Il policlinico sezione pratica anno 1932 parte 1 ocr parte2

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tosse seguita d a espe tlorato m11co-purule11to a volte s triato di sangue; 11011 ha nolato d ecadimento delle for ze ne d epcrime11 to; n on sa dire se ha avuto t emperature 1e])brili. Nel ge1111aio u. s. , in seguito· ad t1na perfriger az]on<' , ha emesso nun1erosi sputi francarnenle e1110Ltoicj. S i lJresenta al nos lro a1ntJ11Julor}o il 20 apri1e 1931. Normotipo. Sta lo di 11ulrizio n e pjuLtoslo decaduto. II torace e simmelrico; si nota t1n accenno di scapole alate; le due m e ta Loracicl1e si espandono bene ed u gual1nente; il r espiro e p revalentemenle cos tale superiore, 11or1nale p er ritmo, profondita, fr equen za. Con Ja palpazione 11on si m ettono in evidenza punti clo]orosi n e si percepisco·n o sfrega111enti ; l 'elaslicita tor acica e normale; il f. v. t. viene percep•ito indebolilo nclle r egion.i sopra e sottospinosa, sopraclavicolare e interscapolo-vertebrale sinistra e su entrarr1be le b asi. All a percussione, 1>apice si11. appare abbassa1o e re tratto, il campo d! Krönig di sin . inisura 2 cm. m en o ehe l 'omologo rli d estra; si nota una zo·n a d i ipofonesi su

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* Jacono, n ella sua pregevole mon.ogr.afia sulle pseudotube·r colosi, distingue b en cinque form.e cli~1i•c.he di spiroch etosi bronchiale cronica : l.a prim.a ·d i esse .e canatterizz.a ta da esp.ettoraTto ·mruco-purulen1to emorragico, la seconda ha come nota salioote un1a espettorazi.one nrelttamen te :purulen ta, la terz,a ·un 'espettorazion·e pUJtr.i da, la quanta e car,a tterizz.ata da l ripebersi di accessi asm.a tici 1e }.a quinta infine, second.ia-ria a irinofari1n gite spirochetica, si accompagna a i segni delle lesioni dell1e prim·e vie del respiro. Di tali forme, nei n on n1olti casi fino.ra descritti , in Italia e st.ata osservata quasi sempre la pri·ma ed a questa me·desima prim.a forma appartengono indubbia mente i qu.attro casi eh e abbi.amo sopra descritti; alcuni di essi hanno avuto inizio subdolo 1ed andamento ipercronico fin dal prin cipio, in a ltri invece la cronicizz.azione d ella m.a lattia si ·ebbe dop-0 un breve periodo .a cuto febbrile, in:te1rpretato dagli infermi come raffr·ed.dore o come bronchite. Detti casi priesentano indubbi.a mente numerose caratteristich e comuni, le piu ·notevoli dolle quali sono: 1) II decorso cronicissimo ehe, con alternative ·varie di mig lioramer1ti e di peggioram enrti , si prolunga per i11.teri decenni. 2) La disco.r danZia fra il decorso in apir e.ssia ·de.Jl.a lesiane, il mo desto gr.a-do dei fenomeni appl'ezz.a bili plessicamentß, ascoltatori.a1m1ente e radiologicamente e alcuni ·segni ehe, .c om·e }ra· tosse ed il ri petersi d·ell 'emi ssion e di espettorato emottoico, fanno so.spettare un.a per sis'tent•e .a ttivita del focolaio morboso. 3) La sca.r·sa o messuna compromissione dello iStato generale. Quanto e sta:to osserv ato nei nostri casi, conferm.a l'assenz.a ·di sostanzia'li ldiffierenz·e radiografi ch·e fra bron,cospirochietosi cronica e tubercolosi polmona re oronica a tipo fibroscl·erotico; l 'osserv.azione atten ta dei r.a diogrammi pero fa notare a lcuni dati (interessa·m ento prevalen:te dell e regioni ila;ri; adenopatia il.are; presenza ·di picco1e bronchi etta1

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tutta la · zona apicale sinistra e su entrambe le basi, dalla IX costola in giu. All 'ascoltazion e, respiro aspro all 'api.ce sini stro, qualche ronco alle b asi ; murm11re vescicolare n ormale su t1Ltt.:> il 1 esto rlell 'an1bito. - ·Null.ex di notevo·l e agli apparati diger ente, cardiovascolar e, urogenitale, eq al sistema n ervoso. All 'esame radiogr afico s~ osserva l 'apice sinistro abbassato ed opacato ; l 'opacita, iJ1ten sa ed uniforme, n o·n si modifica con gli atti d el respiro ne coi colpi rli tosse; gli ili appaiono ingranditi, sopratutto i·l corno i11feriore. II disegno polmonare e notevolmente rinfor za lo e la tra spare11za dei p olmo1ni e ridotta su tutto l 'ambito. Gli spazi costodi:a.frammatici son o tra sp arenti ; la 1nobilita del diafran1ma e scar sa i11 entra111bi i la ti . (Rad. 3a.). All 'esame morfologico clel sa11gue, si 11a: gJ. rossi 3.800.000, gl. bianchi 5300, Hb . 65; formula l eu cocitaria normale. Reaz . Wassermann e Citochol, negative. Null a d ~ p atologico viene messo in evide11za d al1'esame d elle urine. L 'e pettorato mattutino, raccolto in r ecipie·n te s terile dopo accurata pu1izia d el cavo orale, e biancastr.o, ,schiumoso, n1.u oo-saiivar e, inodoro; prese11ta q u a e l a de1le striature di sa11gue. Nei prep ara li opport11n a1ne11 t.e co]ora ti si osservano

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nun1er osissime spiroch ete bron chiali; assen za di ]J. d! Koch, b. fusiformi, m icet! p atoge11i. · Viene iniziata tosto una cura ar senoben zolica p €r via ven osa; si ha pres lo un miglioramento notevole d~lle condizioni dell 'inferma; scompar e tos lo ~l S!a·n gu e d all 'espetto·r ato, migliora l o stato gcnerale, diminu~sce n otevolmen te l 'espettorazion e. Un esan1e degli scar si escreati, praticato il 5 gittgno 1931, mostra la scompar sa totale dell e spir ochete; lo stato obiettivo del tor ace rimane i11vece, sia · 1isica1nente ehe rndiolo·g icamente invariato.

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SEZIONE PRATICA

sie a rosario; fibro... i peribronchiale, piu spiccata. in ,conrispond·e nza dei grossi bronchi, ma estesa anche alle ramificazioni piu wttili; mancanza di calcificazioni iLa.ri; assenza di alterazioni a tipo essudativo) eh e, con1e ben rileva Cola, se pur non strettame•n te caratteristici di questa· forma morbosa, si ri scontrano pero in essa con pa.rtic-0lare predil ezione. Anche nei casi da noi sopra riportati, la diagnosi, clinicam1ein te gia chiara, fu confermata in og·ni caso dall 'abbondJamte reper.to <li spirochete specifiche nell 'espe.t torato e ·d al criterio terapeutico dei vanta.ggi ricavati per miezzo della cura .arsenobenzolica. La natura stessa delle legio1n i ha fa tto si, come precedentemente da no1 stessi era slato rilevato in un caso precedientemente illustrato, eh e il migli-0r.amento provoca.to · dai susidi terapeutici instituilti, si limita se quasi esclusivamente ad alcuni fenomeni quali la tosse, l 'espettorato, }te emoftoe; ben modeste inve:ee furono Je vari.azioni dei reperti toracici, 1poco discutib·ili per la stessa natura fibrosa 1dei processi di cui er.ano •esponenti, di modificazioni anatom iche ·n otevoli. 1

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le; l 'elasticita toracica e tJen co11servata. Si nota una diminuzione del fremilo yocale ta.ttile su entrambe le basi torac~che, pi\1 spiccato a destra, ed alle fosse sopraclaveare e sopraspinosa di destra; la p ercu ssion.e fa rilevare u11a s morzatura del su on o plessico su dette reg ioni; all 'ascoltazione, alle basi, specie a destra, numerosi rantoli a grosse e 111edie bolle in- ed es1)irat orj; 1r1urmure vescicolare aspro all 'apice des tro. Nu11 a di JlOlevole .all 'apparalo cardiovas<;olare, all 'addon1e, al si s tema nervoso. F egato e milza i1ei 1 imit~ fisiologici. All 'esame radiologico dell 'apparato respiratorio si osserva: l ' apice d es lro e abbassato ed opacato; l ' apice sinistre presenla i.n vece trasparenza normale. Nulla in corrispondenza delle zone sottoclavicolari. L 'interlobo inferiore des lro e inspessiio. Gli ili appaio:qo ingranditi e a contorni sfumati; 1

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Assai meno frcquenti, o forse meno ·tudiate delle forme croniche, sono le form e suba1cute e le acute di spiirocheto·si bronchiale. Crediamo pertanto non essere priv.a· di inteiresse l 'esposizione del .caso seguenre di bronchite spirochetica subacuta febbrile, reoentemente capita.to alla nostra osse.rvazione : OssERVAZIONE V. - S . .. F1 ancesca, di anni 26, da Castellammare del Golfo. L 'inferma, ehe e moglie del paz. G. Antonio, di cui all 'osservazione J&, no~ presenta alcun rilievo degno di nota nel gentilizio· e nell 'anamnesi personale remota. Sposata da quattro anni, ha avuto una sola grav~danza, ~ormalmente condotta a termine; il bambino gode apparentemente buona salute . Nel gennajo 1931, comincio a notare delle algie vaghe al torace, sopratutto alle regioni scapolari; da una diecina rli g iorni circa, presenta tosse con scar so espeltoralo mucoso e un.a· temperatura febbrile ad andamento irregolare, con massimi, talvolta serali, talvolta matlutini, di 38°-38°,5; le r emission i febbril i sono accompagnate da profusa s ud or.azionc. Si presenta al nos tro ambul a torio il 10 febbraio 1931. E donna di rnc<liocre cos tit~1zio·11e fisica ; stato di nutrizione rliscre to; sang·uificazione scarsa; masse musrolari cliscr e lamente sviluppate, tonich e; cellulare solloc ulan eo piuttosto abbondan te. Temperatura 37°,5, polso 90, resp. 24. 11 t or ace e an1pio e ben formato; il r espiro, prevalenlemente costale superiore, e ritmico, . piuttosto gupcrfic; jale, aument.ato di frequ enza; i due e mitoraci si espandono ugualmente e n ormalmen-

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4.

grosse travate si irradiano dal corno inferiore degli ~li verso il diaframma. La pleura destra e opaca ta in corri spondenza della b.ase . L 'angolo costodiaframmatico e opacato, il diaframma e immobile, fissato in posizione inspiratoria. A s.inistr.a· le escursioni d~aframmatiche sono norma-li, ~l seno costo-diaframmatico e trasparente. (Radiogr. 4a). Nel san g ue si ha: g l . rossi 3. 700.000, gl. bianchi 6200, Hb. 55, piastrine linfociti 20, monociti 7,5. Reaz. Wassermann negativa. Sierodiagnosi per tifo, paratifi A e· B e ~. m eliten se, negativa. Emoc1Jltura n egaliv.a. L 'esame delle urine n on m e lle in evirlenza alcunch e ci~ l>atologico. L '0san1e dell 'espettorato, r nccolto con le solite caulele di pulizia d el cavo orale, mette in evidenza nt1merose spiroch f\t e bron chiali ; assen za di allri germ:ii specifici. 11 15 iebbr.aio si inizia una cura arsenicale con s tovarsolo, cornincia11do con 1nezza compressa- al giorno ed aurnentando g radatarr1ente fino a due compres~e . Dopo cir ca dieci g iorni di cura stovarsolica, si produce un evide11te m ig lioramento.: Ia febbre non ragg~unge i massimi .a cui gia peryeniva e scompare defi11itiva.m ente al tredicesimo giorno di <·ura; la losse dimi111lisce· notevol1nente e Je sp irochete scomp(liono ra pidamente dall 'espettorato. Dopo IJUindici giorni di cura, l 'inferma, richiamata al paese da eure familiari, trascura ogni terapia; non p er. questo p eggiorano le su e rondi zioni. auzi si n o ta u11 lnanifesto migliora1


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111ento. Jl 20 aprile, apirettica gia da oltre un in ese, inizia u11a seconda serje stov.arsolica e continua a prendere il medicinale per oltre un m ese. Osservat a nuovamente U 14 luglio, quando la g u arigio11e appar ente datava gia da alqu.anti mes~ e l 'inferma da parecchio t empo era tornata alle sue eure abituali, non lamenta alcun disturbo ; obie ttiv.a1nente per111angono solo una lieve ipofon esi alla r egione sopr aspinosa ed alla base destra .

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La forma .aeuta o sub.ac·u ta febbrile di spi:rocl1etosi bronchiale, stando alla letter.atura , d.a n oi poeo eonosciuta e stata oggetto di intePessan:ti .stUJdi clinici per opera di Violl e e di Peyrot. Come n el nostro, aneh e n,ei casi osservaiti da questi AA. , la febbre aveva un andamento irregol.are, con m.a ssimi ehe difficilm1ente super.avano i 38° ,5; spesso, f·r.a i periodi febbrili si intercalavia·n o pe.rio·d i di apiressia; le em1oftoo n on erano frequenti ne eo~ stanti e i fenomeni obiettivi 1toracici non av•eva.n o nulla di caratteTistico. Casi simili venn·ero r1ecentem ente descritti anch e da Enescu e 1ßereov.iei e d,a· Timpano. E i1nnegabile eh e .dette forn1 e ·Son9 di ·d ifficile ·diagn·o si : la ba nalita delle lesior1i bronch i.ali, I.a scar sa el1evartezza dell.a febb re, I.a l)lOdesta ,0 ,a•ddiritt-ura nulla compromissiOD18 dello stato gen era le, difficilmente fa nn o sopettare .al inedico la vera natu•ra d·ell 'affezio11e .e gli .a mnt.al.aiti , ritenuti .nf fetti da sempliei bronchi.tj eatarrali od influenzali, .cr onieizz.a n o, spesso, danclo l)O i origine a form e ip1ercro·h ich·e .di s.pri.roche tosi lb roochiale, si· n1ili ,a quelle descritte nell1e osserv. precedenti (1 , 2, 3, 4). Nel nostro ca so, la v.a.J utazione de] fattore ·di contagio familia11e, le piccole emoftoe compar&e, la febbrieola, fece ro penare .alla spiroch etosi e 1'esame d.ell 'esp·ettorato confermo il giudizio di,agn ostico; e degna di interesse .anch e la guarigione in seguito a cura stov.arsol ica. In contrapposiz.ion·e alla scarsa ieontagiosita ·diell·e forme croniche, e stata· descritta . una eon1:agiosita n otevole delle form e acu.t e, l1e quali d.ann-0 spesso luogo a vere e proprie epidem1i~, comie a d es. quell.a ·di M.a rsiglia del 1924, desc riLta .d.a Peyrot ; IDel caso nostro, forse pereb e la di.ag nosi fu tempestiva e la cura fu iniziata subito, prim.a ehe l 'inferma potesse esse.re di .contagio a terzi, non fu osserva:ta alcuna diffusione della m al,attia . I casi sopra ripontati suggeriscono alcune consi,derazioni : 1) La bro11cospiroehetosi puo essere r ite1J1uta endemic.a in Sicili.a •e nell 'Italia Meri-

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dion.a le . Dei casi studiati nella nostra seuola, molti sono stati o,sservati in persone ehe mai o quasi m.a i si erano mosse d.a~ paese nativo •e n1elle quali una accurat.a ind.agine an.a mnestica non ha potuto far sospettare altro eh e un· contagio autoctono. 2) Non ostante ehe aleuni casi decorra1no senz.a evidente contagios1ta, si notano spesso casi di contagio e piccole epid·errnie di spiroch etosi bronehi,a.Je. T.re dei nostri casi sonostaJti osservati p·e rso11 e della s:tessa famiglia, insieme con viv1enti; ·dall1e notizi e r1a ccolte risulta ancora ehe un quar.to membro della. mede,sima f.amig1ia, attualmente emigrato in Tuni;sia, i)rescnLa un 'a [fezione ipereronica en1oftoizzan·t;e dell 'appare.cchio respi·ratorio. n·ell.a qu.a le puo essere sospettata una broncospirochetosi. 3) Delle nu·n1erose m.asch ere clinich e cl1e po1ssono essere assun:te dalla spi rochetosi di C.astellani, fra !lloi prevale la fo1·111a cronieissima pseudotubercolare : si tr.a l k'l di infermii sofferenti da molti .a nni (i11 uno drei nostri casi perfino 27 a.n ni !) di disturbi d ell 'apparato. r espiratorio: ,tosse frequente, piu aecentua:ta di e peltorato bi.an,castro, schiumo o, non fetido, spesso striato di sangue o addirittura 1ji lesioni a tipo fibro so di entita pi utt~ sto. m odica. La di~o-no si viene spesso sospettata per la discorda·n za f ra aleulili f.en o·n1eni ehe depo,r rebbero per la evolutivita dre l processo (tosse, eim(o ftoe, dolori tor.a1ciei, tJalvolta am.eh e febb.r icola) e il m.an lenersi dello stato gen eriale ·h uono , nonehe /sopr.atutto la scarsa enit ita delle J.esioni rilev.a·b ili sia clinic.am enteeh e r.a diologicam ent·e ·d opo anni ed anni di ma lattia . Non debbono poi essere assai ra.pe fra no.i .a nehe le form·e di bronchite spi.rochetica acut a febbrile : d1ette forme sfuggono alla diagnosi etiologi ea e vengono confuse facilmente con b.amali bronchiti ,catarrali.

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RIASSUNTO. L ' A. illustra cinque casi di spiroch etosi bronchi.a.Je da lui osserva:ti in Sicili.a, di cui quatitro si riferiscono 1a forme cronicissime pseudotubercolari ed uno a bro-n chite spirochetica suhaeuta. Ritiene ehe l.a malatti.a in parola e da noi piu fr·equente di quanto filll·Olia• n on si sia ritenuto e ehe la ricerca sistem.a tica ·d elle spiroch ete n.e}l 'espettorato in tutti i casi dubbi sv-eler·ebbe assai probabilmente l '•esistenza di molte forme ehe attualmente sono m.isconoseiute.


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XXXI.X , Nul\r. 10) BIBLIOGRAFI.i\.

Oltre alla letter a tura citata n el mio precedente lavoro (Riforma ~1erlica, 1930, n. 17), cfr . altresi: 1) VroLLE. Presse ~Iedicale : 1918, n. 3. 2) PEYROT. Marseill e Medicale, 1924, p . 391. 3) CHARTRES, LAFERllIERE et FARAH. Ibid ., 1924, p. G70. 4) Ml\DERNA Riforma rviedica, 1926, n. 22. 5) GHETTr. Arch . ital. ,Scienze Med. Colon., 1929, n. 4. 6) TALJA . J~ acliol ogi a rviedica, 1930, p. 1370. 7) FttANco. Le pseudotubercolosi e le sind:romi p seudotiiber calart del pol1none. Napoli, Idelson edit., 1930.

8) Bocc1A. Revista Sud-Americana de Endocrin ., Immunol. y Quin1ioterapia, 1931, p. 214. 9) ENEscu et BEncov1cr. Annales de Medecine, 1931, p . 423. 10) 1 ·11\LPANO. Policlinico, Sez. pralica, 1931, p. 804. 11) CoLA. Archivio di Radiologia, 1931, n . 3. 12) CESARANO. _i\rch. Ital . Srienze i\1ed. e Colon., 1931, n. 2.

OSSERVAZIONI CLINICHE. lstituto di Clinica Chirurgica della R. Universita di Roma dire tto dal Prof. l:\.

ALESSANDRI.

CoRRA.OINO GIACOBBE, aiuto volon·tario.

Le c isti d el funieolo sperm a tico, pur non presentando un notevole interesse clinieo , meritano tuttavia partieolar e eonsiderazione n ei riguardi d ella loro paLogen esi . Lo studio di esse viene generalm ente traseurato; l e osservazioni nülte sono infatti per lo piu ineomplete e non .sempre corredale ,da .accurati esami is tolog iei, eh e sono tanto in·dispensabili per ehiarirne la gen esi. Credo p erlan lo ulile prirna di illustrare aleuni casi occo:nsi alla mia osservazione e riferentisi a « cisti funicolari confnettivali », varieta eecez ionale, di cui la patogen esi e an,e or a oggetto di discus . . ione tra i patologi, di rias·umere brevemente quan.t o s i conosee sui tumori liquidi del funicol o ispermatieo. 1

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11 funicolo, eom e e noto, e C0 stituito daJ dotto d e·fer ernte con la sua arteriola (.d efe,r e11ziale), dai vasi spenm.atiei interni, dai linfa.tic1 tes!f.ico1ari, dall 'arteria funicolare (o spermatica esterna) e da fili n ervosi del grande simp.atico. Tali formazioni sono riunite da lasse> tessuto c onneLtivo , eh e n e p ermette Ia facile di1ssoc iazione; il funieol 0 e inoltre avv-olto da una guaina d ello stesso eonnettivo eh e continua quello sottoperitoneale e eh e contien-e fibro1

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ee1lule muscolari, scoperte da Henle col nome di cr emastere interno. Aceanto a. questi el ementi vanno ricordati i r esidui .del condotto p eritoneo-vaginale ed an eh e quei r esidui embrionali annessi a l testicolo (idatidi d el Morgagni , or gani di Giral1d e,s , ' 'asi a1b erranti d·ell 'ep i·di,dimo), ch·e hanno anch e una notevole importn.nza n ella produzione di cisti in questa r egione. P er tale di1~0.sizione a ntomi.c a, eome fa o·sservare Tillaux, ~l ·Cardone spermatico e partieol.arniente so.ggetto alla formaz ione di raccolte liquide sia diffuse (rare) eh e cireoscri.tte (piu frequenti), le quali va nno eontraddi.s tinte c ol nome di ci~ti del junicolo. L' idrocele diffuso o edema del cordone, com e fa ril evar~ Donati, d eve esser e separato dalle vere 1ei.sti d el funi eolo. Tale a ffezione, segnalata e d eittaglia.ta·m ente d escritta da Pott (1801) col nome di idrocele delle oellule della tu~iica comune, fu in seguito studiata da vari autori (Scarpa, Bertr.andi, Curli.n g, Koch er) e riiprod otta s perimen talm en:te sul cadaver e d a Monod e Terrilon (1889). Essa eoillsiste in una inibizion e d elle maglie d el cellulare eon liquido sieroso o siero·-emartieo, n on .delimitata da una vera e propria parete, e pub esser e d eter:rninaLa ·d a traumi, ·da irri.t azion·e m eccanica locale o da cause edematose gen erali (Gobbi). L'idrocele incistato secondo Velpeau sarebbe per lo piu un resid uo d ell 'i1drocele diffu so di Pott o potrebbe primi1tiva1mente manifestarsi come tale p er infiltrazione di li quido .n -elle maglie d ell 'involucro fibro- eellula r e d el eordone, le quali si distJender ebber o dan·do Iuoig o a11a fo11m.azione di ver e cisti. In ta1 m odo veniv:a da Vel1pea u sommarium ente spiegata Ia gen esi d ella m.a ssi·ma parte d elle cisti del funicolo. 1

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Cisti eonnettivali del cordone spe1·matico. Dott.

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SEZIONE PRATICA

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Le produzioni eistiche d el funicolo 1spermatieo sono s tate variamente ela·ssificate. Goss, ad esempio, le d~vi.de in: idrocele funi colare, eisti spermatich te , cisti saeeulari, cisti ida tich e. Engli·sh aggiunge un 'altra varieta : le cis.ti linfatich e. :E d.a rilev.are pero eh e le eisti saccul ari n on d ebbon o essere eonfuse co n l e altre formaziont cisti ch e; esse, eh e sono r accolte liq ui·de in un saoco in cui si sia avuta o·b l iterazion·e d el colletto, appartengono alla patologia delle erni r piuttosto .eh e a quella d el eor.done ·e v:ann,o anch e d~s tinte d a,Jl 'idrocele saccul aire falso o spurio, costituito da accUJmulo di liqui.do in un sacco· ernia-r io voltim in oso a co·n tenuto viscerale . 1


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IL POLICLINICO

Seeondo la elassificazione fissata da Donati abbiamo: A) Cisti provenienti da residui embrion,ali, di eui: a) eisti provenienit i da residui del c.anale peritoneo-vaginale; b) eisti ·s permatiel1e , da residui del eorpo di Wolff; c) eisti dermoi·di. B) Cisti indipendenti da residui embriona~ li, di- eui: a) eisti spermatiche per ritenzione ; b) eisli linfatieh e; d) cisti di origine eonnettivale. Le cisti provenieruti da residui del canale peritoneo-vaginale sono ·d i gran lunga le J)io tirequenti. II eanale ·p eritoneo-vag inale, com'e noto, s1 dblitera una dieeina di g iorni dopo la naseita e si tra·s forma gradata·mente in un eordone fibroso, ehe costiituisce i,l l~a1mento v.aginale di Cloqu·et. Tale obliterazione pero in un terzo eiirca degli in·divi,d ui non avviene oppure· si verifiea eon notevole ritardo od anche inco·mpletamente. Un adulto su dieei - fa rilevare presenta _un'anomalia peritoneoBegouin vaginale, il ehe s.p iega la tirequenza del1e ernie inguinali detJte per questa ragione di origine congenita. Alle a11omalie di obliterazione del canale vagino-1peritone.ale, e he sono state b ene studiate da Zuck·erk.andl, Fere, Sach s, Romonede, ece. corrispondono i diver·si tipi di idroeele; idrocele oomlllnicante (quando il dotto ~ ;rimasto permeabile in totalita); idrocele inguino-funi·colo-vaginale (quando l'obli·t erazione avviene sol.a:mente nella porzione superiore); idrocele biloculare (quando il canale .disteso ce.de in alcuni punti e manda dei prolungamenti); idroaele multiloculare (in un canale obl1terato a tratti). Quando il dotto peritoneo-vaginale e r.hiuso in alto 'e in bassa la sua parte me·di.a rimanendo permeabile pµo tr,a sformarsi in una sacca cistiea, eh e eostitui·s c·e l '·i drocele in;c istato del cordone degli antichi auto1ri. 11 termine di cisti del cordone pero, come fa rilevar-e Mencier.e, e .piu . esatto. Tali cisti sono conse.cutive a infiammazioni priimitive della sier.osa , Ia cui natura puo esser preeisata con esami batteriologi1ci e citologiei ·del liquido (!Begouin). La loro · parete all' esame microseopico mostra una costituzione i.stologica simile a quella della sierosa iperitoneale e. presenta sulla supe.rfieie interna u·n epitelio pavim·entoso. Le cisti spermatiche, sulla cui origine molto si e diiseus~o, sono abbastanza rare. Per spte-

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garne lo sviluppo Gosselin e Sedl.llot invocarono una causa traUJrnatica; per rottura cioe di un tubo rette o di un vaso afferente e pel conse.cutivo span.dim,e nto di liquide spermatico nel tessuto celluJare, ·dove, per irritazione„ verrebbe a formar,&i una neomembrana delimitante la .r aeeolta liquida. Tale teoria e confermata dai risu1tati spe, rimentali di Fabrini e di Tournade. E da rilevare pero ehe non e sempre possibile mettere in evidenz.a un trau1matisnio qua.Isiasi, sia pure lieve, qua1e ~ usa det·e rminan te. Secon·do numerosi altri AA. le eisti spermartiehe traggono origine da residui del corpo ~i Wo}ff seaglion.ati lu·n go il decorso del eordone sipermatico. Tali residui embrionali, ehe vengono tra·sporta ti dai testicoli nella loro di:scesa, per no11 ricordare ehe i piu noti sono: l 'idatide peduneolata del Morg.agni, l 'idaitide sessile, i V'asi aherranti, l'organo di Gira ldes o paraey>idi-dimo, analogo all 'organo di RosenmülleT' ehe e un r esiduo dei tubi ghiandolari medi del coPpo di Wolff nelia donna. Se,condo Alessan.dri, a pro~osito delle cisti sottoepidi-dimali spermatiche, e da ritenere ehe in molti easi esse cc sono dovute alla perman enza di dot:Jti embrionali a fondo cieco o dt produzioni cisti1che, residuo dei eanali del' corpo di Wol~f, in comunicazione col sistema escretore fisiologi eo, ehe, all 'e•p oca della puberta, si riemipiono di liqu~do spermatico e poS1Sono anche render.s i indi:pendenti o realmente o s.olo apparentemente per I 'esiguita del eanale di co'munieazione » Le cisti -s permatich e presentano una parete sottile, ro.s ea, pellucida, sulla cui su·p erficie interna ,a11 'esame 1stologico si risco•ntira la presenza di un epitelio cilindrico (organo del Gir aldes) o cilindrico cigliato (vasi aberranti del1'epididitmo); il loro contenuto e un liquido spesso lattescen te in cui e faeile rilevare al microscopio numeirosi spermatozoi. Tra ·1e ei sti del funicolo provenienti da residui embrionali sono da ricordare anehe quelle d ermoidi sulla eui patogenesi molto si e discusso. Queste cisti, anche in considerazione d ell.a ralI'i ta della Ioro Iocalizz.azione, or~ frono partieolari difficolta diagnostiche -potendo essere eonfuse speeialmente con l 'ernia. L'<8same del contenuto, ehe fa rilevare speeialmente ,peli e sostanza grassosa, da Ia chiav,e per la loro e!Satta iden.tificazion.e. Fa ,p ero osservare Ci1snero:s ehe la diagnosi e 1a natura (dermoide) di tali tumori pub e deve stabilirsi .anehe prima dell 'int~rvento tenendo conto prine~palmente d·elle sensaziof!i 1


[ANNO

XXXIX,

Nu~t .

10]

SEZIONE PRATICA

fisichc rilevate all ' esame e cioe della caratteristica pastosita, eh e non si riscontra mai nelle .altre focmazioni cistiche del canale ing uinale. Alle cisti indipertd enti da residui embrionali appartengono le cisti spermatiche per ritenzione, ehe per la maggi()lr p,arte degli AA. avrebbero orig i11e da un a dilatazione parziale (a guisa di diverlicolo) del defer ente ir1 seguito all ' ocelusio11e di esso. In aleuni casi pero possono essere anch.e delle cisti epididima li sposta ta d alia loro sede. Rare son o le cisti linfatiche, di eui parla English. La loro patogenesi e oggetto di discussione, pote11·do per alcuni autori tra ttnr~„ di n eo form azioni (linfagiomi ci.stiei) e per altri di linfnr1gectasie consecutive a processi m eccaniei od infiammatori. La lmo natura puo essere confermata da ll 'csame microscopico, eh e fa rilevare Ia presenza di numerosi ammassi li·n focitari. Non e isem,pre facile 1p ero an eh e con esami istologici accurati disting uere se tralttasi di sern:plice dilatazione di Vn.!Si linfatici preesistenti Qppure di 1)roliferazione atipica. Solo in casi veramente eccezionali e possibile osserva re il processo neoplastico al suo inizio. Ad ogni modo d epon.gono per la foirma J1eopla:stica la presenza in seno alle cisti di tessuti eh e ad essa sono estrranei: fibre muscolari striate (Sultan), fibre museolari liscie (Schmieden, Schmidt, Borst), cartilagin e (Ritscl1l), eh e stanno a dimostrare un ultteriore sviluppo d e! ge11me aber.rato, e cosi pure Ja prese11za di un conn ettivo aissai rieeo di elementi cellulari ecl anche la, presenza di tessuto linfat~co n ello spessore delle p,areti . E da rilevare pero eh e anche la presenza di tes·s uto muscolaTe, elastieo, ece. e stata riseontrata in sempl~ci linfangectasie. Ma an eh.e tutti questi caratteri presi insieme fa osservare Gobbi - nou barstano il piu delle volte ad ac,oortare la diagnosi, ehe per pToeessi alterativi, cui puo an dare ineontro la parete d elle cisti , non e sempre possibile distinguere una sempliee linfangeetasia da un vero e proprio linfan gioma. Tra i tu·mo:ri ie~stici <lel funicolo Gross inclu1de a n ch e le cisti idatidee, eh e sono rare ed an.ch 'esse ·di · difficile diagnosi. La diagnosi in gen,ere e formulata o in seguito a puntura (liquido Ii.m·p ido come acqua di ro.ccia con i earatteri b·en noti e su cui sorvolo) o all ' esame della carratteristica c1sti, la quale risulta di du e strati; di uno strato esterno, o cutieola, molto elastico e stratificato a lamelle e di · uno strato interno, o pa1

371

.

I'8n chi.male, fatto da masse granulose, da cellule, da fibre museolari e da un sistema vasale. Anche tale varieLa di cisti del funicolo puo essere diagnosticata o per lo me·n o sos.pettata in base ~d a ee urato esame per una cc crepitation qu 'il donne sous le doigt et qui ressemb1e a la crepitation d es tumeurs a g.rains riziform es » (Le Dentu et Delbet). Ed ora debbono essere finalmente con siderate le cisti connettivali, ·eh e formano particolare oggetto ·d el presente lavoro. Se si considerano i pocl1i casi descritti in· letteratura si ha la manifesta impressione eh e ancora ogg i non e ben chiara e preeisata la genesi di tali farmazi-0ni , ehe 'sono pe·r altro estr.emamen te rare, per eui p uo essere interessante, sia dal punto di vista clinieo eh e anatomopatologico, aecennare a tutto eio ehe si conosce al rig u·a rdo dopo aver brevemente illustrato due casi occorsi alla mia osservazione. 1. - S. Alessandro di anni 21 militare. Entra ~n ospedale il 10 agosto 1930. ' Nulla di notevole nel gentilizio. Nessun precedente morboso degn:o di n ota. Diec~ giorni or sono, rivolgendo casualmente la sua atten zione alla regione inguinale sinistra , h a osservato un:a piccola tumescenza in corrisponden za dell 'o rificio inguinale esterno. Detta tumefazione, eh e e affatto indolente sia spontaneamente ehe all a pressione, non h a arrecato alcun disturbo al p. , eh e ha potuto regolarment e attendere al su o ser vizio sino al momento del ricovero in ospedale. · 11 p ., ripet11 tamente interrogato, non ricorda di aver patito traumi ·di sorta a carico della regione colpita. E .. 0. In<iividuo di costit11zione sch eletrica regolare in buone condizioni di nutrizione e sanguificazion e. · .'\.11 'esame 1netodico dci vari or gani ed apparati non si rileva nu1la di 11otevol e. Localmente, st ando il p azienie in posizione eretta, rilevasi all 'ispezione una piccola tumefazione situata immediatamente all 'infuori dell 'an ello inguinale esterno . Detta tumefazione, eh e sotto i colpi di t osse diviene piu sporgente e si sposta jn massa anteriorme11te e in basso, e ricoverta da cut~ di aspetto normale ed ha la for ma e la gran dezza di un uovo di piccione. La palpazione conferma i qati rilevati all 'ispezione circa la forma e la grandezza della tumefazione, eh e appare liscia, t esa, elastica , non decisamente flu ltuante, perfettamen te indolente. Essa e posta anteriorm ente al cordone cui aderisce pur essendo dotata di una certa motilita sugli elementi funicolari. La perc ussione da suono ottuso. La tumescen za non si riduce con la compres- . sione, ne riceve impulsi sotto i colpi di tosse; e completamente indipendente dall 'organo didimo-epididimario. La ricerca della translucidita riesce infruttuosa. All 'esam e del can ale ingui11ale non si r ileva nulla di anormale. Si fa diagnosi di cisti del funil'olo e il 13 agoOssERVAZI ONE

1


372

<t IL POLICLINI CO »

s to in an estesia locale novocainica si procede al-

l '~nte rvento.

Incis.ione cutanea .parallela all 'arcata crurale ed estendentesi sino alla r adice dello scroto di siqistra. Sezione dell 'aponevrosi del grande obliq.uo. Anterior1nen te agli elementi del funicolo e r~coverta da fjbre del cremastere si rinviene la p~ccola tumescenza, ehe, senza aprirla per via ottusa viene facilmente e completam~nte enucJeata. 1 singoli elementi del funicolo al piu attent<? e~ame non presentano alcun rapporto di cont1nu1ta COfl: detta tumcscenza · non sono evident~ i resti de~ ~otto peritoneo~vaginale; assenza cl1 sacco ern1ar10. R~cos truzione a piani. Sutura completa . ~ecorso post-operatorio regolare. Guarigione per pr1mam. La cisti asportala per iI1t ero e a superficie esterna di colorito biancastro, percorsa da una rete d~ esili ed abbondanti vasi sanguigni. Con una con~une siri11ga di Pravaz si aspira il suo contenuto; SOfl:O complessiyamente cinque cm c. di li quido giallo-citrino, limpido, a r eazione alcalina, assai ricco di albumina. Prova di Rivalta negativa. l\tlicroscopicamente si rinven gono solo scarse emazie. La p arete della cisti h a uno spessore uniforme di circa 3 mm.; la su a superficie interna ehe fl:On e separabile da quella esterna e pe;fettamente liscia e di colorito r oseo. ' ~ 'esam e istologico fa rilevare ehe la parete della cisti e costituita esclusivamente da t essuto conn ett~vale compatto con notevole con tenuto di vasi sa11guig°'i; non, si riscontra n ella superjicie inter~a

alcun riveslimento epiteliale .

[ANNO

XXXIX, NuM.

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9.on diagnosi di cisti del funicolo si procede all 1n~e~vento (27 settembre). I.qc~s~one come per l~ cura radicale dell 'ernia (Bass1n1). ~n~erior~1ente. agli elementi del cordone, da cu1 s1 lasc1a fac1lmente is.olare, si trova la tumeScefl:za, rico~erta da esili fibre del cremastere. Enucleazione completa della cisti per via ottusa ed aspirazione del suo contenuto. Non sono evidenti i resti d~l dotto peritoneo-vaginale; non prese11za di sacco erniario. R~c~struzione dei piani alla Bassini. Punti perdut1 in catgut; superficialmente seta e maglie m,etalliche~ ' Decor so post-operatorio regolare. Guarigione p er primam.

La p~r~te ester11a della cisti asportata e di colore gr1g10-rossastro; la superficie intern'a e liscia lu~ente, rosea. La sacca cistica e completamenu; ch1usa ed ha u11a lunghezza di cm. 7 e una larghezza di cm. 3; lo spessore della sua parete e abbastanza unüorme (circa 2 mm.). II liquido estratto co11 una siringa di Pravaz n ella quantita di cm c. 6 e Jimpido citrino a reazione debolmente alcalina e conti~ne abb~ndante albumifl:a. Prova di Rivalta : n egativa. All 1esa1ne microscopico di esso, dopo centrifugazione, non si rileva110 element~ morfologici. lstolog·icam ente la cisti mostra una parete di tessuto confl:~tt~vo assai ricca di vasi, specialmente di capillari, ehe si presentano irregolarmente distribuit~; in alcuni punti si n otano pure scarse fibre muscolari liscie ed altresi qualche focolaio d 'infiltrazione parvicellulare. Manca un rjvestimento epiteli_ale.

ÜS SERVAZIONE

II. -

B. Giuseppe, anni 21 , mi-

litare. Entra iD: o,s.pedale il 25 settembre 1930. Genitori viventi e sani. Nessun precedente m orb oso degno di n ota. Asserisce di non aver m ai sofferto di blenorragia fl:e. di altre malattie ven eree. Da circa due 1nesi si e accorto per caso della presenza di U1'a intumescenza alla regione inguinale sinistra, eh e e andata lentamente e gradatamente aumentando di volume sen za recargli alcun dolore. Solo in questi ultimi giorni h a avu to un po ' di molestia, sp ecie dopo prol un gate marcie. E .. 0 . Individuo di cos tituzione scheletrica r egolare; n on presenta nulla degno di n ota all 'esame metodico dei varii organi ed apparati. Ill: corrispondenza della regione ing uinale sinistra, stando il p. in posizione er etta, rilevasi u11a sporgenza ricoverta da cute normale, grande quanto u~ uovo di colomba o p oco piu, disp osta col suo maggiore asse parallelamente all 'arcata crurale. Alla palpazione la tumescenza, ehe e spo~tab~le sotto la cute, appare liscia, duro-elastica, non distintam ente fluttuante, poco dolent~. Alla percussione, suono ottuso; con l a compressione il tum,ore non si riduce. L'anello inguinale esterno e leggermente sfiancato e permette d 'introdurre nel tragitto un dito, eh e riesce a sp ostare in alto e in avanti la tumescen za; posteriormente ad essa s~ avvertono gli elementi del funicolo. Sotto i colpi di tosse non si percepiscono impulsi. Non riesce possibile l a ricerca della translucidita. Organo didimo-epididimario normale.

1 du1e .casi sopra illlJ,strati hanno una chiara ed evidente analogia, sia dal lato clinico ehe anatomo-pat ologico, con le poche osservazioni affi<liate alla letterat ura di cisti connebtivali del cordone. Prim.a ·p ero di trattarne la genesi, eh e tanto ha intere.ssato i patologi e ehe non puo dirsi aneora Tisol uta, sara opportuno a.ceenn.are ai caifatteri, ehe distinguono tali formazioni' cist1ch e del canal e ing uinale. In r.~rpporto alla frequenza e da notare ehe tal1e affezione - segna1lata da Fiori nel 1901 e stu.di.ata in seguito da Donati, !Bindi, Mümm, l\IIag·i, IFo!flID.ig.gini, Prati, Esau, Hank - e rara. Dem el, cl1e in un a ecurato• capitolo delta sua monogra.fia: « Ch·ir. d es Hodens und ·de·s Samenstrangs » (1926), hla riunito quanto si eonosce ciroa le cisti eonnettivali del funic0lo, e riuseito a r.a•cco.gliere da lla letteratura solo otto easi. A questi sono da aggiungere due receniti osserrvazioni di Esau ( cc Bin1degewebscyten d es Samenstrang s n, Ar ch. für Chir., 1931) ·e quella ·di Prati; sooo complessivamente quindi, eomprese le mie osservazioni, solo trodici i icasi noti. Ci1·ca l '1eta ~ da notare ehe le eiisti .connettivali non sono proprie dell'eta giovanile; sono state :riscon,t rate sia in bambini (Donati) 0


IANi'iO XXXIX,

Ul\[.

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373

SEZIONE PRATICA

ehe i•n adolescenti (Magi) ed in individui adulti (Mürmm, Esau). 11 lato colpito non ha importaniia speciale; nei casi riferiti a·d og·ni modo si h a una maggiore frequenza a sinistra. La sintomatologia soggettiva e assai scarsa, per cui spesso l 'affezione viene scoperta solo casualmente nel corso d ' intervento pe·r ernia inguinale o, eccez ionalmente, per la cornrparsa di una piccola tu·mescenza alla regione inguino-scrotale. Talora il paziente avverte seruso di molestia o lieve dolorabilita all 'inguine; in un solo caso, descritto da Bindi, la cisti divenne sede di vivi dolori, eh e resero neicessario l ' intervento. In qualche caso e invece un trauina o uno sforzo ehe ric hiama l 'att~~n­ zione nella r egione cdlpita. Data tale sinto1natologia viene quindi a man care ogni notizja precisa sul vero inizio e sul d ecorso stesso dell 'affezione . L'esame obbiettivo, ehe offre dati piu numerosi, non consente pero di poter distinguere esattamente tali cisti dalle altre del cordone. L'i1spezione - stando il paziente in posizione eretta - fa rilevaire una tumefazione, poco voluminosa, situata nel eanale inguinale o alla rad~c e dt~llo scroto e ehe, sotto i coJ.pi di tosse, puo ~dive 11taTe piu sporgente. Tale tumefazione e ricoverta da eute di aspetto normale ed ~a per lo piu forma ovoidale col maggior diametro disposto parall elamente all' arcata crurale. La palpazione eonferma i dati rilevati all' isrpezione circa Ja fo'rma e l.a grandezza della tumescenza, ehe a1ppare liiscia, t;esa, piu o meno elastica, non decisamente fluttuante. La cisti puo riscon trairsi in qualsiasi pu11to del tragitto inguinale; e poSiSibil e pentanto rilevarla anche in corrispondenza d-ell 'orificio addominale o, piu frequentemente, di quello cutaneo. Talvolta a.nzi e situata imme diatamente al di fuori del .can.a le inguina le. Qualunqu1e pero sia la posizione occupata :lalla tumescenza - fa notare \Formiggini im!Portanti a rilevarsi sono i ra•pporti ehe essa contrae con i diversi elementi del funieolo. Le cisti 1connettivali pr.esentano infatti le seguenti caratteristiche; sono superficiali e situate anteriorrnente a.g li elememti funieolari su cui gemeralmentc godono di un:ar 1certa mobilita, hanno rapporti a ssai lassi col sacco erniario rnei frequenti casi in cui c tata notata la coesistenza di un'ernia, non pre·se11tano alctilna rel.azion1e si.a di continuita ch1e di eo.n tigui ta con l 'orga·n o ·didimo-ep1didi n1<t ri o dello stesso lato.

La tumefazion,e non e riducibile alla pre:,sione (puo solo spostarsi), n e si modifica di volume eol cam·b iamento di posizione o eol riposo !Prolungato. La percussione da suono ottuso e la ricerca della transl ucidi ta, quando e ;p ossibile, non offre dati si1curaimente attendibili. Interessanti sono i reperti operatori, ehe ci consentono di rilevare delle part~c.olarita v~~ ramente importanti. Le eisti eonnettiv.ali, eh e, .come abbiamo accennato sopra, sono superficiali e all 'infuor i di la:sse aid erenze non eontraggono alcun raipporto con gli el·em enti del funicolo, non sono avvolte dalla guaina eellulare del cordone, ma a1ppaiono sviluppate n·el suo s.pessore o in qu elle della tu11ica fib'fos.a, e sono fa1cilmente enucl1eabili. All ' esrum•e macroscopico si rileva ehe la cisti, g rande per Io piu quanto una noce, e di .forma ovale o sferica, a sup·erficie liscia; presenta la parete asterna di aspetto fibroso, di colorito biancastro o gr igio-rosisa.s tro e percorsa d.a vasi discretamente abbon·danti. All 'apertura fu oriesce scarsa quantita (pochi cm.c.) di liquido limpido , citrino, ehe .come fa rilevare Donati - « raccolto in un piccolo tubetto si trova di reazione debolmen· te alcalina e, riiscaJ.dato, coagula ». Tale liquido ha tutti i .carart,teri d el . transudato e contiene scarsissi.imi e.l•ementi morfolog~ci (qual che globulo bianco e rarissime e.m azi·e). Lo spessore <lella parete e vario; in genere m~SUTa 1-2 mm. La superfici1e interna e di colorito roseo e l)UO ap!p ar i.re co1m.pletamente lisicia o di a.spetto villoso o.ppure, come in un c.a so descritto da Esau, e.ssere attraversata d.a sottili lam eille a mo' di tela di ragno, le quali si d~paTtono dalla pairete stessa. Qualunque pero sia l 'aspetto d·ella suparficie in•t erna Ia parete della cisti non e separabile in strati ed e CO,llljp1leta1mre nte chiusa. Lo stu·dio istologico di tali formazioni eomre si e in.n anzi aicoennato - puo indirizzarci a·d una esatta inteirpretazione di esse e spiegancene il m eccan i n1o di produzione. La struttura istologica della parete della cisti puo .eissere eosi riassunta : una lamina di tessuto co·n nettiv.alo piu o .m eno compatta e priva o q.u asi di fibre elastich.e, con forte contenuto di vasi san•g uigni, specialmente di capillari. E talora possib·i le riscon1Jrare modica infiltrazione parvi1cel)ula:ne spiecie n eg·li str.ati esterni; non si riscontra mai nella superficie 1

;nterna alcun rivestim1en,to· epiteliale od endolelia.le. La i)atogien1e,s i di 1queste eisti v'i,e ne spiegata da ifiori e da Donati con un m eccanismo r-


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[ANNO XXXIX, NuM. 10)

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mile a quello invocato da Vel1peau per « l 'idrocele incistato »; in sieguito a piocoli e r1petuti traumi, anche cosi lievi da sfuggire f.aicilirniente a,11 'a.t tenzione d·e l pazi·ente. viene inlc~psulato uno spandi mento sieroso dal cellulaTe o piu probabilmente dalla guaina fibrocellulare. ehe avvolge il cor.done. « Fra due o piu la,melle eonn·ettivali ispessite si verreb:b e a poco a poco a raiccogliere del siero, e il connettivo, rea,g en.do alla di(ste·n sione, proliferere·b1b e, ispesse.ndosi e venendo in·fine a costt, tuire una sacca a parieti r esi1stenti e, in seguito, piu s ottili man mano eh e rpreeede 1.a di·st en sion-e >> (Donati). Aocettan.do tale teoria si co1npren.de a,g evolmente il fatto dell.a manca.n za di qualsiasi rivest~mento della parete interna d ella cisti . E pero O(pportuno notaTe ehe in nessuno del ca1si riferiti e stato possibile dimostrare la pr·ees~stenza di un i·drQcele diffuso come primo grado deli 'aiffezione, ehe il traumatism-0 stesso figura ma non chiaramente in una .sola osse.r vazione di Donati, ehe non sono state inoltre mai segnalate. pregresse affezioni in fi.ammatorie dell '01rgano didiimo-e,ipiididimario e degli elementi d el funicolo. In un solo caso (Esau) vi e stata concomitante ernia strozzata, ehe ritchiese l 'intervento d 'urg·enza e ehe non puo eerto essere invocata quale momento eziologico. E da segna.lare pero ehe in tal ca so vi fu an·che l 'a·p plicazione di un cinto erniario, la cui conLimua azi·o ne meccanica puo n on esser e eistranea a ll 'insorgenza di un processo irritaltivo •Cronico caipaoe di determinare in primo tempo una transudazione di liquido sieroso e consecutivarm ente la formazione di una c isti. Formiggini fa rilevare ehe bisogna tener conto del fatto ehe all 'intervento i r esidui del dotto peritoneo-vaginale sono stati riscontrati quasi eostantemente svilupipati piu del comune ed an,ch e parziatrnente obliterati. Non potreb,b e questa evenienza - si d-0ma11 da l 'A. ~ essere l 'indice di una con.dizione embriona, „ ria a noi seonosciuta ed esercitante una certa influenza sulla produzione di tali cistiP Amm ettendo pero questa ~potesi mal si comprende iiivreTo la ma.ncanza di qualisiasi traccia di epitelio interno di rivestiimento. Nei due casi da me riferiti i r eperti operatori e. gli esami istologici in·d ueono a credere eh e l 'affezion•e riscontrata non ha nulla a ehe fare coi resti d el processo . peritoneo-vag inale, :da cu,i le ci ti stesse erano pera]tro com·ple~amen.te in.dipend enti. Tr.attasi in tutte e due le osse:rvazion.i di individ ui g iovani in 1

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IL POLICI„INICO

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cui, per le partico.lari contingenze della vita militare, non e a.·d ogni modo assolutamente da esclu·dere << una causa tr.aumatica ni,agari leggera e f~cilmente sfuggibile all 'attenzione del paziente n eui si possa ascrivere la fonmazion e delle 1cisti. Ammettendo cosl l 'ipote.s i di Ve~peau come la piu . convincente possiatmo ~piegarci la genesi delle cisti connettivali del funicolo la cui rarita, come fa rilevare Donati, dipende probabilmente solo da defic ienza di osservazioni. Clinicamente una cisti connettivale puo con g ranide fa·cilita e sser 1confusa per l 'identi tA dei segni con le altre formazioni cistiche d el f unicolo, di eui sono stati innanzi aeeennati i ca·ralteri prin1c~pali, su cui non ritorno, cl1e· possono talora farci stabilire una diagnosi preeisa anch e prima dell 'interviento. La diagnosl differenziale via anche posta, sia pure ecceziona1mente, eon al cuni tumori del cordone. Starlinger, a,d esempio, ha illustrato un caso (il terzo nella lettreratura) di tumore translucido, di eonsi:stenza gel.atinos.a, diagnosti ca to per eisti del funic-0]0 e ehe invece all 'esame istologico risulto es~ere un mixo-fihroma. All 'atto operatorio la. diagnosi, giova ripeterlo, e facilita'ba dal fatto ehe la eisti connettival1e, situata superfic-ialmente, e agevolmente enU{cleabile e n on presenta - all 'infuori di la·sse aderenze - alcun rapporto eon g li elem enti del funieolo. Circa le 1p ossibili complicanze e da tener preserut.e l 'even tualita ehe la cisti di ven ti sede di un prOICesso flogistico, ch·e coJme n e·l caso di ßin di , puo assurger e a tale gravita da condurre anche a,ll'esito letale. E cosi pure, data la motilita di cui la cisti connettiviale gode sug li eleimenti d·el funicolo, non va dimenticato ehe essa - per irr11provvi.so aumento deJla pressione en·do:addominale - puo spostarsi nella direzio1n e del canale inguinale sino ad in·sinuarsi nell 'orifocio esterno cc riman endovt quindi ir:nipigliata e strangolaba quando detta fo.rza e venuta meno ». Assai ·dimostrativo al riguardo e un caso descritto da Razzaboni e riferentesi a « eisti funicola:ne strozz.ata », in cui, pur essendo aissente qualsiasi ostacolo meccanico al circo]o intestinale, eomparvero spiJccati fenomeni generali di strozzamento, ehe riehiesero un intervento orperativo immediato. La cura IlOin plio essere eh e chirurgica; cur:ata enUJcloo.zione della eisti in modo da non le·dere gli 0Tga1n i della gen erazione ed i vasi eh e .a d essi mett-0no ca po. 1

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{_i\NNO XXXIX'

l!l\f .

10]

SEZIONE PRATICA

MARASSINI. Cont ribut o allo studio d elle alterazio-

Rlt\.SSUNTO.

L 'A., dopo ave r esposto q uanto si conosce sulle raccolte cisticQ.e d el cordone spermatico descrive due rare osservazioni di cisti connettivali funicolari e n e illustra il quadro clinico, il reperto operatorio e l'esarrne istologi co. Circa la patogen1esi ritiene ehe per tali cisti possa a ccettars i la teoria invocata da Velpeau per cc l 'idrQcele inciistato » del funicolo. BIBLIOGRAFIA. ALESSANDRI. L e l esioni dei singoli elementi del cordone spermatico e loro co nseguenze su lla glandola genitale. 11 Policl ., Sez. Chir., 1895. Io. Sulla patogenes!. delle cisti sottoep!didimali spermatiche. Archivio ed Atti Soc. Ital. di Chi-

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di origine

875

connetti vale.

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ÜSPEOALE UMBERTO J DEL C1Rc0Lo DI MoNzA DIVISIONE CHIRURGICA d iretta dal prof. ANTONINO C1MINATA

Contributo clinico alla conoscenza delle eisti del pancreas per il dott. G1usEPPE DE S1MONE, assistente. Le cis ti pancreatich-e, eh e nelle statisticl1e ospitaliere non rrisultano esser e freque.nti, rivestono fra le affezioni gen erali d ell 'addome e particolarmente tra le malattie del pancreas una speciale importanza perche sono su scettibili di u .n.a terapia ·chirurgica efficace . Nei va·ri trattati l 'argomento e appena accennato ed .a nche la letteratura al riguardo non e molto ricca. Ritengo utile percio riferire


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i due casi da me stud.iati .a nche perche per i 0

loro .p articolari ca-ratteri ·si prestano a oonsi1derazioni clini·che non prive di interesse. CA so I. - B. P. d 'anni 3S, contadino, da Villasanta. Enlra in, Repar to il 6-2„1930. Nulla notasi n el gen tilizio ~ n ell 'ana.m nesi patoilogica re1nota ad eccezione di un, intervento chirurgico1 subito all 'eta di 22 anni per ernia inguinale destra. Discreto bevitore e fumatore. Circa sei mesi or 50,n o il p . senza avvertire alcun, dist.urbo, ebbe a notare l 'in,.sorgenza alla regio11e epigastrica di una bozza rotondeggiante, della grandezza di una n,,qce.. La tumefazio·n e, a detta del malalo, all 'inizio presentava oscillazioni di volume a volte scqimpatjva quasi del tutto, m~DJtre in altr! giorni raggiun,geva la grandezza di un, man,darino e s·olo1~n questi ultimi due mesi e andata gradatamente e progressivamen,te aumentando fino a raggiungere le dimension,i attuali. Contemporaneamente all 'aumento della massa il p. ha cominciato ad avvertire senso di peso all 'epigastrio e dolore a trafit ture, ins·o rgente subito dopo i pasti e della durata di 2-3 ore. II dolore non eccessivo non si e mai accompagnato a vomito, ne a pirosi. Appetito ben conservato, alvo regolare.. Non, febbre, non d~m,inuzione del peso 1

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POLJ.CLJNICO

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ai raggi X, . sposta fortemente lo stomaeo· a sini&tra senza ulteriormenle deformare la parete della piccola curva ehe lo accoglie nella sua concavita, e si dimostra ad esso adesa. Nei movimenti del respiro1, neJ. far retrarre e protundere le pareti addominali, nel eorso delle manoivre di palpazione e pressione variamente praticate serobra intimamente eonnesso ool fegato. Dato ehe lo stomaco non risulta altrimenti interessato .ehe per lo spostamento suddetto e per un'evidente diminuzione della peristalsj sulla piccola curva, ma non e n e fi sso n e dolorabile e si vuota in tempo normale; si esclude ehe il tumore in parola trovi in esso il suo punto di partenza e si propende per la sua p ertinenz.a Q alla piccola ala del fegato od al pancreas .. L 'esame clinieo ed il rep el"~O radiologico permettono la diagnosi di cisti ma e difficile poter

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Esame ob·. : Sogget!<> longilineo, di costituzione scheletrica regolare. Stato di nt1trizione e sanguificazione puona. Adipe discreto; muscolat ura ben svilt1ppata, toniea. Subittero alle selere. App. Jin.foghiandolare : indenne. App . respiratorio e cardio-vascolare: negativo. Addome: di forma ~ dirn,ensio·n i regolari, ben palpabile, indolente.. In eorrisponde11za dell 'epigastrio si nota una intumescenza della grandezza di un mandarino, situata quasi sulla linea mediana e mobile coi movimenti respiratori. Tale massa alla palpazione appare sferica, della grandezza di una grossa ara11cia, a limiti netti, a superficie liscia, di oonsistenza molle elastica, leggermente spostabile. Con ~anovra co.m binata si apprezza una netta fluttuazione. La palpazione non suscita dolore. La t11mefazione si abbassa n,ell 'inspirazione ma uncinandola non si solleva nell 'espirazio·n e. Fegato col limite superiore alla VI CQ-sta mentre il margine infetriora, alquanto duro ma indolente, e a due dita dall 'arco costale sull 'emiclaveare. Milza in sede. Sistema nervo59: negativo. Esami oomplementari: Es. urine: negativo. Reazione di Wassermann sul siero di sangue : negat~va .. Es. mor.fologico di sangue: emazie ben colorate, normali per fo rma e dimensioni, impila1nento r egolare. G. R.: 4.6000.000, Hh . : 0,85; V. G.: 0,92. G. B.: 7800; F. L.: linfociti 16; moni0citi 6; polinucleati neutro[ili 74; pol. eosinofili 4. Intraäermoreazione alla Casoni: negativa con liquidi cistici diversi. Esame r~dio.Jo·g ico (doitt. F. Giongo). Deformazione dell'emidiaframma des1tro eh e protunde in vicinanza dell 'angolo cardio-diaframmatico in una formazione r egolarmen te curvilinea (breve r aggio), la quale confon<le la sua opacita massiva con quella ep aticn sottost ante. Fegato notevolmenite ingrandito fino a raggiungere quasi col margine inferiore il livello della cr est a iliaca. n tumore palpabile all 'epigastrio risulta n1odicamente 0 paco

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stabilire oon esattezza se a carico della piecola ala del fegato ovvero del pancreas. Con tale dubbio diagnostieo, perdurando i fatli dispeptici e l'epigastralgia e notandosi un legge ro aumento della tumefazione, si decide l'in-tervento ehe viene praticato dal prof. R .. Calvini il 21-2-1930. « In 1norfio-eloronarcosi eon incisione mediana xifo--0mbellicale ei mette a nudo la massa tumorale costit uita da una formazione eistica a pareti spesse, fibrose, situata fra la piccola curva dello stomaCQ, stirato in basso, ed il lobo sinistro del fegato. La cisti, ehe superi-0r1nente e aderente alla faccia inferiore della piccola ala del fegato, si approfonda verso il panereas col quale fa corpo per n1ezzo di un corto peduncolo. Si apre e si svuota la cisti del suo contenuto cosl.ituilo da c~rca un l~tro di liquido bianco-grig·iastroi filan,te e s~ marsup,ializza alla parete addo~inale

».

Decor so postoperatorio regolare. Il secrelo della fis tola lnaeera ampiamente le p ar eti addominali


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SE ZIONE PRATICA

ehe e necessario proteggere con vaselina borica. La fistola si chiude dopo circa un mese e mezzo. 11 p. rivislo pochi giorni or son-OI, dopo1 sette mesi dall 'in:terven1Lo, gode pieno benessere. CAso II. - S. G. , di anni 36, benestante, da Monza. Entra i11 Rep art-01 il 31-8-1930. Gentilizio 11egatiYo. Venne operato all 'eta di 9 anni di coslo1t-0mia per empien1a sinislro metapneumo·n ico, del quale guari sen za pos tun1i in circa due m esi. Soffri aneora di polmonite franca a 23 ed a 26 anni. I disturbi attuali del p . risalgono al luglio del 1928. In t ale epoea 001nincio ad avverlire dolori all 'epignstrio con irradiazioni a cintura verso i fianchi ed alla colo·nna vertebrale. I dolori, a carattere accessuale della durata di 5-10 minuLi, ii1sorgevano 3-4 volte al giorno e sen za alcun rapporto coi pasti . Dopo un p aio di m esi il dolore si localizzo esclu sivamente al tratto lombare della eoJonna vert~bra le ed all 'epigastrio, ehe il p. i1oto alquanto tumefatto e teso . n dolore in gen ere sopportabile ogn~ 15--20 giorni presentava esacerbazioni eh e duravano un paio di giorni costringendo il p . a lel.to. Durar1te tali crisi il dolore si estendeva a ventaglio verso il b asso ventre e verso il bacino. Dopo la scon1parsa delle crisi l 'alvo da stittico si faceva diarroico con 4-5 scarich e di feci semiliquide. Dall 'inizio di quest'anno le crisi si sono fatte piu frequenti e violen te da durare anche 5 giorni ed a volle senza eh e il dolore fosse mitigato da ripetute punture di pantopo1n . Riferisce il p. eh e l 'epigastrio a volte era meno teso e tumefatto, m entre in altri giorni, specie durante i p criodi dolorosi, diventava piu teso e bomJ)ee. ell 'aprile si fece praticare un esame radiologico, il eui reperto appresso riporlero , e venne con sigliato d~ sott oporrsi ad atLo operatorio rna attraversando un periodo di relativo ben essere rifiuto. Da allora ha sofferto altre numerose crisi dolorose ed e diminuito dall 'aprile di 25 chilogrammi in peso corporeo. Io vengo· chiam ato d 'urgen za di notte perch e da due giorni soffre di do lori violeniti diffusi a tutto l 'addome, con irradia1ioni al bacino ed alla colonna vertebrale non mitigati da numerose punture di morfina. Es. oi.. : 11 p. e in decubito later ale sinistro, con le cu„ cie semiflesse sul b acino ed il tro11co piega lo in avanti. Si lan1enta fortemente di dolori all 'addome e specie al tratto lombare della colonna vertebrale. A &tento riesce a portarsi in decubito dorsale e ad allungare gli arti inferiori. Soggetlo longilineo in scadenti condizioni di nutrizione, adipe scar so muscolatura flaccida, ipotonica. Linea1r1enti del volto stirati ; ittero sclerale. L'addome si presenta avvallato n ei quadran.t i inferiori mentr~ alla regione epigastrica si noita un 'intu1nescenza della grandezza di una grossa arancia. La tumefazione, insorta a detta del p . sei ore prima, e immobile coi movimenti res·p iratori eh e sono superficiali, a tipo toracico . L 'addome e ligneo alla palpazio ne ehe pero non esaeerba il dolore. Anch c la massa all 'epigastrio e tesa, non comprimibile; data la r esi&tenza delle pareti addominali non e possibile delimitare l 'intumescen za epigastrica ed apprezzarne i caratteri. La percu ssione e normale ovunque ad eccezione ehe sull 'epigastrio dove il suono e del tutto ottus0. La tumefazion e appare pulsante ed all 'asco1tazione si av ve~e il Lono aortico.

Ap p . cardio-vascolare: negativo; p olso 90 ritmico, u g uale, alquanto ipoteso. App . respiratorio: negativo . L 'esame viene praticato in decubito laterale non riuscendo il p. a rimanere sedulo sul letto a causa dell 'inasprirsi del dolore. Temperatura 37°,5. L 'esrune radiog·raiico eseguito dal prof. F. Perussia il 26-4-1930 aveva dato il seguente risu1teto: « Nulla di r1otevole dal punto di vista radiologico all 'apparato r espiratorio ed a quello cardio~v.asco­ lare. Lo stomaeo, vuoto al]o stato di digiuno appare, dopo In somministrazione di latte di bario ben con.formato e di volun1e i1ormale n ei due terzi s11periori m entre in corrispondenza del] 'antro pilorico appare dcformalo per compres.sion e e pro1

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habile aderenza con formazione tu~o·rale retrost.ante, la quale ha poi il massimo suo sviluppo piu in basSQ e medialmente. TI latte di bario e quindi il p asto di Rieder passan:o facilmente at traverso al pilorrQ- in duodeno ed allora si osserva come il tluodeno sia fortem ente disteso n ella sua curva a descpvere una larga semiluna ehe abbraccia !l tun1.ore epigas1~rico . La palpazio1n e della sede de1l tumore riesce mol to dolorosa . Il tono, la peristalsi ed il tempo di svuotam ento dello stomaco sono normali. Sebbene il caso si presenti assai difficile, pure sembra dai dati radiologici di poter con cludere per l 'esistenza di un tun1ore in sen so lato a sede retroper itoin eale e piu specialmen·te si dubita di tumore o cisti della testa del pancreas con spostamento in alto ed in aYa11li dell 'antro pilorico a quello ader ente e con dispiegam ento e compressione del C duodenale ». L 'anamnesi, la, sintomatologia, il reperto radiografico mi fecero porre la diagnos.i di una formazion e cislica endoacldominale. Sopratutto il rapido aume"n to di volume accompagnato dall 'esacerbarsi del dolore faceva pensare ad una disiten sione della cisti verosimilmente da . emorragia. E, quantunque il forte dimag ramento del p. avesse potuto richiamare l 'atten zione verso una neoformazione malig na cistica (cistadenorn a, car cinoma), pure il


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[ANNO XXXIX, NuM. 10~

« IL POLICLINICO >>

decorso cli11ico, la sede, l 'estensione e i limiti era110 Sl1fficienti ad orientare il con,cettoi diagnos1 t ico Yerso un3: formaz~one cistica benigna del pancreas. Con tale concetito non and ava discorde neppure lo stato di denutrizio ne del IT\alatot ehe poteva essere messo ~n, rapporto con alterazioni della secrezione interna ed esterna del p·a ncreas con relative gravi ripercussioni sull 'assorbimento intestinale e sul ricambio dei carh<>idrati. Il giornQ seguente, presen.tando il' p. un peggioramen to rlelle condizjoni generali, consiglio il ricovero in Ospedale dove viene il 3 sette1nbre sottoposto aq atto operatorio dal chirurgo prim(lJ'io prof. A. Ciminata .. « In an,~stesi.a locale CQn, percaina si incide sulla linea alba ~ si cade su una massa intraperito11eale fissa, oosparsa alla superficie di un,a ricca rate venosa. L'orientamento e d~ff~cile ma a poco a l)OCQ facendosi strada fra fitte aderenze s,i vede ehe sulla faccia an lero-esterna di ,questa massa, della grandezza di llna grossa testa di feto; e poggiata ed aderen,te un 'ansa intestinale ehe per la sua continuita ool piloro e individua.ta come duodeno. Continuanao la dissezione si riesce a capire ehe la massa tumorale aderisce e fa parte del tessutto pancreatiCQ. 11 oolon trasverso e spostato in basso lo stomaoo in alto. _.i\.l duod~n~ aderisce un tessuto ehe pe•r la. sua strut:tura e colore si ritiene e-ssere pancreas. La massa e fluttuan te e leggern1ente pulsante. Con una puntura esplorativa si da esito a liquide ematico non coagulabile, il ehe fa escludere l 'eventualita di un aneurisma aortico al quale si era oostret~i anche a pensare. Rimane quindi molto piu probabile la diagnosi di cisti del pancrea& tanto piu ehe sulla superficie della parete cigtica accanto a vene enormemente dilata te si vedono isole di parenchima pancreatico. Con legalure si isola un campo su cui si fa cadere lln 'incisione con 1a quale si vuota una gran de quantita di liquidQ e~a,tico. Esplorando ool dito la cavita si sente pulsare l 'aorta e si riceve l 'impressione precisa del grande volume della cisti. Si zaffa e si marsupializza >>. • Il decorso postopera torio e normale. Dopo qualche giorno si inizia l~ rimoz~one dello zaffo. La cavita oo~tiQua a secernere un, liquide ehe macera la oute adiacente ehe b~sogna proteggere spalmandQla abbo11danteIT\ente con pomata all 'ino1tiol .. La cav!ta si riduce con discreta rapidita e la fistola si chiude complet~ente dopo circa quaranita giorni. 11 p. rivisto il 25 soorso gode ottima salute ed e aumentato di 10 chilo·g rammi • in peso corporeo.

ne di origi·n e infettiva (e .noto -come alcuni Autori danno importanza alla ritenzione perun .p rocesso di pancreatite interstiziaJe cro.nii.co) rilevan,d o ·nella storia cl.inica un processo di polmonit.e oon esito in empiema. Seb-· bene il lungo intervallo di tempo, un trenten·n io circa, fra la malattia infettiva e l 'i.n1sorgenza de.11.a sintom.atologia addominale non. depone molto in favore di questa interpretaziowe paiog·enetica pure la localiz.zazione intrapancreatica ·della ·c isti permette di dare una importanza n-0n trascurabile al fattore riten• z1one. II sintomo dolore si manifeste in diversa grad,a zione nei miei rnalati. Come e noto i dolori possono essere sia sotto f-0rma di sen-· sazioni penose costanti ottuse all' epigastrio, sia sotto forma di n·evralgie celiache violente av-· cessionali per compressione· de] ·p lesso mesenterico o solare con1e Illel secon.do dei casi descritti. I .dolori da nev,ralgia celiaca sono importanti per la diagnosi perche nessun altro tumore cistico della parte alta ·del ventre lo produoe (Leube). II dolo·r e pr-0fond.a mente situa to puo .du1rare an ehe alcu·n i ,gior.n1i ed e di tale intensita ehe neppurie le iniezioni .di morfina valgon 0 a calmarlo. Esso inoltre no.n solo si i1Ta·di.a ai fi.a·n chi e posteriormente verso il sacro ma specialmente in basso in tutto I 'add.om,e , ,a ventaglio, fin nelle fosse iliache sl ehe il ·m alato gia.oe nel letto piegato' su se stesso. Le c:r.isi dolorose sono in ge nere legate ad ~umie nto improvviso 1del ·volume ·della c isti p er fatti di trasudazion.e ·O per emorragie. Nel ~econdo caso infatti il liquido estratto daJla cisti .era nettame.nite ·e m.atj co·. Dal punto di vista ,d,ell,a diagnosi differenziale non entravano in discussione le cisti dell 'ovaio oltre ehe per il sesso anche per la sede sicuramente epiga.strica. Per quest'ultimo dato .p oteva essere esclusa an1che la cisti ·de-1 mesenterio contro la quale parl.ava anche l.a fissita ·d el tumore quantunque e da tenere presente ehe Uf:la cisti mesenterica, mobile dapprima, puo in oonN·ei ·d ue casi descritti l'atto operatorio con- seguenza di fatti flogiis tici ·p ericistitici acquistare una oerta fissita. U.n1a cisti pancreatica fermo la diag.n1osi di. cisti del pancreas. Nel ehe si sviluppa fra i due foglietti del mes-0secondo specialmente il reperto operatorio fu colon puo simulare una cisti mesenterica, ma molto .dimostrativo perche mise in evidenza questa varieta di cisti del pan·creas rappresenco·m e 1p er ra·g gil,lngere Ia formazione cistica fosta u·n a ir arissima evenienza. se necessa·r io incidere i1 paremrc hima pan10rea• • • Invoce neJ seoon1 do caso fu presa in cons1tico. II decorso post-operatorio .d.i mostro a.n,.. derazione la probabilita di una cisti :vetropeehe la natura benigna del processo·. Nei .noritoneale e nel primo di una cisti di echinococstri casi non puo essere invocato il fa~tore traumatico perclre De il primo, ne il secondo . ·CO del fegato. Di fficiJ.e la diagnosi differenziale con tale dei pazienti subiro.n10 trauma di. sorta n ella mal.attia, specie qua.ndo la cisti si fa strada regione ad·dominalie. Pub essere soltanto considerato nel secondo caso il fattore i-i.tenzio- fra stomaco e fegato. L'ittero, iiD1 genere limi1

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fANNO XXXIX,

Nu~c.

SEZIONE PRATICA

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tato alle selere, l 'epatomegalia, la mobilita della massa durante g li atti respiratori, la presenza di pigmenti biliari nell 'urina no11 de· pong-0no sieuramenit e per la pertinenza della cisti al fegato poiche tali sintomi possono essere presenti anche nelle eisti panereatiche e sono dovu ti a fen·omeni di stasi per oom pressione d elle vie bilia·ri ed a fatti di aderenze per reazi,o ni flogistiche perieistiehe. Tuttavia una marcata eo inofilia, la positivita della intra·d ermoreazione di liqu.ido eistico, l 'aecreseimento lento e la mancanza di oseilJazioni di vo]ume, presente in1ambedue i casi da m e illustra ti, fanno propendere per una cisti del fegato. Nei mi.ei casi non venne presa in con'Siderazione la 1possibi·l ita di saicoh e idronefroti-che o eisti del ;rene, perehe queste di solito sono lateralizzate ed il dolore e a da1rattere di vere eoliehe renali. D 'alfra parte se il rene fosse iSta to in causa e sede di una idronefrosi la massa eistica avrebbe dovuto svilU1ppa-rsi verso il fianeo e non dietro lo stomaco e si avrebbe a vu to la presenza del colon. e del sigma davanti al tumore. Altro cenno merita il fatto clinico del rapido benessere dopo l'intervento operatorio. lnfine dallo studi10 dei miei malati non1 si puo .n on riaffermare l 'importanza dell 'indagine radiologica . Usando una tecnica affinata e possibile seor· gere la massa cistica ehe risalta per opaeita sulle regioni vicine ed il quad ro e diverso a seeon·da della via di sviluppa della cisti. Quando questa si estri.nseca fra fegato e stomaco, quest'ultimo e spostato in basso, ool fondo e corpo piu o m eno a sinistra, e 1a piceola eurva ·eir.con da ·in ~nere la massa turn orale. (caso 1). Viceversa se lo sviluppo .della eisti e fra stomaco e eolon trasverso le maggiori alterazioni sono a carieo dei duodeno, eh e abbraecia i corutorni del tumore e si presenta piu o meno deformato nelle varie porzioni, come ev.i dentemente appare neil seeondo caso, dove l 'in cisione laparatomica cadde sopra un 'ansa intestinale dilatata· ehe soltanto dopo attento esame fu riconosciuta appa·rtenere al ·duodie no. Per quanto riguarda la teenica operatoria seguita i due casi surriferiti dimostrano ehe il metodo delio svuotamento della eisti ·con marsupializzazione ga·r antisee Ja guarigione compl1eta, inquantoche il tramite fi stolo,so ehe ne risulta si chiu·de in un lasso di tempo di poch e settim.ane.

dello svuotamento con marsupializzazione. Illustra la sintomatologia ed il .d·e eorso e trae aleun·e considerazioni sulla diagnosi differenzia·le. Mo11za, 25 ottobre 1930. BIBLIO(J.RAFIA. Ci::ccARELLI e SuL1.1„ Policli11~co, Sez. Prat., 1904. CAPPELLI. Jbid., Sez. Chir., 1909. MALAN. lhid., Sez. Chir., 1909. PELLEGRINI. La Riforma Medica, 1910. DE FRANCISCO. lbid ., 1912. R1GHETT1„ La Clinica Chirurgica, 1913. In. Lo Sperimentale, 1913. DoNATI. La chirurgia dell'addome. Ed. U.T.E.T., 1914. S1MONCELLJ. Rivi sta Ospitaliera, 1918. RuGGI. Policlinico, Sez. Prat., 1919. MoRH ~ STAEHEI,rN. Medicina Interna. Ed. Soc. Editr. Libraria, 1921. CAucc1. 1\rchivio Italiano di Chirurgia, 1922. Cul\fß 0. Radiologia Med~ca, 1922. OnTNER. Sintomatologia clinica. Ed. Vallardi, 1923. KAUF J.VlANN. Anatomia Patologica. Ibid., 1925. CEccARELLI. Annali Jtaliani di Chirurgia, 1927. BoRELLI. Radiologia Medica1, 1927. SAccoNAGHI. La diagnosi clinica dei tumori addominali . Ed . Za1nboni, 1927. . FERRIO. !Ja diagnosi clinica delle malattie interne. Ed. U. T.E.T., 1928. . . •

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RIASSUNTO. L 'A. d·eserive due casi di cisti del panereas operati secondo il m etodo conservatore, cioe

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L'ATTUALITA M·EDICA La cura del tetano, della difterite e di altre malattie neurotropiche con · il · metodo ftlattieo. ' . (R.

CRUCBET.

British Me.dical Journal, 16 ge·n-

naio 1932). · L'efficacia dell 'anestesi1a- rclorofor.miica ne1 teta·n o fu per la prima volta motata da ·B illar·d. Egli con i suoi stu·d i venne alla conclusione eh e il cloroformio ha la capaeita di n1odificare l 'equilibrio .d,ei lipoidi e di ren.derli refrattaTi all'azione delle 1neurotossine. Chiamo questo fenom•eno filassi. Le esperienze istituite al riguar<lo dettero i seguenti risultati: . 1) La i·niezione di una dose letale di tossin1a1 teta.nica in u.na cavia an est esizz.ata iper tre mi1nuti eon .cloroformio 12-15 minuti prima dell 'ini,ezion·e 1non provoca ·disturbi. Percio la cavia aneste1sizz.ata e refratta:ria alla tossina tetanica . • 2) Se l 'iniezione di tossin.a tetanioai e ·praticata 10-1·5 minuti prima dell 'aneistesia eloroformica_, l '.animale muore piu rapid.a mente eh e l 'atD.imale al q·uale e stata praticata la sola i1niezione. Percio l 'anestesi.a eloroformica p:naiti.cata succes ivamente alla iniezione della tossina n e a um1e•n ta la virulenza. 3) S·e ,a.d un animale trattato come nel caso .p recedein te subito prima o dopo della eloroformizzazion e si pratica un 'i·niezione di 1

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siero antiteta.niico (0,50 cmc. per 100 gr. di peso) isi ha la sopravvivenza ·dell 'a·n imale. Percio l'iniezione di si,e ro antiteta.n ico contemporance a alla cloroformizzazione a111n ulla l 'azion·e della tossina tetanica. Sillard ott•e1nne i me.desirni risultati 1con la tossina difterica, con il veleno d·ella vipera e con la s·parteina. Billar.d spi,egiai il fooomen·o ammettein do cl1e 1a cloroformizzazione preventiva (esperimento n . 1) impregna i lipoidi del s~stema nervoso ed impedisce a lla tossina tetanica di fi ssarvi·Cisi. In altre parole il clo roform1io agisce come un ag·ente .p rotettore O· filattico (<pu),a.crcrt~, protez i01I1e). · Questa prop rieta fi lattica nom ha la ste.s sa efficienza qua1ndo l,e toS1Sine ·n ·eurotrofiche sono gia fissate ai lipoidi nervosi. 11 cloroformio, e vero, ·data la sua affinita per i lipoidi ·e capace di scacciarne le tossine, ma non e capace ·di eocitare la funzione antitossica a11zi ·sembra ·p aralizzarl.a (.esperimento n. 2). Se invece contemporaneamente alla cloroformizzazione ed al conseguente spostamento delle tossin e, si somministra u·n 'antitossina sotto forma di siero, •Si ha l1a1 neutralizzazione delle tossine circolanti e la cura dell 'infezione (esperimento lll . 3). 1111 oon.clusio·n e1 qui·n di la •CUTa del tetano e della difterite consiste nelJa somministrazione di grandi ·dosi di antitossine sotto cloroformiz.z.aziorne. 11 metodo ehe ha dato piu brillanti risultati e quello di praticare le iniezioni sottocutanee di 50, 80 o 100 cmc . ·di siero antitetarn.ico prima o dunante la cloroformizzazione. Nei casi fulminanti l 'iniezione deve essere pr.a tiic.ata per via intramuscolare o . endovenosa, pratican·do eventualmen.t e anche un 'iniezione suhara,cnoi.dea di 10 cmc. di siero. Occorrendo il trattan1.e nto 1si ripete due volte al • g1orno. La cura deve essere praticata senza in.dugio non ;arppe.n a compaiono i primi sintomi della malattia. Pie r la difterite si adopera il m edesim·o metodo non appena si ma1nifestano complicanze 11eTvose. . La stessa c ura v,a precQnizzata per la poliomielite e l 'enoofalomielite. Per la poliomielite si puo imipiegare il siero antipoliornrielitico di Petit. • In ma.n canza di un siero 1S1pecifioo· contro l 'en oefalomielite, i111 questa aff.ezione e ? a ~·en ­ tare l 'urotropina, la quale agirebbe f1latt1ca: m ente come il cloroformio. L'urotropi·n.a Sl d ecompone nei tessuti con la .produ~io!le .d~ formaJ.dei·de, ,ehe spostia1 le toss1ne da1 I.1po1d1 n ervosi fissandovisi essa. Billard i1n ·e ffetti ha sperimentalmel!lte ottenuto con l ' uTotropina effetti analoghi a quelli ·del cloroformio. 1

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L 'iniez.ione di urotropina in una cavia una qtiindicina cli minrut~ dopo la sommJi..n istrazione di tossina an,titetanica provoca la morte rapidJarrnente. 11 metodo filattico va inoltre sperimentato in. altre infezioni avernti par.ticolari iaffini1a c-011 il sistema n ervoso quali l'influenza, il tifo, l 'herpes zoster, la varioella, la malattia del s001no, nonche in a lcuni avvelenamenti (stricnina, curaro, botulism•o, ecc.). 1

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SUNTI E RASSEGNE. PEDIATRIA. Le febbri alimentari del lattante. Squilibrio termico per squilibrio alimentare. (R. DEBRE e M. LELONG. La Press e Medicale, 20 g iugno 1931). Contrariamemte al concetto di febbre, sinonimo d 'infezionie, in ogni eta, ma particolarmente n ell 'eta del lattante, esisterebbero secon.do gli AA. delle f.ehbri ehe si ·p otr·ebbero dire amicrob~che, .a setti1che, o come le chiamano gli AA. ·s tessi, febbri alimootari, inten·dem.do con tal nome ogni febbTe la cui apparenza sia legata1 strettamente all'alimentazione e eh e scompaia irmmediatamente cambiando o modificando il regime dietetico. · Esse si ac- · compagna·n o ad una sintomatologia clinica particolare 'e richiedono un loro speciale trattarnetnto. Gli AA. ricordan·o gli altri numeTosi esempi di febbri in,d iscutibilmente asettiche, come l 'iperteJrmia per lesioni dei centri nervosi, l~ i pette11m1ie dovute a ~iezio1ne o ingestione d1 sostanze ehe tagiscono sul simpatico (adren~­ lina, atropin~), le ipertermie degli i.p~rtiroid~1, le febbri da iehoc e le febbri rprote1n1che (s1ero) ,e non rite·n gono quindi cosa straina l 'ammettere, specie :nei primi anni di vita ad equilibrio t ermioo cosi instabile, la .possibilita ·di elevazioni termiche lega'te essenz1almente a so,s tanze alimentari esagerate. Viamno separate nettamente da1le cosidette febbri alimentari le f.ebbri provocate, da introduzione parentera~le di alcune sosta.n ze (salei, zucchero, ecc.), oppure .da ing·e stione di ·dosi nie ttamente o re~ativa­ mente esagerate di determi-nate sostanze, le febbri dispeptiiche, febbri ehe si accom p.a gna• • no a cost1paz1011e. Come febbri alimentari si devono solo co11sid·erare le febbri da latte secco, da disidratazione, da scorbuto, e le febbricole alimemtari. La febbre da latte secco descritta la prima volta ·da UJil'O degli AA. e da Semelaig.n e av:ehbe caratteri tipi·ci: febbre estremamente irreg olare anche elev,ata (41°, 42°) con aspetto generale del bambino ehe si mantiene buooo, e1

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SEZIONE PRATI CA

same obiettivo negativo, ·non d.iarrea, n on vom~to, appetito con servato, non caduta del peso anzi talvolta aume.into .d·el peso durante il periodo febbrile. Sete intensa. Se si sospende il latte in. polvere, o si agg~unge a aqua al reg ime stabilito o si diminuisce la quantita di polvere, 1Ja, febbre cade subito per crisi, per ritornare appena si ripren.de l 'a limento iniziale. Essa ha evoJruzion.e ben4:,oma e non da complicazioni. Alla febbre da latte secco si ravv.i cina la febbre da latte con.densato, con lo stesso andamento clinico e lo stesso m eccanismo patogen eti.co, me·n tre se n e a llontana la feb bre da disidratazione caratterizzata dall o tato genenale grave del bambino e dall.a ra.p ida cadut.a d~l peso. In questo caso l 'a ggiunta di acqua fa abbassare rapidamente la temper.atuTa. La febbre scorbutica, eh e si puo pPesentare anche prima dell 'apparizione dei sintomi d ell 'a1v itaminosi, come sintoma quasi premunitorio, e una febbre elevata, molto irregolare, ehe si accompagna ad a n oressia, non a disturbi enterici , s~ionarie ta .del ,p eso, e sparizione quasi irmmediata quando si aggiunga vitamina C. in quantita sufficienti. Oltre questi 3 tipi di febbre, eh e sono in generale piuttosto elevate, .sono ·d a considerarsi alcune febbricole , cl1e molte volte si posSOl1lo mettere in rapporto con fattori alimentari; cosi le piaoole febbri n egli a llattati con latte di vacca, dovute a scarsezza d'acqua o di vitamine. Riguardo a lla patogen esi delle febbr i alimentari, essiai e st.ata presa in eonsiderazione anzitutto per il latte in polvere. Scartate furono l 'orig ine microbica d.i tale febbre, sia per infezione esogena (polvere ase ttica), sia per attivazion e ·di una i·nfezion e latente; cosi l 'origine to ie1a1, l 'anafil.assi alimentare, la sensibilizzazi~ne dell 'organismo, la disid.Tatazione in senso as oluto. Le esperienze degli AA. avrebber·o· potu to ·dimostrare l 'assoluta indipendenza da qt1.e·~ to o quel la tte in polvere. L 'azione piretogena .s ar·ebb·e eomune, piu o meno intensa, a tutti i latti in ,polvere: essa non dipend,e rebb e dall e sostanze in dissoluzione nel siero (lattosio, sali) ma dal rapporto tra la qua·n tita ·di polvere e la qua ntita d'aequa della diluizione. Qu esto rapporto c.apace di d1eterrninare la fehbre non si puo e primere in una cifra fissa: percl1 e varia da uma polvere di latte ad un 'a ltr.a, da un i1ndividuo all 'altro, e p er lo stesso bambino da un momento all 'altro. Molta importanza· ha l 'eta d el lattante. Una stessa dose di latte in polvere e tanto piu piretogen.a, quanto piu il la ttante e giovane. Da con sideirar,si e anehe la costituzione idrolabiJ e o idrostabile del soggetto, lo -stato di maggior o m inor riscaldamento dovuto a.ali abiti , la viva1cita .dei movirnenti, Ja 0 Cl.,,. • tem pe~atu11a l 'am,b i1ente. Niell.a tr.as Lu1r1n.az10-

ne del latte in polvere si svolger·ebbe maggior numero di calorie eh e n ella trasfo·rmazione del latte comune; si creerebbe cosl un bi.s ogn o supplememtare di aequa, per ristabilire l 'equilibrio termieo; non vi sarebbe perdi ta d 'aequa, ma immobilizzazione delle r~serve disponibili, e quindi aumento de l peso. Non si tratta quin·di di disidratazione, ma di una primitiva esa•g er azione de} rmetabo1ismo delle sostanze ·ehe fissano l 'acqua e piu specialmente dell1e 1proteine . Anch e nella febbre scorbutica si avrebbe, per l 'avitamin-0si, uno squilibrio tra i diver i metabolism i , specialmente tra. ,p roteine a a cqua; quilibrio ehe porterebbe alterazione ter• m1ca. Con1e gli AA. stessi tengono a diehiarare, le ricerch e patogenetiche lascian o ain ·cora adito a inolte discussioni e devon.o essere in molti punti chiarite, ma quello eh e deve e.ssere ammesso e la realta clinica di que te febhri aliJm'ßntari . C. NERVI.

FEGATO E VIE BILIARI. Alcool e sifilide nella genesi delle cirrosi. (tBRuLE, BARBAT. Presse Med., n. 103, 26 dicemtbre 1931) . iBrig h t rnel 182 7 vide nell 'aleoolismo la causa principale ·d-elle cirrosi . Ma g ia nel 1869 Fre1ricl1s e La.n cereaux u saro·n o il t emnline di eirro i , ifilitica, ·disting uendola d:a.Jle forme alcooliche. Gerhardt nel 18.98 a'Ildb piu lung i affermando 1ch e a-ncne senza caratteristiehe special i, ogni cirrosi ehe si manifesti in un }uetico senza a ltra causa evidente va eonsiderata come un:a cirrosi iSifi litica. Ma sopratutto n egli ultimi venti anni si sono aeoumul~·ti molti lavori tendenti a provare ehe malte e1rrosi sono lueti1che e non aleooliehe. A questo· seopo si po·sso·n o citare argomenti sierologiei, argo·m enti terapeutici e argom enti a natomici. 1) Argomenti sierologic:i : Nel 1912 Letulle e Berger on SO·p·r a 18 m.alati di epiatiti croniche trova rono 7 volte Ja R. W aissermann. po<Sitiva, ossia il 40 % di sifilitici. Le.tu,Jle in una statistica u.Iteriore trovo il 50 % di luetici, e Villaret e Blum su 39 cirrotici trovarono, il 73 % di J.u etiici. Anch e se si amm:ette con Le Noir eh e in un servizio ospedaliero su malati presi a caso la proporzione dei 1sifilitici e del 20, 25 %! questa cifra e largamente superata presso 1 eirrotici . D 'a]tra parte ammeJt;tem.·do an ehe una pro1p orzio·n e assai forte di sifilitici. tr:~ i c ~r~oti.c~ , b isogna b ein ricono·Slcere ehe i e 1r~ot1 c1 s1~1li tici sono nello stesso t empo degl1 aleool1zzati. Le ricerch e etiologich e non permettono rd unqu1e1 di incrimi'Il.are }.a sifilide iso·I.atamen-


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IL POLICLINICO

te eome causa di eirros i; tutto a l piu · si puo invocare una assoeiazione di lues e di a leool. 2) Argomenti terapeuti·oi: Esme.in, Parvu, Courtois-Suffit e. Giroux not:arono eh e n1olti ·eirrotici guiar~sco·no ron il trattamento m er.curiale e attribuirono eio alla n.atura luetica ..della eirrosi. Questo argom.ento 11.a scar.so valore, il merc urio agirebbe qui eome diuretico piu 1che eom e :antisifilitico. L'uso oggi qi corrente d ei diuretiei m er euriali, rend.e il fatto bene evidente. 3) A rgome-n ti an1atomo-patologici: LetuJle ·e i suoi allievi eredono ·di · trovaPe u·n argomento importantei nella esistenza freq_ueinte, a.Jla a utopsi.a d ei c i~rctici , di lesioni 1p erito. neali delle q·u ali essi . i sforzano di dimostrare la :natura luetica . Questa peritonite sifilitica ..-sarebbe la lcausa d ella aseite. Null.a viene dunque .al giorno d 'oggi a pro-vare in n1odo perentorio ehe la sifilide possa, da essa sola , er e.are d1elle cirros i de l feg.ato . Brule ·e Barbat hlatnno ristudiato que·sto problema in 53 cirrotici; eon questi risultati : La ·s ifilide: era presente in 6 casi, quattro altri poi eraino d·ei V·eechi lue tici eon re.a zioni sierologieb e negative . La lues fu quindi rintrae„c:i.ata nel 20 % dei oasi, i·l el1e non :s.orpassa la proporzione· abituale eon eui si trova nei ser-vizi osp·e dalieri. Pe r eontro l 'a·l eoolismo era -evidente iDe ll '86 % dei easi ; e di piu d ei dieei malati luetici, otto el'.ano dei grandi alcoolici. Lo studio anaton10 patologieo (6 autopsie su dieei eirrosi di Laennee) non fu piu favorevole alla lues. Senza n egare, rco·m,e " fann o ._oerti AA., l 'esistenz:a di u·n.a peritonite sifilitiea , non si sentono pero autorizzati a d attribuire .ad es a con1e vorrebber o Letull:e e d ~ allievi, una frequ.e n za ed una im portanza deeisiva. Essi non possono ammiettere ehe la peritonite lueti c.a possa din1ostrare ch·e 1.a ei!frosi eoncomitante e u·n a cirrosi ]u.e tica, comre non si p1u o 1coneludere pe r l 'esistenza di una -perito nite tubereolar:e alla n:atura tubercolare di una eirrosi. Essi pe1nsan o poi aneh e eh e -eom.e la lues n·o n erea la eirrosi, cosi non erea 11eppure. la aseite, al piu, di que ta rGodifica i carat.teri. Per quanto rig uarda le 1cirrosi atroficl1e noi ll10n n:e trovi.amo n·essun.a, tr:a quelle ir1 oui eerta o probabile .esiste la lues, eh e non ~ i ver.ifiehi in un grande .alcoolista. Per le cjrrosi· ip;ertrofieh e invece oceorre una maggiore r1serva n elle . con clusioni; perch e pure restando .p redomi,n an tei l 'uf fi1ci o dell 'alcoo 1, jn questo g ruppo si trovano c.erto d·ei casi in eui l '·etilismo non e in causa. D'altra JJc.lrte lo seovare la sifilide in 110 eirrotieo a:J.01 t c;i deve fare cantare vittoria, poiehe n ella pcof:)·nosi s i deve se·m1pre ri cord·ar e il f.attore alcool eh e e so,Jo, sen za du,b bio , la causa dominante. 1

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ToNELL r.

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Lesioni del fegato da inoculazione di malaria. ( 1\il.\TERNA.

Wi eri. Klin.

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43, 1931)

L' A. rifer-isce su 9 casi di paralisi _progr~ssiv.a, venuti a morte dopo l 'inoculazione della mala.ria, fatta a seopo terapeutieo, e ehe presentavano tutti lesioni n ecrotiche del paren ehima epatieo , di varia intenisita e eonsistem:ti sopra tutto in necrosi celluJari ed alterazioni endoteliali sia delle vene centrali ehe dei ra mi della porta. II Ma terna cohsidera queste g.ravi alterazioni epatiehe eome 1a ca'lllsa della m·o rte, le att ribuisce a·ll 'i·Illoeulazion·e mala.r ica e con elude ehe, ;prima di iniziare tali eure, si debbono far e aecurate indagini sulla funzionalita del · fegato. . Wagner-J.auregg '( Wie.n. Kliri. Woch., 44: · 1931) r eplica eh e in alcuni di qu·esti casi, la morte non era da imputarsi alla malaria, per · r.a gioni· ch.e a volta ra1volta discute; ~ondo lui · le alterazioni del fegato sarebbero state n on ir. r eipar.abili, ma ca paici di regredire, com e dimostra il fatto ehe esse erano piu leggere appunto inei casi in cui l.a malarioterapila.1durava da piu tempo: e ·n.on e d 'aeeordo· col Materna nel·l '.an1.mettere eh e i paraliti ei a fegato malato d.ebbono essere eselusi. . Secondo Wagner-J1ruregg la malair ioterapia ben eondotta r esta un metodo veramente utiJ.e e pr-ezioso. Materna .r eplica brevemente (ibidem) limitandosi a ·dire ehe egli no·n ha voluto oriticar e il metodo, i.n. gen·e re, ma dim:o stra.r e ehe esso puo esseTe pericoloso. V. SERRA •

Solle colecistiti tifose. (A. AGuEcr. Pathologica, 15 ge!Ilnaio 1932). L ' A. riporta una statistica eomprendoote · 160 casi di eolecisti te di varia natura -sottoposti a·d intervento operatorio e sistematicamente studiati dal lato ba1tteriolog ieo (cultura da lla bile eolecistica), e, nella g ran·dissima maggioranza dei casi, dal lato istologi1c.o. Globalmente, s ui 160 casi esaminJait i; il b. di Eb erth e stato trovato 13 volte (8,12 %) . Jn qu.asi tutti qu·esti 13 casi e dimostrabile un n esso diretto fra tifo e eolecistitei, suocedentesi l 'UJna all 'altro a breve di.stanza di tempo ~ Probabilmente poi, oltr:e ehe in questi casi "i1n eui il tifo e b13tteriolo·g·i camente dimostrabile, il b . di Eberth e il _prima mo,rente anch e .di a ltre col.eeistiti in eui manca per esso la ·p rova cultura le si tratta in questi casi di infermi .n ei 1q,u.ali la infezione Eberthiana ·risale a molti a·n ni prima (33 casi sui 160 della statisti.ca); possibile quindi ehe il b. tifoso ·respo,n sabile ~n un pri1no tempo dell 'insorger.e dell 'affezione coleeistica, siia1 in Util secondo tempo , coll 'andare degli anni, s.com1

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parso dall.a bile, qua ndo l ',a ffezion,e era g ia in corso. Le lesioni istolog ieh€ risconlrabili nella coleci tite tifosa somo gen eralmente a tipo infian1 n1a to ri o, previaiJ en temien·t e ca tarral e, s~nza alcun sipeciale cara ttere eh e le dif ferrenzi da lesioni analoghe, quali tutti i germi fl ogogeni possono da:r e1. Esse lesio,n:i possono interessare sia la mucosa, sia la musoolare, seJ*Uratiarnente od insieme, ed i.n qualche ·raro caso anche la sierosa. La mucosa pero e quella eh e piu di •COffi'UD€ e piu ·d i frequente e primitiv a 111 em.t e 1esa . V. DE ANTO 1. 1

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La reazione di Brngsch e la formazione intracntanea di pigmenti biliari. (P.

REBEcc111.

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SBZIONE PRATJ C .\

Minerva Medica, 8 die. 1931 ).

B noto come il Brug eh distingua quattro sorta di itteri, :ai S€conda della tona lita della cute itterica : UJil ittero ro so-bruno, un ittero g iallo-verde, un ittero g ia llo-chia ro ed un ittero bruno. Nelle forme di ittero epatotossi1co in cui cioe a base della comparsa in cireolo d ei pigmen ti biliari il Brngsc1h pone una le ione priim:i tiva delle eellule epatiehe, il fegato div·e rr ebbe insufficiente a·d esplicare la ua normal e a tlivita verso i .pigmenti 1sat11guigni onde tra formarli in bilirubiina: in tale processo di elaborazione verrebbe quindi sostituito, per azione vicaria, da tut~a la su perfieie eutanea e n e verrebbe in con seguenza una scomposizione nella eute d el pigmento em atieo con formazione di bilirubi na da un lato e eomparsa <li ferro dall 'altro: Nell 'ittero g iallo-verde o ittero di origine meccanica l:a1 lesione epatica non sarebb e, almeno all 'inizio <le;lla affezione, dimostr abile; alla cellula epatica rimarrebbe quindi la proprieta di formare pigm enti biliari, ma questi non trovando libera la via di ·deflusso verrebbero riversati ·n.el eircolo sang uign o e di qui nella cu1ta, previa la loro tras formazione in biliverdina, ,p er particolari propri€ta os idocatalizzatrici dell 'am·b.i€1D:te biliare ove so.Jtanto sa rebbe possibile, a <li fferenza del tessuto cutan eo, ritrovar quell' optimum riguardo al Ph n€cessario ad una tale funzione. Anche :n ell 'ittero g iallo chiaro, costituito da quegli st ati ·di i.peremoli si eh e oondueo·n o talora alla com.p arsa <li tinta itterica diffusa all:a superfi1cie eutanea, 1n.o·n vi sarebbe formazione, almeno in eorrispondenza della eute, di pigmenti biliari e ma n eh erebbe quindi quel contenuto in. ferro caratteristico <lella prima formia di itterizia. La particolare tiin ta bruna infine eh e accompagna l 'ittero bruno, e tuttora argom ento di discussione al riguardo della sostanza eh e a t.ale colorito da origine: se si tratta !Cioe di 1

una melanina oppure di una sostanza n era derivata dq.lla o sidazione della bilirubina. _ II Brug eh dunque sostiene eh e la proprieta di trasformare l 'emoeromogeno in pign1enti h·i liari e ferro· spetti alla cute n el caso soltanto· eh e le eellule epatiche siano comunque in!:iufficienti. a tale fun zio,n e. In tutti g li altri casi si avrebbe b en i n ella cute 'P•r esetnza ·d i bilirubina, m,a que ta sarebbe o ossidla1ta con1e negli itte ri m eccaniei o a r eazio,n e in·diretta, eom.e ne.gli itteri da iperemoli„i, ed in tutti i 1casi poi m:aIDchere.b be sen1pr1e la possibilita di dimostrare ferro in seno ai tessuti. A eonferma di tale suipposizion e il Brugseh riportava in ultimo, la possibilita di di1n ostrare chimieam ente in vivo la presenza :nei tes-" uti del ferro di scomposizio·n e. Iniettando i1ntracutanoom ente poch e go1cee di una soluzione di ferrieianuro pota ico a11 ' 1 % eo·m pare nell 'ittero aeo.J,er€tico, dopo qualch,e minuto „ una ehiazza piu o meno i ntensamente bl eu eh e e d a r icondurre :a1lla esistenza d el .ferro bivalente. Anoh e n·eNl 'itter o: m .edcanico una tale r eazione sa·r ebbe possibile, poro eomparirebbe solo tardiva·m ente, in u 1fl per~odo di tempo oh e fa ipresumere a l 1Brug eh cl1e il ristagno della bile abbia provocato tali lesioni epatiehe da con1pron11etter e la funzione hiligenetica e determinare percio la comparsa dell 'azion e vic.ariiante dell:a1 1cute. L 'A. h a esegillto d elle esperienze di eon trollo e cosi ri ns.sume i ri sultati d·elle su e ricerche: 1) la r eazione ·di Brugseh eh e avvi.ene nella cute di soggetti itteriei e una r eazio11e chimica · di combinazione ·del ferrieian u·r o potassiico col ferro contenuto i11 queste condizioni paitologich e nella cute ed i1n qua·n tita tale da pot€r essere svela to eon un mezzo chimico assai sen sibile; 2) la po itivita della reaziooe di Brugsch n on depon e tuttavia per un 'azione , riearia della eute n·ei 1confronti de] ri ca1nbio emoglobinico, ma sta .ad indi care soltanto un deposito n ella cute di una sostan za 1c.h e, al pari dei pigmenti e dei sali biliari, tro,·a d ifficolta ad essere escrerta per le su,e n aturali vie di el~n1i.na • • z1o· ne · 3)' la prova di Brugseh non ptio per le rag ioni or:a1 ·dette servire eo me u·n sicuro m·ezzo dia.rnostico d·ella fu·n zion,a lita epatica. C. TosoANO. 1

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V ASI SANGUIGNI: Basi cliniche e sperimentali a sostegno dell'arteriectomia nel trattamento delle obliterazioni arteriose Iocalizzate. (R. L ERI CHE. Am. J. Surg., ottobre 1931). Le arterie n on debbon o essere considerate soltanto come tubi elastiei 1con-d uttori ·d·el sangue, m a anch:e1 dal punto .di vista ·d ella loro


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filmervazione simpatica, ch1e attraverso riflessi va1somotori ha un ruolo im1p o·r tante nella fisiologia normale e patologica dell•a1 ci:rcolazione sanguigmia. Quando un 'arteria e obliterata i suoi nervi non rimangooo intatti, ma, secondo l 'A., sono messi i·n uno· stato di ipereiccitazione dalle modificazioni trofiche eh e avvengono nella paret e vasale, e possono produrre dei distur·b i sia nel senso ·di una vasodiI.atazion1e ch.e di una vasocostrizioTue. Quando un 'arteria e obliterata cessa di esse.re un/arteria e ·diventa un n ervo simpatico <aanmalato; pePtanLo accanto ai segni dovuti puramente a ll ' ostacolo m ecca.n i1co, compaiono quelli ehe l 'A. riporta all'eccitazione cronica ·dei n ervi della parete vasale; tra questi ultin1i il d-0lore, la cianosi, i ·distu.Tbi trofi ci, l 'ipotonia muscolare. Segni eh e sec. l 'A. scompaiOOllO in s.eguito all 'arteriectomia. A questo proposito l 'A. ricorda due ca.s.i operati nel 1917 e nel 1922 n·ei quali l•a1 legatUJra rispettivamente da ll 'a. omerale e dell'a. fe1norale p er tra11ma aveva determima to disturbi consistJenti in senso di freddc, riduzione d ella pressione, ·impot.enza frun·z ionale, ci1afilosi, ulcerazioni trofiche. L 'asportazione del tra tto di arteria obliterata in .seguito alla legatura fu seguita da un ripristino c-0mpleto delle condizioni n-0rmiali. L' A. pensa eh e l 'arteriectomia equivalga a·d una operazionie sul sistema nervoso, precisamente a d una simpatectomia periarteriosa, e quindi capace ·di g uari:re i disturbi dovuti a riflessi partenti dai nervi d ella parete Vlasale . Conseguenza di cio e eh e Ia arteriectomia ·d eve essere in geinerale sostituita alla semplice legatura ·d·ell 'arte1ia. Anche sperimen.talmeinte e stato dimostrato eh e e piu dannosa per il ripristino d el circolo la legatu.r a di un 'arteria 1ch e l'asportazione di un tratto di essa1. Stricker e Orban, dietro consig lio dell 'A. , hanno asportato in piu te·m ipi in dei c.ani tutte le grandi a:rterie all'infuori delle carotidi , deill 'aorta toracica e ad·dominale fin sotto1 l'orig in·e della mesenterica i:nferiore; in tutti i casi si formo un circ olo collaterale tale ehe l '.a nimale n·on risentiv.a in definitiVla n essun ·danno della mancanza delle arterie. Al c-0ntrario si avevano notevoli disturbi quando le arteirie venivano soltanto legate. In b.ase a tali ricer che cliniche e sperimentali l 'A. dal 1916 ha eseguito numerose arteriectomie per occlusioni iarteriose in seguito a legatuFa , trauma , trombo·s i acuta, a.rterite da co.ngelazionie, ·e>mlbolie, ;_arteiriita localiziZJate e trombosi receJnte da arterioscle.ro,si. I migliori risultati furono .ottenuti nei casi in cui. fu tecnicam ro1te 1possibile a sp ortare intera111ente la p.a rte obliterata dell 'arteri1a . Di conseguenza l 'arteriectomia e di scar so valore nella tromboangioite obliterante in quanto l 'o1

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bliterazione arteriosa e troppo estesa per consentire una completa ia1sp-0rtazione.

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STEFANINI.

Iniezioni di glicerina nel trattamento delle varici col metodo sclerosante. (F.

MAGNON, CH. GRANDCLAUDE et BRET. Presse medicale, 17 giugno

M. LAM1931).

Gli autor:i si sono indotti a sperimentare la glicerin.a IIl.el trattamento sclerosante delle varici avendo notato le proprieta sclerosanti di essa in occasione di ricerche sperimentali di a ltra natuTa. Essi h:a:nno dapprima sperimentato su 4 7 GaJli iniettando da 3 a 5 cc. di glice;rina neutra al 30 % ·n elle &afene degli .a nimali . Notan o anzitutto la indolenza dell 'iniezione se eseguita correttam1ente ne l lume vasale. Metto·no quin·d i in rilievo u·n a interessante diversita di reazione d.a p.a rte del v.aso iniettato alla 1a. e alla 2a. iniezione. Mentre all.a 1a. iniezione segu·e una debole r eazio,n e locale costituita da u·n lieve ispessimento delle pareti della ve1na constatabile qualch e ora ·dopo l 'iniezion e, dopo la 2a. iniezion e si ha invece un:a1 :reazione violenta ed imm.ediata co·n sistente m una tumefazione en orn1e d·el vaso ehe porta p oi alla sclerosi con obliterazione completa. L 'intervallo di tempo fra la 1a. .e la 2a iniezione ·h a grande importa!Ilza .p er lo ·stabilirsi di questo fen-0meno poiche esso non avviene se la 2a. iniezione e fattJai a n on ·p iu di 24 h. di intervallo. Ha diremo cosi il 1suo optimiUlffi di pro·d·u zione Sei la 2a iniezione e fa.tta a 6-8 giorni di distanza .dalla prima, diminuisce la diversila di reazione fra la 1a. e la 2a. iniezione se l 'intervallo supe;r.a i 14-15 giorni. Gli autori lo spiegano con la dottrina del1'a·n afilassi : la 1a iniezione mortificando le ciellule deille pareti vasali e d et erminan.do l 'assorbimooto d,e.j lor-0 prodotti tossici sa:vebbe l 'iniezion e sensibilizzatrice; la 2a iniezione con lo tesso meccanismo quell.a ohe scaten!a.1 la • reaz1one . II m eto·do e stato .app1licato all 'uomo e sono stati trattati numerosi casi di v.a.rici di cui gli autori per brevita riportano solo 5 casi di vecchi cardiopati·ci . Si sono iniettati volta peir volta 5 o 10 cc. di solu·zioni al 50 % o al 75 % di g lic.erina in acqua ·d istillata. . Le iniezioni son.o state fatte in 11umero d1 tre o q·u attro a distanza di cinque giorni circa U'lla dall ':altra . La scler-0si si e de etermin.ata quasi sempre dopo la terza iniezi-0ne. Gli ammalati non han.n o dim-0str.ato alcun disturbo. La g licerina ha il vantaggio di es~e una sostanza piu sclerosante e mooo toss1ca dolle altre fino ad oggi adoperate. B. PAGGI. 1


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CENNl BIBLIOGRAFICI. (1 ) MoR.\X. Precis d'ophtalmologie. Quatrieme editioo„ Vol. in-8° di pagg. 900. Masson et C., Paris, 1931. 1F r. 90. II libro del Morax arrivato alla sua quarta ooizione e U Il•O dei migliori libri pratici di ocu~istie8: che siano apparsi in questi ultimi ann.1, ch1aro e com 1pl~o, con cenni u tutti i piu n1oderni mezzi di indagine, a rricchito di un buo.n. atlante di oftalmoscopia. . Co.m i ncia con l 'e porre la tecnica operatona con tutte le avve,d utezz·e co1ne soil o un eo ·i provetto operatore quale il Morax poteva dettare, sulla prep.a.razione del malaLo sulla dis~nfezione, anestesia, ecc. Nei capit~li seguent1 ove tratta delle varie malattie oculari vi e empre la d escrizione clinica accompa.o-.n ata da h.u001e nozioni anatomo-patologiche. propos1to d elle palpebre e parti vicine sono indiaaiti i piu importanti e moderni rnetodi di pl~~tica . Com1plesso il ·capitolo delle daoriocist1t1 nel quale sono insegnati i m etodi di aSJX>rtazione del sacco lagrimale e di dacriocistorinostomia, b ene illustrati con figure dimostrative. Nel capitolo ehe tratta d ell c m alattie della cornea fern1ano l 'attenzione i m etodi di esame colla len.t e di Beebe e colla lampada a fessura, i quali dallo stato di integrita o di mon integrita ·dell 'epitelio corneale facilitano il ri·cono oimento della eventuale r1at~~a esogena o endogema dei proces i patolog1c1, e p ermettono .arn che di stabilire la profondita di eventuali corpi stranieri infissi nell.a cornea. Bene descritti i metodi di su· tura corneale e di ricoprimento congiuntivale. Ulteriormen te si trovano importa111ti criteri s1:1lla lussazione del cristallino, sull'operazione d1 cataratta, sull 'esame deli·c ato dello scotoma centrale, sulla plastica per simblefaro ' su i . . . . rorp1 stran1en n el Vltreo, ecc. E trattato poi estesamente de lta di1arfarnoscopi.a, d elta n1.i sura della tensione vascola-re ' della mi ura della . ten ione ooulare. Discusso sulla cosidetta embolia ·d ell 'arteiria cen.trale della retina, ehe piu fi:equen temente sembra esser piu ttosto effetto d1 una trombosi sviluppatasi n el vai o stesso per processi di periarteri'te od endoarterite. Sulla ottalmlia simpatica, di cui l 'autore mette in dubbio l~ pretesa patogenesi aTIJarfilattica, persuaso ehe la malattia sia .p1iuttosto un processo imfe ttivo. J?opo un esteso capitolo sui difetti di riparaz1one e a cco,m o1dazion,e, vi sono capitoli cl1e trat,tam.o deille varie si11.dromi oereb,rali dei disturbi dell 'apparecchio motore dove 'sono toc.c~ti ma.g:is~ralmente i proble~i delle paral1s1 sempl1c1 e delle p.arralisi aSisociate. Alt.ri ~ulla sifilide cerebrale sulla tabe, sull e sindromi simpatich e, sull~ affezioni dell 'orbita e

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prega d 'inviare rlue copie dei libri di cui s1 dcs1dera Ja recensione. . (1)

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SEZIONE PRATJUA

dei se·n i. Infine vi sono accenni di infortunis tica, ti sull '.arte di formulare ' fra . . insegnamen . ~~ .1 nuov1 ~etodi di cura per la infezio·n e sifil1t1ca, la s1er-0teina1p ia, ecc . G. 0. D. ßRuNo. Aitanuale di Oculistica 2a. ediz. Vol. in-16° di pagg. 300, Mil.a~o, Hoepli : 1.93 1, L. 16 ,50. . ~ un aide-·m emoire per studenti e per n1ed1 ~1, ehe tratta la m:ateria con semplicita e ch1arezza. !Buoni gli insegnam1e11ti ehe da sun1 'uso .deg~i occhiali, aruchte d·e i m.ode.rni purn.ctal ·e omhral. Buo1n i i capitoli suo-li in0 fortuni sul lavoro, ulla elettroterapia oculare, nonch e ben fatto il formrulario terapeutico. G. 0. 1

G. Ov10. La vision des couleurs, avec 19 planch es en couleurs et 129 illustrations. Paris„ tF. AJca1n , 1932, Prix 100 francs.

E l.a seconda edizio·n e di questo libro oh.e 1

ora e ce in fran cese in ma,gnifica veste tipografica e contiene un. nuovo capitolo sui colori peir ,d oppia ritrazione a luce poilarizzata, ha ampl~a.to ·e compl.etato il capitolo sull 'esam e . dei difetti ·del senso cromatiico, e molte agg1u11te su tutti g li altri capitoli . A. P.

Stereoskopischer Atlas der äussereni Erkrankungen des Auges. Vierte Lie ferung, I . 1f . Bergmla!Iln. München, 1931. Mk. 12.

KARL

WEsSELY.

E il quarto fascicolo di questa i'Ilteressante coll ezione di fotografie a colori rstereoscopich e 1d1elle principali malat tie este·r ne d·ell 'occhio, ·dovuta al Diretto·r e della Clinica Oculistica UniversitJa1ria di' Monaco di !Baviera. :E: la prima volta ·ehe si riesce a completare un lavoro di questo g·en,er e grazie all 'u o d ella ca.n1.er.a di Z.abel e di speciali lastr·e cromati1che Lu1m iere, dove non solo col colore e ool 1i.lievo stereoscopico l 'occhio sembra vivo, ma dove, in grazia ·dell.a plaisticita co!Il cui il disegno si presemta, si puo perfino rilevaT,e in profon.dita i vari piani dove risiedono le alterazioni patologiche. In qu·e sto fascicolo sono riprodotte le segu.e nti mlall.attie : Pterigo. Tumore epiteliale del lembo. !Fistola lagrimale traum.atica. Xerosi. Melanosarcoma della coroidea. !rite tubercol.are. c .a taratta zonula rie. Lussaz.iooe del cristaillino. Scheggia metallica nella camera arnteriore. Uloera vacci·n .i ca ·delle palpe·b .r e. M,e rita di essere notJait o come spesso in quest e fotografie il rilievo e la vivacita sian-0· ottenute per la sovrapposizion e di due foto,gr.af.ie molto dissimili fr.a: loro, do,re peu: esempio, le due aperture palpebr.a li 1Sono di ·differente ampiezza, le co,r nee in posizioni 1diffeirooti , rispetto ag·li an goli della ri.m .a palpebrale, ecc. 1

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« IL POLICLINICO »

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE,-CONGRESSI R . .!ccademia Medica di Roma. •

Sedu ta del 30 gennaio 1932-X. Presiede il prof. S. BAGLioNr, presidente. Sopra un caso di Leishmaniosi in adulto.

Prof. S. S1LVESTRI. - 1/0. riferisce la storia cliniea ~ed il reperto ~atomico di un caso1 di kalaazar osservato in un uomo di 36 anni. J1iehiama l 'attenzione sulla necessita di una diagnosi precoce, e fa rimareare eome questa e possibile eon Ja puntura splenica, dato il reperto spesso neg·ativo nel sangue circolante. Prof. V. GH1RON e Dott. 1-l. GnAsso. glicemia sperimentale.

Sull 'ipo-

Colture di tessuti in plasma di animali irradiati.

Dott. A. CALO. - La eoltura di tessuti embrionali di pollo e di tessuti neoplastiei in plasma di animali aventi subito proeessi vari di irradiazione eo n raggi Röntgen dimostra ehe sono, presenti nel circolo di animali irradiati sostanze, la cui insorgenza va riferita al processo cli irradiazione, e aveD:ti .proprieta di eccitarnento· o di inibizione sulla ereseita dei tessuti eoltivati. Vengo·n o esaminati tali ed altri reperti in rapporto a vari problemi di radiologia e di etiologia dei neoplasmi. 1

Sulla cosidetta vitamina della fecondita ( Fattore E).

Pro·f. V. ZAGAMI. - L 'O. si e proposto di portare c~tributi sperimentali alla ulteriore eonoseenza d el nuovo fattore (fattore E o vitamina E), sul quale e stata riehiamata l 'attenzione da Evans e Bish op. Dalle osservazioni, eh e egli fino ra ha gia eseguito, risulta ehe ratti, sotto.p osti all 'eta di 27 giorni o ad epoea ·piu inoltrata di vita ad alimentaizio,n e con diete sintetiche composte di caseina, amido, lardo, miscuglio salino di Pappenheimer, Mc. Cann e Zucker, olio di i'egato di merluzzo e lievito di birra, con aggiunta o senza di succo cli limone, in approp·r iate proporzioni, sono cresciuti perfettamente bene, mantenendo sempre ottime condizion,i generali; ma la funzione riproduttiva e rimasta in ogni caso, piu o meno· presto, danneggiata gravemente. Nei maschi eio e risultato· connesso con una netta diminuzione delle dimensioni d ei t esticoli in speeie, e dell '~pparato genitale in genere, e con la maneanza di produzione ed eliminazione di spcrmatozoi; nelle femmine invece sembra connesso eon la morte dell 'embrione in epoca piu o meno avanzata di gestazione, normale rimanendo l 'ovu1azione, la feco·n dazione e l 'annidamento· dell 'uovo. Il prof. AMANTEA domanda la paro1a per chiarire il motivo eh e lo indusse a consigliare al prof. Zagami di ·intraprendere nel suo laboratorio Je ricerche riferite; e per esprim er e l 'opinio·n e personale, ehe si e pott1ta formare, se gu endo· da vieino le esperienze, ehe lo stesso prof. Zagami ha condotto p azientemente e scrupolosamente per 0 ltre un anno. 1

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lntervento per embolia della polmonare. Operazione di Trendelenburg.

Prof. P. VALDONr. - L '0. dopo un breve cenno storico sulla operazio11e di Trendelenburg, riferisee di un caso di embolia della polmonare cosi

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operato: il paziente no~ ha sopravvissuto all 'interverito. ·L 'autopsia · ne dimostro Ja ragione nella diffusione a tutti i rami maggiori dell 'embolo della polmonare. Diseute 1'indieazione operatoria e illustra la tecniea seguita. •

Alcool e insulina •

Prof. A. GALAl\IIINI. - L 'O. ha somministrato a conigli alcoo1l e insulina per via endovenosa a brevissima distanza di tempo, e ha visto aumentare la resistenza d egli animali all 'azione tossiea delle due sostanze. Il Seg retario : G. AMANTEA.

Societa di Coltnra Medica Novarese. Seduta del 14 gennaio 1932. Presidente: Prof. PAoLo PrETRA. Natura e limiti dell'immunita tubercolare.

Prof. G. F. CAPUANI. - L'esistenza di una i1nmunita tubercolare e dimostrabile con prove ehe si possono trarre dall 'epidemiologia, dalla cliniea e dalla pro·v a sperimentale. L 'immunita, ritenuta di natura umorale per la scoperta degli anticocpi tubercolari, . si e dimostl'.'ata invece di non es5ere tale, quando si e potuto constatare ehe questi anticorpi non esplicano una vera e propria azione diiensiva. Pero si deve tener presente ehe negli umori organici esistono altri antioorrpi non d evianti il eomplement-0 , e la eui funzione litica sul bacillo di Koch non puo essere messa in dubbio, sebbene no11: raggiunga forse un grado di sufficiente attivita. Lo stesso vale per i feno meni lipolitici . L'immu~ita istiogena e ehiaramente dimostrabile sia sperimentalmente ehe elinicam·e nte, e si fonda sull 'attivita granulo-pessica del sistema reticolo endoteliale. ·N on tutti gli aspetti di questa funzione sono pero ugualmente utili alla difesa organica ; la fagocitosi e la causa prima della formazione della cellula gigante del tubereolo e della riprortuzione del germe, e percio rappresenta il punto di p·a rtenza di tutta la tisiogenesi; la sua azione si svolge invece a favore dell 'organismo solo in quanto determina una localizzazione del processo morboso facilitando cosi all 'organismo il suo . ~ompito di riassorbimento o di fibro si eicatriziale ehe sarebbe meno facile od aadirittura impossibile se il proces..so fosse piu este·so. L'immunita tubereolare e quindi assai relativa ed assai limitati sono i risultati ehe se ne ottengono; e opportuno p ertanto svolgere l a lotta antitubercolare in modo da tenerla bensi eome base importante · ~a non dirnentieando ehe con la .p~ofi­ lassi si possono oittenere risultati piu sicuri. E quindi perfetta quell 'azione ehe approfitti di ambedue tali metodi, perche solo dal loro sinergismo si potra risolvere il problema epid~miolo~co della tubercolosi. Intervengono nella d1scuss1one iJ prof. MEINERI ed il p·r of. PIE~A. 1

Morfologia clinica e profilassi antitubercolare.

Dott. C. A. LuzzATTI. - L'O., ufficiale sanitario di Pa]la11za, prende a eonsiderare l 'abito co>Stituzionale dei faneiulli inquadrati nell 'O. N. B. della citta in tutto 315 e trova il 48 % rappresentato dall '~bito lo,ngilin~o astenioo1. Cita un 'ampia biblioQTafia sull 'argomento e ritiene ehe sia opportun~ intensificare l 'osservazione sui bambini ehe present ano tale predisposizione alla tubercolosi. In tervengono nella discussione il prof. CAPu-"NI ed il prof. P1ETRA.


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Sindromi sensitivo-motorie di origine funz ionale. Prof. G. VERCELLI. - L'O. fa osservare la frequenza, nella pratica, dell 'equivoco diagnostico di sindrome organica per funzionale e viceversa. Difficolt.a ehe, specialmente nelle associazioni istero-organicbe, puo presentare il problema diagnos tico differenziale. lmportanza della precocita di un sicuro riconoscimento, <li competenza strettamente neurologica, dal punto di vista mcoico-legale e terapeutico. Presentazione (li cas,i clinici: emiplegia stabililasi ad ictu s in un giovane ventenne: paraplegia post-traumatica, contrattura paraplegica in una giovi11etta <'On eccezionali deformazioni articolari; sindrome simulante una compressione midollare con paraparesi spastica e ritenzione vescicale in una giovine donna, finaln1en.t e riconosciute di natura funzionale e rapidamente ri solte. 1

Dott. D. CANTONE . -

Nleningiti linfocitarie be-

11igne.

Dott. C. Duc. -

Scheggie di pietra sull ' iride. ll Segretario : Dott. LurGI FEnn.ERO.

Associazione lfedico-Chirurgica di .A.lessandria. Seduta del dicembre 1931. Esiste un 'autointossicazi one intestinale?

Prof. DEBENEDETTI. - Tracciata in breve la storia dell 'autointossicazione intestinale, l 'O. riferisce sullo stato attuale della questione, ponendo in rilievo i1 fatto ehe precise analisi chimiche h anno dimostrato ehe nell 'intestino si formano numerose so tan7.e tossich e. Queste di nor1na sono rese jnolie11sive da SYariati meccanismi di neutralizzazione ma, in particolari circostanze morbose, giungono jn r ircolo e spiegano la loro azio• ne noc1va. Lo studio chimico dell'autointossicazione intestinale h a permesso di precisare quali siano le malatlie eh e si acco,m pagnano all 'immission e in circolo di ~oslanze tossich e; l 'O. fa rilevare come il i1umero di tali ma1oltie sia assai piccolo e come, al contrario, molti di quei disturbi tradizionalrnente attribuiti ad autointossicazione non abbian o con questa nulla a ehe vedere . E ' opportuno quindi. abbandonare il vago e poco fondato conCP.tto di autointossicazione intestinale come sindrome autonom a, cercando con un 'analisi seria di giungere alla diagnosi delle innumerevoli malattie ehe si possono nase-0n<lere sotto la fallace maschera dell 'autointossicazione, la quale, del resto, anch e nei casi nei quali c stata chimicamente provata, non costituisce ehe un sintomo- di altre ma1attie e non assume mai un rango eziologico. Dott.

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SEZIONE PRATICA

Guarigione spontanea di caverne pol1nonari tubercolari. SAUDI. -

Di un semplice artificio per facil itare certe punture esplorative. Dott. U. FERRARIS. - Quando i dati se1neiotici indicano ehe nella pleura vi e uno strato sottile rli liquicto Ja puntura esplorativa e facilitata se nella siringa avvenga un 'autopreaspir azione. Per -0ttenere la quale e necessario ehe la siringa sia n1unita:

a) rli un congegno speciale ehe permetta d 'ar-

restare lo stantuffo in qual11nque punto del suo percorso; b) d 'u~ rubinetlo a perfetla chiusura in vicinanza del p unto di innesto dell 'ago. Si procede in questo rnodo: 1) si chiude il ruhinetto; 2) si fa il vuoto nel corpo di pompa -della siringa, eh e viene automaticamente mantenuto fe~ando lo stantuffo coll 'adatto congegno; 3) si impianta l 'ago nel luO!go scelto della superficie toracica alla profondita öi uno o due cm.; 4) si apre il rubinetto; 5) si spinge l 'ago attraverso lo spazio intercostale e poi si approfonda lentamente. Appena la finestra dell 'ngo viene a pescare nel liquido, questo sale r apidamente n el corpo di pompa della siringa. L 'autopreaspirazione e anche uti1e nelle punture esplorative delle raccolte molto dense perche la aspirazione inizialmente forte rende difficile l 'ostruzione dell 'ago. II caso pratie-0 potra poi suggerire anche altre numerose applicazioni di questo m etodo. 1

Dolt. C. CuRRADO. -

Peritonite pneumococcica.

La glucosio-insulinoterapia (C. 1. T.) nelle malattie di cuore . . DoLt. C. CuRRADO. -

Plccenti comunicazioni di. Autori, in prevalenza francesi, hanno richiamato l 'attenzione sul risultato favorevole della somministrazione quotidiana, durante una quindicina di g iorni, di 50-100 gr. di glucosio (o di saccarosio), preceduta dall 'iniezione di 5-10 unita d 'in sulina, in casi di cardiopatia di nature svariate. Le asistolie irreduttibili per inefficacia progre&siva dei cardiotoThici abituali costituirebbero il vero campo di azione di qtlE:Sta t erapia (sola 0 associata ai comuni cardiotonici), determinando un miglio,r amento d ei segni furizionali ed il ripristino della diuresi. Nelle iposistolie ancora superabili colla digitale la G. I. 'f . darebbe risultati altrettanto buoni e pil.1 d urevo1li ehe l a stessa digi ta lina. Nell '!nsufficienza ventricolare sinistra, <1uando la uabaina rimane inefficace, il m~todo in pnrola puo ancora avere su ccesso, tanto piu probabile quanto meno il miocarclio e alterato; mentre in casi molto avanzati e necessaria l 'associazione dei cardiortonici. Poca influenza l a G. I . T. avrebbe dimostrato invece sui disturbi del ritmo, sull 'ipertensione arteriosa e sull 'insufficienza cardiaca dei basedowiani. Nessun effe tto nelle cardiopatie infettive acute. L'O. ha esperimentato il nuovo metodo in tre malati affetti da ins11fficienza aortica (luetica in d11e casi, reumatica nel tcrzo), con insufficienza del ventricolo sinistro (disp nea, cardiopalmo, accessi sten ocardici, ritrno di galoppo, ecc.), associando opportunamente l 'abit11ale terapia medica. Non ha pero ottenuto risultati favorev<0li; tutt 'al piu ha o·sservato una leggera e breve remissione dei disturbi soggettivi in due casi , ma si do,m and a se gli abituali m ezzi terapeutici non avrebbero ottenuto da soli lo stesso effetto. L'O. conta tu ttavia di non arrestarsi a questa prima esperienza negativa, data la gr andissima importanza dottrinale e pratica dei ris11llati favorevoli riferiti da altri osservatori. 1

Il Segretario . .


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<< JL P OLJCLINICO

Societa Medico-Chi1·nrgica Bellunese. Seduta del 2 dicombre 1931. Presidenza: Prof. G. P1ERJ, presidente. Prof. A .. NATALI. -

Il dolore n elle malattie del-

l 'appar·ato digerente.

II trapianto osseo nelfa cura della tubercolosi osteoarticolare. Prof. G. P1ERI. - L 'O. premette ehe abitualment e i gr avi casi di tubercolosi osteo-artico,l are vengono da lui curati n ell 'adulto con la r esezione, e ehe riserva i.l trapianto osseo· ai soggetti inferiori ai 20 anni. Riferisce su 18 easi trattati, n ei quali il p eriodo di osservazione pqsloperatoria e superiore ai 3 anni. In 8 casi fu u sato il processo, di Robertson Lavalle, ehe colilsiste nella infissione di caviglie o&see (prelevate dal paziente) nello spessor e delle epifisi limitrofe all 'articolazione: furono cosi trattati 3 casi di coxite, 2 di gonite e risp ettivamente un caso di artrosinovite della spalla, del gomilo, dell 'articolazione tibioastragalica. 1 risultati furono buoni in 3 casi (guarigione clinica), discreti in 2 casi (miglioramento), sfavorevoli in tre casi (p eggioramento). In 10 casi l 'O. adotto u11a t ecnica diver sa, attraver sando a tutto spessor e con un r obust o· trapianto osseo l 'articolazione: questo processo operatorio aggiungerebbe all 'azione biolo1gica del trapianto osseo secondo Robertson Lavalle (drenaggio delle t ossin e, decongestione delle epifisi , apporto di sali di ca lcio ... ) una azione m eccanica diretta a1la immohilizzazione dell 'articolazione (si trattava di casi des tinati .c omunque alla anchilosi per Ia distruzione delle superfici articolari). E~so fu applicato in 4 casi di gonite (tutti guariti), in 1 caso di tubercolosi tibioastragalica (dopo oltre 3 anni di guarigio1n e apparenle da alcuni mesi sono ricornparsi dolori), e in 5 casi di tubercolosi sacroiliaca (tutti con cernenti soggetti fra i 19 e i 28 anni) nei quali fu p·r aticato il doppio inc hiodam ento autoplastico, e la guarigio·n e si mantien e. L 'O. presenta 4 dei pazienti cosi operati. ~-P.!TJ : Sulle lesioni traumatiche da sports invernal i. Prof. S. VACCHELLI. - L'O . intende per lesioni traumaliche da sports invernali quelle ehe sistematicamenle si avverano con maggiore frequenza e con caratteristica sintomatologia clinica e r adiografica: questo jn quanto il meccanismo con cui si producono si ripete sist ematicamente per tutte. Chi ha o,ccasione di vedere un gran, numero di traumatizzati d a sports invernali p,u o approssi1n ativamente diagnosticare dal tipo di lesione quale e l 'attrezzo sportivo ehe la h a procurata . Le lesioni c:tr atteristiche dello· sei son o qu elle a <:arico degli arti inferiori, e di r egola avvengono per trauma indiretto e con meccanismo di torsione. L'artieola zione pi\') colpita e il ginocchio, ehe soffre per l acerazione del Jegamento laterale interno (qualche volta accompag n at a da frattura parcellare per distacco dell 'inserzione tibiale o femorale), o per lesioni del m ooisco interno, o, p iu raran1ente, per rottura dei legamenti crociati. In ordine decrescente per frequenz a ven gono le distorsioni malleolari , le fratturc del malleolo interno, le fratture della tibia e quelle del femo·r e. Caratt eristica inoltre la frattura per torsione di uno o piu metacarpi negli sciatori eh e cadono impu· gnando lc r acch ette. .t\ncl1c lo slittino e il bobJ'S procurano t1na lesio1

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ne caratteristica, ed e la frnttt1ra spirale delle oss~ a.ella gamba, m entre il bob puo procurare les1on1 a1 capo e? ~l tro111co per proiezione (di chi lo monta) fuor1 p1sta, o fratture trasversali degli arti da schiacciamento. L 'O. illustra la sua comunicazione con proiezioni sia di radiogrammi s.ia di disegni riproducenti caratleristiche cadute degli sciatori.

Blocco controlaterale del diaframma da lesione traumatica. Prof. M. LAPENNA . - Un uomo di media eta era stato investito1 e gettato a terra violentemente da una bicicletta; nel trauma aveva riportato la frattura delle costole 7a. e sa. di sinistra. .L 'esame rad~ol?gico eseguito due giorni dopo d1mostrava a s1n1sira, oltre le fratture cost ali un modicq versamento pleurico, e a destra Sii con~tato con sorpresa ehe il profilo diaframmatico, era risalito di circa 5 dita sopra il 1ivello normale, e appariva animato rla i1etto movimento paradosso nel r espiro•. Mancando qualunque altra causa, toracica e addominale, eh e in rapporto col trauma potesse spiegare l 'alterazione del diaframma destro, si sospetto ehe t ale alterazione fo sse preesistente al traum a e, comunque, indipend ente da questo (stenosi parziale? co·m pressione di un broncoi P). Riesam.inato il paziente dopo un mese si consta to eh e, dileguato og ni sintom o· subbiettivo, era scomparso aD:che il versamento a sinistra ed era tornato perfetto il funzionamento del diaframma destrQ. E difficile trovar e un rapporto diretto tra il trauma e il blocco del diaframma. Evidentemente la paralisi completa di questo deve esser si prodotta in via riflessa. 11 caso e istruttivo perche reca u11 contributo alla p atogenesi del respiro paradosso, evidentemente dovuto a una paralisi vera e propiia del di aframma. Su 100 colecistectomie per colecistiti non calcolose . Dott. G. BoMBI. - ,Su 223 interventi per colecistite cronica, furono osservati 100 casi di forme non cal~olose le quali, a differenza delle forme litjusiche, provocavano soffP.renze subco·n tinue, con I\Otevoli r ipercu ssioni sul resto dell 'economia (specie sull 'ap·p arato diger ente e sul sistema nervoso). Clinicamente egli distingue tre tipi : uno caratterizzato da sofferenze sobcontinue e coliche epatiche tipiche a intervalli, uno caratterizzato sop·r atu tw dalla dispepsia, e un terzo eh e ha pii1 il carattere di una sindrome t ossica (dimagramento, pallore, astenia). Per la corretta diagnosi della colecistite non calcolosa sono indispensabili due indagini : quella radioscopica, e il sondaggio duoden ale di Meltzer Lyon. Queste it\ alcuni ca·si di apparente colecistite climostrarono trattarsi invece di atonia della cistifellea. La terapia consistette in tutti i casi nella colecistectomia; in 3 casi si ebbe la morte in seguito alla operazion e (in un caso per bronco-polmonite, nel second-01 per p eritonite ipersettica, nel terzo per atrofia gialla acuta). 1 r isultati furono ottimi n.el 70 % dei casi; nel 30 % residuarono disturb,i dovuti o ad aderenze, o a turbe riflesse mo,t orie o secretorie da parte <lello stomaco o intestin,o, o a disturbi di scarico della bile nel duodeno (forse da alterazioni fu11zionali dello sfintere di Oddi). P1ERI conferrna le osscrvazio11i dell 'O. sulla diffico.l ta di differenziare i disturbi da colecistite da


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SF.ZIONE

quelli per atonia della cistifellea; e sulla .inassima importan za, per la diagnosi differenziale, della r adioscopia e della prova di l\1eltzer Lyor1 . Egli h a da alcuni anni rivolto la sua altenzione alle nevrosi della clstifell ea, eh e egli distingue in n evrosi dolorose e in n evrosi motorie (asteniche e ipersteni~he), e per le quali pratica adeguati interventi chirurgici sul sislema n ervoso viscerale: ramisezioni, nevroto1nie, gangliectorr1ie. LAPENNA conferma l 'importanza della colecistografia per la diagnosi di colecistite non ealcolosa, ritenuto ehe i sintomi diretti (earatteri dell 'ombra coleeistografica) abbian o maggior valore di quelli indiretti (deformazioni degli orga11i finitimi).

Sull'impiego delle soluzioni ipertoniche nell'ileo postoperatorio. Dott. MANTOVANI OnsETTI. - L 'O. riferisce due casi di ileo post-operatorio (un caso di ileo p,a ralilico e u n caso di ileo duodenale.) n ei quali ha avuto un huon risulta to d al trattarnento con iniezioni endovenose di soluzioni ipertoniche di eloruro di sodio (5 cc. di soluzion e a1 20 % ogni tre ore). Dopo aver esaminato le teorie propo te a spiegare il m eccanismo di (jzione di tali soluzioni iperlonieh e (teoria di Harden e Orr, di White, di ·nogliolti e Mairano, ecc.), l '0 . si so fferma a eon sider are la queslione dal pun to cli vis la fisico-chi1nico; egli pensa eh e la ipoeloruremi a da occlusione possa determinare una alterazione n ell 'equilibrio ionico Na-K-Ca del plasma e eonscguentement e una alterazione nell 'equilibrio del sis tema n ervoso vegel ativo, e eh e perlanto il cloruro di sodio introdotto n ell 'organism o a scopo terapeutico serva a riparar e alla alterata Na-K·Ca i oionia. I l Seg retario : Dolt. G. LocATELLI.

Societa di Coltura Medica della Spezia e Lnnigiana. Seduta del 29 gennaio 193~. Pre iede il prof. R1NALD0 CASSANELLO. A proposito di "Sindromi associate dell'addome destro ,,. Prof. dott. M. FRANCINI. - - L'O. trae argomen lo per Ja sua comunicazione dalla r elazione Leotta e dall 'amp,i a discu ssione ad essa con seguila n el r ecente Congresso chirurgico di Bari, per esam inare, sulJ a scorta della propria rsperienza clinica, la questione delle sindrorn i :J.ssociate de ll 'addome d.estro. Riconosce al Leotta il merito di avcre diligen temente ed ordinatamen te studiato tali sindromi e speciale valore ritie·n e eh e abbiano~ i su oi rilievi cli ordine analomo-pa tologico. Non crede ,pero di dover consentire n ell a opporlunita della sostituzion e cli un nuovo vasto ·ed indeciso quadro n osoJogico, ai singoli capitoli n ei quali viene opportun am ent e suddi visa la patologia dell 'arldom e destro. Nel campo della patogenesi cr ede eh e le periviscerili, Je qua]i, anche secondo il Leotta, costituiscono il subslrato anatomico della sindrome addomin ale deslra, derivino pi\1 facilmente dalla colite cronica, con o sen za r.ompartecipazione della appendice, anzieh e dalla appendicite, caratterizzata, secondo il coincetto di Aschoff da un innesto b aeterico Jocalizzato con evoluzion,e flemmonosa e precoce eompartecipazione p eritoneale, e dai r eliquati cicatriziali di tale processo acuto. Neppure crede di poter aecettare i eriteri patogenetici enunciati ·a proposito delle s·i ndro111i addo-

PRATICA

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minali clestre oon ulcera e con colecistite, seco11do i quali ulcera e cole.cisLite n on sarebbero allro eh e con seguenze di una flogosi appcndicolare. Per l a terapia e contrario alla esplorazio11e sistematicarnente totalitaria. Tale esplorazione deve lim itarsi a quei casi in cui si sia clinicamente diagnostieata, o presunta, una sindrome associata, od in cui tin insufficiente reperto Qperatorio consigli di cer care altrove la sp,iegazion e della sintomatologia osservat a. Qualche osservazione sull~igiene delfe moto-navi. Prof. do.tt L. SESTJNI. - L 'O. pone il quesito se la m oto-nave, eh e r appresenta un progresso mooca11ico ed economico nella industria dei trasporti marittimi , offra, in confronto dei piroscaJi a combustione di carbone o liquida, altrettanto benefieio igienico, in particolar m -0do·, per il personale addetto alle macchine. Ten endo conto delle n otizie, n on molto abbondanti invero e quasi esclusivamente cliniche, raceolle - in specie n elle officine ove si u sano motori fissi a scoppio o a combustione interna -addita quali siano le principali eau se di inqu1n a1rtettlo dell 'aria deg·li a1nbienli, in dipend enza degli olii combu tibilf e lt;brifican~i ~ sati in .questi maeehinarii . e ded uce ehe pr1nc1pale m1sura di bonifiQa dell 'amhiente di lavoro deve consider er si l a ventilazion e, eh e deve essere studiata in m odo del tutto particolare perch e quest a sia non solo correttrice de1l'aria respirabile, rna ancl1e della tc111peralura ambiente, eh e m entre sui piroscafi_ e ge nier almente e quasi impunemente el eva~a in tu t to l 'ambiente di m acchina, sulle rr1oto-nav1 presenta zo11e di temper atura elevata ed altre di t emp eratura fredda. Conelude propon endo - ancora un~ voll~ eh e gli igienisti n avali si occupin o d1 slud1 are, . . . eon ricer che spel'imentali : 1) quali siano le piu com~n1 ca1;1se f1?1co: cl1imich e di inquinamento dell 'ar1a degl1 amb1ent1 di Javoro e contigui sull e mo,t o•-n avi, in confronto dei piroscafi ; . 2) qua]i siano gli c_vent:iaii gas ~ v.a~ or1 nocivi negli ambienti stess1 ed il grado d1 v1z1amento partico]are ; poi raccogliendo dati sta tis l ~ci e c~i~ici : . ., 3) quali siano le malatt1e e gl1 1nfortun1 p1u comuni del p er sonale addetto a1la conduzione dei rnotori navali per costitujrne, eventu almente, l~ 11osografia specifica, e poter cosi, i~ ac~r~o co1 t ecnici stabilire i m ezzi per preven1r e gl1 lnconvenienti rilevali e ridt1rre al minimo l 'eventuale m orbosita profession ale dei m otoristi. Dott. D. RoLLAND. - Voluminosa cisti dermoide suppurata dello spazio retto-sacro-coccigeo in do rina gravida al 4° mese. Il Segrelario: Dortt. DoNrEN100 RoLLAND. DA TBNERB PRESBNTE ! 10 Pagare sempre l'abbGnamento al " Pollclinleo

senza obbUgare t' Ammlnlstrazlooe a speelali soltecltl " ad personam „ . 20 L'lmporto d'abbonamento va invlato mediante assegno bancarlo o eon vaglla postate. 30 Coloro pol ehe preferlseono sopportare una magglore spesa versarto eloe contro tratta postate, tengano presente ehe questa dovra essere aumentata di 5 Ure per te varle tasse ed altri dlrlttl postaU ehe la tratta eomporta. Inviare Vaglia all'edrl.tore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale ,diciotto, ROMA.

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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. ,

CASISTICA E TERAPIA. Angina agrannlocitica.

L'agranrulocitosi, os erva P . Tad·dei (JZ A1orgagni, 13 dicembre 1931) fu descritta d.a Schultz nel 1922. Caratte·ristica di quest'a·n gina nec;rotica ( ohe inizia con febhTe e si accompagna ad astenia e qualche; volta ad ittero) e la leucopenia oon scomparsa 0 quasi dei polinucleari, con presenza unica o quasi di mononucleari. Non si hanno elemen.ti patologici (a volte solo cellule ·di Turck) e nemmeno fenom1eni em.or:r:agici (nei casi di Schultz). La malattia dura da 3 giorni a 3 settimane. L'esito e qu.a si sempre mortale .. Caratteristiche anatomopatologiche: aplasia del parenchima mieloide del midollo o seo, scompaTsa .d ei polinucleari dal sang-uc circolante, pr·esenza di lesioni nevrotiche varie (mucosa bucco-faringo-laringea, digestiYla.1, genitale). Numerosi germi furono tro:vati dai vari autori, senza ehe si possa attribuire v.alore a d uno solo di ess.i. Schultz l.a consid.era dovuta a una alterazione pri1nitiva dell 'apparato le'llcomieloide preesistente all 'a.n g in.a. SeCOllldo Ga,mna i fatti emorragici manca·n o nei casi tipici di Schultz solo per la precocita della m orte. Ci sono casi secondari a·d intossicazioni da arsenobenzolo, da torio, .da raggi X. Il Dubois partendo dal concetto attribuito a Merl\len ma ehe bisogna rivendicare a Patella ehe i mo·n ociti abbiano origine dai capillari sanguigni, sostieme 1che la malattia interessi il sistem.a r eticolo-en·doteliale. L'A. ·descrive un caso ,d i :angina agra·n ulocitica, di cui non si e potuto trovare un germe ehe p:ossa esserne la causa e iin cui ci furono maillifestazioni emorragiche e lesioni del sistema :retieolo-endoteliale del feg.ato. Cita poi un caso di Ca pecehi in· orto· dopo cura di neocrisolo, ehe plio avere provocato il manifestar si della m.al:a·tti.a. R. LusENA . 1

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Agranulocitosi bismutica. A. Sezary e G. BoUJcher (Bull. et M ern. de la Soc. Med. des Hop. de Paris, 27 nov. 1931) riportan-0 il caso di u·n individuo di 42 a.nni affetto ·da sto1m1atite bismutica dovuta all 'uso • l)rolungato di supposte eorntenenti un sale di bismiUto. La tomatite guari in pochi giorni, sotto 1'influenz;a di eure locali, ma il malato continuo a perde:re le forze e ben presto presento il quadro di un.a agr.an·u locito i con anemii.:ai aplastica di inten ita m.edia. Qu·e sta o servazione e dunque un n·uovo caso di agranulocitosi di origine bismutica da agg·iungere a quelli gia noti, ma raccolti n ei

sifilitici trattati con iniezioni intra'lnuscolari~ Se l 'intossicazion·e bismuticar ha provocato in queste malato una tale complicazione, cio e <lovuto evidentemente ad una predisposizione. Infatti da molto tempo la salute di queist 'uomo laseiav.a a desiderare. Senza dubbio il suo sisLe1n.a eniatopoietico era d:a molto tempo alterato; egli aveva lavorato per parecchi anni in una 1casa di automobili in cui respirava dei v.apoTi di ber1zolo. In·o ltre le emorragie leg·g·ere m.a ripetute delle sue emo.rroidi, provocate forse d:ai un 'alter.azione sanguigna, dovevano avere influito sul suo midollo osseo. Dal ·p unto ·di vista pratico, 1'osservazio·n e dimostra ehe l 'uso n1olto prolungato di supposte bismutieh·e puo ess.er.e seguito da accidenti tossiei, sia pure con il concorso di circos~anz,e P"OCO icom1Uni. C. ToscANo. Valo1·e della cura col f egato.

Nella riunione della Royal Society of Me·d ecine tenutasi a Londra il 24 marzo 1931 (Th e British Medic. Journ., 4 aprile), si discu se ampiamente su questo argomento. J. V.augh.a n di_se, ohe le anemie ehe reag iscono alla cura erpati•ca coo estratti di fegato sono 1'anemia per.niciosa idiopat·ica, quella della gra vida11za e quella con le·sioni intestinali e lo sprue. Reagisoe al fegato totale l'anemia postemor• rag1ca. Al fegato totale e al feirro reagiscono le an emie secondarie da denutrizione, da cancro, .d a ·emorragia. Le anemie ehe non risentono della cura ep~ati ca sono l'anemia. acloridrica semplice (ehe inveoe migliora col ferro) e le anemie della lelicen1ia, del m 1. di Banti, della nefrite, della sepsi, de1l 'ittero acolurico, della cirrosi epatiea e dello scorbuto. Anche I 'anemia a plastica, l 'emofilia e la porpora non .traggono ben·efici dalla cura di fegato. S. C. Dyke ha in·sistito sui segni piu importanti per la ·diagnosi: aumento di volume delle emazie, emolisi, e acloridria. Se dopo 5 giorni di cura col fegato non si trova un au.m ento dei reticolociti e inutile continuare. Buoni risul.t ati nella cura · dell 'anemi.a perniciosa eon stomaco .di porco e di m erluzzo ha avuto J. IF . Wilkinson. R. LusEN.A„

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L'assoeiazione del rame al ferro nel trattamento delle anemie infantili. M. S. Lewis (Journ. Amer. Med. Assoc ., 4 april·e 1931) ha trovato mio lto giovamento nel1'associare il ram1e al ferro n,ella cura delle .ain emie inßantili; I'.a ggiunta d-el rame, dopo avere iniziata la CUTa rCO} feTrO, ha prodotto.


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SEZIONE PRATICA

una forte e rapida elevazion,e del i1umrero delle emaziei e .d el contenuto emoglobinieo. In barnbin~ di 14-18 mesi, l'A. ha diato carbonato di ferro· saecarato (65 cg. tre volte al giOTno) con 4 cmc. .di una soluzione al 0,5 % di solfato di rame. In u·n bambino di 8 mesi, l:ai dose del ferro era ridotta a 30 c.g., mentre qu.ella del ra.m ie era la stessa. fil.

Splenectomia nella porpora emorragica. Da quando Kaznelson (1916) (Th e Journ. of the Arrier. Medic. Assoc., 19 settembr.e 1931) ha notato aumento delle piastrine e seomparsa <lelle emorragie nelha porpora emorragica dopo spleneetomia, furono riferiti vari • cas1 . La splenectomia sperimentale sugli animali ha dimostrato un ritorno del num.e ro normale delle piastrine dopo 3 settimane nella eavia. Un aumento eonsiderevole delle pi.astrine e stato o.sservato da Bed on bloccando il siste.m a .r eticolo-en·doteliiale. Egli ottenne porpora sperimentale nella cavia con siero antipiastrinico .e una oerta protezione contro questa. porpora sperimentale c'e colla splenectom1.a. D.a,vbarm, Earlam e d Evans vi.dero n ell 'uomo aumentar.e il numero delle piastrine con altri interventi oltre ch ei con la spleneetomi.a. Seicondo Steiner e Gunn la tromboeitosi post-operatoria dipende non da lla p1eneetomia ma d.aJ traum-atismo operatorio. Da una rivista della }1etteratur.a Spence hta notato ehe dei 101 casi noti di porpora curati eolla splenectomia, si ebbe gua rig ione nel l '80 %, pero solo pochi casi el'lano stati seguiti per piu di qualche m'e se dall'operazione. In tre casi di Kaznelson, la guarigione durava da piu di 3 ann i. Ricadute de11a m1aIattia furono viste dopo 2 anni ·dalla splen ectomia da Whipple. R . LusENA.

SEMEIOTICA. La clinica delle forme di movimento. P. Karger (D eut. Med. Woch., 3, 1932) ricor.da ehe la risposta agli stimo·l i e una funzione centrale, e ehe il movim·ento rappre senta appunto il me zzo ch.e ci per.rn1ette di studiare, con metodi scientifici , l 'evoluzione di proeessi psichici. Que;s to e particola·rm·e nte evid1ente nello studio dei bambimi, nei primi&simi anni di vita; il primo segno ehe l'.attenzione si e svegliata. e dato dal fi ssarsi dello sgua.rdo in una de terminata direzi-0[1.e, verso un da to oggetto; esso in·dioa oh 1ei un s olo mo:vi.mento dell 'occhio e •COmpiuto, me ntre tutti gli altri sono inibiti. L' evoluzione intell ettuale del bambino si rivela at'traverso tre fa si di movimento; il toc0

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ca.r con la lingua, lo stendcr le n1ani verso gli oggetti, il trotterellare per la stanza. l\iian mano il mo·v imento si perfeziona: esso, ilil quanto e volontario e diretto ad u1n.o seopo, ·dipen1de diretta.m 1ente ·dal grado di sviluppo dell 'intelletto: ne sono inveoe indipendenti tutti i movimen'ti ;riflessi, involo·n tarii„ Nasoono cosi, aeeanto ai mov.imemLi fisiolo,g ici, anehe i p·a tologi·ei: l 'esempio, ne rappresenta sem·pre la causa piu important e (Imitationsneurose) . Oeeorr,e allora rieorrere ad esercizi meto·dicr ehe attirino tutta l 'attenzioine del piecolo, determinino la tensioin.e di tutta la muscolatura, limitino i su oi movim.enti, esc1'u·den·do qu elli vizi.ati. Molto an·c.he c'inseignano sullo stato intellettuale d·el bambi!Il.o, la sua serittuI1a e, an co1~ piu, i suoi disegni eh e non risentono di aleun freno e sono nella loro spontanieita, veramente p·r eziosi. V. SERRA. 1

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NOTE DI TECNICA. La spern1ocultura come mezzo di diagnosi nel gonococcismo latente • La spermoeultur.a ha lo scopo di rilevare l.ai presen za nelle vie urogenitali di gonocoechi non allr~m1enti rilevabili, residuati da una preg:r.essa blenorrag i.a. II fatt o che la sp ermocultura in qualeh e caso sveli l.a persistenza del gonocoeco ehe 1altre ricerch e lasciano sup~ porre scomparso, dona a questo m etodo ·di rioer•ca un valore igienico-1socia le non indif fer en te. Le numero e statistich e esistenti al rig u.a rdo, ·dan1n o una g ram de varieta di 1percen tuali di posi tivita. Da zero per oento si va fin o a l 94 %. Tale disparita di eifre sen1bra a C. Fiorio (Giorn. di Batter. e Immunol., ott., 1931) dovuta alla soolta dei 1c:asi in eui si pratica la· permoeultura, p oiehe ben diverso se si semina lo sperma di in·dividui clinicam ente g uariti o quello di individui malati .a1neh c se affetti da uretrite cronica :residua senza gonocoeehi. L 'A. crede ehe, volendo riferi re i ri ultati della spermoicultur.a ii.el gonococci mo latente. si ·debb1arn.o solo oon· id.erare i easi ·di individui clinicam·ente g u.a riti. E in tale senso si debbono ritene re a tt endi bili l·e eifre ·di posi•tivita ehe si aggir.ano sui va lori b.a,s si del 6-8 %. Quando si deve consider.are positiva lia spermocultura.? Se l 'isolame nto del gonococco e in ogni caso l.a prova incon ft1tabile , pr.aticamente esso· e di ·estrema difficolta partendo da un;a spermocultura. Considerando infatti ehe la c ul.tura ·dello tSperm.a si fa in casi in· eui il gono·cocco e presente in cosi pochi esemplari da essere sfuggito ad o.g ni esame b atterioseopi0

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IL P OLI CLINICO >>

eo, n 11entre nel p as aggio dell 'ur etra altri sva1·iati germi isi .aggiungono , si vede come c i trovia rno lll.eille condizioni p eggiori per l 'i.solamento. Per la diagnosi di gonococco ci si d·eve dunque servire di caratteri .baitterioscopici e 1cultuTali. L 'A. con sidera positiva una spermocultura qu.an·do , dopo 36-±8 ore d i stufa a 37°, si sono sviluppate colonie caratteristiche solo n ei terreni ad1abti (agar-san·gue um.ano, agar-ascite, brodo-ascite) men'tre mancano nei terreni comuni ; qua ndo quest·e colonie s i riv.e lano costituicte da germi e h e presentano la morfologi,a, il raggruppan1ento e le colorazioni caratteristich e, e n ei s u ccessivi tr.apianti si Titrovano sen1pre solam1ente :nci terreni adatt i pel gonococco. Con .accurati trapi1a.n ti si puo ottenere la cultura pur.a e p rovarne il ,comportamento di fronte a i saccaridi. L 'A. h a eseguito n1ell 'ultimo anno 39 sp~r­ mocul·ture, . otten endo 5 ·caiSi positivi, ci oe una i)er centuale di 12,82 %. L 1A . ritiene m.ecessario ch·e il prelievo d el materiale avvenga n el la borator io stesso dove -si pratica la semina, poiche il portarlo da fuori, per •esempio in condom b ollito, puo ~ssere fonte di errore. E poi n eicessario ten ere il materi1ale, prima della semina, in termostato .a 37° fino a fluidi ficazione poiche Ja ·semina troppo p recoce puo riuscire n-eg.ativa pur essende presenti i gonococchi, quan,do '<JU·e sti ,s ono rinchiusi in fiocchetti di sperrma n on ben sciolto. C. TosCANO. 1

MEDlCINA SCIENTIFICA. L'eziologla dell'eritema nodoso. Tr3tt.asi di arge>men to tuttora soggetto di -vivaci ·discu ssioni. 0. I\.ren (Wiener med. Wochens., 5 g iugno 1931) osserva ehe esso si manifesta come epifenomeno in molte malattie e con clude per'tanto eh e .esso non costituisce un 'infezione :sui generis, ma ehe e unicamente il risultato <li una fonm1a di reazione a lle p iu diverse infe.zioni a,cute o cr oni.ch e, all ' ing.resso di batteri o di funghi od anche di sostanze chimich e nella via sang u ig n a. Ne viene di con segue·n za eh e, in ogni caso rdi eritema n odoso, .e necessario in·dagarne J.a causa in m odo ,d.a poter m .ettere in opera la t erapia a datta. fil . "Ricerche batteriologiche sulla ß.ora tracheo-bron· rhiale. Secondo A. Dei 1i.ossi '(TI Valsalva, n. 7, '1931) la polmK>inite postoperatoria dipende d a modificazioni secretor.i-e, circe>latorie, moto.rie, pro.dotte per via riflessa dall 'intervento chirurgico sui tessuti polmona ri; le alterazioni sairebbero tali da cos.tituire un terren o adatto •

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~UM .

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allo svilupp·o d ell o :stafilo~cco , d·e llo streptoco.ceo c de l pneu1nococeo , cn e l 1A. con tecnica appr opriata h a isol1a·to con g rande freque nza dagli altri germi co1n·t enuti nell 1albcro respiratorio di soggetti normali. E. BoRGHESAN. '

La tlora batterica vaginale. R . Sch·r oder (D eut. m ed. Woch en.s., anno 56 , n. 3) ha fatto su questo argomento delle osservazioni ed espen e d elle idee ehe differi~ scono ·da qu.e,lle comunem e·n.te 1aceettate in batteriologia . Egli ha veduto eh e i batteri vag ina li modificano Ja lor o m orf61ogia secondo le variazioni d el gra·d.o di acidi.ta. I batteri a•cidofili , d el ti·p o d ei bacilli di Döde1rlein , nelle secrezioni d ebolm·ente acide si trasforma no in eoccl1i , dopo es ere passati per g li stadi di bacilli corti o di ·d.iplococchi. L 'a•m ibiente della vagina e mantenuto acido dagli zu1ccl1eri secreti nella vagina stessa ; se l 'elevata acidita vie:ne in qua lche modo ostacolata, la floira v.agi·n.ale oambia. Sarebbe proprio a cau sa di questa r eazione acida cl1 e la parete vagina}.e puo ifesistere alJß infezioni. fil . 0

,

POSTA DEGLI ABBONATI. All'1abb. n. 5662 : Non e possibilei risponder e senza esaminar e la malata : oonv·err.ebb e „poi for se fa:r.e la prova ·d ella perm.e abilita tub,a rica; la acidita vag in.a le e sempre n ormale e non n e va esage,ra ta la importa1n za p·er Ja sterilita. • p . g. Al dott. E. Sev,erini , da M. : Sulla resp irazion e artificiale, con,srulti la Relazione ·della Commrissio ne in.catr·ieata dello studi o di tale problemla·, jp ubblicata in « Mediaina del lavoro )) ' 31 genn1. 1929, di cui e st ato fatto un sunto in « Policlinico » Sez. pratica, 1929, n. 44, pag. 1607. Veda anche: C. Ein.a u.di : L ' elettricita ehe uccide e la scienza ehe risana in « L '!gien e e la vita ». P er la respirazion.e a rtifici.ale sono a n che a llestiti ·degli appareicchi , qualf: iJ Pulmotor, 1 della F.abb rica Dnaeger, l appar·e cehio itali.an o Zum.aglini (Torino) e quello franoose di Panis. fil. 1

0

t

VARIA _ 1 vantaggi della scrittura a

macchina~

·Gemerata dal bisogno d ella velocita e della c.h iarezza la macchina ·da scxivere ha incon' trato ·dapprima lo scetticismo d egli ignavi ehe non .desideran o nuove complicaziQIIli nellia: vita e p oi il d.isp:rezzo degli esteti ehe gridava· n.o a lla m ort e d ell.a poesia d ello scrivere . M.a 1


[A NNO

XXXIX , - Tl!J\I. 101

ora, os erva g iustam,eu1 te E. Bertar elli (A 1in. d 'Jgiene, n ov. 193 1), J.a ina cchi·nla da crivere si e a vviata al suo destino , qu ello di essere un a ppa·reccbio u.n iversale, qu.asi i·n.dispensabile n ell 'odierna civilta. L'obbiezion e fa tta da a lcu110 1cl1e la standardizzazion e d el carattere })Otes e uccidere l 'i111pron ta persona le ·del pensiero fa tto traccia visibtle ulla ca1·ta, eade d i fronte al notevole numero di scrittori m-0derni ehe fla1nno u o della inacchi na da crivere; lo din10 tra una reoente inchi e ta delle « Nouvelles litterai, res ». E u n fa t to eh e, pecialmen te per c11i ha incominciato l 'uso d ella macchina da scriv,e re in ela .r1on piu giovanile, riesce piu m alage,1ole 1'esprimer.e con qu esta il .p roprio pen siero, il qua le t ende acl assumere una forma piu r igida; ma cio ·deve attr ibuir i probabilmente al fatto ch ei i moviment i per la maecJ1ina da scrivere n on hanno avuto il tempo di diventare au tomati ci con1e quelli per 1'uso d ella penna, uso eh e abbiamo i1n1p arato fin dal1'in fanzia. Ad ogni modo, per l 'in finita chiera d i coloro ehe non fanno della parola „eritta un esercizio d 'arte, r imarngon o i va:ntaggi di chia rezza, di rapidita, di ordinie della n1aeel1i11a da ,scrivere, tali da toglier e1 all 'acce11nato })reconcetto ogni significato. La n1acch ina da scrivere educa a ll 'esattezz.a, la quale e rrLolto piu ehe u na se1nplice dote del carattere, e una virtu ed una forn1a di rn oTale person1ale; evitan do le dubbie interpetrazioni ·dello scritto e le in certezze, pingc fatalmente ia1ll.a in cerita, all.a preci ion e. ~i.a dal punto di visua igienico e fisiologieo, la 1nacch i:na ·da scrivere presenta a n ch e altri va ntaggi. Essa corr·egO'e a n zitutto il destrisn10 eh e h a pre o la pr evalenza n ella nostra speeie e eh e costitui ce un vero er rore Jrr.ati co c fi siolog~co; ne guadagn a eosi l 'euritmia del1'educazion e muscolare e nie fru~soe l 'u til c derivato dallo sfor zo m uscolare dt1pliee . C:on la d istribuzion e d.el lavor o su piu nu1ncrosi g ruppi 1n uscolari e su entrambi g li arti, si eviba· lo spasmo di corn trazion e ·dei fl e sori dell'avambr.aecio, del quale essa pone in funzioo1e a n ch e i m1u seoli esten sori e costituisce pertan to la m igliore .profil assi contro la m ogigra fi.a, agendn da vera ginnastica arm onica equilibrativa dei muscoli dell 'avambraer io. Rirordi.amo cl1e su qureste st esse colon n·c G. Dragotti o tenne, qualch e anno fa, l 'utilita ·d ella macchi:na da scriveire per Ja profil assi e J.a cur.a dell a m ogigrafia. Inolt r e Ja m.aechi na d.a scrivere e UiD 'ottin11a arma per la dife a e la pro filassi dell fu11zio11e visiva e c0J1.t ribui ee ad lin.a buona ed equilibrata statiic.a del corpo. Son-0 n ote ],e deform.azioni , eh e posson:a· arrivare fino a ll11 seoliosi , in dotte d.a u'Tl.a c.atti1

1

393:

SEZIONE P RAT l CA

' a po -izio11e n·ello scrivere con la penna e le con segu enti polen11ich e sulla scrittura obliqua e diritta. La maechina ·da crivere ripar.a in 111odo abbasta1n za ra dicale all 'inconveniente e le Tadiogr.a fi e eh e l 'A. u11isce .al su o scritto dimostra n o, chiaram ente questo asserto . i1 a ltr o vantaggio cl1e pTesenta la scrittuTa a macehina in confron to di quella eon la penna i e ehe que ta dive.nta pen osia quando la temperatura seende otto 12° circa, qualie si h a ~pesiso n eigli amb ienti di molte zon e ten11)erate dove il riscald.a111e11to artificia le manca od e ridotto. Invece la macchina dia scrivere, per n1ettendo u na g innastica piu raziona le delle dita e ·dell 'ar to, con inoviment i pii1 vivaci, senza r io-idi rattrappimenti e ßavorenklo u n1a piu a ttiva eircolazione, perm.ette di scrivere bene ancl1e alle accen•n ate temperature. L'atteggi.amiento dei pen satori e degli igien i ti n on puo qui·n di el1e es-ere favor evole, di fronte a que L-0 eccellente m ezzo di diffusione e d i utilizzazion e di qu ella su prem a arma civile el1e e la parola . fil . 1

Utlllsslmo ad ogni Medico:

II Diritto Pubbliao Sanitario Periodico mensi1e di legislazione e giurisprudenza DirettQri: ' On . do t t. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. GiOvanni se1vaggi, Esercente in Cassazione.

Editori: Fratelli Pozzi -

Roma

11 Nu•m ero 2 (F ebbraio 1932) contiene: A. CA.RA.PELLE: II diritto alla stabilita nel pos to di m edico condotto. Conten uto, estensione e m odo cli acquisto del diritto.

NOTE SINTETICH E: G. DE SANTIS: L' assistenza sanitaria rurale e gli articoli 32 e 45 del R. D. Legge . 13-12-1923, n . 2889. RASSEGNA DI GIURISP RUDEN ZA: Concorso; illegittimita; ricorso; integr azione del giudizio. - Ooncorsi; valutazione di lavori oompiuti in collabcr3,zione. - Concorso; costituzi one de1la (Qm missione; criterio di massi1m a e norm e di procedimento, Concorao; competenza agli effetti della nomina della com mi seiane; esclusione illeggittima del ooncorso. Co•n·c ors·o ; assegnazione irregol are dei puntL - Nomin a di eanita,ri speoialisti; rioors.o ; taroivita. Licenziamento; ricorao ; -0ompetenza. Rruppor to d'impiego .comunalB e .rapporto aocesso1"i<> di aervizi o os peflaliero; con«lizione giuridica ; licenzia.mento. Diretto1·e o gestor e di farmacia; prestazione di servizio preseo alt r a far ma.cia; licenziamento. - Falsa. denu n.zi a, di p1atirhe abortive; calu11nia. - l nfortunio csul l avoro; ernia tranmatica. -- Infortnnio oculare ; rid11zione di capacita. LEGGI E A 'l'TI DEL GOVER·NO: N1,ove nor me per l a. riva laa delle spese di speda,lita e manicomiali. 1

Prezzo di ogni n u mero separ ato, L. 5. L'abbonamento ai dodici Numeri del 1932 coota.. L. 3 6, m a, agli associait i a l << Policlinico ,, e co nceseo per aole L. 30, eh e vanno in viate, mediante ' 7 aglia Poetale o Bancario, all 'editore L uigi P ozzi, Via Sist in a 14. Ro ma.


394

(<

Il. POLJCLIN(CO »

l ANNO

-XXXIX ,

~U:\1.

10]

NELLA VITA PR 0 FE S S 1 0 NA L E. CONCORSI .. PosT1 v ACANTI. Ac~RNO

(Sale rn o) . Scad. 5 apr.; L . 6700 rido tte 12 %, oltre quattro quadrienni d ecin10. P er -chiarimenli rivolgersi Segreleri a. ß onnIGHER ·\ (Jn1peria). ffi ciale Sar1itario dei ·Con1uni di Borcligh e!I'a, Ospedaletlj, Vallecrosia, Vallebona, Scborga. ~er tito1i ecl esami. Stipendio L. 16.000. Inden11ita p er mezzo di tras,porlo lire .3000, ollre i djrit.li sa11iLari spetLanti p er legge, il tutlo da d ecurlarsi clel 12 %. Tre aume11t i triennali. lnj])ita la !iber a professione. Et a m assima 45 anni s. e . 1. Tassa concor so L. 50. Do111anda e cioct1menti al ~funicipio dj Bordighera e11tro il J 5 aprile ·1932. CAcLrAnI. r.o rriun e. - :Nled. condotto di sezione; p roro·g a a tutto 15 marzo. CANIPOTOSTO (Aquila). Scad. 10 mar. , lire 10.500, t1n c .-v . , per uff. san. L. 500; addi zionali L. 5 e L. 3 oltre 500 e 1000 poveri ; dedu~. 12 %; 4 quinquenni d ec. ; eta lim. 40 a.; tassa L. 50, 10. CuNr.o. Amniin.istraz. Provi ric. - Assj s len le n e}: la Se.l. ·1ned . -111icrog r af. del J„abor at. prov. d 'i giene e profilassi ; L. 7600 e 5 quadrienni dec ., oltre L. 1300 sup,p lem. oorv. , L. 750 indenn. provvi soria, c. -v.; 15 % premio op er osita. Riduz. 12 %. S cad. 15 aprile. l\loNTALTO n1 C.\ sTno ( l ' iterbo) . - Scad. 15 apr., ore 18; L. 8000, 5 au111enti d ecilno', c.-v. in lire ] 700; gia p ortata riduz. 12 % ; eta lim. 39 a.; t assa L . 50; d oc. a 3 mesi dal 6 feb. MoNTEGIORGio (Asco li Pie .) . Scad. 30 inar.; ,aa. cond.; L . 8360 · oltre L . 2376 cavalc., 5 qu adrienni dec.; eta lim. 35 a.; tassa L. 50. P ETRELLA SALTO (Rieti) . Scad. 31 m ar.; 2a ·cond.; L . 9500 oltre L. 3000 cavalc., addizion. L. 3 -0ltre i 1000 pov.; d edu z. 12 ~6 ; 4 quinqt1enni d ec. : .eta lim. 35 a. P1sT01A. Amm i nistraz. Provinc. Scad. 10 mar.; aiuto m e<lico presso il Disp en sario Antituhercolare; L. 6000; eveintuali indennita trasferta. Ro~IA. Minist ero delle Comunicazi oni (F errovie -Oello Stato). - Concorsi p er titoJi ai seguenti po.sti di Medico di ripa rto: Ragusa II, Caltagirone (Cata11ia) Salza Irpina, Bovino II (Foggia), Poz.Zol o Fo,r~igaro (Genova), Voghera I, Chiari (Milano), Casoiria-Afragola, C.:aian ello Vairano II, Cascano, Maddalo·n i Superiore, S. Antimo Atella (Napoli), Ron cig lione, Monterotondo, Sulmona I (Roma), Polla II (Sale r110). Inviare doma11da e richiedere informazioni ai risp ettivi Ispett orali Sanitari (indicati fra parentesi) . Scadenza ore 17 d el 25 marzo 1932-X. S .. _.i\.NGELO IN L1zzoLA (P esaro-Urbino) . Scad. 3 inesi <lal 12 fe.l)br a io; p er Montecchio; L. 8~00 e 10 bienni ventes., o ltre L. 960 c.-v., se con1ugat o; L. 1000 cavalc.; riduz. 12 %; et a lim. 40 a.; lassa L. 50 ; doc. a 3 inesi dal 12 feb. SAVONA. R . Pref etlu r a. - Uffici a.le Sanitario del Con1une di Fi11ale Lig ure, stazione ufficiale di c ura, soggiorno e turismo'. ,Stipendio lordo L. 8~ o ltre car o-viveri ed assegn o di L. 1400 per m ezz1 <li trasporto, <'On libert a di esercizio professionale: Docu1nenti cli rito . Eta lin1it e anni 45; per gl1 ex <'ombattenti 50. Scadenza 11 aprile 1932. Indirizznrc dor11and e Ilegi a P:;:efe ttu ra d i 8a·1ona. P er

og11i j 11for1nazione ri \'Olgersi al Comune di Fi11ale Ligure. SERt zro ( Bergamo). Scad . 15 mar.; L. 6500 e 5 quadrien11i dec., oltre L. 750 uff. san., L . 500 n1ezzo traSip·., L. 420 a1nb u1atorio. 1' \RANTo. Ospedal e Civile. - Scad. 10 mar. Tre 1nedi ci assister1ti di guardia; L. 7040; eta lim. 85 a.; d oc. a 3 I1.1 esi. llivoJgersi Segreteria . 'f ERA:L\IO. Congregazio ne di Carila. Aiuto di inedicina dell 'Osp edale Civi1e « Vitt. Ern. III J>; L. 5000 lorde, oltre c..-v. in L. 620 se il titolare e celibe, L . 1432,30 se coniugato; riduz . 12 %; partecipazione 15 %; scad. ore 12 d el 15 mar. ; eta lim. 35 a .; doc. a 2 m esi d al 20 gen.; nom. e conferma quadriennali. Chiedere annunzio. ToRINO. Ospedal e Amedeo di Savoia. Scad. 21 mar.; 2 assiste11ti interni r eparto m alattie infettive e 3 allievi 1nedici .rep arto sanatorio; rivolgersi Segrete-ria (corso Altacomba 140) . A tutto inarzo; L. 9000 'l'RIBANO (Parlova). l)er 1000 pov.; addizionale L. 5; cavallo· L. 3000 (eventuale riduz.) ; arnbul at. L. 900; deduz. 12 %; 5 qt1adrie11ni dec.; eta lim. 40 a.; tassa L. 50,15; doc. a 6 mesi dal 15 feb. V ALLE nr CADORF. (Bellu110) . Consorzio Valle di Cadore-Cibiana. St ipendio a11nuo L. 10.000 pe r inille poveri; addizio11ale per altri 200 L . 5; ·aai 200 ai 400 L. ;3 .: per i rin1anenti L. 2. Indennita di car o viveri L. 1200; di allog·gio L. 1500; di trasporto con caval lo od automob,i lei L. 3500; U~fi­ ciale Sanitario L. 500, il tutto al lordo d elle ritenute di Legge e del 12 %. Cinque aumenti quadriennali del d ecimo. Tassa concorso L. 50. Scadenza 31 inaggio. P er schiarimenti rivo1g ersi Segreteria Comune di Valle di Cadore. V ARESE. .4 m rn in islrazione Provi11cial e. - Diret· tore clell a Sezione ~Iedico -Microgr afica del Laborat orio Provin ciale d '! giene e Profilassi. Stipendio a1111uo lordo L . 18. 000, con 5 au1nenti d ecimali . In<le1111i ta di servizio a ttivo L. 2000. Aggiunta di famiglia com e al personale dipendente dallo 1Stato. II Lutto soggetto a riduzione d el 12 % a nor111a d el R. D. 20 no vembre 1930 n. 1491. Percentuale J7.60 % (gia ridotto) piu proventi delle analisi. Scad enza ore 18 del 15 aprile. P er informazioni rivo1ger si alla Segreteria della Provincia. VoGUERA. Congregazione di Carita. - Scad . ore J 7 d el 22 mar. ; 1nedico primario e assistente della Sez. rviedica d ell 'O . P. Ospedale Civile. Pel 1° posto L. 5500 e 5 quadrienni d ec. ; quota 50 % prove11ti · L. 1200 se direz. ospedale. Pel 2° posto L. 4SOO non aull1:entabili, quota 25 %, guardie di L. 10 oltre il vitto. Per i due posti c.-v. se am1nesso da l egge; deduz. 12 %; eta lim. 40 a.; tassa ~

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L. 50. - Chirurgo pri1nario; scade11za ore 17 del 31 m aggio; L . 5500 e 5 quadri enni dec. ; 55 % su~ prove11ti. Aiuto e assiste11te chirurgi; L. 4500 c1ascuno e 5 quadrienni d ec.; quola 20 %; guardie di L. 10. Le altre condizioni come sopra. Chiedere annu11zi. CASA

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nr 8ALUTE importa11te centro Lazio vendesi,

a ssociasi. Rivolgersi: Vincenzo Proietti, in1ermier e, Cassi110. GABINETTO OSTETRICO avviato, completo arredam e11 to e islrumentario ced esi causa d ecesso. Rivolgersi L amonica, via Alberico II n. 5, Roma.


f ANNO

XXXIX., !\ U;\I . 10]

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SEZJONE PRATI CA

N O TIZIE DIVERSE. 2° Congresso internazionale di oto.· rino·laringolo• g1a. Si aclu11era a l\Iaclrid rlal 27 al 30 settembre, soito Ja presidenza del prof. A. G. Tapia. Te111i: « Otosclero i »; cc Ozcna > ; cc Scleroma »; cc Endoscopia »; cc Trattamen.to dei Lumori nella 0.-R.-L., per mezzo dei raggi X e clel radium » . Tra i nu111er osi relatori ~ or10, .per l 'Ilalin , i pro ff. U1nberto 'forrini (l?ire11ze) e Fran cesco Lasagna (Parma). La ling ua italia11a e üllltn üS a tra quelle uf[ici ali, in assoluta parita. Per infor1nazioa.1i rivolger si al segretario gen erale, Dr. A. li'umagalJo, Argenrola 16-18, l\1aclrid , Spagna. 100 Congresso ltaliano di radiologia n1edica. Nel p alazzo della R. Universita di Parma, so tto Ja presidenza d el pro!f. A. Rossi, si svolgera nei giorni 22-24 i11aggio il 10° Congresso Italiano di radiologia medica, con annessa Esposizione tecnica indus lriale. Temi : c< Radiologia delle affezion i polmonari acute e cronicbe » (r el atori i proff. Vallebcin a e Jicotra) ; « Radiologia dell 'in Le lino t enue -e cr a so » (relatori i proff. Vespignani e Piccinino) ; « Lesioni da raggi dal punto di vista clinico e bioJogico » (r elatori i pro ff. Bellucci e Ratti) . L'on. prof. Raffaele Paolucci, clire ttor e clella R. Clinica chirurg ica di Parma, t erra u11a conferenza su di run importante t em a radi o,l ogi co e chirurgico. Possono inscriver i ai lavori d el Cor1gr esso tutti 'COl oro (m eclici, biologi, Jisici, 111gegn eri) eh e si interessano, clello svilupJ)O scic u Lifico e pratico della Radiologia. 1 titoli delle comunicazioni, ehe dovranno avere attinenza ai. te1ni di relazione, sa1·anno inviati alla presiden.z a entro il 31 marzo , accompagnati cla un breve riassunto dattilogr~­ fato (non .piu di 400 p nrole) . La tassa di iscrizione e di L. 50 e, p er Je persone di famiglia , t . 30; da inviarsi entro il 10 aprile al tesoriere d·o tt. Baci.galupi (I stituto di RadioJogia d el Policlinico di Parma). Per quanto riguf\rda la ~1ostra e per ogni al Lro scbiarimento, rivolgersi al segretario genernle prof. V. Giovetti (Osp ed ale Civile di Piacenza) .

<Jongresso tedesco di medicina interna. Verra inaugurato a Wiesbaden il 20 aprile e tratlera i seguenli temi: cc Azione dei prodotti dell 'organismo sulla circolazione » (Dale di Londra, Volhard di Francofo·r te sul Meno) ; « Disturbi delle funzioni polmonari » (Diehermeister di Dür en, Brauen di Amht1rgo) ; « Collassoterapia po1monare; Pneumotorace bilaterale» (Jncobaeus di Stoccolma); cc Affezioni delle vie biliari ecc. » (Umber di Berlino, Schmiriden di Francoforte s. M., Aschoff di Friburgo i. Br.) . Iscrizi-0 ni e notizie presso il presidente del Comitato, prof. Morawitz, Johannisallee 32, Leipzig , Germania. 1

Go Congresso francese di neuro-oto-oftalmologia. Le Societa francesi di oto-n euro-oftalmologia terranno il loro 6° Co·n gresso a Montpellier dal 27 al 29 maggio, sotto la presidenza del prof. Euziere, decano de1la Facolla m edica. Tema in discussiQne: « SulJe sequele dei traumatismi cranici chiusi >L E prevista un 'escursione, il 29 maggio, a Nimes , Font du Gard, Sot1rce Perrier, Aigues-Mortes . Sono in corso le tra llalive per le ri-

dt1zio1ti cli tari [fa dei trasporli. L 'iscrizione non compor l a ·a lct111a quotH. Preghiera d 'indirizzare le adesi oni non olLre 1l 20 aprile al segretario gen erale, Dr . .i\.ugu sle 'Tour,vay , rue Saint Lazare 81, Paris (9c). La segreteria l ocale e s tata assunta dal prof. Pages, coadiuvat o da vari colleghi.

7° Congresso francese di ston1atologia. E org-c111izzalo dal « Syndacat gen eral d es n'ledecin . to111atologistes fra11vrus », dalla cc :Eco·l e franrai.„e n e sto1J.natologie », dalJ a « Societe de tom atologie cle Par·is >> e da a]tri Enti ; terra l e proprie sedule alla F acolla m edica. 1'erni: « Le osteiti non specifich 1:3 d el mascel] are superior e >> (r elatori Cad enat e Vilen ski); cc Le micosi cervico-facciali n (r el a tor e Decb aume) , <l Le indicazioni e le controil1dicazioni d ell e esl razioni a caldo » (relator e Raison ) . Segretario ge11erale e il dott. Lattes, boul evard Saint-Michel 54, Paris (6e). La quota d 'iscrizio11e e di 100 fran chi e va <lire tta al tesorier e clot t . Boutrot1x, rue d es Sablons 22, Paris (16e) ; C. C. p ostale n. 28.193 su Parigi. 11 congresso e 1)rovviso riamente incl elto p er Ja 3a settimana di ottobre.

Settin1ana odontologica francese. Si lerra a Parigi d al 6 al 13 aprile, nei locali del cc Gra11<l-Palais des Champ,s -E1ys6es », sotto il palro11ato d el Ministro rlella sa nita pubblica. Vi sara nr1nessa una 111ostra . Segretario generale e il sig. lloger Re nault, avenue Laumiere 39, Paris (lBe) ; p er climostrazioni e comunicazi oni rivolgersi al sig . Halona, ruc de Slockholm 4, P aris (8e) .

Riunione belga di neurologia. Jl 27 febbraio si sono rit1nili a Bruxelles, n el1'a nfitea tro an a tomico . de11 a ( Jniver sita Libera, il « Groupe1nent b ei ge d 'etudes oto-neuro-ophtalmolog·iques e t 11euro-chirurgicales » e le due Societa cli neurologia e di m edicina mentale, per disct1t er e i egu enli temi : angiomatosi cerebrale e r eLinica (morbo di V. Hip·p el-Landau) ; la sclerosi tubero a (morbo di Bot1rneville) ; la neurofibromatosi (morbo di. Recklinghausen). •

Congresso regio11ale delta Societa italiana di pe· diatria. 11 21 febbraio, alla presenza dei proff. Nesso e Bru sa rli Milano, Allaria di Torino, Pinch erle di Bologna e Fornara di Novara, si e svolto a Milano, nell 'aul a magna della Clinica pediatrica, il Congr esso r'3gio11al e lo1nbardo della Societa italiana di pediatria. Durante i lavori del Congresso sono state lette 35 comu~icazioni tutte riguardanti argomenti di materie pediatriche. IIa pure letto una comu11icazione sulla « Medicina preventiva dell 'infanzia in Regime fascista » jl dott. F erraro, ispettore sanitario del Comitato provinciale d ell 'Ospedale Nazionale Balilla.

Una riunione di idrologi. ,, L 'idrologia i talian a nel passato, nel presente, 11ell 'avvenire )) : tale e il tema di una conferenza tenuta nell 'Aula Man giagalli degli Istituti Clinici cli Milano dal prof. P. Piccini~i, ehe ha svolto in ]inee sintetiche il vastissimo argomento, il quale ha vari aspetti an che d 'interesse nazionale. Do·p o la conferenza si tenne una seduta della sezione cc Italia Settentrionale », della cc Associazione ltaliana Idro·l ogica », sotto la presidenza clell o s lcsso prof. Pjccinini . 1


39ö

«

IL POLICLINICO

1 direttori delle cattedre di pediatria c9nvocati a Roma. Il lle.gjo Co1nmissario dell 'Op era Nazionale Maternita e lnfan zia, Sileno Fabbri, h a messo allo studio alcuni problen1i eh e rivestono car attere di particolare ini.portan za ai fini dell 'Opera cui preiie<le, quali Ia sieroterapia antidifterica; la vaccinazione anlitubercolare; l 'alimentazione del bambino; i corsi di pue·r icultura ed ostetricia per medici condotti e levatrici, e i cor si teorico-pratici diretti a forn1are le cc assistenti sociali », va1e a dire la preiparazio~e degli elen1enti eh e dovranno for• m are i quadri del per sonal e t ecnico ausiliario del1'0pera . A tal u opo 11a convocato a Roma per i giorni 7 e 8 marzo i direttori delle Cattedre di pediatria e di ostetricia delle principali Universila del Reg110. 1

1 servizi sanitari e il nuovo T. U. della Legge co-

munale e provinciale. Discutendosi al1a Cam era dei Dept1tali il nuovo · 1·. U. della Legge com11nale e provinciale, l 'on. N. Castellino h a preso in esame le norme ehe concemono· l 'attivita sanitaria ed assistenziale degli enti locali , ,preoccupandosi ehe il nuovo· Testo Unico com unale e provincial e non si trovi i~ con trasto con le speeiali disposizioni legislative emanate in questi ultimi t empi in Lale materia, n e col futuro testo uni eo delle l eggi sanitarie. R da rileYare infatti, cgli h a detto, ehe gia n ella pralica si verifican o discordan ze tra coloro ehe applicano Je leggi specinli di assistenza e le au torita oomunali e provinciali. Cio dipende in gr an parte dall a form1Llazione delle disposizion.i legislative, eh e Jasciano l 'adito a co11trastanti intcrpretazionj, so.pr al u lto per quanto concern e la lotta antitt1 bercolare e l 'assistenza deg·li a11ormali . Occorre dunque ben precisare qua1i sono i compi 1i assegnati a ciascuna isli !.uzione ed eli111inare t utte le con lraddizioni e imprecisazioni eh e ora si r iscontrano n ei tesli legi slativi. Il soltosegretario di Stato, on. Arpinati, nel suo discorso h a d ato assicurazioni ampie al riguardo ; il nuovo T. U. della legge comunale e provinciale terra con.to delle leggi sanitarie in corso di compilazione, allo scqpo di evitare duplicati e contraddizioni. Commissione Centrale Consultiva per le specialita medicinali. Nei gior11i ~ 15-18 fehlJraio si e riu11ita in Ro·m a, al Palazzo· Viminale, la Commissione Centrale Consultiva p,e r le spccialita n1e(licinali, presieduta dal prof. Dan.t e De Blasi, accademico d 'Italia. Vi son.o in tervenuli, oltre al direittore generale della Sanita Pubblica ed ai r appresentanti dei Ministeri delle Corpor azioni e delle Finanze e delle classi dei 1nediri e dei veterinari, anche quelli delle cat egorie inter essate, clei produttori e dei farmacisli . Detta Comni.is ione h a non solo portato il suo esame sui vari irnportanli ar gom enti di carattere generale inscritti all 'ordine del giorno, m a h a anche inizinto I 'esame par ticolareggiato di un gruppo di domande di r egistrazione di specialita m edicinali i11 a,p,p licazione del R. D. Legge 7 agosto J 925, n. 1732 e del r elativo regol amenlo approvato co11 R. D . 3 1narzo1 1927, n . 4.78.

»

(ANNO

XXXIX, NuM. lOI

A seguito di tale esame la Commissione stessa h a espresso parere ehe per due specialita sia da n egare la r egistrazion e; per altre quattro, invece„ ha avvisato favorevolmente all a r egistrazio,n e, rin~ viandonc molte altre per m aggiori chiarimenti di carattere tecnico sanitario.

Istruzioni per la prossima campagna antitnberco· lare. La J.i"'ederazio,n e Italiana Nazionale faseista per la lotta contro la luber colosi, iniziandosi il lavoro delle inanifestazioni antitubercolari in tutta llalia, h a inviato a tutti i Conso·r zi provinciali una circol are i1ella quale, dopo aver fissato le premesse ideali della campagna, invi la gli organi compet enti a svolgere Ja piu efficace azione per il migliore esito delle prossi1ne manifestazioni. Campagna antitubercolare nella Provincia di Roma. Sotto la presidenza del principe don Piero Colonna, si e riunita n ella Sala Rossa dell 'Amministrazione Provinciale, la Giunta Esecutiva del Consorzio Antitubercolare di Roma. La Giunta, dopo un 'esauriente illustrazione fatta dall 'on. Morelli circa la necessita di arrivare ad una pro1n ta attuazione del complesso program1na assistenziale, specie nei riguardi della Provincia, h a deliberato, come inizio della II Campagna Antitubercolare, l 'istituzion e cli setle Centri d 'Igiene Sociale in Provincia, cioe a Bracciano, Leprignano, Monterotondo, Anzio, PriveTno, Terracina, Gaeta, i quali, jn aggiunta ag'li altri sette gia in f unzione (Civitavecchia, Velletri, Tivoli, Frascati, Subiaco, Palestrina, Minturno~, completeranno una poderosa organizzazione assistenziale a beneficio di tutti i Comuni. La Giunta Esecut iva infine h a preso atto del Yalido con lrilJu to eh e il Consorzio ()jpporta nella funzio11e dei ricoveri di malati della Provincia e cli Rom a, riaffermando sempre piu specificam ente il collegamento funzionale con l 'imp9rtante· opera svol ta clal Governatorato, per facilitare ed este11dere se.mpre piil. l 'aiuto assisten ziale eh e il Consorzio si propone di arrecare alla popolazione. Per l'assistenza psichiatrica nella provincia di Ro· ma. Presieduto da do~ Piero Colonna, si e riunito il Ret.to,r ato della Provincia di Roma . 11 Rcttorato ha accolto con vivo compiacimen to la p1ro·p osta del Preside per la costituzione di un Patronato Provinr.iale per i dimessi dall 'Ospedale PsichiatriCO'. Tale Patronato e destinato ad integrare, seco11<lo i piu moderni dettami della seienza psichiatrica, l 'assistenza dei deme11ti nel Manicomio e l 'assistenza ,p ,r emanico·m iale gia attu ata dalla Provincia con i dispensari psiehiatrici funzionanti in Roma ed in altri centri minori. B. stato a1npiamente discu sso il problema della sistemazione dei se·r vizi di assisten za m anicomiale, ravvisando la n ecessita di far luogo ad un conveniente ampliamento <lell 'ospedale provinciale di S. Maria della Pieta. Una nuoTa stazione sanitaria nell' Agro Romano. In r elazione al programm a di co-stru zione di edifici pubblici nell 'Agro Romano, eh e si ~ta gradualmente svo]gendo da parte della civica Amministrazio,n e di Roma, e n ell 'intento altresl di corrispondere alle .p iu urgenli esigenze sanitarie di


lANNO

XXXIX,

Ul\l .

10]

alcune zone dell '_i\.gro slesso, il Gover~atore prin.cipe Boncompagni Ludovi si, st1 progetto della Direzione dei Servizi Tecnici, ha deliberato la costruzione di un edificio da destinarsi a Stazione Sanitaria n ella localit a dell 'Agro denominata << PonLe Galera ».

-Oentro di radiuruterapia a Vienna. 11 Municipio di Vienna ha istituito un centro di racliun1lerapia il quale dispone di 5 grammi di radiun1. A qun11to rilcva la << Presse Medicale », per la qu antita del prezioso metallo e per l 'organizzazione dei servizi, Vienna vie11e a piazzarsi al terzo pos to 11el1e installazioni radiumterapiche, subito dopo Parigi e ,S toccolma.

Istituto per la medicina d'aviazione in Germania.

Presso l 'Ospedale Eppe11dorfer di Amburgo e stato fondato, ad iniziativa del direttore sanitario prof. Ludolph Brauer, l l l l Isli luto per la medi.cina d 'aviazione e le ricer ch e climatiche. L'Istituto ha scopi prevalentemente scientifici. Tra l 'allro, comprende d ue camere pneumatiche, con jnslallazioni perfezionate, le quali con sentono di riprodurre tuLte le condizioni del volo; sono utiJizzabili a11che per riprodurre Je condizioni dei Yari climi : onde il duplice impiego per ricerche sull 'aviazione e sui climi. All 'l stituto sono addctti m oltf medici specialisti e vari scienziati.

·U n grandioso ospedale priva.to a Londra.

e stipulala

una convenzione per cos tr uire a Londra u11 grandioso ospedale privato ; sorgera . ulla I\1ary1ebone Road, conster a di 9 piani e sar~ capace di GOO letti, nonche di camere per le persone di famiglia dei ricoverati, con servizio alberghiero; Lpmportera la spesa di 100 milioni di lire it. circa. Verra offerto ogni specie di trattamento diagnostico e terapet1Lico le installazioni provvederanno il massimo <:omfort. Le spese di assistenza dovrebhf'ro e sere contenute in limiti di 100 lire i t. al gior110 incirca per ricoverato. Oggi i beinestanti non ricorrono agli ospedali, ma si fanno curare a domicilio ovvero in piccole case ·di sRlt1le : pagano caro e non ricevo·n o eh e un'as istenza del tutto inadeguata, molto inferiore certo a quella di cui dispongono i poveri nei grandi o&pedali. Si vorrebbe rimediare a tale in· 'Sufficienza. Ospedali congeneri verrebbero p oi costruiti nelle altre grandi citta inglesi. Si

397

S E ZIONE PRATlC.\.

1;

Alla clinica per malattie coloniali di Roma. 11 cardinale Pietro Gasparri si

e recato

a visitare Ja Clinica u11iversitaria per malattie tropicali e subtroptcal i, istituita di r ecente a Roma per volonta del Duce. Sua Emi11enza e stata ricevuta ed aecompagnata (}al direttore, sen. Sir Aldo Castellanj , e dagli aiuti, assistenti e studenti . Si e trattenuta piu di run'ora, interrogando e confortando i malati, am1nira ndo i vasti laboratori e gl 'i1npianti. Nel congedarsi, ha impartito la benedizione.

Dispensario per diabetici a Milano. 11 prof. L. Zoia ha i stituito a Milano un servizio di consultazione e assistenza per diabetici indigenti, i quali vi sono sottomessi a sorveglian.za periodica, rioevono l 'insulina ad un prezzo ridotto e vengono istruiti su qt1anto1 ooncerne il

regime . Vengono anche iniziati alla tecnica dell 'insulinoterapia e imparano a maneggiare da se il ri . medio, solto il controllo costante delle analisi del1'urina e del sangue.

Una borsa di stl1dio del prof. Pietro Castellino. Si e tenuta a Napoli l 'assemblea generaile del1'0rdine dei Medici della Provincia. Presiedeva l 'on. Salv'i eh e, dichiarando aperta l a seduta, ir1terprete dei sentimenti unanin1i, rivolgeva u11 pensiero di devozione e grati tudine al Duce, per il suo rece~te discorso in Campidoglio, nel qualr esalto la missione del medico. ciuindi il presidente illu stro all 'assemblea, con una dettagfiata relazione, l 'attivita d el Consiglio dell 'Ordine, ed annu11zio la coslituzione di una importante borsa di studio di 50.000 lire, merce u~ fondo messo a st10 tempo a disposizio·n e dall 'on. prof. Pietro Castellino. La borsa e destinata per studente di 1nedicina, figlio di medico della provincia di Napoli . L 'asse1nblea accolse con vivo compiacimento la costituzione della borsa di studio ed approvo co1t t1na11iJnc plau so l a relazione Salvi.

Borsa di studio in neurochiI·nrgi.a. La sig. ra i\1ary R. Lewis di Gettysl)urg (Pennsilvania) ha stanziato1la somma annuale di 1800 dollari (35.000 lire it.) per una borsa di stud.i o da assegnare an11ualmente n el campo della neurochirurgia presso la Scuola tnedica dell 'U11iversita 1,e111ple a Filadelfja. Il decano d ella Scuola, dott. , V". N. Pnrkinson, informa eh e la nuova istituzione agevolera le ricerche pqst-universitarie da p arte di sludiosi qualificati.

Per gli studi sul gozzo. Il sig. B. M. Baruch di Ne"v York ha d on.ato 13.000 doll., ossia 250.000 lire it., al Laboratorio di Ri cerch e sull 'alimentazione d el Collegio Medico dell a Cnroli na f\1eridionale a Charleston, affinche Ye11gano compiute delle ricerche sui rapporti tra 1'alimentazione e il gozzo se1nplice.

.A.ssistenza ai bambini con postumi di paralisi in· fantile a New York. La r ecente epidemia di paralisi infantile verifica lasi a Ne"v York ha indotto la Federazio·n e per l 'Assistenza all 'i11fanzia di questa eitla a fondare un'istituzion e p er la cura e l 'assisten za dei ba1nbini ehe , guariti da d elta malaLtia, sono rin1asti con le ioni p ostume. E stalo stabilito dalle autorita sanitarie ehe gli ospedali inviino tutti questi Ianciulli alla Federazione, Ja quale dispone perche a tutti siano presta te le eure di cui il loro stato h ä. bisogno. Nei diversi sobborghi dclla '1netropoli si sono organizzati centri speciali per pres lar e le stesse eure ai suddetti fanciulli, sotto la dirczione di medici, e, quando occorra, i~ cqll aborazione con gli istiluti di ortoped ia. Le ir1fermier~ diplomate fanno il servizio di ricerca di questi malati e ne iniormano la Federazione. Attualmente l 'epidemia di New Yo rk puo consider arsi esaurita. Dal 1° luglio al 12 settembre si ebbero nella citta 3214 casi di paralisi infantile con 332 morli. L 'indice di mortalita nell 'epidemia e stat.o del 12,39 %, m en tre fu d el 27 % nell 'epidemia del 1926. 1


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\( 1L POLJ.CLlN I CO »

Elargizioni e legati. La sig .ra Ida Orig·g·i, rima sta vittima di uno scontro automobilistico, ha lasciato l 'Ospedale Mag.g ier e di ~1ilano erede univer sale della sua sostanza, eh e si presun1e ascenda ad oltre un miJion e e inczzo di lire. L 'on . j}r of. Tiberio EYoli h a do11a to all 'Ospedale Civile di Portosalvo un pa diglione destinato, alle sale oper atorie. Nella lette·r a di donazione egli forn1ula il voto eh e il Cons.i glio amministrativo comprenda sen1pre u11 r apprese11tante della famiglia J~voli e chiede eh e il padiglione• sia intitolato al COIIlipianto su o i)adre dott. Giacomo. Il sig·. Giuseppe Bru cellari, otlantacinque11ne, il quale per oltre 50 anni e stato segr elario co·mu11ale ei per quasi 15 anni giudice co11ciliator e di Bobbio, h a el argito 50.000 lire all'Ospedale civile di quest a citta , destinandole a un padiglione per tuber eolotici, in occasione della prossima ca1npagna antituber col ar e eh e sara inaugurata dal Duce. L 'atto generoso vuol significare devozion e al Duce.

. Corso di pe1•fezfonamentoi Presso la FaccJltä trtediea d eil "Universi ta di Pa· rigi, avra luö·g·o un corso di p erfezionamento sulln.

terapia m edica e idrologica de)le m~l~ttie del tubo diger ente, del fegato e della nutr1z1one, sotto la direzion e del prof. M. Villaret ; durera dal 18 apl'ile al 2 m aggio; 11egli ultimi tre giorni si svolgera un viaggio a Vich y. Tassa d 'iscrizio11e 200 fran chi. Per iniformaz ioni rivo1 ger si al: Laborat oire d 'Hydrologie et Climutologie therapeutique de l a Faculte de Medeeine, Höpital Neeker, Paris.

Propaganda igienica nelle scuole elementari. L '« Agenzia di Roma » pubhlica alcune interessanti notizie sull 'azione ehe il Regime va svolgendo per l 'igiene del p opolo; un caratteristice aspetto ne . e 1a prop<tganda ig'icnica nelle scuole elem entari. L'azione si e iniziala nel 1925 e si e svolta fin 'ora, attraverso 73 corsi straordinari d 'igien e pe•r i maestri, un esperimento di prop·aganda in 26 province, gare d 'igiene in 21 circoscrizioni scolastich e, l 'istituzione di 51 cinetech e e la distribuzione gr atuita di numerosi opuscoli di prop aganda. 1

[ANNO XXXIX, NUl\I. 10]

Conseguenze della crisi economica. La Reale Socie ta di l\tledicina di Londra si dibatte tra g ravi disagi, a motivo dell a eaduta della sterlina, dacch e i proventi eon sist ono quasi esclusivamente delle quote dei soci le quali, virtualmente j1nmutate, nella rea1ta si sono ridotte di valore. Tra l 'altro, la somma slanziata per gli abbonan1e11.ti dovra esser e eleva1 a rli 5000 sterline, onde coprire la differenza di valuta, non intendendosi di compro·m etter e l 'importanza della biblioteca (questa 11ello sco•r so an110 fu frequentata da 30.000 studiosi; impiega un fotostato per riprodurre le pubblicazioni rare ehe non possono essere prestate, dispone di due traduttori stabili ecc.). La Soeiela h a deciso di n on tenere quest 'anno il riLuale b an ch etlo, in eonsiderazione delle condizioni gen er ali di disagio.

L 'Ufficio d 'igien e di Baltimora ha sospeso il rifornimen to gr atuito di sicro antitetanico agli ospedali e dispen sari della citta p er il trattamento prevenLiYo dei tra11matizzati con lesioni esposte„ avendo esaurito i fondi disponibili. Il siero viene ora fornito a prezzo di costo.

Onoranze a Krehl•

In occasiön e ciei 70° co mp1eän110, sono state rese affettuose onoranze all 'internist a di · Heidelberg„ Lud o1lf vo·n Krehl, univer sa]mente noto per la sua ope.ra monumentale cc Pathologisch e· Physiologie ». Prini.a di st abilirsi ad Heide1berg, ove egli risiede da un venticinquennio, Krehl ha insegnato ~ J ena. Marburgo, Greifs,vald, Tl1binga e Strasburgo ; nella p iccola citta del Baden ha trovato, infine, l 'ambiente piu adatto al suo t emperamento_ Egli h a conservat o le caratteristich e di modesti<l! eh e sono proprie del vero scien·ziato.

Sciagure di sanitari. TI dott. Da11te Santacr oce, m edico condotto di Narni, reduce da una Yisita in campagna, mentrepercorreva la sLrada in m otoeicletta a velocita moderata, cadde .per cause no11 precisate dalla maochina battendo co.n violen..z.a il capo contro la roceia. 'f rasportato all 'ospeda]e, vi e spirato.

La settimana della Croce Rossa nel Belgio. Si svo]gera dal 13 al 20 marzo; il t em a di propaganda igienica prescritto e: c< La nettezza n (nettezza dell 'individuo, della casa, dell 'alimentazione; dei 11egozi, delle fattorie rurali, ecc.). Come D;egli an11i precedenti, verra organizzata un 'azione intensiva in tutto lo Stato, eosl per l a po,p olazione adulta come nclle sc uole.

Incerti professionali. In Spagna si sono avuti alcuni attentati contr<> 111edici. Ha destato la generale i11dignazione il lancio di u11a bomba contro l 'ottantenne dott. Madrazo, di Valle del ~az, ehe ha esercitato bril1antemente la chirurgia e da tempo h a rivolto la sua attivita alla fondazione cii nu1nerosi sanatori per tubercolotici nel nord della Spag11:a; viene consid~rato un ver0i benefattore dell ' umanita. Per fortuna e sfuggit°' all 'esplosione. Gli sono giunte nume:rosissime con.. gratulazio11i da tutte le parti della Spagna.

Conferenza cinese sulla lebbra • • Ci gil1nge notizia della i a. Conferenza Nazionale sulla lelJbra in Gina, indetta a Sciangai per il 14 ed il 15 <lpril e, sotto gli a~spici della Missione Cin ese pei lebbrosi. Eviclentemente la notizia venne diramata prima degli attu ali llVYenimenti, ehe sconvolgono Ia citta; essa prova quanto siano aleatorie le previsioni umane.

Viaggi in Italia. Sotto gli auspici del « Journal dos Cl1nicos >» verra compiuto un viaggio di medici brasiliani in Italia, all>01 scopo di stringere i vinooJi di fraternita con l 'antica nazione m adre della latinita, di conoscerne davvicino gl 'incalcolabi1i tesori storici e· artistici e le bellezze natl1rali, di apprezzarne i progressi compiuti e particolarmente l 'attivitä scientifica nel campo medico. II "iaggio e stato po-

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[ANNO XXXIX,

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SEZ lO~E

sto sotto il patronato d el prof. G. Sa11arelli, pres o la R. Universita di Ro1na, e d el prof. Ferna11do ~1Ia­ galhäes r etlore d ell 'U11iversita di llio de J a11eiro; l 'organlzzazione ])ratica e s tata affidata all 'E. ·.1. T. (Ente Nazionale d ell 'l1ldustria 1'uris tica) . La pern1anen1a i11 Italia sara di 34- g iorni ; l a Lrayer sa la Rio Janeiro-Genova si compira su d i un Lran atlantico della « Italia n; il prezzo o stabilito i11 8000 milreis. E prevista un a dimora potratta di sir1goli p arleciprinti , ron ritorno su q~al.sia si i1a~o ~~11.a st essa Compag11ia. Per eventucU.1 informaz10I11 r1volger. i alla r ed az ione del « J ourna~ dos Clii:ico », rua Bue11os Aire 176, Rio de J ane1ro, Brasile. Un altro viaggio e organizzato rlalla « Lig u e d 'l Jnio11 Latine n di cui e organo l 'cc Oeuvre lati11e »; d urera cl al 20 al 30 marzo; si visiteranno Roma, Japoli, Pompei , Firenze e Pisa. Per eventuali inforrnazioni rivolger si alla l ega predetla, rue Saint-Georges 51, P aris (9e) .

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Un viaggio 1nedico 0 or ganizzalo d a « L 'Univer s ~iedi ral ». con p ar ter1za d a Parigi il 13 m arzo e ritorno il 4 nprile ; si visiter anno l 'Italia sett entrionale e Ja centrale, fino a Roma, con mo,J te sosle; trasporti in auto-carri pullmann di lu s~; alberghi r1 i orimi, simo ordi11e; prezzo compless1vo fr. 3975. E preYis la un 'escursione extra, a apoli, P o1npei e sul Vcsuvio. Per eve11tt1 a~i infor1nazioni ri' ol ger i all a: Direction tecn1que d es , ·oyage et Congres de « l 'UniYers Medical », aYe11ue d e ! 'Opera 31, P aris. Nor1 duhitiamo eh e i colleghi riceveranno dai n1edici italiani le piu cordiali accoglienze.

Una sentenza contro i rumori molesti in Francia. Il d o lt. Gerard di Parig i aveva affittato1, molti ar1n i or sono, nella rue ~fo11t-Dore , un p adiglion e ove abilava e rireveva l ~ clientela Nel 1920 la « Compagnie parisienne de distribution d 'eloctricite » ehe aveva una stazione di lrasformazione addos'sata al p adiglione, la tra sformo in stazione di gra11de poten za. Il ru1nore e le vibrazioni .divennerQ tali, da r endere il p ,a diglione inabi tab1le. Dopo qualche t empo si prod usse p erfino il crollo di un soffitto1. 11 medico, cos tretto a sloggiare, ed il proprietario della casa, sig. Villard, in~entaron~ causa contro la societa. Dopo lunghe v1cende, s1 e finalmente avuta la sentenza d el Consiglio di Prefe ltl1ra 1 ehe condanna la societa a corrispondere 144.350 fr anchi (ossia piu di 100.000 lire it. ) per molestia e danni. Inoltre si e affidato al prof. Balthazard, medico legale, docano della Facolta 1nedica il compito di periziare se la salute del lo· catario 'sia stata cornpromessa e non comporti un piu importante indennizzo .

Di una lunga malatt.ia contralta in servizio, c dece<luto, poco piu ehe einquantenne, i J dott. CLAUDIO CONTI , me.dico condotto e ufficiale sanitario di Capracotta (Campobasso), ap prezzato e amato dai colleghi e dalla elientela per il valore professionale e per il rarattere. A. C. 1

PHATI C.\

BA.SSEGNA DELL& STAMPA MEDICA. Zeils clir.

f.

B.

Tuberk., 11ov. -

~I. Cnl\IELNITZKI.

For1rle preeoci d ella tbc. p olr11on . aperta d el-· l 'adulto. R evu e de 'f.tl ecl., nov. - P. CHEVALLIER e J. BERNARD. Act e11opalie inguinali. R. RENON. L 'astenia. Giorn.. di BOJlleri ol. e l mn1uri., llOV. - R. SEGRE. Ludi sullo scler oma. - L. TnossARELLI. Ricerche biologiel1e sul i11icohalterio d el l ubercolo. Practifiorier„ die. - · 1\Tumer o di endocrinolog ia. ,V [irier ua 11'lecl. , 24 n ov. E. GREPPI. E1nolisi. p le11ica. Rifornia i\Ied., 27 n ov. G. SANTuccr. Teletras111i sione dei suoni cardi aci e polm. Ligura A1ed., n ov. - T. B1ANCHERI. Appendieite· lubcr colare. prima n1anifestazio,n e di tbc. J\if ecl. 1b er a, 28 noY. - C. Dmz FERNANDEZ. Tbc .. in fanlile perlussoid e . R ev. d e Cir. de Barc el ona. selt. - J. GoNZALEz1\ ou1LAR. Chirurgia del simpatico n ell e affezioni vascolari p erüerich e . Stor11alologia, nov. - V. GANDOLF!. Epulide po-. licenlrica . - A. 1. BLAU. Dentizio11e n ell 'infanzia. R evu e Aled. Sui sse R om., 25 n ov. - M. JACQUEnon. Medicazione roagt1lan te n elle emoit tisi tbc. .4.nn. lt di Chir. , 30 n ov. - M . Nov1. Cancro r etlal e. - V. BoNOl\fO. Emat11ri a in r en e mobile. Riv. San. Si cil. , 1 die. - L. AYELLO. Funzione· parcell ar e, al ternante e ritmica degli organi . .___,, A. Sc10. ,Stati spasmodici dell 'utero in travagl101. AJediz. ivelt 5 die. - Bu nGEn. I11sulina e circolazion e. - BoENHEil\t. Prog r essi d ell 'endocrinologi a. tvled. I<lin.ih', 4 die . R. SALus. Ter api a non operaliva del g laucoma. Afün cli. M ed. VJ' oc h. , 4 die. - BEnnEUß. La valut1azio11e d ei prep ar ati digitaliei. HocHREIN. Tratlam. d ella tachicardia parossi stica . .Deut. Al ed. Woch. , 4 die. - Numero sul clima e la tera pia di montag·na. . Clin. Afecl. Ital. , i1ov. -- G. PELLEGRINI. Diabete insipido . - P. GrrRL1. Sifilid e dell 'apparato1 r espir·atorio. Arch. f. Sc h .- u. Tr.-fl.)'g. , die. E. ~1ARTINI. II problen1a deJle razze dell 'cc A11opheles maculipen11is ». J ou rn . ,4. M . .4.., 21 nov. - ~i. F . INGMAN e al. 'fratta1n. non specifico <lella sifilide precoce . M. S. K1J\1 c A. C lvY. Profilassi dell 'ulcera duod en al e spc->rimentftle con alime ntaz . di mucina. Folia Cliri i c(IJ et JJiol., sett.-ott. A. DoNATI. Emocitob1as to1na circo.scritto con speci ale sindrom e .ascilica. Zbl. f. Chir. , 5 rlic. - N. GRzY, VA. Fasciature gessale chiu se. - V. SANCH1s PEnP1fiA. Trattam. delle var ici. Jou1·nal .4.. 'NI. A „ 28 nov. - U. J. W1LE e ~l. Malarioterapia d ella i1e urolue . - A. W EIL. Ez10-, logia del la sclerosi i11ultipla. M ed „ Jb er o, 5 die. ---:- G. R. LAFOHA. Impotenza_ 1naschile e neunastenia sessuale. Ann . di Cl. Odont., die. - F . LAZZARO. E1nan-. gioma primitivo c:Iella ling ua. G. G10RELLI. Neurjte d el n. ling u ale. P aris Meif. } 5 die . - · Numero di terapia. R ev ~ Droi l P enal et Crim ., nov. - ·L . BASTENIE. A11atomia patol. d el timo nei rapporti con l a me-. dicina legale.

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[A~No

<t JL POLICLJNICO ))

Zeitsc li r.

f. Tuberl\., die . -

XXXIX, NuM. 10]

H.

BREMER

e P.

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lndice alfabetico per materie. :\granulocitosi bis1nutica . . . . . . . . Pag . 39(} ~.\lcool e i 11. . ulina . - . . . . . . . . . . )) 386 _:\nemie i11ifantili: associazione d el ra111e eo l ferro n el trattam. . . . . . . . . . )) 390 ~~11e1nie : valore della cuta col fegato . )) 390 ~\ngina agranuloeitiea . . . . . . . . . . )) 390 ~"-r l eria po lmonare : en1bolia: operaz. di 'frendelenburg . . . . . . . . . . . . )) 386 _i\.rleriotomia nel trattam. d elle ob]il erazio11i ar teriose l oealizzate . . . . . . . )) 383 AuLointossicazion e intes tinale: se esista )) 387 l3aLteri d el]a tracl1ea e d ei bron ehi . )) 392 Bat teri de,la vagi11a . . . . . . . . . . . )) 392 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . )) 385 Broncospirochetosi: co nLrl.lJulo . . . . )) 363 Cn.rdiopalic: gl u cosio-in ' t1lino-ler apia . )) 387 Cirrosi epalica : azione d ell 'alcool e della sifilide n ella genesi . . . . . . . . . . )) 381 ·Ci s li conne ltivali del cordon e sp ermatico )) 369 ·Cis ti del 1)ancreas . . . . . . . . . . . . . )) 375 Colecist ect omie p er . colecjs titi non calcol ose . . . . . . . . . . . . . . . . )) 388 .col eci:s ti Li Lifose . . . . . . . . . . . . . )) 382 Diafra111n1a : blocco controlaterale da le)) 388 . . . sione traumatica . . . . . . . )) 392 .Eritema nodoso·: eziologia . . . . . . . F el)bri alimentari d el l a tlante . . . . . )) 380 F ega to : lesioni da inoculazio11e d i mal ar i a „ • • • • • • • • • • • • • • • • )) 382

li'ilassi n ella cura del tetano, della difteri te e di altre malal tie neurotropiche Pag. 379 Il eo pos top eratorio: in1piego cli solt1zioni iperto11iche, . . . . . . . . . . . . )) 389 Lei shma11iosi in adulto . . . . . . . . )) 386 l\ilovi m ento : clinica delle forme di - . )) 391 Navi: 1noto- : igi en e. . . . . . . . . . . )) 389 Pigmenli biliari: forrr1azion e intrncu tan ea e r eazione di Brogsch . . . . . . )) 383 P orpora err1orragica: ple11eclomia . . . )) 391 Scriltl1ra a m acchina : vanlaggi . . . . )) 39~ Sindromi associate d ell 'adclome destro: a pro1posito di . . . . . . . . . . . )) 389 Sindrou1i sensitivo-motorie di origine fun zionale . . . . . . . . . . . . . . )) 387 Sports invernali: l esioni traumatiehe . )) 388 SpermocoJ tura come mezzo di diagnosi nel gonoeoccismo l atente . . . . . . . )) 391 'fessuti : colture in plasma di animali irradiati . . . . . . . . . . . . . . . . )) 386 Tul)ercolosi: immunita :. natura e limiti )) 386 Tuber colosi : inorfologia elinica . . . . )) 386 'fubercolosi osteo-ar ticolar e e trapianto

. . . . . . . . . · · · · · · · · Varici : iniezioni di glicerina p el tratlam.

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388

sclerosan te . . . . . . . . . . . . . . Versamenti pleurici : artifieio semplice per facili~are le pt111ture esplor ative . Vitamina della fecondi ta (fattore E) . .

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o sseo

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C.

FRUGONI,

A. Pozzr, resp.

Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit . . Armani di M. Courrier.


'

ANNO XXXIX

Roma, 14: Marzo 1932 ·X

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 11

''

FRANCESCO DURANTE

SBZION.ß PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni: G. Jona: Tubercolo -0al-0ificato della calotta protuberanziale.

Note e contributi : S. Solieri: Coetituzione, vagoto-

niemo e ein tonia patologica dell'addome destro. Osservazioni oliniche : G. Picardi: Eruzione bolloea simmetrica ai talloni coneeoutiva a r aohianesteeia. Sunti e rasseane: EPIDEMIOLOGIA : Tipi epidemici delle fcbbri malariche. - AoDOME: A. E. RnBBell: Sofferenze addominali. - V. Jourdain e J. Govaerte: Considerazioni eulla diagnosi, eziologia, patogenesi e trattamento delle pancreatiti acute. - König: Sulle -0ieti retroperitoneali. - ORGAN! RESPIRATOllI: A . J. Scott Pinohin e H . V. Morlock : 11 broneoS<..opio nella diagnosi delle malattie polanonari. - Favre, Croizot e GuiohaTd : La. granulomatosi ma.ligna pleuro-polmonare. - LSJpointe, Duchon, Da.rfen.i lle e J onard : Le in f ezioni bronco-polmonari poet-o:peratorie e la loro prevenzione con i lieati-vaccini. - Sagona: La tubercoloei dell'ilo polmonare nell'adulto. - Kerechner: Legatllll'a della. vena. polmonare nella -0ura della tubercolosi polmonare. - M. Sgolitzer: Risultati della strumectomia nella t raoheomalacia.

cenni bibliogratio1. Accademie, Societa Mediche, Congressi : Reale Aooade-

mia di Medicina di Torin-0. - Reale ACCSJdemia Medica di Genova. - Societa Medico-Ohirurgi-0a di Pa-

LEZIONI. SCUOLA DI MEDICINA PRATICA (( A. MINICH )) DELL'OsPEDALE CrvILE DI VENEZIA.

Tubercolo calcifi.cato della calotta protuberanziale. LEz10NE del prof. G. JoNA, me dico primario.

II malato, di cui vi too ttengo, fu da me presentato hen cinque anni fa con diagnosi di tubercolo della protuberanza. Egli versavia allora in condizioni gravissime, tali da porlo in pericolo di vita imminente. La sorte, non so se benigna o 1m1aligna, lo trasse a salvan1ento, lasciandolo pero minorato, nelle condizioni ehe voi stessi ora constaterete. Anche uscito dallo Ospedale, dopo mesi di degenza, noi potemmo seguirne il progressivo miglioramento, ed ora controlleremo insieme 1'antica diag.n osi, per vedere se essa resiste alla stregua della evoluzione success iva del morbo, e dei postumi attuali, o quale al tra diagnosi le debba even tualmen te esser sosti 'tui ta. Vi leggo i dati ·p iu imiportanti delle cartelle nosologiche di :allora. „

via. - A.coSJdemia Medico-Fieica Fiorentina . - Sooieta di Coltura Medioa Novrureee. - Accademia Medico-Ohirurgica del Piceno. - Societa d·i Scienze Mediohe di Conegliano e Vittorio. Appunti per II medico pratico : UASISTICA: L'osteomielite vertebrale. Lesion.i dell'istmo delle lamine •delle vertebre lombari. - La malattia di Lareen Johanseon (apafisite rotulea). - TERAPIA: La sommi.n istrazione di alcali nella terapia saliciliea. - Intossicazione acuta da clorato di ·p otassio. - Il tartrato ·di ergotaimina -n el prUTito di origine epatica e ren.a le. - NOTE 01 TECNICA : Diagnosi precoce della p ertosee eol meto.do della goociolina. - !GIENE : Sopra un'epidemia oepitaliera di varicella conneesa a zona. - Infezioni st.reptooocciche orig.i n.ate dal latte. MEDICINA SCIENTIFICA: Ulterior.i progreesi nell'isolamento delle Vitamine. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : Il m·o ltiplioarei de11e oocieta mediehe. Politioa sanitaria e giurisprudenza : G. Selvagigi: Rieposte a. quesiti per queetioni di rnassima. Nella vita professionale : Concorei. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostra corrispondenze : Da Milano. - Da Trie6te. Da P.adova.

Notizie diverse. lndi ce alfabetico per materie

Garcl... Antonio, di anni 18, veneziano, dipintore. Entra in Ospedale l '11 febbraio 1926. Padre morto a 52 a., e madre a 46 a., ambedue per emorra.g ia cerebrale: quattro sorelle sono viven ti e sane. II paziente all 'e ta di un 1anno, ebbe un forte colpo al capo, per cui rimase alcune ore privo di conoscenza. Dal maggio dell 'anno precedente soffre spesso di cefalee. Quindici giorni prima deli 'ingresso in ospedal e, comincio ad avvertire malessere generale, senso di formicolio diffuso1 al oapo, sonno agitato, qualche irregolarita 11ella funzione intestinale. La cefalea si . fece viva, a s~de prevalentemente frontale; comparve vomito ripetuto, incertezza nel1'andatura, ehe ando facendosi sef!1pre piu evidentemente barcollante, fino a porlo nell 'impossibilita di lasciare il letto, tendenza all 'assopimento: non febbre. ·stato presente del 12 febbrai~. . L 'ammalato g iace abbandonato nel letto, tende al sopore., p ero si desta a l richiamo, mostra di comprendere tutto quanto si dice, risponde a cenni, o con parola stentata, infantile. Condizi-OIIli di nutrizione generale discrete. Api. ress1a. Polso r aro (60 al minuto) lenlo , sostenuto. L 'esame dei visceri del tor ace e dell 'addome e negativo.


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« lL POLIULINICO »

La fisonomia e atona, sen za espressione. Piega naso-labiale spianata a s. Lo sguardo e coistantem ente rivolto a destra. Il movim~nto coniugat<;> degli occhi ver so sinistra non si eseguisce, mentre s i eseguisce quello verso destra, ben ch e incomplelo. Paresi del retto ester110 dell 'occhio sinistre. Nistagmo oscillatorio destrorso, a piccole scosse, nei movimenti orizzontali dei bulbi e anche nella conYergenza : nistagmo meno intenso, allo stato di • r1poso. lpoestes.ia corneale bilaterale. Pupille eguali, di media ampiezza, bene reagenti alla luce. La bocca e tenuta costantem ente semi-aperta: l 'angolo sinistro e leggermente abb,a ssato: vi h a scialorrea fluente dall ',angolo sinistro. La lingua e porta in modo eistremamente incon1pleto: no11 riesce a protrudere ; non risponde all 'invito di movimento laterale. La deglutizione e difficilissima. Gli arti sono in istato lieve1nente ipertonico. I loro movi1nenti si compiono d 'ambo i lati ma con breve deficit .a destra cos] all 'arto sup. ehe inferiorre. Riflesso patellare destro piu accentuato del sinistro. Si ottengono Babinski e Oppenheim, bilateralm ente, m a incostantem ente . 11 malato posto in piedi, non si, regge affatto, allarga le gambe, tende a cadere tosto, ora verso destra ora verso sinistra. Orine limpide: sp. 1024; a1bumina O; glucosio O; sedimento nu1lo. Es. del fondo oculare : modica congestione venosa in 0.0 ; p apille a margini netti. 14-2 : IJ pol so si e fa tto anche piu raro (40 pulsazioni al minuto). Puntura lombare : pressio111e al Claude cm. 30. Liquor limpido , incoloro, non da reticolo. J\lb. 0,30 %0: Gluc. 0, 75 %0. Sedimento: 2 elem. pe r mmc. alle cell. di Nageotte. Cuti-reazione alla Pirqu et positiva. 20-2: Piu evidente il deficit d el facciale di sinistra. Non parla. Non degluti sce. ' ' iene alimentato colla sonda. 4-3: Vomito ripetuto , d.a due giorni. 6-3: Cessalo il vomito. Ha ripreso qualche parola, inceppata , tipo rino1alia aperta. Persiste cefalea frontale. · Persiste strabismo convergente per paresi del retto· est. sin . Persiste il nistagmo. · Esame oloscopico (Rip . Otojatr.). Suppurazio!Ile cronica dell'orecchio medio di sinistra, con accumulo di cerurne e p·u s nel condo;~to uditivo esterno. Perforazione postero-inferio.r e della membrana T. ; vasta lesione cribriforme della 1/2 inferiore del quadro timpanico (esiti di tubercolosi). Le prove del Baranj rie~ono alquanto difficili per le condizion i del pazien te, ed anche perche le v.aste perforazioni timpaniche lasciano fuoruscire l 'acqua per tubam. Gon ) a prova calda sen1.bra co,n statabile la ineccitabilita vestibolare a si1i., mentre la reazio·n e a destra sembra di tipo norm·ale. 20-3: Meno accentuata Ja paresi del facciale di sin . Fonazione stentata . Ancora alimentazione colla sonda. Perd e feci e orine. Bradioardia inen o accentuata (52). ~{oviment o d egli arti possibile; p ersiste lieve

i AKNO ~XXIX,

NuM. 11)

de/icil a destra. A d. si ottien e ora un Bahinski netto, ma solo eccilando la superficie interna dßlla coscia .n el 1/3 superiore, a sin. Babinski incompleto. 21-3 : Si presta meglio all 'esame. Non si rilevano alter·azioni apprezzabili della sensiJ:tili ta superficiale. Jvlodica dismetria agli arti inferiori, bilateral . mente. Accenno di adiadokocinesi agli arti sup., eguale dai due lati. 30-3 : Migliorato. Cessata ]a bradicardia (78). Si alimenta da se. , Paria, benche ~tentatamente . Persiste deviazione dello sguardo, strabismo e nisLagmo. Mobilita degli arti ripresa completam ente. Energia inuscolare egu,ale dai due lati. .Non dismetria ; diadokocinesi r egolare. A fine di giugno il malato aveva ripreso comple tamente l a _possibilita di deglutire e di parlare, s~ era rirnesso nello stato generale, n ell 'agosto pote sollevar si sul letto, n el settembre scendere, r eggendosi a m ala pen a e poi riacquis tando stahi1ita e possibilila di deambulazione. Usci il 10 rnarzo 1928. Ve lo ripresentai un anno dopo in ottime condizion~ di nutrizione generale , con intelligenza lucida, coerente, benche un po' falua: il ragazzo. di 18 anni, con scio della sua incapacita aJ 1avoro, tuttavia s~ presentava gioviale e sorridente. Parlava un po ' stentatamente e infantilmente, La parol·a con servando il suo carattere di rinolalia aperta , per cui diceva baba per mamma, pade per pane.

,S i reggeva ben e, ma sempre a gambe divaricate: camminav·a senza appo,g gio, abbastanza speditamente, ma stancandosi presto, cosi da esser poi obbligato a regger si a lln compagno; proc~ deva diritto, ma al piu piccolo ostacolo vacillava, tendendo a cadere ora a d . ora a sinistra. La faccia conservaYa alcune asimmetrie, e sopratutto alcuni particolari d ella meccanica oculare; persistente strabismo convergente sinistro, per paresi dell 'oculo motore est. sin., evidente anche nei movimenti di IateTtalila del bulbo; persistente nistagmo orizzontale, a riposo, quasi sempre destrorso'. Nel movimento coniugato a destra, nistagmo orizzontale costante, destrorso, a scosse rapide. Nel movimento coniugalo a sin., nistagmo intermittente, ora a scosse ra·p ide, ora a scosse lente, per lo piu destrorso, ta1ora sinistrorso. Movimenti verticali normali, talora acco.m pagnati da nistagmo. Convergenza buona, accompagnata da nistagmo a scosse rapide, binoculare : nistagmo di convergenza. Pupillei di ampiezza norn1ale, eguali, bene reagenti. Papille ottiche a margini netti : congestione Yenosa accentuata. Pare.si lieve del facciale inferiore di sinistre.. Gli arti inferiori presentavano buon trofismo, discreta forza muscolare, riflessi normali, sensibiiita affatto normale. Successivamente le condizioni di statica del trooco, e l 'energia generale migliorarono iancora, cosicche si puo dire ehe oggi, come ve lo presento, no11 rimangono ehe le turbe della meccanica ocu Jare: il nistagmo, lo strabismo con paresi del 6°" di sin. e del movimento coniugato destrorso, unitamente a una lieve paresi d el 7° di sin.


[_.\NNO

XXXIX, NuM. Ii~

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SEZIONE PRATICA

L 'an,d atura e franca. ~on vi e cenno di asinergia, di dismetria, di adiadokocines1: la ricerca m etodica. delle comuni proYe della marcia, del calcagno, dell 'indice, della flessione co1nbinat a del tro!Ilco, delle v.arie manoYre di Babinski, di Ste,vart-Holmes, di Thomas , e Jumentie, ecc., sono tutte pressoch e n egative. Non rigidita, n on tremore degli arti. Ritmo del sonno n ormale. 1

Ora dovete .can ee,dermi eh e, nel ripresentarvi il m alata , ia discuta n el ten1pa stessa i fatti svoltisi nella prima evoluzione d el morba, e que1li r esidua ti nell e varie tappe successive, ehe svalga insieme i eriteri diagnostici eh e sar sera dai primi fatti e quelli ehe sono resi a mmissibili oggi , dai vestig i di essi. Ritenni , fin da lla .prim;a lezione , eh e ~a cefalea, il vomita, l 'astenia g r ave, l 'andatura atassica, Iia. bra dicardia, l 'aumen tata pr essiane ·d el liquor deponessera per una n eofarmaziane e.ndacra nica. Ritenni ehe i sintomi a eariea dell 'apparecchio motore aeular e, cang iunti all ' atassia, e can a ecenn a a una par alisi alterna , t~po Millard-Gubler (della quale vera mente era apparso so]o qualch e tra tto, lieve e incastante), depa nesser o rper una sede protuberanziale n ella sua calotta, Titenni eh e i fatti di disfagi1a1, di g lossoplegia, di bradicardia, fos e ro effetto di eompressiane ul IX, X, XII n el loro decor a in traera nica; giudicai eh e la natura del tumore fosse tubercolare, per la frequen za di queste farmaziani niella protuheran za, e per il reperta dell 'otojatra eh e ci a ssiicurava di un.a pregressa lesian,e tu·b er caliare dell 'areechia destro. Can ce·debei:mii ora eh 'ia ritarni su qualche punta del1a diagn asi di sede . Vi .·dissi esservi una sindrame alterna incastante e mal sicura. Vi fu infatti tparesi di 6° e 7° di si.n. e defi cit m otoria can esageraziane di ril,lessi ag li a rti di d·estra. Ma il defi cit degli a rti fu lieve , e di breve dwa.ta, il !Babinski fu bila tera le e ta!lvolta piu distinto a sinistra eh e a destra. Se una netta sindrame alterna fosse indispensabiJe, per la diagnosi di sede protuberanziale, credo ehe avrei d ovuto rinuneiarvi. Ma la sindrome alterna puo man.care o essere appena aeeennata , quan·da la lesiane ealpisca la protuberanza nella sua calatta , ehe e estranea alle vie piramidali; inoltre la sindrame alter.n•a. puo essere resa poca evidente da circastanze ehe ebbi occasiane altre valte di farvi rilevare e s·u eui ritarnero brevemente, fra paco. '.E fina lm1e.n tei la sinc:Lrome alterna , pur vaga , pt10 essere rafforzata nel sua s ignificato d alla coincidenza calla alterazione della 111eccanioa. oculare. Nai avemmo nel nastra arnmalata ca stante

deviaziane della sguarda ve rsa deislra per paralisi a pa.r esi levagira, e avemma r>-aresi d el 7° di ·sinistra . Cio cas tituisce, eall 'accenno a. paresi d egli arti di d., il tipa protuberan zia le della sind·rame di F a,rille, o· m1eglio, avooda·si qui anc.h e nistagm o e atassia , costituisee la si1n.dra1ne ·d i Rayman·d e Cestm, eh e e un 'ulteriare ' rarieta d ella sindra·m e st essa ,d i lFaville, varieta .ch1e si verifica quianda la lesia ne pratujberaJizia,le pasitreiriare 's i J.atera lizza n atevalm ente. Ritarnanda pai sulle eircostanze eh e passon o masch erar e a rendere ambigua la sindram·e alterna , pTap·r ia d el1a protuberanza, vi riearda ch_e a pp unto nelle }.esiani pratuberanziali, si presenta strao-rdinariamente ~equente la bila tera lita di alcuni fatti; cio avvien e ta·I ora an cl1e in casi di lesiane limitat;a a una a all 'alLra m eta dell 'argan o : ea si la miasi , l1a a r efle sia eorneale, la man cata reaziane n i iagmica agli stirnoli vestibalari, la sardita, il rifl . di Babinski , in casi numerosi della letteratura risultan a niettam ente bilatffi'ali ; an cara, Raymond e Cestan n ella lora d·escriziane ·d ella sindram e protub,e ranzia le 1superior e (Gaz. des H op. , 1903) desunta d:a. tre casi , ·descrivan o una p.ar.alisi dei mavimenti di 11artera li ta diella sguardo, bilatera,le, · ben eh e per la. piu prevalente ·d a un lato. P ai vi sana casi di una miscela , a pparentem en be ·d is.ordina t a, di fenam1e.n i a carioa dell 'un a e dell'a]tra m eta. Alquier •e Kllarfe.J.d, trattanda dei tumari dell 'an gala pa ntacer ebellare, eitana un casa di tumare di sin ., e carrispandente sindrame, in eui era poosa pure il 6° 'e 7° di destra ; un casa in cui era presa il 7° di sin., l '8° e il 12° a d estra ; un casa ·di tum.ore a sin. e ca rrispondente sindram e, in cui ·p ero si aggiungevan a a questa , turbe del 3°, 9° e 12° di d estra . Finalmente, altre eh e sulla bilateralita, devo insiistere sul1 a variabilita di taluni fatti , sulla passibilita eh e essi si pr.esentino, alternativamiente, ora da una parte aira dall'a ltra. In u.n easa di CO.aude, Scha,effer e Alajauanine, ·di tUJbercala d ella protuberanza, sono nata'te 1da ·p rin1cipia (turb e .n ettamente laca;1izzate a ldestra ; n el ldi,a rio di: qu.ail eh·e g iorno dapa si nata eh e le turbe 6ona retracesse a destra ; e sana eam parse a sinistra : cc il se praduit, en quelque sort , un transfer t die troubles d.e la draite vers la g a.u eh·e n. A·n dre-Thoma1s insiste sulle variaziani eansiderevali dell e turbe motorie e sensitiv.c nel~e 1sindromi pratuberanzi:ali ·da alteraziani vasali (1emorrag ie a r.ammallimento). ·Finalmente, facenda appello alla mia stessa esperienza, vi rieor.da eh e n el caso di n eoplasm a della pratuberan za eh e vi h o p r esentato in una b.a mbina ·di 11 anrni , ea•n ferma ta all '~ t apsia, e eh e h a pubblicata n.ella raocalta 1

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di Lezioni della Seuola ~Iinieh del 1926 ·vi er ano d elle inten se erisi vasomotorie ' n el cam po d el trigemino, eh e si 1prod.u eevano ora ' a d . ora a sinistra. Nella fenomeno logia a eutissima da asce.sso m etastatico d ella protllheranza (eh e h o diag110sticato in vita, e fu eonfermato a ll 'a utopsia, e ehe h o .deseritto n el nostro g iornale Veneto d el 1928) trova a l 1° 1eS!a1me .anesteisia C·orneale bilaterale, cenni ·di par esi bilaterale del 7°, mentre l "indom,a n i vi era n etta loealizzazio ne dei ·due fatti a destr a, ei scompar sa ·di ess1 a sinistra. flo insisti to· su questi rilievi perch e l i cred o importanti , e non a ffatto accidentali, m a bensi 1egati a lla conformazione a natomica della :protuberanza, in eui le formazioni delle due meta n on son o cosi vieine tra loro com e n el bulbo, ma non sono cosi distanti come in tutte le .altre formazioni e misferieh e, meseneefalieh e, eer ebellari. Quindi la protubera.n za, da un lato non da le tetrapl·egie, proprie del bu'lbo, dall 'al tro non e fa cile dia le emi-1sin·dr omi pure, .c.h e son o abituali pel cerV!ello, ipei nuclei basali, pei peduneoli oerebrali, eec. Cosi da questa posi~ione intermedia della protuberan za scaturisce com e n eeessaria co.n segue nza, ehe vi sono benisi le emi-sindromi siistematich e, coi .caratteri loro proprii (Millard-Gubler, ~ovilJle, Deiters, ece.) mia· ehe ad esse si aggiungono frequentem ente, spruzzi di fenome n ologia dell 'altro la to, e ehe pure vi e possibilita di u.n a qua lehe a lternativa di fenomeni nel decorso ·di uno stess-0 caso, e tutto cio per ragioni eh e illustrai n ei casi gia pubblicati. Ma n on ho finite : Se fondai il g iu·dizio essenziale su quie sti du·e eleme nti : atassia, e alterata me.eca.niea oculare, a carieo dei museoli estrinseci, eom. nistagmo spontaneo e provoca to, devo pure rieord:air e ehe eissi , come possono esser propri di una lesion e protuber a n ziale, eosi possono trovarsi presenti in lesioni di ·due altre sedi : i eorpi quadrigemini; il ce1rvelletto. P er i tumori d ei .corpi quadrigemini, g ia 40 a nni or son o Nothnagel afßerm.ava eh e la diagn osi si fonda esse.nzialmente sull 'assoeiazione di questi due fatti: at.assia :a. tipo eerebe1lare, e •paralisi oculari asi:mmctriche e progressive. Dato cio, vi e n·el easo nostro qua lche cosa ehe lo stacchi dal ti po d ei tumori delle. qu.a drigemin1e? Non parlo ·deJl 'atassia . Ne parleremo s ubito d opo, a proposito del cervell etto. Ma .c'e, se non m'inganno , u.n distaceo suffi eien te nel qua·dro oftalmoplegico. E opinione concorde, e risulta da quasi tutta la casistioa., ehe le 1para lisi ocula ri n ei turrno ri delle qu.adrigemine son o n el ca·m po del 3° e del 4° paio, e specialn1ente del 3°, e n e e ehiara la ragione anatomica, in quanto ehe i nuclei d1el 3° so·n o disseminati lungo il 1

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pavimento dell 'a cquedotto <li Silvio, eh e e sot'Lostante alle eminenze quadrigemirie, e saranno lesi, o per diffusione d el processo, o per compressione, da una lesiom·e di qualche im•p ortanza delle eminenze stesse. Invece non e mai (o 1solo in vi:a eecezionalissima) leso il 6° paio, il e ui .n ucleo e ben distante, appartenendo a lla n1'eta inferiore ·d el'l a protuberanza. Nel nostro malato, sia a ttualmente, sia n el periodo acuto, trovi.am·o l1esioni, d·el 6° d ei due lati, e speeialment e ·del si.n . : n etla posizione di riposo .c'e uno strabismo eonvergente .p er paresi ·del r ette estern o 1sinistro, il deficit bila t1erale appare piu evidente n ei movimienti. Non e in,rece leso il 3° paio, pereh e retto superior e e inter.no, obliquo inferiore, elev.atori della 1palpebra sono tutti integri. Integre e pure l 'obliquo superior e, innervato del ±0 • Non basta. Nelle lesioni delle quadrigemin e, vi puo esser e paralisi d ei movimenti eon iug·ati , ma da tutti e notato eh e questa paralisi e per i n1-0vime.n ti eoniugati verso l 'alto e verso il bassa (pei n eirvi suspiciens e despiciens di Grasset), m entre inveee la ip.aralisi dei movim.enti eoniugati di lateralita e propria d1elle lesioni protub·er.anziali. Ora, fin da i pri~ mi giorni della degen za del Gärd. .. il dia:rio .n ota: impossibili ta totail e de l movimiento eoniug ato degli oechi verso destra , g ran·de limitazione dei movimen ti verso sinistra. E anche Olfa voi vedete il nistag·mo eh e accompagna il movim1ento forzato verso destra, a r ieordo della g rave impossibilita del perio do acuto. Ma non basta .a.n eora. N·e lla qu:a·si totalita dei cas i di tumori dell e qua·drigemine con lesioni oftalmoplegi1cthe (e cioe in piu del · 50 % di essi) son o pure a lterati i riflessi pupillari. Sarebbe strano eh e n on lo fosser-0, quando si rieordi cl1e (per opi.nione quasi .oon corde), il centro di tali ;riflessi ri•siede nelle quadrigemline, o eh e per lo m eno le quadrigemine posseggono ru.n nudleo oellwla re il qu1ale .e in ter calato lung o •l 'ar co di tale riflesso, e lo altera qua ndo esso e leso. Sopra 40 casi, raeeolti dalla letteratura da Valobra, 13 volte esisteva rigidita 1p upillare assoluta alla luee e all 'aecomodazio.n e, . sette volte l 'Argyll-Robertson unilaterale o bilat-er ale, dieei volte torpore d elle r eazioni pupilJ.ari eon anisoeori:a, sette volte anisoeoria sola. solo tre volte comportamento normale delle pupille. Nel nostro malato voi potete eonstatar e la ug uagli.anz.a, la r egolarita de'll.a forma e delle r eazio.n i pupillari del nostro malato, fatti tutti r egistrati dal ·diario anch e in pien:a fase aeuta del morbo. Oser ei dire ehe tutto eio permette di esel·u dere in via assoluta la lo.ca·lizzazione della lesion e n elle quadrigemine. R altrettanto faeile escluder e la sed e cerebellare? Terno di no . An eh e .n ei riguardi di essa, possiamo dire ehe n el caso n ostr o m.an c.avano molti dei fatti


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SEZI O~E

ehe le son propri: la ce falea era frontale, anzieh e oceipitale, mancava la paipilla da sta si (frequentissima nei tumori .cer ebellari, in eui si trova fra il 50 e l '80 % dei casi , a seconda degli osservatori, m en tre manca abitua lmente n ei tumori ·della protuberarnza) : furo·n o transitorii i segni ·d i asi.nergia, di dismetria , di a·d iadokoeinesi. l\1algrado eio, l 'atassia, il nistagmo, le deviazioni oculari eh e furono proprie del nostro malato, entrano n ella fenomenologia eer ebell:are n on meno, e qu.aleuna piu, ehe n ella fenomen ologia protuberanzia le . In g ran parte, sono fatti d~pendenti da lesioni delle vie vestibolari ehe corrono n el ponte, ma ehe sono J.e gate , an.atomicamente e funzionalmente eo] eervelletto1, eo1 quale agiscon o sin1ergic.amente. , E in parte son o. interpret.ate eom e dovute a lla eompress1one eseireitata dal turnore cerebellare sulla fo ssa post·erio re, e eh e puo ledere la fu,n zion·e di tutti i n ervi eraniei eh e vi deeorro.n o. Cosi secondo Ste,v·arrd e Holn1 en n ella maggior.anza dei ca i, i tumori eer eb ellari danno paralisi de·l r etto esterno del lato colpito dal tumore, specia]mente se il .n eoplasma e extraceveb ellare, e puo esser e bilater ale se il tumore e intracer eb ellare. In qualch e caso vi e pure pare i d ei movi m enti coniugati di latera1lita, veTso il lalo della lesion e. E vi e pesso para lisi o paresi del fa eciale, talora totale, t alora del ramo superior e o infe.riore, e vi possono esse;re segmi irritativi del 5° paio, e, rara111 ente, a lterazio1n i a carico del 9°, 10° e 12° paio. Con cludendo, voi vedete quanto possa essere difficil e, in determinate eircostanze, il differenziare Ja n eoformazione cerebellare dalla protuberanziale. Vi confe so anzi ehe tutto eio m i trattiene n el caso nostlfo dall 'eseludere in modo asso1uto la sede cer eb ellare; dieo solo eh e eon iderato quel ta·n to eh e oggi e rimasto n el no~. tro paziente, con side11a:to cioe ehe e andata gradata1nente scompare1n do la atassia , eh e e il fatto piu squisitamente d ovuto al eervelletto, mentre persistono i fatti della alterata m eccanica ocu lare, la eui sede diretta e il ponte, propoodo nuovamein te a eon eludere piu per quesLo eh e pe;r quello. Da ultimo, pot:rieste ehiedere co,m e una grave lesione della ca1otta pontin·a1 poss.a •eissersi svolta senza turbe dell a sen'-ibilita le cui vie passano tutte attraver o di essa. Ma e n oto O'ia ·da numerosa .cai~ istiea, eh e, no·n :raran11en te , tu:m ori di qu e"'t!a .region e decorrono appunto con sen sibilita integ·ra per ra o-ion i, non semp·r e n e tutte valutabili. 1

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**::: Ed ora, p.arliamo un momento della n atura del 1)rocesso. Io ammi i fin da prin cipio il tubercolo. La freql1 enza notevole di esse in queste sedi ,

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PRATl CA

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i egni :rilevati dallo sp eci.alist a, ·di un pregresso proce so tubercolare dell 'oreeel1io destro, e poi l ' e,roluzione uccessiva del m orbo, mi parvero e mii paiono ancor oggi a·r gomentJ impOirtanti in favore di 1e1sso. Occorre differen ziarlo da altri proeessi ? I \tumori propriam/ente detti, si possono escludere con certezza; l 'insor gen za acuta dell:a sintomatolog·ia gravis ima del primo periodo .n on e certo comune in essi: vi si adatta an eor m1eno l 'evoluzione sucoessiva, ch·e porto a una g uarig·ion e con restitutio , incompleta, ma notevolissima , .eh e dura ·da anni. E n ecessario in\reee ehe ldißfer einziiamo il tuberco·l o da a l tri proceissi di na tu.r a infia·m ... ma toria . 1Non parl o dell:a m ening ite, eh e resto esclusa n el period o acuto del morbo, dalla assen za dei segni elinici diretti (rigidita, l\.iernig, ece.) e sopratutto dai caratteri del liquor, .eh e deponevano ,decisamente contro. E d1a tr.atten erci inveoe sulla possibilita d·ell 'en cefalit e, forn1a di eziologia svariata, di 1sintomatologia multiforme, di deeor so dal piu a euto a l piu cr·onieo, e, in ~ener.ale, di fr equenza certo assai m aggiore di qua.n to pocl1i anni fa si eon oscesse. Parliamo sopratutto di due tipi di eneefalite, cl1e qui potrebbero e ser invocati: la po1ioen ce falite acuta superior e di W ernicke; 1'en cefali te epidemica di Eeonomo; ambedue solite .a dare turbe del1a m eecanica ocul are per lesioni d ei nuclei peduncolari e pr otubera112iali. La polio·en ee falite supeiri ore di W ernieke, forma rara e O'ravissima , bien difficilmente s fu gge all 'esito leta·le; eornunque, e di evoluzion e molto r.aipida, suole essere febbrile in tutta o in. parte del suo deeorso; puo d.are una sintom:ato]ogia comp,Jessa, m.a d 'ordin.a rio da i fenomeni di localizzazion e corrispon·denti ai nuclei colpiti , per lo piu d el III , IV, VI , piu raram.ente del VII e del V motore; difficiln1 ente da f.e n omeni di a un1ento gen eraJ.e della pressione endoeranica. P·er tutti qu1esti fatti , mi p.a re .c}1e il ca so nostro si stacchi dalla forma di W ernieke. L 'en cefa lite di Econ om o si presento da n oi, come sapete, in fo rma epidemica dal 1918 al 1923, e poi eontinuo .a dare qualch e r.aro easo . poradico, .eh e puo fairei dom andare se ain ch e il caso attuale vi r ientri. Se con sider o la fi son omia .generale della foirm.a, quale potei d1esun1.erl.a dai n umie rosi casi seguiti in quell 'ep·oca , parmi eh e il easo nostro n om. vi si a·datti n'ei rig uardi dei fenom eni cl1a1 focolaio, eh e sono piu spesso variati. a spruzzi, per lo piu rilevanti origine ex trapir~ ­ mid1a1le e 1corticale. N.el n o . . tro m.al.ato po1, manco o:g ni fatto· di narcolessi o di alterato rit1110 cl el sonno. ll qu:adro su ccessi,-o fu un vero e proprio reliqua to, defin iti"'·o , m en tre n el] 'ence falit e 1

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epi den1 ica, il eronieizzarsi :Su·ol e il piu spesso sig nifi.carce evoluzione l entissima verso sindromi piu eomplesse , talora nuove, e in og.n i ·m .odo con a'leun.e 1stigmate, pa rticola rmente di ipertonie, di tremo.ri, iin gen.er ale di segni extra-·p iramidali , e·d inoltre di turbe psiehich e, eh e n el nostro caso man cano tutte asso1u tan1 ente. Il tuber colo, parteeipando, n ei rig uardi della sintom:atolog ia , e d·e l processo n eoplasti.co e del p rocesso infettivo, si adatta a ssai di piu a luLLo il d eicorso del caso nostro. L 'an atomia patologi ca d el tuber colo cerebra le ci permette di con cepire ·u na prima fase, di formazione e di accr escimento d el nodo, in .eui dominano fatti di localizzazione, ma in cui pure i fatti perifocali (propri al processo tuhercolare di og·n i sede) d eterminano una massa capace di ·dar fenom eni genera li di c ompressionti, e f:a.t ti eongestizi collater ali caipaci pure di arrotondare e allargare il quadro d clla 1oea1izzazione. Lo Z.a netti, d ella scuola d el nostro Cagn ettq , ci ha dato un b ellissimo studio sulla struttura e Ia evoluzione anato1n iea d el tuber eolo encefalico, e h a osservato J.a r e:a zione della zon.a esterna, eon turgesoenza vas a le, aumento dei capillari , poca alterazio11e ·delle eellule nervose eir.costanti, tentativi rli r eaz io.ne d ella g lia, d estinati a una g raclu.ale scler osi, se iI processo di formazione d el tubercolo si arrestera e r egr edira. Ora, se il processo si a rresta, n el mentre la selerosi g liale lo i sola, tutti g li a ltri fatti perifocali 1r egr ediranno, e m1entre i l tuber eolo si involve, e r.alcifica, la sintomiatolo·g ia si ridurra al minimo, voluto 1strettaim 1ente dalla su a localizz.azione. Tutto cio puo bien a ccordarsi colle su cee,ss ive fasi d el :caso n·ostro: eer to pero eh e al inomento di eon eludere, n ei riguardi e d ella n.a tur.a e d ell.a sede, n1i trovo Uil po' esitante di fronte a lla nu dezza della sin·dro•m .ei residuat a . Essa i)1u o parere ·p o1c o plroporzio,n .a t a .alla no·b ilta ·d·e lla ised e protubeI1ainziale, in cui tanti o·r .g ani n er vosi di moto e di senso sono serrati g li uni eontro g li a ltri. N ei casi di tu.b ercolo cal eificato d el peduncolo o ·delle quadrigemine (Va lobra ne ha ra.ccol te cinque da lla le tte r atura ) la fenomenolog ia era b en p iu complessa. Jn,rece n egli e misferi cerebrali e nel cervelle t to, Ja fenomenologia del tubercolo cal cificato puo essere mtuta, e sono n on rari i casi descritti come reperto a eciden tale di autopsia . P er cio, pur rim:a.niendo ~edeli a l con cetto d el tu b e'rcolo caleificato, p otrebb e ritorna r e in discussione, com e p iu conser1tanea a tutto il decor so la sed e cere b ella re , la quale (altre ad esser~ piu frequ·ente ·d·ella pro:tub1eranziale) r enderebbe piu .compren sibile eh e n el periodo di .atti.vita g rave d el proeeisso, la massa potesse a''er acquistato volun1e tale da produrre i fen omie.ni piu g ravi di compressione, pre&entati 1

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n el periodo acuto dal nostro Gard ... ; mentre p oi involutasi la massa, ·sarebbe rimasto (unico residuo di lesioni riverberantesi sulle vie eerehello-v.estibolaui) il nistagmo e le altera zioni di 'direzione dello sguardo. Senza ritornare sui criterii diffierenzia li espostivi prima, e eh e mi fecero poi,· malgrado tutto, propen.dere per la sede protuheranziale, vi soggiungo ehe anche queste ultime co11sid erazioni non so,n o i.n .contraddizione colle con oscenze ehe ab.b iamo dalla patologia, sul tuber eolo della protub1era nza: e noto ehe la calotta (in cui ripone mmo quello del caso nostro) e in fatto la sua sede di preferenza; poi, seco.n ·do Alquier e Klarlferd, esso presenta due fatti d egni di nota: e ben d1elimitato, eosi imiacro eh e miero-sco picamente, agisce sui tessuti piu per spostamento e compressione eh e non per dist.ruzione. Puo avvenire eosi eh e, Iocalizzato nella ca lotta, .n on dia eh e i fatti oe ulari .come avvenn•e nel caso di Marchand e Page (Revue Neur., 1923). Cio r en.de a n co ra una volta p l:a.u sibile . ehe nel caso nostro, super a to il periodo tumultuoso dell 'evoluzion e de l tubercolo, .sia Timasto la sola sintomatolog ia leg ata alla se·de eircoscritta de lla euffi.a p r otuber.a nziale . 1

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D evo dirvi ·qual.cbe cos:a, anehe del pronostico eh e, la prima voltiai eh e presentai il m a lato, ritenni infau sto, conforrne mente alla natura della l esion e .e aJla sed e nobilissima di essa. . In quell ' epoca, erano cosi gtravi l 'astenia e l ' e·m.aei.azio.n e d ·el malato, e ancora cosi eompromesse le funzioni eissenziali della vita, eh e n on ho p:neso qua.si affatto in c onsiderazione la ·p ossibilita di una guarigione, non per.c.h e la g iu·dicass.i teoricam1ente inammissihile, ma perehe n el caso concreto pareva superiore alle r esiste11z·e d el m .a la t o. II su ceessivo decorso sm enti il mio pronostico. II malato·, a fime di g iugno, dopo 4 mesi dall 'in.gresso, aveva ri1preso la possibilita di deglutire e parlare, e si e ra rimesso nello stato gen eral.e; n ell 'agosto pote solleva.r si sul . lietto; nel settembre soendere, reggendosi a m.Jad.apena. Dope> un anno si reggeva, pur ataissicam1ente. Oggi non ha quasi altri vestigi ehe quelli d·ell 'appareochio oeulare. Ormai il easo concede un pro·n ostieo di vita in·definito. II tuber colo :ealeifi,c ato r esta un caput mortuum n.o n piu offensivo. N.el caso di Infe1d , l 'evoluzione d el tubercolo svoltosi a cinque anni ·d i e ta , non impedi . a llo i.ndividuo di r<ig g iun ger e i 70 an ni di vita ! II d ott. Santi trovo un g rosso tubereolo calcifieato nella corteceia di un g iovan e, suieida a 25 anni: egli ritenne ehe dovesse . col!egarsi


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SEZIONE PRATICA

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-c ontrollato e ristudiato 1tale riflesso a mezzo della anestesi;a. locale dura.n te l 'operazione di appendicectomia .. Sul valore ehe si doveva assegnare all ' elern.en to - costituzione e vagolabilita (nel concetto d.e l Pende) - nella 1sintonia patologica dell 'addome destro non volli soffe rmarmi partitamente prima d ' o,r a pereh e ritenni neeessario basare qualsiasi ·convincimento in proposito sopra um numero di osservazioni ais sai g rande e sopra tutto sugli esiti immediati e lon·tani .d opo l 'operazione o le operazio·n i esegui te sull 'addome destro. Ora sono in grado di poter enunciare quanto segue: 1) i malati di sintonia dell ' addo m e destro sono lcmgilinei per il 60-70 % dei casi; 2) sono per I.a quasi totalita vagolabili ipertonici coe vagotonici. Questi dati ho veduto nella relazione del prof. Leotta essere confermati dal.le rioerehe sis.terruaticl1e ehe egli ha fatto eseguire dal suo aiuto dott . Rossi sui malati di sindromi asso·ciate dell 'addome d estro. Di reeente il Bufano della S·c uola m.edica di Genova si e oceupato delle eoliche biliari NOTE E CONTRIBUTI. dette per il passato sine calculo, la cui pa.toSez. Chirurgica dell'Ospedale "6. B. Morgagni ,, in Forll. genesi era igmota e su c ui si va ora faeendo Costituzione, vagotonismo e sintonia pato- luce g razie ai progr essi d ella patologia costituzionale e de lla colecistografia. Egli h•a dilogica dell'addome destro <1> m ostrato, in base ad os ervazion e elinica molper il prof. SANTE SoLIERI, direLtore. to diligen:te, ehe sofferenz·e a tipo di colica Ne~!e mie pubblicazioni sulla Sintonia paera no mantenute da ipermotilita ed ipertonia tologica dell 'addome destro ave:vo a ocennato n eurogena d·ella eistifellea i.n sogg€t ti spiccagia alla importanza del fattore eostituzionale tam.en te vag olabili, in cui si sarebbe stati innella deteTmiinazione della sindrome stessa. dotti a fare diagno i di colelitiaisi e l 'esame Tale a eoonno non ha m a n cato di rilevare il costituzionalistico non avesse messo sulla strarelator.e stesso prof. Leotta a pa.g . 72 della ·da della diagnosi esatta. Una tera pia antiva-· ~ua monografia sulle sindromi aissociate del~ gale puo in queisti casi essere efficaee. l 'addome destro. Voglio rin.g razia re il prof. Le risultJa-n ze di queste rieerel1e sul costiLeotta pe r avere rieon osciuto la prior1ta dei tuziomalismo e sulla cinesi del vago unite alla lltiei stu·di su questo argonrento, da cui e ve- gia citata eonoscenza del riflesso a ppendiculonuto il ·concetto unita·rio d-ella patologia della g astrico mi 1sembrano prove non dubbie del_ez ione destra del ventre , quale si verifica in la impor.tanza ehe le relazioni n ervose fisioinolti casi, e la espressione sintetica di adlogiche e fisio- pa to,l ogiehe gi uocan o n el determ inismo d·elle sindromi eonsocia te dell 'adclome destro. on e mia inten zion e ri1Jetere qua nto ho ·dome destro. g ia ribadito nei miei seritti e eioe eome a Ag·enti infettivi, -ch.e partano dalr'a ppendice base della a ssociazion e m orbosa principale flog osata, trovano in questa predisp0tsizione d ell 'a ddome de tro (appendicite, coleeistite, fisiopa1tologica il terreno prepara to per la geulcera pilorioa· e duodenale) io ponga un rapnesi delle malattie consociate . N on voglio enporto fisio-patolog ico nervoso es1st e·n te fra gli trarie nella discu ssione se la propaga zione del fattore infettivo av~enga attraverso le memorga·n i sede di queste malattie, rapporto· dim ostrato dal riflesso appendiculo-gastrico da bran·e o adereinze (1secondo il eon cetto del Leotta) o per via linfatica o p er via sanguim e osservato e descritto sino dal 1912. 11 Loreti i1n una r ecente pubblieazion e ha g na, come rite n gono a ltri. Seopo d,e i miei studi e stato ed e, n on la etiologia ·d elle m a (1) Comunicazione al XXXVIII Co11gresso della la ttie dell 'addome .destro , m a la patogenesi Sociela Italiana di Chirurgia, 18 otlobre 1931 in della loro a1ssociazione. Questa a1ppariva inBari.

a una sindrome morbosa, svolta i 16 anni • • 1nnanz1. 11 prof. 1F iore , ehe tratto ripetutam1ente della tuber colosi dei eentri n.ervosi, a1natomicamente dimostrata g uaribile, riferi1ce casi analoghi , suoi e della letteratura. Non i.nsisto piu a ltre. Mi parve ehe il ca·so attuale ·presentasse per Yoi un qualel1e interesse perehe ci fu dato di seguirne Ja sintomatologia dall'epoca del. s'?o pieno fiorire a questo delle estreme 'restig1e, i11entre per 10 piu a vviene ehe t a·l i sintomatolQgie residuali d ei ee11tri nervosi si presentino $Olo Va1rdivan1ente e accidentalme nte, e non ... i prestino p ereio eh e a u na discu ssio,n e assai meno conereta. 11 caso ha interesse anehe pereh e le cog.ni1ioni ehe noi possediamo sul tubereolo calcificato d·e i oentri nervosi , sono quaisi esclusi,·amente anatomich e : il caso nostro e uno dei pochi di cui si pote di.s cutere elinicamente, e eh e se un g iorno dovra aver e lIIl r::ontrollo a natomieo, permeltera di vagliare fatti e criterii di ordine eliniico, ehe ei condu ssero, a ragi~ne o a torto, ad un fla1le g iudizio ! 1

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vero strar1a o spesso disorientante prima ehe caso eh e sto per narrare, per·ch e, prima ehe fa sse dimostr.a1to il legame nervoso ehe vinco- da me, la inferma (u.n a signorina dell'Italia la la fisiologia e la patologia degli orga1n i del- setteintrionale) fu veduta e studiata in ambienl 'addome destroi. te costituzionalistieo. E la· diagnosi stabilita Sopra un punto desidero ·richiamare l 'at- era di vagotonismo: organisn10 esile longilitenzione degli studiosi ed ~s.peeie deii medici. neo; deperimento, tinta subitterica, dispepsia„ Scorrendo le riviste di patologia e di clinica stipsi, dolore quando piu, quando meno acme·diica ho avuito· la impressione ehe molti casi centuato sotto l 'ipoeondrio destro, •m .o vimenrit.enuti di vagotonismo primitivo •con mani- to febbrile 111on costante, ne molto acoentuafestazioni le piu svariate sia a carieo dell 'ap- to. Cure igierti·che , dietetiche e medicamenpar·eccl1io dige·rente (stom.aco, vie biliari) ma tose di ogni genere non a vevano modificato a1n che ·de.11 'appareechio pircolatorio e respira- lo ·s tat-0 della m.a lata, cl1e si faceva sempre torio siano degli app en·diciti·ci, n·ei quali lo piu allarmante per l 'aistenia general.e. Quanstimolo vagotonico ·parta essenzialmente <lalle do il medico di casa, avendo letto i miei scritcondizioni morbose del vern1e. Richiamo due ti sulla sin·i onia dell 'a·ddome destro, ebbe il mie osservazioni assai importanti eitate anehe sospetto ehe la sua cliente fasse anzitutto una da} Loreti. In una ·doillila vi era bradioardia a·ppendieitiea e me la feee vedere. Io mi conspiccata con fasi ricorrenti di aritmia: dopo vinsi ehe Egli era nel giuisto - quella signol 'ap·pe.ndioectomia questi fenomeni scompar- rina era appe.m,dieitica e p1er cio e dopo cio vavero e non .si sono piu rinnovati. l•n un'al- gotonica con riflessi gastrici e colecistici. La tra donn.a appendieit~ca einquantenne si erano operai dii appendieectomia ed e guarita perstabiliti aeeessi .d i asma b.ronchiale assai gra- fetta~me.nt-e: il v.agotonismo da du·e anni e ve; appe!Ildieeetomizzata, 1.a donna si libero scomparso e la ra:gazza si de·diea corn passione dall'asma in circa tre mesi, ne piu vi e an- e oon enitusi1asmo agli sports piu arditi e fa• • data1 soggetta. Al tr:e osservazion.i d·el genere t1cosi1. sono reperihili n ella letteratura. Non ri peto quanto ho gia sc.r itto a propoIrn riguardo alla sin·drome colecistica, e pre- sito della relaz·ione fra appendicite ed uloera cisamente alla eoliea biliare, il taglio dell 'ad- gastriea o duodenal e: ognuno da gran tempo dome destro mi ha eonoesso di rilevare ehe conosce iil valore ehe si deve assegnare all' ein grande numero di casi diagnosticati per lemen to nervoso 1nella patogenesi dell ' ulcera eolecistite in realta -colecistite non esisteva e peptica. I miei studi 1sul riflesso appen·dicuJofuro·n o le sofferenze tutte eliminate dalla sem- gastrieo e sulla sint-0nia dell 'addome destro plice .apipen.diceetomia. Gli oper.ati vengono se- Pinsaldano tale \coneezione. guiti da anni. Cio dicasi per manifestazio,n i di Un :fiatto ·d i grande importarnza la osservaoolica biliar.e a tipo aouto, o eronieo. Ricordo zione elinica dimostra e cioe ehe le manifel 'osservazione di due giova.n i donne: ehe mi fu- stazi oni deJI '.a·ddome destro possono presentarro1n.o inviate eon di.agn-0·si di oolecistite calcolo- si n.ello .stesso so·g getto·, ma non !Ilello stesso sa (erisi •d olorosa con sede tipica all'ipoeondrio, tempo, bensi ISUCC•essive. Ovvia e la spiegaittero, fieb·b re, prigmenti biliari nelle urine) le zione, secon·do il nostro modo di ve,d ere, quanquali risultarono alla biopsia essere appenid iciti- do si manifesti un.a sindrome coleeistica, u111a ehe eon um. 'appen.dice flem'ffil0tno1sa ed avere sindrome gastPiica e si ·i n tervenga per questo, la coleeisti n1o•rrnaleJ. Entrambe furono a1p pen- .a vendo lasciato in poste l'appendice m1alata, dioectomizzate; guarirono nel volgere di poehi pereh e quella e la causa prima e permanente giorni e dopo non hamno avuto mai piu sof- ·del male. Um medico , dopo ehe il mio J~voro ferenze; sono eresciute dai 10 ai 15 kg. di fu usci:t o sulla sinto·n ia patologica dell'addopeso. Dico pure di una donna la quiale fu me destro , mi 1serisse per dirmi ehe i chirurcura ta per un anno e mezzo co·n diagnosi di gi quantle operavano per coleoistite, avrebbecolrecistite da me e da un cliinico illuistre di ro do,ruto asportare sempre insie me l'appenquesta regione. Poi la don·n a si stanco per la diee, perehe trappe volte dalla sua zona aveva poca e ffica·cia ·delle eure mediche e de eise di dovuto m.a n·d.a re operati di eoleeistectomia a farsi · oper.a re. Usai il taglio dell 'addome ~e­ farsi operare anoora per appendi ciit e e soltanstro: l.a coleeisti era normale, ed inveoe 1'ap- to eosi li ia·vev.a poi viisti g uarire defi!nitivapendice era grossa e infiammia.1ta, e q·ue•s ta so- mente. Ma in altri casi si opera di appendilia fu tolta. D.a oltre due anni la donna, ri- cectomia e poi dopo un certo. tempo si manifiorita in salute, mon ha piu soffer enza alcu- festa colecistite e poi ancora uleera duodenale • na. Questi soggetti erano tutti dei longilinei · o VlJceversa. Io ho dei soggetti operati da me di tutte eon stimmate di vagotonismo . Ma sopra ogni altre giudico importante il e tre le m.anifestazioni l 'una dopo l 'altra, op1

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SEZIONE PRATICA

pure operati prima da altri ehirurgi ed in se.guito da me per le altre localizzazioni dell 'addon1e deistro. Sono appunto ·dei soggetti longilinei e vagotonici. Ma io mi sono potuto .convincere ehe quasi sen1pre furono portatol'i per 1anni ed ainni della loro appendice malata, per cui, essendo eostituziona1mente pre·d ispo ti e vagolahili, divennero vagotonici per il lungo stimolo sopportato da parte dell' ap]Jendice infiammata e rimasero tali i3Jnoh,e dopo

a1Jpendi cectomizzati. Onde si eomprende ehe, sopraggiungendo cause occasionali le piu svariate (mal1at•tie in fettive intercorrenti an.ehe di poca in1portanza, come una tonsillite, diisordini alin1entari, patemii psichici) possa aver i la insorgenza successiva di una eolecistite o <li una uleera peptica. Donde. il preeetto di far -OJ-;erare gli appendieitiei subito, appe:na asodati tali. Sotto queisto ordine di idee mi e opportuno r o111pletare ora la storia clinica di quel malato eh e fu oggetto della mia pubblicazione : Su la gastropatia iperacida di origine appendicolare, storia e he e ben nota ed e stata :r-i}Jor tarta quasi integralmente da molti a utori.

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Quel pazic11te ehe io avevo operato senza risullato d i gaslroenteros tomia p er gastrosuccorrea iperacicla con spasmo pilorico e ehe poi guarl dei s uoi d isturbi gastrici solo quando una perilonile cla appendicit e coslrinse alla appendiceclomia, era s la to poi se1npre bene per 12 a nni ed era cr esciulo 20 Kg. di peso . Poi comincio a soffrire di nuovo (egli cliceva) allo s to1naco con irradiazioni doloro e all 'ipocon<lrio destro ed all a regione dorsale . Pe rd e tte l 'app elilo e prese a dimagrire. Ricor se .a diversi sanitari a Forli ed a Bologna e si fecero Httche esami radiografici. Questi dimostrarono ehe il r1eos toma er a bene funzionante, meutre il piloro (eh e non era s ta to escluso nel primo interYenlo) era impermeabile e figurava preso in una 1nassa ehe g iudicarono d~ origine neoplastica. Fu s ludiato anch e costituzionalment e: longilineo, .aveva sp-iccatissimi segni vagali. 11 paziente, ehe non si faceva illusioni sul suo tato perche, intelligente come e, aveva compreso i1 lenore della diagnosi fatta; reclamava da m e soccorso c hi.rurgico, accadesse cio eh e poteva. Si presenta in condizioni generali impressionanti: nell 'ambito di un anno si era falto qua si irriconoscibile tanto era an1aciato e magro. Pero <lall 'esame obbietlivo io mi • convinsi eh e no11 fo sse un neoplastico ma eh e si trattasse invece di una coleci stite con pericolecistile. In tale con cetto mi confortava, oltre il. risultato dell 'esame obbiettivo locale, l a presenza di uno st a to subfebbrile, un legger o ittero e la insor genza accessual e di dolori a tipo colico, bench e non molto violenti. Debbo dire ehe il mio spirito er a influenzato, ol lre e h e . dall a conoscenza esatta del soggetlo e della sua s loria patologica, d alla atLitudine acquisita per la ponderazione dei problemi d ell 'addome d estro. Si aggiunga ehe, ind agando minutamente 1'anamnesi , potei assod are eh e il m .al a lo aveva avuto q11alche mese prima dei suoi nuovi disturbi t1na ferita settica alla gamba destra . Intervenni „

adu nque con diagnosi da me pos ta d i coleci stite e J)ericolecislite, e di falli era cosi. Estirpai, in n1ezzo a difficolta non lievi per aderenze ehe im]Jrigliavano anch e piloro e duodeno, una g rossa coleci sti con pareli sp esse oltre mezzo centimetro, l a quale conteneva bile nera, densa, come sciroplJosa, ma I\Oll calcoli . Presi occasione per corr eggere aRch e l 'ernia laparotomica r esiduata all 'intervento per l.g. p eritonite appendicitica, quantun~ que sino allora non g li avesse dato molestie. L 'op er ato g u ari in circa venli g iorni e ha recuperato l a piu :,p_erfetta salute ed il su o peso normale.

CONCLUSIONI E RIASSUNTO. Gli infern1i per sin·dromi eon sociate (sintonia patologica) dell 'addome destro costituzionalmente per la mas ima par te (60-70 %) sono longitipi e tutti vagoJabili ipertonici (vag·otonici). Cio, me so in relazione con la co:noscenz..a del :riflesso appendiiculo-gastrieo, prova la importanza del fattore nervoso nella patoge·nesi della sindrom·e con sociata del1'aid dome destro. , E tuttavia n ecessario nell.a elinica tener preente ehe lo stato vagotonico con le sue piu v.a riatte manifestazio:n i, puo essere determinato dar una appendicite pesso laten.te ed ob oleta e quin.d i cessare qualora sia tolta l 'appendice malata. La lunga permanenza in sito del.l 'appendire infiammata puo, in dipend.e'n.za del lungo li·m olo sul vago, stabilizzare un abito vago•tonieo ehe rimane anch e dopo tolta l 'appendice e eh e spiega la comparsa successiva di coleci Lite o di uleera peptica: sindromi consociate cioe n.el tempo . 1

BIBLIOGRAFIA. SoL1E1u

S. Ueber den epigaslriclien Sch merz b ei

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<t IL POLICLil\lJCO »

OSSERVAZIONI CLINICHE. ÜSPEDALE DEL LrTTORio - RoMA PADIGLIONE (( IFLAJANI )) .

Ernzione bollosa simmetrica ai talloni eonsecutiva a rachianestesia. (lllustrazione di due casi clinici). Do,tt. GrovANNI PrcARDI, assistente: negli Ospedali Riuniti di Roma.

Lai raehianestesia, d.a lla sua prima a·p pl icazione in chirurgia - 16 agosto 1898, Bier fino a.d oggi ' a d·estato semipr·e grande inteiresse . La 1c.r eazione di qu·esto m .e todo di a nestesia e stata un 'opera progressiva, ed a i progressi della chim ica dobbiamo ·d·e gli agenti analgeici piu sieuri mentre J.a lunga esperienza clinioa: ei fornisce i risultati in hase ai quali possiamo form ul.a re l·e in·dicazioni . p,er cui. questo meto.d o pure aven.do anco·r a sostenitori (Donati, Alessandri , J onnesco, 1Forgue, eoc.) ed oppositori (Mayo, Enderle:o, Wessel , GioI~dano, Taddei , eec.) e ormai ent:nato n ella pratica chi• ru:rgica. Gli stu·di reoenti di Forgue e Basset sull 'argomento hanno p rieei sato rp.olti dati e.d hanno pure superato l 'epoca in cui J. Camus con fr.a.se mali.n,coni1ca esel.am.a v.a : cc V'e qua lch e oosa di angoseioso· ne l fatto di introdurre nelJ,a reg ione lombar e un tossieo d i cui non · si sa n.e fino a dove ·r isalira, ne su quale p·a rte del neurasse andra .a portare i suoi colpi ». Secondo questi auto·ri },a, so·stanz.a an·e stetica introdotta n·egli spazi sottoia racnoid,ei , impregnerebbe il tessuto nervoso, gr.azie ad un 1J11e·u rotr-01p ismo elettivo. L 'ascen sion e: verso l 'a1to avverrebbe ·p,er g·radi, d.a segmento in .segmento, eome da .a1Lra parte aocade per il tetano e la rabbia. A misur.a pe:ro eh1e avviene la fi ssazio11e elettiva dell 'anestetico, la soluzione s 'imp·overisc·e ·e ne eon segue eh e l '.an.e stesia dovra arr·eistarsi ad un ·dato .p·u n to. Col nuovo co·n eetto del n eurotropismo e lettivo, il probI.em1a de} meceani ~mo di azione si ri sehia.ra molto e si spieg.ano, trattandosi di fenom1eni vitali , },e vari.azio.ni individu.ali, e, in ogni' caso, I.a limitazione d ell '1a1n.estesia ad un / determinato livello. Pe ro i vari fenomeni ehe 1s i verifi,c.ano nella rachianestesia normale possono subire al cune d.evi.azioni cl1e divengono cau sa ·d·e.1 manißestarsi ·di accidenti e eom plicazioni a l momento d·ell.a puntur.a, durante l 'an.estesi.a e n ei giorni suecessivi . L '.e.v enienza piu semplice ·e d.ata d.al1

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l.a mancan.z.a di anestesia o da una anestesia inferior·e .a quella 1ch e si sarebbe aspettata. Infatti l 'an este:sia puo a rrestars i a1d un live llo inferiore 1a1 quello in cui bisogna intervenire chirurgicam·ente, essere di b reve durata, di intensita insufficiente. In qua lch e raro caso e stata osservata 1'anestesia degli strati superficiali d1el eor.po ·e non di qu·e lli profondi. Durante il periodo .de ll 'anestesi.a possono avvenire aeeide·n ti variabili 1per n.a tura ed intensi ta, sp·ecia lm·ente di origine bulbare, come na u sea e von1iito, ·disturbi ei:ncolatori ehe possono andaTe ·da un pallore del volto, sudore freddo, polso pieeolo, fino .al oollasso ed alla morte, accidenti respiratori, ·e cc. Trascor so il p·e riod·o dell 'an·e stesia inoltr e si possono verificare cefalea, rachialgia , f.en·om-eni di meningismo, vomito, ·disturbi degli sfinteri, par.a.li si degli arti, paralisi dei n ervi erani1ci , disturbi sensitivi, 1psiehici , trofici. Questi ultimi sono · spesso associati a dolori , a turbe motorie (para lisi) e sensitiVie. E stata ois servat.ai g.a n.g rena eutanea a livello d ei punti di appoggio (tallone, Goldmann), escar e d.a ·decubito, escare sacrali (Waitz: un caso eo·n morte, Butoia no due escare saicr.aJi su 3800 R. A.; Lard·e nnois de Reims, un caso in paraplegieo su 17000 R. A.) a sviluppo a volte lento a volte :ra·p ido e act1to (Monta·n ari, Bilaneioni) accom:pagnato o n on .a.d .ane.stesi.a della r egione. Bressot ha citato il caso di un uomo opeTato in rachianestesia e ehe con se.rv.a.v a oome sequ1ela definitiva una voluminosa escara con anestesia totalei perineo saerale e g lutea e oon par.alisi degli sfinteri veseicale e anale. In altri easi si tratta ·di ede·mii trofici, circoscritti (Hesse, Mayer). Mav•er ha osserv.ato anch e lo svilup po di vescicole cutanee ·di 1cui le une si disseccavano, lasci.an.do uni ispessim1ento ipeTsli.stJente della pelle e Je a ltre si trasforma,rano in uleerazioni torpide. 1

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Ho osservato du·e easi , simili fra loro i.n varii punti, eh e mi p·a r·e rappresentino un buono esempio di disturbi trofiei eon secutivi a rachianestesi.a e ehe .credo meriti:no di iesseTe illustrati a n1ch e perch e ·sono i soli ·d el ge11ere su circa 500 casi di rachi.ani~stesi.a eseguiti nel Reparto, n ello spazio;· di 7 m eis i. C.\so I. - Z. A., donna di anni 18, entrata in Ospedal e il 13-X-1931 per _a ppendicite. Anamnesi farniliare e personale remota negative. Mestruata a 14 anni: mestruazioni sempre regolari. Quattro .anni fa colica appendicolare con vomi-


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to, febbre . Tra periodi di apparep.te be11essere ebbe altri quat.t ro aLtacchi 111e110 violenti, ma sul tipo del precedente; jl 13-X-1931 nuovo attacco. Operata il 14-X-1931 . •i\.n<1stesia rachidea alla tutocaina positiva, con choc precoce.· Decorso postoperatorio r egolare. Tl giorno 18-X-1931 a111)arvero bolle a contenuto . iero o in corri ponctenza delle regioni calcan eari i1rece(lu te da se11sazione d'o lorosa di caldo, senso d i te11"io11e; sen aziorti q11este eh e, con la comparsa clelle balle, si sono tr-asformate in dolore duraturo. Le bolle de ll a grandezza di una moneta da 10 lire, pre entavano contorno irregolarmente circolare, circondate da al one rosso. La palpazione riu civa dolorosa . 11 giorno 21 si pratico punlura ehe diede esito a liquido citrino. Si noto pro·g ressivo aumento di volume delle lesioni, specialmente a destra, j} contenuto a11dava assumendo oaratlere emorragico. La P. n o tava grande fatidio al piede destro dove il giorno 3 novernbre fu tolla Ja cute in corrispondenza della bo1la e si diede cosi esito al contenuto Jiql1ido. Ne residuo una piaga ehe ebbe lenta evoJuzione verso la guarigio11e. A sinistra Ja bolla, il cui contenuto dive11ne ernatico, ando disseccandosi ; il 15 dello slesso n1ese persis teva una piaga a destra. 1

Ci\SO II. - De S. E., donna di anni 17. Entrata jn 0 pedale il 29-X-J 931, p er appendicite. Anamnesi tamiliare e personale re1nota negative. Me·trua ta a 15 anni: le mestruazioni hanno avuto ~mpre decorso regol are. In ~osto d el 1931 forte colica appendicolare ehe ~i e ripetuta altre due volle in ottobre. Alvo stitico. ~finzione r egol are. Operata il 29- -1931: r achianestesia tutocainica positiva. Decorso post-operatorjo r egolare. Il 1° novembre sono comparse due bolle in corrispondenza della meta es terna delle regioni calcar1eari, co n contor110 irregolarmente ovoidale, circonclate da alone rosso, a contenuto liquido citrino. TaJi lesio,n i furono precedute da senso di bruciore e dolore in corrispondenza delle r egioni colpite. IJ dolore divenne p ermanente. Per circa 3 giorni le lesioni seguirono una evoluzione progrcssiva, dopo di eh e, attraverso un p eriodo sLazionario, regredirono (lj sseccandosi e lasciando un i pessimento cutaneo. II primo fatto ehe attrasse la mia attenzione fu , nei due casi d escritti rapidamente, la comparsa di queste Jesioni Cl1tanee a tipo essudativo co11 caratlere sitmmetrico , forse piu evidente nel , econdo caso, cio eh e fece pen&are subito a mall i feslazione di lesioni n ervose. 'frallandosi di due giovani donne, operate entrambe sotto anestesia, rachidea, e Lrattandosi di le~ioni a carattere essudalivo, sospettai d isturbi Yasco~'ari derivanti da alterazione funzionale del sistema nervoso della vita vegetativa, consecutiva aJla rachianestesia. Ho s tudiato percio lo slato d el sistema nervoso vegetativo dal punto dii vista ge11erale, per qu,anto riguarda la temperatura ascellare e della regione poplitea, esame generale del sist ema nervoso, der1nografismo, prova del laccio e del marteJlo, pressione arteriosa d egli arti superiori ed inferiori , reazione ad iniezione sottocutanea di adrenalina con con secl1tiva m odificazione della pression e sanguigna, riflesso oculo-cardiaco, p eriodo di apnea, ecc. 1

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SEZIONE PRATlCA

CAso I. - 1'emperatura: ascellare 37°,1; poplite 36°,5. Si stema nerYoso: negalivo; emotivita. .Dermografisn10 rosso: pos ilivo dopo· 10", dura netto per 3 ', va scomparendo non uniformemente <lopo 5. Prova laccio e 111·arlello: negativa arti sup. e iufe.r iori. Pres&jo11e arteriosa: arli sup„: m x 170, mn 120; inf. D. : mx 180, mn 130; i11f. S. : mx 180, mn 130. Dopo iniezione sottoc. 1 inmgr. adren„ pressio11e: clü'PO 5': mx 190, mn 140; dopo 20 ': mx 190, inn 140; dopo 30 ' : mx 180, n1n. 130. !11 seguito all 'iniezione di adrer1alina si nota inlen so pallore e tremore. Riflesso oculo-cardiaco: ne.gativo. Ollre queste ricer che sul sistema n ervoso della_ vila vegetativo, ho riceroato: Periodo di ap11ea: 10" . W. R.: n egativa. Sa11gue: gl. rossi 4.960.000; gl. bianchJ. 7200; Hb. 0,60; val . glob. 0, 7; form. glob. nor1nale. Urine: negative. CA so II. - Temperatt1ra : ascellare 37°,3; poplite 37°. Sistema nervoso: negativo; facile emotivita. Dermografis1no rosso: Positiivo dopo 15", ter1nina d opo circa 5 ' con regressione dalla periferia al centro. Prova l accio e martello : negativa. Pressione arteriosa: arti sup. : 1nx 170 mn. 120; inf. D.: mx 180, mn 120; inf. S.: mx 180, mn 120. Dopo iniezione sottoc. 1 mmgr. adren., pressione: dopo 5': mx 185, mn 140; dopo 20': mx 180, mn 130; dopo 30': mx 170, rnn 120. 111 seguito all 'iniezione di adrenalina si nota inten 01 tremor e dilffuso. Riflesso oculo-cardiaco: positivo. Oltre queste ricer ch e sul sistema nervoso della vita vegetativo, ho ricer cato : I>eriodo di apnea: 16". \V. R. : negativa. Sangue: gl. rossi 4.800.000; gl. bianchi 8400; Hb. 0,80; val . glob. 0,8; form . glob. normale. Urine: negative.

.Riassumen.do , si tratta di du·e casi di eruzione bollo a perfettamen.t e simmetrica co,m ,parsa sulla superfi cie dei talloni ehe subisce normialmen te la pressione in chi giace supino a letto, in sog.g·etti g iovani, immuni da malattie ereditarie o a.cquisite, cl11e :arvev.a no subito uma rachianestcsia 4 g iorni 1p rima in un ca so . 3 giorni prima nell 'altro. II si tema n·ervoso della vita vegietativa ha prese·n tato alct1ni rilievi di u1n certo interesse e precis.a.m ente temperatura ·degli arti inf.eriori di alcuni d·eicimi. di gra.do p iu bassa di quella asoellare . !Facile emotivita e ·d·ermografi mo rosso in em.tr.ambi i 1casi, ed un1a f.l1etta reazione simpaticoton ica (tremore) d·opo ini.ezio1n1e sottocutariea di u11 mmgr. ·di adrooalina. Da notare anich e la negativita delle prove del I.accio e m.artello p,r aticate agli arti inferiori. 1

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La t emperatur.a piu bas "'a agli arti inferiori, la reazione vivaw all' adrenalina in·dicano uno ' .stato di simpatieotonia eh e contr.asia nettamente eoll 'eru,zione bollosa ed emorragica eh e si deve eon siderare - vole11do rimanere n eil can1po ·della alterazio1I1'e del sistema d ella vita vegeLativa - una m1anifestazi on-e vaso paTalitirca. Qu·e sta co.n tr.adizionie fa g ia pensare di pe·r se eh e non si puo spiegare il n11eccanismo di produzione delle balle col .s en1plicismo a eui qualcuno vuol ridurre .a lcuni feno·m eni della vitai :v.egetativ.a parl.an,d o di un s.ist ema vagale e UJn.o simpatico eome di due sistemi nettam ente antagonisti l 'uno all'altro. Il fenomeno e eei;tan1ente molto piu eo,m plesso ·di quello 1ch1e 1p u.o appa-rire e. }.a sua patogenesi rimane ancora, er edo, un po ' oseura. 1nv-0care qui i fenomeni riflessi a di tanz.a. ed l fenomeni di u:n'eventuale anafilas i sareb be .ßv.anz,a re ipotesi senza eh e queste trovino conterme indiseutibili. ·

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en·sibilita deg li individui e fare intervenire questa come complemento delle varie teorie (tossica, circolatoria, eec.) con cui si eerea di spiegare gli accidenti stessi. 1

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RIASSUNTO. Illustrazione di due casi clinici di e·r uzione bollosa simm etric,a ai talloni consecutiva a racl1ianestesia, la cui causa, secondo l 'A., andrebbe ricer cata nella re.attivita speciale dei ._ oggetti. BIBLIOGRAFIA.

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' CoNcLusroNE.

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BASSET. La racliianesthesie; sa va.l eur el sa place actuelle dans la pralique. Masson et C.ie, editeurs. AncE J. Accidcntes conecutivos a la raquianestesia con novocaina. Bol. y trab. de la Soc. de cirurg., Buenos Aires, 1923, t. VII, 149-154. H. BouQUET. Su·lla fisiologia della rachianestesia. Le Monde Medical, febbr. 1929. M. LAiGNEL-LAvASTINE. L e reazioni simpatiche ed e.rtdocrine n.ei ]:>siconevrosici. Ibid., ott:. 1928. P. L. BosELLINI. La dermatologia nei suoi rapporfi co·n la medicina interna. Soc. Ed. Libraria, ~Iilano, 1921.

FoRGUE e

SUNTI E RASSEGNE.

Mi sembra percio di potere formulare l 'ipotesi .di una speeiale in.fl u·enza della r.achi,aineEPIDEMIOLOGIA. stesia sul sistema nervo o, proiettatasi sulla cute, in rapporto a speeiaJ,e. reatti,rita del sogTipi epidemici delle febbri malariche. getto. Entrerebbe eioe in g iuoeo la &ensibilita Dopo le mirabili scoperte d1ella fine del seim.dividu.ale, ehe si riallaccia strettame·n te ailla eolo sco·r so, lo studio del ·p roblema malariquestione del n·eurotropismo. Molti autori, tra co ha sublto una lunga sosta ed e starto rieui Bier, Braoht, Mayer, Von lßruntn, Sicard, preso, si pruo dire, soltanto dopo la guerra, eec. hanno insistito sull 'importanza d eilla sen- senten<losi il bisogno ·di .s errarlo piu da pressib1lita individual,e n·ella patogenesi degli ac- so, ·non solta1nfto1 ·pe·r m•eglio com1p•ren<lerlo cidenti da r.a1chi.a nestesia, sensibilita molto va- , n,ella su.a integrita, ma anche par scopi .p rariabile ·da un soggetto all 'altro di f·r onte allo tici. Ed e 1cerrtamemte un gra:n1de merito, della ste so an·e stetico, vari.abile anch e seoondo i <c Stazione sperimentale per l:a1 lotta antimalaprodotti usati. Si spiega cosi a.n ch e in gran rica », diretta eom e e noto dal prof. A. Misparte l 'in·egu.agli.a nza di Deazion·e di fronte a siroli, l 'aver dato un im·p ulso fecon do a}},e ricerche, 1e qu.ali, pu1r atte,n en·dosi .a·d u n indiuna .dose determtinata di un dato prodotto e rizzo pratico, in:vesto·n o in pieno il prob1eima, J.a, gran,de variahilita ·di intensita e di gravita con un lavoro inte.n so e ten.ace, ed aggiungodei disturbi. Di Pace ammette l 'esistenza di no, di volta in volta, ·n·uove pietre all 'edifieio. un.a idiosin cT.asia di fronte all'aniestetico inietUn :pregevole ·Studio dello stesso· Missiroli, ehe sa.r a pubbliaait o· dalla Rivista di Malariolotato. Bier da gran tem·p o ha segnalato la frieque.n- gia, 193 2, fase. 1, e ohe la redazio,n e ·del pez.a .di cefalee post-anestetiche persistenti ne- riodico ci ha volu1to· coTte.semente comunicaO'li em~1c.ranici abituali e raecoman.da ·di non re in oozz.e, a motivo dello speciale interesn 1 . praticar loro la raichiainestesia. Se lbe1m ag- sa, chiarisce diversi punti, specialme,n te epiden1io~ogici, fin qui oscuri, r iassu·m1etn·d o vasti e .giunge tutti i nervosi in gemere. scrupolosi lavoiri preparat.orii, rche comprenQui ,si trattera piu di una pr.edi.sposizione dono, fra l 'altro, la cattura e la numerazioin e s1)eciale alla reazione meningea ed alla ceifa- ·degli anofeli ~ la determinazione degli inlea eh e d 'u·n.a sensibilita individu.a:le di fronte ·dici .p arassitario e splenico di tutti g li abitan.a.gli anestetici iniettati. Del Testo sembra in- ti ,d i un paese (P.osa•d.a in Sardegn1a), fatta al contestabile cb.e si ·abbia d.a consi d·erare, nella principio di ogni trimestre. U·n tale studio inpatogenesi degli aceide11ti ·p rimitivi e seconda- teg.r.ale 1permette non solo 1di compr.ende re rii d·ella rachianestesi.a, un a parte dovuta alla n1eglio i fatti, ma ·di chiarirei altresi le con1

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t->\1'""NO XXXIX, Nu~1 . 11]

traddizioni occorse 11ei rilievi ·degli a utori precedenti. Uno dei criterii piu utili e stato quelIo di dividere la popolazione in gruppi di eta , il 1che ha portato, fra l 'altro, a dimostrare la immrumizzazione eh e si ottien e specialmente contro i .p arassi ti d ella terzana bemigna. Un primo g ruppo ·d i ricerch e confe rma, anzitutto, i da ti di aleuni precedenti osservatori, seeondo eui ~ gametociti dell 'estivo-aulu•Ihllale sono presenti n el sangu.e periferieo d ei recidivi , durante l:a, sLagione pr·e epid.e mica, in quantita bastevole per d are luogo all 'epide. . 1111a su ceess1va. 1 risultati ne·gativi otten.uti da altri autori debbono attribui.rsi a due ordini di fa tti: la scarsa inten sita dell 'endemia e l 'eta degli individui. Soprattutto importa·n te e l'osser vazione eh e, ne lla stagionei preepi·demi ca (aprilegiugno), non Si e ma i trovato U'Th portatore di semilune al disopra dei 12 anni di eta. I bambini costituiscon.o, quindi , i serbatoi del virus. L 'inizio ·dell 'epidemia )dell 'estivo-autu1n nale appare, perta nto, legato ai due fattori d ella permanenza dei portatori di semilune n ella 1)au sa preepidemica e della -densita anofelica. Evidentemente, poi, l '€!pidemia si presentera coo caratteri diversi, a seconda ehe i tr-0vino abbondanti o scar si portatori, ragg iungendo l 'acme duranie il m ese di lug lio, n.el primo caso; durante l 'agosto, n el seco·n ·do. Con la riduzio11le del numero degli a n ofeli, si verra riducen.do, fino a scom,p arire - ·nelle zone temperate - la febbr.e estivo-autu·n nale, men.tre la terzana b enigna ipUO aversi anch e dove _i trovano poohi a n ofeli , a eau sa del notevolc numero dei portatori ·di gam etociti durante la ~tagione primaverile. Interessanti so.n o le o servazioni ch·e portano a confe rmare lo stabilirsi dell 'immunita, fatto ehe da alcuni non era ammesso. Lo studio d el manifestarsi delJe diver se form e, in una zona subtropicale, dimostra cl1e la terza·n a b enigna e una malattia della prima infanzia; d iventa rara n el g.r uppo fra i 12 ed i 19 anni ed anror ·p iu r:air a a·d eta superiore, segno questo dello tabilirsi di un 'immunita abbastan za decisa, eh e appare invece meno stabile e marrata per la febbre e tivo-autunnale, in cui , J) UTe avie ndosi prevalen.za n el gruppo sotto i 12 anni, si h a una disc.reta p er centuale anch e n egli a ltri due gruppi superiori, entrambi colJ)iti i·n n1isura qua si u guale. II di v·erso gra.do di immunita d elle du e i11fezioni, mtä.·nife ta la ua influenza n ella eu·r va epidemica d el~a. stagio·n e estiva, in cui gli anofeli inoculano contem·poran.e;am ente i due plasmodidi, il vivax ed il fal ciparum , con eviden te prevalenza di quest'ultimo durante l 'estate. Riguardo al tipo epidemico della terzana benrigna. l 'innalzam.ento della curva e tiva di questa forma ta evidentem ente in rapporto con il precedentie ·a.u m ento n el num·ero de.gli 1

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SEZIONE I'RATICA

a11ofeli; so110 ·di I)iu difficile irn terpetrazione, i1nvece, le elevazio·nä. prin1averili, di cui , n el paese stu diia1to d.a ll 'A., se n e osservano una in mar zo e una in maggio, entran1be preced.enti l 'aumento n el numero ·degli anofeli. Diverse son·o state le i-potesi .em esse p er spieg~a:re tale el.ev.azion e. Or.a, lo studio accurato d1el ciclo d ella Lerzana b·enig na, dimostra ehe essa ha tendenza a r ecidivar e in due periodi d,eterminati, eioe entro Je prime otto settimJan.e e ·dopo 2± settimane. Sono, vertain to, da e cluder si l 'influenza di particolari 1eio ndizioni climatich e o locali, la Lrasn1i ion e p er mmzo di a nofeli ibern.a nti (n.essun caso di m.ala.ria fra i bambini [la ti n ella stagione preepidemica) e lo s iluppo d-elle febbri dopo u•n periodo d.i latenza. L 'aem,e primaveTile e invece .da attribuirsi al1a· peculiarita della terza.na di recidivare entro le 24 settin1ane , fatto· eh e si osserva quasi rc,o stantemente n ei bambini sotto i 12 anni, nonostante le,. lurtghe eure 0

di chirtina, protratte per a.l meno 60 giorni. Non si os ervarono invece recidive n egli adulti sopra i 19 an.ni, il eh e sta a dimostr.arre eh e la g uarigion e della terzana b«~Jnigna e piuttosto con eg uenza ·dell 'in1n1unita ch·e del trattan1ento curativo. Il diverso prevalere stagionale delle due form e e poi determinato da due ordini di fatti. La t.erz.an a b enign!a1 .p r·evale in g iugno-lug lio per la m aggior quantita di portato•r i di gan11etociti eh e i riscontra.n o n ella ·Stagione pre1e1)i•demica , mientre l 'estivo-a.u tunnale prevale i11 lu o-lio-agosto, favorita ,d alla recettivita di .1Jiu vasti gruippi di 1po•polazion e (immunita 111 e'n,o so li d.a) . La larga m esse di fatti raeco.l ti ed elaborati dall 'A., in confr ooto con quelli .a ccer tati in altre localita, e utilizzabile per la ri... oluzione anc11e di altri pr obiemi. Co,, i, se si si i.nd.aga I.a di tribuzione dei gameto·citi (di ·entrambe le fom1e) nei varii gruppi di eta, si n ota ch1e n elle zone in cui la trasmissione della ma laria e inten sa (forte numero di a·n ,o·feli) i ga·m etociti so,n-0 prevalenteme nte diffusi fra i b ambini fino ai 12 an·n i; m entre Se la trasn1is ion ei e car sa1, essi sono ugu.almente diffusi n.ei varii gruppi di eta, p er ch e :n o··ni si. e p otuta "'tabilire l 'immunita, la quale e a llo·ra dovu ta a lle ripetlite i1n•fezi0Jni e .non all 'eta; eh e, anzi , i vecel1i sono piu rec.ettivi alla ma l.aria (r esi teinza al trattam ento n elle forme primitive dell 'estivo-:aiutunna le). Anch e il r ilevamenlo degli indici p·a rassilari o e s.p lenico porta a ·deduzioni im.p ortamti. Le vari azioni stagio·n ali del prima· indicano eh e, n1 en tre la ch i.n ina tron ca rapidamente 1'acice o febbrile e fa scomparire dal cireolo i par.assiti, questi ritorn.ano e },e recidive ricompaiono - col ritn10 a cui si e accennato n ella primavera sucoessiv.a. Te.nuto po·i co11to delle variazioni dell 'in.dice 1p.a rassitario e del suo ·n .ot~vole .abbassarsi •


414

(( IL POLI CLI NI CO »

dopo il p eriodo epidemieo n ei paesi iCh e dispongon o di suffieiente quantita di chinina, la sua deteTrmnazione andra fatta durante il periodo dal genna io :al1 'a.p rile. Per qua·n to r iguarda l 'indiee splenieo, e da rilevarsi eh e ·esso non presenta vari.azioni stag ionali negli individui sopra i 5 anni di eta, m entr·e in quelli .al diso.tto di ta1e et~ , si ha un modico aumento, coT·r ispon.dein te alla r icorrenz.a prim.averile, ed una ·dimiinuzione c.;ons.egue·nte al trattamento eurativo. II rilev.a.miento dei detti indiei in epo1che diver e •potra quiin„di fornire risultati diversi e n.o·n dare un 'idea a de.gu.ata ·dell 'intensita della malaria. Come si ved1e, i fatti raccolti e le deduzioni ehe n e scaturiscono presentano un g rande inter esse per la soluzione i ntegrale del problema malarico, coln1ando diverse laeune, elimin.an·do lre eontraddizioni e forn.endo, cosi , importanti dati per la lotta contro la ma laria. 1

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A.

