno, nella parete anteriore del retto, a tre
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IL POLICLINICO
[ANNo XXVIII,
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centimetri circa dal foro anale stesso una fer~ta ìrregolal'e a margini contµsi ed ~rros sat1. Dalla ferita fuoriesce liquido sanguinolento che meglio esaminato, fa subito sospettare trattarsi di orina. Medicato a piatto il I'). si passa ad esaminare l'addome, clhe è tumido, dolente, specia·lmente nella regione prepubica, tanto che si provoca forte dolore ad ogni men che ·piccola palpazione. In corrispondenza della regione vescicale esiste ottusità. Il padre che accompagna il ferito, racconta che il giovanotto mentre scaric~va delle manne di grano da un carro, era scivolato dal monte di grano ed e~a caduto sopra un cavicchio (palo} de1 ca.rro stesso•.. rimanendovi infilato per il foro anale. Estratto a forza dai famigliari, che in sul principio non capirono l'importanza e la gravità della ferit~., fu portato dal Sanitario locale che fece diagnosi di perforazione del retto e della vescica, e che consigliò il suo ricovero all'ospedale. Il ferito dopo il trauma non aveva più orinato. Persistendo la f1Jori11scita del liquide sanguinolento dal foro anale., praticai il cateterismo con 11na Nhélaton, raccogliendo circa trecento centimetri ct1bici di orina mista a coaguli di sangue. Si lascia il catetere a per- · manenza, si applica la vescica di ghiaccio all'addome, si prescrive la dieta assoluta, si pratica l'iniezione ~ntitetanica. -~lle otto di ma.ttina le condizioni del P. sono stazionarie, le orine raccolte nella m atti-_ nata non presentano più nè la colorazione rossastra nè i coaguli sanguigni, ma all'esame chimico, danno positivissima la presenza ·del sangue. Polso 120, R. 35, temperatura 38°. r1 giorno 11 cade la temperatura: polso 105, R. 30. Il giorno 12 sempre apirettico, polso 100, R. 26. addome meno teso e meno dolente, con-dizioni generali migliorate, localmente la ferita non !)re s~nta null~ di notevole, persiste sempre lo scolo di liquido da essa. . Al settimo giorno l'esame cl1imico delle orine · che era stato fatto quoti·dianamente, dà i1ega. tiva la 1p tresenza di sangue. . L'addome è indolente, il P. che da dt1e giorni ha preso 11n po' di latte, asserisce di aver fame ed insiste 1per man giare. Persiste sempre scolo <li li quid o dalla ferita intrarettale, che è notevolmente m.i·glio,rata. Si toglie il catetere a permanenza. Intanto si può beni.s simo affermare che si era costituita una comunicazi.one retto-vescicale, e tale comunjcazione si mantenne .p er ·Ci'rca q.uinid ici gi-0mi, tanto che malgra.do il P. fosse in ottime condi' zioni, fu tra tten1u to in Clinica, giaçch è si ten1eva di dover intervenire in secondo tempo. per eliminare la fi·s tola retto-vescicale, che minacciava di stabilirsi permanentemente. Invece la iferita della vescica .si chiuse spontaneamente e dopo trenta giorni di degenza, il 9 ~ettembre 1920, il P . veniva di-messo completamente guarito. Il caso citato è interessante sia perchè la ferita era all'interno del retto; senza •l esione esterna, tanto che bisognava divaricare n otevolmente i glutei per poter vedere la ferita tessa, sia perchè il palo dopo asver perforato la parete anteriore del retto, era passato nella pelvi at1
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33}
traversando lo spazio prerettale, senza quindi ·p en·e trare nella cavità peritoneale, e perciò si spi~gano i lievissimi risentimenti peritoneali e le n.essune compli·canize consecutive, e poi era penetrato in ·cavità vescicale, .p eirforanid o .completamente la pwr.e te posteriore della vescica. Degno di nota pur.e è il .fatto che malgraJdo che il 'Palo •Si :sia fatto strada attraverso una regione ben vascolarizzata, non· siano stati lesi dei vasi ·di ,gr.osso ca1ibro, e .questo si Stpiega pensando che 'P er la ipeculiare elasticità dei vaJSi stessi, questi ·s ono potuti sfu.g.gir.e al palo che 11a agito divaricando i tessuti come nelle ferite da punta. Nella Letteratura ho tTovati •citati solo · quattro casi di impalamento del retto con pen.e trazione nella vescica (Esmarch, Délorme, Gentil, Lén·o·rmant), ma in questi ·.casi era st~to sempre leso i.1 i)eritoneo, tanto che bisognò sottoporre i 1>azienti ad intervento 'cruento, mentre cthe nel .ca:so ·da me osservato, non si praticò aloun interv·ento e ·ci ·s i limitò a medicare a piatto il retto, ·0 a tenere iper ·cir:c a una settimana il catetere a permanenza in vescica ed il ghiaccio all'ad1d.omEf. Ma prescindendo dall'interessamento della vesci ca, possiamo consideirare anche v:errumente rare le ferite da im1p alamento del Tetto, poi·chè nella Letteratura ne ho trovati citati circa dodi1ci casi solamente. Concluden.do, abbian1-0 un·a ferita da imp,,al amento ·del retto, senza lesione .esterna, con p.erf orazione della parete rettale anteriore a circa tre centimetri di distanza dall'apertura anale, con <penetrazione in cavità vescicale per via estraip eritoneale, e .con guar.1 gione ·Completa ·del paziente., .s enza i·n tervento cruento. 1
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Qut~u.
LETTERATURA.
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Ferita del retto per impalamento. Accad.emia .di Niedi.cina di Parigi. Seduta del
. 2-8 ·g ennaio 1907. SIEUR. Un caso di impalamento con perforazio-
ne della parete· anteriore del retto, contusione della parete della i·esr.ica e perforazione del peritoneo. Accaderr1ia di l\1edicina di Parigi,
1007.
.
DÉLORME. Ferita del retto
e della vescica per im-
palamento. Società di Chir. di Parigi. Seduta
30 gennaio 1907.
Impalamento, fistola retto-uretro-vescicale consecutiva; guarigione. Lyon Ohirurgi-
GENTIL.
cal. febbraio 1912. LÉNORMANT. l ln caso di ferita della vescica e del
retto per impalrimento. Jot1rnal d'uTologie.
n. 1, 1914.
A. Pozzo. Di
peculiare tipo di traumi con lesioni conttise e di punta. Clinica Chirurgica, 11n
1912. E.1.:traperitoneale Pféihlungsverletzung mit Blasen-Mastdarmftstel. Deutsche Zeitschrift fiir Chirungie. Bd. LXXIX. LE DENTU et DELRET. Plaies du rectum. Traité
DEETS.
de .·Chirt11"gie. 'Pari~. 1908.
[ANNO XXVI I I ,
R.
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33]
.ARCISPEDALE DI SANTA MARIA NUOVA •
E STABILIMENTI RIUNITI DI FIRENZE.
' 2<> Turno Chirurgico diJretto dal prof. o. ~CHETII.
Di nn non co~nne corpo estraneo dello stomaco Osservazione Clin ica. · Dott. . GIOVANNI
·CAROSSINI,
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SEZIONE PRATICA
. assistente.
Fra i m·o lti oorpi estranei, caduti per una ragione o per altra, nel primo tratto delle vie digeren.t i e che .s o.n o stati descritti ed illustrati . ~-pecialmente dopo ·Che ·l'aiuto della Radioscopia ne ha potuto ancor megli-0 identtfi•c are le sedi; quello di cui inten.d o ·p arlar.e - se non è il primo per Ja qualità del cor.po estraneo caduto nello stomaco (gl'lossa f•OJ>chetta) - potrà riuscire molto interessante per la sua peculiar.e ubicaziooe gastrica ,e .p er le p.r-0babili co·mpl icazi,o ni gravi ·Che da questa ·p otevano derivare. Riferisco senz'altro la storia clin·i ca, il .de. corso e. la qual.i tà dell'interv·ento, riserband·omi di illustrare, alla fine, le cose più sa~ienti presenta te da quesito caso.
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parte più sottile, aponevroti.ca, in immediata vicinanza de11 'ai.a di inserzione .p ericairdica, giustificayano i timori ' che il più ,p.icoolo conato di vom1t.o potes·s e spin.ge:r:e la punta della for.chetta vers,o il cuore, . non riuscendo di tvoppo ostacolo la pare.te ;giastrica .e•d il sotti1e spessore diaframmatioo con gli evid1enti dan,n i da .ciò ·derivabili.. , D.a to il pericolo di cui ·S01p ra si Co.m1prenide
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R. N., di anni 24, dom1estica, da Firenze. Nel mangiare in fretta ·del ·pesce ,le occ·o r·Se di 1
deglutire una gr.ossa '1isca la qu·a le rimase impigliata nel retrobocca o forse nel prìmo tratto dell'esofago in una ubi·cazi·one ohe · .n .oo, fu dato di poter pirecisare. La d·onna, i·m pressionata e molestata 1da ciò, e più an,c or,a .da1l 'idea •d i doversi ·So.ttopo,r:rie ad un qualsiasi intervento operativo, tentò più volte, con varii strL1menti, da :sè stessa, di rimuovere detto corpo estraneo; fìnchè riuscibo1 vano ogni tentativo provò ,di ottenerne l'estrazi·<)ne medi.ante l'introduzione nel farjnge del manico di una comun1e forchetta da tavola. La paziente .r ifer1sce ·che. .dopo no·n '1t}ochi inutili tentativi e molti c001ati di vomito. la forchetta fu spinta in basso ed avviata verso rl'esoifa:go. D1o po un',alternativa di oonati di V'(),filito, e di atti di de·g'l1utizionie, trovandosi sola è ·ncm potenido per-. iciò 1es~er.e .so c00,r sa. la for.ohetta comin,ciò a discendere e irapidam.ente raggiunse J,o .s tom1a- eo, ove pr-0du.s se ben tosto inte.nisi d·o1ori. La ipazien-te :ft1 ,allor.a oostretta a ricorl'ere alle c11re di un eanitario, il .q11a:le la jnviò a questo Ospedale, ma i:tuivi essa n.o.n fu ricovef1ata che doipo due giorni. 1
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La radiog·!f'afia, ·Che qi1i rip!'loduco, m·o,s tra meglio. di ogni ·descrizione la posizione deJ co-vpo est:r.aneo in P·fl.rola e fa edotti ..ci-rea le giuste appren1sioi11i del Chiru·r go che dovette intervenire. L'essere l'estremità del manico in corri.sp·on.d enza della gI11ande curvatura del-· lo -stormaco) in pTo.s simità .de1'l'antro pilorico, e 1'estr·emità for:cuta (data J'obliquità d,e lla f-0rchetta dal basso all'alt10 e d.a destra v1e rso sinistra) in vicinanza ·d·e l cardias ed alla sinistra di qu1esto, ba. m.o do da resultare i·mme,di(}• 1amente a:l di sotto del di.arnramma, neJla, sua 2
come si dovesse pro·cede!'le con la maStsiima cau·t ela nella na·r.co.si. Il ·p;rof. Marchetti ohe la o.p erò, rp er ottenere la immediata :immobilizzazione d·e·l la paziente e per evi:tare i probrubili. c,o nati di vo•m i.t o ·che si hannò all'inizio dell.a ' narcosi, p.en.s9 di . iniziarla con inailazion.e di cloruro di etile, oontinuandola ·p oi con etere, in mo,do da av,ere cointi.nuità fra }1a ,p rima e la seconda. Riuscendo così perfettamente nell'intiento, .si prati.cò un·a laparatomia mediana, e con una gastrosto·m ia anterio1re si estrais·Se·, con r·elativa facilità, il oorp·o .estraneo. E~·ito: Guarigjon·e perfetta. 1
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IL POLICLINICO
COMMENTI.
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Pertanto n1i trovo r.aocolto un materiale di 1766 fra vaccinazioni e rivaccinazioni, fatte su Si può vaccinare soggetti di tutte le età, e in contatto continuo ·con .g li infetti. , dorante un'epidemia di vaiuolo 1 Essendosi .rudesso riaperta la diiscu·s sione suiDott. G. PoLLACI docente d'anatomia patologica e di patologia 1'ruti'l ità d.e1la v,a ocinazione in periodo eipide1nic.o, ho creduto di un certo interesse il rimedica nefila R. Università di Palermo. vedere tl m~o materi.a1e 1d'osserv~ioni sul proIl prof. A. Ilvento recentemente nel fase. 25 ,po.si to, e riassumerlo in questa nota, come un del corrente anno à.i questo periodico, Sez. contri.b uto aJ..la soluzione ·di una controiv~rsia Pratica, in l1n pregevole studio si è occupato tanto pratica e· tanto interessante. dell' op1p ortunità 1dall.a. vaceinaziione durante Nei due Lazzaretti di Palermo in 11 mesi un'epidemia di vail.1olo. si fecero, come sopra ho detto, 1766 innesti di L'argomento è d'attualità pratilca in consi- linfa vaccinica, su persone di tutte le età, come . derazione delle epidemie di vaiuolo, che tutvaccinazioni o rivaccinazioni, a seconda che tora fD:nestano talune provincie d'Italia, e essi avevano subito o non la vaccinazione fuopeI'lohè s11Ula va.cc.inazione in periodo e,pidemiri dei Lazzaretti. co esisto110 ancora opinioni contraddittorie anDi essi 982, pari al 55 %, riuscirono positivi; che fra i vaiocinisti. 717, pari al 40 %, negativi; 267, pari al 15 %, I princtpaùi arg-0menti messi avanti contro sconosciuti, perchè i soggetti abbandonaronoquesto mezzo profilattico sono specialmente g,l i osiped.a:li, !Prima deil.l' epoca nece.ssaria per due. Uno: la possibile virulentazioE..e della controllare l'esito. ' linfa vaccintc.a, e pertanto i~ pericolo di for- , Nelle 982 vaccinazioni e rivaccinazioni ponire nu:o vi germi. all'epidemia in cors'o; l'al- sitive non si ·ebbero a lamentare aicci1d1enti detro : 1a probabilità della esistenza, anche per igni di rilievo. il vaccino artificiale, d·ella cosi1detta fa.Be neSi ooservaron-0 quattro casi di ro5eoJa v.acgativa de.J.l' immunità, stato an.atìlattiico che ieiniJCa generalizzata a ttpo scarlattiniiforme in può rendere gli organism.i dei vac:cinati iper- p~ocoli bambini, vac·cinati .al disotto di tre sensibi1li, e perciò più recettivi al v~iu01lo. anni.• Il prof. llvento cita diversi lfatti, ~:<"tpi~ti Questa -comipli-car>za ebbe la dl1rata di pooof alla sua osservazione; riport~ 1liv•3t"Se statisti- giorr:ii: tre, ql1attro giorni; decorse oon leggera. che contrarie a qt1este argo111e11 t~lz i o t1i, e f:1elevazione termica, si ebbe guarigione complev.orevoli alle vaccinazioni in peri-01d o epid€mi- ta, senza desquamazione. co. S' intl'attiene .della gravissima epi•demia NOIJl si lan1entar-0no casi ·di vac.cino generavaiuolosa nella provincia di Palermo de.l 1911- ~izzato, penfigo, eczema, porpora; non si eb12, che ·diede nella sola città capol·u0igo 6353 bero . iillfezioni sec.ond.arie da piogeni: impeticasi in tirca 11 mesi di dur.ata, con l'eleva- gini, ectima, vaccino ulceroso, eresipela, settissima mortalità d·el 41 %. ti·co-piemia, flem·m oni, ascessi, eoc.; non .si ebIn que1l'epoca io dirigevo a. Pa;lermo i due bero casi di sifiltde. Lazzaretti 1nunicipali per i vaiuolosi: Passo Le riiv.aiocinazio·n i per lo più dJiedero luogod·i Rigano e Se.~ta Casa, dove in 11 mesi fualle pustule attenuate vaccinoidi di Trousseau rono ricoverati 2979 inferoni di vaiuoio. e Dumontpallier. Questo numero non indifferente .d, infetti, Rare volte si notarono le car.atteristtche mami permtse uno etu1dio a:ssa.i esteso sulll'im- nifestazioni dermiche, proprie a vedersi nelle muni tà V3)ocinica dei vaiolosi, · che pulbblicai vaicci11azioni. a suo tempo nella Riforma ~1 edica deill'anno Gli innesti da rivaccinazioni attecchirono1912 .aJ N. 32. per la ID3)SSÌJma parte s11i soggetti, c1he aveAllora insieme aigli infermi, .sia per neces- v.ano s•ulbìta la vaccinazione oltre fil quint°' sità d'a.5sistenza .ai piccoli ricoverati, sia per .anno. provvedere a speciali contingenze di famiglia, Però 1si notarono rivaccinazioni positive prafurono ricevute altre 1585 persone sane, e 181 ticate in eipoca molto vi·cina alla vaccinazione, fl1rono gli individt1i chiamati successivamente financo dopo 11 mooi, in soggetti di tenera in servizio a coprire gli 83 posti di serviziç> nei età, appena ad un anno di nascita. d11e Lazzaretti, quali sanitari, sorveglianti, inSi ebbero rivaccinazioni positive dopo pochi fermieri, infermiere, inservienti . m.esi di rivaiccinazioni negati·ve, .anche dopo • 1"l1tte queste persone appena entrate - per un me.se. Tl1tte le 181 pevsone assunte in servizio fun1i ~11ra profì1attica furono innestate di linfa • • rono risparmiate dail'infezione vai-01068., quan,.a c1n1ca.
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SE.ZIONE PRATICA
tunque continuame11te in contatto con gli infermi. Fra i 1585 coabitanti 46 si ammalarono di ,-aiuolo dentro i Lazzaretti, cioè il 2 %, tutti guarirono. Di questi 4.-6 co1piti, 31, ebbero la vaccinazione o rivaccinazione negativ,a, ·e do'PO poohi .giorni d.all 'innesto a vuoto e dal[o ingresso in osped.al e (da 2 a 8 giorni) mo.s trarono i siegni dell'invasio·n e vaiolosa. Ne.g1i altri 15 le vaccinazioni o riV.BJccinazioni d·e i Lazzaretti riuscireno positive; però i11 12 l'invasione morbosa sopr.aivvenne in un periodo di tem·po, oocillante fra i 2 ai 12 giorni deLLa subìta inoculazione v rucicinica. In 3 s0'1am ente l'attooco rupparve in epoca più remota daàl'innesto positivo immunizzante: uno al s edie.esimo uno al . ventesimo, uno a1 trentesimo giorno d' eilla inoculazione vacci• n1ca. Perta nto fra i 982 individui vaccinati o rivaocinati con esito po1sitivo nei lazzaretti, solamente 15 furono colpiti da una forma mite di v ai olo (vaioloide o vaiolo dis ere to), non solo, ma in 13 di essi l'attecchim ento morboso a vvenne infra i 12 giorni dall'innesto, cioè in un p eriodo idi t empo in cui l'immunità vaieci11ica, o non si era sviluppata, o non era al completo nella sua massima efficienza. Q\1 esto breve riais&unto io credo che sia abbast a nza convin.cente, e più persuasivo di qu aùsia si altr.a argomentazione •S cientifica, a favore d ella v a ccinazione e rivaccinazione dur.a nte l'epid emia. P ericolo di diffusione della infezione vaiol osa p er I ' inn esto immunizzante pratioato nel corso di 11n' epiclemia, nessuno, esista o non esis ta }a faJse ne1gativ.a per l'immunità v.~ci niiea a rtificiaJe, all'atto pr.atico questo stato a nafilassante, ipersensibile, nei vaccinati o rivaccinati non ha importanza reale. D ei 1'5 ~Ollpiti di v.aiolo attenuatislSimo - nei lazzaretti da me dil'letti, 3 solamente ilo fu.r ono in p eriodo tardivo; 12 infra la s ettimana e mezza dall'innesto. Questa infezione nelle 12 persone non fu generata dalla esistenza 1deUa fase negativa dell'inununità, penchè 1s'e cosi fosse 1Stato, i soggetti - . jpersensibillizzati - d-0vevano in mrussima parte co·n trarre una. fomn.a grav~s sima di vaiolo, .con e.sito spesso m ·o rta·le, come si suol,e avere in quellle infezioni eme sono favori t e cl allo is tato negativo. Non solo, se questo periodo anrufilassante fosse es:Lstito rea·lm~nte- nei -s ogigetti irnm'lLilizzat.i, in 982 innesti positirvi, prattcati su indivi·dui cosi esposti a l contagio, che vivevano in piella comunità con gli infetti, noi avremmo do1
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vùto 1a.mentare altrettanti caei di vaiolo gravi:ssimo, e non 15 sola.mente. Questi 1'5 ca·s i di vaioloide e di vaiolo discr eto ·ohe si ebbero in 982 i.n nestati,, 12 fur ono conseguenza di una infezione che già 1Si trovava incuJb.ata n 1eJ momento deHa inoculazione trnmunizzante, e che aveva invaso i s oigg·etti pocihi giorni prima, durante o· poco 1doipo I 'inneis to vaccinico, quanto ·appunto gli anttcor1pi d&l1a puistuùa o non si erano ancora prod'o tti, ·O non si t:r.ovav.ano :r;ieE'organtsmo .i nfetto in quantità sufficiente. Le antiche rice:vche sperimenta:Ii di Sacco. nel 1809, e la lunga e·sperienza clini.ca, hanno .aissodato che l'immunità vaocinioa è al completo S'olamente dopo .ci:rica 12 giorni dalla vaccinazione. In questi 12 casi la pretesa fas~ negativa per nulla influenzò l' infezione, 1a quale in t utti e dodici tenne un .decomo mitissimo• I 3 casi d'insorgenza tardiva del vaiolo, nei sogigetti inocmlati idi li.nf.a, ·Si manifestarono .ri1spettiv.ament~ doipo 16, 20, 30 .gi-0rni dall'innesto. f , Questi soli tre casi, an che e.s si mitissimi, , sono defile ~ccezioni r.ariissime di manc a ta, insufficiente, o fugace immt1nità, che non infirmano certamente ·l'utilità di questo mezzo di difesa, nè depongono si·curan1ente a fa vore .delle opinioni di coloro, che v,e.dooo un p ericoilo nella vBJccinazione e rivaccinazione, durante J'.epidemi.a di vaio.1-0. I 15 casi di vaioloide e di v.aidlo dliecr eto, rispetto ai 967 restati indenni d'infezione, pur ·e ssendo positivamente inocula.ti, e in una · comunità co's l intima con . gli infermi, costitui:soono tale quantità t31Paruta, da essere autorizzati a non tenerne conto. Una riprova sip·erimentale sulla ' innocuità di questo mez~·o proolattiico, più din1ostr,ativa di questa che , io ho ricavata dal materia le coabitanti dei Lazzaretti di P a lermo, credo che difficilmente si p ossa avere. . . GiUJgn-0, 1921. •
..- Da ten.e re presente Y Le tariffe postali già sensibilissime ma divenute ora più che mai gravose dopo 11 loro raddoppio, andato In vigore col 1° feb· 1 braio u. s., ci inducono a consigliare a tutti i nostri abbonati di ·non chiederci spedizioni di opere od altro in pieghi gravati d'asseg&1) del relativo Importo, ma di valersi sempre del mezzo più semplice, r.apido ed economico che ,resta ancora quello .di rimetterci, mediante Cartolina-Vaglia o con Assegno Bancario, Il preciso ammontare di quanto si desidera. . - Lo steseo dicasi pel pagamento dell'importo d'abbOna· mento, che va pure invia~o mediante Assegno Bancario o con cartolina-Vaglia. Coloro che desiderano versarlo contro nostra Tratta postale tengano presente che queste dovrà essere aumen. tata di circa lire per le tasse acceeaorle ed altri diritti postali.
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L'AMMINISTRAZIONE.
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[ANNO XX,,.111,
IL POLICLINICO
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DALLA RRATICA, P.ER rLA PRATICA· OSPEDALE CIVILE
DI
GLUSGNE (BERGAMO)
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sent'alt:ro più razionale anche nel concetto del paziente e d.ei suoi famigliari. In pratica dun,que la qu estion e v&te s u lla
I criteri che regolano la cura medie-a e l' in-
opportwnità dell'atto operativo e isuJ·la scelta , del m.o mento più adatto. tervento. chirurgico in alcuni · casi di patoQuàle sarà la gravità dell'attacco? logia addominale (l) Come si svolgerà? • Neoessiterà l'intervento immediato cosi detto .p er il dott. PIETRO GILBERTI, precoce, o si potrà procrastinare fino a fare ·chirurgo dtrig;ente. r operazione a freddo? L'APPENDICITE. La cuir a medica ha per iscopo di non lasciar La cutra dell'appencticite· è un · problema che trasformare in app·eindi·cite grave una crisi bematgrado gli i!llilu1rnerevoli Javori e ·discussioni •nigna, di favorire la guari.gion·e dell'attacco a cui ha dato oriigine, non è an,oora risolto in acuto in modo da permette~e l'-0perazao11e tardiva a fredd·o. tutti i ·s uoi dettagli. Quindi la cura medica che è sempre la prima 0 ,g gi però il prin.cipio dell.a terapeutica è ' ad ess.eife e.s perita è di una delicatezza e di quasi ,d efinitivamente stabilito e universalmenuna importanza no.n "indifferente. te accettato. Tutto l>Q sforzo del medico deve tendere a C·omum.que ri.l .dire che 0 gni a.ippe,n dicite .d.ev.e mettere tn riposo l'appendice ed il tubo digeiessere :o pe:rata ha certamente ·l'aspetto di una rente, ad esp·erire i mezzi ·che crede migliori esa.gerazione. La Clll'.'a med-i ca ha ·p u1r.e il suo come· antiflogistici saggian.do la tollerabilità va1o·I'e e ·ci.ascuno di noi avrà dovuto rioonodel paziente per ·il caldo e .p er il fred.do, e fin seere che anche col trattamento medico· pare1cda principio deve pensare alla eventualità di chi appendicitici acuti son.o , passati a guar:iallearsi un chirurgo, poiohè la caratteristica gtone. ordinaria dell'attacco appendicolare è il dubbio Qu.a le dU1I1 que p11ò essere la condotta deJ riguardamte l'andamento e lo ·s volgersi della medico pratico di f.tonte a.id un ap,pendicitioeo? crisi :t:ra le angosciose alternative ·di timori e Questa malattia ad an·d am,e nto p10 1imorfo .s i di speranze, di calme infide, di .fatti imprevisti è prestata assai. bene a far variare le idee dei ed imprev.ed·i bili che possono portare a subisingoli autoi:i e 'le ·opimioni sono ormai tante tanei peggi.arament.i. Potendo è vantaggioso ed appartengono a clinici ed a primari così quindi consigliare l'i1nterve.nto ·precoce, molto valenti che è v•e ramente1 diiffi.ci-1e 1orientarsi più ·che 1a terapia medica p11r non escludendo , senza la guida della propria pratica personale. 'fanto per da1\e un 'i.dea di -queste discor·d.anz~ che in qual.che caso apbia raggi.u nto la co1ripleta vittoria .s ul ma1e, se riesce in via ordina.riporto ciò che alcuni autori fra i ·p iù noti ria a .scon·giurare la giravità ,d·ell'attacco, non hanno ·c er·cato di stabil·i re in propos.ito. può e.sseve ·consi·der:ata una cura ra1dica1e. Nel compendio di patologia chirurgica del Si può di-r e che l ' ~ntervento p.recoce ebbe 01iBegouin, Bourgeois, ecc., si legge che il pr;incigioe da queste variazioni. Da1l'esito lbrillante ·p io della terapeutica appendicolare è .s tabilito nel senso che «ogni appendicrite det''essere ope- di esso ne venne poscia riG-0nosci11to e convali.dato il suo valore. Ma l'intervento siistematirata ». camente effettuato nelle prime 24 ore fino alle Il Frankes andando ·più in là sostiene che 48, se in Inghilterra, in Francia e specialmente « l ' appendicite appartiene in ogni sua fase (!) in Germa11ia tende ad. avere il predominio analla chirurgia». che .p erchè l'append.ice si p11ò aspoir tare colla Il Robin al ·contrario con una statistica di stessa facilità che n·el1l'appemdicectomia a fredben 210 rasi di ct1i solo 4 furono -consegnati a1 do, da noi in praticà n11merose ca11se ne limichirurgo, afferma che la cura medica è la vera tano la sua applicazione. razionale ·e ordimaria ·cura dell'appendicite·: Prescindendo dal fatto più ordinario che il so lo eccezionalissima e di stretta necessità quelchirrurgo v-iene chiamato il -p.iù delle volte tropla chirurgica. po tardi, amche nei casi in c11i vede in tempo Ji..,ra questi e tremi limiti la pratica ha sug. utile l'ammalato, trovnsi a li0ttare contro la gerito una Yia di mezzo che per quanto tenda ri'lt1ttanza .dei parenti 0he no11 \·ogliono acoetpreferibilmente verso la cura chirurgica in tare improvvisamente un atto operativo di cosi qt1a11to è radicale, regolata da certi criteri di grave importanza, eSBendo consuett1dilne calooprudenza e di op1)ortl1nità la fanno apparire lare sulla nota possibilità di superare l'accesso anch-e senza l'.o·p erazionie. In questi casi il dilemma è assai penoso . •
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SEZIONE PRATICA
·SUJpponiamo che la diagn1osi di .app€111dic-ite v.are larga awplicazione e neppu.!'e negli ospeac11ta sia :s tata ·s tabilita in m-0d-0 OOII'tt>: tx>ssia- dali •perchè purtroppo nei nostrt comp,a rti chi.. ·mo noi valutate l'entità della orisi tanto da rurgici è rar-0 ehe giunga.no deg;li appe!ndicitici nelle prime 4.S 00'€. poterne stabilire la .gravità .ed il deoor.so? L '-intervento pre.coce si ritiene te·cnicamente L'intervento .s i potrà differire? P.er ~e.sto ci sentiremmo irnd·otti ad op&a.re subito e vi in.. più facile di quello a f.redd-0 .p erchè le aderensisteremmo se i parenti n•o n richiectessero da ze sono minori o .nioin ci sono affatto e le statinoi quel1e ,g aranzie che p~ convinti del valore stiche d.ed chirur.gi che aisooltati hanno avuto dell'atto operativo, n·o n p·ossiamo, nè dobbiamo la fort11na di esegl1ire la friih qperation su vadare irn quanto ehe se per avventura m.a n casse sta .sca·I a attestano che gli esiti .oono ottimi, il brillante esito dimostrato ·dalle statistiche come quella famosa dE}l Sonnenburg che s11 dei grandi e valorosi sostenitooi 1de·1la Fruii 536 casi ne oiperò 336 a caldo com tma mortalità <Jperation, ci potrebb1e capitare la .sof!I>resa di del solo 10 %; esso abb:nevia la m.a1attia esvederci coprire di una colpa che proprio non sendo radicale, ma n1o n essend.o un 'operazio.n e che hà i ·caratteri ·di a·s soluta indispen·s abilità ci spetta. Insomma, clini.oame11te e praticam·ente il ·p ro- all ;inifuiori di · quei 1casi ·a cui ho acceninato in b1ema non può essere risolto da una fiormola ct1i i minuti sono ore, se la sua importanza pi1ò aver persuruso n-0i, non è certo condivisa assoluta. . pienamente dal 1puhblico. È piuttosto un complesso di fatti ben noti al medico pratico; l'aspetto del malato, il polso. ·i l respiro, le orine, la relazione di questi ele* ** Havvi p.o i un altro .gru.p po ·di casi di d1v;ersa menti fra di l•o:vo che ·costituisce il quadro d.el1o stato reale più o meno g·r ave ·dell'aprpendicitico, gravità non ben definibile ma ooil la oarattericol dolore ed il ·g-0nfiore del ventre e sui quali sti~a tende.nza alla form.azion-e di un t11rnore ca.so per caso deve regolarsi la con.dotta del s11lla regione il.eo-cerale. Questo groppo con qt1ello delle forme che tendom·o a raffreddarsj medico. Se il caso che ci viene presentato n·on lascia , ci interessa più particolarmente in quanto ·e nrilevare gran che a carioo d·el ven.tre, ma.n ·ca trambi permettono 'lo st11di-0 senza ;precipitacioè 1a tumefa.zione, havvi asp ett.o buono ed il zto.ne e Ja quieta discu·s sione sulle m·od.aJlità polso e la temperatura sono in accordo avendo dell'intervento. Chirurgicamente a questi due magari risentit.o subito dei presidi medici tan- gruppi oorriS<pondono due interventi diversi: t-0 che vomito e djfe,sa muscolare sono qu.asi a ) l'uno 00tsì detto intermedio-tar.divo; b) l'altro a freddo. de.fi.1I1itivamente scom..p arsi ed in una parola si Ci resta ora di chiarirne le indicazioni. è iniziata la tregua., noi praticam·ente attendiamo volentieri il raffreiddaIQ.ento. , Il .g ru·ppo a .oonfini non ben precisabjli caMa se la tumeifazionie del ventre .ed ii d-0l<>re .ratteri.zmto però da 11na forma di peritonite aumentano nonostante le solite cure mediche circosc·r itta id.ell.a regio.pe cecale .00n formazionie e l'aspetto si mt1ta, gli occhi si fanno cerdi una tumefazione infìa.mmatio ria, ordinariachiati. il solco 11asogemino si fa più marcato, mente comprende i casi con formazione di la tempera t11ra si alza, il respiro si fa più frepus. quer1te e l'a lingua meno umida, le orine scarLa cond·otta .de'l medico € semp1li·ce. s .orvese e la palpazione della regione ileo-cecale rie- gliare le ·con1dizio11i locali ed esperire i soliti sce semnre pi"èt dolorosa tanto che le pareti mezzi pier ·s edare il 1dolo1Te e ·f·avorlre la 1ojc aaddominali e direi quasi perfino tutta la per- lizzazione peritone.a.le a cui fanno argine le sona dell'ammalato si pone in contrazione di provvjdenzjali ad eremze e sorvegliair.e le condidifesa inentre egli grida spaventato al primo zLoni generali. accenno della palpazione. ]'intervento precoce L'intervento consiste nella semplice apertura si impone allora e diventa ir1tervento d'urgen- e drenaggio ·del focol,aio. È però .cqnvinziiolD.e za più facile con)e tale ad essere accettato. gen,era.le che si agisce ool migli·ore effetto ~ al In que·s to caso non si sbag.Jia a diagnosticare 1p iù presto svu0ti.amo l'as-cesso tanto se ,esso ' una fo,r ma .di ~angrena d1ell'a•ppendice. è piccolo ·o voluminoso. Il segreto sta nellçl Poche ore di iindugi·o per f.al.se speranze an- scelta del momento ohe suol essere oltre il cora, e l'intervento si renderà inutile: ma pur 6° giorno, .r inun.ciando al·la ricerca sistematica troppo è proprio allora che .s i su-01 chiedern al dell'appendice pe..r non esporsi ad in.daginoise chir11rgo ciò che egli non può più dare. · e prolu11'gate manualità .speçi.almente p~r il In pir ati.ca dunque, alm,e no per .qu.3.nto ri- di.stacco e lo sbri1gliament-0 di estese aide:renze. La pratica insegna che la d·e tersion1e del f osulta a noi p·er.s001almente, nella nostra clientela .p rivata l'opeTazione precoce n·on .sa tro- co laio acquista anche senza l'appendicect-0.m ia 1
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lL POLICLINICO \
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il ,. alo re di cura radicale. Si può dire dunque
che questo gru·p po si presta in prim-0 tempo • pe·r la cura medica la quale qui t1"0va :f.orse la sua ,p iù raz.ional-e applicazi-0n1e. L'attesa però dev'essere più che mai vtgile e noi dobbiamo attendere a mano armata. Chè la parola pus non ha sempre 1o stesso significato in patologia addominale, dice il Vierordt. Un focolaio · puru1ento ·P·eriap.pendicitioo possiede un carattere di gravità diversa a seconda della sua posizione, della sua durata, delle aderenze, dall'esservi o non perforazioni, dell'esistenzn o meno di processi putridi. Se è qllindi da ritener·s i ·peiricolo·so J. 'imtervento mel period·o intermedio di quei casi che tendono a .s pegnersi, in qu.anto. le ad.erenze peria·p pendicolari si .sono già fatte r.e sistenti . e va.li·damente difensive, al ciontrario esso si impone nei casi sup11urati p1ropri-0 quando 1e aderenze hanno conf erìto al focolaio il carattere di raccolta ascessuale incapsulata. Giunta la malattia al .c osì detto intervallo libero (1peri-0dio di raffreddamento) l'operazione diventa di elezione con tt1tti i vantaggi che le sono .p erciò inerenti. Astraendo da una certa tendenza degli inter- ~ nisti ad attenersi ancora .ai rpreoetti dell' a, stensionis1no in linea di massima, ed astraendo anche da 11n ·p recetto diffuso in alcuni scrittori di chirurgia, che si deve cioè applicare sempre ai singoli ca.si ciò che costituisce una regola • per la generalità delle foir me; tanto l'opinionP della esclusione dell'i:Rtervento quanto quella dell'ap1p licazi one di esso in ogni caso, sono teoricamente giustificate. Intanto dobbiamo riconoscere che è .passato - almen.o in I talia - il tempo del! 'intervento metodicamente co.r rispon dente ad ogmi diagnostico di appendicite, ed oggi è discutibile assai • fino a quaì. punto. si è autorizzati a consigliare un'operazione chirurgica. nelle forme raffreddate per quainto non si debba dimentieare che esse possono diventare d 'impJ'ovviso .pericolose. R tuttavia ·da consigliare l'SAppe.n.dieectomia q11and-0 havvi certezza di diagnosi e quan.do il }-)aziente appartenga alla c1asse dei lavoratori le ct1i condizi0011i di vita reclamano sforzi e r1on permettono t1n regime igienioo dietetico del t11tto regolare e nei casi a Tipetizione. L'iatit11ire la cura medica nel .p eriodo acuto è ciò che aYviene d'ordinario, continuarla ancl1e nel periodo intermedio è necessario, abbandonarla nel ,p eriodo de1 libero intervallo è di dovere a meno ohe· la relativa scarsità di a.e- . cessi e le oondiziOll'.li sociali del malato possano e non garantire far sperare in una tregua rlu.r att1ra . 1
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Riassumendo! 1° l'appendicite acuta dovrebbe essere operata n·elle prim·e 24-48 ope s~ difficoltà d'ambiente mon ci togliessero di solito tale fiortuna. 2° nel perdo.do in_tenmedio ·dev'essere operata solo in vi.a di estre·m a necessità ed urgenza essendovi il pericolo del-la generalizzazione del processo infiammatorio al peritoneo. 3° Nell'<intervaJlo· libero si possO.DJO avere a.rgomenti per convincere il paziente che la tregua può essere ingannatrice, che il ripetersi degli accessi mon può che aggravare ogni volta le condizioni, e :r:endere men·o faciJ,e l'atto oper.ativo. Inifatti il medico che riende ed-0tto il suo a.m malato che. l'ap·p endicectomia a freddo è quasi senza ,peri.colo, ohe perico·lo è i11v1e('e la presenza di un· aff,ezione addomin.a le .a carattere recidivante, qual'è appunto l'appendicite, che all'accesso leggero ne può seguire un altro sulla cui gravità ed esito non è lecito prevedere nulla, può sempre indurre l'ammalato con persuasione all'atto operativo. Ordinaria:mente dopo queste considerazioni e dopo il ripetersi delle coliche si osserva che l'ammalato stesso desidera l'operazjone. Qu~sta va eseguita na.tt1ralmente alrr1en.o a due m·es1i di distanza. dacchè i sintomi infiammatori ed i dolori si so110 quietati. Sfuggirebbero a questo trattame111t.o solo quei casi nei quali oltre la ripttgnanza istintiva ed addirittura insormontabile ·del ·s oggett·o per le op·erazi.oni chirur.g iche gli attacehi si siano limitati a po chi~.simi o ·da par.ecchi anni nol!l si siano più r.Lpresentati in quanto le condizioni d-ella loro vita abbiano pe•rm.esso costanza scrupolosa in 11n regime dietetico adatto, regolarità nelle tunzioni del tubo gastro-i11testinale, tranquillità d'animo, comodità di 'tita e finalmente sorveglianza del medico e cure termali ogni anno. I
·***' H·o trrula:sciato di 3Jccennare alle for1ne appeindicolari oon peritonite .diff11sa 'in atto perohè me ne sono occuoato nel capit olo delle peritoniti in cui l'imt.ervento è l1r~e11te e devt> essere anche generoso praticando, con1e ho detto, estese aperture laparotomiche accompagnate 1da oontroaperture e da zaffi opportuni ed associandoci tutto quel com!1le~ o 'ii p resicli medici generali dei casi gra\'i. · 1
LE STENOSI E !.E OCCLUSIONI INTESTINALI. T~a
gli argomenti delle forme intootinaJli queste due che prendiamo a trattare sembrerebbero esclusivamente di cara tt.ere chi.ru r:gioo : dovrrebbero quindi sfuggire al nostro studio
{ANNO XXVIII, FASC. &>]
SEZIONg PRATICA
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in quanto noi abbia.mo ·p er isoopo di prendoce in ,consideraz.iooe soltanto quelli in cui all'oper.ai de•l chirurgo è di preparazione e di co·o peraziooo l'assistenza del m·e dico. Invece essi s~ pre1stano ~llo ,s tesso mo.do in quanto dette forme sogliorn·o cade:ve nelle mani del medico pratico fin da p·r inc.i pio e dipencie poscia da lui in glra.n p3Jrte se l 'opera del chirurgo può essere applicata in tempo utile. RiguM"do a1le .stenosi, in questo · nuovo ca. pitolo veng01110 prese in · con,s iderazione tutte quel1le forane intestinali che hanno· per base una lesione anatomica, un processo fiogistioo in atto -0 pregresso, oppure Ulil neoplasma. Una · distinzione tuttavia va f.atta. in rap1>9rto all'importanza che una sten.o si può assumere • secondo c'he si consideri dal punto di vista anatomico o clinico. Infatti un irestring-i mento che anatomicamente pa;r1ando costituis-ce già. • una stenosi p11ò non interromp·e re la n1ormBJle canalizzazione del tubo gastro-enterico e passare clinicamente inosservata. · Le stenosi di a:lto grado p·e.rò sogliono dare disturbi gravi e di non difficile rilievo, con un q11ndiro cli.nico ch·e attraverso a diversi gradi di in.tensità può avvicinarsi a quello dell'cooclu• s1one. Il trattam ento di queste f-0rme ha un duplice scop o : esso o si limita semplicemente a1le cure sin tomatichc oppure si propon1e di 1raggiung;ere l' effetto radicale allo111tanando l'ostaoolo inte~tinR le. E la rimozio11e de'll'ostacolo stenosante ' qualunque esso sia vien fatta solamente col1' inter vento chirurgico salvo l1e solite eccezioni che possono avverairsi irn qualch·e caso, irarissimo del reis to, com.e ad esempio quando· vi sia 11na massa fecale cJ;le restringe il lume dell'intestino o che Ja causa .d.el restringimento sia rappr·e sentata da un essud.ato infiammatoirio -suscettibile di riassorbimento. Ma, ripeto, in generale è solo il coltello del chi111rgo ché può riuscire veramente utile. La que.sti-0n.e che ci inteTessa è dunque quèlla che ha formato l'oggetto degli altri capitoli. ~uando si ·deve operare? Se ·p er J.e altre forme comie ad esempio nell'apperidicite rrecidivante si ·p uò u.s ufruire di un certo las-so di tem·p o e a.ecidere dell'intervento magari in armonia celle esigenze di affari e di impegni del paziente rimandando, una volta supeirato il pericolo del·l 'attac-co .acuto, ad un tempo che può benissimo essiere scelto dal malato stesso, in queste forme sj deve operare appena sarà aooertata la diagnosi della stenosi. L'attesa non può che essere .d.aninosa: non c'è da sperar~ jn nessuna cura medi.ca. Nelle stenosi cicatriziali forse ci si può permettere 11n poclìino di ponderazione; n-0n c'è però mai ragione di attesa nella speranza di 1
un miglipramento. Si pot~à attendere solo a scopo di studiare ~eglio il caso o .ai scegliere il momento più .coinveniente anche in rappoiI'to alle esigenze della famiglia e del paziente. · Perciò in tutte ·l e forme i.I deci.dersi subito al! '.operazione porta oon sè il m·i gli10T ·Contributo all'esito del trattamento · raèlìcale. Il .m edi.oo pratico in questi casi è il ver-0 aiuto del .chirurgo, poichè se· l'ind.ividuo da op~rar~, come del resto avviene più comunemente, indebolito dalle sofferenze, accasciato dal timo.r e ie dall'avvilimento, trovasi in condizioni tali, come nel caso delle stenosi tubercolari antiohe t~ascinate ·Petr 1UJI1go tempo, che un intervento d'e.1ezion.e per il momento è prudenza non eseguii:rl10, i sussi.di .t erapeutici incn1e1Dti costituiscono una vera n·e cessità ed una valida risorsa per 1p reparrure l'ammalato all'atto operativo. ~ Quando ·p oi la ,s tenosi è an.co:ra: abbastanza permeabile e gli accessi di colica o per la loro rara compaJrsa o per la loro meno ~ave intensità sembran·o illu.de·re1il paziente e lo Jasciano sperare nella J?OSsibilità di evita.re l'operaziom·e, dovendo pure i.stitui:rie una cura interna, bisogna che il me-dico abbia ltn c·o n·cett-o ·chiruro dei rapporti· anatomici e ·delle. lesioni funzi-0nali pr-0prte del caso determinato, i.I che è sempire piuttosto difficile. . Il dirige·r 1e una cura me'di.ca razionale e che sopra tutto non riesca dannosa, in q.uesti casi è add1rittura un'impresa. Il trattamentq sintomatico riflette tre m.o menti pr~n.cipali .del'l a malattia: il periodo intelI"Illedi-o ~r.a un a~taooo e l'alro di colica, Ja colica, ·e d il sopravvenire di una eventuaJ,e occlusjone intestinale. Quindi si impongono ~elle regole speciali per la dieta e p1er lo svuotamento dell'intestin'O onde si manteng.a uno stato di equilibrio le cui difficoltà si fanno note ben presto anche al ,p aziente stesso il quale finisce talvolta per chiedere spontaneamente. di mutrure lo stato artificiale della sua esistenza in un altro che n011 si.a p~oso · mediante l'atto operativo. I brillanti successi della chirurgia moderna dimostrano senz'altro l'«>PP ortunità ·di inte.r veniJre im tutti i casi, .saJlvio 1rari.ssime ,e ccezioni a cui ho g~ accennato. N·Oil .s i }.asci pre·n dere quindi il .m1ed-ic-0 cpiratico da falsi tim·o ri di esporre i suoi -clienti al pe!'icolo di un'operazione che di fronte all'infelice esistenza a ·cui sono costrietti questi .poveri .disglraz.iati val semp:ve la pena di es0guiire; pens·i piuttosto al danno di carti illusori ·p alliativi che fann-0 perdere al paziente un tempo ·p reziosissimo per la .b u·o na triuscita di un 'opelt"azione che già p~r la inatura stessa d·el ma·Ie va e.seguita su individui debilitati. L'esperire tutto un ricettario prima di conse1
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IL POLI CLINICO
gnare l'ammalato di stenosi al chirurgo non è lecito; la sicurezza della tecnica ed i brillanti risultati ch·e, la statistica di ogni chirurg·o ha potuto registrare, .dev-Oìilo incoraggiare all'intervento, 6pecialmente nei casi di certe forme cicatriziali .ed infiammatorie p.ri:ma ·che Ja debilitazione e la d·e.p ressione morale. costitu,endo fra loro un circolo vizioso abbiano 1reso grave il p.r0g111ostico di ogni iintervento. Ed ora passiamo alle forme di occlustone. Triste ar,giomento se si pensa alle g ravisSim.e .condizioni in cui di :riegola trovi.a mo .gli rummalati affetti da ileo e se si pensa ancora alla difficoltà sulla scelta del metodo operativo, nonchè al dubbio che in taluni casi gravemente \ i.ene a turbarci circa l'opportunità di inteirvenire per q11anto molti autori amm.e ttano oome regola.l'i11tervento sistematico in tutti i casi. A questa c@nclusione arrivano anche in forza di un sentimento 11manitario che deve spingere il cl1irurg·o ad accingersi con tutta la b11ona volontà al suo lavoro trepidante il più delle volte perchè sul viso dell'operanda ha già potuto leggere che le probabilità di morte sono 99 contro una sola per la vita. Noi intendiamo qui di parlare dap·p·r irn·a dei casi più gravi sui quali la cura med'i1ca deve essere esperita direi quasi intanto che si sta preparando ·per operare. Il medico ha ben p,oco tempo dis·p onibile per mettere in a.zione tutte le risoir se CLell'arte sua: o il su10 tentativo e la cura .a spettante subiscono jn bll'eve · ora l'esit·o desid·e.rato, o ogni ulterioir e attesa può ,1essere fatale. Noi dunque abbandonando ogni trattazione dell'argomento che non sia q.t1ella che riguarda direttame.i1te la cura, per ·l a pratica .con·sider.aiio111e del tratta.mento m1edico-chirurrgioo dei casi divide re1110 que.sto genere di. malattia secondo due gruppi: a) 0 cclt1sio11e a cuta d·a .c ausa infiammatoria (ileo dinamieo o ·p aralitico). b) Occlusi.on-e ::tc11ta da causa meccanica (ileo meccanico - volvolo - strozzamento interno - invag·inazione e ostruzione). • Qu esta classificazion.e ha importanza per la scelta deJla oura , 1n hasie ad essa o ci si può permettere l' attesa o decidersi d'urgema per 1' in.terv em.to. 0
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Il tratta.m ento delle occlusioni inte.stinali costituisce adu11que un compito d·e licato e pieno di responsabilità s11l quale si prova la perspica cia del medico e I 'abilità del chirurrgo sia per la decisione da. prende re che per l'atto operativo da e&egui.re. Com e vedrern-0 appresso mentre nelle occlusioni intesti11ali che ~ i svil11p.pano in modo
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XXVIII, FASC. 33)
lento dalle stenosi croniche, la con.dotta del cur.ante può svolgersi seniia precipitazione, peirchè taùi forme lasciano tem·po e luo·g o alla rifi1essionei ed ano · ~tud~l()l meltpdico del icaso prima di propor.r e al malato il consulto col chirurgo, nelle forme acute b.isogna sapersi decidere alla sv1elta, nel bTeve spazio di poche ore anche indipendenteimente mollo sve.sso dall'aver.e una idea chiara oo esatta s111lla natura deI male. Però è necessairii0 tener pre.sente che se si dovesse 1riuscire ad escludere la f-01rma di strozzamento l'insistere nelle cu•ne mediche p11ò essere tollerato poichè è ammesso che qualche caso di i:nginocchiamento intestinale di grado non troppo elevafo è passato a guarigione vinto dai soli presidi medici. !Ma anch1e durante i tentativi prolungati di una cura medi-ca, quando qu,e sta sia ammessa, d·evesi sempre tener presente che non è lecito · illudere i·l pazien.te e molto meno i famigliari poic·h è ·può rendersi urgente ricorrere all'operazi.o ne appena che si abbia ragi-0·n e di credere d 'av.e r toccato i limiti estremi della tolleranza. Fatta la diagnosi e stabilito se si tratta di una forma pairalitica. per la qua.le la c11ra mPdica può essere ·peir il momento l'unico mezzo terapeutico, o di llna forma meccanica, come elemento di giudizio va posto in primo luogo lo stato de 11.e con·d izioni generali del paziente, quali risultano dalle condizioni del cuore e del pòlso, mentre l'importanza minore spie tta ai .sintomi 1ocali .dell'occlusione.' · Solo quando il Cllore lo permette è lecito intrattenersi .con ap-p licazioni di m edicina interna .speciaJ,m·e nte, come avvi.e ne d'ordtnario, la diagnosi non è chiara all'inizio della malattia. A maggi@r ragione se il decorso del caso è mo·d erato e l'insieme dei sintomi non è trop.po g1rave allora può farsi con .sollecitudine qualche tentativo razionale di terapia interna. In questi casi anzi essa può dare dei criteri per la .d iagnosi di sede e di natura .della malattia ed aumentare perfino la probabilità. di riuscita dell'operazione. ~'la I '.oculat,ezza e la prudenza del medico non sairann.o mai eccessive. Co.si come sarebbe falso che il chjrurgo .s cartasse senz'~ltro la c11ra jnterna è .cta•nnoso che i pazienti per urt eccessivo ottimismo del curante giungano al chirurgo inondati di ·purganti senza effetto e collo svantaggio d'aver perduto 11n tempo prez1oso. In questi casi in cui il medico non sarebbe sc11sabile purtroppo i.J chirurgo umano e volenteroso che si decide pei~ l'estremo tentativo operatorio può vedere attribuito all'opera sua il danno che non è altro che l'inevitabile conseguenza dell'errore altrui. 1
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SEZIONE PRATICA
SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE DEL SANGUE. L'anemia perniciosa. {J. G: CARR. The .4.11ier. Journ. of the Med. Se., nov. 1920).
J. G. Cari"" fa un'estesa relazione di centoquarantotto casi di amenùa perniciosa studiati mi·D litamente .con tutti i mezzi moderni d'investigazio.ne. Da essa si desume confermata la sindrome suddetta tanto nel reperto ematologico: ipercromia, 1nacrocitosi, no.rmo·b lasti, megaloblasti, leucopenia con linfocitosi relativa; quanto nella sintomatologia clinica: i'n de· bolimento progressivo, disturbi gastrici, dis1)11ea, pall-0re, rumori cardiaci, edema malleolare. .s e le dette caratteristiche danno una fisio110111ia tutta propria all'anemia p,erniciosa, non è a credere che . ia il solo reperto ematologico, sia il complesso ematologico-clinico possa ip~o-facto distingt1erla da ogni altra spe · cie di anemia, di origi11e tossica, settica, i1eopla st ica · occorre insieme ai dati su mentovati potere con sicurezza affermare l'assenza di ogni altra i1ossibile ca11sa di anemia.· Essa è piì1 co111une negli uomini e specialmente fra i 40 e i 50 anni. I sintomi fisici del cuore, il fren1ito e la dilatazione, sono così costanti da IJOtersi ritenere fra i sintomi più comuni della malattia. Un.a lesione val\olare non fa parte del quadro, pe1·chè i sintomi cardiaci so110 il 1·isl1ltato di debolezza del miocardio e relativa insufficienza. L'asçite e l'anasarca no·n sarebbero mai dipendenti dall'anemia. perniciosa, per quanto la debolezza cardiaca potesse pur lasc iarlo supporre: la loro presenza richiede altra spi~gazione. La pressione sistolica è stata trovata quasi sempre tendente sot. to il i1011nale, e giammai al di sopra; quella diastolira è s1Jroporzionatamente bassa e la pressione del pO'lso alta. L'urina è stata trovata di peso specifico basso, piuttos.to alimentata in quantità, ordinaTiamente senza alb111nina. La presenza di questa non è reperto ordinario dell'an.emia perniciosa; se ~i accompagna a cilindri, signifi,c a nefrite, che sarebbe piuttosto .e ausa che effetto dell'aJDemia perniciosa. Il tipo febbrile è molto irreg-0lare: vi sono dei ritorni al normate di dmata variabile. Il succo gastrico è ipoacido: la presenza di acido cloridrico libero può g\ustamente fa.r mentere in dubbio la diagnosi. La reazione di Waisser. mann occorre raramente:· è possibile che a1Cl1ni cambiamenti nel sangl1e incidentali alla malattia interferiscan-0 .c on la reazione.
La diminuzione graduale del numero dei leucociti, specialmente dei polinucleati è di &eria importanza prognostica. Se vi è 1eucO'Citosi si irr1pone la massima riserva per la diagnosi di anem1ia p.erni.oiosa. , Il reperto negativo del liq11ido cefalo-rachidiano in presenza di ben chiara malattia spinale, indica un processo degenerativo più che un processo infia.mmatorio, e aggravano straordinariamente il prognostico in un caso di a nemia perniciosa. Come terapta, la trasfuaione del sangue non cura la ·ma1attia, ma ha i'effetto di pr-0Ju.ngare la vita del pazi,e nte. La tecnica perfezionata non dà più quelle reazio.ni che una volta impressionavano tanto. Uno dei mezzi migliori è quello che opera ool sangue citratato, mezzo N. GENTILE. sempl ice e innocuo.
Sull'a.zione dei raggi Roentgen nelle leucemie. (\VALTERHOFER.
Berl.
klin. lVocherischrift, an-
no LIÌI, 25). Quando 18 anni fa giunsero dall'America le prime p11bblicazioni sull'efficacia dei raggi X 11elle afiezi-0ni leucemiche, le notizie premature di guarigioni complete furono ben presto smentite da osservazioni più critiche e prolungate. Nel 90 % delle leucemie mielogene e nel 70 % delle linfatiche si poteva constatare in seguito alla radjoterapia oltre ad un miglioramento notevole delle condizioni generali, una riduzione della spleno- ed epatomegalia e dei linfomi e la scomparsa delle alterazioni anemiche del cuore (dilatazione, soffi), dei fenomeni di ~asi, dell1albuminuria e febbre, e r1ersino delle dia tesi emorragiche e delle reti1titi leucemiche; modificazioni tutte non mai prima ottenute nella cura medicamentosa coll'arsenico e dhinino, e nemmeno osservate nelle remissioni spontanee dopo malattie infettive. Presto o tardi subentrava peraltro la reC1idiva che da una nuova applicazione dei raggi non traeva che poco o nessl1n vantaggio, se pure questa non segnava l'inizio dell'esito catastrofale. Una nozione esatta sul modo d'agire dei raggi ci f11 data appena dalle ricerche sperimentali, non potendosi per ragioni ovvie controllare la loro azione che in corpore 'Vili. Heinke potè cosi dimostrare cl1e gl~ organi emopoietici sono gli elementi più radiosensibili dell'organismo animale, e di questi alla lor volta sono più sensibili quelle cellule che hanno ricambio molto rapido oppure il nucleo in divisione o l'evoluzione non ancora compiuta. J,e prime alterazioni sono constatabili nei follicoli della milza in cui i nuclei dei linfociti
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IL POLICLTKICO
~adono
in isfacelo, per esser ben tosto fagocitati. Un'azione prolungata dei raggi determina distruzione dei follicoli ed a.trofia rilevante di tutti gli elementi cellulari della polpa. Alterazioni analoghe si trovano cor1temporaneamente in tutte le ghiandole linfatiche, mentre il midollo osseo ne risente appena da n11'a1)plicazione molto più intensa, che peraltro dà pur~ esito in tlistruzione delle cellule specifi.·che. Sebbene estese le alterazioni, il tessuto resta capace di restituzione, ove l'azione esplicata dai raggi non sia stata mortale. Il riiorno a condizioni normali si può constatare entro il termine di 2 settimane. Molto più resistenti si dimostrano gli organi produttori d·e gli eritrociti e gli eritrociti stessi circolantj nel s::ingue. Un'anemia secondaria co~1 riduzione quantitativa di emazie ed ' emoglobina con alterazioni di forma e policro1nasia si osserva appena quando le condizioni .g enerali dell'animale hanno notevolmente sofferto per un'azione troppo intensa e prolunga in. dei r agg i. Analogamente al 'tessuto ematopoietico · norrr1ale il tessuto leucemico e pseudoleucemico pure presentano una radiosensibilità maggioré di qual11nque altra alterazione patologica. E~sa offre delle oscillazioni individuali e può ·variare persino nella stessa persona. Nell'organismo sano la reazione s'inizia coll'atrofia del tessuto linfatico e caduta 11nfocitaria contemporaneamente ad un aumento dei polinu·cleati neutrofili. Nella leucemia mielogena la pec11liarità. della reazione viene data dalla grande quantità di cellule non differenziate, -che offrono una resistenza ancora minore dei linfociti normali e dalla relativa scarsezza di tessuto linfatico. L'azione dei raggi dev'esser 'Controllata nel sangue periferico la cui curva let1cocitaria indica ohiaramente tanto il processo d'involu~ione che la recidiva. Generalmente si distinguono tre periodi: 1) oscillazione del complesso dei leucociti ali' inizio; ~) riavvicinamento al quadro leucocitario normale; 3) recidiva col quadro leucemico tipico La diminl1zione dei leucociti si osserva sempre, anche nei casi in cui le condizioni generali dell'infe rmo -n on mostrano alcuna tendenza al miglioramento. La singola applicazione dei raggi è segt1ita da un transitorio at1me.nio lel1cocita rio con consecutiva cad1lt.a. Le oscillazioni, a ct1i comip artecipano tutti i corpt1scoli bianchi indistintamente sono del tutto irregolari, ma pii1 pronunziati all'inizio della c11ra, e si o~s~rvano egualmente nella leucemia linfatica come nella mielogena e nella leucemia con quadro ematico aleucemico. Sono dovute probabilmente a dell e emigrazioni 4
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dagli organi e1nopoietici, oppure a proces5i chemiotassici o ad un temporaneo cambiamento di distribuzione regionale durante l'applicazione dei ragg·i. La seconda parte della curva è caratterizzata da una diminuzione progressiva dei• leuecciti, più rapida forse nella leucemia linfatica. In qualche caso si osservano dei valori normali~ rari sono i valori subnormali, genel'almente però si deve ancora parlare di leucocitosi. Le prime a scomparire sono le for1ne immature, 1nieloblasti e mielociti. A decorso favorevole la percentuale dei neutrofili aumenta sino alla norma, per superarla talvolta mentre diminui~cono gli eosinofili e l& mastzellen, i primi p11re fino a valori normali. I linfociti, paralleli dapprirrl& coi leucociti, st1perano in seguito la percentuale normale. I 1 quadro leucocitari o leµcemico si .distingue anche in questo stadio da quello normale per la presenza di rari mielociti, per l'aumento ài · mastzelle11 e per i nuclei immatt1ri dei leucociti. neutrofili, avvicinandosi in ciò alla for~ mola leucocitaria della sepsi. Nella leucemia linfatica invece, non si raggiungono nemmer10 approssimativamente valori normali. Resta costante la i)rep011deranza dei linfociti, sebber1e in .Proporzione minore e la diminuzione dei neutrofili .diventa ancora più evidente. La t erza parte della curva incomincia col ritorno al quadro leucemico, che genera.lmente s'annunzia con un aumento di mielociti r1eutrofili ai quali ben presto s'aggiungono nt1ovam.e nte i mieloblasti. Emazie ed emoglobina raggiungono dopo una transitoria diminuzione valori normali, superandoli non di ra<lo. Il miglioramento qualitativo si manifesta nella scomparsa dei normoblasti. L'azione dej raggi è peraltro indiretta; poichè l'anemia leu·cemica è dovuta ad una ·1ent.a sospensione della produzione degli eritrociti per l'ostacol') funzionale creato dalla proliferazione del tessuto leucopoietico a spese di quello eritropoietico. Un deterioramente della componente eritrocitaria è indice di un'azione dannosa dei raggi. Migliorame11ti notevoli si ottengono più facilmente nella leucemia mielogena, non essendo direttamente aggredibili le pi:oliferazioni linfatiche nel tessuto osseo. Le alterazioni cellulari determinate dall'azione dei raggi non hanno trovato ancora una spiegazione soddisfacente. Dipendono in tutti i casi dall'intensità dell'irradiazione. L'azione estrema si e~plica in distruzione delle cellule; essa è preceduta da fenomeni di inibizione della riproduzione, eqaurimento, stimolazione o commutazione del quadro let1cemico. Se la distruzione del tegst1tp non è stata eccessi,..a. si
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SEZIONE PRATICA
ha in breve t1na restituziol).e ad integrum nell'individuo sano, nel le11cemico la recidiva. La reazione dipencle ialla durata della malattia e da oscillazio:rti i11dividual_i. Contemporanearr1ente alla distr11zione cellulare in milza, ghiandole linfatiche e midollo osseo, confermate oramai inconfutabilmente dalle ricercl1e sperimentali dello Heinke, si osserva un aurnento nell'eliminazione dell'azoto ed acido 11rico, che ritorna a ·valori normali e vi persiste, finchè dura il miglioramento. Un man.: cato aumento rende infausta la prognosi sul sucoesso terapet1tico. Un'azione diretta dei raggi sull'agente morboso stesso, non è ammissibile, non essendosi mai osservata alcuna guarigione definitiva: inoltre non esiste una. differenza fondamentale tra la reazione del tessuto leucemico e quello 11ormale. Linner. Heller ed altri, basandosi s11l fatto che nelle leucemie mieloiche si osserva u11'involuzione di focolai morbosi non sottopc:tsti all'irradiazione, ammettono un'azione sola indiretta dei raggi. che produrrebbero nel siero una tossina speciale leucolitica. Secondo Scl1,,~nrz e Werner le alterazioni cellulari sarebbero ùo\ ute alla colina velenosissima, ri·s11ltante dalln ~ci~~io11e della lecitina; ricerche sperimentnli l1anno confermato q11est't1ltima 1
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osser ·vn z1011e.
L'ipote$i meglio fo11data, allo stato odierno delle nozio11i, è quella, che ammette un'azione <loppia dei raggi, diretta, che si esplica in 11na dic;truzione immediata delle cellule e indirett ,1 . prr mezzo <l'11na tossina. m. p .
Variazioni dei mielociti nel sangue leucemico durante la cnra. '
(E. ScHISLER e E . zo 1921 ). .
BRO\Y~ .
Med. R ecord, 21 mar-
Gli AA. J1an110 cercato cli determinare l'intensità e la natura dell'azior1e rlel b.enzolo e dei raggi X, separatamente e in combinazigne, in un caso !Ji.n tto~t.o gora \-e idi leucemia mieloide cronica. Le alternative dei sintomi furono seguite non solamente nel conteggio 'd elle cellule rosse e bianche, ma eziandio nei vari tipi delle cellule bianche e nei va:r:i tipi di mielociti. Gli autori riportano il caso di leucemia da loro studiato e seguito dall'agosto 1~19 al febbrai·o 1920 e che fu assoggettato ad un tra·t tamento misto di benzolo e di raggi X. Dal diario clinico di questo paziente risult_a che l'azione ·dei ..raggi X insieme al benzolo prodt1sse una raptda permanente riduzione nel conto d·ei globuli bianchi, mentre l'azione isola!a d~i raggi ~ dava dopo la prima sedt1ta
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t1na forte ma tempOTanea riduzione che giungeva ad un terzo d~l numero dei globuli bianchi dopo la seconda seduta. Ql1indi si tentò di fare due sedute di raggi X; la .s econda applicata proprio p·r ima dell'a·u mento susseguente alla prima diminuzione e si ottenn.e una riduzione più staibile di glQlbuli bianchi. Di poi essendo dannosa una terza esposizione ai raggi X, .il sussegu·ente rialzo fu combattuto con somministrazione di benzolo che sl mostrò atto a mantenere il nt1mero dei corpuscoli bianchi. Ar.senico e ferro f.u rono somministrati durante la prima settimana con un aumento dell'.ell?-oglobina e con qualohe a111nento delle cellule rosse. · L'indice di colorazione· ritornò al normale ed i costituenti del sa.ngue si avvicina.rono ai limiti n'Ormali. II conto .degli elemooti morfologici ctel sàng11e dimostrò 11n più o meno oontinl1ato .r elativo aum·ento dei leucociti p,o limorfonucleari, con una corrispondente diminuzione dei mielociti. Il n. umero dei linfociti dopo un ·piccolo iniziale aumento ri.mase stazionario. I raggi X st dimostrarono atti a distruggere i leucociti polimorfonucleari ed ·ostacolare la loro produzi·one ' ma non ebbero uguale effetto sulle cellule . rosse e .s u ila loro produzione. Dopo esp()ISiz.ione ai raggi X etrisci di sangue dimostrarono n·u merose cellule bianc·h e in ·d isintegrazione. Dopo che la milza fu esposta, esse furono apparen temerntP. distrutte dent:rio la milza, pr.oducendo quindi t1na relativa ·diminuzione nel .s angue circolante. I mielociti dimostrarono una ..... ten.denza a cedere il posto aid un ai1mento di rrrandi cellule monl()nucleate i cui nuclei divennero .s uccessivamente lobulati, allungati, foggiati a fe•r ro di cavallo, con un relativo a11mento dei po1imorfonucleari. Dopo l' esposizion·e ai .r aggi X i mielociti erano ancora persi,s tenti nel sangue e nelle varie forme: neutrofila, basofila ed eosinofila; la forma eosino:fila persistette più a 111ngo che la basofila. Gli eosino.fìli poliformi persistettero a lungo nel decorso della malattia fintanto che soltanto i miel-0.c iti neutrofili rimasero presenti; dopo le prime due .s ettimane gli eosinofili furono trovati .s oltanto oc casionalrq~nte. In ogni seduta i raggi X produssero una diminuzione. del nl1mero assoluto sui piccol·i linfociti, ma non ebbero lln effetto costante sul numero relativo. Il benzolo d'altro canto produsse una costante diminuzi<Yne nel conto assoluto, ma non èbbe effetto s11l conto relativo dei mielociti. I .p olimorfonucleari fu.r ono distrutti rapida- . m ente e costantemente da ogni dose di raggi X. · Il benzolo ·dette 11na diminuzione più piccola
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IL POLICLINICO '
assoluta dei polimorfonucleari che i raggi X ed una più costante e rapida diminuzione relativa. I mielociti basofili scomparvero prontamente con il b~nzolo rer riappar·i re temporaneamente idop-0 ciascuna dose di raggi X. Mentre il quadro ematologico si avvicinava ai limiti normali i ·mi.elo~iti basofili iid-otti dal benzolo ricomparvero quando il benzolo, fu smesso e ruron,o di nuovo presenti dopo applicazioni di raggi X; col somministrare di nuovo benzolo essi scomparv.ero nuovamente'. Nella variazione dei mielociti gli eosinooli si com·p ortarono gene.ralmente come i neutrofili. . I mielociti neutrofili presentaron~ una forte graduale ddminuzione con il benzol-0 mentre che i leucociti polimurf-0n ucleari ebbero t1n aumento corrispondente relativo. Smettendo l'uso • del benzolo, un netto, assoluto aume·nto avvenne, ma fu tenuto in freno con ripetute dosi di raggi X. Questi ebbero minore effetto nel ridl1rre i mielociti che i linfociti ed i leucociti. 1
RADOGNA.
SEMIOTICA
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Esplorazione del ginocchio. (DELBET. Journ.al des praticiens,
tembre
n. 38, 18 set-
19~~0) .
Nell'esplorare . lln ginocchio si deve ricercare dapprincipio la presenza di liquido nell'articolazione. Allorchè il ·versamento è considerevolissimo ci se ne rende perfettamente conto cercando la fluttuazione; se il versamento è scarso o modico bisogna ricorrere alla ricerca del ballottamento della rotula. Poichè il liquido si annida sempre nel cul di sacco sottotricipitale e immediatamente sui lati della rotula, ne risulta che questa è sollevata e perde il contatto con i condili del femore. Nel ballottamento rotuleo si riporta la rotula a contatto dei condili femorali, ed è l,l1rto della faccia posteriore della rotula contro la faccia anteriore dei · condili ciò che costituisce il ballottamento rotuleo. Non bisogna confondere questo colla depressibilità della rotula, sensazione che si ottiene quando si fa compiere alla rotula un movimento di traslazio11e dall'a, anti all'indietro deprimendo àelle ft1ngosità più o meno molli, che sono nell'interno dell'articolazione. Il ballottamento rotl1leo ha un valore patognomonico: allordhè esi~te si può essere sicuri che vi è del liquido 11ell'articolazione. Ma dall'assenza di esso 11on si può sempre concludere per l'assenza del liquido. Il ballotta1
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1nento rotuleo è un sintomo di piccolo verse.n1ento. Allordhè il versamento è considerevole l'articolazione è troppo distesa percl1è esercitando· la p~essione sulla rotula. la si possa ricondurre a contatto dei condili. Allorchè i'l versamento è rr1olto scarso, il liquido si annida nel cul di sacco sottotricipitale, e la rotula non ·è allontanata dai condili, o non lo è sufficientemente per dar luogo alla sensazione netta di urto. In questo caso bisogna esercitare delle pressioni sulle parti dell'articolazione . jn c11i si è raccolto il liquido, in modo da ricond11rlo sotto la rotula. Bisogn.a in seguito cercare qual'è lo stato della sinoviale, lJrovar di sentire se essa presenta degli ispessimenti. Si palperà dapprima il cul di sacco sottotricipitale di cui l'accesso è più facile. Q11ando · esistono ispessimenti si ha la sensazione di un cercine. Alla parte inferi ore, da ciascun lato del legamento rotuleo, si sarà esposti a molteplici . err.or1. Se si fa mettere la gamba in estensio11e, • si vede prodursi una sporgenza da ciascun lato del legamento rotuleo. Questa sporg1.=11za. p1lò essere il segno della presenza di fungosità nell'articolazione. l\1a è anche una disposizione normale in molte do11ne dovuta al grasso. Può essere anche una manifestazio11e gottosa o reumatica: ma nel caso di fungosità la sporgenza, è più considerevole. Al1orchè si fa contrarre il quadricipite, si vede scavarsi una depressione profonda. tra queste due sporgenze laterali dovute alle fungosi.tà. più o ·meno rigo.nfìe di liquido. , Bisogna ancora esplorar.e le parti laterali al livello dell'interlinea articolare, e infine il cavo popliteo. L'esplorazione del cavo popliteo è molto difficile: questa regione può essere la sede di raccolte che sfuggono ad un esame clinico. Nell'estensione completa l'aponevrosi si tende e non si può sentire nulla. Bisogna dunque flettere leggermente il ginocchio, ma in modo passivo: in certi casi di tumori bianchi si ha una sensazione di renitenza abbastanza diffusa. ~ cosa difficile il· ricercare l'interlinea articolare del gino~hio. Non è.·al suo livello, m:::i in corrispondenza delle estremità ossee che si trovano i punti dolorosi. Il punto di repere è l'estremità inferiore della rotula: essa è situata nel piano orizzontale dell'interlinea. E al di fuori che si. deve cercare questa interlinea e mettendo la gamba in leggiera flessione. Bisogna esplorare le estremità femorale e tibiale particolarmente al livello dell'inserzior1c dei legamenti. Il punto più spesso qoloroso
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FASC
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SEZIONE PRATICA
nelle affezioni del ginocchio è l'estremità superiore ed interna della tibia. Si devono anche esplorare i movimenti spontanei e provocati. Si cercheranno i movimenti normali ed anormali. Nei tumori bianchi di antica data si troveranno molto limitati i movimenti normali, ·e si troveranno presenti movimenti anormali di ipe.restensione o • di lateralità. Quelli di iperestensione in caso di fungosità o di antichi traumi possono essere considerevoli, perchè i legamenti posteriori sono lacerati. Alle volte non si producono movimenti idi lateralità, ma nel lfare questa prova si ottiene un sintomo molto importante: si provocano dei dolori e si constata che, imprimendo alla gamba un movimento di lateralità ir1 dentro, il malato accusa un dolore in fuori, e yicever.s a. Questo feT1omeno è dovuto a l fatto che vengono messi in tensione i legamenti laterali. Qu.esto dolore indica l'e5istenza di una lesione delle estremità ossee o dei legamenti. Per completare l'esame bisogna sempr~ esplorare i ga11gli, specie del gruppo inferiore d.ella piega dell'inguine, e lo stato dei muscoli. Alc11ni at1tori insistono sull'atrofia del <ruadricipit.e nelle lesioni articolari del ginocchio. Queste atrofie possono prodursi in trentasei ore e sono di ordine riflesso. Non dimenticare mai di $Rggiare lo stato dei riflessi rot11lei, percl1è si !JUÒ trattare di artriti tabetiche. B. MASCI. ,
NOTIZIA BIBLIOGRAFICA ~l1cHELE
La Litotribolapassi. Trent'arini di pratica. Ed. Vittorio Idelson, Napoli, Piazza G. Oberdan 15, 1921; prezzo L. 25. PAVONE.
È tiri interessante lavoro che l'Autore stesso
definisce «il frt1tto dell'esperienza acquistata in trent' anni di pratica incessante in Sicilia dove i calcoli vescicali sono molto frequenti n e che perciò ha importanza come contributo originale. Il Pavone propone la parola « Litotribola· passi », che comprende i due tempi della triturazione del calcolo vescicale e dell'evacuazion.e dei frè.1mmenti da sostituire alle parole li- . totrisia e litolapassi ùsate fino ad oggi e che indicano ciascuna soltanto un tempo dell'operazione. Dopo un breve ma completo sunto storico dell'operazione rlella Litotripsia e del1a successiva Litolapassi l'A. descrive in successivi capitoli i vari str11m·e nti che sono stati ideati e 1 «>struiti per tale operazione, e tratta poi del• l'importanza del cateterismo vescicale, della ci-
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stoscopia, dell'esplorazione rettale e della radiografia per la diagnosi dei calcoli vescicali; espone la tecnica di questi vaTi mezzi di esame da lui p·r eferiti e ricorda alcune sue ricerche sperimentali sull'esame radiografico. ~er bene eseguire la litotribolapassi è necessario conoscere alcune qualità fisiche dei calcoli vescicali che ne determinano la loro maggiore o minore resistenza alla frantumazione e che dipendono essenzialmente dalla loro diversa costituzione, ed è necessario conoscere anclle le poss)bili alterazioni delle pareti vèscicali che accompagnano e talvolta precedono la presenza dei calcoli soprattutto in rapporto alla maggiore o minore capacità vescicale ed all'ev·entuale sensibilità dolorifica. della mucosa quando è infiammata. Questa cognizione e. quelle relative di fi siopatologia normale della vescica sono esposte succintamente dall'A11tore in due capitoli. Tratta poi in modo molto esteso e con molti particolari della Tecnica dell'operazione. Per qt1anto riguarda. l'anestesia 11sa la cloronarcosi $Oltanto .nei fanci11lli; preferisce quasi sempre ranestesia locale cocainica della quale espone minutamente la tecnica, e quando la vescica si trova in condizioni quasi normali pratica la litotribolapassi senza l'aiuto di alc11n anestetico. La tecnica dell'introduzior1e del litotritore e della presa del calcolo a seconda della sua diversa sede e del suq ·volume, i mezzi per assicurarsi che nessuna plica della mucosa sia stata presa- fra le branche dello strumento; la triturazione spinta fino a ridt1rre tutto il calcolo a della sabbia, la manqvra del percussore fatta allo scopo non di rompere immediatamente t1n calcolo dt1ro, ma di produrre una disgregazione molecolare nella struttura del calcolo, sufficiente a favorirne la rottura, e per la quale manovra l'A. consiglia il percussore speciale da lui ideato; le precauzioni da osservare nell'estrazione del litotritore per non trascinare seco della poltiglia o dei frammenti inclusi fra le due branche, al quale scopo il Pavone da molto tempo adopera .esclusivamente il litotritore solla branca femmina a rnorsa fenestrata; l'estrazione dei fr~mmenti mediante grandi lavature prima e l'aspirazione dopo mediante l'aspiratore che l'A. dice lln istrumer1to. utilissimo,· semplice, quasi meraviglioso per i suoi rist1ltati, quando si sa mar1eggiare, cl1e manca al suo compito ed è pericoloso quando non si sa maneggiare; sono tutti i momenti dell'atto operativo esposti dal Pa-: . vone molto difft1samente ed esattamente. Dopo completata l'estrazione ed il lavaggio consecutivo lasci~ quasi sempre un catetere a per1
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IL POLICLI:KICO
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manenza per 24 ore tranne nei casi nei quali la seduta è stata breve. L'operazione è fatta ambulatoriamente. Le complicazioni post-opera tori e sono rare. La febbre, !,emorragia, il cattivo funzioname11to del catetere a pe-rma11enza, la ritenzione completa di urina, la cistite, l'orchite, la prostatite, il flemmone perivescicale, la pielo11efrite ascender1te, l'an11ria, sono successiva1nente trattate dall'Autore che ne • espone a11cl1e i vari inetodi. di cura e cl1e afferma esse non verificarsi ·quando il paziente è stato. }?en preparato, ed il chirurgo, padtQne della tecnica operativa, non produce alcun traumatismo. Il Pavone conclude dicendo che forse per Ja grande fiducia nel metodo che gli proviene dalla lunga pra'tica preferisce la litotribolapassi alla cistoton1ia, e per meglio apprezzarne i vantaggi riporta varie statisticJhe a cominciare da quelle di ,Civiale, e finendo colla sua personale che comprende ben 3024 litotribolapassi con 15 mo·rti e 152 recidive.
ftCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta dell'8 giugno 1921.. Ulteriori ossc·1·vazioni sui postumi della 0-0sidetta enc13/alite letargica, oon pa»ticoiare rig·uat·do alle sind1·or1i·l p<t'1'kinsonia·ne <nota 3•).
•.\.. GASRARRINI e G. SALA. - ~Si intrattengono in modo particolare sulle sindromi parkinsoniane, riferendone 12 casi, fra i ql1ali alcuni col quadr() classico della paralisi agita11te. Oontrib1JJto oasistico allo &tt;il up po e;r;traooriale del feto ( oon di1nostrazion.e di p re para t l ) .
L'O. porta a lla statistica dello sviluppo extra-coriale del feto. il contribl1to di élt1e nt10,·i casi osservati nella R. Clinica Ostetrico-Ginecologica di Pavia nel decor&'O anno. Nel primo caso riferito dall'O. interessante an· che perchè dai precedenti anamnestici sembra trattarsi di un caso recidivante, la gravidanza si prot1·asse circa 40 giorni -dalla rottura delle membrane. Con preparati istologici dimostra l'avT"enuta cicatrizzazione delle ~ltH~ membrane lungo il bordo di rottura. Nel secondo la gravidanza si J)l'otra::;se 88 giorni. In entrambi i casi i feti quinqueme~1· ri morirono subito dopo il parto per prematur~111za, la placenta era marginata e ci1·cumv·allata ed i puerperi decorsero afebbrili. ..t\, NAVA. -
· PUBBLICAZIONI PERVENUTE. CANDELA ATTILIO. Sulla presenza del baoillo tuber-
colare nel seoreto vaginale, e sull'azione battericida di detto secreto. - Arcevia, Luigi Fab-
bri, 1920. ,
La diagnosi radiologica d el rn.ega0-0lon co1igenito. - Milano, Tip. JD. Zerboni, 1920. In. Intor·nlJ al problema etio-patogenetico della pertosse. - Napoli, Aurelio Tocco, 1920. In. Sulla presenza di sostanze vasooostritt'l''ioi nel sa1igue dei 1·aoliitioi. - Napoli, A. Tocco, 1921. In. A proposito dei rapporti tra lierpes zoste1· e varicella. -- Parma, · Tir•. Coop. Parmense, 1920. COZZOLINO
OLIMPIO.
Sulla pseuào tuber(·olosi verrninosa.
Riassume ql1anto ha i·icavato dal1~esame critico della letteratura e dalle sue osser1·azioni nei seguenti da ti : 1. Le lesioni indotte nel polmone dai vermi sono com1)letamente di natura irritativa: però infezioni ·secon'darie posso110 modificare l 'andamento delle lesioni stesse; 2. La presenza di vermi nel polmone determina nell'organismo in generale e nel _polmone alter3 zioni tali da ~imulare un.a tubercolosi: appoggiano questa ooa asserzione la macie, la cachessia, l'atrofia muscolare, l'anemia constatati in tutti 1 casi unitamente a fatti distruttivi del parenchima polmonare determinati dall'attività del parassita. I tubercoli non si possono anatomica mente differenziare dai tubercoli da bacilli di Koch. Vi h<l talvolta questa sola differenza, la scarsa infiltrazione le11cocitaria attorno alle cellule epitelioidi. In tutti i casi di pse11do-tubercoli l'infiltrazione leucocit:aria. non è mai notevole; 3. La eruzione di tubercoli nel pòlmone non può solo avvenire nel \asi ma a11che nei bronchi e nel parenchima : 4. J.i0 pseudo-tt1bercolo da vermi nei casi os·erYati ha sempre Sllbito una metnmorfosi fibrosa; 5. La segnalazione di queste bronco-polmoniti T"erminose in animali sel\atici frequenti nelle nof'tre campagne dove si alleva molto bestiame no1l è privn d'intere-q,c:e er1idemio]ogico perchè la polG.
In. Oorttributo alla cosidetta encefalite l etargica n&6 1>arnb·i ni. - Na1)0li, A11relio Tocco, 1920. DE VECCHIS BENIAi\-lINO. Le fonti scientifiche della 1noderna stomatologia•. Napoli, Luigi Pierro e F .. 1919. FRAXK CA.sI~fIR. Ueber, die Lokalisation,
in den A..u-
gon11i1'1Sl1ielnerver1tkernerb und zioei. nooli un,bekannte Kerrie in, Mittelhini des Henscheri. -
Lipsia, Ambrosius Barth. DI TOMMASI EMILIO. Brevi considerazio1ii cliniohe su l e oure tet·mo-'111inerali di A..g1iano, 19041920. - Napoli, Officina Cromotip., 1920. FAt;ANI VOLl.NELLI FRANCESCO. Risultati delle ionizzazioni talliohe sul sistenia pilifero. Siena, Tip. San Bernardino, 1920. AM.\LFITANO GIUSEPPE. Stomosine e antistom.o sine.
-
Napoli, 1921.
MANTEGAzz~
U.
l ..ECORI G. La profilassi delle malatti vener"'ee. - Roma, Tip. ~Ienaglia, 1920. SPOLVERINI L. lVI. e RAGAZZI M. Prot ezio1ie dell'·i tifa n ~ ia. - Roma, Tip. l\fenaglia, 1920. STURI.I ADRIA..~O. La P ellagra: Sintomatologi.p " diagnosi. - Roma, Tip. Menaglia, 1920. DE RILVE TRI C. Sulla tecnica delle i11iezìo11i cndorcnn.~e. - ~apoli, Tip. Di EJnriro ~1. :Ylucn, 1921. e
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REINA. -
[ ..i\NNO
XXVIII, FASC. 33]
1121.
SEZIONE PRATl CA
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.monite Yerminosa in animali domestici ·allevati nelle stesse zone è molto frequ~te in certe annate e pertanto gli ani1llitli selvatici possono essere i veicoli che disseminano la mare ttia nel nostro bestiame, specialmente nei vitelli, nelle pecore e nei ca v·n.Jli, dove la bro11co-polmonite <I:a st1·ongilidi è frequente. L'A. presenta una serie di prepar~ti atti a dimostrare queste conclusioni. Oont1·ibuto allo studio della 1ie1;roglia ne·i lobi ottici degli 'u ccelli. •
Dott. D. CATTANEO. - .Applicà11t1o i recentissimi metodi proposti da Ramon y Oajal e dalla sua scuola per la dimostrazione della nevroglia, l'O. fa una particolareggiata de~crizioné dei vari tipi di cellule gliali che si riscontrano nelle diverse parti tlei lobi ottici degli uccelli e precisamente negli stra ti del tetto ottico, nel ganglio dell'istmo, nel « nucleus lateralis mesencephali l>, nel ganglio del tetto ottico. · A.
GASBARRI~I.
Società Medico-Chirurgica Anconetana. ,' )ed uta del 29 april'J 1921.
Pre8idente: Prof. U.
BACOARANI.
Pseudonti(])OHUJ, addon1 inale di orir1iiu~ appcndioolare.
I/O. riferisce un caso dia lui operato d't1rgenza qualche anno fa (1913) in ~oUi t o a cliagno~i di asceSS') peritoneale secondario ad TJott. BARTOLI. -
I
~ 1,pendiclte.
Trattasi di una donna di anni 50, che 6 anni ruitecedentemente aveva avuto un accesso di appendicite acuta, guarito senza conseguenze apprezzabili. Solronto due anni av·anti all'intervento chi· rurgico aveva riRentito vaga dolenzia nell'addame e le era Rembrato che negli ultimi tempi le fosBe a11mentato il ventre. :N"otevole il risultato dell'esame palpa.torio dell'addome praticato prima dell'operazion~, che aveva messo in rilievo una tumefazione irregolarmente sferica di consistenza pi11ttosto dura e o.sc.11ramente :fluttuante, situata superiormente nella fossa iliaca cli destra, tumefazione che seguiYa esattamente i movimenti diafram.m.atici oon tendenza a spostaimento dal dietro in avanti durante le escursioni inspiratorie. Con l'operazione apparve il tenue conglobato nel fianco destro 1">Cr saldature plastiche, superate le quali, fuoriuscì un ammasso di globetti gelatinosi che riempivano una cavità oo~tituita da anse intestinali unite assieme e ricoperte di pseudomembrane. L'esame degli annessi di d. confermò l'osservazione, anteceflente all'intervento, di completa normalità di essi: l'appendi<'e non fu rintracciata. L'O. si sofferma oon molte considerazioni di carattere eziologico sulle eondt~ionj anatomiche, I~ tologiche. di temp0 c·he pos~~no dar lt1ogo alla foTni.azione di pseudomixomi d'origine nppendicolare. di cui fino ad oggi se ne co11oscono in letteratura circa 20 casi e non tutti certi. Fra i pre· I
sup~sti
c'è anche il caso in questione, perchè il nesso assoluto fra lo stato dell'appendice 'e lo. pseudomixoma non è stato constatato. R eazione di Sohiok e sieroterapia nella diftet"f,te ..
Prof. dott. RICCARDO Fu!. --: Tratta della R. di S., del modo di praticarla, ·della .sua frequenza nelle varie età, delle 1$Ue applicazioni pratiche e si mostra fautore della. sieroterapia con siero antidifterico. Raccomanda, quando è possibile, la via endovenosa.
I
•
Enoefalite letargica polimorfa.
Dott. L. 'S ELENDARI. - Riferisce intorno a uDl caso di encefalite subacl;lta, di lunga durata a sindrome polimorfa, a tipo recidivante. E fa notare la relatiya rarità del caso, in quanto la. paziente - una giovane di 24 ianni - nei ·sedici me.Sì di malattia ha presentato, una dopo l'altra, quasi tutte le varietà di e11cefalite, e ora ha nettissima la forma «Parkinsoniana» (polie:qcefalite letargica migrante). ~'inferma ha presentato. una riacùtizzazione gagliarda del processo (febbre alta, sonnolenl7.a, aumento della sindrome parkinsoniana) nel tempo. della cura arsenicale con dosi piuttosto generore (cacodilato di SO<L'l gr. 0,25 pro-die).
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I ns u,ffioie·n za epati.oa ed emoolasia.
Dott. L. A .N DREAl\ELLI. - Espone il ri·Slllta to delle sue ri-cerche negli ammala ti dell'Ospedale di Ancona. Ecco le conclusioni : 1. La prova dell'emoclasia ·post-digestiva è :fra tutti i metodi oggi in uso per la ricerca della funzionalità epatica il più -semplice, il più delicato e 11 più fiacile nella prattca corrente (limitando la ricerca alla numerazione dei globuli bµtnchi prima e dop0 il pasto di prova) : 2. In molti soggetti ar>Pa·rentemente sani o con processi 1norbosi vari, senza alcuna manifestazione clinica o urologica a carico del fegato, si può riscontrare una manifesta insufficienza epatica (insufficienza. epatica latente); 3. L 'insufficiell7~ epa tic.a si osserva di regola nelle malattie tossi-infettive acute; compare più 0 meno presto a se.conda dei sog~etti, a ·seoondia· della natura o gravità del processo e suole di regola comparire a guarigio·n e clinica molto avanzata. Durante 1a malattia l'insufficienza epatica presenta delle abbondanti oscillazioni, apparentemente .s enza alcun rapporto con lo stato tisico del' fegato, nè con lo ~peciale decorso della malattia. Prof. BAOOARANI. - Si domanda se per a vventura non esistano delle pseudo-gRstropatie da insufficienza epatica, riten.u te fin qui delle vere e proprie sofferenze di stomaco. In caso affermativo, come il Baccarani cre.d~, potrebbe questa piccola sindrome pseudo-gastropatica esSere ridotta 0 anche eliminata, sensibilizzando i soggetti, prima del' pasto, con mezzo gr. di peptone. Infatti, come l'Andreanelli ha confermato. si può ridurre dì molto e anche evitare la crisi ,~ascolo-sanguigna ,. facendo ingerire mezzo grammo dì peptone ai soggetti con inst1fficienza epatica. - Dott. SALVOLINI U.
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lL POL!CLTNICO
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_A·P PUNTI DI MEDIO IN A PRATICA. SEMEIOTICA.
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CASISTICA.
La reazione di Bordet Gengou nelle lesioni aortiche. E. Goynaroff (M ed. Recor d, 26 mar zo 1921), dopo aver tratteggiato la storia delle lesioni aortiche, riferisce intorno a 46 casi di lesioni aortiche da l.ui .studiati. Di questi 46 casi solamente 3 ahimisero di av.er contratta la sifilide, mentre 27 presentarono una Wassermano positiva. Per 21 di questi casi, considerazioni clinich e ana:r;nnestiche ed anatomo-patologiche facevaJlo ammettere 11ria p.r egressa in·fezione luetica, mentre peT gli ·a ltri 6 casi non vi era al·cun appoggio diagnostico che facesse ritenere una pregressa infezione luetica quale ·cau.sa della po.s itività della vVassennan.n. , L'A. quindi ritiene che non tutte· ie lesioni aortiche con W . positiva siano di o.rig~n·e 1°u e .. tica; m a cP,e piuttosto lesioni ao.rtiche ateromato ~e, 1n soggetti di età avanzata, possano dare reazioni positive, giacchè, ·s econdo quanto anche il prof. Bard affeflmerebb·e, le placche ateroma t·ose sono cap.a ci di fissare il complemento. .. RADOGNA.
• . Il dolore addominale nelle malattie cardiache. G l\1. Slot (rif. in Medical Review, maggio 1921) ·r i1p•o rta cin1que casi di malattia cardiaca, in cui il sintoma pred1omin.ante er.a costituito dia accessi di ·do1ori .addominali.. La diagnosi diffe.nenz.iaJe dall·a peritonite secondaria acuta si è basata sui sintomi seguenti : 1) La dolorabilità add·omina;le er.a superficia·le, mentre era possibile la palpazione profonda; 2) Gli occhi non era:n·o incavati; 3) TI pazie.n te trovava diffico ltà nel 1ocalizzare il punto d.o.Jente; 4) L'addome e,r.a cedev·ole ·e si m-0veva bene oon la .r e.EiJ)irazione; 5) Il dolore era anteriore e n>0n veniva riferito al dorso. In uno dei casi cita ti , si trovò trombosi delJ' arteria m esenterica S1Up·eiri.o~ei, in un altr.o pl'lobabile infarto del paniereas; in un te<rzo 1a cauis a era da ri"feri1'Si ad UJl eccesso di digitale, che aveva prov-0cato n·ausea e doloiri; in l1n altro caso t1·attavasi probabilm·e11te di angina addominale associata con ateroma gastrico, ie·onèLizione che. . eccmdo Albutt, dà un reperto addominale negativo, associato con dispepsia flatulenta e dolore lombare terebrante; i'Il un ultime caso non venne accertata la causa. Bisogna dunque tene r presente che il dolor~ nrldominale nelle affezioni cardiache può averr d iver$e cal1se, che non si possono sempre 1 icor1oscer e od eliminare 'fll . 1
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I tumori del grande epiploon.
Possono es·se:re solidi (lipomi, fibromi, 1,Umori infì am1natori, sarcomi, endoteliomi, epiteliomi) o liquidi : ,d.j q.u.e sti ultimi , rulcuni oono rari (cisti dermoidi, angiomi, linfomi), alt ri più f.vequ-enti (icisti sierose, mu.cose., ern.atiche, idaJtidee). Sintomatol ogia. - I tum,oct liquidi, più freqt1enti !Illella ·giovia;ne 1etàs e inel ISleSBo femminile, si svolgono senza dare .grandi disturbi, e possono raggiunge.r e proporzioni oooomi. Sono gene:rirulmente ·su;>erficiali, indolori, liS·ci, r·e.golairi, .g«obo,si; mobilissimi 1dal basso tr. alto, meno in senso laterale, meno ancora dal- . l'alto al basso; spesso sono fluttuanti. I tumori solidi benigni (Aimes, Progrès mf>(fical, 1920, n. 1) .raggiun·gono tallora notevoli dimensioni, 1senza gl'iavi distu..r bi ft1nz:Lonali, si accompagnano a costipazi0ne, disturbi gastrici, per compressione o stiramenti, ed anche ad ,edemi degli .arti in1f.eriori. Fra , i tumori solidi mali~ni, i sarcomi si osservaino 1p ref,erentemente fra i giovani, gli epiteJiomi fra gli adulti. Sono più f:r;equenti dhe nei benigni i disturbi da compressione (edemi, .asci te, disturbi gastrici). Le aderenze irnmohiliz za110 r.a1piidame111te il tumore e provocano "intensi dolori. L'evoluzione è rapida. La diagnosi si basa speci1a.lme.nte sulla mobilità. a cui si è accennato: messo l'infermo nella 1posizione di Tr•ende1enbu·:rg·, i tu·m ori risalgono verso iil diaf:riamma; ipoco sct. spostano con la resprraz.i.one. È facile la cOJLfusiooe: a ) del1e cilSlti e lipomi; con l'ascite, le cisti del mesentere, del pancre~s, del fegato, deilla milza, dell'ovaia, deill'uraco, 1con l'anoo..rtsma dell'iaiorta, deJl'arteri1a femorale; b) dei tumori .soliidi con tu.mori della parete addo·m i·n ale, epLploite, fibromi uterini, tumori del ren e, milza mobile ed ectopica, .e.cc. Diagnosi di nat1J,ra. - Le cisti sierose e mucose sono iper il.o p·i ù congenite; h anno evoluzionie lenta: il irisenti·mento sullo staito g~e rale è t.ardivo. Le cLsti idatidee si a;ccompagnano ad accessi di orticaria, a reazione di \Veirn berg, ad eosinofilia. Ii! 1iipoma si svolge lentamente: la puntura esplor-ativa negativ'l. lo differenzia. dall'ascite. Nei tumori infiammatorii si hanno antecedenti anamnestici (colite, appendicite, interventi chiru~gici addom1r1a li). I tumo~i maligni sono duri, irregolari, 0
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[ANNO XXVIII, FASC. 33)
SEZIONE PRATICA
a decorsi) rapido, accompagnati quasi sempre da ascite emorr.agiea e da ·dLsturbi funzlona11 da compressione. r. 3
TERAPIA Il trattamento della sltllfde nel neonato. Oltre alle .manifestazioni congenite, tra cui è da notarsi il pP.mfig·o con bolle piene di spirochete (necessità èii guanti di gomma ·p er chi assiste tali bambini) vi sono accidenti specifi• ci, che sopravvengono n.e i iprimi giorni o nelle prime settimane: ittero, emorragie gastro-intestinali, ascite., peritonitè, sclerosi ·del testic-01.0, sifilidi cutanee, ·coriza, malattie delle ossa, eoc. L'allattamento deve essere fatto dalla mad:ve oppm,e artificialmente: nel casio in cui il medico tr-OVi una nutrice mercenaria che allatta un si·fìlitico egli deve avvisare per scritto che è impossibile la continuazione dell'a1lattamento da parte della nutrice, conservando poi la copia di tale p r-escriziOID.e, firmata da uno dei genitori del bambino. Se il medico viene consultato dalla balia infettatasi, egli non può, come medico della famiglia, violare il segreto professionale. La cura può essera fatta: 1° Per frizioni. - Unguento napoletano g. 2-0; essenza di menta. goccie venti. Si divide in 10 dosi, u sandone una per ogni frizione (u1'1a al giorno). La frizio11e si .p ratica proteggendo la mano con un guanto ·di pelle soffregando per cinqu e minuti ed applicando poi una falda di cotone: il giorno seguente, prima di procedere ad altra f.r izione si lava la parte frizionata C011 acqua calda. E b,e ne cambiare' ogni giorno regione; si può seguire questo ordine: 1) lato sinistro del torace; 2) lato destro; 3) lato ,ginistr.o del ventre; 4) lato de·stvo; 5) faccia interna della coscia sinistra; 6) coscia destra; 7) polpaccio sinistro; 8) polpaccio destro; 9) braccio sinistro; 10) braccio ·destTop ricominciando poi la serie. Dopo 3 settimane sospendere per 8-10 ' gi.orni. 2<> Per ingestione. - Liquore di Van 1Swieten: 20 goccie in 24 ore, in quatt:r.o voJte in un po' di latte: oppure soluzione di lattato di mercurio a 1/ 1000 da prendeirsi come il precedente, ovvevo 8-10 gocce per kg. di peso, al giorno. in tre v-0lte. Contin.u are 20 giorni e siospendere 1
1,
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per 10. 3° Per iniezioni e1idomuscolari. - Soluzione acquosa di bijoduro di mercurio (4 mg. per eme. di acqua) : se ne i·n ietta 1/2 eme. al .g1orno in un neonato di 3.500 g.; dppo 10 giorni si sospende, iriprendendo poi dopo altri 10 giorni. Si _faJ l'iniezi·o ne alla schiena lateralmente alla
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colonna vertebrale~ oppure nelle natiche al punto di Barthelemy. Le iniezioni endom11scolari di arseno-benzolo (10-15 mg. per kg. di péso) hanno azione benefica nel .p emfigo: lo stato generale ed ì disturbi vi1sce:r.ali vi sono però refrattari; di più tali inie'lioni determinano indurimenti spesso complicati da necrosi (Démelin e Devraigne: Mariual du PuéricuJte·ur). Il trattamento mercuriale va tstituito anche in neonati figli di sifilitici, .s enza 1esio.n i apparentem·ente specifiche, ma con malattie in apparenza banali (diarrea, .,,omiti, perdita di peso) che durano a lungo e · resistono alle solite cure. ff,l.
La cura della sordità eredo-siftlltica.. Si manifesta di solito un pooo1 prima od un 1
poco dopo la pubertà, specialmente nel sesso femminile; può ritenie!l'si più i·gnorata che rara , essen·do .p.r esa il p.i ù spesso per una sor.d ità banale, d '-0rigi11.e sclerosa. La .s·ortliità può stahilirSti insidiosamente e progressivamente: tal1;olta invece sopravviene d'un tratto, con sintomi inquietanti che richiamano la vertigine di Menière: vo1m iti, cefalea, ronzii dntensi. Se non vi è pairtecipazionei d·ell'orecchio medio, non vi è scolo, non vi sono segni otoscopici ; la trasmissione ossea è quasi abolita, i labirinti diventano ineccitabili od ipoeccitabili. LrL diagnosi (G. D.i dier: Journal des Praticiens, 19 febbraio 1921) è spesso difficile; la comparsa dt una 1sordità su·i 10-15 anni, se11za scolo nè lesione timpanica deve richiamare l'attenzione e specialmente, ini ,a ssenza .dii stigimate, fare procedere alla reazi<:>ne di Wassermann. La diagnosi differenziale va fatt9> con la vert i.gin.e <li Men1iè:rle (r.aramenie bilaterale~ non dà sordità to~ale ), con l'istenisano (la sordità scompare bruscamente), e.on la comp,r essiio ne encefalica (sindrom.e d'ipertensione cranica). Il trattamen.to non ·deve :incominciare con gli arsenicali,, che possono eccitare il processo 81filriiico) ·m a con il mercurio (iniezioni endoven,o se di cia.nur.o, 20 cg. in 20 giorni consecutivi); si .ricorrerà po.i .agli arsenobenzoli a dosi mini.me (5-10 og.) non aumentando che dopo e-sse~si assict1rati che Lo stato generale non ne soffre. Nei ca.si recenti (1-2 mesi) si otterranno così miglioramenti, con peri.odi di ·a lti e bassi. Quando il labirinto od i centri uditivi sono distrutti, ciò che si verifica dopo tre mesi, la cura non avrà alcun effetto sull'audizione; bisogna quindi essere sempre molto riservati sul pronostico. ' 1
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IL POLICLINICO
Oltre al trattamento specifico sono raccomandabili la pilocarpina (5 gocce al giorno di una -soluzione _di cloridrato al 7 %), l'joduro di potassio, la stricnina (cinque mg. al giorno) : oon l'adrenalina si combattera11no con prudenza le vertigini. fiL.
POST A DEGLI ABBONATI. '
(1380) Reazione di Kafka nel liquido cefalorachideo. - All'abb. n. 14084, Ancona: -
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xx,·111, FASC. 33]
Si fa presente cl1e, per norma generate, la posta degli abbonati non risponde ad anonimi.
(1383) 1\.l dott. N. G. di· I. Rufo:
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G. MARION: Ch~irurgia del pratico. Fr. Val.... 1ardi, Milano. Del noto l\tianuale del Lej ars è stata pubblicata recentemente unfl. nuova edizione. - Physiothérapie, 4 volumi in Bibliothèque de thé.rapeutique di Gilbert è Carnot. Baillière, . Parigi. Les agents physique.s 'ltsuels (di autori diversi). Masson e C., Parigi. - • DURANTE e LEOTTA: Trattato di medicina opPratoria generale e speciale. {Jn. tip. ed. tor.
Gli studi di Kafka danno una importanza -clinica al potere emolisindco del liquido èerebro-spinale. Per la reazione e·m olisinica il liquor deve es. - SCHMIEDEN: Corso di operazioni c1tirurgic1ie. r. s. sere 11.s ato fresco e privo di sangue, non deve . Ibidem. presentare colorito .g iallo; .quando anche dopo centrifugaz~one' persi$ta una colorazione gial(1384) Ti11tura di iodio i ·n alterabile. All'abletta, si .p uò tenere conto s.olo delle reazioni ne- bonato n. 4851 : gative. Bastano 5 cm-e. di liquor e mezzo eme. Il metodo Gaglio per rendere inalterabile la di sangue di mo11tone diluito al 5 %. Si possono tintura di iodio consiste nell'aggiunta di criabbasc::are le dosi rid11cencto per esempi.o· il stallini di acido iodico (nella proporzione di liquor a 3-2 eme. ed il sangue di montone ri- 1 g. ogni 100 eme. di tintl1ra t1fficiale). spettivamente a 0,30-0,20. Non sono . utilizzabili L. V. per la reazione le em.azie lavate idi monto~e. ' come per a.ltre reazioni emolitiche, perchè mao(1385) ..\!l'abbonato 10753 da Cefalù: -ca il liquor cli sufficiente potere complemer1' tare. · AIMES A. La pratique Ma. de l'héliothérapie. . I rest1ltati si leggono dopo tre ore e la lettura loine, Parigi. -· Les agents physiqites usuels (di autori divers~ ) . ì\[asson e C., Parigi. - G. si p11ò ra:ppresentare con cifre: emoliSli 6 (oompleta), e. 5 (forte), e. 4 (modi,c a), e1. 3 (li eve), e. 2 B. RoATTA . .L'elioteraJJia nella pratica medica e nell'educazione. Hoepli, Milano. CIMMINO (traccta ·di emoli.s i), e. 1 (aooenno d'emo·lisi). E opJ>OO'tt1no praticare 11a prov a emolisinica R. Compen.dio di igiene. V. ldelson, Napoli. r. s. nel siero di sa,ngue dello stesso individuo, si da stabilire dl potere ,e molitico del siero. Il rap(1386) Al dott. T.: porto tra il potere emolitico del siero e quello d el liquor ci informerà sulla « permeabilità » Anch e a Firenze esiste una sc11ola di Stomadei p1essi coroideli. e d:elle meningJ. toiatria, an•nessa al R. Istituto d~ Studi Supet. p. riori. Il cor.so è bien.na-l·e e comprende- i seguenti insegnamenti: Patologia e Cliniica arale (1381) Sindrom,e di Adams-Stokes. - All'ab(prof. G. Cavallaro, via To·r nabuoni, 10, al bonato n. 5277 : qua.le può rivolgersi pe.r informazioni); Odon- . Sulla sindrome di Ada.ms-Stokes può riscon- totechica ed 01~opedia d&itale (prof. Amone); trare la classica opera dli Wenkebach: Die un- An.at-0,m ia e Istologia (prof. Chiarugi); Chirurrezelmassige H erztèitigkeit und ihre Klinische gia clinica ed c·p.era tiva (prof. Burci); PatoloBedeitt1t11g, oppure lè lezioni di Vaquez: Les gia chirurgia (prof. Gatti), e<X!. aritmies, o meglio il capitolo sulle bradicardie PIPERNO. nel recente voltune dello stesso Vaqt1ez, Maladies du cceur, della collezione Gilbert e Carnot: (1387) Al dott. C. F., Palazzolo sull'Oglio: i·n questi trattati troverà indicazioni bibliograUn buon trattato di tecnica radiologica e fiche numerose e moderne; il libro del Vaquez ' radioscopica e radiografica, per quanto alè del 1921. t .. p. ci11anto antiquato, è ln Tecnica radiologica di Alberts-Schonberg edito dalla Società Editrice · (1382) Al dott. G. P. G da Firenze: Non occorre alcuna autorizzazione per ripro- libraria. Uno francese, moderno, buono, è queldurre o sunteggia re un articolo di rivista lo di Bulère. Cottenot, Lahorde, ediz. Maloine, 1921. . A. A. scientifica : è però doveroso citare la fonte. 1
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SEZIONE PRATICA
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NEL L A VITA ··PRO}, ESSIONALE. INTERESSI PROFESSIONALI. Le modifiche della legge sulla Cassa di Previdenza dei medici condotti. La Commissione ministeriale, a cui fu dato l'incarico di redigere il .testo· 'delle modificazioni da apportarsi alla vigente legge sulle • • pens1on1, a mezzo della 'sua Sotto-commissione, di ct1i facevano parie due rappresentanti della classe medica, ha ·formulato le sue conclusioni. La Sotto-co111mi~sione ha ritenuto necessario proporre l'a11mento a lire 600 del contribt1to annuo a carico dei medici condotti ed anche a lire GOO qt1elJo a carico degli enti presso cui essi prestano servizio. Con il proposto a11mento si viene ad assicurare, a coloro che si inscriveranno alla Cassa, 11na pensione qt1asi tripla di quelle che segnano le attuali tabelle. Cosl, ad esempio : con 20 anni di servizio e 45 di ,etò. inentre ora si liquidano lire 498 con le nuove tnbelle si liquidano lire 1875, con 30 a11ni di servizio e 55 anni di età mentre ora si liquidano lire 1280 con le nuove tabelle si liq11idano lire 4836 e con 40 anni di servizio e 65 di età mentre ora si liquidano lire 3000 di pensione, con le i1uove tabelle si liquideranno, i11vece, lire 12000, cioè il massimo cl1e sn1·à stabilito dalla legge. In caso di invalidità non prodotta da servizio e nel Cé1 so di pensioni privilegiate, di cui 11el com1na 11 dello articolo 17 del vigente testo tinico, la l)Pnsiorte è fissata in un minimo d] lire 2000. P~r accrescere la pensione spettante ai medici attualmente inscritti· alla Cassa, la Sotto-commissione propone devolvere in loro favore la eccedenza di lir.e 400 sul complessivo contributo di lire 1200 dovt1to dai nuovi inscritti e dagli enti per la durata di anni 20, cioè, per il tempo in cui non sarà possibile liquidare pensio11e di sorta. E poicl'1è il valore capitale di tale eccedenza per tl1tti i 11000 posti inscritti al 1° gennaio 1921, animonta a lire 74,400,00Ò, si destina a tale scopo la somma di lire 64,400,000, .devolvendo le rimanenti l·ire 10~000,000 al miglioramento delle pen~ioni di coloro che già sono· n riposo. Essendo tale somn1a anche insufficiente per migliorare sensibilmente le pensioni previste _dalle vigenti tabelle, la Commissione si è indotta a proporre la continuazione del contributo decennale di lire 250,000 da parte dello Stato. In tal modo sarà permesso di corrispon-
dere agli attua.li inscritti, per il tempo anteriore alla riforma, una pensione sulla base delle tabell~ da applicarsi ai servizii futuri con riduzione del 40 %. Gli attuali · i11scritti che andassero a riposo subito dopo l'attuazio11e della r iforma, liquidano assegni di quiescenza sempre super~ori al doppio di quelli · che loro spetterebbero in base alle tabelle vi- · genti. Gli assegni stessi, a parità di età e <i°i anni di ser,rizio alla data del coll~amento a • riposo, vanno aumentando coll'aumentare della durata del periodo di versamento dei contributi n~lla proposta nuova misura di lire 600 in modo che, come dice la Sotto-commissione: venga salvaguarda~o quel principio di equità per il quale debbono essere maggiori i vantag·gi per quei sanitarii che sono sottoposti per ma~gior numero di anni al pagamento del più elevato contributo. Cosi un medico con 20 anni di servizio e. 45 · di età, che dopo 10 anni dalla attuazione della riforma intendesse liqt1idare la pensione otter~ r~bbe, invece della attuale di lire 498 l'altra di lire 1384; un m_edico con 50 anni di età e 25 di servizio in luogo di lire 799 riceverebbe lire 2096 ed un medico con 55 anni di età e 30 di servizio riceverebbe in luogo di lire 1280 la pènsione di quiescenza in lire 3213. Si è anche discusso e risolt1to il mezzo di accrescere l'arnrnontare delle pensioni a coloro che s i trovano già collocati a riposo. La Sotto-commissione esaminò 'in ~ quali pro})Orzj 011i convenisse concedere tale aumento e, . ' . . c1oe, ·se 1n misura t1nica proporzionale o gracluale e ritenne preferibile proporre il sistema degli at1ma.nti grad11ali che, p11r portando ad aument.i in misura assolt1ta m aggiori per coloro che avendo servito più a lungo hanno ma.ggiori pensioni, si risolve, in sostanza, a dare al1menti in percentuali meno elevate per le pe11sioni maggiori e più elevate per le pensioni lJiù piccole. Le scale degli at1menti proposte Bono le seg11enti:
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Pe·n sion.i rlirett_e: aumento del 100 i1er cento sulle prime lire 1000 di pensione; a l1mento del 50 per cento sulle seconde lire 1000 di pensio11e, 'aumento del 25 per cento sulle qt10te di pensione eccedenti le prime lire 2000. Pensioni indirette: aumento del 100 per 100 s11lle prime -lire 500 di pensione; aumento del 50 per cento sulle seconde lire 500 di pensione; ampenio del 25 per cento sulle quote di pensioni ecrédenti le lire 1000. I
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JusTITIA.
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IL POLICLINICO
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CRONACA. EPIDEMIOLOGICA.
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L'epidemia morbillosa va esaurendosi nel Piemonte; permane tuttora in Lombardia, Toscana, Emilia, Puglie. li vajuolo è ormai ridotto a pochi casi sPQradici.
,
MEDICINA SOCIALE. Per l'assicurazione contro le malattie.
'
obbligatoria eo11tro le malattie. coordinato alle a ltre assicurazioni ocin li sec<>ndo i criteri e gli schemi raccoruanclati <lai più autoreYoli Convegni degli stn<liosi, <lei tecnici P delle claSfll inte ressa te ». A quest:a mozione 11.anno dato incondizionati consensi la rappresentanza poPQlare; autorevoli parlamentari specializzati della. previdenm, come Car. lo Ferraris e Mario Abbia te ; uomini di scienza, -come il Devoto e il Gobbi. Ora spetta a l Governo una parola franca e decisiva con un disegno !li legge che non deve consistere in un sola..... «camicia », poichè il popolo non può accontentarsi delle vaghe :parole contenute nel di-scorso della Corona. ove si manifestò l'intendimento di rinsaldare il sentimento della previdenza e gli Enti che l'amministrano.
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...!._
Difterite e croup . • •
XXVIII, FASC. 33]
cur~zione
Le malattie infettive In I&alla (Giugno 1921).
1
(ANNO
· Il Consiglio Superiore ·della Previdenza e delle .Assicurazioni Sociali, inaugurando i propri lavori alla vigilia del discorso della Corona, approvava questa mozione: «Il Consiglio, udite le comunicazioni del Direttore generale pella. Previòenza Sociale circa gli studi compiuti dall'Ufficio successivamente alla Sessione del 1920 e la relazione sul funzionamento dei vari r.ami delle assicurazioni socia.li; considerato com~ siano trascorsi 01·mai 'rari anni dall'epoca in cui il Governo, interprete dei voti del Parlamento e dei bisogni del Paese, si assunse il compito di predisporre un disegno di legge sulla assicnrazione obbligatoria contro le malattie; come non sia più differibile t:ale assicurazione che rappresenta la più efficace difesa della salute pubblica e la soluzione della grave questione ospitaliera con un vitale allevia.mento delle :finanze locali, ed è indispensabile per il coordinamento e la sistemazione globale delle assicurazioni So<:·iali; richiamate le numerose manifestazioni deJ C'onsiglio Superiore della Previdenza e delle A~sicurazloni Socia li a favore di. un tale or.<1ine di provvidenze; 1nentre tributa un caldo voto di plauso all'opera "ttlvn ed effic.ace svolta dalla Direzione C'....e11erale della Previdenza. cosi nel campo degli :":tu<li come in quello dell'attuazione delle leggi attinenti a que11·1mportantissimo ramo delle funzioni statali~ esprime ll voto che 11 Governo, coerente agli affidamenti dati in più o ·casi.0111 al Paese. T"Ol!lia pre~nttl re nJ Parlomento iJ <fi~gno <ft lef!E!t°' ~u11·n~~i-
Per l'utilizzazione e l'esame delle acque minerali. Con decreto del Iv1inistero dell' Interno in data 30 aprile, inserito nel Bollettino del Mini8tero àell'lnterno dell'll giugno, n. 17, sono approvate le istruzioni contene11ti le norme per la utilizzazione ed il commercio delle acqt1e minerali, per le analisi, per la redazione delle etichette e dei contrassegni, per i recipienti di vendita delle acque, per i sistemi di chius11ra, per il funzio11amento igienico degli stabilimenti e per la redazione dei regolamenti iJ;iterni, di cui agli art. 5 e 15 del Regolamento circa le acque minerali e gli stabilimenti termali, idroterapici, di cure fisiche e affini, a Pprovato con R. D. 28 settembre 1919. n. 1924. J.e istruzioni sono anneAse al decreto . Con decreto del 1\![inistero dell'Interno in data 18 maggio. inserito nel Bollettirio ~nddetto. st~~ so numero, è aP1>rovata una tabella flei laboratori a.i quali Possono essei-e nffida te le a:p.al i "j (lelle acque minerali. di Clli agli art. !i. 6 e 11 (lei Regolamento suddetto. Una Circolare del l\finistero dell'Interno (Direzione 'J..enerRle della Sanità Pubblica, Uffiei(l Affari Generali) in data 25 maggio. n . 20909 - 9 A.. G./3293, ai signori Prefetti del Regno, insP. l'it:a nel Bollettino s11ddetto. stesso numero, ill11stra il decreto di cui sopra. ~ni laboratori di analisi delle acque minerali.
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Pei eongedati malarici. Continuiamo l'elenco delle F:Ovvenzioni che 11 Sottosegret.ariato di Stato per 1' Asslsten7..a. Mlltt:are e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - hn concesso ai Sanlt.arl a titolo di compenso per l'opera d'assistenza prei:Jtata a favore deJ congeda ti malarlcl, durante il 2<> semeRtre 1920, ·rLqervandosi di provvedere a mano a mano che giungeranno i rapporti del rtspettlvl Comtt.atl provinci:ill: t~ . Provincia <li Trrarno: Dottori: ).-lanniJli Gio'"anni, Civitella Tro11to, T.1. 300 - Ta~ni Fmn cesco. CamJ)ll, L. 300 - De Calltli~ Giuseppe. Atti. T..1 300 -· irorelli Bta~o, Teramo. T... ~00 - Pierot ti· Rocco l\.Iontorio. T.1 . 200 - Df> Fflippi~ Antonio, C'asttgllone ~I . R .. l .1 . 200 - T11ttnni Gl11~
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pe. Isola G. S., L. 200 - Rampini Fran~o. S. Egidio, L. 200 - La Gttardia Francesco, Penne, L. 200 - Antico Tommaso, Loreto, L. 100 - Di Giuseppe Giacomo, Ba·sciano, L. 100 - Tauzi Giuseppe~ S. Omero, L. 100 Cenzani Giustino, Torricella. I.i. 100 - De Vico F-0rtnnato, Farindola, I L. 100. 50. Provincia di Perugia: Dottori: Galli Giacinto. Terni, L. 600 - Moscioni Giuseppe, Cittù di Castello, L. GOO - Raveggi Luigi, Castiglione del Lago, L. 600 - Curti Egisto, Narni, L. 300 Bracconi Prareio, Nocera Umbra, L. 300 - Iraci Alfredo, Perugia, L. 300 - Sabatinl Pio, Foligno, L. 300 - Donati Fernandof Gubbio, L. 300 Stramaccioni Vincenzo, Orvieto, L. 300 - Massi Benedetti Sa '"erio, Spoleto, L. 300 - Marchetti Augusto, Spello, L. 300 - Armarmi Alfredo, Assisi, L. 300 - Squarcina Rodolfo, Amelia. L. 300 - Farello Antonio, BR.stia. I.i. 300 - Santovecchi I Romeo, Umbertide, L. 300 Quadri Giuseppe, Todi. L. 300 - Guerrieri Ruggero, Gualdo Tadino, L. 300 - Tradardi Camillo, Bevagna, L. 300.
CONCORSI. Se.ad. 31 agosto. Due l)OSti di mecclico-chin1rgo. Stip. L. 6000 ed inden11ità e.-v. Olt1·e i lOOÒ poveri, L. 2 in più per ogni iscritto nf~ll'ele11co. Vengono altresi corrisposte le ~guenti inde11nitit: .L. 1000 annue qualora il numero degli nl>biP11ti obbligati al pagam~nto della <·l1ra medico-cbirllt:gica sia inferiore a 300; L. 2000 per disn,:?iato ~ervizio e L. 3000 per la cavalcatura. .ACQUASPARTA
(Perugia ). -
....\.R.-.;IÈ (Bellu1io). - Scad. 25 agosto. Stip. L. 6000 llel" il 1se1rvlzio po,·eri, L. 2 ogni povero superiore ai mille, L. 000 uff. sanit., doppia indenn. caro-viv. di legge e indenn. di trasporto che sarà di L. 3500, 2800 o 1000 a seconda dei mezzi adopera ti. (Abit. 10,000 cirC'.J, wp. lcmq. 330). Documenti di rito, compreoo lo stut~ di fnmiglia. BEI.LEGn.\ <Rorna). - · Rc:ad. 31 agosto. Medico • • condotto per i poveri. Stip. r,. 7000 annue, L. 300 come ufficiale sanitario oltre le indennità c.-v. come per leg-!?:e. Documenti di rito e certificato di iRcrizione .all'Ordine dei medici. I certi.fic.ati debbono <>ssere tutti lega liz7~ti e di data non antertor~ a sei mesi n 1 20 lt1glio. · Scr1 cl. 30 settembre. Stipendio I.J. 6000, due inde nn. caro-viv. ed una eventuale terza indenn. di 3 nn11e T.1. 500 nel caso che il me:d ico non trovasse conveniente a lloggio, più L . 1000 .p er 11so bicicletta, oppure T.i . 2500 per caBERG.\ NTINO (Rovigo). -
Talc. e L. 400 se incaricato funzioni uff. sanitario. BORGO DI TERZO (Bergamo). - Consorzio; L. 6500 1>er 1000 pov.: 2600 ab.; L. 500 uff. san.; doppio caro-viv. Scadenza 20 agosto. CARLOFORTE (Ca.gliari). - Scad. 31 agosto. Cond. Tesidenz. , sti1>endio L. 6600, senza le d11e indennità caro-viv. Lo ~tpendio sarà aumentato di un deci· mo per ogni qt1inqt1ennio e per quattro quinquenni consecutivi e sarà corrisposto al lordo delle imposte di R. l\l. (lo t">er pensione. CARTF;LLAM~tARE ADRIATICO (Teramo). Scadenza 30 agosto. Concor~o alla prima Zona della Città. Stipendio 4500 per i poveri, più 1500 per indennità C8V"alcatura. oltre car.o viveri. Sito ameno. Centro lk'llneare di 11rin10 ordine. .
CIT'fÀ DI CASTELLO (Perugia). - Scadenza 15 sett. Due condotte residenziali rurali per Lerchi e San Majano, con residenra· rispettivamente a Città dli Castello e San Majano. Obbligo di cura per i po'reri. Stipendio L. 6000 lorde (aumentabili di un decimo per tre quinquenni) .p er i primi 1000 poveri: oltre tal numero L. 2 annue per oglìi inscritto nell'elen.co. Se gli abbienti sono in numero inferiore u 300, si corrisponde indennità di L. 1000 e di 2000 se gli abbienti sono meno di 100. Per i meno abbienti si applica una. tariffa di favore della metà di quella stabilita nell'Umbria per gli abbienti. Indennità di cavalcatura L. 8600; doppio ~'lro-viv. D0C11menti di rito (data non snteriore a 3 me$i dal 27 luglio) compreso l 'iscrizione in un Ordine dei sanitari. ' CORTONA (A·r ezzo). - Scad. 17 agosto. Due me· dici--0hirurghi condotti con residenza uno in frazione Greti e l 'altro in frazione Teverina. Stip. L. 9000 per la c11ra fino a 1000 ~overi e L. 3 per ogni povero in più con 4 a11menti quadriennali del decimo. oltre le due indennità c.v. FIRENZE. R. A.roispedale di S . M. Nu.ova e stabiZime1iti ri1tniti. - Concorso per titoli ed esami ad Aiuto del turno medico pediatrico presso l'ospedale Meyer. Documenti di rito con data posteriore al 27 luglio. Non meno di quattro .anni di laurea e iii lln anno di servizio effettivo con nomina r egolare presso pubblici 0Rpednli od Istituti clinici; (\tà non Ruperiore ai 36 anni. Obbligo del servizio di guardia. Nomina per un biennio ed eventuale conferma per un altro. Stipendio L. 5250 oltre indennità caro-viveri. Scadenza ore 18 del 31 agosto. .FOLIGNO (Perugia). - Scad. 1° settembre. Tre PO§ti di medico chirurgo .condotto per le condotte rurali di Annifo, Oapod·a cqua e Scopoli. Stipendio L. 6000 più TJ. 2400 ·p er cavalcatura e tre aumenti quinquennali del decimo. Inoltre a l medico chir. della oondotta di Annifo competono J,;. JOOO annue per indenn. disag. resideD.Za: e l'abitazione. G1u1JtANOVA (Teramo). - Condotto della Borgata Marina; al 23 agosto; kmq. 4 in pianura; ab. 2200, pov.- 192; I.J. 4071 compre.se L. 1200 per cavale., due caro-viv .. 5 quadr. (in corso di approvaz.). MIGLIERINA (ArflZZO). - Poveri, L. 4000 e 5 quadrienni del decimo, addlziona~e L. 10 per ogni famiglia in più delle 300; uff. san. L. 500. Scad. 2Q agosto. Scaò. 25 _agosto. Medico condotto per lit c11ra dei poveri. Stip. L. 6500 fino a mìlle poveri. L. 250 per ogni centinaio di poveri oltre il ·p rimo migliaio e fi110 a 2000, r.J . 350 per ogni C'entinnio òi poveri aggiunto oltre i 2000 e fino a 4000, oltre la prima e '.seconda inde n. c.-v. :N°E!-fBRO
(R err1a>110). -
ORTIGNANO-RAGGIOLO (A.rezzo) . - Scad. 20 agosto. ~Iedico-chirurgo condotto. Stipendio L. 8000 con 4 aumenti qnadriei1na li del decin10, oltre l'indennità c.-v., L. 2000 per la cav~lcatura e I J. 500 per le funzioni di Ufficia le Sanitario. ORTONA or.' ~lARS! (Aquila). - Scad. 25 agosto. Second.n co11òotta , stip. L. 6000 per i soli poveri,
" \
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. 1128
IL POLICLINICO
L. 2500 indenn. cavale. e djsagiato servizio; se nominato uff. sanitario L. 500. Resid. ca1poluogo. Po~rr.\
Scad. 22 ago~o. ~ledico condotto e Ufficiale oonitario del Comune. Stipendio L. 6000 annue r:>er la cura dei poveri~ oltre L. 500 quale uff. SDnit., L. 200 per disagiata residenza, L. 2000 ].Xlr mezzo tr.1sporto. (Aquila). -
PluMAGGIORE (Venezia). - Se.ad. prorog: 15 agosto. Medico condotto del eo·mune. Stip. L. 6000 oltre le due indennità c.-v., L. 500 per la cavalcatura e L. 400 per il servizio di Ufficiale Sanitario. Docum()11ti di rito. Per sehiarimenti rivolgersi alla Segreterin comunale. PnossEDI (Roma). - Scad. 31 agosto. :Medicocblrurgo condotto. Stip. L. 7000 .fino a 1500 pov~ri e L. 1.50 1>er ogru povero in più, oltre le indennità c.-v. concesse agli impiegati dello Stato, L. 500 per disagiata residenza, L . 300 per la c:arica di Ufficiale Sanitario, L. 800 per rimborso spese .di ca,-alcatura e 3 aumenti quinqu~nnali del decimo . •
•
-
' ROVERBELLA (Mantova). - . Scad. 15 <lgosto. Medico condotto residenziale p()r il terzo Reparto (frazione Canedole). Stip. L. 7000 co11 4 aumenti quadriennali del decimo, oltre le due indennità c ...v . e 600 per il mezzo di trasporto. Obbligo della residenza in Canedole. Pocumenti di rito. SAl'iGiusrrNo (Periigia,). - Scad. 31. agosto. Condotta residenz di Selci-I1ama-Montagna. Stipendio L. 6000 per i pri1ni mille P<>,-. e L. 2 ogni pov. in l)ÌÙ, tre auro. quinq. del de<:imo, indenn. c.-v. Se il numero degli abbienti sia inferiore a 300, verrà oorrisposì.c'l un'indennità. di L. 1000 annue, Mezzi t1 asporto totalmente a carico del Comune.
Su1s10 (Bergain.o). - L. 6500 per circa 900 PO)'.: 4500 ab. circa~ L. 500 uft. san.; L. 500 mezzi trasp. ; doppio caro-Yiv. Scad. 20 agosto. SULMONA (Aqitila) . - Ospedale Oivile. - Chirurgo primario; L. 3500 lorde. Scad. 31 agosto. Servizio entro 15 giorni dalla partecipazione di nomina. Chiedere annunzio e disposizioni del regolamento alla Segreteria della Casa Santa del1'Annunziata in Sulmona. L. 6500 per 1000 pov.; 2300 ab.; uff. san. L. 500; mezzi trasp. L. 500; Indennità disag. resid. L. 1500; doppio caro-viv. Scadenza 31 agosto. TORRE DE' BUSI
TR~ESTE.
Medico di Riparto .di III Classse nel Manicomio Prov. ; L. 8800, alloggio pers., luce, riscaldam., vitto nei giorni di guardia, quinquenni, passaggi di classe; due indenn. c.-v. Età limite 35. A tutt9 10 settembre. Servizio €ntro un mese. UDINE. Deputazione Pro·viticial e. -
'
Scad. 15 agosto. :\ledicocl1irurgo con condotta residenziale nella frazione Preggio. Stip. L. 6000 con 3 at1menti quinquennali del decimo, oltre •l'indennità di L. 2000 per disagiata residenza e la doppia· indennità c.-v. UMBERTIDE
(Per·ugia). -
Giovane medico-chirurgo accetterebbe interinatomesi agosto-settembre qualunque i1aese delle MarcJ;le, Piemonte, L<>mbardia. Emilia, Trentino, Alto Adige. Scrivere: Dottor l\lario Muzii - Castellammare Adriatico (Prov. Teramo). '
Premio MorseI (H ei.d elberg). La Fondazione Morsel (Heidelberg) offre un vremio di 10,000 marchi ed t1no di 5000 (a l cambio attuale circa lire italiane 4000 e 2000) ai migliori lavori sulla eziologia, sulla diagnosi e sul tratt.amento del cancro. Il concorso scade il 1° ottobre 1921. I lavori debbono essere redatti in tedesco ed inviati all'Istituto per lo St11dio sperimentale del Cancro in Heidelberg. Debbono ~~sere pubblicati tra il 1° gennaio 1921 e il 1° ottobre 1921, oppure pronti per la pubblicazione.
Premio Parkin (Eàimbur_qo) . Il Reale Oollegio dei l\iedici di Edimb11rgo ba bandito un concorso al premio Parkin di 100 lire sterline (al e.ambio att11ale circa 8000 lire italia11e) tra gli autori di tutte le nazioni, per la migliore trattazione del tema : «Effetti dell'azione vt1lcanica sulla produzione di mnla ttie epidemiche nel regno animale e v:egetale e sulla produzione di uragani e di fenomeni atmosferici anormali». Per informazioni rivolgersi al segretario Dr. G. S. Fowler (Royal College of Pbysicians, Edimburg).
(B erga11io). -
A tutto 31 agosto tl'e post! di medici capi-reparto dell'Ufficio d'igiene. Stipendio fondam~ntale L. 12,000; sussidio alloggio L. 1200; aggiunta di funzione non infe1iore a lire 3000 e non superiore a L . 6000, da fissarsi dopo la. nomina; indennità caro-viv. Un quadriennio di carriera di L. 1800 e due d1 L. 1500. Età massima 40" nnnl. Per altre informazioni confrontare il fase. 31. Municipio. -
TRIPOLI. Ospedale Oivile Vittorio Emanuele 111.
-- Direttore: L. 8000 aumentabili, L. 4000 lndenn. resid~nzn. T". 3000 carica, c.-v.; età limite 50; escluso esercizio profess. .Assistente di chirurgia: lire 4000 numentab.; L. 3000 residenza, c.-v.; età limite 40. Nomine biennali. Se.ad. 1 settembre.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Il dott. Giovanni Genoe~e ha ottenuto per titoli la libera docenza in Clinica pedjatrica. Il tema assegnato per la lezione è stato: «La meningite tubercolare nel bambino>>. J,a Commissione era composta dei .p roff. Gaglio, )farchiafa,·a, Luzzatti, Spol,1erini, J ovane. Vive congratulazioni da parte del P-0licUnico. Segnalinmo co11 vivo C'ompiacimento che il Medical Boarà <.lel St. l\12rk's Hos1)ital di New York ha nominato ad unanimità, come direttore della Clinica diagnostica il nostro connazionale dottor C'ilV. Salvator~ l\fugnoni. Congratulazioni. Il prof. coprire la versità. di compianto
Emilio Abderhalden è stato chiamato a cattedra di chimica fisiologica all'UniBasilea, resasi vacante per la morte aeJ prof. Bunge. •
[ANNO XXVIII,
FASC.
33]
NOTIZIE DIVERSE. Per lé Industrie sanitarie ltallone.
SEZIONE PRATICA
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zaro Federico da Palermo - Losito Carlo da Andria - Maggi Fmncescò da Nave (Brescia) Manooni Attilio ~ Oristano (Cagliari), con lode - Mancuso Roberto da Milano, con lode - Mariannini Siro da Latisana (Udine) - Mazza Ro,sa_rio da Vittoria ·(Siracusa) - Morelli Arnald<> da .castel Bolognese (Ravenna) - · l\1:osconi Ignazio da Montichia.ri .(Brescia) - Pecci Achille' da Milano - Piccioli-Cappelli Vittorio da Brescia Pezzotti Ferdinando da Udine - Rambèlli Antonioda Lugo (Ra1renna) - Rietti G. Batta da Barbariga (Brescia), con lode - Sanna Luigi da Sanlt1rì · (Oagliuri), con lode - Serena Antonio da Rocchette (Vicenza) - Tomaselli Vito da Bologna, con lode - Tonnarelli Giuseppe da Camerino (Macerata) - Ungarelli Giuseppe da Bologna - Vasilicò Giuseppe da. Bologna - Zerbini Francesco da Molinella (Bolagna.). Xlll Congresso Nazionale di Ìdrologfa a Castellan.· mare di Stal>ià.
· Il Comitati') Permanente per le Industrie Sariit:arie Italiane ha curato che venissero direttamente Portati a Roma i voti espressi dal II Congresso Nazionale tenutosi a Parm.a. In rar}porto alle varie questioni interessanti le Industrie Chimico-Farmaceutiche e Idrologiche, il detto Comitato Permanente comunica quanto segue: 10 Con R. Decreto . in corso di pubblicaziorie è sospeso quel raddoppiament.-0 della tassa di bollo, di cui, sia per le acque minerali come per tt1tte le specialità medicinali, era annunciata l'attuazione tino dal dicembre u. s. L'applicazione della tassa sqi bagni, istituita con R. Decreto 13 luglio 1919, avrà qualche attenuazione, specie per bagni a prezzi popolari, e nella valutazione in generale dei jorfaits. Sarà presa in considerazione la proposta di sostituire dett.a tassa con altra, che, pure dando il 1 medesimo gettito. ~i.a t>iù razionalmente applicata, Al1e informazioni già date (pa.g. 1032) aggit1ncosi da non grava re in modo ta11to sfavorevole, co- gia.mo le seguenti : me ora avviene. sulle industrie balne.ari e idroteraPer le relazioni sono stati prescelti i seguenti piche. . argomenti: 2° Per quanto si riferisce al controllo sui farAcque 's olforose (relatore Marfori): maci e alle questioni inerenti alla produzione e al Fanghi, muffe ed acque madri (Gasperini eoomn1ereio chJm.ico-farmaceutico, ,·ennero presen- Pisani); ' tati ùirettamente al Presidente del Consiglio e MiOspizi marini e loro organizzazione (Còmisso). nistro per gli Interni i ,roti formulati al Congresso Sono state annunziate altre comunicazioni. di Parma, illustrandone, il Delegato del Comitato Contemporaneamente al Congresso, sarà effetPermanente, le motivazioni e la urgenza. Altri tuata una Mostra, ·. con esposizione· di acque, fandesiderati della Classe Farmaceutica, votati dal ghi, sali, pubblicazioni scie11tifiche e di propaganrecente Congresso di Trieste, veniva.no pure illuda, planime~rie, vedute .p anoramiche e di tutto· strati, nella stessa seduta, dal cav. G . . Assauto, quanto valga a dimostrare lo sviluppo delle nostre Presidente degli Ordini Farmaceutici, e dall'on. stazioni balneari, climatiche, ecc. -· · C'.a.rlo Bianchi, il quale vivamente si interessa a Si preparano a ltresi festeggiamenti ed attrattive tutti i problemi sanitari ed aveva .p ersonalmente diverse, fra cui il varo di t1na nave. ottenuta l'udienza. J,,asclto cospicuo. 3° Per quanto riguarda le importazioni ed esportazioni, 11 rimborso della tassa sull'alcool e A Venezia. il n. p. Gio. Batt. Venier, ultim<> la. tassazione aggiuntiva di esso, vennero esaminate superstite di gloriosa famiglia patrizia, dopo aver presso l'Ufficio Tecnico Permanente per le lndudisposto per ingenti legati a .p arenti, ad amici, a strie Chimiche (Mini·stero dell'Industria e Com- varie istituzioni benefiche, ecc., istituiva erede universale l'Ospitale dei Cronici G. B. Giustinian. Pa- . mercio) le condizioni fatte dalle nuove tariffe' doganali, in vigore dal 10 luglio. Il detto Ufficio ha gati tutti i legati e le tasse, si calcola che aldato affidamento che saranno prese in considera- .. l'O. P. rest~rà l'eredità òi oltre un milione. zione tutte le ulteriori misure le quali, compatibil- Corsi di perfezionamento io dermatologia e venereomente con logia a Parigi. . . le esigenze del fisco, fossero attuabili, in relazione con proposte concrete presentate dal Si terranno, sotto la dire7Jo11e del prof. J eall"Comitato Permanente per le Indt1strie Sanitarie selme dal 3 ottobre al 15 novembre (dermatologia) lt.aliane. e dal 17 novembr'e al 24 dice1ub1'e (Venereologia); Corso di perfezionamento in odontojatrla e protesi al mattino vi oono visite nelle sale, consultazioni esterne; riel pomeriggio le lezioni · completate da dentale della R. Università di Bologna. dimostrazioni di laboratorio, fisioterapia, ecc. TasNell'ultima sessione di esami hanno ottenuto il sa: d'iscrizione per ogni corso 150 franchi. Per indiploma. i signori dottori : formazioni e programmi, rjvolgersi al professore Belloni Francesco da Vittorio Veneto - Cara- M. Bloch, C·npo labor~ torio, Rue B1.chat 40 (l()e):, mitti Aldo da Bologna, con lo.de - Catalino Ales- 1I6p·i tai .~. LO'llÌS. Parigi. ' sandro òa Fermo - Coluccini Cesare da Massa Carrara - De Cecoo Enrico da Lanciano (Udine), Le rondizlonf della Farmarla in Spagna. con lode - De Majo Savino da Ort.anova (Foggia), Sono genemli le lagnanze contro la indisciplina con lode - Formiggini Manlio da Modena - Gi- nelle farmacie e la conrorrf.\D7'3 sleale. Intanto il rardi Francesco da Gioia del Colle (Bari) - LazGoverno l1a emanato ultimamente varie misure re\
J
1130
IL POLICLINICO
strittive per il commercio di specialit.à, di sostanze eroiche, di sieri e vaccini. Anche i farmacisti hanno dal canto loro estrinsecato una alacre attività a tutela dei loro interessi. La neoc<>Stituit.a « Union Farmaceutica Nacional >> in una petizione al Ministro-Presidente richiama il Governo all'intervento più energico, onde le vigenti leggi farmaceutiche ,·engano· rispettate da tutti. (L' Avven. SQ.lnit.).
[ANNO
XXVIII, F ASC. ~J
RASSEGNA. DELLA. STAMPA. Wiener Kltinische Wocliensclirift, 7 luglio. -
c.
e altri. Il contributo americano all'alimentazione degli soolari in Austria col sistema PlRQUET
P.-EM.
Jlunohener Meài.zilnisohe Wochensch1·ift, 8 luglio.
-
H. HINSELMA!\TN. Insufficienza capillare nelle
gravi affe?;ioni renali ipertensive della gravidanza. - F. vo11 der HUTTEN. Coagulabilit:à. del sangue dopo irradiazione della milza e del fe~ gato. - B. GamsslrANN. ·Trattamento dell'ozena. - ~1. NASSAU~H. La leucorrea e il suo trattamento. La. Riformr" Medica, 9 luglio. - D. TADDEI. Pericistite e periprostatite ematogena. - G. POGGIO. Acidosi nelle nefropatie e nell'uremia. - A. FERRANNI~-r . L'angioipotonia costituzionale. La Medicina Italia11a, git1gno. - G. M0Ruzz1. Dottrine immunitarie. Journal d e Jfédecine dc Paris, 10 luglio. - A. LESAGE. :!\!ala ttie ere9i tarie e a-cquisite nel la ttante.
Medici vittime di un investimento terrovlario. I dottori Pietro Trovati di Cura Carpigna.no, presidente dell'Ordine dei Sanit.ari della provincia di Pavia, ed Emilio Cornelli di Tor~:e del Mangano, dell'Associazione Medici condotti, ritornando in automobile da Stradella, dove etano stati a dirimere una vertenza fra sanitari, sono stati investiti da un treno, ad un passaggio .a livello. Il dott. Trovati morì quasi subito, il dott. Cornelli riportò la frattura del cranio e versa in condizioni disperate.
Per soccorrere le popolazioni affamate della Russia. Alla Presidenza della Camera è stata presentata la seguente mozione: «La Camera, .Ispirandosi ad · un ·sentimento cli elementare uman~tà. inYita il Governo a prendere l'iniziativa fra le r ote11z.e per avvisare ai mezzi di organizzare, se possibile, l'invio di ·s occorsi in viveri e mediC'inali n lle popolazioni affamate della RuSìsia. Firmati : Colonna ài Cesarò. Persico, Pasqualino Vassallo, Pascale, Galfo-Rt1fu, Bonardi, Casertano, Tripepi. Calò, Abisso, Fel'a, Amici, Ama tue, ci, Finocchiaro-Aprile Emant1ele, Ollandini. Rubilli, Vincenzo Bianchi ».
The J oitr1'1iaJ of
the
Ame1·ioan !Jfedical Assooiation,
18 giugrio. - H. CusHING. I disordini della glando1a pituitaria. - P. J. FIANZLIK e altri. Cincofene, neocincofene e novaspirina nel reumati~roo acuto. R. GRAHAM e H. SOHWARZE. Differenziazione dei tipi A e B delta tossina botulinica. Thr Journal of Tropicnl Jleclicine and Hygiene,
1 luglio.
~
P. W. BAs ÈTT-S1tiITH. l;a febbre on-
dulante. The La.ncet, 9 lugJio. -
A. WHITFIELD. Sull'ezio-
logia delle malattie c11tanee.
Indice alfabetico per materie . •
Pag. 1115 Anemià p(:'rniciosa . . . • • Inno la c11ra medica e l'intervento chi.. )) 1126 rurgico in alcuni casi di . . . . Pag. lUO Assicurazione contro Je malattie • • • )) 1099 l'~udomhoma addominale di origine Cocaina e cocainismo • • • • • )) 1121 appendicolare . . . . . . . . Cronaca epidemiologica . . )) 1126 i•seudott1bercolosi verminosa . . . . )> 1120 Encefalite letargica e sindromi pa rkin)) 1120 Raggi Roentgen: lfl.zione dei - nelle let1soniane • • • • • • . )) )) 1115 1121 ,, cernie . . . . . . . . . J.lncefalite letargica JJOlimorfa . . • )) Re.azione di Bordet-Gengou nelle lesioni Feto: svilupf>O t).xtracoriale cleJ . 1120 )) aortiche . . . . . . . . . )) '1122 111~ Ginocchio: ~>splorazione del - . . . Reaz.ione ~i Kafl~a nel liquido cefalo!11 t1fficien1~n è11a tica ed emoclasia . . )) 1121 )) 1124 rachideo . . . . . . . .Azione de'raggi Rontgen nelle le11cemie )) 1115 )) 1126 Retto: ferite da in1palamento del . )) 1105 -~Ialarlci congeda ti: pei . . . Sifilide del neonato (trattamento) . » 112.3 1\lalu ttie eardin che : il dolore addomina. . . . )) 1124 le nelle - . . . . . . . )) 1122 Sindrome di Adam s-Stol\:es )) 1123 Sordit21 eredo-sifilitic.a (cura) • • Jliedi<>i cond11fti: 1no<lificllr della legge )) 8to1nnc·o: t1n non roml1ne corpo estrasulla Gassa d·i preritlen~· a. dei . . 112.5 neo dello . . . . . . . . )) 1107 J\Iielociti nel ·~ng11e l(:'ucemico (vari.a. . )) 11.2-1 zioni durante la cura) . . . . . . )) 1117 Tintura d'iodio inalterabile . Tumori del grande eplploon . . . . . » 1122 Ne-çroglia nei lobi ottici degli t1ccelli . )) 1121 Vaccinazione durante le epidemie di )) Notizia bibliografie'\ . . . . . . 1119 1108 vaiuolo . . . . . . . . . . l'atologia addominale: criteri che rego1
1
• •
Roma. 1921 -
Tlp. Cartiere Centr1tlt .
L.
l'osa.~'
rup.
ANNO XXVIII
Roma1. 22 Agosto 1921
Fase. 34 •
•
,
· ·fondato •lai professori:
GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE . SEZION~ I
l?RATICA
REDATTORE CAPO: PROF.
VITTORI.O ASCOLI .
S·OMMA~IO. 8tflde slnteilehe: G. Minga'Zzini: Le nuove ricerche sulPamusia e sull'aealcolia di S. Henschen. ·
<'ic 1trice ombelicale in casi di ulcera gastrica e di altre atfdzioni addominali. cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, congressi: Società. Lombarda. di Scienze Mediche e Biologiche, Milano. Àppunt; di medicina pratica: CAs1sT10A : Malattia alimentare delle ossa (Osteoporis alimentaria). -TERAPIA: La diarrea dei bambini allattati al seno - Terapia nell'influenza La gangrena. polmonare curata col salvarsan - Intossicazione per composti arsenobenzolici. - IGIENE: Reazione di Schick e profilassi della difterite. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Nella vita professionale: Atti parlamentari. - Amministrazione sanitaria. - (;oncorsi. Notizie diverse. · Rassegna dell;i stampa. Indice alfabetico per materie•
Note e contributi: E. Comino : Sulla cura delle pleuriti essu· · dative col pneumotorace artificiale. Medicina sociale: P. Costa.: L'esame ~de11a gola, naso, orecchi nei bambini. Sua ìmp6rtanza.. per la scuola. Sunti e rassegne: ULCERA GASTRICA g DUODENALE: c. w. McClure e L. Reynolds: Ulcera gastrica e duodenale. Forme tipiche ed atipiche. Valori refativi dei procedimenti diagnosticì - H. Ba.uer : Sulla localizzazione e sull'eziologia. dell' ulcera gastrica - A. Monprofit e R. Thauvenin: Sintomi dell'ulcera della piccola curvatura - J. B. Dea.ver: Sul trattamento operativo dell ' ulcera peptica - Steinthal: Escl11sione del nervo simpatico e del nérvo vago, secondo Stierlin nell'ulcera. gastrica. - Pauchet: Ulcera digiunale pos t-ope· ratoria - M. Guibé: Trattamento delle perforazioni delle ulceri gastriche e duodenali. Opportunità. della gastro-enterostomia immediata - H. Sch.lesinger : Dislocazione della ... 81rl&a di f~frle&à rls~d. - E vi6tata ia ripro~ne cU lavori pubblicati nel POLICLIIQOO e. Za pubblioa~ne cU sunt' di essi senza citarne Za fonte.