IF ILIPPTNI .

AD DOME.

Sofferenze addominali. (A. E. l\ussELL. Lancet, 26

1931).

In Del.azion·e :rul·la tILOtevole varieta di organi oon tenuti n;ell 'ad1do1m e ed a'lle varieta delle affezioni eh e possono colpirli, l·e sensazioni prodotte dalle lesioThi o dai disturbi funzionaIi degli organi stessi sono molto differen ti . La maggio·r pa.r te delle malattie addominali sono .doilorose, ma alcune di esse, anche gravissime, possono ·deeorrere sen za alcurn· dolore. Ad esen1:pio l'.aseite anche di grado estremo puo essere indolente e provocare so1o senso .d i ma·lessere eh e viern1e in·dicato 1oom e sen so di t en sio n·e . Tutt:a;vi.a 1se il veTsamento. di liquide ·e rapido si ha doilore, eh e e pa;rtieo1.armente intenso qu.a ndo· coesiste u.n 'infia m•miazione a euta ·del peritoneo. La peritooite tubercolare niella sua forma aeuta o n ella sua varieta suppurra tiva localizzata pu o essere aecompagn.ata da dolori inten si, m,a talvolta e indolente e viene constatata solo in segl}ito a ll 'ing rossam ento del vientre o all ' esame m edieo. Gli- ingPossam enti degli organi addomina li nron sono n e1c.essariamente dolorosi. La splen om,e galia di solito .e indolente e nei su oi gradi estra n ei pro·voca solo ThI1 isenso ·di peso o di penJa1 ind1afinibile . Il dolor·e pero si ha sempre ·qua n:do sulla supe-rfieie ·d ella milza si produeo1no zon e di peri tonite. Analogamente g l 'ingro·ssa·menti del fegato n on provocano eh e un senso di p·eso. Il dolore si h a quando l 'ingrossamenit o avvien e rapidamente, for se in rappo,r to al rapido ·d istendimento della capsu:la. Anch e i tumori 1en·doaddomin.ali possono provocare searso · o n essurn dolore, e si son 1

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d~c.embre

CANNO

XXXIX, Nul\tr. 11]

vis ti cancri del fegato e dello ston1aeo deeorrere indo.Jenti fino alla morte. La teoria soc.ondo 1.a qu1a,}e lo stomaeo e l 'i11testino sarebber o inse11sibili al calo;re, alle vunture ed a l taglio ha subito qualehe m.odificazione. Recenti osservazioni farebbero riten ere eh e essi sar ebbero in1sensibili solo quando sono ·e·s posti all 'a.ria. D '!a1ltr,a partie· 1.a insen sibilita di fron1te agli stimoli su.ddetti n on prova l 'insen sibilita assoluta del tubo digere·n te. Questo .avr.ebb·e un-<.1 sen sibilita dolorifica spceifiea per aleuni s timoli diversi da quelli eh e produeono l.a dolorabilita 1cuta1IlJe,a. Sembra in effett.i dimosLr:-tto eh e lo &timolo adegu.ato per suscitare il dolore degli organi cavi sia eostituito dalla disten sione della loro tunica muscolare. Hurst tro·vo eh e il tubo digerente e insensibil1e !a,g l i tin1oli tattili ·d.a ll 'inizio d ell 'esofa.go fin o alla g iuntura del retto con l 'ano. Solo l 'esofa go e l 'ano 11anno sensibilita termica. E inter essante il fatto ehe le sen sazioni. di c.a1do e di fr1eddo pro·d otte d.all 'ingestio1n e di liquidi rcaldi o fred·di sono trasm1essi · dalla p.a rte b.assa d·ell 'esofago e son o invece lo·calizzati al•lo sto·m aco, eh e e inrsen sibile agli stimoli t ermici. L 'acido clo·ridTieo ·diluito (0.4-0.5 %') introdotto n ello stom.aeo normale non p·r oduce aleuna sen sazion e n ei sani, ma •n .egli in·di,,idui :a.iffetti da ulcera ga trica provoca dopo qualch e minuto dolore: probabilmJOO:te irritan.do la su perficie dell 'uleera e determinando cosi per riflesso un a umento dell 'attivita muscolare. Cio prova l 'importanza dell'acido n el determini&mo del dolo:ne; nell 'u'l cera gastrica e 1a b enefiea effica1c.ia ·dregli a lcalini. II dolorle dell 'ul1cer.a ·duod,en.ale eh e si h a qualoh e ora dopo i •pasti quando il con tenuto g.a strico· si svnoita, ,ß .attribuito d.a Hurst a ll ';aum ento del tono muscolare eh e si ha ap·p unto qu.a ndo il eontenu.to gastrico diminJUisce. La comparsa di sinto·m i simulanti l'U'l cera ·du.odenal1e in c.a1si di appendieite e di co.Je1cistite si spiega con il fatto eh e di solito· in queste a ffiezioni c'e ipereloridria, o eoni stimoli eh e partendo dall 'appendice o dalla cistifellie.a provocan o uno sp1a.smo gastrico riflesso . Hurst rilevo 1ch e si ha un sen so di di1sten sione .8 di pien ezza insuffla1n,do aria dallo stomaco fin o a raggiunger e }.a p:riessione di 12-1-! mm . H.g . Ma ·dopo una ventina di seeon~i ques.ta pr.essione cade ·e co1n essa sco·m pare 11 sen so di pienezza verisi m1ilmente in rapporto a l r ila1s ci1armento del tono della tunic.a museolare. . Insufflando di nuovo aria si h.a la ricomparsa del senso .di pien ezza, ehe riscom pare subito. Cosi si spie.ga il isollievo determinato dal1'eru ttazionre ed anche la seomparsa del senso ·di pien ezza •ehe si ha spontaneam ente anehe 1

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!Al'\~O

XXX.LX,

N U !\f.

11)

SEZIONE PRATICA

se11za emission e di !a.ria prer u1ni a d.attame nto d el tono muscolare. ; La capacita ·dello stom.aco e molto va ri.abile : i p·u o ingerire una g ran quantita di eibo en za prova.r e alcun sen so di p ena, e viqeversa piccole quain tita di cibo posson o d are g randi ~ offerenz e .

_ ell e a ffezioni m align e de·l lo sto·rnaco si po sono avere in seguito all 'ing eistione di p-0co eibo forti ·dolori in1 raipporto al·l ' inc.ap~cita di rilaseian'lento da parte ·dello stomaeo infiltrato. La dist en sion e dello stomaco da gas, prodott i da lla fermen;tazion e e dal ~o-urgit-O alcalino del duodeno puo essere causa di sofferenze a.ddominali eh e possono essere a lleviate solo dalle eruttaziomii. L 'intestino e costantem ente ripien o di ga s. Qu este ha una tripliee fumzione : dare un sostegn o elastieo ~lla delicata com pagine addom i11ale, distendere l 'in'testino e quindi aumentare la superfieie as orbente, ed in fin e dare alla parete intestina le una costante disten sion.e cl1 e ecci ta il t ono della su.a tunic.a museolare. L 'au·m ento d_el eointenu'to ga soso n ell 'intestino produ·oe un sen so di m.a lessere 1e di pien ezza. La sua diminuzion e provoca disordini della funzion e intestilDale e sensazioni doloro„e an ch e inten se eom e quell e dell 'ocelusione intestina le. l) n 'altra oorgente di sofferemze a ddominali e Ja viseieiroptosi : l 'alterata posizion·e del tubo diger ente eo n di sten.s ion e del m esentere e dei legamenti da Iiaigion e .delle sen sazioo.i m oleste·. La localizzazione ·della 1sen sazion e do·Iorosa aiuta m olto per 1'accertamento della sedie delJa m alattia . Tuttavia accade eh e il dolore e av,rertito in llllla region e m olto 1o ntana del1'or.gan o malat o . Cosi il dolo,re di origine rena le puo · essere a vvertito 1a1gli i•ng uini , quelle appendico]are all' ombelieo n ella fase illliiziale della n1alattia . Ma il do1ore epatieo e splenico· e localizzato nei rispettivi ipocondri e quello pan creatico all ' epigastrio. 11 dolore del eolon ascenden te e ·discenden te e perfettamente localizzato n ella cor.rispol!lld ente r egione, quelle, del colon trasverso un po ' piu in ba1sso de·lla sua ti-ffettiva po·sizione. Ma ·olt:ne quelli locali le a ffe zioni degli organi addomilDali posso,n o ·dare dolori riferiti in regioni lontane. Nell 'ascesso epatico, nell ' ul cera p erlorata , n ell 'ascesso subfrenico, nella eoleeistite , n ell 'i1n ,fa rto splenico, n ella pancreatite, ecc. si ha dolorre alla spalla destra o sinistra a second.a deilla porzione del dtaframma eh e compartecipa a1 processo. L'irritazion e della parte anteriore del diaframm.a prov·o ca do1or e n-elle corrispon·denti re1gioni elavieolari o sopraclavieolari. L 'irritazione de lla parte poisterri.ore provocai dolore n ella fossa sopraspi'nosa del1o stesso ]ato ; l 'ir:ritazione dieille volte provoca dol·ore nella cor1

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ri pendente region e aeromiale; e finalmente il do·l oro di amb o le spalle i'n·dica utlli'irritazion e n·el m ezzo ·d,el di.afr.an1m.a. Talvo1l ta questi .dolori riferiti son o presenti a n ch e qu!Ml·do m.an can o· i dolori diretti e altri i.nton1i e eo„ titui con o la prin1a spia della mala tti.a. Viceversa vi so·n o· dolo:ri e sofferen ze ventra li ch e son o in re lazio·n ·e1 a ma lattie extradd om.inali: co1ne i ·dolo·r i a.ddominali eh e posson o aver si n ella pulmonite re ;n,eJle oardiopatie, e 'l e crisi .g astritch e della tabe. DR. 1

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Considerazioni sulla diagnosi, eziologia, patogenesi e trattamento delle pancreatiti acnte.

(V. Jou RDAI N e J. GovAERTs. Le Scalp el, n. 1, 1932). 1

La dia~nr0si di pan er eatite pr-esen ta sempre . delle g ravi difficolta e spesso n on si fa ehe al t;avolo opera torio o all 'a.u topsia . Per es. su 320 casi di .p a!D.ereatiti acute (Broeq) la diagn osi esatta fu fatta solo 20 vo·l te. Non sempre infatti n elle pan cr. a·c. si troVa il cosidetto cc dramma pancreiatieo » di Dieula foy 1c-0n fa eies p eritoo ealis, polso piccolo, filiforme, eia n.osi, raffreddam ento delle estremita e stato g ravissimo del .paziente. La diffieolta diagn ostica si fa a n cor piu grave per le form e suba cute ed a ripetizione. Gli AA. riportano tre casi, in uno solo la diagnosi ldi pan c1reatite fu sospettatia, negli a ltri due fu fatta al tavolo operatorio e controllata a lla n eer oseopia . Jourdaiin. e Govaerts fanno nota1re ehe tale a f fezion e si sviluppa quasi costia·n tem ente in sog~ge tti obesi, g randi mang iatori, eon abitudi·n i sedentarie e spesso eon insuffi1cienza epatica e frequein tem ente si hanno pure preeedenti .di eoliche bili.ari. IF ra i dati sogge ltivi e di capitale importan za il dolore eh e insorge aeutarmente, allo epigastrio od alla r egione precordiale, fortissimo fin da principio· e continuo (cara ttere queste eh e lo differenzia dal dolore dell 'ocelusio•n·e) e riesistenite anoh e agli anesteti1ci (m o.rfina). Pub irra dia r si alla spalla sini.stra, a ll'a-ngolo costovertebr:ale sim ., ma piu spesso alrl a region e lernbare. Si aceompag na a vomiti sp eisso biliari, ma non fecaloidi ~altro caratter e differen ziale). La ehiusura d ell 'alvo :a1lle teci ed ai gas e r elativa e progressiva, dovu ta a lla 1p aresi intestinale, . qualche volta ce~ d e ai elisteri 1ed alla 1p.ituitrina (altro caratt er e differenzia le con l 'ileo). Alle volte s i puo a v·ere ·d iarrea bilia.r·e, 1come in uno d ei oasi iriportati , anzi n elle pan e:r.oo.titi suppurate sar ebbe piu frequente la diarrea eh e la stipsi. Rapidam ente lo stato gene.rale del mala to d ecade e si h.a eianosi, abhart tim·ento .p rofondo , disr111ea, anzieta, sinto·m i eh e cosi rai.)idi, 1

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« IL POLICLINICO »

pecie n elle form·e acute, difficilrm1e·n te si banno in altre sind-ro·m i a1ddominali, e\ccetto· eh e nella trombosi m esente rica. La temperatur.a in gen.eire rri.on. e molto elevata , salvo com.p liteazioni suppurative o gang renose; variabile pure e l 'an.damento del polso , eh e ,.puo es ere sia .aeoelerato eh e flallentato. N elle pancreatiti emorragich e i segni obbiettivi sono ge'Il·eralmen,t e .p oco evidenti : il guazzam1en,t o epigia1strico quando esiste h a valor e diagnostiico. All ' epigastrio man ca una n etta difesa muscolare ma e'e un sen so di t en sione .dolorosa, non c'e .diminuzion·e del1'ottusiit a .eipatica. La palpazione all 'epigastrio ed agli ipoco1D·dri e molto· .dolorosa, m1e1ntre indolen te e la r egione sottombelicale. Non costJanti son o le placch e cianotiche su.lla parete a ddomi1Ilale e sug li a·rti, (s. di Halstead) eh e 1secon1do .a lcuni sareb·b ero un dato .p atognomonico di affezione pan·cTeatica, come lo sarebbe il seigno· di M.ayo-Robson (dolo.r e molto n.e tto a lla palpaziom1e d·ell 'ang ol,o costovertebrale sinistro). ·Gli AA. tedeschi danno importanZJa• alla colorazione gia llastra del palato; 1'ittero eh e esisterebbe nel 50 % d ei casi , eoon do a ltri h.a poca importanza. P er la diagno·si differ enziale; con l 'oeclusiome intestin.ale ci si basa specie sulla c ontinuita d el doloro, l 'immobilita d·el Q'U.azz,a m·ento, la rela tivita dell '1a·rreisto delle feei ·e gas e la precocita delle a lterazioni dello 5tato generale, ta.r divi nell 'ocelu s.io·n e. Nell 'ul cera •peirforata c'e notevole difesa della parete, « ve11tre di legno n , antecedenti gastriei e stato gen erale r elativamente buon o. Nell '.appendieite aouta il dolo.r e e a d·e stra e c 'e difeisa a ddominale. L '·errore piu eomun·e si f.a eon Ja eolica epatiea e la eolecistite acuit a, aneh e perch e que sti pa·z. h.a nno spesso prec.eden ti di litiasi bi1iare. Un quadro d·el tutto s imile lo pr eseinta la trombosi mesenterica, in quesita pe.r o i ·dati obbiettivi sono presenti lJrev.a lentem ente neJla m ie ta inferiore d.eJl 'addome. In pratiea pero e im1portante far diagn osi di affezio1n1e• eh e abb·i sog na di tr.ait tam ento ehirurgico, e n ecessario por•re 1'indic.azion e d ell 'in tervento. L 'esam e del sang u e da una frequente Jeucocitosi neutrofila, il siero e lattesoente per J1a lipemi.a, eh e in un'.affezio,n e addomin.ale .aeuta e earatteristica di lesione ·p an creatica. La gliicosuria non e'e eh e lfaramente ed e passeggera. Per la .p atogenesi si distinguono Je forme catarra1i, suppurate e gangrenose, e le forme emo~ragiche. Ne1Je prime eh e si h anno durante Ja difterite, il tifo·, setticemie, oreeehioni, g li agenti tossiei od infettivi eolpiscono per via sanguigna il pancr eas come colpiscono vari altri or gani. Le forme su·p pu1rate possono essere se·conda1rie, propagate sia direttamente <la um 'uloe1

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ra perforaba· n el pancre.a s, da un cancro uJce:... rato e suppu1rante, sia per via linfatica da una eoleeistite suppurata. Per via e•m,a tica durante una setticemia possono arrivare al panereas emb·oli settiei, p1er via canalieolare aseendente si puo propagar e l 'ir1fezione specie n elle angioeoliti . In tutte queste forme suppurate, si trova assieme al proeesso supp ura tivo la n ecrosi, l 'autodigestione delle c.elluJe pamereatieh e, per ch e la 1:ripsina e attivata d.a Jl·e ehi.rn.asi mi•crobicbß ·o J.euc oeitarie, ed emorragie, eh e si posson o riversare nel perito1n eo eon 1conseguen tei eitosteaton ecrosi. Ma i fenomeni di n ecroiSi si trovano l)lU gr.avi n elle ;pa:ri.cr eatiti emornagieh e form·e essenzialmente asettieh e - ne.Jle quali la base e un.a attivazione della tripsina, attivazio1n e eh e puo venire ·per m oJteplici cau'Se. NelJ.a p.atogen•esi d elle panereatiti emorr:agi't2h e, inolti AA. insistono. su11a frequeillza ed importanza del1a litiasi biliare - eh e costituirebb,e , tr.amite il 1·iflusso della bile attraverso il dotto di Wirsung, uno d ei primi fattori ezioJogiei - . Il riflusso biliar e avverrebbe siia· per un calcolo arrestatosi n ell 'ampolla ~di Water, sia ' per uno spasmo deJlo sfinter e di Oddi spa1smo possibile an eh e in via rilessa d a ll•Da colelitia1.Si ---. Altri p en san o ohe i calcoli bili.aTi agiscono s fo.rz.an.d o e .}ascia ndo beante lo sfinter e di Oddi, permetteindo cosl Ja penetr.azi.on1e d el su eeo d.u o·denale n el ca.n a Je di Wirsung nel qtial caso h.a imrporta:flza c-0me attivan te l 'enteroehinasi initestinale. Ammettendo un ref]u.sso biliare o intestiIDale, con Ja attu.azione della tripsina panc.reatica, si iavrebb e la ·digestione e la n eer osi eelluJare, eon digestion•e .aneh e dei vasi, quiIDdi emorragie e ver arnento d eil surceo· panereatieo n el cavo ad·don1in.a ]e, donde l 'azione lipolitica delta lip·asi suJle celluJe adipose e citosteatonecrosi . La lipa·si pancreatica, d ecomiponoo1do i g rassi dellei cell.ule adipose, fo.rmia a cidi grassi, ehe unendosi ai sali ·d i c.a·Jcio, forman o i s:aponi ie questi eostituiSico no le LiJ)ieh e ch iazze di 6t eatoneerosi . Alrtri pensano ehe in questi ·soggetti, ch espesso so!Ilo obesi , insuffi cienti epatici, g randi m angiiatori, etiliisti, qualeh·e 1volta eirrotiei, per una stasi portale, si producaillo, fa,rorite da infezio·n i ·d'origine intestinale, delle tromb osi venose n·eJ pan creas e seco1nd.ariam en te emor1~agi•e, per eu.i le chin.asi sang uigne, let1eoeitarie, attivano la tripsina, donde autodig.estione, n ecro·si e s teatoil1ecrosi per azionc d.ella lipasi . Queste emorra.g ie eh·e avvengono in epa1tici, spesso eirrotiei , sarebbero l 'equivalente ·delle em atem esi, n1elene, d,elle rottu-re di varici esofagee o gastrieh e, d elle emorra.g-ie emo,r roid:arie eh e aceadono sp esso in qu.esti maJati sia .per stasi portale eh e per la meiopragia vascolar.8 degli epatiei. IJ tratt.amento delJ,e q:>an creatiti aicu te con1e • 1

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quello di altre affezioni aqdominali a·cute, u.1.ceri perforate, gravidanze extrauterine, e u:ni-eamente ehirurgieo. II suiceesso e legato alla precocita della diagnosi ed alla rapidita e preeisione dell 'atto chirurgieo, 1che consiste quasi sempre nel drena.r e la raceolta· sanguigna ed i prodotti tossici di disintegrazione oollulare. CoRELLI.

con la punzioo.e ·pote eseltidere una cisti d 'echi[lOCooco. Dai due casi si rileva la ·difficolta di disting .uere q.ueste cisti n ella localizzazio·ne renale o panereatioai poieh e come nel primo ca.so si possono avere alterazioni irenali da oom. press1onie. Risrul ta in tanto ehe l 'estirpazione di grosse eisti 1retroperitoneali e possibile. Oecor.re fare dei tagli molto arnpi. E da ·d iseutere se e oonsigliabile il vuo tam1e·n to ·d,e lla eisti eome hanno fatto Stahn.ke e Sti·e rlin, peT diminuire il volume. L 'A. non lo· eonsiglia per non fa.r span.dere i·I eontenuto interno e perche e piu faicile ledere g li organi eiroositanti. Nei primi giorni dopo l 'operazione consiglia una compressione del ventre con saeehetti di sabbi:a.1 per evitare oscil1a2ioni della cir.co.Jazione cardiaca.

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Sulle cisti retroperitoneali. (KÖNIG.

Zent.

f. Chir.,

1931, n. 15).

Le cisti r etroperitoneali süno abbastanza Ta·r e, nondimeno destano un eerto interesse per la diiaignosi e per il trattamento. L 'A. n e ricorda d·u e caiSi. Una ·d onna di 51 a. presentava nella meta superiore dell 'ad-0.ome una tumefazione della g ra:n.dezz.a della testa di un ba1m1bino, dura, 1C-0n ruperficie liseia , ehe variava eoi movimenti respiratori, .con il colon al ·davanti. D.all 'uretere destro n on veniva urina alla cistoscopia. L ' A. intervenne, con °d iag.nosi di tumore renal1e, ·n ella loggia renale destra e d ineisa la oaipsula adiposa rinvenne llfil tmnore mobi·l e ehe aspo.rtb facilmente enza per·dita di sa·ng u e. La tumefazio11e era po ta al davanti del r en e deistro, atrofieo, sem.za prendervi 1contatto e eom,primeva l 'uretere. L 'altro caso ir iguardava una donna di 42 a. e h e presentava una tumefazione della meta sinistra dell '1addome diagnosticata eome tu11110re d ella milza pe.r cui e.ra stata sottoposta ad irradi~ ioni eon scaTso risultato. L 'A. intervenne eon un taglio· addominale trasve~sale ·dal l 'on1belieo alla linea ascellare sin. e rinvenne un Lumo.r e retroperitoneale senztai rapporti con Ia milza. Fu aperta la retrocavita, staocato il .p ancreas dalla superfieie anteriore e eosi venne asportato il tumore la scia n.do nella cavita un tampone alla Mikuliez. L 'a·mrmia1lata g u.ari in circa 1 mese. I due tun1ori erano e·n tram.bi cistiei. Le cisti retroperitoneali sierose o ehilo·se possono essere UJDi o multiloeulari. Oltre le eisti rnesenterieh e di origine diversa, oltre le dermoidi e i teratomi vi sono :cisti di origine polmonare eh e h anno sede fna la colornna vertebrale e le surrenali. Si posSiQno ancora av·ere in questo luogo e~­ sti de} eoIJX> ·di 'Volff e eisti epiteliali provenienti da l baei.netto ;ren.ale caratterizz.ate da conten uto· eon. sostanze urinarie. Si h anno cisti eon un.a parete i n.terna caratteristi1ca eh e pro-vengono da un linfangioma. All'esame mieroscopico di un.a dell·e ci:sti furonto trovati n ella parete resti di u11 lobo atroifieo di pan·ereas per cui l 'A. pensa ehe abhia av:uto· orrigine da tale organo. La ·diagnosi non e faeile •s pecia·l mente negli individui g rassi e po.ssono venire ammessi oltre eh e eisti, sareomi, n eurinomi . Qualche anno a<ldietro l 'A. operb u.n caso di fibro-mio-sarcomia delle pagine del mesentere nel quale 1

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R.

BRANCATI.

ORGAN! RESPIRATOR! . '

II broncoscopio nella diagnosi delle ma-

latti e polmonari. (A. J. ScoTT PrNcHIN e H. V. MoRLOCK. Lanoet, 30 ge1n naio 1932). Qua1ch e volta ~a. diag no. i di un.a malattia 1polmonare .pub rimian,e re oscu.r a, specialmente nella sua posizione, a n eh-e dopo un accurato esamei rolinico e radiologico, ed allora l'esame diretto della lesian.e e assolutamente indispensabile. II hroneoseopio, ebbene inventato da Killiani nel 1898 e .poi mQldificato da Brüning nel 1908, e ancora 1p0tchissimo usato . Gli AA. riferiseono i risuJtati di 450 broneoscopie. Essi esaminar-O!IliO 25 .mialati sospetti di _ n eoplasma polmonare, e in 21 la diagnosi fu eonfiermata. Il cancro bronc hiale e il tumore polmonare piu frequente; la diagnosi eol broncosoopio sj fa anehe 1ai mala ttia notn, avanzata anch e penche eolla bro·n ooscopia si · pub prelevare un framm·ento di tessuto per bio·p sia . .Colla hroncoscopia si pub an eh e rieon oseeire eome di aiatura non rneoplastica una lesione elinicamente ipresa. per neoplastica oi rieonosc.ere per n eoplastica (eomp~ession e bronchiale) una malattia diagnosticata eome broneopolmooite. Inoltre eo,l brcmcoseopio si puü ri1con-0scere La presenza ·di UJD. ascesso ehe complica la eompression.e bronchia le da neopl.asma. P e.r quarnto rigua rda Ia surppurazione polmon.are, essai si pub ·di.agnostical'e elinicamente coi mezzi co mJUni di indag ine, ma la diagn·o si diffe:venziale .d el tipo di .suppurazione (aseesso polmonare , bronchiettasia, ·d a eo·r po estran·e o, eac..) spe·sso si fa solo col b roneoscop1io, eh e puo essetre utile qualohe volta anche a far porre .diag nosi di tub:ercolosi (perche si puo pr.elevare direttam ente in sito il materiale ·d a esaminare). Gli AA . insistono sull 'importanza deJ.la broneoscopi.a eome rnezzo di:agnostj eo e dico1n-0 ehe 1

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e.ssa, in mani esperte, non e peiricolosa per il pazioo.t e, pel quale non e piu. fastidiosa della estrazione di un dente in anestesia locale . Essi hanin o· eostru.ito un broneoseo.p io ehe permette la visione· degli orifiei laterali dei bronehi ·e otten·gono un 'immagiin1e ingr.andita m(e·diante un telesco.p io eh·e ha anche la funzione di im1p edire ehe l 'operatore po.ssa i.n fettarsi p·e r la to·s se del malato .

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R.

LusENA.

La granulomatosi maligna pleuro-polmo· nare. (FAVRE, CR01zoT e Gu1cHARD.

Le Jour. de Med.

de Lyoni, 20 die. 1931).

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II terniine di linfogranulom1a maligno fu consideT'ato· i.mpro·p rio a designare la malattia di Starnberg i eui ·CO•n fi.n.i sorpassa.no il sistem~: lin1fatico, ei pare piu proprio denominare qu·e sta malattia granulomtai o granulomatosi ma.l igna. Tra Je lesion~ est'rag.lan;dolari quelle ipleuro-polmona~ri sono certo le piu diffuse 1ei f.urono citate fin ,dal 1912 dallo Ziegler. La plemite, o, in sen.so piu 1ato, la partecipazione ,d ell 'apparato respiratorio· e, se non costante, per lo IDien·o ia hitu.a le a·d un momento dato della evoluzione da poter etSSere considerata un &i1D1to·m1a gui c1a di huon v.alore diagno·s tico. Tenplan e Mitt eilbaoh su ppafl.gono perfino la esistenza ·di focolai di inocu.lazione respiratoria del.l a maliattia; ma finora maneanio delle testim0 nianzet anatomiehe sicu;:re. 0

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Aspetto generale del nodulo granulomatoso polmonare : esoo· e identieo a que]lo ·e he si ha

negli altri organj. Di volume vario, di eo·n tomo policiolieo, essi sono jalini, di colo·r e carne. di pesce, con delle chiazze piu cupe .aJ limiti preciisi. La ·consist:emza e ineguale, dura in aleuni punti, rrammollita in altri. Al taglio aippaiono rilevati su1ia superficie polmonare. 1

Diff erenti tipi di lesioni macroscopiclif : come lesioni polmon.a ri possiia mo avieire u11.a infiltrazione mediastill10-polmon.are, una for·ma a nuclei 1dissen1in.ati, e,d una forma massiva. Le manifestazia~i pleuriche no·n sono piu uniformi: possiamo avere de lle reazio,n i pleuriche hanaJi, ed in 1p articoilare delliei aderenze sent.ai caratteri speeiali ; ,o ppure delle vere pachipleuriti, e talora delle vere cortioopleuriti gran:ulomatose. Chene e Lifohitz e Delarue hanno 1segnalato l 'invasione diafra1mmatica in cui il muscolo a·ppa:re inf.arcito di noduli. I versam,e nti pl eiuriei satelliti, sono uni o bilater.ali, eon· ver.same nto ipiu o m·eno abb·o n,·d.ante. 11 liquido e eitrino, limpi1do, anormalmente rieeo ·di fibrina e ·d i albumina (3040 %0). Talora·, ·di ra·do e lattescente o anche siero-em.atic-0. Puo essero puruJ,einto per infezione associata. 0

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L'e1same citologieo e in·d ifferente, m eraviglia la .scarsezza dieigli eo·s ino·fili. Le lesioni pleuTi1che possono· complicarsi oon invasione delle sierose vieine, ·e d e stata de;SCritta UJila peritonite ed una ·p ericardite siero fibrinosa. I stologia del nodulo granulom(J]toso : il nodulo polmionare no•n ,differisee in ·genere da quello degli altri organi. Si trova uno stroma istioeitario ehe forma il fon.do, ehe e smagliato delle 1p roduzio·n i piu diveirse ehe v.a·n no daj linfocita alla eellula di Sternberg. 1 polinucleari, gli eosino fili di tipo vario, i fibro·blaisti 1compo:ngono un insi1eime patognomonico ma sottomesso a .dielle fluttuazioni multiple. Ziegler a·sserisoe ehe n el polmone i noduli g,ranulomatosi sono· forse u·n po' meno ricchi di eosinofili ehe nei gangli. In genere il no1d ulo; appa·re eentrato· da un rpedunco.lo vaseulo-hronchiale. 1

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Le modificazion1i polmonari in vicinanza dei noduli: circa i bronohi, l'atmosfera peribronehiale pare partieoJarmtente favorevole allö .sviluip po del granuloma. I hr01J1.chi subiscono spesso una in·filtrazione massiva, vera panh·r onehite granulom,a tosa (F.avre). Talora si ha rottura dell 'epitelio e vera invasio·n e del canale bronchiale; .alt:ve volte si form.ano bronchieetasie. Ci rca le alterazioni vas-colari queste sono assai simili a que.ll1e1dei brornchi. Le arterie sono .;:relativamentei risparmiate, esiste solo llillO• spesso mani•ootto· perivascolare. Le ven·e sono irn.veoe piu leis e : si ha una. vera en doflebite veigetante· con: proliferazioni a cavolfiore, ne·l l 'interno del Il.lme, ch·ei porta:no a coa.guJazioni seconda.r ie . La .linfangioite .assoeiata e l.a regola, am.zi i linfatici servono di canali con.duttori agli elemen ti 1di Sternberg . ·Gli alveoli slllbiscon.o. dielle trasfor miazioni assai po,Iimorfe : tälo·r a essi si riempiono in vi•Cin.a·nza 1del no·dulo di un essudato liquido e catarrale; talora piu compatto·, fibrinoso; ta~ora si hanno vere polmoniti iperpLastiche vegi&tan ti e fihrose. L ' istog e n~si e l' evoluzion1 e de l nodulo sarebbero d1el massimo inter.esse, ma su que~te abbiamo nozioni_SGarse e 1duh·b ie . Gli uni eonsidera111<lo la M. di Ste,r nberg una affezione del sistema .J infatico pem·sano e he essa 1p rooda origine dai gangli de1ll 'ilo. Altri constata:ndo l '.a.b itu.a le l esione anatomiic.a del miediastino, e lo stesso Letulle, in ba1sie all'aspetto infartoide sottopleurica d·e i nodi propendOIIl·O per UJD.a teoria mie;tastatica. ·Circa l 'evoluzio·ne del nodulo ehe ehiarireb·be m·olti problemi, 8iSsa pure e di diffici.Ie interplietazione peJrche .g li stadi iniziali sono· diffieili, per nO!I1' .dire im·p ossibili a eog liersi sia nel polmone eome non meno nei gangli. II perio do prem10nitorio fugace e rapi:do fa ben p:resto· luogo al periodo di stato, e lo scon1

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volgimffilto istologi co realizzato dal granuloma e allora tale eh e la ricostruzione delle fasi d1e1 tprooesso diviene impresa vantat. Senza du·b ·b io il viru1s iSconosciuto dello M. di Sternberg e ca·paoe di generare una attiva ipergenesi epiteliale. Si poo sOtlo dire ehe non sembra ehe l 'elemento alvieolare intervenga direttamente ed in maniera attiva nella produzione del nodulo·. Presen·t ansi n~l granuloma respiratorio le stesse vossibilita di distruzione 1che alcuni halllno voluto trovare tra i tipi anatomiei gen1erali di quiesta malatti.a: esi1stono cioe de lle forme a tipo n eoplastieo e delle form·e a tipü infiamrm/atorio eome m1odalita 1di differenti reazioni d el parenehima respiratorio? In realta non vi sono barriere tra queste due forme di grallluloma, ma la t endenza evolutiva puo pretlorni1n are in una direziome od in un'altra. Lesioni tubercolari associate: ra ppresen tano un altro int•eressaliltissimo problema. Le osservazioni .del com.Jhina r si d•ei due f.atti sono sempre ·piu numerose, e g ia nel 1898 Paltauf e Stern·b erg le notarono . Maeroscopicamente e talora possibile rieonoscere vicine l·e due spe cie di Jesioni: i nodi g ra·n uJomatosi di eonsistenza piu dura , a riflessi jalini risaltano sul parenchirmlai polmon.are; le altJerazioni baci·l lari si presentamo spesso sotto forma di vecchie lesioni fibrose. L' esame ~stologico dara dei dati •p iu ·p recisi: ora granuloma e t.b .e . esistono n ettame nte separati, ora n ello stesso campo d 'immersione si trovano intricate delle cellule tipiche di Sternberg e dell1e cellule g igam.ti 1carich e di b . di Koch . Se questa mescolanza e intima e fre quiante, non e men vero eh e la fisio.n om.ia e lo sviluppo anatomico del nodulo g ranulomatoso si mlante1ngono puri da qua lsiasi 1'esione istologicamente tubercolare. II termine 1di malattia fronti era conviene quindi perfettamente al granuloma ehe assume seco·n do i casi ed i luoghi la maseh era di un tumore eonnettivo ma ligno, o di u:na infiamrp_aziona crooiica tsclerogeina e pseudo adenomiatosa. L . ToNELLI.

tenti ed in part~colare alle infezioni del rinofaringe. Gli AA. h.a!Il\Ilo lungam1ente sperimen.tato l 'azione 1preventiva eontro le complicanze bronco-volmonari post-operatoriei dei lisati vaccini polimä.crobici ed hanno preeisato due condizioni esse·n.ziali per l 'ef ficacia della prevenzione. La prima di queste. eondizioni si riferisc.e al tempo 'lllecessario 1perch·e una soli<la dif esa si stabilisdar. Per realizzare la difesa e necessario sottomettere il malato ad una vaccinazione giornaliera du.r ante otto giorni. La secon1d a eondizione risulta dal fatto ehe le immunita provocate per gli stre.ptococchi, i pneumococchi, e1ce. sono d.elle immunita ehe scompaiono ·p resto av pena il richiamo dell 'antigene non si fa piu sen.tire . Bisog.n a dunque profittatre del momento in cui l 'imrm;unita ha raggiunto il suo massimo, cioe operare nelle 48 ore ehe seguono 1'ultima iniezione di vaccino. Segu.ando que.sto m etodo i1n modo rigoroso gli AA. hanno sottoposto alla liso-vaccinoterapia preventiva 140 malati operati suocessiva·mente: 21 gastrectomia, 42 di gastro'""enterostomia e gli altri di colecistectomia, iste;rectomia e i.nterv<mti intesti1n ali. In un solo caso si ebbe rum.Ja1 bronco-polmonite post-operat-0ria da 1pneumobac i·l lo di Friedländer, infezione 1contro la qua le 1'infermo non era stato immunizzato. In-0ltre nel servizio clin.ieo del Prof. Lejars 80 malati sono stati sotto·p osti alla liso-vaccinot.erapia curativa con· bu-0ni risultati. Assai fr,e quentemoote il giomo aippresso a quello d ell 'intervento si osserva una inflessione termica ehe talora si avvicina ai 39°, ma si tratta- di un perturbamento effimero , accomr pagn1arto da un 'espettOTazione mruco... purulenta 1che sembra testimonia r e <lella re.azione difoo- . siva dell 'organismo eontro l 'infezione ehe ve· glia. · [/osservazione dum,q ue 1girustifica ~'atttivita della vaccinoterapia preventiva con· i lisati polimicrobi·ci e ne com,ferma l'attivita curativa. C. ToscANo.

Le infezioni bronco-polmonari post-opera-

La tu bercolosi dell'i lo polmonare nell'a· dulto.

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torie e la loro prevenzione con i lisati• • vacc1n1. Duca oN, DARFENILLE e Presse Med., 13 febbraio 1932).

(LA.POINTE,

JoNARD.

Allo stato attuale delle n ostre conoscenze, e difficile rp recisarre la pat-0gen esi delle irnfezioni bronco--p olmona:ri post-opera.to·r ie. Alle varie cau se invocate, gli AA. aggiungono un fattore di ordine generale, ammettendo ehe le proteine eterogenee libeJrate a livello dei tessuti contusi provoc·hilfl.o n ell 'organismo degli anticorpi, mobi.Jizzino e deviino il sistema di difesa, lascian.do lib·ero cor so alle 'infezioni la1

(SAGONA. Rivi!Yta di Patol. e Clin. del"la tbc., 1931, n. 9). Dobbia mo anzitutto ricordare per sommi capi le opposte ipotesi sulla origine della tbc. Come e risaputo, per Assmann i primi sintomi della tbc. vanno rioercati nei g iovani in focolai isolati di im.filtTiazione nella p-0rzione lateral.e della fossa 1sottoclavioolare, molto piu ra.r amente in altre regioni del lob-0 superiore o me.dio: tali infiltrazioni cc p;reeoci » sono di grande importanza per la prognosi in quanto, cura ti a tempo, solitamente veng on o a g uatl•

giome.

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p,er il 1Redekic r le idee dell '-Assmanm sono da accettar.si in pieno : e da ·escl U dere ch·e la prima manifestazione nell 'eta pubere sia localizz1a-ta all'apice. Gli argomenti posti a base di questa teoria sono essenzialmemte r.adiologici: 1) per la frequenza di reperti di infiltrati precoci con apici ind,e nni, e lo sviluppo da questi d,e lla tisi ·p olmona:re; 2) il possibile sviluppo ·di piccoli focola i ·apicali da un infiltrato precoce, mentre questo si' riassorbe e scompare; 3) la man-canza di casi dimostrativi per lo sviluppo di 'llllla tisi da un 'apicite; 4) la fuequenza di caverne nelle ;regioni isottoclaveari. Ed Alexanr der :ritien,e dimostrato ehe nella evoluzione ·della tbe. polm·o nare dell 'a.dulto hanno magg iore importanza le forme centrali e sottoclaveari eh e non ·quelle classiche apicali. La diffusiom0e d·el .focolaio tbc. avverrebbe in due modi: o come viol,e nta infi.a·mm.azione perifocale di infiltrazioni primitive o secondarie wn sede oentnale o sottocl.av<eare, oppure com·e peribronchite tubercolare. Le ,d ue diverse forme di evoluziane dipendono d.a l diverso stato allergico -d·ell'o:r g.a n.ismo colpito per cui diventa secondaria la ·d istinziooe in endogena ed eso~ gena; .aloun·e, ·Se non tutte le form e apicali, sono la 1consegu enza ultima ·di un processo ·ceintr.ale o sottoelaVieare a diffusione peribronchiale 1e perivasa1e. L'infiltnato preeooe, dal punto di vista anatomo-patologico, e scarsameinte oonoseiuto (tr e casi noti); si· tratteriebbe di un .focolaio proliferativo ·essudativo con alo!Ille infiamtmatorio perifocale. · ·Gli AA. 1che sostengono ancora la teoria apicale aid,d uoono a l riguardo vari motivi. 1

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R. M.

Legatura della vena polmonare nella cura della tnbercolosi polmonare. (KERSCH NER .

Aroh. Klin. Chir., vol. 167, pa-

g i1n.a 141, 1931). L 'intervento e stato consigliato dal Tiegel, il quiale i1n espei!'i:m1enti eseguiti m animali 00nsta to ehe la legatura della vena polmomare d·eterrmi1n ava un.a cirrosi del polmom.e corrispondente. L 'op,erazione e stata eseguita quattro volte con sucoosso operatorio. La tecnica dell 'intervento e la seguente : resezione temporanea d ella III costlai d.al margilne ·diello sten10 per 10 :c.m. Legatura ·della mammiaria interna, scollamie nto delle .a der enze fra 1sup e,rficie mediale ·del .po.Jmone e pericardio. Si arriva cosi a ll 'ilo polmonare e si ricoIIloscono· facilm1ein te le veme del lobo superiore o medio, la vena prin eip1a1le del lobo inferioire e s ituata mo}to po&teriorm,e nte e CO!Ilvi·ene li.mitar.si ia.1 legare i rami ehe si rendon o mianifesti. Dopo l 'operazione, si osseT1

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va un aumento 0d i temperatura e dell 'escreato, non edemi. L 'intervento e stato prati Cia.tO in casi in cui non si poteva eseguir·e il pneumotorace per aderen.ze pleurioh .e, n e la toracoplastica ip er l 'esistenza di lesioni co1n.t rolaterali. 1

P.

VALDONI.

Risu1tati della strnmectomia nella tracheomalacia. (M . .SGoLITZER. Mitt. a. d. Grenzgeb. d. M ed. u. Chvr., vol. 42, fase. 1, 1930).

La traeheomalacia 1colpisce i n.dividui vecchi 0

·pülrtato·r i di go~zo d,a molti anni, ma piu di frie1q:ruente giovani, anch e ·dopo pochi :anni dalla c omparsa di un gozzo. La diagnosi tracheoscopica, iahe e basata sulla scomparsa del disegno .a d alllelli, su ooa las ita della mucosa, eventualmente su un certo flottare delle pareti, e .possibile solo in casi avanzati. L 'esame radiologico jn,rece o ltre agli spo,s tamenti, toirsioni e stenosi traoheali puo mettere in evidemza anch1e U1n 'ineipiente .diminuzione ·di :resistenza dello ,s ch eletro 1era1rtilagineo d·eilla traehea, per mezz.o ·d ~lle va.riazioni ehe. subisce il lume tra 0heale ·p er aumenti o diminruzioni della pression e intratrachea.le. Per -?-UJmentare la pressione si usa l 'espira.zione a vie ~espi1ra torie esteIIDe chiuse, per diminruirla la iin spirazione a vie estef!ne chiuse. La conoscenza di una mal acia, o anche di un.a diminuita resistenza delle cartilagini tracheali, ehe d·o vrebbe .e,ssere rice.r cata sistemiat.i.camente, ha impotrtanza per l 'indicazione operatoria, .s pecialmente n ei gozzi mediastinici, e per· mettere in atto gli aecorgimeniti operatori atti a evitare .l 'a·s fissia da collasso tracheale quali i vari metodi di tracheopessi, o il1 la.sciare una parte del gozzo intorno alla trachea per so.s tenerla, o l'operare con il tr.ach eos.copio in poste. L' A. ha controllato i risultati operatori in 26 casi di gozzi accompagnati da malacia (7 casi) o da se·mpli.ce diminu·i ta -resi.~ 1·cn-za delle eartil.a gini trach ef,lli (26 casi). Quantll!Ilqliie tra questi due stati ,ci siano dei gradi d.:i passagg io l 'A. p·a rla ·di malaci.a quain do l 'aumen.t o del lume della tra1ch ea eoll 'aume.ntQ della p:riessioin e initratraeheale e alme.n o del doppio (in un caso l 'aumento fu di 7 volte), e di diminu.ita resistenza della parete tracheale q11a11do 'I 'aumento del lume non arriva al doppio. Nei 7 casi ·di trach eomalacia fu sempre ottenuto un ottimo ris11ltato postoperatorio. <.;Ji sposta·m enti della tnaichoo. e le ste·n osi per lo piu gravi migliorarono rapid.a1ner1te. i)OJJO 4 mesi il procosso di !f!estituzion.e era completo; solo i1n. 4: casi persisteva un lieve stri:ngimen to del lume tracheale. Tutti i pazienti non presentavano disturbi, sebbene la mala1cia rimanesse immutata anche dopo .anni come si dimostro con la ricerca 1

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[.f\.~:No

XXXIX, Nul\r. 11)

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SEZIONE FRATICA

ra.diologica sotto diverse pressioni intratra.cl1eali. La resti tuzione della tr.ach ea a.Jla posizione e al lume primitivo e favorita dalla retrazione cicatriziale dei tessuti 1nolli n ella sede operatoria; ma evidentemente n on si puo avere la restitutio anatomica delta parete tracheale, cui il tessu to ciicatriziale fornira solo un sostegno. 11 ripristino della posizione e del lum e delle trach ee malaciche e piu facile eh e nelle traehee sane, in quanto quelle, rammollite, n on offrono resistenzä. Diversamente si comportano i c.asi • di sempliee diminuzione di resistenza d ella parete tra1cheale. II ripristino e qui piu lll!llgo. Gli spostamenti e le stenosi sono talora presenti almeno in parte ·do po anni; in genere si ha dopo un anno solo un· notevole mig liorame,n to; in,·eee in trach ee normali dopo sei m esi la r estitutio e 'COmpleta. La cau a di c io si trova probabilmente n ella perduta elasticita della parete tracheale. La diminuita resistenza della parete trach eale e rieono cibile eon le ricereb e r adio· logich e anehe dopo anni dall 'intervento. mentre i di turbi subi ettivi co:r'npaion o rapidamen· te dopo l 'operazione. P . STEFANINJ. 1

fi gurie (tra le quali numerosissime illustrazioni al [Diicroscopio) e d 'una estesa bibliografia. Scopo : eer car e a ttraverso una critica senrata e un 'ordinata esposizio n e di portare maggior lucie 1a1ll'intricato a rgom1ento della patogenesi sop1ratutto di due, fra lei tre malattie trattate : la maJ.attia ·di Pag.et e la malatti.a di Bowen. P1roblema non eerto fa eile da to eh e i m ezzi per risolverlo i basan o sol bain to sull 'osservazione elinica e sull 'investigazion e istologica, n'1a,n can·do ogni possibilita d 'esperimento. Percio l 'A. non ha omesso di esaminar e attentam.ente le osservazion i raccolte n ei preeedenti lavori originali e le ha messe in raffronto eon la sua 1casi1tica 1molto este~a, e docun1.enta ta eh e diffusamente espone nel volume. E dalla ha e di que to materiale ha tentato un e ame minuto <lelle diver se teoPie ehe via via furp.no avanzate peir pren·dere n ettamente posizione in favore di quella ehe consideria queste ·due malattie di natura e·p iteliomatosa, e m olto vicine fra loro circa l 'origine. Per e-.sere cpiu preeisi egli eon sidera ehe iano dovute a lla degenerazion e n eoplastica di quelle speeiali cel lule eh e Darier cl1iarr1a « cellul e disch eratosi oh e », ia.1 piu nto di partenza proh·a biln1ente .dalle ghian.dole seb aeee. Per l 'epitelion1a pagedoide l 'A. a ccetta l 'opinion e o-nmai cor·rente dell 'orig ine b asocellula re proposta da Darie r . Pur n on potendo p er .ragioni di luog o e di s.pazio dire ulla bo;nta o m eno di queste opini on i , .debbo rilevare eh e il J.avoro appare condolto con erieia e con eura, la diseu ssione a mpi.a, rieca d 'argomenti b en trattati, lia critica se vera ed effi cace. Il altro p1 I'iegio e di DQIJl aver trascurato i} decor o st:cces ivo dei malati osse·rvati, e di aver . 1cgna l:ato eh e in essi avvenne n ella qua i totalita la g uarigioin e m ediante la roentgenter.api.a (eol m etodo ·di Coste, dioe l 'A. ). E qu.eta una in uova conferma eh.e n ell e disch eratiniz~az ioni epiteliomatose raggi X e radium se u ati in t em·po e eori:ettam ente - possono con facilita f.ar evitare dolorose an1putazioni o, a.n ch e: esiti infau sti. GASTONE MELDOLESJ. 1

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CENNI BIBLIOORAFICI L . CoNDORELLI. 1'ecnica microchimica, applic.a-ta alle ricer eh1e biologi,ch e e elinieh e. Un vol. rilegato in-16° di pagg. 292, eon 23 figg. Idelson ed. Napoli, 1931. Prezzo L. 25. La microchimica e ormai diventata una necessita per le mumerose ricer eh e non soltanto d 'in<lole scientifiC{l, m.a anche di sig nifi.cato ·pna-tico; basti pensare, fra l 'altro, a lla determinazione de lla glicemia . I suoi metodi esigono in cl1i li esegue, oltre alla precisione ed all 'aeeuratezza, un 'esatta conoscenza della tec·n ica per non inc orrere in gra·vi errori. A tale eopo, ,preziosi sono i con sigli eh e qui ei da il Prof. Condorelli, in quiesto suo libro frutto di una lunga esp eri enza. Nella parte generale, ·da in·dicazioni sull e n1isurazioni e p esaite, sulla eolorimetria, le soluzioni titolate, gli indicatori. J,n quella speeia le, si oceupa delle diverse rieereh e sul sa·n gue (pH, anioni, .cationi, urea, acido urieo , glieemia, ece.); sui tessuti l 'urina, la saliva, accennando da ultimo ai ·m 1icrometodi per applicazioni farmacologi ehe e tossieologich e. Chi ha pratica di questo gen ere di ricerche apprezzera a ·dovere g li insegnamenti del Condorelli, a eui ·dobbiamo anche diversi metodi originali 1d i rioeroa·. fil. 1

Ro usSET. Les dyskeratinisation.s epitheliomateuses. Vol. in-8° di pagg. 600. Masson et C., ed., 1931. IF r. 60. L' A. 1p resenta ai d·ermatologi sotto que to titolo un volume ricco ·di 600 pagine, di 108

.TE.\N

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E. 1DoNZELOT. L'in.ifar·ctus du myocarde. (La. Pra1tique m edicale illustree). Vol. in-8° di pagg. 25. G. Doin, Paris, 1931. 1F rs. 8. L ' A. f.a una tnatttazion e breve, sempliee e .a lqua·nto sch em1atica dell 'in farto del in iocardio con.si·d·e rato dal punto di vi ta sia della sua etiologia e patogenesi , ch ei della sinton1atolo.g i.a e ·di.a.g nosti1c.a clinica . Tr.a,ttasi piu eh e a ltro di una buona rivista sintetica sull 'a.rgom ento j,n general ei, quale e riehiesta d.al ti1po particolare di edizione a carattere di collar1a m edica di cui f!l parte. Vi sono quindi 1)()ch e a·11nöliazioni d.a fare : m a e assai ben e eh e l 'A. irisi ta sulla r elativa frequ enza dell1a forma, sulla va:r iabilita dei qua-


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« IL POI.JCLINICO »

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dri eliniei ·e sul1a n ecessita di differen ziarli dalla eom un.e a ngina di petto e da l quadro com une della insufficienza cardiaca e infine sull 'impor tanza eh e in questo campo va a s~egnata all 'in·dagine elettrocardiog rafica.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSI Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta d el 12 febbraio 1932. Presidente: prof. F. VANZETTI.

Cu. J. RrEux . Paludism e et p_se,u.d'o-paludisme. Vol. i'll-8° di p1a1gg·. 5 0. G. Doin et C. Paris, 1932 . :F .rs. 16. 1

L 'A. in questo volume cer ca di sviluppare nell 'insieme la sua tesi p·erson.a le, g ia esposta da :m10lto tempo e attraverso, numeiro,s e .p ubbli1c.azioni, e eioe ehe la malaria e una malattia ·di durata molto m eno lunga ·d i qua nt o , si pensa1 abitua lmente. Nei ma lairiei eh e soggiornain o n ei paesi eon endemia palustre, la malaria, per reinfezioni su eeessive, puo assun1.ere un.a vera cronieita, m e11tre, quelli ehe sono so.ttra tti ad ogni nuova infeziorne con il lor o ritorno in paesi salubri, la malatti1a. J1on ·dura mai piu di un anno e m ezzo, dopo di ehe il para ssita1 malar~eio scomp1are. Le manifestazion.i aic:ute o oronich e, eh e p er tanto sop1r:avvengo1no in questi vecchi m.alarici, non soino ,da imputare a ll.a m.al.ari.a, e p er consegue nza ·r neritano il nome di p seudo-malaria . L 'oper.ai e divisa in due parti : n ella prima l 'A. riassu·mre l 'infezione m ala1rica vera in.elle sue diverse form·e e nella sua evoluzion.e; nella seconda espon e le m olteipliei modalita elinich e, acute o cr onioh e, 1che si ri.annod.a n o eomunem en.t e a lla malaria pregressa, ma eh e invece non le appar ten gono : pseud.6 -palu·dismo infettivo e p eudo-paludismo viscerale, eh e l ' A.- diseute lu·n gan1·ente. A. P. 1

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Wi erier Archiv f. innere Medizin. Vol . .XXI, fa se. 3. (159 pag. , con 22 fig. e 24 g r afiei). ld., Vol. XXII, f.asc. I (160. pag. con· 34 fig . , 4 g rafici ed una tav.) . Urban ei S1ahwa r ze.nb erg, Wien, 1931. Prezzo RM. 18 eiascu n o. 1

Il prin10 faseicolo eitato di questi n oti cc Archivi », diretti da W. 1Falta e K. F . W en ckebach , eontiene diversi lavori sug li ormonii genitali maschili (ScHOELLER, GEHRKE, BENJAMIN, GRüTER), uno di LoEBEL sull'influenza del circolo periferico sull'iperg licemia alimentare, di P u1'.\JESZ sulla febbre nelle emorragie (special.,,-iente da ulcera gastro-duodenale.) , di DEUTSCH e EMMF.RICH sull.a velocita di sedimenta.zione delle em azie n.egli eseircizi Siportivi, di Brx e WECHSLER sull 'irofluenza del salirgain nella eliminazione dello zucchero, .ecc. N ell '.a ltro f.a seieolo, si trovano diversi lavori di cardiologia (BoLLER e GoEDEL: Patologia e clinica1 dell' aneurisma coronarico); P ETROWYCH: Rottura del cuore con sop•ravviven za di 13 giorni ed altri); sul reUJm.atismo articolare acuto (l.OANIELOPOLU ed altri); un vasto tu1dio di KoROVNIKOv sul cretinismo endemico al Pamir eid altri di,rer si . fil. 1

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Dott. C. MANCA. - Osservazioni anatomo-patologi ch,e .su di un caso di p ar otite epidemica con or chite acuta. Sui calcoli bat.terici del rene.

Dott. F. VoLANTE. - L 'O. riferisce il r eperto anatomq patologico di un caso di calcolosi batt erica osservato in una donna di 30 anni, rilevandone la eccezionale r arita. Passa rapidamente in rivista le diver se ipotesi avanzate sulla natura e sulla patogenesi di queste singolari formazioni e mette, per il caso in esame, in particolare rilievo, l 'attiva partecipazione d ei germi (fu isolato il Baclerium coli) nella loro genesi. Discussione: FERRIA. Causalgia. Sindromi fisiopati ehe e s;mpatiche guarite con iniezioni di alcool in corrispondenza del simpatico cervico dorsale.

Prof. DoGLIOTTI e lloASENDA . - 1 tre pp. in studio erano affetti da sindromi simpatiche ad uno d egli .arti superiori, i cui fenomeni doloir osi si irradiavan o all 'emitor ace e fin anch e all 'arto inferior e dello st esso lato. L 'iniezione di alcool ass.oluto (cc. 1-1 1/2) fu fatta a livello del simpatico cervico-d.o rsale, ed il prof. Dogliotti d escrlve minutamente la t ecnica seguita. Il r isultato fu buono in tutti e tre • • i cas1. Discu ssione: LuGARO, LEVI, BoBBIO, RoASENDA, DocLIOTTI :

H ERLITZKA.

Autoenucleazione di un occhio ~n un soggetto postencefalitico.

Dott. M. EMMA. ---:- L 'atto automutilante venne compiuto da un 29nne, sofferente per le sequele so,pratutto p sichiche di una en cefalite epidemica. Queste;> p. si e in pochi ist anti slrapp·ato con . le dita il bulbo oculare sin. La patogen esi dell 'automutilazio,n.e va, in questo caso, indiv1duata nei delirio di autoaccU:sa e di indegnita. Questo fattore va quindi considerato con gli altri gia noti , capaci di dare origine ad atti automutilanti nei postencefalitici ~ impulsioni ossessive, perver sioni istintive, episodi epilettoidi, stati onirici. Colpisce anche la pronta riparazione della ferita congiuntivale, esito del trauma, guarita per primam, in r elazione probahilmente a fattori immunitari od umorali, n on ben n,oti, presenti in questi ammalati. L 'oss·e rvazione cor1ferma una volta qi piu l 'in- • sufficienza d ei me.zzi repressivi e contentivi per prevenire tali manifestazioni ;. sola garanzia potrebbe esser e d a ta d a una sorveglianza a vista , . continua. Seduta d el 19 febbraio 1932. / 1

Pre,sidente : proif. F. VANZETTI. L'ammoniogenesi nel diabete insipido.

Prof. C. C1PRIANI e dott. D. BoRRA. - In due casi di diabe te insipi.do 1'ammoniogenesi e l 'ammoniuria provocate con In dieta acidosica risul-


f AN~O XXX1X,

NUl\I .

SEZIONE PRATICA

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:ta110 norn1ali e la d eficienza d el potere di con~entrazio11e appare dissociata da questa funzione interna del r ene, com e e dissociata dal potere di e lin1inazion e d ell 'acqu a e d elle sost an ze coloran ti. 111 casi, sia pur r ari, in eui si deva s tabilire qua11to in una poliuria vi sia di :p atogen esi ipofisi-infundibular e e quanto di p atogen esi organica renale, oltre ai criteri dell a prova d ell 'aequa, dell 'eliminazione delle sostanze coloranti, della r eazion e agli e tratti ipofisari, gli 00. credono sia p articolarmente utile Ja ricerca d ella ammoniogen esi col dosaggio d ell 'ammoniuria pro:voeata con t111a dieta acidosica. L 'assoeiazion e di diabete in~ ipido e cti sclero i r enale riscontrata in un terzo <:aso, fu a1nmessa appunto anche sulla g uida di quest o d a to, eh e n ei casi in questione corrispond eYa al comportamenlo eh e si osserva n elle scler osi r enali.

Esiti di casi di epilessia trattati coll'asportazione del glomo carotideo. Dott. RxzzATTI e ANDnEOLI. - Dallo s tudio di <> l to casi di e.pilessia trattati con tale m etodo chirurgico, risulta eh e si ebbero ottimi ris ultati ~t1gli acce si ron vulsi vi; i fatti p sicosiei dell'epil e ~ ~in e il re to d ella indrome epilettica e in particolare le assenze non ebbero dal trattamento b enefieio alcuno. Ad ogni m odo l 'intervento eosi praticato influenza dircttamente ed efficaeem ente la parte motoria d ella sindrome epilettica, ed e J)er qt1e to motivo consigliabile. Il d ott. .A.NDREOLI aggiunge i partieolari d eJ]a l ec 11ica operati ,.a da lui adoper ata. Di c11ssione: BoBBro, RoASENDA, LEVI, HERLJTZKA, TIRELLI , DONAT!, ~IICRELI.

'Sul comportamento delfa pressione arteriosa e del polso in seguito ad iniezioni endovenose di piccole dosi di adrenalina. Dott. L. H Enr.1TZKA. L 1aclrenalina iniettata endovena in dosi di 0,01 mmgr. h a azione primi1iYa ipertensiva rapida, fu gace e costante; ma alla fase d i ipertensione segu e in un secon.do te1npo una fase ipoten siva t ar diva e prolungata in tutti i ..:;::lsi ; meno eh e n eg1i ipotesi ; l 1intens ita della fase ipoten si va dipe nde direttamente dal tono arterioso iniziale; il polso non viene m odificn to nella sua frequenza. Discu ssio11e: prof. M1c HEL1. Il Segr etario.

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m ente otlenute: la pri1na con colina, la seco11da corl ergot amir1a . Qu esti risultati spiegano la b e11efica influenza d all '0. preceden tem en te eon st atata, sull 'esordio ed evoluzjon e del r achitismo sperimentale. In b ase a queste constatazio·n i ed alle considerazioni eh e seguono, l '0. r i tiene eh e il fattor e costit u zionale e ql1indi il sistema nervoso vege tativo, siano altre tta11to imporlanti n ella gen e i del r achitismo, quan.to le alterazioni delle proprietl1 fisico-chi1Tli.ch e cellulari prodotte dai ben n o ti m o1teplici momeriti eliologici .

Riflessi duodeno-insulari ed appendico-insulari e corre· lazioni timoepatiche e timopancreatiche. Si e posto il quesito se al pari clella di1nostrata esistenza d i un riflesso duodenopan creatico esocrino non esista anche fisiologicam ente un rifl esso e11docrino · duodeno-insulare : rifles ·o eh e in condi zioni morbose di irritazio11 e d u odenale si r end erebbe m anifesto- eon fer1omeni rli ch oc ipoglicemici e con i noti sintomi subiettivi iperinsuli11emici . Nelle prime es.perienze eseguite sul cane irritando la mucosa dlLodenale con un crist allo di acido fenico puro ir1trodotto per un foro praticato n ell '~nsa del bulbo. 110. h a ottenuto cost an temente in 4 animali un abb assamento della g licemia da 0,12 a 0,08. L 10. partendo sempre da consider azioni clinich e prospetta pure l 'esistenza d i un riflesso di iposecr ezion e insulare a punto di parten za appendicolare. Esperienze istituite eon lo stesso metodo dell e precedenti hanno dimoslrato abbassamento di valori glicemici . l ..'O. trattando· n ella seconda sua comunicazi on e d elle ·correlazioni timo-ep aticl1e e timo-pa11cr eatiehe espone un vasto piano di rieerche e di lavori pe r accertare e dimostrare le r elazioni antagonistich e timo-in sulari ed ar1tagonistich e timoep atich e. L 'O. si ripro·m ette d i riferire su questo argomento in u11a delle p rossime , sedute. Prof. N. PENDE. -

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11 laureando P1nrs1 comunica intorno a Ricerche sulla ter apia della ip er tensio n e con estratti di ghiandole linfatiche. lla trattato 12 soggetti di

origine luetica. Conclude eh e l 'estratto di ghiandole linfatich e somminis trato per via orale non arreca ale un giovamento sia per quanto riguarda i valori di pressione, sia per quanto si riferisce alla sintom atologi a clinica ipertensiva. I l Segr etar io : prof. dott. A. MuGGIA.

Reale Accademia Medica di Genova.

Societa Medico-Chirurgica di Pavia.

Seduta del 18 febbraio 1932.

Sedt1ta del 29 gennaio 1932.

Presiede il prof. N. PENDE.

Presidente : p·r of. A. FERRATA.

Influenza del sistema nervoso vegetativo sulla mineralizzazione delle ossa di ratti sottoposti a rachitizzazione sperimentale. Prof. G uASSARDo. - In b ase a dosaggi chimiei }Jo r1 rlerali eseguiti sulle cen eri d ello sch eletro di r atti contemporaneamente sottoposti alla r achitizzazione ed all 'azione di d et errninate sostanze veget atiYotro1p e, conc lude eh e tanto la stimolazione del simpatico provocata co n l 'adren alina, quanto la i11ibizi9ne del vago pro·vocata con l 'atropina, non h anno migliorata la mineralizzazion e calcica n e fo sforic a delle o·ssa, eh e risulterebbe invece b en efica1nente influenzata sia dalla stimolazion e vagale eh e d all 'inibizion e d el simpa tico, rispettiva-

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La schistosomiasi vescicale nel Fezzan. Prof. E. ZAVATIARI. - L 'O. durante una ea1npagn a di studio compiuta nel Fezzan durante l 'es tate d el .1931, ha potu to r ivelare per primo in base all 'esame clinico di ammalati rispettivamente di Murz.u k ~ di Sebba l a frcque.n za della schistosorniasi in quella regione. Conten1poraneamente h a esp1orato le acque ed h a rac;colti Bullinus co n torlus n ell a Hofra e nello Scia li . Di con segu en za egli h a dimoslrato ehe nel Fezza!\ esist e, com e egli .avcva previsto, la schistosomiasi vescieale ed esis tono condizio11i ambient ali favorevoli alla diffusione d ella malattia .

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II. P OLICLINI CO

Con questo n t10Yo r eperto vie11e di1n9strata la presenza di detta for111a m orbosa in tulla quanta la Libia, e qui11di sempre piu si im.po,n e la n ecessila di una inchiesta accurata e con1pleta sulla pr esen za, distribuzione e frequen za della schistosomiasi n elle singole zon e di quella n ostr a colonia. Maturazione dell 'uovo e reazione di Aschheim-Zondek.

M. R uscONI . - Le rice1·ch e h anno avuto per scopo le m odificazio11i eh e le iniezioni di orina di donn a gr avid a, pra ticat e secondo le norme· date per l a reazione (li Aschhein1-Zond ek , inducono n elle ovaie di t opine bian ch e dai 5 ai 6 g r ammi di p eso. Dall 'esam e dei propri rep erti l 'O. con clurJe eh e non si tratta di una .p.r ecoce ed artificiale maturazion e dell 'ovaio , m a ben si di un perturbam ento eh e si manifest a essen zialmente con accentuazio11e della atresia follicolare, em orragie endofollicolari , fatti degener ativi delle cellul e della g,r an ulosa ed an ch e dell 'uovo, e, quel eh e piu impor ta, a lter azio11i m orfologich e delle mitosi del1'ovocita in r apporto ai fenom eni di m aturazione. SuJ metodo di Loewenstein per la cultura del bacillo tu. bercolare dal sangue.

Dott. L. B14NCHI . - L 'O., <lopo aver riferito i ris11ltati n egativi di una prima serie di ricer che di co11trollo s u1la presen za del baeillo tuberco~ lar e n el san gu e cireQlante, dimo~trabile con la cultura seco11do la t ecnica di Löwenstein~ basandosi sopra un complesso di osser vazioni c di dati, eh e b a po tuto racco·g lier e freque11tando il labora torio del prof. Löwen s tei11 a Vienna, espone alcu11e con sid er azio11 i in m erito al m etodo di r1cerca seguito da questo autore ed ai risultati eh e eQ"li n e ottie~e. Studi sul « lysozym ». C. CALLE RIO. In una serie di ricereh e s.ul « lysozym », il principio b atteriolit ico descritto per la p-rima volta da Flemming n el 1922, l 'O. n e conferm a l 'attivita e diffusione in natura e propon e un nuovo accor gimento di tecnica .per la m;essa in evidenza del fenom en o, con sistente n el saggiare le diver se sostanze su una emulsione di « Microcoocu s lysodeictieu s » n ell 'agar nutritive solidificato in piatto. • Su questo terren o all 'ag::ir con « Micr ococcu s lysodeieticu s » , 1 0 . h a c;oltivat o ur1a serie di specie batterich e ed h a const at ato eh e tutte si sviluppano ben e eon1e sull 'agar ordinario e eh e alcuni ceppi apparte11enti al gruppo dell 'enterococco tProvoean o evidenti fen om eni di lisi , simili a quelli p·r odotti dall 'albtime d 't1ovo e dalle altre sost anze contenenti il cc lysozy1n », eh e si m anifest ano rolla eompar sa di un alon e di rischiaram ento attorno alle colonie. 1

La puntura della milza nel granuloma ~;aligno.

P. INTROZZI. - L 'O., dopo aver m e.sso in rilievo il valore eh e h a la puntura della milza per la diagnosi di alcune splenomegalie, e aver rile.vato l 'irnportanza ehe essa puo avere per la diagnosi <lelle variet a splen om eg::ilich e del granuloma malig no, senza interessam ento del sistema g hiandolar e periferico aggredibile con la hi0ipsia, deSJcrive mint1tamente il qt1adro is.tologico del sueco sp1en1co· ottenuto m ediante p11ntura in vivo, caratteristico della splenom egalia granulomatosa ; la presen za in esso di elementi giganti mono- o polinucl ea ti a nucleoli num.erosi e assai evide11ti=

»

[A NNO

XXXIX, Nu M. 11)'

identificabili co·n Ie cellule gigan t i di Sternberg e· la presen za di eleme~ti a ear atter e istioide, iden t ificahili colle cellule epitelioidi : r appresenta an -~ cor piu eh e l 'eosinofilia, dei dati diagnostici di jprimo ordine n ei casi specialmente in cui, per la m ancanza di manifest azioni g ran ulomatose p e1iferiche aggredibili colla biopsia, la diagnosi del-· la n atura della splenon1egaJia si presenta oltr&m odo diffieile ed incerta. Il .)egretario: P. l NTROZZI.

Accademia Medico-Fisica Fiorentiila. Sedt1ta del 21 genn aio 1932. Pr esi<lente: Prof. J RDER CAPPEr.r .1. Una rivoluzione estetico•tecnica nel campo oftalmologico:: i vetri aderenti corneali.

Prof. ·v . Gu.u n1. - Dopo brevi cenni storici descrive e presenta alcuni velri co·r neali, ehe eon si-· stono in sottilissime cap·sulette di vetro eh e si applican o direttam ente a contatto del globo ocular e e ehe son o praticam ente invisihili. Spiega la t ecnica di applicazion e ed espon e i risultati assai: lusinghieri otlenuti n elle applicazioni da lui pra ticat e sistem aticam ente n ella R. Clinica Oculistica di Firenze e p er la prima volta in Italia. Dimostra com e eon questi speciali vetri possano venire eorrette tutte le ametropie (1nio·p ia, ipermetropia e astigm atism o) con m olti vantaggi rispetto alla corr ezion e con oechiali, fra i quali un notevole al1 'm ento· dell 'acutezza visiva. L 'astigm atismo corneale· irregolare e il cheratocono ven gono aboliti. Ne preconizza l 'u so con su ccesso in molte professioni e attivita sociali in eui n on si possono portare occhiali. Do·p o aver acce11nato ad altri importanti impieghi scientifici ·e pratici dei vetri aderenti , p assa all 'applieazione in un sog·getto miope . Num er ose proi~ioni complet ano la c0rnur1icazione. 1

Seduta del 28 gennaio 1932. Vice-Presidente : Prof. MARio ZALLA . Assenza totale congenita del grandt omento e complessemalformazioni del cuore in giovinetta di 16 anni.

Prof. A. CosTA. - In una giovinett<t mort a per· m eningite m ancava il g remhiule OIJlentale e si1 aveva un en orme legam ent o gastro-oolieo eh e costituiva an.eh e, to talmente, il m esocolon trasver so. 11 colon trasver so subiva u11 'an golatu,.-a a· verlice caudale eon dilatazion e a monte e ipotrofiai a valle della &ten osi . Gon quest a m alformazion.e sono confrontati i r ap·po1 ti embriologici tra g rande omento e· m esocolon trasver so, diver si secondo le diver se t eorie organ o-gen etich e. J../ O. interpreta I ':inomalia com e un 'agen esia della borsa omentale complicata da svilup·p o eccessivo del m eso·colon primitivo; Ja turha terato·g en etica risale al limite tra II e III m ese embrionale, dato eh e e confermato dalle p articolari malformazioni cardiaeh e. Alcune considerazioni su di un caso di linfoangioma cistico del collo. Dott . 'f. GaEco. - Si t.ratta di una donna oper at a 1)er la prima volta ad 11 anni di un linfo-

ang·ioma cistico a sede: nella regione sopraelavi<'olare sinistra. A 17 anni e di nuovo oper ata: esistono due distinti linfoangiomi, uno in corrispondenza de11a vecchia sede, eon ader e11ze ai


[ANNO "SX~IX,

u~r.

11]

SEZIONE

tessuti vicini, l 'altro .p iu a nteriore e m ediale, i solahile assai facilmente. Q uesto caso - 11on frequente sia per la tardiYa ep oca di comparsa e he per la sua ripe tizione d opo -circa 6 anni - da inodo all 'O. di proporre una diversa val u l azio11e delle ectasie linfatiche, analoga1nente a quanlo e s lato falto per gli ema11giomi. Propone, cioe, di raggruwar e sotto il no111e di « linfa 11gectasie semplici » Lutte le ecla ie linfatiche riferibili ad un chiaro o,s tacolo meccanico , di qualsivoglia ge nere esso sia ; di togliere i linfoangiomi dal nu1nero d ei veri blas.tomi, co,n siderandoli inve-c e co1ne malfor111azioni co,11genite (an1artomi di Albrecht), e conservando la disti11zione scolas tica di « semplice, cavernoso e cistico »; di considerare co111e bla ton1i solo qu ell~ for111e ehe ne hanno Lutti i car ? Lleri, eome ad esen1pio il linfangioendotelio1na. Scduta del 18 febbraio 1932. Presidente: Prof. F1L1PPO

NERI.

425

sul l a tte) e un procedimento utilissimo e raccon1andabile per l a vigil an za di un l atte da con su1r1ar si crudo. 3) La ricer ca d el colibucill o puo rappresentare inollre un m etodq sen1plice e sicuro anche per la vigilanza su lle vaccherie autorizzate all a produzio11e del lalte sopra indicato. Il Seg ret ario: L. P1cc1c1 - P. ICCOLI N I.

Societa di Coltura Medica Novarese. .....

Sedu ta deJ 4 febbraio 1932. Presidente: prof. PAoLo P1ETRA. Pro!. D . Bocc1. -

Co mm emorazione del socio on.. dolt . Luigi Giulietli.

Prof. C. E'.

ß1ANCHETTL -

Prof. P. A.

~l E1NEn1 -

Sulla occlusione irilest.inale da dive rticolo di M ec k el. Il co ncett o della secrei io1t e d elle gliiandole iril erne i11. Gal eno.

Pleurite siero·fibrinosa.

II liquido cefalo-rachidiano nell'epilessia.

A. TERZAN I. - L 'O. riferisce il caso di un l101uo ehe inizio una pleu rite si er o-fibrin osa 11 el i ebbraio 1931: furo110 pratica le cinqu e toracentesi; i11 g iugno veniva di111csso guarilo. In nove mbre presento un ascesso fredäo solloculan.eo del do r so a livello della IX, X, XI costa non com1111ica11te co11 l 'i11terno. A dis lanza di due lnesi corrtpa rve ro i segni di ve r sam ertl o [Jleu rico om ola l erale avendo il liquido il caratter e sie ro-purule nlo: il liquido apparve s terile alle cul Lure: l a sua for1r1ula is toJogica era a lipo polinucJeare. (2u ea to caso e a11 alogo a quelli d escritli p e r pr~1110 d a l 'addei di Pisa e recente1ne11te da Clement1.

Doll. L. CA.B1rro e dott. P. DuRANDo. - Gli 00. con trariamente ai reperti di Tillman e di Clivio, dagli esami pralicati s ul Jiquor di un numero cospicuo di epilettici (oltre 100) hanno potuto o ss.ervare e he solo in un !Piccolo numero di casi (11on o1tre il 10 %), esis tono seg11i di r eazione in1iammatoria per c ui, pur vole~do ammet ler~ con Clivio ehe molto di freque nte esistano alla base dell 'epilessia d ei processi n1eningei o meningo. encefati Lici , e da ri te1lersi ehe di essi r esid ui110 $Olo i fatti cicalriziali, indici di un processo irrita livo arrestatosi 11ella sua evoluzione e sp ento e eh e 1~anchino invece fatli infian1matori in atto ll a la appunto la n ega livita d el liquor nella 1nagg jor parte d ei casi.

~rof.

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PHATICA

ldronefrosi bilaterale.

Dott. A. B1Lu. _,. ·viene riferito un c aso di idronefrosi bilat eral e osservato in u11a donna di 23 an 11i, soflere nle di colich e fehbrili a d estra, e i1ella quale l 'indagin e clinica e la pielografia permisero la diagnosi di idronefrosi conge nita probabilmen te da vasi artoinali . 11 reperto operatorio co11fermo la diagnosi en1essa. La sezione del vaso e la nefropessi fecero cesare i fenom eni dolorosi. Seguono alcune con sirlerazio ni sulla palogenesi e su l La lerapia di t ali forme pa tologiche.

Regolamento sul latte. Dott. I . Goun1En1. - L 'O., in r elazione al recente Regolamento sul lalle, approvalo con R. D . 29 maggio 1929, volendo s t11diare un procedimento se1nplice e sufficien lernen te preci so per assicurarsi i11 ogni mornento eh e il latte da consumarsi erudo e stato effettivan1ente raccol to e conservato al riparo da ogni con laminazione, h a eseguilo, con il metodo elaborato da Neri (1928), una serie sistematica di ricer ch e presso una l alleria modello, onde stabilire quale poteva essere, in tale latte, il colititolo iniziale tollerabile. Le eon clusioni a cui e giunto sono le seguenti: 1) Il b . coli non fa parte, com e fu dimos trato in modo rigoroso da Neri e Simonctti, dell a microflora mammaria e la presen za ·di esso o sempre indizio di contaminazione. 2) Un l atte n1unto , raccolto, imbottigliato con le dovute cautele di pu]izia non contiene e non dovra rivelare il b . coli in un cc. ; per eui l a ricer ca del eolibacillo (ben s'inte,n de con tutte le altre garanzie richieste dal Regolamento ultimo

Do lt. P. DunANDO. -

Ricerche comparative sui diversi metodi di dosaggio dell 'albumina nez liquido cefaloraclii d iano.

La crisi della climatoterapia nella tubercolosi. . Dott. prof. CAPUANI. - L 'O. afferma ehe nella cura sanatoriale il fattore clirnatico ha una iml)Ortanzp. affatto seco11daria. L 'importanza magg ior e consiste nel fattore· riposo assoluto e he si pub ottenere in qualsiasi clima. Il polmone g uarisce inquantoche col riposo assol uto respira di meno e respirand,o di meno riposa, r ealizzandosi ca:si una specie di pneumotorace bilaterale fisiologico. E questo un impensato svilu~po d ell a concezione di Forlanini ehe vedeva nel ripos.o dell 'a liivita poJmonare Ja base curativa d el p 11e1umotor ace. I l Segret ario: L UIGI FERRERO .

.A.eeademia Medico-Chirnrgica del Piceno. Seduta del 21 febbraio 1932. Pres,i den te: Prof. L. CAPPELLI.

Poliomielite anteriore acuta. Do lt. C. !vloNTI GuARNIBRI. - L 'O. dopo avere osservato eh e la p oliomielite anteriore acuta t en de a diffo11dersi sempre piu, ha trat t ato anzilutto d ell 'eziologia, co11cludendo ehe l ' agente d ell a malattia e llU « Virus filtrabile n e eh e Ja via piu comune di p enetrazione e l a naso-faringea. 11 virus .p uo essere portato impunemente n el cavo naso-farin.geo per sei o sette mesi e poi essere trasmesso da i11dividuo· ad individuo.

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U , POLlCLJNI CO

Cita le epiden'lie piu i1otevoli (p. es. quella d el 1916 in -~merira; quella del 1924 in ltalia) e rieorda eome l 'et a p1iu eolpita sia quella inferiore ai ein1que :inni, pur riseontrandosi qualehe easo· anehe fra le person e adulte. Dopo aver dc tto b r eve1nente d ella sintom atolog ia, p arla ci elle eure medicb e eh e, praticate subito, all 'inizio della mal a ttia, J>OSSono portare grandi Yantaggi: siero di eonvalesce11iti e siero di Pettit. Chiude d e tta11:do le n or1ne profilattieh e piu opportune, eh e sono gia state prese in eonsiderazione dal Nazionale n~l Decre to rego1amentare . Governo . in v1gore.

[ANNO XXXIX, Nul\<r. ll j

»

m alali di p olio111ielite anteriore acuta, opporlu nita rico·n oseiuta a11che dalla Direzior1e generale di sanita pubblica, fa voti affineh e gli Ospedali clei ca,poluoghi di provincia siano provveduti di un reparto pedialrico nel quale i piccoli degenti possano usufruire d elle eur e fisich e ed ortopediehe ehe il servizio sanitario ospitaliero e in grado di eseguire, affineh e possano essere eliminate n el m iglior modo le con se.gt1e11ze di questa grave malattia ». . L ',ordine d el giorno MoNTANARI e stato approvato· d all a&ßemblea p er aeelan1azione. fine di seduta si e stabilito di tenere la prossima sedl1ta a lesi, in P.poca d a d estinar e, con la Lra ltazione d el tema: « La terapia del diabete n. P. il Seg r etario : Dott. G. SEvERINI. I 11

Terapia fisica della poliomielite anteriore acuta.

Prof. A. MoNTANARI. - L 'O. illus tra l 'azione terapeutiea e ]l modo di applieazione delle varie forme di terapia fisiea. Afferma eh e all 'elettroterapia sp etta tuttora l 'importan za capitale colle modificazioni apportate d agli studi moderni (onde galvaniehe alternative a lungo p eriodo). Attribuisce grande importanza alla idroterapia ealda local ~, alla diatermia, al m assaggio, alla ginnastiea passiva ed attiva. Riserva inveee il suq g iudizio sull 'utilita d ella r adio-ter apia ~he n on gli se1nbra an cora sufficientemente dimostrata. Infine insiste eon la massima e n ergia sulla n ecessita della osp edalizzazione dei malati di poliomielite anteriore aeuta, 1n r eparti di pediatria ann essi agli Ospedali dei capoll1oghi di Provineia.

Societa di Scienze Mediehe di Conegliano. e Vittorio. Sed uta del 7 dicembre 1931.

Presiede il prof. DE GmoNcOLI. A proposito della pleurite dell'apice (pleurite a cappuccio).

Prof. TRAl\'f0NTINI. - L'O. premesso eh e non in~ tende alluder e alle reazioni pleurich e eh e aeeo1npagnano· ~e lesioni polmonari in evoluzione aneor a att.iva ma sibben e di quella pleurite ehe sembra riassumere in sc t utto il processo p atologico e eh e ove sia sufficientemente estesa eopre l 'apice a gt1 isa di caseo (delta .p leu.rite a eappu ecio o sinfisi pleuriea a eupola), f)i diffon de su dati semeiologici differenziali p er distinguerla da processi e roniei infiltrativi apicali discutendo su due segni desunti dagli autori e dalla sua lunga pratiea. E m entre si pronuneia favorevole ad ammettere il prim o d a lui piu volte riseontrato (ineguagliar1za pupillare) a fferma n ei casi d a lui seguiti di non aver eon s tat ato 11 secondo radenite sovraclavear e ' d el ,Sergent) ed esorta i eolleghi a volerlo in simili • • cas1 r1eercare„

Le eure ortopediche-chirurgiche degli esiti delta poliomielite anteriore acuta.

Dott. F. BARTOLI. __..,. L:O. nota eh e le eure ortop edich e e chirurg iche d ei postumi e degli esiti d ella paralisi infantile devono essere indirizzate in primo t~mpo· all 'intento di evitare le deviazioni di ogni genere eh e potrebbero altrimenti insorgere sia per il disquilibrio del sistema museolare, sia p er altre condizioni distrofiche. Evitando le deviazioni seh ele trieh e, si puo otten ere una piu facile riedueazione n ei casi leggeri, e si puo rendere piu faeile il eompito postumo alla chirurgia ortopediea. L 'O. insiste sopratulto sulla massama attenzione da portarsi sull 'eventuale inizio delle deformazioni del troneo o degli arti inferiori. Fa. voti per una maggiore coop er azione di ogni speeializzazione m edica :.gli effetti di jpOter eur are 11:el piu compl e to modo e con risultati piu eh e soddisfacenti, la paralisi infantile in ogni sua manifestazio·n e patologic a, eon lo sco·p o precipuo di ottenere ehe dall 'insieme armonieo d ei vari mezzi terapeutiei venga all ontanato dall 'individuo, dalla famiglia e dalla nazione, il gravoso peso delle irriducibili deformazioni e stor.piaggini.

l)rof. CoLETTJ. -

In torno a tre interventi sul

r ene.

Seduta del · 27 gennaio 1932. Presiede il prof. DE GrnoNCOLI. Le tubercolosi locali di fronte al quesito dell'immunita.

Prof. 1'RA~10NTIN r . L 'O. eon dati propri e tratti d alla letteratura conferma eqme la legge di Marfan sia assai spesso gius ta n el fatto eh e la g u arigione di una tbc. locale conferisca l 'immu11ita per la tbe. del polmone. Di piu e pure san zio11ata dalla pratiea l 'osservazion e ehe le tbc. locali sono i11 g·ener e delle forme attenuate caratterizzate dalla r arita d i b acilli, d al] a incostanza dei r isultati di inoeulazione e dal deeor so estremam ente lenlo d ella tbe. polmonare n el easo entrasse in seen a. E forse pereh e att enuate t ali forme r estano loca li e pereio possono guarire eonferen d o con la loro gu arigio·11e l 'immunita per le for -· n1e gravi. L 'O. appogg·ia con criteri di p atologia e di clinica tali vedute.

}\ll a diseu ssion e sul tcma di r elazione, hanno parteeipato il dott. MATTEucc1, il dott. Russ1, il prof. SETTE, il prof. T0Nxrn1, il prof. MonENA, il oott. PASSAMONTI. 11 prof. CAPPELLI, a propo·sito d el t ema di r elazione, h a rieordato gli studi del Codivilla sull 'argo·m ento.

Dott. Bol\1B1. -

Contributo alla p atolo_ a ia erJ alla cu r a delle l esi oni dei menischi del ginocchio.

Il prof. MoNTANARI, h a poi presentato il seguent e ordine del giorno, al quale si sono associati gli altri relatori : « L ' Aceademia 1nedico-ehirurgiea d el Piceno, convinta ·d ell 'op-p ortunita dell 'ospedalizzazione dei

Dott. GRAVA. -

Sopra dii e casi di obliter azione ar teriosci in ammalati di p olmonitß. Il Seg r etario: Dott. P. FABRIS.


[_.\XNO

XXXIX,

! Ul\I.

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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. L'osteomielite vertebrale. Steindler riferisce su 15 casi di osteo1nielite ' 'ertebrale piogenica (A rch. Franco-Belges de Chir., 1929-30, n . 8). Predilige l 'eta d ella crescenz.a, 10-1 5 anni, in cui r.ompa ion o i centri secon1d.a ri d 'ossificazione vertebr.a l·e; il sesso masel1ile n el 68 %; i 1corpi vert cl)r a li 10 casi eontro 2 d elle lamine. L 'agente e quasi sempre lo sta·filoeoceo a u reo; e piu frequen le l 'inizio acuto (10 casi). Tra le conica u e ·da valore a l trauma (4 casi). I segm enti piu colpiti ono il dorsale ed il lernbar e. La sintomatologia si riais sume n el segu·ent-e quadro : dolore, contrattura dei muscoli soprastanti, c ifos.i e formazione ·di ,a.soesso eh e puo este f1der si in avanti n el inediastino o n ella cavita r eitroperitQln,eale, in dietro ve1~so la duTa. Pie r la diagnosi g iova·n o i sintomi locali di flogo i e la radiografia. . Trattamento ortopeidico n·elle form e ad andamento cronie-0, chirurg ico n ell e acute con formazi on e d 'ascesso. ·L'ascesso r etrofaringeo Yien e aperto per via faringeia, il prevertebrale e miediastinico con la resezione dell 'articolazione costo-vertebrale, quello d ello psoas con Ja stessa ineisione u sata per l 'allacci:atura d el1'iliaca ·p rimitiva, il presaerale con r e ezione totale o parziale del saicro, l 'intra-raehid eo esige l:a lamineetomia. I suoi risultati son o buoni: 9 guariti iSU 13 casi trattati ; il de cor so e an·dato dai 12 a i 30 m •e i. R. GRAsso . 1

Lesioni dell'istmo delle lamine delle vertebre lom· bari. Seeon·do Chan·dler (Surg. Gyn. a. Obst., sett. 1931) la soluzion e .di con tinuo d ella porzione dell e lamine ·dell e ' 'ertebr e .chiamate « istm.o » e una lesione frequente. La presen za di tale lesione puo esser rilevata in parte d.a un esame elinico aecurato e piu dall o studio di buon e Tadiografie. La 1 tabilita e la r e i t enza d ell 'articolazione lomtb o-sacra le e comp r om ess.a d a1lla presenza di tali soluzioni ·di continuo. Cosi si puo ritenere causa d ella alterazione cosi nota agli ostetrici col nome di spondilolistesi. L ' A. 111e ha operato 18 casi di innes;to osseo a lJa Albee o alla flibbs , i)r evia corr ezione della d eformita, eorr ezione facile p er la magg ior mobilita oh~ di norma d el segfn°ento posteriore d ell 'areo vertebral e. L ' A. n e !a.v rebbe avuto buoni risultati anche a distanza ·di tempo. V. GnrRoN. 0

La malattia di Larsen J obansson (apoflsite rotulea). Come l'apofisite tibia]e va sotto il n.o me d1 111.alattia d ' Osgood-Schlatt&, e l 'epifisite fe1norale su·p erior e di m. di Le.g g-C.a lve-P·e·rthes,

e la scafoidite tarsitca ·di m . di Köhler, cosl l 'apofisi1te rotulea e stat a chiamata in 01n or e agli AA . c.h e l 'h an.110 per primi descr itta : La.r sen (1921), Jo·h ansson (1922). · Catalogata quindi tra le osteoco,n ·driti della cr eseen za, e ca·ratterizz.ata, dai segu·enti <lati: rarita e pecificita ·p er l 'eta d el massimo sviluppo (12-14 an1n.i), d eeo-rso b enigne, g uarig ion e die tro irnmobilizzazione di qualeh e settim,ana, sin~o1m1ato logia n•et ta eoin sistente in dolore a lla parte infeiriore d ella rotula ove si appr·ezz.a lieve gonfiore e dolore. Alla r adiog r afia l 'apice rotul eo i presenta rarefa tto ed irregol.ar e e 1circondato ·da piccoli d epositi oalcare.i e spesso1 da un vero· nucleo osseio accesorio separate d.alla rotula <la UJila str etta fesura . Ta li segni radiografiei di paiono dopo la guarig ione d·e l .p rooe so. C. P. Van W e di GrOIIl·i ngen n e presenta U·n c.a o n eg Ji Arch. Franco-Belg es de Chirurgie, XXXII, n . 8, la eui 1radiog rafia mostrava l1D nucJeo osseo .acce so-rio, posto al di sotto d ell 'apice rotul eo, eh e ricor·dava Ja r otula bipartita a tipo orizzontale, vera ain om.alia oong enit.a, eh.e si os erva in :a1dulti spesso sofferenti di. un. . a a ffezione nervos:a d elle meinbr.a infer1or1. In quanto · a ll ' etiologia n on vi e accordo; a lcu1n i invocan o il traumatismo, altri il fattore infettivo, .altri un.a di1s.trofia g l1iandolare. Secon.d o l 'A. l 'apofi ite r otulea e la tibiale, situ:ate a ll 'in er zione de l piu potente tendine, r icon oscon o uma cau sa m eccain.ica agente sui nu1clei ossei in cr eseenza , in cui , per il ra pido ,·iluppo, e din1inuita la lor o solidita. R. GRASSO . 1

TERAPIA. La somministrazione di alcali nella terapia salicilica. N. l\tlorris e S. Gr.a h.am (A rch. dis . in children, ott. 193 1) h,a,nno· tro·v.ato 1C1h e 1.a so m1m inistriaz ione di salicilato di sodio a dosi g iorn1a.lier e di oltre 3 g rammi e mezzo in· bambini provoca la formazione di aeidosi n on g.a ssosa ehie n on e dovuta alla presen za ·dello jone di aci do .salieilico di per se e ehe, i n qu.esti. pazienti, vi e aneh e UI1 disturbo d ellia funzione ren·.ale. T.a li sequ.el1e p1a tol0igich.e posson o essere prevenute eon J.a somministr.azion e di bicarbonato di sodio, ma il g lucosio i11v·ce e ineffi cac-e sotto tal.e riguardo. Un effetto ·d el bicarb on.a to di rS·o dio s1ar ebbe quello di .pr·evenire il ·disturbo ren.ale ·e di p erm ettere, eosl , l.a piu r apida e liminaziqne de l salicilato. 11 fa tto ch.e il glucosio e inefficaoe dirnostra ch·e l 'ec·cie·sso di sommi·n istrazione d·e l salieil1ato non e necess.aria m ente associato eon un 'incompleta ossidazion e d ei • g·r.ass1. Gli AA., p·ertan.to , prescrivono abituaJ.mente 90 cg. di sa]icilato ·di sodio og·ni 4 ore (g. 1

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(( IL POL.ICLlNICO »

5,40 n ella giorn~ta) ·c on il doppi o di bicarbon~ to d i sodio. In qua lch e ca o, 1.a dose per ogni volta e stata el.e;vata a g . 1,20 (g. 7,20 n elle 24 or·e) ed am eh e in tali eondizioni non si sono osservati sint-0mi ·di intolle ra·n za. Soltanto si ~ osserv.a'to qu.a lche voltJa il vomito, ma sie g l1 intestini sono t enuti liberi , non si h a11no imeon v:en1ienti. In ca so di i·diosincrasi.a, e opportuno ineomincia Te oon ·d osi lpiu ha sse , a.u mentandole gr.a datJament·e. fil. lntossicazione acuta da clorato di potassio. Nel riferire un caso di intossi cazione in u 1na ba mbitna di 6 anni, R . Mathieu e Ch . Rib,ad.eau-Drurn.as (Soc . de pediatrie de Paris , m .a rzo 1931) accennano a i caratteri gen erali di tal·e avvelenamento . Essi sono la profond.a e subitanea anemia con distruzione m assiva d ei g lobuli rossi e forte ipertrofia d ella milza; la Titenzio1n e ureica, eh e va di pari passo eon e missione di eilindri , di cellule d ella pelvi e di una piccola q11antita di albumina . 11 vel·ooo si elimiilJa rapida m ente, tanto e he , d op9 36 ore , n el easo degli AA., n on lo si trovav.a piu nelle urim e. . La g u arigione .ß abbastan za rapida; n el caso d egli AA. si ebb e, spontan ea, in tre settimane. La diagnosi , altre 1ch e qu·ella gen erica di avvelenamento, si basa essen zialme nte sulla • aina·m nes1. fil.

--~

11 tartrato di ergotamina nel prurito di origiµe epatica e renale. II trattamento d1el prurito n ei casi di itterizia e di azotemia e qua si sempre in efficaee. S. Liehtman (Journ. Amer. m ed. Assoc ., 14 nov. 193 1) ha trovato molto utile in questi casi il tartr.ato di ergotaminia ehe egli somminis tra a dosi di un mg., tre volte a l gior1n o per aleuni g iorni . I disturbi b asici d·ella m.alattia originale rimangono inalterati, ma e un fatto eh e il sintoma prurito scompare rapidan1ente in 4-6 giorni, per n on ri.co,m p.a rire piu. II prurito , im questi casi , sar ebbe da attribuire a d au·m .entata irritabilita del sistema simpatico ed il m edicam ento agirebbe eome d epressor·e di tale sistema. II m edicam ento va somministrato soltanto fin o a ehe il s intoma prurito cessa; il continuarlo potre bbe esporre a ll ' ergotismo.

fil .

NOTE DI TECNICA. Diagnosi precoce della pertosse col metodo ' della gocciolina. D . Gar·dner e P. H . Le1Slie (Larhcet, 2 genna io 1932), ricordata l 'importanza e la diffusione .della pertosse, riassumono i piu importanti d.ati eh e p ß'r m.ettono di eonsi dera·re quale agente s p·e cifieo d e;lla forma il b. di Bordet e Gengou ora in·dioait o :ool tennine di Haemophilus pertussis, ·d on·de l ' importan·za di una pPecoee diagn osi batteriologica : a l quale .scopo consigliain·o il n1eto.do di Tacco.gliere il 1

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XXXIX,

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NUl\f.

materi.ale da esa.mina r e ~aicendo direttamente tossire l 'an1malato (solo quan·do· e eolto da attacco spontanre o e non artifici almente p r-0vocandolo) peir qualche seeondo ,s;u alcune scatole di P~tri co,n tenen.t i un particolare terreno di eultura ehe in fon·do e· quello stesso in·dica to d1a Bordet e Gengou in parte modific.ato. Queste soatole (eh e posso1n o aneh e essere di a lluminio per 1evitarne la rottura, doven,do spesso e1S1 erei spedite anoh e per posta) possono venir distribuite eon le opportun.e istruzioni direttamente alle famiiglie. I germi possono venire u cees ivamen.te identificati per caratteri culturali, morfolog iei e immunitari : le r e.azioni di agg lutin.azione servono an:ch .e a differenzia r e l 'R. pertussis dall'Haemo philus influe:nz;aie. Un.a tal.e diagnosi b1a tteriolog ica -e assai preeoce e precede spesso la possibilita ·~i un.a diagnosi clinica, -0n·de g li AA. l.a consig liano sulla base di os.servazioni pro·p rie e di st.atistieh e di a ltri a utori . Possono itll·fine esser e preparati vaceini speeifici di notevole utilita te·r .apeutiic.a. CH. 1

IGIENE. Sopra un'epidemia ospitaliera di varicella connessa a zona. P. J. Braslawsky . (Presse med., 14 nov. 1931) d eseri'e una epidemi.a di v,airi_eella , insorta in una sala ospitaliera, p~r la quale furo no eontagiati 7 b ambini eh e g iaoev.a no in immediata vieinanza di un 'altro ammalatosi di zoi11a tip:Lca. Esposte le r agioni per le quali era d a e.selud er si eh e il eontagio fasse pe:rvenut-0 d.all 'e·sterno, l 'A. v·ed e ne l fatto una eonferma alla dottrim.a di Bokay, seoondo la quail·e esistereb be in realta un ra pporto etiolog ieo stretto tra zona e var.i oella. An ch e la zona d ovrebbe dunque essere co11si.d eTata ·di n.a tura infettiva. M. IF ABERI . 1

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lnfezioni streptococciche originale del latte.

E. Wilkinson (The British !i1edic. Journ ., 12 settembre 1931) h a studiato il comportam ento d ella -scarlattin.a e dei mal di gola in rapporto all ' origine da la tte. Le e pidemie da latte h.anno queste car.atteristi.che: insorgono subitamen te, sono in ra pporto col consumo di una da.t a qualita di latte soltanto, piersistono fin eh e dura l ' uso di questo latte, scompaiono quan.do qu·esfo la tte non si u sa piu o e sterilizzato . Due epiden1ie h a veduto l 'A. Una prodotta d a contagio diretto e u.na per via indiretta. In un 'epidemia di scarlattina, egli vide 66 p·erson e eh e si erano ammalate in 10 g iorni. Tutte con sumavano il l.atte di una latteria; dopo 6 giorni dall 'inizio d ell 'epidem ia furono isol.ati due m embri m.al.ati d·ell.a famiglia del l.attaio e dJa•l 6° .aJ 10° g iorn.o il ].atte fu semrpre b ollito e n on si ebber o a ltri mala ti . I tamponi d ella g ola ·d ei malati (.compresi


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SEZIONE PRATICA

i figli del lattaio) dieder o sviluppo a streptococchi emolitici del tipo scarlattina II. L 'altra epidemia rig uardava un i1umero ingente (oltre 1000) di malati di gola da stre.ptococchi. Si trovo de} latte, fornit o alle famiglie dei n1alati , contenente streptoicocchi . Cessato l 'u so del la tte infetto l 'epidemia si arresto. Anche questa volta alcuni. uomini addetti alla latteria avevano mal d1 gola e per di piu alcune vacche av.evano n1astite stre p~o­ coccica. l -n ,ep,i dcn1ia ' rastissinw da latte inquinato fu o servata a Chicago n el 1911-1 2 (circa 10.000 malati). R. LusEN.\.

MEDICINA SCIENTIFICA Ulteriori progressi nell'isolamento delle yita1nine.

VARIA ~ II moltiplicarsi delle soeieta 1nediche. _i\.nche in centri modesti si costituiscono delle socie ta medich e; perfino i n singoli ospedali il corpo m edico si org.anizza in !a·ssociazioni di ou ltura. Tutto questo movin1enLo e, certo , proficu·o cd em,comiabile, daicc h e nelle riunio·n i a cara tter e scientifico e teonico avven gono fecondi scai:mIDi d ' idee e l 'attenzio.n e dei convenuti vien e ad es ere richiama.ta sui progressi u l timi della mediicina e sui probl·e mi d 'attua lita. Le comunicazioni fatte in questi co.n vegni „ pero, no·n sempr e soino intere santi od istrutti ve. P er neoessita di eose, di solito tutto si limita ad illu strare qualche easo clinico piu o m eno diffieile od insu.e to, talvoltJa1 a qualche r esoconto statisti co-clinico. E raiTo eh e le comunicazioni assurgano a ·dignita ·di 1c.ontri l)uti veramenle nuovi ed orig inali. Alle adun anze non parteeipano eh e pochi volenteirosi , non sempre prepaifati alla discussione, per n1o·d o eh e d i solito questa lamg u e o non poTta elementi di ilnteresse. ~10 lte societa pubblicano i loro· !3tti , i qu.ali l)er o hanno diffu sione limitata ; ond 'e eh e alcuni dei disser enti mandla·n o il t es.to integ rale d el1e lor o comunicazioni ai giornali m edici . E siccome Italia i g iornali medici SO'Il·O oltrem odo numer-OSi, e molti difettano di materiale, le red.azioni non. passan o al vaglio d ell.a critica i la,rori offerti; non g uardano alla qualita: accettano tutto. Ne viene un in.gon1bro straordinario di lavori pres och e inutili n ella bibliog r a fi a m 1edica. D'altr:a1 parte per o aecade eh e qua ]ch e buon lavoro ' 1a disper se in_ peiriodiei no11 <\1ccr editati o non diffusi. I segr etari deJle Societa si danno eura d 'inYiare i r esoeonti delle sedute a m,olti g ior11ali 111e d ici. Aleuni di questi fan1110 posto ai ~eso­ ronti di ·~ oeieta locali o r egionali ; altri , a car attere n azional e, come il nostro cc Policlini1c.o », ne accettano ·da tutte; le regio.n i ; ma, in lotta perman ente con lo spazio, sono costretti a r ifilarli, a sapprimerJ1 e delle pa;i:ti od a rifarli CQ([}.den sa11doli. Ne derivano difficolta e imbar azzi nella red azione, eh e cer oa di fare , i n primo luogo , l ' interesse dei lettori , e percio d e,re r esistere f\ in istenz-e e pression;i aneh e in· qltesto campo , a eosto ·di .d.estare risentimenti e malumori . Di fronte .a tanta esubera:n za, eh e e indioe ·di vitalita e di prog·resso , n oi siamo ·n e•c.essariamente costretti .ad un 'ia•ccurata opera di cernita e ·d i selezione. -~ vol te dobbiamo sopp.rimere per intero dell e sedu.t e. Speisso ei li m·itiamo a da:r:e i soli titoli di comunicazioni an1cb e pr egevoli . \.io consente , a chi h a interesse n ell 'argomemto trattato, di rivolgersi all 'autore od alha, seQ·r eteria , ond.e avere il testo integra le d ella con111ni c.azione : percio il titolo ·n on c superflu·o , com.e potrebbe ·p resumer si . L. V. 1

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Dopo u.n lungo p eriodo in cui l 'isolame?t.o delle vitamine apparr iva tina lontan.a pos ib1lita e venuto un altro p eriodo in tC'Ui i ]avori l1l loro isolamento sono frequemtissirrnii . Recentemente fu scritto sull 'isolamento di Yitan1i:n e /\, B, C e D. Le ricer ch e di 0. e A. Rygh sulla vitamina C 11on sono molto convinoenti, perche 111e1D.tre essi dissero sul prineipio eh e la nareotina irradiata e uno dei suoi derivati imipedi,ra lo s'riluppo d ello scorbuto n elle cavie a dieta scorbutica su ccessi,1.amein te essi dissero eh e ' . con dosi piu elevate di sostanza - 'Il.on s1 :riusciva ad impedire lo scorbuto, e .certamente .2'li a nimali da essi trattati e ra no in r.attive con·dizioni di salute e alc uni m orirono . In quanto alla vitamina B, V\Tj.n.d,a us ~ c?llaboratori dicono di aver i ola to dal 11ev1to una vitamima antinooritiica in forn1.a cri s-t1a·llina. Bour<lillon e la ua scuola h anno isolato pur.e in form.a oristallilila la ,·itamina D e questa vitam ina paTe sia la stes... a aia isolata, col nome di Vit!amina D 2 da Lin ~ert e Wind.a us. Semibra anch e ehe la vitamim a DJ di V\Tindaus sia un composto di vitamin.a D2 piu ster olo X. L 'isolarrn1ento d ella vitamina A e stato annunziato da Ka rrer e eollaboratoiri , e da Drummond, ·H erilbron e Nortom..; l 'isolamento non e stato fatto dall 'olio ·di fegiarto di m ~rluzzo ma da olio di fegato di u1n altro pesee, 1'Hipoglo·ssus h.ipog lossus . (Th e Lancet , 30 gennaio 1932). R. LusENA . 1

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FOSTA DEGLI ABBONATI. 1stitilto della Sanita Pribblica. - _l\l d ott. F. Giardelli , Bruno di Spoleto : L'Istituto della Sanita Pubblica verra inaugurato il 28 ott obre 1933 e d e•n trera ubito in funzione. Le direttive ·dell 'I stituto vennero gia tracciate in questo periodico . Suo preeipuo scopo sara di p·r e1parare il •p ersonale per i servizi di anita pubblica. Tl pr ogr amma di organizzazione e di lavoro non ,e .an eora c,o n eretato nei parti colari .. a. l . 1

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POLITICA SAl\lITARIA E GlURISPRUDENZA.c*) Risposte a quesiti per questioni di massima.

I

23° Dottor A. G. - E d.a r itenere ehe, anche nel caso da lei indieato, il servizio militare prestato in zona di operazioni debba essere valutato agli effetti dell 'anzianita util~ e, quindi, degli a umen ti perioct ici.

19° Dottor A. L . - La giurisprudenza del Consiglio di Sta to, in sede consultiva e giurisdizionale, e O!r mai costa~te nel ritenere eh e il Prefetto possa revocare l 'incarico della vig ilanza igienica _gia conferito al medico condotto per attribuirlo ad un i11edico. 1ibero eserc.ente, se sia possibile :scindere le du e funzioni , anche se non si provveda a nomina definitiva in base a conrorso. Questa facolta appartiene alla iniziativa e al potere . -<liscrezional e del Prefetto. '

24° Dottor G..~. - Lei non ha diritto alla nomin a con preferenza assolu ta perehe non puo essere con siderato invalido di guerra. Ha invece litolo di preferenza a par ita di m erito e soltanto agli effetti dell 'ordine della graduatoria . 25° Dottor A. R. - L 'art. 9 della legge 31 gennaio 1904 n. 51 dispon~ ehe il capo o esercente dell 'impresa e obbligato a sostenere le spese per le priID:e immediate .c11re di assistenza me.dica e farmace11tica e per il certüicatQ. L 'oinorario al inediro e doyuto a1~che se l 'infortunato sia iscritt o nell 'elenco dei poveri. S 'intendono prime e imme<liate eure quei soccorsi di urg·enza eh e e necessario siano subito prestati all 'infortunato, compresa la prima medicatura, l 'accon1pagnamento. e il trasporto del ferito, sinche esso sia costitu ito in condizio11i normali di cura (art. 15, R. D. 13 mar zo 1904, n. 141). Prestata l 'assistenza urgente cessa l 'obbligo del capo o eserce~te dell 'in1presa. Se l 'infortunato e iscritto nell 'elenoo dei poveri, deve essere curato gratuitamente dal medieo eondotto. L 'onorario ehe e dovuto, n ei limiti sopra indicat.i, dal capo o esercente dell 'industria, e regolato secondo le tariffe nor1nali. L 'Istituto1 assicu ratore deve pagare il compenso per i certüicati concernenti la eontinuazione dell 'inabilita al lavoro e l 'esito definitive: il primo, pero, deve essere rilasci(!to gratuitamente se l 'infortunato e iscritto• nell 'elenco dei poveri. Lo stipendio e stabilito per corrispettivo di lutLa la prestazione sanitaria, indipendentemente dal numero dei poveri. lTna limitazio11e puo risultare dal capitola to o da alLro atto approvato dall 'autorita tu toria: spesso e attribuito un supplemento1 proporzionale al nun1ero dei poveri oltre un dato limi te . Gli aumenti }Jeriodici non sono dovuti, per legge, ai sanitari con(lotti, i quali ne hanno diritto se ed in quanto siano stabiliti dal eapitolato o da 11n provvedimento del Comune approvato dall 'autorita tutoria.

20° Dottor F . B . - E vero ehe il capitolato stab ilisce il limite massimo e, quindi, il Comune non e senz'altro obbligato a concedere la licen,za per la durata di due anni ; ma e anche vero ehe il medico condot to h a u n interesse legittimo, pro•tetto dal capitolato, e il Comune deve rispettarlo se si verifichi la causa alla quale la licenza straordinaria e condizionata. In altri termini, il Comune h a facol ta diserezionale, puo li1nitare la lieenza ad una durata mino·r e rna se ed in quanto risultino giustifieati motivi. Se, per es., la infer1nita fosse guaribile presumibilmente i11 ininor tempo1, la limilazio·n e della durata sarebbe legittima. Nla poich e il Coil!egio medico, costituito dal Co1nt1ne, ha riconosri11to ehe la infermita e suscettibile (li utili modifieazioni, e la inabilita e ten1poranea, per l1n periodo non inferiore ad u11 anno, il Comune non puo limitare la durata della licenza e, peggio, deliberare sin da o·r a il licenziam~nto se Lei alla data 27 marzo 1932 non riassuma il se-rvizio. Questo provved imento e illegale, perch e viola le disposiziolili del capilolato, ed e viziato da eccesso di potere, ta11to piu ehe risulta la dipen(lenza da causa di ser vizio. ContTo la fl~liberazione 7 gennaio 1932 puo ricorrere alla G. P. A. in sede giurisdizionale, nel termine cti trenta giorni dalla notificazione. 1

21 ° Doltor G. P. - La prestazione deve essere remunerata dal ComuI).e, perche esso l 'ha richiesta e ne ha dato· incarico. Non risultano ~ocme giuridiche ehe stabiliscano a retrihuzione dov u t.a ai sanitari liberi eserce:q.ti per visite collegiali. E da ritcnere ehe Lei abbia diri tto di ohiedere l 'onorario a norma d ella tariffa. 22° Dottor B. D. S . - Se e stato ridotto lo stipendio del medico condotto interino, in applicazione dei decre.ti 1159 e 2672 del 1927, devono essere reslit11ite Je so111me ind·e bitamente trattenute, essendo ovvio ehe non vi e differenza, da questo punto di vista, tra la co'l1dizione del medico cond0:tto litolare e ql1ella dell 'interino. ( * ) La

presente rubrica e affidata all'avv.

Ai quesiti dcgli abbonati si risponde, in ogni cOJSo, di rettamente, per lettera. I quesiti devono essere inviati, in. busta, accompagnati dal francobo llo p er la risposta e sempre indi rizzati impersonalmente alla R edazione del cc Policlinico », via Sistina 14, R oma. L e risposte ai que.si ti ehe non richiedono esame di atti o speciali i ndagini, sono gratuite. N. B. -

Saranno pol pubblicate in questa rubrica, ma senza inclicare il nome del rlchledente, soltanto le risoluzionl cbe abbiano Interesse di masslma.

GIOVANN I SELVAGGI

eeercente in Cassazione, cone. legale del n<>6tro periodico.

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i'u~r. 11 ~

SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSION ALE. CONCORSI.

l\IoNTALTO DI C.\ STRO ( Vi t erbo) . - Scad. 15 apr., ore 18; L. 8000, 5 aurr1en ti dec imo, c. -v. in lire l 700; gia porta la riduz. 12 ~6; eta lim . 39 a.; t assa L . 50 ; doc . a 3 mesi d al 6 feb.

PosT1 vACANT1. BoRDIGHERA

(Imperia) . -· Ufficiale Sa11ita:vio d ei

Comuni di Bordig hera, Ospedaletti , Vallecrosia, Vallebona, Scborga. ~er titoli ed esami. Stipendio L. 16.000. Indennita per m ezzo di trastJX>rto lire 3000, oltre i diritti sanitari spettanti pe r legge, il tulto da d ecurtarsi del 12 %. Tre aumenti triennali. Inibita la libera profession e. Eta rnassima 45 anni s. e. 1. T assa concorso L . 50. Domanda e clocumenti al ~1unicipio cli Bord ig h er a entro il l 5 aprile 1932.

~IoNTJJ:LF.ONE

Scad . 31 i11ar.; L . 10.000 oltre L . 600 ser v. a tt., 4 quinquenni d ec. ; d edu z. 12 %; trasp . a carico d el Com une. i\IoNT01TONE (Asco li Piceno) . - Scad. 20 mag. ; L. 200 complessive pel 2.S ?lo della popolaz.; addizionale L . 5; i)e-r cavallo o automob. L. 2700; per uff. san. L. 500 ; a segno per studi L. 500; incle1111. forese L. 500 ; riduz. 12 %; 5 quadrienni d ec.; eta lim. 45 a.

CALZAGO S. l\iIAR1'INO (BresciCf) . cad. ore 17 d el 15 mag.; 1a. co11d. (cap oluogo) ; L. 7920 e 6 quinquenni dec ., oltre L . J320 })icicletta e L. 440 uff. san .; tassa L·. 50 ; ser v izio entro il 25 maggio. Chied ere annunzio.

P1ETRALUNGA (P erugia) . - Scad. 30 a4pr.; la. cond.; L . 7920, oltre L. 663,60 c .-v., L . 1056 c.-v., L . 3520 cavalc. , g ia ridotti; 3 qui11quenni d ec.; et a lim. 40 a.; tassa L . 50 ,10. Chied . annunzio .

CAl\CPOLIETO (Campobasso) . cacl. 10 111ag. ; L . 6000, oltre addizionale L . 5 ogni p ov. in J)iu del 5 % d ella p opol az.; 3 quinquenni d ec . ; pe r uff. san. L. 500; riduz. 12 %; tassa L. 50 ; eta lim . 40 a.

S. ANDUEA (Frosinone) . Scad. 10 mag.; lire 10.500 ol tre L. 2000 cavalc.; ricluz. 12 %; 5 quadrienni dec.; e la lim. 40 a. ; t assa L . 50 .10.

S. ANGELO IN L1zzoLA (Pesaro-Urbino) . - Scad. 3 inesi dal 12 febbraio: per Montecchio; L . 8000

R . l)refetlura. -

Uff. sa1L di Vasto ; al 23 aprile, o,r e 17; L. 5000 e 5 quadrienni d ec.; deduz. 12 %; per trasp. L. 1000; indennita varie; L. 5300 pel disp ensario antitubercolare, gia d epurate 12 %, dall 'inizio del funzioname nto (richied esi competenza in fisiologia) ; e consentito l 1 esercizio della libera profess. ; tassa L . 50,10; e t a lim. 45 a. al 23 feb. Chied. annunzio. C a1ET1.

e 10 bienni ventes., o ltre L. 960 c. -v., se coniugato; L. 1000 cavalc. ; riduz. 12 %; eta lim . 40 a.; t assa L. 50; doc. a 3 mesi dal 12 feb . ,Scad. 15 mag.; per 3 frazioni ; L . 7040 oltre L. 2640 trasp ., L . 880 inclenn. resid .; L . 440 ambula t.; retrib.u zioni gia rido tte; 5 quadrie nni dec.; c. -v. ; e ta lim. 35 a.; lassa L . 50 ,10. ScANDIANo

Co)ro . .4.rriminist r az. Pro11inc. - Scad. 30 apr. ; direttore del Consorzio antitubercolare; L . 21 .000 e 3 trienni dec. , oltre L. 3000 inde nn . carica direz. dispensario; riduz . 12 %; indenn . trasferta variabile (pel 1932 L. 500) ; e t a lim . 45 a.

CuNF.o. Amministraz. Provinc. - Assi stente n ella Sez. med .-1nicrog raf. d el L aborat. prov. d 'igien e e profilassi; L . 7600 e 5 quadrie nni dec., oltre L . 1300 supplem. serv., L. 750 indenn. provvisoria, c.-v.; 15 % premio operosita. Riduz. 12 %. Scad. 15 aprile. (Vedi SAVONA).

MARCELLINARA (Catanzaro) . Scad. 31 mar.; L. 7500 e 5 quadrienn~ dec., oltre L . 500 indenn. n1alarica; riduz. 12 %; 6ta Jim. 45 a. MASSA e Cozz1LE (Pistoia) . Scad. 15 mag.; L. 7000 non soggette a riduzio,n i, oltre c. -v .; lire 3000 trasp. , L. 700 uff. san., trienni ventesimo se1ua limitazioni n el numero dei trienni, eta lim. 35 a., tassa L. 50. MESSINA. rinimin istrazione Prov inciale. Coadiutore del Laboratorio d '!giene e Profilassi , Sezione l\1icrogr afica; L . 13.700 aume11t. in tre quadrienni a L. 16.000, oltre serv. att. L. 3500 e c .-v.; ritenuta 12 %. Scad. ~10 apr. Rivolgeir si ,Segreteria Generale. '

( Reggio E n1ilia) . -

SAVONA. R . Prefettura. - Ufficiale Sanitario del Comune di Fin ale Lig ure, stazione ufficiale di cura, soggiorno e turismo. ,Stipendio lordo L. 8000 altre car o-viveri ed assegno di L. 1400 per mezzi di trasporto, con libe rta di eser cizio p,r ofessionale. Doc umenti di ritQ. Eta limite anni 45; per gli ex combattenti 50. Scadenza 11 aprile 1932 . . Indirizzare domande Regia P:refettura di Savona. Per ogni jnformazione rivolger si al Comune di Fi11ale Lig ure.

CoTl GNOLA (RrtvPn na) . Scad. ore 17 del 10 apr., 1° r eparto; L . 8500 dal Comune e L. 2500 dalla Congregaz. di Carita per g l 'istituti d a essa clipendenti , oltre L. 500 trasp. , L. 1000 se uff. san., c. -v., L . 1200 serv. att .; riduz. 12 %; eta lim. 40 a.; tassa L. 50,15 ; doc. a 3 mesi.

FINALE LcoURE. -

nr SPOLETO (P erugia) . -

Scad. 15 n1ar .; L. 6500 e 5 quadrienni dec., ollr e L. 750 uff. san., L. 500 mez,zo tras.p ., L . 420 ambulatorio. SER1zro ( Bergamo). -

'fERAMO. Congregazione di Carita. Aiuto di n1edicina dell 'Ospedale Civile « Vitt. Ern. III »; L . 5000 lorde, oltre c. -v . in L . 620 se il titolar e e celibe, L. 1432,30 se coniugatQ; riduz. 12 %; partecipazione 15 %; scad . ore 12 del 15 mar.; eta li1n. 35 a.; doc. a 2 m esi dal 20 gen . ; nom. e conrerma quadriennali. Chied er e annunzio. ToRINO. Ospedale Am edeo di Savoia. Scad . 21 mar.; 2 assiste11ti interni reparto m alattie infetlive e 3 allievi medici repar to san atorio; rivolgersi Segreteria (corso Altacomba 140) . VALLE nr CADOHE (B elluno) . Con sorzio Valle di Cadore-Cibiana. Stipendio a11nuo L . 10.000 per 1n'iJle p overi; addizio11ale per altri 200 L. 5; dai 200 ai 400 L. :3; per i rirr1anenti L. 2. Indennita di caro viveri L. 1200; di allog·gio L . 1500; di trasporto con cavallo od automobile L . 3500 ; Uffici ale Sanitario L. 500, il tt1tto al lordo delle


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XXXIX, NuM.

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ritenute di Legge e del 12 %. Cinque aumenti quadriennali del decirr10 . Tassa con corso L . .50. Scadenza 31 m aggio . Per schiarimenti rivolger si Segreteria Comune di Valle di Cadore.

NOSTRE CORRISPONDENZE.

VARESE. .4mminislrazione Provinciale. - Diret· tore d ell a Sezione Medico-~licrografica d el Labor atorio Provinciale d 'lgiene e Profilassi. Stipendio annuo lordo L. 18. 000, con 5 aumenti d ecimali. lndennita di servizio attivo L. 2000. Aggiunta di famiglia come al p er sonale dipendente dallo 1Sta· to. 11 tutto soggetto a riduzion e del 12 % a norma del R. D. 20 no vembre 1930 n . 1491. Percentuale 17.60 % (gia ridotto) piu proventi d elle ana· lisi . Scadenza ore 18 del 15 ap·r ile. Per informazioni rivolgersi alla Seg·reteria della Provincia.

Scopo dell 'istituzione, lungamente vagheggiata dal prof. Zo3a, ma r egol armente funzionante appena dal novembre d ell 'anno scorso, e quello di costituire un competente centro per diabetici, a fine di accertam ento d iag11ostico delle varie form e cliniche (comprese ivi le diverse complicanze e malattie concomitanti) ; nonche di essere guida ter apeutica de l malato e anche di aiuto m at eriale al diabetico semi-abbiente (e· sono poi i piu), m ediaD:te t ariffe mediche modeste e la cessione, a prezzo ridot to, d ell 'ins ul i i1a. Per tutti i poveri del Comune di Milano, l 'amb ulato•r io, per tale scopo sovven zio·n a to dal Comun e, fa servizio pienam ente gr atuito; mantiene cost ante1nente il collegamento coi m edici di riparto, dimodoch e q11esti siano sempre a giorno della cura pratica ta ai mala ti d ei loro rispettivi rioni. Di fro11te al singolo caso, ordinariamente si proced e n el modo segu ente : dopo l 'indagine anarn11estica e l 'esarne fisico del m alato vengono eseguiti gli esami di laboratorio n ecessari : glicem ia a digiuno o anch e d a glucosio o da pane, esam e gen era]e delle orine, eventualmente reaz. di Wassermann o altre indagini richieste dalla particolarita del caso (m etabolis.mo, basale, azotemia, es11m e delle feci, ecc.). Dopodich e, con una dieta di prova stab1lita per 3 giorni , si ricer ca l a Lolleranza per i carboidrati. Si procede poi, in base agli elementi raccolti, alla co,struzione della dieta definitiva e si inizia tosto, se del caso, la terap ia insulinica. In quanto alla dieta, si insiste sopra1utto s11 due principi eh e l 'esperienza ha dimostrati utili : cl ieta ,p ar ca, ma sufficiente al m an lenimento rlel peso corporeo in rapporto alla statt1ra, eta, profess.ion e ed alla tendcnza alla magrezza od o.b esita ed a malattie con comitanti da co1nbRtter si ; in se-condo luogo, evitare un eccesso di protein c eh e certamente diminuiscono la t oller a11za dei carboidrati e danno luogo a formazion e di scorie tossich e. .Le ini ezjoni di insulina ven gono' praticate al1'ammalato in ambt1latorio fino alla messa a pun.t o della t er apia e in quest o periodo l 'ammal ato si faroigliarizza con i dett agli de11a cura e impara a farsi ] 'i n iezione d a se. Dopodich e, inunito d elle istruzioni per il prosegt1ime11to d ella terapia a domicilio , vien e i11vi t ato a rip resentarsi a periodici controlli. 11 numero dei diabetici in cura presso l 'Ambulatorio supera fino ad oggi i 150 ed il lavoro e in continuo e promettente sviJuppo . Il con sumo m en sile di insulina h a toccat o, n el mese di febbraio, le 20.000 unita. In compen so della non lieve fatica, si p.rovvede a colmare con tale Ambulatorio, una vera lacuna ' . . in tale campo dell 'assisten za medica ed ins1eme si h a la soddisfazione di verlere r accolto un materiale di osservazione e di studio ogni giorno piu vasto e prezioso. Dr. M. ZARDI.

1

Avverten za. - Qu ando non e altrimenti indi · cato i co ncorsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allo stipendio base. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

11 prof. Piet ro Capp aroni e stato incaricato del1'insegn amento di sitoria d ell a inedicina d alla Facolta m edica d i Bologn a. La lino, poso prof.

cattedra di pediatria dell '1Univer sita di Berrimasta vacante in seguilo all 'andata in' ridel prof. Adalbert Czern y, e stata offerta al Georg Bessau, di Lipsia.

11 premio Boas, della Societ a tedesca degli specialisti di malattie dig·erenti e del m et abolismo, e stato1 conferito al dott. Paul Kaczander (Ber lino) in 1° posto e al l aureando E. Neter (Mannheim) .al 2° posto, i quali hanno trattato il tema: « Ge· n esi batterica e non batterica delle affezioni p an crea tich e ». La medaglia istituita dalla Societa Un gh erese di Stomatologia per commemor are il proif. Arkovy, e stat a assegnata per la prima volta al dott. Chompret, stomatologo degli Ospedali di Parigi, fond atore e direttore della principale Scuola odontoIogica di questa citta. La m ed aglia verra confe· rita ogni 3 anni. •

[A:--.i~o

« IL P OLI C'Ll · 1CO »

II Diritto Pubblico Sanitario Il Numero 2 (Febbraio 1932) oltre le -00nsuete a.mpie ru.briche: Rassegna di Ciurisprudenza; Leggi e Atti del

Coverno, contiene le seguenti intereesa.nti NOTE :

Da Mllano.

Ambu tatorio per diabetici.

1,

1

1

II diritto alla stabilita n el posto d.i m edico condotto. C ontenuto estensione e modo di acquisto del di· ritto. (A. CARAPELI.E) . L 'assi stenza sanitaria rurale e gli articoli 32 e 45 del R. Decreto Legge 13 dicemhre 1923, n. 2889. (G. DE SANTIS) .

Avve rtenza .,

I medi ci ehe non sono abbonati a detto periodico e ehe desiderano leqgeJrla, si affrettino' a spedire Vaglia Pnstale di Lire 5 all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina N. 14 Roma e ri<:everanno presto i l Nu1nero ehe le contiene.

Da Trleste.

Prezzo di ogni numero separato del " Diritto Pubblico

san1tario », L. 5.

L 'abbona m ento ai dodici Numeri del 1932 costa L. 3 6 • m a agli associaJti al « Poliolini>00 !> e oonce~o. p er eole L . 30, eh e vann o inviate, med1ante Vagl1a P oetale o Ba n eario, a ll'editore Luigi Pozzi, Via Sisti· n a 14, Roma.

Onoranze al prof. Economo.

La riu11ione solita della Associazione Medica Tries tina, eh e e ;p1u re Circolo di Cult.ura d~l Sindacato Fascist a Medici, h a assunto una particolare im por tanza e so,l en nita p er la co1n1nemorazione


„ [ ANNO

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J\Ui\iI.

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SEZIONE PRATIOA

fatta clal valente clinico e dotto conferenziere prof. Sai, direttore del locale l stiluto Provinciale neutopsichia trieo. Oltre ad uno stuolo di n1edici , i11terven11ero alla maniCestazione in menLoria dell 'illustre cittadiP-o, il sen. <J-iorgio Pitacco, podesta di ~ri~ste , e la ba~ ronessa ed il barone Ero~omo, contr1buend°: pet t al modo a r endere piu soil<lnne la celebraz1one. Nella sala attigua era s tata predisposta una esposizione delle o,pere del prof. Economo. L 'ora tore traccio a grandi linee la geniale e poderosa attivita scientifica di Costantin~ E<X!n omo, soffermandosi anzitutto sul suo stud10 . circa la citoarchitettonica corticale uman a, stud10 vera111ente monume11tale eh e costo all 'Econ on;o 13 anni di duro faticosissimo lavoro e culrruno nella pubblicazio~e dell 'Allante composto di 112 g·r~­ di tavole fotografich e, opera nel su o gen ere un1ca . . al mondo. l „,oratore proietto quindi dei riusciti d1segrn suoi rivolli a di1nostrare i 5 tipi corticali fonda111en't ali st:ibiliti dall 'Economo, illustrandone la distribuzione n ell a corteccia, e mettendo in rilievo l 'indivicl uazione del coniocortex a funzione recet. li va-sensoriale, per o,pera dell 'Econo~o . Passando dal can1po clclla ciloarch1tetlon1ca al1·anatomia comparata ed all 'a11tropologia, Econo~ mo mise in chiara evidenza il cor1cetto della cer ebrazione ,progressiva, cioe dello svil'uppo progressivo del cervello nolla serie filogen et1ca c nelle singole specie, quindi no1L solo nell 'uomo, ma anch e n ei cavalli, nei cani. Nel periodo s lorico si ebbe pure una progre~­ sione nella cerebr azione, come lo dimostra lo sv1luppo preso dalla musica att~av~rso i seco.li_. .I ~re­ ci antichi, pur essendo dotat1 d1 uno sq.u1 ~1~1s s1mo sen so d 'arts ' avevano una musica pr1m1t1va; la . . musica moderna, intellettua]e~ com e e ogg1 inlesa da noi , e una acquisizion e recentissima della corteccia umana. Lo studio eh e creo la fama e rinomanza mondiale a1 prof. Bconomo e st ata la scoperta della encefalite letargica nel 191 7, l 'aver cioe ravvisato con geniale intuito gia n ei ,Primissimi casi ven uti sotto la sua osservazione i caratteri p articolari cli11ici, anatomici e biologici della nuova malattia c reandone un'entita nosologica autonon1a, tanto ehe venne poi proposto da at1tori francesi la denominazione: « m alattia di Eco,n omo ». La strana sintomatologia della nuova malattia, ehe si accompagnava a turbe p sichich e del tutto particolari ed a disturbi del sonno eh e andavano dal letargo all 'insonnia invincibili, indussero l 'Economo a studiare a fondo il problema del son:no fisiolqgico e della localizzazione delle funzioni p sichich e. Egli elaboro l a dottrina del centro regolatore del sonno, localizza~dolo alle pareti del terzo ventricolo, alla base del cervello; dottrina ehe ebbe il suffragio di prov~ clinich e, farmacologich e e Sjpßriment alf. Giunto verso la fine della sua obbiettiva esposizione l 'oratore rilevo la modestia, veramente eccezionale, del gr ande Scienziato eh e rifiutb piu volte incarichi a titolare di Clinich e n euro-psichiatrich e per darsi tutto alla scien za pura. La morte lo colse improvvisamente a 56 anni, forse in seguito ad una trombosi delle coronarie, proprio, pochi giorni dopo ! 'ultimo Congresso neurologico internazionale di Berna (1931) ove presento una brillante relazione densa di concetti e (li vedute originali ehe si riprometieva di svolgere. '\

R E VOLTELLA .

NOTIZIE DIVERSE. Associazione Italiana Fascista per l'lgiene. Quest'Associazio11e, prP.~icduLa da S. E. il prof. J). De Blasi, ha inde tlo il suo prossimo congresso i1azionale a Bari, per la seconda decade di maggio (la data precisa sara stabilita p1rossimamente). Esso verra integrato dalla visita ad opere igieniche di speciale importanza i1ei priD:cipali centri delle ~uglie. ,Saranno svolti due temi di relazio,n e, ehe prossima1nente verranno an n unziati . Sara fatta la solenne commemorazion e del prof. Sclavo, da parte d~l prof. D. Ottolenghi , e sara annunziato lo statuto della fondazione << premi Sclavo », istituita dall 'Associazione. Si ,p rega di far noti i titoli delle comunicazioni alla presiden za 11on olt re il 15 aprile. La sede ufftciaJ e dell 'Associ azione e in Rom a; quella dell 'Ufficio cli presid enza e della segreteria nazionale e in Napo,l i , prcsso l 'Istituto d '!giene dell a R. Universita (via Lt1ciano Armanni 3). 1

Congresso internazionale

sull~asma.

Si adu11era al Mont-Dore (Francia) nei giorni 4 e 5 giugno, sotto l 'alto patronato del ministro della sanita pubblica e sotto la presidenza del prof. Fer~and Bezan9o·n , me1nbro dell'Accademia di Medicin a di Parigi. Per informazioni rivolgersi al : secretariat du Congr es international de l 'asthme, rue Auber 19, Paris (IXe). L~Italia e l'insegnamento universita1·io a Parigi.

Una riunione clei direttori gen erali dell 'insegnamento superiore si e tent1ta a Parigi, al Palais Royal, ii1dett a dall 'Istituto internazionale di cooperazione intcllettuale, orga~o della Societa clelle Nazioni. Si e discu sso sulla n ecessiLa e la possibilita di una collaborazion e internazionale in materia di i11segnarr1ento st1periore, sullo scambio internazionale dei professori, sulle borse di studio internazionali e lo scambio degli studenti, sulle questioni derivanti dall 'eccessivo affollamento delle Univer sita e della carriera intellettuale, sul problema dell 'orie11tamento professionale, sulla p rotezione dei titoli accademici , sull 'insegnam ento delle ling ue m oderne e su1la equipollen za degli studi e dei diplomi universitari. Su ql1 est 't1ltimo problema, relatore designato dall 'Istituto internazionale di cooperazione intellettuale e stato il direLtore generale italiano Ugo Fr ascarelli il quale, altre ad aver presentato un r aPJ>Orto scritto, ha ampiamente illustrato al~une su e proposte eh e hanno otten"ll:to ~ arga ades101!e: Per l 'affollamento t1niversitar10, il prof. Cast1ll1 dell 'Univer sita di Bari h a comunicato il risultato degli st11di da lt1i compiuti per incarico dell 'Istituto di coop er azione intellettu a1e e le . su~ vedute sono state pienamente accolte dalla r1un1one. 1

1

La prolusione del prof. Bastai a Firenze. Il 16 febbraio n ell 'anfiteatro di anatomia della R. Unive1rsita di' Firenze, il prof. Pjo Bastai, chia-mato con voto unanime alla cattedra di patologia inedica t enne la prolusione al suo corso, trattan~ do il t~ma : « Anemie da carenza ormonica ». Erano presenti le piu alte person alita mediche cittaoine. Il prof. Bastai, dopo aver rivolto un ricordo devoto ed affettuoso ai st1oi maestri ed ai suoi pre-


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<c IL POLICLIN I CO »

decessori, proff. Scl1upfer, Mich eli, Frugoni e Dad· di, nello svolgi1nen to del suo tema si e trattenuto particolarmente s,u lla patogenesi della clorosi e d ell ' a~emia perniciosa. Considero la prima come u11a malattia dipende(l')ite da insufficenza ovariea ; la seconda in rapporto con un'alterazione della funzione endocrina dello stomaeo. Particolare interesse · rivesti Ja trattazione di tale argomento, dacch e la patoge11esi .p rospettata d·e ll 'anemia perniciosa scaturisce dall 'osservazione della efficaee cura eh e in tale affczior~e eserci tano gli estratti di .fegato e di stomaco. La eonferenza fu cald amente applaudita.

La funzione 1norale <lel n1edico nella 1nedicina SO• ciale. 11 prof. Salvatore Ottolenghi, inaugurando il 22 febbraio, nejl la Scuola di Perfezionam ento in Medioinale legale·, ·il « Corso di Cu] tura in l\1edicina legale e nelle Assieurazio11i sociali », ha trattato « della funzione inorale del in edico nell 'applicazio1n e della legislazioD:e penale e socia1e fasciste ». 'fraendo ispirazione dalla cc funzione morale del 111edico n tratteggiata mirabilmente dal Duce neJ suo 1nemorabile discorso all 'inaugurazione del Congresso 11azionale dei sindaca ti m edici fascisti i11 Campidoglio, dimo stra n ella sua prolusione qu_anto le funzioni eh e la nuova legislazione fasc1sita assegna al medico professionista, abbiano un carattere eminentem en1te morale. Sostie11e l 'Ottolenghi eh e ,p erche tali funzioni raggittngano i loro i11tenti e indispensabile, cia parte del sanit.ario, la compren sione intellettiva etica e politica della medicina sociale di cui branca madre e la 1nedicina legale, scienza eminentemente italiana eh e svolge i piu saggi e piu obbiettivi criteri direttivi p er la migliore soluzione dei p iu importanti problemi, offerti nell 'applicax.i.one delle nuove leggi penali e di assicurazio·n e sociale. 1

1

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Al Policlinico del Lavoro di Roma. Il 3 m arzo numerosi capitani dell 'industria, convo,cati da1 Regg·ente della SezioQe dell 'Urbe. del1"Associazione Nazio11ale Fascista dei Dirigenti di Aziende industriali , hanno visitato il 1° Policlinico italian o del lavoro, fondazione dell '·U~ione industriale fascista del Lazio, e ne hanno ammir a to ed apprezzato l 'efficienza e i ·organizzazione; p arlo il prof. A. R:in ell ettj.

Nuova scuola n1edica post-universita.ria a Londra. Un Co1nitato m edico del Parlamento inglese aveva preconizzato da te1npo la fondazione di una nuova Scuola di perfezionamento medico a Lo·n dra; nell 'aprile 1930 il Governo ave.va accolto la proposta e progettato di destinare alla Seuola l '0spedale Hammersmith, di 4~ l~tti;_ ve~iva .~r:ven­ tivata la costruzione di var1 1st1tut1 se1ent1f1c1 annessi all 'ospedale~ per l 'importo di circa ~5 milioni di lire it. ; si lasciava in sospeso pero il problema dei folildi per il fu!lzionamento, confidandosi nel co·nco-rso di enti e di privati. Ora, a causa del disagio economico, il progetto di legge definitivo presentato a1 parlamento riduce il concorso dello Stato a meno di 10 milioni di lire it. E stato costituito un Comitato esecutivo, sotto .l a presidenza del ministro dell 'igiene, sir George Newman. Si e lanciato un appello per Ja costruzio•n e di una casa dei perfezionandi; destinata ad ospitare non

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solo i medici, ma anche altri cultori delle scien:ze e delle arti; si e gia provveduto per una casa atta ad ospitare 30 perfezionandi dei domini inglesi.

Biblioteche per gli ospedali. La Bibliotera Ospedaliera della Croce Rossa Britannica, in cooperazione di un Sottacomita·to speciale dell '« ..i\ ssociazione delle Biblioteche )) dell '111ghilterra, fornisce i libri a circa 2000 ospedali : ogni settiman a 6000 volurni incirca vengono distrib·u iti dalla Croce Ros>Sa Britannica e Q0n fanno pi\.1 ritorno1, ma vanno ad arricchire le bibliotech e dei sir1goli ospeda]i. Sono ricbiesti e forniti lipri su tutti gli argoine~ti ed in tutte Je lingue tra cui la cinese, 1a co,p ta, ecc. L 'ir1iziativa e stata olt.remodo apprezzata dagli infermi, tanto ehe la le.tt11ra si considera ormai quasi un elerr1ento della cura .. . J11 seguito ad una ·nl10Ya convenzion e, si e ora slabilito di estendere la distribuzione dei libri a sana tori per tubercolotii:-i, osp edali per malattie infettive, ospedali p sichiatrici , ospeda1i militari. ospedali navali, O·s pedali per le forze aeree, n aYiosped ali, ospcdali p er ex-militari. 1

Nel giornalismo medico francese. L '« 1\ ssociazion e professionale dei giornalisti n1edici francesi >) h a cosi costituito il suo ufficio pel 1932: presic.l ente G. Lemoin e (Lilla), vice-preside11ti 1). Boudi11 e Camescasse (Saint-Arnoult); segretario Albert (iarrigues; tes9riere L. Mathe. La cc Cassa mutua pensioni dei giornalisti m edici francesi )> ha cosi costituito il suo ufficio pel J 932: presidente G. Paul-Manceau; vioo-p residente J. Minet (Lilla); segr etario A. Bouland; tesoriere 1 Albert Garrigues. 1

Pubblicita medica nei giornali romeni. Nel gi11gr10 1931 si costitui a Bucarest la Camera Medica, la quale ha st abilito ehe ogni pubb1icita dei medici nella stampa quotidiana dovesse ven·i re sop.pressa, nel termine di 15 giorni; in caso diverso se ne sarebbe interessato il C'A>mitato (li' sciplinare. Tra gli annunzi p ubbJicitari fatti correr1temente da 1nedici sul quotidiano1 piu diffuso della Romania, (( Din1ineala », se ne leggevano di quelli amen:l e alcuni quasi inverosimili. Malgrad? l 'intimaiione della Camera Medica, hanno con t1nuato ad essere inseriti , come rileva il periodico m edico cc Praxis, Medici »; il ehe atteista eome il direttorio della Camera non disponga aneoca di 111ezzi disciplinari e coerc.itivi efficaci. 1

I medici del Giappone. Secondo un 'inchiesta diligente, nell 'apirile 1930 il Giar>pone contava 40.681 medici, il ehe da la proporzione di 7,07 medici ogn~ 10_.~ abitanti: Inoltre si contavano 3220 emp1r1c1, tra eu1 la massima parte, 1706, applieava le eure elettriche; 456 ap1 p1licavano le eure termiche; 368 ~ravano con i toccamenti de~le mar1i (cosi detti cc sc1atsu >>); 291 applicavano eure s1p irituali; 143 le c~re attinich e; 96 gJi esercizi fisici; 160 forme var1e.

Per gli automobili dei medici a Parigi. Jl Sindacato medieo di Parigi ha inoltrato una protesta al Prefetto , contro le numerose multe in-


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SEZIONE PRATI CA

f]itte ai m edici ehe lasciano le proprie auto1nobili i11 vicinanza delle case dei clie111ti, per un tempo superiore ai pochi m).nuti concessi dal regola1nento suJ traffico· stradale. Si e proposto - com e gia altre vol te - ehe la Prefettura di polizia applichi, sulle automobili dei medici, delle targhette sm altate, con l 'insegna della Croce Rossa, le quali valgano a proteggere dalle mt1lte dei 1netropolitani. 1

Naturalizzazioni. Hanno ottenuto la cittadinan za italiana i dot.tori M. Yucacer (interno della Clinica ~1edi ca di Palermo) e S. Mine (interno della Scuola di MaJariologia di Rom::t). 1\.t1guri ai nuo vi connazionali. 1

Di prossima pu bblicazione :

2° Numero monografico di gastro-enterologia. In preparazione : Numeri 111onografici sull 'allergia , sulle secrezioni inter11e, sui reumatismi.

Si e spen lo a 66 anni il do·t t. FRANCESCO SIRN_.t\., la cui intelligente attivita si e svolta sopratutto a favore d.e gli umili sia durante la conaotta i11edica da Lui tenuta nel comune di Alcara li Fus~ d al 1892 al 1920, sia nell 'esercizio della libera professione. Fu emblema di bonta ed abnegazione. N.

ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSILE. SOOD1ma.rio del N. 2 (Febbraio 1932): Memorie originali: G. SANARELLI e A. ALESSANDRINI : Sull'u1trafiltr.azione idei batteri pat-0geni. L'ultravirns tiiico-paratifico. G. ROSSI: Nuc.ve acquieizioni di ba tteriologia generale tratte dal camP<> 1della batteriologia d el terreno (1 fig. e 6 grafiohe). - Note d' igiene pratica : E. BER!I'ARELLI: Osservazioni, rilievi e ricerohe s11 alcuni queeiti di bromatologia . - Recensioni : Epidemiologia e profilassi generale. - Rivista· bibliografioa. - Servizi igienico-sanitari. - Notizie. - Allegato. Abbonamento pel 1932: Ita.11.a L. 60, Estero L . 1 00; aii noetri aibbonati rispettiva.mente L. 5 5 e L. 9 5. Per ottenere quant.-0 sopra rJvolgersi direttamente all'ed.itore LUIGI POZZI. via Sietina 14, ROMA.

lndice alfabetico per materie. Addon1e de tro: t'i11to11ia pat ologica clel1' - , cos tituzion e e vagoto11i m o . . Pag . 407 Addome : sofferenze . . . . . . . . . . . )) 414 Adre11alina a })iccole tlosi : azio11i sulJa pressione arteriosa e sul pol so . . . . )) 423 Amb ul a torio per diabetici e asrnatici . )) 432 Batteriolisi: ricerch e . . . . . . . . . . )) 424 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 421 Broncoscopia 11e.l la diag11osi dell e n1alattie pol1nonari . . . . . . . . )) 417 Calcoli batterici rle1 r ene )) 422 Causalgia: tratt an1e11lo . . )) 422 . )) 417 Cisti r etro.peri Lori eali . . . Clorato potassico : i11tossicazio11e ac ula . . . . . . . . . . . . . . . . )} 428 da )) 422 Diabete jn ipiclo: a1n1no11iogenesi . . . EcoNo!\10 C. : con1.m em orazion e . . . . )) 432 EpiJessia : liquido cef.-rachid. . . . . . )) 425 Epilessia trattat a c-0n 1'asport azio11e del . . . . )) 423 glomo carotideo : esiti )) 427 Ginocchio: apofisite r otulea . . . . . . Giurispr1iclenza sanitaria: casislica . . . )) 430 Granuloma m aligno: puntura diagnostica della milza . . . . . . . . . . . . )) 424 Granulom atosi malig11.a pleuro-polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 418 )) 425 Idronefrosi bilaterale . . . . . . . . . . Infezioni bronco,poln1.onari post-opera)) 419 torie e loro preven zione con ,i lisati . Ipertensione : azione dell 'estratto di ghiandole linfatich e . . . . . . . . . )) 423 )) 429 Is titu to della Sanita [Jubblica . . .. )) 428 Latte causa dJ'infezioni strep tococcich e. )) 425 Latte : r egolamentazione . . . . . . . )) 424 Linfangioma cistico del col1o . . . Malaria : tipi epide]llici . . . . . . . . )) 412 )) 424 Malformazioni congenite . . . . . . . .

Occhio : autoenucleazio11e in soggetto post-e~cefali tico . . . . . . . . . . . Pag. 422 Oftalmologia: vetri aderenti corneali . )) 424 Osteo111ie.li te vertebrale . . . . . . . . )) 427 Pancreatiti acute: cliagnosi, ezio1ogia, patogenesi , trattamento . . . . . . )) 415 )) 428 Pertosse : diagnosi prec-0ce . . . . . . Pleurite siero-fibrinosa . . . . . . . . . )) 425 Pleurite de11 'apice (a capp·u ocio) . . . . )) 426 Poliomielite anter. ac. . . . . . . . . . 425, 426 Prurito di origine epatica e r en ale : u so . . . . . . . . . . . dell 'ergotamina )) 428 Rachianes.tesia: eruzion e bollosa sim1netrica ai talloni con secut.iva . . . . )) 410 Rachitizzazione : ricerche . . . . . . . . )) 423 Reazione di Ascl1heim-Zondek: ricerche )) 424 Riflessi duodeno-insulari e appendicoin sulari . . . . . . . . . . . . . . . )) 423 )) 427 Salicilici: somministraz. di alcali . . . )) 423 Schistosomiasi vescicale nel Fezzan . . Societ a mediche: il mol tiplicarsi delle )) 429 'fracheomalacia : risultati della strumectomia . . . . . . . . . . . . . . )) 420 'f irno: correl azioni col fegato , e col pan)) 423 creas . . . . . . . . . . · · · · · · · 'fubercolo calcificato della calott a p,r otubera11ziale . . . . . . . . . . . . . )) 401 Tubercolosi: coltura dal san gue col me~ todQ Loewenstein . . . . . . . . . . . )) 424 'fubercolosi : crisi da climatoterapia . . )) 425 Tubercolosi· dell 'ilo polmonare n ell 'aclulto . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 419 Tuber colosi locali di fronte al quesito dell 'immunita . . . . . . . . . . . . )) 426 Tubercolosi polmonare : legatura della vena .p olmon. . . . . . . . . . . . . . )) 420 Vertebre lombari : lesioni dell 'istmo delle lamine . . . . . . . . . . . . . . . )) 427

Diritti di proprieta riservatl. - Non e consentita la 'ristampa di Zavori pubbZicati nel Po!icli1nico se non in seouito ad autorizzazione scritta daZZa r edazione. E vietata Za pubblicazione di sunti di essi senza citarne Za fonte .

A. Pozz1, resp.

C. FRuGoN1, Red. capo.

Roma - Stab. TiPo-Lit. Armani di M. CoUPrier.

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436

« IL POLICLINICO »

[ANNO

XXXIX,

Nu~r.

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Abbonamenti '' al Policlinico ,, per l'anno 1932 : Singoli :

ltalla

(1) Alla sola sezione pratica (settlmanale). L. 58.80 (1-a) Alla sola sezione medica (menslle). L. 50 (l·b) Alla sola sezione chirurgica (menslle} L. 50 -

....

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Estero L. 100 L. 60 L. 60

ltalla (2) Alle due sezioni (pratlca e medlca) •. •• L. 100 (3) Alle due sezioni (pratlca e chlrurglca) . • • L. 100 (4) Alle tre sezioni (pratlcs, medlcae chlrurglca) L. 125

Eatero

L. 150 L. 150 L. .180

L'importo di abbonamento o di quant'altro si desidera acquistare, oltreche mediante Vaglia Postale o Cheque Bancario (questo ultimo deve essere rlscuotibile ia R,oma), puo anche ess~re inviato versandone la somma nel Conto corrente Postale N. 1/5945 dell'Editore LUIGI POZZI.

A. V V E R T E N Z A . . Tutti gll associatf ehe fnvleranno subito l 'inte••o importo del proprlo abbonamento

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,p el 1932, potranno, coll'aggiunta dl s ole . . . . .

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DIAC1NOSTICA DELLE MALATTIE PARASSITARIE. (P r of. C. BASILE). Prefazione del Prof. VITTORIO AS COLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LA VOCE PARLATA E CANTATA, NORMALE E PATOLOCICA. Guida allo studio dclla fonetica biologica. (Prof. G. BILANCIONI). Prefazione del Prof. s. DE SANCTIS. 1 CIRCOLI VIZIOSI IN PATOLOCIA . (l. B. H URRY). Traduzio.ne dalla 3a. edizione inglese, riveduta ed aiooresiciuta da>l Dortt. G. DRAGOTTI. Ri·l egato in -piena tela . .

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NUOVE VEDUTE SULLA INFEZIONE DELL ' APPARATO DICERENTE . (Prof. GruSEPPE SANARELLl) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e) LA CLINICA DELLA ADESIONE PERICARDICA (Fib r echia del cuore) iNELL'ASPETTO SUO DIAGNOSTICO. (Prof. G„ L SACCONAGHI) . . . . . . . . . . . . . f) L'INSUFFICIENZA DEL CUORE con speciale rigua1'do ai concetti moderni di Fisiop ato1 oaia. (Dott. E . PERITI). Prefazione del Prof. I1. S ICILIANO . . . . . . . . q) CARDIOCRAFIA ED ELETTROCARDIOCRAFIA, ANCIOCRAFIA. (Prof. D. MAESTRINI). Prefazi<>ne del Prof. s. BAGLIONi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . h) MORFOLOCIA CLINICA E FISIOPATOLOCIA DEL CUORE. (Prof. A . Ross1) . Prefazione del Prof. LUJGl LUCATELLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .i) LA SANOCRISINA NELLA CURA DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE. N-0te criti· ehe e Osscrvazioni cliniche. (Prof. E. TRENTI). Prefazione del Prof. VITTORIO AscoL1. k) RADIUMTERAPIA . Manuale per i medici pratici. (Dott. L. CAPPELLI). Prefazione del Praf. F. GBILARDUCCI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . il) 1 DISTURBI DEL SONNO E LORO CURA. (Prof. A. ROMAGNA MANOIA). Prefazione del Prof. G. M INGAZZINI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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MEDICO-LECALE DELLA NEVROSI DEI TRAUMATIZZATI. II rilievo e il significato dei sintomi. (Prof. A. CIAMPOLINI). Prefazione :d el Prof. CESARE BIONDC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L'IMPORTANZA DELLE PARATIROIDI SECONDO LE ODIER!NE VEDUTE. (Dott. V ITTORJO GBIRON) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . LA BISMUTERAPIA DELLA SIFILIDE . (Dott . F. TRAVAGLI) . . . . . . . . . . . . L'ASMA BRONCHIALE NEI MODERNI CONCETTI. (Prof. P. STANGANELLI ) . . . . . CONCETTO E DIACNOSTICA DELLA TISI INIZIALE . (Prof. A. ÜAPOGROSSI) . . . . LE COLONIE SANITARIE MARINE MILITARI . Nozioni di terapia marina, solare e di educazione fisi,c a. (Dott. F. BocCHETTI). Prefazione •del Prof. A. SCLAVO . . . . TUBERCOLOSI ED ESERCITO . (D ott. F. BoccHETTI). Prefazicme del Prof. Sen. G. SANARELLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LA LECISLAZIONE SANITARIA IN RAPPORTO ALL'ESERCIZIO PROFESSIONALE. (Dott. A LBERTO VIGO : doctor Justitia) . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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LA CROSSA MILZA MALARICA E LE SUE COMPLICAZIONI. Studio clinico-operativo. (Prof. 0 . CIGNOZZI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LA MODERNA LOTTA CONTRO LE MALATTIE SESSUALI. (Dott. F. TRAVAGLI) . . TEORIA DELLE VITAMINE E SUE APPLICAZIONI. Sagoio di vitaminoloqia. (Dott. G. LOREN ~INI ). Pref azione dii CHARLES RICHOT . . . . . . . . . . . . . . . . . . DEI MEDICI FUTURI. (AUGUSTO MuRRI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

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GLI STUDI 01 CAMILLO GOLGI SULLA MALARIA. Prof. ALDO PERRONCITO) • . • . . . LA TER~PIA SPECtALE DELLE FEBBRI PERNICIOSE. latina, a cura del dott. GIULIO LEGA) • •

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maggiori spese postali di spedlzlono.J


ANNO XXXIX

Roma, 21 Marzo 1932 ·X

.Num. 12

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS I>.RATICA

,

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI •

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Riviste sintetiche : P. Alessandrini: In tema di stitichezza. Tecnica chirurgica : G. Ba.ggio: La Mc. Burney trasformata in incisione a lembi. Lavori originali : A. L<>ngo: L'istamina e il sondaggio frazionato a digiuno nello studio della funzionalita gaotrica. . Note e contributi: A. Botto-Micca: C-0ntr1buto allo studio dei diverticoli apl)endicolari. · O s~ervazioni cliniche : G. Pieri: Appendicite acuta da tricocefalo. Sunti e rassegne : D. T. Davies: Rapporti tra acloridria e anemia. - G. Favory: Le -0risi gastro-eolari. - Moynihan of Leeds : La prognosi dell'ulcera gastrica e duodenale. - K . Glaessner : Il tratJtamento dell'ulcera gastrica e duodenale .oon iniezioni ipodermiche di pepsina. - J . Paviot e J. Moulinier: Ileo l>iliare. - Haberer : Come si possono migliorare i rieultati nella resezione colica per occlusione .acuta e eubacuta. Cenni bibliografici. Appunti per il medioo pratico : DALLA PRAT I CA CORRENTE: A. Oauoci: Stenosi duodenale ed ul cera perfo.xante 1

RIVISTE SINTETICHE ScuoLA. nr PATOLOGIA DrGESTIVA DEGLI ÜSPEDALI DI ROMA.

In tema di stitichezza iper il prof. PAOLO ALESS.<\NDRINI, primario medico. (Cant. e. .fin,e; v. fase. 7) .

FORME CLINlCHE. D.a lle considerazioni esposte risulta chi.ar.amie nte eh e la stitichezza e sempre un fenomeno eomplesso, in cui dornina per lo piu uno stato d 'ipertonia o eiricoscritta (sfinteri propriamente detti) o piu o m·eno diffus.a. Tali ipertonie in taluni casi assumono il valore di un vero spasmo. Non si puo pero esclu·d ere :un certo grado d 'ipocinesia !d el tratto · intersfinterico; in qualche caso debbono interve~ nire movimenti antiperi,s taltici ehe complicano il m·eocanismo di produzione. • Da un punto di vista della classificazione <li tinguere pereio una forma atonica da un.a forma spastica e irrazionale; nei casi in eui s i.a evidente il predominio di uno dei due f.at-

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del -colon in ra>p•p orto con un'ulcera peptica del digiuno. - CASISTICA: Su alcune emorragie gaetro-intestinali, da -causa mal -oonosciuta. - Sulle alterazioni emorrag.iche della mucosa inteetinale e le emorragie dell'intestina nell'influenza. - Pseudogastr01>atie da appendicite. - Dita ippocratiche e poliposi intestinale. - T.ERAPIA: L•estratto J>aratiroideo nella cura delle ulcere gastro-duodenali. - Trattamento dell'ematemesi col catetere in pe:r;manenza. - La doee .massima terapeuti-0a ·del cloridrato di em etina. - Il « carbars·o ne » nella cura dell'am ebiasi. Il trattamento delle anoreesie dei papJ>anti. N ella faae terminale della tubercolosi intestinale. !GIENE : L'enterobiosi e gli ossiuri. - MEDICINA SClENTIFICA : Il chimismo gastrico nell' insufficienza cardiaca. - La s indrome umora le dell'occlusione intestinale. - VA· RIA : Farne e a1ppetito. 1Nella vita professionale : Dal Prato: Della graduatoria nei concorsi. Con corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. 1ndice alfabetico per materie.

tori e piu opportuno parlare ·d.i form e a predominio spastieo o ipocinetiico. Stabilire l'esistenza di una atonia primaria .ß troppo difficil·e sia clinicam·e n te eh e r.adiologicame·n ,te per poterlo utilizzare co·m e base di una cla8sificazione della stitich ezz1a. Speeialmente in casi di stenosi organ~che, ma sopratutto nei vecchi, si osservano dilatazioni specialmente del1e porzioni iniziali del colon da far pensare ehe man chi quel cer,to grado di con trazion.e ehe costituisce il tono: si ha r.ag·ione pero di ritenere ehe an1che nei casi apparentemente primitivi tali .dil1ataiioni, piu ehe dip1endenti da uno stato di .d eficienza anatomica o funzionale primitiva della fibrooellula muscolare o da difetto ·della sua in-n ervazion e, dipendano dal forte accumulo di feci o ,d i gas, debbono percio considerarsi seco·n darie. Ad ogni modo l 'atonia deve intervenire solo eccezion.a lmente nella gen,esi della stipsi abituale; il suo stato antagonista invece, l 'ipereinesia„ deve 1avere una enorme importanza n ella genesi delle diarree. Darie importanza a lla ptosi, sopratutto a quelle dell 'angolo epatico, n ella gen esi della stiti ch ezza puo eonsiderarsi un anacronismo: quando si pensi ehe i forti dislivelli tra an-


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c1 IL

J•OLI1}LL ~J CO

golo epat ico e splenico ve11g·on o sem1)re super.ati sen za J,a minin1Ja diffi1colta e quan~ do si eon sideri eh e in r11oltissin1i easi d1 pto,si non esiste il minimo ri tardo . del. p as: saggio a ttraverso il eolon e el1e anz1 ,ne1 cas1 di stitich ezza assoe.i.ata alla .p tosi si osserva fr equen ten1ente una stipsi del t ipo ·distale, perde qualunque valore l 'idc,a ·di Glenard . Ciononostante assistia m o quotidianamente alle preserizioni di einture d ei p iu svariati tipi eh e dovrebbero risolver e il problema terapeutieo d·ella stiti.Jch ezza e vedia m o ancora m 0nogra fie sulla tStit ieh ezza eh e si ·diffondono a p arlare dei r.apporti tra stitich ezz.a e ptosi viscerale, in eui , a ltre agl 'ing inocchian1enti in evitabili della ptosi, si da im por tanz.a all '·ecrc essiv.a .allung,a n11ento d·el eolon . Non mi dilung·o a eriticar e ~a puerili.ta della eoncezion e eh e poehi centimetri di allungam·e nto del colon debbano prolungaire di g iorni il passaggio a ttraverso ·di esso. Baster ebbe solo accenna re a ll 'ineffi cacia delle col·ectomie n ella cura d ella stit1ch ezza abituale e al1 a frequenza con cui s 'incontr.an o colon lun gl1issimi sen za _il minimo ritardo del transito ! La cl.assific.azion e in stitich ezz.a primitiva e secon·daria p otra essere .giustificata quando saranno m eglio cono·sciute le le.g gi della fi siologi:a e fisiop atologia della m otilita gastro-intestinale; m a purtroppo son o tanti i problemi aperti eh e e im possibiJ.e m etter ei d 'aJCeOr dO sul valore patogen·etico delle varie cause : cosi quella forma ehe per alcuni puo essere primitiva .d.a a ltri e consider~ata second.a ria, e quella eh e oggi € primitiva puo dom ani con sider.ar si seconda ria qua n·do si m etLesse in lu oe l 'azione di nuo'ri m eccanismi n ella gen esi di tale forma m orbosa. Accenno appena per esem pio ·1alle stitich ezze eh e a ccompagnano l 'ulcera gastrica o duodenale,· eh e per a lcuni 1sarebbero rifl,esse o dipßnd·enti dal ritardo ,di vuotam ento· g astrico, per altri inveoe farebbero parte a mbedue di. lln fon·do c ostituziona le. Ch e dire poi delle stiti,ch ezze secondarie a ipoepatismlQ , attribuite d.a a lcuni a d eficienza di secrezione bili.a re e alla u a m an cata azione s11lla p erista1 si, a zione cl11e sperimentalmente almen o .per il ·colon e tutt ',altro ch.e dimostrata e contro cui b.aster.ebbe obbiettar e ehe n ei casi di occlusion e del coledoco dovrebbe aversi l '.arresto della prog riession e del contenuto in t estinale n el colon , un vero q u adro di ileo ! Si e obbiettato eh e in tali casi l'a umento d eg li C:\ Cidi grassi n1elJ.e f.eci, p er l1a su.a azion e stimola nte la peristalsi del colon, comp1eriserebbe la man eata azione cinetica della bile : per o si e visto eh e an ch e a dieta 1completan1ente priva di g rassi n ell 'occlusion e del coledoco o n ell e fi stole bilia ri n on si hanno rn odificazioni rilevanti del passaggio attraver so il colon. 1

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XXXIX, Nul\r. 121

Ch e dire poi del \Semplicismo dello Schmidt cl1e ri·duee la stiti eh ezza senz 'altro all ' eccesso della digestione della 1cellulosa, ? Non mi diffondo pero qui sui rapporti tra digestione d·ella cellulosa e stitich·ezza, su 1cui ri.t ornero in seguito. Delle clas ificazioni della sti tieh ezza a bituale l 'unica, secondo m e, eh e abbia ba·si fisiologich e ed 11a un.a n otevole importanza ·dal punto di vista te1·.ap eutico e qu1ella di prossima le e distale, non comprendendo in qu·e·s ta la for„ i11a .ampollar e o di sch ezi.a eh e va eonside rata a parte. Natur.almente questa cla.ssificazion e radiologiea ha i difetti di tuite le classificazioni sch em atich e, giacch e le form e pure quasi ma i si osservan o. Da un punto di vista pr.atieo i)ero, con esami radiolog i.ci .p ra tica ti sisterr1a ticam en te , tutti i casi p·ossono raggruppa rsi nell 'una o n·ell 'altra forma . Naturalmente 11el tipo di tal e esistono for·m e con ristagno pr evalente sig m oideo o quelle in cui il ristag n o don1ina n el colon trasv erso e di.scendente; n ella forma tota le in a lcuni casi predomina il ristagno n el 1colon prossim.ale ·e trasver ~ o , in altri nel ·d isicend ente e sig ma. 1

1

Stitichezza

p1~os s imale.

-

L 'arresto del pasto opaco qui .avviene n ella prima porzion e del trasverso in prossimita d.ell 'angolo epatico, in corrisponden za dello sfintere de, critto da l Cannon ; s_p esso ipero delle traccie di pasto si trovano anch<0 n el resto del trasver so e dopo un certo ten1 po qua1ch e accenno anch.e n el discendente e nel sigma „ pero domina la tasi n el tratto cieco-a.s cen dente anch1e per tre o quattro giorni. Fa tta astrazion e dai ca i in cui la stipsi asoenrd·ente e di natura ·rn1eccanica, in cui l 'arre sto e molto piu netto a livello dell ' ostacolo, bisogna an.eh e qui pen sare eh e la zona sfinterica della porzione iniziale del trasver.so rappresenti una g aranzia della normale funzi on e del tra tto a monte. Per lo Schmidt l 'eccessiva. utilizzazion e della cellulosa per l1a m an c.an za dello stimolo m eccanieo di essa sul cieco ed a scendente, n.e sarebbe la causa fon·da m entale . Pier o io m.i sono domandato .spesso se la d efi cien za dei r esidui di cellulosa eh e si riscon tr.a . n elle feci in tutte le fo rm e di stitich ezza e particola rm.ente n ella forma a·scendentre non d·ebba con siderar si in m olti casi Ja conseguen za deI lung o ristagn o n el cieco-ascendente piuttosto cl1e la causa di esso. Ne il fatto contrario eh e cioe in molti casi un eccesso di introduzione di cellulosa spesso vince Ja stiti.ich ezza puo essere un ar-g·omento· in favore. No·n c'e dub„ bio eh e un. eccesso d 'introduzione di oellulosa, coll 'aumento di vo]ume d.ei} contenutro del ·eollon ch•e spesso det ermin.a bruscam ente per la stimolazion e della peristalsi a n ch e d elle ultim1e anse del tenue, possa provocarc un vi,race riflesso mienterico e


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SEZl ONE PRATl CA

<Juindi favorire il tra,s porlo del c?11t ?n.uto de~ colo11 . Qua11do si pe11si pero cl1e i d1g1unator1 di ]Jrol'cssio11e l1a11110 un.a d,e fecazione quotidian.a e ehe i popoli esclt1si an1,e11te carnivori (p. es. esqui111e i, india11i del Nord non civiliz.zati) non soffrono di stipsi, bi, ogna pensare c}1e la cellulo ... a per · e Il011. l~~pp1iesenti Uil eleme11to indispensabilce alla pcristalsi del colon. Probabilmentc sono i prodotti della sua scomposizion·e batterica (acido latlico, a~ido ac~tic~, acido carbonico, ecc.) ehe d eterm1nano il r1la ci.amento dello sfintere di Cannon; difatt1 i popoli carnivori h anno bisogno d 'introdurre notevoli qu.a ntita di grassi, giacch e gl i ac idi g r assi in eecesso v:he sfuggono al pro ce~­ so di saponifi1cazione favoriscono il trasporto lungo il eolon; eio risul ta anche dall 'e~ 1)eri.enza quotidiana cl1e dimostra eh e una dieta molto ricca in grassi in alcuni individui provoca diarrea . In casi di a limentazione molto ricca di sostanze vegetali, eh e s i con siglia n ella stitichezza, si raocomanda anehe un'abbondante intrcrluzione di olio : nei casi i'n c t1i si otti ene l 'effett0 desiderato (se sopratutto la slitich ezza e d el tipo prossimale, in cui e superflua una lubrificazione perehe si tratt.a di un ri tagn o di fe ci liquide) bisoana ammettere eh·e l 'olio agisca 1col m.eccanismo suddescritto. Oltre ch1e nella dieta carnea, a n ch e in una dieta esclusivamente veg.eta riana o la tteo-vege.tariana, la stitich ezza e eccezionale; e'e 1)ercio da domandarei se l'a limen tazione mista non rapprie enti un fattore molto piu danno o al fun.zionamento del 1colon eh e non un 'alimentazione puramente ,,egetariana o puramente carnea. La stitichezza potrebbe pereio in mol ti casi consid1enarsi come una mani festazione d 'inadattabilita a quel tipo di alimentazion.e stabilitasi nel corso dell 'evoluzione mian mano eh e l 'uomo e pa,ssato d a un'alim entazione eselusivamente animale a un 'alimentazione n1ista . Quelle eh e ad ogni modo risu ltia <la ll e con siderazioni suie sposte e 1ch e il problema della dietetica a.e}Je affezio·n i d el col on bi so.gn.a ,a ffron tarlo caso per caso non dominati dall 'incubo dei pericoli d ell 'alimenta• z1one carnea. Un altre pregiudizio eh e ostacola una viione obbiettiva di tale problen1a e il preteso an.t agonismo tra ferm entazione e p utrefa zion e n·el col on ascendente, antagonismo eh e se ha i.;in ceTto valor e in laboratorio, come h a din1ostrato Mie tehnikoff, e ancora m.aggiore d.a l i1unto d i vista ·d ell 'industria farmaceutica, e b en lung i dal verificarsi in vivo, d ove numer ose ricerche h anno dimostrato eh e i due processi ·decorrono parallel.a men te. J./assoeiazion e d1el processo di putrefazione, ehe porta alla produzione di ammonia ca e di l)r ocessi di fermentazione d·ell a cellulosa, eh e i1ortano a11a produzione ·d i sostanze a earatter e cl ebolmente a:cido, a second.a d elle proporzioni 1

c ui a vv ie11e, d e ve 111.odificare quell ' Qptimuni di acidi ta 11ece __ -ario a far rilasciare lo sfinLere tli Canno11; n c si puo a1n1nettere cl1e un eccesso di alin1entazione carn ea (a ssoluto o relative a l poter e dig·eslivo i·ndividuale) possa essere controbi].anci.ato d.a un proporzionale aumento di eellulo a, g iacche il potere di dige tion·e dell.a cellulosa nell 'uomo non e illimitato .e un ccces ·o .d 'introduzione puo provo.c.are fe11omeni irr italivi, e-ag·erando un.a stiti cl1ezz.a o provoca111do dolori ie diarree, su cui lo tes o Sch midt ha riichiam.a to l 'attenzlone. Da que ti dati si eomprende l a difficolta d1 tabilire l 'optimum alim entare n-e.Jla terapia. d ell1a stitich ezza perche per lo i)iu 1presenta un carattere n ettamen.t e individuale. Bi ogna inoltre eon siderare eh e, oltre a1la. reaziofle del contenuto d ell 'ascendente, anch& la quantita dei residui alimentari per se d ebba avere un certo valore per regolare l 'apertura d1ello s fintere di Cannon: naturalmente il tratto cieco-ascendente tratterra piu a lungo un materia le ricco di pr incipi a lirpentari ch.e sia sft1ggito all.a digestione d,eJ tenue, in casi in eui l e alterazioni putrefattive o· ferm enlative non siano mol.to s piccate, in tali casi pereio il pa saggio n el trasverso sara ritardato, come dimostra spes o l 'osserv1azione quotidiana: se pero interverra.n no intensi processi fermentativi, per lo stabilirsi di un brusco Tifl esso mienterico, avremo scariche dia-riroich e eh e si altern eranno con una stitich ezza: e questa alternativa tra tips i e diarrea e un fen.om.en o abbastanza frequ ent·e · nelle stitichezze d el tipo ascend cnte. ti ticl1ezze del tipo ascen·dente, ollre ehe per u11 'iperalimentazione assoluLa o r elativa, si po ono avere anch·e per ipoalimentazione com e si o serva nei convalescenti e n ei psicopatici o in a1cune diete facilmente assimilabili : in tali casi il contenuto cecale e scarso e non capace di determinare il riflesso mienterico : in queste gruppo per alcuni rientrano le stitichezre dipen denti d.a una dieta lattea o da una introduzione ecces~iva di uova, sebb ene qui d ebbono interven ire fenomeni com.pl e·~si e d 'interpFe tazione ' 'ariabile nei singoli ca 1 .

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Stitioliezza distale. -

In c1ue ta forma osservia1110 eh e il eolon discendente e il sigma vengono rag.g iunti dal pasto opaco come norn1.almente entre le 24 ore dall 'ingestione; pero il passaggio di esse nell 'ampolla e la defeeazion e non si provoc.ano cl1e d opo un te mrp o piu o m eno . l ungo. I11 tale forma si possono dare varie possibilita: il cieco o l 'ascendente po son o T1e tar e r:Lpieni per un periodo piu o meno lun o·o (form a totale); in altri c.asi il vuotamen to del c i eco e dell 'ia1S1cend.en te e piu 0 meno r.apido e il pasto ristag·na pecialm ente n el tr.as, 1er so ·e nel discendente (form,a tr.asversale o intermedia); 1

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<t IL P OLI ÖLI NI CO »

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in altri casi il ristagno e quasi esclusivamen- esp~:ienze l 'importanza ehe ha il grado di iJ>ete sign1oideo. lfn.a suddivisione pero in forma rem1a venosa ·d el eolon sul tono degli sfinteri, totale, tr.asversale, sigm oidea e distale propria- eh e questo eoneetto non ha bisogn-0 di ultem ente detta (qu.a·Ji.do il sigm.a viene ragg·iunto r iori delueidazioni. Quiesta facilita di riutilizentro le 24 or e e il vuotamento del eieeo e zazione dell 'aequa da par te del sigma fa si ehe dell 'aseendente e rapido) e superflu.a , g·i.aech e le feci diventano troppo secche e pereio deterin tutte queste forme il fattore patogenetico minano una esagerazone del to·no dello sfindominante deve per lo piu attribuirsi ad un tere retto-sigmofd,eo fino a uno stato spastieo, ostaeolo al riasso-rbimento dell 'aequa; al piu come si puo rilevare alla sigmoseopia: si vesi potra f.are u1i.a riserva per la forma totale r i fica cioe, come abbiamo visto peir la stipsi o subtotale, alla cui p·a togenesi debbono inter- prossimale, 1cbe un fattore util.e puo divenire ve11ir1e a neh e i fattori d1e soritti a proposito del- d.annoso se la sua azion e si esereita in modo 1.a stitieh ezza prossim1ale. esagerato . La funzione fondamental e del eolon distale Le stipsi sigmoidee eh e si determinano eon e quella del riassorbimento dell 'aequa e si queisto meccanismo, ·p er il eireolo vizioso ehe eomprende pereio ehe i prooe si infiammatori ·determinano, possono divenire ostinatissime: e uleerativi ehe turbano i suoi m e,ceanismi l 'iperprodU:Zione di muico vitrieo, eh e si osr ego1atori sono quelle eh e eon n1aggior fre- serva in tali 1casi e ehe eostituisoe una esagequenza si aeeom pagnano a diarrea. razione d1ella funzione normale del sigma Una delle cause fondamentali ehe disturbia un (fnnzioni lubrificante), puo rappresentare in rapido riassorbim1ento 1d1ell'aicqua e quindi non qualch e caso la base di una eolite mueo-memtCon sente qu el grado di eonsistenza atto a de- branosa. Le feci possono ristagn.a re nel sig ma terminare il rilaseiamento del tono delle fibre anehe tre o quattro giorni e Je piecole quan.:eir·colari del tr.asverso e diseend·ente a fu·nzio- tita ehe passano n el retto attraverso lo sfinne sfinterica e eostituita da un r allentamento 1ere eontratto pr·esentano aspetto di feci 'd el eireolo portale. Questo· .potra dipend.ere da di capr.a (e la stit.ieh ezza spastiea degli antiehj) ostacoli nel eireolo intraepatieo stesso per pro- .e non sono ,per lo piu atte a provo.care il ricessi a earieo del fegato .o da qualunque cau sa flesso delJa defeeazione, ovvero deter.mi.nano Ja ehe .a u·m1enti l 'ipe!iemia dei visceri addominali, defecazione ineompleta (stipsi la rvata). per eui le vie di scari eo diventano insuffieienNei easi di stitieh ezza distale I' esame sigmoti; e eio si eom prende fa eilmente quando si seopico porta molta lt1oe, perehe, aecanto allo pen.si eh e le vie di afflusso dell 'addome sono spasmo sfinterieo, dimostra un g r.a do di connumerose e in eondizioni di modifieare rapi- geistione molto aecentuato, eome si rileva daldamente e eon faeilita l.a quantita di sangue 1'aspetto eianotico della mucosa. 11 con·siglio eh e esse portano n ei visceri da esse irrorate cl1e si ·da a bitualmente n ei casi di stitich.ezza (o per prooessi infi.ammatori o per eh e inter- di stare sul vaso alle stesse ore in.sisten,d o in vengono n ella regolazione della pressione arfoTzi di defecazionie, esagerando Je eondizioteriosa o per l'iperalim.entazion·e o per l'abu.so ni suesposte, puo riuseire 1p ereio dan.noso in d.i fumo o di sostanze ecei Lanti), mentre le vie tali forme di stitich ezz.a. An ehe la lunga sta.di .d eftu sso (venie sopraepatiehe) ha nno un zione eretta e un fattore 1ch e puo esagerare letto piu limitato e speeialmente per il fatto quersto ristagno, eome pure lo stare seduti eh e le eondizioni d 'iperemi.a suddeseritte non l ungam·e nte specialmente in un lavoiro inten so sono per I'o piu in molti casi controbilaneiate con limitazione delle eseu.r sioni respiratori e. In g.ener e si eon siderano le emorroidi come d.a un m.a.g giore pot·ere di aspirazione 1sul cir'colo addomi·nal:e per la vita sedentaria eh e im- la consegu·enza della stitiehezza, ma nella mobilizza qu.asi il diafr.amma. Quando si pen- m.assim.a par te d·ei casi Ia 1stessa causa (ieongesi ehe i·n tutte le condizioni dispeptiche ehe stione addominal e) favorisee sia l 'un;a ehe l 'aldeterminano la 1stipsi prossim,ale, per la eonge- tra condizion e m orbosa: pero ambedue posstione del fegato 1si dete1mini un rallenta- sono, esereitando un'azione ·d annosa reciproaggravarsi, determinando 1cosi un ciroolo mento del eircolo intraepatieo, si comprende ca, • • 1com1e la stipsi distale si assoei e eompli ehi e VlZlOSO. aggravi 1spesso la preeeidente. Se la stasi pero Co·m e abbiamo rilevato a proposito d·ella stie perm.an ente e di alito grado, come si verifi- tichezza prossim.ale, le cause antagonistiehe ca n ella eirrosi , non tarda no a m anifestarsi possono agire n ello stesso senso; eosi, oltre -a fatti catarrali secondari eh e si aceompagnano un lento ri.a ssorbimento d·ell 'aequ.a , anehe un a diarrea. troppo rapido 1d.isse1ccam·ento d elle feei nel II sigm1a, per le su e anaistomosi eolle vene colon, com1e si ha nelle profuse sudor.azioni, emorroidarie infieriori, puo supplire attraver- nella poliuria, n ella limitazio.n e della introduso all.a vena 1cava inferiore .alla riutilizz.azione zion·e di aequa, nei prooessi febbrili puo fad ell 'aequa ed eeeo perch e la stitieh·ezza distale vorire u.n a stitiehezza per la difficdlta alla progr essione delle feci lungo il trasverso e il die quasi sempre pr ev.al.entem ente sigmoidea. scendente. l~ i sulta in modo eosi evidente dalle mi·e 1


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SEZIONE PRATICA

La sta.si venosa del eolon resta pero una delle cause fq.n,damentali di questo tipo di tiehezza.

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Dischezia. Normalmiente la ripienezza dell 'am polla rettale provoca una serie di riflessi, ehe vanno dal retto-colico al rilascian1ento degli sfinteri anali e al ril1a1seiamento dello sfinte·re 1~etto-sigmoideo, a eui si aggiunge la spinta volontaria dei muscoli addomi11ali e del diaframma: in rmolti casi 1p er l 'aI).estesia rettale il riflesso manca e le feei si aecumulano ne1l 'ampolla talora in tale quantita, ehe e necessario un vuotamen to manuale nei vecchi o negl 'individui degenti in lie tto da molto tempo. In altri casi e lo spasmo dello sfintere retto-sigmoideo eh e ·p ermette solo la fuoriuscita di piccole seibale, ehe eol loro scarso volume non sono in grado di provoca111e il riflesso; ques.ta forma naturalmente rientra nella forn11a di stitiehezza ·distale. Qui osserv)amo frequentemente il fenomeno della stitichezza inicompleta o larvata: i pazienti dopo la defe cazione hanno la sensazione ehe essa sia stata iniSuffieiente, sensazione 1che e giustifieata; difatti un clistere praticato dopo la defecazione permette la fuoriu cita di notevo]e quanti.ta di feci solide e seeehe . Esiste infine un terzo m eccanism o determinante Ja stitiehezza terminale 0 disel1 ezia ed e dovuto a uno spasmo dello sfintere rettale seeondario a ragadi o noduli emorroidari. Nel prima caso il riflesso retto-colieo non si provoca per una insensibilita della mucosa e per scarsa contrattilita del · eolon. Per alcuni autori la dischezia dipendeirebbe dal traseurare fin da ragazzi la rego1a della defecazione, per eui la en sibilita rettale si ottunde: se eosi fo1sse ·Ja ·d iseh ezia sarebbe molto piu frequente di quello ehe s'ineontra pI'aticamente. Teorica:mente pero eio e possibile anche perehe nel ,trattenere la defecazione si puo avere uno s1)ostamento a ritroso delle feei eh e possono in alcuni casi giungere fino al colon trasver so: tali condizioni, se ripetute a lungo , possono percio di sturbare il normale funzionamento del colon di stale. Pero non bisoo-na diment.icare eh1e, i-n vi sta .di tale pericolo, spesso si eonsiglia 1d 'insi.ster.e in lunghi e spesso inani sforzi ·di defecazione, eh e, .a umentando l1a 1congestione ad·dominale, possono esagerare il disturbo. 0

L'essermi diffuso a lungo sul fattore alim1entare e sulle alterazioni del ri.assorbimiento d el1'acqua nelle g"enesi della stitich ezza no·n significa volere afferm.are ehe tali fa ttori siano gli unici; l'importanza ehe scaturisce dalle consideiiazioni esposte id imostra pero eh e nel problema della stiti ch ezza essi rappre entano un fattore domin.ante, tanto piu cl1e il riassorbimento dell 'a.cqua, com e risulta dalle mie

ricerche, e intimamente :connesso colla velocita della circolazione addon1inale, la quale regola anche le proprieta elementari della fibrocellu1la musoola-re liscia. tLa lstipsi anafillattica probabilmente e da riferirsi ad uno spasmo delle ramificazioni portali int;raepatich e e quindi rientrerebbe n ella forma suddetta. Ho aneh e accennato all 'importanza d ei fattori individuali e costituzionali sia dovuti a prevalen ze 0 1 deficienze en,d oerine ehe alla maggiore o minore quantita di ione caleio circola·nte nel s.angue : essi possono intervenire esaltando e neutralizzando l 'azione .dei fattori alimentari o circolatori. Cosi, per esempio, sappiamo ehe, perche si provoehi il riflesso gastro-eolico, e necessario un notevole grado di eccitabilita delle fibrooellule muscolari ·d el cie:co e dell 'a1soendenite d~pen1dente da condizior1i insite n·elle fibrocellu1e museol1ari stesse o da esaltazioni di essa per cause ehimiehe. A proposito di rifl e so ga1s.tro-eolieo bisogna anehe aacennare eh e, fin che non sara bene studiato sperimentalmente il meccanismo dell e ripercussioni ulla 1motilita ·del colon di organi lontani, non bi og·na attribuirle iSenz 'altro a fenomeni rifl essi, giacche puo non trattaiisi di fatti riflessi ma di fenomeni di altr.a natura: cosi per esempio il riflesso gastro-1colieo per a lcuni non sarebbe un v~ro riflesso, ma di·p enderebbe dalla propagazione della peristalsi ga;strica fino al colon per inibizione della zona di broc, eo situa.t a nella valvola iJ.eo-eecale: cosi malte titichezze in rapporto ad affezioni della cistifcllea o dei genitali f.emminili, attribuite abitualmente ia fatti riflessi, potrebbero di.pendere dallo stato ;di iperemüa da esse deteirminato ulle pareti del eolon. Anche i rapporti eh e esistono tra stitichezz.a ·e affezioni del sistema nervoso centrale molte volte sono complessi e il loro mecca~:i!smo aneora sfugge all 'analisi. 0

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Stipsi e colite. - La istitiehezza eh e si accornpagna talora alla eolite cronica va tra.ttala a parte perch e si puo trovare in una zona di confine tra le forme organiche e le funzion,ali. Un lieve sta.to ·catarrale del colon p·u o ·esa.g1erare il tono sfinterico e quindi determin.a re un tipo di stitich ezza ehe e :del tipo con eui frequentemente si presenta la stitich ezz.a abituiale. Da queste forme si passa per gradi agli stati spastici in.f iammatori, alle pericoliti e a lle stenosi organichie. Data pero la difficolta di disting·uere le lievi form,e di colite e il gr.a do li eve di infi.am1nazione d·el colon eh e si aceom.p.agn.a alla stitichezza iabitt1.a le (1ia per il ristao-no di m ateriale non digerilo ed irritante o per l 'uso continuato d ei purg·an.t i) si eomprendono le difficolta delle c1 iag·nosi . e dell 'in·dirizzo terapeutico : diffi colta ehe p·ossono e ser e uper.at.e solo con studio


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(( IL POLICLINICO

accurato e ser e110 d el ~so all 'i11fuori tli preicon cetti o se1nplicismi non fondati su base seien Lifica.

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r1e, furono poi costretti ad u11a v ita sed entaria. In n1olti casi u 11a limitazion e d ell 'alimentazione ed un modico esercizio fisico, · ehe attivi la funzione aspiratrice d el torace e sviluppi 1a funT ERAPIA. zione diafra,mmatica, p·uo de terminare scomDal p unto ·di vista terapeutico risalta s ubito p.arsa dei disturbi. La ginn.a.stica respira t.oria all' 01cchio ·d~ lle con s~derazioni sues poste eh e, me to·diea fatta seeondo i vari m etodi non e qualunque sia il meecanismo ehe e a base d el- a datl..a. al ten1·p eramento di ·n oi italiani; e opla stitich ezza, una igiene ali·men~are e il fonIJOr tuno percio eonis ig liare un esencizio atd.a1n1enLo d ella eura , p er ch e ]e alterazioni Lraente, come ,tennis , calcio, canottaggio ; dig estive eh e mo·difi cano l 'a mbiente interne qu.a ndo queste non si,a possibile, e meglio conintestinale e provocano stasi e iperemie \1isee.- sigliare ·delle passeggi.tate quotidiane .per com~ali , ancl1e se di per se non b.a stano in alcu·n i battere i pericoli d el sedentarismo d etermiµ ati casi a g iu:stificare il disturbo, l 'aggravano dalla faeilita ·d ei mezzi id i trasporto, quali sempre. auto mobile e ferr„ovia. Le stitich ezze dei viagL 'ostin.azione a voler eur1ar e ogni tipo di stig i in ferrovia sono un fatto di osservazione tich ezza coll ' introduzione di sosta·nze inerti co- quotidiana e sono quasi sempre dovute a conm-e agar -agar o un eccesso di c ellu losa in molg·estioni a·ddomin.a li ; basta pen Stare alla fret-i casi aggrava il disturbo : ogni individuo ha quenza d ell 'ierezione d el pen~ e h e si osserva un optimum ·di digeribilita dei vari alime nti nei lung hi viaggi, specia lmente se fatti in imch e va ·saggiato caso per caso : ad ogni modo mobilita piu o meno cornpleta . un aumento del1a introduzion e dei grassi e Il massaggio a·ddominale ch·e si consiglia cosopratutto d ell ' ol io di oliva (ch le come cola - s tantem ente in tutti i tra ttati non credo abbia gogo favori sce l1a d econge:sti one epatica e qui.n- alcun.a irnportianza terapeutica nella stipsi: in di il eircolo a ddomina le) e in qualch e caso inseguito alle manovre palpatorie non si osserva m .a i n el eolon la minirn.a progressione d el con·dicato. La cellulosa in forte quantita la consitenuto eom.e qua1ch e volta si vede all'esame .g lieremo ·e selusi vam ente n ell1e stitich ezze d el radiologieo per lo stomaco, ·dove un massag tipo prossin1ale se non esistono fa tti infiam. n1ato ri : ma qua11do n on si ottengono risul- g io adeguato puo favorire il passaggio gastrotati r.a pidi e duraturi e m1eglio abbandona1rduo·denale. 1a . Diffida1".e poi dei preparati farm.a ceutici Se nei pletoriei ipern.u triti e CO·n sigliabile eh e si dicono a base di so stanze inerti, come la dieta e il dig iuno, bi sogna ricordar.e eh e in l 'agar-agar, cl1e dovrebbero agi•r e per il volu- molti casi l 'iponutrizione .m antiene la stitime, g iacch e la dose eh e se ne somministra ch ezz1a; molte stitich ezze d ei m elanconiei , ha ne talm,ente pi1ccola ehe si e eostretti a meis co- no qu.esta gen esi: Un 'alimentazione c ostituita tar e eon }.a ss.ativi eh e a lungo possono essere quasi .e·selUJSivamente di m a t erial e ·di fa cil e asperieolosi. Se bastass.e una sostanza inerte per 1 orbimento, speeialmente in individui di forte se a stimol.are la .defecazione, il solfato di b a- poter e digestivo, portera le stesse con segu enze. 1rio somministrato per l 'esame radiolog ico doOltre a l fattore alim~entare e a ll 'attivazione ' 'r ebbe costantemente provocare diarrea. Uno del circolo r efluo-addominale bisog.n a tenere studio coprologi1co puo in qu.a lche caso orien - in considerazione i fa ttori ehe possono agire tare sul tipo di a limentazione eh e deve predo , sulla eccitabilita d ella fibro cellula muscolare: n1ina r e, .d edu cendolo d.a ll.a qua ntita e dall~ aooenno qui solo a ll 'u so d ella tiroidina . In qualita dei r.esidui indigeriti. in·dividui eh e n ella seconda meta della vita e nella m enopau sa t endono ad ingr.assar e e preU n.a scelta J)azio·n ale d el tipo ·di al im·entazione, se vale in modo special e n elle stitichezsentano un a bbassam ento d el m etabolismo baie d el tipo .pros:sim.a le, h.a u.n .a importanza n o- sal e, una secch ezz1a d ella cu t.e e una facile stanch ezza . e g iustificato un -tentative con piccole t evolissima ancll'e in quelle d el tipo distale, p ereh e la con gestione d ei visceri a ddominali d osi di tiroidin.a ; eio non signif~ca vo1er idene quasi sen1.p re la con seguen za di un 'alimen- tificare la stitich ezza coll 'ipotiroidismo eo.m e tazi on ·e ina.de.g u.a ta e si accompagna costan- al cuni vorrebbero . Da lla mi.a esperienza risulta eh e il numero d·ei n1.alaii ehe risentono v1anteme-n te a un ostacolo a l circolo portale. taggi d.all 'uso della tiroidina per La lor o stitiI du·e tipi estremi d elle eostituzioni morfoloo-iehe, il long itipo e il brachitipo h anno uno ch ezz.a e eccezion.a le: lo s tesso posso affermas~rso potere ·di aspirazion e tor.aei{,a e quin~i re pe r 1'ipofisina; eh e 1secon.do a lcuni avrebbe sono esposti a i pericoli di una stitich ezza di- il 1)oter e di esaltare i g randi movimenti del stale 1ch e si stabilisce o si esagera quando in- colon. La st ipsi pr emestrua l e e forse piu in raptervengono a ltr i fattori ad esaltarl a, quali la vita ed entaria , l 'a lim·e ntazione in con grua, l 'a- porto colla congestion e a ddominale eh e con bu ... o del fumo ,e td ei purganti . Nel periodo un vero d ist11rbo endocrino. Il calcio in aleuni casi esagera la stitiel1ezpos tbellico si e V·erificato un a umento della stiticl1ezza in quegl 'iii1d.ividui eh e, abituati ad za: in 1casi di stati spastici infiammatori si lln a \ ita ,qtti,-a e con seguente iperalim entazio- vede pero qu.a lch e vo]ta attenuaorla. 1

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SEZ l O E PHATl CA

Teori camente sa rebbe ! 'ideale eurare la stitichezza senza l 'u o di la:Ssativi , purtroppo pero non se ne puo fare a meno, anzitutto perche si co11oseono aneora troppo poco le condizioni ehe re.golano la progressione delle feei 1u ngo il colon, di cui io ho cereato di mettere in lu·Oe solo alcuni ;aspetti , seeondo me, piu imporLanti, e poi pe.r ehe i malati verngono gia dal medieo ·dopo avere abusato di tutte le risor se m eno adeguate e m eno fi siologieh e per ovviare al di turbo. Pereio in molti ·casi n on si puo fare a m eno di rieorrere ai la ssati~ o ai elisteri ; e dovere ·deI m edieo pero seeglierli a secon<la del loro m,eccanismo di azione e del tratto del eolon su 1cui hanno azione elettiva. La distinzione pereio nelle grandi linee in stitiehezza prossimale o d~stale, altre ehe giustificata dal punto di vista della fisiologia e fisiopatologia, h a una g-r ande importanza dal punto di vista terapeut~co, non solo per una direttiva igienico-dietetiea ·eom.e abb iamo visto .teste, .m a aneh e per la terapia m edicamentosa. In linea di massima si puo dire eh e mentre i lassativi sono indicati 1SJ)ecialmente nelle form e di stitieh ezza prossirp.ale, i elisteri trovano le loro i'ndicazioni nella stitiet1ezza distale, pero possono aneh e adoperarsi in forme di titich ezza prossimale, mentre gli altri nelle forme di stitich ezza a tipo prevalentemente di tale possono esser e inutili o dannosi. I purganti salini nella stitiehezza croniea abituale, speeialmente le- eure generose fatte nelle stazioni balneari, sono ·per lo piu dannosi, e, usati a lungo, determinano sempre processi infiammatori eh e si osservano anche dopo i} }ungo U SO 1del}a magnesia USta ehe e i 1 piu blando di tutti i purganti salini. Si osserva costantemente in seguito al loro abuso aumento di stitich ezza, emorroidi e di sappeten.za. Per eure di breve durata, specialmente associate a brevi ·p erio·di di .digiuno, possono essere indicati sopratutto .n elle affezioni epatich e e r.enali. N e]le stitich ezze mantenute da una congestion e dei viseeri addomina]i somministrati a pitceolissime dosi (una punta di c ucchiaino ogni due o tre m attine di sali di Karlsbad) possono portare talora vantaggi per J'azione d econgestionante eh e h anno sul fegato. II prineipio eon e ui agiseono i purganti salini e ben n oto dal punto di vista farmaeolog ieo; esso e basato sul fatto eh e, m entre i eloruri, bromuri e ioduri passano eon grande facilita attraverso le pareti intestinali, a m eno eh e non si tratti di soluzioni fortem ente ipertertoniich e, molti sali a]calini e sooratutto • rosi, non solo si assorbono co·n .µ.iffieolta, ma in1pediseono eh e l 'aequa esistente nell 'intestino, vengia assorbita; se la loro azione si limitass.e a questo, potrebbero rrappresentare una cura id1eale della stitich ezza in rapporto eolla pletora addomi.nale, perehe, aumentando attivamente J.a m a a intestin,ale, provoeh erebbero 1

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un riflesso n1ienterico limitato prevalrente111e11te al col ön distale; pero bisogna tenere in eo·n to l 'azione irritante, non solo delle soluzioni stesse, ma dei prodotti di scomposizione ·d ei solfati per opera dei batteri intestinali ehe producono idrogeno solforato, 1che ha un 'azione molto irritanie sulle pareti dell 'intestino. 1 J.a ssativi m eno dannosi sono quelli del grupp o d·ell'antrachinone, quali cascara, rabarharo, senna e aloe e fen·oftalei-na e loro derivati (peristaltina, istizina, eascarol) : la loro seelta va molto re.go1ata 1Sieeondo le idiosinerasie in.d ividuali. E si esplicano la loro azion e sulle u1time porzioni dell 'ileo e sul eolon prossimale, eome · risulta dalle .mie ricerche radiologi1ch e: rappresentano percio i lassativi ideali nel1a stipsi prossimale. Oltre a un 'azione leggermente i·rritante sulla mucosa, .tanto eh e eon pieeole dosi si r ende manifesto il riflesso gastro-colico, eome risulta dall e mie osservazioni , eon dosi lassative deve intervenire uno stimolo n ella .m.useolatura e eon segu ente svuotamento ra.p.ido del tenue eh e pr.ovoea un g rande movimento pe ristaltieo. Se esiste una stipsi prevalentemente distale tali rimedi in moLti casi o non sono efficaei o provocano .d olori. Non sono in g rado pero di provoeare fenomeni in f fiam ma tori : questi sono frequenti n el gruppo d ei drastici, (eoloquintide, podofillina, olio di croton, ecc.), ehe hanno un 'azione fortemiente irritante sulla i11ueosa intestinale e quindi il loro u so de„ ' 'e esse•re consigli.ato solo per brevi periodi, giaeeh e possono determinare anche emorragie ed ressuda to purulento. E' .dovere d e} m edico di conoscerie .la eompo izione .d elle infinite ·pillole per eonsigliare a i p,azienti quelle a b1ase di rab,a rb.a ro, senna , fenolftaleina, alteirnando,le nella loro somministirazione: limitando in modo s·peeiale la fenolftalei·na 1che eol lungo uso puo determinare lesioni renali od epa tieh e. Quin · di, mieno cas.i ecoezionali, i Iassativi i·d eali sono rappr.esentati dal rabarbaro, senna e cascara, a cui si deve aggiungere l 'olio di ricino, ehe, a pieeolissime dosi , in tutte Je forme di stipsi prossimale si puo conigliare senza danno: il suo meeeanismo di azione e ben n oto e si esplica speeialmente sul tenue senza irritarlo in virtu della clissociazion e openata dal suceo panereatico ehe lo cind·e in glieerina ·e a1cido rieinico ; la .p arte oleo a non scissa ,e sap·o nificata p·e r azion.e della bile aiuta meccanicam ente l 'azion·e purga. tiva lubrificando e proteggendo il tenue. Dell 'olio di paraffina e sue preparazioni oggi in g ran vog.a io non po·sso dirmene un entt1s ia ta, al·m eno nelle stitieh ezze del tipo aseendente, dove, tr.attandosi di materiale liquido' . non c 'e bisogno di lubrificazione : dif at ti . . 1)esso i pazie11ti si lamentano della sua


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<C IL P OLI CLIN ICO

fuoriuseita n on aeeom pagn.ata da emissioni di feci ; per le stipsi del tipo 1distale, dove una lub rifiicazione potr·ehb e essere utile , mi d omando se vale la p ena di somrninistrar e un prodotto n au seante, quando si puo supplire con piiceoli cliisteri oI.eosi eh e es2lican o un 'azione dir,etta .s pesso ·definitiva : preseindo n aturalmente dalle preoecupazioni finora teorich e, finch.e le statistieh e n on a\rranno provato il con tra rio , .d.ella disposizion,e a l canero ehe i deriva ti del catrame favorirebber o. N ella stitiich ezza ·d el tipo· ·distale ma sp esso a n eh e in qU1ella .p rossimal,e, .a ]ternata eoi lassativi , una terapia eon sig liabile e quella dei clist,eri. Come si puo. osserva r e r.a diologieamente, la sommi nistra zion e di acqua per clistere determin.a un rilasci.amento imm edia t o, n on solo .d elle zon e sfin terich e„ m.a di tutta l.a muscolatur.a cireola re del 1colon, 1ch e pereio a ssume l 'aspetto di l.ltil salsi eeio·t to uniforme; p er azion e di massa e per la .d ila tazion e brusca ehe ·determina, provoca un r.i flesso mienterieo a ·eui segue l a defecazione. I elisteri debbon o essere di a equia sempliee o di infuso di 1ca.momilla; l 'aggiunta di . sapon1e o a ltre sostanze irritanti, puo usarsi solo in piceola <lose e in yia ti:ansitoria . N.elle stitieh ezze del tipo sig m oideo, caratterizzate da lla estrem a seeeh ezza d elle fieei , eonyte n e pra ticar e l e piecole pere di olio, a eui si aggiunge dopo un certo tem po un clistere di aequa, se il primo non ha d ato risultato. Purtroppo 1'u so dei clisteri urta contro la difficolta del1'ineom odo eh e provocan o , e percio sono sempr·e m eno prefieribili ;p er i pazien ti alla so·m 1m inistrazione di una pillola lassativa , ma siccom·e e~si esercitano un '1azione definitiva terap·eut~ca, specia lmenite quelli di olio, eonvien·e pra ticarli per brevi p eriodi a lterna ti a Iassativi leggeri O· associati a, somministrazione di olio di para ffina . In casi di diseh ezia .a tipo sp astieo s'impone la eura delle emorroidi o delle ragadi: n el tipo at onieo is11ppositori di gl1cerina eh e esaltino la sen sibilita d el fl"etto, sp esso altern ati a lassativi 1p er render e piu eecitabil e il eolon : n on biso.gn.a pero abusar e di gli oerina eh e pl10 .determina r e proctiti. In ,q ualeh e caso ottim i risultati si ha nno coll 'uso di m ier oclisteri di acqua ossigen ata al 3 per mille, eh e posson o eon sigliarsi aneh ~ n·elle forme di stipsi discendente. Speeiali in.dicazioni terapeutieh e r ich iedon o le ,s tipsi ·com plicate (emorroidi , coliti etc.) su cui sar ebb.e tr oppo lungo diffo·n ,d ermi . Le con elusioni a eui portano le mie eonsidenazio·n i son o le segu,enti : 1) La stitich ezza solo in alcuni casi e l 'eS ! J · P.Ssio ne <ti uu eccesso di digestion e c. h e va eurata con abbondan te intro·duzione di .-,e11ulo a. Qu esto sisterna ·d i eura in m oltissimi ca';" si e inutile e in qu.a l~h e caso an ch e dannoso; 2) spessissim o la s titieh ezza e la m anife1

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s-tazione di una digestione incompleta, e un m eccani.smo di difesa dell 'org.a nismo e la vediamo in tali casi spesso alterna rsi a dia rrea: in tali casi una selezione d egli alimenti e fo,rse la som ministrazione di fermenti .d igestivi attenua , m eglio eh e altri m ezzi , il di sturbo; 3) in aleuni easi la stitich ezza e dipe·n dente da una alimen tazione inadeguata: un orien·t am en to n etto dell 'alimentazione in un sen so car n ivoro o vegebale puo dar e dei risultati insperati ; n on bisogna ad og11i modo trineerarsi dietro i pr egiu.Ciizi dei peri eoli di una alin1entazione earn·ea. L 'alimentazion e carnea e dannosa qua ndo e eccessiva, ma se m .o de· ra.ta, in aLcuni indivi1d.u i , for se in stato di scarsa evoluzion e funzionale dell 'appar ecehio dig.erente, e la sola tollerata; 4) m olte stiti eh ezze g uariscono attivando l.a eireol azion e a ddomina le; n on bisogn~ m.ai <l imentiear e eh e il te·r ritorio di irrorazion e del1'ad.d ome e illimitato per quel eh e r appr.esentan o I.e vie di a fflu1sso e a risorse n on m olto estese per quel eh e si riferis.ce alle vi,e di deflu sso; „ ' 5) quando si sospetta u·n oollentamento degli scambi nutritivi, 1sopratutto se esiste un abba·s sam ento de} m etabolism o basale , eonvien e t en tare la tiroidina; 6) data Ja saltuarieta dei grandi m ovim enti peristaltici spon ta n ei e b ene educar e l 'a lvo alle d efecazioni alla st essa ora per fa vorire la produzion e di ififlessi eondizionali r ma ·Don insist er e in sforzi in,effi caei; 7) n on rsornministrare Iassativi senza aver prim a provato a lungo una 1cura igienico-dietetica; 8) eom e lassativi rie9rrere m eno cl1.e sia possibile .a i l1assativi salini per Ja paresi o le infiammazioni eh e deter.rn:in ano eon seeutivam en te : evitare i drastiei. Meglio rieorrere ai 1assativi del gruppo 1d.ell' antraehinon e 1al.ternativamen te ai elisteri , eh e d ovranno invece domin.ar,e n elle stitiich ezze distali . Non a busar e di lassativi ne~li iponutriti , ·d ove aleune volte un '.alimentazion e rieca cura I.a stitich,ezza. Un a cura razionale della stipsi deve rivolgersi a lle cau se determina nti e s opratutto a un a perfetta utilizzazion.e degli alimenti . llisolvere il probl e~ con opr·Yr.azioni sui n er- . vi e an tifisiologico e g li effetti sono puramente transitori ; lo stesso si deve dire per le eoleetom ie , m eno n ei caisi jn eui esista lln ostaeolo m·eccan~co. Se la stitichezza abituale n el1.a m.a ssima ;p arte dei carsi r.appresenta un m eccanismo di economia fi siologica e naturale ehe l 'organism o oer chiera, fineh e g li sara possibile, di utilizzare do·p o gl 'interven.ti le risorse di eui dispone e spesso osserver em o con :dizioni uguali alle pr eeedenti , talora aggravate. 1

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SEZIONE PRATICA

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TECNICA CHIRURGICA Clinica Chirurgica della R. Universita di Cagliari.

La Mc. Burney t1·asformata in incisione a lembi. Prof. G.

BAGGIO.

Ho inteso spesso liam en.tare ehe l 1ineision e di Mc. Burney apra una breecia troppo lirnitata, la quale obbliga a lavorare entro un pozzo, il piu delle volte sulla sola guidia del tatto anzi,che su quella d1ella vista. E, in verita, se ci si ,r iferisee a·d operazion i per appen·d icite anziehe ad appendieeetomie, bisogna rieonoseere ehe il rimareo e gi usto. Ma bis-0gna pure r~scono,sero;e eh e la M1c. Burney ha, di eontro, il grandissimo vantag1ineisione eminen temente toO'io di esser:e un o pog.rafi ca. (}ran parte della faeilita operatoria - sia quale s i vuole l 'openazione da eseguirsi - dipende dall 'ineisione di aceesso. Questa, a sua volta, tanto piu rispon.de allo seopo quan.to pii1 eorrisponde esattamente al campo operatorio in profondita. Ora, la Me. Burney ca·de sul eieeo : dal eieco si trova eerta·m ente l 1appendice, per quanto possa avere impiianto anomalo o direzioni strane; e se si pensa ehe alle volte bisogna rieercarla prima di trovarla, pure avendo il cieeo fra le dita, si deve convenire eh e il dirigersi 1all 'appendiee attraverso u·na incisione eh e g uidi diret~m ente al c ieeo equivale battere la via migliore . Pereio io uso, e h o sempre usato la Me. Burney, appr,ezzandola tanto piu quanto ·p iu -sono eomplresse le a lterazioni eh e essa mi palesa : e n on capiseo invece Ja distinzione ehe fa nrno aleuni operatori, di usare la Me. Burney per l 1appendieite a fr,eddo , la pararetbale per l 'appendieite a 1caldo. Ma, :Se per operare a ·caldo intendiamo pure, eom e si deve inten<lere fineh e e possibile, asporüar e l 1appen.di-ce, maggiormen.t e si dovr a mirare in tali cireostanze a ragg iunger,e quest ' org.ano per Ja via piu breve : eh e e quella ehe abbiamo d etto, cioe la vi1a: diretta al cieeo, mentve 1a parar.ettale ci porta inveoe m edialm.en te al eie-co, in piena massa del tenue, ehe bisogna spo.stare a sinistra. Se, inveoe, all 1intervento -si ehiede di dominiarr-e ampiamen:te la flogosi ·due sono le evenienze eh e possono .p1resentarsi : o la flogosi ha seonfimato dall:ai fossa iliaica. e dal fian co, e in tal caso ll()Jll e piu da un1a1 pararettale eh e si puo g iumgere allo scopo, ma sara niecessaria 1'in1ci\sione me.diana; o si tratta aneora di una peritonite eirco-

scritta a destra, e in questo secondo caso e sempre dalla regione de} eieco ~he torna opportuno iniziare l e no.s tre manovre. Difatti, la dissoeiazion e dei fasci muscolari del piceolo obliquo e del trasve.r so, eh e forma il tempo fon,damentale della Me. Burney puo iessere completata 1aaJI 1inc isi one pa:rare:ttale. In tal modo si ottiene uno spazio assai ampio- e si realizza in · prima tempo il b eneficio di orientamiemto e di risparm io per le zone limitrof.e, eh e alla sola parare ttale non si sar ebbe potuto ehie dere . Ora, preparare questa associazione delle due ineisioni see001do il concetto piu anatomieo, e nello· stesso tempo ricavave dalla 1\il e Burney tutto lo spazio eh e puo dare in profondita d1a, sÖla - spazio a:ssai maggiore di que.llo ehe si rieavi di solito - furo·n o i due obbiettivi 1che mi guidaron o quasi inavve.rtitamente ad utilizzare la in eisione in modo alquanto diverso dall 1u.suale: per eui si realizza l:a.1 ,relativa trasformazio·ne aeeennata nel titolo di queste pagine, e eon:sistente nella formazione di lembi. Piu preeisam en:te, e uno i1 lembo eh.e da caratteristica a lla mia eseeuzione, ed e un lembo di cute 1ß di aponevrosi e anch e di f.asei muscolari, del grande obliquo, risultante 1 da un ineisio·n e areuata con eonv.essita laterale, in luogo dell 'ineisione r ettilinea. Al pari di qu1esta, a n eh e l 'ineisione areua:ta e ;aJ .. quanito obliqua, col ramo inferiore d·ell 'areo para llelo a ll 'areatJa erurale , ed ha il su o punto di m ezzo a ll 'altezza e in prossimita della spina iliaica a1n teriore-superiove. II lembo apon,evrotico viene seollato dal s ottostante p ian o deJ ·piceolo obliquo e dal margine late" rale del1.a g u.aina d.el museolo •re tto fin dove I 'aponevrosi si fonde eon q.uest!a· guaima. AlIora, con piceo.la trazione divaricante sul margine laterale dell 'aponevrosi, ossia d.ella bree1ci.a a ponevrotiaa , si m ette allo seoperto tutta I 'e:stension e trasv-er sale del pj eeolo obiliquo e d ella sua apon evrosi ehe passa a far guaina al r etto. Su questo pi!an o a mpia mente esposto si prartica i1 tempo fon.d.amentale dell 'ineisione, eioe si a·pr e la via trasver.sa a sp.ese dei m useoli suddetti, de.l la fas cia transversalis e .d,elle 1a·p on.evrosi per le qua li i museoli stessi vanno ad ingu.a inare il muscolo retto, si pratica 1 cioe un .apertura •Ch·e si estende esattamente dalla spiina iliaca ian:teriore superiore alla linea di fusione· ·dell 'aponevrosi ·del grande obliquo eon la g uaina del retto. S·e ora si divarica.n o e si solJ.evia·n o i marg ini di qu;esta breecia trasversale, si puo seol1

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11a.r e agevolm·ente la fa:seia transversalis da l peritoneo, in alte e in b,a sso, e si m ette alle ~scoper.to una e sten sione di pe\ri ton1eo suffieient e per ·una ineisione longitudina le di esse eh e misuri dieci e piu ce!Iltimetri. Na turalm ente il rila:seiamento im1t1scolar1e d eve essere ' completo. Attraverso una b))eceia peritone ale ·di qu,est o . genene si possono oompiere agevolmemt.e, sotto il controllo visivo , tutte le manovre richieste 1p er una qu.a lsiasi flogosi di appendice in sede normale . Se, i.:nvece, l 'appendicite 1si estende molto i:n alto o m olto in bassa, in pal'tieolar modo se h.a sede latero-post erione rispetto al cieco e direzione a seendente, oppur.e se e disposta .di tr.aV ß fSO 1ed e fissata col tSU 0 ia:pice versa la lin.ea m 1ediana, si puo godere .ancora del b enefi eio ·del eontrollo vi:sivo ineidendo ver sa l 'alto o v·erso il bassa o medialmente. Le incisioni in a lte -ed in basso formano altrettanti len1bi a·n.golari a ·s.pese ·del secondo strato della paret e a ddomina le. M.a per l 'a gevolazione 1ch1e viene d.a ta d.al lembo a ponevrotieo sopra:s tante, 1ain che quest e incisioni sussidia rie p,ossono esser e e seg uite con qualche artifizio di utilita . Le ineisioni lon g itudinali veng ono eseguite eioe, non sulle aponevrosi d·el piccolo oblique e del trasv1er so, ma sullre due pagine de l musc.olo r ette, sullia· pag in.a anteriore prim,a. e sulla pagina pos teriore o sulla fascia transversalis poi, quando il museale sia st ato spostato m·edia lmem.te'. L 'ineisione trasvers!aJ.e e favorita dalla seopertura del museolo rette eseguita in preced·enza. II lernb o del g rande oblique permette g ia orig inariamente un.a ·disereta es:tension e delle incisioni longitudina li, m~· se ·essa non fasse suffieiente, non si h.a ehe da ampliare quel l embo in alte o in· bassa· eome si vog lia. Ora, l 'ineision e sulle due ·p.ag ine d1ella gu.aina del r ette ha il vtantaggio - rispetto all 'ineisione p.arare ttale propri.am ente d etla -- di una rieostruzione piu soli·da , e il lemho· del gr ande oblique aggiunge UlI1 dupli1oe beneficio: 1° di eoprire le sottostanti suture laiSeian·dole lontane .da quella ehe sa:ra la sua sutura , il ehe le quivial1e a d.a re ai singoli piani la l oro r esisten za ·distinta anzieh e quella di una eicatriee in miassa; 2° di laseiare eventual·m en te spazio per drenaggio n:el punto ove il dren.ag gio e piu e fficaee e ·distu.r ba m eno: v.ale a · dire in corrispondenza dtell 'a ng olo Iat.er<i le dell1a bre•ceia museola re Lrasver sa. Quest e e il punto dov'e il drena ggio disturba men o, 1>erel1e pi u lontan o da lla cavit a a:ddon1i1

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na 1e e pereh e provvisto di muscolo piu spesso, eosieeh e, a11ehe ·dovendosi ·m antenere il drenag gio a lung o, si stabilisee, in definitiv?a „ ·® a eicatrice robusta e non compromessa da pressione 1cavitaria ; e poi anche il punto nel qu,ale il drenaggio riesce piu effiaaee, per ehe da esse si ·domin.a lo spazio ei.eeo-parietale„ dove il pu1s si raeeoglie piu liberam,ente, e n ello stesso tem·p o da ·e sse puo fuoriuseire il drenaggio anch·e se disposito piu lon tano e n1ell.a direzion e ohe si desidera. Il punto om· d etto corrisponde alla m eta ma-rginale del lembo apon.evro,tico del a ran·de oblique e la breccia di drenaggio si :oricava da un'interruzione della sutura ricostru,ente. Se per caso l 'inei ioin e fo·sse caduta troppo n1edialmente a ll 'eswem o de ll 'apertura inuscolare sottostante, non s i ha ehe da intaccare trasversalmen te il n11ar gine della breecia apon,e vrotica, ·e il par.al leli&mo fra qt1esto piano e quelle di sotto e ottenuto. Non mi sarei ·dilurngato a mettene in evid en za q:uesti p articol.afri se dove:ssero costituire la sol1a giustifi1cazione di quel poco peril •q ual·e la tecnica ora esposta si differenzia da lla t eenica usu.ale di tale operazione. 11 pregio m.agg·ior e eh e io rieonosco 1all 'acoedere a ll 'appen·d iee a:ttraverso un 'ineisione a; 1embi , inveee ehe attraver.so la solita intcisio- · !Ile lineare obliqua, e queste : ehe , avendo sott'occhio .ampi!am ente il muscolo piceolo oblique ·e la g ua ina del rette, si e indotti fa cilm ente ad ing ranldir:e Ja breccia, n1el m od0i ehe ho det:to, tutte Je volte. ehe lo spazio ot-. tenuto dall'a·p ertur.a tr.asver sa ie dei muscoli. non· si.a sufici ente a mettere in luce l 'intera: 1esion·e da domina re; mientre, inveoe, per i g u.a:sti eh e dm-iv.ano ·d.a ll 'ampliare l 'origin1aria incisione :rettilin;ea d~l gran·d.e oblique, non vi &i rieorre eh e n1ei casi in eui proprio· n on si possa ßarn e a m·eno; e cio, eh ecehß. se n e voglia ·dire, nuoce ai buoni risultati d1el.l 'intervento. . Desider o ricordare a queste proposito ol-· tanto un caso: un '.a ppen·dieite opera.ta a freddo , in cui tro,rai l 'appendiee sitliata lateralm-ente, 1dir.etta in .alte ·e lunga. Attkaver so la breceia sempliee n on potevo :r.aggiungerne· l 'apiee. Ampliai allora in alte, form1ando ir lembo a ng ola re, e, m erce lo· 1spatZio cosi ottenuto, potei vcdere eh e l 'apice dell '.appendi.ce era incastonato in una breccia del peritone()?I .'Pla: . r ietale posteriore. Qu,a·n do .~o Jib,era i , da quell 'apertura u:sci una cuechiaiata e piu df pus eh e ·p roveniv.a d.al]a fossa iliaca . Avendo· 1a brecci.a so·t.t 'oicchi o, m i fu tiaeile im pe,d i re· eh e il pus si diffondesse, e, assorbitolo, m fl 1

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SEZIONE PRATICA

fu possibile drenare dir.ettamente la sua sede d ' origine, attraverso la eomunicazion e eon la cavita peritoneale. Se, invece, 1avessi liberato l 'appen·dice op,e r.a ndo a J.la eieca, mi sarei visto i.n ondare il campo operatorio di pus senza ehe potessi preicisarne la provenienz1a, e quindi avrei ripara.to •m olto m en o completamente. L 'obbiettivo a l qu.ale si ispira questa br,e ve pubb.licazione rientra dunqu,e in un eoncetto generico, fondamentale: eh e, cioe, la ehir urgia deve f.atr tesoro di tutto , risparmiando quanto piu puo, ma non lesinaindo alieun m ezzo ehe sia :necess.ario a p er seguire intero il suo eompito e c on sicurezza. Ecco allor.a ehe si g iustifica anche il dettaglio ehe per altre ragioni potrebbe embrare superfluo. RIASSUNTO. L 'A. illu tra un a mod.a lita d.i eseguire l 'inci ion e di l\tic. Burney peir averne il maggiore spazio e per ampli.arla , quando occorr.a: nel. . ' a na tom1ca. . Ia mo.n1era p1u

LAVORI ORIGINALI. lstituto di Clinica Medica della R. Universita di Catania

diretto dal prof. Lu1G1 FERRANNINI.

L'istamina e il sondaggio frazionato a di· giuno nello studio della funzionalita gastrica per il dott . ANTONINO LoNGO , aiuto vol. I metodi di ·e same della funzionalita gastrica basati su gli etißetti del ,p asto di prova, vanno semipre piu ·p er.dendo ·di importan za. Si e no~ tato eh e questi m eitodi sono disgu stosi e molesti o sono di poca effi cacia a stimolare la se. crezion e gastriea , specialmente qu.ando il pasto e r ioco di amido e pover o di albuminoidi. A prescindere da cio c 'e d.a osservare ehe la estrazione unica si ·p resta poco bene all' esame completo 1dello stomaco, perche non forni.sce dati sufficienti a giu1dicare la quantita di sueco secrelo, in quanto non e improb.abile ch e parte di su cco sia .g ia passato n el duodeno. Ma sopratutto il su eco cosi estratto e tutt altre ehe puro e s.i 1pre1sen ta poco omogen eo per presen za di r.esidui alimentari in vario periodo di digestione. Ad ovvi.are ad alcuni di questi inconvenienti , l ' Ehrmann, nel 1914, P'r opose un nuovo metodo fon.dato· sul pot•ere 1eccitante delle soluzio,n i deholi di alcool. 1

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Queste autore faceva ingeririe cc. 350 di una soluzion e di alcool al 5 %·facendo la estrazione dopo .m·ezz 'ora . Molti consensi ha avuto il metodo, anche dopo eh e Silva Melle lo mo·d ifi, co in parte con l 'ag.g iunta di gr. 0,05 di salicilato di 1sodio on·de m eglio p otere ~pprez1,are il potere evacuante deJlo sto,m aco. P er alcuni :\A. qu1esto metodo e da preferirsi ai eomu·n i n·a sti ·d i prova ·p,er il fatto eh e essende un pa;sto liquide offre dei g randi vantag.g·i per l 'esame delle so tanze solide e·s tratte eon il liqui1do e ancl1e perch e la iprova microscopica rieisce piu agevole . ..\ltri AA., inveee, non son o riusciti ad otten ere una secr ezione piu attiva con queste metodo. Per Sanfilip1p o, l 'alcool h.a un 'azione inibente ·sulla secreZJione .gastrica e C~ahrera conclude, dall1e su e rioer ch e, eh e I'.a lcool e uno timolo tro;ppo debole e 1produce una lieve ebbrezza alle p ersone noo abituate all'alcool. 01tre al 'f atto eh e l'alcool riesce eccitante sulla motiliita dello stomaco, p er cui •s ono piu frequenti i riflussi ·d uo denali, tali ·da falsare i risultati (ßuchner , Ogata), non e chi non vede co1m e con queste metodo si veng·ooo a ripetere i dißetti dei p asti di ,p rova. ~fen;tre con i metodi sopra cennati l 'estrazione si faceva a·d 0 ra fi ssa, H{lyem , convinto eh e la secr ezione gastrica do°'reva essere studiata n ei s uoi vari peri odi, propose il meto.do di ·c ontrollare il proces,,so digestive, in tutto il suo sviluppo, con analisi su piccole quantita di ·eontenuto gastrico estratto og ni 15 minuti o con il m etodo del sondaggio a permanenza. Queste ultimo metodo e 1staito largamente alorizzato da Rehfuss, il qt1ale consiglio per }) r~mo l 'im,p iego della son!dina ·di Erinl1orn, modifieata in modo da potere estriarr·e il contcnuto ,g astrico dopo la so,m ministrazione del pasto di E' vald. Queste m etodo, rp ero, pr.e senta l 'inconveniente di m .a ggiore .difficolta di estrazionre, p er i.a fa cile otturazion.e dei fori dell' oliv.a 1senza ovviare all'altro della mescolanza del ,s u cco con il li1q uido ingerito. I·n gen era le tutti i m etodi con intro·du zione d~ sostanze solild.€? o liquide, ripetono il difetto fondaim entale del m1~s·c uglio ·d el succo g.&strico con le sostanze ingerite , venendo co·si a sfugg irie l 'apprezzaim ento (d.ella quanJtita e ·della qu.a lita 1del su cco eh e lo stomaco e .ca1p aes di secern ere. Oltre a cio in stomaci iposecePnenti , tanto il .p asto d.i Ewald, qu.a nto i vari pasti liquidi, ri1esco no crenier.a lmente poco eccitanti c poco adatti a .d iffer enziare le vere dalle false ' acl1ili1e. Alcuni a11tori (Fuld, Finkelstein) hanno trova to eh e alcun e sostan!Ze , eome il rosse n eutro, 1

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448

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il bleu di metilenie , intro.dotte nei cani per via sottocutanea, 1p osson·o attraver·s are la mucosa gastrica ed esse:De rinvenute nel succo gastrico. Seeondo Gla·e$sen~er , Wittgensteitn, Gutrrnann e Konn, .ehe ·p.er •p ri,m i hanno sperim,entato il metodo nell 'uomo, il rosso neutro eomrpare nel :suceo gastrico nei .s ani dopo 11-15 minuti prtimi ; neg li iperclori·drici dopo 7-8 m'; ritardaito o non ·oo·m p.a re negli ipo ed ania cloridriei . Questi metodi pero si e visto ehe non si pre- · stano bene allo ,s tudio della funzionalita gastrica, in .q uanto rmolto ampie oseillazioni sono state ri.seon tra1te n·e i te.m .p i ·d i elimii nazione, non solo [),ei diversi indiviidui, ma anehe nello stesso irndivi·duo. Ma con questi metodi, oltre a cio non si vien e a tenere conto dei .comipl~i fenomeni riflessi ehe tanta impo:rtanza ha:nno sulla secrezione ga·s1trica; essi ci informano solo sul potere di elim.inazione ·della sostanza colorante attraver1so la mucosa gastrica, ehe e ben lungi dall ' ide ntific·a rsi eol ·p otere di secrezione attiva. Girardi ha notato ehe la sola sondina a contatto della rmueosa gastri.ca, a stomaeo vuoto , provoca per eccitazione m eccanica di contatto una seere.zione di succo cloro-peptioo ne1 90 % dei casi ehe rea.g-iseono alla e·c eitazione alimentar.e del pasto di Ewal d , ed asserisce in base a sue osservazioni ehe la quantita di su cco avuto eon il sondaggio frazionato con la sola eccitazione 1meccanica e in rapporto con lo stato anatomico 1della mucosa, subordinato alla motili ta e tonici ta dello stomaco, e puo variare da ·p ochi a 200 cc. 1eJ rp iu in 60 m'. H1a descritto 4 rtipi 1d i ·curve cioe ·di~gr.a.m1ni r.appresentanti il eiclo .dig·estivo e in c ui i valori in acidita sono segnati s u delle ordinate e conteggiati in gradi, m eintre il tempo, calcolato in minuti prilm i' e segnato s u un 'a sci1sse. cosi ha ·d·escritto una curva asoen.d ente eontinua; · una a discesa ritardata, uria continua, una ad a•s cesa ritardata, eurve ehe rappresentano , secon·do l '.a.utore lo stalto funzionale della musosa ga·s trica in ·quan to coneerne la isua pote·n ziali ta : ecretiva e posso1n o paragonarsi a quelle eh e si ottengon.o . con l 'estrazion·e frazionata .dopo somministrazione del pasto di iprova di Ewal·d . Alqu.a:nto contra·d·detti ,s ono s tati i ri1sultati del sondaggio frazionato a .digiuno e molto criticate sono state, :per qu.a nto riguarda il loro valore diagnostico , .Ie cosi d ette curve di secrezio·n e, per I.a iTil(Possibilita di indicare una curva eh e fasse caratteristica dei normali. Scimone e :r.eoentemente Smirnow, Bogdassaraw, Tohua kanow, im! hase a lo~o ricerch e, con cor1

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IL POLICLINICO

[A..NNo XXXIX, NuM. 12J

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demente a Girardi, eonsiderano il son·daggio prolungato a digiuno come un faittore agente in larga misura sulla funiio•n e seeretoria dello stomaco. Reoentemente un p.uovo m,etodo e stato propo·s to e .larga·ffi:.ente sperimentato •p er lo situdio della seer ezione gaistrica. Popielisck, Rothlin , Gun1dlack, avevano iD.·o tato nei cani ehe l 'istamina aveva la proprieta di stimolare la seerezione gastrica, ma Garnot, I\..o·sko:visch, Libert furono i primi a sperimentarla nell'uomo. . L 'istamina ehe ·p uo trovars i n ei prodotti di putrefazione ·O quale pro·dotto intennedio d el ricambio delle so.s tanze proteiche, a:n1ch·e n ell'intestino UID.a!IlO, ehimicamente e Ulll8. B~midoozotilamina e puo ricavars i per carbossi~ dazione d.all 'i5tidina . La iniezione ,d i run cc. della soluzione al millesimo di cloridrato di istamina e capace di provocare nell 'individuo normale una secrezion e g.astrica abbondante (cc. 100 e ·p iu) di liquido ·p uro, chiaro, limpido e on notevole quantita di HCl lihero. La secrezione, secon.do Boutier si iniziereb1b e do·p o 10-15 m' dalla iniezione di istamina raggiungen·do il .maissimo dopo 30' , per ·p oi di.rninuire mano ma·n o. La curv.a della quanti1ta secon1do Barco puo anche preisentare due ma-ssimi verso il 45' e il 60'; la e urva dell 'aci·dita totale e dell 'acido ,eloridrico libero ·dimostra prima un rapido aumento e si ha poi il ritorno alla nor:m a in un modo molto piu lento. II meccaniS1IDo 1di azione dell 'istamina e alquanto eonrt;roverso. Rothlin e Gundlach, in cani con stomaco alla Pawlow ottennero con la istamina le stesse modificazioni motorie e secretorie ehe si han.no per eccitazione del vago; F e.deli e Carnovaro, .p ur armmettendo la importanza del vago , riteDJgono eh e la va,sodilatazione della mucosa g.a strica per effetto dell'istamina, influisce sulla seerezione; Rolando Ricci ha notato una vera infiltrazione emorragiea della parete . dello stom.a co. Bar eo con v.arie esp eri•en ze sui:i cani ha 1pot11to notare ehe l 'istamina eccita l.a secrezionie gastrica 1dopo la sezione sia d·e i vaghi sia d eI simpatico gastrico, sia di ambedue, ma con la .p ersisWI1za dei vaghi la secrezione e :P'i u abbonda·n te e conclud81 1c:h e il n1ecca·n ismo di .azion·ei 1de11ai .istamina e aliq u.anto CO·m 1plesso e svolto principalmente eccitan1do il vago per quanto il si1m1patico e i oen·t ri .autonomi dello stom.aco non n e vengano eselusi e non ammette un 'azione diretta sulle ghiandole e sulla motili ta · dello stomaeo. Per questa l&tia azio:ne eeeito-se'cr etiva·, l 'istamina e stata utilizzata nell'esame della funzio 0

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4

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[ANNO

XXXIX,

Nu~r.

121

nalita gaistrica a preferenza .dei eomuni pasti di prova, perche fornisee sueco gastrico puro, evita tutti gli inconvenienti rimproverati ai pa.s ti di prova e puo far ·diffrerenziare le vere achilie dovute a,d un 'alterazione profon1da della ·m ueosa, dalle false in cui la scarsa seerezione e dovuta .p iu ad insuffieienza di stimolo. Non si diseonoisce ehe l 'istamina determina ancl1e 1disturbi, quale i·p ot®sione, a volte n10tevole, rossore al vi·so, cefa1ea; e per ovviare a queste si consiglia di aggiungere alla istamina 1/ 4: di mmg . di adrenalina, la quale, da canto st10, pare non disturbare il processo di secrezione da istamiin a.

* ** La prova dell 'istamina e cosi en tra ta nella semeioloig i.a ga6trica, ma non se ne e fatto ur10 studio eorrrlJParativo, speeialmente di flronte al sondaggio frazionato a digiuno, e sistematieo nelle varie eondizioni fisiologiche e patologiche, indagan1do come l 'istamina agisce tanto imm ediatamente dopo ehe si e 1svuotato lo stomaeo dal pasto di E''rald al 60' dalla ingestione, quanto 4-5 ore dopo, alloreh e lo stomaeo si e completarmente svuotato n el duodeno e .eio per vedere se lo stomaco, ehe gia aveva esaurito il .suo eiclo digestive da stimolo alimentare fosse ini grado di risponde,r e e eome ad un ulteriore stimole. Ho iprooeduto all sondagg io .d ello stomaeo eon la sondina di Einhorn; si svuotava eompletamente lo stomaeo (a digiuno gia da non meno di 8 ore) subito dopo introdoit ta la sondina e poi ogni 15' dopo iniezione di ce. uno delia soluzio·n e al %0 di eloridrato di i1stamina e per un'ora di seguito; veniva caleolata Ia quantita ·di eiaseuna estrazione, non ehe lo HCl libero e l 'aeidita totale m ediante il m etodo di Töpher. Premetto ehe l.a introduzione della sondina in pochi easi ha rprodotto nausea e eonati di vomito molto foriti da non potersi proeedere aJ son1daggio : nella maggio· ranza .dei casi , specie .d opo adeguata preparazione rpsiehiea d.el paziente, il son.daggio veniva tollerato con il minirrno di disturbo. In 7 1sog1g etti normruli l 'istamina ha dato un qua•n titativo di .su ceo gastrieo oscillante fra ee. 92 e ce. 195 in 60'. Solo, dopo 15' era possibile estrarre sueeo gastrieo ehe si faceva sempre piu abbon•d ante, fino ad avere un massimo, per Io piu .ail 30', in qua-lehe caso al 45', per poi diseendere fino al 60'. In un solo easo la secrezione gastriea ha ~presentato due massimi, al 30' e al 60'. Il rigurgito di bile si e presentato preeoce a1la prima ac:trazione in due 1

449

SEZIONE PRATICA

casi, per 1seomparire neJle altre estrazioni, in altri due si e presentato al 45 ' . II sueeo estrat~· to si presentava limpido eon qualehe fioeehetto di mueo, speeie nelle prime estrazioni. Il quantitativo ·di HC.J libero e di aeidita totale ha osc'ihlato fra un massimo .di 3,19 ed un minimo di 2,04; l 'a eidita totale fra un massimo di 4,25 ed un rrninimo di 2,10. II loro .massimo e·s't ato riscon1t·rato ail 30' i1Il tre casi, al 45/ in due casi ; in altri due easi si sono avuti due m1assim·i al ~O' e 60'; 1e al 15 ' e aI 45'; in quasi la meta ·dei eaisi il mass'imo di HCl libero e di aeidita totale corrispondeva al massimo ·della quantita estratta. 1

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RISULTATI

NEGLI

STATI PATOLOGICl.

tDe Benedetti ha potuto riseontrare ehe gli ipereloridrici reagi1seono alla i•s tamin.a con una searezione piu abbon.dante e piu aeida di quella ottenuta a digiuno e eon la colazione di Ehnnann, rimanen·do inattiva l 'istamina nei ca·si di anaei1dita da colecistite cronica, nell 'aehilia ·da anemia perniciosa. Bareo ne-11'ulcera gaistriea ha ottenuto secrezione abbondante e prolungata c ol massimo in un tempo relativam.e nte breve; la eurva presentava una sola somrrnita, I'aeidita re<Stava lungamente ele,rata e la quantita di 1-ICI libero seereto era superiore alla norma; Bareo aisserisee eh e n·egli stati iprereloifidrici il tasso di acidita eon l 'istamina raggiunge eiifre elevate, ma 1la quantita di sueeo sara sem·p re minore di quelle ottenuto nei easi di uleera gastrica. Nel cancro dello .s tomaeo mentre per aleuni AA. (Moretti, Baireo, eec.), la ista!mina non riesee a'ttiva, a ltri h.an·n o rinvenuto HCl libero in quantita variabile forse in rapporto a.lla ubieazione del careinoma, alla eistensiooe e alla data · di insorgenza ·della rneopiasia (Boas, Hayem, De ß enedetti, Loepe1r). D.a lle mie ricerehe su 10 soggetti affetti da ul cera gastriea e apparso ehe il quantitative di sueeo estra tto non e di gran lunga superiore a quello ehe tSi ottiene nei normali: ce. 60 in un caso, ·e d oscillante fra cc. 105-23\5 ne. t,gli altri; in u·n 1solo caso sono stati estratti cc. 325. Vere ipeTsecrezioni non si sono verifi:. cate nei casi da me s tuk:liati. Quantita non molto diverse iSi sono avute in casi di ipercloridria. Questi dati contr.astano eon quelli denunziati da G1rar·di, per il ·quale l 'ipersecrezione e il • sintoma piu eostante ehe si aeeompagna ad una sinto.m atologia do1oro.sa e.d a11 'uleera gastrica inldipendente dai valori di acidita. Lo HCI Jibero ha oseillato negli uicerosi fra 0


450

u IL P OLICLINI OO ))

un iminimo ·di 3 ed un massin10 ·di 4,19 e l 'acidita totale fra un minimo di 3, 10 e1d un m.asisimo di 5, 22. egli ipercloridrici lo HCl libero h a oscillato fr·a un minimo di 2,2·5 ed un m.a ssimo di 4,38; l 'acidita totale fra 3 e 4,59. II m assiJmo d i secrezione si e verificato n egli u·l cerosi a ll.a prima ~ trazion e, cioe ·dopo 15' dall 'iniezion e di istan1ina; in un solo caso si sono 1avuti due • m assi1ni al 15' e al 60' . Negli ipsr cloridrici l 'effetto· istaminico si e verificato un po' piu taDdiva.m ente al 30'-45' e non e 1sta.to ris.contT.ato sincronismo n elle varie estr.azioni fra il r ep ert o di H Cl lib·eiro e di aci dita totale e il qu.a ntitativo .di succo e~ stratto. In alcuni casi di ulcera gaistrica , anzi , ad una minore qu.antita di succo corrispon.deva un aumelljt o di HCl libero. In du e amebiasici e in un caso di colecislite cronica non ca1lcolo1sa ·s.i e avuto un su cco gastrico, p er quantita , H Cl lib ero e d acidita totale n on molto dissirrnile da quello d ei soggeitti no~mali . I n due ca.si di car cinoma gastrico con la prov.a .d ell ' istamina si e ricav.ato p·oco (2040 cc.) su cco con assenza di H·Gl libero e di acidita totale; in u·n .altro s.i ebbetfo cc. 60 di su cco in un 'ora, leggermente ;t into in rosso, con un m.ClJssimo ·di H·Cl libero 1di 1,25 er di a cidita total e di 2,30, come talvolta capita . 1

L1QUIDI ESTRATT I CON IL SONDAGGIO FRAZIONA.TO A DIGIUNO.

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Dopo aveT svuotato com·p letam en te l o stom .a co, 1.as.r,iando in s~to la son1dina di Einhoirn e raccomandando a l paziente .d i far defluire liberamente l.a sali va <lalle labbra , e •p ossibil e ·do.po ·115' e.strarre su cco ga1strico variabile da caso a caso e cosi dopo 30'-60 ' . Si h a cosi un ·s u cco lim pi do, con qu.alch e fio cch etto di mu co , eh e puo ?..Scre abbondante in caisi di catarro mucoso dello 1s.tomaco; .a v-0lte tinto leggermente in rois so, n ei casi di mucosa gastrica ,fa cilmente sang uinante; spesse volie, n el 66 % t\eco·n do Scimone, n el 45 % secondo Gi:rardi di un colorito g iallo ver·dastro per riflussi ·di bil e d.al 1duodeno. La quantita di succo estratto n e1lo s.pazio di un 'ora e oscil lato fra 30-90 cc. n ei sog·g·etti da me esaminati e il qua·n titativo di ciascuna estrazione e st ato v.ario n ei diversi individui; cosi anen tr e aicuni i)resentavano il mass.imo di secriezione al 15 ' (secr ezion e pron1ta) altri al 15' (secr ezion e ritair.data). In gen erale si e avu to il m aiSisimo .al 30' per poi ·diminuire g radatan1e11te fino al 60' . 1

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[ANNO XX.XIX, NUJ\1. 12)

Nei gastropatici ho .avuto quantita va ri.abilissime di ·su cco a seconda l 'aLterazione della mucosa. Le eifre piu elevia te sono state da me riscontra te in 1soggetti affetti da ulcera gastrica (cc. 200-210), ma u g·u.a lmente alte le ho rinv.enute in casi di ipercloridria (cc. 115-140). Non € stato infrequente riscontrare cinre anch e hasse in casi di ulcera radiologi~rumente accertata; cosi in un sog\g ento ho ~otuto estrarre cc. 48, e 70 in un altro. Il maSisin10 di searezione n on si e Vierificato in ugual periodo di tempo, co,si m ·entre alcuni lo presentavano .al 15 '' al1tri avfetti dall.a stessa. l esione anatomica , lo presentavano al 45' ed altri ancor a present.avano ·due maissimi al 15' e a l ±5 '; d a cio si ded.u ce qu,a n·t o .artificio9e e di scar sia pr.atica util~ta sono le cU1rve d i se crezione, in quanto poco ci .possono illuminar.e 1sullo stato effettivo d ella mucosa g.aistrica . Il qu.anti,tativo di H Cl libero e di aciidita totale da me ot,tenuto con il sondaggio .f r.azionato .a dig iun o, senza a lcun pasto di prova, e alq_uanto varia.b ile ·da caso .a caso an cl1e in u g ua li alte~ razioni deJla mucosa. P er lo piu i valori massirni 1son o stati ·da me rinvenuti in casi di ulceira gastrica, per quanto cio non s ia infrequen1te .arnche n egli ipercloridrici. Il m.a ssimo di H Cl libero e 1di acidita totale non e corrisposto ad una secr ezione piu abb ondante, solo in due casi di ulcera gastrica e in due di iper cl oridri.a. cio si e potu to 1erific.ar e. N.egli affetti ·da carcinoma g astrico, da me e6aminati, il sond.aggio prolungato a ·dig iuno si e d]mo.strato insufficicnte a stimolare Ja secr ezion e .g·astrica in qu.an to n on sono ri u scLto a·d estrairr e in un 'or.a eh e pochi cc. di s.u cco con assenza di H CI lihero e di acidita to tale. Da uno 1sguardo gen.erale sul sondagg io gastrico prolung.a.to .a digiuno, a ppare come il m eto·do riesca utile ne.1lo studio della funzionali ta gastrica. E un m etodo con sigli.aibile per qu.a nto Galli lo g iudichi i!n.daginoso e causa di sof.\ferenza agli ammal.ati , senza vole,r · considerar.e se la se crezione ottenu,ta con il sond a,g gio sia di n.atur.a esclusiv.amiente m ecc.anica (Girardi), o n on sia 13: risultante di r eazioni complessive dello stomaco, considerato que1 to com e organo in timamente connesso ai centri vegetativi e 1p sichici all 'atto d el sondagg io (D.e Benedetti). Volein.do raffrontar e poi i Tisultati d ell ·esplorazione dello stomaco ottenuti con il sond.ag.g io frazion.ato a digiuno, con quelli ottenuti con l 'istamin.a, app.are, 1a tutta prima, una n otevole differ enza, in quanto con l 'istamina riusciarr10 ad otten ere citire crnolto piu .elevate 1

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I->\NNO XXX IX, NuM. 12]

451

SEZIONE PRATICA

sia per la quantita di sueco estratto s ia per lo IICI libero e l 'aeidita totale. Ma se faeeiamo un esame piu partieolareggiato e ,t enendo conto ehe non vi puo essere i dentita fra i due stimoli, appare eom e le due serie di risultati siano parallele. Difatti uno stomaeo eh e e ca paee di 1seeernere suceo g.as,trico ab• bonda nte e ehimicamente attivo con il sondagg io frazionato a dig iuno, ri.sponde a ll 'istamina fo:rnendo sueeo gast1jco piu aibbondante. e piu riceo .di HCI libero e di aei·dita totale. Special1n1en.t e evidente appail',e il parallelis1no in easi di ipereloridria e di ulcus. In linea generale lo HCl libero e l 'aciclita totale, sono quelli eh e si r endono piu manifesti i·n seguito allo stimolo istaminieo, piu eh e non avvenga con il sond.aggio frazi onato a digiuno. Lo stimolo e dunque piu potente di quello del sondaggio fr·azion.a.to a digiuno. 1

l , esam ~ di questo secondo gruppo di ricer ehe e ehe il quantitativo di s ueeo ottenuto con lo sticrnolo istaminico imme,dia tame·n te dopo l 'estrazione del pasto di E,v.ald al 60' e di g ran lunga magg·iore di quello ottenuto con lo st esso stimolo istaminico, quando gia lo stomiaeo si era con1pletamente svuotato nel duodeno . Questa differ enza si e pr·esentata in ,t utti i sog~ getti esaminati, ecoeitto in u•no in· cui si verifico il contrario (11. 3). Negli ipercloridrici e n egli a ffetti da uleera gas,triea la differ-enza e molto piu notevole ch·e nei normali e n ei ·dispeptiei ipoclori.d riei . Il fatto, in ge·n.erale, potrebbe interpr etarsi aimmettendo ehe lo stimolo alimenta'I'e. per sistesse ancora, pure essendo lo stomaco assolutamente libero da fru1

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Si seonosce il eomportamento dello stomaeo a llo stimolo istaminieo, quando g ia in preoed enza e stato st~molato col il paisto di prova. Le iricerch e ehe ho intrapreso, per eonsiglio d el mio Maestro, sono state condotte su 10 soggetti di cui 3 normali, uno affetto da gastrit.e cronica, uno da amebiasi, 3 ipercloridriei (luetici), due affetti da ulcera gastrica. La tecn ica esegui.ta e la seguente : ad un soggetto a digiuno da circa 12 Oil'e. si somministrava la eolazione di Ewald, si s vuotava lo stomaco con la sondina di Einhorn dopo 60', misurando la quantita di suceo gastrieo estratto e ·determinan.d o lo HCl libero e l 'actdi ta totale. Dopo aceurato lav.a ggio per ais sicu.rarmi ,e h e lo stomaeo non eo,n tenesse piu r esidui a limentari, si iniettav.a la istamina. e si proeedeva all ' estrazione con il metodo ordinar io, ogni 15' e per 60' . Allo stes.50 soggetto , il giorn o dopo si somministrava il pasto di Ewald, si sondava lo stomaco dopo 4-5 ore, quando eioe l o stomaco si era eompletaimente svuotato n el ·duodeno, e dopo un a ceurato lavaggio 1Si iniettava i tamina e s.i procedeva con la solita tecniea. Nella seguente k'\bella son o riportati in breve i r isultati ottenuti e in, cui le eifre ra·p presentano, pe.r quanto riguarda la quantita, il succo estratto al 60 ' per il p.a sto di Ewald e la omma ,delle estrazioni fatte ogni 15' per le due prov-e di ilstamin.a. Le ciifre di HCl lib.ero (HCL) e di acidita totale (AT) rap1Jr esentano il maissimo ottenuto n ello spazio di un 'ora. II fa tto ch·e a prima vista, piu risalba dal1

A. Cesare

L. Oarmelo

P. Luigi

normale

cc. HOI AT

140 1,09 1,99

240 R.65 4,19

ld em

00.

70 0,26 1,02

182 2.92

s

162 2,19 2,92

A:r

60 0,50 1

120 3 54 4' 01

185 4,75 5,10

g astrite cronica.

cc. HCl AT

210 1 2~ ' 2,37

142 2 92

3 ' 4.6

115 2,92 , ,47

a mebia.s i

cc. E.n l AT

150 0, 813 o,73

69 2,37 2, 92

59 1 ,46 1,38

iperclo lnetica

cc. HCl AT

130 2:19 3,65

317 4,19 4,56

180 4,38 4,90

idem

<'C.

HCl A1'

115 2 2, 75

300 3.75 4

175 3,65

eo. H Cl AT

140 :?,50 2,75

350 . 250 4,05 3, 75 4,50 4

cc.

110 0,95 2.59

260 4,90 5,18

181 4 ,19 4,56

150 2, 75 3

325 a 80 '4:

250 3,80 4,25

BCl AT

!dem

eo. H Ol

L. Giuseppe

M. E lvira

B. Mario

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N. Antonio

idem

. B. Luig i

S. S al vatore

1

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u lcera g astrica idem

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215 3,67 4,01

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s toli alimenta1i a.spor.tati g ia eon il lavaggio. In un s.olo cafso, am ebi.asieo (n . 5), lo stimolo istaminico ha da to un qUJantitatiivo di succo inferiore in confronto al pasto di Ewald, m.a molto piu a.t tivo. Pro1b ahilmente la scarsa seerezione deve r iporta:nsi a·d un .e1saurimento secretivo della mueosa. Per quanto rig uarda l 'HCl libero· e l 'acidita totaJ.e, nei normali non si sono avuti ri1s.u ltati con cor·di. In un solo caso (n . 1) la mucosa gastrica ha risposto ugualmente allo s timolo


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CC IL POLICLINICO

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[ANNO

XXXIX, NuM. 121

~stamini co

nell 'una e nell 'altra prova; in un altro caso (n. 2) lo HCI libero si e pres.entato leggermente diminuito alla seconda prov.a, corrispondente ad un,a .dirrninuzion.e d ella quantita di su cco. Negli ipocloridrici da gas.trite cronica e da amebiasi, lo \Stimolo iiStaminico ·p rovoca uguale ;risposta da parte d ella muco.sa nelle due .prove; in un 1solo caso (n. 5) a d una minore .secrezione e corrisposta una ·diminuzione dello HCl libero nella seconda prova (d.a 2,92 a 1,46) ·e ·d ell'acidita totale (2,92 a 1,88). Negli ipercloridrici e n egli a~ftetti da ulcera gas.t rica, la rispois~ dello stomaco all 'istamina, neille ·d ue prove, e stata notevole, ma anehe in questi casi con rii&ultati n on, sempre costanti e per HCl libero e pe1r aeidita to.t ale. E ovvio eh e non vi puo essere i.d en tita fra i due istimoli (istamina, pa'S to di Ewald) e quin,di ~ra presumiibile ehe lo srtomaco avrebbe reagito all 'istamina dopo e.ssere stato stimolato eon il pa·s to di Ewald. Quello eh e appare da1le mie 1Tieerehe e ehe }o StO·m aeo noln ha pre.s entato fenomeni di e1s\ur~m ento della secrezione tanto ~se s.timolato suhito dopo estratto il paisto di prova, quanto 4-5 ore dopo, poiehe per quantita e qualita i reper,ti non sono stati dissimili da quelli ottenuti da uno stomaco preeedentemente non stimolato. Le ricerche sarebbero state molto piu dimostrative se il primo stimolo fosse stato rappresemtato anzieh e dal pasto di Ewald, dalla ist alfP,Jina stessa. Per ragioni di opportunita non' si pote seguire questa via, poiehe essendo hrusca la reazione prodo,tta dall 'i1stamilila, non era prudente sottoporre l 'organismo ad una nuova re.azione, qu.ando .J.a prima eira gia appena finita. Pur tuttavia le mie ricereh e rie1scono inte1ligihili, in quanto dimo.strano la capacita dello .stomaco a reagi.r e a .stimoli successivi. Le ,mie ri cerche mi permettono di concludere ehe: 1° La prova d ell 'istamina riesce utile in Clinica per lo studio della funzionalita gastrica nei vari stati morbosi. Essa, al confronto con gli altri metodi fin'ora in U SO, e la sola capace ·d i fornirf;2 suceo ga.strico pur<;>, non diluito e in cui .s ono piu atten.d ibili le ricerehe macroscopiche, micro,scopich e e chimiche. · 2° Non e po.ssibile an eh e con questo metodo tr.acciare dei qua·d ri ·di funzi on alita gastrica caratteristici dei vari 1stati morbosi dello stomaco e non riesce a fornir.e dati suffi- · cienti a differenziare l e fomn e d olorose da ul..;era gastrica da <p1elle da ipercloridria sem0

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plice, in quanto uguali reperti di funzionalita ga;strica, spesso sono riscontrabili nelle due sindromi. La istamina permette una netta differenziazione delle forme i.pereloridriche dalle ipocloridriche e queste ·d alle aclori·d riche. Molte forme eh e con i pa.sti di prova comuni erano ·comprese n el quadro dell·e ipocloridrie, con la prova dell 'istaimina hanno presentato una funzionalita gastrica ·per quantita e per qualita simile a quella dei normali. Ma dove effet:tivamente la prova della ~stamina trova utile impiego e nel differenziare le ipo <lalle acloridrie. 3° Il sonda.ggio frazio.nato a digiuno si pre·sta an ch 'esso hene allo studio della funzionalita gastrica, ma da solo non e sufficiente a diffe.renziare le ipo <lalle acloridrie. 4° La mucosa gastrica e capace di reagire a stimoli successivi e diversi fornendo succo gastrico abbon.d ante e chimicarrn, ente attivo e .senza presentare fenomeni di esaurim ento della sua funzionalita. 1

RIASSUNTO. L 'A. ·dopo a ver passa to in rassegna i piu importanti m etodi di esam·e della funzioillalita gastrica, rilevandone i difetti di eiaiscuno si ' sofferma, con particolare riguardo, sul mietodo del sondaggio frazionato a digiooo dello stomaeo e sul metodo dell 'istamina. Istituisce delle rieerche comparative, fra questi due metodi, e sistematieh e nelle varie c011dizioni fisiologiche e patologich·e dello stomaco. Ha rioercato aneora il modo di comportarsi d ello stomaco, ehe gia aveva esaurito il suo ciclo digestivo da stimolo alin1entare, ad un ulteriore stimolo istaminico. II complesso delle ricer.che perm.ettono all ' A. ·di con cludere ehe la prova de.11 'istamina da i risultati piu attendibili nello studio d~lla funzionalita gastrica e eh e .anche il sondaggio frazionato a digiu·n o si presta bene, ma non e suffioiente a differenziare le ipo dalle acloridrie. La mueosa gastrica e capa.oe di T·eagire a stimoli successivi e diversi isenza presentare fenom·e ni di esaurimento della sua funzionalita. 1

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NOTE E CONTRIBUTI. ÜSPEDALE C r\-ILE DI

T ARQU I NIA (VITERBO)

Contributo allo studio · dei diverticoli appendicolari. Dott. AucusTo

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SEZI ONE PRATICA

BoTT0 -~11ccA,

chirurgo prin1ario.

L 'appendi.ce ileo-eecale, sana o ma lata, puo presentare dei diverticoli , veri o .falsi , eongeniti od acquisiti, paragonabili in tutto ai diverticoli dell 'intestino ed in particolare del colon. I divert.icoli veri eongeniti sembra n o estremn mente rari : i,n fatti sono noiti soltanto i casi di !Boehleehne1r, di Hedinger , di Sohmincke e di Von Foykiss, m entre altri autori, pur aven{do osseT"Vato un con siderevo•le numero di appendici di neonati , non ebbe·r o mai occasione di trovarnc (Berard e Vignard). Alcuni inveoe osservarono talora sul bordo mesenterioo dell 'appendi cc del.le lievi prominenze mucose in eorrisponden za dei punti di penetrazione dei vasi: molto probabilm ente queste manifestazioni onfaloformi rappresentano degli abb-0zzi di ta]i divertiooli eongeniti. Aecanto a questa varieta di dive.r tico]i esiston o i diverticoli veri aeqruisti per ernia della muco a, indipendentemente ·dal.l ' infiammazione dell 'a ppendiee. La patogenesi di questi diverticoli semhra doversi far rimontare ad una particolare disposizion e anatomica dell 'appendice ed a speciali co1n·dizioni del contenuto. Quand o infatti. si esamina una sezion,e loo.gitudinale dell 'appendice, si vede eh e i vasi co11tenuti n el mesenteri olo allo seopo di spargersi nello spessore della parete dell 'organo passano attrave·r so la tunica museolarre in· can.a.Iicoli, in oui si intTomettono arteriole, vene e linfatici. II canale piu largo occupa 1a punta d el l 'appendice e serve di passaggio alla branca term.ina.11e dell'arteria appen,dioolaa-e ed alla vena om.o nima. Se l 'evaeuazione del contenuto del processo venniforme e ostacolata da qualche 1

causa, l 'au1n1e11to· della p.r,e ssione n·ella 1c,avita appendicol.ar e provoca a poco a poco la formazione di pieeolissime eirnie della J:[\UJcosa attra. ·verso i fori d ei eon,dotti va cola ri tfain,s mtiscola.r i. I I divierticolo tda ernia e intiero e, fin ch e Il0ll1 sara Ja sed1 e d 'un attaiCCO infiam.matorio acuto, lo si ricon oscera per la sua mueosa sana , ricca in ghiandole di Lieiberkühn, circon data da una sotton1ucosa n o rm ~le e poco alterata eon ·delle fibr.e muSleio·l ari liseie in strato piu o m eno sottile e ·d iscontinuo. Nei diverticoli falsi :im.vece, eon•s ecutivi a dell1e lesiooi lin1itate di necrosi delle tuniche, lia, mrucosa e ridotta a.d un sorttile st·r ato di cellule eub~che, senza g hi a11 dole, con perdita ·d i sostanza dove la parete n on e formata ehe da un tessuto di g ranulazion e ricopeirto dalla sola sierosa. Mentre i diYerticoli da ernia si tro,v ano norma1men1te sul bordo m esenteiriale de.ll 'appendice e comuniic.ano c ol lume di questa a mezzo di uno stretto colletto, i diverticoli infiammatori hanno un ori fi zio di comunicazion e largo e si trovano in qualsiasi punto del proce.sS-O vermiforme. I diverti coli da ernia si mostrano parti colarn1enite pTopizi allo sviluppo d 'un 'appendicite di,~e rticola re c.ro11iea od aeuta (casi Berard, flte rb, Lej.ar s , Pellier ..... ). Queste a.p pendi1citi n on h ann o ca·r atteri cliniei speciali, ma come nelle .appendioiti banali Ia cri si aeuta e preceduta da disturbi digestivi vaghi : senso di pese nella fo ssa iliaca, do·l o re alla pressione, dispepsia, costipazion e, eolite muco-membranosa. Semibra rpero eh e in questa eategoria di appendicite si riscootrino piu facilmente le forme fruste ei eh e i sintomi rcliniei possano iresta·r e per lungo tempo attentiati arnohe quirundo i diverticoli sono sede d 'un infezione estesa con minaocia di perforazione d ella sierosa. Ai divertico]i sembra. si avvieinino le dilatazioni eistiche dell 'appen·dice, di eui Elbe n·el 1909 in un impor tante stt1dio d'assi em e raduno 150 1ca si. Queste eisti piu frequentemente occupano la sola porrzio n e ·distale d1ell '1a1p pendioe, ste11osata sotto la eisti s·t es1... a d.a un pr·o cesso ii1.fiammatori9; il loro contenuto in g·en·ere e un liquido trasparemte e sterile. ivla quelle, eh e presentano una particolarita tutt.'affatto .speciale , sono l.e cisti ·d·elle appendici gigan~ti (Elbei, Slocker , Cipriani ... ) 1che p os ono r.aggiungere il ,rolume di un p1lig n o. Nei ca1si JpW)blicati queste cisti eran o dovu te ad un 'oblitenatZion e completa del lume ap1p endicolare a d l1l1a di. ta1n za va•r iabile da.II ' e·s tremita libera del processo vermiforme. II loro content1to liquido, n1ucoso err.a sterile e eo·n ten eva d ei rari microrganismi; la loro pa1

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[Al'iNO XXXIX, Nul\r. 12]

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rete presentava la struttur.a dell 'appendice nor· male, ma ·O©~le · ·.diffe.i:enti tuniehe appiattite, schiacciate, la muoosa press'a pc)co spoglia d'e·· lementi linfoidi. , · Abbastanza frequentemente sulla parete esterna di queste cisti si vedono emergere dei di · verlticoli, ·dovuti all 'ecicessiva pressio.n e del· contenuto mucoso ed all 'indebolimento od alla distruzione locale di oerti elementi delle tu· niche , soprattutto degli elementi mu·s colaTi. Quan~o il numero dei diverti coli e considere· vole, la neoformazione cisitica viene a 'prendere un aspetto di gr.appolo d'uva non dissimile a quello assunto da certa cisti di appendici gi· ganti, le quali sotto una membirana 1Gomune n'a:scon·dono nell 'interno una quantita di picoo· le cisti raccolte a grappolo. .Anche cjuesit'affezione · con o senza diverticali clinicamente non m ,a nifesta ehe i sem:plici sintomi di uri:'a'p ,p endicite banale acuta o suhacuta. Quando. queste c isti si ro·m pono versano il loro contenuto nella cavita p eritoneale ed ivi continua a raccogliersi man mano ehe la mu· c0.sa :appendicoilare seoerne quei g rumi filanti, trasparenti , gelatin·o si. Quest'affezione intravista da Pean nel 1871 nella sua cc malattia gelatinosa del; periton eo » e chiam,a ta da Werth (1884) cc p seudomixoma del peritoneo >> venne d escritta la prima volta da Fränkel nel 1901 e fino .al 1914 erano note 17 osservazioni con 21 oasi descritti (Dialti). Non v 'e chi non ved·a la relazione intercorrente tra' i rdiver.t icoli e .Ie altre affezioni descrirtte , relazione piu teorica eh e pratiea, piu maerosco· p ica· eh e mi1croscopica ' ma oh e induhbia. m·ente ne serve ·ad fndicare e preeisa·r e i punti di contatto. 1

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Cio premesso passo alla descrizione del caso di un diverticolo falso dell 'appendice interessante dal lato istologico. C. P. d 'anni 36 da Tarquinia, caffettiere. Entra in ospedale il 27 agosto 1930. Padre morto a 56 anni di malattia cardiaca, madre vivente ~ san a, tre fratelli e due sorelle viventi e sani. . Tranne· i eom u~i es an temi dell 'infanzia 1'A. non · ebbe ad accusare malattie · degne ,di nota. · Cinque mes~ fa in seguito ad .un abbondante 1 ban chet10 per una. festa il paziente ven~e c;olto nella notte da violenti dolori addominali, irradian iesi dalla fo,ssa iliaca destra a tutti gli altri · quadranti. Chiamato un Sanitario, gli riscontro difesa muscolare val~da speeialmente nella regione appendicolare, per cui diagnostico trattarsi di attacco appendicolare e, dalo ehe l 'affezione appariva per la prima volfa, consiglio una cnra medica ~n attesa · nel caso di un peggiorame11 to o della manifestazione di una sopraggiunta peritonite di ricorrere alla via chirurgica . Vennero quind~ praticate al paziente delle

iniezioni di anestetici, dei clismi evacuanti e venne applicata in loco la borsa del ghiaccio. Co1~ tutte queste eure il rja]zo tern1ico in breve ando d~1ninuendo e le varie manifestazio~i addominali scompariro~o.

Due mesi fa l 'A. ebbe .a soffrire un 'altra crisi ma di molto attenuata rispetto alla prima, crisJ eh e passo in un paio d! giorni, seguendo le medesime prescrizioni della .priina volta. In quest~ ulti~i giorni il p aziente ebbe a soffrire di stitichezza. Ieri sera improrvv~samente mettendosi a letto dopo aver CQnsumato un pasto normale venne colto da forti doloTi addominali, eh~ partendo dalla fossa iliaca destra si irradiavan-01 a tutto l 'addome. Praticatosi suhito un cl~sma evaeu&~te (ehe dtede esito a parecchie scariche abbondanti) ed applicatosi in loco prima il ghiaccio, poi, permanendo ~l dolore, il caldo, il paziente, vedendo eh e i disturbi perduravano, chiamo un sanitar~o, ehe diagnostico trattarsi di u~ attacoo appendicolare ehe per il suo frequente ripetersi (3a volla in cinque mesi) richiedeva l 'inlervento chirurgico, appena fosse freddo; frattanto gli praticb un 'iniezione d~ mo·r fina e gli prescrisse il rip<>so a letto. Stamane l 'infermo, visto ehe passata l 'aziqne dell 'anestetico rico·m pariva violento il dolore ed :)Ccusando nello stesso temp<> notevole meteoris·m o, all 'insaputa del medico prese una forte dose d~ ol!o· d~ ricino, attribuoodo tutte le presenti manifeslazioni alla stitich ezza dei giorni scorsi e quindi, nel s.u o ragionamento, purgandosi cioe togliendo la causa dolorifica, la guarigione sarebbe stata affrettata. Ma oontrariam,ente alle prev~sioni del paziente i dolori anziehe scemare aumentaro·n o ta11to ehe persino gli stupefacenti si mostravano ir1etti a farli di111in11ire. Frattant-0, alla suddetta fenomenologia si aggiunse anche rialzo termico 38°,5 e conati di vomito con emissio·n e di liquido salivare m i&to a hile. 11 medico, visto l 'aggravars~ della situazione„ credette opportuno consultare il Chirurgo ed ecco quindi perche mi trovai in presenza dell 'ammalato. . · · ·, Esame obbie,.ll.fvo. : - , Soggetto di oostituzione sc}l.eletrica normale; statQ d~ nutrizione abbon- · dante, cute e 1nucq.se vis~bili ben irrorate. . Nulla all 'apparato circolatorio, nulla al respi0

rtl.tf!t!o.

AJl '.i spezion~ l 'addome appare globoßO e teso uniformemente ; ~lla palpazione ~i percepisce nettamente la tensione delle pareti prodotte da un considerevoJe meteorismo e s~ constata come la va:lida difesa ~ttscolare, percepita alla pressione oome localizzata alla sola fossa iliaca destra dal Medico nella sua. visita di ieri, sia andata spandendpsi a tuttQ ll quadrante inferiore dell 'addome tahto' e v~ro ehe la pressione della fossa iliaea sinisit ta risveglia in quasi ugu~ m~sura detta ·difesa; il quadran,te superioir e invece non. da ehe dolore riflesso. Anch e la palpazione della regione lo:n:ibare destra in partioolar modo n ell 'insenatura tra l 'ala iliaca e la colonna vertebrale risveglia un vivo senso di doiore. La percusstone da -in tutto l 'ambito addominale un suono timpanico. La febbre e salita a 39,5. Malgrado il purgante n<>n si 'soiio veri:fica:te scarjche alvine. 111rialzo termioo, Ja, stipsi ostinata, il vo·m ito e le· .c ondizioni dell 'addome fantio diagnostieare per una ap,pendici~e .perforata co·n inizio di peritonite, per cui si oonsiglia al paziente il ricovero all 'osped ale per nn intervento d 'urgenza. 1


r~.\.~No

xxx1x,

Nul.\i.

i2J

SEZIONE PRATICA

A tto operalivo (esegt1ito dal dott. Botto-Micca

con assiste11za del clol t. Petroni). Narcosi eon liquido di Schleich. Laparotomia con taglio alla Roux . Aperlo il periio11eo si trovano gl 'intestini i11 istato di notevole flog·osi e nel cavo addominale consiclerevole quantita di ljquido siero-purulento. L'appendice appare aderenle colla sua es tremita alla parte .addominale posteriore; si d~staccano tali aderenze per via oltu sa e si eseguisce l 'app.endiceclomia. Si lascia u11 drenaggio ~lla Mickulicz. Decorso p<>st-operator~o regqlare: in 4a giornata .si toglie il drenaggio per sostituirlo con un tubo di velrQ; in i2a giornata si toglie definitivam ente ogni corpo estraneo dalla breccia e si lascia cicatrizzar e la feri.ta spontanean1e~te. In 22a. giornata l 'A. esce guarito. Ri,isto pnrecchie volte dopo l 'A. non ebbe m ai piu arl accu sare disturbo di sort a di origine addomJnale. AJI 'esame macroscopico l appendice si presenta di color rosso intenso nella sua estremita distale ed in rosso-sfumante si110 al rosa, man mano ehe si allontana dal suo apice, ver so la porzione di inserz~one intestinale. L ·appendice nel suo apice appare perforata O(l almeno rotta forse per la lacerazione di qualche aderen za col peritoneo : e certo pero eh e si Yede chiaramente una s<>luz~one di conti~uo, eh~ coll'esame specillare mostra m ettere in oomu11icazione l 'esterno col lume del viscere. Senza dubbioi e a questa aderenza e forse a questa breccia eh e e da far risalire la colpa dell~ peritonite i.n allo . L 'appendice della lunghezza d1 i6 cm. e della grossezza di uq dito di adulto presenta a dt1e centimetri circa dall 'inserzion e cecale una prominenza situata di fianco all 'attaceo mesenteriale, ~ superficie irregolare, del volume di UJJ. n occiolo di cilieg~a. 11 processo vermiforme presenta inoltre n ella sua ~nserzione intestinale un 'evidente stenosi . Spccillata si vede eh e soltanto coi piu fini specilli s~ riesce ad oltrepassare il eer-cine sten otico, ma non si puo esser e certi ehe il passaggio avven ga veramente p er il lume appendicolare molto ste11Qsato oppure se lo specillo appuntito oltrepassi Ja sten osi forando i tessuti. Sezionata l'appenclice lungo il su o asse maggiore -si vede eh e la detta pren1i:r;ienza e formata da un diverticolo del diametro d-~ 4 mm. CQlllunicante colla cavita centrale dell 'appendice; questa dilatata co11tiene un liquido con fiocchi albumino6i -senza materie fecali ne calco1i. All 'esame m~croscopieo deII~ sezio:ni trasversali dell 'appendice e del diverticolo si vede ehe la p arele del processo vermiforme dalla parte opposta a quella, in cui esis te la cavita diverticolare, appare costituita dalla s-ierosa peritoneale, da uno -slrato connettivo fibro so soittosi~roso, dallo strato ·di cellule muscolari liscie lon gitudinali, dallo· strato di fibre muscolar'i 1!scie circolari, dallo strato -sottomuc-0so poco sviluppato e dalla ·mucosa, in cui si notano chiarani.ente l 'epitelip1 cilindrico, lo .stroma reticolare, nun1erosi noduli linfatici, la 111uscol nris mucoisae e. ghian clole tubulari. Se col .girave il preparato si segue la configurazio~e della -sezione _e. ]e sue particolar~ta istologich e, si vede -eh e nel punto corrispondente all 'origine della ca.,·ita divorticolare la tunica muscolare· si atrofizla e &i interrompe per l asciare il passo allo strato sottomu coso ed alla m11cosä, ehe attraverso la suddetta interruzione ern~ano, andando a collabire direttam ente collo strato connettivo f~broso sottosieroso e formando i11 t~l modo la prominen za in J.sll1dio. La parete del diverticolo quindi r esta for1

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mata da quattro strali : il sieroso periloneale, ehe si co11ti11ua co11 quello clell 'ctppe11dice senza subire alcu11 can1binn1e11to di cos li lu zion e, il co11n cttivo fibroso sottosier oso, il so llomu coso ed il n1ucoso. Delti strali non mutano nella lor o costiluzio11e is tologica , poich e conservano intatfi i loro elementi esse11ziali: paragonandoli infatli con quelli della parle appendicolare normale si vede cl1e cssj ne ma11tengono intatta l a costituzione, differen zia11dosi solo nello spessore : gli str ati infatti del diYerticolo appaio·n o sen sibilmente })iu asso tlig linti ed j11 modo speciale l 'epitelio sicroso e l 'epitelio cilindrico della inucosa, le cu~ cellule appaiono appiattite com e avessero dovuto su:Qire un notevole sfqrzq da stiram ento. Tanto il tratto d~ mucosa appendicolare eh e quella diverticolare presentano i segni del processo infiammatorio in atto cioe un 'inten sa infiltrazione leu cocitarla e la presenza di cellule giganti dalla forma variabile per lo piu irregolarmente poligonale, protoplasma granuloso con nuclei rotondi in numero di 4, 10, 12 sempre riuniti in gruppo situato per lq piu al centro. 1

L 'esame microscopico delle varie sezioni ci fornisce la spiegaiione dell'o,r igine del diverticolo ed i dati per la sua i!dentita. . Si: 've d~ ·infatti Gh e quest.o diverti~lo e fonnato ·d all 'ernia del:J.a muoosa appendicolare attra·verso una breccia ·d ella t unica musco lare della parete del processo vermiforme; l 'aspetto delle sezioni riconduce .lia mente a lla teoria del !Brunn sull 'origine dei diverticoli falsi. Gia si e pa·rla to della differenza tra i diverticoli veri acquisiti (con serva nti la tunica muscolare) od i falsi assolutamente pirivi di questa e con variazioni ·d i spessore negli altri strati. Secondo il Brunn il modo di forrnazione dei falsi diverticoli dell 'appendice sarebbe il seguente: un pr9ce1sso infiammatorio acuto provoca una perf~~ razione oompleta dell 'appenctice; la lesion~ n9n interessa la mucosa in .modo mo.Jto, esteso, i lembi di questa possono prolassare ·al ,d i . fu~i della perforazione e n el periodo di risoluziq:µe del processo suppurativo rivestire la cavi.ta ascessuale attigua, fa.rman,d o cosi una cavita muoosa aocessoria · comlinicante colla prirq.itiva. Schweizer insiste sull 'importanza deJ.l'aumento di pressione inteirna sul meccanismo di produzione del diverticolo, pe.rche l 'aumento di p ressione d etermina am pliamen to dell 'orifizio ·del-la perforazio,n e e quin'(}i fa,c ili ta l 'est~o­ fl essione .d el lembo mucoso . . l'l' caso presente mostra particolarita · deg11e di h,ota · per la II'icerGa dell 'origine · de-1 diverticolo. Si puo do,m .a n dare se questo e sorto soltanto in occaisione di quest 'ultimo attacco a-ppendicolare o se· gia esisteva ed in ta.l caso quan do e com e ha tratto origine. Nell'esame 'i stologico · parecchie .cose ~rttirano particolarmente l 'abtehzione : anzivutto la completa rassomiglianZ.a nella successione deg·li strati della 1

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« IL P OLICLINICO »

parete (ad eccezione dello strato muscolar·e prescnte in una parte ma n cante n ell'altra) sia dell 'appendiee ehe del divertieoilo, quindi la IJrim.a eonelusione eh e il diver tieolo non e un eorpo estran eo, ma deriva direttamente da ll 'appendiee e eh e e un divertieolo falso. La secon·da osservazione, eh e si puo fare, e eh e la tunica museolare n el punto, in cu.i vi e l 'interl"uzione, ehe rappresenta l 'istmo per cui il di verticolo e attaceato .all 'organo d'origine, an.ziehe avere dei m arg ini irregolari quasi fosse +da poco l.aoerata, appare atrofi zzata. Ora queto processo non h a potuto co1npiersi certam·el)jte nel b·:neve peir~o1 d·o1 ·d i quest 'ultim-0 attia1e1co appecr1dicolare, ma deve av·er prineiip1iato ben pri•m1a ossia durante il seeondo .attaeeo di due mesi fa o meglio ancora dtirainte il primo di einqu1e m esi or sono. A eomprova di cio stanno a.n eh e l 'aspetto app·ia ttito dell 'epitelio d ella sier-0sa .p erito nea1e ie dell 'epitelio dell.a mueosa del diverticolc:>. In questa particolarmen·te l 'epitelio ·da 1ailindrico si e tnasformato i·n 1piatto, m etamo·rfosi eh e non puo esseir avvenuta di colpo durante il movimento erniante della mu.co-sa, nel caso questo fos se avvenuto in quest'ultimo attacco·. S,e eio fosse ·s tato, cwtiarn1ente la mucosa tesa iper occu.p are la cavita divertieolare si saTebbe inorinata in qua lehe punto ed all' esame microscopico 1sair.ebbero apparse tali soluizioni di continuita. Una delle cause, a cui si puo far risalire detto appiaJttimento dell 'epitelio, e lo statö di tumefazione dell 'appendiee, eh e deve _aver fatto stira re i tessuti ed in pa·r ticolar modo gli epitelii , don·de il suddettto a spetto; ma questa cauisa da come implicita l 'o·r igine del diverticolo in tempo anteriore al presente attaieco, altrimenti .colla tensione della :tumescenza, se i telssuti fosser-0 eDniia ti da poco e co·n tempora neamente, si sarebbero dovuti rilevare segm i indubbii di laeeirazi001i. In con.elusione si puo a sserire co1~ molta atten,d ibilita eh e il dive;rtieolo in quie,stione risale ai passati attaeic1h i aippendicola ri. A qtiale dei ·due? Non e possibile preeisa·r lo, pero, b.asa n1dosi sulle notizie ainafffiJlestieh e ei sulla fenomenoil ogia soggiettiva, eh e attestamo il secondo 1attacoo· molto mooo violento del primo, si r esta di gra.n lunga piu propellls-i a ritenere 1precisamente il primo attacco responsa·b ile dell '0rigime di questo divertiico,l-0. Ammesso quindi ehe molto probabilmente il ·detto diverticolo risale a l primo attacco appendieolare di cinque mesi fa, sorge spontanea la dom.anda del modo dell.a sua insorgenza. II Brunn ritiene necessario per simili formazioni Ia presenz.a di un 'uleerazione eompleta dell 'a ppe.n dioe e cio p-uo darsi sia avvenuto an.cl1e n el cas.o n ostro , ma l 'esam e attu,a le del 1

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[ANNO

XXXIX,

Nu~1.

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preparato non rivela la presenza di aleuna cicatrice, eh e po ssa in quialche modo attestare la pregressa presenza di un 'ulcerazione. Se questa vi fu, dovette esistere tanto tem.p o fa da permettere la rigenerazione oompleta dei tessuti e ,cio starebbe a maggior comprova d.i quan to si e asserito prima circa il tempo dell'origine di tale diverticolo. Un 'ipotesi, ehe potrebbe spiegare il me.ccanisn10 di fo,r mazione di questo divertieolo sarebbe questa, ossia ehe n el primo attacco appendicolare la tumefazione del processo vermiforme alla pre&sione interna siano state ·c osi notevoli da vincere la resisten z.a dell~ tuni.c.a museolare, da i:om perla in un punt-0 ed attraverso questa breccia per l 'aum en tata pressione interna ·dell'organo la mucosa col suo strato immediatamente sottoposto sarebbe er·n iata divaricando ancor piu le labhra d ella lacerazione muscolare ed impedendo colla sua presenza ogni possibile cica · trizzazione. Sotto la spinta :di questi due strati (mucoso e sottomuco s-0) e1nianti, a-neh e lo strato oonnettivo• fibro,s o sott-Osieroso ed il sieroso sarebbero stati spinti in fuori , pu·r presentando una certa resistenza: di qui la loro integrita e la formazi on e a cappuccio intorno ai due strati piu interni. Perdurando la pressione interna del viscere il dive-rticolo prese la forma attuale, giaeche in quel frattemp-0 i tessuti stirati si erano venu\ti plasmando intorno alla cavita diverticolare mantenuta aperta dalla pressione interna appendiicolare o a mezzo di gaz o eon Iiquido di :secrezione. Bisogna tenere a mente ehe il prim·o attacco appendi.colare venne eurato me,d icalmen te e ehe la guarigi one fu molto lenta; quindi quando questa avvenne, era gia troppo tardi perohe i tessuti emiati potesseiro rientrare nella loro sede e riprendere il Joro stato primitivo: essi mantennero la forma ricevu.t a. Perche poi proprio in quel punto la tunica museolaTe abbia dovuto cede1·e e diffieile poterlo di·r e con sicurezza; certo eh e ivi la tunica muscolare avrebbe presentato il loous minoris resistentiae, dondo la lacerazion.e . Tutto eio, ripeto, riman.e nel puro campo delle ipo,tesi, potendo n el futuro aver forse la conferma in altri casi del genere. Alla domanda se il presente diverticolo puo esser stal~o sede di u11 'appen:clicitJe 'eronica, • riattivatasi due volte acutamente, non e possibile rispondere con .a t.tendibilita. L 'esame istolog ico al riguardo e completamente muto, poich e i tessuti del diverticolo presentano patologicamente i medesimi caratteri ,d i quelli dell'appendiee : non si puo quindi pre,cisare a quale delle due parti si possa addebitare l 'origine dell 'attua le attacco . Sull 'esame istologieo 1

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e.


{A='NO XXXIX,

NUl\1.

12)

SEZIONE

della parete diverticolare resta da osservare ehe le cellule giganti in essa trovate sia per i loro caratteTi morfologici (nuclei al centro e non alla periferia) sia per la mancanza di cellu.le .epitelioidi e ·d·e lla struttura propria del g·ranuloma tubercolare, non possono interpretarsi con1e oel~ule giganti del tubercolo (anche la ricerca dei bacilli di J(och ha dato esito negativo). Esse vanno interpretate com,e elementi .ehe non di rado si trovano [}ei tessuti di granu1oma ed ai quali viene dai· piu attribuita un 'azione fagocitaria. Riepilogando : nel ca so a ttuale si sarebbe ()S ervato in un'appendice aspartata a caldo ed aderell/te colla . punta al peritoneo posteriore un diverticolo falso, la c ui origine sembra da attribuirsi ad un altro attaoco di cinque m esi prima mancando ai tessuti caratteri di una lesione recente. L'ipotesi ehe tale diventicolo d·e ri,·i da un 'ernia della mucosa appendicolare attraverso una breccia della tunica muscola:re, ehe avrebbe ceduto per l 'aumentata tensione , interna·, sembra aiccreditata ·dall 'as~tto istologico e si baserebbe sull 'opinione gia espressa da Schweizer.

RIASSUNTO. L' A. dopo aver esaminato le varie distinzioni tra i diverticoli appendicolari nelle loro di verse specie e tra questi e le cisti appendicolari, .accenna fuga cem ente allo pseu,d omixoma peritoneale d'origine appendicolare, ohe trova delle predette affezioni una certa relazione. Emesse le varie teorie spieganti 1'origine dei divertiooli appendi1colari , l 'A. descrive un caso a lui oocorso, ehe esamina de ttagliatam,e nte <lal lato istologioo e basandosi su tale esame l '_.\.. discute sul tempo, sul modo e sulla causa d 'orig ine del diverticolo in quesitione enun c iando un'ipotesi al riguardo. BIBLIOGRAFIJ\. AscHOFF. Ueb er die Topographie der Wurmjortsatzentzündung. Verhandl. der Deut. pathol . Gesellsch. 1904, p. 246. BAMBICHLER . Multiple Divertikeltingung in PrOcessas v ermiformis. München, 1908. Boc.HLECHNER . Dive1~ticolo congenito dell 'app endi ce torto sul p ed'uncolo . Zentr. f. Chir., 13 dicembre 1924, 11:. 50 (r ecen s .) . BsuNN (von) . Ueber Dive rtikelbindung bei Appendicitis. Beitr. z. Klin. Chir. Bd. 46, Hft. 1, p. 67. CAMERON . .4.ppendix sch<>wing cuslic dilatation and stricture. Glasgow med . J our, 1903, p. 423 . CtPKIAN I. Un caso d'i appen.dicite gigante. Gazz. d . Osp. e d.elle Clin ., 8 dicembre 1929, p. 49. CoRNING. Retention cyst and dive rticulum of the oermifOrm. appendix. Albany n1ed . An11ales , dicembre 1905. D1ALTT G. Pseudo mixoma del peritoneo di Origine appendicolare. Clinica chirurgica 1914, 9, 17291775.

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PRATI CA EnE~.

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ÜUTEBRIDGE .


« IL POLiCLINI CO »

458 PALIERI ..

Un caso raro di cisti appendjcolare posti-

ScnwEIZER.

Ueber Diverti kelbildung bei Appendi-

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Occlusio ne ·intestinale da cisti 1n u cosa dell'appe·ndJice. Zentr.' f.· Chir ., 2 maggio 1925,

ÜSPED.i \LE

Nu~r.

12]

C IVILE DI BELLUNO .

.A.ppendicite acuta da tricocefalo. Prof. GI_No PIERI, chirurgo primario. •

'

Molto si e discusso sulla influenza .degli eln1inti nel determinismo della appendicite ,acuta, ma di solito si sono con·siderati da questo P'Unto di vista solo gli ascaridi e gli ossiuridi. Del tricocefalo si sono trovate da alcuni le uova nel muco dell 'appendice (Marziani, Letulle, Isabolinsky ... ) ma cio non sembra presentare specia]e interesse per il problema in quiestione : la abituale pre&enza di tricocefali nel .cieco e la frequente insuffi cienza della valvola di GerLach bastano .a. spiegare agevol~ mente tale reperto, senza necessita di attribuire a d esso un carattere patologico e un valore ·p atogenetico per 1'appendicite. In realta pero il tricocefalo colla su.a. presenza n ell 'appendice sembra po~sa esser causa .prima di prooessi flogistici dell ' org~no, con1e parrebbe dimostrare la seguen te osservazione clinica.

L. Oreste, d~ anni 7, scolaro viene ricoverato di urgenza il giorno 6 maggio ~. s. nell 'Ospedale WEI NBERG. Diverticules de l 'app endice. Bull. et Civile di Belluno. m em. Sqc. Anat. , Paris, 1906, 47 4. Non ebbe in p assato malattie d egne di nota. W ERTH. Pseudomix<>ma peritonei. Arch. f . Gyn. , La nladre eh e lo accompagna riferisce ehe il bam1884 24; Joutri. d . Chit., 1913, 2, 229 . b~no ~veva cominciato ad accu sare, quattro giorV\iHITE'· C. Di-ver ti·culum of the appendix . Virginia n~ prrma, senza alcuna cau sa app arente dolori M. Semi-Month. Richm,ond, 1914-15, 348-350. addo1ninali lievi all 'inizio e eh e andarono' a poco WILSON. Kystes de· l'ajJpendice vermifo rme; cori:tribution d l'etude du pseiidomixome du p er i- . a poco accentuandosi, diffusi dapprima a tutto toin e.. The Lancet, 30'. noveinbre 1912, e. Journ . . l ~ addo:qie, localizz,ati p oi al quadrante inferiore destro. Ih questo periodo non ebbe mai vo)lli to; semd. Chir., 1913, 2, 230. bra abbia avuto lemperattrra febbrile non molto elevata. . ' ..- Interessantissima pubblicazione: Venne somministrato un purgante, ehe ebb e scarso effetto; da due gior11~ l 'alvo e chiuso . oott. E. FIORINI Dalla sera precedente all 'i11gresso in Ospedale Aiuto nel Reparto Chirurgico dell'OS'Ped. <4v. di Verona i dolori sono divenuti particolarmente inten si : diretto .da.l prof. S. Spangaro essi si irradiano dall 'addome ,a nch e 1ungo l 'arto L'AP.P~NDICITE. inferiore destro i Clli movin1enti risvegliano o riacutizzano i dolori . STUDIO ANATOMO-PATOLOCICO E CLINICO Si tratta di un bambino robu~to e ber,ie svilup(oon 18 fiigure su tavole fuori teeto). pato per l a sua eta. Facies sofferente. Lingu a con l NDICE . STORIA E DEFINIZION.B, pag. 7 a 10. SINpatina biancastra . Polso 100, piccolo, un poco aritTOMI, pag. 11 a 20. RADIOLOGIA DELL'APPENDICITB CROmico . Te111peratura 38° C. t 'a<ldome e depres,s o; la Nl CA, pag. 21 a 30. DIAGNOSI DIPPEBBNZIALB, pag. 31 percuss~one diJ~ostra i) Iegato ·e la nlilza n ei cona 56. .t\.PPRNDICLTE CRONICA ED OCCLUSIONE INTESTJNALB, pag. 67 a 59. APPENDICITE CRONICA ED ~RNIE. pag. 60 1'ini i1ormali. L a palpazione di tt1tta la meta de.e 61. APPENDIClTI CRONICBR Al'PABENTEMENTE 0 . REAL· str a dell 'addome su scita dolore, ehe ·e piu intenso APPENDICITE CRONICA B MENTE A Sll:lilSTRA, p~. 62-63. 11Cl quadrante inferiore, ove esso si accompagna ALTERAZIONI DEL SISTEMA NERVOSO, paig. 64 a. 68 AP· a difesa, con n1aximum a live.llo -del punto di Mac ,PENDICI·rE CRONICA E TUBERCOLOSI POLMONARE, paig. 69 a. 71. Burney; duole an ehe l a palp azione combinata delAPPENDICITE CRONICA E lNVAGINAZIONE INTESTINALE, ·· 10 sp aziö costoiliaco, sopr atutto posteriorm ente. La pag. 72-73. - . ANATOMIA PATOLOGICA, fl)ag. 74 a 94. percu ssione dell 'addon1 e i1on dimostra presenza di LA CURA, pag. 95 a 100. - BIBLIOGRAPIA, pag. 101 a 117. liquido : libero. Volume in-16°, nitl.damente .stampato, · con 18 fdgure L 'esa1ne dell orina, eh e e di un eolorito· paglie'in tavole fuori testo. Prezzo L . . 1--4~, ·p iu ie epese rino e un poco torh~da, con il en sita a 1.016, non p<J6tali ,(Li spedizione. Per i noetri abbonati sole clin1os tra elementi anormali. L. 1 2, 6 0 in porto f ra,noo. Data l a sintomatologia e il repetto obbiettivo, se11tJ)rava doversi Qri er;itare, senz'a speci ali diffiInviare Vaglia. all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Pocolta diag nostiche, Yerso una coh1une appendicite .etale Suocursale diciotto. ROMA. 18, 971-975.

\

XXXIX,

OSSERVAZIONI CLINICHE.

fica. Riv. ~ . Chir ., Corno, 1924, 3. PELLIER. Diverticules et kystes de l 'appendice.

J ourn . ·d . Chir ., 1924, 4, 479. PoTHERAT. Appendice avec · diverticulum. Bull. et m em. Soc. d . Chir ., Paris, 1902, 1072. RE1ss F. Uebe r falsc he Dive r tikel des Wu rmfo r tsatzes. Heidelberg, 1907. ScHMINCKE A. Sui diverticoli cong eniti dell' appendice. Vircho,w 's· Arch . f. path. anat. und Phy s., febbraio 1925, 3, 771-782.

[ ANNO

1

CR.ONICA

1

'

.

. . .

• • ...


[A~.No

XXXIX,

i\u~I. 12)

459

SEZIONE PRATl CA

acuta, con probabile ascesso periappe11dicolare, e direzione retrociecale dell 'appendice (dolore alla palpazione posterior111e11te). In eteronarcosi si procedette all 'intervento operalivo. Taglio di l\1ac Burney. All 'apertura del p eritoneo fl.1oriesce discret a quantita di liquido sieroso. L 'appendice e grossa come una m atita, lunga circa 6 centimetri, a direzion e pelvica, in apparenza scarsamente alterata: si osserva solo un modico arrossamento della sierosa nella mefa prossimale. _Si asporta. Con du~ dita attraver so la inc~sione periton eale si esplorano agevolmente gli orga'ni contenuti n ella m eta destra dell 'addome, senza rileYare alterazioni apprezzabili di essi. Sutura totale. Sj apre l 'appendice: ~l SllO lume e quasi tutto occupato da un coagulo irregolarmenle cilindrico, elastico, poco friabi1 e, eh~ ingloba in un punto un tricocefalo ; altri due tricocefali sono a ridosso della mucosa e fissi <td essa colla loro estremita, in corrisponden za alla m eta prossimale dell 'appendice; la mucosa a questo livello e lievem ente e diffusamente arrossata, e eosparsa in alcuni punti di piccole eechimosi . L 'esame microseopico (eseguito dal dott. Tanfer~a, direttore dei laboratori del n ostro Ospedale) din1ostra ehe la principale lesion e della appendiee consiste in uno stato infiammatorio della zona sottomucosa e in una n otevole iperemia del1'or gan o e, in alcuni. pu nti , soluzion e di continuo della m ucosa (Yecli fi~ru rn) . Intorno ai n oduli lin-

1.:imossa l ' appendic~ dileguarono anche i dolori addöm.~~ali . n gior~o 11 maggio si tolsero i punti (guarigione per primam), e il giorno 19 il bambino fu dimesso completamente gu arito.

Nel caso riferito si ·COnstato dunque un quadro apparentemente banal e di appendicite aeuta, la cui origine sembra indubbio di poter riferire .alla presenza dei .Parassiti nell 'appen-· dice e alle lesioni da essi determ1in:a1te. Che la causa della imponente sindrom e addominale vada ricercata n elle alterazioni appendicola ri mi pa.re sia dimostrat o da du e arg omenti: 1) La esplorazione di tutti g li altri or gani: ·della m eta 1destra della cavita addomi11ale li dimostro in apparen za norm.ali. 2) Alla asportazione dell 'appendi.ce segui immediata e completa cessazione dei disturbi del piccolo paziente. Un r ilievo degn o di interesse e la a.pparente· sproporzione fra il modesto reperto anatomopatologico alla operazione (appe111dice dall 'estern o apparentem ente poco alterata) e la impon ente sindrom e cli nica : i da ti 1sem eiolog iei semibravano parlare per lin violen.to attaoc:o di appendicite anch e con proba bile peritonitecircoscritta (vivo dolore spoo·t aneo e alla palpazion,e della meta destra dell 'ad·dome con difesa n el qu.adrante inferiore destro e dolore ancheallo spazio costoiliaco e costovertebrale di de~ stra) . In r ealta n el periton eo si con statb solo presenza di m odica qua ntita di liquido sier oso, en on alterazioni della sierosa visoerale salvo un modico arrossam·ento n ella parte prossimaledell' app endiee. A spieg.ar e tale in.cong ru·en za a m e sembra· possan o essere invocati dei vivaci fenomeni riflessi determina ti dalle a lterazioni eh e gli elminti provocarono colla pen etrazione della loro estremita cefa lica n ella mu,cosa, altera zioni ben dimostra te dall 'esa·m ,e microsco,p ico. E molto probabile ehe lo stimolo m ecccanico e forse an.eh e tossico d ei parassiti , solo O· somma ndosi con. quello flogistico provocat°' dai germi patogeni pen etrati n ella parete lung o la estre mita di fissazione degli elminti, abbia ·d eterminato una irritazion.e dell 'innervazione intramurale deil 'appendice, le cui ripercu ssioni in via riflessa potrebbero, b en e spiegare 1'impon enza 1della sin drom e clinica. 1

1

1

- -b .

••

1

1. - Prep ar at o microscopico della par e le clell a appendice (microfotogr afi a : obb. 3, oe. 2, Kor.itska). - a, rottura (}ella mucosa; b, zona di em orragia; c, zon a di in fillrazione leucocitaria.

FrG.

fatici n ormali si osser vano ampie zone di infiltrazjon e linfocitaria e leucocitaria, eh e si estendono fi no n ella zona della tunica niuscolar e; i leucocili eosinofili sono presenti , :m,a non molto nun1erosi . 1 vasi san guig11i, an che i piu piceoli, appaiono molto ampi e ripieni di sangue, e qua e la si o servano piccole en1orragie, delle quali qualcuna di una certa entita solleva e dist acca lo strato epiteliale, del resto ben conservato. Le sezioni del coag ulo sa11guigno, eh e occupav.a il lun1e centrale dell 'appendice, non diY!lostrano nulla di parlicolare, tranne la 'prese11za di qualch e uovo di tricocefalo. · 11 clecor so postoper atorio fu del tutto n ormale:

1

RIASSUNTO. . ·· '

L ' A. rif.erisce un ,c.aso di ~ppendi ci te acuta nel quale si riscontrarono ·n.el 111m1e appendi-colar e UJ1l lung o coagulo sa:ng uigno e tre .trico-


460

(C

IL POLI CLINICO »

cefali, e l 'esame microscopico della parete appendicolare dimostro profonde alterazioni flogistiiche ed emorragiehe. Egli pensa ehe la presenza degli elminti n.o n fosse aceidentale, m .a avesse · u:n, rapporto di causalita coll 'attaeeo di appendicite. . Va notato ehe le lesioni anatomopatologiehe appa,rvero sproporzionate alla gravita della sindrome elini1ca, il ehe, seeondo l 'A., potrebb,e esser.e spiegato invocando l 'azione irritante dei parassiti sul sistema n ervoso i:n,tramurale del1'appen·diee, con lo sprigionamento di violenti riflessi.

XXXIX, NuM. 12]

II Davies :riitiene 1al1e l'origine di queste cellule sia faringo-esofagea. Dopo l 'osservazione di 1F enwiek solo il Castl·e recentem·e nte (1929) ha portato un po' di luce sui rapporti fra aGloridria ed anemia. Sembra, secondo .q uest 'ultimo autore, ch·e la mucosa gastrica normale secerna una so.stanza termolabile ·capaoe di agire in soluzione neutra sul museolo di bue in m.odo da agire beneficamente nell 'anemja pe-miciosa quando questa sostanza venga assorbita. Questa sostanza non sarebbe peipsina, m1a rennina. Castle stabilisce Ulll rapporto fra mi.dollo osseo e seerezione gastrica, il eh e; e l1lI1 progresso dall 'epoca di IFenwick. · R. LUSENA. 0

Le crisi gastro-solari.

SUNTI E RASSEGNE.

(G.

Ra pporti tra acloridria e anemia. (D. T. DAvrEs. The Quarterly Journ. of Medecine, luglio 1931). I rapporti fra aeloridria e anemia sono apparsi piu eviden'Li 1n questi ultimi aIDni. La prova ~satta 1di causa ed effetto non e ancora data definitivamente. L ' a1clori·d ria e reperto eostante n·ell 'anemia primar.ia e la preeede di qua 1ehe anno, come pure persiste dopo la guarigione dell 'ar1en1ia eolla eura di fegato. Le osservazioni piu reoenti hanno eonferma to la veechia opinione di F ·e'llwick (1850) ehe l 'aeloridria s ia solo l 'indice dell 'atrofia della mucosa gastrica e l 'anemia una consegu enza di questa atrofia. Un sostegno a qu·est'ipotesi ·dell'origine gastrica dell 'anemia perniciosa si e trovato nelle anemie di tipo pei:nicioso osservate: nel cancro dello stomaco, nella gastreetomia. Alcuni auto:ni hanno voluto trovare n ell 'anemi.a la eausa dell ',a cloridria e citano a sostegno di quest 'ipotesi l 'acloridria ehe segue l 'ematemesi nell 'ulcer a gastri!ca, ehe segue l "emorragia da emorroidi . Ma l 'aclori1dria si ha anehe in anemie nelle quali non e ' e stata perdita di sangue. 11 meecanismo di questo rapporto fra aclori dria ·e d anemia e oseuro. L' A. ha studiato 45 casi di aeloridria (15 con anemia pernieiosa, 5 senza una malattia definita , 15 con ,am·e mia seeon1daria, e 10 co,n aclori1dria senza anemia). Nei ca.si con anemia perniciosa il suoco gastrieo non e aumentato coll 'iniezione di istamina , si presenta nebuloso, solo una volta conten eva muco , in quasi tutti c'erano leucociti n el sedim.ento; inoltre l 'HCI libero era assente ~d il pH non si e modificato coll 'iniezione di istamina. In 11 casi non c 'era pepsina neppure ·tlopo l 'istamina. Il de posito di eellule epite1iali e sta•to trovato in quasi tutti i casi di anemia pe;rniciosa e r aramrente in casi di a·cloridria senza anemia. 1

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FAROY .

Le Concours Medical, n. 3, 1932).

Le crisi dolorose epig.astriahe aceo·m pagnate da i1ntollerenza gastr~c.a, il etii tipo e la crisi tiatbetica, si v·erificano in molte affezioni addominali. Sono ·dovute ad un 'intensa irritazione d1el 1plesso solare, o piu esattamen.te del sistJeimia mervoso 'Vle·g etativo .a ddominale, ·di cui il plresso solare raccoglie ed esteriorizza tutte le eccitazioni. La crisi gastrica tabeticai, ehe e quella i1 0 ta da ])iu tempo , e costituita da accessi di dolore d 'i·n tein sita .artrooe, angosciante con senso di bru.c iore, to-rsione, stiramento, pression e , ece., localizzato all'epigastrio, a ccom1>ag n.a to da ipe:restesia cu:tan ea e spesso alleviato iiil seguito a forte pressione. II ventre e t e o, retratto, speeie nel]a meta superiore, ed il rnalato eori1c,ato a eann.a di fueile o sedtito con le g inocchia in alto ed il tronco piegato in :a1V.anti eerea con, queste posizioni alleviare il dolore. Non mancano mai irradiazioni multiple .a ddomi[}ali o tor.aci ch e a 1cäntura. L'intolleranza gastrica e completa , la nause.a e violenta ed i vomiti in c.e ssanti svuota·n ,o 1 cont.~nuam.ente lo stomaico. Ogni sosta[lza, solid.a 0 liquid.a , ingerita e imme.di.atJamen1te rigeittata . Tal,rolta si hanno ematemre si (crisi veire di Charcot). Spesso si ha singhiozzo, aerofagia, ·d iarrea. Jl pazi.ente si. trova i,n uno stato di annientamento, di spossamento estremo: evita oginii rnovimento ehe possa risvegli.are i dolori o i vomiti. Ha a lternative di pallore e di rossore del volto, sudori freiddi abbo.nidanti, e ten·denza alle lipotimie ehe sovente vanno ·rino alla sinoope. Lei urinie sono scarse, il polso frequente, la p:nession·e arteriosa, variabile. Queste crisi ehe 'Si rmianifestano improvvisamente ed implfovvisamente oessano lasciano di solito il sogg etto in uno stato di accalmi..a piu o ·m eno lungo, possono du.rare da qua}che OTa ad U[la settima,n a, ·s i ripetono con frequenza varia , e possono essere an ehe suhentran ti fino a dare un vero stato di male. 1


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SEZIONE PRATICA

La dilagn-0si e fa1c.ile in presenza delle forme di tabe con clan1ate . 1Negli altri casi le crisi del gen:ere devono sempre consigli,a re a praticare un esame metodieo del iste:ma 11ervoso per rilevare g li eve.n tuali inton1i della tabe ed occorrendo praticare an eh e l 'esame d el liquor. ·B ouchut e Lamy hrun1no d escTitto nei sifilitiei, con il nome di gastro-radieolite a forma eontinua, crisi gastrieh e alternate, di breve durata, ripete·n tisi tutti i giorni. Queste forme sono interessa•n ti perehe sono do,v ute ai lesioni delle iradiei posteriori, dove le fibre t0ervose prove·n ienti ·dai cordoni 1p osteriori si anastomizzano, m edian'te i rami comunicanti, con le fihre simpatich e, lesioni eh e si riscontrano anehe nella tabe. Queste lesioni radicolari faniil.o com;prendere come nella tabe il plesso solare irritato .aittraverso le fibre simpatich e possa provocare le crisi gastriche. Nell'ulcera gastrica., sopra tutto nelle ulceri a111ticJ?e, callosc, profonde, si posson o avere erisi tabetiformi. 11 fatto ehe queste crisi sono piu friequenti nelle ulceri della p iceola eurvatura e della fa1ccia posteriore, n·e spieg.a. il meccanismo . Queste ulce ri sono a eontatto con l 'ilo d el1'organo -0ssia con i nervi, i vasi ed il plesso solare applicato ulla faccia anterioire del1a coloil!Ila vertebral e. Locper ha potuto constatare in 1queste ulceri la propagazione del prrocesso infiammatori-0 delle fibre nervose, una vera neurite. u~daiondo pensa ehe in eerti casi le lesioni nervose si eostituisicono attraverso la produzione di u·n a pancreatite ehe provoea 1'infiammazione delle fibre e dei plessi del pa·n rc reas . Anch e 1'uloera del duoderlio e del piloro puo provocare crisi tabetiforme, sia p e:r lesioni dirette delle fibre n ervose eh e vanno ia1l plesso solare, sia per la eoesistenza di perivisceriti (perigastrite, periduodenite). In tutti i casi l 'irritazione nervos.a e evidente perche spesso si osserva un pUJnto ·doloro·so frenico sini tro sterno-mastoideo. Anehe il cancro dello stomaco localizzato o propagato alla piccola eurvatur!a1ed a lla fa ceia posteriore puo dare luogo a cri i tab etiforrni sempre per eceitazione del · plesso, solare in seguito all 'i·n vasione neoplastica dei niervi com·e ha istologicamente dimostrato Loepeir. Queste erisi non v.anno eonfuse eon quelle ehe accompagnano la stenosi 1p ilo rica ean cerosa, n ell·e quali il d-0lore. di regola e meno intenso, localizzato piu .a llo stomaeo ed al piloro ehe all'e.pigastrio, ed aiceompao-n.a sempre le contrazioni peristalti ehe. I vomiti sono quelli caratteristiei da stasi. Le colecistiti, calcolosei 0 1 non , det erminano talvolta p.a rossismi a cuti a tipo tabetiforme. ~fa in queste crisi i vomiti biliari sono particolarmente frequ1enti , e 1.a r cgione della 1

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cistifellea e dolente talvolta sponta11ea1r1e11te, sempre alla pressione. Dar eris.i ·puo essere accoin.pa o·nata da febbre, subittero ed an.eh e ittero. Non e raro r o·nsta tau~ un pl111Lo freni eo destro sterno-mastoideo. 11 m1arlato, di solito do1runa, ha quasi sempre precedenti cistifelliei, e la erisi a.d iinizio per lo piu notturno, nella seeonda m eta della notte, 1eompare spesso UJD p o' prima del p eriodo m e truale. La reazione ·d~ l p lesso ·p olare in queste crisi i spie~ai t enendo prcsente ehe tra la eistifellea e 11 plesso solare e istor10 fibre simpatiehe n elle quali i·n seio<YUito alla eoleeistite si producono lesioni analoghe a quelle eonstatate n ell'ulcera g.astrica . .D'al'bra parte le p er icoleci 1Liti sono frequenti ed l1a·n no verisimiln11einte un 'imrportanZJa nella diffusion·e d,ell.a i·n fezione. ell 'emicrania oftalmica si hanno dolori epigastriei , nausee e vo.m!iti spesso ineoercibili, fatti tutti ehe fanno p ensare a lla eom1p arteeipazione del plesso solare. 11 fatrto c·h e l '.acce so e micr.a nico si verific.a molto spesso in seguito a diso-rdini alim1entari ed in soggetti i quali pre en tano affezioni ·del fegato o della ei tifellea., autorizz.a l 'ipotesi ehe l 'en1icr:a·n ia non de ve essere sempli oem ente u·na manifestazione dolorosa del capo di natura simpatica e ripereussione solare e gastriea, ma eh e la azione del feg·ato o della cistifellea costi1tuisca la spina irritativa ehe scatena l 'acce o attraverso il plesso· ·s olare. Nell 'app endiC'ite acuta e subacata1 si hanno n ella fase i niziale manifestazioni eh e ricordano la crisi tabeitiforme. II dolore spesso violen,t o e loealizzato a llo epigastrio, la eontrazione del~a, parete e molto n1arcata in questa r egione ed i feno·m eni di intolle ranza gastrica so no a eoentuati. La febbre puo mancaret, e puo mancare perfi·n o il doloce alla pressioin e n eilla fossa iliaca destra. el cor o di eerte tif1o-coliti e di eoliti del tra verso po ssono a versi erisi a n.alogl1e ma meno inten se. Le lesioni niervose d·eseritte da M.a sson n elle appendici malatei e da Loeiper nelle coliti con entono ·di eompren.dere eome il plesso solare re.a gisca in queste a ffezioni. Si aggiunga eh e sp esso si 11ann-0 perieoliti, p erivisceriti ed epi ploiti · con 1diffooione a seend.ente versa 1-0 epig.a trio ossi.a versa la re.g·ione sol:a:re. Le aff ezioni del pancreas, in ispeeie il ca11cro del eorpo dell 'or.g·a n o, provocano erisi tab eti fo r1ni di estren1a viole n za : i dolori sola ri on o a lroci con i cara tteri .d,ella visceralgia 1profon·d a. La situ~a1zi o11ie d el pa11creas i·n avanti del plesso so lare spiega queste erisi . La pancreatite aeuta, subaeuta ·e cr·o·n.ica provocan o lc n1eclesime eri i -per diffu sion ei del ])roce ~ o ai n ervi co11 i qu.ali sono in contatLo o cl1e comprendono. 1

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La g1~and.e ptosi addomina.le con a ll ungam ento verticale d ello t on1aco pe o provoca crisi solari intense, c l1e i sovrapp,on gono ad uno stato doloroso p er111anente d ell 'epigastrio, specie 1Il·e lla stazione eretla e d o.p,o i p,a Li . Anch e qui si tratta d i n e,rriti sola ri dovut e a llo .stir.am ·ento 1eser citato 1d.al peso 1dcgli orga,ni profondi su i ·n er,1i ed i r::>le si addo1ninali. L ' aortite addominal e acuta e sub,acuta provoca due specie di d olori ·dopo i pas~i: dolori ·epig.astrici preco·c i 1poco int1en i ,e dolori t ar·divi violenti con ~rradiazi o ni Io1111bari, ilia ·cl1e, toraciche, ecc. Qu·est e manifestazio11i gastrich e sono tat e interp retate {la Carriere e Barle co1ne u.n a vera claudicazione intermitte·n te d ello to1naco da isch en1ia, in quanto le a11·teriti a ll ' orig ine d eJ tronco celiaco diminuiscono l 'apporto di sa·n gue a llo stomaco do·n de la insufficienza d·ella digestio1n 1ei, e da altr i sono con siderate l '1espressio.ne d 'iper eccitabilita simpatica1. Comunqu·e il plesso solare per la su a situazion e sopr a- e pve!aio rtica e com prome so per su o cont o· dall 'aortite, e cio spiega lo scatenamento d ella crisi gastrica. Tra le a ff ezio111i capa·ci di provocare cr isi gastro-sol ari vanno infin·e ricordatei l 'ipertiroidismo, la s·~en1osi m itrale, la tuber col o,s i, n elle quali ·Si posso1n o aver e i due g randi sin.to~i dell~a1 crisi , dolori solari ed intolleiranza gastr1ca, a i qu,ali va nno aggiunti i f.enomeni generali specifici delle sing ole malattie. Tutti que;sti sin·t omi rapp,re;se11tano· la r eazion e violenta 1d,e l istemia simrpatico .n el suo insiem e ossia tanto 1d ell 1 apparecchio simpatico piropria m ,e nte detto, sen sitivo, . qua nto d el parasin1patico o p n eumo1g as tri co, m ·o tore. Tra i feinomeni s.chi~ttamente sin1pa tici vann o annoverati i d olori solari , p eriaort ici, periiliaci e frenici co n le loro irr.adiazioni , l 'angosci.a, J.a cong·e tioin e ·del ' olto, la di.a rrea, m entre tr:ai quelli pa:r.asimp.ati1ci sono compr esi lo· pasn10 d el p ilor o, i disturbi ·del p eri staltismo, le nausee, i von1iti, il 11allore, le lipotimi·e. Le n e u.riti e plessiti ch e sono alla base di qu,esti f.aitti son,o p,r o,d otti d.a infezio,n i. intossicazioni, azioni meccaniche (stira m en ti p& p eso o ad·e1~enz e) . OccoDre b en pr·ecisa:rie quest e cause perch e la tera pia mion d eve con·ten tarsi di calmar1e i dol ori d el p1lesso com. l '.ese.rina, l 'atrop ina ' la m ;orfina 1con, agenti fisici , o interventi . chirurgi ci sui nie rvi . La cura ,d o,rra esser e d1r e'Lta co1n1tro l 'affezion e cau. . ale. DR. 1

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La p1·ognosi dell'ulcera gastrica e duodenale. (l\1oYNIHAN oF LEEns.

British i\1 edical Jou„11cil,

2 gennaio 1932).

L 'ulcera gastrica e duod enale e una malattia a de1corso vario e a·d e ito incerto. For se in :n1essu·n 'al tr.a' a ffezion e l 'indirizzo terapeutico e le previsio11i progn os.ticl1e sono in r el azion e a l•

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la u sce ttibilita iilldividu.ale, a ll '.abito somatiro, a lle con dizioni d ello 1sp irito, a l tem,pe:na1m en to, a l i11odo di vita . Si deve innanzi tutto fare distinzion,e tra ulceri .acute e cr o n,i che. Le ulceri a cute son o g·en eralmente la coniseguen z.a di ma,J.attie infettiv1e (aprp·endicite, perit onit ei, empiema, polmo:nite, m eningite, sepsi delle vie urinarie, endocardite, otiti :m1edie) o di fo colai infettivi leggeri (carie d e·n itaria, tonsilliti), no,n ch e di scotLatur e cutan,ee. Di , olito inter essano solo Ia rruucosa e g u ariscon o se11za lasci.a.rei traccie, .m 1a possono produrre ancl1ei fatti g ra,1i ad esito l etale ( ematen1,e i .abbond.ante). Le u lceri a1c.u te so,n o g·en.eralmen.t e multiple, l 'uloera OI"O•n i ca ·di solit0 e UD·i ca. L 'ulcera a cuta p1a ssa allo stato -cronico probabiln1ente per azione dell'aci1.d o cloridrico. N el 72 % d ei c.asi d i ulce1~a duoden,al·e c 'e ipercloridria. Hurst 1'1a rilev.a Lo eh e c 'e tina diatesi ulcero'"'a , ma e evidemte cl1e c'e anch e lina diatesi ulcer o,s a du·o dienale ch1e 1corrispo!01de 1a1l tipo iiper sten.i co. In gen er e i pazienti di ulcera duo·d enale cronica soino individui r o,b usti, vigoro i, di costituziolil.e atletica, talvolta an 1ohe campioni sport ivi. T.a li soggetti h.a·n1n o spesso uno stom aco piccolo, pos:to in a lto, eh e si contr;a.e 1en erg icamente e si svuota r.apidament e:, con su cco gastrico di alta a cidita . tale da sim11lare un Talvolta lo spasmo tu1n11ore. Lo sp asm10 si .d etennina ·n .o n a ppena l 'ulcer azion e :raggiunge la tunica musco1are, ed e quasi sempre limitato alla medesima zona . La re,l.azion e tra aip1p en.dicite e ulcer.a gastrica dipend·eJ in 1par te d.a ll ' infezione ed in parte dal fatto eh e le affezioni appendicolari provocano per via .rifless.a in ten si e .ripe·t uti spasmi d ello to111aco eh e p u o d eterminare tem poranee, ma gravi e ricorrenti de viLalizz.azioni. J.ntorno alla zona d ello spasmo si puo avere iperdistension e dell1a1 parete g.as:trica 1c;he talvolta e consi·derevolei ed e cau sa ·di grave :m ialessere. Si p o sono avere anol1e spasm.i vaso,m otori con le co·n seg·u enti m odificazionli d ella temperatura. L 'an emi.a d1ell.a p aret e gastrica o duodenale puo quin di e1 ser e prod·o tta da: due forme di spa,s.n1.i; que lla 1d ella tunica muscola.rn d ello stomaco e d el d·u odeno e quella d ei vasi. Attr.av-e rso questo duplice m eoc.anism o la nicotina, l e affliziomi, l 'a•n ,g o·s.cia, i ·dolori e le eccessiv1e fatiche fisich e possono avere una influ.en za d ecisiva ne l determinismo d elle ulceri g.astro-·duodena li o per lo m ,eno 'll1ella loro p er sist emza. La guarigione spon tan.ea d elle ulc&i gastro-duod enali non solo e possibile, ma e anch e n on r.ar.a . Alle .alitop>Sie m1o lto spesso si trovano ul.ceri iperfettam e n1te cicatrizzat e. Tuttavi.a le compli1c:azioni dielle ulceri sono molteiplici e g ravi anche 1quando es e sono ritenute perfettamente guarite. 1

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SEZIONE PRATICA

Non ·di rado le ulceri recidiYano. Que te re5) l 011 n1ang iare frulta a.ci.da, le bu ccie c idive son-0 do,rute a ll.a imperftetLa1 g ua rig ione ed i semi di tuil e le frutta , u o11 ·m ta·n,giare frad.elle ulceri peir n1odo eh e .ri1na.11.gono uper- g ole, u\ra, lin1oni , n oci, fichi. So·DIC} coin sentite ficie libere tutto,r .a aperte alle r einfezion i o l.e aranciate .n eutralizzat e con earbon.arto ·di e h e sotto l 'azio.n e di tin1oli di,rer si co ~ Litui­ oda. scon10 il l)Unto di parten za p er una nuova ß) 1 011 mang·i.are vegetali crudi. I v.egetali e tc11sio,n e d el processo n1orbo o. d e,•ono. esser e b on, cotti ei rp·r epar{lti sotto forT.alvolta ulceri ritenute guarile d anno luo- ma ·di })Uree. go a perforazioni od ulcerazioni letali. 7) ono proibiti l 'aceto , il u·cco di limol, n '.a1lLra con1plicazione e quella ·della degen e, il pep e, le m o·star de 1e drogh e d1el g·e11er·e . nerazion e can cerig na. La quistion·e. d ell 'ulcera- 11 sale d eve essere adoperato in, piocole quan,... cancro h a dato luog·o a J11olte di.:cu ssioni, ed e tita. stata variamente risoluta . Allo tato d ei fatti 8. Usare molto b·u rro e cr ema. Pren,der e n on . i puo escludere cl1e il cancro . d ello s to- prima1 di o·g ni p1asto t1n cu ccl1iaino d'oli o· di maco i. origini su ulceri n on diagnost icate o o]i,·a. DR. ritenute guarite. L 'efficacia d el trattamie nto m edico ·de1le ul- II t1·atf amento dell'nlcera gastrica e duo· ceri O'astro-duodenali e sempr e p iu ·discu„...a. denale con iniezioni ipodermiche di peCo~e si e o servato in pazienti sottoposti • ps1na. a lla ~a1 troenterostomia il proce so di g uariO'ione0 delle ulceri e quanto mai lento'. Per(K . GLAESSNER. La Presse Med.' n. 4, 1932). tanto la cura m edica per a \rer e probabilita di successo ·dovr·ebbe es ere rigor osissim.a e di L ' f\ . rivendica la priorita d el n1etodo ·d ell.e luno-a durata il eh e moTto <lifficilme11le si iniezion·i ·di p ep ina per la cuTa del l 'ulcera 0 ' puo ottenere in pratiea . gastrica e duodenale. Eg li e g iunto .all '.a ppliNon appen a scon1par si i sinto,111~ piu allarcazion·e clin ~c a della pep i.na do·p o averne promanti o piu pen osi i pazienti si .con„entoTu0 vato sperimenLalm.ente l 'effieacia a pplic:ando qualeh e irregolarita dalle. quali poi si ~assa ~l la n e·l curare ·delle uloeri sperim en ta ln1ente regime norm1a le. Tutto c10 senza eh e 1 a bb1a provocate nella ~o·nnea o n ella cute di conigli la si eurezza d ell 'e ffettiva g uarigione. con iniez ioni di u c1co g·a trico di ulcer o i . D 'altra parte · la cura m edica de,·e e sere Jniettand-0 intradermica·m1ente d el su cco gasempre aecompagn1ata da altre misure (eilimis trico di po·r tatori d 'ulce.ra d ello stomaco o n.azionie di cauise acce. ib·ili di infezione : deind el ·duodeno eg li ottenev:ai .d ell e uloer.azioni ti, tonsille, ece.) eh e in gienere non ono se- eh e avevano scar a tendenza a lla g uar,ig io11e; guite, , e ·dall'ossen ·anz.a di un riposo a -0lu- inietta11do "'u ccessivamie nte ·d ella pepsina so tto to al quale di solito i pazienti n.o n si assog- la 1c.u te, 'L ali u lceiri sparivano in un.a quin digettano per il tempo .suffici·ente. cina di. g'ior11i. Una volta fa lta la diagnosi. e sempre pr efeEgli tratta clinicamen te la ulcer a d ello to.ribile l 'intervento chirurgico . maco e d el duodeno 00 n iniezioni ·di p ep sina In caso di ulcera gastrica l 'operazion e di alla cui s te-rilizzazio·n ,e p rovvede filtrandola atscelta e la gastrecto·m ia, si ricorr·era a ll a g.a t~averso filtri ·di poroell an.a, on d1e sfuggire la stroen terostomia solo qua·n,do l 'uleera e granazione danno a d el ca lore, n ecessario altride e trovasi in viei~ana..a diel 1cardias. menti alla sterilizziatzion e. La soluzione di Nell ' uJcera duo denale si pratieh er a la gapepsina ·deve es er e n e.utralizzata per evitare strodu odenostomia o gas·troenterostomia sempre sui te uli azioni cau sticl1e eh1e possono caucon di&truzione d ell 'uloera e ehiu ura tempona.r sare inco·n venienti dolorosi . n ea del piloro. L 'A. f.a in g·en·e r e du·e serie ann.u.ali di 30 Pna,t icando queste 01p1erazioni le pro·b.a bilita iniezioni ciascuina, di u na soluzione 1 a 100, di recidive sono ridotte al rn.inim o. Comunqu,e e buo·n a pratica asportar.e con- a d osi ascendenti e ·discendenti da cc . 0,2 .a cc . 0,4 e viceversa. Ra ramen,t e 11a avuto r eatemporaineam ente, quando e po ibile, l 'appendice, eh e e un.a delle sorgenti d 'infez.ioni ·de llo zio1n i di tipo :a!l1.afilatt~oo o febb·r ili. Ha gia Stoma.eo, d e} duodeno, d ella ci tifellea , ed e trattato circa 600 casi: ·di q·uesti la maggior parte e costituita da u] ceri d ell 'app.arato diil punto di partenza d el rifles o eh e provoca g'erente, 1s.pecie st omaco e duod en o; l e rimalo sp asmo ga.strico. D 'altra parte convi.ene ehe g li operati o ser- n enti er.ano ulceri di varia ·n atura re s.e de (decubiti, ulceri da varici, ecc.). vin·o scrurpolosamente alcune r egole i.g ieniche: 130 .ca j ono f::a.ti s tudiati .accu r.atamente, 1) F1airsi esaminare i ·den.t i da un d enti• ·dal lato clei valori acidi d el su cco gastrico, sta ogn1• sei• m es1. d,al la to r.adioloO"ico, delta ·d et erminazio,n1e del 2) Mangiare piano e masticare molto. 3) Non fu mia re . peso,, dell ' escr ezion e d e1l rosso n eu t r o, ecc. Si lra tta di 23 ulceri d ello to·m1aco, 105. del duo4) on b er e alcoolici , caffe e b evande gassose. d eno , 2 ·d el dia iuno. Di questi olo 5 dovet1

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« IL POLICLINICO »

tero essere i·n viati al chirurgo (4 %) .· Su 94 casi esaminati a fondo, i valori acidi rimasero stazionla<.ri o di vennero pi u elev.ati in 44 (47 %), si abbassarono in 50 1casi (53 %) . Il qu.a·dro radiologico ;rim.a se stazionario in 26 (27 ,6 %), mig lioro in 68 (72 ,4 %) ; il peso rima&e stazionario in 8 (8,8 %), diminui in 6 (6,2 %), er ebbe in 79 (85 %). I casi ehe no·n mig lioirano rapidamente smlaiSch era,no spesso delle affezioni ch,e simulano l 'ulcera. Cosi poterono vein ir diagnosticate par.ecehie volte delle eolicistiti, ·dei car eino mi gastriei, delle linfo.granulom.a to1si. Aeeanto alla terapi1a1 p epsinica l 'A. eonsiglia 11na eura, di sostegm·o, protettiv,a, somrministr:ando diell 'olio ·di oliva (2 eueehiai avanti i pasti), del bismuto (0,5 g r. dopo i pasti), d ella magnesia cialcinata. Salvo i 1casi di emorragia in atto o di infiammazion e, evita la cura lattea e somministra una ·dieta m~sta e leggera, su·ddivisa in 6 pasti n.ella giornata. Con le ini~ io·ni ·di pepsima si possono influ1en zare favorevolmente non. solo, le t1lceri d ello stomaeo e del dtiodeno ma anehe qu·elle d.ell 'eso•fago e del digiuno, le uleerazio·n i della boicca e d,el farin ge, le piagh e da deeubito ed an ch e uleeri da rr.aggi X. Risultati molto i·ncoragg ianti so·n o stati osservati anc:h e in . casi di 1colite u.lcerosa ed in casi di ia1nemia perniciosa: la pepsina agirebb·e qui come gli estratti di mucosa gastrica. In piu dei due terzi d ei casi d 'ulcus duodeni e ve1utriculi, non eomplic.ati, il trattam·ento pepsinico porta ad una eompleta guarigione obiettiva. p. STEFF ANUTTI. 1

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Ileo biliare.

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sa far supporre l 'ostruzione intesrtinale dopo l 'apertura d,e]la fistola e la discesa del calcolo; molto spelsso .i l caleolo si elimina spontaneamente, e la perforazione .non e denunziata da nessun ·dolore grave o intenso; si ha allora una occlusione parziale di scarsa importanza. Le ocelusioni da ileo biliare posso,n o assumere la forma aeuta, una forma a deeorso lento e talor:a si aeeom pagnano a crisi suhen · tranlt'.i di dolore , cio ehe costituisoe la sindrome di Karewski dell 'ileo biliare. La variabilita della sede del dolore puo far pe11sare ehe il cailieolo proceda nell 'intestino? Se si .assiste alla 1Sli.1n tomatologi:a1 acuta da occlusion e eon u.n dolore localizz.ato, ehe poi si sposta, eio non eonsente i'l sospetto ehe il calcolo prooeda . o1tre, e quindi co·n venga a·ttendere prima d 'i.ntervenire. In presenza di O·eolrusion.e inte·stinale non bisogna fare assegnamento su antecedenti epatici ,per porre la diagnosi ileo biliare, perche molto spesso non esiste nulla nell'anamnesi , oppure sono accusati ·disturbi vaghi, ehe no·n riehi.amano l '.atten,zion e sulla pr esenz.a del calcolo Il·ell 'intestino'. Queste silenzio epatieo e giustificato dal fatto 1che i girossi calcoli non dantno luogo a illlfezioni, ·Il'e a f enomeni dolorosi tipiei . E stata invocata la emorragia sortto forma <fi m elena, come espre,s sione de·I I'avvenuta fistola; ma questo carattere e tror.po infido per una diag nosi di ileo bi1liare, al quale bisogna pensare allorehe l 'occlrusione intestina le, a sede alta, si presenta in donne prevalentemente di eta avanzata, con preeedenti epatiei. L 'occlu· sione alta dell '.intestino e rara ald 'infuori del calie olo biliare; il can.c ro del duo,d eno o del tenue ha una <liversa sintomatologia, ed un de00Ps10 piu lento. Tali con1siderazioni forniseono a~ medico le i:ndicazioni formulate d1a J. Quenu: vi e meno rischio ad operare eh e attendere, e l'indicazione e fornita meno da una diagnosi preci'sa d 'i'leo biliare, ch·e da un inisiem·e siintomatico di un'occlrusione alta sul tenue, sopratutto in una donna ·d i una certa eta. L. CARusr„ 1

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(J. PAVIOT e J. M ouLI NIE R. Jour111. A1ed. de Lyon, n. 265, g·en ni . . 1931). 1

Per ilco biliare s 'intende una oeelusioo,e intestina']e .p er calcolo bi~iare solitario e voluminoso. La eonoscenz.a di questa affezione e dovuta sopratutto all 'o·per~ d~i ehu:irgi, i. quali spesso devo1n o interven1re in cas1 graVl , 1I11o n rieonosciuti medicalmente, e q·uan.do gia le eomplicazio.n i rendo,n o l 'intervento operative piu grave od inutile. E n ecessario pertanto conoscerne la sintom.a toloo-iia , per fa re una diagnosi precooe, an.ehe cau~:le o possibile, ma ta}.e d.a diminuire le probabilita d·ell 'insucce·sso opierato rio. Le cau se d 'un.a diagnosi tardiva sono molteplici, e risento no dell 'evoluzione ·del pro ~esso. In casi di calcoli voluminosi, pen.etrat1 n el· l 'intestino da una fisftola ooleoisto-·d·u odenale e non eo1ecisto-eoliea, essi, ·si qioeva, sono fermati in corrispo1n denza della valvola di Bauhin. Ma i ca si operati mostra110 invece ehe i calcoli si fermano piu in a'lto, n el tenue, nei casi di fistola eolecisto-duodenale. on vi e a1lcun sintomo p.articolare eh e pos-

Come si possono migliorare i risnltati nela resezione colica per occlnsione acuta e snbacnta.

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( rlABERER.

Arch. KliJ?J. Chir., vol. 167, pagi-

na 443, 1931). Negli stati ·di ocelusione acuta o subaeuta per carcinoma del colon la reoozione in un tempo e controi!Il1dicata pe:rche diffieilrr~ente la suturra dell'anastomosi ;resiste. La maggioir part e d egli operati .mJUoiono per peritonite oonsecutiva a deiscenza della sutura. Per tale rag ione la r esezione i.n um tempo ha ceduto il passe· a ll,a r esezion,e in piu tempi. 1


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SEZIONE PRATI CA

I due intervooti non si equivalgono · in quanto con la r esezione 1n un tempo si riesce ad iallargare molto <li piu il territorio di r esezione asportando an c:he Ie li:.nfog·l1iandole ehe 111ella resezion.e i·n due tempi 'Ilon si possono asportare. La deiscenza della sutura n ella resezione in un tempo e sempre seoon.daria alla distetnrs ion.e de~ tvisoerre; anche l 'espressio ne manuale ·de lle m aterie fecali dialle a'llse distese tnon pe:rmette .di ovviare alla distensione secondaria. II iperieolo puo esSiere evitaito se eontempoifaneam ente aJla iresezione iin un t em po si appliea una fistola alla Witzel del ·s egmiento soprastante alla stom.ia in m odo da scaricare questa per piu giorni dopo l 'intervento. A dim-0strazione della tesi vengono riportate al·cune storie cli.nich e e in base a lla sua esperienza personale l 'Autore raccoma nda il metodo ehe permettera di curare radioalmente alcurni casi eh e ·se si volesse fare la resezione in piu tempi , si ·dovrebbero consid,erare inoperabili. P. V ALDONI . 1

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CENNl BIBLIOGRAFICI. (•) v. Noo:anEN. Alte und neuzeitlich e Ernährungsfragen. Un vol. in-8° di 117 pagg. J. Spri:nger ed. Berlin , 1931. P.rezzo RM. 6, 90. Problema v.itale e sempre aperto que.sto del1'alimem.tazio,ne, problema individuale e soc iale, igien'ieo, eeonomieo, .medico, sempre iin.novantesi col mutare delle nostre cog nizioni e delle condizioni di vita, al quale v. Noor.den, con la competenza ch e g li e da tutti conosciuta, porta qui un contributo notevole, prospattandolo secondo i vecchi ed i n uovi pu·nti di vista. Esan1i~a dapprima l 'equilibrio acido-base, la rnri.:neralizzazioin e e tutte le questioni d ella d e- sub- super- •e trans-mine ralizzazione con' ' l'alin1entazione, la dieta ipocloru' n esse con raJta, eoc. Investiga poi alcumi dei piu dibattuti prohlemi ali:m:entari, quali il fabb isog no di alb.umina, la question,e del pane, occupandosi maggiormemte della segale, problema essenzialmente tedesco, del caffe, delle vitamine, del crudismo. In un capitolo a parte, tr.at.ta la dieta - i.n senso lato - nelle diverse malattie e, da ultimo, la di eta a zig-zag, ehe l 'A. stesso ha proposto e ehe si dimostra tanto utile e gradita. II punto di v.ista fiisiologico, terapeutico, econom iJc•o e sociale sono sempre tenuti presc1llti nella trattazion,e, con speciale Tiguardo alle condizion.i delle popolazioni te·desche . fil. C ARL

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

Normale und pathologische Funktion en der Verdauung sorgan e im Röntgenbild. Vol. di pag. 144: con 255 illustJrazioni. Edit. G. Thieme, Lipsia 1931. Gli AA. raiccolgono in questo volume gli stu.di sulla funz1ion·e degli organi dig,e renti, praticati sia in condizioni n ormali ch,e p,atologiche. L 'in.dagine radiologica e st.ata condotta indi penden tem&1'te dallo stu.dio della lesione e con particolare attenzione a gruppi di malattie in cui prevale il pertuirbam ento della funzione . Cosi in casi di spa,smo eisofageo, di iper - e ipo-m otilita gastrica, di costipazione abituale, eoc. Molto intevessain ti gli studi sulla contrattibilita e sullo svuotam.em.t o della cistifellea i1n· condizioni norm.a li e patologiche . . Nonos tante la vastita della materia trattata, il volume e di di1nensioni non eceessive.

BECKE R

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APPENB EIMER. 1

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P.

VALDONI.

B. Scn1Assr. La n ~o-architettura gastro-enterica di scelta dopo ampia resezione dello stomaco. Vol. in-8° di pagg. 32. L. Cappelli, Bolog.na, 1932. L 'A. .pensa eh e dopo la dernolizione parziale dello stomaco rci si debba ado·perlalre per otten-ere una restallJI'azione ben ordinata in modo ehe le üngesta uscen·do dal viscere non trovino mai due vie su cui essere inoltrate, come suole avvenire nella Billiroth II e sue figliazioni, ma sicura m ente e sempre una sola via. Risponde bene a questo fine una costruzio,n e ad y doppia·mente latero-laterale secondo il procedimanto gia descritto a.nche diag li AA. americani 1con la designazione « Recon·struetion of sto111ach b y Schiassi 's m odification » (Iriter. Journal of gastro- eriterology vol. I, 1921). L 'A. dopo a ver pre entato con figura il tipo ·della n eo--eostruzione fa seoauire una serie di radiogramrni di ma lati g ia sottoposti ai tale procedim1ento dando Ia esauriente dimostrazion e d-ell 'ottimo rendimento del processo. A. P. ARNE I. A. ARNESEN. A..kutt A ppeniticiit og Akutt Salp ingit. Vol. di ·p ag . 123, conr 6 grafiche e 18 m·i erofoto~rafie. Oslo, 1931. « 1F ra Oslo Kommuna le Sykeh·use1' )) , 111 Avdeling. ln q·uosta nionograiia vier1e trattata la dia~nosi differ·enzi.al e fra appen°d icite acuta e salpingite acuta con partiocolare rig uardo ad aJ cuni asp etti finora poco stu·diati come pe.r esempio la frequenza relativa ai gruppi di eta e alle stagioni dell 'anno, la succession.e cro, nolog~ca d·ei sintomi e la loro relaz1 i one con la situazione normale o anormale - - del1'appendice, il. significato e l'importanza da attribuire ad alcuni sintomi gener.ali e locali e ad alcune ricerch·e ·di laboratorio, ecc. Uno speciale capitolo vi·en e ·dedicato ai co·p~oliti e a lle occlusioni e ai rap1 p orti fra perfo·razione, oaclusiooe e p r,esen za di coproliti. 11 testo e corredato da 6 grafich,e e 18 micre>fotografie assai chiare. G. PAcErro. 1

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<< lL POLlCLINI CO

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NUl\[.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRA.TICA CORRENTE. Stenosi duodenale ed ulcera perforante del colon in rappOt'to con un'ulcera peptica del digiuno. „ Dott. ALBERTO CAvccr, Libero dooente e prim.ario dell 'Ospedale dei Bambini di Ancona. Paziente rti 47 anni. Otto anni or sono e stalo operato j11 An1crica per dolori cpig·aslri cj , eh e non oveva110 p eriodicita, ne r apporto coi pasti, non Yo1nito, i1e melene; nesst111 migliora111ento co11 l 'operazione. Due anni fa e sta lo cli nuovo operato, co11 beneficio per u11 paio di 1r1esi ; p-0i ha ripreso a soffrire : dolori specie dopo i pasti,

Fra. l. - Gas trecta sia e inegaduode110 per ster1osi duode n ale determinata da ul cer a sull 'orifizio dj gas troen terostorni a non fu11zionante. borborigmi, dimag·rime11to; appetilo co11servato; tali sofferenze post-prandiali si sono prolu11gat e 11egli ulti1ni 6-7 m esi: sovente h a vo1nito liberatore, spesso provocato, acido, abbondante, bi1iare , con residui alimentari. Sogg·ettio d eperito, terreo ; .addome allargato, flaccido, si provoca guazzamenlo, n on si palpa tt1more, dolor e .a sinistra dell 'ombellic·o. A digit1no co:q la sonda si estraggono 2-3 litri di liquide bi]iare, iperacido (HCl libero, non acido lattico), con residui alimentari. Raclio1ogicamen t ei : en :orme gast rectasia, peristalsi valid a, contorni regolari ; pil oro ampio ; si riempie facilme1tte il duodeno , g·igantesco, clilatato, e allungato sino :Qella fossa iliaca destra ; a livello de1la IV lernbare lo svl1otamento d uodcnale si arresta: stasi gastro-rluodena1e per oltre 24 ore. Scarso riempimenlo del tenue. Non si vedono tracce di anaston1osi. Diagnosi: slenosi bassa del duodeno. Atto operativo: e Lero11ar cosi. Laparotomia rnerlian a. Estese e teru1ci ad erenze epiploiche e gastro duodenali (specie porzione pilorica e pri1na del d uodeno) con la parete addominale, il fegato e la coleci Li (priva di calcoli). Storr1aco, piloro e duodeno m olto dilalatj. Sollevato il traverso, si scoprc un 'ana ~ tomosi gas tro-cligiunale, in corri-

spondenza della quale si paJpa un Lu1norc co1ne u11a grossa nor.e: si tratta di u11 'ulcera callosa del versante dig'iunale dell 'anastomosi, infiltrante la radice dcl m esentere e co1n1)ri1ne11te cosi il duodc110 4a all 'incrocio con ],a mesenLerica. Resezione dell 'ulcera ~ anaston1osi termir10-terminale dei monconi digiunali; resezione gastrica con impia11to gas lro-dig·iunale an tecolico alla Reicl1el-Polya . Diagnosi operatoria: ulcera peplica del digiuno (second aria e g·astroenterosto1nia) con stenosi duodenale, provocata dall 'infiltrazione ulcerosa della raidice mesenteJica. Decorso perfettamente r egolare sino alla i sa

g-iornata, nella quale comincia a lamentare ([ualche dolore addominale con senso <li pesanlezza epigastrica e di acidita. 11 sond aggio a digiuno estrae circa un bicchiere di liquido chiaro, acido. In 22a giornata improvvisan1ente dolore acuto> come lacerazion e, all 'ipocondrio destro, ehe si propaga alla reg·ione lombare e al quadrante inferiore dello stesso lato ; non vomito, ne singhiozzo; me teorisma. Un clis tere provoca esa cerbazio11e del dolore, non emissione di feci e di gas, e rapidamente il polso cade in ipolensione, compare facies, ti1npanismo preepatico, collasso. - peritonite putrida del piano suNecroscopia: periore dest1'o delli 'addome; in corrispondenza dell 'ar1golo- destro del colo11 esiste una perforazione rotonda, a stampo, di 7 mm. di dian1 etro, con inargini sottili, non infillrali, isch emici, tra i quali si i11 sinua una massa fecale indurila; non esisLono segni di infiltrazioni specifir he della muco~a vicina , ne altre lesioni t1lcerose nelle restanti parti del canale alimentare. L 'anastomosi gastrodigiunale e perfettamente cicatrizzata e i rapporti dei due visceri sono nor1nali ; la sutura del mo·n cone duodenale e cicatrizzutn e il duodeno ha ripreso il suo calibro nor1nale. Pancr eas e reni i1ormali ; n essun 'al tra lesione patologica nei visceri non 1ne11ziona t.i. Diagnosi necroscopica: peritortile da perjorazione d 'ulcera semplice del co lon~ JJ 'esa1ne istologico dei inargini della perfora-

zio11e dimostra eh e tutti gli strati inteslinali sono interrotli quasi bruscamente, presentando scarsi fatti d 'infiltrazione embrionaria e prevalenti fatti ischemici e necrotici, si sorpren <le un ' art~Jiola obliterata da un tro mbo in via d'organ'j;z;zazi_one. 1

L 'importanz,a di questa osservazio,n e e nei d·u e fatti, cli11icam ente di,rersi, m a patogenicamente forse dipendenti da un pro·ccsso unico. 1) La stenosi <J,uodenale determinata da ul~ cera peptica del digi11:no, seconclaria a gastroenterostomia. 2) L'ulcera. semplice perjorainte del coloR, successiva alla resezione per l'ulcera digiunale.

La stenosi duodenale era determinata dalla com,pressione d·el p·eduncolo mesenteri.co sulla quarta porzione del duodeno, non per il classico m,~ccanismo. d e.Jla costrizione del compasso arterioso, bensi per injiltrazione iper- _ plastica della radice m 0senterica da ulcera peptica callos.a sul versante digiunale (com-


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SEZIONE PRATI CA

messura posteriore) d ' un 'a na lomo i g·a ·trolari so110 s la le ri -con trate, -e non i11 m odo coenlerica. stante, al111eno n1ollo frequ ei11te . Le lesioni co·n ono note le nun1erose cau se funzionali e si lono infa tti ·di ·e n,doarteri·te obliter a11te o organich e d i stenosi duod,ena.le . L 'ulcera, in tron1bosanle. el nostro caso 'e osservato iispecie, ba potuto dare stenosi per r elrazione ._r l1en11i.a d ei m .a rg·ini d ell.a l csione con tromboc icatrizial1e , p er aderenze, per spasmi. Nel nosi d 'u.na art eriola. Noi possiam o pertanto constro caso non si poteva pensare all '.e sistenza cluder e cl1 e la cau sa d ell 'ulcerazio·ne perfod 'una sten osi cica lriziale di D! d a ulcera, perrante sia srtata un disturbo circolatorio liniitato che la re ezione d ell ' ulcera d igiunal e ha fatto a1lla parete colica cla trombosi d'un circoscritSCOmparire }a stenosi. e Si puo invocare Ull to ter1'itorio arterioso te1·minale. meccanisn10 di spasmo a distanza (D el Valle Cio e un passo nell 'in terpretazione patogee Donovan) , inamn1is ihile p er l 'enorme duonietic.a, n1.a n on e tutto· se non si spiega l 'oridenogastrectasia e p er la costanza d ell 'ostacogine del disturbo circolatorio. II colon tralo . L 'ulcera p eptica in questior1e d eterminava sverso, n el n ostro caso, aveva estese aderenze bensi una stenosi organico-spa Lica d ella b occa con Ia parete addominale anteriore, il cl1e puoanastomotica, ma non s tenotizzava il digiuno, r ender e conto d'un .certo g ra.do di dilatazione ehe l 'ansa afferente (d.all 'angolo di Treitz ale di s lasi fecale a monte. La st asi fecale c il 1'anastomosi) non e ra dilatata. L 'infiltrazione decubito di fecalomi sono stati in qual.cb c; c::lso callosa, eh e partiva dall 'ulcera, si prop agava r e1)uta ti r e ponsabili di lesioni ulcerative clel pel m esentere e formava sotto il peritoneo pa- gen.er e . ~Ia nel nostro tale momento n on ci rietale po teriore una placca densa, fi a con... embra potere assurg·ere al valore di causale tro Ja colonna, in corrispondenza dell 'in crocio d etern1ina11te, b·en i sempli cem ente prcdi spod cl peduncolo m esenterico col duode no. n ente. Tra Ie cause organicl1e di con1pressione duoNon pos ian10 J)ensare cl1e l 'u lcera sia con denale e da egnalarc, adunque, qu e... ta da seo-uenza di lesi one \ ra colare operatoria ·del me osservata: l ' infillrazione m esenterica da l11esocolon, perch e la topog ra fia vascolare d eluloera peptica dig iunale . La quale pub essere 1'angolo spl en~co n on corris.pond·e all.a sede· un falto m en o sin.g olare, eh e non sembri per d ell 'asola mesocolica. on possi.amo inv·ece trascur.ar·e il parti coil silenzio della letteratura, p er ch e, ove fun 1.are cl1e la le ione preced ente, l ' ulcera digiuzioni la bocca d ella gastroenteroslomia, la fenomenolog ia della 1 tenosi duodenale n on rie- nale, aveva profo1n damente infiltrato la radice sce a indivi<lualizzar si da quella dell 'ulcera d el mesentere, o con que ta n·ecessari:1n1l~11te peptic.a, e puo e ere tra l e cau e vari e e di coinvolto il tronco stesso dell'arteria 1nesen· terica. Non si potrebbe attribuire a t3 le Jll filoscura interpretazione clinica del fu11ziona· trazion e - per azione meccanica, o flogist ica, m ento cattivo della gastro-en lero tomi a. L'ulcera semplice del colon, d escritta da o irritativa, sul sim,p atico perivasale - la cau· Cruv eillier, e tata oggetto di tudio d 'in sie- sa prim.a d 'un processo embo1ico ehe 1abbia· colp ito un minuscolo tratto d el terriLorio ' 'am e da Quenu e Duval (3 1 osservazio.n i), Levy (3 7 casi), Burron (54 osservazioni) oltre a 11u- scolare p eriferico d ella stessa ar.teria? C1 lin1itiamo a d avnnzar e una se111plioe ir)otesi, comerosi contributi i sol ati . E un 'a ffezionre m olmunqt1e }Jiu soddis fac.ente a lla log·ica d el fHJ)to oscura n ella s ua patogen esi. Puo a ssociarsi tastico appello a lla cc malatti.a ulcer osa >>, ehe ad analoga Iesione d ello tomaco , d el d uodeil sin g·olare s uccedersi di analoga 111anifestano, d el tenue . zio11e morbosa porterebb1e .a d invocare. Per questo, la si d eve considerare co111e una manife tazione colica d ella .cosi detJta cc maAn co11a, 10 g·iu gno 1931. lattia ulcerosa »? Tale espression e, se traclu.ce RIASSUNTO. il nostro scon forto n elle ricer ch e sull 'etiolog ia diell'ulcera, e lung i dal portare chiarezz.a L'_J.\.. h a os erva•to 11n 'ulcera peptica dig iunel campo delle nostre conoscenze . n ale i)ostoper aioria, cl1e dotermina-va graveCi sembra pertanto troppo v.a.g o concludere, steno ... i d ella 3a. porzione ·del duodeno p er innel nostro caso: vedere la mal,a ttia1 ul ceTosa filtrazio·n e n ella raclice m ese:n.t eri ca. con quanta pertinacia riieompare, m .a lg r.a do A tre ettimane dalla r e ezione digiunal e e g li sforzi t erapeuticj , del duode110 a l digiuno aastrica con anas tomosi alla Polya, scomparsa a} colon ! Ia s t en o i duodenale, s 'ebbe .perforazio·D e di Per I 'ulcera d el colon l 'intervento d el fat- un 'ulcera em1pli ce ·d ell 'angol o epatico de1 cotore peptico non si p·u o invo c.ar.e, corne per lon, eh e l 'A. Titiene i11 rp.pporto a disturbi cir• lo stomaco, il duodeno, il dig iuno . Non cosl colat ori pro -octl ti dall 'in filtrazion e intorno aldicasi d,eJ fattore circolato.rio. Le lesion,i vasco· la mese11terica. 1

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CASISTICA. Su alcune emorragie gastro-intestinali, di caosa mal conosciuta. Chiray e d Amy (Le Scalpel, 83° a:nno, n. 25) ri p 0Tt:ano a lcumi casi di ematem.esi e d.i mele.i1a -sopravvenuti all 'infuori di o.g ni lesio.n e ulcerosa o cancerosa. Sono note le emorragie int estinali dur.ante una colecistite ed in genere durante la litiasi biliar·e : i du e casi riportati non avevano ne l'Uilia ne l'altra. II pr,imo malato, sos.pettato .p ortatore di .a·derenze peTiduodenali ·e ra stato operato mia nulla era stato trovato. Due anni dopo in seguito a nuove sofferenze il radiologo sospetta una vecchia ulc1era : due giorni prima dell 'esam·e radiologico il p. ha una abbon,d ante e matemesi. L 'intiervento chirurgico non discopre ehe ooa subocclusio11ie del tenue; nessuna lesio·n e 11l cerosa svelabile; liberazione delle anse. Esito negativo .d ell 'i:nteTVemto per l 'aggravamento progressivo del malato e la morte con s intomi di pancreatite. L'esistenza di em-0r. rag·ie n elle perivisoei:riti post-operatorie si ritrova nelle osservazioni del Duval, Quenu, Basset e-d altri: in quasi tutti si trattava di supposti ulcerosi. Le altre due osservazioni del Chiray €d Amy rigua:ridano due casi di ematem1esi sopravvenuti nel corso di disturbi del transit colico.· Nella patogenesi di tali ematemesi alcuni fanno rientrare il fattore infettivo: RogeI1 ha 1c onstat~to emorrag·ie gastrich e realizzando l 'infezione spe.rimootale del ceco . Ma non ba·sta il fat.tore infettivo, bisogn.a an·c·h e dare importanza al fattore meccanico come hanno dimostr.a to le emorragie consecutive alle legatur~ sperimentali d·e ll 'intestino eseguite da N.atta, Larrier, Loewy ed altri. Un t erzo fattore e il nervoso e per esso parlano le emate1\'.loNTELEONE. m esi delle crisi tabetich e . - - -,,--„ 1

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Sulle alterazioni emorragiche della mucosa intesti· nale e le emor1·agie dell'intestino nell'influenza. Nel decorso d ell 'ultima eipidemia d 'influ.en.za furono osservati d·ei casi decorrenti con febbTe scarsa o ad.dirittura nulla e con manifestazioni catarrali del tutto insignificanti. Tali forme ambulanti e difficilmente diagnosticabili andarono tuttavia incontro alle stesse complioanze della gripp~ 1difchian~ta e 1Eebbrile, e cioe : suppurazione dei seni, meningite, nevrite, artrite, colecistite ed appendicite. Un 'altra complicanza speciale e frequente fu rappresen~ta d.a lle improvvise e profuse emorragie intestinali, sopravVien-ienti tanto nelle forme ambul.anti ehe in quelle dichiarate. Vari casi ne sono stati osservati da L. Dinkin (D eut. Med . Woch., n. 18, 1931), il quale pero. n ella maggior parte dei propri pazienti riusci a rintra.cciare n ell 'anamne·si una dissenteria o una colite sofferta paTecchi anni prim.a. La causa di tali emorr.agie risiederebbe 1

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in una alterazione emorragica superficiale della mucosa ·del crasso e delle porzioni inferiori del tenue. M. F ABERl.

Pseudogastropatie da appendicite. Una perfetta :run.a mnesi e l ' osservazione ac·curata de} paziente, possono, lin 11na grande percentuale di casi, dimostrare ehe malte sofferenz·e g.a striche non so·n o ehe conse1oauenze di ·llll: 'app·en·dicite cronica. Stappert (Münch. M ed. Woch., 8 ge nnaio 1932) b,iat studiato 177 casi di gastr:oopatici e d ha potuto conchiudere ohe, fra questi, in 87 casi, tutti i disturbi di stomaco erano consecutivi ad appendicite. In 46 degli 87 casi succitati, si intervenne operativamente. Sia l 'atto operativo, ehe dimostro l·' appen.d icite, come il decorso .p ost-operatorio, nel quale si ebbe remission·e delle sofferooze gas.tri1ch·e, conferm:air ono l ' interdipendenza fra appendicite e disturbi di sto·m aco. Ogni attacco acuto di a1p pendicite inizia in genere con vio}enti dolori epigastrici; il <lolore in sede appendicolare si manifesta solo quando inizia il :peritoneo ad aver parte nel processo infiammatorio. Spesso, n ell'appendicite cronica, I:a pressione sul punto appendi•colare, causa un ·dolore epigastrico o ehe si irradia versa l 'e.pigastrio. L 'A. as.serisce 1ch e circa un qu.arto dei sofferenti di stomaco sono in realta solamente degli appenldicitici. In quanto alla terapia crede ehe non si debba assolutamente i·n tervenire in ogni caso, dato e he spesso si possono avere dei buoni risultati con una cura medica appropriata. P. STEFFANUTTI. 1

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Dita ippocratiche e poliposi intestinale. 1F inora le dita ippocratiche sono state sempre oonsiderate com e segno di aff.ezione p leuropol·rn1onare o cardiaoa. Sono ·state inoltre osservate da Marfan· in lllDa bambina 13.,f fetta da 1 anno da cistite e pielonefrite da coli, da: Cade e Cha1tin in una tlib er colosi renal e e da Gilbert e Lereboulleit n elle cirrosi biliari. ß ensaude, Hille ma n<l e Augier (Bull. M em . Soc. Med. Hop. Paris, n. 3, 1932) :richi~mano l 'attenzion1e sulla presenza delle ·dita ippocratiche in tre malati di poliposi intestinale, nei quali mancava ogni segno ,d i affezione cardiovasc.olarei o polmo,n are. C 'erano le tipiche dita ippocrati1c1h e, tumeflaizion1e ilildolente delle parti m olli dell 'ulti1n.a falan·g e, u1ngl1ie incurvate .e.d a llargate a mo' di vetro d'orologio , m.entre mancavano i fenomeni dolorosi e le a lteTazioni scheletriche costanti n·e lla osteoartropa·tia di P. Marie. Gli AA. pemsano come causa 1a1d ooa turba della n.u trizione g en.erale dipen,den:te dall'alterato transito ed a1ssorbim ento intestinale causato ·d.alla poliposi, e non alle due teorie am.messe oolla concomitanza ·d ei vizi c.ardia,ci (stasi ve nosa nella matrice dell 'unghi.a1 e teoria tossinica). 1

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Cosl pure Brule e Lie, re (Bull. l\I em. Soc . 111ed. H op . Paris, n . 3, 1932) rico,r dan o un eao di poliposi eolica e dita ippoeratiehe assie111e. Era un soggeitt o di 3± a nni, a ffctto ·da 10 anni da diarrea ribelle e da dolori a ddominali, tenesmo, feci ·m1lieosang ui n-0l·en1ti e stato cach et tico. L 'osservazion e delle dita ippocratich e richia ma in essi la pr ob1a1b ilita di una p oliposi intestinale, eh e ,,enne co1n ferma ta col riscontro digita le, colla :riettosco1pia e ra diogr.afia . Gli AA. pen sano eh e tale ippocratismo dig itale sia secon,dario a lle turbe int es Lina1i . CoRELLI. 1

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TERAPIA.

L'estratto paratiroideo nella cura <lelle nlcere gastro-duodenali. ~I .

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SEZIONE PRATI CA

Le' ry ed E rna Lev) (A rch. mal. app. digestif et nutrition, ott . 193 1) ha nno trattato divet si pazienti a ff.etti ·da uloera gastro-duod ena le , con l 'estraL'Lo paratiroideo, di cui facevano serie di 12 iniezioni ; ogni <lu e giorni , a d-0se eorrispond.ente a 10 eg. di ghi1a:n.dola freis ca. I ma lati n on eran o sottoposti a r egime spe.ci.ale e .n on osserv,a vano il r iposo1 fisico; sono stati seguiti per ol tre un anno e m ezzo. Risulta eh e l 'estratto para tiroideo puo esere con siderato come un 'a.n na effi cace ed un ottimo coadiuvan te terapeutico n el tra ttiarr1ento delle ulcer e gastro-duodenali. Media·n te tale eura , il ma Ja to si sente immedia tamen te sollevato, Jo, stato gen erale m ig Jiora, il peso aum enta . In certi caisi, tale eura puo penniettere l 'attenuazion e od aneh e la soppression e di un .a1tta1cco evolutivo deJl 'ulcer.a; in a ltri casi , essa costituir a un trattamen.t o, preoperatorio, pern1ettendo un in tervento chi.r urgico ridotto aJ m inimo e pr.ati ca.t-0 sopra un paiZiente in migli-0ri condizioni . Ma se il trattam en ito da solliervo se ripo!I'ta la proporzione d eJI 'acido clorid,r ico alla n ormale, se an ch e puo fare seom parire l ' immagin e ra diogra fi ca di una niechia, n on si puo con cluder e ehe esso sia capace di annullare l 'evoluzione deJla malatti1a , n on r iuseendo es50 a guarire Je uleeri in modo, definitivo. fi l. 1

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Trattamento dell'ematemesi col catet er e a perma· nenza. I van taggi d·ell 'applicaz ion.e della so11da gastrica 1a permanien za nell 'ematem esi sarebbero, secondo H. W . Lopez (Journ. A. J\11. A., 12 settembrie 193 1) i segu enti , desunti d.alla d·isamin.a di 28 casi person.a li : 1) Un lavaggio gastrico inizia Je a llontana i coaguli e 1.a secr ezion e acida, sooza disturbare il 1paziente; 2) il sifon.aggio continu o protratto per 3 giorni ;m 1antien1e lö, stom.a co liber o .d.all.a siecrezio,n e acida; 3) qual i.asi em or ra ()"ia puo essere scopert·'\ in1mediatamen te e ct1r.at a, rieorrendo even-

tua lmente a ll 'atto op,era torio se n on si riesee ad a r restarla ; 4) n on si verifica na u sea vomito ed il pazien te pr-0va un relative ben ess.ere; 5) 1al 3° o a l 4 ° g iorno la sonda puo esser fatta p,a ssare a ttraverso al piloro im1iziando l 'alimen tazione duoden.a le, se l 'em orragia e dovuta a d u.Icena. deJlo stom.aC-O 0 ·del duoden o; 6) il colon puo essere svuotat o delle feei sang uign e ed utilizzato per la proct oelisi salina, sen za timofle di pr-0vocare una nuovia. emorragia gastrica. M. F ABERI .

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La dose massima te1·apentica del clorid1·ato di emetina.

Ch . Ma ttei (Le Bull. m edical , 28 :no,v . 1931) osser va eh e la tossieita cu:m1u l,a tiva del cloridra to di em etina varia secondo gli in·dividui e, quindi , non si posson o fi ssare in m-0do assoluto le dosi da somministrar e. Egli con siglia di sta re attenti a i segni prem cmitori di tossieita eh e imdieh eranno la n eoessita di sospen·d·er e' il Timedio o di diminuirne la <lose. Tali segni son o i segu enti. 1) Segni digestivi. Non si deve dare importa'Ilza alle n au see, eh e si h anno spesso alle prime iniezioni. Di grain.de sig nificato e invece l 'au.mento della ·d iarrea, eh e si e avuta speeia lmente n·egli individui in cui J,a. dose totale era vicina a d 80 cg.; m a in a lcuni si e avuta a n ch e ccm dosi minori (<li 50 ed a n ehe di 24 eg.). 2) Segni di insufficienza renale. L ' eJeva: zio,n ·e pro.gressiva e costant~ ~e~la ?o~ta~te ~ Amiba rd annuneia la ·pross1m1ta d1 in.c1d·ent1 di in tossicazion e; m a an eh e J 'olig uria eon o sen za albuminur i1a debb01n o m ettere il m edico sull 'avviso. 3) Segni circolatorii . Colilsistono speeialm ente in uno stato ·di ipoten sion e m arcata e n .e11 'a·ccelera m en to esagerato del ritm 0 cardiaoo. 4) Po son o a.n ch e aver 1::i altri segni , quali: la br-0n correa, dei dolori .a f orm1a! di er am pi agli arti infe-riori , ]a faeile stan eh ezza, la diminuzion e d ei riflessi rotulei . Tenuto eonto eh e i fen on1·eni tossiei posson o spesso pr:esentarsi .ain ch e soltanto dopo una do·se to tale ·di 50 eg ., e con si.g liabile di n on oltriepassaTe tale do e per Ja rcura di u n episodio am ebico. II trattamento di con solidazione ·p otra poi farsi eon J 'ar senico per vi,a orale, en.domuscolar e od endoven osa. f il. 1

II '' carbarsone ,, nella c11ra dell'amebiasi. La cuTa medicamientosa dell 'amebiasi non e soddi: facen te colle sostanz,e comunemiente usate . A. C. Reed e C. D . Leake (J o,tir nal Americ. Med. Assoc. , 16 ge·n naio 1932) 11anno prov.ato il c.arbar on·e (.a.cido 4 car bamin·o fen ilar son.ico) per ' ria orale in 40 casi di ame-


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cc IL POLICLINICO

bi.a i. La dose totale m1edia a.doperia,t a in 6 settin1ane e di 75 n1.g. peT 1chil o. No1n ei furo:no fenomeni tossiei. In tutti i casi i m.alati furono liberati dai parassiti nelle feei d.u ra·n te la eur.a e 36 rim.a ero negativi per un p·erio·do di osservazione di quattro mesi e m ezzo, uno fu negativo per meno di 3 mesi (nort fu l)Otuto seguire a lUiDJgo) e 3 fe oeiro eura insufficiente. Gli AA . 1c.on sig li:a1n o di ·dare il carbarsone in dose di gm. 0,25 due volte al giorno, per 10 g·iorni co·ncs ecutivi. ~ un m·edicamento eh e agisee senza bisogno di assoeiarlo a·d altri, si puo dare per b occa, non ha azion·e dantnosa e costa m®o di altri rpr odotti antiamebiei . No·n s1 .sa se a b bi.a .a neh e v.a lore p1rofi lattico. R. LusENA. 1

11 trattamento delle anoressie dei poppanti. An~ itutto, regolare l 'alimen:t.Jaa;ione, d.a n·do Le poppate a d intervalli 1rego1Ja.ri , abbastanza di.stanzi.ati. Non dimenticare eh e l 'eredosifilide pu0 es ere in causa; distin.guere le fal1 e anoressie ·date ·da caus0 locali e ehe gua.riseono .abbaslanza priesto. Le .a.nio~essi e digiestive proven·gono s pesso dallo spuntare dei ·denti e scom·paiono presto. Si possono prescrivere. 1) p,r im,a d1eii 6 m ·e si: P.rotossalato di fe rro Mag nesi1a1 rc aleina ta ana cg. 10 P er una ca,r t. Di tali una a l g iorn o in due -volle. Do1)0 j} iprin10 a nno : Cloruro ·di sodio ana g . 2 Bi.c.arbonato di sodio Acq·ua distillata Cffi:e . 30'0 Un cucchia io ·da ßrutta prim1a, dell.a poppa-ta. Op.p u.re : g. 2 Bicrarrbo·n ato di .s·o dio Citra to di sodio Solfato di sodio a.n a g . 1 Aequ.a ·d istillata cm c.. 250 Un cucchia ino prima ·di ogni poppata. In -ca so di inrt olleran za per il latte, sostituir lo eon i surrogati. (Journ. des praticiens, 18 lu·g lio 1931). fil. 1

:Nella fase terminale della tubercolosi intestinale. L . Brown e L. Sampson (Journ. Amer. Med. Assoc., 2 g·e nn.ai o 1932) eonsig l:Ua1no il sa.JiciI.ato -di fenile op·pureJ l e polveri di Tully, cosl eo·m poste : cg. 50 Solfato di morfin.a 9,5 g. Canfora Creta prep.arata ana g. 10 P olv. di liquirizia, S. da prend,e rn e una ogni 4- ore .

fil .

IGIENE. L'enterobiosi e gli ossiuri. A Petrovi,c (ll1ünch. med. Wochens., 17 a·prile 1931) r icorda ehe da rieer ch e di Oleini-

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kow risulta ehe le u ova di ossiuri si ·t rovano in un.a eerta abbondanz.a nella polvere raeeolta sui hanehi di seuola ed ammette pertanto la possibilita <li, penetrazio·n e delle uov.a di ossiuri n ella. cavita orale e n elle vie aeree. Tale possibilita sar eb,b e anch e dimostr:ata d a un easo dell 'A. ·di un individup ehe nonostante le piu rigorose misure di profilassi era portatore di uova di ossiuri, eh e vennero riscontrate n·el duodeno. L 'A. eon elud·e, quin·di: 1) eh e a i metodi di ricerca eon su eti per g li ossiuri e le l oro u ova, si deve aggiunger e aneh e la ricei:ca n.e l suceo duoden.ale; 2) data la possibilita di invasione degli ossi uri anch:e per le vie aer ee, ·s i deve aggiungere a lla eon su eta profilassi, la disinfez ione della bocea e delle cavita nasali; 3) in un a mbiente infestato da ossiuri, e n eeessario esten·dre·r e la ricer ca a tutti gli individui conviventi per scoprire g li eventuali porta.tori. 1

fil .

MEDICINA SCIENTIFICA. II chi1nismo gastrico nell'insutD.cienza cardiaca. Nell 'insufficienza ·cardiaca pronucneiata eon ed.emi periferiei, Ch. Rahier (Presse niedicale, 10 g iugn o 193 1) rileva ehe vi sono d ei disturbi dispeptiei caratterizzati d1alla diminuzione del su eeo g.a strieo, dalla scomparsa de ll 'acid·o eloridri·co libero e d.all 'atonia gastrica. II malato, eh1e era aeloridrieo n.el periodo di seompenso, ritorna a secernere un succo gastrieo ·normia le, .tanto per l.a qu.antita di aei·d.o cloridrioo libero qu.a nto per il .volume d.ella seoriezione, quando g li edemi periferiei sono seomparsi e qu.ando non vi sono piu i segni d.e ll 'insufficienza oardiaca. Nelle affezionri rer1ali senza insufficienza cardi.aca, n1a accompagn.ate da ed.emi periferici, non vi s·on o m-0·dificazioni d ellia secrezione cloridrica . fil. La sindrome umorale dell'occlusione intestinale. Gosset eit ßin n·e t L. Codomis· (Petit Dataillis Pr. medicale, n . 47, 1931), haill1lo studiato n el iero sa.n1g uig no di cani portato.ri di un 'oeeluione intesti·n.ale il tenare d.i cloro, di ·sodio, di azoto non proteieo, di protei1n e e ·di g rassi totali. Qu~ste ricerche ehe seguono a quelle analoghe di Wipple, Ha den. e Orr, Binet, eee. conf ermano l 'esisten za sui cani oeclusi di una . . indrome umorale eonsiste·n te, da um..a parte nella g ia con statata ca.d uta d el eloro e nello abbassamemto mien o aeeentua to del sodio, per il ehe· furono d:a1g li AA . raceoman°d ate Je iniezioni ipeirtonich e di NaCl , dall 'altra in una elevazione d1ell 'azoto non proteieo, in un forte aumento delle p.roteiine specialmente della g lobulin.a e in una tal ora considerevole iiperlipen1ia tardiva. B. P AGGI. 1

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SEZIONE PRATICA

VARIA _

n o. dovute all 'ipog·licen1ia dete rminata dal dig1uno. Farne e appetito. Al riguardo e in teres ante riferire eom e e stata ~iegata la fame dei diabetici 1c.11e si h a Si ritiene gen eralmente eh e la fame e l 'ap- malgrado l 'iperg'licem ia e ehe i eal111a con la :petito si.ano sen sazio.ni della ... lJcssa &pecie, ehe iniezion e d 'in sulina. L 'org·anism·o ·diabetico non .abbia110 la tessa origin e e te11dano alle stesso puo ossidare il glueosio e quindi, m1alg.rado .scopo, e ehe ·differiscano u11icamente p er la l 'iperg·licemia, i •suoi tessuti si trovano come loro intensita. privi di zucchero n on potendo consum.arlo. La I n1·e todi mode rni dell 'indagi.n e fi siologica ini~i on e d 'i.11sulina ren·dendo utilizzabile lo hanno eon entito di ·disting.uere l 'orig ine ed i zuoc.h ero m el te l 'organism o n ello stato norc.ara t teri delle due sen sazioni, eh e in e ffetti m.al·e , e le contrazioni ,d ello stomtac o si calma.corri pondono a due bisog ni distinti d ell 'or- no a 1cau sa deil tasso elevato di glicemia. g.a1nisui110. La fa1ne e l ',espre' sione dell 'istinto La fame, adunque , alle stato attuale delle di conservaz ion e eh e spinge l 'individuo a,d a- [}OSire conoscenze fi iologieh e e dovuta alle Jimentar i quando n e ha bisogno, n1entre l 'ap- co·n trazioni deillo stomaco detenm1i.nate dall'ipopetito e un fenon1e'Ilo eh e concorre all 'as o1vi- glicemia d1el digiun o,, eontr.azioni eh e ·determ ento della funzione digestiva. mina n o n el campo della eoseienza una sen sa1\folti stu·di i on o fatti per ·definire la ca u- zio n e dolorosa, la qua le serve a·d avvertire del a e la '.._1ede deJla sen sazione della f.ame, e bisogno di a limiento. 111olt e teorie sono state em e. . se al rig uardo. L 'a ppetito h a un •m1eecanismo fisiologico a fLe piu attendibili son o quella el1e con side- fatto differente. Innanzi tutto esso e una senra la fame una sen sazion e eh e h a il suo punto azione piaoevole , eh e rende piu gustosi e p iu di partenza in tutti i tessuti dell 'organi smo e digeribili gli :alin1enti. M1entre la fa m e e spe11.quella ch a la localizza n ello _tomaco. ta ·dall 'inges tion.e dei cibi, l 'appetito viene La sensazion e della fam e e e-0mplessa: ma- rnangiando almeno fin-0 eh e non interviene la J e~ ~ e re gen erale , indefinito, caratteiri t i•co, cesazieta. falea, d ebolezza gen ena·le, era1m1po doloroso delGley rileva c·o mie la dottrina dei riflessi condizionali a bbia data un 'esatta int~rpre tazione lo tomaeo. 11 fatto eh e lo stomaco e l 'organo n el quale dell 'appetito, eh e 1prima in b ase a lla sola i1nper primo si traceogliei l 'alimento e dove que- trospezione veniva eon siderata una gradazione ~to ubisoe le piu importanti trasform.azioni, della ~ame . e la circostain te eh e la prineipale manifestaII fenomen o dell 'appetito e eostituito da un zion e d.ell:a1 fame e il era·m po dell-0 stomaco, ian ieme di riflessi eondizionali eh e si stabilicrampo eh e eessa con il riempi.m.ento di que- seono attraverso eccitam enti sen soriali diversi ~to, hanno dato maggiore c.aratte re di verisi(ol fatto, vista, g usto, udito) e le cui vie eenn1iglianza alla teoria gastrica d ella fame . trifugh e sono eostituite dalle fibre secreto·rie Ma ammesso l 'aecordo su que·s to fatto ri- dell·e glandule salivari e gastrieh e. ~or ero nuove divergen ze circa la ca.usa fisioLa p ercezione diretta degli ali·m enti o ·di tutlogica dell1a1 sensazione. Alcu n i a ttribuiro.no la te quelle eond izioni 1ch e ha nno riferimento con fame all 'eccesso d i aeidita esistente n ello sto- g li alimanti pr ovoca una seerezione di saliva n1aco, altri a llo stato di vu·o to ed al collabi- e di sliceo gastrico. n1 ento delle pareti gas trieh e, altri infine alle cc 1 F are l 'acquolina » in boeca e l 'e·spressio.contrazioni dello stornaco. n e b·an1ale di questo fatto fisiolo gie-0. rfutt e qu este vedute furono sosten:µt e e eom Questa. eon.dizione d ' iperattivita digestiva, d~ l)alt11te eo.n pari a rdore senz.a p ero d~mo,s tna,- adatLam ent-0 degJ.i organi a lla fuinzio,n e ehe s1 zioni decisive in un sen so o in un altro. apprestano a com·p·i ere si tradUJoe con una se11La prova sicura eh e la sen sazione d1ella fa- sazio•ne 1p iacevole di desiderio, di appetenz.a. n1 e e data ·dalle eontrazioni dello stomaeo fu Cosi eom e la turgescenza degli organi genidnta n el 191 1 d!a: C.a nnon e Washburn. t.ali rende piu de iderab ili gli in,d ividui del Q11esti autori con esperimenti semplici quan- ·sesso opposto. Le emozioni, corn e 1avvien.e per tutti i riflesto deci. ivi dimoslra rono eh e la fam e eoincide co11 una forte conttazione dello stomaco e, si condizior1ali , possono inihire l'appettito , ma fatto im1portante, la eontrazion e precede sem- non h an no a lcun 'influ·enza sull a fa m e. L'appre la ·~en sa zion e. . p etito e speeifi can1ente inibito dai cibi ·disgu Ma attraverso qua le mecC!a1nism10 si produ- sto i. ·cono le contrazioni dello ston1aeo P La· fam e a dunque, e una sen azion e doloroLa riRposta a qu·esto qu.esito, eh e pure .avcva - sa leg·ata a un istinto innatto, l 'appetito e ledato lu-0go a numerose r ieereh e con risultati o·ato a rifl c·~ si elaborati n el eorso dell 'esi te1nza. piu o n1eno contr.a·ddittori, fu da1a n el 1924 ° La ~a m e puo aocr escere l 'ap1p1e tito, que to a dn due autori pur essi americani , Carlson e sua volta eoncorre ad age, olare la ft1nzione ·diBal:a tao, i quali dimostr.ar on o ch1e le contra- ge. tiva . a.rgo . 2 io.n i dello slon1aeo eh e provocan o la fam.e „o1

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« IL POLICLINICO »

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NELLA VITA PRO FES SIO N ALE. Della graduatoria nei concorsi. e e vero ehe, •come fu aceenrnato alla Camre ra, si sta pll'iepar.a.n do l.a r.i form.a d ella l.egge sanitaria, e for se qu1esto il mom·en.to buono per battere l 'anrnüsa questio ne della graduatoria ehe , com ei e conge.gnata ora, ha dato e da tuttora luogo a tante or itiehe. Ultim.amente •n el Policl'inico il dottor Ca.rraro se la pren·deva cogli ex aequo, ossia eoi gru1p pi a eui rieoNono quasi sempre le Comn1~ssio·ni. Ha p erfettamen.t e ragion·e . Ma non e il caso, per togliere qu esto in conve.n iente, di eomplicare di piu le eo e .amplia n·do aneora I 'idoneita, poirtanrd ola cioe ai 18/30, mentre la tend,e nza d el Go;verno, come sappia mo, e piu per re.stri·11gerla (gi:u.stame·n te) ehe per allargarla. P.e rche si fa n.r1.o g'li ex aequo? Lo sappiamo. Le Commissio ni male si 1~assegna110 a dichiarare non idoneo tin medico eh e ha la su.a br.ava laurea, e sioc;ome la leg ge o meglio il Regolan1ento si tpTestano, m•e ttono tutti i coooorrenti o la n1ag.g ior parte al riparo del 27 famoso. Ma dato• ehe lei graduazio.ni di idoneita son 0 soltanto 4, eosi, quando i eonco·r rienti sono molti, occorre n1etl€1l~ne piu d 'UIIlo per og·ni gradin-0. Don·de i gTu1p1p i o·d ex aequo. Ora di oio ;n,o n si puo far carieo alle Comn1iisisio·n i, p erehe il Regolamento 1stabilisee ehe si faceia una votazione : -d imod0tohe se due o piu eoneorrenti il"iportano suppro niano 30/30 e giusto ehe .si.a·no· tutti posti ex aequo nello stes- · so g ru1p po. E allma eh e •oosa si ·d eve fare? ·Nul1'altro ehe delen1da votazione, e un artieolo sem plicissimo ehe dica: cc La Commissione forma cc la graduato·r ia ·d istribu,e n·do tutti i co.n correnti cc individualmerite per ordine di merito; la no,_ « mina .dovra ca•d1ere sopra uno d·ei primi tre » . Questo e eio ehe si fa ordinariame:rute nelle nomin·e dei me·diei di Osp edale. E iilO·I l sarebbe m aJe ehe si comineiasse a riordin1are tutta la m1a teria dei cO!Ilco.r si ,s anitari con. metodi uniformi , elimina ndo il caos eh e r egna tuttora, p er eui si ve don.o dei eonco,r si anohe impo rtan ti niei qu.ali si riehie dorn,o pochi,sisimi do cum enti ed altri per cui non basta:no ad elen carli tutte le lettere dell'alfabeto. Vero e eh e molti di es~i documemti b.anno spesso una • sola srpie.g·,azio·n,e : 01d usum Delp1h ini , eioe servo.n o a1d i!Ilcludeire o ad escludere qualehe Tizio o qu,a lohe C.aio', 'Spejc1al,m,en~te rqruando ·d evonlo ciertifieare il numero di iainni preeiso eh·e si richiedo·n o t.assati,r.amente o comie assistente o com e aiuto o eome primiario, ccc . ecc. M.a questa e unia r.ag1.one ·d i p iu pe1r mettere uirli p o' d'ordine ain'e h e in tale fa ceen·da, stro·n canido tutti i g iochetti ·p o·&sibili, p er otten ere eh e trionfi il vero m erito, eome ha mostJrato di voler.e rigid,a m·ente l'on. Arpinati eolle su e due Circolari anch e in contrasto col CoJL„iglio di Stato. 1

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E eosi pure si dovrebbe regolare la pubblieita d·ei eoneorsi, obbligan·do· gli enti puhblici„ sotto p ena di .rJ.1ullita, a puibblicare con tempestivo antieipo g li avvisi in uno o piu giornali ufficiali. E inoltre sem1p1lificare in qualche modo il complesso labi rintico delle preferenze di ord·i n·e militare, demogna~ico, eoc. Dott. ANTONIO DAL PRATO. Faenza, 4: n1arzo 1932. 1

CONCORSI. POSTI VACANTI.

CALZAGO S. MARTINO (Brescia) . - Scad. ore 17 del 15 mag.; 1a cond. (capoluogo); L. 7920 e 6 quinquenni dec ., oltre L. ] 320 bicicletta e L. 44(). uff. san.; tassa L. 50; servizio entro il 25 maggio .. Chiedere annunzio. CAl\irPOLIETO (Campobasso) . Scad. 10 mag.; L. 6000, oltre addizionale L. 5 ogni pov. in piu del 5 % della popolaz.; 3 qt1inquenni dec.; per· uff. san. L. 500; riduz. 12 %; tassa L. 50; eta lim. 40 a. . · C111ETI. Ammirtistraziorie Provin,ciale. - Per ti-· toli e per esami. Posto di Coadiutore della Sezione Chimica e posto di Coadiutore della Sez~ne­ ~Ierlico-Micrografica del Laboratorio ProvinciaJe d 'Igiei~e e Profilassi con sede in Chieti. Stipendio iniziale L. 12.000, con 5 aumenti quadriennali di L. 1000 ciascuno, indennita di servizio attivo di L. 2000, e indennita c.aro viveri, soggetti alla riduzion~ del 12 % ed alle riteTI:ute d'o·b bligo oltre il 10 % dei proventi per ricerche ed analisi. I concorrenti, di eta non superior e ai 35 anni, alla data del l 'avviso di concorso, (3 febbraio 1932), salvo il cti ~posto dell'art. 42 del R. D. 30 settembre 1922: n. 1290, dovranno prese:ntare la domanda corred ata dei documenti di cui all 'art. 8 d:el R. D. l& ger1naio 1927, n. 155, 11onche tutti gli altri titolf scientifici e cli carriera ehe si ritenesse di produrre. Le prove di esame si svolgeranno secondo. il programma e le nor1ne generali stabilite dal Mir1istero dell 'I11terno, in luogo e giorni ehe sarannQ comunicati agli interessati'.. I concorrenti saranno giudicati dalla Commission~ di cui all 'art. 5 del citato R. D. 16 gennaio 19·27 ed in conformita dell 'art. 12 dello stesso Decreto. 1Scadenza 20 aprile. Per schiarimenti rivolg·ersi alla · Segreleria dell ' An1ministrazione Provinciale di Chieti_ Chieti, li 3 febbraio 1932-X. Co?\ro . .4mministraz. Pro11inc. - Scad. 30 apr.; diretto·r e del Consorzio antitubercolare; L. 21.000 e 3 trienni dec., oltre L. 3000 indenn. carica direz. dispensario ; riduz. 12 %; indenn. lrasferta variabile (pel 1932 L. 500); eta lim. 45 a. CoRTENUOVA (B ergamo). - Per titolli, p osto di unico 1nedico condotto d el Comune. Stipendio L. 8000 annue al lordo delle ritenute di legge; j11dennita caro viveri di legge ; di Ufficiale Sanitario L. 500 ; di trasporto L. 500; di ambulanza L. 200; quote capitarie annue di L. 5 e L. 2 per og·ni anlmesso nell 'elenco deg'li aventi diritto al1'as istenza sanitaria e farmaceutica gratuita od allu sola assistenza sanitaria gratuita. Cinque au1ne11ti periodici quinquennali di un decimo sullo stip.endio e sull 'indennita di Ufficiale Sanitario. 1

1

1


1.A.NNO XXXIX,

N UJ\f.

12]

SEZIONE PRATICA

'Stipendio ed indennita soggetti alle ritenute di legge. Eta massima anni 45. Documenti di rito in compete11te b ollo e d ebitamente l egalizzati , laurea in medicina e chirurgia con seguita p·r esso unn R. Universita del I'legno, prova degli esami di .Stato, ove occorra, certificato d 'i scrizion e al1'albo di un Ordine inedico e tassa di L . 50 al ~1 unici,pio di Corten u ova. Scadenza ore 18 d el 31 maggio 1932. Assunzio n e in servizio entro trent a g iorni dalla p artecipazio11e ufficiale della n o1nina . Chieclere bando concor so ed informazioni alla Segreteria Comunale. CoTIGNOLA ( Raven1ia). Scad. or e 17 d el 10 apr., 1° r eparto ; L . 8500 d al Comune e L . 2500 dalla Congregaz. di Carila per gl 'istituti d a essa dipend en ti, oltre L . 500 trasp., L . 1000 se uff. san ., c. -v. , L . 1200 serv. att.; riduz. 12 %; eta lim . 40 a.; t assa L. 50,15; doc. a 3 mesi . INZAGO (lvlilano) . Scad . 31 m ar.; 2a cond.; 1 L . 7920 al n e tto tratt enuta ] 2 ~o ; per trasp . L. 1500. MARCELLINARA (Catanzaro). Scad. 31 m ar.; L . 7500 e 5 quadrienni dec., oltre L . 500 indenn. malarica; riduz. 12 %; (;ta lim. 45 a. ~1A SSA

e CozzrLE (Pistoia) . Scad. 15 mag.; L. 7000 non sogget te a riduzioni, oltre c. -v. ; lire 3000 trasp. , L. 700 u ff. san., trienni ventesimo senza limitazioni n el numero dei trienni, eta l im. 35 a., t assa L. 50. ~1EsSINA. An1ministrazione Provinciale. Coadiutor e del Laboratorio d '! gi ene e Profilassi , Sezione ~1icrografica; L . 13. 700 aument. in tre quadrienni a L. 16.000, oltre serv. att. L . 3500 e c. -v. ; ritenuta 12 %. Scad. ;~o apr . Rivolgersi 1Segr et eria Generale. l\iloNTELEONE n1 SPoLETo (Perugia) . Scad. 31 mar . ; L. 10.000 oltre L . 600 serv. att., 4 quinquenni d ec. ; dedu z. 12 %; trasp. a carico d el Comune. l\i1oNTOTTONE (Ascoli Picen o) . - Scad. 20 mag. ; L. 8200 complessive pel 25 % della p opol az.; addizionale L. 5; p er cavallo o automob. L. 2700; per uff. san. L. 500 ; assegno p er studi L. 500; indenn. forese L. 500 ; riduz. 12 %; 5 quadrienni dec.; eta lim. 45 a. NovATE l\ilJLANESE (Mllano) . - P er titoli. Stipendio lordo L. 9000 piu L. 1000 p er indennita di Uffici ale Sanitario. Eta m assima anni 35, salve eccezioni di l eggP. previste per invalidi di guerra ed ex combattenti, n onch e per coloro eh e prestino -0d abbiano prestato servizio presse allre pubblich e Amministrazioni nel qual caso nessun limite di eta e fissato. Gli aspiranti dovranno presentare 0 fare p ervenire all 'U[ficio ·comunale entre il 10 a pril e domanda in competente b ollo scritta e sottoscritta, corredata d ei documenti di rito in bollo e, l egalizzati 'jn quanto occorra, d el diploma di abilitazione o della laurea in m edicina e chirurgia in orig inale o in copia n otarile, della ricevuta d eJ vaglia postale ordinario di L. 50,15, quale tassa <li concorso da indirizzare all a Esattoria-Tesoreria Comun:ale, nonche di tutti quegli al tri documenti at ti a comprovare la capacita scientifica e l 'attitudine al servizio. Lo stipendio e aumentabile di un decimo do;p o ogni quad riennio e cosi p er cinque quad rienni. 1 ,

PIETRALUNGA (Perugia). ~ Scad. 30 aipr. ; 1a cond. ; L. 7920, oltre L . 663,60 c. -v ., L. 1056 serv. att., •

473

L. 3520 cavalc., gia rido tti; 3 quinquenni dec. ; ela li1n. 40 a. ; t assa L. 50,10. Chied. annunzio. S. ANDHRA (Frosinone) . Scad. 10 mag. ; lire 10.500 oJ tre L. 2000 caval c.; riduz. 12 %; 5 quadrienni dec.; eta lin1. 40 a. ; tassa L . 50.10. ScANDIANO (Reggio Emilia) . - 1Scad. 15 mag.; per 3 frazioni; L . 7040 oltre L. 2640 trasp., L . 880 indenn. resid. ; L . 440 amb ulat.; r etribuzioni gia rido tte; 5 quadrienni dec.; c. -v. ; et a lim . 35 a.; t assa L . 50,10. '0R1ANELLO (Cal anzar o) . - Scad. 30 mar.; lire 7500 e 5 quadrienni cl ec.; riduz. 12 %; eta lim. 45 a.; tassa L . 50. VALLE nr CADORE (B elluno) . - Consorzio Valle di Cador e-Cibian a . Stipendio a11nuo L . 10.000 per miJle poveri; addizionale p er altri 200 L . 5; dai 200 ai 400 L. 3; per i rirr1anenti L. 2. Indennita d i caro viveri L . 1200; di alloggio L . 1500; di trasporto con cavallo od automobile L. 3500; Uffici ale Sanitario L. 500, il t11tto al lordo delle ritenute di Legge e del 12 %. Cinque aumenti quadriennali del d ecimo. Tassa concorso L. 50. Scadenza 31 m aggio. P er schiarimenti rivolgersi Segreteria Comune di Valle di Cadore. Avvertenza. Quando non e altrimenti indicato i co ncorsi si riferiscono a condolle medich e, i compensi allp stipendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

el con corso per il posto di pri111ario ostetrico, rlire ttore dell 'l stituto Materno annesso all 'Ospedale C. e G. Mazzoni di Ascoli Piceno, son o stati classificati : 1° Gu sse prof. Aldo, 2° De Bell a prof. Eu· genio; 3° ex ciequo Falco 1prof. Alessandro e Tropea p r of. Ugo. E stato nominato il prof. Aldo Gusso, della Scuola di P ad ova. Congratulazioni. 1

Sono i proff. dica cii Clinica

noroinati Aristide Roma, e oculistica

cavalieri n ell 'Ordine Mauriziano Busi , preside della Facolta m eLuig i Guglianetti, ordinario di a Torino.

L 'Associazion e Americana per il Progresse delle .Scienze ha conferito u 11 premio di mille dollari aJ d o tt. Carlo Speidel , })er i su oi studi sull 'accrecimento d ei n er vi . 1

1 9 „_ larer essaatlsslma m oaografla: Prof. ANTO.NIO CASBARRINI DIRETTORE DELLA R . CLINICA M EDICA DELL'UNIVERSITA Dl PADOVA

con la colla bor azione d c: l prof. G. GHERARDINI, aiuto.

Pancreati te acuta. e

cronica

(con m olte figure ne l testo e due tavole a colori fu o ri testo)

I NDICE. -

PREMESSA . „ PARTE GENERALE : CAP. l. STORIA DELLE PANCREATITI. , C AP. II . CE!llNI DI ANATOMIA DEL PANCREAS. " CAP. III. PRELIMINARJ DI FISIOLOGIA DEL PANCREAS. , CAP. IV. ANA.TOMIA PATOLOGICA G ENERALE DELLE PANCREATITI. CAP. V. S EME, JOLOGIA CLJNICA GENERALE DELLE AFFEZIONI PANCREATITICHB. „ CAP. V[. SBMEJOLOGlA FUNZIONALB NBLLR LRSIONI DEL PANCRBAS. " CAP. VII. S INDROME EMATOLOGICA ED UMORALE DELLE PANCREATITI. " PARTE SPECIALE : CAP. VI II. CLASSIFICAZIONE DELLE PANCREATITl. , CAP. IX. N ECROSJ ACUTA DEL PANCREAS. " CAP. X. PANCREATiiE ACUTA SUPPU RATIVA. " CAP XI. PANCREATITE CRONICA. " CAP XII. PANCREATITE TU BERCOLARE. " CAP. XIII. PANCREATITE SIF ILITICA. , CONCLUSIONI. „ RIASSUNTO.

Volume di pagg. 300. Prezzo L. 3 O, piu le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 5 , 9 0 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LU IGI POZZI, Ufficio Postale Suc.cursale diciotto, ROMA .


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<< lL P OLI CLINI CO

NOTIZIE DIVERSE. A.ssoeiazione internazionale di fisioterapia. I n occa ion e del \ ' Co11gr esso Internazion ale di Fi ioter apia voltosi a Liegi n el settembrc 1930, ft1ron o p oste Je basi di un 'Associazion e Inlerna1ionaJ e di Fi. ioterapia all o scopo di organizzar e i11 ogn i Paese 1111 'inten sa .p rop aganda a favore dell a terapia n m ezzo di agenti fisici, favorendo Je ricerch e scientificl1e e le applicazioni pratich e ai1 ch e a m ezzo (]ell 'inseg11a1nento t1fficiale u11iversit f1!iO, e comballe11do to·n ogni m ezzo il ciarlata 11es11no. La sede cl ella Socie ta e n el Belgio : possono p arlecipar vi tu tli i cu1tori n.iedici dell a sp ecialita, previa pr esentazion e dei delegati i1azion ali. Del Comitalo intern azion ale fan p arte un delegato e u11 supplen Le in r appresentan za clei Comita li n azionali espressam ente design ati per ogni Paese. J_,a qt1ota per il triennio 1931-1934 e fissa La in .SO belgas, p ari a L. 80. II prossim o Con gr esso si terra a Boston n ell 'autunno 1933. II Con1itato n azion ale italia110 e costituito d ai seg uenti m embri: p·r of. on . E. Morelli, Rom a, preside11te; r adiologia: prof. 1\1:. Pon zio, Torino, delegato; fisioter apia : prof. A. Vinaj, Milano, supplente; idrologia : prof. S: Pi&ani, Firen ze; talasso ter apia: prof. G. Cer eso1e, Ven ezia Lido; climatologia: prof. S. Vacchelli, Cortina d 'Ampezzo; attinologia : prof. R. Porcclli, Livorno; e<lucaz. fi sica, sport : pro·f . M. Cassinis, Roma; elettrot er~pia : prof. L. Bordoni, Sien a; termoterapia: prof. E. Di 'f ommasi, Napoli. Per schiarimenti e ,per ad esio11i si prega d 'indirizzar e ogni richiesla al delegato prof. M. Pon zio, Ospedale l\[aurizian o, Torin o. 10° Congresso nazionale di medieina del lavoro. Per la p art ecipazion e al X Con gresso Nazionale <li lVIedicina del Lavoro, indetto a Milan o dal 23 al 25 aprile, si e costituito lln Comitato per l 'Italia Cen trPile, con sede in I"lom a, in piazza Cavour 11. 3, presso l a Direzio.n e gen er ale della Cassa Nazionale ,per gli jnfortuni. l~anno p arte del Comitato i professori della Scuola di perfezion an1e11to in Medicina del Lavor o (lella R. Univer sita di Roma, il segr et ario del Si11dacato n azion ale dei m edici e i r appresentanti di vari en t i-- sta tali e p arastatali, interessati agli s tudi di Medicina del Lavoro. Il Comitato e cosi composto: presidenti onorari: dol l. G-. Calam ani, dott. E. Carn evali ; preside11te: prof. A. Bu si ; vice-presidenti : prof. P . D '1\.lessarL<lria e prof. A. Ran elletti ; n1embri on or ari : prof. S. Baglioni, prof. F . Banissoni , on . co111andante M. Bar en ghi, prof. R . Dall a VedoYa, prof. S. De San ctis, prof. S. Diez, dott. A. Filippini, prof. G. Giannini , .p1rof. A. llvento, prof. G. Loriga, on . prof . E. ~forelJi, prof. P . Otton ello, prof. I. Rom an,elli, dott. F. Simeon e e dott. A. Vigliani ; segretario dott. U. Marsili. Plicordian10 eh e i i emi all 'ordine del gior110 so110 i segu enti : « I1 lavoro intellettuale » (re1latori : pr off. L. Ferrannini e S. De San ctis); cc Il 1avoro n ei campi. Patologia, igien e, legislazion e sociale » (relat ori: dottori G. Caso, L. Noviello, pr off. E. Sorrentini, G. fl.iello e on. prof. N. CasleJl ino) ; << Patologia da solventi e misure igienich e e profilat lich e n (rela tori: ,proff. L. Carozzi, G. Loriga e A. Nebuloni). 1:

»

[ANNO XXXIX,

N U l\I.

12J

L 'iscrizion e al,. Congresso e gr atuita per i soci ~ elJ a Soci~ta Italia11a di 1\1e<lici11a del Lavoro; per 1 n on soc1 la t assa ammonta a 25 lire con diritto ag·li a tti. I ]Jartecipan ti potranno fruire del rib asso del 50 't~ accorclato dalle FF. SS. per la Fiera di Milano. Per le iscrizioni, il ver samento della quot a, la presentazion e di comunicazioni e la richiesta evei:itt1ale di i11formazioni, rivolgersi alla segreteri a de] Comilato, in piazza Cavour n. 3, presso la Cassa Nazionale degli i11fortuni.

1° Congresso nazionale della Societa di chirurgia. della bocca. 11 Co11sigJio dire.tlivo della Societa italiana di chirurgia della bocca, in una riu11ion e presieduta dal JJrof. .i\ rlotta, ha deliberato la convocazio11e di un primo Con gr esso nazionale, da tenersi a Parm a n ella seconda m el.a del m e·se di m aggio. Il Co11gresso si svolger a n ell 'Aula iVIagna della R. UniYer sita di Parma sotto l 'alto p atronato di S. E. l 'on. prof. PaoJucci, direttore di quella C1i11ica chirurgica univer sitaria. · Fanno p arte del Comitato 0 rganizzatore : il prof. G. Co·r radi, direttore dell 'Istituto di odontoiatria <lell 'Universila cli Parma, quale ,presidente effet tivo ; il comm. A. Alessandrini, vice-presidente; i clottori Azzolini e Rebecchi , segretari. Convegno sulla fangoterapia. I p·r off. Donati e Mich eli, direllori del Ce11tro di studi sulla fa11goterapia presso le tern1e di Acqui, hanno indetto per i giorni 4 e 5 giugno un Congresso m edico da Len er si in Acqui. Saranno trattate queslioni m ediche varie con speciale ri g uardo al r eumatism o. Il t empo utile per pre11otarsi .p er le comunicazioni s.cade il 30 aprile ed il t est o di esse deve esser e con1unicato alla Direzione delle Terme di Acqui. Verran110 concesse agevolazioni di 'iaggio e di soggiorno ai con gr essisti. IJ Cong·resso riuscira senza dubbio una m anifestazione di grande interesse. 1

1

Congresso t'raneese di neuro-psichiatria. Dal 25 al 30 lug·lio 5i adn11 er a a Lin1oges il 12() Congres,s o an11uale degli aJienisli e i1eurologi della Fran cia e dei Paesi di lingu a fran cese. Segretario ge11erale e il Dr. 0 . Cr o·u zon, avenue d 'Ien a 70-bisr Paris. Congresso tedeseo di psichiatria. La Lega teoesca di psichiatria si adunera a Bon11 <lal 18 al 21 m aggio. Per informazi_oni e i crizio11i ri olger si al prof. G. Ilber g, Schuberstr. 41, Dresden , Gern1ania. Soeieta belga di gastro-enterologia. Ha tenuto u~a rit1n ion e il 27 febbraio , sotto la presi<len za del pi'of. de Beule, di Gancl. Il prof. H. S1rrmo·n t, di Lilla, accompagnato d a un assiste11te, Jean Tip1rez, e da du e jnterni, Robert Dubois e Robert 1'riba11t, h a fatto una confer enza illustrata sull 'anato·m ia de] colon sinistro1 e del colon pelvico; egli h a mostrato 400 r adiografie, in p arte stereoscopich c, oitenut.e dopo irrigazione con sospensioni op ach e. In seguito a una morlellatura dell 'addome eseg·uita dal sig. Minne, egli stin1a eh e il decubito dor sale valga meglio di quello Yentrale per precisare la posizione delle flessure colich e: su 400 soggctti ha trovato appena


[A NNO X~XIX , N Ui\ C. 12]

il 7, 75 % di casi n or1nal.i ser-0nd o i clati classici. L 'espo izione e stata corre(la la allch e d a nl1mer osi cliseg11i e d a uiap ositiYC s ler eOSC01)i Ch e. In seguito l a ig .r a J on k l1eer e h a tra ttat o d ella cc coprologia in p a tologia i11 testinale n.,

Conferenza internazionale sull'oppio da fumo. Si e svolla a Ba11gl ok d al 9 al 27 n ove1n bre, or ga1lizzata d alla ocie l a d ell e Nazioni, p er i11iziati va d el Governo d el Siam. lia avuto esilo in un .l cco r do ed un 1lllo.

Istituto di studi soientifici e pratici sulla t11berco· losi. Com e e s l at o annuncia to, d al 4 aprile al 4 inagg io 1932 i ter ra il Cor so celer e di perfezio11 an1ento D:ella p a tologi a, c]inica e profila ssi d elle lnalattie t uber col ari , so t lo Ja direzio n e dell '011. prof. Ed oaTd o wiar aglia n o e d el p r of. icol a Pen cl e. Alla fin e d el cor so av rru1r10 luogo g li esami per col or o eh e n e far a nno d o1na nda. Ai m edici eh e li a vranD:o super a ti sar a riJasci a lo un dipl om a. Il cor so e g r at uilo. Color o eh e Yoglion o fr equenla rlo d evon o sig nificarlo indirjzza11d o· richie ta, in cart a semplice, all ' Istitu to, v]a Balilla 1, Ge-11ova . II numer o delle iscri zioni e li1nitat o. 1

Corso complementare d'igiene pratioa. Si t erra presso Ja R . Univer sita d i Mila n o, p er aspiranti ai p osLi di uffici ale sa11itario e pe r l a u1 eali diver si , a p artire dal 4 aprile e p er l a durat a cl i 2 m esi ; t assa L. 300 (d a ver ar e al Ban eo di Roma, in p ,i azza Misso ri) . Le d om a nde ven gon o accettat e, d alla Segreteria t1niver itaria, secondo 1'ordine di preced en za. 1

Corso di medicinu coloniale a Napoli. Si c irtiziato il 1° m a r zo e dt1rer a tre m esi, so llo Ja direzione del prof . Giova11ni Cas tron ovo (piazza . _t\.ndrea d elle Da1ne 2) ; l 'iscrizion e, lin1ilat a a i Jaureati in medi cina e chirurgia ed in zooiatria, importa L. 300 il progr amma co1~p,rende numer o i insegnamenti (lezioni ed e er ci tazioni) . 1 ;

L'organizzazione sanitaria dell'O. N. Maternita e Infanzia. La Commissio11 e n omina ta dal R . Com m issario dell 'Opera Nazion al e l\1a t er11ita e Infan zia, avv. ~il eno Fabbri, p er lo studio di alcuni problemi a ttinenti all a or ganizzazion e sanilaria, h a t enuto le su e sedute n ei gior11i 7 ed 8 inar zo. Essa er a composta d ei clinici p ed iatrici proff. .>\ lla ria, Cannat a, Comba, Fiore, Frontali, J e1n1na, Maccio lta, Nasso, P aechjo11i, Pinch erle, Sp ol ' erini, Zam or ani e dai clin ici ostet rici proff. Pes lalozza, Al fieri, Gaifami, n onch e d al prof . Ilven t o, vice-dirett or e d ella Sani ta pubbliea, e, p er le seclute in c ui si c tra ttat o d ella alimentazion e, d al prof. Bo ttazzi . Do}JO ur1a esposizion e d el R . Com1n issario sul i1uovo ordinam ento e h e egli inte n cle d are all '0 ,p er a Nazipn al e Ma terni la e I nfan zia, si son o svol ti i l avori ta11lo d ell a Co m n1issione ple•n aria , qua n t o d elle soltocommissioni . Sulla question e cl ell 'a1i1nentazion e e st a to st abililo di prep ar ar e al pit:1 })res to le t abelle cliet e lich e })er i 1a Ltanti e p er i diYezzi ed e Stat a ino} tre fissata Ja }js ta d egli a]i1

475

SEZIO E P R AT lCA

inen1i e d elle prep ar azi o11i i11edici11ali ehe l 'Opera d istribuira negli Is li lu ti d ipe11dc11ti. Poich e, secondo l a concezione <lel ll. Co1nmissario, il p·a ese d al p un lo d i vista assi slenziale sara d iviso in tanle cireoscrizioni assi sten zjali d ella l\fat erni ta e d el l 'I11fan zin, si c stabi lito eh e, ir1 ogni distr elto, ol lre al scgretario soeial e, funzion era il consultorio p eclin.lrjco ed oste lrico eo11 ser vizio affidat o p er }) ubb lico concor o a medici peei alisti , i q uali r apprese11Le ran no in cer to m ocio Ja fun zion e di i::ar1itari cireon (la riali, sempre co11 carattere profila tlico e n o11 ct1ra tivo. E. stalo, inol tre, fissalo il c.:on cetto c l1e l 'Op er a utilizzera i n1cdici cond otti e i n1edici l ocali d e11e locali ta face11ti p arte. d elle ingole cireoscrizioni, i <ruali , col con eorso d elle as. i ste11li ociali, compira11no l a loro funzio11e profila tti.ca. P er cio sar a n no sLa])iliti presso· le Univerit~ ror si di inlegrazione per tali m ediei. Son o la le, i nol lre, fi ssat e le n orm e p er l a prop agand a (lella vaccin azio,n e antidifteritica ed e st at o r acco111a11d a to d a lulLi g li in tervenuti eh e l 'Op er a coll aJ)ori a otten ere eh e i1on sia cli1ninuita n el pubblico l a fidu cia ver so· Ja sierot er apia antidif terit ica. Si e st abilito, infine, di SOYYenire finanziariatn e11t e le rieer eh e g ia inizi at e d a qual eh e a11no J)res o alcune clinieh e p edia tri ch e per ,p ortar e un contribt1to alla vexata quaestio d ell 'util ita clelle Yaccir1azioni antituber col ari.

I servizi di assistenza snnitaria del Comune di Mi· lano. ~Ia1 grado

la diminuzione d ei cespiti di entrat a rle ll 'an?-T11i11is trazi.on e <lel Co1n u11e di Milano, il bila n cio preven,tivo d ei ser vizi di assi st enza sanitaria e ospedalier a per l '(l nno in cor so segn a uno s l an zian1e11lo g lobale in a u1nen to anehe p er le ])r ovvide11ze di p uro ear a tter e facol tativo. Esso raggiu11ge l 'i1tg(' ntissima cifra di 53.192.100 lire, di c ui 3.968.000 .p er l 'assi sten za domiciliar e, 18 .839.500 p er il ricover o di ammal ati in osp ed ali p osti f uori d el t erritorio d el Co1nune, 4.680.000 l'Jer il ri covero d 'in abili al l avor o, 240 .000 p er lrasp or to d i inal ati e d 'i11fortuna ti , 12.462.280 quale co11lributo all 'Osp edale l\f aggior e, eec. Poc h e altre eitta pos 0110 van t ar e ser vizi sanitari cos1 vasti , or g anici ed efficienti.

Comitato romano per la lotta contro la tubercolosi. Con d eer et o d el 1\finist er o d ell 'Interno, il t er n1ine assegn a lo al C-0rr1missario d el Co mi tato p er il compin1e11to dei su oi l avori e s tat o ,pr or ogat o al 30 g iug110 p r ossimo. 1

Servizio meteorico sanitario italiano. 11 Ser vizio ~Ieteorico· San1tario I tali ano - di cui avemn10 g ia ad occu par ci - h a p er seopo lo stud io tl ei r a pporti eh e intercedo110 tra i · Ieno1neni p a tolo·g ici e quelli meleorici , ond e p r oi eltar e clella l uce su ll a ge11esi delle malatti~ ed accert ar e l 'influen za ehe s u q 11e·si e eser citan o le stag ioni e Je vicende a L1nosferiche. Chi unq ue voglia co11t r ibuire a questo Servizio, p u o rivolger si al fond ator e e diretlore dello steso, P . D . Bernardo M. P aoloni 0. S. B., Osservat o rio Geofi ico· d el R . Is tiluto Su.p erior e Agr ario, Pe rugi a. Cib eh e p·r incipalme11te si r accom and a e l a scrupolosi ta dei d ati e l a costan z<!_ d ell e osserva-

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.

Zl Oill .

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476

« IL POLICLINICO n

[ANNO XXXIX, NuM. 12]

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II concorso per l'internato a Parigi. Si e chiuso, da poco, il concorso per l 'internato negli os1pedali di Parigi. I posti er ano 80; si sono presentati circa 800 concorrenti.• Ques Lo concorso e considerato come uno dei piu diflieili ehe si affrontino dai me<lici in Franeia. Esso consta di prove seritte e orali. Le pri1ne sono ai1or1ime : ciöe gli esan1inatori ignorano i nomi dei candidati, i eui scritti non vengono firmati , ma n umerati, e cio allo scopo di escl udere i favori tismi. Le prove seritte durano tre giorni e comprendono tre temi : Ufl;O di anatomia, uno di m edicina interna e uno di chirurgia; og ni p·r ova ,d ev 'essere svolta in tre ore. L 'esame degli scritti e affidato ad una commissione di 10 memhri, scelti tra i m ediei degli ospedali di Parigi; per la correzione dcgli scritti e stabilito uno SiJ»azio di tre mesi. Possono essere nomina ti solo i primi 250 classificati negli scritti; ma il loro nome viene r ivelato solo alla fine del concorso. La prova orale dtLra 10 minuti e consiste in una domanda di m edicina ed una di chirurgia ovvero di ginecolog'ia. Chiusa la p rova orale, si renclono noti i n omi dei 250 candid ati su cui puo cadere la non1ina; addizionand o la classificazione degli esami orali e degli scritti, si stahilisce la gradu ato,r ia. 1 primi 80 sono stati nominati interni titolari ; gli 80 successivi interni provvisori: questi ultimi prenderanno il posto dei titolari in caso di dimissioni, <li malattie ecc. 11 coneorso e durato, fra tut Lo sei m esi. L 'in ternato e un 'islituzio11e specialissima, eh e comporta ~rerogative ed obhlighi. Per 4 anni l 'interno presta la sua opera negli ospedali, p,a ssando per vari se:r:vizi, ove permane da 6 a 12 mesi, di m odo ehe egli puo p,a ssare per 4 ad 8 Servizi. Ha tu tta la reSiponsahilita dei Servizi stessi, per modo eh e acquista una grande esperienza, e cio concorre a formare quel eorpo medico di p rim 'ordin·e <Cost ituito dai medici degli o·spedali di Parigi. 1

1

1

,

1

Nuovo ospedale a Lipsia. · E. stato ir1augurato a Lipsia.-Comnevitz l 'Ospedale di Santa Isa])ella, capace di 270 letti; diretlore della Sezione chirurg·ica e il prof. Kortzen1Jor11; della Sezione incdica il p<rof. Bernhard Singer; della Clinira ostetrico-ginecoJogica il dott. Cl. Wizer. Al Museo d'lgiene di Dresda. Nel gra11de salon e. d 'onore del M u seo r1 'Igie11e di Dresd a sono stati i11augurati i busti di Girolamo Fracastoro e dl. Bernardo Ramazzini, offerti rispettivamente dal PodesLä di Verona e dall 'üniversita di Modena. Vittima della professione. Il presidente della Repuhhlica francese) Paul Doun1er, accompagnato dal ministro della sanita puhblica, Cami1le Blaisot, si e r ecato all 'Ospedale Boucicaul t di Parigi, ove ha decorato della rosetta di ufficiale della Legion d 'onore il dott. Emi l Haret, capo del servizio elettro-radiologico al1'0 spedale Lariboisiere. Qu·esto emi~ente radiologo ha clovuto subire parecchie ampu tazioni per racliorlermiti co11tratte nell 'esercizio professionale. Condanna di un farmacista. AJ 'f ri])unale correzionale di Bressuire (Francia) Si e S\'Olto un prOCCSSO cont:ro un farma cista , A11 ato1e Proust, di Thouars, il quale aveva vendl1to clelle polveri contro l 'uhhriachezza ad una signora, eh e Je propir10 al marito. Vedendo ehe ri111anevano inefficaei, ~ll a s 'indusse a decuplicarne la dose, ma poco dopo sopravveniva la morte del paziente. Le cartir1e non eran o dichiarate velenose e non ne era indirato il contenuto ; contenevafl;O 5 cg. di ta.rtaro emetico ciascuna . I n esito al processo, il farmaeista e stato eondannato a J 000 frar1chi d 'amn1enda per infrazione alla legge siu lle farmacie. La vedova h a heneficiatb di un 'amnistia ed e stat.a assolta. 1

lndice alfabetico per materie. Acloridria e anemia: rapporti . . . Pag . 460 Amehiasi: t r attam. . . . . . . . . . )) 469 Anoressie dei 1poppanti: trattam. . . )) 470 1\ppendice verm. : diverticoli . . . . . )) 453 Appendicit e acuta da tricocefaJo .. . . )) 458 Appendicite: pseudogastropatie da )) 468 Bihliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 465 Colon: resezione per occlu sione acuta e )) 464 suhacuta . . · · · · · · · · · · · Con corsi : gratuatoria . . . . . . . . . . )) 472 Crisi gastr o-solari . . . . . . . . . . . . )) 460 )) 468 Di La ip·p ocratich e e .poliposi i11testinale Ematemesi : trattam. con catetere a per~ a nenza . . . . . . . . . . . . . . . }) 468 )) 469 Emetina : dose massima terap~utica . . Emorragie ga:;tro-intes tinali da causa mal conosciuta . . . . . .. )) 468 Farne e appetito . . . . . . . . . . . . )) 471 11 eo bil iare . . . . . . . . . . . . . . . )) 464 Incisione di McBurney trasformata in incisione a lembi . . . . . . . . . . . )) 445

l11fluenza: alter azio11i en1orragiche ed en1orragie (lell 'intestino . . . . . . . Pag. 468 Occlusione intestinale : sindro·m e u1no)) 470 rale . . . · · · · · · · · · · · )) 470 Ossiuri ed enterobio i . . . . . , . . . )) 437 Stitich ezza: in tema di - . . . . . . . Stomaco : chi111ismo nell 'insufficienza cardiaca . . . . . . . . . . . . . . . . )) 470 Stomaco: studio cle11a funziona1ita mediante l 'istamin a e il sondaggio fra)) 447 zionato . . . . . . · · · · · · · · · · )) 470 Tubercolosi i11testin. : prescrizion~ . . . 462 Ulcera gastrica e duodenale: prognos1 .. )) Ulcera gastrica e duodenale : trattam. )) 468 con estratto paratiroideo . . . . . . . ln eera gastrica e duodenale: lrattam. )) 463 con iniezioni ipoderr11iche di pe.psina Ulcera peptica digiunale postoperatoria, stenosi duodenale, ulcera perforante )) 466 d el colon . . . . . . . . . . . . . . . /

Oiritti ai proprieta riservatl. - Non ~ consentita la 'tistampa di Zavcri pubblicati nei Policlinico se non in seouito ad autorizzazione scTitta dalla redazione . E vietata Za pubblicazione di sunti di essi ltenza citarn e la f onte.

A. Pozz1, resp .

C. FauGONI, Red. capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani cli M. O:>urrier.


ANNO XXXIX

/

Roma, 28 Marzo 1932 · X

fondato nel 1893 dai pro1essori:

. GUIDO BACCELLI

Num. 13

'' •

FRANCESCO DURANTE

SEZION.ß I>RA.TICA REDATTORE CAPO : P ROF .

CESARE FRUGONI

. ••

.

'

Clinico Medico d i Roma

SOMMARIO. Note e contrib uti : G. Borruso: La positivita della r eazione di Weil-Felix nel tifo addominale. Medi"ina infortun i~t ica : F . D~ Negrie Marella : Considerazioni eul coaidetto 'Pneumotorace da sfor:zc. Osservazioni cliniche : A. Guerri-0ehio : Epididimite colibacillare. Sunti e rasseg ne: RICAMBIO: M . Loeper e P. oulie: La magrezza. - L . Li.chwitz: L 'osealuria. - 0 1RCOLAZIONE: R. Hift: Sul .aecc.reo e la prognoei della me~aiortite luetica. G. Stradiotti : Contributo alla semeiotica rdella sinfisi pericardica. - C. Pezzi : Sn una, condizione a.natomica dell'edema acuto del polmone nelle malattie dell'ap-parato circolatorio. - K . Shirley Smith: Sinidromi simulanti cardivJ)atie. TECNICA CHIRURGICA: B. Sohiaesi: La scienza della narcoei conaiderata in clinica. - Pascalis : Non si d<1vrebbero pii.L verificare difettoee aneetesie genera li. - S. Traina : Sulle alterazioni determina.te dalla novoca.ina iniettata in P'rossimita di f ocolai settici. A. pr(Xl)osito dell'.anesteeia looale negli interventi aulla mastoide. - Putti : La trazione col dilo. - Zaaijer : Contributi alla -0hirurgia del torace. - Niesen: Pla stica con 'J)arti molli per obliterare speciali forme di cavita. esiti di empiema. Notizie bibliografiche. - Cenni bibliog rafici. l

NOTE E CONTRIBUTI.

e

MrLANI.

La positivita delta r eazione di Weil-Felix nel tifo addominale. D o tt . GAETANO BoRnuso,

g en eralrrle 11 te co1l · id e rc.tilo come u·n.a forma atten uata di Li fo petecc hia le ( d·ermotifo e tiv-0 })en ig110 l\On ·diff11s ib i]e (Pecori). () 'a l11·a parte pur n o lo .c l1 e sieri norm.ali 0 di m .alati affe·tti da altre m .a lattie infettive non danno per lo piu la reaz ione, O· 1se questa positiva, lo a titol i infc riori a quel li prescritti p er il tifo esam.tematico. (Si 11anno r ioa .agg l utin.azioni a L.a ss i non super iori a 1

Ospedale Policl inico Umberto 1 in Roma - Padiglione X. Primario: Prof. A.

Accademie, Societ a Mediche, Congressi : Sooieta Medioo-Chirurgi.ca. di Padova. - Societa Medioo-Chirurgica di Pavia. - R . Acoademia dei Fisiocriiic.i di Siena. Societa Medico-Ohirurgica Bellunese. Societa Medioo-Chirurgica Breeciana. - Societa Piemontese di Cbirurgia. . Appunti per il medico pratico : !GIENE: G. Peoori: Le disinfezioni degli ambienti nelle malattie infettive. - SEMEIOTICA: Le reazioni di flc.cculazione e l a sierodia.gnooi idella aifilide. - La diagnosi precoce di tubercolosi mediante la prova optometrica di floccu lazione di Vernes. - ÜAS ISTICA : Le -Oirrosi epatiohe. Coliche e'J)atiche a ßinistra in un eaßO di. inversione viecerale. - Le oolecistiti da appendiciti. - TERAPIA : Sul trattamenta dell'otoscleroai. - Dieci anni di esper.ieuz..a nella. eura idella -cataratta -0on estratti di cristallino. - Nelle -0elluliti. - MEDICINA SCIENTIFICA : Oseervazioni quantitative aulla proteinuria nella nefrite. - Albumina urinaria e nefrite. - PoSTA DEGLI AB· NATI, - VARIA : L'inno della Doppia Croce. Nella vita professionale : Servizi igienico-eanitari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed anorificenze. Nostre corrispondenze : Da Padova. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. lindice alfabetioo per ma terle.

aiuto m e<l i·co„

e

e

Co111e noto la Roozione di Weil-'F elix rite11uta d.a lla totalita degli A.A. eo,~ tanteme11le. po itiva n,e} t ifo p etecchia le, falli sce o lo in alc u1n i casi gravi · imi e letali o con intenso esanteimia. Felix i11 r\natoli.a el)be ri u]t,ati positivi n el 100 % dei casi; d.alle v.ari e t.atisti qh e risu1ta ch·e essa e stak'\ n egativa solo n el 2 % e CLO J:JrObabi}moo.te, secon·do 'ampietro, peTc}1e n ei casi in c ui la R,eazion ei fu negativa, d·uTain te i l periodo febbril e, questa non fu • poi pratic.a ta d-0po avv·enut.a la .crisi . Inoltre stata trov.ata pos itiva iri alt issim.a p·ercentua le nel rnorbo di Brill , (s1)ecie se p-raticata anceh e dur.an.t e la conv.alescenz1a.) , ehe \'ie,n e oggi

c

1

e

e

1 :20-1 :50). . ~ 0 11 0 ::;ta li IJiero con1 un icati al c u11i casi, in1 c r1n·1 elali per lo piu cla a li AA. con1 e infez ion.i "ccond.arie d.a proteu r1el corso di a ltre maJat'Li e, in c ui s i ebbcro agglutinazion.i ianche Porti 11)eT il \prote u Xl 9. Pr.au snitz riporta un ca~o di W.-·F . fortem en t,e1 positiva in un bambi110 affetto d a d i ente ri.a b.a.c illare; Sonnensch ein in un bambino oper.ato per emp i·em .a strep toc.occ ico ·e.bb1e agg lutinazione per il JJroteu s a 1 :200 co·n i.l siero attivo , 1 :1600 ro11 il ier o ri cal dato; lo ~te so A. ebbe W.-F . fortemente pos itiva in un tubercoloso in c ui s i potev.a con sicur.ezza ·esclnder.e un pregresso tifo esantemati.co: Kollert e Bau,er in un n11n lato .a ffet t o ·da r istite isol.arono il col i c


478

« rL POLICLINICO »

il pro:teus; l.a W .-F. fu l)Ositi,,a per il proteus H Xl9 a 1:106; coo. uno stipite 0 Xl9 a 1 : 600 (comie e noto il prot.eus si svilupp.a i111 du e differen-ti tipi : la forma H e Ja fovm1a 0, q11est 'ultim.a conterrebbe piu ricetit ori specifi ci per il siero di esantematici ehe la förm.a H). M.airion Corrigan ebbe eccezionalmente una W. -'F. positiva in un p olmonitico a 1 :640. Com e si v·e de: i casi di W .-IF . positiva a taisso piuttosto a lto nel corso di altre m alattie sono rarissimi ·ed alcuni costituiscon-0 un reperto ecceizionale n el co·r so di riceuoh e praticate i,n 1serie sui ,sie.ri di vari g ruppi di malati. Ho creduto pero di doverli riportare perche posson.o C-O·TI tribuire .a d interpretare il comportamento della reazione da m e osservato n ei ca i eh e rifieriro. -el tifo .addominal·e e stata osservata con frequenza r.ela tiv.a mente magg iorre ch.e nelle altre malattie infettive una agglutinazion·e per il .proteus Xl9 a n ehe n ei :rapporti di 1: 1001 : 200. Sampietro ha trov.ato n el 18 °;~ di rnalati di febbre tifoi·d ea W.-!F. positiva talora an.ehe al ta so ·di 1: 100-1: 200; Sterlin.g riporta un caso eccezionale di agiglutinazione fino a 1 :700, ma non escl nde Ja po ibiJita di urn a infezione mi1

1

1

1

\i\T. -F . 1 )) )) )) XX 1 )) )) XXXV 1 )) 1 )) )) )) )) L 1 )) )) (paz. a1)irettica) 1 )) )) 1 )) )) In LX giornata 1 (paz. ap·ire ttica da 10 g.) )) )) 1 )) )) 1 1

In

XIV giornata

.

))

))

))

))

))

l)

.. ..

..

800 1600 800 1600 200 400 800 50 100 200 400

+ + + + + + -

+

-

1

1

CAso I . - Si tr.atla dj un a giovan e donna eh e fu ricover ata all 'Ospedale Policli11ico Umberto 1, X Padiglione·, nel 1928: Si poteva escludere con sic urezza ehe in passato fosse stata affetta da morbo di Brill o da vero tüo esantematico. In VIII giornata di malattia emocultura p ositiv.a· p er il tifo; in XIV ' 'tidal positiva e contempornneam ente 'i\T.-F. ,p ositiva ad alto tito lo (' 1 : 800). . Clinicamente colpi l 'attenzione la comparsa cli numerosissimi el em enti roseolici papul osi al petto, e all 'addome, inoltre si n oto qua1che petecchia sul1'addome. Gli altri sintomi e il decorso furono quelli di un tifo a ddominale senza speci ali caratteri. 11 tasso d ~ agglutinazione p er il proteus in principio ando aumentando,; in XX g iornata si eb·b e W.-F. positiva 1 :1600; .p oi rimase stazionario, ~ndi anclo progressivamente diminuendo, mentre quello della Wjrlal ando progressivamente aumentando. Si ebbe cosi: Wid al 1 .. 200 + + )) 1 200 + + l 200 + + + ))

1)

l 1

)) ))

.• 200 + + .. 400 + +

l : 400 1 : 400 1 400 +

+

1 : 800 -

))

))

-t·

))

s la. Ancl1e n ei ca i di tifo a·ddo·m inale in cui ~ i 11a W.-•F . po·sitiv.a a 1 :-100-1 :20 0 Samp ietro ri tien e possibile I.a· diagn osi sierologica i11 breve tempo segu·en·do le curve di agglutinazion e d1ell.a Wid.a l e d ellai W.-F., in quantoch e se si itr.atta di il1eotif-0 il tasso di agglut in.azion·e della Wid.al aume-n ta progressivam.ente, n1entr.e quello de·lla W.-F . rimane immutato. Ho .avuto occasione di osservare due casi di ileotifo (aC'certati co n l ' emocultura), in cui si ebbe un 'agglutinazione pe.r il proteus XI 9 in r.apporti molto superiori a que]li :ripontati nella letteratura . Credo utile riferi.rli brev-em ente perch e dal loro st u·d.io mi sembra possa emerger·e qua.Jch e con iderazione di inter esse pratico. Inoltre nel p.e riodo di te1npo dal ·m arzo a ll 'otto-

XXXIX, Nt;~1. 1 3 ~

bre 1931 h-0 praticato si ten1aticamente la reazione di W. -'F. in 1n.alati affetti da tifo addomi,n.a le; in 30 tifosi Ja W .-F. e stata costan· temente n·e gativa. Il nun1ero di pazienti osserv.ati e certamente .troppo scarso per poter essere d i base a qu.alche ·dato stati1stico, tuttavia anche da esso risulta ch·e la positivita ·della W.-F. nel tifo 1addominale, sebb ene piu frequente ehe in altre mala:ttie infettive, costitu isce sempre una ev•entuali:ta ecoezionaJe.

+ + -

[A~No

1 100 + +· + 1 200 + + + 1 .. 400 -1- + l 800 +

)) 1)

CAso II. - B. Z., entrata al Policlinico il 18 m arzo 1931, rlimessa p er guarigione il 7 giugno 1931 . A. 27 m aritata. Nu1l a di notevole nella anamnesi famigliar e e r emota. Afferma n etlamente di n on ricordare di aver soffert-0· di alcun,a affezione febbr fl e con manifestazioni esantematiche (a tipo Brill) . Proveniva da Montasol a (Rieti), ove non risu l t a vi siano stati casi di tifo petecchiale. Da 15 g iorni febbre, dapprima non molto elevata, p oi alta continua . Obbiettivamente, stato lieve1nente stuporoso, li11gu a tifosa, ' milza palpabile all 'arcata, molle, polso dicroto ritmico 100-120. P . A. M. 90, m. 60 (Riva Rocci). Esame morfologico del sangue (20-3-1931), XVIII giornata): g1obuli rossi 2. 800.000; globuli bianchi 5600; emoglo1bi11a (Fleischl) 0, 70 ; valore globulare 0,80. Formula leucocitaria: n eutrofili 60; eosinofjli O; basofili O; 111onon u cl eati 25; linfociti 15. Le prove d el l accio, cli Koch e di Hess, ripetl1lf' piu volte, furo,n o negative. 1


f

:\NNO

XXXIX,

~{;M.

18]

4i9

EZIONE PRATI CA •

Clinjca·m ente l ' a 1tenziol\e fu richiamata fin dal pri1no giorno d ·i11gresso <lalle manifestazioni cuta1lee costituite da numerosissime roscole e p apule sul petto e sull 'add.ome, non co·n fluenti, piuttosto distanziate; generalmente detti elementi scompariYano con la pre sione, m a intorno ad alcune p apule si notarono anche soffusioni emorr.agich e, inoltre fu anche osservata qualch e p et ecchia. L 'eruzione raggiunse il mas~imo di sviluppo tra la XV e la XX g iorn a ta di m al attia. Nel 1nese di aprile (XXX-XXXV g iornata di malattia) comparvero a poussees dei nuovi elementi roseoliciJ e papulosi specie sull 'addome, m entre si osservavano ancora alcuni vecch~ elementi impalliditi e in via di regressione. In seguito non si osservo piu la comparsa di nuovi elementi; versa Ja L giorna ta di malattia 11on s~ osservava ehe qualch e scarsa roseola e papula. Nei primi di m aggio (LX-LXV giornata di malattia) l 'eruzione cutanea era scompar sa. on si 11oto desquama·z ione; dal giorno 10 n1aggio in c ui raggiunse completamente l 'apiressia al 7 g iug n o in cui fu dimessa non i n o to piu alcuna m an ifestazione cutanea. In XVI giornata di n1alaltia em ocullura: sviluppo: b . tiphi ; agglutinazione specifica da 1 : 50 a 1 : J3.000. 11 carat lere un-- po ' atipico delle m anifeslazioni cutanee indusse a praticar e contemporaneam ente alla R. cli Widal quella di 'i\'. F. ; in eguito le due reazioni furo no piu volte ripe lute. Riporlo n ella seguente labell a i risultali o lte1

nuti : Gia rna t e malattia

R . W. F.

R. W•idal

X' I

1 1 1

1 : 100 +++ 50 800 1 : 3200 ++ 6500 -

\\

1 1

50 1 800 1 H200 1

1 1 1

50 1 100 +++ 00 1 .. 3200 ++ G500 -

1 1 1 1

50 1 100 1 800 1 3200 -

]

XXX

XL

XLV

L' 1

L \ ' 'l

• L~AXI

(7-6-1931)

100 +++ 3200 + + + 6500 + .J...

100 ++ + 200 ++ 1600 +

Osservazioni

1 1 1

50 1 : 100 200 ++ 400 -

+++

1 1 1

:.JO 1 100 200 ++ 400 -

++ +

1

.50 1 100 1 400 -

100 200

+++ + -1-

1 50 1 100 1 200 + + 1 .. 400 + 1 ( 00 -

+++

1

1

1 .. 50 1 : 100 1 200 ++ 1 800 ·11 1600 1 .. 50 1 : 100 1 200 ++ 1 400 + 1 800 -

+++

1 1 1 1

+++

1 .• 50 1 200 1 400 1 800

+ ++

1 1

50 1 100 200 ++ 400 -

1 1 1

50 ++ 100 + 200-

1

Piu volle (23-3-1931, 4-4-1931, 10-4-1931) fu r accolta l 'urina steril1nente per la ricer ca d el proleus X 19 e prelevato il a11 g ue per e1nocultura, ina non ne fu mai p o·ssilJile l 'i so·l a111ei1to si a <l alle t1rine ehe dal sa11gue. Fu prelevato un fran1m ento di cute con al cenlro una papula p er csam e istologico, questo non <limos.trb alcuna al ler azione delle ar leriole cutanee (esame istologico: prof. Dioriisi) . lntorno alla ferila detern1inata a.a} prelevamento dcl frammento cutaneo n on i nolo il caralteris l ico alone emorragico (ns enza del segno di Lipschutz) . . .Esame capillaroscopico della plica ungueale: .A.r1se capillari molto allunga le con chiara ejidenza del tratto ver1oso; vol ume delle anse alquanto aumentato, esse sono ~11ie ltale; in alcu11e si vede circolare una corrente grnnulos~. Sono chiara1nen le visibili al disotto delle an se tralci del pJesso ,·enoso sotlocapilJ.are eh e appaiono con1 e 1in ee violacee irregol ari (ipotonia capillar e) . Esam e capillaroscopico cli una papula: dimostra u11 qu adr o r eso m en o chi aro d allä prese11za del1·edema, m a· in cui e tutlavia rilevabile l a pree11za di una zona r osso-violacea a conto.r ni sfumati al disopra clell a qual e sono visibili scar sisimi capillari eh e appaio110 come punticini r ossi. La mal ata• era portatrice di pidocchi d el capo; fu rono presi n el p eriodo clell 'acme e all ' inizio della defervescenza; allestiti ! preparati dell 'in testino dei pid occhi no·n si riscor1trarono le Rickettsie (ricerca dell e Rick ettsie: prof. G. Alessandrini) . Non fu possibjl e accertare }'eventuale· presenza d i pidocchi dei vPs lil i.

---

1

100

+++

1

100

+++

Scom1)ar sa d ell a eru zio11 e c.: ul u11 ea

1 1 1 1

50 1 : 100 200 + + + 400 +++ 800 ++ +

++ +

Scon1parsa della er uzione cutanea. Apiressia da 8 giorni.

1 1 1

50 +++ 100 ++ + 400 +++ 800 ++ 1600 ++ 3200 ++

1 1

1

50 200 400 800

++ + + ++ ++ +

Dopo 2 iniez. Yaccino antjtifico. Praticate il 3 e 6-6-1931. Risp e ttivam . da 500.000 rU• 1.000.000.


480

«

lL POLICLINICO

Rias ume 11do : in 2 casi di tifo addominale, co11 em·o cultura positiva per il b. tiphi, la r.eJazion.e di W.-1F . . fu positiv.a ad un altissimo titolo, assai superiore .a qu.ello indicato dai ·vari AA. ehe rioer carono l '.agglut!nazione per il proteus XI 9 n.el sieTo di pazienti affetti da ileo tifo. In ambedu·e i ,oa·s i fu seg·uit-0 pa1~allelamen­ te il COil?JPOltatmento d·ell.a Widal e dell.a W.-1F. in tutto il e-0rso della malattia e all ' inizio ~~lla conval·esoenza; si i)ote . cons1tata·r e ehe il ta so di .agglutim,azion.e per il proteus ragg·i11nse il ·m1a simo n el per.i-0do d·ell 'acm e, poi an·do progressivamente diminuen·do; inveoe il tasso ~d.i .a g·glutin.azione per il tifo an.de neilo . : it esso ·periodo di t•e mpo prog1~essivame~te elevandosi r.ag.g iu1n gendo il m.assim-0 nei primi -otto, dieei g iorni del·l a conv.a l·e scenza. Le eifre mas„im·e del ti1olo dell e 2 i~e.azio. nl sono: 1

.+° Caso:

'~id al

1 1 1 1

: : : :

1600 + + 200 + + 100 + 800 +

W. F. ' 'Tidal vV. F . ' Vicl al

1 1 1 1

: : : :

6500 + + 200 + + 200 + + 800 + +

vV. F. 'Vidal

XX g iornata

W. F.

LX

»

(dopo 10 g„

n~

apiressia)

2° Ca8o :

XX giornata

.

LXV » (dopo 8 g . di apiressia)

·

(non e preso in consid.er.azi-0ne il tasso raggiunto s urcces&iY1a·m tente dall.a Wi·dall. perche furoog pna:tioote --due ini,ezioni di vaccino antiti fi eo). Edotto d.alla esperienza d el prim10 caso h o po.st o un.a particol.are attenzione n ello studio del II caso; percio furono ricercati tutti gli ele menti cl1·e ·evient u,almente avrebbero potuto · essere di .appog·gio alla diagnosi di tifo esan:t-em.atico (esame istolog ico ·della ,cute, ricerca ·delle Rickettsie, 0cc, ·.. t 11tti i ·dati fu• • r-0no n egat1v1 . Im .ambedue i ca_i furon o n ota.t e le tesse partico.J.ari caratteristiche ·dell1e 111.anifestazioni cwt.anee, inoltt'e il titolo di .agglutin,azio~ e per il proteu s raggiunse 1.a m.a ss ima altezza n el periodo in cui qu·este erano piu appariscen:ti. Non cr edo di poter stabiliPe in base .all ' osserv.azio1n e di solo due ca:si un rapporto tra il dato elinie-0 su riferito e il comportamento sierolog ic.o ; mli limito a rilevare la coesistenza dei ·du.e fen omen i. Si puo esc] uder-e sen z 'aLtro in b.ase .ai dati anan1nestici eh e la positivita ·dell.a R. di W .-F. sia dovuta a una p regressa i n fezione der1notifosa (tifo esantematico vero , o attemuiato, morbo di Brill). Com ·e ·e noto .la g u erra mondi.ale l1a inseg·nato eon quanta frequ enza un 'a ffezion e ti-·

· - --- ...

-

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0

»

lANNO

XXXIX,

~v~r.

13}

fosa possa accompagnarsi a·d altre · irifezioni a ppena ehe le condizion~ igienich e sani tarie rend.a no p-0ssibile lfl comparsa epidemica di nl!alattie infettive, specialmente nelle tosi detLe epidemie di guerra · (Schottmüller). Si sarebbe percio ten tati nei nostri casi di .amm.e:ttere la possibilita di una infezione mita tifo addominale-tifo esan tematico (o morbo ·di Brill). M.a contr-0 questa ipotesi stanno molti fa.t ti : ' an~itutto J,a m.an,c.anza del dato . epide mäologico e il qu.a·d·ro clinico ehe non presento mai 11ulla di comune a quello ·d el -d ermotifo vero e pr-0prio o del Brill (divers ita del modo d'in·orgenza e mancanza della caduta critica delia febbre , m.runcanza di sintomi nervosi di speciale riliev·o, c.aJ"atteri d·ell 'esantem.a, sua corr11)1a1rsa in pou·s sees successiv·e, ecc.). ·Nel secon·do caso ch·e fu studi.ato piu rninulamen1te abbiam10 il'icercato tutti gli elen1enti ehe ev.entu.almente .avrebb,e r0 potuto parlare in favore di un concomitante tifo esantematioo. Co:rr1e risulta d all.a espos izion e gia ~tta nessuno d·ei dati e conforme a quan:to si osserva 11el de rmotifo ; di speciale importanza l 'esa·m e istologieo della roseola ehe non rilevo la cara tteristica n ecros i a tratti delle pareti vasali. C-0ntro l ' ipotesi ·di un concomitante morbo di Brill mi s.embra parli anche, e i1n modo decisivG, il comportamento della W.-F. ~ noto infatti ehe in questo il tasso di agglutinazion1e va aumentando con l '.avvieinarsi e il progredifle della c-0nval.esoenza (e i1n alcuni casi la W. -F. e .p ositiv.a solo nella conv.alesoenza); nei casi ehe ho riferito invece si e bbe un comportam,en to in v.erso. Esel usa dun<.rue .anche questa i1n te rpretazior1 e mi sembra eh e l 'ipotesi piu plausibile sia quella di una infezione secondari.a da proteus n el corso di un.a mfezione hebertia na, sebben·e nei 1c.asi 1ch·e ho riferito n·on si.a stato pos ibile l'isola1nento de] prot·eu sia n elle urine siä. nel sa.11gu·e. Ho gia ricord.ato ehe nella letter.atura sono r iportati casi di agglutin.azione positiva per jl proteiu s XI 9 ad a lto titolo in malati in cui si poteva con sieu-rezza escludere il tifo p1et.ecehiale. Gli AA. h.a:nno per lo piu inte rpretati q·u esti casi come infezioni da proteus. Pr.a·u snitz inoculo su se stesso .cultu·re di rproteu1s Xl 9; alla t·erza iiniezione (1 / 2-0 · di ansaia di cultura) ebbe fortei reazione locale e discveta r.eazione gen er.ale; l.a W. -'F. uin mese ·dopo fu + + + (fino .al tasso di 1 :I0.000). Come m etodo d.i diag11osi ·diffene nziale sierologica tra le infezioni da proteius e il tifo 1

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1

'

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fA~No

XXXIX, NuM. 13J

SEZIONE PRATICA

csantematico g·ue.sto A,utore propose lo studio 1 della .di versa l'esistenza .al calo.r'e dell·e agg lutinin.e; queste nelle in fezionj . d.a. proteus sono termostabili, ·Del tifo esa·ntematico ter• 111olabili; con il riscaldamento a 56° vengono distrutte nel tifo esantematico, rimangono i11.alterate n€lle infezioni ·da proteus. Pero vari AA. (llana vom Joos, Haven·s, Io' anovitsch) non hanno ottenuto risultati concordi con qu,e lli di Prausn.itz. Havens trovo cl1.e le agglutinine i1el tifo esantematico ela ... ico resistonio fino a 70°, in.entre sono meno 1resisten·ti nel Brill; Pecori nel morbo di Brill ebbe risultati in accordo .a· quelli di Havens m.a pote anche ·rn.ettere in evidenza ehe in general.e la termolabilita delle agglutinine e in rapporto i nverso al titolo di agglutin.azione de l ie ro a Lemp.eratura ordinaria; in ogni modo d.a ll e ue ricerche risulta ehe la W. F. rim.ane inalterata ne l morbo di l3rill con il ri sc.a ldamento a 65° o a 60° per m ezz'ora. In con clu ione quin·di il fe n o n1en o1 d i Pr.ausnitz non embra eo tante ia i1 cl tifo e1sante11llatico c]a „iro ehe ne l m orl)o di Brill ; manca du11que la pos ibi1i1a d i di f fcren ziar.e ierologicamie n te Je in fez ion i eco 11 dari e da l)r oteus dal tifo e anlema ti co (cl.a s i.co o attenu.ato). Dallo studio d ci i11i,ei due ca ... i mi embra clevere indicare con) e parti cola.rmente u t ile il ~eguire il com1Jo rLarnento ·.d ella r e.az ione di 7 ' ' .-F. in tutto il decorso del la malattia e n elJ.ai convalescen z.a ; com1e h o g ia fatto rile vare il tasso di agglutiin.azione diviene sempre piu basso con l 'avvieiniar si d·ell.a 1c,onv;a•lescenza e n eUa prima d ec.ade di apiressia. E noto eh e nel morbo d i ßri]] i o ser v.a u n com porta1nen to opposto. Dunque n el caso di infezione l11eb e rtian.a con W. -F. J)O itiva poter traceiare una c urva di agglutin.azione per il proteu s sempre d ecrescerute dal periodo dell 'a cm e alla c onv.a.l escenza, pu o fare escludere la possibil ita di llna infezion e m~ ta (tifo ad·domina1e- rnorbo di Brill) , specie se nessuno de i sintom i del Brill vierue a complicar•e il quradr o clinico clPll.a infezione ileotifosa. Pe.r quanto rig uar·da l e rna11ife tazioni cutanee m.i sembra utile f.ar rilevar e ch .e a mbedue i casi prese ntarono qu·elle pe.culiari car.atteristich e ch·e ho g ia de.scritJto, e ehe ci indu ·.ero a pratic.are la . reazione ·di W.-F.; come ho de tto la r eazione fu positiv.a solo in questi casi ·e riusei n egativa in altri trenta. Si sa·n ebbe percio tent.ati .a miettere in rapporto altre 1a precocita , la riceh ezza d ell 'erutZio1n e roseolo-papulosa e la presenza di e lementi 1

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481

emorragici con uin a 1eventua le infezion e sccqndaria da proteu n el cor so di un.a infezione h eb er:ti.a11a ; n1a e not-0 eh e lllanifestazioni cutanee analoghe .a quell e p1~esentate nei miei casi p ossono r iscontr.a.r.si i1el tifo addominftle; per cio non ritengo <li avere gli elementi suffic ienti per ammettere il rapporto accennato potendosi evidentemente trattare solo di una casu.ale coin cid~enza. Tuttavia credo di poter indic.are un.a s imile possibilita eh e osservazioni succe i ve potrebbero eventua lm ente conferm.are. 1

* ** R i,assurm1endo dunq ue .credo di po.t.er conolu·dere: 1)

E possibile ne J tifo addomi·nale os-

er vare una reazione· W. -'F . positiva a tasso alti imo e di i11 o lto ·t1periore a quello della Wid.a l. 2) La posivi·LA ·delJ.a R. W. -'F . va aun1e:ntando tra 1.a l{ e la III ~ettim.ana di m .a lattia P ra.gg·iu11ge il m ass i1110 ' 'er $0 'la fin e .d ella III :el ti n11ana (circa in XX g iornata) ~ uccess iva111e 11 te 1 ' r g u.e n·do i l ·om1p.orlan1ento· del tasso cl i ngrrluLinazione1 per il B . typhi e per il proLc us Xl9 . i o erva eh e d.ail periodo d ell 'acn1 0 .a Jl.a co 11v.ale ce nza quello per il prin10 va JJr og.re. iv.am ente ·a umentando , quello p er il ... econ·do dimi nue ndo. 3) Nei :rn1iei due casi si puo escludere con . sicurezza t1na pr.egressa infezion·e dermotifosa. Vi sono elementi sufficienti per escludere una imfczion.e mista, tifo addomin.ale-tifo esantemati.co (sia ne ll.a forma classi c.a, eh e in quella attenu.a ta (morbo di Brili) e cio per l 'a senza di da.ti epidemiologici , clinici , per l 'esa1m1e istologico ·d ella cute e per il eo n1porta 1nento d e] tas 0 di arrgl1:J.tinazione per il prot eu du ran te l 'in tero deeor so d ella n1alatlia e n ella eo1n valescenz.a ehe e ·e sattamen:te ] 'inverso di quanto si osserva nel . mo~~o d~ Bri~l . 4) Si amme tte .c ome ipotes i pi:U soddi s facente u11a infezione secondaria da .proteu s Xl9 i1el r or . o ·di u1n a inf.eizione h eb ertl1ia n a. 5) :E tata praticata la r eazione di W .-·F . in a l:tri 30 cas i di tifo addominale sem 1J r~ ~ con risultati n.egativi. 1

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1

RIASSUNTO:

.

.-

'

.

(

1

'

.

L ' A. riferisce su 2 c.asi di ti fo' .~dd9ml.nqle · r'.'lccertati con em,ocu ltura in r u.i. i ebbe W. ' F .

•PO itiv.a ad altissimo titolo. Ha se;guito il ta so di .agg·lu.tin.azione d ella Wi clal ·e c],e ll~ ., V. F. c 11.a Yis lo eh e qu.ello de~ J 't1n.a \. and.a,1.a' prog·re . . iv.a111c nte .a umenta1ndo 111cn trr l ' op.po to


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[ ANNO

a\~Ye11iYa

i)ler quello dell 'altra nel ·de.corso ull·eriore della m.al.atli.a e al principio della eonvale..cenz.a . · E elu: e le altre possibili ipotesi, 1'A. erede di J)Otie.r .an1mettere un ' infezione eeondaria cla JJro le u Xl9 nel eorso ·di u,na infezione eb.e,rt h i.a11 a . . L 'A. 11.a inoltre ipna-ticato la reazion.e di "'' · -F. irn .altri 310 casi di tifo a ddomi11ale, ... e1n11'r e con ri::3ul tati negativi. 1

BIBLIOGRAFIA.

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I

Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI

Docente .di Medicina Leg.ale deg1i Infortuni nella R . Univcrsita di Firenze

lla traumatologla del lavoro nei rapportl con la legge (AD USO DEI MEDICI PRATICI) Seconda edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata.

Volume di pagine XXIV-1004, nitidament~ stampato -eu carta distinta ed elegantemente rilegato in piena tela. con inscriziomti sul pirt no e snl dorso. P rezzo L. 8 0, piu L . 3 per le spese p-0sta.li di spe. ·dizione. Agli .a,.bboniati e OO·llceE!SO pagare tale importo in due rate di L. 41. 5 O cia.scuna, la prima. subito e la seconda alla distanza di tre mesi. Al rioovimento <lella prima rata di L. 41 • 5 O si spedisce subito il volume in pacco pastale. Coloro ehe desiderano ottenere il volume per sole L. 7 5 e risparmiare ainoehe le 3 Lire di epesa i>el pacco postale debbono inviare Vaglia Postale o ß .a ncario da L. 7 5 iall'edit-ore LUIGI POZZI - Via Si~tina, 14 - ROMA.

XXXIX,

NUl\II.

13)

SEZIONE PRATICA

MEDICINA INFORTUNISTICA Considerazioni sul cosidetto pneumotorace da sforzo per il ·d ott. IFRANCEsco DE NEGRIS MARELLA. Nel lavoro di revisione, non soltan'to n·ei rapporti fra trau·ma - eonsiderato in senso laLo - e lesio·n ·e o mal1a,t tia conseguente, ma a11eh e dell 'obbligo soeiale dell 'indennizzo di partico·lari categorie di inforLu·r tati, il .rapitolo delle cosidette malattie da sforzo raippresenta a neora oggi l'argomento delJ.e m,a ggiori e piu 'i,·e controversie. Lo· studio dello sforzo - inteso eon1e ir10n1ento transitori-0 ma neoessa.r io del lavoro e delle modificazioni e dei turbamenti eh e s i producono nell 'OI'g8.'D•i smo in eon seguenza d i esso e delle im anifestazicmi paramorbose e morbose ch·e n.e possono derivare, e stato intrapreso e progressivamente svolto in ogni sua parte dalla medi.cina I.egale eh e ha fissa.to i li miti in cui ·d·e v' e.ssere eontenuto il eoncetto di • infortu.n io sul lavoro. Importar1za deeisiva hanno avuto al riguia.:r.do le ricereh e di Pieraccini sulle rnodificazioni della pressione arteTiosa gen·erale, della pressione intratoraeica, intraddomi:nale ·e·d intraicranica; esperienze ehe i1on hanno mai subito dimostrazioni eontrarie no11 .solo , ma ehe oggi ve·ngono generalmente 1a•ceolte nella loro importanza fondamentale. Le ric.or·dero breve miente : Pie raccini, partendo dalla considerazione ehe la veeehia eon oezione dello sforzo non poteva essere a.ccettata senza diseussione perehe co·n tr.astante eontro cc queJl 'armonia ehe concatena e regola le diverse funzioni della nostra vita » h a ritenuto opportun·o e·d utile, fin dal 1912, di istituir.e una serie di esperimenti tendenti a portar·e luce sull 'argomento. Seeo·n·do i vecchi fisiologi e patologi, nello sforzo fi sieo nell 'uomo, a·vv·errebbe un 'inspirazione profonda seguita dalla ehiusura deJla g lotti.de, da eontrazione dei museoli espiratori e da irrig idimento del tron.co; ne conseguir.ebbe un ·n otevole aumento dell.a pressione endotoracica ed intra.ddominale· ehe causerebbe un.a sp·ecie di spremitura dei visce·ri, la quale eomprimendo polmoni e euore, disturberebbe profond.a mente la loro meecanica e produr·rebbe nell'organismo una eo·n diziooe di squilibrio e di minore r·esistenz;a· eh e diminuirehbe il ren-dime·n.to dello sforzo. Una tale .ooncezione .ap1p are subito eontra stan te colla logica poiche non si puo ammette1

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[ A~~o

SXXIX, _\ li ?\I. 13]

r e cl1e la 11atura possa perme:ttere ei favorire una condizione ~i n1inuita resiste·n za proprio nel n1omento in cui l 'organismo ha bisogno del concorso di tutte le proprie energie per campiere lo sforzo. Pieracci'ni ha voluto controllare su i·ndividui tra cl1eo tomizzati ,come si comp-0rtasse la i iressione en.dotoracica durante lo sforzo fisico. Egli lm pren1.esso la distinzion1e fra •'forzo volontario ,e quello involontario, chiamando sf 01'zo volonta1'io que ll o ehe 1'uomo compie per vineer e u•n a resi tenza esterna e sforzo involonta.1'io o n1eglio volontario obbligato quelle ehe tende a vineere una r esistenza interna, com e puo essere lo sforzo ehe la donna compie per espellere il feto , e cc. Qualie risultato d elle u e esperienze egli « ha raggiunto la certezza ehe nello sforzo fisico volont~a,rio la r eSipirazio11e si arrest,a e si chiude la glottide; ma lo sforzo non e pr.eeeduto da aleun atto di larga inspirazione e non e a ecompagnato n el suo regolare svolgersi , da un n1oto respiratorio ; la pressione endotoraeica ed intrapolmonare n ello sforzo e uguale a quella d ell 'aria .a.mbient.e (quindi si potrebbe dire : uguale a 0) ». L ' Autore ha potuto confermare invece ehe durante lo sforzo fisiico volontario au•menta la pre~sione intra.ddominale. 1

*** l .:na d e}lc }esioni cl1c pju eom1UJD•emente e rife rita allo sforzo e il rp n eumotorace. E n oto infatti eh e numerosi auto,r i richiamano il fattore sforzo, eonsiderato n ella sua piu elastica estension.e, nel1ai patogen e i di casi ·del cosidetto pneumotoraee ,s pontaneo. Per cl1ia rire i term ini occorre riicor.dare ehe, in modo a sai con,-enzionale, i uol e fare una distiin.z ione in pneumotoraci da cause esterne a ll ' organismo (traumatismo diretto o sforzo) e in pneumotoraci da causa interna ehe vengono per questo el1ia mati pneamotoraci spontanei; fra questi ' '·e n e sono aleun i in cui non i tro,rano a lterazioni evi1d.einti ,poltrn.o nari e ehe vengono quindi eh~a1mati pneumotoraci idiopatici. (Pa lmer e Taft). L 'interpretazione di questi oo id·etti pneumo1oraei sponl:a!n ei e ·diversa a seconda dei diversi .a utori, per ehe da u11 lato per sp1eigare il mom ento patogeneltieo determina·n te si diseute ulla ne cessi ta o m eno di una .p roosistente e con comitante lesione polmooare in genere di i1atu1ra tub er colar.e o della concorl'oo.za di un fattore e terno eh e riduca la caipaeita intra.tol'acica; d 'a ltra parle :3 i discute ul valore pato1

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SEZIONE PRATJ CA

.g·enetico eh e, n egli st es i casi , s forzi molte volte lievissimi possono av,ere . Palmer e Taft affermano ,ehe la tubercolosi e il substrato piu frequente d el cosidetto pnetlmotoraoe sponta.n·eo, ehe essi trovano, con· una statistica a ecurata ·di casi finora puibblic ati, n ell '80-90 % dei casi di adulti, n el ±0-50 % n ei casi di bambini. Seeondo gli autori 1che seguono tale modo di edere il pneumotoraJce eompare in -p.6ln1oni malati di tuhereolosi ora con lesioni 1polmonari a ' ranzate ora con lesioni tuberoolari mi11ime eh e n on danno segni elin·i ci e eh e non sono evide nti J1ea1nc h1e 1aigli esami ra·diologici : in tali ev.enienze il pneumo toraee puo presen·tar i sia per cause provoca.n ti minime (colpo di tosse, sternuto, singhiozzo, vomito, eee.), ia senza alcu'na causa -0cca io·n ale apparente. Palmer e Taft insiston·o sul fatto ehe in taluni c,a,s i il pneu1notorace si presenta mientre · il paziente e a riposo e talora anche mentre dorme. Zuecola, in un recente lavoro su due casi di pneumotorace da sfo·r zo, egue un modo di vedere antitetieo •e, pur ricorda·n do ehe la concezion e d ella patogenesi d el pneumotorace da .f-0r zo e dominata dall '0 servazi-0ne e he il pneurniotoraee spontaneo e quasi e inpre la cons~ au,enza di un.a lesione tuhereolare i·n• iatto e quello da forzo e dovuto molte volte ad un 'a lterazione r esidua di l1n 1processo della ;:,Lessa natl1r.a , i dimos tra piuttosto contrario a que to modo di vedere. Per questo motivo egli f a una critica alle rieer eh e dei Pieracei.n:i eh e i1ece ssariamente ri<lucono di molto la portata d·ello forzo con1e fattore patogenetieo del pneumotoraee e tendono invece a valorizzare la oon cezione d el pneu.m otoraoe sempre o qua , i con segue nza di lesioni polmonari preesis ten'L i. • -n ca o da 1n e r eeentem ente osserva to m 1 jnduc e a ritor.n are sull 'argo·m:ento'. •

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l\il ., d 'anni 44, canto11iere provinciale. Padre morto ull 'eta di 50 a1111i }Jer causa imprecisata, dopo una malatlia durata tre anni. Madre morta a 65 a11ni per carcliopa tia: 4 fratell~ viventi e sani. Non risulta110 11ella famiglia malattie ereditarie. 11 M. ha 11iog1ie di 38 anni ed una figlia di 10: entrambe san e. La m oglie non ha nvuto eh e un 'unica gravidanza. 11 l\il. ha prestato servizio militare in caval1eria, poi, richiamato dunante la g uerra, dal 1915 al 1919, fu addetto al servizio di artiglieri a treno . Non fuma; modico b evitorre di vino. Non ha mai sofferto cli m ala ttie di entitl1 notevole ed h a sempre sop·p ortate le fatich e ed il disagio del suo servizio di cantoniere stradale senza sforzi o d epressioni. Non ha m ai av11to tosse. Racconta ehe il 17 settembre 1930 , m entre stava zuppando dell 'erba sul1a sirada provinciale, im-

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provvisaine11 te l1a se11tito un, vivo dolore all 'emiluLe ed irY 1piena capacita ]avorativa e ehe ne torace destro, anteriorrr1ente, dolore ehe egli attria11ar11nesticamente ne all ' esame clinico era bui ad un fatio reumatico, ma, ehe presto Jo ropossibile mette:rie in evid·enza lesioni preesistrin1se a desistere dal lavoro. Comincio una senstenti e tanto meno lesio·n i tu·b ercolari. sazione di mancamento di respiro con d:ispnea intensa, una tr1olesta sensazione di pena e di opNei due .casi sopracitati dello Zuccola, nel pressio,n e al torace come fosse fasciato, stretto in · 1° il pneumotorace comparve m ·e ntre il soguna morsa e dovette essere portato a casa dai comg·etto faceva un brusco movimento per f.ar depagni di l avoro. viare la caduta. di un grosso tronco ehe miLo vedo il giorno dopo. Rf.spiro: 24 al minuto ; po,l so: 70; ten1peratu- n,a.cciava di investirlo, n•el 2° mientr.e il soggetra: 36,8. to faceva uno sforzo per evitare di cadere da Tosse pochissima, feb·b re nulla. L 'ammalato una impalca tura essen:do in vesti to da una pepero dice ehe pur non avendo stimolo a tossire an le lastra di granito . sente come u11 catarro profondo. E. 0. : Tipo brevilineo, macrosplancnico, robuLo Zuceola dioe eh e nei su·o i due casi una sto, ben nutrito e be"Q sanguificato; non cianosi. J)Orzione .sola del toraee deve avere, nello sforAl capo nulla si rileva. zo eseguito, subito in modo improvviso un II reperto semeiologico toracico rileva i1 seguenti trauma, con,s ideTato •in modo molto lato ; sedati: l 'emitorace di destra appare piu espanso, con gli spazi intercoistali appianati, le escursioni condari.ame!Irte u1n aum ento del volume endorespiratorie .a destra sono quasi nulle, rosicche il alveolare sufficiente a determinare la rottura res.piro risulta obliquo· con 1'emilorace destro im- ·di qu.alche bolLa• di enfisem.a locale o anche lo mobile. 11 fremito vocale-tattiJe e abolito; il suono strappo· di qualche aderenza. Questo Autore plessico e smorzato con timbro timpanico. Al1'asroltazione si avverte un murmure lontano qua- af~erma ehe per questi moti vi i pazienti dosi spento, senza rantoli. vev.amo b eneficiare delle previ denze a favore La diagnosi clinica ehe pare piu verosi1nile e de.g·li infortu·n .ati sul J.avor-0 e comunica ehe quel1a. di pneumotorace a patogenesi oscura per cui si ritengono necessarie altre p·r ove di accerta... in entrambi i casi tale tesi fu accettata . Egli JJero de,re completa.r·e tale ipotesi ammrettendo mento. L 'esan1e radiografiro eseguito il 27 settembre c h e la lacerazione polmcmare debba essere av1930 fa rilevare l 'assenza dell 'ombr a polmonare venuta. ]a ·dove esisteva c< qual,che bolla di ennell 'emitorace di destra: soltanto versa l 'ilo I 'opacita del parenchima polmoniare retratto e ancora fisema locale » o « qualehe aderenza » e la com1parsa ·di un~ plreurite .a ·decorso assai lunevidente. C11tireazione· tubercolinica negativa. go nel 2° caso vien e da lui spiegata non tanto Esarne degli sputi nega tivo per il bacillo di anlm·ettendo · il risveglio di una lesione pl1euKock. n dolore persiste per ciirca 15 giorni poi va gra- rj ca 11rees i. te nte, quanto sostenendo dovere qui cssere avve11uto un-0 strappo di maggiore endatamente diminuendo fino a scomparire completamente in altri 15 giorni. tita c< tanto piu ehe ha deter:mänato anche una Lo stesso d ecorso ha 1a disipnea. Anche l 'appeinfezione d.ella plet1ra per pa.ssaggio in questa tito ehe era quasi completamente scomparso1 nei di materiale settico n. • primi giorni va progressivamente r1prendendosi Per il mio caso la questione e divensa: in per rito·r nare normale in 15-20 giorni. esso l 'atto di forza ehe precede la comparsa Dopo un mese il l\il. e in grado di riprendere le proprie normali occupazioni; si sente perfetta- del pn.eu·n1otor.ace e da considerarsi come ho mente bene, puo andare in bicicletta e compiere ~· ia de tto , 1noderato, no·n di certo s uperiore le fatiche connesse ool suo lavoro ~nza risentirne alcun disturbo. Accusa pero ancora, nei cambia- .a quelli abitliali di cui il sogg·etto in questione era capa;ce e ehe erano irneren1ti al suo m€stiere. menti di tempo e quando ha lavorato molto, un lieve dolore notturno alla schiena in corrisponLo Z u·c cola afferma ehe nei suoi due casi denza dell 'emitorace destro . $i do,reva esclu·dere eh e la soluzione di ·contiVisitato alla distanza di un anno circa presenta: 11 uo fo sse avvenuta in corrispondenza di u11a espansione simmetrica degli emitoraci, suono plessico normale alla percussione, murmure respira- lesione specifica perche ·non solo l 'anamnestico era muto, ma so,pratutto· perche le ritorio vescicolare puro in t utto l 'ambito polmonare. Cuore nei limiti normali; toin i p·u ri; battiti alla cse rche biologiche si mantennero negative e radiale 80 al m'. 1e malattie decorsero senza alcuna oo~plica­ La radiograi~a eseguita il 4 agosto 1931 ci da il zione e nessun fatto .speeifico pote essere mesquadro di un · torace normale. so in evidenza anche a guarigione avvenut.a. AnaJog.amente nel mio caso non fu potuto In questo caso si po'tev.a düsicutene la patomettere in evidenza a]eUIDa ·m alattia polmonagenesi del pneumotorace. re anteeedente , .con comita,n te o sucoessiva aI L'inizio a,cuto mentre il paziente accudiva a,d un lavoro lfillanua l e di una certa, pesantezza 1p neumotorace ed il paziente gode ora, a.d un po Leva far pensare ad un vero e pro1)rio pneu- anno di distanza ·dalla guarigione, ottim.a sal11te ed ha potuto riprendere Je sue ordinarie n1otorace, tanto piu eh e n el n ostro caso il soo-• • getto era prima in perfette condizioni di sa- occupaz1on1. 0

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Dobbiamo eon eio riten ere ehe n el nostro c.aso nessuna lesione esistesse a l polmone ove comparve il pneumotorace? Io non sono di quesLa· idea e ritengo per .sieura in esso l 'esistenza di min ime lesioni polmonari del ti.p o di quelle lesioni polmonari tuber.colari minin1e, 1perfettamente spente, ehe sono l'appannaggio di un individuo a dulto eh e vive nella nostra vita eivile. Perehe in esso sia a d un oerto momento, dopo un minimo atto di forza, sopravvenuta una laeerazione polmonare e quindi il pneumotorace, e impos ibile dire. 1

*** ftla e nella pr.atica i·n fortunistica dobbiamo dare un g iudizio sulla responsabilita dello sforzo nella produzione ·del pneumotorace, noi dovremo ritornare prima allo studio di aleune sue •patogen esi e soffermar.cisi . Si pu o ammetter.e ehe in detei:rminate eondizioni un trauma suffieientemente violento erl agente direttamente sul torace possa ridu.rre la capaeita d ella gabbLa.. toraeica e eonseguentemente aumentar.e la p ression e endoalveolare fino a .p rodurre l.a laoerazione della ple11ra viscerale e alle volte anehe di quella <p arietale. A questo proposito posso Ticordare un caso cl1e 1ni e occor o di vedere in guerra. Si truttava ·di um soldato eh e m,entre u sciv,a d.a un « fifbaus » era stato investito dall 'arehitrave della p·o rtina d 'ingrc so eh e improvvi.sam·e nt e gli era caduto addosso gr.avato di tutto il peso del Lerreno sovrastante. Il soldato era stato atterrato e la trave g li si era ·d isposta trasversalmente sul toraoe, m re ntre il franare del terreno eircostante ne faeeva aumentare progressivamente il peso. Qua,n do lo soccorremmo il paziente non solo 1p,r esemtava un pneumotorace ])ilaterale, ma a ltre l un enorme enfi sema d ella eute del eollo e del viso, con una eolorazione intensamente cia n otica, bluastra, tale da farlo rassomigliare ad una gigantesca masch er.a, mostruosa. Non ostante questa fenom:en-010gia cosi grave il soldato n on presentava alcuna lesione oosta.le ne di altre ossa e guari abbastanza rapidamente. Questo e il pneumotor.aee traum.atieo ca.r.atteristico nel qu,aJ.e l1a 'cau sa violenta e evidente e la r esponsabilita d·e ll'inf.ortunio non puo n eppure esser e m essa in diseu ssion e. Ma ei sono dei casi in cui la cau sa traumati ca e terna ~ on e cosi evidente come in quello soprac itato, m.a n ei qu.ali tuttavia essa non I) UO essere trruseuTata o svalutata e ehe aequista una particoJ.ar\e importanza qu.an·do e assoeiala collo sforzo ,eh e, per la chiusura della glottide e per l 'irrig idimento del tronco, toglie 1

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ai polmoni quella loro adaltabilita alle var~a­ zior1i di pression e a lle qua li in o.gni momento, nella meccanica stessa della respirazione, posson o essere a „so.g·gettati. Cosi l 'operaio eh e mentre sta per precipitare nel vuoto da un ·p alco di costruzione rie.sce, in un ·disperato te,n tativo di sa.lvezza, ad .afferrarsi a·d un palo e n ello sforzo supremo per arrestare la .caduta si stringe eontro di esso con tutta la forza delle sue braccia me11tre la g lottide si e istantaneamente chiusa, a ssoggetta il suo torace ad una vi-01,enta eompressione ehe, per l 'improvviso, squilibrio della pressione ·endoalv·eolare, potra causare J.a rottura della pleura e consegu entemente il 1p1n eumotoraoe„ Nello stesso modo l 'individuo eh e mentre ruzzola giu ·da una scala o rotola lungo il pen·dio scosceso di una montagna e cer ea di afferrarsi a tutto· quello eh e gli arriva a portata di mano ed ha irrig idit-0 il tronco nello sforzo della oon trazione di difesa e nel tempo stesso subisce il suecedersi di contin ui urti e com1pTessio,n i d el torace n elle poizioni piu impens.a·~ e , per lo stesso meccanismo potra riseintire lo steisso effetto e giungere alla produzion.e del .p1n eumotorace. Qui sforzo e ·d eformazio·n e riduttiva della cavita toracica con cordan o con evidenz.a indiscutibile nel provocare l 'aumento del]a pressione endoalveolare e quindi D·el g iustificare il concetto •p atogenetieo del pneumotorace.

' Fin qui abbiamo ten uto conto nella gen esi del 1)n e·umoto-raee da eoncomitanza d i sforzo e di trauma, di elementi eh e sono all '.eisterno ·dell 'individuo; rr1a dobbiam10 riicordare pure eh e l 'iaumento dell.a pr·essione endotoracica }) UO con segu.ire anch e a. cause eh e dipen.do no dall 'org·anismo stesso .e cioe da quelle modifi cazioni .della gabbia toraeiea .eh e derivano da sipeciali atteggiamenti a _unti dall 'individu o dura nte lo sforzo. E questa la concezion·e eh e e stata espressa ed illustrata ·dal Diez per spiegare la patogen e i di a leuni pneun1otoraei oeoorsi senza cl1e pote sero esseire incriminate eause e tern e ,·e• r e e prop.r1e. L 1individuo ehe in uno speeiale atteggiam ento, poni.amo a d esem1pJio a oorpo flesso sulla coseia, sta .com·p iendo uno sforzo per sosten·er1e o sollev.ar.e un ·preso i·n gente e al.1 'imp,r ovviso, o .p erch e U[l compao-no di lavoro ehe lo aiutava n·ell 'opera ha oeduto o perehe il pe:so e seivolato· verso ·di lui 0 1p er un 'altra causa qualsiasi, viene di eolpo ad essere gr.avato di un m 1o lto maggior cal'ico ehe superan,d o .Ja su a r esisten za l o cois tringe ad un im provviso e v i o1

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lento aum.e nto della flessione del corpo cl1e ehe pur lavorano normalmente e ehe non precausa uno schiacciamento d·e ll 'addon1e contro sentano aleun sintomo di malattia, esiti di anil bacino e conseguentem.e nte una ,compressio- tiehe pieeole infezioni tuberoolari ehe, g uarite ne verso l 'alto del diafr.aim ma ehe in questo spo·n tanea mente e molte volte eom1pletamente suo spostamento pro·duee una violenta ridu- ignorate dai portatori, non .d iminuiseono la zione della capacita t oracic.a, quell'operaio pofacolta lavorativa d,e gli individui stessi e sono' tra risentire l ' effetto di un notevole aumento compatibili eon una vita an,ch e lunga senza della 1p ression·e endoalveolare eh e potra anche eostituir·e una causa di maggiore rnorbilita Ü' determinare la r ottura della ple~ra viscerale di piu facile mortalita. e quindi Lai formazion·e del rpneum,o tora.ce. Il voler pertanto a d.durre la 11agio11e della Applican·do· questi oon eetti ai due casi di co·n eausa preesiistente e predispo·n ente per neZuceola ricordia:mio ehe : gare o limitare il risarcimento del danno sofa) il 1° caso ·del muratore ehe investito f erto in simili casi .d all 'operaio mi 1pare eonda una lastra di granito del ;peso ·di cir,c a 250 . trastan te eon qu ei .concetti di etica e di giustikg. e alella minaceia di cadere dall'impalca- zia eh e inform.a no la legislazione italian.a1 n ella tura sulla quale si trova, si iaggrappa con una difesa eontro g li infortuni sul lavoro. mano ad un sosteg··n o e riesce con no·n piceolo L 'importanza poi della chiusura eon1pleta () sforzo a trattenersi e contemporaneamente av- meno della glottide durante lo sforzo associaverte u1n violento dolore al tora,oe, segno di to all' azio·n e riducente della cavita intratoraciuna l.aoerazio ne ipleurica•, se la lastra di grani- ca, mi pare ehe n o11 diebba assu:m ere un v.alore· to investendolo ha uTtato· co·n tro il toraoe, puo fon·damentale n ella pro duzio·n e del pn~umoto­ essere un esemrpio tipico di pneumoto,r ace do- ra.ce poiche, ancl1e a g lottide parzia.Jmente avuto a sforzo aceo·m pagnato da riduzione del- perta, la violenta diminuzio·n e della ca•pacita la capacita toraei.ca per cau se esterne ed il giu- toraeica puo non trovare un sufficiente eomdizio, dal punto di vista infortunistico, e stato, penso in una altrettanto violenta ed equivaeome lo stesso Autore ei dice, giustamep.te fa- lente 1emissione dell 'ia.r ia contenuta nei polvorevole all' opera.i o rieonoisoendogli il diritto 1noni e co·n seguire quin~i l 'aumento della presall 'in·de nnizzo; sione endoalveolare capace anche di romperela pleura viseerale. b) il caso 1° inveee .d eill'operaio .ehe mentre coll 'aiuto· di u.r1 com1pagno stava scarican* do dei grossi tronchi di pioppo del peso me** Pre.m esse qu·eSte nozioni patogen-eti.che sur ·d io di 150-200 kg. fa oen·doli scivolare su un piwo inclinato, essendo in perieolo di essere pneumotorace cosidetto da sforzo dobbiamo ir1vestito da uno di questi tron1chi sfuggito· al- aneora eonsiderare come nella •pratica possar essere correttamente espresso il giudizio di la presa ·del eompagno, eompie u:n movimento istintivo per tratte·n erlo ei deviarne la ca- fronte .ad un operaio oh e si rivolge a noi pe1~ duta e in quel momento sente u·n vivo dolore ottenere l 'indennizzo per un pn~umotora ce­ al toraee, primo· sintom.o di una rottura pleu- prodottosi durante il lavoro. No·n e possihile stabilire ·delle CO·Il·dizioni Ü' rica eh,e condu ce .al pn·eumotoraee, questo caporre dei limiti per il riconoscimento ·del pneuISO, ripeto, puo essere citato· ad esempio di effetto del ,coneorso di uno speciale ia·tteggiamen- motoraice-infortunio ; bi ognera di Yolta in· to eollo sfoTzo, sia per la sua intoopretazio·n e vol~ eonsi.derare tutti g li elementi ehe sono· patog.e,netica ehe per la su.a valutazione infor- concorsi nella 1produzione del pneumotorace· .avvenuto durante il lavoro e rieercai·e tutti tunistica. quei fattori ehe posso·n o servire .p er g iungere· * .all.a classificazionie dell'infortunio sul lavoro. ** Cio nonostante mi permetto di fare qualehe· L 'o&.'0rvazione ehe la rottura ·della pleura ,·isc·e r.a le in qu·e sti infortw1ati avvenga in un.a eonsider.a·zione :per tentare di svolgere i ronzona .d i tessuto n orn1ale oppure la dove la re- cetti eh e possono servire per Utila giusta vasistenza eTa ·diminuita per una sclerosi o per lutazione. Non sara .di solito .difficile stabilire, con un la presenza di un tuber•colo calcifiicato esito di u·n antico processo sp·eci'fico orm1ai spento, ehe pru·d·e nte interrogato·r io e eoll 'inchiesta, se nel 11anno 1potuto ·presentare un punto di minore momento in cui l'operaio stava eompiendo· l 'atto .d i forza e interve:nuta un'azione comTesistenza a]J,a, pr·essione ·endoalveolare, no1n potra diminuire la responsabilita dell 'infortu- pressiva sul torace tale da ridurne violentenio ne potra infirmare i.l diritto dell 'operaio mente la ca:p acita; se cio e avvenuto dovremo· ad essere risarcito. Perche e ben noto come sia riconoscere illel coneorso del trauma un elefrequ1ente il ritrovare nei polmoni di i ndividui rn.ento causale suffi ciente ;a. spiegare la genesi 1

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del pneumotoraoe e quindi tale da giustificare la riehiesta di risareimento. Meno faeile sara invece poter stabilire se durante l 'atto di forza l 'infortunato abbia assunto un atteggiam.einto tale da modifieaTe in modo eosi intenso e rapido I.a. capaeita polmonare , eosi da turbare tanto pro.fon·damente l'equilibrio aero-dinamico del polmone fino a produrre una laeerazione pleurica. In qu esto caso pero nel valutare l 'importanza dell 'atto di forza eome causa determrinante della lesione bisognera dimostrare ehe si e trattato di un vero e proprio sforzo tale eioe da essere giudicato come eeeessivo e superiore a quegli atti ·di forza eh e si eompiono normalmente dall 'uomo eh e }.a.v ora; dovremo eioc basarci su quegli stessi elementi di valutazione dello sforzo ehe ci ervono per il rico11oscimento dell 'ernia infortunio. Che se l'operaio n e l momento in cui si e prodotto il pneumotorace tava eom1p iendo un lavoro abituale oppure era assoggettato ad un atto di forza mo,d erato e eon su eto, non superiore a qu·elli eh e egli era solito eompiere, allora moi dovremo r itenere ehe tale lesion e altro non sia eh e il coroll.ario di un malatti~ forse ignorata <lallo stesso individuo , ma non pertanto imputabile a lla ·violenza dello ~ forzo in occasione di lavoro e non potremo quindi rendere responsabiJe il lavoro stesso. II caso da m e deseritto del cantoniere eh e presenta un pneumotoraee durante il lavoro .abituale senza eh e sia concorsa una ca usa violenta esterna deve essere g iudicato seeondo quest'ultimo c riterio. 1

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GARRONE. Difficolla d.ella diag nosi eti ologica del pneumotoace spontaneo. lbid. , fase. 41, 1927, pag. 1468. · J U'NKER~

Pneumotorace sponeaneo senza sintomi . Die Tuberkulose, n . 10, 20 settembre 1930. LoKE. Pneumotoace complelo da causa ignota (cosidetto pneumolorace spontaneo o idiopatico). Med. Cli11. N. Amer., n. 13, 1929. MALFITANO. Pneumotorace sp ontaneo . Soccorsi di urgenza e consider azioni medico legali . Progressi di Terapia, febbuaio 1930, pag. 68. l)ALMER e TAFT. Pneu1notorace spontaneo. The

Journal of the Arnerican Medical Association, Chicago. Illinois, vol . 96, n . 9, 28 febbraio 1931, pag. 653. P1ERACC1N1. ll m eccan ismo nello sforzo jisico n ell'uonio , n,ei rapporti colle oscillazion~ di pressione tntrazJolmonar e ed intraddominale, ricercato per nuove vie. 11 Lavoro, n. 20, 1912. In. La pressione arteriosa genera.le nello sforzo fisico volontario. II Plamazzini, a11no XI, 1927. WE1sz e KoPLESTEIN. Wiener Klin. Wochen., 1927. ZuccoLA. Su due cas i di pneumotorac e da sforzo. La Riforma Medioa, 13 giugno 1931, pag. 915.

OSSERVAZIONI CLINICHE. ÜSPEDA.LE VITTORIO EMANUELE III - MATERA. REPARTO MEDICO.

Epididimite colibacillare. Dott. A. GuERRICCHIO, primario.

11 colibacillo, ritenuto fino a poehi a11ni or sono un germe scarsa·miente patoge·n o per 1'uon10, ha assu.n to in questi ultimi tem.p i notevolissima importanza quale iagente di numerose forme 1Tu0rbose piu o meno gra vi e b enanche mortali. Le rieerche elinich e e batteriologiche moderne ha nno i.nfatti dimostrato RJASSUNTO. come .sia faeile e frequente la sua migrazione L'A. riferi5ce un ca o di 1pneumotorace spon- d-a ll 'intestino, sua sede abitu.ale, nell'organita.n eo prodottosi durante il lavoro ed unisce · smo, ove giungie e si diffon·de per .mezzo della delle considerazioni medico-legali sul pneu - corrente saguigna. Non vi ha quin·di apparato motorace da sforzo utili per il ricono~cimento organico - dal fegato, alla milza, alla pleura, a] polmone, ai r en i, a llo sehe l.e tro, al ceTvello del pneumotorace-infortunio. - ove, dopo una tappa sett icemica piu o n1eno silenziosa, non possa localizzarsi , originanCE NI BIBLIOGRAFICI. do una serie ·di affezio·n i ehe interessano ogni B ERRI. Minerva Medica, 1926. CouRcoux e LEREBOULLET. ll pneumotorace sempli- campe della medieina e della ehiru.rgia. ce spontaneo. La Presse Medicale, n. 21 , 12 marE ben nota la particolare predilezione del zo, 1930. eolib.acillo per l 'apparato r eno-veseicale, e puo DE MARTINI. Contribul.o ulla nosografia del pneudirsi ormai acquisita a l1ai patologia la sindro·m e motorrace sponeaneo. ~li11erv.a Medica , n. 45, 10 eh e fu identificata specialmente d.all 'Heitznovernbre 1930, p ag. 673. D1 Ez. Lo sforzo n ella patogenesi del pneumolorace Boye.r e da lui feliee-m en te .de·n o·m inata enteroe dP-ll'enfisema sottocutaneo. II Policlinico , Sez. renale. Non eosi nota ·e stu.diata e invece la loPratica, fase. 41 , 1928, pag. 2006. calizzazione del germ e nell'apparato genitale In. IZ co ntributo dell 'ltalia al V Cong r esso Internazionale Medico per gli infortuni del lavoro e masehile e femminile, sia perehe questa locap er le malattie professi onali. Bud apest , 2-8 setlizzazione non sembra i·n T~alta molto frequen ternbre 1928. )~dito dalla Cassa Naz. Inf. te, sia perch e soltanto da poehi.s.s imo tempo e F1on1. Un caso di pneumotorace da sforzo per lastata dagli urolo.g i richiamata su di essa l'atcerazione di antiche aderenze pleuri che. II Polite11z ione. clinico, Sez. Pratica, fase. 10, 1927, pag. 306. 1

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Casi di uretrite, di prostatite, di vescicolite, di m.etrite d.a colibacillo , sono stati recentem ente descritti specialmente in Francia , e il loro scarso numero piu eh e ·d a un1a vera rarita della forma morbosa , e senz,a dubbio dipendente dalla diffi colta con la quale si p·ensa in ,pratica alla.. possibil·e eziologia colibacillare d1 una m alattia della sfera genit ale . Dinanzi ad una epididimite e ben difficile poi sot trars1 all1a diagnosi ,di bl,e.norr.a gi.a o .di tubercolosi, data 1'enorme fr.equenza con la quale queste due infezioni si localizzano al testicolo. L'epidi·di1m ite colibacillare come complicanza o conseguenz.a d.ell 'in.fezion.e gon o·coccica non ,ß una ra rita ed e conosciuta da temp·o; si a mn1ette, .anzi , dagli a utori eh e una buona parte delle epididim.iti eh e si ver'ifilcano n el corso ·dell.a bl.enorrragi.a si.a dovuta al coli e eh e in questi casi il go·n ococco ha soltanto il compito di preparare il terreno all ' attecchim en to del coli. Molto rare sono inveoe le infezioni d ell 'epididimo da coli non conseguenti a blenorragia . Alcuni casi n e furono descritti or e qualch e anno dall 'H·eitz-Boyer e dall 'Hogge; piu reoentemente altri n e sono stati pubblicaii da Gontier, 1\1uller , Bauer111eist er, Bonner (l ); di esse, con quattr 0 oss·e rv1azioni per sonali, si e recentem ente oocupato in un lavoro assai detta.gliato il Vintici ·della scuola di Ma rion sul « Journal d 'Urologi e » .d el novembre del 1928. U n caso 1si.n golare di orchiepididimite acuta con ascessi miliari da coli in un la ttante di sei m esi, e stato descritto l 'ann o scorso d.a Fevre e Couvelaire (2). In Italia due osservazion i sono st ate pubblicate pochi m esi or sono d.a l Negro ·di Toiino (3) . Si tratta in genere di 1m al.ati di intestino o di portatori di 1calcoli vescicali o r enali, o di sogget ti a ffeti i d.a pielo·n efrit e cronica - tutti con colibacillo in cultura .p ura n el1e urine - n1ei quali, in occasione di una riacutizzazione della rnalattia primitiva, od anche sen za caus.a occasionale app:r.ezzabile, si svilu ppa improvvisamente un 'orichiepididimite acuta ehe non presenta caratteristich e sintomatiche speciali, salvo spesso l 'alta lemperatura iniziale. Curata coi soliti m ez·zi a ntiflog isiici , questa complicanza gu.arisce rapid.am,ente in qu.alche settimana e, a ·differenza dell 'epididimit e gonococci1c,a o tuber cola re , n q·n la sci.a postumi o r eliguati anatomici di sorta, ma r ecidiva pa1

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(1) Cilali d a STRO:\rCNGER: Presse l\1edicale, 6 giug no 1931.

(2) J o urnal de Medecine d e P aris, 15 m aggio 1930. (3) Miner va i\1edica, 3 m ar zo 1931. ·

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recchi·e volte ir1 un periodo di t empo piu o m.e110 lungo, localizza11do·si talora alternativam ente n ei . due t esticoli . La via ehe ordinariam ente il colibacillo seg·ue per giungere al testicolo e quella d1ell 'uretra e "del de ferente, poi1che, come abbiamo detto, qu.este epididim i ti non sono quasi mai primitiv.e n1a secondarie ad altre localizzazioni del germe quasi sempre nel rene o nei bacin eLti. No·n e pero da escludere ehe in rari casi i)ossa jJ coli giungere direttam1ente all ' epididimo pörtato dal ·sang ue, per quanto la sua costante prersenza 11elle urine, an ehe in casi di sertticemia sein.z.a localizz.azioni viscenali, renda questa ev1enienz1a improb.a bile e, comunque, non faciJ.n1.ente dimo trabile. L'esig·uita della casistica e la scarsa conocen za della form a m orbosa mi inducono a pubblicarn e un caso 1che ho a vuto occasione di Ludiare r ecentemen te e ehe, essendo per il suo decorso particolarmc.nte tipico e dimostrativo, puo forse g iustificare questa mia incursion e in un c1ampo speciali·stico. T-1 . C., di anni 45, co111111er ciante. Contrasse a 18 anni infezione blen orragica d ella quale guari sen za complican ze in q11alche m ese. Circa ven ti anni or sor10 co1nincio a soffrire di ' disturbi intes tiin ali con sistenti in stipsi ostinata, crisi d~ diarrea, dolori ipogastriei, feci mucose, an or es-sia, d imagramento. Tali disturbi si protrasser o eon Yarie alterna tive p er qualch e anno per attenuar si in seguito, pur presentando di quando in quando violente riacutizzazioni sot to forma di colich e uddominali accompagnate da diarrea e d a chiusura d ell 'alvo, febbre, frequenz.a d ella minzion e, urine torbide. Durante una di queste crisi, n el 1920, fu colpito d a acuto d olore al t esticolo sinistro eh e r apidam enle aurnento di volume e lo costrinse a letto per u na quindicina di giorni, guarenclo CO:Q applicazioni di p om ate risolventi e col riposo. Nel m agg·io del 1926 io vidi per la prima volta l 'infern10 per ch e in preda a fortissimi dolori addo1ninali eh e gli er an o sopraggiunti in seguito ad abusi alimentari. Presentava i segn~ di· una occlusio11e intestinale acuta ehe ando risolvendosi in ql1 alch e g iorno con i soliti rimedi sintomatici . Sen or1ch e la febbr icola eh e si era presentata sin . dall 'inizio' d ella sintomatologia, si trasformo 1n Ler za o ql1arta g iorna La in alta t emperatur.a (39°) , accompagn a ta da intenso dolore al testicolo de: stro e da bisogno di urinare frequentemente. 81 sviluppo ciuindi al completo il quadro d.i un.a or chiepididimite .aeuta d estra e di una p1elo-c1slite con urine torhide ehe a1 microscopio si riveicJono ricchiss~m e di corpuscoli purulenti e di colihacilli in cultura pura. Se fu co~a facile attribuire alla riacutizzazion e dei fatti i n testinaJi l 'origine d ei fen omeni urinari, inesplicabile rimase allor a per me J,a, natura ed il sig nificato d ella epididimite, pur sembra!1: don1i evide11 te l 'esistenza di rapporti patogenet1c1 per i quali quest 'ultimo processo doveva ":erosimiln1ente riguardarsi come una d elle m an1fest azioni della m alattia fondam ental e.

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SEZJONE PRATI GA

i\il1 1i1nitai quindi a qunl.cl1e i11iezionc cn clo enosa di urotropina ed a i oliti ri1nedi antiflogistici. Dopo qualc he gior110 i fenome11i regredirono progressivamente e la e-uarigione de11 'epididimi te si ebbe in circa tre settimane, se11za eh e, in ripetu ti esami successivi, fo sse p ossibile rilevare alcunche di anormale nel volun1e e nella co11sistenza del testicolo e dell .epjd idimo destro. 1 disturbi urinari sco1nparYero anche relativamente presto, resiclu ando per o ~l reperto costante di corpuscoli purulenli e di colibncilli piu o meno numerosi nei ripetuti esa1ni delle urine. L 'infermo non h a avuto pitt bisog110 clell 'opera roia fino ai pr~mi giorni dell 'aprile di quest'anno, quando fui chia111ato a visilarlo perch e da qualche giorno a letto per febbre e dolore al testj colo destro. Trovai i seg·ni di un 'orchiepididin1ite acuta in pieno sviluppo di cui mi riservai di identificare la 11a tura, e prescrissi Je con su ete eure locali e generali antiflogistiche. Il processo infiammalorio sembrava qt1esta volta p articolarmente benigno perche tendeva rapidamente alla risoluzione, quando, poche ore dopo un energico purgante preso per co1nbattere l 'ostinata stilich ezza, l 'infermo fu colp·i to da acu lissin10 dolore al ba so ventre. Chiamato d 'l1rgenla, lo troYai ngit ato e gemenle, in condizioni di gia allarmanti: facies ippocratica, polso frer1uentissimo, Jjngua asci11lta, conati di vomilo, .alvo completam ente chiuso, ipotermia, tendenza al collasso. Si slabili inso111ma anche questa volta un 'occlusione intestinale ehe, dopo un clecorso note' olmente grave, s1 riso1se in circa una setti111a11a. In terza giornata, m entre le condizioni del m alato accennavano a migliorare, si ebbe una nuova ripresa dell 'orchiepididimite destra con riaccen sione fehbrile, dolori, n otevole tumefazion e <lel testicoJo e dell 'epididimo. Assenza di di'3 Lurbi nella minzione, urine torbide ; al 1ni(;roscopio, grande quantila di pus, innumerevoli colibacilli, qu alch c emazia. Un 'an sata del sedimento semina.ta in agar produsse rigoglioso sviluppo di coli in cultura pura. Dopo un mese, l 'ammalato guari completan1e11te. Att11almente La bene; all 'esame piu accurato del t esticolo e dell 'epididimo non si notano postumi dei processi infiammatori superati; nelle urine per sistono pero alcuni corpuscoli di pus e numerosi colibacjlli. :\ sse11z.a di nemaspermj al1'esame dello spcrma. Un es<lm e radiologico, praticato rece11 lemente (prof. Del Buono), riconosce l 'esistenza di esiii di colite e di. pericolite, con aderenze specialmente evidenli all 'angolo colico destro e al primo tratto del trasverso e assenza di ombre sospet te <li calcoli a oarico dei r cni e delle vie urinaric.

Jl caso descritto e cosi tipico da 110 11 ri chiedere se non poch e consi·derazioni illu strative . Incontestabile ci sembra l 'origi.ne coliba cillare ·d ell 'epididimite. Nel nostro infermo l esioni croniche del gross-0 intestino h anno d eterminato una sin,drome ein1~ero-.l"e·nale co·n eliminazione costante di 1colibacilli .a ttraVierso le • ur1ne. Le periodi1c h e riacu Lizzazioni del processo intestinale hanno a)r ovocato una virulentaziom.e del germe, una ua mag·giore in vasion e n el circolo ang uig no c c1uindi u11a p iu copiosa cari-

oar di e so n·elle vi.e uri1na1~i·e, fa"'·or en·d o la su.a

·111rigrazio11e attrave:nso ~ d eter e11ti !Il·ell 'epididi1no, prin1a a d e tra e poi a sinistra. L 'e1pididimite, opr.ag·ginn~a dopo u11 periodo di ostinata stitichezza, ha ]Jrc1oeduLo· l ' ultima voJ La Ja r ecrude ce11z.a dei Ceno1ne ni ent.erici, 111a n,e e tata a sua volta aggrava t.a, qu1a.n do g·ia tend eYa a risolversj. Com, e ca:ratteri tica <COstanie dell 'epj d idimitJe colibacillarie, nessuna traccia di qu.esti ripetuti a ttacchi di infia1nmazione acuta e rimasta n el i10 tro infermo. Il caso descritto con fer·n1a quindi l 'esistenza di epididimiti da colib,a1ci1lo i1uro eh e, '"' e fossero piu spe so sospettate, risulte·rebbero probabilmente piu frequ.e nti ·di qua nto abitu aln1cnte non si crieda. 1

L' A. descriv1e u11 ca·so cli orcl1iepididimite act1ta :recidivante da colibacillo puro in un mala to di colite e pericolite cronica , e di que... la n on· 1comune forma morbosa ricorda bre,·e1ne11te la patogenesi e la sintomatolog ia.

SUNTI E RASSEGNE. RICAMBIO. La magrezza. (i\T. L OEP EH e P. SOULIE . .foarri. ~ 11 ed. Fra1?Jr;., n o, ,c111.bre 1931).

La ·m agrezza e una indro·1ne clinica in CU i dominano due })rocessi p1rin ci pali e di ineguale importanza, la ·diminuzione o l 'a ssenza di g.rasso n e;i tessuti e la diminuzione o il debole ' riluppo d elle m asse muscolari. Le varieta eziologich e de1la mag r ezza sono numerose. L'insufficie nza di apporto alimrentare, l 'insuffi·ci.enza di assorbimento, l 'insufficie·n za di utilizz,aziorn.e, }'.e1 1a1g erato corn•s u mo energetico, l 'elevazione del m etabolismo organico costitui.·cono i faltori fi "io-patolo1g·ici principali d ella magrezza. Esiste infine una mag r e·zza essenziale ehe si chia mia macilenza. NI ag rezza per insufficienza di app,orto OJlimentare. L'insufficien za di apporto puo derivare da cause diVieirse: po1verta, anores i.a men.La!te d eg·li p sicorpalici , in.appet enz.a o anol'e ia n el cor so della tuber colosi , d ei cancri ·dell 'ap•p arato dig·er ente, sp eciei d el canc ro gatrico, r eg·imi ri Lretti ap1p li cati 11el corso di .affe2io1n i dig·,e stive p•Br paura di indigestion,e o di so ffer enze, r e.crin1e troppo ristretto o mal equilibrato nei di.abetici o n ei g·ottosi, r e.gimi di c UJr,a ,dell 'obe sita o eseguiti per ,evitare la obe il a, tentativi di suicidio, ostacoli lungo Je ·vic di g·estive (stemosi 1eisofagee, del cardia s ~ 1

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del piloro), von1iti delLe g·r.a vide, Losse emet izzaaite dei tubereolosi . Gli studi sperim entali, eseg·uiti sug li anim a li e sull 'uomo h anno dimostrato eh e lo in·dividuo in stato di drenutrizione 1completa per.de prog ressivam-ente il su o peso fin o alla morte , eh e sopravvi,ene quando il soggetto ha perduto i qu attro decin1i de l suo peso. Degli stu·di r ecenti sugli effetti della inani zione, e i·Iniportante r icorda re quelli sugli ede1nj da fa m e, -01sservati dura n te la guerra . Sembra eh e la produzione di questi edemi dipooda da l1a privazione di grassj e sia leg,a ta a d una rottura dell 'equilibrio lipocitico . L 'au.m.e nto r elativo d ella colesterina risp etto ~i grassi provoch er ebbe nei te st1ti una idrofilia supeiriore alla normale .

Magrezza per insuff icienza di dig es tione e di

a.sso 1~b im ento .

Si osser va n el corso delle lesio·n i intestina li: enteri·t i cronich e, en.tero-coliti, 1aipp1en·diciti cronicli.e e d amch e certi canc ri digestivi con sten osi o diarrea. Il di sLur b-0 dig,estivo 1puo in· 1ailtri casi dipendere da un difetto o da una diminuzion e della ecr ezione p an c:neat1c.a o bilia r e (litia i biliare, cancro pa·n creatico, o t ruzion e d elle· vie biliari). ~1 agre;zza per insufficieriza di iitilizzazio11.e. Un 'alterazion e del fegato, del pan creas, del polm.0111e pu o disturbarie l 'assimilazion e d egli alimenti e pr ovocar e un proce;sso di den utrizione . Cio si osserva sopratutto ·n.el cor o delle lesioni pancr eatich e sipe1c.ie q ua·11do si ac-- compagnano a .di;a1b ete. Diverse piressie, in tossicazioni , disturbi cardio-vascol.ari e ren.ali possono· pr ovocare ug ualm e:nte per in fezione o in tossicazio·n e una den ,u trizion e m.ar cata. Magrezza per aiznie.ritato consumo. E uno d ei .segni prin cip.a li ·dell 'ipertiroidismo. In presenza di o·g·ni m agr ezza bisogna sistematioamente ri1cercar e con lo studio clinico e lo stu dio del metab oli.smo la par te ehe j;petta a l superfu·n.zionam enito tiroideo. Quest e sono le rprincipali cau se conosciute della ·m iagrezza. Gli AA. studiano a parte certi stati di m1agrezza particol.ari. La m agrezza prof essionale e ·dovuta all'a tt ivita fisica iruten sa d·ell 'atleta, dello sportivo, d ei soggetti sottoposti a lavori rudi . Questo gen ere di magrezza :vel.ativa si a ocom pagrua in gen ere a·d una forza fisica al di opra della media e il piu spesso a d eccel1ente salute. La magrezza nel corso delle infezioni acute e sop r atutto m.arcata n ·el oorso d ella scarlattina , della grippei, del vaiolo. L 'emaciazio·n e estrema del coler.a e in parte. dovuta a lla disidratazion e dell'orga.ni sm o. Dimagram ento ra.p ido provocan o le setti1oe·m ie .streptococcich e e la polmonite, ben ch e quest 'ultima sia breve di d·e corso. ,Nella difterite si puo :arver e un dimagram ento tardivo, dipendente da fatti di paralisi . eh e disturban-0 l 'alimootazion1e o da t1n ,rero avvele11am en to dell 'organi s1no da tos1

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sin.a difterica. Nel Lifo il dimagramento si manifesta all 'inizio, si fa progressivo nel corso d ella seeo~da1 e d.ella ter.z.a settima na, poi si arresta e: s1 accentua b·rutalmente al mornento d1e lla crisi. Magrezza Zocalizzata. Certi casi di magrezza localizzata realizzano U!Il!a vera lipodistrofia progressiva. Certi m alati presentano un dimagram ·e nto marcato de l1a, faccia , del tronc o, degli ar ti . uperiori , men tr e il r esto del corpo resta no rma le . Magrezza essenziale o macilenza. Esistono inifin1e dei soggetti eh e son.o e r estain.o magri , qual·u nqu e' cosa facciano. Questa magrezza essen ziale puo esscrc in certi casi ereditaria e p uo t alora ·dipen dere da un disturbo ghiandolare ugua lmen te eriedi tario. Prim11 di iporre la diag;no si idi ma.gr ezza 1costituzionale bisogna pero e clu dere l.a d ispiepsia latente, l 'ina nizione parziale deirivante da una r estrizion e speso in cosc~ente. 11/ agrezza dei latta11ti ~ del bambino . Rig uar·da .g·li imm.aturi , i n.ati a termine ma incomp letan1ente svilup.p ati ed i prematuri . Dem eli.n e Devraigne distim.1guono i prem aturi acciden tali da i prema turi tarati , affetti da d ebilit a cOlJlgenita. Questi ultim~ sono particolarm ente1 fragili e tendono ver so l 'atr epsia „ La atrepsia 1pu o esser.e disLinta in tre g ra di: ipot:nepsia legg·era, ipotrep ia grave e atrepsia ''e.r:a :Q!el corso dell.a quale il ·din1agra m ento si accentua malgra do la co m·p ar sa della ·Ca usa primitiva . Qu este magrezze dell 'in fanzia son o dei fatto;ri im portanti per lo svilupipo statunaJe e muscolare ulterior ei dell 'a.d ulto. T rattamen1to della rrvag rezza. :E u n. problema ter.a peu,tico difficilissimo. Esso ·deve seguire d11 e direttivei : la cura della cau sa, la cura del1.a sin drome. La terapia eziolo·g ica pr esuppone un esame ,c,o m·p leto e·d accu r.ato. Ma in molte nLagrezze la cau.sa sfugge„ Occorre allora rivolge1rsi al trattam ento della siridr omei. Dett o trattamento comprende ·due direttive pri:ncipali : la diminn.izian1e del con st1mo organico e l 'aumento dell 'apporto . La dimin u zio·n c d·e1 con uit1110 sara ottenu1'\ con il ri p oso ,· fi ico, g·eni tale e psichico Ma i] punto 1c.apitale ·del tratt.:amento e l 'aume.nto dell 'ap porto„ L'integrita del tuho digestivo e un rie gime approrpria to sono i due scopi da ragg·illl.Ilgere. Il r egim·e sara abboiruda·n rte e vario , accetto al gusto e terra COJl to per la rga parf e della preferenza degli am.malati . La p sicotenapi.a , la m olteplieita dei pasti poco copiosi, l 'inter pretaziooei delle r eazioni diaestive e mientali d-el n1a lato sono tutti fa tto~i di un successo pe o ben diffi cile ad otten ere. In ultimo e da ricordar e 1a terapia insulirn. i,ca ' ch1e a dosi medie di 20-30 un.ita pro die, ·~ pu o r enderre n ot evoli servi7.i. r:. Tos CA'-O. 1

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L'ossaluria. •(L.

LICHTWITZ .

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SEZIONE PRATICA

Lehrbuch der inn. Medizin,

pringer ed. 1931). . . L '·eliminazione di acido ossalico con l 'urina .raggit1nge i 15-20 mg. nellei 24 ore. Vie·n e formato nel ricambio intermedio, •n0!11 e noto in .quale modo; l 'u.n ica sostanza-madre finora nota e il tessuto connettivo. Viene inoltre ingerito, come ossalato di calcio od ossalato acido .d.i potassio, con, g li alimenti e specialmen.t e con i vegetali ve·rdi ed il connettivo. Vi si .aggiunga 18!Ilche Ullla certa quantita ehe si forma nell 'organismo ste&so per opera di g·ermi, fra cui e stato d eseritto il Bacterium oxalatigenum (di De Sandro) ehe, nell'intestino, puo degradare gli zuceheri in acido ossali.co. Nelle enteriti e nel tifo· addominale, e stato QS ... erviaito u•n forte a ume11to d·ell '·oss.aluria; ma la formazione d ell 'acido ossalieo puo a versi .an.ehe fuori dell "intestino com e, p. es. , nelle cavern(3 tubercolari ed in altre affezioni polmonari a d opera dell 'Asperg illus niger. L 'acido ossalico ,·ie11e in parte assorbito ·dall 'intestino; il O'fado di assorb·imento dipende dJa,l la solubilita e (poich e l 'ossalato di -calcio e poeo solubila) puo essere diminuito con l 'apporto ·di sali di . calcio. Nel ricambio in termedio, l 'aeido ossalico e ben poco o punto attaccabile; la sua e.Iimina zione tDon avviene per i reni ma per il fegato; difatti, non e raro tr-0via1re dei cristalli di os-salato cli calcio nel contenuto duodenale, come pure i1ella bile. e ll 'ittero completo, il contenuto di ossalato di caleio n ell'urina e aumentato. _ ulla e noto ri.guardo all 'aumento nella formazione endogena dell 'acido ossalico; tutti i da ti ehe si trovano, st1 qt1esto soggetto, sono ~rrati, poi.ch e ,si basa·n o non g ia sulle ianalisi , ma sul fenomeno ·d ei sedimenti di ossala ti. Ad 'Ogmi modo, e 1oerto eh e la pneeipitazione di questi n ell 'urina e di massima indipeindente dalla eoncentrazione, nonche dalla reazion e. Nell 'ossaluria, si possono avere diiStuTbi delle vie t1riruarie : stimolo ad urinare, dolori, leggera ematuria; e ignoto, peiro, se questi ~iano prodotti d.a i cristalli o d.a lle condizi-01 ni n ervose · ehe ·s tanno alla baise d ell 'assoluria. Nell.a medicin.a francese, si ritiene or.a eh e gli ossalati vengan o ·d·e positati nell 'OTganismo (p. es., nei tofi gottosi, nello sciatiico, nel plesso addominale) e caaioni·n o n euralg ie e reumatism·i. L'ossaluria non esige 1ailcun trattamento a meno ch·e la formazione di sedimenti non raggiunga un gra.do elevato , specialmen te l::i form.azion.e di calcoli. Si dara .allor.a una diet.ia eh e contenga o formi pochi o·ssalati, sono pertanto da e,riiare i vegetali verdi, i pomidoro , le patate, la cioecolata, il cacao, il te, i fichi e l 'eccessiva quain tita di p·a ne. Si daranno abbondanti b,evand e, si curera la peristalsi ·i.ntestinale e i ·dara del carb on.ato di calcio ·(g 1-1,5 ad op:ni. Jln~t o). fil. 1

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CIRCOLAZIONE. Sul decorso e la prognosi della mesaortite luetica. Medizinisch e Klini k, 22 genn. 1932) . Da quain,do la mesaortite luetica e divenuta , con1 i anetodi di iru:lagine röntgenologica e ·sierologica, di facile e corrente diagnosi essa viene sistematicarnente curata con mezzi antiluetici : po1co quindi 1siappiamo ormai su quello c.11et ·e il suo naturale decorso quando questo non venga mo,d ificato dalla terapia specifica. L ' A. ha seguito per pa1~ecehi :anni 231 malati ·di m iesaortite lueLica ini cui l 'affezione si era sempr e presen.tata come manifestazione luetica tarcliviai, ,d i r egola ad almen o 1·5 an.n i dall 'inizio dell 'infezio,n e·: cio 1aontrasta com, la ipotesi, da talumo eni-e1s.sa, cl1e la ter.apia salvarsanica p rovoehi un au mento di frequenza , della sifilide vascola re e un aecorc~am1 ento d·el suo ten1po di latenza. In :un certo !Dumero di casi, p·u:r avendosi seg.n i clinici di mesa.ortite luet~ca (ectasia vasale, insufficienza valvolar:e) e reperti radiologici positivi, i malati non· avevano alcuna sintomatologia sogge-ttiva : n ella m.eta di questi malati vi ·ena1n10 segni di neu rolue o a l.terazioni del liquide e. r.; con staLazione analoga e g ia stata fatta dai -neuropa.tologi ehe 1ritengon.o la localizzazione n ervosa mitigare ~a· lue aortica. I disturbi soggettivi ,p ossono com1prendere tut'ta la gamma della sofferenza car diaca: sintomi di cc cardion,e urosi vasomotoria », di angor ,pectoris, di debolezza 1cardiaaai, di angor e di insufficienza insieme. Le forme a·n ginose 11.an·n·o a volte un d.e corso cosi tumultuoso e impressionante da far perusare - booch e tale forma non sia anatomicamente descritta - a • • • uma mesaort1te acuta; in quest1• cas1,• spec1e se in 1soggetti giovani, gli accessi assumono un significato patogno·mon~co ei autorizzano a porre diagnosi di mesaortite lu etica anche senza a ltri reperti (mesaortite oligosintom1a tica di Schlesimger). I disturbi generali ca.rdiaei e ne ryosi n on riveistono caratteri particolari e laseian o talora lunghissimi periodi ·di tregu.a ia.11 ma lato; spesso si a ccompagnano a palpitazioni, v.e·r tigini, par estesie, ,su.dorazion,e e .a dis,p in ea indilpemdenoo ·da sforzi , da i.peirtensione o da d]sen do1arinie. Circa il re perto obbiettivo, l 'A. fa ei categon• e: 1) mesao,r tite semplice senza compromission e valvolare e con aoir ta ortodia.gra ficamente l.arga n.on oltre 65 mm.; 2) mesaortite co!Il1 insufficienza aortica; 3) mesaortite con dilatazione cilin.drica diffusa1; 4) la preicedente con in1sufficienza aortica; 5) ·rn1esaortite eon aneurismi saeeifo,r mi; 6) la preoedente comi vizio valvolare. Tale classificazione permette anch e un.a suddivi ione prognostiic.a. In 27 casi inon trattati speeificamente e seg t1i ti per .a ln1e110 4 .anni il ·decorso e stato fre(R.

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cruen tementei (40 %) pirog r essivo con. con1parsa su cce siv.am·ente di e.otasi1ai, 1CO·IIllpromissio11e valvolar e, insufficienza cardiaca; si sono avuti a n ch e casi di morte improvvisa. Su 187 Jnalati curati , solo 6 volte si pote obbiettivare UIIl progresso d.ella lesione ana tomica; molto raramentei si ebbe u.n 1 peggiora m en·t o soggettivo; in· circa la .mieta .dei casi si e raggiunta la g u arigion e c linica, ~ circa un t erzo la sopr.avvivenza a lunga scad.enza. Si puo quindi concluder e eh e la t erapia pru10 c~ er·ei ~n g1riado «li· a rr·estare il corso d1el m.ale; e cio D.1<}Ill avvien e, n eii 1ca si .d i debolezza circol1a1tori.a soggettiv.a 1si va inco•n tro a lla ooml)leta insufficienza cardiaca, n ei ca.si con di'.'turbi an.g inoidi, se non i ntervien e la morte o 1mpro·vvisam e·n te o per edEYma polmonare o per scompenso acu to, si p assai allo scompenso • CTOnlCO. Per qu.anto r ig ua rda gli e ffetti imme diati della terap ia n on biso.g na dimenticare eh e ess.a puo portare tal ora a UIIl peggioramen to o • a ddirittura a lla morte.i; tale fatto potrebbe spiegarsi attr.ave r so un.a reia zione cardiaca imile a quella di Her xheim·er d ella lue secondaria o per u1n attacco ste11o·car.dico· ia;euto con rchiusura ·delle coronarie. ·L ' evenien za di m orte in COf SO di terapia Si e V•e rificata n el}a Statistica dell 'A. n el 27 ,5 % ·dei casi letali e n·e l 4,5 % dei casi 1cur.a ti; e p er lo piu in rsoggetti con in ufficien za valvolar ei e aorta non dilatata (ma i con aorta1 dil.atata e sootZa vizio) trattati con m ercurio , ·salvarsan e bism1U.to . La n ozione di questa possibilita deve far sorveglia re il trattam ento: a lla piu 1piccola r eazion e tosica il 1m1edico .d 1ovra allungare le paUJse, allego-erire lei ·dosi , cambiare preparato, evemtu.a lmente interrompere la cura specifi:c1ai intcrpolan·do· un p eriodo di eure aspecifiche. iD.a i orit eri di classificazion1e 1su esposti l 'A. trae le se1guenti con clusioni prog nostich e : A) a seconida dei disturbi soggettivi: 1) mort.alita del 12 ,4 % - mai entro i prin1i 4 a nni - n ei malati coin .dilsturbi n e·u ro1ci rcolatori e vasomotmi; 2) sindromi 1amg·. inose : mo rtalita d el 24, 2 %, per lo piu ipr eoooemen.t e; massimi benefici della cura specifica; 3) insuf ficie nza carrdi1a ca : rrn1ort.alita d.e l 35.5 % con ·durata m e:dia d ella vita maggiore ehe nel gruppo precedente; la terapia da raramem.te la guarigiooe 1olin ica e tnon impe·di sce p er lo piu lo stabilirsi d·e ll 'insufficie~• za cro·n1ca; 4) ·s i·n 1dron1i anginOlse con insufficie nz.a cardi..aca; si h.a la prognosi 1piu gr.aw.e po,i ch e la morte avvi·en e n1el 43,8 % ·dei casi e p er lo ipiu precocem ente. B) A seconda dei dati obbiettivi clinici e ra.diologici: n.el grup~ B non si ebbe al cu·n ca1so ·di morte, in un quarto· ·d ei casi soprav' ri,·enza da oltre 10· anni, ilTh gen erale ottimi ri ultati ter.apeutici ; 11e i gruppi 5 e 6 pure buo1

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na sopravvive11za ma minor.e efficacia delle eure; :nel gruppo 1 si ha m ortalita .relativamente elevata aiccanto a un 'alta percentuale· di su coessi curativi: ~n questi rnalati se anch e inte;rviene un peggioramen1to non e :p ossibile obbiettivar·e un '1accentua2ione delle lesioni, tanto da far p en are ch·e nel gruppo stesso vi si.an o ·du1e stadi ·d.i sviluppo - distinguiboili a namnesticamern .t e ma n o n clinicam ente ne ra·diolog icame nte - di cui uno evolve ver.so la sermipl~c.e ectasi,a va1sale e l'altro veirso La corona rite eh e e l.a cau sa di m,o rte per· ecoe1lenza. Nel g:r·u ppo 2 la mortalita sale al 50 % sopratutto a cau sa dell 'in$uffici.en,za cardiaca eh e 1spesso intervi.e n e; !ri.el grupp10 4 laprog·nosi e mig liore di quanto non si abbia nei casi della cat e:goria precedente in cui pur avendosi egu.ale i1nsu.fficienza .aortica manoa la dilatazio,n e del vaso . Infine l 'A. esamina a lt ri due dati prog no- · stici: la pressione arterio1sa e le ir:nfezioni reum.a tiche acute intercoirr enti: all:a· pTima non r itie1n e - c001trariamente ai piu - doversi attribuirie grande v.alo·r e d.ato eh e molto !farament·e riscontro ,ra]ori altre 200 mm1.; le seconde influisco1n o, . . favorevoimente s11l decorso tanto ehe si riscontrarono n·e ll 'an:aim n.esi d.el 40 % -d ei casi letali. M. Prs.~. 1

Contributo alla semeiotiea delta sinfisi pericardica. (G. STRA.DIOTTI. Gazz. degli Osp. e delle Clin. „ 24 genn. 1932).

L ' A. :pr.en de lo spunto da una pubblicazione ·del prof. M. Ascoli « 1sull 'ar retr.amento sistolico d,e} torace a ntero-late.Tale d estro con tavanscatto diasto,l ico com e sintoma di accretio cordis » p er i1lustr,a r1e il caso di u·n P. affetto da tiipica 1sin.d rome di Picl{. Tale P. oltre .a l ri.en tr.a mento sistolico del1.a pwnta , presenta,~a1 .a lla regicme sottomammariiai .a.e stra u1n rien tr.amen to sistolico esteso· in senso laterale fra la mammillare e l 'ascella 0 re a nteriore e compr.endente in a ltezza il ± , 5° e 6° spazio. L 'A. ammette con l 'Ascoli cl1e la pro.duzione del fen om1eino richieda in primo luogo un cospicuo ingrandimento del 1cuore verso d.estrai (tanto n.el paziente ·dell 'Asco1i come in quello d eillo Stra.diotti la sinfisi pericardica si associav.a 1a1d un doppio vizio mitra lico di alto gra,do) ma 1I1on 1ritien,e n ecessario, come l'Ascoli, ehe per l.a rproduzione d ella retrazioneparietale d.e stra si debba localizzare l'a·d-erenza al m,a rgine destro. P er spieg.a1~e co m1e l.a .sirrf.is!· peflicar-di1~a i1ossa ·e strinseca rsi iaill.a su perf1c1e ester na in una serde cosi in,solita come l 'emitorace det ro, ove tra il cuore e la parete e interposto il .t essuto polmo·n ave eh e normalmente d ovreb: be ostacolare la trasmissione alla par.ete de1 1

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n1ovin1enti cardiaci, l 'A. ritien e eh e una seQnplice :a,derenza rp ericardi;ca interna ed e ter.n a 11on sar ebbe bastevole . Riticn e 11ercio i1ecessaria una ca.t ena con1pleta ·di aderanze pericardo-p ericardich e, pericardo-pleuri ehe, e pleuro-p·a rieta li . La lnanean za di uno solo di qu e ~ L i an elli dov,rebbe bastare !U d in11Jedire la tra n1is ... ion e m edia'La dei nlovimenti cardia ci alla parete toracica . Ques ta eon·dizione n eces .ari.a n on e pero b astevole; })EJrcl1e la rel1razio11e i . . tolica destra raggiunga una grande evidenza s' i111pone anch e la n ecessita eh e la ·si11fi i verso la iparete sia estesa e diffuSaJ s u una larga superficie e ad oppo te parLi del c uore-. Infatti n el caso dell 'A. la riacqu i tata motilita del cuor e sinistre, deriva la dal di..,o an1en to parieLalc inistro (operazione di Brauer) diede luogo alJ.a as olu ta compar a del fenon1eno a destra. II eo-ruaJato .r ientr.amemto ' istolico dell 'e111itorace destro n elle „ in fisi pericardich e, a urge secondo l 'A. a p1a rticolare inter e.. r sen1·eiolocrico, in qu.anto, ebben e ra·ro, sar ebbe tu,t tavia un pr.ezioso i11dice di si.11echi.a peric.ar·di ca . R. GARB I J. 1

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Su una condizione anatomica dell'edema acnto del polmone nelle malattie dell'ap· parato circolatorio. (C. PEzz r. A1t11ales de 1"\tled ., ottobre 1931). ~ ella patogenesi dell 1edema acuto del pol n10ne ono st,a ti invoc.ati faltori di ersi, ma 11011 e tato mai preso in con iderazione lo -talo anatomico dei vasi polmonari, per quanto sia attraver o que. . ti eh e la tem.p esta scoppia. L 'A. si e domandato e n on sia possibil e lrovare n·ell e a lterazioni deille pareti vaseolari la eo ndizione anatomica n ece saria allo scoppio della crisi e, a tale scopo, h a studiato rad iologicam ente i vasi polmonari. H.a p-0tuto cosl constatare eh e, ia eh e si tratti di ed m11a ac u to de l polmone i11 n1itraliei o in iprertesi , l 1esa111e rad ioscop ieo rivela sempre l 'e ist_e11za d i una ipertensionc po}mon.ar e, rCb·e a l}o . . cl1 er1n o "i rivela per la •p resen za di mas ei ilari fo rte1ncnte iaceentuate, a contorni ne tti e r egolari , nunto ·di parLenza di numero"e t ravate vascolari eh e si jrradia n-0 n el polmone. Ora, se que, ta iperten ion e po11110-n ar c, co1n e condi zion e o sub tr.a to .anaton1ico dcll 1eder11 n a\uto, puo esse re discutibile n ell e les ion i mi trali n on lo e ll·e1l 1ip1erten sion e dell a o- rand c r ircolaz ione. N ell e les ioni n1i trali , in ef(otti . spec i e n el corso della stenosi, l 1i11erten sionr pol1n onare pii1 o ineno a ccentuata, e·q11a si di. regol.a. E a in g ran paTte e eomrpete·n za dell a . sta. i ' 'r n osa a monte clell 'o t~col o, m a pt10 es~P rc. al rn cno in parte, con segu enza di alterazio11i ana1omicho re1Umaticl1e delJa tun ica m edia dei vasi polmonari. Ma, con1nnqr1e si ron~id erin o le ro~e, l 1ipertcn ion e 11olm onare e una con1pli•c.azion e trop1

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SEZIONE P RATICA

po ba11ale e troppo fr equei11Le nelle lesioni mit:r.ali perch e si pos_a eon sid·era rla, a prima vi. . ta, com e una condizion e a natomiica d ell 'eden1.a acut-0. Tuttavia quelli el1e 11.anno l 1abit udin e ·di osservare i mitralici allo sch ermo e di . eguirli clinicamente l) OS on o constatare e he i mitraliei bronchitici, tossicolosi , diStpnoici prc entano sopratutt.o i segni della stasi ve110 ·a, i rnitralici emopLo·iei sopratutto i se.gni dell ' i.perten sione polmo,narie. La con statazio·n e di qu esti segni radioseopici ha 1cosi, al di fuori di ogn i con si<le razione leorica, U'Il reale valor.e pratieo e prognostieo. l; n sogge tto a ffeLto d.a L•en·o i m itralica n el quale le ombre ilari son o normali o quasi ed i campi polmt0niari chiari, l1a piu proba bilita <li tollerare peT lungo tcrr1po e fa eilmente la „ ua lesion e orifiziale. Lo stesso si puo dire del valore ·di questi „ egni radioscopiei negli ipertesi della g ra nde circolazione. Quanid o l 1i perternsion e e b en tollera t a, i 1 piocolo circolo n on n e soffre. Si ha ta i olo se intervien e l 'i11 sufficienza cardiaca. Vi sono invece d ei soggetti n1ei qu.ali l 1iperlen : ion e e a1Jpar0n ten1ente b en tollerata e nei quali l 'esam·e 1al] o sel1erm,o riv.el.a a l complet-0 i se.g ni dell 'ip·erten sion e polmonare. Sono que„ li i soggetti eh e possono fare ·d1 elle en1ottisi , delle apopil essie, degli in farti polmo·n ari e, infine, l 'edema aeuto d.el polmo·n e. Qu·este comJJlieaz ioni sono legat e direttamente a ll 'ipertensione a rteriosa in sen se I.ato , eioe all 'iperten. . ion e della grande e della piocola circolazio11·e e le stesse cause eh e prov-0cano l ' ipertenion e del g rande circolo, provoeano prob abilmente anche l 'i·p.ertensione polmon.ar e. Conelu.dendo , Ja con·dizio·n e o il substrato .a na tomico eh e f.avorisoe la 1co1nparsa dell'eden1a acuto del polm on e n eille mal attie della mitr.ale e sopr.atutto n ell 'iperten sione arteriosa, e rappr esentato da l1 a selerosi dei vasi polmonari e dalJa indrome radio·s co·pi1c.a dell 'iperten sio11e polrnonare. Qu esta sin.drom e radioseopi ca non ha soltamto um in.te:res e teorico di riveJare le con·dizioni ehe favoriscono, i·n u.n1a gran parte dei ·ca i , lo seop1)io dell 'edema acuto del polm1one, n1a po sie·d·e .an eh e un interesse pratico e prognoslico di prim 'ordine. Gli ipertesi del g ran de eireolo eh e presentano a llo eh ermo i . egn i dell 'ipertensione poln1onarc, so-n o minaceiati cla ll 'edema .acu to d e] polm.one e sono predi spo~ ti alle apople.s ie polmonari, alle trombosi dei v.a i p·o lrnon.ari e .all 'in f:arto p·olm onare . C: . T osCANO. 0

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Sindromi simnlanti (1(. ,

HIHLEY

SMITH .

ca1~diopatie.

British Medical .Journ,al,

1932 , 23· g·ennaio). Le lre pri.n cip1a li in.dro11)i r l1e ]J OS on o sin1ulnre un 'a ffezione -01rg.ani c.a clel ruore son o : la . indrome di forzo, il doJore rnammario si-


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« IL POLICLINICO »

n.istro cronico o iparossistico, il dolore retrosternale di origine m·u scolare. I p,a zienti ·di sind.rome da sforzo accusano generalme11te .affanno, palpitazioni, vertigini, debolezza, senso di costrizio,n e o ·dolore al petto. Questi disturbi 1sono 1provocati d.a lino sforzo, spesso ·da uno sforzo molto leggero, abituale, o anche da eacitazioni. La capacita degli sforzi o delle e.imozio,n i a produrre i sintomi stessi e molto vari.abile nel1o stesso indivi,d uo. Invece i pazi·enti ·di m.alattie cardio-v.a scolari si 11amootano prevalem·temente o esclusiva•m.ente ·di dispnea ehe si verifica ·dopo qualche sforzo ed anche di notte in pi·eno riposo. La ·dispnea e di soli·to proporzionata all'intensita dello sforzo, e quasi sempre aCC0 Il1pagnata ·da ci.a nosi piu o m.eno ac c·e ntu.a ta. e generalmente non e prodotta <lalle emozioni lievi. Un'altra ·differenza impo·rtante e quella seg.nal.ata da Mackenzie: Quando· un pa.ziente ~f­ f erma ehe e preso ·d a dolore al petto dopo sforzi muscolari, ad esempio dopo una p.asseggiata in rSalita, vi sono malte p)r obabilita oh·e si tr.atti di 'l1Il car:diopaziente orga1n ico; se invece egli .d iventa stanco ed esaurito anche dopo UIDa br.eve passeggi.ata, do1po una passeggiata ehe da un sen1so di ben,esse•re ai sani, allor.a isi puo essere quasi certi ehe il disturbo non e determina to ·da un vizio di cliore. Lo stesso Mackem·zi,e ha fatto, inoltre, la osservazione. ehe i car·diaci quan.do· non so·n o sotto l'azioine della dispnea o del ·dolore non avvertono alcun malessere, rneintre i non cardiaci lamentano ·serntp:rie un.a . sensazion.e va.g a ed indefinita di malessere. Tutti gli autori tendono iai dare alla smdrome ·da .s forzo, un 'origine psicogenica. L 'importanz.a ie tiologica ·delle inf.ezioni da qu.alcuno troppo v.alorizzata e se m1ai seconidaria, n1el senso ch1e esse richiam,ano l 'attenzio·n e d·e l paziente sulle proprie f.unzioni organiche ed indueono .all'introspezione·. E 1per qu.esto· ohe le eure di riposo non fan no ehe peggiorare la situazion,e : il paziente si osserva di piu, diventa semp~e piu convinto ·d i essere un malato di cuore, e percio i .d isturbi si .r ipetono piu frequente·m ente ed in ·s eguito, a cause sempre piu insiginificanti. Le recenti statistiche hanno dimostrato ehe il dolore mam•m;ario siniistro e l 'espressione di una neurosi funzionale 1piu frequentemente oh·e un sintom.a di · m.a lattia organica dell'apparato cardio-vascolare, sopra tutto ipertensione e stenosi mitrale. 1 pazieiiti di qu.esto disturbo possono avere .ainche affarino ·döpe> gli sforzi, m:a ~"per 10 piu accu:sano incapacita di fare inspirazioni profon.de, un senso di soffoeazion e o di m.ancanza di respiro, una tende.n .za ai sospiri. Tutte queste m,a nifestazioni sono in.dipendenti dagli sforzi , ehe possono an·che alleviarle o .e liminarle. 1

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Herz ha descritto una 1sindrome caratterizzata da palpitazioill e ·dolore mammlario, ehe· h.a chi.amaito freno·ea:rdi.a. G.all.avardin ha dimostrato radiograficamente, ehe in queste forme i disturbi respiratori sono prodotti da una limitazione dell 'azione del di1a,framma da debolezza o spasmo. La sindrome h,a come disturbi collaterali una va:riabilita ·della capacita a.g li sforzi, uno· stato di n·e rvosi1smo, ·crisi di tre•mori, inso·n nia. Si verifica piu frequentemente nelle donne .a temperamento eretistioo, con ipertiroidismo, co·n ·d istu,r bi genitali e durante la menopausa. Nella forma iplairossistiea il dolo:rie m,a mma-· rio sinistro p1lio ragg iungere .n otevoli intensita e d essere accompagnato da ' perdit.a di eo• sc1enza. II sin to·m a prev.al ente e il ·dolore parossisti-· eo fo:r tissimo• ad inizio fulmtinant~ nella re-· gione sinistra d·el petto, ehe• si manifesta senza cau1se apparenti o ~n seguito ad uno sforzo :aibituale. Si d.iffond1e per lo piu al br.a•ccio sinistro, ra:r amente altro·ve. Pub essere seguito·da deliquio o sin·c ope. E aecomp.agn.ato da sintomi ca·r atteJristici: irr,e,q uietezza, pa1p~tazioni, pulsazione al collo, senso di caldo o di fre:ddo, intorpidimento ed altre parestesie agli arti. Si e spieg.ato il meccanismo di questa sindrome ammettendo ehe a.genti tossici di natura igno·t a, en.doicirini o metab·oll.ci, a,giscalllO' sulle vie nervose afferenti del cuore in modo da farle ·diventa:re ipereccitabili. Cosl ogni stimolo abitu.ale, una momentane.a aceelerazione o palpitazione, aJTiva ri;n forzata al bulho. La ipereccitazione del bulbo si riflette sul cuore, sui muscoli irerspiiratori, sulle vie sensitive, e si ha tJaichi,eiardia e palpitazione violenta, tachi1p1n ea e disturbi dell 'azione diaframmatica, ipere1stesia della regione mammaria e del braceio sinistro. II su,d ore, l'arrossamento, le pariestesie · hanno un. mocoani·s mo ·d i produzione analogo. E ovvio ehe le stesse vie nervose sono in giuoco nell'ang ina pectoris. Ma in· quest'affezione il m·eccanismo e un po' ·diverso: l'ipereocitabilita delle vie nervose e di grado Iegger-0, mentre e forte lo stimolo ehe 'Scatena la crisi e ehe risiede nel m.iocardio,. 1n elle art erie cül'fon.arie, n ell '1aort.a. . Oltre a cio in rappo·r to alla i.ntensita dello stimolo }a ·SGarica e piu forte ed investe organi motori, come i muscoli intercostali, donde il ca:r.atteristico senso ·d i costrizione ehe si ha nell 'a·ngin8 pecto·r is. La di.agnosi differenziale tra sindrome di ipereiccitabilita e vera a.n gina rpectoris di solito ·non e difficile. La prima h:a. una fenomenologia obiettiva e su·b iettiva sempre piu lieve, si verifica per lo piu nelle donne di mezza eta non e alleviata dai vaso,d ilatatori. Oltre a cio' il dolore dell.a forma funzion.ale non e costrittivo e sternale, eome e di solito nell'angin.a pectoris. II dolo.re parossistico sternale ehe sopravvie1

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SEZJONE PRATI CA

ne in se.guito a sforzi .o di notte e generalmente di o,r ig ine cardia1ca, e eon.seguentem.ente ha significato grave. :E possibile tutta.via ehe -esso sia provocato in tutto o in parte da uno :Stato di esaurim·ento museolare. In questo ca.so e:sso si manifeista qua1n do la r espirazione toracica 1p revale su quella addominale ne ll.a poizion e sup ina ed e sempre aecompagnato da ipertonia e dolenzia alla pressione dei mu:seoli vicini allo sterno. L 'esattezza delJa di1agn-0si di tutte queiste forme e assolutamente n ecessarria :per l 'i.rudirizzo t erapeuti·co. La cura n elle formie funzionali e prevalentemente su ggestiva. 11 m edico d eve infondere n el malato la ;per:suasione eh e si tratta di lfil disturbo senza cau:se organiche, tran itorio, non peri1c-0loso. Allo st esso scopo si adopereraruno i medicamenti: la stricnina n ei ·soggetti astenici , la chinina nelle form e con. extrasi&toli, il bromuro e la valeri1aina nei s0gge-tti eretistiei. Eventualmente si pratichera la cura dell 'obesita, si somministreramno preparati tiroidei. Le applicazioni calde loca li g ioveranno a m itigare i dolori. II moto, g li esereizi fisici lun gi dall 'essere proibiti, dovra·n no esser e suggeriti ma sempre con la moderazione .necessaria perche r1on si provochino forme di esaurimento. .

DR.

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rniell 'intimo ·n 1esso colle applicazioni cliniche cioe pratiche. Non si tralascia .p oi di mettere in rilievo l 'imiportanza di curare la preparazioo11e p•sichica degli ope.nandi col fine di :rendeire sem.p re piu inoffensivo il prezio1so ausilio della na.r co·si. P . B1ANCHT .

Non si dovrebbero piil verificare difettose anestesie generali. (PASCALIS. Medicina Pratioa, 1..931, n . 8). Dopo aver parl1a1to dei rischi dell 'anestesia g·en erale, l 'A. diee di aver con·dotto, in assO!ciazione ad un a ltro medico, pazienti ricer ehe J.e quali hanno dimostrato ch.e : la « qualita di una a·nie1stesia gener:ale di1p en·d·e dallo stato di va-gotooiia del soggetto ei eh e e possibile rilevare questo stato eon la ricer ca del riflesso oculo-ca['dia·co ·del Da.gnini ». Se la compressione d el globo ocula:rie provoca un rallentamento d·el polso ci troviamo di fronte ad un mdividuo ricettivo il quale facilmente si lasceira ad·dormentare. Se invece con la com·p ressione d el g lobo-oculare si hai un .aumento di ipulsazioni si tratta di soggeto resistente per il quale la narco·s i sara piu o meno difficile . Per trasfonnare questa resistenza in·d ividuale i,n ricettivita l 'A. in 500 casi ha fatto uso i•mmediatamente primiai dell 'operazione di lina in iezion e sottocutanea di 1/2 mmg. di salicilato di e er ina senzai il m inimo inc iden te. Questa iniezione non esclu·de l 'iniezione di morfina ma naturalmente e incompatibile CO!I1 l 'atropina. Per l 'uso di questa ISOStanza occor.re se:mr pre pe1ro riceircare n ell 'individuo il riflesso oculo-car·diaco p er evitare il rischio di trasfo·r mare individui gia rioettivi in iperricettivi ed esporli quindi a lla si1nco,p e grave. L. !BuscA. 1

TECNICA CHIRURGICA. La scienza della narcosi considerata in clinica. (B. ScHIASSI. Arch. Ital. di Chirurgia, fase. 2, 1931). L ' A. eh e, secondo quant-0 scrisse i.n, altro tempo uno de i nostri piu en1inenti Maestri di Chirurg ia, cc ha tracciato una profonda e minuta analisi del m ecoanisljvo biologico delle anestesie » oggi tor.nia sull 'argom ento coll 'esporre a lcuni perfezionamienti e quindi pro,gressi nel campo ·della naFcosi. Reputa ehe ia1I1-0 da pre~erire n e1la preparazione degli opera ndi, invece degli alcaloidi, sostantZe n on alcaloidee a,d azione elet'tivamente corticale e c io in forza di un cc principio » 1ch e cosl enunc i.a: « qrialunque alcaloide in associazione cogli a-,iestetici generali puo, anche a dosi non tossiche, nuocere ai centri bulbari ». Allo stato attuale della fa.rmacologia l 'A. oggi cred,e di indi1c.are l 'u so del Lipson Coron edi quale so·s tanza da utilizzar e, .p referendola ~1g li alcaloidi, in ausilio d ella nareosi. Con motivazioni dottrinarie e pratiche l 'A. poi m ette i.n nanzi perch e si ·debba.n o prediliger:e quali narcotici il cloru.r o di etile e l 'et ere e.tilico. Lo 1scritto porta il titolo su esposto perche vi e curata sostanzialm.emte la dottrina ma

Sulle alterazioni determinate dalla novocaina iniettata in prossimita di focolai settici • .A. proposito dell'anestesia locale negli interventi sulla. mastoide. (S. TRAINA. ll Valsalva, ·dicembre 193 1).

L'A.

e rirruaisto

colp ito dal fa tto ehe ·dopo interventi sulla mastoide eseguiti con an.est esia locale g li e capitato talvolta di osserv.are i bordi della ferita operatoria infiltrati, i tessuti circostan ti tumidi e dolen ti e lie gr.anu l.azi·on i pallide e flrucc idei con cenei n ecroticj. Ha sospettato percio eh e la novocaina o l.a tutocaina avessero una azione n ociva sui tessuti iniettati. Per f.ar luce sulla quistion,e gia ventil.ata anch e da altri auto·ri, e.g li ha preso i1n con side· razione sia i dati clini·ci sia .i ri sul t,;i-t i di e:::; perienze su animali di laboratorio. In a lcune cavie ha iniettato in punti simmetrici de} rSOttocutaneo addom in a]e SOSp·en sio·ni b.a tteri ch e im acqua e in sol uzione di novoc.aina · in· altre h a · iniettato prima i .germi e dop,o fo~ato l 'aiscesso, la novoc.ain a; in altre an-


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IL POLJCLINlCO

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cora ha prim a iniettato il far maeo e poi i lo 1seheletro, a una tuberosita ossea o a una • germ1. er esta, ecc., dovendo eosi .r inunziare al prinDa tali esp erienze e risultato ·ehe le ca vie eipio dello sforzo mi.n imo. ln fatti per la legge sottoposte a lla ini ezione sottocutanea di g ermi d egli attriti l 'e ffietto del l1a trazione e inversau ccisi o di germi vivi, r eagiscono localmeinte m ente proporzior1ale alla ·dist.anza ehe passa n ello s tesso m o·do sia eh e la sospen sion:e ba tfr.a il pu.nto in .rui essa viene inserita e il foterica sia fatta in aequa sterile , sia ehe sia colaio della discontinuita; e quindi piu breve fat ta in soluzione di n-0vocaina; e fatti non e qu·esta dista.nza minore rsara l.a quantita di dissimil.i si n otano quam·do viene iniettata in- en er g ia traente neeessaria a·d otten er e lo stes8o torno a .due fo oo11ai settici della stessa .i.:avia , e ffetto·. rispettivamente so.Juzione di novocaina e soInoltre il d anno, eh e 1ohio.di, ra1 n11p~ni ed alluzione fisiolog i ca; oppure quando g li ascessi tri ·m ezzi transcl11eletrici possono produrr-e susi sono -0ttenuti in zone g ia iniett.ate eo n no- g li organi dell 'aecreseimento osseo (cartilagi• voca1na. 11i di coniug·azione, bulbi condiloidei, eec.) liL 'A. ,si e an eh e proposto di in vestigare se rnitiano 1.a trazione sullo sch eletro esclu si vala novocaina puo modificar e il processo di mente all 'adulto. Non cosi il filo ehe per la irnmunita loca1e ottenuto ·con le iniezioITTi sot- sua sottigli·ezza puo ess.ere introdotto dovuntoct1tanee di v,accino o eon applioa·z ion·e . di fil - q ue anche in vicinanza al focolaio di frattura . tnruti : le ri0er cl1e .da lui istituitie lo hanno conAltro pvegio del m eto.do· e la semplicita con ·d otto .a eon clud1er·e e he aneh·e la difesa immlll- c ui esso si attua e lo scar sissimo peri.c.o1o del nitaria loiea le n on riscnte dell 'azione della no- 1' infezion·e e ui e so e! pone. • voca.1na. Come strument.ario l 'A. si serve di un perAleuni AA. son o· di avviso ehe le n ecrosi e foratore elettrico ehe per la sua prontezza e rale .suppurazioni post-anestetiehe sono in parte pidita d'azione r ende quasi inavvertita al maladovute 1a.Jl.a .a·dTe·n .alina eh e vieme assoeiata spesto l 'intro.duzione del filo; tanto ehe in qu.alehe so a lla novocaina. easo si e potuto fare a n che a m eno della semII nostro A. n·egli interventi sulla mastoide plice an.estes i.a 1a l elo,r uro ·d '·e til·ei. 11 filo di a eha eseguito iniezioni di em e. 8-12 di novocai- eia io, .eh e ,,iene introdotto montato sul perfon a a ll ' l % senza agg·iunta di a·dre1nalina , in . ra tore, e quello da s.trum1enti musicali dello tutti quei soggetti .eh e, oltre alle iniezioni lo- spessote di un mm. La presa sul filo e realizcali, subiva n o La• narcosi eterea e eioe in ~og- · 1..ata da una staffa m etalli oa di v.a ria grandezza getti in condizioni generali buone. a seconda del seg·m er1to ·d 'arto su eui si deve Tali inieziomi sono state a·ssolutam.ente inag·ire e la eui eurv.a p erm1e:Lte di .d.are a l filo la ten sione n eoessa·r ia rsenza ·produrre in curvano·cue. Non e dunque d.a add1ebitarsi al fa rmaco nomenti d·el filo stesso : condizione questa indivoea ina o tutocaina e neppure alla adrenalina pen sabile pe r evitare la r ottura d el filo e danil aattivo aspetto delle ferite operatorie. ni alle parti molli. L' A. e convinto eh e la cau sa dei fatti in esaCon tale metodo l 'A. ha raggiunto una tram e d·ebb.a piuttosto ri.cer car si nelle eo1ndizioni zi-0ne di 15-18 Kg. per l 'arto inferiore, ie ·di 10 generali ·dei pp. ehe hanno eontro·indieato la Kg . p er l 'arto superiore, otteTuein·do in 2-3 giornareosi ed h.an·n o obblig.ato a rieorre re alla n i .allung.an1.enti a nche eccedenti ]1a mi sura vo1uta per ] 'esatta ri-duzione. anestesia locale. Si tratta in g-en er e di cirrotici, diabetiei, n-eOtten11ta tal-e riduzione si immobilizza l 'arfriti ci, soggetti tutti eh e hanmo scarsi ~oteri lo in1appar ecehio gessato i1n eludemdo n ell 'arppadi difesa ed i .cui tessuti v,a·n no sog,gett1 eon neechio il filo di tr.azio.ne· i cui estre mi sono fa cilita a l.esioni diffuse eh e possono g iunger e la seiati ·d ebordar.e da·ll e due pa·r ti. Si avra eofino .allo sfa celo. V1 c ENTINI. si . a ·di sp,osizione il m iezzo di .ag ire ulterior. , inente sulla fr.attu.ra qualora il c.o ntrollo ra.dioLa trazione col filo. -grafi100 n.e indichi la opportunita. !111 tal caso si ,divi.de circolarmente il gesso jn corrisponden( P U TTI. Chirurgia degli organi di movim enza d el f-0col.aio ·di frattura e si fa di ruu.ovo preto, settemb r e 1931). :sa sul filo per i.ntensifi.care ]a trazione. Quando la trazione n on occorr e piu si to.g lie facilL 'A. riporta ll!Il eontributo per sonale al ineto,do .d,e l1a t1~azion·e c'<:>l filo metten·do iru rilievo m ente il fil o sfilandolo da un ' estremita e medie.an1do .a pi.atto l1e due ferite·. . i vantag.gi eh ei questo. meto do ha &ugli altri In questo mo·db l 'A. ha eurato compless1vam.eto·di oomunem·en:te u sati n·ella trazit}nie deg li arti fra ttura·t i. · . m ente 3t0 malati e preeisamente in 29 di essi Primo f.oo tutti questi vantaggi e qu1ello d1 si trattava di fratture varie (omero, fernere, r ender e la trazione possibile in quasiasi r egio- na;dio-uJ·n .a, tibia-p erone) ed in 1 caso si tratto di ·u.n ·a ll.un,g amemto operatorio di un arto CO!Iln.e -0 -seam ento seh eJ.et t ieo in·di·pend·entemente 0 da11 'eta ' del m alato· e da :parti.c.olari disposizio- .O'lenitam ·e nte accorciato in li:na rag.azza di 14 anni aitafomiehe. Infatti eon g li altri m ietodi di ~i otte·n·endo eon u.n 'o:steo·t ornia a Z d·e lla diat razi ohe ' ftan ~·, d "perischeletrica e :necessaTiO fi1~i fiemorale u·n .allung:am.ento ·di due .c:ent . e A. CALCAGNI. ancorare la tr.azione .a un.a parte affioDante d el- mezzo. 1

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XXXIX., !.\ U:\I. 13)

st ~ c.a1s i N. _1)ropone il seguen te rnetodo d i p la-

Contributi alla chirurgia del torace. Arch. Kl'in. Chir. g ima 5±1, 1931).

( ZAAIJER.

vol.

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167, pa-

Le con·dizioni .g·enerali de~ p,azie nti eh e d evono e ser e operati di t oracopla tica so.n o talora !C O l gravi eh e l 'intervento deve e er e diviso in 11iu tempi. P ero , ia1 Lali ·Condizioni , il periostio d elle eo tole g ia r e ecate })rolifera atl iva1nente e a m eno ·di non ravvic i11a re inolto i tempi de ll 'intervento si ricostituisoe lo sch eletro os eo e il colla o e solo i)arzia le. Per ·OV''iare a tale inconveniente Si e dirnostrata m olto utile la formalina, il pcrio Lio b agn a to di for111.alin.a perde ]1a1 fUJn.zio1n ·e osteo.g en etica. Pe r ~endere l 'intervento m en o gr.ave ri er va per ! 'ul timo t empo la .resezione dell 'ottava ·COIStola, solo allora il co]lasso 1po]monaTe sara compl et o, m entr e lo .ch oc operatorio e m olto ridotto . · I·n . ca i di hro11chietlasie h a avuto talvolta o ltimi ri ultati con la frenico-e eresi; anch e e ·non i ottengon o costanteme;nte su ccess.i -que to intervento e i11d icato e1npre come preparato·r io. Con il piombaggio i h an·n-0 buoni ri ultati negli a ... ce i polmonari, ~.car i n ella eura di bronchiettasie. In que ti casi 1'iin tervento eh e l 'A. iinpieO'a piu volentieri e la toracoplastica con forn1aliz:zazione ,d el perio tio. Ha eseguito piu ' roltc la resezion.e del lobo ]Jolmona r e inferior e con buon ucc·es~o; usa 11 m je todo d ella r esezione eo,n lamina elastica . l Tn uni CO ClSO di morte e dovuto al fatto e h e le a de r einze tra lobo sup eriore e parete toracica ave,ra n o ceduto provocando lo spostamento .del mediastino e d'i·n 1suf ficienzia .del cuore ·d estro. P er tale r1a1gion e in C1asi di iresezione poln1 onare e importante eh e il l o·b o sano sia vali1damente aderente alla parete. 1

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V .UDONI .

Plastica con parti molli per obliterare -speciali forme di cavita, esiti ·di empiema. Ze;ntralbl. f. Chir., n . 3±, 1931). La g ran ·maggioranza d elle cavita re,s idue d.a .empiema si possono trattare co·n la to·raco1)las tica extr.a p.J1euriea par.avertieibrale secon do Saiu erbruch e d il cavo ,e ventu.alm e nte residuo, si pub obliterare, in una su ecessiva seduta, con un a plas tica intraplerurica secon·do Schede. Vi ~so·no pero dei casi in cu i , ;lnch·e dopo l '.a1ppli·cazione di questi ,d u.e m etodi , persiste un r es iduo di c.avita e son o que1lli in e ui il · cavo e si Luato n ell 'angolo m ediastinale posteriore. I coPp·i vertebrali, le apofisi trasverse , talora anche Ia scapola impedi scono il collabire d elle pareti e d e d~gno di nota ehe sp·e· so in qu esti ca si coesiste una fi tola bron chiale In que(

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SEZIONE PRATICA

ISS EN.

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st1ca: l\fe.d1almenle alla cavita si scolpisce un len1bo cl1e compre 11d·e la pelle e parte dei muscoli .e Len sori. del ·dor o e il c ui p e1dun·colo uper1ore corr1spond.a 2-3 dita tr.a sver se a l di sopra d el marg ine superiore della cavita. Per il pion1b.aggio ,della cavita viene 1arl-0perato il tessuto mruscolare e il sottocutaneo; occorr e q.uindi eh e la lungh ezza, d.e.J lembo sia pro porz1on ata alla g randezza ·della cavita. P er evitare . disturb i di nutrizione puo C1S.Sere Util e comI}l etar e Ja delimilazione d el lembo n el senso caudale in 2-3 sedute . Dopo ezio n e· d el piano muscolare vie11e interposto fra queste ei la s uj)erfiJcie sottosta nte uJn pezzo di battist a di Billroth per evitare il saldame nto. La re trazion,e ·della •p elle viiene .evitata p er rnezzo di a lcuni })Un ti di fissazion e. Qua ndo si e sicuri d elJ.a. vitalita d el lembo si com.prime g ra.du.a l1nerite la sua radice inferiore in ' 1nodo da assicur.arn·e la nutrizic·n e con la ola radice uperiore. In una seconda seduLa si seziona la r a:dice inf.eriore, si tacca la cute del lem.bo fin o a11 'altezza d ella ·cavita i1 tessuto ·m uscolare e .a,dipo.so si arrotol.a, pone n eil ca vo e si fissa con pun ti pro fondi ai m a r gir1i cutan ei recentati del cavo tesso. Una ulteriore ezione della Tadice superiore d 1e1 lembo non e n.eces aria. La p erdita di sost an za d el le;rnßo viene co.p ert a con trapianti a lla Thiersch. Due malati - gia oper ati diver e volte (fino a 8 volte) senza suoce ~ o on o guarit i con que,_ to metodo. G. PACETTO. 1

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Y/.icoPdiamo {'infer>essantissimo {i6Po : Oott.

Prof. ANDREA FERRANNINI

Docente di Patologia Speciale Medica e di Clrl.nioa Medica nella. R. Univereita di Napo}.i.

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME ad uso dei Medici e degli Studenti

Prefazione del P r of. AGENORE ZERI. Direttore dell'Ietituto di Patologia Speciale Medica nella R. Universita di Roma Ripartia mo l'Indice dei capitoli : C AP. I. Patologia della coetituzione dndividuale. CAP. lI. Pat.ologia del ricambio materiale. - ÜAP. I I I. Patologia degli organi endocrini. - ÜAP. IV. Patologia del cuor e e dei vasi. - C AP. V. Patologia delle vie respir ator ie. - ÜAP. VI. Patologüa dello stomaco. CAP. VII. Pat-0log:ia dell'inteetino, del pancreae, cl~l peritoneo - Ü:\P. VIII. Patologia del fegato e delle vie biliari. ÜAl'. lX. Patologia del sangue. CAr . X. Patologia dei reni, della veaoica, della pelvi renale. - OA.P . XI. Patologia deJ sri.stema nervoeo. ÜAP. XII. Patol ogia delle infezioni. Volume in-8°, d.i pagg. XII-524, ni tidam ente etampato, con 151 figur e in nero ed a colori n el teato. P rezro : in brochure L. 5 6; rilegato .in tel a L. 6 4; piu le speee poetali di spedizione. Per gli abbcmati a l " Policlinioo „ r.ispettivamenit e L. 5 O e L : 5 8 in porto franco. Inv.iar e Vaglia all'editor e LUIGI POZZI, Ufficio Poetale Succu rsale diciotto, ROMA.

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IL POLICLINICO

NOTIZIA BIBLIOGRAF/CA. Prof. dott. A. RoMAGNA MANOIA. l fanciulli epilettici. (Note patogenetiche, cliniche, di assistenza e terapia). N. 39 d ella Collana manuali del cc Policlinico » . Luigi Pozzi, editor)ei, Roma. Prezzo L. 22. L 'epilessia o, se vogliamo essere piu precisi, le sin·dro mii epile·ttich e, 1costituiiscono um campo di studio· coltivato da temp-0 immemorabile e pe·r cui l'iintereisse va semipre aumentando. ·Ben se nie comprend e la ragione quando :Si pensi alla g.ran·de varieta dei .disturbi riportabili ·at ·dette sindromi e d alla ri p1eireus&ione .dei m edeisimi non solo, su la salute fisica e psichica ·d1ei s·o ggetti colpiti ·e su la loro ca_pacita edUicativa, ma sopra una quantita di fenomeni so·eiali, come avvi€Jll1e per qu·e lle manife1tazioni delin·q uenziali o ardimentose o geniali el1e sembrano trarrei 0 rigine ·d a u.n a con-0.izione morbosa ·del gene1~e e ehe talvolta perturb1a1110 le masse, tal 'altra le tras.einamo ai piu :gra·n·di e.roismi. Se antica la delim1itazione di -una form.a clinica caratterizzata ·dagli speciaJi sintomi, innum·e1·evoli gli studiosi d·ell'argomento, questo appare sempre come una sfinge, e quando, con sforzi piu o meno gr,aindi, si e riuseiti„ 1(11 sollevare um velo, altri ne sono app1a rsi, i1n mo·do da moltipl~carsi inees.santem.ente, a·n1zieh e ridursi, i problemi in at~eisa di soluzione. Questa, allo sta.to· odierno, :assilla m edici, soeiologi, pedagogisti, econo"" miisti poiche in essa sta uno, d·ei cardini per 'll.11.a razionale opera di profilas i, oltne ehe indivi·duaJ.e, sociale. Se numerose sono le incogmii·t e, non e d etto ehe si sia completamente indifesi collltro il male dai pol~m1orfi aspetti, ..dJa,Jl1e moltepli:ci -01rig ini, dalla grand·e diffus.ione. Molto e dato ·di fare, in base alle attuali .con-0.soenze. positive, al medico come all ',e du·Cato·r e e a chi, in genere, esplica opera assi.stenzia le. Opportuno g iunge a tal proposito il lib·ro ·del Prof. Rom.agna M.a.n ,oia. La vas'ta cultura „dimostrata dal chiaro ineuropatologo in precedenti l.avori, la .pJrofon d1a1 conoscenza su lo spe1ciale argom·e1nto a cquistata nella direzio ne d el1'Istitu·t o « Gaetan·o Gi.ardino » ove si h.a gran nu.m ero ·di fa·n1ciulli col1p iti ·da i distuTbi in parola, ;r.accolt i in apposito reparto·, sottop01Sti .al1e piu minute osserv.azioni, indagi·n i ed alle piu sv.ariate cur,e, dJain,n o all' A. u.n.a padronanza della materja ehe si traduee in questo 1ibro con ricch ezza di da ti, chi.ariezza massima „di esposizio·n e. Tutti g li svariati e nrumeroisi sintoonii, tutti i probl emi etiologici, patogenetiici, te-rap eutici, clinici in gen eTe, assiste1I1ziali, ecc., sono prospettati · a fon do con scru·polosa obbiettivita, con minuto, 1p~e.ciso riferimento d1elle in,dagin~ fatte non s olo dia1g li autori piu noti, ma anche da altri ai piu sconosciuti o quasi. La m.ateria e ben suddivisa -nei vari capitoli e resa i.n modo da vernir com1

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presa e utilizz.ata, oltre ehe d.a medici, da persone ehe abbiano una ·discreta cultura generale. Al va~ore d eil libro eon.tribuisce la nitida edizio~e , cura tia come ~l solito da Luigi Pozzi, eh e s1 e re1so veramente ben,e merito della divulgazionie degl~ studi medici con la sua collana ·d i manuali d:el « PoliJclinico ». Al testo sono in·tercalate 47 figure riproduoenti per lo piu soggetti ricoverati nell'Istituto cc Gaetano Giardino » di Roma, tradiograimimi praticati sui medesimi, ista.n tanee ·di loro mam.ifestazioni mo,r bose o di loro oceupazioni eduoaitive, padig lione in cui iso•n o ricoverati, eec . Niun ·dubbio eh e il libro avra la grande diffusione 1oh e me:r ita. · G1usEPPE MoNTESANO.

CENNl BIBLIOGRAFICI. ( 1) A.

Nuovo trattato di medicina interna. 4 volumi di complessiv.e 3000 1pag. con illustraz. e tavole. N.apoli, 1932. Editr. V. Idelson. P1RERA.

Senza. clamori pubblici·ta.r i hanno visto in questi giorni la luce i primi due volumi di questo cc nuovo trattato ». Ma se nuovo viene 1chiamato il Testo :p er differenz~a1rlo <lalle plurime receuiti Opere di medicina, nuovo non e certo l ' A. agli studiosi. Molti e studenti e medici rioordano la precedente opera del Pirera, della quale, in queste stesse cololl!Ilie, dopo averne consid·erato il contenuto, ci fu facile profetarne il felice esito. L 'attu.a.le lavoro si differeinzia completamente dal prece·dente: carpitoli ivi appena accen:Qati, •t rovan10 qui u.n o svilurp po vasto, adeguato a lla loro importan·za; capitoli ehe nel movi;miento m edico er.ano allora appena abbozzati , completatisi .successivame.n te, trova1n o qui il loro aggior•n.arm1ento. Anche qui originalita di trattazione, origimlalita intesa a dare l 'impronta « nazionale » al libro e cio 111.on a discapito ma a felice complemento della produzi-0n.e str.ani.era. I contributi ·di 'tutte le .Souole italiane (ed a me se·mbra eh e in questo ostra cism,o a quel cam1p1anilismo ,runicora spesso di buona :m:emoria per noi , ·s ia uno dei mag,g iori pregi del libro) sono rico:r.d.ati, rilevati, svolti , e fatti oggetto di obiettiva critica: oltre 500 sono gli AA. italian.i citati •n .ei primi dtie volumi ·per un totale di pareoc.hie piigliaia di · pubblicazioni. E d ai fatti eh e l 'antica Clinica porge, prem1ette l 'A. Je dottrine ehe comitatame'llite esige la Clinica m·o.derna, la Clinica biologica: opportunam.ente sono valorizz.aiti g li studi sull'& quilib·rio elettrolitico, sul ri1cambio d.eii vari min,~ ral i, ·dell 'acqu.a, sull 'elettrocardiografi.a, 1

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei Iibri di cui si desidera la recensione.


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sulla radiologia, ecc., e ·tutto e amalgamato, e reso assimilahile al lettore oon prooedimiento didattico ehe mostra l 'unieita della trattazione emana:rute dai persona adus.ata all 'insegnamento. Libro per cio essemzialmente didattic.o per i nostri allievi, ma altresl libro di eonsultazione rper :noi anziani, di consultazione in special modo di qu·e lla produzione italiarnia ohe sovente soglia·mo ignorare. Le parole sono 111el libro, dicevo , suffrag.aite dai fatti, i fatti sono .sostenuti da un grande nume ro di illustrazioni e di tavole fuori testo in genere originali. L'edizione, partieolarmente curata, nulla ha ·da invidiare a i piu moder.ni, nostraini o stranieri, libri di cose m eidich e. II suooesso perta.nto, ehe "'ha ;airriso al precedente « Compendio » di Pirera, coronera !Clrn1che l 'attu.ale !Ilruovo poderoso sf0 rzo al quale non poco dovremo per la mig liore eojn oscenza de;l pen.&iero scie ntifico nazionale. R. MoNTELEONE. 1

E.

ERGE~1·.

Les bases fondam entales d e l' au-

scultation. Coll.

cc Pratique Doini, Paris. 16 Frs.

m edic. n.

G.

Sono, in questo volumetto, riuniti i su ooessivi lavori comrp arsi negli cc Anchiv. m ed. ehirur. de l 'appa.r . respir. >) . Sono d~d uzioni tratte da osservazioni 1sperimentali e clinich e sulla fisiopartologia <lei soffi polmonari: viene esaminato il luogo di origine di detti soffi patolog ici, l 'iairea di proiezione, le eondizioni fi siche ehe governano trasmissione e modificazioni. Particolare oggetto di diso'lllssione e costituiito dalla de.nominazione in uso: tuharieo, pleurico, cavernoso, anfoTico. Le i<lee in proposito sono riordinate e ri.portate al conoetto el.assicam ente cli111ico (lella assenza in semeiologia di segni patognomonici . MoN1'BLEONE. P. V ERAN. La cessation du pen,uniothora.x artificiel. Vol. 1di pagg. 160. G. Doim, edit. Paris, Frs. 22. R!accolta di storie cliniche iriguardanti tubercolosi portatori di pne umo artificiale (226 uuilaterali), accur.atam.ente vagliati n1elle ind1cazioni, n e;lle complicazioni, ma in particolare analizzati dal pumito di vista delle con<lizioni d·e't..erminanti l'arresto d·e]l,e insuif flazioni, dei risultarti lonta·nn ottemuti, degli aceidenti, dell e percentuali ,d_i g uarigione e di miglioramento, con relative mod.alita aL11.iatomiche funzionali. Viene anch e sfiarata la questione d e'l pneumo bilaterale e 1d,e i suoi e ffetti. n .a gli argomenti anatomici e cli·n ici l 'A. 1cerca di dedurre c:P-iteri ·d i durata .d i Thll·a eura pneum.otoracica, crriteri ch ei tuttora ci difettano e ehe non· pertanto ia1 noi 0 000rrono 1p er stabilire la prognosi del malato. Il volume e aperto da· un.a brillante prefaziome ·del Rist ed. e corredato da u na buona bibliografia. MoNTELEONE. 1

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SEZIONE PRATICA

V. ~IANCI. Nutrizione ed assicu1·azioni. In-8()' ' di pag. 69. Tip. Romagmoli, Castelpiano, 1931. Prezzo L. 7,50. L ' A. ha riunito, in quest o lavoro, le nozioni fon·dame·n tali sul ricambio e sulla m.,u trizione e le fa seguire rd alla· descrizio:ne d·elle forme di assicurazione sociale , quali esistono attualmente in ltalia, osservando ehe que·ste ha.n no, direttament e od indirettamente, lo scopo di assiiaurare i m ezzi ·di su ssistenza, in a ltre parole di nutrizio·n ie. L'A. tratta le ingole forrr11e .assieurative, ehe consistono n elle prevideinze sociali (p er l 'eugen·etica, per il lavoro e per le malattie) ed in quelle private. Il pieno svolgime.nto di tali assicurazioni iesigerebbe un tale n umero di medici ehe scomparirebbe la pletora ehe si ha attualmenit e. fil. 1

G. V. Co RETTI . P.er la difesa della razza. !giene- , e profilassi della bocca e dei denti . Un vol. in-8° di 137 pag. eon una tav. Roma 1931. (Presso l 'Autore vi.a Sistina 143). Pre~zo. L. 10. 1

L 'ig ien e diell.a bocca e dei denti non e ancora abbastainza curata, speeialmente fra le classi rpiu umili, co.n gr.ave danno, no n solo· dell 'este.tica, mia a,n che della salute. Ogn~ libro di propaganda ehe, a l pari di questo del dott. Coretti, diffonde in modo .piamo ed efficace le questioni inerenti all 'igien·e della bocca e dei denti, rc;ompie quiin.di. un'opera assai utile. L ' A . .t:na1tta in diversi capitoli: i concetti ge-1Il1erali sull 'igiene ·dell.a bocca e d.ei de.n ·ti; dentii eJ d entizio ne; l 'imrportarn za dei denti e della saliva nellai nutrizione; g li agenti abituali d elle · malattie,· a eceirunando alla vita ed ai var1 tipi di microbii , di cui riprod:uce le fo·r me n ella · tavola anniessa. Si oacupa largarr1ente d elle · mala ttie della bocc.a e delle svariate a ffezioni· boccali (tlllhercolosi , sifilide, carn cro). A parte, considera le mal.atti·e d1ei denti, le compli cazioni della carie, la ip-0liartrite o piorrea, le · ripe:oc.ussioni delle ,aiffezio,n i bucco-·d entarie sullo stato generale di salute. Da ultimo·, in, u·n capitolo molto pr.atico, d·e scriv1e la pulizia razionale d•e lla bocca c dei denti. fil. 1

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L'Ann1ee Medioole Pratique - volume pubbliJcato annu.almJen;te sotto 1a direzi/one d·~l •

dott. C. Lian, professore cc agrege n alla 'Facolta me dica di Parigi, medico ·n ell'Ospedarl e · Tenon - conterra in qu·est 'anno 300 articoli brevi, classificati per ordine alfab·etico , i quali prospetteranno J.e jconquist·e nuove e pratiche·· compiute n ei varii rami della medicina: interni stica, chirurg i.a, ost·e trici.a, specialita, interessi profess.iona li. A chi sottoscrive prima del · 15 aprile si con cede il 15 % di sconto (inviare fr. fran c. 24 per l'Unione Po·s tale, 26 per g li altri Paesi, a : R . Lepine, rue .d' Amsterdam 39,_ Paris ; C.C. Postale 712.0-J , Parigi).


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JOO

« JL POLICLINICO »

G. P. ARC IERJ. ltalian-Eriglish m edi cal Dictionary. Un vol. in-8° di 195 pa.g. Tip. Conorzio nazionale, f{oma, 1931. Senza indieazione di prezzo.

L 'A. , n ella .c:or111p ilazio11e di quest o dizionario ha tenuto priesente la utilita di una « osmosi » m edieo-scientifiea fra l 'Italia ed i paesi di lingu.a in,glese ed offre agli studiosi il frut· t-0 ·d1ella s11a non lieve fati·ca. Og.n i parol.a italiana eh e puo .avere un signifieato n el campo m edico e accuratamente e precisamente tradotta in inglese, con l 'in· di.cazione della pronuneia e dell 'aeeentuazio11c inglese, eon l 'aceentu.a zione italiana e eon la niegazio·n e del significato quando cio e rifen u to n·eeess.ari o. Si eompr e·n de eh e in opere di simil fatta possa es.ser e sfuggita qu.a lehe ines.attezza, eh e pero nulla toglie alla bonta d·i questo dizionario eh e s.ara assai utile sp ecialmente per i 1nolti m ediei italia ni ehe esercitano in paesi di ling ua ingl ese e per i mredici di lingua inglese eh e leggo·n o op·ere e ri,riste italiane ... . ed .a uguri.amoci eh e siano molti ! fil.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSI Societa Meclico-Chirnrgica di Padova. s·eduta del 26 febbraio 1932. Presidente : Prof. G. CAGNETTO.

Ricerche sull 'onda T dell'elettrocardiogramma. Prof. E. PEsEn1co. - Nel corso di precedenti ricerche eseguite sull 'animale l 'A. h a potuto di1nostrare l 'esistenza di un interessante rapporto fra alt ezza dell 'onda T e gettata ventricolare, nel senso eh e ad ogni aumento d ell a gettata corrisponde una dimi11uzione dell 'onda T e viceversia., ad ogni diminuzio·D:e della g ettata un aumento di „r. Data la grande importanza diagnostica e prog nostica d elle V:-lriazioni di quest 'onda, Si e creduto opportu110 di ri.petere a11che sull 'u omo le esp erie11ze. L 'aumento della gettata e stato ottenuto in due !TIOdi diversi, sia Iacendo_ co1npier e aJl 'individuo1 in .esa1ne un eser cizio muscoJare, sia praticando una fleboclisi con soluzio·n e fisiologica tepid a. In an1bo i casi l '011da T s.u bisce una 11etta e cospi cu a ridtLzio11e d 'allezza. Le Yariazioni osservate sono da nlettere i11 r e1az1011e, i11olto protJabil1nente, con l 'inilusso ehe Je condizio11i mecca 11ich e del l aYoro cardiaco esercitano sul ])j 1an cio e11er getico deJ miocardio" Dott .ssa R. sociazione riel B. Coli.

Dott. G.

e Doit. G. DE Es. -

L a d i sbiologica e l 'agglutinazio n e aspecifica D ENES

~I u n -\TORl„

-

1~ice rc h e

islologicl ie e Ppc r i1n e11.t (1;li sull'inn.ervaziorte del less uto p a1·111ga11gliare ann.esso al sistem a del vag o (p ar agang lio cair otico : giac imen.ti p ar aiiagali e intravagali).

Contributo sulla patogenesi dello choc anafilattico. Prof . G. D oLt•'TN J. - L '0. h n controllato le r ecertli ricer r l1e cli .Jelin inl e ~e a chiarire la p atogen e i cl ell o cl1oc n n nfil ;1l11 ro. Egli co nfer1na eh e 1

[AN~o

XXXIX, NuM. 131

l 'i11ie.zio11e i.ntracardi a~a di piccole dosi di glicogeno, in cav1e normal1, nofi sottoposte acl alcun lratla1nento, provoca uno choc spesso mortale. A11ch .in1ez1one . .e nel coniglio e possibile ottenere ' mediante endovenosa, lo choc glicogenemico. L 'iniezione di amido 11011 provoca segni di choc · solo in dosi elevaLe da luogo ad embolia grave. ' Si discute il significato dello choc g1icogene1nico p er l 'i11t erpretazio11e pa to·g enetica dello choc a11a.1 iJ al tico .

Azione dell' ormone ovarico sul moncone d' amputazioneuterino. Dott. E. DE MARCHI. ·- L 'O. h a studiato sperimentalmer1te il con1portamento del n1oncon e di amputazione tlell 'uter o negli animali cas trati e 11egli animali con annessi in sito. Bg-Ii ha notato ehe nei primi il moncone, come l 'utero in toto, subisce 1111a gra(luale involuzior1e, 111enlre nei secondi presenta ipertrofia d el mio111e lrio e ctel1a inucosa ed una evidente iperple._ ia dell 'eleme11to· ghiandolare. · Discu ssione: 1VIAURIZ10, 'fRUFFI, DE MARCBI. Do tt. A. CESTARI. - (Jo ntributo alla palogenesi della cosidr.:ietla mixoglobulosi .

Prof. R. PAL1'1A. - Presentazione di una portatrice di bacilli del tetano guarit a di una inf ezione r ecidivante e con r eper to positivo di bacilli in ascessi con comitanti. 1 l Segretario: A. CEsTARI.

Societa Medico-Chirnrgica di Pavia. Seduta de] 19 febbraio 1932. Presidente: Prof. A. FERRATA.

Esperienze sulle reazioni delle polveri da sparo. D. V10LA. - L 'O. esperimentO su 38 tipi diversi di polveri da sparo le r eazioni chimiche atte alla differenziazione di esse, c le esamino alla luce di Wood ; con clude ehe la prova specifica della combustio ne di polveri a fu1ni e fornita solo dalla r eazione di v. Gr ies: nessun l1tile elemento puo ricavarsi dall 'esa1ne delle polveri e loro residui alla luce di Wood, p er ch e solo alcune poche polveri incombus te sono fornite di lumi11escen.za meutre i r esiclui della combustione h anno sem1)r e una stessn colorazione g·iallastra indifferenziabile. Ferite multiple per arma da fuoco. Dolt. G. B. MAFFEI. - L '0. riferisce di una giovar1e donna sul corpo d ella qua.Je furono riscontrate be11 qu11dici ferite d 'arma d a fuoco. Dopo minuta descrizione del car attere e della posizione di ogn i ingola ferita, discu te i quesiti posti dall 'Autor ita giudiziaria. Poich e erano lievi e dubbi i car at teri rilevati sulle ferite, risolve il problema coll 'esa111e chimico dei fori trovati sugli indu1nenti e J)r ecjsan1ente ~u un golf di lana dalla donna indossato, dall '~s ame del quale risulto eh e il numero dei cotpi er a di dieci , cinque d ei quali attraversarono il corpo d a parte a parte. L 'arma feritrice er a una pistola a rotazione a 12 colpi. 0

II decorso di una emopatia sistematica durante sette anni .dopo la splenectomia. Dott . L. VILLA. - L 'O. espon e il decorso cli 1111 caso cli mielosi iperplastjca splen om egalica ehe, m antenet1tosi aleu cemico per sei anni, venne set-


(_\~ No

XXXIX, Nul\r. 13)

SEZJ O~E

t e. a1111i or SJ)no soltoposto in base a un differente orie11ta.ine11to diag11ostico e splenectomia. A questa sono seguite modiiicazioni en1atologich e eh e hanno consentito 11na diagnosi esatta. Per sei anni dopo l 'atto OJ)erativo e prevailsa Ja caratteristica leucemica , ina da meno di u11 anno, inenlre tale caratleristica si mantiene assai moderata, si viene sovrappon endo ad essa una netta poliglobulia. L 'O. raccog·lie i risul ta ti di una osservazione, parte indiretta e parte diretta (i sette anni dopo l a spleneetomia) durata sinora complessivamen te oltre trediei anni dall'inizio della malattia; ne trae Je relative deduzioni sen za per altro gen er alizzarne la portata.

Un nuovo collirio anestetico: la percaina. Dott. A. CASTELLI. - - L 'O., dopo aver rilevato i difetti dei colliri anestetici attualmente di u so piu comune e dopo aver fatto notare ehe nella letter atura riguardante l 'oculistiea la pereaina e pochissimo not.a, e sconosci11ta i 11 Italia, riferisce i risultali delle su e metodiche prove sp erimentali e della pratiea cliniea. Con elude quindi eh e la percaina come eollirio da buon risultato anestetico di 1unga durata nella con centrazione al 0,5 %, provoca iperemia eongiuntivale, non midriasi, non paralisi dell 'accomodazione; non intorbida la cornea, non m.odifica in modo sensibile la tensione endobulbare. Praticamente il collirio di percaina non si e rli1no trato utile per la chirurgia sul bulbo meutre h a reso all 'oratore i.mportanti . ervigi i1egli usi clinici (tonometria, medicazioni dolorose, estrazione di corpi ~stranei, sutura di ferite eongiuntivali). A proposito dell'ulcera duodenale cosid etta ad anello . Dott. L. FERRETTJ . - L'O. ricordati brevemente i classici. segni d ella nicchia da ulcera, deserive alcuni casi nei quali clinicatnente od al t avolo operatorio venne riscontrata una le ione ulcerativa duodenale ed all 'esame. radiologico venne osservata una particolare formazione di nicehia anulare. Espone quindi le ipotesi. eh e pos ono darc una attendibile spiegazio ne del quadro morfologico rilevato. ll Se.gretario: P. lNTnozzr.

50]

Pll:\TJC \

oslruttivo , alla j11 sufflazio11e inlravc11tricolare dii ari c1 sterile, in scarsa quan lita quando n on si vu ole eseguire la ve11triculogra fi a ed in quantita suf-· fici.e nte, quando si cr ede u ecessaria l 'esplorazion e· ventriculografica. Alla pu11 tura Yentrieo1ar e fa se-· guire la cranioto111ia decompressiva s·u btemporale e suboccipi lale ed infine sottopone il paziente· ad irradiazioni profonde i11 3 periodi : una immedia ta, dopo l a cr a11iotomj a, una dopo circa 40-50; giorni ed una clopo l!Il anno (2 dose eritema per ogni ciclo ,li irradiazio11i, divise i11 8-16 sedute). lt d imostrazione dell 'u tilita del metodo, eh e pt10 chiamarsi d 'urge11za e eh e non esclud e, an zi puo ,preparare l 'inter vento radicale quando le· condizioni del paziente lo permettono, l 'O. ricorda alcuni casi e ne presenta uno di tumore della fossa cranica pos te·riore, gjunto n ella st1a Clinica i11 uno stato grave, con disturbi inentali,. con lutta la si11drome d 'ipertensione i11tracra11ica e con sinton1i chiari della serie cer ebellar e. 11 paziente, e h e ha sopportato benissimo la puntura ventricolare, la craniotomia e la prima erie cl 'irradiazioni profonde, gia presenta un n1igliora1nento tale, eh e solo con esami delicati si riesce a mettere in evid en za una sindrome cerebellare in 1ni11iatura, mentre i sintomi d 'ipertensione intracranica sono ridotti ad un edema papillare, anch 'esso mollo 111i11ore ehe negli esami precedenti alla eura. L 'andamento successivo dira se sar a il easo d 'interYenire 1oealme11te p er l 'asportazion e ehirurgi. c a del tu~ore. 1

l)rof. G.

Chiare prove dell'inesistenza liel cosidelto « u ltravirus tubercolare >>. P ETRAGNANI. -

Sul pseudomixoma del peritoneo. Prof. G. A. Curunco e dott. VALENSIN MAn10. Trattano l 'importante' argomento delle forme r are· appendicolari (idropichc, eistich e, mucocele, mixo-globulosi) e specialmente del p seudo-mixoma del peritoneo (soffermando la propria atten zione su di un caso studia to ampiame11te sia dal lato. elinico-radiologico , eh e da quello anatomo-patologico), l a cui evolu zione cliniea aveva dato il quadro d i un neoplasma cieco-colico . La diagnosi fu stabilita al tavolo operatorio e l 'esito fu letale per Je condizioni gravissime di as tenia e cli cachessia del paziente. Nella cavita addominale fu trovata una g rande quantita di liquido m11co-gelalinoso, circa 4 litri, e l 'append.ice obliterata alla base, ridotta ad una cavita contenente circa mille sferettine. Come contributo .personale vengono portati ancora <1ltri sett e casi di idro. e di appendice cistica mixomatosa, n ei qt1ali eran da rilevarsi nella: storia dei pazienti coliehe piu o meno fugaei del quadrante di destra, e richiamanti l 'attenzione sulla neeessita di pensare alla possibilita del pseudo1nixon1a di origine appendicolare, rp.alattia di natura benigna, diagnosi ehe potra essere corrohor ata dal reper lo radiologico d ell 'immagine incostante dell ' invaginazione cieco-a.p pendicolare, dalJa massa mediale e <.lal decorso elinico. Do t.t. G. Crnorr1. - Contributo alla farma colo1

R. Accademia dei Fisioeritici di Siena. Seduta del 28 gennaio 1932.

Contributo alla cura dei tumori cerebrali. Prof. G. AYALA. - Premette un breve sguardo generaJe sullo stato attuale dei tumori cere~rali, rilevando i successi gia ottenuti dalla neurochirurgia e dalla radioterapia. Si sofferma so,pra un procedimento lerapeutico dall 'O. seguito con vantaggio dei malati in 1nolti casi giunti sotto la sua osservazione in stato generale mol to grave, con minaccia d ella cecita; nel quale un qualunque intervento radic.ale operativo sarebbe stato t em erario anche per ragioni contingenti. In similj casi bisogn a preoecuparsi di combattere nel modo pitt rapido possibile i sintomi di ipe rten sione in• tracranica, eh e minacciano la vita del paziente. A tale scopo l 'O. procede alla puntura dei venlr icol i cere})raJi, co11 pun to d 'elezione vario a seconda dei casi, alJa estrazione di liquido ventrjcolara in una qua11tita maggiore o ininore, i11 r apporto alla esistenza o meno di un idrocefalo

gia d ella muscolalura lisc ia.

Dotl. G.

.L'an.atubercolin.a Petragnan.i ltsat a a scopo diagnostico.

Dolt.

BETTJ NARDI. -

Di alcune not evoli alterazioni delle surr cnali d'i origine tossica. _l\LLODI. -

,


502

(( IL

BAR~

Dott. B.

1. -

POLICLINICO »

i\'uovo tip o di an.lrop ometr o

verticale.

Dott. 1\...

Sul.le cau se determinanti la m or le dei girini imm er si nell'acqua del Vivo. E Ri.

-

l)o tt. l". PnoVVEnr. ·- 1Vuovo m etodo di dosaggio ~ 1 o lumet rico

osfiti. .degli ipof . Dott. F. PuovvFnr. al pto(lollo di ossidazione dell 'acetato cromoso.

Dolt. F. PRovvE01 . -

D elerminazione iodo·m e-

trica dei fluo ruri.

Sulla terapia calcica nei dementi precoci. Dott. V. ~1L\ SIGNANI. - Sulla s-corta di quanto recenten1ente e s tato fa tto in Germania ed in Romania ha praticato la terapia calcica ad un gruppo di 20 dementi preco,ci. Pur non avendo· o-ttenuto brillanti risultati, si ri;promette di proseg uire e allargar e le sue esperier1ze, completandole con rice,r che di ordine biochimico e .fisio log"ico . Il Segretario.

Societa M.edico-Chirnrgica Bellunese. Seduta del 6 gennaio 1932. l)r esidenza: Prof. G. P1En1, preside t1te.

Contributi alla chirurgia delle ghiandole endocrine. Prof. G. PrERI . - L 'O. riferisce sulla su a esperienza n el campo d ella chir~rgi a delle ghiandoJe a secrezione interna, all 'infuori della tiroide. In un caso di os teite fibrosa trattato con trapian to di paratiroidi uman e ottenne la caduta della jperealcemia e un miglioramento durato circa un ann o; in seguito eomp arvero· nuovi fo , colai su altre 0 ssa . · Un caso d i sp onciiloartrite anchilosante progr essiva con co·m partecipazio11u delle g r andi articolazioni d egli arti (giovane di 21 anni, malata da 12 anni) fl1 trattato con la r esezion e d ella meta de· s tra ·aella tiroidc, p er asportar e la paratiroide di nn lato; segui iniglio·r am ento dell 'artrite vertebrale; le anchilo i d egli arti (in cui si era verificata quasi sen1pre l a sinostosi) persistetter o immutale. In 2 giovanetl i (uno di 13 e l 'a]tro cli 19 anni) ieon asma timico da ipertrofia t ard iva, la t i1nectomia det erminb g u arigione ehe p ersiste r is pettivamen te da 7 e d a 6 anni. A un 0 motrapianto iesticolare praticato· con la tecnica di Voron off in un uomo con ipertrofia prost atica in c ui . n on si rit1sciva ad ottener e una buona Ambard , segui scompar sa dell a ritenzione Yeseica}e (non e pOSSibile s tabiJire Se ed in quant o abbia contribuilo alla guarjg ion e la resezione de i <leferenti , pratica ta sis tematicamente insie1ne alla c is totomia) . In Ufl: caso di ipertensione arleriosa (uomo di 63 anni con pression e a 230) la surrenaJeet omia t1nilaterale determino un no tevole miglioramento ·sogge ttivo; pero la pressione a distanza di un anno e mezzo n on e diminuita m a aumentata (275). Dl1e surrenalectomie f urono praticate p er endoarterite obliterante; in un caso si otte11ne buon -effetto (seomparsa d ella minaccia di gan gr ena nel piede r esiduale) cl1e : -:i mantiene da quasi tre anni ; ·nell 'altro n on i riu sci ad evitare la com.par sa a ciis tan za cii 8 rn esi ci all a g angrena rlel 1

1

[ANNO XXXIX,

NUi\I.

13]

pi~de

residuale (si trallava di una donna di 76 1) anru. .. Prof. A. PoNZIAN. -

Rotlura uterina spontanea.

Semplice metodo di colorazione dei bacilli difterici. Dott. C. FRIGIMELICA. - L'O. presenta un s uo n1etodo di colorazione clettiva per i bacilli difterici, ehe mette bene in evidenza i granuli polari. Esso con siste D:el fare agire l 'acido picrieo in soluzione aequosa ·sui bacilli previamente colorati coD; semplice bleu di metilene. I granuli polari appaiono di color Tosso cupo mentre il corpo del bacillo rimane p allidame11te colorato in azzurro. Con questo metodo restano pure ben colorati tutti gli altri germi e le altre formazioni esistenti; esso ha per cio il vantaggio di permettere l 'osservazione di tutta la flora batterica senza menomamente stanc are l 'o·sservatore come il m etodo di Neisser; inoltre h a il pregio ehe t anto la comun€ so·l uzione di bleu di metilen e quanto l 'acido picrico si conservano molto a 1ungo. Il Segr etario: G. LocATELLr.

Societa Medico„Chirurgica Bresciana. Seduta del 5 gennaio 1932. l)resid ente: Prof. U. BARATozzr. DOTT. A. lVIAGRASSJ. -

Considerazioni sopra un caso di st enosi congenila pilorica e sopra alcuni casi di fislola intesti1lale st ercoracea.

Prof. M. FrAMBERTI. ·- Sopra un caso di tumore en doc rani co.

Prof. U. BARATozz1. - Presenta una malata afCetta (La 1n iasteriia pseiidopar6Llitica. Seduta del 26 gennaio 1932. Presidente: fJrof. l J. BARATozz1.

Gangrena acuta dei genitali. Esiti lontani. Prof. A. PELLEGRINI. - Illustra un c aso di no1na della vulva osservato· in una bambina di 2 anni nel corso di un ileotifo ed un easo di gan grena aeuta (gangren a fulminante di Fournier) dei genitali maschili i n un soggetlo di 65 anni. Nella prima osservazio11e si vei-ifico la caduta delle grandi e delle piccole labbra e del -clitoride, e residuo una cicatrice resistente con stenosi di alto grado dell 'ostio vaginale. Fu operata di plastica all 'eta di 25 anni, ma con risultato, non soddisfaeente. Nel secondo ca o eadde in n ecr osi tu tta la pelle d~lla verga e d ello scroto, si ebbe cioe un vero seuoiamento d ei ge11itali; poco tempo dopo la eliminazione (}ei tessl1ti necrotici 1'0. pratieo innesti epid ermici alla 'fhiers ed il risultato prossimo e rem olo fn buono. Percio consiglia di pratieare innesti. epidermici, dopo caduti i tessuti neicrotici, p er favorire e solleeitare l 'epitelizzazione della estesa perdita di sostanza, onde evitar e cicatrici e retrazioni, ehe possono essere ca11sa rl1 gravi dis turbi funzionali. La sutura della loggia tonsillare. Pro f. L . P1ETRANTONI. - Rieord a come uno dei piu gr avi pericoli della tonsillectomia sia l 'emorragia. Riporta statistiche recenti di chirurghi specialisti in cui la percentl1ale d ei casi con emorragia gr aYe e n o tevo] mente eleYata. II m ezzo pii1 ef-

'


{A~~o

.\.\X.IX , NüJ\r. 13)

SEZIONE

ficace per ar restare l 'emorragia e la s ulura d elJa loggia tonsillare. Contro tale intervento sono stale leYate diverse obiezioni fra le quali le piu importanti sono : .1) esso e molto doloroso; 2) e traumatizzante; 3) e deformante in quanto l ascia cicatrici vaste ehe favoriscono il ristagno e quindi l e infezioni; 4) possoQ.o residuare disturbi funzionali della deglutizione e dell 'udito per stiramento dei n1uscoli faringo-tubarici . L 'O. ritiene ehe tutti i su ccitati inconvenienli si evitino facilmente adottando gli speciali accorgimenti di t ecnica ehe egli suol e u~are nella sua pratica professionale. L 'in tervento n on e in fat ti doloroso, e si esegui- · sce quando l 'an estesia e ancora in atto a breve distanza dall 'atto operatorio; non e traumatizzante se si evita di pralicare la sutura completa d eJla loggia, eh e e i11t1tile; b asta un emplice punto di sutt1ra :\l t er zo jnferior e della loggia tonsillare nel luogo cioe dove esis ton o i principali vasi sa11guigni. La cicatrice ehe ne con segu e non e affatto deformante e scompare de] tutto <lopo qualch e m ese. _\llra 110rma utile e quel]a d i loglier e i l punto presto, dopo 24 ore, n o11 d opo 5-6 giorni come alcuni fanno, poiche i muscoli affrontati coll a sutura p er la be 11 nota azione en10 La tica d el mu scolo tes o, provor.ano p·r onlamente l 'emostasi cosi eh e e in.utile aspe LLare l 'adesio,n e cicatriziale d ei p ila tri. essu11 pericolo quindi di rj stag no. lnfin e 10 stiram ento dei n1uscoli faringotubarici dipende d a errori di tecnica dovuti al 1'orgasmo d el inon1ento e a erronea applicazio11e del p unto post eriore di sutura. Il Seg retario: Prof. ~I . FrAi\LBERTI. 1

PRA1'JCA

503

diag nosi di sedc e l 'esan1e radiologico indirizzava al concetto diagnos tico verso t1n 'affezione cistica, probabilmente retroperitoneale. Nel 1° caso fu possibile l 'as,portazione dell a cis ti, n el 2° fu fatta Ja marsupializzazione <lell a sacca. eduta d c l G feJJbraio 1932. Presidente : Prof. M. DoNATI .

1 riflessi reno-renali. Dott. M. SAccHr. - IIl una don11a ehe accusava da ur1a quindicina di unni dolori alla regione renale d., ematuria i1ttermittente, periodi febbrili , pus Il;elle orine, all 'esame funzionale dei reni si trovo eh e quello di d . era sano, mentre quello di sin. ~ra infetto. e con funzione pressoch e nulla. i\.11 'esame radiografico di tutto l 'albero urinario si trovo un grosso calcolo nel bacinetto sin. ed altri q.ei calici e nelle papille, di cui riproducevano esattamente l a forma. 1ladiogr a1n1ni e eguiti altrove, d ella sola region e r en a le d estra eran o s tati naturalmente n egativi.

Di c ussio11e : prof. DoNATI. Prof. B. 1\.NGLESIO. -- Lu ssazioni, fratture de lla spalla e d'el gomito.

1

Societa Piemontese di Chirnrgia. Seduta del 9 ge nnaio 1932. Preside 11 le: Prof. l\1.

DoNATI.

Costa cervicale f ltil l ua nte con. conipression e rlella vena succlavia. Do tt. G. BETT<\ZZI. - In terl'enlo per coslri cervicale. Dott. (.7 . B ET1'.\ ZZJ. - ·- ,„ nll ' in:uer sio n e total e dell 'utero. f)o l t. G. BF:nTrxr

-

Sed uta d el 23 gennaio 1932. Prof. F~ . PoLA.cco. - Riferisce in modo p articolare s u sei casi di ulcera, per/orata. Dott. C. INGAR"tl\10. -

Salla cu ra dei fl emmoni

della guaina del carpo. Dott. G. Cucco. -

Cisti da echinococco calcifi-

cata del fegato. lleo da ·cisti del mesentere. Prof. E. PoLAcco. - La cisti multilocul are s tirava l ' ans.a ver o il piccolo b acino e 1' aveva t orta di 180°. L a tun1e:fazione venne as.p ortata, r esecan do l'ansa d el Le nue lunga 25 cm. , eseg·u endo l 'anastomosi termi110-terminale. Nel liquido della eisli , incoloro·, fluid o, alcalino erano abbondanti cristalli di coles lerina.

Su due casi di cisti non parassitarie del fegato. Dott. ZANARDJ. - Nel primo caso la diagnosi di na tura e di sede si presentava piuttosto difficile, ma si pote escludere si tratt asse di una lesione r enal e; n el seco11do caso si. presentaYa ardt1a l a

Discu sion e : CA !\ f EnA, ,i\NGLESIO B., GARBAGNI, DEBERNA'R.DI L., DoNATI.

Pseudo-calcolo renale da cisti di echinococco calcificata. Prof. P . CRoVERr e do ll. F. PLACEO. - Dolore sp ontaneo ed alla pressiol"l;e della loggia renale d. ; all 'esam e radiologieo: massa oscura, g rossa com~ ·una n oce, situata nella loggia r enale d. ; all 'esam e pielografico, clopo iniezione di ioduro di lilio si nota ehe l a m assa opaca e nel parenchima re11ale e n on occlucle il J)acine tlo; eosinofi~i 1,5 %. 1 efro tomia . La massa eh e risulta cal carea ha una cap s ul a propria, e friabil e; la cap sula e nettamente l ~nuellare e si trova la presen za di un uncino di t enia.

Rilievi sulla tecnica . della anestesia peridurale. Prof. BERTOCCRI. - All 'amm.q_la lo si fanno due J11iezioq.i di morfina di un c tg . l 't1na, una due or e prima e l 'altra un 'ora prima d ell 'at1 o operativo ; per la anest.esia si u sa il eo111une ago da rachian es tesia. L 'O. ha scelto com e sol vente d ella novocaina Ja soJ . fisiologica, satura di cloroformio (5 per mille di clor oformio) .p erch e e piu diffusibile nei g r assi ehe Ja solit a soluzio pe . Le fial e sono pre parate con 50 cc. di sol11zione di novocaina all 'uno 11er cento ed un oc. di adre11alina. E1be anestesie pron t e e sicure . L 'O. si diffonrle a clescriver e la tecnica di pen etrazione n ello sp azio p eridurale, di iniezione del liquid o an~st et ico ecl il m od.o di stabilirsi d.ell 'anes lesia. Discu ssione: Cucco, DEREnNARDI.

Ernia t otale del lenue altrarverso il m esocolon trasverso e l 'epip loo n gastrocolico , in, antico 1astroentero anasto1nizzato. Prof. L . CAPORALE. - Torsiorie isolala ·cronica del colon trasverso con rotazione del lo stomaco . ~rof.

P Ecco. -

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VILL .\T.\ .


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cc IL POLICLINICO »

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO, IGIENE. '

n.au, p1er non eita.oo ehe aleuni, riconfer1nai1do ehe i eontagi no111 .avven.gono pe.r g'li oggetti inanimati ei ehe nell'an1b·i en·te i germi pato.g eni - ecc.ettu.a ti q.u elli sporuLati - i11uoio·n10 in breve te111p 0 per effetto d ella ossidazione, della luoe sol.are, d1el di·s.seccamooto, ven.g o·n o a eonelu d er e ·ehe la moda delle ·d isi1nüezi.0<ni termin.a li ha f.atto il suo tem1)0. Queste •C.on clusioni 11anno trovato ormai sostenitori ,an eh e .a r ig·u.ardo di un germe riten,u to tra i piu resisLenti nell 'ambieinte eisterno: il b.a1eillo della tubereolosi. La disinf.ezio·n e di u na easa gia abitata da un tubercolotico era i11 p.assato sever.an11ente reelama ta perche ritenuta cc eau sa permanente d~ germin1azione b.atterica )) (Lan•d.ouzy). Oggi non solta.n to ri.g·orose ·e sperienze di lab·o·r atorio, ma l 'esperienza ·p ratica fan1I1.o ritenere lin po' .div·ersaa.11e1n .t e. In Geirmania asso ci.a.zion~ antitube.ric:olari dive.r se 11.a.n no dovuto r ieonoscere eh.e l 'aequ.a , il sapom·e o la so·da e la 1sco·p a, insieme eon una buon1a1 aereazio,n e ·e dov'.ß possibile co.n il sole, ra.p presentano il miglior·e sisten1.a di allonita11amento dei g·ermi 1p.atogeni d.all '.a mb i ente a bi.tato ,da tubereolotiei; a Cristia·n ia, sin d.al 1910, per I.a, tubrerco1osi, eome per rno1te altre n1.a1attirei rcontagiose, non si usa piu ehe un 'aecurata µ·ulizi.a ·dell '.ambi100.te. .N-egli Stati Uniti la ·disinfezion,e finale e oggi sostituita da un1a « ·p ulizia a fondo n, mentre si eur.a, e.gualm ·e nte in Gennania e in a ltri .p aesi, l 'adozio.n·e di misure profilattieh·e domieiliari ·dur.ain te il ·d·e1eorso di Ullla malattia eorutaQ'ios.a. Nelle norme vig'lß1n.ti d.al 1921 in Prussia I.a disinfezione terminale n on e piu formalm•ente 1p1r1escritta ; essa viene 1 fa tta soltanto a richiesta. Dun1que, si ritonn,a a ll 'a.11tioo, eioe a qua111do n-0n si eonoscevano tutti i dis~nf,eittalll,ti miracolosi di oggi. E i torn.a a ricon.o seer.e, anehe in esito a esperienze ir.eeen.t i, ehe la pulizia .aeeu:r.ata eo·stituisc.e sempre l:ai miglior difes.a ·della easa. Appunto il solo lato util e di tanti l av.aggi con disim.ftettanti ehe .si rpr.a ticano, a torto o a ra.g ione, nelle abitazion.i o · in .altri loeali, e, se:n·za du.b bio, qu ello ·di servire ad allontana.:r;e n1.eccanicamente la pi1) gran p.a rte dei germi l Ma la pulizia, per esseire efficarce e rimuovere insieme :alla sporeizia .am.ehe il materiale infettante, eio•e vi,ro .e virulento, ehe a·d es1sa si sia m resicolato per la 1pll'es·e·n 2a di un malato inf..ettivo, non v.a fatta dopo la g u1a1rig ione di lui , do1p.o 11 suo trasferim.ento o do.p o la sua morte, quando eioe la sorgentc dei gie:r.mi n omi iesiste piu nell'ambioote , ovvero quando i germi in esso .p ervenuti sian10 gia n'lo·rti n.atur.a lm·ente. Tale pulizia v,a faitt.a tutti 'i .g·iorni e anch·e piu volte al giorno , ~e occorre, 111·e,ntre si svolge l.a malattia.

Le disinfezioni degli ambienti nelle malattie infettive.

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Prof. G. PECORI, ·direttore dell 'Ufficio d 'Ig iene e Sanita. Roma.

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Alouni .anllli or sono (1926) desto un oerto ru1nore e sollervo discussioni nel mondo ·d ei mediei e ·d egli igieni·sti u•n , rappo-rto presentiato al Comitato· ·dell 'Uff~cio i1J.1ter1nazionale d 'igi·en·e a P.arigj d.al P::rof. C.arlo Chag.as, Direttore General e ·d·eilla Sanita Pubblica. .d el Brasile, sulla « pr.atica .attu.ail e de lle ·disin~ez io11i finali » d ei loca.li a bitati e de.g·li og·getti usati da infermi di m.a lattie infettiv·e. L ' A., pren·dendo motivo d.a lla scar sa r:esisteinza d ei germi p.atog·eni n el mondo esterno, g iunse alla e()IIleluione ch.e, avvene·n do la tr.asmissione d·ei co,n ta.g i pressoeh·e ·e selusiva.m 1ente rper m ·ezzo· dei malati, d ei porta'Lori di .g·ermi e d·elg li animali tr.asn1eittito.r i, << la p·rofil:aissi ·de lle m .al.attie trasmissibili dove·va esseTe orientata, sopra tuLto, dal eo·n °cetto fond.amentale eh e le sorgenti di cojn tag·io sono eostituit.e d agli es&eiri viventi e non dai luo.g l1i .e da.g li oggetti i1nanim.ati » e pertanto le disin\fezio·n i di questi luoghi e di quiesti og·getti er.ano ·d.a eoin sider:a:risi eome « un:a misura p·roifil.attie.a ar1a1cwo n.istica e se11za in dic.azio1n 1e pr.atic.a )>. Gli i.gienisti irn terv.enuti in prosieg.u o di tempo nella qu·e stio'Ilte _sollevata d.allo Ch.a g.a s non convennero tutti nelle sue con.e1usioni; ma molti dov.e ttero ;rico1n oseere ehe, 1Sie .al eun1e .a,ff.ern11azioni e.ralllo forse troppo a ssolute, altre riSJJondeiVano a verita. Ma lo Chagas nolll era il primo a r iehiamare 1'.attenzione ·d·e l m 101n•do m ·edico e delle Autorita sanitarie sulla questione. Gia molti anni inclietro 1Fiessing.e r av.ev.a ironi,camente ·d·eito: contro il perieolo esiste11te n·ella gola e nelle fo,sse n.asali d·ei m.alati noi disinfettiamo i mobili ; g ia nel 1907 Lemoine aveva, co·ru ·esperienza irneC1ooip1ibiliei, .d imostrato l 'inutilita delle disinfezioni dei l o·e ali oecupati da morbillosi p1er impedire I.a ·diffusione d e ll.a mia lattia tra coloro ch ei subito ·dopo avesseifO 0 ecup.a ti i medesimi l ocali: Bellei, da noi , sosten,e va le medesi•me idee a ri:g u.a rdo della meningite ce.rebro-1spin1ale epidemiic.a; io stesso, n1olti a n11i or sono, mo·deistamente mi p erm·ette-vo ·di ricordat.ei el1e ~n materia di profilassi n on si poteva pretendere tro·p po .<lalle disinfezioni e eh·e .a d o!gni modo 1a loro utilita d·oveva con siderarsi se.m1prei suhor;dinata alla natur.a alla s-e·de ie 1a1ll.a resistenz.a di eiaseun eon• ta ~·1 0 . l\!Ia n1olti altri a·n .c o·r a, e eon vülce autorevole , ~ono andati rp1 i u in la: E. Rolix, M. Neisse;r , :\ . ß:alfo1u r, C·h . Cl1.a pin , Gr.a ssb.e11{er 1 Rose-

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SEZIO E l)RATJCA

Le ese:riezio·n i di tali r11alati, 1em esse di re(»ente, eo·m e pl.l!fe g·Ii OO'g·ett i ·da esse imhratJati. di fr.e sco, eonteingo;o senza dubbio gerrpi i)er1eolos1 n cille eondizioni di maO'g iore virulenza perel1e i1on ancor.a sogg·iaci~ti a ll ' azio1w d egli agenti e sterio.r i: ·d oinde la n ecessita di portare su di ies i im1111ediatamente e conl inuati,·amente la nostra attenzione. A R~n1a , n.onostante il ~addoppi.a·r s i della i)OIJolaz1on·e , il numero d egli o·p erai d i inl'~ lto:i ·~ell 'Uffiei o d 'I giene mU!fi,ieipale incar11cati ·d1 1pr ocede:rie alle disinfezioni teirminali degli ambienti g ia oceupati d.a i1n fe rmi di inaJat tie trasmi ibili ' non e stato au1nentato afl'a·tto negli ultimi venticinqu1e anni. i sono i11, ece i tituiti , e empre a ccr eseiul i , servizi di a "'i ~ tenzia profilatti ca a l domi{'ilio d egli i11feTmi durante tl1tto il corso della Jor o malattia. Questi en rizi sono affidati a donJ~e disinfettrici , a ppositamoote istruite, le qua!1 sono beille a ocolte dalle fa n1ig lie dei 111a la1ti e, mentre eoadiu,'ano le massaie n ella tenut~ e •ne lla pulizia d ella stanza e de lla casa dell 'infermo , applicano e in seO'n aino alle fami0 g lie le mi ure di profilas ...il. u·t ili a s1econ·da cle lle dive r~~ inf~z i~n~ . In ta l n1odo, riporla!ldo le d1s11D:fez1ont a l l oro g iu to e te mpe~ t1vo ,-alo r c, 1 puo in egnare ai profaini cp1anto (e r1on piu) si ip1u o otten·er e da es e in })l'e. enz~ di ·in g oli m.alati contagio.si o di epi<l e1n~·e c quanto di m eglio e di piu si possa Tagg1un,ger e COJl a ltri m czzi. Infime , eo l operando, i1on i l1 a piu ragio nc di procedert' allet di.„:infezioni finali, alvo, p er alcune infezioni , a · que lle ·d egli eff.etti lette.r e cci. Purtro11po pcro la m entalita del pubbli1co o-rosso e ain cora volta a1l feLicismo esclu. ivo per i lavagg i disinfettanti d eJla mobilia d e0'1i a!.~redi, d ei j)a imenti e dei muri o pe r ' le um igazio11i a l formolo, nonostante, per queste t1ltim e in pa r·ticol are , l 'assen.z.a or.m,ai dimo. Lrata (e ·da ll o ste1s"'o F lügge ehe n 'era stato il J)ropugnatore !) di o gni potere di p enetrazion e. Ricordiamo a ppena 10 richieste imperiose cli cli ~ i,n fozi oJni d"i c.ase, di uffici e per ino· d i ':"lra d e dura11te la .p andem ia d 'in flu enza d el 1918-1 9, proprio m cntro uni co·n sesso autore,-ol e - l 'Accademia di medi1cina di Parig i n e procl.am.ava l 'inutilita ! :E dar augur.a·r si 1che Lale mootalita, co,n u•n a c ontitnua azione di istruzione e di 1p.r o1J.ag.anda, possa anche in questo cam1po· mutare. P eT ql1esta opera sapienlte e paziente si d eve fare affida111e.nto sopratu'Lto sui m edici lib·eiTi eser centi. Sj risparm i·er.anno 1cosi .alle pub·b liebe Ammi1n i trazioni sp ese n o111 lievi e non si creera nelle masse quell.a1 fall.aoe illusione nel toccasan a di tan te ·disinfezioni, illusione eh e fa . tr~sc~rare misure J)r ofil.attich e a s .ai piu utili e incrta a protest e co·n tro l e Autorita eh e no1n. ese•g uono d i infiezio1n i sufficienti per imrpedire la diffu ion·c cl ell e piu divetrse malattie . 1

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.aug·ur.a·l'„i a:i11c,l1 e ch·e ' come t::>O'ia a l-

~un1 paes1 ~anno fatto, t ut.Li g li Stati n ei q·u a-

li tuttora. v1ge l 'ob·b liga1Loriela d elle disinfezioini terminali tm10,difiehino le dispo, izioni i11 in.ateri.a i1n sen so piu mo dierno in aecordo coin i l progresso d elle nost1iei co gnizion i . 1

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SEMEIOTICA. Le reazioni di ftocct1lazione e la sie1·odiag11osi della sifllide. Fino a 15 .an 11i fa la 1.ec11ica ·d ella sierodiag no i d clla sifilide si ria . un1eva tutLa n ella cla s ·ica r eazione di Was ermann e Il<elle sue arian:ti. Vernes co·n la sua •r eazione di floeculazione 11a aip erto la strada a una nuova se·rie di m eLodi 1cl1e in qu1e ti ultimi aITTni si son venuti affermando. R: De m .au cJ:ie (Bull. M ed'ical, 30-1-32) espo.n .e i van·t agg1 ·d ellei r eazioni di flo·cculazione eh e a d iffer enza .d ella R. \ "V. , sono 1ieazioni di~ r ette , tra antig ene e siero in esa•m 1e. Espo Le. succintamiente l e tecniche d elle va1ie r eazion i di flocculazione (R. d i Vernes , P\.. di Sach1 -Georgi, R. di Mt1lle r, R. di Meini1elte R. di I\.ahn) l 'A. conclude eh e, p ur seinza ·d~ver cselu.d er e dalla pra tiea con1u11e le :rie:a·z ioni tipo Wa sermann , le r eazioni di flo cculazione , s peicie q u elle di V ernes, di Saehs-Geo,r gi e di I\.ahn sono da t en ersi n e1lla n1.a ssima considerazio11e si.a per la loro ' empl~c ita eh e p er l 'attendibilita as olula ·dei loro risultati. M. Po s. 1

La diagnosi precoce di tubercolosi mediante la pro· va optometrica <li ftocculazione di Vernes.