AVVERTENZA
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ancoPa la seconda Pata semeslPale o elle debbono qualche Peslduo a compimento dell, impoPto del Plspettlvo abbonamento pel 1921 sono vivamente ppegatl dl volePne faPe sollecita Pimessa mediante CaPtollna-vaglla. N. B. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbo-namento deve conservarsi la relativa ricevuta. ' I
E,R111111111NISTRRZIONE• . \
RIVISTE SINTETICHE.
Le nuove ricerche sull'amusia e sull'aealeolia ·dl S. Henschen. • I
Rivista critica del prof. G. :!\'IINGAZZINI. .Pochi argomenti hanno app.assion.a to i neurologi dell'l1ltimo c.i nquantennio, quanto l'afasia. In v.e rità 1e 1indagini cliniche e an.atomopatoJ.ogi.che ha111Ilo dimostrato che il meccani,. smo de:! lingt1aggi-0, preso in ,senso lato, lungi dall'essere oosì ~emplice quale i primi · rtceircatori r.it.enevano, è i1I1ve ce io.r mato da numerosi sistemi di fìhre ·convergen.t i verso·. i coeì detti centri, e fra lorD associati; in modo che lesioni circoscritte anch~ agli uni ne ,fanno spesso ri1
sentire le conseg11enze sugli altri. Ora, due del, le varie forme di · afasia, l'amusia e l'acalcolia distuTbi del linguaggio musicale e del fare i calcoli), non sempre abbastanza studiate da. gli scrittori, atten devano chi ne ra.ccogliesse, • con una effica.ce gintesi, tutto il materiale sparso nella letteratu ra. Questo non faC"ile compito è stato assunto dall'infaticabile n.el11ropatolog-0 s:vedese, S. Henschen, cui il peso deg li anni n-0n ha ,<),ffi.evolito l'ard otie giovaniile pe·r la • scienza. In l:1Jll libro edito d·i recente (Klin. und ana ( 0
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tomische Beitraae zur Pathol. des Gehirns, • 1' Tcil, (}ber Aphas'ie, Amitsie und Akalkulie, •
St0kholm, 1920) egli ha passat o in ni.vista, oon rara pazienza e con più raro acume ctjtico,
tutti i
c~si
di amusia. e di acalcolia seguìti da
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I1J POLICLlKJCO
· reperti, allo scopo di indagare il meccanismo delle 1relative funz.ioni e pos ~ibil111 ente la sed.€ (cerebra·le). Non è certo colpa de lo sorittore sP- in mezzo a la nt1merosa sdhiera di. autori le mon-0grafi e dei quali sono sottoposte ad ttn.a ozi tic a 1mparzia l e, gl 'i talia111i -- fn tta ec~zione del sottoscritto e dei suoi allievi - ncm figuri110 punto. , , Cominciando clall'amusia, Hensehen fa notare cl1e qual siasi forrr1a di nf.emia anche delle forme più gravi, i1on è i1ecessariarnente connessa con ramusia; infatti fra 169 afemici (verbali) esaminati dai vari i osserva tori non meno di 112 potevano cantar·e; ed almeno 19 su 109 pazienti ·a ffetti da afemia 1r.i uscivaino, ciò malgrado, a cantare con parole. I 1 fatto che un grrancLe n.un»ero di afemici conserva la capacità di emettere parole solo cantan·do, iindica del pari clle i mecoa.nriismi d·el linguaggio verba1e e della musica presUJppon.gono fondamenti anatomici, qua:nto mai diversi (ce11tri e \·je associative) senza che ciò possa tutta vi a ele \·. arsi a regola 11niversale. Per altro gli stretti· rappo1r ti _funzionali tra canto ,e vo ce trovano la loro spiegazione n·el fatto che i du-e foci co rticali corrispondentj ~o lio situati vicini l't1r1 raltro. Henschen esa.mi11a.ndo tt1tta la letteratt1ra in proposito, 11a pot11io disct1te1·e un. po' meglio degli altri la 'c exafa quaestio dei foci (cos) d etti centri ), la lesione dei quali dà luogo a lle singole fo1111e di amusia . ' Il oentt°\) del ca11to (centr-0 della. vo calizzazione) sarebbe probabilmente situato nel margine inferiore della pars trianglLlaris cfella F 3 ~inistra . Quanto alla 's ordità musicale (am.u c;.ia sensoriale) Henschen fa notare che il senso della m11sica risiede prevalentemente non nella parte inedia dei du.e p1imi g.iri tempora] i (oome io avevo sostenuto) ma ill-el poJo T (ten1rorale); e più specialmente in ql1ello sinistro. Distrutto il quale spesso, ma non s.empre, la sua f11nzione è sostituita dalla co rl'i::>pon·de.ote area di d•e5tra, n1entre viceveJ'sa il poi.o temporale sinistro riprende sempre se distrutto quello cLestro, la funzione mome11tan.eam.ente per. dutn del seinso musica.I.e. Hen..'-chen dichiara cl1e mancano elementi per loca.1 izzare con esattezza la sede dei ric-ordi vis ivi dell e note mu sicali in !)Unti determinati rlella corteccia degli emisfe ri cerebrali; e che, ad ogni mod o, se non es istono argomenti per loca lizza rla nel g. angtJ.l ar'is, è ,,.eros{mile che c:i ia c:;it.uata in vicinanza del sulcus intf'rparieta li ,'\, fra il L o lrul~J .f\ pa rietali.~ inferior ·e il g. a nqulari s. ')ua .... t.o al 1·n111 u si a i n..i> I ru 1n en.ta li s ( apr ai"ia 111 u,,·irali .'\ ). H en~h~n ra ccogliendo della lettel
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ratura 38 casi di sì fatta forma l1a constal.ato eh-e 21. dei medesitni sofft'ivano di am:usia in . s fr unienta lis .: mentre 17, n1aJgrado affetti da. altre form_e di amusia, i1<>n a ,·evano p1erd11to ln capa{:jtà, di suanare l ' isti-11me11t.Q Per lo scritto,r e svedre-.se, I'apra:t'"irt n11t sicalis no11 costituisce i.in unico disturbo di funzione.• ma si divide in tre gruppi -quanti S0i110 gli ist1umenti. Difatti gli istrumemti mu sica.li o si suonano a dtie mani (.p iano, flauto, 01arinett-0) o prevalentemente con la 8inistra (violino, ' 'iolor1cello} o ·sono da fiato . In quelle della prima cat.egoria vengono utilizzate ambedt1e_le mani e più specia lroente la' destra, nel cui movimento domina la ntémoire des doigts; tant'è cl1e il music~sta il ,quale non ricorda l&- melodia, mette in movimento le dita e cosi spesso lo trova. Ora mentre il senso musicale, insieme a la memoria musicale, ha 1111 gran valore nelle fini produ-· zionL non si pt1ò ripetere altrettanto per il pia11ista professionale della m11sica da ba.Ilo, il quale ogni sera suona lo stesso valtzer e la • stessa musica; qui si può dire che venga messo in attività esclusivamente il senso cenestesi.co. ~el sl1.cmare ,gli ·strumer1ti della ~ categoria, ql1ali ad es. il violino, sono le dita di sinistra che ~ono .messe in azione, quantunque l'uso delle m.edesime sia piuttosto meccanico, e l'element-0 psichico del suonare risieda principalmente ne la mano d estr~, che r~gge l'archetto. In·fi·rre'-i1egli sh"11menti da fiato (3• ·c ategdria.) è necessruria una oornbinazi0111e della fona..z.ione (polmoni, diapbragma, ecc.) con il giuoco de le dita. Ora. la perdita della capacità di suonar-e l'un<>' o l'altro di qu.esti stromenti produce una speciale forma di apraxia m11sicale. Non esistono tuttavia per IIenschen speciali centri motori per st1onare i singoli stromenti sia con le dita, sia con la bocca; egli però ammette che questi devono essere pure mossi con un determinato ordine, con un certo ritmo e con l1na certa moderazione di intensità e di for• za: di L}Ui il bisogno di centri pi,ù alti di coordinazio11e. E che per i diversi istron1enti a mano essi sieno distinti l'uno dall'a ltro, emerge dal fatto che in alcu11i casi, nei quali il paziente prima de l'aprassia istroment::\le ~ uonava dtte istromenti (piano e violino}, ;nvece dopo essere insorta sì fatta sindrome nol't è riescito a suonare che ~olo t1no di essi. Perciò nei singoli car:;i di aprassia mu~icale bic;ogna ammettere rht1 siA ~tnto Jeso uno speciale centro oocm.iiuatorc dei suonare J'is.t.l~ men.to. ~~ priori . l 'itootesi più plausibile è eh <· pe-r lo rneno nei pianisti il e.entro roordinat.or1' dPl movimento cle le dita sia ripost-0 ne la terza
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frontale ~ cl1e tlall<.l i11ede ima (in a11titesi co11 Pitta nella Queensla11d), i cui abitanti n el con1·ipotesi di Niessl v. ~flayendorf) si irradj.i lo ta.re tirar10 linee parallele, o mostrano le dita stimolo ve1·so i centri motori delle mani (de- e le piegan0, o ripetono l~ stessa parola (ad stra e sl111s tra ) sit11ati nella Ca, dai quali si ·es. cinque ,.-01te per indicare sprigionano i movi1nenti appropriati. Prendendo come base le stesse varietà che li questo proposito sia lecito ·a1 Relatore' ,d i si osserva.no nelle singole forme di afasia delquesta Rivista mettere in rilievo qua~to egli le parole Henschen distingue per le ~orme speebbe a sostenere non ha guari nell'Oesterr. cializzate la sordità delle cifre (il suono del~1ahrb. f. Ps·y chiatrie del 1920; cioè che la quile cifre sembra ql1alcosa di strano) ; l'afemia stione dei così detti foci dell'aprassia non. può delJ-e cifre (incapacità di diT~ lie cifre e di nul'isolversi con una dottrina rigidamente cirmerar.Le, o di metterle in .s erie); la cecità delle coscritta. Le immagini euprassiche richiedo- .cifre,, (incapacità di interpretarne ill significano un iiltervento tanto più esteso de la corti- ·to) ; l'agrafia dellie .cifre e l'acalcali-a pr. d. , • calità cerebrale qua11to più difficile. e più recioè, i'I1C8.pacità · di esegu-ire combi11azioni l i . ce11te è il con11)lesso degli atti da -compiersi; cifre. Si constata · anche una paracalcolia, anaviceversa, quanto più l'atto una volta poco loga alla paracusia, in q11ei pazienti che, ad es., usato dive11ta col tempo automatico, tanto più contano bene fino a. dieci poi si sbagliano; co-· tende a s1>irigior1arsi e a loca:lizzarsi .irrl. vici · me pure esiste un'acalcolia ainnestièa (l'espe- ' nanza d-el sP n.stl 1notoriu1n (nella regione del rienza giornaliera insegna quanto sia facile lob1,/us 11ariet. inferior ) nel senso del Liep- _ dimenticare il r1t1mero di una casa o del tele .. mann. Alcune prassie istromentali, quali sanno fono, mentre sta chiara dinanzi alla memoria eseguire soltanto i così detti « virtuosi » de la l'immagine e la topografia della propria casa). m\1sica, co1ne del resto l'esecuzione di opere Henschen ~astien e che il contare ed il calcod'arte dei grandi artisti, non possono mai es- lM'e sono funzioni indipendenti dal limguaggio, sere affidate a l'attività di centri ' automatici e che lo ro presi.e-dono c.entl"i .corticali ·e oonnes(rola11dici) i q11ali, come bene avverte Henschen, ·Si.oni mid.ollari anatomici, divisi da quelli depossoI10 essere più cl1e sufficienti per i suonaputati al ineccanismo <l.el lingu.aggio. Infatti : tori di ca ffè-con~erto. di5t\Jrbi di queste <l11e funzioni assai raramenNor1 i11eno importanti dei risultati ottenuti te ocoorrono oo nten1por.runeamernte ne lo stesso nello st111dio dell1e amusie si rivelano qu;e lli che individuo, pier quanto, CO·me .risu•l ta da i resi riferiscono ai d·istuTbi del .calcolo. Prima di ~erti, i substrati anatornici dehla funzione del addentrarsi nello studio della ipato'lo.g ia del oal- linguaggio e del calcolo risiedn.n-0 l '11no vicino colo,H e11scl1en non dimentica le nozioni geneall'a.ltro. Ne.ssun·a n1erra,1iglia quindi, clata l'a1·ali .relative all''°ntog-enia di sì fatta funztone, nalogia tra le <lue funzioni c he i distu rbi del• paragonandola con quelle delle razze inferiori l'l1na rassomiglino Bssai da vicino a quel li del• e oon i di.sturbi constatati negli afasi·ci. Nei , l'altra. Dall'a.nalisi d -ei s.itn-tomi si dedt1ce che lesiofli bambiJ.1i il concetto dei numeri, frutto d.ella civillizzazione dei genitori, si svolge tardiva- generali diffl1se, specie def vasi della cortecmente; essi comincian<> a contare da 1 a 10 cia o della sostanza midollare degli emisferi cerebrali poss0no ancl1e dar luogo ad acal-ed è a questi nl1meri che è ridotto per lo più l'afasico motoriQ. Quando apprendono l'arte f"olia; ciò del resto si rip~te anche per le afasie volg-~ri (aJ asie da atrofia dei giri cerebrali de calcolo, si fondano principalmente su le immagini visive, e solo in seguito si avvezza- di Pick (Rel. )) . A ·differenza di quanto ormai no a contare mentalmente, anel1e con l'aiuto è stabilito per l'afasia, i tentativi ner trovare di ricordi act1stici. Ora siccome nei popol.i in- dei pt1nti o dei foco lai, la lesione dei quali , determini una o l'altra di drtte forme sono f.eriori è sipesso .r iprodotta , la psicologia in!anfalliti. I risultati dé le analis i dei casi (ie sotile, non è a n1eravigliare ·s e il se11S-0 del calno pochi) fi11ora bene st.t1d ia.ti anche anatocolo è poco diffuso in questi t1ltimi . (ad es. gli Mmini del tron.co etnico Rakai1'·i. nel torrente 1nicn.mente, non oermettono eh e dei corollari assai limitati. Da essi si ricava, gecondo radelle ..\mazzomi non · contaa11J niù in là di 6 ). nalisi di Henschen: . Del pari questi popoli sembra 1n-0n abbial)o u.rt 1° che lo scrivere le cifre non viene traoon-cetto astratt-0 dei numeri, polchè, avendo bisogno delle immagini ottiche, si servono del- smesso a traverso il centro di Wernicke, e abe le dita per .contare e non v~no oltre i] 3 od l'agrafia delle ci·fr.e ha luogo .iin seguito a ie. il 5. E a qu.e!'to proposito è importante notare .s ionli mol to estese dell 'emist\er-0 sinistro. Incercome molti afasici d'o po l 'ict1.ts, si ridl1cono alla ta è dun.qu.e •l'esistenza d'un centro della scrit.stessa capacità aJTitm.eti<'a · eh-e han~-0 al.cune · tura d·eile cifre, .che eventt1almente può trovarsi Tlel p iede della seconda frontale~ r~z.e. inferiori (la popolazione chiamata . Pitta-
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IL POLICLINICO
lANNO XX\-111, FASC. 3~)
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2° che il ctmtro della ·l ettura delle cifre trovasi in direzione dorso-frontale rispetto al così detto centro della lettura delle parole, e probabilmente sul limite tra il lobo parietale pr. d. e l'angularis, in vicinanza cioè de la ip (fi,ss. interparietalìs). · In genere lesioni estese de l'emisfero cerebra1e sinistro ipToduoono quasi ,s emp·r e cecità delle ci f.re e spesso acal.colia, di rado aferh..ia d·el1e ci1fr:e. Ll fatto -che I' alexia verborum non si accompag.na sempre ad alexia d.el1e .cifire è stato oggetto di ' ni1mer-0se cornt!'>oversie. Vale atnzi, a .qn.esto p.roposito; rif,er.ire 1e principali vedute degli scrittori circa la · differenza fra il significato de le parole scritte e quello de le cifre. Secondo Schuster, ciò' dipenderebbe dal fatto che l'associazione 'delle immagi:ai di queste ultime con il centro delle immagini tonali è assai stretta; perciò il paziente sofferente di alessia verbale. può leggere bene, le cifre: ma ciò, secondo Hen.3chen, non è dimostrato. Altri, come .?randenbl1rg, credono che se negli alexici delle parole rimane la capacità di leggere le cifre, ciò dipende dal fatto dhe le immagini ·visive dei numeri possono dare la rappresentazione della quantità da esse espressa, senza l'intermedio delle immag·ini uditive, ciò che i11vece non si verifica per le immagini visive delle parole, co11cetto quest ultimo che Henschen ripudia perchè non è in armonia con l'anatomia patologica . Secondo BrunB le cifre, essendo immagini di interi concetti e perciò analoghe alle immagini di oggetti concreti, • debbono com1)ortarsi diversamente da le lett ere. Tt1ttavia a nche questa ipotesi non regge dappoichè non mancano casi (Liepmann, Muller) di malati affetti da cecità psichica consecutiva a rammollimento del lobo occipitale sinistro, e che pure leggevano ~ intendevano il senso de le cifre. L' opi.Jlj.onè di Oppenheim, cioè che le cifre vengano lette dall'emisfero cerebrale destro (quindi indip·e ndente dal co~i petto centro verbo ottico sito a sjni.stra), non trova appoggi 0 nei repe·rti 11.ecroocopici, dappoiic hè in tutti i casi di cecità delle cifre le lesioni sono state sempre riscontrate ne11:emisfero sinistro·. Tuttavia IIenschen .a mmette la. possil;>ilità che in crusi eccezicmali le ciftre siano ~ette anche con 1 emisfero destro. Redlich crede che nella cecità delle parole i numeri vengono tuttavia letti percl1è godono di associazioni più forti, ciò ch e non è in accordo con quanto sostiene '"" ch11ster, cioè cl1e esse hanno molteplici associnzio11i. Secondo Hinshel,vood, infine, la me1t1oria ,.i iva delle figl1re de·ve essere preserva1
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ta in un'area della cortex cerebri differente da · quella destinata alla memoria visiva delle pa. . · rol~ e delle lettere : però :fin'ora 1nar1ca l'appoggio delle ricerche anatomiche. Ad ogini inodo, ,i 1dati anatomoclinic.i dimostrano che .esiste una inoon,g ruenza fira i meccanismi de la parola e quelli de le cifre, sia nel parlare che nel leggere e nello scrivere; e che i disturbi consecutivi ad una data lesione cerebrale so110 assa i più spiccati in rapporto al linguagg-io 1Ch·e in 1rapporto alle cifre (calcod-0). D altra parte l'acaloolia spesso è i11dipendente ct.alla so~dità deJle patrole; com.e pure il meccantsmo d.el 1eggieve 1e rparole è quamto mai diverso dalla lettura delle cifre. Il pensare con le une o .c on i.e altTe, so·n o perciò due proceSISi cerébrafi diversi a venti dei substrati anatomicamente diversi. Certo è che il fattore ottico , . 11a una grar1 parte nel calcolare, come si desume dal fatto che la cecità delle cifre din1inuisce la capac.ità di calcolare, quantunque anche il fattore acl1stico non sia meno impo1·tante per si fatta funzione. Si capisce quindi che una localizzazione cerebrale circoscritta: della funzio11e del calcolo • non esiste, ma poicl1è il calcolo si basa su rappresentazioni ottidhe ed acustiche, cosi esso si troverà. disturbato quando i lobi parietali (rispettivamente il g. ltngularis ), gli occipit~li, e i temporali, sede di tali rappresentazioni, saranno lesi; ed infatti i reperti analizzati da Henschen permettono di affermare che lesioni combinate di tutti questi lohi, e no11 quelle circoscritte ad uno solo dei •medesimi, 11è anche _al lobo occipitale, ha1lno ttna g·rande azione come produttrici dell'acalcolia; sebbene i reperti di pazienti affetti da questo disturbo mostrino l'enorme predominio del fattore ottico per il calcolare. La capacità dj calcolare consistente nella risoluzione di problemi aritrr1~- . fici semplici .o complicati è insom111 é1 una funzione cel'ebrale assai complessa. Prest1ppo11er1do un st1ccedersi di elevati proces~i p sichici. essa si svolge !)er mezzo della collaborazione di parti diversamente funzionali del cervello sinistro, il (1uale, per lo meno in sì fatta fl1nzione, dor11ina più del destro. Tale il compendio di questo lavoro - vera e propria pietra miliare di uno dei capitoli, fra i difficili difficilissimo, dell'afasia. Da esso trarrann.o le mosse color o che in avvenire vorranno schierarsi i1el rnanipolo - ahin1è qt1anto assottigliato ....- dei serii cultori de le discipli11e neuropatologicl1e. 1
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Roma, agosto 1921 .
SEZIONE
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NOTE E CONTRIBUTI. Sulla cura delle pleuriti essudative col pneumotorace a.rtiftciale
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11er jl dott. EDMONDO COMINO. Diceva il Forlanini ch e di fronte ad un plBuri tico, oltre la guarigione, si deve aver di r11ira la forma della guarigione. L'applicazione del ·pneumotoTace al'tificiale nella cura delle pleuriti con ver samento .rapr•resenta un notevole passo dell' arte medica, r1on solo i1ella terapia, ma anche s11lla strada clella r e:;titutio ad i-n tegru·1n dell'orga110 colpito. Davanti ad 11n ver san1ento pleuri'co, tre sono difa tti i problemi che si presentano ,, al m edico= due immediati, uno mediato: 1° evit ar e gli a ccide11ti dhe possono acco~ pagna r e lo svuot a111ento (fenomeni di costrizione, edem a polmo11are, ecc); 2° im pedire iJ rinnovarsi della' raccolta; 3° ostacolai·e la successiva foi;mazione di a der en ze. Che il J)ri1110 gr t1ppo di fenomeni (intima' m ent~ legato agli ~q11ilibri di pressione endotoracica. ch e susseg\1ono alla toracentesi) abl•ia sempre assi11 ato la mente del pratico, ne fanno fede, oltre i llumerosi consigli dati dallP, varie sc\1ole p er J) revenirli, anche i vari tipi di as1Jir atori studiati per ovviarli. Era, ed è difatti, n o rin a razionale di pra tica il non spingere m ai l'aspirazion e fino all'estrazione tot a le del liquid o. l\ra. ~e questa precauzione, R11ss idiata da una lenta tecnica dell'atto operativo, evita i fenomeni di costrizione e l'edem a, nt1lla pliò in r apporto al rinnovarsi della r a ccolta ed a lla formazi o11e successiva di si11echie ple11 rich e. Ognuno di noi sa quale irr1portanza a l 1bia110 i fenomeni fisici di pression e n egat iva e positiva nel ripetersi del versamen to, sp eci almente quando i fatt i di fiogosi 'pleurica n on si siano ancora attenuati;
e sa d'altronde come non sempre, in questa affezion e, l'indice di intervento sia dato dal periodo <li stabilizza zione del processo, ma sia regolato anch.e da altre circostanze (fenomeni di compressione e dj spostamento degli Qrgani endotoracici). Evidentemente i 200-300 eme. di liq11ido rimasti in cavità non possono impedire il ri11-novarsi ex vacuo della raccolta. D'altra parte nessun dubbio che l'e~su dato, che molto S})e$so tarda a riassorbirsi, colla sua, flhrin a cl1e precipita, costituisca la r·rima tr:.:.:Lia delJe f1lt11re aderenze. Teoricamente pa.rlando, la sostituzione di U11 gas inerte al liqttido pleurico assolve ai tre problemi sopra enunciati, perchè, oltre ad evitare gli squilibri dello svuotamento, ten~e a
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creare artificialmente qt1elle condizioni di pres,sione che, verificandosi in modo naturale, nel periodo di stato della pleurite, impedisco110 l'ulteriore progredir·e del processo di essudazione. Collo stesso mezzo inerte poi si posso110 r11antenere distanti i due foglietti pleurici finchè ogni fatto flogistico sia scomparso, scongiurando così il pericolo dell'aderenza. Lunga è la serie dei tentativi terapeutici con l'introduzione di gas nella cavità pleurica, e la storia non è tutta recente. Col diffondersi dell'apparecchio Forlanini quasi come · strumento · di pratica, la cosa si è fatta più facile ed lha trovato larghe applicazioni . . Un recente studio storioo-anatGmo-patologicoclinico è .comparso per opera· del dottor VinCè11zo Rustichelli sul fascicolo 10 del 1920 di T1tbercolosi. Il dott. Rustichelli conclude che ' l'applicazione del pneumotorace artificiale nelle pleuriti essudative presenta tali vantaggi da fa r si che questo metodo, pur che si'a mantenuta ~na rigorosa asepsi dell'atto operativo, d~çba impors i nella cura di tutte le pleuriti siero-fib rinose. · Io riferisco qui su alcuni casi curati con questo metodo; i risultati ottenuti collimano, i11 linea di massima, con quelli del dott. Rust ichelli, cosi da farne condividere l'entusiasmo. Credo però utile riportare alcune osservazioni, essenzialmente di .indole pratica. Come si s.a , l'applicazione di questa cura è fJOssibile sempliceme11te a chi ,· abbia a disposizione un apparecchio Potain ed un apparecchio Forlanini. Irnm ediata me11te a llo svuotamento pleurico si fa segl1ire l 1im1nissione di azoto, in quantità, che,. a mio giudizio, per ragioni che verrò espon endo, dov r ebb e esser e
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sempre inferiore, per v olume, al liqui do estrat-
to. Il tubo di gomma, che porta l'ago dell'api•arec;chio Forlani11i, fu sempre direttamente innestato al raccordo metallico d el tubo che nell' a spiratore Potain, immette n ella cannula ~el treq11arti; .e q11esto, mi sembra, semplifica l'applicazio.n e del metodo. Nei casi osservati non mai si ebl;>ero a làmentare fenomeni ' di costrizione e df edema (pure s1)in,gendo fino al possibile l'estrazione del liquido) n è il versamento ebbe a ripetersi, nemmeno in caso di versamento ematico, che aveva già necessitato, a brevi intervalli, ben quattro toracen-· tesi. Nè si potè 11lteriormente co11 statare (a distanza di alc11n] mesl. dall' a tto op erativo) una diminuita espansione dei margini polmonari del lato affetto, oh e facesse pensare al sopravvenire di aderenze. Qualche volta, dopo l'atto operativo, fu osservato lin esacerbarsi 11otevole della temperatura, eon brivido, segnìto da ltn s11ccessivo I
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IL POLICLINIC.O
ritorno allo stato anteriore, in bteve tempo, del corpo, calcolando un at1111e11to di 1 :270 senza speciali conseguenze. In due c~i con circa per og·ni grado (Gog·gia). versamento piuttosto copioso, dopo l'introduD'altra parte diversa è la cl i rezione in ·ui zione di eg!Jale quantità di azoto nel caso si esplicar10 la pressione del gas e del liquiilo. pleurico, furono osservati fenomeni spiccati Il liquido segue la legg·e di gravità ed agisce di dispnea e di risentimento cardiaco. E dal- anche in direzione del diaframma come rivel'osservazione di questi due casi che io co11- lano · i sintoini percussori (rinforzo ed aumencludo ci si debba~ in linea, generale, nei ver- to dell'ottusità nella regione del fegato, ipofosamenti abbondanti, sempre attenere all'innesi nello spazio semil11nare del Traube. L ottrod11zione di un volt1me di gas inferiore aJ tusità para-sternale e para-vertebrale sono volume del liquido aspirato. sintomi successivi, conseguenza · dell'accumul•) Si trattava di due pleuriti con notevole iper- di grandi quantità di liquido che spostano il termia, in due soggetti piuttosto deperiti ed mediastino verso il lato sano). Il gas invece anemici, in cui l'atto operativ.o cagionò an- si espande in tutte le direzioni, e la forza Yiva cora l'elevazione termica sopra ricordata. Il di questa espa11sione agisce solo nel senso volume del liquido pleurico ascendeva a 1250- della minore resistenza. Evidentemente que1300 eme. Poco dopo l'intervento comparve una sta non è rappresentata dai fasci tendineo-mudispnea rimarchevole, accompagnata da fre- scolari del diaframma, che andhe in caso di quenza cardiaca accentuata, con spiccato sen- notevole deperimento offrono sempre t1na cerso soggettivo di ambascia come da sof!oca- ta solidità, ma è data principalmente dal me. diasti110. I toraci .e sili, pretubercolari dlei z1one. · Notavasi uno spostamento del cuore e del pleuritici, Con ip01)lasia talora .del Sistema TaSCOlare, non possono portare dei mediastini mediastino più accentuato di quello cagionato • · esuberanti di fibre elastiche e di tessuto adianteriormente. dal versamento. Questi sintomi, a mio giudizio, debbono ascri- poso. Inoltre (( nell'uomo esistono due punti dove il mediastino è particolarmente cedevole: versi a dt1c oràini di fenomeni: 1° ad un aumento s11ccessivo di voli1me, l'uno situato nella parte superiore del torace, clalla inserzione circa della prima costa, fino verificatosi nell'azoto introdotto, per dilataal marg·ine inferiore della terza, dinanzi ai zione da c~lore ; 2° alla diversità di direzione in c11i si espli- grossi vasi e costituito dai. soli foglietti pleucano la forza tensiva del liquido · plel1rico e rici e di t1n tessuto cellt1lare lasso interposto; l'altro ubicato posteriormente, ed in basso, tra quella del gas. Io non starò qui a riportare delle cifre sul il cuore ·e la colonna vertebrale, dove, quando coefficiente di dilatazione dell'azoto, tanto pitì la pleura· sia imbevl1ta di siero ed il pneumoche per la diversità di cedevolezza che offrono torace sotto fort e tensione, si può avere lo a questa dilatazione i diversi mediastini e gab- sfiancamento verso l'altro lato (Cavallero) n. Verso qt1esti cl11e pl1nti cedevoli, ed in gel1ie toraciche,' più o meno ricchi di fibre muscolari e di resistenze, il fenomeno non può nere verso il mediastino, si esplica dunque una ridursi alle leggi di un esperimento fisico. L'e- pressione maggiore di q11ella esercitata dal lispansione successiva dell'azoto è t1n fatto rea- quido: essa è maggiore per t1na qualità pole: il gas passa dalla temperatura esterna sitiva: l'aumento di tensione elastica del gas della camera, talvolta quasi della strada, alla dilatatosi, nell'a11mento di temperatura; e per 11na q11alità · negativa: la soppressione della temperat11ra di un febbricitante, a cui il trauforza di gravità, che scomponeva la pressione ma dell'atto operativo può crescere ancora il primitiva del liquido in <lue forze, di cui una calore. Sono venti, _venticinque gradi talora agiva in altra direzione (verso il die:lframma ). di slivello termico, di ct1i bisogna tener conto Ne conseg11e lo spostamento del cuore e del i1el calcolare la pressione successiva a ll'atto mediastino, con risentimento dell'ambiente operativo. Sono stati descritti a questo pro- espansoFio dell'altro polmone, della· f11nzion e posito, nella cura-< della tubercolosi polmona- del cuore e dei grossi vasi, dhe sono appunto re col pnet1motorace, degli accidenti da com- sul tragitto dei punti deboli del setto interpressione che consisterebbe ro in accessi di op- polmonare. Le variazioni di pressione che pressione consecu tivi all'introduzione di quan- s11.ccedono, anche nel decorso del pneumototità troppo grandi di azoto, e ma1iifestantisi race per tubercolosi, nell'ambiente dell'altro nelle ore Sl1ccessive, ma.i;sime alla seTa (Lyon- polmone, difficoltandone i movimenti (tradite nett e Piery). .~lcuni autori raccomandano probabilmente da certi respiri aspri: dell'apiinoltre di tener conto sempre àell'aunien.to di ce. dal comparire del triangolo para-':'ertel>r<uolu·nie dPl gas per effetto dt>lla temperatura Je del Grocco) meriterebbero l'attenzione di 1
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SEZIONE PRA TK.AI •
studio diretto manometrico. Esse esistono realmente e sono una dii:·etta causa della di~pnea, sopra rieordata, cons ecutiva aJl'immis • s ione di sove r chia q1Jantità di azoto dopo la toracentesi. Ad esse forse (fa.c en do ·u na digressione) potrebb€ ricollegarsi il fenomeno, che s i avvera in pratica., del migliorare di certe lesioni apicali trattando con il pneumotor·ace l'altro polmone: sar.ebbe sempre lo • stesi.so principio dell'immobilità, tanto più spiegabile s e si pensa come il migliorare delle lesioni in genere non s ia sempre in rapporto con notevoli aumenti di pressione, ma sia spesso legato a lievi spo'fltamenti manometrici. Nel rigua1-do dello spostamento cardiaco, mentre è noto come nel })J1el1motorace terape\1tieo: stabilito in modo g·r a.d tla.1e, si sopportino, ad esempio, d elle vere dPsf l'ocardie con fa.cilità paradossale, è bene 1P11cr presente anche come i brl1 schi spost.a1nenti 11on Riano Rcevri di pericoli. 1l ge 11~0 Roggettivo constatato, nei due casi cita ti, di angoscia che ricordo quasi angi1wsa, si l"irumoda ad l1n notevole perturbamento da })Fe~ione, portato nella f11nzione d,e l cuore e <lei g1·osRi vasi (forse dell'aorta in inspecie). llDO
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* ** Con1'luden<io, ai1cl1e attenendoci a quantità di a~oto inferiore per vol11me a l liquido estrat-
to. gli effetti te r apeutici dell'applica.Zione del i:1netrm-0torace n el la ct11·a delle pleuriti essu rlative, sono eg11almente preziosi e costanti; e qt1an<lo si pensi a ll' assoluta innocuità del t.'1'~ todo, ed alla facilità pratica di poterlo appli care; e si consid,eri. ancl1e, d 'altro lato, il p ericolo cl1e ne viene al polmone per il 111ngo collnsRo nell'eRs11da to plel1rico e la in i naccia f11 t\1ra dell'aderenza nei rapporti del! rr tul>er~o l osi, viene di essere tratti a.d accogljere qt1 esto metodo co11 favore. Tanto più, .Pni, d eve es~ere cosi oggi, in questo m.eraviglio:so ri8or·g·erf di g u err a antitt1bercolare, mentre su tutti i tro11ti dell a medicina e della profilassi, con tl1tte le risorse della scienza, la lotta contro il terribi!e 1nale riprendfl con 11n fervore vel'am.ente da crnci~ta. ... 0t'f'e Mondovi, ap1·ile 1921 •
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Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari dell'estratto dal "Policlinico,, - Sezione Medi~a., 1920 - della importante monografia •
c. EcoNoMo: Sall'eneelallte le&argtta.
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Coloro ~he desiderano averne copia . mandino cartolina-vaglia di L. 6.~ 1)11'Amrni~strazione e la riceveranno subiioAin porto franco e rac-
comandato. \
MEDICINA SOCIALE. L'esame della gola, naso, orooehi nei bambini. S11a imp0rtania pei- la scuola• Nota (\el dott . I>rg1·Ro COSTA const1lente di oto-ri110-laringoiatria a lla GL1ardia Medica di Firenze. Non bisogna credere che t1n bambino no11 ~ i a malato, perchè non si lagna di nulla. Sa1·ébbe un ca dere in grave errore. Uno scolaro r11ediocre può essere meno spesso u11 pigro volontario che \In malato. Queste p~role del dott. Boigey, medico capo della Scuola fisica e.i i Ionville ci venivano in mente quando la J ,irezione d elle Sct1ole del Ricovero Pia Casa cli Lavoro (Monted<?mini) in Firenze faceva o!'se1·vare · a.I primario e a me, lVIedici dello Stabilimento, la forte percent11ale dei bambini ripete nti . . Fo notarP. cl1e i bambini, prima di ess~re nrnmessi nel Ricovero, vengono visitati per gi\1dicarne lo stato generale di saltite riguaFdo alla conformazione scheletrica, agli organi to1·acici, a quelli di .circolo, agli addominali, e per rilevarne i comt1ni segni di scrofolosi, o rjl1elli di H\1tchinson, di 1\ntonelli, di Taritn rri... Vengono p\1re vi$.i tati d a ll'oculista e • dal der·matologo per ciò c~e s pecialmente rigt1arda le malattie contagiose. Vengono poi pesati, misurati nell'altezza, saggiati nella forza col dinamometro, va l11t.ata la capacità pol1nonare collo spirom etro . E tlitti i d ati vengono scritti e segna.ti n elle note caratteristiche individuali, in a pposite ~artelle, che seguono così la vita del bambino dal suo ingresso all'11scita dàllo Sta.bilimento, perchè tali visite r-;i rinnova n o l1na volta l'anno p er notare il miglioramento contin110, prog ressivo, proporzionale o m eno, e ·in tal caso per provvedervi. Ora mentre dall'esame di q11este cartelle, si · vede costante il miglioramento delle condizioni generali dei bambini (aumento progressivo della statura, del perimetro toracico, del r-eso, della forza, ecc.) dovuto alle buone regole igieniche e · dietetiche seguite nello Sta.b ilimento, d al r a pporto d ella Direzione sul r111mero notevole d ei ripetenti, deducemmo non • procedere di pari passo il progresso intellettt1ale. E siccome 11na malattia latente si traduce spesso con 11n rila.ssamento generale di lavoro, con la diminuzione dell'attenzione e della memori a, con delle continue cattive pagelle sco'l'asticl1e, p ensammo . còn Boigey, che questi bambjni ripetenti fossero più che degli svogliati, dei malati. ~ nota' infatti l'attività ailcora miste rio.sa r•er molti lati, di certi organi come la glan-
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dola tiroide, le capsule surrenali, la glandola pituitaria o ipofisi che agiscono sull'organismo con l'intermediario di certi prodotti di secrezione (ormoni) che essi e~aborano e versano direttamente r1el sangue. Ecco come alterata la tiroide nella sua costituzione, si ha facile sv iluppo del gozzo che procede parallelamente col cretinismo per la mancata eccitazione e regolarizzazione della funzione cerebrale degli ormoni: come. l'altevata ipofisi distl1rba la crescenza originando obesi.tà, nanismo in alcuni casi, acromegalia, gigantismo in altri. Cosi pure per il cava faringeo in cui, secondo Cheval, l'ipertrofia della tonsilla faringea (adenoidi) può essere punto -di partenza della scrofola, mentre Pi erre (de Berck) estende la localizzazione originaria a tutto il tessuto adenoideo del rino-faringe; ~ Gallois infine riferisce alle vegetazioni adenoidi e alle infezioni del cavum le scrofolosi mucose e cutanee, e !:adenite scrofolosa, e per contiguità le tonsilliti, riniti, ·otiti, blefariti, congiuntiviti, dacriocistiti. · & ' insomma un tutto unito per cui la vita l1on sarebbe possibile se le diverse . funzioni, il cui insiem.e costit11isce l'individuo, non fossero in rapporto · le une con le altre. E percjò ,tenendo prese11te questi fatti, di fronte a bambini pigri, svogliati, privi di attività, ma cl1e non presentano nessun segno esterno di malattia, sapendo ohe le anormalità d·e ll'udito, clelle cavità nasali, del rino-far\rlge sfuggono n lla visi~a medica generale, e invece molto influiscono sull'attenzione che è base della rnemoria e fl1lcr.o 'sul quale si aggirano i nostri progressi intellettuali, colla gentile annl1enza del Dirigente il Servizio Sanitario, dott. GBJSpare Capei, mi occupai (come cultor.e delle discipli11e oto-rino-laringoiatriche) di esaminare i bambini ripetenti della Pia Casa di Lavoro. Alla preser1za dei Vigilanti e degli Infermieri praticai le visite alla stessa ora (un·ora dopo il pasto) in lln salone di infermeria maschi e i11 quello per le bambine, vasti, rettangolari, silenziosi. della lunghezza di 15 metri l'uno, di 25 circa raltro e la rghi circa 5 metri. Per l'esame llc\itivo sapevamo ia regola del S!~1da cato francese di oto-rino-laringoiatria che, preocc11pato di semplificare la tecnica, decise che la visita non dovesse includere nessun atto operativo, nè la più semplice manovra es:p!orativa, a differenza di Magnan, otoiatra delle Scuole di Tours, che fa gli esami completi con tutte le risorse della tecnica, mentre 11t:: Belgio l'esame è rigoroso e l'otoiatra compie gli atti operativi per proteggere l'udit.o del bambino. Noi, come il J)rof. l\iancioli a Roma, •
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tenemmo uria via di mezzo: adoperammo il diapason, l'orologio, la voce afona per l'esa• me della funzione liditiva: applicammo lo speculum. p~r vedere la membrana timpanica: sollevanuno la punta del rìaso e applicammo il divaricatore o· specul1i1n di Kolewa per esar~1inare · le cavità nasali, l'abbassalingua per la faringe e la gola, e in qualche caso praticammo l'esplorazione digitale per il cavo fa• • r1ngeo. Ebbene, fra tutti i 59 ba.mbini esaminati. trovammo tre llaml;>ini e due bambine defi- · cienti d'intelligenza; in tutti gli altri riscontrammo o ipertrofia delle tonsille, o reliquati di otite pregressa, o catarri tubarici o nasofaringei che producono disfonia e sono così frequenti nei bambini linfatici e scrofolosi, e il cui andamento subdolo è spesso (dice il dott. Diviani) il punto di partenza delle future otiti, riniti, laringiti e trach~o-bronchiti nelle loro forme acute o' croniche, secche o secretive, atroficfue o iperplastiche. E tra i bambini trovammo 5 adenoidei tipici colla facies caratteristica (labbra cascanti, bocca aperta, palato ogivale, ecc.). Riguardo alla acutezza uditiva, riscontrai che all'esame f11,nzionale dell'orecchio, l'orologio tenuto sospeso per il suo anello con due dita, col quadrante volto verso l'orecchio e nella direzione dell'asse del condotto era percepito in alcuni a 40-50 ctm., in altri 50 ctm. da l1na parte, a un metro dall'altra. La voce afona secondo le norme di Gradenigo era sentita in alcuni a 4 metri, in altri a 6 metri · con vocaboli contenenti fonémi di bassa tonalità (uno, fumo, uva, ruga); a 7-8 metri con i fonémi di tonalità acuta (sasso, sesso, gesso) secondo la scala ototipica di Ostino, o con quella di Nieddu-Gradenigo. Il diapason dimostrò chiaramente nei casi più gravi il Rinne negativo : fu p~ù .difficile, anzi impossibile in taluni la ricerca della lateralizzazione col diapason stil ,,erticd. L'esame collo speculitm. rese manifesta nei bambini più sordastri la retrazione della membrana timpanica, la sporgenza della piccola . apofisi e il dirr1inl1ito splendore del riflesso ll1minoso . • Ql1indi in quasi tutti riscontrai un certo grado di ipoacusia fit:'r fatti di incipiente otite media catarrale consecutiva a catarro rinf)faringeo o tubarico, ed espressione di stati ger1erali linfatici o scrofolosi. Ora convinti, come da illustri otologhi è aqserito, che la riduzione della percezione D(: ; . tiva l)UÒ essere magari trascurabile fuori della Scuola, e avere tuttavia nella Scuola. una gra.n<le importanza, tE>n~ndo presente che Fraken-
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SEZIONE PRATICA
berger nelle Scuole. di Praga, Guyé di Amsterdam, Bresgen di Prussia, trovarono il maggior numero di ripetenti nei sordi o sordastri .. ULCERA GASTRICA per impermeabilità nasale e per adenoidi, o E DUODENALE. • per otiti, ricordando il benemerito apostolato sostenuto in Italia dal Cozzolino, Gradenigo, Ulcera gastrica e duodenale - Forme tipich_, ed Della Vedova, Grazzi, De Cristoforis, Gatteschi, atipiche - Valori relativi dei procedimenti ritengo che sia assai importante nei bambini diagnostici. delle Scuole questa osservazione, per poter (C. W. McCLURE e. L. REYNOLDS . The Boston prendere a tempo quei provvedimenti igienici Medical and Surgical Jo1trnal). (a$segnazione di posti vicini alla cattedra, frequenti chiamate alla lavagna, ecc.) 'e curaGli autori cominciano c~ll'accennare come, . tivi che oltre al valore profilattico hanno an- menti e la sintom·a tologia d·elJe .f orme tipidhie che quello mora.le, psichico e sociale. d·ell'ulcer.a g.astrica e ·duoden:Mie è univer.sialE qui colgo l'occasione per dire dhe anche m·e nte ben conosciuta., non altrettanto .avven1gia negli enuretici (e nei bambini della Pia Casa per 1e manifestazio11i atipiche. Inoltrie, essi diice ne furono presentati diversi) l' esame del cono, i clinici non sono tutti d'accordo circa cavo fa ring eo ha la sua importanza facendoci. · l'importanza che si deve dare ai i~perli radiorilevare spesso la presenza di vegetazioni ade- logiic.i ie di laft>.c)1r·ato.rio ·come 1su.ss~di10 diagioonoidi che, per un fatto refles.s o (Chierici) in- stico. M-entre 1C' è .dJa um·a p.a rte .I·a tJe:ndema oo f1 uiscono Sll qt1ell'incomodo. E Gradenigo, esag·e rare il V1alorie delle ricerche di labor.ato.. Gronbeck, Fischer, presentano statistiche ir1 rio, che fino a poco tempo fa furono l'unico proposito. Gatteschi ebbe in Firenze resultati acceStSOri·o nella diagnosi di uilce.r.a, e, è da maravigliosi, nel suo esercizio professionale. un ':altra, ·q uella di 61Valutatre l'importanzia diei Io stesso in diversi enuretici dello Stabilimento dati radiologici. Allo scopo appunto di far lto ottenuto col raschiamento del cavo farin- giustamente apprezzare il sigllificato di questi geo, coadiuvato dalle cure tonico-ricostituenti m.e todi diagnostici e far meglio comprend.e re indicate dal Primario, ottimi resultati. il valore relativo che essi hanno, gli autori Conclurtendo, questi sarebbero i provvedi- hanno fatto un'accurata analisi di 80 casi di rnenti da consigliarsi: ulcere gastriche e duodenali. 1° Reclama.re dai genitori o da chi accomCinquanta-cinque diaoonasi fu1·on·o ·com·f.ermate pagna il bambino amtnittendo tutte le n-0tizie d.al~'oiperazio•ne; n·eig1i aJtrl oasi, la diaign01Si r.ipossihili circa la salute e le di lui precedenti slultò p,r atioameinte oert'a e peT i trepe1rti radiomalattie. logi.ci e per la .presenza di classiche emateme2° Richiedere agli Insegnanti le informa- si, Q•tl{tr.antasei .di t ali casj si •m .ani[es.tairono in zioni circa l'attenzione, il profitto, o la svo- uomini, trentaquattro in do1n ne. Qu.anto ,àJ.l'età, gliatezza dell'alunno. il mrussimo di fr·equenza si ehbe fria i 40-50 an3° Incaricare il personale vigilante di sor- ni Nell '•etirologia non fiJgrurano c1o m1e caus a prevegliare il bambino sia di giorno che di notte disrp-0n1ente id i U'Illa oeirta importanza,, nè 1speper sorprenderlo se sente, se russa, se è .agitato. ciali occupazioni, nè speciali abitudini (abuso E non esito ad aggiungere che ad ottenere di tè, oa:ffè, alco·o1l). il nobile scopo, n·ella visita di ammissione al Riguardo .al:la dur.aita dei sintomi, gil.i estremi Ricovero fosse dato come per le malattie .degli fu.riono d.i eci gi orni e qu aran ta ·aDJn1i1. occhi e per le cutanee il conveniente posto Gli autori dividono i casi osservati, a seanche a quelle per la gola, naso, orecchi, che, conda de.Ila sintom.a tologia, in dt1e gtrup'Pi: come l)en dice il prof. Ferreri nella prefazione a) tipi più comtini; a qt1ell at1reo manuale di oto-rino-laringoiab) varietà .atipiche pii1 fveql1enti. tria del Bilancioni « non meno delle altre speLe forme tipiche r.appT'lesentano 1a. maggi.ociali t~t 11anno intimi, indissolubili legami con :Pamza .ded. ·casi 1stu1diati (5"1· ~t1 80). J,n 28 ·dii queogni ramo dello scibile medico, e il cui studio sti l'ulcera era sitl1ata nella prima porzione 1·apprP.senta una delle Aorgenti più vaste a ef- del duodeno, in 20 era nello stomaco e, a gran ficaci. ed utili scoperte nel campo della Me- prevalenza, nell<ì piccola cl1rvatt1ra a qualche dicina prati.ca e scientifica ». distail.IZ a d.al pil·oro. Nei rim anen.ti ca...(.\ i la sede Termino questa mia nota che ho scritto sa- ,a natomi.ca detlla leisùone noo1 fu d•eterminata. pendo di non dire cose nuove, ma perchè conGli ai11tori illu1str.a:n10 un caso d·i ifoimJa tipivinto che a n ess11n altro argomento meglio si ca dell't11lce.ra pe·p tica ne1 qt1aJe ta di1aJgno~:~.ii addica l'antico adagio: meminisse juvat. di t1lcera dt1odenale, fa~ta in base all'anamneFirenze, maggio 1921. si e al reperto radiologico, venne poi confer-
SUNTI E RASSEGNE.
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mata dall'o1)erazione. Nella stol'1a clinica si rileva la pl'esenza di attacchi dolorosi che comparivano ad intervalli di circa tre mesi e duravano u11 paio di settimane. Il dolOO'e .11on e.ra molto vjvo, .lJOcalizzato al1' epigastrio oon i.tr radiazio11i alla l'egi·one d:orsol<>mbare: si m:runifestava ·dia un'ora ai u·n 'ora e inez.za di01Jo il pasto, duil~ava oiir-ca 1d·ue oir e, si miittg.ava con l'UlSo di sosta.iize alcaJ.i·nie o con l'ing~tione ·di D!\JJOVO cibo. Non si ebbe mai vomito, rnai ematemesi, mai melena. Il repel'to .r .adiologico mett-ev.a iJn evidenza u•n·a. peristalsi vig-0ç0sa a onde p1rof-01I1de : un lieve difetto dii .r iempimento della prima porzk>ne dei! duo·den-0 •e un 'irregolarità deJJa pd..coola c u1-vatu!I"a. Tale reperto, c eoondo gli autori, depone .senz'altro per un'ulcerai duodenale. I dati di laboratorio forniv.ano: .n on residui alimentari nello stomaco a digiuno; HCI libero 50. Dopo la colazione di prova (Ewald) HCI libero 85 e acidità totale 100. Esame con la benzidina per le emorragie latern.ti, negativo. Ri·aissuaneind•o i sinton'li osse1:vati nei dli.versi casi, gli ,a utori i'l1Sistono sulla relazione di tempo esistente tra l'ingestione di cibo e l'inizio del dolol'e, sintomo che caratterizza le forme tipicl1e dell'ulcera peptica. I.I dolor~ può esser-e di varia intensità, ma in g-en~re è ,pdiuttooto vi'Vo: SJpeisso .assru.me ii tipo cli d-010.re r1ottllil'IIl'O. Iù suo ricorl'ere oon esacerhazioni e remissioni periodiche, il beneficio apportato dall'ingestione di biearbcmato sodi-ca o di c·i ho, son 0 .alt1i s'intorni caratteristici per l'·u1'ceTa ·peiptiloa. La diffusi·one al dorao è abbastanza frequem.te. La ood-e .p rimitiVla è per lo più l'epigastrio. L'emat'etmes:i fu osservata solo irn undici casi, la melena, in dieci. Ailtri disturbi di(peptdci occorrenti con una certa frequenza furono 11 n1eteorism-0, le ert1ttazioni, i rigi1rgiti, la na11sea e i.I vo niito: qu.est'ultimo però non fu mai sintomo rilev·ante. . Gli a uto·ri oonoludono ah.e nelle forme tipiche di ulcera pe1)tica, la storia clinica e i reperti radiolo~ici Jlermetto.no <li formular€! la diagnosi con certezza. La clais's e d€ille forme .ntilpi-ch e dell'ulcera peptica comprende 2.6 degli 80 casi studiati= essa è divi·sa dagili. autori in sei tipi. n) F orma del! 'ulcera peptica che sùnltla 11na rolelitiasi. Gli autori illt1-.:trano un caso di questo tipo lìel qt1ale la. cli a ~nDsi p.rPoperatoria ft1 di coleci~t ite cronica. mentre l'operazione dimostrò poi trnttn.rc::i rli tll<'ern g-ast.rir..a. I./e-rrore fu in parte do,tnto n l tiJlO (l el dolore, in parte ai 1
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l'eperti forniti dalla radioscopia. Gli attaccl1i dolorosi persistevano da circa 15 a.nni : il dolore, ad inizio brusco, talvolta notturno, si. iniziava nella regione della cistifellea, si irr.aruava i11tomo .al .rrlJargi11e oostaJ.e destro, al do.DSO e .alla scapola destra. Il punto di ma5c5ima intensità era localizzato sulla linea ascellare. destra., sul margine co tate. Il dDloa:e i1on mostrava ·r elazione coi pasti. Duirante gJi attaochi, che du:ravano pe<r un paio di s-ettima.nee oom·p arivano ad interv.alli di 1-2 an ni, l'inferlll() aveva frequenti eruttazioni re nausea: mai vomito, mai melena, mai ittero.. " L '·esaime radioscopico metteva in ·eVlidenza i seguenti fatti: Stomaco leggermente sinistroposto. Peristalsi piuttosto fiacca. Assenza di pu·n ti dolorosi n.ell'.aia g.aistrica.. Stomaco l.ih€r.amente mobile, cenz.a difetti dii .:riiiempimento. Contor,n i regolruri; eS'isteva p.eirò un mani.fes'to rigonfiamento prepilorico. Il duodeno si vedeva trascinato verso la regione della cistifellea, in posizione · obliqua, indolente alla palpazione. Ileo sottile, liberamente mobile, mostrante un piccolo residuo di bario dopo sei ore. L'estremo superiore d~lla colonna di bario era nel cieco al termine · di sei ore, l'estremo inferiore nel sigma, dopo 24 h. Cieco normale_ Interpretazione. - Il rigonfiamento prepilorico e la non ben definita evidenza dello sfintere stesso, insieme con l'anormale posizione del duodeno, sono pi11ttosto il reperto di un processo extra che intragastrico: cioè a dire:tumore o aderenze. I da ti' di labor.a torio eraoo i seguenti : i 1 .con.tenuto dello 1stoma-c-0 a digiuno .p resentava ir 15 % di HCl libero e t1n'acidità totale di 38. Esame con la benzidina negativo. Dopo la colazione di prova IICi libero era 58 e l'acidità.. totale 70 %. Esame delle feci per emorragie latenti, negativo. Reazione dii W assermann7 r1egativa. L'irueir.mo fu operato con la supposizione diagnosti ca di un'affezione d.ella cistifellea. Ma, 3'perta la cistifellea, nulla vi si niJ~oontrò df patologico. La prima porzione del du'Od1eJOO ea'a: aderente al.la cistifellea medjante una spessa brig.lia, vasc.0il:arizz.ata, congenita, di tessuto connettivo. Questa briigli a nasceva dai 2 / 3 Pro&. simali della cistifellea, incrociava il duodeno e anda.va ad ins.erirei sul mesocolon tr:asverso. Una vecchia uleera fll trrovata sulla st1per.flcle inferiore dello sfintere pilorico; essa Qircondava tutt-0 l'anello pilorico. Gli a11to1I i as.c:ier\·a.n o che, in qu€6to caso, la presenza della briglia connettivale rese cosi oscura la radiografia, che l't1lcera non potè es~e c:.co,n erta. mentre in altri ca.c;i rli l1lc-ere <li • questo tipo la diagnosi si pot~ fare in base agli e~a,11i radiografici che i11i . e1 o i11 e., ·id e11za.. 1
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la deforrr1azione del piloro o del duodeno, cadruria e un dieperim·ento notevole. Il repertoratteristica dell'ulcera peptica. radio1ogùco anche in questi diue casi feoo penb) Forma di ulcera peptica rassomigliante sa1re .ad un'affezione m'alig.na.. ' a u11 processo malign-0. È d·egno di rJota il ifatto che nel contenuto· Gli autori hanno osservato tre casi nei quali g·astri.co, estr.atto d·op10 La coLazione idi pr<YVa,. il q1uadro clinico .faceva pensa·r~ 1senz 'altro .ad fu s~mpre trovato HCl libero. w1 processo maligr10 impitantatos[ sop~a una e) Uloer.a. pepti·ca con d-Otl.ore ep·i gastrioo -00-· ·veochia u.l cer.a i1e,ptica. Qu.esti caiSi furon-0 tutti stante. risultati. Stoma.oo a ddigduno contenente resi.. Gli autori ha11no osservato quattro casi di: ope.ratsi; Uila ipo·rzioa.1e d.e.ll 'ulcer:a venne escissta ulc.e.r.a gastrica, con di.aig.nosi oonfer·m . ata d.aled e.samia.l>ata microscopicamente·: l 'esame mii- l '1o·pier.a:.ziiioine, dn ou1 i .pazien~ 'lament.aJv.ano un crosoopi:co 11100 forni ·PTQIVe di metamo1rfl0& madolore .c ostante all'epigastrio. Il dolore in u.n caso non era influenzato ligne. Nel caso illustrato si trattava di un vecchio d.a lJ'ingestione di ·cibo, nei due a ltri ne vie.n.iv1a.. di 78 anni, che lamentava disturbi gastrici 01g.g.r aviato. . 8onsistenti in anoressia, eruttazione, sensazioIl reperto radioùogioo fe.ce pe1r sè ·s tesso 1a ne di peso a ll'epigastrio insorgènte 3-4 ore dodiagnosi in un caso, ossia 1I11JOstrò un'irtcisura po i pasti, sintomi che duravano, con a lternae una nicchia costa11temente presenti in 2 esative di r en1issioni ed esacerbazioni, da sèi an- 1ni fatti alla distanza di parecchie settimane. ni. Il fastidio epjgastrico era temporaneamenNegli altri du.e ·casi il ire,perto radiol-01g ico if.u te atte11uato ùall'i11gestione di soda o di 11uovo molto significativo, ma non del tutto carattecibo. ì\Iai vomito, ma i melena. Negli ultimi 8 . rii s ti-00. mesi, lrt })ena epigastrica, le flatulenze, le erutGli at1tori illustrarono un caso nel quale si tazio11i era110 state contin11~. Mai vomito. L'intrattava di l1na gioivane di 21 .anno che da quaJfer1no in 3 1nesi era diminuito in peso di 35 clhe a n·n o soffriv1a df un d'Olore lancmante ·Localibbre. lizzato 11ella regione xifoidea, indipendente Es. obbiettivo. - Nulla all'infuori dell'evi- da1l'imgestione rdi cjt>o, :i10J.1i attenuato ·d·al vo<le11te deperimento. IllJi.to, taior:a a tip-0 11otturrno. L'inferma ebbe Es. rallioscopico . - Stomaco dilatato, atonidelle ematem1esi. :\1ig1iorò in seguito alla curn. co. l)ecistal~i irt un primo esame praticamente medica ie ,per sette 1nesi fu libera dal dolore.. aspente, i11 uri secondo esame vigorosa, a tipo Poi Bi 1svilnp•p ò un doJ-0ire costante R11 'epiigaostruttivo. Btrio, di intensità variabile con irra diazio.n1 CoStrunte difetto di riem.pimento nella regione lungo il bordo costale destro. Il dolore. seguidell'ar1tro, i cui contor11i apparivano irrego- va immediatamente i pasti. lari. Es. obbiettivo negativo. Sfi11tpre non v~stbile, DOI>O 6 ore il pasto dd Es. ra1liologico. - Stomaco nor111ale per pob·ario rma anooT.a tutto r1iello stom·a c·o ch•e, a11.1- s izione~ mobile liberamente, con iperperistalsi. che dopo 24 «'ltre, &a di1segil1ato dal b,ario. S111lla piccola 0u1"Vat4r.a , neJla iregione del~'.a'f1. lnterpret azion~. - Il re1)erto deponeva per tro e dello sfintere, ;si notava una piccola un carcinorr1a involgente lo sfintere e deterare.a sQpr.a la <}U·D1e J,e onde peristaltiche n·on minante la stenosi. passavano, mentre esse erano ben visibili lunGli e sam i di l'ah-0ratorio davano. i 1seguenti go .] a guaii.de ou.rv.atur.a. Null'altro di notevOl11e. -risultati. Stomaco a digi11no contenente resi1po ·u na settimainia, Un secondo -esame, dio diiedui di cibi ing;eriti 14 ore prima. -HCl libero 10 de il ·m edesimo reperì.o~ e acidità totale 43 ~1~ . Dopo il pasto d'Ewald Interpretazione. - Probabile ulc&a involil contenuto gastrico mostrava 40 di H·c 1 libero gente lo sfinter~ e l'antro. e 60 °~ di aci·dità totale. Es. d.ella benzid.iin.a Esami di laboratorio. - Lo stomaco a dipey eirno:r ragie l ate11:ti ·n egativo. Emoglobina 80. 1a giuno non mostra, segni di stasi. Non HCl Le·u cociti 8000 per mmc. Reaz. di~' assermann libero, acidità totale 16. Ricerca delle emorraniegia tiv a. _.\Jl'opet--azione il iJiÌ{>ro fu tTovato ostruito da gie Jatenti con la prova della benzidina, for11na. soo.rsa m.assa di tessuto dovuto ·ad una temente positiva. Dopo la colazione di Ewald Yecchia ulcer.a.: tl'.esame micr-0scopiico di un HCl libero = 20, acidità totale = 50 %. Le feci pezzo escisso mostrò che non si trattava di un · i1on contenevano sangt1e. Reazione di Wasserc·ancro. Negli ~.Itri ·c1u.e cru:;i di questo gru}}pO mann negativa. All 'oper.a.zione si rin·v enne una l)ilCcola ulcera manca,1 a I.a stenosi !Jiloo-ica, l'ulcera ea"a ne1la picoota curvaf,u ra, distan·t e dal piloro. GLi in- che ~nvOllgeva la .p arte pròss:iflnalei dello sfinfenni rp1~sentav.anio u 11a spi,ccata .anemia secon- tere pik>rico. ' •
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d) Tip o di ulcera ~trica con vomito quale .sin·tOIIDO rimarchev-0le. Ln quattro d,ei casi osservati d8Jgli autori, .hl y,omito fu i.si.11tom-0 i·ilevia nte. CoJ v·Òlnito si accomp·wgna v.a ,ainohe. do1ore piiù .o meno v:Lv.o, più o meno n ettaa:nen te in .. relazione coi paisti. Gli autori illustrano un caso nel quale la diagnosi fu quella di ulcera duodenale cronica. Si tratta va di un uomo di 60 anni che pe t' qu arianta . an·ni aveiva 1Sofferto di .attacchi rp eiriodlici di V•O'lUi'ÌiO i quali .si p!I'leSellltavano più volte i..nJ un ainn 0 e du1r~vano }Jer setti1m .an-e1. Du1r.am·te il liUl'llgo p eirtodo di maLa.t tia c'eu:~ano state .diJv.er.se remissioni in ·seguito a cura medica; n.eg.l i ultim1i g:iiorni ·p rim,a deàl'1ingireS50 in ospedale il vomito . era stato ostinato, costituito a prev.al1enza ·da tSosta.nza biliare, senz1a un nie tto dolore epigastrico. Mai ematemesi. All'es. obbjettivo dell'addome si notava, a de1s:n ra 1dell'om·be1ioo, urna tUIIDef.azi1on1e a fo.rma di salsicciotto, ben palpabile, dura, mobile. I Due giorni dopo. cessato il vomito, detta tumefazione scomparve. AlJ'e\S. r.adiosoopico ,s i nio tav.a: Stomaco n101r. . male per posiz.i,one e tono, a contorni re:go1airi. Antro e sfintere pill()ll"ioo normali. Pemstruls.i attiva , talvolta vigorosa. Dopo sei ore, tuttavia. c'er.a an•co.r a u11 piccol.o reStid'lio di b1ario. P1rim,a po1rzicme de l ·d1u:odeno in p·osizton·~ obllqu.a; con to:rno ,costantem-ente ilrregio1are. Interpr etazioni!. - Reperto di ulcera della prima porzione del duoden-0. Es. di laboratorio. - Non residt1i alimentari anti chi nel vomito. HCl libero, presente. Es. per le emorrag ie latenti n.el vomito e nelle feci, negativo. Reaz. di \\Ta.'3sermann, negativa. Gli aut.ori 1pasi&ano ·qruindi a discute.ire il V1aol1"e che i Tepertd ·di labo~ato.rio -e quehli radiojl ogici hanino ri&petto .alla 1c1iagno1sJ. d1 t1lceiria peptiicai. Un ',acidità totale relativamente alta sembra sia reperto .co1nunie nelll'wcena .g astrica. T·utt.avia un'alta acildlità è spesso trov:ata in neurosi g astriche ed in altre malattie. Anzi, seco "do Lock\l'\rood. l' 87 % ·d·e.J1e i·p1ercil o·ridrie è dovuto a cat1se 'diverse dall'ulcera. Per tali ira.gioni il va101!'le di tale 1sintom.o, come S1Ussidio di81gno1Siico, è problemat.joo. I~a presenza di HC'.l libero è di una certa importanza pe1·ch è esso non si rinviene che raramente i1 ellc metamorfosi malign e. I residl1i rulimenta.r i antichi estr atti oon la s onda di~llo 1Stomaco :a .digiuno depongono per la diagnosi di sten:)sd p ilorica , ~ne:ci alme.mte quando si rlnven ~ano co sta.n tem1e11te in ripetn ti eC{ami. Ciò non di meno posSO'l1o rinyenirsi anche 1
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senza una stenosi organica : per es. : i1el piloros pasmo e nell'atonia. Quanto alle emorragie latenti nel contenuto gastrico, se il reperto è positivo- in esami ripetuti, si può desumerne che l'origine dell'emorragia è intragastrica o duodenale. Se invece il sangue è presente solo in qualche esame, è ·d ifficile escludere che esso non sia dovuto piuttosto al trauma })rodotto dalla sonda nello stomaco. Concludendo, il r~perto di emorragie latenti nel contenuto gastrico ha, per lo più, scarso valo.re diagnostico. 11 reperto oostante di sangue neJle f.eci è cst ato piiuttosto raTo nei 00>si e.sam.inati (in 15 su 80). QUJaa:lJdo, escluse tutte 1e cause di errore (emomodidi, rl.'ag.acti, eco.) riguai1~do alJ..a pr<YVenienza del sangue, l'esame, praticato su feci ottenute "iJopo una diieta p,Tiva di c:aJI'IIle, riesce positivo, esso indica senza dubbio che esiste un p.roce&So mo.Tboso attiv10 in. q.ua1cihe parte del tubo 1gastro-en terico, ma non ci diioe qua.le. Gia la parte maù ata, nè ci permette lla diag.no&i ·d iff1erffilzial.e fra uloera ,e canciro. Riguai1"do a.gli esa,m.i radiologici, •gli .autori afferro.ano che l'ul-c1er.a gia1st.rioa .o duodenale può, nella gran maggioranza dei casi, essere , dimostrata alla radiografia, purchè questa sia f1aitia c-001 gr:ande 1aiccuratezza. S1e co111do Mayo iJ .iiepe:rio ·è evidente nel 95 °I> ò.e.i ·casti. T·uttaViia non esclud-0no ch1e ci .solilo cas·i di u1cefia peptic·a nei qu.ali l'esame 1~aidi.ologiioo ri1esce iJlegaJjvo 1con qt1alsiasi rne.todo. Per l'ulcera duodenale il metodo delle radiografie in serie riesce più dimostrativo degli altri. Inoltre con gli studi radiologici può dimost.r airsi nettamente s-e .ooi;sta una steinosi spastica od organica del piloro: anche• la diagnosi differenziale fra t1lcera e cancro può farsi in base alla radiologia. Ris·u lta quindi evild·ente ch e i.I Yal are dei raggi X, come sus~idio diagnostico, è molto più giran!d.e, nella ·1na,gig.t o ~anz·a dei casi, di quello ùei soliti e ~1~m.i ·d i J.aboratori ' · Non .si deve però da ciò inferire che i raggi X siano pe.r 1sè stesisii di.ag.n•o8tic i. .t\l1cu11:e volte oorte irregolI.aTità n1Pl (}')ntorno deLlo s tomaco e del duodeno, rassomiglianti a quelle dovi1te ad un't1lcera, possot10 esser e determinate da cause diverse. E, ad illustrazione di simile event u alità, ·gli aut-0ri riipolrlamo un cas-0 in cui, in base al.I.a sinton11atolog.i1a e soq:>ra a tutto in base al reperto raldiiografl.co, f11 f atto diagnosi di lll·cara duodenalie, mentTe al~'atto operativo si ·vide trattarsi di aderenze perigastriche. Conclnde ndo g.li nutori diieon-0 che i reperti forniti dai raggi X rlehbono essere interpre1
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tati in i elazi1)r1e a tutti gli altri si!Iltomi. La rarliologia è senza d1ubbio di ,g randissimo aiuto diagnosti.ca spectiaJm.ente iper le forme ti.p iche di ulcera peptica che. possono essere diagnosticate con certezza. Anche delle forme atipiche. spesso la diagnosi non è possibile senza il sussidio dell~ radiologia; inoltre le indagi11i radioscopiche permettono là diagnosi differenziale fra stenosi pilorica-organica e funzionale e fra ulcera e cancro.. L'importanza degli esami radiologici nella diagnosi di ulcera peptica è solamente secondaria, concludono gli autor'i, a quella dell'anamnesi. SCELBA.
Sulla localizzazione e sull'eziologia dell'ulcera g~trica. ' (H. DA ·ER. De·ut. M~diz. Woclienschr., n. 41, ottnJ> re 1920). Nume1ro1si e vairi so110 i 1f attori ehe sono stati invocati per spiega1~e l iDJS011ige nza dell'u·l cetra gastrica; ora processi trombotici ecl embolici, ora J'atevomasia di vasi, ora. l1lil catarro de·l la mueosa gastr,i ca, o una ip&racidità del 1s'UOco gaistricu, · o le ~r.ritazioni meocamich e d etermi11ate ·dal col\::;etto; o il ve.flusso del succo pan'"" C1'eatico. o l'azio11e di 1g ermi patogeni, -0 agenti chimici, tossici e termici, spa:sm.i dei' vasi e della muc:ic.olatl11ra, o malattie di altri org,ani ò con dizio11i inorbo1se p.articoilairi di tutto l 'orgrui1i61no qt1a li la elorosi, e distUirbi d·el sistema ne·rvo ~o . Jln a tutti q11esti fattoiti corrtspondono varie teorie che non possono, per altro, in tutti i ca!:-i dare completamente ragione della formazio11fl dell'ulrera g·astrica. Un eleme11to ro~ta11te è la particolare localizzazione del1,ulcera 11el tratto corrispo11dente alla piccola <'t1r\rat11rA.. I.o stu clio delle speciali condizioni anatomiche e funzllioinaJi di tail:e parte1delli01 stomaco torllJisoe dati. che servono a chiarire tale preval·e nte localizz.azilQJle. Infatti nella pieoola ourvatUJria si tl'ovano delle 1i1pj1eg·aturr1e de[la muoosa che <1eco1ITOIDO 1ongitud1naJ.miente e parall1elamente formando una sroecie di solco o • di via neJla qu'ale sco1rr'OD.o gli alimenti nel loro passaiggio attrav·el'so lo 1st1omac.cJi. Inoltre in tale tratto la ·dispot81iziion1e .clei fasci fibr·o si delITe tre tonach•e muscolari 11end-e la mucosa quasi affatto spostabile, aJ.l'op1posto ,d i quanto Si veritfica nelle altr.e parti dello stomaeo ove la muzeos·a è facilmente .scor-rie'V·Ol·e .e sposta,. bile sugli strati so.t tosta.nti. 0 ndie il tratto ·cOJrri~pondente al solco gastrico risente continua. ment.e l'azione irritante degli alimenti e del csucco gastrico. Punto di partenza dell'l1lcera gastrica è necessariamente t1na prima solu.. 1
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zior1e di co11tinuo della mucosa; e quando tale primitiva lesione si verifica nel solco gastrico, può facilmente ma.ncrur.e la sua irapida cicatrizzazione come avviene invece. nelle altre parti dello stomaco per l'altissimo potere di riparazione clie si sa possedere la mucosa dello stomaco. E tale mancanz~ di cicatrizzazione ~vviene specialmente per la scarsa spostabilità della muoos·a, che non può ·Con la contr.aztone • d.ell:a muscolaris mucosae riicQIPlri:re la Jiesiione iniz,i aJ.e. Pertanto su questa pll'jma .eTosdoine situata nel solco· gastri-co esplicano La 1oro azione i1Ti· tante e ill . sucoo gastri·co e tutti g1i altri stimo,l i chimici, termi.ci e meccanici legati al passagg.i,o degli alimenti. Q11ando si abbia a ch1e far.e con ulcie ri multirpJ.e si nota che esse sonio sit11ate nel soloo g.aistl'i.co ·O nelle immedJiate· vicinanze. T·utt'altro che frequenti sono i r.eperti di u1oeri situate irn altiri pt1nti ·d:eilo stomaco e iSpesso tale non abituale lo.calizzazione è legata alla esistenza di parti1co1ari coodiiz,ioni anatom-iche (ad1ere1ize o p.:r.oce1S'si ·Cicrutsriziali) che hann.o determinato modificazioni patologiche nella conformazione ·di ta1i parti del1o sto·m aco, niipie tendo qu-elle condizJ.,oni speciali che si riscontrano norm.allm€inte nel solieo gastrico. Oltre cl1e nel solco gastrico frequente è il creperto .dell'uJc.era .a.il pil«:~ro ò nelle vicinanze e in corrispondem·a delJ'i•s tmo dello stomaco. Alla teoria me·c canica di Ascl1off si può quindi sostituire una teoria anatomo-funzionale. È ceir to ch e nella ge11esi dell'ulcera gastrica ha sempre ,c apitale importanza 1a p·reeeinz.a di una nrima lesione d·ella muoosa su:l la form1a• z.ione d·ella quale influ:i:sicono notevolmente i traumi o Je .erno1rragi.e da ,oongesm·cme pier istaisi della porta o per vomito, o piccoli infarti della mu.co,s a o emoiI1r.agie legiate a oondizioni m·or• bose genernli com·e 'l,ure·m ia, l'anemia, gli stati se~. · L'u'1cera. grustrica è .quJitndi i.e.g ala ·ad lUJn ' . oo·m ·ples:SIO di tre catu:;e: 1° l'esistenza di una leS'i:on·e della m·ucosa; 2° la sede <llella J.esdooe nel soLco .gastrico; 3° l'azLOne di fattori ainatomi·ci e funzionali. s.e qu.este .sono, Le tre cause priJ1.1ci1paild e più importanttl, ad esse si aggiungonOI .altre candiziool gen.erali (cl·orosi, astenia, .dhsturbi dcl. sistema nervoso) ,e l<»cali (iperacida.tà ·d'e l sureco gastr.ico) che possono favooiire la formaz.ioo.e e lo sviluppo dell'11lcera gastrica a·nzitutto ac·Oentu,ando quell·e parti co1a.ri ·condiztoni ine1.. rentii allo stato am.atomico e fuinz.ional.e di qu1ella parte d1ello stio maco ove 1si è stahillita la prima i11·i riale leis ione. Non una s.ola caiu~a può essere invocata p er chiarire la genesi dell'ul1
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IL POLICLINICO
ceTa gastricaJ ma lJn complesso di num-erose condizioni delle quali alcune appaiono come obbligate, altre invece facoltati,..e. TRENTI.
Sintomi dell'ulcera della piccola curvat11ra. (A. MoNPROFIT e R. THAtJ' 'ENJN. Revue de Médecine, n. 11) 1921). •
È ormai noto, dai molteplici interventi chi-
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rurgici, che l'uloora della pi ccola curvatura è la più frequente delle ulcer.e del corpo dello stomaco. Essa ha un inizio subdolo e pu'.ò rim·a nere latente per più settimane, manifestandosi solo con dei distl1rbi dispeptici~ che facilmente vengono diagnosticati per semplice ipercloridria. Un carattere però può farcela sospettare, mancando naturalmente i così detti « distl1rbi degli orifizi>> netti e tenaci delle ulceri iuxtapi1oriche, cardia·che, ec.c. l'inte:rimittenza, con cui questi distur.bi si produ.cono. Essa infatti procede nel s110 decorso a « poussées >> separate da periodi di calma più o meno lunghi; carattere che conserva per tutta la sua durata. Sicchè già, questi due sintomi, che direi negativi, di freql1enza e di periodicità possono in lln primo tempo indirizzarci sulla diagnosi. Be11 presto però si pres.enta qualcuno ·deg-li elementi clinici dell'11lcera con dei caratteri i1ropri che bastan.o a rivelarci tale localizza• z1one. Il dolore anche q11i è, come nelle altre, epigastrico, ma ha di particolare che è semp:re !Ilediano, alto, retroxifoideo; .che si irradia da q11esto p11nto massimo, no.n nel dOO"so, ma 111ngo il bordo costa.le sinistro e qualche volta in alto, dietro lo sterno, accompagnato da angoscia toracica, tanto ·d a simulare una angina pectoris; che si presenta a periodi, iniziantesi lentamente una mezz'ora dopo il pasto e, raggiunto il s110 massimo ch'è di intensità estrema, va gradatamente scomparendo a misura che lo stomaco si svuota. · In genere il malato non Io lascia sviluppare, conoscendo, per propria esperienza, ciò che riesce n calmarlo; come l'ingestione di alcali11i , alcune posizioni variabili da soggetto a soggetto, ma costanti per ciascuno, il riposo a letto e su tutto il vomito. Que"to poi è alimentare, poco abbondante, acido, Sopravviene precocemente nelle crisi dolorose, non preceduto da na11see , ma da t1na esacerbazione dolorosa, e segi.1ito cla l1na calma completa. ..
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L 'emorragia è frequente ed è caratterizzata dal fatto che non si presenta nel corso o dopo le crisi dolorose , n 'è preceduta da vomiti. ma come u11a ematemesi isolata, prima manifestazione dell'ulcera latente, detta dagli AA. « eD;latemesi segnale». È passeggiera e si rinnova dopo periodi di latenza, 1n quantità ptu o meno discreta e riconoscibile all'esame mi croscopico e cl1imico. Può anche presentarsi come melena. occulto, intermittente e discontinuo, riconoscibile con le prove di ,,-eber e di J\1eyer. E oltre a questi tre elementi principali si può acpessoriamente osservare: S-cialonea in rapporto alla digestione; aerofagie; rigurgito; disfagie; rlisturbi pneumogastrici; bradicardia; ipotensione arteriosa ed esagerazione dei riflessi oculo-card] aci. A lungo an.dare tale sindr.ome, per il progredire dell'ulcera e pe,r i.a perigastrite consecutiva, st1bisce non poche modificazioni. Le crisi dolor·ose sono meno nettamente limitate al periodo digestivo, il dolore è meno localizzabile; più diffuso e irradiantesi più 1argam.ente fino al dorso, al punto di Boas e · di Seid e non più completamente attenuantesi. Il vomito, non più legato al momento digestivo1 ha carattere mucoso, filante. ecl è preceduto da nat1see. Pur tuttavia vi sono elementi clinici. chimici e radioscopici che possono indirizzarci Sltlla diagnosi. Clinicamente nella zona di iperestesia ipoga:strica v, è sempre un punto .più dolente, che va cercato come quello di Mac Burney, che diventa meno dolente q11a.n·do s'invjta 1'am, malato a fare delle p.rofonde i.nspirazioni, per lo spostarsi dello stomaco in basso e che ritorna ad accentuarsi, col ritorno di qt1esto in sito nel! 'espirazione. Chimicamente con l'esa111e del Sl.1cco gastrico trovasi ipercl-0ridria. Radiologica.mente poi trovasi ~lilla piccola ct1rvatura una tasca opaca (segno di Heumieter) e. di fronte ad essa un avvallame11to per i'l e.rampo mesagastrico, che si produce nei pe, riodi di cri.s i e eh' è sempre costante nel sito per ogni esa.me. Allorchè l't1lcera poi si è fatta strada nei tessuti vicin i inglobati clalla perigastrite, si ha stilla picco] a cl1rva t.t1ra 11n diverticolo, tina nicchia (segno di Haudecl<) pi1'1 o meno ped11nèolata, che gi approfonda nel pancreas, nel fegato~ o nell'ome11to i~pessito. l\1a questi sono segni e dati troppo tardivi per far la diagno~i. onde bisogna vagliare e servirsi di quelli che costituiisoono, come abbiamo visto, la sindrome del primo periodo. I
FA t·~TO
A~L.\~ . ..
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l_.\NSO
XXVIII, f1~ASC. 34}
~ul trattam~uto
1145
SEZIONE PRATICA
operati ~o dell'ulcera
~ptiea.
st1•i1ca è qui 3-4 v-0lte magigiore Ohe .al eaTdias: l' a.pe-r·tura .artiiìciaile .dJe'Ve ,qu~nid.i f.a.rsi 1)iù (JuHN B4 DEAVER. Anrials u{ Surger·y, n.ove.m grande e più vicino al piloro che è possibile. Lre 1919). Hartmann dimostra s1J erimen~almente cl:ie la .N-0.n eaistono i.regole ·rigide iln ·C hirurgia adi.r0ig1·essione fìsi-0logi1ca con uu1 pilo1·0 perro€aL.iJ.e .clip.end~ .d.a lla J)-O&izio11e delJo stoma: se ii01ni11.ale: ogr1ii ·caso deve ~sser trattato secondo 1e diretti v~ .che p1·.omettono :h migliori quooto è vicino ·éll;l pilowo, la maggior parte d-el chimo passa !)e.I' la nuova ap-el'tu1 ·a; se a u·n a ri·sultati. Ma per e&Se1·e un po ' più espliciti direin-0 ,ohe caete1·is p.aribus l'esci'SS(i-0ne deJcerta ·d istanza cl.al pi.101"0, qua.si tutto il cl1imo pélissa peir que ·to. Abbiamo dunque da tener 1 Utlce1·a o lia rese2i-0110 15.eguita da gaistroentep:resen t.i questi due i mrp·ortanti pun.ti pratica.111 ooto111ia è il procedi.mento di scelt<.t: aif erm1azio11e che va intesa com grande d·i sce.1nimento. do una 1gastroente.ro·s to·m ia :Senza -escissi-ODe. Che l'escissione dell 'uJoor:a sia consid-e.rata Cihe co1&a si otti.en-e d.al'1a r~sezione più gastr-0eriter01Stomia? L 'A. crede che nesst1rno, a da altJ.1. AA. la ·cosa più d-esiderabile, è diùnoltJen-0 che si tratti di uil.iceri piiccolissime, -esesti·ato da·l lavoro di BaMour ·della c-1-i·rlic·a gui.rà la semrpli·oe esci;ssio11.e, saJvo oh€ non ì\ilct.y-0, dove hl oauterio nel tratta.m ento delll=? ìlllceri peptiche è stato provato di particolare r1ref e.ri~a fare 1due -0p.erazio·ni invece di una. valore. La bontà del metodo dipenderebbe non L'operazionie rarlical.e presenta gl1 stes.$i solo dal calore, ma principalmente dalla perfovhnt.aggi di qu.ella .m eno com 1pleta, con 1 agrazione completa che si ottiene con la cautegil1nta di uri attaccco diretto a ll'ulcera; nello 1,izzazione e cl1e è considerata ess enziale per stesso tempo riduce .se n-0n ooppri·m e le prob-ail successo, in quanto l'esperienza clinica ha l"jlit.à di degenm"'azion1e ·ca rci.1ruom~toisa, di per.climostrato che la perforazione spontanea delforàzdone e di emoir:riagia. J't1lcera gastrica guarisce, se completa, l'ulceLa peirfoTaziane .dell'UJlce~a. .p ept.ica nO'll. è .ra e anche il paziente. <X}Si r.ara da esser trasc11rabile nel trattamento L '..\. i1on 11uò associarsi a quest uJtim.a opidelle ulceri croniche. Nell'ann.o 1918 l 'A. la nione <li Balfou.r: eg·li h ,a visto in <l.11.e casti. re~ · vid·e in circa il 5.2 °/o ·d·ei .suoi casi. Chiunque <Cidi'Vare .1.a petrfDrazione. .atbbi.a Ulllla ce.rta esperienza, ha avuto la ·spi·a:.\f.)ltj L50sten1g-0no ohe l,a g.astroenteirostomia cevole ocarusione di osseirvare un.a perforazkme <lD sola è capace. di gu·ai:rire, ·e così è per un in pazienti. -che veni1v.ano trattati con ctrre m e~f:-l"f O telllJ]1-0. di,ch e : le .qnaili ti:rovan.o la loro indica zione n-011 prima, ma dopo l'intervento, perchè, cen la ri~'Ia l'ui1cera, se Il.a.s ciata in situ, può o non TJllÒ guarire: ln seco111cla e·\ 'entu.aJità ,in.dica che mozi.one del1 t1lcera o con la sua esclusione per assicural'e un rii:-:;11ltato positivo l't1lcera l·a m·t1cosia ha ma.g giori probahilità di ristp-Ond€,·e essere rimossa. d er e al trattamento e ·d·i giua.rire romr>le.taChe cosa si ottiene con Ja •g·a.stroente·r ostom·ente. m ia wnza resezione d10lù u•leera? Si uorta un L a dege11 ePa.z.io.nie can1cero$.a dell'ulcera. g.a-attacco jndiretto all'ulcera diminuendone l aci- s trtic.a, nonostante le statisti che div•e,~genti, co-dità della secrezione gastrica con la ne11tralizstituisce 11na 1d ec i8'a mjnaccia e non può essere 2azione per mezzo dei succhi alcaljni dell'intetrascurata. 1stin-0 e d ell 1pan.creas ri1d•11cenclo così i vari sin- · L ,Olpetr.azi()ne radic.ale può presentare una tomi -dolorosi, 1S1ptecialmemte. il ipilorrospasmo. mortail ità maggioo.~e in ru1c11n·e· mani, peirchè Con UIJ)10 1sto.m a abb.a.stanz.a, 1rurgo e ben s if-0rse norn v'è aatr-0 caro.po in cui l'equazione tu.ato si ovvia anche .ail .r istagno deJ conten11to peTgonale d -ell'oipeTat.ore ha m·aggi-0r valore. g·aistri.cD, ·e limin1a n1d 10 l'azion·e i·rritante deJ ciE&sa iptr-ee·enta 1difficoltà grrundi ·che l esrperlenbo e dellle secrezioni digestive (da notare che z.a può dn icert-0 grado -superare e che •l 'inter11er questo •s cooo so nio necessiarl.e, élue co•n diviento pr·ecore 1J1uò effettivamente rid11rre. ~ zi01.1i). Ciannon € BI.a k.e, .in basie .a ricerche rainvero not.evo 1e com e la resezione di grand·i 'Clio-scorpi-che, h .,1 nn·o isostenut,o che la n11ova 1)orzitQITT.i à1e.lJ,o ·sitom·aico è b·en sopportata da a1pPrt11ra, in iprosi.eguo di temrpo, s i chi11de se c:·oggetti rlen11triti e qu r1 nto sodd.i sfacein ti ne i] 11iloro :raman·e pervi.o; e ancora rhe cibo e .si ano i ri1s11 l tati fin.ali. ~iriuidi cfuico lano attraverso irr pilor o e il .duoV1• sono senza .dn.1bbio del!le eirreos.tanze in deno e, in·dietro, att.ra.veT·so l anastom o-si ~enz.a c11i è co,n·s igliabill.e omettere l'.am1astom.1o·~i ig'laclete1~minarre un circolo vizios.o. Ma l'.i\. ha stro-intestin·al1e : per esem;p·l o, in ·u~ceri di·stamr·ons ta.ta to eh.e t1na .grustroecnterost omtia 1beil ti. d1a1l pi~oro colll. pocbf:ssimo ind·u rimento esst1dativo, in etti basta la semplice escissione; - f8tt.a e ben situata coo 11n p.i.Joro p er'Vi-0 non ovvero nelle 11lceri della piccola c11rvatura. in ~i cl1iude. A Rtomaico Y11oto jJ rp.:iil-01·0 è la ·p orte l"iù hasS<l. dell organo e la pre·s~iono tnttiagar11i n11ò essere s11fflciente 11na re'S-lez.io n-e ('.irco1
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IL POLICLINICO
l·aTe (l A. ha dovuto due voil te praticare in tali casi un.a gastroent~rostomia in •s econ,d o tempo). Per la ;perforazione dii u!l1'u~ce.ra d'Uodenale, l'A. consiglia, dopo la chiusura, di duplicare il duodeno e ri11fo:rz.are qu-esto punito ·Coprendolo con l'omento gastro-colico e gastro-epatico, completanid o l'operazione con una gastroenterc1sti0mia l}01steriore. In aggiunta, egli ha negli u.Itimi 1runni praticato di regola .ancb e 1a rimozione d ell '·a.ppeindice e, se necessario, della cistifellea, nella stessa operazione: in 18 ulceri perforanti esegui l'appendicectomia in 14 ed in 2 anche la colecistectomia. Comipl·e~siva.1n1ente,, fiin'O .al 1° gemnai-0 1~19. egli ha operato 56 perfooazioni oon 2 morti, delle quali ltna 22 anni fa. In tutte, meno ah.e ifn 2, p.ra,ticò la chiusura d rehla iperfor.azj.one seguita da .g,astroenteir01stomia . , 1
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.SEBASTIANI .
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Esclusione del nervo simpatico e del nervo vago, secondo Stierlin, nell'ulcera gastrica. (STEINTI;IAL
Zent·r alblatt
Il secondo caso fu un paziente dell'età di 4& anni che prima dell'intervento fece notare peristalsi aumentata, un abbondante residuo del pasto dopo 6 ore ed ipersecrezione. Dopo la operazione le condizioni di motilità rimasero invariate, la secrezione era piuttosto aumentata. L'esperienza dell'A. non è dunque per quest'operazione relativamente semplice, il che è tanto più spiacevole in quanto la gastroenterostomia non dà dei risultati ·buoni nelle uJ cere situate piuttosto verso il cardias e la re. sezione trasversa in questo punto rappresenta un intervento molto .serio. Questo intervento sarebbe molto utile anche per le altre ulcere residenti nei vari punti lungo la piccola c~rvatura che non possono guarire per il continuo stimolo meccanico, se si d~mostrasse vera la premessa, cioè « la diminuzio.n e ed ahche lo sparire completo dei · riflessi nervosi dello stomaco tanto importanti nella formazione dell'ulcera n come af• ferma Stierlin. BLUEH.
f. Chirttrg., n. 42, 1920).
Stierlin interpreta i migliori risultati avuti nei casi di 11lcera gastrica colla resezione trasversale di fro11te alla gastroenterostomia cot fatto che oltre all'asportazione dell'ulcera ha luogo un vasto dìsgiungirnento dei nervi gastrici con conseguente a1unento della motilità e del tono del piloro e diminuzione dell'acidità. , L'attività peri8taltica viene aumentata clopo l'esclusione dei due gruppi nervosi per mezzo del plesso mesenterico, l'esclusione del vago invece d~mint1isce l'ipersecrezione e l'ipera.cid1tà. Al posto della resezione trasversale Stierlin consiglia in quei casi di ulcera gastrica, in cui l'asportazione dell'ulcera stessa non è urgentemente necessaria, un semplice taglio circolare praticato in l1n punto possibilmente alto dello stomaco, che oltrepassi la · sierosa e la muscolare fino alla mt1cosa e che disgiunga le vie nervose senza aprire il lume .dello stomaco, sutt1rando s11bito il taglio fatto. J/A. controllò in due casi praticamente il . consiglio dello Stierlin. Esegui l'operazione prima in un paziente di 18 anni, nel ql1ale avanti l'intervento la radiografia dimostrò notevole atonia, però ogni tanto delle onde peristaltiche normali, e nel cp1ale si ebbe a notare un'ipersecrezione con valori di acidità aumentati. Dopo l'operazio11e si potè riscontrare peristalsi normale, l'ipersecrezione però non fu migliorata per l'interve~.
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Ulcera digiunale post-operatoria. (B ollettin(\ d.ell'Acc!idemia di Medicina. Dot-
tor Vittorio Parigi).
PAUCHET.
Seduta 8 giug·r10 1920>
In 1seiguito ad op.e:na.zi,o.nd •per uJ:cera du-0den·ale o .g a,strica, i malati si seii1tono hl più delle volte :so1lleva ti, ma qwalc.h e v.olta, ned due .anni ehre seguon.o l'atto operati'Vo, od. anche spesso più presto, eS.si :rioominci·runo ·a soffrirei. Qu-esti nuovi distu.ribi ip·ossono essere dovuti .a l fatt.o ·,che l'opieratoioo 1peir ,di.fetto di ·esplorazione, non ha riconosciuto o una oOllecistite <> t1na .a.pipendicite o un imgin·ocohiamento ilI1te·sitin1ale, an·a ipiù spooso simili oociJdenti sono doVll.llti 1Mla produzione ·di Uina uLoera d-egirunaLe, che risiede tanto euJlo stesso digiuno a poohi cei1timetri dal·~a anastomosi, quanto, e Più Stp.E>rSSIO, ·sulilia stessa ainaJSitom osi (vieii..c:;ian te degiunale). Qua.l'è la causa di questa oompliie·a zion•e? Se ne p,u ò im.Jpiutare ~a causa al filo di sutufla, all'iperacidità gastriic·a ed al tr.arumatismo apieratoriio. Filo della sutura. - Sul1e ulcere ·deg.iunalr che l'Autore ha ape.I'lato, ve ne eran.o 7 iaJlastomotiche, ed in 5 di queste he: trovak> il fiJo di 1lioo o di seta incluso ·nellla sutura gast.rodegi,1nale. D.a quel giorno, nelle iSue operazioni g.a.stri ohe, .h a OOfXpT'elSSO l'USIO del fi1lo di ain-0 per ~a sutura interna, ma l'ha conservato per. la su tucra siero-sierosa. Ora l'A. ha oonst.atato in 1mo dei suoi Olpe-· 1
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SEZIONE PRATICA
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. rati, un'u1oera p.r odotta dal filo della sruturia srl.e~o-sieI'losa (aveva 1ad1operato catg·uit per la sutura muoosa). Ha .dunque ab1b andonaw i1 filo ed utilizziato nei casi successivi il cangut ~er i du.e p:i:ani. Egli affe.r ma di oose~e co!IlJcorde coil Goss.et, nel riten.e.re., che se si v·oles.se adqpe~are u·n piano in filo ed un1 01 in 1catgut si ip'Otrebl>e se mai impiegare il filo per la mucosa ed il catgut peir 1a sietrosa. La sutura interna infaJtti .si eli·mi:n.a per I ''intestino, mie ntre l 'esterna si incista, suw11ra e ·p1u ò f orma;re dei piccoli ascessolini che sono poi la carusa di un'ulcera secondaria. Chimismo gastrico. - L ulcera seoond1aJria è più frequente d-opo ·l e 01per.azi.oni ;per UJlcera duodenale e si ritirava più specialmente n 1elll'uomo. L'ip·ecna-cildità gastrica è un fattore prediS1pon:ente molto importante, in quanto che l'ulcera 6econdaria è eccezionale negli ipopepti1ci e n.egli i1I1Jdividlui a secrezione gastrica normale. Trauniatismo operatorio. -- 111 u11 am11111alato operato cli gastrecto~ia per cancro l'A. vide ri-com.p arire d·ei clìLstwrbi di ~ipep.tici gravi, ·otto mesi p iù tardi. Rioperato l 'ammalaJto, tr-0vò nel cligiuno, l1n'ulcerazione ellittica, corrispondente alla fo1una ecl alla direzione dell' eintetro.. stato a ppli.caito 1Sul ·digiuno. Questa UJLce:ra dive11uta canr eri.gm.a ·e ra acoomp agnata da uil1a adenqp.a.t ia m·eis·em.te riiea e·n orme. Il traumatismo che produce l 'erosione della n1ucosa (n1aoorv1'e digitali ed ·en•t ertostati) -0 -c1egli en1atomi sottoml1cosi (pressione brutale cl i un bo.tltone di l\Iurphy) •p.r edi·spone certa.i11e11te aill'u1cera, sopratutto ·se la s.u tura è .f atta con filo di 1i1Ilio e s e vi ·è .ilpea.iacidità, ma non di p e1· 1s è solo. In ogni !ll10d-0 è da coTllsi,gl.iJans.i la do.1cezza iin tutte le ·m anovre.
il filo idi Jino deJlla sutura. L •'utkus altre v-01lte ha .sede, tanto sul versam.te rd egi1u11ale d·ell'1an.astamoei, quanto 1s ul d:iigiut110. "Spes.s:o è perf-0rn.ta ed imlbrig;llia il meso colon trasv·erso, il oo}on trasverso (fistola digiuno-colica) e questo è· il caso più 1g .r av e 1per J.a raipiida d-en•u trizion·e del malato, .ed 1an1c:he la parete ~tessa 1d ell'addome. N.ell1a inaggior parte delle ulcere ·d'egirunali che l 'A. h·a ·oper:ato, l'ul·oor.aiz:Lon·e ·trav.erisiava • tutto IIQ ·spessore d ella :p1arete in.testtnàle ed il fondo era ·costituito, .s ia 1drul mesoool·on, sia dial colon stesso, che in due casi era perforato (fistola digiuno-colica). Quando l ' ulcera secondari.a 1)osto,peratorta è sospettata, b~og11.a 1oorrninciare col mefJte;re l'ammalato a dieta e a letto e d esaminare la fumzionalità gastrilea, sia ·dal prunto di vista ·chimicto, che ifi:si.oo. Sre non è possi1b il1e ra~giu·n g·ere .la gu rurigione con le cure m·eidiche bi.so.g nerà o:µe ra-rlo, s·eoon·do i ca.si, ·carmie segue : a ) Fistola àigiuno-colica: l'ammalato è Slfi.11ito, fare dunque il minimum. Anestesia locale. D1sse.zicme dei due O'I'ifici (.co lico e gastri.1degiunale) .che fonmanio la fi stola -· e.scissione d·e l tessuto i51P'essito .e ·del·l e z-011e cicatrizi.ali - sepanazi.one d·~ll',an.aisitomosi _g1ats1rro-d.egiunahe - sutu·r a d·el ·colon - st11tu.ra d·elda b.r eocia degiun.a'le. Malgraid10 la .semipli·c1 tà e l1a brievità di tale op.e-razi-0ne, l 'A. hai oip·ei:vato così .UJD. 9110' a1rLma1ruto talmente. sfinito che ·è decedut-0 poche ore dopo dell'operazione. b) Ulcera anastomotica con ispessime.n to o r etrazione d ella. hre·c cia mesocolica (ammalato debole): · esciissione dei b10J'ldi ].sp·eiss.iti d·el1a breoci.a 1111eoocoltca e deJl.e tunic:h e ·dell'an~S/to... i11osi-sutu·:na. e) Il m1a lato è amioora in buone condizioni: f.are u na grustrectomlia larga (-0ipeirazi-0ne di I s i11to·111i d·ell Ull1oena ·degilLilial·e son·o presso a .poco quelli dell 'ul·0er:a gai,s.tJ.ritC~a e .dJuo·denallie : soolta) cioè: 1° sezionare il dig~uno da ciascun lato dellla 1anaist,omosi; 2° 1rico strui1\e il di.giU!Il-O d-Ol-Ori, due, tre O quattrO' O.fle dO{P101 i prusti, Clhe si calmacn-0 colla assunzioo11e 'd·ell cib-01, e oo.J. bi- · co11 sutUJra; 3\) rooecare il ·p iù P·ossibile di 6lbosmuto-meler11a ed e;m.o.r ra,gie laten,ti - v·o.mito m1aico, id.al p:ill1or«), fino al ·d·i 1so1pra de111' an ti ca ed eruttazioni acide - periodi di calma alteranastomosi; 4° impiantare lo s tomaco nei · dinati con })eriodi di crisi. Il dolore ha sede giuno a dieci centimetri di distanza dall1 anpiuttosto a sinistra. tica 1sutu·ra. Nel1'1llcera degiuna le perforata si han110 sintomi di peritonite o g·e11eralizzata o localizEsposto ·ciò, l'A. affeT1I!la oom e si possa pre-zata. 111 casi di .fistole digiuno-colicl1e, si ha venire il formarsi di un'ulcera degiunale post passaggio di gas e materie fecali nello stomaoperatoria conformandosi ai seguenti precetti: co o passaggio di alimenti nel colon: vi è ·a) impie.giar-e solo catgut per la sutura gadiarrea senza colica ed abbassam.ento d ella stro-degiuooJ.e (1); acidità gastrica. , .4 natomia. - L'evoluzione e l ' aspetto deJl•l 'ul(1) A talie prO(l>osito si osservai che n-O!Il pos. cena sono variabili: spesso è una piccola ru.Ji.. sianno a;ccettare quanto afferma l'A., giacchè oera gira.nd~ oome Uill8. aenticchia, ohe h ·a sede nulJla ·ci garantilSce cwoa ·il tempo nel qual~ il · sul margine dell'an a·stamosi e eh-e ha :LillèlrU:so catgui &i .r iassorbe. 1
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lL POLICLl);ICO
b~ t1·au111atiz.zar-e i·l meno possibile l 'inte-
stino e lo stomaco; e) stabilire, l) 1·ima di operare, il çhi.m.ismo gastrico. Se vi è i1percloric1ria, osservare le oondizioni anatomiche che garan Uscono l 'iporucidità postoperatcxria. Per esempio, n-e1l'uLcera. .duodenale, fare un'esclusione molto lontana -dal piloro, magari sullo stomaco, o una ga,.. stro-enterostomia a tipo verticale di Ricard, mettendo la bocca anastomotica il più lonta110 1>ossibile dal piloro. Se si tratta cli un 'l1lcera gastrica, praticare 1a resezione piuttosto che la gastro-enterostomia , non una resezione stretta e circolare, ma l1na emigastrectomia, cioè la soppl'essione del piloro e cli tutta la piccola tuberosità. Quie&t.a resezi one SIOlJpri.m e wna larga su1)eTncie segreg·ante dello stomaco e provoca l1ipoclo·ri1d.r ia che assi 0Ura la guia1igi,o ne. Il totale d ell e oip erazioni di ulcera degiunale post.ope,r atoria 1eseguite dall'A., è di 11, su diieici ma.iati, p-0ichè u110 .f1u Olp·eratio du.e volt~: qu esti era ipercloriidri.oo p.r im·a ·e dopo l'orperazi0!0€ e ricoJnin·c iò a soffrire subito dopo operato la prima voil.tJa. Un'ammalata fu ope·rata • per s tomaco a clie.s sidra: lte fu fatto una g astro-gastrostomia ed una ·gastro-em.ter.c>stomia. Si produsse un'ulcera peptica sulla st1tura gastrica e sUJl rdigtiuno. Pratiicata una larga ,ga strectomia, l'ammalata ricuperò la peirfetta sal11te e da ~ette annii non ha alcun distllrbo. L'.t\.. ha praticato cinque volte la g'astrectomia • molto l.arga su 'delle ul·c eri de.git1n.a.Li, sop1}rim.endo d·e1iberat amente l'anastomosi e la porzione di stom aco a V·alJe d-ella .an.a.&t:om osL Tutti questi malati che oon.o div·enru ti ip<}clorid1i ci sono tt1tti gt1ariti perfettamente e Ja guarigione è d11ratl1•r a. 1
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BANI.
Trattamento delle perforazioni delle ulcere gastriche e duodenali. - Opportunità della gastro-enterost-0mia immediata. (ì\I. Gu1si:. l~azell e. de s H6pi taitx , n. 63, 17 luglio 1920). Il trattamento dell'ulcera p erforata dello st-On1aco o del duodeno non può essere che cJ1irurgico. Bisogna operare al più presto possibile, perclhè mentre i . casi operati nelle prime 12 ore clanno l1na mortalità del 10 e del 25 °:., que ta va crescendo nei casi avanzati. Rico11oscit1i ~l in tempo e subito trattata ron intervento appropriato, la perfor azione dell'ulcera dello stomaco è un'affezione relati,·ame11tc benigna, mentre con inter\·e11to t a r.-livo i risl1ltati sono mediocri e spesso cattivi. Rese:.io11 c. - f ,a• re~ e zione dell'l1lcera è an-
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cora poco usata: essa sarebbe sopratutto indicata nei casi di ulcera callosa dove è particolarmente difficile. Però le ulcere callose raramente si p erforano. La prognosi è grave 11ei casi operati, perchè questi generalmente sono casi molto gravi . .4.ppendicecto11iia. Aggiungere al tratta.rnento dell'ulcera clello stomaco la resezione dell'appendice è cosa molto gradita pressd i chirurgi inglesi, che sostengono, fors~, l)on senza ragione, c·h e il grande fattore eziologico dell'ulcera gastro-duodenale sia l'appendicite cronica. Così essi raccomandano di farlo sempre quando si interviene nell'l1lcera dello stomaco: in questi casi c'è quasi sempre del liquido nel cul-di-sacco di Douglas, così invece di fare l'incisione soprapubica per evacuarlo, la si fa nella fossa iliaca clestra, e si reseca ancl1e l'appendice. Digiunostomill. In realtà, tutta la di·S cussione sta tra la sl1tura pura e semplice della perforazione e la sutura combinata alla gastro-enterostomia. Eiselsberg ha proposto cli sostituire I.a gastro-enterostomia colla di·· giunostomia. Sinora è uno dei più caldi part igiani dell'idea di aggiungere alla Sll tt1ra clella perforazione un 'operazione che alleggerisca la sutura, e cioè la gastro-enterostomia· o la digiunostomia. La prima è indicata nelle ulcere del piloro o della piccola curvatura con fenomeni di stenosi, se l'individuo è in buone condizioni. La seconda dà dei buoni risultati in tutte le ulcere, qualunqùe sia la loro sede: essa è particolarmente indicata negli individui in cattive condizioni g·enerali, nei quali è necessaria un' operazio11e rapida. Essa è t111'operazione diretta più contro la peritonite che contro l'ulcera: essa agisce su questa solo • indirettamente mettendo lo stomaco tempor aneamente a riposo. Gastro-enterostoniia. - • Completare la sutl1 ra della perforazione gastrica con una ga• stro-enterostomia è una cosa git1sta. P er ottenere la guarigione di molte ulcer e gastriche e sopratutto duodenali occorre stabilire una derivazione gastro-cligi11nale. In caso di perforazione dell'11lcel'a dello stomaco, la gastroenterostomia presenta d11e serie di vantaggi: 1° Migliora fin da princi1)io i risultati immediati., diminuendo la mortalità post-operatoria perchè assicura la cicatrizzazione della perforazione proteggendola contro il rischie di l1na riapertt1ra immedia ta, e poi perchè previene certe complicazioni secondarie, come la perforazione di 11na nllO\ta ulcera o le emorra gie intrastomacali. 2° Migliora in seguito i ris11ltati a distanza, facilitando la cicatrizzazipne clell'11]cera perforata e di altre lilcere
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SEZIONE PRATICA •
<:he potrebbero esistere contemporaneamente, vento in11tile o lo praticano almeno in miso1)1Jrime11do i fenon1eni da stasi e ristalli- gliori condizioni. lendo t1na circolazione corretta gastro-intestiQuesto modo è più sicl1ro, pe.rò c'è l'incortnale nei casi clave esiste 1111 restringimento 'veniente di 2 interventi. più o ineno marcato del piloro o del duodeno. l 11llÌcazioni e coritruindica:.ioni. - Riguardo In q1t~tntu alla s11a lltilità r1ei l'isultati im- al carattere della perfor~tzione 1 e alle condin1eù iati però non tutti i chirurgi• so110 d ac- zioni del suo trattamento si può dire che la cordo. Eliot e Corner specialµrente dicono G. E. è indicata i11 t11tti i casi in ct1i la suche è in11tile completamente e che conviene tt1ra provoca restringimento, in tutti i casi in escluderla in ogni caso. cui si ha d,e i dubbi seri sul ristagno, nella Altri invece sono di parere contrarlo. La maggior parte dei casi in cui la perfor~zione non può essere su turata o quando se ne teme "·eri 1à sta nel mezzo. l1n'altra Che non si riesce a scoprire. La G. E. È . esag.erata l'opinione degli uni ·e de-gli .altri. In11tile i1ella maggior parte dei casi, la. è inutile nei casi di st1t11ra corretta e non prò- . ,·ocante :restringimento., gastro-enterostornia è indicata al contrario Riguardo ai caratteri dell'ulcerazione si in caso di ulcera pilorica o d11odenale 1 ma anche in c.ruesti casi sembra che la sua omissio- praticherà la G. E. nei casi di ulcera perfone debba co11siderarsi come g·rave danno. C'è rata in cui sarebbe stata indicata anol1e senuna indicazione però, su ct1i tutti sono d 'ac- za perfo1·azione, e se ne asterrà nei casi in cordo, ed è la necessita della g·astro-enterosto- cui se ne sarebbe astenuti a nche senza permia com1)lementare quando la sutura della forazio11e. Vi sono dei casi in cui l indicaperfora zio ne provoca un restring·imento dello zione è formale: quelli dove esiste un restrinstomaco o oel duodeno, e ciò quando l'ulcera g·imento pilorico o iuxta-pilorico molto pronunris ie(le sul piloro o sul duodeno. In questo ca- ciato, poi quar1do si trova l1n restringimento so la G. E. ha il doppio vantaggio di rispar- poco marcato o sp asmo del piloro, un'ulcera 1r1iare alla s11tt1ra lo stiramento dov11to a lle pilorica o iuxta-pilorica, un'ulcera callosa o contrazioni violente dello stomaco per lottare vecchia qualunque ne sia la sede, infine in co11tro l'o"tacolo e nel medesimo tempo di ri- quei casi in cui l'ulcera ha già provocato diverse complicazioni specie delle g·astrorragie. staJJilire ln. libera circolazione degli alimenti. Il praticare la G. E. è dubbio quando l'ulcera 111 c1ua.11to poi alla utilità della gastro-enterisiede st1lla l)i ccola curvatura, s11lla parete t·ostomia sui ris11ltati a distanza, da varie dello stomaco e so1Jrat11tto presso il cardias, 5tatistidhe risl1Jta chiaramente che q11esti sono insomma in t11iti i casi clove il valore teramig·liori !-;8 la gastro-enterostomia è compiuta }:let1tico della G. E. è disc11sso. ' ~lssi e 1ne alla sut11ra per perforazione dell'ulGastro-enterostomia pri'm'itiva o gastro-e1ic era. La G. E . r1on è di g·rande utile nei casi .terostomia secoridaria ? - In quali casi dobdi ulcere gastricl1e, n1a invece n elle ulcere pit,iamo noi fare la G. E. primitiva e in quali loriche e d11odenali è realmente ·utile. Si è la secondarja? Conviene distinguere 3 categoobbiettato che la G. E fa correre dei pericoli rie di casi: ali' arr1rnalato, ma ciò cl1e verame11te le è con1° I casi in cui la primitiva è formaltro è cl1e prolu11ga l interveuto e diminuisce 1nente indicata ·(stenosi pilQrica, contrattura, spasmo, gastrorragie, ulcere inveterate). la probabilità di guarigione. 2° I casi dubbi (tutti gli altri casi). Si è voluto inoltre comparare le statistiche 3° I casi in ct1i è contro-indicata (in tutti di casi con sutura da perforazioni sempliceme11te e di casi co11 sutt1ra di perforazio11e i casi gravi, dove occorre operare il più rapidarmentP possibile e ove rischierebbe di oscue gastro-enterostomia. consecutiva, e si è visto rare la prognosi). che la inortalità nei casi con sutura e G. E. Alla g·astro-e11terostomia secondaria precoce è .leggermente inferiore a qt1ella con sutura si ricorrerà a seconda delle indicazioni o consemplice. tro-indicazio11i della G. E. primitiva. Si pra\"i sono autori ·che si rifi.11tano di fare una gastro-enterostomia ir1 primo tempo, e si ri- tica dopo qualcl1e gior110 ec.l essa pr~senta servano cl'intervenire secondariamente se c'è molti vantaggi perchè l'individuo è un po' ribisogno, sost.enendo, non senza ragione, che . tabilito e i siritomi peritoneali già s~omcosì essi favoriscono la guarigione della pe' 1 B. l\ 1Ascr. ritonite per perforazione ed evitano un inter) 1
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IL POLICLINICO •
Dislocazione della cic" trice ombelicale in casi di ulcera gastrica e di altre affezioni ad· dominali. (Prof. dott. H. ScHLESINGER. W. Kl·i n. Wochensclirift, 1921, n. 1). J
CENNI BIBLIOGRAFICI Osserva::.i01ii 1ieurologiche su lesioni del sistema nervoso da traumi di guerra. Sassari, Tipografia Operaia, 1921t pag. 227.
ROSSI
prof.
OTTORINO.
L'ipertonia dei muscoli i·etti dell'addome è Il prof. Rossi, direttore della Clinica delle considerata giustamente come un sintomo immalattie nervose e mentali d.ella R . Università portante nella diagnosi di ulcera pilorica. Là di Sassari, pubblica oggi il complesso delle sue contrazione dei retti è un fen.o meno di difesa osservazioni neurologiche raccolte n-ella gra11di origine riflessa -· è sip.esso seguito da c<>nde gue:rira. Lavor-0 veramente notevole se s1 trazion·e d·ei mu·scoli vicini'. Se vi è differenza pensa che lo studio è fondato su una somn1a nel tono dei 2 muscoli, si fa diagnosi di loca- di 2500 feiriti del cramio, di 400 del midollo liizazione esatta, ricordando che il processo spinale, di 300 dei nervi pe:i;iferici, .di 2000 sofmorboso P.drrisip 011de .sempre ,al Jnuscolo iper- ferenti di post11mi· di ferite del sistema nerteso. vos·o. Lo studio diligentissimo corredato da La ·differenza di tono è spesso minima e può storie cliniche, da reperti operatori e di al1topessere dimostrata soltanto da una palpazione sia, di ricerche istologiche e di figure bellis~ d1li· sime, è tanto più degno di ammi razione in , g·entissima. Vi è per ò un sintoma che accompagna l'iquanto il prof. Rossi ha fatto dei casi l1na p erten·s ione unilaterale (che non fu ancora de- magnifica scelta. Nel isuo splendido lavoro so.ritto) e .che si ,mette in ·e vioenza con facilità: analitico ha scelto tutto ciò eh.e poteva serordinando all'ammalato (in qualunque posi- vire ~d illuminare vecchie e nuove questi001i. zione, meno in quella s11pina) di spremersi co- a portare nuovi contributi e nuovi elementi di me per la defecazione, si osserva n ei casi di verità, a negare od affermare fatti che pasipertensione unilaterale una dislocazione la- savano o passano per verità. È questo insomterale tttansitoria ·della cicaitrice ombelicale ma un lavoro condotto con alto criterio ori· verso il lato iperleso. La ·dislooozione varia tico ove ogni indagine ha un fine ed ove en1er. .' d a l/ 2- 4 cm. e p1u. ge sempre il compet·e nte della materia. L ,innervazione aum-entata dei iretti e dei muIl lavoro non si presta ad essere rriassunto;: scoli addominali vicini 1Si nota nei prooe.ssi chiunque lo legga vi troverà materia di a.mi11,o rbosi che attaccan<> gli organi deH'i'pocon- maestramento, cosi il ne~ro1o·go come il cl1idrio destro: piloro, duodeno, cistifellea - l'ulrurgo. come il medico generale poichè a dicera gastrica del fo11do o della grande curva- scussioni di fisiologia del sistema nervoso sf tt1ra in genere non la· deteDmina. avvicendano quelle ·di fisiopatologia, di clinica~ L'ipertensiona dimostrabile clinicamente ceS- di ainatomia. Tutte le parti del sistema ,11ersa quando cessano i sin tomi ·dolorosi · la di- . voso vi sono trattate, dalle sindromi a manislocMione ·del1a cicatrice omlbelicale può inve·ce f.estazioni tardive, da rottura dei vasi piali per perdurrare e sta allora ad indicare ~he il proazione indiretta, alle lesioni di tt1tti i segmenti cesso non è completamente .guarito. del cervello, d.el cervelletto, del midollo spiL'A. osservò dislocazione della cicatrice om.- nale, ·d ei nervi periferici. Questo lavoro che si belicale in un 1q uarto dei casi di uLcera duodifferenzia completamente dai molti altri pubdenale o pilori·c a - meno frequentemente e blicati durante o dopo la gue;zira, per la origisoltanto durante gli attacchi dolorosi in casi nalità delle ricerche, pea- la critica serena, per "di ~ol e liti asi . BARZ. una direttiva che volge sen1pre alla ricerca.della verità tralasciando da parte ciò che è. iinutile , fa onore alla scuola italiana di neuro..- Da tenere presente l · patologia anche per la cwrettezza ed eleganza Le tariffe postali già aenslblll11ime ma divenute ora più che mal gravoae dopo Il loro raddoppio, andato In vigore col 1• ·febcon cui è s critto, eleganza che lo rende facile braio u. 1., cl inducono a conalgllare a tutti I nostri abbonati al:la lettura an.che di chi non· è specializzato in di non ohlederol spedizioni di opere od altro In pieghi ll'&vatf d'aaeegno del relattvo Importo, ma di valersl sempre del meuo studi di neurologia. Il volume oltrechè essere· più templlce, rapido ed economico che reeta ancor~ quello di istruttivo nella materia è nobile nel fine poichè rimetterci, mediante Cartolina-Vaglia o con Aaaegno Bancario, Il preclao ammontare di qumto 11 dealdera. l'autore che esplicò la sua ammirevole labo_.. Lo ateaeo dicasi pel pagamento delrlmporto d'abbona· riosità nella terza armata per tutto il tempo mento, che va pure Inviato mediante A11egno Banca.rio o oon Cartolma-Vaglla. Coloro che desiderano versarlo contro noetra di guerra quale consulente n~urologo fu an Tratta poetale, tengano presente che qunta dOvrà enere aumenche una delle colonne di quei centri neurolotata df circa 3 ure per te taaee accnaorle ed attrf diritti po1ta11. gici di S. Giorgio di Nogaro, di Scorzè, CamL'AMMINISTRAZIONE. 1
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pocroce e l\.Iestre ove l'attività sua u11ita a quella dei prof. 1~usini chirurg.o di quei centri e col. Rossi anima della lodatissima istituzione, diede frut.ti che suscitarono l'ammirazione n,e i molti strar1ieri che li visitairono.
}Jia ir1c-ruenta o · post-operatoria. Roussy e Leroux, nel piccolo volume, si propongono lo scopo di rendere agevole allo studioso l orientamento circa la diagnosi istologica dei tu. mori. L'opera è divisa in due parti: una bre• ve, ·Conèisa, che ricorda le note generali e particolari istologiche; l'altra, direttamente praA. CAUCCI: La chirurgia de~ cieco e del colon. tica, è la riprod11zior1e fedele di preparati ori- Roma, 1921. - Prezzo L. 20. ginali, i ql1ali possono essere considerati i In questo lavoro vengo:q.o esposti ordinatatipi dei tumòri più comuni. Libro ùtile sia a mente tutti gli atti operativi che si praticano · medici che a stttdenti, sarà certo accolto benesul crasso (escluso il retto). Precedono brevi nozioni di anatomia, em- volmente in I talia. L edizione, àl solito, è accurata, nel testo e nelle numerose figure. briologia e "{tsiologia, quali occorrono al chit. p. rurgo. In cinque ca,pitoli viene esposta, sola• mente per quanto la importanza oper~toria, l"anatomia patologica delle principali affezioni del cieco e del colon: grandi anomalie con• genite; alterazioni di forma, disposizioni anor· ·società Lombarda mali e aderenze nella stasi intestinale cror1i ca; occlusioni; lesioni. infiammatorie; tumodi Scienze Mediche e Biologiche - Milano. ri; fis~ole stercoracee ed ani preternatl1rali. Seduta àel 6 m.aggio 1921. La parte tecrrica viene sviluppata in dodici Presidenza: Prof. B. Ross1, presidente. capitoli, tenendo conto soltanto .dei metodi che sor10 seguiti al g·iorno d'oggi. Esposte le norAppit reooh:io per la, i·n1·n1.ediata v al-utazione volume fondamentali di tecnica, sono trattati i sem etrica di un -i,,;.scere, o di parte di 'l'1n viscere, • guenti argomenti: tiflo- e cololisi; pessie.; pliasport.ati dall'organisrno_ cature e plastiche; puntt1ra, colotomia e svuoG. GuEnHINI. - l~'O. descrive il modo con cui ~ tamento intestinale: fistolizzazione del crasso; costruito e ~on cui funziona un suo apparecchio • ani a rtificiali e stomie; cura delle fi stole ster- da servire per la immediata valutazione volumecoracee; anastomosi in generale; anastomosi trica di un viscere o di parti di un viscere aspora continuità intestinale integra; esclusioni; tati dall'organismo, accennando ·a qualcuno degli re~ezioni. Qt1esta parte non è riassumibille. u.s i ai quali può essere impiegato in patologia sperimentale, in anatomia patologica, in chirurgia. Sl1ccintamente e schematicamente vengono L'appa1·ecchio· registra s11 lln quadrante graesposti le indicazioni e i risultati. duato, a mezzo di una . lev:a. l'numento di volume Da ultimo sono riferite esperienze originali di impianto della valvola ileo-cecale nelle ana- di 11.Ila n1assa liqui(ta in eui Yenga immerso l'og getto da inisurare. È sen1plice e di uso .facile. stomosi ileocoliche provanti la persistente ' fl1nzione contentiva della valvola. M odifioazior11i nu1n e1·iol11e delle pi astrine Se la vastità della materia ha portato un'ece te1·11ioterapia.. cessiva stringatezza di certe parti, lo svilupA. VINAI. - Dalle variazioni numeriche delle po sufficientemente ampio della parte tecnica, piastrine riscontrate già da altri autori in forme informato ai moderni concetti di questa bran- piretiche, 1'0. è stato invogliato a ricerca.re se ca importante e specjale della chirurgia ad- modificazioni quantitative potessero provocarsi con dominale, e l'organico ordinamento dei vari mezzi termoterapict. argomenti, fin qui per lo più sparsi nella letPel cont:eggio usò indifferentemente il metodo teratt1ra, fanno del lav·oro ·del Caucci un'opera di Affanissiew e quello di Port e Akiyama. m eritevole d'essere cons11ltata dal chirurgo Pel tiscaldamento artificiale usò la Diatermia. Colle applicazioni generali non ottenne sensibili pratico. , variazioni-, forsè anche per il non grande surriscal'da111ertto ottent1to. Roussy· et LERo ux. Diagnostic des tumeurs. Colle applicazioni locali. agli arti, oltre ai fenoMasson, ed., 1921. Prix. 25 f;rancs. meni normali di surxisGalda1nento ri·scont1·ò eviLa prova biopsica ia oramai parte dei mezzi dente diminuzione del nun1er-0 delle piastrine. Auordinari di diagnosi in alcune specie e in al- mento invece sensibilisBimo dél numero di esse c11ne sedi di tt1mori; 1a conoscenza esatta dell::t ottenne ri,s caldando la regione splenica. natt1ra di e$Si resta d'altra parte ·elemento Non ritiene prudente allo ,stato attuale delle ·pronostico di gra,nde valore e attualmente va conoscenze delL'1 genesi òelle piastrine avanzare diventando elemento lltile direttivo nella tera- ipotesi a spiegazione del fenomeno. 1
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ftC6RDEMIE, SOCIETA MEDICHE; CONGRESSI.
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un, tu1no1·e cistico oonge11,ito mento patologico ùelle sostanze prot.eiche che già del oono. · fisiologicamente esistono in esso. La rea~ione al permanganato è più ensibileG. c.~STIGLIONI . - I/O. pre~nta un caso felidelle altre essendo basata sul fenomeno co l(Jrf1cemente operato di voluminosi.ssimo tumore cizio11,e, mentre le coml1ni altre sono in rapporto . stico congenito del collo. In base allo studio dei preparati istologici che d·i mostra, conclude trattar- a lI'opa.camento, .alla prec.ipitazi01ie o fl, octtiazwn e si di un linfangioma per quanto il tumore sia ap- delle albumine. Boveri cred.e che, per scopi clinici, sia n1ipa rentemente cistico, uni I oculare. Ne prende argomento per lo studio dei tumori gliore l'esame in toto delle albumine, piuttostocistici conge11iti del collo unificando il conçetto che la ricerca delle globuline (n1et<>do Nonne e di linfa ngioma e di cisti sierosa congenita, mentre N oguchi), porendo cÒlla reazione proposta dimostra.re delle minjme alterazioni umorali che altri- · considera a parte le cisti di origine branchiale. menti sft1ggirebbero all'esame~ La tecnica è se1nplicissima: si aggiunge, ad un F{eàuta del 20 111.aggio 1921. eme. di liquor, un eme. di ooluzion(\ permang·aPresidenza : Dott. V. RONCHETTI, Yi~e-presitlente. n.a to potassico l1no su diecimila, in modo da 1nePneumoraitiograjìa del ?~en,e . scolare i due liq11idi e si osserva se la miscela cambia colore. Se il liquor è patologico la miscela. FRASSI. Il metodo proposto r~centemente da asSl1me una tinta giallo paglia, giallo crinnrino. Rosen-stein consiste nell'introduzione di 500-600 eme. Se il liqnido cef. r. è normale, la colorazione redi ossigeno nel connettivo pe1~irenale, pratica.ndo sta rosa-Yiolacea. Si ha reazione fotte quando subito dopo la radioscopia e la radiografia. Il gas si diffonde all'intorno del re11e, ed in tal modo e~sa si prodt1ce in meno di due minuti primi, media se in tre, ql1.a ttro minuti, debole se in cinque~ è' possibile di osservarne e studiarne il volume, sei, sette minuti. Al di là di questo tempo la la forma, la sede, l 'esistenza di calcoli, ecc. reazione è da ·ritenersi negativa , inquantochè dopo Occorre il confronto col rene del lato opposto. un certo limite, a11e;he in condizioni normali In Il metodo non ha fino ad 9ra dato inconvemiscela c.1mbia colore percbè le piccole quantità. nienti di sorta, è ben tollera'to dall,ammalato, ed fisiologiche di proteine ossidano e riducono la s<>è molto pratico essendo eseguibile i11 breve tempo, e richiedendo solo la Diù scrupolosa osservanza luzio11e di permanganato. S11 div€·1·~ centinaiR. di liqt1idi c. r. la· reazione dell,asepsi. ha dato risu ltati costanti. I/O. r iferisce sni reI tumo1·i delZ'ipooo1idrio sinistro in, rad'iologia-. perti di alcune malattie, special1nente la JU,~nin P. PINCHERLE. Tanto i tu1nori della milza co- gite, ricorda alcune con~tatazioni particolari in bambini ed in .adulti ed insiste Stl questa 1·]c~r<'a me qt1elli del rene sinistro determinano solitamente un abbassamento della flessura sinistra <lel che p110 offrire un impo1tante aiuto, per la <liagnosi. <'Olon dalla sua sede abituale sottodiaframmatica; mentre però la flessura abbassata rimane sotOolt111Yl di Trichoph~·ton gypseum dal sa1igue Cirtostante a l polo inferiore del tumore 6plenic-0, colante in tricofizia p1·ofonda con, lichen trich()essa, in caso di tumore rena le suole essergli sophytìcu~. vrastante e spesso s11ostata n1edialmente. G. A. AMBROSOLI. Il lichen trichopllytiou.tt In caso di tumore renale con ptosi spiccata può verificarsi l'iscrizione del tum01-e stesso in è una. eruzione rara che può comparire nel cors<> una cornice formata in alto dal colon trasverso di una tricofizia profonda, e cl1e è legata allo ~tato di allergia nel quale si tro,,a la pell~, in ('(l a ll'esterno dal colon discendente. Gli ascessi subfrenici sono pure soliti a spo- dipenù<'.lnza dai fatti immunitari. 'Nota in Gern1ania, non ne fu ancQra descritt ~ st.:'lre in basso la flessura .spleni-ca del colon, ma il loro riconoscimento radiologico indiretto si fon- nlcnn euoo in Ita·lia e neppure in ·ki1r~1 n1~Ja. Il reperto colturale di Trioll ophyton, ùal sanda sopratutto sul fatto che la bolla gassosa dello gue circolante, ottenuto dall'O. non era per anco stomaco ne viene a bbassnta, compres.sa e talorn riuscito ad a ltri ricercatori, ed è ricco <li iutcspostata medialmente. resse, poiéhè dimostra che la tricofizia 1>rofonda I tl1mori del 1mncrens non modificano J)er lo più la sede (lella fle.~snra sinistra del colon ma . non è una .affezione cutanea puramente locnJe> imprimono piuttosto compr~~ioni e spostamenti n1a una ma lattia generale dell'organismo, e p-0rta nuova luce alla qt1estione ilella patog,~nt•~i c1PI st Ilo stomaco. liolien tricllopli ytious, fino ad oggi oggett.o di dif,1a metil sinistra del diafr.a1nma è spesso inna1scusRionl e cli controver se ipotesi. zn ta. e talvolta ostacolata nelle sue escursioni reDimostra infatti che 11 lichen triohophytivu.s è spiratorie rlai tumori dell'iJ)()Condrio sinistro e spedov11t.o ad 11n trasporto per via ema.togeu:i <li cialmente dngli a ·ce~i . nbfrenici. materia le micotico, e non solamente di to~sine., Teonica e valore clinico d ella 1·eazi.one al pern1a.tima ancora di iforuiceti viYi e virltlenti: <-J~e <1:.tJ ganato sul liquido cefa l orachidiarto . foc·olaio t1·icofìtico profo11do so110 portati alJn peli<•, P. Bo\·f:RI. - L'O. ri<:hiamn l'attenzione sull•l dove ~vilupJ><'lDO i11~tast.nti c:a ruente alterazioni ser n r.ione da lui t>ropo tu nel 1914 per svelare 1~ udconda rie diffu~e. C. ,~ ALl..\RDI. nftne alt~razio1li del liqt1or, in rapporto ull'au· A proposito di
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SEZI'ONE PRATICA
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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. I
CASISTICA. Malattia alimentare delle ossa (Osteoporosis alimentaria). Ohelmonski (La Presse médicale, n. 12, 1921) tracci.a nel 1nodo segl1ente il qurudro .d ella « osteoporosis alimentaria », malattia osservata in Polooia d u·r an t:e I' occuipazi·o ne tedesca. Occorre dt~tingu·ere dure forme principali. La prmna è caratt.erizzata da dolori in alcune ossa specie nelle ooste inferiori, nel sacro, talora nelle vertebre, ·dolori sponitanei, ·p iù forti nei movimenti ed alla pressione. Le ossa · colpite sono sam.pre più o meno flessiliili e fragili; il loro esame raidiografico fa constatare la diminuzione dei .sali calcarei. L'autopsia svela l'osteoporosi. Clind1oamen·t e il pitl sp~sso si nota una inanizione generale marcata. Questa forma, di preferenza secondaria a tubercolosi o marasma senile, può esser 1de!Ill()illinata: osteoporosis ali1nentaria simplex.
La seconda forma di osteoporosi di origine aJime11tare rico1·da molto l'o8'~eomalacia. Si svil11ppa J)rogressivamente e più spesso in don. 11e ùi media età. · Inizia co11 dolori alle gambe, al sacro, torace; si aggit1nge poi una paresi progressiva delle est1'e.lnità inferiori; l'andatura somri glia all'anserina. Tale ps€lIJdoparesi non di·p ende esclt1sivamente dai dolori, ma è anch-e in ·rapporto oon I ' indebolimento id ei muscoli. E car·a tte.ristica di ral forma l 'irnpossi,b ilità di sollevare, stando sdraiato, le du1e gambe i.n,siemte: meno difficilPè !'abduzione. Facil1n·e nte le costole va11no inco11tro ad infrazionii.. Lo stato di nu.trizione è buono, talora, anzi, eccellente. L'esame radiog·rafico mostra un grado più o meno accentl1ato di decalcificaz1011.e delle ossa del bacin-0 e del sac ro. Nessuna anomalia di farma e, dimensioni del bacino. Siochè si ha in questa forma o una osteoporosis alimentaria pseudo-paretica ov'rero una pse1tdo-osteomalacia ali11ientaria. Per disti11guerla dall'osteomalacia vale il fat.to che l'osteomalacia è rara in quelle popolazioni, si accom1Jagna per lo più a gravidanza o parti; l'osteomalacico è cachettico, ha deformazioni del bacino al contrario dell'osteoporosi. Inoltre, oltre a tener conto della diversa prognosi, l'osteomalacia colpisce tanto i ricdhi _ quanto i poveri, mentre l'osteomalacia pseudopa,reti-ca nrui si osserva che i1egli individl1i la cui alimentazione è incoimipJeta. 1
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Da i fatti preesposti, risulta che le ossa reagiscono in .gi.en.erale molto ener·gi c.amente co11tro una alimen,t azione insufficiente od i11completa. in modo diverso i1ei diversi ii1ùividui · le , ' qualità individuali 11anno qui eviden.temiente un compito irnip ol"tan te. MONTEIEONE. I
TERAPIA. La diarrea dei bambini allattati al seno. Riveste la forma 1comune senza seg.ni' di i11fe zione nè di intossica.zi-O!Ile: non è nè seria nè · duTatura, non esige la soppre.sisione dell'allattamento (Ma:rfan. Journ. de méd. de Paris,. 1921, n. 17). È carartterizzata da1l'aun1en-to nel numero delle evacuazioni, di n1ater.ie liquide o semiliquide, male legate e g·rant1lose, verdi, con odore di la.t te · inacidito, di reazitQfD-e acida. ·Vi sono talvo'lta emi.ssi-Oilli ·d i g·as 1intestinali, coliche, eritemi. S.i distinguon-0: a) fo1ma dispeptica ro·n scari.chie poco n·u·mero.Se, .g.r anulose, ·s emiliquid·e; il pe.so co11ti11ua ad aumentare; b) forma calar- · rale : sca·riche numerose, liqu~de, oon molte materie mucose, spesso oon schiuma; iJ p·eso diminuisce ma non in modo impr.essionante; può durare una s.ettimana ·O dei mesi, senza che lo. stato gene·r·aJe ne ,s offra. Cause. - L-e diarree primitive possono essere: a) di orig·ine alimentare o esterna; iperalime11 tazio,n e (pasti ·ravvici.nati e abb·O'Ildanti) o. alteraziO!Ile del Latte. de.Jla nutrice (al1imentazi-0n e difettosa, eccesso di burro) od a tnedicin·al~ (olio di ricino, calom~lano, ipecacuana) ; b) di origine in terna : insufrfì.cienza funzionale de1l' ruppa·recch.io digerente, con•genita o consect1tiva ad eruzione dentaria, ad intolleranza pei 11 latte. Le diarree secO'Il·darie succedono ad ·tnfezioni acute o croniche (sifilide, tubercolosi)~ Trattamento. - Non bisogna dimenticarsi ohe è rrur-0 di poter cambiare nut1ice; la dieta 1idrica non è sempre. niecessaria. Nelle diarree leg-. , . gere, si dista11ziera1ltno i pasti, si ·diminuiscono,. si dà qualche .cucchiain-0 di acqua boll1ita. In quelle inte11se, s.i oopprimO'Ilo .l e poppate, sostituendo'l e con acqua bollita; nei casi di intol.leranza ipeir il latte, può esser-e utile l'allattamento misto; dopo i 4-5 n1e.si si possono dare del1epappe. Sono utili i clisteri, da sco·n sigliarsi i purganti: dopo ogni popipata, dare un cucchiaino. di acqua di calce (a-equa di calce officinale 100 g·r. , sciroppo semp-lice 00 gr.); possono es-
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IL POLICLINICO pur~
utiJi il be11zonaftol, bismuto, ta:nn·i~eno. Se le feci sono alcaline, si prescriverà l'acido lattico. fil.
Terapia nell' influenza.
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Kraus (Deutsche mediz. Wochenschr., anno XLII, 11. 9) preconizza nello stadio febbrile, a reperto polmonare negativo, l'eucupina (per le eventl1ali contplicazioni ~culari non più di 1-2 g . al giorno e 3 g. dose complessiva) e il siero antigripposo; qu~st'ultimo specie per -scongi11rare la con1ponente streptococcica dell'infezion e. lnoltr e l'elettrar golo o l'argoflavina :(intravenosi) a subentrata complicazione polmonare. La dig·itale, secondo il suo parere, vie.ne data troppo presto e troppo schematicamente. L'uso ne dev'essere strettamente individualizzato. Bisogna tener presente che la debolezza. del sistema vascoln re 11on è dovuta sempr.e a paralisi vasomotoria, m a spesso alla cosid'<letta vagotonia; in questi ultimi casi si dà . - se necessnri.o - l'atropina prima della digitale o combinata ad essa. Per iniezioni endovenose si adoperi il di .gipurato solubile. Molto raccomandabile è la ·caffeina per via ipodermica. Quale espe~to rante si · usi la canfora ad alte dosi, sottoeute. Sottrazioni ·sangl1igne non recano a l·cun vantaggio. L'event11ale pleurite d ev'essere controllata scrupolosamente. E possibile il riassorbimento pure di essudati sera-purulenti. L'intervento -0perativo non deve e$sere ritardatp. Negli iempiemi da pnel1mococcl1i reucupina può riescir utile ancora allo· stadio settico. Non essendo raro l'insorgere di 11roncopolmoniti ancl1e alcuni giorni dopo lo sfebb ramento, gli i11f ermi vanno i1er qualche .tempo tenuti in osservazione a11cl1e a subentrata conval e~cenza . m. p.
La gangrena polmonare curata col salvarsan. L'etiologia della ga11g·rena polmonare e della bronchite p11trida è an cora oscura (B. Molnàr (1Vie1i. I\li1i. 1Voch e1ischr., n. 21, anno 1921) ; una p a rte i1nporta.nte spetta però senza dubbio alle spirocl1ete. Ricer cl1e istologiche hanno dimostrato l'abbo11dante presenza di spirochete nel tessuto polmonare che circonda le caverne gangrenose al confine tra il tessuto sano e q11 ello ammalato, mentre le masse contenute n elle caverne gangre11ose s o110 ricche di germi ( hncilli e cocchi) ma povere di spirochete. Ciò s pieg a In difficoltà di riscontrare le spiro-
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chete nello sputo. L'A. hon ve le riscontrò in alcuno d ei 6 ca si studiati. Questi casi v ennero curati con le iniezioni endovenose di neosalvarsan e guarirono tutti più o meno rapidamente a seconda dell'inizio più o meno precoce della cura. Cade dapprima la febbre, in seguito l'espettorato perde il carattere fetido e diminuisce n9tev.olmente fino a scomp:trire ; l a guarigione è confermata dal reperto radiologico. In 5 .c asi di bronchite putrida cronica, l'A. non ottenne rist1ltati notevoli dalla cura col salvar.san, nessun ris11ltafo in 3 casi, miglioramento (diminuzione di quantità e di odore d~ll'espettorato) in 2 casi. Forse migliori risultati si dèvono attendere nei casi recenti di bronchite putrida. L'_i\. raccomanda la cura col salvarsan quanto più precoce è possibile in tutti i casi di gangrena polmonare; i risulta ti sono rapidi ed ottimi nei casi cosi curati fin dall'inizio. POLLITZER.
Intossicazione per composti arsenobenzolici. L ' analisi di 29 casi mortali, passati in ras.segna dia A. G. R. Foulert.on (BritisJi m edical Journal, 6 giugn.o 1921) dimostra che essi p-ossono essere classificati in tiie gruppi: 1) casi acuti in cui i sintomi c-0mpadono rapid·a:mente dopo ·d ue o tre i.nieziomi; 2) casi subacuti, durante il trattamento ·od alla sua fin e, circa dieci gi1orn·i doipo '.l'ultima in1i.ezione; 3) o3Jsi di intossicazione ritardata (2-7 settimane d opo l 'ultima iniezione de.Ila serie). Tempo e dose sembrano avere p oca influenza sui risultati fin,ali, essendo.si .avuto esito letale in un ·caso dopo due dosi. di .og. 45, in un altro dopo g. 3.1 somministrati in otto ini·ezi.oru. La sintomatologia è sempre stata la stessa: itteriz~a, ematemesi, delirio, coma, morte in: 3-5 giorni. L 'inflltrazione gDassa ·del fegato e l'itterizia tossica possono aversi pe,r i composti de1l'ru:r. senico (ddrogeno arsenicale, ossido arsenioso); la t.ossi·cità degli arsenobenzoli !PUÒ essere influenzata an.che dal nuc1eo benzoJ.dco. Non .si può per ora apprezzare quale sia il rischio oonn.esso coo I 'uso degli arsenobenzoli; i casi mortali riconosciuti e p11bblicati costituiscono soltanto una trazione di tutti quell·i che si sono avuti durante gli uJtimi sei anni, tanto più che, r.ome si è accennato, fra l'rutima iniezione ed il. presentarsi dei sintomi può it1tercorrere un periodo abbastanza lungo, in ottima salute. 1
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SEZIONE PRATICA
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IGIENE.
osservatori con la reazio11e di Schick, pertnet• to110 di risolvere. Reazione d1 Sehlck e profilassi della difterite. . Se la reazione, in ragione· diretta del teID.· (Discussione nella Société 11iédic. des H6pitau: po eh.e richiede è poco applicabile dura11te l1na de Paris, 1921). epidemia a rapida tendeJ1za diffusiva, ha un ~ t1niversalme11te ammesso che l'unico mezvalore viceversa grande se praticato all'inzo per arrestare l'este11dersi di una epidemia fuori di og{li epidemia, sistematicamente in di difterite è la sieroterapia preveI1tiva dei ogni collettività: i risultati, bene annotati st1 soggetti esposti al contag·io: se invece trattasi di una scheda individt1ale permetterebbero di di una collettività ben sorvegliata si pt1ò giun- . sorvegliare sin dall'inizio di un'epidemia i sogg.ere a limitare ed arrestare l'epidemia con getti recettivi. l'esame clinico e batteriologico del rino-faringe Aviragr1et sostiene che la reazione di Schtck dl tutti gli individt1i e con l'isolamento dei di med~ocre interesse nella 11ratica giornaliera portatori. Questo non è però possibile sem- rende incontestabili servigi nella collettività; pre, donde la impo1i,anza della reazione di però è indispensabile completfl re la ricerca ' Schick per s~elare i soggetti recettivi. . clella reazione con qi1elJa ·dei portatori di Essendosi verificati in una scuola di Parigi germi. ' 4 casi di difterite, Delille e P. Marie pratical\'Iolti soggetti infatti con Schick negativa, rono la reazione negli allievi, nei professori, possono portare bacilli difterici virulenti per nel personale di servizio: in tutti coloro nei le cavie, 'innocui in virtù dell'a11titossina cir~ quali la reazione di Schick fu positiva vennero colante, per chi li porta, dannosi molto pro· 11~bilmente per l'entourage. iniettati 5 e.e. di siero antidifterico. L'epiden1ia in tal modo si arrestò e nessun Lesné, Renault, Lévy, dalle proprie osservacaso nuovo ebbe a verificarsi. zioni concludono che in un ambiente chiuso Que~ta e~perienza conferma (Bulletin de la (orfanotrofio e ~imili) bisogna fare un'inie· Société Médicale des H6pit. de ~aris, 1921, ~ione preventiva. di siero ai fanciulli con Schick p. 457) che allorchè un'epidemia di difterite ini- positiva. ziasi in una collettività, la reazione di Schick I portatori cti germi con Schick negativa , permette <li limitare le iniezioni preventive, di non contraggono la difterite ;e ne.l caso in cui evitare l'i solamento dei portatori di germi e i bacilli da essi portati siano virulenti - la di non interrompere gli studi dei convalescenti qual cosa non se.:inhra esser comune - i porscolari. tatori stessi diverrebbero - per1na11endo ·11ell a Intorno al valore profilattico della reazione stessa collettività chiusa - inoffensivi per tl1t... di Schick, Lereboullett e P. IJ. Mari e aggiun- ti i recettivi immunizzati con il siero. gono alle considerazioni suesposte delle conIn collettività aperte la reazione .n on ha più temporanee osservazioni fatte nell'Asilo j~rae lo stesso valore e la ricerca dei portatori è la litico di Neuilly su 142 perso11e. Di queste 105 sola misura profilattica efficace con l'isolanon reagirono, 37 ebbero una reazione posi- mento e l'inoculazione preventiva d'obbligo. tiva: il maggior nl1mero di reazioni positive Poichè non rare volte è materialmente in1possibile eseg11ire le reazioni cli Schick e le si ebbe nei bambini dai 6 ai 10 anni; parecchi bambini appartenevano alla stessa famiglia; volute iniezioni preventive, dal punto di vista ora di questi aggruppa1nenti familiari in quat. fJratico, M. Loui~ ~Iartin resta partigia110 deltro la reazio11e f11 del medesimo segno, in ! 'esame clinico con l'esame batteriologico delle quattro di segno contrario, ed in tutti questi fauci sospette d la sorveglianza di colgro i casi, era 11 soggetto più giovane quello il quale quali avvicinano il malato: la reazione di presentava la reazio11e positiva. Schick può permettere di 1imitare le iniezioni Eseguito un esame batteriologico su un grup- preventive e di riservarle ai ~ol i portatori po di ~5 fauci sospette furono accertati tre reagenti alla tossina difterica. Martin ci riporta alla questione se · i portaportatori ne..i q11ali la reazione di Schick era ne'g ativa, l'esame batteriologico divenne nega- tori sono tutti contagiosi e se in ogni caso convie11e mantenere l'isolamento. Ogni portativo dopo parecohi giorni. tore il quale abbia, egli dice, una lesione anche -~i soggetti con Schick positivo fu inoculato il siero: si può quindi parlare di un metodo minima, evidente o no, è di certo contagioso: nella propagazione della malattia è ben nota di terapia preventiva più che di vera profilassi. l'importanza delle cripto-difteriti, delle difteriti Lerebouillet e P. Marie concludono dicendo fruste, delle difteriti croniche. Sono poi conche l'interesse tleJ.l'esperienza sta nell'impor· tagiosi per un certo tempo i convalescenti e tanza dei prob1'3mi di natura biologica o cli- contagiosi sono i portatori sani durante 11 n nica che i ris11ltati simili ottenuti dai vert accidente acuto (angina acuta) : ora sarebbe '
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IL POLICLINICO ir1tere~sar1te
conosce re il potere di contagio POSTI\ DEGLI ABBONATI. <lei portatori ani al1'inft1ori di tali periodi. Secondo 1\iiartin i portatori che posseggono (1;388) Dosa1ne11to dell'11rea nel sangue. - ..i\l rimmunità, e la conservano, non debbono es. dott. C. S., IJegnano: ser cor1tagiosi pe1~dhè essi hanno . dell'antitosPer il dosamento dell'urea nel sangue un $ina nel loro siero, nei loro umo1i, ed ogni metodo semplice, che a scopo clinico può dare bacillo difterico in contatto con questi umori resultati utili, è quello adottato da Ambard. ~tnt itossici deve impregna1·si di antitossina, Bisogna. 9 perare su almeno 10 cmè. di siero sensibilizzarsi: da questo punto non può più che si versano in un bicchiere a calice aggiu.ne8ser molto contagioso; in ogni caso meno dei gendovi un volume esattamente uguale di una bacilli provenie11ti dalle fauci di un individuo 801uzione di acido tricloroacetico al 20 per een~ensibile o malato. Basterebbe perciò isolare to, ed il miscuglio si agita bene con una baci soli portatori con Schick positiva, cioè senza chett.a di vetro. Si filtra attraverso un filtro immunità. e perciò suscettibili di aver-e una asciutto, si raccolgono 10· eme. del filtrato e ei vera difterite con faJse .membrane. mettono nell'ureometro di Hallion e. Ambard. Jules Rénault crede che la difterino-reazione . Si alcali11izza con u110 o d11e eme. di idrato 1nolto inte ressante dal punto di vista della pasodico al 10 % e si fa il dosaggio con l'ipohrotologia generale e dello studio dell'immunità mito come per l'urina. non ha dal punto di vista della profilassi ge· ·L 'azoto che si sviluppa per l'azione dell''ip-0nerale un valore grande : essa ~istingue i bambramito rappresenta non solo l'azoto dell"urea, bini in refrattari e recettivi ma non in danno.si ma anche l'azoto di una serie di altri corpi site e non dannosi. E la ricerca- dei porta.tori di germi che so- però nel siero di sangue si riscontrano ~olo lamente pllÒ fare la distinz~one ooi bambini in minima quantità. in da11nosi per coloro i quali li avvicinano e Un metodo più esatto sarebbe il metodo delnon dannosi. • l'urease, ma però richiede l1na teenica più deLa reazione di Scl1ick, al ·contrario, ha un licata, è di più difficile applicazione e quiJtdi gran valore per l'individt10: essa permette di m~no comodo nella pratica comun·e. limitare l'iniezione preventiva di siero ai so,li Il dosaggio dell'ure~ ~i può fare sia sul sa•· bambini con reazione positiva. gue cong·elato, sia sul siero, essendo la diUe, · NI. E. Rist, ricorda come avesse l1r1a venti11a renza tra i tassi di urea dell'uno e dell'altro di anni fa, emesso sttlla patogenesi delle pa.- . trascurabile. r~lisi difte1·1che, una teoria in contraddizione L'ureometro di Jlallion e Ambard può 01·dicon la dottrina dominante attribuente questa 1>a rsi presso il IJaboratoire de Chimie appliparalisi all'_a zione della tossina solubile. Rist c1uée Carrion et C.ie, St-Honoré, Paris. era stato colpito dal fatto che alcuni bambini s . s ILVESni. colpiti da grave difterite, trattati con dosi considerevoli di siero a11tidifterico benchè guariti Errata-corrige. non rimanevano in1muni dopo due o tre setNella risposta 13ì'1, pag. 1087, fase. 32, sulla ti1nane da paralisi diftericl1e gravi: si sa che eccitabilità elettrica dei nervi, ecc., il non dell'azione preventiva d.ei sieri antitossici ha molto più valore della loro azione curativa; ora in la LJt1arta riga, dovuto ad errore tipografico. tali casi vediamo l'a.zione c111--ativa avere com- va evidentemente levato. pleta efficacia co11tro la rlift€rite propriamente detta., mentre fallisce l'azione preventiva contro le paralisi. Evidentemente le paralisi difteridhe ono dovtt te a tutt'altro che alla tossina Le inezie nella Hedieina. solubile: Rist pensa ad una endotossina sulla ('V. D. HALLIBURTON. The British Med. ]01.trn., c111ale il iel'o è se11za azione e che, diffonden26 m arzo 1921). dosi lentamente dal corpo dei bacilli, agisce L 'Helmholtz, scrivendo, circa un secolo piit solo tardivan1ente. L'e!-'perimento ha confermato ciò, la reazio- tardi, del Galvani, diceva : « Quando (ialvani toccò i muscoli di una rana con differenti me11e di Sch ick lo conferma cli nuovo in quantalli e 1Jsservò la laro l""Ontra7Jone, chi avrebbe 1o Delav.ergne e Zoeller har1na 11otato che nelle mai sognato che tutta l'Europa per quella espeparali~i dift eriche la reazione di Schick è negativa : de~li individui pttr posseden<Jo l'i t1i- rienza sa r·ebbe stata attraversata da fili intelro,1ni ti1 contro la tossina ' 1a11no incontro lo ligenti, ohe con la velocità del lampo irradiano t e~~o a pn ra I i$ i ·rlift e ricl1e. il p€ngjero da Madrid a Pietrogirado? Nelle Mo~n:r..EONE.
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mani di Ga,lva11i e cli \~olta le correvti elettriche e1~no fenomeni atti ad eceitar-e ·fo.1·ze molto deboli, che .solo a1pp.arllti delicatissimi p-otevano mettere in evidenza. Se essi f<>&~ero stati trn,. scurati, percl1è l'investigazione e lo st11dio non promettevano risultatj immediati, ara noi ig·110reremmo la pi'l1 importante e interessan.t& delle forze naturali ». Se l'Helmholtz ,- ive~~e C.' ggid1 avrebbe .eletto tlippi ù! Quelle piccole cose~ quasi · n11lla, le contrazioni di ur1 muscolo di rana: e1·ano d 'imp rtanza su1}rema. Qt1ante inezie nella Sci.e11za hanno tra.~format-0 u11 r11de meccani. mo in lUlO stru1nento utile. come ear1n-0ni, pqnti, macclti lle inc.lustriali, riavi! F11 t1n'inezia che menò alla scoperta del 'felefono, dei rag: i X, dei corpi radioatti,·i. Fttrono inezie Je esperienze del Pastet1r che men~ rono p-0i a.i ~avori del Lister; inezie gli s tudi clel ~lies-~her sulle t1ov_a del salmone, che hanno fQlfmato la base .della patolog-:ia della gotta; ù1ezie gli st11di de'l Bayli. s sui colloidi. che hanno condotto al1a ~o perta di 11n'arma potentissima contro lo shock chir11 rgico. r111a11<lo uno scienziato ~tudia la Natt1ra a ~ ropo di c ono~ r e11za. p11ro, chi p11ò . prevei:l ere fino a q11al pu11t-0 a,.riYeranno le applicazion i f11tnre? Ogni vero clev~ rla t1ltimo sempre port o i e ri s ultati pratici. 111 questo articolo ·consideri.amo tre argomenti, in :\.Jedicina, nei quali, fatti di piccoliSsima i.mportan1a iniziale hanno avi1to applicazioni gTa11 lio..{,; e s11ecessivamente. Lavoro importan1i~...,i n10 questo, per il quale andiamo realizzando l ' importanza delt'i11finita1nen.te piccolo. L'Ormon P an1itutto. Fu trovata questa parol8 q11ando il Bay!iss scopri la secretina, se- · cre2i-0ne interna del duodeno c-he, assorft>ita, '"' timola la. secrezione pan creati-ca. È passata llOi a sigTlificare la secrezion.e di una seri1e di organi, fino a poco tempo fa ignoti1 e che oggi giu-0can-0 i111 portanza massima ne1la fistologia, nella patologia e nella clinica, le gla.n·dole en... docrine. Grazie ai propri orm-0ni la tiroide, i ·surreni, il corpo pituitario, le isole d.i Lan.gerhans, il corpo luteo, ecc. hanno un significato. E lma sostanza che a dosi straordina riamente piccole, ind-0sabili', p.rodl1ce effetti caratteristi'Camente appariscenti. L'adTenalina, la pituitrina, la paratiroidina a diluzioni estreme producono e-ffetti fisiologici marrcati e .caratteristici. Infinit.esimarnente picrole quantità sono indispensabili non solo per il .nostro bene~sere, ma per la vita ste ~sa: cio è stato di, '' rno ..tra te sperimentalmente per ql1egli ormoni 1
cJ1e fu101•a la Scienza è giunta a pote1· sottopor re all'esam.e quantitativo. L'istamina., acetildeJ"iva to della colina, uno d.ei tosti tue11ti (lel t1-0st1·0 corpo, ecco un'altra S{)Stanza organica cl1e a dosi infinitesime ger1erH effetti stra.p otenti. L'anafilassi è condizione fisiopatologica - altre-sì in cui qt1antità infinitam~nte p.iccole, i1111anzi alle quali le diluzioni omiopatiche sembrano euo1mi, producono fenome11.i g.iigante5chi. Quindi lo shock. Terribile la sua sintomatologia. E la ca11sa? Non emorragie assai rilevanti c11 i si _a.ccompagnino e,rentualmente tesst1ti schiacciati e pesti ma un veleno che si produce nella commozione dei tessuti e prodl1ce paralisi dei capillari, un veleno in quantità infinitesima che rende stagnante e appartato il Ra.ngue nel letto c'a pillare: l'istamina. Spel'imentalmente questa determina shocl(. Se essa ~Ja ancl1e nei traumatismi la causa, o l'l1rtica causa dello sl1ock, è questione secondaria : resta il fatto che sostanze impercettibili dà11no sindromi catastrofiche: lo shock J·itent1to 11na semplice condizione nervosa, rom~ tante di sirr1ili forme morbose senza lesioni anFtt.om.iche grossolan.e, com.e tante lesioni che p-0i sono risultate dipen<leriti da insnfficienze endocrin-e, è -condizione tossiemica. E finalmentie le 'l:itarrii1ie. Si cl1iamano anehe Jattoii accessot·i dell':=tlirne11tazione.. La loro composizione c-hiroica? Ig·11.o ta. Si possono dosare? n-0. Che sono? cos13 prossin1e al nulla, corni, ohe in quantità estremamente piocola, sono capaci di trasformare una dieta insuffi~ient.e in una dieta nt1t1-iente. E per tale inezia che la margarina, l'olio (l'uLiv-0 n.on h?nno le qua"lità ricostituenti dell'olio di , fegato di me:rluzzo. È una tale inezia che rivoluziona oggi tutta la ohirni·ca alimenta.re, basata sulle calorie ohe non ~veva saputo risolvè.re il problema dell 'allevamento artificiale del bambino. Quale la portata di questa inezia? Grandissinia finora., chi sa dove p-0trà giungere nell'avvenire: la carne di pesce., la carne di l1cce'1l-0, la ca.me di queato o quell'animale, la carne umana forse diffen-isc.ono per 11n 'inezia c.l el g·ener.e. L 'Empirismo Io afferm~t, ma è a11 r ora empirismo, che non è cla disprezzare: è risultato di passate esperienze. Esso ha affermate tante cose che poi la Scienza l1a <:onfe,rmat.o. E la Scienza, · quando scoprirà, forse scoprirà un 'inezia, oome quando ha scoperto al.t:re inez.ie per altri empil'ismi. Ma inezie in:finitaRlente grandi! Che inezie portentose queste della Scienza! ~ .1
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N. tENTÌLE.
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l-i.\1'NO XXVIII, FASC. 3.i}
IL POLICLINICO
NELLA VITA
PRO~~E~ SSIONALE .
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ATTI PARLAMENTARI.
semplificbi110 le ·estenuanti pl'.atiche burcr cratiche ed .acceleriRo le opere di bonifica, indi· r-izzando precipltamente a simili lavori igienici e profila ttlci gli $tanziamenti che si promettono per rom~ttere la crisi della di~occupazione; o) .risolYano l'angoscioso problema della pubblica assistenza ; , d) comple.tino la inonca ed imperfetta legislazione delle assicurszioni sociali, coordinandola e presentando, senza ulteriori indugi. la legge sulla assicurazione contro le malattie. b)
Il .<li~gi10 di legge sulla cocaina ~ stato presentato in · Senato, relatore Badaloni, ed ha trovato una certa opposizione nel <Sen. Gallini, il quale ha lamentato l'ec<'essiva severità delle pene, e la proibizione di applicare la sospensione della pena. Ha11110 risposto ~oatenendo la necessità di es.s ere t:ieveri, ~1arcl1infava, ~lortara e Badàloni, me11tre il ministro dell'Industria, Belotti, ha dichiAra to :-- che gli inasprimenti di legge proposti dall'Uffic·io e.entrale vengono tutti accettati dal Governo. Il disegno di legge è stato appro\ato. Daremo prot·, simamente am.p io J·e~'Oconto della relazione del professor Nicola Badnloni.
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AMMINISTRAZIONE ·SA .N ITARIA. • •
Pei congedati malarici • '
Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che U SotSulla. rifor1ua deila legge sui manie-orni e gli alietosegretariato di St.at;o per l' AssiAten7~ !\111itare t:' na ti, l'on. Cazoo.walli ed altri hanno presentato le Pensioni di Guerra - Servizio AssiRtenza. Malauu ordi.qe del giorno. in cui si chiecle di sottrarre agli interessi privati i malati di mente e di co- · rici - ha concesso al Sanlt.arl a titolo di compenso per l'opera d'assistenza pre~tata a favore del stituire 1Jll~ Con11nissione, la quale entro quattro congedati malarici, durante 11 2<> semestre 1920, mesi ~re-disponga gli elementi per la ri.f orma delrl9ervandosi di provvedere a ma no a mano cbe la legge e regolan1ento sui mnnicomi ed alienati. giungeranno i rapporti del rispettivi Comitati proDella Coru1nissione debbono far parte, nei riguardi t{;'c:11ico-sanitari u11a rappre~11tanza eletti'va del- , vinciali: l '_.\~~ociazione iuizio11ale fra gli alienisti. P nei 51. Provincia di J>i~a ; Dottori : J1.,ilignesi Giuse:priguardi ammirustratiYi una rapprese11tapza delle pe, Palàia ~ I"'. 300 - Rorubai Gio,·ann1, I>iombino, L. 300 - Ricci Giovanni; Pisa. I.1. 300 - Garganf J\~sociazioni degli impiega ti e degli infermieri dei Labindo Pontedera, L. 000 - Ga~perini Gino, Ri· J)Ubblici 111n11icomii. pnrbella: L. 300 - Sbragia _t\..brnmo. ·Bagni di San Giuliano, L. 250 - Masoni _.\Jfre<lo, Lari, L. 200 ** - Arieti Elio, Vecehiano, J,. 200 - Marcac.ci Fran* cesco, Volterra, I"'. 200 - _<\.11dr~tti )tarino, BienHanno pre~ntaro interpe llanze gli on . Jtocco e tina, L. 150 - Ceppa relli France~·o. Calci, L. lfiO. Federzonl Jler la conservazione i1ell't:niYersità di - Del 1\1.ario Carlo. CollesalYetti. L. 150 - lVl<l# Romn. <lelhl Cattedra di clinica p. icbiatrtca diberini Giacomo, Piombino, L. 150 - Cecchi Bi.asti11ta tlallc-1 llenropa tu logia; 1' on. Bussi sulla migio, Cecina, L. 100 - Cercig-nani Giuseppe, Pom~1rance, L. 100 · - Bozzi Gi11lio, .Consaceo, L. 100. 11:1ccia ta .oppr~ssio11e delle Cattedre de lle J)atologie ~r>eciali ; l'on. Casa.lini sulla necessari.a rifor52. Provincia di Ba1·i : Dottori : Perrone ·Alber1na <Iella Cassa di .p revidenzR dei sanit:ari. to, Acquaviva delle Fonti. T.1. 250 - Pesce Angelo. Casa.massima, L. 250 - Chierico Lorenzo, Alt.a1nura. L. 250 - Nitti Luigi, Castellana, L. 250 *** Moscatelli Ettore, Canosa di Puglia, L . 250 - ReJ/on. C'~1·a~!'3() ha presentato, come conclusione sta Vito, Gioia del Culle, L. 250 - Acquaviva di un suo discorso, il segue11te ordine del giorno: Gian Lu<"it, J.Jooorotondo, I.... 2..'lO - 1\>larotta Giovanni, Modugno, L. 250 - Pa11sini Pasquale, Mol« JJa Camt-t'à, convinta elle le graYi de.ticienz(\ fetta, L. 250 - Sturni Giuseppe, Noicattero. LilPgislntiYe uci rigu;1 rcli della l)OlitiC<l sanitaria, delre 250 - Avitto Michele. Palo del Colle. L. 250 la .1)reYidenz<1 e tielle ns.sicul'azioni sociali sono - Ruta Michele, RuliO di Puglia. L. 250 - ~a tulli Giuseppe, Terlizzi, L. 250 - Losiro Nicola. causa essenzia le cli males:Wre fisic-o e morale delAndria, L. 100 - Er1·iqt1ez Enrico. Bari. L. 100 le classi laYoratri<:i; - Abbruzzese Onofrio, Bitonto, L. 100 - Manfreconr'inta altre8ì c:he la difesa e la reintegradi Felice, Bitritto, J.... 100 - ~fenunni Gioacchino, Barletta. L. 100 - Giannelli Damiano, Collemare. zione dello. ~1 ll1te uma11a e la tranquillità fisica e L. 100 - GuastamaCC'hia. JJuigi, Corato, L. 100 della psich{\ del 1Rvoratore rappresentano la base La tone Pietro, Fa sano, L. 100 - Panni Francesco. vera di ogni forn1a di rigenerazionf\ P ricostruzioGiovinazzo, L. 100 - Giglio Bianco Michele, Gra1u~ i1el Paese ; vina di Puglia, L. 100 - Servedio Giaoomo. Grumo Appula. J_,. 100 - Ba ma ba Giovanni. Monopoli, confida che il Governo, concedenùo una più J"'. 100 - ~Innzionea Nicola, Montron~. J,. 100 moderna att~nzio ne a problemi di tanta gr.aYità, Bevilacqua Gill ~J)pe, ~Iinervino MurgP. T.... ioo vorrà anoopo1·re all'approyazione del Parlamento Niccolis Sebastia110. ~oci. J.... 100 - Labbate Vitantonio, Poli~n<l110 a Mart>. f,. 100 - Riccardt organici provvedimenti i quali; · Domenico, Pulignano. T.1 . 100 - Troiano Vito, Rua) prevengano e difendano le classi layoratigliano. T.1. 100 - Nitti IJui~i. Sammi<"hele, L . 100 tricl dalle gran<!l UUllattie socÌall che assiduamen- Mondelli Fra nceFKX>, Sanni<'andra di Bari. Li· te debilitano ed im1,~verlscouo 1Jt razza, 1·i,·er~nn re 100 - Santoliquido Gaetano, Splnazwlr.. T~. 100 - Tangorra Francesco.. Sant{\ramo deJ ùolle, Lido i loro r1&qlt:ftci etl'et ~ sulla capacità la ,-orati\fl re 100 - Trolsi Salvatore, Tr:tni. T... 100 - DJ11Wl e quindi '"'ulla riccbt..zzn della )l1tzione: Nicola, Torltt.o. f.,. 100.
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XXVIII,
FASC.
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SEZIONE PRATICA· •
53. I>rovincia di Gru~seto: Dottori: Memmi prof. Gu~lielmo. Direttore Ospedale di Grosseto, L . 500 - Pier Nello Martelli. Chirurgo . Ospedale di Grosset.o, L. 300 - Neno Gil1seppe, Vff. San., Serano. I ... 350 - Papa Ginfieppe. Campngna tièo. I.J. 150 )lenoni Carlo, Ga VOl'il no. r .. 150 - Fr<l ttini TomIll<lSO, l\lanciano. I~. 150 ·_ Oarosi Al1gt1sto, OrbE'tello, I.1. 150 - · Frige11tt Ernesto, Pitigliano, L. 150 - Federici Ausonio. Roccalbegna. L . 150. 54. Provincia di JJecce : Dotto1i : Pesole· Michele, Sa·v a, L. 200 - ~.\.100.ne~ Francesco, Fragagnano, I.1. 200 - Palma Do11nto. @egli~, TJ . 200 Lupo Michele, Fr.ancavilla Fontana, L. 200 Scoditti Samuele, l\1esagne, L .. 200 - Sahgio,~nn ni Raffaele, Np.rdò, I,. 200 - Greoo Pantaleo, IJizza11ello, I1. 100 - Primicerio Gt1glielmo. C'lsarano • rJ. 100 - Tra versa Vincenzo. S. Marzano, L. 100 - ~Iacchia Gi11sep11e. Cursi. L. 100 - De Gior~i Raffi\Ple, Montero11i. L. 100 Ragusa Gio'\"anui, Grottaglie, L. 100 - Ingravalle Attilio, Maglie, L. 100 - Greco · Pa~sqt1ale. Capraricn. I~i re 100 - Ricciardi ....\.ngel<>. Ginosa, IJ. 100 - D'At)rile Gennaro. Laterza, L. 100. 55. Provincia di Terarrio : Dottori : Rampini Francesco, 8. Ancarano, L. 100 - De Fulviis Fulvi<>, Arsita, I,. 100 ~ Fra ttone Rocoo, Bisenti, L-. 100 - Di Giandomenico Git1seppe, Cappelle. L. J 00 - Franchi Salvatore, Ganzano, L. 100 - · Fusilli Antonio, Castellammare. IJ. 100 - Pandolfi Aaolfo, Castiglione C .. L. 100 - Martelli Ulderico. Castiglione Valle, I •. 100 - De ~lammineis Luigi, Ca tagnano. L. 100 - Pensieri Massimo, Cellino. I J, 100 - Quintiliani Eugenio, Cermignano, L. 100 - Iannetti I.Juigi. Civita Casanova, L. 100 - Sabatlni Pietro, Collooorvino, L:. 100 - Cantarelli Giuseppe, C-0rropoli. L. 100 Possenti Paolo, Crognaleto, L. 100 - Pacitti Alfonso. Cu~noli, L. 100 De Benedictis Onorio, Mosciano, L. 100 - Mariotti Vincenzo, Moscufo, L. 100 Piera ngeli Vincenzo. Nocciano. L. 100 - De Fa- · britiis Giuseppe, Roseiano, L. 100 - Mistioni Luigi. Spoltore, IJ. 100 - D' ..i\ngelantonio Ferdinando, To~siccia. L. 100. 56. I>rovincla di PadotJa: Dottori: Randi comm. Alessanclro, Padova, rJ. 500 ·_ Zambler Adelchi, Piaz7,0Ja sul Brenta. L. 300 - Gamba {Tgo, Vigonza, L. 250 - Lore117i0ni .Antonio, Pieve di ~ac co, J.J. 150 - Scattoni Giovanni, S. Giorgio in Bosco, TJ . 150 Znmbelli Giovnnni. Albignasego, L. 100 - Pirazzo Umberto. Campodarsego, L. 100 - :\1uzzarott<> Giuseppe, Cittadella, L. 100 - De Franeeschi Eugenio, Grant-Ort<>. L. 100 - Venturini B~rnardo, Legwino, L. 100 - Boggian Vittorio. JJoraggia, L. 100 - Fantelli Anton.10, MeglLadino S. Vitale, L. 100 - Zeni Stefano. Monfelice. L. 100 - Pagnaeco Domenico, Piombino Dese, Lire 100 - Penada Ginolfo, S. Gi-0rgio delle Pertiche. TJ. 100 - Visonà Guido. S. Martino Lupari, IJ. 100 - D'Agosto TJt1igi, Tombol-0. L. 100 - Duenoche Gi1ùi<>, Trebasel~ghe. f J. 190 - Genta Giulio, Villa Estense, L. 100. 57. Pro,~inria. ·d i M ode na : Dottor~ : Bocoolarl ca,-. prof. Autonio, l\[odena, L. 400 - Merighi Mario, 1.1irando1'1, L. 350 - Paltrinierl Edgardo, Oarpi, L. 350 - Oarlani Eduardo, Vignola, L. 350 Facchini Carlo. Concordia, J.J. 250 - Ricci Francesco, Nonantola, L. 2.50 - Biz7.iocchi Paolo, R.avarino. rJ. 2:)0 - .Gttmbie;Jb1ni Zocroli I~l1igi, Formigi.n~. L. 2!10 ·· - )I inni C"arl-0. 1ned1'00 8gginnto fl~ll'TTff. ò'To·i~ne r1i l\Ioò~lli\. J ,, 200 Ma'nzini fìill~Pl)Pe. Fior.fln0. TJ. 150 Or. olato Gaetnnn. R. Posqidonio, L. 150 - · Koerier G1aco1n<>. BowI.H>rto. T.1. 150 - Mt1R.c::;i Gi11seppe, Cnmposanto. IJi- . re l !50 - Berti G. Ba ttistn. · Prig11a nQ. IJ. 150 Pelloni T.1t1igi. ~!arano. IJ. lnO - Simonini f ,eanòro. <~nstel~etro, L. 150 -- Rossi G. Bnttist.1. Roliern. Ti. 1!)() - ~chiavolin Antonio. Soliera. J .. lfiO - Ci:e~polani Erminio. Spila111berto. T.1 . 150 _,_ Pnuini Gui.<1<>, TJabor. ba~ter. :\tl11ni<:. òi 1\fodenn . TJ. 150 - Sarti <;arlo, id. id. id .. J .. 150 - Mu7.znre1Ji .A.tt-ilio. med. cond .. Mod~na, r,. 100 - Corfì111 CnrJ.o, id. id. id.. L. JOO - Vanni Pietro, id. id. id., f;. 100 - Gazzotti .:\.rturo. id. id. id., L. 100. 1
CONCORSI . AccI.\~O
( .lquilrl1. -
....\.bitanti 23G7. Sçadenza 9
r-;ette1nbre. Stipendio L. 6000 per la cura dei primi • 1500 poYeri: J, . :> ann11e per ogni pov. _in più; lire:> :..>ooo per C'aY. obbfig. ;· L. 500 se verrà affidato l'iI1c•:t riC'o di nff. san. Documenti di rito. .l\.OQOASPARTA (Perugia). Sca.d. 31 agosto. Due posti di medieo-chir11rgo. Stip. L. 6000 ed indennità c.-v. Oltre i 1000 PoV~ri. L. 2 in più per ogni i8eritto n<~ll'elenco. VE'ngono altresl corrispost:e !e segt1enti indeimità.: L. 1000 .annue qualora il numero degli abbienti obbligati al pagamento della cura medico-chirn rgica sia inferiore a 300; L. 2000 per disagiato servizio e L. 3000 per la cavalcatura. ARSIÈ (Bellu.no): - Scad. 25 agosto. ~tip. L. 6000 per il •servizio po\·eri, J.J. 2 ogni povero superiore . ai mille, L. 000 uff. &'lnit., doppia indenn. caro-viv. di legge e indenn. di trasporto che sarà .cli L. 3500, 2800 o 1000 a seconda dei mezzi adoperati. (Abit. 10,000 circa, -sup. kmq. 330). Documenti di rito, compreso lo stato di fam;iglla: RAG~or.o S. ' 71TO · (.Jl antoi·a). Scadenza 31 ag. Condotta del terzi) reparto, che comprende la frazio11e di ( 'orreggio Micheli. Popolazione 1500, di cui 400. .p o,·eri. Stipendio L. 6750 lorde, aumentabili di un dec·imo per cinqt1e q·ua·d rienni: caro-viv. dt legge: I.J. 1250 indennità Cf!Valcatura non nece~saria tratta11do'3i di condotta poco estesa. Il Comune pro,ve<le l'asfficurazione (40,000 per morte o invalidità per1nanente: 20 nl giorno per i_n abilità temporanen). Facilitazioni 1per la pensione. nel senso di applicare la legge 21 febb1·aio 1895 ~ulle ·p ensioni ctegli impiegati dello Stato. dietro correspon~ione, dn pnrte del me·d ico, del 2 % d~llo -stipendio: com.p11to degli annj 'universitart. BEr.LEGRA (Roma). Scad. 31 agosto. Medico condotto per i poveri. Stip. T1. 7000 annue, L. 300 come ufficiale . sanitario oltre le indennità c.-v. co. ;me per legge. Documenti di rito e certificato di isc1izione all'Ordine dei medici. I certificati debbono essere tutti legaliz7.ati e di data non anteriore a sei mesi al 20 lt1glio. OARLOFORTE <Cagliari). :_ Scad. 31 agosto. Cond. residenz .. stipendio J;. fl600. senza le due indennità caro-,·i·t. T,o ~·tipendio sar,à at11nentato di t1n decimo per ogni quinquennio e per quattro quinquenni consecutivi e sarà corrisposto al lordo delle imposte di R. l\11. e per pensione. , CASTELLAMMARE ADRIATICO (Teramo). Scadenza 30 agosto. Concorso alla prima Zona della Oittà. Stipendio 4500 per i poveri, più 1500 per indennità cavalcatt1ra. oltr~ caro-\iveri. Sito nrneno. Centro balneare di primo or~ine. CASTIGLIONE D' A~TI (.4.lessanària). - 4 Condotta medica re~c1P.n7.in le pe r i soli i)o,reri. Stip. L. 4000, 0ltre T.J . 500 qunle llff. ~1n.: L. 1200 pel c.-v. e 'f"' . 500 ~l me7.ZO tra~p. 8cadenzn 31 agosto. CINIGIANO (Gro-~ ~eto). - .Uercnsi ppr fra.7.io11e di questo Comune n1edico interino per mancanza titolare; condotta residenziale. stipendio da conv~11irsi. Per . infor1nnz1oni rivolgersi all'Ufficio Co. muna le. C.I';l'TÀ 01 CASTELLO (Perugia). Scadenza 15 sett. Dlie cond,o tte re~ idenziali rurali per. Lerchi e San ì\fajano, con residenza rispettivamente a Città di
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[ ..\~NO
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XXVIII, FASc. 3-i]
Castello e San 4aja no. Obbligo di cura,. per i poStip. L. tsOOO per 1nille pov. oltre le d'ie ind. c.-v. '-eri. Stipendio I... UOOO lorde (aumentabili di un di cui ai Decreti 9 marzo 1919 e 3 giug110 1920. t•er decimo per tre quinquenni) per i primi 1000 poun numero sup. di pov. lire tlue annue per ogni Teri: oltre t.al ~umero L. 2 annue per ogni in- · }scritto in più oltre i mille. 111(1. di rea. pov. liscritto• nell'elenco. Se gli abbienti sono in numero re 1000. Tre aum. quinq. di u11 ùec·imo. Mezzo di inferiore tt 300, si corrlsponàe indennità. di L. 1000 trasp. totalmente :t carico del Comune. Assic. cone di 2000 se gli abbienti sono meno di 100. Per i tro gli infortuni a carico del Comune. Il eonco:rso meno abl;>ienti si applica una. tariffa di favore deleffettuasi in bfase a capit. tipo, apprpYa to dal Conla metà di quella stabilita nell'Umbria ·per gli , siglio sanitario provinciale e (l,1ll'Ordi11e. dei medi, abbienti. Indennità di cavslcatura L. 8600; doppio ci. Popolazione della condotta ab. 3500. Res. I.iama, ~ro-viv. Documenti di rito (data non anteriore a ~lla linea ferro.,liaria Arezzo-Fossato (Stazione 3 mesi dal ?:T luglio) compreso l'iscrizione in un I-'ama) .a aette km. da Città ·d i Castello . • Ordine dei sanitari. SULMONA (Aquila). 08pedale Oivile. ChiFIRENZE. R. AroispedaZe di S. M. Nu.ova e stabirurgo primario; L. 3500 lorde. Scad. 31 agosto. Jimenti rvuniti. - Concorso per titoli ed esami ad ~rvizio entro 15 giorni dalla partecipazione di Aiuto del turno medico pediatrico presso !~ospe nomina. Clii~ere annunzio e disposizioni del redale l\lleyer. Docuine1tti di rito con data posteriore gola mento alla Segreteria della Casa Santa delal Z1 luglio. Non meno di quattro ann i di laurea l ' ..\.Ilnunzia ta in Sulmona. e di 11n anno di servizio ~ffettivo con nomina reTOLFA (Roma). Scadenza :-) i;:icttembre. Condotgolare presso pubblici Ospedali od Istituti clinici; ta residenziale. Concorso per un c:hirurgo e per un tltà non supel"iore ai 36 anni. Obbligo del servizio secondo medico-chirurgo co11 prevalenza del serdi guardia . Nomina per un biennio ed eventuale vizio inedioo. Stipendio L. 7000 per i primi 2000 eonferma per un altro. Stipendio L. 5250 oltre inllOV., co11 aumenti di l/20 per ogni biennio (10 àennità caro-viveri. Scaden7..a· ore 18 del 31 agosto. bienni), addizionale di L. 1.50 pet ogni pov. in~ più. F'oLIGNo (Perugia). Se.ad. 1° settembre. Tre T"'. 2500 per servizio ospitaliero e di ambulatorio: posti d1 medico chirurgo condotto per le condotte I~. 500 per i11de.unità. di allÒggio e 8er,1zio a n1 bn rurali di Annifo, Capodacqua e Scopoli. Stipendio latorio per i poveri; r.. 400 per chi sarà nomina, L. 6000 più TJ. 2400 per cavalcatura e tre aumenti to ·Uff. san. Caro-vi, eri di legge. Oltre il conged<> quinquennali ·ael decimo. Inoltre .. al medieo chir. anntuile di 30 giorni frazionabili, il sanitario potni. godere di un altro nlese di congedo, a stipendio della condotta di AQnifo competono L. 1000 annue per indenn. disag. residenza e l'abitazione. · i11tero, a soopo di studio. Documenti di rito, comGARG!:(ANO (La.go di Ga;ràa - Bresci.a). Sead. presa l'iscrizione all'Ordine; data non .1nteriore <li 31 agosto. <Jondotta montana con 1360 a bit. di cui 3 mesi ·d al ~ llgosto. Numero dei po,·e1i 2900, il roo poveri. Sti~11dio 8000 oltre 200 per i poveri i11 rimanente òiYiso in abbienti e semi.abbienti. ·11 C-0ecceden7A ai 500; indennità trasferta 2000: caromnne trovasi a k:m. 22 dalla St.azione di CintaYecviveri 2400: cinque aumenti quinquennali di 550. cllia ~ di 23 da quella di Manziana. TORRE DE' BUSI (Bergamo). L. 6500 per 1000 C.ertifi<'.ati di rito, co11 datn non anteriore al 1~ giugno. A parità ·di merito, preferenza ad in'\·alidi di pov.: 2300 ab.: uff. san. 'L . 500; mezzi trasp. L. 500; guerra, orfani di gt1err.a decorati, chi ·p restò mag-indennità disag. resid . I.J. 1500; doppio caro-viv. Scadenza 31 agosto. gior servizio i11 zona di guerra, e chi prestò magTRIESTE. Municipio. A tutto 31 agosto tre pogior servizio nelJe pubbliche Amministrazioni. ~t~ di medici capi-reparto dell'TJfficio d'igiene. StiIRSINA (Potew.za). Condotta medico-chin1rgica • pendio fonda.mentale J.1. 12.000: sussidio alloggio per i poveri. Stipendio L. 3000 fino a 300 .poveri: L. 1200: aggiunta di funzione non inferiore a liaddizlonal(l di L. 10 per ogni povero in ·p iù. oltre l'è 3000 e non superiore a L . 6000, da fissarsi dole indennità c.-v. Scaoonza 31 agosto. Età i1on supo la nominn; indennità caro-viv. Un quadrienperiore· a.·n ni 45. NF.MBRO (Be,·ga1no). Scad. 25 agosto. Medico nio di carriera di L. 1800 e due di IJ. 1500. Età condotto per la cura dei po,·eri. Stip. f ,. 6500 fino massin1n 40 nnni. Per sltre informazioni confrona mille poveri, · f..;. 250 pér ogni centinaio di poveri ta re il fase. 31. oltre il prlmo migliaio e fino a 2000, L. 350 pei· TRIPOLI. Ospedale · Oivile Vittof"io En1atWele Ili. ogni centinaio di poveri aggiunto oltre i 2000 e fino -- Direttore; L. 8000 aumentabili~ I,. 4000 indenn. a 4-000, oltre la prima e seconda inden. c.-v. residenza, I.J. 3000 carica, c.-v.: età limite 50; escluORTONA DE' MAR8! (Aqttila). Scad. 25 agosto. so esercizio profess. Assistente di chirurgia; liSeconda condotta, stip. L. 6000 per i soli poveri. re 4000 aumenta b.: L. 3000 residenza, c.-v.; età L. 2500 indenn. cava1c. e disagiato ~rvizio; se nolimite 4-0. Nomine biennali. Scad. 1 settembre. minato uff. sanitario L . :.oo. Resid. capoluogo. SANREMO. Kur1.·aus. C~r<.'flnffi primo E' ~ndo PROSSEDI (Roma). Scad. 31 agosto. Medicoassistente. Bsl1resi perf~tt.a conosceIW~ delle lingne ~hirnrgo condotto. Stip. L . 7000 fino a 1500 poveri inglese, fran<.'e~. ted~~ e<l 11rut foll(lat.a coltur:l e L. 1.50 1.er ogni povero in più. oltre le indennità in pntolOf?ia. mt:>dicn. Alloggio e vitto 1rratuiti' net c.-v. concesse agli impiegati dello Stato, r-'. 500 ~ Knl'kaM; stl~ndio J ,. ~ 1~r il primo as.--O+irendisagiata re~idenza, I.J . 300 per la carica di Uffitt~. CiOOO per il ~Cf>ll<lO. TI KurknuR è cl~rto dA.1ciale Sanitario, L. 800 per rimborso spese rli caval1 cttobre al maggio. Ri ,·olgersi con serie J'efe~7P. eatora e 3 nnmentl quinqu()nnali del decimo. al Di~oni- 1nedico del KurkauR, prof. Gio,·nnni SANGitrf"nNo ( Peru.glc ). ScadPD7Al :n agost,,. G:l lli. Medlco~hiruriro J>et' la ronà. ~. di ~cl-Lama . 1
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[ANNO XXVIII, F.&..&C. 31.]
R. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. OonC'orsi a premio proclamati nell'ac1una11za del 2ti giugno 1921 : pet· il pro!f1'e6~ delle N<>ie-n.ze medicltR- e ollirwrgiche. SaPBEll!lO DI
Fo:'\DAZIONE
BALBI-V AI..I.EB
r~ c.~nferito
un premio d'italiane lii-e 6000 all'italie no che avrà fatto progredire nel biennio 19201921 le scienze mediche e chirurgiche, sia col.la invenzio~ di q11alche istrumento o di qualche ritroTa to, che valga a lenire le t1n1ane sofferenze, ~ia pubblicando qualche opera di sommo pregio. Il premio è fuori concorso e non rpuò essere conferito ai membri del R . Istitl1to Veneto. Scadenza 31 dicembre J 921. ANc~ELO
Triennio 1919-1921. - Portare un notevole nuovo contribllh> alla fisiologia. dei vasi sanguiferi. Il conoorso resta aperto a tutto il 31 dicembre 1921. Il • pPermio è di lire 10.000. 4- Disc~pline relative a questo premio di fondazione Minich : Al concorso non possooo partecipare che Italiani, e vi sono ammessi pure i soci corrispondenti del R. Istituto. Le Memorie dovranno essere scritt.e in lingua italiana. Le altre diBcipline inf'renti alle modalità di qu~ concorso sono comuni a. quelle dei concorsi di Fondazione Querini e di Fondazione Cavalli. PmlM10
P°"dEMIO
01
FONDAZIONE
.....\NGELO
MI?\~CR.
1\iIINICH.
'l'riennio 1920-1922, ri-
proposto nell'adunanza del 13 maggio 1920. - È niperio un concor80, riservato ai so14 oi.tta.dtim italftMt, per i migliori appu~lli artificiali originali. od anche, se già conosciuti o in uso, notevolment:e modificati o perfezionati, atti a rendere men<-, gravi le condizioni dei ml1tilati. Il con~rso IiIJUine aperto a tutto il 31 <licembre 1922. Al premio di lire diecimila aSSégnato dal R. Istituto, sono aggiunt~ altre lire cfh1q1'emila., per generosa oblazione del bene1nerito cittadino americano R. L. C-0tteuet. Il premio quindi rist1lta dt lire lfi.000.
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NOTIZIE DIVERSE.
m eonsum o
1161
SEZIONE PRATl C..\
del pane popolare. È noto che sono a disposizione del ronsumato1"è .:due forme di pan~, sempre fatto con la stessa fa. Tina all '80 % : la forma popola re <li gr. 400 i11 v-en.dlta ft .L. 1.40 il kg. e la forma C'omune. non oltre l2QO g. in v-endita a r,. 2. con uM ditfere117..a quinji di f,. 0.60 !l l kg., la quale petn1alle anche con ~li u.ttuaJi prezzi leggermentR in.'lfipriti. Ora ri~nlta da statistiche ,del f'Amt11ie di Milano (che Jànno- cifre analoghe a quelle di altri c~ntri ita:iani), c:he il conf.JtlIIlo del pa11fa popolare è abba~fiin.vAt basso; sol\) il 29 % circa della popolazio, Ge ne ta URO: il rima?M!nte 71 % preferisce, ed ha toindi hl .possibilità di pagnre, la non lieve dif·~l"enZ}t di p~7.Q. Fra i rioni coentmli ad a lto c--dòito e q~lli J>eriferici, che figurano come i più ~ri, rori t111 t'ed!lito ragguagliabile ad un quaro del p1imo, 11on vi è qnaSli differenza ~l conumo del pane- popolare. ciò che signitìro che., iu 1.neu ~rnl~, non 81 OSRerva dive1·s1tà fra le vaie elru:s1 ~l oonsnmo del pane PoPOlare.
Il calmiere sulle operazioni chirurgiche. I~a direzione dell'O&~le .J ohn Hopkin di New ' Yo1·k ha deliberato di ridurre ad un limite ma.sf-imo di 250 sterline (81-0) il eosto di un'operazione chirurgica . La decisioné sarebbe stata occasionatn dall'ecceRsiva avidità <li alcuni chirurghi, che prima di })rocedere ad una operazione si informnno del reddito, del paziente e chiedono un onora' rio equivale11te al 12 % ·d el reddito stesso. La maggior parte invece ha adottato due tariffe : una per i ticchi. l'altra per i poveri. Comunque, la deliberazione d~ll'Ospedale Hopkin h.a St1scitato 'rive 1•ro teste. •
La crisi ospltallera di Miiano. Da diversi anni, l'Ospedale l\llaggiol'e di Milano
si trova in cnndizioni .finanziarie non molto floride eol bilancio, ·~mpre in (li-sa:vanzo. La .situazione d~i prezzi, verifica taei dOIJ-O la guerra ip er (·ui la retta è .aumentata da L. 2 a L. 20, ha ·p recipitato la crisi; l'Ospedale h.a bensì 37 milioni di credili presso i diversi Comuni, che però a loro volta pagano in miffil·ra aBsai sca-rsa, a cominciare dal Comtme stesso di Milano, che ha m1 debito di 8 milioni e non dà che acconti a spizzico. La situazione è disperata tanto che e-erte spese Yengono fatt.e, si può dire; alla giornata: cosi il .carbone viene . ncquist.ato · d i otto i11 otto g·iorni. Il conyegno dei fornitori ha .fissato al 10 agosto · l'ultimo ~rmine per l~ somministrazioni, ciò che signifi• cherebbe la chiusura for7..R ta di un -Ospedale, che EWr,re 6.50 Comuni con 3 milioni di abitanti ed ospita il-40()0 ammalati. Di tale stato di cose è stAto informato il Governo, chi~ndo n·n immediato anticipo di 5 milioni. 0
La produzione del radio. Gli St.ati l Tniti sono i maggiori produttori di ra dio; alla fine del 1918 essi avevano ottenuto 55 g·rammi di questa preziosa sostanza, estratta dai minerali di llraniovanadio, molto abbondante in America.. Prima della guerra u·n a :fa bbriça franeese aveva prodotto in 5 anni 'rl gr. di questa. sostanza a 700.000 franchi il grammo. A Madagascar ed a.I Tonkino es.$tp~o d~i , materiali radioatti,•i che saranno tosto trasporta ti in Francia '}">er numentare la produzione 'del radio. Nel 1918, il Portogallo ha ottent1to 5 grammi di questo · ·p rodotto . Il Consiglio municipale di · Parigi ha preso la dt:•- <·ision~ di .a<'Quistare due grammi <li radio, che cos te-ranno due milioni e mezzo. Col grammo di radio offerto da un Comitato di signore americane alla Rignora Curie, Parigi sarji una delle città che avrà a sua disposizione i m~1J. più abbondanti per oombattere il cancro, che aneM colà va aumentando di continuo, tanto che da 301 decessi niPl 1910 si è ssliti n 0019 nel 1919.
L'Istituto Elloterttpl<'o ''A. Codlvllla ,,. Ad onorare la memoria di
~ssandro
Codivilla, un gruppo di di~~li, amici ed estima tori dell'illustre clinico deliberò di raccogliere, per pub' blica sot~rizione, i fondi necessari all'istituzio-
ne in Rologna di un'opera sanitarie. c-he peqjetua.ase il suo nome e ehe rea lim'~ EUre de.gname-nte
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1162
}
IL POLICLINICO
una delle maggioii idealità scientifiche ed u.l.llà nitarie che la mente di A. Codivilla con amore coltiva. va. IJa Spes'a di acquisto dello stabile ed ·a nnessi è stata assunta dall'Istituto Ri~zoli. Per le spese di ad<1ttamento si è provvist.-0 con operazione di mutno colla Cassa Depositi e rrestiti. La Direzione tt>cnie:a del futuro Sanatorio sarà assunta dall'Istituto Rizzoli. I./ Istituto l'odi villa è capace di cento letti; la t11aggior parte sarà occupata da m·a lati poveri, sia a'<lulti che bambil1i, del CGmune e della Provincia di Bologna; alcuni saranno messi a disposizione d i mala ti poveri dell' Amper.zano, a ltxi accoglieranno malati a pagamento. L'Istituto rimarrà aperto tntto l'anno ed avri1 annesso un ambulatorio per malattie ortopediche, un completo impianto radiografico, un reJJarto chirurgico, gabinetti per indagini cliniche ed- un piccolo osservatorio per la raceoJt;a delle statistiche meteorologiche. L'assistenza sanitaria sarit affidata a due. medici residenti, scelti fra il ·p er sonale specializzato dell'I·stituto Rizzoli, mentre il personale iper l'assistenza diretta sa rà reclutato in Cortina d ' An1pezzo.
Nella stampa medica. Il lussuoso giornale medic.:o spng11nolo PltJS 'Ultra. che llSciva in edizione magnifica. riccamente illu~tra to, cessa Je sue p11bblieazioni, dopo tre n11ni d i vita . L'amministratore informa che è costretto a. questo pa·s so dal costo della carta e della mano d'opera.
(ANNO XXVIII, FASC. 34)
RASSEGNA DELLA STAMPA. Berliner J[linisohe
o.
Wochen.sohrift . . l l luglio.
Genesi dell'ittero. - UNVERRIOHT. Movimento paradosso del diaframma. A. ALEXANDER. Stitichezza. larvata e tossiemia intestinale. Zentralblatt fur innere J1edizin, 16 luglio. - P. ENGELEN. La pressione arteriosa dopo ingestione <li alcool. lVie·n er ,Klinische Wooh ensc!rift, 14 luglio. - G. · I ..OTl'BEISEN. Stenosi -dei dotti salivari. Gazzetta degli <J11peaali e delle Olùtiolt.e, 16 giugno. - I. CIVALLERI. Presenza nel siero di alcuni malarici di ~-0,stanze contrastanti l'emolisi. LUBARSCH.
1'he Journa,l tof t ll e America·n, Meàical À.88ociation, 2 luglio. - . .J. E . wl oORE. La neurosifilide fami-
liale. - T. B. BARRI...~GER. Sul trattamento delle cardiopatie con l'esercizio. Rivista critioa ài Oli11ica Medica, 15 luglio. - A . FuRNO. Le sindromi del corpo striato postume all'encefalite epidem1ca. La l5Jtomatologìa, maggio ~ - S. PALAZZI. Complicazioni gravi da carie dentale. La Riforma -~leàf,ca, 16 luglio. - O. C1Gxozz1. La co~opsoite nella febbre maltese, simulante la tubercolosi dell'anca. - P. DE 1.'0MMASI. Sclerosi . multipla r(?.Siduale ad encef.alomielite influenuile . - L. MASCIANGIOLI. Il sol.fl1ro di carbonio nella polmonite fibrinosa. Pensiero Medico, 2 luglio. - S. TORNAT<>LA. La cataratta; nuovo met~do operativo e vecchi ammaestramenti. •
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Indice alfabetico per materie .
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. Pag. 1131 _.\mu.sia ed nca lcolia . • )) 1154 Arsenobenzoli (intossicazio11e da) J\ tti parlamentari . . . . . » 1158 Cefalorachidiano (liquido) : reazione col )) permanganato . 1152 )) Cenni bibliografici . 1150 • )) Congedati malarici 1158 )) l)ia rrea dei bambini a llatta ti nl seno ll53 Difterite (profilassi della) e reazione di Schick . . . . . . )) 1155 Gangre11a polmonar~ : cura col !':A.lvarsan )) 1154 I11(lzie (Le) nella medicina . )) 1156 )) Influenza : terapia . 1154 )) 1154 Intossicazione da arse11obenzoli )} 1152 Ipoco11drio sinistro (tumori dell') • Ombelicale cica.trire: dislocazione nel)) 1150 l'ulcera gastrica . )) 1153 Ossn : malattia alimentar~ )) 1153 Osteoporosis alimentnrin )) 1151 Piastrine: numerazione . )) 113.5 Pleuriti: cura col pneu1uotornre )) llii5 Pneu1uotornce (Il) nelle pleuriti ' Roma, 1921 -
Rene: pneumoradiografia Pag. 1151 Salvarsa11: rnra della gangre11a poln10)) 1154 nare . . . . . . Schick (reazi<.>ne ùi) e profilnssi della difterite . . . )) 1155 Scuola : esame delln gol<1. oreechi<> e )) 1137 naso . . 1:-Tlcera. duodenalt• i>ostopera toriu . )} 114() l Jlcera gastrica : dislocazione della cicn)) 1150 trice ombelicale . . . t Tlcera gastrJc·n : e~lusione del vago e )) 1146 del simpatico . . . . . . . Ulcera gastrica e duodenale : forme. dia» 1139 gnosi . . . . . . ·· . . Ulcera gastiiC<l e duodenale: localizzazione: ezio1ogia . . . . . )) 114;; Ulcera gastrica e d11odenale : tra ttame11)) 114 to delle perfor;1zioni . Ulcera peptica : trattan1ento cl1irt1rgico. )) ll45 )) 11:14 1Jlc-e1 u : piccola curvatt1ra . . . )) 1152 'Tricofizia : coltura del Tril'lH>J>h~·ton )) 1156 lT re.a nel sang-t1e (dosa-u1en to 1 • • • J
L.
Tip. Cartiere Centra.li.
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Po~z1.
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tu:i . re.llJ>.
ANNO XXVIII
Roma, 29 Agosto 1921
Fase.~
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fondato elai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA '
REDATTORE CAPO: ]'ROF.
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VITTORIO ASCOLI •
SOMMARIO. •
t.avori originali: T. Pontano ed E. Trenti : Sul singhiozzo epidemico. . S unti e ranegne: MEn1c1XA: Achard : -Vomica interlobare. CHIRURGIA: C. Ritter : Sul tra ttamento delle fistole pol· monari. cenni bibliograftci. Accademie, Societ à mediche, congreni: Resoconto del r\- Congresso internazionale di Urologia tenuto a Parifri dal 5 al 7 luglio 1921 . Appunti di medicina prat ica: DIAGNOSTICA E CASISTICA : La diagnosi della. gravidanza nella prima metà - Segni della
morte intrauterina del feto - Rottura delPutero consecutiva ad iniezioni di pituitrina - Rottura deJla vescica durante il parto. - TB&APIA : L'urea come diuretico - Su lla eora dell'orticaria - Le applicazioni esterne calde nella. terapia ~astrica . ..,._ IGIENE : Igiene rurale. Le case coloniche - POSTA DBGLl ABBONATI . - DIVAGAZI8NI . Nella vit a professionale: Interessi professionali. - Atti parlamentari . - Amministrazione sanitaria. - Concorsi. - Nomine, promozioni e onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa. • Indice alfa bet ìco per materie•
... E 'Oiet,a,ta ia riprodu:rione di ùworl pubbUcatt nel POLltlLl!llC>O eia pubbUca~ione di BUntf
• 11Ma •• t N •rleM ltatt tal. di ttsBi senza. citarne la fonte.
AVVERTENZ
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- abbonati che non hanno pagato I I signoPl Il ancoPa la seconda Pata semest'Pale o che -
4.efJfJono qualche PesidUO a compimento dell, l..mpOPtO del Plspetttvo abbonamento ·pel 1921 sono viuamente pPegati di v ole Pne f aPe sollecita Pimessa mediante CaPtollna-vaglla. N. B. - Della cartolina-vaglia in viata in saldo de11•abbonamento deve conservarsi la. relativa ricevuta..
·c, 1 RMMINISTRRZIONE•
LAVORI ORIGINALI. {STITUTO DI CLINICA ~iEDICA DELL'UNIVERSITÀ DI ROMA
diretto dal prof. V. •
ASCOLI.
Sul singhiozzo epidemico• Rleerelie sperimentali e note critiche. Prof. dott. T01\1MASO PoNT.\NO, aiuto, e dott. ENRICO T RENTI, assistente.
· Verso la fine del 1919 tn Austria prima, poi 1n Italia, attirò l'attenzione dei medici una strana affezione di br eve durata, caratterizzaia da singhiozzo ostinato ed invin cibile. Economo a Vienna, Micheli, Pisani a Firenze, Cardarelli e noi a Roma, e poco .dopo Stahelin in Svizzera, fecer o osservazioni identiche,
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Non ·p assarono pochi mes i, che anche in Fran-
cia, a Parigi, era segnalata da Dufour -e da Bernard, ecc., in Svizzera da Gautier, la comparsa della stessa affezione: essa dunque era rapirlamente insorta, aveva avuto fugace ma larga diffusione, aveva presentato i medesimi caratteri clinici, e, mentre la discussione sorgeva già vivace circa la sua natura, per con~e-nso unanime era denominata «Singhiozzo epidemico ». lii.
QUADRO CLIN~CO DEL SINGHIOZZO EPIDEMICO.
P1ima di esporre i•l pia.no di ricerche, da noi eseguite, per penetra-re nella natura della malattia ricordiamo brevemente le note cliniche, che ' avemmo occasione di rilevare sui nostri malati (una ventina in tutto), di cui solo
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IL POLICLINICO
quattro sotto la diretta osservazione, ricoverati nella Clinica :\Iedica: la malattia Stpesso aveva decorso così fugace ed impressionava così poco i malati, che et;Si s tessi ricor,r evano più arl farmacista che al medico, per avere qua1che rimedio utile. Nella nostra esper.ienza la malattia non ha avuto un periodo prodromi1c o: in peTfetta salute, e il più de'lle volte ctopo il pranzo, improvvisamente, insorgeva il singhiozzo. Gli anunalati, ·delle più varie classi sociali (tre medici, un frate, g.li .altri O!}erai, tipog,rafi, fal eg·nami, coI).tadini, un portiere) tutti di sesso mascl1ile, narravano di aver mangiato, in misura normale, e cibi i più svariati. Il singhiozzo assumeva fisionomia t1niforme, ma variabile per intensità: qualct1no aveva dovuto i11ter.rompere i1 lavo,ro, qualcun.o aveva .c ontinuato nelle sue 0ccupazioni suscitando l'i·l arità dei compagni. Singhiozzo ora modico ora intenso, che a;d og.ni colpo scuoteva il 1oorpo del malato, talora rumoroso, da essere asco1ltato a distanza, con .r itmo vario. In ql1alche caso due o tre colpi al minuto, monotonam€nte continuantisi g·iorno e notte; in qualche ·Caso a ritmo più largo, ogni due o tre 171inuti, in altri insorgente ad accessi di colpi ripetuti e ravvicilnati, e.on tregue più o me110 lunghe .d, rip-0·so. In alcuni malati il einghiozzo 11:on cessava durante i pasti, impediva il sonno, provocava il vomito: sono questi i casi più gravi, ·che si . associavano a dils.turbi dello stato gen.erale; nella llW>ggior parte invece il singhiozzo. aveva unra tregua durante i p~Slti', .iiprendeva subito dopo; si attenuav~ in decubito supiJD.o, cessava dturante il .so11no, per riprendrere il su-0 ritmo monotono app:en,a l'ammalato .si svegl1ava. G<>si come improvvisam~nte insorgeva, improvvisamente cessava: in qualche CaJSO .n ritmo divenriva più lento o gli accessi si facevano più rari, fino a cessare 1lentamente, quasi per lisi. D'ordinario il singh1òzzo epidemico ha avuto inizio e <lecorso api•r ettico: non sono mancati però i casi di nostra osservazione .n ei ' quali si è :aoc.omip·a.gnia.ta modli,oa elevazi.QII1e febbrfile (fino a 38°, 38°.5), della durata di pochi giorni, esauritasi contemporaneamente col sintoma singhiozzo, caratterizzata da remissioni e interrotta da rnodìiche sensazioni di freddo. Dopo il primo giorno ·i malati si n1ostravano inf astiditi, spesso stanchi e spoosati da questo contint10 5ll&Sltlto dei mu scolli addominali, de1 diaframma, del torace, .del collo, accusavano dolore alla base de.I torace, spossatezza generale. Quelli ehe aveva.no vomito e impossibilità di riposare, dopo due o tre giorni mostravano sul ''olto segni della sofferenza: occhi . infossati, dimagtam-ent.o piuttosto sensibile. Nessun a.1-
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tro disturbo dello stato ,g enerale. La ,durata della malattia è stata breve: una media di tre o quattro giorni, con un minimo di miezza gior11ata ed ltn massimo di undici giorni. La malattJia è guarita ll:1i tutti i nostri casi senza lasciare traccia, se ,s i eccettui una modica astenia di dt1rarta variabiile (in un m.ed:Lco di un mese ci:rca), non si è compl•i.cata a nessUJDJa altra malattia, a nessµna altra affezione di organi od appa·ra'ti. L 'esam,e. .dei 1n ostri malati era inolto povèro di dati obbiettivi, in diretto Tapporto e.on la malattia in atto : abbiamo notato quasi costanten1erute un a,rrossamento del faringe, talora .leggero -edema degli archi palatihi e dell'ltgola con iniezione ben visibile dei caJpilla;ri; a tale stato anatomico corrispondeva, n-Olil semp.ra, un.a sen.saziioin e di rursura e talora bruciore alla g-Offa. N.on. segni di bronchite, l'esame dell'apparato cardiovascolare negativo; freque-n°tie la br.aidicardia. Non tumore , di milza, nè in~randinnento del fegato, la diuresi normale, non albuminuria, nè a-lteraziooi patologic·he all'esame del sedimento. L'esame del ·sistema .nervoso negativo; in· qua1che .caso modica dolenzia dei punti frenici al collo. I·I liquor cerebro-spinale, nei casi in cui l'esame fu piraticc ato (2 casi), normale per pressione, per colorito, normrul.e ·allo esame dhimico, negativo l'esame microscopico del sedimento. La diagnosi della malattia ha avuto fondan1ento sulla presenza del simghiozzo insistente e ribelle ad ogni terapia, nella manca.p.za df alte razioni n1·o rbose, .che pDtesiero spiegare l'in~orge.nza del sintoma singhiozzo. Certo il dato epidemiologico ha facilitato la nostra diagnosi; l'esserne colpirti .soggetti di età ainche avanzata,. l'esserne flispanniato il sesso femminile, non· avere constatato il contagio psicl}ico nella co, m1l!tlione di malati ri cov.e1rati i·n· clinica, averlo visto insorgere anzi in ind~vidui che nessuna comt1niione .psiehica avevano, spesso in soggetti che non avevano n1ai avuto nozione che la. str.a.nta affezione esistesse, l'ac:compagnarsi qualche volta a febbre, la resistenza a qua1unque mezzo terapeutico, sia medicamentoso che psichico, ci fecero escludere la possibilità del sin·~hi.O'Z.Z-O isterico•, che si p·ropagasse per contagio psichico. Nell'assenza di qualsiasi dato anatomico o etiol-0gico, in base al segno pred-0m.i nante e aLl'inoorgenza epidemi.ca, sebbene,. come vedremo, i legami tra caso e caso non erano facilmente accertabili, anche noi, prima di av&e nozione ,della d.enomiinazione oggi accettata, Sierivemmo sulle schede, conservate neJ1' archivio della c11inic-a, la diagnosi di «singhiozzo epidemico n. Il qt1adro clini-00 da noi brevemente abbozzato ha perfetta ~orrlspondenza con ql1elto ri1
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fe:rito da altri jn Italia. Così la de~crizio11e di r'isa11i, COSÌ le l-,revi llOtizie cl1e Ci dà l\:Iicl1eli 11on si allontar1ano .daJ1e nostre osseirvazioni. Il ~inghiozzo epide111ico, anche nella loro espeirie11za, è stato una malattia in general:e fugace, di nessu.i1a importanza •p e·r l'avvenire del malato; la gt1arigione completa è stato l'esito di quasi tutti i casi. Pisa;ni .r icorda che la malattia 11a col1)ito solo gli uomini, ed i n questo si accorda con quanto noi ·abbiamo osservato. :\1icl1eli in due casi, ad u11 vero singhiozzo spasmodjco vjde seguire, dopo poco tempo, le manifestDzioni mioclonicl1e e i classici sinton1i della i1olioencefalite. ::\'011 si distllcca dalla .s indrome da noi abbozzata qt1ella comunioata da Dufour, da Bernard. da Gautier, da Sicard, da Logre e Heuyer, da Rivet e Lipschitz, sia nelle linee generali, sia i1ei dettagli della maggior parte d-ei casi osservati. Per casi eccezionali v'ha qualche differenza di deco·r so, o sono no.t ate coincidenze che costituiscono uno de.g li· elementi fondnmenta~i su cui si basano vedute patoge11eti cl1e e etio·logi-che sulla malattia. Cito i fatti più i11teressanti. Per il decorso qt1alct1no ricorda casi ft1lminanti co11 esit0 letale: Courtois-St1ffit vide un 1nalat.o con sii11ghiozzo fe1b bril,e, n1-0rto in oon1pendio in 48 ore, TIOilJ Si 11a notizia dell'all topsia; il caso è 1'unico ai1cora in tt1tta la letteratl1ra medica, che presenti tale caratte:re di malattia fulmi11eamente l'etale. Circa l'inizio, Logre e Hel1yer ha111101 osservato che }Jrecede all'i111~o'l"genzn clel ~1in.ghiozzo uno stato grip... pale, dC'lla d11rata di 24-48 ore; in questa affermazione eis si soin o iJll contra;sto però con l'osservazio11e dei più, per i q·ua:li il .singhio,zzo sorge se11za stadio }JrodlI'o111i,co in perfetta salute come "intoma iniziale dell'affezione. Lafosse i11 15 casi vide leggero catar:ro oculo-na~ale e qualrl1e dist. intestinale. Il decorso della malattia .d'ordinari10 api:rettico, qualche volta con modica febbre, è stato eccezionalmente lt1ngo e si è associato talora a febbre più elevata fino a 39°· (Netter). Econon10 ha vedt1to in un caso 1a malattia prolungarsi per la d11rata di un mese, mentre l'ordinaria durata, seco11do 1a. generalità degli osservatori, è di 3-4 giorni, al massimo di una diecina di giorni. (Sicard, Logre, Dufour, · Bernard, Micheli, Pisani, Landi, ecc.). Sica•rd ricorda il siinghiozzo epiclemi co, i11 3 casi cli sl1a ossel'Viazione, compli·carsi co11 gravi sir11dro1ni nervose; dn u·n malato di 40 anni dopo tma em·i iplegia a distanza di 3 se.t timane ·si11ghi-02zo e 111ioclonie; in un- secondo ma,lato, di 50 anni, al terzo giorno d.i U1n singhiozw, emiplegia; i111.1n terzo di 65 ann~, al terzo gior1
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110 di un .singhiozzo, ·emi1)legia e poi lo sviluppo di una encefalite cru1 qua:l.che n1io clo11ia~ Nell'esperienza di Rivet e Lipschitz, su 30 casi, uno solo evolve, d·opo u11a ventina di gio:rinir come encef.alite epidemica e gli altri ·guariscono perfettamente in pochi giorni_. Kahn,. BarlJier e Be.rtrand, i11 un caso coi1-- mono1pleigia, videiro i.n sorgere si11ghiozzo a distanza di. uina setti111amia e, co11 mioclon.i e n1a11-ifeste, l'amlato .m·o1i. Du.fou1r, Ber11ard videro infine il singhiozzo ·Complicarsi a manifestazioni miocloni.che in u11 ma.lato che, in uno stato ·di pirofond.o torpore, venne a n1orte. Tutte queste osservazioni cl1e, bisogna ben notare, costituiscono nell'es1)erienza di ciascun • autore delle eccezion·i, messe assien1e pongono dei p~oblem.i '1a cui ·risoluzione è di grande valore per l' epidemiologia e per .i l medico pr.atico. B i~ si-nghiozz,o epidemico una n1alattta a sè, o la sua figu:ça clinica inqt1adra inve,ce una forma la:rvata o .abortiva .cli n1alatti.e più gravi, di ,cui essa può ·esseyre l'unica espreis siiQ:ne o un puro episodio? D'altra parte se il singhiozzo epidemi,co libero da legami con ma·l attie n~te, acquista dignità pro1pria., quale la s ua niatura, q11ale l 'age11te etiologico, e quale l'eventuale sede a11atomica? A. tutti questi ptr·ob1emi forse lo stato attuale delle conoscena;e noa.1 concede 'Fis1~ost.e esaurienti, ma, prima di esporre le opinioni più accreditate e di farne l'esame critico, crediamo utile riportwre, in breve sunto, le ricerche, che i1oi iniziamn10 ' subito, a:l primo insorge·r .e della strana .affeziioin.e, 1p er delucida.r e l'eventualie cwrattere iinfettivo d,eJ.la malattia. 1
RICERCHE
PERSONALI.
Le m-0stre .ricer.che vertono su quattro malati di s:ingh.i ozzo epi1d·en1.ico, in giornata differen.te di mala ttia, -e su dodici soggetti indenni. Poichè nella nostra esperi.e·n.za il s inghiozzo epidemico era appair.so come l'espressione cli un fatto tossiinfettiv,o talora febbrile, a caratier,e epi·demi.co, .e poichè l'affezione, in tutte le Oisseirvazioni nostre, si era dimostrata priva di qualsiasi nota di gravità e di qualsiasi complicazione, noi pensammo di potere utilizzare l'uomo stesso., .per mettere in luce l'esiste·n za di l1n eventual·e virus delLa n1a1attia, tentando di liprodurla i11 soggetto indenne. Dodici volenterosi si assoggettarono alla prova. 111 tutti i casi di s.in1g h.iozzo inoltre furono tentate, .con tutti t mezzi ,a no.s tra disposiz.i:001e, prove culturali.
Il primo malato, P. E., di a. 34, tipografo, entra il 19 dicemhre 1919. Una settimana prima di essere accolto in clinica, fu colpito, dopo
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IL POLICLINICO
il pasto. improvvisa.mente, da singhioozo. Cessava solo nella notte, durante il iSOilfllrO. Si ripeteva insistentemente ,al mattino, era acoompag'nato da v-0mito, da dolenzia alla base to;ra- · cica e al collo. Non febb-re, nessun altro disturbo. _.\l SllO ingresso in clinica il singhiozzo è insistente, a colpi ravvi·cinati, comincia però ad avere delle tr.egue di qualche ora. Nel gi()l'Th() seguente gli accessi ·s i fanno più rruri, finchè dopo altri due giorni .cessano del tutto. Un compagno di lavo~o soffriva di singhiozzo prima che .egli .si amma:larsse, e ·p are che un parente del! 'infermo, col quale però egli .aveva pochi !'apporti, - ave.sse anche sofferto .di sing.h iozzo. L,esame obbi·ettivo è completamente negativo. Si pirelevano appen.a aJ.l 'in.gresso in clinica 20 -cm.e. di sangue, che si raccog11e in provette con:tenenti .soluzione di o&Salato e di cloruro sodico: si inoculano 10 eme. di sangue in toto nel sottocutaneo di un altro ·sogg.etto, ed altri 1-0 .eme. di sang:ue filtrato per ca.nd~la Be1rkef.e1d N.. sotto cute adl altro1 so1ggetto. Lunga osservazione ·dimostrò le due inoculazi001i senza eff.etto. Emocultura negativa. Reaiione di V\'assermann: negativa. Il secondo malato, M. L., portiere, di anmi. 54, entra il 22 dicembre 1919. Tre giorni prima, dopo avere pranzato, fu colto impr-0vvisamente da violento singhi.ozzo, ribelle ad ogni trattamento, C'he dura amcora: il singhiozzo si era associato a })rividi, e talora a. conati di vomito: persisteva qualche ac-cesso ·d i sin ghiozzo an.che durante la notte, sicchè il sonno n·e veniva disturbato. Ricorda neittame.n te che il primo giorno egli ha, av11to un senso di calore in go1la discretamente inolesto. Ricoverato ·i n Clinica, l'ammalato presernta modi ca febbre, çhe dura per altri due giorni di degenza, non ·supeTa i . 38°,7. L,.esame del mal3Jto offre· dii positiv·o una discreta bradi·cardia (60 alla radiale, e sul cuore. con 38° di temperatura), ha gli ar.chi palatini arrossati, con i cap~llari inietta~i; leggermente tumefatta è l,ugola. Sulla tonsilla di sinistra, che non è però tumefatta, si nota t1na scarsissima. deposizione di essudato biancastro cl1e si asporta facilmeillte. L'ammalato non ha nessun dist11rbo della deglutizione e della respirazione, se si eccettui tutta la molestia che gli deriva dalla continua monotona insorgenza del singhiozzo scuotente. Nulla cli notevole all'esame degli organi, che sono qt1elli di un uomo di 54 anni; nulla all'esame clel sistema nervoso. Piccola. quantità di albl1mina con rarissimi cilindri ialini, peso sp. normale, normale pressione al Pachon. La Reazione di \Vassermann negativa. Con sangue prelevato la stessa sera del giorno d·ingressc si inocl1lano d11e soggetti indenni, llDO con Rangi.1e in toto, 5 cm.e., uno con sang11e filtrato, 5 cnn.c. Inoltre si pratica 't1n lavaggio della f{ola (gargarismo) con soluzior1e 1ìsiologica, s i raccoglie l'acqua di lavaggio, gi filtra ner candela Berkefeld N e si inocl1la n ella dose di 5 eme. ad altro soggetto sano. L'oc;ser,razione dei soggetti inoculati è stata nflgn ti "·a; n egat ivo il resulta to dell'emocultura. Il f Pr:o mnlaf(; è lln contadino, T. G., di 64 ~ 11ni. cl1e entrn in clinica il 29 dicembre 19f9. Il 2't corrente. do}lO il pranzo, f1t colto da singl1i o~zo insistente. Non ha avuto vomito, no11 fel)bre la notte, in generale, ha riposato; ha 1
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r•otuto nutrirsi. Il singhiozzo nei giorni segueitti è com1)arso ad acçessi più o meno distanziati. Fin dall'inizio della m alattia leggero senso di calore in gola. L'esame del malato nulla di "importante fa rilevare se si eccettui un modico grado di ateroscle1·osi senile, e di enfisema; faringe arrossato con viva iniezione dei capillari. Non febbre. Il singhiozzo persis.te nel primo giorno di degenza in clinica, poi solo qualche colpo nei giorni seguenti. L'emocl1ltµra, la reazione di Wassermann negative. 5 eme. di sangue in toto sono inoculati sotto cute ad altro individuo; resultatQ negativo; 5 eme. di sangue filtrato per candela Berkefeld N. sono iniettati sotto cute ad altro individuo sano. Resultato negativo. 5 eme. di liquido cerebro spinale sono iniettati sotto cute ad altro individuo, con resultato negativo; 5 eme. di liq11ido di lavaggio boe-: cale, filtrato per Berkefeld N sono inoculati sotto cute di individuo sano; resultato negativo. Il quarto malato entra in Clinica nell'ultimo giorno di malattia, cioè nell'11° dacchè ·il singh·iozzo s'era iniziato. È un contadino di 59 .anni, E ... G... Il singhiozzo insorse improvvisamente dop-0 il pasto ed ha continuato giorno e notte, associato a vomito e a conati di vomito. Non febbre. L'esa.1ne è negativo; solo si nota una ripercussione sullo stato generale ~ della sofferenza dei giorni passati. L'emoct1ltura e la reazione di Wassermann sono negative. 5 eme. di sangue in toto sono inoculati i1el sottocutaneo di soggetto indenne, resultato negativo. 5 eme. di sangue, filtrato per ca11dela Berkefeld N. sono · inoculati sotto ·cute di ~oggetto indenne; result.ato negativo. 5 eme. di acqua di lavaggio faringeo, filtrato per candela Berkefeld N sono inoc11lati sotto cute di soggetto indenne e anche questa ,·olta il resultato è negativo. .
Riassumendo in breve le nostre ricerche ed i resultati ottenuti, noi abbiamo cercato di riprodurre nell'uomo la sindrome clinica del singhiozzo epidemico: allo scopo ci siamo serviti di quattro malati di singhiozzo epidemico, con es~e negativo per altre affezioni e con reazione di 'Vassermann negativa; abbiamo inocul!ato sangue in toto, e sang11~ filtrato per Ber.kefeld N, liquor di fresco estratto, e filtrato per candela Berkefeld dell'acqua di lavaggio del faringe. I soggetti indenni, che si sono prestati alla nostra indagine, sono stati • in n11mero di 12. Si trattava di degenti in clinica per le più svariate affezioni cronidhe. Nessun inconveniente inerente alle nostre inoculazioni: solo il filtrato dell'acqua di lavaggio faringeo provocava vivo dolore locale, della durata di qualcl1e ora, e arrossamento transitorio della · parte. Nessuno dei soggetti inoculati, tenuti in osservazione per un periodo 1nedio di un mese, qualcuno anche per più di un mese, ha avt1to febbre; nessuno ba presentato fenomeni morbosi che potessero rife-
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rirsi all'affezione in questione. Nè dopo essere stati dime$si dalla clinica, abbiamo avuto co11oscenza di ulteriol'i eventuali manifestazioni roor.bose. Per le vie seguite e col 1nateriale a'dpperato noi non siamo quindi riusciti a riprodurre la malattia singhiozzo epidemico, eh~ ai nostri occhi era apparsa come nlalattia da infezione ed eventualmente contagiosa: abbiamo adoperato oltre al sangue, anche il liquor, da'8. la manifestazione a \ipo nervoso con probabile sede d"origine centrale; l'acqua di lavagg·io filtrata per Berkefeld N, data l'emocultura . negativa per i germi comuni coltivabili, e l'esistenza invece di lieve affezione faringea, cl1e accompagnava con una certa frequenza l'insorgenza dei primi fenomeni morbosi nel quadro della malattia. Se i resultati da noi ottenuti chiudono una strada di ricerca, essi non possono nulla escludere, nulla affermare; forse nella disc1 tssione sulla natt1ra della malattia potranno solo in a rmonia co11 tutti gli argomenti clinici e di analogia essere utilizza.ti.
cessi· sp~ialmente infiammatori diaframmatici sia sotto che sopradiaframmatici, ascessi, tumori, affezioni epatiche e· polmonari acute; in processi acuti peritoneali la sua presenza è la regola. Ma si i;>Uò aver~ singhiozzo, in affezioni addominali le più diverse, sia che esista lesione del peritoneo, sia che essa manchi.· Un caso di singhiozz.-0 ostinato, ribelle a qualsiasi cura, prolungato pe'r molti giorni, fu descritto da Heidenein in . occasione di un ti1more della coda del pancreas, constatato alla laparatomia esplorativa; può il singhiozzo comparire insistente nelle intossicazioni croniche, come nelle insufficienz~ epatiche, renali, epatorenali. Durante la convalescenza di alcune malattie tossinfettive, il singhiozzo talora sopravviene ostinato ed esasperante. Uno. di noi ha ricordo di qualcI1e caso di colera, che, durante la convalescenza, senza che vi fossero segni di irritazione perito~eale, ebbe singhiozzo scuotente ed ostinato per giornate intiere. Ma il singhiozzo è correntemente, in tutti i trattati, descritto come una de lle manifestazioni frequenti e psichicamente contagiose dell'isteria. Scorrendo la lettera.tura., specialmenIL SINGHIOZZO EPIDEMICO te del passato, s i trova ogni anno ricordata HA LA SUA INDlVIDlJALJTÀ CLINICA. l'evenienza clinica o descritta la piccola epideIl singhiozzo è manifesta.zione morbosa che mia di singl1iozzo di origine isterica. Concorha attirato da molto te1npo l'attenzione dei demente. i neuropatologi .d ànno alcune caratclinici: esso infatti si incontra come sintoma teristiche, le quali dovrebbero servire a distjndelle più svariate malattie; talora è l'esponen- guère il singhiozzo, espressione di lesione orte di uno stato morboso generale o meglio ne ganica, dal singhiozzo, espressione di malatè la manifestazione episodica monosintomati- tia funztonale, senza base anatomica. Oltre ca; si incontra come sintoma predominante in . alla sintomatologia genèrale dei malati e alla affezioni epiclerr1icl1e, che dal sintoma prendo- presenza 'di stigmate isteridhe, i! singhiozzo si no il nome. Ed è necessario ricordare tutte associa d'ordinario in isterici con gastralgie, queste eventualità, cl1e la clinica ha già ana- per un.a causa lieve, qualche volta per l'ingelizzato e raccolto assieme, IJerdhè chiaro re- stione di un alimento comune: è un singhioz- . sulti il valore dei rapporti, delle coincidenze, zo rumoroso, ma, se anche dura a lungo, non di elementi che hanno avt1to interpretazione de~ermina quello stato di penosa sofferenza, <?he si vede negli organici o negli intossicati: causale. Co1ne sintoma si ha s~11gl1iozzo non infre- predilige il sesso femminile, e, talora nelle quentemente nelle affezioni cerebrali, come comunità, collegi, per es., si diffonde rapidaemorragie con inondazione ventricolare, tuber- mente, per contagio psichico. Scompare con_la coli cerebrali, tumori bulbo-protuberanziali; si s11gge~tione e talora con la persuasione. Con può avere, ed è stato ricordato, nelle emorra- tali caratteri i neuropatologi hai1no distinto gie meningee e in generale nelle sindromi da l'isterico dalle altre forme di s inghiozzo; ma . . acuta compressione encefalica, nelle compres- se si riflette con analisi critica, sulle descrizioni del passato, quando si era sotto l'influensioni bulbari e del midollo cervicale superio. re, tanto che, i11 un .caso di compressione cer- · za delle idee di Charcot, il quale aveva certo vicale (Dandy e Lévy-Valensi), la puntura ingiga11tito il capitolo a_ell'isteria, ed in esso lon1lJare e l'evac11azione 1di una certa quantità aveva incluso tt1t.te quelle manifestazioni che, di liquor bastava ad alleviare per qualche tem- non chiare per loro i1at,1ra, non presentavano po la sofferenza. Stimolazioni del frenico nel una dimostrabile base a11atomica, si intuisce suo decorso possono accompagnarsi a singhioz- come sotto il nome di singhiozzo isterico sono zo, per adenopatie, t11mori, aderenze pleurich.e, passati e casi sporadici di singhiozzo ostina· processi polmonari; cosl pure stimolazioni' nel- to da cat1sa non ben chiara ed epidemie lente le st1e terminazioni, come in occasione di pro- e tenaci di singhiozzo, in mezzo . a popolazioni I
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e a comunità: , sulla natura di esso, sebbene Non solo adunque il quadro clinico uniforun giudizio sic11ro non si possa ancora dare, me ecl indipendente da affezioni a noi note per mancanza cli dati precisi, il dubbio però stabiliva l'individualità cliriica della 1nalattiu può ~ssere avanzato. ma bastava a conferire al quadro le note di Da tutte queste varietà di • singfu.iozzo deve u.ria malattia tossirtf ettiva per la faringite. per essere distinto il sing.hiozzo epidemico, che non ìa febbre, per lo stato generale, i)er lo stato di astenia consecutivo. è sintoma ma ha la st1a individualità clinica. ' Individualità cljnica è conferita al singhiozIL CARATTERE EPIDEl\IIICO. io epidemico da comuni caratteri che assume l'affezione, nei singoli malati, sia nell'insorLa sensazione di trovarsi davanti ad una genza, sia nel decorso, sia nel declinare della malattia a carattere infettivo era ancora conforma morbosa epidemica; dalla indipendenza validata dal diffondersi nella stessa città, nelinfine da qualsiasi malattia nota o dallo stato le regionj vicine, da una ad .altra nazione. precedente del malato. La durata, i disturbi Questo propagarsi, se pur·e lento ed irregolalocali e generali di poco variabili,/ delimitano re, ma con le stesse note, si p11ò ricostrt1ire quasi i confini, entro i quali la entità noso- dalle notizie fissate nella letteratura medica. logica si svolge. Non 11a relitti notevoli, se si ' Compare a Vienna nel 1919, in Italia verso la eccettui l'astenia, _non ha nella maggior parte fine del ~ i 9 e primi mesi del '20, con 11na ripedei casi complicanze o successioni morbose. tizione coi primi rigori dell'inverno del '20 in Negativa la cura, ignota la natura e gli ele- altre città; in Francia nei primi mesi e nei menti patogenetici. E si può q11esta specie successivi del 920. Nel diffondersi della curioparticolare di singhiozzo, che dà nome alla sa affezione, che richiama l'attenzione dei malatti~ ben differenziare da tutte le varietà medici e degli igienisti, alcuni vedono il condi singhiozzo sintomatico en11meraite, ariche. t agio, altri sono indotti solo a so~1)ettarlo, qt1ando queste siano l'espressione quasi mono- r1er la mancanza di rapporti immediati tra i sintomatica dell'affezione. Nei nostri malati, vari colpiti e per la mancata diffusione in così come nei n1a.lati cli altri autorf, in q11a- mezzo a popolazioni agglomerate. Così mentre l11nque regione le osservazioni siano avvenu- a Pisani, come a noi stessi apr)are, no11 dirette, l'esame clinico degli org·ani anche min11to, tamente cor1tagioso, Log·re e Heuyer citano era completamente negativo; non segni di 11na cp1alcl1e. caso in c11i il contag·io può a ragione q11alsiasi nota intossicazione, non affezioni vi- essere sospettato. Se p11re ad ogni moclo alscerali a base del singl1iozzo stesso. Nè potreb- cune osservazioni si prestano ad essere così inbe, come in tanti casi precedenti, essere chia- t~rpretate, nella massima parte dei casi e nel mata in causa l'isteria, poiohè sia _n ei nostri concorde concetto deg·li studiosi il si11ghiozzo e1)idemico 11on è apparso decisamente contacasi, come in quelli degli altri i1on v'erano note d'isterismo, la malattia predooninava tra gioso. gli uomini e spesso tra t1omini di età, i qua.li IL SINGHIOZZO EPIDEl\ITCO È l\I.\T.ATTJ:\ i'\l.O\·A? non avevano precedenti morbosi nervosi, ri. sparmiava quasi il sesso femminile tanto che Lo spunto storico s11l singhiozzo er)iclemico sia tra le nostre che tra le osservazioni di non è lusso di studio, dacchè la co11osce1iza Pisani non si ritrova llna $ola donna; il sin- storica p11ò dilueidare i rapporti eventt1ali con gl1iozzo senza essere rumoroso e teatrale era qualche malattia cli recente largamente stt1ca11sa cli viva sofferenza, non si dffondeva per cliata, con la qi.1ale da molte fonti a11torevoli contagio, che potesse essere. sospettato come suole essere messo in stretto rap1)orto. Traco11tagio psichico, 1)oichè tra l't1no e l'altro scuro le antiche piccole epidemie di singhiozcaso, ~e anrl1e si potevano rintracciare cor1 zo, che q11i e li si vedono citate, trascuro i casi accurnto esame dei rapporti, non v'era stata sporaclici cli singhiozzo temporaneamente o~ti comm1io11e cli abit11ùini, per le q11ali il contagio nato, f;enza ca11sa apprezzabile: di epidemie di singhiozzo ne gono citate nella lettera t\1ra p~ichico })ili facilmente prende piede. Inoltre in parecchie osservazioni circondate da ogni e non pocl1e. Ricordo che nel '9G il clott. Abeles, garanzia, con il si11gl1iozzo era insorta contem- J della Cli1ùca del prof. Nothnagel, de~cri~se pora11eamente la febbre modica, che aveva ac- 11na epide111ia di singhiozzo i11 11na ~c11ola e con1pagna to lo stra110 disturbo, con senso di che i caratteri fondamentali di esso 11anno malessere e cli prostrazione per tutto il decor- una st1gg.estiva corrispondenza col singhiozzo se pt1re l'interpretazione so, e che era contemporaneamente cessata, da noi osservato, • dell'A. .appare diversa (isteria), a malg1·ado cosi da ìar ritenere ahe sintomi di sofferenza ge11erale, febbre e s ingl1iozzo fossero esponen- clella durata dell'epidemia per circa 9 me5i. Il ])rimo a.ccesso cli ~inghiozzo a,·veni\·n in geti di u11a meclesima affezione morbosa.
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nerale dopo il pranzo; il singhiozw resisteva .al trattamento comune. Altra epidemia di singl1iozzo descrisse il clotior Berdach alla Società medica di Vienna il 1897. Su 35 alliev.e 16 ne furono colpite; gli spasmi cessavano durante. la notte, non potevano essere soppressi dalla volontà e resisteya110 a tutti i trattamenti. L'A. trovava òhe la maggior parte de.i colpiti era anemica e che .due delle colpite. avevano note di isterismo : • .ancora qui la osservazione clinica risentiva le inflt1enze della grande scuola· francese, che .alristerismo attrib1..1iva, senza critica eccessiva, manifestazioni le più diverse e più inesplicabili. Ancoré:t i1ell'89 si lha nozione di una epidemia cli singl1iozzo, che si diffuse largamente in un distretto della Russia, e di cui ci <liecle notizia Sulima. Il singhiozzo in forma epidemica noh è .adt111qt1e 11na novità: esso ha fatto in varie regioni comparsa irregolare, ma· la sua fugacità breve traccia ha lasciato nella letterat11ra e nella memoria degli uomini. Le tera. pie contro il singhiozzo ostinato si trovano i)erò ad ogni passo largamente riportate nei giornali medici, perchè qualche caso sporadico di singhiozzo essenziale è sempre esi~tito e solo ogni tanto l'ondata epidemica, i1è importante nè impressionante, è passata sulle popolazioni, abitanti le regioni più diverse. · Ai 11ostri occhi il singhiozzo epidemico non € malattia J1t1ova; .forse i casi sporadici non sono cl1e il tenue filo,. che lega l'una a.ll'altra le brevi epidemie. l\ia dopo .l'invasione epidemica influenzale e l'ondata epidemica di encefalite, che tanta dolorosa orma lascia nelle popolazioni colpite, l'attenzione dei medici è stata _sollecitata a trovare rapporti e legami tra le manifestazioni morbose ritenute come nuove o rare o strane. A proposito dei rapporti tra influenza ed encefalite ancora vivo e lontano dall'essere risoluto è il dibattito; per i rapporti tra sing·hiozzo epidemico ed encefalite, sebbene autorevoli osservatori abbiano data la loro opiniorie favorevole alla identità delle due malattie, noi riteniamo che ancora l'ultima pa 2·01a non possa essere detta. 1
·RAPPORTI TRA SINGHIOZZO EPIDEMICO ED ENCEFALITE EPIDEMICA.
Crediamo opJ..10rttmo per l'importanza clir1ica dell'argomento analizzare gli argomenti ~he n1ilitano in favore e contro il supposto ed affermato rapporto. Gli elementi, portati a favore di un nesso che leg.hi il singhiozzo epidemico all'encefali-
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te, o che addirittura identificano le due forme morbose sono d'ordine epidemiolqgico e d'ordine clinico.
Economo per il primo rilevò che l'epidemia di singhiozzo a Vienna precedeva di poco la epid~mia di encefalite in Italia, ma soggiungeva che non era possibile affermare, ma saio di notarne i rapporti, e lasciava la decisione alle osservazioni ulteriori. La stessa osservazione si può estendere all'epidemia in Francia, in cui casi di singhiozzo epidemico comparvero mentre .erano divenute frequenti le forme di encefalite caratterizzate da mioclonie. Ed in comune, nel dato epidemdologico, esisteva, com.e giustamente rileva il Micheli, il saltuario presentarsi qua e là della ma:ggior parte dei casi, senza un apparente legame tra di ~ssi. Per alct1ni ha costituito elemento di un certo peso la novità della fol'ma morbosa, in coinciclenza di una polimorfa malattia, che sul principio si ritenne pure nuova, ma che ha potuto esse:ve identificata con epidemie del passato e.d unificata nella sua proteiforme figura, dopo uno studio analitico di casi, i quali non sembrava avessero tra di loro alct1n apparente legame. Così un dato clinico si aggiungeva nella discussione, per coloro i quali videro nel singhiozzo epidemico llna forma anomala, larvata, o addirittura llna forma clinica dell'encefalite letargica. Il singhioznull'altro rappresenta, secondo essi, cl1e una mioclonia del diaframma, e deve essere considerato come uria forma monosintomatica di encefalite epidemica; in cui il virus dà lesione parcellare~ e lascia indenne il restante asse cerebro-spina.le. Dufour, B~rnard propendono a ritenere che il singhiozzo sia t1na forma mioclonica dell'encefalite; Lhermitte parla senz'altro di una forma singhiozzante dell'encefalite; anche Gautier propende per la natura encefalitica, e Micheli scrive che, sebbene non se ne abbia una sicura dimostl'azione, tuttavia è sugg~ stiva l'ipotesi cl1e t1n nesso esista tra le due . forme morbose. Sicard è tanto convinto che il singhiozzo epidemico è i.1na forma di encefalite, che fa ogni riserva pronostica dell'avver1ire dei malati di singl1iozzo. Tali convinzioni sarebbero giustificate inoltre da osservazioni cliniche isolate, che è utile ricordare, perchè tutti gli elementi siano vagliati nel loro vero significato e valore. Dufo11r e Bernard videro il singhiozzo complicarsi a fatti mioclonici, a torpore, in un c·aso, che ebbe esito . fatale. Gautier trovò in un caso liquor nor.male, ma in un altro liqt1or con leggero aumento del glucosio, e qt1est'ultimo carattere, secondo l'A., può essere utile
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per ravvicinare le due forme morbose. An- vollèro ravvicinare il singhiozzo epidemico ad che Micheli vide dopo poco tempo da un altre malattie epidemiche, il Logre, unico tra classico singhiozzo, in due casi tra i tanti gli osservatori, trovò fenomeni grippali preceosservati, 'svilupparsi le note classiche della dere il singhiozzo. Egli ritiene che il singhiozencefalomielite. Sicard che, notando il poli- zo sia una manifes tazione grippale, e anche morfismo d~ll'encefalite, ne riconosce anche Landi, spezzando le difficoltà che avvolgono ancora oscuri problemi, giunge alla conclud~lle modalità ambulatorie, trova, in una prima nota, che degli stretti legami di parentela sione che influenza, encefalite e singhiozzo epise non di identità esistono tra encefalite e . demico hanno stretti legami e forse rappresensinghiozzo epidemico, ma in una seconda nota tano manifestazioni diverse di uno stesso agenegli ritiene il singhiozzo uno degli episodi clas- te morboso. sici dell'encefalite e porta i tre casi, da noi già La natura encefalitica del singhiozzo epidecitati, a ripr-0va della su a credenza. Rivet e mico è adunque ritenuta possibile o addirit• Lipschitz, su 30 casi osservati, in uno videro tura certa da una serie di autorevoli studiosi Se pure però nè numerosi nè forse così autola malattia evolvere come en cefalite epidemica, e Netter, in seguito alla comunicazione di revoli sono que.lli che pensano diversament~ queste evenienze cliniche, a fferma : la relazio- non meno num-erosi, nè meno poderosi sono ne tra questi singhiozzi con l'encefalite epi- gli . argomenti che militano contro la credendemica non sembrerebbe dubbia! Stahelin tro- za che il singhiozzo epidemico sia di natura va rapporti 'di identità tra le due malattie e encefalitica. Al solito si devono ricordare raricorda a riprova lo sviluppo successivo di una gioni. epidaniologiche e. ragioni cliniche. L'epiepidemia di paralisi oculari, di singhiozze ed demia di singhiozzo non ha precisa coincideninsieme di casi di encefalite epìdemica. Gerst- za con l'epidemia di encefalite: esso è insorto mann giunge, come Lhermitte, a distinguere episodicamente, a Vienna, quando l'encefaliuna forma di encefalite caratterizzata da sin- te era già stata osservata da Economo tre ang'l1iozzo, Kal1n, Barbier e Bertrartd infine con ni pri1na (1~16) ; poco prima, secondo Econogrande disinvoltura parlano di un caso di sin- mo, che l encefalite comparisse in Italia. Ma ghiozzo epidemico con reperto di lesioni an a- nemmeno questa affermazione è esatta, poichè to_m iche ug1Jali a quelle dell'encefalite epide- già nei primi mesi del '19 l'enoefalite aerpegmica, e ci descrivono una malata con una mo- giava in Italia e a Roma il mio maestrp pronoplegia iniziale nella quale, durante la ma- fessor Ascoli ne aveva già denunziato due oalattia, progress.ivamente fatale, si verificò, alla si,; in altre città, per comunicazioni verbali e · fine della ·vita, qu'a lche accesso di singhiozzo; per esperienza personale, già si erano verifiessi costruiscono un facile sillogiSl.mO: se il cati de.i casi di e11cefalite non riconosciuti nella singl1iozzo epidemico ha le stesse note istolo- I.o ro natura che molto tardi. In Inghilterra ed in Francia era nota "l'esigiche (manicotti perivasal1, ecc., ecc.) che suole in0strare l'encefalite, se clinicamente o sono stenza deJl'encefalite e non si parlava di sineguali o una è un episodio dell'altra, tra sin- ghiozzo. La coincidenza epidemica, poichè in g·hiozzo epidemico ed e11cefalite 'letargica non realtà l'encefalite esisteva quando il singhiozv'l1a differenza, la natura del processo mor- zo epidemico fece la S'Qa comparsa, deve es])oso è identica. E Curtois-Suffit, senza con- sere limitata nella constatazione che il sintrolli di autopsia, solo perchè un malato con ghiozzo epiderr:iico è comparso come episodio u11a sindrome di singhiozzo perisce in 48 ore, fugace e transitorio, mentre una epidemia da. parla di un singhiozzo epidemico fulminante, encefalite si svoigeva; · ma ora esso ha prececome di una encefalite fulm.inantet A tali os- duto, ora ha seguito, ora ha coinciso, ora è servatori, cominciando da Economo, il quale mancato del tutto. · Si deve aggiungere che. in molte città i'enceperò prudentemente non tira concl·usioni, bisogna aggi11ngere altri che videro, durante il falite ha continuato il suo cors.o epidemico. corso dell'encefalite, sorgere come episodio· tran- mentre del singhiozzo non era restato che il sitorio il singhiozzo e quindi ritennero, come solo ricordo. La constatazione, anche cosl riavviene per altre n1anifestazioni episodiche del- dotta iri limiti modesti, avrebbe un certo val'encefalite (ipersonno, ipe1·cinesi, paralisi ocu- lore, se il singhiozzo epidemico essenziale foslari, ecc.), che anche la mioclonia diaframma- se comparso per la prima volta coincidendo • tica, con singfhiozzo, i1on fosse se non una en- anche parzialmente con l'epidemia di encefacefalite parziale a manifestazione monosinto- lite o se, ricordato in passato, esso si fosse acma.tica. Osservazioni consimili ebbero a fare compagnato a quelle sindromi (nona, corea elettrica, corea maligna) che attualme11te si Achard e Rouillard. t opportuno accennare che tra gli autori che tenòe a co11siderare come passate epidemie di 1
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encefalite epidemica. lVIa si 11a notizia di sin- clonie manifeste. Nella g·eneralità deJi casi del ghiozzo epidemico e in comu11ità. (scuole) ·ed in singhiozzo la clonia diaframmatica è rimasta intere regioni (Russia) senza dl1e corttempora- · isolata. Si aggiung·a inol_tte che .in casi di 11eamente la letteratura del tempo accenni a clono accertato del diaframma come in quello sindromi a carattere epidemico ricor- citato noi non abbiamo constatato il ·singl1ioz. morbose . • ·danti l encefa.Jite. Aggi"ungo ancora cl1e biso- zo, come conseguenz·a necessaria di· esso. Vero gna tenere in una c~rta considerazione anche è e~ a qt1esto propos~to si può notare che no11 i casi di · singhiozzo sporadico essenziale, i quasem1Jre il clono è tanto. efficace da provocare li possono eventualmente rappresentare il lecome conseguenza il singhiozzo (Micheli), ma game tra una e l'altra epidemia di questa cu- si può anche pensare che· il singhiozzo sia. riosa affezi.one. Il fattore epidemico che ha qualche cosa di pilì complesso, che non lasem11ortato molta suggestione nel ravvicinare il plice conseguenza della clonia diaframmatica. l . singhiozzo epidemico all'encefalite, perde al- Il singl1iozzo infatti è secondo i fisiologi una quanto del suo valore, se considerato alla stremioclonia freno-gluttica, per cui l'aria; preci, gua delle date precise e con cp.1ella critica che pita1tdosi attraverso la glottide chiusa, prodllè garanzia. del critério epidemiologico. ce t1n rumore caratteristico. L'analisi, che RoM~ un argomento clinico di t1n certo i)eso, ger e Scl1ulmann 11anno fatto, per mezzo _delle cl1e ha portato a ravvicinare e per tall1ni ad grafi.cl1e, del fe11omeno clel sing·hiozzo, mostra identificare le due forme morbose, è . d·ato dal- in realtà cl1e in· esso figurano dt1e tempi: un la simiglianza, e forse dall identità nel mecca- lJrinlo costituito da t1na espirazione forzata, 11ismo di prod11zione, tra il singhiozzo epide- un secondo dalla inspirazione brusca ·e forzan1ico e la clo11ia diaf~am.matica, e dalle forme ta che ~ra fino a poco tempo fa c-0nsiderata miocloniche in generale dell'encefalite epide- · come la ver~ caratteristica del singhiozzo; l'a1nica. Per la frequenza anzi della• form.a 1m io- 11alisi inoltre ha mostrato. tutta la irregolarità cloniça, durante l'epidemia di singhiozzo, al- respiratoria che inter~ede fra uno e l'altro colcuni hanno creduto ad una forma incompleta po ~i singhiozzo. A cl1i tenti ,di riprodurr.e il . o larvata. Il st1pposto virus dell encefalite si singhiozzo, infine apparirà manifesto che alla • sarebbe localizzato nel nucleo del frenico in . contrazione brusca volontaria del diaframma ieorrispondenza del 4° segmento cervicale, e, ir- è necessario associare, lln particolare atteggiaritandolo, avrebbe determinato la clonia d.ia- mento de.Ila glottide, se si vuole produrre il frammatica. singolare rumore cl1e si chiama singhiozzo. Noi pensiamo che non è nemmeno esat- Ora la pura mioclonia diaframmatica non bato il ravvicinamento dal punto di vista clini- sta secondo noi a prodt1rre il singhiozzo, quan. co. Anzitutto la clonia diaframmatica non ' è do non si assocì il particolare atteggiamento evenienza frequente nel corso dell'encefalite 1 della glottide, che € movimento associato, e noi .abbiamo visto molti casi in clinica, sui . non conseguenza della vigorosa clonia diaframquali ha riferito esaurientemente il prof. Sa- matica; il singhiozzo è uno di quei complessi batini, nei quali esistevano le caratteristiche . movi~enti alla cui produzibne cooperano orclonie della forma elettrica, che çolpivano gani qiversi; si può perfino pensare, per anaspecialmente i ml.1scoli addominali: mentre in logia con quanto si è fatto per altri complesapparenza si poteva credere che il di·a framma si in fisiologia, alla esistenza di un p·a rtico-partecipasse allo spasmo clonico, l'esame ra- lare centro del singhiozzo, movimento comples.<fiologico ci portava a concl11dere. che il dia- so, forse situato in vicinanza del centro del framma era indenne da qualsiasi movimento frenico, forse da esso lont~no stimolabile per -clonico. lJlteriori osservazioni ci hanno por- cause svariate. Solo così si potrebbe spiegare tato a riconoscere, .in casi certamente rari, che la molteplice patogenesi · e le numero.se condila clonia diaframmatica pt1ò esister·e e per zioni morbose che producono lo stesso conseql1alche periodo della malattia predo1ninare guente complesso sintomaticò. Affermare .adunsul quadro clinico. In uno dei nostri malati, que dhe clono diaframmatico dell encefalite e . con forma mioelonica, ·e pisodii di contrazioni singl1iozzo sono la stessa cosa, è allontanarsi cloniche diaframmat.iche rendevano penosissi- dalle cognizioni di fisiologia e dall'esperienza ma l'esistetnza del malato. Abbiamo' contro!- clinica. .. . lato più volte riadioscopica.mente il fenomeMa il tavvicinn:me11to clinico è poggiato stt no ed il diaframma risultava animato da con- alcuni elementi, sui quali a noi piace di intrazioni cloniche totali improvvise, energfche. sistere: sono citati casi in cui il singhiozzo . Rccez.ionale nelle nostre osservazioni, il clono ha .Pr.eceduto nello stesso soggetto la comdiaframmatico però si è sempre · associato c·on- parsa della sindrome classica dell'encefalite iemporaneamente e successivamente ad altre ·epidemica, casi di questa malattia che hanno 2
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presentato, durante il decorso, episodi di singhiozzo. Se la priina osser,razione avesse una c~rta frequenza i1ell'esperienza degli autori, essa acquisterebbe un rea.le valore in considerazione specialmente della proteiforme fisionomia dell'encefalite epidemica nel suo corso; è noto oramai che un_a encefalite letargica passa in mioclonica, in coreica, in paralitica, oppure che tutti questi episodi possono intrecciarsi insieme , sì da costituire un complesso quadro, partecipante delle sindromi episodiche; il singhiozzo dovrebbe essere aggiunto ai tanti episodi che si intrecciano e si seguono. :l\Ia v·11a cl1i non ha visto mai precedere l'episodio singhiozzo nelle encefaliti osservate (Pisani, Sabatini, ecc.); noi stessi, nella nostra esperienza, orama.i da casi 'numerosi non ricordiamo nessun ammalato di encefalite nel quale il singfu.iozzo abbia figurato nella storia. Poche osservazioni sicure a vrebbero però il loro valore, se durante tutta l'epidemia di encefalite ogni tanto, in casi particolari, fosse comparso l'episodio singhiozzo~ invece il ~inghiozzo è stato osservato in coincidenza con l'encefalite pr~prio quando l'epidemi a di singhiozzo si propaga va per tutte le regioni; nessuno potrà 11egare cl1e è suggestivo piuttosto pensare ad una coin cidenza, quando si rifletta che in quasi tutti . i rimanenti . casi di singhiozzo epid.e mico il d ecorso clinico è stato semplice, uniforme, senza esiti letali e senza post11mi . a diffe renza dell'encefalite. Alla coincidenza f a n110 pensare le cifre portate dagli autori come percentuali: uno di encefalite su trenta casi di singhiozzo, due casi di oss.e rvazione di ~1icl1eli, pochi casi in tutta la letteratura medica. di fronte a molte migliaia di encefalitici. Che poi, come qualcu. 110 ha rilevato, durante l'encefalite si possa verificare qualche colpo di singhiozzo od anche un periodo di singhiozzo ostinato, nessu110 si meraviglierà ; una tale evenienza noi abè1iamo ricorda to in molte affezioni . del sistema nervoso, con localizzazioni le più svariate per cause le pi1ì differenti. Una diversa interpretazione non sarebbe giustificata, data la rarità, concordemente riconosciuta, di qual. che oolpo di s inghiozzo, insorgente nel decorso dell'encefalite. Per q11anto si parli di forma larvata, di forma parziale, noi dobbiamo ravvicinare le n.ote fondamentali delle due malattie, se vo.gliamo dal confronto ritrarre utili ragguagli per una qualche co11clusione. 'R doveroso non prescindere dalle grayj con~e-guenze che l'encefalite, anch e quando ha de-cors.o mite e con le più m odeste espressioni, ln..~ia nei soggetti che ne son o colpiti, anche a lunga distanza di tempo. L'esperienza ora1
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mai dolorosa ci 1ha fatto più prudenti sull'av-
venire lontano degli encefalitici. Noi abbiamo veduto encefalitici con sintomatologia solo di ipersonno e di tr~nsitorie· paralisi oculari re, stare come imbambolati per anni, abbiamo vist.o fugaci paresi lasciare stati di ipotonia permanente; tutta l'esistenza e la vita di relazione del malato di encefalite restare duramente - colpita e risentire lungamente le tracce, di qualunque forma anche lieve, si sia trattato. Ora è l'i!\Sonnia durante la notte e l'inversione• del sonno, ora è l'apatia, ora è la · sindrome dolorifica, ora la sindrome ipertonica, quando la forma mioélonica non divenga cronica, . quando si costituisca il parcl1insonismo postencefalitico, che annulla delle esistenze prima attive o esuberanti. Inyece il singhiozzo epide.mico passa lasciando per qualche g iorno un po' stanco il malato e poi più niente, la salute ritorna nella sua integrità. Le forme miocloniche dell'encefalite epidemica sono per lo più di una pertinacia esasperante, durano dei mesf, se p11re non sempre fi ssate su uno stesso gruppo muscolare: l'opera de.i n;iedici ha tentato tutte le vie, senza r esulta.to alcuno, pur di attenuare le contrazioni cloniclie che r endono dolorosa la giornata del malato. Nel caso del singhiozzo il virus dell'e11cefalite si contenter ebbe di stimo1are per pochi giorni il centro del frenico o il centro del singhiozzo e poi si esaurirebbe senza lasciar traccia di sè, senza nemmeno sfio' rare i centri vicini, se1iza nemmeno dare una parestesia, 11n accenno ad una paresi, una clonia di un gruppo muscolare. Pur tenendo n el dovuto conto tutta la variabilità: delle sindromi cliniche, legate ad uno stesso agente morboso, per cui, dalle forme fulminanti si va alle forn1e an1bulatorie d 'una stessa malattia,. noi dobbiamo fare osservare che le note fonda.anenta1i degli effetti del virus encefalitico~ q11ali noi per ora siamo abituati a considerare, mancano riel singhiozzo epidemico. Nè vale citare il caso• di Khan, Barbier e Bertrand: su di essi l'analis i clinica non pl1ò senz'altro portare alle conclusioni ~mpliciste alle qt1ali son o giunti gli autori. Quando . Kahn, Barbier e Bertra nd affermano che il reperto anatomico di un caso di singhiozzo e1)idernico è stato identico a quello- dell'encefalite epidemica essi trasc\1rano il dato di fatto che la m alattia la quale portò a mortel'inferma si iniziò con una paralisi dell'arto Sllperior e e che tra le note dominanti dell'encefalite s i ebbe ~lo c9me breve terminale un epigodio di singhiozzo: è più consentaneo al ragionamento clini~o affe rmare, come in tante altre occasioni si è fatto, che nel decorso · dell'encefalite vi i>uò, come nelle malaUie cere•
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brali più svariate, osservar si il singJ:liozzo ai1,zi che parlare -s enz'altro di singhiozzo epidemico e concludere per, l'identità ! Se noi -volessimo dalle no's tre esperienze dedurre un argomento contrario alla possibilità di ravvicinare il singhiozzo epidemico all'encefalite, potrem1no dire C'he l'inoculazione in uomo del litruor e del lavaggio faringeo filtrato, che, a par.er~ dei ricercatori, sono materiale contenente il virus encefalitico, .sono riuscite senza effetto. Ma noi stessi ricordiamo che le vie di inoculazione da noi seguite non sono le più favorevoli per trasmettere l'infezi-0ne, almeno in animale, e che le nostre ricerehe, più che aprire un orizzonte, chiudono forse, come tante ricerche nega tive, solo una strada. Non ci fermiamo a discutere il parere di coloro che pensano ad un legame tra influenza e singl1iozzo epidemico: le osservazioni dello s tato grippale precedente al singhiozzo · è osservazione di Logre e H euyer, non c~n fermata cla g li altri, non rispondente alla generalità delle nostre osservazioni; d'altra parte non bastn. una faringité o· dei fenomeni catarrali, cl1e sappiamo quanto siano comuni alle malattie da infezione, per parlare senz' altro di grjppe a forma frenica! Il vero si è cl1e gli elementi che noi possediamo allo stato attuale delle conoscenze non ci consentono di trarre conclusioni sicure; certo noi non possia.ino per ora accettare tutti i ravvicinamenti e tanto meno le identità, che :finora sono state affermat~ da molti studiosi: il si11g1hiozzo epidemico resta una curiosa sindrom~, a tipo di malattia da ir1fezione, scarsamente contagiosa, di cui l 'essenza a · noi sfugge. Le i11dagini etiologiche forse un tempo ci potra11no fare affern1are con sicurezza qu~l lo che pér ora è il prodotto della rigorosa osservazione c1ir1ica ed epidemiologica, che cioè gli elen1enti a nostra disposizione ci fanno apparire il singhiozzo epidemico come q11alche cosa di essenzialmente differente dell'encefalite epidemica. In tale convinzione, che discorda da quella ec;pressa da autorevoli osservatori, noi sia.mo \ 1 enuti dopo avere vagliato con serena critica i fatti e le analogie finora prospettate. SoMMARIO. 1
Gli .~A. prendono occasione da. una piccola E-:r>idemia <li singhiozzo, osservato a Roma, per abbozr.are il qt1adro clinico della curjosa sindrome rnorl>osa. . Da <Jlln rtro casi, ricoverati nella Clinica m 'e. dica di. Roma, su 12 soggetti ~ssi tentano, con finiezione di sangue in toto e filtrato, di liquor, di filtrato per candela Berkefeld N, dell'acqua • di lavaggio faringea, la trasmissione da uomo
ad uomo. Tutte le inoculazioni sono restate negative. Gli AA., in .base a dati epide.miologici e clinici, discl1to110 i rapporti che possono inter?edere tra singhi.)zzo epidemico ed encefalite epiden1ica : prendono occasione per annoverare le malattie che possono avere come sintoma il singhiozzo, per r.icordare le epidemie di singl1iozzo del i1assato. , Dopo una minuta analisi e critica degli argon1.enti addotti in favore della tesi dell'identità tra sing(hiozzo ed encefalite, tra singhiozzo epidemico ed influenza, gli AA. propendono, pur con le dovute riserv~, a ritenere che il singhiozzo epidemico non costituisce una forma di encefalite epidemica o di influenza e ,che con esse anzi i1on mostra di avere stretti rapporti èpidemiologici e clinici.
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risttltato prezioso: praticata infatti al {3° S}:\azio .intercostale, .dette esito a liquido citri110, leggermente torbido. Non era dunql.1e qt1esto MEDICINA . • ii liqt1ido esp ettorato e di conseguenza si er: Vomica interlobare. di fronte a una pleurite della grande cavità (ACH·ARD. J ntlrnal des praticiens, n. 20, anno aggiuntasi a t1na raccolta })Urulenta cl1e si 1921). . . Vl1otava pei broncl1i. . P er conoscere la s·ede della raccolta che daLe vomiche si possono distinguere in to-: rn.ciche o extratoraciche a seconda della sede v~ 111ogo alla ,·amica, l'A. dovette ricorrere a un artificio particolare che rende grandi della raccolta di liquido che esse evapuano. Le prime. l)itt freq11enti, hanno origine da t1n servigi per l'esame radioscopico .; è questo il ascesso, da lln focolais> ·gangrenoso, da una pneumotorace artificiale. L'A. infatti, otto giorcisti del polmon'3 o da t1na pleurite incistata ni dall'inizi.o della vomiéa, i)raticò una J)Une frequentemente da una l)leurite interlobare: tt1ra evacua trice alla quale fece seguire im• le seconde possono provenire da asces's i o ci.- mediatamente t1na insufflazione d'aria i1el ca;\-o sti d~l fegato, da ascessi da peritonite circo- · pleurico. ·Il liquido estr atto era divenl1to pu• scritta, da ascessi subfrenici, appendicolari, rulento, v.erdastro e fetido; conteneva polinuperinefritici ed eccezionalmente da ascessi cleari, coocl1i e bacilli, senza anaerobi: furofreddi. r10. estratti 400 cc. di liquido e 400 cc. d'ft.ria La ple11rite interlobare' è, secondo l'Achard, f11rono insufflati. L' esame radioscopico, m ercè una delle più freq11enti cause della vomica. q11e_sto artificio, di111ostrò alla parte inferiore L' A. riferisce intorno a tino di questi casi. del torace una zona chiara rispondente alla Si tratta di un uomo di 43 anni il quale pneumosierosa, un apice che si sc{hiariva sotfu colpito bruscamente da febbre accompa- to i colpi di tosse ed infine un'ombra triangnata da brividi e da dolore intenso prima g·olare di cui il vertice corrispondeva all'ilo • • alla regione lombare destra, poi all'ipocone la base alla . metà inferiore della parete drio; in breve però il paziente migliorò e la-, costale. sciò il letto dietro consiglio del medico che Di q11f si potè formulare la diag·nosi di vopensò essersi trattato di una crisi ,epatica. mica da pleurite interlobare che aveva, per Senoncl1è, dopo 12 giorni dall'inizio della malattia, nella notte il paziente fu sorpreso da contig\1ità, provocato uria pleurite della gran• un accesso di tosse durante il quale espetto- de cavità, prima sl.ero-fibrino s a~ poi purulemta . Le pleuriti interloEari con grande facilità rò abbondantemente; dopo altri due giorni, i:•ersistendo sempre forte tosse e copiosa espet- si aprono nei bro11chi. mentre raramente vi si aprono le ple11riti purulente della grande torazione, ft1 ricoverato in ospedale. I segni ft1nzionali e meglio ancora i segni cavità, le quali tendono piuttosto a farsi strafisici portarono di rettamente alla sicura dia- da attraverso la i)arete toracica (empiema di gnosi di vomica d origine toracica. La palpa- necessità). Questa differenza cli comportamenzione del fegato e della regione della cistifel- to è legata, secondo l'A., ai differenti rapporti lea· non provocava alcun dolore n è faceva ap- della pleura generale e · della · pleura interloprezzare alcuna tumefazione. Si costatava al- bare: nella grande cavità, un focolaio infiamla base òel polmone destro, .presso l'angolo matorio della pleura è a contatto col parendella scapola, una ottl1sità accompagnata da chima polmonare cl1e offre un grande spessoabolizione del murmure vescicolare e del fre- re, i di c11i alveoli possono ostrltirsi e formare mito vocale-tattile, senza soffio bronchiale, nè t1na barriera di fronte all'invasione; nell'interego foni a, nè pettiriloquia afona. L'esame ra- lobo invece non ·c'è che un sottile strato di dioscopico, d'accordo coi segni fisici mostrò parenchima cl1e separa la pleura dai grossi op~leità di tutta la base polmonare destra fibronchi e c}le può essere con tutta facilità no al 3° st1periore, opacità più netta in cor- superato dal pus di lln focolaio che si stabi• rispondenza del seno costo-diaframmatico. Si lisca nello spazio interlobare. trattava adunque di una pleurite della granPrima dell 't1so dei raggi Rontgen, la diade cavità : orbene le pleuriti della grande ca- gnosi di plet1rite interlobàre, specialmente al ' 'ità non dà11no vomica cl1e rarame11te, mentre suo inizio, era difficilissima: ciò si deve al nel nostro caso si trattava di vera vomica e fatto ohe la maggior parte dei sintomi di quedi espettorato tYurulento, verde giallastro ta- f'te pleuriti sono ingannatori perchè .dati dal lora fetido, emesso con la tosse e specialmente l)Olmone più cl1e dalla plet1ra. L inizio può al mattino. La pt1ntt1ra esplorativa dette un essere brusco, talora lento e i11Sidioso, ma•
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scl1erato da t111 precedente st.ato di cong~stio ne poln1onare o cli broncopolmonite o di polmonite. La feb])re, la dispnea, il dolore la· tosse, non indica110 per i1t1lla la sede della
bro11chiectasie portando seco così inf·ermità permanenti. l\1a col perfezionarsi· della terapia la pro• gnosi di questa affezio~e è f-!lChe molto mile~io11e_ gliorata: • I segi1i fisici sono rari specialmente all'ini- . L'esame radiosco1)ico i1on solo- ha facilitato zio: si han110 ra11toli umidi, sfrega:r;nenti, sof- la diagnostica ma l1a a11che dato valido ait1to fio broncl1iale o respiro soffia11te,' t1na · subot- al trattan1e11to c11rativo. l Tna volta il tra.ttat11sità difft1sa, silenzio resp'jratorio cl1e rispon- n1e11to cl1iru1·gico nella pleurite i11terlòbare era ~e più o meno nettamente alla topografia délmolto azzardato i)er l'incertezza 'circa l'esat. le scisst1re inte1·lobari.. 1\Ia siccome la pleu- .ta 1 sede clella raccolta nell'interlobo; .la deter• I rite pt1ò S\Tilupparsi sia nella totalità dell'in- .1ninazio11e di questa sede è ogg·i molto più terlobo e sia in u11a i)arte soltanto di esso, e, facile sopratutto se ci si vale dell'insuffl'asicco1ne pt1ò debordare dall'interlobo, in, modo zio11e d"aria nel ca·vo pleurico. ,. simile al caso s11ddescritto, è cosa difficile IJa pneumosierosa ha poi, i)er suo conto, • precisare la topografi.a i11terlobai:e dei sintomi il vantaggio cli contribuire spesso alla gua• i c111ali, clel resto, lJer lo più non rivelano cl1e rjgione ser1za i11terve11to. I.a compressione del lo stato clel parencl1ima poln1onale vicino. . lJolmone da . parte. dell'aria inst1ffiata spreme U11 segno lJrezioso, messo in lt1ce dal Dieu- i11 qt1alcl1e modo la cavità intetlobare e ne lafo)·, è qt1ello cl1e va sotto il , i1ome di ottu- vt1ota il contenuto; questa cavità si restringe sit.à sos})esa, cioè l'esistenza di t1na zona ot· e la sua cicatrizzazione ne. è pertap.to abbre- . tt1sa tra clue zone so1101·e al disopra e al di- viata. sotto: i11a qt1esta bttt1sità- sos11esa non si coLa pl1tridità del conten11to della cavità, c!he stata se111pre come mancò nel nostr,o caso a è inevitabile dopo la vomica, è i11contestabil• cnu~a clella complicante pleurite della grande mente llno dei IJiù grandi pericoli per il paca,rità. D'altro canto vi sono delle circostan- zie1ite; si sono q11indi escogitati diversi metod,i ze i11 ct1i si ha una ottusità sospesa e cl1e non I cli n1edicazione antiputrida locale fra cui le corrisponde a t111a raccolta interlobare: per iniezioni intratracl1eali di a11tisettici: a quees. 11el caso di t1no stomaco anormalmente sta antisepsi locale si è inoltre ag·git1nta una disteso che s1)i11ga in alto t1na raccolta antisepsi generale e, poicl1è so110 stati rinve- · plet1rica. nuti talora nell'espettorato dei fu so-spirilli, Dopo la vomica, che soprav\Tiene dopo 8-1'0 Ri è iniettato nel sangue fl rimedio chemio-· giorni di malattia e talvolta di più, i segni terapico efficace : l'arsenobenzolo. Recentemenfisici posso1to inoclificarsi e diventare cavit.ari te poi si e ancl1e iniettato il siero antig·an(soffio anforico, gorgoglio); pt1ò nascere allora grenoso usato co11tro ·la gangre11a trau111atica. • la co11ft1sjo11e con l1na tisi galoppante e si è Nel caso suddescritto, dopo aver praticato • portati maggiormente verso ·quest'ultima ipo- l' ins11fftazione clella grande cavità pleurica, tesi per il sopravvenire di e1nottisi ·c he (co- r_i\.. mantenne la p11e11mosierosa reiniettando me Diet1lafoy 11a descritto) sono frequenti nel- aria : ivi iniettò inoltre ,olio e't ereo gomenole plet1riti interlobar.i ; l'aspetto numn1ulare lato che, siccome non venne rigettato con la dell'espettorato e il frazionarsi clella von1ica, ,·amica, permise ancl1e di stabilire l,a~~enza come 11a potuto vedere lo stesso A., facilitario di qrtalsiasi comt1nicazione .tra la raccolta inl'e1"rore. tcrlobare e la ..._grancle cavità. Furono· infine . La plet1rite interlobare guarisce spontanea- 11ra ticate a clov11 ta distanza tre iniezioni di mente i11 t1n , bt1011 nt1mero di càsi, ma spesso siero ar1tigangre1ì oso polivalente cl1e però non 1'evolt1zione si fa prol11ngata, la febbre si riac- 111odificarono la f etidità' dell'espettorato. 1cencle ad accessi, il malato indebolisce, divieSotto l'inft11 enza dj ·questa combinazione di ne 'cachetticQ mentre s'impianta una infezio- mezzi terape11tici l'es1)eitorato 4in;iinuì d1 ne ascendente delle vie aeree ·superiori fino qt1antità e clivenne meno pt1rulent.G1 lo stato al laringe 11er la continua espettorazione di generale migliorò. p11s putridb. Riguardo al versamento i)uruleneo della l\1a se la guarigione spontanea non è rara, grande cavità cl1e non solo conte11eva lo pneu-non è men vero che Ia ple11rite 1nterlobare è mococco ma ancl1e altri microbi . (cocchi e bau11a affezione di cui il prognostico deve essere cilli), si riassorbì perfettamente. sempre riservato. Non solo può avven1re la · Si tratta qui ad11nqt1e. di lln ottimo ristùmorte pér infezione generale ma la pleurite tato terapeutico, quando ~i consideri la len· -interlobare; proprio cp_1ando guarisce, può la- tezza abituale con la qt1a le si ottiene la guasciare dei postumi cli sclerosi polmonare ·o rigione spontanea della pleurite interlobare 1
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anche quando non si complichi con una pleurite generalizzata. Non merita minore interesse la guarigione rapida della pleurite purulenta della gr'ande cavità con semplici iniezioni di olio etereo gomenolato. . Il paziente, di cui sopr a. ft1 riveduto dopo circa tre mesi in buona salt1te mentre poteva agevolmente esercitare il faticoso mestiere di fabbric ante di carrozze. E. BENEDETTELLI. CHIRU ~GI A .
Sttl trattamento delle fistole polmonari. (C. RITTER. Milnc h. mediz. ·29 aprile 1921 ì. •
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Woc1i., num,. 17.
Per guarjre le fi stole che residuano all'a pertura ,operatoria degli empiemi esiste solo un mezzo: abolire la cavità che residua nel torace tra lo scheletro e la p.l~ura polmonare. Se, senza aver 'prima raggiunto t'ale effetto si lascia che la. fistola si cl1iuda, nella cavità si raccoglie di nuovo del pus che o si ritrova spontaneamente una via · di uscita o deve essere di nuovo evacuato con un'operazione. Per chiudere la cavità empiematica disponiamo di dt1e modi: . 1° Avvicinare una all'altra le pareti della cavità per ottenere che esse aderiscano e si saldino tra loro çosi che la secrezione cessi e la fistola sj chilJda. Ciò si può raggiungere o mobilizzando !a parete toracica o mobilizzando il polmone o paralizzando il diaframma perchè non opponga più resister!za a dhe la pressione addominale lo avvici11i al i1olmone o alla parete toracicà. 2° Rie1npire la cavità o con sostanze !}on viventi o con tes~uti viventi. (
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La mobilizzazione della parete toracica è il processo maggiormente eseguito. Essa viene ottenuta in t1n gran numero di modi che tuttavia possono essere classificati in due gruppi. Nel primo tutte le coste cl1e corrispondono alla cavità, talvolta sole, talvolta insieme con 1'3 parti molli, vengono asportate. Nel secondo le coste vengono conser\.·ate, ma sezio11ate 11na dopo l'altra i11 l1no o più punti, rispettando o non la })le11ra costale. Se si tratta di cavità piccole, l'intervento è lieve ; ma se si tra tta di empiemi estesi o totali il pericolo operatorio è considerevole e possono segl1ire st11)pt1razioni da esauri.re, il paziente; cosiccl1è da n1 olti è stato cons1gl1ato di scon1porre l'atto operativo in più tempi. Uno s vantaggi o cl1e qltesta operazione, co-
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munque eseguita, lascia dietro di sè, è la deformazione la quale pare grave non tanto per l'estetica quanto perchè essa esclude definì~ tivamente la possibilità cl1e il polmone possa: col tempo riespandersi e ri1)rendere la stia funzione . E da ricordare inoltre che alla sezione .d ei nervi intercostali seguo110 parali.si di muscoli toracici e addominali e che qlteste • concorrono ad aumentare il deficit funzionale • che l'op·erazione lascia. Nel 1920 Sauerbrt1cl1 e Pert.hes per raggit1n- · gere lo scopo cl1e si ha in , mira nell'eseguire la. r esezione della parete toracic~, pro1)osero di interrompere definitivamente o tra11sitoriame11te il nervo fre11ioo (frenicotomia, congelame11to, blocaggio del n. frenico}. Certamente la frer1icotomia ha per effetto un ..impiccolimento della cavità toracica.) ma non sufficiente per a bolire le grandi cavità. Tuttavia essa appare il1dicata per ql)elle cavità c!he sono sit11a.te vicino al diaframma come complemento di altri lll'ocedimentl operatori. La mobilizzazione del · polmone si è provocata per mezzo della pressione negativa i1el n1oclo che Perthes aveva già con successo indicatD nel trattamento dell'empiema acuto. Successi si sono ottenuti anche co11 èsercizi respìrat.o ri (' 'ogel), con ventose (Nordman111 Harkl), · con pompe. ad acqua, con sifoni (Perthes, Seidel), con apparecchi a pressione differieniiale (Sauerbrt1ch). Quanto utili possano riuscire q11esti espedienti è dimostrato dal fatto che nella clinica di Perthes furono curati con essi 23 empiemi inveterati riuscendo a guarirne 20. Tuttavia questi processi trovano limitazio11e nel fatto che, se la pleura p~lmonare è molto ispessita, non si riesce a ottenere cl1e un impiccolimento della cavità, ma non quella obliterazione che è necessaria perchè la pleu.ra parietale e viscerale possano saldarsi. Molto più efficace è l'asportazione della pleura polmonare ispessita, lo scortecciame11to polmona re secondo Delorme. Se esso riesce, il polmone si libera d'un colpo dei suoi legami e torn a a funzionare mentre, per il fatto cl1e la resezione toracica è temporonea. s i evita t1na grande deformazione. Certo andhe questa operazione no11 conduce sempre allo scopo: in alcuni ca.si .(Garré. Rehn, . ecc. ) il polmone benchè privato delle cotenne pleuriche, non potè espandersi di nu~vo. Ma ciò che, più di questi casi eccezionali, .parla contro l'operazione, è il pericolo operatono eh~ è grave per la possibilità di laceraziJ>ni e di emorragie polmonari con le loro c~nseguenze: embolie cerebrali. enfisema mediastinico. I
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r~le ha potuto prender .aderenza con la plel1-
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distaccata, la cavità secondaria che rimane tra questa e la parete toracica tende a ·obliterarsi spontane,amente essèndo che l_a cicatrice che si iorrpa tra le parti ~olli e le coste ha una forza di trazione supenore f. a quella del polmone. 1 Propping 11a dato a questo pr,ocedimento il nome · di pleuro lisi costali.. Rehn ha a"ssociato ad esso l'incisione delle cotenné pleurich-e polmonari per favorire le distenstone del polmòne che sollecita con l'applicazione di processi di 11ressi-0ne differenziale. Kir8chner ha proposto un procedi_m entb che ha applicato alle cavità situate nella parte superiore della pleura. Esso consiste nell'eseguire uno sport,ello toracico, nel distaccare d~l l'estocn-0 la ple11ra costale, mobilìzzarla fino a portarla a contatto della pleur.a polmonare e nel colmare la cavità secondaria con un lembo fatto di m. pettorale.
Molto meno seguiti son-0 statr' i processi che l1anno per scopo di far scomparire la. cavità riempiendola. Del piombaggio con' sostanze non •viventi {paraffina, pasta di zinco,. grasso) che veng-0no introdotte aJlo stato fluido .e poi si lasciano solidificare, forse si è fattb . un uso maggiore di quanto sia ·noto; ma certo i buoni risultati sono stati scarsì, per · }a cagion~ che la sostanza di riempimento non poteva esser tollerata in una cavità suppurante. Risultati migliori si sono ottenuti sterilizzando prima la cavità con soluzion~ di Daikin e riempiendola pqi con carbonato di bismuto. ~ stato anche vantato il modo di obliterare le .cavità empiematidhe con catgut. Ma con tutti q11esti mezzi certo non si può presumere di guarire che cavità piccole e anche n#ei cast guariti resta sempre la possibilità cl1e prima o poi jl corpo estraneo venga espulso •o pro• vodhi suppurazioni. Miglior modo di colmare le cavità certo è Se si considera la lunga serie di processi 1'11So di lembi muscolari o grassosi o misti. l\la anche in tal modo non si ·"'Possono colmare · che sono ~tati proposti, si viene alla concluche cavità piccole; ·nelle cavità grandi tuttavia sione che · p~i' guarire le fistole toraciche, qualora esistano estese· cavità., non esiste alçun . i lembi plastici possono ancora r:ecar giova• • processo operatorio che non presenti per il mento grande se si associi l'impiego di essi malato pericolo di vita e l'inconteniente di alla r esezione delle coste. Melchior e Spt"eng·eI hanno consig·liato come lina d~formazione g·rave. Tutti i proc~ssi che materiali di riempimento le cote.nne pleuriche mirano allo ,scopo con piccoli interventi hanno costali. Dopo aver resecato le coste inferiori dato buoni risultati in qualche caso nel quale s i separano le cotenne pleuriche costali dalla si tr~ttava 'di pioc.ole cavità~ ma hanno fallito parete toracica disossata, si ripiegano e si quan~o si ~rattava di ·cavità grandi. L'A. h.a seguito una via diversa dalle solite. rovesciano a lembo con pèduncolo superiore verso la volta · della cavità emplematica. · Il E partito dalla considerazione che non raraprocesso è molto indicato, specialmente per la mente gli eropiemi acuti guariscono per effetto parte superio.r e del cavo pleurico ove altri- ct·elle punture evacuatrici eseguite quotidianamente ~ ha trattato con le p11ntt1re una racmenti l a obliterazione sarebbe molto difficile. Notev-0le è come in alcuni casi il distacco colta purulenta. che si era formata in un emdella pleura · parietale avvenga facilmente e piema invetérato nel quale - l apertu~a toracotomica si era chiusa spontaneamente. In , quepossa esser eseguito per via ottusa col solo aiuto delle dita. Il procedimento non è 8;PPli.. sto caso ottenne la guarigione. Considerando che . le aperture toracotomicabile quando la ple11ra sia infiltrata .di pus che, se non ven,issero tenute aperte con dree friabile per la ragione che non riesce di naggi, ~i cthiuderebbero spontaneameute, semottenere da essa una sufficiente quantità di bra all'l\. che tale n.at11rale tendenza non debmateriale plastico; pericoli sono sem1p re il ri, ba esser contrariata, anzi favorita. Probabildestarsi e il diffondersi di processi settici vimente, se ·&i chiude la comunicazione con l'erulenti oppure la necrosi del lembo. sterno mentre residua una cavità, si formerà Spesso :QOD si riesce a colmare tutta la ca- una raccolta pt1rt1lenta; ma q1,lesta potrà ve~ vità; ma se essa rest~ impiccoljta e .se è J)OS- nir trattata con le punture. Sei casi sottopos.t.ì -sibil~ obliterare la parte super.iore che è la a questo trattamento sono gi1ariti. più difficile a curare, la guarigione completa L'indirizzo generale da seguire contraria.si può success.ivamente ottenere con plastiche mente a quello generalmente accettato, sarebm11scòlari o con limitate resezioni costali. be diretto ad ottenere la chiusura dell'apertuQueste non sempre sono necessarie avendo ra di comunicazione con l'esterno prima che , \ 1'esperienza insegnato che, se la pleura visce- la caviti1 retrostante si sia obliterata.. 1
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Tale indirizzo è certo i1uovo. Forse qual- dalle consirlerttzio11i terapeuticl1e a11che percl1è cl1e cosa · cli analogo si pnò vedere nel i)ro- viene sottoposto ad una rigorosa critica il cricesso (li Ti.tffier per la ct,1ra degli empiemi terio clelle i11clicazioni operatorie che in base ac11ti: toracotomja, sterilizzazione del cavo co11 aJl'esperienza recente so110 se1u1)1·e più limi· irrigazione secondo Carrel, st1tt1ra della in- tate. cisio11e toracica. Il lavoro non si presta ad u11·accurata anaNella cura degli e1n1)iemi inveterati Tuffier lisi bibliogra_fica, ma deve essere letto non solo i1rocecle jn n1odo analogo: do1)0 ampia toracodai ct1ltori della gastropatolog·ia, ma anche tomia e regolar.izzazio11e della cavità empieclai medici pratici, che vogliono essere te11uti 1l1atica, applica l'irrigazione continua.; quando al ~orrente di .qua.nto di recente si è fatto in la cavità è sterilizzata, decortica il polmone e questo ramo cosi importante della patologia. st1tt1ra co1n1)leta1nente la ferita toracica. QueP. l\. sta operazione è dl1nque una associazione f.) . t:HIRO:'\I. Trapianti libe1··i di fascia nella (lel metodo tli Cartel al processo di Delorme. ' Patelogia speri1ne1itale ed 1t11ia1ia. - CaserIl procecli111ento dell'A. è molto i:>iù semta, Tipogr. Beneduce e Papa, 1920. plice e si fo11da principalmente sulla forza . ris anante clella nat11ra alla quale l 'arte non .. L'argomento cl1e- l'A., non nuovo a questi , apporta cl1e })iccoli Sl1ssidi. studi, imprende a trattare nel bel volume cl1e EGIOI. r:resentiamo ai lettori, è fra i più simpatici ed • interessanti ·della moderna cl1irt1.rgia. L e 4Uù fJagine circa, che ne formano il contesto, ilCENNI BIµ,LIOGRAFICI l11strate da 44 figure intercalate, si leg·gon o • E. Ro ENTHAL. U ebe r die Sin7,pto11iatologie 1tnll quasi d u n fiato, sia percl1è l importanza dell e T1ierapi e der Magen itnd Duodenalg escli111ilre esperienze e d elle applicazioni conquistano mii 81 .4.bbild1~rigen a1tf 10 Tafel1L \'erlag l'attenzione di -cl1i legge, sia }Jerchè lo stile, . Karger, Berll:o, 1920. l\1k. 12. con la facile ed agile esposizione, sopprime L'i11teressa11te n1onografia del Rosenthal i·ac- ogni senso di sta11chezza. Il libro . è ·diviso in due parti prinçipali ~ . coglie l'esperienza clinica e radiologica fatta i1ella 1a Clinica .111eclicn di Budapest in più ·di irella P.rima si tratta dei trapianti liberi cli fascia in patologia sperih1entale; nella secon'tre ànni cli diligente lavoro. cla dell'applicaz1one dei trapianti liberi di faDopo una serie di da.ti statistici, .in c11i la scj a in patologia umana. sede delle ulceri viene messa in rapporto col La prima parte ll1a due suddivisioni: una sesso e coll'età, l~ autore studia la sintomatologia dell'ulcera: gastrica e d11odenale analiz- clestinata allo studio generale; l'altra a q11ello zando il valore intrinseco e l'importanza d ei speciale e precisamente alle esperienze con vari sintomi come criterio cli sede. Così ven- striscie di fascia ed a quelle con lembi di fago110 presi in consideraziol).e l'appetito,, la du- scia. Sono complessivame_nte 15 capitoli, nei rata della malattia, la perdita di peso, la lo- qllali l'A.~ con competenza e diligenza rare, calizznzi o11e del dolore e il tempo dopo l'in- espone min11t·a111ente tutte Je possibili applicagestio11e del cibo in c11i esso compare. \~en zioni e t11tti i tentativi, spesso geniali, qualche · dei diversi sperimentatori. lVIeri- . gono inoltre considerati i caratteri clei dolori, volta audaci, • l'im1)ortanza (l iagnos tica della periodicità cli tano spe.ciale menzione tre serie di esperienze i)ersonali dell'A., condotte con tecnica chirures i, l'im1) orta11z;::i e la frequenza delle emorg·ica perfetta e sottilmente st11diate dal punto ragie latenti . o ])alesi. ._ i comprc11cle l importar1za di tali dati q11a11- di ·vista anatqmo-patologico. Le conclusioni, do si ])e11 i cl1e il i1umero dei gastròpazienti elle ~er l'n11gustia dello spazio, non possiamo ri1:>rodurre, possono essere accettate come teo~ser,~a ti s11pera i 3500, di c11i 326 con ulcera ga ·trica o cl11odenale controllata o radiologi- ~to in questo interessante argomento, pel destino delle striscie o dei lembi trapiantati. Cacamente o all'operazione. l)itoli che attirano $pecialmente l'attenzio11e -~ncl1e acl '111° accl1ra ta a11alisi viene sottogono: il i 0 , nel quale si pai·la della ripara110, to il \Ta lore del re1)Prto del s11cco gastrico zion di perdita di osta11za delle pareti L1 i i1er la diag·po~i d ell'l1lcera ed event:nalme11te della sede cli e. sa. La ~1P rte più degna di con- 01·gani cavi, ed il 7°, st1 lla interpo?izione di fascia nelle articolazioni anchilosate. ~iderazione è qLtella cl1e ~i riferisce all'indltGrnnàe lod e s1)etta all'~.\. per aver sem1Jre gi11e radiologica. ancl1e l)er l'importanza delle inesc:o i11 eYidenza la riccl1ezza e la ge11ialità v~.:;ervazion i origi 11ali. del contributo italiano. Co11cl11 .... io11i de] •111a ~i1110 valore rist1ltano 1
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La seco11da parte è anc11·essa suddivisa in generale e speciale : nella prima, sono esposti i va11taggi del trapia11to autoplastico sugli altri metodi e della fascia sui ·v ari materiali, la tecnica geperale di prelev·ameI1to, d"innesto e le fasi istologiche della guarigione. Nell~ seconda l)arte, che è la più interessante per il cl1irurgo. sono rìport a te, col medesimo ordine che i1ella parte sperimentale, tutte le applicazioni del metodo alla l)atologia umana. Ottime fig11re, riprese dagli originali, illustrano ' i diversi processi operativi ed 11na sana critica dà i l gi11sto ,·alore a ciascun cp;so, senza eccessi\·i ent11 siasmi o inp:iustificata diffidenza. • La bibliografia, ricca e completa, segue molto 1Jraticamente. ogni singolo capitolo. • L' a rg-0111ento delle plastiche libere ha oggi a~s11nto una tale importanza cl1e il pregevole ,-0111111e ciel Cl1ironi non poteva ri~scire ·più opport\1110: leggendolo attentamente, anche i pitl 'ralor.o~i cl1irurgi Vi tro, eranno delle notizje i11teressa11ti e applicazioni di utilità somma. .~ll'_.\. rivolgiamo. pertanto, congratulazior1i e rtng1·nzia menti sinceri. · T ., FERRETTI. 1
ftCEftDEMIE, SOtIETA ,MEDICHE, tON6BESSI.. Resoconto del IV° Con~resso internazionale di .,.rologia tenuto a Parigi dal 5 al 7 luglio 1921. ~
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co11do qun nto era gi~1 .-ta to comunicato, nei ::rinrni .}. ft e 7 luglio ebbe luogo a Parigi il 1° Cong1·•1sso internnzio11ale di lTrologia, o meglio il l' I11t .. r~1lleat '· lJoichè prima della grande guerra Ett1·u1> t ~ii1 Ye i1e ~rn no stati tre ,-era.mente inter11a zio11.a li 1 il 1° a llarigi nel 1907. il 2° a Londra • 11el 1fn1 .:.1 j l 30 a Be1·Iino · nel 191-!). I
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snl 1° teu1a :_ '\-r--friti a si11dron1e urr;nigena. ft1ron reJnto1·1 l'LI...,"IER. Hoc:GE, lto. TER. I11 r~•lltù i relatori c'l)11:--i1lernrono il tema da un '1,11nto <li Yi:rta rn<Jlto più nmpio. e finirono per trattare• J1i11ttosto cl --Ile ritPnzioni lltemigene in ~e-nere. P della pntog~nesi dell'uren1ia. Per qunnt<> riguarda l'esame futlzionale tutti di :.dero grnndP import:anzn alla costante di _.\mba r.<l: irut a ff~rm<1 rono cl1r t1t1esta ha \ero v·alore olo qnandn 1''1.zott?mia r-orriq.ponde a \alori comp1·e.<~i fra 0.3:-1-0 ...JO o,~ d8 ll-Il lato. e 0.90-1 °0 dal1·a1tro. F11rono be11e esposte tutte le numero~ cause che possono modificare l·azotemia. I relatori tratL'lrono anche. ma brevemente, del valore clinico che può avere la eliminazione della ff•nol~lfon~ft~leina. metodo preferito da alcuni per la maggiore ~mplic:ità e anehe per gli indici e:he può -dare &"Ul1e condizioni caròio-Yascolari. I 3 dati più nuovi furono i seguenti: 1° la importanza della deteTminaziope de11·a- · zoto rP~idno òel ~aru;-ue tX. totale-X, ureico), il
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quale ,s arebbe pi ù tlirettame11te legato all'insorgere clell'uremia; .2<> la importanza della determinn 7-ione del- · l'ammoniaca del sanguei, sostanza clic avrebbe un.a gra11de .azione ureniigena, e cl1e })Otrebbe accumularsi nel sa.noaue per com[)Jessi meccan:islni non consistenti solo nella ritenzione; 3° l'importanza della ritenzione <lel fosforo, che secondo 'reissier potrebbe a vere una grande azione uremigena. Per la cur·a, TErSSIE~ diede un grande valore alla opoterapia precoce. InterYennero nella discussione, nell'o°i~dine seg11e:nte : .A.CIIARD, CHEvAssu, A~rBARD, PIR01'11>I:.\ì, Pousso:s, \ ""ON HouTuM, P.\VOXE, RA1'HERY, PASQUEREA u; C.\STAIGXE, H . BOYER, ROGGE. ~.\~IB.iRD trattò lungamente delle leggi della eliminazione ureica, ribadendo i concetti della s11drli\if-lione delle varie sostanze a seconda che hanno o non hanno una soglia di eliminazione. Per quanto riguarda l'N, residuo del •sangue, in tesi generale fu n:ffermato che ha una grande importanza: ma \i n1rono anche forti dis'cor<lanze di giudizio. Ftt detto 11ur('l del \tllore éliagnostico e prog110.·tico • cl1e possono [!\ere la raccolta frnzionata di \'\~illian1s-Hedi.nger e l'eliminazione (li I>i(:(·olh~sim e c1uantitiJ di flt101-esctn.a introdotta p@r inìeziou(} PlldO\e11osa (PIRO::\l>nJ:). . "'to~ HouTUM trattò <lelle a<ll'enalinen1ie. RATHERY delle glicemie nefritiche · infine P oL· ssox e CAsT.\Iù:\-'E di rari ca.si in cui posso110 e~sere l1tili la c.leC<'lJ)Slllazione e la nefrotomia. •
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S11l 2<> tema: ERiti lo1zta11i aeZle cure clei tra1,J1l'Ì cl;ell'uretra, furono relatori G:\RDixr, PASTEAU e I sELlX e Kroo. Tutti i relatori ft1rono concordi nell'ammettere che a volte, in cnsi molto favorevoli (na turalmente di traumi liei;-i), Ulk'l stenosi pericolosa non si forma . Opp11re si ha un.a stenosi che i.>uò essere curata colla dilatazione sistematicame11te ripetuta. In tutti gli altri casi, u11 intervento ro impone. Tutta\ia i relatori furono concordi in tesi ge11erale nell'ammettere oh.è l'intervento 1p recoce sul focolaio è J:>er !o più inopportuno. Quando Speciali ragioni lo rendono necessario è 1-.er lo pii1 opportuno rinunziare a fini radicali e completi. Invece, nella maggior parte dei · casi l'intervento precoce utile è la (lerivazione urinaria preliminare mediante cistotomia so-rrapubica, deri\azione che però spesso è necessa ria ancl1e per gli interventi tardivi. Per quanto riguarda gli interventi, i relatori i1on esclu~ero che il 'ecchio metodo della uretrotomia est:erna semplice, praticato più o meno preoocemeJ1te, .p ossa dare a volte buoni risultati ~la si diffusero molto di .più sulle plastiche con l~mbi cutanei, e ~peeialmente suJla operazione di ::\Iarion con.s istente nella derivazione ·p reliminare 00\1·apubica, e n~lla resezione del tratto uretrale ~tenotico, con sutura capo a capo. I relatori meno si estesero tutti 'Sulle plastiche \asali: non può negarsi la importanza di tali metodi: ma non è possibile formulare ancora giu~ •
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IL POLICLINIC0
clizi deci~i. Comunque non sembra eh~ possano .a vere cleci~ superiorità sulla operazione d·i Marion. Infine Kidd richiamò anche l'attenzione l=nllla importanza dell'uretroscopia per giudicare a volte dei risultati post-operatori, a Yolte anche di {leterminati fenomeni e decorsi post-01)eratorii che .altrimenti potrebbero rimanere oscuri. Nella discl1ssione intervennero nell'ordine seguent.e: E scAT, KEYES, THEYE~OT, PIRO~ì>IXI, ~IARIO~, VERHOOGE~,
GAUTHIER,
A1'"DRÉ,
::\IIC'HO~,
JEANBRAU,
PAVONE, GUISY.
In tale discussione furono ancoro. riconferma te la ·possibilità: ma nel tem.p o stesso la eccezionale Talità di quei casi in cui può ba.stare la dilatazione sistematicamente ripetuta. A;nche seguendo. il metodo della dilatazione termica, pei risult:ati lontani almeno, non si ipuò sperare di più di quanto p11ò dare la dilatazione semplice (Piron-
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<iini).
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Per quanto rig1.tarda gli interYenti per 'stenosi ]>Ost-traumatiea, anche nella diScussione · fi1 data 1prevalente importanm ~Ila plastica outanea e ancora ·P iù ·alla operazione cli ~larion. l\1arion ~tesso ne dimostrò il grancle ,·alore Sl1lla base di molte ~ imPortanti o~se-rvazioni a cli>stanzn . Non pochi però nmmisero, e forse gil1stamente. che non può essere sempre prescelta e tenttté.l una con9otta unica: :\Jichon fu il i.>iù eclettico. Sulla disinserzione dell'a1)oneurosi perineale media per facilitare l'operazione radicale, i :pareri t1irono discordi: THEVENOT ne fi1 il più convinto sostenitore~ al contrario ~fARION e altri diedero a tale tecnica una importanza molto lpnitata. Comt1nq11e, molti furono concordi nell'a1nmettE:>re che n volte, anche dopo lilla regolare rese-• zione il c:a teterismo ~plora tore pt1ò essere ditficile : ta.Iora è possibile passare solo con una .grossa Beniq11é e non con t1na piCC'Ola oliva, talora è difficilissimo passare con ogni strumento. Eppure, le os....~rv.azioni ripetute a gron dist.anza ' dimostrano che il ri-s11l ta to funzionale- è perfetto. Onde le .p fù grandi cautele si impongono per tali gl11dizi. Sul
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tema: Pielogra:fia. fl1rono relatori
I .1.\SIO,
PAPIN. Yoo No e W'°ATERS.
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Tutti i relatori furono concordi nel rinn11ziare ormai nl collargolo che è una sostanza pericolosa specialmente in forte concentrazione. E diedero l.,'1. pre.fere11za ai snli di torio, e nnoora più allo ioduro potassico e al bromuro sodico. Gmstament.e YouNG richiamò 1'~1ttenzione sulla grande importanza che pel cateterlsmo ureterale pielogrnfico possono a vere i clstoscopi amerleAni di tipo Brown-Buerger, col quali .si :p11ò sicuramente evitare lo spostamento dei cateteri urete- ~. rnli, qu~1n'<1o si ~qtrae il cistoscopio. Tutti i relatori concordemente diedero la pre. ferenza al cateterismo con cn tet~ri <li calibro r>iu1to~to lt;c(\nlo <onde nY0r ÌìP1· co~l <lire ro111e Y•11Y<>l~t
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tavolo che permet~1 ~l c:n tetr':·!-:111v '-:~'<:!terale e la ràdiogra.fia, e sulla grande utilità di radiografie successivamente ottenute in ·p osizioni diverse. Per q1tanto rigu;irda le applicazioni, i relatori affermarono che la I>ielogrufia pu<) a volte IiuSC'i.re assai utile ip ogni forma di lesione renale. persino nella {)8.lcolosi, .ove può dimostra.re e.al• coli poco opachi, nel senso negativo . :\la le indie.azioni di più grandè importanza si riferiscono alle alterazioni congenite del. rene e uretere, alle uronefi'osi e alle uro1>ionefrosi, ed è specialmente in questi ca-si in cui può essere t1tilissimo anche lo stl1dio del decorso l1reterico (uretero-pielogra fla). Sooondo PAPIN llDa. delle maggiort utilità di qµesto metodo con~sterebbe nel .p ermettere la diagnosi clelle piccole lironefrosi, ca11sa di non poche mnt-0matologie oscure. Tutti i relatori fecero un'ampia dimostrazione ra.diografica. Contribuirono alla diSCllSSione nél seguente ordine: EscAT, P1ao-=m1N1, s~uTH, PAsTEAu, GENou• VILLE, PAVONE, BRO~ZERSMA, BEYER, BONANOME, LA:WSMECKER, !\1a1NG01', e alcuni di questi aggiunsero altre dimostrazioni radiografiche. · E in tale discussione per quanto riguarda. la ·tecnica fu con.f erma U\ in tesi generale qt1élfu esposta da.i rela t-Ori. A1Cl1ni iperò diedero importan7..a ancor maggiore alla cautela CQn cui deve e~ sere introdotto il liquido opaeo, che al liquido . stesso; per alcuni tale introduzione può essere fatta molto correttamente anche mediante la comune siringa a 3 anelli. Tutti concordemente af.. fermarono che la pielografi2 hà ormai 11na tecniea cosi ~e stabilit.a, che può essere applicata colla più gra.nlde larghezza aenza timore ·alcuno. Del resto, per quello che riguarda le . SJW)licazioni, fu oonfermato in t.esl generale quanto fu esposto dai · relatori. PIROl\ì>I:\~ richiamò l'attenzione sulla. complessità di interpretazione delle jmmagini lacunari i1ella applicazione delbi pielografia alla diagnosi dei tumori, e così pure sulla utilità della pielografia per la di~gnosi di incrocio ureterico, come pure per la diagnosi (in rari casi però) di pertinenza di una ttlmefa.z ione addominale. PASTEAU trattò largamente delle indicazioni della pielografia, affermando che pur essendo un metodo assai utile, ha però indicazioni ben precise, e non deve a vere llM sistematica applicazione, come alcuni vorrebbero. Bo:NANOME trattò della pielografia e delia. uretero-pielografia. per 'Io studio esatto degli ostacolf uretericl. MAINGOT parlò a lungo della tecnica radiologica, tornando sulle gran·d i utilità di 1111 tn ,·o In che permetta 11 cateterismo ureterale e In rnòiografia in posizioni varie, e richinmò l'attenzione ~ul fatto che in ogni pielografia bene rin~il'l ~i deve v-edere nettamente l'ombro renale . ,
Su
proposta del prot. GIORGTO NICOUOH, cU Tri~~te. fu. come sede del futuro CX>ngresso internazionale ,di Urologia, scelta Roma.