W. 0. Fisch er ( out7i Africa Med. Journ., 23 g·enl!laio 1932) l1a studiato il eomportamento della reazion.e di Vernes (flo ceulazione d el si ero ·di sang L1e trattato· con soluzione di resorcina) in 987 in·digeni d el S·u d-Africa. Im ·80± maschi non tubeT.c0lotici la d en·sita ottica eoll.a r eazio ne di Vernie s fu inferiore a 25, in 107 1nalati fe.b brili non tub e1rcol0Lici fu su p er j ore .a 30 n el peri odo febbTile -e inferiore dopo caduta la temperatura, m entre in 66 ca„ i di iuber colo"'i pol1nonarc, in 8 di tuber colo i :m iliaTe, e 2 di tubercolosi di altri 0 rgani · a ll 'infuori de l p oln1onre Lai ·de n ita ottica fu empre sup·erior·e.i a :30 per tutta la durata del peTiodo di osservazion e. II 1F ischer rit ien e per·cio eh e la reazione di Vernes abbia n otevole importanza p er la .di.a.gnosi q')r ecoce di tubercolosi. R. J,t.r ENA." 1

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CASISTICA. Le cir1·osi epatic11e. La frequenza d elle cirro i varia seco11do i p a·esi; uno ·d ei m.assimi ·Sarebbe dato d.a lla Svizzera (10 % delle autopsie), la media ge11er ale i 11 Et1.ropa sar ebbe, secondo . Fies-


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l L P OLJ CLIN I CO

si11ger (J oiirn.al d;es praticiens, 2± oltobre 1931) di 2-3 %. L '1a1lcoolis111·0 Tapp1,esenterebhe in Europa la ·Causa d el1e cirrosi n el 48-60 % dei ca·si; n ei paesi tropicali , interviene co·m e causa la malaria; molto varie sono le percentuali de lle cirrosi dovute a lla sifilide ed alla tubercolosi. Predomirua: gen eralmente la forma di Lae11n ec (34-90%); quella sifili.tica varia dall'l al 10 %, qu-ell.a pig m.entaria e rar.a , m 1em.tre sono piu frequenti le cirrosi grasse. La cirrosi della m a lattia di Banti e piu freque nte ne i paesi caldi ed al Giappone; l e cirrosi 1cardiach e Sia:rebbero frequenti in P olonia; r a ra e la forma di Hanot. Quelle biliari da colostasi si osserva no in ·p roporzioni v.a riabili da 2 a 17 ?fo d ei casi. La cirrosi ·p uo ancl11e .a ver si m.·ell '.atro fia g ia lla ·acuta ed , in alc uni paesi, p.er zoopa rassiti (schist osom1tl!). Per quanto ;riguar.da il trattamento, i complessi m·ercuria li occupano una parte notevole com e diuretici; i 1criteri essenziali p er la cura ono pero il .r iposo a ssoluto ed un.a diet a a b ase di idrat.i di carbonio. fil.

Coliche epaticl1e a sinistra in un caso di inversione viscerale. P . Car-n,ot (Paris 111 edical, 26 dioembre 1931) riporta il ca· o di un.a donna di 32 ann.i eh e, a ven<lo goduto· in preced en za ·d i u11a eccellen te salute, da tre m esi era presa brusc:im entei d a ·Co.lieh e violente ehe rend.evan o n eC·essario l 'u so d ella 1m1orfin:a. Qu este coli ch e a vevan o una ede n ettam e11te localizzata a sini tr.a , a l di sotto ·delle f.alse costole e si presentavan o p eriodicam ente1, ad i nte rvalli serr1·pr e piu ra vvicinati , con irra diazione d el d olor e a.Jla spa lla sinis tra . La m al~a ta .aveva tinta subitterica, sp ecie alle con g iuntive; le feci a piu riprese erano state .d .e co lorate e le urine .anorm.alm·ente scur e . La palpazione a sinistra p rovocava dolore, in UITl· p unto 1nolto preciso, al di :sotto d elle cost ol e, simm,eJtrico d el 'Pillnto cistico ; ir1 que sto pun.to el~a positive il segno di GilbertMurp h y. Un esan1e· cli11ico .accura to, corroborato d,ai risultati radiografici, dimostro u·n a inversione totale d ei visceri, un.a eterotassia, cosicch.ß la cistifellea era a sinistra, in un punto simmet rico d ella sed·e. abituale. C. ToscANO . 1

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Le colecistiti da appendiciti. L . Gius-eppe (Archivio italiano di Chirurgia, nov. 193 1) amn11ette la dipendenza d.e lle colecistiti da preg.r essi attacchi appendicolari. La via di ·oomunicazion.e sar ebbe da ta da lla rete lio:ifatica 1del Braithwai·te la cui !Ilon costanza spiegh erebbe com·e non. tutti g li a ppendicitici dive•n tino colec istici.

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E sostei:iitore ·d ell '~1ppendicectomia al primo a ttaoco appu·n to per evitare oltre il pericolo d-el male in se la possibile ·diffusione d el processo alla colecisti . ALIERI .

TERAPIA. Sul trattamento dell'otosclerosi. Rosenfeld (111. ediz. Klinik, 15 gennaio 1932) considera l 'otoscle rosi comQ un processo osteom.al.acico localizz.ato, di natruia oostituzionale e di orig ine endocri:na. Esso presenteire b·b e n ette analogie anche c-0n l 'osteocon.drite g iovanile .d eformante . Il tessuto o sseo, rammollito in seguito alla perdita di calcio , ' 'errebbe a.d essooe sostituito da tessuto fibro so, sclerotico. Il n ervo acu tico· riisulterebbe piu o m eno inter essato in t ale processo : i ru1nl() ri, eh e ·costitUriscon o uno ·dei sin.t omi dell 'otosclerosi, tradurreb·b e1·0 l 'irritazione d el n. a. ; la sor·dita final e sa:rebbe dovuta a compre~ sione e obliLer.aizione di esso. P oich e n eill 'osteomalacia ris po1n ·d e· bene la adrena lina, l 'A. 11a voluto saggia.re que to :rim edi o in1 pareccl1i casi ·di otosclerosi e ne ha otteinuto buoni i isultati. In 4 ra&i iniziali si produsse 11Il. mig liora.m.ento m ar cato i1elle condizioni <lell 'udito. In. a lcuni casi scomparv.er o de l tutto i iJ:Uffi·Ori. L 'importante e di v.aJ·e r si di dosi piac.ole , refratte, q·uasi omeopatich e : 1 / 20-1/5 ·di millig rammo al g iorno; nonch e di continua r e la cura a lung o : si richie d e m olta p er. e·v eranza cosi da parte d el pazientei com e de l n1e·di co. Non si produsser o accide1I1ti ·di sorta. Con vi·e n e r-egolans.i sulla tolleralllza e sulle r eazioni ·d·e l paziente. An che altri rim1eidi , idonei a fissare il calcio , sono i,nd~c.ati : cosl l 'olio ·di fegato di merluzzo oppure l 'er g·osterolo ir.ra diato. Puo esse·r.e .a nche v.antaggiosa un.a cura oal cica; ma cio eh e ,p,i u si rir hi·ede e l 'impiego d ei calciofissatori . A. P. 1

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Dieci anni di esperienza nella cura della cataratta. con estratti di cristallino. E. Davis (American Med.icine, g.einn.a io 1932) riferisce in riassunto il risultato ·delle su e ricerch·e sperimen tali e d elle sue ossierv.a?ioni cli1n i1C'h e rela tive al trattam ento de l]a cataratta con sieri .anticristalliJn·o ·e con antigeni 1eostituiti da estratti di cristallino . Queste indag ini si basano 1airgamente sulla nozione deJJ,a specificita d 'org ano, i.nrtesa in sen so immunitario, posseduta ·dal crilstallin.o . Le conclusioni pratich e cui giunge l ' A. sono fondamootalm ente l1e seguem.ti: non tu.tti i ti1p1i di 1cataratta reagiscono i·n· ugual mani.era al trattamento oon estratti di cristallino: sono suscettibili di risentire in grande per ce·n tuale b en eficio e spesso notevol.e m ig lior.am.ento le forme di cataratt~ senile sotto~lapsularei; cosi pure risentono· favorevolmen te d1ella cura le form e cortioa·li , m entre· n es-


(_.\~NO

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sun vantaggio ritraggono le forme nUJcleari, sclerose11ti e capsula·r i. Cio cl1e e d ella massima. importa nza per l 'esito n,ella cura e la diagnosi precoce e conseguentemente u·n precoce e attivo trattamento. CH.

Nelle celluliti. H . Leclerc (La Presse medicale, 9 di c. 1931) consiglia di usar·e l ed,er.a comune (H edeta h elix), eh e agirebbe per l 'ed erin a, ad azione emolitica e vasocostrittiv.a. Si possono u sare direttamente le fog lie, fa cendone dei decotti ed appli cando li come bagni locali o fome ntazioni calde. Se non i ha.nno a disposizione l e foglie, si faranno dei leggeri mas aggi con Ja seguente pomata. 1

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Alcoolatura (od estratto flui.do) di O' Edera b' Essenza di origa.110 O'OCCe Lanolina g. ug na (oppt1re Vaselina) g.

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XX 20 40 fil.

MEDICINA SCIENTIFICA Osservazioni quantitative sulla proteinuria nella 1te· frite. ella letteratura vasti:ssima dell 'ultimo ~c­ colo su questo argomento appare evi,dent.e c11e fu studiata piu la concentrazio·ne delle proteine nelle urin e ehe la quantita totale eliminata . La con centrazionc proteica e inversamente proporzionale alla quantita di uri·n ia. eliminata e la quantita totale eliminata n elle 24 h. e l 'esponen:te delle condizioni del malato. P. M. Tookey Kerridge (The Qliarterly Journal of Medec., gennaio 1932) l1a studiato la proteinuria ·di 23 malati (senza fare di stinzione fra n e frite e n,efros i). Il quanti t.a,t i,ro d eJl o .proteine era calic ol ato colla differ en za fra azoto totale e azoto n·o n proteico de1le urine . La con oentrazion e proteica nelle urine e p iu alta la mattinia p re to· e la sera e c 'e un aumemto anche versa la m eta dclla g io.ftnata e questo eomporta·mento si osserva tanto in casi con abbondante quanto in ca ... i con carsa perdita totale di proteine . 11 •comJ)Ortamento in,1erso si osse rva inell 'albuminuria ortosiatica. Quan.do il nefritico i a lza. da letto, la quantita de lle uri n1e diminuisce mentre aumentJai Ja conoentrazione protieica. L'urea provoca auTl1ento notevol e ·della qua•ntita delle urine con ·diminuzion-e della concentr.azion·e proteica, pero la quantita totale di proteine eliminate rimane invari1a1ta; continu.a·n do per .piu g iorni a somministrare urea, si ritorna alle condizioni trovate pri•m.a della cura . Press'a poco nello sLesso modo agisee il eitrato di potassio. In un nefritico nel quale comparve un'infezione acuta, spesso cocciea, si ebbe coll 'inizio del processo infettivo caduta d·ell.a quantita delle u.rine ed aumento della concentra1

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SEZIONE PRATICA

zion-0 proteicai n1a e·n za cJ1 e ' raria ~ e la quantita total e d elle proteine eli1ninatc. Da queste osservazioni appare e vide11te eh e e piu importante conoscere la quantita totale di proteine eliminate n el1e 24 h . eh e la concentrazione di ogni minzione. Se non si p uo conoscere la quantita di p.roteine in 24 h . , sara meglio ve·d ere la concentrazion.e protei•ca delle urine della mnLtina pr·e to .

R. LusEN:\. '

Albuntina urinaria e nefrite.

W. A. Thon1as (Jour1ii. amer. med. assoc. , 10 ott. 1931) osserva ehe il qua·dro clinico della n efrite e dovuto essenzialm,e nte a lesioni dei tessuti g enerali e specia1izz.ati, a disturbi nel metabolismo de i t essuti e del bilaneio minerale piuttosto ehie a defieienza· della funzione Tenia.le ed a ritenzion.e di ·p rodotti di rifiuto € di acqua. Jl r ene, normale o m;lllato , eser cita IUna azio11e selettiva u lle albumine cireolanti nel angue., t r.a tten en,d.o quella norm.ale .e\d elimi·n ando quella e1 tranea a ll 'o-rganiismo. Mediante l 'iniezio·n e en.dovenosa di clorurr o di sodio a l 5 't~ , si possono produrre , D·e i cani, la n efrite artifi·ciale e l 'uremia; in questa: uremia artificiale , l 'albu1IDJina urinaria e eo' tituita da pura a lbumina dei tessuti. Quando l 'albu n1lina d ei tessuti vieine scissa arri vando ad un 1) rodotto to s~c.o, quest o si combina eon la proteina de1 sier o e costituisce l 'albumina estranea eh e viene eliminata com e tale per l 'urina. La pre enza della proteina d el siero nell 'urina va considerata come l1n 1neccaiili mo difil. . intossi•canlie.

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POSTA DEGLI ABBONATIUltra-filtrabilita„ -

Al Doit. I. N.: Conviene distin,g u er-0 fra filtr.abi lita e ultra0

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filirabilita; la 1prima avviene attraver o le candele porose (·di caolino o ;di .farina fossile; cosi le C·h amberland e le Berkefeld); la econda avviene attraver so le men1bra.n e sem1iJ)errneabili (saiCch etti ·di collodio, r1.1 embrane · di Z igmondy e Bachmann). I ·virus fil tr.abili si dieon o aneh e ultra-virus; i.nv·e ce per i virus ultra-filtrabili i e proposta I.a designazion{\ di u ltr.a-ultra-vi.r us. Gen€r.a1lmente pero tale ·distinzion·e non vie11e fatta. A tutti si applic.a l a ·d e1&ignazion·e di infra-mi1c.robi . l. 1

1

Cura antilueticn.1 di prova in un bambino sospetto eredoluetico p er cefalea. - Al dott. S. C. da Tr.: Risp. - Prin1a di iniziare ooa cura di prova per sospetto di eredolues, ie .nece&sario, 1

oltre ad un a ocurato esame, assolvere tutti i mezzi ·di accertamento: reC11Zione di Wasser-


« IL POLI CLINICO »

Nu~I.

131

wechsel, dovuto alla collaboraziorw di vari

fo1ma morbosa n1onosialtomatica : eefa lea). E complto difficile .g iudicare sug li effetti di una cura di prova; ba tera riflettere all e ta:n1te coincidenze, .c:l1e sono le ne1niche de11a logica e ·del buon sen so :m iedico , e .a1lla r.esponsabilita eh e il m edico . assume n el donare ad un bambi.n o un.a p.a tente di sifilide, eh e pe·sera per tutta la vita, senza ehe i1n . seg· uito si poss.ano piu .a ,reue utili eorn trolli ! Se, nel caso particolarei, il liquor e negativo, bisogna tro·vare altra :r.agione d ella oefalea. · Se l 'e ame e po i tivo, p er la lues, salvo le d.osi, la eur.a non si dif ferenz:i.a da quella eh e ·.~ i e egu e n egli adulti : cura lunga, in.t e,r mit-

autori , eh e h:ai pero il difletto di essere molto costoso (118 RM. ). fil.

1

tente, a.. dosi gen.erose. Rimedi: bismuto , neosalvarsan, m ercurio; Controlli: esame cliJ'n ico , rea.zioni specifich ~ sul san1 gue e sul liqu.or, disturbi siibbiet.tivi. Le eure devono, essere miste e complete; devon o esser e ripetute con tregue di 2-3 mesi, ·alm eno 2 volte all'a1n no. N.a tur:alm:ente bis0i.gin.a 1controllar0 le urine e :sorve.g liarie: la bocca , speeialmente durante le ·CUJre m e11curiali e bisrnutiche invece del Neosal • ' 'arsan, e 1n o111 :p•u o esse:r:e u sa-ta la via endo,·enosa, , i po tra ricorreve alla via intr.a mucol.ar·e ( eo I. C. I. Myosailv.arsa·n ). 1

t. p.

·Opere di psicotec1iica , S[Jecial1ncn.te azJplicate all 'Oviaziorie. - All 'abb. 111. 9710-2:

XXXIX,

mann, esame del liquor (trattandosi di una

1

[ANNO

B. He1'Vvig . Psychotechnische NI ethoderi im V erkeli rswesen. Urba•n e Sch vvarzenberg. Vioo11a 1928. - A. H erlitzka. M ethode1i zur Austvalil u11d J( ontrolle der Lu~ftze agfahr er. Ibi•{lem. - L. Walther. La teclinopsycologie du travail indu.striel. Delacl1.aux e Niestle, Noocl1atel e Paris, 1926 (n·e e stata pubblic.a ta r e. centen1ente la traduzion e italian.a). - M. Moers.

Psicologia del trabajo profesional (psicolecriia), Editorial Labor, BaToelon.a, 1926. W. ß-1oed e. Lehrbu.ch der Psychoteclinilr . Springer, BeTlin, 1930. CE tato pubblicato so1tanto il prima volume, eh e ha un prezzo assai elevato). - A. Casarini. La scelta dei piloti per la 1iavigazione aerea. Libreria dello Stato, Roma, 1925. S11ll.a scelta psicoteonica ·dei pilot i d 'aviazion e, v.eda inoltre i n.u merosi lavori del Prof. A. G.e.m elli ehe e stato lllil pioni,er e ii1 qu·esto · camrpo . fil. 1\.ll ',abb. n. 9977-2: Un eccelle,n te trattato e quello di E. Grafe : Die /(rank li eite1u des Stoffwechsels u1id ihre Behandlung. Springer ed. Der lin , 1931. Corn e trattato fon,d amentale di fisiopatologia d el ricambio, posso in·di1carle quello edito dallo · te o pri11ger: Stoffw echsel und Energie-

VARIA _ L' inno della Doppia Croce. Come e noto , il ma·estro· Riecar·do Zandonai lia composto p,er la « F ed·erazione Italiana Nazion.ale 1F ascista p·er 11ai lotta contro la tub er colosi » su rparole di G. Zucea, l 'inno della 1

doppia croce. L 'illlno fu cantato per 1.a prima volta a Roma al Teatro Reale .dell 'Opera durante la eerimonia inallt,o-m1ale dclle g ra·n -di manifestazioni nazionali antitubercolari deill 'anno deeimo. Lo riportiamo: 1

1

Accendi Ja fiac~ola, o Scienza, i.111 a notte d el <lisperare ! Ritorna ad an1are, a cantare la sognante convrJ.lescenza. Fratello, riprendi il' cammi110 ! c 'e an cora tanto. dorn ani, ·c'e ancora t anto des Li110 i1el cavo· delle fiochc 111a 11i l Su, Lorena ! quattro braccia p er la lotta e p er l 'amore 1 Cinge un bel ma~dorlo in fiore l a tua porpor a g u errie·r a ! La speranza rid e in cuore, do,ppia Croce: e prim oYera . ! La Patria il suo sa11gue non "uole sperderlo cosi, senza gloria. i\ilorire, si, m a nel sole, tra gl 'inni della vittoria ! cader e all 'aurora rivolti di uri avvenire piu fau s.to, i10~ sco·m p·a rire dissol ti 11el r1ulla d.i un vano olocau s lo ! Su, Lorena ! quatlro braccia ecc. ec-c. La · Scien za eh e cauta s 'affaccia sul fiero enigma dell 'Eterno, la Carita ehe al fralerno dolore t ende le braccia, sbarrano il pas o al mortale ne1nico: l 'Amore, eh 'e forte, Yi libera, o genti , dal male, perch 'e piu foTte della ~Iorte ! Su, Lorena ! quat1.ro braccia ecc. eoc.

Rioc.ardo z.andon.ai , il cui estro musicale fu g ia altre volte pro1I1to e felice a.d aceend·e rsi n-ell '.e1saltazio.n1e .di mo·t ivi civlli e patriottici, ha imus.icato i versi sco·r revoli e sentiti con ispir.azione cal da e sponta·n eai. Dalla sua piu facile vena ha attinto ·di g·etto il motivo, ordin.andolo in str ofe m.a rziali , dal ritmo sostenuto, dalla espresisiome -n obile, di irrlmediata sugge'·ivita. 1

!


' .\:NNO.

XXXIX,

l\Ul\t.

13]

SEZl Ol\ E P nATJ C1\

509

NELLA VITA PROFESSION ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI.· Malattie sociali e costituzione. Una circolare d el sottosegretario di Stato agli interni, on. Arpinati 1 diramata ai sig nori p,r efet t i ed alle autorita assimilate, insi s te e invita a richiamar e l 'a ttenzione d ei medici ,p rovinciali sul1'importanza eh e d eve d.arsi all 'esame della costiLuzione individuale non solo ai fini d ella cura, ma anch e d ella prevenzione di molte affezioni ; fa presenti le circolari 12 maggio 1924 p er la lotta contro le malattie sociali i1elle oollettivita giovanili , 24 marzo 1927 per la lott a contro l 'ad en oidismo e 28 febbraio 1928 per la düfusione d el tracoma, affinch e veng·a indirizzala in tal senso l 'opera d ei sanitari prepos ti al servizio medico scolas tico:, ai servizi antitracomatosi, all 'assi s tenza speci alizzata per i figli di tubercolo tici ed in gen e.re alla vigiJanza sa11itnria sulle eo,ll~ ttivita di fanciulli ed a<lolescenti. In tali is tituzi oni non dovra trascurar si l'esame del t~po costituzion ale insieme ag li altri rilevamenti som atici e sanitari, affinch e possano ad o ttarsi n ei confronti dei vi sitati l e provvid enze assistenzi ali ed i trattamenti piu confacienti . Pi-Lt particolarmente n ei ser vizi antitracomatosi il dirigente po t ra avYalersi d e] con cor so di sp eci alisti in otorin-0l arin.goi atri a, per P.r oced ere O·Ve d el easo all 'esar;ne del rinolaringe e d ell 'or ecchio per ] 'eventuale rilevamento di manifestazioni ade noidee e cli forn1e iperpl astich e d elle mucose r el a tive . Dell e forme di linfatismo, e sopra tu tto cli quelle a tipo costituzionale con genito, sp ecie se accompagnat e a s timmate n europatich e e somatich e degen er ati' e, dovra farsi special e registrazio·n e cur ando eh e i malati ven gano sottoposti agli opportuni tratlan1enti. Rendesi necessario procedere al coordinamento dei servizi r el ativi m er ce una razionale organizzazione di segn al nzioni e cli rapporti fra i servi zi 1>redetti.

Vaecinazione antitubercolare nel 1931. Un 'altra circol are diSl{)-O·n e eh e il Minis lero ' 'en ga informato ulla pralica d elle vaccinaz1oni anti111]Jercol ari durante il decorso anno 1931 tenendo ' presenti i segu enti el ementi per Ja r accol La. d ei d ati: a) qualita dei vaccini adoperati e in qual 1nodo somministrati; b) nt1mero dei barnbini vacr inati ; CJ c1 a chi furono vaccina ti; cf) i tituli d ove le vaccinazioni furono fatte (Cliniche pediatrich e 1 Sanatori, Ospedali sana.toriali, Sezioni osp ed aliere pel ricover o dei tuber colosi, Disp en sari antituberrolari, ecc.); e) eventuali i11con venienti consecutivi alla vaccin azio·n e, quali furono e di quale entita ; ! ) se in caso di avvent1ta rnorle fu fatta l 'autopsia e con quale risultato; g) se i b ambini vaccinati sia110 stali ulleriormente seg11iti e conlrollati; h) se Ja li st a ctei vaccin ati fu depositata 1presso l 't1fficio rlel medico provincial e . Si cl esider a eh e 1e i1otizie perven gn no al )lin i s tero 11011 pii1 lardi del 1° aprile p. V.

Visita medica per l'arruolumento 1~o lontario nel Corpo Reali ·Equipaggi Marina. Un 'altra circol are iD:leressa a richiru.nare l 'attenzione d ei me d~ci condotti e degli ufficiali sanitari sull 'impo:r;t3:nza d ei certificati m edici rilasciati per l 'arruolame nto, onde evitarc ehe i g iovani vengano subito dopo scartati per deficienze fisi ch e talmente palesi, eh e noh e am missibile p ossan o sfuggire nlJ 'esame sanitario.

Per la diseiplina della statisticct. Una circo]are del Capo d e] Governo richia1ua il ll. D. L . 27 maggio 1929 n . 1285 e Je circolari 4 gennaio 1930 n. 5 e 2 dice1nbre 193] n. 151 con cui si dispone · ehe le Ainministr azioni Statali, le altre 'A mministrazioni pub})Jich e, g li Enti p ara· ta lal i e gli Organi corporativi e sindacali inriino all 'Istituto Centrale di Statist a l e boz~e di l t1tte le pubblicazio·n i aven ti, in tu tto o in parle , caratter e s tatistico, al fine di otten erne il · ben es tare, eh e e subordinn.to alle variazio11i ed ai con1ple1nenti eh e l 'Is tituto riten esse opportµno di a.pportarvi . Aggiunge eh e i comu11ica li alla stampa clei risultati di lavori statistici compiuti od i11 coro, sono ammessi l1nicam~nte se i progetti de1 l avori si ano $t.a ti so'ttol>osti al1 'Istituto Centrale di "' La lis lica e 11e sia stat o seguito l 'avviso ; op·p ,u re se le b ozze di st ampa delle .p ubblicazioni eh e si ,·ogliono a r111unziar e, si an9 state preventivamente in' i a le alJ'Is LiLuto e questo abhia dato il d eiinilivo benes tar e; in ogni c„a;,, i comunicati dovrann o essere compilati di concerto con 1'l s.Lituto. Ql1este disposizioni valgono, na t t1 ralmente, anch e peT ·Je statistiehe s.anitarie.

C 0 N ' C 0 R . S 1. POSTI VACANTI.

r\ OSTA. - Per tilol i ecl <:5alni. Po ·to di Ufficiale a nil ario consorzial e di Cuorg11e, Alpette, Castellamon te, Castelnuovo ,'iigra , Frassin e Lto, P ont Can avese, SaJassa, Pratiglion e, Valperga , Sparone, Locana , Ribordone, Cer esole Reale Inaria Ron co ' en""za in ' CuorC.~"anavese e Valprato Soa11a con resid g 11e. Stipendio iniziale L. 14.000 ol lre L. 6000 p~r jnd ennita di trasporto, al lordo dell e ritenute di legge. Divieto eser cizio pr0fession al e. Le domande et 'ammissione d evono pervenir.e entro il 15 magg io 1932 alJ a Prefettura di Aosta, corredale dai cl ocun1en li rli rilo prescrittj <lal ba~do. BrTONTO. Ospedalc r:ivile. - Merlico d el Ilep arto 1nedicina e m edico co mpet e 11te in tisiolog i a ; stipendi: L . 2400 p er il primo e L. 6000 per il secondo, l orde dell e ritenu le <li legge. Scacl. 10 a prile. l)er i'nformazioni ri volger i all a Segr et eria d e lla Con g regazione cli Car-ita. C ASTAGNßT O CAnnucc1 (Pisa) . Pos to per l a con. <lo t ta frazi on e cli BoJgheri con r esiden za n el luo go. . tipendio L. 10.500 p er la cura d ei poveri. Aun1 c11ti quarlr ienn ali di un d ecimo fino a raggiungere con detto aun1ento un massimo cor risponclpn te all a Jne ta d elJ o stipendio suddetto . Assegno 1


510

cc lL POLICLINJCO

a nnuo L . 2000 per inde n11ita di cavalcatura. Caro viveri a norma di l eigge, se dovuto e fino a c9nservazio11e.. Stipe ndio e indennita al netto delle ritenute di legge e della riduzione del 12 %. Scade11za 30 aprile . Per chinrimenti rivolgersi a lla Segreteria Comunale di Castagneto Carducci. CATANZARn. .4.m.ministraz. Provinc. Scad. 30 111 ag. , ore 12; inedico radiologo nell '0$,Pedale PSiic hiatrico di Girifalco; L. 10.000 e 5 scatti qua(lrie nnali d ec., jndenn. L. 1000; riduz. 12 %; alloggio perso n ale, illuminaz., riscaldam. , vitto p erso11ale di l a, cl asse; eta lim. 35 a . al 1° mar.; tassa L . 25; doc. anter. al 1° die. Servizio entro il te r i11ine ehe verra fi ssato, sotto pena di d ecad enza. •

CAZZAGO S. MARTINO (Brescia) . - Scad. 15 mag.; L. 7920 e 6 quinquenni oltre L . 1320 tra p. , L . 440 uf f. an. Condotta i;n pia n l.1ra . CHIETI. Amministraziorie Provinciale . - Per titoli e per esami. Pos lo di Coadiutore della Sezione Chilnica e posto cli Coadit1tore della Sezione ~Iedi co-Micrografica del Laboralorio, Provinci ale d 'l gie11e e I)rofilassi con secl e in Chieti. Scadenza 20 aµtile . (Vedi prec. N. 12) . CBIETI. R. ·1) r ef etlu ra. - Uff. sa1i. di Vasto; al 23 aprile, ore 17; L. 5000 e 5 quadrienni , dec .; deduz. 12 %; per trasp. L . 1000; indennita varie; L. 5300 p el dispensario antitubercolare, g ia d~­ purate 12 %, dall 'inizio del funzionamento (richiedesi competenza in tisiologia) ; consentito l 'esercizio della libera profess.; tassa L . 50,10 ; eta lim . 45 a. al 23 feb. Chied. annun+io.

e

CoRTENUOVA (Bergamo) . Per LitoJi, posto di unico medico condotto del Comune . Stipendio L . 8000 annue al lordo delle ritenute di legge ; i11dennita caro viveri di l egge; di Ufficiale Sanitario L. 500; di trasporto L. 500; di ambulanza 1.„. 200; quote capitarie annue di L. 5 e L. 2 per ogni an1messo ~ell 'elenco degli aventi· diritto al1'assiste~za sanitaria e farmaceutica gratuita od alla sola assistenza sanitaria gratuita. Cinque au1nen ti periodici quinquennali di un decimo sullo stipe ndio e sull 'indennita di Ufficiale Sanitario . Stipendio ed indennita soggetti alle ritenute di legge. Eta massima an11i 45. Documenti di rito in c o1npetente bollo e debitamente legalizzati , laurea in medicina e chirurgia con seguita presso una I-l. Universita del Regno, prova degli esami di .Stato, ove occo,r ra, certificato d'iscrizione al1'albo di un Ordine inedico e tassa di L. 50 al ~'[unici,pio di Cortenuova. Scadenza ore 18 d el 31 maggio 1932. Assunzione in servizio entro trenta g iorni d alla p artecipazione ufficiale rlella nomina. Chiecle re bando concorso ed informazioni nlla Seg·r eteria Comunale. FoRNo CANAVESE (Torino). - Sdad. 15 m ag.; co11sor zio ; 2a condotta ; condizioni vi ibili presso l a Segreteria consorziale. c.;.noscAVAL.LO (Torino) . - Scad. 25 m ag.; L. 7920 oltre indennita; tassa L. 50 . lNZAGO (Milano) . ,S'(ad. 31 mar. ; 2a .cop.d. ; L. 7920 al n e tto trattenuta ] 2 <fo; p er trasp . L . 1500. ~OYATE MrLANESE (Milano). Per titoli. Stipenclio lordo L. 9000 piu L. 1000 per indennita di l f1iciale Sanitario. Scadenza 10 aprile. (Vedi prec. .\ . 12). PAoovA. Sp·edale Civile. - Scad. 9 ap r. , ore 17 ; :l::;s is lente e ffe ltivo di medi cina; L . 5000 clecurtate 1

[A~NO

>>

X.XXIX,

NUJ.\;I.

13:

d e l 12 %; 2 bienni dec.; guardie di L. 30 ; eta lin1. 30 a. a1 9 mar.; tassa L. 50,10; doc. a 3 m esi dal 9 m ar. Sara tenuta co.psiderazione della prova di appartenen za al P. N. F. e dello stato di fan1iglia . Chied. annunzio. PRATO (Fire11.ze). Scad . 25 inag.; (ca mpagna) ; L. 7480 , 8 trienni dec., zionali L. 4,40 per ogni .p ov. oltre i L. 1760; per trasp. L. 3080; compensi eta lim. 35 a. ; tassa L. 50,10.

5° dis lretto c.-v „ addi500, fino a gia ridotti ;

SuLlYIONA. (,asa Santa dell'An.nunziata. - .1\ tut Lo 10 apr. , chirurgo primario dell 'Ospedale Civile ; eta lim. 38 a.; 5 a. in Clinica universitaria e 2 in ~spedali di alrne n o 150 le tti ; tassa L. 100,15 ; (loc. a 3 m esi rl al 9 inar.; L . 6500 comprese L. 3000 <l 'ir1de 111 t. alloggio ; ri duz. 12 ~~; partecipaz. 70 °'o: chied . ann1111zio. VASTO (Vedi Ca1F.TI. R . Pref ell.ura) . Scad. 15 apr.; 13° circondario suburba110; L. 9000 e scatti quadriennali . oltre L. 1700 serv. a.tt. , c. -v. ; riduz. 12 %; eta lim . 35 a . ; tassa L. 50,10. \ -ERONA.

Co1nu11e. -

VETRALLA ( T/ ilerbo). - Scad . 15 apr.; 3a . cond. urbana c rurale; t assa L . 50; s.tip. L. 7480 gia dec urtato 12 %, p er 1000 pov., 5 quadrien11i dec., L . 960 c .-v., L . 400 assistenza operazioni chirurg iche all 'Ospedal e, L. 3000 servizio di campagna, L. 700 se uff. san. Doc. a 3 m esi dal 10 mar. Ospedale Grande degli In„f ermi. - Scad. 30 apr ., d ue assisten ti; eta lin1. 35 a. ·al 26 feb .; t assa L . 50, 10; doc. a 3 me"i ; stip. L. 7000, eventualmen le c.-v. ; riduz. 12 %; alloggio; vitto nei giorni di guardi a; serv . entro 15 gg. VrrERBO.

.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

E s la lo 1101ni11ato Accade1njco d 'Italia il prof. G iuse.ppe Pianese, clircttore d eJl 'Istitulo di anaton1ia c i stologia })atolog ica della R . Universita di apoli, b e11 i1oto a lutti i meclici per i s uoi in1porla nti contributi scientifici 11e l can1.po clella protozoosologia e in particolare sull 'ezio,l ogia del Kala azar. l\llolto apprezznti sor10 i uoi <t E len1e11li di " 1ta tomia 1)atologirn ge n erale » e il suo studio r riLico sp erimentale sul <' Sis len1a r e ticolo-e11doteliale )> . All 'illu ~ Lre scie11ziato i nostri rall egra111e11ti. Il prof. llene Lerich e, della Facolta n1edic a di S trasburgo, e no111i11ato dottore Jionoris causa dalJa F acolta medica (li <Jpo1 to.

lt Con sig lio d ella Socie ta peir g li studi della nta1aria ha chia111 a lo alla ta.rica di vice1preside11ti i proff. R. Bastia11elli e G. Sa11 arelli ecl alla c arica dj seg·r etario il dott. G. Raffaele.

L 'Arcad emia di Medicina di Parigi h a i1on1inato i11e11lbri ·orri sp o11denti i ,proff. Ku11d Faber , di clinica 111edica all 'Universita cli Cop e nag h e11 , e M. Minovic i, di medicirta l egale all 'Universila di Bucarest. Il R. Co,111missario dell 'Oper a nazionale p er la 1.>rotezione della 1naternita e de ll 'infa11zia h a conferito l a tnedagli.a ·d 'oro di bene1ner enza al cav~­ liere di gran croce , „incenzo CFtsoli, ij)rin10 pres1cl er1te d ell a Cot'l.e d 'Appelle cli Torino.


[ANNO XX\ I\, :Nu~r. 13]

511

SEZIUNE PRATICA

1\"ell 'aclu11anza scientüica clel 12 felJbraio clell 'As:Sociazione leclica Triestina, Circolo di Coltura del Si11dacato Fascista l\iledici, si ebbe il conferimento .del premio intitolato al prof. Giorgio Nicolich , della cui 111orte ricorre in questi giorni l 'anniver ario. Il presidente Cofleri ricordando le bene1ncrenze dell 'illustre l\ilaestro consegno il premio al prof. Paolo Iacchia, per jl suo pregevole lavoro sulle hroncl1ieltasie. Han110 con , eguito la Jibera doce11za i dottori:

·Giova1111i Dagni1Li, Gino Petrassi e Francesco PesGalori jn a11alo111ia e istologia patolog-ica; Fran.cesco Cantani in batteriologia; Celestino -Rossetti · in batteriologia e immu11ologia; Gabriele Monaterio e A11tonio Orri1 in chimica biologica; OrJando Cant el1no e Git1seppe Pozzi in clinica chirurgica; Giu ep·p e Lino irt cli11ica chirurgica e medicina oper atoria; Carlo Berlucchi e Paolo Ottonello in cliuica delle malattie mentali e nervose; , -ince nzo Barletla e Giulio Scalzitti in clinica oculistica; :Nicolo Candela, GioYanni l\ilaria Corda, Gio·yanni Davanzo, Gustavo De Lauretis, Giuseppe Grossi tellario l\llartines, Michele Orru, Alberto Pistt1ddi, Git1lio Viltorio Segre e Armando Vi.gnali in. c 1i nica oste trico-ginecologica; Ferruccio F ioretti in Glin.ica otor~nol aringoiatrica; Mario ·Contelessa, Calerina Dessylla, 03sare l\1alossi, Mai:ia Prebil, Sal atore Rapisardi e CatelJo Sorren.tino in cli11ica pediatrica; Antonio Chiatellino e ~liebele Mitolo in fisiologia speritnentale; Cesare iCoruzzi e l~urio l 'ravagli in medjcina legale; Et· tore LeYi in medicina sociale; Giuseppe Gherar<lini in microscopia e chimica clinica; Angelo Mirolli, Fabio Stoccada, Ubaldo Vallebona, Antonio Velo, Italo Barcaroli, Giovanni Pacetto e Gabriel(' Sacerrlote in patologia ~peciale chirurgica; Giorgio Boatlini, Giovanni Callerio, Paride Forattini, Mario Calabresi e Giovanni Puoti in patologi<l -speciale n1edica; Antonio Bag11oli in patologia e clinica dermosifilopatica; Francesco Paterno in psichialria; Annibale Casati e Dino Tartagli in radiologia 1nedica; Adalberto Pazzi11i in storia della medicina; Luigi Sago11a in tisiologia. 11 diritto alla stabilita n el posto di medico condotto. Contenuto estensione e modo di acquisto del diritto. (A. CARAPELLE); L'assistenza sanitaria rurale e gli articoli 32 e 45 del R. Decreto Legge 13 dicembre 1923, n. 2889. (G. DE SANTIS), sono due intere santi Note puhblicate nel numero di febbraio del peri-0dico

1

« IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO »

il quaJe contiene an ehe le consuete ampie rubriche : ,fta~segna di Giurisprudenza e Leggi ed Atti del Governo.

Avvertenza .• ,

I m:ed~ci ehe non .~ono abbonati a ~etto periodieo e ·che desiderann legqerle, s raff1'ettino a SJJedire Vaglia Pnstale 4i Ure 5 all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina N. 14 Roma e rif:everanno presto il Nu1nero ehe le contiene.

Prezzo di ogni numero separato del << Diritto Pubblico aan1tario u, L. 6. L 'abbonamento ai dodici Numeri del 1932 coeta L. 3 6, ma agli aseoci8Jti al « Policlinioeo „ e concesso per eole L. 30, ehe vanrno inviate, mediante Vaglia a>oeta le o BancaTio, a ll'editore Luigi Pozzi, Via Sistima 14. Roma.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Universitarla •

Da Padova.

questi gior11i Yennero firmali i decreti ehe accordano la libera doc~nza in igiene alla dott.a Carmelita Casagrandi ed al dotl. Alessandro Seppilli, entrambi dell 'Istitulo d 'l gie11e di questa Uni,·ersita direlto dal prof. fJ. Ca agrandi . , Ricorderemo ehe l'attivita della sig.a Casagrandi n on si e svolt a unicamente nel campo scientifico, ma eh e ella ebbe tali benemerenze n ella vita italiana da meritarsi la inc<laglia delle fatiche di guerra e quella della Marcia su Roma. Inoltre essa si occupo in moclo, assai efficace anche di opere assisten1iali . PLF. 111

NOTIZIE DIVERSE .. L'inaug11razione della campagna antitubercolare.

II 13 111arzo si e lenuta a Roma, nel Teatro Reale dell 'Opera, una grancle adunata per l 'inaug uraz.ione della campagna i1azionale per la Giornata del Fiore e della Doppia Croce. II teatro era st ato ado·r nato di uno peciale addobbo, intonato al sig Aificato gentile della cerimonia. Quest rt venne onorata dalla presen·za di S. M. la Regina, ricevuta dal dotl. Gaetano Basile, direttore generale della Sani ta })ubblica, e dal- prof. A. 11ve nto, vice.:presidente <lel1a. Federazione Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi. Nei palchi e nella sala era110 altre autoritÄ, · tra cui l 'on. Federzoni, presidente del Senato, il governatore di Roma princ\pe Boncompng11i Ludovisi, il presidenle clell a provincia principe Colonna, il segretario federale Nino d 'Aron1a. Larghe rappresentanze dei Con1itati provinciali erano convenute da tutte le parli d 'Italia. Presentato dall ' 0 11. Eugen io ~ loreJl i , l 'oratore uffi ciale, on. Alfrerlo De Marsico, te11ne una smag li ante orazione. · Egli ha riJ evalo ehe $Otto il Regin1e di Benito Mussoli11i la lotta contro la tubercolosi diventa un vasto problema di Governo, ehe impegna forze ed uomini in numero sempr e :P iu poderoso; per volonta del Duce, scien ziatj, Jegislatori, filantropi, hanno vera1nente costituito un « fro·~te unico » per condurre a vi ttoriosa fine Ja grande battaglia. Sono leggi fasciste q11elle ehe istituiscono i consorzi obbligatori e l 'assicurazio11e obbligatoria delle classi lavoratrici co ntro la tuhcrcolosi; per impulso del Fnscismo in ogni parle d 'Italia sono sorti e ,·anno orgendo sar1atori ed altri organismi , destinati a curare, a lenire ~e sofferenze di tanti malati. Le eifre slan110 a d1n1ostrare come ques.ta batlaglia e in Continuo YittoriOSO progresSO: d 'anno i11 anno la mortalita per tubercolosi clecresce e se „ i procedera per l 'avvenire COI1 eguale ritmo, e da µrevedersi ehe, fra u11 dece nnio, jl morbo sar a fi nalmen1 e domn to nelle 11e pit1 ft1neste con&eguer1ze. Poi si e svo lta Ja seco.u da pa rle del p·r o,g·ramrna, ehe comprendeva l 'esecuzjone del1 'cc lnno della Dopp-ia Croce n musicato da Riccardo Zandonai e dell '« Elegia eroica » di Gino Marint1zzi . Sotto la rlirezione del maes tro Santini, l 'orchestra e il coro 11a11 no esegt1ito l '« Inno » dello Zanrlonai 1nettenrloJJe in hel ri,nllo l 'cfficacin rit1nica: e, in se-


512

<e IL POLICLINICO

guilo, la be1la « Elegia » del ~Iarinuzzi fu cseguita dalla sola orchestra. · La nostra Sovrana e sta la oggetto di calorose dimostrazioni. Vibranti applausi hanno salutato le varie fasi della cerimo,n ia.

90 Congresso internazionale di storia della medicina. II C.Omitato permanente della Societa in ~erna­ zi0nale di storia della 1nedicina si e adunato a Parigi il 16 gennaio, nei loeali della Facolta medica, sotto la presidenza effettiva del sen. Davide Giordano. Il presidente del 1 Comitato ordinatore de1 prossi1no congresso, dott. Gomoiu, ha esposto il programma all 'uopo ela.borato: Saranno in discu&sione due tetni: « L 'evoluzione della medicina nei Paesi balca11ici, e cc La protezione dell 'Europa contro l a peste )) ; per il pri1no argomento e stata chiesta la collaborazione di jugoslavi, greci, albanesi e turchi. ' ~ II congresso verra inaugurato a Bucarest il 9 settemhre ; i lavo•r i si svolgeranno dal 10 al 14; nei giorni 15-17 avra luogo un 'escursione in auto alle montagne di Sania; sono previste anche altre quattro escursioni; il 18 s.i terra il banchetto . di chiusura. Un apposito vapore del Lloyd, con partenza da Trieste, facilitera l 'incontro dei congressisti. Per informazioni rivolgersi alla segreteria generale del Q:>ngreßso,: Stado Stirbei Voda 86, Bucuresti, Romania. 1

190 Congres~o internazionale di chirnrgia. Si e svolto·, co me avevamo an11unziato, a Marlrid, dal 15 al 18 marzo. La cerimonia inaugurale ebbe luogo alla presenza del Presidente della Repubblica, del Ministro dell 'Istruzione, del Corpo diplomatico. Ai l avori hanno partecipato circa 200 congressisti , rappresentanti 42 Nazioni. La delegazjone italiana comprendeva tra gli altri i proff. Aless:lndri , l)omi11ici (ehe era uno dei r elatori) e Spangaro. 1

Conferenza internazionale di düesa sociale contro la sifllide. Come abbiamo annunziato, si terra a Parigi dal 9 all '11 maggio. L 'ordine del giorno reca i seguenti temi: « Il servizio sociale nella lotta contro la sifilide »; H Diagnosi precoce e patogenesi delle :;;ifilidi nervose »; Profi1assi delle sifilidi nervose· »; « Importanza medico-sociale delle sifilidi nervose » (acquisite o ereditaTie). Tra i relatori e il Prof. Mario Truffi, di Padova. Le comunicazioni si riferirann<Y esclusivamente ai soggetti iscritti all' ordine del giorno. Il 9 m aggio avra luo-go l 'inat1gurazione dell 'Istituto Alfred Fournier (boulevard Sai11t-Jacques 25, Parigi XIV) e della conferenza, con l 'intervento de~ Ministro della sanita pubblica; nei giorni seguent1 si svolgeranno i l avori, nell'Ospedale Saint-Louis. 11 12 magg'io avra luogo la cerimonia del ce:ntenario della nascita di Alfred Fournier, alla presenza del presidente della Repubblica. . Unica lingua ufficiale sara quella francese. Per Je adesioni e la corrispondenza rivolgersi al segretario generale dott. Sicard de Plauzoles, rue de Li sbonne 44, Paris (8e). 1

Congresso italiano d'igiene. II Congres o dell 'Associazio11e I Laliana Fascista per l 'Igiene, di cui abbiamo dato notizia nel n. 11,

[ ANNO

)l

XXXIX,

Nu~r.

13·1

e stato

differito a1 prossimo ottobre. Per :il1forn1azioni rivolgersi alla segreteria, presso l 'Istituto d 'Igiene della R. Ur1iYersita di Napoli.

70 Congresso internazionale di protezione delt'in· fanzia. Si adunera n l)arigi dal 5 al 9 luglio, a cura dell '« Unio·n Internatio~ale de Protection de l 'Enfa11cc )) ; sara diviso in 5 sezioni: Maternita, Prima infanzia, Seconda infanzia, Infanzia anormale„ Servizio sociale. Temi : « Sorveglianza medica deg1i S\POrts (vantaggi e abusi degli sports) »; « Statismo e benefic-enza ». Rivolgersi a: Secretariat du Congres. de Ja Protection de l 'Enfance, Comite. National de. l 'Enf<1nce, l>ouJevard de Vaugirard 26„ Paris (25e).

Congresso medico algerino. La « Federation des Societes. inedicales d 'Algerie » ha tenuto la su a riunione annuale ad Algeri„ presso la Facolta medica, 11ei giorni 16-18 marzo, sotto la presidenza del decano, prof. Leblanc. Sono stati discussi i temi seg·uen t.i : cc Come si deve concepire la malaria cronica dal punto di vista t linico »; cc l\{alaria e chirurgia»; « L 'ematozoo nella 1nalaria cronica »; hanno anche avuto luogo varie conferenze. Per eventl1ali informazio~i e per gli atti rivolgersi alla segreteria generale (Laboratoire d 'histologie, Facl1lte de medocine, Alger). 1

Congresso pola.cco di ·medicina interna. Si e tenuto a Cracovia con la partecipazione qi circa 300 inedici; temi ufficiali in discussio11e furono: c< II reumatismo » e « La questione dell 'ipertireosi ». Richiamaro~o molto l 'attenzione anche varie comunicazioni sul cancro. Societa italiana di medicina sociale. Ouesta Sociela aveva i11detto a Roma, per ~l "m ese di febbraio - co1t1e ne avevruno dato annunzio - \111 convegno di psicotecnica ap.p licata agli infortuni stradali. Il convegno . - organ_izzat0i sotto gli auspici della Confederaz1one n az1onale fascista dei trasporti - e stato rimandato ai giorni 5-7 aprile. Per infor1nazioni rivolger&i al presidente ilella ,S.o.cieta p redetta, prof.. Carlo Foa, direttore dell 'Istituto di Fisio,l ogia della E.. l Tniversita di ivlilano. 1

.A.ssemblea francese di medicina generale. Si e coslituita a Parigi, il 2 febbraio, un ·associazione di medici esercitanti la medicina general e. Possono esservi iscritti rr1edici francesi o di lingua francese. Presidente d 'o~ore e stato eletto il prof. Chauffard; presidente effettivo il prof. Ca~­ not. Verranno stabiliti dei temi, da discutere pr1. ma in assisi dipartimentali e· poi in assisi nazionali. Le pri111e ass.isi dipartimentali si ter:an~o nel prossimo aprile, sul tema <( la tubercolos1 renale~). Per eve11 ll1ali informazioni · rivolgersi al segretar10 g~Itei:~e. Dr. He11ri G<?ldlewski, rue Theodul'eRibot 14, Paris (17e). .A.ssociazione di studi sess11ologici. Ha tenuto un 'assemblea a Parig·i. nei locali del. sotto la presidenza del 1'Hötel de Ville , . . dott. Tou-„ louse. Venne deciso ehe saranno pres1 in esame i seguenti temi: « Il problema me~ico . della limitazione ci elJ a nativita »; rcLa prost1tuz1one (regola-


, AN~o

XXXIX,

l.T ~t.

13]

SEZIONE PRATICA

tl1e11tazione, abolizionisn10, liberisn10, proibizionis mo) » · « La continenza e l 'igiene individ11ale \): ' . c< La differe11ziazione sessltale (compito dei fallor1 J>iologic i e d ell 'educazio11e sull 'altivita sociale e !>rofessio11~le) ».

Durante un 'altra riunione di sludiosi tenuta alla Facolta di medicina, sotto la presiden za deJ J)rof. Acl1ard, ven11e coslituita una « Societa francese rli sessl.tologia », a carattere sti:ettamente ~-ie11tifico. La . ociela si c adunata per l a prima folta sotto la presidenza d el mini tro della sanita pubblica Camille Blaisot.

Unione 1nedica latina. L n i·mfia ha tenuto j} 30 gennaio, n ell 'Rötel (~l1atnbon (Casa dei Sindaca li medici), la sua assemblea generale annuale, sotto la presidenza del d olt. Dartig11es. Fu sp ecialmente in discu ssione 1·u „o rlel latino quale ling u a scientifica univer sale.

Convegno di cl1irurgl1i dell'alta Itnlia. ~:

s tato indetto dalla Societa Piemontese di Chiruraia per i g iorni 28 e 29 n1aggio, a Torino, in coi1~ciden zn con una sedl.1 ta ordinaria della So(' ieta e in occasione d elle manifestazioni tori11esi (12 inarzo-5 luglio). La presidenza d ella Societa si riserva di rendere 110 Lo il program1na dettaglia to del ConYegno, as„ ieme con il prosp etto < l elle facili tazioni ferroviarie; m a prega d 'inviare fin da ora le adesioni, se: u nalando . e i sar a accom.p agn ati d a p er son e d1 ln1nigliu . I ti toli delle eventuali co111unicazioni do,·ranno e sere 11otificati al segretario generale i1on ol tre il 1° m aggio. La sede d ella So-cieta e in : via ,\ ccaden1ia Albertina 17, Torino.

Conferenze. II R. Co1nn1issario straor<li11 ario d ell 'Oper a Nazionale i\llaternita ed Infanzia, avv. Silene Fabbri, h a teQulo, nel salone d ell 'Is tituto Nazionale F a: cista di Cultura, una conferenza su « 1 nuov1 orizzonti dell 'assislei1za alla maternita e infanzia j n Italia ». Vi assistevan ö alte personalita, tra cui i l presidente d ell 'Istituto sen. Gentile, i sen . Bru'ati, Cossilla, Lon gh i. Visconti di Modronc, l'on. (~astelJino, il prof . Ilvento, vice-diretlore dclla Sanita pubblica i generali Berardi e Boriani, ecc. J~a conferenza' ha otteriuto l 'unanime consen so d ei 1tu111er osi convenuli. Il prof. Arca11gelo Ilven to , vice-direttore gen era le della Sanita pubblica, h a tenuto presso l 'l stil u to ~az ionale delle _>\ssicurazioni una confer en za su l tema « ! giene ed a ssicurazione ». Vi assisteva 1111 rlenso ,p ,u bblico di studiosi, eh e ha valutato a ppie no J 'iL"n portanza d ell 'argomento, trattato dal1'oratore con molta chiarezza.

All' Istituto Benito Mussolini. Cl 13 marzo, dietro invito de1l President~ d el Con:-. iglio di amministrazione della Cassa Naz1onale p er le Assicura_zioni sociali, i Presidenti dei vari Con!--Orzi provinciali antitube r colari, coin venuti in Ron1a, hanno visitato i lavori d ell 'Ospedale sanatorio « Benito Mussolini n e dell'Istituto Benito Mus. olini « Clinica della tubercolosi e delle m alattie d ell 'apparato respiratorio ». L 'on . Morelli ha illu~ rr·ato ai co11venuti l 'imponente complesso di cos truzioni. Sotto Ja presidenza dell 'ing. Luigi Burgo, Si e ri t1nito, presso la Confederazione gen erale d ell 'in-

513

dus tria ilaliana, il Co11 ig li.o di nn11n i11is trazione dell 'Istituto « Benito Mu .-olini ». Appro,v ati i bilanci fina11ziari prese~tali dall 'o n: Ferretti e pr'eso atto del rapporto dei revisori de1 con ti, eh e elogia l 'accurata amministrazione del1'Is titu lo, il Consiglio si e trattenuto sulla linea di condotla da adottarsi p er la propaganda affinche J 'Istituto c< Benito l\'1t1ssolini », unico del ge11ere in Italia e aJ l 'es lero, 1possa sempre meglio rispond ere agli alti fini per cui e stato creato . 1

Alla Scuola di Sanita Militare. 1.„'anno• accaden1ico d ella Scuola di Applicazione di ,Sanita i\llilitare di Fire11ze e stato inagurato con una cerimonia alla quHle hanno presenziato il co1nandante del Corpo d 'Armata generale Graziosi, le r appresentanze delle autorita cittadine, ufficiaJi ge11erali e superiori. Il direttore, generale Grixoni, ha fatto una lt1cida relazione sull 'oper a svolta nell 'anno decorso e sul programma ehe verra seguito. 11 t en . colonnello medico Manganaro ha a><>i pronunciato il discor so inaugurale s ul tema « L~ proLez ion e d ei malali e dei feriti anteriormente alla convenzione di Ginevra de1 1864 ».

Beneficenza. 11 Con siglio di amminislrazione della Cassa di Risparmio di To1rino, su propost a d~l suo presi.den te cav. di gran croce prof. Brogl1a, ha approvalo il bilancio p er lo sco,r so esercizio 1931, eh e i c chiuso con ollre 21 milioni di utili. Nel contempo h a assegn a to oltre 5 milioni in opere di beneficen za e di assis tenza, tra cui 710.000 lire per is tituzio11i ospeda lier e, 894.500 lire ad opere di pubbli ca a sis tPnza. . Il Consiglio di ammini Lrazion e de] benemer1to Ente ha pure approvato p er il prossimo 13° anniver sario della fondazione dei Fasci e in omaggio. al Capo d el Gove.rno, l 'erogazione straordinaria alle colo11ie alpin e , inarine e opere arie assistenziali delJa Fe·clerazione fascista, di 275. 000 lire.

Donazioni e lasciti. Il compianto sig . Re11zo ~Iol a fu dott. Pietro, r11nncato ai vivi in l\ilila110 i l 28 febbraio, h a legato 300 mil a lire a quell 'O pe<iale Maggiore.

. E. Lor enzo Sibellini, Primo Presidente della Corle -Oi Cassazione, d eceduto circa un mese fa, h a lasciato 70 mila lire per op ere benefiche nel suo paese natale, Gorlago (Ber g·amo), e tra esse L . 60 1nila a quclla Congregazione di carita .

Manifestazione per i ricoverati d'un sanatorio. Nel Sanatorio « Umberto I » di Prasom aso, per i11iziativa di un gruppo di volenterosi cam erati e <lopolavoristi, ospiti dello stesso. San atorio, .si. e te: nula una simpa tica manifest.azione a benef1c10 de1 ricoverati . Dopo lo sp ettacolo si e ,p roceduto all 'estrazion t3 di una lot teria. •

Corsi accelerati per medici condotti. l Tn cor so di n1ala riologia, diretto dal ,prof. G. Bastianelli, avra lt1og·o d al 9 al 31 maggio, presso l a Scuola Superior e di Malariologia e la Stazione sp erime11ta1e p er ]a lotla antimaJ arica. Seg·uiranno escu rsio11i ad Os tia e fiu1nicino ed a Maccar ese. . Ta ssa L. 50. Un corso u lla clinica dcll a lt1bercolosi, diretlo dal prof. E. Morelli, nYra l uogo cl al ·20 aprile al


514

<< IL POLI CLl i\ I CO

»

20 i11agg io. Sar anno a1111nes i J 5 medici a compjere un internato di 12 giorni nel Sanatorio Militare di Anzio, dire tto dal ;p·r of. F. Bocch etti. So110 preannunziali altri cor si sulla p,u ericoll ura e sulla lotta. contro il cancro. on si ammettono piu di 500 iscritti, n1a questi non devono essere m en o di 25 perche i corsi abbiano luogo. Le do·m ande vanno indirizzate al dott. Arnalcl o Lusig11oli, via Francesco Crispi 10, Roma.

I inen1bri del Comitato pregano tulti i colleghi di voler si unire a loro e presentare queste 01naggio a] Buizard. Ogni so·Ltoscritlore per aJme~o cento franchi ricevera u na copia in })ronzo di questa meclaglia, copia eh e sara coniata alla cc Monnaie ». Le sottoscrizioni dovranno essere indirizzate ai sig11ori: G. Doin et C. ie, editeurs, 1)1.ace de l 'Odeon 8, Paris (6e) .

Per la riforma della legislazione infortunistica. Ha avuto Juogo in Roma t1na riunione d ella Corporazio11e d el cr edito e d ell 'assicurazio·n e, presieduta d all 'on. Casalini, so tlosegr e.t ario alle Fin anze. La Co·r porazio·n e ha esaminato le propost e per la riforma della legislazione sugli infortuni rlel lavor o, discutendol a a1n piamente e concre1tando in un apposito ordine dei giorno il suo 1punto d·i vi t a sui vari aspe tti delJa riforma stessa .

Nella cittadi~ a di Villano\ra ~Ionferrato (Ales~ and ria) si e svolta il 13 marzo, una cocdiale 1na11ife tazione a favor e del dott. V. C. Alzona, cui Yen11ero consegnate una medaglia in bro11zo per i benem eriti de11 'ist.ruzione popolare, conferitagli dal Mi11ist oco dell 'Educazione Naz ., ed una medag1ia fl 'oifo offertagli dalla po·p olazione })er compiu lo trente1111io cli servizio ,p .r ofessionale en comiabil issi1110 . 11 cl{) t.t . A Lusignoli tenn-e u11 di cor so d i circostanza .

Disposizioni sulla vivisezione.

Commemorazione del prof. Fede •

1

. Una circolare d el Minisler o dell 'I11terno (p·u bblicata s ul « Boll . Uff. » del 29 die. 1931, n. 52) reca istruzioni ull 'ap·p Jicazione d ella legge 12 giugno 1931, n . 924 ; d ice eh e il J\llinistero della Educazione e quello d ell 'Interno h anno ritenuto « eh e la inoculazione cli germi p atoig eni rappresenta, nell a gen er alita <"Lei casi , un atto lievemente doloroso, se 11on <lel tulto indolore, per cui puo essere eseguito senza l 'osservanza d elle speciali norme san cite d a lla nuova legge » .

Denunzia obbligatoria della tnbercolosi nel Giap· pone. Il P arlamonto giapponese ha approvato - cort un solo volo di maggioranza - una legge la qua,le rende obbligatoria 11er i medici la denunzia della tubercolosi . Essa r ende anch e obbligatoria, per i con1uni, l 'assist enza ai i uber colotici. La nuova legge preved c il caso in ct1i 1'int€rnal11 ento in un san atorio })Otra esser fatto d '11fficio. 1

Cinquantenario della scoperta del bacillo tnberco· lare. Come abJ)ian10 annunziato, ricorre in ques ti gior11i il ci11quanten ario dell 'importa11te s<:operta. Tra le mo'1 te p·u bblicazioni eseguite in tale circos ta11za, un posto speciale o.ccupa 1'ultimo fascicoJo d e11a « Zeit cbrift fiir Tuberkulose » (vol. 64°, n . 1-2), in cui vari studiosi , di vari Paesi , lumeggiano l 'importanza d ella ~.coperta. Esso r eca anch e un artistico• rilratto, di Koch ed i f ac-simile di due letlere d el grande scie11ziato. Per render e il fascicolo acce ·sibile anch e ai non abbonati , esso e stato posto in Yendita separata~ n1ente, al p·r ezzo di RM 10, ossia circa 50 lire it., d all 'editore J. A. Barth, ~alo1no11s tr asse 18 B, Leip1ig C 1, Germania. 1

On1aggio al dott. ßuizard. Numer o i colleghi ecl a1r1ici clel d o Lt. Carlo Buizard, segret ario gen erale della ,Socie ta d ei Chirurgi di Parigi , h anno· cr eduto op,p ortuno d 'offrirgli, itell 'occasione dell a sua promozione al grado di cavaliere ufficiale d ella Leg·iOn d 'Onore, ed in seg n e cl 'affe tto, una m ed aglia in bronzo. L 'esecuzione d ella m edaglia e stata affidata all 'eminente arLista Turir1 , Grande Premio di Roma d 'inci sion e in m edaglie.

1

Onoranze a un medico condotto.

Il 26 febl)r aio venne commemorato , nella C1i11ica Peclialrica di Napoli, il centenario della i1a..,cj: la flj Fra n resco Fede, fonda tore della pediatria a npoli. L 'attuale lilolare d ella Clinica, 1·n1ustre prof. Rocco .T e1nma , pro•nt1n zio u11 'eleYat a ora• z1one.

Morte di un ftlantropo. Ha posto volontarian1ente fin e alla sua Yila il ig. Giorgio Eastrrta~, ciirettore gooerale della Con1pag nia Koda.k, co11siderato uno degli uomi11i p 1iu ricchi d el mondo. Nell '11ltimo ventennio aveYa elar gito piu di 70 m ilioni di dollari (un miliardo e mezzo di lire, it.) p~r o•p.ere filantropich e. Di recente aveva stanziato forti somme per la fo11dazion e di grandi Istituti odontoiatrici, fra cui uno a Roma. Appre ndiamo· eh e poco prima di ahbando11ar e 1'esislenza aveva ta bjlito di affrire al nostro l )\1Ce la so1 m111a di t1r1 mi1ione di dollari, :P er u11 Tsti.tu to oftalmologico da fondare a Roma.

Falso medico. :E stato arrestato a

~1ilano

lo p seudo dott. Can1illo Lanzillotta, di :30 anni, <la Caslellana (Bari), il quale ha avt1to un a vita avventurosa e r oca111lJolesca; u11 diploma fal sificato di l aurea in meciicir1a gli h a pern1esso di prestare servizio con1e ufficiale medico e di compiere un gran numer o di eure e <l 'interYe11 ti operatiYi. In eta di 57 anni si e spen Lo a Berlino il pro f. EUNES'f FRIEDBERGER, direttore dell 'Jstituto di Dahlem per gli studi s.ull'immunita. Fu allievo di Pfeiffer · e ben noto per gli sludi sulle malattie i11fel live, 'sui processi j1nm11nitari e su ll 'alin1entaziorLe. II p.ii1 viv·o, il piu riccö, il pi~ vari<? perii_odi·c o ital.i ano d'igien e e medicina prev~nt1va, d1 san1tw. pubbl1ca e m edicina sociale, di biologia ~enera,le_ aP;Pl1~ata alla m edicina e rruppresentato dagl1 Annall d ' lg1ene, largamente 'diffuei e accreditati in Italia e all' Estero.

Ohi edetene un numero di saggio e vi aara inviato in o m aggio. A.bbonamento .annuo: Italia L. 60, ~stera L . 100 ; per gli abbonati a l ,, Policlin~oo n rispet~1va.ment~ ~· 65 .e L . 95. Ind.irizzare le rich1este all Ed1tore Lutgi Pozz1 , 7 ' ia Sist ina , 14 - R oma.

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I

SEZI ON.E

B.A.SSEGNA DEI.LA STAMPA. MEDICA.. Sperimentale 12 die. - E. PuxEoou. Lipemi~ nei vecchi normali e a rteriosclerotiei. - A. BRUNI. Influe11ze dell 'avvelenan1. da fumo di tabacco sulJa f agoci tosi. Sang, 6. - ' ' · JEDI~I CKA e J. KRAL. L 'en1oglobi1Luria paro sistica << a frigo['e >>. TVien. Klin ..vVoch„ 18 die. - E. CHIEPHAKE. ]'erapia con onde elettrich e corte. Gazz. d. Osp. e d . Cl. , 13 die. G. HANAU. E 1nipl~oie transitorie da nicotina . J ourn. A. M. A , 5 die. - L. II. NE\VBURG. Cau·e dell .obes ita. - E. 0 . JottDAI". << Avvelenam. » alimentare da staiilococchi . . tiidium, 1 die. - G. B. CACCTAPUOTI . Sindromi cerebrali da fulminazione. Presse Med. , 19 dir. - A. FF.IL. Amiantosi professionale. Giorn. Afed. 1'1il., no,·. - .\. L1- TIG. Traltamento n1edicame11to o antipirelico. Di/esa Soc. , 110Y. - G. A~G10RG1. J_, 'ig iene m orlerna e i suoi riflessi 11ella vita. Jourri. Trop. J'ifecl. a. lf)'fl. , clic. - C. LA 1 E. Ca... e e rna laria. ,\Ced. Klinik, 24 die. R. ...ALUS. .i\rterioselerosi , iperten sio11e. n e frite. .\ . WoLDRICH. Epatolerapia pare11 te rale. Laricet, 26 rlic . - _.\. E. RlJSSET„L. offerenza adcfominale . - S. D"' 1n~0N . La Yitamin a B n ell 'ane• 1n1a.

PRATICJ\

515

D eut. iW.cd. Vf' och., 25 die. S r EBECK. Fisiop.aLo logia c cl i nica. - BrHLER. Ep icl e111iologia dell 'i11-

fll1e11za. Proc. R. Soc. Med ., die. -

Di eussioni sulla fehbre g l andolare, l e indicaz.ioni a1 p ar to prematuro> 1'an estesia per la diatermia e. ·'1>er l 'e11doscopia. Casis tica. Rif. Med., 21 clic. - G. G10RDANEGR0. Valutazione della r e:i stenza dell 'operando. Med. Ib era, 19 die. - B. PEREZ VELAsco e J. A. MAUROLACORIA Y UND .\ . La eolesterina in gravidanza, parto, puerperlo e nel ~eonato. Wien. l<lin. Woch. , 25 die. - SPIEGEL-ADOLF. Azio11e delle onde ultra-eorte sulle proteine. J ou rn. de Med. de Lyon, 20 die. - Numero sull 'a11atomi a patologica. l\1ünch. Med . 1'Voc1L , 25 die . PRÜFER, HALBERSTÄDTER. lrradiotercrµin del morbo di Basedo·w . - KLINKE e HEUSEL. Sierodiagno i della tbc. atti va. Path ol ogica, 15 die. M. BERGONZI e V. PELAG ATTI. Tun10 ri della jpofiSii cerebrale. G. GuAs~AHDO. Etio-pat.ogen esi d e1la ma1attia di Heinel\1edin. Bull. Med. 26 dir . - Numero sul fegato. Presse Med., :30 die. - A. CAnE e al . Accidenti di „ e11sibilizzazione all 'insulina . .4rch. l t. di Chir., 5. - C. Loo. Emostasi preve ntiva. - L. DunANTE. Resezione dei muscoli sca. le11i e del nervo respiratorio nella tbc. polm . 1

Indice alfabetico per materie. .i\nafilt1 i: patogen e._i dello r h oc . . Pag . .i\nesle~ia local e n oYocainica : al terazio11i determi11ate da]l ' . . . . . . . . . )) )) A11estesia peridurale: tecn1ea . . . . . Anestesie gen erali dife tlose: 1ton do)) vrebbero piu verifirorsi . . )) Arti fratturati: trazione eol fil o )) Bacilli difleriei : rolorazione . . Bihliografia . . . . . . . . . . . }) )) Cardiopatie: sindron1i eh e l e simuJ a110 Cataratta: cura r on es tra tti di crista l)) 1ino . . . . . . . . )) Celluliti: pre erizjone . . . . )) Cervello: tumori . . . . . )) Cirrosi epaticbe . . . . . . . )) Cisli del mesentere: ileo da Cisti rli echinococco calcificata: pseudo)) cal eolo renale da - . . . . . . . . . . )) Ci ti n on p arassitarie de] fegato . . . . )) Colecistiti :. ia ::lppendicite . . . . . . . . ('.,o]iel1e epat1che in un caso d'1nversio)) r1e visceral e . . . . . . . . . . )) Collirio a11es let ico alla pe r caina . . . . )) Dementi ,preroc i · lerapia calciea . . . . Di, infezioni rlegli ambi.enli nelle malattie in-fettive . . . . . . . . . . . . . . )) )) l~l et tro rardiogrnn1ma: onda T . . . . . En1opatia sistematica di lunga dura1a )) clopo spl eneelomia . . . . . . . . . )) Epicliclimite colibacilla re . . . . )) Ereclolue sospette: trattam. di prova )) Ferile multipl e per arma la fuoco

.500 495 503 495 495 502 498 493 506

507 501 505 503 503 503 506 506

501 502 504 500 500

487 507 500

Gar1grcna d ei ge11i lali : e ili lo nl:i ni P ag. Ghiandole e11ftocrine : chirurgia . . . )) Magrezza . . . . . . . . . . . . . . . )) Mesaortite Jue tica: decorso e prog nosi )) Narco,~i : Ja scienza d eJla 1n cliniea )) Neiri te e albumina urinaria . . . . . )) Nefrite : proteinuria . . . . . . . . . . . )) Ormo ne ovariro : azione sul moncone d 'an1putazione uterino . . )) Ossal uria . . . . . . . . )) Otosclerosi: trattame11 Lo )) • • • • • Pericardio: sinfisi . . . . . )) Perito11eo: 1p seudomixon1a . . )) Plastica con parti 1nolli per obliterare speeiali for1ne di cavita, esiti di empiema . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Pneumotorace da sforzo: con siderazioni sul eo ide tto . . . . . . . . . . . . )) Polmone: edema acuto n elle mal attie dell 'apparato circol at. . )) Polveri ~l a sparo·: ricer che . . )) .• Riflessi a n o-rettali . . . . . . )) Se rvizi igieriico-sanitari . . . . )) Sifili<le: sieroreazioni di fl oceulazione )) Tifo addominale: posi tivita d ella reaz. d i W e i 1 e Feli. . . . . . . . . )) Tonsille: sutura d (> J}a loggia . . . . . . )) Tora,ce: chirurgia . . . . . . . . . . . . )) Tubercolosi : prova op lo metriea di floc. . .. c ulazi o ne di Vernes . . . )) Ulcera duodenal e eosicle.tta ad ane]lo )) Ul tra-filtrRbilita . ......... . . )) 1

502' 502• 489:

491 495 507 507

500 491

506 492· 501 497 482 493 500 503 509

505 477 502 497-

1

505 501 507-

Diritti di proprieta riservati. - Non e consentita la 'ristampa di iavori pubblicati nel Policlirn ioo se non in seouito ad autorizza~ione scritta dalla redazione. E vietata la pubbLicazione di sunti di essi senza citar111e la f onte.

C. FnuGoN1, Red. capo.

A . Pozz1, resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

I


516

<< IL

..-

POLICLINIOO »

[ANNO XXXIX, NuM. 18]

lnteressantissime pubblicazionl s disposizione dei nostri sbb.onsti:

I~

TUBERCOLOSI

A

LEZIONI E CONFERENZE DEL 1° CORSO DI TISIOLOGI!. lenl.1te sotto gli auspici della Direzione Generale di S anita Militare nel Sanatorio Militare di Anzio dai proff. : G. MEMMo; E . MARAGLIANO; V. AscoL1; R. ALESSANDRI; A. D10N1s1 ; E. Mon1·:r.1.1; A. Busr; D. DE CARLI; S. :Hrccr; R. C1Aunr; A. GEnM1No; F. BoccHE'l"l'I . .

.Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F. BOCCHETTI. Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO. Volu1ne di pagg. xvr-344, nitidamente stampato,, con impressa, sulla co,p ertina la fotografia cli S. E. il Capo del Governo, Benito Mussolini, fra i rico;verati del Sanato·r io, Militare. ' · Prezzo L. 6 0, piu · 1e s.pese postali di spedizione. Per i nostri abb-0,n ati sole L. 5 2 in porto franco. '

Prof. ARISTIDE

. DIRE'l-i:'ORE DELL ' ISTITUTO DI RADIOLOGIA DELLA R. UNJVERSITA DI ROMA

·sus1

Sulld esplorazione radi ,log'ca del torace nella tubercolosi polmonare (~ezioni

' tenute al Corso di perfezionamento delle malattie dell 'apparato respiratorio) Anno 1928-29,,, VII LEZIO NE

lndice del volume : L EZIO NE

~)

I . - Introduzione al eorso. I ~ . - I r aggi Roentgen. Radioa copia e radiografia. Mezzi di contrasto. Lo sohecmo di riniorzo. · III. - Ampolle per R aggi X. A cc g.a s resid uo a e cc Ca oltdge ». Istrumenti ;pr.i n-0ipali di un gabinetto ra,diologico. IV. - I fattori dell'imrua.gine iradiologica (p osizione, proiezione, incidenza no1·male ed obliqua). Ortiodiografia. TeleradiografJ.a. V . - Tecnica ra.-diologi<;a del torace (ra..diosoopia - ra,diografia d'insieme). VI. - Sulla sede dell 'inizio della tubercolooi cronica e sull'esploraz.io.ne raidiologica dell'aa>ice. .

))

))

))

))

VTI. -

Cause d 'errore dovute ad ombre delle parti .molli ·del tarace. Anomalie della gabbia toracica. Irnrnagine radioeoopica e ra,.diografica dei Polmonl. (Ombre ilari e disegno polmonare). VIJI. - Nozioni elementari di · · radiolog.ia del e uore e dell'a-0r ta. IX. - L'esplorazione radio logica delle malat· tie della pleura. X. - Gli elementi radiografici della tuberooloei po1monare e le loro oombinazioni. (Omb:rette miliari. Ombrette di forma anulare, a tiriiogli<>, irregalari o rotond eggianti). XI. - Seguit o dell'argomento della Lezione X. Cor·doni e strie opache. Le cavernc polmonani. XII. - Le manjfest azioni x.adi-06Copiehe.

Volume in-8° di pag. 112, oitidamente stampato su carta semipatinata, con 16 figure schematiche fuori testo. .Prezzo L. 1 6, piu le spese postali di spedizione. Per gli ahbooati ai · nostri periodici sole L. 1 4, 6 0 in porto franco.

Prof. UBERTo · ARCANGELI. .

LIBERO DOC DI PATOLOGIA E DI CLINICA MEDICA NELLA R. UNI· VERSITA · l\tCEDTCO PRIMARIO NEGLI OSPEDALI RIUNITt Dl ROMA

Sulle febbri da tubercolosi occulta

0

criptotubercolari 1

(con 7 fig:ure radiografiche nel testo)

..

SOMMARIO. - ~REFAZIONE, pag. 3. - FEBBRICOLE TUDERCOLARI, pag. 9. FEBBRI ORIPTOTUBEROOLARI A BREVI PERIODI OD ACCESSIONALI, pag. 25. - FEBBRI cosi DE'l"l'E (( GASTRICHE », pag. 27 . - TrFOBACILLOll 01 LANDOUZY, pag. 33. TuBERCOLOSI MILIARE, pag. 40. - GENERALITA BULLA DIAGNOSI . DELLE FEBB&l CRIPTOTUBERCOLARI, pag. 42. - IMPORTANZA E NORME PER L'ESAME l\ADIOLOGICO, pag. 43. - LA CUTIRBA· ZJONE ALLA TUBERCOLINA, pag. 50. Volume di pagine 60, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 1 O, piu le spese postali di spedizione. ·Per i nostri ahbonati sole L. 8, 7 5 in porto franco.

MEDICO AJUTO DEGLJ OSPEDALI RIUNlTI E DELL'ISTITUTO 01

PATOLOGIA

.

MEDICA

DELLA

R.

.

.

'

UNIVEllSITA

Dott. OIULIO CESARI

e

Dott. RAIMONDO DORIA .

DI

.

ROMA

MEDlCO fSPETTORE

AIUTO

DEGLI

OSPEDALI

RIUNITI

DI

SANITARIO DELLE FERROVIE DELLO STATO

•• ••

IL PNEUMOTORACE TERAPEUTICO Prefazione del prof. !.CHILLE ANGELINI •

1

GIA' DIRETTORE DEL. SANATORIO UMBERTO 1 IN BOMA PRIMARIO MEDICO CONSULENTE DEGLI OSPEDALI BIUNITI

Riportiamo l'ELENCO DEI CAPITOLJ. .

Cap. I. Introduzione - Cap. II. indicazioni e controindicazioni - Cap. III. Sintomatologi~ - Cap. IV. Tecoica del pneumot6race - Cap. V. - Coodotta della collassoterapia - Cap. VI. Incidenti e complicaziooi Cap. VII. Pneumotorace ipercompressivo e Poeumotorace d'urgenza - Cap. VIII. Pneumotorace ipo· tensivo o elettivo - Cap. IX. Poeumotorace bilatert le - Cap. X. Decorso · Esiti · Risultati - Cap. XI. Cor• collaterali - Cap. XII. Bihliografia. Volume di pagg. VIII-87, con 20 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 1 2, piu le spese postali di spedizione Per i nostri abbonati sole L. 1 0,90 in porto franco. Per ottenere le suddette pubblicazioni inviare Vaglia all 'editore LUIGI POZZI, Uffcio Succursale d•citto, Roma.


ANNO XXXIX

Itoma,, 4 Aprile 1932 - X

Num. 14

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''

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURA NTE

SEZIONie P.RA.TICA. REDATTORE C APO : P ROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : S. Manca: Il comportamento del t asso glicemico consecutivo a.Il'ingestione di so&tanza riooa, di proteine. Note e contributi : A . G. Ch.iariello : Cantributo olinßco alla chirurgia riparatrice dei tendini e dei nervi -della mano. Osservazioni oliniche : G. PaltrinieTi: Su due casi di tubercolosi primitiva della ghian·d ol a mammaria. Sunti 8 rassegne : FEGATO E VlE BILIARI: M. Laemmer : Sul modo di svelare unn. insufficienza epatica lieve -0 di media gra,vezza. F. G. Oonnel: Sulle morti rapide oon temperature elevate .consecutive a interventi sulle vie bi1iari. - RENI E VIE URIN ARIE: A. p. BRIGGS : L'acidosi nefritica. - Hryntßohak : Sul valore della. pielografia per la diaignosi di tubercoloei renale. - Epetein e Ontechinnikov : Bulla patogeneai della clstalgia femminile. con urine normali. MiLzA: E. GTeppi: ~ tubercolooi primitiva della milza. - H. Kämmerer: Sui tumori cronici di milza. Cenni bibliografici. A c:cademie, Societa Mediche, Congressi : R. A ccademia d.i Medicina. di Toxüno. - Aceflidemia Medioo-Fisica. Fioirentina. Aesociazione Medica Triestina. Ci1·colo di Oultura del Sirn·da,cato Faecista Medici. R . Accademia dei Fieiocritici di Siena. - Societa Mecli, o--Chirur-gica di Modena. - Federazione Nazionale Italiana Fascista per l a lotta contro la tuberooloei (Sezione Regionale Siciliana).

LAVORI ORIGINALI.

I

1

•stituto di Clini.ca Medica della R. Un iversita di Roma. Diretlore inc. : Prof.

S.

S 1LVESTRI.

II comportamento del tasso glicemico con-

secutivo all'ingestionf-' di sostanza ricca di proteine per il dott.

SERAFINO M ANCA .

t: noto com,e le sostar1ze proteiehe sono eorpi a peso moleeolare molto elevato, eh e eontengono sempre, oltre carbonio , idrogeno e ossigeno, anehe azoto e s1Jesso pure zol fo. Nelle protein e 1m olto purifieate si trovano inoltre 1ceneri (sali minerali). Ad opera doi fermenti gastro-panoreatieo ed in Lost i·nale, le ·pro:teinie introdotte eon gli alin1enti vengono seisse sueeessivamente in albun1ose, peptoni e aminoacidi, i quali ultimi, assorbiLi ,dalla parete intestinale, passano nel sangue.

Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE: H. Seilheim: L'utilizzazione della ginnastica per la donna nella 1p iratica med:i-ca. - CASISTICA E TERAPIA : La cianosi fa.rniliaa-e congenita. - I dati sfigmoma· · n om etrici nello studi,o delle ipotensioni. - La diatermia nel trattamento ·della fibrosi e della ineufficienza del miocardio. Tromboflebite dell'arto suiperiore destro. - Sulla prevenzione e sul tratta-. mento di trombooi ed emboli p-0s t-operatori. - SE· MEIOTICA: La provocazione diagnostica del oarci nom a. - NOTE DI TECNICA: Un metodo spettofotometrico per la ·d eterminazione del pH ap;plicabile ai 1iquidi torbi,dj e colorati. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A. Franohetti : Il tracoma. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA: Jesenius: I ;raggi mitogenetici del sangue umano. Politioa sanitaria e gi·urisprudenza: G. Selvaggi : Rispoete a quesiti per q.ueetioni di masstma. Nella Vita protessionale : MEDIClNA SOCIALE: s. De Sanctie: Proble:mli peiootecnie.i della scuo1a e dell'offi-cina. Concorei, N omine. promozioni ed onorif.ioeenze. Nostre corrispondenze : I I IX Con·g reseo. della, Societa Internazion. cli Ohirurgia (Madrid. 15-18 m a.rzo 1932). Notizie diverse. lndice alfabetico per materie.

Risultano dunque le sostanze proteiehe dalla co·n tatenazione •d,i un ·numeiro piu o me110 grande di an1ino.acidi. Si e riu eiti a seo,mporre ;tutte le proteino in una venti.na di aminoaicidi. Questi sono aeidi organiei , eostituiti d.a due grup1p i caratteristici : il gruppo carbossilieo (-- COOH) e il gruppo aminieo (- NII2). Si riteneva una volta eh e tutti gli aminoacidi, penetrati nel sangue, fos ero esclusivamente .devoluti. alla .ricostruzione del protoplasm.a celluJar·e . Si sa oggi, p·er m:erito dei fisiologi, ehe semplieem ente una parte ·d.i essi entr.a 1a far parte del] e proteine vive e ehe il resto, in seguito a disintegrazione, e invece consum.ato eome eombustibile, ·p·e rm etten-d o cosl l ' u o di a·mrinoacidi a scopi energetiei. Da cio se ne deduce eh e la funzione .degli aminoacidi e dupliee : 1 una fu11zione plastica e 2° una funziooe dinamogena; d.a una parte cioe l.a ricostruzion·e oellul.ar.e, man mano c;he le cellule vengono u urate delle loro proteine, e dia un'altra pa.rte l 'apJJOrto di energi.a, in quanto ehe pos-sono venire brueiati eon1e i grassi e gli zueeh eri. ()j


518

...

«

IL POLICLTNICO

I processi di disintegrazione a cui vanno inco11tro g li aminoaicidi sono princi·palme11te la desan1inazione, cioe il distacco del gruppo NH2, sotto forma ·d.i ammoniaca, e la d·e carbossilazio·n e, cioe il distacco di C02 : il risultato e la form1azione di un acido g rasso, con un atom o di C di meno ·dell 'aminoacido ori. . g1n,ar10 . Gli ac idi g rassi desaminati, non.ehe i chetoaei·di ·e i ch eto.aldei·d.i , ehe man mano si formano, seguono un destino simile a quello eh e si ha da lla demolizione dei grassi e dei carboid.r ati. A secon.da del destino dei loro ultimi prodotti di seissione possiamo ·dividere gli a·m inoiacidi in tre grandi g ruppi : 1° un gruppo a cui .diamo il nom1e ·di aminoacidi ch etogeni, perch e d.alla demolizione di essi si ar,riva all ' acido acetoacetico, il quale per scissione puo dar orig ine agli altri corpi acetoni ci: la leucina, la fenilalanina e la tirossina ; 2° un gruppo .di aminoacidi eh e sono g licogenetiei , perche .aum entano la fo:ri1nazion e edJ eliminazione di g lueosio nell 'organismo diabetico e nel cane florizi·nato: essi passano cioe n ella loro disintegrazione per la via di certi chetoaic idi, com e l'acido .pi:ruvico, oapaci di entrare nel ciclo dei carboidrati. Quest! aminoaei~i, essende generatori di zucchiero, sono antiichetoniei . Infi·n·e sembra ci sia un terzo gru·ppo, a cui app:a rte·ng on-0 il triptofano e la lisina, di cui pero non si conoscono ancora le vi·e di demolizione.

* **

Da quanto si e succintam·e·n te detto, risulta adunque eh e anch e dalle proteine, oltre ehe dagli idria ti di carbonio e ·da i gra·ssi, puo originarsi una certa percentual c di glucosio e di glieogeno. Questo fatto e stato di1mostrato· sperimentalm ente da Pfluger e Yunke rsdoff, i quali avendo impoverito al massimo del suo glicogeno, col digiuno e con la florizin.a, il fegato di un cane, lo poterono nuovamente a.rr~cchire ·di tale sostanza nutren·dolo a bbonda ntemente con sole .p roteine. C~accio e Raechiusa, sperimentando su animali ·tenuti a digiuno, hanno notato, dopo un pasto riceo di proteine, n etta e costante iperg licemia, la quale, generalmente, raggiungeva il massimo dopo tre ore dall 'ingestione del cibo e poi decr esceva lentam ente, riportandosi versa i valori norn1.ali. Essi hanno inoltre riscontrato n ei cani evidente iperglieemia ·dopo sommin istr.azione orale di .acido cloridrico e

»

[ANNO

XX \IX,

~Ui\I.

14]

in seguito al p·a sto· psiehico , per eui 11anno con cluso Cl1e l 'iperglioemi1a da proteine e determinata essenzialm ente dall 'acido eloridrico secreto dall.a mucosa gastrica. G. Martina, in base a rieer ehe sperimentali, rilevo 1'esistenza di u·n a particol.are sostanza iperglicemizzante nel suoco pancreatico, la quale accuim:ulandosi durante il digiuno nel p.an creas, si V·e rserebbe poi nell 'intestino, da dove venrebbe assorbita, passando in circolo. L 'autore ritenne ch,e tale sosta·nza fasse l'elem ento d·eterminante dell 'iperglieemia da lui n otata nel rc ane a dig iuno dopo somministr·azione ·d.i sosta·nze ;rieche di proteine. Successiva mente Raechiusa, sperimentando pure su cani, nei quali dete•fllllino in alcuni la pancre.asectomia totale e in altri la pancreasectomia parziale, v·enne alla conclusione eh e l 'iperglicemia da pro·t eine non e in Ta})pOrtO essenziale con la secrezione pancreatica ritrovata da l Martina, ma, come aveva sostenuto n.ell1e sue ric-eirche 1preoedenti, con l 'aeido clori·d;riico dello stomaeo, di cui a•n cora non si conosce il vero meccanismo d 'azione. Pa;rtendo da queste premesse noi abbiamo voluto indagare il com1p-0rtiamento del ta sso glieemieo n ell' uomo dopo som•m inistrazione ·d i sostanze rieche di proteine. E queste nostre rieerche hanno avuto il punto di partenza i:rtspirandosi a considerazioni prat~che. Abbiamo cioe oercato di ve·d ere se, esistendo veramente una netta vruriazione neI tasso glieemico con le protei·n e, si potessero „ n ella glicemia speri mentiale, sostituire al glucosio :sostanze rieche di ·proteine, evitando cos1 pareecbie or~ di digiuno ai soggetti, nei qu.a]i si vuole praticaire tal e prova. Le esperienze le abbiamo praticate al mattino su 30 individui il'icoverati in Clini1ca, tenuti .a dig iuno ·dall.a sera preced·e nte. Come sostanza·, ricca di proteine, ci siamo serviti.'diell.a cairne magra di manzo nella qu::t11 tita di gr. ·100 su 20 casi e di gr. 200 .su 10' • cas1. Nello stesso i·n.dividuo abbiamo determinato il co1nportam-ento dell.a CUirva gliocmica, prima con la somministrazione di gr. 20 di gluicosio e poi, dopo tre-quatbro g iorni, di-etro somministrazione della carne. E questo per vedere se e qu.a li ev·entuali ·differenze di risultati po· tessero esistere fra le due divarse sostanze. Come m etodo di dosaggio e stato .adoperato il 2° micrometodo di Bang, in uso n·ella nostra Clinica. Riportiamo n·ella tabella ehe segue i risu1tati ottenuti. 1

1

0

1


[ANNO '-XXIX,

NUl\I.

14]

SEZIONE PRATl CA

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1,42 0,96

1,38 0,98

1,05 1,02

0,78 0,76

1,10 0,76

0,84 0,88

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0,84 0,84

1,20 0,84

1.32 0,74 1,45 0,86 1,34 0,94 1,43 0,78 1,4! 1,06 1,34 0,74

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0,92 1,48 0,92 0,92 0,80 1,f>2 0,76 0,78 0,98 1,60 o,~8 0,98 0,76 ] ,28 0,74 0 ,76 0 ,86 1 ,5ß 1,43 0,90 0,88 0 86 ' 0,9 .t. 1,38 1,26 o,~4 0,92 0,92 0,7ll 112 , 1,28 0,72 0,70 0,72

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!80 Glucosio gr. 20 0,96 Carne gr. 100 0,96 19° id. 0,90 0,88 20° id. 0,78 > 078 ' 21° Glucoslo gr. 20 0.88 Carne gr. 200 0,88 22° id . 09~ ' 0,90 23 id. 0,89 0,90 )}

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1 ,b4 0,89

0,90 0,96

0,92 0,92 0,98 10,90 0,88 0,88 o,98 1 o,~2

1,46 0,82

1,24 0,86

0,90 0,86

0,84 0,82 0,98 0,82

1,28 0,98

1,42 0,94 1,02 1,08

0,9! 0,96 1,06 0,98

0,90 o,~2 0,90 0,90 0,92 0,90 o,~8 0,90 0,80 0 ,82 0,82 0,86 0,94 '1 0,96 1,06 0,94 0,90 0,90 0,96 0,88

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0,96 0,96

1,34 1,48 1 0,98 0,96 0,98 1;06

0,98 0,98 1,02 0,98

(:on1e e stato detto e co,mie r isulta ,d alla tabell:a, le nostre osservazioni si estendono a 30 casi, i1ei quali abbi.amo stu.diato il comportamentoi del tasso glicemi1co co1 glucosio (gr . 20) e con so tanza ricoa1 di p1roteine, ser-· vendoci deilla carne magra di 1nanzo, n ella quantita c;li g r. 100 in 20 caisi e di gr. 200 in 10 casi. Consideran·do i ri u1tati ottenuti i nota el1e la curva glicem.ica a sume u·n andamento nettamente diverso dopo l 'ing·estione del glucosio e dopo l 'ingestio·n e del1a 1carne. D.ifatti eol glueosio abbia1m10 riseontrato una glicemi.a, eh e i-11 dalla prima mezz'ora si eleva notevolmente, per rtaggiungere il massimo dopo 1/ 2-1 ora e poi ridiseende, piuttosto bruscamente, riportan,dosi in breve alla norma. Dopo som1ministr.azio·ne di 100 glf . di carne abbiamo iriveee rco·n tatato una glicemia ehe presso a poeo si e n1.a ntenurt.a Il·ei limiti norr11ali e non ha dato luogo a variazioni apprezzabili. Anehe ·nrei 10 casi in eui si -ommin·irstro gr . 200 di car·n e le oscillazioni del tasso gli. eemieo sono state ·mo.l to lievi e sebhene siasi qu.asi sempre riiSeonurato un mo,d.ico aumento della glieemia, ·e .d a notare ehe qu·esta non l1a mai raggiunto 1c.itre e·le,rate e degne di speeiale considerazion1e .

L'A. h.a studi.ato il com1portamento d·el tasso glicemieo n ell ' uomo previ.a somministrazione di sosta,n.za ricca di pToteine. BIBLIOGRAFIA.

1)

CECONI ..

Malaltie ilel ricambio. ---.. Ediz. Minerva

Med., 1928. 2) CrAcc10 e B AcCHIURA. SuZ co mportam,ento del tasso glicemico nel p eriodo diges tivo e sui •


520

« IL POLICLINICO »

f attori

Ballett. della Soc. it. di Biol. Sper., I, 51, 1926. ehe lo determinano. -

3)

MARTINO.

4)

PFr4üGER e YuNKF.IlDORF.

Sui rapporti tra glicemia digestiva e funzione pancreati ca. - Ibid., II, 1927.

Riporlati da

CECONI

n el

suddetto Trattato. 5)

Influenza del p ancreas sull 'ip erglicemia da proteine e da acido cloridrico. -

R ACCHI USA.

Bollett. d ella Soc. it. di Bia.l. Sper., p ag. 101, 1928. 6) RoNDONI. E lem enti di Bzochimica. - Un. Tip. Editr. 'for., 1925.

NOTE E CONTRIBUTI. lstituto di Clinica Chirurgica della R. Universita di Napoli. DiTetto}re: Sen. Prof. G. PAs~ALE

(Jontributo clinico alla chirurgia riparatri· ce dei tendini e dei nervi della mano. <*> Dott. ALFONSO GroVANNr CHIARIELLO, assistente e docente.

I risultati discordi ·o tte·n1UJti d.ai div·e rsi cliirurgi eh e si sono ·Oicoupati della chirurgia ripairatrioo d1ei tendini e .dei nervi ·della mano giustificano la dive:risita di opinioni ehe ancora attu.almente domin.a queste oa.p itolo de1la chi• rurg1a. Tale discordanza esiste di gia per la condotta da seguire n ella ripa·l'azion:e ·delle ferite d ei soli tendini, in quanto eh e i risultati diff~ri scono no n 1s-0lo se si tratta di l esioni unich e o mu•l tiple, ma sopratutto seeondo la sede in cui e avvenuta la lesione e se si tratta di t endini estensori o di t endini fJ.esisoiri. Seor;ren·do infatti le principali statistiche al ;rigu1a rdo, si osserva ehe in quella del Dübs ( 1919) si e avuta una percentuale d el 50 % ·d i . buoni r~sultati pe:r g li estenso·r i e d el 10 % p er i fJ.essori; ·qiuella di Li er ( 1921) T6boi.stra il 61 % di buon:i risultati per gli est en sori e il 38 % pe.r i flessori ; il Salomon (Clinica di Bier 1922) da d·e segu·enti eifre: 85 ~lo per i primi e 20 % per i 1secondi, mentre il Lang (1923) da rispettivamente il 76 ·ed il 62 %. 1Nello stesso a.n no tFUJst, della scuola di Eiselsberg .d a una percentuale .del 90 % per gli estensari e del 62 % per i fl1essori , m entre nel 1926 .q uella di Närvi .da le cifir.e di 70 e 17 %. La .statistic.a piu :completa e r·e cente e quella di Bloch e !Bonnet, irelatori al 38° C·o·ng resso di chirurgia fr.anoese del 1929. Essi danno u.n a :perrcentua!l e ·dell'81 % di buoni lfisultati ·p er gli estensori e del 53 % per i fl ess.ori. Qu1este statistiehe .rig·uar.dano soltanto· i risultati 1

1

(•) Comunicazione alla Reale Accademia M~dico­ Chirurgic'l di Napoli nella seduta del 27 g1ugno 1931 .

[ANNO

XXXIX, Nul\1. 14)

ottenuti con le suture pri·mätive, perche sbatistiche degli stessi Autori s'l1i risultati ottenuti con le suture secondarie dan.no una percentuale maggiore di cattivi iritsultati. Come abbiamo visto, i i:risultati sono sensibilme·nre diversi, seco,n do ehe si tratta di tendini fles1sori e di tendini estensori. Ma le .differenze piu sen sibili si osservano seeo·n do la sede in cui i 1su1d·d etti tendini sono stati sezi-0n.ati. Difatti, per 1quanto ,r iguar·da gli estensori, mentr·e a ll '.av.ambra.ccio, al polso ed a livello dei m etacarpi . si hanno in genere ri&ultati e~eel­ lenti, questi sono non sempre buo,n i a livello delle articolazioni m·e tacarpo-falangee, meno buoni .ancora a livello del:l a prima falange, m·entre i risultati 1sono i.n genere cattivi in corrisp·OD·d en:zia. dell.a seconda e terza falange. Maggiori .d ifferenze si osservano an:eo.ra per le ferite dei tendini fJessori. All 'avamb,raccio i risultati 1sono i.n genere buoni, sebbene non tutti gili auto,r i siano ·d '.a ceor.do su questa opin:ione. Bloch e Bonnet pero registrano, per Je le(sioni a qu1eisto livello l '82 % .d i buoni risultati, il 6 % di me.diocri, ed il 12 % di cattivi. L.a Tigidita invece del canale car·pico~ e le possibili 1aiderenze con queste !'endono Ie lesioni .dei tendini a questo livello m eno buone nei loro risultati. Le lesioni ·del palmo della mano sono variamente girud~cate dagli autori. Indubbiam ente un interviento praticato sul palmo della manoi, spesiso a g rande profondita ed in vicinanza degli archi vasali puo ;riuscire indaginoso e r endere aleatorio il successo, ma le sba.tisticl1e in gener.e non IS'Ono cattiv1e perch e variano ·d a una per oentuale del 40 % di buoni risultati nelila statisti ca di Salomon, al 54 % in quella di Bloch e Bon·n et ed all '85 % in q;uella ·d i Ga;rbo:c.k. Tutti gli autori so:i10 invece d 'accordo nel ritenere eh e i risultati delJe suture dei tendini flessori a livello delle .d ita sono addirittura disastrosi, tanto ehe spesso di fronte al disturbo ehe alla funzione della mano arreca .hl dito in c.attiva posizione sie :ricorso all'amputazione di queste. Tutte le statistiche infatti registrano · solo pochi casi di risultati me·d iocri, e quella • di Bloch e Bonnet, ehe si riferiisice a 44 cas1, registra solo 7 casi appena passabili. . . . Ne la sutura seco,n·daria ha dato migl1or1 risultati, in quanto ehe 1solo pochissim·i auto~i registrano dei risultati discr-eti con tale tecn1oa.. E' stato proposto d.a a lcuni, ed anche !Bier e della stessa opinione, di Tinunziare a qualsiasi ir1tervento in questi casi . L'e~perienza idlinioa infat!ti ha dimostlrat? eh1e s~o-uendo t.ale pratica si puo avere un ~­ O'} ioramento sensibile, in quanto ehe, spec1e b


[ANNO XA.XIX'

Nu~r.

14)

SBZIONE PRATICA

se non si tratta ·di dita .capo-fila, le altre dit,a possono traseinare aneh e il dito leso n ei loro movimenti. II oattivo ri sultato oper.aLorio p eggiorerebbe in ogmi easo la fun zionalita del dito, in quanto ch·e, 1nentre senza intervento l'lnfermo puo est endere il dito, e fl eLterlo passivam1ente, dopo l 'intervento la eicatrice disposta lungo l 'as e del dito, fi ssa questo e n e rende impossibile il nlovimento. U.n pos to a parte hanno· le suture ·dei tendini sia esten sori ehe flessori ·del prin10 dito. P er i primi diro eh e, seeondo le sLa Listieh e di B1och e !Bonn et, le sutu.re a livello del primo metaearpo· danno buoni risultati n clJa pro·porzione d·el 79 %. Per i fles ori poi, i risultati sono m en o buoni, p ereh e aneh e q·uando la sutura riesce bene, la flessione si trova un po ' limitata, sia per 1'a pertura dell 'artieoJazion·e , sia per l 'aderen.va ·della ootura eon. lo sch eletro o coi tegumenti. Per il lungo flessore del p ollice Ja utura da in genere ottimi risultati nelle sezioni palmari di esso, m entre in corrisponden za delle dita i .risultati sono p er Io piu sfavorevoli , a ca usa delle aderenze eh e si ven g on-0 a tabi1ire . Come si e visto da ·questa rapida di samina , Ja chirurg ia d ei tendini e lung i dal dare risultati eostanti , eio ehe spiega il m oltiplicansi delle teeniehe openaitive proposte e la pl'eferenza eh e diversi dann o all a sutl1ra seeondaria, anche se i risultati di questa n on siano poi in fondo migliori di quelli della st1tura primitiva. Le cause degJi in ~uecessi operatori possono essere moltepli ei. Noi riterrem o solamem.te quelle dovute ad infezion e del foeoi] aio operatorio e ad a·der en ze. Nei riguardi dell a prima dirb eh e, secon.do la mia esperien za al rig:uardo , si e un po ' esagerato, in qua nto eh e e m eno ~re quente di quel ehe si p en si, e d 'altra pa.rte un 'infezione n on porta neeessariamente ad una disunione d ei capi suturati. · Sedillot, W-0lter, Salomone son o di qu.esta opinione; dei ccusi operrati da 1\tlülJ1er in cui si ebbe suppurazione, ·n el 45 % di essi si ebb-e, ad onta di cio, risultato funzion.aJe soddisfaeente per quelli operati primitiva m ente e neJ 33 % ·p er quelli operati seeondari.am ente. Il caso riferito ·da Fiolle e molto dim oistrativo: reeisione d1egli estensori delle due ultime dita all'unione del metacairpo e dell e, falangi. Tmpotenza totale. Sutura eon il fil o di Jino e chiusura eom.p leta. Intervento dopo 16 ore. IFlemmon(e dell.a mano divenruta enorme , eon. temperatura a 39. Disunione d elJ a pelle per farc u ~cire il pl1 ~ , 1eliminazion e di un filo.

521

Malgr ado ques ti irnci·denti I.a cicatrizzazione era .completa a l termine di u11 m eise, eon ricu·p ero integrale dei ir1ovim1enti ·di. es ten sione. Le a deren ze inveoe coslituiseono una eomplieanza molto· piu frequente e piu seria se si pen sa el1e n ell.a sta·ti1~ ti ca di När vi le aderenze sono n ella proporzion e d el 72 % come ca.u sa d 'in su eoesso. La infinita di p'1'oposte avan za te per evitarle sta a dimostrare d.a una pa.r te l 'in1portanza ehe ta:le eo·m p·l icanza ha n el ripristino funziona le della m a no, d 'allra p ar te l 'incertezza ehe regna s ul mig lioir m e to·d ~ da segui.re. Circa la teenica da seguire a coen11er b soltanto i m oltepliei m etodi di sutura eh e sono Lati preconizzati da i diveDSi a utori . Rieordo a ·t al proposito le tecnich e di Le lFort, W ölfler, Süter , Truka, Schwartz, Gang olph e, liaegler , v. Eisel b erg, Lier , Wiln1s Dreyer , Lange, eee. Quell e con io-liato da c.u.n eo, e seguito dalla miaggioran.za d egli a utori fran oesi , ·e indubbia m ente buono perel1e e relativamente m eno trauma tizzante e Te.alizza un buon affrontam ento d ei capi sezionati. Degli inn esti di ten.dini , di cui non ho pratica person ale, diro solta.n to eh e attualmente si ·da m.a.gg iorie preferen za, per i migliori riultati eh e essi h anno dato , a quelli di natura r11o rta ch1e a quelli viventi , in qua n to 1che i primi vann o m eno fa cilmente soggetti ·a·d infezione e p·ereh e piu faeilmente se ne puo r~gol are il ealibro e la lungl1ezza. 1

* ** Le divergenze ch e regnano· in queste camipo 1

n1i hanno indoLto a 1studiar e eid a seguire alou ni casi ·di chiruTgia .r ipara triee de i tendini. Si 1iratta .s empre d 'interventi di ru.rgen za, chirurgia pereio di pronto soiccorso. Sebbene operati ad inter allo vario· di tempo , si e tenuto il eriterio ·d i t e;n tar e la sutura primitiva in ogni caso anch e quando erano traseorse molte -O·re . I criteri gen e.rali .da eui 1so.n o stato g ui.d ato nell 'int ervento son o stati i seguenti. Anzitutto il r ieordo anato1nieo preeiso della r e!M-0n e e se possibil1e1 eercare di stabilire b in antiic.ipo quali lesioni 1si potranno risco·n trrar e. Asepsi aceuTata d1ella r egion·e e d elle zone limitr-0fe : n el nostro· caso q·t1in1di 1'asepsi del cam po op erato·r io vien e estesa dalle unghie a l gomito. I iriisultati ottimi ehe sotto queste pu1n to di visLa si so·n o ottenuti in og ni caso mi autorizzano a dire ch1e1 se oecoTre osservare 4

'

'

,


522

<< lL P OLICLlNl CO

una scrupo1losa aisepsi in ogni tem p·o dello intervento, non bisogna rinuncia,r e all 'intervento stesso e rimandarlo a1d uTh secondo mom ento se non si ha a d1spo·sizione 11.1na completa e modreTna 1camera operatoria, perfettamen te .a ttrezz.a ta, 'll1l p1er sonale assi sten te n umer oso, strum entario speciale. Tutti gl 'inter venti eh e qui ififeriisco sono stati eseguiti sempre in ·u na sala di pronto soccorso, senza .a lcun: a ssisten te, con i co1nuni strumenti ·di chirurg ia. Circa 1'.an·este ia, la m aggioranza d1egli a uto.ri: Blltil·n cl , Taylor , Cuneo, Bloch e Bon.net consig·liano l 'ain ei teisia ge.n erale, .peirch e si evitano ulteriori traumatismi d ella r egione , movim1en ti involontari ·eicc.; ne i n·o stri casi inVtece ho sempre u ata l 'anestesia locale con novocain.a a l 0,50 %, senz.a ch·e ave1ssimo a .ri~co·ntra1r e alcun inconveniente. Ne d'altra parte e tata mai u sata 1.a banda di Esn11ar ch. Se si pensa infatti eh e questi interven ti debbono e s.ere praticati con l.a piu g ra nde calma e tranquillita, .c.h e sono sp·esse volte ·di lunga durata, e -0vvio immia gin.a.r e qru.a li inconvenie11ti pos sa daT l uogo· u·n a i ch emia prolungata, com1e il disseccam iento dei ten·dini, r etrazione i1~rch emica ecc. La tecnica ge.nerale dell ' intervento e stata, in ogni easo, di sbrigliare il campo in modo da pote.r don1in.are lra zon.a operatoria: penso ehe vale piu tag 1ia re fin dal primo· m.om en.t o un po' gen,ero·s am·ente .Ja cute se qu.esto puo facilitare la .r icer ca, piuttosto, ehe aecanirsi nel ri1stretto e.ampo d ella ferita, o sbrig liarla '8! poco ,a p·o co e diso1 r.di,natam1ente m.a n m.an-0 ch·e n,e sorg.a la neces.sita. ·Occ.OO're, dopo, fare l 'in.v entario d el1 e lesioni , andando con m etodo ·e con pazienza alla ricer ca d ei capi .r ecisi. Non starb qui a riferire i c..riteri d.a cui bisogna lascia·:rsi g uidare p er la :ricer ca dei singoli capi rec.isi , perche sono cose n ote : diro soltanto eh e n.el caso di minim10 .dubbio bisogna r~salire in alto ed orientarsi su qu.e]J-0 ehe ci si accinge a sutur.are . Non pochi so110 i casi descritti nella letteT.a tu r.a, in .cui e sta to IS'U tuT.a tO i} GapO prOSsim.a}e di um ten·dine con. il capo distale di un n ervo. Circa il materiale di sutura sono stati UJsati diversi m·ezzi: catgut, catg ut crom.ato, seta, fil o ·di lino, r.rini di Firenze, filo di bronzo allumi n.a to (Delagenier.e), ecc. Nei n ostri rasi e stato u ato solo il icatgut semplic,e O -0 1, sen za registr.afle a lcun incon.veniente. Gia preceldentern;en te ho, tricoif.dato quanti fo s.sero i inetodi co n sig li ati per la siutura dei {'api tendinei 1~e c i i . P en so eh e talvol ta tutte 1

1

1

0

1

»

[ANNO XXXIX, Nul\r. 14]

le manipolazioni eh e tecniche troppo icomplicate consig liano pos~so·no nuocer e piuttosto eh e gi-0v.a.r e a l p.rocesso di II'iparazione, per cui nei nostri ammalati ho sempre .seguito la piu semi:>lice dell1e t ecnich·e : passaggio trasversale del filo n el capo prossimale, identico passaggio dello stesso filo nel capo distale in modo da aveusri un 'a.n sa a d U e in·di annodamento, cercan.do di ottenere il combaciamento il piu perfetto possibile dei capi sezionati. Ricostruzione .accur.ata con catgut della g.uaina p eiritendinea . A tal proposito agg·iungero eh e tale semplice }Pr atica n ei nostri ca i e stata 1sem·p re piu ehe ·ufficiente. Non son o tati mai praticati i moltep.Jici mezzi co n sigliati: avvolgimento dei due capi in m embra11a pe.r iton.eale, sa:cco ern·i.ario, apon evrosi , I.a·mrina ·di caoutchouc , ap1)] icazio,n i Ioca]i di 1sostan ze oleose, di collar.g·o1lo, di olio 1di paraffin.a, ·pezzo ·di vena in cui sono state introdotte le ·due e tremita dei tendini .11ecisi e suturate, come ha pratic.ato in c11ualch e ca o Rottenstein .co·n successo. Lavag·g io con etere d·el campo operatorio. Cl1iusu.r.a compl eta . en za mai d:renaggio, di qualsiasi genere. In tutti i casi si e avuta sempre la gua.r ig·ionie op·e ratoria ·p er prima in,t enzione; J,e ag~ap,hes . ono tat e tolte in .quinta gio-rnata. L 'arto veniva faSiciato in maniera eh e i tendi·ni suturati non fo ~ „ ero in uno stato di temsio11e, la mobilizz.azione veniv.a iniziata solo ver so il 10° g iorno per esse1re poi inten sifica1ta gr.adu,a lmente. Dei molteplici casi operati secondo questi criteri rifierisco breVtem ente su 9 caisi di lesioni t en·dinee, eissen·do ,stati questi seguiti a·n ch e a di tan z.a di miesi. 1

1

1

1

1

,

CAso I . - R. 1\1., cta l\'apoli. Lesio11e del grande valmare e del cubitalc anteriore della mano sinistra. G11arig·ione p er primam. Dopo un m ese. tut1 i j movimenti ctell a ma110 e di questia sull 'ant1brarr io er ano compiuti senza alcl.1na difficolta.

CAso II. - G. S. , da Piscinola. Lesione dei ten dini dell'estenso re comune delle dita e dell'estensore proprio dell'indice sul dorso della man? d e: slra. Guarigione per ·primam. Dopo poco p1~ d1 un mese i movimenti cti fl essione ed: estens1one ct elle dita si compivano facilmente. Ri~isto .a di slanz.a di piu mesi, l 'infermo aveva r1acqu1stato completamente la ft1n zionalita della mano . 1

D. D 'A., da Auletta. Lesione identica alla precedente siil dorso niano destra. GuaCAso III. -

rigione p er primam e rip·r istino funzionale perfetto. CAso IV. - F. F., da Napoli. R ecisione dell' estensore proprio dell 'indice e del lungo_ e~ten­ sore del p ollice su l d orso della m~no sinistra .. Guarigionei p er primam. Ripristino completo de1 n1ovh11enti cl elle dita. ,


C\~:\"O

XXXIX,

CA so \

1 •

-

~Ui\L

R.

14)

~I . ,

cla Otlaia110. Recisione dei

tendini del grande palmare e del flessore comune superficirtle delle dita in corrispondenza del polso.

Guarigione per primam e ripresa funzional e completa delle dita. CAso , -I. -

A. C., dta Napoli.

I~ecisione

al polso del graride palmare e del flessore comune superficiale flelle dita. La ricerca dei capi distali di

quest ultimo muscolo fu un po' indaginosa, poiche Ja sezione era m ollo bassa, tanto da interessare anche un po' il legiamento anulare del carpo. Fu necessario intaccare un po ' questo ligamento, ma non tagliarlo co1npletamente. Ricostruzione accurata di questo alla fine d ell 'intervento. Guarigjone per primam. Ripristin o funzion ale com• • pleto clelle dila. 1

CA ' O \ ' II . - B. F .. dia Napoli. Sezione trasver sale n el paln10 della mano des l.ra, ehe andava quasi da

un bordo all 'altro di essa. el dub])io ehe un 'incision e palmare interr1a od esterna, secondo le tecniche classiche potesse far sfuggire qualche lesione st preferi l.a in~i sio11e p almare m ediana. Due tendini del flessore co mune superf iciale er ano sezionati . E si vengono suturati e si ricostrui cono

accuralan1ente i piani sovrastanti. Chiusura senza alcun dren aggio, com e se1npre. La mano si tumefece molto l1ei primi giorni, poi ando man mano riciucendosi di volume. Si ottenne un1a guarigione per primam e ripresa fun zionale perfetta dei n10,·imenli delle dita. CAso \ ilJI. - A. A. , di n azion alita svedese, di anni 3. Tag1io obliquo nel palmo della mano poco a1 disotto d el ligamento anulare. lncisione palm are n1ediarua. Si scopre dopo qualche difficolta il picco lo lendirie del flcssore coniune superjiciale co rrispondente al dito m edio . Si esegue la su tura dei due capi, segt1endo la tecnica solita. Si ebbe gttarigio11e per primam, ma rivisto fino ad un 111ese e 1nezzo di <listanza d al trauma, i movi1nenti d el m edio non .avevano ripreso la loro com pl eta estensione, in quanto ehe il movimento di fl essione della seconda falange sulla prima era indeciso . Traltava si in questo caso di un bambi110 dn cui era difficile ottenere rr1ovimenti precisi . on si sono pott1te avere piu notizie. CAso IX. --.:-- E. F .. da Napoli. Sezione lresversale dei comuni tegumenti della f accia palmare della prima falange, quasi in corrispondenza d ella prim a articolazione int erfalangea. Si riscontra sezio-

ne clei due flessori eh e vengo110 suturali. In questo caso si e avuta la guarigion e per primam, il dilo riesce a flettersi, ma il risultato non e in fondo soddisfacente, in quanto . eh e si e formato un cordone cicatriziiale diretlo secondo il m aggiore asse del dito aderente ai piani sottostanti eh e limita i movimen ti di flessione delle artico1azioni j n terfalan gee.

Se CO·m ·p leisso

e il

problema della chiTUI'gia ripar.atrice d ei tendini , esso e 1ancor.a piu com plesso n ei casi i.n eui si hanno lesioni tendinee multiple miste .a lesioni nervose. I casi d·e scritti nella letteratura sono pochi, mentJre e D.OtO eo m e tale ·e venienza sia tutt'a}tro ehe r.ara . Sono sopratutto riportati i casi 1

523

SEZIONE PRAT'ICA

in c ui i e .avuto un .ri1siultato buoin o, anche .sie parziale, mentre i casi seguiti ·da insUJccesso, eh·e sono i piu, son o :raramente riportati. Gujot riferisce un bel carso di sezione di · tutti i flessori del p olso, esclusi qu.elli del pollice, e dei n ervi cu·bitale e me diano; con guarigione perfettai ie eon ricupero completo della sensibilita e della funzionalita. In un easo pre ... socl1e simile di Leonte, fuTono n ecessari due interv.enti a 7 mesi di distanza l ' uno dal1'.altro per poter avere fi.n .a lmente un buon risultato. Bonn et, ehe h a una g.ran1de competenz.a in matcria, h a ultimamente comunicato insieme con Pollosson a lla Societa di Cl1irurg ia .d i Lione u1n caso di sezione di quasi tutti i fl essori de l pol o, de l n ervo cubitaJ,e e dell 'arteriia cubitale. Se si pen.s a ehe questi autori si dichiarano fi eri del risultato ottenuto per la sua ec.cezionale perfezione, quando persiste inveee la paralisi del cubitale, m iesso in evidienza, fra l 'altro 1dall 'atro·fia dell 'aduttore e dal 'divaricam ento delle due ultim e dita pe.r piar.ali~i d~li 'iinterossei, non ipuo m.on Ticono1cer si quanto sia ritenuto· raro dai chirurgi un su eeesso o·p eratorio completo in lesioni cosi eompl1esse. Gli stessi ehirurgi aggiungono ehe si comprende benissimo per.eh e in1 tali casi non si a bbia il coraggio d 'i.n traprendere una riparazione t endihea metod.ica, laboriosa, piena d ' ineognite durante l 'iden.t ificazione dei ca pi ed effettJuata con il rischio di una infezione della guaina sinovia le. Cio ehe spiega perche in tali caisi Vallas a bbia ;proposto ,d i contentar si ·di suturar.e le labbra .della g.u aina sinovia le e di abbandona;re i tendini ad un.a riparazione spontanea, favoriti da lla flessione forzata dell'a. ma.n o e delle dita. Si potrebbero otte n ere cosi , dopo un lungo i)eriodo, dei r~sultati di 1cui ci si potrebbe c 1ntentare. Sumner L. Koch , eh e nel febbraio di questo anno ha d edicato u·n Iu.n go articolo alla cu.r a immediata delle lesioni della mano, non esita a dichiarare ehe n el le lesioni del m ediano e del cubitale ·m iste a quelle di molti t endini I.a sutura imme.di.ata .n on trova 0Jcuna g iustificazione. II caso e he ci oecupa rigu.arda un bambino di 5 anni , eh e presentava una ferita trasversale a lla region•e iain terio-re del polso di destrfl dovuta a·d u.n frammento ·d i vetro. In anestesia locaJ.e al 0,50 % di novoc.a ina praticai uno sbri.gliamento lungo l 'asse m edian,o dell 'avambraceio e co·m inciai a fia.r e l 'inventario delle letsioni. Si 1d o~ettei anzitutto praticare 1'allacciatura della cubitaJ e anteriore, sezio.n atn; 1 ,

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524

,

« IL POL I CLlNICO »

poi si ri.cercarono i capi prossin1ali e distali d·ei t endini r ecisi : gran.de palma re, piccolo palm.are, fl essor·e com!UD·e superfici.ale d·elle ·dita., cubit,ale a nteriore. Per la ricerca dei capi distali la cosa fu r el.a·tivam1ente facile, uLilizzando la fl essione foriZata de.ll~ irnano}. 1peir qu·e.Ili prros&imali si cer co ·di evitare il piu pos ibile l '.apertura della loro g uaina 1c.erca.n do1 di afferra rne l 'estren1ita con ·Uilli l(ocher in trodotto nella gu,a in.a stessa. Furo·n o· sutura ti infine il n ervo n1edian o e il nervo cubitale a.n ch 'essi seziona•ti. Tutte .queste S1Uture fuTono praticat e con un filo ·di catgut fa tto· .p assare, come bo gia detto precedentemente, PTima nel capo prossimale ·e p oi nel capo distale, in modo da formare un U, cercando di affro,n tare il m eglio possibile le .due superfi.ci di sezioni, ed aTreeando loro il minirno ·m altra ttamento. Ricostruzion·e, n1ei lin1iti del p-0ssibile, di un.a guaina per ciaseun ten·dine e n ervo, e ificost:ruzione ·di un pia no sot toeuban eo. Lavaggio con etere del campo op·e·r atorio. Chi·u sura della cute senza alcun dren.aggio. La guarigione si ottenne per prima in tenzion·e, la mobilizzazionie fu co·m inciata in 15a. g iornata, i1 ripristino fun zionale e della sensibilita avvennero gradualmen·te. La ripresia del cubita·J.e fu molto piu lenta, ta·n t-0 ehe n ei primi m esi un e:lettrot erapista penso ad una disunione della sutura del cubitale. 'F urono praitieate numerose sedute elettro e massoterapich e. Il collega pr of. Vizioli ha g entilm1ente seguito con l 'esam e elettro1diagno -tico il progressivo miglioramento d ell 'infermo ed il suo ultimo esame, praticato a circa run anno di distanza dall 'intervento·, e il seguente : « Ipoeccitabili·ta fa radica su tutti i pi.ccoli muscoli della mano·, piu accentuata sul secondo e terzo interos.seo e nel musc-010 co:rto abdutto,r e del pollice. Alla corrente galva nica esiste anche una sensibile ipoeccitabilita -01ltre mo1dificazioni quia1litative della formula fisio1o·g ica con tendenza alla egua()'lianza polare ed alla inversione. In breve, si rilevano an c.ora fa tti .n.ot evoli di re.azione ·degenerativa ·diffusa 1sia nel territo·r io del m edia ne ehe <lel cubitale. Detti elemen.ti d egenorativi sono n ot evolmente .miigliorati <lall 'ultimo ·esame, ma n on sono scomparsi. Del iresto la ·dissoci.az-ione fra istato funzionale dei muscoli e i dati dell 'esam e elettr ico e U•I l fatto comune. La con.duzione elettrica si ripristina in gen er e molto tar di e talvo1ta no,n si ristabilisce piu an c.h e qruando la funzione dei musroli e t ornata discreta )) . 0

1

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[ANNO XXXIX, NuM. 141

* ** Le co.n clusioni 1dell 'esposizio•n e suddetta possono ra pid1am ente; fa.1:si. AnzituttQ, i casi e.spo,sti permettono di gua:ndare con minore diffidenza l.a chirurgi.a ripa-ratrioe ·d elle lesioni dei tendini e dei neTvi della ma no, ancl1e nei casi piu comiplessi. Tali bu.oni risultati si possono· ottenere con m ezzi minimi, p111'.che si osservino rig·orosam ente quelle regele di chirurgia gcnerale eh e d eibbono essere applicati in ogni eampo d ella chirUJrg ia. L 'anestesia looaJe e sem pre piu eh e sufficiente; essa permette di essere tranquilli in un intervento·, spesso lung o„ (il nostro ultimo d·uro oltr e \due 0 1re) e permette anch e ch·e l 'infermo possa rito·r nare alla propria a bitazio.n e; abolizione di q·u.a lun,q ue laccio o fascia espt1lsiv.a, per eh e diminuisoe la vitalita ·d ei tessuti. La ferita va sempre sbrigli.aia per che cio permette un ipiu rapido -0rienta·m1e11to ed un minore ma ltrattamento dei capi sezionati; occo.r re invece cerca·r e di evitare il piu possibile l '.a pertur.a delle gu1aine peritem,dinee. Su tura dei capi .sezio·n ati con il metodo piu semplice. Penso .eh e tutti gl 'innumerevoli m etodi consigliati , se pern1etlono un· migliore1 affront am·ento1.delle superfici sezion.ate, m.altr.a ttano un 110 ' tro1)po con i loro· innumerevoli })aJ.... saggi di filo le estremita d ei ·e api da Sl1turar.e e ne fa voris·c-01n o1 fo·r se la disunione. . Ricostruzio ne poi delle g u.a ine e di un piano sottocutaneo. A proposito del drenaggio .p enso poi ehe sia u1n grand·e vantaggio abo·l irlo cornip letam.e.n te. Un drenaggio in tali casi agir1ebbe sem pre • • • come corpo estra neo e se messo in v1c1nanza del le sutu.re ten,dinee -0 .nervose p1otrebb1e favo rirne la di,sunione e se soloi sottocutaneo e da con sider.arsi inutile , per.ehe con, l '-0s&erV1azio·n e quotidiana si e 1Sempre a tempo a permettere la fu.o ruscita di un po' di sierosita t ogliendo qualche ag raph e. Mobi1izzazione verso il ,d ecimo g iorno. Elettro e massoterapia. I nos:tri casi dimostra·n o ehe si puo a vere il 100/100 di guarigioni operatori1e; senza suppurazion.e, anche in casi operati a molte ore di 1distanz.a , dall'opefla~io·ne, fino a 18 e piu ore dopo, come n el nostr-01 terzo cas-0. Dal punto di vista funzi ona le i risultati sono ~ tati sempre ·o ttimi, tranne nel caso della le1_ io.n.e ·dei due fl esso·r i al dito (caso 9°) in cui il risultato e stato solo disereto. Cio non fa m-er,avig lia se si. pe.nsa eh e tutti. g li autori sono 1

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I

fANNO XXXIX, NUI\C. 14]

SEZIONE PRATICA

525

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con co,r·di n el considerare pessin1i i risultati d1elle 1sµture dei flessori ia livello d elle dita, t anto ·da scon1sigliarn,e J,a sutu1~a primritiva e con sig liare in veoe le oper ruzioni isecondarie, quando sia n o in·dicate, e fra queste l 'operazio11e di Sterling Bunnell, di tecnica molto complessa, ma eh e h a dato b u oni risultati nelle 1n.an i di ic hiru;rgi sperim1en tati.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Civile di Castiglione delle Stiviere diretto dal Prof. dott. Gu1no BE CCHERLE.

1

RIASSUNTO . L'A. espone i risultati otlenuti in nove casi di lesion.i tendinee m edi.a nte una semplice sulura. Questi sono stati sem.p re buoni, ed anc h e ottimo e stato il ri ultato in un caso in cui erano le;si n on olo i tendini del grande p.al1n.are, piccolo pialn1.ar.e, flessor·e comune suJ)erficiale d elle dita, c uhitale anteriore, tna ancll!e l 'arteri.a cuhilale, il nervo m ediano e d il n ervo cubitale. BIBLIOG R.~FIA. BLOCH. Bull. e t Mem. Soc. Nat . de Chir., 1929. BLOCH e BoNNET. 38° Congr . Chir. Franc., 1929. BoNNET e D ELAYE. Lyon Chir. , 1931, n . 2. ßoNNET e M1cI10N. lbid ., 1929. ßoNNET e PoLLossoN . Ibid., 1931, n. 2. DELAGENIEnE. 38° Congresso Chir . Francese, 1929. DoMINICI. Polivlinico, 1925. DüBS. Sch\'V. Med. vVoch., 1919, vol . 49; Korrespondenbl att f. Sch,veitz. Arzte, 1919. F 10LLE. Presse Med., n . 1, 1927. FoLLIAssoN . Bull. et l\i1em. Soc. Nat. de Chir" 1929. G·ARLOCH. Ann. of Surg. , 1926. G u YOT. 38° Congr. Chir. Franc., 1929. J üsT. Arch. f. Klin. Chir., 1923 . LANG. Mediz. Klinik, 1923. LASSERRE. Presse Med. , 1929, n. 16. LEONTE. 3go Congr. Chir., Franc., 1929. L 1En. Arch . f. Orlh., 1921 . MASON. Surg. , Gyn. and Obst., vol. 50, 1930. MAssf.". Presse Med., 1927, n. 16. MTGLIAVACCA. Arch. Sc. Med., 1925, n. 48. ~fULLER. Zentr. f. Chir., 1919, p. 294. NÄRVI. Actia Chir. Scand., 1926, vol . 60. SALO~ION. Arch . f. Clin. Chir. vol. 115; lbid., volume 118; Ibid ., vol. 119; lbid ., vol. 114; Zentr. f. Chir. , 1922; Deut. Zeits. f. Chir., vol. 173. STRnLTNG BuN~EL. Citato rla BLocn e BoNNET. SUMNER L. Kocn . Surg„ Gyn. and Obst., vol. 52. TAILHEFER A. These de Paris, 1928. Ricordiamo ai lettori l'interessante pubblicatione :

On. Prof. EUCENIO MORELLI

La fislopatologla del pneumotorace artlflclale (con 3 f1igure nel testo)

~strumentario

per l'attuazione del pneumotorace e per la cura delle sue complicanze

(con 6 f igure nel teeto) (Lezioni tenute al 1° Corao di Tisiolagia nel Sanatorio M.ilitare di Anzio). Volume in-160, di pagine 56. Prezzo L. 1 O, piu le epese postali dd eped1zione. Per i nostri abbonati eole L 7 ,9 0 in porto frS111i00.

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Invial'e Vaglia. a1l'ed1itore LUIGI POZZI, Ufficio Posta.le Su<.>eursale di<'iotto. ROMA.

Sn due casi di t11bercolosi primitiva della ghiandola mammaria. Dolt.

GuGLIELl\IIO P.~LTRIN IER r ,

aiurt-0 .

C,redo Il·On sia privo d 'inter·esse illustnare due casi clinici di tubercolosi p rimitiva della ghi.andola m.ammari.a, capitati .all.a mia osservazione nell ' Ospedale Civile di Castig lione delle tiviere, ·dato eh e crnJi. pa!l"e si prestino alla d i cu s ione di a lcun e questioni . 1

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CAso 1. - Ragazza di 15 ani. Anamnesi famigliare 11egativa. Nu lla di note vole nell 'anamnesi re~ota. lVIestruo a 14 anni e le mestruazioni furono se1npre r egolari per qualita, quantita, durata ed epoca di ri torno. r on h a mai sofferto di alcuna n1alattia degna di n ota. Anamnesi prossima. Sei mesi fa accu so vag hi dolori alla mammella sinistra eh e e andata a ume nlando progressivar11ente di volume. Da quatlro m esi avverte tumefazione indolore delle g hiandole sottoascellari a sinistra. E sicura di non aver riportato traumi. Non ha inai avverli to rialzi termici . Esa1ne obbiettivo general e. Ragazza ben sviluppata, in buone condizioni di nutrizio·n e e sang uificazione. L 'esame accurato dei grandi apparati organici e negativo. Esaine d elle urine negativo. Esame ob biet tivo locale. All 'ispezione si nota eh e la mamrr1ella S. e aumentata di vo lume quasi d el doppio rispetto alla destr a. II colorito della pelle e lievem ente rossastro con rete venosa molto evidente. Alla. palpazione la mamrnella e di con sistenza duro-elastica, poco inobile sul ,piano profondo e scar samer1te dolente. 'l~on si mettono in evidenza punti di fluttuazione. Ghiandole dure, di vario volume, si palpano al cavo ascellare corrispond enle. Diagnosi cliri ica. Sospe tto tumore (sarcoma) della mrunmella sinistra . Operazione. Narcosi eter ea. Amputazione della mammella S. e svuo tamento del cavo ascellare. Decor so post-operativo regolare. All 'esam e inacroscopico, la ghiandola mammaria asport ata, si presenta n otevolmente aun1entata di volume. La consistenza e notevolmente maggiore del normale. . . . . Al taglio si osservano zone gr1g1astre d1 var1a grandezza costituite d a sostanza puriforme. Intorno a questo tessuto si presentanOJ evidentissime get tate di connett~vo eh e si interseca~o e predo111inano nell 'aspetto generale della sez1one. 1

CAso II. - Vedova di 35 anni. Anamnesi famigliare e r em ota n egativa. Sposo a 25 anni con uo1110 sano mortOJ 7 anni fa d i polmonit.e frar1ca. Ebbe una gravida11za a t ermine n ove anni fa. La figlia e vivente e sana. Non aborti. Nega la lue od altre malattie vener ee. Non h a m ai sofferto di malattie degne di nota.


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~.AXNO

« JL POLJ CLINICO »

526

A11am11esi prossi 1na. Da circa quattro m esi ha

avvertito leggeri doloiri a tipo gravativo, esacerba11tisi i1ellei ore notturne, alla mammella S. Esame obbietti·:;o gerierale. Donna ben sviluppat::t, in discrete condizioni generali. L 'esame dell 'apparato respiratorio, cardio-vascolare e degli organi addominali non m ette in evidenza • nul]a di notevo·le. Esame delle urine negativo. Esame ob.b ieltivo locale. All 'ispezione si nota Ja mammella S. lievemente aumentata di volu m e nella regione · dell 'areola ehe appare leggerm ente stirata verso l 'esterno. Colorito della pelle normale. Rete venosa iappena pereettibile. Capezzolo leggermente r etratto. Alla palpazione si riscontra un n1odico indu~ rimento rispetto alla mammella D. e si p er cepisce un n octulo duro della grossezza di una n occiuola i11 rap porto con la regione areo~are. el cavo ascellare si p alpa110 numerose ghia11dol.e indurite, piccole, indolenti. Diagn,osi clinica. Cancro iniziale della n1arl1m ella sinistra. . Opera.!.io ne. In narcosi et.erea si pralica l 'asportazione coin1.pJeta della marr1mella sinistra e si proeerle :1llo svuotame11to del cavo ascellare. Decor so post-operatjvo regolare. L 'esa111e macroscopieo sulla se-zione trasver sa della mammella, mette in evidenza zone di aspetto roseo, e fra queste, a ltre di colore grigiastro i11 p arte cos lituite da sos lanza puriforme. 11 no(lulo, otlo il taglienle, c ma11ifestamente piu duro del tessuto circosta1lte. Evidenti st.rie bian castre percorro110 la sezione per tutti i sensi. Esa1ne istologico. L 'esame istologico dei due casi e del tutto simile : Je sezioni risultano formate da un tes uto c0nnettivo fondamentale ehe delimita aree piu o meno grandi di forma qu asi circolare, aventi al eentro un grosso elemento1 plurinucleato con protoplasma abbonda!fte, granuloso e poco eolorato clall 'eoisi.na. 1 nuclei sono disposti ad anello verso Ja periferia; nell 'insieme si ha un quadro ehe ricorda la cellula gigante. Attorno a questo ele1D:ento~ si osservano cellule di tipo epiielioide e fra quest e e sopratullo alla periferia, in m ezzo acl un intreccio fibrillare, r1u111erosi elemen ti puntiformi di tipo linfoide . Alla periferia il connettivo si dispone a travate e da queste partono prolung·amenti ehe vanno a delimitare delle aree simili a quelle descritte. Qua e la si osservano zone di necrosi. Nel tessuto <lescritto si notano sparsi, resti del pare11chima ghian<lolare alterati nella loro, intima struttura per il prorcsso infiltrativo linfocitoide e per la costrizione della enorme proliferazione connettivale. Non si notano1 alterazio.n i nelle pareti vasali. Le sezioni trattate con liquido cli Ziebl dilt1ilo, hanno m esso in evid enza rari bacilli della tuberco1osi.

La ·di.a gn.o si istologica e di tub1ercolosi mam• mar1a . . Detta ·dra:gnosi ve!l'Ile d.efinitiv.a mente convalidata dalla prova bio·l ogica. Furono iniettati, con materiale purifo·r me p·r elevato ·dai p e2zi aspo-rtati, due conigli. Uno (caso I) mori per malattia interconrente quat~ro gio·r ni do·p o la ino•culazione senza dimo-

°Nl1M.

14J

tr.ar.e a lla necroscop i'a. •null<:r di car.atteristico : l 'altro (ca·so II) ,·ennc a tI11:o rte spo11tanean1e11te do1)0 circa 40 g iorni. L'autopsia misei in evidenza, m.a oroscopican1enbe, il quadro Lipico ·dell 'in.fezione tubericolare su tutti g li org·a1n i cavitari e dall'es.a1ne istologico st1 sezio1n i di fega to risulto la presenza del b~cillo di I\.oc h. ~o.n. e· sende risultati dati an.arru1estici positivi e n·on aven·do tro,rato su nessun org.a110, i)er quanto accu·r atamente visitato, seg'Di patognomo·n ici specifici, clinicamiente, si e indotti a .conside·rare la localizzazione come p ri111itiva. 1

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XXXIX'

La sinto1natoloo·ia ·de s.critta ·d.a ,·arii autori credo n on sia probativa, cornie affern1.ano Bartoli e num·eiro i altri. Circa I·a diaguiosi cljnica, viene ancora confermato eh e, quando l 'affezione si presenta con la sinto111atolo·g ia ehe riscontrai n ei miei casi, si e nella impossibilita <li poter . formulare la .diag no... i ; pote.ndo esser tratti in in.g anno rd a segni di mastitei cironica o di tumore iniziale. La tu•m efazione dei gangli sottoasce.11ari indolenti, venne .avvertita tiatrdivamente (I caso) o non fu notata (II caso). Per l '.as enza con11)}.eta· di d.~ti a·na111n.e„ti ci e clinici generali e locali ·di natura specifica, l 'aun1_e11to rapi do e notevole del v-0lu1m ;e della 1na 111n1eilla indusse n el I ca•so a far pensare ad un1a form.a sa,r com.atosa, m·entre nel II caso la })resenza, no·n 1c.erto probativa, di un n odulo duro e leggermenle irregol.c.re in rapporto con la· r egione ar·eolare e conse;gt1ente retrazio11e del capezzolo, fece orie.11tare, anche ])er J.a IJ-iu · fa cile evenien z.H, versa una forma ini zia]e1 di can cro . Circa il rappo:r to fra l ' insorgenza ·della tub ercolo1si mamn1iäria e le funzioni fi iologiche d·ella g hiandola, il I caso appoggerebbe le vedute. di Cuneo, Darrier, Plu.giet, IIab·erm.a.a·S,' eoc:, essen do la g hian·d ola stessa i.n via di evoluzione; m1entre ·n .el II c.a so Jo stato· di ripo·so della ghianid ola ·da.r eibbe valo-re a quanto sostengono la mag·:g ior.a nz.a ·d egli AA. (Dt1b.ar, Binaudet, Scott, Salomoni, Putzu, Piskac.e.k ed .a ltri. L'assenza poi di soluzioni di continuo sulla ctite .de.lla mammiella e la mJaincanza di alterazio1ni vere e proprie a carico del tessuto ghi.an·dolare, istologicam,e nte risoontrate, mi induco·n o a rriten·ere con Binaud, Sabrazes, Gaudier, Bartoli ecc., eh e l'infezione abbia seguito Je vie ematicJa, e lin.fatica. 1

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[ A~No

XXXI\. ,

~t.- )I.

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SEZIONE PRATICA

_\.nalon10-1)a Lolo.girnm,c•n te i 111 iei casi avrcbbero risc-0ntro· n1elta form a con flu ent e d el Dubar. T tolog icamente, circa la form azion.e d elle rrl1t1le g iganti gli A.~. hanno da lo due spiea.azioni. Scicondo Duba·r e·d aleuni a ]tri · i a:m 1nette cl1e la cellula g igante . ., i forn1i a . pc e dell ,epi telio acino o. Drette eellule ... ar ebbero disposte eome lo e·r ano gli acini. Dub·ar eo·n crue_ta st1a tcoria vorrebbe dimostrare inoltre eh e, patoge.11eticamen te, l 'infezion e avven ga J)er i dotti galattofori. Gaudier, Bat1mgarten, Sabraze , Binau·d ed a•ltri, 11ar1110 ,dato eecel11entem e•11te, ed a mio Jliar ere piu ' 'er osimilmente, tin 'interpretazionc> oppo _ta, ritenen·do eh e il Dubar sia incorso in errore g iudica.n do com e evoluzione d ell 'epitelio il contenuto degli aeini eh e n on sar ebbe altro eh e essudato albuminoso e g ranuloso eh e li ha jnyasi e ehe potrebbe confon d cr. i con Ja so tan za n ecrosata d el centro d e1l e re11ule gi crant1 . Qt1esti ultimi anzich f. un 'ori gine epitelial e a111n1cttono un 'oricri11e mesodcrn1ica. i tratte rebbe di ·cellule epitelioid i r l1e si in fil trano fra i l obuli n1arnn1ari e eh e penetrarno n.egli spazi interacinosi. Gli e]ementi g hiandolairi sa·r ebbero solt.a.n to stretta1n,ente circoscri1 ti e corn.pre s i d a l processo tubercolare. Gli epite1i g hiand olari c0lorati col proce. so cli Gram-ißizzozzeT-0, dimostrerebbero pertla·nto la loro vitalit a . (Carioeinesi, riem·p imento d ei el1l di saeco ·dilatati, di eliementi })roliferati). econ·do il mio parere l 'ultima interpreta1ione, oltre eh e essere piu conform e agli abituali processi tuber colari sar ebbe eoneorda11tei col reperto istologic-0 o ser vato ITTei miei c.a i. Per quanto rigua.r da la ' 1 ia d ' infezion e le 'ie sanguigna e linfaticra. rendono pju persuasi , m·entre l ' infezione per via galatto for a, pur ~)otendo esi tere, c:r.edo ehe si.a del tutto eccezionale. ronclud ere i percio: cl) e ~i 1)ossa, sia pur r ara1n ente, ri scon t ra re la J.oc.alizz.azione tubercolare pr~mitiva n·Plla g l1ia11.dola m amima ria; Ch e }e YiC d 'ing.r&SSO piu frequ enti SianO la san guig na e la linfa tica, se esiste, rarissima la galattofor.a; eh e le condizioni fi siologiehe de1la ghianclola, pur non essen do una ragione necessaria, abbiano influen za ullo sviluppo della malattia; cl1e la dia.gnosi clinica sia talvolta estremamente tliffieile, confermando perc io la necessita <lella prova biologica. 1

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RIASSUNTO. L ' A. de crive due casi di Lu·b ercolo ... i primitiva della n1a 1111111ella ·eh e si presta110 alla disc u sio11e ·di al cu11 0 quei~ tioni r elative alla patog·en es i ed alla tlia.g no· i di d etta rn al attia. BrNAUD.

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DI prosslma pubb llca-zloae:

Prof. ARNOLFO CIAMPO L INI

Docente nella R. Univers ita di Milano.

II trauma nella etiogenesi delle malattie (Rapporti clinici e medico legali) Prefa~one

del Prof. CE SA RE FRUGONI Clinico Medico di Roma. Riportiamo i t1toli dei vari capitoli di q11esto initeressan te 1i bro : I. Argomentazioni .clinicihe e a.rgo·m entazion.i l egali Le casualita m-01·bose - - Caus:l. Oid occa.sion e? - Dei fattori m orbosi concausali neJla clinica e n ella me· dicina legale degli inlfortuni - La configi1razione giuridica ·della lesione da in.fO!rtunio e della. m a lattia ipr ofessionale. - II. Dello .sf-0rzo come azione m or. bigena - La lombaiggine da sforzo - L'ern.ia infor. t1tnia - Orohiti e vari-ci da s forzo ? - Emorragie cerebra li da s forzo? - ·Le morti improvvise da la voro? - Sf orzo e m a lattie <lell'apparato respiratoria. - rn. Traum1 e tumori - rrraumi ed emopatie - Endocrinopatie e traumi - Traumi e malatti~ e>steo-arti cola ri. - IV. Complicanze ed esiti del tra um::i, cra n.io-encefalico. - Traumj e n1al attie a ser!e s pinale. - V. PleUll'iti e pol.moniti t r aumatiche Tr~u.mi e tubercolooi polmonare Traumi ed atpipArato card io-vaeoola r e - I traumi .dell'apipairato digerente - I traum i del ren e - Indice sistematico - I ndj ce alf aibeti co. Volum e 1n-8°, di ;pagg. XII-550 niti·damente etamipato. Prezzo: in brochu.re L. 5 2 , rilegato in t ela L. 5 8 piu le &pese postali di S'Pedizione. Per i nostri abbonati, rie•pettivamen te L. 4 7 e L. 5 3 . AVVERTENZA. -

II libro sara pronto fra una ventina

di giorni. EccezionaLmente a quei nostri abbonati ehe saranno solleciti ad invi::iYci la ordinazione prima de) 25 aprile, mediante Vaglia Postale intestato all 'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Suc, cursale diciotto, ROMA. il volume sara ceduto , se rilegato, per sole L . 5 1 e, se in brochure, per sole L. 4 5 , con invio in porto franco.


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IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. FEGATO E VIE BILIARI. Sul modo di svelare una insnffieienza epatica lieve o di media gravezza. (M.

L AE MMER.

La Presse. Med.' 12 die. 193 1).

Il quadro dell 'insuffieienza epatiea lieve prese11t.a, .a diffcren za d-ellie gr.andi insuffi·cienze, disturbi funziorlali t.almente lievi e variabili e form e eliniche eosi poco nette, ehe risult.a molto faeile il confonderlo con altri qu.a dri morbosi affi•ni . Conviene pereio eh e il pr~ tieo .tenga presente 11on solo l 'esistenza :rieale di tali lievi insufficien ze epatich e ma a ltresi .conosca alcuni precisi metodi d'ind.a gine a tti a svel1arle: eh e nm1 e 1·aro il caso di disp epsie le piu varie, attriJ)uite ,dai paz ienti a llo stomaeo e a ll ' in testino, eh e ri.:eo·n oscono inveee la loro reale origine n ella -~turb.ata funzioo,e ep.a tica. 1

.Sintomatologia dell'insufficienza epalica lieve. _, Sono segni subiettivi aa·ratteristiici la bocca .amar.a a l miattino riisvegli.an.dosi, diarrea pos:t-pran·dia le con feei gial~o-chi.are, meteorismo aec.eintuato, erisi orticariformi o prurito essen zia le, cefalee a tipo erriicrainieo co·n vomito biliare, dolori periodi ci .r eumatoidi preferibilmente a carico di tutto il ].a to destro, tendenza a lla mali•n conia (temperam.ento atrabile -d egli a nti•chi), ais soluta ripugnan·z.a verso il latte. ' Possono inoltre far parte del qu.adro m orboso ver tigini, scotomi scintillanti, stan ch ezza visiva, dolori muscolari m igranti a sede non precisabile, crisi ·d i coriza o asm.atiformi. . Obiettivamenite si rileva: .p elle secca e g 1alla·stra, specie al palmo delle mani e alla pianta dei piedi; il eontorno diell!a· bocca e delle palpebre e quasi sempre pigmenta to (occhia li colerrniei). IFrequ·enti sono gli xantelasmi sulle p·alpebr e, i nei vascolari e le ramificazioni venose capill.ari in corrispond-e nza dei ·p omelli delle gu.an ce, ·delle spinne nasali, a lla base del petto e all'altezza d~l fe,gato. A 1carico dei polmoni qu1alch,e ra.n tolo congestizio .e piecoli sfreigam enti pleuriei alla base d1estra, posteriormente. A carico ·dell 'apparato cardio-vascolare : ritmo cardiaco r.all entato (spesso me.n-0 di 70 pulsazioni al minuto): alla punta leggero soffio sistoli co, evid·entemente inorganieo. Pmx diminuit.a, Pmn aum entata. Il sistema venoso a·ppar•e ben disegnato, ·speeialmente nella region e sotto·diaframmatica: spesso vair i·ci agli 1aTti inferiori e·d emorroidi . Caratteristica 1a fragilita del sistema vasale oa1pillare cui si ·a ccomp,a gna notevole fr.agilita g lobulare d onde tendenza agli ematomi , alle ffl}ist.assi , alle me• norrag1e. . 1

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Per quan to riguarda il sistema nervoso le pupille sono genera1mente midriatiche e torpide alla luce : nolasi una ceirta tendenza al1.a va.gotonia. La r eflettivita e ia1 volte diminuita, a volte aumentata. A carico ·dell 'apparato digerente I 'esam·e ri\reJ.a lingua saburraJe (spec. al V lingual1e), stomaeo ptosiico, fre quente aer ogastria e iaerocolia . E frequente u.n a ·spiccat.a sensibilita in corrispondenz.a d el ples$o solare delle vie bilia ri e della r egiooe eieco-appen-d icola·r e: l 'ampoll.a eecale e di solito dilataita m·e ntre il colon discen·dente si presenta spesso spasmodicamien te contratto„ L ' esame radiologico .riv.el1ai i1n tali casi, e non in tlitti, soltanto uin lieve innalzamento della 1c;upola epatica, espressione di un 'epato1n1egalia eh e l 'esame clinico poteva esser e stato insufficiente a scoprire . Ricerche di laboratorio. Sono· in t.ali casi il necess.ario complemiento a lla ric-erca d1ei seg·ni elini•ci, se si vuol giu.n gere alla diagnosi. E impor tan te , a tale seopo, ricercare nelIe urine la ·p resenza di pigmenti biliari, di sali biliari, dell 'urobilina, del glucosio e del1'urea e nel sa1ngue la bilirubina, la colesterina e l 'urea. P er g li esami delle urine si preleveran.no in 3 boccali diff.e1~en ti le urin·e ·d ell.a se,r a, del mattino al risveglio, e quelle del pomeriggio ( 1 ora circa ·d-01po il pasto). 'F ac.endo l1e ricerche separatam ente sara possibile ri1conoscere anch e la piu lieve g licosuria d ' origine epat1ca c.11e sara svelata sicuramente nelle urine del pomeriggio e della ser.a. Il saingue sara prele' 'ato anch e 3 volte n elle 24 ore, analogar11ente a l prelev.amento d elle urine . l nterpre:tazione dei risultati delle ricerche. La presenza · costarnte n·elle uri11e di pigmenti biliari (anche a p iu giorni d 'intervallo) costituisee un segn o quasi patognomonieo. Cosi di1casi per una n ett.a hilirubinem,ia . Eguale valore ha1 la presenz.a di acidi biliari .nel sangue sopratutto se CO[l colesterinemia eoneomitante. Tali r eperti poissono ritenersi di per se patognomonici : m.ain1can.do essi od essenrd o incerta la ·diagnosi ed eisistendo un sospetto di insufficienza epatica in b.a se a i risult.ati del1'esame obiettivo, po·ssoo.o essere istituite delle rioerehe di eontrollo, eh e nei easi positivi posson o dare come risult.ato: a) urobilinuria eon debole elimin1aiiione urinaria di urea e con centrazione di q.u esta nel sangiue; b) g licosuria .d eb.ole nelle urin.e dei periodi ·digestivi senza g licemia importante; c) colesterin.emia .aooontu.a ta eon aumento di urea n el sang u e. T.ali risult.ati u·e ndono certa la di1a1g no·si di insufficienza epatica di lieve e m edio grado ed aprono la via all 'intervento terapeutico opportumo. G. LA CAVA . 1


[ANNO XXXIX, Nu M. 14)

S EZ lONE Jl HATJ C A

Snlle morti rapide con temperatnre elevate consecntive a interventi snlle vie biliari. (F. G. CoNNEL. Ann. of Surg., vol. 9±, n. 3). I./ A. ritie11e ,q:uesto genere .di g rave complican~ molto p1u frequente ·d1 quello ohe no·n appa1a ·d alla lette:naltura. La morte in tali casi e. spesso· .attribuit~ a d emorragia, sh ock , malatt~e renal1 o card1ovasali , irpertiroidismo , 0o·mpl11c.a:n~1e ~o1mona:ri, dilatazione gastricia acuta, per1ton1te sett11ca. I sintomi possono v?l~ a ;olta :r:icorda:cie o gnuna .di queste les1on1. ~ ~· op1n~ ehe la sindrome pois sieda caratter1st1che tal1 dJ3.t farne una definita entita clinica. . 1 Sßeo ni e i sintomi di tali sindromi mor~l~ non coincidono 1con quelli della peritonite b1l1a:re n e de llo shock 0 insufficienza epatica. Q~est.a .ultima sindrome si spiega eon le ioni rrucrob1ch e. o . tossiohe del_le oellule epatich e, con alteraz1on1 d el m etabolistno d ella eolesterina , eoo fenomeni di sh ock a na fila ttico o allergiei. con disturbi d ell 'innervazion e del fegato, ~ con un g.r:aJVe 1stato tossico del rnalato. La s1ndrome in questio01.e sa:reJbbe da con.siderare com e una r e.azione m etabolica chimica o allergica gen erale di natura seonosciuta oppur~ comie un. fe11om eno puramen te n ervoso. Nell Ospedal e .dove }a,rora l ' A. (Mer ey Ho pita.l, _Oshko~h , W1 .) dura~te gli ultimi icinque ann1. il 23 , 6 ~ deille m ort1 p o ...t-operatori·e seo-uite a in~ervent1 ull ~ :vie bilia~i presentaron o questa s~nd~ome ..Gl.t intervent1 compiuti colla diao-no i d1 colec1st1te furono eseguiti in ialfleste ... ia gener~le o spi.nale e an eh e loeale. Le operazio11 i esegu1te furono 13 !Coleci t ecton1i e e 4 . ton1ie. In 11 caisi fu aggiu·n ta una appendieectom.i a in -! fu dov:u.to dre nare il coledoco e in 1 cas~ fu e seigui~ u:n1intervento sulla pelvi. La tem1 p eratura sa11 fino oltre 40°. La m or te segu1i n ell e 48 .o re dopo l 'i?tervento. In soli 2 ca i fu es.eguit.a una autops1a eo m1p leta ehe rivelo una volta ram!fiollim~nto ? ella mdlza e del fegato e congest1one de1 r e n1, una volta un eonsolidamento del po lmone D. 1 Fu~ono eseguite anehe 2 autopsie parziali. Mai fu m esso i1n evidenza aleunehe a carico del peri to.ne o. Si sono an che osservati ca i guariti spontane:a~e~te , abortivi , eon sint~m~ d el tutto sim1l1 . Non sarebbero state ma1 r1scontrate sindromi simili in. a ltri interventi sull'.addomie. 11 trattamie•n to e solo sintomatico . L'A. non c:re.de ehe i casi risolti felicem ente 1$.i1a1n-0 stat1 11} flue·n zati dalla cura. M. As cOLJ. 1

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RENI E VIE URINARIE. L'acidosi nefritica. („~ .

A rch . intern . Med. , genn. 1932). Le indagini ' enn1ero pra tic.at e su n ot evole i1umiero di ca i di 1lefrite •c.ronica del tipo preP.

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v:alentemente sclerotico coo se.gn·i di iperten„1one , cardiosclerosi, ecc., e riguardano lo studio chimico del sang ue e delle u;rine : determ~nazione ·della r:iiserva alcalina, dell 'azoto prote1co e non protei·co, d·ei cloruri , fosfati, solfati, d elle basi totali, e in qualche caso del pH, del sangue : ana lo@amienite n.elle urine ven111ero dosate le baisi fi e, i cloru1ri , i solfati i fosf'3:ti., l 'a~moD:i'3:ea, la cr eatinina, e il Tutti i dat1 relat1v1 veu1g ono riportati in chiare tabelle e grafiche , e ven.g ono co·m1par.ati con i risultati ·d elle elassiche ricerche di Atchley e 1Ben edict sulliei mo·dificazioni .d el rica1nbio· inorga•nico :negli animali da espeirimento in segui-. to a lla legatura bilaterale degli ureteri , II tasso dei fosfati e .d ei sol faLi nel ~an(Tue-. 1 5 rLsu ta 1aiumentato, meutre notevolmente di1ninuita e la quantita d elle basi fisse· i cloru-~ ri risultan.o , o un po' bassi, oppure ' normali 1 • qualora non coesista·n o ed·e·m ·i o vomito abbondante, on1d e l 'A. ritien e ehe ·n ·on. si a bbiano in questa categoria di m alati valori caratteristici . cir~ il tasS? di eloruri n el samg uie; piul ev1dent1 rapport1 , con la ritenzion e r enale pre-· sentai l 'accum·ulo dei fosfati e dei solfati · scarse m odificazion1i presenta il tasso delle protein e nel siero. Le ba~i f~sse del si.ero :risultaron·o con1prese tra. va~on d1 ~45-1 50 milli.equivalenti per litro , qu1nd1 un po al di sotto del la norma se·condo Benediet. ' Per quello eh e si riferi_ce alle u1rine , l 'A. ricorda le precedenti ricerch e al riO'uardo di vari autori, e la regola fond.a·1nentale secondo c ui il r ene tende ad eliminare l 'ecce~o di aci· di •con una p erdita minin1a di basi fi sse : la somministrazione di acidi minerali conduce p ero nei nefritici a·d un aumento n ella el·imi11azione renale di basi fi sse, aumento ehe e assai m.aggior.e di quello el11e si ha in individu~ eh e non, presen tan·O leis.ioni a}]a f Ulllzione renale : on~l.e l ' i·~ea che nei remi nefritici del tipo ~lerot1co es1sta una ti1pi•ca e specifica ·a1teraz1.one del mecc:an~ smo .di reigolazione n·ella per·d.1ta. d~lle bas1 f1sse e ehe qu·esta alterazione· s1a 1nt1mamente connessa eon il processo d.f formazione dell 'ammoniaca eh e e proporziona tamente ridotto. Cio risulta :aJDche da apposite xir,er che prat~cate dall 'A. , <lalle quali emer.ge anche un d1verso com:porta m-e.nto in questo sens o n ei casi di n efrite con o senza e<lem.i : e pa:r:ti cola~m entc i n quest 'ultimo g ruppo di m.alat1 ch·e ~ notevolme·nte ridotta l 'eli1ninazio1ne urinari.a .dell 'ammoniaca ed in,rece .a umenlala la p erdita di b.asi fi sse. A questo rig·ua rdo 'l 'A. pe1ro pren·de an ehe in con1si.deraz i o·n «:~ accanto wi fattori rena li alcuni fa ttori' li sulari: semib ra cioe eh e u.n~ mo.d ificazio11edell 'ie1quilibrio aci·di-basi n el sen so .di ut11.a a•c.icTosi, fa eoia dirninuire an ch e Ja capacita dei tessuti a legar e basi e acqua . T·t a i fattori r en ali e presa an ch e in c on.sideraz ion e la questione della diuresi eh e sem-

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bra. ostacolare in qualche moid o il mecca·nismo ganici, 1c.ome ha anche din1ostratb l 'A. in parte di con ser,razio·n e d.elle b:aisi. Dietro ingestio,n e delle iricerel1,e ricordate. di acidi i nefritici presentano anehe un noteDa ultimo l 'A. consi.dera il problema teravole a u mento ·delta ·diuresi: tale aumento !11.on peutico dell '.acidosi nefriticai, rieordando di e di per se sufficiente in condizioni n ormali aver e in aleuni casi ottenuta ooa modificaziodi funzio.n .alita ren.a le a d 01sta·co.Jare il n1.eeea- ne in senso• al·calosico dell'equilibrio acidi-ba~ nismo r eg·olatore deJl 'elimi nazione delle b·asi, si ·d el sangue media·n.te trattamento eon sali di ma ~n. condizioni pa·tologiche puo intervenire ·ca lcio e, m1eglio, di stronzio: vanno tenuti pread a un1entare notevolmente la velocita ·del flussenti an cl1e i vai:ri tipi di dieta alcalosica sipeso .a ttr.averso i g·lome r uli ·e i tubuli ancora funcie co11 lirnitazion e deg·li .a eidi fo sfo1rico e solzionan li, e coniseguentemente portare a lla eli- f orico. C HI NI. minazione di un di piu di basi fisse: e ehe eio sia, lo i:ndica il fatto dimostrato dall'A. eh e Snl valore della pielog1~afia per la diagnosi basta provocare una piu intensa diuresi medi:a!Ildi tubercolosi renale. te somm1inistrazio·n e d 'acqua distilla ta pei:r ve( 1-IRYNTS CHAK. Zeit. f. Urol., vol. 25, 1931). dere un .aum ento nella elimin.azion e di acidi organici e eontempora:neamente pure un piu forLa diagno,s i di tuher eolosi rena1e, spesso molte aun1ento n.ella e.lin1inazion·e di b:aisi fisse : to facile, p1uo prese.mtare talo na' serie diff1colta . questo incremento nella per.dita ·delle basi non GraJl,d i vantaggi si possono avere dalla die di gr.ado cosi elevato come quellQ eh e s.i ha mositr.a zionie 1r:adiogr.afica ·d ei b1aci.netti ren.ali in seguito a somminis:trazione di , acidi, fo,r se riempiti eon um. m ezzo di con·trasto , m a n on per ch e ' 'ien e a 1nanea.ne l 'effetto diretto d egli tutti sono d 'accordo sui ' rantaggi di qu·e.sta riacidi u i tessuti. L 'A. conclu·de eh e la per.dita eerca e molti ne tein1ono d ei rd anni. di b.a si ehe si h.a in seguito a sommini str.aiiioLe aac.u se eh e si fa,n no alla pielografi1a. ne lla n.e di a1cidi va rip o·r tata al passaggio di basi tbe. rena le isono i•ni primo luogo eh e UJila tropfisse d.a i tessuti a l san.gue e d.a questo alle uri- po a lta p1re·ssio·n•e del liquido di eonit rasto pos. ne e all 'azione ·diuretica eh e ostacola i feno- sa d eterminare un 'esternsione del processo. meni ·di riassorb imen.to tubulare. Contro questa ide.a parla l 'esper.ienza di molti Relativamente all ' importanza ehe va as eigna- tra cui Joseph e Per ln1ainn; in ogni modo la ta a llai .a mn1oni.aca urin.a ri.a , l 'A. parte. d.al eon- sop1'!3Jdistension e ·dei b.acinetti si puo evit.are cetto eh e essa serva piu a eorrl.battere l 'eceesso eol controllo· pielo scopico combinato 1colla pied 'aeidi ta del tratto genito-urinario , ·c.l1e a n·eu- lografia in serie. tralizzare acidi di origine metaboliea nei tesIl p e1ricolo di dan·n eggiare il rene co11 sosuti : ·o ggi i·nfa tti 1sii ten,d e a·d a·m ·m e·ttere ehe st:anz·e ehimieh e ir.ritam.·t i e oggi scomparso l 'ammoniaca si for.mii. ·direttame·n te nel r en e, con l 'u so dell 'Uroselectan e d ell 'Abrodil. per 1quanto a leuni autori si:ano n·ettamente eonLa possibilita di intro·durre ge.rmi in un trari a tal modo di veidere. reILe sano e del tulto teoretica e in ogni modo Qu,e ste indagini e queste osservazio1ni sono solo iraramente e necessario il catelerisn10 dei utilizzate dall 'A. per l 'interpretazio·n e di aleu- due lati. In,fin.e molti aUJtori so1n o d1el ,p1a~·er e eh e il n·e m.anifestazioni cliniehe ch·e si osservan.o nelle ne frosielerosi : 1cosi, secondo l 'A., 1'acidosi pielogram1na .di un rene tubereoloso n on da tissulare concorre a spiegaife la scrursa te·n,de.n- t1n quadro oaratteristico, ta·n to meno se si tratta di stadi inizia li , quando appunto e piu za agli edemi eh e si risoontra in· questi malati; scarsa tendenza cui eon corre a n ch e il diminui- diffieile la di.agnosi. Ora, ei?> .n on· e Yefl'·O, eome to .p otere di riassorbim1ento tubulare v.erso dim·ostrano pa.reicehi easi stu·d iati 1pielografil 'acqua, olüre n.aturalmente :aid a ltri fattori . camente, e tanta miaggiore- quaptita di indicaRe lativamente ai fen omeni di ur.&mia , 1'A. e zioni si potra ritrairre in avvenire quanto piu i·ndotto .a ·consi·d·erare l 'uremria eh e si puo ave- grande 1sara l 'impiego ·di questo mezzo di rire n elle n efriti acute emorragich.e e n elle ne- cerca. Ceirto soltanto la pieloscopia eombinaita frosi co·m ·e legata p1rev.a lentem1e.nte .aod e dem:a potra con·durre a .mig·lio,r i risultia1ti per la poscer.elbrale; l 'uremia invece dei n efro sclerotici sibilita di dare al soggetto la n1iglior posizione plio e·s sere in 1parte 1egata ad alterazio·n i vasco- per 1.a radiog·rafia, e di ~tudiare contemporala1ri cerebrali, tenendo presenti a·n che le conse- n eamente le alterazioni della peristaltiea e d elguenze dell 'aeid·o·si. A questo proposito l 'A. ri- lo svuotamento d.ella ·J)elvi. I v.a ntagigi della 1p1ieloseo1)i.a con1bin1a1ta eoncor·da le ·r ice.reh e di Koehler eh e 0 sser vb in istono n ella possibilita: 1) di eontrollare la perso11e s:amie segni elinici ·d i uremi.a, in seguito a . . omm~n i stirazi on e quotidiana pe·r qualcl1e disteooion e ·della pelvi, 2) di rcontrollare eh e tempo di acidi i·n·o r g.a nici : questi segni di u- . . i ri empiaITTo tutte le parti della pelvi eh e> soremia si a' '·e van o parallelam.ernte a m .odifica- 110 capaci di r.iempirsi, 3) di riconoscere anzioni i11 sen so aeidosico dell 'equilibrio aeidi- ch e piceoli difstti ·di riempimento eoi movibasi del sang·ue. Nei n ef.ritici e poi gia abitual- n1 ent i del n1.alato, 4) di fotogr.a fare le iaJteran1ente ·dimö.nuita la toll.eran z.a agli aeidi inor- zioni nella loro mig·liore projezione, 5) di se1

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gt1ire il r~tn110 e il t empo di svuotameinto di -0g 11i 1singolo calice e d el baci11etto. Particol.are im1p0Ttanza h.a il secondo punto se si pensa 1ch e il tin1ore di di tendere la pelvi dunante la pielog rafia semplice puo lasciar vuote alcune parti del bacinetto e sii mula re dei difetti cnon. esistenti. La pielografia en·dovenosa , di cui l ' i\. non ha g rande esperienza i:>er quanto si riferisce a lla tbc. r enale, troverebbei indicazione 11ei casi i11 cui la pieloscopia e im.p ossibile; i suoi rir·ultati n on. ha1n,no pero a n cora la sicurezza e la e . . attezz.a di quelli de lla pielografia r etr ogra·da. Le taJter.azioni drei tpielogramm i finora ricono~c iute caratleristicl1e per la Lbc . r enale si po sono ri~s un1ere in nove punti : 1) localizzazion e delle .alter.a zioni distruttivc dei c.alici a contormi sfumati oltain to per u.n a parte d el i1~1tema d ei calici, m eutre la pelvi e g li altri calici rimangono inalterati; 2) per pre enza di ulceraz ioni ~n una o })iu papill e o nella pelvi i co11torni d el pieloO'famma in quc ti 1p1u nti no11 . ono n etti; tali a petti s.i trov.a n o a n ch e .n elle r ar e forme D·Odo e dissen1inate; 3) uno o piu calici mostrano una forma irregolare, una dil atazion e roLondeggiante o a c l1arva, con con torni . . fun1ati (com'e r osiicehiata <lalle tarmei, ~ econdo l 'espre . . ion e am ericana); 4) come ca.r atteristica p er uno s tadio non molto avanzato di di1 truzio·n e .d,i u.n . calice l 'A. d e criv·e la fotima a marg h erita r.appresentata da un'immag ine ico tituita d a ombre dispos.te raditaJmente eoneorrenti ' 'e r so un pu.n to cem1rale con una e l.remita appuntita; In altri ca i n o n e la clis truzio·n e di una ])apilla o di un calice la causa di d etta formazione, m a si trova.no ·d elle cavern1e n el parenchima renal•e. on sempre e riconoseibile l 'u nione di tali 1caverne con il eali oe; 6) lo svuotamento ritardato d ei calic i infiltrat.i, delle rp1arrti di trutte d el baeirtetto e d el })a renc hima eh e talora giunO'e a 30' -60'; 7) un rimarch evole squilibrio fra la dila1az ione ·dei calici e la sottig] iezza del collJ d e i <.'alic i, cos~cche i c.a lici dila tati p1r ese.r1tano solla nto una so ttile con,giun zic·n e con i bacinet ti; 8) complreta m1an can zia1 di rie1n pi rnr;nto di u•no o piu caliei dovuta a tampor1 amento d ei ca ) ~c.i da parte di masse caseose o :ad eselu.sion e di e si per opera ·di um tessuto di c icatriee; 9) posizione ve rticale de l bac i11etto il eui a . se diventa parallelo a lla colonn·a. v-e rtebrale , e tiram.ento d ell ' ureter·e cl1e va diritto, senz1a serpeggiam en ti, dalla pelvi alla vescica; fatl i dovuti a processi perinefritici e pe-riureterici. L' A. 11a Taccolto in qua ttro g ruppi i malati in cui la pieloscopia combin.a ta ha sui~ s idiato , fa r ilitato o a·d·dirittura rpermesso la diao-nosi di l bc. renale. 1

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SEZIONE PRATICA

Nel prin10 g ru.p po si tratta di malati im curi la di.agnosi di u11.a Lub er colosi I"en1aJe distruttiva unilat e-ra le scn1bra ic1h iara ·dall 'anamm.esi d.a l l 'esa1mie d 'urine , ·dall·e ricer ch e cistoscopi-' ~he, . ecc. Qui l 'es.am e ·I'iadiogr.afico, coosid.erato i11ut1le ·da molti au.t ori , puo avere importanza per stabilire l 'e ten'sion1ei d el processo n el r cn e, 1n.ei bacinetLi , i1ell 'ure tere. In questo gruppo d ebbono essere compresi anche quei casi in cm D01IlOS'l1a1n te I.a posi.livita d ell '.aJl::tn1ne i e di tutte le riceTch e·, ,n on ·i trovano a lterazioni specifich e d el re1n e tolto. i tratta di proce i cr ooic i i11fiammatori i1on .., p·ecifici, in soggetti tb1c. con eliminazio11e di baeilli per l e urine. Qui l ' in.d agin•e pieloscopica pu o far fa re la <liag n osi e·d ervita1·e l 'a portazio·n 1e di un r ene, 1e c ui a lter.azio!Ili g UJa1riscono spo,n tane.amente. Nel II gruppo si tratta di n1alati nei quali c i . . 0110 importanti cau se di sos1)etto· per una tbc. r enale, e in cui in ge.n er e i ricorre alla prova biolog ica o culturale d elle urin·e. Prove lung l1ei e spesso non sic urame nte discrimilllaLive, laddove l '-esame pielo cop iro l)UO d.a re J>iu sicuramente e rapidan1 en.Le un in·dirizzo certo. el III g ru.ppo sono riuniti i casi in cui l'a11.an1n esi, i iSimtomi e i r eperLi fiMlno ' pensare a lla prima imprc sione a·d altre affe·zioni. Qui, })en ch e spesso .anch e sen za pi elogr.afia si giunga a lla di%onosi, la pieloscopia co1nbi·n ata vi 1)o rta rpiu rapid.amente e piu ~ ic.uram·ente. :N,el g.rup.p o son o raccolti i ca.si iin cui i tratta di saiper e e il r en.e a·delfo e salvo da J)rocesso tbc., quantunque elin1ini pus o la funzione ·non sia buona ecc. :E n ecessario risp onder e a d uno di questi qt1e. iti: a) si tratta ·d i un r emei completam·e nte ~a 11 0? b) si tratta ·di 1esioni tossiche ch·e guariran.no dopo l 'a sportazio·n e d e] r en e tbtc.? c) si t r a tta di tbc. bila·terale? :E evi·d en te in tali caisi J'importanza d ell' esam 1e pieloscopico : la mancanza di alterazioni distruttivei dal lato sano a utorizza la 1neifrectomia d ell 'altro r ene. Concludendo l 'A. ritien e chce la pieloscopia con1b i:n ia.1ta puo dare risultati 1ch e talora n·on . ono raggiu,n gibili con .a ltri meto·d i di indag ine ed e sempre un m ezzo di rice·rc..a privo di pericoli. · P . STEFANINI . 1

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Sulla patogenesi della cistalgia femminile con 111·ine normali. e ÜNTS CHINNIKO,r. Z. U rol. Chir. , vol. 31, fase. 5-6). Molte donn·e si 1am1entano di un continuo bi, ogno di urinare, diffiJc.ile a conten er si, e di un isenso di m a lessere al]a fine d ella minzionie. Le urine di quest e m alate sono chiare e n orn11ali sia macro- eh e micr oscopicament e, ad eccezione di 2-3 leu cociti e di qualche .cellt1la

( EPSTEIN

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per campo. Questo qua·d ro e stJait o chiamato· da Marion « cistalg ia n. Prima del1'introduzione ·del eist oscopio n ella J)Tatica corrente, eisso andava sotto il nro m e di « irritable blad.der », ,cistospasm10, veseica ir.rit.abil1e , neurosi e n evralgia ·della vescica. Con l ' uso del eistoseopio 1si credette ehe la patogenesi di tali ·d isturbi risiedesse in lesioni del trig·o·n o ·e ·del eollo: l 'ia1ssenza di alterazioni della vescica fu spiegata eo·n la localizzazione sottomu·cosa delJ.e lesioni. Ma fu poi osservato 1ch e tali reperti sono qu.a si costanti nell·e .donne, anch e in assenza di qualsiasi sintoma. Dun1que per quanto interessante , la questione patogeniea il'imane poco spiegata; ~o stesso si puo di.re d ella etiolog ica. Nelle donne due sono i mo.m enti principali ·invocati: disturbi di circolazionce n el b-acino e l 'in:fezione. I primi son o l 'espressione di iperemia attiva e di 1stasi , legati a stati fisiolo·g iei (mestruazioni, gravida.nza) e patologiei, (.prolassi, tumori, flogosi d egli organi della ·sfera sessuale). Altri auto.ri hanno assegnato invece un valore di gran lunga miaggiore all 'infezione: ma a p1reiseindere da} fatto ehe spesso· manca, ri'mane da stabiliDe la ragio·n e per la quale alcune volte una terapia giova, in altri casi no . Si com.p rend·e allora faeilmente come siano state ammesse numerose altre cause: esiti di flogosi pregresse, disturbi di innerviarzione della vei eica , batte riuria , iperestesia vasomotoria; i polipi •e le erosioni dei genitali esrerni . Infine e ·da ricordare tCOffie :Ja pollachiuil'ia n e}le donme sia stata e.tichettata eome una cattiva abitu,d ine. L'elenco d1elJ.e c.ause non e termi11ato per ·Ora: rimane da stabilire per quale .r agione una delle cause invoeate possa agire solo in d·eterminati soggetti e in tan1ti altri n o. Gli AA. , basan dosi s t1 un ricco materiale (781 donne, d elle qu4li 166 con cistalgia e u.rine :chiare (21,3 %) sono g iunti alle seguenti con clu·sionli: la frequen za della minzio·n e puo essere notevole (8-20 v. di giorno; ·di notte lo e assai piu <li .r adio). II 66 % de.ll e malate aveva ·un'etA tra i 20 e i 40 anni . R.ar a1 nelle vergini (3· %), .e assai frequente nelle donn e eh e avevano :ahortito (47 %). Su 122 c.asi fuil'ono addo:tti in 52 casi , 14 cause diverse : ·m a in 70 non ne fu posisibile trovarne aleuna. In 1/ 4 di tutti i casi si poteva ammettere un 'infezione delle vie urinarie. In una meta circa dei casi furono ir iseon.t rate anoma•ie ·di posizione del1'utero, o p·r olassi delJ.e paDeti vagin.ali, o flogosi degli annessi. IFu-rono allestite delle cu.1tur·e con le urine sia dell e donne ia,ffette da eistalg ie, ·sia di alcune normali; fosse proeeduto un lavaggio d ell 'uretra o fasse stato tralascia to. Si dimostro eh e la pereen.t ual0 delle coltµTe positiv;e. fasse pr.esso a poco eguale epi~eliale

« JL P OLl CL IN l CO »

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XXXIX, NuM. 14J

ne i ca1Sli messi a confronto, come le .culture ·della flora uretrale f ossero sem pre J,e stesse di quelle eh e poi si sviluppano in quelle veseicali , e eome <lalle urine rioa,v ate eon la puntura vesei.cale non si sviluppassero mai colture„ anehe quan1do se ne f ossero sviluppate da quelle otten,u te per le vie natuTali. Dunque la batteriuria non puü essere invocata come un fattore determinante . Cistoscopioa1m1onte non1 furono tro·v ate gravi a.lterazioni: in geneire il il'e·p erto piu eomune fu quello di un.a eistite cronica ·d·el collo: ma in molte alt:riei 1non fu trovato eh e un modesto arrossamen•to del trigono co·m e fu il'i soontrato in donne sane preise per controllo. Questa inoertezza etio e patogeniettica si riflette -s ulla eura. Parecchi casi g uarirono con le euTe piu ·diverse (non sempre si .euro eon il nitrato d'a rgento) : a ltre guarirono spontaneam ente ed infine a ltre a ncoDa. malgra·do ogni terapia ;rimaisero· malate. Per quanto dunqu·e non si possa giungeDe a eonelu·sioni defin·i tive, tuttavia si puo dire ehe la eistalgia si . presenta in .donne durante l 'attivita sessua le, e nelle quali la eausa dei disturbi va rieercata pri u eh e n ell'infezion~ in~ ·disturbi cireo·l atori d egli organi del ba.cino, contro i quali dev'essere .di.r etta la terapia , prima di procedere a·d un tentativo di cura con lavande vescicali al nitra.t o d'argento. E. MINGAZZINI .

MILZA. La tnbercolosi primitiva della milza. (E.

Riv. di Pat. ·e Clin. della Tubercolosi. 31 .d~cemtbre 1931). E possibile la dilagnosi in vivo della tubereolosi primitiva ·d·ella milza, o almeno. u 1n · sospetto diagnostico fondato su motivi concreti di probabilita ? L'A. er ede eh e si possa rispondere affermativam·en-te, almeno per i casi non del tutto silen.ziosi n ella lo-ro partieolare etiologia ne dissimulati sotto un a1s.petto affatto diveTSO o imgannevole. Certo importa conoscere i t ermini con ere.ti ·dell '!a•rgom ento e importa sopratutto averlo preisente com e possibilita non .e acezionale per ogni caso o scuro di tu·m~re splenico, piu o m eno asisoeiato a segni genera:li ed emopatiei . La tubereolosi primitiva della milza si presenta sotto tre aspetti si•n·t om.a tiei, ehe rendono la diagnosi gen.eJralmente assai diffieile : la si·n drome dell 'iperg lobulia, la sin°d ro·m e dell 'anemia splenica tipo Banti, la sindrome spl~no­ epatom egalica febbrile con frequen·t e reaz1one sierositica, quest'ultim!ai co.r rispondente alle forme subaeute op1pure all'evoluzione terminale deJJ,e forme cron~che. La si:nto,m atologia generale e locale i:es~ spesso muta a ll 'inizio o si limita. a fatt1 d1 scar so rilie, 0 (deperimento, aisten1a , qualcbe GREPPI.

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[ANNO

XXXIX, Nu M. 14]

fe bbricola vespcrtina, disturbi dispeptici , ric l1ia1110 doloroso a11 'ipocondrio s inistre). Il tu111-0re di milza e sempre volumin·o so , compatto con la tipic.a forrnJa1 de ll ' organo; tende a c rescere len.ta•mente co,n pause as:sai lung h e, interrotte da ripre se attive del pr-0cesso con febbre e dolori locali o irradiati . Di regola anch e il fegato e n1odicam e n·t e tumefatto e duro . Segni di ver a1nento ad·d ominale 1possono com1)ail'ire n ella fase di diffusio·n e, a 11ch e per fatti c irco.sic:ritti di periepatite, eppero con caratteri piu o m eno n etti di eS1SUda to. 11 q uadro e1na tologico puo pre~e ntare o una iperg lobulia , in gen ere di gna.do r11oderato, con polinucleosi 111a senza o con r ar e forme g io\.a11i n1ieloidi; oppure, e piu frequentemente, un 'a11e111ia 111od erata, a tipo se1111plice ipocro111ico con scarsi segni di rigen,e razion e, ehe n ei casi a d eicorso c ro11ico pu o le1n tame11te progredire m entre n ell e forme acute fe bbrili si a cc entua per p iu r apidi fatti emo litic i e tossic i. 11 11u111 ero tlei g lobuli bia·n c hi il IJiu d elle , ·a lte e normale o poco aumentato, con formula inco t ante ' rer so l111 certo g 1;ado di polinuc leo i od invece d i li11(0-mononuc leosi ; nu in ca„i non rari s i manife la u11.a m .o dica• le ucopenia co•n linfoci lo i r ela tiva ed a llora il quadro sin1ula da ic i110 quello d ell 'anemia splenica tipo Banti. l el caso della1 tubercol o~ i sara pero p iu facile trovare n o te di emoli i 1norbosa co1ne fattore as ociato, .in. via per1na11ente o episodica , a ll 'azio,n e mielotos ica n ella patogene i de ll '.anemia La ::;plenomegalia tubercolare puo d ecorrere Ju,ngo tempo , per 3-± e d an ch e p iu a nni, senza segni di attivita o di diffus io11e <l el processo sp ecjfico. Qu-esti pero compa ion o n ella magg ior parte <lei casi, in gen er e d opo c irca un ann o da ll 'ini zio aprpar ente ·de lla m1a.Ja ttia, dimosl ra 11do il rise ntim1ento gen eral e d erl l 'organisn10 e la lesione di a ltri visceri , opratutto, d el fegato: fehbre a tipo etico , cach•essia, facile di pn.e a con se.gni di pleurite, epi tassi e talora cian OI i , d olori Yivaci da parte d el tumore . (i i milza con segni di peri splenile, tumefazion c d el f~ga to sen za t ende n.za a ll ' ittero, segni piu o m eno g r av i di dHartesi e m orragic.a . ll car atter e p o lin1 orfo della malattia r ende assai difficile la diag·n osi. In molti casi la diagnosi pr.ecoc.e non ·p uo ehe limitarsi a l c once tto gcn erico di una splenomegalia clin.icame11te primi tiva; la n.atu:ra infettiva e tutt.avia p er lo piu ·sospettabile se si pon e attenzion e ai ~·egni .gen,e rali e l ocali (febbricola, d olori , r cazioni allerg ich e), alla polinucleosi frequen t e e d all ' en1olisi morbosa (iperbilinia intesti nale). Cosi in tutti i cas i di iperg lob·u lia splenomegalica a tipo sintomati:c.o , il sospetto di tuber colosi dell:a1 milza d eve essere avanzato e deve spingetre a indag ini clinjch e e biologich e (focolai .pr o fond i, r eazione a lla tuber colin.a, curva termi ca) . 1

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SEZIONE PRATI CA

.Nei c.asi di a n emia splenica, l 'i·n·certezza dia-

g nos tica e di regoJa, se qua1c.uno d ei egni ora acce11na1ti no11 con,c orre a sugg.erire 1'ipotesi di ur1a forma specifica : in gen erale pero la leucopen.i a e assente 0 moderata, e fa1cile qual ch e segn e di emolisi , piu frequenti sono i dolori lorali ecl i di sturbi ·dispeptici e gen erali. 11 d ecorso su ac.essivo dimostrera un piu rap ido aggravam·ento, con m ia.n.ifcstaz ioni febbrili, r eistando invece modeste, i1 g rado di ane1ni.a.' L ' insorgen.za di fatti a carico del fegato pruo aggi,u nger e valore a l conce tto di sindrome Baintiana, pero l 'organo resta scm1p•re g rosso ed il quadro a ddon1inale s uccessivo ·n on si lin1ita di r egola ad un 'ascite scmpli ce tras udati Ya n1a offre s icuri segni ·di sicros ite e di perisierosite. Nei cla1 i s ubact1ti, a sin Lomi i11fietti vi mianifesti (febbre , ca1chessia, emorrag ie , sierosite), il cruadro clinico puo rico·r dare sopratutto la linfogra nuloma tosi a sed e prev.ale nte111ente splenica o splen o-epatica , Ja quale tuttavia te nde in gen ere :a. produrre piu grave ri sen tim ento sullo stato del sangue (a11emia, let1copenia linfop eni ca), con partecipazione dei g ruppi g·l1ia11.d olari })rofondi, cl e1cor so febbrile ricorrente: J.a Roen tgen,t erapia h.a t1n ~ef­ fi cacia non duratura ma notevolc sul morbo di flodg kin, m entre non pare influisca allo steso nlod o ulla forma specifica . Corn.e criteri !au iliari di di a~n·osi possono ~ervire le co·m uni reazioni allerg ich e generali , la r e-a zione siprl enica .all.a tubercolina, eventualn1ente la puntura d ella milza, p er la dimo. traz ione d el b acillo tu.b encola r c o di eventuali focolai mieloidi d ell 'organo. I.n pratica pero la diag n osi <li ·n la.tura resta difficile o a n ch e i111 possibile, fin ch e non soccorre l 'osservazionie prolungata d ella ma lattia n e•l suo d eoorso. La prog nosi e seri a e l 'evoluzione di s olito r elativamente rapida . La guarigione m edica: no·n· sembr.a si p OlSsa ottenere. La spleniectomia ha segnato a l suo attivo molti su ocessi . L ' intervento precoce e la condizi one prima d el successo. Un a riserva contro l 'op er azione e for &e 01p1p.ortuna n ei casi ·di iperglobulia. Un t entative <li R oentgentera.p1ia .potra semprie esser e con sig li.ato. C. ToscANO. 1

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Sni tnmori c1·onici di milza. (H.

Jtlün ch . '/\1ed. Woch., 4, 1932).

KÄMMERE R.

L 'A. ricorda Ta1p i da m ente 1.a struttur.a della mi1 za e le• caratteriist iohe d ella sua circolazione intern.a, m e tLen·d o p1articol1a1rmente in rilievo la stia impo rtanza, come f( dep-0sito di sang t1 e n per Ja r egolazione del c ircolo i:n. genere: n ormal•n11en te infatti il san.gue flui sce direttamente da i capilla ri arte.mosi sui seni venosi; 1na , q t1an.do la1 pre~s i one arteriosa cresce, si aprono le ca,rita san gt1igne d e lla mil za, e qua.n tita piu o m1eno grandi di sa.n;gue vi vengono de1


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[Ai~NO

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XX.XIX,

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(a111en1ia splenica mieloi,de, Vaquez-Aubertin). viate e im1n,a g·.azzinate : al contr.a rio, la C?~ ­ trazione dell 'o,rg·a110, vuo.tan·do queste cav1 ta, Anch e negli .a dulti (leucocitosi, ie:011. mielociti ri'porta nel cir colo un.~ n·o tevole n1:a~sa. san- e numerosi globuli ros.si nucleati); spesso dia tesi ·e morragi ca. guigna. L 'A. 1e l einc~ po1 le. a ltre fu?z10.n1 cl1e si riconoseono og·g1 a lla m1lza : la funz1one eII. Tumori ·d1i n1ilza cronico-emoliti ci. molitica , la funzione ormorriica (azion.e a di(Segni di a un1en Ca1ta distruzione del sangue, 1 stanza ul n11idollo d elle os..,a, e forse a n cl1e ittero con aumento della bilir.ubina nel sansulla tiroi·d·e e i 1su1rreni) , 1.a influenza sull~a g u e, dell 'urobilinogeno e dell 'urobilina nelle permeabilita d eii capillari (ehe aum1enta nel~e urin1e, dell ' urohilin.ogern·o nelle feci: \p leiocroipersplen~e), la f unzione spodog.e na o fagoc1mia (son·da ·d uodeinal·e) . taria e la dig·estio·n e d ei lipoi?i e forse ?-nch~ · a) Ittero emolitico costituzionale. d el ferro, l1a..probabile fo,r m.az1ono. di ar1t1cor.p1 Microcito·s i (eritrociti piccoli speciali), eree la cooperazi one ai proceissi ·d ella t .oagula- ditarieta. Resisten2a osmotica dim1ruuita. Ittezio11 e <lel sangue. ro, spesso leg·gero (feci 1110,n. soolorate, :non pruL 'estinpazionei d ella m1ilza da, all 'inizi~, porito) . Al so11daggio duodenale, bile ple·i ooroliglobulia .e l~UJc.o.c itosi , .aun1~nt? de~ r.et1~ul~ ­ mic.a. An·emi.a 1di v.a rio grado. citi e .delle p1.astr1ne, n1onoc1tos1 .e 11°nf~c 1~os1, 1lti rie ticolociti: spesso vailore gl?Spesso m · o a·u ,m e1n to della reisistenza osmot1ca, d1m1nu- bulare alto. Aumento della bilirubina nel sanzione della bilirubinen1ia, .a umen.t o d·el tasso gue. Piastrine :aibbon·d~nti o normali, formudella colreste·r ina ; inibizione ·d ell 'accrescin1en to la l eu cocitaria normale. n ei oonigli ; mi·n or resistenza n oi topi e ntro Nelle urine molto urobilinogeno, non pigl e infezioni ·p•r otozoarie e, n ello tesso te~po, m enti biliari; n on achilia n e diatesi emorrarnig tollera.n za d elle infezion i e inloss1ca- gica: funzione epatica (prova del galattosio) . lior . z1on1. in,ormale; spesso anom.alie scheletr1che (craL 'iperspleinia, l 'a un1ento del~a fu~zione sple- nio a torre, polidactilia). n-ica, (Nae.g eli) ·si rive1la 1con una ~1ntoma~olo­ b) Ittero emolitico acquisito. o-ia opposta: inib·izione d ella funz1one m1,dolN,essuna ereditarieta, ma infezioni cronicl1e lare diminuzione d ei leu cociti , d egli eritroci(lues ecc.), <intossicazioni. Anem1ia, colore scu' ti o delle pia ·· trine e ipoplasia corporea.. . ro del siero (bilirubiina a ltre il 0,6 %) : ·Delle L ' A. pa . a poi a elen car e br.e:cm:eint~ i pr1n- urine aumentata l 'urobilina, non pigmenti bic ipali esen1rp·i di Lum ori cro~1 c1 ·dt. m1lza, .se- liari: non microcitosi, resistenza g lobul.are non guen.do l e vedute di Mor!aM'l tz e ·d1 N.a.egel1 : diminuita, val ore globulare m a i sopra l'l. I. Tumori croni c i di i11ilza e111.a lopoie;tici (au·c) Affezioni tron1bo:pienich·e . Etiologia di m·en·t o r1 el Ja 1nilza del tessuto sp·ecifico, €lffiO- solito• oscura (infezio·n i ?) : ·spes o l 'ipersplenia poi•etico , mieloide o linfati ~o; n.el _sa.ng ue au- r.a ppresenta, veros imilmente, l.a causa primamento dell 'erilro- o leucoc1to1po1e:s1; la roent- ria. II rni·dollo os eo e colpito con gra,re danno genterapia e "pe. 0 c[ fi cacc). . ·d cl sangue; an1emii1a1, diatesi emo:r:r:agica, troma) Policitcmia , a umento d el numero ·d~1 bocitopenia (in torno a lle 40 . 000 ci si de.ve globuli ros i e del~ 'em~globi~~' ~pesso an?lie as1)ettare un.a di.atesi .e morr.ag·1ca) : spesso. P'tadei rrl. bianchi: ne1 1cas1 dubb11, r1volgere 1 at- strine di forma a1n ,o·m .a la. Anche· nelle iperteinzi'one a i seani di u.n a i perfunzion·e eritro- e ])lasie di altra geniesi (Gauche~, Wilson, s~psi leucopoiretica (en1azie im·mia ture, mielociti, au- lenta) spesso si ha tromhopen1a. La comb1naffi.ento delle m .astzellen, nieutrofili'ai .relativa, zion e con l 'al euci!a1 e la panmiel ottisi e ipossimolti reticolociti, linfooiti r elativam,ente scar- bile. si, eoc.) . . .. d) Anemia perniciosa. Anemia ipercr.onib) Mielosi. ·F orte aumento d e1 l eucoc1~1 c.a, megalo·cito1si, indice ·e mogl. > 1, pol1·n:udella serie mieloide. (N e lle fo·rme a lencem1- cleopenja e linfGcitosi rel.ativa, trombopen1a, ic:h e si ricerchino i rnielociti, }.a neutrofilia r e- aumento d·ella bilirubina n el siero > 0,5 %, lativa la .deviazione verso sinistra, l 'aumento urobilinogenu.r ia. d ·eO' li 'eosi.nofili e de i basofili, la diminuzione III. Tumore di milza cronico fibro-sclerotico dei li·n fociti) . Spe o si hanno buoni risulta ti (1ep.atolienale) . con la irra·diazio11e. · (Au·m,e·n to del rconnettivo scl erotizza·n te, _func) Lin faden o1_i. 1Forte 8:un1ent~ d~i linf~ci­ iti. (Nelle forn11e .aleucen11ctlJe, ·s1 r1cerch1no zione ep.atica ·di solito turblata, leucol?enia e l 'aumento d·el volume ·delle g la ndole, l 'aumelil- linfocitosi relativa. Aumento d elle emaz1e a color.azion e vitale : la irr.adiazione ri esoe ineffito r elativo ,dei linfo.citi, la presenza ·dei lin fo. citi immatmi, e ·di « ombre n di linfociti). oace). a) 1\11.alattia di Banti. Non•. e una m1alatt1a, S ·pe'SISO b uoni Tisultati COil l ' irr~diazi.one. d) Anemia ·psmidoleucemllca _infantt:m ma un compl esso di si ntomi. Piu !Dei ~iov~ni. (.J akscl1-H.a) e1n) . Bamib~ni n el 1° o 2° decenn10! Prima stadio (ane mico) della durata d1 3-o-10 indice emoglobinico spesso = 1, aun1ento de~ anni con attaccl1i fe bbrili spesiso irregolari. Sei~·ondo s ta·dio (o .di passiaggio) di qualche leucociti, .molti normoblasti e m ,a croblast1 n1ese, co11 jnizio· d ell 'ittero e 111rbe gastroduo(forte reazione. d el midollo) . . . . e) Ane111.ia con. fort·e lieaz10 11e i111el o1 d e d r nali. 1

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SEZIONE PRATICA

Terzo stadio: ascite, ittero, febbre, leu cop enia spesso con aumento dei monociti, err1orragie dallo stomaco e dall 'i.ntesti,n o . 11 vero Banti forse solo al sud delle Al1pi : no n ·da a lcoolis1no n e tl<i. alLra causa concre ta: diffici1 e il differenziarlo da altre forme ·di c irrosi. Dis truzione tossica d elle albumine (aumento, d el metabolisn10 basale) : la coJesterina n on e aumen,.. tata, •I 'uro·b ilinuria e ,scarsa; la roeintge:nterapia falli sce. b) Cirrosi atrofica di Läenn ec. Alcoolisn10, lues, ecc. Spesso tu·m or ·di milza precirrotico, non ittm-o, stai i ·della ven a porta (err1orrag ie e turbe de ll 'apparato diger ente, ascite). Colesterina non aumentata n el sang ue, n1olta urobilina n elle urine. Diazo solo indiretta n ella d eterminazione d ella bilirubina d el siero . II ·m retab . bla alie non e aumentato. c) Cirrosi di Han-0t. Ittero , senza stasi portale. Colesterina ed estesi colesterini,ci aume ntati nel . . an gue, diazoreazione dirett a nella d et erminaz ione d ella bilirubinemia. -r obiJi,n uria di r11 edio grade. d) Trombosi cronica d ella v. p orta e delle ven e plenich e. CaiUISe d elle trombosi: lues, traumi, a n omalie congenite, suppur.azioni n ella legatura -d el cor·done ombellical e. Soggett i g iovan1i, .p er l o 1piu ipoplastici , con scarso sviluppo g landolare, fa se in seguito all 'ipersplenia, circolo 1collaterale a ddominale, gro se ve11e palpabilj sotto 1'apofisi xifoidea. Epato-splenomegalia, s p esso e prest o emorr.agie inte tinali , anemia, le u copenia (ma anch e leu cocitosi.), tromb op enia, diatesi e1norrag ica, ascite. e) P soo,docirrosi pericarditi1ca . jnec11ie del pericardio (ainamneisi, segni clinici); tal ora poli siero ite. • f) Cirro i bron zina, incomplieta form,azion e ·di bilirubin.a da parte d el fegat o, e nde d e11osizione di em o. iderina . Colorazione bruna della ou rte, cirrosi della milza, del fegato, del i)an creas (allora ·d iab ete). g) M. di Wil son , per lo piu n ei g iovan i : ßarmiliare. Rig idita muscola r e. Emorragie gastro-in·testinali. IV. Re ticulosi. (Anomalie, p er lo p iu congen ite, del ricambio dei lirpoi·di. Radiog rafie d e1le- ossa, puntura d el madollo ·d elle ossa. Estir1)azion e d elle g la ndole) . a) Splenomiegalia tipo Gaucher. F amiliar e. Per lo piu n ·ei b ambini o n ei gio·v ani. Decor ... o croni1c~ssimo. Colorito ocra (viso , nuca , n11a ni, pUJO 1all11c h e m ancare); congiuntive i1spe. site, g iallo.g nole . Qu.a dro em .a tico di. solito norn1alc, spesso an,emia, con te·n denza alla l e·u co1)eni1a1 e alla diatesi emorragica. Di soli to gra:n.dissimo tumore di milza ed e palom egalia n otevol e. Spesso ·d olori ossei; infiltrati ossei ra·diolog ici dimostrabili. La pun tura della tibia e pre feribile a que lla della milza (dimostrazione delle ti·p iche cellule di Gauch er, eh e prendono la ch erasina); t alora lo ste._ o re1)eTto a n che llelle glandol e. •

b) i\Ialattia

di Nie1nan11 Pick. Solo· ·n·ei bambini ebrei dell 'oriente, in gen ere solo fino al 18° m ese di vita: colorazione sporca giallo-brunastra. An e1nia , cach essia, turgore del feg.a.t o, d ella milza, delle g la ndole, ehe contengono tutte d epositi ·d i lipoidi (fo1s.fati) : eventualmente puntura. c) Sple.nomegalia . tipo .schüller -Chrisman. Famig liare, Alin1entazion e .r icca di col esterina e di grassi. E so ftal mo. Diab et e insipide. Difetti ossei . Gengivite, ca·dut~ d ei denti. Epatosplenomegalia. Splenomegalia lipoide dei diabetici (Sc.I1ultze) : n ei ·dia betici .si puo a~ere un1a iperptas ia d ellre cellule lipoidi d ella n1ilza : ma questa puo aversi anch e senza diabete : se c'e coleste.rinemia, a llora i lipoidi i accumulano se condariamen te n el r e•ti.colo d ella m ilza. i ricercl1ino il diab ete e la colesterine1nia. 1

V. 0 teosc.leTo i. (Ra diog ra fi e .). a) M. <li Albers- cl1önb erg. Eta g'iovane. O.ssa di marmo (raggi I). Mie taptasia mieloide della milza ed e' rentualn1ente an ch e ·delle g la nd ole (estiirp.a zio n e !) . In certi casi delle ossa (raggi !), s1)e1·so carie,. ane mia. Di solito non leu cocitosi ma mielociti e.d e ritrobl.asti. 1

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VI. Infezio,n i. Lin.fogranuloma. Di ... olito ·i mpegm-0 d1elle g la11dole, ma. la milza puo esserer 1colpita sola o con le g l. retroperitoneal i. Spesso febbre a rica dute, diazor eazione, prurito, secch ezza dell1ai cute, eczemi ; spesso ·diarrea. La milza h a irregolarm ente nodular e. Spesso . uperficie . ipoacus1a . Spesso p olinucleosi e eosinofilia; se solo la milza e Je g l.a ndole r etroperito,n eali son o· pr ese allora piu Sip·e sso leu co- ed eosinofilopemia. b) T . }) . c. d ell.a m rilza :r.ara. Accr escimento· len;to, in piu a·n·n i: i1er 1o p iu superficie irreg olare, nodulare: frequenti a ltre locali zzazioni tubercolari. No·n di ,Tfa1do leu cocit osi e polinucl,eosi: febbre mo.Jto tardi: ai raggi si posisono ved ere focolai di cal cificazione. c) Milza a111iloide. Per lo piu processi supJJUratiYi o tuber colari e, n ello stesso tempo, fegato e ·mii.l za amiloide. R eazio1n e al rosse Congo~ d) Luie s. R. W. p ositiva: se la lues e congenita , veider e i su oi segni, piu t ardi com1pare un qu.a dTo sin1ile .al Banti. e) Sepsi l en ta. Ricer ca ·d ell 'a gente n el san,au.e, t eim1p·er a tune b1asse o su1b febbrili : ·r eperto cardi.a co : taloTa mo1n ocitosi n el sangue. f) Cola n a ite cronida1, feb·b re, leuco cito.si, ittero, bilirubinemia .ei colest e.r in emia cresciu·t e. l -r ohilinogeno n ell e u.r ine. Nel c ontenuto del duodeno tafilococchi e leucociti . g) Ma laria, F ebbne Ticorrente, Bang, Bilh -airzia, ecc., riceflc.ar e l 'agente tropicale. Nella malaria e,·entual e provocazion e: l eucopenia e monocilosi , . . 1)e„so emazie con gr anulazioni ba, ofile . 1

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536

cc JL POLICLIN I CO

·VII . T.umori veri (cancri, sarco1n.i ; lin fo- sarcom.a iso~ato ·de1la milza) rari. • Per lo piu sup erficie nodula l'e, Ja diagnosi 1Sicu ra si ha solo con la l:apara tom1ia. VIII. Va rie. Ascessi, cisti, e m.atomi, n1ilza errante, ecc. T erQJpia. Qua n.d o il tunli'Ore cronico di n1ilza e il r eperto a ccessorio • di un 'altrla1 malattia , non v 'e terapia attiva ehe valga : n elle forme epatoli ena li , si. c uri il fe.ga to, .n elle form·e di natura lt1etica si pratichino eure specifich e : n el Ranti , e con sigliabile l 'intervento; n elle fo.rm e e matopoi·etiche, nell 'Ho dg kin c n ella T. b . c. d ella milza, irra diazioni. In qua nto alla estirp~zio·n e d ella rr1ilza essa e in·dic.ata nel~ ' itt ero em oliti1c.o, nel m ,. di Ban ti, e n elle splan om·egalie fibrose tipo Banti , e ne lla trombocitopienia ; invece e co n tr oindicata n .elle forme em.atopoi eti ch e, nel linfogranuloma e ·n ell 'a n emia perniciosa. J,n pa rticolar modo si d eJVe esser e cau ti n ell'asportazion e d ella m ilz:a, n elle form.e di leuoomia ·m 1ielo ide, com e molti chir ur.g i specie americani , consig lia n o di fa r e dopo le irradiazio·n i. V. SERRA. 1

CBN N 1 BIBLIO GRAFICI. (4) E. BEER. Collected Papers, 1904-19Z9. P . H oeb er , Ne' v York , 1931. II bel volume ·di 827 p agine con nitida sta mpa e Jtumerose fig ure ra ccog lie l 'opera chirur,gica di ventici nque a nni -d i Edwin Beer, e con·t iooe dei contrib uti sp erimentali e clin ~ci, a lcuni di g.ran·d e im1portanza, tutti n otevoli , i:n articoli p er l o piu brevi , sen za fro·n zoli -e discu ssioni irn utili. Cosi fra g li articoli di chirurg ia gast r o-intestin1aJe sono ,d.a notar e speci alm1en te quelli sui falsi diverticoli ·d ell 'int estino, l e ricer ch e sperim entali sul m ovim en to a ntiperistaltico dell e a.n se, il metodo ,di an1p11t.azion e a settica d el rett.o, un caso di duod eno dig iunos tomi.a p er un i"l3.1i ssin10 caso ·d i a n.gioma ·d eilla g iunzione d uode no-d ig i un.ale e d ell 'arn·sa d i T fteitz. Fra i contrib u ti alla chiru·r g ia d el fegato son o di n olevol e i rr1portan za },e ricerch e fatte sulla (requenza di r esidui surre11ali ·n öi paren chim a ep:atico (6 volte su 150 ca·s i esami11.ati), l e o sservazioni sulla col elitiasi intraepatica, e un caso d i leg·allura d ell.a porta per pileflebite Slllppurativa . La parte p iu importa·nte d el volum e rig ua r da l e p u b blicazion1i sulla 1c.h irurg ia d ell 'appar ato urin.a rio e del~a1 milza, a lla q ua l e i co ntributi ·d i E. ·Beer son o universalmente n oti . Sp ecialmemte d.a segnala r e g li stu·di d ell ' A. s ui corpuscoli m alpig hia ni , sul la produzion e di cis ti n elle n efriti , sul v.a lore ·d elle ·diverse prove funzion·a li d·el r ene, sulle cau se della riten 1

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(1) Si p rega d 'inviare d u e copie dei libri di c ui s i dcsidera Ja recen sion e.

(ANNO XXXIX, Nu M. 14]

l)

zion e vescic.ale n ei ba niliini e sulla sclerosi d el collo , e i nu·m erosi contributi sulla cura dei tumori 1papillari d ella vescica coll 'ra.l ta frequenza e a1le operazio1ni n ei tumori infiltrati . . P er la milza basta ricorda re la vasta esper1en U\ d ell 'A. ne lla cura colla sp1enectomia dell.a p orpor!a· emorrag ica. Da illOtare anc h e i suggerimenti per la sezion1e ·d ei cor•d oni la t,e ra li de l midollo spinale n ~i dolori insop portabili per m e tastasi n eoplast1ch e, e la t ec.n ica e i risultati ot tenuti in a lcuni <:d si di tum1o·ri intra mi·dollari. II chirurgo provetto puo trova r e si puo dire in ognlllilO degli art~c.oli gia 1p u·b blicati i:n vari g io rna li e qui racc-0lti d elle idee UJtili e d ei dati di patologia, di clinica e di tecnica operatoria ·d i g nande in teriesse. R. ALE S S ..\NDRI.

K. REs CHKE. Chirurgische lndilcationen . Vol. I , cli p ag . 3©7. E dit. R.M. 24.

·voge i,

Berlino, 1932,

L ' A. si e iprop ost o di t ra ttar e estesamen~ il pr oh·lem a ,d ella ill.1dicazion e chirurgica. In un d etermiina to caso esis te an zitutLo l 'indicazione a un dietenmti.n.ato inte,r ven.to e sc es1ste quale d eve essere tale inter ven to ~ Lo scopo de l libro. e appunto questo, di rispon 1d er e a lla ·d om a n·da iah e ir1teTessa pa rticola-r rnente il m edico ge ne rico e a,n ch e il chirurgo ehe n01I1 abbia ac quistato a.n cora una i)T;a·tica estes.a . I n questa pri m a parte d ell 'opera , l 'A. tra tta d elle indicazion,i ·d i cura chir urg ica n elle m1alattie sotto un pun to di vista gemera le ; cosi ferite e tc~au.m i , infezioni acu te e cr o1nich e, distu rbi di c ircolo, .aa1 estesi.a , eoc. La trattazione e m olto co·m pl•e ta e ahb ond.a n t-em entte d ocurnentata. P. VALDONI. 1

H . MEYER-B'u RGDORF . Untersiucli ungeri üb er das i'Virbelgleiten. Vol. di pag. 135 con• 155 fi„ g·ure. Edit. G. Thieme, Lipsia , 193 1. In questa b ella m or1·og r:a1fia l 'A. illustr:a ·p articola rmeint.e l 'etio·l ogia e la c linica ·d ella spond ilolistesi. 11 m ate.r i al e clinico ehe sta a base uel lo studio· e mol to n .0 1Levole e i con t ributi orig i·na1i sia sulle teorie e tiologich e ehe sui m ,ezzi diag n os tiici e impor tan te . Un r icco indice bibliogr.afi co c.ompleta io st.u.dio. E·dizio·n ·e in c.art.a patina t a coil b ellissime il1nstrazioni . P . V.t\LDONI.

Das Röritgenographisch e Bew egurigsbild un,d seine Auwendung (Fläch ek·y m ographie und /(ym oskopie) . Vol. di

P LEIKART

S TtJMPF .

!pa.g. 78 , con 117 illustrazioni. Edit. G. Thiem.e, Lipsia, 1931 .

E il p rimo I.avoro di insiem e sul n1·etodo

elabora to .da llo Stumpf. La tecn icai e ~-acile, in vece l 'inter pretazione .de i r isultati m olto d iffi cile. Dopo una esposizion e aic curata d ella -


' 1

SEZIONE

,{A.NNo XXXIX , Nul\11 . 14] •

tecnica l 'A. tratta, n ella seconida pa.r te d ella mon:oo-r:afia, de l viailore diag 11ostico d el nuovo metodo, specie in riguardo allo studio d ella .ni-0tilita cardiaca . Una nuova vi,a di inda.g ine radioloo-ica e aperta e certamcnte il libro interesse~a il radiologo 1per la esauri1e n1te esposi-iione e la ricchezza della docume.n tazion·e. P. VALDONI.

E.

B:ENECH.

Parasites et caricer. 1 Vol. di pa-

gine 168 con 36 fig. Edit. N. M:aJoi!t1e, Pa-

rigi, 1931. ·F rs. 50. L' A. si e iproposto d i riunire in u;na mono: :grafia tuttc le nostre con~scenze _su1 r~pp?rt1 tra parassiti e sviluppo de1 tu1tllor1 n1~l1&111. In! una prima parrte tratta delle noz1on1 fon·damentali dell 'azione dei para · iti ·t1gli organi · n ella seconda da oen.n i ~omrr1.ari ulla bio1o8-ia e patolog~ generale do i t,u1,nori e deg:li -stati precrunceros1. La iterza pa~te . e uno sm~1 0 sistematico dei rparaissiti assoc1at1 a tumor1 e ...a cui si puo ait tribuioo UIIla azione ·p atogena. Infin,e nell 'ultima rparte sono e poste delle con.-cl·u sion.i teoriche e praticl1e sull.a patogenesi dei tumori malig ni. Nel lavoro dell 'A. sono pre.si in 1consideraziooe specialmente i ra pporti tra parassi ti e tumori di vari animali . P. VAr..DONI. ·

ACCADEMIE, ~OCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R • .!ccademia di Medicina di Torino. e<lut:i del J 9 febbraio 1932.

537

PRATICA

dei gangli simpalici, con risultati favorevoli (prof. Dogliotti), l 'asportazione del ganglio carotideo in caisi di epilessia (Rizzatti c Andreoli), l 'azione di piccole dosi di adrenalina su l·la pressiorie arteriosa e sul polso (I~ . Herlitzka).

Sed t1ta d ell '11 marzo 1932. Accrescimento e senescenza.

Il ,p rof. G1usEPPE LEv1 (direttore dell 'Islituto di A11atomia Umana· Nor1nale), tenne l 'annunciata coqferenza su ques to teina. L 'O . h a dimostrato come non sia talora facile in alcune specie animali stabilire quando finisce l 'un fenomeno e comincia l 'altro e come specialmente la durata del1'accrescimento, sia variabilissima n:ei varii esseri viventi. 'fra lto ])Oi dei fenomeni morfologici ehe accornpag11uno dal l a to istologico la senescenza e ehe consistono in fini modiiicazioni cellulari ehe potrebber o ricondursi i~ massima in un aumento d ella superficje cellulare in confronto al volum~, qua i per au1nentarne in questo modo le possaliili la del ricambio con l 'esterno. Attiro infine l 'attenzione sul fatto eh e i fenomeni di sen escenza cellulare esistono in q11 anto le cellule fanno parte di tt11 qrganismo p-erche le cellule isolate ed alimentate in t erreni adatti (estratto embrio~ale) possono continuare a vivere senza presentare fenomeni di senescenza; esistono ad esempio culture di tessuti ehe d a tano da vent'anni e ehe non presentano fenomeni di sen escenza, cio ehe pone in una nuova luce la questione della senescenza ed anche sotlo un certo punto di vista le possibilita del uo ritarclo_. C. C1PRIAN1

Accademia M.edico-Fisica Fiorentina.

-

Seclt1ta clel 3 marzo 1932. 1) r e iden te : prof. F. NERJ .

Sul thorotrast.

II prof. F . MrcHELI e j} d?t. _P ..RAVENN~ .coi:nu: nicano i risultati de11e appl1caz1on1 delle 1n1ez1on1 ·di thorotrast per la localizzazione di asccssi epatici e per la diagnosi di meta tasi neoplas tiche del fecralo a11che no11 diagnosticabili clinicamen te con altri esami. 1,ale diagnosi ra<liologica puo 11atu_r almente avere importanza nei riguardi oper atori. Speciali reperli radiograficj d el fegato e della ~il­ za n ei riguardi dell 'as_petto della massa splen1ca ·ed epatica furono otle~uti in alcuni casi di leuce1n ia e linfogra11uloma, affacciandosi cosi la possibilila di reperti caratterislici di valore diagnostico in casi dubbi. •:Oissociazione tra potere di concentrazione ed ammoniuria provocata nel diabete insipido.

Prof. C. C1PRIAN1 e dott. D. BonRA. - Giungono alla c:on clu ione ehe. mentre nelle sclerosi renali ·con isosterluria l 'ammoniuria provocata con dieta acido iea e bassissin1a, invece nel diabete insipido l 'eli1ninazio11 e di amm_oniaca n elle 24 ore provo·cabile co11 1a dieta acidosica, e in limiti normali. Cio puo avere un'applicazione diagnostica in poliurie in ctti sia i11ce rla la patogenesi, a ·sieme ad -altri criteri (rcazione dell 'estr atlo ,pituitario, pro~a -dell 'acqua, elin1inazio11 c delle sostanze colorant1). -Gli 00. alt irano anche l 'attenzione sul fatto cl1e ·la diminuzione dell 'alb·uminuria osservata nei nefropalici con la somministrazione di alcalini puo ~ssere ricondotta al risparmio di lavoro del r en e .nel1a ft1nzione dell 'ammo11ioge11esi. Altre co,1 nunicazioni riguartlarono il lrattamen~o

dellai causalgia

bra1~hiale

con l 'alcoolizzazione

Considerazioni anatomo-cliniche su di un caso di teleangiettasia dlsseminata del fegato.

Dott. C. PANA. e dott. G. Scorr1. - In una don1\a cli 23 arlni, sofferente di gravi dolori epatici, Yenne risco t1trata, all'atto operatorio, una grossa for1nazione p seudocistica nell a superficie inferiore del lobo <les tro del fegato . L'esame i ~ tologico dei pezzetti asportati ha dimostrato trnllarsi di un caso di t eleangiettasia disse tninata o c1egenerazio11e cavern omatosia del fe gato, eocezionale affezion e (lell a sp ecie umana. Data l a mancanza di nlterazioni degenerative-necr oliche e di falti cir colatori, e in base alla morfolog ia de1le piu piccole cisti, gli 00. interprelano Ja lesione come 'ur>:a malformazione dei capilJ ari epa lici. Di mostrazione anatomo- e isto- patologica di alterazieni dell' encefalo nella leucemia acuta.

Prof. A. CosTA. - PreE>entazione di una grave jno11ctazione emorragica n el III Yentricolo cere})ra ) c in un barnbino di 10 anni affetto da leuce1nia linfatica acuta. Di:rnoslrazione e illustrazio11e di ,preparati islologici dell~ stesso en cefalo, offrenti le n ot e della proliferazione emoistioblastica avventiziale e della enorme dilatazione, per jllfarcim_e11Lo sanguigno, degli spazi linfatici perivascolari n elle zohe circost anti allo. sfacelo emorragico (regione caudale del talamo · di sinistra). Segue urta discussio11~ con M. VoLTERRA s ulla distribuzio11e del tessuto emoistioblasticq n:ell 'enc.efalo, eh e secondo il R. ha nel reticolo· pericapilJare la sua Sß{le piu importante ma non esclusiva.


l>38

cc IL POLICLINJCO »

Sopra un caso di sindrome di Marcus Gunn.

Prof. M . VoLTERRA . - Si tratta di una d onna di 26 an11i, degente 11ella Clinica Medica per febbricola tubercolare, la quale presenta fin dalla nascita un movimento associato della mandibola e di una paltJ>ebra s uperiore : ad ogni abbassamen to o rotazione verso destra della mandibola si accompagna elevazione della palpebra .superiore sinistra (sindrome di M. Gunn:). La motilita del glo,b o Qculare e in questo caso normale per quanto riguarda gli altri musco:li estrins~i , invece vi e· leggera dilatazion:e p1u pillare, e ipocro,n ica dell 'iride„ L 'O. discute le varie ipotesi patogenetiche eme~e di questa singo~are sincinesia (di cui si conosco110 circa ottanta casi), e mette in luce la possibilita ehe v~ abbian o p arte fibre effer enti del V, r ecen t e1nente dimostrate n ei tronchi sensitivi di questo nervo, cor1 i quali raggiunger ebb ero i n1uscoli ocul ari. 1

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edt1la del 10 inarzo 1932. Sulle alterazioni istologiche del fegato nella intossicazione sperimentale acuta da albumine enterogenee.

Dolt. V. A . Bona10L1. - L 'O. ril eva com e .allo st ato a t l u ale 'non esist a uno studio ist opa t.ologico sulla i11lossicazio,11e proteinica acuta rimail endo .questa confusa con l 'an afilas·si. In seguiLo all 'introd uzio11e a gion 1i alter11i di forti dosi di varie albumi11e et eroge11ee i1el cavo peritoneale di cavie, alcu11e d el1 e quali d eced evano in seguito alla prima i1nmissior1e, ha riscontrato forti allerazioni a carico, del fegato delle quali la piu caratteris tica co nsi~teva in una grave forma d egenerativa a tipo iali110. D 'altra parte, una vivace r eazion e d elle cellu1e del Kupffer e d egli elem enti' avven : tiziali, quest 't1ltima estesa a tutti gli or gani; alter ata, in difetto, la deposizione di glicogen e. 1

Dott. „\. l\oNCATO. Prof. G . BLOCH. -

Silu s v iscer. inv. t olal. R aro caso d i diver l i co l o d el-

l 'u r e f ra p os l e.rior e. Carcinoma del pavimento della bocca: radiumterapia, guarigione da 3 anni •

• '

Prof. V. PALUMBO . . - L 'O. presenta un p aziente d a lui curato col r adiun1 per u11a forma epilelial e d el cavo orale con m etastasi ghiandolari al cqllo : la g u arigion e completa si mantien e di tre anni. 11 p,azien te· e in p erfetto benessere. I prep ar ati microscopici presentati dimostra110 trattarsi di u r1 cc carcinoma spinocellulare m olto atipico ». 1

Prof. A. C'J()STA e dott. E. GAY. -

Dimoslrazi on e au l op l i ca, nl ediante evi scerazione, di un caso di t r asp osizi on e l aterril e completa dei visceri.

1 Segrct ari:

-

l~roff .

I, . PrccHI - PrETRO N1ccoL1Nr.

Associazione Medica Triestina. Circolo di C11lt11ra del Sindacato Fascista Medici. Rit111ione cientifica dell '8 gennaio 1932. Pres.idente: Dott. A. CoFLERI . Affezioni reumatiche.

II doit. ''Tr~TERNITz fa u11 'a111pia e dettagliata r elazion e .. u llo stat o atluale d elle n ozioni sulle aff e:i oni rei imalic l1e, con p articolare rigu ardo alla eziolog ia. D1 scu _„io11e : dott . L ovENATJ .

[ANNO

XXXIX, 1'Ul\l. 14]

Riunione scie11lifica del 15 gennaio 1932. Presidente: Dott. E. CoMrsso. , .iene ripresa la discu ssione sulle ajjezi oni reumatich e.

Prof. G. MANN . - Richiama l 'altenzione sulle for1ne extrarticolari della cosidett.a malattia reumatica, forme le quali sJ prese11tano· in realta. co·n una certa frequenza , sebbene no:Q si possa esi1nersi dall 'impressione ehe diversi autori giun~ gano all 'ist ituzio·n e di queste' quadro clinico con esagerato sem.plicismo'. Secondo l 'esperienza del1' 0 . il qu:idro morboso meglio caratterizzato e· quello della « cardit;e r cumatica », la quale puO. aYer e un d ecor so molto benigno ed evolvere a completa e d efiniliva guarig ione. Riguardo alle alte dosi di sa1icilato, l 'O . ne ha Yisti b en efici effetti, Ina i1on u sa ins.istere colle do i m assime per piu di 8-10 g iorni, sia per rig t1ardo al cuore, sia per · eYitar e irltolleranza d a p arte dello stomaco. Prof. P. IAccn1A. - RilevaLo eh e il r el ator e omise, forse di proposito, di accen11are ad una ipotesi an cora poco documenlala sulla gen esi d el r eu-· t11a lismo muscoJare, ricorcla le idee es.poste in pro·p osito i1el g'iugno 1931 <lal Deutsch, il quale annette valore a un:a supposta (i efice11za di ista111i11a in, loco quale fa.ttore di turbe apatiche ed ischemiche. II Deutsch for1nulo t ale iportesi, visto• il buon effetto t erapeut,ico otte11uto con apporto · di istamina 1)er iniezioni o ,per ionto,f oresi. L'O. ricorda j.n prop osito co1ne egli abbia comunicato al 24 aprile all ' Associazione. Medica Triestina (e pubblicato n el m aggio n el Fracastoro) le proprie· osservazioni ter apeutich e con iniezioni di istami11a i1elle poliartriti e rileva ehe da allora continuo ad avcrne buoni effetli cura tivi an che in altre affezioni genericam ente qualificabili come reumatich e. Per la conferma eh e ora Yien e anche da altri ricer catori (Deutsch , 'frumpp) al valore analgeico e curativo d ella istamina n elle affezioni reu· i11n tiche, egli riliene ehe gli studi in proposito ,·ad ano continuati, tanto piu eh e l 'is.tamina risulta di solito inefficace n elle n eYralgie e nelle sp o11diloartriti, onde l 'effetto posiliYo o neg ativo· d ella t er apia islaminica puo servire anche quale · cri lerio di diagi_1osi differ en ziale i11 alg·ie di dubbia origine. Partecipa110 alla disc t1ssion e il prof. GRANDI, la d ott .ssa CHIU:\IIl"lATO, i d ottori DE GR1so00No, CHE~I , ZANIER, LANG. Rispon de esaurientemente ir dott. W1NTEnN1Tz. Dott . E . MAHTIN I GO . - Nessun aiuto diagnostico· si pl10 aYere dal r eperto di ipeTglobulia nelle ul- cer e gastro- d uoden ali

Rit111ione scientifica d el 22 gennaio 1932. Presidente : Dott. A. CoFLERI. Un caso di dermoide erratico.

Dott. P. TAGLIAFERno .' - L 'O. riferisce di un~· ci ti der1noide saldame11te aderente alla faccia in-· feriore del coloD; trasverso ed al gr ande omento. Ad onta ehe rnancasse ogni connessione col genitale, J'O. ritiene molto verosimile l 'origine ovarica' di lJUest a forn1azion e congenita. Tale con cett.Q sar ebbe avYalor at o d ai violenti sintomi p eTitoneali accu sati d all a paziente 28 anni or sono, n1entre si trovaYa n el VI m ese di gra vid an za; qt1esti fen o111eni flolorosi , eh e duraron o per p iu di u11a set -


IANNO XXXIX,

NU~{.

14]

SEZlONE PR.ATJCA

timana, erano molto probabilmente legati. alla tor._sione del tumore allora riscontrabile Qd alla rottura d el suo peduncolo. 11 tumore spostato dal1'utero gravido verso il colon trasverso avrebbe Iinito CQD: co,n trarre i11time aderenze con questo .organo e coll 'ome~to. Le numerose gravidanze successive ed ~l lungo tempo trascorso tra l 'inciden te e 1'operazior1e potrebbe gi u stifieare la com,pleta scomparsa di ogni traccia di peduncolo no,n ·Che d i qualunque fatto reattivo' intorno al genitale. L'as enza di element.i di indubbia origine .ovarica D:ella parete d~lla cisti potrebbe ricevere una spiegazio,r1e oltre eh e dall 'eta stessa della donna dai fatti regressivi chiaramente documentati dalla cospic ua degenerazione calcarea della parete. ('~iene dimostrato il pezzo a11atomico asportato). Dott. P . TAGLIAFERRo. -

Un caso di amputazione .extrafasciale del r etto per via addo1nino-perineale in donna affelta da esteso neoplasnia clel retto infil I r ante la vagina.

l 'opportunita di largh eg·giar e con laparotomie esiplorative anch e in easi apparentemente inoperabili. Dott.

Dott. L. EPSTF.IN. -..,. Presenta u11 pazie11te con Liipii s erytliematodes disseminatus.

Dott. G. BATTIGELLI. -

LINKA. -

Presenta un caso di tubercolos i

della mandibola con una zona anest etica nella r eg.iorie del mento.

Riunione . . . scientifica del 5 febbraio 1932. Pr~siden te :

otogena. 11 prof. E. CANESTRINI p arlo d elle eure della vertigine di origine tubaria.

IJ dott. MARINO GoPcEvicu rifcrisce su di u11 episod i o evolutivo acuto in sclerosi a piastre. Riunion~

scientifica del 12 febbraio 1932.

Presidente: Dott. A. CoFLERI.

11 prof. CESARE CAVINA, di odo11toiatria nella R . U11:iversita di Padova e di ehirurgia orale nella R. Universita di Bologna, tenne una lezione sul tema: La chirurgia dell 'ipofisi.

Quadr i clinici d ella tu-

Pr~sidente:

Prof. l.\ CCHIA . - L 'O. presenta un giovane vente11n e accolto nell 'agos lo 1931 nell 'Ospedale Prin.cipe di Piemonte con notevole tu1nefazione del fegato, ehe aveva fatto sospettare un echinococco. La diagnosi setnbr o invalidata dall a negativita <lell e reazioni del Casoni e di Ghedini-Weinberg e d ello e. a rne di eosinofilia, ollre ehe dal dato ana111ne Lico di una r apida crescita del tt11nore. Piu in basso all'orlo i11feriore del fegato si palpava u11 secondo tu111ore duro, non spos tabile, dolente, <·l1e i identificaYa eol rene de tro. Si riseontro ancora eritrenituria permanente, i11sufficienza f11n zio,n ale co11 Ja prova della d.ilu izione, -<:Ontiiderevole aun1e11to clella velocita •di sed i111entazione del le ert1azie. Con la .p ielografia disce11dente si rilevo norn1ale po izione e funzione del rene sinistro, n1entre il rene destro paleso sear sa e ritardata iniezione con r istagno di sostanza di contraslo 11el ]Jacine lto ed apparve abba ato e spostato verso la linea mediana . Per tali rilievi si dovette pensare a arcoma del polo supenore del rene d estro eh e avesse aggredito la parete posteriore del fegato. Sieeon1e pero nel corso cli due mesi il malato si andava rimetten<lo dall 'i nizialmente con statato gr ave deiperi·mento ed aumentava di peso, ne risulto cossa la diagno i 1ii malignita e si decise una Ia1)aroto,m ia ·eSJ)lorativa. Il .Cegato apparve esternamente normale, ma con profonda }Junzione si ostra sse liquido di cisli da echinococcö. L 'atto operativo co,n fermo trattarsi di una acefalocisti ce11 trale d~l fegato. II p,azie11te e g 11aritQ. Ulteriori con lrolli dimostrano l 'attua]e 1~tegrita del rene destro-, <:he con nuova pielogra... f1a appare ora in si to cd a funzio11e normale. I precedenti rcperti renali si attribuiscono a spostamento e compressio ne dei vasi e dell 'ureter e per o,p era dclla cisti epatica. L 'O. cleclt1ce d al easo 1

1

Riu11:ione scientifica d el 26 febbraio, 1932.

.bercolosi polmo1lare.

Echinococco sim ulante sarcomatosi epato- renale.

Dott. A. CoFLERI.

11 p,r of. R1M1Nr presento due easi di vertigine

Riunione scientifiea del 29 gennaio 1932. Presidente: Dott. A. CoFLERI.

539

Dott. A. CoFLERI.

Ncll 'adunarµa scientifica dell 'Associazione Medica Triest~a, Circolo di Coltura del Sindacato Prov. Fascisti Medici, il prof. G10VANN1 SAI parlo su Cos tantino Economo e la nevrap(l)f,ologia modern.a. I Segr etari: 1\11. NovAK, L. WrnTERNITz.

R. .A.ccademia dei Fisiocritici di

Siena~

Sed t1ta del 2ß febbraio 1932. Direttore: Prof. G. AYALA. -~·

l\osTAN. -

Su cli un caso di tumore del lobo

frontal e. Contributo anato1no-clinico ai tumo,ri della caudGJ equina.

G.

ÜLl\Ir.

-

II quadro morfologico e chimico del sangue nella poli·

citemia rubra. L. CROSF.Til . ........,. L 'O. ha comp,i uto estese ricerch e in quattro casi di poliei temia rubra. A carico dei globuli rossi h a osservato un certo grarlo di microcitosi, un rliscreto aumento dei gran11lofilociti cireola11ti con lieve esaltamento del rica1nJ1io emoglobinico; resistenza globulare nor1nale. L 'azoto ineoagulabile fu trovato in t uttt i ca si n1o·d erat a1nen te aumentato, l 'equilibrio K/Ca non alterato per una lieve p arallela elevazione dei due cation i nel sier o. Curva glicemica dopo carico di glucosio ritardata, notevole eJevazione della viscosita san guigna, i1ormali valori dell 'indice refraltometrico, del siero, del tempo di coagt1lazione e di emorr agia. In tutti i casi ha osservato un aumento notevole della massa san guigna e del volu1ne dei globuli risp e tto a quello del plasma. L'O. ill ustra l 'impor tanza ed il signifieato di qt1esti rilievi, anehe n ei r igt1ardi della differen1


540

« IL P OLI CLIN I CO »

ziazion e della po,l ieitemia ver a da eritrocitosi sintom a tich e. Il comportam ento d ella diastasi n eg li essudali e n e.i trasudati. G.

CoRs1N 1.

Alcuni rilievi su·ll 'esame e il valore semeiologico delle arborizzaz ioni veno~ superficiali della parete anterolaterale del torace e dell'addome.

l)ott. E. S A L\>IEK . - Le arborizzazioni e i r eticoli ve~osi so ttoc utan ei eh e compaiono alla superficie an tero-lat er ale del tron co posso,n o riconoscere varie. eause. Nella gr a11 1naggior an za dei easi sono tl~ indice sen sibile e precoce di un disturbo circolatorio di ven e profonde clel tor ace e dell 'addon1e o cli certi visceti. Qu est e riper cu ssioni periferieh e son o possibili e son o condizion at e n ella loro m odalita, d alle n1olteplici comunicazio11i an asto·1notich e tra ven e es lerne ed interne della par ete toraco-addominale e sistemi ven osi di cer ti visceri (princjpalme11te sistema po,r tale, piceolo circolo); inoltre, in gr adu m inor e e variabile, dalla cap1acita cb e ha l 'or ganisn10 di er ear e i1u ovi vasi . Se il dislurbo cireo l~torio primario con siste in 11na sem p·l ice stasi del sangue senza inlerruzion e della cor rente, Ja cornp ar sa delle arborizzazioni ve110 e all a superfieie del tron co, dipende da un certo ostacolo eh e iI1contra a su a vol La il san gu e delle ven e supe1ficiali a defJuire nelle profo11de sovracearich e. Se invece l 'o·s taco1o dipende da una interruzion e piu 0 m en o eo,m pleta Cella Corrente, all or a le dilat azio·n i delle ven e sup~.rfieiali so1n o dovutc a d inver sione della corrente dalla p:rofondita ver so la superficie rlel corpo ed h anno significato d i circolazioni ve11ose supp le11lentari. Lo s tudio di ques te arborizzazioni superficiali e s.pe cialmente il rilievo della loro topo,g rafia, della dir ezione dell a correr1te e la co.n oscen za delle comunioazioni an astP111.o·lich e, puo permetter e di localizzare t a]ora con• n ot evole preeision e la sede d ell'ostacolo. . L 'O. ricor date sch em aticam ente le disp o izioni an atomichje, espone alct1ni especlienti di t ecn:lca da atj.ottar si per l 'esan1e dei r etieoli venosi s uperficiali e s.pecialme11te per riconoscere la dir ezione dell a corrente; preisenta un pieeolo app arecehio per la misura jndiretta della pression e venosa essendo il m etodo di determinazion e diretta spesso impossil)ile ad a.p plicar si in questi easi. Dimos.tra poi alcune distr ibuzioni di r eticoli venosi caratteristici di os taeoli alla cir co]azione portale, della ven a cava inferiore e superiore e di quest i tipi pur i precisa le differen ze fondam e ntali: essi possono oombinarsi tra loro creando dei tipi misti di eui e n ecessario studiar e volta p er volta Ja ;patogen esi e il signifieato clinico. I reticoli della p arete anteriore del toraee, oltre eh e da st asi o eircolazion e s '1pp1em entare, rispe ttivam ente per stasi di oc<;lusion e delle vene profonde, e molto ver osimile eh e possan o di.pendere an cl1e dall a ij)er emia polmo,n are eh e puo far si risen tire fino alle ven e della superfic.ie e sterna per le anastomosi esist enti fra il gran de e il piccolo ciroolo . Perfezionamenti alla tecnica dell' esame funzionale dello stomaco. Dott. SABATINI. - L 'O. riferisce sull 'utili ta delta posizion e di lordosi a~centu ata per l 'esame dell a funzionalit.a gastrica e su quella della via n asale per l 'esame di detta funzion alita. Illustr a i

[ANNo XXXIX, Nu1\t. l4J

prineipali tipi di sedimcnto ehe si osservano nel con tenuto gastrico delle varie forme di gaslrite· . cro111ca . lnfiltrati tisiogeni peri. ilari.

Do tt. AN:o~ 10 ARcH1. -- L '0 . , prem essa u n a. breve espos1z1on e . della teorJa della origine ilare· del~ a .t~be~colo si :P?s t-pri~aria , descrive cinque cas1 d1 inf1ltrato t1&1ogeno in sede peri-ilare il1u-. strandone le m odalita di prop agazione e ai evo-. luzione su ccessiva. In b ase a quest e osservazioni elin~c~e, .ritien e di n on aver elem en ti probativi suff1c1ent1 per accettare t ale teoria, piu pro•b abileessen (lo Je altre m odalita p a logen etich e am messe per gli infiltra ti p reeoci di altra sed e. Contributo alla etiologia della insufficienza convergenza.. oculare.

A. Au Qu o ~1AzzEr. - In base allo studio di nu~eroiSi casi di in su fficienza della con vergen za l 'O. giu~ge a eon cludere eh e t a]e affezion e n on & dovuta ad al ter at~ funzion e dei musw,l i retti int erni, ben si ad un dislurbo di natura n ervosa interessante il centro. Bopr::i nuclet1 re di eoordin a: zion e dei m ovin1en Li cli con verge11za la cui esislenza e oggi pressoeb e concordem ente ammessa~

TJ. ,q110

Coslruzione razionale di u n baa. temperatura costa11.te. G RASSI.

-

Societ a Medico-Chirnrgica di Modena. Sedu ta del 19 febhraio 1932. Presiede jl „prof. S1sTo. L' endorach ide.

.Prof. G. FAVARO. - l1'0 . ritien e eh e l 'endo.::achide, com e form azior1e 0111ologa dell 'endocranio> sia presente solo jn cor rispondenza delle parti ossee scoperle del can ale delle vertebre, ove si identifiea co n il loro perioslio, 1ne11tre m anca a livello. n on solo dei ligam e11ti interposti fra le vertebre. m a ::in ch e di quelli ehe n e riveston o internam ent& il can ale osseo, clove essa vien e p ure descritta. 1

Linfogranuloma ifllgu inafe.

Prof. I.1 l ' AI S . - L 'O. r iferisee su tre casi di linfogr anulom a inguinale o m alattia di Nicolas-Favre, la ct1i diagnosi clinica fu convalidata dalla positivita della r eazione intraeutanea di Frei, m ezzo• biologico ritenuto ormai indispen sabile per sicura diagn osi di linfogranuloma inguinale, perch & s.pecifico di qt1est n mal attia. L'aspetto p apulo-vescicolare della lesione genit ale primitiva risco11trata in uno dei casi e la controllat a evoluzione di quest a lesion e lo inducono· a formulare Ja ipotesi ehe la lesion e geni tale primitiva d el linfogranu]oma inguinale insorga or dinariamen te con earatteri vescicolari erpetiformio papul0-vescicolari, e eh e a questo st adio iniziale„ assai fugace in ragione della fragilita tdella vescicola stessa, su ccede qu ella forma erosiva o papulo-. erosiva descrii,ta co1ne tipica clel]e lesioni primitive. L ~in soljto , occnsio11ale reperto e l 'ipotesi formula ta in base ad esso. verr eb,b ero in appoggio alla parentela del linfogr artulom a inguinale con altre1nalattie da Yirus fil trabile, da qualeh e Autoreassai di r ecenle prospettata in ~egui to ai risul tati 1


[ANNO

\.XXIX,

NU!\[.

14J

SEZIONE

di rieer che speri1ne11tali ehe ehiarirebbero definitivamente l 'etiolog·ia rlell ' infezione, da attribuirsi precisamen te ad un vir us fil trabile sin'ora invis.ibile, ehe inocul ato per via intracerebrale nelle sci1nmie catarrine provoca u na meningo·-encefaJite mortale. Dalla cura a11timoniale per via endo,·enosa ottenne nei tre casi studiati la completa guarigione, rapida rispetto ad altri interventi terapeutici e percio pre.feribile. Prendono Ja parola i proff. l{oss1, RAVENNA , SISTO.

Dot l. G. P ..\.NCRAZI. -- .Anor male svilup·p o delle celltl le etmoidali poster ior i.

Dott. L . RuBBIANI. -

!Ja fessura etmoidale.

Azione degli estratti ipofisari sulla diuresi in individui normali ed in un caso di diabete insipido.

Dott. L. RusnIANI. - L 'O. riferisce di aver eseguito numerose esperienze su individui no·r mali per osservare il comportamento degli estratti della parte posleriore rlell 'ipofisi in rapporto alla secrezione urinar.ia. Sia con i metodi suggeriti dal Kuck arski (diuresi provocata), sia secor1do quelli suggeriti dal Labbe (diuresi frazionata), l 'O. ha riscontrato in tutti i C.-1.si ehe la iniezion e di e.stratto posteriore rli ipofisi induee sempre nei soggetti 11ormali, una oliguria 11otevole durante il giorno , durantP la nottc ed il sonno fi siologico. In un ca~o di diabe le insipide si ebbe una notevole ricluzione dela poliuria. Dott. G. 1 ANNINI. - Epicri.r;i di un caso di paralisi del nen10 ricorrente sinistro in vi zio mitralico. l l Senrelario: Prof. G. MARGRETH.

Federazione Nazionale Italiana Fascista per la Iotta contro la tubercolosi. (Sezione Regionale Siciliana). Sedt1La del 21 gennaio 1932, in Palermo. PresideD:te : Prof. M. AscoLI. Pneumotorace artificiale in regime aderenziale.

G. C1RJMINNA. -· L 'O. considera il pneumotorace ehe si esegue in presenza di aderenze p leuriche, clal p11nto di vista diagnostico e da quello terapeutico. Nel campo diagnostico esso rivela l 'esistenza delle aderenze, sia per il comportamento dei reperti manometrici, sia per i dati del reperto radiologico. Specialmente con le radiografie i n serie rlell'apparecchio respiratorio si puo dimostrare, in parte, la sede e l 'estensione d elle ader enze stesse . Nel campo terapeutico il pneumotorace artificiale serve al distacco delle aderenze lasse od allo stiramento di quelle nastriformi e cedevoli e, sulla guida delle indicazioni radiologiche, · serve per favorire in casi rari anche il collasso delle zone p iu ]nteressnnte dal processo specifico, ehe sono quasi se1npre a livello delle aderenze. Infine, e utile per le indicazioni o le controindicazioni all 'intervento chirurgico e per preparare il terreno all 'intervento stesso: stiranrlo le aderenze in modo da renderle piu aggredibili al taglio, ed allontanando il polmone dalla parete toracica cos1 da rendere ineno perieoloso l 'atto 01perativo . L 'O. cornpleta la sua relazione <:on la proiezione di varie

541

PRATJCA

rad iogr afie illu slranli le prospe ttate applieazioni del pneu1noto:r;ace artifieiale. Amenorrea temporanea da raggi X nella tubercolosi polmonare.

G. ARNoNE. - 1'ra i fattori ehe influenzano i cicli evolutivi della tubercolosi polmonare nelle donne, determina11do u11a piu spiccata tendenza alle forn1e miliari, alle r ecidive, o comunque, turbando l 'eqt1ilibrio immunitario d el soggetto, stann.o, in 1prima linea, la puberta, il periodo mestruale, la gravidanza, il p,uerperio. L'O. pre11de in esame la condizione delle donne affette .Ja tubereolosi polmonare clinicamente guarita, all 'atto d el ritorno nella soei eta e nelle fa·111iglie. Esse, nei :primi due-tre anni ehe seguono al processo di apparente guarigione, potrebbero c•11dare soggette a facili recidive con grave danno per se stesse, per Ja famiglia, e per la pro.Je, anche 1)erche i figli, concepiti in un periodo in cui i poteri immunitari del soggetto non si sono stabil1nente affermati, sono sicuramente dei m i norati . Poiche da autorevoli r adiologi, in Italia ed al1'est ero , viene rimesso cggi sul tappeto il proble1na della r öntgcn-sterilizzazione delle ovaie in via te1~poranea, cioe con amenorrea limitata ad 1-3 anni, l 'O. , pure non dif;lsimulandosi le difficolta <lella tecnica, non ancora universalmente accettata e tan lo meno coclifica ta, d iscute sul princip io teorieo e pratico ili tale cura. Egl i e di avviso eh e la rön lgen-sterilizzazion e temporanea delle ovaie, debba essere a.pplicata, sempre previa autorizzazione collegiale e col consenso della famiglia, e possa essere consigliata con vantaggio dell 'inferma, della societa e della prole . Ri tiene ehe soil o l 'es.perienza e gli u1 teriori studi sperimentali e cliniei potran no decidere sull 'applicazione del metodo in piu larga scala. Illustra due casi nei quali la röntgen-sterilizzazione ten1poranea d iede ottimi risultati terapeutici . In uno d egli stessi casi si ebbero, dopo il periodo ainenorroico, gravidnn za e parto normali, con neonato normal mente svilup;pato.

0.

Il calcio nella saliva rle{ tuber colotici. (Rice rc Ji e sper imentali). •

1 'E1vrPESTINJ. -

A. C1NQUEMAN1 e A.

GlTLOTTA . - - .~len ingite

tu-

ber co lare all 'inizio del pneumotorace f erap eutico . (Osservazione clinica e anatomica) . _.. Per aorma dl eoloro ehe aoa se ae soao provvlstl e ehe aoa vogllaao restarae prlvl, avvertlamo ehe soao rlmaste dlspoalblll soltaato aacora pochfssime eople dell'later~ssaate Maaualetto de/ : Prof. Oott. AUCUSTO FRANCHETTI

• Medico Provinciale presso la Direzione Generale della Sanita Pubblica

A pp u n ti di l egis l az i o ne per g li Ufficiali Sar1itar i (Vedere l 'Indiee alfabetico delle materie riportato neJ Numero 15 del 13 aprile, pag. 542). Volu.me, in formato tascabile, d.i pagg. VIII-200, nitidamente stampato. Prezzo L. 1 2, piu le s pese postali di spedizio.:ie. Per i nostri abbon ati sole L. 1 O, 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all'ed1itore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Su·c ou1·s a le diciotto. ROMA.


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« IL POLICLINICO >l

[ANNO

XXXIX, NuM. 14]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. L'ntilizzazione della ginnastica pe1· Ja donna nella pratica medica.

eo giovamento qualora non aiccompagnato da una ginnastica metodic.a. Infatti la ventriera limita i movimein ti della 1111,u scolaturla1 addominale mentr.e gli esercizi ginnastiei opp ortunamente seelti coadiuvati da una gi.u ta .a1pplicazione del ben daggio addominale sono di g·rand.e utilita in quanto regolano ·effi cacemente il processo ·di involuzione ehe si verifica normalmente nel puerperio e ehe colpisce i museoli a.ddominali gia ipertrofizz.a ti dalla gravidanza. E meraviglioso vedere il ventre muliebre riprender,e form1ai e co·n sistenza qu.a si vi:rginea in seguito ad una ginnastica metodica e sistem.a tica applicaia per 6-8 settimane oltre la involuzione mru:scolare addominale. Questi esereizi muscola ri non devono essere eseguiti n.ei primi giorni. del pu1er.perio perch e in tale periodo tutta 1.a museolatu1~ai addominale si ,trova in stato di rilasciatezza e sovra·distensione : e ·s olo qu.ando si presume c.h:e l 'imbuto m .u scola·r e dell ' elevatore dell 'an o abbia ripreso La forma e il tono ehe esso aveva i)rima della gravidanza eh e si deve iniziare la ginnastiaa1 metodica. In t.al modo si so.n o viste delle multipare COIIl parete ad,d ominale rilaseiata, in cui l 'ad·dome, dopo una opportuna eura g innastica, ripre·n .deva la form.a c.h e aveiva prima della prima gravidanzia.. l ,a donna entrata in m.enopausa d eve osservare le .n orme' piu scru.p olose d.ell'igiene, deve astenersi da oc1c.upazioni g ravose (lavori eontinui e p, e~a.nti; vita t.ro·ppo sedentaria): specialmen te in questo periodo e in·dica to l 'uso di un.a ginn1aistica metodica. E proprio in queste periodo ehe tutto l 'organismo fe1nminile en tra in lotta oontro i profondi carnbiamenti fisi ci e psichiei prodotti tlalla menopausa (tempo ·di stabilizzazione dell 'equilibrio endoerinoghian·d olare). Quie sta lotta ricl1ied.e; grande forz.a e resistenza fisi1c.a, le qu:ali st>lo eon una ginnastica ben adatta potranno essere a cquistait e ed utilizz.a te. Nelle malattie del bassa ' 'entre la ginnastica puo e1ssere utile 0 dan.nosa : e utile in molti casi di infiammazioni croniche dei legatnenti e degli annessi ove provoca anche il riassorbimento di veechi essudati. E invece dannosa nei tumori ·percl1e n.e fa ·vorisce lo sviluppo. In sostanza la ginnastiea, applicata metodic.amente e eon parsimo.nia, plio in moltissimi casi esseTe di · valido aiuto al pratico ehe dovrebbe larg.a1m1ente servirsen.e. PortJata inveoe all ' esagerazionei o trasformata al grado di spo.rt violento o continuo produce da:n ni eh·e avranno una ripereussiooe su tutt.a la vita sessuale della donn.a . An·c.he in questo dunque est modus in rebus. G. LA CAVA. 1

(H.

SELLHEIM.

lltf ediz. Klin., 4 dicembre 1931).

Il problema della ginnasti1ca me·dica assume un.a impo·r tanz.a speciale rigua rdo al sesso femminil e, la eui evoluzio·n e biologica e, si puo diue doiminatla da un avvenimento: la riproduzione. 1La gravi~anzia apporLa notevoli .modificazioni nell 'apparato seheletrieo e nel1'apparato museolarei (ventre e baeino) d ella doinna; in.a ltre avendo per effetto l 'aurne·n to di 1/6 del peso eorporeo, materno causa nella donin a un ese·rcizio funzionale auto·miatico per la museolatura dell 'addome: l 'aumento ·d i pe··"o vi.ene inf:atti a posta·re il 1centro di gravita dell 'organismo all'in.di1etro si eh e i museoli d ell '.addome , del tronco e degli arti inferiori d evono notevolmente aumentare il loro lavoro per 1m,a ntenere l 'equilibrio. E neeessario quin1di eh e l 'organismo femmi11il,e sia rprepara to sin dalla puberta a ben sopportare la maternita: a cio serve la gi1nnastica m e dica: le indicazio·n i di ·essa V!a1riano seeond o l 'eta e le con.dizioni fi iologieh e della donna. · Ncl ·r erio do d.ella puberta no.n bisogn.a abusa rc della ginnastica e dello port: V\Teistmann ha osserv.a to in do1nne troppo sportive rigidita e durezza del pavimento pelvico da cui diffieolta nel parto e· conse.guenti dia·n ni al feto. Secondo Schnell l.ei donne ultra- portive devono esser e considerate quali la,'o.ratriei pes.an.ti. Es e, in seguito all'abuso ·d·ello sport, acquistano tardivam·ente e perdono precocemente le loTo funzioni sessuali: una vera e propria enilita precoce cau sata da alterato funzionamento delle ovaie e dell 'ipofisi. Nel i)eriodo della gravidJanza lai mig·lior:e gi.nnasti1c.a consiste ,n el lavoro o profes ione giornaliera, purche n·o n imp·oir tino sforzi eccessivi. E assai indicato per la gravida il passe.ggio all '.ari1a1 libera: in ta le ma.niera tutti i mruscoli de] corpo ven.g ono eser c.itati ed . in special modo quelli ehe sono interessati n.ella g.ravidanza e inel parto. In donne gravide sane e con svilu1ppo ·Dormal.e della muscolatura a·ddominale e controindicato l 'uso di vemtriere: le quali pero in co·n dizioni opposte pro·dueo.n o un buon effetto in q\lianto eoadiuvano it 1ristabilirsi dell1a1 forma e dell 'ela·s ticita delle pareti a.ddominali, ehe in seguito a gravida.nze pregresse abbiano perduta una parte del loro tono e del loro potere contrattile. Nel puerperio l 'uso della ''entriera e di po1

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XX~IX,

Nul\ir. 14]

SEZIONE PRATICA

1CASISTICA E TERAPIA.

La cianosi fa1niliare congenita.

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Pe r qt1a11to rig· ua rda Ja t era1)ia, l' . 11a 01tenuto i n1ig·liori risultati co11 l 'u so di P.reI?arati tricnici ed opoterapiei (surren,e) i n,s1eme con11binati; i soli pr·ep arati surrie1n.a li e ta a·drenalina mostrarono effetto p oco evidente e tempo.raneo. fil . 0

·u.

R.abbiosi (Cizore e circolazione, die. 1931) riiferisce su 3 ca si di 1cianosi congenita 01sser., -ati i11 3 su 5 fratelli di una stessa famig lia. In tutti 3, i avcvano com e sintomi fon1damentali 1con1uni l 'iperglobu lia e la cianosi, ·compar s.e all 'atto dlelba nascit.a, 1Permanenti nelle epocl1e ulteriori dell.a vita , con accen1tuazioni eh e l 'anam·n e: i e l 'o servazione dimo, tra110 in slretto ra})])Orto con l 'attivita cardiaca (esclt1sion e dell e forme tipo Vaquez). La 5ca rsita d ei dati plie . . sime trici, l 'assenza pre ocl1e a "~o luta di ogni rilievo acustico e l 'e„am e clellrocardiogr.a.fico muto rendono diffi cile l ' i111po tazione del problema dia·g no tico, cl1e ]Je ro · i orienta v cr so un.a malfor111aiio11e conge11ita . ·\ll 'esan1e radioJ og ico, cuore t otal1nente, ma no11 111olto 11otevol111 cnte in.g ran·dito a svilup}JO j)reYalenL1e d clle cavita dc -tre; e agerazi?n e dell 'arco i11ed io dilatato e .pulsante, spec1e nelLa1 ua 1)arle u periore, dati el1e fa nno scaritare l ' ipote i di u11a con111!Ilicaz io11e ventrieolar c pura. OJ)rattut to i 11 baf-e all ' csam e radioscopico, 1·.\. J1a i1erta11to L)Of'lato la diagno i di teno. i IJOl111onare con perforazion e del (;ltto inLerve-ntri•col are. fil. 0

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La diate1·mia nel trattamento della flbrosi e della insufficienza del miocardio. S. Biondo (Cuore e circolazione, genn. 1932) m ette in rili,cvo il fatto ehe la lues ed il reumati mo agiscon o sul miocardio, producendone a•nossiemia e fibroi i; tale eondizione puo e er e eombatlula n1e·diante la diatermia tran storaeica , la qu.a le puo 1p1rod.urre i1Jer emia d el mio,cardio e mig lioramento ,d el metabolismo basale. Sono ri.portati 1± casi tra'Ltati eon tale mezzo di cui 9 affetti da degen erabion e cardio-va. . c~lare ed an.aina i)ec toris e 5 con endocardite cronica r eun1.atica 1ed incipie nte scompenso con ae tizio. Gli e ffetti b enefici d ell.a dia termia .~ ono studiati cd investi gati con dati elinici e contro lli .d ive r i, quali : ,e lettro- e telecar.d iog ra1nma, misu.re della pression e arteriosa, del pol o, ·della temper atu ra e della capacita funzio11ale d el cuorc. on o fra l 'altro da ril eYare i miglioran1.enti ·n el1 e condizio11i g·en erali: .ritorno d ell 'appeJ;ito so11no tranquillo e eontinua.to, sen sazione di ben essere fi ico e di s' reltezza mentale, diminuzione della depre:ssio.n e l)S i1chica ,e ·d el n e rvo ismo, magg iore r endime·n to ·del lavoro e buon.a disposizion e psichic.a . In 8 casi su 9, il dolore della indrome ang inosa fu sempre into dalla diat,ermia e gli attacchi diminuirono di frequen za, durata, g ravita ed irra·diazione ·sino a eompletai scomp.a rsa, ehe si verifico in 4 pazienti; 1'unioo caso ehe resistette alla cura diatermi•ca fu in seguito molto mio-liorato con l ' uso d ei bromuri. fil. 1

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JI dati sflgmomanometrici nello studio delle ipoten· • • ion1. G. Dal1a Torrc (Ctiore e circolazion,e, die. 1931) illu tra il deeor o di vari ti.pi di ipoLensione, alcune transitorie, altre permane11ti e <limo'" tra eh e queste due forme hanno in r ea lta un comportamento diverso, in quanto .ehe le pri·m 1e miglio,r ano eon il r egr edire ed il cessare .dello slato morboso ehe le aveva ·determinate e le seeonde permangono inveee i 111mutate anich e se lo :stato del paziente si fa t>ili soddi sfaoente, e endo legate ad u.n.o slato costituzionale boo difficiln1ente mod1f1,cabile. Lo studio manome trico, specialmente se ripetulo a varie epoche, puo ·dare prezio1se noti:zie ullo stlait o circoJ.atorio di un individuo sia eh e i tratti di un iper- eh e di un i.poteso. Tale tudio , p ero, deve r~man ere solta~to c on1e uno deali elen1 ernti per formulare la d1agnosi. Sp· eci~lmente per quanto· riguarda la "ipotensione, · si .d eve t e.n er preisente ehe essa, . di per e, non rap1)rese11ta tutto il quadro morbo o, m.a soltanto urn o d egli a petti 1 otto c ui si l)aLes.a lo sta•t o di defi cien za costituzionale. Alla Lato attuale dclle nostrei conosccnze, doblJia mo accon.tentarci di ricon oseere l 'impor:tanza della .p res ion e, pur se11za coglierne l'in·nin1-0 miecc.anismo e1d il ve.ro sig nificato.

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Trombofl.ebiti dell'arto snperiore destro. M. Chifoliau, A. 1F olliasson, Cl;i. Le·normant et H. Mondor (Presse Medical e, 1931, n. 31 e 1932, ,n. 5) portano un contributo a lla patogenesi ed alla cu1ra delle ·c.osidette tro~bosi d~ forzo .d egli arti supe.iriori. In due d e1 tre cas1 os e.r vati <lagli autori compltessivam-ente, e stat.a fatta una r esezione d ella ' 'ena trombosata; colture praticate h ainno dato luogo a isvilu,p po in un •caso ·di staffilococco e colib.a.cillo assoeiati, n1ell 'altro a llo str,ept01c.occo . Dal punto di vista della cura Chifoliau e F olliasson insi to,no sulla ut.ilita della r esezion e della ' 'ena trom1bosata la cui asportazione a ffretta .n otevolmente la g uarigione d ell 'affe. z1011e. (J3. PAGGI.


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lANNo XXXIX,

« lL POLICLINJCO »

S11lla prevenzione e sul trattamento di trombosi ed

emboli postoperatori. 1

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ta sufficiente di sostanze. Quin.di la Teazione di Ab1derhal·den non, da rep erti 1po1s.itivi ehe in un1a1 forte percem.tuale di casi assai avanzati . Beek (Münch. med. Wschr., vol. 77, n. 12) ha p·en.sato ·di provocare l 'entrata precooe in ciTcolo di tali sostanze, ed ha usato per 0io sostanze di 1c:ui sia nota l 'azione terapeutica„ distruttiva sul tessuto di tumori maligni. Egli ha usa.t o acido colloid.ale o·r g.a nico della seirie del pirogallolo, assoc1iato a m~!Ilime quantita di 1sodio, oro, e zucehero. Ta li ini,ezio!lli ha praticato endovenosame nte 3 volte. 24 ore .dopo diventavano positive molte r eavioni prima n egative , evidentemiernte p e.r i prodotti ·n 1ecrotiei m ·essi in eiricolo. I ;risultati salgono ·dal 46 % al 70 % di positivita. Lai provocazione ag·isce tanto piu sieu!l"ame nte, quanto piu piccolo il tumorre. I migliori risultati sono dati da tumori della pelle, deJla mammella e dellei ghia•n·dole 1infatiche (dal 41 % a l 91 %). A. CALO. 1

Baneroft (Med. Times arid Lorig I sland Med. Jour.' feb. 1932) rileva ehe la tromb01Si dovuta a l trauma e all 'injezion e, eh e rallentano il e ircolo. Tuttavia si e notato ehe qualehe volta non i ha una trombosi in casi in cui questi due fattori sono presenti in gran num.ero; e viceversa puo sviluppa:r si una ~rombosi puT essendo mi,n ima l 'i1n1p ortanzia1 d ei due fa ttori pred etti. Gli studi compiuti al 'F ifth Avenue Ho~ital 11anno m esso in evidenza un t erzo fattore mollo importante : la coagulazione del sangue. Si e allo·r a trova to Uill mo·do per d eterminare l 'in.dice di coagulazion.e; in questo in1dice la JJrotrombina e il fibrinog erio so·n o i numeratori e I 'an,titrombirua il denominatore,; l 'indice normale e 0, 5 + 0,2 . Un indice di 0,9 o di + e con sid erato come un segno sicUTo del1'aumento d·ella t enden.za alla coagulazione d el sangue. L 'esame ·del sam.g u e e · la determinazione dell 'i·n ·d ice di co.agulazione si fanno prima d.el1'operazione e 3 e 5 gio·r.ni dopo. Sulla ba1 e di questi studi si sono distinti

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NOTE DI TECNICA. Un metodo spettrofotometrico per la determina· zione del pH applicabile ai liquidi torbidi e eo·· lorati.

Nel eorso ·di uno s tudio iniziato da C. L due tipi di trom,bosi postoperatorie: Ducco (La Prensa M edica. Argentina, 20 gen1) tipo a: con trornbosi come fattore prenaio 1932) sulle ,a1lb·u mine ·dei .cliff1e renti liquidominante, gonfiore della gamba e occlus io- di dell'organtsmo, egli ha riscontra1to una cerne definitiva .d ella ven:a1, ma con piccola eleta difficolta ad .avere determinazioni precise vazioin e febbrile; del pH in liquidi torbi.di e colorati. 2) tipo b : con tromboflebite •come fattore Egli pero e riuscito a·d otten ere risultati sodpPedominante, con febbre ·a lta, infezione e ·disfacooti con. un metodo spettro-fotometriqualche volta batteriemia. co ehe presenta ai colleghi. I casi d e l tipo a rurono tra ttati con thiosolCome colora·n ti ad.atti alla d etern1inazione· fato di Na per ridurre l 'indioe di c_g.a1gulaziod el pH e.gli ha scelto nella serie d .elle ftal ei,n e ne; s i somministraro·n o 10 cc. di una s olucinque sostamze 1c.h e coprono tutta la gammai zione al 10 %, ·e la d ose fu ri p etu ta nelle 24 ·d i pH compresa tra 3,0 e 9,0 piu ehe suffiore. Nove casi co1i un iridice di coagulazione. ci.ente per tutti i l.avori di c11imiica biologiele.vata dopo l 'opera-zione furono trattati pro- ca . I colori scelti sono i seguenli: azzurro dr filatticamente con thiosolfato di Na e si otbromofenolo, v1erde di broim ocr e olo, porporai tenne UJl abbassam ento ·dell ' indice di •c.oagudi bro·m ocr e o lo, azzurro di bromoti111olo, roslazione in tutti , ma in un caso con !Ilormale so di •c.r esolo. protrombina ed· e1e,~a1to fib-rino~eno n·o n si sviUna soluzione c1ualunque d el colorante si luppü la trombosi . In 6 casi di trombosi trat- .d iluisce 'c.on acqu.a ·di.s tillata fi no .a cl1e UJII cc. tati con qu·e sto . m ·e to do 1a gu.arr"i.giooe fu ra- di questa soluzione1, mescolato con U!ll cc-. dr pida. idrato ~sodico, N / 10 ·dia un liquido eh e p 1r.es.en-· Nel tip 0 b (tipo settieo di trornboflre bite.) ti nella lu•n1gh ezza d ' O!Il·da ·d i ma.ssin10 assorl1anno dato eccellente risultato le iniezioni t Dbimiento, una den s ita ottica u a uale :a1d 1,00. dovenose di viol etto di gen zi.an a a ll.a do e Se in·v ece ·d ello spettrofotom1etro si usera un· di 50 cc. di una soluzion e al 0,.5 %, ripetute fotome tro x1 ecessario adoperar e a·d.atti filtri. du·e o tre volte a g ionni a lterni. Per i liqui·di in.o olori e traspaDenti si meNon si e avuto n eis·sun ca so di morte per s colano volurn1i egu ali di liquidö in eJsam e e emb olia. R. M .t.\RTONE. della so·l u.zione del colorante e si deteTmina la· den sita ottic.a d ell'.a miscela, ·n ,ella 111ing hezza' d 'onda corrispondentei o con il filtro adeguato. SEMEIOTICA. Con la ·det erminatia· densita ottica "' i cerca La provocazione diagnostica del carcinoma. n ella tabella umita al lavoro , il pH corri. pond1e nte . Per provocare una sieroreazio·n e positiva, u.n N el ca so ·d i liquidi torbidi ,o colorati sii c.a 11cro d1e, e Lrov.arsi in1 uno stadio avanzato di f.anno due ·d1et ermi·n1azioni d ell.a densita ottica : ~v ilt1ppo , .per intTod urre in ciTcolo· una quanti1

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u11a ulla mi·scela di parti u g uali ·di liquide in ,esame e soluzione di colo,ra11'Le; ui1a sul la mi.scela di parti uguali di liq.uido in esam e e ae·qua1 di tillata. La ·differ en za tra le determi,n a.zioni ei fornisee la den sita ottica dovuta al color.a nte, col eui valore si c.erca n ella tabella .compilata dall 'A. in pH eorrispop.dente. 1

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VICENTINI.

RUBRICA DELL' UFFICIALE SANIT ARIO

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545

SEZIONE PRATI CA

tracoma.

La profilassi del tracorna o congiu.ntivite granulosa e stata fatta oggetto di speeiali prov,,idenze legirslative solo in epoca r ela tivame nte r ecente e piu 1propria·n1iente col R. Decreto 23 ottobre 1919, n. 2292 eonvertito n ella legge 29 giugno 1922, n. 1004. Prima di questo d ec r eto esisteva.n o solo alcune disposizioni gen eriche sulla profilassi seolastica delle oftalmie eontagiose, eontenulte nel regolamento gen erale sanitario 3 febbraio 19·0 1, n. 45 (articolo 145), nel regolame•n to per la profilrussi d e:lle malattie contagiose n ella seuo.la d el 16 ottobre 1903 e d in quello generale per l ' istru7.ione elem e·n tare d el 6 febbraio 1908, n . 150. <~ol rieordialto d eoret o 23 ottobre 1919 fu autorizzata 1a eon cessione di mutui senza interessi agli Enti pubbliei, o ad I s tituti• d.i b en efieenza, od a ltri Enti morali, allo seopo <li provvedere a lla eostruzione, sis temazione e arredamento di ambulaitori antitraicomiat01Si e di sp eeiali luoghi ·di cwra destinati a l ricove r.o d egli infermi di t racomia. Furo,n o inoltre stanziati annu.almen,te, n el bi1anc io d ello Stato, appos iLi fon·di per sussidiare l 'istituzione di servizi di cura d1el traeoma, speeia lmente da parte di Enti ·ehe non possono b en efi catr e d·ei mutui ; e p er eontribuire al funzion.am ento di a1nbulatori o r eparti ospitalieri a•n titraeomatosi, e d a llo 1 volgimento di cor i di propagand1a o di istruzione d ei m1ediei n e·l la pr;J.t~ca della diagnosi, d ella cura e d ella pro filassi d ella m .a lattia. Inoltre l 'art. 5 del deer eto ha reso ob])ligato1ria lai denunziOJ dei casi di tracoma riseontrati n elJ.e scuole, islituti di educazione o di eura, opifici indus.triali e collettivita in gen ere . ..\lle norme per la profilassi del traco·m a n elle iseuole abbiamo· gia aiceennato illustran<l o il r egolamento 9 ottobre 1921 , n. 1981, per la difesa eontro le malattie infettive nelle scuo1e (1); essa si fonda sopratutto sull1a segnalazione dei casi, an·c he sosipetti, da parte d egli insegina nti ; sulle periodiehe viis.i te sanitarie n elle seuolei e sulla istituzione di banchi spec i.ali o meglio ·d i classi o scuole apposite per tracomatosi. L 'obbligo d ella denunzia d ei cas i di traic.oma n·elle eolliettivita ·e stato ri.a ffer1nato col decr eto mi.nisteriale 15 ottobre 1923 1

(1) 11 Policl ., Sez. Pr., n. 50, 1930.

sullia· denunzia d elle m alattie infettive, clre lo 11a es'L eso anehe esplicitamentei agli ad·detti alle coltivazioo.i d elle risaie . Tutte queste p rovvidenz-e le1gislative sono gia la rgam e.nte atluate e la loro applicazione sarebbe anehe piu am1p ia se non fo se necessaria·m1ente limitata dia lla disponibilita dei mezzi finanziari. Cosi i soli ambulatori anlitraeorr1atosi sussidiati dallo Stato , ch.e n el 1919 erano 82, nel 1929 sono saliti a 306, eh e aissistono in m edia 60 mila malati a ll 'ann·o, ed i rep:a.rti per il ricovero e la eura ·de i malati di traic oma d.a 11 sono. aumentati .a 28. In molte localita sono statei istituite classi ed anche aipposite seuole per tracom.atosi, ·doY.e gli alunni infermii, isolati dai sani, sono sottoposti ad adatte curie per o·pera di speeia Jisti; e presso le sedi universitarie e n elle zone piu eo.Jpite si tengono annualmente corsi di is truzio1n·e e di propagan·da per i mediei e per g li i-n,s egnanti elem1entari. La lotta, pero, deve essere, per quanto e ipossibile, intensificata .p erche, purtro·p po, il traeoma Tappresenta ancora in. certe regioni di Italia, una grave m1a1lattia sociale. Variamente diffusa nel Regno, essa colpisee sopratutto l 'Italia meridionale e le isole, m e n tre e m eno frequente nell 'Italia eentrale ed aneora meno ne lla settentrionale, dove ·si trova localizzata ia prefere·n za in alcuni centri industriali. U1n indice dell 'importanza d ella malattia e d ato d al numero dei riveidibili e riform,ati per traic.oma n1elle leve miJitari; la proporzione media negli ultimi anni oseilla nel Regno intonn 0 a ll '8,5 u 1000 iseritti , ma si va da eifre b1a·ssissime inferiori al 0,1 per mille (Venezia Tridentina) a eifre piu elevate intorno a l 30 per mille in, S~cilia, al 40 per mille nelle Puglie e fino al 55-60 per mill e i1I1 Sar·d egna; eifre eh e dimostran o la g ravita d ell 'endemia in aleune zone. In queste zone le istituzioni funzionanti col con conso dello Stato o qµell e di Enti diversi, co·m e , .p er es. , l'Ente provin eiale per la l?tf:a .c··ontro il tracoma di Lecce, ed analogh e 1st11 uzioni di .a ltre provincie, l a1 Cassa Nazionale per le A sieurazioni Soeiali, ehe ha n el Me:zogiorno numerosi a·mtbulatori antitracom.atos~ , concorrono e ffi cacem ente a lla lotta contro il tr.aeo·m a, ma e 0 pportuno eh e anch·e le Autorita sanitariei •comu·n ali e quindi g li ufficiali sanitari ,dedichin o ogni loro sforzo a eomb:a.tt ere q.u esta forma morbosa eh e, per la lunga durata e per la gravita d elle complicanze e d ei po1stumi (eeeita), si ripercuote nel modo piu dalil·n oso sull.a salute e sull 'ec onomi~ pubblica , riducendo notevolm.ente la cap· ae1ta lavor.atiVla1 di •m olti individui nell 'eta ·p iu produttiva d ella vita. Senza entrare n ella dibattuta questione d el 1'·eziologia .del traicoma, ne deseriverne i ben noti caratteri cliniei, im1porta ricordare ehe esso t!l•el suo lungo decorso e in.dubhiamente contagioso, almeno fino a qtilando non sia 1

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giunto allo stadio cicatriziale, n el quale il pro- an11nissio11e al lavoro e quell e periodiche d ei ceisso infettivo puo eon siderarsi ·ormai s pento . lavoratori , allo scopo di a llontianare i casi aicInteressa p er cio sopratutto richiamare l 'atten- certati o sospetti e ·di ev itare ehe speeial·men-zion1e ·degli uff~cia li sa·nitari sulla profilassi te individui g iovani o con segni di predispodella malattia. Questa cornprende le mis11re sizione .locale o gen erale, si dediehino a m eapplicabili agli in.dividui ma.l.ati,' quelle sc0- stieri eh e n otoriamente favoriscono l 'atteeehilastiche e quelle dell 'arnhiente di lavoro. 1 er meinte del trac.o ma. R~c.ordiamo, per es., il. la profilas i i:ndividuale, altre agli 1a·m bul.ato- lavoro del1e fila nde, ·della mon·d!a· d el riso, delri an,titracomatosi , eh e , eolla tempestiva cura l 'industria d·e1la lana e della · canapa, del tadeg·li inf.ermi, tendono a diminuire il numero b.acco , ecc. · dei fo colai ·d i diffu.sion.e del 1co·n ·t agio, hanno Imoltre si dovra sorveglia r e a ffinch e n eglii dato oLii rni resultati in provineia di S.a ssari, i opifici siano applicati i procedimenti tecnici· ser vizi ·di cura e di ip1ropaganda igienica a do- atli a·d elimi.nar.e gli effetti noeivi di cer ti pron1icilio, cioe n.ella casa stessa dei m.alati, fatti cessi in·dustri.ali (sviluppo di polveri, fumo, da mediei specia listi coa.diuvati da infern1ier e gas i1Titanti, ecc.), insieme eon tutte le cau o d.a .assistenti sanitarie. ~ noto ehe il tra- . tele necessari·e ad impedire eventuali tnasm1iscon1a e sopratutto •m ,alattia d ella casa povera, sioni del eorutagio ·dai ·mialati ai sani. udi!cia e sovraffollata; pereio utilissimo puo E da ricordare i·n·f ine eh e talune condizioni riuscire l 'intervento dal per sonale sanitario costituzionali orga:nich e od aicquisite, come la ehe, oltre a cu r:arre gli i·n ·fermi e d a isorveglia- scrofolosi, il lin fat~smo, l 'adenoidismo, predi: re le eon·dizioni di salute delle altre persone pongono al traeoma, ed anzi , secondo le vedi famiglia, fara diella •p1ropaganda spiceiola, dute di alcuni studiosi, nie r.a1ppres~nterebb ero indich er a lc preca·u zioni n·e cessarie per evita- addirittura il fattore patogenetico. Di qui 1'opre i oontatti p1ericolosi, inculehera le abitu·dini p,ortunita di ·dare inc:r.emie n.t o a tutte le atti di pulizia ·e ·di ordine della 1casa, in&egn era le vita profilattieh eJ eh e si pro·p o.n1gono di eomre.g·o le di nettezza ·delle m.a1n i e d ell1ai facc:ia bia1ttere queste tiend·einz·e n ell 'inf.anzia. P·e rcio , ed il mo·do di disinfettare gli oggetti conta- oltre ehe trasfo:r mare , dovu11que e possibile, minati (bianch·eri.a 1piersonale e da letto, og- le scm.ole per traco·m ato1s.i in ver e e proprie getti d 'uso, g iocattoli , pe:n.ne, libri, ece.), ren- scuole a ll 'aperto, occorre far b·enefieiare i bamdera, in una parola, l 'ambiente familüa.re fat- b·ini eostituziona lmen·t e 1predisposti, e gli stestore di difesa invece ch ei ·di diffusione del co·n·- 1si traco•miatosi, ben s'intende eon le debite tagio traeomatoiso. cau'.tel1e d 'isolamento, di tutte le provvidenze ella seuola l 'opera del sanitario eh e, ieon 1che ten.dono a preven.i re ei curare il linfa tismo accurate ' isite perio·diche sorvegliera le co11- e la gracilita in genere (colooie marine, mondizio·n i di salute degli alunni riguardo alle tan·e e diurne, elioterapia, ooe.), ed integrare affezioni oeulari, dovra essere f~alllcheggiata l 'opera del m edico oculista eon quella deldalla collaborazion·e ·degli insegnanti colla ] 'oLorin,olaringologo e del pediatr<l . prom:ta segnalazione dei casi, anche solo soNella lott.a coin tr.o il tr.a.o oma l 'ufficia le saspetti, di infi.amm1azione congiuntiv.ale. Nella n itari o puo ·dun.que portare un contribu1to molE1cuola pu.r e le ab,i tudini ·di pulizia dei ba·m hiteir>lice non· indiffer·ente, 1ed e ·d.a au spicare ehe ni, l 'orrdine e la disciplin.a p•er evitare lo sdam- 111eircte lo sforzo con corde di tutte Je en·ergie bio di oggetti peirsonali, ·devono essere sem- dirette a eomb,a ttere questa g·r:avie pi.aga sociap1re scru·p olosam·einte osservate pierche con cor- le, ehe ancora infe ta alcune regioni d 'Italia , rono efficacemente ad impedir.e even tuali con- essa in un futuro non lon•ba1no , debba scomtagi. Qti.ando qualche caso ·di m .a latti:a· si pre- pari~e dal num,ero dell e malattie ein·de·miiche, enta1ssei si applich eranno l e disposizioni del come e .avYenuto per la pellagra, e 1c o111~ dor egolamento gia ricordato; di fronte poi ad un ,Tra a, enire per Ja malaria. A. ·FRAN CHETTI „ numero ma,g giore ·d i rcolpiti, spetta all 'autorita ... anitarila1 prop.orre l ' istit uzione di classi o scuole speciali per tracon1atosi, ehe dovran•n o esseFOSTA DEGLI ABBONATI. re insieme fattore .di profilassi e di cura e fun zionare sotto la i•mmediata vigilanza di un -~l dott. S. C. da Tr.: n1 edico eompeooilte. La scuol.a infine do·v ra Quesito. - La cefalea .gra vati VCl e seg110 caervire insieme come amb·i ente di pro1paga.n·da e 1cor11·e centro di osservazione, d at1do· n1od() <li :r.atteristico e patogn1omonico di .stenosi mir jsalire ·dalla conoscenza dello stato sanitario tralica? Risp. - La cefa le.a O'l'UVativ·a 1!011 e ~egno degli a lunni a qu·ello delle cond.izioni delle fane ca ratteri stieo n e patog;n o 1 1101 1~c o della sLemi.O' lie ·da cui essi provengon·o . Il tna.coma negli adulti inteoressa a ltresi in nosi mitralica; m anca in molti casi ; in qualrapporto al lavoro, per il pericolo eh e appu•nt~ cuno e indipe-n.dente da l vizio c.:rr:di.aco; in l 'ambiente di lavoro costituisca un fattore d1 qualche m.al.ato puo ·essere messa i11 raJJporto di ffu ione del contagio. Potranno quin·d i gio- eon il disturbo cinooJatorio m·en.ingo-eneefat. p. vare , ai fini profilattici ; le rigorose visite di lico, e migliora •con i cardiocineiir.1. 1

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o XXXIX, Nul\'l. 14]

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A1 dott . 1\. :

Quesito. -

Per qua111 to temipo i 1p ub ~vere po itiva la intrade rm1ore.azione del Cason1 do110 l 'asportazio,n e di una cisti ·da ecl1i0no ~o cco e a ll ' infuori s'intende di una eventuale r1produzione? Risp. - La possibilita di provo1care una r eazione intradermicai oon liquido cistico si 111a111tiene per lu·n go tempo dopo l 'atto operativo. Son10 ·d,e scritti c.asi n·e i qu.ali l.a reazione ~ i manten11e po iti,·a dopo m esi ed anni , fin dopo 8 anni (Casooi, Pontaino, Testi e Zoli , ecc.). E difficile dare un.a spieg.a zio,n e della persi tcn~ di uno stato aller o-ico per 1cosi lungo tempo, qu:ain·d o l 'antigeno e 1scom.parso; in a ltro campo (aller gia serica p. es.) si ~ atil:Ilo esemJpi sicuri della persistenza per ann1 d elt. IJ. lo stato allergico . All 'abb. n. 12560: In qualuin1que n1oder11a i1·to11ogrctfia sul diab ete trovera tutte le indica1 io11i sulla cura insulinica. Oltre a ll 'eecelleinte tratta to di J oslin sul diabet.e (non perb trado lto in italia110) ved.a, p. e. . , l.a r ela!Zione de l Prof. L. Zoja al XXXVII Co11gre „ o di Nle·dictna inlflrna (1931) eh e„ puo ottenere anehe dalla nostra Cas.a Editrice. Come trattato di Pa1~assitologia, ved.a, quello di Alessandr1ni (U.T.E.T. ) e per la BatLeriolocria quello ·d i Puntoni. Buone cognizioni in proposito e sufficienti per chi non ' 'oglia specializzarsi in materia trovera sul r ec.e11te 1nanuale di Ale sandrini , Sabatueci fl P8n1pana ; Gli esami di laboratorio , L. Pozzi ed. R oma. 1

fil. ~t\.l

547

SEZIONE PRATJCA

dott. P. Z. d.a C.:

Sulla fin e del 1928 il Mini st ero ·degli Est eri comunico una richiesta di m.ediei p er il Congo ß el o-a. Da allora tllon rfsulta vi siano state al tre richiest e; in ogni m odo im form.azioni dirette ])O~sono e ser do mandate all.a « Cr oce Rossa del Congo, Ru·e de Livourne, 80, Bruxelles n. A. FR.\.N CHE TTI. 1

suti sia vege lali cl1e an i111ali . L 'esistenza si puo di·n11ostrare fa:oetn do agirie il tessuto di eui i vuole dimostrare 1'induzionei su di un altro a br :eve distanz.a, con l ' interposizione di un ottile strato di quarzo . Nel tessuto in·dotto (rizon1a di cipolla, culture di saeear o1nioeti) i ri scontra dop·o· un dato tempD una i)roliferazione piu intensa, dimo,s trata p. es. dal nun1ero di cellule in mitosi. ·F ra l1e .altre proprieta di in.dagin e dei raggi mitogen eitici , Jesenius 11.a riscon.t rato la proJ)rieta ·di inibire la Tespirazione sia aerobica ehe an.aerobi:ca di eo] ture di saccar omieeti, dimostrabile con i l metodo ·d i 0 . Wiairburg. Sulla base di que ta m etodica, l 'A. h.a eonfrointa to l 'in·duzione mitog·en etica di sangue uma11-0 normale , con qu·ella ·di ie.angu e di canrero i, e ha riscontrato Ja a seinza o una preenza minim>a1, a l disotto del limite d·egli errori, di irradiazion.e mitogenetica da p·a rte d.el sa•ngue ·dei cancerosi. ~1eintre in 145 campio·n i di sa.n gu.e 11ormali i ·dim ostrava una liev1e inibizione della fer1nen L.azion.e e una forte inibizione della respiTazione aerobica n ell ' << indotto » (Sac:caromyces ellipsoidens) , in p!'lesenza ·di san g·l11e di 75 can cero ... i, non si dimo tra,ra effetto ale uno. I11 alcuni easi la diag n osi in questa guisa ·di Ca si ])Ote fare pri·n11a eh e fosse cli.ni:c.amente p o sib ile. L 'A. si ri·... erv.a ulteriori ricer ch e per cercare di standardi zzare tale m eto·do per scopi cli11icam ente utilizzabili. A. CALO. 1

1

....

RammeJJtlamo l'lmportaate pubbl/cazloae:

Dott. W. SPIELMEYER Profe ~ ore

all' Univ cr s ita di Monaco di BaVliera

Manuale di tecnica per Ja ricerca microscopica del sistema nervoso Quarta edizione tedesca, accrescil•ta Traduzione ita.l. del D ott. Cuglielmo Lippi Fr~~ cesconi A ssist. Clinica Neuropeichiatrica della R. Univ. di Pisa c on Prefazione del prof. C. B. Pelliizi Dirett. R. Clinii.ca Neuropsichiatrica dell' Univ. di Pisa Riportiamo l'l ndice dei capitoli : l. DEI PRINCIPII DELLA COJ,ORAZIONE E DEI METODI ELETTIVI ?J1 COC.ORAZIONE, pagg. l a 13. II. ~CO P ! E METODI DELLA RICERCA MH'ROSCOPICA DEL SlSTEMA NERVOSO, pagg. 14 a 31. - III. LA FISSAzIONE. pagg. 32 ~ 43. - IV. L'1NCLUSIONE JL TAGLIO, pagg. 44 a 59. V. QUADRI D'INSIIEME, pagg. 60 a 71. - \ TI . LA MF.SSA IN BVIDENZA DELLE CELL tTLE NF.RVOSE, pagg. 72 a 84. ~ VII. LA MESSA IN EVIDENZ.\ DELL FJ NEUROFfDRILLE E DEI CILINDRASSI, pagg. 85 a 100. - VIII. LA ME~ SA IN EV IDENZA DELLE GUAINE MIELJNJCHE, p agg. 101 a 116. IX. LA MESSA IN EV IDENZA DELLA NEVROGLIA, pagg. 117 a 140. X. LA MESSA IN EV1DEN 7.A n1 SOSTANZE I1l DI~FA C IMEN'fO .E DI DEPOSL7JIONE, pagg . 141 a 157. - XI. LA t.1Cl:lltCA SUI VASI E SULLE MENINGl DEL S •!)TEMA NERVO~O CE~ 'fRALE, p agg. 158 a 167. APPENDICE, pagg. 168 a 16 ~. - XII. LA RICERCA DEL SlSTEMA NERVOSO PERIFERICO, ya.g-~. l 'i'O .a 180. - XIII. LA DIMOSTP.\ZlONE DI ALCUN I MICRORU.ANISMI PATOGENI, pagg. 181 a 192. - APPENDJCE, p ag. 193. - lNDICE, pagg. 194 a 208. E

VARIA _ I raggi mitogenetiei del sangue umano. · (JESE 1 IUS .

Biochimische Zeit. , vol. 226, pa-

gina 256).

:E: nota l'esistenza dimostr.a ta da GuTWitsch di una emanazione ultravioletta da parte di tessuti animali e veg-etali , e .speeialmente in quelli con piu attiv~ attivi't~ . di rip,ro~uzione ceillulare. (Raggi m1togene t11c1 o r . d1 Gurwitsch). Tali raggi hanno a loTo vol'ta 1.a prol?rieta di slimoliaire la divisione cellulare in altr1 tes-

Volume in-16°, di pagg. VIII-208, niti.tdamente stampato su car t a uso mano. Prezzo: in oroohure L. 2 2; l'ilegato dn tela con inscrizi oni sul piano e sul dorso, L. 2 8, piu le spese .postali di epedizione. ~er i nost:r1 abbonati, rispet.tiva.mente. s o le L. 1 9 e },. 2 5, lrt porto f1 ancv. Inviare Vaglia a ll'ediitore JJUIGI POZZI, Ufficio Po-

t;tale Succursale diciot.to, ROMA . •

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548

« IL POLICLI NI CO »

[ANNO

XXXIX, NuM. 14]

POLITICA SANITARIA. E GlURISPRUDENZA. C*) Risposte a quesiti per questioni di massima. 26° Dottor G. P ._ - E sogge tto alla imposta di R. M. iuLto lo stipendio e n on soltanlo quelle eh e risulta <lalle dedu zioni per obblighi del medico condotto ve1·so la Cassa di Previdenza. 1\.gli etfett~ del cointributo all 'I. N. I. E. L. si tien e conto anche della indennita per le funzioni di vigilanza igienica; ITla si co11siderano lo stiIJendio e l a indcnnita nella misura effettiva r isultant e dalla riduzione del 12 %. .

27° Dottor D . A. - Generalmente, e utile agli effetii degli aumenti pcriodici il servizio prest aLo, dopo la ~omina definitiva, per il r apporto di impiego al quale il Lrattamento econ omico prog ressive si riferisce. 11 servizio interinale e distinto ed h a co·n dizion e giuridica diversa: p11r essende seguito dalla nomina d.efinitiva all 'ufficio di titolar e non si salda con questa. Ha soltanto effetto, ma per speciale dispoisizione, limitatamente al periodo di prova. Questa efficacia non si puo estendere oltrc i liID:iti stabiliti dalla legge, peT una determinata causa. Non vi e nemmeno rapporto di analog ia. 11 servizio in terinale e valutabile agli €ffetti degli aumenti periodici soltar1to1 se dalla deliberazione di n omina definitiva o dal capitol ato rist1lti questa efficac~a, eh e il rap porto provvisorio per se 6tesso non ha. 1

28° Doltor !..1. G. - A norma dell 'art. 3 della legge su1 lavoro dell~ do~ne e dei fancit1lli , approvato co n R. D. 10 novembre 1907, n. 818, l '« ufficiale sanitario clel Con1ur1e deve eseguire la visita medica e r ilasciare il certificato n el libretto sen za coinpenso a carico dell 'operaio. La spesa even tua le, ta11lo della prima visita medica quanto delle st1ccessive, sara a carico dei Comuni. 11 libretto , il certificat.o m edico e il certificato di nascjta e tt1tti i ciocumeD:ti i1ecessari per ottenerlo saranno esenti da tasse di bollo ». E da riten ere eh e il Comune non debba p agare compenso, trattandosi dell 'adempime11to di un dovere normale e non di prest azion e str aord inaria. 1

29° Dottor N. D. - 1Se il con corrente accetto la nomina e poi f u dichiarato decaduto per non aver assunto il servizio, e d a riten er e eh e gli effetti del con corso siano esauriti e l 'amministrazione n on possa esser e obbligata di provvedere alla nomina in base allo stesso conco•rso. Ma se r1on vi e stata accettazione, essende i1nproduttiva di effetti la prin1a deJiberazion e, l 'ammir1istrazione deve procedere alla nomi11a di un altro con corrente. 30° D ottor D. R . -· Se il capitolato1 non e stato n1odificato e ancora in vig·ore, pur essendo pre-

( * ) La

presente rubrioa eaJfidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI

Yista la rinnovazione quinq11ennale. E ovvio eh e, se qt1esta non si veri fica, continui ad avere effetto il vecch~o· capitolato. Lei h a legittima aspettativa al trasferimento. Pt10 farne domanda al Poclesta. Se la risposta . ara negativa, potra ricorrere alla G. P. A. in ecle giurisdizionale, dato ehe il rifiuto i1on abJ)ia causa legittima. •

31° D ottor D. R. - Il rapporto, controverso e rep-olato dall 'art. 31 del R. D. 30 dicernbre 1923, 11. 2889, modificato d all 'art. 6 delJa legge ·23 giugno 1927, n. 1073, il q11ale dispone cosi: « all 'uf-

ficiale sanitario per gli accertamenti ed il ril ascio dei certificati ehe le vigenti disposizioni gJi demandano, e dovuto, quando essi seguano n el1'esclusivo interesse privato, un compenso a carico dei privati interessati. La misura di tale eompenso per le singole prestazioni e le modalita del relative versarnento da parte dei privati e della liquidazione, verranno st abiliti, con effetto 'd alla data di pubblicazio~e della presente legge, dal Prefetto, sentito il Consiglio Provinciale di Sanita e la G. P . A. Sulle somme versate dai pri~ Yati per i compensi prevjsli dal presente articolo, e devoluta in ogni caso al Comune una· quot a non su~riore al 25 % ». La percentuale dovuta a] Comune dovrebbe ;'\Ver e effetto dalla data della !egge 23 luglio 1927, n. 1070. 32° Dottor A . S. - 11 c.apitolato tipo e un progetto : certamente ·n on e obbligatorio1. La Prefett ura puo formulare uno sch ema, per dare una guida, nei singoli casi. l\lla la cosa no~ ha importa11za. Se jl Comune ha ordinamenti inad eguati o superati dalla su ccessiva Iegislazion e, l 'autorita tutoria deve i1nporre la modificazione del capitolato e del regolamento sanitario legale. Cosi la determinc.izione degli stipendi minimi come la classificazione dei Comuni, in rapporto al l 'una o l ';:iltra categoria, e le successive modificazioni so~o riservat(l. alla competenza della G. P. A. in sede di tt1tela, a norma dell 'art. 34 del R. D. 30 dice:rnbre 1923, n . 2889. . Il Com une puo f are proposte. Al pro1v vedimen to discrezionale di modificazione n'on e di ostacolo alcun divieto. N . B . - Ai quesiti dcgli abbonati si risponde, in ogni caiso, direttamente, per lettera. 1 quesiti devono essere inv iati, in, busla, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati imp er sonalmente alla Redazione del cc Policlinico », v ia Sistina 14, Roma. Le risposte ai quesiti ehe non richiedono esame di atti o speciali indagini, sono gratuite.

esercente in Oaseazione, cone. lega.le del noetro periodico.


549'

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFE S SI 0 N ALE . . MEDICINA SOCIALE

Ven1endo a con:siderare i pro·ble1ni tlell.a Seuola du e sono i fen om eni eh e preoec upano g li stu.diosi in queist o caso: la du~ occu·poaz i o1n e e la superproduzione. Questi fatto:ri 1possono 1)assar e in scco.n da lin·ea qualora si volg.a l '.a tten zion e n·o n alla quaritita berusl al la qualita d eg·li iscritti alle sauole i1n ieriori , m edi·e e su perioti. La q u.al ita puo salvar.e dalla inutile e dannosa sovra produzionle . Molti vagh eggian-0 giu starn ente una specie di cc artigiana to m en tale d egli eccezi onalm.ente doit ati ». Oggi ]a rioerca d ei giovani eocezionali e il frutto dell 'esp eriienza passata1 e l ' orie~ta mento professionale, la ifieer ca della vocazion e, l ' ac1certam onlo ·de1 le attiludini si fa dappertutto. Vi e pero tuttora dissen so circa i m etodi d a adoperare p e.r orien tare o m ·egli-0 per ricon oseere la vocazione. I m ental tests n oin. ba t.ano per eh e 1'a LL.u.alita non costituisce tutta ]a persona lita di um in·d ividuo : bisogna allar gare Je in·dag.ini su lla eredita, sul comp·ortam.ento sponta.n eo in ~a1mig lia, alla &cuola , n.ei g iuoebi, sull 'inteJligen za teoniea d·e i ragazzi ·e sul loro carattere . Cosi operando i 1a il depistage ,d egli eccezionali, cioe dei diffevenzia ti in piu come <lei differ en ziati in m eno. A que ti ultimi si pensa g ia con scu ole spec iali mentre i primi p otrebbe.To esser e utilizzati subito eo·mrpensando con la qualita la1 forrnazion e d ella m assa ·d ei mezzi istruiti . I problemi ·d el la scuola sono n·umerosi ed adeguiatamente trattati: aJ.cuni el ementi rim an.g ono -pero tu ttor.a con trover si. Nella scuola molto piu eh e n ell a officina, ·p rep ondera nella scelta d·el m od o di lavorare, il fattore sogge.ttivo , sia da parte d ello scolaro, eh e da parte del ·mlaiestro. Da molti anni il pri•n cipio gesuitieo della massi mializzazio.n ·e de l lavoro e sta to s u·perato <lalla moderazione nello s tu·dio e in questi ultimi tempi il d ogma d ell a cc scu-01.a p iac.evole » completata dallo sport ei dalla e du eazione· premilita~e si .ß tr1asformata in n ecessita. L' A. crede eh e g li scolari debbano 1studiare in r egim e optimum ma d ebb o n o ·C ser e sottoposti a rn.a ssim.alizzazioni .periodieh e. Cia;scun Tagazzo prende da se il suo ritmo di studio, mia il rna,estro• d eve far lavorare• tutta la c1russe con un regime eh e r.appresenti l'optimum dei Te.giimi spo1n tan ei ·d ei sing oli scol ari. La scuola ha lo :sco·po 1di pl'e·p arar e iJ ragazzo non solo a]la ·µ rofessione o al m e: t iere, ma anche e sopratutto alla vita. Ora , la vita ha riehieste i1nperiose di' l avori .m,a s. imal.i: private e puhbli·c·h e calamita, cri si eco,nomiche , o-uerre. Le miassima lizzazioni p e.riodich e h anno lo scopo di prep ara r,e il r.ao-azzo a questi periodi 1

Problemi psicotecnici della l'officina. (S. DE

SANCTIS.

scnol~t

e del-

Rass. di Med. (llp pl . al lavoro 1

iridustriale, n . 6, 1931). E 001 arg·omento questo el1e 11.a oir·.n11a i raggiuinlo lo sviluppo ehe ad esso· com.pete per la sua importanza da l punto di ' 'ista ig ie ni co-sociale. u .n a volta la ·scuola .e1 l 'officina e rano due eo e talmente diiverg€1:Ilti ·da n on la ciar e possibilita di paragonare il lavoro scolatico ed in gen ere il lavoro m entale, con il lavoro i111u colar e; oggi pero n on e piu cosl e i due can11)i i sono avvicinati, r endendo sempre piu vera l 'a.nalogia fra c uola ed offic ina: in ambedue e sempre l 'u oim o ehe impiega tutte le ·su e f0irze, ehe t enta con tutte le s ue possibilita 1p sicolog ich e e m eicca•n ieh e c.l i r<.lggiungere i propri fini . Su iarl cuni punti del problen 1a pero l 'accordo no1n e stato ancora raggiunto: tale e p er esempio quello del lavoro in serie, di e ui tanto si e parlato pro e •c.ontro : l 'A. e fa vor evole a questa speeie di lavoro, prima di tutto pereh e non si poteva farne a m e•n o, data l 'esigenza d ei bassi .prezzi e p oi p er eh e non e vero ehe l 'uomo ·si abbrutisce nel lavoro a serie, in quanto 1che questo si puo eseguire a n ehe p en sa.n do a·d altro, p er eh e essendo essenzialm emt e abitudinario e lllon richiedenldo pereio una g rande conoentraziorn e m entale. quale richie de il lavoro .n uovo, stanca molto di meno l 'operaio. Ond'e eh e egli e protetto contro l 'i.nfortunio, ch e spesso dipende <l.a disattenzione ~ ·da lllegligenza oltre eh e da a ffaticarnien:to . (La m .aggi-0r parte degli infortun i hanno luogo di 1sabato). Ma il lavoro· in serie ha i s11oi svantaggi eh e possono, essere evi1ati qualora il lavoro non superi u.n a eeTta velocita . A1tra condiziorn e n ecessaria a l lavorator e in serie e eh e ad esso sia aissic urato, quando esce dal lavoro , un a d eguat-0 com pen so morale : a cio h a provveduto il . ITTostro R egime con l ' is titu zione d cl Dopoharvoro eh e edu ca , div.erte ed a llon tan,a l 'operaio <lall'osteria. ~ n ecess.ario cr eare nei lavor.atori 11na coscienza particolare, di cui i quattro elementi pri1ncipali sono: · 1) la con sapevolezza eh e l 'uomo ehe lavora e ·P·r oduoei ha diritto a ll.a vita; 2) la ines i t en za d el caso in rapporto· ag1i in fortuni; 3) la giusta valutazione del proprio Javo.r o (ci ono d egli artig iani eh e si credono dei Mi r h elangel o: I Sovieti via1n no ritorn an1do ad l1na crerarchia dei lavoratori); 4) la solid a.rieta eh e d evono aver e i lavoralori fra Ioro. 1

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0


<<

lL POLJCLINICO »

di i-nte111sa attivita: questa porta alla fatica (surmeTW:ge) in.a · ques.ta puo es::rere neutralizzata da un congruo .riposo successivo. Bisogn.a poi guJa1rdarsi .d al chiam.arie fatica quella ehe e semplice stanch ezza 0 ·disagio e perfino l.a noi.a . L 'A. fini1 ce 1col raccorrua111dare l 'inbeTesse pe.r i problemi della scuola e d ella officina: i pro·b lemi eh e rig·uardano il medico sono a1n.a loghi, e n·on ind·e n tici. II n-i.edico p1u o essere, \ olen·dolo, uno strumento effida1cissi1no di pa cificazione sociale. G. LA CAVA . 1

1

1

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CONCORSI.

POST! VACANTI.

>.\:'\NO

X.XXIX,

~Ul\l.

14)

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PRETORO (Ch.ieti) . Scad. 15 apr.; L. 9000 e 5 quadrienni dec., ollre L. 500 se uff. san., L. 1500 cavalc.; ridt1z . 12 % ; cta lim. 40 a.; tassa L. 50, 10 . Ro~rA. I stitut o Nazionale delle Assicurazioni. -

AosTA. - Per tito1i ed esami. Po.sto di Ufficiale Sanitario co:Qsorziale di Cuorgne, Alpette, Castell amonte, Castelnuovo Nigra Frassinetto·, Pont Can avese, Salassa, Pratiglione, Valperga, Sparone, Locana, Ribordone, Ceresole Reale·, Ingria, Ronco <~anavese e VaJp,r ato Soana con residenza in Cuorgne . Stipendio iniziale L. 14.000 oltre L. 6000 per jndennita di trasporto, a] lordo delle ritenute di legge. Divieto esercizio professionale. Le domande d 'ammissione devono pervenire entro il 15 maggio 1932 alla Prefettura di Aosta, corredate dai documenti di rito preserilti dal bando. A-c;LETTA ( .. al c.rno) . - Scad. 15 apr.; L. 7000 e 4 quadrien11i dec., J)er uff. san. L. 500 ; tassa L. 50,10. 1

ß1TONTO. Ospedalc Civile. - Medico del Reparto n1edicina e medico competente in tisiologia ; slipcndi: L. 2400 per il primo e L. 6000 per il secondo, 1orde del1e ritenute di legge. Sead. 10 aprile. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria <lelJa Congregazio11e di Carita. CANICATTI (A grig erilo) . - Sead. 15 apr.; 4a Sez.; L. 8000 e 4 quadrie11ni dec. , adclizion. L. 500 ogni 250 iseritti SO(pra i. 1000; eta lim. 45 a. ; tassa IJ. 50: 10. CASTAGNETO CAnnucc1 (Pisa) . - Posto per la eondotta frazionc di ßolgheri eon residenza nel luogo. Sendenza 30 aprile. (Vecli prec. N. 13) . · CATANZARO. .4.m,ministraz. Provinc. Sead. 30 n1ag., ore 12; medico radiologo nell'Oapedale Psichiatrieo di Girifalco; L. 10.000 e 5 scatti qua<lriennali dec., indenn. L. 1000; riduz. 12 %; alloggio personale, ill uminaz., risealdam., vitto personale di i :i. elasse; eta lim. 35 a. al 1° mar.; tassa L. 25; doc. anter. al 1° die. Servizio entro il ter1nine ehe verra fissato, sotto pena di decadenza. CHIETI. R. Prefettura. - Uff. san. di Vasto; al 23 aprile, ore 17; L . 5000 e 5 quadrienni dec. ; {leduz. 12 %; per trasp. L. 1000; indennita varie; L . 5300 pel dispensario antituberoolare, gia depurate 12 %, dall 'inizi.o del funzionamento (riehied esi competenza in tisioJogia) ; e consentito l 'esercizio della libera profess.; tass a L. 50, 10; eta lim: 45 a. al 23 feb. Chied . annunzio. C1l\rOLi\IS (UcPi11e). - Scad. 10 mag. , eon Erto Casso; L. 11.000 oltre L. 600 serv. att., L. 900 se uff. san., I„. 3000 trasp. , e. -v. ; riduz. 12 %. CoNnuo (Nlessin a.) . - Scad. 15 apr.; L. 9000 e 3 quadrien11i dee. , ollre L. 500 se uff. sa n. ; eta lin1. 35 n.; tnssa L. tiO.