Dott. E.
PIRO:'.'iDI~I .
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[ANNO
XX"\-III. F ASC. 35]
SEZIO~E
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AP~UNTI
1181
PR.\TICA
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DI MEDIO IN A P.RATICA.
DIAGNOSTICA E CASISTICA.
. La diagnosi della gravidanza nella prima metà. 1. L11 cessazione dei mestrili cleve far pensctre alla gravidanza, specialmente in una donna se111pre l'egolata : bisogna· però tener presenti altre cause di amenorrea come: cambiamento di clima, · di .residenza, di modo di vivere (primi tempi di matrimonio); freddo, emozioni; interv·enti terapeutici (raschiamento, radio- e radi nmtera11ia di fibromi); malattie generali (tttbercolosi, sifilide secondaria) ; i11sufficie-nza ovarica da infezioni latenti od in, cidenti de]l;.1 vittt sesR11ale, oppure da allattamento. Q11a11do poi i mestrui sono regolari per data di compa'fsa, quantità e qualità, bisogna pe11sare anzitutto che la donna non sia· .incinta: la si deve quindi interrogare min11~ zios amente in proposito e spesso si vedrà che si tratta i1on già di regole, ma di perdite (minaccia di aborto, erosione cet\Ticale, metrorragie d11rante lilla gravidanza tubaria, endometrite · i11 q11est'ultima l e perdite si hanno di solito ai })eriodi mestruali). 2. La gestazione determina modifìca~ioni 11ell'organismo che hannc però va lore relativo. (II . \i.. igr1es, J 01trnal il<>s prclticiens, XXXIV, png. 649) . A11partengono a qt1esta categoria i
Le condizioni che possono modificare il vo1ume uterino sono: certe metriti e congestioni uterine (utero non globos0 e sensibile alla palpazione), di,1ersi tipi di fibromi uterini, l'utero fiancheggiato da una cisti ovarica (tumore laterale, che si sviluppa lentamente, persistenza dei mestrui) : comunque, specialmente nei casi in cui si sospetta un fibroma, è bene pronunziarsi. ·solo dopo un secondo esame. Bisogna poi assicurarsi clhe la gravi danza ' sia realmente en.douterina; talvolta con i segni di gravidanza, si avverte qualche cosa di grosso nell'addome, senza poterne precisare bene i caratteri.
r. s. •
Segni della morte ..intrauterina del feto . La diagnosi è difficile nei primi tempi della gravidanza e può esser~ sospettata, quando cessa improvvisamente il malessere al mattino, compare t1n po' di latte, l'utero è meno grosso di quanto può presumersi, od è diminuito di vol11me ed è diventato più consi, stente. A gestazione pi~1 avanzata oSi possono avere i segni $eg11enti {H. Vignes, Progr.è s méd., ai1no 1921, pag. 17) : 1° mancanza di movimenti; 2° notevole ingrossamento dell'addome, che fa pensare a~ idramnio; 3° presenza di infezione, grave o leggera.; 4° a.ltre precedenti morti di feto nell'utero. Bisogna allora ricer~ care: a ) la data esatta in cui sono stati sentiti i inovimenti; b) ·segni di intossicazione (albuminuria, elevata pressione sanguigna; e) comparsa di latte; d) volume insufficiente dell'l1tero; e) ·consistenza dell'utero, che, invece di diventare più sodo ed elastico, è moll·e e si delimita male; · f ) crepitazione· ossea dovuta alla macetazione del feto; g) assenza di battiti fetali, cl1e però, in caso di idramnio, possono non t1dirsi anche se il feto è vivo. ·
ffiAt11rbi simpatici, l'at1mento di volume delle mammelle, la co111parsa di colostro (dopo la · 12a settiman·a : pt1ò però verificarsi anche nei miomi, in lesioni ovariche), le modificazioni pign1entarie del viso e dell'addome (linea bn1na ombelico-p11bica ), la colorazione della vul,:a, comparsa di varici, degli a rti, della vulva, emor1'oidi: ii1 a lct1ne donne si ha all'inizio della gestazione t1n appiattimento del ventre, in altre invece u·n aumento. 3. L'esplora:.ione uterina può dare segni di grande probabilità. I/11tero gra\rido è aumentato di volltme; pii1 che altro però è importantè rilevare l'at1roento di volume fra due esami successivi. L'utero inoltre cambia di forr. s. , • • ma: il diametro anteTo-posterX>re aumenta più · Rottura dell'utero consecutiva ad iniezioni precocemente che il trasver.sale, poi anche quedi pituitrina. sto aumenta, cjò che si avverte sentendo t1na Ad unft donna: e.be aveva aVl1t-0 13 parti resistenza 11e l c11l di sacco laterale: l'utero di(dall'ultimo erano trascorsi due anni) con venta poi sempre più glohoso. Importa.nte è ' collo cor.apletamen te dilatato e testa fetale la modificazione della consistenza: il rammollimento si estende a tt1tto rorgano e spe- già in basso nella pelvi, ma con doglie deboli, venne praticata l'iniezione di 1/2 eme. di pi- ' cialmente a l collo; se questo si sente dt1ro tuitrina. Dopo t1n'ora i dolori si iniziarono come la cartilagine nasale, si pu·0 dire che assai violer1ti, l'utero si mise in contrazione • non vi è gestazione, la quale invece pt1ò afquasi · tetanica: stava per essere espulsa l a . ~ermarsi, se il collo è molle .come un labbro. forte grido "\7erso 1'8a settimana compaiono poi le contra- testa, quando ]a ~ donn~ con • • cadde in coll asso: cessarono i dolori, la testa ZlOnl. •
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POLJCLI~ICO
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si ritirò, il J>Olso dive11ne quasi impercettibile. norn1almente ed espt1lse la l)lace11ta. La dom1ti Anunessa all'ospedale in stato di grave shock, J!assò una notte discreta: l'indomani però i si fecero iniezioni di morfina, leggere i11ala.la111entò di inaJessere all'acldo1ne, cl1e ven11e zioni cli eter.e ed ipodern)oclisi. :\1igliorate leg- trovato disteso per presenza di liquido; poidl1è g·er111e11te le condizioni. gene1-ali, A. "\:\r. Bourne ld donna no11 aveva orinato fin clal parto (C linical Journ. e Jled. Revieu1, marzo 1921) .· venne cateterizzata; si el;>be cosl la fuo riuscita procedette alla perforazione del cranio fetale, di t1n paio di litri di ori11a legger1uente sa11seguita da decapitazione: alla fuol'iuscita della guinolenta ' e notevole diminuzione della te11testa tenne dietro un nuovo gravissimo shoc..Z;,, sione addominale. cl1e non permise l'apertt1ra dell'addome: i10La laparotomia i11ise i11 evide11za una lanosta11te una trasfusio11e di sangt1e dal m a- c.er atione tr~sversa c1ena vescica, ''erso il fonr ito, la donna mori in poche ore. do, lunga circa 7 cm., cl1e venne Sl1tt1rata co11 Alla necroscopia, si trovò il c'C?l'l)O fetale con c.atgut; asportazione della i1otevol e quantità. la placenta liberi nell'addome; l'utero, molto di urim.a che trova.vasi nella cavità addomi• assottigliato i1el segmento inferiore, mostrava. nale e pelvica, . applicazione di un tubo di una lacerazione lunga. oltre 12 cm. cl1e com- drenaggio, lasciato per tre g"iorni ; catetere a prendeva le pareti laterale ed anteriore; il _permanenza per 24 ore~ poi cateterismo ogni peritoneo era la cerato pe\r circa 17 cm. in cor-. ora: guarigione. ri po11de11za del legame11to largo. , La. rott11ra della ve$cica i11 co11.dizioni come Il ca.so si presta n .diverse co11siderazio11i·: quella accen11atn, è rara, ' ' erificandosi di sonon vi erano difficoltà nella filiera pelvica, lito in occasiorte rli i)arti prol1111gati o per leil piano perineale erél g·ià cedevole per i i1arti · sione nell applicazio11e cli strt1menti (forcipe ) 1 a.ntecedenti; 'tlopo sole 18 ore, da cl1e si erano cori rj,s11 ltato di fistola lltercr-vescicale o vai11iziati i dolori. si era proclotto un notev. ole gino-vescicale. ~el caso in q11estiope, proban~sottigliamento del seginento inferiore, in l1i Imente la vescica e:(a pie11a e la test~ feClli vi era. 1111 est1~emo g·rRdo . cli fibrosi senza tale, sce11de11do, l'ha scl1iacciata co11tro il pu})e. L 011erazione per rott11rn cli ,·e~cica deve però degenerazione ' gra . sa. J,a 11itt1itrina non a.veva manifestato alc11na azione per u11'ora,. essere fatta. al piit presto: 11el CH~o riferito i11entre poi si erano \ erificati forti d-oiori e è stata praticata 12 01·e do1)0 ecl 11a av11to esito la rottl1ra, i1ell'atto ste!=\SO cl1e stava per es- b11ono: il peritoneo no11 11a sofferto per la pre8e11za di ll rin a sterile; l n lacerazione, seb~ere "~11111 sa la' test.a . Q11 est a osservazione, eh e nor1 .è isolata, deve re11clere ca11t.i nell t1so clella 1·ene estesa, 11011 11a dato Ìl1ogo ad emorragia.. .1·ituitri11a, la ql1ale do,~rebhe essere ef;clt1 .. n r. s. • l1elle do11ne oltre i 35-40 anni, ed aclo11erat c.. , I TERAPIA. econclo ]'. .\.,soltanto . dOJ)O l'espt1lsìo11e dell~t 1)1 ace11ta. l)er frenare le event11al i eJ?-lorragie e L'urea come diuretico. provocare la retrazione : 1'11sarla dopo la fuoL azi-0ne diuretica de!ll'urea può essere sfru t... rit1scita del feto e p1·ima di q·nella della ~la centa, p11ò l)rovocare la formazione di l1tei·o n ta;ta in terapia (F. Johannessohn, JJed. klin., clepsidra, cl1 e co11cl11ce n 1~itenzione dell a pla- n. 24, 1921) anche se i reni sono alterati. In special modo la somministrazione di urea in ~enta. stes a. 5 dosi g·iornaliere di 20 gr., sciolti in d-0ppia r. s. .· quantità di acqua (si in~omin·cia con dosi mi. n-0ri pe.r salire gradatamente a quelle più alte) Rottura del la vescica durante il parto. riesce efficacé in tutte. le forme di idrope risp. J. \'\7. Pot1cl1e·r (11.m. Jo·u rnal of Obst. and _di raccolte liquide in cavità, quando non esista Cuncc. , 1921, pag. 371) r~ferisce il caso di una 1tna spiccata insuffi,cenza r enale. f•rimipara, in Clli ]e doglie, dopo aver durato POLI,JTZER. c.ei ore, cessaro110 s\1bitamQnte clop~ t1n violento parossismo: la respirazione si fece 1)eSulla cura dell'orticaria. r1osa, il polso frequente e del101e. l'espressione L'orticaria è considerata come estrinsecazion nsiosa: e$al1rimento genera le, s11dore freddo. ne di reazione 111norale. causata da i11gestione J,., a testa era in basso: i1er la ma11canza di o da produzio11e nell'organismo di sostanze <lolori '"enne fatta rliagnosi di rottl1ra dell't1tossiche; tla tali i1ozioni cle,re essere diretta In tero. Sotto l'azione rli $timolanti, si ebbe qualc11e n1i crl iora.n1ento. siccltè l,A. po tè decider~i cura. Il trattamento esterno non p11ò essere cl1e ·all'estrazione, cl1e ft1 compi11ta agevolmente ~alliati\"O: si mitiga il pr11rito con ba~i gecol forcipe sotto leggera ai1estesia cloroformicn. Con mera\·iglia clell':\. l'11tero si contrasse 11erali caldi, lavat11l'e con acq11a leggerme11te \
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ANNO
x x,·111.
FASC.
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SEZIO~E
1183
rRATICA
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r.. cidulata co11 aceto, o st1cc9 cli limo11e, o si IGIE NE. a1)plica la pasta al mentolo (111entolo g. 1: pol• I · Igiene rurale Le case colonlohe. vere di amido, ossido di zi11co, vaselina, laSe la sorveglianza igienica sulle condizioni .,, J1olina, ana g. 25). Se vi sono cause evidenti (elminti, cisti, ida - di abitabilità d~lle case viene più o m,e110 esercitata nelle gra11di città, essa è tuttora tidea, ecc.} si cercl1erà di eliminarle. P. Ravat1t. consiglia (Presse méd·i~ale, 1921, n. 15) . l1r1 mito per gli abitati rt1rali. Non che manchino disposizioni legislative ai riguardo ( bal'antianafila~si s1)ecifica, somministra11do, per bocca o JJer iniezioni, la sostanza nociva a dosi · sta consultare· gli art. , 69-71 clel, Testo Unico; minime, OJJ})t1re l'antiar1afilassi non specifica 104-108 del Reg·olament9 19 .luglio 1906, e 114-136 • (peptone cg·. 50) prima della ing~stione della de·11e Istruzioni ì\!Ii):).i&teriali per la compilaziosostanza · nociva o prima del pasto. Spesso ne d'e i regolamenti locali. Ivi sono elencate riescono efficaci. l,at1tosiero o autoemoterapia, le condizioni minime a cui debbono 1rispondere con qualche eme. di · sangt1e dello stesso in- le case rur~li. ed è ricordato l'obbligo della fermo. Ancl1e l'uso dell'iposolfito di sodio ha sorveglianza da parte dell'ufficiale S?-nitario, cl1e deve ispezionp re pgni triennio le case, comclato buoni risultati, co)1 la somministrazione pilare la relazione, i11teressarne il sindaco, ii di doRi di 5-10 g-. al g-iorno o meglio per. iniemedico prov'i nciale e 'fare imporre eventuuli zioni enrlove11ose di 5-20 eme. di solu.zio11e al modificazioni. A giltdicare dalle co11dizioni 20 %, cln ripetersi ogni tre g·iorni. Eventual<lella maggior parte delle case coloniche i11 n1ente llO~so110 combinarsi i diversi metodi. . .Italia si deve ritenere che ben poco di questo fil . progra.mma si sia fatto. Le applicazioni ester, e calde nella terapia ~astrlca Vari ·sono i .coefficienti di questo statò di È nota l' i11fiuenza benefica sedativa delle cose: anzitutto il problema di una casa sall1applicazioni calde cootro le manifesta.zioni do- bre., per quanto di capitale importanza, si prelorose in certe affezioni gastriche. A. Fischer. senta di fronte ad a.Itri meno 11rgente nelle (Sch1ueiz metl. iv ochn. e Presse médicale, 1921, campagne, che nelle cìttà.. Nelle prime, spe11. 15) ha ter1tato di spiegare il inecoanismo di cialmente per quanto riguarda l'Italia settenazione per mezzo di numerose esperienze, i:Q tr ionale e parte della media, con case isolate cui l1a raccolto il st1cco gastrico puro ed ha o ril1nite in p·iccoli villaggi, il dontadino passa cosi osservato che l'applicazione del caldo (loall'aperto la massima parte della giornata, cale. o generc1le) determin.a una dimint1zioo.a. sicchè controbilancia iI1 certo modo i malefici della quantità del succo gastrico, diminµzione effetti del la casa insall1bre, èiò che ' non è poscl1e può arrivare al 50 %; le i)roporzioni di sibi le per l'abitatore dei 1 grandi centri, che, acido cloridrico e di pepsina rimangono in- dal tngl1r io affollato, passa all'officina, all '11fvece normali. Trattasi di un impoverimento fìcio, sempre in condizioni di aereazione poco dell'organismo in acqi1a; ·il n)eccanismo. di re- favorevoli. Un'altra ragione·, per cui riesc~ difgolazione termica determina una evapora- ficile attuare nelle case rurali i voluti mizione attiva ed un abbassam.ento dell'attività glioramenti, risiede nel fatto che il propriesecretoria dello stomaco, forse a tich e il calor·e tario della casa spesso non possiede null'altro agisce sulla mt1cosa gastrica per via riflessa. o solo pocc, terreno .su c11i vive; e non ha caQual11nq11e ipotesi si addt1ca, resta pur sem- pitali suft'.ìcienti rla })Oter dedicare alle migliopre giustificato, anc'l1e dal punto di vista spe- rie. È q11indi malagevole iIDJ)orre ad esso delrimentale, l llSO delle applicazioni calde n el- le spese che potrebbero co11durlo a lla r ovina. l'ulcera gastrica e nelle malattie ch e si acS11lla scarsa ed incompleta applicazione d~l compagnano ad ipersècrezione. fi,l . . le citate disposizioni il Ministero dell'I nterno h a r ich iamato r1pet11tamente l'attenzione eon Prof. C. CASSI OLI le circolari 20900-28 del 27 agosto 1907 e del 11. giug1lo 1.908 senza però otten,e re notevoli • frattato di Ostetricia Improntato alla pratica, con 251) figure .effetti. Occorre qualche cosa di più che t1na nel t esto e prefazione del Prof. ERNESTO PESTALOZZA circolare od un articolo di regolamento; oc. e con appendice corrono p rovvedimenti complessi, che non si I l Neonato (Igiene - F}siologia -Patologia) limitino a negare il permesso di abitabilità Capitolo compilato dal Prof. o. CAC~IA, o ad elevare una contravvenzione, ma clhe inDocente di Clinica Pediatrica nella Facoltà Medica di Firenze • Un volume In 18• taaoabile, di pag. X 11-452 elegantemente rfle. citino ed aiutino, specialmente il piccolo proiato In t ela, L. 2 2 più le 1peae postali di apedlzlone ed mballagglo. prietario. ad introdurre i miglioramenti ne- Per gli abbonati al e POL1CLINICO » sole L. ~O.'i5 franco .cessari. Talvol.t a più che ad inc11ria, le catdi porto e raccomandato. tivP condizioni dei fabbricati sono dovute ad laTlare Ca11ollna·Va1Ua al Ca'f .t1JIGI POZZI, Via SfsUna 14, ·BOMA
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L'Ostetrico Pratico
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IL POLICLINICO
ignoranza, per il fatto che le costruzioni ven. ' gono intraprese spesso . da semplici muratori, ed ora, anzi, con la diffusione delle costruzioni mediante bloccr1i dj ce.mento, anche da indivi-, dui poco pratici persino nell'arte murari~; chi scrive ricorda di aver veduto sorgere una casa in cui, . a primo piano ulti~ato, il costruttore si accorse di non aver preveduto nel progetto la necessità della scala, che venne poi aggit1nta all'ésterno. Che meraviglia dunque se costruttori di · tal fatta trascurano le norme igieniche, che a noi sembrano più ovvie? ' Si fabbricano qullidi stanze a cubatura ed illt1mi11a.zione ins11fficienti, si . scava un pozzo in m~zzo ad u11 cortile, in un punto declive~ verso ct1i convergono gli scoli e lo scolaticciù del letamaio. E le latrine ? quanti sono i villaggi, i paesetti in cui ogni casa possegga una latrina ? ed anche q11elle che vi sono i11 che stato si trovano? Le feci , disseminate dovunqt1e finiscono per rimescolarsi con la terra, per diffondere i loro detriti in ogni dove, con quale pericolo ognuno comprende. Le Istruzioni ministeriali prescrivono (art. 126) · che ogni abitazione per. una famiglia debba avere una latrina: con maggiore senso della realtà però le citate circolari danno consigli sulla costruzione della latrina « ove si voglia corredarne il fabbrica0 », riconos~endo così implicitamente eh~ l'imposizione precedente 11a a'111to scarso effetto. Il problema della salubrità delle case colortiche non può pertanto considerarsi tanto semplice ed esige riforme dì vario genere . . Ben a ragione la Commissione pellagrologica di Bergamo ha ritenuto necessario che la questione venisse stuçliata seriamente ed ha quindi bandito un concorso per case coloniche tipo, accom.p agnando le norme del concorso· stesso con una relazione in cui, fra l'altro, si riconosce cc opportuno concedere a chi .costruisce ' o riadatta. case secondo tali tipi, uno sgravio od un esonero di imposta. Occorrerebbe invece taesare fravemente l'in11ustria dell·amtto "di case rustiche, or1de costri11gere gli speculatori jro.degni o a veo.dere o a riforreare ceC'ti ttbituri, che vengono affittati a 150 e 200 li~e per · locale nella pingue e ferace pianura, che si stende dalla città· di Bergamo all'Adda». Att\1almente invece sembra che si vogliano premiare tali speculatori, che pagano imposte minime e sfuggono. in gran parte al fisco, per via di sotterfugi. Nelle citate Norme, dettate dalla Commissione pellagrologica di Bergamo, si è avuto speciale riguardo ai locali per l'essiecamento· e -conservazione del granturco, alle stalle, per le quali vanno studiati particolarmente i si-
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sterni di aerazione e di v·entilaziorie (in modo • da eliminare i danni del vapor acqueo e della sua condensazione) e· la stanza per la mungitura. Particolare attenzione merita lo smaltimento dei rifiuti (letamai a tettoj a, con fosse, lavandini, acquai con sifoni e con adatta ve11• tilazione) : ~ono preveduti gli impianti di acqua potabile, di raccolta dell;a.cqua piovana,. di riscaldamento di locali con lavabi e doccie.,. . Auguriamoci cl1e gli ingegneri italiani acl colgano opport11na1112nte l'invito e sappiano studiare tipi costruttivi essenzialmente pratici e saggiamente e~onomici, e non tardino i provvedimenti legislativi a ·cui si è a~cennato> sicchè si possa risolutamente mettersi sulla via di dare al contadino una casa salubre, primo· passo verso il miglioran1ento igienico delle nostre popolazioni. - , A. FILIPPINI. •
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POST A DEGLI ABBONATI. •
(1389)· Al dott. lVI. B. da Siderno: Non è stata pubblicata una monografia recente sul vaiuolo e sul vaccino, nè vi sono pubblicazioni estere recèntissime tradotte in italiano. Lavori completi sull'argome11to sono: quello del Casagrandi: Etiologia del vaiuolo, comparso negli Annali d•Igiene sperimentale del 1910, e le monografie del \ Cagnoni e del Berti, pr~sentate al Congresso di pediatria • del 1911 e pubblicate negli ·atti del Congrespo. Recentemente il Goodall ha trattato de~la vaccinazione per via orale in due articoli comparsi nelI'American Journal Mediccil Sec- · tion del novembre 1919 e nel Journal Qf the American medie~ :.Associatiorz, · 11. 4 del 1920: tali articoli non sono stati tradotti in italiano. Anche nel Manuale di Micologia patologica, pubblicato in tedesco sotto la direzione del Pr-0wazek, è stata pubblicata una completa monografia sulla biologia del presunto germe causale del vaiuolo e· su quello del vaccino; ma anche cp.1esta . non è tradotta in italiano. Nella nostra lingua vi sono solo gli ottimi lavori del \t olpino sul germe produttore del vaccino ...
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• (1390) ~.\!l'abbonato n. 11118 da B. : . 1. Le polveri del Pollini _sono a base di salsapariglia: altra preparazione analoga è il decotto del Pollini, di cui Hager dà la seguente composizione: Radiée di salsapariglia gr. 30, Legno guaiaco g. 26, Mallo di noce g. 8, Solfuro Il.ero di antimonio levigato gr. 2.5, Acqua q. b. per la colatura- di g. 700: aggiungi Acqua di cannella, sciroppo di corteccia d'arancio ana g. 30. Non contiene affatto arsenicali. Per ~ag-
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giori particolari consulti il lavoro del dottor disciolto ed impedisce la formazione di acido, M. DE CRISTOFORIS: Il farmaco antisifi,litico jodidrico. . Pollini. Milano, tipografia Renato Romitelli, fil. anno 1912. . (1397) Esiti di epididimite bleriorragica. 2. Gli arsenobenzoli non hanno controindiAl dott. G. M. da Milano: cazioni particolari (salvo quelle generalj)· nei oasi a diagnosi incerta. . , Non crediamo Ghe negli ~ esiti di epididimite fil. blenorragica, quando è avvenuta la neoformazione fibro s~, la radiologia possa dare il ritorno (1391) Al dott. E. P. da Santeramo: degli spermatozoi, nè sapremmo quin.di consiG. LA RosA : Guida Commerciale per il corpo gliare questo m etoclo di cura. sanitario indifesa
dell~
produzione nazionale.
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. V. IVI.
Milano, Via Boscovic 4. Prezzo L. 30.
fil.
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OIVAGAZIONI-.
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(1392) Al dott. G. d. A. da S. R. :
Per i trattati di odontojatria, consulti il fascioolo 8 (pag. 278) di quest'anno. •
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Per l'educazione del carattere. I
Il periodlico Diritti e Dovet·i, organo deJl'.Associaziol}e l'Iagistrale Trentina, pubblica un articolo. cli G<.c regario », che meriterebbe di richiama.re l 'a ttenziohe di tutti coloro cui stanno a cuore Jesorti del nostro Paese. Ne riproduciamo alcune i1arti più significa ti
r. s.
(1393) Iniezioni en.dovenose di neosalvarsan. - Al dott. G. P. da C. 1\1. (Foggia) :
ve.
Per quanto si sia ora· più larghi -che non in princi'})io n~l sommi·n istrare il neosalva:rsan per via endovenosa, riteniamo che 1o stato 4i cachessia grave, l'ins·u fficienza renale, le gravi alterazioni del cuore, dei vasi, dell'encefalo, .d el fegato rappresentino a.lJtrettante controin·dicazioni quasi aSsolute o per lo meno facciano obbligo al medico di usare le massime cautele nell'applicare questo metodo di cura.
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V. M. (1394) Al dot.t. T. S. da V. E.: • BELLI C. M. : I gìene navale. Soc. editrice- libraria Milano. - RIBOLLA R. : Il medico a bordo e nei paesi tropicali: U. Hoepli, ed., Milano. BROOKE G. E. : Marine Hygiene and Sani-
tation. Ballière, Tindall e Cox, Londra.
fil. (1395) Al dott. P. U. da Torino:
Non conosciamo mezzi adatti a far si che i capelli neri assumano il colorito bia.noo.
La mancanza del carattere aipre un a bisso nella. compagine morale della società mo;derna satura di sapere ; altra riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che la scienza non bast:a. a costruire le anime. Il mondo antlm prooenta. una magnifica galle-ria di caratteri i quali, plasmati o da un forte sentimento o da un forte ·p ensiero di scuola filosofica,. si drizzano dinanzi alla infingardaggine e alla tirannide sprezzando, sfidando, vincendo. La. scuola cristiana educò legioni di nobilissimi caratteri noa ·solo tra i co,spicui dell 'i11telligenza, ma anche tra gli umili del mondo e - fenomeno novissimo - nel regno oppresso della donna, elevandoli dinanzi alla dignità della propria coscienza, armandoli alla '·ittoria con la clava dei principi! morali e della legge evangelica.. Il secolo nostro, invece, sfibraro dalla negazione, infrollito dalla ipercoltura, materializzato dall'aff~rismo, non trova più in sè stesso. le idealità e i vigorosi impulsi nè del cristiano nèdello stoico; tira su delle querule figure da comparsa che si stemprano in un bagnomaria, incapaci di u·scire dalla folla per improntare t1na propria personalità sulla grandezza (lei principii, SU' la solidità adamantina del s ustine et abstine. t Il socialismo, fra ta.n te al tre fanf:a roniche pret.ese, vanta pur quella di essere un semenzaio dr caratteri. <<Sentiamo - scriveva un giornale rosso~ "' 11 24 giugno 1913 - sentiamo che dalle file della nostra giovine guardi.a usciranno gli uomini atti a impugna re la- spadia. Il mondo borghe-se guaiola sulla crescent.e effeminatezza, sulla mancanza di u-0mini di carattere che non si trovano più-neanche con la lanterna; ·ma noi ... )) - Ah già, loro! Al giovane che ama, per 1,s tinto, l'idealità, il fantastico, il n1era viglio...'X>, il disintere-RSe, es.si dànno il calcolo, l'affare, la :violenza, la brutalità, il disamore per il lavoro, che presentano oome una ma -
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(1396) Al dott. E. R. da G. : 1) Cura della pertosse con iniezioni di ete. re. Nel lavoro del prof. Geooese, pubblicato sul P<;>liclinico, Sez. Pratica, 19'21, n. 6, pag. 187 e segg., troverà le indicazioni richieste. ! 2) Sterilizzazione dei guanti di gomma.
Tenerli in acqua bollente per 10 minuti 3) Tintllra di jodio officinale di fresca pre. parazione con aggiunta di un cristallo di acido jodico, che rimane in massima parte in-
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ledizione, , come un castig-0-. . Essi concentrano tutt•> 1'uomo intorno a 11na cravatta rossa, tutta la saggezza intorno all'am.p iezza del ventre... ' Ecco il carattere a cui educa il socialismo i suoi adepti, e ci riesce meravigliosamente .....\. considerare superficialmente 'lo scomposto agitarsi de1l'uomo: il correl'e, ~'affannarsi, le sue lotte, re sue · jmprese, a sentire le sue magnifiche pùbbliche orazioni, a leggere la ·s ua sapienza nei libl'i, si sarel>• be tentati a credere che il mondo crepi per esuberanza di energia, per esplosio·n e di carattere, che è figlio legittimo della forza e della "Volontà. E invece! La forza c'è, la voTo:ptà. c'è, ma l'una e l'altra. l't1omo rivolge esclusivamente al mondo esteriore : al g11adagno, al piacere, al domini-O, e per arrivare a questa meta ·p rocede calpestando, distrnggend<>, ~r lo me1'o, trascurando l~ @a vita intima·, il suo ,-ero io. bi qui l'immenso di·sagio . ùella odierna società : irrequietudine, convuls:iooe, altalena, camaleontismo e .protei!Smo, insufficienz:l individuale, bisogno, dj appog·giarsì alla eollettività, e per tutti lo ·stesso ombrello, lo stesso ber· retto, le stesse frasi, lo stesso f.a tale andare. Da un pezzo si lamenta che la scuola non educa e, . purtrop1)(), essa. continua a non eduéare virilmente. È na.tt1rale perciò che il :fanci-Ì1llo, vivenòD in mezzo a un ambieh te così disfattista, cresea sen~a sapere neppure che cosa 'Sia il carattere. Bi-sogna inse~rglielo, perchè l'uomo senza <!ara ttere potrà. servire, momentaneamente, al ·st10 interesse; ma in nessun modo ra qt1ello della Patria e della società. Il maestro che senta la pietà. per i figli dell'Italia i1uova, trova dinanzi a sè t1n problema sociale ~di' primissimo ordine ed è· chiamato dal suo ufficio a portare un generoso oontributo di lavoro, per la soluzione del problema stesso. Il compit:-0 è difficile ma nQn imp0ssibile. Quasi <>gni fanciullo porta con sè delle energie latenti e germi di idealità che .sono molto propizi all'educazione del carattere. Il earattere è coscienza:. il maestro s,·egli dt1n, que la coscienza del fanciullo, la illumini, la scuo-. tu. Spièghi il significato çlella vita morale~ la bei'1e1..za della virtù, la grandezza di essere un uomo ehe non co1're sempre dove tutti. corrono; l'eroismo della resisten.za al mia.le, la superiorità della forza necessaria per vin~re .sè stessi; la soddisfazione <li non servire, ma di impor.si alla piazza con l~ dignità e l'energia. Il carattere è verità : e sia, sopratutto, il maestro un e~empio di veridicità; non falsifichi caricando le tinte del buono e · del cattivo; quando promette manteng~ la promessa fatta;. non esageri nell.-:t lode e nel rimprovero; non allarghi troppo le ali alla frase, non ecceda nel complimento; mostri predilezion~ per le cose semplici, genuine, sostanziali; e peusuada i ·s uoi alunni che il mentitore è un t1omo perduto per la oocietà. Il carattere è volontà . Certe correnti pratiche e teoriche son fatte apposta per addormentare J:1 ,-olontà e sbugiardare l'antico proverbio che volere è potere . Si insegna che l'uomo è ''ittima delle circos~'lnze, dell'ambiente, dei nervi, del micr<>bo, \
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del destino contro il quale è inut.tle cozzare. Ln forza irresistibile assolve l'infingardo, il ladro e il delinquente! Insorga il• mae~tro contro questa (~ ogni a.ltra dottrirui debilitante e presenti l'uomo agente, padrone delle sue aziom. Rimetta la volontà. sull'alto trono del suo regno nel mondo: YOlontà ed energia n~ll'ordine ~ nella giustizia. dominio di sè negli impulsi della passione, fortez1....t nel dolore o nella sventura ! Non esiga dai suol scolari l'obbedienza cieca, cli~ rende cadavert•. ma comand'and<> e proibendo dimostri la convenien za del comando . o della proibizione, e indt1C'-a a.cl a ccettare l'una e l'altra come esigenza di un dovere, come 11u. postulato di libertà, come eleme11to di -ordine, non come t1na ~mitazione della. volontà.• Facci.a volere quello che egli vuole. In q11esto modo il divieto diverrà comando non solo .o..ccett.ato, ma a.nche voluto; la rinunzia diYerrà conqt1ista, il pensiero attività e l'attività combattimento e vittoria. L'animo incorrotto -0.el · fanciullo accoglie tesori di ammirazione p'er tutto quello clie è grande, virtuoso, forte e generoso. Accenda l'educatore quei nobili sentimenti, scelga dalla sto1ia le figure plù eloq11enti per grandezza. :di carattere e le pre~nti allo scolaro sotto la luce della loro elevatezza morale. Però non .si limiti 'agli eroi dei s&-oli ~Po·lti : cerchi e trovi l'esempio negli aYvenimenti dell'ora, negli · angoli della vita osc11ra. tra le pe1'sone viventi. nelle stesse condizioni dell'alunno: acc-anto ad una madre eroina di pazienza tra i costringimenti della sventura, Sltl letto èi un infermo $Orri.d ente al dolore e alla morte. ·9Ulle panche di certi scolari che sfidano la neve e il fredd<> e il lungo cammino per arrivare puntl1almente alla sc11ola. Imparerà allora che a qu€--~to mond<> esiste unn grande sublime ''irtù che si chiama carattere, e che per possederla non occorre la stoffa degli eroj ma quella comune a ogni ltOmO, pur ~he sia laVO· ~ata; -coltivata, nobilitata. I
PUBBLICAZIONI PERVENUTE. . TONNINI GUALFARDO. Studi \ s1.1gli elen1eiiti n1.orfoloqici .dei sangue 11iell'av·1.iele nam,e1ito acuto e sub1
cJ.a.
fosforo. ·Genova. Io. Rela~· ion.e finanziarla., statistica e morale àeZ· l'Ospedale Ba.rtuti·nl per l'anno 1920. - Senigala'011.to
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lia, Tip. Se11igalliese, 1921. Io. La. lirifooitosi nelle tubercolosi clli1·1ti·giclle. · Milano, F. , . .allardi, 1914. GAMMA CARLO. S11lla costit·u~ione dei glob1i>li 'rossi nel san,gu e norn1 ale · e nel sa.n gue patologico. -
Piacenza, Sta b. Tip. E. Rebeechi e F~, 1920. ~ Io. Sopra uno speciale reperto -n1icroscopico ohe si osserva 1ièl tessuto ner,,;oso degli animalati di enoefal·i te letargica. - Torino, Tip. dell'Unione
Tip.-Ed.. Torinese . Io. Commento al reperto isto-va._tolog·i co ài un caso s-ubacuto cli erwefalite epidemica. Firenze, Stab. Tip, E . Ariani. 1921.
Jlicerohe .';ul.l'istogene.~i ·e sulla · topografia· delle lesivni ?iell'encrfalite epidernica. - Parma, Tip.
lo.
Coop. Parwense, 1921..
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PROFESSIONALE~ >
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più una. per~ntuale sulla rétt.a dei paganti o sugli ... ... - ..... • atti operativi. . ... I sanitari non hanno diritto a pensione. Proposta dl un capitolato per i Medici Ospedalieri. All'Ospedale Maggiore di Novara i Primari s01io IU.mo Sig. Presidente deZZ'A.ssociazi-One N.a,zionale nominati per <1hl1Zianità fra uii Assistenti . Non vi dei M edioi Ospedalieri, è limite di età per il concorso; vi è il limite di età per la durata in carica. I :\ledici Condotti si sono organizzati in una forLo >Stipendio è di lire 3000, più una pe.rcentuale te Associazione Nazionale, ed hanno raggiunto nosulla diaria dei· i~aganti o sugli atti operativi. tevoli miglioramenti economici, non solo ~ La Gli Assistenti sono nominati per concorso per loro costanza e disciplina, ma anche pèrchè hanno definito le loro aspirazioni in un capitolato, che esami e per titoli; vi è limite di età, l'.avan~ mento è per esami. Hanno un limite di età per sono riusciti. ad imporre alle Giunte Provinciali Amministrative ed ai Comuni.· la durata in ca11ca. IJo stipendio è di lire 3000. I sa1ùtari 11an.n o :diritto alla pensione. I Medici Ospedalieri, bene organizza ti in alcune Non accen110 ai di versi trattamenti dei Medici Pro,i.ncie, in altre costituitisi di recente in Associazione, sono ben loutani dalla meta a lla quale · Ospedalieri nelle Provincie, nè alle djfficoltA che m incontrano per .. conse~Jire dignitosa.mente mi.tendono, appunto perchè non hanno mai deliberato glioramenti presso le Autorità. tutorie, le quali, di esporre i loro desitleri in u11 progra1 1n·1na, da so• alle giuste richieste che si fanno, contrappongono stenere e difendere presso le Commissioni Provinle condizioni dei Medici ·ospedalieri del Capoluogo ciali di beneficenza e le Amministrazioni Ospedadi Provincia, come quelle ·di persone più remissive liere. e di più fucile accontentatura. Le differenti modalità di concorso per i posti I M~ici ospedalieri hanno quindi il dovere di di Primario e di As.sistente, il criterio vario col discutere e di concretare nelle rispettive Associaquale sono composte le Commissioni esaminatrici, zioni provi.11ciali e regionali un capitolato, nel quail perio.d o diveMO di durata i1l carica, la di.Spale siano fissa.te le norme per i concorsi, per le rerità degli stipendi, sono indici della deficiente nolative Commissioni esaminatrici, per .gli sti1~ndi, Rtra qrganizznzione, d~lla nostra indisciplina, e per le. pensioni, per le assicurazioni degli infort<llvolta del nostro egoismo. truli, per le percentuali sugli atti operativi e sulA co11ferma di qllil11to ho esposto valgano i 1sele diarie dei paganti, e per la durata del servizio, guenti e.~mpl. tanto dei , P1:imari che degli Assistenti. All'Ospedale Maggiore di Milano i Primari sono La questione è certamente difficile, non tanto nominati in seguito a concorso per titoli, per esa• perchè le Amministrazioni non si adatterebbero mi, o per titoli ed esan1i. È fissat,o per i còncorrencon tanta compiacenza· a modificare i regolamenti ti 11 limite d1 età a 4-0 anni, fatta eccezione 1p er gli Assistenti dell'Ospedale, e la durata in carica ~ .. e gli 1st.atuti., quanto per l'aDJtagonismo di interessi e di carriera fra i Primari e gli Assistenti dei p11re limitata dall'età. grandi ospedali, specialmente là dove si vuole fare Lo stipendio è di L. 7000. dell'ospedale una specie di ho rtus oonolusus. Gli Assistenti son.o nomina ti per concorso per Se non sarà possibile raggiungere uno schema esami; è fìssat,o il limite di età, anche per la loro 1LI1ico per tutto il Regno, come, ad esempio, in pardurata. in se1'1Tizio. L'avanzamento ha luogo · per te è stato fatto . colla legge sui Manicomi, del 1904,, esami. Lo stipenàio iniziale è di lire 4000, ed arogni Associazione Ospedaliera regionale o pl'ovinriva a lire 6500 per i 'i~-primari. cia le avrà a lmeno concretat,o delle norme, ohe sì I sanitari hanno diritto a pe11mone. potranno .sostenere presso le Autorità tutorie e le All'Ospedale 1'laggiore di Torino i Primari soAmministrazioni o$Pedaliere. a vantaggio della nono nominati per concorso pel' titoli, senza llmite stra dignità e dei nostri interessi. d1 età, e rimangono in carica al massimo quindici Sottopongo la mia proposta alla· S. V. !Il.ma, unni, essendo riconfermabili di tre in tre anni. aftinchè v0glia farne argome.n~ di discussione nel Non h<11nno stipendio : hanno una percentuale sulprossimo convegno dell'Assoc~zione N.azionale dei la retta <lei paganti o sugli atti operativi. Medici ospedalieri. Gli Assi.stenti sono nominati in seguito C-0n rispettoso ossequio . a conco1·so per esami; non è fissato il limite di età. I condeYotissimo correnti devono essere gio\ani medici; ma "furono Dottor C~SARE PRoVERA ammessi al concorso anche medici con quindici Chirurgo Direttore dell'Ospedale Civile Consigliere dell'Associazione dei }!ed~ci Ospedalien anni di laurea. . della. Provincia. di Novara. Dura.no in carica dodici anni; l'avanoomento è Intra, 30 luglio 1921.. per anzJanitA. Lo stipendio è di lire 2800 lorde,
. INTERESSI PROFESSIONALI. ""' -- -- ~
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IL POLICLINICO
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PARLAMENTARI~
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[ANNO xx\1·111, F ASC.
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Le dotazioni per le Università.
Il mi1listro dell'I•s truzione, sen. Corbino, dopo Il nuovo Gruppo medico parlam~ntare si è ocaverne sollecttia ta. e.cl otten11ta l ' appro,·azione dn J. C.'llpato della qt1estione della libera ·d ocenza, facenla Camera, presentò subito a l Serut to il prog~tto • do voti perchè per i nledici cl1e .>0110 stati sotto di legge cl1e autorizza nuovi cospict1i stanziamenle armi essa sia -conce~sa dietro esnmi. ti (L. 5,700,QOO annue per spese di doti e 2,000,000 Ha pure pres.:'l in esan1e la situazione dei medici annui per G anni per rinnovamento del materiale provinciali aggiunti, rilevando lo stato di inferioseientifico e did~1ttico) a vantaggio delle R. Uni1·itù. in cui essi ono tenuti; e l'assolt1ta mancani<1 ,·ersitù e degli altri I~tituti d'istruzione superiore, di iniziati,·a che caratterizza la loro atttrale coned in particolare degli I stituti scientifici. Il ~e dizione, in guisa da rerulerli dei ,~eri pupilli, se11nato, inte11dendo l'impor tanza di questo provYedi.741. possibilità. di agire .con criteri di indipendenza. 1nento che mira a 1nettere i 11ostri Istituti uniIl gruppo ha deci1so a ql1esto proPosito di fal'si vel'Sitari in piena efficienza cli mezzi e ·d i attivitit, iniziatore di opportt1ne l)rov,~idenze legislative. ' ha dato voto favorevole alla legge, la quale sarà Una terza questione esaminata . fu quella del ~ubito dal ministro Corbino rot.topasta alla sanchinino. F1.1 rilevata infatti la gra Ye deficienza del zione sovrana. È intendimento del ministro eht> prezioso 1nedicina le in alcune regioni (mentre in entro ottobre prossimo venturo la l~ge abbia In alt1•e esso abbonda oltre il bisogno) e fu stabilito sua. a ttivazio11e, così che nel nt10Yo nnno accade<ìi fè1 re opera energ·ica presso il Go'rerho affinchè 'a mico gli Istituti uni,·ersitari possano giovarsi dei questo preoccupante incon·v eniente sia subito pon1aggiori fondi che ~ranno n1es.:i a loro dis1){)sisto rimedio. Il Grt1ppo ha jnfine deciso di tenere zione. })l'O~~imamente una terza riunione per trattare la • qt1estione dei me<lici ferro·viari, quella delle bonifiche malariche e infi11e qt1ella importantissmn AMM INISTRAZIONE SANITARIA. della. Cassa pensione dei ì\'Iedici, st1lla qt1ale riAssistenza e cur- ai congedati malarici nella camferirà l 'on. Ciri11cione. , pagna estivo-autunnale 1921. Il Gruppo me<:lico parlame11.tare si riYolge a tutti i colleghi di tt1ttit Italia _perchè, sia u ttra ver.s<? gli Il Sottosegretario di Stato {:>er l'assistenza miliOrdini, sia «(liretta tnente », essi Yogliano sempre tare e le pensioni di gue1Ta ha inviato ai prefetsegnalare al Gruppo stesso tutte .le questioni eh~ ti, presidenti dei rispettivi comitati provinciali ritengono degne di essere agitate in Parlamento ller i·assisteuza ai congedati malnrici, la circoe nel Paese, sin. nel pubblico intel'esse, sia nel-. lare, che qui riassumiamo. l'interesse della classe medica. È neces&'lrjo, nella sopraggit1nta stagione .epidemica, intensificare al massimo t11tti i .servizii cli .a.ssiste1iz~1 e cura a favore degli smobilitati ma* ** Sul funzionamento clegli Ospedali l\lilitari l·onolarici, istih1iti dal maggio 1920, ed àttener~i <l lle revole Cirincio11e ha pre.senta.to il seguente Ordine seguènti norn1e, tracciate dal Comitato consul<lel giorno : tivo antinmlarico. Occorrerà ianzitutto completare il cen,sirnento dei «La Camera, • congedati malarici, in mo·do che nessuno sfugga riconosce11(lo cl1e il funzionamento degli Ospealla bonifica, e gio,·arsi come per il passato della dali militari e di ma1ina nel clopo-gt1erra non corpropagan.da, fatta da ufficiali sanitarii e medici 1igponde ai postula ti della scienza ; condotti, su eui &i fa il massimo a.ssegnamento, in riconoscendo che gli Ospedali militari costano modo da indurre gli smobi)itati ma.larici a farsi allo Stato molti milioni di lire annualmente e che censir~ e e:o11,·e11ientemente curare. distraggono dalle loro 1nansioni 1p nrecchie migliaia Tutti gli srorzi dovranno dirigersi a.d intensidi militari; convinta che la cura medica o cl1irurgic:a dei ficare le varie forme di cura ambulatoria, ~ia n militari infermi raggiungerebbe. più efficacemente {lomicilio, 5;i.n in appositi dispenso.rii, curando di disturbare il meno possibile i congeda ti dai loro il suo 1SCop0, ove venisse fatta negli Oswdali ciabituali lavori. A tale scopo, si cercherà di a tttL'lvili, i quali, o''l1nque, sono forniti di tt1tti i mezzi re In. più larga e ~olle-cita distribuzione di chi:aecessari alla rapidn guarigio11e e di medici Cè.lpanino, negli abititti e nelle campagne, per modo ci di applicarli; che il furmnco 1::ia .alla portata. dei congeda ti invita il Governo a studiare l'abolizione degli malarici, ·n elle abitazioni e Stli luoghi di lavoro Ospedali milftari e di marina, e la istituzione di (officine e specialmente campi). Per evitare che il riparti militari negli Ospedali civili>). chinino, così distribuito gra tltitamente ai congeda ti malarici, 'rada disperso e distratto per altri * ** llsi, si ~rveglieranno debitamente i depositi e si L'on. Cirincione ha presentato 1u seguente incurerà che esso sia consegnato direttamente ai terrogazione al :àfinistro della Giustizia e dei Culti: malarici stessi e, solo in via eccezionale, per in« Per conoscere quando intenda far discutere il terposta per~na, e che il cl1inino sia effettivaproge-tto dli legge n. 494 che modifica le tariffe rimente ingerito. guardanti le perizie ginòiziarle, Bo.n essendo più I casi ~ritvi di n1alari.a dovranno venire ricooltre i.~J)portnbile l'attuale tariffa. che rappresenta vera ti nelle cliniche mediche viciniori. o negli lln Yero obbrobrio per la classe u1edica italiana».
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SEZIONE PRATICA
<Jspe<laJi n1ilitari, od in quelli civili dove eserrltino medici specializ7Alti nella c11ra della malaria. ~.rale ospitc.1lizzazione dei casi gravi è ta11to più nec-es&'lri<t, 11~rel1è in qt1est'n.nno non fi.1nzioner8nno Sana torti. Le relati,·e note :di .spedalità vanno trasmesse nl Sotto~egretnriato per l'assistenza militare, uni<:1amente per il tramite dei Comitati pro,·ineiali, munite clel visto (}el Prefetto e della dichiarazione del l\Iecli.co Jll'O\inciale, attestante che i ricoverati erano effettivamente malarici di gt1erra. Di regola non si ricorrerà a controlli micrografici, ..tra tta11dosi di forme croniche o re.c-i{li,·e, ac~rb.1bili clinicamente. Per la c'1.11·n, sono state stampate ed inviate a tutte le Prefettul'e, le « lstr-uzioni teaniclle pf3'r la, cura della u1aiarirL » che da parte ·d ei Comitati ,p ro,·inciali van110 distrib11ite ai medici, che hanno in <:tira congeda ti m~tlarici. Statistiche clei ri.çultati currttii:i. - I medici do'·ranno te11er nota di tt1tti i congedati malarici c-ura ti e òegli esiti delle cure, per renderne conto al < omitato J)I'O\'inctnle, che aYrà così anche un {loC'11mento dell'attiYitit e diligenza dei medici stes. s i e tra r11e 11or111:1 per il compenso pecuniario. lrt t<1li st.1tistic·h<->. i n1.al.arici ,s,'lrnnno divisi in g nc.triti . migliorati, ~tnziona.rii, incerti, morti. La <1unlifi<·a :li ~tnzio11nrio però ,.a riser,rata ai casi t~(·P~ionn li. in cui il tra tD.1mento curativo è rinta~tA> ~etl74l ~ffetto, in quanto che ogni malariè-o, ~ i• be11 c·urato, non pt1ò rimanere stazionario;. òiY~nttl itrreC'+· ta lc in caso di reinfezione. Le stntistic·J1P in c·ui fig11ra110 molti s~'lzionar~i, sono p(->r lo più lndièe clelln poca diligenza, con ct1i i n1e<li<>i l1n11110 ~guito il corso della et1ra. Alla fine clell'nn110 1921. Yetranno conferiti pre1ni pecuniarii ai n1edic-i che n\ranno spiegata opera più attiva; 1t tale t1opo, i C-0mitati e~t1tiYi provinciali ::r\ranno (·11ra di trusu1ettere a 1 Sottosegretariato le relati'·~ pror>0:-;te C"<>nl'rete e con le generc.1lit~t degli i11terPs.·a ti, ltttiforman!losi ai criterii traccia ti nel1.1 t·ircul.tre It. ~. 7110 del 2 aprile c. a., tenendo pr(lsente chf' , clnta la scnrsa di.sponibilità del bila.ncio, non ~i trn. tta di dare un compenso vero e proprio, ma semplicemente di llll premio cl1e ~t testi come l'opera <lei medici \f'ngn g-it1stamente npprczzatà. •4.i con~1eàat i ·~nalaricf. maggior-1nf'nte bisog1iosi, i C•)mita ti continueranno a.d erogare direttame11te i sus~id i. co11 le norn1e impartite con la circolare n. S . G82ù-2 del 18 marzo 1921, fino ad esaurimento del fonc.lo inYiato; dopo di el1e trasmetteram10 i rendironti nl Sottosegretc'lriato. che vedrà se è il caso di fare nt1o"Ve anticipazioni . Le i.~p e.~' ioni da parte dei coadil1tori dei l\Iedici provincin li e cli altri membri dei Comitati', dc~ vranno farsi solo in casi di dimo~trata J?ecessità, e-ssendo assai scarsi i fondi all'11opo disr1onibiJi: il sanitario ( ql1ando non sia funzionario clejlo Sta.· to e percepisca qt1i.ndi la relativa indennità di trasferta) avri1 diritto ad una diaria di L. 2~, i.nmen· tata dei 4/ :i. Particolari compensi vengono ·stabiliti per i eoo.<liutori dei medici provinciali, che sono nominati 1
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dirett.amente dal Sottosegretariato. Oltre ai titoli di spesa accennati ed a q11elli rig·ua1·cL>i.nti la cancelleria e la ·confezione dei pacchi di medicinali. non viene autorizzato nessun altro •compenso o
spesa.
I rendiconti clel secondo semestre 1921 debbono essere in\iati nl Sottosegretariato non oltre il 31 gennaio 1922.
Pei congedati malarici. Oontin,uiamo l'elenco delle sovvenzioni che 11 Sottosegret.ari.ato di Stato per I'Assisten7,a Militare e le Pensioni di Guerra - Servizio Ass.istenm Malarici - ha concesso ai Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'assistenza prestata a favore dei congeda ti malarici, durante il 20 semestre 1920, riservandosi di provvedere a mano a mano che . giungeranno i rapporti dei rispettivi ComJt.atl pro-
vinciali: 58. ProvLncia di Ca serta: Dottori: Bevil.acqlI<l. Giuseppe, San Cipria110 cl' Aversa, J.J. 800 - Ferrara Michelangelo, San Felice a Cancello, L. 300 - De Pascale Adolfo, FormiR. I ... 3j)O - De Giulio Pasquale, Sa viano, L. 300 - Rocca tani Raffaele, Sora, L. 300 ·- ·Greco Biagio, Mondragone, L. 300 - Riello Git1seppe, Castelmorrone, L. 2.30 - Messore L11igi, 1\iiarcianise, L. · 2.50 - Fari110. Enrico. ~an Marcellino, I.J. 250 - Iorio Domenico San ~Iarco Evangelista, L. 2.50 - Rossi Vincen,. zo, S11cci\o, J;. 2.50 - De Stefano Tobia, Cicciano. L. 250 - 'l'anzilli Angelo. Cimitile L. 250 - '\r o~ inno Aniello, Roecaraino. -L. 250 - Nfipolitano A11tonio, Vallerotonda, · L. 250 - Zanfagna Federico, Vairano Patenora,· L. 250 - Capogrosso Adolfo, Sessn. Aurunca, L. 250 - De Robio Francesco, Riardo, IJ. 250 - Borrelli Giuseppe, Bellona, Lire 250 - C.alzone Francesco, Casal di PrincipP. L. 200 - Della Corte Luca, Fri~nano Piccolo. T.1 200 - Bassi Costantino, Pietravairano, L. 200 - Cangiano Enrico, Trentola, L. 200 - Longo Sil· vestro, Raperia, L. 200 - Franco Augusto, Gioia Sannitica, I-'. 200 - De Ventictis Carmine, So.nti ~L\.1)0llina1-e. J.J. 200 - Rnvo ~icoln, San Do11at,) V. C., L. 200 - Fargnoli Beniamino, S. Giorgi0 a Liri, L. 200 - Ferrucci Luigi, Alife, L. 200 Mancini Oreste, Calvi Risol'ta. I1. 200 - Santngatc'l Erri<:<>, Pig1mtaro ~laggiore, L. 200 . I
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Dottor prof. GIOVANNI PETELLA Generale Medico nella R. Marina - Ispettore Capo di Sanlt~ Militare Marittima.
Le malattie del cuore secondo le vedute moderne ad uso dei medici pratici e degli studenti Un volume in-8, di pagine VII-389, nitidamente stampato su carta di lusso, con 29 figure intercalate nel testo. In com· merclo L. 22 pili le spese postab di spedizione raccomandata e di Imballaggio. Pei nostri abbonati sole L. 20.90 franco dJ porto e raccomandato. I
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IL POLICLINICO
MEDICINA SOCIALE. Nei giorni scor:3i fu tenuto in Roma, per iniziativa dell'on. Filippo Turati, un convegno, al quale parteciparono insigni parlamentari,. t;ecnict e stu, di9si1. che .si preoccupano ugualmente dell'interesse dei viticoltori, di quelli dell'erario e della necessità. di rafforzare la campagna antialcoolista. in Italia.. · Su proposta dell'on. Olivetti e 1sull'ordine del giorno dell'on. Casalini, fu nomjnata i1na Commi.s.. sione, la quale ha. iniziato i s uoi la~yori prendendo in esame i punti sui quali deve impostarsi questo movimento che può avere i più benefici risulta.ti: a) nel campo economico, per attenuare la crisi di sopraprod.uzione vinaria che attualmente è appena al suo inizio, ma che si deve .p revedere verrà. notevolmente aggravandosi negli an.n i venturi; b) nei riguardi della isalute pubblica. seria.mente compromessa dall'eccesso del oonsu.mo (lel vino, che viene fatto specialmente nei· centri industriaJi e dalle · classi lavoratrici. La Commissione ha rit:enuto: 1° che lo St:ato debba da.re not:evoli facilitazioni ed aiuti ai viticultori che trasformer.a'Ìlno la viticultura da vino in viticultura ia liment:are; 20 che si debba fare una maggiore propaganda tra le varie forti organizzazioni dei lavoratori per la diffusione del consumo interno de'i prodotti analcoolici dell'uva (uva fresca e iseooa, conserva, mieli dii uva, mosti condensati), nonchè promuovere 11na larga esport:azione di questi 1p ,r odotti; Bo che ai debba CQStituire un organismo nazionale indipendente dalla burocrazia st:atale, il quale, in modo continuativo o con 1a.rghema ,di mezzi. possa :faire 1a propaganda · educativa per l'uso dell'uva o dei suoi prodotti 3nalooolici, come alimento e per la limitazione del consumo degli alcoolici. È $tato nominato all'uopo tm Comit,a to pe:m:nànente composto dai senatori: Luigi Luzzatti, Ettore ·Marchiafum e Leonardo Bianchi; dai deputati: Filippo Turati, Gino Olivetti, Giulio Oasalind e Francesco Boncompagni-Ludovisi; dlai pubbliclOO: prof. Di Levi-~1orenos, a vv. Chieri, dott. Alessandro Schiavi, dott. Paolo Amaldi e on. Rinaldo Rigola., a fine di prendere contatto ed accordi con le organizzazioni dei viticoltori, 0011 quelle dei lavora tori e con quelle degli industriali, onde presentare al Governo proposte concrete da tradursi al i)iù presto in pro'Vvedimenti legislativi. I
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Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari dell'estratto dal "Policlinico,, - Sezione Medir.J, 1~20 - della importante monografia C. EcoNoMo:
SnJl'encefaU~
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Coloro che desiderano averne copia mandino cartolina-vaglia di L. o.40 ali' Amministrazione e la riceveranno subito in porto franco e raccomandato . •
Scadenza 9
Abitanti 2367. settembre. Stipendio I.1. 6000 per la cura. dei primi 1500 .p overi; L. 5 annue per ogni pov. in più; lire 2000 per cav. obl>lig.; L. 500 se verrà affidate> l'incarico di uff. san. Documenti di rito. ACQUASPARTA (Perugia). &ad. 81 agosto. Due posti di medico-chirurgo. Stip. L. 6000 ed indenn. caro-viv.; oltre i 1000 pov., L. 2 in più per ogni iscritto nell'elenco. Vengono altresi corr1spost:e le seguençi indennità : 'L. 1000 annue qualora il numero degli abbienti obbligati · al pagamento qella cura medico-chirurgica si.a iruferiore a 300; L. 2000 per disagiato servizio e L. 3000 per cavalcatura. BOARA POLESINE (Rovigo). -:- Scad. 15 settembre. Medico-chirurgo-ostetrico per l'unica condotta del Comune. Stip. L. 6000 fino a 1000 poveri e L. 100 per ogni gruppo di 50 poveri i.n più, oltre le due indennità caro-viv., L. 2500 per la cavale., L. 400 quale uff. san., 5 aumenti quadriennali del decimo e l'alloggio gratuito. CAMPOSANTO (Modena). - l\1edico-chirurgo con-dotto della frazione di Cadecoppi. Stipendio lordo L. 8000 con dieci a llmenti biennali del ventesimo oltre il caro-viv. e I1. 2 per ogni povero qualora il numero degli a venti ·d iritto alla cura gratuita sorpassi il terzo della popolazione della condotta: e L. 2500 per mezzo trasporto. Scad. 1° set~bre~ CELANO (Aquila). Scad. 5 settembre. ~ledico- ' chirurgo per la. cura dei poveri. Stip. '.L. 6000, più L . 666 per mezro di trasporto pel servizio nella frazione di Paterno, di.stante 7 ln11., collegata con la linea ferrov·iaria. e automobilistica, oltre la prima indennità <!aro-vi,•. Seconda indenn. caro-viv. non s.ppenn 1a relativa deliberazione sarà aippro"at;a; quattro aumenti del decimo sessennale. Per ~Itri schiarimenti rivolgersi alla Segret. Comun. CITTÀ Dt OAsTELio (Perugia). - Scadenza 15 sett. Due condotte residenziali rurali. per Lerchi e San Majano, con residenza rispettivamente a Città dd Castello e San Majano. Obbligo di cura per i pol'eri. Stipendio L. 6000 lorde (aumentabili di un decimo per tre quinquenni) per i primi 1000 poveri: oltre tal numero L. 2 annue per ogni inscritto nell'elenco. Se gli abbienti sono in numero inferiore a 300, Si corrisponde indennità di L. 1000 e di 2000- se .gli abbienti sono meno di 100. Per i meno abbienti si applica una ta1iff.a di favore del- 1 la metà di quella stabilita nell'Umbria per gli abbienti. Indennit:à. di cavalcatura L. 8600; doppio caro-viv. Documenti di rito (dat.a non anteriore a 3 mesi dal 27 luglio) compreso l 'iscriz.ione in un Ordine dei sanitari. CITTÀ DI CASTELLO (Pet·ugia). - Scadenza 30 settembre. Concorso per niuto-chiJ01.rgo, per .il servizio dei poveri, come gli verrà dettato dal Chirurgo primario.; non servizio di condotta. Nomina per un biennio senza riC"onferme. Stipendio 'I.1. 6000 lorde, caro-viv., camera nel locali dell'Ospedale con obbligo di abit.arvi. Docume11ti di rito, .com.I>reso sana. costituzione, stato di famiglia, iscrizione all'Or.dine dei Medici, non anteriori a tre mesi dn I 10 agosto ; preferenza a chi 11a pre...tj:a to servizio militare. AoctANO
Contro l'aleooUsmo.
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· CONCORSI. (Aquila). -
(ANNO
X..X\"III,
CL"~.
FASC.
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Provinciale. Con<!<>r.SO per titoli ~d un posto d'i ~fedico-as.<:Jist.ente nel .Manicomio Provinciale di Cuneo eretto in A1n·ministrazione
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SEZI01'4"'E PRATICA
bienni), addizionale di L. 1.50 per ogni pov. in più. L. 2500 per ser\izio ospitaliero e di ambulatorio; L. 500 per indennità di alloggio e servizio ambulatorio per i poveri; · L. 400 per chi sarà nominato uff. san. Caro-viveri di legge. Oltre il congedo annuale di 30 giorni frazionabili, il sanitario potrà godere di un altro mese di congedo, a stipendio intero, a scopo di studio. Doeumenti di rito, compresa l'iscrizione all'Ordine; data non anteriore di 3 mesi dal 5 agosto. Numero dei poveri 2900, il rimanente diviso in abbienti e semiabbienti. Il Comune trovasi a km. 22 dalla Stazione di Civitavecchia e di 23 da quella di Manziana. TRAONA ({jo;J:drio). - Gonsorzio .oon l\.lello e Cercino; residell7~ in Traona. Stipendio L. 5250 lorde, da. elevarsi a 6000 dopo il biennio di prova, per la cura fino a 1000 poveri. ·indennità trasferta L. 1400; mezz~ trusporto L. 2000; uff. san. L. 500; ~a ro-Yiv. di legge. Documenti di rito, compresa sana costitt1zione, non anteriori a 6 mesi òal 13 agosto. Condizioni di servizio del capitolato "\ra ltellineoo. Scadenza 31 agosto.
Racconigi. Stip. lordo L. 7000 con quattro aumenti quinquennali del decimo, oltre doppio c.-v., l'anruento temporaneo del 35 % sulle prime L. 4000 di stipendio-base e del 10 ~o sulla parte rimanente. ·L'eletto !P<>trà . fruire del 'i.tto e dell'alloggio nell'interno dello stabilimento mediante la detrazione sullo stipendio di IJ. 1800 annue. Scadenza ore 17 del 31 agosto. FIRE.."ZE· R. Aroispedale ài S. M. N1101Ja e stabilmienti riuniti. - Conco'rso per titoli ed esami ad Aiuto del turno medico pediatrico presso l'ospedale Meyer. Documenti di rito con da t.a posteriore al 27 luglio. Non meno di quattro anni di la urea e .di ltn anno di servizio effettivo con · nomina regolare presso pubblici Ospedali od Istituti clinici; età non superiore ai 36 anni. Obbligo del servizio di guardia. Nomina per un biennio ed eventuale conferma per un altro. Stipendio L. 5250 oltre indennità caro-viveri. Scadenza òre 18 del 31 agosto. FOLIGNO (Perugia). Scad. 1° setOOmbre. Tre SA.i.~RE~ro. Kurhaus . C~rc-ansi primo e secondo posti di medico chirurgo condott.o per le condotte assistente . .Esige.si perfetta conoscenza delle lingue rurjili di Annifo, Capodacqua e Scopoli. Stipendio inglese, france~, tedesca. ed una fondata coltu-ra L. 6000 più IJ. 2400 per cavalcatura e tre aumenti in putolog~ medica. Alloggio e vitto gratuiti nel quinquennali del decimo. Inoltre al medico chir. Kurhaus; stipendio 'L. 8000 per il primo assistendella rondotta di Annifo competono L. 1000 annue te, 6000 per il secondo. Il Kurhaus è a,perto dalper indenn. disag. residen?,a e l'abitazione. l)cttobre al maggio. Rivolgersi con serie referenze Luco DF.' MARSI (..1 quila). - Scad. 31 agosto. al Direttore medico del Kurhaus, prof. Giovanni ~1edieo-chin1rgo a condotta residenziale. Stipendio Galli. I-'. (1000 lorde, oltre la doppia indennità caro-viv., Accetterebbesi interinato. Scrivere: dott. D' Amaun1e11ti se sennali, L. 500 quale nff. san. e l'abibrosi - Castro dei Volsci (Roma). t'lzione gratuita. PECCIOLI (Pisa). - Scad, prorogata al 31 corr. )!edieo-Chirurgo ventino,enne assumerebbe buon ~Iedico-chirurgo per la quarta condotta residenz. intPrinato preferibilmente Ri\·iera Ligure o Adria<li 1.it'goli. Stip. L. 6000 con 5 aumenti quadrientic·a. Scrivere al J)ottor Giandomenico Pier1narini 1t.ali del dee.imo, oltre l'indenn. caro-viv. e L. 2000 Castel di Casio (Prov. di Bologna) . per Ja cavalcatura, di cui L. 500 fino a che d11rerà l'attuale prezzo dei fo:r:aggi. Difft.de: PERUGIA. R. Prefett11ra dell'C:1n&ria. - Con~ diffidato il concorso del Consorzio di Massino corso per titoli ed e-Sami al posto di Ufficiale 83.e Nebbiuno (Novara)' ,p er condizioni di stipendio nitario del Comune cli Foligno. Stipendio lord<> inferi'>ri a quelle stabilit~ dal Gruppo Provinciale J.1. 10,000 (oltre la doppia temporanea indennità Novarese deu·As~ociazione ~azionale Medici Cond. caro-v-1,r. e supplementare) con tre aumenti quinquennali del decimo. Età massima anni 45. Domanda e documenti devono pervenire alla PreB. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. fettura entro il 20 settembre. RIVOLTO (Udine). - Scad. 15 settembre. Medi• Concorsi a premio procla·mati nell'adunanza del co-chirurgo-ostetrico condotto per le sole famiglie 26 giugno 1921. : inscritte nell'elenoo dei PQ1·~ri. Stip. L. 6000 fino PREMIO DI FONDAZIONE BALRI-V AI.IER per il proa 1000 poT"eri con tre aull!enti quinquennali del gresso delle Hoie1ize medi.-01-,,e è cliirurgiche. - Sadecimo, oltre le due indennitit caro-viv:., L. 2()t)() rà conferito un premio d'italiane lire 6000 all'itaper ~a valcatura, L. 700 quale uff. sanilario. . li.a.no che· avrà fatto progredire nel biennio 1920~AN :\!ARCF.LLO (A1icona). Scad. 28 agosto. Me1921 le scienze mediche e chirurgiche, sia colla dico-chirurgo condotto, residen7M.l e cura dei !POinvenzioµe di qualche istrument-0 o di qualche ri' 'eri L. 1200 (?), e.ava.le. L. 2400, sertizio di nff. san. • trovato, che valga a lenire le umane sofferenze, r.J. 500, oltre le due indennità caro-viv., con rite- sia pubblicando qualche opera di sommo pregio. nute di obbligo. Per schiarimenti rivolgersi al 11 premio è fuori concorso e non può essere conSegretario. ferito ai membri del R. Istituto Veneto. Scadenza TOLFA (Roma). Scadenza 5 settembre. Condot31 dicembre 1921. ta residenziale. Concorso per un chirurgo e ,p er un secondo medico-chirurgo con prevalenza del ser-• PREMIO DI Fo~L>AZIO~E ANGELO M!mCH. Trienvizio medico. Stipendio L. 7000 per i primi 2000 nio 1919-1921. - Portare un notevole nuovo conpo'\9., con aumenti di 1/20 per ogni biennio (10 tributo alla fisiologia dei vasi sanguiferi. II conI
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[.~NNO
IL POLJCLINICO
XXVIII,
FASC.
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. corso re~ta aperto a tutto il 31 dicembre 1921. Il re, di qualsiasi nnzionalità, religione, professione premio è di lire 10.000. - Disciipline relative a . e cla.sse sociale, per i11vita rii a fare ciascuno, nei questo premio di fondazione Minieh : Al concorso limiti delle proprie forze e dei pro1)ri mezzi, 11na. non possono partecipa.re che Italiani, e vi sono })ropagu11da a,ssidu.'1 e il i>iù possibilmente estesa,. ammessi pure i soci corrispondenti del R. Istituto. ~011tro lo spirito cli guerra che minaccia di d:i!strugLe Memorie davranno essere scritte in lingua itagére })er sempre la P<'1C~ del mondo. A nome delùl liana. Le altre discipline inerenti alle modalità di Coum1issione mist:a, ~Ir . ..t\.dor, Presidente del Coquesto concorso sono com uni a. quelle dei concorsi mitato Inter11az. della ('roce RosSt'l, e )1r. Hill,. ili Fondazio~e Querini e di Fondazione Ca valli. Direttore generale ad i1z.teri1n della Lega delle Croci Rosse, in conformitit d~lla decisione presa PREMIO AN.GELO MI1\1l:OH. Triennio 1920-1922, ridalla X Conferenza Internazionale di Ginevra, su. proposto nell'adunanza del 13 maggio 1920. - ~ proposta del senatore Gioyanni c~ir.aolo. Presidente aperto un concorso, 1·is'ervato ai soU oittaàini itagenerale .della Croce Rossa Italiana, fanno perciòUa·n i, per i migliori apparecchi artificiali origiappello ai po1Joli e ai siugoli indiYidui. ·p erchè nali, od anche, se già conosciuti o in uso, nocombattano, con tutti i mezzi possiibili. lo spirito tevolmente modificati o perfezionati, atti a. renbellico. È nec.-essa rio <:he gli uomini di Governo,. dere meno gravi le condizioni dei mutilati. Il congli ·scrittori, la scuola, il capitale e il l<\ voro nou corso rimane aperto a tutto il 31 dicembre 1922. dimentichino il do,·ere chfl es.si tutti 11anno in noAl premio di lire diecimila assegnato dal R. Istime di un sn1lren10 interesse eolllt1ne. di aiut:are tuto, sono aggiunte altre lire cinquemfta, per gel'avvento della pace sullia terra. È necessario oonerosa oblazione del benemerito cittadino ameri1>rntutto ebe i f.a11ciulli cr~._ rnno edt1ca ti n quest<> cano R. L. Cottenet. Il premio quindi risulta di fondilment.a le 1principio. . · lire 15.000. Bisogna dunq11e r~stn urare nella mente clegli uon1i.11i il concetto d ·un internazionalismo che, ri- · spettando l'nn1ore di ogni cittadi110 per la 1SUa NOMINE; PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. città., di ogni patriotta. per la sua patria, insegni Il nostro amico e collaboratore prof. Gio,~aru1i al tempo st.esso a ciascuno un egllale rispetto per· Galli, su proposta della Direzione dell'Ospedale l'esi.~nza e i diritti di tutti i m1oi simili, diffonMilitare di Roma, per il servizio cardiologico predendo nella vita indi'viduale e giorllc'lliera la luce stato ·durante la guerra, è stato nominato dal l\fidi una giustizia- 1111iversale permanente. , nistero della Guerra Commendatore della Corona Questo vero internazionali~mo non è renliz7.a bile (l'Italia. Congratulazioni. se non ·p er una collaborazione intima ed attiva dei Go,rernl, dei Parlamenti, delle Asso.eiaz.ioni li.bere,. • della stan1.p a, dei ministri di ogni religione e spe* ** cialmente delle Società nazionali della Croce RosIl prof. ·Luigi Ca1·lo ' ~Ia.ssini, libero docente di sn. ::\la da tutte queste forze non deYe aitdare dipatologia medica all'Università di Genova, segresgiunta la più e~senziale, e cioè la forza della tario generale del Qomitato IU}.liano a ll'ultimo Congresso Internazionale di Talassoterapia.. tenuto a convinzione individuale. Spetta dunque ·a d ogni • Monaco, è stato i11signito della Oroce di catValiere uomo, qualunque siano i mezzi suoi, <li contribuidell'Ord·i11,e di Sari Carlo, da S. A. il Principe Alre alla necessaria pacificazionè. È indispensabile berto, che gli ha inviato le inseoone della speciale che ciaf3cuno giudichi, non più attraverso il proonorificen2a. r pno egoismo, la propria· collera, i propri timori,. le proprie passioni, ma unicamente animato da *** uno spirito di concordia e di carità i;eeiproca. Il dott.. Frnnresco De Pascalis, di San Cesario di . Questo è il solo mezzo per preparare un a vveLecce. è stato nominato Ca'laliere dell'Ordine della nire migliore. Corona d'Italia. E la Croce Rossa, fedele sll'ideale che animò i suoi fondatori, a cui essa sempre dedicò tutte le sue forze, afferma ora, davanti al mondo intero,. NOTIZIE DIVERSE. che il suo compito non è esaurito colla guerra. Un appello per la pace mondiale della Croce Rossa Essa fa appello al cuore degli uomini, affinchè ciascuno trovi in se !Stesso la forza e la fermezza neInternazionale. ~rie alla conquist.8. dei si.CUJ'i beni derivanti dalLa Croce Rossa, nel ·nome di un dovere e di la pace. un diritto superiori che la J)()ngono .al di sopra delle umane passioni, dopo le '\-icissitudini della Corso di preparazione agll esami di medico di bordo. guerra, durante la quale essa prodigò i suoi socSi terrà a Parma, conformement.e ai programmi corsi a tutte le vittime, proclama. oggi che il suo del l\finistero dell'lnt.erno. Le lezioni e le eserciideale e la sua Yolont<.\ sono, non soltanto di lottazioni pratiche si ' iniziano il 21 settembre e terta re rontro i ma.li della guerra, ma anche di conminano il 6 ottobre. tribuire a fare scomparire la guerra; non paga di Le i&erizioni si riceYono non oltre il 10 settemLtt,·orare durante la pace, vuole lavorare per la bre dal sig. Ancili, Segretario della R. Uniyersitiì. pace. Tassa L. 150. Perciò es.~ si riYolge a tutti gli uomini di cuo1
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[ANNO
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SEZIONE PRATICA
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Il Korhaos di San Remo sotto direzione italiana. )fedici tedeschi avevano fondato a San Remo, nel 1912, un magnifi<.-o K urh a1is i~r malattie interne (esclt1$e le i1l.fettiYe e la tt1bercolosi) con 90
VITTIME DEL DOVERE.
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letti ed un grandioso stabilimento idroterapico con reparto per raggi X e laboratorio di analisi. Il Kurhau.s di San Remo è stato ora acquistato per tre milio11i .ùa e<:tpitalisti italiani , ed alla sua di· rczione ,-f'rn1e chiamato il prof. Gio,ranni Galli (\"ec11 ~1 Y"\"R~ nei concorsi).
Comunicato. L"asseniblea ge1ierale dei. Soci della Lega J\Taz.ion.alr. fra. ·i Jled ioi della C rocc Rossa . (presso l'Or<lill{' dei .ll<'dici. -r·ia clei Jlille, 16 - Torino), 'nella :;ua sf•duta ciel 21 luglio 1921, vota,va, a.ll.'unan.i,n1itcì
;i srguente •
..\bbinmo gi~t dato notizia d el grave investimento e:l1e h a ucciso s11l colpo il dott. f . TROVATI e gra,·emente ferito il dott. E. CORNELLI. Nonostante In tra·p {lnazione del craniò eseguita· d'urgen.za. dal prof. Ma6nnta, anche il dott. Cor11elli 11a dovuto ·soccombere. I due medici si erano reca ti spontanea1nente a Stradella ~r dirimervi una incresciosa verte11za che da tempo dura va fra i dottori ì\'Iasna ta e Nobili e l'Ospedale di Stradella e ne ritornavano lieti di av·er J.)'otuto raggiung·eré lo scopo desiderato di J><>rtare la pace e la con.cordia fra i <:ollegl1i. I Jit morte J1a così barbaramente troncato nel pieno del1fl. Joro .attività prof€ss1onaJe le due nobili e3i sterue, che .sono rimaste vittime del loro amore per la classe medica.
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ORDINE DEI. GIOR~O:
«I 8<><:i della I.ega Naziorutle fra Ufficiali l\:Ieclici f}ella t 'ro~ Rossa : p1-e~> atto <lel decreto presidenziale della C. R. in d.nta 1:5 giugno, per cui ·ve ngono cancellati dai ruoli ùel per~o11ule il Presidente e il Segretario de-Ila T~ga; rb1ffermando che l'opera esplicata. dai consoci c-olpiti i1on è altro che l'estrinsecazione dell'azione della r.. ~ga, non diretta contro 1' Associazione, ma t>en~i eontro g li errori dei dirigenti; de1>lorando che alcuni medici facenti part.e <.lel l'onsiglio di disci-plina, riunitosi in Roma 1'11 giugno 1921 per ordine del la Presidenza. della Croce Rossn. (composto dei .signori : Generale Giuseppe Brezzi, medico-chirurgo; Lapponi Guido, maggiore medico; Rosso avv. Francesco; R.ainaJdi Vittorio1 n1edic>o-chirurgo; Ballerini prof. Enrico, vi·· ~pr<.~i<l~nte della Federazione degli Ol'dini dei Medici; Marchetti dott. Valerio, farmacista; Sepe &.\.mato, maggiore commissario C. R. I.; Stef.anile dott. Giovanni, medico-chirurgo; Sa voca dott. Vincenzo, medico chirurgo), siano venuti meno allo SJ>irito di solidarietà e di dignità della classe; facendo le loro riser,·e sulla :prOC'e<lura del C-0nsiglio di disciplina non conforme ai Regolamenti in \"igore; deplorando, come hanno sempre deplorato l'opera della Presidenza tutta, che, alterando i concetti st.atutari ed i principii di diritto, ha, durante la guerra e peggio ancora. dopo di essa, costituito ' a l Person~le &anitario una posizione insostenibile che è causa di ogni presente malumore e di legittima diffidenza; affermando la più completa sfi<lt1cia nell'attuale Presidente generale avv. Giovanni Cimolo, seJiatore del R~gno, e nel rollega dott. Cesare Baduel, Direttore generale della Croce Rossa ; riafferma 1A &Ua intiera ed illimitata fidl1Cia nei colleghi Carbone e ~Ieille del Consiglio Di rettivo co.lpiti da ingiusti provvedimenti e delibera di continuare nella su.a azione di tut.ela della classe medica. dipendente dalla Croce Rossa Italiana».
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"Gna ~ravè infezione 's treptoooccica, contratta per una puntura accidentale, durante 11n. prele·vcamento di 1sangue, ha portato alla morte in .p ochi giorni, il dott. ET'l'ORE PROSPERI. Nat:o a ~iforolo nel1'ottobre 1890, allie,·o dell'UniYersità di Roma, dove si Laureò nel 1916, prese parte atti\·a a tutta la campag·na Italo-Austriaca, dapprima come .aspirante, poi come medico effettivo. Fu sempre in prima linea, nelle azioni sul S . :h'Iichele, >SUI S. (tabriele,. a Gorizia. e •P iù tar1di, sebbene dichiarato inabile alle fatiche di guerra in conseguenza di malattie, ii tornò fra le prime file s ul Grappla, sull' Asolone,. s ul Col ~!loscbin, ~ino alla fine ~ella guerra. Restituito all:a. 'ita civile, 1su.però nel 1920 il co11corso per assist.ente negli ospedali; nell'attesa. di e-ssere chiamato in servizio effettiyo, coadiuva va il prof. De-Blasi. nel laboratorio di Batteriologia e pi:esta,~n le sue cure ai piccoli in'fermi dell"Ospednle del Bambin Gesù, dove contrasse l'infezione, che,. con gravi fatti di linfangioite, di polmonite, di nefrite, lo ha strappato all'affetto della su.a mamma, della sua gio,-a11e sposa. Di carattere mite, dall'animo aperto ai &'entimenti più puri ed all'a·m ore del proprio dovere, temprato dal dolore, per , luttuose circostanze di famiglia, Ettor-e Prosperi ha vissuto una "ita se'rera di stud1o e di lavoro : conobbe la gioia nell'affetto de lla sua compagna e, purtroppo, non fu allietato dal so1.,riso del bimbo, nascituro, che non conoscerà il pa.'<iire, se non a traverso il pietoso ricordo degli altri. Stud-iò in silenzio, prestò la sua opera ignorata nei laboratori.i, nelle scuole, n~li ospedali; J>er il suo alto ingegno, per il suo cnrattere, fu <!ircondato dalla stima e dall 'amicizin. di quanti lo 0011opbero. Dinanzi alla tomba di questo i::io\ar.e valoroso, clle eol su.o sacrificio ha lasciato di sè perenne ricordo negli annali dell'arte medica, riverenti ct il'll".lliniamo. A CustigJione in Teverin:à. (Roma) il <lott. TEODORICO MORETTI, mentre a<.'Correva al letto di . un <>onta.dino gravemente ferito, venne sba.lzato di sella, al pa~~ggio di un piccolo ponte, e trascinato per i cam1)i dal cavallo in fuga.. Raccolto in gravi
eondlzioni, per le molteplici. lesioni riportate. mori appena tra8J)Ortato a casa. Era nato a Filottrano •
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1191:
In seguito a febbre tifoide, di ~ceziònale gravità, è morto a Iiottida (Sassari) il dott. UMBERTO FERltAI,IS-BIDDAU. Il gio,·ane, benarua to allievo d~l com1)Ul.nto prof. ~1oreschi, si era acoopi"l.rrato la stima e l'affetto dei paesi nei quali aveya esercitato, per i suoi modi gentili e per la sua vasta , e. profonda coltura nell'arte sanitaria. Solenni e commoventi sono quindi sta.te le onoranze resegli nell'accompagnamento al cimitero, con spontaneo omaggio di popolo e 1.li autorità. Al nostro amico, il fratello dott. prof. Giovanni, le più TI.ve condogli.a nze del Policlmico.' 1
RASSEGNA DELLA STAMPA.
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Medizinisohe Klinik, 3 luglio. -
A. KoHN. Rlngicr vanimento e glarulole della pubertà. - E. Puu.r. L'eczeipatizzazione quale manifestazione vagotonica. J,a, .Presse Médioale, 9 luglio. - ENRlQUEZ, M.-E. BINET e GASTON-DURAND. ~ crisi gastro-ventricolari. - L. OHEINISSE. I nuovi derivati della chinina · BuZletin de l' A.oadémie de M éàecine, 28 giugno. E. .DouM.ER. L'amido paraffinato nelle diarree estive dei Pa.mbini. - E. SACQUÉPÉE. Epidemia di mani festnzioni bronco-pleuro-Polmonari. Revue de Méde~irie, ' n. 5. - H. MAHÉOHAL. I metilarsinati di soda ad alte dosi. Spìtalitl, n. 6. - I. PJTICARIV. Carattere colloidocla·s ico delle di~~unzioni endocrine. - J. JIA1'l.r. Eteroinnesto ova1ico: risultati remoti. La Reàiatria, 1 luglio. - E. MENSI. Sul contenu. to albuminoso del siero ematico nell'età. infilntil~.
Surgery, Gyneoology and Obstetrics, luglio. - M. S. HENDERSON. La lussazione abituale della. spal-
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XXVIII, F ASC. 35)
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nel 1859 ed era da 22 anni medico di Caistiglione in Teverina.
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fANNO
IL POLICLINICO
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la. - J. F. SMJTH. Il trattamento aperto d~lle fratture. La Medicina Ibe1·a, 16 luglio. - ~. F. LozANO. Nuovo orientamento nella cura della gonoèoccià. Bulletin de l'.t1.oaàéniie de Médecme, 5 luglio. R. GAULTIER. Gaatrotonometria clinica. Britislb .JJ edioal J ournal, 16 luglio. R. J. A.· BARRY. Basi fisiologiche dell'inefficienza sociale. - C. E. REYNOLDs. Idrocefalo infettivo. The Lanoet, 16 lt1glio. - F. L. GoLLA. Lo studio obbiettivo delle neurosi. - A. WHITFIELD. Eziologia delle malattie cutanee. Meàizinische Kl·ln-Lk, 17 luglio. - W. RUPPEL. La tubercol-0si delle gla ndole ileali nell'adulto. Munohener Medizinisohe Woohensclirift, 15 luglio. - R. KRA us, Il. D10~ e J. OYARZABAL. Stadi invisibili di protozoi patogeni (piroplasma, anaplasma. e tripanosomi). - A. KRECKE. Diabet:e e chirurgia. BerZi·n er Klimsolic Wochensohrift, 18 luglio. - W. SOHULTZ e W. SOH.EFFER. Ittero, emorragie e coagulazione del sangue. La. M eàio'i.na lbe·r<N, 9 luglio. - H. DAsso. La terapia essenziale. • I
I
Proceedings of the Royal So<>iety Qf Medicine,
luglio. - H. MAOKENZIE e altri_.. Discussione sul • trattamento • medico e chirurgico del morbo di Basedow. - Casistica. Journal de Méde<>i.ne de Bordeaum, 10 luglio. P. MAURIAC. Emoclasia digestiva nell'insufficienza epatica. - R. VILLAR e PAO~EAU. Anomalie dell'arteria del Polso. Paris M édical, 9 luglio. - Numero sulla medicina socia'Ie. · Rassegna della Previdenza Sooiale, giugno. - G . • BENAssr. Le neurosi traumatiche e l'esperienza della guerra. Archivio pe1 ie Sclenz~ Mediche, 1-2. - C.. GAMMA. , Genesi e significato dei corpi amilacei del sisterna · nervoso. Pathologia,, 15 luglio. - G. SoLIMANO. .Agglutinine anamnestiche e spontanee. Journal des Pratioiens, 16 luglio .. NOBÉOOURT. Sindromi coliche fetide nei f.anciulli. La Presse Médicale, 16 luglio. - M. LAVERGNE. Le superinfezioni nella tubercolosi 9al punto di vista profilattico. .t1.nnales de Médeoine, 6. - R. DEBRÉ, J. PARAF e L. DA UTREBANDE. Il periodo ante-allergico della tubercolosi, 4
I
Indice alfabetico per materie • Carattere (Educazione del -) Case coloniche . . . . . . Cenni bibliografici . . . . . . . Congeda ti malarici : a._qsistenza e Feto: morte intrauterina . . . Fistole· polmonari . . . . Gastrica : tera!Pia . . . . Gravidan7.n : dW.g110~ . . Igiene rurale . . M edici ospedalie1·i: capitolato
Nefriti e sindromi Orticaria : cura . . Roma, 19'll -
uremig~ne •
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. Pag. )) • • • . . . )) )) C'Ura . . . . - )) . )) )) )) . . . . )) ))
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Pag. llM Pielogra.fiil . . . . . . . )) 1181 Pituitrina e rottura dell'utero • • Polmonari (fistole) . . . . • • • • )) 1171 Singhiozzo epidemico: ricerche sperimentali : note ~.ritiche . . )) 1163 )) 1182 Urea come diuretico . . . . • • )) 1179 . . • • Uretra; traumi . . • Urologia: . Congresso . . . . . . . . )) 1179 Utero: rottura per iniezioni di pituitrina )) 1181 escioa : rottura durante il parto . • • )) ll82 Vomica interlobare • • • • • • • • )) 1174
'T
L. l'osu, ed. r•IP·
Tip. Cartiere Centrali .
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118.5 1183 1178 1 1188 1181 ·1176 ll83 1181 1183 1187 1179 1182
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.. '
.ANNO XXVIII
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Roma, 5 Settembre 1921
Fase. 36
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, fondato ctai professori: GUIDO BACCELLI - - · FRANCESCO . DURANTE . SEZIONE PRATICA '
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VITTORIO ASCOLI
REDATTORE CAPO: PROF.
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'J
SOMMARIO.
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ll.avori originali: A. Cassuto: L 'eosinonlia del sangue nell'ipertrofia prostatica. 'Note e contributi : T. Silvestri : Del fattore r-enale in certi casi di emoglobinuria parossistiça. Commenti: G. Capuani : A proposito della tinta dei nialarici. .Sunti e rassegne: NEVROLOGIA: Barthelemy: Le meningiti nella sifilide acquisita ed ereditaria. - G. F. Libby: Meningite tubercolare : - Lewis ed H. Weed: Sull'infezione s perimentale dell e meningi con germi contenuti nel san g ue circolante. - C. Tescola: Metodi eliuici di esame del liquido cerebro-spinale. cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accademia Medica di Roma. - Associazione Medica Veronese.
Appuntii di medicina pratica: CASISTICA : La dispepsia infantile , da nervosismo - Malattie del poppante da eccesso di idrati di carbonio - L 'emi crania lle' fanciulli . - TERAPIA: La cura dell'encefalite letargic a - Trattamento dell'osteo- artrite tubercolare - Proteinotera:pia della cachessia t u bercolare ne' ba1nbini. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA • Nella l(ita professionale: La questione delle levatrici. - Interessi professionali. - Risposte a quesiti e ~ domande . Concor'si. - Nomuie, promozioni e onorificenze. Medicina sociale: Per lo sviluppo della lotta antitube rcolare. Notizie diverse. Rassegna della stampa. Indice alfabetico per materie.
elrlW di ,ro,rle&à rlsend. - È vietata ia riprodlutzione di lavori pubbUoati neZ POLlflLINIOO e Za pubbUc<Bione di BUnt' d;i, esBi senza citarne la fonte. . .
LAVORI ORIGINALI. R. ISTITUTO Dl CLINICA CHIRU RGICA DELLA TJ Nl VERSITÀ DI ROMA
(diretto dal prof. R. ALEssANDRI) .
L'eosinofilia del sangue nell'ipertrofia prostatica.• •
Dr.
•
AUGUSTO CASSUTO.
E l) Oto come, malgrado le varie risorse dia· gnosticl1e .di crui ìa .clini.ca :di·sipone nelle m aJlattiie ,d ,e lla ·p rois ta ta, d·ag1i esami .m,anuali ·a111a ~iJstosco1p ia ·e alla c-hst0radio1g~afìa, a;ocada ,S'Qvente .di no·n ip.oter:e rp.rr~cisar:e non 1s91~0 ·s,e i 1disturbi vescieali, rp·ei .q uali i p1az.iienti if'i éoIT01no a noi ' d.erivino rea1meinte d·a run'aff.e,zione de1la . pT•ostaita, ma !p iù a.n.cor~ sei Gi .ab·b ia a iche fare • oo:n ·u na seimJp1iice iipertr.olfia ovvero 1corn un cancro. Legt1eu, avendo riscontrato un forte. aumento deg1ri .eosirJiofili (14 %) nel isan g1ue ·di run malato di ~pertrofi.a della p.r os.tata,. :iJsti tuì runa serie di ri·ce.vohe coa 1pir\opo1s.ito' di verifilcare• se questo fatto f01sse cois itante e -q uin·di poteis.se raa>presentrure u·n nuovo ·dato seme:iologioo di rn.oin · scarso va lor e. Questo poi egli h1a aff_e rmato i n un •s uo lavoro. Allievi della ,s ua .soooil.a diedero Jlluovi ·con1
t ributi al nuovo me1to1d,o .dtagnois tì·co, giun~e·ndo a rii1sul tati inicol!'•~gigian ti. ~ r·· . In Svizz·e ra P·errie·r e Musté:r ·31 000U1pa1~ono di fare 1deJll.e osservazioni pre r proprio conto, ma Ve'l).nero 1a 1COinelrusi•Oflli 1p.01c0 fa\7-0 re.V·Oli. Leglleu, in un suocesis ivo lavoro, ' a ff1eTma anche di a;ve.r e o.sseirvato che, m·e h.tre negli individui affetti da ipertrofia· della prostata il tasso degli eosinofili suole s11perare il normale, quello dei polinucleati neut'rofili resta costantemente normale, e o'he invece nel cancro della pro. stata ·s i verr ifi1ca una :p oli.nu1cleoisi n:eutro.fìla, men·t re1il taisis o ·d e-gili ·e.01Sti.nofili sc.en·de al disotto del normale. ' 1 iene· qt1indi a lla conclusione che dal .metoido ·si !P'Uò trarre un attiro.o !Criterio p1er [a ;diag·n·osi diffe:rte!lziale. P er mio conto nei malati urinari cl!e potei studi·ar·e .r 11ei reinarti chirurgi·oi in · èui 1prestai . . ... servi zio mi proposi di precisare con quanta 1costa11iza 1sO. v.eirific·a sse que sto fatto.. Non mi sono però fermato Slli soli p rostatici: ho fatto t1na serie di osservazioni ematologjche anch e ·S U individui affetti da comuni ' infezioni delle basse vie l1rinarie, col proposito di vedere se iÌ fenomeno clelJ 'eosinofilia nei prostatici, per a ltro negato da alcuni autori,. non potesse riconoscere · altra causa, come vedremo in seg·uit0. Ho es.ruminato costantemente il sangue de.gli infe;rmi in d(l1e. perio1di, iprima e q ua:lche tempo 1
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IL POLICLINICO
dopo l'intervento Ojperativo, e an·che in .ooloro che, non r,1s sern·d ·o s0lggetti a e·s sere oi:>enati, restavano ·d e.g enti p er u.n 'infeziome in atto, quanjo Je rur.ine irudircavano .che l'infe.zione vesci1oale era vinta o attent1ata, ·r jpetevo la rice rca. Secoil)do il consenso· d.e.g li ·ematoJ-01gii italiani (Ferrata, Ricca Barberis e lVIarchesini) ritenni patologi ci quei reperti in cuì gli e o sino.fili SUJpera>ssero il valo.re .clelll'uno al 1duei p·er 1ceinto, •o iche fo 1S1s ero in.feTio·r i a'l m.ezz,o. ·p er 1oe·n to1. Nel seguente riassunto dei casi esaminati, in ciascun caso la pr]ma serie di cifre si riferisce al per cento di leucociti nel sangue degli infermi da operarsi o con infezione urinaria in atto, la seconda a i reperti ottenuti dopo l'operazione o quando l'infezione urinaria Bi era di molto attenuata. Ho divi1s o le .m ie riceflche in due gr.urppi 00Jl 1iintendimento di p·ennetteire idi raffrontare piiù rugevotlmente i ris·u ltati. Fra. i rneto.di di colorazion e mi so.no 1S1e·rvito dei due ipiù comuni: il l\!Iay-Gr·u nwald-Gièm·s·a e l 'Ematoisisiilina-Eos.in.a. L e osserv.azioni f11ran-0 fatte ·Con obbiettivo 1/15 immersione e ~culare 4 Comp. Korits.k a. 1
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PRIMO GRl.TPPO. - Pro statici (Ipertrofie, turo.ori). 1. P. N.. - Leiu1cociti: pol. nerut.r.. 64, eosin. 9, . basof. O, form. di pass. 6, g·r. mon. 4, linfoc. 17. - Ipertrofia al secondo stadio. Infezione vE:scicale sovrap1)osta. l\1orte per ictus. . 2. R. B. - Leueociti: po1. :nleutr:. 70, eosin1. 1, busof. O, form. di pass. 5, gr. mon. 3, linfoc. 21. - Ipertrofia. Stadio inizialissimo; senza infezione vescicale. Accessi di pollacuria. Ottimo • stato generale. Rifiuta l 'operazione. Le.u cociti :· pol. neutr. 68, eosin. 2, basof. 2, form. di pass. 3, gr. mon. t]., ìinfoc. 21. 3. N. G. - Leu1cO'oiti: p ·o1. neut:r. 75, eosin. 0.5, basof. 2, forrn. di pass. 4.5, gr. rnon. 4, linfoc. 14. - Ipertrofia al terzo stadio. Grande ritenzione, grave cistite -e fenomeni urotossien1ici in mezzo ai quali avviene la morte. 4. D. B . - L eu cociti: pol. neutr. 68, eosin. O, Lasof. O, form. di pass. 2, gr. mon. 7, linfoc. 23. -·- I1)ertrofia.· al t erzo stadio. Grande ritenzione, grave cistite. Stato generale grave. l\.1orte. 5. L. P. - Leuicociti: rpol. neutr. 61:, eiosin. 2, basof. 2, form. di pass. 4, gr. mon. 3, linfoc. 25. - Ipertrofia al secondo stadio. Grave cistite; migliora col cateterismo a permanenza e non vuole esse;re 01perr a to. Leiu coici ti : po!.. neu tn. 68, eosin. 2, basof. 3. form. di pass. 3, gr. mon . O, linfoc. 24. • 6. G. B. - L e11cociti: p ol. ne11tr. 80, eosin. O, ba~of . O, Iorm. di pass. O, gr. mon. 3, linfoc. 17. -- Ipertrofia . al terzo stadio. Grave cistite. Vie-
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ne operato subito. Leucociti: i:>ol. neutr. 69,. eosin. O, basof. 1, form. di nass. 3, g r. mon. 3,. linfoc. 21.. 7. P. G. - Leucociti: 'POl. neutr. 75, eosin. 2, l1asof. O, form. di pass. 2, gr. mon. 1, linfoc. 20. - - Ipertrofia. Grande ritenzione; modico gra• do di cistite. Viene operato. Leucociti: l)O}. n-eutr. 53, eosin. 6, hasof. 1, form. di pass. :~, gr. mon. 2, linfoc. 35. 8. M.. G.. - Leu·oociti: .p ol. neutr. 68, 1eosin. 2>basof. 1, f orm. di pass. 3, gr. mon. O, linfoc. 26. - Ipertrofia al secondo stadio. Senza infezione •ve~cicale {grave. È ap·erato. Leuco,Cliti: polt. neutr. ì1, eosin. 3, basof. 2, form. di pass. 2,. gr. mon. O, linfoc. 22. 9. i\.,. B. - L1e.u cociti: pol. neiutr. 68, eJQ1S1in. 3.5, basof. 3, form. di pass. 5.5, gr. mon. 3, linfoc. 17. - Ipertrofia. Discreta ritenzione. Buono stato generale. Grav·e cistite. Leu-coctiti: pol. neutr. 71, eo~in. O, basof. 3, form. di pass. O, gr. mon. 3, linf oc. 23. 10. R. C. - Leu·oociti: pol. n eutr. 67, e·ooin. 9, basof. 5, form . di pass. 1, gr. mon. 2, linf oc. 16. - Ipertrofia al terzo stadio. Grave difficoltà nella minzione. Cistite. Rifiuta l'operazione. Leucociti: pol. neutr: 69, eosin. 7, baso·f. 2, form . di pass. 3, gr. mon. 1, linfoc. 18. 11.. G. C. - Leu:ooc.iti: pol. neutr. 77, ·eosin. 6, basof. 1.5, form. di pass. 5, gr. mon. 1.5,, linfoc. 9. - Ipertrofia. Ritenzione acuta di urir1a; grave cistite con modico residuo. È operato. I ..eucociti: pol. neutr. 75, eosin. 5, basof. 1, form. di pass. 2, gr. mon. 3, linfoc. 14. 12. L. F~ - Leucoic iti: ip·oJi. net1ùr. 62, oosin. 2, basof. O, form . di pass. 14, gr. mon. O, linfoc. 22. - Ipertrofia. Pollacuria senza cistite. v·iene operato. Leucociti: pol. neutr. 76, eosin. O, basof. 2, form. di pass. 2, gr. mon. O, linfoc. 20. Leucociti: pol. ne11tr. 78, eosin. O, basof. 1, form. di pass. 2, gr. mon. 3, linfoc. 16. 13. N. C. - !Jeuicolciti: po1. neutJr. 62, eosin. O, basof. 2, form . di pass. 4, gr. mom. 1, linfoc. 31. - Ipertrofia. Grande ritenzione, grave cistite e fenomeni urotossiemici. Viene a morte. Leucociti: pol. neutr. 61, eosin. 5, basof. 3, fcrm . 9-i pass. 2, gr. mon. 3, linfoc. 26. 14. E. C. - Leucociti: pol. neutr. 59, eosin. 3, basof. 4., form. di pags. 3, gr. mon. 3, linfoc . 28. - Ipertrofia. Pollacuria. Discreto resid110, cistite ed em aturia. Viene operato, e poi m11ore. Le11corit i : pol. neutr. 65, eosin. 4, ba$Of. 2, form. di pass. 5, gr. mon. 1, linfoc. 23. 15. v~. P. - Leuooc!ti: ·pol. n.eutr. 6.5, eosin. 8. basof. 2. form. di pass. 5, gr. mon. 2, linfoc. 18. - Ipertrofia notevolissima. Iscuria paradossa. Gra nde ritenzione, cistite r1on grave. E c,perato. I .e11cocili: pol. neutr. 68, eosin. 6, hasof. 2, form. di pass. 5, gr. mon. 2, linfoc. 17. 1
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XXVIII,
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16. G. L. - Leucociti: p.01. neut'l.'. 55, eosini. O, basof. O, form. di pass. 6, g r. man. 1, lin i oc. 38. - Ipertrofia al terzo stadio. Grande ritenzione; cistite; migliora col cateterismo a pel'manenza. Rifiuta l'operazion e. Leucociti : pol. neutr. 60, eosin. 1.5, basof: 2, form . di pass. O, gr. mon. 2.5, linfoc. 34. 17. P. S. - Leucociti: ·poJ. n·eu tr. 71, .eosin . O, basof. 2, form. di pass. 5, g r. mon . 2, linfoc. 20. - Ipertrofia. l)iscreto residuo, grave cistite ed ematuria grave1. Rifi11ta l,·01p eTazi 0 nie. Leiu cociti: pol. net1tr. 68, eosin. 2, basof. O, form. di pass. 2, g·r. mon. 3, linfoc. 25. 18. N. T. - L eu.cociti : pol. nerutr. 74, io osin. 14, basof. 0.5. form. di pass. 2, gr. mon. 1.5, linfoc. 8. - Carcinoma della i:>rostata. Stato generale b11ono . Viene oi:>erato. Leucociti: pol. neutr. 70, eosin. 10, basof. 1, form . di pass. 2, gr. mon. 2, linfoc. 15. . 19. G. P. - Leucociti: poll. ~eutr. 75, e-0sin. O, basof. O, form. di pass. 2, gr. mon. 4, linf oc. 19. - Carcinoma della prostata. Discreto stato generale. È operato. Leucociti: pol. neutr. 66, eosin. 3, basof. O, form. di pass. 2, gr. mon. 1, linfoc. 28. . 20. O. O. - Leu·cociti: potl. neutr. 81, eosin. O, basof. O, forrn . di pass. 3, gr. m.on. O, linfoc. lo. - Carcinoma della. prostata. Non grave ci. stite, ematuria. Viene operato. L eucociti: pol. neutr. 70, eosin. O, ba.sof. O, form. di pass. 3, gr. mon. 2, linfoc . .25. 1
SECONDO
GRUPPO.
plici.
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SEZIONE PRATI<:A
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Jnf ezioni urinarie sem-
basof. O, form. di pass. 1, gr. mon. O, linfoc. 32. - Restringimento uretrale, , ·cistite. UTeilrotomda interna. Le.u co citi: ·p ol. ne·u tr. 681, ·eosin. 1.5, basof. O, fo rm. di pass. O, gr. mon. 0.5, linf oc. 30. 6. G. I. - Le.ucociti : pol. neut r. 63, eosin. O, basof. O, form. di p ass. 3, gr. mon. 2, linfoc. 32. - Restringirr1ento uretrale, cistite. Cateterismo a perrr1anenza . Leucociti: pol. neutr. 65, eosin. 0.5, basof. 0.5, form. di pass. 3, gr. mon. 3, linfoc. 28. 7. N. S. - Leucociti: 1p ol. n eu t.r. 56 eosdn. 11, basof. 2, form. di pass. 2, gr. rnon. O, linfoc. 29. - Stenosi uretrale, cistite. Siringa a • pérmanenza. Leucociti: pol. 60, eosin. 9, basof. 1, form. di pass. 2, gr. mon . 2, linfoc. 26. 1 8. A.. C. - L eu·oo.citi: pol. n eutr. 66, e~sin. 3: basof. O, for1n. di pass. 2, gr. mon. 1, linfoc. 28. - Stenosi uretrale. Pregr essa uretrotomia esterna. Cistite in atto. Siringa a permanenza. • Leucociti : .p ol. neutr. 65, e·o sin. 2, baiSiOlf. 0,5> form. di pass. 1, gr. man. 2.5, linfoc. 29. • 9. G. C. - L eucociti: p-01. neutr. 71~ eo.Sin.. 11, basof. 2.5, form. di pass. O, gr. mon. 2.5, linfoc. 13. ·- Fistola uretro-perineale. Cistite. R estringimenti. Leucociti: pol. neutr. 74_, eosin. 10, basof. O, form. di pass. 1, gr. mon. O, linfoc . 15. 10. G. P . - L eucociti: pol. neutr. 60, eosin . O, basof. O, forrn. di pass. 5, gr. mon. 1, "linfoc. 34. - Stenosi 11retrale, lieve grado di cistite. .1,eucociti: pol. neutr. 63, ~osin. 1, basof. O, form. di pass. 2, gr. mon. 2, linfoc. 32. 1
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1. N. B. - J.Jel1cociti: pol. neutri. 64, eosin. 1, basof. O, form . di pass. 2, gr. mon. 1, linfoc. 32. - R estringimenti uretrali; cistite. Leucociti: pol. ne11t1·. 67, eosin. 1.5, basof. O, form. di pass. 4.. 5, gr. mon. 1, linfoc. 26. 2. M. F. - Leu1cociti: pol. neutr. 57, eiosin. 1, basof. O, form. di pass. 3, gr. mon. 2, linfoc. 37. - Pseudo-prostatjsmo di origine psichica.• Cistite, disuria . Leucociti: pol. n el1tr. 61, eosin. 2, basof. 2, forn1. di pass. 3, gr. mon. 2, lin· foc. 30. 3. L·. N . - Leuco,citi: .p ·O·l. neutr. 70, eOSlin. 4, basof. 1, form. di pass. 4, gr. mon. 1, linfoc. 20. - R·e stringimento uretra le. Uretrotomia interna. Cistite. Leu·còciti : 1p ol. neutr. 69, eosin,. 2, basof. 1.5, form. di pass. 2.5, gr. m .o n. 2, linfoc. 23. 4. E. F. - Leucociti: pol. neutr. 65 eiosin. 5, basof. 0.5, form. di pass. 1, gr. mon. 2.5, linfoc. 26. - Restringimento uretrale. Infiltrazione di urina, ascesso periuretrale. Operazione. Leucociti: pol. neutr. 67, eosin. 3, basof. O, forrn. di pass. O, gr. inon. O, linfoc. 30. 5. D. T. - Leucociti: pol. neutr. 67, eosin. O, •
Questi 1sono i .ris'Ulltati da in.e ottenuti; pliù avanti li COilJSi·deJrerò in r.ruppoJ"to rcon quelli riferiti ,dJa alJtTi at1tori. Anzitt1tto è da notare che, scorrendo la letteratura, si trova co;me gli autori non siano concondi neùila sipie1gaziome eh.e tSi d·eve dare alla pitesenza di eo sinoijli in niumero su1p·eriore a l normale .n el sangue circolante dei prQstatirci. Legueu in un suo precedente lavoro ebbe n1od·o di O'Siservare che gli estratti di rp rosta,t a ipe.r trolflca esercitano s1peri'm1en,t ajl•m ente u·n 'inft11e111za tossica generale .S1Ull' or,g anismo. P artJend.o da qu.esto prin ciipio, a.y endo ossesrvato che l'eosin.oifili a oeissava 1d-oa:>10 la prostate:c.tomia, credette 1di .po-teirla inteT1p.r etare ·c ome una reazione protettiva antitossica che scompare, tolta l~ causa. ''T·einberrg e Segu1n, i\ienand e Marchesi.nd fecero .deil ie ricercJ1e siperiJm,e ntali sull'eosinofilia, iriuse:en.do a 1J )rovocarla J.01calm emte .ei n1e1 1s angu e cir colante. ~afleh·e.sj.11i )'.)erò sostiene cihe la .p1 re.s enza di eos inofi1i jn proporzione supe.r i ore al norn1ale 1
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nelle infezioni, neJ.le infesti·oni e per .sosta:nze lilp-0idi inietta/be sperri.m entalmente, sia cla ammettersi .in quanto esse abbian.o prodotto una lesione anatomica che gli eosi nofili .cancorrèrebb.e.r-0 a rrilparai:e. Quanto ailJla firequenza p.oi cOIIli la quale questo fen 00neno si produrrebbe, Perrier e Muster • affeirmano che l,eosinoifilia n·ell ,i pertro•f ia pr,01statica ~ ri•SCO!Illtra tl1tt,aLrtro 1c.he c.ostanteme1DJte. A questa osservazione. Legu·eu in un successivo lavoro in collaborazione con Morel, obbietta che Perrier e lVIuster hanno considerato corn.e normale lJn ta.&so assai 1p iù alto di eosinofili (il 3 %) come vuoJe la .scuolla tedesca (EI'lich, Lazarus e Pappenheim), ·m entre la scuola francese (Yolly e Sacquepée), alla quale LegueJU si ara riferito pe-r i dati 1de:L suo lavoro, ritiene .norma1e un taisso !p iù brusso (1,1-2 %), d,·o nde una prima caus a d'i div.erso a.pp1~ezza• mento. Ma ~o .s tesso Leg'U·e u deve convein·i re che le call:Sie ·C'he fann.01diminuire l'.e1osinofìlìa nell 1sia_ng.u e noo sono .s olo l' ablazi,om..e della pr·o sta.ta, ma anche u11a febbre, un'.e maturia -e persino • · l'infiezione. urinari a. Quì viene sub.i to fatto di doman1dar.si, quanti ma'lati di prostata si ha mai la \1•entura di osserva;:ne in clini1ca, ·s enza un lieve graido· alm1e·no di cistite. Ne segue che non saprei, per mio ·conto, quale valwe assegnare a un metod·o seimeio1Jo1gico in cUJi, qua·nido potrebbe es1se1r e utilmente impiegato in una diagnosi dubbia, ma urgente, come fra cancro o semplice ipertrOffia, ista neioessario atten.der.e che .s iia siconi' pansa o attenuata l 'in1feziorìe vescj e.al e, 1per·chè dal reperto non .s i sia ttatti in evrore. _.\nche Morel e Chrubanier aff.er:rria·nl() ·che ['eosinofilia è un .sintoma pre.ciso, 1dell'ipe.rtr-0fia prostaJti.ca, perichè ha:nn-0 osservato che scom- ' p1a;re 1dopo l' operazi0111e, ma devono rioonosice·r e che ·p uò ·srubi'l'le variazioni an.che .p er una semp1ice !febbre. E g·iunto il mom ento di d-0ver dire ~he lo scopo ch·e mi aveva spinto . a studiare il 1second-0 grUIPIPO .di malati, quelli 00.n semplice infezione vescicale, è totalmente mancato. Inf.atti, dallle venti .0 1sserva~io1I1d nov. otten·n i a.Woun risuil.tato che potesse in mi.nima parte risoJvere la questione che mi ero ·posta; vale a 1di·:ne ise, cercando il 1comportamento degli eosinOlfili e dei ipolinuc1eati neutrofili in malati che mi permettessero di sttl'diare. sena·ratamente a1meno una delle 1due affezioni, ipertrofia ·e inlfez:ione urinaria, che frequent,e mente nEfilo site.sso• individuo si 3!ccomipagnano, avessi pott1to da rep,e rti costanti dedurre a che fosse v-e ramente legata l'eosinofilia, se fosse l'esponente d eill'i1
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pertrofia prostatica, così come di una semplice iinf.ezione urinaria. Ma invece ottenni i viù di•& parati valori non solo per gli eosin1ofìli, ·ma anche per i polinucleati neutrofili. Non vale ' quiin·di la .pie na idi ·soffenna;r.si oltre. su questo tentativ·o di rilso lvere la questione. n .al1e ricerche ematologiche eseguite complessivamente ·&U ·diciassette indivi1dui affetti d.a 1pertrofia .pirositati1ca, mi sono pott1to accertare che il n1u mero deg.Li eosinofili era a11mentato tn .sei ·cast, 1con una percentual.e quin·d i del 28 %. Non ho ·peoout-0 di vi&ta il compo rtamento dei ·p~oli.n1u1cleati neutl'ofìli, ma ebbi valio ri OO•S Ì dive.Tisi e in1c,o stanti che n on mi fu pro·&Sibile stabilire un,a percentuale riferhl::>ile ai valori n·o rmali, considierando co1nie normalie un ta.sso osciJ.lante dal 65 ail 7i0 %. Inoltre mi caipita.rono allo &tu1dio tre inidrl.vidui affetti &a ca:ricino.m a de1la .p rostata e n«m trascu.rai . ·di ossiervarli. Un·o (n . 18.) ave1Va un'eosinofilia ma:rca.tiiS1sima (14 %)., andata di poro atte.nuandasi dopo l,Qp,e razione. Nell'altro· (n. 19) Jl.On troivai. tl'accia di eosinofili nel .san1g11'e iprima 1d•ell'oipera, ziane, ma vi oompa:rvero do1po deiboilmente (3 o/o) . N·el terzio am·m al·a to (n. 2-0), ·n on ho potuto riscontrare traccia di eosinoifì.11i, n è prima nè d@o l'01pe!'fazione. I :p·olinudleati n éutr.ofili si s·on.o •comportati invece Ull1if.oirmerrnente nei tre ·ca.si aooen·n ati: prima dell''oper.azio·n e ho ri1sco1n.trato polinuoleos.i e ·dQIP·o la prostatectomia il valore è ridisceso al normale (nel 100 ,per cento dei casi). Vediamo ora quali risultati ott.enner-0 i vari ruutori. Le1g.ue11 in un 1pri.mo1 lavoro dice .dd av.er osservato, su ammalati di ipertrofia prostatica, a11mento cl egli eo:sinofi!i nel1'8i % ·dei ca·sii. Ma jn ,s eguito dovette far.e di sce·n dere la percentuale al 75 %. Morel e Chabanier, su venti soggetti, riscontrarono eosinofilia oscillante dal 3 al 14 per cento in diciotto casi (80 %) . Perrier e Muster trovarono che, st1 ventidue casi, in Eette ·s ola.m ente il tass·o s1IJp erò il normale, in una percent11ale perciò del 33 %. Leg·ueu ancora, per quanto concerne i cancri del1a pro·s tata, riscontrò un9 polinucl•eosi itl :c11i valor~ medio f11 dell'87 %, e una ipoeosinofilia del 0,4 %, ma non pre,cisa in quanti 1ca1Sli l'abbia v-erificata. Morel e ' Chabanier nel cancro della prostata trovarono anclh'essi un valore di eosinofili al disotto del no:rmale, ma in u·n caso riscontrarono eosiinoolia marcata. La diversità nei risultati n ei soli casi da me ois servati di epi tel1oma dehl.a ·p rostata non mi 1
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fa airdire di dedurre al·c11na cosa a questo 1p.r-0LEG UEU e't ìVlOREL. L 'P, osi·n o ph.ilie 11e11 t-elle aider au diagnostic de - l'adenome prostatique? posito; ma mi dà però l'opportunità di far ri71, n. 6, 1915,' ip.. 605). (Journa l d 'U· r olo. g ie, T. \ lervare ·Ch·e vi 1oono dei .casi, çome i ·m iei, i.n cui MARCHESINI R. Sulla funzio'ne e sulla natura la polinruc1eosi nieutrofila si 'J>UÒ verifi.care ·con delle cellule eosinofile. (Policl.i nioo, vol11.m~ costanza~ mentre l'ipoeosinofilia non si avvera XXIV, 1917). ì\IENARD P. I. Eosin.ojJhilie expérimentale. che in m ·Q·do incostante e irregolare. (Compt. I{ençl. Soc. Biologie, séance 21 juin Invece i di-ciaasette casi di tpertrolfia defila 1913, pag. 1298). prostata ben controJlati, semb1ra mi auttorizziNIOREL et CHABANIER. L éosinophilie des prostano a qualche altra consi·deraziorne. · tiques. (Compt. R·end. Soc. Biologie, séance 3 mai 1913) . _l\..nzitutt-0, l:;i, percentt1ale che ho ottenuta è PERRIER et MUSTER. L 'P.nsinophilie permet-elle molto diversa da quella di Legueiu e dei s~oi de diagnostiquer l'hypertropliie prostatique? collaboratoir i, e riavvicina i ·m iei risultati a (Jour11al d'Uro.l ogie, T. ,,~I, n. 5, ipag. 517, 1915). quelli di Pecrri.er ·e M·u,ster. In.fatti, sie i·n 1q u·a lRICCA BARBERIS. Studi ematologici . {Ute.t, Toiriche cruso l'eostinofilia ·Si è ~erifi·cata, questa ipoi no, 1912). · non sempre .è sco1nparsa dopo J'atto opeJrativo, 7 \ \ Etl\IIBERG e.t SEGUIN. Eosinophilie Loca,le expécome afferma Legt1eu, anzi, talora ha avuto rimentale. (Compt. R end. Soc. Biologie, séance 7 mai 1~13, pag. 1059). luogo mentre prima n<m suissiisteiva. \"\-EIMBERG et SEG1JIN. Sur l' éosinophilie locale. E non so'lo posso limitarmi a di1·e che il me( Compt. Rem,d. So1c. Bi o.logie, séan.ce 28 juin todo n.el1e mie ma;ni non fu canaoe id i rischi.a .. 1913, p·a g. 1366). rrure la dia;gilosi ·di iipe·rtro:fia prostatica, ma an1che cli eisso no11 è lecito va1eDsi pe.rr ·differenOSSERVAZIONI CLINICHE. ziaire la diagnosi fra jpertrorfia e cancro, ciò ohe a1men.o era .da siperare, srtamido agli autoTi. DIVISIONE CHIRURGICA DEI.L'QSPEDAI.E DI GROSSETO Lasctan1do da •p arte i risultati 1d a me1 ottediretta dal prof. ORESTE CIGNOZZI. nuti, come ho detto, sui canicri della rpriostaita, Considerazioni perchè troippo pochi, mi .sento COillfUJD.qu,e auiQlsu taluni casi di chirurgia splenica rizzato ad affermare quamto so1pra, in ba;se aJ1a sola osservazione clei casi di ipertrofia, averui-0 per il dott. PIER NELLO iVIARTELLI, .. assistente . controllato in questi numerosi valori per gli In questa nota compendio lo studio dei casi eo~i11orfìli a·I di,sotto del normale ie· 1n •ette .p ,oJi- · di chirurgia splenica trattati operativamente nt1cleosi nel1trofile, fatti che spiccatamente, al i1~ll't1ltimo quinquennio nella Sezione Chirurdire degli a11tori, caratterizzerebbero ;invece la g·ica dell'Ospedale di Grosseto. formula leucocJtaria degli individl1i aff e.tti da I casi trattati sommano al numero di otto cancro clella pro.stata. • così divisi: Cosicchè conclt1dendo.. $ebbéne in taluni casi . N . 3 splenostomie; 2 esosplenopessi; 3 spledella mia statistica abbia pott1to osservare anr1ectomie. ch'io un aumento degli eio·s inofiJj, memtre i .poL.. Riassumo in quadro schematico i dati fonJinlLcleati neutrofili si co!Inportavano no\I~Inal d a mentali riguardanti i pazienti di queste mente , t11ttavia qt1esto com.p ort.amentJo· •Si veI·iaffezioni facendo seguire .ad esse quelle più :ficò con tale i11costa11za cl1e non credo si debimportanti considerazio11i che se ne possono da senz'altro accordare lln valore pratico a dedurre. qt1esto n110,ro m etodo di diagnosi. I. SPLENOSTOMIA. · Roma, ,gennaio· 1921. I. I.. . Mario, di a . 50; diagnosi: ciste di BIBLIOGRAFIA. echinococco della milza; trattamento: laparotomia, splenostomia, trattamento aperto; esiBETT!vIANN. Die praktische B edeutung der eoto: guarigione in -120 g. sinophile11.,. Z ellP-n. ('Volkmann's Saml. Kli11. II. S... Ang·ela, a. 32; diagnosi: ciste di Vortr. Neue Folge, n. 266, Leipzig 1900). echinococco della milz a; trattamento: laparoGIORGr E. Ricerche ematologiche Stllla blenorragia~ (Clinica ~Iedica Italiana, pag. 513, tomia, splenostomia. tratt3mento aperto; esi1903). to : guarigione in 180 g. LEGUEU et GAILLARDOT. Toxicité généraie' des III. T ... · .A~.11relia, a. 40; diag nosi: ciste di extraits de prosf ate hypertrophiée. (J 011rnal Pchinococco della milza; trattF\mento: laparod'Urologie, T. Il, pa:g. 1, 1912). tnmi::i . ~n 1P.nns+nntiR, trattamento aperto; esito: LEGUEU et ~10REL. 11aleu,r de l'éosinophilie dan.s g11arigione in 150 r:t. la dia(lnostic des affections chirurgicales de la prostate. (Arichiv. '11rologiques de l a Clin. Le indica.zioni di qt1este tre s plenostomie Necker, T . I, nag. 295). sono dovute ad t1na .comune contingenza anaLEGUElJ et '!'AOREL. Valeiir de l'éosinophilie au tomo-patologica costituita dalla presenza di cour s de l' adenom,e prostatique. (Bull1e t. .Aisciste di echinococco. ~oc. Fr::tnç-. d 'Urolro gie, o:rt. 1913, pag. 366). l
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E per vero la ciste .di echinococco e la splenite suppurativa costituiscono 1e due condi• zioni quasi esclusive clhe impongono questo intervento. Entrambe sono malattie piuttosto rare a verificarsi. Per quello che rigL1arda l'echiriococco delìa · milza è già notevole il fatto di averne trovat] 3 casi in sì breve tempo e questo si spiega col fatto della notevole diffusione dell'echinococco nella nostra Provincia ove abbondano i cani da caccia e da pastori: di più nei nostri casi si trattava di. echìnococco primitivo mentre bene spesso la ciste idatidea si accom.p agna · ad altre localizzazioni del i)arassita in altre regioni. del corpo. E certo cl1e la milza be11 di rado è sede del ,parassita e fra le ;recentt statistiche che cor1fort.a110 qu·e sta constatazione mi piace il citare qt1ella di Neisser il quale Sll 900 casi di echinococco ne trovò 28 della milza, il cl1e porta ad l1na percentl1ale di poco più del 3 per cento. . . Nor. jnsisto sulla indagine diagnostica dell'affezione la qt1ale nei c.asi nostri era abbastan.za agevole tenuto conto dei seguenti fatti obbiettivi, cl1 e rest1ltano dalla storia clinica dei no.stri casi. '· <<'.Tumefazione voluminosa nell'ipocondrio sinistro cl1e ri1)rodt1ceva la morfologia della milza e si perdeva a limiti n on ben netti sotto l'arcata costale. In corrispondenza di tale zona esistevf1. 11n'are a di ottusità che fin]va a contorni netti dalla lJarte d·e ll'addome . mentre sotto l'arcata costale si sperdava, con sfiorature indecise, fino alla sonorità polmonare. Alla palpazione del tumore si avvertiva un senso evidente di fluttu azione. Stato generale buono. Assenza di febbre ». Per i dati st1ddescritti m a SJ)ecialmente per tre fondamentali: topografi a del tumore, senso di fluttuazione, stato generale, era ovvio pensare ad una ciste di ~c'hinococco ed escludere una splenomegalia leucemica. Di fatti nelle splenomegalie' leucemiche si ha all'esame obbiettivo l'impressione dell'aumento in toto di tt1tto qi.1anto l'organo con consistenza uniformemente aumentata; si possono palpare i contorni della milìa fino nella cavità del ba.cino, se ne apprezza l'incisura caratteristica e manca sopratutto il senso di fiuttuazione cl1e abbiamo nella ciste di echi11ococco. Come seg·n i diagnostici sussidli.ari credo clover richiamare l'attenzio11e st1: 1. Esame del sangl1e; 2. Esame delle orine. Nei casi i1ostri ave1nmo (specialmente in due) spiccata eosinofilia. Sr)etta al prof. l\Iem, mi direttore della Sezione l\Iedica di questo ' spedalf\, il roerito di aver dimostrato per pri-
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mo, fj.c dal 1900, l'importar1za dell'eosinofilia
nella diagnosi delle cisti di ec11inococco . Egli infatti, in u11 caso di ciste di ecl1inococco polmonare ed in cinq11e di echinococco epatic.o trovò, all'esan1e del sangue, la percentuale degli eosinofili aumentata del doppio e anch e del quadruplo (dal 3 % della formula normale al 7-18 %) e su questo fatto ricl1iamò l'attenzione in note. e comunicazioni di'1erse. Dopo di lui molti altri si occuparono dell'eosinofilia n elle cisti idatidee e fra qt1esti gli autori francesi Tuffier e Milian (1901) a.i ql1ali da alct1ni f11 dato, a torio, il merito della ricerca. Nel nostro ospedale abbiamo avuto occasione di controllare l'importanza diagnostica de1la eos]nofi.lia che sempre abbiamo avuto in grado maggiore o minore. Essa ci ·mancò nelle cisti supp11rate e fu debolissima o mancò adctiritt11ra quanclo la ciste era morta. . In due dei nostri rasi avemmo p11re albuminuria che scomparve di poi con l'operazione. Q11esto · fatto abbiftmo riscontrato pure in molti casi di echinococco del fegato e senza voler dare a ciò llna importanza eccessi,ra credo che l albuminuria possa essere un b11on s11ssidio pratico. Rispetto alla natura di ql1est a albuminuria credo sia la stessa dell'eosi11ofilia, cioè tossica. Sotto l'influenza dei principi tossici elaborati dal parassita si formerebbero le grMlulazioni. acidofile e l'alh11minuria. Tecnirrt. -- · Per quanto riguarda le moda. lità di tecnica ci atteniamo a questi criteri: Breccia laparotomica molto ampia interessante tutta la ll1nghezza della milza in modo che il taglio si fac,c ia su una parte più estesa possibile dell'organo: incisione il più possibile lontana dall'arcata costale onde evitare, nel passaggio dei fili di seta di fis~azione, la necrosi costale che nel 2° caso appunto ha prolungato 1a guari.gione della paziente. In tutti i casi f11 eseguito lo sVl1otamento della ciste e la ma rsupializzazione della cavità. I ris11ltati fl1rono b11oni, la guarigione completa senza alc11n reliq11ato in t1n periodo di tempo cl a tre a sei mesi. I . . a tema di recidive ci fece preferire il procesgo pii1 111ngo e più molesto della marsupializzaMone al cc Capitonnage n raccon1andato clag·Ii al1tori francesi in virtl'1 dell'abbreviamento della cl1ra posi.operatoria e della· g11a rigione per primam cl1e con q11esto metoclo si dovrebbero idealmente conseguire. Il. ESOSPLENOPESSI. I. p... Ass11nta. di anni 65: diagnosi: sple.nomegalia malarica con pto s ~, torsio11e e 11).1n accia di cancre11~1; operaz1on~:. esoç.J1lenopessi alla Jabo111a)·; e~ito: g11ar1g1011e in 150 1
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SEZIONE PRATICA
g. co11 eliminazione completa della milza esteriorizzata. II. B... Orlando, di am1i 18; diagnosi: morbo di Banti; operazione: esosplenopessi alla Jaboulay; esito: morte all'8° giorno per setticemia. Nel primo caso il resultato fu buono. Nor1 fu potuta eseguire la splenectomia per le numerose e tenaci aderenze della T.µilza. Fu fatta quindi la :fissazione della parte di milza mobile fra le labbra della ferita laparotomica allo sco1)0 duplice di ottenere lo sbar-ramento ad infezioni secondarie verso il ca,-o perito11eale per le aderenze fo:Pmatesi e l'eliminazione spontanea del tessuto splenico. Nel secondo caso trattavasi di un soggetto profondamente deperi to con cirrosi epatica, in gravi condizioni generali. Vista la sicura prognosi infausta con una ulteriore terapia aspettante fu deciso l'intervento. La splenectomia (oltre essere controindicata dalle condizioni g enerali del soggetto) era impossibile per le numero se aderenze della milza con gli organi circostanti e col diaframma. 111 a1nbecl 11e 'Juesti casi, non avendo potuto eseguire 1a s1) lenectomia, si dovè ricorrere a compensi cl1e, col Parlavecdhio, possono chiamarsi « di ripiego», e cl1e in alcuni casi (1come nel 1° no"t ro) (lar1no risultati buoni in contin. . genze g1·Av1~s1me. Rie11 t rn no fra questi procedimenti la sple11ocleosi alla Schia::isi e. la splenopessia intraperitoneale proposta dal Rossi. Questi mirano a creare una clerivazione del circolo splenico l)er modo ò a scaricare il circolo portale del • più che. si p11ò di tossine cirrogene. Nei nostri casi fu eseguita, come ho già detto, la esosplenopessi di Jaboulay. Non ere-demmo 11sare i mezzi atti a provocare la di~trLLZione della milza (iniezioni sclerosantj, elettrocoag11lazione) proposti dal Parlavecchio, 1na attendemmo la distruzione spontanea e nel nostro primo caso avemmo l'eliminazione della milza e guarig·ione in 150 giorni mentre in 11110 dei cl11e casi di Parlavecchio si ebbe 1a morte clopo 2 mesi per emorragia interna e nell'aJtro la g11arigione persistente avvenne <lopo due anni. Quando vennero eseg·uite lfl due operazionj suddette (nel 1916) non conoscevamo ancora l'app.licazione sull'uomo del metodo di « Resezione splenica alla Bunci » iatto per primo dal prof. Taddei: metodo che ci appare st1periore. • 1
III. SPI.ENECTOMIA. I. l\I.. . Assunta, d'anni 27; diagnosi: sple--:i1omegalia rnalarica- con torsione del pedun<'ole; operazione : laparotomia con incisione rara rettale; esito: guarigione per primam.
11. A... Benedetto, d'anni 35; diagnosi: splenomegalia malarica con torsione del peduncolo; operazione: splenectomia: Sutura in massa della parete add. ; esito: guarigione per primam.
III. B ... Francesco, d'anni 23; diagnosi: splenomegalia mala1·ica con torsio11e del peduncolo; opera.zione : s1)lenectomia: Sutura in massa della parete a.dd. ; esito: guarigione per primam.
In questi tre casi l'indicazione capitale è data non dalla splenomeg·alia n1a dalla torsione del peduncolo. Come ris11lta infatti dalla storia clinica delle ammalate, esse entrarono in ospedale d'urgenza presentando questi tre sintomi caratteristici : 1° Dolore acutissimo nella fossa iliaca sinistra accompagnato da conati di vomito e fatti peritoneali. 2° Milza ptosica (si trattava nei tre casi di milza voluminosa e discesa quasi nella fossa iliaca). 3° Aumento rapido del volt1me della milza cl1e d'ora in ora si faceva più turgida. Dati questi fenomeni era naturale la diagnosi di torsione del peduncolo, e chiara l'indjcazione d'intervento immediato per liberare le ammalate dai dolori e dal pericolo immin ente dal quale erano minacciate. · Il fatto che in un ospedale che ha sede in zona malarica (per quanto le condizioni di questa regione, in riguiardo della malaria., siano senza paragone migliori di quelle di n1olti anni fa) Bi siano operati nell'ultimo quinquennio solo tre casi di splenomegalia complicati da torsione del peduncolo e nes:sun caso di splenomeg~alia malarica senza complicazione merita di essere illustrato, giac• chè abbiamo obbedito a criteri patologici e terapeutici s11i quali è interessante intratte• n erci un poco.
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L'idea di asportare il t11more di milza malarica risale ad t1n'epoca abbastanza remota ed è va11to della. sc11ola m edica Italiana l'aver tentato un tale ardimento chirurgico nel 1549 per opera dello Zacéa rello su diagnosi del Fioravanti. Col progredire degli studi me dici specialmente nell'ultimo quarto del secolo scorso, f11 vi,,a la discussione fra chirurghi se convenisse o meno - nelle fo·m e di splenomegalia malarica - di intervenire con la splenectomia di elezione. È notevole il contributo portato alla quistione dai cl1irurgJ'li italiani fra i quali ricorrliamo il Tricomi ed il Nannotti che in questo stesso Ospedale compì i suoi studi sull'argon1 ento. Dalle concl11:;;ioni in l)articolare di questi d11e aut.ori si è ven11ti nella determinazione
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cl1e in tutti i casi di splenomegalia malarica
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POST-OPERATORIE.
sia da tentare in primo tempo una data cura Ho voluto esaminare le ~ondizioni delle nomedica con la quale il N annotti assicura di s~re operate dopo la· splenectomia e poichè· avere avuto ragione anche di notevoli sple- ho avuto agio cli seguirle. per lungo tempo, nomegalie riserbando l'intervento chirurgico credo interessante dare in breve il risultato alle complicanze secondarie quali la torsione cli queste osservazioni. del peduncolo, la formazione di aderenze che I. Condizioni generali. - Queste miglioracompromettono la funzione di organi vicini, rono notevolmente nelle nostre splenictomize il fatto che il tumore di milza ingeneri, per zate. Esse ri acquistarono le forze e la capail suo enorm·e volume, disturbi di inclole mec- cità al lavoro prima ridotto molto. . Una delle splenectomizzate, veduta da me canica. Il Trieomi raccomanda ancol_'a la splenecto- recentemente, di~hiarava di avere riprese le mia in ogni caso di milza malarica ectopica. proprie occupazioni e sentirsi « quella di priNon possiamo tacere che l'autprevole parere . ma l'operazione». Per questa parte dunque il di un clinico medico, il Cardarelli, si è levato risultato .è innegabile. II. Esame del sangue. - All'esame del sanin favore della splenectomia di elezione (Cardarelli: Lezioni di patologia e clinica medica). gue praticato nei nostri casi prima della spleForse la di lui opinione parte dalla analogia . r1ectomia trovammo: diminuzione notevole def della cura del morbo di Banti colla splenecto- globuli ro~si, diminuzione dell'emoglobina,. le11copenia. mia. Si è osservato infatti che nei casi di maGli esami fatti avanti l'uscita dall'ospedale· laria grave (oggi in questi luoghi rarissima) nelle nostre ammalate guarite tutte per prila splenomegalia precede la cirrosi epatica e mam dimostrarono un aumento di globuli non è quindi improbabile (anzi è quasi certo) rossi ed emoglòbina (che però non erano a11-· cl1e nel ti1m.o~e di milza si farmino i veleni cora tornati normali) ·e notevole invèce il cirrogeni del fegato ed allora è -logico clhe, cambiamento avvenuto per i leucociti. Menuna volta tolta dall'organismo questa fucina tre prima si aveva spiccata leucopenia si ebbe di tossici, si sarà provveduto in tempo alla di poi mononucl eosi. salvezza della integrità epatica. L'esame ematologico pr.a ticato recentemen-· Le osiserv:azioni che ormai da molti anni te in uno dei casi che ho riveduto dette: gloabbiamo potuto fare in questo Ospedale ci buli rossi, -emoglobina e formula leucocitaria hanno persuaso prima di tutto che in conse- normali. In conclusione, all'esame ematologi, gu·e nza della oramai lunga e abbastanza di- co - si ebbe di notev.ole una fugace mononu-· sciplinata opera di profilassi, le forme di ma- cleosi e un ritorno graduale alla norma.le. III. Resisteri~a organic'a. - In una delle· laria sono man mano divenute sempre più rare e le successioni morbose estreme dell'in- nostre splenectomizzate e. in un caso operato fezione palustre (.c achessia; cirrosi) addirittu- da altro chirurgo in questo stesso •Ospeda.le rà scomparse ;per esclusivo merito dell0 ap- di splenectomia, osserviammo una notevole lapropriato trattamento: in secondo luogo poi hilità per le forme settiche. È questa una a bbiamo avuto campo di notare che nei casi coincidenza fortuita o sta essa in rapporto di splenomegalia malarica capitati alla no- con la splenectomia subita e con la cessata splenica? Non ho dati per una stra osservazione (casi che sono stati ni1me- funzionalità • risposta esattar rosissimi durante il mio servizio nella sezioIV. Recidive malariche. - Riesce la splene medica prima e cl1irurgica poi dell'Ospenectomia ad eliminare i focolai parassitari e dale di Grosseto) non solo non si aveva nesperciò le recidive? « L'esperienza insegna sun risentimento , epatico quanto la splenome- dice l'Ascoli - che anche dopo la splenectogalia stessa cedeva in breve all'azione di mia e in un certo numero di casi (circa. il adatta cura. 7 %) compaiono le recidive ». P erciò, pure trovando che il concetto del Possiamo praticamente confermare il gi11 Carda relli è in teoria giustissimo, da un pun- clizio dell'Ascoli. lJna delle nostre splenectot o cli vista pratico non ci sentiamo di racco- mizzate che per essere di Grosseto abbiamo mandare la splenectomia di elezione, ma sia- i:>otuto avere sempre in osservazione entrò, mo di avviso che questo intervento chirurgi- Tle1 1917, in Ospedale con febbre malarica dhe· co debba essere riserbato a cn1ei casi di com- in vero, cedè rapidamente alla somministraplicanze r a r e alle quali più sopra abbiamo zione di chinino. Ricordo inoltre che - ql1ando prestavo seraccennato 'ed in modo speciale ai casi di urvi zio n ella sezione medica - fu ricoverata t1na genza con1e i nostri. 1
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SEZJO~E; PRATIC~
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tempo da Striimpeli, e .conclu·d e ammettendo in via di ipotesi che it globuli rossi, che hanno già subito la sp1enectom1a e presentava febbre malarica grave (forma estivo-autunn a le). Quefissato emolisinè circolanti possano in certi casi. rifugiarsi a preferenza nel rene e quivi mosta ·ammalata ebbe numerose e gravi recidive anche successivamente. H o perciò l'impressiorirvi, e che questa pre feren:::.a possa esser cau= sata da speci<Mi disturbi di circolazione, senza ne che la percentt1ale delle recidive negli spleche il rene abbia ad intervenire con attività nectomizzati malarici '!a superiore al 7 %. • Del resto, a q11esto proposito, dirò con l'Asua prop ria nez processo dell'emolisi. scoli che « con crualcl1e sacrifìcio e attenzione Le id.ee del Datta rispec-chiano fedeùme·nt~ i germi malarici si sterilizzano con le cure que1le d.el ì\1:ioheli, che dell'argomento si è ocmediche ». In questi 11ltimi tempi con l'applicupato co1la s tia abitu a le maestria ed ecceztiocazione dei raggi X e più ancora con l'eliotenale ·Competenza. 1·apia (come recenti esperienze compiute anLa miancanza dell'.emoglo·b inemia, cosi si cl1e in questo Ospedale mostrano) si è riusciti esprime, in certi casi potre1Jtte spiegarsi_ ama ricl11rre notevolmente il vol11me della milza mettendo che i gilob11ld rossi, che banno gi à fise a rendere più difficili, se non abolir.e d el - .sata l' em0Ji1sina ci rcOllante, si emol:izz.ino prevat11tto le recidive. lentemente in seno ai tessuti (m.i lza, iren.e), doQ11este osservazioni ·11lteriori fatte sulle nove la circolazione è più l enta, il che non sairebstre ammalate ci sembra che confor t ino anbe del resto .che J'esagerazione di ciò che .avvi.ecora magg-iormente la nostr a conclusione sone negli attacchi comuni~ dove il processo si pra e~pof'ta. ~11lla splenectomia di elezione n~ in\zia in circolo e si compie . in parte anche lP. "rle11omegalie malariche: doversi cioè rinei parenchimi detti. Solo in questo senso, diservare q11esto intervento operativo ai casi di ce, si deve 1ntendere la partecipazione di queltr2'ente 11ece~sità per complicazioni. sti organi. Certo la costanza deJ1a prova di Donath-Landsteiner (•alm.eno ~5econdo l'opinione gienesr.ale), è. NOTE E CONTRIBUTI. favorevole a questa t8'c;i, all'intervento ipassi'Vo • degli orga.n i ·anzidetti. ! STITUTO DJ PATOLOGIA SPECIALE MEDIC:~ Se poi si pensa alla nozione ormai pacifi-ca, DELLA R. UNIVERSIT.~ DI ~10DENA. che ·cioè 1 l'.e.m-0globi·nuria pur rapip.resentan·do IJ.i ettore pro!f. I... ,~ANNI. i1l fenom·eno ·saliente, che dà la nota alla sinDel fattore renale drome, può m·ancare sen-iia che il qu.atl.ro pe"Pda in certi casi di emoglobinuria parossistica. della sua individiualità,. de·ila sua gr.avità, è mestieri convenire che l'emoliisi renale, esclusivaPJ·of. d ott . T. SILVESTRI, ai11to v·o1lontario. m·e nte renale, non rappresenterebbe che ù'u·l tiDa tta, della Clini.ca del Ceconi, in un bellis.mo .anello., .e non necessario, del complesso mecs imo lavoro suU;Emoglobinuria parossistica ·dct cani~mo patogenetico, ?he anoora in gran parfr Pd rlo e sua tPrapia (Policlinico, P. ~i . , n. 11, te ·Ci sfugge. 1920) a pre u'na parentesi sulla teooia r.enale delIl ren.e quincli non potrebbe ffiaJi assUJrge.l'e, la n1edesima. . · .sic s.tan.tibus reb·u s, ailJa diignità di fattare etioAcce nnato a.i lavori ed alle opinioni di Halogico (dond.e mancata gi·ustificazion~ di una yem, Chabrol f\ Benard, di Gilbert, ecc., al riteoria renale della ·emogilobdnt1ri-a parassitica guardo, che però non trova molto persuasive; da fred.do), e il bin-0m;i-0 s1filide-freddo cons.eraccennato a:i casi molto più suggestivi, secondo ,-erebbe sempre itl monopolio etiologico aJ ril 'A., di emogl-0hinuria paross1stica, nei quali g11ardo, salvo a rimanere, lo ripeto, in gran · l'emoglobinuria man.cav13. durante gJi .accessi i:~arte ignota · l'intima manier.a d~ azione lOTo. anche gravi e protraentisi a 111ngo (Ch oroschilSolo non biisogna dimenticare che se i d'l.1e lo,,·, ~ cheidenandeJ, Rosin, Gilbert, Chabrol, fattori a-ccennati trovano nella ·Olinica · e nehle Cecoui), si ferma, pur so1~·01ando su di una ricerche di laboratorio continui s11ffragi, non osse1,·a zione del suo maestro, di ittero emoliti~ono o·eir eè .ste~si sufficienti ra produi:rr.e la .sin• co co11 crisi intensa di emoglobin11ria, in cui drome, .chè altrimenti dovrebbe presentarsi no11 c::.olo mian cava l'emog1obinem!La, mia si avemolto più frequentemente, data la diffl1.sion e ,.a e1r1osiderosi solo a carico del rene. della i111e ,ed 1·n indivti1du.i che per la lor.o proRi corda ancora un.a osserva.vione recent.e, fatf essi-0ne, per le loro a.bitudini tSi e.v~ongono ta pure ;ne1la Clinica del Ce.coni, relativa ad sp e ~i&o al freddo, agli strarpazzi, i rli cui effetti i1na cardjaca , nella quale t1n infarto renale t:= ono esaltati anco11a da1I'eti1Iismo. ìnclusse J....a piedisposizione quindi è oondiz•i()ne sin e . ' una tipica emoglobint1ria, caso cl-ie troYe1 ebbe riscontro in un altro studiato da molto qlia non, p.redif\posizione che, almeno aJl lume
ammalata che aveva, diverso tempo pruna,
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IL POLICLINICO
dclJ,e nozioni più acciréditate, llOn .potJ'eb.b.e <X>nsister,e in UJl quid che CD!Inunqrue diillliruwi.,sca 1
la reststenza 1del globu1li ro~ (R-o.bin), se ainohe quelli di indi\ridui norma:li messi a contatto col s1er'O d.el m.àJJa.yo, quando si ri·sp.etta.no date regole, 1Si emolizzano parimenti e neJlo 'stesso .grad.o. Se prop-rio il fattoPe p.r edisposizi.o,nie consiste in una s-picc.ata vu1lneirabili.tà ·dei centri v.rusomotor1 (l\faragliano, ecc.), in una instabilità vasale, in reaz'iorui .abnoirmi n·eurov.asoola·ri rpe:r una .speciale .eccitabilità de-i centri d-el·l 'azione n·erveo-riflei&sa (l\Iu.r ri); se abbia, .come è verosimile, una portata molto più larga, lo diranno ulteriori ricerche: a me basta per ora l'avere insistito sul fa~to non da tutti presq nella considerazione che merita. A questo rpiunto credol n.on f'l.lor di 1ww-o rias. \c;umere una nota prelimin·awe r oompamsa nel n . 26 della Riforma Medica deO. 1919: cc Quando e pier-Ohè il rene può 1acquistare vro:pri1età emoli ti.ohe ». , T.enenido oonto : 1° d.er1 rrisultati di mie il'licesrch~ sperimoo-tali (opoterapia renale e la t~oria .dell~ nefrolisine ( Policlinico, Sez. pratica, 1903), co1 prodotti del 1 disfacimento renale, i quali esercitarono in ogni caso pr~pri età etno.l itiche, risultati conf€rmati da De Renzi e Boeri (Atti del Con1
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gresso della Società Italiana di · Medicina Int.e rna, 1904) ;· 2° di tre osseo."V~oD.i di ,e moglobinllll'ia parossistica da mà rieia ~·n un-0, a frig.qre nieg])i altri, nei qiuatli l'eanoglobinerrnrLa f.ece sempre
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difetto d.uma.nte 1'.atta-coo, quialunque ne fosse ~a .' drurota; · , 3° di due oasi di emoglobinuria ortootati.ca (i dm e paZlienti. presentaivano .anche .aJburninuria ctello stesso .nomie), C'he sti poteva pr-OV.ooa.re a piacere ingiungendo loro di tener la posizio ne eretta peir 1-2 ore seinz.a a'Ppoggio, i·l che· '' non accadeva se il tronco era flesso in avanti e potevano appoggiarsi, ad es., alla Jfinestra; . 4° d.ell'osseirv.azione ·di. Cecon1i, d;i ·Culi 1sopra; 5° del c~so i\1archiafava, in cui, a parte la crisi uni:ca di emoglobint1ria parossistica. R frigore, l'emoglobinuria continua rimaneva
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latente perc.hè non rilet,abile ·che coll'esame microscopi.co,' ed il reperto anatomo-patologico
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dimostrò una emosiderosi esclusiva.mente renale; 6° d€1 ·flatto eh~ n~·l~e mie tre osseTVazioni di emoglobi·n u ria la nefrite aveva preceduto risp-ettiv.a.mente ùi 5-7-9 anni -Oilrca n-on solo, ma ahre la mrurcia, iil :firoddo f1im,anev.ano seinza effetto, oo la funzione renale ffi'.a, clinicamente almeno, presso ohe normale, mientre e.Sle'reitavano la loro azione costantemente a nefropa1
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tia palese (anche nei casi di 6ajoux, di Marie -e Rouècl1e riguardanti bambini si ripeteva lo. steSSQ :tatto) , emisi J'ipotesi ohe irl rene 1rtalato e· solo pere hè malato può acquistare p.roprdtetà em1-0J.i tich·e. Quan.t o al meoaa:nismo intimo, oon oui il r,re... · n.e 1può :tairsi causa di emogil.obiinUria, scartando tutte le altre ipotesi parvemi più .conforn1e • all'osservazione spassionata l'ammettere un intervento diretto del rene, mercè la produzione locale di sostanze atte biologicamente a dissolvere i globuli rossi, quando non si volesse ritenere che qu~vi venissero solo valorizzate, rese attive. '· FinÌvo .driioendo cllie a oorlico d'e lla mil.z.fl, del fegato, dcl mtd.olJ1o ooseo, delle gland·ry1e 1iinf:ati·cbe, fino!r a èoillsidenati i sol1 wganii -emolitici o ·Cap~ci <li diventarli,. .al ~Eme ,s petta i.il S'Ulo posto, e non ·s empre .a:lla :ret~JJandia, potend<> •quaJLche volta ooa:nandare, per cosi dir.re, la 1Sli. . tu az.iOJlJe. Comportamento quin di .affatto passdv-0 del rene, sooondjo gli unicisti : probabile interventoa ttiv-0 del .ron~ in alc11nj casi, second-0 d'.aecordo in ciò coi dualisti, i quali airu:hettonol'esistenz,a di un'emoglobinurj·a consecutiva ad' e·m oglobinemia, di gran lunga la più frequente, é di un'altra di origine renale (congestione? l\faragliano, Lépine). Carne mai si può neg.are un inteirvento attivo.del rene nei eiaisi in eui questo ha il monopolio d~l'emollisi, oome dimostr.an.0 le ·ricerch,e iclLnic~e, mancanza di emoglobinemia durante l'acc~so'; e _il reperto an~tomo-patologico, em..osiderosi. escl·u sivamente renale; quando gli or~ani preposti all'emolisi in condizioni ord.inarie rimangono ine~ti, mentre il loro intervent0; • sarebbe di tanta utilità per l'economia, sia alleviando il rene, che risparmiando una parte del materialè che ·v a perduto (emoglobina),. per la mancata elaborazione da parte loro? Nè · vale l'obbtezione che la nefropatia, con, djzione sine q1la non, almeno nelle mie osservazioni, perch€ l'attacco di emoglobinui:ia si producesse sotto l'azione del freddo, della marcia, agisce semplicemente inducendo turbe circolatorie, stasi, che facilitano l'arrestarsi dei g .. r. già carichi di emolisina,· chè date le speciali condizioni della circolazione renale, caratterizzate dall'enorme squilibrio fra la pre&sione dell'aorta e quindi dell',arteria renale e rispettivamente delle vene renali e cava inferiore, dell'enorme quantità di sangue, che pei bisogni dell'econo1nia: attraversa il bacino renale, il rallentamento di circolo nemmeno in queste condizioni pt1ò raggiungere quello che normalmente domina negli organi ematopoietici, nel parenchima, deputati normai1
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mente all' emolisi (milza;, midolla delle osautoanaJìlassi, tesi ·C:he per lo meno è m ro lto sa, ecc. ). , sug81estirv.a. Ma vi l1a di più E Il.ai cosa acquista verosimiglianza quando Nei miei tre casi di emo~lobinuria parossiS•i p.ensa all'.a bn-0rme e·cc.ìtabilità dei ce.n tri e stica da freddo, da tnarcia, la R. W. fu ne . nervi vasomotorì, ossèrvata da Murri e Marag'ativa. gliano in q1uesti n-: ala ti, e non ·p·eranico smentita, ·don.de .ab11ormi reazioni nel1T<>V18SOOÙlruri; In t1110 che no11 vedo da tre anni, a quanto .al'l a sOl1i·dJarietà :tira ·i .territo1ri. v.asooJ,ari cmtaJned mi scrive, l'attac-:co di emoglobinuria da freddo si è riprodotto un mese' fa, ad ont~ abbia il ~ne, che 1r l e1sio 1n~ :c.enal.i iesagera:r;o l'imfatto una cura lunga e ben co~dotta di prepressi1o nabilità p·eir il freddo (cri.estesi.a), che il ' sistema vasale · è il p1ù antico organo ematoparati mercuriali ed arsenobenzolici.' poietico sia · filogeneticamente ·che ontogenetiLa prova di Donath-Landsleiner, ch'io per · diverse circostanze non pot~i praticare in nes- , camente. • • suno, sarebbe stata aff~tto negatt~a durante 25 di·oembre 1920. l'attacco, appena finito e a qual<fue giorno · di • distanza, sia coll''a ggiunta cli complemento, che I s ervendosi di ,grandi dosi di siero (1). Se qnesti COMMENTI. • ris'Ulltati f.osseiro oonteirmati si' .affaiecerebbe il • A proposito della tinta dei ·malarici. problema 1sie il rene, •perahè ·maJlato, possa s·otto . l'.azi-0ne del freddo, del:1a m.airicilla, che fm l'.aJNota per . il dott. CAPUANI GIANFRANCO. tro Re riacutizzano: ne aggravano l~ condizio-. La be1:la lezion~ dello J ona sulla tirn ta dei ni (inidipendentemente qumdI1 diaJl oon·oorso di malarici pubblicata nel f~scicol~ N. · 29 del altri fattori) .in indivtdui ip reditspo,s ti ese1rcdtare Policliniè.o Il!i 'offre lo spunto a un piccolo .cenno polemico sull'argomento. propTiietà -emolitiche più o meno massiwe, tu. mu1troarie suJ .sa,,ngiue ·oJ:iie lo attl'aJVersa, in m.a. C-0n r.ara, m·aestria l'autore ha tTattato la niera da farsi causa di acceS.S,i di emoblobi- . · questione corredando le sue osservazioni con nu1ia 1 che in nulJLa si ·d.istin1glll()'UO da quelli ti- · rice'.rche isto-patologiche -che. danno uina .sicien.- • pici della emoglobinuria .pa1'l06Si1stioa a inig01re, tifica ,dimostrazione che il pigmento malarico .sintolfniatoliogicamente alm'eru?· . non vien-e fissato daLla cute. Lo Jona attribuisce 111 attesa quindi id i nuovie riOOPooe parmi che quindi la tinta dei malarici a pura e semp_lti.ce 11n fattor.e renale attivo in cerli casi' di etnogloanemia . . binl1ria parossistica da freddo, da. marcia, me· Io ritengo che una · tale .f ormula sia troppo / rita di e·sseir preso an·ooTa i·n b.enevolJa iconside-: s~mplfcista; ritén·go .che al fattore a·n ·emia altri rH.Zione, e ciò a p a rte il .grad~ e te moo.a~tà deIse n~ . aggiungano. , ·l'initervien t.o. Chiunque di .noi ha fatto ·C ampagne antima- , Ool M y a ·r i ten1go che l'emolisi in q·UJesti cas.i lariche durante la gt1erra. sul nostro fronte, avvenga • neil.11.'interno delle aTte:riol~ renali, .e in Albania o in Macedonia, ha ritratto chiara · qrtl!i.ndi la tform1a :rieDJaJle, nel '8€1nso di cui sopna, · l'impressione che la tinta malarica sia assonon sarebbe che un caso p a rticolare dell'altra lutamiente sui generis, ch'essa eia ben differe:~te più oorruune, nel1la quale .cioè l'em'Olisi .avviene dalla tinta puramente 01nemi.ca. Ben ci riqor- ~ sia DJel oiflC01o, sia ·anche in .aJtri· dì\'tretti :va- · dtiamo che questa tinta avev.a oltre che il tono sc.oI.ruri (mi·llz,~, .e.c)c.1) . C€sseoobbe quin·di 01gmi ,~a una distribuzione su·a propria: si parlava d·i . gion.e di oppor.re UI1.a reOT~1 a tren1Me .a q.u ella rnaschera malarica, di cJoa.sma, direi quasi, 1 intr.av.a;sa " e. -nwchè anclte n ella nrima - . il di- eh.e permetteva a colpo sici1ro di distinguere ,g li . iElf.acimènto sa1rebbe dentro j vasi,, solo -che pér anemizzati malar1oi ·dBJgli ane-mizzati per fecirrcostanze s;peci1ali si JJimiterebbe 1al territorio rita, suppurazioni, ecc. MDJa1e. · Ma no•n sarebbe questo un criterio sufficiente l' Eg1li è p1e.rciò eh.e si potrebbe esser tentatJ.i .a da opporre alle ar:go~·en taziç>ni de!llo J·ooa. Altri criteri clinici di immenso valore pos.. vede.re sempre in tu:r.be .fumzi-0n.aii €d evantualmen te .aillatomiche deli vasi .sanguigni, degli .siamo trarr.e da un fatto~e chiaramente rinendoteli vasali, che tanta importanza tracciabile n~la 11na1arla: l 'iposurrenalismo • hanno nel mantenimento delJI.a eo.n1iposizione n-0rmail~ acuto del!e malattie infettive 'e i rapporti &uoi dJ0l sangue, la vera e..~enza del1la 'malattia, si ben not.i: con la pigmentazione cutanea. esplichi 0000 o meino attr.awerso un processo «:li Il fatto è ormài acqui·sito alla scioo·z a e a .' me bastJi aiocen~are qualch.e. dato fra t p1u I . incisi'Vi e dimostrativi. (1) Tt1tto ciò risulta da reperto medico an( L'Ascoli nel suo trattato riferendosi a ricer- , nesso. 0
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• che di a11atomia i)at<;>logica fatte sulle ghianPassare poi dall'avere ammesso l'im1)011:a11dole st1rrenàli nella malaria così scrive.: « l'e- zn dell'iposurrenalismo acuto infettivo nella • srune dell.e cagsu1'e .s urrenali and·r ebbe peTfe- malaria, all'influenza che detto fenomeno pt1ò zionato; poichè esse han·n o probapilm ffllte 1nella avere sulla pigmentazione cutai11ea mi sembra malaria una importanza an.che maggiore di ozio.so. ' ~uell~ ad esse riconosci~ta in ~olte malattie Po_t~à lo Jona interess:arsi de,ll'arg6mento e infettive. I ... a bassa press1on·e del sangue, e la . · stab1l1re anic.he nrov.e d1 terapia st111"1'e,n10.-chi• frequenza e Ja pi.ccolezza ~ polso; l'ambascia ninica del resto già praticata da altri autori, addominale e il vomito, la p~o strazione dellie · egli che dispone di abbondante m·ateriale di forze e l'astenia.; il collasso, la pigmenta~ione sttldio, e segt1ire com11aratl.vament.e il comporbruna (insomma . i sinton1i più caratteristici tarsi della ti:tita 11ei malarici, così trattati, con d'egli aiccessi malarici e dei postumri di ·essi) quelli tratta ti a solo chinin'o e rap1)ortando i rappresentano quasi intero il quadro dei feri·s liltati ·a un gra,d o fisso di anemia. n.om.eini .r e_ce11temente d·escritti carne propri delChignolo Po, 18 ll1glio .19?1. , l ' insurfficiienza capsula re >,. =~========================================= A quanto .s crive l'Ascoli credo Ch e poco ei . s ia .da aggit1ngere. Paisseau e Lemaire hanrno fatto diligenti ricerche ne·crioscopìche ·S U oasi di NEVROLOGIA. morti per malaria ed han·n .o trovato rchia·:ri • fatti di n.écrosi emorragica. nei st1rreni ,s peciaJ- ' Le meningiti nella sifilide acquisita mente i1ella zona corticale com preseniza (sotto ed ereditaria. forma di trombi e infarti) ·di numerosi par.aJS• • ('B ARTHELEi\It. Gaz. des H6pitaux, ipag. 163, 1~) siti. Dal iJ.ato clinico l'ipos1lrren·alismo è stato t'Tat~ La sifilide è oa.pace di dar luogo aid ogni tiipo tato dal Quarelli (Pensiero Meclico deil 18) e maclinico di ,menin.g ite: ma non ogni d1stu-rbo gistralmepte - co me è noto - dal Serig;ent che m·eniinS'OO siifilitiloo :s~ rivela .con ,segni clinici. ne fa 11 ft1lcro, la base sulla q.t1ale innalza in molte v;olrte ·è i 1l .l aboratorio, è la ·puntura J·om• questi tùtimi anmi la Slla ope1·a scièntifi·ca i1ei bare quella .ch·e ·perm·ette ·di svelare ·1e ·r eazioni meningee clìnicl1e ed OI@'anicl1e e di determi· rapporti: sp·e cialn1ente ·della tube·r colosi. Argo. mento e tesi tanto· più impo1·tan·ti i11 quanto . nai~ i disturbi .b iopatologi•c.i merningei. darebber l1n factlie· indirizzo terape11tico con Ed .è in ogni p·eriod.o delJla sifilide acquisita la medica.z ione surrenale. od. ·ereditairi1a ch·e l)llò st~b ili:Psi una m.e.ningite De~ resto è 1cosa fa cile lo .studia.ire collo cronica, di eui sono di:Peit.te c.onse.guenze la taslfigmamanometro il co1nportarsi cl:e'lla presisio- be, la paralisi generale., 1'·e·rn1n·l egia, . ·la mene sanguigna nella n1al~ria. Tr~ovam1domi in ni11go-mielite diftusa, la n1ielite trasversa. • Tracia dopo l'armistizio, presso 1..l'n Ospedal·e Eti.ologia: La rn..enin.gite sjifitl itioa abitualmilitare bulgaro. el)bi occasione di interessar- ' me.nte è pr:iin,iti".·a., talora ·s ec.01n daria a 1'esioni rni di tale q11estione. Non possedevo uno sfig- del si1stema nervoso o ·d·elle ,areti ossee. , momanometro Riva-Rocci, ma solp un manoAJ!atomia p :t tologica: N.eùJ.e forme ac11te e metro con scala di nessun valore assoluto, subacute j,nifiam.mazi·on.e d·ella pia m·adre con \ cosicche non posso portare cifre esatte di pres- edffilla ·~ tumefazione delLa leptom,eninge. Istosioni; potei però stabilire che nei malarici logicamente 1d01Ininano l·e lesjom'i vasali specil'ipotensione era notevole, , i valori assoluti cir- fiche con infiltrazione linfocitaria . . ca la metà di quelli ottentlti nelle ' persone saNelle f.orme crani.che iposison-0 aversi gomme 11e e nettamente coincictenti cogli accessi febmili ari, n l.hlll·eirose .oon l'aspetto .g.r a n uloso dei • brili. Posso affern1are cl1e "mi risu'l tava netto vasi simile alla meming.ite tt1bercolare: più il rapporto proporzionale fra ipotonia vasale, spes:so son.o sca.r.se e più v·olum~no.se. Loro sede pigmentazione ct1tanea e g·rado di abbattimenf.requen·t e è J1a baise, n.11'.origine dei prinC'ip.ali to del m a lato. È vero che col risollevarsi delnervi cr.anici ' m:a ·oosson-0 ri$iedere anche 6uila . . la pre~sione arte riosa non procedeva di pari passo la s comp~1·s a della pig111entazione cuta.. conv,essità. Ailtr.a fonrna 1cronica è 1a scleros1 - espresnea, d ell a 1nn schera. ?11ala'fica,, ma q11esto è comprensjbile qt1ando si pensi all'elasticità .sion.11e SO'V.einte di un processo ·di ri'{)<'lrazi·on,e • del siste1na ' rn.sale e a ila facilità di rapide .g.01nm oso. Fr~que1Jte è l'associazione sclero-gommosa. a mpie oscillazioni i11 pi ù e i11 meno, mentre Ta1o'l'a la siclerosi si svilu·ppa aJCl a.n ello inil pig1nento c11ta11eo, pe1· q11anto patologicam ente acr resci11to, non p11ò, con eguale velo- toirno al rnid~ollo., comipleto (ed allora si isola la porte iillf eriore della cavità js ottoaracnoidea e ci t<'t cli tempo. scomparire. 1
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si aooompagna .a xa11to.c romia e coagulazione vere1)be prima l 'àlbL1minosi, poi ripercitosi, mas~iva) . od incompleto (di cui è espressio11e infine ln, ,,,.a-ssern1a11n. la pac11i1neningite cervicale ipertrofica). Seco11do Ravaut il pri1110 tip-0 esis•t e neg.li • l\rlenzioioo speciale n1erirf.a la pac.himeningite .auti·cl1i si1ll1tici ed all 'i11izio c1e~ .periodo seconemorragica spesso causa.ta ·daJla 6ifil1de, .p erdario; il secondo è SJp-e·cia1'n1ente il tipo genefìno nei lattanti e n0011ati, con 1sede alla coorale d·clJa reazi Qi11e· i11enling·ea ~cr-011ioa <Co11 q'l1al• ~tà e formia.zdone di €0Chimosi, di c.isti, di che segno orga11ico; i.J terzo è _}n rapporto. con noon1en1bra11e. lesioni n1enirigo-Y_aiscola1·i, sp-esso è il s-010 sinLiquido cefalorachidiano. La pt111tm:a lomtorna obiettivo i1reclit1ico cle1Ja 111eningomielite, bare perm.ett~ndo di svela~re n1olto tempo' pr1. della tabe•, cl.ella 'P . .p. ma dei segni clinici la meningo-vascolarite cui N€~·ativa.; la pu:IlJtu1~a 101nbare fa du11qu.e to•• presto o tal'di potrà seguire t111a tabe, 11a un gliere la diag11osi di disturbo orga11ico (eocett-0 eccezionale valore preclinico. a!lcune .ecoez.iOJ1ali circoscritte o pro.f onde lesioL'aspetto del liquido può· .esser modiifi•c ato, ni). Positiva mostra la e6'iste11za di una .m echjaro o puri1forme o lieggieffl1lent.e opalino indi· ningit~ e la sua di &posiziooe evoluti,r·a. calnte una ipe1rcitosi imlporta.nt€. 5iin to111atologi;i. -' P'l'at i.can1e11te l)(}S.Siamo Il roloce, salvo le raire xantocromie o le edistinguer.e; \ . morragie n1001inge€, -è .nor:rµale. 1° Le reazio11i laite11ti: la moo.i11gite latente La pressione è spesso aumentata: l'iperten- esisterebbe nel 1pe:riodo p1rimarip, sarebbe fresione con o senza segnJi. clinici (Drdinariamente qu,enti•s sima neJ secor1dario e terzia.rio. • con reif alea) pt1ò -esser.e la sola a11om.a.lia. 2° I. . e meningiti èronicl1e: la meningite laLa reazione citologica è orcl i11ariamente li11~e11te si ester.i'°.r:izza co.11 dei seg11i clinici, ta~ focitica, n1a non sono rari i polinucleari, spelora c-0n un i&olo seg"ll() . IJ 1più ·deli·cato ·di ta.Ji r ie nei processi acuti. TaJor.a tro,1ansi rmonòsegni è ·l'alterazio11e del.] a reazio11e l)Upillare nl1clenri del tipo plasmazelle11 o plasmociti, irregolarità tpup.ill1 a·1~e, m .i.osi. ·e ·p iù avanti s0110 q11este celll11e uninucleate, con grosso nt1l'.4.rgyll-Rohr>rts on. Il dist11 rbo completo è ~otleo eccentrico, a protoplasma abbondante, stituito dal1Ia immobilità, i·negi.1aglianza, irreforte111ente basofilo, con_ uno spazio chiaro ingo1arità. t al i1ucleo. · :\Itri ~eg11i parcellari, trans.itori riguardano l. aJbumin-0si è frequente - amormale allor- il nervo attico, l'ocu.Jo motore comu11e, il fac• chè "Upera il 0.20 per litro. ciale, J'ar11c::tico, il tri.gemi110, i nervi ra.chi-dei ..\Ila g}Qbulina dobbia.ino la reazione di N<}nne (con dolori e alter~zio11i della sensibilità a tipo A~elt a 1 ~·lfato (li an1monio, e la 1'€ azio,11e cli radical~ r'e ). · ·spesso il $ég110 ri,·elatore è rabolizione dei /Noguchi all'acido butirrico . • 1·iftessi tendinei, un dist11rbo degli sfinteri, t1n I...'irperaJh11minooi f-Orte si acco~11pag11a ad u11a 'ictus: e, fra i segni subiettivi, la cefale~, la ,,. aiSsern1aa1n positiva. caduta dei caipelli, 1' astenia. L 'iperglicorachia è i11-costa11te. V.a rietà .cliniche s-011'0 lie ·m ening·iti circoscri·t La reazione di Lang·e o dell'oro colloidale è be, qu·elilie diffu.se, le forme crroniche €(pi'naJi, bac::ata su11a -nre<'i1-ni·tazione del colloide da ~ola ·paralisi .spi·11ale ·d'Erb, la mielite trasversa, , . sta~ze svflt1ppate nel liquido cefalo-racl1tdiala paohim-enitl'gite cerv~ca~e tpertrofi·ca, la paLO. della sifilide: serve J:>~r la dia•gnosi di vachinieningite emorragi·ca. rietà di alterazione ~filitica. 3-0 Le fl11.eningiti .a.rute sllfilitiC'he - .a.ssai Difficile è il rinveniment-0 del trepone,m -a . I'ar,e ad evoliuzione' abituaJ.mente fa,1 orevole e • Interpretazion<' dei risultati della puntura. talora rapida. - Le forme· cli11icl1e sorto m1ul- .- Senza ricorl'ere ai cinque g·radi distinti da .tiple: basilare, della convess.ità cefalalgica, Jeanselme e Chevallier, possiamo con Ravaut · comatosa, mentale. de-scrivere tre soli tipi di reazio-11e: )Jeriirigiti 1iella sifilide ei·editaria. - 1B1so1° itpertensiione; Jieve .albumiil1osi; qualche g11a qt1i disti111gue:ne d·a una .parte quei distur bi gra11de rnonon.1u-0leare; simili a quelli d·ella sifilide rucquisita, con gli 2<> linfocitosi o meglio ipercitosi, con o stessi .sintomi cliil1ici e di Laboratorio, con la senza ruumffito dell'albumina; stessa maniera d'evoluzione \ 1 erso la tabe, la 3° ipertensione; liquido toTbido; forte reap.. ·P· ·e le ialte1~~.011i .p iù o 11neno oomiptesse delzd.one li11focitaria-plas:rnocitaria; .iJperalbun1ino- là stfi.Ji,rie ~11.in.go-ne.rvos'a ·circoscr.itta o diffusi: \\-assermann n06itirva. sa. Così è-facile ve-dere f];)resso i .gio~-a11i eredo• V Seconde Sica;rd e Roger in crus.o di evolu. luetici i ipiocoli ,seg11i 1pretabici - l'A1'gy;ll, l'inezione 1 progre..c::isiva. mahgra-Oo 1.a cura, si osser- gl1ag~lia11za ·pupillare, lo stTabiSino, ecc. - ~ 1
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dunqu•e 1evid einte -che la mening.ite ha •spe.ssD un dopo ciascuna iniezion~ i11trruvenosa 10 cc. di inizio intrau.te.rino ed ha [Una iparte impoir tante liquido ~ I r, • nella m.ortalità prenaA.ale. . Quello ahe importa si è· che, ad evitare me6 lin altro grup1p o di tatti morb osi è ·eostitiuiito . ni11go recidive, la 'c ura, in tali ·aff ttzioni sopra\ . . . dall'tdiozia meningitica, postumo d1 una me... tutto se fa·t ta con un 8Jr.senobenzo.J.io, non deve ningite tPrecoce .com.e la .p. ·~ · 1o è ~i una pi·e- esser oessata troipipb presto m\3. eseguita a serie ningite 1pi1ì tardiva, l'idro~efalia ·dovuta· in cèr- lun.g he, ripetute, je nergtcamentJe ma oon prut1 cà>si ·ad una coroi.dio-rneningi.te, .l'i_dio::.ùt 1non- denza. gOlica, la\ pachimeningite ' emorragica, ed altre MONTELEONE.. differ.enti sindromi 1più o ·meno ·complesse in ' . . cui l'eredo-s.i filide è s·e mpre 'più messa in eviMeningite tubercolaré·. 1
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' (G. F. LIBBY. The Journ. of the Amer. medie. 1 Prognosi generale.~ .Da .qu anto è stato ~spoAssoc., i8 .dicembre 1920). sto risulta ·chiar,o ohe i .danni .più .gravi ·sono . • d a:ti . dai fatti che lP•OSS-Ono 1accaiclere 1dopo un Per una diagnosi pre~oce della meningite tempo più o meno lungo dall'inizio della metuberc?lare € neMs~ario saper cogliere e arningite: la triade iperalbun1inosi, ipercitosi, monizzare i sintomi generali e i sintomi a ,V. positiva - è fun esta. I.a persistenza del- carico dell'occhio. Vi è un breye periodo prola W. · ip ositiva 1d.ev.e 1far 1prevedoWe la p. p. (Sidrom.ico con cefalea più o meno intensa, vomito, dolori al petto e all'addome, perdita di . card ·e ~01ge.r). Diagnosi. - La 1diag11.osi n,o n ipuò esser data, i•eso, sonnolenza, intelligenza diminuita. Nelnell·e :rea~ioni menin.g e·e latenti, che dalla pun- lo stadio successivo l'interessamento del mitura l1omb.a:Pe. Può una ·albuminosi e una leuco- dollo spinale è indica to da dolori lung·o il .ra- · citooi ·deJ. ltqui1dro ·C. r. risoohtra:n~i nel s~tur- . chide o d.a rigidità del collo. Anche i nervi nismo ma gli altri sintomi di intoissicaz.iooo cranici possono essere coinvolti nel processo professionale ci. metteranno sull'avviso. morboso, ciò che 'viene' rivelato dalla ptosi ' . La meningite s:i!filitica deve esser differen- di una o di ambèdue le palpebre, dallo straziata dalla meningite tubercolare, . ben tenendo .bismo convergente o divergen~, dal J.1iStagmo, presente il fatto che ambedue possono coinc.i,- dall'ineguaglianza delle pupille con la reazione dere. Si possono pr,e stare ad apparenti confualla luce torbida o assente. ·1 riflessi ordi.r~as1oni diagnostiche anche la meningite cerebroriamente sono . esagerati, . quindi diminuiti e spinale, la poliomieli.te, le reazioni meningee finatmente perduti. La temperatura si eleva, il polso è lerito ma negli stadi ulteriori si fa delle infezioni, delle intossicazioni esogene (al:. piccolo ~ frequente. J b~cill.i tubercolari ricool, ossido · di carbonio) ed endoge:Qe., (uremiq,). Cura ge1ierale indicata in t utti i casi ma rllOD sèontrati- nel liquido. cefalo-rachidiano tolgono suffici ente in tutti poichè le m·eningi sono i~-.. qualsiasi dÙbbio alla diagnosi. Per il M~sner, permeabili a1le sostanze m·edicamentose. L'i.o- che la considera sempre secondaria ad un tensità deve ·eisser n-O'te,7ol1e s-p•e,c ie nielle foinne altro focolliìo tubercolare nell'organismo, ia cronì·c he con positiva nel .liq;rido c. r. '· e, meningite tubercolare è sempr€ fatale. s'intende, ·v.anno aidO!pi~rati i composti runseniIl Nichols afferma che i tube;I'coli miliari cali a se·r i·e : ig r. 3.5? di a~1s;enob1 enz..ol10 o 5.50. di . . ici invadono le· meningi o a piccoli focolai novaT1sienobem..z.olo r1p·etuti . tfìno alla S·oompaxsa P d' · o a larghe aree con prod11zione i un essudei segni clinici e del1a 'V. po:sitiv:a dato mucillaginoso e m~lta sierosità; che dei Cura locale. - È stato per prirpo ado.per.ato il mercurio (ioduro, m·ero11ll'io oolJoi,da1e, cia- nervi oculari il sesto è il . più suscettibile; che nuro, s11blimato): i , rist1ltati della ·merc11riale pupille prima sono mtotiche e più tard i miliZljazion·e di'I'etta meningea non sono staJti pe- driatiohe, e, che la coroide presenta non di rado un disco doppio ingorgato e dei tubercoli. rò incoraggianti.' N'llme.rosi autori hanno saggiato iJ trattaL'Hawthorn.e richiama l'attenzione s11l com.ento intrara0hideo ·s alvarsaniico: alcuni van. ma, che g~adatamente si f~ più intenso con tano d-ei successi, sipeciie col siero del malato o senza vomito, quale uno dei segni più desalvairsaruzziato in ' 'ivo 0 in ,ritro, altri pubfiniti iniziali della meningite. tubercolare. Il blicano risultati disastrosi. · sintoma cerebrale prima osservato indica l'ar-.... .s i avrebbe m ~gli oriamento eom.p lèto in 7-8 rivo dell'embolo infetto da un focolaio q1ialmesi nella· tabe ed in 1-1 e mezzo anni nelle siasi, spesso neanche dimostrabile, iD un punp. p. poco · ava~zate: to dell'organismo. L'infezione si sviluppa colà, Tzanch e Bernard im·piegrui-0 il metod-0 ilil- nel punto d'arr1vo dell'embolo, e poi si allarga. travenoso combinato alla aspirazione raohi- Anche un attacco conv11lsivo emilaterale può dea di sÌcard, togliendo cioè cinque minuti yappresental'e il primo segno della malattia. a
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L'Hickling richiama anche l'attenzione sulle l'oculista abbia nelle mani· tutto ciò che ocmalattie indefinibili eon eventuali convulsioniI corr~ per mettere la diagnosi di uria malattia, atipiche, quali costituenti il periodo prodroche 11a ui» inizio così subdolo, molto tempo mico di questa malattia. · prima ch e lo sv iluppo comparativamente lento Il Van der Bogert cita un caso di m enindella sir1drome, ne rendc;t il riconoscimento gite tubercolare guarito. Si trattava di un c;osì faci le che .ùno possa quasi « leggerla corbambino di tre anni e mezzo che, dopo una t endo». tosse grippale, si ammalò di meningite tuber-• N. GENTILE. -colare, con linfocitosi d~l liquido rachidiano J , . <e r eperto fJOSitivo di bacilli tubercblà.ri, in nu~ , Sull' infezione sperimentale delle meningi .. mero di due. I sintomi meningitici durarono ç,on germi contenuti nel sangue circolanfA}. due mesi. Dopo la puntura lomb a r e cessarono ( LEWis ed H. \\1 EED. Archives Médicales B elg es, i sintomi. Afferma di non esser. il solo ad at. n. 1, 1920) . · testar e la guarigione di detta malattia, e che L 'A. ha sperimentato s u vasta scala il potère t tltri sette osservatori hanno avuto casi come infet.tante per le méningi, ,ai .n11merosi Pe~, il suo. Il Bro\vning, dal canto suo, cita parecchi studiando tanto quelli che abitualmente si ricasi, in cui il decorso della malattia fu arre- scontrano n elle meningiti umane, quanto altri 1getmi. ,L a n imale: cli.e meglio si presta per .. tali stato per lungo tempo. E'A., che esercita nel Colorado, ove per le ricerohe è il gatto. Fra i g~rmi, sperime·n tati, i ottime condizio11i climatiche accorrono molti più atttvi iper la ,p roduzione di un a meni.ngit.~, tubercolosi americani, riferisc~ parecchi easi sono il B. coli, il paratifo B., il p·io:cianeo, il B. di sua osser, azion e, .in cui -è stato colpito dal- muc.07us caps'Jl,la~us, e sopDatutti il Bacillus lactìs aerpgenes (ola;ssifi,cazio.n e di P 1erkins) .. la grande frequenza nell'età adulta rispetto a di produrre una m·eninQuest'ultim.o .è <Capa.ice <IUella infantile, e nel sesso maschile rispetto • gite mortale in •24 or~ a!llChe quando sia i11troal sesso femminile. È curioso il ·fatto, che spesso egli e stato chiamato in casi che poi s i dotto ,n ella proporzione di 20 microbi. soltanto. 'Sono rivelati meningiti tubercolari per cefale·e L 'inoeula:zione era fatta attraverso lo spazio attrib11ite a sforzi della vista, per cui si pre- occipite-atlantoideo, o COI\ la puntura lombare. sc rivevano adatte• lenti; diminuiva intanto la. I - .p.assag;gi d el germe n ell 'anim~le (meningi) e costante la virulenza facoltà visiva. Piu tardi delle paralisi oculari, mantenevano esaltata . la midriasi, la cecit'à inducevano a domanda- del ger:me, circa la produzione d ella meningite, · re schiarin1enti dall'oculista, il quale ordina- ma non ne m odificavano il ipotere ipatogen.o n ei riamente dava reperti negativi dapprim8., e rigu~:ridi ·dell 'introdt1zione. per via en·do~enosa. I poi con l'andare del tempo scopriva iperemia Int!'odotto nelle v.ene,, i.I B. lçictis aer~genes è della papilla o inoderato edema del disco e uccilso dqpo 'breve te.m po, 1a me1110 che. esso non della retina circostante. Mai non furono visti sia ini~ato in grandi ~uantità. L 'A. iniettò in tubercoli della coroide, perchè ivi non si ado- ·1Lna .serie di gatti . 0.5 cc. di t1na cultura di perava l'oftalmoscopio elettrico, ehe ha per- 24 oDe in brodo di B. lactis ae togenes ed in u n messo al Marple, al Car.P,entèr, allo Stephen- a ltra serie 0.25 cc. della stessa cultura. Nei pri_ son l'affermazione che nel 50 % dei t casi esi- m i animali no11 si ~bbe ..a notare al•c-un fenostano tt1bercoli della çoroide. Negli adulti egli meno ip•arti'COlare e sacrtfl:cati d opo un mese, . non ha notato il lento periodo prodromico, che non si riscontrò alcuna le.sione anatomo-patolo1gica. Agli annali della secondia serie venne si suole riscontrare nei bambini,. nei quali la cefalea è solo uno dei tanti sintomi di ql}. esta praticata una puntura occipite-atlantoidea con grave malatt.ip.. Spesso la diagnosi ~ incerta · sottrazione tli 1 a 2 cc. di liquido cefalo-racJhidiano. fra 11n tumore cer-ebrale, una nevrfte ottico. D-e·t ti .an]mali .m orirono per me~i1ngi.te in uno luetica, e una meningite tubercola~e. Bisogna conchiudere dhe le cefalee intense d'improvvi-. spazio di tempo ·dalle 16 alle 120 ovei dopo la sa apparizion e e di carattere persistente in ur1• pùntura. tEa sottrazione di liquido cefalo-.racJ:Ìi~ di8Jno r rup·ptesenta quin·di un fattore importante • paziente adulto con una storia di tubercolosi, attiva o spenta, dovrebbero destar sospetto di nella ·p roduzio'n .e delle m eningiti ·speritmerntali. Con tale mezzo l'A. potè .o ttenere la produzione meningite tubercolare. Specialmente, se le si di meningite non solo nel gatto, m a ançhe nella mèttono in rapporto con lesioni della motilità scimmia, nella cav1a, nel topo bianco ~ nel co. oculare, della palpebra superiore, della .pupilla> o eon ùimint1zione della vista, eventual- niglio , e anche -con germi ch e .abitu:alm.ente si . mostrano iooaipaici di qa.re una meningi te spemente concomitanti o s:uccessive. Pare che I
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rimentale. Con successive ricerche l'A. determinò che si ha lo sviluppo di u11a me.p.ingite qurundo la 1sottrazione di liqui do oofalo:ra.chidiano è prat1cata meno idri 30 minuti prima dell'iniezione de'l .germe e sino a 5 -ore dopo l'infezione. In base .a, r~cerche accurate ed a uume·r ose esperienze 1 A. ritiene ·eh.è la ,p roduzion.e della meningite in ·s eguito a sottrazione di li\ quido cefalo-rachidiano nel corso di una bacteriemia sperimentale; sia dovuto all'abbassamento della · presisione intrac~.ani0ca e a conseguente rallentamernto della circ0-laz.ione venosa cerebrale; avençio 1potuto 10g·li ottenere lo svi.l uppo della meningite .anche -con la compressione soltanto delle ,-ene giugru.lari o con· l'iniezione en1diov.enosa di soluzioni iipertoniche, · praticate ' sempre a breve dilstanza dall 'inie.zione del germe pe.r via endovenosa. Ripetendo le· esperienze di Flexner e Amoss, e di Austriar1, l'A: con l'iniezione di siero omologo, autologo, o eterologo negli spazi sottoaracnotdei da 5 .a 120 or~ doipo l 'iniez.ion-e endovenosa ·di B. lactis ,aerogenes ebbe, su 39 gatti così tr.attati, soltanto 9 c~i di meningite. L 'irperemia attiva delle meningi determinata dal siero favori6ce I'.a ttecchimenio di germi presenti nel sangue circolante, ma . molto mieno efficacemente dell'·abbassameinto della presisione del • liquido cefalo-rachi.diano. · I risultati sperim~ntali ottenuti dall'A: concofldan,o con l'osservazione clinica della comparsa di menin°g i te in ammal.ati di setJtiJCemia a.il qiuali era stata praticat~ una prim.a puntura lombare con sottrazione di liquido cefaJo-:Da-chidiano perfettamente normale. ' Sperimer!.!_alment~ pier a1tro l'invasione delle meningi, con la eottr.azione di liquido cefalo-rachidiano, si ha soltanto quando sufficiente è il numero dei g.ermi preisenti nel sangue circolante, e spiccata la v'i.rulenza. " TRENTI.
bianco, stratificando su acido Ìlitrico' ilei tempo minimo di 3': l'ottenere tale reazio11e in 3' significa quindi che il liquido contiene 0.0033 % di albt1mina. Per dosare questa i1l )liquidi, che ne contengano magg·iori quantità (il l.iquor ne contiene 0.18-0.30 '}~) , si fanno diluizioni al decimo e poi gradatamente magg,i ori, fino a trovare il limite: con u11 semplice calcolo si troverà la quantità di alb11mi:n:at.contenuta nel liquido originale. È beIJ.e stratificare s11ll'acido nitrico quantità sempre uguali di diluizioni. Determina.zione delle globuline (I fase di Nonne-Apelt). - Con1e ' reagente si usa la 1'0luzione preparata cori 85 g. di solfato di ammonio in 100 eme. di acqua distillata calda, filtrando dopo raffreddamento; la solt1zione deve avere . reazione neutra. .A · 1 eme. di liquor si aggiunge, _in · una piccola pro,rettat 1 eme. di reagente e si agita; la perdita della limpidezza entro 3 minuti indica réazione po-. sitiva, che può avere tre gradi (lieve · opalescenza, opalesce11za, intorbidamento). Nell'apprezzamento, il fattore ·Subbiettivo è . inevitabile. Esame citologic-0 (metodica di 'Vidal-Ravaut). - Il sedimento si ottiene agevolmente col tubo di Dagnini: costituito da • un cilindro di vetro lungo cm. 7, d-el diametro di mm. 13, chiuso ad una estremità (l'infer.i ore) con un tappo di · gomma. Nell'inten10 del tubo si intro_duce un dischetto di vetro, che va a poggiave s11lla superficie interna del tappo. di gomma. Dopo centrifugazione e decantazione del liquido,· si toglie il tappo di gomma e qtlindi il discl1etto di vetro che si depone sul i)ortaoggetti, praticando l'esame a fresco e, dopo asciugamento all'aria, colorando con MayGrunwald. Per ottenere risultati para.gona.h ili, bisogna usare sempre quantità uguali di liquido, centrifugare con la stessa velocità M é t o d i e I in i e i d i e s a m.e \ e per lo stesso tempo, esaminare con lo stesso del liquido cerebro-spinale. ingrandime11~0. In liq11idi . cer. spin. normali . si trovano 1-3 linfociti per campo (Kori(C. TESCOL.~. Bullettino delle scienze mediche ·stka 1112 oc. comp. 4). di Bologna, 1921, fa.se. I-IV). Reazione di Wassermann. - È stata fatta Numerose sono le reazioni proposte per t'econ la tecnica originale, usando quantità grasame del liquor, dai diversi Autori: nell'indatamente cresce~ti di liq11.or (eme. 0.40-0.50tento di stabilire quali, fra esse, avessero mag0.60) centrifugato se torbido e non inattivato. gior valore nel rivelare le più lieyi e . le più Reazione di Noguchi.· In una provetta, ,s ostanziali modificazioni, l'A. ha esaminato a eme. 0.4 di liquor si aggiungono eme. 2 di 150 liquidi, provenienti dalle più svariate masoluzione al 10 % di acido butirrréo, e si ~ caJlattie del sistema nervoso . Le reazioni scelte da: appena il liquido· bolle, si aggiunge soe le tecniche usate sono le seguenti: d~ N/10 eme. 0.4 e si fa bollire ancora i>er Dosa11ie1ito dell'albumina (Brandberg). ql1alche secondo. La reazione è positiva quanFondato sul fatto che una soluzione di albu- do si forma un precipitato granuloso, cl1e tenmina 1: 30000 dà la reazione · di Heller (anello de a raccogliersi nf1 fondo in una mas~a com• 1
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patta: si hanno tre gtadi, che si apprezza110 -dal sedimento che si forma entro 3 ore. .. ~ Nel liquor i1ormale si ha quasi sen1pre 01Jalescenza e talvolta anche intorbidamento, non mai però aspetto granuloso, nè s_edimento con1patto. La reazione è freqt1ente._ nelle affezioni lt1etiche del sistema nervoso, ma no11 è specifica. Reazio·ne di Boveri. Mescolanza (reaz. globale) o stratificazione (reaz. zonale) a parti uguali di liquor e di soluzione di permanganato di potassib a ·0.1 ~/oo. Si nota modificazione di colore dal violetto al giallo: la reazione è positiva se il cam~iamento avviene in 6 minuti: forte in 1'-2', media in 2'-4' ; debole ·in 4'-6'. La reazione globale. è di più facile apprezzamento': · è bene usare l1'quor fresco· e centrifugato, e soluzione di permanganato a titolo esatto e rinnovata di frequente. La quantità _complessiva di liquor occor• • rente per le ricerche accennate i1011 supera J . . 7 eme. I risultati o.ttenuti dall'A. sono i seguenti:
La pleocitosi costituisce la più frequente alterazione, ed è a ritenersi quindi il primo segno dell'iniziale patimento (lelle meningi. :\Ientre poi n el liquCYr normale si han110 solo rari linfociti e qualche cellula a reticolo, in cor1dizioni patologiche si riscontrano n11merosi linfociti o poli"Qucleati, meno freq11 e11te1nente mononucleati o grassi linfociti, cellule a reticolo, emazie. La pleocitosi a t iJ' O linfocitari o è freq11en,te, ma non costante 11elle meningiti tw.bercolari (in cui si accoropagna di solito ad aun1ento dell'albumina e d8lle globuline) : essa è costante e p:recòce nella localizzazione meningea ,della lue. La • pleocitosi a tipo escll,Jsivamente polinucleare caratterizza le infezioni meningee acute. Réazioni linfocitarie si hanno spesso nelle sciatiche radicolari, herpes zoster, tumori cerebrali, ecc. ,. Determina~ionP del~e glob1tline. È stata positiva 11el 70 ~b dei casi; è positiva ~ nei liquidi a cont.enuto normale ·di albumina: non estste un rapporto costante fra intensità della reazione ed aumento globale di albumina. Quando si dosi dap~rima l'albumina totale e poi la serina (frazione albuminica, che rimane dopo . la precipitazione delle globt1line) si osserva cl1e nelle affezioni meningee sifilitiche, la frazione globulinica prevale sµlla se-• rinica, ~entre il contrario avviene nelle m~ningiti tubercolari, nella sindrome di Froin, e specialmente nalla meningite -purulenta. Reazione di Noguchi. - Ha dato rist1ltaticoncordi con la determinazione deìle globi1liEsa11ie citologico:
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ne, di cui può stabilire una co11ferma, i1el caso di lieve opalescenza. Dosa11iènto dell'albumina. L' aum~nto è stato osserv~to nel 58 % dei casi, con cifre elevate nelle meningiti acute, basse in quelle croniche. L'iperalbtiminosi accompagna 1 aumento delle globuline: non semp~"e però vi coesiste pleocitosi. come l'A. ha notato in un caso di uremia ed in due di sindrom·e di Froin • (dissociazione albumino-citol~ogica) . Coagulazione niassiva di Froin. - Osservata in ire arnmalati con sintomi di compressione del midollo lombare, in liquidi litnpidissimi ..dì colore giallo-verdastro, due dei quali coagularono spontaneamen~e,. l'altro con l'aggiunta di piccola quantità di siero frest!o di cavia per eseguire la vVasse;rmann. X ant ()fromia. Riscontrata in colpiti da c1norragia cerebrale con inondazione ventricolare, spesso nei fratturati del cranio: si ' manifesta 24-2? ore dopo l'ictus e permanEt diversi giorni. . Reazi.01te di 1Vasser1na1in. -· Positivà nel 68 % de\ ca.si di sifilide nervosa (100 % in paralisi progressiva), ; spesso ancl1e quando era negativa nel sangue. È sempre accompagnata da aumento di globuline, da linfocitosi e, spesso, da iperalbuminosi. r . Reazione di Boveri. - Non è in relazione, .nè con l'aumento delle globt1line, nè con. la linfocitosi; è inveée in rapporto con l'aumento ·dell'albumina. Q11èsto rapporto i1on è però · ql1antitativo, poich.è vi intervengono altri fattori, fra Clli probabilmente la presenza di .emoglobina. o di pigmenti ·da essa derivati. I liquidi xaniocromici delle si11dromi di Froin, delle emorragie meningee, quelli ' verdastri delle meningiti pur11le11tef danno la reazione in un tempo 1nolto breve: Nei liquidi o contenuto r1ormale di albumina, il tempo n1assimo può essere di 7-2f1 minuti. Questa r&e.Zione costitt1isce comunque lln indice sicuro di alterazio11e nella composizione del liquido cefaloracl1idiano e, .data la. sua g·rande semplicità, . . può essere utile a.I medico pratico, sprovvisto di altri mezzi dr indagine. 1
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. Ciascuna delle reazioni studiate è di per sè sufficiente a rilevare l'alterazione. della composizione del liqu.or come espressione di t1na lesione generica delle meningi. Nel loro insieme, tali reazioni danno un contributo notevole per completare la fenomenologia clinica, che caratterizza speciali quadri morbosi . La reazione di 'Vassermann e l'esame batteriologico permettono poi un giudizio sicuro sulla natura delle n1eningiti: i\. FILIPPINI.
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IL POLICLINICO
CENNI BIBLIOGRAFICI
(ANNO
XXVIII, F ASC. 36) ,
Al Bau.er e all'editore Springer va data lode per avere, in tempi difficili, condotto a termine un'opera di non piccola mole dhe potrà essere utilmente consultata da ogni m·e dico che voglia essere a giorno del moderno movimento scientifico. F. M.
Dott. JuLrus BAUJl:R. D'te konstitutionelle. ·Disposition zu inneren Krankheiten. 2a. edizione migliorata e corretta con 13 figure nel testo.. Ed. Julius Springer, Berlin, 1921, pagine 630. Prezzo, M. 88. , Gli studi e le ricerche sulla, dottrina·, delle R. DE NUNNO. Il · morbo di Rodgk·i n. L. Pierro, ed. ~apoli, 1920. Prezzo L. 25.' ·. • ·c ostitt1zioni e sulla imp.t)rtanza di es's a nei ri.. • guardi della patologia umana, hanno r..aggiunLa monografia del De Nunno sul morbo di to in questi ultimi tempi, sotto l'iµipulso loro Hodgkin si aggiunge alle altre, che vanta in <lato dai p,oderosi lavori di Martius, un impen- questi ultimi anni la letteratura medica ita-sato sviluppo. Della rinnovata attività.. scien- 1iana, a delimitare gli esatti confini clinici tifica in questo campo della medicìna è indice e anato:qiopatolqgici della · linfogranulo:qiatosi la 2a. edizione dell'opera di Bauer eh~ segue maligna. La vasta letteratura sull'argomento .a so~ tr.e anni di .distanza la prima . edizione. è felicemente · riassunta; in base all'esperienza Il libro è fatto con intendimenti essenzial- dei 1 numerosi casi pubblicati, è ricòstruita la • ~ mente pratici re i problemi d'indole genèrale sintomatologia, ' col decorso, con le varie for- . vi sono sobriamente trattati. Aè. essi è dedime cliniche che la malattia può assumere. ~ata la prima l)arte dell'opera nella quale soUna larga p~rte è data alla a·n atomia é spe,no prospettate con chiarezza e brevità le que- cialmente ail'istologia patologica, che deve stioni relative alla patologa generale delle co- sempre essere il . st1ggello al sospetto clinico • . stituzioni e sono definiti problemi. che non sol- per una esatta diagn..osi. Dopo lo studio dei • ta.nto interessano' la patologia umana, ma 'ri- dati diagaostici diretti e di diagnosi differenvestono per la biologia g~neral~ la più .alta ziafi, l'A. studia gli elementi utili alla prognosi i1nportanza. Basterà ricordare quelli relativi e discute il valore dei vari elementi terapeu·alla eredità e alle _leggi che la governano, nJ tici, di cui qualcuno -è ricco di promesse. ~ausalismo e al condizionalismo considerati Il contributo personale (due casi) è scarso, come fatto~ etiologici delle forme morbose, al- data Ja rarità della malattia n~lla regione ia costituzione, generale e parziale, alle· ano- nella quale lo studio sj è svolto. Il volume, che malie · funzionali e !l10rfologic\he, alla degeneè opera di $ano equilibrio e di ciritica serena, , • • raz1on,e, ecc. oltre che di paziente ricostruzione, sarà utile La parte generale contiene pure un'esposi- ~gli st.t1diosi che ancora invano. cercherebbero zione critica delle varie classificazioni delle co- sui trattati, anche · moderni, idee chiare sulstituzioni - fra ct1i una proposta dall'autore l'argomento. Magnifiche figu:&e dei casi direte basata st1lla distinzione di quattro tipi fon- . tamente studiati si aggiungop.o al testo ed _u n damentali - ed è chiusa da un capitolo nel . indi'Ce bibliografico accuratissimo.. t. p. quale è trattata l ' ~mportanza del fatt?ri oost~ • KAESTNER SANDQR. Kurzes Repetitorium der tuzionale nello sviluppo d,e lle malattie 1nfett1Vergleiche1tden Embryologie. Un vol. in-16° ve e dei tumori maligni. . di 93 pag. - J. A. Baroth, ~dit. , Lipsia, 1920. Nella seconda parte la patologia speciale dei Prezzo marchi 3.pO, oltre ai ·relatiyi aum.e nti. ·singoli · organi e sistemi è ampiamente tratta• ta in capitoli ·separati n~i quali con spirito È innegab"ile l'utilità di questi brevi ripe-critico e con gran copia di ,citazioni è messa ti tori per lo studente, che ne viene aiutato in luce la parte riservata alla costituzione nelalla più esa'tta comp-rensione delle lezioni cat' la determinazione e nello svo1gimento dclle di- · tedrattiche ed ha poi ta possibilità di rammentare con poca fatica i punti più salienti v er se forme morbose. · Sebbene, ' specialmente a noi italiani, nqn . della materia. L A. dopo i capitoli introduttivi possa non recare sorpresa il fatto che_ in un sulla fecondazione e maturazione dell'uovo libro che tratta della dottrina d·elle costituzio- Q tratta la segmentazione di questo e la formani non figt1ri il nome di Achille ·De-Giovanni, zione dei foglietti germinativi, l'origine e . lo pure è doveroso ·riconoscere e}). e il pregio del- sviluppo. dei diversi organi e sis~emi: interessante è il capitolo sull1origine. della forma 1'oper::t di Bat1er sta, più che .nell'originalità dei concetti, nella ricchezza dei richiami bi- ciel corpo. Lo. studio dell'embriologia è di solito bliografici, nonchè nell'a~curatezza e nello spi- a torto trascurato, specialmente dopo gli anni t1niversitari: questo libretto potrà giovare a rito critico con cui · i nt1merosissimi lavori sull'importante argomento seno 'Citati e rias- chi voglia rinfrericare o ricapitolare le sue nozioni in materia. 'ftl. s11nti. I
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SEZIONE PRATIC.<\
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H . C. H. A mari.ual of phy-sic .theoretioal · and practical for medicai students. Un volu~ .
Osservazioni sopra il vrooesso articolare posteriore · deZ ternporale nell'uorn o. .
me rilegato in-16 di 451 1p ag. CO'll 280 fig. ed una tavola .color~ta. Casse! and Company, ed., Londra, 1919. ,,
Prof. -P. DoRELLO. ·___:_ L'O. fa una esposizione critica sullo stato della dibattuta qu~tione del valore del processo articolare posteriore del tem[pOraie. Esso che in molti mammiferi è assai •s vilup• pa to e va sotto il nome di Prooessus retrofovealis o Oonus artiou.laris, nell'uomo è stato descritto sotto vari nomi, ·come' tubE}I'colo auricolare processo postglenoideo, tubercolo zigomatico posteriore, e si presenta in t1n grado di regressione .pi\1 o meno notevole; però nel bambino lattante è più sviluppato ehe nell'adulto. Nei rnammif~ri esso ha una grande importanza per il movimento di depressione della mandibola; nell'uomo invece no, e quindi si manifesta. la sua riduzione ea; non usu. In ~guito ad una· statistica riC!lvata dall'esame di circa 500 crani del Museo antropologico di Roma mostra che la. sua regressione nell;l1omo non è così pronuncia t.a come a vevn affermato il Loe\Yenstein.
Gli studenti in medicina non tengono in doVl1to conto durante gli anni universitari gli studi di fisica, che invece nella pratica· medica offrono numerose applicazioni. In questo buon ma11uale, l'A. dà un'idea generale ~egli elementi di fisica, insistendo specialmente sulle })arti-, sugli strumenti, sulle proprietà, che possono inte~essare il medico ed il biologo. Ogni capitolo è corredato da esercizi, che forniscono le applicazi-0ni di quanto è descritto nel testo; alla fine trovasi un capitolo di fisi ca pratica {misura di grandezze, uso della bilancia, .1e.ttura del barometro, ecc.), Il volumetto è alla sua secenda edlzione. 'fil.
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Oontril>uto alla et'iologia dell'encefalite epide1nica.
~ fttC~DEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6RESSI. R. Accademia Medica di -Roma. Sedutn ordina.ria del 2-! maggio 1921. Presidenza <.lel prof. V. Ascor.r - Presidente. Tecnica
_produ.rre stenosi ·nei rasi samg11 i,grzi . 1i11000
pe-1·
· Prof. L. e. ZA1~r.LL0~1. , - I/O. accenna a11zitùtt·o alla importanza che ha o •Pllò a\ere la st.en-0si chirurgicamente i)rodotta nei va© sanguigni ~i.a per ricerche ~l)eriruentali, .sia per scopi clit. nici. Elenca .p oi i r-n11 metodi llMti in ·p assato ed ora per produrre t~1le stenosi. Espone il risultato dell<> sue ip.&'lgi11i spl v-alore dei singoli metodi ,ciment:ati ai 'JU~lli ne ha aggiunto uno suo 1personale. Anzichè forn1.nre nella parete vasale una piéga rivolta ,-e r~o l 'e~terno, •fatta l'emostasi temporanea del ,·aso escide una piega longitltdinale della. parete ,-a~ le determinando così sulla patete stessa lln'asola in definiti\a ellittica e infine con agh1 a. ~eta \a~ellinat.a nlJ.a Carrel ripara la perdita di sostanza unendo l'l111 l'altro i dl1e n;iargini laterali <li ·tng·lio. J"''adesione a'vTiene ..salda e sieura, nessun petirolo si. ha di trombosi nè di processi degenern ti\i n carico delle pnreti ·va.sali: facile gradl1azione della stenosi. Ciò risulta dalle nl1111erose esperienze cl1e l'O. ha e.seguito sulla carotide, sulla femorale e sull'aorta di cani. Il SOC'io 11rof. GrovA:'iNr GALLI chiede aleuni schiarimenti sul dilatarsi del vaso ·arteri-oso a valle delln stenosi, tanto più che .altre \Olte . si riscontrano in patologia fatti opposti . \ A lqi risponde esat1rientemente l'O. i
Oonside1·azioni sopra 111i caso di leucemia oon eritro blristosi. I/O. illustra un caso .di leucemia <!on eritroblastosi da lui studiato nella Clinica ?viedica di R oma . ) Dott. M.
GHIRON.
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Dott. P. ZANNELLI e G. S~ ANGELO. - Espongono 'i risultati di osservazioni compiute daJ. qua1i è dato, ricavare cl1e: 1° La trasmis.gione dell'encefalite umana ai conigli 'ed alle ca v~e si ottiene· anche per mezzo del liqalr e di sanocrue ( la ·p arte attiva spetta al solo siero); 2<> La trasmissione avviene per via sottodiurale, peritoneale, .a.ttra verso la camera anteriore del,,_ l'ooohio e la ·sottomucosa v.asale, non attra."Verso la mucosa va.sale integra, non per via gaStrica o .sottocutanea; , .. 30 Risult:ati positivi si sono avuti con l'iniezione · endoperi toneale del vin1s encefali tioo ;, 40 Il ''irus encefalitico è trasmissibile in • • serie. , 50 ...A. n'j mali della stessa specie mostrano varia recettività al ~rus : alcuni sono refrattari; 6° Il potete· di trasmis8ione in serie varia da virus a nrus: inoltre il passaggio in .serie attraverso gli animali non sempre esalta 1a. virulenza del virus che ·può invece essere attenuata in gt1isa ·che dopo il ter7A> passaggio non è possibile la ulteriore tr&~mission€'; 70 Le ricerche batteriologiche e sierologiche • (precipitazjone e deviazioné del complemento) oono stn te nega tiY~: go I ri~lta.ti negativi ott~nuti inoculando ~'oli na filtr.atn fanno presumere che attraverso questo liquido la en~falite non è trasmissibile. Gli 00. concll1dono che· l'agente etiologico del.l'enrefal~ è uu virus filtra·b ile non morf-0logicamente definito e che tale reperto lascia tuttavia insoll1to il iproblemia dei rapporti tra l'encefalite epidemica. e l'influenza. Su 'ltn.
n?101jò
• fern1'e'nto del secreto· intestinale: · Ta fosfoglicerasi.
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G. - I fatti che sea turiscono dai ri sultati delle e...qper.ienze riferite dall'O .. sono i se- • \(gue.n t 1: ' 1. - Il, snc-eo enterico (secreto da ansa intestiCLEMEX'fl.
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naJe temp0ra11ea <· da ansa intestinale i)€'rmanend.i. que8ti casi importati, per il fatto che eH..'i JlOSte alla Vella (oone) i11 seguito all'azione di svariasono diventare rentri d'infezione anche nel nostr~ ti ·stimoli: :pilocarpina, glicerina, i:>eptone, urea), paese, Yivendo ed . essendo di~si in ltali~1 qn{lj determina in pr~~nza di toluolo e alla tempera tumolluschi di acqua dolce delle specie Bulimu~ e ra di 370_400 C. la scissione idrolitica parziale in Planorbis, che, ieome è stato dimostrato · de:1 11on acido fosforico e glicerina di una parte dell'acido rnÒlto, oono gli ospiti intermedii del parassita. • fosfogli<.'erico racemico, f9rma ~t aggiunto allo . L'lto di sale disoclico (Poulenc, Wellcome). [;n, caso di ernaten1esi da a.r_terioscle1·osi. 2. - Tale facoltà di 'idrolizzare l'acido fos.fo. DE BATTISTI. _ L'O. riferisce SOJ)l'a nn c-.aao di glicerico viene perdutà, se il secreto intestinale si ematemesi da arteriosclerosi da lui osservato e sottoPone a.1l'ebollizione o se la reazione si rende diagnosticato; Ja peculiarità del caso, particoln rfortemente alcalina per &ec:rgiunta di idrato di SCY mente interessante sullo studio delle alterazioni dio; essa permane ·se la reazione è . leggermente viscerali di origine arteriosclerotica, consiste soba sica o leggermente acida.. pratutto nel fatto che, n1entre si estrinsecò non. . 3. - L'attitudine del secreto enterico ad i.d:r<;>già come una sindrome gastrica -sempre pii1 o melizzare i:acido fosfo-glicerico è pre~nte ed anch~ 'no oscura e di .difficile interpretazione, ma invece pif1 enetgi~a · nel secreto e11terico, · che sia, st.ato come una manifestazione gastrica. monosintomasotto.p osto previamente a prolungata centrifuga.tica (ematen1esi) . tale da cireoscrivere notevolmenzione, quando cioè sia e..i;;clusa la presènza di celte il c.ampo diagnostico, si accompagnò altresi con • lule epiteliali eventualmente desqu~roate e perm,l- · un tal~ corteo sintomatico, e&ponente diretto di ne, isebberte in grado meno ip.tenso, nel secreto enarteriosclerosi in genere e .p iù · pr~cisa1nente addoteric-0 filtrato alla candela: del C·b a1uoorland, cioè minale (palese modificazione della aorta itddomiquand'O sia esclusa oltre l'azione <lelle eellule er~iiale), da get~re viva luce sulla natura ò~lla sueteliali anche l'azione batterica. '- ' ciale unica manifestazione gastrica co11«omitante. In base ai fatti Sl1espost1, l~O. conclude affer- ~ l\iIEssEDAGr!IA. - App.r ova pienamente il concetto mando ,che, nel . oocreto intestiruile (cane), , esis~ diagnostieo esposto dal collega De Bat,tisti. Ricorllll fe1"'mento . il quale SGinde l'acido fosfo~licèrico da un caso di sua · osservazione, in cui llna ~av: in acido fosforico e glicerina ; tale fermento può ematemesi in donna settantenne con fenomeru d1 ao·ire in ambiente leggermente ulcalino o leggeraortite ateromatosa, ecc., si dimostrò sostenuta da ;ent;e acido ed è distrutto dalla temperatura di lesioni arteriosclerotiche gastriche. Constata .come 1000 C. Per q11esto· nuovo f~rmento intestinale l'O. gli auto1i passino sotto silenzio o quusi il raro propone Iri. denon;1inazione di fosfo-glicerasi. fatto, ·c linicamente c~<:d importante, della emate• · 1nesi da .arteriosclerosi gast1ica. S1tll'eniaturia dell'id ron,efrosi. 1
Prot. G. E.AGGIO. - I~ ·o. avuto argomento da 11na malata operata temi)O fa, e quasi a complet.11·0 un suo reeente studio st1 l'ematuria. da rene mobile, h.a cercato di rendersi nozione alquantQ esatta nncl1e dell'ematur1a che isi osserva talvoltn nell'idronefrosi J)llI'fl indipe-1i:dentemente da cau~ che 11011 ~iano del tutto concesSe alla idronefrc>...<zj_ stessa. ed e~lu~ i e.alcoli. . ~1entre le teorie finora divulgate sulla patogenesi di q11esto fenomeno sono quelle dell'ex-vac110 e d<>lla congestione da i.perpressione i11trn renale, ~11'0 . sembra invece di doYerne ricono8ee-t~ il n1ove'n te ca11sale in me<X!a.ni$Illi ehe ben fì.niseono sempFe c61 dare congestione passiva d~l i·c>ne, ma . es1)Jicando l'azio;ne loro al di fuori della ~cca idronefrotica: Per modo-che, in luogo di ·consid~rare questa co11eo-e.stione come funzione della nefrosi, doYrenlillo riportarla a cn u~ aalle qua li i 1 r)i ù ~ <lelle volte la nefi;osi. diE. GROSSI. . pende.
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Associazione ltledica Veronese. (Sedute rlei giorni 6 e 18 giugno 1921). \
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B llll a r~· io.~i -ve scica le.
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F. SOPRANA. - rJ·o. rirerisee e illustnl. due casi di Bilharziosi vescicale in due soldati reduci dalla JJibia. Ricorda l::t biolog:ia e il ciclo evolutivo · delle tre spec·i~ cli parns.__c:tlta, le . c.aratteristicl1e le~ioni proprie a ciascuna di esse. ~lette in e'\'"ide11za la importanza ' .tla I punte di vista pratico
La reazion,e. cli W.assernUlnn
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sul sarigue retroplacentare.
F. POMINI. _ L'O. ·dopo di avere esposto i risultati ottenuti dal Krukemberg, espone la l)t'Opria esperienza fatta nella Maternità cli Verona, e fa risaltare la note,·ole clifferenza ver~tu~1le ottenuta (Krukemberg 55 %, 1'0. 5 %). Not}l inoltre come la lJOsitività•della Wassermann sul sangue retr-0placentare · sia in relazione bensì con la intensità deHe contrazioni uterine, c-ome afferma l'A. tedeseo, ma in modo particolare con la ma.g~ore ricchezza in elementi lipoidici del vlllo chorlale. Afferma .p oi di avere riscontrato che il sanrue retroplacentare nelle ·donne luetiche dà quasi ~pre una inJ>izione sensibilmente più forte di quello del braccio. A. FAG1co1.1. 1
Prof. OliIDO MENDES
la diagnosi delle localiztazioni polmonari d'inizio della tubercolasi
can speciale riguardo alle ricerche radiologiche. . . .
L ·A. espone il problema dia~oosti~o . d~Jl.a tub~rcol?s1 1n1zia le. valendosi di ogni sorta ai nozioni d1 1ndagn1 e d1 accorgimentli ·nel' campo clinico, radiologico, batter.olog1ce. unmuoologiro.
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Egli porta ulteriori raffina.menti ~Ila. 1agnos! ~recoce; . 1 f erenzia e circoscr ive lii sindrome ilare; lumeg~1a 1 reperti radiol~ici. raffrontandoli con quelli d'autopsia. . . 11 lavoro corredato df tavole molto dimostrative, è destinato a ro,.;,tre un valido aiuto ai medici pratici ed at tisiologi rn volume in·8 ~ra.nde. di 116 pagine, c~n una figura net test o e 10 ta vote radioJrAftme in carta amencana. - 111 commercio L. 9; per i nostri abbonati sole U.50 franco di porto e raccoma.n<J&to. I OZZI fa Inviare vaglia /e cartolina Taglia al cal'. LDJGJ P • Y Sistina. n. 14. Roma.
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FAsc. 36]
APPUNTI ~ '
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SEZIONE PRATICA I•
DI ME·D ICI·N A PRAT.ICA.
CASISTICA.
La dispepsia infantile da nervosismo. '\Ti sono no11 pochi piccoli bambini, in Clii
rnine11za evidente dei n1uscoli retti: gli. arti • rigidi, le inani chiuse a pugno :- vi può essere anclie un certo grado ai opistotono, per l'auInentato torio dei mi1 scoli del dorso. L'espressione del viso è assai mutevole, ora sveglia, .ora .ansiosa, ora timorosa; il sonno è interrotto di co11tinuo, ad · ogni minimo r1unore, il bambino è sveg·lio con facci a ansiosa. · Tratta·mento. - Evidenten1ente i metodi abitt1ali di cura della dispEWsia primaria (digitino, 1)11rg·ante, ecc. ),. sarebbero qlii assai dannosi. È tmportan.te ·afficlare il bambino ad t1na buona nurse, che ~ppia come trattare t1uesti bambini jrreq11ieti, e non sia, come la madre frettolosa. ed irrjtata dal continuo strillare. (H. C. Cameron. Practitioner, n1arzo 1921). Si farq.nno due o ·tre volte al giorno bag11i tenuti ad elevata temperatura (105° F. circa · 40°.5), con aggi~111t~ di acqua calda: invecè di bagni, si potrà ricorrere ad impacchi caldi ten11ti per mezz'ora, asciugando poi bene il bam}?ino. Se la tranqtlTilità si mantiene per ~4 ,ore, si può sperare bene, poichè il sonno . chi3Jlla il sonno. Si ridurrà l'abbigliame11to del bambino. il più possibile (togliere p. e. le> mani-0he) per evitare movime11ti cr1e lo irritino: si terrà il l>ambino sempre. s~1l suo cl1scino, anche per sollevarlo e darg;li il pasto. tralasciando ogni giuoco, ogni· sti1nolo, ogni sforzo di attirare la sua attenzione. · Circa 20 minuti prima del pasto si potrà eventt1almente dare del bromuro. (6-12 cg. ) o del cloralio· (6 cg. ) : si concederà poi u11a certa larghezza nell'orario dei pasti; fino a che il sonno si sia ristabilito.
la diS])epsia rironosce come cal1sa l'inson11ia, l:irreq11ietezza, il contint10 p~angere. Spesso il i1ervosismo è ereditario, ~alora però è· il riSllltato di u11 trattan1ento rinesperto o timido. Nessl1n bambino potrà rimanere tranqt1illo fra le braccia di ur1a (lonna, che è... in i1no -stato cli conti11l1a tensione: a st1a volta, l'irl'equietezz<1 de i · bambino agirà ... tilla madre; producendosi cosi 11n circolo vizioso. In condormire tran-· dizioni normali il lattante deve • qt1illo, in ambiente arieggiato, · ma a te~peratura costante e n-0n bassa; per 18-20 ore al giorno: in tali condizioni il const1mo di energia è mi11imo, e q1Jindi la richiesta di alimiento relatiyamente bassa: la perdita di peso ('he si n~·ta dopo 3-4 ore di sonno, susseguente aJ J)asto, e di 30 grammi; essa invece è tril)la se il bambino ha passato tale tempo agi;: tn.n(losi e gridando. Cresce qt1indi in propoi·zionc la richiesta dell'alimento sicchè la madre osserva che il S\to latte è insl1ffic1ente e ch'e il bambino è continttamente affamato. Non si tratta però • (li t1n ])ambino in· }Jreda ad· inanizione od ipoUlttrito, c11e è sparuto, freddo, costipato, apatico, che non conc;uma la s11a energia con inl1• tili r11ovin1crJti: il bambino r1ervoso, i11vece, si prese11ta con m11scolatura contratta, i pugni ·ser1·ati, 1111 es1)ressione a11siosa: grida conti1111am,er1t e ed offre seg·T}i di elispepsia, con met(lorismo, colit'il1e, vomiti a tipo esplosivo, diar. fil. 1·ea . Pel,'. l'eccessiva voracità. e l'eccitamento, la pOJ)pa ta 11on si compie bene: ~ll'inizio il l'ambino ing·erisce g·rancli sorsate con molta Malaitie del poppante da eccesso di idrati di carbonio. • ~1entre gli aclt1lti tollerano la soppression·e aria: ne seg11e distensione dello stomaco con dolore e malessere, che talvolt~ costringono -anche prolungata di nlbt1mine ed idrati di .caril bamb1no ad interrompere la poppata per bonio, i b~mbini pbsso110 sopportare abbastanemette•re l'aria ed insieme, spesso, anche il za a lungo lln regime povero di albumina, m a 't. in tal caso l'ecce5so di sostanze grasse· p.rovoca · latte ingeri to. Il bambino poi si stanca presto, • incapace di compiere la ·st1zione lenta e pro- distt1rbi dispeptici: Riesce invece bene nelle ' dispepsie dei l)Ol)panti una dieta povera di lungata che occorre per vt1otare la mammel-, la: mer10 d1fficoltà presenta l'allattamento ar- graS.Si, · ~ ricca di idrati di carbonio, purch~ tificiale. SpPsso viene incriminata la qualità non sia continuata trop1)0 a lungo; altrimenti del latte materno, che invece è fuori ca-usa; -si osserva quello che Czerny ha definito maper timore · cli una dannosa sovralimentazione, lattia da farinacei, consist~nte in debolezza si çleve cerc~re di mantenere più ~ lungo che muscolare, 'inappetenza, diarrea, depressione clelle fontanelle, ipotermia, i11somma il quadro possibile rallattamer1to materno. Il barhJ)\no che soffre di dispepsia nervosa clell'inanizione. Nel bambino più grandicello tale regime deter·mina edemi, pallore, talvolta è sottile, agile, con movim·e nti assai vivaci: _la stia insistenza nello strillare stanca tutta indt1rime11fo scleroso dei tegume·nti con iper- • la casa. L'addome non è disteso, come nelle tonia m11scolare (atrofia idroemica) : cp1esti clispepsie primarie, ma retratto, con la pro- bambini l1anno feci fetide, muco-membranose, /
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IL POLlCLIN~CO
presentano eritemi alle natiche ed altre der- volta compare verso i 10-12 aru1i e scompare matosi: Ia resistenza alle infezioni è dimia Ila pubertà.. nt1ita. \ Cura. , Le misure i'gieniche possono renl,a t~rapia consiste nel ristabilire un regime dere gli attacchi meno freq11enti e forti: è da • nor~ale con albumin~ e grassi, dare una buoevitarsi lo sforzo intellett11ale, e da consigliarna balia o, in mancanza, del latte sterile: la 'si la vita all'aria aperta. I bagni freddi a modificazione del regime .deve essere progres-.. pioggia, se ben tollerati, possono giovare nei siva, somministrando · giorni fan~iu1li nervosi. Durante Ja crisi, il fanciullo . . ancora nei primi . sarà messo in una ·stanza tranquilla, buia e degli idra ti di carbonio. Se vi è diarrea, si lascia il bambino ad acqt1a o tè leggero per due fresca, restringendo la die~a a qualche limogiorni, passando poi al latte tagliato (B!och, nata ed a tè leggero: può essere utile il caffè. Britis h ·1ned. J 01trn., 26 febbraio 1921). Come fil: • 1 ' medicamenti poss ono essere utili tannino, · • TERAPIA. · t4.nnato d'albumina., salicilato di b.ismuto. • ·La cura dell'encefaJlte letargica. Riassumendo, si utiJizzerà nelle dispepsie • acute dovute a fermentazioni intestinali dei Sull'inizio si è proceduto per t_e ntativi affatto bambini sovra'alime~tati , up regime di restri- empirici (siero ar1tipestoso, arsenobenzoli, ecc. ), zione che ri.po~erà l'intestino: quando le feci talvolta dpvt].ti ad errori di diagnosi, come i11 saranno ritornate non;nali si riprenderà il re- un caso di De Coquet, con intensa rigidità, gime abituale. .· ,., .11el quale si è praticata l'iniezione di siero con successo, che si è .ripetuto. i11 fil. . antitetanica, altri casi.' · · • L'emicrania nei fanclulll. Più razionali sembrano le ini.ezioni di siero di convalescenti, che hanno anche dato a di' , " Il dolore emicranico è spesso me110 marcat9 che nell'adulto: dalla fronte, · vertice, regio11e , versi autori risul ti incoraggianti; si tende parietale, il dolor.e si ·irradia verso l'orbita; però .o ra a ritener alméno inutili, non ave11talvolta si 11anno anche . visioni colorate e scin- ·dosi, come nella po omielite, la formazione di anticorpi; ne~ stesso ord~. sono da . segna- · tilli i pe11osi.. Di. solito, fra i genitori o fra i larsi ancl1e i tentativi di · autoemoterapia ~ di ~amilia.ri vi è qualche altro che h.a sofferto .di . . autosieroterapia :p:er via iac-hidea, che hanno e1n1cran1a. dato qualche ris11ltato in mano di alcuni auta diagnosi è agevole (J. Comby, Arch. •d.es tori. maladies des enfarit.~ e Medical Review, apriL. Cheinisse (Presse 19 febbr. 1921) . . médicale, . le 1921) : gli access-i si ripetono ad intervalli, spesso regolari: ~a . localizzazione emici;allica, mette in rilievo l'utilità del metodo di Fochier, consistente . nel provocare asèessi di fissazione i fenomeni oculari~ i disturbi digestivi (anoper. mezzo dell'essenza di trementina: si f~, ressia, nausea, vomito) che accompagnano la a.ppena stabjlita la diagnosi, una prima iniecrisi, con intervalli di pieno benessere, sono zione di 1-2 eme. (1/4-1/2 eme. nei bambini) di caratteristici della sindrome. La cefalea istetrementina vecchia, nel connettivo sottocutarica è generalmente frontale od a casco, il doneo della parete addominale, nel pu·n to interlore è conti11uo o remittente: la cefalea asso- . medio, fra la spina iliaca ant~riore superiore ciata a clorosi deve venir sosp.e ttata per l'ae l'ombelico: se questa non basta, la si rispetto anemico, qt1ella: da astenopia si aggrapeté nel punto omologo del lato opposto, dopo va con la letturà · e la scrittura.. La cefalea tre gjorni, eventualmente facendo poi una terdispeptica, che si verifica ogni giornò, è assoza, dopo altri due g·iorni. Quando è bene ma• ciata con . insonnia, sudori, pavor nocturnus, nifesta la fluttuazione, 'si apre l'ascesso. Neted è a tipo diffuso. In caso di meningite, asces- ter su 83 casi, trattati in tal modo, ha avuto so o tumore cerebrale, il dolore è localizzato formazione di ascesso in 67, fra cui 5 morti: in un punto fisso ed accompagnato da altri in 16 altri · casi non trattati ha avuto 13 morti; sintomi. / l'unico guarito ·e ra , • affetto da un31 forma afPrognù si. - Quando le crisi si iniziano nelfatto benigna. , l'infanzia, gli attacchi si hanno solitamente Oltre agli ascessi di fissazione è consigliaa lunghi intervalli, che diventano poi più bre- bile altresi l tl.So della urotropina. a · dosi devi, mentre le . crisi si fanno . più forti, e dimii- qrescenti da 2 ad 1 grammo, ripetendole e ni1iscono nell'età adulta per . scomparire in sorvegliando l'ammalato per sospenderle, se quella senile. Quando incomincia alla pubertà • intervenga disurj a od ematuria. L'astenia ' a dura pure diversi anni, ricomparendo alle ri- combattuta con l'adrenalina (3-4 gocce ogni correnze m~struali fino alla menopausa; tal- tre ore) cla somministrarsi per iniezwni sotto-
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cutanee (1/4-1/2 eme. della s6luzio11e a 1 %·o, nei casi di deliy_uii di origir1e bulbare. Quando vi siano. fenomeni di eccitazione cerebrale,.'r si ricorrerà ai bagni caldi (temperatura iniziale 37°, portando a 38°-40°) per 20 iniriuti og11i 3-6 ore, oppure all'impacco umido oaldo. Nelle sequele sono consigliabili l 'itj.roterapia fredda, la revulsione sul La colonna vertebrale _, e la disintossicazione mediante un tegime adatto e l'uso dell,urotropina.
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Tratiamento dell'osteo-artrite tubercolare.
Nelle artièolazioni ammalate, si ha stasi venosa, diminuzione della qu~tità di . sangue, che affluisce con l'arteria, stravaso di linfa, torpidità del metabolismo,. cattive posizioni in . . oonseguenza di contrazione muscolare riflessa, osteite rarefacente. N.el trattamento, la· tubercolina, il riposo, l'elioterapia danno buani risultati. La prima aumenta la resistenza individua-. le; il riposo,. specialmente in estensione continua e l'elioterapia migliorano la circolazione, favoriscon<> il riassorbimento dei prodotti stravasati e evincono la contrazione. L'innesto osseo, con il metocl.o di ~ C. 'fl· Lavalle (Surg. , Gynec. and Obst., marzo 1921 ), accelera il processo di riparazione provocando una osteite condensante nell'area d'inne~to. Questo viene collocato in modo da non toccare la cavità arti.c olare: per provocare poi una rapida deviazione della corrente sanguigJ:}a, si mettono anche due innesti · laterali nel tessuto cor1nettivo sottocutaneo. Si applica poi un apparecchio ad estensione con pesi • da tenersi per tre mesi, dopo di che il J?aziente può alzarsi, portando un apparecchio, che tenga,, l'articolazione . immobile. Durante il trattamento le radiogra.:fie dimostrano . ~l miglioramento e la scomparaa dell'osteite rarefacente, mentre con .ia palpazione si rileva la scomparsa della dolorabilità. Si tolgono allora i due innesti laterali, e 10-12. giorni dopo, si inizia il massaggi.o per ridare la mobilità alla articolazione. Llintervento consigliato dall' .\. è specialmente applicabile in casi di arcentuata cachessia tubercolare. l Sullo stesso argomento riferisce Delbet, in Journal des praticiens, 5 febbr. 1921: secondo 't ale autore. le indicazioni teraipeutich1e variano secondo che si tratta di un giovane nel periodo della crescenza o di un adulto. Nel primo caso si deve rispettare l'allungamento dell'arto e poichè le artriti bacillari· in tale periodo hanno la tendenza alla guarigione, ci si limiterà ad interventi economici, quali il semplice raschiamento dell'osso. Se• ( , '' I
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c.o ndo qualclhe autor~ anzi sono inutili anche gli interventi .~conomici poichè sono ugualmente seguiti da :r.ecidive. Nell'adulfu · invece si p~@ce<;ierà alla resezione completa dell'articolazione. fil.
r Proteinoterapia della cachessia tubercolare nei bambini. · ·
Lai terapia aspecifica, per mezzo dell'introduzione parénterale di albuminoidi vie11e . . . sempre.1 più attirando l'attenzione. A. Czerny eIi. Eliasberg (Mtschr. f. J(inderheiik. ·e Zeit. f. Tuberkulose, 1921, pag. 244), .con le iniezioni di latte, raccon1andate da Schmidt, psano q-µelle di sjero normale di cavallo : in luogo. però di praticare settimanalmente iniezioni di 1O eme., ciò cP,e, pu.ò provocare anafilassi, usano .iniezioni giornaliere di 2 eme. I bambini gravemente ammalati, cachettici, n·e risentirono benefica. influenza; lo stato generale migliorò di molto, la capacità di reagire alla tu• bercolina si Ieee assai. più elevata che quella di bambini non trattatì. Non si o·s servarono reazioni a focolaio: l'in- · , ' fiuenza sulla curva termica non fu costante: in un bambino si osservò anche scomparsa dell'edema cachettico.
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POSTA DE.GLI ABBONATI. (1p98)
dei . vaccini secondo Al d-0·tt. G. C~ da L., abbon. 1?756:
Preparazione
Wright. ' -
Può trovare le indicazioni eh.e desidera in: J.
I metodi dell'immundiagnosi e della immunterapia. Un. Tip.-Editr. Torino- - Veda C1TRON:
anche il lavoro di Levi~della Vida: «Mezzi fisici e chimici da prescegliersi nella preparazione dei vaccini batterici », Annali d'Igiene, 1919, pag, 673. c. fìl. I
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(1399) Manuali sull'ispezione delle carni. Al d.ott. F. M. G. : Oltre ai oons11eti trattati .d~ igiemie, può consultare i segue~ti: BRUSAFERRO : L '.igiene della carne. Un. tip.-edit., ·Toirino.. - Guida liell'i. spettare d'elle carni, pubblioota <lall'Uffici-0 sanitario svizzero. Colombi, Bellinzona, 1913. R. EoELMANN: Te;rt-book of meat h.ygiene. A. Churchill, ed., Londra. • "fil. '
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(1400) Al dbtt. A. G. abbon. 8064: •
Per avere notizie sui corsi di malattie tropica li richieda info.rmazioni al pro.f. Ivo Ban,d i a Napoli, Istitl1to SJerovaccinoterapico Italiano, via S. Giacomo· dei Capri. g.
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(11-01) Sull'educazione familiare dei ba1nbini so rdomitti. - All'abb. n. 422:
essere più sviluppato, lo è m eno, e viceyersa lo si trova quando r1essun bi-sogno .di funzione lo ri,chied€. La pi'IllI1a dei pesci può riten·e rsi la progenitrice d,el piede di tutti i vertebrati, il quale s.arebbe il vist1ltato dell'adattamento dell'rupparato pi.nnale alla funzionie ·d i 605tegn·o !del -peso del co.r po e di locom ozione terrestr~. L.a pinna. ..sairebb·e Ja soigente atavica di tu tti i centri di -01ssificazi·one del pied·e, e i ragigii. .atro1fizzati della pinn.q, ·sono ·I 'orrgine non sollo d el pr. .ealluce, ma a nc.he di tutte Je 1altTe o..ssa S01pr.ann11merarie del piede. Nell'eryops, che è ~a Sileoi~ più viciita a qu-el- · la che potrebbe naipp:resentare l'aJneil lo dli congiunzione tra pesci e anfibi, si nota il preall t1ce e i~ qui:çto osso tansal~ ·estern10. Neg1i anfibi trovi.amo il prealluce fra le .Da.ne,' e talora <li·stiinto i11 due ·Se.gme.n ti separati. •Fra i rettili il piede del1ai 111certola Broom·ia i) erplexa rnostc·a chi.ar.a ro·ente 11n pr~alluce. Tra · i m·am·miferi il preal'lu·ce oompirurilsce priin1a tra i mon-o tremi ne1l'Ech.idu.a, poi tDelrOpossum fra i mars11ipi·8'1i., nel ri·ccio del! Mada.gascar fra g·l'insettivori, nel Kil\kajo11 tra i carnivori, e tra i primati nel Cebt1l hypoleucus. Nel ·g·oril11a si nota . lin tlllbeircolo del~<> scafori1de .assai .svilu1p11{1to, ·e cihe iprocede ·da. t1n centro di os~ificazione diveçso da quello / proprio dello scafoide: è l'omologo del preall11ce. Gli antiichi cer1tri di QISsiificazione poissono re•sta re .atrotfi·ci ·p e·r lungo teID'lJpo, ma nQ!Il s.on-0 rr1ai pel'dluti, e .in d·elfi.nitamente nella ·seriie fiJ...og e11·e tica possonb es•sèr·e il germe di e.vilUJppo di n11orye c·ssa . il prea:lluce n.on è u·na fo1rrnazi.orue congeni.t a nel pj€11de t1mano, ma a.p piarisce ·di solito tra 7 20 e i 4>0 .anni, in co11 comiianza con .qt1.aJooe m.ala.ttia oo.sti~zion-ale, specialme.n te tuJbercolossi o sifilide, l·a qu.al·e esercita siul l'org;amisml() t1na in.ftu-enz.a d 'involuzion1e, o ·d i regresso, di reveri&ion a atav:Lca. , N. GENTILE .
N-0n credo .s ia molto consiglia.bilie l'ambie.nrte fa.n1iliar-e per tal genier.e di 1cura: ad ogni modio vegga l~ vasta produzione. mspirata a ·concetti inoclern:l di peda.gogia medica, di Giulio Ferreri di MilMllo. N.elle sue linee. fon<lam,en.t aJi è· stata illustrata. nell'opuscolo di Aiessandro Gad1di, La ped·agogia del sordom iito di G. FERRERI, Ba-gnorea, 1919; viegga inoJtre il vùlumetto di P. FoRNARr, Il .sprdomuto e la siia istruzione (M·anuaJi Hoepli) e infine G.(DE PARREL, Précis a' anacousie VQcale et de labiologie, Parts. Maloine, 1917. ' ' . • G. BILANCIONI .
(1402) Al ct'o tt. A. E. T. da C. , (Cosenza) . Ab. bonato 10849: · Non si risponde a q11estioni su lcasi clinici speciali. •
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·, VARIA _· Il prealloce dell'uomo.
(J. J. l\10UAHAN. Tlie Amer. Journ·. of the Med. Se ., n·ovembr-e 1920). '
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IL POLLCLIKICO
Il .p reaJ.lu•ce è il piì1 .g roooo del1le ossa sopran_ r111merarie rche a.p paiOil·O Sul :piede umano, e protbaibtlmente il 1più faJsti1diioso. Es.so è as&al n1•e1n10 raro di quanto si. crE!da. In m.olti c-aJSi . di piede ;pi.a tto, di ·g·o·tta ·o id i r ellfmatism•o ruI l)ie1cle, di ahhas.samen~o 1d·ella volta· ipl1antare, ecc., la radioscopja lha dimostrata la pre.se-nZJa di questo ·OSSO -errabo·n·do come causa dei di1stu.;nbi, L 'A. lo ha tr·o vato ' n·el 10 ~~ dei .su.oli ma~ati ·di piedi. . E~o ·S 'imp·i an.t a 1$~ b o!I'lclO mediale dello .s cafoide, e s i ·dirigie -in . b.asoo ed jndietro. Il peso -del corpo tenide co~à a gravitare, st1l pre.nJJu.ce si ·eSErrcita . pression·e e quip di 1$i ha doJo;re: i ioosutii ·circostamti s·intìammruno, il p1aziente zo:ppi1ca;, non guariisce m1a i co1n i ooml1ni mezzi .antireu'I!l·atici, e le ·soffer:enz.e ·originate d.a questo ossicino si trasc.Jn·ano senza sper.aJ~z1a, nolil , ostante le diete, le \'Ta&Se1mann, i t.ratt.amenti specifici di ogni sorta e i trattamentì ortopedi·ci. , "' , Qual ' è il suo significato? È un osso nuoyo r he compare nel1a razza., o t1n osso veochio ch e 1ricompare di tanto !n tanto per i1 mii• ~teirioso fenomeno .della regPessionei a.tavica? È la secon.da iJpotesi la più probabile. Noi lo ri trovi1a mo infatti nei. vertebrati infe·rlori , 0 1· tre che nei mammiferi, · ora bene sviluppato. ora appena accennato, e spesso, ql1ando si ere. r'erehhe. per lo ·Scapo -cui può ser·y i re, doves ~ e
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Prof., Dott. c. P. ·coCGIA . docente di Patologia Medica. nella. R. Università di Genova ,
Quesiti di Diagnostica e di Clinica Medica ad uso degli studenti e dei medici pratici,
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Rlspoate sommarle -al più frequenti quesiti di Semeiologla e Diagnostica medie" che si presentano nella pratica gloma· 11era al letto degli ammalati. (2 4 edizione riveduta ed ampliata.) SOMM.<\RIO. - Parte prima.: Quesiti generati di Semefologla e D1agnostlca medica. - Parte seconda : Quesiti di LaJ1oratorlo per la Diagnostica medica. Parte terza. : Queaiti 1peclall di Diagnostica e Clinica/ medica. Un volume in-16, d; pe.g. X-640, con 84 figure nel testo, el&ga.ntemente rilegato in piena tela. In commercio L . .28 pib le spese. pstali di spedizione e di imballaggio. Per gli abbonati al e Policlinico> sole L. 27.25 franco di porto e raccomandato.
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SEZIONE PRATICA
NELLA VITA PROFESSIONALE. La quistione delle levatrici. La Comm issione nominata dal Ministro della P. I. per lo studio de[la quistione delle levat1~ici i11 rapporto alla loro preparazione cul-
turale ed alla delimita.zione delle loro mans:Loni ha presentato una lunga e ben ragionata Te.lazione. La Commissione era costituita dai proff. Mangiagalli, Pestalozza. e Miranda, che ha r edatto la r elazione. Premessi i ·d ati di fatto che i~endono indispensabile la riforma dell'istituto di assistenza della maternità, la relazion·e con.s ider.a la opporturlità di apportare modificazioni nell'in~ segnainento della ostetricia e della ginecolo.gia, in quanto <file questa branca, oltre a rivestire i caratteri defila chirurgia di urgenza. si jcollega a questioni sociali della più alta importanza. Tra i fattori che concorrono a mantenere alta la mortalità materna e infantile 11a un posto notevole la ln.sufficiente preparazione dei medici e delle levatrici. Per c1uel che riguarda i ·medici si ritiene necesssario non solo r endere biennaJle lo insegnamento della ostetricia e della ginecologia, ma anche istituire corsi di perfezionamento i:•er i giovani laureati, facendo eve11tualmente obbligatoria la frequenza di tali coi:si suppl ementari a coloro ch e aspiran o alla nomina di medico condotto. Per quel .che riguarda le leva.trici, oltre a ben delimitare il cai11po di azion e, occorre che .esse per essere ammesse alle scuole di abilitazione possegga110 un titolo di studio superiore a quello richiesto attualmente e certo non inferiore alla licenza complementare o tec11ica, o al certificato di ammissione all a quarta ginnasiale. La levatrice deve essere di sana e robusta costituzione fisica per poter compiere le gravose mansioni a lei confidate e non piegare sotto la fatica; si comprende pe.rciò come l'età più favorevole per l'esercizio di questa· professione vada dai 20 ai 50 anni donde d·e riva la necessità di stabilire d·ei limiti di età per l'ammissione alle Scuole, limiti che la C-0mmissione ritiene debbano essere compresi fra iil 18° anno compiuto ed il 30° non superato, e che non debbano subiI'e eccezioni p er qualsiasi motivo, altrimenti si avranno inconvenienti ed abusi purtroppo deplorevoli. ~ indispensabile dare come istruzioni fon. damentali alle allieve. esatte e precise cognizioni elementari dell'Anatomi'a e della Fisiologia dei varii apparecchi e sistemi organici· ,
ed in modo speciale dell'apparecchio del1a riproduzione, nè devono alla levatrice 1far difetto le più importanti e fondamentali nozioni di Patologia generale e di Igiene, c·o n speciale riguardo a lla etiologia e profilassi delle infezioni e d.ella guarigione de1le ferite, senza delle quali nè potrà' comprendere, n è potrà attuare e tanto meno preparare quanto occorre per una ragionevole profilassi, nè sapr à r endersi conto di certi processi gravidici, n è di quanto sia necessario per prevenirli e curarli e tanto più sono necessarie queste. nozioni p;r quanto che la levatrice per l'avvenire non dovrà limita re la sua opera alla cura e.d all'assisten za dehle partorienti e delle puerpere, ma estenderla alla assistenza delle operazi.oni ginecologicl1e ed ai principali soccorsi di urgenza. Pr~messo questo studio fond arriellltale solo allqra si potrà passar.e ·allo insegnarne~to si_stematico della fisiologia della gravidanza, del pa:nto, del puerperio e dell'allattamento in donna sana, ciò che costituisce il campo vero della quotidiana azione della levatrice, aggiungendo poi le principali nozioni di patologia ostetrica, per qu·eJ. tanto che le levatrici debl>cno ~onoscere per potere in tempo utile avere il soccorso de.I i11edico, richiamando la loro attenzione sulla infezione in puerperio, sulla patologia del neonato e dell'allattamento, sulla profilassi della infezione blenorragica e della sifilide da baliatico. A completare infine la istruzione dell a levatrice bisogna che l'allieva impari a pr eparai:-e. tutto quello ch·e occorre alla esecuzione d] un atto operativo (disirn fezione deJl'ambiente, dell'appare·cchio strt1mentale e del materiale occorrente, garza, ovatta, seta, pannolini, soluzioni asetticl1e ed a ntisettiche, ecc.), il m odo come si ]Jrepara la operanda e le cure consecutive che si debbono apprestare alle puer- ' r.>ere ed alle operate; i soccorsi d'urgenza; le fasciature; il m assaggio, nè deve· ignorare la tecnica ed i pericoli della narcosi. l=> er la delimita,zione delle mansioni della levatrice la Commissione ritiene: 1. - Cl1e non può consentirsi per qualsiasi ragione alla levatrice di interrompere la gravidanza, sia provocando l'aborto che il parto prematul'o, i1on solo perchè questi due atti operativi richieggono una precisa indicazione medica od ostetrica, ciò che presume la esatta vaJ.utazione di molteplici stati morbosi e sia per evidenti ragioni morali, m a per gli abusi, anclhe criminosi, a cui potrebbe dar luogo. 1
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IL POLICLINICO
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Egual1nente deve essere assolutame11te escluso, per ovvie ragioni, che le levatrici possano praticare la estrazione digitale di lln uovo abortiv-0. 3. - Non può permettersi alla levatrice di -eseguire la riduzione dell'utero retroverso o prolassato. 4. - E neanche si può permettere al,la levatrice di applicare pessari ad utero vuoto . 5. - Non può consentirsi alla levatrice la -pratica della scarilìcazione nei casi di edema -O.ella vulva. 6. - Non p11ò riconoscersi il diritto di eseguire la episiotomia. 7. - Non si può coneiedere alla levatrice il _permesso di procedere al.la riduzione di arti procidenti. 8. - Ed egualmernte si esclude che possa eseguire la riduzione .manuale o .strumentale del funicolo prolassato pulsante. 9. - Non si può permettere la correzione di presentazioni inclinate. 10. - Circa il rivolgimento per manovre interne o miste la Co,m missione è di opinione :cl1e debba sempre red in modo assoluto e.s sere proibito alle, levatric i di eseguire. tale mruno'Yra -operativa sia nelle presentazioni cef alicl1e che in quelle del tronco, tanto in donna sana che in donna ammalata, e ciò per rag i·o ni ovvie. 11. - E nemmanco può consentirsi il rivol·gimento jnterno in donna morta o moribonda. 12. - Nè si può permettere alle levatrici il 'Secondamento artificial e, quando debba intro. -dursi la mano nella cavità uterina per estrarre sia gli annessi in toto, sia una parte di essi rimasta nell'interno dell'utero. 13. - Ed eg11almente la Commissione ritiene che non possa consentirsi a lle levatrici lo zaffo dell'utero. 14. - E tanto meno che per qualsiasi ragio·ne possa eseg11ire la riduzione de1l'utero inverso. 15. - In modo esplicito ed assoll1to deve essere proibito alle levatrici dj recidere il frenµlo lingt1ale, operazione ip11tile ·e molto pericolosa. 16. - Non p11ò esse~e consentita alle levatrici la pratica delle irrigazioni endo11terine a11che se prescr.it.te dal medico. Le pratiche cl1e possono essere consentite alle levatrici senza pericolo sono le seguenti: 1.• - Cateterismo vescicale con catetere elastico. 2. - Clisteri alle donne ed ai bambini, sia rl1e abbia.no lo scopo di Vltotare l'intestino, siR q\1ello di introd11rre nel retto sostanze medicamentose })rescrilte dal medico oppure llna certa qt1antità di sol11zione fisiologica o di ac1
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FASC.
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qua bollita allo scopo di combattere gli stati di anemie acute consecutive a perdite emorragicl1e durante il parto. 3. - Puntura delle membrane quando sia richiesta da condizioni generali o locali, purcl1è la dilatazione dell'orifizio sia completa, la r,resentazio~e sia quella del vertice ed il bacino norma,le. \ 4. - La puntura delle membrane può essere consentita andhe a dilatazione incompleta i1el solo caso di placenta previa marginale co11 emorragia in atto, alla condizione però cl1e trattisi di t1na presentazione longitudinale e cl1e il segmento delle membrane sia facilmente accessibile. 5. - Nelle presentazioni podalicl1e la leva trice deve astenersi da quals;i.asi intervento si110 a quando non sia stato espulso il tronco fetale; ma poichè tardando la espulsione spontaJnea del tronco e della testa, ogni ulteriore incll1g·io andrebbe tutto a danno della rfthdre e s1)ecial1nente del feto, la vita del quale sarebbe in breve tempo compro1nessa, si permette a lle le\ratrici di compiere appunto gli ultimi due tempi della estrazione podalica (abbassa- ' mento delle braccia ed ·estrazione della testu.l. 6. - Nelle presentazioni del tronco si- l> .1ò permettere alle levatrici di eseg11ire la ver.jiO· ne per ma11ovre esterne durante la gra,·tda11za o nel travaglio del parto a inembrane integre. ' -7. - r.n caso di emorragie clurante la gravidanza è permesso alla levatrice di eseguire lo zaffo della vagina purchè e solo c1uando le 1n_€1mbra11e sie110 integre, essendo questo un rnezzo efficace che, arrestando temporaneamente la perdita, evita ed attent1a le gravi conseg·uenze dell'en1orragia, dando al .m edico il moclo di arrivare in te1npo t1tile presso la partoriente. 8. - È afficlato alla levatrice il compito di l)raticare la legatura e la recisione deJl funicolo ombelicale. 9. - E permessa alla levatrice la jnstillazione profilattica di una soluzione cli nitrato di argento nel $acco congiuntivale del neonato, attenendosi rigorosamente al·le disposizioni dell'art . 7 cl elle istruzioni per lo esercizio delle levatrici. e ciò per la considerazione che trop1)0 g·ravi pericoli importereb])e pel neonato lln indl1gio, sia pur breve, nell'appficazio11e cli questa n1isura profilattica, quando vi sia fondato sospetto rilevabile dalla levatrice di una infezione blenorragica materna. 10. - Ne 1 periodo del secondamento è permesso di praticàre la spremit11ra ad utero retratto ed a placenta distaccata discesa al disotto del cercine di contrazione.
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SEZIONE PR..\TICA
11. - È permesso alla levatrice di praticare irrigazioni vaginali, purchè prescritte dal medico. 12. - Nei casi di atonia dell'utero post-partum, è permesso alla levatrice di praticare inie-zioni ipodermiche di ergotina dopo lo eventuale svuotamento dell'utero dei coaguli sanguigni con la spremitura. _ . 13. - Oltre al caso considerato nel numero precedente si riconosce alle levatrici il diritto cli praticare iniezioni ipodermiche. di qualsiasi altra ~ostanza medicamentosa, purchè prescritte dal medico. Premesso che alle levatrici deve e.ssere assoluta:mente- inibito di rilasciare ricette per qualsiasi medicamen.to per uso interno o esterno la Commissio11e riconosce la opportunità che la busta, d11e ogni levatrice porta seco, contenga fialett e di ergotina, ma non più di tre. In attesa che le levatrici meglio reclutate e meglio pre11arate acquistino una più perfetta coscienza dei propri doveri e sappiano impor-; re a loro stesse quelle limitazioni che adesso purtrop1Jo cercano di trascend·e re, -eomprendenclo q11ar1to sia colpevole. chi vuol parere di essere più cli quello cl1e realmente sia, è ne-cessa rio cl1e vi sia controllo energico. ed effett ivo e non consacrato solo in pocl1i articoli di 1111 regola1ncnto, cl1e pochi conoscono e cl1e nesst1no ris1Jetta. Ed a re11dere più efficace il controllo conviene ricl1iamare la levatrice alla osservanza assolt1ta dell'obbligo, già consacrato nel Regolamento per l'esercizio ostetrico, <li posseclere un registro dei parti con la indicazione precisa dei dati riferentisi al parto, al suo esito per la madre e per il bambino e conferendo all'11fficiale sanitario o all'ispettore ostetrico una ispezione 1netodica di detti registri. con l'obbligo di riferire al medico provinciale. Già il legislatore con le disposizioni contenute n egli articoli 6 e 7 delr attuale Regolamento chiaramente impone, che l'autorità comunale per il tramite dell'ufficiale sanitario esplichi una sorveglianza . speciale. su quelle donne ohe si dedicano a ll'esercizio ed alla praiica delle levatrici. Però se nei Comuni più importanti tale sorveglianza si esplica in modo più efficace sia per il tra.m ite di orga.ni proprii, t1fficiali sanitari ed ostetrici condotti, sia per il tramite di enti da loro delegati, si deve riconoscere che nei piccoli Comuni le cose procedono ben al trjmenti, pe.rchè qui le povere esercenti, non garentite da alcuna disposizione di legge che le assicuri contro le inframmettenze e le vendette, con stipendi di fame, che rappresentano llna vergogna, sono abbando-
nate a loro stesse, quando non diventano le vittime di persecuzioni innominabili. E necessario che qi1esto stato 111iserevole di cose cessi, e che entri una buona volta ne1la coscienza di chi deve tutelare la incolumità della sanità pubblica, cl1e la levatrice compie l1na missione sociale di grandissima importan- · za, per ct1i t1rge che il l\1iJ1.istero degli Interni faccia ur1 Regolamento speciale per le condotte delle •l evatrici, od applichi ad esse quanto J)er i medici condotti è sancito dalle leggi in vigore, dichiarando in ·m odo esplicito che la sorveglianza delle levatrici è affidata agli ufficiali sanitarii ed agli ostetrici condotti, ove esistono, e disciplìnando anche le modalità de}la revoca dall'ufficio, quando risulti che una leva trice non compie i doveri e le mansioni ad esso inerenti. Tutte però le disposizioni regola.rnentari dhe ' si possono escogitare non possono dirsi nè perfette nè cristallizzate in formule fisse e deter1ninate, e tanto meno resisto110 alle ingiurie d el te mpo~ specie quando si tratta di disciplinare l1na scienza biologica in contint10 moto ascen- / sionale. Ed è perciò cl1e la Comn1issione ritiene concorde che aslsai maggiore sarebbe la efficacia delle norme regolamentari che la Commissione suggerisce, qualora di tempo in tempo, per es. ogni cinque anni, tutte le levatrici fossero ricl1iamate per ;turni a brevi corsi pratici riassuntivi, per me1terle al corrente dei progressi che la Scienza l1a fatto specie in tema di assistenza al parto e di pr0filassi delle forme infettive. Questi corsi riassuntivi, ad indirizzo essenzialmente pratico, che, dove furono attt1ati, hanno incontrato il favore di ' tutti i meclici chirt1rgi, rappresentano una ve- . ra necessità per le levatrici, a lle qt1ali però per ovvie ragioni, converrebbe fossero imposti come co11dizione indispensabile per conservare l'abilitazione all'esercizio. 1
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Dott. Cav. Uft. ALB"ERTO VIGO (Qoctor Juatltla)
La legislazione sanitaria in rapporto all'esercizio professionale. MANUALE contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Clrcolarl e tutto ciò che all'esercizio professionale si riferisce, ad uso dei Medici condotti, dei liberi esercenti, degll ufficiali sani· tarli e del Personale addetto al laboratorii di vlgtlanza lgie· nica. Un volume in-8 di pag. XVl-214 nitidamente stampato, in commercio L. 16; ma agli associati al « Policlinico> che aggiungeranno sole L. 10 al prezzo del loro abbonamento pel 1921 0 che cl rimetteranno subito detto importo mediante CartolinaVaglla se l'abbonamento fu già da essi pagato, il Manuale verrà immediatamente spedito fran~o di porto e raccomandato. Inviare C8t1ollna-Vaglla al _,av. LUIGI POZZI, Via Sistina 14 ·ROMA •
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IL POLICLINICO
[AN1'0 XXVIII, FASc. 36}
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INTERESSI PROFESSl.O HALI. \
Servizio dei medici militari.
R. Commissario su transatlantici. Fu a ltre ·v olte rileYato come la missione di Regio Commissario s1ùle navi che trn.spottano emigranti sia uua vera ::tzione di protezione e dii. controllo che 111<:1 le si' arlatta con la tes_poosabilità <li uno speeiale servizio. Eppure il reg·olamento in materia dava ai l\1edici R. Commissari il oompito di dtsimpegnare i servizi ·sa.nit.ari di bordo e coffi si spiega come \!Wi oberati dalle cure degli .a mm:a lati della III classe e dai lavo:ri di registrazione non .po~ssero prevenire o reprimere sul nascere, agitazioni ed inconvenienti che turbano facilmente la vita di borclo. L'art. 7 del R. decreto-legge 13 novemb:re 1919, n . 2205, ha .con:s acra.to il carattere di mera vigi·· lanza del R . Com1nis:-ario e ben ne ha approfittato · la Direzione g·enerale {lella :YCar!na Mercantil~ (Bollett·i1io 1921, p:1g·. 89) nel disporre presso i Comandi dei µorti <-he i medici di bordo abbiano la direzi011e dei Servizi Sanitari, qualunque sia la qualità del "R. CoJ11missario. Ciò corrisponde alla dignità della intera famiglia dei :Yledici, sia ci,·ili che inilitarl, e conferma che la missione di R. Cammissario non è ohe quella paterna di protezione ed edllC'lzione. i)ropri.a di chi rappresenta. la Nazione ed adatta. a solle,r.are i Comandi. dei transatlantici ò.alle cure per la disciplina degli emigra~ti. ;
...L\.RTURO l">ASSERI:\11",
t . col. di porto.
RISPO.STE A QUESITI E ADOMANDE. (89~8)
fisica. -· Dott. A. A, Se il difetto fisico da cui è affetto non
San ci
oostitu~ione
da P. I.e impedisce di oompiere inappuntabilmente il servizio della condotta, ' può ben prendere parte al. concorso. Si badi cl1e n1olti Comuni richiedono . il certificato di sana costituzione fisica, ma non quello di essere esente da difetti. (8989) P e rision,e . - Dott. C. R . da lVI. C. - · Il periodo utile per la pensione comincia per I.ei a' decorrere dal 1° giugno 1898, cioè sei mesi ·p rima del normale funzionamento dell'Istituto. Finora ha com·p iuti tre sessennii interi di servizio, ed è pros~imo a compiere ii quarto. (8!>90) Odontoiatria e protesi dentaria. - Dott. A. P. da B. - Non occorre alcu:Q sp~cia.le diploma per esercita re la odontoiatria. EJ sufficiente il certificato di lai.1ren. Nel laboratorio · può esservi il meccanico, ancl1e dt1rante le assenze del titolare, purchè si limiti nll'esercizio della sna professione e non invada la funzione del dentista. (8991) Pensioni - ?-.Toniina a. 1~iedico condotto. ~ Dott. E. R . da G. - ~el ·1898 le nomine dei medici con{lotti si facevano per chiamaqt e non per concorso. che fu .prescritto con la legge del 1904. Ella, quindi. si trova in perfett.8 regola allorchè si presenterà a liquidare la pensione. (8999) D ella, Levatrice condut.ta . - Dott. L. D . S. d~ C. - 1,a levatrict> ~on(lottu ~ intende nominata per la sola n~si i~tc>n7A'l .à•li po,·eri. Dagli ab · bienti può esig-ere coo111en~o . Non vi è nessuna pra•
tica da espletare perchè la legge è molto sn tale a rgoruento.
~)t}icita
Dott. S. P. A. ~'l L. - Nella attuale sua posizione giuridica i1on può r i1sca. tt.a.re nessuno degli anni di servi~io precedentemente prestati, non potendosi neanche a Lei applicare quanto la legge prescrive pei medici a.nziaJJi. L'epoca utile per la pensione comincerà .a qecorrere ·dalla data. della sua effettiva iiscrizione alla Cassa. Non monta che il Comuneabbia per conto 's uo pagato il con&Ueto annualecontributo . (9002). Co1icorso per la nonii1ia a. rnedioo oondotto. - Dott. A. ~i. da R. - Il programma di legi~ slazione sanitaria occorrente per un concorso alla r1omina di medico condotto si trova completamente riport.ato nel Manuale del Doctor Justitia a pag. 64 e segg. Se crede ne faccia richiesta al1' Amministrazione di questo periodico. (9000) Cassa di previdenza,. -
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(9003) Oassa di previdenz a,. -- Dott.....\.. M. da R. - Non può riscattare i 15 anni di servizio, cui allude, sia perchè ha solame11te ora aderito alla Ca.ssa, sia perchè non si trova va in servfzio a lla data dell'attuazione della legge sulla Cassa di previdenza. ·
Dott. G. P. da. S. S. - Effettivamente non è stata ancora .p ubblicata la l~gge per la concessione della. seconda indennità caro-viveri ni dipendenti degli enti loca li. Nt1~riamo fiducia che si faccia a.I più presto. Il periodo utile per la pensione scade per Lei il 30 giugno 1924. Liquiderà, alle esposte condizioni~ la pensione di lire 819. (900;)) Ridu.~ion.e à·i oonclotta - Pensioni. - Dottor V . l\'1. da S. - Per trovare la soluzione dei due quesiti proposti riscontri: T' igo «La Legi·s lazione ·s anitaria in rapporto allo esercizio professionale )), a pag. -!O e 157, n. 7-22. (9004) Caro-viveri - P ension,i. -
Dott. 8. S. da B. - Se la malattia che determinò la. morte del dottore, padre della attuale minorenne, fu causata l1nicamente dallo esercizio della sua professione, 1a bambina da lui lasciata :potrebbe aspirare a llia !Pensione a carico dello Stato in . baoo agli artiooli 11 2 e 113 della legge 21 febbraio 1895, n. 454. La :pensione sarebbe ·di annue lire 600. Occorrerà farne domanda alla Corte dei Conti, come è indicat<> cert..'Uilente nella relati\a legge. (9009) Indennità caro-viveri. - Dott. F. P. da C. - Nel volume : J,a ZegisZazione sanitaria im rappot·to all'eserci~io J)rofe8siona.le, a pag. 106, è ampiamente svolto l'.argomento del quesito proposto. (9007) Pensi.one. -
(9011) Verbale della Com,missio·n e giudiootrioe. - Dott. A. Z. cla A.. ·- ~on ha diritto ad avere il verbale della Commissione giudicatrice percbè,. a' termini dello articolo 35 del Regolamento generale sanitario del 1906. detta Commissione non èobbligata a formulare un verbale ma semplice-
mente una graduatoria dei concorrenti. Tale graduatoria ~i può rendere di pltbblic.a ragione pubblicandola a ll'Albo della P refettt1ra ed anche, volen<losi, comt1nicandola nd ogni interessato. Doe:tor JusTITIA• •
(ANNO
XXVIII,
fi'ASC.
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CONCORSI. Scad. 5 settembre. l\ledico.chirurgo co11dotto per i poveri di questo Comune. Stip. L. 6000 aumentabile di un decimo per qua. t:• tro sessenni, Qltre L. 2000 indennità cavalcatura; L. 500 quale uff. san .. e le inclennità di c.-v. come per legge. 1\.LESSA.."\"URIA. Scad. 20 settembre. ~Iedico c:ondotto del sobborgo di Ca'Stelferro con annesse frazioni di Portanova e Retorto. Stip. L. 5000, suscettibile di sei .aumenti bienn3li in ragione del 4 per cento fino a raggitmgere il ma-ssimo di L . 6200, ivi compr~sa la prima indennità c.-v., oltre L. 100 mensili à titolo della seconda indennjtà c.-,r., li · re 300 per la supplenza durante il mese di conge<lo annt1ale ed una delle seguenti indennj tà : lire 1500 pei· la cavale<ttura, L. 800 per la motocicletta, L. 400 per la bicicletta, se sarà riconosciuto .necessario l'uso di uno qualsiasi dei cennati mezzi di trasporto. AR<1ENTA (Ferrara) . - Scad. 25 settembre. Quattro condotte : Consandolo, Ospitale e Thaghetto, If'ilo, Bando. Stipendio per ogni condotta L. 7000; · 2000 indenn. ca '"allo (ovvero 500 indenn. bicicletta) ; a lire ogni l.>Overo oltre i mille; doppio caro-viv. Documenti di rito, con i voti degli esami uni, ersitari e certificato idoneità. fisica; età massima 34 rtnni, salvo i <!asi l)l'evisti dall'art. Z7 e regolam. 19 111glio 1906. Per maggiori schiarimenti (esten~one eondotte, a.bitanti! ecc.), richiedere bando di concorso. I3EUGAXT1xo \Rovi.g o). Se.ad. 30 settembre. 1\i!edico condotto. st;I>. L. 6000, oltre le dué inclennità caro-viv. e una e,·entuale terza indennità di annue JJ. 500 nel caso che il medico non trovasse conveniente alloggio, più L. 1000 per l't1so della bicicletta, oppure L. 2500 per la cavalcatura, e L . 400 se incaricato delle funzioni di uff. sanitar. CARRARA. - Scadenza 30 settembre. Tit0Za1·e della Sezione Oftaln1 ica del~'Ospe<lale, con l'obbligo della prestazione gratuita oftalmojatri<:a. a domicilio per i po,·eri. Sti1>endio base 7000, più 500 subordinate all'approvùzione· della. Com·m issione provinciale di beneficenza; ca1·0-Yi\. 8000. Xette da ricchezza mobile. Domanda diretta al Presidente della Congregazione di carità; documenti di rito compreso stato fa.m iglia e sana costituzione. La Congregazione può nnnullare o prorogare il concorso se i concorrenti non raggiu!lgono il numero <li qu<lt-• tro o se il prescelto della terna non accetta. No1nina. per un biennio, eventuale, tacita riconferma, dopo di che resterà definitiva . Aumenti triennali di un quinto; compiuti i HO anni, deve lasciare il posto. Etit massima per il concorso anni 40 . . CoLLAlJI'O ~ASINO (Perugia) . - Se-ad. 10 settembre. ~Iedico-cl1irurgo del Consorzio sanitario Collalto-CollegioYe-Nespolo. Stip. L. 6000 per i primi mille poveri è L. 2 iwr ogni povero in più, oltre la temporanea indennità c.-v., L. 1000 per disagiata residenza, L. 1000 per residenza povera fintan. to ohe il numero <legli abbienti sia. inferiore a 300, I-'. 500 quale uff. san., L. 1500 per la cav. e tre n umenti quinquennali del decimo. Documenti di. AJELLI
(Aquila). -
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SEZIONE PRATICA
rito. Chiedere avviso di concorso al Comune di C~ollalto Sa1 bino. CoRr (Ronia.). - Cercasi interino per la cura dei poveri, per una condotta .del Ca1)oluogo. Stipendio iR rag·ione di r~. 7000 annl1e, oltre doppia indennità, caro viveri . .Abbienti e semiiabbienti tenuti al pagan1ento ùelle visite. Assunzione in servizio per il 13 settembre fino all'espletamento delle pratiche per il concorso. Domande e documenti al 1
Sindac-0.
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CORI (Ro1tiu.) . - Scad. 15 settembre. Due medici C'<>ndott~, uno pel capoluogo e l'altro per la frazione Giulianello. Stip. J;. 7000, oltre la doppia indenn. caro-Yiv. l)opolazione tutta acc~11trata . Condotte residenziali. FOLIG.~o. Scadenza 20 settembre. Ufficiale sanitario del Co1n u11e (260 kmq., 33,000 abitanti di eui 14,000 agg~omerati). Direzjone ufficio comunale di igiene e laboratorii, qualora \enissero istituiti . Stipendio 10,000 (doppio caro-viveri e suppleme,ita:re), aumentabili di un deci1no per tre quinquenni. Concorso per titoli ed esami, dia farsi in Perugia. Nomina per il biennio di pro,·a. Documenti di rito, di .data non anteriore a tre mesi; certilìcato di aderi.1pimento obbligo di leva. Et:à m~i ma 45 anni. LAVIANO (Salerno). - Sc·ad. 9 settembre. Medicochirurgo condott\) per i S-Oli i)()veri. Indennità di residenza I.i . 3000, r}et lé prime cento famiglie i>O'"ere ·'L. 1000. per ogni dieci famiglie povere oltre le cento L. 200, L. 500 se incaricato delle funzioni di uff. san .. L . 200 per l'assistell7..a degli am,m alati degenti nelle <:arceri mandamentali e 4 aumenti quinquennali · del decimo. LEONESSA (Aquila) . ·- Scnd. 30 settembre. l\iledico consorziale Terzone-Chjavano. Condotta resid énziale. Stip. L. 6000 aumentabile di tre decimi quinquenna li, oltre L. 2000 per cavalcatura, 1L. 2000 per indenn. residenza e doppia indenn. caro-viv. nella misura e per la dt1rata ,d i legg·e. Doc11menti di rito. Chiedere avviso .di concorso. PORCIA (Udine) . - Scadenza 20 settembre. Condotta in pinnura, ottima viabilità; popola~ione circa 6500. Stipendio 6000 per 1500 poveri e lire tma per ogni povero in più . Indennità trasporto L. 2000: uff. san. 800; car-0-Yi\. a norma di legge; tre a11ruenti quinquennali del decimo. Ril\fINI (Forlì) . Scad. 20 !Settembre. Chirt1rgo primario del Comune e del Civico Ospedaie. Sti1). L. 12,000 con dieci aumenti biennali del ·ventesimo . ROMl\GNESE (Pavia) . - Scad. 20 settembre. l\lledico-chirurgo condotto. Stip., fino a 1000 poYeri, lire 7500; L. 300 quale uff. san., L. 2000 pel mezzo dj tra,s porto; alloggio e rt11stici gratuiti, 4 aumenti quadriennali del decillno. RossANO (Cosenza) .· - Scad. 15 settembre. l\iledico condotto per i poyeri. Stip. L. 5000 fino a. mille po-:veri e L . 5 per ogni povero in più e sino a duemila, oltre 1a. doppia indennit:à caro-viv. e einque aumenti quadriennali del de-cimo. s. CASCIA-~0 DEI BAGNI (Siena). - Scad. 31 ottobre. l\iiedico-chirurgo della terza condotta del Comune con residenza nella frazione di Palazzone. • Stip. L. 5000 con otto 9umenti triennali del vente1
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IL POLICLI:KICO
[ ..t\NNO
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sim-o, oltre L. 3000 l)er il mezzo di trasporto e la indennità caro-vi, nella misura stabilita ;per gli impiegati goT"ernativi. SOPRA.PONTE e ,-ALLIO , ( Brf!sola). Consorzio. Scadenza 30 settembre. Abitanti 2177, poveri 1400. Stipendio 5000; indenn. trasporto 700; indenn. condotta montuosa 800; uff. san. 300; doppio caro-viv. Vicina11za tram, ferrovia. U~IBERTIDE ( P e1'ugia) . Sc::id. 15 settem·b re. ~Ie dico-c:b.irurgo cou condotta residenziale, nella frazione di Montecastelli. Stip. L. 6000 lorde con tre aumenti quinquennali del decimo, oltre la doppia inden11ità caro-viv. VALSD.""NI (PotP1iza) . - s;cad. 31 ottobre. Condotta per i poveri. Stipendio L. 3000 aumentabili per sei quadrienni. Diritti f) doveri come da capitola to-ttpo provincia le. 7
•
SANRE~!O.
l\. U'l'h(fl'/l-S. - c~rcan.si primo e secondo àssistente. Esi~esi perfetta conos<!enza delle lingue 1
inglese, france~, tedesca ed una fondata coltura in patologia medica. Alloggio e vitto gratuiti nel Kurbaus; stipendio ·L . 8000 per il pri~o assistente, _6000 per il secondo. Il Kurhauis è aperto dall'ottobre al maggio. Rivolgersi con serie referenze al Direttore nledico del Kurhaus, prof. Giovanni Galli.
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Accetterebbesi interinato. Scrivere : dott. D' Ambrosi . - Castro dei Volsci (Roma). Medico-chirurgo, lunga pratica professionale, cerea buon interinato vicino Roma. oppure posto in Casa di S~l11te in Roma o occupazione simile. Serivf."re : Giuse1)pe Cecchi, Via I~onina, 43 ~ !{orna. Diffide. Foligno, .p èrchè non accetta il capitolato modello. (}andellù110 (Bergamo), per insufficiente indenni-
t<'\ mezzi c1i trasporto. S. 1J!a1·ia. del Ta,ro (Parn1a),
per~hè
non confor-
me al capitolato tipo. Jla8si1110, Nebbiurio . Fosse1io (Novara), non con-
forme al capitolato tipo. ' Ul<'l!'ICIO DI
COLLOCAMENTO. \
istituito dalla Federazione un Ufficio di collocamento pe1· le co11dotte della Provincia di Rom<l. Dirigere la corrispondenza al dott. B. Alberti, Segretario della Federazione, presso il giornale «Il Policlinico)), via Sistina, 14 - Roma. È
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Apprendia1no con ,·ero piacere che il prof. Enrico ~torselli, Direttore della Clinica Neuro-psi<>hiatrica di Genova, già Comme11datore dei Santi ~1aurizio e Lazzaro, è stato nominato, di niotu proprio di S. ~1., Grantle 1Jfficiale dell'Ordine della f'ol·ona d'Italia, per benemerenze verso la coltura nazionale e le scienze meclicbe. I ..a meritata onorificenza h'"\ coinciso col giubileo quarantenn.a le di insegnamento llniver it<"trio. "\ri,Te congratulazioni da })a rte del Policli'nico.
MEDICINA SOCIALE. Per lo sviluppo della lotta antitubercolare. Racoo1n andian10 all'atten;;·ionc cl ei colleglii oh(' fa11.no parte di a8socia,zion;l o<l opere antit11iberco · la f l la seguente circolare:
Le constatazio11i fn tte da noi :sottoscritti, alla riunione internaz.io.nale tenutasi a Londra, sullo SYill1ppo che la difesa sociale contro la tubercolosi ha · ormai .assunto presso tutti gli Stati civili, ci impongono il dovere di far sorgere l1Il' A.ssocia~io ne Nazionale lta.li.aria contro la Tubercolosi. Constatiamo volentieri che tra· noi la. lotta anti-
tubercolare è venuta bene evolvendosi in questi ultimi anni nelle varie parti d'Italia .con la libertà delle iniziative locali e degli sforzi individuali econ l'aiuto . di provvide leggi e di eiogazioni .p ec11nia;rie clel Go,Terno. I.J'Associazione Nazionale ci sembra tuttavia indispensabile per due scopi nettamente definiti: 1° di preparare riunioni annuali fra le istitlizioni antitubercolari, perehè sia reso noto q11an... to si ,·iene operando in Italia, e percbè si studin~ i problemi che meglio giovano a raggiungere quella cooperazione rli energie e quella solida organizoo.zion(! che l'esperienza ha dimostrato nece.ssarie percbè si abbiano grandi e sicuri vantaggi; · 2° cli allacc~are e mantenere più inti'mi rapporti con le cor1simili .Associazioni estere, onde l'Italia occupi nel cam.p o internazionale la :Posizione che le spetta. Il Consiglio direttivo dell'Associazione sarà costituito dai Presidenti delle Istituzioni aderenti_ Ad -asslunere le funzioni di ordine esecutivo e rappresentativo si presta per ora il prof. Vittorio Ascoli. I raipporti finanziari tra le ,singole istituzioni e la nuova Associazione saranno esolusivamente d~terminati dalle spese di segreteria. e di organizzazione. Co11.fidin 1no ohe la nece~ità di tale Associazione· ~azionale appai~1 senz'altro evidente a quanti in Italia l1anno . a cuore 1a difesa sociale contro la tubercolosi, e ci nt1gnriamo di potere presto indire la prima riunione d~i presidenti per iniziare quest'opera che, circoscritta nei termini ;su<"tccenna ti non lin1ita l'indipendenza di alcuna istitu' ma ne stimola l'attività e ne amplia il vazione, lore mediante la colleganz.c:'l. nazionale . • Firmati : Sen. PIO Fo.:\ -. Torin.-0 Prof. VITTORIO ASCOLI - Roma. 1
P. S . - RiYolgere adesioni al prof. ,.ittorio Asco~
Jì - Direttore della Clinica Medica di Roma. (Ospedale Policlinico Umberto I).
PUBBLICAZIONI PERVENUTE. FASAi'.J:-VOLARELLI F. Erite1na ptgrne11. tario della region-e clav icolo-ste1·nale della àonn.a. - Siena. 1920. TESTI ...i\LBERICO e ZOLI CosTA~E. Dell'intraderniorea.~ione ecliinococcica. Firenze. 1920. SoRGEKTE P. S11ll'eziologia d ella Polio1nielite an· teriore a01.tta. - Roma, 1919. CA~PORA G1u 8EPPE. LP fratture spontanee. Torin-0.
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SEZIONE PRATI CA
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NOTIZIE DIVERSE.
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La mortalità in Italia. Nel trie1111io antece.d ente alla guerra era sta tn. di 18.28 %0, :sall a 19.53 nel 1915 (escluse le Yittime .d el terremoto), a 19.66 ne l 191G, a 19.20 nel 1917, -a 32.29 nel 1 H18. Te11entlo conto ,dei morti per la guerra (Sl1l C<'l mpo, fuori del territorio del R egno) si sale a 22.28 nel 1915 (corupr~se le Yittime del terremoto) a 23.32 nel 1916, .a 2G.20 nel 1917, a 35.39 nel 1918. La grande mortalità del 1918 Ya attribuita alla pandemia influenzale cl1e ft1 cau sa di cirea 400,000 1norti (circa. 12 %o abitanti). Nel 1919. sebbene. sul principio l'inf111enz<1 ~acesse sen tire i suoi effetti, la mortnlità (li. cese a 19.01 % 0, di r~oco $Uperiore a ·q11ella. del periodo prebellico.
XXVI Congresso della Società Italiana di Medicina. Dal 25 al 27 ottobre prossimo avrà luogo in Napoli il X...~VI Congr(l-sso della Società Italiana di Medicina I11terna, con la Presidenza dell'ill.mo sen. prof. A11tonio C·ardarelli. All'inauguràzione d el Congresso, che si terrà al Teatro S. Carlo, interverranno il ì\fini'Stro della P. I. e tutte le a11torità cittadi11e. Per l'occasione sarà organizza tu una grande esposizio11e di prodotti terapeutici; ai congressisti sarà offerto in dono t1n volume di circa 400 IJagine contenente le biografie de i più grandi clinici italiani dall'epoca del Cotl1gno fino ai nostri giorni. L'opera illustrerà inoltre le origini, le tradizioni ed i trionfi della. Seuola di :\lEldicina di Napoli. In onore dei congressisti saranno organizzate gite a ll 'Eremo vesuviano, a 0apri, ad Agnano, e sarà loro offert;o una «garden party » nei Giardini Reali.
l'età il massimo addensamento di inorti ·Si ha fra 15 e ' 30 anni, viene in seguito la -categoria da. 30 a 60, poi queJli o ltre i 60; da ultimo i piccoli da 1 a 15 anni, per i quali anzi vi era una diminuzione progressiva. dal 1913 a l 1916, lln aumento solo. nel 1917 ed una i1uova din1intizione nel 1918.
I medici nel paradiso l>olscevioo. Le medicine sono, teoricamente, gratuite: in pratica però mancano affa tto, non vi è nemmeno :filo. di seta per la sutura delle ferite, si usa quindi ,il :filo comune. Anche i medici ·sono teoricamente gratt1iti; non è possibile farli 1smuovere senza il pagamento di 10,000 rubli, cl1e però rappresentano ben poco, quando si pensi .che una libbra di zucche ro costa 20,000 rubli. Domina il tifo esantematico : quant;o alla sifilide~ sono stati registrati 10 milioni di sifilitici, senza contare quel1i che sfuggono ad ogni controllo; nei 1>ubblici refettori gratl1iti, 500 bàlllbini se ne sono i11fetta ti nel primo mese. (Jo-urnal des pratioie1is).
Fusione dei gruppi medlco-mutualisti di Bordeaux. Il Comitato ~ledico di Bordeaux, il quale .accoo-Jie le l\1utue che retribuiscono i medici ad_ abbo::-i nnme11to, 11a deliberato, su proposta de l dott. Dt1bourg, di c rea re, presso il Sindacato Professionale, un gruppo· medico-mutualista indipendente, in cui s'inscriYeranno tanto le Mutue del Comitato medico, quanto quelle del Sindacato medico, il quale ultt1n o accoglie soltanto Mutue che retribuiscono i medici a notula. Ciò vorterà alla fusione dei due gruppi mutualisti-medici, che costituiranno un solo aggruppamento com•p atto, ca!pace di vincere le imminenti battaglie nell'agone professionale. '
Stipendi universitari.
Verso . la fine del . proibizionismo americano
L 'attuale Afinistro della P. I. ha dato 1sicuro • affida.mento al prof. Severi, presidente del!' Asoociazione Nazionale dei Professori, che gli stipendi saranno elevati conforme alle legittime esigenze della vita odierna ed alla dignità della funzione.
Il signor Barlett, uno dei ca.p i del .p roibizioni&-m o, ha fatto un'incl1iesta i11 tutti gli Stati per controllare i risultati della legge che proibisce tutte le bevande alcooliche. La relazione, pubblicata dal Ne·w Yo·r k TJt orld, è disastrosa: si beve, <l un dipresso, quanto prima, e si bevono dei ,~e leni: · si gremiscono le piccole di·s tillerie, si distilla, da taluno, anche in casa propria. In compenso. tutto quello che si beve è di pessima qualità e. costa enormemente, dando ai contrabbandieri dell'alcool u11 guadag110 del 400-2000 per cento: la Morning Post calcola a 215 milioni di dollari la somma a nnua di tali guadagni. Una Yasta organizzazione di tali ·contrabbandieri si era sviluppata nelle isole Bahama (Arcipelago nell'Oceano Atlantico a N. E. di C11ba ed a S. E. d ella Florida) , dove sono depositi di whisky, gin ed altri liquori per un valore di due milioni e mezzo di sterline. Ogni giorno partono da tali isole numerosi battelli per la costa della Florida e per i porti prossimi a New York, nei quali,· durante la. notte, scaricano liquori: nell'ultima quindicina ne sono state cosi trasportate circa 20,000 casse. 'L• a sola modesta tassa di importazione ha fruttato ad una di tali isole 170,000 sterline in un anno.
Xlll Congresso Nazionale di Idrologia e terapia fisiea a Castellammare di S&abia. La data è stata fissata per il 29 settembre; durerà :fino al 2 ottobre; sono assicura te le riduzioni ferroviarie; i congressisti avranno ogni possibile facilitazione per il loro soggiorno a Castellammare.
La tubercolosi in Germania durante la guerra. Nel periodo 1913-1916, è aumentata del 26.2 per 100,000 abitanti nelle città e del 16.2 nelle campagne; nel 1916-17, rispettivamente del 62.6 e 31.9; nel 1917-18, 32.7 e 16.6: ne l 1918-19, la diminuzione è evident~, ave ndosi rispettivamente 14 e 16.1. Notevole è la differenza fra i due sessi : nelle città è assai minore la mortalità femminile e la differenzia è andata a u.mentando durante la guerra ; risultati opposti si hanno nelle campagne, dove la mortalità femminile per tu bercolosi è di 1/6 più forte che q11ella maschile. Per q11anto riguarda
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IL POLICLINICO
Forse in coilJSiderazione dei meschini risultati di questa legge, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha recent;emente aipprovato una nuova l~gge, che permette la distillazione e la fabbrica~ione di alcool nelle case private; si aggi11nge, per il solo consumo domestico. Questa decisione, che è stata accolta con frenetiche dimostrazioni di giubilo, significa .p raticamente l'abolizione del proibi• • z1on1smo.
Il Collegio J\1edi.co Milanese ha perduta una del1e giovani figure più simpatiche : il dott. CESAR.BJ STABILINI, che, or fa un mese, ·p eriva vittima di 11n accidente d'automobile. Al cordoglio della di I 1ui Famiglia si associa, nel rievocarne la memoria, il dolore dei molti amici ed il rimpianto di quanti lo conobbero. Poichè era un'anima buona, '€ra un cuore generoso, era una coscienza retta e sicura. D11~ grandi sentin1enti ipossedevano l'ani1no Suo: il · cultq per gli affetti, la religione del -dovere. V•>levn bene e lavo.v.a ' 'a : e1ia tutta li Ja S11a vita, e noi, S11oi amici, eravamo ogni giorno testimoni ammira ti di que~te due Se!D.tite paiSSi-0ni . Lo ·s i vedeva tra i Famigliari, lo si ricercava fra noi, Io si ritrovHva assorto nel Suo :Lavoro: f'ra sempre uguale, erà sempre l'uomo affettuoso e oordtn.le, era sem pre l'entusiasta della professjone. Profesoo\·a la cltirurgia con l'entu.sf:asmo ~ con 1a severità di chi ne .sa misurare il grandioso campo, jl ilitlicile co:mipito, le immense respon~a bilità: I.a r>rofessava preparato dal rigore dello ·~tudic e della {>sserva.zione, la coltivava sorretto clallc S"\1e dotl di cuore e di coscienza. E la p1·of<?~ffion~ gli. dischiudeva t1n avvenire pieno di pr()Jnesse, come le Sue bontà gli avevano già guacl.ag11ato un larghissimo consen·oo di simpatie. Delta. -Sua vita e della Sua operosità l'Asilo Ev~ngelico, -0.el qtr.ale era OhJrurgo Pri1nario, vide le virtù e condivise i successi: della di Lui perdita, l'l·s tituto sa e pia.nge la gravità. Losro. 1
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[ANNO XXVIII, F ASC. 36]
RASSEGNA DELLA STAMPA. L'Igiene Mode rna, maggio. -
L. PmAs. Disinfestazione e deratizzazione per mezzo dell'acido cianidrico. La Presse M éd ica.le, 20 lt1glio. - F. RAMO~D, OH. JAC,Q:UELIN e BORRIEN. Gli sp3.·s mi gastrici. Zentir·alblatt f'iir Chiru.rgie, 23 luglio. - W. BRAUN. Sezione di nervi per il trattament;o di stati irritativi dello stomaco. ZacohiJa, 1. - G. AMANTEA. Epilessia sperimentale ed epilessia umana. Annali di Olinioa Medica, 15 .aprile. - M. BARBARA. Le capsule surrenali nella febbre mediterranea. - lJ . LoMnaoso. Sul metabolismo dei grassi. P. SrsTo. Sulla colesterinemi.a. 1
Bulletins et Ménioires de la Soaiété Médicale des Hopitauw de Paris, 14 lugJio. - M. LoEPER e
M. DEBRAY. Azione ipotensiva della tintura d'aglio. - CH. ·FLANDIN e P. VA'Lr.ERY-RADOT. Anafilassi serica itterigena.
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The American. J ournal of tlie M edioal S<Yi.ences ,
giugno. - A. STENGEL, c. c. WOLFERTH e L. JoNAs. La respirazione in a1ia con ba-ssa tensione d'òssigeno quale saggio funzionale delta circolazione. - E. W.EISS. Ane11risma dell'arteria epatica. - A. I. RINGER. I.Jo. nefrite cronica. M edioai Record, 9 luglio. - . P. E. TBUESDALE. Ostruzione prostatica. Jfeàizinisohe Klinik, 24 luglio. W. NEULAND. Cyanosis afebrilis icterica cum ha.emoglobinuria: . morbo di Winckel. - W. l3LUM. Di-sturbi dell'urinazione nei vecchi. Berliner Klin isclie W oohenschrift, 25 luglio. A. TIETZE. · Distrofia delle cartilagini costali epidemica. - B. COHN. Coxa vara luxans. Paris Médioai, 23 luglio. - C01.TRTors-SuFFIT, BouRGEOIS, H. ROBER'r. La responsabilità medka. British Medioal .Journal, 23 luglio. - · Congresso ·a11nuale dell'Associazione Medica Britannica. T1l.e Lanoet, 23 luglio. - D. DRUMMOND. L'aÒcuratezza nella diagnosi. - WHITFIELD. Sull'eziologia de11e malattie Ct1tanee. E. H. STARLING. r~a legge del cuore .
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Indice alfabetico per materie. •
Bilharziosi vescicale . . Pag. 1214 Cachessia tubercolare e proteinoter<1pia )) 1217 Cenni bibljografici . . . . . . )) 1212 Dispepsia infantile da nervosismo )} 1215 Ematemesi da arteriosclerosi )} 1214 . Emicrania nei fanciulli : . . . )) 1216 Emoglobinuria parossistica e reni )) 1203 Encefalite epidemica : etiologia . )) 1213 En.cef.alite letargie.a : cura )) 1216 Eosinofilia nella ipertrofia prostatica )} 1195 Fosfoglicerasi . . )) 1213 Idro11efro$i ed ematuria . . . )) 1214 Intestina le secreto (fosfogltcerasi) )) 1213 Leucemia con eritroblastosi . . . . )) 1213 I..ieva trici (La qt1~tione delle) . )) 1219 ')) 1210 f,iqui<lo cerebro-spinale (Esame del) Malarici (La tinta de.i) . . . )) 1205 • • .:\leningi (infezione speriment..'lle) . )) 1209 • Roma, 19'21 -
Tip. Cartiere Centrali.
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)leningite tt1bercolare . . Pag. 1208 )) 1206 ~Ieningiti nella sifilide .Jlilza (Chirurgia della) )) 1199 )) 1218 Osteoartrite tuberc-0lare: cura . Poppante: malattie da eccesso cli idrati di carbonio . . . . . . . )) 1215 )) 1218 Prea~luce (Il) nell'uomo . • • • Prostata (I1)ertrofia della) ed eosino)) 1195 filia . . . . . . . . . • Reni ed emoglobinuria • parossistiea . . » 120R )) 121:3 Secreto intestinale (fosfoglicerasi) ~plenica (Chirurgia) . . . . . . )) 1199 Temporale nell'uomo (processo articolare posteriore) . . . . . . . . )) 1213 Vasi sanguigni: metodi per produrre la )) 1213 stenosi . . . . . . . . 'Yassermann (Renz. di) nel sangue retroplacentare . . . . . . . . )) 1214
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A.NNO XXVIII
Roma, 12 Settembre 1921
Fase. 37
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fondato 'lai professori :
GUIDO BACCELLI - - F'RANCESCO DURANTE SEZION & REDATTORE CAPO:
PRATICA ,
1•RoF. VITTORIO ASCOLI I
SOMMAnio. Lavo~i
originali: ~I. Bolattio : Sindrome da farne ne' prigionieri di guerra italiani in Germania. Note e contributi: F. Yiola. : Lo zolfo colloidale per via endo venosa nel reumatismo articolare a cuto . Sunti e rassegne: TERAPIA: L. I . Uoger: Precauzioni nècessarie nella . s~elta di. un datore. p~r la trasfusione ~el saogue . C; 'V1lha~son. La trasf\ls10ne del s angue in ostetricia e g1necolog1a. - I. ~I. Anders: La trasfusione del sangue ne11 'anemia perniciosa. cenni bibliografici. Acca~emie! Soci~tà mediche, Congressi: Società Medico- Chirurgica d1 Pavia. App~nti di medici~a pratica: S EMEIOTICA : Il segno dell' orn behco - Carn,ù 1amento lo<' ale di colore della cute addomi-
n!ile_n~ll a ' p~ncreatite. - CASISTICA : Diagnosi delle ulceraz~on~ l~nguah - ~scess l ddlla parete aoteriore dell'addome d or1g~ne appe:0d1colare - P seudo·appendicite nella disse~te~ia amebica. TERAPIA: Cura della ipertensione arteriosa La. scopolamina nelle sindromj }>ark1nsonia· ne. - IGIENE : Il divieto di spÙtare per terra. - VARIA: La nomenclatura nosolog ica. Nella vi_ta_ pr~fessio~~le: Pangloss: Di un'utile fuoz'ione degli Ord.uu de medici_ . - Ri spos~e a quesiti e a domande Atti _parl amentari. - Concorsi . - Nomine promozioni e onorificenze. ' Notizie diverse. • Rassegna della stampa. Indice alfabetico per materie.
tlrtld&t. di ,r~prlrl• rhle~a&I. 1 PR1<1
.~ ,. nzn
È vietata la riproduzione di iavori pubblicati nel POLICLl~IOO e la pubbl · · d,c ' tar-ne la fonte.. · wazione "sunt 01 •
LAVORI ORIGINALI. Sindrome da fame nei prigionieri di guerra italiani in Germania (1 ). DO tl.
~lICH ELF.:
BOI,AFFIO.