Scad. 14 mag., ore 12; co·11cor so p er tito.Ji ed esami ad un posto di sostituto primo segretario per laureati in m edieina e chirurgia . Ai documenti cli ri 1o, va11no aggiunti: a) il cert:lfieato d 'iscrizio11e al sindaeato medico; b) un certificato dal quale ri sulti Ghe il candidato ha compiuto un biennio in quali1a di assistente effettivo, in seguito a con corso per esa1ni , presso un os.peda le di non n1eno di 500 letti, ovvero presso un Istituto Univcr silario cli cli11i ea o patologia medica. Sara terruto eonto della co11oseeinza delle lingue straniere. Limite di eta: anni 30; per i combattenti anni as; per i mutilati ed invalidi di guerra 0 1per l a catisa n azionale a1111i 39. E inibito 1'esercizio libero della professione. Retribuzione iniziale complessi.va an11ua lorda cli L. 12,400, al netto della riduzione di cui al R. D. L. 20 no\Temhre 1930-IX n. 1491 e, dopo sei lnesi di prova; rtop·p ia mensilita ; quota di cointeressenza; pren1io annuale e co11tribulo per il trattamento di qujeseenza previsto dal Regolame nto interne del personale. Informo.zio11i piu dettagliate, copiia dell'avviso di concorso e invio ·aei docu1nenti presso· la Direzione Generale, Servizio P er sonale, via S. Basilio 38. SANT'ÜLCFSE (Genova). - Scad. 30 apr., ore 18; TJ. 8400 e 10 bienni. ventes., oltre L. 3000 se u so f'avallo, L. 800 se uff. san.; riduz. 12 %; eta Ji1n. :15 a. ; tassa L. 50. SuLl\:fONA. (,asa Santa dell 'A nnunziata. - A tutto 10 apr., chirurgo primario dell 'Ospedale Ci. vil e. (Vedi prec. N. l3). VASTO (Vedi Crr1F.TJ. R . Prefettura) . VERONA. Comune. - Scad. 15 apr. ; 13° eircondario suburbano; L. 9000 e scatti quadri~~nali , oltre L. 1700 serv. att., c.-v.; riduz. 12 %; eta lim. 35 a.; tassa L. 50,10. ' rETRALLA (Viterbo) . - Scad. 15 apr.; 3a eond. urbana e rurale; tassa L. 50; stip. L. 7480 gia deeurtat.o 12 %, per 1000 pov., 5 quadrienni dec., L. 960 c. -v., L. 400 assisten za o·p erazioni chirurgiche all 'Ospedale, L. 3000 servizio di campagna, L. 700 se uff. san. Doc. a 3 mesi dal 10 mar. V1TERBO. Ospfdale Grande degli Infermi. - Sead. 30 apif., due assistenti; eta lim. 35 a. al 26 feb.; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi; stip. L. 7000, eve·n tualmenle c.-v.; riduz. 12 %; alloggio; vitto nei giorni di guardia; serv. entro 15 gg. Quando non e altrimenti indi· eato i coneorsi si riferiscono a eondotte mediche, i compensi allo stipendio base. Avvertenza. -

-


[ A NNO

XXXIX,

Coxcoas1 .\

Nu~r.

14)

551

SEZIONE PRATlCA

NOSTRE CORRISPONDENZE.

RREl\II.

Jsliluto Cenl r al e di Slalistica.

E jndetto un co~cor o a premio p er l a 01nn1a di L. 8000 sul terna: cc I caratteri fisici e p icologici studiati s tatis tican1cnte durante lo sviluppo, rilevati ~ugl i s tes i i11(lividui ed in eta su cce ive ». 11 premio e in(ljvi sib ile . Sara11no ammessi a parlecipare al con cor so i cittadini italiani cl1e abbia 11 0 cor1seguito una l at1r ea da piu di 10 ar1 ni jl 2 febbraio 1932. 1 l avo ri d ovra11no esser e consegna t.i o sp edit i j accoma11clati all 'l &tituto (via Balho, no111a .5) e11Lro il 31 d ice1nbre 1933. NOMINE, PROMOZIONI ED. ONORIFICENZE.

11

e11alo nccaden1lco dell 'Un iversi ta fl i Da n zica ha ~o nferito il titolo di ccdoctor r eru111 LcC'hni carun\ 11o noris causa » al . prof. Luigi Vera l U d i ~Iilan o. ])er Je s11e be11emere11ze n el can1po clel1'igicn e d el l aYor o, d ell 'ig iene ur])an i tica e d el1~ 1ecn ica ~n nilaria. 1 n o tri r allegr a1nen.Li e111tilj all 'jn igne studio o. l l prof. Igi1l io 1'a11sini, emerito di Clini cn cl1irurgica alla R. l Tnive rsita di Pavia, e n on1 i n n to g r ande uffi~iale della Corona d 'Italia.

11 dotl. g r and ' uff. Vasco Tam anti, m edico cl cll n Cn sa 11azionale per le assicurazioni social i, 1l1 en1))ro <lella Commi sion c medica per le l)e n ~i o n i c1 i guerra, COn . . OYrano « motu .proprjo >) e llOlll i na lo• uffici aJe ~Iaurizi ano.

II nrof. ~Iario Fian1bert.i, m edico aiuto n.ell '0SJ)e<l al e p icbiatrico Provi11ciale di Brescin, e 110JHinato per con cor o, direttore dell 'Ospeclale P, ic11iatrico Provinciale rli Sondrio.

11 c1ott. Tie r1nan11 Rein , profes. ore cl i fi iologia

a Friburgo i . Br., c s tnlo chiamalo ad in eg n are la stessa disciplina nell 'U11i ver ita di Gotlin ga.

Il dott. V\' i lh elm Meyer, profe sor e d i odon tologia a BrHslavia, e s tato chiam nt o all 'Is litulo odonLologico dell 'Un i versita imperiale di Tokio .

11 1xo Congresso delta S ocieta lntt rna 2. ion " le di Chlrurgla.

(i\Iadricl ,

l ~-18

m ar zo 1932) .

No110 tante la precaria situazion e polilica spag nola, e 11o·n ost ante l a s tagio~e insolita eh e cor risp o11de ad un .p eriodo di intensa attivita cl1irurgica professionale e didattica nelle nazioni Europ ee e (lell .A1nerica del Nord , il congresso di l\iiadricl J1a riunito l e rapp resei11tanze di 42 Nazio,ni ed ol lr e 200 inembri ordi nari doll a Socie ta Internazionale di Ch irurgia. I I g·ruppo ItaJ.ia110 e stato il secondo p er numero, solo superato di pooh e unita cla quello fi'ran ce e eh e ha potuto u sufruire clella vici11a11za e di un 'ottima organizzazio11 e luristica. A11ch e .p er l 'Italia la cc CI'f n, accog·lie11clo l 'in vito d el 1>rof. Alessa nd r i, h n offerlo ai chirurg i italia11i l a po: ibili La d i u11 viaggio i u co1nitiva con parten za d a G<~11ova e co11 passaggio per r11are fino a narcello11a: 111a l 'organ.izzazion e fu piuttosto tar<l iYa ecl il progr a1111na progett at o fu incomplet o d al }JU11to di vista turi Lico. Co1nunque, anche co11 qu este limitazioni, si e av u La l a prova dolle g r andi }JO sibilit'.\ di quest o gcnere di inizia t ive e posia1no sper ar c eh e il prossi1no· co11g r esso ehe si l<;'rra n el 1935 al Cairo, svolgendosi in circostanze di terrLpo e d.i lu ogo id eal i p er l 'It alia, veda pasShr e ... uJl e r1ostre sedt1cc n ti vie d i Lerra e di n1are ·1a 1nas a d ei congr essis l i E11ro1)ei e Nord A1n eri. 1

C'[t11J .

'fra gli ilaliani h a11r10 p arteci1)a lo al Co11gresso, cruali ~ oci della Soc. lrtl e rn . cli Cl1ir. , il prof. Al essandri, Cape dell a Delegazion e II alian a, ed i proff. Don at i, Fasi ani , UCfreclu zzi, Paolucci , Giorda110, Chiarolar1za, ~lio11 i , I. . u . a 11a, Lusen a, Pieri , flo1ni11ir i , Bra n cati, l)ogli o1I 1, 1 egale, Span garo Solaro, Casl jgJiola, Lor en zel 1i , Qlj ani, Pizzagalli, Carra ro ed al tri. n e le lto g ruppo di signore ha porlalo u11a i1ola splcnd e11 le di ig 11or ilita, di elegan za e di gentil ezza n ei ric:evin1 e11ti e 11elle fest e eh e si sono al terna le ai lavor i del Co11gresso. Le accoglier1ze dei Coll e·g l1i p ngnoli a Barcello~ 11a, ove e S})ar cat o il JlllCleo pitI importante del con gr essis ti ltal iani, cd a l\{a(lrirl ,. furo110 calorose e cordialissime. P articol a re 111e11z10 n e d eve esser e fatta alle corlcsie eh e i <:hirurgi Ca talani e gli Italiani <l i BarceJlon a h an no vol uto u sare ai colleghi It aliani co1tcluce11d ol i a v i. il a rc 1ninutame11te l e ro agnificbe organizzazio11i cliniche ed osp edaliere della Facolta e d ell 'Osp ed ale di San P ablo e Santa Cr11z, dirr1ostrando a ttraverso brillanti sedt1Le op er azio11i d ei proff. Ribas, Bartri11a 1 Trias, C-0rach a11 , ViJlarde] l l 'alto gra<lo di perfezione t ecnica r ag·git1nto dall a scu ola Catalana, sollecitando l 'on~re di un ricevjme11to cla parle clel Colonnello ~Iac1a. h ell a Iigura di sog11n tor e e di, .idealist a di stile l\r[azzin iano, offre11cl o 1111 inagn1fico pranzo nella mira bile r o tonda del Nlira·d or, d ove lo sgu ardo sorprende il r itrr10 d ella rl-1etropoli c d.el.. gr ande porto 1nefliterraneo e sj c~le a dallo sco·11f1nato· azzurro d el Mare Nostrum alle dol ci alture verdeggianti del Tj bicinho. Qui, all e calorose parole di b enve11ulo cl el preside rlcll a Facol la, d el r appresentante if el Goverrto di Cat alogn a, e della Casa d egli Italiani di Barcello·n a, ]1 a ri sposlo il prof. Alessandri arrivando al cuor e dei pre. en ti con accenni co1n1noventi alla millenaria civil ta latina , all a co1nt1ne opera ehe ogg·i ci affra t.ella .e })Orl n11do .agl i 05J>iti 1'espres~ione del la g r a t1tt1cl1ne e d el r 1rorc10 eh e 11011 :-.i ca11ce] l a. 1

Jl N . 3 (ma rzo) del DIRITTO PUBBLICO SANITARIO reca l ' in teressan te articolo :

1 r imedi giuridici cont ro il licenziamento clei sani· t nri condotti prima e dopo la stabilita. (A . CARAPELLE ) .

nonche l e segu enti Note sinteti che :

1 medici e il codice penale.

Repressione dell'abor to illecito. Le Societa comme1·ciali e l'eser cizio delle far1nacie. piu le estese con su ete ruhrich e : Rassegna di Giuri• sprudenza e Leggi ed Atti del Governo

AVV0 rtenza ,•

I m edici ehe n on sono abbonati a detto periodico e rhe desidera11n leggerle, Si affrettino a spedire Vaglia Pnstale di Lire 6 all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina N . 14 Roma e rif·everanno presto il Numero ehe le contiene. Prezzo di ogni numero ::ieparato del <t Diritto Pubbli oo San1ta rio n, L. 5. L'abbonamento ai dod ici Numeri del 1932 co6ta L. 3 6, rnn. a.gli a saociaiti a l « Policlinico » e conceseo per eole L. 3 O, ohe van~o invia~e~ medi~nte. Va~l~~ Poetale o Ba ncario, all'ed1tore Lu1g1 Pozzi, Via S1 S\ii· na 14, Roma.

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552

~-~:\NO

« JL l'OL l CLlXI CO >1

..\. _\Iadricl il congresso flt i11auguralo co11 un a certa solen11ita democratica dal Presiclente della 11epubb1ica eh e p ro11uncio un discorso ricco cli brillan ti ed argute o·sservaz1oni sul significato dell 'avvenuto• affratellan1e11to tra i gruppi appar Le11enti a i1azioni eh e furono nemich e in guerra ecl au gurando cre ce11te fortuna all 'opera singolare di scienza, di un1anila e di bellezza spirituale SYolta dai ehirurghi di tutto il 1no11clo a .favore di chi soffre. Il Congresso h a i11iziato i su oi lavori sotto la presiden za di De Quervai11. Alla presidenza si so1lo alter11ati eon g·li str anieri, i nostri Alessa11clri, Donati, Giorda110. La prima relazione sulla Chirurgia dell'esofago fu svolta da Gregoire, Zaaijer, Fian o e Lusena ehe rifetirono in: brevei sullo sLaLo altuale delle possib jlita diagnostiche· e Lerapeutiche chirurgiche 11elle Yarie afiezioni clell 'esofago. Dall e ormai be11 ILote e eomplesse operazio·n i di pl astica sostitutiva dell 'esofago eh e rapp~esenta1101 easi di eccezio11e, i relatori sono pa&$ati ad enu11ciazioni prati che del m assi1no ir1teresse sulle i11dicazioni ope.r at orie di vario ·ge11ere ver il trattamento dei cor,p i estranei, delle llStioni, delle stenosi cicatriziali, del m egae ofago, degli spasmi esofagei, clei nooplasmi a varia sede. Il frutto di un,a lung·a e spesso ben ar clua esperienza, le indicazioni , la t ec11ica da seguire, i s uccessi e gli insu ccessi acl1li, tl1 tto fu es1)osto co11 chiar ezza e precisio11e clni diligenti relatori 11elle brevi pagine riass un:tiYe dei loro r apporti ed illu slrato con proiezioni ir.:.o lto interes ant i di casi clinici, di dettagl i di t ecnica operaloria, di esiperien ze varie. II contrilYt1Lo ilaliano raccolto da Lu sena con minula jnd agine critica e statis tica si e an:cora pre<.:isato r1ella ,d iseu ssior1e cui hanno partecipato i f;roff. Donati, Pieri, Seg·ale, Chi.aro lanza . La scconda relazione sul Tratta1nenlo chirurgi1

co del le suppar azioni non lubercolari del polmon.(~

ha t oceato un terreno di viva attualita e del piu alto inter essc chirw·gico. Dallc dolte r elazio11i dei proff. Lilien thal , Baumgartner, Coquelet, Lagos e ~1anfredo Ascoli (svo] ta quest 'ultima dal prof. Alessandri ,p er assen za del relatore) risultarono accertati alcu11i fatti di P'r imissima i1npo·r t an za: 1) eh e le lesioni supp,u rative primitive o secon c.farie del polmone, qualora non dimostrino i11 poche settimane una sicura tendenza alla guarigio11e spontanea per il naturale dren aggio del pus attraver so l 'albero bron chiale, debbono essere affidate senza indugio al ehirurgo· .p er esse,_ re sottoposte ad ir1tervento ; 2) ehe il t ermin e l11assi rno di un.a cura m ediea aspettante deve e"&er e <li 2-3 n1esi. Dopo i 6 mesi la prognosi si fa pres och e disperata; 3) eh e non e&iste un unico i11tervento chirurgico· il quale possa servire in ogni caso m a eh e si deve graduare cG1so })er caso l 'entita e la qualita dell 'intervento ; 4,i ehe la collassoterapia diretta ed indiretta (fre11icecto·m ia, pneumotorace, toraco1plastiche, pneu1nolisi extrapleurica) puo d are g·uarigioni in casi ad atti m a va comu11que sperimentat a, anch e n ei cösi eh e sembrano piu adatti, con la riserva di pa sare in sccondo tempo ad un intervento piu radicale; 5) eh e il rlrenaggio esterno precoce degli ascessi superficiali e il 1nezzo ,p•i u sicuro di gu arigione, ma eh e questo mezzo deve spes·so esere associato a r esezioni parziali del polmone e deve egsere a vo] te precedu to da una operazione preparatoria (piombaggio) eh e assicuri le oderenze pl~uriche e con1prima il polmone in1,

:\:\XIX, i\ L ?\l. 14J

terposto tra ascesso e pleura; 6) eh e le lobecton1ie Lotali rapprese ntano tultora un inezzo di assoluta eccezio11e e di alta p erico1osita operatoria. Alla discussione presero p arte il prof. Paolucci e jl Segale con interessanti co111ur1icazioni. La 1crza r elazione sulla Cli irurgia dei tumori SjJinali fu Lrattata da Elsberg, Dominici, Robin eau , Denk e Goldstei11 i quali sulla base di copj ose st atis tich e, frut to di l u11ghi a11ni di studio e di perfezionarnen li continui importantissin1i i1ella <iiagnostica e n ella tecnica operatoria) si trovaro110 pralicam ente co11cordi n ell 'inoorag·giant e affer1nazio,n e di assoluta benig·nita della lamiIH~ctomia ~ anch e se esplorativa ; ,per la tecnica di essa l 'accor<lo fu ehe nel classico metodo di Alessnndri troiVa l a sua piu perfetta espression~ di sE:mpl·icita, r apidita e sieurezza. Tutti h anno ancora una volta rnesso in rilievo l 'importa11za spesso decisiva deJl 'esa111e radiologico· con lipiodol e cli un 'accurata 'valutazio,n e dei piu noti sintomi cJiniei di c-0mpressione radicolare e midollare, e l a 11ecessita di intcrvenire precocemente in easo cti dubbio fondato pri1na ehe la lesione nervosa, soprall1Lto inidollare, abbia r aggiunto Iimiti irreparab il i. I risultati immediati e lontani sono vera.menle ottimi nei tumori m eningei, extra-durali erl intra-durali di varia 11atura: solo n ei tumori stret1 amente intra-midoll ari le possibilita chirur.gich e sono di n ecessita estremamente ridotte. <)uest 'ultima eventualita tut tavia rapp.r esenta fortuna ta1nen le una esigt1a minoranza rispetto alla totalila dei tumori spinali. Nella discu ssione eh e e seguita alle relazioni numer osi chirurghi hanno confermato e<>n importanti co11tributi perso11ali j decisivi ,pro,g r essi della ehirurgia spinale autorizzando le piu ottimistich P. speranze in un eampo eh e fino· a pocbi anni fa pareva riservato acl una minoran za di virtuos·i della neurochirurgia. ])al lato tecnico e stato favorevolmente accol to u11 nuovo· laminotomo presentato dal prof. Dona ti, eh e facilita, aumentandone la r apidita e l:i. sicurezza, il t empo della sezion e delle lamine 1

1

Vf~rtebrali .

Il 11uarto tema , sui Proyressi r ecenti dell 'anestesia, b a impegnato tre sedute del congresso co11 le attese r elazioni di Uffred.11zzi, Anschütz, Gambcrini, Lorenzet ti , Monod, Fredet, Meriel, Ishikawa, Goyanes. Tra le piu import anti afferrnaz ioni ricordiamo quelle di Uffreduzzi sulla necessita di organizzare un ser vizio di anestesia nei gr andi ospedali, con pe.r sonale eh e conosca perrettame11te l 'impiego di tutti i mezzi di cui oggi si dispo·n e per la necessita di poter ricorrere pront c.•mente e &en za preconcetti ad una anestesi~ ge11erale o loeale, regionale, spinale„ reltale o mista a seconda dell e Gircostanze, le quali variano di volta in vol ta in rapporto ad una eno,r me quantita di ,elementi . Uffreduzzi h a purei insi stito sull 'importanza ed util ita delle anestesie basali e di qt1elle iniste, eh e permettono di raggiungere 10 seopo di deprimere Ja ~ensibilita centrale e di sopp·r imere la recezione e la conducibilita periferiea i11 misura sufficiente per operare sen za dolore e nello stesso t empo senza ledere alcu.n. organo o funzione im.p ortante. Nella relazione Uffredt1zzi, eome in quella Loren zelti, sono m esse in grande evidenza i vantaggi dei gas sugli altri an estetici per inalazione. Anschütz, Monod e Garn: berini trattando dell'i:inestesia rettale segnalano 1 grandi servizi r esi dall 'avertina ~acc~mancla~done l 't1so come an estetico b ase. Mer1el r1corda i perfezion a111enti dell a rachian es tesia, Ishika,va, Lo1


[_t\.NNO

X.X.XI

1

NUi\I. 14)

553

SEZlONE PRATl CA

renzetti quelli d elle Ya rie a11eslesie locali e regio11ali accert11an,do alle gr andi possibilita offerte d al n1elotlo Dogliotti cli anestesia peridurale segn1entari a. Lo stesso Dog·liotti illu stra il su o m e tod o c:on i1tter essanti l)r oiezioni. L 'iniezio11e d ell a oluzione anestetica 11ello spazio p eridt1rale a varia allezza e resa t ecnicamente facile e sicura. L ·anestesia ehe 11e segue e romplet a n el 90 % d ei cttsi e presenla vantaggi evide11ti sulla paravert ebrale e st1lla rachianestesia alta. Alessandri riferl, oltre l 'esperienza d ella sua clinica., quella di Arton1 di Sant'Agnese coll 'avertina. II Congresso n ella s ua ulti1na seduta ha scelto Cairo di Egitto come sede del· prossimo Congresso, h a acclnmalo Eiselsberg presidente ed h a votato i seguenti tre temi di r elazio11e: 1) Chirurgia d elle p aratiroi di; 2) Chirurgia del simpatico Zon1bare; 3) Chi ru rgia del colo ri (co11 esclusion e d el cancro). La rappresentan za Italian a h a r iconferma to i proff. Alessandri d elegato, Donati e Baldo Rossi a far parte clel Comj tat o n azionale italian o. Dott . A. M. DoGLIOTTI .

NOTIZIE DIVERSE. Echi del discorso del Dnce ai medici. Tra Je m olte rison a11ze cb e il discor so, del Dt1ce a i i11edici ilaljani in Campicl oglio h a d esLa lo , cosl in Italia co,m e all 'Es tero, ci e grato di r accoglierne una molto significativa ; si tratta di un ordine d e l giorno vot a to d alla Societa medica di Aten e: << La Socjet a Medica di Atene, n ella seduta 9 febbraio d el su o Con siglio Direttivo, su pr0iposta <lel Presidertte, il quale ebbe a com1nentar e l 'im"' })Ortanti ssimo e n1agnifico dis<:or so t enuto d a · E . l\1ussolini al Con gr esso d ei Coll eghi Ila lia11i , l1v de liher a to d 'csprirner e a S. E. Benilo Mus olini la s na piu viva ricon oscen za per l 'eccezion ale s uo apprezza1nento Yer so il rn andato dei m edj ci ed il p articolare sig nificato ann esso alla loro a lLivita nel campo social e e civi1 e ed al loro co11cor so p er il ben esser e comune. « Le parole di S. E. Mu$solini sono, s tate rivo1Le a i colleghi d 'Italia, n1a la loro essen za fa p artecipare alle espressioni lusinghier e tutto· il m ondo n1edico di og·ni r1azio11alita e di ogni et a. « Le sue rspressioni, riferite in momenti di dure prove e di d epression e del corpo medico Ellenico e cli misco~oscimento d ei su oi diritti professionali, h anno colmato di soddisfazione e di conforto gli animi clei inedici, poich e giamm ai p arole ugu ali ft1ron o riserva le, 11€> m ai piu an1bilo ci ron osci1nento fu cla lo ai ser Yizi del corpo 1nect ico, dri personaJita poliliche ».

21° Congresso italiano delle scienze. La . :ocie L;. i tal i an a per il progresso d ell e scien ze terra la sua 21 a. riunion-e a Rom a d al 9 al 16 ottobre. Come di cons ueto, vi avranno .p arle le clis-cipline biologiche e rnediche. I lavori scienlifici avr anno Ja durata di sei giorni, intercalati d a u11 g iornQ <li es<:ursioni ; dopo la chiusura dei lavori \li sara u11 'altra gior~ata di escursioni. Ques te aYran110 per m eta il Ves uvio; Pompei ed Er colan o; Montecassino; i Castelli romani; Tivoli, Vill a 'l 't~s te e Villa Adriana; Chiusi e il Trasimen o; OrYieto; ecc. Per prendere parte alla riunione ed all e escursioni occorre esser e socio; chiunque puo cssere iscritt<;> socio, i11via11do dom anda alla Presid enza (via d el Collegio Romano 26, Rom a) e cor -

rispo ndendo la t as a di L. 30 (per cartoli11a vaglia, a&segn o bancario o ·ul C. C. Poslale n . 18410).

9° Congresso medico siciliaito. Com e abhia1no annunzialo, c i11de lto a Catania per i g iorni G-9 magg·io. 11 Co1nitato esecutivo, alle• scop o di secondare l a caIDipagna in difesa dei prodotti farmaceutici ilaliani, ha deciso di or ganjzzare, durante i giorni clel Congresso, la I Mostra Nazionale del Farmaco Italiano. · La l\ifos lra avra luog·o n elJa sede d el palazzo d ella R. Univer sit.a; sara, co ~i, attj gua al locale delle se(lule scientifiche, eh e saran110 tenute nell 'Aula Magna d ell 'Univer sita, per cortese co11ces io11e del 1nagnifjco Re ttore 0 n. prof. Muscatello. Per chiarimenti rivolger si al Comitato, Palazzo della Provincia, Catania. 1

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S-0cieta oto-neuro-oftalmologica e Societa radion euro-chirurgica. Le r appresentan ze dolle due Socie ta h anno d.eciso di t en er e un Con g resso riunito n ei primi di ottobre a Bologna (un giorno a Ferrar a). Si p regan o percjo i coll ~ghi soci a voler inviare Ja loro adesione ed i temi di comunicazione. PotranD:o intervenire e partecipare ai lavori anch e soci di altre Socie ta attinenti alle specialita clelle due Societa . Le comunicazioni ])O lranno vertere su qualsiasi t em a, purch e inter essi110 a11ncn o due insiem e del1e d i sei pline specia 1izz a Le. Pro&simam en te sar anno indicat e: l a data precisa d el Con gr esso c le linee p,r ogr ammatiGhe fondam entali. · • Per informazioni riYolgersi alla R. Clinica Oculislica S. Or sola, Bologna.

Raduno interregionale di radiologi. II 13 marzo, n eJla g·r ando aula della R. Clinica Chin1rgica al Policlinico di Roma, si e riunito sotto la presidenza d el prof. Alessandro Bianchini, direttor e d ei Servizi Radiolog ici della Clinica ste$sa, il XIV Rad t11to dei Radiologi Italiani del Gruppo centro-m erid ionale ed I sole. Dopo un ap,pJaudito discor so d el presid ente, si s usseguirono· sino a t ard a sera i1un1erose ed importa~ti comunicazio11i scientjfich e, presen tat e e discu sse da un Iar g·o stu olo rli rad iologi di Ro1na e con venuti da varie r egioni. Tra i presenti er an o i proil. Busi, preside della Facolta m edica di Ilorna, Boll i di Mod en a, presid ente generale <l.ella Societa It alian a d i Radiologia, Rossi di Parma, Nu voli Ot tonello, Santoro, Milani, Sarace~i , Colescl1i. A ltili, P azzi, eoc. di Rom a, ·Tandoja, Piccinino, D 'Is lr ja, Gu arini, Pier grossi eoc. di Nap oli, Ep ifan io, ed Arn.o·n e di Palermo, Vita di Bari, Castron ovo di Messina, Nicotra e De Luca di Catania e moil ti altri .

Societa medico-scientiflca ·d.i .A.rco. Allo scopo di promuover e e jJJ cor aggiare lo· studio della tisiologia e d ei problemi ad essa inerenti, si e costituita in Arco una Socie la m edico-scientifica di quell 'importante centro san atoriale, e vi h anno aderito, entusias ticam en te tulti i m edici dei 23 sanatori r egion ali, per por tar e il proprio con tributo di discu ssion e e rli lavoro su tutte le branche eh e interessano la fu n zio11e san n loriale. La Societa, pre. .iecl u ta d a] prof. Carl o Arrigoni ,


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h a le11uto la sedu la inaugurale il 21 i11arzo alla prese11za d el Segretario federale di 'Ire11lo, co1nn1. ßrasavola d e Ma sa, d el medico l)rovinciale dott. \ ,Yeis&, rap p rese11tan.te pure il Pref e l lo, del prof. Nardelli, i11emhro d el Direttorio 1~azio·11ale del Si11(lacato fascista d ei inedici, dei d ott. ß a nfichi e Martinelli, direttori d ei dispe11sari a11tit1J}Jercolari p·r ovinciali di Tre11to e Bolzano, e di numerose personalita della scienza 1nedica. Dop o la breve cerirr1onia inaugurale, si e svolta la prima riunione scientifica, con le seguent~ co111 u11icazio11i: prof. Curti, c< Con ~ributo alla coll as·s oterapia bilaterale »; dott. Sarlori, c< Ur1 caso di echinococco del polmone »; dotl. Enrico, « Sulla diagnq~ di perviet a del cavo pleurico »; dott. Berger, « Alterazio11i moriologiche dei leu cociti nella tubercolosi pol1nonare »; dott. Kuciukian, <c Due casi di lobo polmonare della ve11a azigos » . Segui u11a a11in1a 1a disct1ssione s ugli argon1e11ti trattati. 1

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Settimana n1edicu patlovana.

[ANNO ~XXIX,

JL POL ICLI N ICO >>

11 Sindacato Provi11ciale FaseisLa Medico <li Padova, in accordQ colla Facolta Medica della R. U11iYersila, ha organizzato una « setLimana mediea » eh e si terra in P adoYa d al 22 al 29 inaggio, come abbiaino gia an11u11ziato, per dar modo ai medici pratici lonta11i da ce11tri universitari di riprendere contatto col le Cliniche e di aggiornare le loro co·g nizioni st1 alcu11i alme~o d ei piu importanti problemi della medicina. Le lezioni e confere11ze verranno ter1ute dai professore d ella Facolta l\ile<lica Padovan a; eser cjtazio11i e dimostrazioni f)ra tich~ si svolgeranno negli I stituti cli11ici secondo un vasto programma , e h e s 'invia a richies.ta. Le adesioni devot10 c.ssere tras111esse prj111a del 15 inag·gio al Co1nr:o.issario del · Sindaca.to, ~!fedico· Fascista della Pro·v incia di P adova, via Carlo, Cassa11 5, acco1npagnate dalla lassa di iscrizione di L. 5. I partecipanti possono fruire dei ribassi ferroYiari (50 ~~) ehe sonq concessi dal 15 marzo a tutto g iugno, in occasione <ielle feste del centenario di S. Anto·n io, da tutte le s tazioni d el Regno'. Agli iE=critti in t empo utile, p referibilmente a quelli ehe proverran110 dai paesi piu 1011 ta11i (ro111puto del p er cor so ferrovia rio~ e n e faranno richiesta, sara, e11tro un certo lir1ute di pos ti, fornito ,·iLlo gratuito (colazione e pranzo) p er tutta ]a « Sett.imana n, alla Me11sa Universitaria. Quelli ehe r1on fruiranno di t ale conces&ione potranno , se lo des1iderano, prendere i loro1 pasli alla stessa Mensa Universilaria al prezzo di L. 4 p er pasrtoi. E bene in tal ca.so prenotarsi all 'atto, dell 'iscrizione. So·n o co·n ce.sse anche :QOtevoli facilitazio·n i di albergo. Gli iscritti potranno ritirare all 'Ufficio del Sindacato, col pagamento di L. 5, una tessera cli libera circolazione sui tram cittadini per la durata della c< Settimana >>. A coloro ehe avranno regolarmente frequentato i corsi della « Settima11a Medica » verra rilasciato u n cer tificatoi. 1

30 Corso teorico-pratico di talassoterapia. Avra luogo nel prossiroo maggio all 'Ospedale al l\1are di Liclo , Venezia. · 11 COf$0, a dif.ferenza dei preced enti, ara diviso in due .Sezioni : una per i medici e l 'altra per coloro ai iluali e d eferita la sorveglianza diretta n ell 'applicazio1n e delle eure marine. 11 Co rso consistera jn una serie di lezioni met ocliche tenute dai cloce11ti della Scuola di talas-

i\ Ul\I. 14~

„ oter apia,

proff. Ceresole, Lolli, De Francesco Ma' g11i, Delitala. Co1npletera11no l 'i11seg·name:Qto u11 ciclo cli coiJ.1fer e1ue tenute da co mpetenti speciali&ti e i1umer ose esercitazioni pratiche. Le isc.rizio11i si r icevono presso la direzione del1·o sp ed a l e al Marc di Lido (Venezia) . 1

Istituto interuniversitario italiano. Co1m 'e :Qoto, l 'l s tituto ha assunto da qualche aJ1no l 'iniziativa di organizzare dei corsi per strar1ieri in alcune Urtiversita (Roma, Firenze Perug ia , ,Siena) e. in alct1ni Istituti s,u periori 'cli cultura (Venezia, ~ave·nna, Faenza ei Varese) So.n o· acco·r date notevoli facilitazioni (riduzioni fenoviarie, visto gratuito sui .p assaporli, ingres.so gratuito a Gallerie, Musei, ecc.). Si rilaseiano certificati di frequenza. Nel campo m eclico, si terra u11 cor so s ulla pato1logia e cli11ica dell 'apparato digere·n te, nell 'Ospedale di Circolo di Varese, dal 1° al 17 settembre, COffi:e abbia1110 gia anrtunziato·. Per informazioni r ivolgersi al pro,f. Luigi Po11Licaccia, direltore d ell 'Ospedale ; oYvero all 'Istilulo interuniver sitario ilaliano, via di l\iionte 'farpoo 28, Roma.

Per l'abilitazione alla libera docenza. ß stata pubblic ata l 'ordinanza con la quale e indetta la Sessione clell 'anno 1932 per il co11segui1nento della libera docenza. 11 termine per la presentazione delle <lomande e fissato al 31 inaggio 1932. Le pro ve di es.ame si svolgeranno in B.oma nel p eriodo Jal l·' ottobre al 31 dicen1hre 1932. 1

La campagna antitubercolare • Ha avuto a1npio svilup,po i11 tulta ltalia, riportando pieno su ccesso. Ce i1e ocet1pe-reino prossin1a.ine11te. .., • „

La Federazione i1azionale fascista ;per la lotta contro Ja tt1ber colosi, ehe per inearico del Ministero dell 'I~terno ha organjzzato la campagna antitubercolare dell 'an110 X, con111nica ehe S. E. il Capo del Go·v erno ha assegnato una medaglia d 'oro eh e s 'avvalora del s t10 no·1ne da conferire quale pri1no ed ambitissimo premio fra i Consorzi pTOvinciali antjtubercolari ehe piu avranno operato e r ealizzato, n ella giornata del Fio·r e e della Doppia Croce e nella seco nda campagna nazionale .p er il francobollo a11titubercolare. 1

La riforma dell'assicurazione contro gl'infortuni sul lavo1·0. 11 l\1inistro delle Gorpo·r azio·n i ha prese11tato alla Camera dei De1) utati la proposta di riforma cl clle leggi di assie; urazione opbligatoria contro g·li infortuni sul lavoro. La .proposta e accompagna ta da una diffusa relazione, ehe ill ustra i conCP tti generali della rifor:rna; tale relazione e stata distribuita, co:Q ricl1iesta di p areri, alle singole corpq1razio1n i dei datori di lavoro e dei p•r estatori d 'op·e ra; e il Ministro utilizzera tali p·a reri nei limi ti ronsentJ ti dnl pri11ei pio informatore deJ.la riforma e dalle linee direttive de.Jl 'economia corp orativa. Ci occuperemo pro si1namente dell 'importa11te problema. 1

A.ll'lstituto odontoiatrico Eastn1ann di Roma. Il prof. 1~11rkhart , diret:to.r e della clinica odonloia.trica di Rocheste-r e delegato del nefunto Gior-


I l~\:\ NO ~X.XIX, ~ U l\1 .

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ge Eastmann, ha visit a to in 1~ 0111a l 'I stituto di odontoiatria eh e si 111titola al gra11de filantropo americano. IL prof. Burkharl e stato acco1np ag n a to dura11lf: l a visita dall '011. prof. Perna cb ei g·li h a d ettag·lia ta11)ente illustrato la destinazion e d ei varii, a111pii lum_inosi ambienti, dan d ogli precisi r agguagli sul p1 ano di organizzazion e tecnica d el1·1stit11to eh e sara in grado di ftt11zio11are all a fine d el pros51mo o tlobre; il profe or Burkhart i e molto interessato dei lavori orn1ai ava 11zatissim·i ed ha espresso il uo vivo com 1p iaci1ne11Lo per l 'oJJera eh e e stata co1npi uta rapidame11te e secondo rigidi criteri di m orler11a t ecnica e di be11e intesa economia. 1

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ll nuovo Ospedale militare di Milano. ll nuovo grandioso Ospcdale 111iliLare, sorto a Baggio per volonta del Duce, e provvi to delJe piu rnodern e attrezza ture cientifich e, e co1ne t ale puo con iclerarsi n on solla nto alla t es ta di ogni altro tabilime11lo miU lare del g enere, ma, p er m olti as pe lli , all 'aYa11g uardia an che in confro11l o d elle n1aggiori clinich e civili. 11 progetto dell 'Ospedale inilil ar e, su indicazion e della Direzione gen eralc di Sanita militare. e slato compilato ed eseg uito d alla Direzion e del Genio Ci vile di Milano, coadiuvala fin d all 'inizio, per la parte tecnica, dal inaggiore Valdam erj il quale r1e studio a11che i relativi proge lti di arredamento gen erale d ei r eparti e d ei g abinetti scientifici. el lavoro di arred a111ento d et te pure tutta la u a opera coscien ziosa ect intelligente il 1naggior e di am1ninistrazione cav. ~1essina. Il direttore d ell 'Ospedale ten . col . m edico Car1nelo J annizzolto 11a seguito sin d al J1 Cl. cere lo sviluppo dello stabiJim ento e vi de<lica con alta compe len za tutte le su.e eure e ogni s ua iuigliore at · tivita. L 'Ospedale occupa u11 'ar ea di cjrca 118 mila J11etri q1 tadrati ed h a u11a capacita di 600 letti. l\el gr ande isolato cer1trale Lrovano p oslo gli uffici della Direzione e d ell 'Amminislrazione, Ja farmacia , i mag azzini. Dieci 11adiglioni sono d estinati agli infermi; altro padiglio11e e riservato alle operazio.11i chirurgich e ; un al tro an oora e d esitinato all a lerapia fisica e alle ricerch e clinich e e biologich e, alle qu ali si e d a to gr a·n d e jmp ul so; e islon o infine al tr i _padig lioni, con la capari La n or 1nale di 60 letti. Com e stabilimento divisionale, all 'Osped ale fan no capo gli infermi di tutte le for ze armate d ella Divisione militare territoriale di l\1ilano, ecl essendo provvisto di t11lte le specialila, ad esso ven gono avviat e per Je e ure S})ecia]i le forze armat e d i tutla la Lombardia. 11 grandioso stabili1n.en~ to n on e completo; in fatti n on ancor a sono costruiti la casermetta per la Compagnia .di Sanita , il reparlo ir1fettivo e la chiesa. Tuttavia il vasto comples ...o di opere e gia lal e d a farne un 1nodello d el gen er e c n o11 soltanto per 1'Italia. 1

Un sanatorio in Valcamonica. La provinci.a d i Brescia, eh e 1'ann o scorso otte11ne la m ed nglia dal Duce quale premio per la festa del Fiore e d elJ a Doppia Croce, vuol conti nuare tJltest'anno l 'opera cosi ben P, iniziata con l a costruzione di un g randioso san at orio n ei pressi di Borno in Val camonica, portante CQsl un nuovo valido contributo all a lotta an tituber colare. L 'inizio d ei lavori e Sitato d eciso n e ll 'u lti1na sedula del Comita to provin.ciale e i fondi occorrenti 1

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SEZIONE PRATICA

per la cos truzio·11 e di quest 'ope r a alLa1ne nLe Uir1a11itaria, sar anno cos lituiLi dal ricava to· della g ior11a ta antituber colare dell 'a nno scor so , cioe una son1ma di n1ezzo1 m il io11e, e coi .frul li d ell a gior11ala d e l 27 marzo di qu est 'anno. Il 11u ovo san atorio sorger a ad un 'al Li tudine di 1100 melri in in9zzo a va ti pi11e ti e co1nportera u11a spesa comp·l essi a di circa clue 1n ilioni. 1

Un Ospedale per 1n11t11alisti in Francia. A Chatillo11-sou -ß agn e ux, 11el circo11cl ario di Sceaux, e slata dep os ta la prima p·ietra di una c;asa <li salute ehe vien e fondata d a! « Rinasci1n ento sanitario1», Federazione nazio,n ale francese· cl ell a in ulu alita . Essa con ster a di 500 cam er e, divise in 14 pi ani, ed avra scopi di assi 1enza m edica e di previden za anitaria. Alla cerirnor1ia assiste a iJ dire ttor e gen er alp delle assicurazioni sociali, delJa prasiden za e cl ell a n111t11alita, G:1stor1 Rou ssel , cl1e tispondendo Al sind aco di Chä lillon esallo gli sforzi clei mutuaJis Li fr an cesi.

Elargizioni e legati. Al fred o Go bbi , 1norto a 1'orino in e l~ cl i 3 anni, h a lasciato per opere ben eficenza 100.000 lire, di cui 145.000 all 'Istiluto delle Co-lo11ic alpine e marinl! « Regina Margh erita » per u11 a colonia 111arina e una m o11tan a cl a in titolarsf al suo cog nome, co1t1pletamente attrezzate. 11

~ig.

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Un trattenimento nell'ospedale psichiatrico di ßo., logna. II car a lteris lico tra l tenimento offerto d ai ricover a ti, eh e tre anni di buon successo h anno r eso tradizio11ale, ha ricl1iamato a'll 'ospedale provincia-· Je Ron cati di Bologna per infermi di m ente un pubblico n umerosi simo e scelt o, eh e h a mol to· applaudito l 'impegno ei la disinvoltura degli esecutori, tutti ospiti della Casa di cura e filoclramrna tir i i n1pro;vvisati . II tra ttenimento i e r hiuso· ro 11 alcuni cori e con un hallo, al quale hanno· pn r leiripnto co11 eg·uale slancio p arte d el pubblico· deg1i i nvil~ ti e a1ct1ni ricoverati. I 11 un locale attiguo a] salone del10 spettacolo er a slnta alle.s tita t 111 'inter essante m osl ra rli pizzi , fen ·i b at tu ti, ricami , disegn i e l avori vari eseguiti; d ai riroYcrati e eh e costituivano i premi per un ao lott er in ri hen eficio d el patro11ato, eh e il prof. F er r ari , clirellor e d e11 'osped ale, h a ideato per gli inferl11i p overi . 1

Discipli1tamento della vendita dell'ergosterolo irra-· <liato in Austria. II mi~istro fed er ale tle11a J)r eviclen za sociale· cl ella Rep1ubblica Austriaca 11-a i11 terd etto la ven<litu libera dell 'er gost erolo irradiato, il quale potra essere fornito d ai farmacisti solo u prescrizion e n1edica. Qu est a 1nisura e stat a con igliata ci ai gravi fatti cui espone 1' uso di forli dosi det rimedio (fatti n oti com e « iper avitaminosi D ») .

L'onorario medico va commisurato alle condizionf economiche del cliente ~ lJ n 'azio11e giudiziaria n egli St a Li Un i ti e stata 1)tr o·m ossa d a un ineclico il qnal e aveva pre1a lo 1ur1gh e. e ure ad un vccchio cliente, certo l{rac kenridge, Qn esti lascio morendo una discreta fortuna , di un 1nilio11e di dollari. Il m edico ebbe a recl:nn are d agli eredi , per vie legali, il compenso rlella sua opera. 11 Tribunale (Corte clislre ttuale) glj assegno 10.000 rlol1 ari (os,sia circa 200.000 lire it. ), tenuto conto della sol erzia dimos,trala e delle c.:onrl izion i econ o1nic.h e rl el clien te. Gli e rcoi in 1

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[Ai~No

« IL POLICLINJCO >>

.terposero ap pello; l a Corte civile d'appello se11ten- · zib eh e· il giudizio precedente era erro11eo e ehe Je condizioni econo1niche del cliente non andavano valutale. 11 medioo e ricorso alla Corte su.prema dello Stato (di lovva), la quale ha stabiJito eh e i] Tribunale aveva ben giudicato·; per cause inclipende-nti dal giudizio·, pero, la Corte supre1na 11a ri111andato la cau sa alla Corte distrettuale. Il d ispositivo della sentenza e illustralo da copiose con siderazioni, jq cui vengo no esaminati i clue casi estremi: 1'0 pera del m edico· compensata a tariffa « fissa » come quella di un negozia11te; .e l 'opera del medico compensata valutando tutte le circoslanze in cui ess-a viene prestata, com.pres-e le condizioni econo.rr1iche del cliente. 1

XXXIX, i\'ui\r. 14]

datiore dichiara eh~ eg·li pure si sarebbe trovato nell 'impossibilita di rispondere. Lo psichiatra si credette autorizzato, in esito a questo esame, ad ordinare ehe la ragazza fosse operata; d 'onde un allarrrLe vivissimo del padre, ehe si reco negli uffici del periodjco cc Portland Oregonian », il quale ha sollevato una vera campagna. Ris,u ltato: la ragazza e stata salvata; si parla di applicare allo p sichiatra Ja misura ehe egli avrebbe voluto adotLare.

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Bivista di 1'1alariologia

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;S terilizzazione degli inadatti in America. 11 « Medical Times and Long Island Med. Journal » di febbraio 1932 riferisce il seguente caso: uno .p ichiatra ha compiuto l 'esame di una gio· vanetl.a quindicenne, nata a Portland (Oregon) -Oa genitori siriaci, 011de accertar~ se non fosse de(iciente e se percio non fosse da applicarle la stetr·ilizznzione. La r agazza ri ~pose con esattezza alle <lomande: chi e il sindaco di Portland; chi e il re .d'Inghillerra; chi e il pre&idcnte degli Stati Uniti ,e rla cl1i fu p receduto. Non rispose, invece, alle .do1nancle: quantq, tempo· vive un cavallo; perche il cuore hatte; qual 'e la pii1 vasta citta degli Stati 1Uniti ( i badi bene, non la piu .popolosa). 11 re1

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Pub blicazione bi.mestrale . Sommario del N. 1 (Gennaio-Febbraio) 1932: Contributi originali: A. MISSIROLI: Tipi epidemici ·delle febbri malal"iche (-0on 10 tavole). - F. JERA· CE: Ricerche sulla morfologia dei 'Parassiti della febbre estivo-autun·n ale (con 1 tavola). - M. ALESSAND·R INI : Relazione su alcuni .casi idi malaria pri· mi tiva autoctana nel -comune di Anoona. - M. TOR· RIOLI: Su di un ieaeo d·i ~orpora malarie.a (con 1 gu'af.). Relazioni : E. RAMERITZA: Malaria in Roumania. Conferen.ze : E. JANDOLO: Gli in·di· rizzi della leg.islazione attuale sulle 1bonifiche. N. PRAMPOLINI: La bonifica integrale. - Rilievi e commenti : V. DE BERNARDINIS, A. FILIPPINI: Rapporti fra malaria e tubercolo:s.i. Recensioni. - Rivista bibliografica. - Variefa. - Atti ufficiali. - Notizie. - Sommari • Abbonamento annuo: Italia L. 40, Eetero L. 7 5; per i nostri abbonati L. 3 5 e 6 5 mspettivamente; un Il!Umetro se.parato: Italia L. 1 O, Estero L. 1 5 • 1

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Sucouraale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. .Accr e cj 1ne11to e se ne c;enza . . . . . . Aciclos i nefri tica . . . . . . . .

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_Bibliogra.fia . . . . . . . . . . . . . . (~ardiopa lie1: dia term ia . . . . . . . . . ..Carcinoma: diagnosi $ero1ogica .P recoce Cefalea nella stenosi mitralica . . . . -Chirurgia: congrcsso internaz. . . . . . (,iu nosi familiare congenita . . . . . . ·Cist algia femminjle con urine 11orn1ali: J)a toge11esi . . . . . . . . . . . . . . Dermoicle erra'tico . . . . . . . . . . Diabet ej insipido: dissociazione lra potere <li co11centrazione ed arnmoniuria Diure i: az1one degli estratti ipofisari -Echinococco simulante sar comalosi epato-renale . . . . · · · · · · · · · r~chinococcosi: reaz . cli Casoni . . . . . .Endorachide: s trut t ura . . . . . . . . . .}i'e.gato : accertante11 to dell 'insufficienza lieve o di n1edia gravezza . . . . . . 1Fegato: alterazioni nell 'intossicazione da albuminc eterogenee . . . . . . . .f,egalo: telengiecta si::t disseminata . . . · Ginnastica per la donna n ella pratica med ica . . . . . . . . . . . · · · · · ·Giurisprudenza sanitaria :quesiti . .. (i1icemia: compo rtamento do1p o i11g·estione di sostanza ricca di proteine . !potensione: dati sfigmomanometrici . 'Leucemia ac11ta: alterazioni dell 'encef alo . . . . . . · · · · · · · · · · TLinfogranulor11a i11g·uinale . . ·

Pag . 537 ))

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~1ano:

chirurgia Tiparatrice dei t endini c nervi . . • . . . . . . . Pag . 520 J\.lilza: teburcolosi pri111iti va . . . . . n 532 J\iiilza: tumori cronici . . . . . . » 533 540 Occhi: insufficiente co·n vergenza . . >> 544 pH : determinazione spettrofotometrica » Policitemia rubra: quadro morfologico )) e chiID:iCO del sangtte . . . . . . . . . 539 )) 549 Psicotecnica all a scu ola e all ' offici~a . 547 1\c1ggi initogenetici del sangue umano » Reni: tubercolosi: Yalore diagnostico )) della pielografia · . . . . . . . . . . 530 )) Reumatisrni . . . . . . . . . . . 538 )) 538 Si11dro111e di Gunn . . . . . . . . )) 540 Sto1naco·: esarne fu11zionale . . . . . 537 'l'horotras.t : impiego . . . . . . . • • )) Tracoma . . . . . . . . . . . . 545 543 'J'romboflehiti dell 'arto SUJ>er. . . Trombosi ecl emboli pos t.-operatori: lral)) t ar11er1 to . . . . . . . . . . . . . . . 544 Tuberco]o,s i polm. : arne11orrea tempo)) ranca da raggi X . . . . . . . . . . . „ 541 )) 540 Tubercolosi polm. : infiltrati peri-ilari . Tubercolosi polm.: pneumotorace arti)) 541 ficiaJ e in regime aderenziale . . . . . 1'ubercolo·si ,p,rimitiva della ghiandola . )) 525 marrtn1 ar1a . . . . . . . . . . · · · · Vene superiiciali clel torace e dell 'ad)) 540 dome: arborizzazioni . . . . . · · · Vie ])iliari: interventi : morti rapide 529 con sec11tive con lemperature elevate » ))

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. Diritti ai proprieta riservatl. - Non ~ consentita la „istampa di iavcri pubblicati nei Policlinioo se non in seouito od autorizza~ione scritta dalLa redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

C. F RUGONI, Red .

A. Pozz1, resp.

C apo .

Ron1a - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


!.NNfl XXXIX

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Roma, 11 Aprilf' 1932 ·X

Num. lQ

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fondato nel 1893 dai prof essori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE J:>RA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma •

SOMMARIO.

Note e contributi : F. Benedetti-Valentini : La indica· uone del ta.glio soprasternale nel soccor-so dei grand1 traumatizzati del torace con enfisem a genera lizzato. (Lavo ro clinico e eritico). Resoconti statistico-clinici : E . Mondolfo, A. Moret.ti : Rilievi clinici e t eraipeutici s u 45 -cacsi di tetano. L'attuali ta scientifica : A. Biche l : Nuovi progreesi n ello etudio delle vitamine. Sunti e ra3segne : RENI E VIE URl NARJE: Cipriani, Piuolini e \ Ta lle: L 'a,mmoninria spontanea e provocata nelle nefropatie. - Oh. Acha1·d e A. Codounis : Le scorie azotate del sa.n gue n ella nefrooi lipoi·dea . W. G.r00&mann: Reperti istologici nelle affezioni infia m· maioTie cronich e delle -capsule renali. - H aime : La prostatectomia perinea le extra muscolare sulla baee dell'e.sperienza di 5 anni. - T1s10LOGIA: P. L er eboullet e M. Lelong: La tuberooloei nel 1931. - R. ;Debre e Th . Martiny-Gagey: L'eziologia della tuber-0a losi polmona r e croni-ca nell'adulto. - A. Girnud: Le emottisi tubercolari. - D. Donady et A. ~f eyer : La diein ser zione sotto-pleurica .ctelle aderenze nel pineumotora ce arti!ficiale. - PROBLEM! PATOGENETICl : P. F . Arull ani: La patogenesi. dell' herpes zoster.

Cenni bibliografici. Storia della medicina : A. Filiippiui: Roberto Koch . 11 cinquantenario della scoiperta del bacillo tuberoolare. Accaaemie, Societa Mediche, Congress i : Congresso SanitarJo degli SpedaJi Ciivili di Genova. - .Accadem ia delle Scienze Medi che e N aturali di Ferrar.a.. - So· oeieta Saesarese di Scienze Mediche e Natura.Li. Appunti per il medico pratico : ÜASISTlCA E TERAPIA : Le lesioni del simpatioo n ella t ubercoloei la ringea. .Angina ·da streptocooco del cavall-0. - T umore misto epifarin.g eo (poli1po .congenJ.to pelaso). - La radioterapia .nelle tousilliti. - Parotite su•pip.urativa a,cuta. - SEMEIOTICA : Un nuovo m etodo di per-cussi one. TECNICA DI LABORATORIO: 1.m.IPorta.nza della tecnica istobatteriolugica per la ·dimostrazione della funzione delle ax>irochete nella gangrena polm·o nare. - MEDICINA SCIENTIFICA: Ricer ch e aug1i inn esti di m i dollo osseo. - VARlA : A . Legeindre : Demografia della Cina. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanita.ri. Concorei. - Nomine, promozioni ed on-0r ificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medioa. 1ndice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI.

do S. Bistolfi (2) que ta per centuale si eleva al . 3 %· L 'en[i ema traum.a lico rappresenta il piu del·le volte un fen om eno trascurabile poich e, n ella maggioranza dei casi, invade solo· la parete dell 'emitor ace colpito enza p eraltro superarne i confini. quando l 'infiltrazione pneumica, p er eccezionale gr.avita del tr.auma o p·e r spe~ ciali d isposizioni anatomich e delle parti lese, inva·de r apidamente e pro o-ressivam ente il tessuto ce llulare di tutto il tron co e ·degli arti , e sopr.a tutto del collo e del capo, .a llora noi assistiamo ad un quadro abba tanza grave, talvolta g ravissimo ed anch e per icoloso per la ·vita, sp·e cialmente se ,ri si ag·g·i u11g·e l 'enfisema del m ed iastino. In questi casi la n ecessita di un intervento ch irurgico si impone per liberare il p aziente dall 'incombente periicolo dell'asfi ssia e della • s1ncope.

ÜSPEDALE DI S. G1ovA~NI IN LATERANO IN RoM..\ Prin1ario chirurgo : prof. G. M.<\TRO 'OLA.

La indicazione del tagljo soprasternale nel soccorso dei grandi tranmatizzati del torace con enf"isema gene1„alizzato. (Lavoro clinico e critico). Dott.

F t\ BIO

BENEDETTI-VALENTINI, chir . aiuto.

L 'enfi ema e una frequente comp1icanza delle a ffezioni traun1atich e aperte del torace e segnatan1 ente delle ferite da arma da fuoco. Piu di r a-do esso compl ica le affezioni traumatich e cl1iu e con frattura di costole . Se.gnalalo per la IJrima volta in questo gen ere di lesioni da A. P.a reo , esso fu r itenuto complicanza rari si1na da · ~1al gaigne, abbastanza frequ ente invece da Riebet eh e lo trovo una volta su venti casi, e piu fre·quentemente nelle fralture diretLe. I-I.aubon sak (1) piu r ecentem enle h a segnalato eh e l 'enfisema complica le fratLure di eo t ole nel 2,6 %·dei casi ; secon•

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In t ali condizioni ci fu porta f:-0. al posto di soccorso d ell 'Ospedale di S. Giovanni, il giorno 10 n ovembre 1930, B. Roberto, di anni 18, falegnam e. Riferirono· gli asta11ti ehe qualch e ora prim a questo operaio er a caduto s11l 1uogo di lavoro1b a t0


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« IL P OLlCLlN TCO »

tendq l 'emito.race sinistro con lro. un r espintore · di un, vagon,e ferroviario·. 11 dolore dapprima acutissi111.o, pare ehe si andasse successivamente mitigando, riac1rtizzandosi per allro non poco n ei Crequen~i accessi di tosse. Mentre il P. veniva riportato dal cantiere al domjcilio si noto ehe il corpo di lui e specialmente ~l viso si andava r apidamente e progressivarnente gonfiando sino ad interdirg"li il libero gioco delle labbra e delle palpebre. In segt1ito il tral1matizzato fu preso anch e da agitazione motoria, co11 dispnea, palpitazioni e senso di angoscia. Al momento in cui fu cla n oi osservato questo operaio versava i n cor1d izio11i veramerute gravi : era inf::itti il) sta to di proslrazione profonda tal eh e a stento poteva articolare qualche p arola per espri111ere i suoi bisogni e rispo·ndere al le doman„

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[ANNO

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pallido ed !l prolabio violaceo. Impossibile era al P. l 'apertura della ri111a palpebrale e difficili e limitati erano i movimcnli delle labbra. Sull 'emitorace siniffiro si rendevano visibili le tracce del tra11ma subito, per alcune chiazze ecchimotich e ed escoriate. La palpazione, eh e risveg1iava vivissimo dolore in corrispondenza del1a zo11a traumatizza ta, riusciva ~ndolore in tutte le altre parti del corpo e lasciava p er cepire per ogni dove una crepitazione fine di neve compressa, la quale raggiungeva la sua piu aJta espressione in corriapor.idenza del torace, dell 'addoim e e del capo e andava dimir1uendo d 'intensita man mano ehe dalla radlce si scendeva verso gli ultimi segmenti degli arti, i quali erano anch 'essi infiltrati dal1'ar~a. „L\.pprofo11de11do la p alpazione sull 'e1n~torace sinistro a voltQ si riu sciva a percepire un rumore piu rude di crepitazione ossea n ella zona si tuata presso l 'an go.lo della scapola s. Si comprende come le nuove conclizioni importate nelle p areti toraci. eh e e addominali da un enfisema cosi impone11te e ge;neralizzato oos~itui ssero un invincibile ostaco lo per un esame di orjenlamento circa le rondizioni degli orga11i contenuti nella cassa toracica e n ell 'addon1e: infatti la percussione e l 'ascoltazione non rit1sc irono affat to u lili all 'accertam ento di event11ali . . alterazioni. Dal rilievo di tutti qu esti segni e specjalme11te dell 'intensa dispnea, della tachicardia ecl aritmia , si ebbe 1'impressione., e credo in errat a, di un caso l.a cui gravita era ma11ifesta e nel q u ale la ne.cessita del soccor so s'in1ponev a . 1

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de ehe gli veni ,·an o rivolte. L 'as.petto del pazie.nte, pi11 cl1e esser e rlescrit to co11 le parole, sara fedelmente r ap1)resen ta·~o rla quesla fotografia eseguit<l irt sala operat oriri 1)rin ta dell 'intervento (fig. 1) . Come si vede, tutto il cor1)0 del P ., dal capillizio ai piedi, era diYen lato g·rossolanamente turgirlo gia por.h e ore dopo il trauma per un enfisema generalizzalo e progressivo eh e n e m asch erava grottescam er1te i lineam enti e gli faceva assun1ere un aspetto n on dissin1ile da quello eh e prendo no i cn(lr.veri degli ann egati quando sono gia in preda al processo di pl1trefazion e. Egli entrava a volte in uno st ato di viva agitazione root oria!, la re spirnzione si compiva con dif!icolta (R. 30), il polso er a frequente (P . 130), p1ccolo, molle ed aritmico. 11 vol lo era profondamente

FIG.

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Lo stato allarmanle del P. non poteva essere interpeirato in modo soddisfacente quale semplice consegt1enza dello choc traum ai~ico, po·i che, per quanto ci risultava· dalle i11formazion i assunte, lo stupore n on era m ai stato· assai gr ave e si. er a iJ1 ogni modo dileguato pochi minuti dopo il tra111na. Non si poteva invece porre in dubbio il fatto eh e il P. man mano eh e il · gonfiore cliventava piu imponente andava di or a in ora aggravan~osi. Pur n on po ~endo· escludere ehe una grave les1011e o alterazione dei visceri contenu~i n ella gabbia toracica rferitn del polmone , pneumotorace, sotto pressione: emotorace, en1opericardio, ecc.). fosse res.ponsabile dello stato grave del ~alato pru o.cll 'e11fisem.ai stesso, e non potendo n emmeno s1ncerarci su q11esto punto' inedia11te l 'esame radio-


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SEZIONE PRAT1CA

logico, per tema di nuocere al traumaitizzato, enlrammo nella convinz~one eh e il progredire continuo dell 'infiltrazio11e a~rea per la co1npression e esercitata sugli spazi conuettivali cli tutto il corpo inducesse un. grave squilibrio n.ella eircolazio·n e periferi~'l del sangi1e, squilibrio eh e doveva essere risentito ~n ~isura tutt 'altro eh e traseurabile anch e dal euore. E poiche e volgare opinio·n e ehe la sola infiltrazione di ar~a nel tessuto cellular e sottocutaneo non po·s sa per se stesso dare origine ad alcun sint-Omo ve·r a1ltente seri-0 1 pe11sam1no aneor a eh e 1o s tesso mediastino potesse essere sttato preso dalla infil traz~one gassosa per rottura di u11 bronco piu o m eno imp-0rtante, fenomeno ehe c stato piu volte obbiettivamente riscontrato sopratut~o quale r eperto n ocroscopico nei grandi traumatizzati del torace . I1t tali condizio ni pensammo eh e il n1odo piu utile e n1eno pericoloso per soocorrere il p azien te fosse, fra tutti quelli escogitati, quello eh e Lejars (3), P. Lece11e e R. Leriehe, raccomandano, dopo eh e l 'e Cficaeia di ess-0 e stata brill antemen lc dimost rata in Francia prima da Gatellier e p o i da Tiegel . Operazio11e (10-XI-1 930; dott. Fabio ß enede lliValentini). Anestesia locale novoeaina alla base del collo s ulla semicirconferen za ant eriore. In cisione curvilin ea a collana della ll1nghezza di circa 25 cm. con punto n1edio alla fossetta del giugulo, traceiala un dioo trasverso al di sopra d el margine superiore d ello st erno e della clavicola. L 'in cisione interessa la cute e il sottocutaneo e la faseia superficiale e media del collo. Scollamento degli spazi celll1lari del collo accessibili con d e tta incisione, per via smussa : il dito scaccia faeilmente l 'aria ehe ne rigoniia la sottile tra1na; poscia esso, penctrando sulla linea mediana fra i mus(;oli sottoioidei, s~ approfonda d ietro lo sterno e an cora clietro le clavicole, in modo da farsi slrada nel medias tino anteriore quanto pi"l1 ampiamente e possibile. In tal modo il dito puo arrivare sino alla trachea e circondarla d 'ambo i lati fino a raggiungere il rachide e liberare cosl d all 'enfise1n a anche lo spazio prevertebrale. Nell 'eseg11ire questa manovra la sensazioin e tattile e pari a quella gia avvertita n el trattare il tessuto cellulare degli spazi del colio, .ossia di fine crepitazione nivea; alcune bollicine di aria rendono schiumoso i1 sangue ehe fuoriesce d alla ferita operatoria. U11 g rosso z:tffo d i garza e p osto in eorrispo n denza dei due estrerr1i della fenta e della. fossetta del giugulo il quale arriva fino alla trach ea, per rendere temporaneamente durevole lo scol1amento. Nelle porzioni intermedie fascia e eute. sono riunite esattamente con duplice piano di sutura a punti staccati. Appena t erminata l 'applicazione d el bendaggio si con stato eh e il gonfiore del viso si era nortevolmente ridotto, il serramento delle palpebr e era 1neno complet o tanto ehe jl p aziente poteva socchiudere l 'uno e l 'altro occhio e s'interessava alle per son e ed ai fatti eh e si svolgevano intorno a lui. Egli affermava di sentirsi inoll o meglio, ed in effetto era i11eno agit ato e la respirazione p areva m eno penosa. Portato nel suo letto ed ivi riosservato dopo circa mezz'ora, si con stato un ulteriore miglior ament.o delle condizioni generali: l 'operato giaceva assai tranquillo, ap riva bene entramhi gli occhi, non era affatto dispnoieo, il

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p allore del volto er a n1eno profondo, la eianosi delle labbra quasi sco1nparsa, la parola piu faeil e. Il polso su]la radiale si palpava eon frequenza pari a 100; er a ritmico e an ch e la pressione appariva un p ocq aum entata. Gli atti respiraJtori erano an<:ora alquanto superficiali ma si compivano con frequenza 11ormale ossia in numero di 16 al minuto. L 'oscillometria la, quale presa col Pachon al braccio d es tro aveva dato prima dell 'interve11to una Max = 85 ~ u na Mn = 55 00n oscillazioni pari a 1, . in questo momento toccava come Max. 125 restando co1ne ~1n. 55 con oscillazioni pari a 2. E l 'indomani si aveva 125 ~1ax. e 80 di Mn. co11 oscillazioni pari n 2, 5. Dopo 13 giorni la Max. sa1

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li,·a ancora a 150 e Ja ~In. a 9G, con oscillazioni pari a 3. 11 decorso post-oper a lorio 111 oLtimo pereh e si eb])e a segna]are qualch e rialzo termico di :rpedia cntita (38°,!5 ') solo nej primi tre giornj ; segui poi uno stato sub-febrile p er qualch e altro giorno , Iinche il p~ z iente si r ese d el tutto apirettico in d eci1na giorna ta. Gli zaffi furo110 rimossi al quarto giorno e no1n sostituiti co n altri, in modo ehe, qu ando in sesta giorn ata si tolsero i punti della su tura cutanea, la ferita er a del tutto san ata per prima in tenzio11e. Con ql1anta rapid~t a il P . si sia completamente ljber ato dall 'enfisema del capo del collo, della porzione p iu alta del tronco, ed anch e, per quanto in g rado minore, d a quello eh e aveva invaso le altre parti del corpo, si puo dedurre d all 'osserva1

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<< JL P OL I CL1NJCO

zione clella folog·ra1 ia , 11g. :3; ehe fu presa il quarlo1 giorr10 do•p o l 'intervenlo. i\Ia possiamo affermarc eh e Ja facias (lel pazie11te a1)pariva pres oche 11orH1ale gia 4.?. or e do po il trauma e dopo il soccor so, ehe ft1 pralica to, con1e si e detto, d 'urgenza. L 'esa1ne radiog·ra(iro c eg·uito ~il ina ltino clopo l 'i11gresso d ~l 1). i11 osperiale, di111os tro (fig . 2) iratture n1l1ltiple rlelle eo~ tole di sinistr.a e precisa1l1er1le d ella terza, qu arla, qt1i1lla, sesta , se tti 1na ed ottava, 1e q11al~ erano alcune interro tle presso l 'angoilo ed altre un po' all 'cs terno di es.so; l 'emitorace inis tro appari' a notevolmente ristretlo ne l ~ uo dia111elro lrasYerso . Il i)rofilo della c111)o la di afra111mni~ic a s . e quello de1 marg·ine s . d el c11ore era1to mascherati da u11a -0pacita cl1e orcu1)aYU il se110 ccl i1 terzo i11feriore

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FrG. 4.

dell1:t cavi la pleural e . Sopra tale on1bra, data cerla1nen te da u11 versan1en to ematico·, si osservava u11a zona ass.C!i cl1 iarn (pne111notorace), a cui faceva segt1ito un 'aJ tra mcno chiara corr1 spo nde nte al poil11011e scacc.:iato i11 a] to e inedialn1 en te d all 'emo-pneu111otorn ce. In1pof'~ant e era ancora osser' are lo spos ta1ue11lo {lell 'omlJra mediastinica a d estra d cl la colo11n a Yertebrale. L 'iu1magjne radiogrnfica clim ostravn da ul tirno il rileva11te i spessi1nento· dclle part i molli clella parete toracica nella cui con1pagine si osservavn110 gli spazi cl1iari rorrispo11clenti alle zo11e i11aggiormente invase clalla in lil trazio11e aerea. U11 nuo vo esamP. rarliografico, fatto eseguire l a vig·ilia del gior110 in ct1i il P. l asc io l 'os1)eclal e e prer isam ente il g. 28-11-930 di111ostro ( fig. 4) p ersislenza della deformita toracica su descritta p er mancata riposizione dei vari framme11ti d elle costole fratturale. In co•r rispo·n clenza del focolaio c1 i irallura si osserYavano zone rli offusca1nento a f asoi a. Il seno p.J euri co i i11ostrava libero, cos1 cl1e abbastar1za b en visibile era il profil o d ella cupola diaframmatica e il margine sinis tro dell 'ombra cardiaca. La ct1pol a cliafra111matica era fortemen le soll evat n l)er .aderenze ])asali. Non si osservavano piu tracce di pncl1motorace . Si ved eva da ultimo persistere t11ltavia t111 modico ispessimento della parete to raci ca per enfise1na degli spazi cellulari i1on a11cora totaln1ente riassorbito. Il paziente pole u scire dall 'ospedale il giorno 29-11 -930 in p erfe l to st ai~o di salute.

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fAN o

XX~l\.,

l\ui\r. 15]

P oich e u11ico scopo di questa nostra i11emoria e quello cli contribuire alla volgarizzazione di u11 n1etodo di terapia chirurgica delJ 'enfiema tTaun1atico ge11er.alizzato e mediastinico , l 'in tituzione ·del quale e recente e la diff u ~ ione ancora assai scarsa, non intratterremo il lettore lungan1ente- sul1la partc culturale ehe con cerne l ' arg·omento. Tacer en10 qui11di . . ulla frcquenza del fenon1eno enfisen1.a rispelto al nun1ero delle fratlure eo tali , ba tando i11 l)l'Ol)OSito quello ehe Sl e d etto all 'inizio di questo articolo. Ne parler en10 del l 'enfi ema quale con1plicanza delle sen111Iici cor1tu ... ioni o d elle ferite penetranti del torace. Ne tratteremo d el m eccanism o di fratlura d ell e costole, n on })er ch e cio no11 si.a util e a cl1iarire la genesi d ell 'e11fi en1a, rr1a IJer ch e a tutti e noto quanto g ia fu detto in merito da I. L. P etit pri111:a, e c1ua11to in seguito fu . . Ludiato e tabilito da i\11.algaig·ne, la cui leoria , cl1e fu aeeetlata 1Jer u11ani111e conseno dag·li ~ tudio s i , l)UO Jegger si in og11i cola~ li co tra ttato . Ri cordera1110· invece on1n1.a rian1ente q1u.ali ~ ie110 le co11dizio11i I'?.ece ~ arie perche in segu it o ad u11 traum.a del tor.a ce l 'enfisen1a l)O a eo . . tituir i, ed in quali particolari condizioni l 'i11filtr.azione aerea 1)0 sa invadere il i11ediastino. Gof fre dalla os·servazione di un ca so clinico, ri1)rodotto sperimentalmente nel cavallo, fu indotto ad ammettere eh e l 'enfisema sottocuta11eo traumatico potesse prodursi anche per ferita del torace non penetr.ante in cavita. l\ia Cl1. Souligoux commento l 'os ervazione e l 'espe ri1n1ento di Goffre con que ta frase : « io ini contentero di segnalarla ·come una rarita patolog ica » (-!). Dunque, com e criterio generale , di fronte al fatto cc enfisem.a >> si deve ri lenere ehe una . oluzione di continuo del polm.one ed tina della })leura parietale ono state necessarie per provoearne la produzione , quando il fenomeno i sia inizi.aln1ente i11anifestato in. corri~ponden za della parete toracica ove si esercit0 cla prin1a l'azione traumatica. Ma si puo an·che osservare , in seguito a gravi tr.aun1.atismi del tor.ace, un enfisema assai invadente la cui prima manifestazione apparve alla base del collo. In tal caso esso e .d.a ritenersi seeondario ad enfisema del mediastino. P er la produzione del quale non e necessa· ria alcuna ferita de11a p1eura parietale, ma e ufficjente una lesione .a bbast.anza profonda del polmone accompagnata da rottura di un bronco di qu.alche importanz.a. In tali condizioni l 'aria inspirata puo, td ate le b en note condizioni ana~ 1


[ANXO ~XXIX ,

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SEZJO:NE PRATI CA

tomich e dell 'albero respiratorio per eui il ealibro della traeh ea e m eno ampio di quell o risultante dall 'insieme dei broncl:ii, sotto 1'azio11e della empli:ce aspirazione e piu facilmente ancora otto quelle IJiu potenti della to ... _e e degli sforzi, passa re nel tes uto co1111etlivo peribroncl1ia le e perivasale e ri alire per tale via fino al n1e·dia tino, per r endersi manifesta da prima a l g iug ulo ed espa11dersi poi a lla reg·ione eervicale. al viso, agli arti superiori , c ucccssivame11te al tronco ed agli .arti in feri ori . Sono que ti veran1ente ·da eon iderarsi eon1 e i ·casi piu gra,ri dell 'enfiserria tr.a u111atico per il rapido &tabilirsi d ella eor11pre... ione deg li organi mediastiniei e rper il pericolo i111111inente della offocazione e della sincope. e il chirurgo h a la ventura di eguire di persona o attraver o il racconto di un o ervatore intelligente, il g ra dua le s' ro]O' i1nento dei varl fenomeni eh e condussero il i1aziente al Yi toso quadro dell 'E. T . Gen. attraverso una in filtrazion e aer ea del n1e di a ~ tino , n on deve e itare n em111 en o un i tante ad int ervenire eol taglio "' opr a ternal e da eui tan to beneficio t ra se, com e . . i e vi&to, an·che il no ~ lro Pazie11te. ~1a ulle indicazioni piu opportu11e 11ei singoli ca i di Enf. Tr. do,·remo ancora t or11are con qua1 eh e par ol a. Per ora ei l)iace accennare con1 e po -a aversi una rottura traumatica a11cb e i1nportante del i)olmone ed e\·ent ua lrne11te un e11fi em.a m edi a ti11ieo e11 za eh e Yi sia ferita pe11ctrante del torace o frattura di co . . tole, e quindi per sen1plice meccani . . n10 di eontusione . Go seli'll ha detl o e Courtois 11a poi peri111 entalment e dimostrato eh e per p·r odursi una rottura traumatica del poln1one e n eees ari o eh e interve·nga un elen1ento fi siolog jco importante: cc lo sforzo e la chiu ura della glottide n el n10m enlo ehe il tora·ce riceve una con lusione ». In tali condizioni i1 poln1one, an ch e e Ja g.abbia toraeica, per la su a ela ticita rimane integr a, il eh e puo avvenire t anto piu facilmente quanto piu D'i0\ lne e i} soggetto, puo SCOppiare come un.a ,-escica ripiena di gas e br t1scamente eompressa. Secondo Pique il flu o del sang u e provocato d.a ll.a inspir.azi one rap1Jr esenterebbe un e]en1ento favorevole a ·determin.a re la rottura. P ey ro t circa la gen esi .dell.a rottura d cl poln1one da una sp·iegazio11e diversa ed am.mette due possibilita. P er le le ion i pro,rocate da trauma diretto t1n tratto di paren cl1in1a polmonare ,-errebbe )Jiu o m on o profonda1n1ente infossa to, mentre il resto del vi ce re, per il vuoto pleurico ehe n on con sente .a d e ~ O di di . taccarsi dalla J)leu \

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ra parietale, 11011 lo scg· uireblJe i1el 1novi1nento, onde ·i produrrebbe una lacer.azione n el punto i11 ·cui h a agito la for za contundente. Nelle rotture da causa indiretta l 'azione traumatica pru' 'ocl1er ebbe un repentino cambiamento i1ella fo rn1a e quindi n ei diametri del tor.a ce, p er cui due facce opposte del viseere contenuto ed a·der ente p·er il vuoto pleurico a lla p,a rete, snr e·bbero allontanate, onde il paren chima sarebbc stirato e posci.a lacer.ato. E queste tatto , Sb co11·d o l 'autore, a\rverrebb e tanto piu fa.ciln1ente qu.a lora l 'elas tieita cle1 1Jo l111one fosse minora ta per ' 'eccl1i proce i lJatologici: esiti di i1leuriti , caverne od a11ch c se1nplice e11fisema. i\Ia le le ioni trau111a ticl1e, le quali }Jiu frequentemente produco11 0 le due condizioni neces_arie e sufficien ti })er ch e i pos a ·eo tituire la forn1a piu volg.are di enfi ema ottocutan eo, os ia una simulta11ea ol uzione di continuo n ella ple ura e n e l i)ol1none , on o indubbjamente le ferite pe11ctran ti del torace e le fr.al Lure cli costole. ell ' un ca o e 11ell ',a ltro l 'Enf. traumatico si IJr oduce allo tesso mo·d o. Inf.a tti nelle prime il fen omeno ta11to meg lio ... i effettua quanto p iu })i cco1a e piu obliqua e la ferita cutanea, OS ia quanto piu diffieile e la comunicazione della eavi ta pleurica coll 'eterno, l 'optimum avend o i quando t ale con1unicazione e praticamente nulla , la qual condizione del r esto si h a n el inaggior numero clei . cas1. P e r frattura di eo tole l 'enfisem.a tra um.a ti(' 0 i produce assa i piii raram ente eh e per fer ita penetrante del tor.ace. :E inf.atti n ecessario 11e.l prin10 caso e n on sen1pre suff] ciente eh e ] 'ag·en te tr.aumatico non olo a bbi.a provoc.ato l 'interruzio·n e n ell a continuita di uno o di l)iu elementi della gabb ia tor.acica ma anch e abbia pro·dotto una laccrazione d ella pleura parietale e d e] pol monc ad t1n tempo. Que._to per altro }JUO venir e, i11sieme all a plcura parietale, f.a cilmente int ere ato .anch e da un fram'mento ·di co ~ tol a , il c1uale i11 tal ca_o agisce co n1e mezzo vulnerante e puo con1portarsi come un 'arnµ da pun ta o da pt1n ta e tag l io a econd.a della form.a; n1.a .an·ch e puo comportar i com e sempli ce corpo cont11ndente. _A.bbiamo gia vi to in f.at ti corne an cl1 e una sen1p1i ce contusione possa JJer n1e·cr.ani smo diretto o in, diretto intercssar c il ·p oln1one. Orbene 1.a rotlura di c1uesto viseer e cl1e puo a vJ11ire ancl1 e n elle ·pure contusioni , puo a rnag·gior rag ione prodursi , per lo stesso m ecr nnismo , n ei casi di lesion e tr.aumatica d el torace con frattura di co_tole e prominenza dei frt1n1men ti in cavita . A spiegar e com e, partenclo dall a esistenza


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di una soluzione di continuo della pleur:i e del polmone, si ·possa arrivare alla produzione J.ell 'enfise111a, non tutti gli autori so110 conco.r di. Per I . L. Petit l 'enfisema traumatico e ·Sempre pre·ce1duto dallo pneumotoraee : se non esiste fra il c.a vo pleurico , reso reale dall 'aria versata e'· l 'ambiente esterno comunieazione, come e .r egola qu.a ndo si tratta di frattura di costole, o se il tramite e troppo sottile, oppure ha un deeorso molto obliquo, nel c.aso ehe si tratti di ferita peneti:ante del torace, l 'aria e c.acciata a d ogni espirazione fuori d ella c.avita pleurica attraverso la ferita della sierosa parietale, e, n on trovando via d 'useita, si infiltra per n ecessita nel tessuto cellulare tanto piu largamente quanto piu a mpi e sono Ja la cer azione dell.a pleura e la ferita 1d el polmone. Phili1b ert, Roux e Richet sostengono invece eh e per il prodursi dell 'enfisema traumatico sia assolutam ente n ecessari.a l 'esistenza di ader en ze pleuro-polmonari, Je quali mantengano un parallelismo costante fr.a I.a ferita ·del polmone e quella della parete. Condizioni simili possono .aneh e essere attu.ate -d.all 'imb·r iglia m ento .del polmone da parte del fram·rn ento della costola vulnerata. Per questi a utori lo pne11motorace, ·eh e si produce cosi spesso, non potrebbe essere eh e parziale; essi pe\isano eh e qualora non vi fossero aderenze Jo pneumotorace totale sarebbe di una g ravita estrema, e, per la sua progressivita, pressoche incom:p atibile con la vita. Sembr a eh e in questa affermazione cosi categorica vi sia dell 'assölutismo un po' troppo spinto. La maggior parte degli autori infatti ritengono ehe l 'Enfis. Traum. si produea di regola secon·do il me·ccan ismo di Petit, ma eh e eccezionalmente possa a n ch e attuarsi con quello eh e va sotto il nom e di Rieb et. In ogni inodo, o eh e entri in g iuoco l 'uno , o, per speciali condizioni anatomich e, l'a}tro m eccani smo, vi e a nc ora un a ltro elem ento n on piu anatomico ma f11nzional e eh e va con sider.a to perch e vi pren.de una p.arte essenzi.alissima: l 'inibizione. Sotto lo stim olo dolorifieo, 'il paziente cerca limitare la funzion e respiratoria , immobilizzando il torace preval entemente nel momento della inspirazione, mediante ehiusure violente ed incomposte dell~ glottide, le qu.ali finiscon o per tradursi in altro e tan ti eolpi di tqsse, o, peggio an·cora , in formidabili sforzi intesi a d inibire i m edesimi , eh e vengono insistentemente ad esaeerbare il dolore dell.a parte vulnerata. Tosse e sforzi da inibizione aumentano ]a pressione dell 'aria 1)01-

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n1onale eh.~ viene spinta a tratti o nel c.avo pleurico da prima e 1poi nel tessuto cellulare della parete, oppure viene soffiata, ove esista parallelismo costante delle ferite per aderenze antiche o per imbrigliamento recente del polmone, ·direttamente nel tramite <l·e lla ferita parietale, per dilagare poi n el eonnettivo dei varii strati delle parti molli. E l 'enfisema assumera minore o maggiore estensione, a se· con.da della importanza delle ferite, della loro particolare ·disposizione anatomica, .dtella piu alta o piu bassa soglia di eccitabilita del paziente, la quale ,gli d.arA 11n:-1 maggiore o rispettivamente minore possibilita di tenere la quiete toracica, e·d anche del piu o m eno rapido pote1 e di eieatrizzazione eh e posseggono. i tessuti del tra umatizzato. La ferita del polmone dunque e quella della pleura parietale sono i fatti ehe permettono la formazion e dell ,Enfisema Trau·m atico. Alla enti La poi ·delle medesime, alle lor o partieolari modalita anatomiche, alla speeiale sen sibilita d el ogge tto, .all.a piu o meno pronta attivita riparatrice dei tessuti e a ffi.dato, io credo, il ripristino dell 'equilibrio na turale in questi mal.a ti ; n ei quali altrimenti si costituirebbe, co1ne bene ha detto Gamberini, un circolo vizioso per l 'inseguirsi indefinito del dolo-re, della difesa e della ipertensione. Che se questo invocato equilibri o tardasse a·d instituirsi, e intanto le eondizioni .del P. si facessero sem pre piu a llarmanti , non ei sarebbe .ehe 1'intervento dell 'arte per cerc.ar e di ottenere cio ehe rifiuto natura.

* ** dell 'intervento

L 'indicazione chirurgico n ei gr.a ndi traumatizzati del torace con enfisema generalizzato puo essere richi esto perentoriamente e d 'urgenza in tre casi: 1) Quando vi coesiste u1i pneumotorace totale progressiva·m ente comp.rimente. Esso trova il piu delle volte il suo anatomieo substr ato n ella form.a zione valvolare dell.a feriia del polmone. In tali con.dizioni la neeessita dcl soecor so e imposta dalla minaccia dell ,asfissia ehe segue al progressivo aumento di pressione n el c.avo pleurico, e il conseguente spostarsi del mediastino verso il lato opposto ehe porta a llo schiaociam ento del polmone sano. Se l'attento osservatore puo ren·dersi conto di questo stato di cose, ·deve rapidamente procedere alla toraeotomia, al modo usato da Bramann (5) e r.accom.andato anche dal nostro Gamberini (6), o piu semplicem.ente alla pleurotomia; eoi quali interventi si stabilisce per qualche tempo una comuni·cazione del cavo pleurico con l 'ambiente esterno m ediante un „


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drenaggio 'di garza o di gomma. Souligoux e piu recentemente seguen.done l 'esempio il Serafini, hanno vantato l 'efficacia della pleuro ~ tomia quale ottimo mezzo di soccorso nell 'Enfisema' Traumatico Gen eralizzato dopo ehe ne l1an fatto esperienza in due casi gravi. ~ fase da ritenersi, ehe delle condizioni gravi dei loro malati, i quali furono rapidamente avvantaggiati dalla pleurotomia e drenaggio successivo, fosse piuttosto responsabile lo pneumotorace a pressione ehe l 'enfise ma traumatico generalizzato. Bell , Dupuytren, Hewson per scongiurare i pericoli di una tensione intratoracica troppo elevala avevano g ia prima consigliato di aprire largamente il torace come n elle operazioni di empiema, anche allo scopo di evacuare nel modo piu completo l 'emotorace e di prevenire cosl la eventuale complicanza della pleurite purulenta. Ma su questo ultimo punto credo ehe oggi i m oderni terapisti n on potrebbero davvero ad unanimita sottoscrivere. Val e la pena di ricordare eh e Reybard, per dare esito all 'aria del pneumotorace applicava e lasciava infissa a dim ora n ella parete la sua cannula. Loegoest approva il m etodo del Reybard, ed ancne Bouveret ed Orlebac se ne lodano grandem ente a vendo con esso ottenuto pieni risultati . 2) Quando v' e 0 vi si aggiung e enjisema del m edia.stino. Abbiamo visto come in questo caso la manife tazione prima dell 'enfisem a si facci.a alla base del collo, al giugulo, anzieh e in corrispon.d enza della r egione colpita dal trauma ed abbiamo anch e considerato come la vita dei pazienti sia dalla progressiva infiltrazione gasosa seriamente e rapidamen te minacciata. Quivi ·dun que l 'indicazione del taglio scollamento r etrost ernale ba icervic.ale con ampio e perentoria e nessuno oserebbe, credo , sollevare in proposito alcun dubbio. 3) Quando l ' enfiserna traumcntico e a rapida progressione e s' accompagna a stato generale grave. ei casi di puro enfisema generalizzato v'e certam ente chi puo, ·con qualcb e ragione , negare o per lo m en o m ettere in .dubbio I 'utilita dell 'inter vento, e non solo di quelle da noi prati ra Lo nel nostro P ., ma di qual.siasi altro. Si obbietta, a tal proposito, ehe questi malati di solito non periscono, e ch·e, una volta riavutiRi dallo stupore del traumatismo , mig liorano ben presto e guariscono regolarmente del loro enftsema •p er vistoso ehe ,sia, cosi come delle altre lesioni prodotte dal traumatism o tora.cico, qualora esse non siano troppo gravi.

Altri, pur amm·e ttendo l 'utilita generica del1' intervento, po ssono giu dicare ehe ·sia m.eglio ag·ire in mo·do dive.rso da quello di cui noi ci avvalemmo n el Paziente idi cui abbiamo riferito . V 'e infatti chi preferisce dirigersi in pien o versa la prima fonte dell 'enfisema, e, apr.endo il torace piu o m eno ampiam ente , in corrisponde:nza della r egione tra uma tizzata, pTatica per tale via la sutura della ferita .d el polmone, e ripristina poi coim pletam ente la continuita della pleura e della parete toracica. Vi e invece chi crede piu utile, anch e in questi casi n ei quali si e posta la sola diagnosi di enfisem a generalizzato, pra ticare una toracoton1ia ampia con resezione costale. E chi invece, in questa stessa evenienza, come ottimo fra gli i11terventi suggerisce la semplice pleurotomia, · I.a qua le con minor traumatismo, curerebbe ug ualmen te bene l 'enfisem a e l 'eventuale pneum otorace ad un tempo. Ri·cordiamo appena di volo ehe m olti han tentato la cura dell'Bnf. Tr. Gen. ricorrendo ad espedienti ·d i piccola chirurgia come punture multiple con trequarti , scarificazioni od incisioni cutanee multiple ed anche han praticato un taglio o piu tagli cutanei laterali. E aggiungiamo subito ·ehe tali mezzi sono dalla maggioranza degli a utori ritenuti del tutto insufficienti. Volendo poi fare qu.a lche con.siderazione critica sulla utilita o m en o .d 'intervenire nei casi di puro enfisema traum. gen,eralizzato e sulla scelta ·d el metodo di terapia piu utile e m eno 1peri coloso ad un tempo per il paziente, agli a:stensionisti per sistem a si p·uo dire eh e non e ver o eh e l 'enfisema Tr. Gen. ab·b ia una evoluzion e sempre o quasi sempre benig na. Tutti noi, riportandoci a qu.a nto abbi.amo osservato nei fcriti di guerra , e basandoci ancora sulla piu r ecente esperi enza dei sempre piu frequenti tra umatizzati della vita civile, possiamo riferir e ·d ei casi eh e son termin.a ti con la m·orte. Del r esto gia 'autori com.e Littre e Mery ritenev.a no « no·n r.a re le osserv.azi oni di casi mortali ». Forse dell'esito di questi Pazienti non il solo E. Tr. Ge. sara stato respon sabile; fore, altre piu iinportanti lesioni .d egli organi endotoracici od anche a dd·ominali avra in essi provocato il tra um.a, forse il pneumotorace ad alta pressione, forse l 'enfisema stesso del medi.astino saranno sfuggiti all 'esame clinico, il quale, come si compren·d e, e diffi·cilissimo in questi soggetti per ! 'enorme infiltrazione aerea delle pareti toracich e e ad.d ominali; per cui infruttuose sogliono riuscire le varie indagini plessimetr iche ·ed ascoltatorie, e d'altra parte l 'esam e· radjologico non e sempre praticabile ; 1

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ma sta di fatto c·h e ·pazienti n ei quali l 'E. Tr. Gen. appariva come il 1p iu vistoso ed i1 piu importante se n on l 'unico fenomeno patologico al quale potesse attribuirsi il loro stato grave o gravissimo, ne sono in vero periti. Del resto se chirurgi come Mary, Fisch er, Lu cke, lBrown , König, e Gamberini p·er due volte, sono stati indotti a·d oper.are per Enf. Tr. Gen. i loro pazienti senza poterli per altro strappare a lla morte; e se altri operatori come Claeysen , Begouin, Palm, Normann, rBramann, Souligoux, e.d ancora Gamberini , e poi il suo a llievo Serafini (7) h anno condotto· con la stessa diagnosi i loro traumatizzati al tavolo· operatorio, re tituendoli con l 'arte alla vita, bisogna p·en sare eh e questi p.a zien ti, versassero in condizioni tali da sembr.are .abbastanza pericolose ai sing oli osse-rvatori, e da non ammettere, n ella gen eralita dei ~si , mora alcuna n ell 'azione ter.apeutic.a. D.al eh e si pare cl1e la in1n1obilita ·chirurgica n on puo vantare il consen so, a lmeno un.anime, degli autori. A quelli poi ehe vantano la superiorita di questo u quell 'altro meto·do si puo far considerare ehe se si vuol , .cfal campo dei principii teorici scendere alle applicazioni pratich e, per definire quale fra i var1 tipi d 'intervento finora ideati e prati c.ati sia nel singolo caso il mig liore, la qual eo a massimamente interessa al chirurgo , dobbi.an10 riconoseere eh e l' imbarazzo nella scelta e \ eramente grande. Ma e grande solo per questa ragione : perch e e difficile, quando noi ci troviamo di fronte a·d un g r.a nde traum.atizz.ato ·d el torace, il quale e gia tutto g·o11fio dal capillizio alle estremita , pro·f ondamente dispnoi eo, agitato, pallido, iposi tolico, dire quale e l 'elemento il quale debba n el sing·olo caso ritenersi n1.assim.amente respon sabile dello sLato grave in cui versa il pazien te. on di m eno l 'indirizzo terap·e utico p,u(> in line.a gen erale sintetizzarsi in qu.esti termini : Se l' osservatore h a avuto la fortuna. di po ter pratica1·e un esame precoce ed ha visto l' enfisema sorgere da prima al giugulo, ha molte probabilita di salvare il suo malato , co.m e si e gia detto, col taglio sop·r asternale , lo scollamento ampio del tess~to cellulare d ell' orificio sup erio1re del m ediastino ante1iore e dre• naggio. Questo intervento caldeggi.ato da P . Lecene e R. Lericl1e (8) n el i1uovo Trattato di Terapia Chirurgica, oltre la semplicita e la rapidita della esecuzione ha in su o favore la sanzion.e .del ueces o poiche 11el]e mani fdi G.atellier , il qua1e vi ha con acrato aneh e un in1 porta~te la,·oro fin dal 1919 (9), h~a potuto salvare quat1

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tro malati; e su ccessiva1nente an ch e Tiegel 11a eon esso guarito un altro g~ave traumatizzato d el torace. Questo autore ha aggiunto a l processo origin ale una modificazion e consistente nell 'applicare in corrispondenza del taglio un.a ventosa di Bier, mediante la quale veniva praticata una aspirazione continua ·con una tromba ad acqua . Se questo espediente possa avere sul metodo prin1itivo qualch e van ta.g.g io la sola esperienza potra dire. Se i dati semeiolo gici o radiologiei, qual©1ra n e sia tato possibile ed utile il rilievo, han dimostrato la esistenza di un. p1ne·u m oto1race a pressione con forte spostamento del mediastino verso il lato opp 0 sto, la toraco.tomia o la semplic e pleurotomia trovano certamente qui la loro p iu giusta ap plicazione . Se non ehe alla prima operazione si puo muovere il rimprovero di essere un p o' troppo traun1atizzante per un malato ehe ci viene sempre in ·C.attivis im e condizioni; e ad entrambi poi c1uello di e }JOrre al pericolo del1'infezione Ja pleura lasciata aperta d.al drenag• g10. L 'ideale deg li interventi i 11. que·._ to ca o sarebbe invece raggiunto da u1ia oper·azione eh e perfnettesse di eseguire la sutura della ferita polm.onare, liberasse la pleura dal versamento ematico e rip11·istiriasse d'a ultimo in modo completo la continuita della p leura parietale in modo da imp edire il ripetersi dell ' enfi sema dopo la riunion e totale della f erita operatoria, e non esponesse la pleura agli agenti infettivi. E eio eh e Sauerbruch 11a cercato di fare due volte, lavorando sempre n ella ua camera pneumatica .ad ipopressione; ma i due i)azienti da lui operati morirono entrambi rapid.amente. E chiuro questo intervento, per quanto ragionevole ed anehe lusin gh iero, e troppo foTte per questo genere di traumatizzanti gia per se stessi pericolanti. Forse in questi casi l'uso della canriula di R eybard . troverebbe, co1i grande vantaggio sopra qualsiasi altro m .etodo, la sua giusta indicazione. 1'1a quando noi non po,s siamo incolpare dello stato allarma1ite del Paziente lo pneumotorace a p,r essione; quando non possiamo ammettere con certezza l' enfisema mediastinico> perch e non abbiamo avuto la fortuna di assiste1·e al primo man,ifestarsi di esso, 11Je sono evidenti i dati obbiettivi a cui suol darsi una certa ;i,mportanza per 1l'indirizzo diagnostico in tal senso, ossia la cianosi e il turg ore delle vene del collo, il quale del resto e facilmente mascherato dalla infiltrazione stessa del tessuto cellulare; ma no11 possiamo ne1nmerio 1

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.escluderlo perche il traumatizzato preserita qucl pallore e quell' enorme turgore delle parti superiori del corpo, quello stato di dispnea profonda e di adinamismo cardiaco oh e sogliono caratterizzare i casi„ peggiori di enfisema con frequente interessamento del mediastino, non giusto praticare senza indugio il taglio soprasterriale di Gatellier? Esso, ·eseguito in anestesia locale, in pochi secondi, rappresenta un trauma trascurabile per il Paziente, libera in pochi minuti dall' infiltra.zione aerea iZ tessuto cellulare dei va1·i strati del collo, dal sabtocutan1eo, all'intermuscolare, al pe1·iviscerale, al mediastini co, se anch' esso e invaso dall ' enfisema. Ch e se cio p'e r avventura non fasse, pur 1ion ritraendosi allora dal tag lio basicervicale quella capitale utilita ehe giustamente g li viene .attribuita nei casi in cui si deve agire direttam ente sul m ediastino, l'incisione riuscirebbe certamente non poco utile anche per il .semplice Enf. Tr. Gen. perche con esso l' infiltraziorie gasosa d el capo e d el collo sopratutto, la quale particolarmente penosa ai pazienti , viene nondimeno quasi estemporaneamente em endata. Forse nei piu complessi casi, in cui e l'Enf. Tr. Gen. ed il pneumotorace iperteso irisorgono simultaneamente a minare la vita del traumatizzato , la combinazione di questo breve atto operativo con la semplice applicazione della cannula di Rey bard rappresentereb be la cura da raccomandarsi piu caldamente a coloro i quali, piu ehe l 'esecuzione del brillante atto operativo , 1p erseguono con ogni studio il suprem o fine dell 'arte nostra.

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RIASSUNTO.

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9)

Ueber die Bekämpfung. des mach Lungenverletzungen aufretenden allgemeinen K örp eremphysems. Deutsche Gesells. f. Chir .• 1893, XII Kongress. GAl\IBERINJ . D egli enfisemi sottocutanei da lesioni del t orace. Arch. Ital . di Chir., vol. IV, fase. 6. SERAl''JNI . Enfisema generalizzato da les iOne del torace. Arch. ed Atti della Soc. Ital. di Chir., 1923, Sed. XXIX .. L ECENE et L ERICHE. Therap eutiq u e chirurgicale. T. II, Masson , ed„ 1926, Paris. GATELLIER. Citato da LECENE e LERICHE nel Tratlato di T erapia <ihirurgica. BRAl\IANN.

RESOCONTI STATISTICO-CLINICI. ÜSPEDALE

MAuRrzro BuFALINr » n1 CEsENA SEZIONE MEDICA diretta dail Prof. E. MoNDOLFO. cc

Rilievi clinici e tera peutici su 45 casi di tetano . .

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Prof. EMA.NUELE MoNDOLFO , pr1m.ar10 Dott. AGosTINo MoRETTr, aiuto .

11 presente lavoro eon cerne lo studio degli ammalati ·di tetatno ricoverati in questo ospedale dUJrante il decennio 1922-31. Faremo preoedere brevi cenni sulla mor:talita con speeiale riferin1ento ai dati desunti dalla nostra statistica. Saranno di p oi esposte .a.Jcune c onsiderazioni i;ntorno a l periodo d 'ineubazione e al d ecorso della ma lattia; ed infine tE.atteremo ·della cura d el tetano con particolare rig ua·rdo a i meto di u ati n.el n ostr:o ospedale. Mortalita. - ~ fuor d ' ogni dubbio cl1e la mortalita per tetano, ancora oggi molto elevaJta, si e alquanto ridotta con l 'instaurarsi della sie.r oterapia specifica . Le percentu.ali .a.I tissime di mortalita riportate dagli autori m eno r ecenti , quali lo Stilter e il Blumental (fino al 90-95 %) sono discese in questo ultimo venteJI1Ilio a eifre a lqUJalllto inferiori. Curschm1ann , aid ·e sempio, in base a i ·dati raccolti nella letteratura, computa la mortalita al 50-80 %; onntag, da osservazioni raccolte n ei prin1i tempi dell 'ultima g uevra , desume; una mortalita del 70 %; B·r.uic.c, secondo un 'ampia stati~tiea ·ehe •p,ure risale alla g u.erra europea, d a una percentualie ·d el 59 % ·n ei casi iai cui il p erio·do ·d 'incubazione ·duro m eno d'una settim.ana, ·d·el 15 % in quelli in cui I.a latenz.a dell 'infezion e supero le due settimane. La nlortalita rne dia e caloolata d.a questo a utore a l ±7 % contro 1'84- % dell 'epoca preserica. Degno di n-0'ta e il fatto eh e, dur.ante l ul tin1a g uerra, fu larg·an1ente usato il siero a scopo 1

L'A. discute la inrdi·c azione dei vari interventi ehe furono e son o in u so dell ' Enf. Traum. Gen. e particolarmente stabilisee quando sia opportuno ricorrer e al taglio soprasternale. Del quale per diTnostrare il gran.de vantagg io riporta un esem·p io tratto dalla personale • esper1enza. TEST! E MEMORIE CONSULTATE. 1) 1-I.\.UBENSCK . Ueber Rippenjrakt und ihre Folge

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zustände. Arch . für Orthop. und Unfall-Chir. , Bd. XXI, 1923) . 2) B1sroLF1 STEFANO. Sulle co mp licanze pleuro-pOlmonari delle jratt ure costali. Tesi di specializz. in Radiolog . La Radiologia Medica, n. 11, nov. 1930. 3) F . LEJARS. Chiriirgia d 'u rgenza. P. I, pag . 208. Ed. Vallardi. 1922. 4.) LF. D ENT U et DELnET. XXII Vol. Affections Chirurgicales de la poitrine (par CHARLES SouLIGoux). Paris, Bailliere. 1911.

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profila ttioo: a cio ·devesi certamente a ttribui- z.a ·del tetano, la d·ove non e din1ostr.aibile una re la diminuzione dei caisi ad esito letale. ferita, si puo spiegare o ammette,n do ehe in Nel dopo guerra la m ortalita risale ancora realta uma fe rita ci .&ia stata, ma di cosi lieve leggerrn.ente. :Nicolle (1925) ripo.r ta una citra entita da passare inavvertita, oppure aman1etper lo s'ta!to di New York del 67 %, 1F abris ten.do ehe il punto d ' entrata ·del germe appa,r(1929) in um diligente studio sui casi c·u ·r ati tenga alle mucose. E noto illlfatti ehe la spora nel quitnquen•n i·o 21-25 nel Policlinico Um- ·d eil tetano ·e ospite tir-equ1ente .de·lV' intesti1l-o berto I di Ro·m a, .d educe una mortalita d el umano. Dalle ricerche di Pizzini risulta eh e 55 %; Sartori (1927) del 56 %; Pezzati (1919il 5 % dolle. feci uma•n e contengono spore del tetano, le quali posso no essere illlg·e rite coi le1924) ·del 52 %. Quest e eifre risultano, come si ve·de, piu al- g umi crudi, con le frutta, ecc. In tali ·casi te di qu·e·l le calcolate du1rante il pe-riodo belpu.o 1'infezione attecchire in corri.spondenza lico e piu hasse di q·u,elle dell ' epoca ·p re-seri- di picco le lesioni di continuita · 1ocalizzate lunc.a. II primo fatto. e certamente ·da :attribuir i go il tubo diger ente. Noin bisogna dimen'L icarie in·o1tre ehe a nche l:ai mucosa bron·chi.ale , alla mancata :iniezione . preventi,ra, il .seco·n do alla sieroter.apia pecifica. Riportiamo a que- secondo alcu.ni, puo contenere germi d el te._ sto proposito a lcun.i ,da ti d esum.ti da una stati- tano allo stato 8aprofitico. Ricordiamo· anch e tica ·del P ernilll:: Su 199 caisi trattati senza sie.~ la magg ior fr equ enza dell 'infezionei nel sesso ro, si ebbe il 79 % ·di decessi ; 'su 189 con sie- maschile, essendo l 'uomo piu facilmente delro, solo il 58 %. Nei n eon.ati la sieroterapia la ·donna espoisto ai traumi . La statistica di h a abbassato la mortalita per tetano dall '81, 6 questo ospedaJe ·c.omiprende 36 uomini (80 %) al 57,4 %. .. · e soltan to 9 donn e (20 %). Per la te a raNei 45 casi di cui si ·compon e la no·s tra -gion,e (maggio·r fr·equenzla, .de i tra umi) si spi,e . . tatistica si · on o avuti 19 d·eceis i ; una percen- ' ga com e la g·ra ndei maggioranza dei casi si tuale quin·di ·del 42 %. In n es u110 di essi eira ve.ri.fichino dur.ante la stagione calda, qua•n do stata pr.a1ticata l 'i1ni.ezione prev,entiva o perch e fervo·n o piu intensi i lavori, sp ecialmente dei • la ferita non era stata ricono ciuta o per ch e camp1. questa er.a stata s olo , omm.ari.amente m iedica- . Un da to poi ·di un certo intcresse• rilevabile ta dagli ammalati ste&si . Diremo in segc :to dalla no tra statistic:a1 e qu·ello eh e si riferisce della te.rapi.a1 a ttuata : per ora facciamo n ota- . r e ·CO·m e la ·p ercentuale d eii decessi sia relati\1amente bassa, in confronto a quella dellP. 60 % ~ tati.s tich e, .a nch e piu recenti, eh e abb·i amo .riferite. \ • Accen•niamo solo di passaggio al fatto, co\ n1.unem1ente b en n oto , ehe il tetano colpi:5CO · 50 % \ d i prefer en za i lavorato-ri dei campi (oltr~...il I 90 % nella nostra statistica) e e he la1 f.erita / 40 % - dove e possibile scoprirla - , e quasi semj pre lo calizzata negli arti inferiori. N·ella no/ ·s.t ra s:tatistica , su. 3! casi in cui fu possibile 30 % accer tar,e l ' esi st enza ·di u1n .a1 ferita, in 31 que~ta era localizzata agli arti infe:r iori. Le spore / d·el tet.ano· ri siedono nel t erren·o, specia lm.e nte 20% / in quello co·ncimato a con·c.ime a nimale, m ·eno in quello montaino e coperto da boschi . Lo 10 % terco d egli a·n im.ali, e quin·di il terreno da • essi contamin.a to, costituiscono il g ran·de veicolo d e:ll 'infezione. Secon.do alcu·n i alllzi (Io0 % _ _.L....,.....-L----iL---L--~--""--~ eph ) il bacillo .es.iste sempr·e n elle f e·ci dei buoi e dei cavalli sani e nelle feci ·de.g li ani- Aruni 1-10, 11-20, 21-30, 31-40, 41-50, 51-60, 61-70. .percentuale dei easi di T. sec. l 'eta. m.a li in gen ere. Satnchez-Toledo e Vieillon - - - :percentuale dei decoosi » avrebbero riscontrata positiva la ricerca d eil x -0om pilessiv.amente da 30 anmi in su . b acillo ·del tetano n el 10 % delle feci esaminat e. Si comrpren de a·dunque co·m 1e siano som- a lLai morl.alita infantile. In 18 casi verificatisi mamente tetanigene le ~e rite prodotte da stru- i1n bambi·n i da 3 a 10 a nni la mortalita e stata notevolmente superiore ai n1 er.nti agricoli imbrattati di t erra . L 'insorgen- d el 61 % : cifra 1

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SEZIONE PRATICA

queIJ:a, d ella 111ortalita generale da n-0i rilevata (42 %) . Anzi , d etratti questi 18 -ca.si , Ja morta lita a l di opra d ei 10 anni l'isulterebbe soltanto del 30 %. La maggior parte d egli autori non fa cenno della magg iore frequenza d·ell 'inEezioITTe tetanioa n ell 'eta infantile, con1e pure sono scarsi i dati .riguar.d anti l:a. mortal ita nelle varie epocl1e della vita. La seguente tavola, con1pilata in base a i n-0stri rilievi statis tiei , 1d imostra ·e h e eol cr ei cere ·dell 'eta din1in uiseon-0 i casi d 'infezion-e; la mo·r ta1lita ha i1nvece u·n eomportamento diverse: i abbassa rapidamente ·d ai primi anni di vita fino a l 30° anno; da que ta epoca in su tende ancora „en sibilmente a rialzarsi, fino a ;raggiungere· v.alori di poco iqferiori a quelli d ei pri111i arn ni di vita .

servano casi a d ecorso g ravi imo, Tapidan1ente mortale in n1.alati n ei quiali la latenza fu di durata eceezionale. La q·u.al cosa i verifico i1n due casi di nostra -0sservazion e; l 'uno con J.aten za di 17 g iorni , l 'al tro ·d i 19. In ambedu1e la morte avv.enne in terz.a giorn ata ·d i rnala ttia . Que.sta appaTente contraddizione di fatti 8i piega eon la ·p ossibilita eh e hiann o i germi di rimanere per lumgo t eimip o incapsu1:ati , producendo un a·ccumu1lo local ei di tossin.a, eh e solo in &econdo tempo e per cause diveTse si: mobilizza , produeen·do a llora la rr1alattia co·n clamata: 1d-0nde la necessita di non trascurare mai come inutile la iniezione pre, entiva di siero n elle ferite curate ta-rdi, a n1•ente, peeie in qu.elle .spor ch ei di terra e con ritenzione di c orpi estr.ane i . Devesi inoltre con iderare eh e la spora, da cui ordinariamente origina il tetruno, h a bisogno di con·dizioni loc.ali a datte pei:r d ar luogo a lla forma baciJlare, pro duttrice di tos in.a . In eon.dizioni d 'an1biente sf.a vorevoli (ad esem .p io· niei}},e ferite a•n1ipiamente aperte) lo sviluppo de l g;erme l)llO ;r itardare anch e p er un t~mpo superiorc a quelle eh e in gen ere si ritie11e il normale periodo di incubazion ei. In na.pporto al p eriodo di latenza noi abb iamo uddivis.o i 28 casi in c ui si 'POte accertare la durata d ell.a latenza in due gruppi a econda eh e tale periodo fu infe1ior e o superi-0re ad 8 g iorni. Al p r im o g1uppo ap1Jartengo·n o 11 ammalati , tra i quali 7 decedetterro (63,4 %) a l secondo 17 ·dei qula:l i solo 5 d·e ced ettero (29,4 %). Ta li rilievi confern1.ano du·n que in gener.aJ.e: 1

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Perioclo dJ'incubazione e decorso. -

II periodo d 'incubazione ·d el tetano e assai variabile ; i11 o-en ere oscilla tra 6 e 14 giorni. Rose n ega cl1e i primi sintomi possano insorger e prima di. 3-4: g iorni da ll,a ferita. Aneh e la lo sirn a JJr eparata in vitro non agirebbe eh e dopo un peri-0do di la tenza di quaJ.ch e g iorno: 1)eriodo cl1e1 per Nicolas non arebbe mai inferiore a 4 g iorni. ella o-rande QUerra furono pero ri contrati ca~ i d i t etano con periodo d'incubazione a ~­ sa i piu })reve. Ba tera accennare ad a lcuni ca i di Kümmel con ineubazione di 1-2 g iorni, e ad uno di Ritter in eui i sintomi si verifi.carono solo alcune ore ·dopo una vasta f.e1yi ta a lla coseia. Secondo la •n ostra esperienza, la b1revi ta del p eriodo d 'incubazioin e e da riten e rsi tutt'altro eh e rara. Noi infatti , la dove potemmo con preci_ione stabilir·e il periodo di le111 JJ O inter corso fra trauma e comparsa d ei intomi inizia li, rivelammo l 'insorgenza di questi prima del 4° gi-0rno nel 25 % dei casi (7 ca~ i u 28): fra questi il periodo ·d ' incuba1ionc: fu di Q'iorni due in un ca o, in u11 altre di 2± orc, di so ]o 6 ore in un terzo. t 1)oi opinione ormai universalmente ac cc tt ata ehe l 'evoluzione della malattia sia tan.to piu grave quanto piu breve e il periodo d i i1tcu b1'.lzion.e . Accad1e tuttavi.a n o·n °di r.a,do d i o~servare dei casi c.01n brevissimo perio·do di la1.c11z.a e con d ecorso 1estrem1amen ·t e m ite. Co~1 fra i nostri 7 infeJnni sopra ricorda ti (peri od o d'ineub,azione infe riooe a qu,a ttro g ior11 i) i 11 quattro, i ebbe l 'esito· l etale, in tre la g11.arigione con 'durata ·dell.a m .ata.ttia da 12 a 27 g iomi. E i noti cl'1e la p iu breve du;rata d ell ' infezione (12 g iorni) si eb·b ·e pro p·r io ne l ca. o cita lo in cui i priini sintomi insorsero o]o se i Ol•e dopo 1.a ferita . D 'a ltro ].a to si o -

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1) eh e nella maggior parte d ei casi il pe-

riodo d 'incubazion·e e sup eriore a d 8 giorni. 2) Ch e Ja mortalita e notevolmente piu alta n ei casi a h·neve periodo di l aten za . Un ceil.lilo particolare merita la controversa questione dei in tom1i locali ,con cu i talora 'in izia la malattia: sinton1i passati in silenzio da alcuni autori , ammessi i11vece ·d a a ltri con ·discreta frequenza e g·iustan1ente co111sid erati ·di grau.de impo·r tanza pr:atica , in quanto .ann:unci1ano per p·r imi J 'avVienuta infezione. Compaiono di solito sotto· fo.rn1.a di semsazione dolorosa, di stiramento, di r ig idita dei muscoli .a ppartenenti a ] territorio in cu i ha ed e la ferita. Seco·n do· Spiegel e si furono osservati in 7 ca,s i sopra 131, tutti ad esi to le tale (5,3 %) . Sonntag ritien e ·eh e si presentino c on mol to m 1ag.g iore frequ enz.a, ebben e spesso sia ·difficile r ilevarli ; Schittenhel1n, in ba e ad lampia es,perienza fatta dur.an1e :J.a

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,gra11de g·ue·rra, g·iung·e a·d a nalog h e con clusioni . Deg·li 1a.utori Itali.ani il 1F a bris , n el lavoro ci tato, li avrebbei riseontrati ilil 7 casi su 61 (11 ,47 %). Noi a bbiamo ·p otuto rilevare qu.esti segni locali solo du.e volte su 28 c.a.si (7 %) . Per quianto· si Tiferisce al dec.orso ·d el tetano, n o tiamo ch·e posso,no osserva.r si casi, anehe g ravi , •&einza il minimo accenno ad un aumento ·della temperatur.a. In gemere pero esiste una febbre modica ehe sale a valori a ltissimi (±1-±2°) n elle ore eh e precedono la morte, verifican·dosi a n ch e t alvolba1 ipertermia post-moTta.le . La ·morte per tetano· avviene secondo alcuni per insufficienza cardi.aca, ·d ovuta al so·pracca1'ico di funzio·n e dura1n te la contrazione t etanica; secondo a ltri per asfissia co·n egue nte al eran1po dei muscoli r espiratori. Non bisogn.a poi dimenticare ehe in un certo numero di oasi la m orte puo essere dovuta n on gia al tetarrlo, ma ad un.a com·p licazione morbosa, in prim.o luogo· alla bronco-polmonite ab ing estis. Esclusa questa eventualita, la morte p er . : tetan o puo' avven1re 1) P er l 'a.g·gravarsi ·di tutti i sintomi, cio.e per l 'aumento della rig idita di tutto il sistema muscola r e, il ehe ci sta a dimostrare com e il sistema nervoso 1sia saturato di tossina; in questi C:a1si l '1episodio u ltimo, caratteristico , e il ·r apido elevairsi d·ella t em peratUTa eh e puo riaggiunger:e, eome .a bbiamo detto, eifre a ltissim1e (41-42°) e eh e si mantien e am,ch e per un certo temipo ·dopo la morte. L'asfiStSia allora, volen·do con si·d·e1.ra re questa come fattotre .p rineipale di m orte, e lenta, rprogressiva, ifino a ~aggiungetr.ei am Jrnax1mrun .- coma asfittico - i·n·compatibile con 1ai vita. 2) Per a:nresto istantameo ·del respiro, in seguito a d a ccesso tetaniico di lunga durata . Sulla frequen za ·d i quieis ta ultima ev.entualita si danno ci f.~e m olto diverse; a d ogni modo e certo· eh e la possibilita ehe l'ammalato soccomh.a .dur.ante um .a ccesso con vulsivo deve essere temuta sempre presente . 1

T erapia: a) T erapia specifioa. -

L 'effioacia del , iero .antitetanico usato a scopo profilattico appa~e orm ai in contestata . Chi consideri la cifr,e della m·orr-talita agli inizi della g ra nde guerra (84 %) , quiando il siero non era ancora ·p r odotto in qu.a·n tita sufficie·n te 1a1l bisogno, e quelle ccxnseguenti alla ifazionale ed adeguata applicazione del me'todo profilattico nel perio·d o successivo (47 %) , puo r end.e rsen.eJ ampi.amente ragione. Ma, 1a1 malattia concla-

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mata, la somministrazio,n e d el siero non s,en1bra influe nzare efficacem ente i.l .p rocesso morboso, dimostuan dosi l 'anti tossin·a in ca pace di n·eutra lizz.a·re la tossina .gia legata, alla sois tanza n er vosa . I tentativi escogitati per ovviare a questo in co1n v.enie1I1te D·O·n h anno ·dato risnltati apprezzabili. Alla vi,a so'ttocutia.ne.a si e sostituilta qtu•e lla in't;ramuscolare o 1emdo1v enosa per , otten:eire UD. piu irapido atssorbime~to; .si e tentata la iniezione nello speco· vertebrale o dire ttam·ecnte negli spazi suhdurali a llo scopo di portare l 'antitossin.a a piu di'retto contatto con la sostanza n ervosai : metodi di non sempre fa cile attuazione ·e n on scevri di incon veni·enti. Si e infine u sata l '.antitossin.a .a d altissime dosi . Bruce> cita il baso d 'un malato a cui furono inirettate in 20 giorni 9 vollie 100.000 U . I. pari a 6 li tri ·di siero d~ ca vallo, co.n una pesa di 90 sterline ! Non bisogn a pero ·dagli insuccessi terapeutiici es.sere in·dotti a .negiacr:e o.gini efficacia al1'anti.t ossina. Iniettata nell'organismo essa n eutralizza la tossina in continuo arrivo dal fo colaio ·d 'infezione, il .quale molto spesso, 1 1011 bisogn.a dimenticarlo, ci e affatto conoseiuto e continua quindi ind1sturbato, per tutta liai ·du:r.ata della m.al.attia, a prodUT:r.e tosine. In questo senso e uit ile e n eee&sairia la antitossina , sebbene sulla maggiore efficac1a di a lcune su e vie d 'in·trodu2ion·e , o iSl1i. brillanti risultati ottenuti segruen·d o il metodo dell 'inondazion e si possa essere scettici. Certo e dhe i:n molti casi , al mo·mento in cui inteirvi.e n e la siero-teirapia, la tossina pu.o essere legata 1alla sostanza ·n ervosa in dosi non mortali ; iemd ' e sempre b ·u o111a nor ma n eutralizz,a re m.edia nte il .siero I.a tossina ancorra in circolo .ed in continuo a·r rivo da l focolaio di infezio·n ·e, e a l temipo stesßo, se possibile, agg:redire la ferita, sbrigli;arla, si da ind'lllITe „ con.dizioni di · vita piu sßaivo revoli al germe. Abbiamo aecennato a lle difficolta di ililie ttare il si·ero n1ello speoo v·ertehrale e ai pericoli ehe n e .p ossono derivare. Lei prime deri\1.an.o ·d alJ.a ·rig idita della colo.n n.a ver tebrale e ·dalla posizione stessa del malato (op1stotono) ,ehe iriduce a l minimo g li spazi i·n tervertebrali; i secon·di possono· eissere i1n er enti al si,e ro (m•eningiti purulente, mortia·l i, ·p er iniezioni .di siero n el raehide) o, alla tecnica per ini·ettarlo. Tutti sa·n no eh e b.a sta un 1eggiero stimolo per risvegliare lei cGntraziooi tetanich e: tanto piu dunque esse si produrranno per il dolore ,e per la reazion e di difesa del soggetto durante la puntu-r.a lomhare. Ricardiamo a questo proposito, il caso di un nostro • 1

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amrna~a,to,

n,el qu.al e· le eon seguenze qua1s.i certarmen·t e fumeste di un grave a ccesso tetani.co seguito ,a puntura lornba re furono e·v itate mediante la irespi;razione artificiale . II m etodo dell e iniezioni suhdura li di sie r.o antitetaniGo, introdotto r ecentem«m.te da fBetz, vanta casi di g.u arigione (Boker, MeJffert, Hart1eib, Goedecke, ecc.). Solo per tale viJa., secoodo questi a litori, il sieiro giu[1g.e ia1 contatto coi ,c:entri n ervosi ; me ntre pe;r la via intraraehidea, avend·o eisso un peso specifico m .a ggioTe del liquor, n.on· puo ·d iffon«ier si e tanto m eno saliTe l'll!Ilgo lo speco V·erteb rale. Sono ad og ni modo troppo, ·scar si i casi citati per suffr:lgar e sufficie nterniente l 'utilita e l 'effi1caeia di tal m ezzo di eura , il qual~ non puo avere per ora una llairg.a diffusione n ella pra ti ca medica. Di com'llllle applicazione e invece il m etodo preconizzato ·d a Sica:r.d delle ini ezioni locali. F.revio lavaggio della ferita m ediante clorali 0 .a d ia•lte dosi , si iniettano 5-1 0 cm c. di sier b a ttorno al ~ocolaio tra umatico e 15-20 em c. a ttorno ai g r ossi tron chi ner yosi p eriferici eh e inn-ervano la zon a tra uma tizzata (iniezioni para.n ervo e1 perifericl1e). Il trattam ento viene ri·petuto a distanza di 48 ore e si associa a.d iniezion e ·di siero n el rachide e nei muscoli. 1

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b) Cura sintomatica. - Ifa ] o scopo di comb!a.t tere 1a contrattura mUJscola r e e la esa1

gerata eccitabilita n e:rvo·sa. La prima e in realta poco influien zabile : il tetanioo a n che se trattato en er gicam ente con, rimedi sedativi, resta sempre ·r ig ido. La seconda puo essere invcce com.battuta efficaoem ente : co·sa di grand e importanza se si com.sidera e he l 'acces~o te tanico, &em1p re di orig ine :riflessa., puo essere di gravita taile ·da compr omettere di per se slesso Ia vita d eill 'am'D11ala to. Citia mo soilo , tra i vari rimedi ~intomati ei, quelli usati piu oo:rnunem ente: i bromuri e il cloralio idrato n ella d ose gionna]ier a di 4-6 g.r.; il c·l oruro di calcio, di eui e b en no ta l 'a zion e antisipasti:c.a e sedativa ; il solfato di magnesio, I;a. ,crui efficaeia si esplica in Tea]ta piu sullei eontrazioni periferich e ch·e iSullo spasmo: d el ·dia fra mm1a e <lell.a glottide . Tra i rim·e di di questa cat egoria, preconizzati rP.centem ente, ricordi.amo il Veroniale (Ma r tiri) di pron'ta effi cacia e di scarsa tossicita e l 'A ventin.a: iin tr·o·dotta da JJa.even cnel 1927, p o·i u sata 001n buo·n i risultati da Baas, Kr eu ter ed altri . Ne d obbjamo ·dimentiicar e la sparteina, vee1

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S EZlONE PRATICA

chio n1 edican1e nto richi.am,ato o;ggr in <:> nore . Recentem ente e stata a vanzata l 'ipotesi eh e qu~sta .agisea imn1UJnizz;aindo il rneuTaisse· oon·tro la tossina o r end·endolo rneno a datto a risentir.e gli effetti di questa. Aleu1n i a uto ri te1desehi u sa·n o· da qu.a leh e tempo lie iniezioni locali di novocaina, ottenetn·do .per 2-4 ore un rilaseiamento -d el tono muscola::re. P.ar e ch·e questa sostanza, laiv en do anch 'essa aTfinita per il sistema :n ervoso, agisca ·n el sen so di far perd efle ,a lla tossina' 1a via del nerurasse. Leggermente diver sa e l 'interpreta~ion e di Ryehliok il qu.a le su:ggerisce di inie ttare aintitossina e cocaina insiem.e, pensando ·eh e qu1est ' ulti~m1a, essen·do, n euro-a ffine, pre pari la strada alla a ntitois sina eh e pe1 se no n pre dilige l.a sostanz.a :n .e rvosa. Alcuni ad.tori a pplicano poi su la·r ga soola l' anestesia gerverale (n.a r cosi e teflea o relorofarmica) : l 'a si_.ociazione ·di queste sostanze eol si.eJro costituirebbe Uili vero siner g islllJO teTaipeutico. A questo punto g ioveTa osservare eh e r ecenti ·e sp erienz.e ten,deriebb·er o a dimostrare eh e i l tetanico, a n zieh e giovar si, r :Lc.ev1e un daliln o d.a ll 'eter e 1somministrato contempora neamente a l siero; ei ·cio deriver ebbe dal fa tto ehe l 'etene ·e l.a clorona r cosi sottT;a,g gono .a m.olti organi , e particolarm.e nte al sistema n ervoso, qua ntita notevoli di lipo idi e specia lmente di colesterina , sostan za molto solubile n ell 'et ere e n el ,c;loroform~o (Novi). Circa il comp.o rtame nto d ei lipoidi , og nuno sa come queste sosta·n ze oo.m b.a tta n o .e ffi eaceim einte le azioni locali ·dei veleni , sia endo.g eni eh e esogeni . L 'a-cido f enico hJai azio1n e .an tispastica e seda'tiva notevoli; ino lt r e ha azione a ntitossica elettiv.a .sui oentri .neirvosi . Son-0 n oti i gra n,d i vantaggi ·della cura Baoc.elli a pplicata a l tetano. Qt1ia lch e .a utorie , u sando solo acid·o fenico P'e r tutta la durata della m alattia avre·b be ottenuto ·dei r isultati sorprendenti: B·enve- . n uti 1'8·7 % di g ua rigioni , Ascoli il 98 %, Pilloni il 7.0 %. Infi·n ·e .a1n ch e ])er ·q uesta sostan za u.n ita al sier o si ·e pa rlato ·di sinergis1no ter.aip eutico (W 0 0 ds). Certo e eh e lia· m .aggior parte degli autori a1s.s ociano con vanta·g·gio la si,er oteriap:i.a con l.a cuna1 Baccelli. 1

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* * * bnev emente

Esponi.a·m o ora il t r,a ttamento eh e, a i n1ala ti di tetano vie111e pra ticato· n el n-0stro osp·e d.ale. Il paziemt e e isolat o in eam era a par te; la luoe e ridotta Ja.} minirn10 e sul pavime n to veng ono distese co~perte p er a ttutire il rumo,r e dei :P'a ssi (sistem.a 1\1.a r eh.a ll-Hall-D e Ptien zi). In tal m od o l 'ammalato vien e ·sottratto agli sti1

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i11oli dell 'a1nbie·n te. Si procede al piu presto allo sbrig liamiento della ferita (ove esista) e al lavag·gio di questa con a cqu.a ossigenata. A11ch·e loc.almente ve ngono fatte 1applicazioni di an titossina. Per iniettare il sieiro in g·e,n ere i u sa la via intramuscolare: rara m ente, i11 casi ecoezionalme nte g ravi, si e fatto ricorso, a lla via endoven0Sia1 e·d e n·dor.achidea, le qua li peraltro non han·n o modificato la evoluzione della ma la ttia . La qliantita di siero 0111ministrata e in g.etnere di 40-80 cmc. pro die (20-4'0. 000 U. I ., Rosenau) e varia entro que-ti li1ni ti a seco,n da dell 'eta del soggetto e d elLa1 gravita ·dell 'infezion e. La quantita tot al1e e ·di solito per un a dulto di 500-600 cm c. ; raran1e11te i gi'UJilge a ·d·o si maggiori (700750 em,c..). Al siero i .a ssocia l.a cura Baccelli. L 'aei.do fe11ico vien e u sato in soluzioin e oleosa al 10 % (Ma r tiri). Di questa sollizion e si iniettlaino 2 cm e., due volte al giorno (40 ctg. di fenolo). Co11temporaneamente ts.i i·n izia un '·ene rgica c ura a 111al.~esico - se dativa a base di hromu.r o e di .cl o1~ali o per clistere. La formula da n oi prescritta e la seigue nte : 1

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Cloralio Idrato Bromuro di potassio Rossi d 'uo vo lnfu o d i V.a le1r iana, a 1 -1 1\iluc illag·in e gommo1s.a La udano

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g. g. n. g. g. g·o1cce

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d.a ri petersi eVientu.almento 2-3 volte ·Delle 24 ore. Viene a n eh e a doperata la 1.5;p ar teina (3-6 c tgr. al .g·iorrn o ·p er via ipodeTmica). i1 in1port"1nte 1provvedimento teT:apeutioo e h e .a J1oi pren1e ·di segn.a lare soprattutto all 'attenzion e del me dico pratico, consiste n el1'a.ttuare si1~tematicamente la r.e1spiTazione aTtifi cial e ogni qua lvolta interven.g ano fenome ni a fi ttici. Gia abbiamo fatto Tilevare come una delle piu con1uni c.a use ·di morte nel tetano sia rappre"sen ta ta ·<lall ' a rresto brusco ·del r espiro , in con egu e·nza di un iaccesso convulsivo di lunga durata ( p:asmo del ·diafra·mm.a e dei muscoli intercostali) : ond 'e log i,co combattere in tali ca i !'imminente asfissia con ogni mezzo di c ui p·ossiamo di sporr·e, in primo luogo con la r e pirazion e artificiale. E stra no tutt.avia eh e di questa semplicisima n1an ovra alla portata ·di tutti n on sia fatta n1enzion e, pe1r qua nto ci risulta, n ei piu noti trattati ·~i terapia. Nel nostro· ospedale do·v e I.a respirazione artifici.a le vienie si.... 1ematicam,e nte prati,cata ogni qualvolta le 1

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con trazio1ni, pe r la loro g ravita e durata, mettono a repentaglio la vita dell 'infeirmo, si sono potuti ottenere effetti insperati, realizzando per tal modo un mini1no ·di efficenza respiratoria durante il p eriodo di apneai, e cioe fin o al ripristimarsi d ella r eispirazione normale. E e vide nte ehe nei casi gravissimi~ con eontrazioni subentranti e di eceessiva dllirata an' ch e la respirazione artificia le puo rimanere senza ef fetto : ma, ovei si ,consideri ehe in qualehe easo la morte .p uo ICllVVenirre solo un istante prima del momsnto in cui, al eessare delle contrazioni, si riJS.tabilireibbe la respirazione normale, e evidente ehe que l minimo di aereazio·ne polmonare puo ·r ida.r e alm·e no te1npora·n eam ente la vita d ell 'ammalato. Sei poi pen siamo ehe l 'acoesso tetanico da noi sventato n ei suoi effetti perni,ciosi sia l 'ulti m 10 di tutta una serie ·di gravita eresceinte, coincida cioe con l 'ac.m e d eilla malattia e ehe questa poi si attenui, si com•p rende com e in un simile fortunato caso· si debha ad un cosi seimplice esp ediente ta salvezza dell 'infe rmo. Uno di noi (Mondolfo) a questo proposito ebbe gia l 'occaisione .di riferir.e all.a Societa M1e·d~oo- Chi­ rurgiea della R·omag na alcuni casi clinici ehe cr ediamo utile ;ria1 bre vem ente. . s.sumere ' Viene ricove.r alo in o·spe:dale illl condizioni gravissime un giovinetto quattordieenne ehe 3 giorni prima si era prodotta una leggera f&..... rita all 'alluoe del piede destro . La brevita del perio1do d 'ineubazione e la i-mpon-enza dei sintomi iniziali ·depon eViano p er una forma g ra,,e, a rapida evoluzione. Si inietta·n ·o n el rachide 35 cm c . di iero ed eg·uale quantita nei rruuscoli. 1Nella ·n otte g li attaechi eonvulsivi si fa.nno piu fre.q11enti e piu g ra vi , siuo a ehe i determina l 'irnprovviso a rresto del respiro. II bambi1no divi1en e inerte , cianotieo; il polso, dapprima frequente , si fa ·r aro ed aritmico: mo rte .a ppar ente. Si pra tica ta respirazione artifi ciale, e si r iesce ad ottenere ·d opo i)ochi minu:ti la ·r evivisoenz.a . 11 g iorno segue nte si nota d e,ciso miglioramento: le contrazioni tetaniche si presentain o ·meno gr.avi, il pol&o e di freque nza .p ressoehe normale , ritmico. Tn 14a giornata 'd i d·e genza il pa,ziente e dimesso g uarito dall 'ospedale. In un .a ltro caso trattavasi di un b.arnbino di sei anni i1n cui l 'ar.resto del respiro si determino in is eguito a oontrazione causata da p·u ntura lombare. Anche questo piccolo inf.ermo ·dovette la sua salvezza alla pratica della respirazione artificiale : In Uill altro caso invece il pronto iintervento de.gli infermieri e del• m edico valse ben si a scongi urare per ben tre volte il pericolo : pero al quiair to a ttacco, 1

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SEZIONE PRATICA

opravvenuto a breve distanza dagli altri, si ebbe l 'esito letale. Deii risultati terapeutiei da noi ottenuti, per quant-0 i riferisce alla diminuzione d,e]la mortalita, gia abbiamo riferito all 'inizio del preente lavoro . Giova qui notare ehe di 45 malati i)ervenuti alla nostra osservazione 8 furo110 1ricove·r ati in condizioni gravissi·m1e; 5 di essi morirono ·n elle prime 24 ore di de.genzia•, g li altri entro le ±8 ore: Ora ben si co111prende come la g~avitä. di simili casi suJ:.~ri ogni risorisa della terapia. Dalle indagini fatte risulta ehe di questi 8 infermi 3 eratDo giunti in ospedale lo stesso giorno o il giorno successivo a ll 'inizio della i11alattia; g li altri erano ammailati da piu di due g iorni, e solo per cireostanze speciali non poterono e sere ricove rati prima. e i riguardi del primo gru·p po di casi, ricov era ti in ospedale pressoclie all 'inizio della Illa lattia, e da eonsiderare ehe il tetano deCOrre t;a.Ivolta i·n modo cosi rapido e grave da render vano ogni tentativo terapeliti,co . Cio di1)e1i-de innegabilm1ente dalla gran·de virulenza cl1e puo acquistare il germe in de'termi11ate cireo tanze, quali la natura del terreno e la ua ubicazione. Valga di esempio l 'o er, ·azione della percentuaile enorme dei casi di telano a ll 'inizio della grande guerra ul fronte fra11cese, ove, oltreehe per la sua frequenza, la n1alattia s 'imponeva per la estrema gravita d el decor o. Soltamto in seea uito , con l 'u o istematico del siero profilattieo, si pote arginare il terribile morbo. An,C'h e n ei sopra rifetriti casi di rnotStra osservazione si puo fare appello .alla speci;a,l e malignita del g-enio infet tivo. Al seoondo gruppo appartengono ammalati giun ti tardi all' ospedale o p er incuria dei pare11ti o del m.alato stesso mel riehiedere l 'auilio di persona dell'a;rte, o perche l 'ahitazione del mJa,l ato era situata in zona pressoche i111praticabile e lontana dal centro abitato. In tali ca i e oerto ehe una eu·ra tem·pestivamenle iniziata avre·b be dato grandi probabilita di esito favorevole. Tutte le statisti.c.h e in gemere <levono n eeessariamente teneir calcolo di queto dato (tar.divo intervento terapeutico) ehe inalza alquanto la cifra della mortalita. Nella nostra statistiaa1, ad ·esempio, eselusi questi 5 .ca i, si avrebbe solo una mortalita del 35 %. Conelu·d en·do, .dall 'insiemre delle rnostre osservaz ioni, in armonia con i rilievi elinicostati tiici registrati nella ormai abbondante lettcratura sulla infezione tetanica, risulta ehe: 1) la mortalita per teta no e ;ain oor oggi n1olto elevata; 1

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2) l 'anti tossina e efficacissima a sco,p o preventivo; ma la sua effieaeia e scarsa a malattia gia con clamla·t a; 3) in qualche caS01 il deCOfSO e COSi Tapid o e ·di ta1e gravita d.a rendere vano ogni tentativo terapeutico; 4) nondimeno la 1sieroteirapia, specialmiente se associata ad energica azione sedativa, da vantaggi in·discutibili: tanto piu si manifesta efficaee, quanto piu precocemente attuata; 5) la respirazione artificiale, in c.a si di a·pn.ea .consecutiva a·d aeces o tetanico, deve e'"' ere sistematicamente praticata ed a lumgo protratt:ai, potendo i per tal modo salvare amn1alati in condizioni disperate.

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RIASSU TO . „

Gli AA. , dallo studio <li 45 casi di tetano ricoverati nell 'Ospedale Maurizio Bufalini di Cesena ne1 dieeen:nio 1922-31, traggono 1a·rgomento per fa.r ·e a lcUlili rilievi coneer.nenti l.a mprtalita nelle varie e·poche della vita, il periodo .d 'incutbazione e. il decorso ·del tetano. Espongono poi quale sia lo stato attualei del1.a terap~ai di questa affezion·e e il trattamento ehe ai malati di tetano viene fatto in detto o pedale. Da ultimo i soff.erma1n-0, sulla nece sita di ·p raticare la :re ·pirazio•n e artifieia le ogni qualvolta le contrazioni tetaniche siano di g·ravita e di durata tali da eompromettere la vitai del paziente. Secon·do gli autori, queslo se.mplice espediente puo esserr-,e ba· tevole a impedire ehe il teta·nieo soecomb1a per asfis ia durante un a coosso con vulsi vo. 1

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cc IL POLICLINICO n

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L'A T T U A L 1TA S C 1E N T 1F 1CA Nnovi progressi nello stndio delle vitamine. (A. BrcHEL. Die M ed. W elt , 30 gen•n aio 1932) .

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alter.azioini fini del ricambio energetico e materiale d.ell 'orgarnismo in carein.z.a di vitamine. Da u.n a fine analisi di queste alterazioni, si .pote giungere al 1convineimoo.to, ehe non tuttii i fattori vitarrninici, ritenuti daPJ>ri:m.a da noi come uniei, fossero· tali, ma si dimostro poi come molti ·di essi risultassero formati da due o piu fattori differenti pe;r la loro azione. Cosi p. 1es., la vitamina B. eontiene du·e fattori, l' uno, B 1 an~fu11e uritico e promovente lo sYiluppo, e l'altro B2 antipellagroso e promovente l 'accreseimen.t o. Alle alterazioni del ric;a.mbio energeti eo e .m 1ateri.ale eom partecipano, sia n·ella avitaminosi generale ehe parziale (A. ß. C. ecc.) tanto le sostan2e organiche, ehe gli elementi miner.ali _ d·el eo·r po. Comes espressione di aJ.terazioni morfolog ich·e nella .avitamin.osi si trova·n o solo proeessi di atrofia e di degenerazioni del]e eellule dei tessuti e d egli org.ani; mai ·d ei processi a aarrattere infiamrr1atorio, i quali, se sono presenti, rappresentano soltanto dei fenome.ni seco·n dari; le g ravi alteraziooi d<Bl ricambio materiale 1c.0 1n ducono infatti a d.eii prodotti interme-~ diari passeggeri o finiseono per dare originea partico].a ri ed abnormali eomposizio·n i. Nel co,rpo in avitaminosi compare cos1 una· sostanza tossica, la quale pero 'Ilon g iustifi1c;a. eome h.a nn o ceroato di fare alcuni il conoetto· di tossi cosi , per la avitaminosi, bench e aleunr si:ntomi di essi abbiano una origine tossica. V<>t,at e Möller, in questi ul.t imi tempi , at-· tribuirono queste man~festazioni tossiche della .a vitaminoisi !B, a l M ethilglyoxal, ehe sarebbe· un prodotto inte.irmediario del ricamöio dellozucchero; un prodotto cioe di p.a ssaggio d·ella g licolisi animale, il quale si troverebbe, in queta forma, presente n el san gu.e in quantita maggiore del normale ed avrehbe una azione tossica. Tali risultati si riallacciano a ricer ehe fatte dalJ 'autore gia fino .d;aJ 1924 ul bilan.cio d el earbonio, ricerche confermate poi da Nigra, e piu tardi da J.a m Roebe sul filtrato di sang.ue deproteinizzato di piecioo.e in1 avitaminosi B, col com:poTtamento ·del quozie·n te C.: N _ (Bull. Soc. Chim. Biol ., 1931 , n. 2). La g ra'Ilde importanz;a cb,e ha assunto o·diernam:ente lo studio d·el bila.n cio del earbonio negli stati ·di avitaminosi si spiega eol fatto, eh e solo cosi, si puo pen1etrare nel segreto d·elle oscure alterazio.n i predominanti nelle avitaminosi. Abba.ssam ento del ricambio basale, innalza. mento d·el ricam·b io materiale, senza basta111te compe.miso nella .alimenitazione sufficiente delle cellule, aumento d,e.Jla carbonuria diossidativa costituiseono la triade, in cui sono comprese le alterazioni speiciali del rieambio materiale dielle sostainze organ iehe n.elle avitami1

. ~a st?r.ia della ·dottr~a sulle vitamine plio d1v1der s1 in quattro part1 : la prima comrprende i lavori ehe portarono .a.Jla scop·erta delle vitamine , eid in prartircolare di alcuni fattori vitam~n~e.i ·ed alla cOOlJoseen z.a d ei risrpettiti qua·dri cl1n1e1, per ma nca•nza to1:ale dell e vitamine nel1'alimentazione o soltanto di alcu.n i suoi fattori (avitaminosi, A. B. C. ece.) ; la seeonda e caratterizz.atai d.allo stu1di·o· delle fin1e rno·dificazioni ·del rircam·b io €JI1ergetico e materiale, i qu.ali si trovano a basc delle manifestazioni eliniche della malattia (disturbi ·dell'aeereseimento, b eri-beri, seorbuto, rachitide e disturbi di riprodtizione); la terza , riguarda la preparazione ·delle vitamüne allo sta,t o di purezza, e la quarta infine, come eonseguen za di quest 'ultimo rperio·do', stu.di.a l 'ip er.avitaminosi, dovuta all '.eisagerato apporto di vitamine, in g randi qu.an tita .aJI'orQ'laJlismo. Poi1c.h e le vitamine sono co•n tenute in piccolisisim.a <lose n.egli alim en.t i , e d'altTa p.a rte poich e il eorpo puo usufruiTe solo limitatamente· ·deJle vitamine introdotte coll '.alimentazione e non. e ea.p aee da solo di fabbricarseile, cosi si e potuto arri,rare a riprodurr·e il quadro dell.a iper.avitaminosi totale o di aleuni fattori (A. !13. C. eicc.) soltanto qruan do si e riuseiti a pro·d urre e prepia ra-re allo • sta to puro le ·diiferenti vitamine. nOSI . Di pari passo vanno oon queste alterazioni , Se il quadro elinieo ·delle .avitaim inosi e abbasta·niZa conosci11to, poco .note sono invece le quelle del ricambio dei mi·nerali speeialmoo1

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SEZIONE PRATI CA

te del ferro e del calcio. Neile a lteTazioni da m eri ed e della f.o.rrnul.a C4o H 5 6 • La vita·m ina avitaminosi, si deve sempre con sideTare co1ne o·r ig in.a dalla molecola ·d·ella c.arotina p er una punto <li partenza le a lter:atiioni d elle sostanze ·decomposizione ossidativa in du.e parti, ne lle organiche oellulari a.n che se le alterazioni si quali si forma il g ruppo CH2 OH. La dose li1nostr:ano 1p1revale nten11ente, .c;o·m e di turbo, d1el n1ite e 0,0001 m gr. ip er il topo, per un giorno. ricambio· min·eirale. La vitamina B1 ft1 isolata p e:r prima volta da Le fu•niiioni <lelle vita·m ri ne poss0010 e er e Jen. en e Dooa th d.al riso ; Wind:as e collab or.a adattate alla part~c.olarita d.al rica.mlhio mat eria- tori 11e riuscirono a preparare un. derivato' crile ed en ergetico delle cellule in ia.ilcuni org ani tallizzato. Windan s da come formula C1 2 H11, in un mo,d o specifico . Spetta dunque loro una N3, 0 . certa s1)ecificita ; sono esse infatti d ei cat alizzaDose limite 0,0033 p er giorno. tori della ·p iu a lta specificita. Ma i 1progre si Spetta agli scien ziati ·n,o rvegesi il m eri to di maggiori n ello studio d elle vitaminie, si 0110 aver ei portato U!ll largo con tributo invece alf.atti in que1 ti ultimi tempi, n ell a preparazione lo . tu.dio delLai vitamina C. allo stato ·d i purezza dei differenti fattori 'i LaQue~La vitamina e molto sensibile all ' ossiminici. l(arl Oppenheime:r ci d1escrive, rome g1eno ·dell 'aria e p·ercio essa viene distrt1tta n eWindau ia riuscito, m ediante specia le irra· gli alimenti, eh e la conten go1n o, sia colla esdiazion e, ad otten ere in questi ultimi m esi ic.azione, sia colla bollitura, sia colla conserdell 'anno 1corrente, la vitarnina D1, puTa e cri- vazio.n e, eh e 1c.o lla sala tura. ~ noto come questallina a d alto poterei vitamin1ico. Le su.e dosi st.a vitamin.a, si:a1 rel.ativa m ente resistente nelle soluzioni acide, ma come 1&ia facilmente danlimiti sono mgr. 0, 00003 . Essa e i dentic.a alla sostanza tossica, il limite dose della quale si n eggiata invece in quelle a lcali·ne o n eutre . trova 1a 1 0,05 mgr. Contemporaneamiente Lin- Queste qualita quindi occorre ten er e; presenti sert con irradiaz ion i a larnpa·da di ma.g n esio, n ella u a prepa.r.azione . gium,se ad otten eire un:a1 \1itamina D.2 , 1clh ·e e La vi uarrnin,a C. e seco·n·do, Rj.g·h u·n orto-di-feancora a ttiva; risulto poi eh e la D. 1 e uma n ol .as ai e ffi c:a.ce n,ello scorbuto d elle 1cavie alform.azione molecol.are di D. 2, con un i o- la dose di· 0,02 fino a 0,03 mg r. mero alcoolico. La D 2 e una so tan za iden.tica Fu preparata dalla n arco tina (C22, H23 0 , N) al Calciferol di A ke\v e collabor.atore . llo la qua le si ottien e ·dalle aran cie, con1 m etodi stesso gruppo di 1corp i .ai quali appa rten go·no, di restr.azione i'11 cui si deve operare sen z.a la colester irna, e1rgosterina e uoi deri va ti c le presen z.a ·di ari.a. La narco·t i·n a e in.attiva di sterine, ,.i e an ch e forse la vitamina E, la vita- per se st essa1, ·ma tra ttaia con raggi ultraviomina d ell a ri•1)roduzione, la quale sarebbe co n- letti o acido cloridrico di,nen ta a ttiva. centrata in pr,eparati .a·d a ltissim a e fficacia, rna Rjg h p·ericio consid·e r.a le vitamin e C co~e La cui natura chin1rica n on e ancora b en n ota . un ·derivato della n.a rcotiina. 7 Loe,ve, Dor11 e F aure, h.a nn o isolato da que' itart1ina C forrnata i 1Sponitanean1 en:te !Si sti J)rodotli la cc Tokinina », corpo il quale pro- trova nell 'o,r zo ferm eintato. Rjg h trovo ago-iung.e11do a 1 Kgr . di orzo duce n e i r.alti ·c.a . .tra ti l 'aspetto caratteri stico fermen tato 10 g r. di na rcotina, do,p o 10 giordell 'ormone sessuale femminile. Sembra dunqu1e ,esist ere fra vitamina E e ni tutta la nar:c.otin.a trasform1a1ta in oirto- di-fe tokinin.a t1n certo rappor to ·d i vicinanza. All a n oJo. Tl gruppo m etilico er.a stato sep ar.ato com e classe delle sterine, sernbra si ·debbarr10 ascrivere an.eh e gli orrn oni sessua li maschili e fem- alcool .m•e tili co e com e tale fu dimostrato. MANZT~T. minili. Butenand, Doisy e M.arrion, ha n1n o ottenuto cri tallizzato l 'ormone sessuale femmi. nile e Butenand anch e il maschil e. La forRammeatlamo /'Interessante pubblloazloae : Prof. MARIO CH 1RON m11la chin1ica dell 'orrno,n e fo ll~colare e, seconA..iuto nella. Clinica Medi ca e docente do questo A. , C18 H 22 0 2 , p er quello testicolanella. R. Universita. di Roma. r e C16 H 26 0 2 • I due 0T.m1oni son o certam ente Le malattie del sangue. simili, J1erch e ~o n·~en gon o lo ·stesso nu cleo Morfologia del sangue - Organi emopoietici e siste· ad an elJ o. Dose limite p el primo e, 0,000025 ma retlcolo-e-ndoteliale - R•·cambio emoglobinice e m.gr ., pel secondo 0,001 m gr . Sch öller li rifisiopatologia dei leucooiti - Anemie - Leucemie cavo dall 'urina ·di donn:a g ravida e del aio.- Cranulomi - T •J mori degli organi emopoietioi vane u omo . Diatesi emorragiche Tecnlca ematologica II quadro ematologioo nelle varie malattie. Ad un 'altro g ruprp.o di sosta.nze ap1partie ne la vit:amina A o dell 'accrescimen,to. Questa MANUALE PRATICO PER MEDICI E STUDENT! Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI vitam.in a si forma n el •c.orpo da una provitaVolume di pagg. XII-416 nel formato della Colla.na min.a, l!ai carotina, pigrn·ento g iallo diffuse i1eldei ManualJ del « Policlinieo n , con 49 figure nel tato le pi an te ed in ispecic n elle car ote. Euler, co·n 5 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 6 8 piiu nutrizion e ricca di caroti·n.a a i conigli e ai ca- ele oon · speee ·P oeta,li di spedizione. Per i noetri abbonati ni, osservo un accumul ar si di vitam ina n el fe- sole L. 6 Q, in porto fran co. gato. Ka rreir ne h a , coperto la formula ; C20 , H29 , Inviare Vaglia. a ll'editore LUIGI POZZI, Ufficio P o· OH. La ·c.arotrna al contrario con. ta di piu iso- stale Succnrsale diciotto, ROMA . 1

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IL POLICLINICO »

SUNTI E RASSEGNE. RENI E VIE URINARIE. L'ammoninria spontanea e provocata nelle nefropatie. (C1PRIANr,

PrNOLINI e

VALLE.

A rchivio per le

scienize m·edich e, novemlbre 193 1). La g ran,de maggioranza d egli stu·cliosi si ass01cia oggi a lla eon oezione di Nash e Ben ediet secondo la qUJaile la genesi ·d ell 'ammoni uria e da riferirs! ad una f u11zione d el rene ehe produrre bbe sinteticamente la maissima parte dell ' ammomiac.a .delle urine. Gli AA. premettono a leune eon siderazion.i sull 'ammoniur ia, l 'amm1oniemia e l 'ammoniogenesi. A mmoniuria. In eondizioni norma li Ulil · uomo del p eso di 65-7 0 Kg., a dieta abitu.a le mista, elimina gr . .0,400-0,600 di ammoniaca nelle 24 ore, 1corrispon·dente a 0,300-0,500 gramm i in 1 000 em c. ·di urina e a l 4.!5 % dell 'azoto totale urin.a rio. L 'eliminazio·n e d e ll 'iammon iaca varia in r.e1lazione c.ol tipo di alimen1tazion·e : si abb.a ssa con u1n; regime nettam ente vegetariano eh e e alcalinizzante e .si inna lza con um.'a limentazion e protratta eselusivamente albuminoidea eh e e aeidif~cante. L 'aeidosi si • • • • accompa,g na quasi sempre a :uperammon1ur1a; questa quindi si osser va n e;l dig iuno, ne l diab ete m·ellito grave, nella g rave insufficienza epatica, n ell 1asfi1Ssia, ece. Solo l 'acidosi uremica non. si aacompagna a iper amm oniuria })Ur riscontran.dosi talora in detta aeidosi forti riduzioni della riserviai a lcalina d el sangue. L 'alcalosi inveee si accompagma a·d ipoammo• • n1ur1a. VaTiain .do collo stato ·d i acidita e di a loalinita ·de l sangue la qu.a ntita di a mn1·o·ni.aca D·elle urinei, si p·e·n .sa eh e un m eccanismo di regol1azione d ell '1e quilibrio aeido-baisico ip resieda all'eli m~nazione ·di q u esta base in quarnto l 'am mo,n iaca b1ase forte leg he r ebbe g li aicidi mentre la cier ebbei in liberta le basi n el sa.n.gue. Am1noniemia ed ammoriiogeriesi. Coi m etodi rr1oderni di rieerca var! autori hanno ris1:.omtr.ato ehe in condizion.i normali Ia quanti ta di ammoniaca n el sa:n gue e q uasi sempre inferi ore a mm o-r. 0.05 in 100 em c. (0,0110,037 secondo Parnas e Klie1si ek.i). Essa pero v.ar\a seeondo l:ai r·e gion,e in eui viene prelevato il san.g ue. Seb·b,e ne da r·e eenti rioer ehe risulti ehe diversi orgaini e teiss-qti possono formiar.e ammoniaic.a, e eerto p ero eh e sopr.a tu:liti il rene presied e all ' am.m roniogen eisi e partico1larment~ alla g1en esi ·de ll 'ammoni.aea ehe si elimina con l 'urina. I n favor.e d.ella genesi r enale dell 'ammoniuria parlia1Do i segu enti a r gomenti: l) inancanza di ogni rapporto tra ammoniemia ed ammoniuria; 2) l 'ammonie:nnia n on au1

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menta dopo n.e frectomia bilaterale o legatura degli ureteri; 3) l 1ammoniaoa della vena renale e ilil quan:tita piu eh e doppia di quella ehe si riseontra n ell 1iarteria renale e n el sangue della cir:colazione gen era le. Circa le sostanze da eui si forma l 'arnmoniaca si oono prospettate variet possibilita. Secondo Nash e Bene diet l 'ammon iaca 1n el rene si forn1€rebhe dall '·uToo., secondo Bes.an9o·n ·e.d altri dagli 1aminoaeidi, seco·n,,do alcuni autori te·des1chi eisiste·r ebbe nel sangue una sostanza .m adre de ll 'ammo·n iaca. Comie s i vede la qu·estione mon e a n eora risolta. Gli AA. dosarono l'ammoniaca nelle urine adoperando contemporaneamente due m etodi: a) il metodo -d elliai distillazione e dosa.g gio titrimeitrico; b) il metodo di fissazione dell 'ammoniaca eol Pe rmutit e dosaggio colorim1etrieo. Con iillUJllierosi d osaggi di cO!Il.fronto adop erando urine non d ealbuminizzate, e dealbumi1n izzate, i due m etodi diedero in eomplesso· risultati molto vieini. Nello stess.o te;mpo si prendevano in con sider.azione i caratteri dell ' urina, l 'urea e il cloruro ·di sodio n elle urine, l 'azoto ineoagulabile, il eloruro di sodio e la riserva alcalina n el sangue, l e provei della diluizione e d ella !con centr.azione, e si teneVlai eonto del tipo di alimentazione ed in a leu.n i casi fu anehe dosata 1'ammoni em~a. Le rieer eb e furono condotte su 33 casi : 5 soggetti sani, 7 casi di g lorr1erulo-nefrite acuta e su bacuta, 7 easi <li g lomerulonefrite diffusa er onioai serua insuffiJcienza renale assoluta, 8 nefroselerosi primitive o second~rie con iinsuffieien za ren.ale assoluta, 5 n efro s1, l pielite, con ur:i totale di .2~0 osservazioni .. Ne~ casi no n grav1 fu somim1n1str.a ta per- 3 g 1orn1 eon·secutivi un 'alimentazion e acidosica per · provac.are iperamm·o niuria. Gli AA . perven1n ero a lle seguente con clu1

ISlOill:

l ) n elle g lomerul o-n·e friti acute e subacute l 'ammoniuria si com.p orta in relazione al g rado di d1efieie n za funzionale secretiva : l 'ammoniuria e norma le SeJ la lesio·n e e leggera, e invece abb.assata piu o meno fortemen te seeondo il g rade di d eficienza funzionale ;_ 2) ·Delle glomerulo-nefriti diffuse croniche 1'ammoniuria si dim1o stra pure in relazione presis01che eostante eol gra·do di defieienza funziomale seer etiva ·d eil r en e; 3) n ei casi di n efroselerosi primitiviai e secon·d aria eon insufficienza r en.ale assoluta, l 'ammoniuria e str.a ordinari.amente bassa, anche 11ei caisi con aeidosi nel saingue dimostrat.a dall 'abhassam·en to d·e ll.a1 riserva alcalin,a; 4) n1elle n efrosi lipoidee pure sen za sintorni nefritiici , l 'ammoniuria ha un eomportamento n ormal e sia C01n i pasti abituali, ehe con a limentazione acidosica. Solo si }1a unia dim.inl:l.Zion e rd ell 'ammoniuiria iparal]elamente alla diminuzione deg li edemi;


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XXXIX,

NüM.

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SEZIONE PRATICA

5) melle forme di n efropatia con pielite o p ieloci tite, l 'ammoniuria essen·d o in parte di origine bacterica, n on co.rrisponde al grado dell 'in uf ficienza r ena le. Tutti i ris ultaiti in 1con11plesso furono favor evoli al la gen esi r enale d ell 'ammooiuria. Gli AA. notano ehe la lesione tubula r·e nefrotica lipoidea come no,n im pedisce il potere di con cen.trazione cosi n on impedisce l 'a.m monio1gemeis.i e ehe infine l 'alimentazion e vegetaria na n elle nefriti con insu.fficien za renale rispon.d e a n1che al conce·tto di risparmia r e il lavoro di ammoniogenesi, pur n o1n ·dovend,o si spinger e la r eazione d elle urine al tre alla r eaD. LoNGO. zione n eutra .

Le scori e azotate del sangue nella nefrosi lipoidea. (Cu. A c HARD e A. CooouN1s . Bull . Acad. de ftl edec., 6 ottobre 193 1). Le nurnie rose ricer ch e fatte iin que ti ultimi anni sull1a n efrosi lipoidea 11anno mostrato ch·e que. to sta to morboso e 'Uno di qu•e}}i in cui i disturbi d ella eomposizion1e del sang u e sono i piu con sidere voli e svariati . Qu esti disturbi rigpa rda no principalmoote i proteidi e i lipoi.di, ma se n e posson o noba,r e anche a carico d.egli ia lt:ri co.stituenti d el plasma. In qua nto a ll 'urea se, n elle forrnie cosidette pUJre, essa non si aceumula n el san g ue, puo no n·d ime no trova r si aurnentata qua ndo vi sia no d1elle l esioni epitelia li estese. Lo s tes o puo avvenire d egli a ltri prodotti azotati e n on e sen za interes e il compar are sotto queste rapporto l 'ur.ea, l 'aeido urieo e l 'iazoto totaJ.e non ])roleico. :E questo eh e g li AA. h~n­ no fatto in 19 ·casi di n efro.s i lipoi dea, di eui sono riportate brevemente le osse·r vazioni. In tutti questi casi esisteva la li poiduria; m1a in un primo g ruppo (7 casi) si t rattav,a di n efriti a eute o subaeute, or.dinari.ament.e con.secutive ad un 'angin1a; un secondo g ruppo eompren d eva 4 casi a bbastarnza puri di n efro si liroidea; il terzo g ruppo con1p1rend.eva ca. i con l e~ i oni d i vario tipo, quali g r osso r ene b ia11co, r enie grinzo , ecc. Dall.e o serviazion i fatte i d edu ce el1e in tutLi i easi in cui i tassi d ell 'acido uri co e d el1'azoto 11on proteieo erarno alti , anch ei quelli dcll ' urca eran o al ti per quanto non e istes e un rln ralleli smo rigorose fna l ' ure.a e 1e altre scorie azotate. L '.acido u·rieo ,eifa qua i in tu.tti i c.a1~ i ~u 1)e ri ore .a J norm.ale e co . . l .ancl1·e l '·.a zoto totale n on proteieo. L'ur ca 1arn r.h e er.a rn1olto frequein temente al di sopr a d cl norm.a le e la su.a elevazione persis'L er1 te .e•ra t1n indi ce ·di lesioni pro o-re iye e irreparabil i. In dieci casi es:sa era a l tasso di 1 per mi1lc. Quest1a eJeyazi one d e] tasso sanguigno d c.]le di ffcren ti scorie azotate ' 'ien e in 1

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appogg io a ll ' opinion e eh e eoll~ga la lipoiduria a dellie lesio,n i n1efriti eh e. Inolt-re questo aceumulo di sostanze azo tate dtsturba il reg im.e iperazo·bato ehe ·conver·r ebbe a dott.ar e per eorrtbatterie l ' ipoproteinoemia ehe si riseontra in tali casi, e richiede eh e il pratieo sor veg li atten.~m ente il su ddetto regime . G. LA CAVA .

Repe1·ti istologici nelle aft'ezioni infiammatori e croniche delle eapsule renali. (GRossMANN W. Zeit . pag. 79).

f. urol.

Chi1•., vol . 29,

II prima eh e elevo a dign i ta di ca pitolo a se, le affezioni infiammatorie croni1ch e d ei rive timent i connettivali ·del r en e, fu Rov·sing n el 1902. Nella sua comunicazione, riguardamte numerosi casi di perinefrit e, quasi tutti in rapporto con affezioni r e·n ali, Rovsing eoneluse eh e i disturbi subbiettivi potessero venire guariti o sen sihilm ente mig liorati con una n efro lisi, 1poi ch e la lor o causa risiedeva in ll'Ila compar tecipazione a lla flogosi, d ella m embrana propria d1el r en.e. I ,di turbi difatti , sempre secondo Rovsing, er.an o legati a rco·m pression e o 1stira mento d.eJla men1brana oppu r e a n ch e a fu sioni di essa con m.a sse calJose conrnie ttiva]i d elle vieinanze. Tali alterazioni furoino d escritte dal Rovsing stesso, ma solo ·dal ·p u nto di vista m ac ro copico : i Teperti microscopiei rig ua rdavan o ·eselusivamente il rene . Da allora pochi al tri a utori si son:o interc sati d ell 'argo1n1enlo. Liehtenst ern riferi su 2 -~ 1naJ ati : in 17 d ei quali non pote ritrovar e n e. una le ione r en ale. In questi casi eg·li amn1i e un fo·e olaio e mbolieo d el1e capsule prove11iente q uasi sempre dalle ton1 ille, e dovuto a ge rm~ .a ttenu.a ti. Questi n1el r en·e avr ebb·e·ro prer1n esso una restitutio ad integrum ,p erfetta: ·dei lc suti p er iren.ali 1a1V11ebber o d.at o orio-in·e a flog·osi cronich e. Altri eh e si inteiressarono .d ell 'argomento furono Netck er, I sr ael eh e dis ti1n e le p eri n efriti (della capsu Ja fibrosa) dalle epin efriti (c.a 1)s. a diposa), e d.alle paranefriti (sp1az io relroperiton eale). Illyes ritenne eh e .aleuni d eJJositi ·di er:istalli di ur.ati ritrovati n el le capule r en.ali in a lcuni ca i di calcolosi .a ettica fosse.ro l a cau s:a d i un 'imfi am m azion.e croni·c.a p erirenal e. Hasling·er ha con tata to aderenze _ fino .al perit on eo, eio eh e l o in clusso a riten er e eh e qualch e vol t,a i disturb:i fo sser o leg·a ti alle flog·osi .di tale m embrana . L 'A. h a potu to dedicarsi a llo· s tt1dio di tali a ffezioni facen.do tesoro di 70 oasi occorsi al la sua osser·vaziorn·e. Si tratt,ava di reni idroncfroti1c.i p,ielo1n efTotici , calcolo1_i. I r eni si m ostrava110 sani oppure p r esentavano dell e eicatr ici Te lrattc, .pur amm e1Lendo cl1e non sia sen11

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cc IL POLI CLI NI CO »

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pre po·s~ib1 il1e s~abilir1e lo stato di tutto un organo dalla sua superficie est erna. Piccoli tratti di r eni, eiscissi d u1ran te l 'operazi-0ne p erm.isero ·di studiarne lo stato istolog ico. In ·m10lti ca i il reperto fu p erfettame11te n-0rn1.a le . In a ltri 1si .eibbe l 'impressione eh~ la com partccip.azion:e dellce vi1cin,a n ze fosse avvoouta per Yia linfatica piu eh e p er continuita. Di soliLo i1on v' eir.a .alcuna proporzione tr.a l a mo1desta lesion e renale; e l 'impo1n1ente partecip azion·e dei tessuti circumambienti , a;nzi, m entre nei prin1i la flogosi seimtbrava gia spenta n·egli a ltri era in piena a ttivita . Bisogna subito dire eh e la mass.ima parte dell·e p·eri1111efri ti er.a leg.ata a ll ' esisten z.a di pielonefri ti, o a 161 ioni deg·li annessi m asct1ili (Heckie nbach ). ln questi casi la flogosi i tra;sim1ette lungo i te suti ·p eriureter.ali , senz:a inva·derne il lume : a ltre volte e in' qu.eistione il rcieco, i1n altre la le ion·e e n ettamiente embolica. ei casi di calcolosi aset tica le lesioni erano mini1111e , non fu p otuto consta'tar·e m.ai il reperto di Illyes: n egli altri casi le alterazioni piu spiccate si trov.a vano in corrisp.o nd·e n za di cicatrici e riguardava·n o la capsula fibrosa. In qu.alch e caso g iunto al tavolo operatorio con la diag·n osi di perin efrite, no·n si trovo ma croscopican1ienl·e eh e un lieve isp·e imento del g rasso e ·dclle capsule , .m:en tTe cl1e microscopicamente esiste vano evidenti i segni di flog·o i attiva. E l 'e dema , evide nt;e·m ente, ehe provoca con la con1pressione dei tr on chi n ervo1si , la n1assim.a parte ·dei disturbi accu sati dai pazienti. Istolo·g icam ente n,eJle osservazioni dell 'au tore furono ripor tati (e da porsi in ordi ne successivo): 1) edema con infiltrazione ; 2) poi . f01colai recen ti di infiltr.azio11e , con partecipazion·e d ei vasi (1Sip1es im·e11 to delle pareti arterio·se e perifleb ite); 3) ispessimento lieve della capsula 1con eo inofili, cellule plas•matich e ·e pl.a n1asimili ; 4.) ~ pessimento n etto ialinofibroso ·della capsula con cicatrici r etratte rieche ,d i tcellule roton.de e linfociti. In qualch e caso l 'edem.a e cosi i1npon ente da n1eritare il nome di perin efrite sier osa (Necker). Esso e stato interpr etato come un segno precoce degli a:sces i corticali del ren e. Microscop1i1oame·nte si tratta di edema associ.ato a tralci ·di conn·ett'ivo i:a·l ino e focolai di i11fian1r11azione . E. M1NGt\ ZZI N1.

J:>licazioni polmonari , scarsita di trombosi ed embolie , fa cile drena.g gio, n11aggior rapidita di • • guarngione. L'A. non ha ma i visto prodursi fhstole urinarie dureJVoli e solo due volte ha avuto occasio.ne di notru:re un.a incontin·enza del resto di breve durata. Il metodo usato dall ' A. differisce dal meto·do orig inale in {lue pu.nti: n el rispettare lo finterc esterno ·d ell 'ano fa cendosi strada tra qu·esto e il retto e in un1a1 m·o·dific.azione d el retrattore di Young ehe viene infilato ne]l 'uretra corr1e UJil catetere e :n on attraverso un 'a~ posita ferita de lLa parete uretrale. L'operazione vien e condotta nel modo seg u ente. P osizi0tne ·del taglio della pietrra. Rie mpimento d ella vescica con soluzione bor~ca . Incisione a d arco intor:no all 'ano distainte da questo 1 cm. Pre1parazione dello s fintere esterno d ell 'ano·, eh e vioo1e rspostato in iaiVanti e . e.p arazione ·dal retto ehe si sposta indietro ; i1ntr oduzione ·del retr.a ttore ·di Yourng m odifirato e trazione sulle bra n ch e di esso: si puo cosi rioonosceire nella ferita l 'uvetra fin o al bulbo e si vedono i due lobi pro1 tatici con la loro c.ap·sul.a; incisione ·di qu.esta previa legatura ·di qualch e vaso ed enucleazion.e col dito o con I.a sondai di I\.och er d ei lobi p1rostatici. Drenaggio !COOl garza e int·roduzion ei in vescica di un c.atetere .a perm.an enz.a. Dopo due giorni si toglie il drenaggio eh e 11on vi.en e sos,t ituito; ·dopo 4-5 gior.ni il malato -= i puo a lzare. Dopo 8- 10 g iorni si toglie il ca tetere a per1111an en za : in qualch e raro caso il mala to uri,n.a gia completam·e·n te ·d.a ll 'ur·etna1. Nella 1m1agg·ior .parte dßli casi do.p o 4-6 settimane l 'urina e ~ oe qua i completam ente .d.a lla vescica, ma g ia dopo 12 g iorni in geniere la p erdita peri11e.ale e &car a . L'A. n o,n h a m1a1i visto fis tol1e durature. Dei 50 ~n.a lati opera ti da ll 'autore 6 sono n1or1i : 5 per urosepsi e 1 par emorragia. 1 casi d i m orte ri alg ono ai prinu t emipi quan·do l 'A. , ulurava parzial•m1ente la ferita e d a questo fatl oir e co1m e aan.11s.a di sepsi e.gli p1r.incip1alm1e1nl e ripo·r ta la r elativamemte elevata mortalita. I11 comples o l 'A. e .strenuo sosten.i tore .del n1 elodo da lui modificato eh e egli paragona per em1Jlicita e .r:apidita ·di g uarigione a·d uill.a erniotomia o un 'a ppondicectomia. p . STEF ANI NI.

La prostatectomia perineale extramuscolare, sulla base dell'esperienza di 5 anni. ( HAil\II E . Zeit. f. Urol., v-01. 25, 193 1).

La tubercolosi nel 1931. (P. L EREBOU LLET e M. 2 genn. 1932).

L 'A. enl1n1era i vantaggi eh e offre la pro1stat ectom.i.a peri.n ·e ale in confronto .a ll1a· sopr.a puh·ica : n1odico sch ock, possibilita ·di far alza·r e presto i malati e quindi 1profilassi delle com- .

Gli AA. passano in rivista ]o stato attu.a le d1elle cognizioni sulla tuher colosi segnal.ando in. m odo particola r e l '0 pera vast)a• etl €1s.auriente pubblioata da poco da Serge1nt con Bor-

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TISIOLOGIA. L E LONG.

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Pa.ris NI edical,


[A~NO

1.XX.IX,

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del, Durand e Couvreux, « l 'esplorazione radiologica dell 'apparato respiratorio » e riferen~ dosi a i congressi sulla T. b. c. di Bordeaux e di Bologna. . Quest 'ultimo a detta degli AA. 11a susci t;ato l 'am111irazione dei m.aggiori tisiologi francesi . Anzi es i in attesa d.i vedere come si rifletiera Yerso la lotta antitub ercolare l 'applicazione delle nuove leggi sulle assicurazi-0,n i socia li , si augura110 di ottenere quanto da noi g ia si va realizzando in seguito all.a legge 1p er l 'assicurazio11e contro la tubercolosi. Da l punto di vista biologico gli studi piu recenti ha·n no preso in considerazione la batterioli i de l b . ·di Koch ch1e ·dalla maggior parte deO'li AA. viene contestata e la questione sempre ,·iya dell'ultravirus tubercolare. Fra i contributi piu interessanti all 'argomento gli AA. c~tano i lavori di San1airelli e Ale andrini i quali riferi cono d 'aveJr catturato le forme ele1nentari d ell 'ultravirus serve·ndosi dei sacchetti di collodion nel peritoneo di coniglio. J. lbert Weil, riassumendo le opi1nioni corren ti e le sue ricerche parsonali m'O tra come ai ' rari costitu·eniti isolabili d,a l bacillo d i l\.och si .poi_ ano attribuire funzioni morb·igene proi)r1e. Co l cerli lipoidi provocherebb ero oprattutto le form.a zioni specifiche tubericoliari , mentre le ionl" a specifiche arebbero date da frazioni p-rotei:cl1e, polisaccaridi, ecc . Le proteine batteriche a.Qirebbero com e antigeni provocantlo la formazion e di an Licorpi. Tutta,·ia tale funzi one e quindi lo tato di senibilizzazione a llerg ica sp ettano n ella n1aggi or • • • • • m1 ura a1 germ1 v1v1. Etiologia e clinica. Sull 'eredita tubercol:a.r e ha em e o una teoria il Monckeberg il qua1 e ammette la possibilita della trasmissionie placentare n ell e tre forn1 e : tubercolosi congcnita bacillar1e con lesioni an.a tom icl1e; bacillosi con.g enita senza lesioni, cioe una forma di e·t ticemia 1pura; infezione tra.nsplarcentarie p er mezzo dell 'ul travirUJ . Tutto ·cio non e pun to paci fico c una monografia di Couvelaire e Lacomn1 e valuta di molto l 'importanza dell 'ercdita tu bercolare . ulla parte eh e il contagio diretto e proluncrato ha nel deterrr1jnare la t. b. c. polmonia re n ell 'a dullo n. Deb re e T. Martiny-Ga.o-ey hann o indagato, e ~.arr1inan·do u:n gruppo di 200 tubercolo i e uno di 200 1nalati d 'altre malattie. ella storja d,e i pri·m1i figurava un contatto pro lung·ato con tube·r coloso contagioso nel 60 % dei casi. e in quello dei se·condi soil o nel 5,8 %. Di fronte all 'importan za grande ·d el contagio qu1ella ·d ella miseri.a, privazioni, p,atcmi d 'anirr10 a·p1p arve invece agli AA. assolutam1en le irrisori a. , Sulla bacili emia tubercolare par ecchi AA. l1an110 lavorato cim entando var i m etodi di cul1

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SEZIONE PRATICA

tura i quali hanno mo1strato di esser sensibili olo a concentrazioni altissime di germi. Cio fa pensa;r e •eh e la negativita abitua le dei re sultati dell 'emocultura non dipenda davvero dalla mancanza di bacillem,ia . I metodi recentemente vantati come sensibilissimi dal Löwenstein per 1'isolamento del b. di Koch dal sangue non. hanno d.ato b.u on,a prova al1a generalita dei r~c.ercatori . Sulla ten1sione arteriosa h,a pubblicato il F.ame, seco1n,d o il qua le la L. b. c . .non e affatto una inalattia e lettivia1m e11te ipoten siv.a , come abitualmente si crede e irt ogni modo la tensione arteriosa non . ha signifi c.ato progn ostico considerevole. Alle stesse conclusioni sono arrivati molti ssimi autori rigu.ardo a l· do aggio delle proteine nel sangue. Sulla vaccin1a1zion e preventiva col bacill o B. C. G. vengono citati numerosi imi lavori biologi·ci e clinici i quali .n e co11fermano l 'innoouita e l 'effi cacia . Dal lato d·ella teraJ)ia si citano rioerche di Levadili e Li Yuan Po i quali hanno oltenuto rapide calcific.azioni .cli fo colai tuber c,olari in cor1igli coll 'ergio.s.rtero1lo irradia1to, molti lavori ul pneumotora:e.e tra cui uno notevole di Paul Veran sui criteri per ·dosare la durata ·del trat· tamento e par1eccl1i sui m·etodi di frenico- exeresi e di a lcoolizzazion e del frenico i quali vanno sem1)re piu guada o-nando il favore dei medici. 1\1. J.JUSENA. 1

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L'eziologia delta tubeI·colosi po1mona1"e cro· nica nell'adulto. (R. DEBRE e TH. MARTINY-GAGEY. R evue de la T ub erculose, giugno 1931).

Gli AA. hanno compiuto un 'inchiesta sug·li antecedenti ·e sovratutto s~lle pos~ibi~it.a di contaminazio·n e tubercola•re 1n 200 1nd1v1dui tuber colotici in cur.a nell 'ospedale Beaujon (di Parigi), estendendo la ricerca anche su a ltri 200 individui dello stesso ospedale, ma non tuber colosi. Dall 'inchie ta risulta ch,e ·nei mal.ati tuber· colosi, i t·r ova il ricordo di un contatto impoirtante e prolungato· 1c.011 un tubercolos-0 contagioso nel 60 % dei ca si (7 4 % n elle ?onne e 44 % n egli uomini). Invece, n ell.a ser1e d.ecrli indenn i, un simile conta lto si trova so] ~anto n el 5 ,8 % (7 % n elle donne e 4, 7 % negli uomtini). Tale differe n ~a e an c~r piu se!1: sibile se .si tien conto deL contattL probab1l1 e non soltanto ,d ei certi, poiche la propo,rzion,e , rimanen.do del 5,8 % n1ei non tuber colosi, sale a 68 % in quelli tub er c91osi. La tuber colosi ev,o luti va sembra piu frequente n elle donne g iovani (16-30 an,n i) ehe negli u omini dell.a stessa eta ; inv:ece, la proporzion e e inversa per i malati in eta mag • g1ore.


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« IL POLICLlNICO »

La eontaminazionc appare di o-rigine famigliare nel 79 % dei ca.s i fra le donne e del 54 % negli uomini, eioe nel 66,5 % di tutti i casi in eui si e trovato il contatto. 'F ra i casi degli AA., · la tubereo1osi non sem1b ra pa rticolarmente pericolosa per il c-0ng it1·n to. La maggior p.a rte d1elle contamin.azioni cl1e data dall 'infanzia possono non provocare una tubereolosi ·evolutiva eh e ·dopo l 'adoleseenza, all'eta matura ed anche dopo i 40 anni. La 1progno1si ·della tuber colosi polmonare non e legata alla lung h ezza del periodo latente, c ioe di quel periodo ch:e si estende dalla eontamin.a zione a lla co1mrp.arsa elinic.a ·d ella m1a1lattia, m:a piuttosto all 'eta del malato al mom ento, in eui la tube·reolosi incominci ad evolvere. IF ra i tuber colosi, n on vi maggior prevalenza di rurali eh e f.ra gli altri malati di eonfronto; la meta dei rurali, fra i tubercolosi, e a rrivata a Parigi dig ia eontami·n.at.a. Non si e potuto mettere in evidenza ehe le diverse .m alattie, i di spiaceri od i erueci abbiano una partei preponderante n el manifes tarsi della mal.attia. N emm·eno le priv.azioni rapprese.n ter.ebbero un fattore importante. Sembra dimostrato ehe le gravida nze favoriscono il manifestarsi dclla tubercolosi, ma e tutt'altro eh:e dimostrato ehe esse costituiseano un fatto,re predispo·n ente per tale manif.estazione. Fra g li anteeed enti dei tubercolosi polmon.ari, g li AA. h.anno rilev.a to il 4,5 % di pleuriti tuber colari a·cute co·n versam ento ed il 3 ,5 % di tubereolosi extr.apolmona·r i precedenti l 'evoluzion e della forma polmonare. N egli antecie.denti degli altri mial.ati non tub ercolosi , si e trovato il 2,5 % di .p leuriti sierofibrin ose ed il 5 ,5 % di t11bercolosi extr.a polmonari. fil. 0

e

Le emottisi

tubereola1~i.

Bri.lletin l\tf edi cal, 6 febbraio 1932). L 'A. f.a r ileva·J\e .anzitutto 1a -r.arita ~·el.le

\ A.

GIRAUD.

em otti i tubereolari in rapporto alla frequenza dell:a, tuber eolosi 1polmon.are e ricorda infatti .come, secondo J.aquer od , il 50 % di t~b:erlcolo­ si polmonari non presenterebbe emott1s1. Questa r e.lati,-.a r arita i spi1egh er ebbe con quel1'arLerite . obliteiran.te ehe il nodulo tubercolar.e si form.a intorn o a se per cui il focol.aio easeo o assicuTerebbe, prima ·di ulcer arsi, l 'emo'Sta i dei v.asi vicini. L ' A. distingu.e; ·p oi tre forme elinich e di em ott isi: 1) le emottisi d ei fibro si; 2) l.e en1ottisi clte accom.p agnano o p~~c~­ dono le poi1 ssees evolutive n ell a tubercolos1 f1broeaseosa bana J.e; 3) le eirnotlisi 1ca, it arie. 1

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Pur rieonoscen.d o lo sohematismo di tale distintZione, speeie per qu.wto si riferisce alle prime due forme, nie giudica utile La esposizione, peT la n·eicessita ehe ha il med~co pratieo di risolvere il problema, se u·n 'emottisi sia o no il sintoma eon oomitante o premunitore di una ripresa evolutiva della tnalattia. L '·emottisi dei fibrosi e il prototipo , della emo:ttisi non sintom.atica di i11nia ripresa ev-0lutiva: sambra .p rovenire dalle 'I1eoformazionj vascol.ari spesso importanti ed ectasiche eh·e eireo·n dano le eicatrici tubencolari. E un 'emottisi abitualmiente benigna, poco abbon·da·n te, ma spesso a ripetizione, senza 1p rod·romi, senza eorteo sintom.a tico e sopra tutto se·n z.a fiebbre, senza estensione delle lesioni e con ritor•n o rapido all 'equilibrio :anteriore. Non e escluso pero rohe anche una di queste emottisi non possa esser·e il · punto di parten.z a di una disseminazione per via endobronchiale. L 'emottisi evolutive si aceompagnano invece al carteo siinito,m .a tico piu o meno eompleto eh e d·enota l.a ripresa d1ell 'evoluzione tub,er colare : ·di questa il SB.oOilO 1piu netto e Ja febbJ:le eh e n on si accompa.gna mai alle en1otti1si b·e nig·ne . Queste emorragie, ch·e rar.amente sono abbondanti, posson.o p·rovenire o da una lesion e pneumonica emorragipara o dall 'elimin.azione di un nodulo easeoso contene11te una arteriola ·n on ancora obliterata. A proposito di questo gruppo l 'A. descrive due forme clinich e in cui l 'en1otti i per le condizioni in 1cui si pro·duce viene ad avere un si o·nifiaa1to particola-ve. Un.a e l.a cosl detta cc tisi gal op1pa n·~e emoftoica » in.dividu:a1 lizzata da P eter. Si tratta di sog.g etti portatori di ant ic.h 1e lesion.i tubercol.ari fibr ose in cui <lppaiono bruscam en,tei delle emottisi, da prima benign e, m.a cl'1e ben presto si accompagnano a febbTe, a . rcospicuo de·p erimento e sovra tutto a·d una :r.a•p ida estension.e ·delle lesioni p·oln1011ari , sl eh e d 'ordinario Ja morte sopravvien1e in du·e o tre nlesi. In tali casi si tratta molto probabilmente1 di un 'em ottisi riceam ente lb1acilJ:if.elra ehe 1dissemina con11pletamen.te il polmone. A lato di qu-esta forma ad inizio b en.ig no B a d e,·oluzionie ulteriore gravissima l 'A. iricor.da per contrasto un 'altra forma descrittla1 .d.al Bard eol rr:Lome di « form.a co·n gestiva r elcidivante ». Si tratta in questo caso di n1.alat i colpiti da le ioni fibro-raseose od ulc.er o-fib·r ose in cui, m·e ntre all'inizio l 'em ottisi si .a ccompagn.a a i segni clinici di un.a ripr.e a evolutiva, dopo breve tempo , talora dono q u.alch e ioi.01'110, tUJtto ritorna allo stato quo ante, tanto eh e .an ch e l 'ind.a gine r.adioloo·ic;a, n on m ostra m.odifiic.azioni .apprezzabili ·di b • • • sorta. Dette cmott1si s1 posso1n o r1presentare molto fTequentemen te, onde il n omei della forma. Ma 1n.on biso.gna fidarsi del loro a·ndam·ent o b eni 0crno e per ·m!etterci a l riJp.ar o di una form a evolu t iYa, eh e potra opr a\\'•enire da un


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momento all 'altro, sa1·a prudente di ricorrere ad una terapia preventiva co,m e quella del collasso: L 'emottisi cavitaria puo presentarsi o eome emorragia fulm~oonte p er r ottura di un aneurisma di Rasmussan , o come emorragia a nappo dalle pareti della caverna. Aneh e se non g rave per Lai sua abbon·da nz.a, l '·emoittisi dei cavitari oom1porta abitualmente una prog n osi severa, gia eh e rappr esen·ta abitualmente il segno preeursore di Utna. ·disseminazione o di una broneopolmon.ite acuta terminale . L'A. viene poi a tra ttare della paiogen esi delle emottisi ed enumera una serie di fattori ehe esereitano induhbi;a:mrente un 'influe·n za sulla loro produzione. Fra qu·e sti: i·l vento, sopratutto il vento caldo del sud; l 'espo izione diretta e prolungata al sole; in eerti casi il sogg iorno al mare; lo sforzo fi sieo brusco; alcuni m edicamenti (lo iodu.ro di poiassio, il "creosoto, l 'arseThieo, ece.); la sovra limentazione ed alcun.i eceessi alimientari (alcool); i p eriodi m1e trua li ; la t en sione arteriosa eh e p ero non h a secondo l 'A. l 'im1p ortanza per lungo tempo attTibuita le; le i11fluer1ze m etereolog ieh e; ed infine 1certi tem·p eram enti n.euroartritiei a su scettibilita vasomotoria n.ettam.ente ma.rcata. Rig uardo alla diagnosi, n ei casi dubbi , ogni emottisi d ovendo essere con siderata com e di origine tubercolar•e inna n zi tulto, l 'A. in iste sulla !Ilecessita de ll 'esan1e radiografico . olo quando questo n on sara assolutam ente dimfo strativo si potranno ri cencare altre po sibili origini dell 'em ottisi (digestiva, rinofa ringea, buccale, laringea). Qua·ndo la lesion e cau sale e localizzata al p olmone si dovra n·n() sca,r tare altre emottisi ni0n iuber colru:i dipe11denti: sia da un 'affezione .po lmo n.are a cuta (can cren.a , ascessi, pleurite inter}o.b are , spiroch etosi itter o emorragica, am ebiasi broncopolmonare, affezioni queste ultimte eh e si diagnofitich erann o per Ja presenza n ell 'eispettorato ris.pettivam en te di spirochete e di am-eb ei); sia da un 'a ffezion e polmonare cronica (cisti idatidea, bron chiettasie, can cro) : sia da un 'affezion e 1ca rdiovascolar e ( t enosi mritralica, ect asia aortica, en1boli.a· da flebite ig n-0ra ta). I·n·fine l 'A. chiude il suo lavoro critican.do la tend·en1z.a di a lcuni autori a m·ettere in evidenza tutta . una serie di em ottisi non tuher colari, ten·den za eh e svia il rnedico pratieo dalla giusta ·d i.agnosi rendendolo proclive all 'ottimismo la dov,e invece il giudizio dia.g nostico e prognostico d evei essere molto b en p esato. Conclude di cendo eh e -0gni em ottisi ineerta deve essere prcsunta tubercolare e tale presunzione n on de~e cessare ehe qulain ·do si 1p ossa identificare l 'affezione ind~scutibilmente n on tubercolare eh e h.a provocato l 'em orr.agia. RuBEGNr. 1

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SEZIONE Pl\ATICA

La disinserzione sottopleuriea delle aderenze nel pneumoto1·ace artificiale. (D.

DoNADY e t

A. M EYER. Paris Medica.l, 2

gennaio 193 2). Gia lo stesso Jacobaeu s aveva indicato i risc hi ehe si po·s sono incontra r e nella resezi-0n e di aderenze speisso c.ontcn ein.t i tessuto polmonar.e eseguita col galva:n,o Claruterio „ Dopo di lui la· t ocnica si e arricc.h ita di nliov.e mo·dificazioni e precisamen te il m etod-0 del Matson eh e utili.zza la corrente ,d iatermica n ei suoi due e ffetti, la sezion e e la 1coagulazio•n ·e e quella del Maurer il quale otti ene la coagulazion e dei tessuti coll 'a lta frequen z1a e dopo li taglia col g alvanocauterio. E qua:n.do si tratta di aderenze largh e o di aderen ze eh e contengono tessuto polmonar e egli fa una vera disinserzione sottopleurica invece della sezione in trapleuri ca eh e a·r ebbe pe1·icolosa. · II Maurer aven·do studia to colla sua alliev.a Franz 1'aspetto e la strullura is tolog~ca delle ader enze e arrivato a cla sificarle in 4: tipi. II primo comprende le briglie filifotr mi e sottili anehe n·ei pum.ti d ' imp~a.nto polmonare e pariet ale, facilissim e a seziona~si , ma elastiohe 1e p oeo dann-0se e ch·e per lo piu si !)Olrebbero lascia.r e. 11 secondo comipren·de le a deren ze di cu i e slargata solo l 'inserzion e toracica an ch 'esse fa cili a esse.re elimina te. Quelle del tipo terzo h ann o solo la base d 'impia nto polmona r e larg a e il tessuto po1n1ona re le p ereor re anch e fino al torace. Quelle del quarto infin°e h ann-0 la·r ghe ambo le inserzioni .polmona r e e :parietale. Le a de1·e11.ze tipo 3° e 4: 0 son o evid.entem,ente le piu dif:fiicili a trattarsi e.d e n ecessario seeond-0 Ma ur·er p:ria,t icare la disinserzione in una zona aissofuta1nente· libera di tessuto polmon.a re e taglia re i tessuti senza pr odurre emorrag ie . Qu esto A. si serve di un cau terio 1combinato eonsiste,n te in. un 'an sa <li platino montata sopra uno stelo capace di con,d u·rre a volonta sia un.a corrente galvlaini c.a . eh e la 1portera al rosso seuro, sia una corren te coag ulante ad alta: frequenza. I eom.andi '~ ono a pedale. Aleuni, invero , si ervon o drella di:aitermia per reei.de re e coagulare al m e·desimo tem po. Maurier preferisce la ·re ezione g.alvan.ica previa coag ulazione. Secom·do lui le conrenti di sezionie ·d i ,a mpera.g gio superiore a qu,ello da lui impiega to possono pr ov.ocare pericolose ic.oagul.azioni a distianz.a:. Eg li lavora ,a 0,1-0,2 .ampere ed essendo informato ogni m om e.n to della cifra segn.ata dall ~ampero·m ietro e eh e; si a bbassa man o a mano eh e un. tessuto vi en e eoagulato, pratica 11ma zona di coag ulazion e· Iarga cir ca 2 millim etri 1a1ttra-v,e rso la qu,a Je prat ich era poi la se• z1on e. 1


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« _IL

POLICLINI CO

L 'anest esia vi·en e p rati t~ata con. n-0vocain.a raggiungendo il n erve inter costale con lungo ago per via end-0pl1eurica sotto controllo pleu• r oscop1co. L'openazio1n e deve .e1sser e fatta qualcl1e volta in due tempi. Per eisem.p io , qua ndo una a de-re.n za la rga non offre a livello d ell 'inser zion e parietale lo spazio suffieien te per introdu.rre il cauterio tra tessuto polmona re e parete costo,m uscola r e l 'A. coagula il t essuto into r n o a ll 'impianto dell 'ader cnza e in seco·n do t empo rifa1c.en·do la pleu roscopia si puo potare spesso el1e l '.a der.en za si e fatta p.iu agredibile 0 ch e addirittura si e liberata . Con queisti ·m etodi di cauterizzazione di te suti p reven tivam ente eoagulati, cauterizzazion e speisso sov:rapleurica, a contatto 1colle costole, si posson:0 libeTar e i p azienti dai adercnze largh e, w naci, trav·ersate ·da tessuto polm on.are sen z.a rischi di e1r1or ragie o di a ltri • ineidenti. M. L usENA. 1

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[ANNO XXXIX, Nul\1. 15]

fatto l 'A. in tutti i caisi di h erpes zoster capita ti sotto la sua osservazione nello spazio di 12 a n,ni , (200 aal5i, di cui ripoTta solo 18 a scopo dimostrativo). Dall'in.s ieme delle su e accurate osservazioni egli conclu1de ch1e l ' h erpes zoster e una entita morbo·sa legata a cau se iestern·e ed interne va rie e di var ila natu,r a , le quali, in soggetti con ereditaria öd aequisita a n-0m.ala costituzione m orfologica (predisposizion e in.dividua.le·) del sistema nervoso irr itan o alcuni ·dati d~s.tretti n ervosi cutan ei: l 'irri.tazion e, <lalle vie se nsitive eutanee e trasm essa a i corrispondenti gangli sen.sitivi centrali e centri vaso-motoTi simpatici (corticali , b·u lbari e spina li) per .c.ui, cessalildo l 'armonia di fun zione vasom otoria e quindi tro[ica della cute da essi dir.etta, su coedo·n o fenon 1eni di stasi capilla re cu tanea, piu o men o pronun1cia ti, pa:ra lilsi a n1c.h e delle piccole arterie d 'on.de eritem a e vescieole e croste n el distrett-0 cutJaineo. In casi piu g ra vi , forse in soggetti a sistema n er voso m en o resistente, le alterazioni si aceentua n o d.runido pusto le, em orra gie, can cren e piu o m en o estese e ten aci con n.evra lg ie piu o m en o intense, i·Digorg o de lle ghiandole linfatich e, febbre piu o m en o alta: tali fa tti fanno sup·p orre 1c.h e le alter.azioni flogi1stich e n on sia.niO rimas'te limitate al distretto periferi co, m.a si si.an o a n eh e estese ai gia.n gli centrali corri pondenti. Vieeversa, se malattie del sistem,a n ervo1o colpiscon o diriet ta1nen te i lin1.i trofi gan gli sen1sitivi e i ce11tri ,,,asomotori sim.p.atici si produce n el corrispondente distretto pe.riferico 1cutaneo l 'a1terazion e caTn tteri tica dell 'herpes zoster. 1

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PROBLEM! PATOGENETICI. La patogenesi dell'herpes zoster. (P. F. ARULLANI. L'Ospedale .f\1aggiore, 110 Yembr e 1931). Vari e sono le cause, ·en·dogene ed esogen e, tossieh e, infettive , reumatieh e, da eorn·pr esis.ione o diffusiooo di fatti morbo,s i limitrofi , eh e si 1~i ti ene dian o origine a questa earat teristica 1nalattia : ma la patogene i di essa n on e t otalmen.t e chiarita ed esi ton o an eora d elle lacune. Son o stati .r11otati casi di zoster sen za alcuna app.aren te ragione 1causale, mentre in a ltri si no tan o lesioni solo p criferich e dei n ervi, o lesioni dei gangli interver teb rali corrispo n1denti a.] ter rito•r io cu taneo eolpito o an eh e lesioni m ido11ari e cerebra li .a foeolaio. Campbe11 e Hea·d diehia raron o l 'affezion e dovuta ad una unica causa, .cioe ad una infezio·n e speeifica, avendo riscont.rato la linfocitosi spinale e la presen za ·di microrganismi nel liquido cerebro-1spi.n1aJ.e oltre a d alcun i .dei cana tteri (febbre, tumefazioni gl1ian.d olari) prop ri dell 'infezion e. Ma qua le e la sede inizia le dell.a ma lattia? 1 F u emessa ur1a t eoria vascolare· secondo la q uale l.a cau sa determina nte sarebbe una ·disiru zione dei vasi periferici in un dato distretto ·della cute. M.a sotto qu.ale influenz.a si determina il fatto vascola re locale? Come spiegar·e i fatti clini•c.i e d .ana tomo-pat ologici eh e si tr ovano talvolta a di1stan za? Tra tutte queste incertezze su un solo e.lemento risultano concordi le opin ioni dei clin ici e degli anat omopatologi: la compro1miissio·De del sistem a n ervoso, in,t enden do con cio s ia il s~ tema n ervoso cerebro-spinale ehe il simpatico. I m ezzi 1c.l in ici di indag-ine di cui disponiamo og.g i ci pern11et to•n o ·di esaminia·re a fondo sia l 'llil O eh e }'a]tro sistema : ed e q11esto eh e ha

G.

L.~ C i\.V A.

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Rlcordiamo l'lateressaate opera :

oott. V 1NCENZO MONTESA1NO Do,cente di Clinica Derm<>Elifi1op a tica nella R . Univereita di Rom a

Manuale di malattie cutanee ad uso del medici pratioi e degll studenti. Opera in due volumi di coonpleesive pagine XXVIII· 780, con 76 figure nel testo. Prezzo L. 1 1 O piu le spese postali di spedizione. lNDICE SOMMARIO

DELL'ÜPERA:

Parte generale : An.ratomia e Fd.Biologia della cute · Patologia generaJe, Semeiologia Tera.pia generale · Claesificazione delle malattie outa.nee. Parte speciale: Dieturbi di ciroolazione e malattie d vasi • Dermatiti · Dermatoei ehe sogliono preeentann nel coreo di malattie del eangue e degli orga.ni emo· linfoipoietici - Pemftgo e Pemfigoidi . S~lerodermia. e s.tati eclerodermici • Atrofie • N evrodermie • Cheratosi • Aftfeziione degli anne~i e delle appendi.oi cutan~P. · Anoma lie della pigmentazione - Tumor~ · Maln1t1~ infettive speoiftohe e pa.raeeitarie - Pitiriasi roe~ a · Boria si - Lichen ruber. Appendice: Dermatoed dei lavoratori • Dermatoei s1~ mula te. Vol I d i nagg. XVT-348 eon 32 ß~e. Prezzo L . 5 O. Per i noebri a.bbonati eole L. 4 0. _Vol. 11 di pagg. XJT-432 con .44 figure. Prezzo L. 6 O. Per i nos bri a,bbonati eale L. 50. InviaTe Vaglia. all'edii tore LUIGI POZZI, Ufficio P-0etale Su·:x:ursale diriotto. ROMA.


t_i\N~o

X.XXIX, Nu1'r. 15]

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SEZIONE PRATICA

STORIA DELLA M EDICINA II cinquantenario della scoperta del baeillo tubereolare. II 2± 111.arzo 188·2 segna UiDa data m emornbile nella storia ·della me·dicina: la ,co111unicazione di Roberto Koch, alla Societa Fisiologica di Berlino, della scoperta del bacillo tubercol arre. Per ben comp1riendere la grande impo-rtanza della cop erta (ehe non e un repert-0 occasio-

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eillo tuhercolare, di fatto, rivestito come e da sostanze ceree, non. si co lora con i rn1eto·di comuni. R . Koch ebbe l 'idea di assoiciare al colorante un mordente ----- I.a potia-s~.a - e pote eolorare allora il bacillo, cl1e g·li apparve piu chiaramente aggiungendovi la colorazion e di contrasto con la vesuvina. Il principio del 1neto.do, oon. le modificazioni introdotte ·da Ziehl Neelsen, e anoor oggi quello classico . Ma la dimostrazione rnicrosc0tp.ica del bacillo, ehe: egli feee anche n elle sezioni di tessuti, di 1cui vi 1sono nitide figure nella sua << Aetiologie der Tuberkolose » non era ehe un passo sulla via fatieosa; a ltri ricencatori avevano·descritto in precede.nza deii « microfiti » della tuber colosi. Occorreva ottenere <lnzitutto la riprodu zion e in colture. Ed eeco sorgere un 'altra diff1colta: la gelatinia1, il m ezzo di coltura introdotto dallo 1stesso Koch, in sernenzata con i materiali tubercolari, riman ev.a terile. Egli rieorse allora al siero di san gt1 e; ma an cbe qui altre difficolta, perch e i nvece dei 2-3 g iorni eh e i m1piegavano le colonie ·degli altri gerrmi per mostrarsi in gelatina, dovev:ano· piassiare 1-2 settimane prima di veder comparire> delle 1colonie piccolissim1e, eh e 1)ero si mo straTono formate da bacilli con le stesse qualita· morfologiche e tintoriali e eh e, inoculati n ella cavia, riproclucevano il q11adro d c~la tubercolosi classica. La prova era finalm ente raggiunta e R. J(och pote 1presentarsi a lla Soc.ieta Fisiologica con una ricca documentazione, aven·do dimostrato la presenlJa dei bacilli, eh e g iustamente portano il suo nom1e, n elle piu svariate forme di tubereolosi dell'uomo e degli .anim.ali (spon-. tanM e peir imooulazione). Era forse da pr·evedersi un,a b.attaglia, davanti ad affermazioni eh e contrastavano con molte ·delle opinioni a llora vi.~en ti; ma non una voee, nemmemo ,q uella di ' ' inchow , si alzo per · contT1a1ddire lo scien ziato eh e si era pTesentato cosi a gguerrito. E l 'unanim e con;sen so si ebbe an ch e nel mondo scientifico, dopo ehe I.a Berliner Kliroische W ochen schritt n el numero ·deil 10 aprile pubblico il lavoro di Koch sull'eziologia della tubercolosi. Anche le riviste medi ch e italiane (TZ Morgagni, L'Osservatore m edico) n e di eder o ~ubito notizia; n el Giorna.le della Reale Societa italiana d'i igiene, G. Bizzozero rilevava 1ch e i r eperti di precedenti r:Lc.ercatori erano 1stati aecoJti coJJ scetti cismo. ·m !entre le osservazioni ,di Koch , e per la fiducia ehe suscitava lo sperime1n tatore e per le cautele di cui qu1esti si eTa circon·dato, d:a... van o .p ieno affidamento eh e l 'agente patogeno dell.a tubenc.olosi fasse r e.almente quell o d esc:ritto. La scoperta di Koch cosi impostas1 al rnondo cienti fico ru feco11 da di applicazioni pratiche , di nuovi indirizzi scientifi ci e di ulterio·r i numerose ricerch e e rirn1ane ancor oggi il perno della dottrina dell 'infezione tubercolar e, an1

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nale di laboratorio, ma il frutto ·di ricer che metodiche e pazienti), oggi eh e la dottrirua; della tuber colosi si e consolidata attorno al bacillo e eh e ogni principiante e capace di eseguire la dimostrazione m~crosco·pica di questo, bisogna rifarsi a quel tem.p o, in cui Tegnavano in tale campo le idee piu disparate e le forme, eh e attualmente in omaggio a ll1a1 unicita della cau sa riuniamo in un un:iico capitolo, erano a cri'Lte a tipi div·ersi di mala ttia. La natura infettiva della tuber colosi , gia intraveduta da G. Fraaaistoro nel 1540, era stata dimostrata sperimentalmenrte ·da Villemin nel 1865 e confermata ·da ricerche iisto,p atologiche da A. Ve1rga , S. Biffi e G. [ßizzozero. Nel 1881 - durante il 1p eriod·O glorioso d1ella battcriologia , in cui si scopersero i germii. delle .p rincipali m.a la ttie inf.ettive - R. Koch , eh e g ia aveva studiato in precedenza il carbonchio , si accinse alhai ricerca ·dell '~o-ente patoaeno deilla tub ercolosi . Ma i primi t entativi di colorazione, fatti 1con la soluzione idroalcoolica di blu ·di m etilene, gli diedero risultati n egativi e se n e com·pr.ende la rag ione : il ba1

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cc IL POL!CLINICO »

eh e e i rec&iti studii sul virus filtrabile tendono a din1-0strare l 'esistenza di a ltre forme d ell 'agente patogeno. Trovato cosi il baeillo, non soltanto veniva .con olidata la i1atur.a infettiva della malattia, ma ne veniva clucidata la traismissione. Lo stesso l\.och fece ·delle esperienze in 1prop-0sito, dis.seceando degli sputi tubericolari e facendone ina lia re la i)olver e a delle cavie, di mostrand<;> in .tal modo come puo trasmettersi l 'infezione. Egli .attribuiva, sul principio, la resistenza venso il -disseecam ento alla ·p Toduzione di spore, interpre tando anch e 1c.ome tali le formazioni gra.nulari ehe si ri ... contrano talora negli sputi, nei :t ei suti e n elle ·colture di tu.b ercolosi e ehe il no: tro Maffucci dimostro essere uno stadio d el bacillo stesso; il bacillo di Koch, di fatto, e r e1a,ln1.e nte i11olto r esistente al ·d isseccamento, . n1a non e' s pongeno. Da lla ·din1ostrazione della presenza del hacillo idi Koch n ei prodotti tuhercolari, n ei venne· di ·co11se.gu enza eh e i pensasse a rendere innocui "tali 1prodotti ( di infezione) e ad i1mrpedire eh e "i m.alati a nda ser o spargen·do i b1acilli (isolam ento) ; don.d e un nuovo indirizzo p er la pro1ila1ssi , specia l111e11te p er la difesa soeiale. !Forse, d 'acicordo con le ten.d enze del temp-0, si e ul prineipio alquanto esagerato in questo ·sen so , non avem·do di mira eh e un solo lato del problema.: il bacillo. Poeo per volta, pero, si e ' 'enuti a riconoscere anche la grande importanza del terreJ1o, delle eondizioni ambientali , ecc., per cui la profilassi soeiale, pur non trascuran,d o la nozione del bacillo. ha diretto ·i uoi sforzi an ehe per questa via. L ' igiene so·ciale, la politica de;lle abitazioni, hanno preso un g rande viluppo specialmente iin visba: della tuber colo. i , di eui la seoperta del baicillo aveva dimo trato la pericolosa possibilita di 'tra mission e. Proseg u endo nello studio d,el bacillo, lo ·1 t.esso Kocl1 riconoh·b e l'esistenza di velend tubercolari e preparo quella tubercolina ehe, ·se n on ha corri posto alle speranze c.h e si ebb ero a l suo sorgere, ha tuttonai un posto importante in terapia e soprattutto e di sommia utili ta per Ja di.agnooi dell 'allergia tubercolare. Malte que·stioni souo state delueidate, molti problen1i nuovi si sono affacciati con la ·scoperta del baeillo, nella anatomia patologica, r1ell.a patologia, pa.rticolarmente nella ~eo­ ria imm,unitaria e, se un giorno la vaoclJlazione p-otra essere applicata su larga scala, ·eo·m 1pletando le nostre dife1se sociali in que·s to campo, si deve riconoscere ehe il punto di partenza ·di essa e stata la scoperta del ba·cillo . La scoperta di Koch, ben lungi dall'ave,r e un puro significatq scientifico, ha quindi una portata eh e, col passare del tem.p o, con l 'all:argarsi degli studi, si fa sempre piu vasta; e l a fig ura di Koch, anche solo per questo, apj) Ur e p-igan te_ea, speci.a lm·e nte per il modo eo1

1ANNO

X.X.X.IX.,

~u~r.

15)

·m ' eigli vi e arrivato e l 'ha ieon<lotta a termine . Qualcuno insinua eh e sono mancati a Koch i lampi di gßnio di altri scienziati; lo stesso procedimento ·delle colture a piatto in g.ela tina gli sarebbe stato suggerito da u~'osser­ vazione dellia moglie, ehe aveva veduto forrnarsi sui cibi es1)osti all ' aria delle maeehie (1colonie micr obich e). Ma e proprio questo un egno di genialita: sapere, da una osservazion e banale, penetrare ·n ell 'intim.a essenza de.l fenomeno e tr9vare le applicazioni piu feconde. Il cammiillo della scienza e irto e faticoso e non adatto per i frettolosi i·miprovvisatori; esige ehe si proceda passo paisso ~ con m etodo 1e 1con pazienzia., con scrupolosa eo cienza e con teenica precisa. Con queste doti fon·dam en ta li illuminate dalla sua genialita, lavorava Roberto Koch a eui, in questi giorni, tutto il n1ondo scientifico r ende u.n g iUJsto e doveroso on1aggio.

A.

FrLIPPINI.

CBNNl BIBLIOGRAF ICI. ·(1) Cliriique des n1aladies de la premiere enefance. 1a serie, 2a ediz. ~1asso1n,

A. B.

MARFAN .

1931. Fr. 75. La ·diffusione dell ' ottin10 trat~aLo del Ma rfan giustifica 1come in bre,'e t en1po sia stata pubblicata una econda edizione, limitata per or.a a l 1° volume. Qualsiasi n11edico ehe desideri farsi un 'idea ehiana ,d elle principali afßezioni ch e colpiscono il ban1bino nel periodo ·del]a prima infainzia, non potra fa.re a meno di quest' opera ehe condensa n elle sue pagine un 'infinita di eonoscenz·e eliniche e ter.a peuticl1e, a mpiamente dicu sse e controllate dalla larga esperienza ehe l 'Autore h,a in m,ateri.a. Per r endersi coin to del minuzioso aggiornam·ento di tutte le questioni, e suffi cien t·e l eggere i mirabili capitoli .sulla tubercolosi , i quali sono tati eon1pletam·ente riveduti ed .airric.cl1ili tli tutte lc i1umerose acquipizioni, ehe di g io1-n.o in g iorno v.a facendo la sci1enza me dica, m1o dificando i rnostri con cetti clinici ed in1munitar1. M. F .ABERI. 1

1

CH. RocAz. L'a.c rodynie i11.fantile. G. Doin , Paris, 1932. F,r. 25. L 'argomento dell'a,c rodinia infantile e di g rancle attu.alita, poich e, dJa qualch e tempo, varnno accun1ulandosi le 0 sservazioni di questa si·ngolare fonm1a m·o rb·osa. L 'A. ha quin·di eompiuto un lavoro indiscutibilmente u.tile, riunendo in una sob.ri.a mono()\rafi a tutto cio ehe sino ad oggi e tato 0 pubbli cato, in propo ito, arricch endolo anehe 1

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si clesidera l n rccen sione.


[ANNO

XXXIX, NuM. 151

della casi t~ca pei.rsomale, e fissan.do, in ben rius cite illuslrazioni, i trlaitti piu caratteristici della sin·drome . La pa·r te piu interessante, cioe la patogenesi, · ehe offre a•n cora punti oscuri allo studioso, e svolta con chiarezza di ipotesi e ·d i fatti, pei quali tale sindrome sembra pote;r rientrare n el g ruppo delle n.evrassiti. E consigliabile ad ogn.i m edico, cl1e desi·deri seguire i progressi d·el~ai mediJcäina, la lettura di qu.elSto volum·e tto, ehe fa parte della collana „ della cc pratica me dica illustrata n. M. FABERI.

Con tributi del Laboratorio di Psicologia dell'Universita Cattolica del Sacro Cuore. Serie Quinbai. Un vol. in-8° di 572 pag. con fig. oc. edit.rice « Vita e Pensiero », Milano 1931 . P.rezzo L. 50. 'ono riooiiti in questo volume, 1che e il quinto della . . erie, una ventina di tudi comipiuti n el Laboratorio di Psicologia dal Direttore del labora torio stesso, il Prof. A. GEMELLI, e da.i s uoi collaboratori. Nell.a .p rima parte, di p icologia sperimenta le, troviamo alcuni lavori di A. GALLI, sulle divev e moda·l ita della percezione (p. della foTn1a nella vi ione periferica , p. del1e va.riazioni di cl1iarore ed illuminazione, ecc.); un altro dello stesso, sul l 'analisi psicologica dell 'atto di fede di S. Agostino. 1.1 GEMELLI ci da , in ques la parte, un lavoro· sulle emozioni e sentin1enti ed un altro su·l la 1ciairatterologia (natura e geniesi del carattere) la nuova scienza eh e in pochi anni ha assunto .si ampio sviluppo, a proposito del la quale, egli dimostra la grande importanza della dottrina di Freud, eh e m ette alla b a1Se dell 'inidagine psicologica lo studio del1le azioni umane nella loro ge·n esi e n ei loro moventi. Nella pa.rte di p sico.l ogia applicata, vi sono due studt di A. GALLI, uno dei quali in colla h o razione con L. NEccHr, sui fanciulli i n,s tabili e sul giudizio morale dei fan ciulli I10rmali ed anorrr1ali. Le nove memorie dedicate dal GEMELLI alla psicotecnica (una in collaborazione con A. G..\.LLI) son,o tutte impront.ate ad un sano equilibrio c piene di acute osservazioni; ricordiamo, fra ,}'iailtro, quella di grande portata pratica „ul diver so ritmo conveniente a i dive.r si indivi.dui . Vi sono, in questa parte, istu·d i sul1'ab ilita motrice, sull 'abilita n1.anuale, sulla adattabilita dell 'attivita umana a quella della macchina, sulla p sicologia sperimentale n1ello studio de.g li eseorciz1 fiisirci e sulla selezione d ei -piloti di ,avi.azione, in cui il GEMELLI e stato un gran pionie:re. Con un 11ruvoro del GEMELLI, in collaborazione con G. PASTORI, sul la .r ieducabilita di animali scer ebrati, si con chiude questo bel volume del piu alto interesse scier1tifico e .p.r a1

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tifco.

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SEZIONE PRATICA

fil.

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONfiRESSI Congresso Sani tario degli Spedali Civili di Genova. Seduta d el 17 febbraio 1932. Presidenza d el prof. DA GRADI. Nella grande aula della biblioteca d ell 'Ospedale di S. Martino, presertti il Gr. Uff. F. S. Mosso, Co1nmissario straordinario gover11ativo degli Spedali Civi1i di Genova, il direttore prof. BADANO ed il cor,po sanitario al completo si e svolto per la prima volta il Co11gr esso sanilario~

e (}olt. VACCARL - La moderna l er apia de lle ulcere gas t roduod enali . Prof.

GERVlNO

La resezione dei muscoti· scaleni nella tubercolosi polmonare 1d illustrazione di uno strumento di tecnica. Prof. Du RANTE. - L 'O. illu stra la t ecnica oper a tiva ed uno strurr~ento rivolto a facilitare Ja icura e rapida sezione dei muscol i scaleni disgiunta od associata alla sezione d el nervo frenico e del lu11.go toracico; ricorda inoltre i r ecentissimi lavori co1n 1Jarsi n elle varie bibliografie e tendenti ad indirizzare la chirurgia del le lesioni polmo·n ari verso l a soppressione delle leve inspiratorie rap!1'rese11tate d agli scaleni. Prof. VIGNOLO.

Osteocond rite bilater ale dell 'an ca con co rpo rriobile articolare tlel ginocchio. -

Singhiozzo epidemlco. Prof. 'fREVISAl'\F.LLo. - L 'ü. avendo o.sservato un singhiozzo inoles to in qual lro i ndividui ehe non coabitava110 assieme senza u11a contemporanea sintomatologia infl11cnzale od en cefalitica dubi ta fortemente della esistenza di una vera malattia e clel cosi detlo si11ghiozzo . epidemico nel senso attribuilo dagli autori moderni e con sidera tale feD:omeno n1orboso 5empJicemente come un s ir1tomo. Seduta del 16 n1arzo 1932. Presidente: Prof. DA GRADL 1

Casistica di radiologra gastroduodenale controllata col reperto operatorio. VALLEBONA. - L 'O. nella illu strazio·n e dei casi distir1gue diverse even tualita. La prima e la concordanza perfetta tra reperlo chirurgico e reperto radiologico•; Ja soconda riguarda la discordanza completa dei due reperti ; la terza riguarda la con cordanza dei due reperli p er la presenza della lesio0:e m a no11 per l a sede; la quart a eventualita infine e quella d ella con cordanza d ei due reperti per la prese11za di una Jesione e del disaccordo sulla qualita e sulla natura dclla lesione stessa. L 'O. sostiene l 'importanza d ella s tretta collaborazione tra chirurgo e r adiologo.

Note di terapia della meningite cerebrospinale. CARTAGENOYA. - L 'O. riferisce su 28 casi di me· n ingite me11ingococcica curali con j } siero specifico ·e con il siero da vescicatorio d ellp· stesso ammalato'. Specialmet1le n elle forme cronicizzanti si ebbero r isultati molto soddisface11ti sia per la durata minore eh e ip er i p ostumi morbosi.

II reperto dell' esame clinico e radiologico nelle lesioni apicali del polmone . •

RAVANO. - Nelle lesioni dell 'apice polmonare si const at ano co11 una certa frequcnza discordanze tra


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(( IL

POLICLll'iICO

reperto clinico e reperto ra(liologico. Queste puo risul tare negative pur rilevandosi all 'esarne clinico i sintomi di una lesione apicale. E. bene percio tener presente ehe, il reperto radiologico non sempre ci puo ill u mir1are p~r l a diagnosi, per la quale e necessario u11 diligente esame clir1ico.

Considerazioni sopra alcun i casi di avvelenamento da CO. MA~GlNI. -- L ·o. riferisce di tre, casi facendo alcune cons.iderazioni sulla sintomatologia e sul1a diversita delle lesioni anatomiche e funzionali riscontrate. La sieroterapia anticolibacillare nelle gastroenteriti acute dei lattanti. GAt\IBBO. -- L 'O. avendo avuto brilla11ti risultati raccomanda tale terap_ia , a~sol utamente innocua. Sui reperti radiolog ici negativi dell' apparato respiratorio. BAi.ESTRA. _, l..'0. spiega tale negativita di fronte alla positivita dei reperti clinici con considerazioni di Lecnica racliologica, di anatomia patologica e elinica. Il Segretario: Prof. GELERA.

! ccademia delle Scienze Mediche e Naturali • di F errara. Seduta de11 'll febhraio 1932. Presidenza: R. TAMRRONI.

La contusione parieto-peritoneale riportata negli sforz i e l' aumento della pressione endo-addominale in rapporto all'ernia infortunio. Prof. E. CASATJ. - L 'O., con un mano,m etro speciale a 111.ercurio, ratto costruire appositamente, ha misurato. gli aumenti della pressi.one Prtdoaddo·m inale r1 egli sfo·r zi m inim i , n1assirni t d i1nprovvisi, dimostra11do ehe l 'aumento massimo raggiunge appe11a un ventiduesimo di un 'atmosfera. D'altra parte, il peritoneo no,n .perde la sua elastieita neppure per a11menti di pressione di un 'atmos.fera e un terzo. Qt1indi non puo mai formarsi un iniundibolQ stabile per gli a11meuti della pifessione <:·n<lo-addorninale. Pereio quando, in seguito ad uno sforzo, si dice ehe si e formata un 'ernia, 11;0TI vi e i11fortunio se non nel easo di strozzamento, o di contµsioin e degli .organi cavitari. Quando invece 1'ernia non si forma, e si ha contusio·n e clcgli organi cavilari, dimostrabile coi raggi X (causando lesioni ehe possono essere anc~e permanenti), l 'infortuni.o esiste e deve essere liquidato o corne te1n1)o~anP.o o come permanente. E quindi il capo:volgimento eompleto di quelle ehe fino ad ora si sosteneva. Necessita percio di esaminare coi raggi X tutte le ernie denunciate - sussegl1enti ad uno. sforzo, anche se non si riscontra i 'esistenza cli un 'ernja. · Sull 'encefalite consecutiva alla vaccinazione antivaiolosa. Dott. N. NENCI. - Concl ude· ehe la grande rarita dei casi (pure dolorosi e deplorevoli) non giustificherebbe perb alcun mutamento delle disposizio·n i di legge circa la vaccinazione an t ivaiolosa. Discussione: CAS.\TI, M1NERBI, MALAGonr, TAMBRONI, U. RAVENNA, F. RAVENNA. Sul trattamento delle metrorragie atoniche post-partum. Prof. c. rvr ERLETTI. Le emorragie atoniche post-parlu,n1 son o nella gr ande maggioranza dei

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[ANNO XXXIX, Nul\r. 15].

casi fre11abili coi co1nuni mezzi di emostasi (massaggio , ecrila11ti ter1nici, compressione digitaledell 'aorta, .preparati ergotinici ed ipofisari) : ri-· mane, perb, una piccola pereen tuale, nella qualeql1es ti n1ezzi sono j11sufficienti. Vengono aJlora in discussione : la i11troduzione della n1ano nel1'utero, il lJra~cio alla Mamburg e lo zaffo alla Dührssen. L 'O., sulla base della sua esperienza perso11ale, t·samina il valore di questi tre sussidi e sopratutto · dello zaffo ulerino, sul quale le Oi{>inioni appaiono mol to discordi. Dopo aver11e discussi i vantaggi ed i pericoli, co,n cl ude ehe lo zaffo nl la DrtJ1rssen ha diritto di cittadinanza in ostetricia, sopratutto nelle Cliniche, quando si osserYino nor1ne tecn iehe e limitazioni determinale ; ritiene ehe in p·r atica privata esso sia di diffi cile impiego e pericoloso. Descrive un ta1nponatore metallico, da lui idea-· to, raccomandabile so.pratutto nella pratica priYata a dornicilio, ehe riesce efficace, non pericoloso e di facile applicazione. Di eu ssione: CASATI e F. RAVENNA.

Cons iderazioni e ricerche sulle emorragie ginecologiches. Prof. VcGN.lLI. ~ Patogenesi, diagnosi e terapia dell~ emorragie gi11eeologiche. II lavoro e una inonografia, di circa 600 pagine, divisa in tre parli principali, di cui la prima verte sul criterio cla. sificativo etiopatoge11etico delle princi1pali for-me emorragiche genitali, e comprende, da un lato,. ]~ emorragi13 di origine extragenitale (emorragiecosidette 1nediche), dall 'altro le emorragie piu. squisita1ne11te ginecologiche, eh~ trovano la causa eh e le sostiene in lesioni partite e localizzatesf secondariamente sui yari segmenti dello apparato gei1eratore; la seconda riassume le .propriela farm acologiche, farmacodinamiche, biologiche e terapeutiehe dei principali e piu conosciuti mezzii emostatici (mezzi chimici, fisici, opoterapici, chirurgici, meccanici, eilettrici e radioa.t tivi); la terza, infine, tratta le indicazioni e le controindicazioni all 'impieg·o dei sopradetti rimedi emostatici, in rapporto alla etiogenesi ed alla sintomatologia cli'nica delle diverse forme morbo·se, discu sse nella parte rigl1ardante la cla':ssificazione. Partieolare trattazione rivestono i capitoli delle· metrorragie della puberta e del1a menopausa , ait quali l 'O. ha portato un contributo di ricercheclinic be , ern.atologiche e istolog-iche. Discussione: MARLETTI e F .. RAVENNA. Difterite, siero e anafilassi. Prof. C. 1''11NERBI. - L 'O. deplora Je esi tazi o11~ c.lei n1edici , oggi presi dal panico al cospetto dello spettro dell 'anafilass.i e della malattia da siero, a servirsi precocemente del siero nei casi elinica-· mente d11bbi di difterite. Egli afferma ehe i perieoli delle iniezio·n i di siero non sono certo piu: gravi di quelle inerenti alle iniezio ni di Yaccini,. al p11eurnolorace artificiale, alla puntura lombare: interventi ehe oggi ciascun medieo intraprende ac11or leggero. L'O. dichiara ehe l 'uso· frequentissin1.0 e ]atghissin10, falto da lui negli ultimi Yen-· t 'anni su qualche migliaio di soggetti di tutte le eta, specialmente su gli adulti, nei' ql1ali lereazioni da siero sogliono essere piu gravi e piu frequenti: con ri t1ltati inirabilmente felici per le p·it1 diverse affezioni morbose (tifo, poln'lonite acuta, disse1rteria batterica, artro-reu matismo cardiaeo, meningite cer ebro-spinale, ece.), puo aver portato (del resto in non ,p iu del 30 °'o dei casi) alcuni inro nvenienti: sia p11re· la~\(olta tum.ul1


SEZIONE PRATICA

.{ANi\O XX \.IX , NUi\I. 15]

.tuosi e p en osi , g iantmai pero vero e proprio pericolo · ad ogni rr1odo in. n essuri caso fu cagione di male. Gii ~ i ti infa us li della malattia da siero, -eh e oggi qua e l a ven gono d enunciati , son o effetti del trattam ento anti-aller g ico, eh e il m edico b a cr cduto 11ecessario intrapr ender e p er con1battere l a febbre e gli esantemi actlli. Questi feno1ne11i solo in appa re n za « morbosi » sono m ezzi di difesa s.pont an ei di valore inestimabile; mediante essi i1on solo gli elerne1~ti b en efici ma eterogen ei , p en etrati n egli umori ; n'la anche le tossine batterich e, ven gono attenuati e poi espulsi per via cutanea. All 'opposto, se questa via e preclusa, essi si avviano ad esser e eliminati per la via dei vi sceri e speci~lmente dei reni, con risul tali ciefinitivi disastrosi. Le pretese « n evriti, ar triti e n efriti da siero » sono in r ealta su ccessi oni della malattia i11fe tt i va, per comb a ttere l a quale il ier o era st ato iniettato ; e eh e il siero, o i11trodo lto i11 cruantita insufficiente, o m editame n te intralciato n ella sua azione g u arilrjce, f u r eso incapace di prevenire . La « mal attia da siero » e una r eazione provvida e preziosa dell 'organismo . Di cu ssio n e: CASATI e U.

Dott. D. l\ilrA...N r.

-

RAVENNA .

Contributo alla co n oscenza

del Sodo ku.

Discu ssion e : CAsATI, F. RAVENNA.

'

Societa Sassarese di Scienze Mediche e Natnrali. Sed uta de] 4 marzo 1932. Presiden te: C. VERCES I.

C. Iuccr. -

(~aratte ri antropomelrici della

po-

polazio1te Sa.;;sar ese. (L 'uomo medio e la donna media .... assar es i dedotti dall ' indagin e su lle famiglie numerose).

La sordita dei cacciatori. G. DonE. Esis te una forma p ar ticolare di ipoacu si a finora n on descritta, molto frequente in coloro eh e h ann o esercitato JPer lunghi anni . l 'arle vena tori a con armi lunghe d a fuoco. ßssa e car at terizza ta da una diminuzio11e unila lerale d ell 'udito (p er lo piu a carico dell 1orec.cl1io sinistro; solo in mancini d el destro), piu o i11e 110 nolevole e eh e interessa in gen ere la scala to11ale dal do 3 al do 5 . 'J'ale forma e legata sia allo stimolo sonoro pro<lo lto dalla detonazione, sia dall 'improvviso spoc;tame11t o d 'ari a provocato dallo scoppio d ella cartuccia e si capisce facilmente p erche, in ,p osizione d i sparo, si a solo un orecchio a risentirn e mag g iormente g-li effetti dannosi. ' " MANCA P ASTORINO. -

P e1nfigo vo lgare o der1nalite bollosa sl r eptococcica?

Seduta del 10 marzo 1932. Presiden te: C. VERcEsr.

Sulla terapia di alcuni reumatismi cronici. G. SA RATh'lI. -

L 'O. ricorda innanzi tutto l a posizio n e d o llrinal e 1noderna d ei reumatismi cronici e In i1np,r ecisione ancor a dominante in r apporto all a e.tiolog ia ed a11a nosogr afia d ei m ed es ir11i , c1 onde deriva la imprecision e, l a moltiforn1ita e l a variabilita delle forme di terapi a . Ri ferisce quindi dei su ccessi cu rativi d ecisi e s t abili eh e h a otten uto in alcuni casi di r eun1a-

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tisn10 cronico n1edianle la somn1inistraz~one, finora d a nessuno seg·n ala la (almeno per quanto e a conoscen za dell 10 . d i prodotti a base di ergos terina irradiata. Qu esta t er apia si e di1nostra ta particolarmente efficace contro le Jnanifestazioni dolorose o con disturbi fun zionali notevolmente accentuati. 1 preparati adoperati sono stati vari.

Le aortiti e periaortiti a reazione di Wassermann negativa. G. SABAT1Nr. - L 'O. i11 ba e anch e ai suoi stu_di precedenti, tratteggia l 'in1portanza e il valore ehe debbono attribuirsi all a sifilide n el d eterminismo delle m alattie de11 'aorta. Dopo aver sep ar ate le forme di aortite e periaortite ad etiologia sifilit ica dimostrabile, viene a parJare 1Ji quelle 11elle quali l a lues non e documentata, e la reazione di \ iVasserm ann e nega tiva. L '0. sostie11e in base ad una documentata casis tica p er sonale, eh e le forme di aortiti con contempor anea insufficienza valvolare o non, vengono sempre migliorate sotto tutti g li a~tti dalla somministraz ione di preparati ad azione antisifilitica e sopratutt o du preparati mercuriali. L 'O. dirnostra co1ne n on sia n ecessario voler am1nett ere in questi c.;asi , assolutamente, l 'esistenza cl ella lues dal criterio ex juvantibus. Prob·a bilmen te mercurio e,d ar senico eser citano sulla aorta mal a ta lln effetto t erapeutico uti1 e an che ~ei casi p er i q u ali tut to ,por ta ad escludere un concetto di lues, sia pure ammettendola come latente o serologicamente inattiva.

Dal problema terapeutico del cancro dell'utero a quello del cancro in generale. C. VERCF.sr. - L 'O. riferendosi alla casisti ca di cancro uterino d ella Clini ca Ginecologica di Sassari nell 'ultimo quinquennio (una sessantina di casi di cui soltanto 18 operabili rarlicalmente, 15 nl liJn i te di operabilita, g li altri tutli inoperabili) prospelta jn tutli i :;:uoi aspe lti piu dolorosi la situazione i11felici ssima in c ui si trova l 'Istituto Ost etrico-Ginecol ogico, e in cui si trovano tutti g li altri Is tit.uti del la citla, p er Ia mancanza asso luta di quello ehe e oggi indispen sabile presidio lerape utico co1i.tro i l cancro , in special modo contro l e forme ino1Jcrabili eh e n on possono trarre n essun vantaggio da qual sjasi altra cura. Propone alla Societa eh e il p,r oblema gTavi ssimo , eh e t ierie il centro sanitario universi tario sassarese in condizioni di üYide11Le e deplorevole inferiorita al con.fronto di tu tti gli altri centri anche minori, ver1ga sen za indugi trat tat o e confida eh e attraver so o m en o l a i s ti ti.tenda Sezione della Lega contro il cancro (g ia insis lentemente quanto inuLilment e r <1ccomandata daJle superiori autorita) o attrn e rso l a pratica union e di tutte le forze loc ali (degli Enti: Provincin, Comun e, Ospedale, UniveTsita e dei ,p rivati) ,Sas ari venga al piu pres to d ot ata di una ciuantita di R adium adeguata allo necessita curative. Discl1ssion e: prof. MAROGNA, dott. Gosco-MAzzuccA, prof. SABATINr, prof. FALCHI. G. BRUNO. - Osse r vazioni e ·consider azioni istologi ch e sul rabdomioma.

Discussio11e: prof. FRANCO. 11 Segre t ari o: A. MANAI.


58(}

<< IL POLICLINICO

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[ANNO

XXXIX , Nu~r. 151

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. TE~APIA·.

CASISTICA E

Le lesioni del simpatico nella tnbercolosi laringea.

Da un lungo stu<lio di 1F. Lasagna (ll Valsalva, ott. 1931), risulta ch.e la tubereo.Jos:i taringea e accon1pagnata da .alterazioni dei gangli 1simpatiei, eh e governano le funzioni ci:noolatorie e nutritizie dell 'organo stesso. 'fali alterazioni sono ·di diver sa origine e no·n son o sem1p r e i·n rapporto con lo sta·dio della tub erco,}osi . Le alterazioni simpatieh e eompaiono talora si110 dag·li inizi di quelle laringe·e e n e governano il decorso. La causa di esse va rieer cata n elle tossine piu eh e nei bacilli. :E dJa ritener si ch·e m olto spesso, lo stato p~ecoice e florido della tub.e rcolosi laringea, in r.apporto con i.m ponderabili lesioni polmon ari, sia da attribuirsi soltanto alle lesioni riscontrate d.all 'A. n·ei .ga ng li simp.a tici d evoluti all 'innervazion e della laringe per la sua circolazione .e nutrizion e ; ed ancora eh e il decor so rapido di certe form e laringee senza ragioni evid.enti trovi I.a spiegazion·e soltanto nelle lesioni simpatieh e diffuse. T.ali eonc]usio·n i .d.anno :al medi1co com e al laringologo la spiegazione di fatti cliniei ed an.a tomo-patolo.gici eh e erano rimasti finora oseuri . fil. Angina da streptococco del cavallo.

Nel person1a.J.e a·ddetto a.d un.a seuderia, G. Lugli (ll Valsalv·a, ·s ett. 1931) ha avuto oecasion e di osserv.are sette c:asi di angina a brevie <listan1,a 1'uno dall 'altro, m entre la maggior parte di essi n·on ne aveva ma i o quasi mai sofferto; in :al cuni l 'an,g ina s i ri p_ete par ecch ie volte (3-4 in pochi m esi). In tu1tti il qu.adro 1clinico era simrile, eon formazion·e di aseesso peritonsilla re. All'esam e b.a tteriologico si riscontro lo str·eptoeoeeo di Rivolta (Str. equi), di dimen sioni piu g ro:sse eh e lo streptococco ordin.a rio e eon caA:en e ]ung hissime. II gerime venne identifi1cato eon i di.v.er si m etodi ·e d iso1ato in cultura pur.a dall.a gola dei pazienti. :E noto · ehe esso e l 'agen11e d.e}l 'angina dei cavalli, eh e eo lpisce speeialn1ente g li in·dividui giovani (d.a 1 a 5 anni) dan.do catarro nasale, tumefazione e suppur.azione d·ei gan gli del collo con linfangiti e t.alor.a setticopien1i.a. fil. Tumore misto epifaringeo (polipo congenito peloso).

A. l\Illlan (ll Tl alsalv·a, n . 8, 1931) d escrive un rarissimo caso ·d i polipo faringeo congenito (epignathus) svilupp,atosi senza wer m.ai da to sentore. Il punto· <l'impianto corrispondev.a .alla fu ccia superiore del ve1o peru..dulo, in tutta prossimita dello· sbocco tubarico , p er cui e molto prob.a bi] e Ch e }' origin•e risa]g.a ad 1

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un ',eipoca molto preeoce dello svilup110 dell 'orlo inferio·re della prima fessu:nar branehiale. L 'e1same isrtologico ha dimostrato trattarsi di Ulil tridermoma , in cu.i l 'elem ento p rincipal.e era costituito da tessuto· glan.dolare bem conforma to, tanto ·ehe in un primo tempo l 'A. a~eva pensato· a·d u.n a glandola .salivare ectopica. Qu1e ta massa g l.andolare er,a riv·estita da te uto cutaneo quasi normale , con numerosi }Jeli e gl.andole sebace e.. E . B o R GHES.\ N. 1

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Lu r adioterapia nelle tonsilliti. Gia da ten1po (1911) fu precon.izzato da Men:g·el l ' uso della radioterrapia nelle fonn1e tonsillari croni1ch e. :E solo piu tar-di eh e que-sta t e·rapia e tata estesa anch e alle forrm e ac ute, per le quali e .piu ch·e sufficiente una dose1 mimima e1qru:ivalen:te al 15 % della dose · eriten1a di Raggi X. L 'Holfelder, eh e ha larga esperien za in proposito diee eh e se ·n ·ei c.aisi di a·n.gi,ne aeute la terapia Roentgen viene1 applicata tempeslivamente, si riesce qu.asi sempre '.I11el corso di 24 ore a troncare l 'atLa cco. NelJ.e tonsilliti acut e, 1come, in genie re, i1elle altre fo·rn11e infiamm.a torie acute iniziali: forurncolo, antrace, fle111tmon·e, pare ehe i r.agg i X eser citino una azion e prevalenit em·einte locale, 1p1ero non si puo e cludere il possibile int ervento di fattori immunitari. A pieg.a re l '.azione d ei raggi 'F. P eru ssia (Rass. Cli11 S cien.t., 1, 1932), si riferi 1Ce a quanto Milani ·disse n el congresso Intern1azion.ale ·di Ra diologia1 a Parigi e cioe cl1e i Raggi X esp1icano azione sulla 1circolazione locale , sull a n.eerobiosi cellulaDe, sull 'as orbime.nto di pröteine, e anch ei azione stin11ola.trice· sulla fago·citosi e sulle . ce1lule del r eticolo-endotelio. N ell.c to·ns illiti a cute l 'azio;n·e delle irra diazioni e immed iata 0 le tonsille ritornano b en presto n ormali. Nelle form e ero nich e in,v ece i risultati sono piu lenti ad ottenersi . l\1a an.eh e qui si otte.n .g on o modificazioni 1norfologich e ed anato·m o-patologiche degli organi e se n e influenz.a profond.amente la morbilita. Infatti sul t essuto adeinoideo i Raggi X h ann o azion e elettiva di distruzion·e degli elem enti patologici . Tale t erapia e u sata oon successo anch e1 i.n qu·elle forn1e tonsilla ri eh e si accompagnano .a lesioni r·enali o cardi:a1ch e o p·olireurn.atieh e. L 'A. eh e h a una casistica di a ltre 100 casi asicur.a di avere visto permanentememte gu.a rire con. la Roe·n tgenterapia form e di alb·u n1inuri.a 1e 1glom„eruJ.oneflriti complicanti ton·s illiti eronich e, e riferisve. a n che ei perimenti di Berven ehe aV1·ebbe visto g ua.r ire diatesi emon·ag icl1 e ed endocarditi r eicidivan.ti. L 'A. di1m10str.a1 quindi come Roentgente1

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[A NNO

XX\ IX,

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SEZIONE PRATICA

rapia po ... sa in g ra11 parte sostituire la cura c l1irurgica di quelle forn1e croniche di toI1silliti, e passa q uindi ad esaminare i <listurbi eh e tale ter.aipia puo d.a re, e eonclu·de ehe , date le closi n1inin1e di Raggi eh e i adoperano , l 'u11ico di . . turbo pos ibile e un.a l eggera secchezza d ella bocca per inibita ec.r ezione a livare.

REccn1A. Parotite suppu1·ativa acuta.

R. P. Cu ter (Tli e .t1nieric. Jourri. of the l\l edic. cierices, novembre 1931) n e il]ustra due ca i, Lutt'e due eguiti da morte e studiati cli11ica111 ente e anato,n wpatolog icamente. In un ca o ... i tratta va <li co,mpli·cazione locale da s ta fil ococco 1I1el d ecorso di unia n efro i a:rn1iloide con •en terite acuta e1norrag ica , ne]l 'a ltro i trattava di com plicazion e di un 'er esipela d e] la gamba e anch e qui l 'e tiolog ia d e ll:l. co111pli c.azione n on e ra uguale a que lla della 111ala ttia inizial e. In tutt 'e due i ca i i vFtsi sanguig ni ll10D eran o, alterati. A que Li due cai'i 1'A. fa seguine un1a. rivista d ella l ette ratura: la p rima pa.rot itP, u ppurativa ~cuta fu ·deseritta da Brodie (183-!). Un lavor o a ccu rato comprendente 18 casi Cu fa tto da Wirch ow (1858). u mer o i casi furono d escritti do110. La parotite suppurativa acuta puo e er e ·complic.azione di infezioni non, cl1irurg iche: tifo, polmoui.ite, ca rlattir1 a , difterite, ,·a iol o, col·e r a, di sienteria, malaria, influen za, ere ~ i1)ela 1 infezione puerperale, artrite settica, a J)IJendicite, tubercolo i , tura len1ia , d en o-a. i tratta quasi sempre di o-crmii a. ociati a ll ' infezion e gen·era le. La patoo-ene ..,i d el] a parotite a cuta uppurativa }) UO e err e o quella a cendente o quella emato1g ena. R. IJusENA. 1

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SEMEIOTICA. Un nuovo metodo di percussione. P er e eguire tal e nuovo· m etod o si deve perc uotier e trasver salmente eo} dito m edio d estro sulla su·p erficie d orsale dell 'ultima fala nge d el1'indi·ce inistro sovrapposto a l m edio dello tesso lato. Una tale varia,n te offrirebbe, secondo J. P eiser (D eut . ~'1ed. Woch., n . 4-!, 30 ottobre 1931), una en sazion e dell.a· r esistenz:a molto . piu n etta, per la quale sar ebbe migliora~ la. ])O sibili ta di ri] e,rare d·elle ipofonesi di lieve g rado, com e ad esernpio qu.elle paraster·n ali per tub1cr colosi attiv,a d ell ' ilo, quelle d egli esudat i interl obari, e quelle degli infiltrati po lmonari. M. IF ABERI. 1

TECNICA DI LABORATORIO. Importanza della tecnica istobatteriologica per Ja dimostrazione della funzione delle spirochete nella gangrena polmonare.

F . Bezan 9011 e E. Etch egoin (Bullet. de l ',{cacl . ife 11'fed ec., 2 febbra io 1932) h anno

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s tudi.ato <la l lato istobatteriolog ico il tessuto polmonare ·di malati di gan gr e11a d el polmone, partendo dal coruoettto ehe lo s tudio del1'espettorato e insu.ffieiemte l)eTC}le Sp8iSSO riSp ecchi.a solo lo stato de i broncl1i. I casi stu·diati furono 11 . Cos tan.te111ente trovarono le spirochete, quasi oostanten1ente il h acillus, ra1nosus, uno streptocO!cco e la fl ora identica a qu<ella g ia osservata da Veillon , Pt ist, Halle,. Guillemot. Essi videro nelle pareti d·elle ea·verne, ne lla zona colliquefatta a·d erente alla IJarete ·d ella. cavern.a stessa, mierobi di tutte le specire , eo.n o enz.a fu siformi, con ra ri ssi1m1e· $l)iroch ete; n ella zona media gli stessi micr obi tipo Veil-lon qualch e volta i fu siformi , ma sempre con pirochie te e nella zonta· periferica esiclusiva-. men te spirochete. L 'importanza ·d elle 1spiroch ete n ella gang r e-. ·na polmo na:re e dimostrata dal g r ande numero di esse n1e lla zona perife rica della caverna (eh e e Lai zona di in,v asione) e da.I Jia.tto ehe si; tr.ovano solo spirochet e in a lc une zone„ com·e pure d all 'osservazione di ole· piroche te nelle· g.an g rene recent1• . Gli AA. ritengono eh e J,e l)iroch eite abb-iano" in11portanza 1capitale n ella d eterminazione del-la g.a1n grena; esse prepa ra no il terreno agli: a naer obi eh e veriranno dopo. Con questo essi non vo.g lioho <lire eh e 1solo la spiroch·e ta sia r e pon sabile de lla gangrena 1po lmona r e. E si ha nno potuto riprodur.ve n el sottocutaneo d ßflle cavie d egli ascessi ga11gr enosi filtrati di cultura conten ente s pirochetJa. piu un diplococco. · La spiroche ta ·della ga.n g re•n .a polmo·n a r e si' di fferren zia n ettamente da quella di Vinrcent; . an cora no·n· e n ettam ente clasi5ific.ata ; puo con- . sideraTsi .tlfD,a sottospecie d elJ.a S. brucc.a lis odel]!a• S. dentium o .a n eh e u.n.a p·e cie a parte. Bezan 9on e Etch egoi·n riten.gono eh e d eve· rim.a n·er e immutato il con,cetto a n.atomo1pato10,o-i1co eh e d eilla g a·n 1g rena aveva Laennec .e eh e all.a fl ora batterica di V,e illon, Zuber, ecc. si· ·d eve aggiu1n g ere la spiroch eta. R. LusEN..\. 1

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MEDICINA

SCIENTIFICA

Ricerche sugli innesti di midollo osseo. I ri1 ultati ·di innesti ·di n1idollo osseo non . sono st <l!ti con cordi. Mentre .alc uni (Guoron, ·Baykow, Brwns, Donati e d a l tri) avevano· otten,u to l 'ta·t tecchimemto d eigJi i11111e ti , speei.alm ente· .di quelli auto,p la t ici, ieon successivi p,r o,c essi in.iziali di o steog,e n eiSii n ella zona <li innesto, altri (Ollie·r, Maa·s, Bonon1,e, Porcile)· avevano a vuto risu lt.ati .n eg.a tivi . II Cortese poi' n ego r ecisarr1emte og ni pro·p rieta osteog-en etica al mido llo osseo. D. [ßarbieri (A rchivio per le. scienze m ediche, dicernbr,e 1931) fece esperimen.ti di inn esto <li midollo osseo n el r en e, partendo da· 1

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<< IL P OLICLINJ CO n

osservazio111i di ricercatori precedenti i quali ~vevano di1nostrato la facilita con cui nel rene si producono ossificazio·n i e terotopi1ahe. Poi estese le esiperienze a.n che .ad altri organi (milza e vasi). L ' in1n esto ·d i poltiglia di midollo osseo nel rene, nella .n1Iilza e nella vene provoco · la comparsa ?i un tessuto con i caratteri di 0 sso giovan e di .n uova forrnazione. I ris ult.ati furon o piu costa111ti cogli i nnesti autopla&tici cl1e .cogli omoplastiei. Probabilme.nte questi risultati si spiegano coll 'ipotesi di Donati eh e la fo·r mazione ·dell 'osso sia legraita all 'attivita osteoblastica d elle par.ti .p eriferi1ch e del midollo ed in .special modo agli elem·e nti ·d·el perimidollo. R. LusENA. 1

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VARIA _

[ANNO

XXXIX,

NUl\l.

~e !ID~se:re con.dizion.i fisi10h·e dei procreatori,

m 1nate ·dall 'alimentazion.ei insufficie·n te dalla sifilide, dall 'oppio, con corrono a ·d are ~-a prole sca dente. La precocita dei matrimoni, lo sviluppo ineompleto d·elle do·n n e sono cau.sa frequente di morte d.ella m1a1dre e d1ei n eona ti. E molto diff.usa l 'abitudine ·di disirnteressar si ·della sorte d.ei f~gli , di lasciarli morire senza eure, . ·di gettarli sulla istrada quando le co·n ·dizioni ·dell1ar famigli.a 1I1on con sentono di alimentarli. Le carestie periodieh·e 1c.ompiono l 'opera di distruzion e in quell 'i1n.f.elice aggregato uma no . Esse son-0 ·mt0lto frequenti e gr.avi . La carestia del 1878 fece otto milioni di vittime al' trettan te ne f eeero quelle ·d el 1901, del 1906 e del 1910, e .due miliollli qu.ella ·del 1924. La g)r.ande carestiia d1el 1928-29 001ntinU1a ininterrotta la sua o·p era devastatriee aggravata ·d.alle gu.erre civili. Basti rieordare ehe la rivolta dei Tai Pi•n g , durata d.al 18 50 .al 1864, costo 1a1lla Cina 25 milioni ·di. esseiri. La rivolta dei rnussulma ni d.e ll 'Ovest fece 10 mili-0n.i .di vitt ime. E }'ultima g uerra co·mi:ncia ta nel 1911 con la proclamazione della repubbl~ca e eh e ha dUII'la.t o sempre ininterrotta e duTa tutto~a , ·h a ·dato non meno di 25 mi lio·n i di morti per ferite o per fame. Certo la stDaiordinaria prolifieita dei cinesi tende a colmare rapidamente i vuoti, ma le cause di mortalita so·n o tro1p 1p e e·d asteise pro-eh e si po.ssa avere un aumento g lobale d ella popolazio[le. · Un eensimento attendibile non e stato mai fatto. I m.a.n·darini a seopi esc.lusivamente fiscali si so·n o limitati a fare una conta delle famiglie, ehe sarebbero c iroai 60 m.ilioni. Il Leg.en,d;re ·h a fa lto studi intesi a stabilire la media di sopravvivenza ·dei cinesi, eh e sar eb1b e di 2, 7; aggiungendo a qu.esta cifra i genitori, si avrebbe ehe ogni famiglia e composta di 4, 7 individui, cifra eh e moltipli1cata per 60 milioni, faoevia1 ammontar·e la popol.azio·n e ·della Cina n el 1913 a circa 282 milioni , ch·e ora seguito a lla guerra civile i·ni!Ilterrotta ed a lla carestia dive.n uta annuale si ri~ dl.hl'r·ebb·e a 200 milioni. Anch e ri.d otta a queste .proporzioni la popolazione cinese sarebbe piu ehe sufficiente a resister e a qualsia1si invasion.e ed alilcbe ad assicurare il do·mi1D.1io ,d i v.aste terre, se all13.1 qu.antita degli individui Tispondesse la qualita. L 'esperienza ha invece dimo.s trato. c.h e la stermmata terra cinese ·e d il prolifico popolo eh e l 'abita sarebbero g ia preda ·d i un vicin.o popolo .m olto m·en o popoloso ma piu civile, se la sua ililtegrita n o·n fasse protetta dagli i1n teressi dell·e nazioni europee ed americane. 1

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Demografia della Cina.

Qu.ale e il numero degli abltanti della Cina ? Ecco una doman.d a alla quale n on si puo rispo1n,de1ie c·o·n esattezza. Si parla ·di 400, di 500 milioni di cinesi , n1.a son cifr,e .d i im p~ssione. ln mancanza di statistich e serie, geogra fi , storici, economisti si sono sforzati di fissare numeTi i·n base a calcoli di appro1ssimaziO'Ile1. l\II.a in effetti questa en orme maissa umana non 1si lascia 1contare, come non si lascia con:t.are um. formicaio. Forse }a de·n sita degli abitanti della Cina .-a ppare piu g·r.ande della realta, perche i einesi hä nno la ten.derua ad ammassarsi nelle pianure, ·di·sertafil.do le v:a1lli ed i monti. Certo e eh e se i cineisi SO·n o estremamente prolifici essi iso.n o continu.amente decirnati dalle epidemie, dalle carestie, dalle rivolte, dalle ·g u erre. II dottor A. Legendre (Presse Medicale, 1932, n. 1), eh e ha vissuto lungamente in quel '.p aese · ed e stato di'rettore della Scuola di medi.cina imp eriale, ha rilevato eh e le epidemie di peste, di colera , di dissenteria, di tifo , di vaiuo1lo, ecc. sono ~riibilmoote frequenti e -produ cono morie 1spaventosei del tutto ignote :a,gli a ltri popoli. . A Tehentoin. un 'epi·demia ·d i tifo u ecise in ·d ue m esi 30.000 persone ed una su ccessiva epidemia di dissente ria n e u ecise altrettante. Di fronte .a questi flagelli ogni tentativo di lotta e irrn1potente, data le abitudini assolutam ein'te antig ieni ch e. I cine&i. rimangono in dif, fer enti e raissegnati. Non m·eno elevata e la mortalita dei bambini . Piu d ell1a· meta muoiono nel primo anin o di vita p eir mialattie varie, per mancanza di -eure o ·di a lim.e1n ti per l 'estrema pov·e rta dei Q'en1tor1. 1

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argo.

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SEZIONE PRATJ CA

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NELLA VITA PROFESSION A'LE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Dent1ncia delle 1nalattie infettil'e. L 'Ufficio d 'Jgie11e e Sanita d el Governatoralo d i Roma ha dira1nato la seguente circolare: Si ~ve richiamar e l 'attenzio11e dei inedici l iberi professionisti Sl1lla necessita ehe 11ell 'ortlen1perare all 'obbJigo deJla denuncia itelle malat l ie infettive ai sen si ed agli effetti dell 'art. 123 clel tes to t1nico dell e leggi n11itarie, approYato con il R. Decr e to 1° ago to 1907, n. 636, ven gan o altre i o~servate l e 11or1ne contenute 11ell 'art. 4 d el l)ccreto Minis teriale 15 ottobre 1923, per qu anto riguarda i r ap1)orti con l e scuole od opifici dei 111alati di af{ezioni conlagiose . L 'in cornpletezza d ell c seg11alazioni ren<le lalora tardiYe le ni isure profil a l tiche, eh e cleYono trovar e nel inedico de11unci ar1Le la p rima e pii1 efficace coll aboraz ion e. Le cl enunci e d e])]Jo110 p erlanlo i11dicarc: c1) il n om e, il cogn om e c l 'eta d e11 'infermo, l a sua abilaziöne e la prove11ienza; b) la di agn osi certa o presuntiva della m a lattia, o se si Lratti solo cl i caso sospe t.lo; c) se il malato o i coabil anti co11 ess0 freque nln110 scuol e e qu ali; d) se il mal a lo e operaio in opifici , Jn cantieri, se vive in colle ltiYila, ovvero se eg.l i o per sone di famiglia inn o addelti ad indu Lrie o commerci di gen eri a limentari; e) ogni nltra notizia ehe d ebb a ritener ..,i utile p er l 'l Jfficiale "'anitario ai fini della .profi lassi ; "{) i prOYYedirrtenti profilatlici aclottati clal denunciantc; g'1 se il malato resta in cura al proprio domicilio o si a trasferito altrove. 1

CONCORSI. PosTr

v ACANTr.

(SassC!ri) . Scad. 16 apr., 2a cond. ; L. 8976 e 3 q11adrie11ni dec . , oltre L. 2200 cavalc., L . 880 arm. farm ., J,. 176 uff. san . ; e la 1i111. 35 a.; tas_a L. 50. AGGTUS

."1. c r .ETTA (Salerno). -

Scad. 15 apr .; L. 7000 e 4 quadrien ni dec., ])er uff. san. L . 500; t as a L . 50,10. CANICATTi (A yrigento). - Scad. 15 apr.; 4a Sez.; L . 8000 e 4 qu adrie11ni d ec., addizion. L . 500 ogni 250 iscritti so.pra i 1000; eta Jim. 45 a. ; tassa J„. 50.10. • (J\lotle11n). Ospedale cc B . Ramazzini ». Send. 30 g in. : rlS, is tente; l aurea da non ol lre 3 anni ; L. 5000 ridot Le 12 %; quota integr a tiva 10 % dello . Li]).; f5 ~~ a t Li oper ativi aJ)bienti ; alloggio, C ARPI

se celibe; cla ·n1nss. 35 a . ; t assa L . 50,10. C ASiTELBUONO (Palermo) . Scad. 1.5 gi u. ; ]jre i700 e 5 quad ri enni d ec. C1~IOLi\IS (Ud'ine) . Scad. 10 mag., con Erlo Casso ; L . 11.000 ol tre L. 600 serv. att. , L . 900 se uff. san ., J_,. 3000 trasp ., c.-v.; riduz. 12 %. CoNnno ( Messina) . - Scad. 15 apr.; L . 9000 e 5 quadrienni dec., oltre L. 500 se uff. san. ; eta lim. 35 a.; ta ssa L. ;)0.

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Cu~Eo .

Ospe<lale rli Sartla Cr oce. Scad. 15 apr.; assislente 1neclico e assistente chirurgo ; lire 5000, ~itto e alloggio per giorni di g·uardia, int er essenza ; L. 750 all 'assis le nte i11edico quale i11d e11nila di Jaboratorio·. FIREN Z~.

R . .A r ci spedale di S. M aria Nuova e Stabilimenti Riuniti . - Al 30 apr. , or e 17, due assistenti m ecl .-chir.; e ta lirn. 30 a.; L. 6400 d a d ec11rtars i cf el 12 %1 c. -v. e altre ind en. r e·g olame11tari ; liloli ed esami; d oc. a 3 m esi dal 26 m ar. ; t a ... sa L . 50. Fr..c~1ERT

(t1 uellin.o). -

cad. 30 apr.; L. 5461,50 nette rlel 12 ~~ e 3 q uaclri enni dec. , oltre L. 1760, i1ette per ttff. san . ( tempor a11ee) ; eta lim. 35 a.; tas- a L. 50,10. Loi\IBAnn1 (Avellirto). - Scad. 19 giu.; L. 64 4 e 5 quadrienni d ec.; riduz. J2 %; eta lim. 25-40 a. , Gt:.\RDJA

!VfE. T RE. ()spedale Civile. Um ber lo I. - Scad. 15 n1ag. ; ore J 7:; chirurgo pritnario; e ta Jim. 40 a. al 21 m ar .; doc. po1sler. nl 31 gen. ; tassa L. 50,lO;· s tip. L. 7000 e quattro· quadrienni di L. 500, oltre L. 1000 erv. att.; riduz. 12 %; co;inpartecipaz.

l\ioNTECERrGNONE (Pesaro) . - Scad. 30 ap.r . ; lire· 9000 e 4 quadrienni del qui11to, oltre L. 600 c, -v. , L . 2000 ca,·:tl c ., L . 4;00 uff. san.; riduz. 12 %; eta lim . 25-40 u.; ta a l ,. 50,10. PAR)fA. (~0 11sorzio l)rovinc. _4.ntitubercolare. Scad . 15 giu. ; diretlore d e] con sorzio (disp ensario p r ovinc.) ; I,. 21.500 ricl otte 12 %: ind ennita missione e tra ferte; et a ]i1n. 45 a.; e inibito il libero e„cr cizio profes ion al c. (Chieti) . Scad. l J apr. ; L. 9000 e 5 quadrienni dec., ollre L. 500 se uff. san. , L. 1500 cavalc.; rid11z. 12 %; e;t a lim. 40 a.; tassa L. 50, 10. PRETORO

RE (Novara) . -

Scad. 15 giu .; L. 7920 e 5 quit1.que nni dec ., ollr0 L. 440 t1ff. san. , L. 132 ambt1l at., L. 8 '0 allogg-jo , L. 880 Lras-p.; eta Jim. 25-45 a.; ta a L . 50. Ro::\IA. I sti t uto Nazio nale de lle Assi curazio·n i. Scacl. 14 m ag. , ore 12; co11cor so p e'f titoli ed esa1ni ad un posto di sostituto primo segr etario p er laureati in 1nerlicina e chirurgia . Ai documenti cli rilo, van110 aggiunti : a) i1 cer tificato d 'iscrizione al sindacato m edico ; b) un cer lifica lo dal qunle ri ulli ehe il candid a to h a compiuto un bie11n io in qualita di assistente effettivo, in seguito a con co rso p er esami, presso un ospcdale di non n1e110 di 500 letti , ovvero presse un Istituto Univcr sitario cli clinica o p atologia medica. Sara teri u to conto d ell a cono cenza delle lingue stranier e. Limite di eta : anni 30; per i combattenti anni 35; p er i mutilati ed invalidi di g11erra o .p er l a ca1tsa n aziona] e anni 39. B inibito J 'esercizio libero· della professione. Re tribuzione inizial e comp lessiva annua lord a . <li L. 12,400, al netto della riduzione di cui al R. D. L . 20 novembre 1930-IX n . 1491 e, dopo ~ei inesi di prova; rloppia m en si lita ; quota di cointeressen za; premio· annuale e con tributo per il tr attam e11to di qui escenza previsto dal Reg0Jan1ento interno d el personale. InformJ.zioni piu dettagliate , copia ifeJI 'avviso di con cor so e invio dei documen ti presso la Direzione Gen erale, Servizio Personale, via S. B~ silio 38.


590

cc IL POLICLINICO »

RossANA (C:u.neo) . - Scad. 20 apr.; L. 8340 oltre L. .500 lJff. san. 1 L. 1000 trasp.; ridotto 12 %. Rov1Go. .4.mministrazione Provinciale. - Direttore della $ezione Medico-~1icrografica del Laboratorio Provinciale di lg·ien~ e Profilassi. Per titoli e.d esami . Stipendio iniziale L. 16.000. Indennita di carica L. 1500 annue; cinque aume·n ti periodici del decimo; ricostruzione parziale della c arriera; indennita di caro-viveri; stipendi e in·dennita sono passibili della riduzione del 12 %. Eta n1ass-ima anni 45, salvo· le eccezioni di legge. Scadenza del concorso ore diciasette del 20 maggio 1932. S. SEVE RINO MARCHE (lvlacerata) . - Scad. 30 apr.; campag·na; L. 7000 ~ 3 quadrienni dec., oltre c .-v. e L. 2400 eavalc.; riduz. 12 %; eta lim. 24-40 a. S. MAnGBERlTA BELICE (Agrigento) . - Scad. 30 apr.; L. 9000 e 4 q uadrienni dec.; eta lim. 45 a. ; tassa L. 50. · SANT 'OLcr-s1~ (Genova). Scad. 30 apr., ore 18; L. 8400 e 10 bienni ventes.' oltre L. 3000 se USO cavallo, L. 800 se uff. san. ; riduz. 12 %; eta Jim. „~5 a.; tassa L. 50. • SAVlGNA.."'io n1 llol\f.AG~.\ (Fo rl!) . - Scad. 30 mag.; 2° reparto; L. 9000 e 10 bienni ventes., oltre lire 3000 trasp., c. -v.; ricluz. 12 %; eta lim. 35 a.; tassa L. 50, 10; doc . a 3 111esi dall '1 apr . Sc1ACCA ( .'lgrigeri to). - Scad . 25 ap·r .; L. 8500 e 4 quadrienni clec.; eta lim . 35 a.; t assa L. 50. Avvertenza. Quando non e altrimenti i11dicato i concorsi si riferiscono a co11dotte mediche, i compensi allo stipendio base.

La cc Societe Meoicale des Hop.jtaux de Paris n ha eletto a voti un:mimi socio corrispondente il prof. Maurizio Ascoli, clinico medico· di Palermo. Il dott. cav. uff.. Luigi Macaluso, medico co·loniale in Eritrea, e stato insignito della Croce della Stella Coloniale, per la sua lunga permanenza in Co~o·nia (1896-1927) .

1 dottori Mario Ror1zini e Camillq, Trinchera, della R. Clinica· chir11rgica di Bari, so~o stati abilitati alla libera docenza in patologia speciale chirurgica dimostrativa, con unanim1ta di voti. Rallegramenti. 11 dott . i\rnaldo Lusignoli, direttore del periodico « 11 Medico C-0ndotto1», e nominato grande ufficiale della Corona d 'ltalia. 11 dott. Dome·n ico Narducci, dell 'Ufficio d.'Igieine del Governatorato di Roma, e nominato commendato.r e della Coro·n a d 'ltalia. II R. Coa11nissario dell 'Opcra Naz. Maternita e Infanzia, avv. Sileno l?abbri, ha conferito la medaglia d 'oro <li benemerenza alla Cassa di Risparmio d elle l)rovince Lombarde, per il largo e costante contributo ehe tale 14~nte h a dato per l 'impianto dei centri di assistenza materna ed infantile nella Lombardia.

COLLANA. DEL '' VALSALVA ,, Diretta da GUGLIELMO BILANCIONI Professore di Clinica Oto„Rino„Lar. nella R. Universita di Roma

Di questa interessantissima Collana, sono finora pubblicati;. N. 1.

A. M. VALSALVA

'' De aure humana Tractatus ,,

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

11 prof. sen. Aldo Castellani ha accettato nuova mente, per l 'anno scolastico 1932-33, il posto di professqre temporaneo (Visiting· Professor) di m edicina tro·p icale 11ell '1lniver sita Tulane. di New Orleans1 (Stati U~iti) . Egli ha una carica sin1ilare (Visiting Lecturer) alla Scuola di Medicina e !giene TropicaJe di Londra. E anche condirettore e professore nell 'Istituto Ross p er le 1nala ttie tr0ipicali d ella stessa m etropoli. 'futto cio prova l 'alta estimazione in cui il Castellani e te~uto neJ mondo scientifico internazionale. Com 'e noto, in vista di taJe sua posizione la legge ehe lo· ha nominato direttore della Clinica per le malattie trop·i cali . e subtropicali di Roma - legge proposta dal Governo e app·r ovata dalla Can1era e .dal Senato - lascia al CasteJlani facolta di avet"e cattedre ed altri posti scientifici all 'Estero e di risiedere all 'Estero· molti m esi d ell 'anno. " · L 'Acca<lemia tedesca di scienze naturali, adunatasi ad Halle, in occasione della ricorrenza centenaria della morte di Volfango Goethe, sotto la presid enza del prof. Emilio Abderhalden, ha nominato socio il p·r of. Gaetano· Fichera, ordinario n ell 'Univer sita di Pavia, dire ttore dell 'lstituto del Ca~cro di Milano, in riconoscimento dei lavo·r i fo11d am entali compiuti nel campo degli studi sul can cro. EsprimiamQ il nostro com.piacimento al prof. Fich er a, il quale da u11ni dedica le sue migliori e n ergie al grave problema.

[ANNO XXXIX, NuM. 15]

Traduzione italiana del Prof. V. MANGANO Proemio del Prof. G. BILANCIONI Volume in-8° grande, stampato su carta patinäta, di pag. 164, con 10 tav. fuori testo. Prezzo L. 2 5 piu le spese postali di spedizio11e. Per i nostri abbonati L. 2 2, 7 5 in porto franco. Dott. G. S:ANVENERO„ROSSELLI Aiuto nel Padiglione Sarfatti per i mutilati del viso, Milano

Chirurgia Plastics del Naso con 286 figure e 5 tav. fuori testo Volume in-8° grande, di pagg. xn„196. Prezzo L. 4 O piu le spese postali di spedizione . Per i nostri abbonati L. 3 6, 7 5 in porto franco.

Sono di prossima pubblicat.ione : 4· ALFONSO TRIMARCHI: La costituzione degll adenoideJ.

5. AusANo

OELLA

V EDOVA: Principi di alta frequenza e loro

applicazione nella pratica oto-rino-laringologica. 6. Dsao Sc uR1: 11 linguagglo nell'udente normale e · nel sordomuto: sua genesi e suoi valori fisio-psicologici. 7· GUGLIELMO BlLANCIONI: Prime linee dl una patologla dello sviluppo. L'lmportanza in oto-rino-laringologia. Seguiranno: FBDBRico BRUNETil: Sulla fine stt-uttura dell'anello di Wakleyer. G. G . CARRARl: Istologia delta pituitaria. GIORGIO FERRERI: Guida per l'esame vestibol.are delL'infortunato. ARNALDO MAI.AN: Terapia fisica delta tubercolosi laringea.

PIETRO DEL BUONO: Radiologia deUa pituitaria. GINO FRONTALI: Svi.luppo del linguaggio arli.colato nel bambmo. LUIGI MAGGIORE: Manifestazioni cliniche ocul.ari nell.a patologia

det naso, dei seni jacciali e dell' orecchio. Altre monografie saranno dettate dai professori ToRRIGIANI, PAV LESTRINI, BUSCAINO, ecc. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Suc... cursale diciotto, ROMA.


[ANNO

XXXIX, Nul\I. 15]

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SEZIONE PRATICA

NO TIZIE DIVERSE. 120 Congresso internazionale di neurologia. La Societa francese di neurologia riprende la tradizione dei suoi co,n gressi internazionali annui, Ja quale era stata interrotta nel 1931, in occasione del Congresso internazionale di Berna. La 12a. riunione e indetta a Parigi per i gior11i 31 maggio e 1° g iugno; i lavori si svolgera11110 alla Salpetriere, nell 'anfit.eatro della Scuola per infermiere. Tema in discussione: le epilessie (acqui izioni recenti sulla clinica, l 'anatomo pat0Jogia, la patogenesi ed il trattamento); r elatoTi: Foerster di Breslavia, Pagniez e Crouzon di Parigl, Abadie di Bordeaux. Verranno presentati al Congresso i lavori co11correnti alla fondazione Dejerine e al premio Charcot. RivoJgersi nlla Salpetriere, boule,-ard de l 'Hopital 47, Pari 1

1

Presso la Fiera di Milano l 'Ufficio della Sta111pa l\1edica Italiana, fo11dato e diretto dal ,p rof. Prassitele Piccinini, !lvra u11 proprio stand (11. 2617).

1

20 Congresso generale del ranciullo. , i adunera a Ginevra dal 18 al 21 lugljo, a · cura <lell'Vnione internazionale per la salvezza dcl la11r iullo; sara diviso in tre sezioni : 1) i temazio11e domiciliare e i lituzionale dei laltar1Li ; 2) e la })rc-_colastica; 3) eta post-scolaslica. Saranno te1111lie anche delle cor1fer enze ,p ubhlicbe. Per inforn1azioni rivolgersi alla s~OTeteria: quai dt1 l\lont ·Blanc 31, Gen eve, ,Svi z~era.

Congresso italiano di dermosifilografta. La ocieta Italiana di Dermatologia e ifilografia terra il prossimo Congre o nella primavera clel 19:3a. La preside11za ha stabilito i seg ue11Li ten1i: c1 I piu moderni aspelti della fisiopatologia cutau ea in rapporto coi 11uovl dati delle ricerche morfologiche e fi sico-chimiche »; cc Lesioni articolari cd o see n ella sifilid e n. II primo tema e stato nfficiato alle Cli11iche dermosifilopatiche di Bari, Bologna, Padova, Perugia, Milano, ~alermo , Roma e a ari; il secondo a quella di Pavia. Le comu 11icazioni individuali dovranno svolgere argomenti atlinentl a. quelli di relazione, salvo ehe non si riferiscano a casi particolarmente r ari o ad argo·n1enti nuovi di eccezionale impor.tanza scientifica. Per informazioni rivol gersi al segretario deJla So.cieta, prof. Vincenzo Montesano, via Cam~po Marzio 69, Roma. 1

Due congressi medici in occasione della Fiera di Milano. Tl Sinclacato nazionale dei meclici ha dato l 'incarico al Sindacato provinciale di Milano di organizznre, tl11rante il periodo della Fiera, due imporlanli l.011gressi &indacali. Essi avranno conle1nporar1ea1nente luogo il 23 e. 24 aprile, sotto Ja ;presiclenza dell'on. Eugenio· Morelli, segretario nazionale del Sindacato medico. Ad una di queste riunioni, a carattere nazio11ale, sono invitati a parteripnre t11tti i medici ehe si occupano di idrologia e ,11 climatologia e ehe sono aderenti al Sindaca to. L'o,n. Morelli ha officiato oome relato ri i proff. Devoto, Frugoni, Micbeli, Valenti e Ceresole, oltre ai fiduciari nazio,n ali della sezione p,roff. Vinaj e Botti. II seronclo convegno, or'clinaio dal prof. Baslini, segretario del Sinclacato medico provinciale di Milano, rigl1ar(la i meclici inscritti ai Sindacati della Lombardia e vi saranno disc11s·si problemi import anti. 1

An1l>eiiue queste riunioni medich e, a caral.tere squisitamente sindacale, sara11no te11u le 11ei locali della Fiera, eh e at tiva1nente collabora, a mezzo del suo vice presidentc grand'uff. Granelli , all a riuscila dell 'iniziativa . Gli interessati ai due Congressi sono tenuli a comu11icare la loro· adesione entro il 20 aprile al Sindacalo inedico di ~Cilano (via Giulini 2).

A.l Congresso tedesco di medicina inte1·na. La p resiclenza della Societa Tedesca di ~Iedici11a Interna ha rivolto i11vito ufficiale al r linico .medico di Paler1no, prof. Maurizio Ascoli, di inaugurare - co1ne scopritore del metodo - la discusio11e ul jpneumotornre. artificiale bilaterale, eh e avra lu ogo al C'°ngre so <li Wiesbaden nella secor1d a cl ecade di aprile (v . fase. 10) . 1

Convegno medico abruzzese. r~ indetto ad 1\quil a per la pri1na decade di giltgn o. Te1ni e relatori: « Epatocola11gili sub acute e lente », prof. Leonardo D 'Anto11a; cc Le osteo1nieli ti acute », prof. Attilio Cern1enati e dott. Mario Muzii (p arte radiologica); cc Etiologia e profilassi della tubercolosi >i, prof. Gianni Petragnani. Rivolgersi al dott. A. Tal loni, segretario· ciella Sor ie ta l\1edico-Chirurgica degli Abrt1zzi, 0 pedale CiYil e, Chieti. 66 Riunione annuale clei tisiologi lom bardi. Avra luogo a Cremo11a il 12 giugno 11el palazzo d el Governo. Il prof. Emilio Alfieri terra unn conferenza s ul tema: « Tubercolo,si e gravidanza ». Relatori e temi all 'o. d. g.: prof. F. D 'Alessa11dro, cc Dell 'ul traviru s tubercolare· »; prof. F. Introzzi, cc Linfogra11uloma maligno e infezione tubercolare ». Non so·n o ammesse altre comunicazior1i, oltre quelle in critte all 'ordine d el g iorno, sulle q11ali verra aperta la discu sione. Chi . intende prendere la parola, deve indicare al segr etario della Riunione, per scrilto, prima del 12 giugno, su quale d ei due argomenti intencte parlare. Nella sed~ clelle cc Colonie elio terC!J?iche Padane » il prof. L. Rizzi lrattera de cc L 'organizzazione dell 'assistenza infantile da parte del Co11sorzio _l\ntit11bercolare attraverso i Dispensari ». Per adesioni, informazioni, schiarimenti e<X'. rivolger si al Segretario Fiduciarjo della Sezione, prof. Gaetano Ronzonj, Ist i tuto di Tisiologia, via Gaudenzio Ferrari 18, Milano. 1,

1

Giornate medicl1e aragonesi. Avranno luogo a Saragozza dal 26 al 29 nlaggio ; lemi ufficiali : « Reu1natismo poliarticolare », re]atorc il prof. Maranon di Madrid; cc Echinococcosi >', r elatore il prof. De·ve di Rouen; il dott. P. Mateos terra una conferenza sul tema cc Previsione m edica D;azionale ». B in p·r o,g ramma un 'escursio11e al monastero di Picda co·n rilo rno a Alham e e visita delle t e r1ne.. ßivolgersi al segretario generale, Dr. Ricardo IIorno Alcorta , Academia de Mecticina (Facul<i act), Zaragoza, Spagna. 1

1

A.ssociazione chirurgica della Costa del Paciflco. Ha tenuto la sua 7"' riunione a Santa Barbara, i11 Califor11ia, d,aJ 25 al 27 feb·b raio, sotlo· la presinenza del Dr. Rea E. Sn1ith. Ve1111ie svolto un


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« lL P OLI CLIN I CO »

va Lo .J)rogra1111na di JaYorj. IJ J)rof. , hiota ßla lsnoka , deill 'l Jniversita di Tol(io ,. tenn e una conferenza s ul tema « U11 <:011fronto• dei 1netodi chirurgici u a ti nel Giappon e e in America ».

Per l'assistenza sanitaria alle classi medie nella provincia di lllilano. Nell a provin ci a di Mila110 e sor to ed opera alacr eme11te il « Centr o Sa11itario Fascista », il quale 11a per scopo l 'assiste nza sanitaria al ceto medio. B diretto dal prof. Jg11azio Scalone, col co11corso di u11 Comitato, di cui fanno parte alte ·p erso11al j La. 11 Centro comp-rende un Istituto, di cura : l 'Os.pedale di Circol o di Rho, er e Lto quale ino11un1ento ai Caduti p er La P a tria, c apace (li 150 l etti, dis tribuiti in varie 3tezioni, in camere da 6 e da 2 letti ; l 'or ganizzaz ione e comp leta ta dall 'Ambul a11za Piave, della Croce Rossa Jtaljan.a, eh e e centro di con sultazioD:-e; d a un 'orgar1izzazione di pronto soccorso e cbirurgia a d omicilio; d a un !organizzazio11e di pTop aganda sanitaria , m ediante conferen zei t e11ute in vari centri: d a un 'organizzazione di assistenza sanitaria e legal e agli infortunati ; da un cc Bollet.tino d el Centro Sanitario F ascist a ». I sanitari prest ano l 'opera. l oro gr atuitan1en.te. Il contributo eco1101nico d egli assis tili e co1n1nisl1rato all e loro risorse economich e. 1

1

{ A~)iO

XXXIX. :\ r

~r. l ö „

il quale ha deliberalo l a costilt1zio11e di u11 E11te d~~tina ~o. a ~eglio ~oordi11are e rend er e sen1pre p1u eff1c1ent1 Je var1e forme di assistenza pratica le <iall 'organizzazione sindacale d ei marittimi e degli avieri.

All'Opera Nazionale Maternita e Infanzia. L 'A1nbasciatore del Bc1gio p:resso, il Quiri11ale Principe de Ligne, e la con sorle, il prof. Mahain1' presidente del Consiglio di Am1ninistrazio,n e de]: 1'Ufficio Internazionale del Lavoro a Ginevra, il comm. Alberto Henry, direttore ge11erale al ~li­ r1is ter o di agricoJtura d el Belgio e delegato belga all'Istitu to Inlernazio11ale di J\.gricoltura di Ro.n1a il gi?rnalista belga cav. t1ff. de ' Veyer, accompa: gnat1 dal prof. J)'Ormea, <'apo del Servizio, sa11it ario dell 'Opera ·~Ja l er11ita I11fanzia, si sono reca ti a yjsitare due Istituti dipendenti d all 'Opera stessa: il Centro di Assistenza all 'lnfanzia « Principi di Pie1nonte "· e il Cen tro di stnis tamento p er 111in orenni. Gli illustri ospiLi si sono vivamen te compinciuti dello, st a to, am l)ienlale, d el funzionan1ento e dei risultati r aggiu11li. 1

1

Per le assicurazioni tlei medici nel Belgio. Jl })r ob1 em a c staLo Gsatni11ato nl Con gr esso della <( l='ederalion Medicale Belge », dal do tt. Peeters> n ei rigt1nrdi d ell 'assicur azion e contro l 'invalidita e Ja vecchiaia (pensioni) e dell 'assicurazio11e vita (inden11izzo ai su,p e r stiti), con particolare riguardo all 'a sic urazion e-vita. L 'or a tore b a po to i11 evidenza l 'assolt1ta incapacila della cl asse m edica a Lrattar e le que. tj oni a sicu ratiYe: se,m bra esser vi incompatibilita Lra Ja f ornia mentis dei m edici erl il rigido Lecnici smo a Lt11ariale e assicuraliYo. Eg·li c:r ede p er cio ehe in ques te campo l a classe m edica dP.bba essere , o&titt1ita da un dir e ttorio di competenti. In esiLo alla r el azion e fu d eciso r h c. so tto l 'egida d ella F ederazione n1edica belga, veng:i costituito lln Co1niLato, affidandogli il compito di riunire le Yarie societa mutue e„istenti , cosi d a coordinarne l 'azion e e da accrescerne al i11assimo, l 'efficie1iza ; inol tre di m et ter, i in rapporto con co1npagnie p rivate d 'assicurazi o11e,, o con Case att11ariali, o con altre organizznzioni g·iudicate ido nee, per addivenirc a un sis l.ema con cre to e pratjco di assict1razioni e di pensio11i p er i Jn eclici. 1

Lotta contro il canc1·0 nel Barese. Con decr eto del .p refe LLo di Bari e stata ricostituita l a Sezione Bare e dell a « Lega llaliana p er la ]o,lta co ntro il ca 11cro n; 11 e fanno pa rte i proff. Biancbini, Bisceglie, Del Buon o, Ferrannini, Gaifami , Guaccero, Maggior e, l\1ariani, Mirenghi, Righ ctli , n on ch e il m edico pTovinci a]e dott. Campa11 ell a. L 'organizzazione barese p er ]a lolta contro il can cro era s lata inizia ta n el 1930, o Lto, l a p•r esirlenza del prof. Sotti , erondo ·l e dire ttive gener ali della Leg·a Italiana. Il servi zio di accertamento istologico veniva cspletat o d,all 'Isti l uto di anat o1nia pa.tol ogica della R. l Jniver ita e n ei labor atori islol ogici clell e singole cli.nicl1e . l\1a i l avori d el p1ri1no Comitato , ,per un complesso di cau se, non poterono avere il previsto &viluppo , nonostant e eh e il p rof. Sotti fosse riu scito a r ealizzar e, p er sottoscrizion e, llD piccol o fondo, e eh e i1 prof. Gaifami avesse otten11to dal l\l[j nistero clegli Interni un su ssidio p er l 'acquislo cli un awar ecchio roentgen terapico. Il i1t1ovo Comitato„ riunitosi lJer l a pri1na volta sotto la presiclenza del prof. Maggio·r e, h n st abilito di i Lituire t!n corso dj l ezioni di propaganda ai medici rondotti n ella Provincia. II pro f. Gaifami e g·li ~l tri conven1Jti hanno segn alato l a n ecessita di completare l 'atlt1ale atlrezzatura terap et1tica , rico110 scendo la deficienza del quantitativo di r adiu m a disposizione e la mancan za, tPer l c tre Clinich e dell 'Osp edale Consorziale, degli ap·p ar ecchi f1er raggi X. In una seconda riunione t enutasi prc so l 'l 'f fficio del Commissario d el1'0sp edale ~en. Guaccero, venne discu ssa la p osibilita di risolvere al piu presto il pro·b ·l ema di una adatta ist allaz ione per l a radiodiagnostica e l a raclio·terapia de i t1J.mori maligni. 1

1

1

1

I

Ente per l'assistcnza alla gente del mare e dell'aria.

e

j riunito ~azio11ale F asc i

il Di re1to rio cl ella Confederazione ta cl ella Ge11te di l\Iar e e dell 'Arja ,

1

Le capacita dei sanatori antitttbercolari in Spagnn. Ln Direzion c ge11er ale di sa11ila ·d ell a Spag11a ha reso noto eh e i sanatori s tata]i per tuber colotici in ,Sipagna sono i seguenti e eh e dispongono d ei posti p er ci ascuno i ndicati: Lago 165, Valdel atas 106, Hun1era 48, Alcohcte 26, El Tomilar 40, Hospital Nacional 124., infern1eria Chamartin 115, con un totale di 624 p osti, m entre le richieste (li ricovero nel J931 ;\scesero a 6261, il eh e proYa la gr ande sp ro,p.orzione tra i bisogni ass istenziali e le disponibilil~ e deve inclurre ad imprimere in cremento all 'assi lenzn cl ei L11her colotici. (Da cc Medicina J.,ati11a n, febbr. 1932). 1

P er l'inc1·emento della sanita p11bblica in Francia. Corne i1e clemn·to l 'annunzio, il Parlamento fra11cese av~va p osto a di sposizione d el :\tiinistero cl ell a sartita pub,b lica la somma di 385 milioni cli fra11cb i, p er d are sviluppo ai Yari ser vizi, in vista


I-.\~NO

XX \IX, ~U~I. 15j

593

SEZIONE PRATlCA

<lcl inig·l iorarne11to snn i lario della Nazjone. 11 111ini tro, CamilJ e Bl aisot, clorp o lunghi st~di , J1a 1>rovveduto alJa distribuzion e, i11forn1a11(lola a clt1e ro11cetti : pro111uovere accan.to all 'assi st enza, a11che l a profilassi , e preferire l e azio ni eh e 1111porlano m aggiore inlfJiego di p er onale, cosl cla concorrere a fronteg·giare Ja di occupazio11e. .\ gli ospeclali sono s la li de. ti11ati 1 0 111ilioni; i1el fare questa j ngente a seg11azion e, si e tenuto co11to d el graYe di agio j11 cui si trova110 mol te an1111i11istrazioni ospeclaliere . .\lle ocie la p er la lo t la co11tro l a inor tal i la infa11Lile si sono accordati su ~ ­ . icli per 30 milioni ; ni cen tri antiea11cerosi p e:r 27 i1lilio11i; alle societa per l a l o tta conlro le malatlie Yeneree i1er 16 milioni; alla lo tta contro l a l t1bercolosi i1er 57 i11ilio11i (33 111ilioni l)er i sana lori, 21.250. 000 p er i preve11lo:r i, 2.960.000 p er i dispensari) ; ai ean1pi di Yacanze per 5 milioni. . i e provvecl uto a11ch e ad alcuni enti s~ientific i , ehe possono ~tvere riper cu ssio11i pralich e : all'! til ulo Curie, co11 12 l11ilio11i e m ezzo; all '! tilulo 011cologico di \' illej uif, co11 la s tes a 011m1a; alla . . cuo1 a di puericoltura clella F acolta m ediea di Parigi, con 8 n1ilion i . Infine i sono sovve11zionale. al cune i lil uzioni mu tue : la cc Renaissan ce sa11itaire » con 11 J11ilioni , l a F ondazione Foeh co11 4 milioni, la 111ut ua dei ferrovieri con 2 rniJioni.

Sont uosa sede di una , ocieta medica negli Stati Uniti. Il 29 ge1111aio Ye1111e i11at1g urata l a 11uova ede <lella Sociela ~1edica della Co11tea di \IVayn e, a j)etroit (~Ii r·h i ga11 ), dovu ta a11a librralita del si g . J)avid Whi Lney. Erano pre e11ti p iu cli 1200 i11e1nbri, dei 1600 <:irca ehe co1npongono Ja Societa. La secle ~0111prende 50 an1bienti ; n e fanno p,a r le un grande ristorar1te, delle sale da gioco, dei fu1no,i rs, eec. Vi e un club dei m edici giovani ed ltno degl i anziani. L 'eciifizio, rieco - di t orrettc., logge, balconi, h o,,,_, indo,,· ecc. 11a un ver o vaJor e arti lico. I locali son o sonlt1osi , ric<'hi cli H1armi, con ,p a ,·i1nenti e offitti in l egno e co n ' elrate a colori.

Propaganda per un runggior consumo di r iso. All a F iera Jnternazio11ale di Agricol tura in \ -ero11a, per inizialiva di S. E. il sen . avv. Aldo Ro . ini 1 pre idenle cl ell 'f~nl e Nazionale Ri si , c t atn (elel)rata i)er l a econda volta, dop o il 1928, la <c g iorna La del riso ». Nel Salone dell a Gran Guar clia il magg. 111e cl . <;iovan11i P eril li h a t e;nt1 lo una eonfer enza t1 l < Yalore aJi 1 ne ntar e llel riso », ricordando sp ecial111cnle. gli s tudi e l 'oper a di i)ropaganda dei mae~ l rl ehe ir1 quest o secol o ino~ to se n e sono occu 1>a li, come i l prof. Devoto , il 1)r of. Baglio11i, il rl olt. E. Piccoli, ecc., e n on dimentica11do di cit ar e gli scritti d i Cas tor Dura11te, medico di P apa . is to V, di Miehele Savon arola , di Bartolomeo Boldo e di tanli al tri eh e, n ei secoli passati, vantarono tra lc vir lu al ime n1 ari del riso anch e qt1elle di... incr emento d emografieo. Un maggior con sun10 di ri o far ebbe au10111 atieamente vincer e piu pre"Lo ed in pien o « la b att aglja del grano »· Concluse infine co11ceder:i,do ehe.... si elevi 11ure t1n inno trionfale al l a p osta as,ciutta - con buona })nce cli S. E. Marinelli - - n1 a n on si n eghi ttn

lX\Ocl e lo so110Lto al g· us lo·so « riso d 'ltalia » , riso el1e u11i ersal1nente e riLe nulo1 il migliore del m oud o. 1

Nella stampa medica. Il .p eriodico « La P'ed erazion e ~feclica » ca111bia il .p rOJ)rio titol o j n cc Le F orze Sa11itarie » . 11 i1uovo titolo ri p o11J.e al co ncetto, elcvato di co11 id erare Ja c lasse n1ed icn cc, 111 e una 111i1jzia di civil ta e di b en e. Ha i11izi atö le p u bbli.cazio11i <' Le Journal de l 'Hötel -Dieu d e Mo,n treal », cl1e comprova la magn1fica resistenza d e1l a 1ingua e d ella cu l tura ira11cese nel Canada. I l prin10 numero r eca vari co11tr ibu li o riginali, 11on ch c Jlole st orich e, biog rafi e ecc. ; si presenta i11 })elJu edizione. J\.ug uri.

In onor e del prof. Burkhar t . La ezio11e r on1011a s to111a to-oclo11lologica h a YOJuto offrire l1na colalione al prof. J. Burkhart, clire l tor e d ell 'I Li lu lo odo11Loj atrico di Roch est er ( t a li · i1i ti) e cl e leg·ato clcl co1npia11to George East111an , cu i rlevesi I '0111ologo i stiluto eh e sta sorgend o in Ron1a. Al sin-iposio parleciparono oltre cento speciali l i to111ato-od o11Lol ogi. Tenne u1t cli„cor so l 'on. prof. Perna, cui rispose il tProf. Burkhart.

Proces o gi11diziario p er un certiflcato n1e<lico. Sj e vollo in Spagna t 111 proce so giucliziario conlro un m cdico, clol t. Ran1611 J ose d e Landazabal l\Ieri110, e er cente ad Ara111ayo11a, il quale aYeva cerlificalo la 111orle di u11 u o clie11te, Don1ingo Gonza lez, <l i n1oran te i11 un a1Lro paese, Achag t1e n , e t1za esseir „i assicura lo per sonalme11te dell 'avve11ulo dece so. 11 'l'ribunale aveva assolto il m eclieo, con icler ando ehe qu e li, il giorno prima a ql1e1lo ir1 cui ril ascio il cerli fica to, t rovo il proI)rio clien te in s lalo· ago11ico per se11ilita (85 anni), e eh e ,parecchi t e timo11i a„sicuraro110 il inedico clell ' avve n u Lo decesso: il rilascio· <lel certificato si ricluceva ad una forn1alita. I l rappre entante d ella pul)hJica accu sa i11terpo e rieorso in Casazionei, p er cle1illo di falso e d 'inum azione illegal e; m a l a Corte 11a sanziona Lo in pie110 il primo g iudizio. Il d i p o itivo dell a senten za e ri.J?ortato in tegral111c11te J1e cc La 1\Iedicina Iber a » d el 19 n1arzo 19:-32. Nel fa ~r.. scorso·, p . 555, 5° cap ov., l . 7 , leggere: i1Jervitnrninosi .

Co rrigerida . -

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In memoria di Martin Flack. J':;. 1norto· r ecen Le1ne11 te a Lon(lra , appe11a cin-

qt1anlenne, il colo11nello n1eclico 1\Iartin F l aek eh e fu l 'apprezzato eap o dei ser vizi anitari aerei d el 1' Itnper o Br il annico' e eh e tanto contributo ha port al o agli s l.udi p sicofisiol ogici dell 'aviazione. 11 do lt. Flack 1 n at o i1el 1882 a Borden (I\.e11t), fu ed1tcato pri111 a alla cc ~I a id ton e Gr ammar Sch ool », i11 seguilo alla « Yarn1ol1th », fino a ehe fu a1rtme.sso all 'Univer sita di Oxfo;rd, d ove inizio gli s tudi al << Keble (:olleg·c » c piu tardi al Coll egio dell 'Universi la, ove fu sot to l a g u ida clei proff. Tho111son , Go lch e Haldan e.

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<< IL

POLICLINICO »

[ANNO XXXIX, Nul\r. 15]

. Si dedicü partico.Jarmenle agli studi di fisiologia . BA.SSEGNA. DELL!. STAMPA MEDICA. 11el « London Ho8,pital » ove f u allievo e poi assiA nri. di Ost. e Gin., 31 die. - L. CATIANEo. Pars len te di Sir Leonard Hili. to alla Delmas e parto forzato e accelerato in raVinto il premio Radcliffe p erfeziono i suoi studi chian estesia. - M. TRETTENERO, A. e D . 1'. DALLERA . a Liegi, ad Heidelberg e a Berna; piu tardi segui Siero·l ogia. Sir Leona:rd Hill all 'Istituto di fi~iologia applicata, R <~·,-J u e Neurol„, die. ANDRE-TlIOMAS. Lo zo11a. do nde fu trasferilo nell a Marina. Porto largo co·n R evu e d'e M ed., die. - P. LEPINE. Forma visilribu toi alla profilassi d ella m eningite cer ebro-spibile e forma invisibile d el virus sifilitico. - .t\.. n al e e piu tardi veniva d esignato a djrigere il la/.. TzANCK. Terapie dettc deser. sibilizzatrici. boralorio clelle rieerch e n1edich e nei rapporti al liaem atologic(J), Areh . VII. - E. DEBIASJ. Sindrovo]o e he in t al e epoca comi11ciavano a svilup1ne emo<:itoblastica in gravidanza. p ar si. Soc. d. Iiöp„ 18 die. - C. AcHARD e al. J\.milosi _ el 1923 fu pro·1 nosso· << Group. Captain »· sperimen t ale . Egli possedeva ir1 so1nn10 grado' l e qualita n eJ ourri. !\!Ied. Fran<;., i1ov. - · Numero sulla macessarie p er esser e un grande medico di aviazione, g·rezza e l 'obesita. cioe indiscussa r.on1peten za i1ella fisiolog i a, attiDeal. :11ecl. Woch. , 1 gen. - HAIU\IS e GnuENtudine alle rieerche, esperie·nza d 'indagator e e, \VALD. Pneumotor. artif. dopp~o. - ZERNIK. Sinsopra og ni eosa, esatta eompren sione di tutti i ton1atologi a deg li stati ipoglicemici . - GANS. Tecproblemi del volo, qualunqt1e fosse· l a branca d clla niea della puntura della cisterna. medicjna eh e li comprendesse. 1W edi z. Klinik, 1 gen. -- L. FrsCHER. L 'alin1e11lo La profonda passion e per g li s tudi di fisiologia cr udo. pura e la p artieol are a.ttitudine ai l avori scientiJ\t!ünch. Nled. Jtf'oc ri., 1 gen. BECH ER e al . fiei di gabinetto, contras,tavano collo spirito di lui L 'acido1 rodanidrico nel sangue. eminenteme~te p·rati~ e coii suoi metodi di faeile Wien . Klin. ltf'och., 1 gen. - D ENK. Lo tta co11applicazion e ehe riehiedevano sempliei ssimi a,ppalro il cancro. - 8 ge11. STRANSKY. Direttive delr eccl1i . Egli, dopo lungo esamc e eritica serrata, l 'igiene p si ehica. scarto senz 'altro i testi puramente aecademici e J ourn . 1'rop. 11\ll ed. a. Hyg ., 1 e 15 gen. - C. LAsi fisso nell 'aeet1rat a valu t azione dei risultati di NE. Case e malaria. 1netodi se1nplici e }Yratici . Brit. Med. J ourn., 2 gen. - A. E. SANDERSON. Si oceupo d ella navigazio11e ad alta quota e dei 'frattam. della disme11orrea con l 'esercizio. - Id„ relativi appareechi respiratori , dei problcmi piu 9 geri. K. WALKER. Climat erio m aschile. - C. P. i1nportanti dell 'igiene attinente al volo, degli ocS Yl\IOND s. Idrocefalo o ti tico. chiali prote ttivi, del risealdamento del corpo a I'ar'is Mecl„ 2 gen. ----.. Numero sulla tbc. gr andi a ltezze a mczzo di ves Liti for11iti di termoJ ourn. de Med. de L yon, 5 gen. - J . CHALIEE fori elettrici. e RouGIER. La difterite dei vaecinati. Esperi importanti inclagini in campana pneu1'\IIed. W elt, 2 gen. - R. Orro. Allergia, anafi111atica, stud io i. problemi m edici d ella g uerra lassi e idiosincrasia. - A. W ALLGREN. Ep atite epiaereo-ehimiea, l a ventilazione dei velivoli chiusi, de1nica (ittero catarrale). la di~osizio11e degli strume.nti di bordo per poPresse wled., 6 gen. - c. LAUBRY e E. DoUMER. tersen e servire <'On inagg iore faeilita; studio la L 'ipotensione ortostatica . - Iq., Q gen. L . B1NET p ossibilita di attutire, mediante particolari disp oe I\'.L I . STH.UMZA. Il carole11e e sua funzione emosit ivi, i trau1ni della testa, in caso di cadu .t a, ed poietica. · esplico una in terminabile serie di altre attivita, Practilioner, gen. - Numero sulle malattie ininerenti al volo, di i11agg·jor e o minore imporfettive. t anza. Nl edi z. Welt, 9 gen. - A. CAnnr::L. Le nuove dotDove il colo11nello li'lack po le far rifulg·ere le su e trinei cel lulari. - S. BETT:\>IANN . 11 ip roblema deleccczionali d oti di organizzaLore fU: appunto n ei 1'eezem a. Yari congreaisi c nella Co1nmissione permane11te 111ed J{lin ilf. 8 ge11. - E BünGJ. Soggetti tonici in ternazional e di Navigazio11e aerea, di cui fu ape a ton ici. - ' '' · DAv rn . Progressi d ella dietoteraprezzntissimo inembr o com e es,p erto medico briJ)ia Jellc m ;1lattie interne. ta11nico. Acta Med. Scand., I-III. - L . ABRAMSON. L'aeloLa cultura profonda, accoppiata alla p ,j u g·rande ridria n ell 'ulcer a gastr. e duoden. - A. DE BESCHE. sen1plici ta, Ja g iovialita del earatt ere, in seno alAzioni. allergiche. - A. FöLLING. Per l 'utilizzaz. l 'in1portan te Commission e gli avevano procurato dell a cellt1l osa lignea d a parte d ell 'uomo. · - N. ferYidi ammirat ori r.d amioi sinceri tra i su oi VARTZ. Panereatite r ecidivante e infezione. - N. stessi colleg hi medici eh e lo ebbero carissimo e B1öRN-HANSEN. J,'infezione foeale. - Supplem. XL, n e hanno pianto, sincer a1nente la perdi t a . B. ,STRAUOELL. L'anemia p erni ciosa. - Supp1em. II col onnello Flack fu un grande amieo del noXLT. H . LUBLIN. Sequele di gastroenterostomie e stro Paese; ebbe per l ' Italia ,particolare predilegastrectomie. zione ed er a legato da Yincoli affettt1osi ai nostri Pediatria, 1 gen. - I. NAsso. Allergia n ell 'infepiu eininenti seienziati eh e l o ten evano in. speciale zion e tbc. · con.sider azior1e. Rass. Cl.-Scien,tif., 15 gen. - R. J EMMA. La sifilide eredit.aria. - G. D1 GuGLIELMO. Classificaz. Questo pioniere degli studi medici dell 'Aviazione fu un grande seienziat o, un lavoratore • atdelle l eu cosi . TVien„ Klin. _Woch., 15 gen. - J. WAGNER JAut ivo, un uomo di cuore ehe nobilito l a missione nEGG. Dosament o d ella malaria d 'inoeulaz. san itaria e eh e oggi i colleg hi itali ani sincer aPresse Med., 13 gen. - ANDRE-THOMAS e C. Ku1nenle rimpian gono. DELSKI. Sindrome dell a eatena simpatiea 10mbare. ANGELO Dr NoLA, A.nn. di Cl. Mßd. e di M ed. Sperim., III. - B. Direttore d el la Sanita Aer o nautica 1

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[ANNo XXXIX, Nul\I. 15]

SEZIONE PRATJCA

VASILE. Sulla possibilila di differenziare il bac. di Bang. - 1„. G1UFFRE. La dottrina di lp·p ocrate. Giorn. Ven. di Sc . M erl.., die. - A. CH1ASSERINI. Simpatectomie toraco-cervieali e l ombari . Rif. Med., 9 gen. - H. A. DIAS. La colica duodenale. - E. FRoLA. Aulovaccinoterapia nelle sindromi asm.atiehe. Klin. Woch., 9 gerL - F. HENKE e M. SILBERBERG. La dottrina dell'infiammaz. - F. ScHEUONG. Ipotensio11e sanguigna dopo l 'attivita fisiea. Amer. Journ. Nled .•C)cicnces, gen. - C. H. GREENE. 11 m etabolismo nel morbo di Addison. - W. D. STnoND e al . La fibrillazione auricolare. - R . H. MAJOR . Fattori chimiei nella p ressione del sang11e. Lancet, 16 gen. - · C. M. H1Nns-HowELL. Effetti del trauma sul sist . nerv, eentr. - J. M. VAuGHAN. Trattamento delle anem ie. Brit ..1Ied. Journ., 16 gen. - R . CnucHET. Trattamento delle malattie neul'otrope. Arch. Mal. App. Digestif ecc., die. - CnrRAY e al. La lipasi p an ereati ea nel sangue. ,,Iünch. Med. Woch., 15 gen . - ,ScnwAB. Localizzaz. del eentro del sonno. - BrENSTORK. L 'i,p ertonia quale t ossieo si cronica allergica. Serr1ana "Afed., 31 die. - M. AcuiiA e A. CAsSAUR6N. Le nefropatie nell 'infanzia. R. F. VAcCAREZZA e C. FLORI.\NI. Malattia serica mortale. ~1I. J OLEvrcR. Gl11cosio-insulinolera.pia nell 'insufficienza ca.rdiaca. Riv. San. Sicil . , 1 ge11. -- S. LA FRANCA. L 'insufiicienza cardiaca primitiva. Mio.cardia. Gazz. d. Osp. e d. Cl., ·10 gen. - G. NoRsA. Ga11grene e radioterapia. Bruxelles-Med. , 17 ger1. - F. DE BEULE e al. La stasi duodenale cror1. Paris A-fed., 16 gen. -- Nu1nero di d ermatolog ia. 1

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Nl ediz. Klinik, 16 gen. - SEVERIN. Diatesi urica. - R uGE. 11 cosidetto, ittero catarrale. R[f. Nled. , 16 gen. - G. LAl\tI. Avvelenam. acuto da anilina. Arcli. lt . di Anat. e lstol. J>at., nov.-dic. - A. RoBLES. Ultravirus tbc. umano. - G. S. DoNATI. Genesi dell '11lcera gastr. A. AscoLI. Processl biolog ici dei processi infiammatori. Journal A. M .. .1., 2 gen. - V. C. DAVID e C. A. LAUER. Stenosi d el retto·. -- G. E. PFAHLER e J. H. VA TlNI. Trattam. del canero del l abbro. - E. W. RYERSON. Paralisi sp,as lica ceroorale nei bambini. T<lin. Woch., l~ gen. - H. HERXHEil\iER. Cuore e atlivita fisica. - A. REITER. utrizione e riproduzione. Nutrition, 6. - Num ero monografico, sugli stimolan ti dell 'appetito. ,1rch. di Pat. e Cl. kled., die. - · G. B0Nn1. Proprieta fisiche dei glob. rossi. - F. CONTI. Regolaz. dell 'equilibrio elettrolilico del sangue n egli a·m malati di fegnt o. Scalpel, 16 gert. - - P. GovAERTS. Esploraz. della funzione renale. Seman.a Mcd., 17 gen. - R. ScHWARTZ. Trattam. dell 'aborto. - .A,.. CoRn1ovroLA. Sifilide da trasfus. di sangue. Al[üncli . Jtle.d. Wo cli., 22 gen. ·- ' KÄMl\tERER. Ingrossamenti cronici della milza. WrcHMANN. .Sveni1ne11ti. - 'fEIC.HMANN. Narcosi avertinica nel tetano. Pro c. R. Soc. Med., gen. Discu ssione sulla dispepsia n ervosa. Casistica. Paris Med., 23 gen. P. CARNOT e E. LrBERT. La prova cliniea <lell 'istarnina. Journ. M ed. Fran<;., di~. - Numero sul1a sieroterapia.

lndice alfabetico per materie. Angina da „ treptococco d~l cavallo . . Pag. 586 )) 585 Aortiti e peri- a r. W. negaliva . . . )) 584 Avvelenamento da os ido di carbonio )) 582 Bibliografia . . . . . . . . . . . · . )) 585 Canero: problema terape utico . . . )) 584. Emorragie ginecologiche . . . . )) 578 Emottisi tuberco]ari . . . . . )) 584 Encefalite :p ost-vaec inica . . )) 584 Ernia infortunio . . . . . . . . . . )) 586 Faringe: polipo · congenito 1peloso . . Gangrena polmonarc: ricerca delle spi)) 587 roehete . . . . . . . . . . . . · · · )) 580 Herpes zester : pntogenesi . . . . )) 581 KOCH R. . . . . . . . . . . . . . . . . )) 583 Meningite cer. -spin. : t erapia . . . . . Melrorragie atoniche I>OS t-partum: trat)) 584 tamento . . . . . . . . . . . . . . . )) 587 Midol1 o osseo: innes ti . . . . . . • • • )) 574 Nefropatie: cimmoninria proiVocat a . . efrosi lipoidea: scorie azotate nel )) 57Fi sangue . . . . . . . . . · · · · · · · )) 587 Parolit.P st1ppurativ~ acuta . . . . . . . )) 587 Percussione: nuovo metodo . . . . . . Pneumotorace artü. : d i sinserzione sotto)) 579 pleurica cleJl e aderenze . . . . . . . .