L e osservazio11i, che ri s·a1go·n o all'autunno de.I lDl 7 e ai p1rimi mesi d,el 1918 ·e che ft1·rolllo fatte t1ei campi cli. concentram einto ,cle•i }Jrigionteri itali a 11i di R aista.tt e di Halle a S. i1on sono che t 111.a minima fr.azione cli quelle molte fatte dai n t1n1°erosi n1edici italiani, che, prigi.011ie1i i11 ALL tria ·ed in Gerrrriani a, r>.1e1star,ono 1 s e.rviz1o n.ei <l ivr-rai cam1)i. Le 01sseryazi·oni più numeros,e ed i ca sri più gravi i11teressa1ro'tl·o i cam1)i di conce11tPame:nto della trl1 ppia, mientre i campi di 11ffi.ciali, nei quali io ebbi .a fa,r,e fe mie osser, ·n ztoni, n·on fl1rono colpit i che in ·f orma irn:ite. I o non ho con1un.icato finora J.e osserv.azioni f~tte atten.demido ·che altri .co1leghi avend.o magg io·r material1e idi osservazi.on'8, lo fac.e.siseTo•. 111oltre le mie oss·e1rv.az.i oni, f.atte in mezzo ~agli l1ff.ciali o in 1111 ambl1latorio sprovvisto di ogni ~tlf'sidio a·n che rudimentale di laboratorri·o non ' pote1~ono essere eh.e clinic he n~IJ 'anii eo senso e quindi assai inro·rnp,l·ete Altrr i, p,r .ati,càiildo ne1
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.(1) Con1ur1icazione fatta all' . .L\.ccademia
dica di Rom a il gi-0 r110 11 luglio 1920. 1
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gli o·s1Je·dali, a' rel1bero fo·11sie po.tt1to .ra·ccoglie·r e os.se1 vazi oni. pi\1 com;p le.te. ~\.Ia , poichè null·a fino·ra fu, l1'er qu.anto io· sappi.a., pubblicato •d1ai i11ostri medici g·ià pri gio·n ie1ri, p,oichè inoltrie fortt1natarne11te, da noi o presso gli alleati non fu ·os.ser·vato ·n ulla cl1e 3iSISomigli ad una ·sind.vom•e 1da fame, mentre nu.rnerrose sono in proposito 1e Pllbblicazioni uscite dura'Ilt·e e dopo ù1a gu e.rr.a, irn A u1stria ed in German1a, CT,e1d.o non i)rivo di interesse comunicare le osservazioni fatte. Coim in·cio con quelle cleJ campo ,d,i ff,all·e se!b' bene ·per 01rcli:ne di tempo \·enga11·0 d·o1p.o queille cl~l ca1n1)0 . di Rastadt. perchè esse sole present aTono la 6indiro·m e oon1ple.ta. .B'uro110 l1na decina di casi, di otto dei quali 110 conservat0 ql1alclhe appl1nto, riferentisi tutti a soldati, meno l1no che rjg11arda un ufficiale, n1a ch·e oo•n tien·e. ti.n ,fattore 1ez.i,olo1gico 1particolare. E1ppu·r ·e gli uffic.i1ali niel campo eTano 400 e i sold.ati solo 100, a d·detti al 1servizio geneirale del ·campo e q.t11ali .attendenti d e1g1i uffi·cia•l i. Queis ti n·o1stri ·sold·ati prov.eniva110 dia dt1e camp i vicini, i\1erseburg e ' Vittenberg-, ma furon·o colpiti qua•s i esclu·s ivam.ente qt1elli prov·enienti ·da qu,est'ultimo c.a.m ,p o, ll1ell quale le co·n d•i zi.oni ,di .allQggio, in mi~·er.abi li bararc11e ma.I ri.sca.Idate, e di nutrizione, p.ar.e fossero p articola.r mente di1sastro·s e. Alc11ni dei col piti e.va.no stati 1
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IL POLICLINICO
per q ualohe t ernp·o a lavoraire n elle miniere di sale con un lavoro grav.osi1ssimo tra i001D.tinui maltrattamenti .e seTuZca .al·cun nli·gli·or.am·ento nella nutrizjone. 0
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I sintomi dei colpiti erano del tutto uniformi, con sole differenze di grado. Essi venn ero tutti all'ambulatorio, percl1è « gonfi allè gambe». Presentavano infatti t11tti edemi ag]j arti inferiori, ora lievi e limitati ai• malleoli, ora cospicui, ·estesi alle ·gambe e alla parte inferiore delle coscie; tutti presentavano inoltre edema facciale, specialmente palpebrale, con una colorazione violacea delle palpebre, i .p iù gravi .MlJche ~demi al tronco,. •CI01sì al torace oh·e all'1aiddom·e., e·d 'lll10 un ·001spicu10 ed10µiia ai ,genitali. I:n qualcuno ,gli ·edemi ·dru'!'avarno da qu·ailche ·g io•r n 0 ., ma .p er 110 più erano comp1amsii il gi·OTn10 prima, 1all'impr-0vvi1so. G.l i oammallati erano nella generale denutrizione, fra i più apparr11scemti p e r wa 1oro miseria o·r rganJaa, che11amzichè na;scoista dall' ed ema ne· :risul:tava anooira di più, pallidi, legg.ermente terrei, curvi, sfiniti. ...\ l torace nulla o lieve catarro con rumori secchi; il cuore, tranne in un caso, di cui dirò, in limiti normali, anzi molte volte un po' più piccolo della norma, con toni profondi, cupi, in due oasi con ·r u·m ·ore doloe di s·o~fìo .alla punta. In ·due •Crusi è eisp.r essam·ente notato nei br€vi appunti, che non si palpava affatto la tiroide. Oltre all'edema e allo stato generale, ciò cl1H co.J1piv,a ,8Jll'.eisame ·e1r a il P•0•1so1. In tutti i casi esisteiv·a bradicardia. Furono. contate, 1ad individuo sedrt1to, .al m .asisimo 59, al minimo 41 p1Ulsamoni. La f.I'equenz.a die l po l1sio variav.a .oon g.rian.de facilità per picooil i n1ovimenti Q1d emozioni. Tranne in un caso, noJ:t vi erano però aritmie o erano lievissime; il po1so era inoltre piccolo, molle e facilm ente co~pressibile. Le urine erano in tutti i casi straordinariamente abbondanti. La quantità nelle 24 ore variò nei diversi casi fra 2200 e 6000 eme. Questa poliuria preesisteva, secondo l'affermazione degli amma.. lati, .d.a molto tempQ·, ill:or.n era quindi ,affatto in rapporto con ila ·C~a, eh.e dete1r.,m.in.ava l',a;ssorrbimento deig;li edemi. L'U1ri111a ·eria pial1ida, ma non proporzionalmente alla sua ·quia;nitità, il peso •spe<;ifico non fu 1potuto detecrminare; v era assem.zia di alb11min;a, .aid eiccezion.e ·d i u~ cruso, in cui se ne rinvenn.ea-o tracce. N-essun sedimento degno di n1ota. Du e crusti. meritamio qualche menzion·e a p1arte. In l1no si trattava di un uffì.c:iiale, ~'unico colpito .da edemi; in qu1eSto, tm 1sogg.etto fra i ipiù denutriti e lJallidi, un edoonia 1delle ip.alp·ebre e d egli zigomi si stabilì in <Segt1ito 1ad un lJieve avVtelenamento mercuriale, ·Causato diall'ioJ..ge·s tione di soli 40 centigrammi. .di calo.m eLano .e ca1
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:r.atteriz.zato da coliche, da istOmatit.e oobastanza grave ·e da leggi.era ial.buminuria; che l'edema. r1•on ~osse però in .r~piporto -con Uilla nefrite t~ sica, fu p1resto palese per 1a soomparna r.apida d·elll',alb111ninu·ri.a, mentJrie l'ed,e.m a pers.Lstette a lun1go e scomparve giraJd.atame.n te dopo qu.alche setti mania. L'altro caso, iJ. più impo•rta11te ·di tutti, si riferisce ad un ,capo·nail1e, in cui 1111'ant1ica m a la:ria r1on .avev.a datOt più iattacc.h i da 10 .anni, e che d1el rreisto afferm1ava .di es-se1r se.mpre stato bene. Imprrovvi·samente erano comparsi edemi alle gambe. L'individ11.o, di r-0·b u·sta costituzi·one scheletrica, pallido, legg·e r1l1e11te cianotico f\ di1spnoi.oo, iprese:n .tava ·e·demi co1Sipiot1i al tronco e agli arti inferiori, ma anche alla faccia e .aigli .a;rti · 1suipeiriori. .t\..l to·r ace• nu1l1a tranne i • soJiti .sibili. Ill · P.101100, contr:ari1a me·n te al soJito. er:a aritmico, pi.cco10,, frequente. L'eisam.e d el ~11ore da,,.a : Itto della p11nta nel 41) spazio. 2 cm. all'esterno dell'emiclaveare; in alto jJ l.imite sulla parasternale è nel 2° spazio, a destra deborda dalla marginale cl estra dello sterno di ·l1n dito e mezzo s11lla 3a., di 2 dita sulla 4:\, costa. T·oni fo!r ti, cupi, imrp111i. ExtrasistoJri. ll'll merose. Limite superiore del fegato nel 4° spazio, inferiore 1 dito trasverso sotto l'arco cos tale. Urina 1pa1lid a , s carsa .alb11mina, qua:nt~tà no·n potuta mi1sl1r.are, ma a1pp.arentemente riormaie. Ft1 fatta di agno,&i dd iposi stolia da miocardite; riposo a letto, digitale.. Dopo d11c giorni il polso era regolare, 50 al minuto, le extrasistoli scomparse completamente, gli e·deimi molto di1m inuiti; in .qu.el 1gio·r no l'ai.mmalato fu 1p otuto· trasp,oirta:re all'osrpeiCl.aJe, ove fll te.n uto · .a lie tto e nutri,to ·su fficiem.tiem.entie. Al1'uscita daJl.l'o1spedrule, dop-0 3 m.esi, .gli eid emi er.ano scomp1a rsi, soJ:o alla se·r.a vi erra110 ancof.l'.a lievissimi ·edemi malleolari. La nutrizione e il colorito ,evruno miglii0,rati.. L'itto ·deUJa. 1punta noil era ·delimita·b il.e ·p erchè J'area cardiacia in parte co,pe r ta, il maiTigiine d1esb,.o de l cuore era 1 .cm. all 'intern•o de1lla ma11ginale d estra dreJlo sterno. I.l p1olso .e.ra .r 'itmico, di media rumpiezza, 90 a l minuto. Nessun dubbio mi sernbJ."la po s_ sa sl1.sisi·stere ch·e l'insuf:ficie11za del mi.o cairdio in questo .ca·so n 1on 1foose partei e più 1gra\~e re spression.e dell1a malia ttia, del !'lesto uguale agli altri casi. Di -casi giravi questo 1So1lo fu dunque ,d,a me osserviato. Di casi Jiievi, in'Vece nei quali dei tre sintomi principa'1i : edemi, poliuria e bradica1·dia, que,s ti due ultimi so.J.ta11to appa.r vero, ne furono dia m ie o-s.servati centinaia e migliaia. 'futti, llfficiali .e 1soldati ne erano colpiti. E ambedue i tSintormi f11ro110 ri le\··ati per la prima volta non dai n1ecljci, 111a da altrti uffiriali. Io 1
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SEZIONE PRATI CA
fui st111pi to, qt11aind·O·, doip.o aver .alz1;i to le s:1.alle, a S. El ena. Mentre m:1n·can·o detta gli suil le pri. l so di un utfficial.e e trovai 42 battiti ' 1ne epidemie~ quest'ultima è ber1 . t11diata da contai il 11o· al mi11t1to; e il mi'O di -cui n·on mi ero occu•p ato '\\.heeleir. P·oi chè l'ali1111entazio.ne era bu.oina è • 1 cLa molt 0 tempo, nie aveva in q11 el m cn11e.nto 48. vari.ata, n1ent:'e eira cattiv.a l '·iigren,2 ·degli ,3J,l1ogE così $ U l)eJ:' giù tt1tti. E tutti eir.avam ·o afg·ia m1enti, s i pen:sò a.d l1 J1 'eipidemia da infezione; infatti l'ep.ideimi.a cessò col tr.a;sp.ol'to d·ei p-r i· fetti dalla poliuria; c.hi più ·e chi me11.o. Chi ne risentiva meno, s'alzava 3 o ~ volt ~ g·ionieri in altra sede. r1ella i1otte; ma v'erano molti che do"\·evano Anche le p•r im,e epj de1nie di edemi oiss.ervat.e far·lo 8 ,e 10 ,·1o~te i1eJ11e 10 or·e elle ~.i rim.aneva r1·el.l a guerra e \rr0tpe1a furono m.ess1e in re1,a.zion1e a letto. Era lln a11cliriYieni contin110 nelle g1·ancon del1e infeztoni, in pn.rte a ragione, m.a in di J1a.r nrcl1e o n e1ll e iinune111 ~e ,tri•s ti ri!diott e c1el.1a parte probabilmente a tc.rto. f,a 9rima e1pi·d·emia è d1escritta <l,a Rumpe1, forte zza di nastatt e i1011 man.c:1v.a no gli eDie·o·di ch,e .1a· 0 sse;rvò nel 1915 in ca~pi di prigio·n eri tragi-comici tlu;ra11t e queste pro·ce·ssio11i n otttl'rn·e. Q11a11to l'jn so.n11ia che ne con1~.e1guiva con- in R11·~si n, . La n11a.lattia e.ra. grave, n.on ,d i rado m o,rtale. Oltre rugli ed1eJmi vi €Tano 1emorragie tribu i~se al de·9eri1neL1to, a ll' e•s aurimento, all'avYilime11to dei più colpiti, è facile jmn1.agicutanee e congil1n tivali , di.arreia e. febbre. N ella r1a11 e. L.u. freq11e11z1a. d ella minizi,011e e.r a m.agig io- n1a.g,g·ior parte 1de.i cais.i fui!iono ~orvati n·el sanr~ di notte cl1e rli g iorno; era dl~nque una nicgu e le spiroch·ete della febbre ri·corrente, onde f.u 1ia ; cJ1e foc:ise ai1che una p o llar hj ur~a, con1e la sin·d,r ome è riferita .a questa eziolo1g ia. Lo ' Tog·lio110 alrn11i a11t ori tedeschi, non mi p a r e ste1ss-0 .a11tore inlsie.me a Knaick, <lesc,r isse l'an.... " dopo un 'epirlemia eimile OSJSeirwv.A.t.~ in R11,<::o mi 11<1-l - e tl onno - - i1aturale, S•e 6 litri di urina erano en1esF=i nelle 24 ore. In og·ni baracca, in sia e n·el B·elgi.o, .accomp.agnat.a 1d a diarree e1,fe• ogni rn ine1 a t.a. e' eranJQ })Oi d.e·gli enu·retici, sia i1 omeni di•SiSen terici, on rl e essi la m,e ttono a oa, cl1e lo fossPL'O st~ti gi à da bambini e l'enuresi 1 ico d ei111 a dissen teria, sebb ene s olo in un caioo : ic orr11)ari.se;.e nell e a1ncrn1ali co11c1izioni, si.a ch e ,·e.11i·s se co ltivato da1'l·e fe·ci il baicillo di Fl·exner li r1 i' enisBero per pi ~rizia o pe·r dispo·sizion e e l'agglutinazion.e fo sise costantemente ne•gativa. J1.er,·osa o per ambe·d11e. L a prim a epide·m ia messa in rapvotrto con I.a fame è qu1ella .d1e1sC1ritta daii p101I1a1cohi Bu{lzin ski I n streito r,np~10 1 to con la- 111olil11·i.a son o po,i cl a n1et.t.er'i altri d ne fe11 om·e11 i, punto o p,oco e Cl1·e.lko\Ys.k.i nel 1915 n ella p o·p,olazjon e di una rjleYnt.i cla. altri n11tori , cioè la cop1!ostasi ge- località gnl izia11a. I l).iù g11avemente ooJipiti er.ar1ernlP., ta11to più st.,..ana i11 qu.anto il vitto, era r1 0 il m edio ceto, gettiate improvvi.s.ament~ claIri ccliic;:~imo di scorie, e che solo ra,ram ente léL guerra nel1a nuselI'ia. La carne m an cava d a cPrl ett.e il !1osto .a di.a:rre.e di bT"eve duir.a ta; e , n1esi, .albumine ,e g)r a.s,s i .er.ano insttfficienti, l e la 1n 111can:n di si1tlore, cl1 e ognuno potè stabi- })atate erano guaste. Gli edemi e-rano graYissilire t.n11to uit1 facilme.11te su sè ste•sso, in quan. rni , Sl)8C·i·a lmente a.ille paJrp.e.b re; spesso c'erano to e1 a d1iffìC'i1r e PPl' m101l.ti in1 r,>'01sisibi·l e 11 cam- erneralopi.e, xerosis conjuntivae e ulcere corbio della bia11cl1eria. No,11 ostante ciò e nonn en li. C'e1·a a stenia, an ores1siia, r1i3 l'"r ea,' i po1pio.Pta11te l' ngg·lom cr ..lrn1ento in i·istretto s1)1azio 1 &ssia, b l·ad.icrurdi a ne1gli adu1ii, tacl1i·cardi u, n ei l>FLmbin1 ; 13 ?lo de.i casi m101rirono e cioè qu asi l'a ria. nmbir.ntc fu :eeml)-re respirabile. , 0S'cl11 1 si,~amente ban1bini e vecchi, i>iù n1 nschi . * ** l'l1e ferinn1ine. l:11'epi a,e min po,lacca 1a1ncora rp i ù g.r·a~;e è deQu8's te 1in cornp ~e~SQ le nostre osser vazioni, r-;c;ritta da Strat1ss; in questa è 11otevole la co,alle quali devono esse·r e ,ag,giun'te alcune noti. stan te d i1ninuzione dielle UlI'ine i11 ra,p·p o.r to con zie sul d-ecorso e ,s uLla CL11J•a dell'affezione, sull1na grave iposistolia; furono osservate anche ln s11a ezio1l0igta. e sull1a p robabile l)atogen.eisi complica zioni. con scorbuto, p eljosi e morbo di dei si n gioJi f.enorne11i. erlhoff. l\'Ia p rim a di a ccinger·ci a ·Ciò, è b enie dare '''~ot. e voli contributi f·urono l)Ortati negli .anni uno $g11ardo a ll1e 0 s1servazioni 1sin1i1i e sotto sie.guenti a.a Schiff (centinai.a dj Q1~1~eTVazioni molti .as·p.etti pii1 c-0rnpilete di .altri .autoiri. nella p opolaz.io11ie di Vienna , di Bo.ernia e delle :.\Iaase e Zondek si so·n o occu.p ati di ricer- provincie montane dell'Austria) Gerh~rtz (Bonn, care n,e lle n.otiz.ie d·ei m edici di ip1ais sate gt1e.1ir,e 21 01sse.rv.azi,01n i), v. I al{s.c1h (di·stJ!'e.t.ti in,d ust1riaJJ rlei q11 a dri analoghi a quelli ..di r ecenti 0SS eirva- ])o emi, 22,842 o,c;:.c:;ie1~·azi@.11i co•n 1028 morti), J anzioni. Essi tro;i, arono notizie di epidemie di sen (ì\fo11 aco), Liµpn1 ann, Schitte11helm e Schlee,d emi nella -cam·p ag:n.a an·g lo..,o1an1de1s.e del 171·2~ cl1t, l\fanse e Zondek (Derli.110), Mal'iwa (Unghe· n·ella campagna i1ap ot1èonic1a in Russi.a, nel.la ria), Hlil1se (14-5 casi, ~euh amm er), Knack e gu.erra russo-tUJrca del 1879, fin.alm ente pr·esso i ~ eumann .Le\.vy, Polla g (Halle), Moritz, (Co·l-0ni a), Doll ner, Boenheim (Rostock), ecc. R ecenprigionieTi di guerra bo eri eon·centrati n el 1902 1
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t emente forni ,·a110 ])regevo lis.si1ne m o,nDgra fie s t1ll'argomertto Scl1ittenl1elm e Scl1Iecl1t, Pollag, :\Ia.a se ·e ZondPk. Una parte dei citati aut·ori p 1ubblican o le osserva zio11i fatte in ospedali ann.e1sisi a campi di pri gionieri, altri, e s ono i 1av,ori co11 ]e o sserv.azioni ·più num eroise, tClesèTiv•on-0 l1e e11idemie com1)a r s e j i1 P ol·onia, :in Bo1emi.a., i1n _'-\. ns tri1a e in G·erm,ania, sia. n.eg·!l i .anni 1915 18 19116, s·1a e l)reval1ent.eme.nte nelJ'inv eTno 1916917, il più te~rribile p·er l':ali.r rientazion.e della lìOf)ol . a zi1one in Austria e Germa.nia. 1
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osservazioni ciini cl1e intorn D agli e.d·eimi, alla 'P'Oliuria, .alla bradiica•:rtdifa e :a tutto res all1e somatico non ag.giun.g·oll1Jo .alc.unchè di n ote_ vio1e .aille nos't'l"'e oisse.rvazi.o·n i ,s opra d 1escritte. Notevoli 1sono inveoe in a l ct1ni J.avori ·e 5 1)8ci alm·einte n·elle m o·n o.grafie di re c1ente edizi nn ·e i •contributi 'inforno .a i c1aratte1r i ·del f: an1g11e, clelle · urin.e, i·ntorn10 a11.a. fun.zi o n1alit.à r e.n1a le, .a11.1a piresisi.on1e .s ang. uiign.a; ve1r1.g·o•no rif.erjti aleu11 i bi~anci .org.ani.ci e dei re1pe1:ti d.j .a11top s ie. Il sangue pres enta i caTq.tt.eri de ll1 idr emia , con dtmjnuzi on1e d1e1 1peso sp·ecifìco, del l)Unto cli ·conrrela.zione e de]l'indice di I'efraziO'l1e. Il residuo s ecco p11ò .e,sseire .diminuito di un q11 ar to cio è fino a v.alOO'i di 14-15 ~~ ; n elLa steisisa e in' ma crcrior è diminuita l' a,}})ll1ill jn,a o~ ,-l)fOOOlfZ.i-Oiile c1el siero, cl'1e dai valore normale. di 8 %, })llÒ scendere facilmente a 5-6 ~~ e talvolta ifino a 3 ~{;, . I ·globuli ,so!Il•O natu'!'lal m:ent.e 1s e.m pre dimi1111ti , tailora n·otevo·l rnente a fino a v.a l ori di circa 1,0()0,:000, i1n questi e.asi con q11aidiri :s imili · a quelli clelJ'an emia perniciosa; c'è le11 co11enia con linfocitosi; il q11adro di Arnetl1 è spostato a •sin:iistra; i lil1lf.ociti ·sono piarticolarrì:n,ente gran... di con riccl1ezza di granuli. azurrofili. Piastrj11e e q11indi rapidità di coagulazione sono aumentate. Il valore globulare è aumentato. l\'Ia i valori numerici e colorimetrici clei g·lobuli rossi sono in uno stesso soggetto vari ab il i e si p11ò incontra re durante la form azione degli ede1ni iperglob11lia con basso valore globulare come espressione di un temporaneo ispessimento del sangue. Jmportar1tj, J)e r le conseg11enze che se ne trassero, sono l e modificazioni nel contenu .. to dei lipoidi n el sangue. Gli acidi grassi sono .ridotti di 2 I 3 , il graiS6o neiutro è tailv·olta d1e1 tutto sootmpa:nso; a.inch,e l a lecitina è ·dimin,u ita a rr1eno di 1 I 3 , m1entre la co'le terina t.otale è 1pi11ttosto lln po, atJmentata, ma con scompa r sa qi.1n.si totale della frazione eterificata. Nell'urina è p11re notevole la grande variabilità del pe•so s1)ecifico, il quale l}erò in media re "'ta norn1ale nonostante la poliuria. È qt1indi 1
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interessante s eg11i·re i·l ·Com•potTtatm·e nto dell'elimin.azi1one dei sali. ~ no!I'male -0 1aum.entata la l)~ rcentuale del ca1l ci10 e del magn·eisi·-:> ; i solfati e i fo·s fati sono aumentati. Il cloruro di ~,oidio ,·ieTue eliminat.o nella pro•poTzion•e da 10 a 18 °0 , 011de r eliminazi.on·e n·elle 24 ore 1può r aiggi11ngere i 60 ,g.r . L'az oto t e.t ale è ir1 p.roiporzi.Jne n·oruna.l·e o dimin11ito·, ma è p1·oiporrzion.aJme.nte · dimin11ita la pe.rc ent11ale UTeica, m e.n tre è r:idd·op1pi ata qu1ella d·el.l 'aciclo urico·, son,o aumenta- ti anche • !l',amm•oniaca e gli ami110,aci1di e1d è eli·m:in·atia cr.eatina n·ella pro13'orzi1on1e di 0.2-0.25 g r. Questi ,·a lori dati da Knack e Ne11mann sio110 confenmati da P ollag. T11 q11a1che cais o furono trovati va:lori alti di a ceto11e,. . La f unzio1ialità renale fll st11di.ata accuiratamente ·da Maa.se ·e Zondek. Non sono .alter.ati nè i l)Oteri di .diluizione e di ooncentr.az.iio·n ·e nè ~11·el1li di e1i.min,azione d·el 1'u Tìea .e dei cloruri. La pressione arterioso è ~eco11cl o a lé11ni (P ollag, Maase e Zondek) normale o poco dimin11ita, secondo altri (Scl1ittenl1elm e Schlecl1t) r1otevolm·einte dirrn.i nt1ita; qt1esti t1.l timi a11totri ·r11i1sura:riono ipe1r la p.r·e1. .1si·o n,e di.a.isto1li-ca - 45-50, 1)er qi.1ella 1sist oili·ca 55-70 m.m. di m.eTcu rio. S tT·Ofanto •e·d ad~en~lin.a i1011 111ftuiva no che poco e tr.ansitoriamente s11lla pressione. La pressione ,·enois a, mi•s urata da l{nnrk e Nel1rn.ann, fu trovata iper J.o più ·n •ormia.le, da 35 .a 85 mn1. di a.equa; in ·q11alch e ca$ O ' i ell' a a 11111ent.o fin.o a 120 mm. · N•ei reperti di autopsia si tr.o va1·o n.o tl) ~ti i caraft.eri -d·ella i11·orte per ina,n izi·one, ma nulla .di P.i ù, Atrofia muisco1are, •specialrm·ernte d el cuore, il cui rp.e,s.o è ·rid.o tto a me110 de.Ila m .età, cio1rrip'1•eta 1sco m •p ,arsa ·d,el g~ra.s1so dei te1S1s t1ti ·e d el g·licogeno nel f eg·ato atrofico, atrofia lienale, talv,olta dielle ult ere 1di.ss1e·n.tetriformi nell'inte1s·t in10, ma 1senz.a repre rto bacteiriolo·gico p.o,s.itiv:o. I .. a ti·roide fu t r ov.ata talvolta atrofica, m.a non oosrtantmnenie. G1i 011g'a.11i ad.ct omin.ali furono · trov.ati itpeI'emici, m entre gli alt·ri 01r gani erano vuoti di sangue. Nei re.n i nulla di pato.Jogic-0, soltanto l1na iperiemia e u11a dilatazi.o,n e dei canalicoli. Fra tutti gli ·autie ri solo Pol1l.ag affe.rn11a di aver riisconitrato una g·eneraJ.e dilatazio·n,e dei ·c.aipillari. BiO:an.ci or.g anici com1pJet.i V·en,go·n() ·oomunicatr ·da Maase e Z on<l el< (2 rasi) e d1a Jansen (7 crusi ). La l·OT10 d.i sc11ssion e im,plica anzitutto l a conois c.en·z a d·e·1'l1e razio.n i a lim e11tari, con le quali iu rooo. es•egu i t i. I primi a 11tor i danno in un caso, poliurico, c,.ià ed·ematoso , 11na razione di lt1sso, contenenC' t e azoto 13.3 g. graisso 1 0~ g. idrati di e 281 g. (calorie 2500), acq11a 16fl0 g. NaCl 10 g. L 'esperienza du:ria 19 g·io1ni. Si ha risparmio della metà . dell',azoto, Ja quantità giornaliera d 'uri1
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d•a 32J'0 g·~ alla noom.a. In un secondo caso vie11e somministra.to dulfante lJn uguale l)er1oclo la ·di eta abituale dell'infe,r n10: prot·eidi 4-6.9 (N=7.5), gras1so 6{).6, i·drati di C. 254 (calorie 1810 J., ucq11a 1100 ClUC., NaCl 6. 9 g·. Si l1a leg;giero d.pfìcit di az oto, la ~ 1 G liu1ri·a sco1n1Jure però q11asi co111pletnm·ente. Jan se 11 1e::-1egu1 ne1l m.a gig·i·O· 1917 sette €1sperienze ai })ilnn e.io i 11 ed e n1a t eisi ~oli uri·ci, la1sciandoli r1elle 1ol'o ahitnc1i11i cti vita e sorr1rni11istra11do il v itto 1·a~io11ato dell'ospec.lale. Alle sette tabell e l'a11tore aggi1111ge llna ta,Jìella ria~s11ntiva clella q11nle riporto i dati }Jiù i111:portanti ·: · Calo~~e cnlc ,. ln te se ~·o1'!d·o le abituali tabelle: ci 1 r a 1800, calcolate e,s9resisamente da Rt1bn er e on 111et.odo calori1111etrico: 1126; Az•oto 8.1, gra. ... o 1 t.6, idra ti di C. 173, acqu,a no·n con tro llata, i11a sernpre oltre i due litri. Deficit gi ornaliero • di azoto 3.1. g·1 .• u rin '1 2312 ~ ·, Cal·orie utilizzate ~9"5. grasso assorbito 12.5 gr. idrati di C. assorbiti 1J8 g1·. È lJ.arti c.olarm·ente in te1ie1Ssante i11 qneiSta i i·ce1rca la grande differ.enza fra ·l e calorie calcola1e e quelle misurate; q1J-este non 2 s o 110 c:.lt~ / 3 <li qu-elle. ì\Ia. anche di queste un.a _parte \'a ·p erduta nel1e feci, specialmente per il cattivo M ~ o1 bi n1c nt.J degli id1 ati di carbonio, t 1·op110 legati .alla cel·l ulo :-- a de•g li involucri ve getali.
PRATICA
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•.\.c(·a11to a c111e sti bilanci è interesis.:tnte il rn.ffro11to fatto dal Pollag· delle razioni alimentari clelle earceirl cli Hall·e (nelle quali erano cc rico... verati » ancl1e clei prigionieri civiJi itaJia11i) in epo<'he cli diverisa i.n tensità d1e,l.l'ep1i,d.emi.8. Ne•l 1° !'l'eriodo, allo scoiprpio deu · e1pidemi.a (11ovem hrc 1916) la 1 azione .a limenta.r e, calco·l.a ta dalle inb e1' e cli S cr1aJl-Hei s·ler, Be·n za detir azione per cattiva qualita e de te11},ora.mento, comrprendeva gior11almen·te: P1·otein e 5-l·.08 g., grasso 10.1.5 g. id•rati di C. 1-05.09 (ca·lorie 2209). Nel 2° pe:r iodo, all'acme dell'erJ1ùernia (marzo 1917) le cifre era110: Proteine 510.26 gr., crasso 17.03 gr., idrati cl i C. 3ì0. 71 (calo 1ie 1889). Nel 3° lJeriod o il \..itto ~ira stato mig·l ic i·~.to (giu.gno 1917), l'epi<1emia ·e·ra in vi1a. ·di deier·e1scen2a; la s1omministflazi.011e er.a cli: Pr•o.t e1ne 64-.2 .gir., gra9so 21. 97 gr. idlr.ati ·di ·C.. 396 ..94 {,c.a101rie 1997). Queste 11ltime cifre eem'hra n·o {Ìunqu•e consentire a·11cor,a, p1er individ·ui a rip o•so, un equili])ri@ di bilan.cio·. Esse oorrisfD-Olil·dono· abbast.anza 1:>eTlJe a qil1elle ·date d·a Jansen? che ritiene POtensi otteneire l'e1quilibrio con 6J gr.. di proteidi, p11rc.hè le ca·l o1r ie sian10 ·almen.o 2100. Quasi 11gu.aJi SJ0110 le cifre di Chittenrlen con 50 gr, cli J:>rc t.?j ~lj f 2{} ~0 calorie. 1
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*** Quale era la 1 azione alimentare nei camrpi di 1p1·i.gio11ieri i11 Germania. ,all\epo ca dell'e1pi.den1ia d.a n1e osservata? ~ e l ca1Y1p·O di Ra·statt n·el d·icembre 1916 là razio11e 1settimanaJ,e ·e.ra così com,p osta: Patate 2800, ·rape e eia.rote 21L00, brurbab ie.t.ole 750, carne con og.so 290; baccalà iÌ·10, orzo 1GO, vecce 350, })a11e 2100, grasso J)el' condjmer1to 50. Calcolando in base alle corre11ti tabelle del Koenig si otte11gono giornaìmente: J)roteine 95 gr., grasf:i 12 gr., idrati cli C. 300 gr. Totale 1690 calorie. Considera11do però le ~?erd ite' per la sbucciat11ra dei vegetal i, quelle per vegetali deteriorati e le sottrazioni da ])arte clei ~oldati affa1uati, tedeschi e italinni, nella pe ·at11ra e dura11t e jl trasi)orto fra il magazzino e la Gucina, non si va er1·ati se si ri<l11cono le calorie, ancl1e calcolate con la mis11ra troppo larga delle tal:>elle, a 1200 o 1300 al massimo. Quest~, cifra è d11nque notevolme11te inferiore a q11el la cl1e nelle razioni alimentari degli autorj citati diede già così notevole clefìcit nel biJa11cio. È bensì vero che i proteidi, anche te1L11to conto di t11tte le riclnzioni e della loro o:· i,giue ve,g et.aJe, 1fH~"''~1aiono sufficie.n ti, n1a la co11dizione c.he le ·calo1l'ie non scendano sotto i 2000 gr. n on è mant.en uta. È perciò ohe in un reclamo d,a n1'e s1901rto ve·~so la metà .di dice11n'b re al aoim andlo d1el campo, chiedevo che non essendo p·OS'Sibil·e i~ a um e1n to delJ a ro.zio ne dei g.rélJssi, venisse almeno aume11tata di 500 gr. g fornalier i quella delle iu·atate. . L8. r.azi.o;ne rd-ef 1soldati •et.a anche più poveira di q1i.ella de;gli t1fficiadi, mancan,d o i·n essa i 7 g~ramrr1i ,gJ.orn1a;J,i:erf di gra1s1s10 ·di .condimento ed eisse.n.d<)t l a razi;o,Ii·e ,df pan.e di 210 anzichè di 300 grammi aI giorno .. E n1e11tre gli ufficiali oziava.n.o, i ·&ol·datf lavorav1a1n ·o T11tt.aYia nel cam90 di Rastatt, p11r ·eSts·endo generale il d1epe·r imento (che in ruLcu·Illi in à11e m·eisi si avvicinò a i 20 cl1il.ogra1nmi, ·d'i perc.ffta),. In noliu·ria e il a bradica1·cli1a l1 0n sf ennerio a;, ' lltm1ental'e edeani. È probabil·e che ciò fo1sse dov11to s:01p r a tut t10 ,a.1 ]) r ev·e p e1ri10 do di <.:l em:t1 triz,i on e; f.o,1~sé vi oon:tribt1i rono il riposo (anche il . lav.01ro dei \Soldati nlo•n eira :f.ati·coso ) e iI .diis cr.et.o risca1dam1e·n to ·degli 1a.lloggi. Infaitti netllo rs tesisotempo e cro n 110 ste1s1so viti.o edemi gr.avi ,si \re1rf_ flcar.ono i1,ei oampi di ,soldati, ove g.li aI~.oggia menti erain o peig;gi,ori e il l.avo1io ,e·r a, almen,o a pe1r i o,di, molto faticoso. I-Ianno dunqiue certam.ein te ragion.e !!'li ·au to:r i tede.schi, che -0Jtre a l -vitto attrib11i~ro110 un \ nlé1re fra le ca.u se dell 'e<:Jema ai fatto.r i fr~cldo e lavoro. Esclu,s a la deficienza dei pl'oteidi, Htilse, .Jani- en ed altri ·vedo110 nel deficit ge.uern.le delle 1
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calorie I.a oa.t1sa della sin clrom·e. Anche Jansen, mente ir1 rilievo, fa pensare ad una patc·genesi non P'Otendo ,a;11mentare i grassi, propone di sin1ile; ne1'la sinsd!'lome da aliment'3.zione fari• all!Ille·n trur·e gli i·drati d'i ca;r1b10!Ilio. l.tra·cea manca nza dei grassi e delle albumine, Sorge p~rò il l)toblema, se vi sia soltanto in quella da fa.m e, manca nza dei grassi e relastione di calorie, 10 se J1on r-;ia da incolpairsi l.a ti,ra deficie11za delle albumine. a ,eficienza d: un detern1inato grl1ppo di sostanDa S chifi e da Gerhartz .si è 1)atlato di avita ze alimentari. ' ininosi. ~1a la sintomatologia d.a fame è del N·ella pratic:i ·de~'li autoir i tede1schi furo.n .o a tutto differente da q'llalun,que delle n·ote sinscopo di cura a un1e11tati se·m ipre e i gr,assi e dromi avitami·n i·ch,e, comp:r.esia quella da mangli idrati cl j cC1rbo1nio , mai qt1esti soltanto. Ir1e.anta della sostanza A, sol11hile nei ,grassi, \1ece un au111ento quasi esclt1sivo di questi si '·clella qt1ale è sintom,o oaratte:risticcr la xeroftalebbe nel ca SO cl ei 4 t 0 ufifici.n li t:.rasfeTiti ,a metà mia, cl1e fra: gli ammal ati di sindrome da fame gemnai10 1917 dal cam po cdi R.aisitatt ,a q'U·el1o ·d i . fu osservata soltanto . in 1CR.si estrem.amente g·ravi da Budzinski e Chelko\\-skf. Del resto l'aHal1e. In quest.o c,a mpo, ch·e averva allora forti del]_)O!siti di. 1f.ari.n e .di legt1minose e di patate e lirn1entazir)ne 1n ei cam·pi di prigionte·ri oon ma.n av·eva .a dis1)osiziome un e ccesso di buoni di c.av·a certamente ·del tutto di vitamine e nemi)a11e, il 'V itto fu nei p1rimi tempi aiss.ai differente meno della .S·ostanz,a A, di c11i .so·n o ri-cche le ù.a qu1el·l·o idi Rrustatt.. Si visse 'Pier qualche \S1et})airti v·erdi delle r:>iante. E cavoli e m·ele c'erano tin1ana f•no1ri J azj.01néùme.n to, co11 vitto ri·cco .di a ·St:uf.fì.ci.enza. calori e (oltre 3-000!), ma r.ruppre.F;<?111t.~te c1u,a.si e- . Se ·Con le consi·dreTazio1r1i rpre.cedenti il prob1esclusivamente da i cl rati di C., aven clor subito i n1a ;dell'ezi.0L·o1gia ·della .sin.d rome da fam·e rup.proteidi - mancanza del pesce - l1na certa pare su fficiente.rnent·e rischiarato, potendosi questa dedJ.nj re com.e un,a malattia da ntttridimi n·uziorn1e ·e n1eSlSrun ai1m·enbo· i grassi. L '-eff.etto cli q:t1est,a ·dieta fu i i.n mi1gliorram.einto de.Lle zione insuffìciente e unilaterale, resta ~e.rò a ' discuteirsi il difficilissimo problema del·l a pa0011dizicmi .genèrali. lVIa la J)Olit1rja pensi·s·t ette t.ogene1si dei 1sin,goli si.ntomi. e i11on .sembrò cll.minu"iire in m1odo .apprezzabile. Con1in ri a ndo dalla bradicardia tutti gli .a11Diminui i11vece ra:pjdatn·ente, .ap·p·ena co·n i _p actOII'i, ch e si occu:p,ainDno di rhiarirne· la patogechi v.irveri dall'Italia .airriv,aron.o s ufficienti nes i negano cl1t: si tratti di u11a bradicardia quantità di .grai~si. P ·er mia :peir soo.ale espevagotonica, e percl1è quella è ritmica, mentre r-tenzia p os.so p oi aifermaTe, 1che La polit1·r ia suquesta è aritmi·ca, ·e p e:rchè in oompreis sion e 1del biva ,a,d dirittura .d•elle o.scillaziioni reg.alari in v.a·gio e la resptr.azioin e ncm .Ja mo1difica110 e 1·apporto aii grassi di,s ponibi·l i, rie:omp,are·n do perc.hè ·son·o negativi i fenomeni idi .t\:sr11n.er . di a1uovo nei periodi, n·ei quali i viv~·ri dahl' Ita(rallentamento })er compressione dei bulbi oculi a P·er le chin·suir e di fJ"Ontie-ra venivano a lari) .e ·d'E·r ben (rallent.amento lì er irnc1in1ali~o.ne manca;re. Un'ì1dentica 01s~ervazione pe1"!Soin·ale del capo) . La :prrova 1dell'atroipina rie1seie P·OSidi un medi.Co te.desco è .rif.erita da Maa,se e ti va sec-0n·d10 .alcund. (\,7 interbeng, :\I.Olritz), i1eZon1d1ek. Non .sembra quindi lì C'tersi n e.gare .ai grassi a l cllDchè ili Sl)eeiJì00 nel ricambiio -Orga- gativa secondo altri Sdhittenhelm e Schlecht). L'Olrigine della bradi,cardia sarebbe da ricernico élell 'acql1a. 811 ciò convengono ancl1e lé pif1 r.arsj nel ·cuore 1s tess·o, come effetto dellra iporecenti pubblicazioni tedesche. Quest'affermanl1triz ionP c1ella ml1scoln.tura e dei centri inzio1le ha p1oi c.tnche 1111 f oirte a•prpoggio speritrinseci (deficienza di zuccl1ero e cli sali minen1e11tale 11elle eccell.en ti ricerche di F. :.\i aign-0n, rali, Loranc1: lV{~ase e Zondek, Pollag). E proi.I q11a1e 1rovò .ch·e it napporto ottimo fra .a:lbubabile cl1e Ja stessa riduzione clella sostanza 111i11e e. gra.s~i è itl 1 : 1 e che qt1e.sti peam·e tton10 del miocardi-o (i11 alcuni casi• fino a metà del ei1tro certi li111iti jl ·risparmio di. quelle. Il ra1ppe so normale) dimin11isca l'energia di contraporto ottin10 è rea·lizzat.o nel latte ·e nell'uovo zione, onde il ritmo si fa più lento e la pres·ed n l1:n .di1) reissio anch e nella .orur.n ·e·. I ·grassi sione arteriosa diminuisce. ~0110 dl1mqu e n1ece1s1sa,.ri .all'utilizzazione· dei proNegli stadi più avanzati di atrofia, la prestt?iLli. Q11 cste ·esperienze e l'esperienza pratica si·one ,-en.osa ])llÒ ·divientar su1f.ficiente .al I'apido clin1ost1·ano an·c11e che 15011·0 ltnilaterali le es1).esfìan camiento ·c1~1 cuore~ come in un9 dei nostri rie11ze e le ·oonclu. iomi ·di un J·ec·entissimo lae.asi ed in casi di Stra11~1s e di Iaksch. · QuMunvoro di Emma A. I<ohm.ar1, la quale esperimenq11e s ia però il mercani·smo, onde la bradicardia tando st1i ratti trovò comparsa di edemi i11 si stabilisce, è certo che, come in '!)arte fece rrup p o·r to a d,efici·e11za di p roteidi: n10n di grassi. o sservrure il Lenz, ·essa rappiriesenta una diAnche la grande aiffin,i tà fr.u la •s indro1ne da fan1inuzi-0J1e di lavoro pe1· l'organismo e contri~ 111e e qt1ella da alin1ei11t1a.zi,one esclusiva con iht1isce n ridurne il l'i can1l1i ::>, on cle è fino ad un r1rn ~i <li ca rbc11 io 11ei }) a n1bi11i : a .f fi11ità che certo limite 11tile e fa in questo ~enso esatto ScH1itten.l1eln1 e Srl1lecl1t mettono particolar1
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SEZIONE PRATICA
riscoonro .alla ta;chicardia della febbre, in cui il ri·cambio è aumentato. In generale 1a b1nadieaPdia è fenomeno a.icc-01n.paJgnante'tutti gli stati tol"pidi d e.l ricambio, ritrov.andosti. e negli ~t1ùmaJi ibernanti e nei mixe:dematosi e, ·se n•on <'08tante1n l1ente, lStl>etsso nei lunghi .digiu·n i dei digi:11natori c'li })rofe$s'ione (Succi e ·p iù .anco.l 'a Breitl1nupt e i sogg~tti cli Hoover e Sollman e cli Renedikt). Poliuria si ha tn pata1ogia in tutti quei ·casi, i1e•i qt1ali pa1ssa attraverso .ai capil~ani. ·dei glorneiruli maggio·r quantità di acqu1a nieJl'·unità di tempo, sia cl1e ciò avv~nga per aumento della pressione, come nella nefrite .oronic.a 'O nei ,c.ardiaci sotto l 'impu1so della diigù.taile, •s ia ohe ,.i sia lln au1nento CLel letto sa·n.guiJgno 1del I'ene 1] )er In. maggio1"e ma.ss-a d1el sangue c.ome nel diabete mellito ed in quello insipi·do. In questi ca.si la poli11ria è conseguenza d·ell~idre·mia. E tale origin·e ha ind·u b biament.e la ·p·o1i•uria 1ne1La si 11clro1ne cla fM.mie. ·S e11on c hè ciò d1a t1•n lato s1)osta la ql1estione ·dovendoci ·01:pa, noi ·chied.are (rt1ale sia la ca11sa de1l'idremia; eta un altro ·lato 11nn egn111risre il prol>lema, -c·cme no11 lo es:auri~ce i1egli altl'i casi di !)Oli uria, dovendoci noi cl1iedere a11cora, perchè 1,eliminazione in ecce~.. o .si co11111ia soltanto at.trav.erso il :Pene e 11011 nnrl1e, .anzi nerl nostro ca.510 a· detri'm ento d Pgli nltri rm11nt{)'rii. Quanto a lLp l)O&Sihili caUJse ·dell'id·remi:a, mi· ])U t'e partirolnrmente int·eressant,e J·o studio .s ullP costant1 ce ll11lairi dii ::\layer e Schaeffer. Q.u e'-ti a u1 ori pu rte11,do cl al' fia tto rdella nieiss·tlna .af1ì11ità ùell'accp1a per gli acidi grassi e ;c1e1lla sua affinità IJe1· la colesterina, p-en\S:aT·o uo che• do,·esse eAECr\ i un 1ra1)porto fm il ieon te·nuito di <111 ~ i ro1r·1)onemti e il conten'llto d'.acqua niei tesc.. 11ti. E ssi poteron 0 tnf.atti stabi1i,r e che l,ordine di di si r-il) 11ziu11e cle 1.1' u.cqu a. 111ei tesis·u ti è ip.aral]Plo n q11ello del coefficiente lipoideo 1
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cnlPst. colest. acidi gra~si R. fosf. lipoid. Q11a n to !)i ì1 elevato è q11esto. tanto più ele-
,-n to è il co11tenuto cl'acqu a di un tessuto. nella sindrome in qt1estione Vi ha un'ele'\·azione notevolissima del coefficiente lipoideo nel sang11e, essendo invariato il contenuto dicole$terina, n1entre sono ridotti gli acidi grassi e jl fosforo lipoideo. Forse ciò può contribuire a :spiegare l 'id.r 1emi.a, a11a qual·e certamente contribuivar10 ancl1e e le quantità maggiori di c1oruro di 1soielio e le quantità magìgilori ·d'accr ua che abitnalment.e \T·eini,ran10 ingerite nella f.pe·cia·1e dieta a base tli tu1beri ricchi d'.a-cqua i)er ·sè •stessi· e I>er giunta 1sommini1str.ati :Ln forn1a di minestre. Ricluce11do infatti il sale e. rt1cq11a si otte11.ev.a ltna climi11.uzi 0The de'11a rp.oliuria, non p~rò la .sua •s compar$a. Piì1 difficile Ùl'a
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è il problema, perchè l'acqua prendesse la via dei reni con tale predilezione da .r idurre anohe l'.eliminazion1a attr.av·e:vso l~inte1sti'l1lo e ·1a ·peJlLe. E 1gi-o·v.a avv·ertire iehe questo f.atto fu o.sserviato ainche nel digi•uno speTirnentale ·oon somministrazione d'lacqua (Ben·e·d ikt). Me:n:tre di n.oirnna la cp1a•ntità ,d'acqua di respirazione ·e .c1i :peirsp.irazione è pro co drn~erio?re 1a quella ,d0J.l'u.ri•n:a, dopo alcUJili gtorni di digiuno· la quantità dell'acqua r.e.si.dua Si ridu·ce a poc.o ipiù della metà, m·e ntr·e a.ttm.enta Ira quantità ·d'·u1rin.a . Vozarik poi ha trovato che .con vitto esclusiivam.ente •OaT-neo !',acqua residua a:um·enita sop·r a la no1·ma, con v:itto vegetal,e n·e soen·d e al di1Sotto; la proporzione fra le due condizioni è di 1: 2. Bisogna da tutto ciò pensare ad influenze che agiscano inibitoriamente sugli emuntori secondari o, molto più probabilmente stimolino in qualche modo l'emt1ntorio renale. La maggior parte degli autori tedeschi non avendo trovato alcuna lesione degli epiteli renali, ammette una abnorme permeabilità degli ·e ndoteli dei capillari dei glomeruli, dovuta probabilmente a im.p oveirimooto in lipori1di de[le m •embrMl:e :ceil• lulart. lVla .ciò dowebb,e va.lene in .egual1e miisur.a .ainche per gli .altri emruntori; iI110Jtr1e· questo · modo ·di vedeI'e contrirusta col 1oon.c.etto dell'attività degli epitelti ll'enali nella furr1zjo·nie 1c1ell'elimin.azion.e delil'acqua. N.on mi •s em·b ra imip-0& sibil e pen.sare ad alterazi.on1i bi1ochi·m ich·e neùl1e ce·llu1e r .enali, n•on dimb·stTa;bili .tsto1ogicamente~ eveintu a lmemte ad alterazi.oni dell1e meanb:nan·e ·epiteliali d.a im p·O'V·erirr1·ento i•n li·p·o idi. Del ~esto alterazioni r1ella secrezione renale, in dimdnuzi1cme •ed jn a:1unento, ,a "'·eingon.o, come è ben noto, p1er v.ari stim oli ·m eia oanici 0 chimilc:i; ll·Oi le attribuiamo ad azione nervo1s1a, ma. non ·SaJ})piamo nu11a delle modifioazton.i ·ahe piure ,(I ev•ono interv,enire sia ·p u·r e tr.ansiitoiriamente, r11el pare·n chima renale. E la 1sensazione dell'imperi•O!sità del bi$'o.g no ·d 'urinare., d1o vuta ralla q11asi fulminea secrezione di gran copia d'urina, cl1e spesso provai nei mesi della poliuria, è jdentica a quella che si prova talvolta dopo ~a ingestione di ·Certe qualità di btÌTa O di Caff•è. Si po1tiiebb·e f·oiise p.enisar.e 1ch.e oostamze pvodotte in abnorme quantità nie'l catabo·l1SiJno d·ei proteidi de} co.rpo (a11m1ento de·l la aroo.tirna e della creatinina!) esercitino un'azione diuretica analoga. a q11ella prodotta p. e. dalla caffeina. 1
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I.a patogreiniesi .d1egli edemi è t1n 0 dei p·roblemi più ·oornplicati ·d·e1·1 a p1atol0igia. 1\.-ccanto 1alle due concezio·n i più antiche diell'.aume1JJ.to defila 1Jressi on·e captllare (Ll1dwig) -e della permeabitità ca'J)i1l·a1re (Cohnh·eim e Li-c.htheim) sono sorte in ·epoche pi\1 rere·nti, in parte ·c on uti1
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Jjzz.azi·one di questa .se1cc·11cl a teoria, mal.te n'l.1 0,.e 00 ncezioni. Alcu11i .attribui.seion10 !',azione i·d ropigena a sio sianze che il 1•e11e insl1tffì·citinte non può eliminrure (A1pbrird~ Noorr1d·en, Koran~r i, ecc.), altri a s ostanze to·s .siche eil abo·rate da.i tes:suti P•e1r val"je a·l terRzioni ·cli nutir izio'Ile e C'Ìle tratteJ11gOT10 l'acqna, 1Che p1erciò non 1giun.g e .a i r·eni (tfl·oria extriaren.ale de'll'eid.ema, Asc oli, Volhard, Timof eew, ecc. ) ; cl1i vede la causa d-e1l'ed1ema i·n un'alterata 1e.laiSticità dei tess.t1ti (teoria di L anderer e Reicl1el), cl1i in un'a11me11tata 1dirofilia d·ei tessrnti, 1dov uta ad nci1d1osti (Fi_ sch.er) ; .fina lmente l1E;ppingel' pre11dendo alctlJili elementi d.a v.a1i.ie fra qt1es1e te101ri·e, r itiene che l'azi·one idropigena .sia ·eis·eIX'itata .ct.a aJlb11·m ina tras•s.i.~·clat.a .a.a i ·C'UP·i l1ari .alteT:a.ti. .e ·n{ill .abbasta nzia ra·p idam.emt.e ·s cis·s1a per i11is11fficienza tiroidea. 1
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L'edema da 'fame viene da quasi t11tti gli autori tedeschi int1erp1peitato c onie ed·ema di 01rigin1e extr.arenal1e p.e1r .a1t.e!r è1t.a f11nzi1one ·dei. calJi l l.a 1~i dilatati ·e· .a!br110Tmemente perm.eaibili i.n s•eguito a.il d·ep,aup·era.m enito i11. 1i1poi.di (~1 aase ·e Zondek, Pollag, eiec.). S1chitte1n he1m e ,S1chlecht l o inteT prietano in via g·e11er.ale come dovuit:io atll' alterata funzi·one 1d ri.Jl' organismo, in parti- . 0olrure e.ssi dànno impoirtaJ1z.a a ll'ipofu nzi 0tnie degili org.a.ni circo1aito.ri e oome fatt.01re d1etermir1a111te .a.lla ri.ccherzza del vitto in .acqua ei sale assieme. 1
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Nè un'ori·gine ·d a a.um1e nto .di pr.essirone ca• 1
phllar1e, nè una giene.s~ da in1srttf1fì.cier12.a •r 1en.aile può essere ammessa; la prima, perdhè pur mancando misurazioni dirette della pressione cap·ilLaroe, 1a questa diffi,cilmente •Ptlò piensarai d.ata la di·m inuzi.one clelila p·r e•s sion e rurte:riosa e 1a ne1S&una mo·di.ficaz.ion 1e ,d.ell.a pression:e venoscl, la seconda :per l'eccellente funzionalità r e·n ale,. C.ontrio la te.o:M·a di Fis1ch el' ftt giustarn1ein te osservato Ch e ei~is.a potre.b1b e 1spie1gare1una jd:riopisia d1elle ·cellttl·e dei te1ssuti, no•n que·l la degli spazi intercell11lari . 1
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111ngo temr)o e in n1olti;ssimi casi e·s1clt1 sivru11e11te ·peii:-st~ta qu·eista 1~10La e solo in al.ourui casi, i111_ pra vvtsamente, peù· tu1 fattore acc-essori o C'lH11e il freddo o un a un1e:i1to di la \·oro, si sta1bili~ca i ·insuifi ci.enz,a caipilla1~e nei 00·1l11.ett.i,vi. ~Iolto n1egli10 mi 1.Sieunbra di !ì8ter p e11.., are cl1e mentre i reni cornpiono già l1n enor1ne Ia\'O'l~o ellimina.n 1d10, ·co11 grro1 cli qua11tità d 'acqua e di sali minera·l i, gl1 .a l)bondant.i prodotti del catabolismo org·anico esagerato, t1n ra1)ido t1umen t:J di ql11esti debb a pro.v vi1s·0Tiame.n te ri cl1i.am a:re in .sito, negli st.e1ssi tess uti, l' a.cc111a orcorre11te al 101110 equB!i.brio oc::;m otico, nel m od·o corm e 1o i.tlu.s't ra 1a t eo:ri a di ' ' •0ll'1a111.l, s a l\.o étd .aver.sii 11na ·r.a;pjjda e.1 imi;n.azi.one de.ll'aiequa e dei prod otti toE::sici ·d~sc ic l tj appena ciessat i i fatto.r i d·ello sq11ilil')r·io1. È · perciò ch e il ri210.-::o a letto fa; d.a ·sol.o ·scom·pari:re gli e·d emi co11 l111a r a pi1dità ig,nota i'n ogni altra ~aJ.atitia. Ed è -i1rababile che u 11 · flll01'rne -o e·rm.eabilità dei ca pilla ri renda possiJ)fle Ia r ~picTità della forn1azj101n e ·e d·e·l riais&oJI'biment,o d.e.I l 'e1cl em.a.. ·Co1n qtiest a gen.es i dell' edema ,s,i acco1rd a 1an. che be11 111eglio che i1011 con quella da sola per~eabilit à. capillar.e l 'in te·1~eslsrun te :r.eperto ·deigli ste ~.~i ~I aase fl z ,ond el(, che il. liq11ido 1dell '.e1der:11a c1·1 fame, runiche ·q11Ml d·o € aibùond1amtisisim1::>, co11ti1en.e ,di f1~on te aid u11 t aisso d'albumina che è t111 terzio di quel1o 1dell'e1dema da n1ef1·01sri, l'azoto iatale in .egu.ale e qu·elLo am!rnoniaic.ale i1elle d.app.ie prOipOII'Zi10!Ili ·di quello, D.e1lla. teoria del· l'Eppinger r1on va forse i)erò trascurata l 'influenz·a .attrib11ita .alla tiroide coim ·e fattore acceleratore del ca.tabolismo, essendo stata qt1esta g11iandola trovata atrofica. molte volte nei casi di edema da fame e clinicamente (così in alc11ni miei casi ') e aI tavolo anatomico. Il Lenz crede perfino cI1e questtatrofia tiroidea e il corri~pondente · raller1tamepto del ricaml)io siano nella ~indrome da fame utili compen~a zioni: delle quali l'edema sarebbe llno sgradevole fenomeno concomitante. 1
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Una diminuzione dell'elasticità dei tessuti p•otrebibe ne'l nostro ca-so ave:rie mruglgi.ore ragione d' essere amme1s1sa 1che in ogni altro rom1e con.s eguem:za della scòmp.arsa del tessut'o a.idiposo e delll' atrotfi.a di ogni 1altJ.10 teJS!SIU!to; ma essa può invt0.ca:rsi al mais:sin10 come fattore coardirurva.nite, 1essen .do triopp·i i ·c as i d'e•s tremo 1dimaigri·m ento., an·ch.e n,e{la noistra rstessia malat-. tia, DJei qu.ali l '.edema , :no111 oompare. Que,s ta ste&Sa .r .agiane rende ·esitaniti ,a.d .accettare J'interpfletazi one, già per .sè ste·Ssia molto t eorica, data dag1i autori te.die schi, della esclusiva insufficienza caipill·a11e. Essi, c he già spiegano la poliuria oome .causata da intS11fficien2a dei capillari renali, non po~'"-ono di rei perch è per
CONCI4lT SIONI. • In base ad alc11ni casi di edema da fan1e osservati fra p.cigionieri di gt1erra italiani in Germania l'A. ne descrive la sindrome, consistente nella triade : bradicardia, poliuria ecl edema r1ei casi conclamati, nei due primi sintomi soli nei casi fr11sti e disct1ie la patogenes i dei singoli fenom eni , riferendo i due primi ad intossicazione rispettivamente del ct10re e della cellula renale. 1·11ltimo ad lln ricl1iamo d'acqi1a q11ale sol,,ente clegli a11mentati prodotti del cataboli~mo cellulare. ! .. 'articolo è anche una rivi~ta si11tetica dei molti la' 'o ri ~11ll 'a rgome11 t o .
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SEZIONE PRATICA
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NOTE E CONTRIBUTI. DI TORINO. Di rettore: colonm. medico : R. MARRAS. (Repairt-0 Meddcin1a). O S PEDALE ~1ILITARE PRINCIPALE
Lo zolfo colloidale per via endovenosa nel reumatismo articolare acuto per iJ dott. FRANCESCO VIOLA.
È risaputo che i metalli colloida.li furono
i!ntrodotti in terapia da Alberto Robin secondo il concetto .naturalistico di Ippocrate di non affrontare l'agente causale della malattia, ma di stimolare l'attitUJdine dell'organismo a difend.ersi e 3Jd apporre una bM'.r iera al! 'aggressione delle tossine infettive. La loro azione si esplica sull'idrolisi, sulla disidratazione, riduzione ed ossidazione, . fenomeni chimi·ci che si .svolgono nel pro1topla.sma e nei plasmi peri-cellulari e la cui a11men. tata energia .s i traduce con una leucocitosi intensa. e clinicamente si rende evid·ente ooala scomparsa della f.ebbre, con una notevole scarica di urea, acido Thlico ed indolo e coJI' alimento ~del coefficiente .d 'utilizza.zion·e azotato. I metalli ·ccilloidali s'-0ttengono per via fisica e per via chimica. I primi, detti metalli colloidali .e.lettrici ·p erchè "Ottenuti col metodo di Bred ig che consiste nel far scoccare l'arco voltaic-0 tra due elettro·di, ,s ono costituiti da filam enti del metallo di cui .s i vuol.e otteneve la soluzi.one immersi in acqua più volte distillata e raffreddata. So.no ,q uesti assolutamente puri ·e si ,t>osso.no ottenere •S empre d.ella stessa struttura e composizione. Gli altri, ossia quelli ottenuti con mezzi chimici, secondo il metodo usato per la prima volta da Ca!'ey-Lea, non sono mai puri e quindi di composizione e. di azione tncostante. I metalli colloidali, chiamati anche ferm.enti inorganici (Bredig) e fermenti metal'lici (Robin, Bardet), perchè ha!Il.n o di ·c om·u ne .coi fermenti il potere catalitico, esplicano sull'organtsmo questa ·d'lliplice etfficacia: antii&ettica e stimolainte d·e lle funzioni organiche. .. A cagione ap punto di queste loro proprietà essi trovaro·n o un'inàicazione in u.n gran 1numer.o di !.Ilalattie i·nfettive. Era naturale guinrli pen.sare aid essi anche nella cura d el R. A. A. sul quale nessuno, quantunque nof!l si conosca ancora il suo pr.eciso agente specifico, osa cggigiorno d·ubitare della sua origin e infettiva. Furono oosì viia via u.sati nella cura di questa 1l1alattia i più svairiati metalli fra i quali l'argento -e l'oro e più specialmente quest'ultimo . 5uJ quale il G.r enet fa riposar.e de11e· virtù terai:~euli.che su.periori a gli ste,ssd sali.cilici. Fu il Maillard· che nel 1913 attras~ l'a.t tenzione sull'importa-nza fisioJogica dello zo1.fo, elemento .s·enza il qual.e nessuna delle so.stanze proteiche. del no.stro organismo può costitu1rsi. Essa- si trova nei succhi del nostro corpo. nell:;t compagine dei nostri tesst1ti ed infin e e11tra - ~ fRr ua rte come acido cand roi.tin.~o lfo rico n ella costituzione delle cartilagini articolari e ca.me componente della mucdna nelle ca psule arti1
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Te11tare una teirapia nuova in una malattia l a c1uale, come il R. A. A., ha nei salicilici un 1·in1edio quasi specifico, par.e a tutta prima una fatica ardua, se non vana, tale da far desistere dall'impresa qualunque studi·oso. /-Pur tuttavia - come la cinconina non ha per nulla detronizzato i m·eravigliosi effetti della chinina nella febbre paliu.s tre, dovendosi usare appunto nei casi in cui per una spe·c iale idiosincraisia (emog10°bin11il'ia) non si I>uò ricorre.re al rimedio specifico, cosi lo zolfo colloidale, che io, seguendo le mòSiSe dei Francesi, ho adoperato in alcun.i casi di R. A. A., qua:ntt1nque non menomi per nulla l'azione dei ~a~ici1ici, ciò non pertanto .p er le ragioni che verrò ~sponendo, la ·sua efficacia deve essere tenuta presente, nei casi specialmeil:te d'i1ltOileranza verso qt1esto rimedio. 2
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IL POLICLINICO
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colari. Ora pare (Mailliard-Bourges) che nelle Ho usato il .su1fosolo in 9 C&Si di R. A. A. : articolazioni malate qi R. A. faccia appunto casi di speciale gravità n1on tanto per l'altezza difetto lo zolfo P€l.r cui queste s'infiltrano di della temperatura, quanto per ! 'intensità dei. sali i~solubili, cosi da scaturirne le altetazioni dolori, la tu·mefazion·e cospicua e la moltepliorganiche e funzionali caratteristich·e di quecità delle ·articolazioni ·c olpite. sta malattia. Il Maillard pensò quindi che l'inIn generale non ho superato il n. , di 3 inietroduzione d.ello zolfo neJl 'organismo supplizioni da 1 cc. f aoendo queste preferibilmente rebbe alla s11a mancanza o defici:enza e rtistabi- , al mattin-0. i ·e iniezi001i furon.o quotidiane o a lirebbe nell'eco,nomia l'equilibrio cosi impor.. giorni alterni. tante della nutrizione solforata, e a confermaLa vena prescelta 'è quasi sempre stata la re questa ipotesi il Bory riuscì a stabilire, con • i11ediana cefali ca o ba.s ili ca. dosaggi successivi, clle il perturbamento del Ecco in breve le storie cliniche dei miei a. : metaboliJSmo dello zo1fo nella diatesi reumaI CASO I. - So1d·ato . Uberti Giuseppe, lettotica esplicantesi chimicamente co·n 1a de.ficien~ n. 125, del 5~ ArtigJ.ieria . Campagna, (Venaria za dei soffati, fenolo-solfatj e di zolfo libero Reale), di Cellatica (Brescia) : entra il 24 genn.elle urine, va complie tamente .e stabiJme·n te nai-0 1920. _l\..n amnesi famigliare muta. Sofferse reintegrandosi in seguito all'introduzi0t11.e dello di R. A. A. tre anni fa. La pr.esente malattia esordi alcuni giorni zolfo nell'organismo. Lo · zolfo però, votato ad prim.a con febbre, ti1mefaizione e dolenzia viossidarsi e.d a t:ria;sformarsi in acido so1fori~o vissima alle giuntu·re. . residuo normale biologicamente inerte, e insoAll'.esame obiettivo si constata: edema ed lubile nei mezzi organi-ci neJle sue Vlari-e tà alar'r0tssamento diffuso periarticòlare alle ginoc-· ohia. Non segni .d i v.ersamento. I m-0:vimenti lotropiche di fiori di zolfo e di zolfo precipitato, attivi e. passivi risvegliano forti dolori L'a. Si: non è utilizzabile se i1on nella .s ua qual.i tà di lagna pure di dolori alla spalla, la quale però zolfo libero da ogni combinazione con l'ossi- non presenta nulla di anormale: (T. 39°.5). geno a fin.e di entrare facilmente e u.tilmente Nulla id i notevole al euore ed agli altri apparati. nel cerchio delle reazioni biologiche. 26 ge·n in aio - 1a iniezione endovenosa di sulTale r~quisito per l' app11nto è risolto dallo f osolo. - Con·dizioni stazi.onaTte. Lieve aumenzolfo colloidale nel quale lo zolfo è allo stato to della temperatura. 27 ·gennaio - 2a iniezione endovenesa di sulljbero in sospension.e, _in un liquido, di partif osolo. - Temp-eratuTa stazionaria. Diminu1ti celle i'Tliìnitamente· :piccole (mi-celle ) visibili solo notevolmente i dolori. Tumefazioni articolari all'ultra-microscopio; sempre simile a s-è stesso, in via di regression·e. d'attività costante e rigorosamente do,s ato. 28 g.ennaio - 3a iniezione endovenosa di sulfo solo. - Temperatura subfebbrile. Dolori quasi completamente .sco·mpar~i. . . *** 29-30 genn1ai-0. - Dolori S1oomp·ars1. MoviDopo le ricerche di Maillard e Bourges, pre. menti liberi. Apiretti 00. ' conizzate da Bory, Loo11er e 'Vahram ed in sec..\so Il. - Soldato Brignoli Antonio, dell~ guito Massala11go e Vivaldi furono i primi ad Scu.o.la d'Applicazione d'Ar.tigli·e r. Classe 1901. usare lo zolfo colloida1e nie lla .cu·r a del R. A. A. Distretto di Berg8Jmo. Entra in .reparto 1'8 febottenend-0ne brillanti risultati in grazia a pro- braio 1921. Letto n. 97. Madre morta a 33 anni. " cessi termici e transpiratorii, i quali esaltano Soffri di bronchite a 10 anni e di infl.u.enza n.e r il primo il processo di difesa ·contro l'assalto 1915 N·on sofferse mai di R. A. L~ presente malattia risaJ.e a tre giOO"lli avandei microbi patogeni e liberano, il secondo, rrap.Ldam·e nte l'organisn10 da un.a n-Otevolequan- ti il suo ingresso all'ospedale. Presenta tumefaziooi diffuse con arrossameinto !31Je arti<?o~a tità di tossi11e -nrodotte dalJ 'infezione (Massa. zioni ,delJ.e ginocchia, raidio ...carp1che e t1b10· lango e ' 1 iva1di). astragalee. Dolori violenti. Febbre. . . 10 febbraio - I·n iezione endovenosa di sulfoPer le mie esperienze mi so·n o valso del sulso.io. - . Mitigati niotevolmente i dolori subit<> fosolo deJl'Istitt1t.o Chimico-Opoterapico I.e.o. dopo alcune ore dall 'i1J1.i.ezione. . . . . di Bologna, il quale è uno zolfo colloidal~ rap11-12 febbraio. - Apiret~ico. Movimenti 11ber1. presentato da quella modalità ·che in chimica ed indolenti. Tumefazioni scon1parse. Nulla ai • • è detta forma a, cioè di granuli finissimi che vl!scen. . danno soluzioni giallo-pagli.erine - a differenCASO 1.11. Soldato Gaspari·n i Emilio~ del za di quello d·etto della forma 6, il quale è co- 500 Fanteria. Classe 1901, di Pagnacco (Udine). stituit.o da granuli più grossi e biancastri - e Entra i1n reparto il 2'J gennaio 1920. Un fratello ed UJila sorella morti in tenera ~tà. A otto che è di gran 11111gia più attivo appunto perehè anni s'i ammalò di pleurite essudat1va. ~ ruml'in.t-ensità e la costanza dell'azione chimica rnalato da alcuni giorni. Prese~ta: e~ooia pae faTmacoJogica dei met.a.1li colloidali è diretstoso con arroc\samento alle gmocch1a e all~ tamente proporzionale alla fine'Zza dei loro artioolazioni tibio-astragialee. Dolori violenti~ Febbre. gran11li. 1
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1238
IL POLICLINICO
24 gennaio -
1a iniezione endovenosa di sul-
f osolo. - Li€ve reazion1ei tennica. Stazionario. 25 geooaio -- 2& iniezione endovenosa di 'sulf<Jsolo. - Mi·g lioira.to. Dolori dimi·n uiti al quanto. 26 gennaio - 3& iniezione endovenosa di sulfosolo. - Apirettioo. Dolori .e tumefazioni ar.tico.Ja1i .scomparsi. Nulla ai visceri. 1
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CASO IV. - C·apo.rale Tourn Ma'I'!iio. Classe · 11899~ MatricoJ.a• 92.26. DiJstretto di Pinerolo di Rorà (Pinierolo): ·del 1° A·r tiglieria M·dntagna. E ·n tna il' 4 febbraio 1921. . È la terza volta che soffre ·di R. A. Prese1I1ta tumefazio·n e diffusa co·n ar,r o1sfsiann·en.t o ai pugn.etti .e allie ginoc.chia. Dolore vrivissim·o ed UTente alla mi:nirrna pr-essione e.d al più piC001J.o movime·n to . Nulla agli altri .apparati. · 7' febbraio - 1a. iniezion e endovenosa di sulfo,solo. - StazionaTl1o. N·esisu .n a re1aziotlle. 9 f.ebb:r aio - ~ iniezione endòven·osa di sulfosolo. - Dolori comp1etamente scomparsi dprp.o 10-12 oir e. Qurusi a.pirettico. Tt1merfazi on i ·n otev·olm·ente regre.dite. 10 f ebbra i·o. - Apiretttico, l'a. S'i .sieint.e b,e~e. 11 febbraio. - Si sono t11mefatte ed arrossate notevolmente le articolazioni tibio-astragalee, speci·e l:a destra. DoJ.rori vivissimi. Api1P essia . 12-13 f ebbraio. - · Scompar se le tumefazioni e svaniti i do·lo.r i a n ·ch e inJ queste artico1azioni. Apirettioo. C-0mp1eta·m ente gu1a rito. Ne.sauna com p1lica.zi'One. 1
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CASO V. -_ SoJ.dato Soin1e tti · Bort.oJ.o. Classe 1901. 5° .Artiglieria Camo. · 1\fatric. 30510, di Cortenedolo (Edol o). Entra l' 8 febbr·aio 1921. Profe1S1sion·e co.n ta;dino. Pa.dTe rhoirto· a 52 anni di polmonite. Sofferse a 18 anni di bronchite. AmmaLato da quattro gi:or.n i. PDesenta: TU!ID~e fazion1e e rossore al gino,c0hio, destro -ed ai pu·gnetti. D 0J·olI'i vivi. Ha fe bbre. 9 febbraio - I niezione endovenosa d i sulfosoio. - N·eS1suna reiazio ne. Stazionario. 110 febbrai·o. - l\1igli-orato note~olm€nte. 11 febbiraio. -- _A..piret·t ioo'. Scomparsi .i d-0lori e le tun1efa.zioni. Nulla al cuore. L'·a mmalato è completamente ristabilito. 1
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CAso VI. - Sol.dato Gottuso Giuseppe di Battista e Cetard.o l\ialia, d·el 5° Artigli·e ria Cai.mpagna. Cl~se 19(}1. Ma:tmcoJa n. 33033. Distretto 33 (P 1a1eTJD·O). ·Contadino. Entra in r:eiparto il 21 g:en1n airo 1921. Fu a,ffetto parecichie volte di· R. A. Ammalato da quattro giorni con gonfior.e, anro·S!S,amento e d1oiliori alle gtnocchia e d 1
ai piedi. N·u lla nei div er,s i apparati. 22 0'ennaf.o _ 1a iniezione endovenosa di sul1
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fosolo. - .s tazionario. 23 gennaio. - Aptrettico. · Scomparsi quasi oompletamente ,i dolori. Le tumefazio,n i sono in via di re.gre.ssio·nie. 24 gennaio. -=-- Si sono tt1n1efatte e r es-e dole11ti Je artirro}a ziom.i Tadio-carp·ee e.d interfal a ngee, sp ec ie d ei m edi e cleg li i11dici. Ten1peratt1ra 38°. . . 25 g ennaio - 2a. i 11iezione endovenosa di sulf o.f\olo. - Stazionauio. . . 26 g-ennaio. - ApiTettico. Dolori iTI'var1at1 alle m nni. ?7. gennaio. - Ai1 iretti co~ Dolori ccin1pJetai11e11 i e sYa11iti. T lrmefazioni i11 via di r egressione. ,
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[-WNO
XX,'"III, FASC. 37]
CASO VII. - So1dato Buggia Gia:coma 4° Bersaglie~~ Dtstretto 41 di Cantoil'·e (VaJle.,Lanzo). Contadino. Madre morta di bronchite paàre di ·accid,ein.te. Proviene dal reparto .N e{iropdtologico dove. era ricoverato per ischialgia. P resenta le ginocchia tUllllide, arrossate e dolenti. Nulla ai vari apparati. Ha febbre. 28 gennaio - 1• iniezione endovenosa di sulfosolo.. Dolori invariati. N·otevo1e ·defervescenza della temperatura. 29 nolVembl'e. - Apire·ttvc-0. DoJori .soomparsi. Trumefazioni r.egr.edi te. · 30 novembre. - L'ammalato si sente bei.ne. Apiretti·co. 1 dicembre. - Nt1ovo rialzo della temperatu- · ra con arrossa.mento e gonfiore dei pugnetti. Dolori moderati. . 2· Iniezione enrtovenosa di sulfosolo. 2 ·dicembre. - Stazionario. 3 dicembre. - Apirettico . .Scompar.si i dolori. · Le tt1mefazioni sono dn via di r·eg,r·essione. 4 dicembre. - L'ammalato è .c ompletamente guarito. ·CASO VIII. - .Soldato Troletti Bortolo. 1° Battaglion1e Genio Z·appatori. ·Clas·se 19(}1. Ferroviere. Matr. 31213. Distretto BTescia. Entra il 30 dicembre 1920. Ammalato da cinque giorni. Presenta le articoJazJ.ond dei gomiti e fl·e lle ginO•cchi a arrossate, tumide e dolenti. ~ttl·la ai diversi app,arati. Ha· febbre. 31 cti cemhrie 1920. - 1a iniezione endovenosa di sulfosolo . 1 g'ennaio. 1921. - Dolore invar.iato. Temperatt1Ta ·Subfebbrile. 2a Iniezione enclovenosa di sulfos-0lo. 3 gennaio 1921. - Do'Lori isicompal'lsi. Temperat11ra subfebbrile. Notevolm1e'!lie migl·i10r~to. 3a Iniezione end()1 1en.osa di sulfosolo. 5 ge·n nai!o - 4a. iniezione endovenosa di sillfOs olo: - Apirettieo. . . 7 ·giennaio. - Completamente ristabilito. 1
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CASO IX. _:_ Soldato B0I'tini Orlando, 5° Genio Minatori ('fiorino·) , ·ClaJsse 1900, distretto di Siena, telegrafista. Entra in ·r eparto il 20 gennaio 1921. So.fferse nel 1918 di R. A. A. Attualmente è ammalato da 4 gi·orni con tumefiazioni ·e .rossore a lle ginocchia, a i piedi, ai p~gnetti. Accusa. dolori violentissimi. Temp eratura 39°.~. R espiro aJSpro su tutto l'ambito poJ.monare. Nu1la aJ cuoTe. · · Essendo . .s.p,r ovvisti gel . p~eJ?·ar~to si p·ra~: dc~n5o qu-0t1~1anamendt~. 5 b1I~m1eazitoonal11ena ~;~~Jii' 1 1 · m.gr.. ·ci a;scuna su· 1 · I dolori .e le tumefazioni alle grlun.ture non scompaiono. Anzi la T. pérman·e alta e com· d' · t · d. e n pare sfregam ento pe.r1oar i:co e sin ·on11 1 . o gestione poJ.monare. N.ei giorni Zl, 2.8, 2~ si pra: ttcano 3 iniezioni endovenose qu otidiane d1 sulfosol o. T~ 'nmmal.ato ne risente s·ubito il benefico effeitto coli.a s comparsa completa dei dolo!i .e deille t 1unefazio·n j alle giunture. No.t evole r1p11stino del tono ge.nerale. Anche l a tempeTat11na. · si abba~a Lo sfregamento p eiricarclico è p11~e qt1a$;i s campa rso. Il 1° tono alla pu11ta. però è os'CUr o . 10 ntano e preceduto d.a un soffio « en jet de vapeur n. · I fenomen·i di roilge·stione poln1onare sono in,,ari'ati. Dev-0 notare che in questo cn?<! _ft~rono n11re nraticati n11merosi r1isteri ~al1c 1 l 1 ~ 1 · .i\.ttn a lment e l'an1malRto è anro rn llegente in r epn rt o. · 1
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SEZIONE PRATICA
b) ooll' abbreviare notevolmente il decovso
*** dei casi
Dalla disamina suesposti si rileva che lo zolfo colloidale per via endovenosa provoca: a ) Il dileguarsi in capo a 20-30 . ore e completa.mente dei dol-0ri. · È questo il fatto preici .. puo, più éclatant, che segue immediata.me11te all'iniezion·e endovenosa di zolfo COl1lo·1dale. I pazienti, nei quali il pii1 lieve toccamento suscitava do.lori violientissin1i c.he si accentuavano straoTdi.naTiamen:te nei movimenti attivi e passivi, si sentono in poco tempo liberati dai loro doloiri, muovon·o attivam·e nte le loro giunture con sollievo, si ristabiliscono nelle condizio11i generali; b) scomparsa genieralmente per lisi, ed in un coi dolori, della febbre; e) re*es•s ione rapida .deil)lie tum.efaziOIIli articolari; d) abl)revian1ento noteYole del decorso dielJa 111alattia. 111 alcuni casi già alla prima iniezione o alla sec.onda, più· di rado alla terza, l'a. si sente Jiberato dai sl1oi disturbi e potrebbe alzarsi da letto; · ' Ja "11a attivitè. si e!'!)lica specialmente e più efficacemente nei pri1ni · stadi della malattia evttan1do 1e romp[i·canze viscerali cosil freql1enti e cosi temibili (sp.ecie niei r eli·q uati) d·e1 1-l. ...'\.....\. In ness~1no infatti degli ammalati, dei q11a.li q11a.lcuno soffrì in antecedenza di altri attacchi ·di R. A., n·on ho mia.i notato la cormparsa di fenç>meni viscerali 0Jll1e .sie'J'IO·se; f) ha scarsa efficacia nel reumatismo avan7.ato e com11licato. Nel caso n. 9, quantuncp1e nella cura mi sia valgo pure del s11blimato, dei salicilici e dei rardiC?cinetici, è evidente (vedi diagramma) la benefica influenza che ha esercitato il .siulfo·sol.o sui dolori e ~11 lla temperatura, mentre nello stesso tempo ris1~lta la sua inefficacia st1lle complicanze. l' 01icludendo : 1° Lo zolfo colloidale per via endovenosa ncl R. ..<\.. A. ha proprietà terapeuti-eh.e che 'l'liposano in Ti conosciute qt1aJ.i tà fis1ico-chimich,e e biologicl1e comu·ni coi 1n0talli colloidali in genere, qualità determ,inanti una iperleu.cocitosi pOILi11ucleara, la qu·ale è la mi glioire arma di difesa cellulare c.t1e oppone l'organism·o vivente all'invasione dei ge rmi (Teoria fagio1citaria di :Metchnikoff), per di più Ja sua in troduzione nell '0 rgani.smo serve a reintegrare la deficienza di zolfo riscontrata nelle articolazioni affette (Maillard e Bourges) . 2° I risultati che si ottengono qu·ando le iniézioni vengono praticate preco·cem0J?.te si esplicano: a ) coJ far sc,omparire in capa a p'O'che ore i.I dolore, la temperatt1ra e la tumefazione; 1
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d.ella malattia; e) coll'evitare le con1plicanze viscerali. 3° Le reazioni gen·erali che danno ...le i.ntezioni ·endo1v e·nr0se di zolfo ·Col1oidale SODJO trSJscurabili. Questi risultati quindi non c0011corderebbero con quelli ottenuti dai vari autori, fra i quali il Robin, che. fanno riposare ie virtù. ' · terapeuti che di metal}.li ·ooll;oidaJ.i m .g enere :s ulla loro veazione, ma ·conformerebbe.ro ·l e v1edute di Maillar.d circa il ristabilirsi del deficit solforato. · 4° Ta·li iniiezioni hann·o limitata .efficacia nei casi di R. A. A. avanzato .e complicato. Esposte qu·este conclUJSioni id i una importanza reale, ma relativa, ·r ipeterò oo,g li all.tr.i autorevoli esperimentatori ·che 1e iniiez.ioni endovenose di zolfo colloidale non vanno per ora elette a metodo di cura ~ quindi .n on sii devio10 0 usare s~stema:ticam.oo te in o·g ni R. A. A. I salicilici quantunque di ·azione più lenta sono più si cuni perch-è suffragati dall'alea d'i una i·n discusea e J.ung.a seri.e di iSIU:cce.ssd, mentre lo zO!lfo colloidale ha una storia necenté e 1e sue virtù terapeutiche, quantunque ·n on deb .. • • han.o essere .dimenticate. o 1niscono.s ciute, n•ecessitan,o di altre .ri-c:erche ed esper.i enze peir enrtrare sempre ·di più nella pratica comuin,e. 1
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BIBLIOGRAFIA. Gazetta degli Ospedali e delle Clinicl1e: L'olio solforata, n. 62, 1919. Riforma Medica, n. 43, anno 1920, 23 ottobre: Le iniezioni endovenose di :::.olfò colloidale nella cura dell'artrite reumatica.
Terapeutica. Bollettino bibliografico Internazionale di F a r1nacologia clinica, n. 1, 1920: · Un. nuovo m.edicamento: Sulfosolo; n. 2, 1920: ,<:::opra il sulfosolo. Pr.esse médicale, n. 37, agosto 1915: LOEPER e \VAHR\~I:
L es injections intraveneuses de sotlfr e colloidal dans le rhumatisme articulaire aigu. ·
Presse médica le, n. 50, 27 ottobre 1915. H. GRENET: Trait ement du rhumatisme articulaire aigu par les injections ' intra1>eneuses d'or colloidal. ,
Presse médicale, 2 settembre
1915. Lou1s HEYN:
R ésultots- satisfaisa.nts de l'administration intrarectale du sa licylate de so1trl e dans le rh1tmafisme articulaire aiqu. ROBTN et M.\.IT LARD (Paris): La nutrition sulfo/'P.e dans la thérapeutique. Traitement du rhv.matisme croniqu,e par le soufre colloidal. B11ll. Acad. Médecine. 1913, LXX, 447. 457.
La Riforma. ~Tedica. 191fl, XXXII, 781, 790. !I:f. ì\fASSALANGO e S. VIVAI.Dr (' 7 erona) : Le inie-
:.ion~ enrlo1'en.ose di zolfo coll oidale nel reu-
rn.atism.o poliarticolare ac·uto e cronico. I JEUBE G. J)ingnosticn iliff ereriziale delle malattie in.t'ern e. Medicamenta, anno 191 i. Dei sieri vac.~ini e prodotti opoter11.pici. I . S. l\J. GILBERT e CARNOT. Biblioteca di Terapia. Medicazioni Generali. Bot~RGES.
Bu.lletin généra1 cle thérapeutique, n. 9, anno 1919.
124-0
IL POLICLINICO •
SUNTI E RASSEGNE. I
ienera età; 13 % soltanto di neonati ne sono , provvisti. Similmente in questi l'agglutinabilità delle emazie non si riscontra che nel 25 % dei casi di fronte al 50 % dei casi negli adulti. D'ordinario essa appare più precocemente delle a.gglutinine. È tra il 3° e il 4° anno di età chè si stabiliscono le proprietà defi11itive del sangùe. Praticamente la scelta di un datore per la trasf11sione in un lattante è dunq Lle una cosa agevole poichè le emazie della maggior parte dei fanciulli al disotto dei se.i mesi non sono ·agglutinabili e il loro siero non contiene agglutir>;ine: ogni datore è allora compatibile e la prova dell'agglutinazione diviene inutile. Si è spesso detto · che il sangue della madre è sempre compatibile con quello. ·del suo fì. • 1 gliuolo: in realtà 1 A. ha costatato talora l1incompatibilità ed egli crede che possa esser dannoso praticare la trasfusione· da madre a figlio senza un esame preliminare del loro sangt1e. I diversi bambini, poi, di una stessa ma. dre possono appartenere a gruppi sanguigni differenti. E. BENEDETTELLI.
TERAPIA~
Precauzioni necessarie nella scelta di un datore per la trasfusione del sangue. (L. I.
UNGER. J ourn. of the Americ. medie al
Associdtio1i. . Tomo Lxxvr, n. 1, 1921).
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I .. a pratica della trasfusione di sangue ha rivelato che esiste talora una incompatibilità tra il sangue d·el datore · e il sangue del recettore, la LJuale può provocare degli accidenti pericolosissimi, talora mdrtali. Ciò è dovuto al fatto dhe non esiste sangu.e d'uomo che sia assolutam·e nte simile al sangue di altr'uomo. Moss ha djmostrato che degli individui della ·specie umana se ne l)OSsono fare quattro gruppi sanguigni, caratterizzati per le loro reazio· ni reciproche di agglutinazione. Fanno parte di uno stesso gruppo tutti gli individui di cui i sangui non s'agglutinano fra loro e che. lfan110· sui sangui degli altri gruppi le stesse proprietà agglutinanti. La prova preliminare dell 'agglt1tinazi001e, che permette . di derminare il gruppo a c11i appartiene il paziente e di potergli così iniettare il sangue di un datore dello stesso gruppo, ha fatto allontanare i pericoli di gravi accidenti nella trasfusione. Tuttavia, anche se in linea generale i sm1g11i dei dat~ri e dei recettori d'uno stesso grt1ppo' sono perfetta. mente compatibiÌi fra loro, accade spesso (co, me ha potuto osservare l'A. in numerose sue esperienze) che si produce, quando si mescoli110 insieme i loro sangui, qualche ammasso do' "uto all'agglt1tir1azione delle emazie, e, quando si adoperino di questi datori, nonostante l'identità di gruppo, si osservano dopo la trasfusione delle reazioni tali cl1e brividi e f ebbre indicano agglutinazione nel sangue dei recettori. A lato delle agglt1tinine principali che caratterizzano il g·ruppo, esistono adunqt1e del le agglutinine accessorie, come in batteriologia esistono delle coagglt1tinine 'di gruppo e delle agglutinine dotate di una specificità più stretta. Cosi, prima cli eseguire una trasfusione, l'A. consiglia non solo di determinare il gruppo al quale ..appartiene il paziente, ma ancora di provare direttamente il sangt1e del recettore messo a contatto con qt1ello del datore. La formazione di l)ile di globt1li i1on ha nt1lla a che vedere co11 la vera agglt1tinazione e i1on comporta co11seg·11enze nocive per il recettore. L'A. ha pott1to costatare cl1e le agglutinine mancano spessissimo nei ban1bini della più
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La trasfusione del sangue in os~tricia e gin~cologia. ,
(C. WILLIAMSON. The Anier. Jottrn.· of Obst. and Ginec., noverr1bre 1920).
Mercè l'uso della t~cnlca attuale la trasfusione d.el sangue, pe.r consenso della ma~gior parte d.ei medici, è entrata definitivamente nella Terapia. Emorragie, anemie secondarie, talune emodiscrasie sono il suo campo di azione. I metodi fondamentali sono due: l'uno del1,iniezione di sangue inalterato, l'altro del1'iniezione di sangue reso incoagulabile dall 1aggiunta di citrato di sodio. La scelta di essi poggia non su consid~razìoni teorJche, diinos tra te.si in clinica insussistenti, ma solamente .su·l la facilità con la quale il sangue può essere procurato. Abbiamo una via diretta di trasfusione, allorquando la vena del donatore si pone in diretto rapporto còn una vena del recettore; essa è difficile e tediosa, mentre non permette di misurar.e lalquantità del sangue dhe viene adoprato; e una via indiretta , allorquando si adopera un tipo· qualsiasi di siringa, p. e. del Lindemann, .o meglio di tutto una siringa a doppio uso aspirante e premente dell'Unger. Il metodo al citrato di soda e qt1esta siringa mettono ogni medico in condizione di praticare la trasfusione del sangue. Se le prime trasft1sioni ft1rono pericoloqe, perchè non era ancora ben nota la condizione •
• {ANNO
XXVIII,
FASC.
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SEZIONE PRATICA
fisiopatologica dell'isoagglutinazione e dell'i- zione con l'immergeI"e la bottiglia in un catino soemolisi, ora non è più così, Se si potesse di acqua calda. .avere un gruppo di donatori per ognooo dei L'A. specifica le imdicazioni e porta un conquattro gruppi di sangue, che lo Jansky intul tributo ·d i osservazioni. La prima indicazione e ~l Moss ha confermato, sarebbe l'ideale; ma- è ridare il sangue per.duto per emorragiB acugari alcuni cosi detti donatori universali buote abbondanti. ni per tutti i casi. Ma, poichè ciò non sempre Tte casi di emorragie ostetriche · uno per è possibile, si può praticare un saggio prelimiplacenta praevia, uno per inerzia uterina r.a.re del donatore col metodo Ewing. Si ado- dopo 11n ·a.pplicazion.e di forcipe, un altro per peraJno due pip.e tte da corpuscoli bianchi del rottura dell'utero, fur-0110 trattati prima con sangue, si riempiono, previo II'isciacqua.mento ipodermoclisi da 1-2 litri, e subito dopo con con soluzione al 10 % di citrato di soda, la pri- trasfusione di sangue da 400-500 c·mc. La conma con sang11e del donatore fino alla :seconda ta dei globuli prima .e dopo otto ore dalla tra·divisione del tubo, con sangue del ricettore sfusione segnò per lo più una .d ifferenza di fino al segno 11no, con soluzi<)'ne di cit'l'ato di 1,000, 000 di emasie e .del 15 % di enw.globina.. soda fino al segno undici, la seconda con sanLa seconda indicazione è di stimolare il sigue in proporzioni inverse. Si tengono per stema emopoietico in casi di malattie del san5-10' a temperatura di :r7°, quindi una piccola gue, neoplasie, anemizzanti. Cinque casi di cui quattro carcimomi inopegoccia si pooe su di un vetrino, si ~pre con un coproggetti, e si esamina con microscopio rabili dell'utero, ~ un vomito ìncoercibìle, eb.a piccolo ingirandimento. Se si nota agglutibero il trattamento della trasfusion·e. Tutti si nazione, specialmente nella prima pjpetta, si giovarono ,dell'operazione: dopo otto giorni la respinge il donato.re. Si può obbiettare a que- conta dei globuli e il .d osaggio dell'em-0 globina sto metodo che la prima diluzione è troppo ' mostrò le ·differenze favorevoli su eisposte. Si arrestò anche l'emovragia uterina nel caso forte , e ciò teoricamente è vero, ma esso non ha dato tnconvenienti in due anni che viene dei vomiti, il quale si avviava ad un parto prematuro sp0ntaneo. usato al Memorial Hospital. La terza imdicazione è data dalla Diatesi È importante che il donatore non sia sifilitico, e perciò è bene che sia uno dei _p arenti Emorragica. Due casi di Emorragie dei N.e onati ed ·un più prossimi al recettore, accuratamente st11- · caso di Porpora emorragica in gravidanza f11diato dal p11nto di vista della sifilide. La R. rono trattati. Il secon·do neonato ebbe l'inie\Vassermann può essere di aiuto. . L'apparato o la si1·inga per la trasfusione, zione nel seno longitudinale. L'efficacia fu ·racon annesso cilindro graduato, ba·c chetta di pida in tutti. La quarta i ndj c_a~ ione è come preparazi{me vetro, imbuto di vetro, tubi di gomma, ecc., devono essere prima lavati con soluzion·e al 2 % ad atti operativi importanti. Non ha &sperien<li citrato di soda. Il sangue viene quindi ca- za il nostro f\.. in proposito. La quinta indicazione è data dalle va.rie vato dal donatore, raccolto nel ci.lindro gra· duato, e mescolato con sol11zione al 2 % di Tosisiemie. Tre casi di tossiemia gravidica furrono tratcitrato di soda nel rapporto volumetrico dj 1: 10 •di sangue. Si entra nella vena non d:Lret- tati. Il primo con tossiemia a tipo epatico con tamente dalla punt11ra cutanea, ma un po' più accentuata · disidratazione, dopo un parto opein su di questa, dopo di aver un poco attraver- rativo si giovò della trasfusione. Il secondo -sato con la cannula il tessuto sottocutaneo, in non è da tene;r in conto perchè, essendosi ,d umodo da permettere poi ·un meccanismo simi.Ie rante la trasfusione manifestata cianosi con a valvola, che gioverà contro l'emorragia. La polso rapido e capillare, ·s i dovette arrestarla. miscela sia bene agitata, fi,l trata attraverso • Il terzo con vomito incoercibile non se ne ·garza in bottiglia, donde poi verrà pompata giovò, e si 1ricorse allo svuotamento dell'utero. .La sesta indicazione è come profilassi e cura con la siringa e immessa nella vena, avv.e riendo naturalmente di eisclu·d.ere tt1tta l'aria. della Sepsi. In · due ·c asi dell'autore, n·ei quali fu usata, ~ bene adottare una cannula larga, allorquanin uno come mezzo prrofilattico, nell'altro come d o si cava il sangue. mezzo ct1rativo, la trasfusione del sangu~ riI vantaggi del metodo sono la sua semplisultò inefficace. -cità, in modo che solamente un medico e una In tutti questi casi -la trasfusione non fu s ein fermiera possono 'eseguirlo; .Ja possibilità guita da reazione importante: in undici anzi d'iniettare sangue come si vuole rapidamente o lentamente; l 'agio di poter mantenere il mi- mancò addirittura, in cinque segui brivid<> con febbre fino a 38,8°. N. GENTILE. s c11g1io ad t1na t. contin11a, durante l'opera1
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1242
IL POLICLINICO
La trasfusione del sangue nell'anemia perniciosa.
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(I. M. ANnERs-. Amer. Journ. of the Medie. Sciences; novembre 1919). NOTE DI PATOGE~ESI. -
L'A. non tenta di rl· 1
solveiie rl prrob'1 ema 1d1el1a gen€si .diell 'anemi·a p•erniictosa. Al quaJle forse p·orteirà aiuto la patologia comparata: pe~ es., Seyderhelm ha. dimostr~to che iniiettando u·n estratto d·e u.e larve .d1ell'Est)·tts equi si <p rodu1oono sintomi ca. ratteriisti.ci d eill1e forme più g·ravi di anemia, che sarteibb·ero ptl'fovooaiti n·on da 1ipotdi emo. litici, ma da frammenti non emolitici contenuti Jlel ·OOI'pO .cle·ll.e larve in qllJestilOlle. Sie queste v.edute fossero esatte, non ·potrebbe essere de.rl tutto abbal11d onata I.a teio·r ia di una difeit t'o sa emogenesi, ,sebbene la lesione degli organi ,ematopoietici occupi n~ll' etiolog·ia di questa malatti.a un posto meno dmportante che l'em.o.Iisi tossica. In.fatti, il •q ua.dro ematolo.gico nell'arnarnia p erniciotsa indiJCa un~ .sforzo degli organi ematopoietici a compensare una attività emaliitJi.ca tnsoilita di origii;i.e ign·ota; e i girossi depositi di pi-gn]enJto, specialmente nel fegato e nella milza, confermano la fatale distruzione di sangue Ancora: I.a pr.esenzia ·di U·n:a ab·n·omie quamtità 'di uTobilina 'neil!le feci dimostra nell'anemia addiisond·ania una ·attività p ernici-0·s a di ag.e nti emolitiioi; I1e11:11e anemie diel tipo pernicioso che S<)IlJO dovute .a cauis e n.ote, p. es. tumoi1 maJ1igni, de~le tossine emolitiche sono p·vobrubiltmeinte resp.onisahtili dello stato d·el sang11 e (Kuhlmann); J{rehl e a ltri richiamano l'attenzione 1s u una au.m entata rig.e n1eirazione di eritrociti n.e lll'anemia rpe,rn.i.ci:osa, che si m.anifesta con la penetrazione nel circolo di globuli ros1$,i itn1maturi, compresi d. c.aratter1sttci megaloblasti. Sajous afferma che avviene emolisi ogni volta ché dei tossici endogeni o esogie:nli compai;ono ne.il sa:ngue ·in quantità suffici·ente per ·d etermi naI"e una ·r eazione d ifensiv.a : g1Ji .ain.ticorpi che per questa si formerebbero, attacchevebbe.r.o così la tossina oOlffie le em azle. Sulla base di moderne ricerche si è attirata 1'31tfJenzio ne sopra mi1sur.e profi'Lattiehe, dJopo aver aoceirtato n·el caso in speci.e il pres11mibile fattor e etiologico. P. e~., alcuni ~ànno capita.ile importanza rulla .se1>stl. orale, la q11ale peraltro provoca un ti·p o secondario di ane. n1ia. Barker e Sprunt raooomandMlo la rimo1jone di tutti i focolai d 'infezdo·n e e consigliano d:iieta aibbondante, arsenico e somministra.z;:ione cli .acido cloridrico st1bito do<p0, · di pancreatin-a e carbonato di calcio tre oire dopo il pasto: 1
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affemllafilo ·che in uno .speciale grup•po cli casi questo trattamento rende superflua la splenectomia ~ la trasfusione di sangue. Ma Leyton sostil81Ile che le trasfu'Sioni massi ve, salvo errori di tecnica, dànno la maggior p!'dbabtLità di migldJorarmeo:ito ag.li anerr.itlici _perni.ciosi; Ar.chibruld, nella clinica Mayo, ottenne miglioramenti nel 69 ~b di una serie di 2.-0 ieasi, rnel 50 % dri un '·altra di 14 in ·cui non era praticabile la splenectomia; Kimpton, che tra~fùse più di 50 casi, ritiene che per questa maflattia la tr.as:fu1silo.ne dà benefizi magig.i ori di quaùsiiasi .aJt:no tratta.mento. R molto probab·ilre ·~he qu-esti efietti benefici siano dovuti princip~lmente alla stimoLa.zione · .di proip.r.ietà .antri.1eim01liti1che, ed anche in parte all'aumentata attività del midollo osseo. Turk • ritiene invece 1cllie il saJngue •introdiotto, com. binan•dOlsi oon le so.sta·n0e emolitiche presenti, .p rotegga dil midolLo, p.emmettendiogli di funzionaTe ~ 1riista.bi1lirie le cellule perdute. 1
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A. F.' 6.5 anni, negooiianiein iritir.o,. Primi sintomi i·l 10 marzo 19'18. Rap.i do ·p·rog.rfllssriV'o pegglioram·ento fino al 1° mag. gio 1918. M · 19 ·m aggio: eJinoglobin.a 2.0, emaZiie 720,000, J.euco~iti 3400 (formula le·u cocitaria press'a p.oco normale); netta .aniisocitosli epoichilocitosi. rpl'ledominio dli. megalociti, degenerazlotnie policromatoffia, poé'hiissimi. eritro· CASO CLINICO
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b'l~sti.
Il 24· inaggio traiSlf11&ioDJe di 500 cc. di sangue intier-0. ch1e era 1stato oon·sitatato com1),atibile, col metodo Roux-Turner. Nello stesso giorno ~:i,eVie brivi1do, elevaz.i.ooe di tem'Pe= riatuT.a a 38°, gramde agi.tazlione: ·da questi f.a.Lti il paz. si' lib·eTò pT.ooto con parecchi·e inieziood d1 cloruro d.i a.idr enalina ·e d·i .a tropina. Seguì ra'Pido r11ig1lioramento clini100; in t1na .s ettimana l '.infern10 ,er:a fuori d1 el l·etio. Il 3 .gi:ugno d1 paz. h.a 1rti.rpl'eiso 1a sua attività normale. Esame del s~ng·ue: Hb 40; emazie 2,050,000; leuico·c.i ti 5400 (-000 lieve aume11to dei . li·nfociti picco1li e diminuzion.e d'ei polir1ucleati); mo1d~1ca aniisoai to&i (con p red:o1 m inio di mega.. lociti); modica poichilocitosi. Migliorano anche li .s intomi .clinic i. lt11iezto•nri. di aMeni·c.o e f.eITo. Il paz., rivisto il 18 novembre, affermava di non •OOSe'I'lsi mai 1senti.t o -0osì bene da 15 anni; e una nuova .conta dimostrava anco-ra un miglioramento (Hb 70; emazie 3,280,000; leucociti5-000). . ' . Ma ai primi ,d i giennaio \$i man.i,fe-sta una ricad11ta: il 23 gennaio il sangue era: Hb 60, emazi,e 1, 700,000, 1leu1cociiti 3600. L)8 marzo si ripete la trasfusione: quasi nessuna reazdone, ~ migli,o ra;mento imrnieddato, sebbene le~to egiraduale. Att11almente - 15 maggio 1919 egili è tornato a11,e stesse condizioni del no· vembre 1918. 1
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Questo b1i1lante risultato ha spinto l'A. a raccogliere e riesaminare i casi. di quiesto genere pubblicati nel!l'u·lfJima decadf". E~ro li riunisce in una. RIVISTA
DELLA
LE'l"l'ERATURA.
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. tavola al1a quailie rimandiamo per maggiori d:e'lucidaz.ioni. Il nurm ero totale ·di 450 casi G'Otll 1084 trasfusioni è abba.stanza gra·nde p.er basarsi su 11n rupprezzrumento deil vaJLore ter~eutico della trasfusione. Specialmente interessante è la du:riata d ella remissione oosi ip.rovocata, sebhene i rapporti ilrOfPIPO ·s pesso' tacciano sugli effetti dlell ·metod,o. Di 362 casi in cui è d·ato il risulta.to, 204, cioè il 56.3 %, mostrar·ono un inizio di remissione (non venne consi1d1e1rato tal.e que11e volte in ·CUi dl m .igJ.iior.amento fu breve e da attribuiTe ad effetti meooani~i ) . La media di trasfusioni per paziente fu di 2.4 (con gli estremi da 1 a 20). 1 \ \ eber, Hurter e altri ritengo110 che trasfusioni piccole (200-500, c. c. ). ripetute, dànno rit-Jul.tati migùiori che t1~asfuisioni singole, maJssdve. La seriie raccolta 1 dal~'.L\.. coniferma qu·esta ved·uta. T11ttavia, 8.IlJChe trruslfu,sion.i singole si sono cLimostJrate suf:fitcientrl. in l1na certa percent11ale (11 su 26, A1"chiba1d). La prec]is·a quamtità di .sangu.e ohe si d·evie tr.aisfondene è quiestione che richiede più ampio studio. Tra 185 · caei in cu.i è citato il m€todo seg-uìto. in 1'r.2 venne usato sangllle il'liWatatò. Gili intervalli, Ille'l caiso d·i trlaisifusionj m11ltip1le, debbono esser diete.Tmdnati con esam i ripetint.i del siain.g ue ·pre·f eribilmente col metodo di Vogel e 1'1cCurdy (enumerazione delle cellu~e reticolate, previa colorazione vitale, m.ezzo 11tile per stabil1iTe !'.a ttività emo1p •oietica 1del midoN.o). NatuTalmem.te le 0011lldizi·oni gen.erali e 1e senlSazioni s11biettive' .debbono .esser tenudìe nel debito conto. Dati i risu.l tqiti spilendidi ottent1ti, resta interessante stabilire il preciso ,oampo di apipli:razi'One (}le~ m etodo. La trasfusione deve esser piraticata non .appena è possibil.e porrie la dJia,grr1osi? ovyerr·-0 solo quando si è dimostrruto illleiffie~ ce i'l trattamento arsenicale, cOIIllJprrooo ii neos al,ramsan? Un certo numero di osseTVatoiri competenti cr.edono che qt1andi0 l'em()1g1Lobina dis1cen1d·e a 20 % o am·ch·e meoo, la tria.sfusionie offre la possihi~ità non soà-0 di allontanare la m o:rte, ma, talvoilta almeno·, di liniz,ia;r:e uno di quei ip eriodi di qu.i escenz•a ch·e sono car.atteiristiiei delta malattia. :.\1a l'esip,e r[enz.a· .clinica e la stat.istilca dilnooitrano che è poco saggio atter11dere fino a 11·n abbasisiam.iento a·l 20 d ell'•em0ig1objna. Ottenberg e Libman trovarono che la m edia di emoglobina prima de11a tra-sfu.sione in 14· casi iin C'lli si prov<>1cò La rremission.e; .e ra del · 'Z7 %, rn,entre che in 9 eat=:.i in c11i non si ebbe remis·sion-e fu sio1o del 20. E ver:o che nel e&S'O SOP'ra ntfe.rito, p.u:r essen1d-0 l~ c-ODdizioni ava.IDzate, si ebbe 11n effetto c.he du.r ò per c i~ca 1
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SEZIONE PRATICA
8 mesi dalla p;riìna trasfusione: ma certo il limitare l 'uiso del metodo iai. casi senz.a speranza non può essere promettente. La serie. di casi raccolta dall'A. dimostra chiaramente che diel1e trasfusioni precoci in casi che non presentano remtsisione spontanea o dopo gli usuali tra ttam.enti, dànno i ·11ilsultati mig,1.Ji. ori;. ' 1 e che le remi·ssiorui rs i provoca,no ptiù facil- ~ mente n ei prim·i stadi ch·e> in quel11i avanzati. La tr.r usfueione· non ipro'f ung.a il per.riod10 dli • remissione; mal aumentando i'1 numer-0 di qUieste non è drrn.gionevole supp.o!'lre· che la d11rata to,taile deilla vita possa, ,esg.ernie p,rto.l ungiata. Sono stati pvaposti anoh,e du.è metodi di• romministraJZion.e di sangue deifibrinato (per mile-· zi'one i·ntramU1Soolrure e 1per iniez.iion·e· i'ntravenosa), ma. i .rilsu!ltati ·n e ,s ono meno ·s odd.iJsfacenti, e dati i progressi moderni per i quali, 1.a t;ra1sft11sione di sanguie intiero è divenu.t a fa;cile, l'uso d-eil. sangue defiibri·n at.o è da ab. bandonal'1si. L 'u·so di siJero .anti:dli fteri:co nei crusi in ·cui· predomi11a la to&si·emi,a; 1a venesezione oome· n1.ezzo paN1i.ativ·o ; l'uso iJp:od•eirmjco di estratto spl:enico; quello dli siero 1sflrerptooo·c ci 00 .e .antistafilococci~o: sono tutti metodi nettamente· inf.eriori ailla tra;sfusione e che a·d essa de~- boho cedeve ii pas·so. ' Q11a·n to aùla splenectomi a .l ' A. in base alla osservazione della lette·r atur.a e di casi p ersonali è d'accordo con Kimpton, che i ·Suoi risultati clifficilmente autorizzano l'intervento· operativo. L'opini-0·n 1e di alcuni autori che la trasfusione dopo la splenectomia dia una ri-. $posta più intensa, che senza la splenectomia, non è basata sull'esperienza. Kru.mbhaar in una s eri e ·di risultati d1e•l1a SIJle11.ectomia in 153 casi nota una mortalità del 20 % e negli altri, di r egol a. un miglioramento transitorio; Maf-. fìtt su 33 casi di splenectomia per anemia pernioio·s a r accolti. dalla letteratura, trovò la morte i!Inm'edi'ata 10 ipooo dopo J'opeirazi·one ~n otto caisi. È ovvio che un ~todo cosi .p romettente, e · dopo i progtressi del.l a tecnica, che eliminano gli j.nconveni·oo-ti, 1si.a perr jJ do·n ·atore che rper il r.i1cev·ente, meriti una• appli.caz.i10.n 1e più vasta come meq;zo di 1pro.1 ungamento della vita. Sorg.e la questio ne: siam10 a·r rivati aJ punto che i med.ici g,enelfici e inte:r1tiBtt, ·sotto :la cui osservazi1on1e e cur,a si presenta per prima volta un anemli.co pern.t ciio so, 1debbano oonisig li,are, do,p o l' aooe:rtrume:n to d1ella diagtI110si, la trasfusione immediata, visto che essa determ.dna un.a ·p roillta remissione in almeno il 56 % d.ei casi. Naturalmente il metodo sarà aiutato da a;d·eguatJe misure ig.ie11liche e dai •medicinadi di u so coml1ne; mentre nei casi refrattari alla 1
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IL POLICLINICO
trasfusicme si illJSÌJSterà col ferro e con l 'aJ'ISeniico, compreso i1l tSalvarsaai. in.tJravenoso. In conclusione, l'affermazione che questo metodo, ben i'mpd eg.ato, off:rie di. p1ù -ch·e quailsiasi ·altro tT.a:ttamient-o, è confemna.ta d.ai risultati deg-Ii studi d.e ll'A. SEBASTIANI . .
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. CENNI BIBLIOGRAFICI . V1Go
.:UBERTO
(Doctor Justitia). La legis-
lazione sclnitaria in ;rap11orto all' esercizio prof essioriale. Un vol. in-8 di 214 pag. Amministrazione del Policlinico, Roma, 1920.
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dott.
Prezzo, L. 16. Medici ed ufficiali sanitari hanno frequentemente bisogno di richiamarsi alle -vigenti disposizioni di legge; sono queste che regolano .i l loro esercizio professionale, che determinano i limiti della laro attività, che ne regolano i diritti come i doveri. Specialmente negli ineyitabili contli~ti con i Comuni, con le Opere Pie, con i privati, i m~dici, che con tali dispo:sizioni non hanno troppa familiarità, si sen·tono spesso incerti sulla via da seguire e subiscono talora ingiusti torti, carne qualche volta ritengono di poter accampare diritti in-sussistenti. Orientarsi nella farragine delle leggi e dei decreti non è cosa agev.ole, nè è sempre possibile avere a propria disposizione la -completa raccolta, .m entre poi, in più di una -occasione, la definizione di una vertenza non può a versi da articoli codificati, ma soltanto in base a sentenze pronunziate in casi analo· gfhi. Ottimamente risponde a questi scopi, il libro del dott. Vigo, in cui le disposizioni legislative, eh.e regolano l'esercizio projessionale dei medici e degli ufficiali sanitari, sono raccolte, non già in un arido elenco, ma ordinate sistematicamente sotto forma di un vivo -commento. Ne segue che il volume, oltre ad essere utile per la semplice consulta~ione, facilitata dal ricco indice alfab·etico, costituisce una vera trattazione organica dei rapporti · legali che intercedono fra i sanitarii ed il pt1bhli.co, sia che si trattj di privati, o di pubblici poteri. Il lavoro è diviso il]. tre parti: l'una riguarda l'esercizio professionale libero, la seconda gli obblighi dei Com11ni relativi all'assistenza s anitaria dei poveri, e comprende qt.1indi la càrriera dei medici conaotti; la terza tratta la vigilanza igienica. Per dare un'idea del modo con ct1i è svoltn. la materia, accennerò agli argomenti della prima parte: Norme per intraprendere l'esercizio professionale: Doveri e diritti inerenti a ll'esercizio professionale: L'esercizio dei medici stranieri : Il medico di bordo: L'esercizio dei dentisti e flebotomi. Svi'
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XXVIII, FASc. 37]
ll1ppo ancora maggiore è dato alla seconda. e terza parte in cui' possono essere più numerose le controversie. Per il modo con cui è stato concepito ed elaborato, il lavoro del dott. Vigo è di incontestabile utilità.: esso è rampollato dalla lunga pratica nella consulenza legale ai medici, che 11a permesso al Doctor Justitia di conoscere quali sono gli argomenti che maggiormente interessano, quali sono le informazioni di cui si sente più vivo il bisogno. Ad ogni domanda in proposito, può dare una risposta chiara, adeg11ata, precisa questo .libro, che dovrebbe trovarsi, come fedele consigliere, nella biblioteca di ogni medico. ftl. BILANCIONI
GUGLIE~l.YIO.
La storia della medi.-
Cina. Pro.fili bibliografici ,de « L'Italia che
scrive ». Un vol. in-16 di 100 pag. Lstituto per la propaganda della coltura it~liana Roma. Prezzo: L. 3.50. Lo studio della storia della medicina. è, a torto, trascurato i.n Italia, giudicandosi dai più un inutiJe perditempo; ·n è tale veduta è limitata ai soli .m.e dici pratici, ma diffusa anche in àlto, tanto che la ·p resentaziooe, in un oonco,r so, dii lavori d'indole storiica, se •non arriva forse a •c ostituire per il a co.mmissione giudicatrice uni dem·erito, non aggiun ge certa.mente nuJ..la ai titoli del conco,r rente. Eppure ne& sun'altra nazione ha, come l'Italia, un ricco e tutti glorioso pasis·ato scientifico e. m.edico, eh~ • noi dovremmo con·01SCe1~e a fo1n do, per esseirne giustam.ente orgogli.osi; inoltre la lettJu.r a dei vecchi maestri può ri1Usctre assai utile .p er l'acuto spirito di osservazione che in essi si era venuto affinaooo supplendo alla mancanza delJa tecnica e della suppellettil.e isci.entifica moderna Bisogna però riconoscere che l'ignoranza della storia deJJa medicina e lo scarso intereS$e che molti dei medici hanno per esea. sono ·dovuti .in gran parte al~a mancanza di un trattato o di urn buo.n manuale, che ci .metta sott'occhio, sia IPUre a grandi tratti. le più significative figure dei nostri vecchi medici e la parte che essi hanno rappresentato nello sviluppo del pensiero scientifico. Nell'assenza di tale coltura fondamentale, non si può rivolgere l'attenzione a fig11re secondarie, od a monografie che riguardano dei particolari. e può qt1inidi comiprendersi, se non sc11sarsi, la trascuranza del ceto medico per gli studi storici clella prop:nia scienza. A giudicare però dal .copioso indice bibliografico dei lavori it aliani, riguardanti 1a storia de1la medicina, che il prof. Bilanciond ci offre in q11esto Jibretto. ~i dPve ritenere rhe ~li stl1dì storici non sono del tutto negletti. Tro1
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1245
SEZIONE PRATICA
viamo qt1i elencati numerosissimi lavori, che l'A. ha raccolto, olassifica·ndo li secon1do i divetrsi argomenti (opere gen.erali, medicina, chirurgia, medicina ~e·gale e sociale, igiene, ecc.), sicchè la produzione italiana in tale materia viene opipor1n1nan1ente messa in luce. Al lungo elenco, l A. ha fatto precedere uno studio sulla essenza della storia dclla medicina e sui prinoipalii al1 tori nostri, che hanno trattato l'argomento. Il libretto è interessante e.d util·e per chi .i.intenda fare ricerche od essere info.rmato del lavoro .che s1 è fatto; ma noi ci augù.riamo dj poter considerarlo come una promessa; dalla vast~ e profonda ooJtura de.I p.rof. Biilanci·o ni, dal suo spi·rito dTi cr·itic.o indagatore, noi atten diamo la desiderata Storia della medicina; un libro di italiano pe·r ita:liani. 1
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~ento
ha fatto più di 2000 esperienze per-
sonali. L'introduzione al lavoro è qt1asi un cenno riassuntivo d'orientamento per chi deve seguire l'A. nella minuta esposizione e disamina rigorosa dei risi.1ltati ottenuti. Dopo un capitolo che è il classico ricordo delle esperienze che, per caso, portarono alla scoperta d·e ll'anafilassi, seguono capitoli dedicati alla seroanafilassi, alla proteoanafilassi del coniglio, per passare alla distinzione tra sieroanafilassi, proteoanafilassi, e intossicazione proteica del cane, e alla distinzione tra fenomeni specifici dell'anafilassi e fatti non specifici. Seguo110 gli studi sull:intossicazione da veleno di Cobra, l'anafilassi passiva, l'analisi dei rapporti tra anafilassi e immunità, sia cl1e qt1e.,, sta succeda . all'anafilassi: sia semplicemente che la mascheri. , J L'A. non fa 9pera b1bliograiìca nel suo volume: egli pone in evidenza e ragiona principalmente sui fatti da lui messi in evidenza.... Gli studiosi troverar1no tutto un tesoro sperimentale raccolto e commentato dall~A. stesso; i giovani troveranno nella lettura del libro una rara guida, vero esempio sul modo di ·sperimentare, di interpretare, di concludere. I
l\il.
ARTHUS.
De
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l'artapliilaxie . à l.'immunité.
Masson, éd. Paris, 1921. Prix: Fr. 20.
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Questo libro di Arthus contiene una prefazione e una introduzione che il lettore non trascurerà prima di iniziare la lettura dell'opera. 1 Vorrei dire, senza tema di essere tacciato di esagerazione, che la prefazione del libro è Wl capitolo che potrebbe figurare tra i pii1 bei testamenti scientifici e morali: esso viene a proposito, in un periodo i11 cui il valore e l'importanza dei fatti è diven11ta pallida cosa, di fronte al bagliore delle teorie. · « In alcuni ambienti scientifici si professa per i teorici una ammira.zione senza limiti: essi sono ritenuti infinita.mente superiori agli sperimentatori; essi si sono elevati al di sopra della materialità della scienza, essi volano nella zona delle idee, si.a gloria a loro! Tale non è la mi:'.. opinione, esclama l' _.\ . ; io considero i teorici come delle persone infinitan1ente dannose e ere do che bisogna armarsi e difendersi vigorosamente contro di essi». In tali parole dell'Arthus è tutta l'amarezza di chi ha interrogato i fatti e ad essi ha cercato di far dire quanto essi" potevano dire, e ·non li ha sforzati per l'amore di 11na ~eoria, di un dogma; è la ribellione contro una triste usanza invalsa in alcuni ambienti e in alcuni capitoli della scienza moderna, specialmente in quella dell'anafilassi. cc Giovani, g11ardatevi dai teorici e daile teorie! n; è un vecchio gperime11tatore che. vi dà il consiglio; il primo posto ••gli studi scientifici spetta ai fatti! L'opera di Arthus è la raccolta del suo lungo lavoro in tema di anafilassi: egli sull'argoI
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t. p. Prakticurit der physikalischen Chemie insbesonde1·e cler Kolloidchemie fur Mediziner und Biol.ogen. Un vol. i·n.-.8 di 160 pag. oon 32 .figi~re. - I. SpTinger,
l\1ICHAELIS
Berlin. -
LEONOR.
Prezzo: marchi 26.
/ •
Ottima .guida p.e<r le ricerche. di chimica fi$ j ca applicata alla biolo·gi·a: la cura .dei particol.a ri nelle espe1ienze, le numerose utili indicaziioni agev·o Jano il ·compito an.che di chi Si inizia a lav·o1i idi tal fatta. Il mainuale non tratta però .s isternatic.amente la metodica, ma la applica di·rettan'liente ai singoli esercizi, dispio sti ·con .sagigio ordin·e dai più semplici ai I'.liù c:orn1plessi : so110 tra questi, la determtnazione qt1antitativa della peps,i na 1nel succo gastr1oo, la soglia di fl·ocu1azione ne.Ile s0Juzio111i coLloidiJ le iiceirche sulla inomogeneità io ttica, la determ:iinazion:e deg.li icirogeni.oni mediante indicatori, la t,ensione superftcia1e l ',o sm·o·si, la viscosità, l'a1dso.rbimento, la ' c.onduttivit.à elettrica, la misura delle forze elettro1noit rici, la cinetica 1delle reazi·oni, eiec., in tutto 74 eser~izi bene scelti e .chiaramente • descritti.
fil. •
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: IL POLICLINICO
(ANNO
XXVIII, FASC. 37J
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ftCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. •
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Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta del 17 giugno 1921. Oo1timemorazione del prof. O. Morescni.
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Ricor<:la ta infine la scoperta della spirochete i~ · tero-en101·ragica, che il Moreschi JJ(ll primo in I1:alia riuscì a din1ostrare nel sangue di a lcuni soldati provenienti .<.lal fronte e ricoverati nell'Ospedale 1\11.i litare di v. .oghera, forne.n do cosi la chiave per interpretare erotta mente la patogenesi dell'ittei·o, allora dominante in forma epidemie.a nell'esercito eombattente, chiude mandando un saluto all'amico rapito ~lla scienza quando, compiuta · la sua prepara.zior1e sci-entific.a e nella piena maturità dell'i.v.gegno, si accingeva. a cimentare · il SU<> ' valore nell'ambito più vasto dell"esercizio clinico. V. AsOOLI. - 'l'ratteggia la figura di Moreschi come clinico. Dopo un commosso esordio ne mette in luce la profonda preparazione biologica, specialmente nei problemi dell'immunità e dei tumori. De~crive con vive tinte la crisi psicologie.a chepati il Moreschi nel passa re dagli studii dei grandi problemi biologici allo studio della. clinica. Ricorda per sommi capi l'opera da Moreschi compiuta nell'Istitt1to cli Patologia di Pa,-ia, Òpera che culmina nei lavori sulla. vaccinazione antitifica e~t1lla linfogranuloinatosi. Ricorda. il successo ottent1to come clinico d.a Moreschi a Sa·s sari e a 1\tlessina. E · dopo aver accennato agli ultimi snoi lavori di pt1ra clinica, chiud~ il suo diiSCorso con l'invocazione che !'esempi<> di Moreschi fru tti:fi.chi a be.J;leficio dello sviluppo della Clinica l\tiedica Italiana . ' C. BESTA. - Ricorda con e~ozion~ la vita passata insieme nell'Università• di Messina, ove il Moreschi, priy·o di ogni mezzo di laboratorio, pure aveva saputo creare llna scuola ed imporsi per jl suo valore ai colleghi ed ai discepoli, nonchè raccogliere larg·a stima nella cittadina nza. L . DEVOTO. - · Rievocata degnamente dagli 01~ tori che lo .precedettero la :fi.gur~ rimarchevole di Moreschi come ricercatore, . studioso e clinico, l'O., <:he lo ebbe assistente d·a l 1900 e collaboratore fino a l 1910, salvo gli .anni ehe trascorse a K5nigsberg e a Francoforte, si sofferma. ad illustrare con parola · sentita e commossa le note salienti della :fi.~1ra morale del l\!loreschi, cl1e si aiSsociava magnifica1nente alla Jlersonalità scientifica. J.J() seg-ue passo passo nei periodi della sua carriera .<limoStrando che il Moreschi per la semplicità, per Ja dignità, per l'austerità delle sue virtù sarebbe r~sultato clinico superiore, n11che perchè edl1catore di alto grado. A. GASBARRINl.
. L. Zo1A, presidente. - CA:>munica le adesioni degli istituti di clinica medica e di patologia medica e delle Facoltà mediche italiane alla commemorazione di C. Moreschi e quella di .molti colle-ghi delle varie Università e degli studenti, dalle quali risalta la. flgura del Moreschi come appassionato insegnante, come acuto indagatore, come el~tto animo di scienziato. A(Jdita ad esempio l'au· · sterità della -sua vita tutta veramente data .allo studio. F. FALCTHI. - 'L 'O., a nome della Facoltà Medica invia un mesto omaggio di rimpianto alla memoria del prof. O. More$cbi,' che nell'Unjversità di Pavia, come studente, aiuto clinico e libero docente diede tutte le energie del suo ingegno positivo a llo ~tud io delle scienze mediche, consacrando con intenso fervore il suo ·p ensiero a lle gravi indagini sull'imm_u nità . • Nel breve corso della sua operosa esistenza Egli fu modello di onesto carattere, di scienziato pro~ fondo e di efficace maestro. disciplinato nel seveto ad~mpimento <.lel dovere. f/opera scientifica rli Moreschi - prosegue l'O. - rimane nelle basi classiche più moderne dell'immunità; essa sia d1 incitamento ai giovani cultori della medicina, onde proseguano nelle indagini biologiche, senza arrestarsi. e sempre intenti a provvedere nuovi mezzi di' difesa all'orga11ismo. ,· , E ....V.FIERI. - In rapida sintesi con1n1~n1ora l'illustre scienziato parlando specialmente della sua giovinezza, della sua vita di studente, di alunno del Collegio Borromeo, e del promettente inizio · della sua carrier~1. E. VERAT'l'I: - Tratta dell'opera scientifica di Carlo Moreschi nel campo della Patologia Sperimentale ed in particolare in quello degli studi Sllll'immunità. Dopo aver rilevato le peculiari qualità del ricercatore, che imprl1nono a tùtta la produzione scientifica del l\1oreschi un'impronta distintiva di elevatezza e di 1nora lità, e dopo di .aver ricordati i lavori del periodo giovanile; passato nel Laboratorio del Golgi, riassume il gruppo di ricerche. su Ila · questione degli .anticomplementi, PUBBLICAZIONI PERVENUTE. mettendo in evidenza l'importanza che ad esse spetta, come fondamento e punto di partenza del ARCANGELI ADClLFO . Perinefrite tu beroolare prirnit imov~mento moderno degli studi sulla deviazione va. - Milano, Società Edit. T~ibraria, 19Zt. del complemento, sia nel èampo dottrinale che nel CANDIDO G. Due. nuovi ca si cli ìebb1·a. I~cce, • campo pratico. Fratelli Spacciante, 1920. CERASOLI EROOLE. Sulla ricalcijica~· ione e decalcifiIn seguito passa in rassegna i lavori che il cazione dell'organismo tubercoloso. Siena,. Moreschi :da• solo, o colla collaborazione di alcuCarlo Nava, 1920. ni allievi, ha compiuto nell'Istituto di Patologia Speciale Medica di Pavia sul complesso preblema ID. La terapia mineralizzante nella tubercolosi umana per orale ool punto di vista chimico. della patogenesi della febbre e sui rapporti fra le - Siena. Carlo Nava, 1920. anafilotossi11e ed 1 \"'~leni pirogeni e quelli di lunga • SALVATORE LEONE. La lotta oontro il « Tracotn a :r> lena e pure di g·rande interesse scientifico e praSiracusa, Tip~ 'nella provincia. di Siracusa. tico sulla biologia dei tumori, eseguiti nel labocav. Santoro Gubernale, 1921 . ratorio di El1rlich ::t Francoforte.
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI DI MEDIO IN A. PRATICA . •
SEMEIOTICA.
del fegato, .clai processi di pel'itonite adesiva e dalle affezioni sopTattutto 1 cicatriziali, . che interessano il piccolo . omento e coinvolgono i legamenti ombeiicali. . ftl.
Il segno dell'ombelico.
S. Pisani (Riv . critica di clin. rned., 25 luglio 1921) richiama l'attenzione sulle modificazioni di forma, cl1e il cercine 011ibeli!;ale viene Cambiamento locale di colore ad assumere i11 varie contingenze morbose~ della eute addominale nella pancreatite. che hanno sede n·ell' addon1e. Le sue osservaI. R. d~ Bruine (rif. in C eritralblatt f. innere zioni riguardano malati in perfetto riposo, in Medizin, n. 30, 1921) ha osservato una colodecubito orizzontale, con pareti addominali rirazione cutanea di un v·e rde bluastro sporco, lasciate. larga qua.nto la palma di una mano, attornc, In condizioni fisiologiclie, il cercine ombelied al di sotto della cicatrice ombelicale, nel cale si dispone in modo regolarmente circodecorso di una pancreatite acuta. La coloralare attorno ·al solco ombelicale, che a.p pare - zione scomparve in 14 giorni, con l'attenuarsi un po' più profondo verso la parte 'a lta, mend~i fenomeni di ileo, -. p rima dell'operazion-e. In tre il capezzolo tend·e ad occupare la parte questa si trovò un grosso ascesso della te.s ta inferiore ·dell'ombelico, per il predominio fisiodel p ane reas, inclurimento della coda, segni di logico di azione dei legamenti inferiori. necrosi grassa in tutto l'addome. Quattro setQt1ando lo stomaco è ingrandito, il cercine timane più tardi comparvero due nuove macombelicale tende a disporsi a falce superiore, chie d'ambo i lati alla .regione lomba:ve: conf'er una maggiore accentuazione verso l'alto temporaneamente, innalzamento della tempedella plica cutanea, che lo costituisce, mentre, ratura, vomito, senso di malessere, dolori,. inverso il basso, si ha un assottigliamento della filtrazione nella metà destra dell'addome. Proplica medesima, con tendenza del capezzolo babilmente si è trattato della rottura di un ombelicale a risali_re ve~iSo la parte media delnuovo focolaio purulento del pancreas. Anche la f assetta ombelicale. Tali rilievi si accenqueste macchie scomparvero dopo pochi giortuano in decubito semiseduto e più ancora in ni; esse vanno intetpretate nel senso di una piedi, specie se lo stomaco è pieno : si attep.ecrosi grassa ; sono state. osservate anche in nuano o scompaiono invece nella 'posizione di altri casi di pancreatite (Peicic, Deut. 'Zeits. Trendelenb·u rg o con la prova di Frerichs. Se f. Chirurgie, 153). fil. lo stomaco è abbassato, la disposizione a falce è, di solito, assai marcata, fino ad aversi CASISTICA. la scomparsa totale della parte 1nferiore del Dlacnosl delle ulcerazioni linguali . . cercine e l'incappucciamento del capezzolo; i rilievi si accentuano cambiando la posizione A) Ulcerazi on·i di fac i le diagno si, rientrano ·del corpo. in questo gruppo: ·1) quelle traumatiche: si La falce superiore ha un raggio stretto se osseryano nei bamb1ni durante la pertosse (lolo stomaco è soltanto abbassato, lo ha inveèe calizzate al frenulo) ·o negli epilettici, durarrte • gli ,a.ccessi convulsivi> per morsicatura della molto largo se lo stomaco è anche ingrandito; nell'uno e nell'altro caso la parte di cercine lingua ; 2) erpetiche : si sviluppano dapprima ahe r esidua è spesso i11crespata concentrica- sotto fo!'ma di vescicola cl1e poi si ulcera; è mente. frequente la febbre; 3) aftose: piccole. ulceraQt1ando lo stomaco è contratto, il cercine si zioni rotondeggianti, di colore giallo-oro, con ' dispone con la falce inferiore, con o senza in- aione infiammatorio; si osse~ano nei dispepcrespamento della cute. secondo il grado mag- tici ,e nei nervosi e determinano leggero brugiore o minore di ipertono della cute. Lo stes- ciore ; 4) da stomatiti: si differ enziano in merso fatto si verifica quando lo. stomaco è spo- curiali, gangr~nose, consecutive a malattie stato in alt0. esantematiche, tifo, scorbuto, diabete, uremia, Tali rilievi sono favoriti dalla sottigliezza e glossite esfoliativa m arginata, ulcerazione da dal rilasciamento delle pareti addominali, e m ala ttia di Riga~ ulce r e trofiche (diabetici, tasono quindi particolarmente evidenti nelle betici) ; la stomatit e ulcero-membranosa è, codon11e magre, cl1e hanno partorito più di una me l'ang·ina di ' ' incent, 11n'associazione fusovolta; sono invece ostacolati quando vi siano spirillare. raccolte libere addominali, forte meteorismo. B ) [} l.cer azio1i i di diagnosi difficil e : riguareventratio. La ricerca è poi svisata dalle rida110 la sifilide, la tuber colosi ed il cancro, levanti alterazioni di volume e di posizione ma t alor a tratt asi di ul cerazioni semplici o •
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IL POLICLINICO
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d(µltarie, che guariscono con l'ablazione, l'ot- zione di germi, dando origine a pus, che nel turazione di un dente o la limatura di m:ia caso in esame si è fatto strada verso l'esterno, parte scheggiata; tali ulcerazioni possono pe- mentr~ altre volte arriva alla vescica, al retrò essere punto di partenza di una lesione spe- to, . ecc. cifica. In un primo interve11to, col taglio dell'ascesLa sifilide può df1terminare sulla lingua l'ul- so, venne dato esito a pus abbondante, brucera e le placcl1e mucose. L'ulcera è unica, ha niccio, tenue, di intenso odore fecaloide: esso sede di solito sl1lla punta della lingua, ·ha riempiva una bozza endom11scolare subito alfondo piano, colore rosso-chiaro, con margini l'~sterno dell'anello ingl1inale interno, dilatato erosi, co~ bR.se indttrata; non provoca dolori, il Cfllale si vide il pus uscire dal profondo. In dà plej ade ganglionare precoce, dhe non tende un secondo intervento, fatto alcuni mesi dopo a su1>purare; il processo si svolg·e in una quin- e pratic~to ad integrità delle pareti addominadicina di giorni, avendosi poi la cicatrizzazio- li, · si riscontrarono queste infiltrate al disotto he. Va fatta, in tali casi, la ricerca dei.la spi- del muscolo retto; il· peritoneo si lacerava rocheta, e va attenta1nente ricercata la roseo- spontaneamente: il cieco era aderente infela. Le placcl1e mucose sono inultiple; polimor- riormente ed all'esterno alla parete addomi, fe, di colore opaiino, senza dolore; possono in- nale per mezzo di briglie epiploiche: in tale contrarsi in qualsiasi punto della lingua. Si ammasso infiammatorio era inclusa l'appenosservano diye·rse varietà, cioè lisce, rosee, . dice, corta, grossa, con le pareti molto infiamsecche, non indurate, rotondeggianti od ova- mate, a superficie zigrinata. Appendicectomia, lS>ri, ben limitate; op·a line, fessure od erosioni sutura delle pareti a strati, guarigione. L'esui margini ed alla punta; ipertro"{tèhe, le qua- sa.me batteriologico del pus ha dimostrato la "(tl . li talvolta confluiscono dando l'aspetto. di unà presenza del Bacteri1tm coli. lingua dj rospo. La diagnosi va sempre conPseudo-appendicite nella dissenteria amebica. validata dalla ricerca delle spirochete e dalla Nelle forme acute del1a dissenteria amebica. reazione di Wassermann. (Gazette des H 6pi• i sintomi appendicolari scompaiono nel quataux, 12 dic. 1920). "(tl. dro generale della malattia; invece nelle forAscesso della parete anteriore dell'addome me croniche è stata descntta una sindrome d'origine appendicolare. pseudo.:.appendicolare cronica, a tipo di appenA. Zaffagnini (Riforma medica, 1921, n. 32) dicite cronica recidivante. In realtà però, la riporta il ca.so di un contadino che, una cin- sindrome non sarebbe dovuta a lesione appenquantina di giorni dopo l'inizio di un'infeziodicolare, ma a lesioni cecali di ,ricinanza; in ne tifica, ebbe una colica appendicolare di cui tali casi la sindrome dissenterica va quasi andò migliorando, tanto da poter anche alzar- ~ comparendo nel quadro ap-pendicitico, che pesi per qualche ora. In seguito però comparve rò precorre qualche nl1ovo attacco dissenterial disopra della. piega ingt1inale destra una co. Bonnet e lVIichon (Lyori médic., 1921, n. 1) tumefazione, che andò crescendo fing a rag- trovarono in ·u n caso di tal gener~ una chiaz• giungere il volttme di l1na grossa arancia, con za gangrenosa del cieco: chiusa questa e pradirezione obliqt1a secondo l'arcata inguinale, ticata . lappendicectomia, si ebbero nuovamencon spiccata ftuttt1azione: la cute sovrastante te ·a ttacchi di dissenteria, che non cessarono · era di colore rosso vivo, calda. se non in seguito a somministrazione di emeL'A. nelle considerazioni diagnostiche pren- tina. Fra. le particolarità anatomiche osservade in esame per esclt1derli un processo infiam- te, sono da rilevarsi l'aspetto lavato della sumatorio prin1iti"vo a carico dei muscoli della perficie del peritoneo parietale, una particolaparete anteriore dell'adclome, un processo le- re tinta giallo-palli.da lattigjnosa del pus del- . dente le gl1iandole retroperitoneali, un ascesso la peritonite! diversa da quella del pus laudada congestione per carie della cresta dell'ileo bile, di quello verdastro della peritonite pneuo dell'articolazione c-0xo-femorale o della primococc1ca, e del pllS fluido delle comuni apma vertebra lomhare; si poteva anche pensare pendiciti. ftl. ad una peritonite circoscritta consecutiva a TERAPIA perforazio11e di 11n'ulcera tifosa; ma la distanCura della ipertensione arteriosa. za dalla infezione eberthiana e la relativa be.J' erapia eziologica. Da adottarsi spècialmennignità ·hanno ffl tto escludere anche tale ipote nei ~oggetti predisposti dai fattori ereditari tesi. Pitì logico è i·Rmniettere una co11tinuazione e costituzionali, che sono assai importanti: diretta con la colica appendicolare; il prodot- particolarmente predisposti sono i membri di famiglie in cui trovansi emicrania e gozzo to siero-fibrinos0 del . processo inflammatorio periappendicitico si è infettato per ll=l migra- esoftalmico. Fra le influenze ambientali, che
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(ANNO XXVIII, FASC. 37]
SEZIONE PRATICA
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agiscono come cause, sono da citarsi: 1) i prospesso l'ingestione di mezzo bicclh iere di latte,.. cessi infettivi, quali tonsilliti ricorrenti, sepsi di un biscotto, oppure un lieve esercizio fisico; orale, sinusiti. paranasali, appendiciti, coleci- altrimenti si ricorra a blandi ipnotici, comebromuro e cloralio, veronale paraldeide. Constiti, a.ffezio11i pelvicl1e nelle donne, ecc. ; quando sia possibile, si elimineranno chirurgica- tro la. cefalea. sono utili l'aspirina, la fenacetina, il piramidone, associati a caffeina od anmente queste cause; 2i le i11tossicazioni croniche esogene od endogene : da al'cool, tabac- che a codeina. La poliuria notturna si evita c-0, piombo; stipsi cronica; 3) le influenze che riducendo la <iUantità di bevande (specia.Jmente nel pomeriggio), di albumine, di cloruro di inducono disturbi metabolici, come diabete~ sodio. Contro i disturbi neurasteniformi giogotta, obesità, ecc. L'igiene del predisposto vano una psicoterapia prudente e le regole· comprenderà un regime alimentar,e normale, igieniche; piccole dosi di bromuro di sodio un orario regolare di lavoro, di riposo, di risono utili se l'ansietà e n ervosità sono molto creazione, l'abitudine .dei bagni di pulizia, la marcate; nell'oppressione precordiale, la diu-. cura degli emuntori, l'evitare gli eccessi, una retina ~ la teocina, con caffeina e canfora movita equilibrata con normale soddisfazione dei nobromata, e i1ei ca~i acce11tuati, la nitroglibisogni. (Berker, Virginia medical monthly, cerina. fìl_ aprile 1921). La scopolamina nelle sindromi parkinsoniane .. Terapia funzionale, diretta ad abbassare la . ' . pressione sanguigna. Tra i farmaci, vanno ciBabinski (Soc iété d e neurologie, 5 maggio} tati gli joduri, che agiscono bene in alcuni, riporta l'osservazione di un bambino che, in mentre in altri sono inefficaci od aumentano seguito ad encefalite epidemica, presentava una sindrome parkinsoniana con rigidità ed i distl1rbi, ciò che si verifica specialmente nelatteggiamento « saldato » notevolissimi e con l'ipertiroidismo; nell' ipertensione associata ad • ftession·e della testa . in avanti. Si ottenne un angina pectoris sono efficaci i nitriti (di sodio, miglioramento notevolissimo, che trasformò di amile), la nitroglicerina, il tetranitrato di eritrolo; vengono altresi raccomandati il ben- realmente l:ammalato, mediante iniezioni di scopolamina, dapprima di due, poi di quattro zoato di benzile e l'joimbina, per iniezioni, asdecimi di milligrammo; miglioramento però sociata con uretano, per impedire le erezioni. transitorio, dhe cessò quando il bambino non Utili sono anche l'elettricità (corrente ad alta• f11 più sotto l'influenza del medicamento . tensione, gli esercizi fisici, impedendo però ln. Babinski e Souques ritengono (Encéphale, .. fatica e l'affanno, i bagni tiepidi. In casi urgiugno 1921) che i risultati ottenuti .con la sco. ,genti si ricorra al salasso; in quelli meno polamina si hanno nella classica malattia · di gravi, alla nitroglicerina, ad un purgante Parkinson, come i1elle sindromi parkinsoniane postencef alitiche. r. s. energico e ad un regime latteo-vegetariano, continuato per più giorni. Il fascicolo 9° (1° settembre 1~21) della nostra Terapia regola.trice. H a lo scopo: a) di soSEZIONE MEDICA con tiene i seguenti lavori: stenere il cuore (evitare' l'affaticamento del miocardio; piccoli pasti ed, eventualmente, cu- F. MARcoRA: Intorno al sieri cosiddetti citotossici. re di riduzione; in caso di debolezza cardiaca G. MELDOLEs1 : L~ influenza della pressione sulla velocità di reazione del fermenti pepsina, t~ip con affa.nno usare i cardiocinetici, quali digislna e diastasi. ta.le e caffeina) ; b) proteggere il rene, riducendo la quantità delle proteine e del cloruro di Il fascicolo 9° (15 settembre 1\l21) della nostra. SEZIONE CHIRURGICA conterrà i seguenti lasodio nell'alimentazione, dalla quale bisogna vori: · escludere i cibi ricchi di purine (fegato, reni), A. CosENTlNO: Contribu~ allo studio degli Pmae limitando la cp1antità di bevande; e) procutomi extra-durali di lesione dell'arteria meningea rare una conveniente eliminazione a traverso media. . le feci; regolare abit11dine di evacuare a'd una G. G10&01: La ricostruzione chirurgica degli strati anatomici cranio-cerebrali per la cura dell'epistessa ora, bere .un bicchier d'acqua al matlessia jaeksoniana trau~atica. tino a digiuno; regime alime11tare con frutta C. OL1v A : Sui corpi liberi del sacehl erniari. e vegetali freschi, esercizi fisici; nelle forme . L. CEVAR10 : Tumore lnftallmatorio della ghiandola avanzate, un purgante ogni 15 ~orni; d) atsalivare sottolinguale. tivare la funzione cutanea. N .B. - Gli associati ali a ~ ola Sezione Pratica che desiderano avere questi importanti numeri mandino cartolina-vaglia Terapia sintomatica. Nell'insonnia, che P. d,i L. 8,60 e li riceveranno subito in piego franco e raccomandato. specialmente mattinaie (verso le 4-5) basta
IL POLICLINICO
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XXV.I II, FASC.
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POSTA 'DEGLI ABBONATI.
Il divieto di sputare per terra. • • (1403) All' abb. 6470: ti. Icl1ok (J ourn. de méd. de Paris, 1921, 1. Sul valore terapeutico della cura d-el setone n. 17) richiama l'attenzione sulla necessità di stabilire sanzioni penali per chi sputa per dietro la nuca non .saprea:nmo ciaTJ.e. particOtlari terra, e ciò nell'interesse generale della pro- i11formazioni Questa pratica cu1·ativa - che rientra neIJ·' arsenale di una medd·aina vecchia filassi antitubercolare. Agli Stati lJniti quéste · misure, tanto più - non viein.1e da n·o·i usata: -e.s sa fa parte dei co.siddietti ri1nedi derivativi. Al di fuori dell ' attnecessarie per ra triste rinomanza che avevano in materia g:li Americani, per i quali ; lo toire d.a L.ei 1citato, non la t:voverà applicata d.a altri. sputare era, si può dire,, uno sport, sono state N·on crediamo che valga J.a pena che Ella si p~ese da parecchi anni. Si esposero a New peTtda dietro ·s tm.i li inte·r v.oo ti. York numerosi cartelli con questa acritta: 2. Egualmente imbarazzante è la Sua se·oon« Lo sputare per terra è un delitto. I contrav· da d-0mandia, di voler cioè COtDoscere <( un buon ventori possono essere puniti con 500 dollari di ammenda, o la detenzione per un anno, o disinfettante inte.stinale, di provata efficacia » . Ai lumi della m·e d.i cina mo.deu-na, la cosiddetcon entrambe tali pene»; seguivano le citazioni degli articoli delle leggi. All'inizio del' ta disinfezio1ie intestinale ·n!On .signiifi•c a più 1909 l'ufficio di igiene intraprese una vera cro- nulla. :È forse possibile disinfettare J'intestino? E da quali ipotetici germi lo si v·u ole diciata contro la schifosa abitudine : gli agenti sinfettaiOO? di polizia vennero incaricati della sorveglian,za, ed arrestarono 150 sputatori nella MetroOggi si 1d·ev·e mirare a 1individu·alizzaT1e Ile malattie d 1el tubo .enterico, molte delle qu·ali sonio politana. La proibizione di sput_a re prqdusse effetti meravigliosi e si racconta che l'aspetto booe e specificam ente dte te·r minate e d{):n1te a parassiti, a batteri, acl elminti, a. difetti di della città ~ assai. cambiato. chimismo, ecc. ; pareccl1ie altr-e malattie inte[Sopra uria popolazione di 1 diversi milioni, una. r etata di 150 individui n·o n può aver stinali sono ancora o~c11re; per le prime c'è la cu,r a diretta, per lre altre .s i va a tentoni. fatto grande impressione: il cambiamento ~'la l'infezione intestinale :Ln seniso generico non può certam.ente essere stato molto r epen• t ino, ma avrà ricl1iesto molto tempo e. .. mol- no.in costituisce diagnosd, -ed è sempiie causa di erro•r i. che na ,~c-0n1d.ono a.ssai ·s.pess·o una febte contravvenzioni. N. d . .Redatt.]. Anche altrove la proibizione di sputare è bre tubercolare, t1na melitense, una angiocoleaccompagnata da sanzioni: in Austria il Mi- ·c1sti te, ecc. Vi son~ alicune a~terazioni ,del.la fl e>ira micro11istero delle ferrovie ha stabilito un'ammend.a da 2 a 200 corone, o l'arresto per . 6 ore-15 gior- bi ca dell 'intestin•o, p er cui. 18otto l'azione d:i bani: in Svizzera, nelle stazioni per tubercolosi, cilli proteolitici, gli aJbuminoidi dànno luogo a compost.i ossia romatici pt1trefattivi (più dif~o sputa re per terra è punito con forti ammende: analogamente in Danimarca, Norve- fi, cilmente v'ha dispepsia da alterata fermenta..., . zione di alimenti tern.a ri id.rocarboinati). Queg1a, ecc. E dunque necessaria, secondo l 'A., la pro- ~te f.0trm1e m•oirb·os-e, difficili a ind ivi d1Iializz1are e~attamente . par.e che si giovino della medicamulgazione di una legg~ che stabilisca amzione lattica. , rnenaè di 50-3000 franchi e la prigione da un In base a:gli ~tu.di m-0derni il ve·cchio armagiorno a tre m esi. Si eviterà così n gr"ave contagio iubercola·re da cui sono colpiti troppo mentario ·di -<< disimlfettanti intestinali », tip·o spesso i bambini, p ér l'aspirazione degli sputi .c:;ia}IQ.1o, benz1onaftol-0, resorcin•a, la.ttofenina, e·c.c. è caduto jn disusd e in discredito. Ecco perchè polverizzati ed il contatto con essi : l'A. cita non pos.Siamo indicarle il sicuro disinfettante ~lct1ni casi di tubercolosi trasmessa per la sabbia di un giardinetto in cui i bambini gio- i n testin al e. . g. sabatini. cavano e s 11 cui t1n tubercolotico sputava dalla propria finestra. La legge però approderà a qt1alche risultato Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari soltanto se il numero d el personale di sorve- dell'estratto dal "Policlinico,, - Sezione Mediglianza sarà, sufficiente : si dovranno altresi ~a, 1920 - della importante monografia installa.re numerose sputacchiere, cih.e l'A. conC. EooNoMo: Sull'ence!aUt.e letargica. ~ iglia di mettere accanto agli orinatoi, ciò che Coloro ~he desi.derano averne copia mandino permetterà di rendere un servizio al pubblico cartolina-vaglia di L. 6.40 all'Amministrazione senza elevare di molto le spese di impianto e la riceveranno subito in porto franco e race di n1ant1tenzione. 'fi,l. comandato .. 1
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[ANNO
XX\1 III,
FASC.
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SEZ lO~E
VARIA La nomenclatura nosologiea. La terza sessione della Con1missione internazionale. 1)er la rr.visio11e decennale della Norne11cla t11ra nosologica, ril1nitasi a Parigi il 1 { ottobre 1920, J1a approvata la classifica proposta da Bertillon, cori qualcl1e variante. J,a Nomenclatnra cl1e riportiamo appresso è ora adottata a ~copi statistici 1n q11as1 t11 tti ~·li Stvti ci\i'ili del mondo.
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PRATICA
fi<ì . Rnc:l1iti:-:1110 : !57. Diabete: :JS .....\nem'ia • clorosi: a) ane111ia perniciosa, b) altre anem·ie e clorosi·; 5!-l. ~Ialattie clell'ipofi.si_; 60. ~Ia lattie d'e lla tiroide: a) gozzo esoftnl1ni.c.:o, b ) altre n1a latt1e della gl~1n d11la tiroide: C:l. 'JJala ttie <}elle paratiroidi: 62. J\IaIn tti.e del tin.10: <l3. l\J'ala tt1e delle Cc;'lI?Snle surre11ali (1norbo Lli Aclclison) : 6-L :VIala ttie d ella mil7..a: H:>. I ,eucen1ia o n1ala ttia cli Hoclgl~i11: 66. ..-\.lcoolisn1D acuto e c1· 011i.~o ; Ci7. ..-\. "'elenamenti cronici da 80~ta11ze n1il1ern li: <iR. AY\elenamenti cro11ici cl•l ~o stanze orga11icl1e.: C:~). Altre malattie genera li.
'-'
I. -
Jlalattie
enclent iollP,
epicle111 iclt n <d infetti ce .
J. Febbre tifoide (tifo ac1don1i11ale e pal'atifoicle l: 2. Tifo eE'antematico : 3. ~"'t\bbl'e l'icorrente; 4 • )!e litoc:occia. (febbre cli )lalta ) : 3. Febbre o cac-l1e~~ia Jl<'llustrf\: a) febbre i1:1 ln str\;". b) ca c-hessia vn lustre; G. '\Tain.ol-0 : 7. l\lol'b111o : R. Scarlattina: 9. P e rtosse: ·10. Difterite: 11. Influenza : a) con complicazil(">ni pt1lmonari, b) nltre f ol'111e ; 12. ~iiliare : l B. Parotit~: 14. Colel'a asiatico : 15. Enterite coleriforn1e : lfi. Dis~ntel'ia : a) arnebjca, b) bacillare, e) senza qualifica o da altre cat1se: 17. reste: a ) bnbor1icr1 . lJ ) i1neum,o nica, r) ;ettice-u1ica , d) ~11za q11alifica: 18. F ebbre giat.la; 19. Spirocl1etosi itter-0-em-0rrn gica ; 20. r.Jebbra; ~J . Ere~i!1}eln: 22. Polio111ielite act1tn: 23. Encefalite letargicH : 2-L ~leningi te cerebro-s11ina le epidemte:a : , 25. Infezione vu1·t1le11ta o setticen1ia ; 2G. :l\iorY<l e farci110: 27. Pt1stola ir~ligna e caTb onio (bacillu.<i antracis): 2.. . R a bbia: 29. T etano ; 30. :\fico~ ; !Jl. rl'ubercolo~i clell'apq;>al'<ltO reSJ)iratorl0: !12. T11berc·')losi delle meni11gi o de l si. tema nerYo!'\O c-ent1«1le; 33. Tubercolo...aj_ degli intestini o del peritoneo: !-14. Tube rcoloi:rj_ della colonna 'ertebrale; 35. Tubercolosi al'ticolal'e: 36. Tubercolo ti degli nltri o rga11i: a) tubercol osi dell;1 pelle o del te~M1t· o ce1ln1r11·e ~ottoeuta11eo, b) tt1· bereolosi delle o-s~:t <esc:lu.;a la colonna Yerte brale, e) tubercolo~i tlel sisten1a li11fa tico (eccetto le glanll11le me~ntel'ic:he e le gl<l11c.lule retroperitoneali), d ) tubercolosi <l~ll'appa rato genito-11l'it1ario, e) tube rcolo ~i <legli nltri o l'gani : 37. Tubetrolosi n1iliare: ([) nc11ta, b) cronica; 38. Sifili<le : a) primaria, b) seco11daria, e) t erziari}1, cl) ereditaria, e) periodo n0n indicato: 39. Ulcera mo lle : 40. Gonoicoceia; -ll . Oftalmia blenorragica o pu1·t1• lenta : 42. Altre IDèlla ttie endemiche, epidemiche o infettive. I
Jlalatti e generale riori n1 en:·io1iate nei I Gruppu. 43. Cancro o alti:i tn1uori nialigni clella ca Yità bucca l~; 44. Cancro o altri tn111 ori ina ligni clello sto1uaco, del fegato; 45. ('a n ero o altri tumori 1ualigni del peritoneo, degli intestini o del r etto; 46. Cnncro o a ltri tun1ori maligni degli organi ge11ita li della clouna : 47. Ca11cro o a ltl'i tumori maligni del se110; 48. Cancro o altl'i tumori maligni della pelle; 49. Cancro o a ltri tt1morl u1alignÌ d i a ltri organi; 50. Tumori non wn ligni o il cui carattere maligno non è specificato : 51. Reumatismo arti.c olare acuto febbr ile : 52. Reu1na tismo c1·011i<:o · o gotta: 53. Scorbuto; 5~. Pellagr<l ; 55. Ile ri-bel'i : ' II. -
•
III. -
•
.4. ffe.zioni d el si.c::te111a 1ieri:oso e d egli organ,i, dei sensi .