Pros latecto,n1ia peri11eale extramuseol are Pag. 576 Rarliologia gnstroduode11ale e reperto opera torio . . . . . . . . . . . . . . )) 583 Radiologi a p olmonare ed esame clinico 583, 584 Reni: affezioni infiummatorie croniehe )) d el Je ca l) s n l e . . . . . . . . . . . . 575 )) Reumatismi cr onici: t er apia . . . . . 585 )) Servizi igienico-sanitari . . . . . . . 589 )) Si11ghiozzo epiclemico . . . . . . . 583 )) ,Sordita dei cacci at ori ....... . 585 )) 584 Sierolerapia anlico1ibacillare . . . )) 584 Sierolerapia nntidifteri.ca e anafilassi )) 565 Telano: . rilievi clinici e Lerape11tiei . . )) 586 Tonsillili : rnnioterapia . . . . . . .. Traumatizznti del torace con enfisema generalizzato: indicazione del taglio )) 557 sopr8st ernale . . . . . . . . . . . . . Tuber colosi laringea: l esio,n i del sim)) 586 pa tico . . . . . . · · · · · · · · · · )) Tuberco losi nel 1931 . . . . . . . . . . 576 )) 577 Tubercolosi polm. nell 'adulto: eziolog ia Tu lJercolosi polm. : ~ esezione d ei muscoli s·~ r1 l e ni . . . . . . . . . . . . . . » 583 )) 572 Vitamine: progressi sullo studio . . . .

Diritt• di proprieta risarvatl. ·- Non e consentita la 'rist ampa di iavori pubblicati nel Policlirnico se non in seouito ad autorizzaziorte scritta daLla redazione. E vietata la pub bLicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

A. Pozz1, resp.

C. FRUGONI, Red. capo. Roma - Stab. Tipo„Lit. Armani di M. CoUP.rier.


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Opere a disposizione dei Signori Abbonati al '' Policlinico ,, : Oi i mmin ente pubb/1cazione;

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Dott. Prof. ÄRNOLFO CIAMPOLJNI Docente nella R. Universita di Milano

II traultla nella et1ogenes1 delle 1nalattie (Rapporti clinici e medico legali). Prefazione del Prof. CESA.RE FRUGONI, Clinico Medico di Roma. Riportiamo i titoli dei vari capitoli di questo interessante libro :

1. Argomentazioni cliniche e argomentazioni legali -

Le casualita morbose - Causa od occasione? - Dei fat„ tori morbosi cc-ncausali nella clinica e nella medicin a legale degli infortuni - La configurazione giuridica della lesione da infortunio e della malattia professionale. - II. Dello sforzo come azione morbigena - La lombag.gine da sforzo - L'ernia infortunio - Orchiti e varici da sforzo? - Emorragie cerebrali · da sforzo? - Le morti improvvise da lavoro? - Sforzo e malattie dell'apparato respiratorio. - III. Traumi e tumori - Traumi ed emopatie - Endocrinopatie e traumi - Traum i e ma1attie osteo„articolari. - IV. Complicanze ed esiti <lel t rauma cranio.-encefalico - T raumi e malattie a sede spinale. - V. Pleuriti e polmoniti traumatiche T raumi e tubercolosi polmonare. - T raumi ed app arato cardio„vascolare - 1 traumi dell'apparato digerente - 1 traumi del rene - Indice sistematico - Indice a Ifabetico. . Volume. in„8° di pagg. xn.-550 nitidamente stampato. Prezzo: in brochure L. 5 2, rilegato in tela L. 5 8 . ' le spese postali di spedizione. Per i MStri abbonat i, rispettivamente L. 4 7 e L. 5 3. :p1u AVVERTENZA. 11 libro sara pronto fra una quindicina di giorni. Eccez;ionaLmente a ·quei nostl-i abbonati ehe saranno solleciti ad inv iarci La ordinazion e prima del 25 a prile. mediante Vaglici Postale in.testato all'edi tore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succurs1le diciotto, ROMA, il volume sara ceauto, se nlegato, per sole .L . 5 1 e, se in br-0chure, per sole L . 4 5 , con inv io in porto fr:i»co .

Rammentiamo le altre seguenti i mport::lnti pubblicazioni dello stesso a utore Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI :

La Traumatologia del Lavoro nei rapporti con la Legge Sec.onda edizione completamente rifatta e ampliata. Volume di pagine XXI·V -1004, nitidamente stan1pato su carta distinta rilegat-0 in piena tela, con iscri· zioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 8 0, piu L. 3 per le spese postali di spedizione. Agli abbonati e concesso pagare tale idiporto in due rate di L. 4 1 , 5 0 ciascuna, la pi:ima suhito e la seconda alla distanza di tre mesi. Al ricevin1ento della prin1a r ata di L. 41, 5 0 si spedisce ,il volume in pacco postale . Coloro ehe d esiderano ottenere il volume per s ole L. 7 5 e risparmiare anche la spesa del pacco po· stale, d ebhono inviare subito Vaglia Postale o Bancario da L. 7 5 all'editore LUIGI POZZI · Via Si~tina, 14 - Roma e lo riceveranno im1nedia tamente franco di porto.

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La perizia nella pratica

into1~tunistica (Guida per i medici periti)

Prefazione del Prof. CA.BLO FEBBAI direttore dell'Istituto di medi~ina. legale della R. Uniivereita di Pisa. Vol11Tne in-8° di pag. 72, nitida1nente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 1 0 :Stali di sp edizionee. Per i nostri abbonati sole L . 8, 7 5 in porto franco.

piu le spese po·

LAt\ DIAGNOSI MEDICO-LEGALE DELLA

NEVROSI DEI TRAUMATIZZATI (11 rilievo e il significato dei sintomi) Pi.•efazione del Prof. CES.ARE B lONDI direttore del R . Istituto d!i Medioina Legale dell'UnJ.versita dd Siena. Volwne in-8° di pagg. VIII-96, nitidamente stampa to su carta semipatinata. Prezzo L. 1 2 piu le spesc postali di spedizione. P er i nostri abhonati sole L. 1 O, 7 5 in porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare \laglia all'editore

LU 1Cl POZZ 1, Ufficio Postale Suocursale diciotto, ROMA.


Roma, 18 Aprile 1932 ·X

ANNO XXXlX

Nnm. 16

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO

Bi~CCELLI

FRANCESCO DURANTE

S.EZIONE J::>R.ATICA

CESARE FRUGONI

REDATTORE CAPO: PROF . .

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : C. Frugoni: Mediaetinite tu·bercolare o neoplastica? Note e contributi : C. Colucci: Cantribu to oelinico ed ainatom o-pat ologico alla casistica dei vasellinomi co.n speciale riguardo alla localizzazi one mammaria. Breve rivista dell'ar gome..'lto. Osservazioni clinic11e : M. Faberi: Bull a terapia della m a lattia e cafoidea di Köhler. Sunti e rassegne ; ÜUORE E VAS I SANGU IGNI : R. 0. Mnon: La ·prognosi nelle malattie cardiache. - P . Mauriac e P. Brouetet: Indica.1iioni e risultati del trattamen to -0hirurgico dell'angina .pectoris. - L . Levy e R . L. Moore: Le in iezioni para vtrtebrali d i alcool nelle cardialgie. - Haim: Una nuova via nella cura della trombosi. - FEGATO E VlE BILIARI : N. Fiessinger, F . rrhiebaut , J. Dieryck: La prova d ella galattosuria negli itteri. - P . Savy: Gli s tati epato bilia ri p seudolitia6ici. - Craciun e Steopol : La coledoco-epaticoscopia. - I . Fiolle: Nuove o&servazioni di asci te ria.esorbita oon omentopeesi a (proce.ßSo dei punti sierc.si). Notlzia bibliografica. - Cenni bibliografici . Accademie, Societa Mediche, congressi : Societa. di Col-

tura Medica Novar ese. - Soci eta Medico-Ohirurgica Veron ese. - Aocademia Medica P·i stoiese u F . Pacini » . Appunti !) 2 r il medico pratico : DALLA P RAT I CA CORRENTE : F. Torcniana : Coneiderazioni sopra un caso di retto.cele strozzato in gravidanza. - CASI STI CA E TERAPIA : Occlusione gastrica intermittente da caus a m eccanica. - Dila tazion e a outa del colon. - P·n eumaturia in tubercoloai intestina le. - Ulcera duodenale ed ematuria. - II t rat ta1nento co n l a pepsina dell' u loera gastrica e duodenale. - Cura dell'appendicite perfo1rata e gangrenoea con il siero antigangrenooo. - TI te t.r ac lo retilene come a ntieln.:int ico. - La cura delle em orroidi oolle iniezioni s clerc..santi. - SEMEI OT I CA: Iniezlone endoven oea d i morfina com e an.silio diagnosti co. - MEDICINA SCIENTIFlCA : A proposito d elle proprieta criptot<asi che del sali-ciJato di sodio. - VAR I A : La denutrizione volonlaria della donna moderna. Nea .a va i. a prote :saonale : Bervizi igienicü-6anitari. Concore i. - Nomine, prom oziorni ed onorif.icen ze. Nostre corrispondenze : Da Trieste. Nota ie a•vers ~ . Rassegna della stampa medica. 1ndice alfabetico per materie .

LEZIONI. Clinica Medica Generale della R. Univ vrsita di Roma.

Mediastinite tnbercolare o neoplastica 1 <1) Prof. C. FRuGut<1, direttore LEz10NE CLINICA raccolw dal Prof. V.

S c rMONE.

L 'ammalia1ta ehe oggi vi presento , 1se pure non ci consentira di arrivare ad una conclu-sione diagnostica sicura , ci permette pero la dimostrazione di una numerosa seriei di sinto.mi molto importanti ed una discussione diagnostica ·d elle piu ·d elicate in un campo ehe nella prati.ca frequentemente potrete osservare. La nostra paziente ha 62 anni ed e domesti•Ga. ·da Mandria. Non ha .alcunche di importan.te nel ge·n tilizio, ne nei precedenti fisiologici Je morbosi , se si eccettuaino i co·m!Uili esantemi dell 'infaJizia, la pertosse, un tifo ·di cui fu sofferente iai 34 anni e ehe decorse regolarmen'te, ed un flemmone eresipelatoso alla mano e·d all'avambr.a ccio di .s. di ,oui fu operata ·nel 1918. 1

(1) Lezione tenuta a ·P adova nell 'anno scolasti•Co 192~30.

La ma lattia a ttuale ·si colleg.ru n el suo inizio con uina forma insorta nel F ebbraio 1926. l)b... po un ra ffr·edda m ento piuttosto intenso, la paziente noto l 'insorgere d 'un dolore non molto vivo i·n co,rrispondenza <lell ',emitorace S., eh e im poche ore ando pro.gres·sivan1ente aumentaJD·do, aveva un carattere n·ettamente respiratorio ---- aum·entava per es. durante la inspi·razione - ed in seguito si estese anche a ll 'emitorace D. Ebbe an eh e elevazioni termich e no11 molto accentuate, poca tosse, um. po' di dispnea. Tenne il letto per 3 g iorni, dopo dei. qua•Ii riprese le sue occupazioni , m.a n-0 n ritrovo piu la completa efficienza fisica, poiche continuarono malessere, asteni1ai, leggera dispnea e una dolenzia pensistente a l torace, specie a D., ehe nelle profonde inspirazioni raggiungeva il grado di vero dolore. Nel m.a ggio del 1926 sofferse intercorr.enteme·n te di un.a manifestazione a tipo eresipelaceo, presto guari ta, al piede D. Ed inta·n to esse·n dosi man mia.n o sempre piu aocentuati i disturbi a carico ·dell ':a1p p.a rato respiratorio doviette abb·andon are il lavoro e t enere il letto per un m ese. Aveva tosse, amh.a sci.a ,:riespi.ratoria c ontinua , febbrei serotina e per tali condizioni dove essere ricoverata in os.pedale doVIe entrava 1


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<< IL POLICLINICO

inel dicemhre 1926 in reparto m edico e da qui, con stat:ruta ad una puntura esplorativa presenza di pus n ella cavita pleurica, veniva trasfeirita in un turno ehirurg ioo. Il .chirurgo pero n on credette ·di intervenire .con o·p erazio1n i cruente e provvide con toracentetsi a <ripetuti svuotamenti ·di liquido purulento; liquido ehe un giorno, a ·d etta dell 'ammalata, veniva contemp·ora·n eamente emesso cogli st essi caratteri, a boeca.t e, i·n qua·n tita discreta, attrave.r so eolpi ·di tosse. II liquido aveva un sapore dolciastro e l 'episodio isi svolse co·m e una ve ra e propria vomica. Lo· stesso fenomeno si ripete il g iorno a ppresso dopo di ehe vom.ica non ~i e piu ripresentata. Nel marzo su ccessivo ai 1sintomi gia accennati, a ltri, di un tipo tutto 1n uovo, si vennero· aggiungendo: l 'ammalata eomin.cio a1 .n otare un m.odico gra·do di eden1a sia agli arti superio·ri eh e al volto dove era particolarmente evidente a lle palpebre tanto da esserne impedita l 'apertura per qualch e ora del g iorno. Contemporaneam ente il volto si fece cianotico, paonazzo, e sulla cute d el capo, ·d el collo, d·ella pa•r te a.lta del tronco, d elle braceia, .comincio a rendersi piu evidente il retieolo venoso. E i ·due gruppi di sir1tomi ora ricordati sono andati cosi progre ssiva·m .ente aceentua ndosi fino a d ora, sl eh e l'ammalata ci e stata pochi g iorni fa cortesemente trasferita da un turno m edico .n e lle con·d izio1ni in cui voi la vedete. Voi osservate un soggetto . br.achiti.po, ·ehe tiene d1ecubito ortopnoico· e d in cui g ia all 'ispezione, all ' esam e generale, si raccolgono numer o1si s intomi importanti.· La facies e ciainotica con u.n a tinta eh e tende al paonazzo a lle la bb·ra ed alle g uan.cie. Si nota inoltre cian osi delle mani e della parte supe:r.iore d el torace. Ma quello eh e piu risalta e l 'e·dema intenso, geliatinoso d el volto, dell e· spalle, degli arti superiori, cosicch e n ell 'insieme si ha il quadro quasi c,ompleto dell 'edema a pelle rina. Voi vedete anch e eomre quest 'edem a e piu ir1teinso all 'av.amhr.accio di .destra e meno alle m a ni: questo p1er ch e l 'ammalata giacei un po' ripieg.ata versa ·destra .colle m.ani rialzate. Altro fatto cl1e subito colpisee e lo sviluppo del reticolo venoso : voi vedete come le vene supierfi ciali degli arti superiori, d el volto , del collo e del d orso, spiccano tume fatte e violacee, anch e attraver so l 'edem a; e non iSolo le maggiori , m .a a n ch e le piu pi ocole, quelle di eui normalmen te ·non si nota l 'esisten za. Al tronco voi osservate anche tu·m1ef.atte le vene superficiali piu ·della meta destr.a eh e d.ella sinistra, e voi ve·dete eom e risalta la mammar.ia la quale- con u•n 1aindamento serpi.g inoso va ad anastomizzarsi eo 11 'epigastrica. Se io ricorro a lla solita manovr.a d1ello 1svuotam ento colla pressiooe d.ig itale della vena e del su ccessivo riempi·mento Tilasci.arn do il capo venoso ora a mo nte , or.a a v.alle .d el tratto vuo·t o , ond e ldeterm:irui-re ·la direzion.e; ·della cor rer1te, 1

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possiarno faeilme n~e stabilire ch.e, mentre nella parte alta del corpo la direzion e si con:ser v.ai .norm.ale, n ella mammaria essa e invertita. E quel1o eh e colpisee anco.ra e questo c.o ntrasto fra arti superiori ed inferiori, fra il terzo superiore ed il rim.anente del •c.orpo : ·tanto ede111a, tanta tun1efazion.e in a lto; asciutti, n1agri g li arti inferiori e la parte piu bassa del tronco. La p1elle e su cculenta n elle regioni e·dematose, diist esa notevolmente, mentre nel riman ento ·d·e l corp·o e di turgore e di umidita normale , elastica, ben sollevabile in pliche. Al polso di sinistra tre .cic:atrici lineari per pregresso intervento chirurgieo; non alterazioni alle u.ng hie; radi i p·eli sia al euoio capelluto eh e alle sopr.acigli.a. A carico del sistema g hi1atUdolare si ·DO·t ano piccol-e ghi.andole alle reg ioni latero-eervicali ed a deistra, n ella reg·ion e sopra.claveare, e evidente siiai all 'ispezione eh e alla palpazion.e una g hiandola della grandezza di u11a mandorla, dura, con superficie li~c ia „ in·d-0lente, mobi]e sui piani s0ipra e sottosta11ti. Masse rm1u scolari ipotonich e ed ipotrofiehe~ Polso di frequenza 94, ampio, pieno, ritmico, t endente al celere, 1sincro·n o ed eguale nei due lati, nom. polso parados.so. Respiro di frequlenz.a: 21. Pflessione arteriosa : Mx = 160, i\lln = 80. E per essere breve col rimanente dell'esam e obbiettivo v i diro eh e, oltre il detto, nulla a ltro si rileva ·di particol.are al capo ed al .oollo, mentre il m a.ggior nu·m1ero ·di s,intomi obbiettivi si ha al toraoe, ehe, voi lo vedete, h.a evidenti note di ra chit~smo con una tendein za a quella forma particolare di torace ehe vien detto carenato. II respiro e a tipo costale superiore. L 'emitorace d estro e piu retratto, specie po·c;t„eriorme nte ed in bassa, di quello sinis~~ 1l) ed aniche !a su.a espiansione. · durant~- g:li 3:fti ; 01spir'l.tv·r1i e inotevolmente ri.dottai. ll .,..,f remito t.draco-vocale. e aume11t ri ~ „ , 'J'. .rlu--öSt ra anterin-r11ente e su. te per10.rm·ente, 11 t , · ,J r ......v poster1ormen , . . b '~ n re e r 1l ' • . . 1egspec1e in P c: l r uss1one a s1n1stra 1 gera iperfo1 t->S . ~ ~„ Jä~coltazion1e segni di enfisem.a polr1l~ esi l ~, mentre a destra alla percussione si h a anterrio·r mente suono chiaro, . eccetto eh e n1ella regione sopracl:aveare dove si ha netta ipofonesi; posteriorm.ente, marcata ipofone~si a lla regione sopraspinosa, cui segue, separata ·da uma striscia ·di suono chiaro , altra ipofonesi a comi.nci.are dalla quarta costa., eh e va ·diventan·do semprei piu marcata fino ad essere un 'ottus.ita r esistente al terzo inferiore ·del1'emitorace. ~Ianca la risonanza tracheale sia a lla percussione sternale .c.h e v~rtebral1e, ne esiston o sintomi pe1)cu sisori cavitari. La colonna vertebrale ha risona nza chiara ecoetto ehe in corrisponde·nza delle 2 ultime vertebre dorsali; n on c 'e tri.atn golo paravertebrale di Groc: eo. All 'a.scoltazione a destra, anteriorrnente, s1 h.a ;respiro noTm.ale; posteriormente invece respiro scarso n.e l terzo superiore; soffio bron1


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SEZIONE PRATICA

ehiale n etta1nente t11barieo, aspro inten so, dove si ha a.n ch e intensa broneofonia; 1silenzio r espi11a torio in hasso. Per quanto riguarda il eentro circolatorio null:ai si rileva di partieolare; n-0tate pero eo1ne l 'ottus ita cardiaca si continui in alto ed un p·o ' aneh e lateralmente, eon questa zona di marcata ipofonesi ehe oeeupa tutta la parte centrale del toraoe. All 'addome da rilevare unicam enteJ il fegalo· ·debor dante 3 dita trasverse altre l 'areo costale con marg ine r egolare, superfieie liseia, eonsisten z.a leggerm ente aumentata. Nulla agli arti altre l 'e.dem a di icui abbiamo detto. ' Gli esarni .speeiali hanno dato: nulla di particolare l 'esam e delle urine . Esame emoerom ocitom etrico : em oglobina 0 , 60 ; g lobuli rossi 3.830.000; g lobuli bi.anehi 8000; g ranulociti n eutrofili 76 ; eo inofili 2; monoeiti 3 ; linfoeiti 19; Cutireaz ion e a lla tubereolina : positiva. R eazion e ·di W asserma nn : n egati via1. E same d ell 'espettora to: n egativo per il b aeillo di Koch . E l 'es.ame ra diografi,co h a d1ato : opacam ento omogen eo della base polmonare di D. di origine pleurica. L'im.agin1e n on si modifica variando la posizion e dell 'ammalata; non h a su p eriorrn ente limiti n etli e si eonfonde eon una ombra ilare e rnediai tinica densa , compa tta, ed alquanto eon vessa ne lla regione ilare; in filtrazione m edia tiniea m eno diffusa si h a pure a S. , dove l 'ornbra si con fonde ISU perio rrnente eon l 'arco aortieo ; segni di fibro i all 'apice D.; qual1ch e a ddensam en to di tipo pa re n chi·male alla region e sottoilare S. Questi in breve i dati principali su cui noi dobbiamo discutere per arrivare ·alla diagn osi. E vedia rno intanto com e interpre tare alcuni dati della storia della nostra arnmalata. P er que lle eh e, ,d ician10, fu la prima parte della malattia , le cose sono· relativamente s empliei : dopo un p eriodo di dolori localizza.ti alle due m eta del toraee si ordi una sindrome respiratoria la qua le p-0rto alla con statazion e di un empiema. Per quanto riguarda la natura di quest 'empi erna io mi limito a p och e parol e di icommen to poiche l 'argom ento vi e gia farnigliare , avendone poco fa diffusam ente parlato a proposito di un a ltro caso di em piema tub ercolare (1). A differen za p ero di quel easo , ove eorne rieorda te la forma si inizio bruscam ente, in modo - direi - drammatico , qui invece la forma inizio ed evolvette lentamente e subdolamente, e voi avete visto quanto tem po deco·rse prima ehe la puntura esplora tiva porta1sse all '.a fferma zione di una forma empiemlatica. Empiema tuber colare o di altra natura ? E evid·ente 1ch e qui e piu ehe probabile la forma tubercolar e, i!Il qua nto ma n ca la n ozione di quelle m alattie od infezioni ehe noi sappia mo (1) C. FnuGoNI. Empiema tubercolare. Giornale

dell 'Alto Adige, 1930.

pos ono p or tare al costituirsi di una pleurite purulem ta ; d 'al tra parte la len tezza del deeorso, la gran·de tolleriatbilita ·da parte dell 'amma lata, il tipo della lieve temperatura, il trattamento t era peutico istituito dal ehirurgo il quale si limito unicamente ·a pr.a:ticare delle toraicentesi, souo tutti arg omenti cl1e portano· all 'a ffern1a zion e ·della n .a tura speeifica dell 'empieim,a, eo·n cui non eontr.a sta I.ai vomica eh e 1'an1malata p:re.se•nto ·durante il soggiorno in o peda le. A q uest.a p·r ima fase di ma la ttia in eui, ripeto, tutto· e r elativam ente •chiaro p.er quanto l"igua rd.a tipo ·e 1Datura1 di forma morbosa, un altro n e su ccedette, eh e e quello stesso eui n oi ora pvesen zia m o e n el qua le pred-0mina n o. la dispnea, la cian osi e il turg ore d ella m e,ta uperiore de l tron eo. Sintomi cioe eh e si possono tutti raggruppare in du e tip i : cireo~ato rii e r espira torii. Ma prima di passar e all 'esame d ettagliato di questi sinto·m.i un 'a ffe.irmiazione noi possia mo g ia fare da ll 'ei am e della n ostra amma la ta, ·e cioe eh e ei troviam o in presenza di una sindrom,e media. tini1ca . Difat ti i sintomi r es piratorii e eircolatorii devo.n o certo tr-0vare la lor o spiegazione in un 'a ff ezione del m edia 5ti1n o, oltne eh e in un 'a ffezione d ell 'emitoraoe di D. ; ·d 'altra parte il dato di un 'ottusita in eorrispondenz.a della regi-0ne ster.n.ale a ddossaLa a ll ' ot'lusita cardiaca , eh e a bbiamo visto e· det uag liatamente con.statato anche all 'esame ra<liolog ico, ·ci porta se11z 'a l tro a ll 'aff ermiazione eh e qui vi e un qualehe eosa ehe ingombra il oorridoio m edias tinieo, pure se qui la sindrome m ediastini ca non e tra le piu fiorite di sintomi in quanto mancano i fatti n ervosi e cioe quelli da st irn olazion e 0 par.a.lisi, per es ., del simpatieo, quali l 'esoftalmo, le alterazioni d ella pupil l1a,, le alterazioni vasali; .quelli da irritazione o· paraJisi vagale ehe si riflettono p rincipalmente· sul 1c-0nt~omo ·del polso e d·e llo sto·m aco; quelli a carico del ricorrente ehe portano .a•lla lesione ·dell e corde voc.ali e quindi ad alterazioni della voce, ece. Maneano anche i fe.n om eni esofagei 1che si esprimoino fra l 'altro co.n fatti di disfagia da stein osi ab extrinseco, specie n elle a ffezioni del m ediastino superiore, e m an eano i fen om eni traeh eali di cui e esponent e la deviazione latera le dell ' Q['g ano , o la sua fi ssita, come pure i sintomi eh e si po ssono Taeeoglier e, eom e voi sapete, coll 'a.sicoltazion e ora le peTcu otendo sullo sterno o sulla1 colonn.a vertebra lie (Frugo·n i). Mancano infi1n e i fenomeni cardiaci quali i rientra menti ip lurisistolici , il collasso delle vene al collo; n e ancora s i trovano .s int9mi arterios i quali il polso differ ente o il polso paradosso. E poieh e siamo ad elen eare 1sintorni m•ediastinici, vi ricor·d o anicora Uill a ltro sintomo, a n ch e esso qui assente : la compressione del ·dotto toracico eh e invece del tutto r eoenternen te abbiamo osservato in un caso di me1

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diasti11:ite e ehe portiava .ad un,a stasi linf.atica ge.n erale con versamente 1cl1iloso 11el periLoneo .e n ella . pleura. Di tutta la ricca fioritura di sintomi ehe le affezio·n i mediastiniche possono dare a carico dei num~rosi e .delicati organi eh e decorrono nel eorridoio medi.astinieo, e ehe s ono in teressati or questo or quello a secon·da d ella sed e irn cui la lesionie · morbosä. m1aggiorm·e nte .esLrinseca la sua azione invasiva o compressiva, qui abbiamo anzitutto e prineipalmente i -circolatorii .venosi di eui sono espressio·n ei e l '.ed em.a e. il turgor e dell·e vene. Nel nostro caso infatti l 'eden1a e i·ndubbiamente ·di origin.e cireol.atoria e p•i u ·p.r ecisamente venosa. Poiehe qui non pu o trattarsi ne .di un e·dem1a. cardiaico in quanto .n on ha affatto la distribuzione eh e voi sapete essere propria degli edemi di qu,e sto tipo, i quali si dispon.g ono prevalentemente secondo le leggi della meccanica e quindi nelle parti piu ·deelivi .del eorpo (arti ilJlferiori , regione lombosacrale, ecc.); in quanto ·m ,a nea fegato da sta.si e in quanto non v'e nu.lla al centro 1cireolatorio ch·e possa giustificar.e uno stato di insuffieienza cardiaca. Ne si puo qui pen are ad edemi di origine renale, dato anzitutto l 'integrita della funzione renale e dato il tipo e la distribuzione dell 'edema stesso. Qui .a b1b iamo un edem.a loealiz. zato, segmentario possiamo· dir,e, ehe data la sua fissita, . la sllia estensione , la cronieita, non puo eerto farei pensare all ' edema ang ionevroti;co ·di Quinke. !Ne oerto si puo qui a lludere ad u·n trofoedema cronico di Meige, ne ad un edemia .d.a em1piema n·eoessitatis il qu.ale non ha n e qucsto ca.rattere, ne questa estensione daech e sarebbe eioe limitato unicamente al1a parete dell'·e mitoraee in eui esiste l 'empiema; sapen·do ·d'.altra parte eh·e eio si v-erifica 10on molta ·e vid.e nza .almeno p·i u negli empiemi da germi eomuni ehe non in quelli tubereolari, ben ehe an.ehe in questi possa formarsi edema d ell.a parete, m,a in questo easo dovuto ad un ascesso freddo ehe tan·de a su perficializzarsi, e eh·e talora puo formarsi in seguito a trapianto di germi t ubericolari trasportati dall 'ago p·er una punturtai esplorativa, ·per cui si formano nello spessore dei tessuti molli d.egli aseessi freddi di volum·e piu o meno notevol.e. Ed allora se possiamo ieseludere. con Telativa tranquillita tutti quanti gli edemi sopradetti, n·el nostro ca so bisogina mettere in ra pporto l 'e·dema con lo sviluppo eosl .n otevole delle vene superfici.ali ehe vi ho dinanzi mostrato, e quindi interpretarlo eom1e un edema di origine eircolatoria: edema dia stasi, del quale ha anehe il 1carattere di modificarsi coll1a posizion·e ehe l 'ammalata da ai suoi arti. E poiehe d 'altra parte tale edema IJloi troviamo a carico ,d ella meta •superiore del eorpo, e anehe l 'eetasla venosa figura in alto, dob1

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biamo nel ter.ritorio dell•a1 eava superiore trovare la causa di tanta stasi e di tanto edema . E .p oi·che i fatti sono bilaterali, anzi generalizzati a lla i11eta superiore ·del eorpo, dobbiamo senz'altro pensa.re ehe l 'ostaicolo eireolato1rio 1s 'indovi proprio nel deeorso della cav.a stessa; affermazione ehe potev:a.m o senz'altro fare con siderando il tipo di edema ehe dagli AA. e st.ato consacrato eol nome di edema a pellerina e eh e si sa eomparire in casi di oe1clusione ·delta cava 1superiore. Di qui eonsegue una serie di interrogativi per stabilire in ehe pun to della cava esiste l 'ostaeolo, ·d i ehe gr.a·do esso e, ehe tipo di ostacolo, e di ehe natura, se i.ntrinseco o esLrinseco, ece . Noi abb·i.amo elementi semeiologici suffi1cienti per potere in generale eon abbastanza sicurezz.a loealizzar.e il tratto in eui la stenosi si or.disee . P er ben rendersi conto di essi biso·g na eh e io riehi:a1m i brevemente delle nozioni anatomiehe. Voi sapete ehe la vena eava uperiore ehe raecoglie il sangue di quasi tutta la m eta superio,re ·del eorpo, ha un de1corso di soli 4 o 5 cm ., e .d ecorre in pa·r te extrapericardica ed in parte intrapericar1dica. Voi sapete anche ehe affluente della vena cava superiore e l 'azigos la quale sbocca praprio al limile dell e 1du1e porzioni suddette della cavia1, e d h a orig ine n1elta eavita ad·dorninale ove comuniea eon le lombari e si porta ·S U lungo la eolonna vertebrale e raeeoglie il sangue delle intercostali, eee. Ora ,nelle occlusioni ·d ella Vtena cava superioir e posson-0 d.arsi 3 condizioni: · 1) casi in cui l 'osta colo· si trova nella porzione extrapericar·dica, quindi al disopra dello sboeco dell 'azigos ehe rimane libero; 2) casi in cui l 'osta,e olo e nella porzione intrapericardica, al disotto· ·dello sbocco del1'azigos senza 1c.h e an.ehe i1n. questo caiso esso • s1a eompromesso; 3) casi in cu·i l 'oeclusione della cava e tale ehe involge an che lo sbocco dell 'azigos. Ed allora da qu1e.sto 1schema voi vedete ehe diverse ·sono lei condizioni .n ei tre casi per le vie supplementari eircolia torie ehe si possono a llora stabilire. Nel 1° caso (ostacolo · nella porziooe extrapericardica e quindi 1.SOpra lo sb·oceo ·dell 'azigos) l 'azigo"s attraverso le intelrcostali raccogliera il sangue della parte superiore del .corpo e lo veicolera nella cava al disotto del punto oceluso, sopperendo cosi con la ·sua ·dilatazione al grave disturbo, eireolator io , mentr·e nell '.azigos stessa lia co·r rente conservera la ·d irezione normale. N1el 2° ca so (ostaeolo al disotto dello sbocco dell 'azigos eon integrita ·dello sboceo istesso) il sangue non potra piu a·r rivare al cuor·e destro se non attrave:rso la cava inferiore; ed allora l 'azigos ricevera il sangue, come di norma, dalle intercostali ed in piu dalla cava superiore (porzione extra-pericafidica) e, seguen1


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SEZIONE PRATICA

do una direziom e di corrente inver,sa, lo portera in basso v.erso il plesso lombare per scar.icarlo attraver so l e numerose anastomosi nel sistem:ai ·della cava inferiore . Nel 3° caso in1 cui si ha l 'occlusione eoim pleta della oava superiore e quindi dello sboeeo dell'azigos, le cose han.no un andamento piu g rave in quanto l 'azigos non puo piu esereitare la sua funzione di grand e via anastomotica e 1di scarieo supplementare . E in questo easo piu pa.rticolarmente, oltre, s'intende, eh e ne.g li a ltri due, eh1e entrano in azione tutte le a ltre ·vie anasto1notiehe superfi1ciali e profonde, ed e quindi in questo caso ehe piu particolarmente ved.remo pronuneiata la larga ;rete venosa sul tor.aee e sull 'addome. Le vie a nastomotich e eh e entrano in azione fra i due isistemi delle cave, voi le eonoscete, sono le anastomosi cava-cava e Je anastomosi fra porta e cava superiore e porta e cava inferiore. Alle prime appartengono le vene diiafram,1nati1che (le superiori tributarie d ella cavasu periore, le inferio,r i tributari e della cavain feriore); le vene raehidiene esterne ed intePne; le venei lombari eh e eo·m ·unican o in allo colla azigos ed in b,a, ..Jo , eolle iliaeh e; ed infine le vene della parete addominale: le epigastri1che, le lomb1a1ri, le pudende estern e, le eirconflesse-iliaehe (1cava inferior.e), eh e si anastomizzano con le m.a.m m,a rie inlcr•ne, le toraeiehe lunghe, le intercostali (cava SUJperiore): importante partieolarmente qu1est't1ltimo gruppo in quanto es endo eostituito da vene superfieia li rappresenta col suo sviluppo a normale uno dei sintomi piu p1'eeo1ci ed appariscenti dell 'ostacolato eircolo. E infine le anastomosi porta-cave ehe voi eonoseete attraverso i casi di eirrosi epatioa da me presentativi e eostituite pri1neipalmente dalle esofagee, eoronarie stom.acich e, emorroidarie, sistema portorenale, gruppo d el legamento sospensore, eec. Ho voluto ricordarvi biievememte queste nozioni an.atomiche e le relative pos ibilita eliniehe per dirvi eh e in generale in caso di octc.lusione ·della cava superiore, qUJando pervi-0 riman e lo sbocco· dell 'azigos, quin.di n elle ocelusion! par zia li i1n tra- o d extra-pericarclich e, speeie se l 'ocelusione avviene molto lentamente, 1 i stab iliseon-0 attraverso l 'azio-os tali vie anastomotieh ei suffieienti non :solo a manten ere la vi t ai, m1a a fa r s! eh e segn i di oc.cl'usion e (edema, turgore venoso, eian osi , eee.) non si di ano o ehe se - eo·m e talora avviene • - si hanno in un primo m.o mento, possano piu tardi seom parire di man·o in mano eh e le vie a·nastomotiehe va.n no dilatandosi; don·de altresl il corollario pratieo eh e la ma·n canza di segn i di stasi venosa non esclude eh e vi sia a livello ·d ella cava un. ostaeol-0 circolatorio. 1

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_\lei c.a i invec.e - e sono i piu frequenti in eui l 'occlusione della cava e totale e eomp.ren de qui1ndi a n eh e lo .shooco dell ';a.zigos , la sintomatolo.g ia e molto piu rieca .in quanto ehe, oltre ehe il pr-0fon do, a n che il eireolo superfi·ciale deve en trare in attivita onde supplire a ll ' ostacolo. Nella nostra ·am1m.a.lf).ta n oi non faremo gra·nde fa.t ica a r ieonosicere il quadro di quest 'ultimo tipo: abbiamo in pieno infatti la sintomatologia dell 'oeelusione: qui eden1a intenso, cian.osi , di stensione di tutte le veine d.e lla parte alta del eo·r po, e non solo di quelle di un certo ciaililiTo, ma anche di quelle ehe sono ordinariam.ente le meno evidenti ; qui pr.o nunciate le vie anastomotieh e su perfieiali 1che si possono S8t,auir.e dal toraee a ll 'a.ddome con UtDa direzio.ne ·di corrente da ll'alto in basso; in una parola quadro tipieo e completo eh e attDaver so tanto tempo di decorso si e andato sempre piu . aeeentuando anziehe .attenuarsi, il ehe ei fa . amrmetter·e senz'altro la presenza di un 'ocic.lusione totale e sta•b·ile della cava superiore. Se tipieo e eompleto il qruadro, pero voglio dirvi subito ehe non e ·dei piu gr.a vi in quanto talo.ra l 'edema ·plllo .essere piu ·eospicuo di questo e portare alla form.a di eollo cosi detto proconsolare, m entrei la stasi ven o.sa puo dare esoftalmo, che mosi t·a lora, sin tomi eerebrali (' onnolenza, sopore, ecc.), <lispnea molto inten~e, idr-0 torace bilaterale, ecc. ). Dunque oeelusione totale dell a cava superi ore; da oaiu,sa in trin ec.a · 01d estrinseca? Che l 'ocelu ione d ella cava p1ossa essere determin.ata da flebit e per es., per propagazion e di u1n p1r ocesso i.tnfiammatorio daller vene del eollo, e cosa nota in letteratura, eome pure dal Banti e stato deseritto un caso· di endoflebite primitiva sp,e cifica. P ero 11el n ostro caso n on poss.iarmo ver.amente eon cepire primitiva la formlai venosa qua1n·do tutt'iintorno· alla cava, nel mediastino, n·ella pleura, nel polm·one, nelle ghi.andole e una fiori.t ura di sintomi di un quadro· morboso di eui molto probabilmente l 'oeelUiSion·e venosa fa parte. E piu ·sempli1ce e piu logico quindi pensar e eh e se la vena e ocelusa, lo e per 'llll agente estrinseeo ehe ha · determinato schiaec.iam.e1I1to e forse anelie trombosi d el vaso. · ·· · : Quale questo agente P: Bisogna ·evldentemoote passare in rassegna tt1tte le· forme :·ehe piu abitualmoote sono r esponsabili · delle sindromi mediastinich e, ·e quindi v.edere qu:ale rapp·orto pos1sa esservi fra la lesione mediastinica ·e quell.a tor.a·cica ove, iri b·rev,e, si.· puo dire essere .evi·denti i segni ·della malattia ich e l 'infierma ha pr'e cedentemente soffertO, eioe del1'empierria tubereolare . Voi sapete ehe ·dinanzi · ad ·un:a : sindrome mediastinica eompressiva .bisogna· pensare in li·n·ea g-enera le n el bam bino sopratutto 1a1 fatti lifn,fogbian1dola ri, n ell 'adu1to· sopratutto a cau1

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se v.asali - .aneurisn1i - , e 11ei vecchi in v-ece sopratutto a .forme ·n eaplastiche. Data l'eta ·della paziente la prim.a cos.a ehe qui bisogna prospettare e la neoplasia, ohe, data la mancanziai ·di localizzazioni 1neoplastiche . in altr·e sedi, dovrebbe o p·o trebbe ,essere primitiva, e data la sintomatoloigi1ai tora·cica, p.l euro-po lmonare. Pero 1a inie oplasia pleurica suol dalfe un versam·ento em-0rragico; non darebbe il soffio tubarico ed i rumori ehe noi ascoltiamo nella no·s tra amm.a1ata, la quale d '1a,l tra p1arte no111 ha presentato mai espettorato. e.morragico come n.elle neoplasi e polmon.ari si ·da. D 'altra parte la nostra am malata ha avuto sicuramente un em pi1em.a; h.a ora f.ebbr,e , e i tumori sono Taramente febbrili . E sap,p iamo ehe in corso di malattia e aurr1e.ntata di 9 kg. (troppi per essere spieg.ati solo eon l' edema d.ella mela superiore d el corpo) il ehe mei tumori non avviene; e·d il T ep·e.r to radiografico infine non depone per la forma ne·o plastica. M.a vi ho fatto· notare eome l 'inferma presenti una grossa ghiand-0la alla regione sopraclavieol.are D., 1.a qu.a le non eontr1a1e a·derenza coi t essuti eireostanti ed e dura ed indolente. ~ un sintom.a di neopl.asi.a? Se fosse a S. potremmo pensare ehe stesse a rappresentare il sintoma di Troisier, il qu,ale - voi sapete beinehe :raro, quan·do pre:sente e un sintoma prezioso in quanto indica una meta1stasi neoplastica ·da neoplasie addomin.a li, ·Specialmente ·dello stomaco, ehe si localizza nelle ghiandole della region,e sopraclaveare· S., in quanto le eellule in°e oplastiehe, veieolate lungo il dotto toraeiico, raggiungono le sedi g hian,do1.a:ri nel pun to .d i sboeco del d·otto stes.s.o nella ,s ueclavia. Non bisogna eadere pero in fa.cili afferm1azioni eh e potr.ebbero portare a delle .deduzioni sbagliate; bisogma rieo·r dare fr.a l e cause di ef!I'ore nel -rilievo del fernomeno la possibilita di una costa 1cervicale la quale di.a UI1 reperto palpatorio ehe puo talora trarrie in ingan:no; eo_me p ure la possibilita ehe l 'adenopatia stia a :rappresenta~e una lesiooe di tutt'altra natura, eome a me oeeorse al principio della mia 1carri1eI1a1 ·p rofessionale, quando im1 presenza di un imdividuo con spiccata dispepsia, grave anemia, deperimento notevolei e·d adenopatia sopraclaveare S. pensai senz 'altro a·d una forma n.e oplastica, mentre poi a poco a poco i fatti gastrici (dispepsia specifica) sV.anirooo e l'adenopatia si mostro di n.atura tubereolare. [)ato il m1eoc:anismo con cui l 'aden,o pati.a nelle forme neopla1stieh.e ad,domi~ali si eostituisce, e evidente ehe essa ·de,•.e esser:e monolä. terale e S.; la bilateralita o la localizzazio,n e D. tolgono naturalmente il valore, direi, patogmomonico .del ge:iruino si:n.toma di Troisier. P·e ro mi pi1a100 ricordarvi un'altra rara cauSa ·d i erro1~e ehe mi e ooC:orso, a questo pro,.. posit'o, di össervare i111 una sign:o ra la quale ·p er riparare ai dan·n i dell'eta si era fatta in1

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trodurre p er vi,a sottoeuta11ea .al volto, a seopo eosmetico, della :p araffina, la quale si era poi invece .r aceol1:iai sotto forma -d i due masse solide e rotonde nellei :regioni sopraela vieolari d.ain·do l 'impre.ssione di un Troisier bilaterale! Qui evidentemente, data la sedei ·d ella ghiandola, ·n-01n possi.a:m10 parlare di segno di Troisier nel senso elassico della parola, perro dobbiamo lo stesso discutere iSe· questa ghian·dola ·rapptesenti o meno una localizzazione llleoplasticiai o tubereolare. Voi sapete ehe le ghiandole sop1raclavoo.ri ricevon·o i linfatici anche ·dalla pleura, tanto ehe il Ser~ent riehiamo l 'atterr1zione sulle adenopatie sopraelavi colari in caso ·di affezioni, anch·e iniziia1li, pleuro-polmonari specifi ch.e. Nel n·ostro casö la gbian... dola potrebbe 1essere l 'espr.essionc di un,a eomplicazione per trapiamto, di natura tu.bercolare o n,e oplastica in funzione della 1c-0rrispon de.n.te le.s.ione pleuro-polmona.re. E ·dato ehe l 'am1n1al.ata 11.a ~o fferto ·di en1p,i em.a tuberc.ol;a.ve, embra piu semplice e piu logico pensare ehe l'adenopati.a sopraelavicolare sia ·di natuI1a speeifica alileh,e se non. c' e 1)eriadenite, e se la su.a eonsistenza e maggio.r e di .quella c:h e siamo usi ad ·osservarie in 1questi tipi ~i adenop atia, forse per fihro- clerosi della ghiandola ste sa. Ma affermazioni sioure no·n si ·p ossono fare, e noi sian10· eo. tretti a fare riserve specie per la gra:n·de ·durezza - e rimanere ,n.el dubbio, · cosi come 1dov,r emro prob1abilmente rimanere ineerti sulla vera natura delle rim.anenti lesioni. E a llor.a se l.a neo1)lasia pleuro-polmonare e, se no·n da esclu·dere, da 11itenere per tante ragioini pooo probabilei, dobbiamo prendere in consider.azionie le linfopatie del mediastino. Noi sappiamo eh e il mediastino e oocupato da un'enorme pleiade di Ji,n foghiandole traeh eali, bronehiali, ilari; da una estesa rete linfatioa e d.al ·dotto toracieo, ta1nto da poter e.ssere inteirpretato eome run ampio spazio linfatieo. Frequentissimie quindi sono le linfopati,e e i tumori ghiandolari in senso lato eh e bloecano il m1e1di.astimo, e voi rieordate infatti 11ella 1casistica ·della nostra Clinica di queslo ultimo m ese v.ari oasi ·d i leucemia, e di linfogranuloma axillo-eervieo-m ediastinico. Si trattera quindi di un tJumore gbiand{1lare? ·di linfosarcom1a, di adenoma, di carciinom.a? E poich.e ·si e detto ehe non e ammissibile la forma seeondaria dato ehe n()IJ1 esistono localizzazioni morho·s e in nessun altro •s egmento al di fuori del tora1ce, dobbiamo di• • • seutere ll!l1 tuim ore pr1m1t1vo. L'esam.ei o·b biettivo non rivela l 'ipofonesi o l 'ottusita seeondo I.a linea dell·e linfopatie; esse sono piu sviluppate in alto o jn bas.so inserendosi spesso nell'ottJusita cardi:aca, mem.tre q11i e semplieemente a;mrpliatö il blocco di ottusi ta Cientrale e in modo uniforme. D'altra parte: le neoplasiei ghian·dolari pre~-entan.o 'tXIl 'imm.agirle radio.grafica speeiale, 1

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ben delimitata, n1entre gia in 2 radiografie, prese alla distanza di un ianno, abbiamo sl delle ombre alle 1regioni ilari, ma coo. contorno ind,e finito e sfumato. Il linfosa~coma da una m iassa spessa, con figliazioni e invasioni proliferative periferiche, n1entre qui l 'ombra non. e molto marcata, ed ha il massimo ·d 'intenisita alla ba,s e dell 'emitorace D., dove non ir appresenta solo il residuo della pleurite, poiche in tal caso sarebbe stata piu notevole n ella :r:adiografia di un anno fa. L'ombra ipoi non ha fo,r m1a di noduli .associati o isolati e vedete inoltrei delle zone multiple di calcificazione. . Nelle adenopatle mediastinicll e mali m10ris poi, i fe1110meni di compression,e ono ben .' . . p1u 1n te:ns1. Potra allora trattarsi di IUila linfogranulomatosi o malattia di Sternberg? Dovremo andar cauti n ell 'esclusione di questa malattia, di ooi ho presentato lo scorso an;no un caso a tipo axillo-mediastinico, tanto piu ehe i larahi preoedenti specifici non escludono il linfognaJluloma essendo a:n.zi frequ·ente la contempo.raneita delle d.ue forme IIlllOrbose. :E vero ehe la malata non presenta prurito, ne eosinofilia, ne polinu1c.leosi relativa e ehe non. ha ne fegato ne mi1za grossi, ma alle volte tu tto questo rpuo mancare; cosi come se e vero ehe spesso il linfo,g ranuloma .annulla la cutireattivita alla tubercoli.na (Basta i), e altrett•ai11to vero ehe non si tratta affatto di regale assolute e eh e voi stessi ricordate casi sicuri e controllati di linfogranuloma di Sternberg 1con cutireazione alla tubercolina positiva. Ritengo pero ch·e quresta form.a sia egualmen te da escl·u dere, perche il linfog.ranuloma nor1 suole offrire tanta stazio narieta di lesioni ghiando lari, e percbe la nostra paziente e in preda a una febbricola lieve e insistente, stabile, non a quei periodi febbrili alternati a lunghe ondate, con quei periodi di remissione co·m •p leta ehe caratterizzano la vecchia febhi:e ghi'andolare di Ebstein e ehe possono som1gliare alla febbre r]cor.rente od ondulante; e per di piu anche qui il tipo di ottusita e l 'immagine radio.g rafica isono assai diversi di quanto n elle forme di Sternberg suole osservarsi. D 'altra parte non vi e alcun ·segno cl1e depong.ru per sindrom.i loocemiche o aleucemiche. Si trattera allora di una forma timica P Anche que&ta nella gioveintu ·p uo causare un~ s.into,m atologia mediastinica imponiente, e vo1 rico,rderete certa men te un bimbo ehe lo scorso .am.no fu riooverato n,e lla :nostra Clinica con attacchi soffocativi, in continuo decubito ortopnoico, sorretto da un'alta pila di cu,s cini, poiche ad ogni piu piccolo tentativo di giacere supin10 - e specie di notte - e.ra colto da uma ciispnea meccanica soffocativa sl gra·ve, ehe in uno di questi acoessi per pooo no~ pe-r<lemimo il malato. Voi ricorderete ehe egl1 1

presentava una ottusita triia.:ngolare T·e trosternale per un tumore alla base del collo ehe :pvotru,d en.do in alto dalla f0tssetta. giugu]are era bcnissimo palpabile ed im preda ad un rapidissimo sviluppo. · Esso fu ritenuto di orig ine timica, e, per il rapido de corso, <li probabile natura sarcomatosa, e, dati i suoi intimi rapporti colla trachea, gia f-0rtemente compressa e deviata, noi fummo assai perplessi se aipplicare o no la Röntgenterapia, temendo ehe, per quanto prudentemente applicata, potesse att-raverso una possibiJe fase di reazione, con aumento di volume, soffocare il nostro malato. E quella nostra incertezza giovo al m.aJ,ato, al qua le le nostre eure avrebbero fors.e arrecato danno, po~che spontaneamente e lentamente tutti i fatti sono andati riducendosi, e, da un anno il malato sta perfettamente bem·e. Ma la sim,d rome timica e rara nell'adulto in cui l 'o.r gano e ridotto a un piccolo residuo; e poi essa da un;a, sindrome mediastinica alla e superiore, mentr.e nel notro ca.so invece i fatti somo preval·entemente basilari e rposteriori. · E allora escl u·dendo ancora Je form1e rare di cisti da echinococco, di actinomiicosi, ecc., va presa in consi derazione invece la pericar·dite. Essa e s pesso di natura specifica, e non di r.a-do il processo diffoiDdendosi coinvolge il mediastino causando una sindrome ·di mediasti110-peric.ardite adesiva . Qui pero mancano per qu·e sta forma i varii segni: toni oscuri, r ientramenti pluri.sistoli1ci, colasso diastolico d.elle vene del coJlo e tutte quelle mi•n ute parti- · oolarita obbiettiYe sull,e quali cosi competentemente ha scritto il Sacconaghi (1) . Pero se g rosse masse connettivali e callose si sta biliscono attorno al pericardio, questi tSintomi possono mancare, si ehe una pericar·dite adesiva non puo essere esclusa, rma ritenuta fra le logiche possibilita anche se manca la pseudocirrosi epa tica di origine perica.r·dica ehe car1a tterizza la malattia di Pick. Ma nel nostro caso due ultimi problemi vanno affrontati: l 'aneurism.a ao,r tico e 11a .m ,e diastinite. L'an.u erisma fr,equentemente provoca la sindrorne mediastinica, e, sviluppandosi dalla base dell'aorta, puo comprimere e , faci1m,e nte acquattare le n1olli pareti della vena cava, os·tacolan·done la co.rre111te e, col suo continuo sbattimento, anche puo provocare fe~omeni ·di trombos i e fatti reattivi icon success1va fiebite e periflebite, sieche pensino la ven.a puo finire per sco·m parire in mezzo alla gan.ga connettivale, ed essere spesso irreperibile .a~che al tavolo d 'autopsia. Ma nella nostra paz1:emte manca ogni nagionie o segno di a;neurisma: non lue, non differenze fra i due polsi, non Olliver, n,o n Cardarelli, :non Grocco. E sopra 1

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(1) SAccoNAGHI. La clinica dell 'adesion e pericardica. Edit. Luigi Pozzi , Roma.


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l 'ottusita: non .rumori di soffio, non toni vibrati, non fremiti, non abnor.m~ espansioni. Vero e ehe l 'an·eurisma dell 'ao.rta in. aleun1i casi, qua1J1do eioe sia saacrato e in p:airte o d el butto coagulato, puo costituir·e una massa pseudo-tumorale dura, solida, molto simile ai tumo.ri mediastiniei, e· ehe Sergen t e Dieula f oy hanno anche deseritto casi di aneurism1a, aortico associato a m ediastinite eroni1ca luetiea ehe sof focava e maseherav.a con la m.assa sclero-go·m mosa tutti i segni del primo. In un 1p.~ziente di Dieula foy anzi la eura speeifica pote talmente n1iglio rare la mediastinite, da r en.der palese l'aneurisma sottostante. Qualeh e rara volta inveee l 'aneurism a dell 'aorta si rompe n ella ven,a' ·Cava, e allora eon1pare una gravissima sintomatologia e si presenta un n.etto pol.so venoso positivo e una partieola.re sintomatolog ia ascoltatoria. Ma qui all'esame ra·di.ografieo m.a neano la form1a e le pulsazioni d ell'aneurisma, e inoltre, anziehe aversi una fenomenologia progressiv.ai, qui i sintomi son o .rimasti stazionarii e mon han.no aleun ti. po arterioso. E allora ab·b andonando il campo aortieo, entriam o in quelle delle m·edia,s tiniti ehiedendoci anzitutto se potremo essere nel campo di una m ediastiiD ite luetica. La sifilide, specie la forma ignorata, e spesso responsabile di m,anifesta·zioni eronieh,e produttive nel grau.de spazio linfatico :rapp1resentato dal m ediastino eon formazione di gomme o con n eo.formazione di tessuto conr1ettivo cicatriziale, condueendo alla viera n1edi.astinite sclero-gommosa luetica, eh e, ise diagnosti•c;ata, concede la guarigione, ma puo altrimenti fa.rci perdere i n ostri m alati. Io oo ho numerosi casi sott'occhio; uno di questi inizio con disturbi tipo asma bronchiale, cui seguirono poi attacchi a n.g inoidi e sen se di bruciore al torace. All 'inizio nulla di po sitivo eonvalidava questa sintoma tolog ia soggettiv.a e i suoi dolori fu·r ono interpretati di matura nevroti1ca, ma 1p iu tar<li a sm eIJ.tire liai diagnosi comparve ,e s'aceentuo un 'ipofonesi retro e parasternale, eon numero.si rumori aorto-pericardici di Groceo e la radio"' grafia e la Wasse.rmaiDn positiva confeirmaron·o la diagnosi di mediastinite luietica, eon· fortata ·d.a l gram vantaggio tratto dalle eure specifiich e. Ma q·u i lue non e ' e, perche manca l'an_flmnesi e ogni segno aortico, la Wassermann e ·n eg.a tiv.ai, e Je m.anifestazioni sono si anche su periori, imia abbiarno fatti !Ilotevoli anche alla base di D. N oi a];lbian10 affacciato •e )discu·sso malte possibilita, ma solo pe.r m·e todo didattieo', perehe altrimenti altra via e piu facile avremmo dovuto battere per la diagnosi di natura. Infatti se tubercolari furono la prima .p leurite e l 'empiem.a , non e piu ,semplice e logico pensare ehe speeifico possa esser stato anche tutto il .seguito della sintomatologia? 1

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Pe r quallllto riguarda il polmone voi ricorda te ehe l 'a;mmalata presanto un1ai vomic.a, e poiche non vi furono dati conereti pe.r amm.ettere un .ascesso polmon.are, la possiamo pensare dovuta a d un emipiema interlobare apertosi attraverso un hronoo, e di naturfa tubercolare, dato a.nche ehe l 'am.m alata ci assic ura ehe il liquido emesso fu eguale a quelle estratto colle torace.ntesi ripetute. Oiggi !IlO~ :abbi~m10 isoffio bronehia1e, ma m!ancano1 1rantoli gocrgogli.anti e eOilJsonan:ti, n-0n c 'e nessuna V1airiazi-0Jle n·eil reperto percussorio e ascoltatorio nelle varie posizioni e sotto i eolpi di tosse, e il timbro del soffio n on solo non e anfo·r ico, rrnia e esteso a tutta la b.ase : non si tratta qui.n.di di uni fatto cavitario, ma ·di vasta sclerosi ·p olmon.ar.e con form.azione di una m.assa conniettivale solid.a n el lobo m edio e inferiore, a.ddossata al grosso bronco eh e ei t:ria1smette il soffio e ehe ei da il notevole rinforzo ·della voee so•n ora. Abbiamo inoltre gli e.siti plastici della precedente pleurite empiematica del grande cavo e d el1'inLerlobo e probabilmente aneh e pleurite mediastinica affezio1n e quest 'ultima, con1e sa· 'Pete , di diffi1c.ile ·diagnosi. E allora se tutto sembra poter essere di na tura e figliazione specifiea occorre determinar:e la co.n1dizione morbosa del mediastino. ·Un Jaseesso fr.eddo ;di ,o rigine 'periostelale puo qualch e vol ta a n eh e arriva.r e a dar fenom eni di compre&s.ion·e sulla cava, m1a questo n on e certo .p robabile nieil n ostro caso Potrebbe an Qh e .esservi ad.e.nopati.a &p•eeifica o linfopatia del m ediastino analo.ga a qu~p.to1 si ha a lle .aisoelle e alla sopracl1awicolar·e; ma ad ogni modo non tutto o solo puo esseve linfopatia. L 'esam.e ra·diografieo infatti ci mostra un opa· camento ,d i appar ente origine pleurica a contorni regolari c sfumati, eh e 1coinvolg.e l 'ombr.a cardiaca e eh e si vede distinto dalle linfoghiandole dell 'ilo oail cificate, si ehe puo 1.tt1iuttosto ·d iscutersi uin a m ediaistinite callosa in·duritiva specifica. II m ediastimo costituisoe un conridoio in 1cui e gar.antita l 'integrita dei numerosi organi eh e vi sono oontenuti o ehe vi passano, ma tutto questo finche, per dirla con un 'espressione felice del Bergmann, !IlOn e ·com· promessa l.a sua neutrlalita. A volte infatti esso e occupato da un 'estesa essu1dazione pla'Stica, -0rganizzata, ehe colle su e travate connettivali avvolge tutto 1oome in un guscio comprimendo, deprirruendo, stra'!lgolando i vasi, stirando i varii organi e dando cosl il quadro 1an.a tomo-patologico ·della mediastinite callosa„ associata spesso a pericar.dite adesiva. E allora a ,seconda dei varii rpunti piu o m eno comprom·essi , avremo i distur?i I?iu va: rii , i quadri piu diversi: fenomen1 d1 stas1 Iin.fa tica; fenomeni nervosi a carico del vago, del iricorrente, del simpatico; disfagi.a • e com-• promissione della tra1ahea; e iemomen1 venos1 1

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se la cavta• (o le vene in genere) e strangolata dal eonneLtivo ehe si retrae. Qualche volta si puo avere anehe emdoflebite speeifica prirrnar1a ~ noi abbiamo visto il caso deseritto dal &nti; cio e eeoozionale. in genere invece essendo piu freq.uenti 1 fenomeni venosi da 1oompressione estri.nseca. La diagmosi talora e faeile, ma talaltra diffi eilissimla1 speeie agii inizi. Noi abbiamo visto infatti · un caso iniziare eon. aeoossi ricoTrenti di tipo asmatico e nel q·uale il 50praggiungere di un ceirto turgore alle mani e al volto, di uno stato di sonnole11za ·e apatia, e di partieolare semsibilita a l .fredd-0, ci Javeva flatto pensare a il 'ipotiroidismo cronieo degli adulti. Ma m.essun effetto si ebbe dalla tera pia tiroide.a, mootre la dispnea da saltuairia si feee eontinua e progressiva, e eomparvero rantoli fini e erepit1i in tutta l 'area toraeica, e infine edemi n1anifesLi e ottusita alla pereuss.iome. L 'esame .radiografico, a ll 'inizio negativo, eon l aurrrw:n:Lare e l 'inveeehiare d·e l tessuto eonnetlivo piu o_paioo, permise di confermare poi la diagnosi di mediaslinite speeifica eallosa. Ma, torniam·do a l no tro caso, data la pleurite purulenta durata oltr·e un anno, n on illogieo sembra subor.dinarvi la mediasti.nite e la selerosi fibrosa ·del polrnone e l 'adenopatia speeifica alla regione sopraela vico iaire per diffusione linfatica. Ma tutto non e ehiaro: molti sintomi mJaJDrcan-0 o sono fuori r egola. Cosi per es. inanca l 'idrotorace ehe si ha tainto frequenten1ente quando l 'azigos e compressa, il ehe a vi6Ile quando tu tta la cava e g,ravemente eoin11promessa. Mancano i fenomeni nervosi, quelli a carieo della traehea e dell 'esofago , organi questi ehe sfuggono per ora alla 1COrnpressione, cosi come vi fugge il dotto toraeieo, ehe, se eompromesso, e causa di ehilotoraoei. Manca infine qu·ello ehe e dato 1come si111tomo prineipale della m ediastino-pericardite calloSia(: il polso paradosso di KlllSsmaul eh e si ha quando la pal pazione o la regi;strazione del polso durante le profonde inspirazioni dimostra un rimpiceiolimento o la seoaniparsa dell ond.a, ehe r icompa.re o cresce i11ella sueoessiva espi:razio1te. Moltepliei JSOno le 1$piegazioni date per questo feno.m ieno: seeondo Kussmau l sarebbero le fimbrie selerot~che ehe eircondano l 'aorta e i gros.si tr-0nehi arteriosi, eh e durante l inspirazione stiramo e strozzano il loro lume. Altre volte esso sarebbe :rifl esso d'ordine nervoso; in altri 1casi ancora, dipen.de dal ßartto eh e, m entre il toraoe si dilata, l 'ingresso d ell 'aria e ostaeolato da una stenosi del tubo respir.atori,o si eh e allora aum enta la pressione negativa intratoracica e aumenta quimdi anehe la quantita di sangue nel piccolo eircolo, mentre m eno ne arriva all 'aorbai e a lla periferia. Nel campo pediatrico infatti 1comrpar sa di polso paradosso in eorso di erouip eostit·u isee 1

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per questo indicazione a lla traeheotomia. Nella 111-0stra malata probabilmente manca, perehe l 'inspirazione e ta.nto defieiente per la pleurite e selerosi polmonare D. ehe non rie.necessaria differenza di sce a• determinaire la • press1one . Si afferm.a non a ragione eh e polso p,ar.adoso e turgore i1n1spiratorio d elle vene ·de l collo s0010 due sintomi suffieienti per la diagnosi di me.diastinite e di 1pe.rica:rdite, poieh e essi non so,no eh e . segni di g rantle presu11.zione e altvesi possono mancar e, eom e m.a!Iloano nella nostra 1rnalata , forse a:n.eh ei per il eostante turgore delle vene del eollo e per l 'ingomhro <lella cava superiore. La tosse, il !Catarro poi, liai ·dispnea e i fa tti ascol tatorii n~l eampo :vespiratorio, ehe da qualehe tempo sono sopravvenuti, possono trovare la loro causa n el fatto ehe la massa conn eLtivale nella sua progressiva evoluzione va coinvolger1,do e con1·p ro,m ettendo ·anche le vene [polmonari provocan.do cosi la s~si nel piacolo eireolo e la eon1parsa di numerosi rantoli. Ci sembra cosl di aver dimostrato ehe "Ia circolazione nella cava superiore e n ella ·nostra mialata abo.ltita probabilmente dallo .stroztzam1ent-0 causato da un proeesso di me.di.astimite callosa originat osi ·da propagazione pleurica, senza poter eon sicuretzza escludere la trombosi venosa possibile, ma per IIl ull:a necessaria a spiegare la sinto!Th3.tologia. Ma se tutto porta ad intePpretare in questo modo il tipo e la lllatuTa della lesione del n1ediastino della n os.tra malata, 5arebbe un grave errore eselu·dere la forma n,eoplastica riportandoei a lle eo.n siderazioni ·dette piu sopra, nel qual ca so ·dovremmo ammettere upa f orma m,i sta, nel senso ehe la neo plasia si sia venuta a·d impiantare s u un, pree sistente prooesso specifioo. , E eosi ho presentato il 1c:a·so e ricordato in oorso cli trattazione numerose ~eerteziie 'O errori diagnostiei, poiehe IIlulla e piu utile e istruttivo ehe ,ammonire ri~etutamente della facilita .agli er.rori e delle gravi diffieolta ehe continuamente si i.ncontra no nel campo della diagnostica. 1

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« IL POLICLINICO »

NOTE E CONTRIBUTI. ÜSPEDALE

S.

GIOVANNI

DI

D10 - TIVOLI

Contribnto clinico ed anatomo-patologico alla casistica dei vasellinomi con speciale riguardo alla Iocalizzazione 1nammaria. Breve rivista dell'argo1ne11to. Dott. CARLO CoLuccr, chirurg·o primario. Sono abbastanza num.e rosi i caisi resi noti di qu·esti 1speei.ali pseud·o-tumori secon.d ari ad imiezioni di sostanze medicamentose sospese o discio·l te in olio di vasellina o a lla introduzione di sostanze paraffinate per , copi cosmetici. Fra i lavori pubbli·cati sono molto impor.tanti quelli degli autori italiani eh e hanno avuto una :parte notevolissim.a nello studio dell 'arg·omen to. Queste n e oform~zioni han·n o pa:rti1colarita elinicl1e ed anatomopatologich e proprie ehe e utile richi.a111.are. Anzitu.tto la loro comparsa, dope· la iniezione, varia come limiti di tempo d.a 6 mesi ad uno e piu anni (fino a 14, 18 anni). Esse presentano spes o delle poussees la· tipo infiammatorio: .a volte, dopo essere rimaste per anni stazionari e otto l 'asp·et to di ·D1oduli iisolati, esse si aecrescono, ·confluiscono, prendono o autnentano le aderenze con la cu te e con· i tessuti sottostanti, restando p oi stazionarie nella nuova forma acquisita . Pereio il deeorso di queste ne of.ormazioni, ehe si presenta cosi caratteristicamente diseontinuo, costituisce uno dei punti piu oscuri, meravigliando com,e u1n a so,s tanza inerte ed ino.ffensiv.a per molti individui o rim.a sta tale per vari anni in altri, o al piu formando un piecolo no·dulo senza importanz.a clinica, dia lu·o go a.d un t:ootto a manifestazioni eosi importanti, spesso senzia- causa apparente. Si e fatto, quindi, appello anzitutto alla impurita del prodotfto, 1supposizione 'd imostratasi esa tta solo in pochi casi; all ' esistenza· di una infezione latente (Lenorrr1a nt, Bianeheri), ad uno stato di par,t i.colare debolezza organica per m .alattie infettiv·e gr.avi, con indebolimento dei poteri ·di riassorbimento (lesioni delle t erm,inazioni vaseola-ri, Nicod); lesioni neu.rot1rofiche e . distrofich·e ; cause {traumati~h1e (C~gn.ozzi), endoerin·e. Nel m.io caso i noduli ehe la p . .p·r esentava alla r.egione esterna delle coseie si ingna·n 1dirono, assunsero ad erenze alla 1cute e 1si diffusero alla regione interna, in maniera tale da .prendere l'aspetto ·di due pia t·roni a eorazz.a , simmetrici nei due arti, dopo una serie di bagni ,t ermali. I vasellinomi possono presentarsi sotto forma di noduli multipli o di un grosso n odo isolato. Se mul1

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tipli tendomo, eome si e detto, ad ingrandirsi e a fondersi, acquistando l 'aspetto di Ulla· tumefazione a corazza, situata nel connettivo sottoeutaneo, di eonsistenza duro lignea, a liiniti irregola.ri. La massa per lo piu non aderisee ai itessuti profondi ' ma a·de.risce intimamente . alla cu Le cl1e ,p reserita il fenomeno della buc·cia ·d 'ana·n eio ed .a nche grossolani infossamenti e retrazioni. Si ritrovano anehe alterazioni distrofiehe eutan ee (d1esquam.azione) e di,scromiehe. l1n qualehe ca so tali tumori sono d·o lorosi; })Ossono, per- la loro estensione e per i loro caratiteri fisici, provoca·re ostaeolo meecaniico ai movimenti, alla eireolazione e edemi. Il deco11so puo presentare, eome si e detto, delle recru.d eseenze infiamma torie fino alla produzione di veri aseessi; 1a.Jla apertura di questi si ha fuoriuseita di pus, a volte sterile, misto o n o a gocciolin·e di grasso. In un caso di Rose la suppurazione si ebbe dopo un aittacco di reumati&mo artieolaDe. All'apertura dell'ascesso seguono delle ·fistole e delle uleerazioni a lunghissimo ·decorso, spesso scambiate eqn ulcerazioni epiteliomatose. Vi puo essere, sp·ecie in queste condizio1n i, a·denopatia. In 1complesso l'1a,spetto di qtieste neoformazio·n i e polimorfo; Bareo ne distingue sei forme, alcune delle quali si possono ti~ovare nello stesso caso, in diversi stadi di evoluzione. La diversa form.a , a mio parere, puo essere anche ·data dalla sede in cui 1'imiezione e stata praticata, cioe se superfi_ciale o profonda, e dalla quantita di olio inietta,to. Ed a questo rigu.a rdo bisogn1a distinguere le iniezioni pratica te per uso· medica·mentoso da quelle praticate per uso cosmetieo, nel qu.a l 1caso e f.aeile ch.e maggior quantita di sostanza estranea sia stata introdotta. Le form,e distimte da Barco sono: 1) forma nodulare sottoeutan.e a (mono o polinodulare); 2) forma nodulare profonda, con svi_luppo lungo· i vasi e i setti intermuscolari; 3) forma .a piastrone ·diffuso, ehe presenLa piu spiecati caratteri infiammatori; 4) forma luposa (Favre e Civatte) con lesioni prem~nenti •cutan ee; 5) fonnia supp u!'laita o ulcerata; 6) forma saTco·m atoide, nell.a quale si ha da fare eon una forma diffusa a rapido sviluppo. Biondi raggruppa le va.r ie forme in: a) forme cistiche; b) forme nodulari; c) forme miste nodulo-cistiche; d) forme ulcerative . 1


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La guarigione spontaneia„ se avviene, si verifica median te un i1n ten.so processo di sclerosi, con notevoli retrazioni ehe possono c osti tuire ostacolo non indifferente alla funzione e defor111azioni rilevanti, dotDde il risulta.to deplorevole in molti casi di iniezioni di paraffina a scopo estetico. Qualcl1e volta si e visto sviluppain i un cancro su di un elaioma; cosi nel ca so di Spitzmüller. Anch e n,el caso di Scl1m orl si ebbe sviluppo <li u11 earcinon1:a man11nario 1nella sede di un paraffinom.a del1a n1amme lla. Rose descrive il caso di una signo1'a eh e aveva subito 20 anni prima delle iniezioni di paraffina nel seno, a copo e tetico . Presenta,ndo una grossa tun1efazione, fu operata di amputazion.e del seno; 1'e an1e istologico dimostro un adenooar cinoma e, reperto intere sante, ehe nel tessuto neoplasti1co era1n o dei piceoli ammassi di paraffina e nun1erose oellule giganti. L 'autore pensa ehe l 'ir.ritazione cronica, prodotta dalla presenza della paraffina, non sia estranea allo sviluppo del tu·m ,ore. Altro carattere in1portante degli elaiomi e quello diffusivo; a volte la diffusione a viene per eolata nei punti dcelivi , specie quando si tratta di quantita rilevanti di paraffina iniettata per seopi estetiei. Piu impor.tante, n ei casi cl1e piu ci interessano, e la diffusione discontiin ua ehe puo dare l ' impre sione di n1eta ta.., i. Per Chiurco e possibile una migrazione in tutti i punti dell 'organismo ove . i trov i r eti col o endoteliale; aleuni (Lenormant e Revaut, Faure, Civette, Biondi) pensano sia possibile la migrazione per via linfatica nelle linfoghiandole e anche per v~ai venosa in r egioni lonta11e dell 'organismo·; Cigno,zzi giustamen te :pensa ehe le disposizioni anatomich e d,elle apo n1evrosi, data la sede sottocutanea ·del tumore, n e condizion.ano la form.a e l 'estensione. Notevole per la dif fu sione del processo il .caso di Forestier nel quale , dalla regione esterna delle eoscie , sede delle iniezio1n i, le neoformazioni si estesero fino al poplite; nuovi foeolai apparirono alla faccia interna delle coscie , nel triangolo di Scarpa e n ella regione lernbare. L'aspetto mta'croscopico del taglio di que le neoformazioni e vario; il colori.to tendente al giallastro, a volte bi.a1n1claistro, com,e quelle della cicatrice, puo presenta.r e delle punteggiature emorragiche; spesso son.o evidenti delle cavita cistich e piu o meno grandi, dalle quali si puo av.e re fuoriuscita di sierosita di colore vario, con gocciole di grasso; in qualche caso in alcun i punti si trovano delle concrezioni calcar ee, esito de} processo di i1ncapsulamento del corpo e traneo; d1elle strie fibrose si dipartono dal centro del tumore nel grasso circa1

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SEZIONE PRATICA

sta11te, i11 tutli i se11si, deli111ila11do una grosolana disposizio11c al eolare. 1\.l tre voltß l 'aspetto de} tun1ore e I1ettamente eistico, COU t onienuto oleoso. Mo1to interes a11 te e l 'a petLo istologico. E . . so e caratterizzato da una prol iferazione eor111ettivale ch,e }) UO as u111cre div-ersi as1)etti seconido u'epoca ·di i111sorgen.za 1del tum.o re e clal centro .a ]l.a p eriferia di qu·esto. e 1'insorgenza del tu111ore e pi uttosto rece11te si trovano a ll 'esa,m 1e n1i·c,roscopico malte "\ie ~ ci cole o picc·ole cisti a co n ten uto oleoso (eh e potranno })re enlare quindi, la colorazion e caratteri.s,tica dell 'olio di vaselJina ir1 arancione con il blu-nilo) . Que te pseudo-eisti pos. oin o e ere , itu.ate i11 una gan ga ialina ( ico·d), o suddivi e da un reticolo amorfo formato , secondo ßia n cl1eri, da correnti di liquidi org.a11ici ehe arebbero deputa,te all 'assorbimento delle sosta nz e veicol.a te dall 'olio di vasellina, (liquidi orga11iei la cui a lbumina si e coagulata nell 'allestimento d1ei prep1airati), m·eI1tre l 'olio stes o di vaselli11 a vie1n e attaccato dalle cellul1e incarica,te dell.a ßa,g ocitosi, le quali seguono la rele formata dall e correnti di liqui.do organico , trovando cosi fa cilitato il loro compito. Cio eh e e importante e la fram.m entazione della ma, sa oleo a in piocole oleocisti, di cui alcune si veggono circondate da un ma1n·t ello proto1Jlasm.atico a tipo s in ciz~ale . La proliferazione eo·n11ettival e avviene per opera degli elementi fi ssi ·d·el connettivo ehe si trasformano in fibroblas ti, poliblasti .p lasmacellule c per Ia fuoriu.scita dei IJiocoli mononucleati dai eapillari. Il t essuto formaito· da qu·ete oellule , d1es tinate a lla fagocito·s i, si ritrova tutto intorno all e sfere oleose. Per alcu1n i (Lenormant e Ravaut) il processo .si estende dal centro alla periferia ; i hanno· cosi al centro mierocisti oleose in via di scomparsa; alla periferia cisti piu grosse destinate a subire ancora l '.azione cellul are; in altri casi la ·ma ssa oleosa trop1Jo abbondante non puo essere assorbita ed allora ·es a viene incapsulata e subisce I 'incrostazion e dei sali ·di calcio; alla perifieria di questo focol1aio, dove e stata possibile la suddiv1sione ·delle goccie di olio, sfug~ gite .alla m.assa principale, e possibile il meccanismo di fago citosi (Nicod). Qu,esto meecanismo spieg,a l ',e voluzione lent1ssim.a e l 'estensione indefinita ehe caratterizza no questi tumori; il processo di nieoformazione fibrocellulare si avra intorno a tu.t te le particelle oleose ehe si son o allontan.ate dalla m1a.ssa prin·cipale e, sia per la via lin fatica sia per Ia via venosa, avran•n,o riao-giunto altre regioni del eorpo. 1

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« IL POLICLINICO »

In un seeo11do p·eriodo g li elementi oellulari divengono piu numerosi e si ha nno in prevalen za cellule poligonalj a nueleo chiia·r o, riunite, senza sostanza inlercellulare, in formazioni sul ti po del tubereolo; un po ' piu tardiva sembra la eomparsa di cellule giganti, disting uibili da quelle d·el tubereolo perche non han!Ilo i nuclei solo alla periferia, come le cellule di Langhans , ma presen.tano nuclei ammassati anehe al oentro, 11anno un contorno protoplaismatico netto e no•n presen1tano traeeia di necrosi caseosa. In queste periodo· e nel prim-0 vi e 1aneh e neo form.azione vasale. Sulfa natura e sull 'origine ·delle cellule epitelioidi sono v.a rie le opinioni; pare probabiJ.e che esse derivino da ele men ti del si.stema r etieoloen dotelia le e sian o identificabili con gli emoistioblasti del 1F errata (istiociti di Aschoff)~ tali cellule (Chiurco) si vedono a volte ravvicinate in numero piu o meno g ra nde a formare tipiche cellule g iganti le quali eonservano le caratteristich.e 1stiocitarie dei nuelei anehe n egli stadi m .aturi (nueleo grosso, vescicol1are, a r eticolo b en evidente, a m aglia larga, nueleato). Granuli su·danofili si ritrovano n elle cellule epitelioi.d i e nelle eellule g iganti. In un terzo periodo si ha la costituzione di UIIl tessuto eonnettivo adulto, rare cellule giganti, scom pa.r sa dei vasi di neoform.azione; ra rame nte n el bloceo di connettivo sclerosato si vedono gruppetti di aa·v ita alveolare (gia piene di so·s tan za oleosa), senza imfi1trazione ce1llulare intorno , eio denotando ehe la ·SO~tanz.a oleosa h a perduto ogni potere stimolante e.d e diventata totalmen·te indifferente al tessuto ospite. I molteplici aspetti d ei preparati istolog ici posson.o trarre i.n inganno, e principalmente le cause di errore sono: · 1) Le fo·r mazioni tub e~eoloidi ehe possono essere interpretate. com e veri tubereoli e far m.ettere la diagnos~ di tubercolosi (giova ricordialfe oome caratteri differenzia li la diver.s.a disposizione dei nuclei ·d ella cellula gigante, eon la mancanza ·di necrosi caseosa, e la p.resenza di. . vasi neoformati n egli aggruppamenti ch·e si riscontrano negli elaiomi). 2) In un periodo dell 'evoluzione, quando sono scompa·r se quasi completamente le cellule giganti ed esiste un netto processo di sclerosi eon tralci di con!Ilettivo adulto e noduli di elementi epitelioidi, e possibile la eonfusione, specie nei preparati a fresco (Lee e Adair) con ~l eareinoma alveolare poten<losi seambiare i gru_ppi di eellule epitelioidi, in mezzo al eonnettivo eicatriziale, per pieeoli alveoli eance• ros1. 1

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3) Qualeh e easo presenta delle particolarita istologiehe i.n quanto sono assenti o sca.r sissime le formazioni epite.Jioidi e le cellule giganti. Coisi in sei casi di Barco, in quattro casi di De Battisti e 1F aeeini ehe riscontrarono « un prooesso infiammatorio o meglio irritativo cronico ·del tipo· linfocitario eon caratteri cl1e sono particolari e propri dei proeessi pro. . g·ress1v1 >> . II trattamento di queste 1n .eoform1azioni e, per g iudizio quasi con corde, ehirurgico e cioe consiste nell '.asportazione completa di essi. A vo1te esiste una a·denopatia il eui eontemporan eo trattam.ento ehirurgieo deve essere s ubordinato al giudizio clinico in vista del diverso caratte.re eh e la lesione presentera. Ma vi sono fo:r me a piastrone eh e oeeupano estesissime zon,e ; in aleuni di questi casi l 'intervento sara ancora possibile, a prezzo di concomitanti interventi plastici ; in 1alclllili cas i pero 1'estension e d,e J proeesso e tale da essere superiore alle :risorse chirurgiehe . Sono queste forme ehe s pesso presentano· le crisi flogistich,e ; il trattam ento a ntiflog istico, borsa di ghiaccio (Cig n ozzi), applicazioni caldo-umide (Ba.r eo) potra essere utilissimo. E ·da riferire il pair ticolare eh e e stato notato in aleuni casi la regressione d·e lle !Ileoform.azioni, dopo asportazioni pa·rziali ; viceversa in vari casi, pure do·p o asportazione eompleta della massa fibrosa , si e avuta reeidiva. Finalmente e da a ecenna rc alla somiglianza clinica e alla identita anatomo-istologica di queste form.azioni con la necrosi gna·ssosa spontanea. Com.e e n oto, questa affezione ha sedre .preferibilmente n ella mammella. Vari fattori sono stati invocati per spiegarne 1'insorgenza; una particolare importanza si deve attrib·u ire ai traumi . Per qualsivoglia ragione avveng1a· Ia se1ssione dei grassi in aeidi g.rassi e glicerina si ha eh e << il grasso disfatto · agisee comre ur10 stimol-0 d.a corpo estrar1eo n (Brancati). Gioia ha potuto portare la dimos~razio­ ne ch·e nei foeolai di liponecrosi ·s pontanea avviene ehe cc pe.r cause ed agenti tuttora ignoti, una pa.r te degli acidi grassi e dei saponi si tras formi' per perdita di una molecola di C0 2 ' in idrocarburi del~a serie pa.r affinica n. A parte il fattore primo etiologico, il proicesso patogen·etico .s arebbe ·du1nque in gran parte uguale e la distinzione diagnostica tra vasellinomi e liponecrosi spontanea non potrebbe piu essere assicurata da speciali reperti di colorazione (blu-nilo; eolorazione in giallo ara1n cione pallido dell 'olio di va.s ellina) o chimiei, ma soltanto dal dJa.to anamnestieo dell 'introduzione o m eno di olii minerali. D 'al tra parte questa


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S EZIONE PRATICA

distinzione diagnostica ha sc.ar so v.a lore. ~1ag­ gio.r e importain za ha invece il ricordare la fretfuente possibilita di insorgen za n ella man1111ella di queste n eo formazioni sia per lipo11ecrosi spontanea, sia ehe si tnatti di veri va~ellinomi , poich e la r egione mamma ria e setle pit1ttoslo comune di iniezioni di sostanze i11 edicam cnto, e, per po·r tare tutta la n ostra atLen zionie nei ca i dubbi ehe si presentas ero all ' esa1ne e n ei quali, trattandosi di ur1 org·ano come Ja matnmel1a, il sospetto va sempre a l tumore m.aligno. Molti, se 111on quasi tutti , i rasi conosciuti di necrosi g rasso a ·dell1a· m am 1nella sono stati opeTati con diagn osi di tu1nore inaligno; e ppure la ede di qt1e ta affezion e e prevalentem ente n el .g-ra so premammario e non n ella ghiaD.idola. Que to dice quanto a volle 1'apprezzamento clinico ricsca difficil e e la n ecessita della biopsia in tutti i cas i appen a dubbi di n eo formazione della t111a1mm e 1la. Rifc ri ~ co brevem ente i] ca. o capitato alla • • tn1a osservaz1one: 1

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Signora ~ .; ricover a il 21-8-1931. Sofferente di vizio mitralico in seguito a r e11matism o artico1are acuto, otto anni fa d11rante il periodo 1ac uto d el1'endocard ile, le ri:Irono praticate molte iniezioni fli olio cnnforato (preparazione con olio di vasellina). Per 10 piu queste iniezioni furono praticate nlla regionc estern a d elle coscie (n essunia alla r egione inlern a). Un a sola fu praticata n ell a r egione solloclavico lare d cstra e qui si ebbe suppurazione. In queslo pnnlo si formo u11 grosso n odl.110 fibroso, indolente. Altri noduli piu piccoli, in gr an nurnero, ~i formarono alla r egion e es terna. cl elle coscie. Tre onni fa, in seguito acl alcu11i bagni tern1ali, i noduli d ella region e esterna dell e coscic si ingrnndirono1, si fu sero, e vi fu esten sione de] proccsso n i:ll a r egion e interna dell e coscic. Da circa un anno ha i1obato Ja form az jone di un allro nodulo nella r egione del1 a n1am m ell n destra, a circa 10 cm. d al n odo sottoclavi·colare. Non h a nolalo dolore in corrispondenza di qucsto, m a 11 a o~scrv a lo come Ja tumefazione si vcnisse ingra ncJendo. Contemporaneamente dice cti esser e dimag rala: si fa visitare per sospet to cti lln tu morP m al igno. R . 0. Condi zioni gen e rali buone. Lieve dispnea. Vizio n1il raJico composto; r itmo ca rclj aco irregolare. Null a al torace . In corrispondenz.a d ella region e soltoclavicolare clesLra esistc un n octo aderente all a cule ed ai piani so tloslan li, di form a pressoch e circolare, d al <liametro di 6 cm. ; esso con 1a sua yarte m edian a raggi un ge j 1 margi.ne d estro d ello sterno e p1ar e <lderi sca profondamente al p ericonclri o cost nle. Al clisotto r1i queslo n odu1o, in co,rrisponden za dell a porzione superiore della r egion e mammaria , si palpa ttn ;:\gglomeriato di altri noduli, duri, della grossezza variabile cla un 'avellan n ad un cece; essi sono scagliona ti su di una li11ea eh e d nll a porzione superiore d ella m amm ella, p arte centrale, si volgp ohJiquaroente in b(lsso e al l 'estern o. Aderi scon o profon<lamente all a cute, eh e da il fen o-

1ne110 della b11ccia di arartcio; se111bra110 situali 11el grasso· pre1nammario e pare r he la ghiandola sia fuori d al pro"Cesso, in a J 'apprezzan1en lo clinico di tale fatto e poco 11ello. 1\ ell 'a cella non si p a.Ipano ghiandole. La regione nnteriore, eslcrna ed interna d elle coscie della p . n el loro 3° superiore e medio, so no cosparse da u11a infinita di n oduli confluenti, duri, eh e aderiscono profond am ente alla cute; quest a presenta in alcuni p1111 ti degl i infossa1nenti e notevoli alterazio11i d iscr omich e (colorito brunastro) c desquamazione .: i riodi confluiscono a formare una vas la coruzza, so1to i11dolenti. lJer qnesl 'ultima lesione Ja d iagnosi e chiara;. Cosi e anch e chiara Ja etiolog ia del nodulo sotto.c1avicoJare, d ove un '11nica iniez ione fu pratica'ta e supp·u ro; pit1 difficil e ri esce or ie11 lar si sulla ·n atura uei n odLili eh e esis lo110 n ella region e n1am1naria. In tale regione n on fu mai praticata ne$una iniezione; i 11odu1i tessi sono compar si i11 epoca molto pos teriore (sette anni) alla cura pratica ta. Questo viene r ecjsam en te afferma to d alla p. c dal di lei m arit o eh e c un distinto sanitario. I datj clinici lasciavano u11 a certa i11certezza ; e se cer li segni rleponeY011 0 per il tumor e maligno, la relaliva indipe'ndenza cl elln ghjn 11d ola dalla neo_;forn1azione la pre enza ll C] soggetto di altri vasellirtomi impon evano sen z ;altro una biopsia. L 'inLe rvenlo fu eseguito j n an es lesia Iocale.. Consistette n el togliere in blocco j} n odl1l o so lloclavicolare, i n oduli rl ell a r egione ina111n1aria, u na largia zona di cule, u11a porzione di rn a1111nell a; nella parte alta fu asportat a an ch e l 'aponevrosi e qualche fascio del g r. petlorale. II n odt1lo so tloclavicolare i cs lend eva fino qua i al 1narg ine d ello sterno, strc ttamente acl erente al p erjcondrio d elle oa.rtiJagini coslali. L '.aspe tto macroscopi co del pezzo asportato dimolra eh e il nodt1lo so tl ocl~Yi.co l are e formato da les uto duro, grigiastro, di appar enza cicatriziale. La parte 1nuscolare aspo rta ta e jndenne da lesioni . Nel grasso sottoc11taneo rlell a zona m ammaria si p alpano d egli 1spessimen li e si vede qualche formazione cistica, grossa co111e una le11ticchia, circondata da tessuto fibroso, den so, connesso con il gra sso d a l acinie fibrose . ' Qualch e n odulo, di esten sion e di circa J cn1cy., di colorilo biancogrig iastro e immedialam e11le sotto il d ern1a. Nel tPatto di mammella a:-portala si Yed on o· delle forn1azioni cistiche. F urono esaminati vari fran1m e11 ti (1). L 'esame microscopico cli un primo p ezzo eh e comprende un rtodulo sottocu Lan eo continuantesi r.on il d crma dell a regio.n e prem an1m aria dimostra al centro 11n a cisti ; Ja cisli 11a u11a parete conne ttiva_le, in p arte rivcstita c1 a epitclio cilindrico monost ra tifirn lo, eh e poggja su una esile m embrana ron11ettivale. La p arete si conlinu·a. co11 elem enti d i conne ttivo ricco di sosl anza fondam ental e e (}i fihrille; l e ceJlu] e d el con11et tivo appaio.n o fusate, e le fibre cos lituiscono una r ete a inaglie piu o m eno larghe eh e contengono fibrobl asli ; tra gli elen1enti fjlJrohl.as licj si ri11ven gon o anch e n11mer ose cellule di grasso ccl accumuli d i es. o. In qu~s to tess11to si ri srontran o vasi neoformati, eellul e fucsinofiJ e e cellul e giganti co11 vario nun1 e ro cli nu clei <iel tipo d i que1l] e d a cor pi slrnn ieri. 1

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La d e~cri zio11e i tologica ftt cl e tt a ta d al com pian lo prof. ANTO~ Jo Dro ~1 ~1 . (1)

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010

« IL P OLI CLINICO »

Il 1essu lo Jibr ohlasl ico non sempre e svilup)Jalo · d ifflisam en te 111a sp esso si riunisce in accum uli n odulari, simili1 a. tuber coli ; tra gli elem enti <li esso si riscontran o fig ure di cariocinesi de] tipo del diastro In t ali 11oduli si veggono spe-soo cal)illari e cellule g jganti , sen za n ecr osi caseosa eh e 11on si riscontra m ai, n eppure n elle formazioni d iffu se; eccezion almen te si trova q u a1ch e cellula g·igan te t ipo La.n gh an s . La stru ttura dei n oduli oltrech e d alle cellule g iga11 li e car atter izzat a d a formaz ioni epitelioid i. 1•

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zioni cis t.ic h e si rinvengono tra il tessuto di granulazione. 111 qualch e tratto acc11rnuli di linfociti e di capillari san g uig ni interrompono la continuita d ei nocluli a forma d1 tuber coli . In un altro frammento, prelevato d al tratto cl i ghiandola mammaria asportato, l 'esame istologico dimostra solo delle rare formazioni microcis tich e. Diagnosi istologica: malgr ado la presenz.a d i qualch e cellule gigante tipo Langhans, per le r ag ioni sopr a addotte, si p on e la diagn osi di elaiom a.

.... ula g·iga11te <la corpo slra11ier o; 2 n oduli di cell u le epitelioidi, separ ali cl a t1na t r avata di conrtettivo fibr oso. Scarso infiltra to li11foide; r esicluo d i tess uto g rassoso .

Fia. 2 (ob . · 7; ocul. 3). Gruppo d i cellule epitelioidi , dal contorno p oJigon.a1e, dal p r o loplasma ahbonrla11te, dal nucleo ovalar e o r otcmd eggiant e, poYer o di cr om atin a o vescicolar e.

Lacinie di con11ettivo den so, riccl1issimo di sos tanza fondamc11tale, inter secano la sezion e. E p rob1a.b ile eh e la cisti epi teliale osservat a sia di nalur a tra11matica; la r eazione d iffusa intor110 alla par ete della cis ti e i focolai n ella t on aca propria e· n el grasso sottocu ban eo son o d a m ettere in rapp or to con la formazion e <li u11 granuloma d a corpi estran ei. Si esclucl e la tt1bercolosi p er Ia 111ancan za rli n ecrosi c aseosa e p er la ricch ezza di v asi tlelle for n1azioni tubcr colifor m i. L 'esame di u n altr o frammento· d in1oslra eh e n el tess uto g r assoso sottocutan eo e n ella ton aca p ropria son o disposle 11urt1er ose formazioni ttiber coliformi, rot on degg ianti, submiliarich e, costit uile di solito d a cellu le epilelioid i: e d a cellt1le g igan ti d al tipo di q u elle da corpi stranieri, eccezionralmente qualcu n a di tipo Lan gh an s; capillari sanguigni sp iccan o in lnezzo al tessuto epilelioide. Le formazio11i t u ber colifor m i a volte son o aggruppate, disp o8te tra i fa sci di connettivo, e r app r ese ntan o come t111 te uto di g r a11ulazione, in prevalenza fibro bl astico , i n ter secat o da veccltio cor1n ettivo. Forma-

Ho voluto ren·d~re 1n oto questo caso, oltre cl1e per a ccresoer e il con.tributo casistico dei vaselli11omi , per insister e 1su questi p u11ti: a) ul possibile danno di iniezioni .d i sostanze i11edicam entose veicolate con olio di vasellina; b) stilla poiSsibilita di ir1sorge nza , do1)0 n1olt i anni , di un focolaio discon tinuo a tiJ)O metastatico·; c) sul ~rticolare eh e, n el mio caso, si e aYuta una est en sion e del processo, n ella localizz.azion e ia.Jle co,scie, dop o un.a cur.a term.ale; d) sulla speciale sede n ella r egio ne mamn1.aria di una n eoformazione con ca.ra tteri m olto sin1ili a qu elli di una neoplasia m align a (du·rezza, .adere n za .a.Ila cute con fen·o n1en-0 della bu cc ia di aran cio , irrego·l arita dei limiti e sc.ar ~ a appre~z.a bilita dell 'estensionre del proces-

FrG. 1 0 1icrof. ol>. 4; ocu lar e 3). (~el l

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SEZIONE

so nei var1 strati). Bisogna qui.ndi rieordare ehe la regione mammaria, sede di tante varie e eomplesse neoformazioni di diagnosi elinica spesso diffieilissima, puo essere anehe sede di elaiomi, data l 'abitudine abbastanza diffusa di praticare iniezioni nel gmsso premam• 1nar10. Appare evidente la neicessita della biopsia in casi dubbi. Come ho insistito, in un mio lavoro preeed·e nte, eon lo svil u pparsi di una eultura igieniea nelle masse, Ja diagnosi di cancro della mammell.a, ad opera del1a· biopsia, dovra poter essere fatta prima ehe i eosidetti segini caratteristiei de} canero, segni tutti di invasione notevole, siano manifesti. La tessa sana collaborazione chi.rurgica-aniatomo-patologica, permettera di risparmiare in altri casi, clinicamente sospetti di neoplasia maligna, un intervento radicalc n1utilante, perfettamente inutile. Qu·esto ri ultato si e potuto otlenere ne1 presente easo.

RIA 'SUNTO. L 'A. descrive un caso di vasellinoma con localizz.azioni m·ultiple di cui urua· alla regione i11ammaria eh e presentava caratteri mo.Jto simili a quelli di una neoplasia maligna. Propugna la necessita della biopsia in tutte le neofor1nazioni mammiarie di diagnosi dubbia. BIBLIOG RAFIA. B.\uco. Vaselli1101ni da lipovaccini. La Clini ca cl1irurgica, marzo 1928. B1ANCHERI. Vasellinomi. Archivio I taliano dj Chirurgia, vol . XXIX, fase. 4. BuANCATI. La necrosi grassosa della mammella. Arch. Italiano di Chirurgia, vol. XXVI, fase. V. C10Nozz1. Oleoconnetfivomi. Riforma ni.edica, n. 29, Juglio 1923. . . Cerunco. Contributo clinico ecl islopatologico at tumori elaiopatici o vasellinomi. La pratica chirurgica e delle di6cipline affini , novembre 1927, an110 II, numero 2. Io. Reperti istopatologici di due lumori elaiopalici. lbid,., a. II, n. 3, giugno 1928. . DE BATTISTr-FAcCINI. Su i cosidetti sarcoidi jtbroco nnettivali. Policlinico, Sezione Chirurgica, fascicolo 3, 1923. DE BENEDETI'I. Vaseliinomi e vaccinazione anlilijica. La fliforma medica, n. 51, 1923. Fo1tESTrE1.-L VaiSell l nomi tardit'i per iniezioni di olio di vasellina canforato. Bulletin de l'Association

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PRATICA

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rurgie, t. CXXXIV, fase. 2. cH,VARZMANN. Su lla c itosteatonecrosi traumatica sperimentaile. Annales de dermatologie et de Syphilographie, n. 5, maggio 1930. SPITZl\IÜLLER. Tumori da corpi estranei per iniezioni di parafjina.. \Viener Klinische Wochenschrift, i1 . 26, giugno 1929. V AN GELDREN. Moif.ificazio ni istologiche del tessuto sottocutaneo in seguito ad iniezione di paraffina. Virchows Arch ·iv. für pathologische anal.

und Phisiol. und für Klinische Medizin. fase. 3, settembre 1925. WILL1AMS Mc. Paraffinomi. The American Journ al of Surgery, vol. II, n. 2, 1927. KöRBLER. Un caso di paraffin oma del seno. Klinische \i\1ochenschrift, anno VI, n . 14. Per note biJ)liografiche co1nplete, specie anteriori al 1923, consultare i lavori citati. ..-

Rlcordlamo l,lmportante pubbllcszlone: Prof.

CUCLIELMO BILANCIONI

Direttore della Olinica Oto-rinolaringoiatrica della R. Univereita d·i Roma.

Manuale di Oto·Rino-Laringojatria Volume I. -

Parte GeneraJe.

Naso e cavita annesse. Un volume in-8°, di pag1g. XVI-524, .nitidamente ata.mpwto su oarta semipatinata, con 224 fil·g ure, in gran parte originali, intercalate nel teeto. Prezzo L . 5 8. Per i nostri abbonati sole L. 53,25. Volume II. -

PARTE PRIMA.

Bocca - Faringe - Timo - Tiroide Un volume idi pagg. VIII-336, ni·t idamente stampato su carta eemipatinata con 234 figure nel testo. Prezzo L. 45. P er i noetri abbonati sole L. 41,90. Volume II. -

PARTE SEOONDA.

Laringe - Ti;achea - Esofago Volume di pagg. VIII-594, niti.fiament.e stampa,to dU caTta. semipa!tinata.. con 404 ftgure nel testo. Prezza L . 6 8. Per i n06tr.i abbonati eoJe L. 6 0 im porto fra.noo.

L'orecchio.

Volume III. Volume di pagg. VIII-568, n:i.tidamente etampa,to, o<m 312 fi.gure interealate nel teeto. Prezzo L. 6 5. Per i no.Etri abboniati sole L. 6 0 in por~o franco. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Uffiolo Poetale Snooursale diciotto, ROMA. •


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« IL P OLICLINICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE. R. CLINICA PEDIATRICA

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RoMA

Snlla terapia della malattia scafoidea di Köhler. Dott. MARIO F ABERI , aiuto vol. Da quan·do Alban Köhl ~r deserisse n el 1908 la for m a morbosa eh e oggi v.a sotto il su o nom e, le osservazioni clinieh e in proposito si sono an d.a te moltiplicando, e si e b en p otuto definire il qua dro radiolog ieo car.atteristieo , ehe permette di formulare eon fa cilita la diagn osi . La sinto·m atolog ia elinica, infatti, e searsa e, si puo dire, limitata al dolore sul dorso d el piede, eh e rende d iffieile o addirittura impossibi1e la ·deambulazione, e ehe si eon stata vivissimo alla pression e esercitata in corrispondenza dello sca foi~e , m entre i tessuti eh e lo rieopron o n on m ostran o alte.razione di sorta. La forma e, in gen ere, monolater.a le, b eneh e se n e sia n o ·descritti casi di bila tera le (Wilkä, Müller ). L 'eta, da quanto si apprende dai casi della letterat ura , non sorpassa in gen ere i 23 ar1ni , m a Wilke n e ha descritto un caso in donn.a di 60 anni, la qual e, a 23, ,aveva g ia presentato gli stessi .disturbi . 11 qua dro ra.diologico tipi co e stato poi ben precisato da Mou ch et e Roe·derer . Lo scafoide, infatti , e m odifica.t o: 1) nella forma, perch e apparisee appiat tito, a galletta , con perdita della convessita anteriore e della concavita posteriore, assum endo qu.asi J'aspetto di un di sco bicon ca vo , a ma rgini irregolari , dentellati , con rugosita, sfran giatur~ eoc.; · 2) n-e} volum e, per riduzion e a 1/ 3-1/ 4 d el su o spessore; 3) n ella· sua architettura, perch e appare conden sato , piu caleificato della norma , con perdi ta dell e trabecolazioni. Notevol e disaccordo esjste invece rig uardo alla patogen esi della m alattia , poi1che molte ipotesi son o state formulate dai vari autori . Il l(öhler , a.d esempio , parlo di un arresto di sviluppo d el nucleo osseo, m entre il Prieser accennava vagam ente ad un disturbo nutritive. La si filide n on semb ra a vere im portanza alcuna (Mo,u ,c h et e Roederer , Lecene e Mouchet), e cosi pure la tubercolosi n on e in cau sa, per qua n to in un ca so di Herzog , in un bambino di 4 anni , la .m alattia prog redi nonostante il riposo a ssoluto del paziente, e si sviluppo piu 1

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.tar.di una tube.rcolosi ossea, con punto di partenza da l navicolare. In qual che rarissimo caso si ritrova nell 'an??1nesi un trauma recente (Gal·dan), m entre p1u volte e stata notata c oncomitanza di otite media purulenta (Behm, Estor, Sehultze, Galdan). ·Dati piu positivi sembrerebbero potersi rilev_are da!le rare. occasion i in cui si riusci a prat1care l esame istologico dell 'osso estirpato. Lecen e -e Mouch et, in·fatti, nello SC(\foide tolto ad un piocolo paziente di 8 anni misero in evidenza un p.rocesso osteomieliti~o atte~uato. Senonch e Müller , procedendo ad analoga r1cer ca, non trovo alterazione istologica alcuna. Alb.e rti , in uno studio sintetico presentato qual ~ r elazi.one al 7~ con gr esso di Radiologia m e d1ca I tal1an.a , sost1en e eh e il morbo di Köhler pu o rientrar e n el gruppo delle cosidette « distrofie epifisarie giovanili n, ehe comprende numerose altre form e ossee : sindrome di C_a lve-Perthes d ell 'epifisi femorale superiore; s1n·drome m e.t ata,r sale di l(öhler; m. di OsgoodSchla tter; osteocon drite vertebrale g iovanile di Schenermann e cc . Le analog ie tra i va ri qua dri sarebbero di c~rattere clinico, per l 'eta di sviluppo, evoluz1one lenta ecc. , nonche di carattere radiologico ed a n atomo-patologico. .L.' A. n egh er ebbe la presenza di fatti flogist11c1, amm.e tten·do invece quelli di neerosi per insuffieiente vascolarizzazione. Tale opinione si a ccorda con quella di Behm, eh e, in una sua osservazione istolog ica, trovo appunto una n ecrosi anemica dell'osso. Citer emo infine una ipotesi r eeente di Seldowitz e Zintba um , i quali credono necessa:rio di conside rare aneh e un eventuale fattore ra.chitico, poieh e in un loro caso, riguardante un bambino di 6 anni, si ebbe rapida guarigione clinica e radiologica in seguito a terapia U . V. e olio di fegato, accompagnatasi col ri torno ai v.alori normali d el fo sforo inorganico il quale , all' inizio della mala ttia , era nettam en te diminuito. La prognosi della malattia e fausta , e in tutti i casi ·deseritti si o.ttenne la guarig ione, m eno in quelle sopracitato di Herzog . Tale guarig ione, pero, secondo gli ·AA., e lenta e si parla di una m edia di 1-2 anni (Galdan, Mouch et e Roederer, Hauser ecc. ) L 'a,ceordo, inoltre, e unanime nel giudicare necessaria l 'immobilizzazione del piede ma lato. Secondo H.a u ser , ad esempio, il trattamento immobilizzante dovrebbe p.rotrarsi per almeno 1

1


[ANNO XXXIX,

Nu~r.

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SEZIONE PRATlCA

3-10 settimane, applicando poi calzature ortopediche, onde proteggere da eventuali traumi. An ehe Schroeder par la di a pparecchio gessa to e riposo in letto, e Comby consiglia del pari immobilizzazione completa, seguita dall 'applicazione di un 'asticciuola. n1etallica per evi tare attitudini viziose. · Tutto questo, naturalmente, pur ragg iungen·do lo scopo di guarire, obbliga il paziente ad un riposo pressoche assoluto e protratto, ehe, specialmente se si tratta di bambini, non e sopport.ato di buon gr.ado.

L 'esame ob., praticato in questo· periodo, mise in riJievo una dolenzia acce11tua1ta alla pressione sul dorso del piede stesso, verso il suo bordo interno . La cule, al disopra della zona dolorosa, non era arrossata nc ad erente ai piani profondi , ed i mo. v1me11 l i attivi e passivi dell 'articolazione tibioas tragalica e delle dita erano tutti possibili e indolenli. Non ebbe mai febbre, Nega·t ivo l 'esame delle urine · e 1f R. V\' . nel sangue dei genitori. Cutireazione "'~. L'esame chimico (lel sangue della bambina dette ur1 contenuto di calcio (10 2) e di fosforo i11organico (5,1) del tutto normali. II 22-~II-30 fll eseg11ita una radiografia, ehe 1

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~~

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., . •

. . F1a. 1.

Solamer1te Seldowitz e Zintba um 1 piu sopra citati, avrebbero ottenuto guarigione dopo sole 4 settimane. Ora noi, pur non partendo d.al presupposto paiogenetico espresso da tali AA., abbiamo egualmente cercato, in un caso venuto .alla nostra osservazione, di agire con mezzi fisi ci diretli, senza immobilizzare la parte mal ata . Si tratta della ban1bi11a M. F„ di anni 6, da R oma , nella Clli ~namnesi famili are si ritrova so1amente ~l d a to ehe la madre soffri di coxite al 1'eta di 26 anni, mentre il padre ed un fratellino godono di ottjma sall1te. La ban1hina soffri a 2 anni' di cis ti~e, ed a 3 contrasse malaria, di cui guari p erfe ltamente. E stata poi sempre bene fino al dicembre 1930, allorquando, senza causa apparente, ne morbosa ne lraumatica, comjncio ad accusar e in corrispondenza ,tel piede destro un dolore spontaheo, ehe, a poco a poco, diven11e cosi intenso da impedire l a deambulazione.

rnise in evidenza le ti.pichc alterazioni d'ella scafoidile descritta d al 'Köhler (fig. 1) . Ne l mese di g en11aio 1931 furono iniziate applico.zio ni di ctialermia e di raggi U. V .., contempora11eamenlc, prescr~vendo in pari temp-0 dei preparati di ergosterina irradiata e di calcio. Lc ap1)licuzio11i, ß. giorni alterni, consistettero 11rer isamente in diatermia : App . Siemens, 1/2 Amp. ~~O m. ', con piastra sul dorso e sulla pianta del piede, e in raggi U. V. : lamp . Bach, cm . 60 da , 30 m ' . . ,. i.1ID.a Duranle il periodo di cura l a bambina. fu mantcnuta in riposo rela1~ivo, poiche gia dopo la 5a. npplicazione, essendosi calmato il do.Jore spontan eo, la deambulazione fu di :n,uovo possibi)e .. Anehe obiettivamente Ja dolorabilita scemo in man iera r apida, fino ad apparire appena accennat.a alla i)ressione molto profo11da. Il rr1igliora1nento prosegui sempre piu netto, n o110„trtn1C' eh e l a cura fasse praticata e-0n molta irregolarila, e n~l mese di febbraio la barnbina era g ia torna~a alle sue passeggiate ed ai suoi giuocb i, scnza accu sare disturbo alcuno, si da po ler dich~arare avvenuta la guarig ione clinica.

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POLICLINICO »

LA ra<liografia rli controllo, praticata jJ 25-3-31, mostro un processo di ricostituzione avanzata dello scafoide, con tendcnza netta a riassumere la sua forma normale (fig .. 2). Le applicazioni diatermiche ed elioterapiche simultanee furono in totale 24.

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affinehe .m igliori lo stato di nutrizione dell 'osso malato', e se ne favorisca la. ricostituzione. L'eventuale applicazione di un tale metodoin altri casi c-0nsimili servira a confermarneo meno il valor-e, d.a ndo la possibilita, in ca1

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1

.

FIG.

Da quanto precede risulta evid,ente ehe , nel nostro caso, il migliora.m ento si e avuto con 11na rapidita ehe non e dato riseontrare negli altri casi della letteratur.a, permettendo alla hambina, dopo poehi giorni di eura, di tornare all.a vita normale de.lla propria eta. Non possiamo invero prendere in eonsiderazione l 'ipotesi di Seldowitz e Zintbaum, ehe pensarono alla possibile esistenza di un fattore Tachitico nella genesi della malattia, poiche, prescindendo ·d.alla unicita della loro osservazione,· i valori del ealcio e del · fo sforo sanguigno furono nella nostra malata del tutto normali. Il suecesso della ter.api.a applicata, nel nostro caso, valorizza invece l 'ipotesi patogenetica dominante gia accennata, secondo la quale l.a malattia di Köhler sarebbe dovuta fondamentalmente a.d un disturbo nutritivo dello scafoide. NeI nostro ·caso, infatti, si utilizzo da un lato 1>.azione iperemizzante del calore penetrante diatermieo, e dall 'altro lato quella stimolante ed eutrofica dei raggi U. V. Se a, tutto cio si aggiunge il fatto dell 'introduzione di sali di calcio, e di un preparatö di ergosterina irradiata ehe ne facilita la fissa' zione, se ne puo dedurre ehe, in tal modo, vengono a 1~ealizzarsi le condizioni piu favorevoli

2. .

so positivo, cli conseguire degli ottimi resultati, in inaniera semplice e r.a pida. -

RIASSUNTO. Viene descritto un caso di malattia scafoidea di Köhler nel quale si ottenne rapida guarigione in seguito ad applicazioni diatermiche e di Ptaggi U. V., senza immobilizzazione della parte, e si discuto·n o le ipotesi patogenetiche emesse dai vari AA. a proposito di tale forma morbosa. BIBLIOGRAFIA. " ' ILKE. l{öntgenpraxis, II, 16, ~1üI.LEn. Deutsch. z. Chir., 201,

A.

1930.

84. Journ. de rad. et

A. MoucHET e C. RoEDERER. d 'elect., VII, 4, 1923. P. l~EcENE e A. l\1oucHET. Ibid., VII, 8, 1924. H. HERZOG. Röntgenpraxis, II, 18, 1930. D. GALDAN . .Tourn. de rad. et d'elect ., XI, 3, 1927. BEIIM. R~f. in: MARCHAND. La Scaphoidite tarsienne des jeunes enfants. Paris, Arnette, 1923. EsTOR-SCHULTZE. Rif. da GALDAN. 0. ALBERTI. Rad. med., 9, 1922; Atti del VII Congr _ rad. m,ed. it., maggio 1928. M. SELDOWITz e L. ZrNTBAUM .. Journ. Am . Med _ Ass., 90, n. 20, 1928. W. HAU SER. _l\.m . Journ. Dis. Qf Child., 37, 1929L. Sc1:1ROEDER. Ibid., 28, 1924. CoMBY. 400 consu lt. mal. enj. Masson, 1930.


[A NKO

XXXIX, Nu ?\t. 16]

SUNTI E RASSEGNE. ·c u ORE E \ l.l\.SI SANGUIGNI. La prognosi nelle mala.ttie eard_iache. ( I\ . 0 . MooN. Th e Practitioner,

febbr~

1932).

e.

Dal ·p1unto di vista d eilla progn osi , a~ zitut­ to essen zia le d.istinguere i d u e g ru pp1 d1 m1a.la ttie cardia:c.h e : da un lato quelle ·d ovute a r euma tiis m o, cor ea, scarla ttina , eh e si m a nifes tano in um' eta a n cor giovanile; d.all 'altro le m .ala ttie d ovute a condizioni de~en erative od a·r lerio-seler otich ei od a sifilide e eh e n on com I)(lion o 1c.h e n e lla seconda m eta d el1a vita . Ta le distin zion e e m olto p iu impor tan te eh e quella basata sulle singole valvol·e a ffette; la pr ogn osi e m olto :p iu favor evole n ei casi . r eun:iat5c i in c ui le le ioni tendon o a lla staz1on ar1eta, m 'etn tre n ei rasi a rterioscler otici o sifilitici , son o uene11a1lmen.te p r ogr essive. ell 'eta i n fa n tile, 'Ope-ro, sebben e le lesioni sian o gen eralme nt e r e uma tic b e, la progn osi e di solito seria peTch e, altre a ll 'endo.ca rdio , sono eom prom essi il miocardio ed il peTicardio i.n, una vera pa11 ca rdite. M ALATTIA

615

SEZJONE PRATICA

AORTICA .

In quest o caso e evidente la differ en za fra le forme di origine reuma tica e quelle a rteriosele rotich e. Nella prime, le le ioni (escluso un even t ua le ulterior e a t taaco di reu n1atism o) sono . s tabilizzat e e la progn-0si e a bhastanza favo r evole, n on sol tanto per la durat a d ella vita m a a n ch e per la qua.n tita di lavoro eh e l 'indi'viduo puo 1presta;re. E :proprio in qu~sta m a lattia , eh e l 'individuo puo ·d ar e la m ass1ma qua n tita di lavoro; dura n.te la ~erra , l 'A. h~ a vuto m ol'tei volte l 'occas1one d1 osser vare de1 solda t.i ehe prestava n o servizio attivo in fa nteria e eh e, esa.minati per altre m alattie, si ri: scontra r on o ia:f fett i da lesion.i aor tieh e. Ta l1 individui , sebben e mi.no rati in conf.ro·n to d ei n orma li n on h anno al eun bis-0gn o di fa re una ' . vita sed en ta·r ia purch e abbia n o un certo r1g ua rdo n ella soelta d ell 'oceupazione, ~e~la ~e­ golarita d el lavor o e nel m odo eon cu1 1111.p1egan o le or e liber e. Nella forma a rteriosclerot ica , le le ioni so110 fa talrr1ente progr essive, sebben,e eon un tratt.Ja... m ento a dat to possan o subi:iie1 aruc.h·e <lelle soste. Un ver o m igliora.m ento n on si p u o a ve·re. a ca.usa ·d elle m odificazioni suhlte dalle cor onar1e. . . . . . .' Sono quest e eh e dan,n o or1gin e a 1 s1ntom1 p1u g r avi conness.i eon la m alattia aortica, cioe alla angin.a pectoris e eio n on solta.n.t o p·er il fa tto d oloroso, m a a n eh e .p erc.h e esse in,diea·n.o una p roba bile d.egen enaizion e d el .m iocardio con la n·Linaecia di m orte improvvisa. Nelle forme a·r teTiose d ella m.aI.attia aor t ica eh e son o di oTig ine isifilitica, si d eve esse1

1

r e m olto riservati n ella prog;n osi per eh e, sebbe11e tali form e r ispondan o a bbasta nza b ene al tra ttament o antisifi litieo, ha nn·o una tenden zia s11ceia le alla n1 or te improvvisa, per il fatto c.h e il miocal'dio e anch 'esso eomprom esso. P er quanto rig uar·da i segni fisiei, si osserva cl1e qu.an to piu fiaceo e il pol so, tanto maggior e sara il r ig urg ito. Scar sa importanza hanno i ca mhia m enti d.ei rumori ; m .aggiore sig nificat o hanno inve1c.ei le modificazioni d ell 'ottuisita c';ardiaca , di eui l 'aumento d el d ia.m etro trasver sale e di cattivo se.gn.o , m entre e U1I1 seg no fa vo r evole l 'aume nto de l <lia m·e t~o ve rticale. Quando poi il secondo suono sul focolaio aortieo e s ulla carotide e d el tutto nascosto dal rurr1or e diastol~co , se n e puo d edurre eh e· il rig u rg ito e eo11s ider evole e eh e, quindi, la prog uosi e catti va . 1\{ALATTIA MITRALI CA .

E quasi sem p r e associat a a lla m a lattia reurna tica ; la s te n os i mitra le semh·ra seguire di i1r e l'e ren za le form e d el tutto lievi , eon dolori i11de fiiniti iagli a rti o eon una certa rigidita del coll o. La l esi on e e piu eomune n elle d onne ch ei negli uo mlini e per lungo te•:mipo pu.o non .d a re si111Lo1T1i serii . 1]ToIBe le d on·n1e , a causa d e lla vita p iu sedentaria r ise.n.ton o m en o degli uom"ini le co nsegu en ze ; il eu or e, secondo l 'espression e d ei fra n eesi , e r egolato p er un piccolo lavo ro siech e, eon un re.gime ad a tto di vita la lesior1e puo esser e porta ta per u•n, Iungo nu1nero di a nni e til1o n costituire un intraleio ne p er il .matrimonio, n.e per la g r avida nza. Qua n·d o p.ero questi c.u ori ineominc ia no ia 1nos tra·r e segni di d eb olezza, l 'efficienza non vien e f.aeilmente r estaurata . La ste·n osi d·ell'orifi cio mitr.ale provoea un imperfetto rjem1pi1n en to de l ventricolo; p er con segu en z.a , il cuor e riceve una qua ntita in sufficiente di sangue , 5icel1e n e segue la d eb olezza cardiaca. La .ster1 osi mitrale eh e si ma·nifest a ·n.ella fan ciullez1..a. ha l1na progn osi p iu seria di que lla eh e si h a n ei primi pe·riodi d ella vita a dulta e queslo princip.almen te per ch e l 'ori fici o stenosato n on aumenta di a mpiezza .m.entre la cr eseita d el c uore continua. Questi easi ra ra m ente .r a g<TiuiDgon o i 40 anni. Un segn o sfavor evole e da <la l catarro b·r onchiale, tan to piu fini sono i hron chi coinvolti e m aggior e la diffusione de l p rocesso , tan to p iu cattiVia• e la 1prognosi. I .'emottisi, p er o, n on e n ecessaria m.e ntei 11n se• g no ·ser10. tF req-µem te co.n1plicazion e 1d·e lla ste1nosi mitra liea e la fibrillazion e a uri1c.01.are; m en.o eo- . rnun e e l 'ais sociazion e con l 'arte.r ioscler osi; e in q uesta forma eh e si h a piu facilmente l.a tromb osi , .m•entre l 'embolism o e piu frequen te n ella forma' r eum.a tica con le n ot e t on segu en ze de11 'in farto (se polmonar e) e fd ell 'en1ipleg·ia (se ce.r ebrale) . 1

to

1


616 JNSUFFICIENZA

LA

MITI\ALICA .

La forma di origine reun1atic.a e enza st•e11osi mitraliJca e. meno eom.une di quanto si ritenga, in qu,a nto ehe speis.so si diag·nostiea la in~ufficiein,za mitralica quando no1 n vi sono segni evidenti altre ad un so ffio sistolieo all ':a1• p1ee . , Nell 'eta g iovanile, il :p erieolo ma.g gio1"e c dato ·dalla possibilita di altri a ltaeehi ·di reumatismo . . ; La caratteristiea piu favorevole d ell 'in.s ufficienza .m~tralica e data dal fatto ehe e_sa risponde b·ene al trattamento; il euore ipuo 1nostrarsi di tain to ·ilI1 ta·n to insufficiente, ·m:a un po' di riposo ed il tr.attamiento 1a1d.a tto b.a:s:tano per ri·dare il primitivo ben eisser e. Tali earatteristiehe danno a questa malattia (quando, e di origime r·e um.atiea) una prognosi favoTevole. Questa e invece seria quando la malattia e di oriaine 0 arteriosclerotica, in qu.anto eh1e l.a lesione v:alvolare non e ehe una pi_C?c.ola parte di un tutto patologico, ehe com·p renäe il miocardio, le arterie, i reni; l 'attivita ·del IJaziente e rn ·eicessariamente limitata e I.a lunghezz.a ·dell.a vita abbreviata. 1

I

F1BRILLAZIOI~E

AU RICOLARE.

A questa si attribuiva un tempo una prognosi pessima, n1etten,dol.a in r.a.pporlo co11 casi gravi di stenosi mitrale, Si e veduto poi eh e essa puo aversi !Clnche in altre ie.ondizio ni; essmido essa associata all 'azio11e rapida ed irreJ golare· del 0u-0re, tend·e ad ostaeolare l 'efficienza d ell 'orga·no, sieche la prognosi dipende piu ehe· altro· d.al modo con cui il cuone rispo11de a ll 'alterazione del Titmo e della freque11za . L'attivita norm.aJ.e delle ore'cchiette rnon e indi1spensabile per l 'effieiemza del c uo·r e ma il fatto ehe esse son-0 lese in·dic.a ch.e vi 'sono lesioni altresi d el miocardio ventricolare il ' ehe eosti tuisce la causa. fin.a le dell 'esi to fatale. ·Se; in un determinato easo, i potesse affermare ehe la malattia e lim~tata alle orecchiette, si ipotrebbe stabilirei una .p rognosi favoTevole. t questa la Tagione 1per cui la con.dizi-0ne della fibrillazio,n e auricola:te con1porta prognosi eosi div·erse. 1Fortunatamente, la digitale si' moistra efficace sopr.a ttutto nei casi di fibrill.azio,ne {luricolare conniessa con. stenosi mit.r alica di orig ine r eum1atica; con l 'uso adatto ·della digitale, eventualmente aceompagnata dalla ehinidina, dal riposo e d.a un a·d.a tto· regi.mre di vita , si puo prolunga·re la vita di parccchi an·n i, mantenendo le c-0ntr.azioni ventricolari versa i 70. Invece, la ·digitale non da simili ri1s.ultati ne'lla fibrill.azione aur-icol.are con condizioni a-rterioscler0ticl1e; 'in tali pazienti, la pro1g nosi dipe-n·de piu cl1,e altro dalle condizioni generali arteriosclerdtich e. 1

[ANNO XXXIX, Nul\r. 16]

« JL P.OLIOI ,I N JCO »

MIOCARDITE.

11 miocardio puo ess.e re gra,Teme11Le compromesso pur senza .d.are nessun se()'no fisico. Spesso l'an.a mnesi puo da.re ir1diic~zio·ni utili p er. la pro,g nosi; l)iu giovane e il paziente, miinor1 sono le p-robabilita ehe vi siar10 gravi lesio•ni degen.crative, ch1e invece si hanno dopo ragg iunta l 'eta media. Purtropp·o, non abbiamo nessun m.ezz-0 per valutare l 'effieienza · del miocardio; la sindrome d.a sfo'fzo e certamente utiJ.e per tale scopo; l 'inversione dell 'onda T in·d ica una degenerazion·e m·ioaairdica, m.a :n on e suf ficiente per formulafle una prognosi pre!cisa. La maJ.attia di Stokes-Adams. ed il polso alternante sono di significato .p ronostico grave; eo·sl ~pru;re l '.assoeiazionie della degenelrazione mioear·diea con la nefrite cronica; speeialmente l 'istituirsi, i1n questi easi, di un ritm.o di galoppo all 'a.piice indica ehe la fine non e lontana. D 'altra parte, un mioeardio sebbene molto danne1g giato puo continuare nelle sue funzioni purche non gli si richieda uno sforz-0 particolare; qualsiasi malattia, s1Jecialmen te le infezioni acute (influenza) puo essere la gocei.a ehe f.ai tra·o occare il va.s o. La pro.g nosi e molto seria qu.a ndo la degenerazione del miocar·dio e grassa anziehe fibrosa; piu corpulento e l 'individuo, piu grave e la prognosi. Questa e mig liore· quando la le~ ione miocar·dica. e connessa co n qu.alehe anteicedente Teumatico; pessima e n e} CaSO d el1'arteriosclerosi; nei c.a1si sifilitici, un trattame·n.to antiluetico 1pr.ecocei ed attivo puo essere utile. · Matrimonio e gravidanza. Le nostre idee si sono m odifica te in qul8sti ultimii tempi, in qu.a n to ehe si sa ora ehe ad una donma con stenosi mitralica pos.sono essere permessi il matrimonio e la gravidanza pu.r1c.h e si tratti di un attacco reumatico risalente a molti enn i prima senza ricadute. II matrimonio non sara p ermeSSO· Se l 'irnsuffici·enza c.ardiaca e stala tale ·da eostringere al letto per parecehie settima ne; cosi la fibrillazione :aiurirolare sara un veTo ostaco·l o p,er la gravi.danza. Nel caso di malattia aortiea, in gener.ale, il m.attimonio puo essere permesso. Anestesia. I cardiaei, p urche .n .o n vi siano lesioni m·ioca·rdiehe, sopportano bene· l 'a.nestesi:a.; a l solo etere sembra preferibile una mioela di etere con 1c.loroformio. Con l'an.estetico, e sempre benie somministra-re dell 'ossigeno se l 'operazione si prolunga; il malato dovra restare in letto div.ersi giorni prima d.ell 'ope• raz1one. ln complesso, in tutti i easi di malattia cardiaica, la questione ·de1ll 'eredita e dell 'anamnesi familiare costituisoe la guida piu importan.t e per la prognosi . Vi sono delle famiglie, di cui 1


(AN~O

.\.\.\IX, Nunr. 16J

il n1iocar d io incominci.a a fletter si subito dopo le n1edia eita sen za a lc un a·nteced ente di malattia. L 'eta, la costituzion e, lo stato di nutrizion.e, la presenza o l 'assenza di obesita sono tutti fa ttori di cui si d e,re tene·r conto ·p er la progn.o i ; 1cosi pure le abitudini ed il modo di vita. MolLo dipe;nde dal trattamenlo, a.Jrneno <lal lato n egative n el en so d e lla n1oderazione per l 'alcool, il tabacco, il caffe e t e forti, il l avoro fati co o . Certamente , chi puo sceglie1·si una r eside nza ad.a tta passand o l 'inverno in un cli111a n1.ite e ecco h a maggiori probabilita di una vita piu lunga di quello obbligato .a lavor a re per .p rocura r si il rpan e. La forza vitale, lo l.a1n1c.io vi tale n el sen so di Bergso,n 11a nno i)ure Ia loro im1)or tan za. fil.

Indicazioni e risultati del trattamento chi· rnrgico dell'angina pectoris. {P.

M_i\URIA:C

e P.

BROUSTET .

Paris medical, 14

mo,-. 193 1). Gli AA. cosi preci„a n o i loro co11cetti in n1ateria.

l nd'.i caziorii. 1) Ma lati con c risi frequenti, i ·quali n on possono fare il minimo s forzo senza r isentire l 'an go cia , n ei quali il trattamento m edico e im1poten te a moderare od a distanziare le crisi. Al malato cosi costretto a l1 'inazion e si deve a llora fa r presen te la possibilita di g uarig ione con l 'intervento :Chir1Jir.gico, senza nais conde rg li i ri chi: pericolo di morte im provvisa con un 'esistenza d olorosa se r ifiµta l 'operazione; ri chi operatori m a dim.inuzione d el d olor e si fa operare. 2) Mala.ti con cu o re in buon valore f unzionale; sono i casi p iu favorevoli , m eglio ancor a e Yi on o intom i (~chicardia , i pertens ione) cl1e .permettono ·d i sospe:ttare l 'intervento del rifle so 1p r essore. N on i ·devono i1n cor ag·gi!a1ve a -correr e i ri~cl1i di un 0tperazion e quei · m alati con crisi poco intense e facilmente calmate col trattam ento m edico. L 'intervento va rrifiut.ato negli .anginosi con insuffiicien za cardiaca , con cavita cardiach e !dila tate , con el1etftrocardiogramma modificato a n ch e in p eriodi extra cris i ed in s tato di male afiooilnoso. egli in dividu i icon forti iperten sion i affetti da angor, si potra operar e purch e l 'ipertens ionie , di p er se stessa, non costituisc1ai una minaccia in1m in ente . Risultati. Sono abbastanza in coraggianti. ~Iortalita operatoria cl1e non g iunge al 10 %; miglioramenti m1olto appr ezzabili (eh e vanno d alla scompa:risa assoluta a lla diminuz ione sens ibil·e) n el 60 %; n el 30 %, risultati m edi ocri. Evidenten1ent~, il cu ore c onservera pur sempre un certo g ra.do di scl er osi , di miooa1rdite, di aortite, mia la sop.pr ession e d el dolore co·stituisoe gi~ u.n b11on Tisultato . P oco d i preciso si puo dire sui r isultati lontani ; son o .segnaJa ti d ei casi eh e datan o d a 1

se

1

617

SEZIONE PRATICA

5-6 a nni, ma g li ins uccessi ,n on vengono m e nzionati . In gen erale, si puo riten er e ehe gli op1e ra ti hann-0 la sopravvivenza ehe loro perm ette lo stato d el miocardio . fil.

Le iniezioni paravertebrali di alcool nelle cardialgie. (L. LEvY 1e R. L. MooRE. Archives of intern. m ed., lug lio 193 1). Gli AA. hanno lrattato 9 malati con sclerosi d elle coronarie , icon dolori anginosi ribc.di a lle .p iu ' 1a1rie teirapie, media·n te inie.z ioai p c:r c1vertebrali di procaiina a l 1 % (5 c mc .) s~g uita da inirezione di 5 cn1c . di a lcool a 8·0°. II m.etodo e sta to u sato i1n a ltri 57 casi an a loghi p er comb att ere la cardialg iia1. Su 49 o . . erv~az ioni utilizzabili , si e avutb quan.t o segu e : cessazio·n e completa o quasi d el dolone n el 51 %; miglioram.ento in 34 %; in·,su cce so n el 15 %. I n un caso d egli AA . , la scompar a dei dolori d ata ·da 16 m re si , in al1ri la ce sazion ei e stata t emp oranea. Come c onsegu en ze .d ell ' in iezion e, si son·o osservate : 1) iperestes.ie d ella parete toracica e n.evrite inteflcosta le ; 2) febbre , eh e e durata d a qua lch e g io-rno a qua1 ch e settimana; 3) versam e nt i pleuric i da la to inie:Ltato; 4) sindrom e di IBerna rd-Horner, eh e p ero tende a scom:parire d opo settim1a1n,e o n1esi . La t ecnica n o.n e difficile; devc e . . er i1eTO appresa iSul ca.d avere. T ale metodo di trattamenlo offre d elle probabilita di su coe so; h.a un.a base fisio logi:ca solida ed e m e1no pericoloso eh e la r esezione del s impatico oervicale. T rattasi p e·ro di una t erapia unica1miente sintomatica , isu cui non si puo 1aincora 1portare un g iudizio si.!curo, p er i l quale e n ecessario otte,n eTe ulteirio.r i prove.

fil.

Una nuova via nella cura della trom bosi. (HArM. A rch. /(l in1. Chir., n e 721, 1931) .

vol.

165 , pagi-

La cura proposta si Tiferisce a lle trombosi deg li a rti in feriori sp ecie ne i casi in cui l 'edem a ·d ell 'arto raggiunge notevoli dim en s ioni, 1con dolori vivi. L 'inte1rvento chirurg·ico· co11s~ste in una incision e pro fonida praticata sulla f.a cci.a esterna della coscia e eh e inter essa tutte le parti • molli fino al pcrio„tio. La ferita r estia ampiam entei ·drena t a. D.a ll 'in cisi on e pr.atiic.ata esce un.a g r.a1n.dissima qua n tita di liqui,do; i dolori ·cessano quasi istan t;amie amente 1e la tumefazione d ell 'arto cede rapidan1ente. La guarig ione o1tre a esser e a ccel erat.a e .a nch e COID[pleta. L ',esperien za ·dell 'A. si basa su qua ttro .casi c.osi trattati . II m.ecc.ani smo d·ella gu.arigione sta 1n el fatto ehe l 'ed ema , 1ronseguente a lla oblite razione d elle vene n113tD.tien e, aggr ava e 1


618

« JL POLI CLINICO ))

induee nuovi .p roee·ssi trombotici nelle ve·n e non .amcora colpite. 'L 'incisione, .p rovoean·d o il d·e~lusso del li quido edem1atoso miglio,ra le condizioni circolatorie: il processo tromboti1co non progredisce, anzi tem·de verso la guarigione. P. VALDONI. 1

FEGATO E VIE BILIARI. La prova della galattosuria negli itteri. , (N. 1F1ESSI NGER, !F . TrrrEBAUT, J. DrERYCK. An-

nales de M edecine, febb raio 1932). 1

L 'esplorazione funzionale di ll:ll ittero non puo r j ferirsi ehe alla funzione e ndocrina del fegato, dato ehe il ·disturbo ·della f unzione bili.are, di cui l 'ittero e I.a' iprimia. espressione, non tradu ce !con la sua intensita l 'importanza d·e lla alter.azioni d·el pa1-:enehima. Due; sono le ricerche eh e possono istru.i·rci su.llo sta to della funzionie en·docrin.a epatjca : la rice·rtca della funzione azotata (rapporto azotemico ·di Labbe, -ecc.) e quella d·ellia fun zione g licogenetica attraverso la prova della g.a laLtosuria alim1entare: quest'ultim.a, se rigorosamente applicata puo dare, secon.do gli AA. , indizi ' 'eramiente preziosi g ia dal pu.nto di vista .d ia,g nostico 1eh e prognostico. ~F'f a i vari monosacc.aridi e stato 1prescelto il ga1a.t tosio p ereh e lo studio eomparato ·del passaggio d ei vari monosaccaridi attrav{~rso i tessuti ha dimo·s trato come esso sia· il meno trattenuto dai tessuti ste si e qui·n di il piu fruc.ilmente eliminabilei. T ecnica della prova. Il soggetto sa1ra digiuno dalla mezza.n otte : alle 8 meno 1/4 g li si -vuotera la vescica: alle otto egli pirende-ra 40 g r. ·di galattosio sciolto in 200 gr. di acqua ti epida . Si terra il paziente a digiuno per 24 oir e o almeno (e eio in modo assoluto) dalle 8 alle 12; lo si fara urinare alle 10, 1a1lle 12 , alle 18 e si raccoglieran.no le uri1ne in 3 diversi b-01ccali: in un ult imo boccale si metteranno poi le urine .d.ella notte. In eiaseun campione si fara il dosaggio ehimico e polctrimetrico e la rieerca del galattosazonei. Valore della prova. ~ stato molto discusso dai vari autori: si ,e infatti visto 1ehe anche nell 'individuo n·ormaJ·e doipo l 'ingestionie di 40 gr. d i zuechero un poco di g lucosio passa nello urine , e siccome gli au.tori parlavano soltanto di .p ositivita o negativita ·della 1prova, i r isult.ati mancavano ·di preei1sione : onde fu necessario stabilire una . so.g lia di elimin.azion eJ norn1ale ('peT alcuni AA. 1 g r. pe r altri 2) altre l iai quale la g licosuri.a diventava patologica; fu necessario quindi ricorrere a l dosia ggio quantitativo del glucosio elim inato, dosaggio eh e TI1ise in luce un altro gr.ave <lif.etto d·ella prova : ·si vide cioe eh e .eisisteva un frequ.ente äisaccordo fr.a l 'entita .a.ell.a glicosuri.a e la gra1

[ANNO XXXIX, NuM. 16]

vita d ei quadri clinici , si ehe la prova fu per essere abbandona·bai per la sua impreci• s1one. Secondo g li AA. q.u esta divergenza fra galattosuria e gravi_ta clinica sparisce se si mette in campo un a ltro fattore e !cioe la diuresi: uno -stretto legame esiste i.n fatti fra diuresi, gal.attosur~ai e lesioni cellula·ri epatiche. Basta quindi .studiare la concentrazion.e d el g lucosio n.elle urine di 24 ODe raccolte in 4 volte ·p er otten.ere d ei dati preziosi sia dal punto di vista ·d iagnostico 1ch e prog·n ostieo. I dati necessari so·n o dunque: eliminazione g lobale nelle 24 ore e parzia le p er ciascun prelevamento, coneentrazione g lobale di zucchero per litro d 'urin.a n1elle 24 ore e con1centrazione parziale per eiascun prelevamento. Sin da ll 'inizio d ell e ricer ehe gli AA. furono colpiti dall 'importanza dell 'eliminazione idrurica in ·r.a.p,p orto 1a1ll 'elimin.azione d·el galattosio. Vari sono i fattori eh e possono influenzare il passaggio del galattosio e d1ell 'acqua e prin1cip1a lmente l 'attraversamento, digestivo, tissulare e T·e naJe. P er qu.anto riguarda il gialattosio la fissazione nei teissuti e poco importante e cosi anehe n1el tubo gastro-.enterieo non si ha n e sun fatto ehe disturbi l 'assorbimento dello zucchero (com.e si r iiscontro a n1che in casi di ascite cirrotica). P er il passaggio r enale si e n.o tato in nefriti scleroti1ch e una modi ficazione n.ell' eliminazione ma non un impedimento. P er l 'acqua il pro blema e ,p iu complesso ma il fa.tto stesso ehe in a lcuni casi si abbia ritenzione d 'aicqua (per varie c'.ause) mentre l 'e- · liminazione ·dello zucch ero e normale (e cio per i;n sufficienza galattopessica .de;l fegato) depone per l 'esistenz.a di una lesione epatica. Studio crilico dei risultati. Ne.gli itteri caitarrali l 'eliminazione g lobale del galattosio s~ mostra notevolmente elevata 1n.a non conoordtatnte .c.on ~l miglioram.ento clinieo: lo stesso per l 'eliminazione parziale. La co•n centrazioneJ g lobale. segue invece fedelmente il decorso clin~co e la si vede gradatamente deereseere (man mano ehe il mialato mig lioTa. iL a con eentrazione pa:rz~aJ,e infüne da luogo ad una eurva molto particolare, sintomatica di UITT.a epatite ,a cuta primitiva, sviluppatasi su un feigato non affetto da lesioni ·c.ronich e im,po·r tanti : si nota cioe una forte conoentrazione iniziale nel primo campione di uri·ne con brusco 1ahbassam·ento della concentrazione nei campioni successivi. Entran.do il paz. in convalescenza la coneentr.azione -d imin uisce gradatam en te nel primo campione .diventando quasi nulla IJlei successivi: non notan.dosi quiesta gra·duale diminuzione bisog na pensare a·d una trasformazione dell 'epatite acuta i·n urua. forma cr onica. Ques·ta curva e stata controllata .su 100 casi di affezioni epa t~ch e varie ed e risultata costante 1

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SEZIONE PRATICA

quin·di sieura sia dal punto di vista diagnostico ehe prognostieo. Questa stessa .c urva fu notata in un caso di ittero niel eorso di una polmonite. In due casi di ittero spirochetosico e i•n un caso di epato-nefrite nel 1corso di ascesso polmonaTe la curva eTa in sostanza caratteristica .per ururu epatite acuta ma era modificata dalla coesistente nefrite: si aveva cioe eliminazione g lobale mode rata, concentrazione debole per la coesistemte abbon·danza della diuresi, elimin.a zione a scalini. Si puo pensare ehe la nefrite albuminurica ehe esisteva in questi maliaiti sia vesponsabile della eliminazione lenta e prolungata: infatti l 'eliminazion e del galattosio e disturbata, non impedita dalla coesistenza di una nefrite (da c ui importanza della ricerca dell 'albumina nelle urine in tali casi). Nelle cirrosi la prova al galattosio offre un grande inte:resse .per la äiagno i ; infatti l 'itteTO sorprende il malato in piena salute apparente, a cirrosi aneora larvata : l 'ascite segue dopo qualche ,giorno. La prova del galatto io da l~ curva epatitica e eio e confermato dai dat1 anatomo-patologici eh e hamno dimostrato in c.ale sbadio una epatite tlegenerativa: e com e se una epatite venisse improvvisamente a complicare una 1cirro i sino a quel momento la-

Gli stati epatobiliari pseodolitiasici.

(P. SAVY . R evue ~1ed. de la Suisse Romanide„ 25 ge11n. 1932). L ' A. dopo aver ricordato come spesso avvenga ehe a·d una netta sintomatologia di coliche epatiche non si accompagni ia.ll 'atto 0tpetratorio il rinvenimento di ca1coli n.ell'apparato e.patobiliare, passa in rassegn.a le cause piu frequenti capaci di causarla. Cause morbo&e ehe 1'A. raggruppa in: 1) stati in.fiammartori~ 2) stati meccanici; 3) turbe seor.e torie; 4) cause d'orig in,e puramiente epatiJca. Ai primi appartengono le colecistiti retratte, -cl.erose; Je colecistiti infiammatorie leggerei (da stafilococco, coli, streptococico, paratifo), quelle da parassiti (ameba, ascaris, Lan1blia) e le coleeisti a fragola . Le cau se m eiocanich e delle co·l ich ei po·sso110 e ser date: 1) per qu.a nto riguarda la coleciti, da un anormale allungame nto di quest 'organo, d:a1 aderen.ze 1p eritoneali localizzate, da anon1alie de·l canale cistico, da quello stato ehe i fr.ancesi chiamano di coleicisti cc flottante » (colecisti con .mteso) ; 2) p er quanto rig uarda la via prin·cipalei di paissaggio: d.a panereatite, coledo1cite, .p asmo o sclerosi d·e:llo fint~e di Oddi. La prineipale turba secretoria e data dal1'iperemucogenesi (la bile si presenta troppo tente. spes a e abbondan tei per notevole conten.u to In un caso di morbo di II anot co,n · fi stola di muco dov.uto a l alter.azione (lelle gl1ian dole biliare si noto una eliminazione caratteristi- 1pairietali della coleeisti). ca mai riscontrata ·pir ima : d eibole eliminazioCri i ·d ' ori.gine epia tica po,s sono esser dovute ne e concentraziome ,globale, eon1centrazioni a fred.d o, ad emozion e a·d anafilassi alimenparziali uguali alla. globale . E un comporta- tare, ece. mento ehe ricorda n1olto quello ·del rene scleDi tu:tti questi tati l 'A. ce1rca sceverare la rotico ver so le prove di concen trazione e di in.tomatologia subbiettiva, e obbiettiva (speeli:miinazio~e. Agli AA. sembro eh e tale 1comcialmente di labo-ra to•rio 1ohimico, batterioloportamento indicaisse cl1e la funzione glicoge- gico e r.a.d iologico) per giungere il piu possinetica del fegato fosse poco colpita, fu fattJai bile a una diagnosi ,e satta, tanto piu imporprognosi buona ed il p. fu operato favorevolta.n te in quanto eh e i d.iver.si st.ia,ti richie dono mente. trattamenti diversi. Analogamente in alcuni casi di ittero da Negli stati d'origine infiammatoria, inf.atti, calcoli del coledoco la prova d ella galattosuria l 'A. eonsiglia senz 'al tro di prO!oedere alla cosi e dimostrata preziosa p er stabilir€J l 'esisten- lecisteeto,mtia, tran.n e nelle forme da par.a·ssiti za o meno di una epatite e p er l.a prognosi di nelle quali, per alcuni casi alm·e no, i prepaun eventuale inteTventoi: cosi anche in alcuni rati arrsenioaJi si ·dimostrano di notevole efcasi di itteri da neoplasie epatiche s i pot8 sta- ficacia. hilire approssimativamente l'estensione magegli stati d'orig ine meccanica , a sede in giore o miinore delle lesioni. ;colecisti consiglia })Ure la colecistectomia, Quest.a rapida scorsa all 'accurato laNoro de- mentre in quclli a sede in coledoco (o papilgli AA. mette in luce l 'importanza della ga- la ) e .d a praticare ]a colecistoduod.enostomia. lattosuria nello stu.dio degli itteri: si puo speNei casi di turbe secretorie si puo agi rie arare con questa prova di svelare l 'epatite a prendo una via piu larga al ·deflus.so (coleci1&tocon.d izione · di non ten.er con to solo della eli- duodenostomia) o .asporta·D1do co·n ~a1 coleicisti minazione bensi anche della concentrazio·n e; le g hiando1le produttrici del mruco. , essa parnnette altresi di valutare La, gravezza Negli stati d 'or igine purram ente epatica iI della lesione epatica ·e ne segue l 'evoluzione; e trattamento dovra eissere puiramente medico un metodo preziosissimo ehe d-0vrebbc trovare nella .maggior parte d ei casi (r egime alimenil suo .posto fra le piu comuni ricerche della· tare, cuir e termali, disen sibilizzazione ai peptoclinica. ni, in certi casi 1so·n-d.ag.gio -d uod.en:a1le). Solo in G. LA CAVA. casi rib·elli si potra riJc.orrere alla cole1cistodu~-

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cc IL POLICLIN I CO n

de11.os:tomi.a per fa1r oessar e l 'i1ngorgo d elle vie b.iliari , mettere a r~poso la eellula malata e pern11etter.e .a poco a poco ·di farJa torn.are allo stato· n o1r male. G. · MELDOLESI.

La eoledoco-epaticoscopia. (CRACIUN e STEOPOL. Presse Med.) 20 die . 193 1).

E certo rcl1e la esplorazion·e semplice ispiettiva e palpatoria d elle vie extraepatieh e dopo laparatomi.a esplorativa l:aseiano molti punti du.b bi sul reale stato di queste r egioni e ehe molto si avvantaggcr ebbe la ehirurgia se fosse dotata di migliori mezzi di esplorazione di questa importa·nte zon.a. Basan·d osi su queste eo1n side ra zio·n i. Gli AA. hanno i·deato uno strumento simile all 'uretroseo·p io eh e essi u sano 1p er esplor.ar e il eoledoeo e l 'epatico dopo averli m essi allo · scoperto ed avere 1eseguito · un.a eoledocotomia di 4-5 m . subito al di sopra d el bordo superiore ·del duoden·o. Gli autori ehe non d.anno ne l loro lavoro, per or.a, a.Jeuna spiegazione precisa sullo strumento idooto , pubblicano inveee tre figure riproducenti lo sbocco ·del eoledoco, quello dell 'epatico e il p11nto di eonfluenz.a d ei due canali . E certo, e ·da queste fi gure appare be n ehiaro, ehe il n1.etO·dO qu.a ndo Si sara for1n iti di istrumentario adatto potra aver e grandi applicazioni diag nostieh e :e anehe ter.apüutiche . L. ToNEL LJ.

Nuove osservazioni di ascite riassorbita con omentopessia (processo dei punti sierosi). (I. 1FroLLE. Bull. M em. S oc, Nat. Chir., rn. ±, 7 febbraio 1931, ·p1aig·. 141).

· La omentopessia non puo avere altro seopo eh e quello di rimediare pi u o meno all ' in1 pedimen to m eeeani co della eir·colazione. della porta. In con segu en za ono da esclu.de rsi da tale trattamento i casi, nei quali si pres·un1e esista una in uffi cienza epatica, con disturbi gravi epatici, eosi pure i gran·di edemla tosi, i caehettici ecc. L 'A. rieorda t r e . casi di aseite da lui trattati alcu·ni a nni or sono, e n on opra,rvissuti a cau.sa d,elle 1c.attive condizioni ep1ait iche; e un caso il qoole· dopo molti anni dalla o.m en1e opessia p er asci'~e sopr:avvive. . Nel 1930 ha 0 perato una donna di 50 anni con a scite, trattata eon omem.topessiia: seeom·do· il suo m etodo: laparatomia media·n a, fi ssazione dell 'omento al disotto ·d i un ponte .p eriton·eale , facendo sul p eritoneo della parete a nteriore dell 'ad,dome due incisioni orizzontali a 7-8 1c. m. l 'una dall'altra; scollamento della sier osa ie fissazione dell 'o,m ento. Con tale metodo l 'A. h.a ottenuto I.a guarigior1 e nella ammalata da lui operata . V. JURA. 1

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NOTIZIA BIBLIOGRAF'ICA. Prof. L.

FERRANNI~ I.

La terapia clin.ica nella.

m ediciria pratica. Seconda edizio11e acc.u ratan1ente riveduta e n otevolmente a1111)liata. Vol. di pagg. x11-6±±. Ron11a, Casa Editrice. Luigi Pozzi,' 1932-X; rilegato in tela: Prezzo L. 6±. , Nove anni intetr,corsi tra la prima e seeonda e·dizione d elJiai priegiata oper.a di Terapia clinica ·d el prof. F erra n.nini costituiscono, di fronte all ' incalz.ante prog resso della Medicina, la ragio·n e preeipua .del po.deroso lavoro di re- . visione e di an1pliamento a l qual1e l 'A. si e dovuto accin.gere ~1)eir aggiornare il suo libro ed .a rricchirlo de lle piu r ecenti aequisizioni. Egli l1a seguito, n ella distribuzio1n e d elle varie J?aiti, un crile·rio en1in1entem ente IJratico, cioe corrispondente· al naturale proeedimento di1a1lettieo eh e si svolge n ella rr1ente d el m edico, quando pa1ssa dall 'osservazio11e ·del m.al.ato .a lla ricostruzio1n1e diagno tiic.a ed i11fi11e alle a pplicazioni t erapeutiehe . Nella 1a parte del volume sono svolti gli argomenti riguardanti la terapia e tiologica, cioe qu·ella el1e ogni buon m·edieo ha il dovere di ap1)licare quando, rintracciala la cau~a di un proices o n1orb·oso, si.a in g rado di utilizzare i 1p rocedi·m,enti terap €1utiei destinat i a sopprin11erlra1. Se cio 1non e po1s.sibile, o percl1e ignoriamo la eausa specifica di una d eterminata ein tita elinica, o perche, pur .essendo conoseiuta la cau sa , non ·disponiamo dei rimedi atti a -.c op1)rin1erla, e na turale e logico compito del n1edico· quello di cro·g iuolare attraverso la disamina critica d ei m eiccanismi patog en etici i conl ple1~ si si1n to•m atiei o le sindromi fonda111 en tali eh e cos tituiscono, direi cosi, l 'anima del proeesso morboso: allo.ra l 'im possibilita di applicaire la cura -e tiologi1ca 0 speeifica e in certo inodo compensata dalla possibilita di I1eutr.alizzaro quei n1eccanismi di ordin e fisiopatologico ehe co1ndiziona110 la malattia att raverso la rottur.a degli equilibri funzionali. E i:11fatti n ella 2a. parte del volun1 e, ehe e naturaJ.n11ente la piu V!aista e comp1essa, l 'A. svolg·f.4 la terapia sintomatieo-pato•genetiea ~ ispirain·dosi, nella disposizion·e dei v.ari . capitoli, ad una elassificazione per la quale la ter.api.a con eern·en!te ogni sin.golo 1a1pp.areechio viene ·di tinta a seco·n da della qualita del di1sturbo fondam,e ntale o del predominain te tipo di alterazione funzi o nale ehe ne e la clinica espr·essione. Tutte le -forme di perturbame11to fun zio:n .a le e· perr tutti gli apparecchi sono prese di mira, di guisa ehe no·n e'e mala·ttia, o sindrome, o alterazione fon·damentale, 1che non trovi in questa parte una suffieiente tI1aittazione, per quanto riguarda la rispettiva terapi.a. Nella 3a. partJe del volume l 'A. ·p rospetta eon u.n.a certa b:nevita, 1ch„e non torna a scapito della relativa eon1pleiezza, le norme terapeutiohe piu importamti p·er ci.aseuna dell e m alattie 1

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SEZ1 0 NE PRATI CA

princiipali, anch e queste elencate a seconda d eg li appareochi , d ei quali rappresentano il dan!Ilo. Un in.discusso pregio de ll 'opera e, a ccanto alla razionale; e m o tivata eisposizio,n e d elle 1Dor111e, criteri ed applicazioni tera p eutich·e ·p er ogni sing olo aspetto d ella pa t olog ia clinica, la ricch ezza d elle rp rescrizioni m e dioaim.entose sotto for1na d elle piu svariat e e sigmificative ricette, eh e costitui scono una vera mi.niera posologica, vera•mien te utile e ·p rez ios.a p er tutti, ma princ ipaln1ente p er chi i iaiccinga a d affrontare i p rin1i cim enti pro fessionali. In com plesso ab b iam o ra,gion e di p r eved ere eh e anc.h ei a quest o volume, edito n ella nitida e d elegante vest e tipogra fica, eh e e ora m a i diventata una tra·dizion e n ella cc Collana Manuali d el Policlinico » a rrida il piu lar g o s u ccesso di diffusio!Ile, su ggella ndo il n on t enue sforzo di chi h a sa1puto conquistare qu·est 'altro titolo di ben eim1er en za n ell 'educazion e scien ti fi,ca e pratica dei g iovani medici. Pro f. GrovANNI ANTO ELLI, m edico primario, Osp. Policlinico Umb. I. Roma.

CBNNl BIBLIOGRAFICI. E. MoNIZ . Diag nostic des Tum eurs cerebrales

et epreuve de l' ericephalographie arterielle. E,ditore Masson , Pa rig i . Fr. 100 . Dopo aver e .an1piam en te t rat tata la sintomalologia ordin.aTilal d ei tumo ri cer ebrali n ell1e lor o vari e localizZJa1zioni , il Mon iz espon e un ~uo m etod o di e p lorazion e a rdilo quanto ingegnoso. Attraver so la caro tide interna, cl1e irriga la inaggior parte d eil cervello, introduce nei va i d ell 'en oefalo una sost a n za opaca ai raggi X (ioduro di so dio al 25 %), e con la radiografia d ella I"'ete a rteriosa cer-ebrale d et ermina le m odificaz ioni , l e d e formazion i indotte nelle arterie d al neoplasm a, di cui i p uo eo i precisa.re la ede. DR.

G. TROPEANO . l minorenni an;orma:li. Editore Moran o, Napoli . L. 20. L 'A. espon e osserva zioni cliniche e r ilievi statistici d esu·n ti da elementi fo1"n iti d alle scuole ·p ubblich e e da a lcuni istituti ospeda lieri e di b en eficein za ·di Napoli, p er ·dedurne com.clusioni sulla e tiologia, profilassi e cu ra d.ell 'aG. D . norrna lita minorile.

N. GENTILE . Elem enti di riflessoterapia. Edi tore H oepli, Milan o. Prezzo L . 22. In quest o m a n uale Hoep li , il d ottor N. Gen- · Lile espon e tu1ta la p arte dottr i1I1al e, i m et odi fli a pplicazion e e le 1n dicazioni d ella riflessoLerarpi.a. ~ il tJirirno· libTo· italiano eh e· tratt a in i11od o co·mplet o il tanto diS1.CJUsso m eto do ·di cu ra , e su q~elli e teri h a il vantaggio di esser e piu agg 1ornato. - o•n m a t1can o spunt i orig i11a1i in qt1an to 1'.A. . 1

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si sforza di spieg.are .con vedute p eTsonali i uccessi v.antati d.a alcuni assertori d.ella riflessote rapia . G. D. 1

F.

MANZ ~

El pronostico de las psicosis eridoge-

rios. Editore Morata , Madr id. Prezzo Pesetas 6. Studio accura to e profond o sulla patogen ei e sintomatologia della psicosi m a 11iaco-de pr essiva e della schizofrenia .c.o n particolare rig uar·do 13!1 destimo d·ei pazie nti in tali infermi.ta, d esunto dal carattere e dal d ecor so d el male n ei sing oli casi. DR .

V. LoREUC e J. LABOULAIS. Les poisons overtoniens. Editore Maloine , P.arigi. Oveirt on h a stabilito il fatto fis1co cl1e tut te le sostanze piu o memo na r cotizzanti son o olubili .n on solo n ell 'acqua , m a anch e n ei g11a1ssi. Tali sostanze p er cio inv.a·don o le cellule a ttraverso due vie. Ai v,eleni dotati di qu estJai doppia soluhilita ·· fu dato il n om e di overtoniani . Tra essi i piu in1portanti sono l 'alcool, g li oppiacei , l 'eter e ed il cloroformio, la nicotina, la cocaina, la 1ca ffieim.a e la t eobromina . Gli a utori in questo piccolo volume studiano il me ccani1sm o d 'a zione di queste sostanze e la r agione d ella loro eleJttivita n ervosa. DR. A. LEPRINCE . La ve.rtebrotherapie. Editore Maloine, Parigi. La vertebroter.aipiiai e un m etodo di cura eh e h a avuto una certa vog a in Ametrica durante que ti .u ltimi .anni. Ha m ol.te ,a na logie con la riflessotffl'apia, e come 1questa si fonda s u alcune favorevoli osserva zioni e m1pirich e e si p r esta a lla cia rlataneiria. 11 Leprince in questo .p~ccolo volum.e si sforza di spiegar e con l 'anatomia e Ja fi siologia i prin cipii e le 131pplicazioni di talie tera pia, la q ua l e, certo, n001 pub sp eraTe prospera e lunga vita . G. D. Rlcordlamo l'lateressante moaografia :

Dott. Q. DRACOTTI

LA PSICANALISI seconda edtzione 'WCUrata.meTJ.te rdveduta. ampliata e corredata del r1· tl'atto (·i n form.ato di mm. 90 x 135) di S. Freud. Pref azione del Prof. Sante De Sanctis SOMMARIO. - I. La dottrina psicanalitica: 1. Storia. - 2. Incosciente e psicodinamiemo. - 3. P a nsessuali· smo. _ 4. Pervereioni e n europsicosi. - 5. Sogn.i. 6. Peicapa tologia della vita coo:nune. · 7. La peican a l·isi nell'arte e nella sociologia. - II. La psicanalisi delle net1ros1 e delle psicosi : 1. Etiopa togenosi delle neuroei e peicoei. - 2. Le neuroei attuali. • 3. Le pei coneurosi. - 4. Le psioosi. - 5. Le 111eurosi traumat iche ed altre neurosi. - III. La terapia psioana· lltica : 1. L'azione tera.peutica. della psi canaliei. • 2. n metodo delle aseooia~ioni epontanee e delle aeaociazioni sperimentali. - 3. Indi~azioni e cont roindicazioou. _ 4. P sicanaJisi ed dgiene morale. - IV. La critioa della psicanalisi. - V. Bibliografia. Un volwme dii pa.gg. VIII-96, n.i·t id.amente stamrpato eu car t a eemii.patinata. Prezzo L. 1 4 piu le apese postali di spedimone. Per i noetri. a bhonati eole L . 1 2 1 7 5, in porto franco. Invi are Vaglia. all'edtitore LUIGI POZZI, U·f ficio Postale Su,ccursale dieiotto. ROMA.


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« IL POLICLINICO »

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Societa di Coltura Medica Novarese.

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metteva di rilevare eon esattezza forma e volume degli or gani . Interviene n ella discu ssione il prof. PrnTRA.

Secluta del 3 marzo 1932.

Localizzazioni extra genitali di injezioni in puerperio.

Presidente : prof. P. P1ETRA.

La ftbbre mestruale nella tubercolosi polmonare.

Dott . P. A . BoRELLA. -

Sa di un caso di gan,-

grena simmetri ca agli arti inferiori secondaria ad angioite.

Dott. V. GALLINA. -

L esioni dei 1nenischi clel

ginocc Jiio.

Discu ssione: prof.

FERRERO.

Osservazioni e ricerche sull'anofelismo senza malaria.

Dott. G. FRONCIA. - L 'O. e ve11uto al le seguenti con cl usioni : 1) l 'i11dice anofelico n elle risaie si mantien e eleva lo e cos ta11t~, con assolula prevalenza dell '.1. clctviger;

2) gli anofeli nelle risaie molto di raro si ~ n­ fest ano naturalmente di m alaria; nessun individuo mal arico gamotife ro e proveniente da regio11i m alarich e ha d ato luogo a nuovi focolai di in.fezione n elle zone risicole; 3) nei rari easi in eui gli a11ofeli d elle risaie si infestano, le forme di 1nalaria ehe essi producono si dimostrano molto miti e eedono facilmcnte all 'azione del chinino sen za detern1inare recidive; 4) l a eostanza d ei referti nega tivi per l 'infestazion~ malarica da parte degli anofeli delle risaie non trova certo r agione e spiegazione nel1'abitudine degli st essi anofeli di pungere il sangue degli animali nnziche quello d ell 'uomo, in quanto essi, eome dimostrano le osservazioni fatte, sono p articolarmente avidi proprio di sangue uma110; 5) la r efrattariet.A a~ i~festarsi degli anofeli (lelle r e.gioni risicole c da ritenersi intimamente legata a profonde modificazioni d ei caratteri so1natici dell 'insetk», a vvenute lentamente e parallelamente alla trasfo,r mazione d ella eultura delle risaie, sino alla razionale bonifica attu<\Je. Epato-splenografia col Thorotrast.

Dott. E. G1u BERTON1. - L 'O. dopo brevi cenni sul metodo di opacizzazione della milza e d el fegato col Thorotras.t , .p 1esenta alcuni interessanti casi clinici in eui il me.todo si e <limos trato di buona utilith per 1'accertamento di diagnosi dubbie. 111 uno dei casi, ascesso epatico, l 'indagine col Th. aveva dimostrato una vasta immagine lacu nare policis tica ehe occupava quasi tutto il lobo destro e p ar.te ctel lobo sinis~ro del fegato. In .Jue casi di inetastasi epatica cii carci11oma gastrico, e di tumore pleurico , il fegato fortem e11te ingrnndito appariva come costituito da num er osissin1e aree trasparenti di varia grandezza. I11 11n terzo caso gia presentato alla R. Ace. di Nit>d ir ina di Torino, da Rave11na, della Clin. Merl . Generale, una eis ti e1natiea della milza aveva distrut to quasi tutto il tessuto splenico i cui residui avevano fissato il Th. In altri casi di ipertrofia d el fegato e di splen orr1egalia, il Th. per-

Prof. L.

BACIALLI. -

Dott. C. A. LuzzATTI - L 'O. osserva da qualche anno il fenomeno in donne tubercolose. Ha raecolto sessantadue casi di cui ]8 presentavano 1a febbre duran te e dopo il flusso con aggravamento delle lesioni polmonari . L 'O. 0ipina ehe tale Iebbre sia effettivamen te dovuta all 'infezione j11 corso, corne gia hanno ?.ffermato diversi AA. (Cat1ssinon, 'f renlini, eec.). In altre 44 donne h a osservato le caratteristiehe costituzionali d el l 'abito longilineo , astenico. Tale febbre cade all 'inizio del flusso. L 'O. avanza percio l 'ipotesi eh e Ja febbre mestruale rientri in quelle alterazioni del sist em a cl1emj o-neuro-secretivo, .p roprie dei tubercolotici. Ritiene ehe la comparsa del fen om e110 in giova11ette, durante la convalescenza di ma] at~i& iii~e~t1ve, avvalori la sua ipotesi, perch e se la febbre premestruale fosse sintomo di lesioni tubercolari , probabilmente non sparirebbe bruscamente all 'a.p parire del flusso, ma invece <lovrebbe at1n1cntare. Suppo11e eh e il fe11omeno rite11uto patog11omonico della tube rcolosi la tente od i.niziale, i1on sia forse eh e ltna pura roneidenza , data la frequenza enorn1e dell 'infezione t ubercolare nei soggetti costituzional 1nente piredi sposti, con le note del piecolo ipertiroidi 1110. 1

Do1)0 il prof. ßACIALLI, nella discussione il µrof. L uPo riferi ce come, secondo ricercbe radiog·r afic h2 rla lui esegi.1ite per incita1nento del prof. i\~rCHELI, i 11otano, con esl r ema frequen za, nelle donne affett e d a febbre inestruale, segni di riaeutizzazion e rli 111ini111i focolai tubercolari polmo11ari. Questi focolai, in genere n od uli acinosi produttivi loealizzati all 'apice, si circondano, in p eriodo mestruale, cii un alone p erifoeale ben rilevabile in r adiogrammi m olto precisi, eh e deve essere interpreta lo co n·1e segne di ri acutizzazione del fo{'olaio. Data l 'e ~ tre111a frequenza di qt1esle locaJi zzazioni. a.pica li di noduli acinosi, non e da esclucler i ehe , in un bt1on numero di casi di febbre mestr1.tale ad eziop atologia oseur a, possa tratta rsi cli ui t fe11onte110 d el tipo deseritto. 1l Segretario : dott. L. FERRERO .

Societa Medico-Chirurgica Veronese. Sedut.a del 7 marzo 1932. Presidente: Dott. F. DELAINI. Pellagra ed eritemi pellagroidi. wI. AnT01'r. - L 'O. presenta alcuni casi di pel-

lagra vera con triade classica cutanea, viscerale , nervosa eil c:lcuni easi tipici di eriten1i pellagroidi. Tratta clei rapporti esistenti tra le due forme dimos trando con argomentazioni elinich e ed an a tomo-palologicl1e eh e gli eritemi pell agroidi nella n1aggjoran za d ei casi altro non sono eh e forme di pellagra iD:completa od attenuata. Tratta poi dei f enomeni di fotosensibilizzazione cu tanea e d ell 'i1nporlnnza eh ·essi h anno ne-Jl a pa togenesi delle Cor1ne morbose di cui parla.


' SEZIONE PRATICA

[A.r;No XXXIX, NuM. 16]

Considerazionl di due casi di poliartrite cronica nel1' infanzia. Dott.ssa l\iIAFALDA PAVIA. - Illt1 stra due casi di poliartrite cror1ica nell 'infan zia : particolarme11te notevole il primo in quanto presentava la tipiea sinto111atologia della malattia di Still; nel decorso di esso e degno di rilievo il fatto ehe si ebbe un lungo perio(lo di tregua con remissione di tutti i feno·m eni 1norbosi subito dopo un morbillo decorso regolnrmente. Nel secondo easo si trattava di una poliartrite simn1etrica, apparentemente pri1nitiva, con interessamento solo dei tesst1ti periarticolari e della capsula, a decorso eronieo-progressivo, eompletamente apirettico. Interessante, dal punto di vista anamnestico, una disendoerinia fa1nigliare e, dal punto di vista clinico, la presenza n ella paziente di 11no stato di ba edowismo frusto. Diseussione: il prof. ARTOM parla della psoriasi artropatica ed espone le eoncezioni attuali relative ai rapporti tra tale forma e le disfunzioni endocrine. G. GoTTAnn1. - Difterite genitale maschile nel bambino.

Discussione: proff. G. ZANNI. -

V1ANA,

AHTOl\r,

ZAl\1BELLI.

Sugli ascessi nucafi di origine oti-

tica.

0. V1ANA. - Perforazioni uterine. Diseussione: prof. ROMANI, dott. ÜPPI. P. G. B1ASL -

-

Su di ttn caso di diab ete insi-

pido.

Ci1tifellea a fragola con reperto colegistografico normale. L. PEnnr·:LLINI. - L'O. espone il easo di una donD;a ehe da due anni a11dava soggetta a erisi biliari tipiehe (dolori accessuali, vomito, febbre, ittero; in cui l 'esame colecistogralico dimostro una eistifellea normale per sede, forma, funzionalita e l 'esame del tubo digerente mise in evide11za segni di periduodenite. Al tavolo operatorio si trovo una macroscopiea alterazione a fragola della vesciehetta co1i, pericolicislite. Rileva il oontrasto cJi11ico-radiologico ed insiste sulla utilita della ricerca dei segni indiretti, molto frequenti nelle lesioni del tipo di qt1ella deseritta. M. ARTOM.

A.ccademia Medica Pistoiese '' F. Pacini ,„ Seclt1ta del 23 marzo 1932 - X. Presiede il prof.

CANTIERI.

La galattotorite puerperale e le sue conseguenze sull'allattamento. Doll. MAGNI (direttore del Brefotrofio di Pistoia). - L 'O., dopo aver richiamato l 'attenzione sulla gra11de frequenza di questa malattia cturante il periodo di attivita lattogena della glandola man1maria, e specialmente nel puerp·e rio , ne rieorda le principali cause patoge.netiehe. Fa rilevare il carattere insistenle, ed, il piu spesso, subdolo della malattia per il ehe essa pub facilmen te sfuggire all 'osservazione del medieo. lndiea quindi i sintomi subbiettivi ed obbiettivi della n ulrice affetta da galattoforite, nelle varie fasi del male, e si ~offerma, in speeial modo, sul sintomo di Chassaignac e Boudin, come quello piu

623

sicuro per &velare l 'esisler1za dell 'affezione canalieolare; ag·giung·e anehe la deserizione dei sintomi ehe si presentano nel poppante al seno di donna malata di galattoforite. Passa quindi ad indieare i siste1ni di cura piu effieaci pe.r ottenere una sollecita guarigione: ed espene p11re aleuni co11cetti di profilassi delle malatlie del seno inuliebre, e speeie della galattoforite. In ultimo tratta dei danni ehe questa malattia procura alla donna allattante ed al bimbo al seno. Dice eh~ essa, oltte ad essere spesso il punto di origine di 1nastiti fJe1t11nono·se, e certamente an· ehe una delle cause principali , se non la prineipale, delle 11umerose ipogalassie ed agalassie precoci, ehe si riscontrano nelle donne ehe danno latte; e ehe puo essere ancbe il punto di partenza di gravi malattie del seno muliebre, ehe insorgono al di la del climatere. Si diffonde poi maggiormente sui danni ehe. rlalla galattoforite della nutrice, risente il bimbo, cl1e 11e sucehia il seno. Un latte inquinato dall 'infezione degli elementi glandulari o dei canali eseretori della mammella, oltre a sottoporre il bambino a possibili e facili malattie infettive causate dai germi patogeni ehe la determinan o, prod uce sieuramente in esso la n1aggior parte di quelle affezioni distrofiehe, ehe si riscontrano non di rado in bin1bi allattati al seno . La maggior parte dei easi di raehitismo, di anemie, e di s.pasmofilia, ehe si osservano nei bambini ad allaltamento nat11rale, debbano essere l 'e ffetto di galatloforiti subaeute e er oniche passate inosservate o traseurate, qu ando non vi sia altra causa el1iara ehe le d etermini. In quanto eh e quel lesst1to. licruido inquinato, corrisp-0·n dente al latte e he sgor g·a da una mammella ammalata di gal attoforite, il quale si trasfonde e si innes.ta nel nuovo essere in costruzione, deve cerlamente alterare il suo armonico sviluppo. Assicura i11ol tre, per ripetuta esperienza propria, eh e con una 80llecita cura del seno ammalato tutti questi danni si possono facilmente evitare. Da eio desume la grande importanza ehe deve avere pel m edico in generale, e pel pediatra in particolare, una oculata osservazione, e u11 esame minuzioso di ogni seno allattante per giungere ad una diagnosi preeoce di questa mal attia, ehe puo essere l 'origine di cosi 11 otevoli dan.n i alla &alute del poppante.

L'esame radiologico della mammella nella galattoforite. Dott. RoMAGNOLr (direttore Istituto Radiologico Ril. Spedali Riuniti di Pistoia). - L 'O. il quale ha gia pubblicato la prima p·a rte del suo lavoro eh e riguarda la radiologia d ella mammella norn~ al e, espone acl esso i risultati delJe prime ricerch e sulle cc mantmell e p a tologiche ». R.iassunto brevem ente il quadro radiologico d elle mammelle normali nel periodo della gestazione, del puerperio e dell 'allattamento, l 'O. istituisce il co·n fronto con radiogrammi di mammelle affette da galattofori te ed espone quali sono i sin, tomi radiolo~ici Clell 'affezione. L 'O. fa noto eh~ egli sta cercando un .preparalo eh e possa servire la visualizzazjone radiologiea dei dotti galattofori e mostra alcuni radiogramini otten11ti eon iniezioni endovenose di so-stanze opache , senza pero avere ancora r aggiun to risu lt ati apprezzabili. ll Segretario. ~


624

« 1L POLICLI N I CO n

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16]

APPUNTI PER IL MEDICO · PRATICO~ DALLA PRATICA CORRENTE. ÜSPEDALE CI' ILE DI !FINALE NELL 'EMILIA di:netto dal prof. L. ToRCHIANA.

Considerazioni sopra un caso ·di rettocele strozzato in graTidanza per il dott. F ABIO ToRCHIANA. 1

Ho avuto l ' opportunita di osservare e curare di recente, un caso molto initeuessantte di :nettocele prolassato dalla vulva, e stro.zzato attraverso l 'os;tio vul\7are, eh e d.esidero rendere di pubblica ragion.e, per la gran1de rariita di simile evenienza . Diro, anzi, eh e scorrendo l:a letter.a tur.a ostetrica di questi ultimi d·e cenni, non h o, riscontrato alcun. caso ch·e avesse somiglianza con quello da me osservato. ~I. 1-~milia.

Amabile, di anni 35, operaia, da Finale Entra in Ospedale d 'urgenza il lq marzo 1931, perch e da circa 5 ore pTesenta in corrispondenza dei genitali esterni una tumefazione del vol11me di u11 pugno, di colorito bluastro ehe le da forti dolori, e presentatasi improvvisame11te. J_, '.anamnesi familiare e negativa. La paziente dedita ai lavori d ei campi e sempre stata bene. Mestruo la prima vol ta a 16 anni, in seguito le mestruazioni furono se:mpre regolari per quantita, q11alita, intercorrenza. A 25 .anni ando sposa ad un l1omo snno e tutt 'ora vivente; ebbe tre gravidanze a terrnine, e un aborto. Le gravidanze decorsero normalmente, i parti seguirono eutociei. Da questi pero, residuo modico grado di cistocele e rettocele, con stat at o in questo Ospedale. Attualmente e gravida di set te mesi. Nulla di notevo]e all 'inizio; ver so il quinLo n'lese ii1comincio a notare sen so di peso al perineo eh e ostaco.: lava la deambulazjone, unilamente a detta della paziente, a senso di turgore ai genitali. Cir ca cinque nre fa , essendo rimasta molto tempo in piedi, mentre faceva l1no sforzo , stando in posizione accoccolata, avverti all 'improvviso fuoriuscire dai genitali, una massa molle eh e non le fu possibile reintrod urre Provo a porsi a letto nella sper anza eh e tutto ritornasse alla i1orma. Non avcndosi dalla posizione orizzontale aleun beneficio: fu chiamata la levatrice, la quale non orizzontandosi s11ll 'entita <lella lesione, richiese l 'intervenlo d el medico, e su ccessivamente si provvide all 'invio della malata in Ospedale. E. 0. La d onn a e <li buona costituzion e, con addome disteso per gravidanza di sette mesi; il fondo de11 'utero sorpassa di tre dita la circolare ombellicale, la t esta e 'mo])ile in basso; il doppio battito e avvertibile in corrispondenza d el quadrante addorrtinale inferiore sinistro. La donna e portatrice di vari ci agli arti inferiori, e di emorroidi piuttost:1 vol11minose. Dai genitali esterni fuoriesce una i11as&a della grossezza di un pugno, di colorito ardesiaco, ehe presenta una specie di p eduncolo, compresso tra la forchetta e le grandi labbra. La massa e fortemente d olente e dolorabile, l a consist enza teso elastic.a , la superficie liSTORTA CLINICA . -

scia. Facendo divaricare fortemente le grandi labbra, si riesce a introdurre u11 dito fra queste e il colletto della massa prolassata ehe ha la grossezza di circa due pollici. Si puo cosi constatare ehe la massa parte dalla parete vagin.ale posteriore, e il pedu ncolo inizia a circa un, dito traverso al di sopra della forchetta. L 'esplorazione rettale e m,olto dolorosa; essa fa pero apprezzare nella parete anteriore come un piceolo foro di circa due cm.. , attraverso il quale, con dolce pressione, si penetra come in un di verticolo del retto situato nell 'inlerno d ella massa prolassata. In base a queste con statazio11:i si puo diagnoslieare 11n reLtocele prolassato e strozzato, e faeendo ulteriormente divaricare le grandi labbra, si puo con pazienti manovr e, ridurre la massa e riporla in vagina. Si con stata cosi eh e tutta la parete vaginale e turgida per grossi vasi venos1. Appena ridotta, la massa diminuisce di volume e il giorno dopo era con1pletamente scomparsa ; solo si cos lit111 in quella zona ehe corrispondeva alla sommita della massa fuoriuscita, una n ecrosi di inucosa della grossezza di una moneta da 10 cent. nuovo conio, alla quale segui completa riepitelizzazione, in circa 20 giorni. L 'esplorazione combinata vaginale e rettale praticata sia in posizione orizzontale ehe eretta, e, sotto l 'impulso di notevoli sforzi, escluse nel modo pii1 assoluto„ eh e la donna fo sse apportatrice di u11 erlrocele !nvece furono osservate notevoli varici , oocupanti tutta la vagina, specie nella p arete posteriore. La donna dopo con gruo periodo di osserv.azione, usci dall 'Ospedale in via di guarigione. Osservata dopo ur1 breve periodo di tempo, mostra la vagina occupata da numerose grosse varici, alcune pedunr,o]ate, massime nelle pareti anteriori e lalerali. Da ulteriori informazioni assunte, si sa ehe la donna al termine della g·ravidanza, p artori feli cemente un feto assai sviluppato.

Ul1timata l 'esposizione .d el caso, certame11te non frequente, desidero aggiungere alcune considerazioni. Tre fattori sono d.a .csamin.arie, vo}e.n,do indagarne la patog1enesi: gr·avidanza; p·rolasso; alterato circolo locale : fatto·r i eh e si a ssociano e si sommano, :nel provocare, lentamente. progredendo, 1'inis orgeinza ·di un fiatto acuto : lo strozzamento di una porzion.e di mucosa pro· lassata. Osservandosi il prolasso genitale in donne eh e hanno avuto molti parti, possiamo a buon diritto ritenerlo come una conseguenza delle modific:azioni ehe gr.a vid.a nza e pa'flto imprimono agli organi gehitali, ai loro mezzi di sostßoano, e al pavi:mento pelvico, sopratutto in donne predisposte ,e specialmente nelle neur o-artritiche. Mi baso su quesio concetto generalmente ammesso per ve:n~re ad una prima iconclusione relativa al mio caso. Non esistendo n·ell'anam-


fANNO XXX.IX, NuM. 16)

625

SEZIONE PRATICA

nesi fa-m iliare e personal1e della paziente alcu:na tara, o forma morbosa degna di nota, dobbiamo eonsider.are le precedenti e l 'attuale gravi.danza eome fisiologiehe, e quindi rieer~are ragioni anatomo-fisiologiehe alla forma insorta arttualmoo.t e . Questo mi porta ad e aminare le modifiehe di cireolo venoso in gravidanza, basandomi sulle nozio:ni piu a utorevoli e gen eralmente aceolte. La g ravi·da nza spi1ega azione manifesta sulle vene, dando luogo a formazioini di variei, eh e possono aver sede in modo su perfi1cia le o profon0d o , agli a rti inferiori, ai genitali e terni e d in1terni, all 'an o, retto, uretra, v.eseica e tronco (natiehe, ing uini , reg. sotto-ombellicale). Le variei irusorgono generalmente dal V-VI 1n1ese di gravidanza, in poi, ma sono pareochi i casi in eui la lor o eomparsa si aveva fin dai primi giorni di gestazione. Escluse le forme di malattie generali, malte di que te eetasie venose ripetono la loro origine da azione meecanica di eompressione sui vasi pelviei, e di replezione vasale di ritorno, causata dall 'utero gravido, e favorita da condizioni partioolari del soggetto. Ma non tutte l~ varici sono da imputarsi a questa causa, massime quelle eh e insorgono nei primi mesi. E da riten.e re pertanto eh e il fattore m accanieo sia uno solo degli elemenrti causali delle variei, e eh e gli altri siano di natura biologiea, e riposti essen zia lmente nella iponutrizionie della parete vasale. Riportate queste eonsideraziani gener.a,li , vengo all' esam e .p artieola re del eireolo venoso nelle hasse vie ~enitali. Tralascio le m odali1ta di sboeoo delJ.e vene iliache comuni, !llella cava ascende1._te, e eonsidero l 'ipogastrica, breve e volu•m inosa, la quale rioeve le vene pelviohe, eh e possiamo dividere in extrapelviche ed intrapelviche, e queste ultime in parietali e viscerali. Delle intrapelviehe visoerali, oltre alle vescicali ed emorroidali m edie, a noi interessano le vene uterine e le vene vaginali. Le ven e uterine nascono dalla parte inferiore del plesso uterino, contraggono all 'inizio conniessioni con le vene utero-ovariche e col plesso vaginale, ed jmmetton-0 n ell 'ipogas.t„ica. Le vene vaginali notevoli per num.ero e volum e, nascono <lalle reti della mueosa e della tuni1ca museolare, quindi si dirigono v,erso i lati dell'organo, formando ·da ciascun lato un plesso importante, il plesso vaginale, r ete vasco]are ehe abbraecia tutta la vagina, e ehe e in pavtieolar modo sviluppata alla sua estre-

1nita inferiore. Esso 1eomunica con tutte le r.eti vieine; in .alto eol plesso uterino, in bassa con le vene del buibo, in avanti col .p l.esso v.e scica1e, in dietro col sistem a delle vene emorroida li. I tron.chi ch E:.l ne derivano, 'sboccalJlo a destra e .a sinistra n ella ven.a ipogastrica. Dobbiamo considerarie infine, per completare qu-e sto quadro sintetico le vene utero·ovarich e, originate da ll 'u tero, ·dal leg. largo, dal leg. rotondo, dal1e tube, dall 'ovaia, le quali . n.ell 'utero eontraggono anastomosi con le vene uterine, e termänano: la sinistra nella vena renale sinistra, la destra nella vena cava infe· . riore. Da, questo sg u.ar·do a l circolo venotSo genita le , si:amo portati .a due constatazioni: 1) il circolo venoso utero-ovarioo, perviene alla cava inferiore, non solo attraverso l 'ipogastrica, ma aneh e attraverso un troneo venoso autonomo, ehe nella cava immette, o direttiamente, o per il tramite della v·ena renale; 2) i tronehi vaginali collettori , sboccan o sia a d estr a eh e a sinistra nella vena ip·ogastrica. H-0 eonsiderato n1inutame nte qoosti fattori per ehe a ppare da essi a sufficie nza ehia ri to il fatto ·dello strozzamento acuto. Il 1circolo venoso vaginale, e maggiormente difficoltato n el suo refluire, dalla presenza di una sola g·rande via di sboeeo: l 'ipogastrica. II prolasso mueoso g ia esistente ed ora aggravatosi, h a reso vieppiu •tortuos~ e a eircolo piu lento le vene vaginali. II r efluire sara poi ancora difficoltato dalla maggiore stasi in corrispondenza al la parte bassa d elle pareti vaginali, e da lla posizione e retta tenuta per g ra n parte del g iorno da lla donna . Questo stato di cose fa eomprendere, com e uno sforzo non 110tevole, possa determinare la sintomato- · logia attuale. In fatti 1'azion e d ella gravita da un lato, e la r eazione della forchetta e delle gran.di labbra dall 'altro agendo su una porzion.e di mueosa prolassata, provocheranno u na rapida sta!si di eircolo con le eon seguenz.e n o.tate. 1

0

RIASSUNTO. L 'A. illustra un caso di rettocele strozzato in g11aivida nza ·di 7 m ,e si, la patogenesi del quale deve riportarsi a voluminose varioosita del1.a vagi'n.a, .alcune peduncolate, ehe fuoriuscirono improvvisam,einte in seguito ad uno sforzo, 1stando la donna in posizionie accoccolata. La parete a·n teriore del r etto prese direttamen·te parte :a.Jla costituzione della massa prolassata e il tutto rimase eo,m presso tra le grandi labbra e la forch·e tta. Ridotta la massa segt1i in h·r eve g uarigione.


626

« JJ. POLICLlNJ CO »

CASISTICA E TERAPIA. Occlusione gastrica intermittente da causa mecca• wca. K. Meyer e H. Singer (Surg. Gyn. e Obst., die. 1931) ri.p ortano tre casi dovuti alla loro p ersonale operazione e riassu1nono quelli riportati dagli altri AA. La sindrome c.linioa consirste in dolore all 'a.d·dome alto, von1ito del contenuto gastrieo, dil.atazion·e dello stomaco e ostruzione pilorica ohe ra·dio.Jogicarnen·t e si puo stabilire da cau sa gastrioa. Gli AA. distin.guono quattro fattori E:ltiologiei. 11 piu comune e il tumoTe boo1i.gino, pedum.1c.ol.ato della parete gastrica ehe agisce da va lvola e IJ."HlO destarie movimenti peristaltici cosi violenti da oausare um ~inttossicazio·ne ;della porzione J)ilorica dello stom.a co nel du.o,deno. Secondo fattore e costituito da epitelion1i iai cavolfi ore peduncolati . 11 terzo so.no le concreziomi oalcaree (gastroliti) u sate sopra·tutto come eura in talune affezioni gastriche. 11 qu.a rto e piu raro (vi sono solo due easi nella lette ratura di eui uno degli AA. ) e d.a to dalla presenza di una pli ca della mucosa gastrica funzionante da va}yoJ.a. V. GHIRON. 1

Dilatazione acnta del colon. Analog.a a lla dilatazione acuta dello stomaco e quella <lel colon eon la differenza ehe la seeo,n id a insorge indipen.d.e ntemen·t e da ogni atto operativo. Seeondo Scho·emaker (Arch. Klin. Cliir. , vol. 167, pag. 184, 1932) la sindromie .e quella di UJDa occlusione. Pazienti di 40-60 anni SO!Ilo eolpiti da ·d·o lo•r e a.ddominale diffuso oon disten sion1e1 d ell 'a·ddome, vomito, stimolo imperioso alla defecazione senu ehe si1a possibile l 'emissione di feei e di gas. La diagnosi e sem.pre quella di una ocelusi.o ne d,el colon d.a n eoplasma. Nonostante la solita 1cura di lavaggi, di fi1sostigmina, pituitrina, eoc., la sin·drome persiste immutata. L 'in1dicaziorne all'intervento sembra ur.gente, :ma all 'intervento non e dato rinvenire alcun ostacolo meeca,n ieo, il eolon e disteso e piu notevolmente il tnasveliso. Qua.n .do la di.ag·nosi viene fatta esattamente all'a·t to operativo si appliehi una piacol.a fistola lflieil cieco. Rapidamente il eircolo· norma le si ristabilisoe, il m1alato emette gas e feei da}}' a[lO e in poehi giorni la fistola oeca}e e tchi:uJsa. Tutti gli altri tipi ·di intervenit o , quando la di.agnosi •si1a stata fatta 1esattam ente son.o da rigettar e e p·er tale ragione e di imiportanza pratica la conosoenza della sindrome. L 'A. ba osservato p.ersonalmente 7 casi di eui Tiferisoe Je :st orie elini ch·e. P . VALDONI. 1

Pneumaturia in tubercolosi intestinale. La pn eum1a,t uria sta a rapipr esemta:r e la presenza di una coim iunicazione tra 'tratto intestinale e vie uirinarie, per lo piu vescica. Piu 1

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ra.ramente isi tratta di fern1entazion e deill 'uTina da batteri. Le cause della comparsa di fistole sooo in genere perforazioni di tumori maligni intestinali o di perisig·1noiditi. 11 easo osservato da S. Perlmanm (Zeitschr. f. Urol . , vol. 25, pag. ±50, 1931) riguarda una don.n.a di 32 1ai11ni nella quale alcune settimane dopo un 'eisplorazio.n e laparatomica per tubercolosi d1ell '·intestit00 e ·del peritoneo com1p arve un.a pneumaturi.a; la eistoscopia dim.ostro u.na zona di ·e dema bolloso della parete posterioreda cui, con la pressione dall'addome, u scivano bol1icine <li gas. La fistola era ce,r tam·e·n.te dovuta alla tbc. intestinale. Caisi di tal gen ere sono deseritti 11a1ran1ente. P. STEFANINI. , Ulcera duodenale ed ematuria. P. Heirszky (Medizinische Klinik, 6 febbraio 1932) rileva ehe dopo i reeenti eontributi allo studio d-0gli intimi rapporti e delle eorrelazioni fu1nzioillali fra st omaeo e rcne (elimin.a zione gastrica di glucosio, a cido salicilico e io·duro; a umento compemisatorio dell 'azoto no:n proteiico nel su cco gastri co in casi di ritenzione azotata ·da insufficienza renale) e lecito ehiedersi se lesioni ·del tu•b o ·digere nte non possaino avere ripercussioni renali. Sotto questo punto di vista puo esser:e interessante iI caso di un U·omo di 40 anni che, dopo essersi sottojp o,s to n el marzo 1930 a un a ccurato esam e .m edico per cefalee, sy;enimenti e vertigimi ed esseire stato giu dicato esente ·da lesioni org.aniche, venne colto nel settembre dello stesso anno .da dolori ep1igastrici e fu rico,n osciuto portatore rd i un 'ulcera iuxtapilori ca. A un esame delle orine fu riscontrata una notevole e·m1aturia microscopica, reperto poi non piu presemtatosi in altre sucoeissive Tipetute ricerche ; non .albuminuria, non: eilindruria., non disturbi ·della minzione, rnon reperti patologici alla cistosicopia. Si puo esclu·dere eh e l 'ulcera sia di · natura uremica, ne si puo pensare essere .s tato il .p rocesso ulcera tivo favorito - eome si avrebb·e in alcuni casi seeondo autori americarni (Periry e Shaw) - da una nefrite •cronica. E inveoo n.oto ehe frequentemente si h1anno alterazioni r en.a li, e princiJpalmente em.aturia, nel~ l 'appendieite; e ancora discusiso se si tratti di una diffusionei <lel proce·sso infiamtmatorio al r ene per via ematica o linfatica oppure se si tratti unicamente di un riflesso nervoso. P·e r quest'ultim.a ipotesi propen·de l'A. nel suo caso, ·dato eh e si trattava di un soggetto con spiccata neurosi vasomotoria e data l 'unicita del reperto ematurico; eJgli pensa ad un riflesso partente d.al ·duodeno e trasmesso, attraverso il ple-sso ,s olare e le successivei vie simipatiehe e vasali, fino al rene dove sarebbe in gra·do ·di produrre alterazioni secretorie e circolatorie. M. PrsA. 1

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SEZIONE PRATICA

n trattamento con la pepsina dell 'ulcera gastrica

n tetracloretilene come ,antielmintico.

e duodenale. K. Glaessnier (Th e Lancet , 9 gen·n.aio 1932), dopo aver sperimentalmente provato la possibilita di prov-0care de1le ulcere nel sottocutaneo ed i1I1 altri tessuti m ediante iniezione locale di su cco g.astrico e particol.armente di su cc-0 gastrico proveniente }da individui portatori di ulcer.a· gastrica, pote tabilire eh e un contemporaneo trattamento con pepsina per via sottocu tane.a abbrevi.ava !ll.otevoJmen te il tempo di guarigione spontan ea delle ul:cerazio·n i sperimenlalmente provocate n el modo suddetto. Parti da queste con statJaizioni per i1ntrodurre anch e in. ·p.atologia uma na il tr.attamento pepsinico dell 'ulcera g·astrica, per il qu.ale occorre usare materiale opportunamente prepara to, filtr.aito per candele di por cellana eh e trattroigono le comuni albun1ine e consentono il passaggio del fermento, e accuratissima mente n eutralizzato . L' _.\. . in questa n ota riferisce particolareggiatam en·te le moda1ita del trattan1ento, eh e con siste essenz ialmente in due serie :a·n nuali di u·na trentina di iniezioni a dosi crescenti e decresoon ti , e ehe e privo di pericoli o noie se si toglie qualch e raro caso in cui 1comparYero di turbi ritenuti dall 'A. a nafila ttici. Vennero tra ttati circa 600 casi di ulce·re ga. trich e ei du odooali , di cui 9-! completan1e11te studiati m ediante in·dag ini clinich e e ri1cerch e di labora torio. Notevole v.a·lo-Pe hanno le in·d.ag ini r.adiologiche: nel 72 % dei casi fu possibile constatare un migliora mooto e ci-0e : scomparsa della sensibilita alla pressione, scomparsa di nicchie, mig1iore svuotamento. Anch e clini cam ente si ebbe una notevolissim.a uem issione e a vol te scompar sa dei sintomi. Col metodo suddetto, vennro-o trattate anch e altre forme ulcerative CH. con buoni risultati.

Ch. Garine, J. Rousset e !B. Gonthier (Soc. med. hop·t aux Paris, 5 giugno 1931), hanno usato il tetracloretilene in capsule da 1 grammo, di cui ne somministrano tre al giorno per ·3 g iorni consecutivi, negli individui deboli; negli altri, se ne danno 3 il prima giorno, 4 il secondo e 5 il terzo, tenendo semprf un'o~ ra di intervallo fra l 'una e l 'altra. Al terzo g iorno e -3 ore dopo l 'ingestione dell ' ulti1na capsula, si da un purg.a.n te salino (40 gramrni di solfato di sodio). Gli AA. hanno tenuto i loro malati con le .stesse pr.escrizioni di etetich e consigliate per il timol (astinenza rigorosa di og ni bevanda alcoolica, ingestione di molto latte). Non lhanno no.tato D·essun iniconvenien.te, ·a lvo in qualcuno, un certo se·n so, di ebbrez-za. Nell e urine, non si e mai osservata albumina; il medicamento si elimina con . le urine, in cui si puo svelare per il colore rosaarancio ehe prendono con l 'acid-0 nitrico. II medicamento si e mostrato efficacissimo contro l'Anchilostom.a nonch e contro altri vermi (Tenie inermi, Ascaridi , Tricocefalo)„

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Cura dell'appendicite perforata e gangrenosa con il siero antigangrenoso. In lllI1 anno, in tutti i oa.si di appendicite gangre.mosa e perforata Hensch en (Arch. Klin. Chir., vol. 167, pag. 220, 1932) ha impiegato largamente i1 siero polivalente per i germi della gran.grena gassosa. Subito dopo l 'operazione, il siero viene tSomministrato per via intramuscolare o e n,dovenosa . I risultaiti clinici sono brillanti. II ,d ecorso postoperatorio e piu regolare, memo frequen.t i le com:pli<":.azioni suppurative, piu rapida la disintossicazione del malato. Su 21 casi si sono avuti altrettante • • • guar1g1on1. L'impiego del siero e giustificato dlalle recenti ricerch e negli anaerobi n·elle appendiciti acute. Si e visto come parallelamente alla g ravita dell 'affezione aumenti il .nuim1ero d ei germi ainaerobi e diminuisca qu·ello d ei germi aerobi. Nelle forme gravissime la flora m1orobica e !'lappresemit ata qu.a si esclusivamente dag li anaerobi della gangren,a · gasiso·sa. P. VALDON I. 1

fil. La cura delle emorroidi colle iniezioni sclerosanti. Su que,sto argomento si e svolta un 'ampia discussione all.a Royal Society of Medecine nel ma o-gio 1931. (Proceeding s of the Royal

Soc. of Medec., Sezione Chirurg ., Sottosezione di proctologia, agosto 1931). W . S. Perrin ha u sato un.a mistura di acido fenico in liquide composto a parti uguali di aicqua e·d estratto liquid-0 di ham.a m1eli1s in mo·do da daTe con.centrazione di acido fenico al 10 %, successivamente modifico la soluzione portando la concentrazione a 20 % in soluzione di .acqua e glicerina. L 'uso dello. spe.culum 0tubul~re per mettere bene in evidenza le emorroidi ha l 'inconvenirente di non mettere in evidenza tutti i noduli emorroida-ri , lascia scivolare la superficie delle emorroidi al momento ·dell 'iniezione e non permet-te di g iudicare esattamente della grandezza delle emorroidi. Per queste egli adopera lo. speculum di Allingham. 1 risultati dell.a cura. possono durare al massimo 10 anni. II metodo non ha inconvenienti seri (egli ha curato in 8 anni 820 malati). W . B. ' Gabriel ritiene ehe la cura ·diell e inie~ zioni sclerosan°ti e controindicata , quando c'e~ 1p rolasso dei noduli e morroidari, o polipi, m entre l 'indicazione migliore e quella delle emorroidi semplici, facilmente riducibili, senza pTOCtite (in caso -d i proctite e b ene interveIliT1e solo dopo guarita questa). Egli a dopera pero :soluzione oleosa 1di acido fenico al 5 % con buoni risulta ti: ha curato oltre 500 n1alati senza aver avuto incidenti. I risultati sono. ottimi immediatamente e son o dura turi. E. T. C. Mi1li.gan si .ß feirma to a discuteredelle modificazioni a n.atomiche J)rovocate d.al-1

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« IL P OLT(;LINICO »

1e iniezioni sclerosanti. Anehe egli adopera soluzione fenica oleosa al 5 %. Inveoe Sir C. Gordon-Watson adopera la soluzione al 15 %. Alla discu ssione hanno par.t ecipato anehe I<.. Murphy {~ T. Warwiek dan do i risultati delLa propria esperienz.a ehe sostanzialmente non differisce dalle .p recedenti. R. LusENA. 1

SEMEIOTICA. Iniezione endovenosa di ntorfina come ausilio diagnostico. In casi ·di peritonite acuta di origine poco chi.ara, quando l ';a1ddome ·e dolente in totalita senza eh e in aleun punto esista una particolare sensibilita alla pressi·o·ne, HildebTandt (Zentralolatt f. Chir., n. 39, 1931) pratica una ini1ezion·e en.d ovenosa di morfina (g. 0,0075), le1nta1n11ente, in una vena del braccio. II dolore scompar1e immediatJa mente e la palpazione aeeu·r ata d·eill 'a·ddome, eon speeiale riguardo a quegli organi ehe eomunemente sogliooo dare la p eritonite, pePmette di indivi.duare sicuramen te una zona di speeiale sensibili ta alla pressione !Il'etlla quale si trova il focolaio morboso oTigin.ario. G. PACETTO. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. A. proposito delle proprieta criptotossiche del sali·

cilato di sodio. H. Vinoent (Comptes Rendus de la Soc. de Biol., n. 34, 1931) rivendica giustaimieinte la priorita d1elle sue rieerehe sull 'argomento: fu egli infatti ehe sin dal 1907-1908, in un imsieme di ricer che sistematiehe sulle criptotossine, feice conoscere l 'esiste:nza di corpi non solamente colloidali (saponi), ma anche eristalloid! i quali possiedono la proprieta di neutralizzare le tossine mierobiehe e di eombinarsi con esse per formare dei complessi el1e, iniettati agli animali, si mostrano immunig.en1.• Fra i corpi .n umerosissimi ehe l'A. ha studiato, sono d.a segnalare specialmente i sali sodi1ci di alcuni aeidi della serie eielica, partieolarmente il salieilato di sodio ed il ben·zoa to di so·dio. G. LA CAVA. 1•

VARIA _ La denutrizione volontaria della donna moderna.

• Su qu estJa1 tendenza della donna müderna a manten.ere cc la linea n, Tichiama l 'attenzione J. A. Beruti (El Dia medico, 30 novembre 1931) rilevando ehe tale ·denutrizion.e intenziona le asisume dei caratteri allarmanti per la grande ·diffusione ehe ha 1p reso e per le conseguenze patologiche ehe ne posson.o d erivare. Per qoosta vera m:alattia collettiva, ehe ha gia fornito argomento a tanti aa1rix::aturisti, l'A. propone il nome di cc Leptolatria ». 1

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La dem,utrizione volontaria eh·e la donna pratiea con l 'intento di perdere ·del .p eso si fa gen1eralmente eon .m ietodi di ipoalimentazione . La maggior parte delle doDIIle 1che 1a praticano non sono ne grasSie, in.e obese, ne grosse, m,a l1anno le riserve di grasso in quantita stret11a1m ente giusta, sieche la 1deI11UJtrizion.e eosi raggiunta provoca un' ·complesso di fenomooi µlastiei e patologici. La deformazio1n.e plaistica ottenuta eol din1agramento inteinzion.al·e eorutribuisce in g ran parte a sviluppare quel prototipo morfologieo attuale, ehe tende alla figur.a magra, mascolinizzata ed antimaterna. Le eonseguenz.e 1patologi.Jche della de11utrizion.e eo.mrprendono una serie di fenomeni intimarnente con·n essi, .p er eu.i ne viene rr1odificato il triplice meccanismo ormonico, neuravegetati vo e ehimieo inte-rn-0. Ne deriva una serie di disturbi, quali: Distu.rbi dinamici: stanehezz.a , facile affaticarr1 en1to, capacita lavorativa ridotta. Disturbi digestivi: ,dimi111.u zione della capacita digestiva , mancanza di appetito, sensazior1e fal s1a1 .di sazieta. Disturbi della statica viscerale : rilasciamento delle pa·r eti addominal i, ptosi renale ed epalica, d·olicogastTia, ptosi in.testinale, uteri11.a , prolassi va.ginali. Disturbi delle ghiandole: riferentisi speicial1n1ente alla funzione ova,rica (dismenorree, amer1o·rree , meno- e meitrorragie). Dis.t urbi oardiovascolani : soffi ianorganiei, cecitabilita cardiaica, tachicar.dia, palpitazioni, ipotelfl sione euore pendulo con mobilita eeces• s1va. Disturbi del sistema nervoso: nevralgie, eef.alea, nervosismo, insonnia, eceitabilita psiehica, cambiamen·t o di carattere, neUJrosi, fra eui l 'A. ammette la cc lipofobia ». Disturbi diversi della gravidanza, del parto e del pu1erperio. La ·denutrizione volon1taria, in rapporto con la vita endoutetrina e la prole eostituisce "pero un tema non aneora ehiarito e ehe ;ahb~sogna di ulteriori investigazioni. La r esist.enza· vitale ·d ella ·d igiuna trice ".'olontaria e II1otevolmente diminuita , diven.rtando essa assai ipredisposta allo svilu.p po 1d i aleune infezioni special.rniente della tubereolosi pol1nonare e geni~le. In line.a generale, si ipuo dire 1che l 'ingTaiSsamento 'e noeivo e ehe il dimagra·m ento e salutare. Ma quando il dimagramemto si fa a sp.ese d·elle riserve in·dispensabili dell 'oTganismo, eome lo pratica la digiunatriee moderna e la lipofobica, \aJllora esso eostituirsoe un atto ehe n1erita la massima riprovazione m.edica e sociale. Contro questa pubbl~ca calamita, il ri~io e eostituito da una propaganda prevent1va e dalla rialim.entazione. fil. 1

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SEZlONE PRATJCA

NELLA· VITA PR 0FESS10 NA L E. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Il bllancio dell'lnterno alla Camera. Mentre questo numero va in macchina, si svolge alla Camera dei Deputati la discussione sul bilancio del Ministero dell 'Interno ; ne riferirenlo nel prossimo numero· per quanto riguarda i servizi igienico-sanitari. ....

CONCORSI. Posn VACANTI. BENEVENTo. R. Prefettura. Posto d.i Ufficiale Sanitario. Stipendio L. 16.000 piu quattro au menti quadriennali del decimo. Eta non s11peri.Qre ai 45 anni dalla data di pubblicazion e del bando (29 marzo c. a.) salvo ,le eccezioni di legge. Divielo del libero esercizio professionale. Documenti di rito. Tassa L. 50. Scadenza del termine util e per la presentazione d ei titoli alla R. Prefel tura di Benevento :· ore dici an ove cl el 29 giugno. B1ToNTO (Bari). Ospedale Civile. - La s-cadenza del concorso ai po&li di due Sar1itari ,p resso il suddetto ospedale, di cui al bando di con corso d el 9 marzo, stalo prorogat o a tutto il 25 aprile rorrente.

e

BtrsTO An s1z10 (T'a.r e.se) . P er titoli ; stipendio L. 8000 d ecu rtabile del ~2 %, con cinque aumer1ti

quadri<>nnali del dec.:imo; L. 3 per ogni povero in piu clei mille; limit e e ta anni 40 1 salvo eccezio11J di legge . Scadenza 21 maggio. CARPI (l\.Jodena). Osp eda le cc B. Ramazzini ». Scad. 30 g iu. ; assislen te; laurea da non ollre 3 a11ni; L . 5000 ridotte 12 %; quota in tegrativa 10 % dello s lip. ; 5 % atli operativi abbienli; alloggio, se eelibe; cla ln nss. 35 a.; tassa L. 50, 10. C-\STEI„BUONO (Palermo). 7700 e 5 quadrienni dec .

Scad. 15 g iu. ; lire

ConrGoRo (Ferrara). - Scad. 15 mag. ; 3a. conil.; L. 11.500 oltre L. 3000 assegno complement. rivcdibile, L . 920 c .-v. pei coniuga ti, L. 200 per i cclibi, 5 quadrienni dec . ; ritenu te di legge; eta lim . 40 a. ; tassa L. 50 ,10.

al. 21 m ar. ; doc. pos ter . al 31 gen.; tassa L. 50 10 stip. L . 1000 e qualtro quadrienni di L. 500, oitr; L. 1000 serv. alt.; riduz. 12 %; compartecipaz. MoNTECERIGNONE (Pesaro). - Send. 30 apr.; lire 9000 e 4 quadrienni 1lel ql1into, oltre L. 600 c. -v., L. 2000 ca v:iJc ., L . 400 uff. san.; riduz. 12 %; eta lim. 25-40 a. ; tassa L .. 50,10. PARNfA. Consorzio J>rovinc. _4. ntitiibercolare Scad. 15 giu.; direttore del consorzio (dispen~ario provinc.) ; I,. 21.500 ridotte 12 %; indennita missione e trasferte ; el3 lim. 45 a.; e inibito· il libero esercizio professionale . RE (Novar a). - Scad. 15 g iu .; L. 7920 e 5 quinquenni dec., oltre L . 440 uff. san ., L. 132 ambulat.„ L. 8 0 alloggio, L . 880 trasp. ; eta lim . 25-45 a.; tassa L. 50. RosSANA (Cuneo). - Scad. 20 apr.; L. 8340 altre L. 500 lJff. san., L. 1000 trasp .; ridotto 12 %Rov1co. .J lmministrazione Provinciale. - Direttor e della Sezione Medico-!\1icrografica del Laboratorio Provinciale di ! g iene e Profilassi. Per ti -: toli ed esami. Stipendio inizi ale L . 16.000. Ind enr1ila di carica L. 1500 ~nnue; cin,1ue aumenti p eriodici d el decimo ; ricostruzione parziale della carrier a ; i nde.nnita di caro-viveri; s t.ipendi e ind enni t.a sono passibili della ridu zione d el 12 %. Ela n1assima anni 45, salvo le eccezioni di legge. Scadenza del con corso ore diciaselte del 20 m agg io 1932.

S. SEVERINO MARCHE (f\.fac erata). -

Scad. 30 apr.: campag· na ; L. 7000 e 3 quadrienni dec ., oltre c .-v. e L. 2400 cavalc.; riduz. 12 %; eta lim. 24-40 a. S. MAttGHET,ITA BELICE (Agrigento) . - Scad. 30 apr. ; L. 9000 e 4 quadrienni dec.; eta lim. 45 a. ; tassa L . 50. SAVTGNA,.~O n1 Ro~v1AG~ .\ (F orli). Scad. 30 mag.; 2° r e parto; L. ~000 e 10 bienni ventes., oltre lire 3000 tra sp ., c. -v.; riduz. 12 %; eta lim. 35 a . ; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi dall 'l apr. Sc1ACOA ( A.grigento). - Scad. 25 apr.; L. 8500; e 4 quadrienni tlec.; eta lim. 35 a . ; tassa L. 50. Quando non e al lrimPnti in<licato i conrorsi si r i fe risrono a condolle mediche„ i compensi allo stipendio base. Avverlenza. -

Frni:NzE. R . A r cispedal e di S. Maria Nuova e Stabilimenli Riu.nif i . - Al 30 apr., ore 17, due assi-

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

stenti med.-chir .; eta lim. 30 a.; L. 6400 da decurtarsi rlel 12 %1 c.-v. e altre in den . r egolame11tari; litoli ed esami; doc. a 3 mesi dal 26 mar.; tassa L. 50.

II prof. Tommaso Carp e.ntieri e s tato incaricat<> dell 'insegnamento di semeiotica m edica n el_1 a R . Universita di Bari.

FLUMERI ( A vellino). - Scad. 30 apr.; L. 5461,50 nette del 12 % e 3 q uadrienni dec. , oJtre L. 1760 nette per uff. san. ( tempora11ee) ; eta lim. 35 a.; tassa L. 50,10.

11 prof. Giulio Alessandrini, dirett ore dell'Isti-

GuARDJA LoMBARDI (Avellino) . - Scad. 19 giu.; L . 6484 e 5 quadrienni dec. ; riduz. 12 %; eta lim . 25-40 a. JAcuRso (Catanzaro) . - Scad. 30 apr.; L . 7500 ; ritenute di legge; eta lim. 40 a.; tassa L. 50. MESTRE. Ospedale Civile Umberto I. - Scad. 15 mag.; ore 17; chirurgo primario; eta Jim. 40 a.

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tuto di ParassitoJogia Medica d ell a R. Universita di Roma e professore n ella Scuola Superiore d i Malariologia stato nominato socio d ell a Pontificia Accademia delle Scienze « I Nuo,v i Lincei ».

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La « Soc iete nationale d e chirurg ie » di Parigi ha assegnato 1a medaglia d 'oro L annelongue al prof. Leriche di Lione. Alla Inedaglia va unito un premio di 5000 franchi. L 'assegnazione h a luogo ogni 5 anni ; le precedenLi assegnazioni furono fatte a : Vic tor Horsley (Inghilterra), Henry Ga\ldier (Francia), G. W. Crile (Stati Uniti),.. ·

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cc IL POLICLINlCO »

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Nt:M.

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Il · dott. H. S. Cumming, medico generale (dir e ltore) del Servizio di Sanita Pubblica d egli Stati ·u r,iti, e confermato nella carica per un nuovo ·q uadriennio.

NOSTRE CORRISPONDENZE.

L ' Accade mia ~fcdica di Spagna ha asseg nato un premio a due scrittori medici: il dott. F. No,g uer a, r edattore-capo della « Gaceta Medica Espafio- ' aa », e il dott. F. Perez, collaboratore di varie riviste mediche e redattore ordinario della rivist:\ <li cultura « AB C >>.

11 31 marzo ospite dell 'Associazione Medica di Triest e ha tenuto una conferenza il 1prof. Walther Fischer dell'Universita di Rostock sui « Tu.mori m aligni dei polmoni » ehe fino al principio del secolo attuale pare costituissero una rarita. 1 casi 1Jenunciati nel 1912 a New-York erano 350. Un aumento notevole si ebbe all 'epoca bellica e post -bellica; cio molto probabilmente in rapporto all 'affinamento della diagnosi e dei mezzi diag nostici. La loro frequenza e piuttosto .rilevante se a Mosca (ove come e 11oto il 50 % dei morti vengono so ttop osti ad autopsia) sul m aterjale anatomo-patolog·ico di tumori, la frequer1za dei tumori dei polmo·n i e del 13 %. ' L 'eta piu frequentem ente interessata e tra i 50 anni. La prefer en za pare per i maschi e per il polmone d estro risp etto al sinistro in ragione di 3 :1. Si posson o con rlifficolta fare d elle distinzioni di ordine an atomo-patologico p. es . in tipo nodoso (di aspelto 1nassivo); tiJ>o diffuso (infil trante); tipo milia re. L 'accrescimento puo esset e interstiziale o intraalveolare e verso il mediastino, il pericardio e la pleura. Essi posson o dar l uogo alla formazione di vere e proprie caverne con ero~ione dell 'arteria polmonare. La sintom atologia clinica e molto varia, la diagn osi sempre difficile. Nel 10 % dei c.a si i fatti clinici predominanti son o a carico delle m e tastasi . Si hanno raccolte .p 'l eurich e di varia specie e la diagnosi rnicroscopica nei rigu ardi della presenza o m en o. di elem enti neoplastici nell 'essudato o nello sputo non e sempre facile e sicura. La jstologia di questi lu1nori ·e molto varia nello stesso tumore. Si possono avere le complicazioni piu slran e, · co1ne il caso· di un ade11ocarcinoma del polmone penetrato nel tessuto di una mamm ella e diagn osticato come esclusivo di quest 't1ltima. Si disting uono : carcinomi .parvicellulari, classificati in passato come sarcomi, e carcinomi polimorfi con formazione di cellule giganti e frequenti elementi in via di corneificazione. Nei rigu ardi de1l a eziologia essi possono derivare d all 'epitelio bronchiale (ipotesi piu accettata) e dall 'epi telio alveolare. Parrebbe doversi valutare qua1e fattore eziologico l 'influenza ehe predisporrebbe l 'epitelio bronchiale alle meta,p.Jasie. · Una ipotesi piu recente sarebbe ehe l 'aumento post-bellico sia in lln qualche rapporto coll 'uso dei gas venefici, ma cio non e dimostrato dai fatti. Cosi pure si e voluto vederne una causa nel1'ampio sviluppo deJJ 'automobile e conseguente prolungata res.pirazione di gas di combustione. A cio pero si puo obiettare ehe a Mosca i tumori rnaligni dei polmoni sono frequenti pur essendo ancora limitato l'uso delle automobili. Ne puo trattarsi del catrame rlelle strade asfaltate perche Parigi conta una bassa cifra di neoplasie di questo genere. J>oca importanza po~siede pure l 'infezione sifilitica e tubercolare. I1nportante fattore eziologico e invece la pol-

I proff. L. Morqt1io e N. Navarro, di Montevideo, -sono stati n ominati m embri onorari d ell 'Accademia di Medicina di Buenos Aires. Il d ott . Mig uel Susini e nominato presidente <l e~ Dipartim?nto Nazionale d 'Igien e della Repub. bl1ca. Argen t1na (posto eh e corrisponde a direttor e gen erale della Sanita Pubblica). · II d ott. Coracesco, chir1Jrgo d egli ospedali e doce1n te all 'Uni ver sita di Bucar est , segretario di re<lazione della cc Rcvista d e Chirurgie >> edita dallo « Spitalul d e Copii » d ella stessa citta, e n ominato professore di p atologia chirurgica all 'Universi ta di J assy. , Il .Prof: Le1:or1n~n.t , di p atologia chirurgica ~­ l Un1vers1ta d1 Par1g1, e trasferito. alla cattedra di clinica chirurgica Cochin, in, sostituzione del prof. Delbe t, eh e va in riposo per limiti d 'et a. Il d?.tt: V. Sa11chls Bayarri e n ominato, proifessore d ig1en e nell a Facolta m edi ca di Madrid. .R.icordiamo /'interessante pubblicazione: Oott. ORESTE BELLUCCI

la medicina preventiva e la selezione professionale in rapporto alle assicurazioni sociali Prefazione del Prof. CARLO FOA DIRETTORE DELL'ISTITUTO DI F I SI OLOGIA DELLA R. U NI VERSITA DI MILANO.

.• .

" Nel quadro delle misure preventive entrano non poche delle misure curative ; giacche anche curando la malattia in atto, si prevlene l'lnvatid1ta ". G. Plsenti.

(L'a voro premiato al Concorso Nazionale indetto dalla ~ocieta Italiana di M edicina Sociale, con L. 10.000 di premi della « Riv. di Ter. Moderna e di Med. Pratica „) . .Riportiamo I'Indi ce-Sommario del Volume. PREFA· z~ONE. P;ARTE_ PRIMA (A}. - La medicina prevent1va e l'ass1curaz1one malattia. - PARTE PRIMA (B>.

- . Orientamento, selezioine pro·f essionale ed assicurazaone malattie. - CAPITOLO UNICO. - PARTE SECONDA. • L'assicu.razione int-ortuni nei sttoi rapporti colla medicina preventi·1a e colla selezione professio· nale degli operai. - PA.RTE TERZA. - Le assicurazio11i contro Ja disoccupazione, i1n1validita e vecchiaia nei loro rapporti colla medicina preventiva e colla seleZii>ne professionale. - CAP.ITOLO UNICO. - conclusioni.

Vol. irt-8°? di pagg. VIll-168, nitidamente starnpato. Prezzo L. 1 8, piu le spese .p ostali di spe.(lizione. Per i nostri abbonat~ sole L. 1 5, i11 ,porto franco. Inviare Vaglia, all'editore LUIGI POZZI - Ufficio :Poetale S11ooursa le diciotto - ROMA . •

Da Trieste. Conferenza del prof. f ischer. •


~A~NO

XXXIX ,

NUl\f.

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vere, specie poi in determina te co11dizionl di ornbie nte, 11ei <'avatori, mina tori, ecc. E rlegna del piu g r ande inter esse l 'osservazi o11e e h e una particolare frequenza di can cri d ei p ol1noni viene c~nstatata n ei l avor atori di m a terial P rarli!ero. Conferenza del prof. Rondonl.

11 1° aprile n ella Sed e d ell 'Associ azio n e Medlca ~fries tina il chi ar. prof. P Rond oni della R . Universita di l\iiilano, r edu ce da un ciclo di confer enze 1>resso l ' universita cli Praga , ha tenuto di fronte nd un numerosis~ imo uditorio di m edici una conferenza sul1 a : « Biologi a della cellula del cancro ». Prem esso ehe il noto p aragone della cellul a ~ancerigna alla cellula em})rion ale sia di scars<' valor e, per che l a cpllula can cerig na e priva del detern1in ism o finali Lico d ella cellula embrionale. Ar1alizzando l 'is tologia fine rlella cellula tumorale 1·o. passa in rassegn a crilica l e varie in clusiÖni descritte da d iversi au tori com e caratteri 1ich e p er q11c. te cell1lle. Una grande importan za riveste l a questione dei c ro111osomi eh e n ell e cellu le cancerigne si trovano in 1111 m er o molto maggiore a quello delle altre cellul e d el corpo. Su questi r e,perli si basano Je co11cezioni del Boveri eh e considera ·1a cellula tun1orale come il prorlotto di un fenomeno di n1 l!· tazio11e nel sen so di De ' 1r ie . Sempre in queslo ord ine di jdee l akoby riliene eh e la cellul a n eoplaslica abbia una specifi cita cromosomica . T„e car atteris tich e b iochimieh e d ella cellula tu111or ale si possono riassumere come segu e: il conte11ulo idrico e aumontato, la r esisten za el ettrica (', Jiminuita, il p otassio e aumentato (come in gencr e in tutti i te SL1ti in via di attiva moltiplicazion e), come r elativa diminuzione del calcio. L 'O. rileva Ja grande importanza del m et abolismo dei carboidrali nelle cellule t umor ali l a cui conoscenza e dovula prineipalmen te agJi Ludi di Olto V\' arburg. Que to aulore p ote dimostrare co111e le cellule neoplus licb e vivano principalmente a spese di proeessi di seissione, di glicosi . All 'op1>osto di quanto succede n elle cellule normali in cui prevalgono i .processi ossidativi. Ques to fenorneno deve esser e consider ato come d 'indole generati va e ad a ttiva eh e pe ro non spiega Ia m a lignila d ella cel1ula. Passando poi al m etabolismo dei grassi e dei lipoidi l 'O. rileva come la colest erina aumenta la crescita d ei tumori, mer1tre la lecitina ne frena lo sviluppo. L 'or a tore p ot e pero dimostrare come altri estra tli d'organi presentano un eo~orta1nento analogo. Sempre seeondo ricer che condotte nel laboratorio d e11 '0., nell 'Is.tituto del Cancro· di Milano , la concentrazion e lipoidale ass11me nel corpo dell 'animal e po rtatore rli t t1mori m aligni una fisonomia speciale. Le cellule can cerig ne conclivido·n o la specificita di g ruppo dell 'indivirluo a cui ap,p artengono. E sse h anno an ch e una s.pecificita sierologica ehe fa sorgere la sp eran za di poter un giorno trovare una sierodiagnosi d ella malattia. Nelle culture in v~t:o la cellu} a n eoplas tica rivela una grande lab1l1ta : essa s1 comporta com e una cellula malata e muore precocemente. L 'oratore h a studiato il rapporto fra comportamento fermentativo e comportamento IipoidaJe nella cellula cancerigna ed ha potuto constatare e he i lipoidi attivan o i fermenti celluJari . 1

1

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S E ZIONE PRATICA

La scoperta piu importan te d egli ultimi anni, dovuta ad Alberto Fisch er, e eh e 1e cellule coltiva te in vitro anch e per anni, riportate n ell 'or::ganism o riproducono il tumore. Queste ricerche dimos trano come influen ze organistiche siano d 'importanza n ell a p erpetuazione della maJignita di queste cellule. Ir1vece n on e riuscita sicuram ente Ja trasformazion e in vitro di cellµl e n ormali in cellule tumorali . R EvOLTELLA.

NOTIZIE DIVERSE. ll problema edilizio dell' A.teneo romano. Alla presenza d el Capo del Governo, si e costituito a Palazzo Ven ezia il Con sorzio p er l a sist en1azione edilizia d el1 a R . Univer sita di Roma. Eran o presenti i ministri Giuliano, Mosconi, Bott ai, Di Croll alanza , il principe Boncom,p agni Ludovisi , il principe Pjero Colonna, il sen. Bevione, il prof. on . Pier o De Frar1ci ci , il gr. uff. Paolo Mel(lolaghi, il gr. uff. Frasch er elli ed altre autoril a e compet e11ze. II Con sorzio e stato costituito fra lo Stato e vari Enti ed Is tituli, per un totale di 70 m il ioni di lire, con cui si provvedera a cos lrt1ire 11 grancliosi t.difizi ed a sist emarne definitivamenLe altri . La spesa e ripartita in dieci eser cizi. La previdente iniziativa del Duee fa sl eh e l 'Univer si ta romana ··bbi a sede ampi a e d egn a per i su oi bisogni a lluali e per gli sviluppi avvenir e. I l avori avranno in izio nel prossimo ot tobre e , aranno a lt ivament e prosegl1ili in modo d a in augurar e tutti gli unrlici nuovi edifiei univer sitari i 1 21 aprile d el 1935 - Anno XIII.

1 lavori del nuovo Istituto di Sanita Pnbblica. Il Capo d el Gove rno si e r ecato a visitare i l avori dell 'Istituto cli ,Sanito P11bblica, ehe funzion er a alla rliretta dipPnd enza d el Ministero d elJ 'Interno (f>irezione Generale della Sanita Pubblica) e ehe ha essenzi almente due scopi: quello di con<:entrare in ambicnti adattj solto ogni rig uardo e 111odernan1ente attrezzati p er impianti e m ezzi strumentali, i laboratori scientifici d ipendenti dalla Direzione Generale di Sanita; e que1lo fli sp ecia1izzare i1 per son ale gia addetto o eh e vuole dedicar si ai servizi di sani ta e di igien e alla dipendenza <lello Stato, d elle Provineie, dei Comuni e delle pubbliche amministrazioni in gen er e. II compi to di provvedere all a costruzione cd all 'arredamento dell 'Istituto, con m ezzi assegnati -Oalla Fondazione Rock efeller , e stato d em andato ad una speeiale Commissione. L 'edificio e composto di un corpo di fabbrica principale lungo m. 155, prospieiente sul viale Regina Margh erita, e di tre corpi r etros tanti al primo . La distribuzione dei servizi e stata compiuta con sen so cli armonia e di organicita. L 'Istituto sar a inaugurato il 28 ottobre d el1'anno XI.

Congresso lnternazionale di anatomia. L 'Associ azione degli anatomici ha tenuto Ja sua riunione annuale a Nancv d al 20 al 24 marzo sotto la presiden za del prof. J . Jolly. Vi erano rappresentate 14 Nazioni, tra cui I 'Italia. Hanno avutq luogo interessanti comunicazioni. Al congresso e stata unita una n1ostra (di preparati anaV


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(( lL POLl CLlN ICO

lomici, ,p reparati ·n1icroscopici, radiografie, rncdelli, ecc.). Un sontuoso ricevi1nento e stato offerto dal municipio· ai congressisti. Quesli si sono recati a Verdun e ai campi di battag lia prossimi ed h anno d ep osto delle coro.n e di fiori nell 'ossario i1azionale di Donaumont. •

1° Congresso internazionale sull'asma • Come abbiamo, annunziato, si terra a Mont-Dor e (Franria) nei giorni 4 e 5 giugno. A rappTesentare l 'IlaUa e s tato designato il prof Frugoni. Per in formazioni rivoJgersi al Dr. J . Galup, secretaire g6ncral d11 Congres international &ur l 'Aslhme, rue Auber 19, Paris (IXe). 10 Congresso internazionale di protezione dell'infanzia. Questo congresso, dj cui abbiamo gia dato n otiziu, si adunera a Parigi dal 5 al 9 luglio 1933. Per informazio11i rivolgersi alla segreteria, ehe ha sede p resso il · « Comite National de l 'Enfance n , boulevard d e Vaugirard 26, Paris (XVe). 1

II Congresso di psicotecnica applicata alla preven· zione degli infortuni stra<luli. .

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XXXIX, Nul\r. 16]

[P .NNO

del Jibro italiano. Saranno pure organizzate varie g ite nei dintorni di Catania. Rivolgersi al Comitato, palazzo della Pro·v incia. Catania.

22° Congre8so francese di medicina. Avra luogo a Parigi dal 10 al 12 ottobre, sotto la presidenza del prof. Bezan~on. Temi: « La lir1fogranulomatosi rrialigna »; « Le acrocianosi »; « Il trattamento me<..~co-chirurgico degli ascessi del polmone n. Per informazioni rivolgersi al segretario generale, Dr. Abrami, rue de Lille 9, Paris. 170 Congresso francese di medicina legale. Si svolgera a Parigi durante i giorni 23-25 ma.ggio, nell 'I stituto di Medicina legale e nell '.„\ ilo S. Anna. Temi di r elazione: « Le lesioni del fegato nella sommersio11e n, prof. 8. Martin di Lione; « Traumatismi e sinnrome parkinsoniana », proff. Naville e De Mor~:ier di Ginevra; «La psican alisi in meclicina lege.IP. », prof. Genil-Perrin di Parigi. La quota cl 'iscrizione e di fran chi 60; per gli abbonati agli « Annales de Medecine legale » e ;per i membri della Societa dei medici legali di 'ling ua francese e di franchi 30 . Rivolgersi al dott. Vernis, qt1ai de 1'Horloge 29, Paris (IVe). 1

Dovulo alla fervjcla iniziativa del prof. Carlo Foil e sotto gli auspici e nella sede della Confederazione nazionale dei lrasporti, si e &volto in Corsi accelerati per medici condotti a .Roma. Roma - clal 5 al 7 aprile - il II Congresso d ella Societa italiana di medici11a sociale ehe ha tratIlicordiamo ehe un corso di malariolo·g ia avra tato i prohlemi della psicolecnica in rapporto con luogo dal 9 al 31 maggio ~d l1no sulla clinica gli infortuni stradali. 1 t emi svolti erano tutti della tubercolosi dal 20 aprile al 20 maggio; sono intonal.i ·tl la soluzione dei problemi pratici diretti in preparazione corsi di puericol tura e sulla lotta acl evilare gli infortuni stradal] , ehe danno un a contro jl cancro. Per ogni corso non si ammetgra11 falange di vittime, in continuo aumento. tono pit1 di 50 iscritti ; ma questi non devono Ne sono stati rclatori: C. Gini e L. De Bera;.·. esscr e meno di 25 perchc il cor so abbia Iuogo. dinis, A. GemelJi e l\f. Ponzo, C. OttoJenghi, P. . Rivolgersi al dott. gr. uff. Arnaldo Lusignoli, via ßoveri e A. Cia1npolini, l\. Cazzaniga, G. Corberi Francesco Crispi 10, Ro1na. e \' . Massarolti, _.\.. I~ilippini, G. ßergami. I Javori del Congresso, ehe e stato inauguralo da S. E. BotCorso accelerato di tisiologia. tai e cbiuso d a S. E. Alfieri, si sono svolti in un Dal 1° al 31 maggio .p . v. i1ella Clinica Medica ambien le di serene ed elevate disc11ssioni e so110 di ßari, diretta dal prof. Luigi Ferrannini, si poi stali riassun Li in un 'ampia ed eccellente reterra per laureati i11 l\i[edicina un corso accelelazione del sen. R. De Vito e sinteti zzati in ordini rato eminentemente pratico sulla diagnosi e del g ior110. di cui si spera ltna non lontana atcura della tubercolosi. A fine del corso sara rilatuazione pratica. sciato apposi to cerlificato a coloro eh e l 'avranno assiduamen te frequentato . Per iscriversi occorre 90 Congresso ·~•edico siciliano. farne domanda legale al Rettore dell 'Universita, Ricordiamo ehe avra luogo a Catania durante un endo il certificato di laur ea e Ja ricevuta della i giorni 6-9 n1aggio. Saranno svolte le seguenti retassa di lire duecento eh e va versata all 'economo Jazioni: « Addome acuto )), proff. Muscatello e Zurdell 'Univer sita degli Studi « Benito Mussolini » riri ; « La lotta antimalarica in Sicilia », prof. E. Di di Bari. Mattei; (( La cura immunitaria d ella tubercolosi », Prof. L. Ferrannini; « L 'importanza sociale d ella cura immu11it.aria nella tubercolosi », prof. L. Sa- Corso di patologia esotica e di pa1·assitologia meclica. gona; « L'alimenlazione lattea nei piccoli e granNell 'Istituto per 1e malaltie nautiche e tropidi centri », <lott. G. La Rosa; « Spunti di patolocali di Amburgo sara tenuto quest'anno un corgia regionale», prof. 1\1. Ascoli; cc Patologia delle so dal 3 ottobre al 17 dicembre. zolfare in Sicilia », dottori Di Giovanni e Di MatIl corso comprendcra ronferenze, dimostrazioni tei; « Cassa <ii previdenza per medici », dottori ed esercizi pratici ·sui seguenti -soggetti: clinica, Salpietra e Palermo·. etiologia, anatomia patologica, trasmissione. delle Durante tl congresso si terranno: la riunione malattie esotiche e Jotta contro di esse; introduzione allQ' studio dei protozoi patogeni, deldeJla sezione siciliana medici condotti, il radu1'elmintologia e dell 'entomologia medica, delle no nazionale d ei medici ehe ricoprono, cariche pubblichc eti amministrative, la riunione della epizoonosi e dell 'ispezione dell~ carni? dell 'igi?n~ i1autica e tropicale. Prospett1 part1colaregg1at1 sezione siciliana della Societa di idrologia e climatologia, Ja 1a. Mostra nazion~le del farmaco e dietro richiesta. ,


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SEZIONE PRATl C..:A

Il cor so sara t cn t1 Lo tlai sig nori : l~ü l l eborn, Giemsa, Glage, Hecl1L, ~larlini, f\.1ayer ,. Mül1len s, Nauck, PascJ1cn, R egendanz, R eich e n o,v, anne1nann, Sonnensc.hcin , Vogel , \ Veise. I partccipanli nl cor so, pnrche siano m edic i ap prova ti, p o tranno a ricl1ie La so ttomettersi ad un esa m e final e; e e lo soslerranno con su cce so, sara rin1e o lo ro un <lip1oma. Si prega cl 'iscri e r si al piu tardi una se tLima1la pri1na rlell 'apcrlura d el cor so e d 'inviare ogni corri~1po11dertza allo: In stitut fiir Schiffs- .u11d 1'r ope nkrankl1ei te11 1 Bcrnl1ard Nocl1t-Stra se 74. Ha1nburg 4 (Germania).

(Jorso di perfezionamento in pediatrin. Sara Le nulo pre o l a Clinica Ir1fa r1lilc d cll a Facolla di Medicina di ::;tra burgo cla l 10 al 22 oltobre, sotto Ja direzione del prof. Hol1n1er . . ara11no vol le le que Lio11i p edia Lriche d 'att11 ali ta ; sp eciali lezioni saranno dedicate alla p atologia e all 'ig iene ali1nc11tare del lalt ant e.

affida la nl prof. Ludwig Pi ck, e111ine n le scienziato ed insegn a 11te. Il museo intende giovare n on solo alla cultura medica, rr1a anch e alla cultura popolare. La }JerfetLa inslall azione p er Je n ecroscopi~, d ell a qu ale dispone l 'os11cdale, h a con sentiLo la raccol ta di un material e straorclinariame nte coJ>ioso. Il prof. Pick e s ta to i11vitalo dallu Socie la Har' cy di Ne.' v York a tenere una confer en za.

II biln11cio dell'nssistenzn. ·pubbliea n Parigi. ll Con sig lio mu11i L' ip ale di P arig i h a approvato p e r il 1932 un su ssidio al l'Assis le n za pubblica in 321.500.000 franchi circa, di c ui solo· 3.500.000 cl estinati ad opere cari talevoJi . L 'approvazio11e si e avu La d opo lu11g h e trultalive, in tcr cor se lra il dirclLore del Servizio di a i lerl za ,p ubblica, Louis i\ilonrier , e il mini tro delle as icurazioni sociali, impegn a losi a so. Lener c le p ese i)er l 'ospedalizzazio11e d egli assicurali.

L'Unione 1'1edica del Cana<la.

Per l'Univer sita di Bnri. Il CttJ)O d cl Go ,·erno , accogliend o a11aloga ric.: hie La clcl en. J)rof. Alessunrlro Gu accer o, comn1i sario prcfe tlizio clell 'O pedal e Con sor zial e di Ba ri, ove hanno sede l e Cli11ich e univer ilarie, h a con ccsso una ovve n zion e <l i centomila lire ol l 'Ente m edesimo.

La Fondazione Cnrlo Forlanini. La cc Fondazion e Carlo Forlanini », h e 11a scd e presso la Cl inica n1 edica d ella R. 11ivcr ilft di f\1i lano, ha Lesle as egn a to L . 12.000 alJ 'l lituLo di ! giene d ella R. Univer sita di Siena direlto dal prof . Gian11i Pe trag nani per 1a continuazione d ellP ricerch e s ul virus luber colare e L . 8000 al prof. Luigi Villa dire tlore d ell 'Is tituto di P a lologia sp ec iale medica d ella R. Univcr sita di P avia p er la continu az ione di rj cBr ch e sulle tubercoline. La Fondazione st essa i propo11e di coslituire una biblio leca delJa tubercolosi , dove g li s Ludiosi della p a lolog ia e <lelJa clinica della tubercoJo i possan o t.rovnre i g i'o,r nali c i libri eh e n e t.rultano.

Per promuovere le ricerche scientiftche in A.1nerica. La « Rock efeller .F'oundation » ha elar g ito, 250 1nila dollari alla Sc uola medica dell 'Universila Vanderbilt, a condizione ehe Je au toriLa amministralive della Scl1ola ClSsicurino una somma com· j)lementare. Que~to d enaro dovra essere con sumato nello spazio di otto anni, per ricer che seie n · tifiche. ll « General Edu.c ation Board » ha elargito all a bihlioteca medica d ella stessa Universita, 50 mila do1lari, da con sun1are in un periodo di 4 anni.

All'lstltuto Ravaschieri. 1 Principi di Piemon.te hanl\O visitato 1'I stituto ortopedico Ravaschieri, fondato a Napoli n el 1900 d a11a pieta della duchessa Teresa R avaschieri. Ft1 rono ricevuti dall 'Alto Commissario Baratono· P dal Corpo sanitario al completo, con a caipo il prof. Edoardo Salvia. S 'intratte nnero nei vari re„ part i: di chirurg ia ortopedica, kinesiterapia, idro · terapia, elettroterapia, officina ortopedica; s'interessarono alle condizioni dei piccoli ricoverati.

Museo di anatomia patologica in Germanin.. E stato fondato nell 'Ospedale municipale di Friedrichs,h ain a Berlif\O e la direzione ne

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e s tala

llicorre11do il 60° an11iversario di fo nrlaz io11e del p e riodico << L 'Union Mccticalo du Canada », e s ta1o pubblica Lo un vo lume g iubil ar e conle11e nlc articoli d i en1inenti n1edjci ca11ad esi e a1nici d ella Irr o.ncia: ricoi;di st o,r ici, l a n ccr ologia di Albert Lassall e, valente m aestro clell a n1 edi ci11a, una serie di m emorie pregevoll. La e<i e del p eciocl ico e: rue l. -Andre 3705, i\11.onlreaJ.

Nella tampa medica. Jia inizi a Lo· le pubblicazio11i la << Revi La Brasil eira de Cirurg ia », ehe r isponde allo svilup1Jo e ai prog r essi con sider evoli d ella chirurg ia i1el Brail c. Trntto caratLeri lico: il ,pe riodico t ende ad avvalorare i rapporli d ella chirurgia con tu Lle le altre discipline medich e; pubblicl1era, al riguarclo, una serie di ~rLicoli , affidali a p er sonalita di al ta com,pe te nza, com e F ontes p er l a microbiologia, Aus tregesilo per la neurologia, Campos per l a ,p sic hiatria, Lcgen e p er la medicin a legale, ecc. II P'r imo fascicolo, in bella veste tipografica, con tien e 5 pregevoli lavori origin.ali, co,r redati di tavole e fig ure; reca a11ch e r ecensioni di libri e di periodici , ma quesla parte e d eh olc: alle riviste non sono riservate <'he äue pagine. Non manca una rubrica di notizie. 11 p eriodico e dire lto dal d ott. R. Freire; la redazione e l 'amminis lrazione h anno sede in Rio d e J aneiro , rua Chil e 15. " A U 0erUrl.

Propaganda antitubercolnre. La « Federazione Italiana Nazionale Fasci sta per la lotta contro la tubercolosi » ha diffuso un otlimo « d ecalogo » per la cainJ>agna anti tubercol are.

Onora11ze al prof. Simonlni. 11 3 aprilc, all 'U11iversi La rli Modena, si sono svolte Je onoranze al gr. uff. prof. Riccardo Simonini, in oc casione del ventici11quesimo anno clel suo insegn ame11to di c.linica p edialrica. ll r etlore, prof. g r. uff. Colombini, ha p orta t o l 'adesio11e del miuistro d ell 'Educazione nazionale; hanno poi p nrlalo il preside della Facolta di m edicina prof. Donagg io, il prof. All aria d ell 'lJniver sita rli Torino, jl prefetto con1m. Perez, il sc.gre lario fe-


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IL POLIOLINlCO

derale comm. Manni, il R. eon1missario del Comune di Castelvetro, paese nativo d el festeggiato, il prof. Spinelli µer gli studenti universitari. Ha ringrazialo rommosso il prof. Simonini, al qual e e stalo o.ffer ta una 1nedaglia d 'oro. Nel p omeriggio ha avuto luogo un Congrcsso pediatrico r egionale, prcsiedl1to per accl a1nazione dal .prof. Simonini.

Una medaglia d'oro. II Pio Is ti.tuto Santo Spirito ed Ospedali Riuni ti di Roma, in ricon o ci1nento delle benemerenze acquis tate dal prof. Uberto Arcangeli durante il suo lungo servizio negli Ospedali Riuniti di Roma, ha voluto decorare l 'insigne medico di una grande medag1ia d 'oro, nella cir costanza del eompbnento del su o 70° an110 di eta, 40° di pri1nariato, 35° di insegnamento clinieo . Ne riportiamo il fac simiJe.

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XXXIX,

NUJ.\iI.

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legato· al periodico fra11cese « Con cours Medical n. La nuova organizzazione comineera a funzionare nel prossimo anno e rechera il nome di cc Crocier e mediche franco-belghe » . 11 centro d 'organizzazione pratica rimarra a Bruxelles. E in programma una prima grandiosa cr ociera nell 'Adriatieo, a Creta ed alle isole Egee.

Viaggio in comitiva a Parigi. Avra 1uogo, dal 6 al 15 mag·gio, a eura del << Comitato promotore d 'osservazioni mediche a Parigi » e p er invito tlell '« Assoeiation p our le developpen1ent des Relations Medicales entre la F r anee et les Pays amis » uni tarnente all'« Asso-ci a tion Generale des Medecins de France ». Prezzo L. 1200 da I\ilodane a Modane; riduz. d el 30 % sulle ferrovie italiane, in occasion e della Fiera eampionaria internazio11ale. Si avverte eh e basta il passaporto tem,poraneo per t1so tlJristico.. Le iscril ioni si ricP.vono fino al 25 april e; vanno aecompagnate da un an ticipo di L. 300. Rivolgersi a1 Comitato, via S. Gallo 17, F ire11ze .

Scambio di ospitalita. II segr et ario del P. N. F., segretario dei G. U. F. , on. Starace, h a dato d isposizioni per promuovere e d isc:iplinar e gli scambi di ospitalita fra studenti italiani e stranieri, sia in forma isolata ehe per gr u,ppi di studenti (cioe tra I slituti di s tudio) .

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Per l 'oeeasione si e costituito un Comi lato d 'ono· r e formalo da elinici e patologi di varie Un1.versita italiane, nonche da primari ospitalieri ed alte autorila della scienza, il quale h a voluto ehe fossero raccolti e ris.lampati in elegante volume gli sc rit ti medici scel ti, del festeggiato. La eerimonia della consegna della medaglia e del volume, avra luogo giovedi 21 a,prile alle ore 10,30 nell 'Aula dell '.A.ccademia :rviediea di Roma al Policlinico Umb erto I . Il nostro giornale, eh e fu s.pesso onorato d ei contributi scientifici del prof. Areangeli, esprime al festeggiato il piu cordiale eompiacimento e fa voti ehe la di l u i o,pera sia ancora lungamente eonser vata alla scienza erl all 'umanita. L. P.

Crociere mediche. ß periodiCO « ßrllXelles-°ttfedieal » peJ 1932 organizza due crociere: una alla banchisa polare ed una alle c< isole del soJe n. Questa seconda avra per meta le Canarie, le Baleari, le Azorre e la Sardegn a; si toccheranno ~n­ che il Portogallo, la Spagna, il M~roc_co e l 'I talia peninsulare (Livorno); sono prcviste varie eseur,.. sioni; partenza da Bordeaux, ritorno a Marsiglia; prezzo per la 1 a cl::i.sse da fr. francesi 4975 in sopr a; ,per la 2a. classe da fr . fr. 2335 in sopra (i prezzi variano con le cabine) . Rivolger si a '< Bruxelles-~1ed ical », Seetion des Voyages, b oulevard Adolphe Max . 29, Bruxelles, Belgio. 11 periodico suddetto, allo scopo di dare incremento alle crociere da esso or ga11:izzate, si e col-

L 'Associazione profession ale internazionale dei Jnedici ha approvato un progetto d el dott. ,Scha_ßftgen, perehe avvengano scambi tra figli di medici di diverse n azioni. Le inodalita con crele verranno fissate in occasione del 7° conveg110 dell 'Assoeiazi one, inde llo a Ginevra pel prossimo sette1nbre e di cui daremo· ulteriori notizie.

Morte di un filantropo. ~~

morto a Madrid il sig. Ram6n Pelayo, march ese di Valdecilla, noto per numerose opere filantro·p iehe, di aleune delle quali ahbiamo dato notizia. h a profuso molti milioni. La su a perdita e stata considerata in Spagna come un lutto nazion ale.

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B morto a 72 anni il prof. EDWARD KAUF MANN, ordinario di anatomia patologica a Gottinga. II suo trattato di anatomia patologica speciale e passato per 10 edizioni ed e stato tradotto in 5 lingue, compresa l a lingua italiana . Egli stava or a allestendone una rielaborazione. Notevoli sono i suoi studi sui tumori: gen esi d elle cellule giganti dagli encloteli dei vasi, gen esi d elle cellule intersti ziali ecc.; soll evaron o speciale inter esse i su oi s tudi sui tt1mori d ella prostata. " A. P. 1

:E morto il p rof. JOSEPH DENYS, <lell 'Universita di LoYanio, valente b atteriologo, noto per i suoi studi sull 'imm~nita e sull a tubercolosi. Si annunzia d a Ne'v York la morte d el chirurgo Ev"AN O' NEIL KANE, e h e n el febbraio 1921 si era prat.icato d a se un 'appendicectomia e pochi mesi or . sono si era operato di un 'ernia inguinale.


,AN:"lü ~XXIX, ~Ul\1.

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SEZIONE PRATICA

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RASSEGNA DELLA. S'fAMPA MEDICA. Journal A. 'l\'1. _4. ., 9 gen. -

G. 1\. FENN e N. C. G1LBERT. Dolori anginoidi da so1nmini traz . di digitale. - G. vV1LSON e S. B. HALDEN. Neuriti consec utive a sierolerapia. Giorn. lt. di Dermat. e Sifilol., die. - G. CHrALE. ~emfigo e ghiandole a secrez. int. M. ARTOl\I . Sarcoidi ipodernlici. F. BERNucc1. _l\zione palogena del tabacco. Surg„ Gyn.. a. Obst„ gen. J. 1\11. MARSBALL. Tutnori dei dotli biliar. - C. F. D1xoN e G. T. MuRPHY. Ascessi - idiopatici primari d el fegato. Presse J\llc,l., 20 gen. - M. GARNIEn. Ittero. Pathologica, 15 g e11. - E . ?\1Al\CHESINI. Pielonefri li da Bacteriu1n coli. - A. AGNECI. Colecistiti lifose. Jorrial <los Cllnicos, 30 die. - A. CERQUEIBA Lu z. Ossalorachia. Cl. Med. Jt., die. L . PoN TO:"JI e R. BErJ.J . En1atologia 11ella tbc . pol1n. - - G. BoATTINI e C. SALARNI. Cheto11emia. Sang, 1. - F. BA:\I.\'ITER . Ittero emolil. eo tituz. 1an1 iliarc. Brit. lv!.ed. J ourn., 23 gen. - I\.. SHIHLEY SMrTB. Si1nulaz . delle maJattie cardiache. --.- R. D. G1LLESP1E. Lavoro e neurosi. A r ch.. lt. di Urol. , IV. - F:. SAcco. Riflesso vescico-renale. L . 'f oRCHIANA. Idronefrosi congenita. Qizart. Journ. Med„ gen. - P. M. TooKEY KEnRIDGE. Osservazioni quantitative sulla proteinuria nelle n efrili. - P. J)'ARCY HART. Reazioni culanee 11ella tbc. - B. c 11r. c-:s1NGER. Freque nza del polso duranle il $Onno nei bainbini reumatici. Chir. d. Org. di Movim., die. - S. C1Acc1A. Gib-

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lndice alfabetico per materie. .\ngina pectori s: indicazioni e risullati del trattam. chirurg. . . . . . . . . Pag. 617 Anofelismo senza malaria . . . . . . )) 622 Appendicite perforata e ga11grenosa: sier ote ra pia . . . . . . . . . . . )) 627 Asrite: omentopessia . . . . . . )) 620 Bibliografia . . . . . . . . . . . 620, 621 Cancro: biologia della cell11la . )) 630 Carrlialgie : iniezioni paravertebra1i di a1 cool . . . . . . . . . . . )) 617 Carciio,patie: prognosi )) 615 )) 623 Cislifel lea a fragol a • • •' Co1 ecl oco-epa t icoscopia )) 620 • • • . . )) 626 Colon:• dilatazione acuta • Donna moderna: denutrizione vol onta ria . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 628 )) 627 Elmintia i: tratta.i11. con tetracloroetilen e Emorroidi: cura con le iniezioni scle-

. . . . . . . . . . . . . . . .

))

627

Illr ri : prova rlel1 a galattos11ria . Litiasi biliari false : stati epato-biliari Mt1 Jattia scafoidea di Köhl er . . . . Mommel la : esnme racliologico nella galattoforite . . . . . . . . . . . . .

))

618

)) ))

619 612

))

623

r·osanli

Merliastini te tubercol are o neoplasti ca? Pag. 597 Mor1ina per iniezione endovenosa, come )) 628 ausilio diagnostico . . . . . . . . . . )) 622 Pellagra ed erilemi pellagroidi . . )) 623 Poliartrite cronica nell 'infa11zia . . . )) 630 Polmoni: tumori maligni . . . . . . . Puerperio: gal attoforite e sue conseguenze su]l 'alla ttamento . . . . . . . )) 623 )) 624 Rellocele strozzato in g ravidanza . . . Sa1icilato di sodio·: proprieta criptoto )) 628. siehe . . . . . . . · · · · · · · · · · Stomaco·: occlusione inter1nittente da )) 626 causa meccanica . . . . . . . . . . . . )) 622' Thoro trast .per l 'epato-splenografia . )) 617 Trorr1bos i : cur a . . . . . . . . . · · · · )) 626 'fub ercolosi intesti11ale: pneumaturia 'Iubercolosi polmon.: 1a febbre mestrua)) 622· Je nella . . . . . . . . . . . . . . . )) 626 Ul cera duodenale ed ematuria . . . . . Ulcera gastrica e duodenale : trattam. con pepsina . . . . . . . . . . . . . . )) 627 Vasellinomi : clinica cd anatomof)-a lol ogia . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 606.

Oiritti oi proprieta risentat1. - Non e con dentita la 't'istampa di lav cri pubblicati neL Policlinioo se non in BtJou.ito ad au.torizzazione ;critta dalla r edazione. E vietata la pubbiioazione di s·u nti di essi senza citarne Za fonte.

A. Pozz1, . resp.

C. FnuooN1, Red. capo. Rorh a - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


<< IL POLICLINI OO ))

(ANNO XXXIX, NuM. 16]

Sommari dei Numeri usciti nell'Aprile 1932 di nostri Periodici e ß.i viste: Il Numero 4 (1° Alpri[e 1932) della

Il Numero 4 (15 Ai:prile 1932) della

Sezione ßleclica del '' Policlinico ,, oontieine i seguenti lavori: J. PLESCH - Atonia delle arterie e arterioscle- · rosi. E. PESERIOO e - La curva emodiillamica ne lle arteP. FRUGONI rie centrali e n elle arter ie distali. V. SCIMONE e - Derm a1 omi J~i t e. (Osservazioni cliniE. ANTONIAZZI ehe ed anatom-o-patologiche) D. LONGO - lntradermo.reazi oni speci1iche e aspe.it1c11e nall'echi nocoocos i. DrV Pr ~ z 2 0 del Numero L. 6 L'abbona mento pel 1932 alla sola Se..:1one Medica (dodici 1n1umeri) costa L . 5 O per l'ltalia e L. 6 O per l'Eetero.

UUUH.E E

VllC.lJUL~\Zlt).\ t

Periodicu men~1le diretto daJ p1·uf. CESARE FRUGONI

\

Oapo Redattori : Prof. 0. PEZZI, Milano - Prof. · G. ~IELDOLESI, Roma Il Nun:. ero 4 (Aprile 1932) eontiene: Lavori originali : I. - L. ALZONA: Rap1)orti tfra pres\Sione veinoea e flebogramma giugula.re raccolto ooJ. metodo fotografioo. - II. - M. CALABRESI: Ex:tra.sis~o li a copula periodicamente va.riabile ed extrasis t oli a co pula fissa di forma variabile (con t tav . fuori testo) • Tra le r1vi ;l e ed i Congressi : EB. VEIEL: La cl•ini-0a del cuore giovanile. - I. A. CA.EIRO : Aneuriema dell'a.rteria femorale. W. STROUND, LAPtACE, REJ Sl.NGER: Eziologia, pcr-O·g nosi e .cura della fibrillazione au_ricclare. - M. POUMAif,I.OUX: Le teorie .del pollSO alternante. ~oti r.ie bi.bliografiche: P. NOBECOURT: Cliniqtte m edicale des enfants. Aifections des organea h emopo1etiques et du sang. Abbonam~ n to anuuo:;.. Jtalia. L. 40i Estero L. 60. Per g~1 a.tje;0c1a.t1 al u Pollclin1co • : Itall.a. L. 3 6; Estero L. 50. On numero tltal)arato L . 6.

LA.

VLl~ 1~A U~'l'E'I~ ltlVA Rfvititta men,..f dir~t.ta da Paolo Gaifaml

,„

Il Numero 4 (A'Pr.ile 1932) eontiene : Lavori originali : M. TRETTENERO e L. GIPPERICH:

Ricerch e s ulla reazione di .A.achheim e Zon·dek fatta sul ooniglio. Fatti e documenti : G. LACOVARA.: Conßiderazioni p.a togenetiche sopra 54 IQasi di la.cerazionii vag·i nali da ooito. La r u.orica degli errora : E. FRONTICELLI: Cistoma ovarioo .compli cante una gravidanza quirnquemestre scambiato per gravidanza plurima polia.mniot ica. La rubrica medico-•egale : E . COVA : Perizia medioolegale per Tottura traumatica .della einiiei pubica; ·G. DELLEPIANE: Studio radiogr.af!oo della sinfis! ;pubica femminile. J nteressi professi-onali : E . COVA, C. DECIO, S. CAPPE L~~ N 1. L. BACIALLI. F. VAI/l'ORTA: Per miglio.r rure l 'russhstenza ,ostetriica. - In margi ne al referendum. Problemi sociali : , A. BERTINO: Le insidie alla mat e:ria.j ta. La nota storica: L'urin.a della gravida. Dalle riviste : Ostetricia : Gravidan :a e influenza. Eclamipaia e sistema vasale. - Diagn-oei radiologica d.i mo.rte endouterina. del feto. - Il sigoifieato della iPel vimetria eeterna per la diagnosi di bacino vi.ziato. (Ha qualche importrunza diagnosti-ca 1a coeide'tta coniugata laterale?}. - La prov<>ea.zJione del 1parto con l a puntura delle membrane. - I~ ~arto con la tecrrica di Potter. - Il parto nelle pr1m1pare eon estremo eefalico anoora mobile so_pr a lo ~tretto superiore all'inizio del travaglio. - C1necolog1a : La ramodiagnoetica in gineoologia. - Trattamen·t o de .le metrorragie ginecologi.;he col rosso Con~~ . -. Sul trattamento della dismenorrea. - La prof1lase1 del· le P-Olmoniti postoperatorie. Pediatria : La proteziooe dell'orecchio alla nascita. - Nuovi progree.si dJ teonica nell'allattamento artifi.ciale. NC?te di biologia : Sulla chimica colloidaJe della vern1ce easeosa. - La funzione dei surreni fetali. variata. - 1 libri. Abbonamento annuo : Italia. L. 4 0 i Estero L. 6 0. Per g1i at1t!0Clttti a.l " PoUclinico • : ltalia. L. 3 61 Estero L. 5 O. On numero separato L. 6. 1

Per abbonarsi ad una

0

Sezione Cl1irorgica del '' Policlinico ,, oontiene i &eguenti lavori: A. OA.UCOI - La torsione degli annessi uterini normali. (Sei osservazioni perso1nali ). V. LOZZI - Anastomosi uretero-venosa e sue oonseguenze. V. LOZZI - Tumori flogistioi endoaddominali da corpo estraneo. RIVISTA SINTETICA: G. RIZZO - Trattamento chirurgico della tuberco10si polmonare. 14 Prez.zo del Numero L. 6 L'abbonameuto pel 19~2 alla sola Se~ione Chirurgica. (dodici numeri) costa L. 5 O per l'ltalia e L. 6 O per l 'Eetero.

IL VALSALVA RIVISTA. MENSII1E DI OTO-RINO-L.A,RINGOJATRIA diretta da CUCLIELMO BILANCIONI Il Numero 4 (Aprile 1932) oontiene: Rariora a rtis: I. - G. CHIZZOLA: Sen<> frontale .aiccessorio o eopranumerario. - II. - G. MASSION.l!l: karo .oas? di t1;Lbercolosi oetea-oa.rtilaginea delle if·oeise naeal1 assoc1ata a tuberoolosi del palato duro e a otomastoidite specifica bilaterale. RaccoJ\a di fatti : A. LASKIEWlOZ: Corpi eetranei del seno ma,..,cellare. Osserva,ioni di clinaca: I. - R. GIOAOCHINI: Oontribato allo atu·d io dei traumatismi dei seni della facieia.. - II. - M . . F~BRONI: Lo studio radiografioo dei een1 della facc1a 1n rapporto a lle alterazioni del naso-faringe. Pratata ospedaliera : P. CA.CCIALUPI: Lesioni del ee· no laterale, da otite media purulenta acuta eenza maS~Lid.i te. COnt0IIllpOranea.ment e in fTatelio e S-Orella. Fon et aca b1olagica : A. JELLlNEK: La Sooieta internal ionale di logopedia e f-0niat1;ia. Quitnto Oongreseo della Societa nel luglio 1932 a Budapest. Corrisponf:lenze : Coltura otologjca evedeee. Recensiona : Indicazioni e risultati della ter31Pia aurica nelLa tuberool061. polmonare. Dell'emilaTingectomia economica seoondo H~utant. Terapia el~a~logica ·della. .tuber-coloai laringea. Gli epitelic.1m1 a icellule p1atte dell'ipofisi (tumori di Erdhein). - Considerazioni eoprAi un easo di tumore della fosea cr a.ni ca ant~ore in fi;-enaetenica cerebropatica acr<?megalica 11>on integrita dell'ipof.is.i. Roentgenterap1a. del morpo di Baeedow. - ]Jpc..tiroi/ dismc..-gozzismo. - Oontrjbuto allo studio dello str<P .m.a linguale. - Sul 001,11portamento delle agglutine e del p-0tere fagocitario .del eiel'o di aangue di animali tiroidectomizzati. Funzione tiroidea e ricambio i<>dioo nelle s~~ioei: - Gomo endotoracico oon grave sten<.e.i eso{J;\. o-tracheale curato coi raggi X. - I piOO-Oli segni ell'ipotiroidismo del neonato e del lattante. - ReulJlatismo articola.re e tiroide. - Gli .inCTeti dell'ipofi~j. - Sull'adiposita e cachese.ia ipofisarie. - Cont.r1puto all'anatc..mia patologica dell'ipofiai ·u mana. - 9t,.ruma ;<Jel l<?bo d~~ro tiroi·deo autonomo ed ecto.n1C10 ~on inclus1one d1 una delle paratiroidi relative pure eotopiche, m a normali. - Effetti della sommin~etrazione di ormO\}e fol1ieolare sulla tiroide e suprenale. - Sulla etiologia, p~ togenesi e eura del 1'9ZZQ parenchima toeo. - La lotta sociale cantro l'Etfldemia gozzo-cretinica. - Sulla r egolazione idrica e salina nell'uomo in rapporto .aJ. diabete insipido da, trauma cranioo. - Bul valore della reazione d i Ko~ymann (Foto-Siero-Cromati.ca) in Clinica. - Studio l(lel metaboliemo baeale nelle disfunzioni tiroidee dt\ oeausa idrica. - Gozzo endo. t oracioo con .grave stQn'-ei esofago-tr~cbeale. - Con·t ributo a.llo studio dej ~umori della ipofiai cerebrale. - ·S tato . timo-linfaticq ß morte r{lpida. - Consid& Tazioni au un ca.so df picJ1te improvvisa dn un lattant e con etato timoli~fatico - Su due casi di ?Pr<r habile .cuore da groseo timo. - Di un i0aeo di ca.ncro del timo oon m etutasi. - Di&funztcne timica e rachitismo. - Sul comportamen·t o dei oorpusooli di HaSBal del timo in varie condizion.i patologich~. La ncta storica : La eemeioti-oa della. lingua, eecondo il Giacomini. Notizie e questioni. Aoounameoto annuo: Italia L. 4 5; Eetero L. 6 5. Per gli aesoeiati al tc J>oliclinico 11 : ltalia L. 4 0; Estero L. 5 5. Un numero separate L. 6.

piu d&lle summenzionate Riviste inviare Vaglia o Cheque Bancario riscuotibile in Roma all'editore LU 1Cl POZZ 1, Via Sistina 14 - ROMA


ANNO XXXIX

Roma, 25 Aprile 1932 · X

Num. 17

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· fondato nel 1893 dai professori: •

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONß PRA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FR·UGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori or iginali : F. Gra7Jiani: Sul la aierodia.gnosi del cancro e eulla reazione di Botelho. Osservazioni oliniche : C. COE1tanzi : Sett icemia coliba· cillare a. forma tifoide, con r oaeoJ.a addomdnale. Hote di tecnica : L. Della Valle: Liqu•i do modifi-0atore delle fiBtole tubercolari. Riviste sintetiche : G. Drago.tti: I riflesai di diäeea. Sunti e rassegne : SEMEIOTICA: Kan dela ki: Splenogr.afia e aplenometria. - r:I'ts10LOGIA: P . D'Arcy Hart: La epecificita delle reazioni cutanee nell'uo mo in rapporto <X>ll'infezione tuber colare. R. J osetti : Il trattamento chirurgüco della t ubercolosi poLmo.n-are. - DERMATOLOGIA : A. Kakti•n . Sulla vaocinoterapia nell'acne vulg.aris . - G. B . Dowling: L 'eczema. E. Gr aha.m-Little : 11 prurito. Cenni bibliograf aci. Accademie, societa Mediche, Congressi : Societa Medico-Ohirungica di Pavia. - Societa di Caltura Medica della Spezia e L u nigia11a. - Societa Medioo-Ohirurgica Bellu.nese. - Societa Ita liana Fascieta per gli Studi SoientJifici eulla. t u.be1"C-Olosi (Sezion e di Roma). - Societa Piemontese di Ohirurgia.

Appuin ti per il medico pratico : DALLA PHATI CA CORRENTE: M. 8-0lito: Nevralgia essenziale del trigemino e n ovarsenobenzolo. OASISTICA E TERArIA : u n ca.so di kala-azar .aUJtoct< no 'dell'adulto. - .A.tassia a cuta di origine mal arica. - Considerazioni aulle compJicanze della parotite epidemica. - Sull'origine tonsillare d.i aleune iillfemoni. - Sul trattamento p,rofilattico del raffred.dore. - La naID006i avertinica nel . tetano. - MlJlDICIN~ SCIENTIFICA: Enervazione del rene ed infezione renale emat ogeoa. - La fU1I1zi onalita renale nei latta.nti sani. - La diureei da ingesti-on.e di aQqUa. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V'ARIA : La f econdazione art ificiale. Pol itioa sanitaria e g iurisprudenza : G. Selvaggi : Riepasta a.i quesiti pe.F questioni di maesima. Nella vita professionale : Serv.izi igienico-sa.ni.tari. Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Noti·zie diverse. Rassegna della stampa medica. 1ndice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

F or e per questa via sa!ra facilitato lo sviluppo u lter:iore d·ello studio sulle sieroreazioni tumorali e il perfezionan1ento d i esse nella speranza di g i·ungere a lla Teazione assolu ta e speicifica, cosa ehe non p uo a priori essere 1esclusa . D'1a.J.tron1de 1-0 stu·d i o metodico di queste reazioni ci con duce alla possibilita di giung·ere a lla loro genesi penmettem·doei , come ebbe a dire il Prof. M. Ascoli, d i comprenderne il significato e di r isalir e alla loro origine, il eh e equivarrebbe all ' essenziale rnel nostro caso. Paritendo da quest e ·con si derazioni , ho voluto sperimen tare la reazione .di Botelho quale quella ehe pare 1a1bbi.a minore probabilita di co·m portamelllto positivo ·di fronte a malattie cor.re.a ttiv1e il cui siero qui ndi puo dare t.alvol·ta .r isultato positivo di fronte a„ r eazio11\ per il can cro, Brancati fin dal 1925 comunicava alla R. Acca.demia Med ica di Rom.a , i risu.ltati delle sue esperien.ze al rigua.r do, con.cluden do ehe la reazione d i Botelho m·o stflai n elle per oentuali, una frequemza ma sin1ta di posit ivita fra tutte le reazioni pra ticate per l.a di.ag nosi del cancro. A qu este conclu sioni g iunsero a ltri at1tori .

Ospedale Provinciale di Zara - Sezi on e Chirurgica.

Snlla sierodiagnosi del cancro e snll~ reazione di Botelho per il dott. 1F.

GRAZIANI,

primario.

La sierodiagnosi del can cro sorse

~el

ooncetto di trovare w1 m 1etodo specifi·co per riconosoore un siero-tumo,r e per analisi d iretLa senz1a, l 'aiuto d i qualsiasi elemento cli. n1co. Con iderata da queisto punto di vista e controllata sulla base strettamente statistica, la sierodiagnos.i d·e l cancro fulli a l suo soopo. Dal 1punto di vista, pratieo p ero, consid erando la sierodi.aignosi del ·can ero eome elem ento ausilia1rio d ella cli n.iea, la sierodiagnosi stessa e d egna di sempre nuove valutazioni eh e pOSiS.OIIlO· svecialn1enle esS·eJre d edotte dalla invetstigazione metodica d elle diverse reazioni e d1a~ ri sultati ottenuti eon l e singole e con gruppi d i esse, m esse in raffroruto e a convalida ·de i r is ultati delle investigazion i clinic he, anatomopatologich e e istopatologicJ1e. 1

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[ANNO XXXIX, NuM. 17} •

Veram,~~te

la , r~j,on.e. mejo stag.mJinica . di1... scolorate dal gruppo al·deidi·co dell'alcool etiAscoli M. e · la m:ejostagrpinidi precipitailte •di lico e la '.r·eazione di Davis sulla ricerca delIzar, secondo Bozzolo e' Watermann, Miche- l 'uro,c romogeno provenienitei dalla dissoluzioli €1 Cattoretti, Kohler' iLuger~ Uirizio, Ro- ne delle emiazie' cancerigne e ri\s contrabile' n·elsemberg~ Isch·i kawa e Nakahata, Messinia„ d:anl 'urina. no piu 1del 70 % di esiti positivi nel ca·n cro e La· reazion'e sierologica di Botelho e ca~at­ un~ piccola percentuale di esiti positivi . in „ terizzätä .d all 'i:niorbidamento ehe si verifica nel asse·nza ·del ca nc ro. Ma a·d omta della sempli- siero dei can·cerosi i·n presemza di un particoficazione apportaoo, al m·e todo da Izar, la rea- 1are reagem.te. ~ stata contro1lata da numezione no·n e cosi semplioe da potere essere al- rosi autori ed e stato ritenuto ch'essa puo, esla portata di tutti e in qualsiasi amhiente. · . se.re negativa iin. caso di ca·n cro e positiva d'alSi1nilmente si oppongono le dif~icolta di e- . tron·de in diverse. con·d izioni fisiologiche e pasecu,zione ·CO!}rente alla reazi9ne citolitica di tologiche come ·dimostrarono· Gueriln, Palmie'F reun,d-K.amin1er, ltai quale peraltro ha fornito ri, Rivolta, Messi•n.a, Lipkni, Violato, Maerisultati soddisfacienti a ·d iversi autori, qtiali stranzi. Fichera, LottiJ Watermann e D e Kro:m m. Pero il Branaait i, come -dioommo, affermo Fu visto· pero chei il siero dei ·cancerosi non esseire questa la reazione ·ehe presenta il massolamente tilon scioglie le cellulei canoerign·e, simo di positivita .fra ,t utte le reazioni. mia non. scioglie egualmente le oellule di orIl Wib·b a!n cheritch lia presento come specigan.j em·b rionali. M1ent.re .d 'altron.d e il siero di fica d·el oancro e di prezi~)SO aiuto alla diag.ravi·d a e ianche .privo ·di proprieta carcinoli- gnosi precoee di es$<). Blouqu•i er ·d e Clairete, A. Burgarolle protiche ed embriolitiche. Lo ste1sso dicasi per la reazion e di Abder- vando su 110 sieri, conclusero ·d i ·avere. avuto hald·e n con la quale si ricercan.o n·el · siero i risultati ottimi. Itchik1aiva e Baum la provafenomen.i pro·t eolitici ant.i neo·p lasiici e ehe, romo sul siero .dei conigli "cancerizzati cölla studiiatta speoialmente dal Micheli, ßgualme~- poonellaitura di catrame e affe·r maron·o di avete non risulto specifioa. Pe.r quanto me.n o c~m- re avuto risultati po.sitivi nel 75 % dei casi plessa, non· puo ritene nsi semplice, ne speci- iniziali di ca'llcro e 100 % nei casi aV\am.zati. fica seicondo gli stu,d i ·di Menn.iti, Balbi~ MesSul cancro dell 'ute.r o Rossi la trovo i)osisina, Oliverio, IFrola, la ·e·nzimore.azione pro- tiva nel 75 % dei casi e negativa nel 10 %, posta .d a Sivori e. Rebaudi, basata sulla ricer·ca duhbia nel 1·5 %. Lo stesso ooto:rie esegui la di fermienti attivi 1S1Ugli ultimi prodotti di prova su 1·5 sieri di ammalati vtairi con depescission·e ·delleJ ,p roteine, q:ua}e l 'u}trap.eptooe. rim•emto piu 0 ID·e'n o notevole e ottenrie TeaLa roozione .d i Kahm. della flocculazione nel ziome positiva n1el · 30 -% ·dei casi. Le sue consiero .dei cancero·si di front& all' oleato di so- clusioni pertanto sono an.eh' esse favorevoli aldio, per l '!aJbumina ehe trovasi diminuita nel la reazione di Botelho. siero di questi malati, si presenta positiva in Comunque dal complesso ·delle ricerche di molti altri ammal.ati, specie negli .s tati im·fet- questi ed altri autori :rißulta ch·e mentl'e per tivi e nella tubercolo·s i e anche nella gravi- le riceroh5 sierologiche in genere si puo fissare 't1Ilia1 media di positivita del 70 % nei casi danza. Non hia.nno· arnicora .avuto· controllo· suffi. di tumori maligni, per quella di !Botelho la ciente la ,r eazione di !F uchs seoon·do la quale percentool·e di positivita iSi aggira su11'8·0 %. il siero ·dei cancerosi si differemzierebb.e per La reaziolI1e, di Botelho oom1e le altr~, non la oapaci:ta ,di ·digerire la fibrina del sangue si e dimostrata specifica per i tumori malinormale, ne quella ·di Gcy ehe secondo Cer- gni, ne ·capace di svelarli precocemente. Ma ruti e Biancalana darebb,ei risultati poco bu.o'- qualcuno ~ c .alzolari ed altri - h!ai osservato ni , ne quella di lßrossa-Bozzolo e Lombardi ehe e illogico pensar.e a·d una precocita ~n ehe ·n-0ri da ri1sultati costant-i, ma apparti.ene s·ernso assoluto, essen·d o quasi impossibile svesolo alle reaziooi di labilita colloidali. lare una forma morbosa allo· stato latente, priA f.i1ainco ·delle :reazioni sierologiche furono ma ci-0e ehe si siano stabilite alterazioni istiopropostei ·delle reazioni ematologi·che, ma con gen,e ed umorali ehe ca·ratte.rizzano un dato ri sultati ·p oco sod.disfaoenti. _ processo affettivo. La reazione di 1Book e Rauske basata sulla Tutte le reazioni sierologiche proposte ricoagulazioine .del sangue in vitro, seco·n do An- spon.d ono infatti alle modificazioni del metato·n ioli !Il.0111 ha alcun valore per la diagnosi del bolismo organico ·e he il 111eoplasma determina can cro ·e Tisultati ·d·efic.ienti 1seoondo· Cioffari e precisamente: 1a reazione di Freund-Kae Akke.rstein , danno la r·eiazione di Pignotti miner ·e basata sull'atimento 1I1el siero dei maper la qu.ale le ernazie drei cancerosi sair ebbero lati di tumori maligni, delle sostanze anti1

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,

1


[ANNO

XXXIX, NuM. 17]

639

SEZJONE PRATJ CA

triptiche per cui la ca pacita del siero stesso n.ismo e l ' altra ·di tumori interni con risentidi sciogliere le cellule del tumore e attenu.ata mento generale. in eonfronto del siero normale. La reazione P·er la teenica, ab,b.i amo con.tinuato a·d 11sadi Ascoli e bla1sata sull 'alterazione dei rapporti re quel~a originale de l Botelho senza ·teuer fisico-ehimici fra sostanze lipoidi e sosta!Il.ze conto della modificazione. a pportat.a dallo stesproteiche nel siero. La reazione di Kahn e ba- so autore, per la quale all'acido citrico o alsata sulla diminuzione notevole d e>l oontenuto l 'aeido lattico e stato sostituito l 'acido nitri· in sieroalbumima nel 1sangue del mlalato per eo . Gia Roffo e· Correa e altri autori hanno cui all'esa.me si riscontra um. eeeesso r elativo rpubblicato le loro ricerche sulle va rianti deldi sieroglobulina. La reazion e di Botelho e la reazione, ma noi non abbiamo voluto vabasata sull 'alterazion·e della struttma delle sie- riare anc he per non avere dal p'llinto di vista roglobuline nel senso di una maggiore loro sp erime·n tale, risultati eventualm.o ote discor labilita ehe le ran.de preeipitabili di fronte 1aii di dai primi. reagenti proposti; un 'aeeentuata labilita eolloiCi serviamo sempre pereio di soluzioin e fidale dunque eon relativo aumento di fibrinoiologica al 7.5 %0 con la qula1le diluia mo per geno e di globuline di fronte alle sieroalbu- meta il siero di san gu e prelevato dal soggett9 • m1ne. a digiuno. In un tubo da 1saggio versiamo due Ma la r eazione di Botelho, oltre a·d avere cm e. di ·u na soluzion e .d i acido citrico fordimostra to il massimo di percentuali di posi- m1olata - acido citrico al 5 % a.ddizio·niait o con tivita, e que}}a ·Che si presemta di piu facile 1 % di formolo - e vi aggill!Ilgiamo cmc. 0.5 attuazione n ella pPartica corren.t e ed e quella di siero diluito come sopra. Subito dopo u.perc io ehe piu comunemente viene u sata per niiamo ancora cmc. 0. 7 di una soluzione iotin 'armonica collabar.azione tra clinica e labodoiodur·ait a - iodio bisuh1im,a to· gr. 1, io·duro ratorio. di potassio g r. 2, acqua distillata cm·C•. 210. Da questo pu·n to d·i visva, pratieo h o u1Sato - Agitamdo si osserva un precipitato ehe si aneh e io tale reazion e> da arnll1i. Ma poiche oggi dis olve rapidamente n el siero 1~ormale m.em.mi aooorgo di avere esteso le mie ricerch e ad tre ·persi te n el siero dei can cerosi anch,e conun numiero piuttosto rilevante di casi , con- tinuarn.do ad agitare. Nel caso ehe il siero si trollando sistematicamente la reazione col re- chiarifiehi, si torna n o ad .a ggiungere cm1c. 0.2 perto aperatorio , anatomopatologieo o istopa- di soluzion ei iodoiodurata otteinendo la formatologico; poich e inoltre vedo eh e altre rea- zione di un nuovo preoipitato ehe persiste nei zioni n on. sooo fino ad oggi, venute a portar~ casi di eancro e si ,dissolve ancora rapidacontr.i buti superiori 1a1lla !Botelho n el problema . m1ente ·n ei ·s ieri .norm.ali. Nei sieri normali diag nostico del can cro, ·co,si cr edo util e di infatti per ottenere wn precipitato costamte 06pu1b blicare le mi e constatazio·n i e le dedu- corre im·pieg.are alm en-0i 1 .c.m c. della soluzio• • n e iodoiodurata. ZlO·I ll. . Per avere u.n term-ine di controllo ai casi Cosi lavo·r ando abbi amo ottenuto i risuldi tumori , sui quali ho provato la reazione, ta ti esposti qui appresso : ho aggiUJllto u•n. certo numero di altre affeTumori maligni : della faccia 16 con 9 r. + zioni sulle quali ho anche provato la r ea- 7 - ; della parotide 2 oon· 2 r . + ; d el mascelzione stessa. lare 2 oon 2 r. + ; della mammiella 13 con In comple>sso, i casi sui quali ho sperimen- 12 r . + e 1 - ; del d orso, del m ed1iastino , del tria ng. di Scarpa ± con 4 r. + ; del ren e, della tato iSono in nume·r o di novtalllta. I tumori maligni sono sessanta, aven.do vo- prostata 3 co.n 2 r . + e 1 - ; dell ' utero 9 con luto eseludere tutti quegli altri ca.s i sui qu.ali 8 r . + e 1 - ; dello stomaco, dell 'intestino, diho provato pure la reazione, ma per i quali del ·p eritoneo 7 ·con 7 r. +; r ecidivanti non ho potuto rpoi a-coertare la diagnosi o verse sedi 4 con· 4 r. + . Affezioni .d iverse : tumori b enigmi este:rni o· m1eno con sussidi diagnostiei di controllo. Le affezioni dive rse sono trenta, scelte n.on i1n:t erni 11 con 3 r. + e 8 .:.__.; .m .ol.a idatid ea a ca so, ma · tra ·due ca tegorie': l 'una di affei- 2 con 1 r . + e 1 - ; .affezioni suppurative> dizi oni eh e d.ainno poco risentim·e nto dellta eco- ver se (pJ,e1Urioh e, ren.ali, intracranich e) 5 con nomia gen.erale e l 'altra· di affezio·n i ehe in- 1 r. + e 4 - ; t .b. c. ossifluente 2 co·n · 1 r. + ducon.b veri stati ·discrasici equiv.ale•n ti a qruel- e 1 - ; echinoco·cco o ·Cisti si erose a l fegato o alla milza 4 corn1 1 r. + e 3 - ; splenomeli prodotti dalle nooplasie maligne. Similmente per J.e n eoplasie da segnare n el galia m.a1la rica 0 tubercolare 2 con 1 r. + presente lavoro, ho sceltö due cat egorie : l 'uma e 1 - ; peritoniti t .b.c. o poliisierro iti ± con di neoplasie esterne nelle quali m en o o qua1&i 2r. + · e 2 - . Complessivamente : tumori malign i 60 con nullo era lo squ.ilibrio m etabolico d ell 'orga1

0

1

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1

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,in

1

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~


~40

<< IL POLICLINICO

»

[ANNO XXXIX, NuM. 17]

49 r . + e 11 r. - ; 82 % di positivita; affeStando semp~e pereio ai fini pr.aitici, non ·zioni diverse 30 con 10 r. + e 20 r. - ; 33 % puo interessare al ricercatore ehe la Botelho di positivita. sia n egativa in tutti i piceoli epiteliomi eI n linea .g·en:e;rale i risultati da noi ottenuti stenni dove e faeile la diagn.osi eliniea. Ma coneor,dar10 con quelli della maggiora1n za de- quando il ·dubbio .assale l 'osservatore ·p er una g li autori. Infatti p er i casi n ei qu.ali si tra,t- affezione inte:Pnia, e quivi eh e abbiamo bisotava sicuriamente di tumori malig ni abbiamo gno di un respoThSo sicuro o quasi e qui apavuto sopr.a 'Ull totale ,d i 1sessanta reazioni, so- pun to possiamo dire ehe la Botelho n ella mtia la.m enle undici reazioni n.eigativB e quaTamta- C·asisti ca eom·e i!l q'U•elle di altri, e positiva n ove positive; un pereento quindi di poeo piu quasi al 100 per eento. :E negativa mlla mia d ell '80 %. come ilil a ltre statistiehe, in molti epiteliornti Nei casi n ei quali sicur.amente non si trat- esterni speeie in g iovani ooggetti o in soggettava ·di tun1ori maligni abbiamo avuto su u·n ti anziani senza aleun risentimento genecrale. totale d·i trenta ·:r:eazioni, dieei reazioni posi- Ma quan·do, anehe ~n questi casi lievi, a vviene tive e venti n egative; un p eroeinto quindi .di una r eeidiva ·ehe parla quindi ·di un aggrapo·co ·p iu del 30 %. v.am en to della lesione i·n.iziale e d1ella parteQualeh e d eduzione : a lell!Ili autori h anno a- ei pazione ·dell'organism o, allora la Botelbo divuto percentua li superiori alle mie, fino ad- venta positiva se prima non lo era. dirittura a parlare .d e;l 100 per 100 di positiSimilmen.te possiam·o ·d ire ·di um caso nel vita nei tumori m.a lign.i . Altri autori hanno quale un tumo'Ve ·della mammella mailigno al avuto pereentuali molto hasse di positivita. reperto elinico e operatorio, dava la Botell10 Sirnilmente per -aiffezioni diverse alcuni h an- n egativa qua·n.do le eon·diz.i oni gen erali della no avuto peroentl.iali ·di positivita molto· su- pa2iente erano quasi ancora fiorenti. Ma dopo quattro anini, n ell.a reeidiv.ai dava r eazione poperiori al 30 % e a ltri molto i1n~eriori. Non h o la pretesa di · dire cose nuove , ma sitiva. Cosi aneh e in un ca·s o di cancro della la di scor.danza e spiegabilissima e, secondo prostata ie in umo di can·cro d ell 'utero avemmo me, non infirma a ffatto il valore ·d ella rea- reazione nega.tiva im soggetti ehe capitarono zion.e: b asta iStu·dia re 1e cause della discor- a lla ·n ostr.a osservazione quasi per combinar zione, tale era il 1oro stato -di b enessere e nei danz:a. Aleuni .arutori infatti ha nno studiato la rea- qu.ali la mal.ignita della loro affezione per eszione su di un numero· rile'Vante di casi e sere a eeertata ebbe bisog no deill 'esame istolospesso di casi g ravi, prevaleintemente ·di tu- g ieo. Dopo l 'operaziooe n on potemmo piu semori malig ni i!n,terni; altri hanno sperimenta_.. guirli. Ma io riteingo eh e se potessimo seto sl.i poch.i casi e . prevalentemente di tumori guire tutti i nostri oa·s i di.aignosticati p er tuesterni di lieve entita neö. riguardi d-e lle con- m ori maligni con lBoteilho n egativa in un seseguenz·e gene.ral~ sull 'orgarnismo. Similmente con·do tempo in molti di essi troveremmo reaper le affezioni diverse, aleuni han!I10 provato zione positiva. N ei easi di .rec.idiva e di n eopl.as.i·e interne su molti casi di affezioni gravi , a ltri su un piceolo grupp·o ·di a ffezioni piu o .rne.n o ba- avemmo sem pre reazione positiva alilche quando in queste ultime, l 'esame elinieo era dubnali. Naturalmente il risultato dei diversi autori bio. Ed il re perto operatorio o istologico co·ndovev·a1 essere discorde e talora molto diseor- fermo la r eaz.i one. Nelle a ffezioni diverse ade, poiehe bisogna sempre riporta:nsi al con- vemmo reazione n egativa tutte le volte o quacetto ·essenziale ehe la reazione di Booolho si, nelle quali corrispondentemente, lo stato eome tutte le altr.ei ·del gen ere, essen.da una gen erale parteeipava poco o affatto all' affezioreazione eh e svela un 1disordine genierale del ne stessa. Avemm10 illlveoe reazione positiva nei casi n ei quali o per suppurazione prolunm etabolismo ha bisogno· pe.r essere pos.itiva, ehe questo disordine esista. Fra tutte le rea- gata o per a ffezione eoneomitante g rave spezioni del gen.eire pero e quella ehe, stiando cie a cara ttere infetti vo, l 'organismo partecialle ·p ercentuali, svela prim;ai delle altrie e piu pa va a l processo ·e si trov.arva in uno stato di• scras1co. delle altre tale disordine. A parte questi casi , avemmo reazione posiPoiche pero IIlei tumori maligni lo squilibrio umorale appare molto p iu preeocemen.- tiva i!n ulil caso di mola idatidea co·m e fu rite e graViemente ehe in altre .m al.attie nelle seontra to .d.a a ltri, mentre in un identico caso quali appiare po·oo o tardi o nullo, C·O si la avemmo reazione negativa. Similmente aveinreazione di Botelho e piu propria dei tumori m:o reazione positiv.ai in un echinocoeco epatico in gravida1nza ei il reperto deve attribuirsi maligni ehe di altre malattie. 1

1

1

'


[1\NNO

XXXIX,

N\Tl\r.

17]

641

SEZIONE PRATICA

Reazione di Bolellto nei tumori maligni.

N. progr.

Esito della reazione

Diagnosi olin.dca

Cognome - Nome - Eta

posit.

M. Maria, a. 38

. . .

2

M. Anna, a. 29 . . . .

J~pitelio1n a

3

F. Giuseppe, a. 60 . .

Ep,itelioma tempia d.

4

P. Martini, a. 86 . . .

Epitelioma t emporo-palpebrale sin.

l

negat.

llep. opera t.

Epit.oli oma sopraorbilario sin.

1

Oeservaz.ioni

Id.

L.empia sin.

I<l. Id.

+

Epitelioma te111pia d.

Id.

6

B. Caterina, a. 52 • S. S tefano,, a. 49 . . .

Epitelioma fa ccia

ld.

7

K. Simeone, a. 74

Epi telioma guancia

8

L . Gregorio, a. 47

9

L. Simeone, a. 67

10

C. Giacomo, a. 60

Car1cro 1abbro inferiore

11

F. Tommaso, a. 50

Cai1cro angolo d . bocca

12

F. Tommaso, a. 51 . .

Can cr o ang. d. bocca (reci<l .)

+

Rep. o,p erat. ; condizioni generali peggiorate

13 14

K . Maria, a. 45 . . .

Cancro 1abbro1 inferi ore

+

Rep'. operat.

~I.

Giovanni, a . 63

Id .

Id.

15

P. Joso, a. 55 . . .

Id .

+ +

16 17 18 19

D . Malteo, a. 60

D. Vasilia, a. 41

..

20

K. Paolo, a. 75 . . . .

21

' ;· Perka, a. 42

22 23

R. Antonietta, a. 50. .

24 25

~1.

5

B. Giuseppe, a. 60 V. Anna, a . 56

.

B. Calerina, a. 32

Id .

.

+

ld.

+

Id. Rep. operat.; condizioni generali buone ·

Id .

Id.

Cis tosarcoma paro Lide d.

+

Rep. operat. e an. istol.

Tumore misto parotide si11 .

+

ld .

Ca11cr o 111a cell are sin.

+

lcl. Ca ncro n1an1mella sin.

lcl. Cancro mammella d . -

A11na, a. 53 . . .

ld .

ld .

...

Cancro naso

Icl.

+ +

Cartcr o u lcer alo man1m.

L. Ros1nunda, a. 52.

Ca11cro mammell a s1n.

in .

Rep. operat.

+

Id.

+

I\ep. operat. e confern1ato dalla r.ecidiva

+ + +

Rep. operat . e r ecid.

Rep. operat.

Rep. operat.

ld. R ep. operat. e recid.

26 27

K. Domenica, a. 75 .

Can cro mammella d .

P. Anna, a. 66

..

Can cro inammella

28

P. Anna, a. 68

...

Cancro ascell . sin. (recid.)

+ + +

29

L. Rosmunda, a. 56. .

Cancro di se111i11alo cuta11eo e gi11occl1io d . (recid. )

+

Cancro ascellare sin. (recid. )

+

Cancro n1ammel1 a sin.

-+-

Rep. operal.

1

1

.

!Jl.

Icl .

30

V. Perka, a. 46 . . . .

31

'i .

32

F'. Filomen a, a. 7 4 . .

Scirro m amm. d.

+

Id.

33 34 35 36 37

P. Giovanna, a. 34

Cancro mammella d .

+

ld.

~Iagda,

a . 72

C. Maria, a. 42

. . . .

. . .

K. Anna, a. 46 . . . .

ld .

l>. Antonietta, a. 50.

ld .

K. Anna, a . 49

38

U. Giovanna, a. 85

39

K. Jako, a . 18

Cancro ascellare sin. (recid. )

• •

. ...

Id .

Cancro mammelJ a siil.

Lipocarcino1na dorso Sarcon1u medias tino sin.

·+ + + +

+

l~ep.

operal. e recid .

• Rep. opera t.

I<l .


-

642

« fL POLJCLINICO »

[ANNO

XXXIX, NuM. 17]

Segue: Reazf one di Botelho nei tumori maligni.

-

&ito della reazione

N. progr.

Cog-nome - Nome - Eta

Di31gnosi oliruica

rpoeit.

40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

53 54 55 56 57 5

59 60

R. Dornenico, a. 80 .

.

Cancro dorso

Miosarcoma triang. Scarpa

,

J. Maria, a. 40 • • M. Vincenzo, a. 72 M. Pietro, a. 64

R. Martino, a. 58

Epitelioma ·portio

Anastasia, a. 48

Cancro utero

• •

s. N.

Maria, a. 44

D. Paola, a. 43

C. Caterina, a. 50

,,

.

ld.

ld.

ld.

ld.

Cancro pilorico

Cancro stomaco

Can cro pilorico

Cancro g as tro-epatico-peri toneale Cat1cro ceco

l). ForLunata, a. 52

Cancro peri toneale diffuse

Ccgn ome - Nome - Eta

Maria, a. 34

~if.

2

V. Maria, a. 32 .

3 4

7

+ + + + + + + + + + +

Rep. operat.

+ + +

Rep. operat. e istol.

Diagnosi clind.ca

'

Id. Id. ld. ld. ld. R~p.

operat. e recid.

Rep'. operat. Id.

Id . Id.

Rep. operat. Rep. operat. e istol.

/

Esito del1la reazione

Osaervaz.ioni

posit. j negat.

]

6

Rep·. operat . e istol. Id .

affezio11i diverse.

N.

5

Rep. operat. e recid.

+

Id .

J~. eazioni di Bole lho in

progr.

Rep'. operat.

ld .

ld.

+ + + +

Rep. operat. e istol. ld. ld .

1negat.

ld.

R. Mattea, a. 45 • F. Simeona, a. 41 S. Maria, a. 39 . • c. GiovaD:na, a. 40 n.. Gisella, a. 38 :rvr. Natalia, a. 39 li'. l\faria, a. 67 • B. ~1aria, a. 48 • • R. Natalia, a. 60 . Emilia, a. 65 • Vanda

Cancro rene sin. Cancro prostata

Oseervazioni

• •

. Rep. operat.

Adenoma bilater. mamm. Adenocistoma mamm. sin.

ld.

V. Cecilia, a. 38 . . .

Adenoma mamm. sin .

Id.

P. Lugli, a. 42 . • • • F. Lucia . . . . . . . . C. \ -ladimiro, a. 69 •

Lipoma supp. emitorace sin.

Id.

Lipoma d eltoide d.

Id.

1. Elvira, a. 66 .. ..

8

l\I. Darinca, a. 29 .. .

9

P. Fortunata, a. 49 ..

JO

D . l\'[aria, a. 50

11

C.

a. 35

~inr·Ln,

Calcoli ureterovescicali e ade11oma prostatico Cistoma parovarico d. supp.

+

Cislon1a multiloculare paro-xarico d. Cistoma ovarico bilaterale e pleurite tbc.

Rep. operat.; condizioni generali gravi Rep. operat.

+

Rep. operat.; condizioni generali gravissime Rep. operat.; condizioni generali buone

' 'oluminoso fibroma a11nessi destra ~

Cis to1na ovaio d.

Rep. operat. e istol. per l 'aden.

+

Rep. operat.; teratoma


[A~No

XXXIX, Nu?.r.

17~

SEZIONE PRATICA

643

Segne: Reazion.i di Botelho in affezioni diverse. Esito 1della reazione

N. progr.

Oognome - Nome - Eta

Di&Jgnosi olinli.ca,

1po<;it. j nega,t.

Osservazioni

\

12 13 14 15 16 17 18 19 20

M. Maria, a . 32 . . . . P. ~{aria, a. 40 . . . .

\'Iola idatidea Id.

+

D . Giacomo, a. 56

Empiema pleurico d.

+

G. Maria, a. 5

. .

X .

Rep. operat.

M. Antonio, a. 32 . . .

ld. 8mpiema ple,u rico sin .

R. Pietro, a. 21 . . . .

Pot.t dorsale supp. vastamente

V. Fustina, a. 50 . .

Pionefrosi sin.

P. Zorka, a. 8 . . . .

:\.rt rite fungosa gin. tbc. polm.

G. Antor1ia , a. 21

ld.

Slil.

+

L . Simeona . .

22

B. Maria, a. 55

23

P. Natalia, a. 38

24

I. Giuseppe

25

D.

~faria,

26

S.

~fa ttea,

27 28 29

P.

M.

30

L.

R.

a. 40

. . .

a. 28 . . . Danica, a. 31 . . . Giorgio, a. 29 . . Antonio, a. 7 • • Gaetano, a. 45 . . .

Id. Rep. operat.; condizioni generali gravi

Echinococco feg . supp. Echinococco ep. e gravidanza Echinococco milza

+

Id. Id.

plenomegalia malarica

Rep. operat .

plenomegalia tbc. e tbc. poln1onare

Rep. oper. e istol. ; condizioni gravi

+

C~i s ti

splcnica soltocap sulare e peritonite sierosa

Rep. operat. ld.

Peritonite tbc.

+

Polisierosite Peritonite tbc. ld. .\.scesso intracranico

alla g.ra vidiamza, mentre in altro eeh~nococco e1)atico infatti la reazione fu •n ega tiva. Nei due casi di gravidanza mola re d:a, noi sperimentati, la reazione fu negativa nel soggetto piu giov.ame e ehe meno aveva sofferto, fu positiva nella <lonna di an1n i 40 e ehe aveva avuto ripetute notevoli emorragie a causai del1'affezione stessa. Cara ttoristico e infine il seguente caso : Alla eta di 49 anni, la paziente era stata visitata da vari sanitruri e g iu·d.icata imoperabile per tun1ore maligno degli ann,essi eon probabile metastasi torac ica. Forse non fu estranea alla diagnosi la reazione di Botelho positiva, sia a noi sia agli altri chirurg hi ehe l 'avevano p reeedenteim.ente visitata. Tuttavia per alcuni dati anamn estiei e per quel senso d'impressioniis.mo ehe talora presei-nde da ogni ragionamento elinico e ch'e frutto solam.ente della pratica, io posi subito il dubbio eh e ad onta di ogni contraria a pparenza1, non si trattasse ·di tumore ma ligne, ma di for.m1azionie benigma ·con pleu1rite tubercolair.e oonoomitante. All 'operazione infatti rinvenni due volu1

ld . fiep. rad. e oper.; .cor1dizioni gravi ... l~ep. o.p erat.

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ld . Id .

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Re.p. operat . per la peritonite Rep. operat. Id . Rep. oper.; cond . gravi

minosi cistomi ovarici ch·e asportai e la par ziente guari ·dall 'operazione .e ainche in seguito della pleurite. Stieltte ben.issimo per lungo tempo, ma dopo tre an•n i si riammalo con una sin·d·ronoo addo·m ina le ehe subito mi apparve dovuta a neoplasia maligna. La reazione di Botelho fu ancora .p ositiva e il reperto opera torio e istolo.gico ,OOtilfermo trattarsi di un carcinoma peritoneale diffu.so. Non possi.amo amm-ettere eh e la Botelho positiva la prima volta fasse svelatrice precocissima de l cancro, ma e certo ehe gia tre an·ni prima in quell 'organismo esistervano quelle condizioni di rilevante squilibrio umorale eh e sono ,d a noi considerate come conseguenza del ean cro, m1a ·Ch·e n·essuno ancora puo n egare; im modo aissoluto cl1e possa•n o essere substrato preparatorio e incentivo allo svi l u1p po del canoro. E qui ei fermiamo per n on fuorviare dalle nostre premesse d 'in.dole speeialmente pratica e per string·ere le con,c lusioni del nostro contributo casisti,co alle 1s.eguemti proporzio·ni , dedotte dalle n-0stre o servazio1n i:.


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« IL POL!CLINl CO »

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[ANNO XXXIX, NuM. 17)

La R . Botelho se ·r ispond.e g lobalmen.te con OSSERVAZIONI CLINICHE. una positivita ·dell '80 % partitamente risponÜSPEDALE S. G1ovANNI IN LATERANO n1 RoMA de in miSUTa minore Il ei tumori ffi·aligni € r SALA MAZZONI sterni eon caratteri locali e- cireo,s critti in misura m.a ggiore i1n quelli interni. d:iretta dal Prof. PAoLo ALESSA~DRINI . La R. ·B otelho· non e speeifica ·del oan cro, per.ehe rispond-e positivamiente i!ll malattie ·Setticemia colibacillare a forma tifoide, oorreattive eh e allo stato· attuale delle conocon roseola addominale soen ze, n essuna attinenza hanno eol ca!Ilero. per il dott. CARLO CosTANZJ, La R . Botelho pero taloaa e positiva in afaiuto medico degli ÜiSpe.c1ali Riuniti. fezioni eh e precedono o eh e possooo precedere lo svil'Ulp·p o del can cro. 11 Bacterium coli (eolib,a cillo), ospite abituale Questa terz.a. nostr.a osservazione se appro- di aleune parti dell 'organismo, puo in determifo.n·dita e sostenuta d·a ulteriori sperimenti, nate eirco·s tanze acquistare azione pa togena sulpotrebbe port.are a tutto un ·n uovo ·c.ampo di l 'organismo stesso , determina ndo una serie di vedrute sul problema ;della origine d el canero stati mo,r bosi (colibacillosi) d 'aspetto vario e rlie d ella diagno i precoce. v.ersamente localizzati. All-0 stato saprofitico·, il colibaeillo vive prinRIASSUNTO. .ci palmente nell 'intestino dell 'u omo sano insie' me a·d altri microbi, sui quali pre·d omina. Si In 60 casi di oncomi maligni la T. di Bo- trova ianch e n.ormalmente n·ell ' uretra dell ' uon10 telho ·d.ette 80 % di po itivita; ia1. 30 casi di al- e della donna, n ella vagina, sui genitali esterni, tre affezioni ·dette 33 % di positivita. Si e di- sulla cute delle regioni anale e perineale, nella mostrata talvolta positiva in 1a1ffezioni ehe pre- bocea e nello stomaeo, Assai discussa e Ja funoedono o pos ono preoeidere lo svi1uppo del ziorn•e biolo·g ica del eolibacillo nell 'intestino. ca•nicro e qu-e. to rilievo e su seettibiJ.e di ·u lteriori Mentre e gen eralmente amm.essa la sua imporsviluppi. tanz.a insiem1e .a d altri mierobi nella el,ab orazion e delle sostanze alime·n tari, le esperienze di BIBLIOGRAFIA. Nüttal, Thierfelder , Cohendy, Kuster e Wollma nn non solo n egano questa impoTtanza, ma ANARDI. S t udium, 1925. APERLO. Le odierne ricerche emat. sierol. e urol. stabiliscono eh e la digestione intestinale possa p er la d iag nosi dei tumori maligni. Pavia, Matsvolgersi meglio sen za l 'intervento dci microbi tei ed., 1913. abituali. C·erto e ehe il eoliba.c illo parteeipa con t\scor,r M. Considerazioni generali sulla sierodiaaltri germi aerobi ed an1aerobj , b en eh e im mignosi dei tumori. C0infer. lnternaz. contro il ·n or grado, ai processi della dig1estion e b.atterica Cancro, Londra, 1928. intestinale, determinando, oltre la fermentazioBozzoLo. Minerva Medica, 1925. BnANCATJ. Accaderrda Med . ili Roma, 1925. ne degli zuceheri, la scomposizion·e d·elle proCALZOLARI. Policlinico, Sez. Prat., 1930. teine eon forma zione di prodotti della putrefaCERRUTI e B1ANCALANA. Minerva Med. , 1926. zione, tossiei (in,d olo , isc.atolo, fenolo, idrog.eno C10FFARO e AKKERSTEIN. Tumori, 1927. solforato·, ecc.; amine) : questi per Metchin.ikoff IzAR. Riforma Medica, 1926. sar ebbero· resp·o nsabili d.ella senilita precoce, MAESTRANZI. Ann. di laring., otol . ecc., 1927. MALAcon1._ Societa Med . Chir. della Romagna , 1925. per un vero avvelenamento eronico. La: possiMENNITI. Archivio di biologia, 1925-26. bilita 1c.he il eolibaeillo, .alber,gat-0· n ell 'orrganiMEssJNA. Riv. di clin. m ed., 1928. smo allo stato saprofitioo acquisti azion.ei patoMrcBELL Minerva Medica, 1925 gena, e um fa tto orama·i eon ereto e indiscu·sso, MrcHELI e GANEI.LI. Policlinico, Sez. prat., · 1925. ma purtroppo poco freq·uentem ente e riconoP1QCALUGA e ANARDI. Societa lVIed. Chir. di Pavia, 1925. seiutJaJ in pratica I.a e ntita ·della su.a virulenza PrETRO,VSKI e TcHEUNIACH. Le Can cer , Bruxelles, n ei processi mo·r bosi, ne in gen ere si 1oerca di 1928. indagar e sufficientemie·n te se il colibacillo i1n PALMIERI. Rass. lt. di Clin . e Terap., 1924. Ror-F0 e CoRHEA. B11letin del lnstitt1t de Medicine questi ·p rocessi ha azione primii tiva oppure dopo eh e altri germi gli h anno· pr,epar:ato il terexperimental , Bt1en os-Aires, 1928. reino. Ad ogni modo e .d imostra to eh e l 'azione SA1.v10L1. Rass. Clin . Scientif. l stit. Biochim. lt. , 1929. patogena del colibacillo si puo svolgere in n1aS1v0R1. Bollettino Lega lt. con tro il cancro, 1927. niera div.e rsa : puo restare localizzata sia negli V10LATO. Haem atologica, 1927. organi im •CUi esso vive normalmente sia i•n WTERl\'fANN e DE KR0~11'-r. Zeitsch. f. Krebsforsch, quelli n ei qua li penetra se~ondariamente (in1928. .„

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SEZIONE PRATICA

fezioni intestiniail i, biliari, uri11aTie, ge11itali), OJ)pure puo essere generalizzata pe;r il suo passaggio nel circolo sanguigmo (settioemie), dando luogo a manifestazioni cliniche varie. II meccanismo di produzione di queste setticemie e di f.acile interpretazione quando si p ensi ehe in seguito ad alterazioni anatomiche o a dislurbi funzionali degli organi, dove ordin1ariamente il .colibacillo vive, si produce una esaltazio·n e della sua virul•enza, cosiccl1e localmente o en1igran·do in altri organi porta alla costiLuzione di un focola io 1settico, eh e sara il punLo di partenza della successiva colibacillem.ia. Accanto a lla maggior.a.nza d 'infezioni colibacillari di o,r igin e endoge·n a, esistono, bencl1e in piccolo num ero, inf.ezioni di orig ine esogena : sono quelle do' ute al bacterium coli virulento penetrato n·ell 'or gani sm-0 dall '·e sterno. Sono tati descritti casi di infezione colibacillare da a1sicce (1Fi„eher), ·da o. trich e (Lemoine e l acque•pec; Netter e Ribadeau-Du;mias) . Dopo questi cenni preliminari sul1a· patologia del colibacil1 o, riferisco un caso clinico, da ine studiato, per illustrarlo nei particola ri , discutendo gli a.rgom enti cl1e vi si conn ettono.

ritmico1, n1olle, dicroto. ,iddome : di forn1a e volu111e 11ormali. Cicatrice ombellicale infossata. No11 relicolo venoso. Pareti addominali flaccide. Dolen zia alla p alpazione profonda su tutti i quadranLi1 specie al fianco sinis tro . Non tumefazion i abnorn1i. Assenza d~ segni di versamento peritoneale. Fegato: limite s uperiore alla sesta costa, sulla linea emiclaveare destra ; margine inferiort. palpabile a 2 cm. sotto l 'arcat a costale, liscio, duro, no~ dolente. lVlilza : limite superiore all 'ottava costa sull 'ascellare m edia; il m argi11e inferior e si palpa a livello dell 'arcata costale, molle, tagliente, liscio, J"">:On dolente. .4. pparato genitale: 11ulJ a di notevole. Appara;to ll rinario: r egioni lo111hari di forma normale. A liYe llo del fianco sinj stro si palpa, dura11te le profonde ~nspir.azioni, una turr1efazione rotondeggiante,· del volume di un pugn o, a superficie 1iscia, poco dolente, eh e si puo trattenere sotto le dila d urante l 'espirazioni 1 neltamente ballottabile. 'islema n ervoso: null a di 11otevole. Ricerche di lab or atorio. -

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Esa1ne d elle urine:

presenza dj. albumina i11 quan lita non dosabile. Sedimento al 1nicroscopio : numeros~ leucociti in gran parte disfatli e agg·ruppati. Rare emazie. Cel1ule di sfaldamen to piccole, ovoidali . No~ cilindri. Abbo,n danti ger1ni a forma di bastoncello, m obili. Esame d el sangue: leu cociii 5000. Fo rmt1 ·la 1eu cocitaria: polinucleati neutrofili 66 %, eosi11ofili e b asofili assenti, linfocj Li 20 %, 1nonociti 14 %. Sie r odiagnosi di vVidal : n egativa per tifo , paratifi e m elitense. R. Wassermann sul sangue 11ega Liva. Emocoltura: il brodo e uniformem ente tnan1nesi. B. N., di a1111i 40, donn a di casa , intorbidalo ed acquista odore fccaloide; l 'esame coniugat a. Padre m oirto a 52 anni, clopo pleurite. diretlo di esso dimostra la presen za di bacilli ~ladre morla a 73 anni per bronco-polmonite: ebbe corli, poco m obili. Seminando il brodo su piastr.a due aborti e cinque figli sani. l\Iestruala a 14 con agar lattosato e tornasolato (terreno d~ Dr1~ anni: m estruazioni sempre anticipanti e dolorose. galscki-Conradi) si h a 10 sviluppo di colonie di ~1aritata da 20 anni: n on aborti; ha un figlio sano. colorito rossastro. Si procede quindi all 'identific·aNell 'infanzia 11a sofferlo di morbillo; 13 giorn i zjone del colibacillo con esito pos~tiYo, avendosi prima <lell 'ingresso in ospedale (5-10-1929) e co- coagulazione del latte n el quale ~ seminato il germinciata 1a malattia alluale con dolori addomi· m e in precedenza isolato. nali diffusi, piu inten si ver so il fianco s inislr o, 15sam.e ci stoscopjco : vescica bene con tinente. bruciore n ella mi11zione, artralgie, inappeten za Mucosa vescicale scar sam ente arro ssata, sen za ule febbre, ehe n ei primi g"iorni a tipo remittente cer azioni. Sbocchi uret er ali normali·: da quello e poco eleYat a, jn seguilo e divenuta continua sui sinis Lro fuoriesce urina torbid a. L 'eliminazion e 39°. Suda abbondan lemente, specie durante la d ell 'indaco-carminio in Lrodotto per via endoveno1 notte. Si e dimagrita. Non h a ap,p etito. Le min - sa avviene dopo ci1 n que minuti bilaterraJrnente. zioni sono dolorose. L 'alvo, prima della m alatti a o;1 ca teterismo degli u reteri si r accoglie a destra ostina.tamenle stitico, ora e diarroico. urina normale; a sinistra urina torbida, il cui Esame obiettivo. Condizioni generali gravi. ,S lalo esame diretto dimostra presenza di pus, assenza di nutrizione scadenle. Decubito indifferente. Sen- di bacilli di Koch e l 'esame culturale permette sorio integro. Pol o 96. ReSip iri 22. Temper atura l 1isolamento del bacterium coli. 39° ,3. Erpete all 'angolo l abiale sinistro . Lin gu~ „ Radiogr afi a delle r egioni lombari : rene sinistro impatinata alla base, arrossata alla .punta ~ a1 di volume aumentato, e situalo piu in b asso. Asmargini; poco umida. Cute di color1to pall1do: sen za di ombre da calcoli. Sulla porzione inferiore del petto e sull 'addome s ~ Piel ogr afia sinislra: inginocchiamento dell 'estreQSserva un 'eruzione culanea costituita da element1 mita superiore dell 'uretere. Bacinetto ia.umentato erilcma losi, poco r il evati, del1a grandezza massi- di volume. 111a di un a lenlicchia, in buon numero, n on con- · D ecorso della malat ti a : la febbre si mantiene fluenli. Sottocutaneo scar so, senza edema. Appa- elevata a tipo leggerm ente r emittente,: piu volte raLo linfoghiandolar e nor1nale. Muscolatura flac- n ella stessa giornata la p. ha brivido. Durante tale -cida. Scheletro ,a conformazione e sviluppo rego · periodo l 'eruzione di roseola si rinnov a1 sempre lari . Articolazioni n ormalj . limitata alla cute dell 'addomc c dolle porzioni inApparato r espirat ori o: torace scarno', regolare, feriori del petto. Dopo sei giorni di perman en z.1 simmetrico, hene mobile. Polmoni: scar si rumori in ospedale (19 giorni di mal attia) si inizia l<l bronchiali secchi sparsi su tutto l 'ambito. Appa- cura con autovaccino coli bacillare preparato col rato circolatorio: cu or e n ei limiti normali; toni mj crobio isolato dal sangue: le r eazioni vaocinalj chiari, non rinforza ti ; leggero rumor e di ~offio son o sen1pre discrele. Al 28° giorno di malattia. sistolico alla punta, non trasm esso all 'ascella, udi·l a febbre, dopo })rogressiva dimint1zione1 cessa bile an eh e alla b ase. Vasi : pol so r adiale u gu ale completamente. 1

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cc IL POLICLINlCO ))

L'esame dell 'inferma all'ingresso in ospedale, per il de.corso della temperatura, il dicrotismo d el polso, la b·r adicardia relativa, la leucopenia, i oall'atteri della lirngua, la presenz.a di tun1-0re di milza e l'eruzione c utanea roseolica, doveva in·dirizzarci verso la rpossibili ta di una affezione tifosa : senonche i sudo.r i specialme11te n·o tturni ed i brivi.di, di cui si la m·entava la paziente, l 'e1sistenza di erpete labiale e di qualche segno obbiettivo di alterazione dell 'appa,.. rato urinario sinistro, ci lasciavano in dubbio sulla vera etiologia dell 'affezione . Data l 'in.certezza dell 'interpretazione ·del quadro clinico, bisognava da re massimo sviluppo alle rioer ch e di labo·r atorio per avere il m.ag.g ior !Il'Umero 1p ossibile rd i d.a ti positivi per l 'orien tamento del quesito diagnootico. Ed intatti in base agli esami di sangu e, alle Tioerche sull 'a1)parato urinario, in connessio·n e con il reperto clinico, abbiamo potuto formulare la diag nosi di: « setticemia coliba.cillare a forma tifoid·e , con pielite sinistr.a » . P er il rn1e ccanis·n110 patogetnetico· d el quadro cli nico sopra ·descritto, dobb·~ amo amm ettere la coesistenza di .due entita 1miorbose intimamente J,e gate tra loro, perche prodotte dallo· stesso iagente patog·eno : il bacterium eoli. Sorge ora un quesito : la 1p ielite sinistra e stata la .causa della setticemia colibaeillare, oppure questa , insorta per prima, ha d-e terminato la localizz.a... zione secondaria. sulla p elvi del baeterium coli o infine tutti e du·e i proccssi si so·no iniziati contempor aneamente ? I dati anamnestici, per il dolore al fian.co sinistro nei 1p rimi g iorni di ·m 1alatti.a e p er la febbre ,a, tipo remitten t ei al1'inizio, continua ·e d elevata in se.guito, ci portano .ad ammettere eon ogni prob.abilita la prin1.a sequela morbo·sa. Vedrem.o del resto eo·n1e sia frequente l 'origine urinaria d·ell1a. settieemia eolibaeillare. Ma per quale cau sa e con· quale meecanismo il eoliba.cillo ha potuto determinare nella nostra paziente la pielite sinistra? Sappiamo eh e per lungo tempo im patologia renale ha dominato il con cetto ehe le pieliti e l·e pielonefriti fosser-0 sempre dovute a un 'in·fezione asce·n dente, pro·pagata dall 'uretra, alla ves1cica, all'Ulietere e al rene; e quando tale tesi sembrava ormai ·del tutto tramontata, se n e e fatto sostenitor e aecanito Sütter, n ella sua Relazione al ter zo Congresso della Soeieta Internazionale d'Urologia a Berlino (1914), .cercando di ispiegare la predisposizione del sesso fernminile alla pielonefrite colla brevita dell 'uretra, per cui ·piu fa eile sarebbe l 'in' rasione della veseioa, ·da parte del colibacillo, eh e pullula sulla r egione ano-vulvare: si avrebb e c-0sl l 'infezione ascendente dell'uretere e del1

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XXXIX, NUl\'I. li']

la pelvi. Orbene e ehiaro cl1e questo mec.canismo, escl U1se le infezioni per cateterismo, puo avere importanza solo in quei casi nei quali si ha ristagno di urina n ella vescica e seeondaria1neinte n egli ureteri, per distensione prog r:essiva degli sboechi di questi condotti e insuffieienza della muscolatura della loro parete. :E ·p,o ssibile, inveoe, n ella cistite l 'infezione aseen.d.ente, non attraver so il lume ureterale, mia1 lungo i vasi linfatici periureter.ali, eon trasporto dei geirimri dalla vescica all 'inte.rno del bacinetto od anche nel parenehima renale (ßarlocco). D 'altra parte isi deve ritenere una ra.ra eventualita la migrazione dei germi attraverso i linfati.ci, ehe, secondo la dimostrazion e fatt;a, da Franke, eonnettono l 'intestino crasso al rene; mentre e piu eomprensibile l'infezione dir·etta per contiguita dall 'intestino o da altri organi vicini a lle vie urinarie. Ma noo e ;e duhbio ch.e la maggioranza d elle infe-zio·n i delle vie urinarie avvengano per via diseendente o ematogena: numerose ne sono state le dimostrazioni anato,m iche, eli1niche e sperimenta li, per cui questo eon eetto si puo dire oggi universalmente aecettato in patologia renale. Si sa in.fatti ehe i ge.rrm~, da· qualunque punto dell 'organismo pein etrino n el torrente circolatorio, vengono per via en1.atica trasportati al i·en e ed eliminati coll 'urina. Questa batteriuri a ~1.ion prodt1ce sempre alterazioni dei reni e delle vie urinarie: percbe i germi si loealizzino lungo le vi e 1attraversate, occorre, altre alla loro virulenza, uno stato di pre·dispos izione d e.gli organi. Cosi la pelvi renale, data la sua scarsa capaeita e il lavagg·io continuo delle par eti per il r.apido svuotamento dell 'urina, si trova ordinariamente protetta con tro l 'a ttecchim,en to dei germi pa togeni elimina ti per il rene; se invece si modifica qualeuna d elle eondizioni normali di difesa, vi ene a crearsi il terreno favorevole per la localizzazione dei germi. Da eio 1'imJportalilza delle cause :p redisponenti (caleoli, gravidanza, ptosi renale, stenosi ur{}terali, eee.) allo sviluppo delle flogosi delle vie urinarie. Nel caso da noi illustrato si deve attribuire importanza alla ptosi r enale sinistra, con inginoecbiamento dell'uretere, ehe, ostacol.an·d o il normale deflusso dell 'urina, ha .creato la predisposizione per lo stabilir.si ·dell;a1pielite sinistra. Che questa affezione sia stata prodotta nella nostra p. d.al bacterium coli, .p er quanto si poo desumere dalla positivita dell'esame hatte.. riqlog ico dell ' u:rina cateterizzata e maggiorm ente da quello de} sangue, non puo destare m er.aviglia essendo riconosciuto detto germe come cau;sa determinante d ella maggioranza 1

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SBZJONE PRATICA

delle pieliti: cioe n.el 90 % d·ei casi (Ren1a·ult; Widal et Benard). Solamente la statistica di Brunnich ehe ha stu·diato la flora batteri.ca delle pieliti in Australia, non e concorde colle constatazioni fatte dagli altri AA. : €€li infatti su 70 campioni d 'urina ha trovato 20 volte il colihacillo, in 16 casi il bacillo lattieo e 7 volte il haeillus lactis aerogenes. Ma in verita il oolihaeillo, trasportato al rene oolla corrente sanguigna, semibra ehe abbia un 'attitudine partieolare ad attraversare l 'organo senza lederl o gravemente, mentre si localizza faeilmente sul hacin etto (fenomeno di tropismo?). D 'altra parte e ormai suffieienten1ente dimostrato eh e il punto di partenza delle pieliti diseendenti e in genere un disLurbo inte'5linale: e non occorre ehe vi sia una mial.attia grave dell 'intestino (Jakob), ma basta una 1Sempliee crisi di diarrea oppure, eom·e avviene piu frequentemente, la stitichezza cronica, perch.8 il eolihaeillo passa.n do n el cireolo sanguigno vada secondariamente nelle vie urinarie (Brewer; Cabot). H·eitz-Boyer, <.tssertone di questa intima connessione patologi.ca ha riunito i11 un unico quad:r.ö clinico, denominato sindrome entero-renale, i disturbi intestinali e le flogo si consecutive dell·e vie urinarie. Posner d'altra parte e riuscito a dare la din1ostrazion e sperimentale di tali fatti sLa.. isolan1do il bacterium coli dal sangue rdi animali ai quali era stato occluso l 'orifizio anale, sia mettendo in evidenza la coli-bacilluria e cilindruria in altri animali sottoposti a somministrazione prolungata di oppio e di ta!Ilnalbina. E benie ricordare ehe n ella colib.acillemia di origine intestinale, l 'eliminazione del baeterium coli avviene non soltanto per le vie urinarie, ma per Ie vie biliari, cagionan,do processi flogistici e eostituendo per Desgeorges Ja causa abituale ·d ella colelitiasi (sin·d rome entero-epatica), ed an ehe per le vie 1p olmonari, dando luogo, per Andreoli, a proces i polmonari infettivi (sindrome entero-polmonare). In cons~guenza delle concezioni esposte, riportandoci al caso concreto da. noi studiato, possiamo affermare ehe, esistendo nella paziente la stitiehezza .cronica, il colibacillo dall 'intestino ha :p otuto inva·d ere il eircolo sanguigno, deterrni!Ilando una batteriuria ben tollerata per vario tempo; finche, sopraggiunta la causa. pr~dispone·nte de} ristagno d'urina nella pelvi sinistra, a cagione della ptosi renale ed inginoeehiamento dell 'uretere, h.a dato origine alle lesioni infiammatorie delle vie urinarie eolle manifestazioni cliniche riferite. Resta ora da eonsiderare piu profon.damente la patogen·esi della settioemia colib,a eillare dim·o strata batteriologicamente nella nostra p. Come ab-

biamo gia 1a·c cennato, benche non possa escludersi l 'insorgenza primitiva (origine intestinale) della sepsi eolibacillare, con secondaria infezione delle vie urinarie, tuttavia nel caso in esame, per il decorso dei fenomeni eli'lli.ci, siamo prop.e nsi ad ammettere ehe la malattia abbia avuto inizio con la localizzazione nel hacin etto renale sinistro della preesistente colibacilluria cro·n ica: costituitosi eosi il focolaio setLi.co, si e avuto immissione in circolo di eolibacilli tanto virulenti da dare origine alla sepsi. Del resto casi di setticemia colihaeillare, aventi origine da infezioni delle vie urinarie, sono stati descritti da a.ltri AA. : Krencker e Lenhartz, un caso da pielite; Jakob, uno da :p ielonefrite; inoltre Pia.nton e Tidy un caso, Briom, 4 casi, [Fejes 2 casi, tutti dai cistopielonefrite; ecc. II qua<lro clinico della sepsi colibacillare .puo assumere aspetto vario: tuttavia gli AA. m ettono in rilievo la costanza di hrividi ripetuti nella stessa giornata e la frequenza dell 'erpete labiale. Talvolta lo stato setLicemico puo avere, come nella nostra p., d.ecorso simi1e alla febbre tifoide. Lem ierre e Brodin ne hanno riferito un c.aso durato piu di tre settimane; Wiens un reaso durato piu di 15 giorni; Buxton un altro a forma di ty1p hus levi.s guarito in 12 giorni. Schottmüller afferma di avere osservato numerosi casi di setticemia ·colibacillar·e con cu:rva termica simile a quella del tifo; tuttavia in nessun caso ha risoo,n trato la roseola: percio egli pensa eh e il eoliba,cillo non produce malattie tifose con sede n ell '.apparecchio linfatico intestinale. Sotto questo riguardo il caso da noi illu trta1to e i<nteressarnte, perche n·o n sembra confermare iI concetto ammesso dal preceden te A. : oredo quindi opportuno di espri.mere qua1che chiarimento. Schottmüller )p er spiegare la localizzazione quasi esclusiva della roseola tifosa sulla cute d.el petto e dell 'ad.d ome, nega l 'opinione ammessa in pa.ssato della localizzaz~one cutanea dei bacilli del tifo per via sanguigna, •e, basando·si sulle rioerch e i.stologiche di 1Fr.aenkel, il quale ha riscontrato i hacilli solo n,ei ca nalicoli linfatiici cutanei, m.ai n ei capillari sanguigni, ammette ehe . l 'in vasione avvenga per v1a. linfatica. E piu precisamente egli sostietne ehe il tifo addominale sia una malattia del sistema linfatico, con prevalenza della sezione addomina.le, eosieche la localizzazion·e pri1m~tiva dei .germi avvi.e ne nell 'a:p parato linfati.co dell 'intestino e del mesentere: suecessivamente 1ai loro diffu·siooe si h.a ID. s-enso centripeto verso il sa·n gue e in senso centrifugo, per via linfatica retrograda , fin o a raggiungere le diramazioni dei canalieoli linfatiei della cute ·d ell 'addome, provoca•n.dovi la for1

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POLICL L~ ICO >)

mazione di roseole. Par tendo da q ues la' idea patogicn etic.a. l 'Autore stabilisce un limiLe del valore elinico della roseola addomionale , fa.cen-done un segno tipico ed esclusivo d.ella localizzazion e ·dei gern1i del g ruppo tifo-coli sul1'apparato Iinfatieo addomina le, e 11.ega la poss ibilita di eruzione roseo)l ica '-'= 'u.ll 'addor11e, quando detti .g"ermi produeano s'ta,t i setticemiei: E evidente com e , n o·n ostante la ·p er sonalita d ell 'A., talie .a ff.er.mazione si.a tropp·o assol u ta; e per questo son o state m os. e ·da piu })arti criticl1.e fon.date su di un ·d.ato di fatto b·ene a ccertato : cioe la precedenza .d ella bacillemia tifosa a lla com1parsa della roseola .addominal•e. Credo eh e a tale riguardo occorra mo·dificare il concetto ·del m·eceanismo dell.a localizzazione <lella roseola tifosa s ui segm enti cutanei t oraco-a·ddominali, mette11do in campo l 'intervent o de.1 sistema neurovegetativo per mezzo cli rifle i vio cero-eutan ei. Infatti ·e eompren sibil e eh e dall 'i·nLestino ma lato o altro viscere a ddominal,e (f.egato , pancre.a s, r ene) possano p.a rtire ·eccitam enti , i quali, attraverso il sis ten1a sim,p.a tieo (plesso solare, n ervi spl.an.enici), van1no ai g ruppi cellulari del m idollo t.oracico (tr.atto int.ermedio laterale di Clarke) e da qui si riflettono sui m etameri cutan ei c orris pon.denti , determinan·dovi disturbi vasomotori o altri, eh e facilitano la localizzazion e d1ei bacilli del tifo circola nti n el san gue . In tal rr1odo b ene si corr1prende .co.me la eom4[)arsa dell.a Toseola .rua.v enga qu.a ndo la baeil1emia tifosa e gia costituita e quan.do le lesioni l inf.atich e intestina li sono in piena evoluzione :anatomiea . Il meccanismo di produzione dell a rose·ol.a n el rn ostro ca.so ·di setti eemia eolibacillare puo riportarsi a quest 'ultima conee2i·o·n 1e , .a mm,ettendo .eh e il riflesso viscero-eutan eo pu0 1esseve partito dall '1a1p parato urinario s inistro leso. Ci e noto infa.tti ehe qu1esto apparato , com e l 'intestino, rieeve l 'i•n nervazione simpatica dal 1plesso solare. Ad ogni m·o do, pure accettando il coneetto di Schottmüller, la patoo-enesi d ella roseola ad.dominale a tipo t ifoso, riscontrata n el ca.so nostro, non e i·n c ontraddiziorne eon le ide.e propugn.ate dall'A. a nzi trova la sua spiegazio·n e n ell 'esisten za del focola io pie litico sinoistro c0lla possibilita del1a loealizzazione de} bacterium eoli virulento su di un tr.a.tto d el si.stema lin f.atico addominale. RJASSUNTO. 1

L 'A., illustran.do un caso clinico da lui studiato, riferisce i con cetti a ttual i sull,a· patologia della colibacillosi, e preindem.do in e1an1e la roseola a ddomina le presentat.a da l easo illustrato , n e discute il m eccanisn10 patogeneti-

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eo, m.ettend.o in rilievo l 'irr1portanza da attribuire al siste11111a n euro-vegetativo n ella localizzazione della roseola a tipo tifoso sulla cute del torace e ·dell 'addome, per m ezzo di riflessi viscero-cutanei . DIBLIOGRAFIA. · RoGER-V\frnAL-rfE1s s1En. Nouveau TrCDite de Medecine. Fascicule III. l\!Iasson et C. ie, 1924, Paris. WoLLMANN. La vie aseptique. Bullettin de ! 'Institut Pasteur, 1914, ~· 23 e 24, pag. 922 e 953. FISCHER. Zur Aeliologie de r sogenannten Fleischve rg iftung en . Zeitschrift für Hygie11e und lnfecktionskrankhei ten, Bd. 39, 1902. LE1"rorNE et SAcQUEPEE. Fievre t yp horde d'o1igine ostreair e. Infec'tion mixle coli bacil lai r e et eberthienne. Bull. et mem. d e la Soc. Med. des Höp.

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ßn10N .

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[1\NNO

XXXIX,

NUl\tf.

17]

SEZIONE PRATI CA

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649

formio qua le veicolo p er rag·gi ung·ere lo scopo. I risultati sono ormai numerosi e felici . La formula ehe io 1a1dopero e la segu.e nte : Clor-0formio gra1nmi 100, Cloridrato di chinino gra·m mi 10. Sciog li 1ed aggiungi : J-0.dofo·r mio .g rarn:mi 10. In boccetta colorata sterile a tappo smerigliato. Agita forte111ente prin1a del1'uso. Il mecca:n.ismo d i azione e que;llo d el l 'etere r he traspo,r ta l 'jo.doformio qui il clorof.ormio trasporta jodoforn1io e chinino, ed evaporando assad .r api.damentei a l c.alore del corpo, d e· 1posita su tutLa la supe rficie di gra·n ulazione, anche la piu ascosa, i due elemen ti })erche vi corrupiano la loro azione ben nota. La tecnica e semplioissimia : ben disi!ll.fettata la bo·ccuccia fistolosa con tintura jodica vi imm·etto meNOTE 01 TECN ICA. ciiante una siring.a di vetro· p~eviamente steriLiquido modifi.catore delle fistole tu be1~­ lizzata circa 5-10 cc. ·di detto liqui·do ehe chiam eremo modificatore. La qu,a ntita dcl liquicolari. do e 1n aturalmente proporzionata all'estensione Prof. Lu1G1 DELLA VALLE, della fi stola. Do1)0 di eh e oocludo temporaneaPrimario Chirurgo Pedi.atra a ll 'Ospedale 1nente per pochi minuti l'apertuira con un baDuchessa di GallieTa in Genova. tuffolo di cotonie sterile, perch e il cloroformio po a q)iu fa cilm1ente pe:netrare in profon·d ita E ben nota 1-'azione d,e lla ini&cel:a, di clori- e qt1ivi peTmanga. Tolto il tampone aippare drato di chini·n o e jodofor1nio a parti uguali, gia quasi suhito un gemizio di pu~ aspoTtato gia proposta dal Marx di Lu·b ecca (XXI Congr. dial cloroformio, mentre la p·e lle atto1"11.o re.aSoc. Ted. di Chinur-gia, 1902), al fine di di- g isce con un piu o m·eno esteso aloi;te di arstruggere le granulazioni tube rcolari; il ehe. rossamen.to. Faocio seguire um irr1pacco di so.:. mentire e di fa cile attuazion-e 'p er le gran11la- luzione di allume aeeJtico al 3 % a scopo anzioni superficiali, affior.aroti dalle boccuoce fi- t iflogistico. II g io1rmo ,dop,o si osserva un abstolose o per fistole ·di breve tragitto, dive11ta bondante scolo giallo-brumo rossastro·, dovuprob},e,m a assai piu arduo ove occorra d·o minare to a·d ab·bondalClte distruzioine cancrenosa-etragitti a decorso lum.go, anfratt11oso, irrego- morr.agica delle granulazioni tuberco.Jari, m em lare. Poiche se e possibile, distrutta la prima tre lo a lone di reazione infiammatoria descritporzione di gran;ulazioni, procedere poi in se- to il g iora10 dianzi e pressoch e SiCOffitpaf•SO. condo tempo a n ettare una zona immediata- P.er circa a ltri cinque g iorni faccio· seµllpli ci \ mente posteriore, questa manovra non e piu impaicchi di a llume acetico·, dopo di ehe rinfattibile appooa il dotto fistoloso si perdiru in un novo altra iniezione en.dofistolosa di liquide, e m.eian.d ro piu profondo e con direziome non defi- cosi per altri perio·di di cinque in cinque g iorni, nibile. Nella parte casuistica ·di tubercolosi c hi- osse-rv.ando ogni volta1 una se,m pre piu marrurgica ehe da anni sto trattando, sempre mi cata diminuzione di secrezione eh e va di pari ha appassiOIIlato, J.a ri cerr.a del com e :a1ttuare p•a sso con u•n .a m.ag·aior·e nettezza del tr.agitto una tale completa medicazione, cos.i da pofi toloso. ter riuscire, - n.ettan·do tutto il tragitto fielle &ecrezioni oltre il tessuto di sfacime nstoloso mediante l 'azione della polvere chini- to n ecrotico e pus osservai taluna volta p·l ir no-jodoformio, - a domiinare il focolaio tu- asporta ti piccoli sequ estri ossei. Generalmei.1te bel'lcolare. A tale uo,p o n1i rivolsi al clorofor- mi occo:vsrero· ·da 3. a 6 ap1p li·cazioni :per ottenemio come al veicolo ehe m i port:asse in pro- re il risultato desiderato; ma cio, ben si capif ondi ta e rapi~am.emte la miscela chinino-jo- sce, sta in rapporto alla entita ·d ella uperfidoforrruio. Difatti essendo IIlota la solubilita cie su cui si d.e,r·e .agire. del chinino in cloroformio (5 7: 100 p. di cloCirca la tollerra'llza del rin1edio e so no·n da roformio, Pettenko·ffer) mentre 'tale solubili- r eazio·n i eccessiv.e tanto ehe m,a i e b·b i ad o ta e nulla rper l 'eteire, ed es.sende ugualmente . eTva·r e inconveniente alcuno, ·ed il dolore cl1e nota l.a solubilita dell 'jodoformii o nel clor ofor- provoca e pa .segg·ero sube ntran do anzi presto mio (1: 14 p. ) ritenni esp.erim·entare il cl oro- l 'azione a11algesica .

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Ritengo pertanto ehe l:a1 soluzione in eloroformti.o di muriato di ehinirno e di jodoformio eolla fom11Ula da me proposta e largamente sperimentata eon eostante vantaggio riesea, c.on un.a pratica di 1cui e faeile l.a dosatu.ra, a soddisfarre eompletamentei al eompito· ·s egnalato dal Marx, di distru.g gere eioe tutte le granulazioni tuhereolari anehe e speeialmeinte neller tortuose anfrattuosita ·di fistole altrimen.ti non do·mlin.a bili. Ritengo egualmente su.perfluo l 'osservare ehe CO'Il 1cio non si ha preventivamen.te la ·pretes:a1 di voler guarire senz 'altro il proces.so speeifico causale della fistola stessa, ·- eio ehe peir altro eon l 'eliminazione spontanen di sequestri in certi determö.nati casi io ottenni, come pure in casi ·di aseessi freddi o di adeniti fuse fistoliz ZJrute, - ma di asportare tessiuto di gr.anul.azione da eui gemono .i prodotti del ricambio materiale dei germi specifici e permette:ne i•n secondo tempo quella elas~ica medicazione jodoformica (ti.ntura di Esmarch) ehe 1potra piu direttamente portare la sua azione elettiva sulla lesione tubercolare. E mi fu possibile eosi osservare ehe, mentre quest'ultimo trattamento pur seguito per lung h·i mesi mi .dava scarsi 0 lentissimi vantagg i, se invece ap·p lieato a 1completa toeIetta della fi stola rapidamente migliorav.ai o portava a 2llarigionie il foeolaio stesso i!Iliziale baeillare. Tale trattameinto, da me gia proposto nella tornata de l 31 m.arzo 1922 del Con,g resso Sanitaifio ·dell 'Ospedale Duchessa di Galliera, .e eh e conta1 pertarnto gia una pratica decennale, - io ritengo debba essere divulgato con i ben,e fiei risultati suesposti, semlpre pero ove il caiSIQ ·clin.ico n e offra u1n a preeisa i·n dicazione, ne si braseuri tutto il comple.sso el.assieo della t erapia speeiale di cUJi esso ha sGlo la pre tesa di essere un efficaoe eoa·diutore. Per il ehe mi riferj1sico· ja.d altri miei lavori sull'airgomento. Ritengo infine rutile ancora UJl1a osservazione, e eh·e eioe la formula .suesposta non sempre viooe messa in opera ugualmem.te eid accuro.tamente bene da tutte Je fa1rmaeie, e pertanto ove essa non venga eseguita con esattezza puo .aillche non. risponde11e all 'uffieio voluto. RIASSUNTO.

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L 'A. presenbai ed illustra una sua formula basata gull '.azio ne del ehinimo e dell 'jodoformio per distruggere le granulazioni tu·h e·r eolari d·elle fistole specifi1che e permettendo in s,e con,d o tem po la classica medicazione jodoformica coo. tintura di Esmarch . La sua deoennale esperienza .cli1n ica conforta la bonta de] n1etodo. 1

lANNO

XX XIX, NuM. 17]

RIVISTE SINTETICHE 1 r iftessi di difesa. Le ·n ozioni su i riflessi di difesa hanno il Io.ro punto di origine nelle esperienze f.artte · nel 1784 da Proehaska, ripetute e eonferrnate successivamente da altri fisiologi, da BrownSequard, Seiff, Vulpian, Marshall-Hall Muller. U.n a rana alla quale sia stato sezionato il midollo spi:n.ale, ritira bruseam.ente la za1npa fletten.do le varie sezioni del l 'arto l ' una sull'altra, se se n e Plllll€e l 'estremita. Questo movin1ento e la riprodtizione esatta di quello ehe si verifica in seguito all.a rr1edesima e•ccitazione in un<.l rana a mido]lo spinale intatto e ehe cerea di distriicarsi dall 'illlgiuria esterna, di difende rsi. Il fenomeno pertanto fu detto riflesso di difesa. Si tento ·di .a doper.a.rlo in clinica ma fu subito ab ban1donato perehe sopraffatto dai riflessi tendi1n ei piu facilmente rilev.ahili e di significato semeiologico· piu evidente. La possibilita di sfruttare il riflesso di difesa · a scopi diagnostici fu rimessa all 'ordine del giorno al prin1cipio di questo secolo d<i Sehiaief fer, da Van Gebuc hten, Babin·s ki e Jarkowski, Pierre Mari e ·el Foix, 1F roment, Claude, Head e Riddoeh, Bernheim, Yelitch e·d altri. Laten.t i allo stato normale i riflessi di difesa si esaltaino e <liventano .a pparen.ti in tutti gli tati patolog ici in ei quali sono comrpromesse le vie inotorie cerebro-spin.aili. Si possono provocare in tl1tti e quattro gli arti ma sono piu frequenti e piu marcati agli arti inferiori . Ag li arti inferiori il rif1esso di difes.a puo assumie re tr.e form·e: accorcia·me·nto, allunga1

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men.to, allungamento crociato.

Il piu frequente e d il piu importante e il riflesso di accorciamento, ehe n ella sua forma piu semplice eonsiste essenzialmente in U·n rnovimento di triplice ritirata del piede sulJ.a gamba, della gamba .sulla coscia, della cosci a sul baci110. II riflesso ipuo essere provo.cato da eccitazioni superfi ciali e profonde. Come eceitazioni superficiali si adoperano la puntura, il pizzico, l'applicaziooe ·d i oggetti freddi . L'eccitaa:ione profon·da s i pratica con 1a pressione del teindine di Achille (Schaeffer), la pressione energi·c.a sul polpaccio (Gordon), Ja frizione della faecia an1teriore ·della tibia (Ü·Ppenheim), la pressio.n e trasversale del ·t arso o la flessio,n e forzata passiva delle dita del piede (P. Marie e IF oix). Il raccor ciamento dell'arto varia nella sua form.a n .ei diversi m.alati e seeon·do il punto eceitato. Talvolta si ha un po' d'adduzione o ·di abduziooe. Ordi.n.ariamente si ha estensione degli alluci eh e e piu .miarcata quando l 'eocitazion.e e f.atta sulle parti distali d.ell'arto.


[ANNO

XXXIX, NuM. 17]

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SE ZIONE PRATICA

Le parti ehe hisogna eecitare per o·t te.ner·e i1 riflesso di difesa di aeeorcia mento si trovano dall 'estremita ·d ell 'arto fino ai d.u e terzi inferiori della cosei:a in av.anti e fino alla reg'ione glutea posteriorn1er1le. Comunque bis-0.gna ten,e r presen.te ehe la ritirata dell 'arto con flession.ei dorsale del pi~de provocata da un 'eccitazione plantare puo essere eonsiderata eome un riflesso ·d i di [esa normale. 11 rifle.sso patologieo si distingue per l 'estensiooie della zooa la eui eoc.i tazione dolorosa provoca il movimento di ritirata,, per l 'intensita della reazion.e museolare, per il suo carattere sostenuto, per la sua tendenza alla diffusione. Solo quando esistono tutti questi elementi .si plio parlare ·di esag.erarzione del riflesso. Qua:ndo l'eeeitazione viene applicata sulle parti prossimali- dell 'arto, al disopra dei .punti su indi1cati, di solito inveoe dell'aeco·r eiamento si puo avere il riflesso di allungamento. Talvolta si h:at un breve movimento di allungamento dell 'arto eon fles.s.ione plantare delle dita del ·p iede, quir1ldi triplioe ritirata co-n estensione d ell 'alluce. In altri casi l'ordine dei movim€1Ilti e im.versa, e una isola eceitaziooe puo provocare una scossa di tripliee ritirata interrotta. da um riflesso di allungat"' mento. Qu.anido questa alternativa si verifica piu volte si puo avere U1D. ritmo, si ha un riflesso di difesa ritmico. Qu.e sto 8 r.aro inell 'uomo. P. Marie e !Foix n e hanno ottenuto uno omolaterale ied un altro eontrolaterale. II riflesso d' allungamento crociato si riesce a provocare molto raramente. · Con siste n1ell'allungamento di ~.o degli arti inferiori prevocato dall 'oocitazi-0ne dell 'arto inferiore del lato opposto ~ m-entre quest 'ulti:mo fa un movimento di a ceorcia mento. Ne segue ehe i du·e .arti inferiori eseg ucmo um, movimento asimmetrico ma sinergico: raccorciamento del lato eccitato ed allll!Ilgamento del lato opposto, una specie di pedalaggio eom·e si riscontra nel • camm1no. Per provocare qu.esto frenomeno occorre rnettere Ullla delle ga.m b·e in semiflessionie ed eeci tare l':altra distesa: la ·p rima si estende, la seconda si aeeoreia. 1 riflessi di dißesa posson-0 provocarsi ancha negli arti superiori. Co1n siston.o in movimenti di f1essione ·dell '.a va ffilbra ocio sul braecio eon o se·n za pronazione e adduzione o abcluzione d,e}l 'arto ed estein.sione .della mano e fl essione delJ.e dita1. Si die termina C-O'Th l 'esten~i one forzata .della mano , la pressione dei m.etacarpi , la frizione en·ergica e oentripeta del borido i·nterno dell 'ava;m\braecio e del b raocio, il pizzico suiperfieia le o profo n·do, la pu1n:tura. Poc comprendere il meecanis.mo di produziooie dei riflessi di dif-esa bisogn.a riportarsi all e elassieh.e esperienze fi siolo·g i1cl1 e di Philipson e Sherring ton. Nei cani e gatti ai. qt1ali fu praticata la de1

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cer·e hrazione o la1 sezione alta d,el midollo, si possono otte.nere m edian1te legger·e eccitazioni cutanee, mrusel1lari, artieolari, tendinee ed ossee, n1ovimemti analoghi a qu•e lli 1che si rilevano elinicamiente nell 'uomo, e d ai quali g li auto.r i inglesi dettero i nomi di fl exion reflex , exten1sion reflex, crossed reflex. . Quando il riflesso si svo.Jg.e; co,n1pletamente e ritmicamente in tutti e quattro gli arti si ripro duce l 'attitudine ed il ritmo del cammino (walking refl ex e running reflex). P. Marie e 1F oix riteng ono eh e i riflessi di ·difesru della elinica 1corrispon do:no esattamente a questi riflessi forniti dall'esperimentazione fisiologica. Per i detti autori i movimenti di ritirata e di estension.ei, om10laterali e aroeiati, non hanino nrulla eh e· possa farli interpretare eom-e atti i:ntesi a.d a llontanare un iperieolo. Ritengono invece ehe si tratti di movimenti i quali essen·do divenuti a.u t_o mati·ci ~n segtiito alla loro incessan.t e ripetizione, si ripeJtono a.utomaticam.e·n te ad ogni eceitazione esterina ogni qu.a1l volta il mi·dollo e liberato, e sottratto dall 'azione inibitoria dei eentri superiori. E &e i movimenti d el cammino, o per lo mooo unra parte dei movimen ti del cammino, sono Tiprodotti piu frequ·entemenoo, gli e perehe essi rappresentano la piu importatDte delle funzioni a hitu.ali dei centri midollla!I'i infe riori. :E pericio eh·e P. Ma rie. e iF oix da nno ai rifl·essi di di~esa il n-0me di riflessi ·d i au.tomatismo. Per .altri a.u tori i!nvece, e rp,a rtieola,r mente p1er 'F roment, i riflessi di difesa rappresenta:n·o l 'azione simultanea, diso,rdinat.a e caotica di una serie di meccanismi elem·em.tari corrispondeDJti all 'attivita del mi·dollo liber.a.t o. Questa opinione si fo.n·da sul fatto eh e il riflesso di difes.a altre a ll 'arto de l lato opposto si puo iTradiar.e ai ·mruseoli d.e;Il 'ad·dome e del tronco, al dia·f ramma, ai museoli lisci d e11 'in,testino e d ella veseica. 1

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""** L' esagrer aizione ·dei riflessi di difesa si risc001tra in tutti i ca·si ·d 'interruziooe delle vie motori e eer.eb·ro-·miidollari. N·elle lesioni cerebrali l 'esagerazione d.ei rifle.ssi di difesa si priesenta in1m1edi.atamentte dopo l 'ictus. :E partieola rm·emte marcata n.el coma ·d.a emorr.agi.a :m eningea e piu arn,cor.a in quello ·da em orragia cer ebrale eon inondazione v.entricol.a!De. Allora i riflessi di difesa sono esagerati n on solo a i qu.attro arti m a si irra~ diiano .al tro·n co. N.elle form·eJ emipJ.egiche al ·m om ento d el1'ictu s h anin o UIIl..a g ran,d e prevalen z.a d.a l lato paralizzato, ma il10Il ma.n cano all 'altro lato, pT!edominanlo all'arto i:nferior·e, m.a ·possono osservar&i aneh.e all 'arto sliperiore. Claude attribuisoe :a.ill 'esagie.ra zio,n e ·del riflesso all 'a rto superio·r e (iperkin·eisia riflessa) un significato favor,evole i1n. qu1anto indich·erebbe u·na Jiesione poco pr·o fonida. 1

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« IL POLICLINICO »

Nelle 1emiplegie di a ntiica data son,o semt[)r e localizzati al lato offe,so e sono sempre f)rop-0rzionali a ll 'intensita del1a par,a lisi. Qµando l 'emiplegia si accom1p agna a co·n trattura in fl1essio,n e o ha tendienza1 a quiesta contrattura, i rifleJssi di difesa sono molto esagerati al contrario di qu·el ch,e avviemlei per i riflessi tein din.ei la cu.i esag·erazione e debole o nulla. Lo tesso avviene in alcune pa1~aplegie .d i origine cerebrale, nellei quali i riflessi di difesa crociati so1n o m.olto netti. P. Marie e Foix han:no trovato 1ohe n elle in:dro·mti paraplegich e il comportamento c1ei riilessi di difeisa e diver.s o a seconda eh e si tra tti di lesioni piu o m eno sistemJatizzate del fascio piramidale (sclerosi laterale, paraplegia ifilitica tipo Erb) o di lesioni equiva1enti ~·d un 'interrU2ione piu o· m eno com1p1leta di tu:tto l '.asse midollare e lib er.a·n te cosi l 'attivita autonoma d·eil se.gmento al di sotto, della lesione (comipoossiooie midollare, mieliti trasver se, alcune sclerosi a placche, siringo·m ielie a cavita molto ·distruttive). Nel prima gruppo l 'esagerazio ne dei riflessi di difesa1 e m eno m.a r·c ata di qti·ella dei t endi1i-eri, mentre n el secondo g ruppo· si hanno tutte le variie;ta rdei riflessi di difesa con i!n.t ensita proporzionale a ·ql11ell.a de i t en.di1n ei. In linea gen-erale si puo af fer.m1ar e ehe quanto piu la lesione e profonda tanto piu i riflessi di difesa sono inrten1si, e n eille affezioni gravi e prog:riessive i Tiflessi stessi contirn ua.n o ad accentuarsi m entre i ten.dinei s 'ind·eh oliscono. La sindrome evolutiva con aoc.ein tuazionre prog:resiva de·i rifl€1ssi di difesa e indebolimento d ei ten.din·ei h:ru cattivo significato prognostico. Quando pero la sezione midollare diventa tot.al.e i riflessi di dife·s.a ritornanlo moderati. N-eJlle para·plegie da 1con1pressione assumono u11,a notevole inten sita ,e sono accompagnati da crampi a volte doloro1si a111 ch e se esistc un'anestesia qu,asi a soluta. . Nelle forme con1bin ate, tabe ed emiplegia, ~j puo .arvere a bolizio.n1 e dei t e.n.dinei e dei culanei, e per sistenza ·dei rifles i di difesa nonch e riflesso dell 'alluce in e~,t en sio1ne. Nel morbo di Frie.dreiich i riflessi di difesa sono viv.aci ·e .m 1eglio· provo·cabili co1n l '1eccitazione superficiale. I riflessi di difesa hann o u11 a ltro in.t eresse pratico, quello di concorrere alla loicalizzazione della lesione midollare. E .n oto come la topografia dell'anestesia coinsente gen.err.almente di d1etermi.n a re l.a sede di una compression1e, il ehe ha molto valore sipecie quando si tr.a1tta di un tumore operabilt: . Ma l'a.n estes,i a da solo il m ezzo di conoscere il posto occupato dalla p arte superiore del n eoplasma e non· da alouna indicaziooie circa la ua parte inferiore . ·B abin.ski e Jarko,vski h.a-n no trovato eh e questo ·dato puo esser e fornito cl.ai riflessi ·d i difesa, i quali sono esag·erati i1n rapporto all ' eoc.itazione di tutto il t erritorio clitan·eo eh e e in relazione con la p.arte d el 1

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[A~No

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midollo sottosta•n te alla lesione. P. Marie e 1F oix a loro volta1 h.anno dimostrato ehe l 'assenza dei rifl€1ssi di difesa in seguito all' eccitazione ·di un dato territorio co·n .s1ente, qu.ando Ia serie dei riflessi e h·e ne sviluppata, di com.cludere per l'esistenza di una lesio1n·e midollare o radicola re di alteizza 1corrispon.dente. In linea genierale si puo .affer.miare cl1e il limi'te dell 'a.n iestesia precisa la parte superiore della lesio,ne; la 1scOIIrl{parsa ed il limite di arresto. dei riflessi di difes.a ne precisa la parte in,ferioire. Tuttavia !OJell'aprprezzam ento dell a lulllg h ezUl di un.a compressioine. n1idollane e consigli.abile di t ene r conto di altri elementi clinici, sopr.a tlitt.o in rapporto alla precocita, all 'in1portanza ed all'estensio.ne dei siin tomi radicolari. Qu.a{[lto piu questi ,s.initomi sono m.arcati ed estesi, tainto piu lunga sara la com• press1one . Va infine accen.n ato eh e n elle Ie . . io:ni n1idoll.ari l 'esager.azio nie dei riflessi di difiesa com1pare piu tardivamente eh e nelle lesiO'Il~ oerebrali. Per lo piu si ha quiando e , ,c omparso il iperiodo ·d i shocik. Mentre l 'esagierazio111e drei rif1es.si tendiniei corrisponde sopll'a tutto a lesioni o degenerazioni delle vie piramidali , l 'esaigerazione diei 1~iflessi di difesa carrisponde per lo piu iaJ leioni ·diffuse, non sistematizzate. La rassegna ·dei fatti fin.ora raccolti in ordine .a i riflessi di difesa conse-n te di riJ.evare la loro imporlanza teorica, i1n: quanto concorromo .a f.ar conoscere la flinzione del midollo spinale, ed anche pratica in quan.t o hanno un effettivo significato diag nostico e pro~nostico. 1

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• G.

DR.\.GOTTI.

Rlcordiamo l'lateresssate moaografla:

p„cf. C~ETANO BOSCHI e Dott.ssa MARIA CORI dell'Osp. Prov. di Ferrara; del Repa.rto Neurologioo Doc. di Neuropatolo,gia della Poliambul. Med.-Cbir. nella R. Univ. di Padova. di Ferrara

COMPRESSIONI MIDOLLARI Rilievi clinici e guida diagnostica SOMMARIO. - Prefazione. - Definizione di « compres. sione midollare »• - Richiami anatomici. - Anatomia patologica. Sintomatotogia : Sintomi de11a eo~· pressiO'Ile ex·t ramidolla.re. Posizione della comprees10ne rispetto al piano orizzontale. Compressio.n i ex~ra· midollari a sede intra- o extraidurale. Comp.ress1on.J da cause intramidollari. Differente sintomatologia a norima dell'altezza. - Esami sussidiari: Studio m~ nometrdoo della tensione del << liquor » . Puntura lom· bare. Segno di Queckenstaedt. Prove di Queckenstaedt: Stookey. Indice di pressione. Prova di Ayer (e d1 BOE!ehi). Esa.me del •< liquor » . Eea.me del « liquor » : doppia puntura. Prove ra.diologiohe ·dir~tte. Prov~ del lipiodol di Si.card e Forestier. - Cas1 personal•. 1ndirizzamento diagnostico : Diagnostica differel!· ziale. Diagnoetica di natura. - Decorso e prognos1. - Cura. - conclusioni·. - Bibliografla. Volume di pagg. VIII-128, nitidamente stampato, oon 28 figure in nero e 2 a colori in~er?alate. ~el testo. Prezzo L . 1 8, piu le speee postal1 d1 sped1z1<;>ne. Per gli abbonati al 11 Policlinico 11 soleL. 16,50 tn porto franoo. Invial'e Vaglisi. all'ed1itore LUIGI POZZI, Ufficio Po. stale Su uc:ursale tiiriotto. ROMA.


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[ANNO

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SEZIONE PRATI CA

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. Splenografia e splenomet1·ia.

a lla linea 0111 b eli oa~ e orizzon tal e. Nella lin-e.a m e·dialis contia1no i trat ti diviso.ri dall 'apofisi xifoidea fin o a ll 'in crocio d ella tan gente o rizzontale e scriYia1n,o il numero trovato come i11olliplicando (n ella ~ · 2 = 4) . _ ella li11ea

(K ..\NDELAK I . A r chiv . f. Schiffs u. Tropen Hygien1e, fe bbraio 1932). Da qualche t empo vi e la tend,enza a d esprimere con dJaiti nu111erici gli ingrandimenti d ella milza rilevabil:i ·con la IJalpazion e poich e i valori quantitativi ott enut i colla m i ura delle dim en ion i ci danin o una m aggiore ei...attezza per la ' Talutazion,e d ,elle splenon1egalie. A que Lo copo " on o noti i 111etodi di Christopher , di Sch üffner e di Froilano d e ~C ell o . L 'A. propone un metodo col quale s i ottien e la misura dell 'ingran·d imento della mil z.a n on ... oltanto n el sen so d ella lun.g l1ezza come avviooe col n1etodo di Schüffner, ma a n ch e n el senso d ella la rg h ezza. Egli i oorve d elle linee t apografich e comun em enLe a doper ate in en1eiotica: la lin ea medialis n el tratt.o d all 'apofisi xifoidea attraverso, l 'ombeli1co fi no alla infi i p ubi ca, le due lince a S<'ellari an lcriori .n el loro -µr olungamento fin o a lle spine iliach e e l e lin ee a l di 01iira 1ur1 O'O l 'ar cat a costale ed infer iorn1 ent e lun go il l egam ento d i Pouparl fino a l loro congiung imento co n 1a1 linea m edia lis . Viene tirat.a u11a linea orizzontale attra,rer o l 'ombeli co, normale a l la linea 1n ied ia li._ ed a lle -d ue -'.l cell ari . Xe d eriva cosl una fig ura e agonale divisa in qu.atlro qua d rila leri. i di·v ide la lin ea n1edialis dall ''lfJO fi i xifoi<le.a all ' on·1belico in cinque parti cgu n1j , cr.sl a11•cl1 e il tra'llo tlall 'on1belico a1L1 i·n fi si . La lin e1'l1 orizzontale eh e cong iunge Ja lin,e a 1nediali co11 ambedu e le linee a scellar i vie ne d1ivi a s ia a d e1... tra cl1e a inis tr.a in cinque parti eguali. In que to modo tutta la superficie d ell 'addome vicn e compresa in una fi gu ra esago· n alc d i vi ~o.1 in 10 x 10 = 100 « .p ic coli quadrat i » (fig. J). 1

~ [il za

F1G. 3. -

7 x 3.

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5 x 5.

on1 b elicale orizzon tale •co ntiamo i tratti d iviur"i dalla linea ascellare 1sini tra fi110 all 'inc1·0cio della tan gente verticale e sc.riviamo que~to . _ num€r o con1.e n1oltiplicato·r e (1n ell1a: fig. 2 = 3). Il pro·dotto ottenuto (12) con la moltiplicazion e di .a mbedue i i1u1neri ( 4 x 3 = 12) esprin1e il p·er cejn to, su.pfJ011en do, lo spazio ·di tutta 11a c.avita .addomin.ale occu pa'lo rla ll a mi1z.a i ng r a udila ·: on1e 100 ~;, . 1

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F1c. 5. -

l\ifilza 10

X

5.

FIG. 6. -

wlilza 5

X

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8.

Qu1esto n1etodo i)ermette i11oltr e· d i d et errruinare abba La11za e~a-L lan1 e11 le l 'indi·ce s:plenico n elle p opolazion i di r eg ioni 1n.ala ricl1e, m entre fin ora l 'indice di R o1:::s co111 la divisio11 e in piccole, m ed.i e e g ro e milze si e dimostrato a lquanto grossolano. La d et er1ninazione ·deli ' i t1dice p lenico e n1ol to . . emplice : si ad,dizionan o se paratan1cnte tut1.ie l e eifre d ei n1oltiplicandi e d,ei m o ltiplica'lori e da ogni 0111m a 1 i ottien e un numero 1t1cdio aritmetico, ch e si divide p er il 11um ·ero d e:i casi osservati . 1

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Sorto esarninat.i 10 uomi11i (figg. 1 e egg·.) : 1, 3 x 9 : 2, 4xö ; 3, 7 x 3 ; 4, 5 x 5; 5, 10 x5 ; 6, 5 x 8 ; i ri111a11enti h anno milze normali. So,m ... i11iamo 1 i11oltiplica11di: 3+4 + 7+5+ 10+5+0+ 0 + + O+ 0 = 314; divicl endo il nun1ero ottenuto (34) p er 10 = 3,4. Quindi sommiam o i mo1tiplicatori 2+3+3+5+5+ 8+ 0+ 0 -t- O+ O = 26 e diYidia1110 per 10 = 2,6. Per d e ter1n inar e l a grandezza media della n1ilza bas ta 1T1oltipl icar e l ' un ~o n l 'altro i n10,JEsempio:

l i'1G.

l. -

l\f ilza 3 x 2.

l~IG.

2. -- Milza 4 x 3.

Dopo aver dietern1 in.ato i confini d ella milza colla palpazione 'liriar110 lungo il limite destro d ella milza una parallela a lla lin·ea media lis e lungo il 1imite in fer iorei una seconda parallela

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JL POLI CLINICO ))

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ti,plicandi e i moltiplicatori : 3,4x2,6 =8 84. L 'inlen ita media della milza inalarica di questa popolazione e cosi e-guaje ad 8,84 (%).

bacilli e non ·aal m ezzo in cui si diluisce la tubercolina. Inoltre vari cam·p ioni di brodo- peptone glice~in.ato mostrano differente « po» e la capacita di produrre ! L ·L.\. infine r.aggruppa g li in,dici splenome- tenza tubercol1n1ca re~zion e 1cutanea simO.le a quella tubercoli·n ica g„a lj ci nel segu ente modo: es1ste nel brodopeptone g lioerinia,t o di vitello tanto nella frazione peptone ehe in quella el Gruppo: no11 vi e ingrandimento, milza norstratto di vitello. R. L usENA.. n1ale; II Gru11po: indire sple:nico fino a 6, miJze piccole; III Gruppo: i11dice splenico SOiI»ra 6-12 n1edie; ' IV Grl1ppo : indice splenico soip ra 12-25 grancli ; ' ·v Gruppo: i11dice splenico sopra 25-50, 11101 to grand1 ; , ' rI Grn.ppo: indice ~plenico sopra 50, enormi.

D.

milze milze milze milze

L ONGO .

TISIOLOGIA. La specificita delle reazioni cutanee nell'nomo in rapporto eoll'infezione tubercolare. CP.

The Quarterly Journ . of ll1edec ., gennlaio 1932). D ' ARCY HART.

l\folti hanno stli·diato le re.azioni cutanee alIa tuberco]ina e contemporane.amente ad altre sostanze, ·mia i risultati non sono stati concordanti . Alcuni a utori (Entz, Sorgo, Rally, Tezner) h anno osserv.a to cutireazioni positive tanto per tubercolina ehe per· derivati batterici d ella difterite, ·d issenteria, cole ra, t ifo, coli, soltlanto in individui ehe per i·n tensita della cutire.azione a lla tuhercolina dovevano con sidera.r si i1on imn1uni ·da tubeircolosi. Invec.e altri autori (Zieler e 1\1.arkert) h.anno so,s tenuto ehe la reazione ai .prodotti batterici non t ubercolari e diversa da quella 1alla tubercolina. Al tri st.udiosi sostengono ehe la reazione a pro,d otti batterici n on tuber colari dipende parzialmente dall 'all ergia allia tuhercolina e parzialmente da altri fattori. Per quel ehe ri.g:uarda Je proteine non batterich e fu notato rehe a lle proteine del latte e della carne re.agiscono positivame nte nei malati di tubercolosi solo se proveinienti <la animali con tubercolinoreia•z ione positiva . Alcune osservazio·n i n on concordano perfettamente co.n qu est'opinione . L 'A. ha notato ehe si h anno re.azioni cuta... ne 3 ritard.a te tanto all.a tubercolina •c,h e alla iniezion e intracutaneia di brodo peptone glicerinato di vitello in pro.porzione identica alla cutireazione a lla tubercolina, eh e le r e.azioni so110 piu evidenti nei p.a.z ienti a ffetti da Jesion i tubercolari manifeste. Da ricerche fatte in 400 casi, l 'A. ritiene eh e la cutireazione alla tubePcolina dipenda prin cipalmente dai prodotti dello sviluppo d ei 1

·II trattamento chirurgico della tubercolosi polmonare. (R. JosETTr. R esoc. ~

Congr. Pan-America.n o

della Tubercolosi, 1931). Se esi1ste un .p roblema scientifico 1che deve semp·rei d estare la massima curiosita e inteiresse, .ß pr.ecisamen te il tnaittamen.to della tub er co.Josi. Dopo g li espeirimenti del vaccino ispecifico di Koch (tube11coline), si comincio a volgere lo sguardo· ai ben.efi ci e ff etti eh e la t ubercolosi avrebbe potuto trapre ·dalla chiruTgia . La collassotera pia prop'o sta da 1F orlanini, come il pneU1IDoto race artificiale, rischia.rarono nuovi orizzonti ·e<d in tal m1odo il ,ptrob.J.ema d.a merame nte clin~oo ehe era, passo n el cam po dei problemi m edico-chiruirgici. Aleuni chinrrghi ,p ro,p osero n uovi e usati mietodi del tI1alttamen to· della tubercolosi, senza scostarsi gran eh e ·dall 'id·ea centrale di Forlanini. In tal modo si assiste all 'operazione di Brauer e Sauerbruch, ed altre all.a intercostatectomia, la freni coe~eresi e l.a toracopl.astica extrapleurica, si e;bb etro altri tentativi audac·i come Je operazioni sperimentali di Schaepfer e Tigel, riesumate ireccntememte in Germania da Edner e Kerchner. Si puo dire eh e tutta la te,r apeutica moderna 'd ella tubercolo1si polmonare e una reprise d el~ai grande scoperta di 1 Forla1nini, e ehe, gli unici processi chirurg ici ehe riusci1ranno ad in1porsi, per 1a loro rp rovata efficienza, saranno la toracoplastica di Sauerbruch e la frenicectomia. I processi ·del Sauerbruch completano, l 'ide.a di F orlanini , e costituiscono u1n1ai d elle conquiste piu notevoli della chirurg ia moderna. Ta le pracesso e adottato oggi, si puo dire, in tut to il mondo: in Germania, in Italia, Da nimarca, Svizzera, Stati Uniti d'America. Nel Brasile, l 'A. puo esser e riten.u to un pioniere ,di tale m etodo chirurgico, avendo dal 192,3 a·d oggi 1p·o tuto realizzare, a Rio de Jan.eiro, n um.e ro·se to·raJcoplastich e. In; questa comunicazione l 'A. appunto dopo aver.e ria·s.sun.t o sintetioamen.te q.uanto fino ad or:ra e stato .deJtto e 1scritto a proposito del trattamento chirurgico ·della tbc. polmonare, espon e i risultati d el contributo brasiliano in fatto· di toraooplastica. Si tratta di 21 osservazioni delle quali 17 appartenenti all 'A. t utte correda !Je dru ra diografi e, diagramrrui, c urve di peso e di te1npeiratu1ra , esami di espettorato, esami 1

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SEZIONE PRATICA

batleriolog ici, ecc. , ied i11, b.ase a d esse l 'A. n or1 d e dell 'acne e oer cando ·d~ D.79n iniettare il vacesita a conclud-e re eh e la collassoterapia, aven- cino sampre nello· ,s tesso punto. Si aumenta do al suo servizio il p11eum10torace artifieiale, marn m.ano la ·dose fino ad arrivare a 2 o 3 emc. la freni eectomia, ma SO·l )Tatutto la to1ratcoplaIntervallo fra le iniezioni: 4 o 6 giorni. Non stica, e capace di risolvere e di eurarie la m ag- s~ nota.no re.azioni aiccentuate. gior partei dei casi di tbe. polmonare, una 11 n:umero totale delle iniezioni varia: talvolta ba;stano .da 10 a 15 iniezioni , talvolt~ ne volttar iritenuti incurahili. Che la toracoplastica d 'altra parte ,s ia stata sono necessarie 30 o 40. Dopo 12-15 g iorni ogg-etto 1di piart~colare .attenzione ·d.agli . studall~ primai i1niezi-one di ' 'acc ino si inizia la diosi, lo si rileva <lall 'ultimo Congresso Inte·r - cura con l 'antivirus eh e si puo usare ifil. eomnazionale ten.u.tosi a Q.slo, .d o·v e fu vo:tato al- . pr.esse o a for.m a di pom.a ta, (eon I.anolina o vaselina) a seeonda la regione ;su cui d eve· esl ' un1a nita ehe tutti i medici e tutti i praticain ti dov-rebbero coni0scere le indieazioni e i sere applicato. . risultati della torae91plastica extrapleuri~a, non I risultati d·ella cura sono briJ1anti: un granavendo neis.suno diritto ·di .privaDe i mialati di d,e errore sarebbe il sospenderla d-0·p o l·e prime i'lliezioni non ·n otan,do un mig lioramento tropquesto b eneficio . A. P. po pre1ooeen11ente atteso. Gli 11 c.asi eur.aiti ~:lallo A. con la vaecinoteraipia e solo con que:S'~a, DERMATOLOGIA. casi g ia sottoposti a lle eure 1)iu sva;riate, tu'tti Sulla vaccinoterapia nell'acne vnlgaris. guarirono completamente e n on ebbero piu recidi,1e. (A . l(AKTI~. TV ieneJ' J(li1i. vVo ch .' 5 febbraio „ G. LA C .'\\'1\. 1932). 1

L'eczema. ·

L ' opinione ch·e la p elle sia .solta11to una (G. B. DowLrNG . Tlie Prac.titiori er, marzo 1932). membrana di ·difesa per l 'organismo appartiene g ia a l passato. Oggi sappiamo ehe ad essa L )e1czema non e Ulla malattia, ma e una spespett.a una ,gran parte nel meccanismo de l ri: iale I"eazione deil.a ,p elle ehe .p uo essere procambio, della regolazione termica e de i {enodott.a da svari.ate cause. C 'e una predisposiziomeni irrumunbiologici: 0 Tude si puo ver.amente n e acqui1sita o congenita. parlare di organo cutaneo, la cui funzione e in L ·eczerna puo associarsi ad eritem.a, ede·m a., direttJ.ai ·dipen:demza co,n l 'intero org.aniismo. icros te, desquamazione e lichenificazione. Esperienze su a:n~mali dimostra·n o chiaramen te Arua.tomicamen·~e e una spon.g io,s i (infiltral 1inOuenz.a ehe si puo eser·c itare sulla e ute per zione inteircellulare .di plasmra n el corpo di Malmezzo de1lla _nu:tirizione o con avvel enamenti pighi) a cui p ossono 1aiggiungersi acaintosi (molrnentr·e e eomume osservazione pratica c t1e a ltip licazio·ne de1le cellule rnalpighiane), e paCU'Ili tipi di vittitazione producono anel1e nel- raeh·eratosi. 1' uomo una speciale tendenza a lle m .a lattie cuClinicamente ne1ll 'eezema acuto si 11a vescitanee. cola su b.ase edematosa ed eritemiatosa. Nelle L'acne vulgaris e notoriam ente lIJn.a malattia forme cronicb e l 'aspetto e cosi vario da g iustidelle ghi.andole seb.aioee p·r ovocata d.allo stiaiphy- ·ficare le numeT·OSe denominazioni: vescicol1alococcus a lbus; questo germa, ehe e un ospi- re, eritematos o, in1petiginos°', crostoso, chera~ te abiluale ed inrnocuo della cute, sotto 11artolieo, p.apuloso, papulovescicoloso, licl1enifi ticolari condizioni di diminuita resist enza delcato. Lei vaTieta clin ieh e si possono su·ddividela cute stessa (anemia, puberta, disturbi intere .anch·e secondo le r egioni colpite ·e questa sti1nali) sl virulenta e pro·duce l '.acne. Un.a tedistinzione ha valore an1ch e etiologico; p. e. rapia razio.n.ale de ll 'acne ·dovrebbe quindi al- }',eczem .a dellei m .an i e spe1SSO· di natura profeslontanare la malatti:a1 cau sale : m .a cio non sem- . sionale·, q.u ello intertrig inosG d egli obesi . e in J>re e 1possibile giacche spesso questa non e r.app·orto collo sfreg-.am1ento -e l 'iperidrosi a cu i in luce o piu spess.o ancor.a si lasc i.a influenzare si a.g giungei un processo infet.tivo batterico o difficilmente. Ün·de non r imatDe ehe cercare di micotico. La licl1·enific1a!Zione si osserva spesso .a umenta1e I.a r esl s tenz;a, d ella cute verso lo sta- ;nel ,g.ruppo 1dell 'asma-eczema.' L 'eczema ·d e] filococco e ci o attraverso l 'immunizzazione del- 1cuoio capelluto e qu.a si se1n.p·!'e inf.ettivo . Quel·· 1' org.a nismo e quindi ·d ·e ll.a cute contro i.l ger- lo ·della fa ccia n ei bambini puo essere pro·dotme. E que.s to il conicetto cl1e ha iSp into l 'A. to d.a sole cau se i:rritanti esterne. a Curare r'.ac.ne con I»autoy.accin.azion1e: egli Per Z' etiologia ci sono cause predisponenti ha usato due spec;a ·di vaccin i, un.o p er vi.a in(eredita) ed eecitanti. L·e eccitanti .sono eslertra e sottoeut~11eai e l 'altro i)r ep.a r.ato come An rue (lu c,e solar ei, vento freddo, .i.nfezioni locali, tivirus A seeondo Besredka. Si in,c o·m~ncia la m e.di1camenti com e lisolo , fenolo , acido .p icr.icura C·On l ' iniezio:n ·e di vaccino, meta dose sot- co, formali11a, iodoformio, io·dio, solfo, rr1eTtocutan1e.a e m ·eta dose percutanea : in tutto no_n ct1rio, c.anfora, .aniline, inoltre eman1::i zioni di piu di 0,2 .cmc . (come do:s.e ·di attaicco). perch e piante) e interrie (da rmedicamenti come cl1i.n ipotreb·b ero ia1v ersi delle ne crosi loc.ali. L 'iJ1i1e- no, :p1e-o salvarsan, sali d 'oro, l.a tte, e an cl1e da zione deve essere fatta in r egiomi ,ricine· a ll a sesos tanza di origine au tolitica). 1

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IL POLICLINICO n

Per la patogen..esi 1'eczema 1si ritierre oggi una manifestazione di allerg ia, m.a non e facile ·dimostra rlo in tutti i casi . Nella oura e ben e con siderar e l 'eczem a con eclettism o e quindi f.arie e ur.a locale (eon varie pomate a ll 'ossido di zinco, o all 'ittiolo, o all '-0li-0 .di cade o a llo zolfo) e la cu:ra gen era le. Per questa dieta sen za spezie, a volte dieta latteo,regetariana ie eon idrati ·di carbonio; nei bambini spesso e utile ab olire i g rassi; puo essere utile il ·digiun o ogni bainto e l 'u so di p urganti . L 'eliotera.pia e utile n elle fo·rme mic robieh e e i•n q uell,e del g·ruppo asma-eczema. Ma l 'elioterapia co m e1 p ure la proteinoterapia aspeeifica n on sem1p·r e da buoni Tisultati . Da qualeh e· caso si e dimostrata u tile l 'autoern.oteraipia . Negli eezematoisi bisogna spesso rourare il sistem1a• nervoso eh e puo essere particolar R . L usENA. m ente irritabile. 1

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II prurito.

(E. GRAHAM-LITTLE. Pra.ctitioner, marzo 1932).

L 'A. rileva eh e il pru.rito eom·e manifestazione patolog ic.a unica, n on preeeduta d.a alteraz ioni eut..anee, puü aViePe 1cau se i n ~e rne e d est ern e. Pruriti da cau se intern,e sono il ,pruri·~o isterieo, quello da n eurodermite, quello tossieo. N ell 'ist eri1co si h an1 n o a ltri sintom1i d ella malattia fon.damentale. In q uello da n e1urodermite si h,a miglio:rramento eolla roentg.enter.apia. II prurito tossico rsi 1pll10 avere n el diabete, nell,a g otta, n,e}le mal.attie epat icl1e, n1el m . di Base·dow, n ell 'asm.a prurigo, 11eilla ferm entazion·e intestina l.e, nella n1alari1a1, 1n ella ·n efrite, n el ea11ero viseerale , n ella g raYidanza, n elle sepsi f.e cali , nella linfogr.anulom1at-0si. N·el g ruppo del prurito di o·rigin e esterna ei son·o quelli ·da pediculosi, d.a •s cabbia, da a1ncl1ilostornia. Il ·p rurito ainale puo dipendere da eln1inti:a.si, d.a tum1ori pelvi1ci : da stipsi cronica , ·da Taga·di. Quello vulva re .p uo dipendere dall1e see1~ez i oni v.agin.a le e uterina . La cura ·del prurito de·ve cercare di eli1n in.a r e la cau.sa. In tut ti i casi e util:e evitare l 'irritazione d ei vestiti pesanti , eom e. pure evitare il grattament o. In alcuni casi 1ono utili i sedativi d el sistema n.ervoso. Nell·e .donne oon ·disturbi da menopa u sa giova a!ccelerare la eessazio ne delle mestrUJalzioni ·e on a pplioazio,n i di raggi X. Le pu1rg·h ei e i dig iuni p ossono e·ssere utili in al- . cun·e forme (p. es. , ·d.a diabete). J.n aleuni casi si puo tr<?vare un 'idiosinerasia a limentare e allora basta evitarie la so·s tanza dannosa. Com e terapia locale sinton1iatica spesso giov.~ .applicare .d.elle eom.pr.es5>e caldissim1e seguite da polverei in.erte oppure ungu.ento· a ll ' l-2 % di .a!c.ido fenico, oppu lie pom.ate a lla canfora, al n1entolo , alla eocaina. R. L USENA. 1

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XXXIX,

NUl\11.

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CENNl BIBLIOGRAFIOI. l 1) G. VIALE . Compen.dio di fi siologia umana. 2a ed . Un vol. in-16°, di 559 paig. oon 88 fig., rilegato. V. zo L. 35 .

Id.elson, Napoli , 1931.

Prez-

Osserva giusta·m ente l 'A. eh e i progres ~ i d1ella fisiolog ia son o tali eh e un trattato costituisee un organisn10 troppo len.to e eomplesso per poter segui1 fi ed essere b en e a g.g iormato. 1D 'altra parte, p er i bisogni deilla ma.gg ior ·p arte d:egli studiosi - studenti e· m ediici - e spesso suffieiente il conoseere gli argom·en.ti · n ci tra tti essen ziali e secondo le coneezioni piu receinti, salvo poi a·d app1rofondirc quelli eh e m.a.g giorn1ente interessano. Rispo1nde b e·n e a tale scopo qu esto· cc Compen·dio )) eh e e un rinnovamento dei (( Qu·esiti di fisiologia » pubblieati ante1ced81Ilte·m1ente d.allo st esso A. e liaipid.a mente esa uTiti. 11 vasto campo deilla fisiologia vi e trattato in modo sintetico e chi.ar-0, dalle nozioni della fi siologia g'enerale alle diverse funzi oni (r es.pirazione, alim en·tazion e, digestion e, eircolazio•n e, eee.), con lo studio ·d.ell.ei secrezioni i11terne, dei sistemi n ervoso e museoltatre, d1ell.a eute e diel ricambio. Allo studente rch e 11,a bisogn o di ehi.arire ed ordinare le lllozioni della ..,euola, al m e·dieo pratico eh e ·desidera rinfrescar.e le proprie nozioni in materia, il libro del Prof. Viale sara m ol.to utile . fil. 1

l-;.. CRESTANI. Climatologia. Vol. 17° de l T ratta;to italiano di iaiene diPetto· da l Prof. O. „ CASAGRANDI. Un ' 'ol . in-8° di 359 pag .. con 96 fi,g. Unione tip. ed. tori•nese, Torino, 193 1. Prezzo L. 45 . Molto opportuinamentei, la trattazio,ne della elim.atolo·g ia ·e stat1a1 affida·La a·d U 1n c11ltore sp·ecia lista n el can1po del1a m eteorologia e g.eofi sioa. Di fatto, cio eh e maggiormente importa in queisto campo e di valutare esa.t tamente le v.ari.azioni ·delle singole grandezz.e se si vuole risalire a lla causa prineipale d elle variazioin i ed identificaDe q.UJei rapp1o rti fra org.anisrno ed ambiente fisieo ehe il m ·e1dieo ce·rca di conoscere e ·p reeisare. Studio ehe hla1 assum.to u•n a gra nde 1miportanza oggi eh e tali rapporti sono p iu con.o seiUJti e m eglio evid1enti. 11 Prof. ·Crestani .da , al prin eipio delle nozio·n i g·ener.ali sugli elem enti m·eteo:r.ologi.ci, sulle; osservazioni e sulla ela borazio·n e d el m ateriale . Tratta poi l 'atmostera, le radiazioni , la temperatura, l 'umidita e le precipi.tazioni a·tmpsferiehe , la pressione, il ve1nto, l 'elettricita e la pre visione del te.rmpo . Passa1 quindi a lla elim.atologia vera e pro1

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


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SEZIONE PRATICA

pria, e. a J11inando il clin1 a in ra pporlo con l 1u om o , la cla ificazion e dre i cli·m i, la clin1at olog ia d ell 'I.tal ia in gen er ale e1 quella p artico lare d elle varie r egioni 1clin1atich e, aggiungendo anch e lo " tudio clim a tologico delle [lOstre colonie. Stu·dlo s i tem a tico, chiaro e complet o dell 'in te1re . . , ante a r,gon1ento . fil .

C. Mrou LL./.\. . Ari.tropologia fi sica. Editor e Cr en1.one._e , Ron-i.a . L. 40.·

11 libro vu ole avere uno . . copo prieval,entem enle pra tico e dida ttico : fornire agli i1n segna nli d i e ducazione fi sica le n oz ioni d i a11tropoloo-ia e fi siologia indispen abili a ll 'ad eg ua lo a „ olvin1enlo d ella lor o m i sione. E i l fin e e perfettan1e1n te e con1piutam e nte raggiunto . "Cna b u ona part e d el vol urne e d ecdicata al1'e-posiz ione d ella dott rin.a 1costituzion.a le ed a lla ua im portan za n ei r iguardi n on olo d ell 'educaz io11e fi.. , ica, m .a anch e d ell1a p atologi.a. 11 libro }Jer ta'nt o e n1olto utile a n ch e ai n1eDR . d ici .

W.

Grun dzü ge einer /(ons titution-An at omie. Editore S1)ringe r , Berli·n o. Ma rchi 28. B RANDT .

In qu est o i n LeTessant e Yolume il Brandt ep on e una su a teoria „ ulJa m orfologia vegeta le ed .a nin1.ale r.ifer it a ai fen om·em i di svilup p o, di a ccr escimento e differ en ziazion e. 1

G. D. A.

L1PSCH ÜTz .

ditor ei Morata , Ma·drid .

L'A. r.acicog lie in

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CQNfiRESSI Societa Medico-Chirnrgica di Pavia. .Secluta dell '11 inar zo 1932 P residenza: 1prof. A. G. B.

T raltas i di un n1an uale in cui ono ~ i11te ti ­ can1e n te ·r accolte t u t te l e n ozion i fon d.a.111enta1i di en1briologia u n1an a : precedono a lc u11 e n ozio ni .a ai cl1ia r e e 1ch e te11gon o conl o delJe osservaz io1n i recen t i , rela tive a lla proge11esi c a lla b la ~ togene i gen eJrale, e per ta11Lo u1n inter o ca}Jilo}o e d cdica to a lla OYOgen esi e all.a: sper n1 i oge n e ~ i c a llo vilupp o inizi.a le de ll 'ovo- feconda t o rnel le varie cla i animali e1 infine n ell 'u on10 : la formazior1e ·d ei fogliett i e111brion a li v i e fa l ta m inuta11wnte e con particolar e sen1plicita e ch i:a,r;ezz.a , l 'esp o,s izio11e d el t e to es e11do· compleitata e corredata da i1umer ose figure sch em.atich e e semi-1 ch em,atich e tra tte in parte da i principa li tra ttati di E mbriologia, in p.arte d,aJla raccolta p er ana le d.ell 'A. La secon da parte del libro e d edicata a llo viluppo n1or fologico ·d ei singoli a ppa r ati ed or gan i s uddivisi a seconda d ella lor o derivazion ei em.brioJogica dai tre foglietti em b r ion ali . I I l ibro pe1~ le sue d oti m eriter ebbe cer ta111en Le ancl1e1 una tr aduzio·n e n ella no tra li ng u a e va rreb b,e a com pletare le nozion i embriologich e ..eh e cia1S.CU!Il m edico d o, 1 r ebbe aver e en za d ov,er r icorrer e ,a trattati (an ch·e tra noi eccelle1n-ti , qual e q u ello r eceint e d el Cl1~a­ rug i) in genier e troppo vasti e tro1pp o sp1 ec1.a~ l izzati . E quest o e stato lo scopo eh e h~ vo·~ luto p er seguir.e l 'A., facendo u:n a spec1,e ~ t riassunto d el su o ·r ecen te trat ta t o isu llo sv1lupp o ·d ell ' uom o (L ehrbuch d'er Erttw iclclung des NIensch ert, Sprin ger , 1999). 1

CH.

qu1e.~ to volume un.a serie d.i

confer en ze cl1e riassun1on o i lavori eseguit i n ell 'Is titulo di F isiolog ia di Con oep cion. su iair go111enti di en docrinolog ia. G. D.

1

A. Frscn EL. Grundriss der Entwickl c111g des i\1ensch e11. Vol . in-8° ·di p agg . 13-! . I. pringer, Berlino 193 1. RM. 11 .

La. autorreg ulaci6n organica. E-

FERRATA,

preside11te.

~IAF FEI . -

Fa n g li i m anger ecci e ve l enosi osser vati alla luce di W oocl.

D.

Esp erienze circa l ' uso cle'll astoscopio nell 'iden tificazio rie de i proiet l i l i. '\t 10LA.

D. G.

1

-

~[oscHETTA.

-

r.011lri buto casislico allo st u.clio clelle. i nvagin.azion i clel co l o11.

Atrofia mieloide acuta globale. A. 17 1EscH1 e 1\. B Acc An EDDA. - Ca o d i aleu cia acuta co11 dia tesi e1norragica, angina 11ecr otica e sep i pneun1ococcica in u na giovan e tra t ta ta con ar e11obenzolo per via orale. Riscontro clinico di t111a cri tro-leu co-trombop e11ia gravissima , con forte iper e111olisi rela tiva. Reper to an atomico di rrecr o i m iliari i 11 r11ilza e fega to, aplasia globale clel n1idollo o ~seo co n 111odi ca r eazio11e istioide, sen za alcu11 reperto rli leu cemia acula. Gli 00. d opo u 11a breve discu s ~ ione cle1la p osizio11e n osolog"ica di quest a for ma .fra ·Je 1n ielosi aplastich e, concludo110 per u 1la aplasia ver a p rep ara la d alla intossicazion e ar senicale (fu ritrovata for le qua n tita cli arsenico nel fega to) scaten ata da11a se psi Queste fo r111e acute tos i-i 11fe ttive ven gon o n etta1ne11te separate d alle apla ie lente con o sen z:) iper splenism o di111ostr a lo. 1

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1 polipi dello stomaco. Dot t. L t.; 1G1 N1cc0Lr. - l . ·o., d all 'osservazion e n1acr o- e micr oscopica di 15 casi di polipi dello stom aco, trae queste con clu sioni : fo·r m azioni p iuttosto r ar e (0 :22 % su 5730 autop sie) - il con cetto di })O}ipo e puram ente 1110rfologico - vi Si r agg ruppan o : forrn.azioni i perpl asich e g·hia11dola ri i11 gastri ti cr on ich e (gastrili polipose), vere n eo -for1nazioni fibro-ep i telial i ben ig 11e (ad e110.r11atose e p apillo1r1atose) o adenon1ion1ato ·e s u gastr iti cr onicl1e. Per l 'orig ine si p u o invocare una predisposizion e i n divid u ale con genita o una infiamn1azion e cr on ica d ell a n1u cosa gas tr ica o t u tti e du e qu esti faltori. 1

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IL

POLICLINIGO »

L 'O. nota pure l a possibiljta della coesistenza 'Con tumori maligni o della trasformazione malig na uei pQlipi.

Sulle occlusioni delle vie pancreatiche e bi liari di •1rigine duodenale. Dott. FRANZ CoRTESE. - Tratta deII:esistenza di <>cclusioni del coledoco e del dotto di Wirsung consecutive a duodenite cronica sclero-s tenostante. Un caso dimostra clie anche nell 'uomo, dopo J 'occlusione dei canali pancreatici, canali rigenerati possono giungere a versare l a secrezione ghiandolare esterna nel duodeno. I fibropa,p illomi sottomucosi del dt1odeno, osservati in questi ccasi, debbono essere interpretati come di origine pancreatica e cioe co11secutivi all 'arrivo nella sotlomucosa di canali .p ancreatici rigenerati.

M. RuscoN1. -

Osservazioni morfologiche sui ,p lessi coroidei di cc Delp l1irtu,s delpliis » . Il Seg retario: lNTRozz1.

Societa di Coltura Medica della Spezia e Lnnigiana. Serluta d el 26 febbraio 1932. Presiede il prof. dott. R1NALDO CASSANELLO.

Trattamento chirurgico dell'ozena. Prof. dott.. A. BnoNzr~ i. - L 'O. tratta gli ozenatosi con l a al1to-Yaccinoterapia locale. Quando le cavita nasali sono eccessivamente ampie fa se.guire, in determinati casi, u11 trattamento chi·rurgico. Preleva pezzi di cartiiagine costale a sezione rettangolare con ~gorbie ap·p osite (metodo :Sanvenero-Rosselli), sc.olla ampiamente il perio·stio del pavimento ed il pericondrio della parete mediale deJle cavita :iasali si11 quasi alle coane ·e vi pone i pezzi rli cartilagin e sino ad ottenere il restringime11to desiqerato.

XXXIX,

Nu~r.

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fatte, non si era mai riusciti_a modificare la R. \V. sempre :intensamente positiva . In 15 giorni, col trattamento Savulescu, si sono iniettati gr. 5 di novarsenobenzolo e per la prima volta, do;po 5 anni e dopo il controllo di ben 22 R . ,;v, praticate, si e vista la W. stessa ridursi quasi negativa (ritardo dell 'emolisi con un antigene, negativita assol uta con altri due) . L 'O. non ha mai riscontrato la minima intol, leranza o il minimo disturbo, durante il trattamento. · L'O. do110 avere accen11ato come si puo spiegare questa eccezionale tolleranza . a tali inconsuete dosi del pericoloso medicamento, pTopone di studiare e sperin1entare a11cora e a lungo il metodo - fi11ora poco conosciuto - perche se i resultati otlenuti, fin qui concordi, potessero venir confermati, a 11es·suno .potrebbe sfuggire l 'importanza pratica del inetodo clescritto, sopratutto applicandolo nella fase sieronegativa primaria: si ritornerelJbe co•si all a prirnitiva concezione dell 'Ehrlich, della Therapia ster ilisans magna, con serio fondamento di p iena realizzazione e con inestirnabilP va11taggio per l 'inclividuo e per la collett ivita. Su di un caso di tubercolosi della milza. Dott. G. CAMPODON1co. - Descrive un caso di tubercolosi della milza a grossi nodi caseosi; espone le ca11se della rarita .di tale for1na morbosa e le teorie sulla ;patogenesi. Il ,C)egretario: Dott. DoMEN1co RoLLAND.

Societa Metl,ico-Chirurgica Bellonese. Seduta del 3 febbraio 1932. Presidenza: prof. G. PIERI, presidente. Il PRESIDENTE commemora breven1ente il dott. Giovanni Gaggia, vice-presidente, deceduto il 30 . genna10 u . s.

.su di una singolare localizzazione di un corpo estraneo in faringe.

Osservazioni sull'epidemia difterica . Prof. R. DARDANI. L 'O. riferisce di avere

Prof. dot t. A. Lu~zATTI. -- Signora 85en11e, portatrice di una pro tesi clenlaria completa articol ata; ingoia un p ezzetto ad unci110 dell 'ap p·arecchio r ottosi in uno sforzo di n1asticazione. II pezzo inferior e d_e lla :protesi, spostatosi all 'indietro, ando ad afferrare 1·u gola, staccand osi dal resto clell 'a.pparecchio e rimanendo 11ascosta nello ·spessore de11 'ugola stessa.

avuto in cura, in ospedale, 22 casi di difterite. E della opinione ehe se si riuscisse sempre a intervenire con la sieroterapia in prima o seconda giornata di malattia, la mortalita per difterite potrebbe ridursi praticamente a zero. Rileva l 'utilila della profilassi a mezzo dell 'anatossina di Ra mon.

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[ANNO

Prof. cloLt. L. SEsTrNr. -

Sul sig1iificato del B. coli nell ' acqua potabile clelle navi.

·.Come si possono iniettare fortissime dosi ravvicinate di arsenobenzoli. Do tt. A. CA~JEO. - L 'O. preser1ta un caso di lue tardiYa, ignorata, arseno-bismuto-mercurio r esi stente, i11 Clli e stato praticatO, per l a prima ·volla in ILaJia, il trattamento alla Savulescu (di nucarest), consi s tente in iniezioni endovenose di salvarsanici, praticate ogni due o tre giorni, alla ·dose da 0,75 a 0,90 e disciolti in soluzione di d eidrocolato di socla al 20 %. Si tratta di u11 uomo r obu sto di 58 a11ni, in ,cui da cinque anni, ad onta di tutte le eure arse.nobenzo'l ichc , 1Jisn1utich e, mercuriali e i.o diche

Discussione: BERTOLOTTI, TANFERNA, PAGJLNI, CEL· LETTI, CoLLE.

Contributo alla cura del morbo di Basedow colla legatura arteriosa. Prof. G. CoLLE. - Rüerisce su 4 casi di morbo di Basedo,v, nei quali per l a gravita dei sintomi cardiaci e :p e'r le condizioni generali essendo controindicata l a enucleoresezione della tumefazione tiroidea, procedette in anestesia locale alla .legatura uni- o bilaterrale (a seconda della uni- o bil ateralita della · neoformazione) della arteria tiroidea superiore, co·n seguendo un i11sperato miglioramento e, in tre casi, addirittura la guarigione. In: uno dei quattro casi poi, coesistendo una forma m orbosa gastroduodenale (ulcera) ehe aYeva suggerito il ricovero, le condizioni basedo,viane


[ANNO XXXIX, NuM. 17] •

SEZIONE PRATICA

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eran o tali da rendere l 'interven to laparatomico molto pericoloso ; fatta preced~re la allacciatura biJ aterale dell 'arteria tiroidea superiore, si pote g ia p oco dopo ,p iu d i un mese (tanto er a stato il vantaggio conseguito) sottoporre con animo tranq uillo la paziente alla operazione per u lcer a duodenale.

Societa Italiana Fascista per gli Stndi Scientifici snlla Tubercolosi.

Sulla diagnosi radiologica delle affezioni del faringe. Dott . L . CEL.LE"l"II. - Richiama l 'attenzione sul1'importanza di un sintomo radiologico per la

II PRESIDENTE legge una circolare d el Cor1siglio Direittivo della Fed er azion e Nazion ale fascista per Ja lotta contro Ja tuber co losi eh e . ordina e regola la trasfor1nazioi1e cl elle sezioni d ella ,Sociela per gli studi scientifici sulla tuber colosi in sezioni region ali della F ed erazior1e Nazio11ale F ascista per la lott a con tro Ja tu ber colosi , provvedimento reso n ecessario d alla fu sion e dei due Enti. Tali sezioni dovr anno eslen der e le lor o at tivita a un 'inter a region e e in teressar si n on solo d i prob1emi scien tifici, m a an ch e di questioni socia1i, en trando a far p arte d ell a Feder azion e Nazionale. La Sezion e d1 Roma Yiene quindi costil uita in Sezione del Lazjo, nel m en tre Yengon o con fermate le carich e d ell 'on . prof. l\,1orel1i a pre~idente e del .prof. Om odei-Zorini a d elegato reg ion ale. \ ·engon o poi svolte le segt1enti comunicazioni cien tifich e :

diagnosi di affezioni faringee e ti'picamente del1'epitelioma: il bolo del pasto opaco in questi casi invece di assumere n ell 'atto d ella d eglutizione una fig ura ellittica regolare, assume una forma assai irregolare e quando viene deglutito in luogo di scivolare su l piano inclina to lingu aepiglottide-l aringe, scende (a cau sa d ello sta to di paresi) di lato alla base del1a lingua e riman endo quasi immobile, riempie le vallecole.

Un oaso di ittero letale " ex emotione„ . Dott. BERTOLOTTJ. Un giovane d i 19 anni sdrucciolando in m ontagna cadde in un crepaccio, provando un gr ande spavento. La ser a d el giorno su ccessivo fu colto da allu ci nazioni, e al ter zo giorno inappeten za e ittero ; le condizio.n i si aggr avar on o r apidam ente senza eh e si con st at assero fatti obbiettivi, tranne la olig uria con orine carich e di pigm enti biliari, e al 6° g iorno d al trauma sopraggiunse la morte.· Non fu possibile pra ticare l 'autopsia. L 'O. pensa eh e n on possa esser si Lrat ta to eh e di un caso di ittero u ex emotion e » e diocute le varie teorie addot te a StJ>iegare l a patogen esi di questo singolare e gr ave fatto clinico. Pen sa eh e la sola ipotesi dello sp asm o delle vie biliari n on sia sufficiente; forse si aggiunge un a in tossicazion e batterica enterogen a, i cui d anni si fanno sentire, oltrech e sul fegato, anche su i ren i.

Esiti di un omotrapianto nervoso alla Nagtotte. Prof. G. P1En1. - L 'O. presenta un uom o di 35 anni il q u ale n ella pr imavera d.el 1928 fu colpito d a una fucil ata al braccio destro, con Jarga asportazion e di p arti m olli . Residuo una p ar alisi d el m edian o e d ell 'ulnar e eh e r endeva la m ano pressoch e inservibile. Nel n ovembre 1929 fu praticata la escission e deJla cicatrice; risulto una perdita di sost an za, a livello d ei n ervi m ediano e ulnare, d ella lun gh ezza di circa 10 centimetri ehe fu colma ta con un tra,pianto alla Nageotte (ner vi prelevati d a arti amputati e con ser vati in alcool) per ognuno dei due n ervi. II trapianto fu circonda to con un n1anicotto di fascia lata fi~o a livello della p arte san a d el nervo. Uno d ei due trapianti si elimino dopo circa tre settim ane. Attualmente, a dist an za di circa 16 m esi si constat a il ripris ti~o clinico d el nervo u l n are; ricompar sa della sen sibilita cutanea n el su o terri torjo, del m ovi m en to di fl ession~ delle u ltime dita, e di quello di add uzione del pollice. 1

Dott. V. TANFERNA. - Actinomicosi cervicofacciale di origin e a.uricolare. ll Segretario : Dott. G. LocATELLI.

Sezione di Roma. Seduta del 16 febbraio 1932. Presiden te : on . prof. EuGENro l\1oRELLI.

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1

Ulteriori oonsiderazioni sulla genesi del pnx opaco. 'f oRELLI GASTONE. Dop o aver ricord ato iJ comportam en to· p ar adosso del pnx opaco (r accoJta aerea n1en o trasp arente d el polm on e collabit o) n e r iporta la genesi ad una sinfisi m ar gfn ale del polmon e eh e in gr an .parte e collab ito al lnediastino ed in p ar te d iste 0 so tto forma d r lembo aderen te alla parete costale: in tal m odo la pleu ra parietale Yien e divisa in du e campi d ei quali q uello libero eh e g u arda la cavita pneu1no toracica, va inco11tr o ad una pachi-pleurite·_ A co•n ferma di t ale spiegazion e presenta d ei r acliogr ammi ottenuti p rima o d op o lo st abilirsi delJ a inversion e dei rapporli di trasparen za : sii o serva infatti Jo s il up parsi di una b anderella opaca lungo il m a rg in e di ripiegatura costale,. espression e d i p achi-pleurite ])a1'iet aJe inentre la· })le1u ra viscer ale n on i ncon tra alcuna variazion e : la p achi-pleurite inoltre si arrest a esattamente laddove il lembo poln1on are e aderente alla par ete tor acica. L'O. dop o aver r icord ato eh e ques ta gen esi n o1r.e sempre costante, p oich e n el caso eh e presenLer a il ,pr of. Om od ei-Zorini l 'orig ine d el . p nx op aco e •liver sa, si intrat lie11 e sulla terminologia adot Lat a.

Su di un eccezionale reperto anatomico-patologioo corrispondente ad un caso di pne umotorace opaco. " Pneumotorace extrapleu rico parietale o ernia pl eurioa in· tratoracica ?. A . ÜlVCODE1-ZoR1N1. - Descrive u n caso eccezio11a le di pneumotor ace rad iologicam ente opaco

co11trollato al tavolo ar1a tomico . Si trattava di una sacca pneumoto·r acica g rossa come un pugn o di arl ulto situat a al di fuori della g r ande cavita plet1rica in un a region e corrisp onden te alla p arte later a le e anter iore d el ·1obo su per iore d estro, dovuta al prob abile scollam ento del foglietto plet1 rico parietale d alla fascia en dotor acica. Esisteva sinfisi m arginale colla pleura viscer ale anter ior e ~econdo una linea ob liqua corrispondente al li-


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cc IL

POLI CLl~ I CO

inile i11ediale dell '0111bra r adiologica paradossa, staeeata Ja quale i due foglie tti sierosi appariYa110 deJ tulto integri e indipe nd enti dalla bolla gassosa. Analoga sinfisi si osser vava al li111ite l ater ale e posteriore del processo stesso ·eslendendosi poi su tulta qu anta la superficie posteriore d el polmone. II lobo su,periore n ell a sua mela laterale aJJparira schiaccia lo iill sen so antero-po,s teriore e addossat o a guisa di lembo a lelettasico alla parete posteriore del torace e alla cupola apieale, eontribuendo in questo modo a rendere opaca l 'immagine radiologiea eorrisponden te alla proiezione sagittale della bolla pneumotoracica, mentre nella su a lnet a mediale anteriore er a 11o t evolment~ enJise1na toso e libero da aderenze. Ist ologicam er1te le pare ti d ella sacea pneumotoracjea er ano costill1ite da lamelle di t essuto connettivale fibroso-ialino non rivestito in nessu n tpunto d ell a cavita da endotelio , n1entre ques ti era con servato abbasta11za ben e n ei 2 foglietli pleurici affaecia ti sia n el parietale eh e n el viscerale anteriore. II caso veramente sin golare puo essere interpretato i11 un duplice ser\SO, o eom e un p11eumotorace extrapleurieo intrapariet ale o come un 'ernia pleurica endotoracica da piccola sace~ si tuata i11 sede normale. L 'O. illustra le diver se 1nodalita d i eostituzione n ell 'un easo e r1ell 'altro a mezzo di vari disegni semisch cn1atiei ehe proiett a allo seh er mo. A favor e della pri1na ipotesi st a la 111aneanza di endo telio st1lla faceia interna della sacca pneumot oraeica, a favore d ella seeonda l 'asse 11za ana111nestica di dol ori da rifornimento, di enfisema sottopleurico e mediastinico, l 'aspirazione spontanea ·d el gas da ve11tosazione p let1riea n el]a pri1l1a introduzione. Da notare eh e il pnx g ia in izjato nel n1aggio del 1930 ,per tubereolosi 1n i.cr onodulare del lobo su periore destro venTle continuato fino al genr.aio 1931, dopo di eh e fu sospeso per bilateraJizzazione e ripreso il 16 lt1g1io 1931 eon pressione ' ini ziale di -10 - 15 e finali di 0-8, introduzione di 200 ce. di gas. Dopo l 'intervento il paziente n on aecu so dolori, ne enfisema sottocutaneo. Negli interYenti su ccessivi le pressioni iniziali si mantennero 11egative e raggiunsero un valore positivo solo al 10° rifornimento, mentre le finali divennero po<>itive fin dal seeondo (O+ 5) progredendo leggermente in valore assoluto i1elle introduzioni su sseguen ti. :E interessante il fatto eh e me11tre 11e1 primo pe-riodo di t erapia pneumotoraciea ehe va d a] maggio 1930 al gennaio 1931 l 'ombra r adiologiea era normale e il gas disposto a tutta a1tezza, con p1·ession i manometrieh e leggerme11te i1egative, nel t)eriodo di ripresa eh e va dal luglio 1931 al gennaio 1932, epoea d el d ecesso, l 'ombra di Yenne parad ossa, il pnx 111olto· piu cireoscritto , le p res~ ioni piu fortem_ e nte positive, cio eh e fa supporre eh e il primo pnx sia riu scito i11 sede normale intrapleurica e il secondo tra la pleura par ietale e l a fa cia e11dotoraeica. Per eio eh e riguarda Ja genesi d ell 'ombra radiologica o;paea nel easo in ques tion e, si d eve rilcvare ehe lo str ano fenomeno fisico e giustifieato non solo dall 'ispessi1nento d ei .foglietli pleuriei <lelle pareti della sacca rlovuto a un processo di pleurite iperplastica, n1a anch e dall 'es.iste11za del le1nbo pol1nonare ateletlasieo disposto a forma di foglia su tu lta quanta la paret e p osteriore e la-

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»

terale, siech e l a bolla di gas non oecupava a tu t to spessor e sagitlalmente l 'emitoraee, n1a solo i 3/4 anteriori. Il contrasto eon l 'iperchiarezza d.e l 1/3 mediale e anteriore del parenchima p-0lmo11are era d ato dall 'cnfisema bolloso inarg'inale del lobo sup erio·r e e 1nedio. · Il reperto anatomico e verlt1to quindi a eonfermare i p r esup·p osti teorici d€11 '0. n ei riguardi d ell a m odalita di formazio11e del pnx opaco. Egli aveva infatti da tempo osserva to ehe in diYer si casi di pnx 01p aco l 'ascol tazione posteriore dell 'emitorace dimostrava la trasmission e del respiro e dei .ilenorne11 i acu stici pa.tolo,gi ~i, mentrf~ anterio•r 1ncnte si aveva apnea, come se la b olla fosse localizza la anteriorment e. Tale fenomeno Si verifi ca per lo piu in seguito a reazioni plet1riche lievi essudative o "Wastich e lin1itate al eampo pneu1notoracico ed in coincidenza con la trasfor1n azio11e r adiografiea di un 'ombra pnx normale in on1bra paradossa. In tal caso su eeede eh e ine lten<losi il malato a letlo e diradandosi i rifor11ime11li, la bolla gassosa emigra e si r aceogli e anteriormente permettendo al po1mone di espanclersi e quasi di scivolare poste riormente aderen<lo alla parete toraeiea. Qu ando la r eazione pleurica e cessata e si riprendono sis ten1atieamente i r iforni1nenti di gas, 110 n s.i fa ehe provocare l 'atelettasia del le1nbo ,polmonare posteriore ormai aderente, eh e si svuo.ta del suo contenuto aereo diventando opaeo , nel m eutre il resto d el lo·b o si posta Yerso il mediastino e va inco11tro ad enfi sema Yieario m arginale. Il eontrasto paradossaJe e d a to essenzialmente da un lato dalle pareti ispessite del pnx e dal lembo polmonare atalettico adeso posteriormente e dall 'altro dall 'enfi · se111a bol~o so marginale anteriore d el parenel1ima. L'esposizione e eon1.p letala d alla dimostrazione di radiogr ammi, di ,preparati istologiei e cli disegni eh e illustrano le varie ipD Lesi p atogen etich e. 1

Disc ussione. richiamando i ctati della costituzione ar1 a tomica normale cl ella parete toracica, degli stra ti e clei. piani di clivag·gio di essa nota eome l 'ipotesi del pnx extraple urieo do;vrebhe escluder si ,p er il fatto eh e asp ort andosi con il pol1none la p leura pariet c:ile Ja saeca pneu motor acicn non Yenne aperta, m a rirnase ::tddossata nl pol1no11e. Dovr ebbe da cio eo11cludersi e he il p11x era extrapleurico costituilosi in uno spazio li1nitato d a aderen ze e poi in gr~ndito eon il meccanisn10 della <listen ione della sacea eh e si ha n elle comuni er11ie chirurgiche e eh e pertanto dovreb~e nel caso traltar si di ernin pleuriea intratoraciea. L UZZATTO FEGIZ '. l „n lllCida esp osizione d el prof. 0 1nodei-Zorini e l 'esarne del preparato non lascian o du bbio sl1lla sede intra parietale del pnx. Cr ede pero eh e in un primo t e1npo deYe essere stata costituita una bolla pneu1notoraeica in una zo11a di cavo ,pleurieo libera ni ad erenze. Di qui l 'ar ia i11lr ocl0Lta con ogni probabilita a forte pressione si e for se infiltrata attraverso il tragitto de11 'ag·o , determinando lo scoll amento lamellare della pleura parietale. Negli ulteriori rifornimenti l '<lgo e penetrato in questa saceoceia inlrapleurica, deter1ninando un ulteriore seoll amento ecl un ingr a11dimento del pnx intraparietale. On. 1\lonELLI. - Si avvicina concetto d i pnx intraparie tale sopratutto in .base al preparato istologico. 11ilien e pero i11dispensabile aver Jn aggiori SPINEDI :

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a]


• [.Ai~NO

XXXIX'

Ul\I.

17]

SEZIONE

dati anamnestici rig u ardan ti il p er iod o di soggior no del m alato fuori d ella Cli11ica. L 'i(l ea di un pnx extrapleurico di n o tevol e volume e discr et am en le efficiente g li convalid a Ja possibilita di agire terapeu t icam ente con t ale m ezzo dop o apicoJisi e scoll amento d elle r egi on i apicali per m an len er e un certo colJasso d ella zon a: collasso el astico e non r ig ido com e quest o ottenuto m ediante irnmission e di una m assa di par affir1a. Invita a s ludiare sperimentalm ente l 'ar gom ento. ÜMODE1-Zon1 1 . - Ri }Jo nrle a Sp in edi r icordando eh e aJl ' atto della autopsi a venne sezior1ata su l pian o costal e e scollata completam ente· an ch e la fascia endotor acica pe r evitar e 1'ap ertura artificiale dell u sacca, p er cui n on b asta Ja su a obbiezion e a n egar e Ja sede extraplet1rica d el !l) DX. Riconosce tuttavia l a difficolt a di un a esat ta interpret azion e, e nza esami si st em atici d elle m odifi· cazioni delJ 'endot elio ple11rico n elle co1nuni bol le pneu mo tor acich e di antica da ta. ~ verosimile an ch e J 'ipot esi del collega Luzzat to p er q u ar1to n on dimostrab iJe aJlo st ato a ttuale delle cose. Ritiene n ecessario cs ten der e u l terior m ente e comple tare Je ind C\gini p at ogen e tich e .

Su di un caso di urto toraco-polmonare (nota

PRATJCA

66r.

i11e i1evr algica, nel quart o invece si p,r esentava. una sindrome vascol are; l 'arteria er asi ridotta ad u n cordon e d uro, rigido, non ,Pulsante. Venne· .p r aticat a l 'asportazion e d ella cost a e l a simpaticectomia periarteriosa d opo di eh e ricom parve l a. pul sazione abbast an za evidente; il pol so arterioso. . n on e' r 1compar so.

Coste cervicali e scoliosi congenita. Dott. F usAnr A. - Ha r acco]to 11 osser vazion i_. d i scoliosi congenita; tra qu est e, sei erano d o-vute ad alterazioni morfologich e o numerich e d eJ tratto cervico d or sal e e in ci ascuno di es'8i si no-tava l a presenza d i coste cer vicali peT cui il r e-· p erto di cos.tei supp l em entari in questi casi e· sempre st at o legat o a g r avissim e anomalie mor fologich e e di differen zazion e metamerica dellevertebre cer vicali e d or sali. Prof . CA:i\IERA A. -

L 'accor ciam e71lo a scop o or -top edico d el l'arl o sano n ei [JOSlu m i della coxite.

Pr of. BrANCHETTI C. Fn . -

c;ont r ibuto cli niccr. op er ativo alla ch i r u rg i a dei cor pi es t r anei ( ag h i). ing h iottiti .

~linica) .

RENATO F RITZSCHE. R ep erto sem eiotico di urto tor aco-polm on ar e rilevab ile in t1n m al at o di tbc. polmonar e in cura di pnx t er ap eu t ico durante g li sp ost am enti brt1schi ant.er o-p osteriori si a sulla p ar e te anterior e eh e p ost eriore d ell 'e1nitor ace. 11 r ep erto e an alogo a quello gia d escri tt o d a Rist e d a Trepiccioni, m a piu importante perch e situato a destra e sen za eh e con co1n itasser o lesioni d i pneu monite caseosa.

Sed uta del 5 m arzo 1932.

-"7

A proposito della nuova classificazione delle forme tubercolari dol polrr.one adottata dal prof. Micheli. CA 11LL0 SPJNEDI. L 'O. espon e in sir1 tesi l a lratlazion e eh e dalla tbc. ,p olmon are 11a fa tto r ece11tem ente il Mich eli (t rat tato di n1edicin a int ern a dire l to dal Ceconi) con si der an do in mod o p articolar e quanto si riferisce all a si s tem.azion e delle fo rme clinich e. · Rileva co1ne la distinzion e abbozza ta d a l Mich eli in fo·r m e miliarich e e forme essud ative sia su sceltibil e di ulterior e sviluppo n el sen so eh e al primo gru p po p ossono essere annesse d e] le forme ehe Jo Schürmann d efini.sce second arie c il Neu 1nann riporta al lo sch ema III rli Ranke, ven en d o i cosi a coslituire un n elto r aggr u p pamento di for me clinich e eh e p o trebbe d efin ir i « tbc. di di sseminazion e cm atogen a di t i.po miliare » e del q u ale far ebber o part e a ltre q uelle descritte dal \-Iich eli, an ch e altre eh e il l\1.ir h eli accenna ap p en a o n on ricorda (fi br osa diffusa, fib ro-ul cerosa da fibrosa diffusa) . La esposizion e vien e com ple tata d alla d imostrazione di r adiogrammi . Il Segret ar io: ÜMODE1-Zon1N1.

Societa Piemontese di Chirurgia. Seduta d el 20 febbraio 1932. Presid e11 te : prof. i\1. DoN ATJ. Prof. DEBERNARDI. -

Sul t r att amertlo dell e lu ssazioni con fratt u r a d ell'estr emita sup er io r e dell 'ome r o.

Contributo alla clinica delle coste cervicali. Dott. BonRro A. - L 'O . h a r accolt o quattro o~ serYazioni : in lre rasi er a insorta Ün a sindro-

Pre$ide11t e: prof . M. DoNATI. Do tt.

E.

L . BnAcco . - Var iazi on e irv l u nghezza dell e f ibre di u n 1nuscol o de t eso col P ACHNEn

e

trapianto de l l 'i n ser zi on e, senza im m obili zzazi one· de ll'ar to.

lnterventi per ulcera peptica ed emorragica post-operatoria. Prof. E. PoLAcco. Ui fer isce ci11que casi di rein ter vento sullo st om aco in a. p reced entem ente· opera.ti per ulceri d u od en ali, per d imostrare l 'inufficienza clelle oper azioni cosidette p·allia tive a. g u arire d efinitiYam ente certi ulcer osi e ad eivi-· t are le complica.zioni p iu freql1en ti d ell 'ulcera ga tro-duodenale. Pro·f . U.

Sull 'ar t rodes i extr ar l i colar e· d'ell'an ca n ella coxite e presen tazio n e di op er ati . CAl\I E RA. -

P ro f . J ACHIA A. 1

A r t r odesi exarlicolar e n ella·

coxi te.

Sul trattamento delle varici con metodo orig inale combinato medico-chirurgico. P rof . MAIRANO M. - Isol a, in anes Le ia locale „ Ja safen a al 3° su p er . o mectio della coscia e l<t circonda con u n 'ansa d i ca tgll t; soll eva l 'arto d at p ian o d el letto p er svu ot arc le varici e l ega la Yen a con if catgut. Pon e l 'arto sul pi an o d el d el l ett o e inietta con u na siringa a perfett a ten u t a l a s.Qluz. di salicilat o d i odio al 30 % n elln lni su ra 1nectia d i 12-14 er . (n l ini mo se i , massi1no· 18 cc.). Dot.t. 1 ALARrco A. -

l l 1lolore conlrolate r al e· 1ielle affezioni chi r u r gi che del r e11e, esse11do sict1r am en te sano il r en e oppost o oll a l esion e e stato rinvoou to in 45 casi su circa 1200 amm alat i di affezioni r en o-u reterali. La maggior frequenza del dolor e controlatera1e e s lat o osser vato n eJl a tubercolosi. 1

Do l t. Cucco G. -

Dolore contr olaterale sin.. i1l un. caso di calcolosi r enale destra. V ILLATA.


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662

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[ANNO

XXXIX, Nul\11. 17)

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE.

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Il miglioramento si andav:ai progressivamente afferil1lando eol prog redire della cura e alla Nevralgia essenziale del trigemino fine di questa si assisteva alla scomiparsa come no varseno benzolo. pleta di ogni sintoma. La mia modesta eispe·r i-en z:ai conferma quindi Dott. MARio SoLITO. a pieno i risultati di Furno ma diee anche qualche cosa di piu. Nel 1927 1F urno \I'iferiva i brillanti riisultati da Lui ottenuti n ella t erapia d elle nevralgie Dice cioe •eh e il m erito di quiesto brillante ·esse.m.zi;aili d el trigemino con arseno·b enzolo e risultato spetta esclusivamente al inovarseno·chinino. E precisamentei il suddetto autore beruolo perche nei due casi in cui fu soppresriportava 19 casi ,d i nev:ralgie essenziali del so il chinino il ·d eicorso e stato ßvoUalmiente fatrigemino ·dei qua li una parte fl.l!rono curati vorevole ed i risultati felici. Fatto nuovo questo di un:ai importanza noo con arsenoben.z olo endovena nelle dosi prog res.sive come per J.a lue, e un 'altra parte con trascurabile pevche se ne avvanta.ggia la .p raa rsenobenzolo en·d omuscolare pure nelle solite tica terapeutica in argomoo.to, non solo, ma permette di chiederci, eon qualche possibilita dosi progtressive. Alla cura arseno·b enzolica per iniezioni fu in di risposta, quale possa essere il n1eccanismo t utti i casi associata la sommini1strazion.e per dell 'azione cUJrativaA Dei due farmaci e stato soppresso quello ad os di bicloridrato di chinino in rag ione di g r. 2 g iornalieri in 4 vol'te con cartine da g·ram- azion·e !allltinevralgica senza per nulla turbare l 'effetto analgesi•c o .della cura. Se questo effetmi 0,50 ciascuna volta. La g uarig ione fu ottenu'ta n ella totalita · dei to deve imputarsi qUJin.d i totalmente al novar• senobeinzo]o e sospettabile in esso una azione cas1. L 'esito veramente suggestivo e la scarsezza specifica. L 'eziolo.g ia della nev.ralgia del trigemino e dell.e =riisorse tera.p ieutiche con.tro detta forma invo.g liavatilo .a tentare la cura rproposta dal ignota; quin·di m.ainca per ora ogni possibilita di prova per una simile ipotesi. Ma medita11„ ·F urno. La m ia casistica e v·eram•en te assai modesta : ·do il ri sultato terapeutieo, ehe eon· I.a ISOlptp~es­ tre casi in tutto. l\1a p er certeJ particolarita rni .sione del 1chinino si presem.ta di una precisazione :a1ssoluta, la possibilita di una azione dip.are meritevole di venir riferita. In un caso u sai la via endovenosa con cin- retta d·el novarseinoben zolo su u.n ancora ignoque d·o si di 1Dovarsernobenzolo da 0,15, 0,30, to agente etiolog ico della nevra]gia e per lo 0,45, 0,60, 0,75; negli altri due la via intra meno prospettabile. Tralasci.Jalildo pero le ipo tesi si puo sulla realmu1scol:aire con sei dosi di novarsenobenzolo ta dei fatti eon•c.ludere eh e il novarsenobenda 0,10, 0,15, 0,15, 0,30, 0,30, 0,45. In un solo caso venne usato il chiiilin.o in zol·o a neh e sen za associarlo :aJ chinino si e didosi pero modeste di g r. 0. 90 al giorno con . tre mostrato capace di guarire definitivamente necartine ·da gr. 0,30 ciascuna. Negli altri due vralgie de l trigemino. ca si il chinino n on fu usato, rna solamente il RIASSUNTO. no varsenobenzolo. I tre ammalati erano 1sicuramente im·m uni L ' A. riporta tre casi di nevralgia essenziale da lues, con nevralgia essenziale del trigemino del trigermino curati uno con novarsenobendi media gravita in due, di notevole g ravita zolo e chinino e du.e solan1ente eon n ov.arsenon el terzo il quale ripetuta,miente d·oveva rieor- beniiolo e com.p le·ta.m1ente e 1stabilmente guariti. rere a lla morfina e con lenim.en.to talora scarCastion s ·di Zoppolai, 20 fe bbra io ~932-X . so d elle proprie sofferenze. Una unica !Serie inovaTs·e nobenzolica n1elle CASISTICA E TERAPIA. dosi soprari portate e con i noti giorni di inUn caso di kala-azar antoctono nell'adulto. tervallo tra U111a -iiniezione e l 'altra mi hanno P. Abrami, Gregoire e R . Wallich (Soc. dato in tutti e tre i ca.si la guarig ione perfetm ed. hopitaux, 20 nov. 1931) ha•nno osservato ta a cui oggi posso aggiungere duratura tratun caso di kala-azar contratto in Fra n ci.a , di tan.dosi ormai di guarigion e ehe n·el piu re- runa diagnosi tanto piu diffieile in quanto ehe cante dei casi si m1a111tiene da quasi due anni. si trattavia. di un vecchio malarico.


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ui\r. 17J

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SEZIONE PRATICA

Gli AA. hanno trovato i11 queste caso, da u1r1 lato una reazione formo-leu cog•el positiva e d elle modifi1cazioni umorali rig.uardanti le albumine sanguigne e d i lipidi. D 'altra par.te, hanno osservato l 'integrita d el sistema r eticoloendoteliale, tutti fe nomeni eh e non sono stati n1odifica.ti dalla splen ectomia. Questo inte rvento, seguito da iniezioni endovenose di sali d 'anti'monio organici h a portato uruai vera risurrrez ion,e della malata eh e era in stato di cach essia a cau sa ,d el llllilgo t empo trascor so prima cl1e la mala·ttia venisse riconotSCiuta . L'aspor tazion e della milza sarebbe, per g li AA., il 1complen1ento log ico della cura m edicamentosa, n ei ca i invet erati in cui la miJza infarc.ita di Leishn1anie, senz.a costitu-ire l 't1nico serbatoio di para„s iti , n e .r appre enta quelle pri1n cipal e. fil.

Atassia. acuta di origine 1nalarica.

G. Sykiotis (Paris niedical, 14 nov. 1931) h a o ervato .u n g io,1ane di 16 a nni eh e, n el d ecorso di febbri malarich e, ebbe, durante U l t acoo so di febbre con temperatura a 41°, una s in·drome di atassia .t ale eh e, dopo 24 ore er a cl iventato quasi imipossibile il cam1mino. Asin ergia, iipermetria, trmnore i1ntenzionale d 'am bo i lati, impossibilita della stlazione eretta SOJ)ra un solo pied e od a t alloni uniti. Nilag mo permanente, molto .ac:centuato laterale , meno evidente il vrotieale; par ola scandita . I perre fl ettivita osteo-ten·d inea agli arti infe riori., sp ecialmen.t e p er il .r iflesso r otuleo. Nessun disturbo di sen sibilita n e dei riflessi meis ocefal ici e velo-palatino; assenza d i r eazioni me11ingee. P resenza di Plasmodium vivax n el sangue . Dopo una setti.Illlama ·d.i inte11 a eura ehini11ica, rs i e iniziato il mig lioramento eh e e progtredito rapidam ente, tanto eh e a lla fin,e d ella eiconda setti111ana, il camm:ino era quasi norma le p ure essen,do un ipo' esitante; asi1nmetria ed asinergia a ttenuate e cosi 1p ure l 'ipotonia mu scola r e; i movimenti mancaVlamo pero a11cora di pr.ecision e. Tn seg.u ito, il m ala to contint10 a miglior,a re, tanto da poter Ti.prendere bc11e il •suo m estier e ..di conta.d ino . I11 con.siderazione de ll 'eziologia .miala•rica e dell 'evoluzione, l 'A. elimina la diagnosi di sclerosi 1a, plaoche e di enoefali te epid emica , per a mmettere invece eh e si trattasse di a tassia acuta m a larica. Casi di tal g·e nere sono sta ti d escritti specialmem.te da arutori italiani (p,er il primo, Pa,n.sin.i - ,d ond e il nome di << ... indrome di Pansini » - , n el 1901). La sin·drome cerebe lla r e si spiega me·diante le embolie caipillari in a lcum e r egioni d el sistem1ai n.ervoso ;eentra l e, pur sen za n egare la })Ossibile im;poitanza di altri fattori. T.a li cais i i n1dicaino el1.e ' '·a con si d erata com e t1na forma a11ton om a l ' a t a~si a aeut a 1)rim itiva, •

q.u a n·do non si a bbia no siu.tomi dipendenti da malattie infettive note e manehi l 'evoluzione ulteriore ver so la sclerosi a placch.e. fi l. •

Considerazioni snlle eomplicanze della parotite epi· demica. L. Salghini (Giornale del Medico Pra.t ico, gennaio 1932) richia ma l 'att enzione sulla m eIIling ite eh~ spesso com1plica la parotite epidemica e di cui h.a osservato tre casi. La frequ en za delle meningiti e rsecondo Dopter del 10 % m entre Massa\Il in una serie di 243 ieasi la r iscontr o n el 23 % ,d ei pazienti. E quindi, specie n ell 'iinfanzia, molto ·p iu frequ·ente d ell 'or ehite, m entre lo e meno negli adulti. Nei pocl1i casi venuti a moTte sono stat e m •esse in eviden za solo leJ le•sio·n i eh e per solito si riscontrano n ella n1en~rigite s ie r osa. Le forme ac·u te d ella m eningite da orecchio11i· compaiono p er olito dopo p ochi g iorni dal1,1 Lumefazione parotideia; a volte -solo dopo la ron1par sa dell 'orchite, in qua lche caso solo tlo1Jo 8- 13 g iorni dalla g uarigione; molto p iu r airam e n te prima .d,e lla eomparsa d ella ·parotite. L ' inizio della m eningj t e e vio le nto, eon febbre a lta, vorrui.to e sintomatologia tu·m rultuosa. Di rado si hanno conv·u lsioni , ma n elle forme g ravi si puo avere un com a vero e proprio. D.a ta la gravita <l ell1e eondizioni gien era li , s i l1a l 'impression·e eh e il malato d ebba venire r,a pida mente a morte , m entre dopo 3-4 g ior11i i fenome'Ili a carico d el sistema n ervoso ,cominciano a ,d i•manuire, per seomparire p er olito a l massimo dopo 10-12 giorni , lascia.n do il rpazie n te in uno stato di profonda pro. Lrazion e e di istupore. Si possono avere ricadu·t e. Le form e e r001ich e della meningite parotiLica son o piu freq uenti n,ell 'infa.n zia . Per so1ito lo stat o gooerale non e eccessivam ente con1prom esso. La oefala lg ia e ·s empre inten sa, i l vomito frequente e saltua rio, il pol1o per lo piu bradicardico. Lai durata di que La forma e di qua lieh e settimana e arnehe di mesi. Ta nto le forme a eu te eh e l e eroniche n on lascian o in g,e;nere postumi. La diagnosi e gencra lmente faeile, ancl1.e se le mani festaziooi .p arotitich e sono bla n·de. Se si ha m eni-ngite eome unica m a nife tazione d ell 'in fezione paroti-tica, la diagnosi ,con la mening ite tuber eolar e si im·pone, mai la pUJntura lornl1are n on e sem1pre risolutiva, p er che il liquido oefalo- rachidiano pl'esen:ta qu.a1si g·li stessi caratteiri 1ohe n ella meiningi te t11bercola re. La progmosi e bu o.n a . C. T osCANO. 1

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Sull'origine tonsillare di

alenu~

infezioni.

A. Gi,g liucci (Tl ll1orgagrii, 31 g·en na io 1932) os·~ erv.a cl1e ogg·i s i .attTib11isce .alle t on , ill e la

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GG-l

[1\ NNO

r e·'" i)o11sabiili ta di ogni settice111ia a·d e tiologia oscura e la tonsillecton1~ai e stata elevata a siten1.a. Ma, }Jer esscre inficiate, le tonsille dcbbono presentare sempre a1c.uni segni obie l tivi. araiI1110 du11que sospette le tonsille: 1) quando ·da esse si ved.a fuoruseire del pus sia spontanea·m 1ente eh e n1ediante pression e :. . ui q)ilastri anteriori; 2) qu.a ndo l 'inizio ·di un 'a ffezione secondaria coincid.a con l 'inizio di una amig·dalite; 3) quando· si presentano piecole·, app·ena viibili , scl erotiehe, inoaistrate, ·dure, es cndo piu peri.colose di quelle ingrandite ; ±) quando si rileva l.a presenz.a di ga11g li ul .collo e p ecialn11ente Ja presenza del g·anglio sub-mascellare o tonsillare. Ma per meglio stabilire la r espo11 abilita d elle tonsill e n elle in fezioni a distanza i ricorre a ll.a prova an1ig.da lica. Essa consi te nel praticare un massaggio digitJaile ·di tre minuti per cia . . cuna tonsilla e n ell 'osservare lei variaz ioni e111.atieh e ehe si verifi,c.ano una quarto d 'ora, un 'ora e mezzo e due ore do.rpo il massaggio rispetto a l is angue prelevato ·p rima. In con.di. zio11i norn1ali si n1anifesta una leuco·p o11ia transitoria con linfocitos i e la prova e i1cgativa; nei ca i positivi in,1ece i verifica una l eucocitosi 1con poli11ucleosi. C. ToscA 'lO. Sul trattamento profllattico del raffrecJdore.

F. P1a111crazio (Gazzetta degli Ospedali e delle Clin.i che, 1931, n. 48) pre ei1·ta un accurato tudio ulla .patogen,esi, suJle ma.n ife tazioni, sulla profilas ~ i , ·~ ul1a terapi.a di qu.esta .affezione el1e, se n on ha gra,rita clinica, e p ero assai l11olesta, specialmente in certe person1e cJ1e p er la corizza presentano UJ1a particolare J)redi. . SJ)OSlZIOne. L ' A. , do·p o, av·e'l~ presi in consi.d erazio1ne secon·do il lo:r o· V1a1lore i fattori eziologici b.a tteri ed ultravirus, divide i raffreddori i11 tre tipi : r eumatieo, i1nfluenz.ale, pe1rtossioo, e ne delinea la cu.r a dando nettan1ente la .p.referenza a lle ter.apie immunitarie . Sono poi jnteressanti i ri ultati ehe l'A. ottenne n ella profila ssi, p er la quale pure g li diedero ottime pro, re1 i preparati immrum.i'tari !(sierova•ccini) ehe sperirn1ento su n11m erosi individui , i quali i11 iseguito al trattamento poterono affrontare squilibri temn.ici .e fonti di contagio senza ammalarsi di corizza. (Vengono usati siero,r.a cein i polival.enti). A. S. 1

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La narcosi avertinica nel tetano.

T. Teicl1n1.ann (itfiin.c·h , lvled. Woch'.., ±, 1932) con siglia n eilla cura d el tetano tre m e lodi eurativi da C$og·uirsi .p1aralJ.elnn1 ente: lo -.: briO"liamento ampio d ella ferita , la $01nmi11istrazione di antitossina per via i11tr.an1 l1 . . col.are, endovenosa (la n1ig liore !) ed e11 d oracl1idea, e la nar.cosi protratta con l 'a, 1 ertina (da g . 0,05 a p:. 0,1 peri· [{g·. ·di peso), in mo,do cla comrb at-

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SEZIONE PRATICA

tere g1i s tati tonici e c lo11ic i; durante il periodo delle ripetute nareosi si procede •comodan1ente all'esecuzione delle a ltre due terapie, prima indic.ate. V. SERRA.

MEDICINA SCIENTIFICA Ep.ervazione del r ene ed infezione renale ematogena.

Dopo una b·r eve premessa sull 'oseura patogen.esi delle suppurazioni ran.ali ematogene, (~-. Bragag'nolo (Ac·cademia Medica,, 15 genn. 1932) ricl1i.a111.ai l 'attenzione sulle alterazio·n i ·d·e ll 'i.nnervazione ,r enale quali fattori ·di localizzazioni d 'infezioni ematogene. In una primai serie di ricer•cthe eondotte sulla guida dei la,rori di A.indler, Blatt, Caporale, Ruffo, ecc. l '1\. a ll ' enervazione del retne a ::;ocia l 'immi'" sione in circolo di sospensioni batteriche. La tecnica di queste ricer ehe fu sem·pre dir eLta a·d evitare quanto .p iu po sibile di traumatizzare il r en e onde g li e ffetti del traumatismo non si sommassero o si sovrapponessero a quelli dell'e nervazione. Jß -esp erienze furono con·dotte su dieei cani , di questi du·e rnoriro110 per feno·m eni tossiemöci, il terzo mori pe.r bronco·p olmonite. Nel qu.arto si determi.no unia, cospicua idronefrosi per stenosi cicatrizia le d ell ' uretere . D ei .rimain enti sei c.ani, in due non furono osseirvate a lterazioni spiccate; in a ltri quattro in,1 ec1e :s.i verifiearono gravi lesioni .a fo·colaio, e clusivamente a carico d e l rene enervato. In ambedue i ;reni a seeonda del periodo intercorso dall 'ultima iniezione, si osser,ra·no fatti eongestizi diffusi, a lterazioni deg·enerative ·degli epiteli d ei tuboli, emorragie glomeruJari, p iccole zone di inflacrto, proliferazion.e deg li elementi connettivali, fatti di sclerosi . D ette alterazioni istologiehe ·p ur essende pi11 s1}i ccate e rilevanti !Ilel rene enervato, non differe·nziano da quelle ehe si osservano nello a] tro r en o: talch e e da ritenersi IlO·n sianO· in m .a ssima parte imputabili alla enervazione, bensl alla elimi·n azione dei microrganism1i o all e loro tossine. Le prove colturali di controllo eon materiale preleV:a1to dai focolai lfenali, perm.isero di riottenere pure lo st.afil ocoeco piogeno aurieo, ehe era stato immesso in eircolo in sopensione di patina c olturale diluita in soluzione fisiolog ic.a. Seco•n do l ' A. ques'la prima serie di esperienze eui presto fa r.anno seguito a ltre e n.u merose, dimostrano eh e le a lterazioni dell'innerv.a zione reno-ttretierale f.avoriscono la localizzazione ne] r en e di germi eircolanti nel sang ue. R. G .l\.RBJNI. 1

La

funzio~alita

renale nei lattanti sani.

No11 essende s t.ata ancora stu1diata la funzionalita renale ·n ei 1attanti ani G. Di 1\1agg io (,~l edicina. Tnf11ntile, selt. 1931), 11a cr e-


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S EZlONE PRATICA

d uto opporluno is ti i uire una serie di ricerche allo scopo di saggi(!r.e il grado di a dattabilita dei reni di questi lattanti di fro.nte a ll 'intro·duzione di un.a certa qua ntita di acqua, e, facendo seguire p o cia un breve periodo di dig iuno, valuta re anch e il potere di .c o11centrazione d ei re ni te i. L 'A. d op0 aver parlato dei vari m etodi u ati comunen11ente p er la prova della funzionalita r enale, riporta i s uoi risultati, otten·u ti con la prova d ellia concc.11trazione e dilu izio11e i.n 9 lattanti dai 40 g iornj ai 12 m esi , d.i c ui uno .alin1entato 1con pa11'" pine, 3 a lim enta ti con latte di b aliie e clusi,·amente e O']i altri ad a llattan1ento misto. Dall 'in ien11e d ei risultati avuti i po ono trarre le egu enti con clusioni : 1) n ei latta11ti normali il pe o specifico d elle urin e o cilla a ttorno a 1002-1006 ; 2) la funzionalita r en a le a 11c l1e n ell 'eta piu piccola e b e11e viluppat a, ed i reni quin·d i 110„seg.gon o tutti j pot eri di r egolazione r elativ i a i bisogni d ell 'organi 1no, a11alog.amente 1a cio cl1e a ' rviene n ell 'eta adulta ; 3) la eliminazion e di tutta l 'acqua in.g,e rita avvien e in u·n periodo ·d i t empo re lativan1ente breve e . p e ._,o a11ch e tale da uperare Ja GaJ)acita fu.nz ionale d ei r e11i ·dcll 'adulto . C.. J 8 R J . 0

La diuresi da ingestione di acqua. ~ nota la ·p rova d ella diwresi , p er studiare

il funzionamento d el r en e e ehe si esegue facendo ingenire, a digiuno , una certa quantit it di acqua e sorvegliando l 'eliminazion e urinaria. L 'assenza di poliuria starebbe a d in·d icar e ehe i] r en e n on r eagi ce . L. Ambard (J ourrt. m ed. fran9ai s, sett. 1930) ha potuto i sola r e un ormon e in·t estinale ad azione diuretica e si d omanda se l 'assen za di poliuria n on possa a ttribuirsi a m .a n can za d el1'orm on c intestina le. La que ti on e si i)resenta inter essan te da] la to teorico come da quello pratico c m eri·ta di essere approfondi ta. fil. 1

POST A DEGLI ABBONATI. Profilassi individuale della malaria. - All 'abb. n. 5551-1:

Alla profi~assi n 1edic.ameJI1tosa e da preferirc cruclla mreccanica. Puo bastare:, a ll 'u opo, una ])uon.a .ianzariera; m eglio .an cora se s i protcgge anch e la r...am era ·d a lett o . a. l.

Prestazion1i a infortuna.ti. ~ All'abb. n. 3552-1:

La

ri.du.zione d 'u.n .a fr.attura e l 'aipplicazion e d '.un appar ecchio 11on sono prestazioni m cdichie ehe rien,tra n o fr,a le prime e d imn1ediate CUiie post e, da ll 'art. 15 d el R eg. I11fortuni, a ca·r ico d ell 'impren.ditore, anch ei e d ette l)Testazioni siano ·dat e n ella prima visita prati1c.ata a ll ' infortun:at o.

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:E jus receptuni , orma i , cli e ,p er prin1e ed · im1m ,e dia t e eure si d evo110 i·nlton.dere soltanto i soccor si di a s oluta urgen za praticati dal i11edico sul luogo tle1ll 'infortunio , per scongiurare un 1p·ericolo im1nedia1o, o peT r endere i)o„sibile il trasporlo dell 'operaio i11 luogo ove egli possa t ov.arsi in con·d izio11i n orm.a li di c ura (ospedale o,d · abi'la zio11e). S. DrEz. Al Dott. F. P. , abbon.

11 . 501- ~! :

l1r1' quesLa ru1b1ri.cla1 111on i d.a nno risposte su ca . . i clinici particola ri . Ri sp on·diamo in via d el tutto eccezio na le. La [enon1e,n olog ia clinica d el c1a,. . o espo lo r:i'.sponde esa1tamente a quella della trombosi cer ebrale, co111e da l ei e stato diacr110 t iica to. DR. 1

Co1i.corsi per i Laboratori Prov. d'lgierie e Profilassi. - Al dott . 0 . D. P. da E. L.: I i)rog·ran1n1i p er g li e an1i di co:11,corso ~i

assis lentei, ·e a i P<? Li d~ coa·di~tore ~ n ell.a seziaJ1e m ed11co-m1cr ogr.a f1 ca d e1 laboratori provincia li d ·ig·i,e n e furor10 appr·ov.ati 0011 D. M. 9 i11.aggio 1927, pubblicato nel Bo.Jletlino l egi 1ativo d el Minist er o d ell 'Interno a pa1g . 450 ·d·el rn.ed1esimo anno. Gli esami di coll1Corso ai posti di a ssistente CO'Il ta110 di una prova ·~ crilta ri.g uardant.e la epidemiologia e la profi.la ~.i dell~ 1m alattie. infettive, di qu elle paTas itar1e e d1 g:u·elle .d1 ori()'ine alimenlare; di trei prove prat1ch e riguard~~ti un.a la rnicroscopin., la batterioJog·ia e la para sitol ogia applica le all ' igi ~ne, l~ .econda 1'i toloaia normale e patol og1ca, 1 ultima l a fj ica t~cnica e la chi1n ica applicat ei all 'igien e; ~n.fin e di un.a prova orale. eali esan1i pe,r coadiutore e ·direttore vi e .a11cl1 ~ t11na pToviai :s critta ·di ~gien,e con specia le ri o~u.ardo alla sa11ita ]) L1bblica ei a lla legislazi~·n e; lei una auto1) ia di un cadavere umano e re.la Livo r eferto. M. C. !)O ti di dir~ttore

i\l dott. P. C. da A.:

on e stabilito .p er Ieg·O'e un lir11 it e di eta i1el collocamcmto a ripo o ·degli l1ffi ciali sa·n i La ri . l\f. C.

VARIA ~ La fecondazione artificia1e. La i)ralica d ella fecon·dazionei aTLificiale ' 'a .n.ssumendo in .n.lcuni .ambienti tin.a diffu sion e r elativam ente larg·a , ce1·to superior.e a quella cJ1e tarebbe supp·orre la t ond·en z.a a lla limita.z iofl1e deilla i11·0,Je n1ol to acceintuata presso alc uni popoli. II d eside1·io r>re1)ote11te d ella maternita cong iu11to a l ·d eside rio ·di m arnten er si ca t e o fed eli ai rproprii n1ariti fa Ticorrer.re a lcune d onn1e a quest a pr.atica d 'eiccezione. Dal pl1nto cli v ist a n1edi co la fecondazione


GGG

(c

artifieiale potrebbe esser1e g·iustificata solo allo seo·p o di e'1itare i disturbi fisiologiei e psiehiei eh e in alcune ·d-0nne determina la sterilita. D,a1l punto ·di vista soei.ale e m •orale la quistione offre p ar varie rag ioni motivi a discu s•

SlOill.

L 'argo:m iento e stato .a mpiamentß tra ttato a lla Soeieta !Fran1eese di giniecolog·i.a. II re latore, R. J eudon,, ha rieordato ehe la prim.a fecond.azion·e .artificiale fu praticata n el 178·2 d a S pallanza.n i sui cani e sui bo·v ini. Piu ooraggioso e p iu f-0rtu.nato fu il s uo· contemporaneo Rossi ehe la iprati.co sulla don·n a. Molto piu batrdi Lutaud e Gigon1 la ripeterono a·n eora sulla donna con tecnica precisa e scopi d eterminati. Da a llora la fecoodazione artificiale fu praticata esclusivamente s u g li animali p er ragioni commereiali. Solo verso la fine del .s ecolo XIX fu rilentata n ella donna. Marion Sims la pra tico in un caso di r etroversio·n e con stenosi e conicita del collo e provoco subito 1ru gravid.an z.a. II figlio nato a term:i:n,e rassomigliava al padTe1. · Nel 1869 Girault pratico la fecon.dazi-0n e artificiale su 12 multipare. Ottenn.e 10 g ravidanze di 1aui 8 con parto a te rmi·ne e d uno gemie llare . Nel 1897 Borral su 30 t entativi ottenne 25 gestazioni. Intorno a quest 'epoca la feco·n.d azione :artificiale si diffuse tanto in 1F raneia ehe se ne occuparono J.e cronache giudiziarie. 11 tribun.ale di Bordeaux condanno il dottor Laja rtre ad una forte ammenda per aveT praticato fecon dazioni artificiali ritenute « pratiche amorali ehe mirua,cei.ano la stabilita ·delle fa miglie ». Nel 1897 il Papa intervenne i·nib.endo ai cattolici di pr.aticaTe o di su.b ire la fecondaziooe artificiale, prati ca contraria alla volo·n ta divina eh e aveva cond.annato a lcune do·n ne a lla sterilita. Negli ultimi quar.alfita ann.i la fecondazione artificiale e stata pr.aticata sopra tutto in Germa.n ia e d in Russia. Un g inecologo .russo, I vanoff, ch·e pratiic.a largamente la m -edicina speTimental e in vivo ha rimessa a ll ' ordine del g iorno la qui tio•n e ehe ·p areva sopita in seguito ad alou·n i i1n su ccessi e d a scru11oli di n.atur.a morale e eonfes ionale. Si e venuto cosi delineando un movim1e nto scientifico inteso a preeisare i CJasi nei quali la fecondazio·n e e indicata e pratieabile ed i m e todi piu adatti per raggiungere lo scopo. A col oro ehe si sono inte ressati dell '.a•rgon1en to e sembrato !ragionevo·l e '1 imitarlo ai 1

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l L POLI CLINI CO n

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casi di sterilita ·dipem.denti da ·cause meccani1che ossia anatomiche , sopra tutto alle dcviazionli., malformazioni e del eollo, al vaginismo, a lla sproporzione tra 1'orga-no n1aschil e e que llo fem1minile, ed an ehe a ll' assenza o i111sufficienza dell 'erezione dell 'organo m1a~ehile. . E ovvio ehe ·e inutil c Len.t arla quando la sterilita e ·dovuta a cau se biolog iehe (insufficienz.a ovarica) o patologich e (infezioni de lla muic o·s a uterina, otturamento delle trombe ecc.). . La tee11ica ·e molto d elicata in quanto i due elementi in cau sa, lo sperma e l 'utero, sono per ragioni differ.enti molto fragili e vulnerabili. Oeco,r r-e inillatTuZi tutto assieurarsi del valor e biologico d ello spern1a eventualmente con un esame ultrami.c;roseopico. II prelevan1en to piu pratieo e q·u ello fatto a mezzo d e l preserva tivo , dal quale si r itira lo sper.rrua a m ·e zzo di una siringa prece.dentemente riscaldata a 40°' ehe la temperatura d ell:, vagina al mome11Lo d·e l roiLo. La sem,i na d eve essere fa1tta al piu presto, e se l 'operazion€J deve essere riman.data (n1ai dopo i trenta minuti) il rpreservativo eon il suo eontenruto deve essere tenuto a bagno· maria a 40°. La siriinga e la sonda ·devono essere secche e privo ,di ariia„ Una sola goccia di acqua o un po' d "aria puo es:")ere causa d ':i:nsulccesso, perche l 'utero reagisce con ' 'iolent€J co n.trazioni versa agnii eorpo estraneo ehe non si.ano lo sperma o l 'uovo. La sond·ai d eve esser c introdotta nel collo se;i1za sforzo e 1con la n1aggiore delicatezza. Quand-0 ei sia st.enos i .del collo occorre prirr1a eurarei questa per qualehe ternpo. E sufficiente rag·giu·n ,g ere l 'istmo e quindi iniettare non piu di tre cm c. di sperma. La semin.a d ev.e e ser e pratic.ata la vigilia d el giorno dell'ovulazione eh e n ella magg·ioranza d iei c.asi si produ1c.e al 12° o 13° giorno dopo l 'inizio d elle1 m estruazioni. L 'operazio n e si .pratichera sull.a don·n a in posizione d 'esan1e g inecologico leggermente inclinata. La donn1a d()vra in seguito rii:n-aner e sei ore coricata. Ma oltre queste precau zioni di tecnj ca• il medieo eh e si a.ceinge a pratieare la feeondazione artificial1e d eve osserV'.are .altre cautele d 'ordin e morale e soeiale. E ovvio ehe una tale pratica non si deve eseg·uire se non quan1do la esigono pressanti rag ioni m:ediche, ehe ilil pratica .sono del tutto eccezionali. E altresi o·v vio 1ch e la semiina ILOn possa essere fatta se non eo·n lo sperma del marito della donna ehe si deve fecond.are.

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argo.


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N1:~r.

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SEZIONE PRATJ CA

POLITICA SAl\JJTARIA E GIURISPRUDENZA. <*) . ßisposte ai quesiti per questioni di n1assiu1a. 3~.r·

Dolt. G. N. -

Lo s tato eco11omico dei rnedici interini non e regolato da norme generali. Generalmente le condizioni sono stabilite n ell 'atto di nomina. Trasformata la coridotta, e li111ita La la prestazione ai soli poveri , lo stipendio deve essere ridotto di quella parte ehe corrisponde alla cura deg1i abbienti. Se e gia distinto iI compenso dovuto per l 'uno e per l 'altro titolo, la limitazione non puo dar motivo a contestazioni, se lo stipendio ~ complessivo, Ja riduzione deve essere stabilita equam~n te, con approvazione dell 'autorita tutoria, salvo in ogni caso il trattan1ento economico minimo gia fissato dalla G. P. A. a norma dell 'art. 34 del R. D. 30 dicembre 1923 11. 2889. Lo stipendio ri ~ ultante dal capitolato e dovuto all 'interino perch e a q11esto tratta111ento si riferisce genericamente l 'atto di nomi11a.

dera preventivamente al Podesta invito scritto a~la pre~tazione. straordi naria, in modo1 da acquis~re cos1 u~ t1tolo eh e riconosca la straordinar1eta del servizio e acccrti l 'i11carico . 'f anto m eglio se il Podest;\ st abilisca conlemporaneamenle dj c:o~rispon~ere UD: eo mpenso ; ma in ipotesi, e is~ff1c1~n te ed e anel1e necessario ed opportuno 1 1near1eo formale del servizio eh e deve essere prestato fuori dei doveri normali. II medico condotto avra cosi diritto di chiedere una remunerazione . In nessun caso sono obbligati a remunerare l 'assistenza coloro ehe sono iserilli n ell 'elen co dei poveri.

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34° Dottor P. B. - L'assistente effettivo eser. cita attivita professionale: e quindi n ecessario ehe abbia superato gli esami di Stato. Al medi~o condotto interino licenziato per scadenza del termine o per il verüicar si della condizione alla quale Ia durata del r apport01 provvisorio era subordinata non e dovuta indennita, per q11alsiasi titolo. 35° D ollor G. V. -· L 'onorario e dovulo dal r11arito. Lei potrebbe agire contro i parenti della donna assistita se p otesse provare essere stata richiesta da essi l 'o~.ra profes ionale. Dovrebbe dimostrare l 'obbligazione assunla. Ccrtamente ü rilevante il fatto ehe i parenti stessi hanno pagato il conto dei medicinali. Ma cio nor1 basta. Deve essere provata con altri elem enti di presunzione e con testimoni la richiesta fatta in proprio, nell 'interesse della p azien te e 11on per la esecuzione di un semp]ice incarieo. 36° Dottor D. A . - II medico condotto non e rertamente obbligato ad esercitare funzioni ehe sono proprie della levatriee. Cio e ovvio. Se egli presta un servizio ehe non e compreso tra i suo·i ohblighi normali, ha diritto a compenso straordinario, .i n rapporto alla prestazione. Anche eio . e g1usto . . e' ovv10 Pratieamenle bisogna ap-plicare eoin prudente criterio queste regole. Se, per impedimen lo mon1entaneo della Jevatrice, il me<lico condotto presta assistenza urgente ad una p artoriente iseritta nell 'elenco dei poveri, non chiedera eertamente incarico preventivo al fine di domandare p oi un eomper1so straordinario al Comune. Ma se non si tratta di casi isolati e, il medico condotlo deve sostituire la levatriee o perche sia assente o perche l a condotta sia vacante, in tal caso, chie(*) La vresente rubrica e affidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI

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37° Dottor G. M. - Eccettuata la escJusion e (lal concorso deliberata dalla Commissione e n otifieata dal Comune, tutti gli altri atti del proeedimento del concorso, co1npresa la gr adu atoria sono preparatori. Contro di essi non e am1ness~ ric~rso dirett.o e i~mediato. Definitivo e il provvedunento d1 nom1na eh e eonclude il concorso. Contr~ di ~.sso, e ammesso ricorso al Consiglio di S~ato in sede giurisdizionale n el termine di giorn1 60 dalla eomunieazione o dall a data della conoscenza positivamente accertata m ediante atti formali dello stesso interessato. La deliberazione deve essere n otifieata dal Comune. Nel caso di ritard? o. di inarl~mpimento, l 'interessat o• puo far ne r1ch1esta. 11 r1cor so e diretto contro l 'atto conclusi:o e, se del caso, anche contro quelli prepar~lor1: dato, per es., eh e sia illegittimo il proced1mento o il giudizio della Commissione. · Non e inveee ammesso ricor so al Ministero del1'I11terno 11:e questo deve fare eomunieazione di qualsiasi provvedimento. Il con corrente ehiedera eo·p ia deg·li atti della CorrLmissione facendone istanza al Comune. 1

38° D.ottor M. G. - La legge non stabilisce incompatibilita per causa di par entela n e sono senz 'altro, applicabili le norme concernenti la 1ict1sazione dei giudiei e dei periti. Pero, dovendola Commissione corrispondere ad e igenze di giustizia e di imparzialita, ed essendo eondizione elementare ed ovvia la serenita del giudieante, la quale puo essere turhata da r apporti di interesse o da vineoli di parentela, e da riten ere ehe non sia legittima l a costituzione della Commissione se uno dei compo·n enti di essa sia legato da rapporti intimi di parentela con uno dei concorrenti. l

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. N. B .. - Ai ~u es iti d egli abbonati si risponde , i.n ogni caso, diretta1rierit e, per l et ter a. I quesiti devono esser e inviaii , in busta, accompagnati dal · f r ancobollo per la risp osta e sempre indi r izzati im J)er sonalmente alla R edazi one del « P oliclinico » .. via i stina 14, Roma. Lr~ rispost e ai quesiti eh e non richiedono esame di alti o speciali indagi n i , sono gratuite. eeercente in Oaseazione, cons. legale del nostro periodico _


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JL POLICLINICO

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VITA PROFE S SI 0 N ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. In sede di bilancio. Si

c svolta

nlla Comera dei deputali la diseus~'io11c i11torn o al bila11cio clel Mi11istero dell 'inter.110, su relazione dell 'on. DE ~IAnTrNo. lliporti arno u~ sunto de1la .p arle ehe eon cerne i er vizi igienieo-su11j lari, r iservnndosi di tornare, ~e ve 11L u a1rn ente , su rli alcun i rilievi e di commen,tarli. ]... 'on . G 1ARDI~A si oceL1pa, i11 pri1110 luogo, della .t utela della m a1ernita e infa11zia. Egli rileva Ja gr ande importa11za de1la r iforma fascista e .si compiaee eh e l 'Opera Nazionale si rivolga alla tutela dell 'infan zia senza g·uard are se si tratti di fi o-li legitlimi o illeg ittimi. Osserva ehe la spesa .reJativa e andata aun1entando seir\I)re piu fino a far i>revedere per il prossi:rno an no una ulteriore :in1pos lazion e di 33 miljoni. Ne una t ale previsione _puo considerarsi ~essiva dati i <:omplessi com_piti cl1e l 'Opera deve adempiere sino a dover essa .integrare aleuni servizi sp ettanti alle provincie. Lt1meggia 1'attivita dell 'O. N. maternita e infan zia e slin1a indispensabile eh e questa venga rafforzata. Passa, quindi, a trattar e dell 'assisten za ospitaliera. Rileva la necessita di un r egolamen lo ge.nerale eh e disciplini la materia ospitaliera sia dal lato t ecnico eh e amministrativo; ma specialmente per qua11lo r igu arda la <lirezione m ediea, n el sen·so di conferire ad essa gli stessi pot eri di quella cl ei manieo tni. Invo-ca, poi, una maggior diseipli.na delle case di salute private. Rileva l 'insufficienza dell 'assisten za ospedalier a :i11 1n oll e citta del ~[ezzo·g iorno e delle isole. Quanto alla q:uestione m anieomiale, osserva eh e la cifra .-delle spese e diventat a ·mo] to gr ave p er le provin cie e cio ii.on per che sia aumenta lo· il numero ·dei folli, m a quell-0 dei ricover ati . Ora, molti di questi ullimi potrehbero trovar p osto in istituzioni su ssidiarie, mentre i direttori dovrebbero assu 1ner si piu ampiarnente la re ponsabilita della ·dimi ~ sione dei degenti migliorati. Vorrebbe eh e l 'inizio della pratica professionale .fosse circondato da ni aggiori gciranzie. Concludendo, confida ehe le q ues tion.i cui ha .nccennato tro;veran110 quella soluzione definit iva ·ehe il Fascismo ii1dubbiam ente sapra adottare, an ·daD:Clo sempre piu verso il popolo, seeon.d o l 'al to in6nito cl el Capo del Governo. I.'on. SERONO elog"ia la costituzion e ormai qu asi reompl eta dei Iaboratori pro·v ineiali di ehimica .e batteriologia e l 'attiva vigilanza sug·li stupeface nt1! au gurandosi ehe u gl1ale controllo sia istituito su~ •cosidrletti calmanti ehe son o spesso stupefacent1 larvati. Raccomanda la sorveglian za sulle specialita i11edicinali. Con clude affermando eh e l 'Italia, la quale h a avuto per tanto tempo il primat o nella 1neclicina, sapra avere lo stesso primato anch e n el ·ca1npo della fabbricazione dei medicinali. 1

L 'o11. SP1NELL1 osserva eh e il problema sanitario e stalo sempre discu sso dal pu11to di vista tecnico e assai poeo da quello am1ninistrativo. Il servizio di condotta pien a, i11 segt1ito ad una vera agitazior1e svolta dalla elasse clei inedici eondotti, fu lirnitato d ai Governi del dopoguerra, eon la eo11dotta residenziale, solo· a favore dei poveri iscritti negli elenehi eo111unali. Cio arreco grande danno, in quanto ehe al medico attt1almente si fa ricorso solo quando si e presi <lal mal~ e eh e in questa circostanza og·ni aggravio di s11ese rappr-esenta il piu vivo disagio per gli ammalati, privi anch e dei proYenti del Javoro. Il Fascismo trovo tale stato di eose e non fu piu possibile modificarlo . L 'oratore •rileva eome n on sia stato aneora emanato il reg0Ja1nento per l 'applicazione del decreto sul doppio elen.co dei poveri. Intanto e assicurata ai m ediei una condizione di privilegio. Cosi gli stipe11di dei n1edici condolti sono fissati dalla Giun ta Amrninist.rativa; i n1cdiei eondotti hanno llil r egime di pen sion e l)i\1 vantaggioso ehe altri impiegati ; i1er essi i1on. funzionano limiti cli eta, poich e lJOssono esser e collocati a riposo solo p er motivi fisi<:i riconosciuti dagli altri eolleghi ; ecc. L 'O. fa, poi, alcu11i rilievi sul modo col c111ale si svolge il servizio e osserva ehe non sono stati Taggiunli gli sco.p i ehe si volevano ottcnere. ~Iolti malali s'invian o agli ospedali. La media delle visite graluite eh e ora i medici eseguono e addirittura insignifieaD:te. Crede ehe la condotta piena sia qt1ell a ehe m eglio possa rispeechiare le necessita r eal i delle nostre popolazioni. L 'esperim en to della condotta r esidenziale, inveee, gli sembra da con siderar si fa1lito. L 'onere eh e i Comuni sopportano e eceessivo in confronto dell 'opera effettiva ehe i medici e~plieano·; tale o.n ere e ancora di piu aggravato <lalle spese farmaeeutiehe, le quali sono aumentate in confro·n to di quelle ehe i Comuni incontravan o· con la eondotta pien a. Afferma eh e questa. non solo rispecchiava reali necessi ta delle nostr e popolazioni circa l 'assistenza medica, ma rapprese11tava an ch e per il Comune una noLevole econo·m ia: la condolta residenziale inveee, oltre ad avere aumenta1o le spese, h~ reso meno cfficiente il servizio m edico. Altrettanto e avvenuto per il servizio ostetrj eo. Bisogn a, dunque, abolirla e sostituirla con u11 sistema eh e n on faecja pii1 distinzioni fra qt1elli ehe p agano e quelli eh e 110Jl posson o p agare. Prospetta alcune so·l uzioni , tra Je q t1ali q11ella di estendere le mutue. La caratteristica di queste associazio,n i dovrebbe co,n sist ere r1el fatto eh e i Comuni vi partecipino con, tante quote quanti sono gli iscritti n egli elenchi. Inoltre esse doYrebbero avere un carat ter e ohl)liga torio per quelle persone eh e, pur n on fig urando n ell 'elenco dei poveri, tuttavia devono eon siderarsi t ali appena cadono ammaJati. Conclude riaffermando l a necessita dell 'abolizion e della condotta residcnziale se si vuole eh e an ch e in questo import antissin10 campo si vada 1


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SEZlONE l'> H.ATICA

XXXIX, Nul\r. 17)

ver o il popolo secondo il comando del Duce e la nostra razza im1nortale si fortifichi sempre pii1 pel raggiungimento del1e mete piu alte. L '011. MARGHINOTTI Yorrebbe eh e gli oneri delle Province nel campo assistell;ziale fossero alleviati , ponendo i malati di mente innocui a carico dei co1nuni, (Cl regolando Ja questione degli esposti e degli illegittimi riconosciuti dalla madre. Pr<>J:>one ehe 1'opera clei cor1sorzi antitubercolari, antimalariei, antitracomatosi, sia assunta dalle Province. L'on . F .\BBRICI preconizza di Iederare gli enti ospedalieri di una stessa provincia ed eventual mente di pro,rince vicine; prospetta la grave situazione delle Co11gregazioni di 8arita. L 'on. SERTOLI si occupa del problema clel1 o spopolan1ento della montagna. L 'on . E. ~1oRELLI, sente il dovere di intervenirc soprattutto .per porre nel clovl.1to rilievo l 'opera ehe la classe medica nell 'attuale momento svolge er1tusiasticament e per coord inare l 'azione del Regime nel campo sanitario. Circa le peci~lita mediche dilaganti, afferma ehe ciascuna dovrebbe essere studiata e controllala da apposito organo da istituirsi presso la Direzione generale di sanita, mentre dovrebbe dagl i jnteressati essere depositata una somma per 1'esecuzion e dei dovuti esami farmaceutici e chimici. Per la vendita delle specialita converrebbe rendere obbligatoria la preserizione mediea. Il eomparaggio c rarissimo e, se scoperto, colpito. Passando al problema manicomiale, invoca una sollecita riforma della legislazion e vigente: il progelto eh e rimonta a circa sette anni or sono, deve suJ)ire un ulteriore riesame ,per la soluzione i11tegrale in armonia alle moderne necessita dell 'assistenza psichiatrica. Quanta alla condo tta residenziale, alle pensioni dei mecliei eondotti e alle mutue, afferma ehe il camerata on. Spinelli e incorso in alcune contraddizio11i ed .t1a offeso ingenero„alnente la classe ed ha av1Jto 11 torto di risalire da fatti locali a fatti generali. Nella condotta residenziale 10 stipendio compensa l 'obbligo della presenza; e stabilita una tariffa speci ale per g li abbie11 ti ; ecc. Fu ,p roprio il Governo Fascista a volerla, contrariamen.te a quanto. ha afferrr1ato 1'on. Spinel li, di cui ribatte altre asserzioni. .i\ccenna agli inconvenienti della sup;plenza a scavalco per le condotte mediehe. Circa le mutue rileva la convenienza di estendere 1'assicurazione obbligatoria. co ntro l a tubercolosi a tutle le forme di mala ttie. Le statistich e infatti dimostrano come questo sistema sia il piu adatto per la diminuzione della mortalita. Concludendo, riafferma tutta la nobilta dell 'opera eh e i medici condotti compiono in ogni fl)art e d 'Italia, veri, umili e silenziosi eroi del dovere, in pace e in g uerr a, ai qual i e gia andato clal Campidoglio l 'alto elogio del Duce. II sottosegretario all 'intern o on. ARPINATI ringra;;:ia 1'on. De Martino eh e h a fatto su questo bi1

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la11cio una relazione ampia, coscien ziosa, esauriente. L 'oratore si trova in gran parte eonsenziente col discorso generoso e appassionalo dell 'on. Mo·r elli. Dove dissen te e ill; quella parte del discor so dell 'on. Morelli nella quale questi si studia di dimostrare i vantaggi ehe deriverebbero alla classe medica qualora fosse vietata la cosl detta su.p pJenza a scavalco. L 'or atore ha 1'impressione eh e questo modo di ragionare possa indurre a considerare la condotta a servizio del medico disoceupato e a riguardare il medico non come un missionario, ma come un professionista comune. Altro ,p unto di dissenso e la dove il Morelli domancla ehe per la vendita delle specialita sia resa obbligatoria la ricett a. Egli sa ~he per quelle cont en enti stupefacenti o veleni l 'ob·b ligo della rieetta esiste gia ed e fatto rigorosamente osservare. Per tutti gli altri casi un simile obbligo recherebbe un 'evidente molestia ed una spesa ingiustificata al pubblico, eh e n on potrehbe piu aequistare prodotti, sia pure di u SQ piu comune, senza pagare un onorario al m edico. Non pare all 'oratore eh e tutto cio possa confe· rire prestigio ad una eategoria eh e deve restare al Li ssima n ella nostra estimazione. Circa il rilievo dell 'on. S,pir1elli eh e la spesa sopportata dai comuni per i ined ici condotti e sproporzionata alla loro effettiva prestazione, pur compiacendosi dello zelo con cui il camerata Spinelli difende l 'inter esse del su o co•m une, ritiene ehe lo stesso onorevole Spinelli debba essere convin to eh e i mediei sono m olto migliori di come egli 1i h a descritti. La grande maggioranza dei medici condolti invero e perfettamente consa.pevole dei propri doveri, e si ispira ad un elevato sen so morale e alla massima probi La. Essi hanno fatto disinteressatamente molto spesso pi\1 di quanto costit uisee il loro dovere e non di r ado hanno dato all 'opera 1oro un vero carattere di carita cristiana. Per cio poterono essere definiti dal Duce ,preziosi coll abor atori dell 'epoea del FascJ.smo per l 'elevazione del Mpolo italiano . Quanta ai rimedi suggeriti dall 'on . Spin elli, afferma eh e l 'enorme maggioranza dei comuni non sarebbe in grado di impostare le sornme necessa ri~ per le condotte piene da lui vagheggiate. ·Ne e vero eh e la condot ta piena eliminerebbe gli inconvenienti larnentati , perche il medico ehe sia privo di dignita, trovera sempre il modo di curar e il proprio tornaconto ,piu del]a salute dei malati . Neppure e esatto ehe il frequente invio di mal ati agli ospedali sia sempre in.dizio di scarsa di.ligenza dei medici, poiche esso dipende dalla convenienza di allontanare i malati da un ambiente inadatto e malsano. Tanto cio e vero eh e il camerata onorevole Giardina h a lament ato proprio il contrario. Con questo, pero n on esclude la possib.ilita di tiljli interventi e rüor1ne, specialmente per la disciplina delle mu tue eh e, organizzate con criteri 1erritoriali, potrebbero portare ad una soluzione


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« IL POLICLINICO »

felice tenendo conto delle esigenze dei servizi e delle necessita della popolazione. E la direzione di sanita 11:el compilare il testo ur1ico delle leggi sanitarie terra nel massimo conto le soluzioni prospettate i11 questa importunte diseu ssione. Si unisce al camerata on. Giardina nell 'elogio fatto all'Opera nazionale materniia e infanzia e i1ella richiesta di un aumento di dotazione di tale Opera, cio ehe anch 'egli riliene possibile 111ediante u11a maggiQr partecipazione ai p,r oventi della imposta sui celibi. Non erede invece opportuna un,a imJ>osta sui 1natrimo,ni infecondi, perche anzi spesso si colpirebbe in Lal 1nodo l 'infelicita anziehe una deviazione rr1orale. Assicura poi ehe il disciplinamento della fabb1icazione e oommercio delle specialita medieinali sa ra tale da assicurare buoni prodotti a prezzi giusti. Circa l 'assistenza osipedaliera manicomiale, dichiara ehe la Commissione per la compilazione del nuovo testo unico presto avra terminato i suoi l avo,r i. Le condizioni sanitarie del Regno presentano u11 quadro pienamente soddisfaeente; e l 'incren1e:nto demografico e tale da dimostrare la fondamentale sanita del popolo italiano. La loit ta contro le malattie sociali e uno degli obbiettivi fondamentali del Governo Faseista, specialmente per quanto riguarda la tubercolosi; segnala a questo proposito l 'opera dei Consorzi proinciali coadiuvati <lalle provincie, dai comuni e d all a Cassa nazionale per le assicurazioni soeiali. Si lratta di u~a vasta e complessa azione, ehe si manifesta attraverso opere di bonifica, demo] izio11:e di quartieri malsani, costruzione di case e strade, diffusione di norme igieniche. Essa si svolge intensarne11:te, secondo i criteri cleltati dal Duce fin dal memorabile discorso del1'Ascensione. Attivis,sima e la Iotta contro 1a malaria, ad o,nt.a d ella recrudescenza manifestatasi in alcune zone durante g1i ultimi anni, a ca11sa dei vasti agglomeramenti di operai nelle terre in corso di bonifica. A questi lavoratori, . ehe spesso cado~o vittime del dovere, veri pionieri di civilta, invia un sa1uto, &icuro di interpretare il sentimento dell 'asse1nblea. Anche contro il cancro intensa e la lotta, come pure contro il gozzismo. Circa l 'attribuzione alle p,r ovineie delle funzioni ora affidate ai Consorzi antitubercolari, il Ministero cerchera di evitare ehe in tali servizi si verifichino dannose interferenze. Circa i mentecatti innocui no,n crede ehe essi possano essere considerati, co,m e vorreb,b e l 'onorevolP Marghinotti, inabili al lavoro ed essere percio posti a carico de~ comuni. E preferibile ehe tali ciementi siano, come ora , ricoverati in re,parti spcciali nei manicomi ove spesso vengono a.d ibiti a l avori utili. 1

[ANNO XXXIX, NuM. 17]

Circa l 'assistenza dei figli illegittimi- riconosciuti dalla sola madre, per eui l 'on. Marghinotti vorrebbe ehe tutte le provincie fossero sollevate di questo earico <lall 'Opera nazionale maternita e infn11zia, osserva ehe la legge fa obbligo all 'Opera nazionale di i~tegrare l~ deficenze dell 'assistenza provincial~, non di sostituirsi ad essa. La beneficenza presenta un dato particolarmente confo·rta11:te : negli ultimi nove anni il patrimonio dei poveri si e accresciuto di un miliardo. Questa cifra si s.piega con due ragioni: prima di tutto con la fiducia ehe il po1p olo italiano ha nel regi1D:e, fiducia ehe ha avuto una luminosa riconferma i~ questi giorni, in oc-casione del Prestito coperto quattro Nolte in un sol giorno; si spiega. in secondo luogo, coi sever.i criteri di probita segnati dal Duce per la gestione delle ope:re pie, ehe non deve in nessu11: caso tradire quella ehe fu la volonta dei testatori. I vari capito1i del bilancio sono poi stati approvati.

Sul p rocesso verbale ha preso la parola l 'on. SPrNELr.1, per chiarire di non aver inteso assolutamente di dimi11uire, nel suo discorso in sede di discussioin e del bilancio dell 'Interno, i meriti dei medici condotti. 1

CONCORSI. Posn vAoANTI._ BAGNI DI CASCI\NA (Pisa). - Scad. 30 mag., ore 18; L. 9500 oltre L. 4000 trasp.; eta lim. 35 a. BENEVENTo. R. Prefettura. - Posto di Ufficiale Sanitario. Stipendio L. 16.000 piu quattro aumenti quadriennali del decimo. Eta non superiore ai 45 anni dalla data di pubblicazione del bando (29 marzo c. a.) salvo le eccezioni di le·g ge. Divieto del libeTo esercizio professionale. Docu1nenti di rito. Tassa L. 50. Scade1i:za del termine utile pe r la presentazione dei titoli alla R. Prefel tura di Benevento: ore dicianove del 29 giugno. BnuNrco (Bolzano). - Scad. 30 apr. ;. capoluo,g o e fraz. Stegono; L. 6800 oltre L. 2000 abitaz., c. -v., 4 quinque11ni dec.; deduz. 12 %; eta lim. 40 a.; tassa L. 50,10. · Bu Lz1 (Sassari). - Scad. 30 apr.; L. 9240 oltre L. 704 uff. san., L. 440 ambulat.; 4 sessenni dec.; eta lim. 45 a. BlJSTO Ans1z10 (T'are.se). -- ~er titoli; stipendio L. 8000 decurtabile del 12 %, con cinque aumenti quadriennali del decimo; L. 3 per ogni pover~ in pii1 dei mille; limite eta anni 40, salvo eccez1ot11 di legge. Sco.denza 21 maggio. CAl\IIAIORE (Lucca). - Scad. 90 giorni dall'8 apr.; 1a co11d.; ab. 5000 circa; L. 8000 e 5 quadrienni dec., oltre quota mobile L. 840 per i coniugati; ded·uz. 12 %; addizionale L. 4 ollre i 600 pov.; eta lirrt. 40 a.; tassa L. 50,10; doc. non anter. a11'8 apr. CAl\IPOFORl\-Iro (Udine.) . - A tutto il 30 giu.; rivolgersi Segreteria. CAREGGINE (Lucca). - Scad. 30 giu.; L. 10.000 oltre L. 3000 caYalc., L. 00 ar1n. farm. , lorde 12 <}~; tassa L. 50.


t·.i\N~o

XXXIX, NuM. 17]

SEZ IOi\'E

PRATICA

671

CASTEI.r.uccro (Mantova) . - A tutlo il 15 mag.; capoluogo; eta lim . 35 a. all '8 apr.; tassa L. 50; stip. L. 9000 e 5 quadrien11i dec., oltre L. 3500 trasp., L. 500 ambulat., L. 900' uff. san., c.-v.; deduz. 12 %; doc. a 3 mesi. CoDIGORo (Ferrar a) . - Scad. 15 mag.; 3a. cond.; L. 11.500 oltre L. 3000 assegno complement. rivcdibile, L. 920 c .-v. pei coniugati, L. 200 per i celibi, 5 quadrienni dec.; rilenute di legge; eta lim . 40 a.; tassa L. 50, 10. DovADoLA (Forll ) . - A tutto 10 maggio; 2° reparto; ab. 2500 c.; L. 11.000 e 10 bien.n i ventes. , oltre L. 3000 trasp., c. -v., L. 1000 serv. Ospedale Zauli, L. 800 se uff. san.; tassa L. 50 10; doc. a 8 mesi dal 10 apr. FIUME. Conso r zio Pr ov. Antituber colare. - l\iledico direttore del consorzio e del dispensario .p rov .. due medici direttori di Sezioni; scad. 31 inag. Rivolgersi segreteria (Palazzo del Governo). JAcuRso (Catanzaro). - Scad. 30 apr. ; L. 7500; ritenute di legge; eta lim. 40 a.; tassa L. 50. MEzZANI (Parma) . - Scad. 31 mag.; L. 10.000 e 5 <ruadrienni dec. , oltre L. 4000 trasp. , L. 750 uff. san., c.-v. , L. 300 ambulat.; riduz. 12 %; eta lim. 40 a.; tassa L. 50. ~IonEs co (A scoli Pie. ) . Scad. 3 mag.; L. 7920 e !5 quadrienni dec., oltre L. 440 indenn. laure·a, L. 880 indenn . forese, L. 327 ,30 arm. farm. , L . 440 uff. san. , gia depurati 12 %; eta lim . 40 a.; tassa L. 50. NuoRo. .4.mministrnzi on e Provinc iale. Assistenta ·della Sezione Medico-Micrografica dei Laboratori Provinciali di !giene e Profilassi. Stipendio L. 12.000; indennita di servizio attivo L. 2000, soggetti al1e riduzioni ed alle ritenute di legge. Termine per la presentazione d ell e doma nde e dei docrimenti ore diciotto del 10 giugno. Per schiarimenti rivolgersi alla Segre leria Provinciale di Nuoro. ÜSTRIGNO (Trento) . - Scad. 4 n1ag. ; ab. 2812 in 3 frazioni, compresa Ospedaletto (con1. di Grigno); L. 8500 e 4 quadrienni dec., oltre L. 3600 cavalc. e via; riduz. 12 %; eta lin1 . 35 a.; tassa L. 50,10. PRATO ALW STELVIO (B olzario) . - Al 30 apr.; L. 7480 e 5 quadrienni d ec. , ol tre L. 1232 alloggio . L. 748 uff. sa~., L. 1128 ambuJat.; deduz . 12%. PAROLISE (A ve llino). - Scad. 8 n1ag·. ; J_,. 6000 o1tre L. 600 se uff. san.; eta 1in1. 50 a. PEnuGr.\. Amministrazio n e Provi n cial e. AssiRten te per Ja Sezione Chi1nica del Laboratorio provinciaJe di igiene e profilassi. Per titoli ed esami. Al posto e annesso lo stipendio annuo lordo di L. 10.000, aumentahili a I .. 15.000 per 5 quadrien11i di 1/10 e la indennita di -attivita di servizio di annue L. 2800 lorde. Saranno corrisposte le inde11nita di caro-viveri come e fin quando ne godranno gli impiegati della Provincia. Tutti gli assegni sono ridotti del 12 %. Scadenza ore 18 del 31 maggio 1932. Per cl1iarimenti e per ave-re l 'avviso integrale del co11cor so, rivolgersi alla Segreteria (ienerale della Provincia. PLEsro (C:uneo) . - Scad. 30 apr. ; L. 9000 oltre L. 500 ambulat. PoNTEL<JNGO (Padova) . -· Scad. 30 apr.; L. 8500 e addizionale L. 5 sui 1000 pov., trasp. L. 3000, ambulat. L. 600, se t1ff. san . L . 300; alloggio su corrispe1livo cli L. 1200; eta lim . 40 a.

PaovAGLIO n lsEo (Brescia_1 . - Scad. 15 giu. lire 9000 e 6 quadrienni dec., oltre I~. 3000 automob., L. 600 uff. san. , c.-v.; ricluz . 12 %; ab. 3182 di cui 300 iscritti. R-on1 GARGANico (Foggia) . - Scad. 30 apr .; lire 7920; eta Jim. 35 a. Rol\rA. Pio Isti tuto di S. Spirilo ed Ospedali Riuniti. - Scad. 31 mag. , ore 16; 3 primari di Istituto Radiologico ed Elettroterapico; eta lim . 45 a. all '11 apr.; tassa L. 50 al Tesoriere; esami e titoli; stip. L. 7800 e c. -v. RoJ\IA. R. Prefel tura. - Fino al 10 luglio e aperto u11 concorso, J>er titoli ed esa.111i, a quattro posti di ufficiale sanitario dei Co11sorzi di Frascati, Marino, Palestrina e del Ct0mu11e di Gaeta . I concorre11ti dovranno far pervenire alla R. Prefettura, 11el lermine predetto, la do1na11da corredata da tutti i doc umenli (nessuno escluso) indicati nel bando di co11:cor so pubhlicato nel Foglio An11t1nzi Legali della Provincia di Roma n. 28 del 6 aprile 1932 e potranno rivolgersi per informazio11i e ch iarime11ti alla Seg·reteria dell 'Ufficio del Medico Provinciale, piazza Foro Traiano 84. Rol\CA. Direzione Generale della Sanita Pubblica. - Co1i.corso a 24 posti di medico provinciale aggiunto di 2a classe nell 'Amministraz . della Sanita Pubb-l.; eta lim. 35 a.; prove scritte, pratiche ed orali; conoscenza di lingua francese, inglese o tedesica. Cbiedere bando. Scad. 90 giorni dal 9 aprile. S. ANGELO A SCALA (Avellino). - Scad. 15 mag.; L. 5280 gia ridotte 12 %; 5 quaclrienni dec.; eta lim . 40 a.; tassa L. 50,10. ZERBO (Pavia) . - Scad. 45 giorni dal 12 apr.; L . 10.000 e c.-v., decurtati d el 12 %; ab. 811 ; eta li1n. 40 a.; tassa L. 50; chiedere annunzio. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. 11 111agg. gener. tnedico gr. uff. dott. Vince11zo Perego e stato pro1nosso te11e11te ge11erale medico, a scelta.

La Com1nissione p er l 'asseg11an1e11to d ei premi ])iennali della « Fon clazione Pag·liani », istituita dall '« Associazione Nazionale f'ascista per l'Igiene » e presieduta dal p rof. Luigi Pagliani, co,n1posta dal prof. CanaJis per il Ministero d ell 'Itl· terno, dal jprof. Maggiora-Verga110 per la f!'acolta medica dell 'Universita di Torino, dal medico provincia1e comn1.. Sacchi, da11 'ufficiale sanit.ario e capo dell 'Ufficio di ig·ie11e di 'l'orino pro•f. Cramarossa, ha d estinato il prin10 pre1nio, consistente in tre assegni di lire 5000 ciascuno, al dott. Stefano Balp, docente d'igiene, gia 1nediw provinciale di l 'orino, J3er g arr10 e Novar a; a1 dott. Francesco Abba, do-cc11te d 'igiene, gia t1fficiale sanita~ rio di Torino; al dott. Raffaele Viva11le, docente d 'igiene, ufficiale sa11it1rio di Ve11ezia. 11 secondo premio di lire 2000 fu asseg11ato al dott. Del Bono, gia ufficial~ sani tario di Novara. Inoltre la Commissione ha concesso due diplo111i cli i11edaglia cl 'oro : l ' uno al dott. Alfonsq Bormans, libero docer1te, direttore del Laboratorio batteriologico del1'Ufficio d igiene di 1'orino; l 'al lro al dott. Edoardo Testera, capo diYi ione dello stesso Ufficio. Nel l~J24 ,p€r Ja J)rin1 a volta il pre mio fu conferito· a Bartolo111eo Gosio, direttore del Laboratorio batteriolog·ico della Direzione di Sanita. La seconda volta il pren1io fu deliberato al prof. Giuseppe Sa11giorgi, attltrllmente professore d igie11e all 'Univer sita di Bari. 1

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G72

NOTIZIE DIVERSE.

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~AKKa

« IL PaLICLJ N ICa n

La lotta contro la tubercolosi in Italia giudicata all'Estero. In u qa r elazia11e al Di1)arti111e11ta della Sanita Pubblicn cl el Brasile, r ccl atta da] datt. A. Fantes (cui si deve Ja scaperta del virus filfrabile della tubercalasi), in callaborazione del datt. I. Placida, e contenuto il seguente apprezzam ento: « Quell 'uomo di genio· ehe e Mussolini adotto in Italia; n ella sua .p olitica di previden za, nel campo delle assictlrazioni contro le m alat tie, un piano alqt1anto diverso da quella di altri Paesi, istituendo per primo un 'assicurazione obbligatoria contro la tubercoJosi , quale preparazione ed avvian'lento all 'assicurazione gen erale ·contro le malattie e allo seopo di con eentrare gli sforzi su questo fenomeno n1orboso eh e, nei rig uardi dell 'jnteresse pubblieo, domina su tutti g-Ii altri per la n atura, per l a preoccu~pante diffusione eh e ha raggiunto, p er la indiscutillile gravita e p er la neeessita di un 'organizzazia11e particalare , inte..§a a ridurre in proporzioni m eno allarman ti il trist e do1ninio di sofferenze ehe tale flagello sparge in seno alle famiglie, dimin11 endo l 'efficienza della razza ed accumulando ingentissin1i danni materiali e morali per la Nazione. <c Tale e anch e Ja nastra situazione. E poiche a noi p are eh e non si debba inventare nulla di nuovo dal momento eh e esis tono gia m odelli basati sull 'esp erienza anteriore, e il 1110dello di politica di previdenza italiano quello a cui dobbiam o av• • • v1e1narc1 >). La Casa del 1'1edico a Roma. 11 15 :tprile furono i11augl\rati a Rorn1a l a i1uova sede del Sindaeato Nazio11ale dei l\ledici e la Casa del Medieo. Alla i11a ugurazion~ so110 intervenuti l 'an. Bottai, ~1Iin is lro delle Corpor azioni, l 'on. Starace, Segretario del Partito, l 'o·n . Teruzzi, Capo di S. M. della l\fj lizia, l 'on . Di l\Iarzo, Sattasegretario al1'Educazione Nazionale, l 'on. Bodrero, Presidente della Confed erazione Nazionale prafessianisti ed artisti, il Prefett o di Ro1na, l 'Aceademi<:o d 'Italia De Blasi, i senatori Si111011etta, Pestalozza, Bastian elli ; gli on oTevali Perna, Cas tellino, Serono, il Segretario fedcrale dell '1Jrbe, 11 generale medico Biva, direttore generale della Sanita militare, il gen. medica della l\1arina Falsa, il ge~. medica della Milizia De Plato, il prof. Il vento , in r appresenta11za della Direciane generale della Sanita Pt1bblica, il praf. Pecori, direttore dell 'Ufficio d 'Igiene del Governa tor ato, il prof. F. Bacch etti, in rappresentanza della F. I. N. F. iPer la lotta contro 1a tubercolosi, tutti i direttori delle clinich e dellrt 1\. Universita qi Borna, i direttori_ e i primari degli Osp.edali riu11iti, moilti ufficiali del1'eser cito e una densa folla di altri medici . „La sede ampia e 1uminosa e stat a mostrala agli ospiti dal Segret aria del Sindacato on. prof. Morelli eh e h a illustrato le funziani di questa sede siridacale, ~he tende .sopratutto ad armonizzare la classe 1nediea n ell 'amhito delle finalita del Regime. Tutti h anno ammirato il de<:oro della sede e sperialmente i localj della hiblioteca, della sala delle riviste, della rivista « Le forze sanitarie », del Sindacato provin ciale e dell 'Ordine dei mediei . La nuovn sede e aperta a tut ti i medici d 'Italia e puo con siderarsi com e una loro seconda casa.

XXXIX,

NUl\f.

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Sezione laziale della Federazione contro la tuber„ colosi. II J 2 1narzo venne costituita a Roma la Sezione laziale della Federazione NazionaJe Fascista per la Lotta contro la Tubereolasi. La seduta ebbe luogo n el teatro dell 'Istituto Benito Mussolini a Porta Furha. II Consiglio direttivo Yenne cosi formato: ;presidente on. prof. Eugenio !\1orelli; vice..-presidente prof. Guido Mendes ; delegato regionale prof. Attilio Omodei-Zorini; fiduciari pravinciali: prof. Carlo Benedetti (Borna), dott. Vittorio Lamrna (Frosinan e), dott. Renato Merlani (Viterbo), dott. Nicola De Maria (Rieti). Il prof. Cesare Frugoni venne p roclamato presidente onoraria. Segul la benedizione del gagliardelto, dano gentile della sig.ra Pinetta Morelli. Pronunziarono pai elevat e parole la sig.ra Morelli e il prof. Mendes. 1

1

Accademia Lancisiana di Roma. L 'Aceademia Lancisiana di Roma ha tenuto una seduta amministrativa con l 'intervento di nurnerosi accademici e so·ci. II presidente, on. prof. Erma11no Fioretti, parlo del lavora co111,piuto dlrrant e il biennio 1930-1931, in ett~ndo in evidenza lo sviluppo crescente del1'Accademia, ehe tende ad agevolare la continuazione dello .studio e delle osservazioni ai giovani 1nedici, e ad al tivare un 'intima collaborazione fra questi e i loro Maestri. Affermo ehe 1'Accademia au1nentera ·sem•p re· piu i mezzi di studio con libri e giornali scientifici. 11 segr etario, prof. Alfrerlo D 'Avac.k , riassunse il lavoro scientifico1 eo1np-il1to e comunicb le risult anze amrqinistrative dcll 'Accademia, la di cui gestione biennale, chiusa il 1° novembre 1931-X, con un 11otevole avanzo cli cassa, ha oonsentita tlna decorosa sistemazione e addobbo dei nuavi locali. Tanto il p re idente, quanto il segretario ebbero parole di Yiva riconoscenza per il presidente degli Oapedali Riuniti di Roma, gr. uff. Cotta, ehe ha sempre dima ~trato il massimo interessamento per 1'istituiione . L 'opera del Direttorio, sintetizzata nelle due relazioni del presidente e del segretario, fu molto applaudita; e l 'accademico prof. Baglioni, cui si assacio anch e l 'aoecademico praf. Bastianelli Baffaele interpretando gli unanimi ap plausi co1ne m Dnifestazione certa del pensiero dell 'assemblea, propase, ~· qll esta all 'unanin1ita approrvo, la ricornfe1·m a in carica d ~l Direltorio, sotto la presidenza clell 'an. 1)r of. Ermanno Fioretti. 1

1

Associazione Medica Britannica. Terra il co11gresso ai1nuale durante la tocza decacle di luglio . Il 21 si terra un eonvegno di rappresenta11ti, per con1memarare il centenario di fo 1ndazio1~e del sodalizia. Il 24 si svolgera un pellegrinaggio a \7\1orcester, ove sara scoperto un monun1ento al fondatore, Charles Hastings. Il 26 avra luo·go la conferonza inaugurale det nuovo presidente, Lord Da"''SO~ of Penn, ehe succede al do·t t. W . G. Willonghby. I lavori scientifici })renderanno i giarni 27-29. II 28 si terra un banchetto com.m emorativo del centenario. 1

''Le voci latine,, II prof. Leon Bernard ha annunziato una conferen.za, presso l '« {Jnione lVIedica Latina », sul t ema : cc Cio ehe la medicina deve all 'Italia » .


.'.1\~NO XX~IX ,

Tl.Tl\ [.

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SEZIONE PRATICA

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(Jt1es:a co11iere11za Ja parte di un ciclo deslinato ad illustrare i contributi recati alla 1I1edicina dalle„ varie Nazio11i latine. Cosi il prof. Forgue ha gia tenuto una interessante conferenza su cc La 1nedicina spagnola: sua storia e sua evoluzione »; il prof. Bord et ,parlera s\11 Belgio; il prof. Lepine sull'Uruguay; il dott. Daniel sulla Romania; il prof. Ern. Sergenl sul Canada; il prof. Roule sulla ])iolo,g ia clei inari latin.i. ~ella

stampa n1edica.

Ha iniziato 1e pubblicazior1i la (( Riyisla ItaJiana di P „icoanalisi », diretta dal prof. E. Wei s, eclita da A. Stock (piazza Cavour 19, Ro111a) ; e organo della Socie ta Psicoa11alitica Italiana; l 'abbonamento annuo in1porta L. 30. Auguri.

dato nolizia di u11a st1a co11fere11za), il dott. R. Cnn1el li ed altri. I11for111azio11i posso110 attinger si presso i ·cc E11te Nazio11ale Risi », via <lei. Bossi 3, Mila110 (101).

Per il disarmo chimico e batteriologico. II piano del Gover110 italiano per il disarmo, nel les to clel m e111oriale presentalo alla Societa d elle N3zio11i, conte111pla a111piamen:te le armi chimicl1e e hatteriologiche, con lo scopo di elimi11arJe in moclo totalitario.

Per la denuncia delle deforinita e delle lesioni in· validanti. 11 Capo del Governo ha prese1~tato al Senato un

Presso 1·1s til uto d 'Igie~e della R. UniYersita di Padova, direlto dal prof. Oddo Casagrandi, si terranno i seguen li cor si per medici: 1° di preparazione alla carriera di medico di bordo, dal 1° maggio a1 30 giugno (la seconda parte del corso si svolgera a Venezia), tasse L. 566,30; 2° complen1entare d 'igiene pratica per aspiranti ufficiali sanitari, ~al 15 maggio al 14 luglio, tassa L. 500,50; 3° un breve corso di cultura in malariolo,g ia, dal1'l al 30 giugno (inlegrato dall '0pera dell 'Istituto autonomo J>er la lotta contro la inalaria nelle tre ' ' enezie) . Rivolgersi alla segreteria universitaria.

disegno di legge per l 'obbJigo dell a de11unzia delle nascile di infanti deformi, n onch e dei casi di lesioni ehe abbiano prodotto ir1abilita al lavoro, di carattere p ermanente. In base a tale progctlo e fat lo obbligo agli esercenti la professio11e di meclico-chirurgo e alle levatrici, ehe abbiano prestato assiste11za durante il parto, di denunciare al Podesta ed all 'Ufficiale sanitario la na scita di ogni infante deforme. I medici chirurgi, inoltre, har1110 1·obbligo di denunciare alle iiulorita indica le i casi di lesioni, da essi osservati, da cui sia cl eriva ta o possa derivare ur1a inabilit~ al lavoro, anche parziale, di car ntt ere pern1anente . I conlr avventori sono puniti con l 'a1nmenda da L. 100 a I,. 500.

Corsi accelerati per medici condotti a Roma.

Negli Ospedali di Roma.

L '<lnnunzialo corso di puericoltura si svolgera dal 2 al 31 maggio, sotto la direzione del prol. F. Valagussa. Il corso di tisiologia e in via di svolgiinen:to. Il corso di malariologi1l e l e conferenze sul cancro, dato l 'esiguo numero degli iscrilti no~ avranno piu luogo.

II gr. uff. dott. A<lolfo Co lla, preside11te dell 'Am1ninistrazione del Pio Is litu Lo di S. Spirito e Ospedali Riuniti di Roma, h a r assegnato l e dimissioni dall 'alta carica per motivi di salute. l~gli ha fatto 11o tevol1ne11 Le progredire i servizi di assis tenza sanitaria n ella citta, la quale deve a lui il grandioso ospedale del Littorio nonche i nuovi r eparti dell 'Ospedale di . Spirito. Per le sue qualila, egli si e acquistata una larga estimazio11e nell 'an1biente osped al iero e nell 'intera fa1niglia sanitaria cittadin a. A ll1i va un memore ed augurale saluto1. In sua vece, e s tato no111inato il gr. uff. dott. Giuseppe Spano, prefetto clel Regno.

Corsi complementari e di perfezionamento a Padova.

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Una conterenza scientiftca. II dott. Maurizio Tusseau, presidente dell 'Associazione internazio11ale per le ricerche sperime11tali di chirurrria, ha tenuto n~l Policlinico UmlJerto I di Ro~a una conferenza sulle applicazioni del cc novozono », gas ehe rappresenta un nuovo stato allotro1pico dell 'ossigeno; ne ha fatto valere l 'efficacia curativa e ne ha dato la din1os trazio11e, su alcuni l)azienti.

Propaganda antitobercolare in Italia. La mobilitazio11e civile contro la tubercolosi e stata avviala n ei piu importanti cenlri urbani da alte p er sonalita. re daren10 ulteriori notizie; ma non possiamo esimerci dal segnalare l a magnifica co11feren za tenuta <lall 'on. prof. Eugenio ~Iorelli a Milano ; quella ten:uta dal sen. prof. Giovan11i Pnscale a apoli; ecc. 11 prof. Dddo Casagrancli ha iniziato a Padova una serie di conferenze di propaganda antitubercolare. II prof. Rocco Jemma ha tenuto a Napoli una conferenza di propaganda antitubercolare agli insegnanti delle scuole elementari.

1 medici italiani per il riso. La campag na per la valorizzazione del riso, diretta ad attivarne il r.onsumo, ha avuto vari campioni nella classe 1nedica; segnaliamo i .p ro ff. L . Devolo e 1~ . ~fichPli, il <lott . G. Perilli (abbiamo

Elargizioni e legati. Nel trigesirno dalla n1orle del suo co1npia11to consorte sen. Ettore Bocconi, donna Javotte Bocconi ~Ianca di Villahermosa ha destinato, a ricorclo di lui, cinque milioni di lire, di cui uno per co~tituire d11e borse di studio intitolate al nome di Ettore ßocconi le quali, a cura della Reale Accaclen1ia dei Lince i, sara11110 attribuite, l ' una ad italia11i, l 'altr~ ad italiani o stranieri, per ricerche ~cien tificbe rli carattere 1nedico.

Il bil.ancio dei servizi sanitari nel Giappone. Nel Giappo11e sono stati riclotti, .p el 1932, i bilanci di tutti i 1\tlinisteri. 1Si e fal La eccezione solo per i ser vizi della sanita pub,b lica, considerati d 'import<:u1za fo11dame·n lale per la Nazione e quindi irriducibili. Anzi, sono s tate fntte gen erose assegnazioni })er alcune attivita ed istituzioni; a~ esempio, si ~.ono s tanziati 170.000 yen per ingrandire due leprosari ; 5000 yen per il Congresso internazionale d 'ig ie11e; 10.000 yon p er campagne an li.parassitarie; ecc.


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« IL POLICLINICO >l

[ANNO XXXIX, Nu~t. li}

Istitnto radiologico a St. Louis.

11 prof. Friedrich Moritz.

E quasi ultimato il nuovo islituto radiologico della Scuola medica 'dell 'Universita Washington a St. Louis; l 'edifizio comptende 8 piani ed e costato 1.220.000 dollari, legati, allo scopo, dal sig. Edward Mallinkroft, col concorso del figlio , ehe ha lo stesso nome. All 'arredan1ento hanno contribuito vari enti e filantropi, in particolare Ia Fon·d azione Rockefeller: eh e h a elargito 750.000 dollari.

Ha celebrat.o il suo 70° compleanno: Egli ha insegnato a lungo medicina interna all 'Universitll di Colonia dopo essere passato per Monaco, Greifswald, Giess13n e Strasburgo. Ha ideato l'ortodiagrafia, ehe aholisce gli errori prospettici nella radiologia e ehe e stata il pl1nto di partenza di molte ricerche sulla diagnosi delle cardiopatie. Con Tabora ha posto in piena evidenza l 'importanza della determinazione della pressione venosa. Ha compiuto ,pregevoli studi sulla fisiologia degli esercizi fisici. Desto interesse una sua campagna contro gli ecce&si della spocializzazione medica.

Colonia di malati di mente nel Belgio. Questa colonia, sorta n el villaggio di Lierneux, eh e e Iontano da ogni centro abitato di qualch e importanza, conta ora 56_7 malati, di cui 267 allogati in famiglie private e 300 in 'l;ln asilo. n funzionamento ne e ottimo, come ha riferito alla << Societe d~ m,ed ecine 1nentale de Belgique », il dqtt. Massaut, in occasione di un recente congresso .

Chiusora di UD sanatorio negli Stn.ti UDiti. ~

stato chi11so, a Denver , lo « Agnes Memorial Sanatorium », istituito n el 1902 dal filantropo sen. Laurence L. Phipps, in m emoria della madre Agnese, allo scopo di ricoverare e curare i tubercolotici polmonari di classi medie. II sanatorio era capace di 150 posti; ma all'atto della chiusura i ricoverati er ano ridotti a 45 (in seguito alla istituzione di altri sanatori congeneri). 11 personale addetto comprendeva da 50 a 60 person e, di 1nodo eh e superava il numero dei ricoverati ! Il sanatorio er a costato circa 14 milioni di lire it. e risultava di 12 padiglioni. Non si ha intenzione di abbandonarlo, ma di d estinarlo· ad altri scopi eh e permettano di utilizzarlo meglio.

Fallimento di una mutua malattie in Spagna. II Ministero del lavoro della Spagna ha dichiar ato in liquidazione forzosa cc La Esperanza », societa di assicurazione contro le m alattie, con sede a Madrid (plaza del Progreso 16) e, di consegu enza , lo sciogli1nento di essa; ha ordinato ehe, per l 'intervento d ello Stato, si proceda all'immediato seqt1estro di tutti i docun1enti dell 'Ente ed all 'attuazione delle norme procedurali stimate idon ee ad e~pletare 1a liquidazione.

lncendio di UD ospedale. E stalo COD1;pletamente distrutto dal fuoco , a Unio,n (Carolina meridionale), un 0 spedale per i negri, il C( Majority Hospital ». Si e subito provveduto alla raccolta di fondi per la ricostruzione, au spice un giornale lo<:ale. 1

Onoranze al prof. A.raoz A.lfaro. La Societ.a di pediatria dell 'Uruguay, ad iniziativa del suo fondator~ e socio onorario fPrOf. Luis Morquio , ha tenuto una seduta solenne per rendere omaggio al pediatra ar gentino prof. Gregorio Araoz Alfaro, in occasione d el ritiro dall 'insegnamento per limiti d 'eta. Pronunzio un 'allocuzione il dott. Julio A. Brau za, presidente della Societa; poi il prof. Morquio illustro le benemei.-enze d el suo illustre collega. II prof. Araoz Alfaro, dopo nver ringraziato, tenne una conferenza sul temn « La tubercolosi infantil e ».

Viaggio di studi medici. E s tato organizzato un viaggio per medici italiani a Parigi e Londra, ·d al 5 al 13 maggio. I medici saranno guidati da un cqllega degli Ospedali cH Ro1na, visiteranno l 'Istit11to del Radio, l 'Istiluto del Cancro e. l 'Istituto Pasteur a Parigi, 1:Istituto Ross (malattie tr0ipicali), l 'Istituto del Cancro e J ·'Ospedale S. 'fhomas a Londra, oltre a com·pier~ una visita turistica de1le due metropoli. 11 prezzo di tale viaggio e di L. 1350 comprensivo di alberglLi, escursioni, ecc. Per programmi e prenotazioni indirizzarsi all >« Ameritalia S. A. 1. », Roma, Largo Tritone 161, come pure agli uffici della stessa Societa in Milano , Genova , ' Tenezia, Firenze e ·Napoli. Le iscrizioni si chiuifono il 28 aprile.

Sciopero di medici. Nell 'ospedale israelita di Budapest 70 medici assistenti e gio·v ani interni addetti agli ambulatori h anno dichiarato lo sciopero, perche l 'amminis l r azione OSipe<laliera ricusava di accogliere la loro richiesta di on,orario. L 'amministrazione ha dichiarato di riconoscere legittima la richiesta ma di trovarsi 11ell 'assoluta impossibilita di accordare qua1 siasi onorario, anche modeslo, data la situazione odiern a dell 'ospedale; d 'al tronde, nel bando di concor so era nettamente precisato ehe il servizio sarebbe sitato gratuito. Gli ambulatori hanno, dunque, quasi cessato di funzionare.

Intossicazione letale da acqua radioattiva. Un grande i11dustriale americano, Eben M. Byers, e rt1ortQ vittima di un 'acqua mi11erale artificiale resa radioattiva, d ella quale .p rendeva due botti· glie al giorno da un paio d 'anni. Quest'acqua, ehe il fabbricante procJai:n:ava una panacea, seco1n do una perizi:i contiene tracce apprezzabili di radiu1n. La n atura dell 'intossicazione venne riconosciuta dal dott. Steiner, il quale aveva gia avuto in esame gli operai di una fabbrica di orologi a quadrante r adifero . Erano presenti lesioni gravi delJe ossa, d elle gengive, ecc. Non si e potuto piu fermare il decorso della malattia. E stata aperta un'inchiesta giudiziaria per accertare le respon· sabilita.

Pubblicazioni falsillcate. II· pro.f. Maraü.6n, della Facolta medica di Madrid, ha presentato denunzia all 'autorita giudiziaria contro t1n 'agenzia libraria ehe mette in vendita dei libri di cui egli figl1ra l 'autore„ mentre non 10 e. Recano i titoli: « L 'educazione sessuale », « Liberta sessu ale della donna », « Iniziazione alla vita .~ essuaJe (ig iene segreta del matrimonio) » ecc.


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SEZIONE PRATICA

!ANNO XXXIX, NuM. 17]

Bordeau x Chir urg., gen. -

BA88EGN..l DEJJ,A STAMPA. MEDICA.. J. C. MoNTANARO. Mor bo di 0 1ppenheirr1 . - R. RonRiGuEz V1LLEGAS. La chirurg·ia clel diabetico. Wien. Kliri . Woch„ 5 feb. - WEIBEL. La ginecologia e le oonosce:Qze ausiliarie. STRAUSKY. La p sichiatria n ell a pratica gen erale. Gazz. d . Osp. e d . Clin.. , 24 gen. - G. STliADIOTTI. Semiotica della sinfisi pericardica. Anales fi'ac. de 1"\lled ., l\il ontevideo. D . PRAT. Occlusione e ostruzione intestinali. - J . Nix Y SILVA e al. Febbre ondulante d 'orig. bovina n el1'üruguay. -- E. BozzoLo. La microglia. Lancet , 30 gen. - J . J. !\1. SHAW. Eziologia del carcinoma . c. c~ UNGLEY. Alimentazione con cervello n ella degen eraz. d el midollo spin . .4nn. l tal. di Chir. , 31 gen. - R. ALESSANDRI. Emostasi e p iomhaggio in chirurgia cer ebr al e. D. TADDEI. !::)inrlrorne p seudo-colecistica in donne con affezio n.i d ei ge1ti tali. R evue de Chir., d ie. -- C. CLAVELIN e J . NAULLEAU. Artriti infettive subacute dell 'anca n ell 'adulto. - J . BARANGER. Il bist ori elettrico. R ev. Espan. de Med. y Chir., gen. - F. GoNZALEz DEL.EITo. Caratterologia degli epilettici. J . M. DE BAnCE1'lA VEnou. II pane dal ,punto di vista m edico. J ourn . A . M. A ., 16 gen. - R. C. REED e al . Carbarson e. - 0. B. 11..T GENT. Le ulcere corneali . Deut. 1\tfed. Woch „ 29 gen. - RössLE. Influen za r eciproca delle m alattie. - RAu. Trattam . del diabe te infan t . Brit. Med. J ourn ., RO gen . - H . WADE. Significato dell 'e1naturia. ·- R. R. ARMSTRONG. Accertamento im1nedia to d ei tipi di pneumococcbi. Semana Mcd., 14 g·en . -

1

E. 'NloN1z e al. Epilessia jaok so11iana nei tumori del lobo front. A. CHAUV~ET . .ß , 1iscerazioni post -operatorie. A.nn. de M ed „ gen. - Numero di n eurologia. Gaz. d . Osp. e d . Clin ., 31 gen. - R. PAoLucci . Diagn. precoce del ~~ancro dello st om. Miner va M ed . , 4 feb. F. GALDr. Genes.i ed evoluz. dell 'orientam. clinico moderno . Journ . d. Prat., 6 feb. - F. TERRIEN. !rite e diabete. Paris 'lvl ed. , 6 feb . -- Numer o di r adiolo·g ia. Riv . San. Sicil., 16 gen. L. A"NTOGNEl"l'I. II r ene n ell a regolaz. clell 'equilibrio chimico d el sangue. Sa11,g , 2. - W. B ENSJ S e A. GourrAs. Anemia g r avidica g rave guari ta col m et. di Whiru>l e. J . V. GRorr. Diag nosi di diabete. - L . LENZI e ~loNGELJ,r. Stato asfi t tico . M edi z. Welt, 6 feb . H. GERBIS . Pericoli di avvelen am . n ell a vita · quotidiana. - H . ScLECHT e P HEss. Trattam . interno delle ipertireosi. Med. Klinik, 5 feb. - W. HENCK e J . VoNKENNEL. _,.\ nroterapia dell a lue. R ev. d e Cir. de Barcel. , nov. E. LLUESMA URANGA. La costituz. n eurovegetativa nel pro·n ostico chir11rgioo. - J. ERi'"llETA RASPALL. L 'ossificaz. traumatica interna del femore o affezione di Pellegrini. Riv . rli Patol. nerv. e n1ent., nov .-die. - Alterazion e del lenu e e d el fegato n ell e sindromi amenziali . A. VA.~ BRA UNMÜHL. Morfogenesi delle placch e senili . - C. UGURGIERI. Meningite tbc. subacuta e cronica dell 'adulto. Riv . di Pat. e Cl. 11. Tu ber c. , 31 gen. - A. Ül\10DEI Zoru Nr. Infiltrati tbc. precoci . M . MonELLI. 'fbc. del pancreas.

lndice alfabetico per materie. Ac11e vulgari s: vaccinot erapia . . . . . Pag . 655 Arsen obenzoli in dosi fortissi1ne. ravvi.'\lassia acuta d ·orig i11e i11alari<;a . . . . Bibliogr aJia . . . . . . . . . . . . . . . <.:;a nc ro: sierod iagnosi ; renzione di Bo. . . . . . . . . . . · · · · · t elho Chirt1rgia : comunicazior1i varie . . Di tleri te : epid emia . . . . . . . . . . . Diuresi d a ingestion e di acqu a . . · Eczema . . . . . . . . . . . · · · Faringe: diagn . radiolog. delle affezioni Fecondazione artificiale . . . . . . . . . Fistole tuber colari : liquido m odifica lor e

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}) }) )) )) )) )) )) ))

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Giurisprudenza sanitaria: qu esili . . .

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I ttero l et ale '' ex emotione n . . . . . . Kala-azar n ell 'adulto . . . . . . . . . . Laboratori prov. d ' igi en e e profilassi:

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cinate

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l.011.corsi . . . . . . . . . . . . .

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Laringe: corpo estraneo . . . . . . . Malaria: profilassi individual e . . . Mielosi aplastica . . . . . . . . . . . . . Milza : tubercolosi . . . . . . . . . Morbo di Ba sedo~1 : l egatura arteriosa Nervi: trapianto alla ~ageotte . . . .

. . . . .

Nevr algia essenziale del trigen1ino : trattamento arsenobenzolico . . . . . . . Pag . 662 Ozena: trattam . cbirurgico . . . . . . )) 658 Parotite epidemica : complicanze . . . . )) 663 Prurito . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 656 Ra ffreddore: profilassi . . . . . . . . . )) 664 Rene ed infezione renale . : enervazione . ematogena . . . . . . . . . . . . . . )) 664. )) 664 Reni: funzionalita nei lattanti sani . . Riflessi di di f esa . . . . . . . . . . . . )) 650 Servi zi igienico-sanitari alla Camera dei D eputati . . . . . . . . . . . . . • . .

Setticemia colibaciJl are a forma tifoide, con roseol a addominale . . . . . . . Splenografia e splenometria . . . . . . Sto1naco: polipi . . . . . . . . . . . . . 'fetano : terapia avertinica . . . . . . . Tqnsille n ell 'origine di alcune infezioni Tubercolosi: comunicazioni varie . . . Tuber co1osi polmonar e: trattam. chi. r urg1co . . . . . · · · · · · · · · · 'fubercolosi: specificita delle cutirea-

))

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)) 664 )) 651 )) . 657 )) 664 )) 663 )) 659' ))

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. • • • • • • • • • • • • • • • ·

))

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Vie pancreatiche e biliari : occlusioni di origine duodenale . . . . . . . . . . .

))

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ZlOill

Diritti di proprieta riservatl. - Non ~ consentita Za 'ristampa di Zavori pubblicati nel Policl inico se non in 1eouito ad autorizzazione scritta dalla redazione. B1 vietata Za pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte .

A, Pozz1, resp.

C. FRuGoNr, Red. capo.

Rom a - Stab. Tipo-Lit.. Arm ani di M. Cotll'rier.


676

« lL POLICLINICO »

[ANNO XXXIX '

~ U~{.

17]

_... Reoentissime Monografie del/a nostra Casa Editrioe :

Prof. ATTILIO OMODEI-ZORINI

A1u ro

NELL' ISTITUTo <c B. MussoL1N1 » , CUNICA DELLA TuBERCOLOs1 B DELLE MAL.\TTIE DELL' APPARA"I;O RESPIRATORIO

LE MODALITA DI ORIGINE DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE SOiv1MARIO. - PREFAZIONE. - CAP. 1. Importanza dei vari ceppi di bacilli per la tubercolosi polmonare umana. Virus granulare (Mircoli-Much). Virus tub. filtrabile e suo valore patogenetico. Trasmissione Lransplaoontare e tubercolosi congenita da u . v. - CAP. II. Vie e porte di enbrata della tubercolosi polmcmare primaria. Infezione bacillare congenita: sua frequenza e modalita . Infezione post-natale. Sorgenti e condizioni di contagio. Via inalatoria. Via aero-linfatica. Via digerente-linfatica. Latenza del bacillo di Koch. Vie di seoondaria importanza (tonsille, congiuntiva, orecchio medio, cute, organi genitali). - CAP. III. Stil valore del « terreno » per l 'origine della tubercolosi primaria. Eredodistrofia e predisposizione. Eredo-immunita. Fattori condizionali. - CAP. IV. Risposta del polmone alla infezione primaria (prime manifestazioni cliniche, morfologich e e immunitarie). Volume di p agine 92. Prezzo L. 1 2 , piu le spese poslali di ·spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 O, 2 5 in porto franco. 1

Prof. CARLO GAM c'1A

01RETT0RB oELLA

R.

GL1N1CA MED•CA oBLL'UN1VERsrr" DI

s1P.NA

LE MOOALITA 01 ORlfilNE E 01 EVOLUZIONE CLINICA OELLA TUBERCOLOSI POLMONARE J

SOMMAllIO. - 1. FORl\'IE DI SVILUPPO DELLA TUBERCOLOSI POL)IONARE NELL 'INFEZCONE PRIMARIA. II. LE PRil'vIE LESIONI POLMONARI POST-PRJMARIE. Reinfezicme e superinfezione dal punto di vista clinico. III. LE MANIFESTAzroNr CLINICHE Pos1·-Pnrl\1ARIE. Modalita della loro evoluzione: A) Tubercolosi apicale cronica circoscritta; B) Forme croniche circoscritte non apicali; C) Infiltrati polmonari tisiogeni (infiltrato precoce di Assm ann e Redeker): Clinica degli inflitrati tisioigeni; Fasi ulteriori di sviluppo; Origine e significato patologico; Significato clinico; D) Altre modalita di evoluzione cronica progres-siva. - IV. IL DECORSO A F'ASI DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE CRONICA. Modalita della diffusione intrapoJ monare e sua di&tribuZtione. Genesi della tisi. - V. FORME ILARI E PARAILARI. - V. FORME EMATOGENE ACUTE E CRONICIIE. - ' ' II. LE PRINCIPALI FIGURE NOSOLOGICHE NELL EVOLUZIONE DELLA TUBERCOLOSI POL· l\IONARE. - VIII. 1 PROCESSI PLEURICI NEL CORSO DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE. -. IX. MODALITA E FORME ·CLINICBE DI GUARIGIONE DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE. - X. CoNDIZIONI E FATTOl\I CHE JNFLUENZANO L EVO· L UZIONE DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE. Volume di pagine 164:. Prezzo L. 20, piu le spese p o· Lali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 7 ,5 0 in porto franco . 1

1

.·Dott VIRGINIO DE BERNARDINIS

T.

CoL.

MED1co,

PREsso LA D 1Rsz10NB G ENERALE 01 SANITA MILrrARE

RAPPORT! FRA MAL A RIA E TUBERCOLOSI :INDICE: Premessa. - CAP. 1. Consensi e dissensi sul vario in Lerferire delle due infezioni. - CAP. II. 1 dati st atistici n elle popolazioni e negli eserciti. - CAP. III. Sig-nilicative interferenze fra la malaria, la tubercolosi ed .altre malattie. - CAP. IV. Le ricerche finora eseguite nella coincidenza o nei rapporti delle due infezioni. - CAP. V. Nostre ricerche sui rapporti fra i dissesti ematologici e umorali indotti dalla malaria e dalla tubercolosi. - CAP. VI. La nostra casistica e i rapporti fra malaria e tubercolosi nella inerlicina legale militare. - CAP. VII . Alcuni punti rl ' in cidenza dei due morbi. La malarioter apia n ella tubercolosi polmonare. - Riepilogo e con clusio ni. - Bibliografia. Volu1ne oi pagine 144. Prezzo L . 1 8, piu le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 5, 5 0 in portp. franco .

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Teniamo disponibili ancora pochissime copie dell'interessantissimo volume :

I~A

T U BE R COLOSI

LEZIO~I E CONFERENZE DEL 1° CORSO DI TISIOLOGI .A. :ten11te sotto gli auspici della Direzione Generale di Sanita Militare nel Sanatorio Militare di Anzio, dai proff.: G. MEMMo; E. MARAGLIANo; V. AscoL1.; R. ALESSANDru; A. D10N1sr ; E. Moni;:r.1.r; A. Busr; D. DE CARL1; .S. R1cc1; R. C1Aun1; A. GEnM1No; F. BoccHEITI.

Raccolte e coordinat e d al Cap. Med. F. BOCCHETTI. Prefazione del Prof. Sen. E . MARAGLIANO. Questo co r so di tisiologiq e il piu import.ante di quanti finora n e sono stati fatti in Italia perche vi h anno co ntribuito i maestri fra i piu insigni delle varie Universita del Regno. In_ esso l'ar~uo tema d·e lla tubercolosi nei suoi vari p roblemi patogenetico, irnmunitario, clinico, biolog_ico, terapeU;tico, radiologico, profilattico, sociale e militare e stato ampiamente trattato con vasta dottrina e sopratutto, col pratico intendimento di m etterß · gli allievi in condizione di poter dirigere un reparto di acce~­ lamento diag nostico, un dispensario e di curare La tuberco losi. Questo volume ehe vienß .alla lu ce, 1~ un 1nomento di grand1e atlualita per la lotta contro la tub ercolosi indetta dal Governo Nazionale sara dz grande utilita p er tutti quei m edici ehe saranno le future maestranze della lotta stessa. Volume di p agg. xvi-344, nitidamente stampato, con impressa, sulla copertina, la fotografia di S. E.

il Capo del Governo, Benito Mussolini, fra i ricoverati del Sanatorio Militare. P.rezzo L . 6 0, piu le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 2 in porto franco. Per ottenere le suddette pubblicazioni inv iare Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI, Uffoio Succursa te d•citto, Rorna .


ANNO XXXIX

Roma, 2 Maggio 1932 . X

.Num. 18

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZION..& PRA.TICA.

REDATTORE CAPO : PROF. CESARE 'FRUGÖNI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e contributi : C. Ros.si: L'importanza della costituzione nelle Sindromi aesociate dell'ad·dome destro. Osservazioni cliniche : A. Ascarelli : Intorno a nn caso Ji ectasia aneuriematica dell'arteria polmonale. Epidemiologia : L. Verney : I cicli secolal'i della malaria e l'anofeliamo senza malaria . Questionl d 'attualita : A. Asooli : Il n1eto.d-0 s perimentale nella vaooinazione antitubercolare. Sunti e rassegne : PATOLOUIA GENERALE: P . E. Morhardt: L'influenza del freddo in patologia. - S1STEMA NERvoso: De Ma.rtel e Guillaume: Diagnoei dei tumori tempo.ra.Li. - De Martel, Guillaume e L&ßeery : La. diagnoei precoce dei tumori della regione frontale. - K. Wegecbeider : Alliliotrofie Slifiliti(}he. - E. Rubaltelli : Meningite baElila.re otogena asinitomatica.. RBNI E VIE URINARIE : A. Seili: La ref rattometria appli~ata allo studio della f unzione renale. BecherHamann e Doenecke : Sulla presenza di acido eolfocian.ica nel eangue in oondi:r;ioni nor.mali e patologiche. epecie nell'insufficienza renale. - M. Loeper, P . Soulie e J . Tonnet : La formazione dell'aoido osealioo e la. sua. precipitazione renale. - Begg-Campbell : L'adenooa!'Cinoma colloideo della cupola ves-0icale insorgente dall'el.)itelio del canale dell'uraco. - G.

Bodon: Un ca.so di metaetaßi carcinomato a nella veecica. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Societa Medi che, congressi : Societa Piemontese rli Chirurgia. - Societa Medico-Chirurgica ·della Roruagna . - Centro per lo studio del cancro in Torino. Appuntl per il medioo pratico : ÜAS ISTICA E TERAPIA: Le pleuriti da pneumotorace artificiale. - Sul pneumot arace a r tifi ciale-bilaterale. - La presaione intrapleur1ca nel Plieumo spontaneo. - La resezione delle apofiBi tra.everse nel ooreo della toracoplastica e dell'apicohsi. - N elle emottiei leggere e persist.enti. Effetti <lella lunga permanenza dei corpi estranei nei bronchi. - SEMEIOTICA: Ricer-0a della bilirubina nella pelle ·deg1i itterici. - NOTE DI TECNICA: Ccmtributo all'elettro-ohirurgia. - MEDICINA SCIENTIFICA: Reperti cbimici del san.g ue nella pellagra. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: Aneddoti su Virehow. Nella vlta professionate : Servizi igienico-eanitari. CultuTa SUfPeriore. - Concorei. - Nomine, p.romo· zioni ed. onorifi-cenze. Notizie diverse. Rasaegna della stampa medica. t ndice alfabetico per materle.

NOTE E CONTRIBUTI.

zioni, a lla vagotonia di origi.ne appendicolare, ~ös ·le, sostenendo l 'origine ·dell 'uloera gastriea d1ai un altro processo 1patologi1co addo1ninale (dall 'appcn-d ieite 1nel -15 %) , per riflessi nerv05i, <tccenna, senza darne alcuna dimoi;;trazione, al fattore costituzionale della vagotonia comune alle due malattie. Hinrichsen, dopo avere aceeninato, in un lavoro clinico e stat~stico recente, alla possibile associazione patologica delle trei principali affezioni dell '!8.ld·ddme destro (ulcera, appendieite, coleeistite), si pone il quesito se esista una particolare disposizione di individui o tipi verso tale complesso patologi.co, quesito ehe non risolve rilevando solo ehe la ricerca an1a1mne' stica nei casi da lui 0 sservati i1on h·a dato a taJ.e .a rgomento valido appoggio. Westphal, Kristeller e Meyer eredono all 'ipotesi costituzionale di Rössle per cio ehe riguarda l 'appen·dieite e l 'ulcera, rion ritengono invece ehe essa possa in''ocarsi J)er la triade patologica. Ma tu•t ti .q uesti Autori hanno giudicato e classificato i vari tipi costituzionali solo in base alla sintomatologia cliniea, per cio ehe

tsti1uto di Clinica C·hirurgica Gener. della R. Univer. di Palermo

diretto dal Prof. N.

LEOTTA.

L'importanza della eostituzione nelle Sin· dromi associate dell'addome destro. Dott. C. Rossr, aiuto. L 'interesse ehe ha ·destato lo studio della costituzione .nella etiologia e patogenesi del1'ulcera gastriaai e duodenale, dell 'appendicite e delta coleeistite, non e stato altrettanto seguito per le Sindron1i a sociate d·ell 'addome destro. I pochi autori eh.e se 11e sono oceupati si so110 limitati ad enuncia·r ne l 'importanza sotto forma di ipotesi e di supposizioni , senza affermarne francamente il valore. Tra questi sono da citare fra i primi SolieJri e Rössle, ehe se ne sono occupati entra·mibi nel 1912, e mentre Solieri, a proposito ·dell.a soo sintonia patologica dello addome destro , ehe egli con,oepisce su base nervosa, ha da quel tem·po accennato assai vagamente, ~n varie pubblica-

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cc 1L POLICLINJCO >l

riguarda la costituzion e neuro-vegertativa, e ad un esa·me somn1ario este.rno, per quello e he riguarda la costituziooe n1orfologica. Ora noi sa1ppian10 ehe, per quanto su hasi aneora un po ' oscillanti, lo studio eostituzionale 11a la sua metodologia, vanto della seuola eosiituzionalistica italiana, dalla quale non e possibile piu derogare se si vu-0le eseguire un 'indagillle eostituzionale . di un relativo valore. Per eio ehe rigua·t da il tipo morfologico, essa e fissata in n1odo precis0 n elle 01p ere di Viola, P.e n·de, 1F iei, Barbara, ecc. Per cio ehe riguarda la costituzione n euro-vegetativa, oltre ehe all 'ihdagin el clinico-anamnestioa, e alle prove farmacologiche, allo studio del riflesso oculo-cardiaco e ·del ·dermografismo, ehe bisog·na r ieorrer ei, come ai metodi 1che meg lio possooo darci una cerba, idea dello stato deJ tono del si. . tema n ervoso vegetativo, eonsiderato in senso lato e senza polarizzarsi alle • ide c, ormai sorpaissate, di H-e ppinger ed Hesse. In base a tali .eonsid.eirazioni, gia fin dal 1930, ho intrapreso lo stu·dio costituzionale di 11un1erosi aasi (oltre 150) di sindromi associate dell 'addome destro, applicando per prirr10 i m~todi ·di indagine so·p radetti. Dalle mie lungh e e pazienti r icerich ei, sono en1erse delle conelusioni abbastanza preeise, ehe il mio maestro, Prof. Leotta, aeeolse nella sua Relazione sulle Sindromi associate dell 'addome destro , distribuita ai soci della Soc. di Chir. , nell 'ottobre 1931 e ehe nello stesso Congresso io poi riassunsi (Bari, ottobre 193 1). ~ risultato: 1) ,c.h e le Sindromi assoe~te de·l l 'ad·dom1e destro prediligono, n ei" due sessi, }1e individ·uabilita iongitipe, di grado lieve e ,d iscreto, co,n spiccati caratteri di impurita morfolog·ica (ear.atteri di brachitipia) dell 'addome; 2) ehe la costituzion e 1n euro-vegetativa e differente nelle varie forme n elle quali si possono, per eon1odita, suddividere queste complesse Sindromi addomimali d estre: a.) e prevalentemente vagoton ica (75-80 %) n elle forme eh e si associano all 'ul.cera gastrica e duodenale; b) e ·p revalentemente vagotonica nelle forn1 e eh e si assoeia·n o a colecistite, ealeolosa o no, m1at com minore prevalenza ohe ·nelle forme con ulcera (50 % vagotonici, 37 ,5 % simpaticoto·n iei, 12,5 % normotonici); c) e quasi in pari percentuale fra simpaticotoniei e .vagoton1c.i con una certa ·prevalenza per i p rimi (60 %) , nelle forme semplici , cioe in quelle ehe non si associano all 'ulcera o alla colecistite. 1

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[ANNO

XXX.IX ,

Nti~r. 18~

Queste n1ie conclusioni son-0 quindi diverse <lalle affermazioni de1J Solieri 1che eioe gli in·divi.dui affietti da Sindromri associate dell 'addome destro sarebbero in massima parte « loogilinei vagolaJ>ili ipertonici (vagotoniei) », e quindi non n1i sembra esa tto quanto il SoJi,e ri ha afferm.a to recenten1ente (Solieri: Costituzione, vagotonisnio ~ sinton.i a patologica dell'adJd . destro. Policl., Sez. Med., 1932, n. l 'l ) ehe i suoi dati abbiano· avuto conferma ·dalle mie sistematicl1e ricerch e. Quale 1contributo i:>oi questi fatti da me obiettivamente constatati possano 1p ortare alla migliore conoseenza della etiologia e patogenesi delle Siindron1i iassociate dell 'addome destro, non e faeile dire per il momento; e piu paTtico}armen te non e possibile precisar e Se la prevalem.za ·di un dato tipo morfologico e sopra tutto la pre.valenza di .u n-0 dei segmenti del S. N. vege.t ativo abbiano 1'importanza di un fattor e patogenetico o se inveoe siano conseguenza delle lesior1i anatom1oh e·. Lai questione Sii chia rira quando si avranno piu n.u m.eirose ricerche sull 'arg·omento e quan·do il ooneetto di costituzione vagotonica sara ehiaramente distinto e ·d~lin eato dai quadri sintomatol ogiei .ehe ad esso si sovrappoo,gono e con esso si conf-0ndono e ehe i;n, realtä. son o sosten u ti da marn.ifeste 10sioni anatomo-patologich e. Tale confusione puo commettersi quando .n on ci si attiene ai moderni con cetti ehe si hanno· sulla eostituzione, la quale non si identifica mai con la malattia e prescinde da tutto eio eh e n ell 'in·d ividuo Tiveste oarattere ·p atologico, baiSandosi solo su quegli elemein ti ehe· sicuramente1 preesistono a.I processo patologico. f: evidente pero 1c.h e, -a testimonianza dellai i·miportanza ehe la costituzione ha con1e fattor e patogoo.etico nel determinismo delle Sindromi a d,d ominali a•ssociate dell 'addome destro, si possomo portare i dati ricavati dallo studio della costituzione morfologica „ indivi. ·d uale, la quale ra1)pr esenta sicuramente qualehe .cosa di tiaitale ( « fato somatico individuale ») e di presi stente alla malattia, e ehe io· h-0 avuto modo di rilevare n ello studio ·clinieo di questi a•m malati, come sopra ho Tife.rito. La esatta conoscenza dei fatto ri costituzionali puo aver e larga riperoussione sulla clinica di quest e Sin.d romi associate dell 'a.d dome de.stro, ·se si consid·e rano· le m,edesim.ei, seguendo la ben 1ni0ta eoncezione di Leotta largamen te doeumentata eon riic~che eliniehe, aa:iatom-0-patologiehe e batteriologiche, come un processo infettivo peritoneale cronico d ' o1

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[A~No

LXXIX , Nu.l\r. 1 J

SEZI ONE PRATICA

ri gine qua i semp re 1a1ppen·dicol.are, diffuso per ' a rie vie, speeialn1 e·n le li•n,fa lica e sa11oo-uigna (111ai pero attrave·r o le m embrane o a dere.n ze .com e gli attribu~ ce il olieri). u tale prooesso flogistieo si 1compre11·d e agevolmente com e la costituzio1n e individual e .possa incidere i suoi ca,ratteri, d etermina ndo una diversa reazion e deg·li organi addominali al processo infiamrrn1atorio appen·d icolare, per i moltepliei rapporti e h e intercorrono fra costituzion e e i1nfia mmazione, immunita , rigenierazione connettivale : tutti proeessi intimame nte collegati fr.a loro e capaci di det erminare una particola r e evoluzio n e clinica di quella eh e Leotta h a chiamato Si11drome a.ddominalet de~ tJra, cio ehe i.n, pratiea si traduce n ella predilezione di a l,cune varieta ·di indromi associate per certi tipi costituzionali. Ricordo al iproposito l 'esempio di d·u e eugiini con san.guinei, ambedu.e sofferenti di sindrome addominale destra, con lesioni grossolane di appendicite, somat~camente ambedue longilinei , dei quali uno, nietta·m1ente simpatico-tonico, aveva 1u na indrome addomirnia1e d e"' tra semplice, l 'altro, n ettam ente vagotonico, ave,'a una indrom e addomliinale destra con u 1cera duodenale. Tale con cetto, eh e io chiaramoote espres i al Con giresso di Bari , sembra ehe venga ogcri accett.ato anch e da Solieri, il qua le fin qui ave,r.a sem·pre a mmesso dei rappo rti esclusivamente mervosi, fra i vari organi affetti nell e sindromi associate dell 'addom e de tro , n1 en tre ne]l1a1 pubblicazione su eitata , pur n on entrando n e'1la questiome etiologica, ammette eh e agenti infettivi eh e parta•n,o ·dall ' appendiee floQ'Osata, J)OSsan o trovar e nella predispo izibn e fisio-Fatologica, il rerreno prepa•ra to per la O'ene i dell e malattie con sociate.

679 l~ l BLllJG llAFIA .

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RIASSUNTO. L ' A. ha eseguito Thllo studio su l.a eostituzion ei nmrfologica e meuro-vegetativa ·di circa 150 casi affetti dla1 Sindromi associate dell 'a·ddome dest,r o, seguemdo, per lo studio morfologioo, i ·m etodi della S euola co.stituzionalistica italiana, peir lo studio del S. N. vegetativo, le comuni prove. Ha trovato ch·e le Si!n·d.romi a4':. ociate dell 'addon1e d estro ·p rediligon·o i lon gilinei; le Sindromi addominali de tre con, ul cera i vagotoni ci (80 3~ ); quell e con colecistite i vagolonici (50 % contro 37 ,5 % di simpaticottonici e 12 ,5 % di no rmotoni ci); quelle sempliei (.cioe senza ulcera o colecistite) con pari peircentuale i vagotoni ci e .simpaticotonicj. •

Ueber de11 e11iyaslricheri 'c l imerz bei ,4 pp ertdi cilis. J\li ll ei lu11gen aus den Gr e11z. rler Med . t1nd ~hir . , Yol. 25, 19J 2. In. Sinlonia palologica de ll 'addom e dest r o. PoliSor,1F.1u .

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« Zweite

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H IN RI CH SEN.

YOl . 140. W ESTPRAL. Bewegungsmckariismus R esorption unrL Pathologie d es lif1 ur1nfortsatzes. Mitt. a. d _

Ch1r.,

Grenz. d . l\fed . u . Cl1ir„ vol. 42, f. 1.

OSSERVAZIONI CLINICHE. ÜSPEDALE DI S. SPIRITO I N SASSlA -

ROMA .

S..\LA . . CARLO B .'\CCI Medico prim a rio es prosetto·r e : Prof. A.

,

AZA.RI.

Intorno a un caso' di ectasia aneu1·ismatica dell'arteria polmonale per il dott.

AnRIANO AsCARELLI ,

assistente.

T casi finora pubblicati di .aneurisma della polmonal e son o poco frequ enti: mrissimi qu1elIi .rli cui fu pos"'ibile fare la diagn os i in vita. I dati 1~ ta tistici . ., u questa .alter.azi·one sono abba tJainza varii. II Cri p "u ciirca 551 pezzi ana tomäci (1840) n e cita solo due ; si basa peiro su u na ra ccolt.a di prepar.ati conservati, e certo n on puo avere avuto una visione esatta della freqoon za di questa forma . In un quadro tati stico di Emmerich sul materiale dello I stituto di Patolog ia di Monaco dur.am.t e un periodo di 18 a nni e su 8669 sezioni si trovarono 58 aneurismi e .n essuno della ip olmona lie. Bo dorf del] 'I stituto di Patologia di Kiel ·dura nte 16 anni su 3108 casi e 93 aneuri1si:ni nie~ vide uno solo d-ella polimon ale. II Müller sull e seziomi eseguite n ell 'Istituto ·d i Jenn en s dal 1865 :al 1900 su 205 a neuri sm i ne trovo 22 della poln1onale. Su questo nu.m ·ero piuttosto rilev.ante bisogna n otare ehe 20 di questi si ri contrarono i1n 1 individui con thc . polmon ale ulce rosa e percio rientr.ano nel gru·ppo degli aneurismi ,da arrosione di cui si parlera in seguito. Solo un caso ap1p1a r tiene alla .categoria eh e a noi interessa: un aneuri sm.a d eilla grande-zza di una noce del ramo 1

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680

« IL P OLI CLINICO

[.\N~o

ll

XXXIX, Nut.r. l c]

inferiore del1a poll11 onale dostra e conte11ente trombi. Si ritorn a cosi alla peroe ntu.ale del 0,41 % di aneurisn1i. Sull 'etiolog i.a e sulla r)atog~nesi di queista forma gli autori non sono concordi. No11 si conosce la ragio·n e pe1-- cui cosi rara1m ente si for1nim-0 ,a neurismi nell1a1 pol111onale. Poi.c.h e le pareti d·ei vasi sono ·p roporzionia te alla pressione eh e sopportano, la grande frequenza di aneliri1s.mi n·ell 'aorta si puo spiegane con il fatto .c.h e in essa la pressione e n1olto elevata, e per il suo decorso inizialm ente cuir vo la eolo1111a liquida sa1n.guig11a urta direitta1nente eontro l:a· parete. La 1polm1o n.al1e. invece ordin.ariamente e risparmiata per la pressione bassa del sangue eh e contiene e per il suo decor:;o quasi rettilineo. H1e.nsehen :linr un.a n1onografia pubblic.ata n1el 1906, in eui ha raccolto 40 ,c asi di aneu·risn1i .della polmonale, trova questa alterazione in 18 uomini -ed in 16 donne e d in sei casi non parltaJ del sesso. Tene·n do eonto dell ',eta i c.asi si possono ripartire cosl: il 18 % si riscontra prim.a di 20 . a11ni (ed e eomposto quasi tutto di .donne), il 39 % prima dei 30, gli uon11ini danno il maggior eontributo dopo il quarantesimo anno. Secondo questi dati si possono· - formare due . gruppi degli aneurisn1i della polmonale. Il primo si presenta in eta giovanile e 1I11e·l la donna, il seeon·do in eta piu ia dulta e negli uomini. I.n una gran parte dei .casi del primo gruppo 1si ha una genesi chiara poiche coesiste una persistenza ·del dotto di ·B otallo. Data la di fferenza di pressione fra aorta e pol-· m·onale il sangu.e passa ·dalla aorta attraverso il dotto nell1a, polma n.ale la eui parete non e in grado di sopportar·e tale pressione notevolmente piu 1elevata e 1i forn-ia pereio l 'an-eurisma. Questa teoria e stata enunciata prima da Buchwald e poi da Kryszko,ivsky. In sette casi di Hensehen si trova il dotto di Botallo aperto; di questi seö. ·era·n o sotto i 2± ann~ e 4 doil!ne. In tre di questi casi 1si trovarono alterazioni ateromato&e ed ispessim1enti dell 'intima. Come avviene la formazio·n e dell 'aneuri n1a ~ II Ploegert spiega il processo in questo mo·d o : per l:a p-ressione 1e1sercitata sulla . parete della polmomale dall 'urto ·della .eolonna liquida provenien te dal dotto si hanno in questa difetti di nutrizione; la corrente umorale ehe nutre Ia intima e la n1edia viene ad e.sse:re ostacolata dalla pressione esterna, si l1a pereio 1llil! disturbo di nutrizione eontinu·o ehe porta a degenerazione della parete vasale ehe ten.de alla sclerosi. Se non si produee l'aneurismia· tutte le volte ehe il dotto di Botallo e pervio cio e do, uto all 'an1piezza del lu·n1e del dotto stesso. 1

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In molti casi oltre a questa ainornalia si t1~0vano anche altre alterazioni del sistenM vasale .come s tenosi dell 'aorta, valvole polmona li n1anoa·n ti o in opran11umero. Si puo ritenere ehe questo gruppo di aneurisn1i della polmonale abbia come base alterazioni con~e 11ite del sistema \"'asale. II secondo g ruppo e dato da uon1ini di eta me dia e n ei quali la causa della alterotZione e da attribuire all 'infezione luetica. 5 casi d el gener·e so110 citati da Wag11er e da Quiatko\vky, ed i preparati istologiei della parete dello an euirisn1a eonfern11a.rono la diagno ... i: Hen cl1en 11'e sp1iega la r.ag io11e iin quie1s Lo n1odo: l 'i1n fezione prende ·i piu ·p i.ccoli rami della pol111onale e produce in essi come nella parete del tronco alterazio11i ateron1ato ~e ( ~). Per l 'ateromasia dei piecoli vasi si l1a aumento d1ell.a pressione nel]a polmon.a le, 1per l 'alterazione della parete del tronco si ha l 'aneuri111a. Al quesito perche l'alterazione luetica ·n.011 si localizzi eome al solito nell 'aorta si risponde: il processo si localizza di solito nel1',a orta r)erch e qui 'si trova la pressione piu elevata e la parete e esposta ad un trauma piu forte; nrei .casi citati e.-isteva una stenosi dei ra•mi della poln1onale ehe portava ad un au111ento ·della pressione i1ntra1arterio a: da cio la loealizzazione dell 'aneurisn1a. Il movente piu in1portante sarebbe la stenosi nel eircolo della polmonale speeie nei ran1i piu piccoli. Vi sono anche dei oas.i di selerosi pri111itiva della polmonale eitati ·da Monch eberg e da Aust e Romberg. Secondo il Ploegert ainiche in ca$i di sem.plice sclerosi secondaria della pol1n01nale si puo arriva.re all'aneurisma speeie qua•n.do ·p er u·n,a alterazione polmonale si sia prodotto UJil, restringime nto del territorio vasa le ei si abbia percio a1un11ento della r)lressione in t1~aa rterio sa. No1n e din1ostrato ehe si possono avere aneuri n1i dell.a polmonale su base infettiv.a; in alcuni casi furono tro,rate effloreseenze sulle valvole ,d ella polmonale; i)ero, secondo l 'opinio11e d,e i piu, le 1ailterazioni endocarditiehe ·s.a rebbero state secon.d.arie. Nel caso di Ploegerl bi!:iO.g'na pensare ad una alterazione su base luetica. Altra forma morbosa da ricordare e la tub·e reolosi dell 'arteria 1polmonale ehe puo origi11al'e dal lume in seguito a tbe. miliare eome piccoli noduli sull 'intima, o si diffonde per eontinuita 1da organi vicini alla parete d el1'arteria. Gli str.ati esterni sono alterati, la parete va1sale perde la sua eapaeita di resistenza alla pressione saa1guign.a, l 'intima protrude a gui a di ernia. Aneurisim.i del genere 1

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.\XXIX, Nul\t. 18]

681

SEZIONE PRATICA

i trovano abba tanza di frequente i11 Ye.ccl1ie ca verne a pareti liscie ehe essi rie1111pio110 quasj co111pleta1I1e1Dte. Caratteristico cl1e l 'alterazione interessa solo u11 tratto della parete ,rasale non tutto il lu1ne poiche la parte del vaso circo11data da t e~ . . ulo IJO}n1onale &\110 da que!<-IO protetta. Questi aneuris111i det.ti da arrosione sono spesso la causa delle profu1se en1orTagie dai

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Esame d elle urine 11or1nali. La reazione di Wassermann fu negativa. Fu praticato l 'esan1e dell 'apparato visivo: occhio sinistro: iridectomia a11tigl aucon1atosa; es-cavazione g laucomatosa della papjlla. Occhio destro: atr oifia postglauco1natosa della papilla. In data 22 ottobre all 'esame del c uore si ascollava ancora il primo lono forti ssimo ed intenso

i1olmoni. A vroposito degli a11euri n1i dell 'arteria poln1011alr riferi ... co ora di un ca . . o giunto alla nost ra a ~ serYazione 1C1ll 'Ospedale di „·. Spirito nella corsia S. Carlo Ba.cci di:retta dal Prof. Nazari doYe lJr-e,ta"·o ~erYizio in c1ua1ita cli asii::>tente. 11 i11alato F. F., di anni 70. cocchiere, da circa due a11ni ricoverato all 'Ospizio dei Yecchi di . Coi111ato entra in Ospedale il 19 ago lo 1929. _ on precedenti fan1iliari. In gioYenlu ble11orragia. ~011 bevitore. Da circa cinque anni progressiYo indebolime11to della vista i11 ambedue g Ji occhi fino a cecita. .~ sinislra fu operato dj irideclomia antiglaucomalosa. Nell 'eslate del 1928 dolore YiYO localizzato all 'ipoco11drio destro con irradiazione al dorso. Ebbe lieve itlero ehe ...co111parve in J)OCO ten1po, non lebbre. Fu ricoveralo 11el]a cor ia di S. Carlo Genga dello stesso 0 pedale ed esegui la una radiograIia <lel torace si riscontro un 'alterazione interpretä.ta come aneuri ina dell 'aorta clisce11dente. L a lleazione di Wassermann fu debolmente p ositiva. Furono praticate iniezioni di bijod uro di 1nercurio. L 'infermo fu dirr1e„so qt1ando l 'ittero era comparso 111a per i leva110 a11cora dolori addominali. Ip seguito stelle bene, solo presen tava c risi dolorose periodiche. Rie11tro in Ospedale il 19 agosl.o 1929 ·a ccusando dolori Yivi all 'ipocondrio destro. Esame obiettivo. '"'cl1el etro regolare, condizioni ge11erali di rtu trizione discrete, colorito pal · Jido della cut e e d elJ e mucose. Pol so ugual e a media frequenza a pressione n1odican1er1 te elevata, re piro regolare, Jingua detersa. ~u ll a di notevole all 'o. serYazione clell 'apparato linfog hiandolare. Torace: nulla di anormale all 'e ame obiettiYo. Cuore: pu11ta dietro la esta costola , un cenii1netro all 'esterno dall 'emiclaveare , a destra non si rtota <l ebordamento. Primo t ono p·arafonico, soffio diastolico su tulli i focolai , piu accentuat o su quello aorlico. L 'addome e dolente , poco trattabile : nelJa regio11e ipocor1driaca destra si apprezza una gros a tumefazione la qu·ale pare faccia co~po col fegato; dolenlc erl a superficie irregol arment e bern()CC-O}uta. La tumefazione occupa anche la regione epigastrica. La re istenza della par ete non permelte una palpazione pii1 profonda. 11 margine superiore del fegato e all a quinta costol a sull 'emiclaveare; Ja milza e nei limiti . Pupille non r eagcn li all a luce , patellari non provocabili. Fu eseg nila il 22 :lQ"O lo una radioscopin del torace ehe confer1no 1·esi~ le n za di u11 a11euri n1 a della porzione discendente dell "arco aortico e dimoslro un cuore ingrandi lo in toto ; ed una radiografia dello stomaco ehe dimos lro il ventricolo ipertonico a cornlorn i regoJarj, e 1·ombr.a epatica ingra11clita.

RADIOGRAFCA

N. 1.

ru111ore di soffio diastolico su tu tti i focolai. All 'esa111e dell 'addome i per cepiva una tumefazione d ura all 'epigastrio ecl all 'ipocondrio di destra a limiti non defin iti . Il 24 ottobre si eseg u1 una nuova radiografia clel Lorace eh e dimostro c uore ingrandito, aorta ectasica con aneurisma de] la porzione discenden-

• 1

RA DJOG RA ft'IA N. 2. le. el campo polmonale sin is tro d ella zona mediana si osservo un ·01nhra d i forte i11ten ita irregol are a marg ini policiclici . ln tutto questo periodo l 'ammalato ha sempre sofferto di crisi dolorose all 'ipocondrio di destra, di alternati,·e di siipsi e rli diarrea e di t emperature subfebbri1li. Non ha 1a .vuto tosse, non espettorazione, non affanno. Nell 'ottobre pesava Kg. 59. U11a conla di g lolJuJj hiancbi e egujta n el gen-


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cc 1L

POLICLll~ICO

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[ANNO XXXIX, NuM. 18)

• najo 1930 di1nos lro un a 1e ucocilosi di 10.400. L 'elascia11do nel cenlro un 'apertura rigida di figura san1e inorfo-logico co11 preparati colorati non ditriangolare irregnlare, del c:1 libro di una ordinaria 111ostr o 111odificazioni a carico clella serie bianca 1na tita , ad angoli ottusi, in cörrispondenza dei e r o. sa. <Juali si vedono vegelazio ni verrucose antiche enIl pol o diven ne aritmico. clocarditiche. Le valvole semilunari appaiono noDuranle tutla la clege11za l 'i11fer1t10 flt sempre tevolrnente ispessite e calcificate. Mentre la semia pirelico salvo qualche lieve elevazjone di te1npe- 1u111are destra dell 'arteria poJ monale si presenta r a lura episodica, per pochissimi giorni 11on supedi forma normale a nido di rondine, con la conriore a 37°.6. L 'a111ma!.ato si ando lentamente cacavita normalmente rivolta verso1 il tronco della cl1etizzando. Nel febbraio pesava Kg. 53. Persisteva polmonale, la semilunare anteriore e la semilunare diarrea e s tipsi aller11ata. Nel marzo si notarono si11istra appaiono estroflesse verso il lume dell 'are1norragie p elecchiali sul clorso deJle m.a11i. teria tareendovi_ sporgenza, onde le concavita dei Il 29 aprile 1930 la r adiografia del torace diede: . n olevole aumento ' lel disegno polmonale in co rris1)011denza dei lo}ii superiori del can1po polmo11ale deslro. 11 cuore ap·p ariva aumentato in toto. II fa scio vasco~are era aumenlato di vol ume ed i suoi contorni a sinistra non erano visibili perch e si continuavano con u11a zo11a di opacita i11tensa la quale occupava i due terzi superiori del campo pol1nonale s1nislro. All 'esan1e del torace ·si notava riduzione inten sa di suo·n o i1ella fossa sopra- e „ o tto-spinosa deslra. All 'ascol tazione rari rantoli cli delta zona . · ' Il 1nalato peggioro i1olevoln1ente specie nello tnlo ge11erale e divenne se1npre piu cachettico. ,i l)resen lo polso ·r itn1ico , alternative di s tjpsi e di diarrea. No n ebbe tosse; e p er si'sleva la tume:ßazio11e all 'ipoco11drio d es lro. L a inorte avve nne il 1°· gjugno J930. La diag nosi cl ini ca ft1 cli : Arterioscle·r osi cent ral e ;periferica. I\1teuri 111a del l 'aorta disce11denle, probab ile tun.iore i11 aJ jg 110 addomi11ale; oacl1e ia. · L 'aulop sia ha d alo il segue11Le risultato: i'lara ·111a. Esiti di irideclo111ia a sinistra. Glauco r11a bila ler-ale. Arteriosclerosi cerebrale e periferi ca. Cer' ello e nlidollo spi11ale nor1nal i. Ader e11ze pleurich e fibrose totn li a sinis lra. l)olrnonile lbc. caseosa ulcerosa con piccole caver11e d el . ' JolJo s uperiore del p·ol1no11e si11is tro eh e circonda u11 'n1npia clilal azione de1J ·arleria polmo11ale e del suo ramo sini s tro nella s11a p orzione intrapolmonale. FrG„ 1. - Nell a figura si nola. be~e l 'arrotondaIl cuore leg·gern1ente au1ne11tato <li vol ume del mento clella pt1nta del cuore: l 'ostio polmonale p eso rli gr. 380 e di for111a alquanto1 globosa con s ten osato con i due nidi di rondine e·v ersi e coJa punta o tlusa formata da a111bedue ·i ventricoli. perti di veg·etazioni e l 'i11izio della dilatazione Nolevole dilatazione (Lei ve11tricoli. Grasso so ltoaneurisma tica. e1)i cardico nor1nale. Arterie coro11arie serpigi11ose sclero tich e e calcifiche. Spesso·r e del ve11tr;colo sidue i1idi di r ondine appaiono rivolte verso il sot11i lro , m1tl. 12. I~pessime11to diffuso d ell 'endocarlostante ventricolo cl estro. La porzione iniziale del<lio parietale e d el la r11ilraJe il cui velo anteriore 1'arteria polmonale si dilata immediatamente al pre e11ta verso la base es tese chiazze arterioscledisopra dell 'ostio p erfeltamente rotondo e ristretrol ich e eh e si diffo11clono iino alle sen1ilunari aorlo e tale verso l 'ilo e nello tich e. Semilu11nri aor licl1e jspessile con piccüle „ dilatazione si continua . spessore de! polmone sinistro al disopra del bronYege lazio11i papill ari fil)ro __e e11ciocarclitiche in corco e delle vene, oolla for1na e dimensioni di una ris po nde11za dei 11ocl uli d '1\ ra11zio. Orifici d ell 'arpe-ra di media grandezza la cui parte assottigliata t eri e coronarie piu an1p1 clel normale. Circonfesi approfonda nel tessuto polmonale. Dalla porr e uza clell 'aorta if11medintan1en te al disopra della zione ectasica partono nello sp essore del polmone i11 „erz ior1e. rlelle sBmilu11ari aorticl1e ein. 7,5. La le rarnificazioni dell 'arteria polmonale (fig. 1) . porzio•ne i11izi ale dell 'aorla presenta chiazza di arMen.tre l 'arteria p o11nonale non· presenta alla sua teriosc1erosi iperpla s tica e deg·enerativa eh e si difporzione inizial~ alterrazioni della su a parete alfondono in grado lieve i11 tutta l 'aorta. Di scr eta 1'infuori di un l eggero i spessimento diffuso, dald i1 a1azione d ell 'atrio si11i stro con i sp essimento 1'ilo del polmone in poi l 'intima ehe rivesta la difft1so dell 'endocardio. superficie interna dell a polmonale dilatata pre, . e11tricolo des tro1: pessore d el miocarclio , milsenta alcune chiazze arteriosclerotiche degenerati1il11etri 8, i sp essin1en to cliffuso d ell 'e11docardio pave, delle quali una , notevolmenle piu este&a delle rietale e dei veli rlel Ja tricuspide. Le valvole sealtre e calcifica, sulla superficie anleriore de1 Yaso n1il nn ari della pol1n onare appaio110 i p essite e in corrisp ond e11za clel suo ingresso nell 'ilo del polfn . c per l111 rer lo trullo dei loro 111arg~jni liberi 1

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(ANNO XXXIX, NUJ\IL 1 ]

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SEZIONE PRATICA

1none (fig. 2). ll ramo destro dell'arteria polmonale si presenta di volun1e e di aspetto normale. Discreta ipertrofia e clilatazione dell 'atrio destro. Fegato di aspetto normale. Colecistite cronica. Atrofia della cis.tifell ea con retrazione delle pareti e pericolecjstite cronica fibrosa adesiva . lleite e colite tubercolare ulcerosa con ulcera del colon tr.asverso perfora ta in corrispondenza del 111argine epalico con consecutiva formazione di una raccolta purulenta sacca ta pericolica e periepatica. Nulla di notrvole negli altri organi.

dell ',a ppar.ato eircolatorio fu sc ritto nell.a diagnosi eliniea in ·modo generico arteriosGlerosi piuttosto ehe arterite luetica perche j dati ana11111 e~ ti c i e la debole transitoria reazione di Wia.s serrna.nn 1legg1erm1ente ,positiv.a non ci avevano completamente convinti dell'esiste nza 11iell 'infermo di un 'infezione luetiea, ehe d 'altra parte, per eriterio di frequenza, l 'esistenza dell 'aneurism.a, cl1e ritenevamo avesse sede nell 'aorta, ei sping·eva ad an1rnettere. A·d una sed e dell 'aneurisma nella arteria polmonale non si poteva in al eun. modo· pensare. La esistenza dell 'a neurisma fu rilevata soltanto dall 'esame radiologico e i radiogrammi ripetuti e ripetutamente studiati prima e dopo l 'exitus, da noi e ·da radiologi sperin1 entati non permettev.runo altra diag1losi ehe di aneurisn1a aortieo. Sempre riguardo all 'appareechio circolatorio non ci siamo creduti autorizzati a diagnosticare una insufficienza .aortica soltanto 1per la costante presrenza di u1n rumore diastolico, .ehe, oltre a rilevarsi su tutti i focolai, non era a~com1pagnato dalla sinto1natologia secon.d aria a carieo del cuore e delle arlerie pcriferiche. L 'affezione tubereolare nello apparato respiratorio passo eorr1pletan1ente indiagnosticata ia.Jl 'esame cli111ico. La as.se1tza completa di tosse e di espe~torar.ione, l 'andamiento della te.m.per.atura, ehe 11on aveva nulla di caratteristieo, e ehe poteva esser n1esso in Telazione eon i fenom,eni addominali, l ' unilateraJita del prooesso e la fusione radiologica dell 'ombra gradualmente crescente eon la ombra ·dell 'a·n1eurisma ci avevia fatto attribuire all 'aumento di questo, ed a fatti ·polmonali second.ari, piuttosto ehe ad un processo polmonale di altra natura, il refe.rto radiografico ed anche quello asooltatorio dell ' ultimo periodo. Anche 1 l 'interpretazione della sindrom1e addominale presentata dall 'i.Jnfermp risulto alla autopsiia· completamente errata. Questa sindrome ehe ebbe inirio improvvisamente due anni ·prima diella morte dell 'infermo con dolore vivo dello ipocondrio destro e lieve ittero di brev-e durata e ehe continuo domimando la scena, eon crisi dolorose 11ella sbessa regione a intervalli di tem,po varii, lo svilupparsi di una tumefazione ehe faceva corpo eol feg.a to in corrispon.denz:a della re.gione della cistifellea con andamento febbrile e co1n ,disereta leueocitosi ci aveva fatto pensare in un prima periodo ad u na calcolosi con cole.ci ·tite 1e pericoleeistite. La e.ac.h es ia progtessiva con rapi·de e .110.tevoli perdite, di peso ei indu ero nell 'ultim10 tempo a peinsare a.lla possibili La di un tun1ore i11alig110, cl1e, e ~ ~ e nd o ri1

~"'rc.

2. - Si vede chiaran1ente la ca" ita della dilatazione aneurismatica ehe si approfonda a for1na di pera nel tessuto polmonale. All 'inizio delJa sua fa ccia mediale si nota una chiazza di calcificazione .

Dunque il reperto anaton-Lo-patologico ha diinostrato sostan.zial1ne·nte errata la diagnosi clini ca cosi Tiguardo alla sedP. eh e all,e cause delle alterazioni n1()rlJo e ri cont.ratf. n el cadavere. La diagnosi cliilliea, ehe la rnorte dell 'infermo ci .costrinse a formulare, fu formulata eon grande esitazione, e quasi colla eertezza ehe non sarebbe staba· confermata all 'auto1psia, per le difficolta ehe avevamo ineontrate nell 'interpretaziome del quadro elinico, e ehe avevamo la convinzione di non essere riusciti a superare in modo soddisfaeente, nonostante il proluin gato ed in s~ tente stu,dio della sinton1atologia qliniea preoontata dJa·l l 'infermo. Riguardo alla etiologia dei sintomi a carico

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cc IL

POLICLll~ICO

. . ultato all ·e . . a1ne radiologi ~o i1orn11ale lo stomaco, si fasse sviluppato mella eistifellea e diffuso agli organi vicini; anche questo processo e risultato all' esame anatomopatologico di natura tubercolare. Se l 'interpretazione del quadro elinico ba presentato difficolta ehe non siamo riusciti a superare, il reperto anatort1opatologico, ehe ha corretto la nostra diaginosi, ha di1m ostrato speciia·l mente riguardo all€ alterazioni dell 'apparecchio circolatorio particolarita tali ·da rendere il caso degmo di not.a e ve11amem.te singolaire. La principale di questa alterazione e la grande dilatazione del tratto iniziale dell 'arteria polmonale ehe si esten·deva al ramo sinistre di questa n eill 'intern-0 del polmone corrispondente. L'eguagliamza di spessore die.Jle pa1eti uniformemente assottigliate di tutta la porzione dilaba·t a e l 'integrita anatomica di queste, ehe presentavano soltanto lievi e localizzate alterazioni arteriosclerotiche, non permetto·n o di considerare la dilatazione del vaso com e un ta·n eurisma, bensi come un 'arteriaectasia. Colla grande dilatazione della porzione iniziale dell'arteria polmonale facevano contrasto Ja relativa stenosi • dell 'ostio e le alterazioo i d·el tipo dell'endocardite cronica defoflmante calcifica con sten osi da parziale saldamento delle valvole sernil unari e colla singolarissima extroflessione verso il lume vasal e di due di queste valvole. Le alterazioni anatomiche delle valvole semilunari erano tali da fare ritenere ehe queste 111on potessero chiudere bene durante la diastole del ventricolo de1stro, e ehe assieme alla stenosi esistesse un certo grado di insufficienzia delle valvole stesse, alla quale potrebbe forse essere attribuito il rum.ore ·diastolico rilevato durante la vita. Devono essere interpretate come alterazioni secondarie al vizio valvolare d·ella polmonale l 'iper-t rofia del ventricolo destro, e l 'ispessimento croo.i.co fibroso dell 'endocardio 1parietale del ventricolo stesso. Invece la stenosi dell 'ostio e la grande ectasia dell 'arteria polmonia.l e e del suo ramo sinistre non ci sembra possano essere altrimenti interpretate ehe .come anomalia congenita. La mancia(flte pe~ieta del dotto di [Botallo fa e cl1t1r dere la natura aneurismiatica della dilatazione dell 'arteria polmonare , dovuta a questa .causa. 1

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RIASSUNTO. L ·A riferisce un caso giunto all:a sua ossen·azionc e non diagn osticato in vita , di dilataziooe aneurismatica della polmonale, con stenosi dell 'ostio della polmonale stessa. Le alterazionj priin.1cipali &ono inte·r pretate come anomalie congenite.

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[ANNO

XXXIX, NuM. 18]

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: .\~No XXXIX, :Nu~r. 18]

SEZIONE PRATICA

EPIDEMIOLOGIA 1 cicli secolari della malaria e l'anof"elismo senza malat'ia. E noto eh e lilei te1Titori i11.aLa1ri c i l 'e11.demia ~

1)assata attraver o lungl1i --i11i1i i)eriodi di e~a cerbazioni e di atlenuazio11i. Quie „ti « cicli ~ecolari » richiama1ron o l 'att.einzione del Celli ' cl1e li "tu<lio ·n el la C.a n1pag na Ro111a·n a. L 'in~i rr11e nlalariologo li interpreta,·a con1e ,dovuti a proprieta biologi cl1e d1e i para . . "iti m.aJarici. ~clla ua concezione , questi para iti p eTcorro110 parecchi .c.icli: uno ha per base un p eriodo di 24 ore (in rapporto con i pa·r os si&mi fehbrili ), u1n o e annuale (epi·demie stag io11ali) , llllO e pluria·n nuale (annate dt e acerbazioni e <1ll1~11u.azioni), i11fine ' 'e n 'e u1no di molto piu lungn po1~Lala, ehe da lui e „1<\t o d etto· « se colare ». Tutti questi c icli , cosl dis_imili per lu11µlt ezza e significato, sar f:lbbero ineremiti alla 'ila dell'ematozoo, i11fluenzat.a, n ell ' uomo e nr lle zanzare, ·da fattori fisiolog ici e. geofis ic i. Si ffatta interpretazione e ra p erfettamente i11lP l I ig ibile pe r qua1Tlo ri g uarda i cicli minori ; 111a nom. era conv inrente p e1 r qu elli secolari , < · h ~ rima111C\-a110 ahb.a t.a·nz.a enio-matici. Ora e ven·uta una piegazionei ehe se m ]) ra 111ollo attendi1J.ile. Ha il punto dj parten z.a in 1111 'ipol esi avanzata qu alcl1e a1 n.n o addie tro da 1111 valen,te enton1 ologo francese, Roubaud. { >uesta ipote· i ·~endeva a .spi0rrare il co·m L)ito 1>rotettore <lel hestiame n ei rig u ardi della m a laria. Com1'e noto, il b estiame via le zan za r~ lltalarigene d.a ll ' uomo: i tratta di unia1 scoJ>erta importante, fatta in Italia dal Boin .servizi rd illu. trata in 1F·ranci.a dlail Roub.a ud e poi g-enera ln1 enle conval idata. Il Roubaud sup1)0. c r l •l' lc, zanzar e ~·1•partc n1e1I1ti alla specie /11iopheles r11aculipen11is, alle qu.a li ~bitu alm ente sp et1a il co1n pi lo di trasm etter e l a m .a l1:1ria i·n Eur0pel , avosscrQ dif fer enziato 11na ru. ~ 7:a o soll ·'J ~11ec ie .cara tte rizzata da m iascelle robust e e con nu1n er1J ~ i denlelli, particolarmente alta a 1 i 11ng~re II b e~tian1r e pocn pr0p ensa a pu·~; ­ !.r c r.0 1' tto·m o , quir1di p oco o, ni cn'Lc pericolosa. <lt11esta Jiazza « zoofila » sar ebbe i)r oprja d ellC' 1011e co11 a gricoltura molto svilup1)ata e ric·che di b estiame stabulato. L 'ipotesi , n ella for tna ava11zata dal Rouba.u d , non e oggi piu amn1 e ... sa , in qua nto Si e TiCOUOSCiUtO ch e a l TIUlll18fO d ei d entelli ma cellaa: i d.elle zamzare n on :-- petta il valore eh e questo autorie vi .attribuiva . Es, a ha, p·eiro, avuLo il m1erito d.i provocar e ull c·riori e f.econde ·r i cer ch e. Cosi Grass i, in l)a~e ad os ervazioni dilig e•nti , f t1 portato a ri.co nosc.e1'e cl1e n·ell ' J ~a1lia centr.ale e ist e, c ffet1

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ti va1ne11te, una r.azza la qwale per &olito i1on punge l 'uomo . Non la cr e.d ette diffore nzia b·ile p er i caratte1ri n1orfolo,g ici; cioe si sar eblJe tr.at'Lato ·di un.a razza cosidetta cc biolo rrica » G. Alessandrini so.s tenne po.i eh e 5o-1i a;ofeli I)ic.coli e ·d·eboli sviluppatisi .d.a lle pa1ludi, fosse.ro , p er queisto olo fatto, m e n o r esist enti alla ~ a lari.a e , quindi, piu p ericolosi di quielli g·raind1 e robu ~ti svilupp·a tisi ·dalle,_ risaie e , ge~1.er.al111e nte, d1 quelli app1arLenenti a localita sen za i11a laria . Questa s educente ipotesi co·n trasta,1ai con alcune antich e e perienze di Celli e di Cra'"' i , i quali aveva·n o infettato le zanzare di zaine 1risioole indenni d.a m .al.a·r i.a ; ulte:riori ri ce rc.l1e l 'hanm.o dimostrata non rispon·denteJ a lla r ealta , in qu.a nto si e accertato eh e rrli a11ofe li di regioni indenni, com,e. l 'Ing hilte;ra ed alcUJn1e zone d ella T osdruna e dell 'Abruzzo . ' 1 n10 trano olt:r:emodo irocettivi alla malaria. Un passo decisivo in tale cam·p o venne r~alizza'Lo in Italia dal 1F alle roni, il quale , ded 1catos i in eta avanzata a tali studi, ha .aivuto il 1n ~rilo ·di portarvi dei contributi .d i gran·de preg10. In hase prevalente men·te ai cairatteri delle uova, egli differenzio ;ne ttamente due varieta deil'Anopheles maculipennis e le chiiamo m esseae e labranchiae, i1n: omaagio a due dis tinti f.uinzionari ·de lla Direzion~ di Sanita i ' quali l1anno promosso la lotta .contro Ia mala ria : Messea e Labr.amca . Acc.enno anche alla 1)roba bile eisist enza di una teirza varieta . Poco dopo, in Olanda, un giovane entomologo , van Thiel , ammisie ehe dal maculipen1iis co11l u1n e i fosse differ enziata UJna vari.eta I)iccola_ e di coloue oscuro, eh e perc io disse citrozJa.ruus: sarebbe stata la · vett1ice abituale di n1.al.aria i1n , qu·ella zon.a . Ma i caratteri n e erano molto mral ·d efiniti ; i entativi r ecenti d ello t e so au:tore non hanno portato a b ene i1ndividuarla. Pure in Oland.a , tre valenti m a lariol0igi, De Bt1ck S cheute e Swelleng r ebel, han,n .o differ e11 ziato molto mteglio due varieta , in base ai caratteri m orfolog ici, com-e la lung h ezza re lati,,a d ellc ali ed alcune correla zioni , e cosl pure i n b ase alJ a biolog·ia (fo·r mazione ,d el .cor110 o·r asso , ib·erniarm etn t o, zoofili.a ). (:011tempo1ra·n eam entei, i'n1 varie zone d ' lta~ 11a e fuori ·d ' Italia H.ackett e Missiroli h anno acce-rLa to il ·diver o comportam·ento .d ell 'Ano/Jh.eles 1naculi1)enriis di localita m ,a lari ch e ed ind en 1ni. Di r eoemte, in collab·o·r azion.e con l\1artin i, o·li s lessi aulori h anno cop erLo cl1e l e varic ta del ma.ctilip·ennis differ e1n zi.ate d .a Fa ller on i (due e fo1rse, piu) esi tono iul a ltre J)arti cl 't: uro111a. Le l1anno i11.eg·lio definit e c n c 11ann o fatto valeTei, p er la prima vo1ta , tutta l 'im1


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« lL POLl CLI NI CO »

epide1niolüglica. Ulti111.a111enl e l 111 a r c pula la ea1to1nologa, allieva del Grassi, Lidia La Fa1ce, 11a precisato 1neglio le varieta predette, in b·a se ai caratteri m orfolog i.ci delle larve e ·dell 'ipopig·io maschil e. Essie, orn1.a i , te11dono a·d assui1nere il valo1~e di sp eci.e . Lo strano e eh e la varieta su.p posta in ·p rima ten1po dal 1F alleroni innocua, risulta essre1~e, inv1ooe, quell a vettrice : e }.a lab 1~a:richia1e,· poi 10 1 tesso a utore avev.a oredu,t o eh e t utt'e duei le v.a ri eta ·da lui c1~e.at.e fossero vettri.oi .abitu.ali di malaria. E ·p rob.a b·ile ehe , ·d 'o,r a in. poi, p er tutta ! 'Europa, il "' olo a n ofelino res·potilsabi].e, di con1unic.are abitualn1iente la m.alaria debb,a e ~ . er e considerato !'A noph eles maculip,e n,nis 'ar. za_ bran.chia1e Fa lle1r., cui semb·r a .competere .dig nita di specie, di modo eh e dovreibbe e.... ere die ig.n ato }Jiu en11)licemente A. labran cliiae. Il g ran dioso fenomen o dei cicli epidemici secoJ.ari ·della mala ria vien e .ad essere, ora, chiarito : si tratta della sostituzion ei di una varieta o di una spec.ie di .anofeli con u11 'albra, bem. d·efi11ita e b en e individu.a bile, affin.e m1a di .a biludini ·diverse. La sostituzio·n e verrebbe condizionata da fattori locali: durante i l)Cri odi di eo] Lura ir1 Lensiva ·d el suolo ·ß corr elat.ivo svilllppü· del patrimonio zootecni<:o, e ·divenuta pre,ralente la s pecie o la vari e~a innocua, eh e pr.edilige il b estiame; e vicever a. Allo stes o modo, risulta spiegat a la prodl1zione dell 'amofelismo senza o con p ora 111alaria: quest o b en efico fenom eno, eh e avcva sfid.a to la sagacia dei malariologi, risulta ora indu·b bi.amente dovuto a lla sostituzione di un.a pecie o ·di una varieta eon, un 'altra. F enom eni simili so·n o fuequenti n el n1on do deg·li insetti. La coltuir:a inten1siva ·d el suolo· e l 'incre1r1ento corr:elativo d·el patrimonio zooteon.ico ,1aTr ebher o a fug·~e la ma]alria sovra tutto· ~n qua11to eh e determinano que-sta sostituzione g r.a·duale; solo in pa1te per il richian10 (Lro1)isn10 po itivo) e er citato dal bestiame sug·li a nofe,J ini . ' Tarie ipote i el1e .sii eran-0 avvicj11ate .a questa, n e rimanevano· pi11 o m e·no lontan.e. Cosl !Bonservizi e 1Falleroni avevan·o suppo to cl1e ba tas e la ·p resemza di b estiamie ad attrarre le zan zar e n1ala1i,g en.e ed a sviarle dall 'uo1110 (azione accr.esic iuta interpo n·em1do· i rieov.e ri di h e·... tiam·e tra l ei a cque. anofeligen,e e Je ab·i tazioni um.ane); Hackett e Mi ssiroli .a ve\rano in primo ten1po·, supposto· 1che avvenisse un g raduale oa mbia111er1to dei gusti negli a n ofeli; ecc. I dubbi ehe .an cor.a oscUJ'.avano· l '€pi·demio1ogia della malaria ven gono, gra•d atamente, dir.a.dati. Dott. L. \TER ~EY . l)Orla 11 v.J1

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QUESTIONI D'ATTUALITA II metodo spe1·imentale nella vaccinazione antitubercolare (*). ALBE l\TO AS COLI

Dirett. dell 'Istit u to Vacci noge110 .A„ntitubercolare . Eccellenza, colleghi 111edici e ve terin ari, agrico.JLori, Se i1oi c~ chiedi a.1110 co1ne fu avvjata quella Ya~ ­ ci11azione preventiva contro il car})onchio ematico ehe in n1eclicina veterinaria e a r agion e co11siderata come la b ase granitica sulla quale poggia il i11ezzo jprofilattico pui ur1iversalm ente adottato contro un flagello, ehe per i suoi caratteri cla~­ ._ iei costituisee come il paradigma di un 'infezione a carattere e_pizootico n egli animali domestici Ja r isposta i1011 puo esser eh e una soJa: eh e quesla grande co11quista d ella inedicina preventiYa l1a le su e saJde e veraci radici n ell 'esperimento e eguito a Pouil ly Le 'Fort sulle pecore. E pero anc}1e vero eh e la vaeeinazi2'ne jennerinrt.a trae invece le s ue origini dalla sperimentazione diretta sull ' uomo e eh e dell 'effieacia d elJ a lin.fa di J enner la dimostrazione fu fornita con ·Sta tando su soggetti umani esposti all 'in fezioue vaioiosa gli effelti preser vativi dell 'innesto. E a ri11saldarei il eon vincimento1 ehe la certezza degli effetti d ella ntedicina preventiva, se per Je epizoozie puo esser e d ata daJJe prove sugli a11imali, ehe sogliono esserne colpiti , J)er ]e epiden1ie inveoe richiede la prova diretta sull 'uon10, si puo addurre l 'esempio· d ella c ura antirabica, la quale h a avuto il su o su ggello sol tan to· quando sul gioYa11e alsaziano l\[eister ft1 saggiata ,per Ja specie un1ana eh e importava proteg·ger e, la pie11a rispondenza di un procedi1ne11to eh e g1i studi meloclici s11gli anin1a]i aYeYano .pern1esso di elab orar e pazienten1ente. Non si puo n egare jnfatl i eh e e stata appena l 'applicazione del m etodo pasleuriano alla cura di una rnal attia ehe come Ja rabbia impressio na for1emente il grande P"U})blico, l 'inrentivo a quelJ a raccolta di fondi eh e d ette vita all 'Istituto Pa tet1r di P arigj. Ma se noi rifaccia1no a ritroso il ca111n1ino per il quale la rnedicina preventiva e giunta ai fasti eh e ci consentono oggi di affr ontare eon le anatossi11e quella terribile inal altia ehe sotto il non1e di croup e difterite faceva tremare le madri quando ancora n orL er a stat o sco1perto il siero antidifterico, non tardiamo a per suaderci ehe, se pure il Jenn er potc empiricamente strappare la vi.ttoria contro una i11alattia esan lematica, con n1anifest azioni m orbose e rilevabiJi sull a cute, oggi grazie alla sua scoperta virtual1nente scomparsa dove vige l 'obbligo de11a varcinazione, la strada maes tra per Je conquiste dell 'immunitn e. tracciata d alla speri1nentazione sugli animali. Non e forsc dal metodo speri1nentale della s1Jerimentazio1n e sugli animali ehe e zampillata la scoperla della sieroterapia per opera di En1iJio vo11 Behring? Occorre forse ricordare ehe l 'era pas.tel1riana ha inaugurato· appunto que11a palestra nella quale si cirrlentan o prima sugli animali di ]a])o1

(*) Conferenza tent1ta, p er jnvito d ella Societ a i11edfeo-ehirurg'ica bellun ese, il 5 marzo 1932 ne1 l 'a ula dell 'I stituto Sa lesiano Sperti i11 Belluno, alJ a ~)resenza di S. E . il Prefelto . .


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i n1e t0<l i, si afGln110 aggja11c101 e in ~:o cpore ,-ili lr nrn1i, cl1e uperala 1a proYa a„pira110 a essPre n<lilJi le alla ciifesa cl egli a11i111a]i do111estici e. clell 'uon10 !\ 11 siero an lidifterico, l 'a l11itetar1ieo, cl1e hanno i11aug urala l 'cra sieroteraJ)ic.a i1011 ha11110 prin1a ·uperato ~i ttoriosam~11 l e i~ cin1e11lo delle prove di l aboralor10 t1lle caY1e, st11 co11ig li 1 su i t opolini ~ E i te11tativi di e le11cl er e la ier o1crapia a qua ule piu 111 a1a tlie pos ibile 11 011 ha11110 d ovuto ava11zare se111pre u q11eslo binario clella sp erimen lazione ~11 gli anin1ali, se har1110 volt1Lo approd<1re a ri ul lati concreti ? f}tu.11H.lo, ron1e ad es. nella profilas -i e cura d clla luber ro lo -i si e voluto al tar e a pie pari qt1e la fase 1)reli111i1tare eh e deve preced er e la sp eri111 e11lnzio11e st1ll 'uomo, sempre quando sia po·s sibil e farlo si e andati incontro alle piL1 ani.are d c1n. io11i. La ...orte lo cat a all a tnherro1i11 a cli Koch e nl la ' ieroter a pia anli l ube rcol a r e la ~ din10 lrtlre rn1ne la ClOYe l ' agen le ezio)ogiCO C un liliCfODiO . 11 srettibilc di i solan1en to e di er escila su Lerre11i <li c ultura e di atteccl1i1ne11to n egli ani1na li di lahoratorio e cl ome tici, il so.pras ed ere al pos tu lato d el 111 e t9do sperimentale eh e fa obbligo rli 1>rocedere nnzi l t1 lto ai saggi su di q u e ti ul limi , cos liluisce t1n error e <.: h e poi si co nta. La scie111a (" eYolu1.io11ista p er eceellen za e 11on an1111elte i . alli, o erYa giustan1e11te Pio F oa, e a „i affatica a troYare u11 n1et odo e quanclo 10 h a troYato, non Jo „i puo violare jmpuneme11Le. Quale 111011ilo non e contenuto appunto sul leina della Lt1 bercolosi1 n elle parole <;h e in sede di clisct1 ssione ·ulla siero lerapia antitubercolare ebbe a c})ronunciare r1el 1895 al Con g r esso di Medicjna Int erna a "apoli il con1pianto „e11a tore professor e Pio Foa ? cc Forse eh e 11on e i 1 t itol o di gloria clel n ostro ~ecol o -- cliceYa all or a il sommo anatomo patologo <l ell 1Ateneo Torinese - quello di aver dato all a i11edici11a l a base spe rimentale, a scg110 eh e i procede i11 sen ·jbi Lme n te d al laboratorio all a eli11ica, dagli a r1i1nali inferiori all 'uo1n o ? ». Per il ca o J)articol are d ella tubercolosi il Foa eo l suffragava l n i)ropria t esi eh e all e 1pr0Ye lill 'azione d el ,siero antilubercolare r1ell 1u omo1 i doves~ero farc proced cr e quelle su gli ani1nal i . u ~on pre11d ono forse spont aneament e Ja luberrolosi alcuni rnam1niferi, ad es. l a cavi a, il roniµ- lio, la Yacca, l a sein1mia? Non e forse cat1suta dnllo st esso bacill o ~ Non si diedero casi di in11eslo clella tubercolosi dall 'animale all 'uomo , e <l n1l'uo1110 all 'animale ?. .. Dato cio n on e ill ogiro, no11 c t1nilaterale e non e Lroppo prelenzio o il don1anclarc eh e Ja questione Yenga total1n ente c aurila i1e} l abora torio, cos1 eom e 11on e esagera to il ritener e ehe, uve questo siasi ottent1to cffct tiva111ente, anche il problema elinico sara ri ollo, n1alg rado l a complessita e h e .p resenta in i11goli ca si ». Que Lo l 'atteggiamento di uno cl ei maggiori a11atomo-palologi nos lrani di front e al proble1na d cl la si eroter:ipia antitubcrcolare, o ra universaln1enle risolta in senso 11ega livo„ n1a eh e egli eon felice intuito biologico fin dal 1895 poneva in qu esti precis i lermini : « essere l a questione non }Je ranco risolta, l e p!rove sperin1ent ali essere dif e llose, l e TJrove elinich e non abbastan za pirobative n. Come si clevono clunque impostare, Yie11 e fat t o <li {'hi ecl er ·i , Je 11rove sperimentali se si Yuo]e ra torio i

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SE7.IONE PRATICA

ehe 11on sien o di fe tlose co111c quelle co ntro le quali a1 Jor a insor e il I~"'oa P Ecroci cl u11que cond otti a p or ci il quesi lo c b e ini so110 proposto di lrallare, se pur 11011 o~o dire d i risolverc , n clla odier11a Tiu11ione alla qu aJe ho ta~to pii1 'o1entieri [tderito di intervenire, percl1e il dire ttore d el voslro Consorzio Anti tuJ)er col are, l 'egregio collcga dott. En1ilio· Pontigg·ia p er essere s ta lo, presci11de11do d a un esp erim e n lo toto are11atosi , il 1prinlo in Italia a Yaeci 11 ar e clei 11eona li col B.C.G. lne n,e offre lo spunto. Ern g iu s tifica ta l a i)r~mu11izione vacciu a?e p'eE os. cl1e il dott. Pon tiggia h a praticato co111e un: pj o11iere a ' riltorio Ve11eto, .face11dola p oi seg·uire (} a al lre Yacci11azioni r l1e risalgon o in part e, come anche. quell e d el collega d o ll. ~1I arcer al 1925 e al 1926, ll'ln. di C'lll qualeu11a e d el 1931 ? l11iziere1no perta11 to il 11os tro dire col i1assar e so111mariam cnle in rivista il corredo sperin1entale~ <l el B. C.G. c:h e fi11 <l 'allora era cosi ricco da autorizzare senz 'al lro i primi t entativi di pre111u11izio11e dei neonali i11trapresi appunto d al d o tt, Pon tj ggi n coadiuvalo t!al dott. Marcer,

*"' •

Donde c Ye11uta l a spinta, chiedian1oci ·a11zitul lo, a so Ltoporre nl cimento speri111entale il B. C. G. ? Dal con vinci1 uento J:>en saldo tratto dal classico espe rimento di Calme tte e Guerin su Yenti g i0Ye11c h e 1 n el quale lc dodici vaccinate col B .C.G. n1os trarono d i fronte all 'inoeu1azione· virt1l enta, le tale pe r cjnque co11trolli e tubercolosige11a per altri due, Ufl:a resi s tenza verso l 'infezione t n ber colare, (lel tt1tto analo·g a n quell a refratt arie ta verso l 'infezione carbonehio8a, e h e a Poulley Le Fort era s tata riscontrata n el1e peco re Yaccinate eol metodo pas teuriano for11 e ndo l a b ase sp eri1nenta] e alla pratica delle Yaccinazioni co,11tro il carbonchio ematico. E qu.ell 'espeirimcnto eh e ripetuto poi a sazjela in Itali a, in In g h illerra, in Germania, in A1nerica, ecc. , for1n a la os atura , la spin a dorsale d el 1L1:etodo di Calmett e, fondato sull 'impiego di baeilli attent1ati ma vivi. R · l a n1ancanza rli una prova spe rimentale parag·o11abiJe a qu esta, su sceLtibile di <'Onferni.e e controlli llnivoci, l a r agione per cui nnn hanno trovato al tre t lanta ero nel monifo ]e proposte e i tentatiYi cli YaGcinazion e antj tuJJer co lar e con bacilli morli s11lJa quale og·g i lo Spa h linger cerca i11darno di far converger e ja simpat ja rJ.el pubblico. Per que t 'ultin1a valgono quelle t esse obbiezio·n i di ])rinci pio eh e il senator e Pio Foa nluoveYa alla „ier oterapia d e1I a tuber colosi « p erch e t e11endo in non cale Ie ,J) rove $p eri1nen ta]i, si cliede d 'un sa l to al Ja cura d ell 'uo1110 )>. Se al rirtnovato te11tativo di vio1are il 111e lodo sp erin1en lale il biol ogo ha iJ dovere di sb arrare il passo,- ispira ndosi alle aurec massime cosi benesin tetizza te dal Foa, egli d eve peTo anch e far t esor o di u11 altro n1onito eh e questi ci rivolge :b e11 diver sa -- rileva il Fon sempre clurante Ja discu ssio11e Stll sier o an lit1Jber c0Jare -- e ]a foria· sp erime ntale itell a tuberrolosi . da quella clel tif01 e rlel coJera; l 1infezior1e sperimentale sopr a ani mali clie rton prendonl> Sp onfanPa1nerite n e il tifCJI 11e il colera, non r ap:p resenta esattamente l 'infezion e d ell 'uomo. Il ricer eatore <li lahoratorio deve ir. . fa lti tenere presente, ehe non osta11te la sua forza s11ggest iva il su ccita to esperi1ne nto sulle manzett e 11on puo


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POLI CLIX I~ )

es„er e raifrontalo co11 qneJlo di Pou lley Le Fort perch<~ 1 'jnfezione tubercolare, a differen za della <:arbo11c hiosa, rapprese11ta un 'insidia ehe non da i11ai 1regu a e ehe si insinua non solo in seguito alla inoculazione virulenta, bensl anch e quando un 'animale recettivo q uale il vitello viene esposto al co0:tagiQ n aturale dato ad es. dalla coabitazione con Yaeeh e tubercolotiehe. Nel caso tlella tu:bercolosi, dal 189~ ad oggi si e imparato a cli stinguere nella tubereolosi dei ma1111niferi il bacillo di tipo bovino· da quello u1nano, e a stabilire eh e la tubercolosi nella spe('ic bovin a e di r egoia (salvo qualch e easo doYuto al t ipo aviare) deter-minata dal primo, mentre 11ell 'uo1110 }>revale l :infezione interumana dovuta a l secondo 1 1na ~ella giovane. e ta si riscontra il 1C011tag io dato dal tipo bovino specialmente per 11 tramite del Jatte. Ecco dunque eh e si impo11g ono allo speriment.atore alcune altre t ap·p e ehe -era r1ecessariö percorrere ! La pri1na e ql1ella ehe si riconnette coll a t1biquita d el h aciJlo tu bercolare neJle zone • dove la lo lla contro di esso si impon e. Cosi anzitutto si .e dovuto dimostrare con, le .prove di eoabitazione ~he la inaggiore resistenza conferita dalla vaceiu1azione e jn grudo di difendere il vitello· a11ehe ~co i1 lro il contagio 11aturale. Non si sono, e vero, o lle nuti risultati cosl travolgenti eome n el col:taudo artificiale endovenoso 1 ma tuttavia, quan 1unqne piu modesti, essi son o di un 'evidenza inco11tes tabile.. ßj sog·na ten er prese11Le eh e, quando si ricorre alla prova virulenta, si suole lasciare trascorrere l 'intervallo di tempo n ecessario· percl1e possa e11trare ir1 piena effieienza il ineecanis1no ul quelle si basa la. maggiore resisten za mentre n ella eoabitnzionc tale regola n on si osserva sempre rigoro ·a 1nente. Un 'altro fattore ehe n1en o111a il suecesso, socondo gli stu1ii della nostra Seuola, sarel>be rappresenta to dalle assoeia.zio11i rn icrobich e, tra le quali ad una, l 'actinotubercoJare, llarrebbe s.pettare lln 'in1portanza tanto pitl notevole in quanto 1'actinomyees e p ure un g erme eh e n elle nostre stalle e spar so larg amente Jl ei foraggi, n ella paglia, ecc. 'f uttavia, nor1ost an te que~te .interferen ze, di r egola dei g·iovan i vitelJj aJmeno un eapo su due ri111ane indenne. Solo i11 co~dizioni p articolari , _quando ) 'ambiente e LOSi fortemente eontagia11te .da fare ammal are di tubercolosi tutti i non vacc inati se~za distinzio11e, puo aeead ere eh e appena u11 eapo su lre rirnanga indenne, com e e avvenuto nellö esperienze di coabitazione dell 'Uhl enl1u th: vale a dire eh e su l re vitelli e risparn1iato uno persino quando essi sono esposti a un m artellarnenlo ehe in })ra tica not1 S'uole verificarsi - <1l1a11clo Jnai si e visto Ja tuber eolosi negli alJ evan1enti 1 co l1)ire il 100 ?{, non gia delJ e vacch e lattife1e, ma dei giovani vitelli ? Grazie .alla ormai netla prevalen za dei risultati p·r obativi ottenuti dai rieercatori n ei vari paesi (Francia. Italia, Ger1nanifl, _.\ merica, Gran Bretagna) ehe sono rieorsi al inetodo sperim entale, si puo ritenere come dimostrata per il vaceino di Caln1ette l 'efficien za, b e11int.eso 11on a~soluta, ma soltanlo relativa, an clte di fronte al contagio natµrale cosliluito da]la coabita.zione: su questo nunto si pltb dire raggiunta, ~e non prO[>·r io una · 1111ita rli Yed ute perfelt.a, almeno un aecordo di J11 assi1na ·in questo ~enso eh e la lnaggior parte ·clegli sperimentatorj ron serva in seguito alla veri fi C'a fatta su i vitel li , u11 atteggiamento di bene1

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[ANKO

XXXIX,

l\u~t.

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Yole attesa, e solo qualr tt110 inYece pit1 sccttico, eo1ne l 'Uhlenhuth, preeon iz1a il fallimento ulleriore del n~elodo d j fronte a1la proYa del fuoco eioe al su o compito pratico di infre11are la tubercolosi nei bovini, i1ell e vacche· sQpratutto du· r a11le tt1tto il restante cor so del loro sfrutta~en­ to ~co1101nico , ehe va dal 3° all '8° anno di vita. Su questo .Punto 1 sulla ri spo11de11za o m eno del B.C.G. n el Jteriodo dello sfruttamento dei capi latliferi n emme11:0 11oi allo stato attuale delle 11ostre prove, siamo jn grado di da.re_ u11a ris1)0sta esaurie11te. l 'uttavia qualch e indizio otti111istico semb rcrebbe profilarsi nella eo1nplessita d eJl 'i11tricato pro})lema 1 eh e abbiamo messo a fuoco. Non P. aneora abbas tanza per essere d esignato con1e ele1nen to chiarificatore ma e qualehe cosa co111e un avviamento Yer so la ehiarificazione. La ehiarificazione verra gradatamente ma11 ma110 ehe i 11ostri capi vacci11ati, i p·i u anziani dei quali h a11no or ora compiuto il settimo anno di eta, fi11ito il loro co1npi to economieo, verranno abbattuti e sarar1no sottoposli ad accurata 11ecroseopia. Nell 'attesa non Yi e altro inezzo di orie11tamento chß cercare di sp·i goJare un po ' tra i referti necroscopici deg li anin1ali eh e per u11a ragio~e o per l 'altra sono abbattuti ar1zitempo. Perche - r bene ri,p eterto a sazie ta ·- l 'altro n1ezzo sovr an o per sYeJare Ja tubereolosi, cioe la prova d ella tuber colina, n on e applicabile ai vaccinati in \Juanto eh e questi r eagiseon o positivamenie ad essa gia per il fatto s.lesso di ospitare i hacilli bo·v ini attenua ti loro inoculati eon la vaccinazion e, n1en Lre j non vaccinati danno inveee r eazione positiva in ragione dell 'attecchim enlo in us~i dei bacilli _hovini virulenti penetrati dall 'ambie11te. Nella 11 o~tra spigolatura dobbiamo perta11to o rinuneiare ulla prova della tubercolina o aeco11eiarci a slabilire un raffronto tra i risultati della tub er colina sui non vaccinal i e i referli necrosco· pici raccolti sui vacc inali. Oltre a qt1esta irrego-

l ari La di serYirci di due diversi mezzi di valutazione, siamo obbligati a commettern e un 'altra, di paragonare cio0 i risultati della tubercolina desunti da mig·Jiaia di prove con quelli delle nostre n eeroscopie eh e so~o invece appena centinaia. Con tulte le riserve imposteci da questi arbitri tutlavia non pl1 b no~ colpirei il divario nelle percentuali d egli esiti posilivj, ehe eorre tra i vacei11a ti e i 11on varcinati. non solo per i vitelli m a an eh e „per le n1anzette di 2 o 3 anni d'eta. NelJ e st alle d e.lla pro i11cia di Brescia, colpite dalla tubercolosi in proporzione certo non maggiore delle zon e dove l 'Istituto Vaecinogeno Antitubercolare esplica Ja su a maggiore attivita, un vasto esperimento di tubercoli11izzazione eompiuto dal prof. Cominotti e dal dott. Ubertini di quella stazione speri1nentale ha .p ermesso di stabilire Je seguenti percentuali di reazioni positive : 24 % a un anno , 25 % a 2 anni , 44,93 % a 3 anni, 52,38 % negli anni successivi e oltre il 10° anno. Di fronte a queste eifre di morbilita tubereolare rivelatici dalla tubercolina le nostre n ecroscopie sui vaccinati segnalan o invece il rilievo di lesioni tubercolari in una pereent11ale d ell '1 ,4 n el primo anno di vi ta, del 7,6 nel secondo e d el 22,7 ~~ n el t erzo an~o di vita. J_,e prove tubercoli11i clie segnalano dunque nei n on vaccin ati risu ltati p ositivi ehe vanno dal rloppio a mullipli di qu elli risconlrali per l'ela co r-


[ANNo XXXIX, NU1\ l. J8J

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SEZJONE PRATICA

risp oncl enle 11elle n,ecr oscopie clei n osl ri vacoirtali:

indizio, indjzjo solta 11lo clj t111a i)robab il e p er si s tenza clella refrattarieta alla tuber col osj Lra que li ullimi a11cl1e quando si inizia p er loro l a fase d ello sfruttan1 e nlo cco11oni.ico contrassegnato anche i11 essi co1ne 11ei 11on vaccin a li da un balzo 11eJla diffusion e clella Lubercolosi, il qual e tutta' ia ri111a11e a m eta eos la (22,7 %) in eonfronto dei. 11on vaccinati (44, 9 ~lo) . Questo di t ac~o, quando fos$e i11011dato d al su o djfetto di orjg ine d ella ins ufficienza cioc del 11u1nero di autopsie, difficil111e11lt~ potrebbe trovarc la sua spiegazione unican1e nlc 11clla n1aggior e scn sibilita della proYa tuJ,ercoli11ica so l tocutanea irtlipiega la, perch e arebhe azzardata l a lesi c l1e quest 'ultima segnali mul·tipli sia pure soltanto i.L doppio, di risultati posiliYi ri petto alla neerosco pi a; e dovr eb})e piuttosto e ere attribuilo, in parle almeno, a l rifornimento d elJa refrattariet a Yaecinale grazie alle rivacci11azio11i. Dalle nostre spigo]ature p arrebbe a11ch e e1nergere t111 altro el eme11lo ehe, se co1tferma lo, potra for e ser vire com e pezza d 'appoggio delJa n1i11ore facilita cla parle dei Yaccin a ti a contrarre 1'infezion e tuber eolare: Yale a dire i L ri sco ntro rlel f ocalaio pri1nario , r 11e di solilo c appa nn agg io d ei g ioYani anim1li , in an 1 el a piu ava11zata. La 11avi cell a d ella vacci11a zio~e antjtt1l>er col are con b acilli viYi nei bo' ini, varala da A11giolo )[affucci, punta dunque Ja sua prora inlrepida Yerso il porto, doYe orretta dalle podero e fonda111enta sp erimen t ali potra finalme nte g e ttar e l 'an cora. 1V on e pi leggio da picc iola barca Quel ehe f en de rtdo va l 'ardil a pror a f\1e da 11occlt.i er cli 'a se meclcsrrto JJa r ca

al tipo uman o. Fra g li esp erin1enti s ugli ani11i.ali ehe parlano i11 faYore d ell .immunita cosl d etta erociata, a seguito della iniezione sottoc utan ea del B.C.G. , 1ni piace ricordare quelli del mio assis tenle prof. Nai , il quale nel cane vaccinato ha potuto ef fetlivame11te <>sservar e l a refrattarieta saggiandolo CQn una prova virulenta, ehe nel can e no11 vaceir1a to <lc le r1ninava una tubereolosi gen er alizzata. · Il 1ne lod o sperime n lale co11 le prove di l abo -ratorio ha dunque r,er cato ed e riu scito a o ttemperar e alle pren1esse preli1ni11ari e he autorizzano il suo impiego per la 1)remu1lizione d ei n eo11ati. Il t entativo fatto per primo in ltalia d a} d ott. Pontiggia di far beneficiare i n eonati u1na11i del presidio vaccinale come pure l 'op era di so11dagg'io prinLa, di propaga r1da po i , svolta dall 'Istituto Vaccinogen o Antitubercolare appaiono dunque oggi piu eh e inai pienam ente gius lificati , perch e l e obbiezioni . mosse al m e todo sono state man i11ano eh e veniva110 formulate ribattute sot ~<Dptr-11e11dole al vnglio s-perin1entale. P er ch e n1ai allora, vi sento n1orn1orare, l e Yac-ci11azi.011i n el campo umano inizia te sotto cosl. lie li au spici a Viltorio Ven et o, se non si snnov 11roprio ar en a le, har1no certo subito in quest o; come n egli altri centri di vaccinazione 1 ur1 Yero ri st ag110 : Eg·regi colleghi, se io bo acce llalo l 'invito a veT nire a })arl are d elle vaccin azioni antitubercolari c.rui cloYe sei anni or sono e se p arYero inizial'e la lor o 1nar cia vittoriosa, io h o obbedito al doYere rli m ettere be ne in cl1iaro eh e del ristagno non c responsabile il 1ne todo, il quale n ei sei an~i trascorsi d alle prime Yaecinazioni q u i r ea1i.zza te cl ai coll eghi P ontiggia e Marcer 11a dimos trato anzi vieppii1 di ,pog·g·ia re st1 h a i sp€rirn en t ali g ranitic.h e. ~

•„•

Infalli ul problem a della Yaccinazione dei ]JoYi11i i inr1esta l 'altro di an eor piu difficile soluzio11e, d ell a premu11izione dei neonali per bocca. Le difficolta ripe ton o la loro orig i11e a11zitutto <la1la som1nini strazione orale eh e vien e a prenclere il posto d ella i11jezion e. so ltoeu tanea quale si pratica 11ei Vitelli, e <.J alla diYersila de}} 'e)em enlO r·ontag iante c ontro iJ quale in primo luogo pre111e di dilendere il neonalo, d ato e h e il bacillo tubercolare infe ttante per il ba1n]Jino e in prevalenza il tipo 1in1art o m entre il B.C.G e sempre lo stesso, eioe un b aciJl o cli tipo b ovi no attenuato. Per quanto concerne il Yalor e pro te ttivo d el B.C.G. som111jnistra to J>e1· .IJo<::ca, ia mo s ta li noi i p·r imi a .fornire l a prova cl1e fa ec11c101o i11gerire ai vitelli nei .p rin1i g iorni di. vila i puo conferire loro, a soconda d ella dose, una 1naggiore r e~ i slenza e a11che la r efrat t.ariel a assoluta saggiata con l a prova della <;onbilazion e con vaccl1e a tuJJercolosi aperta, n e ll a c1u ale i n o11 vacci11ati inYPce COiltraeYano regolar111en te ) ' j11fezion e. 1 nos lri esperimenti sono s lali poi confermali cosi ehe si puo dire cl1e il m e tocl o sp erime11tale fa ap- . parjre infondato il dubbio avanzato da alc uni pediatri eh e nell 'organismo d ei n eonati il vaocino di Calmette non riesca ad altraYersare l a 1nu~osa gastro intestinale. Manca invece un bel csperi1ne11to iner.ceyJilJile diri1nente ·circa l'atti ludine d el B.C.G. so1n1ni11i strato pe r hocca a 'difendere contro il bacil]o d ell a tuber eolosi uman.a, Jlerch e la dimostra zione rton puo esserne fornita sul vi tello clata Ja r e frattari et a nal11rale di ques lo

E s;in1inian10 dunque paca la1ner1 te le r ngioni !)Cr 1e quali esso non si c fatto largo n el can1po umano, mentre nel campo zootecni.co l a su a n1arcia as<;en sionale n on h a ~ublt o arresti, com e e Climos lrato luminosan1ente dalle eifre cr escenti anno pe r anno delle do i di B.C.G . dis tri buite JJer u so veterinario cioe p er le vaecinazioni e riYaccinazioni d ei bovini. Ai1no 1925 )) 1926 )) )) ))

))

))

1927 1928 1929 1930 ~ 931

208 ] .353 2.909 2.934 4.509 10.228 14 . .535

Egli e e h e g·li ag ricollori , peci~ n el1 a bassa L on1bardia, d ove esislono all evam enti di bovini jn g rande s t ile pe1r l 'nn11u n1e ri1nonla d elle bergan1ine, 11anno potuto con statare coi propri occhi i benefici effetti d ella Yacrinazion e. Mentre l 'I stituto Vaccino·g eno• Antitt1ber eol<lre d eve almanaccar e p er fornire la d oeu1nentazione precisa nume-rica d ell a minore difft1sion e del1a tubercolosi. tra i vaceinati, g1i agricoltori ehe li eguivan o si puo dire giorno p er g iorno, andava110 form ando·s i una convin zion e prop·r ia sull 'n tlivita della pratica vaccinale vecl endone, anch e nel confronto coi non VDCC i nati , l 'inflt1en za faYoreYole sullo sviluppo e 1a n1aggiore re is lenza di fronte alle rriorie.