70. Bnc-ef~1 lite; 71. l\1eningite ; 72. Atc'lssia loco U1Qtrice vrogres.3iYa; 73. Altre affezioni del mi clol!o spi11ale : 74. Emorragia cerebrale, apo:r;>les.. sia : a) e1n-0rragia cerebrale, b) embolia o trom,. ùo .. i cerebrale : 75. P a ralis.i senza ca u sa i11dicat.i : o) en1iplegia, b ) altre paralisi; 76. Par alisi genernle; 77. Altl'e forme di alienazione mentale; 78,. Epile~sia : 79. Ecl:an1psia (non puerpera le) : 80. 1 ( on,ulsi o11i infn i1tili; 81. C-0rea; 82. Isteria o llE'-· vralgie: ~2 òis. NeYrite; 83. Rammollimento cer~ brnle: 84 ....\ltre affezioni del ~isten~ a ner,Yoso : 85. l\1a lattie {legli o rgani .della vi·s ione: a) malatti e . degli O'l 'gani dell'occhio, b) co,n giuntivite follicolare, (·) tra C'OIDa , cl) tllIDO'l'i delr OCChi-O, e) altre n ffezioni degli occhi e dei loro ,annessi; 86. Affezioni dell'oreccl1i-o e dei seni ma stoidei.
I'\1".
-
A.ffe,~· ion, i clell'a11parato c ircolato rio .
87. l)ericardite ; 88. Endocardite -0 miocarditt~ a c:uta ; 89. ...·tngjna pectoris : !lO. Altre ID<lln.ttie di cuore : 9J. _.\ne uris111a ; !l2. Altre a ffez1011i delle arterie. Ateroma; 93. Embolia o trombo~i (non cerebrale) ; 94. Affezioni delle vene (varici, emor.. roidi, flebite, e t c .): 95. Affezioni del ststema liu~ f<l tico (linfe;lllgioite. etc.) ; 90. Em·o rragie senza c:i t1se determinate. Altre nffezioni dell' a11paratG r·ircola torio. •
'T · -
Afje.~·ioni
r1ell'a11parato 1·p8piratorio.
97. Affezioni c1elle fosse i1a sali e dei lo ro a nnessi; 08. Affezioni <lella la ringe ; 99. Bronchite; a) acuta', b) cronica, e) senza qualifi ca; 100. Br-on1•0-pu l1no11ite (inclu &a broncl1ite: ca pillare); 101. Pne11m-0nite : a ) lobare , b) se~'l qnallficn : 102. Pleurite; 103. Congestio11e o emorragia i1arenchi .. mnto·P..'l de l 11olm one ; 10.f. Gang·rena pulmo11are; 105. ...\sma ; lOG. E:rifise111a polmonare; 107. Altre :tffezioni dell' a11pia rato re-sniratori-o (esclusa lil tisi) : a) 11net1mo11ite inteirstiziale croni-ca compre11. d~11te le malattie l)l'Ofessio:i1ali cle11·apparato puln1onn re, b) mn la ttie d el mediastino, o) altre. '\~I
1-i ffe-;:io11i clell'appar.ato digerente.
10~.
Affezio11i dei denti o delle gengi,e : 108-bi-s. Altre affezio·n i della ca Yità bt1eca le o dei suoi • • n11nes8i: 109. Affezioni della faringe o delle ton.. ~dlle (incluse le affezioill nclenoiclee) ; 110. .A.ffP... iioni <lell'esofngo: 1Jl. f"lc·era d~llo ~tomaeo o 1
•
•
1252
IL
POLICLI~ICO
<1el · clllorleno: a) ulcera dello stomnco, b) ulcern
de l duodeno; 112. Altre affezioni dello. stomaco (esclt100 il cancro); 113. Diarrea ed enterite (al disott-0 di due anni di età); 114. Diarrea ed entf'rite (n l di s0pra di due anni d1 età); .115. AnchiIostomia; 116 Ailalattie dovute a parassiti inte~tin.n li: a) cest orli (non comprese le idatidi del fegato) , b) trematodi, o) 11ematodi, d) coccidii, e) altri, f) par::issiti non specificati: 117. Appendicite e tiflite; 118. Ernia, occlusione int.estinale: a) erllin, b ) occlusione intestinale; 119. Affezioni del1·,, no e fistole .s tercoracee;- 119-bis. Altre affezioni dell'i11te~tino ; 120. Atrofia gialla acuta del fegato; 121. Cisti idatidi del fegato; 122. Cirrosi del fegato: a) cirrosi alooolica del fegato, b) cirrosi de l fegato non 111dicata come alcoolica; 123. Calcoli bilia ri; 124. Altre affezioni del f egato; 125. Malattie clel pancreas; 126. Perit-0nite senza ca.usa indicaLc'l: 127 . .Altre m a latt.ie dell'apparato digerente (cancro e t n be1··colosi escluse). 1
'
Affezio1ii 11J1n ve1ieree àell'appa1·a.to g en ·i to-uririario e àei S'ltOi anness·i .
Y!I. -
I
J 28. Xefrite a cuta (incluS'e le nefriti senza qt1alifica a 1 di·s otto di J O n11ni. di età); 129. Nefrite cronica (incluse le nefriti _.senza qualifica al di~011ra cli J O anni .d i età); 130. Chiluria; 131. Altre Affezioni dei reni e dei loro annessi (non con1pre~e le r11alattie gra,·idich e dei reni); 132. .Qa lc·oli delle vie l.1ri11ar ie : 133. Affezioni della \e·· s<.:ica : lR-1. Affezioni dell'uretra, ascessi urinarii, f'tc : a) restringimento dell'uretra, b) altre; 185. Af· fezioni clellu p1·ostat:1 : 13G. Affe7Joni non Yeneree degli organi genitn li d ell'uomo; 137. Cisti o a lt ri tnruol'i n on n1a ligni dell'ovaio; 138. Salpingite o isce~~i del bacino : 139. Tu1nore t1terin-0 n on cnnrero~o : 140. ì\Ietrite; 140-bis. E1norrag·ja 11teri11n Il{>n 11uerpernle : 141. A Jtre aff(:lzioni degli organi g~t 1 li clella clonnn ;· 1·12. Aff(")zio11i i1on p11erpern)(. delJa i11nm1:r1ellfl. . · ' rJJI. -
ùtato
pue·rperale.
clella gr~1 Yi(ln11za: a) aborto, b) gestazione e·cto1)ica, o) altri a ccidenti della gravidanza ; l:l-!. Emorragia. puerperale; 145. Altri accidenti del })arto; 146. Setticemia. puerperale; 147. Phlegrn asia. alba. doleris. Embolie o morti improvvise J)uerperali; 148. Albnn1inl1ria o eclampsia p11erperale; 149. Co11segt1e11i~ clel parto · 150. Affezioni puerperali della m.a u1111f'lla. 1.-1:1. l>a:rto nor1ur1le:
IX. -
14~-biis .•<\ccidenti
. Affezioni della pelle o del
tess1tto cellulare.
'
j;)J . Gangrena; 152. l:l"'u runcolo; 153. Flen11noue. a~ce
so calclo: 154. Tigna; 154-bis. Scabbia; 155. _-\.1tre aff<?zio11i della pelle e dei suoi annessi. X. -
.4.fjeziorii delle ossa. e degli organi <l ella l 000111 ozi on e.
15r.. A.ffezioni clelle ossa (eccetto le tubercolari); J ?)'j. ' ....\.ffezicmi d elle a.rtic-0lazioni (tubercolosi e renn1n tisn10 eccettt1ato): 158. Altre affezioni delle 0 ~~n e) de~li or~a ni della locomozione.
[ANNO
XI. -
Vi~· i
XXVIII, F ASC. 37]
rii conforn1azione.
1.:S!l. Vizi di conformazione congeniti (non com-
pre="i i nati-morti). XII . .- Pri111a età. lfiO. J_a ttallti 11sc:lti dall'ospedale senza essere stati n1alati; lGO-bis. Debolezza congenita: 161. Nascita prematura o conseguenze del partQ; 162. Altre a ffezioni speciali del1a prima età; 163. :\Ia11eanza di n.ssistenza . · XIII. - l ·ecc71iaia . 164. Seuiliti1. XI,.. -
A..ffe .:·ioni J)l'O<lotte da oa use 1
estern,e.
165. St1icidio tla ing;estione di \ eleni solidi o liquidi; lGG. .Assorbi1ue11to ,-olontario di sostanze corrosi ,-e ; 1G7. Suicidio da ingestione di g·as ''elenosi: 1G8. Suicidio per strangolamento o i1npicca1nento: 169. Suicidio per annegamento; 170. Stiici1clie: <:011 arma da fuoco ; 171. Suicidio con stru111e11ti d <l punta o t aglio; 172. Suicidio da })r~ipita7.i.011e tlall 'alto;. 173. S11icidio da schiacciame11to; 174. Altri suicidi : 175. A\\elenamenti alimentari: 176. M·or.si di animali \elenosi; 177. Altri a,·yelenamenti acuti: 178. Incendio; 179. Scottature (proclotte da. r:ause (lifferenti da incendi) : 180. Soffocazi~)ne meccanica n c-eid~ntnle; 181. Assorbi1nento di gas irrespirabili o t ossici; 1~2 . An11ega1nento acci(le~tnle; 1~3 . Traunmtjsmi da armi da fuoco (escluse 1€' ferite ù1 guerra) : 184. Trnumatismi da stru1ue-11ti cla taglio o punta ; 185. Traumatismi da cadt1~1 : 18G. Trat1m.atismi da mine o cave; 187. Truu111·\ti2'1n i tla 1nac<>11ine: l~S. Tra11m.atismi da altri i11,·estin1enti (Yettt1re, treni, ~cc . ) ; l89. \.Tiolenze e~terne cla parte di uniinali: 190. Ferite di gilerra; 191. E.·cct1ziQni di civili da p.arte delle armate belli~eranti : 192. Ecce-sso di la Yoro (s11r1nen age) ; 192-bis ' ~,ame o ~ete : 19:J. Freddo ecces~iYo; 194. Caldo eccessi ,.o : 195. E,uln1ine; l 00. ...-il tre commozioni elettrich~ : lf•7. OnJicidi con nrma da fuoco : 198. Omicidi con armi da t.1glio o da punta; 199. Omicidi con a ltri mezzi; 200. Infantic.idio (uccisione cli ù.;1111bi110 a.I di~otto di t1n anno): 201. Lussa~io110 : 201-bis. Distorsione; 201-ter. Frattura: 202. . \ ltr(:l ,-iole11ze esterne : 203. l\1:-0rti Yi-0lente da Cal!~1 ... conosciuta .
x'r· -
Jla lattie ?Jlfll
defi1iite.
?O-!. :.\lorte iIDl)l'OYYisa; 205. l\1'alattia non spe-
cifie.1 ta o mal definita.; 205-ois. l\Ialattia i n.e sistente : ~imnlnz ione : 206. Insieme di malattie omesse percbè ca usarono nie110 di diflci decessi. G. G.
_... Da tenere presente! Le tariffe postali già sensibllis~ime ma d~ven':'te ora pi~ che mai gravose dopo il loro raddoppio, andato 1n vigore col 1 feb: braio u. s., ci inducono a consigliare a tutti I nostri abbona\! di non chiederci spedizioni di opere od altro in pieghi gravati d'asssgno del relativo importo, ma di valersi sempre del meuo più semplice, rapido ed economico che resta ancora quello di rlmett erci, mediant e cartolina-Vaglia o con Assegno Bancario, il preciso ammontare di quanto si desidera. ,. , 18 Lo stesso dicasi pel pagamento dell importo ~ abbona· mento 1 che va pure inviato mediante Assegno Bancat10 o con cartol ina-vaglia. Coloro che desiderano versarlo contro nostra Tratta postale, tengano presente che questa dovrà esa_er~ aumen. tata di circa 3 lire per le tasse acce9eorie ed a1tri dlr1tll poata11. L' AMMINISTRAZIONE.
[ANNO
XX\7 III,
FASC.
37j
SEZIONE PRATICA
PRO~,ESSION A LE . .
NELLA VITA
•
IDi un'utile funzione degli Ordini dei medici. '
C~li
I
Ordini dei n1edici, malgrado l'autorità e la operosità dei colleg·J1i egregi cl1e vi sono preposti, r1on hanno ancora diffuso nella classe {1t1el sentimento di simpatia e di fìdt1cia, che • pur S=a:rebbe ta'l1to t1ti1e P·er i1 ,1oir0 efficace it1nzionamento. 'Tanto che le varie categorie ·tli sanitari per la tutela dei propri interessi hanno provveduto e provvedono a lla costitt1zio•n e di n111nerose associaz'i 0 n-i pa-rticolarj. Olire all'Associazione dei mr<lici condotti, che tanto ha, prosperato e tanti benefici ha ottertuto ai s11oi $OCi. sono sorte e fioriscono nu1nerose ':>OC i età, . leghe e sindacati con le ri~pettive Federazioni. V'è la organizzazione dPi liberi profe1s1sio·n i,s ti, degli ·o spedalieri, dei medici ferroviari, degli .iI11ortu·n isti, ·degli ufficia:li me1d i ci dell1a c.ro·ce R o1sr&a e sin1ilj. La irs t'itu zio11e di t,Mlt.e as.sociazi.01n i è la prova più .dimostrativa se n.o n della iin utilità d egli Ordi,ni .dei medi·ci, corr1e si pr.etern de dai più esigenti, m ·a della s.cansa o relativa tfficie.nza degli Ordirli stessi nella tutela <lei diritti di clr, sse. 1
1 1
1
1
Bisc.gna 1'.tco11o·s·ce re che la .es.ag·erazione e J[t severità di [i·i11dizi 11anno origine dalla spToporzione tra le fl111zioni di tali istituti, così comr so110 clefirrite dalla legge, e la illusori:t -co11cezio11e cliffusasi nella maggioranza dei sanitari c~1e eRsi costitilisse1~0 legJ1e di resistenza col var1taggio clel rico11oscimento legale. E le 1delu.~1i ~ 11 i a vr1ebbero condoit to da tempo ;alla fine deg·li Ordini come istituzioni not1 ~olo inutili, ma ingombra11ti e fiscali ,_ se uomi·n i autorevoli •e chiarove1ggenti , ch e per foriuna della classe si son trovati alla loro direzione, ne.in avessero com11reso clhe il miglior . l11ezzo per ottener.e la w1ione dei medi·(:i, co-"tituzionalmen.Le inse:nisibili all a disciplin·a rlell'organizz.aziorne, efla ql1ello .di tenere in viia gli Ordini, e che il miglior mezzo di tenere in ·v ita queste corporazioni era quello .di ada tia rle, per· l111anto lo consenta la loro cartH ' fondamentale, al18 giuste e prevalenti esigenze della classe. Qti esta v olontà e ca1Ja•cità di a~attamento 4 <limostra 11n de~ide rio ed· 11na possipilità di ·vita, cl1e anche i più sr.ettici devono prendere in corlsirlernzione ed apJ)l'ezzare. Gli Ordini va11no assu1ne11do la funzjo11e di ' -tutela e di coordinazi<nlJe delle sin·g ole as1Soci azio.ni di categoria, e per poco che qt1este • si ind ll•c.ano a uico11·osicer.e e ad agevolai e que1
1253
•
•
sta fu1nzione essi assumeranno quell'autorità e que:lla forza, che si noxa costitu.ivà solo un irraggil1ngibile desiderio. 1
Gli O.r.d ini dahle liber:e associazion.i 1c1i categoria GLevo.no ri·ceverie J.a sp.inta iniziale e trarne qt1ella forza che solo p11ò garantirn·e la vital.ità, e nello ste sso tempo ir.radiare qu.el pr.estigio che è elem.e·n to e~1sienziale ,di suc1c,ess.o. Solo costituendo il ·centro di t11tta la o·r·ganizzazione pro·fessiQIIlla1e medica gli Ordini potranno assun1ere quel caratte!'e cli magistra.t1J ra, che oira purtrop1po si esp1lica soltanto nelle fastidiose quistioni di deontologia e di m ·o·r alità professi'°nale, potrainno cc(· tit11ire c-01llegi giu·dicanti i cui giu.dizi ·e pal'er'i siail<o meglio considerati .e più is eguiti. Così. se agìi Ordini fois se ·conferita ur1·a r:osi fatta a11torità l'i11iziativa del Consiglio dell'Ordine di Roma: jn materia di tasse di eserciiio su i medici sareh1Je produttiva ·di effetti ben diversi da q11elli. che a.nche n elle più rosee previsior1'i si possono legittimamente presumer.e. 1
Il prof. Ball2rini ha inviato a'l Sindaco di
I\oma una vibra,ta protesta p~r le eccessive ecl i11ique tasse di es~rci.zio imposte ai medici. E sta bene. l\Ia meglio sarebbe stato chiedere e11e s i.a prescritto aglj uffici. competenti di sentire il parere dei Consigli degli Ordini nella valutazione clel reddito cli ciascun professioni.sta prima di pr·ocedere. a q11aisiasi tassazione.
N.el Be·lgio d,o ve la to·rmenta fiscale iSi è abbattuta s11 per .g·i~1 come in I talia, come in tt1tti gli a.Itri paèsi, i no.s tri co}T1eghi, che po"'siedotnio :un'or.ganizzazione P·iù ris:petJtata ~~ non più rtspettabile, hanno ·ottenuto quanto d a noi è fonse '' ano .s perare. Ed a doct1mentazione di qun.nto affermiamo r ipo.rtian10 il telegramma in~iato dal l\1inistro rfelle Finanze al Priestdente ·d ell·a F é.dérattor.. :\Iédicale Beù.ge: , ((Bruxelles, le 6' j11illet 1921. «
wlon5ie11r le Préside11t,
En réponse à votre lett.re, j 1ai l'l101nneur de vo11r faire Bavoir ql1e le 1~ mars dernier, des lnstruction·s ont été clonnées a11x contròleurs des co11tributions pour q11'en cas de doute au ~11j et des · rev~n11s professionnels déclarés par les médecins, le Président du grol1pement prof essionne l local Oll régional soit consulté offic ie11sement préalableme1it à la taxation d 'office;. «
,-
/
. IL P OLl CI .l NI CO
Il $erait clésirable, e11 Vlle de faciliter l'exé' c:u ti o11 d e cette n1esl1 re, qu e chaque président d'association pro1f.essionnel1e .s e f i t co1n1naitre a11x ieliffére•nts. co n troleurs 1d€iS ,c·o1ntcribt1tions compétent s dan·S le.s r égions s u.r lesquelles s· éter1cl l'inft11en c0 de l' association » .
ATTI .PARL.:\MENTARI.
cc
Per l'esportazione delle U\'e da tavola in Germania. I/on. .A. c:erbo Ila 111:escntn to In ~eg-11ente interro~a v.ione : « ('l1iedo {li i11terrogar(:' il Go,erno per cono.;;c~r~ ' 10 tagioni cle.l ritardo frnp1)c,sto alla stipul<tziont~ d('lla. <;onYenzio11e svecinle col Gover110 tedesc·o (·ircn l'esportazione in qu~llo Stato ù elle 110~-tre t1ve <l:t ta volit: <' . e non creda necess-a1·io affrontare t<lle stip11lnzione 11ell'intere:~se di tt1tta l'economia
1
Panglo ss .
~
RISPOSTE A-OUESITI E A DOMANDE.
!~ azionale».
Licen·z·ia1nento cli -un, 111edlco stabile. Dott. V. G. !da S. C. - I .. 'n'"anzata età è motivo (90l~l
,
CONCORSI.
(li lieenziamento <li un medico stabile, sempr~ qrè111do. J>er effet to della ltl'Otra tta etil, egli ~ia i·e8o fisiC<'l111ente inn bile a continuare il serYizio ùi co11clotta. (901G) Sta bili tà - P ensicrrii. - Dott. R ...A.. <l:t \ T. e non h a <·upernto il con corso ·eoStà 11011 ·Po-
trà essere n1ai stnbile gincchè gli anni di inte'l'ir;ato ·son o comp t1tnti 11el IJ>erioclo di pro~a o dopo di esser si -ottenuta la nomi11a regolare n ba s:e cli c on corso. I primi 5 anni !di inscrizione alla Ca s&a di tlre,·i<lenza sono congiunti a quelli che farà in S'egnito agli effetti de lla per1sio11e . 1
- (9017) Oont1·ibuto ver il oolleg'(o degl'i orfani d.i Perugia. - Dott. R. C. da l\II. - Il 1Co11t ribnto pel collegio <li Perugia si p{lgà senza aggiu11ger\i l'im-
Scad . 20 settembre . }fedico condotto d el sobborgo di Castelferro con annesse frazjoni di Po~tanova e Retorto. Strp. L. 5-000, suscettibile di sei aumenti biennali i11 ragione del 4 per cento fino a raggjungere il massi1no di L. 6200, ivi compresa la prima indennita c.-v., oltre L. 10(} mensili a titolo della seconda indennità c.-v., lire 300 per la St1pplenoo. durante· i1 mese di congedo ann11a.le t~d una delle seg~enti indennità: lire 1500 pe1-- la ca\alc-atura, L. 800 per la motocicletta, L. 400 per la bicicletta, se sarà rfconosci'utOt necessario l'uso di uno qualsiasi" dei' cennati mezzi di trasporto. AL.ESSAXI>RIA. -
porti) (le lla cartoli11A-Yaglia, ch e i1on è . ùall<l legge prescritto. L a sp~dizione d elle soru1ue [Juò essere f<1tta ànche con v.'lglia cambiario, che è gratuitHmente emesso. (9018) Ca·r o-viveri . -
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,r.
Dott. R. d.a I). - Pel seconcl o caro-,Tive' ri si 11a diritto a tante quote -suppletive •di cent. 85 a l giorno per quanti sono i fìg'li conYive11ti ecl a carico. . (9019) Elenco dei po1;e1"i - P en,sioni. - Dott. G. G. da S . F. - Circa l'eccessivo numero <li famig lie insc1·jtte nello e lenc.o dei poveri non vi è a ltro rjmedio che quello di promt10,•ere la. is tituzio11e di t1na seconda condotta <) di chiedere alla G. r. A. congruo <l u·m ento di ,stipendio .ai sensi idello a .r ticolo 26 ·d e lla legge sanitaria. E ssendo La condotm limitata ni soli ·POYeri, il me<lioo condotto 11ou .p uò ~sigere compenso od a ltra :utilit<:\ da :persone iscritte. nello elenco, senza <:-sporsi al rischio ili una denunzia. Chi si senta offeso di essere compreso fra i poveri, può fare istanza a l Comune per esserne radiato. Avendo Elln. aderito alla Cassa cli previdenzn posteriormentE> al 1909 11on può risc~tta re i do(liC'i nnni <li ~rvizio, eui allude. (9020) l•oncorsi. - Dott. G. N. da A. - C'redia1no che nello .a ffidan1e11to cl.n tole <lai :J\1edico ProYincin le si possn aver l)ienn fi<lt:e ia, trattnrulosi <li un i1t1bbl ico funr.ionario.
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J)octor
.J -c;sTITI .\.
~C-a(l.
30 sett. )Jedic-0-ehirurgo-ostetrico co11dott0 ver i po.,,eri <lel Comune e ~'razione <. 'orteggja : popolaz. <:on11plessi\a 10,000 a bit. StiJ). J1. 3000 lorde di R·. 1'1. e c·o11trib11to a 11a C'a.s~a I)rPvidenza Sn11ita1·i. Otto :i111nenti quadr.: i pr1mi 4 di I.1. '00. e ~li altri di I.. ()00 ognl1no. l11dennità di lRt1rea in J... 1000 . lJÌÙ 1/ 10 clello . tivendio inizia le ver l 'a Rsi~~t~nza ai vo,·e ri della Fra)', io11e Cori·eggia : lontan..'1. 3 kln. dal Borgo. Indenn. c:aro-viv. Obbligo di resicl e nza nel Comune. Numero dei poveri 1500: ver u11 i1t1mero su.v eriore - non oltre i 2500 - L. 2 al l'anno per <.:ia scun poYero. Doct1menti òi rito. Cl1iedere n.v,~iso cli' conco1"'0 ~t l .Co1n11ne (li Alberobello IBari)'. ALBEROBI!:J.I,O (BCl l'l). -
. APPIO NA~O DEij 'J-:RO:\TO (.!scoli) . - Rtn cl. :20 •:..-ett. Medico-ahirurgo condotto reside11z1nle. uff. ~-..tnit. Stip. L. 7000 .fino a 1uille 'J)OYeri e I~ . 2.50 j)er ogui inscritto in più 11ell'elenc-o e-on <.liritto al <lec-imo• <.l ello stipe11òio dopo il 1»rirno s~~~ennio e 1>er ~Ji :1 ltri <lue consecutivi. Scad. 25 settembre. -Quattro condotte: Consanclolo, Ospitale e Traghett.1. Filo, Bando. Stipendio per ogni condotta L. 7000; 2000 inde11n. ca vallo (ovvero 500 indenn. bicicletta) ; 3 lire ogni povero oltre i mille; doppio caro-viY. Documenti di rito, con i \oti degli esami universitari e certificato idoneità fisica; età massima 34 anni, salvo i casi previsti dall'art. 27 e regolam. 19 111glio 1906. Per maggiori ·Schiarimenti (e~ten sione condotte, abitanti, ecc.), richiedere bando di concorso. ARGEN'l;'A
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(Ferr(J;ra). -
BERGANTI~O (Rovigo). -
Scad. 30 settembre. M aico condotto. Stjp. L. 6000. oltre le due inùennitit cnro-Yi,~. ~ unn e Yentu:i Je terzn inùennitil dr ,
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SEZTONE PRATICA
·nnnue I.J. 500 nel casq cl1e 11 medico non trovasse -conveniente i:t lloggio, più L. 1000 per l'uso della hicicletttl, 01)1n1re L. 2500 per la ca,-alcaturn, e 1.. 400 se incn1·icato ùelle funzioni di uff. sanitar. POLE51NE (Roi;igo). - Scad. 15 settembre. 1\ledico-chirurgo-ostet1:ieo pe:r 1~l1nìea condotta del Comune. Stip. L. GOOO fino a 1000 po,~eri e L. 100 IJ€r ogni gruppo dl 50 poverl i11 più, oltre le due indennit~t ca ro-viv., L. 2500 per la ea,·alc., L. 4GO quale uff. sun., 5 aumenti quadriennali del decimo ~ l'alloggio gratuito. IloAHA
' CARRARA. -
Scadenza 30 settembre. 1.'itolare della i3e.~io1ie Oftalmica, dell'Ospeclale, -con !,obbligo della prestazione gratuita oftalmojatrica a domicilio per i po,eri. Stipendio base 70·00, più 500 subordi-ri.ate all'approvazione della Commissione provinciale di beneficenza; caro-Yi\. "3000. ~ette da ricchezza mobile. Domanda diretta al Presidente della Congregazione di carità : doeumenti di rito compreso stato fan1iglia e sana costituzione. I.Ja Congregazione può nnnullRre o prorogare il còncorso se i concorrenti non raggiungono il numero di q11a ttr-0 o se il prescelto della terna non accetta. Nomina 11er un biennio, eventl1ale, tacita rico11ferma, <lopo di che resterà definitiva. Aumenti ~triennali di un quinto; eompiuti i 60 anni, de,re lasciare il posto. Età mnssima per il concorso anni 40. SC'aclenza 13 settembre. Conclottn J>er i ll'>Yeri: GOOO lorde: cOO per e-a vale.: caro-Yi,~. ('ertificntn ve11a le. cli sana costituzio11e e bnon:1 c·onclolt<1. j11 clnta non anteriore a tre mesi dal 1:> aµ:osto: P:'i::?;e~i certific·a·to di le'a e copia (lello stato di ~e1·yizio mili~1 re J)er i <:oneorre11ti· di seooo llln .. chile. Etil massima 40 per cbi non abbia pre tèl to o '1)resti ~ernzio in condotte ocl osped. ('.\STROOIELO ((1aRcrtn.). -
CITI'À 01 CASTELLO (Pe r?fgia). - Sca~enza 15 sett. Due condotte residenziali rurali per Lerchi e San J\..!ajano, con residenza rispettivamente a Città di Castello e San Majanò. Obbligo di cura per i poveri. Stipendio L. GOOO lorde (aumentabili di un decimo per tre quinquenni) per i primi 1000 poveri: oltre tal numero L. 2 annue per ogni int3critto nell'elenco. Se gli abbienti sono in numero inferiore u 300, si corrisponde indennità di L. 1000 e di 2000 se gli abbienti sono meno di 100. Per i meno abl)ienti si applica una tariffa di favore della metà di quella stabilita nell'Umbrin per ~li abbienti. Indennità di cavalcatura L. 3600; doppio ca·ro-viv. Documenti di rito (data non anteriore a 3 mesi dal 27 luglio) compreso l'iscrizione in un Ordine dei san.i tari. 1
CITTÀ DI CASTELLO (Perugia). _ . Scadenza. 30 settembre. Concorso !I)er aiuto-chirurgo' per . il servi. zio dei poveri, come gli verrà dettato dal Chirurgo primario; non .ser,rlzio di oondotta. Nomina per un biennio senza riconferme. Stipendio 'L . 6000 lorde, caro-viv., ~mera nei iocali dell'Ospedale con obbligo di abitarvi. Documenti di rito, com.p reso sana costituzione, stato di famiglia, iscrizione al- l'Ordine dei Medici, non anteriori a tre mesi dal JO ngosto; preferenza a chi ha prestato servizio militare.
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CoRr (Rvn111). Scacl. 15 settembre. Di.1e medici condotti, uno ' pel capoluogo e l'altro per la frazione Giulianello. Stip. J;. 7000, oltre la doppia indenn,; caro-viv. Popolazione tutta accentrata. Con.d otte residenziali.
Scadenza 20 setten1bre. Ufficiale sanitario òel Comune (260 kmq ., 33,000 abitanti di c:ui 14,000 agglomerati). Direzione ufficio comunale di igiene (~ laboratori!, qual-01·a Ye.nissero istituiti. Stipendio 10,000 (doppio caro-viveri e iSupplementare), numer.ta-bi li di un deci1no per tre quinquenni. Concorso per titoli ed esami, da farsi in Perugia. No1nir.a per il biennio di prova. Documenti di rito, . di .d ata non anteriore a tre mesi; certificato di aden11)imento obbligo di leva. Età massiH1a 45 .anni. LEONESSA (Aquila). Scad. 30 settembre. :\ledico consorziale Terzone-Chiavano. Condotta resiclenziale. Stip. I.i. 6000 al1mentabile di tre decimi quinql1ennali, oltre L. 2000 per cavalcatura, 'L . 2()00 per indenn. residenza e dop.pia indenn. caro-vi~. nella. misura- e per la durata di legge. Documenti di rito. Chiedere avvjso .di concorso. MEf;:SIN'A ~ Co11col'so })er titoli <?(l esami a cinque medici conclotti per l'a sistenzn .sanitaria gratuita per i po,er i. ~tir>. lorclo J;. HOOO. oltre cinqu~ n t1menti quadriennali di I... 500 cia1 sc"l1no e il L·aro-Yi\. Il me.dico condotto ha l'obbligo <li tenere •1 sue spese la caYaleatlira. ~al\O l'i11clennità asse~·nn ta a tfl le titolo per altre circoRcrizioni di condotta. Scad. 15 settembre. nIOXTE PORZIO CATO~TJ.: (Ro~na). -- Scacl. 30 &-ett. ~Ieclic:o-chirurgo. StiJ). J;. 7000 lorde e-on cinque at1rnenti qu.:idrie1lllali cli I.i. 500 ciasc·n110, oltre l'in<1ennità cnro-n,·. in I1. 2400 e TJ. 300 quH le uff. san. P.\i'""ICALE (U1nbria). ~0ade11ztt 25 settembre. ~1edico-chirurgo tlella 211• condotta eon ct1ra resi- ' <lenziale. Stip. 6000 lo1'c1e con at1llle11ti quinquennali ·d el decimo; caro-Yiv. : inden1i. cnY.alc. 2500. . Assic11razione contro infortuni profes~dolk'lli a carico ~del C~mt1ne fino a !J. 200 di l)l'emio. Doc:u•menti di rito con11)reso sana fisica costituzione di cla tn i1on nnteriorP a sei n1e-si dal 20 agosto. L'aspirante non deve a Yere nè impegni c-011 la CroceRossa , nè obblighi di serYizio militare, trascorso il P€tiodo obbligatorio di reclutan1ento. PERUGIA. R. Prefettura dell'"l-nibria. ~ Concorso .per titoli ed esami al posto òi Ufficiale sanitario del Comune di Foligno. Stipendio lord9 J_;. 10,000 {oltre la doppia temporanea indennità earo-viv. e supplementare) con tre aumenti quinquennali del decimo. Età massima anni 45. Domanda e documenti devono pervenire alla Prefettura entro il 20 settembre. PonoIA (Udine) . - Scadenza 20 settembre. Condotta in pianura, , ottima viabilità; popolazione circa 6500. Stipendio 6000 per 1500 poveri e lire t1na per ogni .p overo in più. Indennità trasportoL. 200Q; uff. _san. 800; car-0-viv. a norma di legge; tre aumeJiti quinquennali del decimo. RI~ITNI. Scadenza 20 settembre. Concorso per chirargo primario del Comune e del Civico O~FOLIGNO. -
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• dale. Stipendio L. 12,0UO lorde, aumentabili <li u11 ' 'entesin10 ogni biennio e per dieei bienni. Onorari Jler atti operatol'ì in ospedale ai non poveri, i11 l'agione di 85 ?~ delle tariffe dell'Ordine dei medici di Forlì. Documenti di rito, di data non a11terio):e a tre mesi dal 20 agosto, compresa sana costituzione. L'aspirante deve com.p rovare di ave1· cliretto per almeno tre anni u11a •sezione chirurgica di osi1ed.ale importante, civile o militare se du· ' rante i1 periodo bellico, ovvero cli essere stu to per cinque anni aiuto di cliniche e:l1irurgiche di importanti ospedali ·civili, od anche militari se <l11rante il periodo llellico. Non vi sono limiti di età lJer clJi è a ~ervizio di pubbliehe amministrazioni. I
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RIVOLTO (Udine). - Sca:d. 15 settembre. ~1edi co-chirurgo-ostetrico condotto per le sole famig·lie inscritte uell'elenco dei po,·eri. Stip. L. 6000 fino a 1000 poYeri con tre aumenti qt1inqu~nnali del decimo, oJtre le due indennità caro-viv., L. 2000 per cavalcatu.r a, !J. 700 quale t1ff. sanitario.
s.
CASCIANO DEI BAGNI (Siena). - Scad. 31 ottobl'e. Medico-chin1rgo della , terza condotta del O.o· mune con residenza nella frazione di Palazzone. Stip. L. 5000 con otto 9umenti triennali del ventesiruo, oltre I.1. 3000 per il mezzo di trasporto e la il1dennità caro-,-iv. nella. misura stabilita per gli i n1piegn ti gorer~1a ti vi. SoPR.\'P0~1'~
e \-ALLIO ( Breseia) . Consorzio. Scadenza 30 sette·m bre. Abitanti 2177, poveri 1400. Stipendio 5000; in'c1en11. trasporto 700; ìndenn. condot~a mor1tl1osà 800; t1ff. san. 300; doppio caro-Yiv. 7 \ icinanza tr a1n, ferrovia. •
UMB~RTIDE
Scad. 15 settembre. ~le dico-cl1irn i·go cou condotta residenziale, nella frazione di l\1ontecastelli. Stip. L. 6000 lorde con tre aumenti qujnquennali del decimo, oltre.. la d-0ppla inden11ità caro-vi,.. (Pe1·u,gia). -
Scad. 31 ottobre. Condotta J)er i poveri. Stipendio L . 3000 al1mentabili per sei quadrienni. Diritti e doveri come da capi· tolato·tipo provinciale. • VALSINNI
'r
(Potenza). -
Scad. 30 S€tt. ~ledico-ch irn1·go condotto per i l)OYeri del Comu11e con lo stip-endio annt10 di rJ·. 4000 per le prime cento famig·lie l)Overe e .}'indennità. di L . 5 ;per ogni ffln1iglia Sf\ il J:\un1ero supererà le 100; 'L. 600 ann11e per stipen.d io qt1ale Ufficiale san. ; .su·s sidio go,·ernn ti vo per c·a11111agna antimalarica, liquidata n.11110 ver n11110; cin(]ue aumenti quaclriennali .p ari eia• sc11no al cleci1no dello stipe11dio e il caro-Yi\, '..! doppio e: 111· 0-,·i,~ . come per legge. ARAPODlO
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(Reggio Calcil>ria). -
V.-UlAroo10 (Regyio l ,alaùria). -- Poveri; L. 4000 per Jc prilllE' cento .. fa.miglie e J_;. 5 per ogni fan1iglia iu più; IJ. 600 per 11ff. san .; ~ussidio goYernattvo per carupngnn u11timalarie3', liql1idata anno per anno; cinque q11ndrienni del decimo; clo1)· !Jio cnro-viv. S<!il.d. 30 settembre. SA~RE~IO.
J(urhaus. -
c~r~ansi
primo e secondo a . sistente. Esi~esl perf~tta conoscenza delle lingue • inglese, francet:;e, tedesca ed una fondata colturn
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. [.i\.NNO XXVIII, F ASC.
IL POLICLINICG
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in putologia medica. Alloggio e vitto gratuiti nei. Kuthaus; ~tipe11dio L. 8000 per il primo assistente, 6000 per il secondo. Il Kurhau.s è aperto dall'éttobre ul maggio. Rivolgersi con serie referenze.. al Direttore n1edico del Kurhaus, prof. Giovanni Galli. . Cerca si medico-c11ir11rgo inter·ino che possa assu-· mete serYiZi') il 15 settembre. Rivolgersi al Comune di ::.VIontn lto di Castra (Roma) . Giovane medico-cl;lirurgo, perf~ziona to in clinica ostetrico-ginecologica ,e pr<1 tica ospedaliera, accetterebbe interinato anche subito, qual unque paese· della pro,'incia di Roma, March~, Piemonte, Lombardia, Èmilia, Trentino. Scrivere al dott. 'L . Bontempi , - Palmoli (Chieti). Accetter~bbesi
interinato. Scrivere: dott .. D' Ambrosi - CHstro dei 'Tol~ci (ltoma). Diffide.
diffidato il co11cor so del Oonoorzio (li. l\ilussinò é Nebbiuno (Novata) per condizioni di &tLpendio inferiori a quelle s tabilite {lal Gruppo Provinciale No,rarese dell' ...<\.ssociazione 'Nazionale i\Iedici Oo11d. È
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ....\.1 prof. Ernesto Pestn lozza, eletto l)reside (}ella
Facoltit nieùica di .Rorun. f<tcciamo i nostri rallegr,11ue11ti cordiali. Sir Clal1c.le I!ill è stato i1omi11ato Direttore (:}e-
nerale 1Jella. L ega delle Croci Rosse.
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Il dott. René Sand, Segretnrio (lellu Fondazione Univel':-;itaria. <li Bruxellés, libero docente nella stessa Universjtà e membro corrispondente della R. Accademia di l\lledicirk'l del Belgio, è stato no1rlinato Segretario Generale della. Lega delle Croci Rosse. · Il dÒtt. Sand è specializz::ito in Medicina sociale, 11a cQu1pinto per incarico del st10 Governo parecchie mi$Sioni ali ·estero, fra l'altro nel 1918 eseguì un'inchiesta fn Inghilterra e negli Stati Uniti 8opra l'organizzazione ind11striale, la medicina soc:iale e l'educazio11e ci vile. Dietro inYito dell'Ufficio :E'eclerule An10ricni10 dell'Infanzia ritornò in ..\.merica nel 1919 per studiarvi i più importanti r>1·oblemi soci:lli.
NOTIZIE DIVERSE. C-0ngrt>sso Nazionale per la protezione della prima. Infanzia. Il Comune di R·.)ma. che ver primo, i11 Itali~1. ha ufficialmente istit11ito fin dal 1903 per l'.assistenza al I.atta.nte i1umerose opere pubbliche e pri'vate. l1a preso l 'iniziatiYa di indire nei giorni dal 20 a l 22 ottobre questo Congresso, per un 'intesa cordiale fra gli st11di0si e le perso11e di azione, allo 8copo di ottenere i migliori riS'Ulta ti a vantaggio della prima infanzi.a. I temi proposti peT la diSCl1ssione sono : ~o Profilassi p1·enatale (dott. Artom - Ro1n:1). 20 Profila ssi antitubercolare della pri111a i11fon,:·ia. (prof. C!:t ronia - Napoli). '
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[ANNO
XX\.. III, FASC. 37]
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SEZIONE PRATJCA •
3° Profi·assi oo·ntro le ntala.ttie gastro-intestinali delia p1"itna infan,.ç·w, (ptoff. Gutierrez è .A.1bertini - Milano). J.;e ~1clesioni vanno inviate non oltre il 5 ottobré Jl. , ... al Segretario generale, prof. dott. 'L uigi Spolverini, Ufficio d'Igiene, ·via Me1:ulana 123; sono as..;;icurati ribassi ferroYiart. La tessera d'iscrizio:1e è gratuita.
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T.1a Commissioné esaminatrice, •} )l'esieduta dàl r11·of. DeYoto, ha confermato nei buoni rist1l t<.1ti :t'l1ti I'ntilità soc.iale della iniziativa che si pr-011one la pr eparazione teorica e tecnica del verso11a le femminile che intende specializzar·s i nell'opera di a ssi·stenza dispensa ria le e domiciliare ·p er lu dife-sa sociale c-0utro la tu·b el'colosi.
I soccorsi sanitari ai feriti nello sconiro ferroviario della Magliana. ~
Un grande convegno a Trieste per i pru t.lemi dell'assistenza. I"'a Co1un1i8sio11c eseeutiYa clella. Feùetazione italiana delle ~ocietà di mt1tuo ·occor so. Casse ed Istituti di 11reYidenzn, ha preso in esnme le enndizio11i in eui &i ~Tolge in Italia l'asRiRtenzn inedica, farmaceutica e spedalieru, ed· ha ritenuto cl1e l'u1lico mezzo PBl jmprimere una. sistemazione razionale a questi setvizi e per assicurare il loro regolare funzioru.11nento consiste nell'attuazione òell'aR~ic:11rnzione obbligatoria contro le iualattie. ...\. q ne~to scopo ha, deciso di estenùel'e il campo c1ell 'agitazio1Le, fin qui li1uita to alle organizzazio1ri opernie di in'eviclenza e c1i resi·tenza, a tutti gli orga11i (\ istituti interessa ti i11 questa questio11~. ~ çtn to deciso. di con•seg·'u enza, di conYorare i11 l'rie~tt', iw1· il giorno 2 ottobre p, v ., ;tin grande eon\eg-110 n l quale F:nrnnno i11Yit;1ti. oltre le orgn11izzt1zioni 011eraie, la Lega dei Colll11ni, la I...ega dei 111ec1ic·i, il Gruppo parlH tucnta re socialista, i tubercolotic·i e gli in·v nlidi cli guerra, ecc. • r. .a b"<"(lltn cli Ti·ieste come sede dcl Con,vegno è stata. consigliata ancl1e éOllH. i11ezzo 11er offrire ai ll~1 rter ipanti · a l 1nPdeffin10 lil l lO::>~ibilità di e~:H11 11i na l'e il ft1nzionamento l)ratico degli organi .dell'as:ieurnzione obbligatoria contro le malattie e di tutte I<-~ i~tit11zioni S11s~icliarie per la pre,·enzione ù ·llL> 1necle~i1ne, JJ€r Ja c111·.:i e l'assistenza degli nIn1ua In ti. 1
Un Istituto per lo st ndio della batter:ologi , teorica. Ilube ri-; l1n Jil'o:: >petta to n ll '11ltima rit111ione dei ba tt~riolog·i an1eri<:n11i la i1ecessitit <.li orga11izzare 11n laboratorio iwr lo stnclio dei vroblenii cleJla batteriologt1 ge11eJ'a le indi]J€'nde11ten1ente dalle ap.Plirazioni vraticbé. Oggi l a batteriologia è studi<ltèl dn. medici o Lln agrarii i quali non hanno nè il tern.p o 11è spesoo In ea1>nc:ith cli affrontare lo studio dei l}l'Oblemi fo11cl:i menta li generali s-t1ll~1 biologia bacteri ca. Rogers propol)e lo studio dei seguenti i1roblemi : ' natura dej bacterii, ~tru tturn .della cellula . riprocluzion0, ciclo vitale, rapporti dei bacterii tra loro e con g·li .altri organismi, tas:-·011omin, fisiologia e metabolismo bacterico. Il ln bora torio largamente i1n1)ia11tato doYrebbe avere 11na dotazione annuale di almeno 25,000 dollari (500,000 lire oro).
Per la difesa antitubercolare. Presso l ' I stituto di accertamento diagnostic-oprofilattico dell'O. P . Poliambula11za milanese han• no avuto 111ogo gli esami deJ primo corso di assistenza sanitaria e per visitatrici de! dispensari antitubercolari.
I soccorsi a i feriti nel gravissimo disastro della
l\lngliana furono apportnti con encomiabile prontezza. Tutte le organizzazioni sanitarie della Cnpitttle inYiarono s11l luogo del ~inistro medici, i11ferlllieri, materiale di .soccorso e di traspo1to <lèi fe1·iti . • Primi acf accorrere furono il medico ispettore dell'lTffici.> niunici.p ale d'Igiene, J)l'Of. Pecori, ed i medjci condotti dottori .l\lbacini e Fra11co, che si prodigarono i1cl dal'e assiste11za e conforto ai st1perstiti e proy,~idel'o a l tra sporto dei feriti con all tonm bulanze. Poco clopo giu11ge,·nLlo i soccorsi della Sauit~t ~filitare organizzati dal Colonnello. medico dottor RiYt1, che insieme ad altri llfficiali medici, i · -clotto r i A.li11ei e C11rbasci, si recaro110 i)rontamente sul po~to . Furono segu~ti poco dopo dai Ten. colonnelli J>l'Off. Caccia e Ricci, • cln l maggiore Romano e tlal capitano J\farconi. Anche la Croce Rossa inYiò rapidissimalllente ubbo11dante 1nateriale di soccorso e nt1meroso i1er-· ~onn le guidato dnl Colonnello Bad11el, dal T. c·o, lon11ello t1ott. Bisso, dul capitano dott. Zeno e tlal tene11te 1)~1nù o lfo . Del SerYizio Sanitario delle Ferrovie si recal'o110 alla ~Iagliana con l1n· treno soccorso i dottori :.\Ii\ rtirn11 o, Paglj ano, 'l'ornassi, Teppa ti, Drag·otti.. Ta tn e l:'il lcio11i. Il ser\'izio di ~occorso a i feriti nella stazio11e cli R on1i1-'l.'er1nini ft1 diretto dal Capo diYisione 1d elle FerroYie, clott . .Bnldi. . I numerosi feriti tra ~po rtati agli Ospedali clellu Co11 ·olazione. di S. Giovanni, del Policlinico, di S . Rpirito e di S. Giacomo si ebbero rapid.a111e11te , le c-11re opportune .
Il 2G agosto 192.l è morto i11 Ron1fl il dott. I'EI;I~ÉGRIXO A.SC...IBETJLI. Nato il 23 i11ar?Jd 180f>. si laureò i1ell'Universitù clii Roma jl :2f1 luglio lF:!>O. Pel' co11corso otte11ne i posti di :llt111110 i11terno òi mèdi('ina, nggiu11to ~ J)Oi ;1ssi ~tente ecl infine aiuto negli Ospedali (li J{o1n<1. Fi11 c1~1 gio,·nnissimo a ,e,ra do,ruto decliC«1 l'P le sne cure alla 11ropria famiglia per la morte immntura del padre dal quale aveva ereditate 1:1 J>J ssio11e per gli studi medici, che egli ha poj selllpre colti,ato con ricco amore. Per la sua gra11<le cn1Jacità r)rofessiona1e, ·~r le doti sue .p ersonali egli . i ~ra acqui~tato una larga simpatia, trn. i colleghi e i1el pubblico, tanto cl1e era stato presto cl1iaruato ad occupa re importanti uffici i11 molte is titnzioni cittadine Rn1titnrie e di assiste11zn ~()('iale . nella Commissio11e cliretti\n degli .A.Ril1 •
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IL POLICLI~ICO
infnntili i srè1elitie:i,. alla C'toce Biane:n , uelltt ~o RASSEGNA DELLA STAMPA. cietit contro l'Hccattu11aggio. nel Co11~igliu clirettiJ,a Radiolo,q ici Jledi('a, giug110. - A. )!AFFI. Le fasi ,.o degli Os11e<l<1li ril1ni ti. nella ('ongregazio11e di cli eToluzione della tubercolo. i osteoarticornre Ua ritil (<:on igliere J)tima e (le1)t1ta to poi) el1e 1nnell ' imrnagine l'adiologica . sciò il 7 ge1111nio l!Jl:J e:::-se11c10 stato cl1inru~tto a....1 .ILPd ical Record, 16 luglio. H. GRCELEY. ~Ialat far ll<l l'te della Giunta. Comunale (~.\m111i11istrazi1) tie poln1011ari cr o11icbe non tt1bercolari. - V\T. ne Xa tl1an), .a I l'nnsiglio fedeta le clegli Otdi11i dei DI.EffFEXBACii e BAcJ~ER 8 ..\ Y.\GE. Effetti deleteri del n1etlic·i cl1e lo inYiò c.:ome delegato, in. i eme n 1 vrntratt11ruento bromico i1elle malattie ner\ose. f essor ~!nzz-011i, aJ. Co11g·resso inter11nr.ionale di Bei·liner kl·i n . lrocll., 1° agosto. - R . FrscHER. Le ~1editi11n .n l\1nclricl, eec-., ecc. ini~zioui enrdoYeno. Durante In gr.ancle gl.1erra egli ha fatto lìèl rtP . ·e d i olio canforato. l}'iene r klin. TI 'ocll ., 28 lugli o. - P. ALBRECHT. Il cltel l'o1n i ~1 to · Rowa110 per 1<1 orga11i7.Z<17.ione civile. trél tt,11nento moderno c1èlle ferite . t:Cl 11'"1 l ll'e$ta to ::;eryizio, come c~1vitano medico a~ La Jfeclecina l bf>ra, :10 lnglio. ·_ ('. CohIPAIRED. ' in1ila to, all' Ospedale Goffredo :J1an1eli dal 1° 111Sorclità e Yertigini come infortuni sul lavoro. g-lio 191:5 fino .alli1 chiusura clell'OSJ)eclale stesso. l?iri.sta Ospedaliera, 15 giug110. S. Ro~IAJ."\"ELLI. I11 t11tti g li l1ffici elie Pellegrino Asc:t1relli 11a riI.ia prognosi de11 ·a rua. co1H:~r t o egli b <.l ruustra t o il s t10 Y<l lore 1uedieo 11011 'Hir. cli Clinica pcrliatrica, n1aggio. - F. SIL,'ESTRI. cou1n11e uniti) acl l1na grancle modesti<l, coltura Contro l't1so clel In tte a n11n cq11a to nell'alimentavastn. opero8ità costante, bonti1 e gentilezza squizione del ·1atta11te. . ~ite t1nite a(l u11 carattere sa ldo: doti cbe lo hanno f:1tto ~e1u1)re desidera re dai lll<llati, ed a1n;1re Presse 111érlicale, 30 luglio. - ' rAQCEz, BoRDET e clni c·o110 centi , dai colleghi, r1agli <1miti e (lai cliSCH'.RUMPF-P11:-~RRO~ . La radioterapia profonda . pencl~nti. Coloro cl1e lo ebbero i1elln ii1timitit po:;;· 'l'lle P1 ·actitiun er, i1gn~to . - IJ. ROGERB. T1·<1ttc1men• ~0110 iJ1oltre testimo11iare del i1obile <liP.interessP to della lebbl'a. - E. JENKINS. Cn ttivo lltSO dei inostrnto con siqt1isita delicu tezz<l nell'eserc-izio '·a cei11i a utogeni. p.rofe~sio11aJe. R r;t ish 1ncd. J Oll rn ') :30 111g·lio. - B. BRACKENBURG. Egli ha so11porta t o s ignoril1uente ~·ere110 la grn1 10 p·s i eologo nelJa Yi ta })U bblica. ve i11ala ttia che lo ha tolto ,a lla Yita : parl<l "Va ~ Tll e l_Ja ncet, 30 luglio. - F. I.1 . GoLLA. Lo studio clìsc:11teYa 1Jlle lJO. sibilità cli.ugnostiehe tutte g1:,1 .. obbiettiYo delle r1e11ro:-)i. vi co11 tra11quiiìità merangliosa, tr~inquillità cl1e I? ir ..di J->atologia neri: osa. e 111 en tale. - A. FERRAsolo il p~nsiero della Compag·na clevot:1 e dei figli RO. La prova di P. nlnrie-Débagne per la ricerca YnleY~1110 a turbnre. clei clisturbi cli orie11tazione. <.'on Pellegrino A~car~llf s i è spento 11n rnec.lico L'Ospeda.le Maggiorf' , :JO g·iugno. .A. AGOSTA. c1r Yalore, un cittaclino otti1110. t111 11n clre esen1Studio sp·erjmentale ull'arit1nia dèl cl1ore. pln r~ . Rerista Jlédira rlel r ·ru.r ;uay, giugno. - G. ~ . J\11ARProf'. A. GIA~~ÈLLI, TI~'""Ez. Sindrome nsteniforme. Rer11e n.eurologiq11P, mnggio. - f; . B ..\RRAQUER. Sul riflesso }}la11tare patologico. - L. ALQUIER. La :B 11101-to jl tenente generale Sir DA' rID HEN · cefa lea .d.a ingorgo linfatico . l)ERSO.N, Direttol'e Generale della' Lega: delle B 'ull et ·i n. Aca,dém.ie ,rf e n1édecin,e, 19 111glio. - OH. C1"oci l{osse. Acn.\RD e ·.J . TJIIEHS. Virili~mo l)ilnre e insuffi.I cit-nza g 1i coli tic a.
ln4ice alfabetico per materie.
'
Appendicj te: pse1'1do - .· i1~lla di" \.; entePag. 12.f ::.·i<'l amebie<t • • • •\.sce-.:80 della parete ante1·io1!e cle11 ·acl)) 12-1. clorue d'origine · n1)·1 )endicolure )) 12-!4 Bibliografia : cenni )) 1250 Di i11fezione i11te~tina le . .. ))' 1248 Ipertensione ;1 rterios~1' 1 : cura ))' 12-1() 1\ilORE8CHI C. : ( '01ume n1orazio11è . )) 1251 N on1enclèl tura uosologicu Ordì.ne dei 1n etliO-i: u·1i' util e f1c1t-z ,lo11c· deoli. ~
.
Pancreatite: cambiamento loca le cli colore della c11te . &·opolami.na nelle siildi·omi· parl~inSOl. •
Roma. 1921 -
Tltl. Car tieTe Cen tTl'li.
))
1253
))
12-17
))l
12-19
, 1
keg1.lo dell'ombelico • Parg. 1247 )) 12.50 Setone : Yalore tera1>e11tico • • Sindl'on1e da fa n1c> nei prigionieri di gt1erra itali<:lni in Germania . . . )) 1227 )) 1250 ~pt1tare : il Jivieto di per terra . Tra·sfusione del sangue in ostetricia e g ineco'login .. . . . )) 1240 Trasft1sione del sangue i1e ll'anemia perniciosa: . . . · )) 12·12 Trasfusione del sangue : precauzioni ne); 1240 cessarie n ella ~celta di un datore • )) 1247 l..Tlcer azioni linguali: diagnosi . . . Zolfo colloidale })er Yia endo\enosa nel re11wa tisruo a1'ticolarP acuto . . » 12.35 L.
l'OC51.
ed. rup.
..
( J
ANNO XXVIII
Roma, 19 Settembre 1921
Fase.
3~
•
,
fondato dai professori:
{
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. GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: ) 'ROF •.
VITTORIO ASC.OLI
SOMMARIO. Lavori originali: A. Marrassini: Centributo sperimentale allo studio della pressione arteriosa del sangue. Osservazioni cliniche: O. Falzi : Sindromi par kinsoniane quali postumi di encefalite epidemica; - A. Guerri cchio : Cont ribu to cliuico allo studio delle sindromi post-encefalitiche. Blviste sintetiche: A. Filippini : L'olio di chenopodio nella lotta contro l'anchilostomiasi. Storia della Medicina: Fabrizio d ' Acquapendente. Sunti e rassegne: PATOLOGIA GE!"ERALE: U. Rebaudi: Sui feno1neai anafilattici nel can1po dermatologico. - DIAGNOSTICA: z. Cope: Il dolore alla spalla - MEDICINA: (; . v on Noorden: Considera:ido ni s uUa stipsi cronica. - CHIRUR· GIA: Gray Turo.er : Gli usi dei trapianti della fascia lata in chiru r gia. . cenni bibliosraficL ·Accademie, Società mediche, Congressi: R. . Accaden1ia Medica di Ron•a - R . Accademia ~1ed ico-{)hirurgica di Napoli. Appunti di 1nedicina pratica: CASISTICA E TERAPIA: La tuberco'
'
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losi nei .fanciulli - La m~ningite tubercolare negli adulti Osteocondr:tis juvenili defo rmans e rt>azione alJa tubercolina - Il tratta m"nto della tubercol osi genito-urinaria con la tubercolina - L'elioterapia nella tub~rcol0 si - Tratta1nento èella tubercolos i lariugea - Trattameuto dell e emottisi tubercolari. - SEMEIOTICA: Punti dolorosi reno-ureterali. - NOTE nr TECNICA: La ricerca. del sangue per mezz~ del pira1nidone.· - IGIENE: La trasmissione di infezioni per mezzo ùi posate e s toviglie. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARJA,
Nella vita professiona le : I medici e le stazioni sperimentali. Cronac a del movime11to p roft-ssi" nale - Insegnamento superiore. - Medh:ioa sociale. A1n1ninistr8zione s anitaria. - · Ri sposte a q11esiti e a domande. Concorsi. Nomi ne, pr"mozioui e onorificenze . Notizie diverse. Rassegna della stampa. · Indice alfabetico per materie. '
•
.
etrti&l di JfOJrle&à rtsenait. - E vietata la riproduzione di lavori pubb-UCati nel POLICLINICO eta pubblicazwne cli sunt• di Pssi senza citarne la fonte. · t
·ten1poranee compensatrici di soluzione clo·r llrosodica, e gli altri ottenuti. colle infusioni di 1nasse di aoqt1a .salata, quando la pressione era stata ridotta a limiti molto bassi con uno d.ei meccainismi .p recedenti. Poich è in qualche · caso d·o·po la in.f usione n1assiva, eseguita allorchè la pressione .e·r a molto bassa, avevo otte11uto un elevamèn·t o della pressione stessa - elevamento, cl1e si era ma11te1nuto a lun.g-.o e ohe era stato accampa. g11ato da una consect1tiva spiccata concentrazio11e del san·gt1e, rilevata dall'aumento della r1ercentuale emoglobinica -, mi è parso mettesse conto &tudiare, i11 t1na
LA V.OR I ORIGINALI. {STITUTO 01 PATOLOGIA GENERALE E BATIERIOLOGTA DELLA UNIVERSITÀ DI FERRARA.
Contributo- sperimentale allo studio della pressione arteriosa del sangue. Dott.
ALBERTO l\iARRASSIN!,
d.irettore.
Effetti delle _inj'tlsioni di soluzione di cloru,ro di soclio, eseguite .1:ion varia modal,ità dop o salassi modici rìpel1lti. Rff etti clelle trasfus·i oni di sclngue clefi,brinato, eseg1lite durante e dopo l'a bbassa1nento della J)re ssione arteriosa, provocato da sottrazionì sanguigne, seguite o no da infusioni di sol1l:.ìone di cloruro di sodio.
In du e preced-en.ti memorie (1) ho esposto i fenomeni cl1e si otten.gon·o nel crune coll,e inft1sioni compensatrici di soluzione di cloruro di sodio, eseguite d·op-o sala·Ssi abb·O·n·danti, tali da ridurre la pressione arteria.s a fino a zero e da provocare l'arresto del respiro e del polso; q11elli che si ott,engon·o praticand10 /ripetuti _ salassi modi.ci, accompag.nati da· infusioni contl ) A. ~IARRASSINI. a) Arcliivio di Fisiologia, , ·ol. XVIIJ, 1900; l>) Arch. p. l e Se. M ed., 1001. NoT~. r~me ssi
-
Per esigenz.e della stamoa sono stati i · p rotoco11 ì delle esperienze.
•
III Serie di esperimenti
le conseguenze delle sos·tituzioni di masse sa1iguigne con soluzion,e di cloruro di sodio, otte1iule con altre ·1 nodali.tà , e precisamente : a ) e-
seguendo la infusione d'acqua. salata compensatrice successivamente a ciascun salasso; b) eseguendo salassi frazionati fino a ridurre la pressione arteriosa a limiti molto bassi, e facendo poi seguire frazior1atament e e lentamente le infusioni clorurosodiche compensatrici; e) eseguendo salassi modici e ripetuti .fi. no a, ridt1rre la pressione a limiti molt-0 bassi, facendo poi seguire una infusione d'acqua S:1· lata compensatrice, massiva, .J'apida. I
'
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lt POLiCLINICO
Il metod-0, seguito in ciascun esperimento, è qti.ello stesso riferito nella prima memoria su 1l'argomento, salvo lievi variazioni indicat~ in ciascun ·protocollo. I irisultati ottenuti eseguendo sia rapida mente, 1sia le{[}tamente e frazionat&ment.e, le irufusi'OI1i compensatrici di acqua salata dopo ciascu.n salasso modico, hann·o mostrato un abbassamento progressivo della pressione, foodamentalmente simile a quello ot.te.nuto coi sa-lassi frazionati, acoompa,gnati· da contemporanee infusioni compensatrici della stessa soluzione di cloruro di ·sodio. _(Fig. 1·, cane . .JJ).
ne clorurosodica fraziooate, lente (Fig. ~, Cane ~V ) e quelle massive, irapide (Fig. 3•, Cane XV) compensatrici, e.c:;eguite dopochè la pressione arteriosa è stata abbassata mediante salassi modici e ripetuti, hanno dato risultati V[l;ri e corrispondenti presso a poco a quelli ottenuti colle stesse irufusioni cornpen.satrici, eseguite dopo salassi abbondanti, rapidi ed altrove descritti , salvo un 1r ialzan1ento della pressi-0ne generalmente assai meno s·p iccato. Cerio è che risul.ta in modo evidente da queste, come dal1e precedenti esperienze, che le infusioni, eseguite con qualunque modalità, val-
9
" .J
"
Fig. 1. -
Cane -~ . 4
'
•
Gli esperimenti, in ·c ui sono stati ese-g uiti salassi modici ri·p etuti, compensati con infusioni di acqua salata, lente e frazionate o massive e rapide, quand-0 la .p ressione arteriosa era già più o men-0 spiccatamente abbassata, hanno mostrato: a) che i salassi frazionati, non accompagnati da infusioni, determinano un abbassarne11to progressivo della p·r essione arteriosa molto simile a quello che si ottiene quando si acC'Ompagnino i salassi com infusioni contemporn..n.ee com.p ensatrici .d.i acqua salata al 0,7 % (l ) ; h) che le infus ioni di soluzio-· (1) N-on è .p ossibile stabili·re un rapporto pre-
ciso, tra la pr'O~ressione di discesa della pressione e la qt1antità relativa ·di· sangue estratto
- Serie III ( a ).
gono a rielevare durevolmente in vario grado la pressione arteriosa quando essa è discesa a limiti molto bassi, e· che quand-0 siono eseguite contemporaneamente ai salassi, valgon0o ogni volta, occorrendo u11a esatta conoscenza della m assa totale del sangue, per la quale rnanca un mezzo di determinazione degno di at~ndibiilità. D'altra pa1ie il ·caloolo della qt1a ntità esatta assoluta di sangue estratto durante i salassi, accompagnati da infusione co~ tempora11ea, è reso im.r>ossibile per la varia quantità di liquido cl1-e vi~ ne eliminata od ~s sunta volta per volta, come gfà dimos~rai in una dell e pre ::ede11ti memori e (l. c. ). ì\ia il fatto ch e la ry re~ sio r1 e, q11a11do è s~atn~ abba:::sata m édin.n:e - ~'l~ fl~~i mo·:lici, ri petn t l, pt1ò r ie1svar.3i in va1·iu grado m ediante le in-
[ANNO XX,7111, F A8C. 38j
SEZIONE PRATI CA
a spin·gere la sottrazione sanguigna a limiti molto lontani, come ha dimostrato l'esam.e colorimetrico. Ciò, per lo meno, non consente di generalizzare la conclusione di Nothdurft (1), il quale vorrebbe sostenere che, si sostituisca o no con inf~ione la massa sanguigna sottratta, l'animale muore sempre quando ha perduto una quantità di sangue assoluta, corrispondente ai 2/3 della massa totale; d'altra prurte ren.ele ragionie dei risultati ottertuti da Pellaca~i (2), il quale, nel cane, è riuscito colle infusioni successive ai salassi ad asportare masse sangui-
12'31
Girons (1), i quali con le in·f usioni sa:vebb·er() riusciti a ridurre la massa globulare al 5 %, e dà ragione altresì di tutti gli altri risultati clinici e sperimentali che parlano nello stesso senso.
Ma se rimane in tal modo dimostrata la efficacia delle infusioni a scon·g iurare in vario grado ·g1i .effetti dovuti · alle vaste p·erdite sanguig.n e, .noi non abbia.mo tqttavia ar.gomenti diretti per giudicare se di fatto, come vorrebbero alcunl autori, esse possano non soltanto
t
Fig.
~.
-
Cane IV. - Serie III (b).
gne superiori, mantenendo in vita gli animali; di quelli ott.ent1ti da Brodin, Richet e Saintfusi-0ll1i eseg·uite colle diverse modalità <lese.ritte, e l'altro che, a cco·m p.agnando i salassi con contemporanee infusio.ni, una .p arte del liquido i.nfuoo rimane nei vasi, rendono probabile che nei salassi accompag·nati da infusione, la di·s cesa d'ella pressii>ne segua ·una linea men·o in cli.nata. A oiò oondur roobe anche il calcolo in quegli ampi limiti di errore, €he gli vanno connie.ssi. (1) NOTHUURFT. Z eitsch. f. exper. Patii. u. Thl!rapie, 1911, iBd. 9, S. 340. . (2)
PELLACANI.
Arch. p.
ie Se. ]!Jed.,
1882,
sostituire, ma perfino riuscire più utili delle trasfusioni <li sangue omogeneo. E poichè le tras.f usioni di s.angue, fatte in coda a qualcuno degli espefim.enti precedenti, mi avevan-0 dato 1risultati in certi, mentre d'altra parte esistevano quelli chiari di Sanquirico (2), Bizz.oz.erro 1(3), eoc., i quali erano riusciti a mantenere in vita dei cani.perfino so(1) BRODIN, RICHET e ,SAINT- GIRONS. Journ. de Pliys. et de Patii. gén., 1919, n. 1, p. 8. (2) .SANQUIRrco. Arch. p. l e Se. Medi che, 1883, voi . 7, p. 219. (3) BizzozERO e .SANQUIRICO. Arch. p . le Se. M ecli ehe, 13~6, vol. 9, p. 34~.
vol. V, p. 259 .
•
•
1~
lL POLICLINICO
stituendo più che tutta la i11as'Sa sanguigna con sangue defibriJ1:ato, ho vol1Jto .ri1)etere aJcwni espierimenti e:r n.0110 su .alt1·i a 11imali. E ssi fa nno parte d.el I.a 1va. Serie
Ho e.seguito un .p rimo esp.erimento sopra u11 grosso cane di K.g . 20,900 (Ca11.e XXIIJ, al qua1 e ho tolto, per 1a ven a femo-rale di un lato (1) , eme. 500 di sangue (che ho "defi.b.r inato, filtr·ato per g·a rza e posto in hRgnon1aria a. 38°), ed 110 accompagnato il salass 0 con ttl!a infl1sioni?., per ra vena femorale d el lato oppo-sto, cli l t gua1 quantità di solttzione di N a Cl ai O. 7 ~b ed a, 38". 1
1
f att.o precedere alcun salasso, e ciò allo scopo di vede.re jl comportamento di qt1esta trasfu-
sion e ma~si \·a di sangue in confronto delle ì11fusioni massi ve di soluzione di . cloruro cli socl io, q1tali a.vevo praticato s11fficientemente nt1merose ;1egli~ esperimenti che fanno parte cle lle i1re<~edenti memorie. ~Ientre Je jnfusioni cli soluzione ·di cloruro di sodio, e-seguite qurundo la pressione era Jn.o1to bassa, o non davano che tenui elevazioni della pressione o le davano m aggiori, ma senza m~i lina te11denza all' aumento (se mai con tentl,e nza alla diminuzione), la trasfusione di sangue defibrir.ato, esegt1it a colle modalità st1ddette, i1on l1a ·~ato nei primi 10 minuti alct1na
10..•
98-
1-
., 6•
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•
•
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Fin:. :1.
';1:1e
X\'. - Sel'ie III (lJL
La pressione arteriosa media da mm. 140 è
scesa a 132 m·m . Dopo 20 minuti ho ripet11to Ja .. ostitt1zior11e, e la pression e arte·r iosa è scesa acl u11a meclia di 40 mm• Dopo a ltri 15 minuti, e.s sendosi inantenuta la pressione co-stantem ente tra m1n. 40 e 11, ho trasfu.so 4JOO eme. del sangu e d.efi bri1'1ato, tolto -coi due salassi precedenti e mescolato. Al·l a tra"Stfusione non ho accompagnato nè 1
modificazione della pressio11e; ma questa successivamente $i è andata lentamente rialzando in modo progressivo, tanto da raggiungere in circa tre ore quasi l'altezza primitiva (127 mm. in inedia) . L 'eea;me colorim.etrioo ha mostrato un forte n.t1mento del contenl1to emoglobinico, che, nella massa estratta .col 1p1rimo salasso accompagnato da infusione, dava un tasso di 0,89; in qt1ella estratta col secondo salasso (anch'essò
\
(1) In quest'animale ho eseguito il salasso
lentam ente p er la vena fem orale p er una p articolare considerazione. L 'apertt1ra (li un arteria di g rosso calibro. ch e lasci fll1ire il sangue in abbondanza, abbassa, per lina legge idraulica elem entare, dura11te il rlefl11sso, la pressione gener a le arteriosa in vario grado nelle varie sez io11i che intercedono tra j l c110r e ed il va.so beante. T a le abbarsamento pei 1
•
. fenomeni vasomotori, cui può · dar luogo per via riflessa i1elle alt1 e r egioni, poteva essere ca11sa di m odalità diver se nell 'andamento successivo della pressione. Ma anche con questa rn oda lità nell'esperime11to non si sono avuti fatti· degni di speciale considerazione in confronto degli a ltri, in cui il sala sso era stato eseg11ito r)er l'arteria femorale.
I
•
(ANNO
XX\"IIÌ, FASC. 38]
SEZ IO~E
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PRATICA
accompagnato da infusione) un tasso di 0,53, elevata di q11ella, che si ottiene colla semplice mentre nel campione tolto alla fu1e dell'espe'infusione di soluzione di c loruro di sodio, anrimento mostrava ' m1a percentuale di 78, già che quando questa abbia una ·p ressione -0sui.oleggermente superiore a quella della massa i11tica corrispo.nden te all'incirca a quella del ft1sa, e molto SllJ)eriore a quella della mas::.a ~ iero di sangl1e e superiore a qt1ella usata necir.colante prima della trasau.sio·n e. gli a.Itri esperimenti. Ottenuto questo · risultato, cl1e, a l pari di CONCLUSIONE. quanto già Pellacani (1. c.) con un esperim e111o simile aveva otte1lt1to in rapporto a1la vita I risultati degli es.p erimen.t i sur.r iferiti hanclell'animale, da.va valore alla trasfusione san110 dimostrato i fatti segue11ti: " gt1igna, in confronto della infu sione di acq11a 1° I ealas$i modici, ripet11ti a vari intersalata, ho ,roluto fare d11e esperirr1e11ti sim11lvalli e no11 compensati da infusioni di acqua tanei. salata, provocano nella pressione arteriosa un Su dt1e appal'ecchi di contenzione h<> fissato ftbba ""amento lJrogressivo, che ricorda quello d11e ca11i (numeri XXIII e XXIV), disposti nel cl1e si ottiel'le quando si accom·p agnano i sainodo che ·p er t11tti gli altri esperimenti. Ad lassi con infusioni contemperanee compensal.lno di essi poi (N. XXIII) ho fatto un salasso trici di "'Oll1zione di clor11ro di sò.,.dio. rapido, .abbondante fino a ri·durre la pressiou n· 2° Un abbassa.n1ento .p rogre.ssiv.o della a zero; indi ho fatto una infusione di sol11zione pressione arterjosa, che ricorda il p·r ecedente, di clor11ro di S'Odio all'1 % (tale cioè rla avvi. i ll1a anche eseguendo le i11fusioni compensacinare la ·sua p ressione 0 sn1ot.i ca qua.i1to pitt i rici di acqua sala.ta, sia i11 modo lento e fraera possi.b ile a qt1ella del stiero di sangu.e del zior1ato, sia i11 rnodo rapido, successivamente cane), in modo da compensa·re la massa san• a ciascun salasso modico . guigna perduta. Nell'altro animale (n. XXIV) 3° Se le inifu,sioni S'uddette ven.g ono e.seho f.atto invece varie sostih1zioni abbondanti g11ite, colle modalità predette, dopo ciascun contemp-0ranee ai salassi, se.rve111domi prima gruppo cli salassi modici, cl1e abbiano spiccadel sangue tolto al primo anin1ale, indi dj ta111ente abbassato volta .p er volta la presquello tolto v-0ltn n.er volta col sa1asso. Il san~ione, si ottiene un pl'ogre.ssiv-0 abbassamento g11e usato per la trasfu.sione è stato semp1·e clel livello, che la .presstone .stessa .riacquista defibrinato, filtrato per garza e mante1111t.o a dopo le jnfusioni compensatrici, in modo sibagnomaria a 38° C. mile a quello descritto ·p e·r le ipfu·sioni ·ComMentre nel cane XXIII la pressiione arteriosa pensatri ci di acqua sa1ata, esegt1ite d·o·p o ogni è risalita, dopo la in.fusione, a 135 mm. e vi 5i salasso rapido abbo.n ·dante. Ma non è p1oooiè mantenuta per circa. 20 min11ti, disc.e ndendo 1·,ile sta1Jilire ·.se in q1ìesto ca.so, come .ne-i .p,r epoi progressivamente in modo da rag·giungere nel periodo di dl1e ore e 1nezzo i 75 mm. ap- cedenti, vi sia. se1n1pre 11gual rap.p o·r to tra l'abbassamer1to della pressio.n e art(\ri-o·sa e ~a JJena. (cioè la metà circa della pressione inimassa relativa di sangue integ.r o asportato. ziale), nel cane XXIV le prime d11e sostituzioni 4° I . a pressione arter iosa, sia che già si (corrispondenti a circa una volta e mezzo Ja trovi rid.otta a li.miti molto bassi, sia che tenda n1assa sangl1igr1a totalP.) hanno dato 11n abad al)bassar~i in seg"llito a sottrazioni .sanguibassamento della pressione di appena 1/5, e le gne, risente dalle tra6fl1sioni di sangue de:fitre sostit11zioni successive (corrispondenti ad b1inato omogeneo lln héneficio molto supet1na inassa s11p~riol'e a qt1ella delle precedenti ) 11on hanno dato che abbassamenti molto tranriore a quello, di etti son ca.paci le sem1plici ~1i tori della. p1·essiO!l1e, la quale 1 si è mantenusoluzio11i di clor11ro di sodio al O.7-1 %. ta, in seguito, sempre intorno ai 2/3 di quella iniziale. La dt1rata della osservazione in q11eSono rimasti disponibili pochissimi esemplari • sto animale è stata oltre il doppio del tempo dell'estratto da.] " Policlinico,, - Sezion~ Med'iche n ell'altro (6 lh: 3 ore) . L'esame col·orimetrico nel ca1ne XXIV ha mo- ~a, 1920 - <telle. importante monografia • strato solo un.a Jjeve diminl1zione dell 'emog·loC. EcoNoMo: Su li'encefalite letar~lea. bina, la quale, alla fin€ del1 esperin1ento, misurava 93 %. Coloro ~he desi.derano averne copia mandino Emerge quindi da questo esperimen.to, in cartolina-vaglia di L. 6.40 all' Ammirustrazione confronto anche oogli altri d elle altre serie, e la riceveranno subito in porto franco e racche la trasfttsione di sang11e defibrinato va1e cornandato. a mantenere la pressione arteriosa assai pit1
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IL POLICLINICO
OSPEDALE CIVILE DI VERONA.
Sindromi parkinsoniane quali postumi · di encefalite epidemica. Dott. O.
FALZI,
assi stente.
Dal mai:~zp 1920 all'aprile 1921, ebbi o·ccasi,one di osservare di e ci casi di p o·s tumi di encefali te ~epidemi c a, ricovera ti ne.1la Clinica medica del1'0spedale Civile di Verona, che mostrav·an.o una s in drome clinica pres.sochè identica, e sui quali Ciledo oppo rtl~no di richiamare brevem ente l attenz.ione, no11 soltanto per l 'interesse pr atico che essi presentano, ma anch e e sop.ratutto perchè mi 0ffr on-0 l 'opportunità .di fare qualche rilievo 1cli ordine clinj co .e terapel1tico. Tutti qu.esrti infer mi ammalarono di encefalite e;pi demica nel gen na jo del 1920. Di uno so•l tanto, 1'es1en1plare più tip ico, ·r iferirò brevem.e·n te la storia; degli altri commenterò i se·g ni .cli 11ici più imnor tanti. 1
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. D. T., a n11i 21. fal egname. Null a 11el g e11tiliz 10. Ana mnesi personal.e negati\ra .: nega l'influ enza. I ... 'infermo è persQna i11tellig ente ed h a compiuto con r> rofitto i·l quarto anno del corso industi-iale. II 5 gennai o 1920 ammalò im,p rovvis ame.ntc con i segl1enti sin tomi !)rincipali : febbre elevata, erpete labiale . diplop]a; a llu e.in azior1i ll di_ tive. T ale stato per d11rò 5 giorni; ·TI·e seg11ì astenia profonda; abulia, persistente forma ·d eIiran~e, per c11i verln~ ricoverato .p e·r p,o chi g1orn1 al rna11iro.n1io di .P er gin·e, e id i là tra ~fe rito all'Ospeda·le di V eirona. Rias.sumo i p·rincip ali sintomi r i levati all 'esame (aprile 192(}) : Rigidi tà rnus.colare di tutto il l 8to ·ciestro del corpo; stanch ezza fa cil e accon111a g nata da abl1lia ; ,salivazione abbondan t issima; s g uardo :fisso. statuari o, assenza assolu ta dell a min1ica; intelligenza e memoria beni ss imo ro11c:ervate. P re~entava ino ltre a s.t enopia accom·od ativa a carie.o dell'o cchio di s ini,s tra; •rifl essi tendin1ed ·e •rl1tanei lnormal'i; tranne i rifle ssi patellari. che .si m c strél\1 ano torpidi , n11 ll 'altro al sistema 11ervo~o. Ni1I1a · a carico degli alt1i organ i ed apparati. I sin to mi o l'a de·s critti and a r on·o p·rogr·essi · v~n1ent.e ;:.'l,c·cpntnn11do~1~, .n,on.oisitante: le rn re es1)erite (cacodiìat o di sodio ad a lte do~ i , ecc. ) -e 11l1ovi .s eg·ni compar,1ero. _l\.d lln ec:: ame recente eseguiio n el ~in q n o 1921, l'infermo pres·entava : ·son·n ·olenza leg!2'iera; movimenti st.ereotiPB.ti di brPvi SiSin1a durata; sali, razio11p Abbo1)<lante; 1 i ?idifà n1u sc'\ la re cti tl1tto j} lato des tro del corpo : facile stan~hezza. con ah11lia: sguardo fisso statuario, min1ica abolita: amn1i can1ento man cante, PArola n1onotona r~<:rolare; tremore 'a pi.cciale scoc;~e oscillatorio diff11S.o a tutto il rorpo co11 prevalenza a rari (\o <lell'arto s 11 ~ e ri ore di des tra: nndatnrn ri g:idn col r.or110 ])iegR1o n de1
FASC.
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stra e u n po ' all'innanzi; intelligenza e memoria ben cons.ervate. I riflessi ten·dinei legg.ermente aumentati a destra; riflesso buccale bene evidente; .n u·l la ai rifie,s si ' ·cuianei; vasomoto1ri molto S.'Pi-ccati. Null é.l 8 carico dei dodici craniensi, tranne la astenopi a ac corn o·dativa a s inistra, nulla a caric·o della se.ns.ibilità; sen.sorio integr-0. L 'ammalato affern:i.a di sentirsi b·e ne, fa notare solo la ·sua impo·s sibillità a com·p ier.e qualun1que att e> pur manifestando spesso d·esideri o· di lavo·r are. Nulla all'esame ·del fondo· 1de1l'occhio. \\iassermann e No11ne Apelt negativa; quadro em atologi.oo normale; nulla all'esame d e.hl'ur ina: nel liquido cerebro~spinale qualche endotelio e Clllalclle r~ro elem ento linfocitfco.
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XXVIII,
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OSSE.RVAZIONI CLINICHE. Division e medica maschile diretta d a l prof. A. ·FAGIU OLI.
[ANNO
* *• Gli alti-i n;ove casi da i11e stu1diati (tre do11ne, sei uo1m i11i) ~ostravano tutti la seguente sintomatologia: Statuarietà con rigidità ·e fissità d ello sguardo; ip·e:rto.n ia lo,calizzata a un sistema mus·colaJre abba·s.ta.nza vaisto; n1err1oria e intelli_g enza })en conservate; modo di incedere pressocl1è . anal 0·3·0 in tutti, tronco piegato legg.e1--mente a destra o a .sinistra, dal lato delJa ipertonia; capo ft e.sso ir1 .a,'anti, coi-po un po' curvo qt1asi cer:cante il suo centro di gravità, incedere lento p c sato, ~e11 za i11ai uno s·catto, i11ai lln movim ento br11sco : arti superiori ciondolar1ti in a va n ti; s a liva zion e abbondante ; tre.m ore leggiero diffuso a tutto il ·corpo. Quattro soffrivano di c.ef.alee intense; due a,·evano ten denza a l 1son110, e1d un.o di questi s 'adclormen tava spesso, man.g i a.n .d10; d11e. presen t avano s u·d ori p.rofusi dalla parte de 11a ipertonj a; in tre eran·o evide11ti cont·razioni mio.clonic~e d'un arto inferiore, piega v a no refiessoJ·ia1nente in mo cl o br l1s co, prima le clita del p.iede, poi la g·a mbft sulla coscia e la coscia sul bacino; uno p ~· es entava tr€rnOr·e della mano ron tenclenza a contR r monete o a far pillole; in 1111 altro, t11ttora cl cgente nella nostra sala, !'i osserva l1n tipico movimento corei co della lingua. }\. parte questi segni sp.ecjali, .c.liv.ersi da caso a casoi, la sintomatologia generale era identica .q, ql1e1la illustrata nell'infermo, di cui ho riport a to brevemente la storia. I.a encefalite epid emica, da t11tti soffer ta nel gennaio 1920, in d11e 1So1ltan to si manifestò a tip,o letargico, negli al tri otto, a ti.!)o cteli:rant e. 1
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Fra i sintomi, che ho m esso in rilievo nei nos t ri infermi, tre sopratutto colpiscono la nostra attenzion e : L a statuarietà . accompagnata da torpore fi"ico generale e fis"i tà rle Ilo s ~ 11n rdo ; l' abbon-
[ ANNO XXVIII, FASC. 38j
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S EZ IO.i\E PRATIC.\
dar1te salivazio11-0, la ]pertonia a carie.o d'un arto S'Upeiri•ore od infe rior e. Riandando ora co·n la n1e·nte le vai ie forme ner\·ose conterr1p1a1e •i:.ei comuni trattati, credo n on ne eisi ~ta al cuna, cl1e riptodu·ca completamente le si11to111atol·ogie c1a noi illustrate; no1l <:erto .l e f.orme che interessano il midollo , non le form a bulbari e nep1) ur2 le e:n cefaliticl1e fi11 )ra descritte. Se noi però c 0J1side·r iàn10 atte11tamente i ~inton1i st1rrife riti tro\·iamo cl1e essi, pur s.enza rispecchial'e fedel111ente u11a clelle tipiche form.e. nervo12 e conoscit1te, inclirizzano però il nostro pe11siero diagnos tioo verso t1n proce ~is o n1orbos o, be21 stucliato e no1o da te111po. Yoglio a lludere a l morbo di P arkinson. 111 que ~ta ma!attia, initerp ietata oc.me un a ne11ro ~ i , n1a. ch e. moder ni studi fanno rientrare nelle forme organicl1e, generaln1ente si rileva : rigidità, con ipertonie ora lo calizzate ad t111 . solo arito ecl ora sistematiche; fis·sità dello sgnar clo., salivazione ablJ onc1a11te, ecc. ecc., i11a ciò che fa grande contrasto nel disastro tl$ico, che colpiSi~e l 'in,f ermo e con dt1c e ali a diagnos i, è! che invece di 11di~ e individui s ragionanti, piagnucoìosi, ci troviamo dinanzi a p ersone coscie·nti dei propri atti, coscienti de.11a pror>ria <l isgrazia, con 1nen1oria e intelligenza integre; in una par.ola, tutte le più a.lte far'oltà intelletti,·e sono discre fament.e co11servate; e solo n egli stad i ultimi del P arkinsoniano osservian~0 le vere e p·rop·r ie forme demenzia li deliranti. Questo qnndro 11oi lo vediamo riprodotto ql1asi com1)!etamente nei nostri infermi. Si p otrebbe far notar.e, ch e la rigi 'ìit;\ cl et n·ostri ammalati, eccetto .forse per uno, non era qu ella dei Parkinsoniani ·puri. N oi sappiarno infatti che il Parkin soniano pt1ro è rig·ido in fl essione, ·con il ca po piegat·o sul petto, il corpo s11gli arti; il paziente cerca ql1asi il s110 centro di g ravità e :!)er la s11 a }) o -~ izion e -11e ll ' equilibrio. presenta t1na facile spostabilità (anteropulsione. latero-p11lsione, retro ..pulsio11e). L'ohl1iez ion e in \'erit à avrebbe .scar~.o valore in q l1anto il tipo di rigidità nei nostri casi si ac costava molto di pi ù a quello dei P arkinson jani pl1ri che n op agli a ltri tipi di rigidità conosciuti (atassico, s1Jastico, ce:rebella.re). Come p.u re s j potrebb.e ·obbi ettare ch e n·ei nost ri casi, eccetto in uno, mancava il tremore della mano cara1terisitico nella malattia di Parkinson, qt1ello cioè del contar monete; esisteva invece un tremar.e di quando in qt1•ando a pi rcole scoisse e in 11n caso a t ip o quasi inten. zionale. Facrio però notare in p.rop.os·i to, che il tipico t rem.ore della n1ano non è costante d el morbo di Pn.,·l<in·son p tan1o P"leno indisn.ensabile per i'>tab ilire I.a di a.<?'IlO$i : e a pr o1Jooito riferi.sico 11 p enSite'f\o d~un ill11.s.tre n e1: r oJog0. 1
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J)éjérine : cc Il rnorbo di Parki11son s1 accompagn~ qlla rìgid1tà mus l.o·la1 e, cne in <!erte fo rme fruste, ove il tlemore ia ditetto, può da solo costituire tutta l a malattia ... ». P o.~sia.n'1o .du11que a ragione parlare ne.i nos tri infer1ni di ~ind.romi Parkins·oniane, quali p.ostumi di ence.falite epidemica ed in base alla i11ia eisp·eri.enza dev.o soig giungeTe eh.e es·se ne i 2U]_}presenta no le con~eguenze più frequenti. Per ql1ant o ri.g11arcta la patogenesi, oggi vi l1a la tendenza a leg·a re la si·n .drome ·descritta a ttna .lesione o·rgani ca dei centri i1ervosi,. e i11en tre alcuni autori accen·n ano a p·r evalenti localizzazioni blJlbari, altri parlano di alterazi oni a caric:o dei n t1clei d ella base, spe.ci.e del globils pallidils (Huut). Seco ndo questo auto·1 e, il corpo striato n e·l le s1i.e d U·e parti : nucleo . ' cau(lato e pt1tarnen da u n lato e globus pallidus cl8 ll'al1tro, rap·p·resenterebbe il centro di regolazi.on e ·dei n1ovirr1enti a11to1natici ed ass9 cta.il, ~ le lesioni che si riscont.rE1;I!Q i1ell~ enoetalite epi rlemiç~ 1 qu~.li ì~ ipe·rtoniu ·è.on r igidità mu,, stòlare, i mo v l.merì~i !nioclonici, i tremori, gli. spasrrii nelle loro vari e form e, sarebbe'!'o legati ad alterazio11i sia n elle grandi cellule pallidali: sia nei ti atti d ' unione fr a corpo striato e i sott::sta11ti centri, n ucleo rosso, s ubstan tia nigr a . cor1)0 talamico e subtalamico, ecc., in causa di l esioni vas colari e pe-rivas.colari, di processi infiltrativi, di dege11erazioni tossiche delle cellule. ' E non si n·otrebbe anche Pen sare che tale s indrome sia dovuta. a lesi cni contemporan.ee e dei nuclei basali e d el bulbo? Una osservazione .sop.r a tutto n1i farebbe p ropendere per amm ettere qu.e.sta i po~esi patogenetica, il rilievo costa nte cioè ·della scinl1 o·rr~ in tt1tti i casi stndia ti. Snlla terapia, poco posso di re percl1è n·essun beneficio h o ottenuto nei nostri pazien.ti. R irsultato nt1llo died er o i caco dilati somn1inistrati ad ulte dosi e j11 brev e tempo; in un caso anzi s i manifestò quasi subito una ìntensa glicosuria, che scomparve dopo circa un m·es·e; tentai a n.ch e ·il 914 r1 ell ' eventualità,. che un agente infettivo poteis·se ·esser la causa della forma morb o.sa, e ciò se.n za alcun rtsultato; sperim·entai ino1tre qt10 lche prodotto .opoterapico, ma senza apprezzabili vantaggi. L'andamento delle sindromi Parikinsoniane s i mostrò i11 tutti i casi lentamente progressivo con lJeriodi di stazionarietà e di apparente ma fuga.ce remissione . I n base al decor &o del pro cesso, agli insu ccessi terapeutici, al lento ma graduale aggravan1ento nella sintom atologia è da ritenere cP.e qneste forn1e fn1ste di Parkinsonismo si 1
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IL EOLICLINlCO
XX\'"III, F ..\Sc. 3
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vadano trasformando col tempo in vere e lJI'Oprie malattie di Parkinson. Ver·ona, 28 giugno 1921. RIASSUNTO.
Ln base allo studio di dieci infermi con in atto forme f1·u ste di ::\Ialattia di Parkinson, l'_\. sostiene che l~ 1sind·rome Parkinsoniana rap- , prese·nrta una ·delle forme più comuni residt1anti dalla ·Cosidetta enoe.falite epidemica . I .sintomi e il decorso del proc.e•s so in·duco110 a p~n.sare, .che Ja fo.rma sia d.ovuta probabiìmente a l esi.o ni organ~che dei 11uclei della base, · e mette in luc~ il fatto che i diversi procedimenti terapeutici, c-0mpre.si i prodotti op.ote-rapi ci, n-0n h·a.n no portato nei casi studiati alcun beneficio.
· Contributo élinico ·"'-:-<.-~ , • allo studio delle sindromi post-:encefalitiehe.
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Doit t. ..i\NTONIO G UERRICCHIO • assistente •s trao.r d. n.eg1i Ospedali Ritiniti di ·Napoli. .
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Se il quadro clindc.o deill'ence·f alite epidemi1ca
può ·riten·eTsi, •n on.ostante iJ suo grande po·lim.orfismo, ormai completamente delineato, irl'on così è della compJ.~ssa e varia si.ntomatologia che m-0lto spesso rimane come traccia pro.f onda e tenace della grave affezione. Cred-0, pertanto, n.o.n del· tutto ·pr.lva d'interesse la descrizione del seguente caso, occorsomi nella pratica pri.vata. I
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Ep-ifania Fran:ce~ 1 co, di anni 16, fabb.r o, da Mat.era (Potenza). Genitori viventi e Bani; u11 fratello maggiore presentò all'età di circa 15 anni una fotma d.i -c orea V·o lgare della quale guarì ·perfettam.ente d.opo ,alcune .setti.mane. Nulla dli notev·ole nell!an.amnesi .r emota. Verso la metà del gennaio 1920 fu co·l pito in pieno benessere da una forma .ein.cefa!litica che, iniziatasi improvvisamente con int.ensa cefalea e con diplopia, si protrasse per quasi due mesi con modica febbre, movimenti coreiforrrti violenti ed incessanti~ delirio allucinatorio, ostinata i.:nsoT)nia diurna e n·ott11rna. Dopo questo periodo acuto durante il quale deperi notevolmente, alime·nta.ndo ~ri poco e non abbando·n and-0 mai :il letto, ~opraggi1rn.se l1na paralisi dell'arto s11periore sinistro con fortissin1a co.n trattl1ra che, al dire dei fami-gliari, si attenuava fin.o a scomparire totaln1ente ·n~l sonno e si ridusse fino allo stato attuale in ·seguito a f:rizioni d 'oJ,i.o caldo ordi.nate da un n1edico. Residuò inoltre llin i·n~ieme di di sturbi che. non ostante le rt1re praticate, a ba;se di bTomt1ri e preparati fosfo·r ati ed opoterapici (.Olli-0 di fegato di n1erl11zzo, lecitina, endocerebrtna) non migliorarono fino ad o·ggi in n1odo .sensibil e, e rhe si p o~sono così riass11mer.e. L'infermo d orme a periodi di tre-quattro ore e-on 11n intervallo nii1 111ngo nott11rno èi , ·e-
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aQ.~ tj rffi f·Nt~ .çlopq - 1 im9t'2~~r~ ;p~~ sy~:
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g'liarsi verso la inezza11otte, si riassopi~ce ai lJrimi chiarori d·ell 'alba e si ridesta do·P<> qualche ora di soni10, così cou.t1n u a11<10 n110 alla sera. .Ut1anct-0 è sve 0 lio, di g iorno è tra11qu1110, i1el1a stia solita apa tia; non così di i1otte, du1 ante 1a quale è preso Cllt intensa a~itaz io11e p s1co-n1otoria : i r1 preda a continui mov1m~nti,. è.l volte diso1 cl111at1 ecl illo 21ci, a vt-lte 10g1c1 e coordina t1 i11a J. lpete11tisi come tics (g:r a.ttarsi,, passarsi una rr1ano sulla fronte ), egli ~~Jta tuo·r i del 1letto, te:nta .di .raggit1n.ge.r e l us Lio ])èl' fuggire, si ribella fttriosamente contro chi vor1·ebbe trattener·lo, pia gnucola con lamento 1no11otono e contin110, presenta ve1·i étccessi di logorrea e di coprolalia. Profondo è il mutan1ento clel suo carattere : pi-ima affettuoso e mite, diligen.te nel lavoro, è o·r a diventato irras.cibile ed im-pulsiivo, catti\·o con i fratelli minori. I!l camno della sua atti · ità psichica si è notevolment-e ristretto; passa l e ore di veglia baloccandosi puerilmente, 0 1 quasi sonno!lento, apati co, i.ndifferente a tutto ciò ch e lo circonda. a volte immobile nella stessa posizi,01n e . Esame obbiettivo. -- Costituzion.e sch.eletri ca con qualche n·o ta di ra c.hitisn10, cranio b:rachicefalico con spiccata asim111et1·ia facciale. Colorito del1la cute .e de1le n1ucose visibili pallido, pannicolo adip·oso bene svfll1ppat.o. Nulla di notevole a carico dell'appa1,ato . respiratorio~ cardio-.va ~,colar.e e digerente. Andatura impacciata, clìe ricorda •per ce.r ti aspetti l'incesso parkinso.n iano: l a. cammina lentamente, a piccoli passi, strisciando leggeir1ne1n.te con. l arto inferi.o re sini.stro, con le gambe e le coscie in 'lieve flessione, col tronco in·Clinato J.n avanti e verso i.I lata destro, le 1117accia immobil i 1lungo i .fianchi. No11 vi è Romberg. Parola lenta, con pronunzia tremolante. Tremore a piccole ~cosse, ritn1ico, negli arti s11r>eriori e nella ling\1a, cl1e S}1a11sce nei movi1nenti volontari. Paresi del facciale i11feriore di destra con deviazione della Iing11a "-el'$O sfnistra. Anisocoria, tor!1idi i l'i.ftessi PlioiIIari alla l11ce. all'accomodr-lzione. al consenso. As,.. senti i· riflessi oa1n'e brali. nresenti i corneocongi11ntivali. · P-arési de11·a1~to s11periore sinis1ro, con leggero grado di contrattl1ra in estensione e con ]Pnti ed incessanti movimenti atetosici delle dita della mano dello stesso lato, la qua le è dotélta di èie11olissima forza muscolare. Riflessi olecranici e :periosteiradia.li norr11ali a destra, accent11ati a sinistra .. Riflessi patellari fortemente accPntnati snecialtnente a sinistra. as:ìenti g li achillei. deboli i pla11tari, non Babingki, nè clono della rot11la e del pieéf e, asser1ti i cremn ~teri ci e gli addomìnaJf. Non vi è deviazione dei bulbi oc11lari, nè nistagmo. ~en~ihilità tattile. termica e dolorifica normale. Normale il Renso stereognostico e di po~izione degli arti. Polso frem1ente. riflesso oculo-ca.rdiaco normale, non dermografismo. Vi è nnrt.evoJe rigidità clei museali del dorS-O, nonchè dt quelli della n11ca e degli arti. L'a .• soeri almente n·ela no~izione sed11ta. ~~ mantie-. ne costantemente èome rannicchiato. cnn le· g-R.mhe fte$se ~,,11° roc:rie e <TllE>SfP. sull'addome, il rapo retratto fra le spalle. La bocca e ]P Jabbr::i. son.o in preda a ro11tinl1i movimeTltf nr rr• nc:ficn.zioT'le. di ~l1~dig]io, di c:;orri$O in~ores c:ivo . e 1::. linq11a è soesso ca cciata f11ori in varr 1
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sensi. Simi1mentè, la mano destra corre con insistenza alle narici come se un vivo bisogno di grattamento ve la richiamasse. La fisionomia è fissa, senza espressione, attonita. In terrogato, 1'infermo risponde bene alle prime domande, ma esaurisce rapidamente i suoi poteri attenti, i, cadendo in facili distrazioni, bisbigliando talv·o!lta paro:le incompre1n sibili. Non ha disturbi de~ gusto e 1della deglutizione, ha riacquistato in .questi ultimi .tempi un di'.sr.reto awetito, creis cendo di 1p eso e migliorando n ello stato di nutrizione. · 7
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Senza indt11g iarmi in una minuta ras·s egna di qu8'nto in questi ultimi tempi .si è andato pubblicando su questo argomento, ricorderò che già molti osservatori si so.no occupati dei n1olteplici disturbi psichici e nervosi che costituisco.n o i reliqt1ati deGl'encefa1ite .epidemic!1 e, assoc iandosi 11elle più diverse con1binazioni, formano sin1dromi variabili tanto da dare ad ogni caso una pJ"opria fisionomia. Carattere comune seml)ra però la ' granrlP d11ra1.a di €lsse, la tenace resiste11za ad ogni trattame,nto, come ~i è verificato anche nel mio ammalato, rimasto i11 condizioni presso.c hè ,s tazionarie in sedici mesi di vane cure; il che con,ferma, se ancora ve ne fosse bisogno. la origine loro da lesioni anatomiche forse irreparabili della sostanza nervosa. Costanti e, direi r1uasi, patognomonici. così come nello stadio [lCt1to dell.a malattia, sori 0 i disturbi del sonno, sia che si manifestino come alterazioni quantitative di esso (ipersonnia, insonnia), sia che. pi11 freq11entemente, ne modifichino il ritmo (1')::1 rasonnia), invertendone il normale a\·vice11dar-si con la veglia. Il m·i o caso i101n è, sotto qu esto aspetto, ripo,rtabile ai ti·p i finora ·d escritti, poichè in .esso, _pi1'1 che invertito nel ritn10, il sonn·o si presenta alterato nella sua continuità, la durata .csse11don~ come frammentata in successivi e quasi regoJari periodi. Queisto fatto singCYlare dimostrerebbe che sono 1)er lo meno insuffi cienti alcune ipotesi formulate p er spiegare i fenomeni in parola. Cosi, è evidente che non .si può qui trattare dei disturbi dell'addormentatura invocati daJ Francioni per spiegare la gI"'ave agitazione psico-imotoria notturna che sembra una delle più frequ.enti caratteri.s tiche di qu.este strane stndromi, p oichè, se cois i fo.sse, essa doV•l'ebbe p1resenta rsi anche di .giorn·o, tutte le volte ·che il mio 1.nf.e,rmo si assopisce. Per questa stessa ragione .n è la teoria or·m onica, nè ·quella che corusid.era il . sonno come una funzione attiva de.g li elementi n.e rvosi, nè IP altre numerose successivamente proposte, .possono darci di queste manifestazioni t1na interpretazione soddisfacente. Il fatto è che, misteriosa essendo tuttoJ'a l ~ 2 1
normrule genesi del sonno ·e l'intimo meccanismo del suo ritmo, riesce difficile, se non proprio impossibile, allo stato attuale delle nostre conoscenze, ill11mina)'e la origine ed il signifi cato d·elle sue diver,s e a!lteraz1oni. Per quel che riguarda gli altri inuìnerosi sintomi presen tati dad mio an1malato, estSi sono. evidentemente, espressi.o n1e delle m·oltep1lici 1'0calizzazioni dei pro 0ess.i tossi-infettivi della en· cefalite eipideimica ·e dei s,u oi esiti .ne.I nevrasse. Se i profondi disturbi di tutte le funzion\ psichiche, qua:li si manifestan·o nel nostro soggetto a carico dell'intelligenza, del carattere cleill'affettività e del cointegno, rivelano la e5is t.enza di lesioni dei centri superiori cortical ·. l'ultra complessa sintomatolo,g ia nervosa dimostra che, in modo fors·e non meno grave, è compromessa l integrità di quei nudlei basali dell 'encefa1o i q11ali, secondo le ultjme ricerche e le moderne \-ed11te s11lla fisiopatologia 1d·ei corpi o.ttico-striati, 1rappresenterebbe r 0 i 1centri di origin e e di coo.rdi·n azione dei movimenti involo11tari ·é d atttomatici. I11 tal moclo è p.o esibile ogg1i inte.rpretare alCl111i dei più salie11ti sintomi lìTesentati dal 11'0st ro paziente, q11ali la ipertonia musoo1lare quasi generale. i n1.ovjme11ti coreo-atetosici della mano sinistra e della bo oca, il tre111ore, la im; mobilità de1lle ])raccia durante il cammino: sinton1i per i quali l'encefalite epidemica .e i st1oi l)OStun1i co·nfinano direttamente con que1 . p:ruppo di mal attie che gli studi contemporane·i tendono a consid.e rare come manife~tazioni c·liniche di lesioni diverse de'l con1plesso si stema di stazio11i i1ervose subcorticali costit11ito dai n11clei 011to ·lcnticolo-striati. 1
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N n1)0] ·i, Git1g110 1921. BIBLIOGRAFIA. Il Policli-nico, Sez. Prat., i1. 6, lO, 17, 1921. La Riforma ~iedica, i1.. 47, 1920, n . 19, 1921. Rii1ista di Cl.inica P ediatrica, nov. 1920. Riv. Sperim. di Freni atria, luglio 1920. 7ntePessa.nte pubblicazione 1
Prof. ALBERTO ASCOLI Ord. nellla R. Università di Modena.
Ele111enti · di Sierologia Edizione riveduta e ampliata.) con 23 figlll'e e 8 tavole a colori. In questa. 3" edizione, accanto all'esposizione te?ri~a, è stato dato adeguato sviluppo alla tecnica. d~lle rea;z1on1 per mettere in grado chi consult~. tale ppera. di eseg';nre. quell& prove sierologiche della.. med1c1na. um.ana e v~te~ina:na. c~e hanno un interesse pratico. Con ciò gli Elementi d1 Sierologia tengono fede al loro programma di spianare la via all'in~en dimento dei problemi imrnunit "ar; . e al~a p;at~ca applicazione delle conquiste entrate nella pratica d og~u giorno. Un volume in-8 di pag. 212, In commercio L . 19.80 compreso il 10 % d'aumen~ per le spese postali di spedizione raceomanda.ta. e di imballaggio . Pei nostri abbonati sole L. 18 franco di porto e ra.ccomanrlato. Inviare cartolina-vaglia al Cav LUIGI POZZI · Via Sist.tna.. ~ 14, Roma. (3•
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IL POLICLINICO
RIVISTE SINT.ETICHE. L'olio di Chenopodio nella lotta contro l'anchilostomiasi. Dott. AZEGLIO FILIPPINI. L'olio di Chenopodio è usato 1da moJti anni, ~pecialmernte agli Stati Uniti, ca.m e rimedio popolare contro gli .a;s,caTi di' : la .sua S1piocata azione vermiicilda ha indotto a farne· l'aPlJ)Jica. zione nella cura dell 'an.chilostomiasi (1 ), in cui è 'stato larga.mente 1S(perimentato. L'oilio di ch·EIDO!podio si estrae, dal Chenopoàium ct1nbrosioides var. anthelmintica, pianta ch·e cr,eisice spontan1ea ne1gli Stati Un.i ti del Sucl . Fra le sedici specie di Chenopodium che l'Italia possiede trovasi pure l 'ambrosioides (non risulta •p.erò la var. anthelmintica), ch,e, originario dall'Americ·a boreale è dive·ntato quasi cosmopolita, ed il C. Botry s che avrebbe pure propriie tà antielmintiche. Il C. ambrosioides ed il C. vulvaria vengono usati come antispasmodici e n·e rvini. 1
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qu ello della tl'ementina, sapore acre che lascia 11na sensazione di brt1ciore. Non ha punto di ebollizione distinto: s·caldato a 100°, esplode con violenza. Il peso spe1cifico var1a da O. 957 a 988 : è solt1bile in a1cao·l a 700 in proporzioni da 1:3 a.d 1:8. Le oo6tanti fisi·che sono, indi.e-e di rifrazione: 1,4713-1,4773 (a. 29<>); rotazione specifica -2°,5 (29°) a -5°,2 (31°). Con la distillazi·o ne a pressio,ne ridotta, si separia llna frazione di un 1liqui·d o -0lieoso con odore repulsivo. chiamato ascaridol, che costitui&oe il 45-70 ~6 e raippres.enta la parte attiva; la parte resid11a. è cos 1 ~tl1ita da paracimene e dai due terpeni fellainid .-ene e terp·iner.n,e. L'o1i.o di c-h.en.o pord i·o , sciolto in al.cool a ~ e trattato con soluzione satn1ra di s-0i1fato ferroso reag·isce violentemente co11 elevazione di tempe·r atura, formazion1e di .g as .e .pi~ecipita zione di s olrfato ferrico basico: tale reazio\Ile è data dall'ascaridol e può essere utilizzata per rivelarne la prese11za (sensibilità fino a eme. 0.015). L'inveccl1iamento produce cambiamenti nelle costanti fisiche, e variazione nella percentuale dell'ascarldol . 1
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CARATTERI.
Dai se.mi del detto cheno podio si ricava per distillazione circa il 2 % di un liquido oleoso., che h·a colore variante. dal .gia.11o or.o al paglierino pallido, oclore ca ratteristico, che ricorda
FAR~1ACOLOGIA
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(1) L 'an chilost.01niasi, nella s toria deJla ql1al e pri111eg gian.o .111omi itaili·ani, quali il Dubini, il J 'erroncito, 11 Grassi: il J.:>arona, è diffusa in t11tt o il mondo e co1pii s ce con maggio r e inte11ità certi luoghi, come i·l Braisile, .dove trovasi infetto 11 50-70 °/o della popolazione, le Indie iìn.gl1esi (95-98 o/o) , eoc. In Italia tale malattia è più freq11ent.e n ei contaclini, nei fornaciai, nei vasai e parti cola rme11te fra i lavoratori delle miniere, che in Sicilia pres entano il 3-9 °{, di i nfetti fira queJli cl1e sta11110 aill ' es te rno ed j.} 37-58 % fra quelli dell 'i11te1no. Come è noto. la causa della malattia va ricercata ir1 certi vermi della classe dei nematodi, cioè nell' Ankylostoma duodenale (o Uncinaria duodenalis, d o•n 1de anche il nome di uncinariasi ) specie pirevalente in Euro1pa, ne·l Necator arn,f riccln·us segnalato 1per la prima volta in Ei.1ropa (Italia ) da Alessandrini ·e neII'Ankylostorria ceylanicum, più raro. Una buona ·profil~ssi e la cura a;datta tendono a •fare scomparire la malattia, che in Oland<i è diminuita dal 25 ail 0.3 % e 1da Il!Oi, nelle miniere di Formignana e Busca è pratiç_amente S·comparsa. Il Ro·ckefeller nel 1910 .asseginò alla F ondazion·e che iporta il suo nome . un 1Ca·P itale cli 100 milioni di dollari ·peir ila lotta contro l' an chtla&ton1iaisi in t.11tto i1 mondo. Non ci risulta rhe abbia appro,f ittato ·di tale fO'Illd.azione l'Italia. dove la lotta si fa a speciale r11ra d e1 a nirezione gen.erale di Sanità, del 1\Iinic::tPro de11·111rl 11 c:t -ia. Cnmmercio e Lavoro p tl el Sinriar <tto '-icili a 110 di assi curazione per infort11ni n elle n1i11.i.er e. 1
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E TOSSICOLOGIA . ~
L 'oJio id i eJ1en1oipo1di,o è uJl. energiico irrita11te 10 cale, ehe prov·o1ca gravi infi ammazioni dell·e 11111 cose. Int.i-odott.o nell'o.r ga.niSlrllo, non passa nelle feci· i Sl1oi costit11enti vengono ·eliminati a trave rso l'ap parato respiratorio· e.d a traverso i re.ni, in t1nio11e ad acid10 gli1cuTonico, di cui è costante 1a presenza i1elle ori,n e 1di in.dividui trattati con tale rimedio. Sembra che esso esea-citi un 'azion·e selettiva sui sistemi d e1'l'o.rganismo, che erano stati cl ap1prima S'ensibtlizzati per .malattie e trauma. Per escludere razio11e irritante sulla mucosa g a stric.a, Ka.n torr ha int~odotto l ' olio di chen o1>odio dirett.amie nte nel du·o·deno, coin il metodo di Einhor11, e1s clu1den'Clo così i po1ssibili effeiti irritanti nella muco1sa gastrica. Dopo 20' i-1 pazie11te accusa .sensazio.n e di formicolio, toripore, bruciore, punture ·di spHlo in tutto il corpo, specialm1ente alle palme delle m.ani ect alle piante dei piedi, nonchè ne1le ferite 1co•n tessuto cicatriziale : co.n itemporaneamente avv&rte nausea e vertigini, spesso ronzio d 'orecdhi. In indivi1dui, cl1e av-e.vaino pI'eicedentemente sofferto di leis ioni poiJ.n1or1ari, si osserva tosse v·i·olenta, spasmodica, senza esipettorazione, che dura fino a -che cessa l'escrezione (anche &-10 ore) : in qualche caso è stato osservato un certo stato di euforia con lieve eccitazione, in altri uno s tato letargico. Spiccati s ono i sinto1ni a carico dell'apparecchio cirèolatorio: in esperimenti su animaljt 1
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l'iniezione en,d.ovenosa di eme~ O.t>2 per kg. può abjh ass.are la p1r.eissti:o·n ·e d1e1l 4-0-50 %: 1 'azioJThe si manife'Sta anclhe sul cuio re di ~aina isolato. in cui dosi mini.m .e .p .r ovocano notevole 1d eipressione ed arresto in diastole. L'azione deprimente gen·eTaJe è confemnata anche d,aJ fatto che l'oJio di cl:.enoipodio inibisce i movim·enti intestinali: nell'uomo s j è osservato, in qualche caso, grav·e oollasiso, oon ~oJ.so quasi imrpercettibile. Il fatto che l'oli.o .di chenopodi10 ·si elimiina a traverso i reni spiega l'irritaztone renale che può veridìcarsi in seguito alla sua • somministrazion~ /irrritaziom.e., 1dhe sembra maggiore quando l o!lio di chenopodi.o vi1ene .daito insieme oon altri oli, ehe ailtrimenti ne diminuireb1b,ero la tossicità; tale azione è meno evidente nei car11ivori che negli erbivori. In alcuni pazienti . si è osservato frequ·enza della minzione : mentre però ·n egli animali da es.perimento, la somministrazione dell' olio di chenopodio è .s eguita da albumin·u ria e cilind ruria, in 150 ca·si 1studiati da Caju~ e Mhsak.ar non è stata osservata ail.Jb11rr1in·uri.a: in lln caso con ne1frite, si ebl)ero sintomi di coma uremico. Abbaistanza freq11ente sembra la ~ordità (20 % dei cas.i secondo Roth) ohe può dl1rare da una settimana a parecchi me&i e tailvolta persistere a.nohe . dopo anni. ()ltre al}e vertigini, si è an che notata l 'iIIl!possibilità cli rimanere in 1pi,e1di s·enza appoggio. ciò r he starebbe ad indicare disturbi n elle rnnzioni cocleari e vestibolari. Più resistent e sembra il nervo oit tico, che sarebbe preso solo nel 6 °6 dei casi con tempo1~anea cecità. 11 rjmPdio manifesta un'azione anche sit1ll 'a.11para to ·genitale femminile: su 37 donne, 1Q ebbe1ro dist11rbi l1terini, con&ilste1n 1ti in ritorno delle mestruzioni dopo la menopausa, metrorragie, aborti dì due mesi : negli animali invece, si avrebbe inibizio.n e delle contrazioni uterine. Come si è accennato, l'azione clell'olio di chenoip.o dio si esplica ,p artioola:rimenie su 01:rigani e sistemi p.reced·ern tem·ente ammalati: ooso accentua i s intomi dj t1na gonorrea latente, provocando anche ·l 'artrite, aggrava i sintomi di dispepsia ·Cr·onica, diarrea, mailaria, pr.ovoca floridi 1sintomi .secon1dari tn .sifiJ.itiici. Dagli esperimenti di Salant ri.sulterieblb,e ch·e la dose tossica è di eme. 0.2 per kg., qu,ella m orta.le di eme. 0.25. Molto importanti sono le condizioni di nutrizione dell'individuo, che, ae jn cattivo stato o digiunante, soccombe più faciln1ente, m entre re5iste meglio ~e ben nutrito con dieta r:Loca di grassi· e ,carboidrati. Da · mP.ttere altresi i·n rilievo è l'azione cumulativa deJl'oili o di che11opo1d io, che si Ifa .senti.re anche a di~ t anza di 5-9 g·iorni; da ciò scaturisco.n o 1
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indicazioni praitiche per la somministrazi1onre, in ·qua.n to clhe, seguenid·o il metord o delle dosi frazio11ate; n,o,n si 1deve 1da:r·e la su·o cessiva quan·do com l ' ante•ced.ente si sia·no avuti f.enomeni d i i·n tossica.zion·e. Nell'uomo si so110 avuti casi di morte in a;clulti per 2 ·dosi da g. 1,8 l'una, OIP /l}UTe ipe'r 10 gocce e, ·dopo due giorni, g. 1,85; in bambini di un annio per 4 gooce, 3 volte al giorn10; di 6 allll1i, per 8 gocce 3 vo~te al gio:r.n.o. Numero.s i casi di morte so110 raccolti da Cajus e Mhasknr, da Levy, 1da Coutanit, ,da Opipikofer. I sil1tomi ·di intossicaziol').e sembrano .p oi mol~ to frequenti, sebbene qualche autore (Schuffner) ripolfti stattstiic he di 14.-00 casi trattati .s enza. cl1e si verificassero fenomeni tossici; questi 1nancarono pur~ in esperimenti fatti dal Di Giovrl.nni in Sicilia. Bishop e Bro.sius insistono sulla innocuità del prodotto ed asseriscono che i casi di morte non sono attribuibili all'olio di chenopodio. Al Guatemala sopra 900()\ persone trattate si ebbero due soli casi di in~ tossicazione·; me11tre in a ltri luoghi (Trinità) f fenomeni tossici si verificarono con tanta frequenza ed intensità che la popolazion·e si rifiutò poi di prendere qualsiasi medicamento contro l'.ancbilostomiasi. La siessa Rockefell f?.r Comrriission ridhiama.v a l'attenzione sui possibili pericoli, raccomandando estrema cautela nell '11so del prodotto, e citando casi di morte a Cevlan, Pana ma, Guj ana olandese, Brasile. ecc. Le cause della m orte sono da attribuir.si a: 1° dosi trQppo a1te; n ei primi tempi in cui si llSaJVa il rim·edio, S•Ì è arriva ti a 30-1'0 g.!; 2~ .ad ese.c11zio.n ·e n.o·n esatta .detl.la .ou ra ; la mancanz,a del rpurgati:te ·s uecess•i vo sareb·b e• stata caooa di morte in due· ca;si : la purga ip•r eventiva, il digiuno provoctherebbero sintomi tossici; 3° 1a' coesiste11za di altre malattie; stato timico-linfatico, malaria, anemia, tanto ohe qualche a utoTe ·Co11sigtia . di determinare l' emog1obina prima di i,ntrapre111dere la cura; 4° ipartiic-0lair1e jdiosincrasia; 5° falsificazioni del rimedio, che ·n on son·o riare ·e vengono fatte oon ciineo1·0, eucaliptolo, aneto~o, mentofo, acetato d'a:m.ile, olio di lavanda, ·di :r.osmarino, ecc, I p•r eipaTati forniti 1d.all 'tndustri,a. già ·.p :nonti per la .soonminisit razione (,capsule gelatinos:e) •S onio i·n generale .a.a ·rifi11tarsi. 1
AZIONE.
L'olio di che110ipadio 1possiede una S1ptccata azione v·e;rrnici.da, in certo modo elettiva per g·l i _.i\.n chiJ.ostomi; ri.sulta meno efficace contrio gli Ascair:Ldi ed ina:ttivo 0o·n tro a1tri vermi 1
(Oxyitris, Tricoc ephalus ). L'Anchilostoma duod enal e s embra in generale più resistente ch e il 1
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IL POLICLINICO
N ecator americanus, sebbene .d a qualche osser-
vatore si rite nga jl ·contrario. Esso non ha azione vermirfuga. Agirebbe altre'SÌ :Come am·e bicida, per cui è st·a to usato ·da q11alcUI10 ·con .successo nella dissenteria .amebica, s·o mm'inistrandolo in due dosi .di un eme. ad un'ora idi dista11za, segt1ite poi da un purgante, ol~o di ri- · clno o solfato di magnesio) : è stato an·che intr,od·otto 1p er clistere, mes1co1la to ·Clo'n emu:lsione gommosa, proteggen:do la mucosa anche con vaselina. Migliorano rapidamente i sintomi clinici, le amebe scompaiono ·dalle feci in breve te·m po: vi sarebbero 1però ricadute ' ma non . in i:>roporzìone maggiore di quanto si os'3erva con l'em·etina. l\1e,d iante l'olio di ch enopo1dio, ·s chuffner ha otten11to l'espulsione dell'84-91 % degli anchilostomi, altri fino al 96~1c,. Barnes al Siam aveva osservato il 74 % di infetti, dopo la cura ne riscon'trò solo il 13 %. S. Tijsen ha provocato l'espulsione del 60 % ·dei ,vermi. Cahhette e Levy lo trovarono i,n veoe inefficace. Di Giovanni in. Sicilia (comunica~ion,e ·p ers·onale) è arrivato a so.m ministrare ·fino a 40 g,ocoe, ottenen.d'o l 'espulsione di pocl1i.ssimi parassiti: in un caso l'olio di chen,opodio fu ·s omministrato cinque volte, e vennero espulsi 41 an chiilostomi, mentre con la cura successiva mediante il ·cloroformio, ne venn.evo e.spulsi 359, ciò che rappresenterebbe un 'effi·cacia ·del 10 %; e ,questo caso· ·non è unico. La dose ed il mo·do di somministrazione influiscono notevolme11te st1ll'efficacia. Caius e :'. \·IJ:la.skar, nei loro acourati e.sii::>erimenti, hanno somministrato il rim·edio a dosi varia.b ili, dando in seg1iito il timolo per controllare qua11ti ._i\: .nchilostomi erano ancora rimasti •n ell'intestino; hanno così osservato che la percentuale clei vermi espulsi cresce. da 74 a 96, aumentan· do la dose da eme. 0.5 a 2. Efficacia e fenomeni tossici ·dipendo)10 però essenzialmente dal oonten·u to in ascaridol ' contenuto che ,, è variabile secondo la provenienza del prodotto e ch_e ·diminuisce ·Con 'l'invecchiam·ento: il sic11ro dosamento non ·p uò quindi stabilirsi a priori, ma deve variare secondo la qualità ·del ·prodotto stesso. Ciò spiega la gran.de diversità ,dei risuil tati ottenuti ·dai diversi sperimentatori e deve d'8Altra /Parte .rend-ere guar.dinghi ·n ella soim ministrazione · de~l' olio di .chenopodio, non oltrepassando · certi limiti poichè l'at1mento dell'efficacia porta con sè l'aumento di tossi.cità. Un 'altra ragione di sconcar.danza dei riBultati va riscontrata a.nche nella .diver.sità del parassita: si comprende che l'efficacia risulti minore in Europa, infestata dall'Anchilostoma) che in America dove prevale il Necator, specie meno resistente:
DOSI E· MODO DI SO:\II\IlNISTRAZIONE.
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\l.ari sor10 i mo di di somministrazione consigliati 'dagli at1tori; secondo J{eith si danno 6/10 di ,e me., seg~ iti da ttn cucchiaio di olio di ricino d01po · due ore, co.n tinuando per t1 e giarni : altri consiglia ·di .da:re al mattino, dopo una leggera colazione, una !prima ·do.s e di eme. 0.5; un'al'tra dose dopo un'ora, seg·uita d.opo 2 ore da q.n p11rgante (so~fato di niag.n es1a) : per i bambini, tante gocce, quanti gli anni, meno tmo. Darling e Smi11lie dain.n o eme. 1.5 in due volte, seguiti da un purgante salino· ~itto a.bitua1le. Caius -e Mhaskar han.no trova~ che la dose ottima come vermictda è di cm.e. 2-3 ohe . è 1m eglio sommimistrare in una volta sola· · tenuto co·nto ab.e anche con eme. 0.6 si espelle il 74 % di a11chilosto mi, si p11ò atten.eDsi a dosi · basse. Preuschoff consiglia di sommi.nistrare l'olio rd i chenopodi·o a digiuno (opi:>ure 1-2 ore dopo una piccola colazio·ne) facendo1lo iSe·g uire dopo due ore da un v ·u rigante (o1io· di ricino polvere di · liquirizia compois ta, magnesia e ra-' barbaro), che si ripete dopo sei ore se non si sono avute scaricl1e. Day e Fergusson prescrivono il digiuno preliminare, un purgante la sera ante.c edente. l'olio di chenopodio a dosi refratte e, d11e ore dopo l'ultima, un purgante. È bene introd1.1rr.e il rimedio in crupsule dure che si sciolgano nel .duodeno. , Per evitare fen.o meni spiacevoli e·d ottenere Ja massima efficacia, la pratica più sicura è 1
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q11,ella di seguire il vitto strando al mattino cm.e. 1.5 dio, seguiti, dop() un paio gante : nei bambini, tante d'età meno uno .
abituaie somminidi olio di chenopod'ore, da un purgocce quanti anni
Nell~
even·tualità ,d i un avvelenamento, il trattamento non può essere che sintomatico , . non essendovi alcun antidoto chimico. Si baderà soprattutto a stimolare i 1sistemi circolatorio e r~spiratorio: sono molto utili l'adrenaJi.na e particolarmente la 1digi trule con cui si potrà vincere lo stato di 1deipressione; invece la cafieina non fa che ag.gravare i sintomi p1rovocati dall'olio di chenopodio.
Nonostante le molte migliaia di casi trattati cori ques to rime dio (itl rapporto dell'Ufficio di iigienie «iegli Stati Uniti parla di 450,000 casi), esso non sembrerebbe consigliabile per Ja cura in grande e ciò .per varie ragioni quali la variabilità nella. .s ua comp-0sizione, .gli inconvenienti che può pTesentare, i postumi che può lasciare, la necessità, riconosciuta generalmente, di far lo seguire da un ·purgante, ciò che rende il metodo 1poco accetto, il fatto stesso che non .deve somministrarsi in soggetti ane1
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n1izzati (e gli an·chilostorniaci l·o sono spesso), in mala1ici, e~c . L ' o:lto di chen101podio è in·contesta.bilrr1ente u n efficace vermiciida 1 ma v a sommi.n istrato solo in individui che possono essere sorvegliati dal medico: Caius e Mhaskar concludono il Imo studio dicen·do che gli elem e11 ti di dubbio esistenti in riguar.do alla S1curezza del trattamento, rendono necessaria l'ospe•dalizzazione, ciò che eviden.teimie!Ilte non .s ar ebbe pratico in regioni dove gli individui infestati da anchilostoimi abbonidano e sono il più delle volte in piena effici enza lavorativa. Nleglio vale attenersi dunque ai mezzi fin qui usati, particol armente ail timolo, poi ch è se anche questo avesse un ' efficacia minore dell'olio di chenopodio, ciò ·ahe n·on è .dimostrato, ofire m aggiori gara•nzie di siou rezza essendo, come è ~ta.to definito dai medici della commiss ione contro l"anchilos tomiasi in P 0rto Rico « an e:rcePdingly inof{ensive drug » : esso può anche somn1inistrarsi senza il successivo purgante, sicch è 1a cura rPUò eseguirsi con maggior e facilità, specialmente quando si tratti di masse poco disciplinate. È possibile, con esso. la cura ambl1latoria, quale h a praticato il Di Giovanni, ottenendo, dopo 15-20 giorni a·nche il 75-79 ~~ di guariti, senza sosp endere il lavoro abituale. Similmente inn oouo è il cloroformio, di cui l '~.\.l e.gsan·drini h a dimostrato l' effi cace azione vermicida: su di esso si stanno appun to facendo larghi esperimenti nelle ,miniere della Si cilia, con risu1tat,i incoraggianti. 1
I)JDJC_~ZI O~I
B IBLIOGRAF I CHE. ALE. '\~0Rr:~1 G. : L e 11ia lattie cl a parassiti ari i,,, <lli 1tegli es ere i ti aOJJl battenti. I l P oliclinico , · ez . Pra t., 1915. IJag. 22. BARNES ~I. E. e CORT E. C.: Oil of Chenopodium in the treatnient of amebic dysentery. J ourn. of t11e Amer. Inedical _.\ssociation, 3 agosto
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riection 1oith th e llookworm inquiry in the Jla.dras presidency II. Ozeilm Ch enopodii. Tbe
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DI
GIOVAN .~ !
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SEZIONE PRATICA
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STORIA DELLA MEDICINA. Fabrizio• d, Acquapendente. Anatomico e chirurgo, Fabrizio d 'Acquapendente (1537-1619) fu lln innovatore nella dop})ia sp ecialità a cui aveva consacrato la vita. Nel 1574 .scoprì le valvole delle vene, a cui a ttribtJÌ lo scopo di opporsi alla congestiop.e del sar1gue ed all'eccessiva dilatazio11e venosa. A lt1i si de,1e l1na particolareggiata descrizione del peritoneo, la dimostrazione dell'origine cl ei nervi ottici in vicinanza dei tubercoli quaclrigemini; fu egli per il primo che intuì l'esse11za e lo scopo dell'involucro carnoso del• , la ' ;escica, muscolo che serve all'espulsione de11·ori11a . Colne cl1irurgo , preconizzò l'operazi.one dell'e111piema, racco1na.nd ando ~ ' incisione fra la qi.1inta e la sesta costa, a cinque dita trasverse dallo sterno. ~el sarcocele, estirpava j] teti colo; il cordone spermatico, afferrato con l111a p.i nza, veniva legato e tagliato, cauterizzando poi la ferita col ferro rovente. L"asciite veniva svtotata rr1ediante puntura all'ombelico ; si forava la p a rete addominale, con un bistt1ri stretto, curvo, taglien te nella sol a par• t e i11terna, per non ferire gli intestini: introduceva poi nell'incisione una cannula in piombo,. a l g ente, rame, con molti fori. Ebbe il coraggio di opporsi alle mammane clel ·ten1po, so.stenendo I'inutil i tà di tagliare il frent1lo linguale, operazionie che esse compiYano sistematicamente su ogni neonato, mediante l' unghia d ell'indice,. ch e, a bella posta, lasci,a vano lunga e puntuta, senza mai intaccarla con le forbtci: purtroppo l 'us·a ·n za non f.· interamente perd11ta nemmeno ai giorni · nostri. Professore a P a dova, dove aveva sostituito il Falloppio nel 1565, vi fece costruire a sue 1
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srJe.se un ar1fiteaJtro d'anatomia; ·la repubblica Veneta, ver ~mul~ione, n.e fece costruire un aJtro, ben più .gra11c.le, su cui fu i1I1Ciso il nome di Fabrizio; altri o·n ori e beni gli la·r gì la repubb'iiica i icon0scen.te, f~a cui il tito·l o idi cavalie1~e .di S. l.\tlar.co, la rendita ·di c·e nit o scudi d'orro, ecc. Altrettanto grati e gen.erosi verso di lui furono ~ suoi clienti, dai quali non pretese mai 01110 rari; 1)8r n1o:n dimi11uir.e il pr.eistigio della sua arte. Fra J.e ct1. e b.izzan"e da lui prescritte, frutto della coltt1ra n1edica del ten1po, c{teremo la terapia delle atres~e profo11de del condotto uditivo per mezzo di caustici, ·q uali l'a,ciiCl.o 1S1o·lforico ed il trattamento del cancro. Qt1esto consisteva ne1l'evact1are l'atrabile (.salassi ed infusi di timo e verbena), nel! 'impedirne la formazio·ne, sce1glie.n do UI1 c1ima umido e fre.d1do ' e segueui·do un l'egi111e alimentare a prevalenza vegetariano. L'eliminazione della parte ma-· lata si faceva sia per digestione, applicandovi un un.guento contenente il · suoco di .s olatro (Solanum nigrum ), polvere di piombo, ranocchie verdi, ecc., sia asportando direttamente il tt1more; ·ciò si faceva m·ediant.e un coltello di legno o di corno, intinto nell'acqua forte, passando p·oi energieamen.te co1l ferro rove,nte, sia per a.n."est.are l 'emorragià, sia per impedir.e 1e reci1dive. Malgrado tale intervento ra.dicale, Fabrizio confessa che spesso la malattia ricompare ... ; ciò che, pur con tecnica più per-· fezionata, accade anche ai giorni nostri.
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XXVIII, FASC. 38]
SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE. .. S u i f e n· o m e n i a n a f i I a t t i e i nel campo dermatologico. (U. REBAUDC. Genova, Stab. Artisti Tipografi, 1920, p. 242).
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Il Fascicolo 8° . .. . t'lO(llCO
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agosto 1921) del nostro pe-
diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI Redattore 0avo: C. PEZZI.
oltre a numerose Rassegne di importanti nrgomenti ca rùiologici, contiene i sega.1en ti note\ol i lù vori : E, . FR.\"N"ClllNI: (</:;"fletti <Lella digitale sul cito re 'Umario ». Tachicardia auricolare. Caso clinico e eonsider.azioni critiche (con molte illustrazioni .ed
una tavola fuori testo). R. LUTEMBACHER: «Poligrafo. olinico con registra-
zione ottioa. » (con figura del poligrafo e due traccit1ti simultanei dell'art.eria e vena oO'iu2'11, e lare e clel cuore e Yen.a giugulare). 111 J'11ni co perit)ftico del genere che si pubblich1 tn lt.'llia in f:l ~cJcoJi mensili illustrati, e rammentiamo che, :1gl1 associati del «Policlinico», esso è ceduto per sole L. 16 per l'Italia, anzichè L. 20 e Fr. 20 pe>r l'estero, anzjchè Fr. 25 N. B. - I nuovi abbonati del 1921 a " LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI ., potranno altresl ricevere l'Intera annata 1920 del periodico stesso per sole 10 Lire In Italia e per soli Fr. 15 se all'estero.
Per ottenerlo inviare tJ r1redetto importo Ca v . Lu1or Pozzi. v18 Sistina. 14. Roma.
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Le malattie del cuore e dei vasi
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L' organo cutaneo rappresenta il campo in cui i fenomeni çosiddetti anafilattici sogliono presentarsi con maggiore evide11za ed in cui anzi è più facile stt1diare il loro meccanismo l)atogenetico. È pel ciò deg110 di menzione il lavoro del Rebaudi il. q11ale si è .accinto co11 solida preparazione ·e com1)leta conoscenza della vasta materia, eme irt poco meno di un ventennio, cioè dall'-epoca in ct1i il Richet, (1902) illustrava il ris11ltato delle sue p.rime ricercl1e, fino ad _og:gi ha assunta così grande importanza sia nel campo puramente sperimentale. che in qt1ello clinic.o, a studiare 1 f.eino1neni a nafilaittici tn rapporto alle varie dermatosi. Il lavoro consta di t1na breve intro·d!uzione cuJ segt1e un capitolo contenente un quadro rias:suntivo sui fenomeni an.afìlattici in genere. · In llna prima parte poi sono studiate le manifestazioni an•a filattiche della pelle dovute ad introduzilone di albumine per via parenterale: mal.attia da sie ro, es•antemi da vaccin·azion·e, reaz10 n1 cutanee anafilattiche per vele•n o ·d'insettJi, scottat11re in rapporto com l'anafilassi, anafilassi in talune malattie infettive con man±fest.azioni cutanee oom·e la tubercoilosi, la sifilide (con particolare riguardo alla cutireazione nella lues ed alla reazio•n e1 di Herxheimer), tricofizie (con ricerche sperimentali), ulcera venerea, iniezione gonococcica, ecc. In t1na secon.da parte so·n o studiate le man1ifestazioni anafilattiche della pelle d1ovute ad introduzione di albumine per via enterale, come l 'l1rticaria (con la osservazione di u·n caso di urtiicaria da ingestio·n e di mitili studiato dal lato anafilattico ed im•m unitaTio), alcun.i eidemi circQscritti della cute, forse alcune form e di reazioni cutanee a tipo di eczema, infine le er11zioni medicamentose, ecc. A proposito di queste ultime l' A. tocca brevemente la questione, portandovi anche un contributo di ricerche personali, se soltanto le sostanze albt1minose siano capaci di creare lo stato anafilattico, e l' a\tra dell'aiffinità fra idiosincrasia ed anafilassi. Ogni capitol-0 è fomito di una bibliografia acc11ratamente redatta e largan1ente discussa nel testo del lavoro. Le prove sperimentali furon.o per la mass~ma
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S EZIONE PRATICA
parte co·ndotte nell'istituto Maragliiano per lo studio delle m a l attie in fettive. e costit u1scon-o, se n on l a p a r te più cospicua, .certo . quella pi.ù originale ~ p iù i1nportante del lavoro. Il quale, sop rattu tto da questo lato, r appresenta un ·n otevolie contributo alle. nostre .conoscenze su questi fen-0me·n i di tanto interesse scie·ntifioo non dal solo .punto di vista dermatolog·i·co ma anche della bio·1 ogia e d:e'lla patolog·ia i.n g·e·nere.
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DIAGNOSTICA. Il dolore alla spal la . Suo s igniO.cato clinico nelle lesioni della metà superiore dell'addome.. {Z. CoPE. Proceedings ot Roy . Soc. of. Medicine of L ondon, f·ebbrato 1921 ) .
Per dolore di spalla va inteso qu-ello se11tito i1ella regione di distribuzione dei n. cutanei discendenti ~he prendono origin·e dal 3° e dal 4° n. cervicale, la quale regione è delimitata dalla spina della scapol a, dalla clavicola, ooll'acromi·on e da1la base del coll10. Questi limiti ·s ono in avanti e all'esterno so·l'passati dai rami clavicolari e.d a<>romiali. Se no11 \·'è malattia .dell 'articolazione della sp.alla, un dolore in detta :r.e,gio,n e, concomitante ad lilla malattia deJ.il'addo•m e alto, è dovuto ad irritazi-0ne del di aframma o de.l su o rivestimento peritoneale, e la ·v ia di tra·smissi,o ne è il N. Fre·ni.co. Negli asicessi del fegato il ·dolore de.Ila spalla destra è dovuto ad irrltazione d-el fegato stesso, ovvero del vicino diaframma? I l fatto clinico constatato, ch e tal ·do;Lo1re di spalla negli ascessi del feg·ato è rarame11ie, seppure giamrnai', sentito, a meno che il pu~. no11 si tro,v i vicino al diafraIDJ11a 01 minacci di p<lrforarlo, ind11ce a crede-re eh.e l'origine epatic'l sia inammissibile. È inte re·ssante co.noscie re, perchè il doler di sp::i.1la neglt a.sçessi e1)atici ailcune volte viene ~e11tito- i1e1la fo~ s a so1)raspinosa, altre Yolte nella fossa sopraclavicolare. Osserviamo. N ell ' ago~to 1920 un uomo di 50 a . fu ric·Jverato d'ul'genza all'Ospedale St. l\1ary oon sintomi di l1l cera gaiStri ca o duodenale 1p1e rforata. Egli avvertiva un ·d 0Jore violento .n ella fosc::a so11raspinosa, che cessò dopo l'o1perazio11e .. Ql1 esta mise i11 e\7 id enza un 'u:l cera perforata, nel !)Unto d'unio11e fra la prima. del duod eno con lln ahe la se. conda 11orzi·one hondante ess11dato plastico nella regione Sllb. epatica : la perforazione fu dre11ata e si eseg11i la gastrodigil1n ostomia . Nel 8ettembre diell'istesso anno 11n giovane -rli 30 8. f11 ric ~ "erato nll'Trlfe·rn1eria St. Tamec: 1
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anche per ul·cera gastrica pe.rfo rata. ..t\.1l ' inizi0 • d·e lla su~ crisi avevia avvertjto per cin1que <i sei volte, n egli sforzi di tosse, un dolor.e, conie un colpo di pThgnale, sulla sp alla des.tra e precisamente ne1lla f.ossa s9praspinosa. L'o1pe1razione n1ostrò t1n 'ttlce ra .del piloro perforata, con infiltrazione flogistica evi·d ente .nelha r.e gione sl1b-e1patica: ·rulcera fl1 s uturata, e si eseguì la ga;stroenteraston1ia. Il cl:olor,e cessò dop() l'operazione. Nella settimana segl!e11te un paziente cori sintomi addomir1ali accusò insien1e un dolore t.ra.fig·gente ne1La fossa sottoclavicolare destro. All'E. O. nulla d 'in1po1rtante, però, ne'11.add orm;~ ; 1nentr~ nel tor.aoe·, oltr·e u.11a zona iperaLges tc,'1 sotto la clavi cola destra, si rilevò uno sfregamento pleurico nel limite più bass della plell· · ra destra in avanti ; indietro nùlla. Pleurite diaf;rammatica. T. 40°. C·omva·r ve quindi una liev.e polmonite. basale, rna dopo alcuni giorni il i1aziente guarì compl etame,n te. È imp·o rta nte ricor da re oome un ammalato con plet1rite. purulenta, • guarita con P1eurotomia e Resezione costale nell'anno precedente, pro1p.rio allora si p·r ese11tava all'o·sservazione, accusando dolor e indietro alla spalla .sinistTa. senz ' altro sintoma: evidentemente la cicatrice consect1tiva alla chius~ra del tragitto lu11gc• 11 quale e.ra stato messo u n tubo a drenaggio su,1.la parte pois terio·re del diaframma, determinava ora una trazione anzi uno sti·ramento di qu.e sto. •Qu ando, dunque, un, proce sso m orboso irrita la parte poster ior.e del diaframma, ecoo il dofore sop raspino·so; quando invee.e i·rrita la parte anteri ore del diaframma, ecco il ·dolore sottoclavioolare. Una giovane sig11ora fu ricoverata d 'urgenza a ll'ospedale Bolingbroke con fortissimi dolori • a1l'aiddome .e ad ambedl1e. .i.e s:palle, p·recisamente verso l'articolazione acromio-clavicolare, che si mostra"\·a i11eral1ge.sica da ambedt1'e l(l J:>arti all1esa1ne obbiettivo. Ulcera gastrica p erforata; la bilate.ralità del d·olorie di spalla indicava la sede mediana delil'irritazione diafra;mmati oa. L'operazio11,e m .iis1e 'i n evidenza • un'ulcera sulla piccola curvatura in ip·r ossimità del cardias. I dolori di spalla scomparvero. Dopo alcuni giorni cominciò un po' di febbre e ritor.n ò il dolore acromio-clavicolar e; p-robahile a scesso subfrenico. Comp arve ottusità g,Jla base dell'emitorace sini.str-o, indietro. Fu rl·eciso l'intervento prirn,a co.n resezione della decima costola, e poi })ier via s11bcostale anterio·r e : in ava11ti all'angolo splenico del col-on fu aperto 11n ascesso con marcia fetidissima. ·Cessò il doJ,ore di spalla acromiale. Il tragitto fl1 d renato. ecl è c11rioc:o i! fatto che la paziente cli"'= .':"'I. ch e ogni volta cl1e veniva meic:so il d:rena'4gii1 1
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si risvegliava il dolor·e di spalJa, ma non più acromiale, sibbe.ne nettamente olavicolare :- il drenaggio toccava 1a porzione anteri.ore del muscolo, e n·on ·1a regione della c·u pola come faceva l'ascesso. All'istesso osipedale accol'se un giovane .con sintomi di Pe,ritonite generale molto grave_, con etiologia igi1ota. Il meglio che cre d·e tte di fare il chirurgo di guardia fu il drien1aggio .ctielJa pelvi. Lo stato generale migliorò, la febbre (lirninuì. Dopo una decina di giorni ecco un dolore sopra e lungo la clavicola sinistra. All1esa.me del torace si trovò riduzione di 1s.uon·o: marmorio vescicolare indebolito, e diminuita ' trasmission·e del fremito toraco-vocale: segni di pleurite. Ma ciò non spiegava i·l do•l ore clavicolare. Con lln esame più minuto si trovò in avanti uno ..sfregamento pleurico, che s·piegav::i. tal dol.o re. ì\.lettendo però insieme questi 1daii toracici cònsecutivi con i dati addominali tPrecedenti si pensò ad un asce·sso .subfrenico, sotto la metà · anterioTe della parte sinistra del diaframma. L'operazione infatti, previa ·resezione della parte ant,eriore della decima costa sinistra, per via 8ottopleurica, ap erse la strada ad un ascesso subfrenico precisamente innanzi alla milza. Il Clayton-Greene ,cita un caso, nel quale, doipo qui11dici ore dall'insorger1za di un dolore a dclominal·e, appan'e un dolore acuto nella regione a.cromiale destra, quasi 11n chiodo ve11isse aff.o·n dato nell'osso, oon recrudescenza inspir.ato;ria. Appendicite. La laparotomia mostrò t1n'appendice a sede retrocecale, pe·r forata. con molto essudato siero-purt1lento libero 11el peritoneo. Il Davlson dà notizia di una signora affetta da colelitiasi, ch e fu op.erata di colecistectomia, dopo la quale un drenaggio di gomma ft1 inneiS1:ato al mo11 cone del dotto cistico. Fi~ nita l'operazione la 1)azie11te diYenne inquietis1sima per un dolore nella fossa sopra.spinooa. AllolI'a f11rono rallentati i n1ezzi di fissazione cle.I tubo alla pel1le, fu ritirato t1n po' il tubo istesso, e il dolore immediatamente cessò. Evi-. dentemente il tubo premeva indebitamente sul pilastrò clestro del diaframn1a verso il Jna rgine posteriore dell'iato di Winslow. Il Lake ha avuto ll·n paziente affetto d·a. pancre.atite acuta, iche presentava un dolore .r;:;uJla parte posteriore de1la spalla sinistra, ed 1m a1'tro paziente affetto da ulcera gastrioa cronica posteriore aderente al pancreas, nel quale vi era do.Jore an.alogo : Yi era irritazione del pilastro sinistro de,l diaframma. Nella ca.lcolosi biliare il dolore al di sopra della spalla è pi11ttosto raro: non è dovt1to 1
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alla ina·lattia per• sè stessa, cioè alla colica biliare, alla colecistite, o alla pericolacistite, ma a qualche complicanza eventualmente :prese11te, che irriti una parte qualsiasi del dia. framma. Dall 'in.segnamento diretto del malato, confortato da1la spiegazione ormai chiara che offre la anatomia, si deduce: 1° che Gausa del dolore di spalla nelle lesioni addominali è un'irritazione del diafran1m.a, e non ,di alcun viscere addpminale; 2° ch·e un 'irritazione unilaterale del diaframma porta do1ore alla spalla corrispondente; 3° che un dolore di spai.la bilaterale indica un'irritazione mediana del diaframma, spesso ·risultato di p.erfo•razion.e di ulc.e ra g8Jstrica; 4° che un 'irritazione della parte anteriore del 1d.iaf rnmma .ind'l1ce 1do[ore ella vi colare o sottoclavicolare; untirritazi,o ne del la cupola o parte media del ·d iafrairnma induce do1o·r ·e acromio-cl.avico·l aré; un'irritazion.e della parte posteriore del diaframma o del pilastro induce dolore sopras,p inoso; 5° che il dolore di spalla è di grande va·l ore diagnostico in tutta la .p atologia ·degli osrgani sop,r am.esocolici .d ell'addome, del 1diaframma, e della parte infe·riore della cavità to·r acica. 1
N. GENTILE. •
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MEDICINA. Conside1'az_ioni snlla stipsi cronica. (c. VON NOORDEN . ~1 ed. Klin.' n. 25, 1921). Le fu11z,i oni motorie derl 'intesti110 sono regolate come lo hanno dimostrato ricerche :fisiologich.e e farmacologiche spe·r im entali: 1° dal plesso di Auerbach; 2° da l1r1 plesso parasimpatico a1)po.s to alla . - sierosa. 1° 11 plesso di Auerb,a;ch in condizioni no!~mali regola automaticamente la peristalsi a seconda degli stimoli che ad esso pervengo110 dal contenuto dell'intestino e non viene quasi influenzato da stimoli di altra natura. L'eccitabilità degli archi riflesc:;i (mucosa, ·gangJi del plesso, muscolatura intestinale) è varia nei diversi individui, così pu·r e nello is.tesso individuo a. tempi diver.si. L'eccitabilità del plesso di Auerbach viene influenzata in senso antagonistico daà sistema simpatico e da quello parasimpatico {vago) : è inibita dal primo, stimolata dal secondo. Esistono n11merose forme di iper- e di ipoperistalsi d'ogni grado, dovute a tali c;timoli eccita11ti o inibenti che a.giscono sul plesso di At1erbach; tali stimoli provengono ~pes~o da lontano. non di rado dalla psiche. •
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2° Il plesso parasimpatico appartie·11e al vago; indipendente dal plesso di Auerbach, esso esercita un'azione eccitante sulle fibre muscolari dell'intestino. Mentre gli stimoli che pervengono al plesso cli _.i\.uerbach non fanno cfue eccitare od i11ibire la peristalsi ed agiscono su grandi segmenti, l'eccitazione del plesso parasimpatico provoe..a 1:1-na contrazione spasmodica disordinata e talvolta occlusione- di un segme11to di intesti.no. A seconda della causa, tale spasmo può durare per secondi, minuti , ore, o giorni. Fisiologicamente questi spasn1i hanno probabilmente il compito di regolare le fasi della digestione. Patologicamente il plesso parasimpatico può essere eccitato da stimoli mucqsi. centrali, riflessi, tossici. La magg1io'l~ p,a rte dei casi di stipsli fu11z.io· nale cronica dipende da una ipoeccitabilità o • ipoeccitazione del plesso di Auerbach; secondariame.nte si aggiungono come complicazioni gli spasn1i ipervagotonioi locali. In una sola forma di stipsi funzionale cronica, nel t< tipo asce·n clente » (ir1te11sificazi.one P?-toilo·gica ·d·eglii spasn1i che an che in condizioni normali impediscono nella prima parte de.I colon trasverso i'l progresso delle feci. ), gli spasn;ii locali sono il disturbo, prdmitivo; ~n molte R1ltre f0'rme essi soino presenti e rappresentano llna complicazione secondaria (in tutte le for111e inveterate, in casi rli ipereccitabilità del vago addominale a ncl1e nt!gli stadi precoci). Ogni terapia per esse·r e efficace cl eve inna11zi tutto rimlIOYere questi spasmi. Il ·mezzo più opportt1110 è l'atropina. Le dosi devono variare a seconda degli individui; la dose migliore è quella minima che sia ancora efficace. Rimo·s sa la .sp asmofili.a dell'inte·stino è n eceooal'i o trasformare l'ipoperistalsi in normoperistalsi, coll'accrescere l'eccitazione e l'eccitabilità del plesso di Auerbach. La terapia sintomatica accresce l'ec.citazione, quella etiologica, l'eccitabilità; quest't1ltima soltanto riesce efficace. 1° T P-rap ia m.edicam.entooa. Al!c11ni oi:rmon·i reg·olano l'e.aaitabilità ·del ples .s o di . .\..uerbach. . I preparati t1roi1dei, l'ipo!fìJsina, far1uo aumentare la perista1si in alcuni casi (evidentemente clov11ti a scarsezza di t~li ormoni ); iJ miglio.ramento non è p erò duratt1ro. L'Horrnonal, preparato simile alla colina, sti· molo fisiologico del plesso di Auerbach , d à dei ris11ltati più duraturi ma incostanti. Gli altri medicam.enti o provo cano la secrezione di liquidi nell'intestino e così ·r enidono mtC>1lli .Je fsci, oppure stimolano chirnicame11te il ples·so di Anerbacl1. Questa terapia sintomatica, se condotta con cri te.ri o eserri ta ed ed11ca l'apparato n ·erve.o mu1sco.1are e divie11e jn tal modo teraipia 1
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etiologica (ciò specialmente usando dosi scarse, appena efficaci, d:imint1endo ·poi la dose, fino a sostituire infine lo stimolo medicamentoso co·n stimo·l i alime11tari}. ' Usati s1enza cTiterio, i lassativi (e a11cor più i cJiste·ri) diminuiscono an cora di pj"l1 l ' eccitabiilità d el p1esso di Auerbacl1. 2<> N eu,Jiote rapia, psicoterapia, ma,ssaggi. Con que.s te forme di terap1ia si ce~ca ·di rim 11overe dalla psiche gli stimoli inibitorti e di iformarvi quelli eccitanti il plesso di Auerbach; di formar.e queJ.li atti a r·i muover.e gli spasmi d·e·l pl1esiso seri oso 1>arasirnp•a tico. 3° Terapia dietetica. Una dieta ricca di sostanze vegetali adatte a11menta l;eccitazione del plesso di Auerbach; oprp1ortunamente scelta e d•ois ata essa ne aume.nta anche l'eccitabilità con l'eaucare e l'esercitar.e un'adatta peri.sta1si: J'Autore ammette che tale dieta riesca a, guaiire il 90 % ·deii casi di• stipsi funzionale cronica. È ipeifò n.e cessaTio saper - dosa re. esatta:memte le so·s tanze- ·8!Ccitanti, aver quindi una profonda co.ginizione della t erapia ·di etetica. 1
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POLLITZER.
CHIRURGIA. Gli tisi dei trapianti della fascia lata in chirurgia ( GRAY
Tt:RNER.
Brit. M erl . Jour. , 17 gennaio
1920) .
L' ..\ . ha usato personalmente questo metodo i1eLl'artro1p1astica, come è stato volgarizzato da Murphy, con ris11ltati assai soddisfacenti; ma des1i1dera ·di riichiamare breve1m.e!llte l'attenzio,n e su.g li u1si ch e se ne po•s sono trarre in altre circostanze, forse meno ben note. I. - Esso è u tiie 1peir proteggere te.s suti profondi co me nervi o tendini suturati du,r ante ' una g·uarigione leinta ·di • un a ferita per granu!azione; ovvero, quando i tessuti supe•r ficiali sono talme·n te da·n neggiati che è faciie preveder11e la suiptpurazion.e. L 'A. riferis·ce l'esempio di un uomo che a.veva avt1to ima ferita latcerante sul donso del ,p ollice de·s-tro, con sezione compJeta dei tendimi. E ha viis to apipldoare u·n trapianto di fascia . in caso di aneu·risma di una grosis a a·r teri,a in cui ci si doveva gt1ardare specialmente dalla possibilità di .una rottura ·d el sacco. II. - È a nche notevolmente utile per la sostit11zione di tendini perd11ti; e a questo scopo l'A. l'ha t1sato in chirurgia di gu.erra con succesiso. Ne riferisce anche qui per este•so, a1lo scopo di citare un esempio, un caso in cui il paziente aveva perduto una considerevole lunghezza del tendine estensore dell'indice deJs t•r o. 1
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lL POLICLINICO
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III. - Tirapianti simili sono ancora utili p-er co·p rire il cervello dove le meningi s iano deficienti, impeden·do in tal modo che esso aderisca rul la galea, Anche qui un ·ccvso per esempio: lln i·n dividuo che soffriva di grave epilessia jaksoniana su·ccessiva a una .f erita d 1a,rma da fuo·co nel capo e che aveva ·subito tra.JPanazione; e in oui l 'intervento secondario conis tatò che. il lembo cutaneo era .peir U•n ce-rto tratto aderente alla sostanza ceir ebrale non protetta. IV. - Similmente la fascia lata può •essere usata per riparare l'uretra. L'_.t\. la usò ne,1 caso di 'Una gro•s sa .fistola. che era stata 0 1perata 4 volte sen za st1ccesso. È so rpren·dente il comportamento dei trapianti in ·p•resenza di infezio.n e attiva. In un ~aso di a1·tropl asti ca ·del ·gomito v' era suppurazione g rav e: ciò nonostante la larga .strisaia di fas cia lata che venne ll&ata 11on sup p t1rò e i l risrultato riguardo a i ID·0 vimenti fu e1cice.Ilent2. Similmente in u n o dei casi in 1cui la fascia servì a ;riparare u.n ten.dine vi fu una recrti.des,cenza di ,s epsi : dapo la detersione dal pus i margini della ferita s·i ·aprirono meitten1do a nT1.do .direttamente il teJldine ·r icostituito da fascia: ma q11esto ruon venne attaocato e in un tem·p o notevol•m einte breve la ferita guari 1per granulazione, .senza ·che il p rocesso di rtparazione 1del teind.in·e venisse interrotto, tanto -che il paziente riguadagnò il movimentio dell1articolazio·n e terminale del pollice. Ecco dt1nque alcu ni degli usi dei tra1p ianti di fascrla: l'ingegnosità ·e la ne,ces•s ità ne suggerira nn o molti altri e, l 1esperienza iporta a credere, con successo. · SEB. 1
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CENNI BIBLIOGRAFICI L.
1PRON. · ~I alariies
d e l'inte sti1i et leur traitem ent en clientèle. Paris, A. MaJoine, in-8, 316 p a g. i11., 10 fr.s.
L'auto,r e ·delle «Mala.dies de l' eston1ac e.n clieritèle » pubblica in q11esti giorni un volume s11l1e m al!attie delJ ' i1ntesti.n o. N -011 è un trattato, e b asterebbe a dimostrarlo la mole: è un ma11lla le i)r a tico, eS1Senzi.a.lm e-nte l):OO.tico. Do·p'o brevi 1ricor di anatomici e preliminari ·di semeiol~ gi a fi sica, chimica , micro sco1)ijca e ra,diologi ca, l'A. passa a trattegg ia r e le principali mala ttie d ell' intestino: d.ispep sie intestinali, flogosi semplici ed infezioni sp ecifiche de11 'intestino, ltlcerazionii, turb e statico-meccaniche, turbe cir cola torie, mo,d ifi·cazioni di calibro, tu rnori, parassiti. Co111e si vede la m a teria è trattata da t1n ptl'nto di vista clinico e i1on secondo un pdano d ottrina le di patologia. ,
Il concetto informatore del libro è la terapia : ·ovunque abbondano le nioette e le p~esori zi·o ni così care e oosì u tili ai medici pratici, a n1che •provetti. ,Si vede che J'autore ha un·a poderosa esperienza di cure in clientela. È notevole l'ag·giornamento di ogni capitolo co11 Le più modern e m1edicazioni : ne fMU1-0 an1pia fede le pagine sull1appendicite, su11a ·dhsis·e·n teTia am·eibica, sulla malattia di Arbuthnotr.L ane. È ql1esto un libro che crediamo di notevole t1tilit à per l' esercizto pratico giornaliero, per ehi g·ià cono1&ce l•a pat1ol-0gia e la clinica deJ.1'intestino e vuole a vere sot.t'oochi0i rime.di e· 1·icette. E ciò tanto più in quam.to bllonii libri mode1r ni su qt1esto brano di terapia non abbonda 110. g. sabatini. 1
_t\.. B. l\tlARFAN . Introductio1i à l'étude ,de s affectiorn.s de s voi es digestive s• dans la preni'ière enfance. Ba illière et fils., éditeurs. 1
Paris, 1920. L~
malattie dell'apparato digestivo nella p1r im a in fanzia r a pproo.eintano uno dei più in1 po•rtanti capitoli delLa J)atologia infantiile; il pediatra deve conoscerlo · a fondo, il pratico n·o11 può ,TlJè deve ignorarlo.. Questo capitol.o co.;ì importante è tr.attato mag·istral111,e nte dal Marfa.n in questa sua recente pubblicazione. L'A. sull' a rgomento ha delle idee originali (ch e è impassibile rtasisumere in un breve cenn o) ch e sono frutto di lunga es1) erienza clini ca e che sono esp.oote con una chiarezza • ed una precisione sorprenden ti, insieme ad 11na classifi.ca clinri ca delle m alattie delle vie • d ig·estive i1ella prima infanzia basata s t1i quattro sin tomi princip·ali che pre do1ninano hn queste a ffezioni, cioè i vomiti, la diarrea, la c o·sti1)~zi·cme e la ·der11 utrizione. Nella prirn.a parte de.1 lavolI'o è vagliato al lt1me di una critica severa e minuzi10sa tutta l'imp,o rtan,z a della infezione e d1ella intossicazioin,e nel veri.fìcansi delle for1i1e m·o rbose più importanti e sono enumerate le ercaus·e di esse in capitoli ricchi di d.ottrina e di osGenoese. servazioni. 1
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Diif•
Da tenere presente I
Le tariffe postali già senslbflissime ma divenute ora più che mai gravose dopo il loro raddoppio, andato in vigore col 1° febbraio u. s., oi inducono a consigliare a tutti I nostri abbonati di non chiederci spedizioni dì opere od altro in pieghi gravati d'assegno del relativo importo, ma di valersi sempre del mezzo più semplice, .rapido ed economico che resta ancora quello di rimett erci, mediant e Cartolina. vaglia o con Assegno Bancario, Il preciso ammontare di quanto si desidera. ; J Lo stesso dicasi pel pagamento dell'importo d'abbona· mento, che va pure inviato mediante Assegno Bancario o con cartolina-Vaglia. Coloro che desiderano versarlo contro nostra Tratta postale, tengano presente che questa dovrà essere aumen. tata di circa 3 lire per le tasse accessorie ed altrl diritti postali. L'AMMINISTRAZIONE.
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SEZIONE PRA.TICA
BCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. R. Accademia Medica di Roma. Seduta, ordina,r la del 26 giu gno 1921.
r•r(lSidenza del I>l'Of. R. ALESSANDRI, vice-·p res. (Jun1 nleniorazione dei proff. Concetti e Forturia ti.
Il socio prof. SPOLVERINI rievoca la bella fig·ura del prof. Concetti di cui ricorda l 'operu di maestl'o, di scienziato e ·d i filantropo. 11 prof. GE:XNART porta t1n saluto a.ila memoria ù(lll'estinto a nome de11·ospedale del Bambin Gesil, ~he dia! prof. Concetti ft1 fondato. Il prof. Puoo1o:x1 ehe a v1·ebbe dovuto commemol'ùi'e il prof. Fortnnàti s<:usa la sua assenza e 1<1 eo1nn1emorazione da lui sc.:rittu < Yiene lett:a dal segl'et<1rio prof. Leotta. J/avita!ninosi da ifoniioeti.
Prof. A. l\tirssraOLI. - Dai risultati ottenuti l'O. <ledt1c-e che le muffe pos~ono distruggere od alterare i>rofondamente le vitamine antibatteriche. Per quànto riguarda la pellagr:i, negli eventuali rap1>0rti coll'avitaminosi, si spiegherebbe eosì come le muffe possono concorrere ad accentuare l'insufficienza alimentare Sl)eCifica del mais ove q uei-:to sia ammuffito. ""Ju.lla dliJJ.,gnosi e sulla cura dell' uloera mediogast·r-ioa 1
Prof. R . ALESSANDRI. - I./0. fa rilevare come una certezza diagnostica possiamo averla dall'esame radioe,copico e r adiografico che ci rivela la 1iresenza della nicchia. Se questa non c·è ci si .puo basare sul ·d olore e sulla clessidra spastica. Dice che non è da dare· grande importanza all'esame chimioo del succo gastrico. Egli ha potuto osser\'Ure come nell'ule-~r:.i medio-gastrica la ipercloridria ::;i.a l ·ecçezfone: su 12 casi in tre ha trovato it1oacidità, in tre secrezio11e gastrica normale, ne.gli altri anac·loridria. Ricorda come l'indicazione ad intervenire in detta lesione sia dat:a d.al1a tendenza dell'ulcera a perforarsi e dai disturbi che arreca. Passa quindi a trattare della tecnica operatoria ed espone i vari metodi oggi più in u so da lui p1·0,..ati. Dice di aver fatto talvolta e con buoni risultati la cauterizzazione dell'ulcera e la sutura metodo che però non è applicabile nelle ulceri 'penetranti della faccia posteriore .p er le quali i t metodo di scelta è dato dalla resezione. Lussazione t·r aumatica inveterata dell'a;noa.
Prof. L. ZAPELLONI . - Riferisce su di un caso <"li lussazione traumatica in,·etern ta dell'anca da lui osserYato e ct1rato all'Ospedale della ConsolaE. GROSSI. ·zione.
R. Accademia Medico-Chirur~ica di Napoli. Sedu,ta del 26 gi·u gno 1921. Presidenza del prof. G. 1\iIIRANDA, presidente. Sul significato del glicogeno nella vita embrionale.
VASTARINI-CRESI prof. GIOVANNI. - 'L e ricerche dell'O., iniziate fin dal 1908t dimostrano per la ·prirna volta, in modo non dubbio, come tra i vari .ed importanti uffici che il glicogeno compie nel
corso della vita embrionale dei vertebrati, vi è anche quello di contribuire in larga misura ai processi della organogenesi. Da numerose osservazioni eseguite sopra embrioni di mammiferi (uomo, gatto. bue, pecora) risulta che, nella maggior parte degli organi cavi che derivano da abbozzi primitivamente o secondariamente pierii, e più spiccatamente in quelli di origine ectodermica., la <:omparsa di un lume o di una oa vità. si verifica. in seguito al disfacimento degli elementi centrali e che tale disfacimento cellulare è dovuto sopratl1tt-0 ad un turbato ricambio degli idrati di carbonio, in ispecie ad un forte squilibrio tra produzione e consumo di glicogeno. Nel proce sso istologico che conduce alla canalizzazione si possono scl1em.aticamente riconoscere tre periodi· 1 o periodo della proliferazione/ 2° periodo della infiltrazio·ne glicogenica .; 3° periodo del d lsfaoirnento cellu lare . Le cellule epiteliali, moltiplicandosi ed evolYendosi dallo stato germinativo, perifericQ verso il centro dell'abbozzo, si vanno man mano rigonfiando, per .accumulo sempre crescente di g-licogeno, e, divenute, per così dire idropiche (cellule vescicolose), finiscono per scop,p iare, versando al di fl1ori tutto il · loro content1to, il quale, sempre più flui.difioa;ndosi, verrà o 1prima o poi elimi.na. to ed eventualmente riassorbito, lasciando libero lo spazio che occupaYa. L'O. dit quindi t1n elenco dei vari organi pei quali la infilt razione glicogenicu interviene .sicuramente come fattore di · sviluppo. Crede infine che i fatti enunciati l)OSSano anche rendere ragione di alcuni fenomeni terat ologici, qt1ali ad es., le atresie congenite dell'esofago, del! .intestino, delle vie bilia ri, ecc. 1
Un caso di · oisti da eohinooocoo.
i\!IrNERVINI prof. RAFFA~LE. - L'O. riferisce su di un caso raro ed int.eressante di Y"oluminosa cisti endocranica in un giovane di 17 .anni, il quale aveva riportato due anru prima un trat1ma sulla regione parietale ~ini stra. Presenta\a appunto in questa regione un infossamento della \'Olta cranica, leggermente pulsante, ed era affetto da perdita della facoltà vi~iYa nell'occhio destro e noteYole din1inuzione di vis1ts i1el sinistro; presenta va inoltre paresi del facciale n destra e dell'urto superiore e inferiore dello stesso lato, nonchè dimi- ' nuzione della sensibilità in tutto il lato destro. Fu operato di craniectomia e si trovò una volu.m inosa cisti idatidea, sviluppata sulla dt1ra madre, che aveva t1surato il parietale e compresso e appiattito il lobo parietale ed occipitale is inistro. Vuotata ed (•stirpata la cistj, rtsultò t1n ampio cavo, della capacità di oltre t1n lit ro, il quale si ridusse rapidamente per a11mento progressivo di volume del lobo cerebrale appiattito, .mentre migliora.rono rapidamente i <listurbi funzionali esistenti. Però nel 3° giorno si ~bbe dalla ferita t1n proflt11rio <;li liquido cefalo-rachidiano e dopo pochi giorni comparvero sintom.i di meningite. lVIori il 130 giorno dopo l'operazione. All'autopsia si rinvenne meningo-encefalite purulenta, con larga perf orazione delle ineningi e dell'encefalo, .c omunica11te eol ventricolo la tera le fortemente dilatato. A. CHISTONI.
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IL POLICI..INICO
[ANNO XX\TIII, FASC. 38]
APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. •
CASISTICA E TERAPIA. I
forma late11.te, cl1e si manifesta poi d'improv-
La tubercolosi nei fanciulli.
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. ~. . Levinso11 (M ed. Record, 7 maggio 1921), studiando 300 ragazzi, che erano stati in contatto con tubercolos~, trovò che· 141 reagivano positivamente al Pirquet, 83 negativamente: per 76 rrianca il giudizio definitivo. Dei 141 positivi ' solo 14 (10 %) aveva sintomi di tuber. , colosi attiva; fra ct1i 3 di forma polmonare: nel rimane11te (90 %) la tt1bercolosi era latente anche senza sintomi subbiettivi, ma nella maggior parte vi era deficienza di peso (·4-8 % sotto la inedia). Fra questi con tubercolosi latente si è riscontrato 11n gran numero con c1-• gliA. lungl1e ·e con vene visibili sul t0race; nel 75 % vi era ottusità in corrispondenza dell'ilo e broncofonia alla settima vertebra dorsale, segni che l 'A. ritiene molto significativi per la tubercolosi delle ghiandole ilari. Le radiografie confermano il reperto, mostrando un'ombra s1ùl'ilo e spesso chiazze calcificate nel parenchima polmonare e strie verso l'apice. Il segno dj E11stace-Smitl1 [murmt1re percepito sullo sterno, q·uanclo il capo è fortemente iperesteso; rite11uto caratteristico della tt1bercolosi delle ghiandole broncl1iali: N. d. Redatt. ] è stato riscontrato assai raramente. La prova alla. tubercoli.n.a, se positiva, stabjlisce la, cliagnosi di infezione tubercolare nei ban1l)ini: il tipo di infezione verrà poi determinato per mezzo dei sintomi obbiettivi e subl>iett.ivi e dej rag·gi X. Tt1tti i ba1nbini cl1e so110 in contatto con tulìercolotici. \'a11no periodicamente esaminati: (JUelli con tt1bercolosi latente possono esser la.scia ti i1ella loro casa se cruestà è in buone condizioni, non sottoponendoli ad alcun. trattamento, ma so1o adottando misl1re igieniche. Se le condizioni della casa sono cattive o se vi è un caso di tubercolosi aperta, t bambini van110 inviati al sanatorio. "fil.
La meningite tubereolare
~egli
adulti. As$ai rarRmente si riscontra la sintomatologia cl1e ·è classica nell'infanzia; il più spesso si l1anno sintomi motori a tipo emiplegico o monoplegico·, con e senza epilessia J acksoni ana: talora si ha afasia o sordità verbale, tal'altra llnn stato comatoso. Vi può forse essere 11no stato preimonitorio, con disturbi dell'intelligenza e dell'affettività, che, però, rara... mente ''engono riconosciuti. • Il modo di inizio ha notevole importanza sul1·t1l teriore decorso della malattia; vi è una
viso con atta.ccl1i epilettiformi .o deliranti rapidamente seguiti da coma mortale; talvolta non vi sono che pervertimenti mentali od affettivi o delirii di vario grado, con esito in mania acuta. Nella forrna sp,inale, la più comune nei soggetti tubercolotici, si lhanno i ca1·atteri di una mielite ascendente: in quella emiplegica, vi sono localizzazioni meningee sulle zone psicomotorie. J accoud descrive u11 tipo lento e remittente, in cui il tubercolotico viene colto da attacchi di c~falea, vomito ecl astenia, che poi cessano, salvo a ritornare ogr1i 5-8 giorni; dopo diversi attacchi, compaiono i sintomi meningei. Accade spesso che il medico si trqvi dinnanzi un paziente con emiplegia (per lo più del tipo flaccido, con presenza del segno di Ba- . binski), monoplegia, corea, ecc. : mancano di solito completamente i sintomi meningei. Si })UÒ a vere anche un certo periodo di migliol'an1ento, poi ad un tratto, il paziente muore in coma, oppure la situazione si fa chiara per la ~ comparsa dei sintomi meningei, quali (listurbi vasomotori, vomito cerebrale, anisocoria, Kernig ed i noti fenomeni terminali. La temperatura. non 11a nulla di caratteristico; talvolta manca ogni aumento, tal' altra elevazioni a 39°-40°, tal'altra invece abbassamento firio a ll'ip.otermia. Come si vede, varie so110 le manifestazioni ·della mening·ite tubercolare negli adulti, in c11i decorre di solito sotto la forma latente. (Medical R ecord, 7 maggio 1921).
fil. Osteocondritis juvenili deformans e reazione alla tubercolina. L'etiologia della O. .it1v. def. (M. Brandes e C., ·Man. ]ltl edizin. Klinik, n. 24, 1921) no11 è ancora cl1iara. Si sospettano le cause più diverse: rachitismo tardivo, trat1mi; rilassame11to delle epifisi, atrofia, ipertiroidismo, dist11rbi di ·sviluppo, osteomielite e specialmente tt1bercolosi. Gli AA. in 4 casi di O. juv. def. non hanno mai osservato reazione nè locale nè generale, nè di focolaio, in seguito ad iniezioni di tt1bercolina in dosi crescenti di 1/100, 1/10, 1.5 e 10 nag. Essi escludono perciò 1::t natura tubercol~re dell'O. jt1v. def. Le iniezioni di tubercolina Rerviranno nei casi clinicamente dubbi a ohiarire la diagnosi differenziale tra l'O. juv. def. e la coxite tubercolare . Pollitzer.
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.1279
SEZIONE PRATICA
11 trattamento della tubercolosi genito-urinaria con la tubercolina.
ro di potassio i 11 g licerina, a concentrazioni variabili da 1.5 a 7.5 ~~ : mentre l'applicator e è. nella laringe, s i invita i ·ammalato ad emetR. Creasy (Lancet , 6 marzo 1921) riporta le tere la voce, co11 che si portano le corde vocali osservazioni di 48 casi, in cui si ebbe costar1tejn diretto . contatto col tampone: quando si mente t1n miglioramento. più eviùente nelle ll ano le sol11zio11i più forti, si fru1no i)rima forme iniziali. In ogni caso sosp etto, si deve J)Olverizzazioni con cocaina al 2 °;). fare la cistoscopia e la pro,ra alla tubercolina; Se vi è lnri11g1te cu t<.ìrra1 e, le iniezio11i enquando qi1esta è positiva, si trovino o non i l 1acilli nell'urina, si procederà a lla cura, cl1e · dotracheali di ul io al rnentolo p ortano i1otepuò essere fatta in q11asi asi stadio, purchè non. vole ben eficio. L ortoformio e la coca.ina si usano per m itigare il dolore e facilitare l'alivi s ia nè febbre continua, nè albuminuria, nè mentazione. Qua ndo la disfagia è dovuta ad epilessia. Si fanno iniezioni due volte la setinfiltrazione ed ulcerazione della epiglottide, timana, a dosi crescenti, fino a ch e si ottenga è consigliabile l'asportazione di qu esta. r eazione: l'innalzamento della temperatura è r. s. il preludio del miglioramento. Si fa dapprima . la cu.ra peT un periodo di 6-12 mesi, ripetenTrattamento delle emottisi tubercolari. dola eventualmente i1na o due volte, in se. L 'emottoico deve stare immobile, in posizione fil. guito. supi11a, con la testa ed il collo leg·germente L'elioterapia nella tubercolosi. sollevati; si ap1)lica 11na vescica di gl1iaccio ~u l tqrace, e si. plettono dei sena1)ismi a lle J . B. Dit1nan (Med. Record, 10 gennaio 1921) ri1)orta le osservazioni di diversi casi di for- ' gambe; i)roibire og·pi a limentazione solida, e dare soltanto pezzetti d i ghiaccio o qualcl1e me polmonari trattatj col metodo di Rollier di bibita ghiacciata. graduale esposizione alla luce solare. In tutti E importante calmare la tosse, e si prescii.i casi, si ebbe dimin11zione dell'espettorato, verà una pozione calmante o si farà un'inieaumento dell'appetito e del sonnq, in qualche zione di morfi.ria (1/2 cg. ) o di pantopon caso miglioramento della temperatura e del (1/2 eme.) da ripetersi 2-3 volte nelle 24 ore. polso : qualcuno ebbe a subire una lieve diFra i medica1ne1~ti indicati per arrestare min11zione di peso (circa 800 g,.); qualche a ltro l'emorragia sono essenzialmente da menziot1n a umento notevole. Nessun cambiamie nto narsi la pituitrina per i11iezione endomuscoladegno di nota nella pressione sanguigna, nelre (1 . eme.) o endove11osa (la dose diluita in le emazie o leucociti, nel content1to emoglobi10 eme. di soluzione fisiologica:. i11ieitare lennico. tamente!), e l'emetina per iniz1011i endomuNotevolissimi sono poi stati i risultati nella scolari di 4 cg. da ripetersi eventualmen te antubercolosi delle ossa e delle g~1iando l e, per cl1e aJtre dl1e volte i1elle 24 ore; l'emetina ag1cui l'elioterapia costituisce il miglior metodo sce be11e nella emottisi degli ipertesi, mentre di trattamento, sehbe11e, con1e dimostrano j non ha influenza in quella degli ipotesi. casi dell'A., a11cl1e nelle forme polmonari pos(La ~1 édecine, inaggio 192.1). sa110 ottenersi vantaggi. La scelta della locafil. lità è c111asi indifferente. fi,l. 1
SEMEIOTICA.
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Trattamento delJa tubercolosi laringea. I>evesi anzitutto applicare l a profilassi a t11tti i pazienti con t11bercolosi polmonare, rivolgen·do l'attenzione ad ogni fattore predisponente, come ostruzione o m a lattie nasali, farin gite, tonsillite, raffreddori frequenti, abuso della voce, fumo, polvere, alcool. Secondo J. D\vantzky (Am. R eview of Tubercolo sis, vol. III, n. 11), il trattamento locale, nei casi cronici consiste nelle polverizzaz-io1ti di m entolo (al 5 % in olio d'oliva), consigliando di nor1 abusare d ella voce. Nei casi ac11ti e sub acuti, s i faranno polverizzazioni l aringee quattro volte al gioFno con soluzione alcalina, seguita da olio al mentolo ed applicazioni loc a li con soluzione di jodio ed jod11-
Punti dolorosi reno-ureterali. Bazy e Pasteau ha.nno indicato i seguenti punti dolorosi ri{relabili per inezzo della palpazione : 1° Punto lombare o costo-vertebrale (all'nnione della 12a costola e d ella colonna ver11tebrale). 2° Punto sott0-costale, all'estremità anteriore della decima costa. 3° Punto paraombelicale; immediatamente a ll'esterno dell'ombelico : indicherebbe la pielite. 4° Punto ureterale medio; all'intersezione di una linea orizz<?nt~ie, che unisce le due spine iliache a ntera-superiori e di 11na verticale, che pa.ssa per la spi11a del pube . •
12&0
5° Pt111to ureterale i nferiore o pelvico, in corrispondenza dell'iml)occo dell'uretere in vescica: · rivelato dall'esplorazione rettale nell'uomo, vagi11ale nella donna: indicherebbe1 t1na t1reteropielite. Secondo R . Le Fur (.Journ . des praticiens, XXXIV, i.>ag. 644 ) i soli punti realmente importanti sono il costo-vertebrale, dhe indica una lesione renale, e l'ureterale inferiore, che indica la lesione lII'etero-renale ed è frequente sopratutto nellà tubercolosi renale, nella uretero-pielite e nell' anuria da calcoli. 1
fil.
NOTE DI TECNICA La ricerca del sangue per mezzo del piramidone. · I reattivi occorrenti sono: t1na soluzione di
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IL POLICLINICO
piramidone . (g. 2.5) in a lco<?l a 90° (g .. 30) : acido acetico al 50 % (ac. acetico glaciale g . 10, acqua distillata q. b. per 20 g .) : acqua ossigenata a.I 3 ?~ . Se trattasi di feci, se ne discioglie una qua11tità quanto una lenticchia in 3-4 eme. di acqua distillata; si decanta il liquido e si aggi11ngono 8 gocce dell'acido acetico. Si versa la soluzione di piramidone in quantità uguale alre1nulsio11f.: fecale acidificata e si aggiungono 6-8 gocce di acqua ossigenata. In presenza di sangt1e, si produce con l'agitazione, dopo pochi m.inut.i, u11a colorazione violetta. H. Arons (De?.lt. med. lili oc h., 1921, n. 7), che l1a fatto esperienze comparative con il noto 1lb.etodo alla })enzidina, ha ottenuto uguali ris11lt ati. , fil.
IGIENE. La trasmissione di infezioni per mezzo di posate e stoviglie. La p11blica igie11e, no11ostante i grandi sforzi che si f a11110, presenta tuttora molte lacu11 e, che lasciano adito alla possibilità di diffondere le più svariate i11fezioni. Una di queste è data dalla scar. a garanzia di pulizia che si ha per quar1to I'iguarda le stoviglie e le po,s ate delle trattorie, dei caffè, bar" ecc.; specialmente in loc~lità dove l'acqua è scarsa, si ved·e sp1e ss10 che i b~ochieri, le tazzine, i cucchiaini vengono risciacquati alla megli.o in un.. recipiente Jove l'acqua viene ricambiata non troppo di freq11ente, con q11ali conseguenze ognuno può immaginare. Nè migliori sono le condizioni i11 molte trattorie, dove la lavatura si fa in locale appartato, fuori del controllo c1el pt1bblico e quindi le manchevolezze possono a nche essere n1aggiori.
FASC.
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Dearstyne (1) ha esaminato parecchie stoviglie dal punto di vista batteriologico, facer1do Co1n 1s carsa quantità d'acqua un,a lav.atura dell'oggetto ed allestendo poi colture in aga r, che contava dopo 48 ore a 37°. Il maggior numero di germi è stato trovato nel1e tazzine da caffè (da 1000 a 890, 000) e nei bicchieri da acqua (fino a 1,200,000). Altri stud1 sull'argomento sono stati compiuti da H . L. T.aylor (2) e da altri nei sanator1i di tubercolosi; per mezzo di tamponi di cotone sterile inumiditi con soluzione fisiologica, .sj. strafinavano cucchiai, bottiglie, ecc., usati dagli ammalati: sbattendo poi i temponi in 6 eme. di solt1zione fisiologica, che veniva iniettata. in cavie. Si svil,1ppò infezione tubercolare nel 28 % delle cavie ini-e ttate con lavatura di cucchiai sporchi, mentre le iniezioni rimasero negative usando cucchiai e stoviglie già lavate con i mezzi abituali del sanatorio. Q11esti fatti dimostrano che i bacilli tubercolari vengono trasportati per mezzo degli oggetti oh.e seirvono p er manig iare, i quali diYe11tano così terribili agenti di contagio. Pericolosi sono altresì i bicchieri per la larga s11perficie di contatto che offrono con la parte interna delle labbra. Si impone quindi una seTia pro·fila.ss·i in questo .senso, nel1e case prIvate dove sia un ma.lato (tifo, tt1bercolosi, ecc.) e ta11to più 11egli esercizi pubblici. Nei sanatorii e negli osr>·e·d ali be11e arredati la la v.atu- · ra si fa per n1ezzo di rr1acchine, con acqua calda e vapore; si dovrebbero fare impianti a nalogl1i negli albergl1i, trattorie, bar, ecc., o provvedere almeno, negli stabilimenti più modesti, con qualche mezzo che garantisca una st1fficiente pulizia, in modo da diminuire la possibilità di trasmettere pericolose infezioni. 1
1
1
A. (1) 1 EARSTYNE. Aimer. J ourn.
FILIPPINI.
Publ. Health.
11ovemb1·e 1920. (2) H. L. TitYLOR. Amer. R ev. of tuibercolosis. giugno 1921. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. NOBILI U~IBERTo.
Un anno all'Ospedale Owile di
Pavia , Tip. Cooperativa, 1921. C.!SIMlR. D·ie Storiltngen des Vibrationsge-
Stradella. FRANK
fulils bei aen traumatisolzen Verletzungen, àer peripheren }lervensttimme. - Archiv. f . Psych.
u. Nervenkrank., Bd. 62. FAILLA G10Accn1~0 VENTURA. Oontributo clinico al-
lo studio della Adenolipo·m atosi simmetrica a tipo ce1·vioa-lP e stitdio sin,tetico delle Lipodistro-
fie. -
Ca ltagirone, Tip. G. Cannizzaro, 1919.
I~ERTOLUC'CI ITALO. Spirochetosi cerebrale e paralisi
progressiva. -
J.,uccn, Coop. Edit., 1921.
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FASC.
38]
SEZ10NE
POSTA DEGLI ABBONATI. (14-04) La cura della sciatic a. to 11793:
All'abbona-
Lai cura della sciatiic a. varia in rapporto a lla caUiSa d e.ll'a.ffezio1ne. Il num.er-0 d.elle sciatiche dette ret1matiche si va ricongscendo sempre minore a misura che il perfezionamento della indagine clinica l1a permesso di precisare l'o .. rigi11e radicolare o articolare (sacro-iliaca) di buona parte di tali affezioni dolorose. La incettezza dell 'etio1ogia della sciatica e del ·con1cetto di reumatismo h.a dato in·cremento a quell'empirismo più o meno ·ciarlatanesco niel t1·attamento del morbo di Cott1gin.o. Le appli·cazioni di erbe e 1e altre streg.onerie, di cui riarla ]'abbonato, lasciano sempre il temp10 che trovano. Le intezion,i di acido fenico e moirfìna ri.esoono a calmare temporaDJeamentie il dolore e 1e altre sensazi.omi fastidiose, ma ll1'0111 .curano la ma.lia ttia. I Buo1ni riSt.1ltati si saTebbero otten11ti d·al l 'infiJtrazione perineura1e 1dJ soluzio'n'e fis'iol1ogica e dall'iniezione epidurale di novocaina ·e di soluzione fisiologica .. Ma la c11ra più pratica rimane sempre quella che si 3Jdop,e ra in tuttr 1e manifestazi,01ni reumatiche: salicilati per via inte:rma, a pplicazioni caLdo-umide sul deco1·so del nervo. fangatt1Te, J1agmi term o-mi11erali. DRAGOTTI. 1
(14.05) Ctlre aritisifilificlte nei tub ercolotici. All \abb. 13313 : I .. a tubercoJ01si pulmonare non c1ontroindica in tesi generale le cure antiluetiche consuete:
Ealv·o l1 nturaJmente per i preparati di arsen 0benz1olo ne.1l 1t1so dei quali oocorre la m3Jssima p1·l1denza. La ben nota loro· azione vaso-clilatatri·ce può f•a vo1rire le en1ottisi, e le reazioni generali, che talvolta essi danno, possono riuscire assai nocive in un organismo in stato di grave consun1ione. V. l\10NTESANO. 1
Al
(1406) Trattati sulle malattie renali. dott. A. L., abb. n. 13769:
. È pubblicata in francese la seconda edizione sulle malattie dei reni di CHA UFFARD e LAEDERICH (collezione di THOINOT e GILBERT, Baillière et fils, Paris). Anche del '921 è tm vol11me sintetico del .
LICH'fwrTz :
Die praxis der Nieren Krankheiten
-
(Berlirn, Ju'lit1s Sprin1ger). Nel volume di lezioni del ~!ARAGLIANO troverà utili noiii-0,n i e una oriti·ca serrata dei moderni roncettii 1s11lle n1efriti. ,
PRATICA
1281
Come trattato di elettroterapia consigliamo il NoGJER : Electrothérapie. Baillière, Paris. t. p. (1407) Trattati di Clinica 1nedica. tor.e P. R. ·di G. L. (Al.e'S6andria.
Al dot-
Non esisto,n o veri trattati di clinica me.dica, ed è natur·ale, p·oichè la cJintca mal si prieisterebbe ad esser~ inquadrata niei ca·p itoli di un trattato. Esistono, raccolte in volume, lezioni di clini ca d·ei i1ostri maggiori clinici : co.sì le lezioni di CaJ."!dar·elli, le Lezioni di Mara.gi1'iano, qt1elle di ~1urri. Fra i trattati di patologia una intonazion1·3 cli11ica ha sempre il tTattato del Dieu!lafoy, rna esso non è pif1 recenti·s simo. t· p. Al dott. V. C. : Lei vorrebbe aggiungere ai qu esiti di patologia e terapia anche un volume di qu.eisiti di patologi medica e d'igiene! È preferibile che la. letteratura italiana medica sia assente, anzi che si arric·chis.ca di queste in.f ellici piroduzio1n i, del tipo delle dottrine cristifine, quali sono i libri di 1uesiti! Ei:;si vorrebbero facilitare l'arduo co111pito di pensare e inve•ce ri,d ucono la capacità ragionativa ad "' t1na mis1e-rabile e stere ctipata ·aritmetica ! (1408) cc Quesiti a'igierie ». -
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t.
p.
VARIA Tabacco, tè e caffè. Si dice molto male del tab a cco, del tè e deI caffè : si afferma cl1e sono dei veleni, ma i1011 hru.111 0 mai ucciso ne·ssuno ,ed i soli danni eh~ cagionano devono ascriversi a mancanza di mo1derazione. Costitui,sioono i oondimenti della vita ; srriano ,d a altri vizi 1più g-ravi. Alle v.olte sono utili: un sigaro pllò .costituire un conforto e dare un.'i-spri·r azione, una tazza di caffè può soll1evare da t1no stato d'in·erzia e idi dep.r essione. Perchè aibolirI.i? Nelle immense fattori e ùei signori Dick Kerris a Presto.n (In ghilterra) è stata recentemente fatta un'esperjenza: vietare l'uso del tabacco durante le ore del lavoro; poi un am1ninistratore e·b be l'jdea di permetterlo; per 15 minuti nella m a tti11ata e per altrettanti nel pomeriggio: fu notato tin at1mento irnm·e diato d1ella pro1duzi.on·e; esso non era fortuito, poichè si mante11ne. Dopo tre mesi di osservazioni, fu deciso di .esten,d ere il permes,so ad un'ora e mezzo al mattino ~ altrettanto riel pomeriggio: tre ore complessiYamente. È questo il limite massimo che comporti un vantaggio; al di là il fumare si dimostra ·dannoso o decisamente pernicioso. (American l't1 edicine, agosto 1920) . ~R.
B.
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IL POLICLINICO
[ ..i\.NNO
XXVIII, F ASC. 38]
1
NELLA VITA
PRO~~ESSIONALE.
I medici e le Stazioni sperimentali. Un recente banùo di concorso per i posti di assi~tente e vice-direttori in alC11ne RR. Stazioni ~perimentali i)rescrive el1e i)er essere ammessi al concorso occorre la laurea in scienze naturali ed :1grar1e. Contro la esclusione dei laureati in medicina IJrotesta giusmmente il dottor Pigorini con un articolo con11Jarso sul periodico Il Coltivatore. Evidentemente, egli ~criye, si è dimenticato il co11tributo sempre apportato clai C'Ultori della medicina <l.lla biologia ed a quelle fra le scienze naturali Rt1lle quali i1nu>ediatamente poggjano le aplJlicnzioni pratiche dell'agricoltura e dei 1Sl1oi metodi di. ricerca e di lavoro. I.J~sciando pt1r stare i. Yecchi nomi gloriosi, co.tp.e quelli di 1-Ialler, di Weber, di Bell, di ~1n ,gendi~ ùi Du Bois Reymond, di Pettenkoffer, cli Voit, di Clnl1de Bernard. di Hoppe Seyler, di Marey, di Vircl1ow., perchè qualcuno, dirueutico che l:.i :fisiologia e la patologia animale inter:essnno cosi il nn tl1ralistn che i· n lle,-a toré come il medico, poQ'ebbe dire cl1e essi ft1rono medici che fecero "l~lla medicina. non saranno certo i nèltl1ralisti cl1e ~l rifiuteran110 di iscrivere nelhl scl1ier;;1 c1ei lol'o inigliori i i1omi {li Linneo, Lamark, Geoffroy St.-I-Iilnire, Dar\\Tjn, Gegenbaur, ì\i.Ililler, Kolliker, :Xageli, :&Iilne-Ed"·o.rds. Nè gli istologi ri1meg·l1era.nno Li~berki.i.hn o Schleiden o Schwa11n o Ilemak o Purkinje o rae:ini, nè gli zoologi c1isdegnerunno la con1pagnia di Bojanus, di van Bene.den, <:li I.acaze-Dutier, c1i von Baer, <li ,-on Siebold, c1i Poli, pert:llè nlec1ici: nè, per la stessa l'agio11e, i botanici c1isconosceranno l '011era <.li .Jl1ssien, YOil ì\Iohl, Hooker, Dutrochet. de Bary; i1è i fisici quella ùi lln Dt1long, <1i 1111 ~Iàser, - di un Sa 'Tar~, di ·1m Helmholtz. I chimici non ri11udiernnno B~rzelius, come i 111i11eralogisti e i geologi e i iiant('ologi faranno lieta accoglienza u Hessel, a ~Iiller, a Torr~!, a Wright. 'J:.l è gli I
ag1·ari dararino il banào ai r1.n1ni di· ?nedici 001ne Ca1ito1i·i e Cupparl.
Coml1nque, il candidato che chiede il titolo di dottore in medie:i11a deve, per prima cosn, à\er passato sei lungl1i anni nella scuola superiore, de,.e aver seguito, con obbligo di esame, i corsi di botanica, di zoologia, di anatomia comparata, di anatomia umana macroscopica e microscopica, descrittiv-a e topografica, di fisiologia, di farmacologia, di i>atologia generale, medica, chirurgica, di igiene e con essa. particolarmente di ba. tteriologia, deve a yere frequentato tre anni quelle palestre meravigliose, per rassodare e utilizzare la cultura già abbozzat&, per educare e affinare lo spirito di osservazione e la capacità di ragionamento, q11ali sono le Cliniche: clinica medica, chirurgica, oculistica, ostetrica e via dicendo. Il corso di medicina adunque comprende, se se ne eccettua qualcuna che non ha poi rapporto con la biologia come la geologia e la mineralogia, tu tte le n1a terie del corso di scienze nn h1ra li e oltre •
a ciò ric:hiede lo studio di altre numerose discipline di bi~logia che non sono richieste per la laurea in scienze naturali. Il medico quindi, se non più, è per lo meno altrettanto a.d atto a coprire posti per i quali sembra suffi.cient~ la laurea. di scienze. La esclusione quindi dei laureati in medicina clal concorso per i posti direttivi e di assistenza rlelle Stazioni Sperimentnli è inopportuna ed ingiusta.
Cronaca del movimento professionale. XV Congresso Nazionale dei Medtei condotti. Si terrà in Genova dall'S all'll ottobre. Presi<-1enti onorari del Comitato Ordinatore sono : Martinelli dott. Alfredo, Presidente dell'A. X. 1\1. C.; Ra1noino prof. dott. Gr. Uff. G. B ., Ass~sso1·e all'Igiene; vi~e-.presidenti onorari: Oliaro dott. Guglielmo, segretario dell' A. N". dei J\1. C. ; Pa , ..esi dott. Carrtillo, medico ispettore 1'1. C. di Genova; Presidente effettivo è il dott. l\1ossa l\1ario, Presillente Sezione Genove~ ~1. O. Ri11ortiamo il p1·ogramma provvisorio dei la \Ori : \ Te11er;di 7 ottobre, seduta del Oonisiglio Nazionale : Sabato S ottobre. I11augul'azione del Congresso, Confe1·e1iza prof. l\Iaragliuno, Nomine, Verifica di poteri, Relazioni: Domenica 9 ottobre, iseduta ùel Congresso, nsita agli Istit11ti e a l\tlonuruenti; Lunedì 10 ottobre, seduta del Congresso; ì\1artedl 11 ottobi·e, gita per mare, banchetto. , I i)artecip~1nti al Congresso c1ebbono ri'volgere don1Hnda per ade."ione, informazioni e indicazioni rigunrda11ti il loro sog·giorno, alla Segreteria del Comita to ordinatore del Congresso, \ia Palestro 2, int. 5 - Geno\a. AlJa stessa Segreteria de\ono essere richiesti gli st<lmpati per ottenere la riduzio11e st1lla t<.1 riffa dei big Ti etti ferroviari, secondo la concessione speciale 1a deliberata clel Consiglio dei ~\'[inistri '11ell'adunanza del 13 u. s. Chi non può intervenire iwrso11almente al Congresso è vivamente pregato di delegare il suo \Oto, c~)mpletando il modulo in calce all'invito, ad altro Socio delJa sua o di altra Sezione, che sia .1mmeRso al Congresso. Potrà unche rilasciare la delega col no1ne in bianco a persona di sua :fiducia (ad es. al Presidente della sua Sezione). La delega, per essere va-lida, deve restare unita all'invito, e venir presentata alla Commissione per la verifica dei poteri dal Socio delegato assieme al suo invito persona.le. Temi in discussione: Relazione morale (Presidente generale): Relazione finanziaria (Ca siere centrale) ; ::..Vlodificazione del metodo di votazione nei Congressi (C . Ricci e G. B. Percacini) ; Gli agricoltori nell'assicurazione obbligatoria contro le malattie (Brun); Assicurazione malattie, loro limitazione e graduale applicazi~ne (Fatichi); Speciale trattamento dei fiduciari dei grandi centri in regime assicurativo (Patrirelli): Stipendio ininimo nazionale ngn~1 le per tutte le condotte (Brt1n)
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(AN~O
X:S\;III, F ASC. 38]
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SEZIONE PRATICA
- l Ca mpoli); Necessità di 11na rap}:lresentanza politica della nostra Associazione (Pn tricelli) : Iscrizione dell'Associazione alla C<>nfe<lerazi-0ne Generale del I.Javoro (C. Ricci); Sindacati medici (Oliaro); Commissione per studiare la riforma • della I~egge e del Regolamento ·s ugli Orxlini (Da1.iioni); I11troduzione nei Capitolati medi·ci della i inuncia . <lei Corrn1ni a lle clisposi~ioni restritti\e dell'art. :{ dèlla f.Jegg~ lO luglio 1910, n. 455 (Danioni); Do,·eri deontologici nelle tù rnffe delle condotte viciniori ·s1lecialmente rt1rali (Catucci); Orga11izzazione intel!ettua le (lei mecliei condotti (Baroni) ; Riduzio11i ferroviari(\ (l.Ja Placa) . Pert'erraru10 altri temi.
Lega Nazionale
fra l Medici della Croce Rossa italiana. I-'a Presiden7..a. della Leg<1, dietro suu richiesta al C'-0mitu to Ce11trale, hR · ottenuto le seguentj inforwazioni circa l ' i·n d enn i.tà di cotigedo agli ufficiali volontari : «Tanto il ~ini « stero della Gue?·ra qn::i nto quello del T esoro lian« no i1egato ogni diritto .d ei nostri "Cffici<lli Yolo11« tari a 11·inde11nitn tli cong~lo. P~l'ò il ~finistero «della Guerra., nella sua funzione <li tutela, ha «consentito che l'Associazione, con i Jlro1>ri fondi, « provYeda a l pngamento (1ella suclcletta inden« nità ». Il pagamento del l)l'emi-0 <li s1nobilita zio11e agli Ufficiali ,·olontari clipende quindi t1nicame11te dal};1 Direzione della (~l"OC(> R(lssa !... .<\.11gu1iamoci che le disposi zioni òi pag·a mento agli .n venti dir itto sian-0 tra s111e::;~ con . ollecitudine dal Comitato Centrale ai singoli Comi~ti dai quali clipenclo110 i e-0llegl1i Ufficiali volontari che cla anni aspett~no il preu.lio di sn1obilituzlone. Co1nu1i,icaf(1. -
f 1A PRESIDEXZ:\.
L'Amministrazione Ospedaliera di Stradella · dimissionaria. In seguito al perdurH11te boicott.1ggio clell'Ospt1clale, a~terminato dal noto licenziamento cli d11e ,·aiorosi &tnitarii, e ,1 lle controYersie «on I 'a th1ale medico direttore, il Consiglio d 'a:Q1n1inistra zione dell'Ospedale di St1·adella ha deliberato unanime {li ra$segnare le })fOlll'ie di1uissioni, perc-l1è l'a11to rità tutoria, assume1Hlo ù-1 òirett'l gèstio11€ <lelh·1 Congregazione di C'arità, troYi modo cli nr>pianare le divel'genze fl r isolYere In que,stione ospedaliera.
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.
INSEGNAMENTO SUPERIORE. Contro la riduzione delle cattedre universiiarie. Il J)assa to ministro deIla i~ . I., sen. Cr()('e, a,-€"'~ ,-a manifestato r intendimento tli sopprimere 180· c<1tte(lre uniYe1·sitnrie, t ra c:11 i le patologie mediche e cl1irurgicl1e. Il C. ~. della Pubblica Istru -7.io11e, interpellato in provo~ito, li.:'l ~ e~rresso pa-:-rere recisame11te contrario. •
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Per· la cattedra di psic4latria nell'Università di Roma .
Slt propof.:ta del n1i11ist~·q della P. I . il Consigliv.· cl(!i llinistri ha 'lPl)l'OYa to il progetto dj legge per la separ<1zione dell'insegnnn1e11to delfa patolog·ia e·· clinica .<lelle 111a la ttie n1enta li rl<1 q11e1lo delle mtt-· lattie nerYos-e ne11 · l~11iYersiti1 di Roma. Tale separazione f11 Diù Yolte :-;-01leeitata dalla :E'al:o1tà medica <li Rt)111a e <lallo Rtesso attuale titolare delle cattedre abbinate, p,r of. ~Iingazzini . ...\. part:~ la quE>"tione g·enerale della opportunità <1ell ' :1 bbiun inento delle due ca ttE>d r e di J)ffichiatria e di neuro1tatolog:ia, il l>l'O\\'eclirnento adottato da I 111h1istro Corbi110 1·isponde a Ile esigenze della L'niYersità rornan,a , :1 cui esso è limitato. Qùi la seJ)arazio11e <lei :c.lue insegnamenti ~siste da oltre tre11t'anni, qui esistono due tradizio11i, ùue istitut i co11 le rispettiYe dotazioni di •p er son a le e di gabinetti. N'on Y'è aumento di per souale nè d i spesa~ I Se le esige117,,e ·~ientifielle reclama Yano c:he si man-. tenesse la divisione, questa è resa n ltrettanto necessaria ver l:aecresciuto n111nero di studenti a lla. Uni\'ersit.à <lelJa Cn1)itnle. I
MEDICINA SOCIALE. Una scuola d'applicazione per la lotta antimalarica. Da tre n~1ni la Direzionè Genel'ale di Sanità .p ubblica lw. 01·ga11izzato 11n in~eg11a1nento })ratico di inetodi J)rofiJattici contro la febbre malarica. F ino a 1 1920 si tern1e 1>resso i la bora torii scientifici della Sanità; nel 1921., a cura degli ~tessi la boratorii, è l)US&l to a l Poligo110 cl'a rtiglieria cli Nettuno, sede pros:Sima ud lllla zo11a di 1nalaria grayissima, l'Accierella. . Gli a llie,·i so110 scelt i tra i gio,·ani di.sposti a <li"e11ir~ va lidi oiwra tori, in niuto dei sanitari. Ma. ol tr<> questi gio,rnni (lesti11n ti a formare il ' cori~>. :1lI~iliario <lei n1eclici, prendono 1:>arte al corso anc:11e i medici stèssi, gli ingegneri, g li agrari, gli ufficiali cli bo11ifi('a, qunnti. in --omn1a. possono a.v~ l't' interesre :l l riscatto delle 11ostre terre dalla i11nlari~1 1 c·J1e cost ituisce forsé il n1nggior ostacolo H 1 progresso agricolo. A.Ila scuola. che ha e-a rn tter~ i1eripa tetico, è ,a11nesso u11 laboratorio s1'>ec-ifienn1ente attrezzato. I n e ~o gli nllievi imparano ad eseg·uire i preparati di Mngne, a riconQscere le znnzçlre malarigene, a . c>:ittnrarle come ~n..<:tteri<tle d'indagine, ad istradarsi i1elle }}iù importanti 01">erazio11i n atRralistiche , in cui si r iassun1e il compito antimalarieo; quin<li : operazioni di piccola bonifi('a, ctanidrizz.azio- . 11i. f11migazio11i, J)ratica <lelle ili1~ure rivolte ad , ottenere un l~uon regime agricolo ed orticolo, norlUE> (•orretti Ye dei difetto~i costumi casalinghi . nei ·
t
.1284
IL POLICLINICO
[ANNO
XXVI II,
33]
FASC.
•
rig11ardi de lla malaria, in qt1anto cioè hanno rapporto cogli a bbeveratoi, Y<1SC:he di adacqt1g.ggio, tenllta delle grondaie e dei fontanili, ecc., ecc. "Cn 11otevole mIS':3idio, per il buon frutto didattico de lla Set1ola, è costituito da una squadra ope4·a.nte, corporazione di solda ti scelti fra i p iù idon ei ad ese'gl1ire i varii temi della piccola e media ·bonifica ; di ogni tema esistono due. modelli; uno pregresso e l 'altro in atto. Cosi gli allievi hanno eampo di ,-ede re come ~i -opera e come deve risul tare il la Yoro quando sia '1.>en compiuto. / Esemplificazioni di drenaggi super:ficiaìi e profondi, cliserbamenti, rettifiche cli bordi, colma te, . ...argina tu re, semp·l ici difese iclricl1e , con tt1 tto il ·-corl'edo clegli. attrezzi utili, formano il q11adro .istruttivo che si offre agli a llie,·i de lla Scuola di .applicazione. Ed il lVlinistero della Guerra .p er tnezzo della Direzione del P oligono, concede ogni .aiu to e facilitazione per la b11ona riuscita del
•
corso.
'
Gli i nsr ritti fanno molti esercizi d 'i11sieme. . . Sono clue settin1ane di intensa e profict1a ope rà , che Sf' 1~on confe risce competell7~ completa e defì.nitiYn, :::·Pr ve per lo meno ad istracla re nella metodica corretta ed attendibile. Ed ·è qua nto e più ·estesamente conviene ottenere og·gidi n ella lotta C'ontro la febbre ma la r i (A;'l ; giacchè n on di dottriJla v 'è deficienza, n è di b11one leggi e i1~1umeno di ·cor si clirettivi, ma di braccia esecutrici '.°'Il concetto di qt1esti corsi pratici incontrò molto ~avore presso la Lega delle Croci Rosse di GiJ1evra, la q nfl le in ,.j ò ed inv1 erà d eleg.a ti esteri per apprendere il fur1zioJ1amento dell~1 Scuola e t r apiantare l'Istituto in varie parti de} mondo. Int:1nto 1n Italia, qua e là, il 1Sisterna si Y~l diYt1lgn11(lo : <1 nche recentemente nel \-eneto \enne inaugt1rato t1n corso <1na log·o. P o~1:2iamo sper}tre che, in un 11on .1on tano a v,-enire. questc'l nuo va. rn ,l liz ia autinialarica, di cui fi11ora ~i possiede a11pena lln campionario, ' 'enga i·ec.il1ue11te a(l organizzarsi in forza efficace. (Dall ' Ig iene Moderna.) .
Cattedra ambulante d' igiene e biologia sociale.
•
r
so estivo per maestre giardiniere istituito quest•anno dall'on. l\ilini.st 0 ro della P . I. in Bergamo, presso il . Di.~tretto l\llilitar~. Inoltre durante la r iunione di i nsegnanti per i nsegnamenti di profilassi del t racoma, ecc., si tennero oon.ferenze complementari ,d i igiene e medicina sociale. Tutta questa vasta organizzazione di propaganda igienica deve quindi tornare di vanto per la Commi ssione Pellagrologica ' d i Bergamo ed è giuM:o che \enga segnnla ta perchè possa essere imitata. '
Per ttna grande m·utua Sanitaria a Londra. l ' n gruppo dei. più illustri medici cli Londra ha lanciato lo ~e:hen• a di una l\ilutua, che d eY€ permettere alle cla~Bi i11eclie e proletarie cli ottene1·è l'assistenza medica più comple ta nei cas-i di ID<lIattie graYi e ù'interventi chirurgici o ·speciali, :.id 11n prezzo accessibilissimo. Quest a Mutua. ' ra rrebbe a.cl integrare l 'assicurazione obbligatoria contro le m.a1attie, la. quale provvede ancora i mpérf~tta mente a ll'assiste11za isn nitarin. Le quote 3nnue o premi i2'.aJ ebbero di 1 Rterlina JH?r i éelihi o le nubili e di 30 scellini ·pe r i co11iugati il cui reddito sia inferiore, rispettiYamente , a 250 e a 400 sterline. Le somme raccolte anclrebbero .ùe,·oll1te in piccola lli\rte ni ·s anitari, !n massima J)àrte <1glj li lonlliuesi, do1·~ i pa- O!°'in<..x1u . zienti verrebbero accolti e curati. Si preYede 1~atle.sione cli 5 milio11i ili 1>ersoné, Jlla per il })rimo nnno ~i calcola solo su (li 1 mi1io11e, il che òar~b·be 1111 proYento <li oltre 1 milione di sterline t 100 milioni delle nostre li re) che Yerrebbero c:osì riria1·tjte : 7RO,OOO ad amministrazioni di OSJJ~dali, 90,000 aù istituzioni infermiere, 30,000 tJ-er trentù <lmbulnnze, 120,000 ò i competenze ai sanitari, -15.000 ·p er s11ese amn1inist1.atiYe, 13::i.OOO per un fondo di riserYa. . ' L.1 1Vfutt1a verrebbe costitutt~l col J 0 ottobre 1921.
v-.
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Contil1uiaruo I 'elen co delle sovvenzioni che il Sott osegretaria t 0 di Stato per l'Assistenza Militare e le Pen·s ioni di Guerra - Servizio .Assistenza Mala~ rici - ha concesso a i S<1;nitari a t itolo di com.p enSi> l!er l'opera d'assistenza prestata a favore dei conged.a ti malarici, · durante il 2° semestre 1920, ri·s ervandosi cli proy,·edere a mano a mano cw p:iungeru nno i rapporti dei rispettivi Comitati pro,·i11ciali :
La CorJ..missione Provinciale Pellagrologica di Bergamo ha istituito una Cattedru amb11lante <.li igiene e biologia soci.alé. Tale catte(lra è diretta dal segretario medico t]i tale l'olllmissio11~, dott. Giuseppe ~fonti, esperto . lgie11ista ed en1erito ~onferenziere. La forma scelta per ql1est'opera di prop.a gan<la 59. l.,rovi11cia <li Avellino : I>ottori: De Iovanna Jgieni~u è q11ella delle proiezioni prese11tate cou "\~ ito. ....\.vt-llino, r.J. 300 'l'itomanl~o Gennar<?, -opportl1no c-0n1lllento, allo scoPo di a ssociare im.L\iello del Sabato, L. 300 -- Rega Michele, AtnJ>res ioni '-isiYe ed uditive così da colpire meglio puld~1, L . 300 Santucci Nicola, Forino, L. 300 - ,~esc-e Fortunato, Pietradf\fusi, L . 3,00. - I!Dla mente <lell 'udiforio, provocarne la curiosità. lebriani Giovanni, ~an l\fflrtino Valle Caudino, lir~ garne l 'atten zione e lasciare ricordi dureYoli ne lle ~00 Russo Sabino, Solofra, L. 39.0 - :;.\1a~ll1 menti degli :-vscoltatori. J.la sqt1ale, Accadi~1, L. 300 - li.,lora Nicol~. Carife, L. 300 - D' AleSSfl.lldrO Camillo, Fl11mer1, ~· 300 Si ri(\orse n lle mi~liori cn~e fornitrici di dint10- Bianco Michel~. Fontanarosa, J.J. 300 - Landa sitiYe i1er pro11agnnda igienica e attualmente la Raffaele. Greci, L. 300 - Iluonopnne Alberto, Cattedra ambulante d'ig"iene è proprietaria di una (-t1·ottami11n rd.a, J,;. 300 - Squil1ante Gaetano, Saconsiderevole collezione di proiezioni. viguano di Puglia, L .. 3~ - · Petrilli Tommaao. Tre,~ico . T.1. 800 - RosR1 G1u~eppe, Vallata, I~. 300 , .,ennero ten11te conferenzE> press;o la Regia Scuo- ' "itale Alfonso, AquiJonia, I"'. 300 - Caruer1enga la Xor1ual0 Fen1minile di Berg:an10, presso il Cor- Tgiu io, )fonteen lY•), TJ , :100 - Cnfaz?.o •.\ntonio,
,
(ANNO
XXVIII,
FASC.
38]
!~5
SEZIONE PRATICA
1iisaccin, L. 300 - Oioffani Vincenzo, Calitri, Li1·e 300 -- D!Ur so Antonio, Conza e Lioni, L. 300 -·- Follo l?ilippo, l\1ontemarano, L . 300 - D'Ur so Giuse1>ve, Rocchetta Sant' Antonio. L. 300 - Ma~ucci Antonio, l\l Jrcogliano. L. 300 Sirignano Giusep1>e, Ospedaletto. l.1. :300 - ~..\.bbruzzese Vincenzo, ~ant· .i\11d1·ea di Conza. L. 300 - Bonella }"ra11cesco, Quaglietta, I.1. 300. HO. Pl'O'\""incia di Oagl'i<iri: Dottori : Tuveri Er111inio, Santadi, 11. 1000 - Dessi Alfonso, ' ril1aeiùro, L. 900 - l-lètmo .él11tonio, Siliqua, L. 800 Giacobbe lVIarco, ~Iura Yeru, L. 800 - ~1eli~1 Gio"~1nnj,
Lu11enJa troua-Sicldi Ussararnanna-Pa t1li. Lire 800 - Frati .-:\.ntioco, Furtei-Sega1·it1, I ... 300 ~ Sani~ Vincenzo, Senorbi, 'L. 500 Eby Pasqt1ale, l Tsnn11n, I ). nOO - Scarsi Giovanni. Villapt1tzu, l.1. 500 - 1\lereu Efisio, Portoscuso, 'L . 500 - Rombi Federico, Carloforte. L. 400 - l\1uTgia T.1t1igi, Guspini, L . 400 - Loi Evaristo, Narcao. J.;. 400 -- Sias Giovanni, Atzara, T1. 400 - I;icheri Bachi~io, Cnbras, L. 400 Crncc:11 ''irgil~o, Terral1.k'l. l.1. -100 - l)a la TJuigi, 8a111atzai. L . 300 - Ca11cedda :;.\Ia-ssiruo, ..t\rbu~, L . 300 - l\1e'.l'e11 Francesco, Ari tz(J e Bel-vi, I..1. 300 - l\:Ianfredi l\1eret1, Jerzu, L. 250 - Carta I.1t1igi, Jerzu. L. 250 ·Depluno Roberto, Assen1ini, I... 2.50 - Ra1110 Raff<1ele. C'Hpottlrra , T..1. 2:>0 - Olla Giusepne. Sa11 Nicolò Gerrei e Sili11s, I.1. 250 - Tuveri Feclerico~ Sn rclara e OollinR.~. L . 250 - Costa G.aeta110. F lttmi11imaggiore. L . 250 - Pibiri Severino, Villanova tnlo, I.1. 250 - Panzali Salvatore, Senno l\Iontiferro. T.1. 250 - Zonehello ~1ario . Sedilo. I.. 2.50 - ).lt•loni ,.irgilio, ~nnluri, L. 200 - Sanna J_iuie:i. Snnlnri, I ). 200 - Randaccio Vittorio, Do~a. I . . ire 200 - 8cn1pa Antonio, Bosa, L . 200 - CaSt1la E111ilio, Oristano, IJ . 200 - Bonelli Giovn 1111i, Orj stano, fJ. 200 - Oossu Giovanni, Baunei e 'l'riei, J,. 200 - C'orongiu Francesco, Isili . L . 200 - Rarng11n Gi"u~nrie, J.;anuRei, L. 200 - Serra :f..1azzaro. 'l'ortoli, I1. 200 -- Ol'tu Antonio, Cugliel'i. IJ. 200 - Derit1 Ant. l\Iaria, Ghilarza, L. 200 - Rondoni C.1iroli, Samugheo. L . 200 - Caraciolo Rnl-rntore. Ul'ns. T.1 . 200 - Git1n _t\ntonìo, Gerµ:ei. 'L. 200 Ibba Ferr11ccio, lglesia ~. IJ. 200 - ~In re-in I.111igi, Gesi<:o, T.1. 150 - ~1.arneli Virgilio. Self\gn~ e Gna1naggiore, I.1 . 150 - l\rlereu Giovanni, Rn n Gft ,~ino ~.Ionreule, T1 . 150 -- Mereu Carlo, Serdiana, L. 150 - 1\I€liH :B"'ederico, ' ' illam::tr, L. 150 - B :rnnc1t1 .Agostino, Calasetta, L . JF>O - Cabitz;.t Gerolnn10, Gonnos-fnn1di~a. f.1. 130 Contu l\ilariano. Desulo, I1. 150 - Depau P!lolo. Gairo, L. 150 - ì\Iilia A11t. ~furia, Ortueri. I. . 150 -· Costa Paolo. Sorgono. I.1. 150 - Sulis Qjovanni, Tonara. I... 150 - Torrigia ~'lffaele, Abbasanta. L. J 50 Den1ontis fiiuseppe, Ronarcado. L. 150 - Ptci1 l11ga Enrico. Narbolia, L. 150 -· Chessa Stefano, Riola. L. 150 -- Spano Giov. Yaria, San Vero ìVl'ilis. 'L . 150 Dore Giovanni , Sorradilè, L. 150 - Ser1'0. Paolo, Gairono, L. 150. ()1. Provincia di Oatan zaro : Dottori: Rtelln. Luiµ:i, Sambinse. JJ. 350 -- Santilli Emn1a1111ele. Ran Xirola Alto, L . 300 - Trovea110 .t\..nto11jo, Bndolato, L. 2.10 - Cacozza Francesco. Gizzeria, I-'. 2.50 Plsnni 1\it:olè l\1onteros~o. I.1. 250 - Re11dn Pasqt1ale, Nicastro, l.1. 250 -- C'olosimo \·ittorio. C.atanzaro, 1L. 200 -- l\1artelli \ rincenzo. Cl1iar.a valle. IJ. 200 - Naty Gaetano, Oirò, I..1. 200 - Serrao Sebasti~no, Curinga, L. 200 Frontera Ricciotti. C·u tro, I1. 200 - Donato Fr~ncesco . Feroleto Antico. J . 200 - BuffonP, Filadenfia. L . 200 - Vacca r-0, l\r1es~ina. r,. 200 - Ortona Domenico, }Ionteleone, J.;. 200 -- Vuc.1 tello Pa sq11ale, Pizzo, I..Jire 200 - De '.fJuca Vito, Sa11 \'"ito .Tonio. L. 200 - Poerio Pi(lerà Ercole, Sellia erl Uniti. L . 200 .- Romano }\ nto11io, Serra San Bruno. L. 200 -Perri, Sel'rn~tretta. I~. 200 - Tra:11n.·~o Be11ig:11-0, Amato, L . 150 - 1\..rnbrosi. Gnceuri, I.1. 150 - 1Vfn~troi'1 nni CeRare. C'onflenti. L . 150 Costa · Raf- • fnelo, Irabrizia, L. 150 - Gn lli Vincenzo. FrancaTill.'l. T.1 . 150 - P1sani Greg:orio. Gasperina. I..1. 150 - Cinque Vincenzo, ~Iaid<l. IJ . 150 Sirianui Vin~nzo. l\larc:ednsa. T... 150 I..1ombaròi Fran-
cesco, Milato, L . 150 - Latessa, Nicotera. 1 L. 150 - Fili.a Vincenzo, Pizzoni , I... 150 - Oliveti Annibale, Roéc:aberna1ua, L . 150 - Gallo Francesco. Rocca di Neto, TJ. 150 - .B,errari, Rombiolo, Lire 150 - Badolato Raffaele, ~anta Caterina, 'L ire 150 -- Catalano ...i\.11tonio, San Pietl'o a · .à1aida, L. 150 - Romano Domenico, Simbario, L. 150 I{a11~eri FiliIJDO, 801iano, L . _150 Cinino Luigi, Soveria l\1annelli, L. 150 - Perri Enrico, Strongoli, L . 150 - Fuscà Saverio, Vazzano, L. 150 ì\furaci 1',rancesco, Anca.li. L. 100 i•assafal'o Gioacc:hino, Borgi.a, L . 100 - Cabuscelli Giuseppe, Briatico, rJ. J 00 -- · :Nforano, Capistrano, L. 100 PN!a .Antonio, Car:lffa . L . 100 - Nistic:ò Giovanni, Cardina.le, L. l LO - l\lar1eusi Pàln1erino, Carlor10Ji, IJ. 100 - Zumpano Nicola, Casubona, L. 100 - - Ijalllanna Luigi, Gasino, L . 100 - Davoli Frane;0sc:o. l~e~1trn 0lle, J;. 100 - Talarico Francesc-0, Cicala, L. 100 __: Roggero, Ol'opani, I.1. 100 - La111anna, Cr11ccoli, I.1. 10{) - De Barberis ;B'ranCésco, Da.voli, L. 100 - Bannello AI1tonio, Drapia, J;. 100 - Fransoni, Filnntlari. J'..J. 100 - Cirillo Domenico, {}a glia to, IJ. J on - Filla Giui;:eppe, Gel'ocarne; L. 100 - Donati GiusepJ)e, Giruigliano, L . 100 - Mazza, Girifalco, I.i. l UO -, Ru ta110, Guarda valle, 'L . 100 - Serra tore Thlichele, .J a ct1rso, Lire. 100 - Taccone Carlo, .Jonadi, L. 100 - D 'Agostino, Joppolo, L . 100 - Gl'ancle Fra11cesco, JYiaµ:lsuno, L. 100 - Oap-a1;l'otta Giusepr1e, l\!Iaierato, I1. JOO - lV!.aIDJ110ne, 1\1011,giana, L. 100 - Di Flol'io .A11tonio. JYlonta uro, L. 100 - .J~1nnini GiusepDe, P a lermiti, L . 100 - Varipapa ~averlo, Pallagorio, L. 100 - De Lt1ca ~lichele, Pùrghelia, Lire 100 - Di I -'orenzo Antonio, J?ontone, L. 100 Cnstagnino Giovanni Dn tti~trt, Petilia Pol., L. 100 - Rizzuto Pietro11aolo, Petronà. I.1. 100 - Giancotti Fernando, i>iscopio, I.J. J 00 - Perri Raffaele, Platnnia, L. JOO - Pari~i Br11no. Sn11t'An·d l'ea Apostolo, L. 100 ·- Pug·Jiese L)omenico, San Calogf>ro, 'I..J. 100 Lico Antonio. San Costantino, IJ. 100 - Tromby TommnRo, San Nicola da Crissa. J_;. 100 -- Ct1gliari C0Rtn11tino, Sant'Onofrio, L. 100 - Cancellieri Francesco. Santa Seve1·ina. L. 100 -- Gn.la teria GioYnnni. Santriano. IJ. 100 - Tallarico Giacomo. Sersale, L. 100 - · :\1ice1i Frnnce~:co , Spilinga, r.J . 100 :\Iai<Ia ....\_gazio, Sqt1illace, J;. 100 - ~'liceli Frances<'o. Tiriolo, L. 100 - Talotta Don1enico, 'I'orre Rt1Q:g·iel'o, L. 100 - ~pin~1 Fr.nn ce:~co, Umbriatico, IJ. 100 ~ I.1oiaco110 Pietro, Valle-fiorita . IJ. 100 - Galnti Roberto. Vallelonga, J". JOO Colla{:i Fed~rico, Zambrona. L. 100 Rayroondi Leonardo, Cotrone (fritzione Capnnice), I.J. 130 - Covelli Santo, Cotronei, L. 150. 1
ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. 4(9021) .4-rmadio farrnaoe1ttico. - Dott. T. P. d:1 J\.l. -- Il fi1nzionaroento d(-)%'li armadii farmaceutici doYen. cesBare fin dal 1918, cioè, cinque anni dopo la pubblicazione della legge sulle farmacie del 22 maggio 1913, n. 468. Così dispose l'art. 3.'l della legge ~ulle farmacie di sopra citata. Ciò post.o, "e sarà fatta i-stanza per la riatti,-azione di codesto armadio ,si avrà certan1ente sfavorevole rist1ltato. (9Q22)
Pe~i~ioni
ud irtclenttiità . -
Dott. G. V. da
D. l\l. - I . . a yedova <ti cui nel quesito tln T.:ei proposto, i1on può ·ric~vere nè pensione nè indennitiì. essenrlo il mn rito m orto solo dopo Qllu ttro a nni di i11scrizione alla Cassa. Dott. G. B. ùa C. d'l. - Se in codesta regione è già a11<lata in vigore la legge sanitaria vigente nella madre p.atria, Le compete la indennità caro-·viveri i11 'virtù del decreto !) marzo 1919, con decorrenza <lel g1or110 in cui ln rlett<1 legge ebbe 'Vigore costil. (0024) I n dennf,t(ì caro-1:iver·i . -
'
1286
IL POLICLINICO
(9025) Secori<la inde»11n1ifà ca ro-i:'ilveri. - Dott .•.\.. P. <1.a S. M. di ( '. . - Xon è ancora obbligatoria
per le an1ministrnzioni municipali la corris1)onsion~ di unH. secon.cla inde1111ità caro--,~tveri a i proprii dipend~nti.
(9026) ~Alo.'\uconz io · Pagante11 to presta ; ·ione. . Dòtt. V. B. da G . - Se amichevolmente 11011 ~ 11ossibile :i vere llll fa Yorevole risultato, i1on rei;;:ta che citare l' Arnrni11istrazione ospitaliera dinanzi a-1 magistrato ordi11n l'io percl1è faccia il pagame11to che, secondo noi, è in obbligo di fa.re tuttora. (9028) lndenl>iità caro-viveri. - Dott. V. R. d.a P . - il deereto del 3 gil1gno 1920 per gli impiegati Statali si applica an<.:he 11er quei Colllu11i che llanno accor.da.to a.I dlpende11te .p ersonale la seco11d.a inde1mità. caro-,_-i,reri, .non ancora approvata. àal Senato . . Così stanclo le cose Ella hn diritto agli S.5 c-entesimi giornalieri per h1tti i figli e per la moglie . (9029) ufficiale 1nedico in posiz·i one a u si liarfa. speciale. Dott. G.· B. da C. -- Non pare cl1e
debba e posM. es~ere \ietato all'ufficiale llledico in posizione a11silin l'ia speciale di ac(-ettare u11 ,p osto di medico condotto, .salvo fll'e::>ent'3rs i e te11ersi ' pronto per ogni eventuale c:hiama ta sotto le armi. Dott. P . P. cla r. - Il medico non l)U<'> eS(\rcitare la far1uacia . No11 è J)iù permesso aprire e gestire armè1dii farma c:eutici. Quando anche il medico ottenesse la laurea i11 farmaeia no11 potrebbe ctel J}Hri e:::;erc-ita re 1a l)l'Ofessione di farmacista . (9030) ·Fa.rn1a-0ln. -
•
Dott. V. ~:i . da V . - Dl1ra11te l ·aspettatiY~l per moti\i .di famiglia, in c11i no11 si ha sti1:>endio. no11 ~i ha del pari diritto ad indennità caro-viveri. - (9831) Aspettati1;a. -
(9032) P ens'io1ti. -
Dott. G. S. cla :\I. - Per rispondère aòeguatamente nl quesito da Lei proi:•osto occorre couosrere cla qu3nto ten1po E lla ab· liia nd~rito alla Cassa. Se abbia adetito dopo dt>l {licembre 190fJ non poss'Ono essere risctl tta ti gli <l n11i indicati. rer la guerra i1on v'è alcuna <1i~ sizione concreta, tranne qt1ella secondo cui gli nnni passati sotto le armi sono considerati come lltili agli effetti della pensione. Co1ne medico <·ollluunle ha lliritto alla indennità earo-viveri stabilita dal D. I... del 9 mR rzo 1919, n . 338. (9033) Abba.ridon.o cleZ se1"cizio . Dott . .A. G. (11023). - D.a l momento c:he in Yirtù della noruiru
rillla11ere in cn rica fino a quar1do non sarà (>Spleta to ll c--oncorso l)el' la nomin.a del titola re, i1on può a bb:l ndona re i 1 posto s.i110 a cl1e tale eYento non si Yerificl1i: cou la 1)-0Ssibilità di essere ohhliga to jn C'àSO -colltrnrio alla refusione <lei dann!. ùe,·~
~4cquisto
Dott. D. P .. Il ~r\lzio <1 ~a ,·alco "fil considerato, nè J)iù nè meno, cl1e C'-Ome un serYizio interinale, epI)el'Ò \ien computt1 to nel biennJo di prova t1tile l'er l<.• ~equistD della sta.bilità. Ella, pertanto, diverl'à Tirtnalmente stabile col 30 sette1nbre prossimo. (9035) <ln C. -
(9036)
della, stal>il'it<). -
I
i -f/iciale sa n,ifa.rio - InconLJ)a tib-llità.
Dott:. }'. :\1. da G. -
J.,a legge i1on dichiara i11-
compatibile l'11fficiale sanitario che abbia corn suocero il Sindaco del Comune. Per delica tezzu si può dimettere dor>o la c·elebrazione del mntrimonio. (9037) Oura del ricoreratl nel Carcere n1a1ulu n1 entale. -1 Dott. :\1. P. dia G. (48R). - I ..egga hi. l~giislazione
sanitaria in ra1>porto <1ll'esercjzio professionale, ove a ·p agina 85 troYeriL ampian1ent ... sYolto l'argomento del qt1esito provosto se, cioi·. al medico . condotto competa, ed a quali con<lizioni, la Cllra dei ricoverati nel Carc~re m~ndn ruentalc. Doctor JUSTITIA.
CONCORSI . Ar.nEROBELLO (Bar'i). - Scad. 30 sett. l\1edico-cbirurgo-ostetrico condotto per i poveri del Comune e Frazione Correggia: popolaz. complessiva 19,_ooo a bit. Stip. L. 3000 lorde di R. ~1. e contributo. alla Cassa Previdenza Sanitari. Otto R nmenti quadr.: i primi 4 di L . 800, e gli altl'i di L. 600· ognuno. Indennità di laurea in I.1. 1000 l>iù 1/ 10 dello sti· pendio iniziale .p er l'as..ç;istenza ai po.veri d.ell.a F1·a,r.ione Correggia lontana 3 km .' dal Borgo. Indenn. caro-viv. Obbligo di residenza nel Comune. Numero dei poverì 1500; JJer un nu~ero su~rio.re - non oltre i 2500 - L . 2 a.Jl~anno per ciascun po.vero. Documenti di rito. Chiedere R ITiso di concorso ul Comune di Alberobello (Bari) . 1
Scad. 25 setteml!nre. Quattro condotte : Consandolo, Ospitale e Traghetto, Filo, Bando. Stipendio per ogni co·n dotta: L. 7000; 2000 inde11n. ca vallo (ovvero 500 indenn. lDdcicletta) ~ 3 lire ogni povero oltre i mille; doppio caro-viY. I>ocumenti di rito, con i voti degli esarmi umversitari e certificato idoneità fisica; età massima 34 anni, salvo i casi previsti dall,_art. ~ e :rregola·m. 19 · 111glio 1906". :Per maggi,ori sehìarime·ntf ~esten- sione condotte, a bi tanti, e'CC.)', rieJtiede-re- lbtt1!uil-O di concorso. · ARflENTA
(Ferrara). -
B.\RDINETO \Ge<nova)'~
-
r e 5000, C. · y ., L. 500 per inezzo trasporto.
Sen:cT. t11ir~
S~d.
~(1)1
sett.. Poveri listtn. e- TJ~ 600 per
30 settem]!);re. 1\-ledico condotto. Sti p. T.1. 6t)OO, oltre le due- indennità caro-viv. e una eventuale terza indenDJità di nnnue 'L. 500 nel caso che il medico non trovasse conveniente a lloggio, .p iù L. 1000 per l'uso della bicicletta, oppt1re L . 2500 per Ja cavalcatura,. e r.J. 400 se incaricato delle funzioni di uff'. sanit.ar. CÀ o' A l\DRE! (Cr<>.nzoua) . - Stipendi<> L.. 10,500 fino a 2000 poYeri . Per mezzo trasporto J.;. 4000,. per ufficiale sanitRrio L. 500. Se-ad. 30 settem.b re. CARH.ARA. cn <lenza HO setteu1br~- Titolare della: Sezione OftalmiC<l del1'0gp~1.t1le. <"On l'obbligo dE>lla prestazione grntuita oftalmojatrica a domicili<> per i poveri. Stipendio base 7000, più 500 subordinate all'approvazione della Commissione provincwJe dj b~n~cenza; ca.ro-viv. 8000. :\ette da ricchezza mobile. Domanda diretta. al Presidente della Congregazione di caritn: docun1enti di rito coru1>reso stato fnu1iglia l' sana costituzione. IA1 ConBERGANTI NO (RO'V'igu). -
( ..-\N~O
XXVIII,
FAst.
•
38)
SEZIONE PftATJC.\
gregazione può annullare o proroga~e il concorso .se i concorrenti non raggiungono .il numero di quattro o se il prescelto della terna non accetta. Nomina per un biennio, eventuale, tacita riconferma, .dopo di che resterà definitiva. Aumenti triennali di un quinto; compiuti i 60 anni, deve lasciare il _posto. Età massima per il concorso anni 40. · CHIAVEN_'i..\ (So'n drio). - Due condotte : Ja. {Sinistra del :.\i~ra e frazioni montane) . Stipendio L . 5250 elevabili a I.1 . 6000 dopo il biennio 1ino i1 500 poYeri. Addizionale L. 2.50, indennità tr.asfertc'l L. 243.55, cajp itola to concordato, preferìbilit<:\ come assistente all'Ospedale; 2a (Destra del Mera e direzione dell'Ospedale). Rtipenclio L. 52.50 elevabili a L. 6000 dopo il biennio fino a 500 lJOveri. .Addizionale 'L . 2.50, per ' l'Ospe<:la le L. 500, per le carceri l.1. 200. Prefel'ito clli sia . pecializzato jn chirurgia. Scadenza 25 settembre. CITTÀ DI CASTELLO (Per'llgia). - Scadenza 30 settembre. Concorso per aiuto-chirurgo, per il servizio dei poveri> come gli verriL dettato dal Chirurgo primario; non servizio di condotta. Nomina pe.r nn biennio senza riconferme. Stipendio L. 6000 lor·de, caro-viv., -camera nei locali dell'Ospedale cou • • obbligo di abitarvi. Documenti di rito, compreso c;;ana costituzione, stato di famiglia, iscrizione all'Ordine dei M-edici, non anteriori a tre mesi dal J O agosto; preferenza a chi ha prestato servizio rnilitare. LEOXESSA (Aquila). ·- Scnd. 30 settembre. Medico consorzia le Terzone-Chiavano. Condotta residenziale. Stip. J;. 6000 aumentabile di tl'e decimi quinquennali, oltre L. 2000 per cavalcatura, 'I..1. 2000 per indenn. residenza e doppia indenn. caro-viv. nella misura e per la durata di legge. Documenti ·di rito. Chiedere avvjso .di concorso. (Ro1n a). Scad. 25 sett. Condotta residenziale; J;. DOOO I">er i poveri, J;. 500 disagiata I.EPRIG~Axo
rPside11za, L. 300 ql1ale u1r. san., due c.-v. J,ETOJAX:\1T-GALT~ODORO (jJ{ essina.) . Medico condotto con funzioni uff. sanit.; iniziali L. 6500 più '· J •. 600 caYalcattll'!l; C'nro-tiYel'i. Prorogati termini pre!"'Pntazione domanda corredata documenti 30 -settembre 1921. Ca·p itolato ostensibile ore ufficio Segreteria ComuTu:'lle. I
l\IoNTE l'0Rz10 CATONE (Rom.a) . - Scad. 30 sett. J\ledico-chirurgo. Stip. J;. 7000 lorde con cinque aumenti quadriennali di L . 500 ciaset1no, oltre l'indennità caro-vi,r. in L . 2400 e T) . 30(} quale uff. san. l\loRIAOO (T1·evi.r::;o). - A tutto 30 is ettem bre ; fino· a mille poveri L. 6000; ogni PQvero in più L. 2; mezzo trasporto L. 2500; llff. san. I.1 .. 400; c.-v. doppio : allog·gio gratuito. Territorio tutto in pia:nura: Km. 5 x 4. Ab. 2552. OTRICOLI (Pe1·ugia) . - Scad. 30 sett.. Condotta: teside11zinle: L. 6000 per n1ille poveri, due c.-v., r,. 1:;0 p~r 11ff. san., tre qui11quenni de! decimo. Stipendio L. 6000, per indennità ca Yalcatura L. 2500. Assicurazione fino a L. 200 n carico del Comune. 8-0ad. 25 settembre. (Perugia) . -
l>.<\XICALE
;
12i87
l>II!:TRALUXGA (PéJ'll{/itt) . ~ 1a. ·C'ondotta, l'esidenzia le : ·L . 6000 oltre TJ. 2000 per clisag. resid . : lire 1200 per ca ro-YiYeri; se uff. san. L. 260; non obbligo ca v. Le condotte sono· due. T _re qt1inquenni <lel decimo. Assunzione ~ervizio entrò 15 g·iorni 'l1al1'l partecip. A tutto. 30 sett. (Cata·n ia) . -- ()ondotta pel capoluogo; J;. 5000, due caro-viv., 5 qninquenni del decimo. R\1'iACCA
~ 1.. -') no,·. . ....,ca(
ROMA:XO ,DI LOMBARDIA (l~e rg~mo) . - Scad. 30 set-• tembre. Seconda condotta: 'L . 6500 fino a mille po,·eri, L. 250 ogni centinaio in più fino a duemila e L. 350 fino a 4000 poverj; .d ecimi per q11attro ql1i11quen11i : J.J. 500 per mezzo di trn~11orto.
s.
CASCIANO DEI BAGNI (Siena) . - Scad. 31 ottobre. Medico-chirurgo della terza condotta del Con1une con residenza nella frazione di Palazzone. Stip. L . 5000 con otto 9 umenti triennali . del ventesimo, oltre L. 3000 }JBr il mezzo di trasporto e la il1dennità caro-viv. nella misura s tabilita per gli impiegati governa ti vi. · SOPRAPOXTE e \,-ALLIO (B1·es0ia). Consorzio. Scadenza 30 settembre. Abitanti 2177, poveri 1400. Stipendio 5000; indenn. trasporto 700; indenn. condotta montuosa 800; uff. san. 300; doppio caro-Yiv. • 7 ' icinanza tram, ferrovia. VALSIN1'I (Potenza) . - Scad. 31 ottobre. Condotta per i ·p overi. Stipendio L. 3000 aumenta bili per sei quadrienni. Diritti e do,·eri come da capi· tolato-tipo provinciale. VARAPODIO (Regvi o Calabria). -- PoYeri; L. 4000 per le i1rime cento fan1iglie e J.;. 5 per ogni f•lmiglia. in più; L . 600 per uff. san.; sussidio go\ernati\o per cam11agna anti1nn larica, liq11idato anno per anno; cinque qu~drienni del decimo; dop• pio caro-viv. Sct1d. 30 settembre. Dottoressa pra tie1ssin1a micro~co1.»ia , serologia, batteriologia , occuperebbesi I stituto sierotetapiro e affini, ov,rero casa di cura, disposta coadiuva re assistenza infermi. Scrivere: M. Sa,ini, via ~lar snln, 133 - Padova. ~l~<lico-cllirurgo, 21 il n11i di p1«1 tic.a i1rofessio11 ~ · le, Yersato in chirnrgi.r, munito strumentario, cerca conveniente ]nt~rfnato, oppure altra occu·p azior ne. ScriYere : tTott. N. Mt1glio, f. posta - Roma. ~1edico'
gìo van:e, J)t:a tfca ospecla liera, ottimi a ttesta tf. eel'ra: posto· ospeeùlle, casa sa lu ~, o intérinnto 111ngo t€'mpo .. ScriYere dott. ~astri Aragona, ' Amalfi (Saferno). f){ffide .
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KnoYe dfffide :· R occolo dei 'rassi (Piacenza), ~1or1'0'\-alle (1I:rce1•atn), Porcia e colbSOrzio FannaOavasso-Nuovo-...<\.rba (Udine), Piavon (Treviso). Re,~oca di diffide : Pe~a ro, Castelfranco di Sotto (Ffrenze), M:.tzzo leni-Seli110-Cepino (Bergamo). t:ì1 colleg.a ve11derebbe nuovissimi di occasione: t1n fòrcfpe Tarnier per 'L . 150 e un un basiotribo Tarnier per L .. 180 della casa Ietter. R fvolgetsi a Panfili, via S. Venanzio 37, Roma .
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IL POLICLINICO
NOMrNE, PROMOZIONI ED ONORIFICEN.ZE. . È stata confer1 ta la comn1enda della Corona o} d o ttor B a kl'i .:n'\.:u.l A ·11tt:', . .,. - Gapo _T\.' • • {l)It'"'-}'i-o Gl. a. ~1V.J.Sione -del Servizio Sanitario delle FF. SS. Rallegramentj.
mento organico dell'individuo, delle collettività e della stirpe. È . t h d . . . · .~ o e e a . er1ranno le magg1or1 01·ga·- - ___annuncia __ ....... .... . Anizza.~io~i avel.iw. _sooEi- n:~mr a - quelli· tiella detta ssoc1azione; cosi cue s1 potranno discutere in comune i maggi.eri problemi ed i relativi pro.grammi ·di azione per l'avvenire. Medici dell'Amministrazione delle FF. SS. a cui .Per le relazioni sono stati prescelti i seguenti il l\!inistero dell'Interno ha assegnato distinzioni t:emi: onorifiche ·per l'opera da essi ·p restata in occaAcque B<>lforose (relatore il prof. Marfori); sione del terremoto della Marsica d el 1915 : Fanghi, muffe ed acque madri (relatori i proBaldi <lott. Achille,' Roma, Medaglia d'oro Blasi dott. Francesco, Napoli; Ciampolini prof. · fe~ri Gasperini e Pisani) ; Ospizi marini e loro organizzazione (relatore il Arnolfo, Firenze; Diez prof. Salvatore, Roma; dott. Oomisso). . Dragottl dott. Git1seppe, Roma; Fabbri dott. GuNumerose ed int:eressanti comunicazioni ·sono glielmo, Roma; Faga dott. Aris tide (alla. memogià annunziate · da parte degli Istituti Universi. ria), Torino; Grossi dott. Luciano, Roma; 1Vlartarii o di eminenti cultori della speeialità. . zoccl1i dott. Marzio, Roma; Masi dott. Emilio, Di tutto il lavoro compiuto nel Congresso è asRo~; . P epe dott'. Sera.fino, N~poli; .Perli dott. sicurata una - fedele riproduzione in un volume Bernardino, N·a ·p oli; Porzio Vernino dott: Pietro, ..._. di Atti, del guaJe ha preso formale impegno la Torino; Recehi dott. Gino, Roma; Tata dott. RicOittà di Castellammare (Amministrazione Comucardo, Roma; Tesei dott. Emidio, ~orna, Medanale e Comita.to Cittadino), d'acoordo col Comitaglia d'argento - Coglia.ti Dezza dott. Alè,ssandro, to Ordinatore del Congresso. Roma; Correra dott. F. Saverio, Napoli; De NunI • Sono a,ssicurate le riduzioni ferrovia.rie, ed i 110 .à ott. Giuseppe, Nn.poli; F a·solis dott. Carlo congressisti avranno ogn'i possibile facilitazione (alla memoria), Torino; Gan.dini dott. Gustavo·, • nei riguardi del loro sogg·iorno a Castellammare. 1\!Iilano; Martirano · dott. F1·ancesco, Roma; PaSingolari attrattive Sa.ranno i1 varo di una nave g li.a.no dott. Gt1ido, Roma; Prospel'i prof. Gino, da guerra nel R. Cantiere di Castel·l amrnare, ebe F irenze; Senigaglia dott. Augusto, Roma; .T eppa.ti .. - . . avverrà all'epoca del Congresso, una grandiosa dott. Temistocle, Roma; Tognetti dott. Alfredo, festa popolare, e nt1merose gite nei mera·vigliosi Roma; Torna ssi dott. Felice, Roma, Medaglia di d intorni. òronzc,. • L'Amministrazione Comunale ha stanziato una cospicua som1n.a per concorrere a lle spese del Con' ,E11·rata. -- Nel fase. 31, !)ag . 1064, deve legG'resso, e d'altra parte si è aperta una .p ubblica ger.si : « ])doa r:do Pe rroncito », illustre patologo, sottoscrizione che pro(!{lde a lacremente. Il Congresso si sciogli€rà a Palermo, ove verrà zootecnico ed igienista, che, toccati i limiti di età, inaugur ato ufficialmente il nuòvo «Comitato Siciandrà a ripO$O. Per un lapsit.s ·cala111i venne scritliano >> già costituitosi, in seguito al voto del Gont<J il notne del nglio A Ido. gresso di Perugia., sotto la presidenza dèl profe~ Nel fase. 28, ·p ag. 962. «Sulla storia dell'encefasore Giuffrè. ' lite letargiGa », deve. leggersi 4VI e non XIV seLe inscrizioni sono aperte anche ai non soci, colo. ourchè medici, o, se non medici, presenta ti da qualche socio, o da qua lche collega conosciuto. La qu>0ta ,di inscrizione è di L. 20 (venti), da indirizzarsi al segretario,-ecouomo generale del CoNOTIZIE DIVERSE. mitato, comm. dott. E. Di Tomm~si, via Egizia('ft Il XIII Congresso Nazionale di Idrologia, Climato- a Pizzofa·lcone, 11. 87 - Napoli. logia e Terapia fisica. Congresso Internazionale di Oftalmologia. Come abbiamo annunziato, dal 29 sett:embreal 3 Dal 18 al 21 aprile 1922 è indetto a Wa;sl1ington ottobre sarà: tenuto a Castellammare di Stabia llll Co11gresso internazionale di Oftalmologia orgail XIII Cong·resso Nazionale di Idrologia, Clima nizzato dalla Sezione Oftalmologica dell' Associaziotolo.gia e Te rapia fisica. ne Medica Ame ricana; dalla ·società Americana di L'organtw..azione è affidata, oltre che all.:.1 « AsOftalmologi.a e d a 1l'Accadem'ia Americana per la sociazione Medica It<."llia na di Idrologta, ClimatoloOftalmologia e l' Oto-Laringologia . Sarà presieduto da EJdward Jackson. Come relatori non sono stati gia e Terapia fisic.a » (Sezione Italia Meridiona le), invitati oftalmologi .della Germania e dell'Austria. ad un Comitato locale . Lingue ufficiali saranno l 'inglese, il francese e Io Insieme ai me<tici ed agli uomini di scienza co~ spagnuolo. · . verranno a questo Congresso tutti i ra·p presentanti insigni del mondo industriale, finanziario, soLa crisi ospedaliera di Milano. ciale e politico, i quali molto giustament:e si inSotto lR premòenza del prof. Minguzzi, si è aduteressano a llo sviluppo di og!tj. ramo della vita itauato a Milano il Consi~lio Ospedaliero per inforliana , ben compreso quello nobilissimo, il qua.le, mare l'opinione pubbli~ sulla precisa condizione Il-rendendo norma e indirizzo dalle scienze m€difinanziaria in cui è costretta tutta l'opera d'asf!he, fisiche, biologiche, ha per iscopo il migliorasistenza presso gli ospedali cittadini e che minacJ.Q
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XXVIII, FASC. 38]
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SEZIONE PRATICA
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ci.a la chiusura di quell'antico e nobile Ospedale Maggiore. All'adunan7,a hanno partecipat-0 i i·appresentanti d~l giornali. Il debito patrimoniale aefi'Opera · Pia ascende a 37 milioni contro 27 milioni di crediti verso i Comuni, del tutt-0 inesigibili. AI Presidente del Consiglio fu spedito un telegramma in cui si rileva che '11 convegno dei fornitori di oggetti e generi fondamentali per la vita dell'ospedale ha :fissato un termine alle somministrazioni: ciò significa la chiusura forzata, se mancherà l'jutervento pronto e largo del Governo; intanto ora sono circa tremila i degenti, fra cui parecchie centinaia di contagiosi. Si ricorda la domanda di un contributo provvi99rio di 5 milioni, che serviranno per i bisogni più impellenti e permetterannQ all'Opera Pia un respiro di circa due mesi; poi verrebbero chiesti . 25 .milioni agli Istituti di Credito, seeondo il progetto esposto dallo stesso dott. Minguzzi, mutuo al quale le Provincie si sarebbero pronunciate favorevolmente, contr<1endo e.3se un debito pari a quello che i Comuni banno verso ]'ospedale.
All'!Ospedale di S. Maria della Scala bi Siena. In occasione della ria.p ertura al pubblico della artistica sala del _« Pellegrinajo )), ornata di pregevoli affreschi di Domenico Ilai·tolo, di Priam·) della Quercia e del Vecchietta. il grand~ ufficiale prof. Luigi Simonetta, presidente dell'Ospedale, ba tf!llllto) il 16 agosto p. p., un elevato discorso, alla preseuza di S. E. Rosa.di, sottosegretario alle Belle Arti, e 'di tutte le notabilità c1ttadine ciYili, militari ed ecclesiastiche. ~ SPese per la riapertura della '83.la sono state munificamente sostenute dallo stesso Simonetta. Questi tracciò le vicende dell'Ospedale e delle Cliniche <li Siena, il cui incremento ha perme:...so lo sgombro definitivo dell'artistica sala. Rispose co11 una smagliante improvvisazione l'onorevole Rosadi, che elogiò la magnifica iniziativ~ . <1el Simonetta, disposa11te la ca ritc\ al · bello. ' '' Archivio di Patologia e Clinica l\ledlca ,,. L'« Archivio di Patologia e Clinica Medica)), eh(? uscirà a B-Ologru-1 coi tipi di L. Cappelli, sarà diretto dai due insigni maestri Luigi Zoia e Giacinto Viola; ne sarà redattore capo il dott. Francesco Schiassi. Si prefigge di raccogliere, il più largamente e . sinteticamente possibile, quella parte del movimento scientifico delle discipline mediche, che più appare utile al progresso de1!a medicina inter• na, come scienza appli<'..<'lta. Il })eriodico verrà ·pubblicato· in fascicoli senza data nè mole obbligata, ma in modo che 6 fascicoli formino un volume di non meno di 600 pagine. Sarà ~dito da 'L . Oappelli di Bologna. (via Farini, 6). !-''abbonamento annuo importa L. 60 per l'Italia, L. 75 per l'Estero. Augurii cordialissimi al nuovo confratello. Assistenti stranieri alla Facoltà. medica Parigi. La Facoltà medica di Parigi ha deciso d'istituire posti d'assistenti stranieri · nelle sue cliniche. I medici che <lesiderano concorrere devono inoltra-
re domanda al pre~ide della Facoltà, corredata dai lln elenco dei loro titoli e da una lettera di rac-comanda.zione del Preside della loro Facolt.à.. I ti- · toli dei candidati sono esaminati da una Com1nis-sione e sottoposti al giudizio del Consiglio di Facolt:à.. Avvenuta l'accettazione il candidato è nominato assistente di Clinica per un periodo che-· varia da tre mesi a un anno.. AJ.la fine rireve un. attestato :firmato dal Rettore e registrato dal Mi11i&tero dell'I. P. Un altro vantaggio viene offerto. ai medici .stranieri da moJti' professori di clinica,. che affidano loro le funzioni ·.di « monitori », cioè11 associano all'insegnamento. Ancora : il concorso o l'interinato negli ospedali è ora aperto anche ai medièi st:r.fi.nieri.
Onoranze al prof. Lanzmoitl-Boonsantl. presi~uto
dal dott. cav . .A. Car-· nevale-~Iiyno, presidente dell'Ordine dei Vetei'i• nari di Milano, organizza delle onoranze al prof~ Nicola Lanzillotti-Buonsa.nti, che dopo aver diret-. to la Scuola di l\1edicina Veterinaria di Milano. lascia l'insegnamentQ per a Yer raggiunto i limiti: di età. Al festeggiato verrà offerta una medaglia1 d'oro. -' ! contributi sono da indirizzare alla Sede· del Comitato, Milano, via L .. Spallan7Al.ni, 26. Un Comitato
Congresso di Levatrici Nel mese di ottobre p-. v. avrà lt1ogo a Ferrara il X Congresso Nazionale delle Ostetriche, promosso dalla Federazione Italiana fra gli Ordini delle Ostetriche. presieduto dalla isignora A. Costa Renzini. Il Congresso precedente aveva avuto luogo. sette anni or sono a Venezia.
I gradi nel Corpo Sanitario Militare
francese~
Secondo un progetto di legge presentato dall'on·_ E. Rognon e da altri deputati alla Camera francese, i gradi del « Corps de Santé » verrebbero equiparati a quelli delle armi combattenti, di mo-do che agli aiàes-majors, m,ajors, p1·inoipa·ux e inspeoteU'l"S subentrerebbero de! lieutenants, oapitalines, oom.mand0ir1tts, oolonels e généraum con la aggiunta del quali:ficattvo di « médecin >> come è in ltalia. Il progetto è stato suggerito dai gravi ili.convenienti occasionali durante la guerra dalla mancanza di autorità militare- nel personale .del Corpo. Sanitario. Il provvedimento verrebbe esteso ai Servizi dì Intendenza e ad altri Serviz:i. Si è spentt~ a circa 83 anni il prof. OSWALI> SCHMIEDEBERG, il fondatore della moderll.:l farmacologia, che egli in~gnò per· lunghi anni a: Strasburgo, ove ùette vita ad una scuola frequentata da studiosi di tutti i· Paesi.. Il suo classico t!'a tta to dì farma cologìa, compurso la • prima volta nel 18S8, e dì cui si sono susseguite numerose le edizioni, è un libro di poderosa originalità. Con Naunyn e Klebs fondò nel 1873 l'« Archi"' fiir experimentelle Pa thologie- und Pharmacologie ». Tra le- s11e moltissime ricercl1e, e-i limitiamo a.
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IL POLICLINICO
segnalare qu~lle &11lla ehimic:a e la far1ru1 cologia •della digita·le, sul ricambio dei fe rro, sull'azionP ·diuretica <.lella teofillina, .s ull'acido glicl1ronico qua1€.• prodotto intern1edio clel rica1ubio (in collabo:razione con l\!leyerJ, ·~·l11la produzione di acido ippurico nel ren e isolato (in colla born zione con Btlnge), sulla produzione di tlrea <la~ sali d~arumonio, :scoperta che lo conclusse a lla t eoria qell'acidof-li. ]e ricerche relati'\e all'azione dell'atropina. e d ella musca rina 1sul Yago e delln i1icotina ·Slll <:110:re, ecc., ecc. Ha ecll1ca to m òlti a llie,-ì di \alo r e .
B. La sera del 28 agosto, colto da illll)r oy·yis.o ru11l or e , cess11Ya d i Yivere presso Ci~terna di Roma il dott. i:r of. CARLO PALLADINI , nato <1 Lu<:ca il 1843 . Pl'pfessionis ta insigne, è stato per' qunrant'a n11i chi rt1rgo pri111a rio a ll '08peélale Ci,~ile <li Spezia; s coppiata la guerra a ttt1ale. pur tro\ and osi da J)oco tem·1Jo <-l godere il n1erita t o ripos(), volle i>rest<i.re la Sll<l oriera a pro clei nostri sol(lati e ft1 incaricato ll a lla ('. R. l. a <lirigere 1p rima 1·Ospedale te1·ritoriale <.li ):fo11teyar chi e })oi ql1elJo di Po11tusRieYe . Instancabile lavoratore. ::-;i •è volt1to dedicare ulht fn tico. '<l lott a antimala r ic<1 . .e da p iù di un :tnno <urige,·a. co11 grande be11€.fì.cio clella popolazio11e S})à l'Sfl per le palt1di pontine, l' ...t\.mbu1anza C. R. I.. posta i1ress'O Ci ternn. in una casa cetll1t<1 a qt1e~to :-·c·opo dnl1a ca~.a l 'n\.':tani alla C. l~. I. • Alla f amigliè1, el1e r1011 ha poh1to a'?ere il co11'forto {li r iYederlo, Yall.1110 le nostre JJiù 'iYe co11:ao~~lianze per la })erdi tn clel loro co11gitiuto. cl1e ~ stato gr..111c1e p~·e1111 iio · di <l})o~toln tn llell '<.trte m e,dic<L n J)l'O dei sofferenti . G. DE A:XGEL l:'.
RASSEGNA DELLA STAMPA. La P ediatria, 15 luglio. - O. CozzoLrxo. 'J.. a contagiosità d~l la tbc. polm. nej primi anni di vita. Pre.~-se nt i,dicale, 21 luglio. - P. LE Nora, C. RICHET, ...:\. J.-\CQ'C'ELIX. Indicazioni e contr-0indicazio11i operatorie nell'ulcera gastrica. i_'t ucl iun1, 20 luglio. - O. Nu~zI . L-e .anomalie I)()l111onari nell'infanzia. - D. I soL.\. Le reazioni di Eh rlich e l\fnritz-Weiss nelle neuropatie lueticb.e. · Rifornza 1nedica, 23 lugli(). - C. BRl:'XI. Sull'ematuria. J ournal 1ln1e1·i o. 1ned·. _-t ssoc., 9 111glio. J. . · i\.I~LEST~R. 1\1etocli · di cura dt·lla nefrite cronica .. senza edema . Ga ~·e tte d es Hopita11x, 23 luglio. P. BROOQ, A. ~foxcm;T, R. l\1ADUHO. St11dio ~'lllle arterie coro11;} rie del cuore. Société niéd . d. Hopitaux, 22 luglio. I~Ot:PER, DEBRAY e li"'ORESTIER. Ripercussioni ne r\O$e dèlle clispepsie: ·1a fu11zione del pneumogas trieo. L e Sca lpel, 30 luglio. - REXA1..lLD-CAPART. T erapia fisiologica della tubercolosi polmonare. Jl Unch. M ediz . lT' och ., 29 lt11g lio. - HuGEL~I.\XX . Il cambiamento d i posizione degli organi collle ~u::;si<.iio diag11osfico . .lnnali di Ostetricia, e Gi necol ogia, 30 giugno. S. l:>ATELLANI . L a g·enubli1)arità um-a na. Archiues des 'nial. du omu r, ecc., giug·no. JANO~'SKI. Loca lizzazione nel t cm1Jo e clenominazione razionale dei rumori e soffi cardiaci. - GALJ.,AVARDI~ . L'eclerua polmonare acuto nelle cardiopatie ,-ulvolari. I à., luglio. - 1 .-\f'OEL. Cla~sificazione delle tachicardie .parossistiche. Rez:11 c nuJd. de ta, Suisse l 1'0111r1nrlc, luglio. - H . VcLLIET. _ .\.ffezir)ni tlell'anca e di altre epifisi nel ban1bi110 . • •
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Indice alfabetico per materie. _-\ nafilassi : ff>nonleni dà - ll(\l campo derma t ologic0 Pag. 1272 19-)) Avitaminosi ùa ifon1ic.-eti . _, ' • •• )) I~ ibliograftn : eenni . 127() . )) C'isti da ecl1ir1ocoeco endocranica 1277 Ooni.rn en1ora;;io·n i d ei proff. C'oxcE1TI e FORTUNATI . )) 1277 )) 1~2 Oron.aca del 1nov im cu to profes~ion al<' Dolore a lJ;l s palla: s ignificato clinico nelle lesio11i della metà superiore :de l)) 127:J l'addome . . . )) 1279 Emottisi tubercolari: trattamento . )) 1270 Fa~ia lata : trapianti in cltirurgitt . Glic0geno: s ig nificato 11Plla vita e mbrio)) 1277 nale . . . . . Infezio11i: trasmissione per me7~o di po)) 12SO sate e :::,toyiglie . )) 128:1 I struz ion.e superiore . Lussazione traumatica inveterata del)) 1277 l'anca . • )) 1284 MaLarici t•on[1edati: pei - . .ltled,ici (l) e l <> Stazion i "perlrn entall· .
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1282
Al edicina sor·ia.J.e . . . . Meningite tubercohre negli adulti .
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Olio cli cJ1e11opodio nella lotta contro l'anehilostomia si . . . Pag. 1263 O::>teoconclritis juvenili clef~rmans e reazione alla tuber colina . . . )) 1278 1_,rPs sione arterio~a : contribt1to a llo studio :della . . . . . » 1259 )) 1279 Punti dolorosi reno-u reterali . . . . • Sa llglle : ricerca per mezzo del pirami)) 1280 . done . . )) 1281 Scia tica : cura . . . • • • • • • • • Sindromi parkinsoniane quali po...crtumi » 1264 di encefalite letargi~ . Sindromi post-enc-efalitiche : contributo clinico . . . . )) J 2ù6 )) 1274 Stipsi cronica : · considerazioni . Rtoria della meùici11u : Fabrizio ·d' Ac•)) quapendente . . • • • » Tabacco, tè e caffè . Tubercolosi : elioterapia . . . » ~'ubercolosi g~nitn-urinn rin : Tra tt:amen~ to e-on la tubercolina . . . . )) Tubercolosi laringen: trnttam~nto . . Tuberc-olosi nei fnnciulli . . . '& Tubercolotici: cure nntisiftlitiche nei l.let'1·a mediogastrlca: diagnosi e cura . ~
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ANNO XXVIII -
Roma; 26 Settembre 1921
Fase. 39 ·
fondato 'lai professori :
GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZION & · P.RATI:CA
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REDATTORE CAPO: ] >ROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Osservazioni clini-Ohe: R. Carnelli : ~ifilide epatica. Riviste sintetiche : A. t.1 ontefus co : Sulla sieroterapia àntidifterica. Commenti: G. J ona : Ancora sulla tinta dei malarici. Sunti e rassegne: GLANDOLE ENDOCRI NE :. Smith Ely Jeliffe : La @"hiandola pineale . Funzione e malattie . - Neuburger: Dìaoete insipido consecutivo a distruzione del lobo posteriore dell'ipofisi. - H. Klose: Le caus e, i tipi e il trattamento del gozzo. · cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi : Il Congresso interna· zionale di Medicina e Farmacia militare. - Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche di Milano . Appunti di medicina pratica: S E MEIOTICA E 0ASISTICA: Le feci nella dispepsi a cronica i11 fantile - Peritonite pneumococ-
cica idiopatica in bambini - La 1;>ielite nell' infanzia e nella fanciullezza - Polineurite difterica. fatale in un neonato Ipertiroidismo dellà pubertà. - TEJl.APIA: Trattamento del vaiuolo con applicazioni esterne di permanganato.di sodali trattamento d ell~ pustola carbonchiosa - Cura. rai;>ida delle neuralgie intercostali. - IGIENE : J' bagni e l'igiene della pelle. - POSTA DEGLI ABBONAJ:'I . - VARIA. Nella vita professionale: Pangloss : Clinici ed ospedalieri. · Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande . - Amministrazione sanitaria. - Concorsi. - Nomine, promozioni e onorificenze . - Medicina s ociale. Notizie diverse. Rassegna della stampa. Indice alfabetico per materie.
È vietata la riproduzione di lavori pubbUcati net POLICLOOOO e la pubbUcazione di sunt' di essi senza citarne la fonte. .
•lrt&tl di froprle&à merYa&I. -
OSSERVAZIONI CLINICHE.
può resultare negativa beri.cl1è la sifilide esista ed in altri casi in cui la diagnosi rimane R . OSPEDALE CIVIL.E DI l\tIODIGLIANA dubbia perfino colla ispezione laparotomica, come afferma Lej ars. Sifilide epatica. Un caso capitato sotto mia osservazione e Contributo alla diagnosi differenziale che è motivo 'di questa mia nota clinica, indei tu01-0ri adctominali dusse in errore, in una prima vi.Sita, altri nuper il dottor RICCARDO CARNELLI merosi e valenti colleghi che, come me, ebbechirurgo primario, direttore. ro la sorte di visitare il paziente che, è doveroso subito dichiarare, non era persona molto Il g·rosso fegato sifilit ico dal punto di vista c l1irurgico può dar luogo a diversi errori dia- intelligente e mal si prestava, con un interrogatorio, per quelle rievocazioni anamnesticl1e gnostici. e per tutte quelle sottigliezze d'indagine stoSenza occuparsi delle forme mediche d ~lla rica che talvolta d a sole, quando non si abbia sifilide epatica come per es. il grosso fegato a disposizione un laboratorio, servono al meregolare associato alla splenomegalia, la cirdico, nella formulazione della sua diagnosi, ro si sifilitica con ittero, la sifilide epatica con più d'un'analisi. ascite, il fegato a ffetto da sifilide terzia ria si L'interesse del caso è tutto nella diagnosi manifesta talora con tumori localizzati e cir' differenziale; diag·nosi che, per circostanze ine, coscritti che s in1t1lano spesso il carcinonia o renti a l decorso della m a lattia e a lle su e uJteil sarcom,a del f egato, la ciste idatidea, la co- · riori manifestazioni, si è dovtita. svolgere in lecis ti t e o i titmori della cistifellea o quelli r edue temp]. na li senza contare che, se la neoformazione si .accompagna ad a ltre manifestazioni sifilitich e * *'\!di altri apparati organici, possono, ad 11n esaNel lug·lio 1919, certò B. G., d'anni 22, da Mome superficiale, venire in g'iuoco numerosisdigliana, s i presenta, a me, per una visita. Co~tui è individuo dall'aspetto 'Soffer ente; sime ipotesi e talora le più strampalate dia' pallido, denutrito preoccupato per 11n grosso g nosi. ttunor e addornir1ale in corrispondenza del feEsistono anche casi in c11i la risorsa diagno- gato e 11er il qttale crede di aver l!rgente bi"Stica della sifilide: la r eazione di W asserman11, sogno d't1n inter\ ento chirt1rgico. E nato da 1
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parto fisiologico~ ebbe dentizione e deambulazione normali e, per quanto insistessi, non potei .s apere che egli ave$se mai sofferto di malattie precedenti degne di nota. Esclude categoricamente un'infezione blenorragica o sifilitica.. Ha vissuto sempre in zona non malarica. Non è stato mai strenuo bevitore e m ai ha posseduto od è vissuto in dimestich ezza con cani. Non ha prestato servizio militare perchè fu riformato, secondo quanto il suo foglio di riforma asserisce. Niente riesco a sapere circa l'anamnesi ereditaria. · Non sa quali cause attribuire alla sua malattia presente; solo, dice, che essa è comparsa (il tumore) a poco, a poco, da circa due anni, senza dolore, senza febbre, soltanto re-· candogli una gran debolezza e perdita dell'appetito e qualche lieve disturbo gastro-enterico. Non ·accusa sintomi. speciali da parte della testa (vertigini, cofosi, dolori localizzati, ecc.); niente da parte del torace; no~ palpitazione di cuore o tosse ù dolori. Tutta la suà attenzione e pr.e occupazione sono rivolte al. tumore addominale. · Stato presente. - Temperatura 36.4. Polso 70. Respiri 18 · al minuto. Statura metri 1. 75. Costituzione scheletrica, al momento della prima visita, regolare. Capillizio folto e nero. Occhi neri; padiglione auricolare, regolare; naso lievemente deformato per incurvamento laterale delle ossa nasali e con narici ;:impie. Guancie scarne e pallide. Lingua pallida non patinosa. Palato molle e faringe pallidi. Dentatura Tada ma conservata. Il collo è di forma e dimensioni normali; non esistono pulsazioni, nè soffi anormali ai grossi vasi del collo (carotidi o giugulari) . Ghiandola tiroide normale. Voce bassa ma chiara. La forma del torace è anormale unilateralmente a destra ed in basso per la presenza del tumore che prende origine dal fegato. La circonferenza di esso, direttamente misurata ·sotto i capezzoli è nell'espirazione massima di 81 .5 cm. ; il diametro· sterno-vertebrale dal manubrio dello . sterno all'apofisi spinosa della vertebra di fronte è di 16 cm., mentre lo stesso diametro all'estremità inferiore d~l corpo dello .s terno è di cm. 22 cioè superiore alla norma. Lo sterno tende quindi a sollevarsi, in basso. Alla percussione e ascoltazione dell'ambito polmonare non si rilevano fatti apprezzabili degni di nota; niente rantoli, nè soffi, nè sfregamenti ple11rici. La frequenza del polso è regolare: 68 battute, è pieno, sincrono all'ictus, ritmico. L'area cardi~ca e ascoltazione del cuore si dimostrano normali. All' adij.ome notasi subito un grosso tumore della grandezza d'una grossa arancia, fii forma rotondeggiante, a superficie liscia, in corrispondenza della regione epatica, indolente alla pressione e resistente. Colla palpazione non rilevansi segni di fremito o di sfregamento, nè soffi o n1mori coll'ascoltazione. Il fe. gato ris11lta. ingrandito, debordante dall'arco C'ostale per circa 4 dif a trasverse ed il tumore forma evidentemente lln t11tto con esso, ciò che apparisce nelle esc11rsioni respiratorie. La milza è p11re ingrossata e nodosa. Il resto dell'adciome. all'indagine clinica, si presenta normale, ~o1o, n livello degli inguini, si notano alcuni gangli lievemente ipertrofici.
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L'esame clinico delle ossa e delle grandi articolazioni, a questo primo esame, non fa rilevare niente. Negativo è pure l'esame dei genitali. Si pratica un esame dell'urina ed un esame microscopi~o del sangue. Si hanno i seguenti reperti: · Esame delle urine. - Quantità totale centimetri cubi 1580 - Densità 1021 - Reazione acida - Colore giallo-ambra limpido - Urea grammi 22 %o - Clor11ri 8.23 %o - Fosfati 0.313 %o Solfati 2.05 ?/oo .- Pigmenti biliari: assenti. Pigmento ematico: assente. Glucosio: assente. AJb11mina: . n.ssente. Indacano: lievi traccie. Diazoreazione di Erlich: negativa. Esame del sedimento : Iliente di anormale. Esame microscopico del sangue. - Globuli rossi, norma1i per forma e dimensioni, leggermente pallidi con prevalenza della disposizione a pila. . . Conteggio degli elen1enti: globuli rossi 4 milioni e 200,000 per mmc.; globuli bianchi 9340 per mmc. Rapporto fra globuli bianchi e rossi 1 :426. Emoglobina 70 (Emometro di Fleisch). Valore globulare 0.83. Formula leucocitaria. - Polinucleati neutrofili 61; polinucleati eosinofili 3; mononucleati grandi 10; mononucleati medi e piccoli 25; forme di passaggio 1; Totale 100. •
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Di fronte a tali indagini la diagnosi pote.v a propendere per la forma neoplastica ò parassitaria (sarcoma o cisti da echinococco del f egato) o leuc~mica o pseudole11cemica per quanto la ricerca del sangue fosse negativa. Non si poteva pensare, dato l'esame dell'urina e l'assenza d'ogni altra sofferenza precedente nel pazie.n te ad l1na colecistite o ·a d un tumore della cistifellea o ad uno renale, poichè non sj erano mai manifestati segni di ematuria o di minzione dolorosa od altri sintomi obiettivi o s11biettivi da lasciar supporre un'·a ff-ezione di quest'organo. Fummo cosi tutti indotti nel ritenere il paziente, dato anche il suo stato semicachettico e l'esclusione assolut8.. che egli. faceva di non aver mai contratto alcuna malatti a venerea, afletto da sarcoma del fegato come il tumore più probabile a verificarsi in un soggetto giovane e nel tessuto vaso-connettivale d'una ghiandola quale ·è il fegate. Escludemmo l'ipotesi d't1na ciste ll'echinococco perchè, per quanto da un esame superficiale vi potessimo essere indotti dalla forma sferica del tumore, dalla sua superficie liscia, piancava l'elasticità, la fluttuazion e e sopratutto il fremito idatideo e dato il suo vol11me, anche la possibile presenza d'un ittero, per quanto ambedue questi sintomi possano mancare e non siano escll1sivi dell'echinococco del fegato, potendosi il fremito non verificarsi per la tensione in cui può ·trovarsi la parete cistica, opn11re aversi a nche in casi di idronefrosi, nell'ascite e persino nel cisto-sarcoma del fegato. L'ittero, d'altra narte, è raro nell'echinococco che si sviluppa del tutto gradatame1:lte e che permette ai condotti biliari un adattamento alla compressione e nel nostro adattamento alla compressione e, nel nostro caso, l'assenzà di qt1esto insieme a quella dei
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sintomi accenn~ti fu, per allora, ragione evidente per escludere definitivamente l'echinococco. Vedremo in seguito come tale esclusio-ne fosse confermata dalla intradermoreazione del Casoni. . Data qt1indi la diagnosi, per noi più probabile, di sarcoma, la prognosi ft1 evidentemente infausta. Senonchè, circa 11n anno dopo, nell'aprile del 1920. il pa.ziente torna a ·farsi visitare accompagnato dal padre e non poca fu la nostra meraviglia nel rivederlo ancora in vita. Sottoposto ad una visita più accurata notammo qualcosa di più. A livello della spalla destra esiste 11na piaga che il paziente non sa precisare come siasi prodotta e che per quanto ·egli abbia fatto t non è riuscito a guarire. (Vedi fotogr., fig. 1). La piaga è rotondeggiante a margini lievemente frastagliati, a fondo . roseo.:.pallido, con granulazioni torbide, grigio-sporche, in alcuni punti d'aspetto lardaceo. Essa ricopre quasi tutta la superficie anteriore e superiore della spalla. Ila un diametro massimo di circa 13 centimetri; esiste da tre m·esi. 1 Notammo inoltre la comparsa di focolai ossei multipli agli avambracci; alle braccia, alle tibie ed alla fronte in form·a di iperostosi o d'infiltrazioni circoscritte lungo le diafisi, dolenti di per se stesse e alla pressione. Contemporaneamente il t11more epatico era ancora lievemente ingrossato. Osservando il padre che accompagn·ava il paziente, potei raccogliere qualche altro dato anamnestico importante sì da entrare in un nuovo concetto diagnostico, che portò alla vera diagnosi etiologica della malattia. Il padre presentava un occhio (il destro) affetto da un processo di panottalmite che, da q11anto potei sapere, ricollegai ad una corioretinite sifilitica da lui trascurata. Seppi infatti, . ch'egli e sua moglie, circa 30 anni innanzi, prima di aver quel figlio, oggetto del nostro studio, f11rono affetti da un'eruzione cutanea consistente in «larghe macchie rosee)~ per le> quale fu loro prescritto da un collega, una cura a base di frizioni, probabilmente merc11riali, in seguito alle quali l'eruzione guari in pochi giorni senza, secondo essi, risentirne alcun 1 danno. Poco dopo il padre s'ammalò dell'occhio, perdendo ad un tratto la vista, ma senza avvertire nesst1na sofferenza, finchè l'occhio si ridusse nello stato in cui è attualmente, cioè coperto da un panno e da granulazioni grigiosporche dhe ne alterano tutto l'aspetto nor- .. male. Queste notizie anamnestiche bastarono perchè finalmente luce fosse fatta e volli subito praticare una prova sul figlio,. facendogli fare delle frizioni merc11riali alternate alle coscie ed alle braccia a giorni" alterni, invitandolo per altro a farsi rivedere. Dopo pochi giorni il tumore epatico era dimin11ito ed allora, interessandomi serp.pre più il caso e premendomi sopratutto di decidere se veramente fossimo di fronte ad una forma 111etica ereditaria od eventualmente a q1Jalche altra analoga forma di origine sanguigna, invitai l'ammalato a sottoporsi ad alcune nuove . indagini diagnostiche. · · Fu aniit11tto praticata l'intradermoreazione del Casoni per la diagnosi d'echinococco, per quanto fossimo già persuasi che tale affezione era da scartarsi. E la prova fu negativa.
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La cutireazione tubercolinica fu p11re negativa. Un nuovo esam€ del sangue fatto anche da un campione ·~stratto, mediante puntura,. dalla milza, diede risultato negàtivo ed anzi dimostrò leucopenia. Un nuovo esame clelle urine, nel qt1ale mi proposi di ricercare specialmente la presenza dell'eteroalbumose, o pro.peptone di Brucke od albumosa di Bence-Jones, fu negativo , perchè, trattata l'urina a freddo con acido nitrico, non
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Fig. 1.
si otteru1e 13recipitato e nepp·u r·e si ottenne dggiungendo ad 11n volt1me d'urina altrettanta sol11zione sat11ra di clor11 ro di sodio e .poscia acido acetico. Eravamo dunque. certi che l'albumosuria non c'era. Eseg11ita sul malato i.1na radiografia della tibia destra questa dimostrò , che nei focolai ossei non trattavasi di lesioni primitive midollari con reazione secondaria degli altri elementi, ma bensì di una panosteite certamente luetica. (\~ edi radiografia, fì.g. 2). , :B.,inalm entc praticata la sieroreazione di ''' asse rmann, essa fu marcatamente positi,,a, avendosi una inibizione completa. I A3" diagnosi clinica ed etiologica supposta colla indagine anamnestica rivelata ex juvanti b1ts, fu confermata dall'indagine di laboratorio ed oggi il nostro pa.ziente, sottoposto ad
II. POLICLINICO
t1na c111·a a ntilttP.tica ir1tensa, mediante iniezioni di en esolot è andato molto mig·liorando }J_er. q11 a nt o la r1o s~r a speranza, per· una guar1g10 ne con1pleta, . 1a tt1tt'altro che lusingthiera.
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la. c~rta reattiva per saggiare la nostra sap1enza. Lejars, in una sua lezione clinica tenuta r1ell'Ospedale .di Saint-Antoine a Parigi (Sém. Médic., 11 marzo 1914), passò g'ià in rassegna * *·Xgli errori personali spesso commessi in comDall'esposizione del caso apparentemente ba·· pagnia di medici nella diagnosi di tumori del r1ale }Jer cl1i possiede mezzj d'indagine e labo- fegato e dimostrò co.me, ancl1e nei particolari, ratori cl inie], risl1·lta eyidente. invece quanto la sifilide del fegato possa simulare le affezior1i più. sopra acennate, per cui il nostro caso è tanto più interessante inquantochè, studiato nei suoi pit1 minuti 11articolari, offre tante al, tre considerazioni importanti per le manifestazioni scheletriche constatate in secondo tempo, delle quali, nei casi del Lej ars, non è f~tto cenno. . ) Dissi già cl1e la diagnosi differenziale di q11esto caso poteva, in un primo tempo (qua11do vi erano solo le n1anifestazioni epatiche e spleniche),, propende_!'P 11er la forma neoplastica o parassitaria (carcinoma, sarcoma o ciste cla edl1inococco), o l e~cemia o pset1doleucemia, rna non accennammo cl1e brevemente alle ra' ~ I g·joni che ci fecero escludere specialmente queI st'ultima forma in favore di t1n sarcoma. In un secor1d o tempo, comparendo le manit festazioni cutanee e q11elle multiple delJ.e ossa la diagnosi poteva rimanere ancora indecisa tra la leucemia, il mieloma, il sarcoma metastatico ed infi11e la sifilide. E ammessa la. $itìlide è possibile, clinicameni e stabilire jn lnodo preciso di qual forma di sifilide_si tratti? È, cioè, l1na sifilide acquisita, r1ella sua fase terziaria, oppure una banale forma di sifilide congenit,_? Senz.a tener conto delle dichiarazioni del padre, che assicura di aver avuto un tal figlio dopo che, in lui, si manifestò q11ella malattia c11tanea, più avanti citata e che ormai abbiamo ritenuto certamente per una manifestazione sifilitica, la p,atologia c'insegna che le tt1• mef azioni ossee dolenti, in cui abitualmente non esistono segni di s11ppurazione o di nocrosi estesa, sono i principali caratteri delle Fig. 2. lesioni ossee, sifilitiche, terziarie. In quanto poi alla manifestazione primitiva epatica sappiamo che Cardarelli (Archives gésia, q11asi sen1pre, inevitabile la confusione nér. de M éd., 1889, pag. 183) afferma che « la i1 ella diagnosi di a lcuni tun1ori addominali « sifilide rimasta la.tente, senza aver mai dato per cl1i, p11re avendo vasta c11ltura scientifica. « luo'go ad accidenti di sifilide costituzionale e mente adatta e facile alla critica diagnosti« può farsi palese, la prima volta, nel fegato, ca, sia chian1ato al letto d'11n ammalato, senza « avvenendo talvolta che contemporaneamente altra ri sorsa all'i11f11 ori della propria memoria. cc o poco dopo cl1e la sifilide si è manifestata onde è che semi:>re e sistematicamente, di fro11cc nel fegato , appariscano anche gli altri fete a simjli casi. bisog11a })e11sare alla sifilicle « nomeni ad essa spettanti » come è avvenuto facendo co11tem1,orn11eamente tesoro di tutti nel nostro caso. ql1ei m ezzi diagnostici cl1e oggi possediamo per D'altronde la sifilide epatica è più frequente ~tccertarl a , prima cli emettere un giudizio; meznell'adulto che nei giovani e i1ei maschi più zi diagn ostici che secon clo me, rappresentano r
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SEZIONE PRAT:•:A
che nelle femmi11e ed è specialmente favorita ed affrettata nella com~arsa dai tr:aumi sulla regione epatica, dall'alcoolismo, dall infiuenza malarica. Inoltre i soggetti che, come il nostro, non curarono affatto la loro sifilide, non di rado,. per ciò ch·e ad essi passò del tutto inosservata o perchè la ignoravano, soglion::> presentare co11 grande prevalenza le manifestazioni della sifilicle terziaria la quale mostra maggior frequenza e precocità di comparsa nell'adulto e nel sesso maschile. Perchè poi la sifilide epatica prevalg·a Sl1lle altre manifestazioni viscerali è difficile stabilirlo ed ancl1e • Fournier, su 3429 casi di manifestazioni te r ziarie di sifilide, riscontrò la sifilide epatica 9 volte. La cirrosi del fegato dimostrabile dall'ingrossamento di esso che del)orda 4 dita trasverse dall'arco costale e l'aumento di volume· della milza grossa e nodosa (sindrome di Banti) sono lesioni concomitanti cl1e rappresentano una conseguenza. diretta del celticismo terziario ~ specialmer1te di quello ereditario. Il nostro pazier1te ~s cl11de infatti categoricamente di aver mai contratta una infezione celtjca e d'altronde egli, l)rima d'ora (a 22 anni), rion ricorda di aver sofferto alcun'altra mn.lattia degna di nota, per c11i dobbiamo riteriere per certo, che n ·el caso suo trattisi d'una sifilide terziaria congenita e certamente noJ1 della banale forma di sifilide congenita che si rr1anifesta con fatti di osteocondrite, di periostite ossi.fica.nte, ecc., ma piuttosto di una di quelle forme eh vanno sotto il nome di « lues congenita tarda. », le quali sono innegabili (Forgue) ~ sono state osservate in maniera autentica sino all'età di 28 anni, co:h lln massimo di frequenza fra il 6° ed il 12° anno e che danno preferibilmente manifestazioni scheletriche, più spesso ~elitarie, talora molteplici, come nel caso attuale. Le manifestazioni ossee degli omeri e della tibia, esclusa q11alsiasi altra ipotesi clinica, avrebbero potuto far pensare anche ad un'osteite fibrosa di Recklingausen, dappoichè 1e forme solitarie di sifilide hanno molti pl1nti di rassomiglianza con essa .e coll'osteite deformante del l>aget, malattie sulla cui etiologia ancora si disc11te, non essendo alcuna del1e teorie etiologiche (traumatica, · reumatica, trofoneurotica, arteriosclerotica) generalmente a ccetta, nè avendo le autopsie confermata l'idea che la malattia }Jossa dipendere da disturbi f11nzionali della tiro id e, delle ghiandole s11rrenali o dell'ipofisi, tanto più che alcuni autori, come Lannelongue (Le Bullet. M éd., 1903, n. 15, , << Siphili8 osse11se hèréditaire tardive»), sono favorevoli all'origine dalla sifilide ereditaria. 1
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:!VIa ne'll'osteite deforma11te del Pag·et il tessuto osseo diventa molle e poroso per l'ingrandirsi dei canali .H aversiani e raramente si frattura; il canale midollare si presenta rarefatto; la superficie delle ossa lur1ghe è mammellonata; le promi11enze ossee normali, esagerate. Le cliafisi delle ossa lt1ng'l1e diveJltano uniformemente voluminose per lo sviluppo eccessivo della sostoJnza ossea compatta verso la superficie esterna, mentre ,,erso il canale nliclollare la sostarti.a ossea si raref à.. Nel nostro caso, invece, la radiografia della tibia destra dimostrò che nei focolai ossei non trattasi di lesioni primitive midollari con reazione seco11daria degli altri elementi, · ma di una panosteite in cui le le~ioni vanno pr.o gred.endo dalla periferia dove si abbozza un la·vorio di limitazione fibrosa, sino al centro dove si fa la caseifica.zione. Inoltre l'immagine r a.diog·rafica della tibia (l'osso rivelatore della lltes, secondo Fo11r11ier) dimostra cl1e l'infiltrazione difft1sa dà alla diafisi un volume doppio o triplo del naturale e limitato al 3° medio e che dà la caratteristica forma di clava o fuso. Non sarebbe stato possibile, di fro11te a queste· alterazioni ossee, pensare ad un'osteomielite s11bact1ta nà osteomielite i11sidjosa di Tréla t e sopratutto ad 1t11a forma di quelle osteomieliti croniche fin ·dal loro inizio e che facilmente possono condurre jn errore prima del periodo di suppurazione e di fluttuazione percr1è, l)ef qUal1tO l'eVOlllZÌOl1e di queste affezioni sia torpida, esistono sempre, negli ammalati, antecedenti scrofolosi e adenopatie che co . $tituiscono elem~nti in1portanti per la diagnosi di natura, ciò che nel nostro caso è già escluso dall'anan1nesi. Passando all'argomento d~i tumori si può ventilare anzitutto la cliagnosi di tumore mielogeno m 11ltiplo primitivo de 1 111idollo osseo 0 myeloma. A qliecsta categoria appartengono il mieloma tipico e mielocitoma, tumore esclusi,,ainer1te c0sti t1Lito da mielociti o mieloblasti. Vedian10 se il 'nostro caso presentava obiettiva.rnente i criteri clinici per giustificare la cliagnosi di mieloma m11ltiplo o sìndrorne di J( ahler. I primi che descris~ero qt1esta singolare sindrorne m.orbosa furono I{ &hler e Bozzolo, i q11ali constataro110 che la malattia ·e ra costituita dn tl1mori Jnolteplici che invadevano le ossa del tronco, cassa toracica, costole, colonna vertebrale, con dolori spontanei vjvissimi in c.orrispondenza delle ossa colpite, con frattura spontanea. delle medesin1e ed infine colla presenza, nelle urine, di t1na speciale proteina cl1e si rileva colla reazione del pro1)e1)tone, l' album osa o corpo di Bence-.J on es cl1e n oi ab-
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IL. POLICLINICO
biamo ricercato insistentemente, come abbiamo già detto, con €Sito negativo. per quanto si St\ppia che la presenza dell'albumosa non sia esclusiva tlel morbo di KaJkler, ma la si rinvenga in molte altre contingenze patologiGhe e che solo, insieme cogli altri sintomi, ha valore nella djagn.osi di mieloma multiplo. Ma, nel nostro caso, le manifestazioni ossee, se non ci sft1ggirono al primo esame dell' amm·alato, si sono verificate secon_dariamer1te alla manifestazione epato-splenica per cui) contrariamente a quanto insegna la patologia, il fegato e la milza ingranditi e nodosi. che rappresentano le due grosse ghiandole più suscettibili ad una invasione metastatica infettiva, in questo caso, sarebbero da considerarsi .quasi come manifestazioni primitive alle qt1ali fossero secoP.dariame11te seguite _q uelle ossee. Inoltre il mieloma multiplo non si presenta come ·u n tt1more vero e proprio, ma bensì a g11isa . di rialzi periostei, senza limiti determi· nati e non coll'apparenza di bozze neoplastiche o di vere ipero3t-Osi, come apparivano nel nostro caso, quelle del radio e della tibia, vero osso rivcl a,tore della sifilide terziaria; nè, infine, que'ste manifestazioni ossee corrispondono, come abbiam visto, a quelle ·ossa che generalmente co}pisce il morbo di Kahler: esso predilige le ossa spugnose a quelle tubulari, c11de per tutte queste ragioni non sarebbe stato possibile pen~are ad. una diagnosi di mieloma . m t1ltiplo. .l\.vremmo potuto pensare anche al plasmocitoma o tumore multiplo costituito da plasmazellen, come nei casi cit~ti da Hoffmann, Aschoff, ecc., sebbene qualche caso sia stato contestato per la presenza app11nto di metastasi nel fegato. Infine potevamo pensare ai tumori mieloidi multipli costituiti da vero tessuto linfoide, veri linfocitomi. Ma qui entriamo nel pelago delle forme leucemiche ed aleucemiche o pseudoleucemiche, cioè passiamo dal campo dei tumori maligni in quello delle malattie sistematiche parenchin1ali di natura iperplastica, ad etiologia ignota, dell'apparato linfatico-emopoietico, cioè in qt1elle malattie che 11on s'iniziano localizzate come i tumori veri e propri che si propagano a distanza 11er metastasi, ma, fin da principio l'alterazione è generalizzata (almeno in potenza) sistematicamente a tutto il tessuto. Questi linfocitomi possono infatti invadere le parti circostanti (pelle, muscoli, organi interni, ecc.), dando tutta l'apparenza delle manifestazioni presentate dal nostro caso : sono clei ·v eri linfosarcomi.
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Del resto, è notorio~ come Danti, Ziegler, Ribb~rt sostengono la natura neoplastica della leucemia oonsiderandola come una sarcomato .. si, cosicc!hè gli infiltrati leucemici del fegato, milza ed ossa, sarebbero da considerarsi, secondo loro, come metastasi. · La forma pseudo-leucemica, poi, non si differenzia quasi dalla leucemica perchè è anch'essa una malattia sistematica, analoga anatomicamente all'altra e differenziabile soltan. to per un segno clinico: il reperto del sang ue. E vi sono poi forme di passaggio e persino nella leucernia si hanno talora stadi precoci aleucemici, cosicchè non è molto netta la distinzione. Ma, nel nostro caso è appu~to il reperto del sangue che ci fa subito esclud,e re t1na di queste forme per c11i è ·inutile indugiarsi su qt1esti argomenti già triti e ritriti, per quanto ancora cosi poco noti. Un fatto, piuttosto, d"'interesse pratico presentato dal nostro paziente, è quello della positività della reazione di Wassermann a trattamento -s pecifico intrapreso. Il nostro paziente aveva già fatte 7 od 8 frizioni mercuriali e qualche iniezione di calon1elano quando ci decidemmo a praticare la reazione di \",\-rasserrnann che riusci positiva, per quanto sappiamo che i trattamenti specifici hanno un'azione manifesta sui ris·ultati di essa, sia per quanto riguarda le cure con preparati mercuriali, sia per quanto riguarda le cure con preparati arsenicali organici. Come spiegarsi questo fatto? Alcuni autori cl1iamano quèsto fatto « la fase provocatoria del trattamento », , fase, durante la quale la reazione si ~accentua o si manifesta per le pri• • me applicazioni di cure specifiche per poi sparire frequentemente e successivamente. Infatti B·u schke, Harder, Donath avrebbero notato che con piccole dosi di Hg si può i11 primo tempo fare accentuare o comparire una Il + + + e ciò per viemmeglio fare la diagnosi. ~ il fenomeno della reazione provocatoria, paragonabile alle fasi negative di altr,e cure preventive specifi.cthe e che corrisponde all' asserzione di 11icheli e Guarelli (vedi La Cliriica, Medica Italiana, pag. 551 e 552, vol. annata 1910) rispetto al preparato di Ehrlich-Hata. «La reazione di Wassermann va diventando « col trattamento da R + + + , R + +, R + fino « a diventare R e R +, R - ». Anche Blumenthal e Roscher in tre casi viclero la reazione di \Vassermann positiva nonostante un trattamento precoce ed intensivo. Nel nostro caso, anzi, il comportamento dell.:t \Vasserma.nn, trattandosi di un caso di sifilide congenita tardtva, avrebbe dovt1to proba-
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SEZIONE PRATICA
bilmente essere negativo, secondo quanto c'insegna l'esperienza dei risultati della sieroreazione in simili casi, per cui dobbiamo ritenere che la positività a trattamento intrapreso stia quasi a dimostrare l'intensità dell'infezione e suggerisca le modalità della cura più o meno intensa. CONCLUSIONI. • Dall'esposizione di questo caso, che p er noi è sembrato interessante, si possono desumere - queste conclusioni pratiche: I. In ogni caso di tumore addominale bi·· sogna sempre pensare alla possibilità di una sifilide e perciò si deve andare molto guardin- · ghi nell'operare. Il. Ogni ipotesi diagnostica che possa affacciarsi alla mente oltrechè dalla critica è bene sia convalidata dalle ricerche di laboratorio. III. Non potersi tuttavia escludere che esista contemporaneamente una si·f ilide epatica impiantata sopra un fegato patologicamente in altra guisa alterato. IV. Ohe è possibile svelare, se non accertare, una sifilide, ex iuvantibus, anche quando si manchi della possibilità di poter eseg11ire t1na ' '' assermann. LIBRI E GIORNALI CONSULTATI.
1. D'OTTOLCA Considerazioni sopra un caso di morbo di Recklingausen in « Riforma medica », n. 45, 1908. · 2. KIRMJSSON. A proposito d'un'osteite sifilitica dello. Tiùi11. La Cli11ique, n. 24, 1912. 8. F1\8ANO ~IARIO. Contributo alla conoscenza di ·alcit11 e rare forme di osteomielite. Gaz:ietta àegli Ospedali e delle Cliniche, n. 35, 1913. . 4. GATTI GIACINTO. Osteomieliti croniche da pioge·n,i. Giornale internazionale delle Scienze Mediche, n. 10, 1913. 5. DIALTI. Archivio per le Scienze Mediche, vol. VI, 34, n. 3, 1910. 6. LANNELONGUE. Le Bulletin Médicale, 1903, n. 15. .Syphilis osseuse heréditaire tardive. 7. SPILLMANN. .)yphilis osseu_se. Paris, Steinheil, 1909. 8. HERxrIEIMER. Erzeburge der allgem Pathologie. v. Lubarsdh. Osteolog., XII, 1908. '9. PFEIFF"ER. U eber d. osteitis fibrosa, in Beitrage zur Klinische Chirurg., 53, 1907. 10. HOFFMANN. Ziegler's Beitrage, 35, 1904. 11. JELI.;INEK. Wirchow's Archiv, 177, 1~05. 12. KAHLER. Wiener medizinische Presse, 1889. 13. V. DOMARUS. Folia haematologica, VI, H. 4, 1908. 14. BARBACCI. I tu11iori. 15. FINCKH. Sèi belscheidenform der tibia bei Syphilis he.reditaria tarda. v. Brun's. Beitr. z. Klin. Chir., Bd. 44, S. · 709. · 16. BERTEIN. Fornze fruste det morbo di R eklinghattse11, in Gazette des Hopitaux, 18 novembre 1914. 17. LEJARS. La Semaine n1édicale, 11marzo 1914.
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Osteite deformante o morbo di Paget. · 20. SEQUEIRA. Le manifestazit>ni tardive dell' eredosifilide, in The Lancet, 3 gennaio 1914. 21. RoGGS. Proteinuria di Bence-Jones. The A-
merican Journ. of fille Med. Sciences, dicembre 1913. · 22. GROVER. Mielomi multipli. Annals of Surgery, febbraio 1913. 23. E. G1Rou. J ournal des Praticiens, 1 ~05, n. 49. Syphilis osseuse héréditaire.
24. E. STEINITZ. Medizinische Klinik, 1912, il. 45. .
Sulla tecnica della reazione di Wassermann nella 1nedicina in.terna. ·
25. NICOLAS e CHARLET. Annal. de Dermat. e de Syphilogr., t. III, n. 11,"1912. Variazioni della reazione d·i W as sermann durante la cura della sifi,lide.
26. FORGTJE. Trattato di Patologia speciale chirurgica. 27. Il Policlinico, Sezione Pratica, anni 1905, 190~ 1907, 1908, 1909, 191~ 1911, 191~ 1913, 1914, 1915, 1916, 1917, 1918, 1919, 1920. .
RIVISTE SINTETICHE. Sulla sieroterapia antidifterica. Prof. A. lVIONTEFUsco. Ur1'èra nuova per la terapia della difterite parve .s chiudersi in .s eguito alla .memorabile scoperta di Behri:~1g e Kitasato, dalla quale ebbe origin e la ffieroteraJpia antidifteri-ca. La via di somministrazione del siero anti• d1ifteri0o a.-n cora oggi più comunemente se1g uita è ql1ella sottocutamea, sia perchè la tecnlca ~e è fa;cile e semplice, sia :perchè sembra accertato che il siero per questa via svolga ugual~ mente com,e iper le alt!'e la sua azione curativa, sia perchè per que.s ta via si possono intro1durre forti d-0si di siero e più v·o lte, secondo il bisogno. L'iniezione può praticarsi in qualsiasi regione del corpo, evitando le parti sulle quali l'infermo giace e quelle ove decorrono dei tendini superficialmente. L'iniezione sottocutanea si pratica con una comune siringa ipodermica, della capacità di 10-20 cc., adoperando le solite caute.le. Morg.enroth, Rolleston, Netter ed altri prefertscon'o le iniezioni tntramiuscolari, le quali da.rebbe~o· un risultato più raipido" Questo metodo, quantu•n que IIl:Oill sia · molto diffuso presso di n·O·i., prt1ò tutta via a.idoperarsi oon fiducia. ess~ndo anch'esso di facile tecnica e privo di inconvenienti. Non può dirsi lo stesso della via endovenosa. lVIolti ammettono che. !'.efficacia delle iniezioni . i11travenose di si-e.ro antidifterico sia di molto supeii-·iore a quella delle iniezioni sottocuta1
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