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I g iud izi cl eg·li agricollori sulle ' acc:inazio11i so110 <:O tt ~ ac ra l i 11e llc loro risp os te alle do111 a11<.lc rivol le acl e si i11 u11 'i11chies ta pro1110 sa d al i)reside11te d ell .Is lil ul o ' ' acci11ogeno A11t itul>ercol ar e, Sile110 l?a})])r i . Orl)en e le i ios l re r icer che di Ia1Jor alo rio 11a11110 i11esso i 11 luce e h e il B. C. G. agisce e. er cil a11d o })rirr~a co111e u11 r i chia1110 sui i11icr obi p a logen i e sca le11e11do })Oi co~tro di essi , age11d o co·m e s ti~ 111010 flogog·e110, le riser ve difen si,·e d ell 'or gan is1110: fe11orrLe110, eh e 11oi a bbiam o d esig11ato eol i101ne di a 11acor esi e eh e oggi a n cl1e in Fran ci a e r ico110 cit1to con1e il fattor e cl e termina11 te l a 111aggior e r esi st e11za gen erica dei vacci11ali co11Lro l e i11sirlie cl ell ' ambiente. l)er 11oi l 'aver m esso i11 luce 1'i nli1110 m eicca nis1no cl e ll ' azion e d el B. C.G. c r agio11e d i p articoJar e „oddis.fazio n e, p er ch e i n os tri rilievi van11 0 :g racl alam e11Ie inqua.dra11do n ell 'a n acor esi anch e Ja p r esu11t a azio11e speeifica d el vaccin o d i Cal 1ne tte rifer e11d ol a acl un ricbiam o d a lui eser ciJ:at o u i bar illi t u b ereolari e alla st1ceessiva dis lru zio11e 10 ro, alle due fasi cioe d ell 'an aeor esi eh e si es1)lic:tn o di fr o11te a tutte l e mieelle el ettro11ega tive: di inodo eh e gli effetti vaeei11ali son o Ye11t1li l)Oeo a ,l )OCO a far p arte d el n over o d eg·l i a l t.r ibnti ])iologiei d el processo infiamma.t orio a ltizza to dall 'i11 troduzio~ e d el B.C.G. Da u11 p u11 to di vista pratieo p er o g li effetti 1ta:n.g ibili cl el vaccino ci h anno propiziato l 'anin10 cdegli agricoltori, i c1uali van110 se111pre piu fami·gliarizza11dosi eon 1a pratiea vaceinal e il eh e spiega la cr eseente. riehiest a di vaeeino p er t1so veter i n ario. (~ t1e1 slo sta to d 'animo favor evol e d eg1i ag·r ico ltor i i e n1a nifest ato in t anti m odi : col metter e a 11os tra d isp osizion e a ni111ali, locali, foragg i , per so11ale, insonuna tulto quanto ci occorr eva per poter saggiare si a co11 l a prova virul e11ta eh e COfl: la coabitazione l 'effieaei a d el B.C.G. l anto p er vi& sottocutan ea eh e p er b occa nei tre es1)erirn enti di Cascinazza ; col ced er ci gr atuita111e11le i capi p er l e n ecr oseopie eh e da pTineipio s! er a110 r ese i1ecessarie p er r espinger e l 'accu sa eh e il B.C.G. , an zieh e prem t1nire, d esse addirittura l a tt1bercol osi. Questi sentimenti d ei pri1ni vaccin a lor i, i l cav . \llevi e il sig·. .A.d olfo F orni eh e si „0 110 ro111unieati, - 11ei r ad11ni di ag ricoltori e vPLer i11ari organizza.ti p er vi sitar e l e lor o aziende e con statar e i risult ati d elle vacein azioni agli allevat ori d elle zon e co11fi11an t i rlel P aYese eh e d etien e il pri1na to e a quelli d elle p:roYi11cie Yir ine, hanno 11oi trovat o altre due espressio11i assai simpatic~e una il 13 gennaio u . s. n elJ a a_segn azio n e fa t taci dall a F ecl er azion e d egli agricol tori d ell a .prov i11cia di Pavia rli t1na m ed ag lia cl 'or o, t1n 'altra il 25 gennaio i1el gesto ver a111e·n le corn n toven te Cl ei pred etti sig11ori Allevi e F or11i ili l nsciar ci abbat t er e d11e Jattifer e vaccina t e e tt11a n o11 vaecinata , - t11tte e tre di sei a11n i , vici ne cl u nqtLe al t er1uine clella l or o vita eco 110111ica - 11ell 'esame n ecroscopico d elle quali 1-'effir ien za cl el B.C.Cr. h a trovat o l.rn i111ovo batt esin1 0 , i rt })r esen za d elle st1periori ger ar chie \ecn ir'l1e 11on r h e rlei r a ppresen tanti (in sen o al 110 l ro Con sjg] io fl ' an1ministrazio11e) cle.l l\i[inist ero cl cll 'I11lerno e d e11 'Agricoltura, d el Comune di M il a110 e cl i al tr e autorita . I vincoli eh e ci affralel lan o a g li :\g r ir ol tor i e ai veteri11ari n ella eamp ag11a co11tro la tuh er colosi bovina si son o rins nl cl n l i . ol tre eh e eoi rarl11n i , co11 l a solenne ceri111o nia cli· consegn a ad agricoltori e vet erin ari , <l i i11e<l aglie d 'or o, <.l 'argento, d i h ro11 zo e di d ipl onl i cli henfln1ere11za , fat t a il 1° n ovem bre u . s. 1

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cläJ uo.. , lr o IJre ... ide1tle i11 1Jrc ~ c 11 za d el Prefc tto di l\iila t10, clel Yice1)refetlo cl i l)a' ia e d e ll ~ al tre superi or i ger ar chi e. l)r e111io ben J11erila lo que to, p erche se11za la volo11Ler osa rolla bor cJzion e clegli agricol lori e d ei velerani, il inet od o s peri111c11 lale i1011 avrebl>e })Otulo raccoglier e, s ul Le111 a d el B.C.G . Ja larga inesse di dati s1)erin1e11 Lali , quale ve l 'h o prosp eittata . A r agio11e infa tli e s ta lo d e lto eh e gli sfor zi p er arg"i11ar e Ja l t1hercolos i b0Yi11a so110 cor o11a ti d a s ucce so· o cad o110 11e1 vu o to a seco11d a eh e so110 o Jn en o scco11dnli d ag·li agrico]tori. Gr azie alla ' olo11Ler osa colla])orazio11e lor o, fia11ch e·g giat a cl all 'oper a fatl i ,-a d ei ve lerjnari provi~c iali 1nobili tati rlalla Direzion e clella Sanita .pt1hb1iea e d i quelli co1n 1111ali e con sorziali eh e h a11110 i1ella g·r and e i11Clg gior a11za 1nos trato di int e11dere i ·it11porla n zn econ o111ica-sociale (l ell 'azion e avviala cl al i10 lro Ts titulo . i e p o tu to dimostrar e eh e la Yaeciuazio11e Htl liluuer col ar e co11 b acilli vi,·i risp o11de, 11011 solo al po ~ tula to d ell 'inn ocuita, ina an ch e agli allri r equi ili riGhies Li d al inetodo sperin1entale. Rica pitoli i.11110 bre,·e n1en l e : in un p r i1110 esperime11to a l~asci11 azza ir1 Lom ellina e in un altro condo tto p ar ctllela1nente al n1er ca to h es tiam e di Mila110 e st a to dimos tra to eh e i vi telli vaccinati r esi st ono· alla prova virule 11ta d ell 'iniezione e11clovcnosa cii hac1lli tuber rolari b ovini, ai qua]i n ell o sp azio d i un 111ese son o soceo1n buti presentando un cl assico crt1arlr o cii tuber coJosi g eneralizzat a i 11ot1 Yacci nati. In u11 seeor1do e t er zo csperi1ne11lo is titui to a ncor a a Casci11azzo i vi telli vaocinati nei i)ri1ni g·iorni cl i vita h anno inost rato una r esi st enza i1on ~sso J u ta n1a r eJativa - cioe d ip end ente d al g r a(lo di associ azion e con alt r e infezioni con comi tanti, l 'aclinon1i cosi , e d al quan titativo di Yaccino inlrod o tto, sia eh e quest o fosse inietta to sottocule all a g iogaia sia eh e fosse somn1in i strat o p er Locca col l a lle - n ella coabitazion e con "acch e colpite d a l uber colosi aperta i11fetlante al punto eh e i co11trolli no11 . vaccinali er an o piu o 1nen o r.ult i eo ntag-ia ti. Nel g r ande es1)eri111 ento vert0nte su 1ni gliaia cli capi son o state poi n1esse in 1uce : 1) l a r esist en za gen er ica d ei vitelli alle m alattie stpiegata dal fen on1e110 d ell 'a11acoresi ; 2) Ja ri.duzion c d ella m orbilita all a tubercoJosi d esunta d al r a ffronto fat to n o11 solo nei vi t elli rna an ch e sul] e m an zett e di tre anni tra l 'alla i)er cen tual e di r eazioni p osi ti ,.e all a tuber col]na ri co11trate n ei non vaceina ti e Ia p er ce11. tuale 111olt o piu b as„a di l esioni luber col ari co11slat abili a ll a n eero sco pi a clei vaecinati , divario eh e, a g iurlicar e dag li abhattimenti d ell e Yacch e di 4, 5 e 6 anni , piu sear si fjnor a d i n t1n1ero, sembra ·persis ta a11cl1e dt1ra11te il periodo l1lterior e d.1 sfrut tarnento d elle la ttifer e. Cos1, p ur essencl o assai cli' er so l 'a111bienle e r espo·n sa])ilita , l 'aYvinm ento d ella 1pii.1 clelica te l e l}r e1nunizio11e d ei l1eo11 a ti, dipenfl e in u ltima an alisi d ell 'at t eggian1e11to rl ei c]inici , clei i11edici. c1ell e op er e assis ten zialj , cl ei co11sorzi antitul)er col ari e d ell 'op er a J1azion ale p er la protezion e c1elfa n1aternita e ilell 'infan zia in prima li11ca . ai q u ali sp etta Ja sna in er zion e i1ell 'arma111e11t ario d ella cr ocia ta ::lnlitu ber colare ])a11dila d aJ J)u re. Fi11or a, for~e percl1r 11011 pie11a1ne nte a g iorn o del r orrerl o s1}erin1e n tale di c t1i cli ~po11e il B. C. G .. i !'a11it ari 11011 h n11n o s1111er a lo per an co u11 a rerta


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SEZ IO "ß PH ·\TI G.\

i >erples:::-ila e co1tce uLroLo ulla prentu11i zio n c J'altenzio11c. r l1e es~a n1erila: i1elle lo ro riu11io 11i <1ua11do son o lali forn1 ula li d ei ' oli e or ga 11i z · .zale delle cor1fe re 11ze, eru110 i111n1a n ea bili11e11Le iu 1tl\orc di ' acci11i a nli luber colari , eh e, gi u<lic:al i t·oi crile ri cl ell a n1edi c iu a ])iologira ecl a Ll a s lregua d elle proYe J:>rotlo lle col 111e lodo sp e ri111c11la lc 110 11 a1)pa io 110 rnerile,·ol i cl elle si11\pal ie c11e 0 111 brauo godcrc iit se 110 a quei cou e i. ~011 occo,r ro avere H11a IJar ticolare co n1pclen za iu n1uleria vaccio a le per cou1prencler e co111c i l J) fL\ ilegio ro11ce „o (;OSl a(l un d e lern1ir1ulo in elodo , i11 corrl ra lo co lle risulta11ze pcril11e n La li, 110 11 g io" i al pre. lig io d ell a causa Yaccinale e i ri 'O l'a in u11 dan110 _l.)er il B.C.G., eh e ie n e a lro' ar~i i11 una po izio11e fal sa. Piu giu ~ lifiea li c i sarehhe ro :l )ar i : o ·u 11a linea di co11d o lta, d i ri~er ho a ·olu lo finc h e fosse chiuso il c iclo d c ll c i>ro,·e p erirr1e11tali ugli anini.ali, o un inte r venlo <li allro ge11ere rivol lo a vagliare i i11e lodi prima cli for1nulare cl e i YO Li partigiani. i c• venulo eo l ·reanclo tino s lato di eo e in so~ l e 11ihil c: ehe c ioe i n ba e a q uei vo li vie11e re1·larn,a la l 'adozio11e del me lodo vacci11al e, jn faYore d el qual e i so110 avuti quei i) ro11un cia111en ti n1c11lre cl 'allra parte non si vede co111e se n e p ossa no poi val utare i r is ulta li . Qt1a li on o infalli , ollre a quelli des u11ti dal <·i n1e nto sp eri1nentalo s ugli a11irnal i, i crile ri i11 l>ase ai quali si puo g it1diear e del va lor e cli un 111c todo di varcinazio11e anlitubercolare a}Jiplicato alla s pecie un1ana ? E questo j} nocciolo clell a ques lio n c, <· qtti eh e si cela l 'insidia n1aggiore, e qui ehe l 'ollraggio inflilto al metodo . perimen tale, (·he si e c r eduto di poler sal 1are. a pic pari, troYa il s u o giu slo vindice. ~ece , ariame11te, gombr a lo il Lerreno d a ll 'in<'ia1111X> cl el cime nto p e rimental e, arJ)ilri 11ella valnt<lzione d cl valore del va~cino , rin1angono i <:rileri desumibili d a il a cli11ica e dall a la li tiea. Co1ne p ossa esscr c f allace in tema di c ura e preYenzione d ell a tubercolosi il giu d izio esclu siYa1nen t e cJinico si visLo a ,proposito del siero artlitulJercol Qre eh e applicato imihecl ia tan1enle al-

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Pn1Nc1PALI

EsPEU.Il\'TENTI

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PnEl'vrt r rzIONE

l 'tto11 10, ·enza esse rs i preoccu pali dcl la ricer ca s ugli a 11in1a li 11e aver11c i11 c!:>si s l u di a la pri111a i ·azio 11 P, r ~ lalo da l clinico l) l'OClan1a lo efficace in J)a~e alle soJe JJfOYe :::,ull ' u o1110, 111eulrc p oi le r i ser' e aYa11zate losto tlal pa Lolog·o, 'ig"iJe asserlor e del 111elodo spe rin1en la le, eome le avete ,p o lule d e tunere clai bran i de l cliscorso d el se11a tor e Pio 1:oa, - ltar1no trova Lo non solo il s u ggello ~peri1 uen tale i1ell e ricer ch e di A11giolo Maffu c<.: i e Al fo11so Di Vos lea ma a11c h e il gen er ale co1t ~ e tLSO, lanlo {'.l1e J a sier olerapia d cJl a tubercolo i h a d ov uto essere abbandou aLa. !\[a, n1i s i })O,t re,b be osservare, i rr1cr.zi piu p erfrzionn ti i11 confronlo „d 'nllora di diag11osi prec·oce cl ella Lubercolosi quali l 'csa111e r ad iologico, lc pro,·e Lubercoliniche, ecc„ 110 11 11a nn o for se r e:il iz1.a lo tali p r ogressi cl '-1 co11 e nlire al clinico u11a })iu r a l1a valutazione ~ Otta le ~ ia nella risol uzio n e del pro])len1a vacc i11a le, Ja ~}() tenzialita dei ,·nri melodi , lo si puo d e u n1e re clagli esp eTi1nel'1 ti di vaccinazione dei 11eo 11uli co1npiuti . da dispensari a ntitubercolari c·o111e a 'frieste, a V iceuza, a Fiurne e a Mil ano, cl a ll e clinich e e scuol e osletrich e a Fir enze, a Bari, a ' ' er o11a, dai brefo Lrofi a F ire n ze, a Milano, a Pi toi a e da parte delle c lin ir h e pediatri('h e a Bolog11a, a TorinQ e a MiJano . Le esp erienze eh e contano solo qualeh e decina di vacci11ali o h anno· supcrato appe n a la einquanl it1a so110 }Jareccb ie e messe in ie1ue i riferiseono a n1ol le centinaia di vaecin at i , 1na tultavia da e e non si e potuto trarre altra con clu sione se 11011 eh e il vaccino e iunocu o e eh e g li inconvenie nt i eh e ebbero a l am enlnre eon B. C.G. pre1>aralo a Bologna, 11 l\iag1ti J1 el brefotrofio di Pi toia e lo Scarzella, 11 on sono cla i1nputarsi al vaccino, ma all a irrazional e impo t azione delle pro' e. G li e perinten ti rli vaccin azione rol D.C.G. ehe Ye rl o n o su poco m eno d i ccnto o· su pareccbie ccnlin ai a di neonati controll a li , sono in tu~ta I talin sei, compirendendovi 1'es1perime nlo fatto n el bre ro trofio di Mi.l ano ::;ui l}re111o turi, co1ne risulla <l al lo . p erchi etto· segu cnt e: n1~ r N 1·0~ .\TJ cOJ\TP I T r IN

l TA TjJ A

Neonati va cci nati Vacci no prepa ra to da

I stituto Vacciuatore

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Dispcn rir io AntiluJ •cr rolare <li \ Fiun1e

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Pedialrj ca cli Torino

Di ~ pen ario

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J\ 11liln berc. della f J ~l i lu lo Vacci1Loge 11 0 .\n So('ie la con.tro lu l nJ >er rolos1 lil ubercolare cli \:Jilan o

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t a e rivaecinati a ll'eta di o.nni 1 1/2 c irca

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13rcfolrofio - I tillll O }JroYin'-' ia lf' di Prö lezjone e d i Assi- / s lenza cl ell 'lnfa n zia cli ~Iil an o

Neon11 ti vaccin a ti ana nasci-

21

Isl itu lo <li lgi('ne del1;1 r\. n iver ita di Bologna

Clini1·n Pedialrjea dj Bo logn a

-'\ 1tli Lu])er c;. <le l1'( rffic io (,L'Ig ien e di Vice11za

Esami necrosco p ici, istoper iniezione ttott ocu- l o gici e biolotane a. gici fatti

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40

18 .

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« JL P OLICLI XI CO »

[ A Nl\'O XX~IX , ~Ul\1.

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})ei due esp eri1nenti co1npiuti d a .p arte d elle cliniehe pediatrich e quello di Torino l1a di1110s lra to c.h e l a Yacci11azione dei i1eonati co11 b acilli vivi co·si n ella somministrazione per os come n ell 'i11iezio11e sotto-cutanea h a per efie tto di r enclere di regol a allergico l 'or ganisn10, l addoYe l a Yaccinazi one con oacilli u ccisi 11on proYoca lo s tato· allergico, cioe non e i11 gr ad o di 1netter e i vaccinati nelle co11dizioni cli r eagire alla proya t ubercolinica. Orbe·n e allergia e immu11il'a a11tituJ)ercolare secon do l a dotlrina di Caln1et.te e ql.1ella d ella mia scuo·l a la quale fa rientrare nell 'anacoresi la magg ior resist enza d ei vaccina ti di fronte alle infezioni in gener e e al contagio tube r colare in iSipeeie - non sono clie due esp r essioni della stessa r eazione dell 'o r ganisrrio all 'inl roduzione dei bacil li vivi : allergia e imm u n.ita n ell 'o rganismo vacciriat o stanno a dimostrare la proprieta da lui acquisita di rispondere con maggiore prontezza e intensita a due stimoli diversi, cioe tuber eolina e bacillo tubercolare : il processo infiammatorio acceso dall a t ubercolina prende il nome di r eazione allergica quello eh e si scatena al tentatiYo di at tecehi111ento di un germe virulente e stato designato come imm11nita (resist en za) antitubercolar e. La posdtivila della reazione aller giea riscontrata a Torino n ei vaccinati col B.C.G. d a noi forni.to starebbe adunque a significare anche l a Jor o capacita di arginar e l 'infezione tubercol ar e; la nega liYi.La osservata n ei vaccina ti con bacilli uccisi (o q11anto m eno l a minima p er centuale di reazioni posi1ive n on su,perjore a quella ri scont rata n ei r1011 vaccinati d ella s tessa eta) sar ebbe invece un indizio r h e essj : di fronte sia al] a tubercolina ehe all 'infezione tuber colar e, si comportan o come· soggetti n o·r mali. Stando ai criteri d ottrinali su aecenn ati i bacilli u r cisi n on conferireh bero dunqne contro l a tuhercolosi al cun a i111n1uni ta o .rnaggiore r esisten za eh e dir si Yoglia. La q11estion e invece l asciata impregiudicat n a Torino se l 'immuI1ita con ferita d al B.C.G. sia s t a ta sufficiente per proteggere i vaccin ati da 1 co n lagio tl1 be·r col ar e, non e sta 1a risolt a r adicaJn1ent e n e1nmeno con le prove compiute ctalla Clinira Pediatrica di Bologna, per ch e, esse11d o sta ta prorligata 1Jna parti.col are assis ten za ai vaccinati, no11 si. ~ p ot11to d ecid er e se il li eve b en efi cio realizza to si a dovulo a quella , anzieh e all 'azione d el Yaeci110; tuLtavia Ja p ercent11al e piu bassa di r eazioni alla tuhercoli.n a, riscontrala 11ei ba1nbini vaccinati a Bologna con B.C.G. pre}1arato sul p osto, l a quale a parer nostro e su scet tibile rli altre spiegazioni (diver sita del saggio tl1bercolini co, fl ell a tuberco]ina, del "VaCCiD O adoperat o, ece. ) e sta ta interpretata come segno di scarsn efficienza fi el loro B.C.G . somministr at o p er os, il ehe e in contrasto con le prove nostr e e <li ß. Lange, d all e qttali risulter ebb e eh e ai vitelli , con dosi. adeg uate si puo eonferire una protezione b e11 salCl a contro iJ contagio o·f ferto n elJ a roal1itazione e ea·PRre <li in fe ttare i 11on vacci11a ti . Le prove istituite d al brefotrofio di ~1ilano ei 11a11no offerta l 'occasion e di verificar e sui prematuri il pas.saggjo d el B.C.G . n ei gan gli inesente rici e insiem e con quelle fatte a Firen ze ci h ann o convinto eh e anehe n ei brefotrofi si puo Yacr inar e sen za i11corr ere in g u ai, come q1Jelli Cli Pis toi.a suaccennati dovuti llnicam ente all 'epiden1i a Cl i 1)emfig·o eh e vi infieriva. L 'esp erin1enlo di

~Iilano

h a poi al proprio altivo, come le pro\e fatte da p arte dei di spensari antitubercolari, di poler verificare gli effetti delle vacei11azioni , con u11 11umero non indifferente di necroscopie . Sotto qu es to punto di vista il dispensario antituber col are d i Fiume detiene il primato assoluto eon 40 autop sie su 576 vaccinati, seguito da quelle di Tries ta con 22 autoipsi ~ ~u 97 vaccinati e dalla clinica pediatrica di Bologna Ja quale su 801 Yaccinati ha soltanto 21 autopsie. Piu eh e jper il n11mero considerevole cli prove falte per l 'accuratezza con cui furo110 seguiti i Yaccinati tulti r eclutati tra neonati nati d a ge11itori tuber colotici e cqn essi convivcnti : tra gJi esperin1enti avviati dai dispensari antituber colari Ya 1nenzionato quello della Sociela contro Ja tubercolosi a 'f rieste. Il dott. I sraeli ha il merito incontes tabi!e di avere organizzato il servizio di controllo· dei vaccinati in un modo veramente esemplare forn endoci mensilmcnte relazioni Slil1'anda~ento dei vaccinati in vita e i r eferti dell e 11ecr oseopie di quelli venuti a m orle per altre cal1se salvo uno ehe non vaccinato in tempo utile cioe appena al 13° g iorno cii conYiYen za co11 Ja 111adre all 'ultimo s tadio co11trasse la tuber colosi : d i qt1esti sol tanto 5 sf11ggiro110 ad u11 dettagliH to e ... am e necr osco1Jico, mentre b en 22 furono sotloposti dal d ott. IJan g . ad accurate autopsie corr edate da esan1i is to,p atologjci e biologici . Nel1'esemplare servizio vacci11al e creato dal d ottor I sraeli, eh e e stat o Iodate anche dall a direzione della Sanita Pubblica nella r el azione per il 1929. son o conte1nplate anehe l e rivaccinazioni sottocu tan ee, previo saggio con la t uber colina, cosi eh e Trieste h a, per l 'op era infaticabil e del dott. I sraeli, il va11to di avere, raeeolto dati veram ente preziosi per la pratica vaccinale. Ora, se io .fossi invitato a pronu11ci arn1i a quale d elle diver se inod ali la scpraeleneate, eo11 l e quali e s tata affrontata Ja valutazione d el B. C. G .. sia da d are l a ]J1eferen za, io francam ente dovrei addi lare com e mod elli quelle sorte a Trieste e a Fiun1e per op er a di due modesti , ma va!orosi e coscienziosi apostoli della lotta antituber colare preferen rlo1e p er sino alla attrazza tura ~linieam e11te perfetta di cui h anno pot11to valersi gli esperimenti di Bologna e ·rorino. L 'encomio 1rib11tato all 'oper a d ell 'Isr aeli clalla clirezio11e g·e11er al e dell a San it.a Pubblica va in teso, 1p eI1so, appunto nel sen so eh e le mo<ln li tit cioe app~ na a} 13° giorno ai COn Yive11za CO•n la l1Hlg)io rispo1Hlon o allo 5copo. Certo i fru tti da loro 111att1ra t i . 0110 Lan gibili; l e n ecroscopie 11ega 1iYc})er la tuJJercolosi dei n eon ati venuti a morte n on so110 state forse il n1ezzo inigliore per tag·liar cor to a1 duJ)hio solleva to ehe il B. C. G. potesse narr Ja tubercolosi ? E non e forse col proYvedere alln rivaccinazione sottocutanea dei bambini vaccina l i per bocca, all a J1asc ita, eh e si vann o preparäncto Cli lunga n1an o i soggetti dai qua]i ci rleve venire il responso se flnche nell 'l.1omo Je .p eriodjcb e rivar<'inazioni si eno jn grado di prolung are co111e J1ei bovini lo s ta to di r efra l tariet a per tutto il tempo occorrente ? I11fatti in ultima istanza A11che per l 'u o1no la prova d el fuoco p er la vaccinazio11e si potrll ritrner e superata so.J tanto quando risultera ehe i Yarcinati resiston o al con t ag"io 111 aggior111e11te cl ef non vacrinati n1 a, se p er i bovini , ]a cui vit~ eco11omirn e r ela livamente breve, clopo sette nnn 1 11011 p ossian10 a11corn can lar e vjtto ria, e faril <' prr-


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vedere eh e })er la specie uma11a , se i clinici vorran110 i1n1)eg11ar si fin d a oggi a fondo, il r esp on so definiliYo 11on J)O lra es er e d at o cl1e dall a prossi1na ge11erazjon e. Ai i1os tcri 1·ardua se11te11za, a n oi il compito 11on i acile di predi !)Ofre ogni cosa perch e essa uia fon<la ta su elem eilli di. g iudizi.o il .piu possilJj}e co111pleti e ris110 ndenti allo scopo . lliser var e du11que, c(l1ne l 'Is tilulo , -accinoge110 h a sempre soslenuto, le vaccinnzioni ai soggetti p articol ar1nente e l)Os li al conlagio cioe all a prole d ei tu])ercololic.: i esposta al contagip con forme aperte in prima 1i11ea d egli affi lia li alla cassa d elle Assicurazioni sociali, com e g ia abbia1no avulo occa~ione di proporre, perch e essi n1e110 facilmente si so ttrarranno all a 'igil anza dei vaccinatori; segu irli per rivaccinar e preYio saggio con la tuber- . colina, quelli eh e son o in vita e p er so ttoporre, se mpre eh e sia possibile i 1norti. ail un a accurata 11ecroscopia. Ecco i punti cardi11ali eh e n o11 d e' 0110 m ai esser persi di vista ! Fuorche a Trieste c a Fiurne quest e direttive non ono stat e ado ttate ne len1;te presenli in nessu110 degli esp eri1nenli finora i stit11i.ti in Italia, dove a pa r er nost ro si e in co111 i11cia lo a perdere ] a bussol a incor re11do i11 un prin10 e rro re coll 'a1nmettere a lla peri tnenl:lzioll.e suJl 'uo n10 i n1e todi di vaccinazione senza averli vagliati prin1a tt1tti col metod o sperin1cntal e su gli an.iruali. fli sogn a per cio t ornare , ui pro1)ri pa„ i sotlo,11on e ndo, n on alla so]a prova d ell 'in11or nili\, ina n11 ch e ad un aggio della su a allilucline acl arginare Ja tuber colosi il m a teriale ' acri11ante c:he Yuole affrontar e il cimento piu d (llicato cioc essere ado ttato p er la difesa del l 'uo mo . Si lratta di esperirne11ti eh e non sara11110 e plet ati prima d el Lermine di un quarto di seco lo alme no e sar e])be percio leggerezza sobbarra r i ad e si se11za ave re chie lo al m a terial e vacci nante tutte l e ga ra1tzie preli1ninari eh e il m etodo sp eriml!ntale 0 i11 g r ado di dare. ,Sarebbe errore eh e Losto o lrlrdi dovremmo scontare e c:i <'ul la in10 11 ella s,per a11za eh e la s lalistica desu11La <la uu a app licaz ione Lo lalitari a dell a pratica vacc:inale po a so · tituir i ai respon . i eh e ci verranno g radat an1ente solo co n n1la m e torlica e pazien te i nves ligazion e condo tt a J11ettendo in opera lu tto l 'ar1name11tario d e11 a nledicina biologica e cliuica. \'er o e ~ he Je s ta li s Ur h e so no spesso in i11edicin a quelle eh e vi c di piu &l aslico, di pit'1 infido, di pii'1 uscettibile a travi am enti ed a traYisa tnen li. Perch e rinnegar e l e 1possibilita della m edicjn a ]) julogica e fare lure m eridiana i11 una 1 ·au sa rico1LO. ciu La buona dal m et od o speri m en 1

tal e~

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SEZI ONE PRATICA

Ci ö no11 s ig ni fica g ia rin11ncia compl et a a u11 1ne lod o, quale e qu ello statisti eo, ma solta11to a e ifre racco] le se11za Ja cr11 polosa m etico1osita , el1e e appunto Ja forza prop11lsiva caratteris lica del1'arle di speri1ne11tar e eh e h a per divisa il m o tto « provn ndo e ririro,·a ndo >>. Lasciate eh e. si~ q11est'art e a J)ro11t1nciare la pa· r ola deci siva s u ques.t.o t en1a cosi cl elicato, eh e poLra essere ri sol to sol Lan to d<tll 'armonica fu sio11e dal p erfPllo ingran aggio della biologia e d ella clinica. « Ferse e h e n on e ti tolo rli gloria d el 11oslro secolo - l a. r iate ehe io a ttin ga Ja chiusa d el n1io dire anco,r a a lle alate parole pronunciate allora clal senatore }>io Foa, eh e deve la su a rinomanza non solo alla su a ingent e p,r oduzione ana1omo-patol ogica, ma anch e al suo apostolato n ella lolta <:011lro Ja tubercolosi - forse eh e non c il 1

titolo di gl oria de) 11ostro seeolo quello d i avere cla lo a11 a 111edicina l a base sperimentale, a segne eh e i p r ocede in ei1sibilme11Le d al lahora lorio aJla cli11ica, cl agli animali inferiori all 'uomo ? ». « ~1a })ercb c la clini ca svolga in pien o qu esta su a meravig liosa 111i s ione - lo h a rico11osciuto ed am1nes o n ell a · sua ,p ro lusione quello ehe fin o a ieri era il Cli nico del vos tro .A„ t en eo ed oggi e il Cli11ico d i Ron1a - occorr e eh e tra essa e i cul tori cl ell e bra11c.b e di biologia sia110 gettati sen1pre piu nun1erosi i })Onli di eollega1nento ». Anche nell a proCilassi antituber colar e intesa come co1npito cconomico o sociale « U11 a stessa fian1111a ci acce11da, 11na st essa luce ci g uida, una s tessa aspirazione ci t orr11enta, eh e tulli fa viYere d ella st essa p a sione - faecia1no qui nostre Je p·a r ole d el Frugo11i - e mirare a vette sempre pii.1 alJ e e ;1d orizzonti sempre ,piu vas ti , p er ch e rlall 'i11clivirluo idea e &·ntimento dilagan o e si e pandono Jlell 'am or e di p atria e di s lirpe, eh e i1oi tutli, sotto l 'impulso d el Capo d el Governo, se11Li a u10 e viviamo eo~ con centrata pas io11e e ferrea volo11ta di alto des tino ». _.\.1.r l1e p<:!r 1a crociat a an lituber col are b andita dal Duce le cn1npan e t11e, o Cadore, su onan o a tor1110, percl1e di b iondi parvoJi fioriscano a te le co n trad e: Url il e. U11 suon l onlano d iseen cle, approssim.a., sale,

co 1're, cresce, propagasi; uri sunn elie pia11ge e chiama, elie grilla, ehe [prega, el1e i 11/uria i nsist en te terribile.

SUNTI E-RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE. L'influenza del freddo in patologia. (P. E. l\f o RHARDT . Lcn. Presse Jlif edical e, 27 g·e11 11 . 1932). l~ 'A. i e propo ·to ,di esamin.arej·in cl1e cosa con i!~ ta l 'i11flt11e n za del freddo cl1e, m entre da una parte e re . . po·nsal;>ile in un g ran n umero di affezioni, rappre enta dall 'altra un valido a u ilio tera1)euti co in n1olle ·mialattie febbrili , a bba sando la ten11Jer.atuna·. Egli 11-a ])r e O· cosi a con ideuaire : 1) 1'azione del fred·do ulla ·p elle e pecial111 ente 1a quistion e degli effetti cronici d el freddo, vale a d ir ei d ei geloni e dell 'eri·ten1a p e•r vio . Ricon-01ce un.a certa re.Jazio,11 e fra questa affe·zion e e i tuber col oidi . II fred·do agirebbe rallentando ]a circolazion c in certe r egioni l)arti•colarn1 enle espo te, facendo quivi arrestar e i bacilli circol.anti ·n e·l san g ue: favorirebh·e eo, i u11a localizz,a zione1ma non c reer ebbe un a 111,a la tti a. Secon·do a ltri (D 'Avanzo) il freddo, invece a 0O'ireb,b e· ui feirmenti cutanei attivando . l 'a m1il oli ina e inibendo Ja catalasi, detern11nrando cosi U!Ila variazione della res~sten za d ella pe lJ,e .all 'infezion•e. D '.a]tr.a parte pero a11che il lupus, i sarcoicti, l 'an.gio·cheratosi ed altre a f fezioni, tutte in if.apporto con il bacillo di I\..orh , . . ono i)iu fir.e q uenti .n,ei pae.s.i fred.di. Cos) 1

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lL POLICLINICO

a·n cl1e la cianosi, l 'acroasfissiiai, il morbo di Reyna ud 1sono egualmente favoriti dal freddo. Infin e l 'A. prend·e in considerazione le ortiicarie a frig·ore sueoessive a ba.gni fred·di o all' esp-0sizio·n1e al vento ffled.do ehe, come tutte J.e orti1c:arie, doven.dosi ri.durre a un fenomeno di anafilassi, si spiegherebbe con la form1a;zi-0.n e eol freddo di una dermolisina analoga all' emolisina dell 'emoglobinuria; 2) il freddo e le infe.zioni. Basa.ndosi su statistiehe d.a n.esi 1'A. no·t a eome 1taumento della morbilita. non rsia nattaimente stagionale ne per l1a pertosse n e per il m-0rbillo e mentre la scarlattiilla, la difterite, le a.ngine sono in aumento ver so la fine dell 'autuamo e n elle prime settimane ·dell 'anno, solo le affezioni ·dellei vie del respiro presentano un netto carattere stagion.ale, essen·do eomprese 1D.ell 'inveirno fino all 'inizio della primavera. Ci.roa1 l 'interpretazione di queste ooincidenze, l 'A. pren.d e a oonsid·e rare le vari.azioni stagionali nella eomp-0sizione degli umori. Secondo Gesler il m etabolismo basale sarebbe di1ninuito nell 'estate rispe tto all 'inverno e queste non. per un 'azion·e diretta d eil freddo, ma eon l 'in·termezzo d ella tiroi.de men-0 r1aca di iodie e tiroxina d'ilfrveiine ehe d 'estate. Da • altra part.e seeondo Beckmann il sangue e piu acido di prim\3.vei:ra ehe d'autu·n no. Ma d'altra parte l 'A. con1si.dera eome i risultati dell 'osservazione e d ell'esperimento siano· spesso contradditori e com;e .nelle genesi dei fatti eoncerrano pro·b abilmente molti fattori e rron il solo fattore j freddo, ehe, seeondo aleuni agir ebb·e diminuendo l 'in diee opsonico , \Secondo altri dimi.nlll,end·o 1'immuilita e secondo altri infine la fortr)lazione di anticorpi. Del r esto tutte queste interpretazioni sarebbero seeondo l 'A. insuffieientemente stabilite, data l 'esistenzia1 di altrettante dimos·trazieni contrad·d itorie. Per questo l ' A. eonviene ehe altri fattori oltre il fredd-0 intervengano per favorire 'Ia r eeru deseenza ·di alcooe malattie infettive n.ei n1e1si freddi. IF ra questi in primo piano l 'assenza di ra·diazioni luin,i nose, ehe agirebbero sul metabolismo degli idrati di carbonio e su quelle dei pigmenti, cui Rollier attribuisce il potere di rinforzare le difese dello organismo. Cosi pure lei radiazio·n i ultraviolette 1a1ttivaIDo l 'ergosteri11a assoeiata alla colesterina d·ella pelle e contribuiseono alla produzion.e ·della vitamina D. Del r esto anehe la vitamina A. eh e gioca un uffieio importante nella reeettivita, presenta ·marca·te variazioni stagionali. Lo stesso si puo dire per la vitamina C. Per questo si arriv.erebbe alia teo.ria di Stud Christiensen, per cui il ·d ima.g r.imento dei tubercolooi in: invemo non sarebhe eh e un "avitami.nosi. IIO.fine seoondo altri l 'inverno agi.rebbe sull 'organismo attraverso 1'umidita dell 'aria, mediante ~enomeni eJettrici ed esercitando un 'azione d epr essiva sulla psiehe, forse (CaJpace di diminuire le nostre forze di difeis.a. Cosi l 'A. co1i clude ·eh e a lato deI freddo, l 'insufficienza 1

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di radiazioni, una certa avitaminosi e probabili fattori atmosferiei e psiehici intervengono per spiegare le variazioni stagionali di certe malattie·, 3) il freddo nelle malattie dell'a1pparato respiratorio. - E in queste malattie in eui il freddo sernibra avere un 'influe·nza veramente deeisiva ed aneh,e qui per quei meecanismi ohe gia sono stati invocati per le infezioni. Si e parlato eosi di una vasodilatazione profond1ai eon iperemia viseerale, eonseeu·tiva alla vasocostrizione superficiale .p rodotta d.al freddo. Si e addotta iUJil.'esaltazio·n e invernal;e della virulenza m~ crobica . Quindi l ' A. prende a considerare la quistione delle pleuriti a frigore e rieonosoe eome eggi ne sia eom unemente a·bbandonate il concetto. Mentre la polmonite seoon<lo lui merita. un esame speeiale anche per la manoanza di u 1ni vero e proprio contagio. Cerca di spiegarne il suo ;ra·p porto eol fred,d o ammettendo un fenomeno di ehoe, un disturbo umorale messo del resto in evidenza da n.u merose rieereh e ehe ·dimostrano eol freddo azioru simpatieotoniehe, abb1assamenti della riserva alcali.n a, albumimiUria, eec., fenomeni biologici tutti del resto molto generali ehe sopravvengono in ogn1i fatica ed eccesso; 4) nefrite ed emoglobinuria ä frigore. L' A. eonstata la contrariata quistione delle nefriti a frigore e cita anche per queste i meecanismti ·delJo choc, della eo1ngestione visoerale, eec. Ricerda anche l 'ipotesi antioa. di Santoro per cui vi sa.flebbe ritenzione dei prodotti tossiei ·n ormalmente elimiinati attraverso la pelle e la diehiara di un eeJrto interesse specie qua.n.do, dopo un notevole sfor20 fisieo, la pelle ha una eospic ua funzione eser etrice. Dei resto il freddo puo produrre veleni per altre vie. Il sanglie eircolan·do nei vasi superficiali nei q:uali la tempena.tura ·e assai bassa subisce una modifieazione fisi1co,_chimica ehe fa apparire delle emolisi.ne . D'altra parte la resi1stenza globulare sarebbe diminuita dal freddo. Si formerebbero eosi deile sostanze capaci <li rappresentare perr il rene un sovra1p piu di fati•ca . .Del resto gia da tempo e ia.mmessa Ia albuminuria a frigore, talora aeco•m pagnata a cilin·druria ed anche ad ematuri.a. In qua•n to all 'emoglobinuria paro·ssistica da freddo 'I' A. non· si dilunga rieordan.do solo Ia su.a mianifestazio·n e · quasi esclusiva in soggetti Iuetici. D'altra pa.r te l 'A. ri conosoe eome il freddo disturbi la cireolazione renale e come si t e·n da a ritorn.a.re alla t eoria d ella eongestione o della ' flussion·e renale c ciö in basei ad esperimenti. pro ticati in giovani ·d.ai 12 ai 30 a., .dei qual1 si immergevano le gambe in aequa a tempemtura fra 0° e 6°. Tuttavia, pur riconoseendo questi •r isultati s;perimen.tali, l "A. non vede netta l 'analogia fr.a questi e eio eh e si constata in Clinica; . · 5) l 'infl u·enza del freddo Delle algie e nei reumatismii. - In•n anzi ttitto l 'A. prende in 1

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SEZIONE PRATfCA

esan1e il fatto psichi·co, gia ehe e ·fuori dubbio eh e il freddo abbia ISU certi caratteri una azione depressiva, ehe puo ßair attribuire una importa11za esagerata alla minima sensazione dolorosa. Per quello eh e riguarda il reumatisn10 · artieolare aeuto, i re.11miatismi croniei, l 'artrite deformante l 'A. e d 'aecordo eoi piu nel non attribuire al freddo un qual ch e ufficio ~etiologieo. Riporta ~e 'iJd.e e .d i {Feige e Freund per elri, i dolQri dei re1llll1iatiei sarebbero l 'espressione di una ·l mpotenz.a dell" organisn10 ad adattaDsi alle rnodificazioni dell 'ambiente. Riais sumendo l 'A. eon.sta(ta wme la azione patogenetica del freddo, ammessa in Clinica, non sia stata iOOnfermata per oggi 1n maniera soddisfacente dall 'esperimento, tran•ne ehe per aleune affezioni cutanee e si dimostra proclive ad attribuire alla cartmza di sole ed alla avitaminosi un ':a.zione netta sulle malattie della cattiva stagione. 1

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to per localizzare um. tumore terr1porale al suo inizio ma non e sempre awlicabile. Le convulsioni ge.neralizzate non sono . rare mia sono poco numeirose e ·non ha1nno nessun valore per la localizz:aizione. · La crisi uneiforme, ·d escritta 45 anni oir sono da Jaekson, .h a un grande valore per il 1cifiterio di localizzazione. Essa consiste irr1 Ullla sensazione olf.attiva o g ustativa quaisi sempre disgustosa accompagn:a1ta a delle assemze e ad allucinazioni visive. Le alluciI;lazioni visive sono, molto frequenti e hanno quasi semp:rie g li stessi caratteri. Le a llueinazioni comp1lessei ;sono piu caratteristiche dei tUJII1k:>ri d·el lobo temporale men tre nelle lesioni occipitali hanino caratte.re di semplieita. L 'afasia di W.er·nicke si riscontra n ei tumori tempo.r ali sin . e si accomipagna all 'emianopsia. II malato qu.antunque possa fac iln1ente articolare le sillabei nol!l puo dire eio ehe vuole, comprende m.a}e e IDOil eseioauisco g li ordini ehe gli si dan·n o. Dal punto di vista diagnostieo i puo coofondere un tumore temporale affetto da emianQtpsia 01m10nima completa con un tumore occipitale. Neii malati in eui la perimetria e imp ossib ile si 1puo ,a lle volte f.ane di:a1g nosi ·di tumore eerebellare considerando ehe spe>So tale sin·drome i riseontra nei tumori del lobo temporo-occ.ipitale (·n istagmo, an1datura titubante, vertigiini, atassia). Occorre semprie, per distinguere un tumore tem·poro-oecipitale da un· turnore oerebellare , pratieare lai ventrirolografia. T. L..\.URENTI. 1

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SISTEMA NERVOSO. Diagnosi dei tnmori temporali. (·DE

Ivl\RTEJ, e

Gu1LLAUME.

Le Journal. M edi-

cal fran<;ais, n. 10, 1931). Gli AA. f.anno rilevare, a·n zitutto, come l 'esame nemrologieo senza l 'aiuto della radiologi:ai e della oftalmologia non riesca a loealizzare piu del 25 % dei tumori e co,m e la r egione temporale ·destra, essendo la piu povera in se.. gni neurologici, possa cons iderarsi come una zona muta. . Tuttavia i·n· que; ta regione si riscontrano spesso voluminosi tumori ehe la trapanazione decompre siva alle volte fa riscomitraTe·. De Martel nel solo mese di lug lio f1el 1914 ricorda come abbia aspo,r tato 2 grandi tu1m ori temporali a destr:ai seo1perti, per Ca.so, niel corso di una trapanazione deeompressiva. L'em1ianop,s ia om·O[l·ima a ~dranti 5tudiata princ ipalmimite dall 'oculista Mey,er nelle lesioni del lobo temporale al quale si d eve tale conoscen za e stata applicata e volga.r izzata dail Cushing e dall'oculista Valeker. 11 volume del tumore aumentando finira per eomprimere e allora non si potra piu distin·g uer e un tumore tem1pOrale ehe determina l 'emia·n opsia omonima completa da un tumore oeeipitale ehe produce gli stessi disturbi visivi. Dopo la classica memoria del Cushing si sa ehe l 'emianopsia a l qu:a1dr.a nte surperiore o un semplice restringimernto omo,n i.m10 ,d,ella parte superiore del 1c.ampo visivo permette di loc.alizzare J.a lesione nella ;p,a rte piu antariore e ba1ssa del lobo teimiporale ·de l l ato opposto me:n:tre ehe una emianop, ia omonima al quadrante irnferione o un restringimento omanimo della parte inferiore d eil campo ' risivo indica ll!Ila lesione della parte alt::ai e posteriore ,d el lobo temporale. La pe.rimetria dunque e di valido aiu1

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La diagnosi precoce dei tnmo1·i della regione frontale. e LASSERY. Le Journ. NI edical fran<;ais, n. 10, 1931). Gli AA. fa11no rilev.are eo1ne tra i tumori degli eirr1isferi 1cerebrali quelli d el lobo frontale presentino una diagnosi difficil,e e s1)esso rimangor10 seonoseiuti. Si sviluppa·no, infatti, in unia zona muta a grand,e distanza ·d:a·lle vie seu1.sitiv0-moL01rie, dalle vie ottiehc, non d etetmina.ndo, per lungo tempo , el1e una leggera ipertensione intraeranica. I tumori del lobo frontale -si classificano iill ·due gr.a·n di catego.r ie: g li uni si sviluppano in· piena sostanza cerfJbrale (gliomi), g li altri non 1a,g isoono cl1te per eompressione, esseindo ,_ituati n elle vicinarnze (m·eningion"1i). I g liomi sono, tumori 1nolli, infiltra:n.ti, non asportabili completam·ente. II loro ·diecorso e la 10ro radio- selllsibilita varia a seco·nda della natura istologica. I meningio·m i sono le ioni eirco1 critte, a de:eor so Je·n to, e eon sintomi di non forte irpertensione. Tutti questi tumori sia 1che agiseono direttruinten.te per eompressione o indiretta111ent e per infiltrazione e distruzion e presentano un a sindro·mie 1speciale earatt,erizzata da sintomi di ordine neurologico e p ichiatrico. Dal (DE

MARTEL, GurLLAUME

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I L P OLI CLIN ICO >>

J)Unlo di visLa p ichico s i r ilevano disturbi della m emoria , ·dcll 'o,r ieintame1n to e dell 'a ffe ttivita. L 'amin esia si riferisce a falti rece:nti o antichi, sono frequenti i dis:turbi di orientamento nel tempo ei n ello spazio. Si riscontra .sipesso eliforia singolar e a lternaita 1con crisi di d1epression.e. Notevole e lo stato di indiffer einza n ella eventu.alita di un intervento . Spesso si riscon·trano c risi e pilettich ei. I segni n eurologici, a lle ' rolte , 1 ono 11o·n molto .acce:ntu,a ti. Si e riscor1Lra la una rparesi ·del facciale, a tipo centra le, d.al lato opposto ·della le io11e. 1 rifle si osseo-tendin·ei soin o diminuiti . Si rileva spesso defici'l m otorio n egli .a rti inferi o,ri. I gliomi h an:n·o u·n decorso rapido, la ce fale:ai e di inten1s.i ta n1edia, il vo.m1ito e r ar o e tardivo , la ta i pa11illa re si riscontra per lungo t en11p10 discreta .e pred·o,m i•n .a friequentem ente dal la to della le1sio1n e. I m ening iomi, inveoe presenLan.01 u 111 decorso· lent o , a ll.a sindrom e frontale ·si aggiungon o le n1anife tazioni eh e p e:rn11etto n·o ·di localizzare gener.a lm ente la le• s1on e. I m ening iomi sopra-1Jellari ri entra n.o n1el g ruppo dei tumori ·della reg ion e1 i1pofi a ria; si risco11tr.a .ailrofia o ttica, sta . . i 1)a])illar e, dilatazio·ne dei ven t ricoli laterali co11 bloccaggio del lerzo· ventricolo. All 'esan11e ra diolo o-ico la sella turcica si 1>r esenta sva at.a n ella ua IJar te a nteriore. I n1eni11:gion1i della zo:na olfattiva prei~ entan o, per lu ngo te1111)0, .a lteraz ion e unilatera le dell 'olfatto e he, sp·esso ·divien·e bi1aiterale. La s i·n·dro111e fronta le e l 'iperle111 io ne intracra nica e sp ecialr11ente, la stas i 1>apillare i n1.anifestano co,n. ritardo. Que ti tumori h ar1110 un decor o latein te 11Jier lua11g o tempo. Occorr.e, p en sarie .a lla cven tualila di tale a ffezion e qua 11do ci trovia m o in i)res1e11z,a di .an:o mia unil.atena1le e i)r ogr es• s1va. I n1enin gio,mi cl11e i sv ilup1)a.nö a livello d eilla piccola ala d ello s fenoide ha nno ·delle car.atteris tic.h e peciali p er c ui e f.acile diag·r1os ticarl i. E i 1con1pri mono il lob o· frointale, il for.am e. o ttico, il ·Se·n o caverno o. Deter111ina n o u·n a indro n1e· frontale ·di una certa e nt i La: :a,trofia o ttica pri·m.itiv.a, disturbi d1ella m otilita ocula re ·dal la to ·della le.s.i one, associati .a .exo·ftalmi.a diret la. La r adiografi.a fa 1rile, are eh e la p iccola ala dello· sfen oide si presenta ispessi ta . AlcUJni twnori fron tali, poi, possono detern1inare uin.a indron1e ta1na log.a a quella delle n eo1p1lasie ·della fo . . a cerebra le ])Osterio1re·. Allora "olo la ventri1cologr.afi a ci potra 'e ere ·di valido aiu.to. In a lcu·n i casi le turbe n1.e:ntali Tappre entano il intom o fo ndam entale. La diagm,01s i diffeir en ziale e an cora difficile qua ndo i tr.atta di disturbi v.a1sco•I.ari cer ebrali in un n.efriti co. Solo la puntura ve•n tricola re e la ventricologra fi a ci ·dar.anno d.ei da ti esatti ulla dislen ion e delle ca,rita ventricolari. T. L~URE~T I . 1

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. A.miotrofie sifilitiche. (K. w E GS CHE IDE R. Deutsclie ~l edizinisch e ~l' 0 che.ns;chrift, 6 JD.o vembre· 1931). Molte n1anifestazioni cli1n ich e della sifilide del sistema n ervoso centra le pos 0no esse:re del tutto sin1ili ai quadri clini1c.i delle n europ atie organich e la cui etiologi.a e gen er-almenLe non sifilitica. La di.agn o i etio1ogica ·di t1ali affezioni € naturalme11te di g rande impo·rtanza p er l 'indirizzo ter.a.pieutico. n o d ei c.asi piu ignifica tivi di qu1esta evenien za e quello d ella t ifilide ,amiotrofica eh e puo a sumere il quadro cara·tteristico· della ... clero i la terale amiotrofi.c.a o di unfl atrofia ml1scolare prog·re· siva. t ovvio cl1e in ta li forn1 e l 'accerta1nenlo della orig . i-n e ifilitica rnuta radi caln1ente Ja i1r o.g n os1. Al rig uardo l 'A. riferisce, un ca·so ca pitalo all.a su a o er,-azione . Un individuo· quarantenne IJresenlava segni evident i di at ro fi a dei piccoli mu coli delle m a ni 1c.on p·r eponderan za a destra e corrisponde ntem ente din1inuzion e n otevole della forza de]l.e n1ani. Co11len11)oran c·am cnte si rile,rava re sag·er.azione dei rifl e_...,i t endi.nei (piu accentua la ·dei pa teilla ri e degli acl1illei e m eno di quelli d e·g li arti uperiori), clon•o dell.a rot11la bilater.ale e irifl e i di Oppenheim e Ros olino positivi 1a ·destra . Mancav.ano del tutlo sintomi bulbari . Degni di r ilievo eran o ino.Itre lievi disturbi pupill.a ri .ed un a diminuzione dell a po tcnza · es uale denunziata dal paziente. L ' esam·e del san,g ue .e d.el liquor dette r eferto n eltan1ente lJositivo per la sifilide. Dopo u.n 'en eTgica cura ·di n eo- e miosa}v,a ran di faradizzazion e; m assaggi e g innastica ' . l 'atrofia dei m,UJscoli .rimta e i·n alteirata, n1a ~ 1 ebb e un sen ibil e n1igliora111ento della mobilita e ·della forza delle m ani . Senz.a1 il reperto po._ itivo d.el $ang u e e del liquor ed i dati an.a mnestici fonni.ti. ~al pazient ~ eh e dichiar o ave.r co·n tr aitta la s1f1l1de 12 ann1 prima , i sarebbe dovut.a fare la diagnosi di atrofia musc.olar e s1Jin ale progr essiva . I ca1_i del gen ere o sia di sindromi n ette di scle·r o·s i laterale amiot ro.fica e ·di atrofia muscola re progressiva di DJat t1ra ifilitica ono • ra r1. La sifilide swin ale a m.i otrofi ca gen er:almente si accom1)ag11.a a d altri sin.tomi sen sitivi , bulbari , ·ecc. . Dalla casi tica fornita da1la letteratura st desun11e ehe l 'af fezion-e puo as umer e tre differ enti tipi: 1) Tipo ta?etico, i;i.el q~a~e oltre a ll 'a trofi.a muscol;air.e es1ston o di· turb1 1po- ed iperestesici, atassia, abolizione dei rifles. i ten: dinei delle e tren1ita inferiori, altri s1·nton11 v.ariabili com e i ·disturbi pupillari; 2) Ti po ' . . . .' ~p.a tico„ -co·n fe n om.en~ sp.as~1~ 1 p1u o m en.o accentt1ati ; 3) Ti1Jo pol101m1 el1t1co n el quale il sintom a essen.zi.ale e l '.a trofia muscol.ar e. La 1

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o \\XIX, Nul\1. 1 ]

co111l)inazione degli ullir11i du e tipi ,eo LiLui ce la sifilide spinale a111iolrofica spa: tica, la cui sinto111ato-logia si avvici11.a a quella dell a sclero i lat erale amiotrofiaa . La sifilide spi'I1ale am1iotrofica colpisce prevalente111ente il e · o n1.a chil e e enza preferen za i)er l 'eta del so.go-etto. Spe ... o tr.a il contagio· sifili1:ico e le prime n1a.nife lazion i della malattia d ocorre un lungo inter,·all o. Di regola l1la· un <lecor o c ro11ico-1)roo-re ~ ivo. L 'eccitabilita galvanica e faradica d ei n ervi e dei n1u"coli e dim1inuita. Per lo !)LU i h a11n o fibrill az ioni d ei i11t1scoli colpiti. L 'atrofia puo cominciare, i nvece eh e a i piccoli n1u~ cö li della n1ia110 a q uelli deilla palla o ai p eroni eri, o .ancl1e e er e ·di ffu ·a· a tutte le e lre111ita o al tron co. S1)e o le atrofie sono precedu:tc da dolori. Man cano per lo piu i sinto111 i bulbari, eh e pero 1)0 ono co1rlJ)arire tardi,·a1111ente, e i distt1rbi , reiscica li e r eltali . La n1alat1. ia puo e . ere rilevata dai Lraun1i e daQ'l i ecioes i di lavor o mu colare. L 'e a111e crologico del angue e del liquor e € senziale i)er 1a di1agnosi. Accertala la dia o-n o . . i deve i }} roceder e ad t111 i11len „o tratLan1ento a n.tiluetico d al qual e i)ero non deve al t ender~ i la .g uarigione con1pleta de] n1iale . Tna ttando i di al!Jerazioni n1 en i11go-111 i eli l i.cl1e J)reva len ten l cn t e i1rrer1)a rabi l i la cura l)UO tutt 'al IJiu da r e un lieve n1 iglioran1en1lo dei into111i i11 atto e un arr e... lo del progrf ·. . o del n1a le. DR. 1

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SEZIO E PRATI CA

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Meningite basiln.re otogena asintomatica. (E. R L'BALTELLI. Tl Valsalva, ßebbraio 1932). L' A. ha tudiato 1± casi di m eningile ba.·ilare o·lo1g ena a ..,into111atica con1plicaziou1.e di fatti uppura livi auricolari ed illu tra ampiar11ente que„J,a i·ndron1e mollo i111portante a . •cono cer 1. La forn1a e cara lterizza ta dall a a „.e1nza di sinLon1i ben definiti e da l decor o ubdolo: e ·a d ecorre silenziosa per pa recchio t em })O e po i e ;})lode nell 'episodio finale rapidam ente fatal e . In tutli i oggetti osserva ti d.all 'A. m an cav.ano fino a poch·e orei prima della morte tutti i si·ntomi di un!a1 m eningite. La t emperalura era irregolare •Il·el decor so o·d ancl1e as en te. 11 polso era pero ia pure leggermJente, rallentato. ·La ~ecrez i one urinari.a .e ra •norn11a1lc trann e uma freque11te .alb·u minuria; 1.a pression e del liquido cefalo-rachidiano era aume ntata, ma il liquor er.a limpido e spe so .a etti·co. L'A. pa. sa quindi ad e aminare i sintomi loc.ali 1e ge11erali di questi m.al1a ti per ' 'edere se ve n e sian o eh e pormettono di sos1)ettare l 'esis tenza di m eningite basilare. L 'esame oloscopico e molto imip,o rtante: esso i)ermette di rendersi conto della qualita e quan tita .della su1)purazion e, de:lla sede della 1

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1Jerf01':az ion1c, dell 'en tita rdel focolaio a uricolare. La suppur~azion e e · ca,rsa, denSia, legger111ente e111atica; talvolta essa cessa all 'improvYiso perch e il deflus·s o ha preso altre vie e n on per miglioramenti ·d ella affezione. Prezio o riesce talvolta l 'esam e vesti bolare l)er ch e ogni fa ttore irrilativo o r eattivo endocra1nico p roduce spesso fenomeni a carico d ei n erYi ·oocle.ar e e ve. tibol.are . ' Nei malati studi1a:ti ·d.all 'A. alla ecc·i laz iorn e calorica e rotatori a ·del i. tema vesti})olare fu ri contr.a to quasi en11pre un certo g rado di ipo-e·ccitabiliLa specialm·entei dei canali emicolari posteriori . · into1111i g·cneraJi : la cefale.a in qu.es li mal ali e costituila da un dolore fronto-temporale ordo, p rofondo, rr1.a vivo, in.Sli ten le, co,ntinuo ~ cl1 et n on cede all 'azione di 1n e~ un .cal1n·ainte. 11 pallore eh e spes O· i verifica in otopazienLi e inton1a importa11te, p erch e ri,-ela l 'e., ilen za di utno stato tor1Jido .gen erale. l11reo tante ed irregola r e e l 'anda me11to della temperatura: i11 alcuni ca'" i elevata, in altri liev1e fin o a p ocl1e o,r e 1p1rin1.a d ell.a m1or te. Qua.~ i CO tante e l 'allerazion e de} pol 0 COll„ i tent'e i11 li eve ralle!nta1nento. Di not ·olc importanza 0110 le cara'lteristir h e del liquor: la l)fe ion e e ..,1em pre al li in 1a e n on diminui ce facil ment e anch e ·dopo abb onda11li e ri1)etule sottrazioni. ei prin1i p eriodi delJ a m alattia e talora ancl1e qt1 a i i)er tutta la tlurata d 'essa, il liquor aJ)IJar e chiaro, ma con lro lucei n on e J)erfetLa111enl.e tra ])ar ente. L 'albu111in a contenuta in esso e aum entata e oscill a ti:ai il 0,40 e l ' l %0 e si n ota pesso anch e la 1)re einza di g lobuline. Caratteri tico e il com1p ort.an1 ento del o-luco io : e.. ~ o da princ i1)io . .aun1 enta,. poi ·diviein e normale e infin e diin1nu1sce .a sa1. Le Ticercl1 e citol og·icl1e d anno una eo„tan·Le linfocito i con qu.a lch e l)Qlinucleato· inte()'ro. L'e am e. ba tteriologico , n el J)rim o e „econd o periodo de]la n1,alattia , e qu.a i sempre n eg.ati' 'O. Anch e le ric.erch e ·c.u lturali pralicate in tali periodi d·elbai .affezio·n e J?er i germi aerobi ed anaerobJi rie cono i)er lo piu n ega tive, m eutre n el 1p1erioclo termin.ale l 'e.~.ame cu1tur.ale del liquo·r e CO tantem ente posilivo. J r.eperti anaton10-patologici di questa sindrome contra tano motcvoln1ente col quadro ·clinico. In ·ettei casi seguiti dall 'A. in tutto il loro decoTso fin o .a ] ta,rolo a n.atomico vi e ra cotantemente u.n.a •raccolta siero-fibrinosa, st1 tutta la ba e ·del cranio e sui lobi ten1porofrontali, senza seg'ni di localizz.azione primiti' ra1, ne meningela, ne cer ebrale e se1n za u uire 0 ~ eie o dciscenze ·c.ongenite delle superfici crnni ch e. L'esame batteriologico e culturale di que1

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IL P OLICLINICO

sti focolai m eningei mise in evidenza una flora batterica multipla e varia . II trattamento di queste maning iti e medico e chirurgieo. La cura medica e sintomatica se non e stato possibile individuare il germe ·eh e h.a dato origin e al quadro morboso e consiste in iniezioni endovenose o endoTach~dee di urotropim1ai, sieri po,l ivalanti, rachioentes i ripetute per decomprimere; specifica ise fu tpiossibile isolare il germ.e e consiste in siero del gern1e isolato o a uto-vaccino. Ma e la cura chirurgica la sola eh e possa far sperare di arrestare o don1inare la compli• • caz1one m en1ngea. Nelle otiti acute si a1)rira la n1a1stoide e si m ettera l 'aditus ad antru111 in ampia comunicazioin e colla breccia ossea on·de ottenere un ampio dTenaggio dell 'orecchio medio. Nelle o lorree •cror1ich.e si pratichera la radic.ale se.con.do Stacke. 111 tutti i casi si esplorera la caivita endo-timpanica per ·ricercare la eventuale ,esistenza di dei.scenze con.g enite, usure ossee o fistole. Nella cu ra di queste fo,r me ,d i m ening ite il seg·reto d·el successo sta solo ·n ella pDecocita ,d ella diag nosi seguita da a·datto intervanto. Purtrop1p10 mancano spess.o i d.ati per farla od anch e semplicemente per sospettar e ehe si e di fro11 te a·d una sin,d rome cosi grave. VICENTINI. 1

RENI E VIE URINARIE. La refrattometria applicata allo studio della t·unzione 1·enale. (A. SEIL!. Z. urol. Chi „., vol. 30, f. 5-6). Della lu,n ,g a teoria di prove funzionali del rene n on m.e esi st~ alcuna ehe sia universalm ente acceLtata : ogni t etntativo dunque di portare un contributo alla importam.te queistione app1a1re gi.ustifilcato : !per 1questo l 'A. ha .cercato di determinare il valore della refrattom.e tria, applicata allo studio d ella funzione ren:ale. L 'indice ·di r efrazione sta in rapporto, -0ltre eh e con la temperatura e la specie dei raggi, soprattutto con la natura delle sostanze ~olute : a differenza del ·peso spec.i fico di una soluzione, n el quale predomina l 'importanza ·del peso d ella n1olecola soluta e a differen.za d-01 valo:re criosc.opico, i11 cui sono di in11p ortanza fondam:entale il numero delle molecole disciolte. Dunqu1e non ·esiste un r.appocrto tra queste varie ind.a gini ehe si riferiscono a 3 coeffi.cienti diversi. Ma anche Ja refrattometria soffre di aleune limitazio ni. Cosi ad esempio i suoi ' ralori non posso,n o riguia.rd.are- eh e oscill.azioni di -una sola sostan za, o per· lo n1e,no ·di una predo.n1in.a11le in una soluzione : a ltrimenti eguali 1

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,-alori possono esser forniti da oscillazioni inverse di sostanze differenti. La refrattomebria qu1ndi e applicabile alle urine ricavate col cateterismo bilaterale Ufleterale, premesso come nell 'unita di tempo la secrezione renale sia eguale d 'a•r nbo i lati. !Bisogna tener conto della temperatura ambiente e orien~a·rsi sulla presenza 0 quantita di lailblllIIlin1a nrelle uri•ne: e sempre h en e dealburninizzare le urine, per quanto u.n a ·d ose mite di a lhumina non influisca sen sibilmente sui risultati. La presenza di iindago carminio, invece d1sturba assai la le1tura ·d·ei risultati. Dopo queste prem1e sse e possibile sulla scorta di a leuni casi !fiferiti ·per a.ccenni g iungere a lle seguenti conclusioni: 1) L.a RM. (refratto·m etria) limitata alle urine Tica,'ate col cateterismo ureterale bilater:ale e 1aissociata alle albre prove funzi onali del re·ne rappreSienta n.e lle a ffeizioni renali chirurgiche una i)rova atLendibile e fedele; 2) il dato .d a pPendersi in consider.äzione e solo la ·differen za deigli indici ; 3) esiste un evidente parallelismo tra i valori della crioscopia e RM : 4) m.a ·da lla diffe renza dei valori della RM , non si 1puo de durre siffatto valore crioscopico; 5) solo ad una differenza RM di 0,0022 e piu, si puo dare un valore elinico; 6) il valore RM dei 2 reni n1ell 'unita di teml )O e costante: quindi compete alla loro differenza un reale valore; 7) inadiatte alle Rm, o i1er lo meno da circoscrivere n el loro valore, sono le urine vescicali, i residui, le ritenzioni, le uriin.e diabetiche, le poliurich e; 8) i risultati della RM ,-epgono influenzati an.eh e dalla presenza di albumimia, quando essa sia presente in una certa quantita; 9) la rioerca dei valori della RM va eseguita dopo a''er messe il p,azi1e.nte a diet.a secca; 10) il ·m etodo - e queista ,e la consi1derazione piu importante - si pub eseguire ,a ncl1e con po,ch e gocce di urin,a. E. MINGAZZINI. 1

Sulla presenza di acido solfocianico nel sangue in condizioni normali e patologiche, specie nell'insnfficienza renale. ( B EcHER-liAMANN

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llfünch . m e,d.

DoENE CKE.

Wochs ., •n . 1, gennaio 1932).

· ·Becher aveva gia osservato che durante la distillazione di sangue di uremici e per aggiu:ntJa: ·d i un acido forte si aveva sviluppo di idrogen,o solfo:r.ato; aveva i~ seguito dimostrato eh e tale idrogeno solforato n on era preformato, ma si sviluppava sol o su ccessivamiente a ll 'aggiunta ·di acidi a caldo. Dato ch·e riscaldando l 'acido solfocia:nico Con un 1a-ci.do minerale si h.a sviluppo ·di idrogeno solforato, con cludeva per un'abn orme presenza di acido solfocianico n el sangue di in·dividui in uremia. Ricercl1e sistemati·che sul sangue di indi,idui norma1li e ·di am.m alati .con insufficienza renale, condotte CO!I1 apposita me~ 0

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·todica (dealbuminizzazione secondo Folin e Wu, titolazione iodon1etrica secondo Rupp e Schied), dimostrarono sempre la pre:senza di acido solfocianieo. L'a.cido solfocianico e eontenuto sia n ei globuli rossi ehe n el plasma e nel siero. Solo i ,-alori nel plasma o nel siero dimostrarono un eomportamento caratteristieo per alcune malattie: in condiziooi no.rmali tali valo.r i sta;n1110 fra 1 ed 1,8 mmg. per 100 ee. di plasma; ilil condizioni patologiche possono salire fino a 5-7 mmg. per cento. Non e mai stato notato un aumento dell 'acido so·lfoeiani co in assenza di insuffieienza renale : nell'insufficienz.a renale specie n ellia· urernia vera l 'aumento puo esserei di 3-5 volte la norma. Nessun aumento nell 'ipertonia essenziale e n elle malattie renali senza fenomeni di insufficienza renale . In. altre g.ravi malattie interne eon iperazotemia si possono avere aumenti d ell 'acido iSOlfocianico, non pero cosi forti eome nella insuffieienza rooale. 11 sa111gue ha il potere di scindere l 'acido solfoeianico; pare eh e questa sia una proprieta dei globuli rossi e non del plasma. Pare ehe il sangue; abbia an ehe la possibilita di formare aeido· solfocianico. P . STEFFANUTTI. 1

La formazione dell'acido ossalico e Ja sna precipitazione renale. (~1 . LoEPER,

P. SouL1:E e J. latina, sett.-ott. 1931).

ToNNET.

Acta ·m ed.

Gli AA., esamina te le co·n dizion i in eui puo prodursi l 'aeido ossalico, riconoseono eh e la sua origine, n ell 'uomo , puo essere attribuita a i fa ttori seguen ti : 1) l·ntroduzione ecoessiva od assimilazione rallentata degli zueeheri; 2) Metabolismo difettoso e ra llelfltato dei glucidi nei te1ssuti e speeialmente del glicogeno; 3) IF ormazione endointestinale di aeido os!"alieo a spese di eerti gro.ssi parassiti, eome la tenia. Da que te eonside.Tazioni, ne vengono i principi direttivi del tratt:aim1ento e cioe : a) E\ itare gli alimenti o alofori, eom e l 'aeetosella , il raba rbaro, i fagi olini, il cioecola to e sopprimere quelli ossaligeni, eomei gli zucch eri e noru abusare d egli. alimenti museo... lari, eh e noo. so110 eselusivamente azota ti; sotto tale rigUJairdo, il p escie e preferibile alla .carne; . b) SLimolare il fec:rato, quasi sempre defi eiente e spesso capace .d i fabbrieare l 'aeido ossalico e·d incapaee di distru,g gerlo . c) Asettizzare l 'in.testino e sb1ar.azzarrlo da i • • parass1t1 se se ne trovano; . . d) ~ccelerare la nutrizione m ediante 1'esercizio, i movimooti respinait ori , l 'introduzione di ossigeno, i me dican1enti o s~id anti , i raggi 1

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SEZIONE PRATICA

ultravioletti, ece. Fra questi ulti·mii. m ezzi , il Illigliore e dato dall 'insulina, SU e ui €SiSt0 DO ignificative espericnze di G. \ iial e cd a proposito d ella quale gli AA. hanno osservato un 1n otevole ahbassam ento dell 'ossalemia n ei diab etici e n ei non diabetici. L 'insulina eosti tuisee un10 dei n1igliori m edioa1m1enti attuali d·el1'ossalemia, poich e iessa attaeca direttamente la causa, la combustion·e normale e regolare ·de llo zucchero. L 'ossalemia e una m.alattiia. preeipitainte e si n1anifiesta come una rvera g otta, idrocarbonata, i.p vece ehe urica; la preeipitazione avviene sp esso n,el r en e ei probabilmente la litiiaisi ossalica e frequente quanto quella urica. Dalle eon siderazioni esposte, derivano delle eonelusiooi prati.ch e di ig ien e e t erapia. L 'individuo ossalamieo, per evitare le precipitazioni renali, de\ e anzitutto evitare le forti ·dosi di a lcali1ni, i quali preeipitano o favoriseono la precipitazione dell 'ossalato di calce n ei reni. Esso de\ e soprattutto utilizzare le me dicazioni acide, quali l 'aeido fosfori.co ed il fo sfato disodieo eh e, rr1odificando l 'aeidita .clel m ezzo, diminui scono 1.a preeipitazione. Sebbe·n·e 1 osisalemia sia u.na malattia decaleificante, ogni m ediaatZione 1c.alcare e eontroindica ta; per impedire la ·decaleificazione, e utile il fosforo ; con sig liabile e il magn esio. Per quanto rig uarda i diuretiei, sono da proscriversi la litina e la })iperaziina eh e sono a lcalini, m entre e da somministrarsi l 'uroform i·na, eh e d·a d elle eombinazioni a c.i.d e. Fra g li alimenti , evitare un 'eeeessiva quantita di veget;aJi eh e .alcalinizzan o troppo le urine; purtroppo, le earni e gli zu.e eh eri eh e .sono acidificanti sono a ltresl o saligeni; a·d ogni m odo , le pieeole q·uantita di carne non sono noeive; il riso e d i cereali dan·n o milllolf quantita di a eido ossalico ehe non gli zu ceh eri e fi'l . le pastieoeri·e . 1

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L'adenocarcinoma colloideo della cupola vescicale insorgente dall'epitelio del canale dell '1traco. ( BEGG - CAMPBE LL.

Brit . J. Sarg . , 18-422., 1 93 1 )~

E un e auriente srtudio ulla fisiologia e sulla patologia dell 'uraco con peeiale rigua rd'o ai tumori in. occasione del caso seguente : Do·n ·n .a ·di 54 :amni in buon e eondizio•n i gen e·r ali . Ten esmo, dolori , ematuri'e. Stafilococci e coli n·elle urine . Cisto, ·C-O•p i'camente ulcera sang ui·n ante con n ecrosi ce·n tra]e e bordi pron1in.enti. Biopsia: di.agno1s~ rstolo g·ica : a deno• carr.1noma. · · Atto operatoir io: si trova: un tu·more d'el polo superr iore· della vesciea , in eontin.uazion e d el1'uraeo. L'u.r aeo viene i olato ed e.seisso insie·n1e eon la vo.Jta d ella ve eica i11filtrata dal h eopla5m-a . . Tre annj dopo: exitus per· reeidive preYese11


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« JL POLICLIN I CO »

[ANNO XXXIX , \Tr)r. 18] •

cali a Yes·cjca integra . I tolog ican1ente ·i dirno lra trattar i di Le suto ghiandolare i11aligno atipico co·n secrezione mucos.a ·degli acini. _ oif•n1ialn11ente l 'uraco giace n ,el cavo· di Retzius inclu o fra fascia tirasver1s.ale, p eritoneo e escica; e so forma con le 2 arterie ornbelicali obliterate, un tri.angolo l.a cui IJunta nel bambiJl o giu·n ge a ll 'o·mibeliico, n.eil l 'adulto. al liga, n1ento di P ere meschko . Tumori di questa .re g ione n on e d etto eh e debb,a no obbligiat oriamen.te origin.a rsi d.a ll 'u1ra1co. Tr.a le a lteraz ioni eh e possiamo trovare in corn pon·denza dello Sp. di R etzius , possono trov.a rsi : variazioni nella di tribuzionie d·elle arteri e omibelicali , n1alformazioni dell 'uraco. L 'ura·c.o si divide in tre porzioni: opravescica le, i:µtiramural e (intramu colare) e intramucosa, con. (in 1/3 ·dei casi), contin'llita del lu111e. Questa apertura, qua·nrd o esista, puo essere a forma di divert icolo, puo giacere 1ulla punta di una ampia rpapilla. Una rara vair ieta e rappre entata dalla assenza dell 'uraco. In questo c.a o la vescica ra1ggiung1e col su o· ca,·o l 'o·m b·e·lico. F ra il normale e queste estren1 0, sono n.atura ln1e1 n te i.rappre, entati tutti g li stadi intermedii . I tumori ·dell 'u·r aco si possono classifi-care anatomicamente a ·e conda della p·orzio·n e di uraco da cui si origi:nano, oppure ist9logicamente. Su 4± ca si rraccolti <lall ' autore n ella 1etteir.atura, 3 ono fibroad enomi, 4 semplici adenomd , 19 :a1de·n ocar·cinomi colloidi, 8 tumo ri misti , 4 fibromi e miomi, 6 sarcomi. Se si considera l 'origine topografica,, si vede ehe su 29 tumo1ri intramurali, 19 so·n ·o adenocarcin omi colloidi. I tun1ori della parte int ran1urale dcll 'uraco si differ en ziano ·da qu,elli della vescica perch e g li a denocavcj•n,o mi d ella vescica si o·r iginan o da ll ' e(pitelio ghi.a.ndolaire della mrucois.a, sono gene1ralmente peduncolati e solo in uno stadio avanzat.o infiltra no 10 strato muscolare. Gli ade.nocarcinom1i della porzio•n ei intramurale .d ell 'uraco si dividono in· due gru·ppi: 1) Tun1ori la cui poll'zione piu elevata eh e dalla parte superiore ·d·ella vescica si spinge n e11 'uraco, e i·n1c:apsulata m entre la parte vescicale e n on i·ncapsulata ed in imme diato contatto con gli strati della parete vescicale. Tali tun101ri rrima ngono lungo t empo soprapubici , e solo in un secondo tempo invadon o la vescica. Al 2° gruppo apparte ngono le form e piu n1,aligne ma piu Tare eh e si trovano quasi esc.lusiv.amente n ella parete d ella ve&cica senza d elimitiazion e. E ·da n o,tare come anche in que te fo1rn1e il tessuto atipi co non e a contatto con l 'epitelio vescicale. La g rossezza di taili tumori e varia, da uin.a. noce fi·no a una testa di bambino. La cons1stenza e cisti ca. La J)8.rte pe1rife ri1ca e .a contatto con il peritoneo eh e qualche volta invadono. Nel cor so dell'e' 'oluzione , la parte supeiriore, uracale deil tu111ore, si sclerosizza e g iunge talvolta fin o alla 1

c.alcific.azio nie. Lo : tron'1a invece i11·ostra u1n sen1pre n1aggio·r e contenuto mucoso. La 1nuscola·r is, della vescica si trasforma, n e l corso dello svilu ppo del tumore, in t essuto fibroso. L 'epitelio de l neoplasm.a consta di cellule caliciforn1i cilindrich e ·eh e contengono· muco in ·diver i stadi di formazio·ne. Spesso l 'epitelio e polistr.atifica1to . M.an ca u·n a membr.a11a baale. Abbondanti so·n o le emorragie. Pure asso111ig lia ndo il qu.adro istologico con quello del car cinoma deil r etto, e possibile una differenziazione. Mentre nel •carcin-0ma <lel retto le forrnazioni cellulari mantengono lungo t emvo il loro a~ petto originario, n el nos tro tumore„ g li elem enti epi teliali vengono as ~ ai per tem1Jo compressi e a lteriart:i da lla ricc.a secrezione colloide. Una g ran parte de.lle cellule vengono compresse ed alterate , prim.a ch,e al>biano raggiu·n to la loro differenziazione in cellule calici formi. L 'assenza di una m embrana propria e gia stata menzionata. I tumori dell 'ura·co dan·n o luogo a sintomi rnollo tempo dopo dei ve·r i tumori della vescica. Solo n egli stadi ava·nzati perforano la parete ,,escicale dando luogo all 'insorgenza di una siridrome u1rinaria. Molti casi so'.n o ,-enuti all 'autop ia in uno stadio di note·vole gros. ezza, m e.ntre i sintomi clinici n·on dat.avano eh e. da l) OCO tempo. 11 quadro 1Cistoscopico e var10. Nella lette.r atura si trovano descritte tumef.azio~n i e incavatuTe della parete, ul c~razioni a bordo stri11gente, formazioni papillo1natose, a-,:>erture della volta delJ.a, vescica con secrezione n1ucosa. In o,g ni ·caso e consigliabile un a bio1Jsia. Pe,r la diag nosi differenziale ven gono i:n ar_g·omiento: tum1ori veri della vescic.a, tumori del ·dotto onfalomesenterico, cisti da echinococco, .a scessi paravescic.a li, tcrato·n1i e cisti del c.avo a d.domiin.ale, en·dome triomi . Per lo piu sono colpiti uomini a,J di sopra <l·ei 40 a nni , e piu frequentemiente u o n1ini ehe ·donne. Terapia: escissione del tu1nore . Esilo postoperatorio cattivo . Una sopr.avvivenza di 2 X anni e g ia da con,siderare •c.ome eccezionale. 1 tumori erpiteliali giacciono piu vicino alla vescica, invece quelli conin ettivi prediligono i tratti piu a lti d ~ll ' ur.aco. La 2a. parte del lavo·r o si oocu pa d e.ll 'epitelio dell 'ur.aico, e sulla su.a trasformazione in ade• nocarc1nomia. L 'u·r aco, la volta vescicale, e il retto derivano errTibriolog icamente dalla cloaca -comune. Do1Jo l 'insorgenza d1el setto urogenitale, l 'epitclio eh e riveste la vescica si trasforn1a in epitelio piatto. Quello ·del r ett-0 int epitelio cilindrico. Quello dell 'uraco mantiene il suo caratteire in.d ifferenziato. Tuttavia prevale l 'impulso endodermale nelle su e possibilita di cviluppo, cosiccb e niei oasi di c·r e cita blastomatosa, prevale l 'indirizzo adenomatoso con forn1azione di colloide, co111e nel Ca. del retlo. 1

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[AN~O

XX).J X,

.Nt.Tl\J.

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Cio av, 1 iene, 1con1e si e visto, assai rarame nte, . .n1ientre r elativamente frequ enti sono i11ell 'uraco d elle piccoli cisti riconoscibili solo mi croscopicam en te e a con·tenuto 1c olloide. II lavo l'o cl1iude con una disser tazione sul1o sYilurppo e istogen esi d,ell 'epitelio d 1ell 'uraco ed e accon)pagnato da num erose fig ure. A. CALO.

Un caso di metastasi carcinomatosa nella • vesc1ca. (G. BonoN. Z. Ural . Chir. , vol. 31, fase. 1-2).

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SEZIONE PRATI CA

Le metastasi carcinomatose ne lla vescica rappre ent.ano certo una d elle p iu gran.di ra rita se non si rinvengo·n o n ean ch e ricordate 11elle g ra ndi tatisticl1e sui can ori e sono appe11a m enz ionate in a l cumi libri di te to. Nel ca o in q:uestione si trattava di una donna di 48 anni, n·ella quale, 5 .anni d opo un interve nto })er un car cinoma olido d ella n1an1mella sini. tna1, i era pr.esen Lata una mode„ta r eci.d iva regionale, e i eg11i di una emorragia c erebrale associa ta ad un.a progressiva d ebolezza cardiac.a. ll a nl!orte , a venutJa1 dopo po,c o, oltre riprouuzio11i Lrovate n cl fegato, nella s urrenale , ini'"'tra, uJ cranio, i1el fem10re d estro, prescin,.. dendo d.a u11 focolia io emorrag ieo eerebrale, e una d egenoTazione o-ra sa d el cu ore, f11ron o 1r ov,ate : infiltrate n eop lasticam ente le g landole peri tracheali : quelle de1 po]mon e e tutte Je a l tre di seminate ul dreeor o d ell 'aorta . Le gJandole ipoga.strieh e, apparen ten1ente norn1ali, furon o t r ovate anch 'esse, m.icr osco1Ji.can1 ente, infiltr.a te ·d al r..arc inom.a. Ma il reperto piu inte ressantr. fu qu1ello della vescica, n ella rru.ale, o]tre l:a pre enza di un a cistil e c i~ tica, furono o servati num ero i n odi m eta. . "lat ici , senza eh e, al di fuori di essa, n el bar ino, vi fos.iei traccia d i a ltre 1n e tasta j. E i. tono , .com e e noto , 3 vi.e p er ].a riproduzio ne clella meta. ta i n ella v esciea, e cioe: 1) la via cn1atogen a; 2) la linfatica; 3) quell a J)er coTlti guita del peritoneo. el caso .a ttu.ale pote·v:an o ve ni.r t r~ t le in campo le prime due vie, e Ja ·dceisione fu p erC' io lasciat a all ' ind.ag~ne ist ologic.a1. In v ic in.an1.a de lle m eta tasi v e cicali , ·dunque, i capilliarri .san g uig ni furono trovati p ieni di sangue, i linfati ci , in.v eee, infa.r citi di cellule n e.o plas tich·e : le m etasta i ve cic.ali r ivcs tiv.an o il li po di un car cinoma a lveo]are. Dunqu,e Ja via seguita d al car.rinom a fu una linfatica r etrograda : e d il ca 0 e tar1to piu interessante, in quan,t o ch1e le ovia·ie furono tro' ale ·1iber e dalle m eta,s.ta, i di I<.rukenberg, le c1ua li , eome e noto, po on,o $pesso aceompag na rsi a di turb i vese ica li. : l1011achiu·r ia, urine torbide, len e.sim10 , in con.t inen za. Tutt i questi ~intomi n el aais o p.re ente erano mancati , e cio deve indurre per l'avvenire a 1r icer car1i, an c h e i11 assenza di q.uals ia.si fenomienologia. E. MrNGAZZl NT.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. J\ L~~N l(ÖHLER.

Rön.tgenologie : les limites de l image normale et les debuts de l'image pathologique (trad . fra n cese G. ~1AYER). Vol .

in-4°. Dela cl1aux. et Nestle, N,euchatel . Fra11ch i \rizzeri 50.

Pre entiamo con vero piacer e qu•esta Lraduzion ei in fra.n eese d el classiico tratta to di Köhler, pur avvertendo, eh e tra giorni u scira una t ra,duzione italiana d el prof. Alb erti. Il libro <li Köhler , infatti, si p1uo con siderare come in.disp en sabile n ella b ib lioteca d el rodiolorg o speciali1sta, di gra n.d1e utilita ,p er il 111edico gen erale. :E:: il frutt o d 'un lungo a cot!ante la,ror o ,d ' un o serva tore di larghissin1a esperienza , in un cam1)0 fra i piu indagi11osi: de lla ·diag n o tiic.a ra diologica. :E:: pecialn1,e n te nella radiologia dello cl1ele Lro eh e n oi ri1 contriamo in numer o· \ 7 era111ente noteYole im1nlaigini di pure vari eta, o d oYute a l olo g ioco d elle sovra 1)posizioni e he 1a1 JJ1ri111.a vi ta - ad un esam ·e .n on d·el lutlo ap}Jrofon dilo - possono essere eambiate i)e r ·ere e prop,r ie lesioni . E,d ie is ton o poi 11e]la zona intermedia fra il n orma le e il patolog ico altre i111m.agini (di imili da quel1 e dei quadri n orma li eh e l 'anatomia r a diog rafiica e 'i1n egna a conoscer c) ,di fronte a ll e qu?:1i ancl1e il p iu p erimen ba1to e sita, trova diffi col ta . de,·ei r iflettere p er n on ineorrere in g·raY i errori . Ba Li por mente, ad e:empio, a lle anon1alie di sviluppo per ritardo , difetto, arre lo, a ll1e modificaz ioni J)ern11an enti cl1e qu e1 lc gen erano, le quali tutte posso1n o a volt e• dare una intomatologi.a r adiologic.a imile a quell a ·di les ioni anch e g r avi , d 'orig ine infettiva, neo1p lastic.a, t o ica, ece . Tt1tti que: Li 1casi l 'A. h a esa111inato, appr ofon·dito, s,riscerato, r i1solto, an1pliando il su o cam1po d 'i11dagi n e ' ria via cl1e si moltiplicavano le con oscenze d ell:a1 radiodiagnostica (poi Cl1e, e b en e Tammentar lo, ]a l a. edizion e di que to tr.attato risale .a l 1910, agli iniz1 cioe, o quasi, ,della radiol o,g ia), e contribu1ein,do eon l a sua opera ' 'eran1 ente . preziosa e d el ma&si·m o i1n Leres e, a ll 'eduicaz ione di numero r, ge11er.azioni di r.adiologi. Um1 solo .appunt o i puo far e. Le odier11 e tr.a1d u zioni so·n o . Lat e fatte dalla y a ed izi·o ne'Le·desea del 1928. 0ra in ± anni la r a diologia J1a raggiunto ,a11cora moteYoli conqui1, le, ha rnol 1iplicat o le "u e possibilita d 'indagi11e. P ercio cl1i scorre il i1ostro libro tro\7,a in n t11ner o. i capitoli g·ravi i11an ch evol ezze. La colecist ogr:afia e la p ielog·ra fia (si.a a . . cen d ente eh e disee nden te) non \ i sono, arl e~ er11 pio, tra1ttat1e .a ffa tto; e oltre .a qu este eh e or. mai h a11no a cquistato u11 ' im1porta11 za d i ]Jrin10 ·o rdi11e, in .anca og·ni tr,at~azion e de lla bron -cogra fi a, d ell 'u tero.~ alpin go.g·ra fi.a, ·della ventricolo e mie1ogr afia, d el p n e un1 01)eri toneo, d el1

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:c JJ, POLI CLT JCO »

l 'arteriografia, d ella pneumoarto.g rafia , d ell 'e1)ato e della splenog·rafia, ece. Cosl pu·re jl 1capitolo riguardante il cranio l rascur.a qu.asi co1n1p leta1111.ente di con siderare l e ~n1?1agini , .ehe si ottengono rr1ediante la J>ro1ez1one a1ss1.a le, eh e in questi u lt im1i anni l1 a .ro!'n ilo sen1pr e ~)iu ·dati preziosi alle indag1n1. E n e1l capitolo dello stomaco e d el eolon i1on si acc enna qu1asi i1ep·p .u re a i metodi eon l >i.ccolo riempimento per l '~ndagine d elle p lich e. Co i ' rediamo la trattaiZione del -teniu e ridotta a poeo piu ·di 10 pagine e quella di t utto l 'apparato· genito-urinario a m eno· di 15 . T utto queisto p ero non infirim1a la poderosa ... oper.a di l(öhlier : ba t er eb·b eiro en11pr e a f.arla T1n1ane·r viva i soli capitoli rio-uardanti l 'ap0 p ar.a.to 1seh eletrieo (267 pagine) eh e ri1narranno sem1pre ·d ella ma.g·g'iore utilita, an cl1 e se g li .altri , eh e pur eonten go1n o n otevol.e ric·Cl1ezza di notizie, dove ssero via via .dai nuovi J')erfezionamenti <li teicnica e• di i stru1nentario . venir su.p erati. 11 volu·m1e, n ella ve te attu.a Je , eon.sta di 590 }Jagi.ne, eon 324 fi o·ure fr.a sehizzi e• ra dio· gram•m i. La tradu zione e })en eura ta, e molto fed el e .al tes to ori.gir1.ale. GAST . l\1ELDOLESI. 1

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CBN N 1 BIBLIO GRAFICl. (t) ...

nialattie infettive batteriche. Un vol . d el Tratta.to italia.n.o d'i igiene .cliretto d:al Prof. 0. Calin-8° di 840 ·p·a g . eon 9 ta,r. e 41 fig . . anche a col ori. Unioine t ip. -ed. torinese, T or1no, 1931. Prezzo L. 100. SA.G HANDI.

Questo eecellente volume del 11oto cc Tratta:to )) e .dovuto a lla collabo r azione di diversi autori l.a massimia parte dei qu.a li h a studi.ato con particolare in ter es e la que tione eh e tra.tla. Vi troviamo 1c-0n ider.ate l·e seguenti ina l attie. Meniingoeocoernia, febbre on·dula·n te, })togeni (A . Alessandr i11i); Infezion e dJa, pneun1iocoeeo (F. P epeu); Influen za (G. Dessy) ; Pertos e (F. Vala O'US""a); Carbonehio ematico, ti fi e paratifi, botuli n10 (G. Sampietro)· Dissenteri.a b.aeill.are, proteob.a eillosi . (M. Gioseffi); Colera asiatico· (G . Sanar elli); Pes te (P . Ca·n alis); A1ctinomicosi, morv.a (F. Sainfeliee); T ubeircolo i (A. Ilvento). Non e possib·ile dire p.articol.arm ente di ognuno di questi capitoli , alcuni .d ei quali eost1tuiseon o d ell e vere e compl,cte monogr.a fie ' ull 'argorr1.ento, eh e e trattato essenzialmen te d.al punto d i vista ·d ella batteriologi.a, epide 111iol ogia ed iaieine, con sobri a eeenni a lla i1a r l e clin ic.a . fil. 1

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(1) Si prega c1 inviare due copie dei libri di cui -si desidera la rccen sione . 1

[1\ NNO XX~ J'\ , NUi\'I.

1 }

ovoA SANT~s. Dociimenta pa.thologica. ll1o-

Jl.

dern~s e~tu.d~os '

1

sobre patologia iriterna. U11 ol. in-8 , di 3±4 pa.g . eon 97 fig·. J. ?\1o-

r.ala ed. Madrid , 193 1. L_' A., eh e e ti~o1are ~ ella 1catte.d ra di patolog·ta g·en eral~ d1 . M~~r1.d, raeeoglie in questo v?lu~me alc~1n1 .d e1 p1u importan.ti lavori co1nptut1 nel b1en1110 1929-1930 da lui s tesso e .dai suoi allievi. Vi troviamo· studi ·d ell 'A. s nll 'aoTLi ~e. add.ominal e , sullia1 sis tematica delle ep.atopat1e, sulla tuber eolosi e sistemia nervoso vegetativo, s ulla feb·b re ondula.n te di ßan o-. ~„·ra q u elli di altri, ve n ei sono .di L. Pesador ~ u .a r go,n1.enti ·di cardiolog·ia, di P. Carrasco Martinez (evo1uzione eliniea del proicesso t ube reotalfe, m.alaria e IIl·eurosifilide, sindrome poste n cefalitica ·U·n ilaterale), di S. Puen.te Velo so s ul r.eum.atismo en d ocrino, eoe., u1n eomplesso ·di 33 lavori eh e t estimoniano· la notevo] e a ttivita scientifi1c.a d ell ' A. e d ella su.a seu ola . 1

fil.

l'',

ll1ecl'izinis?hes Semina1'. \ 1ol. in- 8°, di 317 pag., r 1legato. J. Spr i11gcr , e d. \~ri en, 1932. Prezzo RM. 12. Abbiamo g ia dato notizia, nella r ecensio11 e d ei precedemti volumi, di questa buona istituz~o1n·e .del Collegio ·m edieo di Vienna. I p.a rt ~c tpa•nt1. alJe se·dute rivolgono ·d elle qu·e stio111 a 1cu1 r1spondono g li specia listi delle r elative materi e; si ha eosi il vantaggio eh e g li argon1.enti sono proprio qu·e lli el1e interessano pi u da vieino il medieo pra tieo e eh e la risposta, contenuta in limiti ahbast1a1nza brevi (da nlezza a due pagime) e data da chi del11.argomento h.a u•n a eonoscenza spec.ifica. el libro, tali .risposte sono· poi rag,g ru ppate per argom·enti ·disposti in or·dine a lf.ab etico. Eccon e alcu1n i ese.m pi: Distorsioni (trattaimenLo d elJe D. d el pied.e, d el gomito, de lla spall~, deilla mano); NI alattie cardiache (diag nosi dei ·dolori a lla regione cardi.aea, significato d el fenome-n o d ella •CO·m pression e d el vag·o; significa lo· e tratta·m ento .d-e11.a fibrill.azione a urieolar e; la dj eta n ell1e n1alattie car·diaeh e; l1a1 morfir11ai n ei cardiaci). Si vic111e cosi a forn1a1'e un i·n siem e di no1 zion~ dell.a m .a ssirna importanz.a per l i0ser eizio prat1co d ella ·meidieina. Un rio.co indice a lfa· Jtl . b etico faeilita ·p oi le rieer ch e.

L.

M .\RANELLT.

Neozolfoterapia. Vol. V. I stitu-

Lo Editori.ale Cisalp ino, Mil.ano. 1

Que to V volun1e di ·t.udi sulla terapia i divi.d e in tre parti. La :prima comrprend,e lavori sci€1Iltifici sull 'azione ·d ello zolfo in vari stati J>sieol og·ici e s ul m etabolisn10 g·eneral e. La seconda eom ·p1ren·de lavori d 'inter esse pratieo s u1le indiaa2ioni terapeuti1che d ello zolfo. La terza e dedicata a lla zolfopiretoterapia.

DR .


\

[A -~o XXXIX, Ntr?\r. 18]

L. ~!ARA

ELLI .

SBZ I O~E

Su.lforpitetoterapia. I Lituto E-

cli toriale Ci alp ino, l\1ilano. L. 10. J11t e rc s ~ a11te raccolta di sLud1 ed €Sl)ericnze {'linicl1c e„eguite da var1 autori tenden li a din1 o~ tr.a re il vantiagg·io ·della piretolera pia co11 lo zol Co i11 confronto di q11ella ottenula con .gli a.g·er1ti i11fetti, i. Dn.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Societa Medico-Chirn1 gica della Romagna. 9

,Secluta d el 3 aprile 1932. Presicl en za: P rof. F. G1u0Nr.

1

~l\J. L oEPER e

L. B oRY . Le soujre en biologie et e.n. th erapeutiqii e. Edit. Doin, Parigi. 1F r. 65 . Trat t.az ionc com1pleta dell 'in1port.anza b jolo~·ic<\ eil' l lo zolfo, della ua azio11e far111acolo!!ica e cJell e u e indicazio11i ter.apeulicl1c. 1

G. D. \ . li.ol\tr \ o. Ciil'a natur ale. Editori perli1n,g c 1'.u1)Cer , 1\[ilano . L. 15. <Juesto lib ro e un 'e po izione delle 11orme ._, clei 1>recetli de l na turisn10, un ·n11ovi1nento cll e 'a a ·u mendo larcrh e proporzioni opra l ull o a ll 'e tero. l~ ,~o te11de a liberare l 'uomo da tutto· cio eh e le e~ i gie11 ze o Je abe rrazioni d ella civilta g li lta11110 in1po Lo, ri1)ortandolo il piu eh e sia pos~ ibile ver o lo tato n1a turale, e he, secondo i 1u·o pugnatori del m eloclo, e il piu con facenlr ad irrobu Lire l 'u omo ed a }).re._ervarl o dallf' i11fluenze ,n ocive. G. D. <~ 10 ,- \\NI

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G t\LLI.

Vivel'e...

) 4~tli z ione

Hoepli , Milan o. Prezzo L. 20. ! ltl)ri di i. truzi ono ed ed ucazio11e ig ic11ica :'0110 inolti , n1a pochi 1 ono quelli eh e raggiun.uo110 lo copo. Tra questi pochi e il volurne <·0111pila to ·dal Prof. Giova1n ni <3alli i11 c0lluhorazione con il fig lio d ottor w .alter. I,f' in1di cazion i dottrinali son o es1Jo ·te con <.; l1iarezz:a1 e sufficie.nui, ma con l.a so·briela i.nd i pensabilei 1p er n on appesantire il volum e. La parte pratica .e ravvivata ·da e' empl an11 t~ d o l ici c}1 e r endor10 piu chiara 1' !11t.ellioen za <l PI te. lo ed i111ciLano a lla lettura d el libro. Tutta la trattazione e ~ntonata a lla }) rali<' il ~\ r cl all 'equilibr io, scevra d 'oa11i 11edanteri a, tl ·og11i e agerazione. Tutti po 0110 tra rre pro fit to da que "·to lihro davver-0 eccellente. A11cl11e i m ed ici. vi pO!'!'Ono l ro·var e n otizie e su.g gerin1enti utili.

DR. 11 . .T.

La guerre des Veneles. l)a rig·i. Fr. 20

J.J.t\ENNEc.

1\fa „ ~0 n,

J~ dilor e

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J,'at1tore d·ell 'a coltazion e m edi.a La e ra an.c l u: poeta. I„a guerre ·dies Ven ete.s e un p oetn11a eroico111 ico < he 11rende lo puinto· da epi odi dell 'in. urrf'zione ' 'andean.a. · Tl poen1a non era siato mai pub·b licato in l:an1:pa. Q11 e ·t,a n e e la 1)rima edizio11e curata e ro111me11tata ·dal dottor Paul Bot1 quet. G. D. 1

703

P i tATICA

Sopra un errore di diagnosi.

(Forli). - L 'O. ,p re·. en ta u11 oper ato in c·u i p er le risl1ltan ze : cle ll 'anamnesi (n egativa pri1na, })Oi sofferen ze gas lrich e da 6 anni con m ar1ife lazio·11e ed accr escjme11to graduale di u11a ma ~ a all 'ipocondrio de tro) , d ell 'esam e ob. (enor1ne lu111ore piu eh e al tro viluppa lo al quad r ante s uperjor e d estro, conlinuila dell 'ot lu ita con l 'aia epa tica, fre1nito idat ideo n etlissi1no in due punti, urine clel tutto l1or1nali, leggero rr1ovimento febbrile;, clell 'esame radiogr afico (. }JO tamento d ello s to111aco a sinis tra e dell 'angolo eiPatico d el colo11 in b as o ed a sinistra, 01nbre opache informi git1dicale i11crostazioni delJ a parete cis tica) , si fu porLati ad en1ettere diagno i di cisli d a ech inococco degenerata, sviluppata clalla s11perficie inferiore d el fegato. L 'urgenza dell 'inter vento p er le graYi difficolta del r espiro e d el circolo per l o spostamen lo in al to del diaframma, tolse possibilita di altri esa1ni (eosinofilia, int.radcrmor eazione ecc .) forse n el caso s.p ecifico n on prob ativi. La biopsia mostro trallarsi di una emato-idro11efro· i d~stra a sacch e multiple, non comunicanti , cnpaci rli 10 Jitri cli liquido con diverse concrez io11i ura lo-fo sfat ich e. L 'in ter ve11to fu pratica lo con laglio p aramedia110 oprao·m belicale d eslro: nefreclon1ia transadcl o n1~n ale, pr evio svuotamenlo, su tu r a della inciione posteriore d el p eriton eo, chiu s ura totale d el Ye 11 lre: seduta s tante, taglio l ombare p er dren are lo p azio retrQp eritoneal e; dren aggio r iu scito vano p er l a sed e troppo alta d e] tumor e. Gu arjgione p er prima. Se per diagn osi esatta si fo sse seguita, per l 'interveinto, come inclicat a, Ja via lombare, i sar eb])ero incontrat.e difficolta t ecnich e gravi. 801„rERI

Ulteriori rilievi su di un caso di cirrosi di Cruveilhier· Baumgarten.

(Lugo). - L 'infermo fu presen.t ato un c:i 11 no fa alla Societa i\Ieclico-Ch jr11rgica di Bolog 11a, e i icl enlificava allora in lui il lipico quadro 1n or l.Joso eh e i due AA. 11an110 de critto, e eh e si j11litola al loro n ome. 11 quadro e assai r aro e n on ben <lefir1ito nella s ua etiologia e p atogen e i, .p er q ua11Lo risu lta dal la car sa letterat ura, special111e11ie francese. C-0111e appare dal1a fol ografia pubblical a n el « Bolleittino clelle Scie11ze Medich e », vol. I, maggio-gi11g n o 1931, il n1al ato, r10 Le olmente d eperito e ane1nizzato, IJr e e11lava allora il quaclro cl ella cirrosi ep aticu i n u110 sl adio iper lrofico, col fega to Jeg·gern1ente ingr andjto, cli <'011sis te11za al c1t1anto· au .n 1entata, con ver&a1n en lo ascitico no·tcvo le. Coesi teva un jng rändime11 lo· 111olt o piu spicca lo ctell a Jnilza eh e er a <li con sis lcnza m olto ;pii1 clura. Disotto l 'ar cala eo Laie, a de 1ra d ell 'apofisi xifoicle scencl eva verso I 'on1bellico u11a gr ossa vena lor lt10 n, con diver s i hozz i e r an1ificazioni, ecl uu 'a llra gro sa Ye11a, p a rt end o cl aJl 'o1nhellico, ... i i 11fos ava sotto l 'ar ca la i11g·uinale i11i lra. _i\. JjYello dell 'ar co cos tal e clove que t a Yena po!'t ale <tcce oria (probalJihn e11le ln Yc na on1hellicale riJ-1"L GN1


704

« IL POLJ CLINl CO »

111.a ta }JerYia) aY _Ya or1g1ne si UJJprezzaYa un ru 111or e ve 11oso inte11so, continuo, eh e si traduceva u11ch e i11 una n e tta p ercezio11e taltile. Ris ullava n ell 'an amr1esi eh e i] p aziente aveva contratio l 'infezione cellica una diecina di anni })t in1a. La R. _di ' i\Tasserm ann er a d ecisament e positiva. Una cura inten sa antilue lica h a ;porlato un migliorame~to J1.0tevo1e nella circolazio·n e epatica, con la cornp nr sa totale dell 'ascite, la diminuzione di olume e cli c_o nsist en za del fegato eh e ora e nppen:i debordante, e 1111 no levole miglio,r ament o n elle condizioni ge.qer ali. Permangono immul ati il volt1me e Ja con sist en za della milza, e permane , ])en ch e me110 spicca ta, l a circolazione l)Ortale accessoria addomin ale col caratteristico fcnon1cno acuslico. Il pazienle per o p110 at lendere ora all e sue occupazioni ed e abbastanza Le11 porta11te. L 'O. oltre a far notare la rarita dell 'esito in guarigion e di questa forma, riafferma l 'ipotesi eh e l 'origine del processo fosse dovuta ad u11a flebite di n atura luetica in teressante il tronco po-rt ale all 'unione delle n1eseraich e con la vena splenica. In via di ipo lesi illustra la ragion e de l . permanere d ella splenomegalia e dell a circolazione portale accessoria a contrasto d ella scomparsa de] processo cirrotico interessa11te il fegato. 1

Societa Piemontese di Chirurgia.

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EMILIANI (Forl1). tan.ea del lesl icolo.

Su clue casi di lorsio ne spon-

Ulteriore contributo alla conoscenza del linfogranuloma inguinale venereo.

CrvALLERI (Faen.za). - Sulla scorta di nu1ner osi ca. i capita li recenten1en le alla su a osserYazione, i ·o. Lraccia breve1nenle il quaclro clinico ed an atomo-isto1logico della linfogranulo1natosi ing uinale ])e11igna (IV J11alaltia venerea) su cui gia ebbe ad i11 tratten er i Ire anni nr so no, allorch e n e segnal b })e r pri1no l a co1 1 npar a in Romagna, sotto forma d i t11t J)icrolo fo·col aio epidemico verificalosi n el 1928 a l~ae 11za, e pro1Jagatosi poi jn r egioni li1n itrofe (Lugo, Forll , ecc.). Pas ·a in breve rassegna l 'an1pia 1etteratura c i l)rincwali arg·o1nenti in b ase ai quali si puo afferrr1ar·c l 'o.uton on1ia, nonch~ la n atura i11fettiva e contagiosa d i qt1esta affezione di cui pero l 'eziologia rimane an cora sco11osciuta . ... Met le in rilievo ]a grande importanza cllagnostica .d ella iD;tradermo-reazio·n e proposta da Frey, 1a cui sen sibilita e specificita rende n otevoli servizi 11ella pra tica per i11dividuare sicuramente e ab bastanza precocem ente la malattia in atto, })ern1ettcndo11e a11che la diagnosi retrospettiva. Si „offern1a su ll 'intcressante ques.tione attual1"\1c n te diba ltut a ci rca i r apporti intercorre11ti fra li11 fogr anulo1na Yenereo e stenosi cicatriziale d el re lto, ecl accc11na ag·li argo~11 e nti e ai dati di fatto nrrertati a ost egno d eJJ 'eziologia lin.fogran ulom at osa d i certe forn1e cli stenosi anulare d el r etto . Passa i11fi11e a trattare Cl ell a ler apia, ed esamina Je in d irazioni al tratt a111e11 to n1erlico (iodo, arse11iro, an ti1n o njo, au tovacci11i , ecc .), r adiologico, e <.'hirurg ico d ell 'affezio11e. C \PECCH1 (Cesenalico). - Raro reperio rli cisti <l a echi11ococco rl el f cgalo calcificala. l l , egrelo. rio : Doll. PAoLo GALLJ. •

Seduta del 19 marzo 1932. Presidente: prof. l\!I. DoNATI. l3LAYET D1 BRIGA. - Un caso di tricobezoar. 'f ra t t a dell 'estrazione di una cospicua massa cli capelli fe111minili ri11venu ta nello stomaco di u11 individuo, eh e li aveva iageri li d ieci me.si 1)rin1a . con intendjmento suicida. Prof. DAvANZO I. - Gravidanza in corso uterino. ruclin1entario ed atresico. Prof. ANTo TOLI G. M. - Sopra un caso di n1ammell(lJ sanguinante bilaterale. Pro f. CAi\I ERA U. - Preseri,lazione di un caso di piede equino v<11ro-cavo-paralitico post-p,o liom elitico. - Illustrazione critica d ella tocnica t1sata dall 'O. n el tratt amento chirurgico di ques l ~l defGrmita. Secl uta clel 2 aprile 1932. Pre iflen le: prof. M. DoNATI. Un caso raro di distensione vescicale.

Prof. NEGRO M. - La vescica conteneva 12 litri di urina r e iclua; l 'O. rileva il discret o be11 essere d el p. e Ja n1ancata ri pre..: ~" d ella minzione anch e dopo l 'asporlazione dell 'adenoma ptostatico. Esiti lontani di resezione intertrocanterica.

Dott. FERRARIS V. - L 'interYento fu pra licato 11er ottenere Ja riduzio11e di una lu sazione congenita de.11'anca irredu cibile peT una abnor111e lunghezza del tratto i11Ler troranteri<:o . Dopo otto anni presenta attualmenle coxa Yalga ..,ublt1xans e sar a i1ecessario p ra ti.car e la ricostruzio11e del tetto eo liloideo. 1

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Dott. SACCHI M. - A proposito di un raro caso cli calcolosi vescicale e uretro-prostatico. Prof. DoNATI M. - lvlodello se1nplificato dello slrumento p er sezione e chiusura del mon co11e duodenale nella resezione gastrica.

Centro per lo Studio del cancro in To1·ino. Sedula d el 27 feb])raio 1932.

· La sedul a riguardo special111ente co1nun icazioni di carattere istoJogico sui n eoplasn1i mt1 l tipli i11 unq, stesso soggetto (prof. F. FEnREno) e ul dimorfismo d ei lumori (prof. G. V1LL.\TA), su t111 caso di rabdomion1a mnligno e di fibromi invadenti del rene (prof. S. CoLOl\IBINO) . Segui poi una relazion e clel dott. A. BoBBIO sull 'associazione del1 a t tl])ercoJosi col can cr o, rig· uarda11te anch e il inat eriale clel Cer1lr o tli Torino, confermando la r arita d ell 'associazio11e ,pur rico noscendo la possibilita rlel1'associazione anch e n ella st essa g h iandola. Il prof. iVIALAN h a 1nline comunicato sul particolare inizio della sintomatologia clinica di casi di carci11oma della lari11ge con e1norragie e fenomeni ir1fiam1natori. C . C 1PRJA,:\I.


~AxNo

XXXIX, NuM. 18]

SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le pleuriti da pneumotorace artiftciale. Dopo l 'introduzione del pnx LeTapeutieo di Forlanini e DumaresL, la prognosi di molte for1ne di t. b. e . polmonare e diventata migliore; que ta pratica ~rape utica e frequenteme11te pero causa di versamenti pleuTiei seeondari (nel 50-70 % dei casi). Ch. Toinon (Gaze.tte des H opitaux, n. 3-5 9 e 16 genn. 1931) si oeeupa diffusamenle di queste complicanze drel pnx. Esse compaiono prefeiribilm.ente dal 2° allo 8° inese dall 'icizio del pneumotoraee; posso·n o · essere di natura beni.gna, tubereolare, o settica; le prime hanno decor o quasi silenzioso, e, <lopo poeo ten1po i riassorbono spontanea1r!.ente; le secon.de, o· 11anno a·n damJent o torpiclo, COill scarsi sintomi fi sici e scar&a1 temperatura feibbrile, e te11dono a l riassorbimento, o J)resentano una intomatoloo-ia piu im1ponente, con es&udato abbon·d ante , che dev'essere ripe1utan1ente evacuato, e ehe tende, o ad aggre<lire la pleura visceirale, o a d orga·n izzarsi; le ultin1e, le piu gravi, richiedono quasi sempre inlerventi ehirurgici . Altro incidente grave del pnx, e la perforazione polmonare, dovuta, o a diffusione alla f)leura del proces, o pecifi1co, o a lesione della pleura stessa procurata coo l 'ago . Le pleu:riti da 1pnieumotoraee possono dare c.ome esito i::>pe in11enti della pleura, o a·d erenze, fin o ad una sineahia totale . Lc pleuriti b enigne avranno prognosi favore,1ole, riservata le t. b. e ., infauste le settiche e Le perforazioni polmonari. In quanto a lla patogenesi si ritiene sia110 dovute, o a infezione settiea diretta, o per via :.ranguigna o linfa tica, oppt1·r e ai ripetuti trau~11i apportati a lla rple·ura. 1 rif.ornim1enti del pnx. nelle forme b enign e van·n o fatti secondo le in·dicazioni usuali, quando il polmon e iaccenna ad espa.n·dersi, senza evacuare il liquido, so questo e scarso, estraendolo in\ ece qua1n do e abho·n d.ante, 0 purulente. In quest' ultimo caso, oltre alla p·u ntura evacuatrice, puo esserie consigliabile l 'iniezione inirapleurica di sostanze modificatriei , o il rien1pim ento della c.avita pleurica con olio anLise-1tico, ovvero ancora, se questo si Tive1a inuffieiente , uin intervein.to chiru·r gico, sia esso pleurotomia, o freniceictomia, o toracoplastica, a secon.d.a dei casi. Se si e in presenza di un essudato t. b . c. ehe non tendJai a ri.a ssorbirsi, il tr.attamemto di elezione sara l 'olooto·r ace , ehe e an eh e i ndiSf)811S.abile n·ei casi in eui si abbi,a t en.denza .allC\ infisi ipleurica, 1ch e, se non verra impedita, si })rodurra pero isolo molto lentamente. J.nutil e aggiung.erei cb e la p iu rigorosa asepsi 1

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e una tecnica d·elicata varr.a nno ia1d evitare il f ormarsi in molti casi ·di un versamento in cor o di pnx. M. PoNs . Sul pneumotorace artificiale bilaterale.

Harms e Grünewald (Deut. Med. vVoch., 1, 1932) ossffi"Vano eh e, m entre l 'applicazione del pneumotorace bilaterale e da tempo entrata nella pratiea all 'estero· (per merito d i !F orlanini) in German.ia la prima applioa,zione e stata fatta nel 1923 da Harn1s. Da a llora anch e tra i rmediei tedesehi si e diffusa la pratiea di questo intervento reh e ineon tra pero ancora d·e i nemiei o, per lo m re no, dei diffiden.t i. Gli AA. e·s amina·n o il pro.b lema riferendoi sopratutto all 'ult imo libro di Liebermeister c Schoop su questo argomiento. e i casi in cui la malattiia: colpisce p.rin1a u11 polmone e poi l 'altro, l 'ordine delle applieaz ioni e ovvia; n ei casi in eui ambedue i polmoni sono, eontemporan eam ente, icolpiti, m.a l 'uno piu e l 'altro meno, a llo:roi si pratica il pneuma dal lato piu colpito, g iaeeh e e nolo eh e .an ch e l 'altro polmone p uo avere giovamento . . Nei casi i.n.fine in cui e ntrambi i polmoni ono ~ravemente ammalati, e n eeessario praLieare il pneuma bilateriaJmente, a distanza di 2-3 m1esi da un lato all 'al tro, p ureh e non si ttatti di processi puramente essudativo-:caseoi; <lei due lati va p er il primo aggredito quello piu gravernoote eolpito. Gli AA. portano l 'esempio di un1a1 breve caistiea e eo ncludo·no eh e l 'applicazion,e bilaterale del pneumotoraoo rappresenta un real e J).rogresso n ella cura della tu.bercolosi. V. SERRA . 1

La pressione intraplenrica nel pneumo spontaneo. Sette casi di pneumotorace spo,n taneo off ron,o 1aJlo Stoi1chitz.a e D.i nischiotu (Archiv. nied. chirurg. de l'appar. respira.tor., 1931 , n. 4), l 'ocea:sion e per una serie di osservazioni eh e in . sintesi, sboeca,no n ell e due nozioni seguenti: 1) Esistono r elazion,i fra la pressione intraJJleurica ·e le variazioni del timb·ro e l 'intensita dei fen omeni a nforo nletalliei . 2) La pressione endopleurioa subisee caratteu·istichfe "'' ariazioni nelle ·varie !)01sizio.n i d el malato. II primo 1p unto ·e importante peiriche inves1<e la question·e d ell 'ori.gin.e dei rumo·r i an forometallici (e di questi ei li.mitiamo al soffio· anf or.i eo ed a l tintinnio n1etalli co). Omr g li AA. d im,o trano eh·e il soffio anfo rico dipende a·nzi t 11tLo dalla pressione dell 'aria eh e si trova nel la .a norm.ale eavita pleurica. Nella magg·ior 11art.e d.ei ca i e nece„ ario per avere un soffio 1

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a nforico, u11a p r e sio 11e po i LiYa: i11a, co11tra Tia111en te alte idee comunam.en te .a111m es&e, qu.e La sovrapr e sion e n on d eve ragg·iunger e; u11a cifra troppo e lev:ata, p oich e, in queste caso, il soffio a nforico scom,pare . E per cio ine- . atto creder e eh e il soffio anforico ia t,anto p iu i n t en o quan to· piu la pression e int r apleur ic.a e p ositiv.a. S i p UO .asicr0ltar e un offi o a nforico a n cl1e con i)re ion e n eg·ativa e n on ascolt arlo piu .allorcl1e la p r ei sione diven ua1 p ositi,ra. • Il tin tinnio n1'etallico, m iostr.ano lc osser vazi o11i .d egli AA., ,non e a ltro cl1e u n r antolo J}ollo o ch.e .a u n1.e un tim bro metallico g razie all 'aria eh e invad ei la :cavita p leu1rica: an ch e i11 que ti ca ... i occo·r r e u.n.a cer ta p r es ion e gener ale; il Li11 tin n io metallico segu e le variazio111 d el soffi o .anforico con1e, d el rei_t o, tut ti g li a ltr i run1ori a nfor o-met allici cl1e posson o ... i1r1ulta n.eia1men te od isolatan1en te essere perce1p1ili. Per q u el eh e rig u.a rda l.a seco·n d.a qu e tion e, la p r cs ion e> in.tra pleurica d ell 'aria, in rapiporlo alla po izione d eil mala t o, varia 111e i t ermini seg·uenti: si risco·n tra la piu el eva ta p r ession e allorcb e il m .al at o e sdra i1a1t o sul l.ato ·d el pn1eu 111o torace, la p iu d eb ol e allorch e il p. e sdrai ato sul l.ato san o. iF a tto quest o d a ten er p r esen te i,n quant o la o-rdinaria 1)osizion e d el m ala to in cor o di insufflazion e, e sd raiat a sul l.at o ·~ an o . F ra queste p osizion.i estrem e si tro,-·a l.a pres ionie in decuhit o d or sale, p iu pero v ic ina a ll a pr e sion e m assima, e la press io•n e os... e,r vat a in d ecubito seduto piu ' ricina a lla p ression e n1inima . Quest e n o7.ioni h anno una cert a in11)ortanza n el]a prati!c.a d el pneu mo-a rtificialc. ~iONTELEONE . 1

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[AN o X \XIX , Ntr ~1 . l t'·

« JL POLJ CLl i'I CO n

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La resezione delle apoflsi trasverse nel corso della toracoplastica e dell'apicoli.s i. N el 1929 Maurer puhblic.o l 'osser vaz io·n e di un 'amrm,alata con caverniai tub·er col.ar e iuxtam ediastinica n o·n g uarita ·d op o t oracopla1tica m a g u.a·r ita d opo a vere rreseoa1te an eh e l e aI)Ofisi trasver se corrispoin denti . Prou t e Maurer (Bull. JV! em. Soc . Nat. Chir., n . 28, 7 n ovemlbre 193 1) fan no pr esente eh e la r e ezion e d ellei a p ofitSi trasverse presen.t a un 'impor t.an za n·o tevole .an ch e p er Ja esec11zion e d ell.a a pi:colisi , p erm1ett en1do di s.co1Jrire il collo d elle 3 prime cost ole, fin o a 1ivello tle1la colonna vertebrale. Inoltre la r esezion e ·d1ell '.ap ofi si tua1sveris.a seo·uita d.alla sezion e iuxtavertebrale d elle costole ])er n1ette di otten erie, 1quando e n ecessari o·, un. co.Jl.a1 so m a r cat o. Le indicazioni di or dine gen1erale 1Ch e impon gon o la r esezio·n·e d elle apofisi t r asver e e la presen za di cavernei iuxt a1nedi a, t inich e o iuxtai] ari. Ri port an o cinque casi cosi trattati : 1) Caver na trattata con t or acoplastira parziale e guarita con una oper.azion·e second.a ria 1

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di r eiSezion e 'd elle ap ofi i Lras' er se e e d ei seo-111 enti iu xt..averteb.r.a li d elle cost ole; 2) Te-~­ zio11e prin1itiva .delle apo fisi trasverse p er caYi La iuxtailari ; 3) apicolisi con resezion e i1ri111itiva delle .ap ofi si trasver se eseguit a 2 m esi c.lo po u.n a toracoplastica; 4) 1apicolisi prin1itiva. R e,_.eziorne l.ar ga d elle 2 pri·m 1e costole co11 le apofi si trasver se, se.guita d o·dici g iorni d opo una to·r acopl.astica coo r esezi on e 1d elle a p ofisi tra~ve r e; 5) .apicolisi prirnitiva , Tesezione la rg·:a de lle 3 i~rirn1e co st ole 1con l e a·pofi si 1rasver sc , con1 i)Iet.at a 3 settima11e do,p o 1'.ablazione d ei , egmenti ant.eriori d ell.a 2a e 3a cost o]a p er Yi a .a cellarie e n ov·e g iorni d op o co:n l:lnia1 t oracoplastica p o·s t erior e e r esezion e d elle apo fi ~ i tr.a . . ' Ter se. JuR ..\.. 1

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Nelle emottisi leggere e persistenti. G. Cau!_sad e e A. T ardieu (J ourn. des pratici e11s , 23 gerunaio 1932), oltre a l riposo in let to i11 iJOsizio11e seduta ed a ll 'assu,n .z ione frequente di piccole qu.a n t ita di bibite c.ald€, con sig lia1n o la somministrazio1ne di :

Estratto t eb aico Sol. alcoolica ·di tri11itrin.a .a l 1 % -~cqu.a ·distill.a t.a

cg.

veriti

XXX g.

10

S. XV g·oG!Oß in u·n cu ccl1i.aio di ia1cqua tiep ida . Ripetere· cve111.t ua lmente d opo du e ore. fil. Eifetti della lunga permanenza dei corpi estranei nei bronchi. A. Laskievicz (ll Val salva, die . 1932) 01sser va eh e il fenome n o principale d et erminat o da l corpo estr.an eo cl1e p erman e la. lungo n e i. broo.ohi e la steinosi di questi. All '()'SSer vaziorn e d el t orace, :si rilev.a : scar sa n1obilita di questo, u.n certo allarg·amento degli paz i in-· t er co:stali , il eh e d1et errr1ina un tipo ·di r e p·i r o breve e superficia le e d, in consegu enza, un con.sider evole ritar.do .n ei m ovime nti dell.a n1eta a ffetta d el t orace, in confronto con la part e s.ana . All 'esam e fisico si -n o ta un.a cer ta diver gen .zia fr.a i sinto·rn~ .ascolt.atori e plessimetr ic i : indebolimento dei rum ori .r espiratori e diminuzione d-el fremito ·da lta parte lesa; re~piro st enotico e bronc-h ia l e. Si h a inoltre di111inuzio·n e ·d ei riflessi d elle vie r espir.atorie inferiori; l 'in fermo si lagna ·di dolori t en aci al t orace, di tosse .aff.atica.n te, di sen so di m a ncanza ·di aria n ei r espiri profondi e n el cammino r .a pi,do. I.n consegu enz.a d clla lung a inattivita dei bron chi, si hanno traisform1a,zioni fibrose d elle par eti di questi e dei t e1ssuti peribr onchiali , bron chiettasie , fenomeni r eattivi ·da parte del t essuto p olmona r e , n ecr osi di questo . I fenomeni varia·n o .a seconda eh e - i tr a tta di corpi estra n ei duri o lis1ci (·n1et allicj) od


r_i\NNO ~:\\IX,

Nul'r. l )]

SEZIONE PRATICA

in ece 1scabri e })Orosi; so110 ia·p punto questi ultimi eh e p iu fa ciln1ente provocano le coml)licazioni, come: bro111ehiettasie, bron chite purulen ta, asce so poln1onare. L'A. •ri.p orla co11 n1olti particolari 6 casi di su.a osservazio.n e, in, 5 dei quali i ebbe la guarigione n1ediante l 'estrazione broncoscopica dopo a cc1e riame11Lo ria1diografioo; in uno di <.IUt'I Li, il corpo ei traneo (monete) era trirr1a ~to per quattro anni; lil:el •caso letale (pezzo di o~so) „i ebbe con..,ec11tiva bronco·-1)0Jmonite1)leurj te purul e11la. fil.

SEMEIOTICA. Ricerea della bilirltbina nella pelle degli itterici.

G. D.addi (Riv. di clinica m edica, 30 giugno 1931) u a, a rtale scopo il sale odico o IJOta ·i co dell '~ o-para-!fl.i tro-·diaziob en zolo. ·Lo si ·c iog l ie , n ell a proporzione di 1 a 200 in acqu,a di . . ti1J.ata e terilizzata, a cui si .ao-giunge poi una piccola quantita ·di a cido a cetico· in J11odo da ave re uilla· oluzione l1eggern1ente acid.a. Ap])ena fatta la oluzione, si procede subito a11 ' in-0cul.azion e, irn.troduoen.do l 'ago in direiio11e }JaraJlcla a ll a · uperfi,cie ·d ella p elle clen 1ro la pe11e Lessa e spingendo con d ebolis~in1a pre ~ ion e e mo1to lentamente 2-4 gocce di liquide. Nel punto di inoculazione, si producc, nel n1assimo numero d ei ca.si , un l eggero ponfo di forma circolare, pallido al centro, arro sato a lla peri fe ria. In caso di reazione po itiva, compare d opo qualcl1e terrupo (variabile da pocl1i n1inuti a qual1cl1e ora) una macchia di b el co1ore r o a di forma c ircoJ.are, in corrispondenza d el punto di in·troduzione del reattivo„ Il colore si n1ette brene in evidenza comprime n.do 1a pelle con un vetro incoloro (un portaoggetti). D.alle ricer ch e fatte, l 'A. oonclude ehe il reatti,,o da lui proposto sv·e la la bilirubina n ella cuLe deg li itterirci qualunque s i.a l 'orio-ine del1 'ittero e cio anche n egli itterici as„ ai li e,ri. La ricer ca, IDO·Il soltanto non e dannosa, 1na non r eca n·emm eno molestia 1al paziente; essa riesce po itiva in un numero assai magg iore di ca, i di que lla di Hijmans van d en Bergh ed e m eno dolorosa di questa. La ri cerca col m ~todo dell' A. serve b ene ])er la ·dimostrazio·n e della .t rasformazion e del p ig111enlo ematico in pigme nto biliare, essende po itiv.a nella cute di in.dividui con, ecchin1osi. fil.

NOTE DI TECNICA. Contribut.o all'elettro-chh·urgia. Kirsch11 er (Arch. Klin. Chir., vol. 167, pag ine 761, 1931) ha f.a tto costruire un ago peir elettrocoagulazione ehe, rivestito .da uma sostanza i ola•nlrc, e capace di portare in profondita

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11ei t e · uti e i11 un punlo olla11Lo, la ua azione coag ula:nt e. Con ques lo mezzo l1a ottenuto ri ulta'li ~rillia.nti mella cur.a delle nevralgie del trigerr11110. La p u11ta ·d ell 'ago 'ien e introdotta s ino a l g,a ng lio com e per una i•niezione di alcool. Co11t~'ollata la i)o izio11e1 i cl1iude per po chi secon d1 Ja corrente. ub e1nL1~a subito una anest e ia i1el t errito·r io corrispondente di innervazio1n e. La di s trl1zione del Q1a·ng lio e compl,eta e duraLur.a e ni.an cano l e r ecidive 1cl1.e so1n.o· lrai r.egoJa d·opo le con1un i iniezio·n i di .alcool. C:on lo ~· Lesso i s.Lrun1e11Lo i po sono ottenere ri ult.ali f.a vore,oli n ella cura d ella ip·ertrofia pro tatica e J)ecia ln1ente d e.I 111orbo cli B.a. . ed ovv .qua11do il ,g nado ·de ll 'i pertirev1 i e 111olto elev.ato. Irt que„ Li ca ·i i provocano delle zo11e di m.ecro i n ell ' i11'1erno d ei lobi ti.r o i<lei i n n1odo da ridurre il 1m 1elaboli mo b asale e tulti O']i <1ltri . . i11t on1 i cli tireo·to s icosi: otlenuto il n1ig lior an1ento l 'ap·p licazione della r u11a radi1c.ale e di J).r oo·no. i di g r.an lunga piu favorevole. P. VALDONI . 1

MEDICINA SCIENTIFICA. Reperti chimici del sangue nella pellagra.

H. Tscl11e rk eis (Archiv . Schiffs.- u. Trop en-Hygierie, feibbr. 1932) 11a studia t o nel sangue di 16 1

1n .a lati di pellagra osserv.ati in UcraiDJa1, il con1portaimento -d ello zucch er o, del calc io·, d el pota io, ·d ell 'azoto r e_iduo e della colesterina. Lo zucch e r o, 1'azoto re, iduo e il potassio era110 11ei lin11iti normali; oltanto ill1 un malato eh e J)re entava u11 qu.adro corhbin ia to di p ellagra, . . corbut0 e car c i11 oma i .constato ipoo-Jicemia. Il c.alcio i .a ,rvir ino ai limiti su1)er iori d elle normali o cillaz ioni. II tak.„ o cli col e ~ teri.11.a fu trov.a1to costanten1&nte ab bas ato: . i ebbei in co·m plesso una 1n·edia ·di 108 mg. % di co1este1wina. Si1coo n1e l 'alimentazionie :unilaterale con g ranot11rco di que ti mal.ati era calorica111e1n te i11sufficiente e s traor:dinaria mcnte poverra di coles·t erina, non e esclusa l a rpossibilita chie l 'ipocolesteri-n,en1ia . eo Latata fosse una con egue nza n orn soltanto della dieta, gener.atri100 della p ell.agr.a, 111.a ancl1e d i u 1na dieta in ufficiente di pote;re calorico e conten.ente poca col e i eriin.a ad un t em1)0. P er questa rag·ion e l 'A. non si ente in g ra do di e primer e un preci o g iudiz io u lla gen esi d·e1ll 'ipocoleste rinen1ia. D. LoNGO. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. J\ 1 ·do:tt. B. lVIo-rello, da Savona : Oltre al Trattato ·d·el Bag·lio-11i .a ncora i·n1comlJJ.eLo, con ulti quello· di Tigeirs tedt (Unioin e 1 iJ1og rafica e ditrice t orim1 e. e), di A. Puigli.ese (lJ . Hoepli, i\Jilano). Un co:m rpendio recente e quell e di G. Viia.le, Con1pendio di fisiologia un1a11a, (V. Idel . . on, ed. a1)oli). fil. 1


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cc IL POLJCLINl CO n

VARIA _ A.neddoti su Vi1""chow. Li t og·liarr10 in parle <lalle memor ie di un su o allievo il ,p rof. Carlo Ludwig ,Schleich, cl1e fu per rn,olto Lernpo, settore 11ell'l stituto di Anatomia Patologica diretto clal grande Maestro. 1 ,

I l ritratto. -

, , irch ow era piccolo e di pelle gial-

lastra, cor1 occhi di gufo, pe11etra11li, leggern1e11te Yelati c.lagli occhiali; ciglia rade e p alpebre sottili co1ne car ta perg·amena. Il naso di tag lio fine e le due i1arici 1l~obili , qua11do Virch ow parlava, esprimevano l 'orgoglio ironico del lo·r o p ossessor e. Le labbra sottili, pallide; barba inter a grigia, piu ttosto racla.

•••

UD: candidato infila un sacco di spropositi e continua iIDtperterrito, senza scon1porsi ai visacci d el professor e. Qu esti lo l asci a tranquilla111ente seguitare; poi di botto gli d o1nanda: Lei assomiglia pit1 a su a madre o a suo padre? fJ candidato sorpreso e titubante, rispo11d e balbeLta1tdo: Credo piu a mia madre. E il professore: Povera donna ! Vi passo p er pie ta di YO·· stra nLadre. Entra u~ altro candidato m~turo di eta, il quale ris1)Qnde abba stanza bene a tutte le domand e. P. .d imostra di esser e discretamente preparato. Alla 1ine, Vircho"v gli domanda l 'origine etimologica ctella p ar ol a serum. Il ca11didato rimane muto; .e sollecitato ]}iu volle r esta ostinatam ente a bocca chiusa. Virchow ~dispettilo lo rimanda: Ritor11ale, quanuo avr ete ripreso la ,parola 1 E poich1~ gli al tri men1bri della commissione ~sa 111 iJ1alrice sem l1ravano dubbiosi della i11terprelazione, VirchO\i\' con fare iro11ico, dis·se: Se rum , .deriva dal lat.ino serus, ser a, serum , e chiaro ? ~Ia il suo primo assis ten te, un testone semp·r e i1~ dissidio eo l maestro, va a prendere una enciclopedia, e ribatte: Scttsi, professore, cio n on e .giu sto : ser iini e di origine greca e significa la p arle liquicla d el sangu e. Allora con n1er aviglia di tutti Vir ·h o,Y , preso 11ella trappola filologica, si alza, scan1pa11ella furiosamente e all 'inserv iente eh e si affaccia, dice: Riportate qui subito il candidato ora uscito, anc he se do,veste ri~correrlo per la strada. E cos1 avvennei: il eandidato rientra. Virch o'v lo fa 5e<lere, slrappa la pagella precedente, lo interrog~ di 11uovo e lo approva col massimo dei punti ; po1 gli dice: Mai eom~ ora h o avu to l a 1prova ehe l.a parqla e d'arg ento e il silenzi o e d ' oro. Lei oggi col suo mutismo h a dato a m e una. l ezione e io h o imparato d a lei: di cio la ring razio. Il candida to slupefatto fa un proifondo inchino ed esce dall 'aula, aeeolto da fragorosi applau si dei compag11l. ir1formati dell 'aecaduto dall 'inserviente ehe av~va origliato dal buco della serratura. Agli esrrrni. -

•••

Diplomazia del m aestro . ___,. Un giorno Schleich

senti bussare all 'uscio del laboratorio , e vide entrare in frak, con decorazioni e cilindro alla ma~ no, u~ sign or e grassotto acceso in viso, eh e gesti.r olava violentemente, agitando le mani dalle g rosse dita da macellai.o; e gridava: Quale disordine esist e qua dentro nella s tanza deposito dei cadaYeri ? DoYe c'e qui qualeuno al quale possa parlare? E .proprio troppo. Io vengo qui per prer1 · dere la n1ia ])uona vecchia compagna defunta per il funera1e, e mi n1andano i11 cantina: l a c'e l a

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NUl\I.

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cassa, ma ehe rosa vedo d e11tro ? Non mia moglif:. no ; un inserYiente ubbriaco, giace ir1 mezzo ai 111erletti d i seta, e t u ssa; mentre la mia buor\.~ e povera co t11pagna e li fuori del1a cassa e pel' terra ! Aeciclenti a tutti ! Avvertito dello scandalo, interviene Virchow eh e dice allo sventurato J narito: io sono Virch ow; Lei avra tutte le soddisfa1;ioni ! E l 'al lro si presenta: iVIacellaio :Niüller, dell a l(öpenickerstrasse. Ho gia l 'onor e di con oscerl a, professore, l ei e sempre liberale, sempr e per il progr esso, e h o avuto spesso l 'onore rli sed ere Gon lei alla Lavola della presidenza alle r iunioni d el p artilo liberale. Virch ow gli da cordialm ente l a mano e scende con lui nel so tterr1r1eo. Scena indescrivibilf' 1 L 'i11ser viente ehe si era ·ul>briaca lo coll 'alcool destinato alle preparazioni an atomich e, russa ancora saporitamente. Coll 'aiuto d el dott. Schleich gettano l ' ubbriaco con1e un saeco di patate in un a~golo d ella camera, ctccomoda110 cli 11u ovo la bara e vi o epon gon o pietosame11Le l a salma; poi il maestro dice: - Sig11or ~1accllaio, la prego cli rimandare di un 'ora il ftiner ale, perche io devo u scire e al ritor110 avro l 'on or e di accompagnare la defunta all a sua lll t) 1na dimora. • Virch o'v di ritor110 prese, cio cl1e di rado aecadeva, una vettura, e si ufl:l al corteo accanto al inacellaio, il quale fiero di poter figurare a lato del celßbrc uo1no, perdono l 'affronto fattogli. La geniale diplomazia di Vircho,,- evito un beu grave scand alo p ubblico . 1

••• U11 giorno viene in laboralorio Giulio Cohr1heirn , il celebre istologo, ehe era in g r aYe rottura <:.on Vircho'"-· Timidamente clo1na11do nl dott. Schleich di permettergli di veder e il busto di ' ' irchow dello scultore Schaper, giudira to una ver a ~pera d 'arte. II bus to si trovava n ell 'at1la de.lle 1E-izioni a1 lato destro dell a catt e(lra. In quel mome11to interviene an eh e jl ve.ecl1i o jnservienle llii])n er ehe era il f acloluni cli Virc.ho,v. Egli riconosce subito il visitatore asse11te da 14 an11j, e rimpiange la rottura dei r appor li fra il piu eletlo degli scol ari e il n1aestr o. Seop·rP iJ hu sto e gli inette aneh e sul naso un p aio cl 'occhiali per com1Jlelarne di piu la somiglianza e agg·iunge: il busto e sempl"e coperto, p er ch e Virchow non vuol veclere il suo cadauere dl1rante le lezioni, come egli dice: e lo specchio della 1norte. Cio lo disturba. Vuole eh e dica a Rudolf (n ome di Virch o,v) eh e Lei si c compiaciuto di visitarlo in effigie ? Glielo diro in modo confiden• ziale s 'intende, non ufficioso 1 Cohnh eirr1 norL rispose, e se ne ando lascia11clo clelu o il Yecchio Hiibner, sma11ioso di far da paci er e fra i due. Il busto del maestro . -

Virehow 11011 esereitava la professione, 1na quaJ,ch e1 volta assediat o cla amici o conoscenti dava qualche consiglio. Si raoconta ehe il s uo avversario p olitico, il ben noto Wi11dl1orst del Ce11tro Catlolico del Reicl1stag, accanito oppositore di Bismarck per Je leggi del Kultt1rka1npf in difesa della p otest a civile contro la Chie,sa, inconlrando Vircho'v nei corridoi, gli griclo scherzosa1neinte: Collega, mi avete consigliato t1na 1nedieina troprpo costosa; non e Iecito scialacqnare i11 crues li ten1p i, e i1 0 11 l 'ho presa. I~ ' "i-rch o"v cli rimancio: t\ ,·e te sbagliato il vostro ron lo: il funer ale rosta p i u d el dop·p io, rcgol a te,·i ! (Da « L 'l g ie11e e la ' ' ib.1 n, febbr . 1932). L ' hurn.or di Vi r chotu. -

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SEZIONE PRATI CA

NELLA VITA PROFESSION ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI l giene del s11olo e <lell' abitat o. Profllassi della febbre t ifoide. 11 l\ili11i$lero dell 'l11tern o (Direzione Ge11er ale della Sanita ~ubblica) h a diramato ai signori Prefetti e au torita assin1ilale l a segu ente circolare (11. di 1prot. 20.3000/2, in data 8 aprile 1932-X) : Prima deJJ ·i11izio della st agione calda si ritiene opportu110 richinmare 1·altenzio11e delle EE. LL. sulla • necessita di intensüicare i servizi di vigilanza igienica e particolarn1er1te quelli per 1·igien e del suolo e dell 'abitato. sopratutto in rapip orto colla profilassi della ft>bbre tifoide, e delle altre infezioni in te tin ali. All ·uopo si rirorclano le precedenti circolari 27 marzo 1931 (provvedimenti per la nettezza urbana e p er Ia lott a co11tro Je m osch e) e 28 luglio 1926 (profilassi clella feLbre tifoide) e si fanno nuovamente pre"enti i pun ti fondamentali su i quali maggiorrnente occorre richiamar e 1'attenzione delJe d~pende11li au torita sanitarie. l J Metlere in piena cffi cien za i servizi di nettezza del suolo e dell 'abit ato, n ei lt1oghi pubblici e privati , colla r azionale raccolta e smaltimento delle in1mondezze sia st radali ehe domestiche, e f>rOYvedere all 'esecu zione cli everituali lavori diretti al risanamento del ~u ol o n egli aggregati urbani e rurali. impedendo lo pandimento delle aeque domestich e di rifiuto, e Yigi1ando sullo sta1o d i manutenzione dei canal i di fognatura e dei pozz1• n er1.• 2) Inten ificar e 1·a~~plicazion e dei Yari si stemi cli difesa contro le mosche, sia mediante opportuno trattan1ento con mezzi di d emu scazion e delle immondezze st esse, sia con la sistematica nettezza e la razionale difesa rlalle mosch e degli ambienti di ,p roduzione e di sm ercio dei gen eri alimentari, dei gen eri stessi esp osti p er la Yendita , e dei luoghi di ricovero di malati di for me infettive. 31 Interasificar e la Yigilanza ann onaria, co11 speciale riguarclo agli alimen ti ehe si con. umano cru~ di. all~ bibile> gelati , gl1iaccio e so.p r atulto al latte. 4) Intensificar e la sorveglianza sanitaria su gli impianti di appr0Yvigion a111en to idrico (opere di presa, condutture, reti di distrib11zione) e partioolarm e11te su quelli dei 1ninori aggr egati rurali (piccole sorgen Li , .p ozzi , cis terne) ed elimi11arne le eventuali cau se d 'insalubrita . .5) Individuare i focolai nei quali la febbre tifoide e end emica e presenta ricorrenze epidemich e periodiche e curare di accertare le cause eh e mantengono il contagio o n e agevolano la diffusione, sia in rapporto all 'eventt1ale inquinamento del suolo e delle acque, sia in dipendenza di sp eciali condizioni di ambiente. 6) Curar e il pron to accertam ento diagnostico dei casi sosp etti e, quando sia possibile, la ricerca dei ,p orlatori fTa i famigliari dei n1alati, valendosi dell ·op er a cleJ Lnhora1orio Provinciale d 'igien e e profil:-l ssi .

i ) Favorire il piu largamente possibile l 'ospedalizzazione dei colpiti per diminuire le sorgenti d 'infezione. 8) Curare la siste~atica disinfezione al letto degli ammalati (bianch~ria, stovigl ie, deiezioni) e quella degli a1nbienti e delle latrine, e la igienica manutenzione d ei lavatoi pubblici e privati. 9) Esigere l 'applicazione di 11orme di .p rofilassi individuale nei fa1nigliari dei malati. 10) Dare larga applicazione alla vaccinazione antitifica, specialmente negli abitati sede di periodiche riaccensioni epidemiche. 11) Richia1nare l 'osservanza dell 'obbligo della denuncia dei casi anche sospetti d 'infezione tifica e p aratifica. Qu esto Nlinistero confida n ell 'alacre interessamento delle EE. LL. e dei medici provinciali, per la diligente attuazione cli quanto so.pra, co·n par ticolar e riguardo ai comuni sedi di st azioni climatich e o luoghi di cura, e attende speciale segnalazione delle eventuali manifestazio~i di febbre tifoide e dei provvedimenti profilattici adottati . Pel Ministro : G. BASILE. •

Per la vaccinazione antidilte.rica. Sotto l 'egida d el Comitato della Societa d elle Nazioni, si e riunita a Londra l1na Commissione per studiar e il prob lema della vaccinazione antidifte• r1ca. La Commissione, presieduta dal prof. Madsen, presidente del Comitato d 'igiene della Societa delle Nazioni, riuniva igienisti ed esperti di 14 nazioni . Essa ha esaminato i risultati provenienti da esperiinenti comparativi di vaceinazione, effettuati secondo il programma, s tabilito nella riunione d el luglio 1929 tli Parigi e i numerosi documenti raccolti nel cor so degli ultimi anni. Sono state adottat~ le seguenti conclusioni: - La vaccinazione antidifterica e da praticar si ai fanciulli durante il periodo prescolare, incomi11ciando dall 'eta di un a~o compiuto. - 1 bambini non vaccinati nella prima infanzia lo saranno nei primi mesi di scuoJa. - Si raccomanda vivamente agli asili, istituti, colonie di vacanza, preventori, sanatori, di esi-gere dai fanciulli e dal personale il certificato di vaccinazione antidifterica e il certüicato dichiarante eh e la r eazione di Schick e negativa . -: La vaccinazione e raccom andabile alle infermiere di osp edali, asili, dispensari, san atori> SCllO}e .

La vaocinazione e racoomandabile n ei periodi di epide1nia ai bambini in eta prescolare e postscolar e, eh e h anno avuto contatto con ammalati di diflerite, poiche finora n essun documento te-stimonia l 'esistenza di una fase negativa . - La vaccinazione antidifterica dev'essere oggetto d 'una propaganda attiva d a parte del Servizio d 'igiene di tutte Je n azioni onde far conoscere al popolo di tutti i p aesi i vantaggi di questo metodo di protezione della salute pubblica. -


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IL POLICLINICO »

CULTURA SUPERIORE. In sede di bilancio. Alla Can1era dei Deputati si e svolta lln 'arnpia <discussione sul })ilan cio de] Ministero dell 'E . N. Ci lin1itia1no a riportarne qualehe eenno, per ·quanto riguarda l 'insegnamer1to superiore. L 'on . BRt:N l rileva ehe la distinzione delle Uni,·ersita in tipi diversi non ba fatto raggiungere lo :sc0ipo ehe la riforma si p.roponeva, di ridurre cioe 1e Facolta, e he anzi sono aumentate. orrebbe eh e gli esa1ni di Stato per l 'eser·Cizio professio11ale avessero luogo a una maggiore -Oista11za di le1npo dagli esami di laurea. L 'on . V1Ncr si occupa dell 'ordinamento degli :s tudi universitari, per c ui la riforma Gentile attuo la divisione 11ei due tipi _4_ e B, soprattutto nel1 'intento di interessare Je citt a alla sorte dei loro gloriosi Atenei. A otto a11ni dalla riforn1a, p1.io dirsi ehe questa .ha avuto i1 piu Ielice successo. Vorrehbe ehe si proceci es~e senza t11teriori indugi a bandir~ i concor si p er Je cattedre universitarie vacanti. Occ u,p andosi dell 'insegnamento delle materie farmace·u tiche, osserva e he l a riforma di esso e c hiest a ct.a tempo da t11tti eoloro ehe ne riconoscono l 'i1nportanza.

'T

un disco rso interessante, il ininistro on. G1uLI.\NO ha preso in esame numerosi problemi. Si e soffermato su11 'edilizia t1niversitaria, cui il Regime h a dato un poderoso incremento . Ha rilevato il prestigio acquist ato d all 'Accademia d 'Italia, creat a dal Regi1ne. Ha lumeggiato l'originalita della eultura fasci s ta. [n

CONCORSI. Posn

VACANTI.

AMPE>zzo (Bellun.o). - Scad. 20 lug. ; chiedere annunzio; L. 9000 e 6 quadrienni dec., oltre L. 500 serv. att„ c . -v., L . 1000-1500-3000 trasp. , L. 1000 se uff. san. diminuz. 12 %; addizionale L. 500 ogni 150 pov. in piu di 420; punti r~portati negli esami. AnEzzo. Amministrazione Provinciale. - Coadiutore della Sezione Medico-Microgra:fica del Laboratorio Provinciale di Ig'iene e Profilassi. P er titoli ed esami. Stipendio annuo iniziale L. 11.000, a1 lordo d elle rilenute di legge, aumentabile - di un decimo per ogni quadriennio e per cinque quadrienni. Indennita caro-viveri nella misura e per la durata stabiliti per gli altri dipendenti del1',L\mm. Provinciale. Tutti gli assegni sono soggetti alla riduzione del 12 % di cui il R . D. L . N. 1491 del 20-12-1930. La domanda ed i docun1enti·, l 'elencQ dei quali con tutte le altre modalita possono desumersi dal bando di concorso; da richieder si alla Segreteria dell 'Amministrazione Provinciale, aebbono ,pervenire all 'Amministrazione st essa non piu tardi delle ore diciotto dell '8 luglio 1932. nr CAsc1 \.NA (Pisa) . - Scad . 30 mag., ore 18; L. 9500 oltre L. 4000 tr'asp.; eta lim . 35 a. BAGNI

BOLOGNA. I stitu to Ortopedico Rizzol i. - l\iledico assistente . presso il dipende11te Istituto Elioterapico Codivilla in Cortina d '_i:\.111pezzo; L . 3840, vitto,

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l"u~r.

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allog.!Sio, partecipaz.; eta lim. 30 a.; prova clinica sul inalato ecl eve11t11al1n. esereitaz. pratica s ul cad avere ; scad . ore 17 del 25 n1ag.; conferme a11nue Jlon oltre il 40° anno d 'eta. Rivolgersi Segreteria. Tassa L. 25. CAl\IAIORE (Lucca) . - Scad . 90 giorni dall '8 apr.; 1a. cond. ; ab. 5000 circa; L. 8000 e 5 quadrienni dec., oltre quota mobile L. 840 per i coniugati ; d e<l uz. 12 %; addizionale L. 4 ol lre i 600 pov.; eta lirrL . 40 a.; tassa L. 50,10; doc. non anter. all'8 apr. CA1"IPOFORl\'llO ( Udine). A tutto il 30 giu.; rivolgersi Segreteria. CAREGGINE (Lucca) . - Scad. 30 giu. ; L. 10.000 oltre L. 3000 cavalc ., L. 800 arm. farm., lorde 12 %; tassa L. 50. CASTELLUcc10 (Mantova). - A tutto il 15 m ag.; capoluogo; eta lim. 35 a. all '8 apr .; tassa L. 50; stip. L. 9000 e 5 quadrien11i dee., oltre L. 3500 trasp. , L . 500 amhulat., L. 900 uff. san., c.-v.; deduz. 12 %; doc. a 3 mesi. CENGIO (Nova ra) Scad. 15 lug. ; L. 8400 e 10 bienni ventes., oltre L. 500 t1ff. san.; eta lim. 35 a . CESENAT1co (Forl'i) . - Scad. 22 mag.; 3a. cond.; L. 9000 e 10 })ienni ventes. p er il 18 % della pop ol azio11e; addizionali di L. 3, L . 4 e L. 5; ricostruzione carriera; c.-Y.; L 2000 cavalc.; riduz. 12 ~~ ; eta lim . 40 a.; tassa L. 50; doc. a 6 mesi dal 12 apr. DovADOLA (Forll.). - A tutto · 10 maggio; 2° reparto ; ab. 2500 c.; L. 11.000 e 10 bienni ventes., oltre L. 3000 trasp., c.-v., L. 1000 serv. Ospedale Zauli, L. 800 se uff. san.; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi -dal 10 apr. FcuME. Conso r zio Prov. Antitubercolare. - Medico direttore del consorzio e d el dispensario ,p rov., due medici direttori di Sezioni; sead. 31 n1ag. Rivolgersi segreteria (Palazzo del Governo). ~IANTOVA. Amministrazione Provinciale. Coacliutore della Sezione i\iledico-Micrografica del Laboratorio Provinciale di !giene e Profilassi. Per litoli ed esami. Stipen:dio annuo iniziale L. 16.000 a umentabile fino ad un massimo di L. 17.800 mediante due scatti quadriennali 1-ispettivamente rli L. 800 e di L . 1000, piu un: ·supplemento di servizio attivo di L. 4000. L 'intera retribuzione e soggetta a11 e trattenute di legge nonche alla riduzione di c ui il R. D . L. N. 1491 del 20-11-1930. La domanda ed i documenti, l 'elenco dei quali con le altre modalita possono desumersi dal bando di con corso da richiedersi alla Segreteria dell 'Amministrazione Provin~iale, via Princ~pe Amedeo 30, l\!Iantova, debbono pervenire all 'Amministrazione s tessa non oltre Je ore dicioLto del 6 luglio. · · fvlEzZANI (Parma) . - Scad . 31 mag.; L. 10.000 c 5 c1uadrienni dec., ol tre L. 4000 trasp., L. 750 l1ff. san. , c. -v„ L. 300 ambulat.; riduz. 12 %; eta lirn. 40 a.; tassa L. 50. Nuono. _4.mministra.zione Provinciale. Assis tenta della Sezione ~1edico-Micrografica dei La])oratori Provinciali di !giene e Profilassi. Stipendio L. 12.000; inde11nita di servizio attivo L. 2000, soggetti alle riduzioni ed alle ritenute di legge . Termine per la presentazione delle domande e dei documenti ore diciotto del 10 giugno. Per schiarimenti rivolgersi alla Segreteria ProYinciale di 1 uoro. • ÜRANr (Nuoro). - Scad. 31 n1ag.; L. 9500 da riclt1rre del 12 ~lo; G quadrie11ni d ec.; addizion . L. 5 oltre i 1000 pov . ; L. 360 Carcere n1andan1ent.; tas a L . 50 .


.{ANNO XXXIX, Nt: i\I. 1 ]

SEZlONE

(Avellino). Scad. n1ag.; L. 6000 ·oltre L. 600 se uff. san.; e ta 1in1. 50 a. PAROLISE

PERUGI.\. Amministrazione Prov in.ciale. - Assisten te per la Sezione Chin1ica del Laborato,r io pro-vincia1e di igiene e pro·f ilassi. Per titoli ed esami. Al posto e annesso lo stipendio annuo lordo di L . 10.000, aumeD;tabili a L. 15.000 per 5 quadrien11i di 1/10 e la indennita di attivita di servizio di annue L . 2800 l orde. Saranno corrisposte le in-Oennita di caro-viveri come e fin quando ne go-Oranno gli impiegati della Provincia. Tutti g li assegni sono ridotti del 12 %. Scadenza ore 18 del 31 maggio 1932. P er chiarimenti e per avere l 'avviso integrale del concor so, rivol ger si alla Segre teria (;enerale della Provin cia. P o z zO-'IAGCLOllE (...: assari L

- . cacl . 12 lug.; L . 9500 <la riclurre del 12 %; 5 qu adrienni ; addizio11. L . 5 oltre i 1000 pov .; tassa L. a0 ,10.

PaovAGLIO n 'l sEo (Brescia.' . - Scad. 15 g iu . lire 9000 e 6 quadrienni dec., oltre IJ. 3000 auton1ob ., L . 600 uff san., c. -v .; riduz . 12 ~b; a ]J. 3182 di ~ ui 300 iscritti. R .\ CALl\IU To · (Agrigento) . Df f ic iale ... a11it ari o. Per titoli ed esami. Stipenclio ii1izia le L . 7000 , .con quattro aumenli quadrien11a li d el d eci1110, a l l ordo delle ritenute di legge e d ella ridu zion e d el 12 ~o . La domanda ed i docu111e11ti, l 'ele11co clei quali con Lutte le altre mod alita 1 possono de u111ersi da bando d i <;on cor so da richied ersi alla R. Prefettt1ra di Ag rigento·, d ebbono p erve11ire a1la predetta Prefettura non piu tardi d e lle ore diciotto del 31 maggio 1932. Ro1'tA. Pio I stitulo di S. Spirilo ed Ospedali Riuniti. ~ Scad. 31 mag., ore 16; 3 primari di Is tituto Radiologico ed Elettroterapico; e t a lim. 45 a. all 'll apr.; tassa L . 50 al 'f esorier e; esan1i e titoli ; s tip . L . 7800 e c.-v. Rol\CA. R . Prefeltu r a. - Fino a l 10 lug lio e aperlo Uil con corso, per tit oli ed esa111i, a qua ttro pos ti di ufficiaJe sanila rio d ei Co 11sorzi di Frascati, ~Iarino, Palestrina e d el C'°mune di Gaet a. 1 concorre11 ti dovranno f ar p e rvenire a lla R. Prefe ttur a, i1el termine pred e lto, la d o111anda corredata d a Lutti i cioc u1ne nli ( nes ~ uno escluso) indicati nel bando di CQncorso pubhlicato nel Foglio An11unzi Legali della Provincia di Roma 11. 28 del 6 aprile 1932 e potranno rivolger si per informazioni e chiarimenti alla Segreteria d el1 'Ufficio del Medico Provinciale, piazza Foro Traiano 84. Ro~tA. Direzione Generale della Sanita Pubblica. - Co 11cor so a 24 posti cii medico provinc iale aggiunto di 2a. classe nell 'Amminis lraz . della Sanita Pubhl. ; eta lim. 35 a.; prove scritte, pratiche ed orali; conoscenza di lingua francese, inglese o tedeS<;a. Chiedere bando. Scad. 90 giorni dal 9 aprile . RoNco CANAVESE (Aosta) . - Scad. 12 lug., ore 12; co11 "\ alptato Soana; L. 10.000 e 10 ])ie11ni ve11tes., oltre L . 1800-3500 trasp. R. Pref ettura. - Pos ti di Ufficiale a nila rio. Pe·r litoli ed esami. Stipendio, oltre qua ttro a umen li quadrier1nali del deci mo, co111e segu e : Comuni di: S. Marza110 sl1l .'iarno L . 4000; Agrop o li L . 6000 ; Cava d ei Tirreni L . 7000, altre L . 1500 incle,n nita di cavalcatura ; Piagine L . 5000 ; Co11sorzio comuni di Maiori e Minori L . 6000, oltre L . 3000 indennita caval calura; Con sor zio comuni LaYia no, Caslelnuovo di Conza, Sa11to111e11na e v·alALERNO.

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PRATIQA

va L. 7000, o llre L . 3000 i11d e1111ila cavalca lura. Eta i1011 superiore a11ni 45, salvo eccezioni di legge. Do n1a nda e doc ume11ti di rito. 'f ermine utile ore dodici d el quindici g iug110 1932. Per c hiari1nenti rivolg.ersi Ufficio Sanitario Pro,vi11ciale di alerno. S. ANGELO A SCALA (Avelli1io) . ~ Scad. 15 mag.; L . 5280 gi a ridotte 12 %; 5 quadrienni dec.; eta lim . 40 a.; tassa L. 50,10. SAN G1ovANN1 J N P E n s 1c ETO. Ospedale Civile. A tutto 31 mag., assis lente; titoli; eta lim . 30 a.; L. 6500, diritto d 'al loggio, vitto die tro corrispettivo di L . 7 g iornalier e; nom . bien11ale, conferme annuali ; ser v. e ntro 15 gg. ; las a L. 50; d oc. a 3 m esi d al 21 apr. ASSARL Osp edale Civile. cad . 20 n1ag.; pri111arib rad io logo; L. 12.000 e co111partecipaz. 45 %; e ta lin1. 40 a.; diploma cli sp ecializzaz. o docenza e bie1111io di e e r cizio con ecutivo; even tualm . esa111i : t assa L . 50 . Ufficio cli coll ocanienlo di Milarto.

So110 aperte le iscrizioni p e r il 1932. Rivolge rsi al Sindacato Nledico Provinciale Fascis la, i11dicando il pro.prio esatto r ecapito. Si r an1menta eh e, qualora il richiedente trovi occ u1)azio n e, d eve darne i1n n1eci ia ta ro111unicazion e all 'Ufficio. CO)iCORSJ .\ PRI:.'.\lf .

( ;011siglio L Y a:io11ole delle Ricercl1e. (Con1it a to 1'azionale per la 1\-Iedicina).

La Lep e tit S. A. istituisce 10 ,p ren1i da L . 1500 e 5 da L . 1000, da asseg11arsi ai laureandi italiani a utori delle migJ iori lesi di la urea i11 ~1edici11a e Chirurgi a, eseguile 11elle Univer sita ita lian e. A Litolo di p arziale ri1nborso d elle spese soste nute p e r 1e rice rch e p erime11tali d agli Is tituti presso i quali ,·erra11no eseguile le te i di la urea, la Lepeti t S. A. istituioce un co11tributo di L . 500 i)er cia c u11 I tiluto n el quale sia t a t a eseguita una tesi pre111ia la. Le lesi p,r emiate sar anno puhblicate in u11 volun1e a uura d ella Lepe.tit S. A., eh e curera inoltre di dare adeguata diffusio11e alla pubblicazione. Dal volun1e sara esclu sa og11i forn1a di « r ecla1ne », sia di altre Di tte, sia d alla Ditta Lep e tit. · Scad . 31 gennaio 1933. Chied ere il regola1ne 11to p er i pre111i 1931-32-X all 'Utcicio scientifico d elJ a Ditta, via l\IIauro Macch i 7, ~Iil a 110.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il Se11ato d ella C11iver ita di Gla go \v h a d eciso di 11omi11are iL ,p rof. Roh erto Alessandri - diretlore d ella Clinica cl1ir,urg·ica d e lla R. Universita di Ron1a - dottore Ji onoris causa di quella ai1tica e rinoma ta Universit a. La cerimonia di g raduazione avra luogo n el prossimo mese di g iugno. All 'illustre clinico .e s tlrdioso, il qua le dirige la Sezion e Chirurg ica d el n ostro perio<lico, esprimia1110 il piu vivo e cor cliale con1piacin1e nto p er l 'altissin1a distinzio11e, eh e i1e co11sacra il valore e la fa111a i11te rnazio·n ale.

La Fa colt~• 111edica di Palern10 h a conferito l 'incarico d e ll 'i11_eg11a1nento di a11ato111ia patologica a l prof. L. J\ jel lo, aiuto del co1npia11to prof. Soli.


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H

lL POLICLI);JCO

NOTIZIE DIVERSE. Alla Reale Accademia d'ltalia. Nclla ri r.0rre11za d el Natale di Roma, si e tenuta al (~art1pid oglio un 'adunarrza generale della Reale Accad emia d 'Italia. L 'adunanza e slata onorata clall 'a ugusla presenza rlel Re, della Regina e della Principessa ~1aria : eran o anche presenti altissime personalita delle scienze, delle arti, della ,politica, dell 'amministrazione. Parlarono il presidente sen . ~Iarconi , il segr etario generale Volpe ed i quattro accademici relatori pe.r l 'assegnazione d ei premi, tra cui il prof. De Blasi per le scienze fi sich e, matematiche e ~aturali. Il premio l\Iussolini d el « Corriere della Sera » e stato assegnato al prof. sen . Aldo Cast ellani, per Je sue scoperte ed i suoi 'S tudi n el campo della medicina tropicale e dclla microbiologia . Sono stati conferiti anrhe numerosi premi d 'incoraggiam ento ; i1ell a classe di scienze fisiche, 1natematiche e n a turali hanno ricevuto premi d 'incoragg ian1ento alcuni periodici di rnedicina e di bioJogia . 1

1o Congresso internazionale sulla litiasi biliru.·e. Dal 19 al 22 settembre si terra a Vich y questo Ccngresso, con l 'alto patronato del Ministro della Salute Pubblica, sotto la presidenza e.ffettiva del prof. Carnot, membro d ell 'Accade1nia di Medicina, e la presidenza onoraria dei proff. von Bergmann (Berlino), J. Cantacuzene (Bucar est), Chas. Cordon Heyd (New York), Hijn1ans van den Bergh (Utrecht), Maranon (Madrid), Lord Moynihan of Leed s (Londra), A. Navarro (Montevideo), Rousseau (Quebec), Sanarelli (Roma), R. Verhoogen (Bruxelles), Achard , d ' Arsonval , Balthazard, Chau.ffard, Desgrez, Dopter, GossetJ Hartmann, Quenu, Roger, Vincent (Francia), membri dell 'Accademia di Medicina. Le comunicazio~i presentate dai membri del Cor1gresso saranno divise i11 quattro sezioni : 1° Meqicina, 2<> Chirurgia. 3° Ter apia e idrologia, 4° Elettroradiologia e fisioterapia. Dato il numero rilevan te di comunicazioni gia annunziate, ogni congr essista non potra avere diritto eh e ad una sola comunicazione (di tre pagine di quaranta righ~ di cinquantaquattro lettere). I congressisti possono fare la loro comunicazione in u~a ling ua di loro scelta; quelle ehe non saranno presentate in francese dovranno esser~ accompagnate da un breYe riassunto in questa lin.g ua. TI titolo· delle comunicazioni dovra essere inviato alla segreteria generale non piu tardi del 1° luglio. .Sono ammes&i quali mernbri titolari i medici francesi e stranieri. I.a quota di iscrizione e stabilita ~ella somma di 50 fr. francesi per i titolari e di 25 per gli associati (persone di famiglia), come an ch e per gli internii degli OSjpedali e per gli studenti in medicina, fran<:esi e stranieri. Condizioni particol ari di soggiorno sono previst e per i congressisti in 11n certo numero di alberghi. Le grandi reti francesi accorctano una riduzione d el 50 %, sotto forma di buoni individuali. Questi buoni saranno valevoli per l 'andata, dal punto di ingresso in Fran cia a Vichy, e al ritorno, da Vich y al punto di l1scita dalla Francia, con ])assaggio facoltativo per Parigi. Le domande di informazioni, adesione, iscrizione, devono essere indirizzate al dott. J. Aimard,

»

[A"NO XXXIX, ~Ul\f. lRl

segretario generale, 24 boulevard des Capucines„ Paris (IXe). Ad iniziativa del prof. Carnot e a cura del prof. Sanarelli di Roma, presidente d 'onore del Congresso, e stato costituito un comitato italiano di cui e segretario il dott. G. Labranca, assistent e nell 'Istituto d 'Igiene di Roma, cui potranno essere dirette le richieste di programmi e di informa. zioni r elative al Congresso (piazza Viminale 7 „ Roma .5 ).

so

Congresso italiano d' igiene.

Coine aveYamo annunziato, l 'Associazione ~azio11ale Fasci ta per l 'Igiene aveva convocato. il prossimo congresso :J Bari dal 10 al 15 maggio. Consider azio·n i di caruttere generale hanno per<>: indotto il Diret torio Nazionale a deliberare di te11er e il Congresso d el 1932 in autl1nno, nella Capitale, ove si con ce11trano i piu importanti Congressi :Nazio nali , 11ella ricorrenza d el decennale della Mar cia SlJ Ro1na. Nel 1933 il Congresso si terra a Bari. Nel Congresso cli Roma saran~o svolte quelle tra le r elazioni preparate pel Congresso di Bari eh e non hanno speciale riferimento alle applicazioni p:ratiche realizzate nella regione pugliese. Sara fatta nel Congresso di Ro·m a la commen1o·r azio11e del compianto fondatore e primo presidente dell 'Associazione, prof. Achille Sclavo e, ,p el 111aggiore tempo disponibile, sara piu completamente sviluppata la r elativa sottoscrizione, ehe tu ttaYia g ia procede alacr em ente. Il Co11gresso, di Bari acquistera, pel rinvio di u11 ar1no, c\11ror m aggiore prestigio per la piu m atura preparazione. Il progra~ma di visita alle prin c~pali istituzioni igienico-sanitarie della regione pugliese, ehe n e costit11ira la nota caratteristica, si nrricchira e perfezionera vieppiu, in mo<lo da riuscire di grande e sicura attuazione rispetto a tutti gli studiosi e c ultori d 'igiene delle varie parti d 'Italia. Fervono intanto , presso le varie Sezioni proYinciali dell 'Associazione, le attivita specialmente manifeste n el campo della propaganda igienica e n ello studio delle condizioni ambientali locali e dei Joro riferimenti allo stato sanitario · delle ,popolazioni. Di tutta questa n1assa di lavoro si avra una dimostrazione sintetica ed armonica cosi nel prossimo Congresso di Rom a, com e in quello -<li Bari e nei ,·enturi.

1o Congresso nazionale di medicina dello sport.

Come 11e avevamo dato l 'annunzio, si e svolto a Ro~a dal 19 al 21 aprile. L'inaugurazion-e ebbe luogo· n ell 'Aula J\1agna del Palazzo della Provincia, con l 'intervento del Sottosegretario di Stato on. Ar;pinati, il quale pronunzio il disoorso inaugurale; parlarono anche il prof. Ugo· Cassinis, commissario <iella Federazione medici sportivi, il prof. E. Morelli, per il Sindacato naziona]e m edico fascista, e il prof. S. Baglioni. Furono fatte interessanti relazioni e comunica• z1on1.• IJ Congresso attesta l 'importanza oggi attribl1ita all 'attivita fi sica e alla sua razionalizzazione scientifica 1

100 Congresso italiano di medicina del Iavoro.

Si e t enuto a ~lilano , dal 23 al 25 aprile, sotto la presidenza del prof. L11igi De„oto, con l 'in ler,·e11 l o di ir1ulti st11diosi, nonche di insegnanti del-


SEZIONE PRATICA

Je c uo,Je Jnedie ed ele111entari1 invitati allo scopo di favorire la diff-u ione delle 11ozioni pii.1 i1nportan li relative ai problen1i di medicina del l avo:i·o. Ne dare1no un breve resoco11to.

<!onvegno italiano di pediatria. II <lirettorio dell a Societa Italiana di Pecliatria organizza un convegno itazionale a Perug ia n ella seconda meta di settemhre, per dis<.:utere il tema: (c 3ieroterapia e vaccinazio11e antidifterica ». Rivolgersi al presidenlc, prof. G. B . Allaria 1 cor so Bramante 29, 'forino.

Raduni medici culturali. Per iniziativa del Consultorio clinico « Gaelano Ru1n1110 » di Beneve11 to 1 diretto d al prof. Andrea Ferrannini , si sono iniziati dei r aduni 111edici a scopo dimostra tivo e per discutere 1Jroble•111i d 'at1ua lita. Il prin10 r acluno si e tenuto il 6 aprile a Piedi111onte d 'Alife ed e stato organizzalo dall 'uffh:iale sä.nitario dolt. E. Di Nardo; so110 ta ti presi in e -~t1ne 11u111erosi ar go menti.

sao

Congresso dell' Associazione Medica Americana. 'Jue to grandioso co11gresso si terra a ~e'" Or-

lea1LS durante i gior11i 9-13 111aggio, sotto la presi<.le11za del dott. Ed"\vard H. Cary; co111prendera 12 8ezioni; vi sara unita una T~spo sizio 11e clivisa i11 11 Sezioni e 3 Mostre speciali. ~ongresso

francese di radiologia.

i e costituito a Parigi un con1itato per l 'orga11izzazione ann·uaie dei congressi dei rr1edici r adiologi di lingua francese, sotto gli a u spici della (( Societe de radiologie inedicale de France », della (( Societe francaise d 'electrotherapie » e d ella << Sociele belge de ractiologie ». II co1nitato e pres ieduto dal dott. Bel ot. I congressi sostituiranno la 13a. Sezione della ~ocieta fran.cese per il progre ~ so delle scienze, poiche tale Sezio11e e stata SQppressa. Di regola si aduneranno in ottobre, durante i co11gressi francesi di chirurgia e di urologia. La prima riu11ione avra luogo nell 'o t tol}re 1933.

Per un'asse,01blea, generale dei medici spagnoli. U11 gruppo di inedici spag noli h a deci o di co11vocare i colleghi a una grande assemblea gen erale. l -11a circolare rileva eh e le orga11izzazioni mediche gia costituile, malgrado i 52 deputati inedici eletti all e Cortes, non son o riuscite, n ell 'attuale periodo di rinnovamento 11azionale 1 a far dare alla saJute IJU])blica il pos to eh e le compete n ella costituzione della r epubblica. Si vuol rimediare a tale lllanchevolezza ; i11ol tre tendere a far coordinare le disposizioni vigenli - spesso vaghe e contraditto rie e caotiche - in materia di legislazione sanitaria; infine a valorizzare l e classi sanitarie e far11e accogliere le aspirazi.oni.

Corso accelerato di tisiologia. E stato organJ.zzato per iniziativa del Sindacato Provinciale Medico Fasci sta di Par1na, presso quella Facolta Medica; avr a l\1ogo tra il 15 maggio e il 28 giugno, ,per 3 giorni di ogni settima na (lu11edi, mercoledi e sabato), nelle ore po1neridiane (d alle 15 alle 18). Tassa L. 5Ö,10 da versare all 'ßconomato della R. Universita; domanda i11 carta legale al Rettore; richiedere ptogra1n111a al Sindacato (piazza Garibaldi, palazzo del Gover11atore, 20 p .).

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UfBcio internnzionale di documentazione di medicina 1nilitare. Con1e abbian10 a11nunziato, il Co1nitato permanente dei Co11gressi jnter11azionali di medicina e di farmaci a militari ha indetto l a 2a. sessione del1'Uffir io internazio11ale di documentazione di medicina militare a Liegi, dal 22 al 25 giugno. In tale occasion e Yerra i11aug urato il locale d ell 'ufficio, offerto dalla citta. Durante l a sessione si terranno numer ose confererue e lezioni (in lingua francese) ; i convenuti pre11clera11110 parte all 'inaugurazio1ie delle cc Gior!late medich e belghe ». :E autorizzato l ' uso dell 'l1nifor1l1e. P er le iscrizioni rivolgersi al: Lieut.-Col . Med. Voncken , Höpital Militaire, Liege; }Jer infor1nazioni sui' Yiaggi (ridt1zioni, di tariffe, erc.) rivolger i l'lll e succursali dell 'Agen zia Th. Cook & C. e d ella Con1pagnia i11ternazionale delle carrozze Jetti.

L'lstituto Neurologico di Milarto. 111 occasione d ella visila all a Fiera internazio11ale can1pionaria di ~Iilano, S. l\tf . il Re ha inaugurato l 'Istituto Neurol ogico Vittorio Emanuele III (Clinica Neurologjca d ella R. (-r1iversita) , ehe occupa un nl1ovo e grandioso edifizio. A~olto da numerose personalita e vivan1~nt~ accl amato, il Sovrano h a visitato tutti· i reparti dell 'Istituto, interessandosi agli apparecchi scientifici ed ai ricover a ti, fra i quali parecchi g randi i11validi di guerra per ferite cerebralj ; vertne guidato dal direttore, IJrof. Besta. II '"'ovra110 h a an ch e visitato il nuovo Ospedale i\Iilitare, am111ira11done 1'organizzazione e il funziona n1ent o, guid ato dal rlirettore ten. col . J enizzotti.

Agli Ospedali Riuniti di Roma. Il g r. uff. avv. Giuseppe Spano, prefetto d el R8i::,ano, ha in questi giorni preso possesso del suo nuovo ufficio di })resid ente rlel Pio Istituto di S. Spirilo ed Ospedali Ti iuniti di Roma . In tale circostan za gli e stato reso omaggio da tutto il .p er sonale an1ministrativo, sanitario e sub alterno ospedaliero! d al quale e stato fatto oggetto di calorosa ed entusiastica acclamazione. 11 prefc tlo Spano h a m esso in luce quanto il Regin1e h a fatto i1el rinnovamento degli Ospedali dell'Urbe ed h a rivolto raldo incitamento al peroonale tutto, p er ch e - · ciascuno nella propria sfera - svolga nzione attiva e fattiva allo scopo di collaborare alla magnifica opera fascista, inn eggiando, infine, al Re, al Duce ed al Fascisn10.

Istitnto di ricerche mediche a Filadelfta. 15 ora in via d 'orga11izzazione presso l 'Ospedale Generale della citta e sar a in rapporto con tutte le altre istituzioni scientifiche · 1ocali; comincera a funzion are nel prossi1no autunno; la direzione ne e stata affidata al clotl. Leonard G. Ro"vntree, attual1nente direttore del reparto di ricerche cliniche alla Clinica ~Iayo in Rochester e professore di clinica medica all 'Universita di Minnesota. 1'e1npor a11eamente l 'l stituto occupera un edifizio in via di costruzione sul terreno annesso all 'ospedale; qua11do saranno disponibili fondi bas tevoli, si provvedera a coslrt1ire u11 nuovo edifizio , semJJre j n r apporto con l 'Os1)edale. La fondazione ve1111e decisa nel 1922, a titolo di commem or azio11e d el centenario d ell a 11a.., cita di Pasteur.


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Per la citta uni versitaria di Bordeaux. La C'.-01nmissi o11e per l 'a l tribuzio-n e di prestiti presso il ~Iinj stero della sanitll pubblica d ella Fran cia h a accordato all "Ufficio pubblico per l e abitazioni economich e della citta di Bordeaux, la somma di 8.444. 200 fran chi, per la costrt1zione di una l ( citta universitaria ». Questa fronteggera la rue de Segur; co1nprendera 260 ca111ere, un ristorante ecc. II terreno, dell 'esten sione di 10.000 mq. , e stalo do11ato all ' Ufficio ,p redetto dal ~Iunicipio di Bordeaux; e stimato 1.250.000 franchi. Le sp ese di arredamen to e fu11ziona1nento verranno sostenute dall 'UniYer ita , eh e a tale scop o h a riceYuto un milio11e di franchi dal Co11siglio G·e11erale della Gironda e u11a pri111a ovvenzione di 700.000 fra11 ebi dal Gover110. La citta univer.s itaria h a lo scopo di ospitare gli studenti d 'universita.

La '' bomba di radio ,, fu lnghilterra. La cc Co1nmission e ~azio11a le per il radio » del1'lnghilterra ha d e{'i 5o di far discontinuare l 'i1npiego della << bo111ba di r adio » di 4 ·gran1mi, poich e i risu 1tati no·n so110 stati soddi facenti . Questa decisio,11e h a o]levato viYaci proleste da p arte dei radiologi e tlei chir11rgi. Si fa 11otare ehe altrove s 'impiegano « bornhe di r adio » con su ccessi otti111i: qt1a11tunque i1on certo assoluti; cosi a Parigi l 'Istituto d el Radio di spo11e di una bomba di 4 gram1ni; a Storcolma da tempo s'i1npiega \lna ])omba di :J grammi; a Ne''" York il « l"Iemori::\l Hosp·i tal » va11ta un quantitativo di 4 gra1nmi; a Br\1xelles, ove si e sperimentato con 4 gr()n1mi e con CJUantitativi nlinori, e ora in progetto la eo truzione di u11a ho1nba di 12 grammi. S 'impo11gono d elle cauteJe n eJl 'u sar e questi quantitativi ingenti di t1na sostanza tanto attiva; a volte si ric hiede anch e il concorso di altri fattori, dai semi di radon ai r aggi X ultra-duri ; no·n tutti i tumori malig ni ri pondono ugualmente; 111a f'. an che cPrto eh e si contano risultati sempre piu i~pressionanti n ella cura d el cancro.

L'ispezione generale della sanita pubblica al Peru. II direttore g enerale della sa11ita pubblica del Peru h a i1ominato isp ettore generale d ei servizi sanitari della Repubbliea un funzionario sprovvisto del titolo di dottore in medicina. L 'Assoeiazione medica peruviana gli ha indirizzato una lettera di protesta. II direttor e generale ha replicato sosteneodo la tesi eh e il p osto e puramente amministrativo e ehe il titolare puo non essere un in edico. L 'Associazione ha contro-replicato richia1nandosi al testo del decreto (23 giugno 1922) ehe istituisce Ia carica (l 'art . 14 dichiara trattarsi di un pos to di niedico ispettore) . n direttore generale h a ril1attuto sostenendo il carattere amministrativo <l r.lla funzione e con sidera la questione com e r egolata. 1

A.iuto ai reumatici. Si e costi l t1ita a Parig i U11 'associazione dal titolo << L 'er1tr 'aide aux rh11n1atisa11ts » sul tj,p o del1'« Aide aux cardiaques >>; ha sede ,presso la Clinica 111edica del prof. Carnot (Hötel-Dieu) e fa parte del Servizio di fi sioterapia, affidato al dott. Dausset ; offre con st1ltazioni gratuite, nell 'ambula lorio fisit)t er apico; inoltre procura I :invio nelle stazioni t er1nali e la con cessione di tariffe ridotte di c.ura ; s 'interessa a cer care oecupazioni adatte ai semi-invalidi e al ricovero d egli invalidi, a fornire aiuli Peon omici ecc. La quota d 'iscrizione per

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l~i\.NNO

XXXIX,

NUl\f.

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i ~ oci ordinari e ir1i11i111a , di 5 fran chi l 'an110; per gli « aderenti » e di 50 fran chi. Segre.tario del-

1'opera e il sig. Goun1y (rue Belgrad 32); tesorierc il dott . Ch e11illeau (liötel-Dieu, Servic~ du Dr. Dau sset) .

1 periodici medici dell' A.ustralia. .i\. quan.to ri ulta d al « Journ. A. M. A. » (19 mar-

zo 19:32), l "Au ... tralia e Ull '11aese fortunato , dacche, 1nalgrad o la sua im111e11sa estensione (di poco irüerior e a tutta l 'Europa,1, sia pure pochissi1no po·p olata (c-0munquc. raggi11nge circa 10 n1ilioni di abitanti), con La pochissimi periodici di 1nedici11a e cioe : uno di medicina generale, il « Medical Journal o,f Australia », settimanale, organo uificiale dell 'Associazione Mediea Britannica, sezi on e au traJia11a; u110 di J11edieina pratiea, ccG. P. >>\ Ge11eral Pracli tioner,1 , n1ensile : esso escl ude i contrihu ti scienliiiei ed i r e oconti di societa e si limita a con tribu Li c linici: sorto da poco, ha ottenuto u11 s ucces o r apidissin10; uno di cliniea -ospedalier a, i <' ~Jelbourne Hospital Clinical Reports », trin1e~traJi; uno di chir urgia, l '« Australian and ~e'v Zealand J ot1r11al of Surgery »; uno specializza Lo sul ca11cro, j] ccJournal of the Cancer Research Commet.tee »; \1110 di sanita pubblica> orga110 de11 'ufficio sanitario della r~ubbliea. « Heal th » ; ed infine uno di propaganda igienica, « 1-Ieal th Bulletin », pubblicato dalla Sezione di , -ittoria rlelJ 'l 'ffi cio di Sanita: 7 periodici appena L

Viaggio medico belga in Svizzera. , ,-e rra con1piuto so tto gli auspici dell 'Associazione clella stampa 111ediea belga e della Federazione dei inedici svizzeri , <ial 17 luglio al 5 agosto ; inizio e fine del viaggio a Bruxelles; prezzo complessivo 5430 fr a11chi belgi, tutto compreso, 'e&,.cluse le beva11de aleooliche. Eventuali informazioni presso l '« Association de Ja Presse Medicale Belge n, rue _i\rchimede 36, Bruxelles.

In onore dei medici lombardi caduti in guerra. Per iniziati,·a del dott. eav. Albertini, direttore del ervizio Sanitario nelle Seuole del Comune di ~1i1 Cl 110 e direttore d ella Sct1ola Zae<:aria Treves, no11ch e della cc (iazzetta Medica Lombarda », nel prossimo giug 110 le aule scolastiche della nuovissima 8cuola cc Zarcaria Treves n in via Colleoni · sar anno consacrate <.li medici Io mbardi caduti in g uerra. 1

Gli ebrei nella medicina inglese. .Al simposio annuale delta « London Jewish Hospital Medical Society » furono discussi .i contribt1 Li scientifici portati alla medicina dagli israeliti nell 'Inghilterra. Ospite d 'onore fu lord Moynihan , il quale rilevo di essersi sempre interessato all 'attivita svolta dagli cbrei ne~le scienze e di aver dovuto ammirare la loro integrita intellettuale e professionale. Parlo poi il Dr. A. Goodman Levy , il qual e osservo eh e in Ingbilterra gli e.brei non hanno attinto, nelle seienze mediche, i posti elevati ehe posso110 vantare i loro confratelli del continente, come Cohnheim, Ehrlich, Wassermann , Freud, Schiff, V\Tidal , Besredka, Baginky , ecc. Vorr emmo aggiungere Lombroso.

Nove generazioni 4li medici. In una <'ilta<lina Cl el ~la ssacbusetts (Stati Uniti), North Andover, si e scoperta ~na seri e di otto ger1erazioni di medici, eh e r ecano il nome di Kit-


·„\~"iO

\.X\.IX,

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SEZIONE

lt r ed ge. Ad inizi a tiYa di una p er so11a d ella fan1ig lia, e stata ere lla una fontana n ella piazza ,principaJe, a ricordo di ql1esto fatto insu eto. La fontana reca t1na fasci a in :Pronzo, con i n o1ni dei n1eclici su ceedutisi 11ella st essa famiglia; il piu antico, il sestavolo, Giovanni, era nato n el 1830; la dedica prevede an cor a d ei discendenti , e non a torlo: gia il m edico a llual e, Git1 eppe> h a una figlia laureata in inedicina, Edvina ~ eh e per o non esercita piu 11ella localita: e and at a a slabilirsi n ello st at o di Ne' v York (a Yor1ker s) .

Un processo giudiziario contro l' Associazione Me· dlca Americana. Il « J 011rnal of the A111erican iiedical Association » e la << Hygei a » (eh e n 'e una em an azione), aveYan o denunziato, con1e fraudolente, le presunte eure d el can cro patrocinat e eon m olta pubblieita d al ig. ormar Bak er , di 1\1t1scatine (st a lo di Io,va). Il Baker e alla testa di numer ose e varie inlraprese i11dustriali, tra eui una st azion e di r adiodifiusi.one. Ne e d erivata una quer el a, con riehiesta di danni all ' 1\ &sociazion e, p er l 'importo di 1nezzo milio11e di d ollari, ossi a circa 10 milioni di lire it. Il proce ~ so si e svolto d al 9 febbraio al 3 m arzo, e si e Chill SO <'Oll ] 'assolt1zion e pien a d ei due .p eriodici.

Per la cl1iusura domenicale di una farmacia in Fran· • e1a. 11 Tribunal e p en ale d 'una citta d ella Fran cia, su tlenuncia del Sindaca to d ei F armacisti, eondanno un farmaci:;;ta per eontravvenzion e al disposto p:-efettizio eh e dispon e l a chiusura d ellt. farmacie n elle g iornat e di d om enica . In appell o il farmacista ebbe cassata l a senten za, essendo inter venuta un 'amnil:'Lia. Fu tut t avia assegn at a a titolo di in<lennizzo la somma di eento franchi al Sindacat o, eh e si er a costituito parte civile p ei d anni recati ai confrat el1i.

Una scnola di caecia e tiro per medici. r: i t e in Fran cia o lto il titolo di « ajn t-Huberl Medieal >L Co1 1° m [lggio h a or ganizza to u11 con cor so a I ssy-l es-Moulines : vi furo110 invitat e Je sig11or e dei rnedici , p er l e quali si e or ganizzat a Ulla gara ~pecial e. Pre idente e il Dr. Maurice, di 'evr es (Seine-et-Oise) .

Falsa medichessa. E t at a nrrest at a a Torino cerla Ca lerina Perosi110 in Cantona , di anni 48, l a q u ale eser citava abu sivarrtente l a m edieina: si er a formata una cli.entela m olto numer osa.

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' i e sp ento a ~iil an o, di leu cemia, il prof. sen . BALDO ROSSI, illustrazion e d ell a chir11rgia itali ana. Ce ne occuper emo prossimam ente.

1nor to il d o tt. J E AN-FRANQOI HEYMANS, professor e em erilo dell 'Univer sit a di Gand , ove, per 40 anni, h a insegnato ter apja e farmacologia. Ha compiuto una erie di l aYo ri d i altö pregio. Con il prof . Gley ebbe a fond ar e, trenta anni or so110, g li « Archives intern ationale de Pharm acodyn amie et d e Ther apie ». A. P. fj

PRA TICA

&lSSEGN.! DELL!. STAMPA. .MEDICA. A m er. JI . Obst. a. Gy n., gen. -

C. J EFF M1LL ER. Trattam . d elle '3morrag"ie uter. B. A. L1FVENDAHL . .s\.scesso uterino. - W. SHUMAN. Frattur a p elvica in ostetrici a. Journ. A . M. A ., 23 gen . C. S. O' BRIEN. I per g licemia n ella eat ar atta senile avanzat a. - D . MACOi\1BER. P seudog r avida11za. Bull . Ac. de M ed ., 2 feb . F . BEzAN90N e F . ETCHECOJN. Dimos traz. d ella spiroch et a n ella gan g r ena p olm . -- PLA7.Y e GERMAIN. Trattam . della febbre esa11Lem . co11 sangue di tifosi esantem at. A rr. hives Int ernaL M ed ., gen. - P. ,S. HENcH. ProLejnot er a.p ia. - - 1\ . P . BRIGGS. L ' acidosi n ella · n efrite. - \V. C. HUEPER e al . Aspe tti immunologi ci rlella 1eu cemia. - H . MILTON CoNNER e al .. Ag r anulocitosi e ipog r anulocitosi. Amer. J ourn„ A'1ed . Sc., feb . - E. V . ALLEN e G. E. Bnow N. Morbo di Raynaud . - J . 0. WAUGER . e .S. N. BLACKRERG. R eviviscen za P ren sa M ed . Arg ., 20 gen. - G. BoscH e al. Allucinazion e e per cezio ne. - C. L. Ducco. Met od o sp ettrometrico p er d et erminare il pH. Presse M ed ., 10 feb . - R . SABOURAUD. L 'eezema .. Ind i an J ourn. M ed . R es., gen. - L. E. NAPLER ~ Trattam. del kal a-azar . - R. C. WATS e W. I .. W1TTE. Il pigmento malarico . - S. R . CHRISTOPRERS e A. C. CnAIGßEAD. Determinaz. del diametro1 1nedio d elle ernazie . ."urg ., Gy n . a. Ob .st ., feb. -· H. C. STANDER~ Retinite emorragica n ell 'iperemesi g ravidica. M. J.\ NSF.N. Aspetti sc ientifici e soeiali dell'ortoped ia. - W . M. MtLLAR. La gangren a gassosa . A r ch . cli A ntrop . Crim . ecc., sett.-dic. - 0 . ANDuE1. Det erminaz. dell 'et a di un a frattura. D .. GALAUSINO. lmpalamento addominale aceidentale·.. Münch . M ed . 1.Voch ., 12 feb'. - BoRsT. lnfiam-.. m azion e. - CRÄMER. Ple tora abdominis (d•y spep siCl4 in leslinalis flatuJenta). 1\tl ediz. We lt, 13 feb . -- E. SCHl\IITZ. Ricambio. m iner ale e nutrizione. - H . GERBIS. P ericoli d ' av,·elc1·1am ent<Y nell a · vita quotidian a. - B. THo~r .. Di ag11osi r adiologiea di a_ppendieite. - 0. BIELING. Tr(I ttam. i11terno d ell 't1rolitiasi. Revue Neurol ., gen . - G. MARINEsco. Encefa-. 1omieliti d a ultravirus. P r esse 1\1ed., 13 feb . LAPOINTE e al . Bronco-. polmoniti postoperatorie e loro profilassi coi vac-. ci1ti lisati . - P. -L. V10LLE. Litiasi fosfatiea urinaria. - S. DEJUST!DEFIOLLE e M. RoMME. Opote.. _ r apia r en ale. . D eu t. M ed ..Woch ., 12 feb . - UMBER. II destino dei diab etici. - . LonENTz. Sport e vele·n i voluttuari„ J( l in. W oc h., 13 feb . - A. BuscHKE e al . Epi-d emiologia delle m al attie cutanee e sessuali. - G. GoLDGRUBES. Tratlam. diat ermieo d elle m alat -tie ep atich e. A rch . p er l e Sc. M ed., die. - D. BARBIERI. In-n esti di midollo osseo. Radiol. M ed ., feb . - M. Accon1J'vIBONI. Radiolog i a . d el pneu1notorace. - R. l'lossoNr. Radioteraipia del m. di Vaquez . outJi Afr . M ed. J ourrt., 25 g·en . - W . 0 . Fr-. sc:uER. Diagn .. precoce cli Lbc. colla r eaz. di Vernes. .4.ccad. 'Nl ed., 25 gen . - A. ~IA SAZZA. Dietoter ap ia d ella epilessia . - F. GERIOLA. La m assa san g. n elle costituzioni e n elle malattie. em ana Nled ., 28 gen . - R . C1B1Lo AGUIRRE e.. D. BnACHETTo-BR1.oN. Ana t. p atol. dell 'eritema D O·do o. - R. MoREA Venlrieologr afia.


.... « IL POLICLINlCO »

716 'Nlorgagn.i,

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JO ge11. -

M. MATTIOLI. Variazio11i

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[ANNO XXXIX , NU!\I . 18j

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lndice alfabetico per materie. .Acido ossalico: fo rmazio11e; precipitaziozio11e renale . . . . . . . . . . . . . Pag. 699 Acido solfoci anico n el sangue . . . . . . » 690 .Amiotr of ie- sifilitiche . . . . . . . . . . » 696 Arteria polmonare: ectasia aneurisrna-

t ica

. . . . . · · · · · · · · · · · · ·

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679

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 701, 702 ~ervelJ o: tumori . • . . . . . . . . . . . » 695 Cb.irurgia: comu11icazioni varie . . . . . » 704 ~irrosi di Cruveilhier-Ba umgarten; gua• • r1g1onc . . . . . · · · · · · · · · · · » 705 ·Corpi estranei 11ei bro11chi: effetti di d i lunga permanenza . . . . . . . . . » 706 .Ele ttrochirurg ia: applicazioni . . . . . » 707 .Erllottisi leg·ger e e persistenti : prescrizione . . „ • • • • • • • • • • • • • • >> 706 JTreddo : infl u en za in patologi a . • • . . » 693 Jnsegnamento superiorc . . . . . . . . » 710 Itterici : ricerca della bilirubina nella 701 pelle . . . . . . . . . . . · · · · · · » l infogr ant1Jon1a ingt1inale vene reo . . . » 704

~Ialaria: cicli secolari ; nnofelis1uo sen-

za . . . . • . . • . . . • . . . . • ·Pag. 685 Meningile basilare otogena sin to1natica » 697 P ellagr a: reperti chiinici del sangue . » 707 P11eumotorace artificiale . . . . . . . >~ . 705 Re n e: emato-idro-11eirosi . . . . . . . u 703 Reni : ir1st1fficienza . . . . . . . . . . . » 698 Reni : r efratton1etria per lo studio funzion ale . . . . . . . . . . . . . . . . )) 698

Se rvizi igieriico-sa1iitari . . . . . . . . .

Sindromi associ at e dell 1addo1ne destro: importanza della cos tituzione . . . . Toracoplastica e apicolisi: resezione delle apofisi trasvcrse . . . . . . . . . . . . Ttnnori dell a r egione frontale: diagnosi precoce . . . . . . . . . . . . . . . . 1,umori lempo r ali : diag110 i . . . . . . Vaccinazione antituber colare: metodo sperim.en tale . . . . . . . . . . . . . Vescica: ad enocar cinom a della cupola Vescica : m etastasi car cinomatosa . . . Virchovv· aneddotico . . . . . . . . . . .

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.oiritti oi proprieta riservata. seouito ad

autoTizza~ione

Non ~ consefttita ia 'f'istampa di lavcTi pubblicati nei Poliolinioo ae non in BCTitta dalla -reda1ione. B vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citaTne la fonte.

C. FnuGONI, Red . capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. C'A>urrier.

A. Pozz1, resp.


Roma, 9 Maggio 1932 · X

ANNO XXXIX

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 19

''

FRANCESCO DURANTE

SBZION.ß PRATIOA.

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : E. Cova: La febbre in travaglio <Li part<>. Note e contributi : R. Ma.nnini: Con&iderazioni sulle m a mmellettomie paTziali per cancro. Osservazioni cliniche : G. Conte: I leo complicante un tifo ambulatorio diagnoeticato ileo verminoso. Tecnioa : F . Leti: Rea.ttivo per la ricerca; a •freddo del glucosio. Metodo ifacile per ottenierlo. Suntl e rassegne : Ps1CBIATRIA: E. Stransky: La psichiatria nella pratioa. generale. - R.. Riggall: Un oaso dJ pe1'60nalita multipla. - ÜRGANI DIGERENTI : G. Lucchese: Dilataziane idiopatiea ·dell'esofago o megaeaoia.go. - P. Oal'not e E. Libert: La pirova clinica dell' ietamina in patologi.a gastrica. Barthels : Nuove vedute sulla etiologia e patogenesi della stenosi infia.rnn1atoria del retto. - G. Figurelli: l'Poclqru.remia e terapia cloruro~ooica nelle occlusioni intestinali acute alte (dn<>denali). - N. Henhing: La ga.strite dello stomaco operato. - RENl E VIE URINARIE : E. Papin, Bernasconi e Berinard: Oontributo allo 6tudio del rene sopran·n umerario. - H. Wade: Il eignificato dell'ematuria. - Voelcker: EspeTienza nel1 la resezicne delta vescica. - W. Walters: Trapia.nto degli ureteri nel rettooigma ed eatirpauone della vescica nella cura della ectovia della vesc1 ca. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografioi .

Accademie, Societa Mediche, congressi : R. Accademia Medica di Roma. - Societa Medico-Chirnrgica di Padova. - Aeca:..demia Medico-Fisica Fiorentina. - Societa Medie-0-Chirurgica della Romagna. - Sc.cieta Medioo-Ohrirurgirea Veronese. - Societa Medico-Scientifica del Centro Sanatoriale di Aroo. Appunti per il medico pratico : ÜASISTICA E TERAPIA: L'infezione focale e la sua importanza per l a patogenesi <tlelle malattie nervose organiche. - P seudotabe di origine tifti.ca. - Poliomielite abortiva. Prognosi e terapia della mii.elite funicolare nell'anemia perniciooa. - Sclere blu e difetti aseociati. Neurorecidive dell'acustico. - La frenJ. co-exeresi nel trattamento del tic diafrarnm.a.tico. - SEMEIOTICA: Un nuovo simtoma ·della nefrolit:Aiasi. - MEDICINA scIENTIFICA: Tubercoloei ed alimentazione. - Le modificazi<mi del polmone in seguito alJa fren.ico-exeresi ßtudiate ool metod-0 della. colorazione vitale. - Resistenza ed i.mmunita .n ello etudio sulla tubercoloei. VARIA: ,, Caro dottore. avete da man.giare? ». Nella vita professionale : MEDICINA SOCIALE: A. Franch etti: L'enodemi.a. g<>zzo-cretinica. - Conoorsi. - Nomina, prom ozioni ed onorifiieenze. Nostre oorrispondenze : Da Pwova. Notizie diverse. 1ndioe alfabetico per materie.

LEZIONI.

dilalalore metallieo, poi alla e . . trazione 1col foreipe . Il f.eto v-enne a ll.a luee graven1ente sofferente e n on fu possibile r ianimarlo. Il giorno dopo il parto la fe bbre accenno ad abb.a ssarsi, ina ieri e·d oggi si sono toecati di n uovo i 39°. Questa la storia elini ca nelle sue linee fo11dan1entali; p iu t:a1rdi ci sa ra neee. sario soffermanci eon mia,g giore an1piezza sopra qu.alche a l tro particol.ar e. II fatto ehe ·domina n el deeor so del parto di q·uesta paziente e il rialzo di temperatura abbastanza elevato. Dobbiamo subito ehiederci se questo rialzo termico, fino a 39°, debba ianterpretarsi eome un fenomeno fisiologieo, legato :a·l le modific.azioni detern1inate nell ' organismo dal parto, o debba invece eon·siderarsi .com·e u·n fatto p.a tologieo. Con altre ·p arol e e piu semplieemente dobb·ia·mo d-0mandarci e il parto per se stesso cag ioni un rialzo ·della tem.peratura. Rispondi.amo ehe, entro eerti limiti , questo puo avvenire. Alla fine di un parto lungo e laborioso troviamo ·d i isolito la temperat-ura aume·n ta,t a e si potra .a rri,1are ad un m.assimo· ·d i 38° anehe in assein.z,a ·di fla1tti patologiei vcri e propri, ma di solito il rialzo termico fisiologico d~l

La febbre in travaglio di parto. Lezione clinica. Prof. ERCOLE Co,·A, J)irettore della Clinica Ostetrieo-Gineeologica della R. Univerrsita di Palermo. La storia elinica ·della paziente ehe presentiamo oggi nella e uola e abbastanza semplice. Si tra:tta di una giovane primipar.a1, sana, eh e non ha ·m ai avuto malatti e degne di nota, regolarmente eonform.ata, ehe ha partorito quattro g iorni or sono. Al prineipio d el tra' 'aglio si ruppe spontaneam·ente il . saeeo delJe acque e in queste con dizio·n i la .pazientei fu aecoltai n1ella Clinica. Le contrazioni si presentarono ·deboli e suceed entisi a lung hi intervalli , tanto eh e dopo dodiei ore la dilatazione della bocca uterina era a;ppena di quattro eentin1etri. Si n oto ehe in quel momento la oomperatura era salita a 38°; quattro ore p iu tardi e r a a 39° e il feto d,a va . . egni ·di so fferen za. La dilatazione era presso eh e invari.ata ed allora si proeedette a lla d ilata!Zione artificiale eon un

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p.a rto e 1118110 e lev.a to e difficiln1-e1n te si superano tem.perature ·d i 37°,6, 37°,7. Questo aumento fisiologico della temperatura e v1airiamente intelfp:netato. I piu lo· consid erano sen11plicemente 1come la con seguenza d·e ll 'esagerato lavoro muscolare, paragonabile quin.di al rialzo termico eh e 1s.i ha dopo l1ll la' 1oro molto fati coso, doipo una marcia prolungata, ·ef cosi via. Ma probabilmente intervengono a n che a ltri :tiaittori: abitual1mente durante la g ravidanza ristagna ill·elle ven e dell '·ute-ro una C·erta quantita di sangu e refluo dalla placen ta, car1co dei ·p rodotti del ricambio fetale e placentarc, prodotti tossici ehe hanno una certa azione anche sui centri termoregolatori. Tale ~io.ne e provata dai rialzi di temperatura n on indifferooti eh e si hanno nella eclampsia, m.a lattia da tipica intoss~cazione ovulare. Duran.te il parto le eontrazioni spremo.n o e d aYviano n el cireolo generale questo sangue car ico ·d i prodotti tossiei : da eio anche il perturbamen to dei cetntri termoregolatori. ~fa in ogni modo il ria lzo termieo fisiologieo del travaglio· e molto limitato e non arriva II!ai a 39° eoine n ella paziente ehe abbiamo dinan·zi. In casi simili dobbiamo cercarne la' ra.gion e imJ fatti patologiei. Questi possono essere costituiti da malattie n1 edieh e di qualunque na tura eh e per iaaso insorgano ·p roprio durante il parto: p er esempio si pot.Tiebbe avere in queste co·n dizioni un aecesso malarieo, naturalmente in doil!Ile gia a f~ette da m .a laria, anche se a·p parentemente sp enta da lun go te·m po. Come la malaria, molte altre mal.attie frebbrili posso·n o manifestarsi in tTavaglio, quindi in ogrni GaSO sara necessario :raceogli1ere im inutamente l 'anamnesi e fare un 1com pleto esam e m edico, al fine di stabilir,e 1se la f·ebbre ·d·e rivi d.a eause estranee a l ,pa.rto. Ove tale esame riesca n eg·ativo·, come nel caso presente, riv-0lgeremo la nostr.a attenzio·n e all'apparato genitale e particolarmente all'utero. Qu.a lche volta la febbre puo esseJre la espression·e di a lter.azioni 1settieh e d·el eollo uterino , in paziemti ehe g ia da aleuni g iorni siano state ripetutamente esplorate o sottoposte ad altre ma.n ua lita, come il tamponamiento vaginale. Cio avvieme spocialmente nei casi di placenta previa. In queste condizioni , gia prima ehe I:a, p.aziente partoriisca, si posso·n o· form,a re essuda ti n e.Jla porzione vaginalei del eollo·: si avra allora una ver:a e ·propri.a infezione puerperale colle· elassich e alterazio·n i anatomiche, i11a ehe si in.i zia gia intra partum. Questi casi pero non sono affatto 1comuni. :E a sisai piu f.acil e inveoe, eome e l81VVenuto ne l' ca so presente, eh e la f~bbre inso·r ga per a ltro m·otivo, e cioe sia dovuta alla penetrazion e di germi n ella cavita am!Iliotiea in seguito alla rottura del] e membrane, e quindi all 'inqui•n arn:ento del poco liquido ,a m niotico ri1111a. 1ci nell'utero. 1

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A mernbra1n1e integre la peillietrazione di ger~ mi nel saieeo non e ammissibile, e se qualehe eaJSO e Stato ·deseritto, si tratta di eventualita eosi rara, ehe praticamente :s i ·p uo n.o n te11erne conto. Invece l 'inquinamento am!lliotico dopo la rottura delle membrane e una eomplicazion e1 del parto abbastanza comune. Condizioo.e quasi indispensabile per la pe.n etrazione dei gerrrn~ n el sacco· delle acque e lo stato ·di trav.a1g lio. Moltissime volte osserviamo rottura prematura della borsa amniotica in g1ravidanza, e la- gestazione .p rosegue per giorni et settiman.e indisturbata: fino. a ehe· n o11 si a bhia dilatazionte della booc.a :uteTina, i germi n on penetrano dentlro la cavita dell 'utero. Foirse, 1a1 oollo oonis ervato, la presenza di muco cervicale, dotato di un eerto poteTe battericida, ilillpedisce l 'asoesa dei germi; forse iin. travaglio di iparto, oltra all 'appianamento del eollo e alia ·dilatazione si hanno fenom eni nuovi, e cioe le alternative di contrazione e rilasciamento eh e 'corrispO!Il·dO!IlO in certo mlOdo ad una sistole e ad una diatStole uterina, ·et forse nel ·p eriodo di pausa o diastole si ·d etermin!a1 un.a pression e negativa eon a spirazione ·d·ei liquidi vaginali entro l 'u.t ero. Que·sto 1conoertto d ella diastole uterina, al quale io accennai fino dal 1905, e attualmente riJ>Te1so e largam ente svolto da Sfameni e dalla su a scuola: esso spiegher ebbe agevolmente la aseesa dei germi IIl.ell 'uter-0 durante il travaglio del parto. Si capisce eom-e predispongano alla penetrazi-0J11e ·dei germi tutte. quelle con·d izioni ehe allontanino dall'abituale adattamiento tra parte presentatai e contorno pelvi eo o segmento i1nferiore dell 'utero•: q11indi piu faicilei l 'inquina m ento nelle presen.t azioni anormali o nelle viziature ·p elviehe; l ' ineidente. pero, comei nel caso presente, si puo .a nc.h e veri fica:re con presentaziooe di vertice e con u.n baeino normale. Altre condizioni predisponenti de llo stesso tipo si hanno· n el prolasso ·del funi1colo o di arti; con a ltro m·eecani1smo agiseono le esplorazioni riipetute o i tentativi di opera.ziomi ehe importano direttamente :n ell 'utero i liquidi e i germi vaginali. Anzi , le esplorazioni o I tentrutivi di operazioni posson o importarre ·germi an ehe dall 'esternno. Q.u .a li sono i microrga1I1is:rrui eh e p iu eomunen1ente provocano l 'inquinamento amniotico? Troviamo germi di varia natura, e piu .eomimemen te 1que~1i ch el so:Qo ospi.ti ab·~tuali della vagin.a. Tra questi molto frequ ente il Racterium · ooli, saprofiLi vaginali ·di vario tipo, germi gasogeni e tra questi il Bacillus aerogenes capsulatu.s; streptoooc.ehi per lo piu ·d·el tipo mucosu.s o viridarus, ma anehe streptoeocchi p1iogem~ , stafiloc oechi, gon.oieoeehi . Puo destare 1sorpresa il fatto eh e germri han.ali della vagina eo·n siderati abitualmente com·e fi nnoeui ip ossano, ,firasportati n.ell 'utero, esplicare duTante il pa·r to e piu tardi azion.e p.atogena. 1

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SEZIONE PRATlCA

Ma dobbiam o pensare eh e la innoeuita dei germi e relativa e qua leh e volta uhordinata .ailla sede. Non vediamo forse il Bacterium coli, ospite abituale, indifferente e for e utile ne ll 'in:testino, assumere alto valore paLogeno quando arrivi alle vie biliari o a quell e urinarie, o al peritoneo? Qualehe eosa di sir11ile avviene an ehe pe1r taluni germi v.aginali una volta dislocati •e trasportati D:ell 'utero·: spetialmente s t1~e·ptoeo echi saprofiti tpossono diventare patogeni. Tutti i germi dei quali poeo i.n nanzi ho parlato si possono sviluppaire 1I1ello scar so liquido amniotico eh e rimane nell 'utero dopo la rottura delle rr.oombrane: tale liquido pel suo, minimo eontenuto di albumina e di sali va considerato com.e un terreno di eoltuJ".ai povero, ma ·n ondimeno abbastanza idoneo 1ailla eoltivazione di imioltepliei speeie batteriehe . La t emperatura interoa d611 '{utero rapp~esemta rp oi I 'optimum ·p er il loro sviluppo, onde la riproduzione dei micr orgarn.ismi e rapida, e non tardano ad apparire i segni dell 'avvenuto inqurinam en to . Questi anehe n ella no,s tra paziente, com e del r esto abitua lmente, sono stati caratteristici. II primo indizio e dato di solito da aumen to n elltai frequen za del polso; segno que to um po' vago in travaglio di parto·, quando spesso si hanno variazioni del ·polso aneh e per altre ragioni, per lo stato di sta.nchezza, pel dolore, per la faeile errrotivita. Piu sicur o e piu 1suggestivo e il rialzo di teilllperatuTa, quando si eseludano altre cause di febbre. Nel caso n ostro la febbrei i malilifesto dodici or e dopo la rottur.a: d elle m.embra.n e: essa n on appare mai p·r ima di 7-8 ore, in quanto e D·ecessaria non solo 1a pen etrazion1e ma anch e una notevole moltiplicazioo·ei dei gern1i prima 1che si abbia la febbre. Un altro segno e ·dato dal ehiaro odore di putrefazione del liquido amniotico eh e ogni tanto cola all'esterno, liquido· eh e quasi sempre e tinto di meconio. L 'odore di putrefazione e l 'indizio piu sieuro di imquinamento; a feto espulso lo ril everemi.o aneh e sul eo1rpo d el feto, sia1in caso di morte eome in 1caso di vita; di solito si avverte anehe sulla placenta. Qualeh e volta in travaglio di ipart o si puo avere timpani smo uterino, e cioe alla pro-cussion e il suono dell 'utero, eh e norm.al1nente e ottuso, puo divemtare timpanico. Questo avviene quando l 'inqui11amento e prodotto da .geTrni gasogeni e 1si ha pro·duzione ·di gas nell 'utero. In. qu,este eon.d izio·n i si puo osservare anche emissionie di ga& ,d alla vag in a; qual.che volta e stato inotato enfi sem iai sottoeutaneo n eJlle ·p areti addominali. Abbiamo vi•sto eh e n ella nostra 1)azie·n te la febbre e a ndata .p rogressivam en.t·e aumentando. Cio e abituale ed e in rapporto col moltiplicarsi <lei germi: oo i n el volger e di poche ore i puo g iungtire a tem1Jeratu.r e m:olto elevate e 1

la febbre n oin cede se la don11a i1oin partorisce. Quindi i ,·ari sintomi el1e abbiamo enum eratD, nell 'uJteriore decor o ten·don o se1npre ·p iu ad acoontua1~ i. Abbiamo aecennato a lle sofverenze d1el feto, ehe sono fa eil•m,ente piegabili quan.do· si peni eh e si trova in1n1erso in un liquido putrido e si tenga co·n to dell 'assorbim.emto· cutaneo . Per ·di piu il feto· eompi e m eto·d ioamiente n el1'u:tero atti di deglutizione, e se· di r egola inghiotte liquido a mniotieo norma le , nei casi di i·n •qllliniamento introdurra nel canale gastrointestina le m:aite.riale put:nefatto. lniziatosi lo stato di so fferenza e diminuita la attivita cardiac.a, il feto eomipie automatica miente nell 'uter o qualcb e atto di inspirazion e, e da eio imtroduzion e di materiale inquinato a n eh e n.e]la trach ea e ne i bronchi. Appen.a si aecentu.a n el feto lo st ruto di into ~ :iicazionei, col rilasciamemto dei ·d iversi mu~ coli si ha pur e rilasciamento degli sfinteri, e da cio la emissione di m eeonio. Con questo aun1enta .r1-0tevolmente il materiale putre seibile, eh e prin1a e r.a lin1itato agli searsi residui ·di liq·u ido an-iniotico. Ab·b i1a mo ' risto cl1e n el [[lOStro caso il feto fu estratto giavem ente sof~erente e IIIl(Ori subito dopo: .a~tre volte si ha la morte intraute.rina, ed e questa una compl1cazione n1olto sfavorevole per 1a ma·dre in quanto· a llora subito inizia la putrefazione del eorpo fetale, on.de per l 'aumen tato a orbimento le eoodizioni 1naterne si agigravan o„ il polso peggiora, i ha fa eilmente ciano i e clispnea. La diagn osi n el nostro caso e stata facile, e cosi lo e in gen erale: un ria lzo eospieuo di temperatUJ'a in travaglio di parto aleu:nleJ ore dopo la rottura de lle m embrane, qua n·do si e.scJudano altre· cause di febbre, ci porta su!b~to a !pensatrei .a ll 'inquin.a m.en:to amni-0tioo, an eh e ove n oo si abbiano ·into.m i patognomo·n iei, eomre la emassion e dalla v.agin1ai di }jquido putrido· o il tin1panismo uterino. La prognosi e niolto seria per il feto, ma risru-vata anehe per la macLre. Oggi eh e la frequenza 1ed i pericoli di questa complicazione del iparto sono ben noti, si suole imtervenire attivamente e1la mio rtalita e la morbosita puerperale mateu-na son o meno elevate. Ora 11ei n•o stri istituti no•n 1si hanm 0 ·p iu le .eifre di mortalita di trent 'a11ni addietro, qiuali io riscontr.ai fra il 1900 e il 1905 nel]a Clinica di 1F irenze, quando· iso·p ra 27 casi ·di n1anifeisto i11quina1m'ento , ,5 pazie11ti vennero· a soecamb·e re (mortalita matern a 18,5 %); m.a rno1n ,d imen o i 1er le pazienti son·o· sem·p1re abbastanpericoli p . za ser1. Qualeh e volta, n e·lle forme gravi , se non si intervi en e con una certa solleeitudi.ne si puo avere la morte della paziente g ia intra partum o a parto appena e1spletato, per la sapremia e la eonseg.u ente rapi<la d1eigene1razion e del iniocardio. Que.sto €sito pero n on e comune; di solito 1

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PO L I C LI~J CO

.si supera il parto e l 'in11111cdiato ]JOs t partu;in, n1entre si stabilisce poi una infeziooe puerper.ale, spesso grave, talora mortale. I ger1ni eh e i tro vava·n o n·el sacic.o ovulare, dopo il secondamento infettano la p1a rete uterin.a; cosl si compreinde come all 'inquinamento ammiotieo segu.a no ·puerperi f ebbrili :rulmeno in tre quarti dei casi. Aniche la pazien te ehe oggi presentiamo, a quattro g iouni dal parto 11a febbre ele·vata el1e non ei co,n einte di essere tranquilli. I perieoli di questa complicazione del parto, e quindi la ;prognoiSi dipendono da diver si fattori. Innanzi tutto dalle eon·dizioni generali d ella partori·em.te, d.allo· stato del euore, d1ei re.n i, de,;gli altri or.g ani . Ha pure grande valore lo st:aito di vita o di morte ·d el feto. Se il feto si mantiene vivo, si l)UO arguire eh e l 'in·quinamento n on e grav1e; se n1uore, oltre ad aveirsi l 'indizio ·di un proeesso piu serio, si ha l 'agg·rav.ante dell 'a umento 1cospieu-0 del m.aiteriale ·putrescibile, eostituito dall 'imtero corpo del feto eh e va incontro a rapi·da putrefazione. Quin°d i il peggior.amrento nell:ai prognosi. Ha molta importanza prognostica anehe la raipidi ta m.aggiore o n1inore con la quale puo esse:re esplertato il parto. E eioe se 1'inquinamento si manifesta a tr.av.agilio avanzato, a dilatazione completa, quan do la liberazione e possibile con oper.a1zion1e sem·p li1oe e poeo lesiva , si puo sperare in eisito favorevol e; mentre quando si T'OC,hiedono eomplesse opeirazioni, sopra tutto se n e derivano laeerazioni un po' estese del eollo ·dell 'utero, della vag~na, della vulva, voogDm.o ad apri1r1si altrettante porte alla penetrazio·n e dei germi, ed i pericoli ·di infezione pu·erperale sono evidentemente mag• • g1or1. Una operazione riesee poi partieolarmente pericolosa in quieste condizioni , ied e il distacco manualei della placenta. Questo perehe se aneh·e 1a. m.amo oper.a.nte e stata taiccuratamente disinfettata, una volta introdotta nell'uter-0 subito si in:quina per l '.abbondante eontenuto di germi , e tra1sporta i mierorga·n ismli proprio nel .pUJnto piu delicato di tutta la cavita uteri·n a, eioe n ella zona di inserzione della plaeenta, dove esist<7no l:aicinie ·di tessuto, piocoli trom.bi ehe so,n o ottimo terreno di eoltura. Per di ·piu nella ·o per.a zione la m.ano i.Jn,fetta a·p·re d ei vasi, e quindi con tutta facilita i germi possono penetrare suhito in cireolo. Cosi ci spieghiamlO come il seeondamento artifieiale nei casi di inquinamento a1n,ni.otico sia seguito fatal-meintei da puerperio febbrile. Disgraziatamente proprio in tali ca -i ·d i inquina~nto si han.n o 1spesso ·diffieolta ehe impo·n g0tI10 l.a estrazione m.an.uale della pl,a centa: questo ,p erehe la rottura prec.oce delle mem.branie e sovente dovuta a p.a rtiicolari aderenze dell'uovo alla parete uterina, e queste stesse !8.lderenze piu tardi ostaeolano il distaceo· 1spontaneo della placenta. 1

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Ui1 a oi}erazione i11 tali condizioni pure n1olto gra ve ed a prognosi riservatissin1a e il taglio oesareo, ehe qua lehe volta si e costretti a·d eseguire per viziature pelviehe di grado estremo, pe1r tun1ori, e 1co1&i ' 'ia. E prudente allora fare un taglio eesareo demolitore. Ai fini di precisar e la pr.ognosi av?ebbe la piu gra.n de importanza la pronta e precisa identificazione ·dei ~ermi ehe sono causai dell 'inquinamento, ma la teenica batteriologica non ci 1oonsente di arrivare in poehi •rnJinuti a questo risultrut-0; pareio la prog.nosi viene basata solo su criteri clinici. Si puo .ricordarie pero eh e g~i i!Thquinamenti ·da germi gasogemi sono part1col.a rmente gravi , e quin1di ehe l.a. mo,r talita in seguito a timpanismo uterino e n1olto piu ele,rata. Merita partieolari 1considerazioni anche la prognosi fetale, batnto piu ehe nel raso nDstro il f.eto ru estratto g raV·elme·rite sofferente e Il·On sopr.avvisse. Questo 1esito non ci meravig lia: anehe nei casi apparentemente lievi, il feto corre eostantem.ente pericolo estremo. Per ricordare anche a q.uiesto propo1sito la statistica ehe io r:aeeolsi circa UJil vT1enterun.io .addietro, pos o dire ehe nei casi allora ·da me osservati su 27 ba1mbini solo cinque vissero; 1eioe la morrtalita fetale fu dell '81,5 %. Anche oggi non si.amo 1011 tani d.a queste eifre cosl elevia!te. La morte ·deil. feto e dovuta alle cause poco innanzi in.dicate , e cioe all 'assorbim•e nto di m ateriale putrido da part·e ·d ella pelle, della n11Uicosa g.aist:ro-intestinalie, o di quella dell 'albero respiratorio. Il feito puo morire docat0te il parto o n1ascere eosi sofferente, eome nel ca.so n ostro, ·da non potersi rianima·re. Ma an eh e quaai,do, a l momento della naseita, le condizioni ·del n eorn.ato sono apparenten1ente huone, non possian10· essere deil tutto tranquilli. Spe1sso materiale inquinato ·e gia penetr.ato nei h ronehi ·ed allora dopo uno o due g iorni questi tneonati prese·n tano s~oni di broncopolm1onite, quasi sempre mort:aile. Altre volte si hani!l10 infezioni generali, di iO•r igine omb,elicale . Altre volte .ancora eong iuntiviti o ancl1e suppurazioni eutanee· co!OJSeeutive ad abraiDni di origine operatoria. On·de soltanto quattro o cinque1 giorni dopo la naseita, quando si eon1Sitati ehe tutto decorre in modo r·ego,l are, si puo ·essere sicuri circa il dest~no d·el neonato. Ci sbrigheremo eon poch e parole a proposito d·el1a profiliaissi di questa complicazione ·del parto. Dal momento ehe si presenta solo .a membr:ane .r otte, nie emeTge la opportunita di evitare:, nei limiti del possibile, la rottura de lle 111.embrane a dilatazione poco avainzata. Se le m embrane sono rotte, sara prudente ai tenersi d.a esplorazioni v.aiginali, ch·e inevitabilm1ente1 trasportano meccanicamente germi nel1' utero. Sara ain.e he opp·O·rtun-0 tenere la partorien te a letto , 1coi genitali esterni protetti da n1a teiriale t.erilizza to. 1


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... EZIONE PRATICA

E sopra tutto, n elle partorianti a 111e111brane rotte, eonverra sorveglia r e attentamente il polso e la temrperatura. Appena que . . ta oltrepassi i 38°, se vi sono ra.gioni per dubitare dell 'inquinamemto amniotico, e intereJSSe peT la madre e per il feto eh e il pairto venga terminato sollecitamente·. Qu·i ndi , con1e n el caso oggi illustrato, si ricorr.e volentieri alla dilatazio·n e artificiale d el collo, uterino, poi all' eistrazione. E ·pru·d ente riduirre a l minimo le l esio ni d el canale genitale onde evitare l 'apertura di altre porte di ingr e so a i ·mi1crorganismi ; qu·indi specialm,e nte la dilatazio·n e d el collo uterino dovra essere cauta. Pe r questo ste?so motivo, a feto morto, i larg h eggiera n elle aperazioni embri otom iche. Gli tudenti di turno hanno os eTvato eome subito dopo e tratto il feto sia stata f.atta nel mostro caso uma labbondanJt(e lavanda 1erndoamniotica. Que to p erch e, U1Scito appena il feto, Ja superficie d ell 'utero rimane pel momento riv€stita dalle m e mbrane ovula ri: il processo putrido o settico si e volto in una cavita cl1e, a ri.gore di term.i ni' non e delimiitata d:aalle par eti uterin e, ma sol tanto dalle m embrane ovulari. I germi fim o a questo momento n o,n sono venuti a eontatto' col la pa r ete dell 'utero , m entre poco p iu ta rdi, durante il ec-0ndam ento, le membrane facilmentei si lacerano e solo aJlora si ha la di . . en1inazione lungo la parete uterina . P er allonta!Ilare, o aln11eno· per diminuire questo ,p erieolo, si su ole, dopo e tr.alto il feto, fareJ una abbondante lavanda d eterciva nella •Cavita ovula r e con liquido antisettico e non to _i co ( oJuzioni di permanganato, di lisoformiio, ecc.). P oi i a ttende il secoo damento, e qui e partieolarme nte raecomandanil1e l 'attesa paziente e la corretta assi te nza, onde evitare distacchi parziali d ell:a pla centa 1c.h e poi ·n e impongano la estrazione mamiu ale. Quanid o la pla.centa sia .stata espulsa, eseiguiamo di solito uma pennellatura d eJla cavita uterina con tintura di iodio. In ogn i caso di inquina m ento amniotico in tra,ragJio la pazientei va attentame·n te sorvegliata n ei g ionni u cc.e sivi: in via preventiva pos . . iarno fare iniezioni di vaccini o di p r otein e. Se l!3 febbre continua o si ri.presenta d opo qualche g iorno, ricorrerem-0 subito, come i1n que ta pazi,ente, a lla m edi catura locale , endouterina. Anche.i il n eonato a_b bisogna di particola1re trattamento: e doverosa in questi casi la cau sticazione drßllle eon o-i,Utntive alla Cr ede, come anche la di infezione d ell 'ombelico· m e•diante impaicehi di a leool. Si m edich eranno atten.t ame nte ·evem:tuali a brasioni cutanee e si orveg liera la funzion e d ell 'apparato respirato,r io , sebben e n ella eve11tualita di una broncopoln10nit.e car~ o uti le pos iamo :atte.n derci dalla te• rap1a . 1

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NOTE E CONTRIBUTI. R. Arcispedale di S. Maria Nuova e Stab. Riun. di Firenze. T U RNO

C HIRU RGICO

Direttore: prof. Osc_,\R

M ARCH ETTI

Considerazioni sulle mammellettomie parziali pe1„ cancro. Dott. RoMANELLO MANNINI, "' assistente. •

Il can cro della n1an1m ella, per la sua frequenza e soprattutto per Ja su.a estrinsecazione essen zialmente estern a, fig ura n ella l etteratura fr.a i turn ori piu est esamente studiati . Cio e da spiegar i an eh e per il fa tto eh e l e varie question i eh e su di esso ' en gono poste, riflettono qu·estioni d 'ordine gen er ale eh e si presen tano nella chirurg ia cancerosa. Quindi si comprencie fa cilmente come in ogn i epoca sia stata affannosa la ricerca d elle cause per migliorare il pronostico di questa forma morbosa e come d.a i var1 AA. sia stato sopr.attutto preso di mira il con1portamento d ei casi operati nei riguardi della r ecidiv,a . Si com1pren,d1e parimenti come prin10 orientamento d ei chirurghi sia stato quello di ricer care ·e111pre piu n elle cause l 'indi r izzo giusto per una eomplcta asportazione d el tum or e. Su du e di queste ca use fu il gen erale orientamento ed esse d el r esto r estano fin o a·d oggi i p un ti di mira della m od erna pratica chirurgica n el tr.at t.a·m ento d ei tumori c cioe a lla precocita dell 'intervento ed all 'ampiezza d ell '.eseresi. Precocita de]l ' intervento intesa non n el senso d el ten1po trascorso fra l 'inizio d el tumore ed il momento· in cui si opera, p eriodo. questo ,d i approssima tiva e difficile g iudicabilita ; ma ibben e per i ear atte ri pre entati dal tl1more e dall'adenopa.tia secondaria, e}e.m.enti questi di possibile riferimen to sebben e d i ' ralore assai relativo . Del resto . o servando l e varie stati tich e riferite trovia m o come tutti siano ormai d 'a ccordo sull 'efficacia dell 'intervento precoce. Infatti ne·i casi in cui n on si hanno gan gli c1inicam ente apprezz.abili , le guarig ioni al di la dei tre anni arrivano al 68 ~,~ (Lindenber g); 69 % (Steinthal); 70 % (Halsted); 71 ~~ (Villard e :Niouriquan d); 76 % (H öTing); 80 % (Deave r); 85 % (Salornon). Se vi sono dei gangli in filtr a ti , qualunque sia l 'esten sione dell'eser esi , tutti i chirurg i riferiscon o notevole din1inuzion e delle .guarig ioni : 29 % (Höring); 27 % (Lin d1erber g); 26 ~~ ( teir1tbal); 24 % (Ha1 ste de); 21 % (Villard e Mouriqu.and). 1

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e i tratta invece di casi in cui il tumore ' prend,e 1.arga aderenza alla .pelle ed ai piani profondi la percentuale di guarigioni si fa .un cora piu bassa : 9 % (Höring); 7 % (Lindenberg) tanto da avvi·c ~narsi a zero in queri casi in cui l.a diffusione neopl.a1stica h a r aggiunto i gangli sop raelaveari. Non u.g u.ale armonia d 'intendimenti si riscontra p er quello ehe riguarda la tecnica da seguirsi n ell 'eseDesi di qu·esti tumori . Cosi a Cl1. MooTe ·p reeursore di una tecnica ampiam·ente demolitiv:a, seguoin o i . nomi di Trelat, di Le Dentu ed infine quello di Halsted al qual1e spetta il rriarito di avere accuratamente deseritta e eurata l „applicazione di una teenica ampiamentei demolitiva, con sistente nell 'amputazione larga della mammella con la pelle sovrapposta, i due museoli pettorali e risalendo nell 'asportazione dei gang li e del eellulare non solo n ella logg ia sopraelavieolare, ma fino a lla biforcazione della carotide. Ricolma poi la gr.an·de brec.cia ehe rimane, malg rado l 'avvicinamento dei lembi cutanei, eon innies ti dermoepidermiei a ssai v.a sti prelevati co11temporaneamente dalla eoscia del paziente. E lo s Lesso Au.tore .eh e piu tardi, nel 1907 (A n.rtales of Surgery), sempre piu eonvinto di don1inare il tumor e mammario eon l 'ampia esere i, e sicuro della sua diffusione per via linfatica, non tem.e di afferm.ar e ehe si puo estendere la resezione alla gahbia to,r acica, si puo a mputare il braecio e disarticola r e Ja eo cia quando il processo h a inte-ressato l 'om ero ed i l femore. Altri processi ampiamente demolitivi si seguir o110 .a qu,ello originale di IIalsted e furono leg·n ti al nome di De1Jage, di Kocher. Dal ,p rimo di questi possiamo rilevare eome le r ec idive al di la dei tre a nni nel decennio ehe v..-:1 rlal 18·65 a l 1875 fo sser o rl el 9,·1 /o , mer1trc d opo l 'applicazione degli ampi interventi le no11 reeidiv.e al di la d1e i tre anni salissero a l 46,5 % nel d·e cennio ehe va dal 1895 al 1905. Le Dentu, pur n on seguendo la tecnica d el preeursore, tuttavia si dichiara partigiano deali interventi estesi, mantenendosi un .p o ' ri ervato sull 'efficacia radieale di questi mezzi di cura. Ad ogni modo una statistic.a personal e su 51 casi tra.ttati da questo Autore con sisterr1i varii, tutti pero arn pi.amente demoliLivi, ci dice la confortante p·er centuale d ei so1Jravvissuti : 28 47 ,45 % al di Ja cli 4 anni • • • • • 1

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Pertanto 1se da altre statistiche riferite: M. Boreliut 315 % di non riecidive dopo i tre .anni, M. Ribera y Sans (de Ma·drid) 44 % di non recidive dopo i tre anni, Fiorani 54 ,8 %, da M. Dollinger ehe ne riferisce il 24 %, e dimostrato com e con la sola espressione cifrata sia oltremodo difficile interpretare una questione cosi complessa nella quale devono essere presi in attento esame molteplici fattori, tutta,ria essa e sufficiente a mostrarci, sia pure molto genericamente,. i reali miglioramenti dei risultati post-operatori ottenuti con l 'appljcazione di interventi estesi . Cio risultava .confe rmato anch-e nelle altre num-erose statistich e: riferite dai varii chirurghi al Congre3so di Bruxelles del 1908, la cui media si aggi rava a circa il 50 % di non recidive n ei primi tre anni. Sono di questo tem:po gli importan.t i studi s11l „cancro della mammella riferiti dall 'Handley il qt1ale segul gli elementi cancerosi attorno al tumore n ei linfatiei della fascia trasversale venendo nella conclusione ehe durante l 'intervento questa bisognava esciderla tra .clavicola ed una linea orizzontale _ehe passa due dita sotto la xifoidei e tra l 'ascella e la linea mediana del torace. Poiehe attraverso i linfa.tici di questa fascia gli elementi tumi0rali si portano a distanza, tanto ehe in aleuni casi il tumore .p ur non essendosi approfo11dito ne l tor.aoe, gia ha attaic.cato il mialrgine anterio:r.e ·del fegato in vieinanza del ligamento falciforme ove giunsero attraverso i linfatici della linea alba per un processo di « permeazione linfa tica ». 1Fatti ·questi pero, come giusJamente rileva il Giordano, gia osservati 162 anni prima dal nostro Nannoni, il quale avendo osservato in un easo di cancro della · ma1nmella l 'ala anteriore del fegato s.cirrosa· mentre erano indenni tutti gli altri organi del toraee, .ammise cc esser cosa prudente e non temeraria se un chirurgo· vede ben fatto in un caso disperato, t entare qu~l rimedio ehe possa avere qualche g·rado di casualita favorevole ». Tuttavia g rande fu l 'importanza attribuita alle osservazioni d ell 'Handley in quanto ehe con esse oltre ad a dottare una nuova tecnica operatoria .p er 1'estirpazionie dei tun1ori mammari, rigettava il meecanismo embolieo delle metastasi n eoplastiehe, sostenendo la progres1

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sione cenLrifuga degli e1ementi cancerosi lungo denomin~zion e non puo riferirsi eh e solo ali linfatici della fas cia fibrosa superficiale. 1'estensione da darsi all'atto operatorio, menNon posso fare a meno di rilevare, senza tre non e ne puo dimostrarsi per ogni singolo approfondirmi sull 'argomento, com e i dati caso quale po sa riten ersi operazione eompleta statistici surriferiti si .siano ancor piu mig lio- e quale in.completa. Infatti a.d un paziente si rati in seguito all 'applicazione della eura irra- . puo demolire tutti i tessuti e tutti i sistemi diante quale mezzo sussidiario nella ehirur- linfatici e san guigni ehe sappiamo battuti dalgia di queste forme. le eellule migranti e eh e si riferiscono alle Infatti anche r ecenti statistiche (Kroenig e g hiandole m ammarie, ed esservi gia una meFriederiel1) riferiscono il 77 % di non reeidive tastasi ossea, ehe, sebbene non palesi alcun dopo i tre anni; cifra eh e ben presto raggiun- sinto m10, puo r endere incompleta un 'operageva l '85 % in quei casi in cui con speciale zione g iudicata completa. Ricordo a tal protecnica l 'azione irradiante veniva applicata ·posito un caso , -eapitato all ' osserv.azione del dopo l 'asportazione dei tumori ehe seppure prof. March etti , di una signora ehe da qualgrossi non aderivano alla pelle ne al muscolo che tempo .aveva notato una tume fazione d ella pettorale (Perthes). grossezza di una noeciola in eorrispondenza • Cosi posta la questione chirurg ica del ean- della mamn1ella sinistr,a e eh e consigliatale cro mammario, quali assicurazioni per l avve- l 'operazione essa vi si sottopose e l 'esa.m e istonire .p otevano trarsi in seguito ai buoni risul- logieo del pezzo asport.ato, nella maniera eh e giustamente puo dirsi la piu eompleta, contati · statistici ottenuti per l 'applicazione di cosi estesi interventi, sia pure coadiuvati dal- fermo il sospetto diag nostico e giustifico l 'ol 'azione irradiante a complemento dell 'a tto perazione intrapresa. Senonehe la malig nita operatorio? del tumorie si mranifestava in capo a poeo temVarie .considerazioni sono da fa rsi in propo- po con un,a metastasi alla colonna ver.tebrale n el tratto dorsale. Cio eh e dimostra e·he per sito e per prima e bene rilevare ehe se con le ablazioni larghe le reeidive locali, cicatriziali essere isicuri sulla reeidivita o no di un tue ganglionari, sono divenute di frequenza re- more maligno, bisognerebbe aver modo di lativamente minore, le recidive iai distanza, dette dia gnosticar~ le metastasi e questo e impossimetastatiche, si sono accreseiute proporzional- bile perche le m etastasi si manifestano attramente; ne sono prova i casi citati da Mau- verso ad una sintomatologia ehe si fa palese claire ove si parla di recidive gastriche, ute- solo quando esse, con il loro volume, interesrine, tibiali, vertebrali, ece. nonche i dati sta- sano qualch·e organo capace di manifestarsi. tistici riferiti da Depage ehe dal 7 ,3 % di re- Ad ont.a di cio, per· interventi completi sono cidive profonde si giunge al 23 %; fatti que- considerati quelli eh e oltre a dem,o lire il tumore con le ghi.andole e gran parte d ella „ti ehe ·Se ci dimosLrano l 'effi eaeita maggiore dei nostri mezzi d 'aggressione locale del ean- pelle della regione pettorale, i suoi muscoli cro, pero ei lasciano assai dubbiosi sul reale · e tavolta a11ehe qu·e lla d1ella regione opposta, miglioramento del pronosti.co operatorio a di- le ghiandole aseellari, le sottoclaveari, le sotstanza. Comie pure la recidiva al di la dei tre toscapolari con i linfatiei, arriva fino allo anni, dei cinque anni altre a dimostrarci l 'in- svuotamento del triangolo sopraclaveare (Halsufficienza assai fr,e quente dei nostri rnezzi sted, Pilch er, ecc.). Mentre per operazioni inoperatori, ei dice anche con quanta riserva eomplete sono invee~ ritenute quell·e per le debba ·pron unziarsi la parola g uarig ione, sia quali viene tolta la ghiandola con il tumore, pure dopo l 'adozione di aLti operatori appa- le met.astasi dell 'ascella e le ghiandole ehe si ren temente i piu eompleti, senza dire per al- mostr.ano ingrossate o eh e comunque si scotro ehe le operazioni su queste r ecidive sono prono durante l 'atto operativo mentre si ridi un pronostico assai peggiore a quello fatto spettano i museoli pettorali. Pertanto e molto su tumori primitivi. interessante rilevare eom e molti ehirurgi hanDunque, se pur ,con l 'applicazione di teeni- no ottenuto ed otteng·ono ancora, se.guendo che ampiamente demolitive non si fanno in quest ' ultima t e·cnica operatoria, risultati buosostanza ehe dell.e resezioni di tumore, viene nissimi e non inferiori a quelli ottenuti da fatto di pensare quale valore debba attribuirsi ehirurghi ehe operarono eon piu estensione. all'appellativo di completo od incompleto dato Ed e eurioso leggere a questo proposito il recomunemen.te a questi interventi messi in atto soconto di un eon.gresso di .chirurghi ameriallo scopo di sr.adic.ar e il cancro della mamcani del 1907 n el quale dai chirurghi del mella. Poieh e affermiamo subito ehe una tale cc Massachusett General Hospital » cor1 l 'appli1

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cazio11e delJ,e oper.azioni dette incomplete, 11anserie di 50 malati, in cui i primi venivano no avuto il 25 % di guarigioni mentreche la sottoposti ad interventi limitati (r~sezioni) statistic.a g lobale dell 'Osp,e dale non ha fornito m ie ntre i se1con di venivano trattati eon ampie eh e una percentuale del 20,9 %. Oliver cor1 le esere.si del tipo di qu.e lle dell 'Halsted, o.tteoperazioni incom,p lete accusa il 57, 15 % di n,e va 14 guarigioni definitive nei primi e doguarigioni e con le eomplete il 33 %. Cabot . diei ~ei seeon di . su 9 g uarigioni eontava il 23 % di operazioni Ed ora ehe si.amo giunti al termine di quementre su 33 recidive o decessi per reeidive, sta lunga rassegna, ora ehe. abbiamo ascoltati .aveva il 50 % di operazioni complete. II Primtutti questi fatti e tutre queste sLatistiehe a rose di To1ranto « The Anm. Jour11. of the Me- qu.ali ·conelusioni pratiehe possiamo giungedioaJ Scienee », ge1n n. 1913, riferen1d0tsi a 216 re? Certo le eifre surriferite assai diverse fra tumori maligni operati, ha de.tto di avere loro e perfino eontradittorie, 11on avviano a aYute recidive piu rapide dopo le grandi operisulta ti eon clusivi, ne l 'esposizione d.elle dirazioni, conformemente all 'idee del Murphy, verse tecnich e operatorie conduce a risultati il qua1e a fferimav.a ehe i risultati attuali della stabili ne a dimostrazioni certe. Dunque, sepeura del cancro -della mammella non erano pur dobbiamo rieonoscere eh,e • pel momento migliori di quelli ottenuti in pa.ssa.to con le nulla sappiamo di p,r eciso , ne possediamo alpiecol e operazioni. eun mezzo eurativo d 'azione eostante e realSi voll1e obiettare ehe l ' inferiorita dei risulmente effica,ce, eome possiamo risolvere il tati riferiti nel Congresso Americano sull 'opedilem.ma ehirurgico eoncernente il trattamenrazione eompleta del canero della mammella, to operatorio del canero mammario, sul quale era da spiegarsi nel fatto ehe questa aveva molto diseordi sono tutt'oggi i pareri d·ei vaallargato i limiti dell 'operabilita. Tale affermarii AA., dilemma ·ehe puo riassumersi nella mazione pero eontrad.detta dalla statistica faeolta ·di contrapporre alle .a.m pie eseresi indel « M.assaehusett General Hospital » poiche terventi assai piu eeonomici? nella prima meta d·el periodo deeennale della Non si puo diseonoscere ehe un largo eonstatistiea si hanno operazioni presso a poeo tributo alla risoluzione del ·p resente quesito potra essere dato dall 'istologia patologica. come nella seconda. 11 .p rof. Marchetti, primario ehirurgo di Con essa infatti sono state gia rilevate Je div1erse variie.ta d 'epitelioma marnm.a rio ed in queste, Arc ispedale nel 1913, in una eomuniparte, dalla valutazione de-1 loro potere di macazione fatta alla Societa 1Filoiatrica Fiorentina lignita e stato possibile tr.arre giu·d izi per pro« sulle cosidette eure eomplete del canero della mammella n, in b.ase · a consider.azioni perso- porzionare l 'ampiezza dell 'intervento all'esLensione del n eoplasma. nali tratte da una larga esperienza fatta nella Clinica Chirurgiea di 1F irenze, si diehiara sodE utile tuttavia rilevare eome la gr·a vita di disfa tto dei risultati ottenuti dalle operazioni molti cancri ·del seno, sia do·v uta a due cause cosid·e tte incomplete pr.a ticate su am.m alati eaprineipali : (( la disseminazione delle cellu1e pitati alla sua o servazione. Cosl egli nel ban- can oerose e la molteplicita dei foeolai cancedire J,e grandi operazioni si diehi.ara fatalista rosi n. Si sa infatti eome caratteristica delle in quanto egli dimostra ed afferma e he (( se il cellule maligne sia l 'inv.asione dei tessuti noreancro vuol ripetersi si ripete in tutti i modi mali, invasione ehe avviene attraverso gli ine se e eosi e rneglio non straziare le malate, terstizi dei faseicoli connettivali o delle c·elma dare loro una guarigione operatoria rapida lule adipose, da parte di cellule neoplast.iehe senza quei postu m1i operatori ehe dalla pa- isolate o riunite a gruppi. Tale disposizione ziente sono assai meno patiti eh,e il tumore e ben rieonoseibile all'esame istologico, tanto stesso ». da poterne stabilire dei gradi fra i varii tipi di tumori del seno in eui tale proprieta e Ne pertanto possiamo fare a meno di ricordare com·e Greenought riferisse di avere spinta all' estremo. La molteplicita dei focolai neop1astici nella ottenuto migliori risultati dall 'applicazione di ope·razioni limitate in ·casi di tumori non mol- ghian·dola miammaria, e un 'altra particolato estesi, mentrie dalla statistica di H.eurtaux rita frequente nella trasformazione eancerosa di questa ghiandola. E stata descritta e consi rileva pure eome su 28± operati ·per semplice resezione del seno e d·el eontenu.to ascel- siderata eome mamm.i te eronica un 'affezione della ghiandola mammaria earatterizzata da lare, 123 sopravvissero dopo quattro anni senza recidive. Di partieolare interiesse appare la malformazioni m.u ltiple ·de1la ghiandola con iperplasia epiteliale di cui molte sono degli eispe.rienza di Warren i1 quale operando due 1

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precancerosi. Ora l 'ablazione IJarziale di una tale g·hiandola, sia purre eh e si asporti un nodulo in via di .can cerizzazione, non potra garantirci da pn ulteriore trasformazi on e carc inon1alo&a dei noduli iperplastici del resto <lcl la g l1ia11dola. E facil1e comprendere come i11 tali ca i ia lo.g·ico a portare tutta la g hiandola .an che se il i1odulo epiteliomatoso sia l)iccolo e di scar a 1nialignita, com e puTe e logico sorvegliare l 'altra mamn11ella ·percll t spes 0 l 'affezione e bilaterale. L 'i tologia per o spesso ci infor1na c:om c {'e rt·e deforn1ita n1amn1arie si.ano dovute a ~en1plici ipe1]Jla ~ i e ospette od ad un epit elioma poco esle o, poco in filtrato; in questi casi di man1.tmelletton1ia parziale puo e erc ufficiente senza l 'asportazione si tetna li ca d ei gangli a cellari. cm pre attraver o i ·indagin e i -- tolog ica sappiamo pure come certi ei1itelio111i a secrezione albuminosa, albu111ino-n1ucoide, a sede n ell 'interno dei ·co11dotti ga l.a tto fori , dall 'a]Jparcn za qua i inci tata, po ono g u<l r ire perfett.ame11Le con un ablazione parzialc della n1a1nm1ella. Lo .studi o clinico di questi -cpiteliomi, din1ostra come sebben e app.arcntemente malj g·ni siano relati, amcnte b enig ni in quanto ch e abba ndonati a se invadono poco e tardivamen Le i gangli linfatici, i quali a ]oro volta oper.ati posso110 g uarire defini tivan1ente. „ i comprende cosi com e la collal:>o ra2io11e fra l 'i loJogia ed il chirurgo po _a e. -sere qua nto mai utile · pel trattamento chiruraico di que "' le form e. :E n ecessario pero eh e 1'istologo in ca o di man1.mellettomia parziale per tumore del seno relativan11ente b en limitato non aderente alla pelle esente d 'adenopat i.a clinicam ente percepibile, porti la sua osservazione n on solamente sui caratteri del tu111ore ,e sulla reazione ·dello strom.a ma b eni l ~ ullo stato della g hiandola man11naria r ircostante, per escluder e Ja possibilita di una inl'iltrazion e a di tanza, cio eh e richiederebbe in un secondo tempo un'asportazione com plcta della g hiandola. Per queste con sid erazioni si comprende .ancor piu f.acilmente .come un lale csame 'istolog ico non po . . sa esser fa:tto cosl es lcn1.por.an eam ente com,e si vuole da alcuni cl1irurghi americani , i quali dall 'e·same dei })ezzi asportati, dur.a nte il corso di un interYento, stabiliscono seduta stante 1'ampiezza da dar ·i a ll '·e er esi. Un tale m eto do p·er quell o ehe abbiamo sopra detto non puo offrire cl1e • '"'car a garanz1a. Dal I.ato clinico e pure interessante osser-vare ·come la letter.alur.a di questi ultimi lem})i richiami l 'attenzione dei chirurg hi sopra i })u oni ri ultali ottenuti dall 'esecuzione di 1

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n1an1mellettomie parziali in casi di neoplasma n1an1n1 ario confermati istologicamente. Infatti Brodier descrive un ca o di tumore del seno di a1Jparenza b enig na e eh e dopo l 'asportazio11e, all ,esam e istolog ico fu rilevato tr.attarsi di un cancro in evoluzione. Con sig liato alla JJ.aziente un inter ve11to piu radic.ale questa lo rifiuta. L 'avvenire dette rag·ion c all 'amm.alata 1)oicl1e essa e vissuta i)er lung·hi anni ecl ~ morta di tutt 'altra malaltia. U11 caso descritto da Dartig ues tra ltavasi di una donna di 65 anni eh e· operala di rnamn1 ellettomia parziale per un ep iteli on1.a confern1 alo i tologicamente, infiltrante in maniera diffu . . a il d.erma e l 'e1)i·dermide, a 12 miesi di di ~ tanza dall 'o1Je razione, non presentava ne recidi va n e adeni te .ascell.ar e. Un altro caso riferilo da Luquet in cui i traltava di un epitelion1a del sen o sini.., tro e eh e all.a distanza di tre anni· e .rn ezzo dall 'asportazione non preen taYa n e recidi e }ocali n e infi}tr.a zioni gn ng]ionari a distanza. Non pri,ri di significato ~ o.n o i casi op·erati nel Turno· del prof. M.a rr l1etti in cui in uno tra tta vasi di una giovane do11na, certa A. M. di ·Fire11ze, cl1e sottoposta a n1a111mellettomia parzialc 1)er adeno-carcinon1a d1ella mamm ella ini stra, confermato itologicamente, circa dieci anni fa, gode tutLora buona salute non pre ent an do n e recidiYe loral i n e a di tanza. L 'altra, certa R. ~t\. di Firenze, operata cl ' ampulazione parzi.ale della n1a1111nella des tra per carci11on1a midollare iniz ialic . alla di stanz.a di p iu di due anni non ]Jresenta n e r ecidi,1 e locali n e m etastasi. A qu·e sto p.rimo g·ruppo di casi credo OJJ]Jortuno aggiungerne• degli al tri non meno interessanti citati nel 1930 .a lla Societe des Cl1irurgieus de Paris de Bonneau, da Luquet e d.a M. Jean Lanot n ei qu.ali all '.asportazione di un nod·u lo n eoplaslico mammario, confermalo tale istologicamente, eguiva a lla distanza di qualche giorno l'amputazione del seno e lo ~Y u otamento del caYo .a ~ cellar·e, in entre 1'e. ame i tologico ottenu Lo da i varii. pezz i anal on1ici asportati non . . ' relava tracce di infiltr<l: zioni n eopla stich e. 0 . ~e rvazioni que te , eh e :-;ebbene .abbiano in a]Jpare11z.a un valore assai relativo, tuttavia , s1Jec ie se miesse in ra1)1Jorto con i c.asi sopr.a descri 1Li , ·p ossono farci }Jie11are a lla possibilita cl1 c il JJrimo interYento JJOtesse essere .stato su f ficicn te all , estirpaz ion e r ompleta del tumor e . p,ertanto pur essendo ben lung·i dall '.a ffer~ itlarmi con cio partigiano a ol11to della n1am1t1ellettomia parziale, tutta,'ia t engo nel far rilevare con1e n on scar si ieno i casi i11 cui •


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un tale inter,ren to economico e stato sufficie11te a g·arantire la g uarigionc definitiva del male. D 'a ltra parte le nozioni eh e n oi abbiamo in fatto di can·ero sia sull 'eziolog ia, sul suo sviluppo e sul modo .di recidivare, come pure sul suo trattame nto particolare, essende cosi oscure e limitate, non po.ssiamo eo~ sicurezza de ttare sistemi di ·eura fissi, ma sibb·en e, da l · rilievo d.ei fatti O·s servati ·p ossiamo contribuire sempre piu ad ammaestr.arci per risolvere il problema chirurg ico del tTattamen to operatorio di qu1e ste for.mre. Inf~tti e bene rieordare eh e se vi sono casi d 'epitelioma mammario in cui il tr.aLtamento ·con mammellettorr1ia parziale fu sufficiente ad assicurarne la g uarigion,e , ve ne sono a ltri ehe sebbene operati all 'inizio con operazioni ehe a buon diritto potrebbero chiamar si r a dicali. ab]azione della mammella ·con aspor.tazione dei pettorali e toilette co·m .p leia del cavo ascellare, dopo un lasso piu o m e·no lungo di tempo , hanno dato una recidiva loc.al1e e d un.a metastasi polmonare o vertebrale. Al eontrario casi clinicamente gr avi, dalla cute g·ia infiltrata con evidente adenopatia ascellare, trattati eol medesimo sistema am.piamente demolitivo dare guarig ioni definitive. In base a qu,e ste osservazioni assai eontradittorie ·eh e cosa dunque n oi possiam o concludere P Dobbiamo purtroppo confessar e eh e la coneezione attuale della chirurg ia del canero man1n1ario n on puo essere un a qu.estion e ·completamente definita . I vari fatti con statati in mezzo a lla d·eficienza clinica e sintoma tolog·iea dei singoli casi , l 'istologia ehe non e aneora g·iunta al punto di stabilire esatte differenziazioni fra i vari tipi istologiei di tumori da poterne lumeggiar e il loro ·p eculiare comporta me nto, permettono solo di potere affermare eh e n·ella cura del can cro vi son o c.asi eh e ehirurg icam ente si vin·cono e casi ehe ·non si vincono e eh e noi non sappiamo dis tinguere gli uni dagli altri . Mentre dobbiamo sieuramente a mm·ettere eh e esistono delle forme istologieh.e e ·clinich e di tumori assai differenti fra loro e eh e, una volta meglio eonosciute e differenziate, potr.ann o apportare indicazioni operatorie pure differ.enti. Attualmente le eondizioni permittenti una gu.arigion e ehirurgiea del ·cancro sono aneora un mistero e g iudieando dalle operazioni incom· plete eh e si facevano circa 40 anni fa e cl1e pur da vano delle guarigioni, e logieo dle durre cl1e l 'atto operative soltanto non e 1'unieo fattorc da J)render si in considerazione. Quindi

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altre condi zioni certamente d 'ordine morfolog·ieo istologico intervengon o per influenzare il prono.stieo, poiche al trim,e n ti non sarebbero spiegabili le g uarigioni perm.anenti ottenute in passato, com e pure ai giorni nostri, con sempliei re&ezioni . Certamente l 'essenza d el fartto do·vra ricercar si n eI s.aper valutare esattamente l 'energia di s' 1ilup·p o delle cellule n eoplastich e, vale a dire dallo studio fin1e ed .aceurato d·ell.a ca" r ioeinesi nueleare noi potremmo trovare la base di questo eitoprogn ostieo. Cosi Io studio istologieo attento del tumore e indispensabile, esso altre a legittimare l 'intervento puo servire di base a lle rieerehe per lo studio della malignita 11elati\·a nel1e differenti varieta di ean cro. II tipo istologieo dunque speciale a ·c iascun tumore ed a, ciascun individuo sembra avere sul pron ostico un.a in fluenza pi u grande eh e un 'operazion e sia pure apparentemente la piu r.adicale. Inf.atti l 'esten sione dell 'atto operatorio e ormai dai piu riconosciuto esscr e ele111e11to inc.apace ad assieurare il buon esito,. clata 1'impossibilita di stabilire clinicamente i li1nii ti di diffusione del tumore esistenti in og11i singolo caso. Quindi per concludere suI ·· presente a rgomento in base alle considerazioni fatte, segu endo il eon eetto generale di proporzionare l 'ampi,ezza dell'intervento all 'estensione delle lesioni , eredo giusto potere affermare, anche per i easi in ·cui in passato e presentemente mammellettomie parziali furon o sufficienti ad indurre una guarigione definitiva della lesione n eoplastiea, ehe , allorquando ci troviamo dav.anti ad un tumore del seno eir coscritto sospetto di malignita m a cl1eelinicam1ente n on ,p resenta n e retrazione della mammella n e aderenze eon la pelle, mobile sui piani profondi e pri, 0 di metastäsi ascell~ri , sia opportune pratieare una r esezion eam:pia eh e altre a servire .allo studio completo del tumore e delle zone prossimiori, puo essere suffj ciente a ll 'asportazione con1pleta di ogni punto invaso ·dal neoplasma, riservandoei l 'am1)utazione dell.a n1.a mrn ella qualora in seguito, sorvegliando l'am,m .a lato, si constati il forrr1.arsi di un.a ripetizione locale, m·entrepratich eren10 la toilette del cavo ascellare soloin quiei casi in cui i gangli risultino clinicamente in, asi dal tumore, eonforta.ti in cio an·Ch·e dal fatto eh e da osservazioni reeenti riulta con1e l 'ablazione dei gangli non alterati e la toilette sotto-cl avi colare preventiv.a non se111bra a,rer aumentata la quantita delle guar1 0o-1on i d,e fin i ti Ye. 1

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u~1.

XXXIX,

19)

EZIONE

PRATlCA.

727

RI.t\.SSUNTO.

OSSERVAZIONI CLINICHE.

L'.t\.utore dopo a,·er esposto si11 Lctic.a111e11te i dati stori ci r iguardanti la cl1irurg ia d el cancro del seno, in base a considerazioni cliniche etl istologiche, sostiene, con~e in i11olti casi di 11eoplasma mamnnario coo parlicolari caratteri clinici, la mamn1ellettomia parziale in sostituzione <l 'inten·enti piu estesi puo essere sufficien.t e alla gu:rurigione ·definitiva del tumore.

lleo eomplicante un tif"o ambu1atorio, dia• ' gnosticato ileo ve1·minoso.

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BIBLIOGRAFIA. Bull. e t 1110111. Soc. de Chir. de Paris, 22 :49, J an . • 24, fcl)r. "i , 1930 . ..\tti del XXX Congresso Fra11cese di Chirurgia. Proc. Yerb. Par„ 1921, .556-591 . BuONSANTJ P. Tumori del seno con studio speciale delle lesioni precancer ose. Archivio Ital . di Chirurgia, vol. XXXII, fase. I , selt. 1930. E. DAHL-IVERSEN. LyoQ Chir11rgieal, t. XXIV, n. 6, 110Y .-die. 1927. FOHGUP. E. Les resullals eloignes de la cliiru rgie des cancers du sein.. ~1onde ~Ieci., 1921, XXX , 368-370. GloHDANO. Riflession~ su alciini casi di tuniori rriamniari. Riforma l\!Ieclica, Napoli, 1920, XXX, 949-952. HART.\?.L Cancer du sein. Rev . gen. d e clir1. et de thera1l., 1921, XXXV, 836. LEYORs~

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ru.rgia ,

20 ~

586-605,

19~8 .

Ricordiamo le seguenti imporlanti pubblicat,ioni : Prof. dott.

RAFFAELE

CALVANICO

lib. ,a oo. di Patologia spec. chir. dimostrativa nella R. Universita di Napoli.

II cancro mammario e i metodi da preferirsi nella sua estirpazione Volume in ,g rande formwto con 28 tavole in nero fuori teato. Prezzo L. 9 O piu le s peee postali dj epedizione. Per i nostri abbonati sol e L. 8 2 in porto franco. Prof. ANTONIO OE CASTRO

Docen.t e di Clillli-oa Ohir. e di Medicina Operatoria.

Chirurgia del Carcinoma della Mammella •

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D E CASTRO:

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Dott.

GrANNI NO

CONTE.

. N„ di anni 6, da Bottrighe, prov. di Rovigo. Il piecolo n1alato fu vedu t o da me p er l a prima volla il g iorno 10 agosto 1928. Anamnesi jarr:n,igliare: negativa sia in linea direLta com e iQ linea collaterale. Anamnesi personale : e raccolta in base ai dati forn~tici dalla madre, quindi e inevitabilmentedefieiente iQ qualche sua parte. II bambino ha goduto ottima salute fino al gio:r-no 8 agosto; non ha sofferto neppure i corn uni esantemi dell 'infanzia ; e cresc~uto robt1 sto e regolarmente sviluppaio. L 'unico fatto anormale, verificatosi 11ei g iorni 5 e 6, fu dato dalla defecaz~one di alcu11i ascaridi, tanto eh~ l a madre aveva pensato di son1minis lrare un vermifugo. Stando questo stato regol are di salute. improvvisamente, senza nessu11a cau sa evide11te, il g ior~o 8 agosto alle ore 16. il ])atnbino, n1e11tre stavai gioeando in cortile, fu preso da viol e11tissi111i dolori addominal~: la madre, richiamata <lalle d i lui grida, ando a prenderlo e lo 1nise a letto. Dopo Ja somministrazio11e d 'una purga e d „urx vermifugo il bambino non solo ebbe il beneficio del corpo, emettendo ascaridi in grande quantita, i11a anche t dolori scemarono notevolme11te, tanto ehe il b~mbo riposo bene tutla J.a notte. II g iorno dopo, 9 agosto, il piccolo sembro notevoJmente migliorato : aveva d esider.io di g iocare e l asciar e il letto. Persisteva ancora una cer ta dolenzia diffusa, ehe scomparve quasi del tutto dopo un paio di scariche .aecompagnate anche queste da emissione di elminti. L a madre attese tranquillamente la guarigione, eome se tutto avesse da concludersl in una banale colica verminosa.' Ma nella nette dal 9 al 10 agosto ' il piccolo si aggravo improvvisamente. La . coliea addomin.ale si ripe te di nuovo violentissima, questa volta · ac~ compagnata JH vom~t~ e d.a un fatto osserYato dalla madre s lessa: durante g li accessi dolorosi, eh e si 111aniiestavano a poussee, si diseg11avano l u l to a t torno all' om belfico d elle gobbe e si11 u o-· sita in continua evoluzione e m .aggiorn1eni e eviden Li quando .~ dolori er ano piu forti. Contrariamente ai giorn~ · precedenti il ba111bina ques ta volta scott ava; infatti quando interrogai la madre circa l a fehbre, essa la escluse fino alla' notte dal 9 al 10, asserendo eh e il figlio era stato sempre fresco fino a, questo momento. La somministrazione di una purga e d '11n Yermifugo fu sen za effetto. Al mattino fu praticato un clistere di acqua e sapone ehe u sci tale e quale. · Al mattino del giorno 10, verso le ore 9, la madre ricorse alla mia opera. E. 0 . Temp. 38°; J)Olso 160. L'aspetto denota n1olta soffer enza. I tratti deI viso si d elineano periodic~mente in una smorfia di dolore, mentre il piccolo emette un continuo fl ebile l amento. F acies abdominalis. Stato di 11utrizione discrelan1en le con ser~·a to. II bambino giace immobile, rruasi del tutto incosciente, in decubilo supi110. J_,a l ingt1a e secca e rossa.


......

72

« IL POLICLINICO

Cuore e polnioni : nulla di pa tologico. Addome: l 'addome si prese11ta tumefa tto in to-

taJita a forma gloJ)osa, con maggiore accentuazione al cli sott o e ~ des tra dell 'ombellico. Periodica1nen.te si designano sulla parele addominale i n1ovimenti peristaltici intestinali per un '.area altorno all '01nbellico in for111a di ~uperficie circolare, maggior1ner1te est esa a destra eh e non a sini tra, cioe menlre a sini stra sorpassa äi circa 11uattro dita l 'on1})ellico, .a deslra tocca invece la linea di proiezio11e cuta11ea del colo11 ascendente, cli lato , e 5otto ragg·iu11ge la fossa ileo-cecale. All a i)alpazione 11on si rileva gran ch e di noteYOle. La pcrcu io11e da un 'area di subottusita Lin11)anica eh e si es tende tra l '0111bellico, la fo ssa ileo-cecale e la 111el a inferiore del colon ascenden te. Nulla si rileva all 'ascoltazione . Diagnosi: ileo acu to con sede dell 'occlusione ne;g1i llltimi settori dell 'intestino tenue verso 1a valvo1a ileo-cecale. Diagnosi di causa: in base alla sintomatologja · ecl ai fe11omeni verificatisi n ei giorni precedenti _])enso eh e un gomitolo di ascaridi abbia ostruito il Jun1e intestinale. Que t a cli agnosi e approYata Cla due consuler1Li; il •11edico condol lo del 1)ae ~ e di Boltrig·h e e(l il 1>ri111ario i11edi co clcll '(>spitale di Aclria. \ ie11e proip osto l 'i11terve11lo: la fa111ig·lia si de. cide il giorno dopo , 11 ag·os lo. Il bambino decede dura11te l 'i11tervento , comc si era temuto, prospellando1i.e Ja triste possibilita all a fa1n,iglia. 1

Quadr o an atomo-patologi co rilevato dall 'atto op era l ivo (Operatore: dott . Ricci, dell 'Ospitale di

Adria). - Aperto l 'adrlorne ed enlrati n el cavo periloneale non si percepi sce n essun odore anor 1nale1 n e si vede liquid o libe10; solo le anse situate in1medi at am ente so tlo la ferita operatori a sono meteoriche e sgu sciano fuori. Dopo un primo som1nario esam e ven gono troYa te gr an parte delle an se del tenLle m eteorich e n1entre parecchie altre sono afflosciate co n le par eti comba.cianti. Cercato il punto occluso , i1elle vicinanze della valvola ileo-cecale si trova he11 preslo un gomitolo ago-roviglialo in cui i tratti dcll 'intestino sono saldati fra loro con produzioni infianimat orie di fibrina e strelti e stirati da briglie fibro se di <lata n on tanto r ecen te. In questo gomitolo la .sierosa e inietta ta. Si dipan~a la malassa per cercar11e il focolaio, .e i giung·c ad una sp e_fie di borsa formata da t1 atti intes tinali saldati tra loro ; da questa borsa .escc llil liquido icoroso-purt1lento eh e puzza m olto. U110 di questi. tra tti porta un 'aper tura rotonda Jaro-a co111e un 'attuale moneta da di eci cent esimi : qu:sta por zion e d'intestino appartiene .~ll 'ultimo settore , n elle vicinanze della valvola ileo-cecale . . ed e parzialmente stenosato per processo c1catr1ziale dell 'ulcera. Risulta eYide11le eh e la perforaz1one non e allro eh e Ul1 'ulcera perfor.ala. Per i caratteri intrinscci di questa e per l 'avere .trovat o lungo il n1ed~sim o tratto d 'inl~s ~ino altr~ ulcer.e .con i caratt er1 anat o1no-pat olog1c1 de1le t1fose d1Yiene logiCO il decidere eh e la perforazione Si e _prodo.tta su di un 'ulcera da tifo. l Tltin1a cosa da dire sul reperlo e eh e, palpando qt1nlch e tratto intes tinale, si per cepirono taluni nscaridi. In conclusione, dopo il rep erto al tavolo .operflt orio la ciiagnosi. r1rnn.se <'OSi definita: ileo 1

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[Ai'\NO XXXIX, Nul\1. 19]

da stenosi inles til1ale per cicatrici e adere11ze in terreno infiammatorio da peritonite per ulcera p erforata. ANALlSI DEI. CA.SO.

1) II primo pu11to cl1e 1nerita d 'essere spieg·ato e il parziale errone di diagnosi : parziale perch e in realla si trattava di ileo, ma si sbag·lio Ia cau sa. P1im:a di tutto bisogna dire e he tanto io, com e i con sulenti sian10 stati cos tretti .a servirci dei clati .an.amrnestici forniti da lla 1nadre, i quali erano fino al giorno 8 assoluta111ente mut.i ai fini della di.agnosi; ma eh e non potevano e ser e frul to d ' u11a osservazionc • scrupolosa, gu id.ata da lun1e clinico, percbe l.a p•er ona, eh e li raccolse, non era certo atla a fare un.a ind.agi11 e precis.a e scientifica. Questa deficienza n ell 'anamnesi costj tul una importante lacuna clinica 11ella sintom.a tologia e quin•di noi, per forza di cose, non potendo avere di me.glio, guidati d.a quell 'appaDente silenzio s lorico, siamo stati portati alJ'crror e di din. g nos1 . A. causa dell ' errore non resterebbe piu nulla da dire; m.a ogni medico .al letto d 'un maJato, ehe n on dice i propri disturbi passati e presenli, deve sempre diffidare delle in formazioni spesso in buon·a fede fallaci dei parenti e deve i11,~ece affil.are 1n.a ggiorment e le propri,e armi diag11ostich e in base ai dati obbiettivi e,s~ste1nti. Dunque, consider.a te m.alfid.ate le informazioni matern·e, e n ecessario rivedere se potevam o pensaT.e a·d unia complicazione nel corso d 'un.a infezione ebertl1iana. D el senno del poi sono pie11e .le fasse : veduto il caso al tavolo operatorio e facile formulare la diagnosi e dare ad ogni sintorn10 il suo momento anatomico, ma n·clla di scussione pTesente bisogna prescindere d.ai fatti considerati de visu e de ta.c tu. II caso e nato e si e risol.to i11 due giornl , dall '8 al 10 .agosto : d1e-yo quindi n ecessariamente riferirmi ai fenomeni sofferti dal bambino in questo periodo. Pure pen sando a f.allacita :n1el ra·cconto, n11atJerno trovo •t re dati ehe stanno contro· alla diag·inosi rilervata dal r eperto oper.atorio, e .p recisarnente: a) la m.ancanz.a d 'un periodo peritonitico; b) l 'acutezza -c on cui si sono manifestati i fenomeni occlusivi ; c) l 'emissie>ne di vermi. An.alizzo sinrg olarm ente qu e t i pu11ti. 11 prima : e evidente l 'assenza di Ull periodo peri.tonitico, pcrche .dalla colica del g iorno 8 a quella d:al 9 al 10 il b ambino ha goduto d'una alute pressocl1e n orn1ale. econdo il reperto operatorio il prima faitto doloroso dovrebbe e. sere interpretato com e un fenomieno acuto da i)erforazione, n1.a allora sarebbe incompatibile 1


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\.~X.IX ,

~t. ) f .

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' EZl ONE

729

PRATICA

il benesser e dopo la i)rin1a ca rica e la quasi 2) E utile ora rifare il caso clini co i11 base sco1111parsa d el si11to1110 dolore d opo l.e clue d e- ai d ati a na to111ici rilev.a ti d.al rep1erto oper.atof.ecazioni d el gior110 10, .tutte a cco1111)ag·nate rio : queste ci dimostra ad un prin10 esame c.la abbondante e1nis ion e di vern1i. Cr ed o uperficiale eh e tra tt.asi di un caso di ileotifo , <fuindi ehe la din1inuzione d ei dolori p rin1a e il cui proce o p crito11itico nato da u11 'ulcera 1.a q11asi assoluta l oro cessazio11e p oi d epon- e pro11Lan1en t e circo crilto h.a da to l uogo a t ali gono i11olto d eci amente contro una p erforaaderenz,e e fo,rmazioni cica triziali da produrre zion e intestina l.e seguita da p eritonite; pen so u11a steno i intestin.ale com•p l.eta. i11vece cl1e e s tato a sai piu n aturale e loglco ~ evidente .eh e Lrattasi d i u11 ca o <li tifo i)en are a llor.a a d u11a colica a ddo1ninale c au- .a1r1bulatorio . Escludo prima di tuLto eh e il casa la da ,,ermi, ·serYendoci quasi d 'un criterio o si ia svilup1Jat o ul t erren o di u11 ' ul cera ex adiuvan.tibus, p er cl1e l ' evacuazione ·d egli el- • p erfora t.a. n1inti ha fatto pri1na diminuire e poi quasi Gli Al\. ( S l r i.in1 i)ell , Forg u e, l\.auf111a1111) ce '~ are le sofferenze. Preci amenle que. ti dosono d 'accordo n ell '.am1r1e ltP.r c Ja g ravita i1lorlori addom inali po ono e ser e provoca ti in tal e della peritonit e da p erforazione dell 'i11tedue modi : n1ediante un 'az io n e r11eccani ca, e tj no o d ello stomaco, perch e in questi casi c ioe .come risultato d ' una esagcrala p er istalsi in iem e a i ger1n i av iene n el caso peritoneale promo..,sa per espeller e un gon1 i.Lol o di Yermi ; u11 0 pandim1ento d i li quide g ia p er se ste:'so:-;econdo, per effetto di contraz ioni s1Jastich e ir1quinante, il c1ua le favorisce e.d accresceJn·odoll e d a lle lo .... in e elmilll tich c ( trümpell , 1'azione virulenta d ei mi crobi . In ogni m od o 1.1..,ee r, Luja11). un cao.: o di }Je rfor az ion e intestinale i1011 puO. II econdo: l 'acutczza d ei fenomeni occlu- 111,a i rn.an care d ' un p eriod o piu o m en o lu11go d i !-tivi. l\l tavolo operatorio fu d imo tr.ato cl1e periLonite gen era1izzata ; CJ.uest a n el n1io n1a Jato Lrattavasi d ' un a ... tc110 i cicatriziale coadiuva ta e essenzi.aimente ine istita . Infatti, se si aYesse d.a. t iran1ient.i e . . LriLture prodotti d a brig li e avuto il quadro p eritonitico, c·er.tam ente ä11cor fibro e. !\fa al lct to d el malato n on i aveYa i l prim.a d ell.a n ette dal 9 a l 10 1'.atten zione d ell a tesor o' clinico di c1u e ~ ti c.l ati , quindi , pure pen- Jna dre. arebbe ta ta en za indug i a]Jarn1ata. ando ad una „te110, i d i natura c icatriziale, la Elen ca·n<lo i into111 1,i d,elle due g·.ioPnate, ~o l o ·i do·v eva carlare, p or ch e l 'occl u iorie definiJa colica ·de l o·iorno 1)110 fare p en sar e a fatti Liva 1a1vrebbe do,1 u t o e ~ ere prec oduk1 da .una addom ina li d 'un a certa importanz.a ; n1a i1on erie di fatti p r e111011ilori. Infa Lti (F orgu e) c i Lali p er o da a umer e valore .patognomonico 'uole d el t empo J)l'i n1,a eh e un a c ica trice e lJer una perforazione e consecutiva peri tonite, ad,er en ze intestinali dian o luo<Yo a d una occl uperch e la s into1natologia si e troppo prontaione definitiva, ed e lroppo br.eve il tCll1})0 in - m en Le seda t.a dopo un 'uni ca d e fecazion e \ erler cor so tra i si11ton1i d el g iorn o 8 c que1li d e- mino a. Si agcriunge inoltre, p er quanto poco finitivi n ella n otl e d,'1 ] 9 a l 10 l)C r <\m1netter e jJr ob.ativo, un dato a namnestico con tro la p ec l1e n ello spazio d i n epr>ure 4 8 ore i sian o r i tor1ite : ]a m ,a n canza della febbre cd il b en es~ Labili te cicatTici eo ·l t en aci e aclic renze co-l ... er·c d el b a111bino. La colioa· addon1iin ale d el ll u111 e rose da d·eterminare una occlu sion e p ero-iorno 8 st a a dimo trare solo eh e 1:-" era un fe lta . O'O mitolo di ' 'er m i , p er es11ell ere i qu<ili l ' int eII Lerzo : i11a il fatlo cl1 e ]1iu c1 'ogni altro s tino ,compiva forzi pa modi ci a crr esc i uti servi a co ndurre ad un.a diag110 i errata f'u dal fatlo c11 e u] p.::is ag·g io d egli elmi11 ti e ~ i l '.abbonda11te ·em,ii. ion e di a sc.aridi. 11 K.aufLc·v a un a st er10 i cr i ~1 inizia ta , m a an cora di n1 a n~ , parlando ,d e ll 1ascaride, d e crive un tipo tanto p,arz ia le d a pern1 ettere la e v,a cuazion e: • di il eo d ovut o a11a ]Jr e ... cnza di vc r m i nell 'in - alLre ttanto JJUO e er,e d etto J)er i dolori d el te Lino, € i)rec i, an1ente prornosso co11 due O'iorno 9 . m cccanismi: u11 prin10 causato dalla presen za (: 'e un .altro f.a llo anato1nico cl1e d e,pone di gon1i toli di vermi cl1e occludon o il lume inco11tro una perforaz io11e e p erito11 il e co11 secutite . . tinale, ·u n seco11do dovuto a spasn1i di ori- va; qu el g r an,de· gr ovig lio di aderenze e cli brig in c tos. ic.a ca1).ac i di diffo11der. i a t11tto l 'ing·lie cicatriziali. L 'epiploo11 , i n1e1::;0 (1Forg·ue) testino. sono s brenui e velocissimi n ell 'opporre una _\·ttra tt o dalla 1cil az ione a utor evole d e] Itauf- b.arriera al propag.ar i del l 'jnf.ez i011e , 111a lo 111a·nn , ha inol tre con tribuito , ·p er formtilare la JJazio di tempo dal g iorno 8 alla n o l te dal 9 diagnosi di il eo da el n1inti , a11ch e la sug·ge ti- al 10 e troppo breve p er spiegar e ta n la e . . tib e' a r arita d el ca ·o, di traendo l 'attenzi on e da ranza attorno a ll 'ulcera ed un c o~1 i1rrfet to e allri ti1Ji di il eo ar uto ; conlie, p e.r esen1pio,, d:a ri tretto i olan1en lo. Bi sogna dunque an1111ettediverLicolo ,d i Meckel e cla volvulo. r e r l1 e i fat1 i n eofor1nat ivi s ian o co n1in c iati i1l 1

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« IL POLI CLJi'TI CO ))

[ANNO

XXXIX,

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da~a

IJ iu r entoLa ed attorno ad un fo col:aio eon eondotta, il caso s i p uo ria umer e brerc111e11te ' a11dan1ento cronico, cl1 e per merito d·ella sua e OSl: relativ.a b enig nita abbia perm esso i l form.arsi Tifo an1bulatorio in b.ambino di sei anni g raduale ·d elle aderenze e d elle cicatrjci. Quin- eomiplicato da p eritonite per co11tig·uita da di non eer tam ente un ' ul cera perforata. Rimane un ' uleera, sul cui terreno si st ab ili una tale 8olo u11 fatto allora: urt' uleera non perforata r eazion e infian1n1atoria di difesa, da dare luoeh e d etlie luogo a d t1n processo peritonitieo go ad una s tenosi d el lume intes tinale, la lento i)er contig uita. qua le si e con clusa e completata con peritonite C 'e pero un fatto, il qu.al e a prin1a vista p uo d a perforazione. 3) P ar ticolarita d 'un certo interesse ri} e, ns-embrare contro• la m1ia affermazione. Al tavolo operatorio si trovo un 'ulcera perfor.ata. Prima bili in questo caso : a) si tratta d 'un tifo a mbulatori o, cl1e per di tutto d e\ 0 dire cl1e la perforazi on e fu invo- · l ontarian1ent.e ingrandit.'t d.all 'oper.a tor e, per- la eom plieazione insorta r iusci mortale. Nulla c l1e q ue ti dovette molto tirare per sbr igliare d i n uovo per qua 11to puo interessar e g li adulti , le a11se saldate .tra loro. Allo stesso m odo perch e la letter a tura e ricca di qu·esti easi; quin·di si I)Otrebb·e dire eh e la parete intestir1ale pcro, per quanto i eon oerne alla patolog ia incorrosa d all 'ulcer.a, di venuta assa i fra.g ile, si fantil e, esso puo presentare un eerto inter esse . apri all 'i tante d ello sbrigliamento, lasciando Gli AA. (Strümpell, F eer, Stranski , Valafuoriuscire quel po' ·di liquido icoroso-purulen- g u ssa) sono infatti d 'accordo nell'ammettere to lro Yalo nella sacca, analogamente a quanto la relativ.a b enignita del tifo nei ba mbini e , succede i1e,gli esami 1I1-ecroscopici (Kaufmann); viceversa, la rarita d 'un d ecorso grave, ma sopero la m ia tesi puo ·e ssere ugualm·e nte soste- pratutto la diffieolta d ' osservare eor11plicazioni importanti . Questo easo, unito a n1olti altri , nuta an cl1e .a mmiettendo l 'esisten za d ' un.a perforazio11e patologiea e non artificiale. Cr edo per una pereentuale d el 50 % di qu·elli da n1e c ioe eh e, e e'e stata una perforaz ione, com e osservati n ei ban1bini, sta a dirnostrare ehe molto probabilm ente , questa fu durante l ' ul - d eve esser e sfatata 1'ide.a el1e il tifo decorra 1tima serie d ei fernon1eni , n e.Jla n otte dal 9 al b enig n amente n ell 'inf.a11zia. Forse fu ancl1e l.a 10 ed i su oi sintomi si sono accavallati con convinzione in qu~sta benig nita eh e ha contrilq11elli d ell 'ileo, eoadiuvandoli . La violen ta pe- buito a l mio error e di diagnos i. Ho potuto osiristalsi, a ccreseiuta anch e dalla stenosi , l1a servare n ella mia earriera eh e il tifo nei bam :ag·ito sulla parete intestina l e assottigliata d al- b ini h a un decorso identi co a quello d egli adulti e ehe eome in questi vi sono d ei casi 1' ulcera: cosi avvenne la rottura patologica ; il c l1irur go, dipanianao la m ia tassa, h a fatto il re- ·di tiphus laß'l)iS, laevissimu.s , eosi e per quelli . Si puo al massimo dire e h e nei bambini1 quans to, e ·cosi e spiegata l' esistenza d 'una si am,do piu sono g iovani , e'e una pereentuale alpia })erforazione. quanto piu g rande, eh e negli adulti , di casi Sono eo i .g i11nto all ' ultin1a parte della sintomatolog·ia, eioe ai fa tti d ell.a notte ·d al 9 al 10, leggeri e di casi a d ecorso non lipieo; m.a, i quali, . . ulla g uida del reperto anatomo-pato- eom·e r egola, questa malattia, anche n ell 'inlogico e secondo quanto h o d etto finora, sono fanzia pr.e senta tutte l e partieolarita n egli aduls piegati in questo· ·m'O·do o, m e.g·lio, in questi ti: e questo ordine di idee salvera certamente da molti errori ; due : b) il r eperto operatorio ha m ostrato eh·e a) la ste11osi, fino allora parziale, si e cornesisteva una stenosi delta parete intestina le pletata con l 'attor cigli.amento di un tratto in·dove er a l 'uleera. l(aufma1n n dice eh e e r ara testina le .a ttorno ad ulfliai briglia, com,e avviene un.a stenosi cieatriziale n.ata sul terreno di da parte del diverticolo di Meekel ; un 'uleera tifica, e Strümpell iaffern1a d 'avere b) la fenomenologia d 'un ileo suba,cuto si osservato un solo easo di questo genere. Sebbee integ·r ata e completata con quel1a d'un.a per- n e l 'oeclusione sia stata molto di piu dovuta · forazione avvenuta all 'ultimo momento, come agli stiramenti ed alJ,e stritture delle aderenze nel modo d etto sopra . e d elle briglie eh e non alla stenosi cicatriziale Credo ehe con ogni probabilita ambedue in se s tessa, eDedo tuttavia eh e l.a c itazione a11q ue . . ti fatti siano intervenuti a determinare la eh e di questo partieolare non J)erda il st10 ind ·efi11itiva conelusion e del qua.dro sinto1nati co, teresse. perche anch e ammettendoli tutti e du·e, n1e11TASSUNTO . g lio ci si accorda con quanto si eon stato al Slenosi intestina le eh e eon1plica il d ecorso tavolo oper.atorio . di Ull tifo ambulatorio. La stenosi e cau sata in C:on cludendo: se condo la discu ssione fin qui 1

1


[ANNO X\.XIX,

Nu~r.

19]

parte da reazion e cicatriziale avvenu ta sul ter re110 di un ' ulcera, in parte da reazion e infiam . matoria a ll 'esterno della parete intestinale per difesa contro un 1p r oc.e1sso p eritonitico n ato i)e r contig uita e continuita. Era sta ta fa tta diag no i di oeclusione intestina le da elminti. Sa11 Beillino (Rovigo), 12 sett . 193 1 - X. BIBLIOGRA FIA.

provocati da

ascarid i. Rivista d! Clinica ped1.atrica. Rubrica

Periodic1 diversi », estratto da Revista Medica Latino-Am ericana, n . 172, gennaio 1930. STRÜM P ELL. Trat tat o di patologia medica„ Vol . I, p . I e p. II. F o RGITE. Trattat o d i patologia ch i r u rgica. Vol. II . ' tAL .\GUSS A. Co n sultazioni d i cli n.i ca e ter apia in<<

! an til e.

E. ._ T RAN SKT. Compen d i o di p edi at r i a.

TECNICA. Reattivo per la ricerca a freddo del glucosio. Metodo facile per ottenerlo. LET1 -

Lpezzam en.to, ed era i·n oltre a bbasta•n za dispendio o , sia per il eon sumo .del gas, sia per il j)erieolo, sempre possibilc, cl1e in eon seguenza della tem peratura troppo elevata della soda fu·s a, venissero .a formarsi g li ossidi c·olora ti di bismuto , cio eh e por lava di con segu .en za uno sciupio del prodotto (for miazione di polverella eolorrata poco sen sil;>ile, inveiee ch ei di p olverell.a bianca a ssai piu sen sibile e prorrr~a) . Aven·do ora escog itato U!Il m eto·do migliore p er o tten er e il suddetto rea Ltivo termoge ni<>), 1netodo eh e non riehiede da parte di chi opera n e speciali a bilita, n e s·peciali .attrezzature , n e crogiuoli d 'argooto, ecc. e eh e non pre-senta il perieolo della formazion e d cgli ossidi eolo. rati, eredo utile di riferiime. Il me totlo e o,r a semplici!ssimo : con siste nel i)Olverizzare la soda causti.ca dentro lhll mortaio di p orc·ellana, pre feribilm·em.te il tipo di soda caustica a scaglie, la eui polverizzazione e assai ·p iu faeile. Esiston o commercia l·m ente vari modi di presentare l 'idrato so·dico; . v 'e il tipo a can:nJelli ehe e il piu oomnme; v ' e il tipo a, goicce; infinei v 'e il tipo a scag·lie, piu diffieil e a trovarsi in commercio. P er i n ostri scopi e da preferirsi questo ultimo tipo, ossia il tipo a sc1aglie, per ! 'eviden te motivo eh e meutre la l)Olverizzazio.ne della oda in cahnelli e cosa piuttosto <lifficile e riehiede ten1po e pazienza e a:neh e 1u n certo disp endio di for za (:sotto l'azione del pestello la soda in 1cannelli salta in franturni , e qu·e sti tendono a saltar fuori dal m o rta io) la polverizzazione della soda in scaglie e inveice estrema·mente fa eile, di eorta durata , e si fa 1senza dispen.dio di forz e. Otten~1ta la sod,a in polver e, si m escola eon sottonitrato di bismuto; la m eseolanza si fa i1el mortaio stesso; e· col pest ello si agita fin quan<lo si e sicuri di ave rie ottenuto u:na m ecolanza omo·g en oo. Ragg iungo a ttua lmente un r eattivo di buona sensibilita , c:,pera ndo rnei segu enti rappoTti di ·p eso : Soda aau stica : circa 10 grammi ; . ottonitrato di bismruto: cir ca 1 g ramn10. II reattivo e cosi pronto. earu a deilla sua grand·e igrosoo,p i·cita va con servato i11 recipien Le ·d i vetro chiuso <t tappo ·di s11gl1ero para ffi.na lo. Se e ma l con servato il r eattivo, .a eau sa· d·ei 1'azion e d eill 'umidita atmosferica, perde in pol e re termog·enico, ·e! co,n seguente·m :en te i·n se•n r sibilita. E d,al m om!ento eh e mi t rovo i n a rgom en to n·1i sia con sentito di chiudere questa nota con 11n breve spu·nto polemico. Ad alcu1n i e parso ehe q uesto nuovo roottivo eh e opera a freddo, ~ i a nuovo solo per m odo di dire, n1a cl1e no n 1

....

]\.A UF IANN. Artatomia pat ologica. } ,EER . Trattato di pediatri a. L U JAN . Su n ove cas i di enterocoli te

Dott . 1FRANCEsco

731

SEZIONE P RATI C.\

Ro111a.

T·n altro articolo eom pairso sul Policli11ico (.'ez . Prati ca, n. 2, 12 genn. 1931) io 1)ar] a,'a di un mio reattivo p er la ricer.ca a freddo del

g lucosio n elle urine , fornito dalle d ue. cguent i fondame ntali p eculiarita: 1) agisce a freddo, sen za eh e ia n ecessario alcun riscalda m einto esterno, p er c ui si differisce da tutti i r eattivi n oti, qua li il Tromn1eT, il Fehlin O', il Nyläru:ler , ecc. , eh e son o a ttivi soltanto in fun zione di una sorgernte calo rifera, m eutre se sprovvisti di fiamma r e.:'tano imerti , ·e sono quindi inutilizzabili a freddo ; 2) p ermette la ricer ca d el glucosio aneh e <1u<i r1do la quantita di u·r in.a sia difettosissima, os~i a quando si dispong a di una quantita ·p res~o eh e infinite in1a di mat eriale, per esempio , di una goccia soltanto -d i urina; peculia rita .cl1e puo es :ere sfruttata da l m edico ianalista, <Juando le u rin.e da esaminar e ia110 in cosl ~c·.a rsa qua ntita d.a n on permettere un esan1e ge11eTale e compleito, p er cui aneh e u n ris1)ar ·1t1io sia pure modesto di ·m iateria le, sia pure <li fX>che goece oltanto , p.u o sig nificare n ella pr.a lica ),a, ·p o s il1ilita J)ier l 'ana lista di ·e seguire :.lltre Tice1r.cl1e, e a·n ch e di coiI1rd urre a termine 11n e am e gen er.alc. Pero il mi0 do da m.e indica to per otte11ere q t1esto r eatt ivo era poco facile, e r icl1iedcva 11na certa com pete1n za tecnica di labo ratorio , -specie per la fu ion e ·d·ell 'idrato sodico in un crog-i11olo di argento; riehiedeva u n cer lo a l-

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...


732

« l L POLI CLINI CO »

XXXIX, Nu M. 191

[A NNO

i)resenti effett iv.an1e11t e nulla di nuovo e eh e altro n on sia cl1ei un Nyländer m odificato. A mio .a v'1iso f1"a i du.e re.attivi esistono i11vece so:stan zia li d if feren ze. :E pur vero eh e .an1b,e due i reattivi h1a1n110 in comune il so tto·n itrato di bismuto, e·d e p,u r el'o •e he ha nn o in co111une la colorazioin.e nera ii1 caso di reazion e positiva . Mi sia lecito p ero di obbiettar e eh e l 'avere in eo·m1u nei u·n qualeh e cosa , 1n on sig n ifi ea eh e si abbia a eh e f.ar e con 1.a stes 1a: eosa : d1u·e edifi,ci possono essere stati costruiti eon lo stesso m ateria le edilizio , ed a ver e t utta,-ia due ·tili arehitettonici ·differ enti , e an eh e essere adibiti a du·e ·diffe1~enti u si . A mio avviso fra i due reattivi esiston o sosl anzia li differ en ze di com posizione, ·di st01to, e di uso, sia n eil modo di adop er ar si sia ii1 se tessi. Di com posizione in qua:n'lo mentre n el Nylän·d·er e pre en te il sale di eig n ette, questo . ale m.a n ca IIl·el 11ostro rea ttivo t ermog8nico . Di stato in qu.a nto uno e solido e l 'altro li1

quj dö,.

Infine d i u so, e questo sopra tutto im.p orta, i1l q t1~ nto men t re eon uno dei due r eatt ivi , il N) län·der, la r eazionre avviene dopo prolu11g·a ta eb ollizion e, e si verifica oltant0 qu n11do il n1.ateri.ale ~n esaime e in qu,a11tita suffi cie11'te, .almeno 15-20 goeee ci1rca, col n ost.ro reattivo t ermog·en ieo,: 1) la reazio.n e si d eter111.ina en z.a somn1i 11i trazio n e di calor ei estern.o; 2) la re:aizio·ne pu o ,,erific.ar i anch e q.uan do il materiale i:n esam e ia in forte difetto, an cl1e qu,ando q uesto m.a t eri1aJe co n ista soltan to in u na o due gocee di urina . 1

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RIASSUNTO. L 'Autore propone un altro procedin1e11lo }Jier otten1er e il reatti,~o ter111,o genieo pro~ la ricecrca 1n ieroel1im iea del g lu co io, ·p iu facile e i)iu i::>r:ati,co d i quello 1espo~ 1o prere denten1ente n,e.} ]Jolicliriico. Con siste i1,ella })Olverizz.azi-0n e dell 'idr.ato sodico (piutto to eh e la soda in eannelli o a g·occe, e da prefe.r ir „i la soda :a c.ag·li e, 1)e1~ch e di piu facile pol verizzazion,e) de11Lro un comu11e mortaio ; e 11 el n1escola1~e i.n detern11n1ati r.apporti di .P'e.:o, co11 sottoni lrato di bi s1nul o, l 'id r.a to sodico eosl ·p·o},rerizzato : 1

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SUNTI E RASSEGNE. PSICHIATRIA. La psichiatria nella pratica c ~= .

TR..\NSKY.

~enerale.

W iener 1Voch ., 5 febbraio 19.32)_

Molta mraggior e i1111Jior La11za, di quan to -ro111unemeinte n on si er eda h a per il m edico pratico lo studio e la con.oscenz.a di a leuni p.artieola ri ar g·om1eIJ.1ti p ertinenti alla psiehia tria . In fa tti n.on -e .aff.a tto i·n frequen te eh e sta ti ps icotiei di depr es·sione o di ee citazio·n e o n ett esin·dron1ii an1enziali aprrun-o la soeina sintomi31olog·ica di nlolte mala~tie in fettive aeu te . Queste psicosi, c.h e mon son o a ltro eh e la r·e.azione ·della psicl1e alle alterazioni i11orbo e acute S()n1atich·e ( c.11 e so•n .o t1biquitarie e quindi n on 11.ec ifich e) p os o·n.o n on solo ~)'re c e dere i11a ancl1e seguir·e il fatto· inf,ett ivo : ed in tal easo la ~in clrome psicotica ac uta pu o an ch e irapprresentare l.a f.ruse prim itiva di una psicosi croni·ca o eve.ntualmrente periodica . II pratico ifflro ltre non deve ·dim.enticar e ehe dietro :molti qu.adri n .e·urotici o o rgan on eurotici possono nascond·e rsi d e.g·Ji st ati mo·r bosi psicopatiei lievi , m a talora an ch e g ravi . E cio e frequentissimo per le eielotirnie, 1p er le sehizofrenie eh e spesso si m ostrano qua li n eu'l·o i periodich e o perman enti . Cio e m olto importa·n te da l pun to <li vista della tera pia, anzi della p sico'lerapia , la quale cleve .a gir·e per la p sicosi in n1a11ier:a del tt1tto differente cl1e per la :neurosi: sein za parlare degli ~ltri m ezzi profila ttici e eurati,·i. Altro ca1pitolo inter essan te e quello rig uar,d ante la fase ini zial~e di alcune a ffezioni eer e])rali oronicl1ei ehe s 'i·niziano con di tuTbi psichiei, con1e ,a vviene n,ell '.a rte1r iosclerosi •c.erebrale e ·n ei prodr o·m ö. di alcune n 1alatlie cer eb rali senili e IJresenili . La diagno i differenziale co11 cli turbi 1}u.ram1e.nte n eura te11ici e .all ' in izio' 110Il del tu t1o l'aeile : un a \"Ol la il injedieo p ra tieo i11 tali ca. i ave,ra sen11)re clava·n t i a se lo spettro della paralisi pTo ar,es iv.a ; oggi eh e i risultati o tten n1i dalla m.a}:3,r i ote 1~a pi.a b.ann o spinto .a ricerca re i segn i proclromici di essa tn1ello stait o di · ll1es la·tente del liq u oT questa p1reoceupazion e c in parte S}J1a rita . Il eomJJito principale del pra lico e in ogni c.a·~ o qu ello di p re, -e der e e q u indi cereare di . i)re,reni1re psi!coteirapeu tican1en te: m olti can dida ti .alla scl1izo freni.a c.apitan o in m.a.n o al ]Jrntico qua•n1do il n1a le e all 'in~zi o e Set ri C0110 ~C l UtO c opp ortu n am ente cura to , lp UÜ essene bloccato in principio. Molti casi di i11 elan conia ancl1e lievi , eh e 1)rontan1 en te eurati sar ebber o far ilmente .g uariti, por tan o in veee improvvisa111ente al Tuicidi o: il medico deve, appe11a in presen za <l i tati psicotici an ch e lievi ed episocli ci co11sultar i oo·n lo spie cialist a, il qu.ale puo 1

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Soda caustica = circa 10 gr . Sottonitrato di Bi. = circa 1 gr.

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11 reatti,ro, essendo ass.ai ig ro co·p ico,

,~a

pr e~C'lrvato d all ' u1nidit~ a tm osfer ica , e va con ser .ato in recirJiei1ti eh iu si .a t.a1)po ·di su gh ero p.a raffina to .

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,


[ANNO XXXIX, Nu~r. 19)

SEZIONE PRATICA

.col su-0 aiuto piu faciln1ente instradarsi sullia via <lell.a g iusta diagnosi. -~.ltro con1pito importante d el pratico e quello della eura de lle to ssimanie: g li aleoolisti possono anche essere trattati ambulatoriamente, ina i 1no rfinisti e cocainisti necessitano lo internamento: il i11edico deve prodigar i onde riusci.re a·d otten·e·re cio n ell 'interesse d el malato. Da qu.a nto .... i e d etto balza evidente l 'importanza eh e 11a per il pratico l 'essere a conoscenza de i principali capitoli .riguardanti la p sichiatria s1JeciaJ.m1ente in questi aooi iin cui si nota tale un ri s,·eglio di opere e di interesse n e l cam}Jo d ella p icotera pia. G. L.~ CA' ' A. 1

Un caso di personalita multipla. (R.

Th e Lancet, 17 ottobre 193 1).

RrGGALL.

'Cn ' rer o caso di scissione d.el1a p er sonalita e abbastanza raro per giustificare la lunga de crizioo e ehe di e so n e fa l 'autore. i tratta di un a d-0nn1a. di 36 anni, nubile, il cui padre e 1110rto di parali i progressiva e ehe . . in dal 191 5, ricover.ata in oo mani con1i-0 fu c Ja ificata come 1affetta da mclanconia con teindenza al suicidio , avendo tentato di ingoia re un JJacch etto ·di spilli: fu in que, ta oc·ca ion e eh e essa in eon1in cio a dire di }JO . ~ edere due p·er.-on·a.Jita un.a duran te il a iorn o e una dura1ntJe la n otte : in queste periodo e~ sa scri,reva lettere offensive verso se s·tes.sa e accusa, 1a un 'altra persona di av.erle seritte. Pa: sa ta n el 1916 in a ltro manicomio furon o per m ezzo della ipnosi scoperte in lei ' arie i1er onalita, differ enti l 'una da ll 'a lLra, c ia crma. d1elle qua li poteva in ogni momenlo essere ri chiam at~a a lla eoscie n za: 1n.a n ella conversazi one ordinaria si e ra qua i sem.pre in ic ontatto con una ola di esse, con Ma bel cl')le probabilmente e ra la vefla sua personalita. La differ en za fra queste varie personalita era evidrente; p er esempio: cc M.abel » e una anima buona, paziente, m orale·, ma geillßlralmentie i111feli ce; « Miss Dig nita » e invece una per sona cl1 e con sider.a com e suo precipuo doYere di fare d el male e d el di sp etto a 1\1abel . -~ queste due .p er on.alita principali cl1e i)iu pesso si 1aveva occasione di in contrare n ella paziente, si sostituivano talvolta m .a raram en te al tre sei per 01n.alita m en o forti e m eno disegnate n ei l or o cara.tte.r i :seppure ben differenz ia bili l 'una di::tll 'al:tra: m a d opo avere . })iegat o .a d es e, per m ezzo ·d ell 'ipnosi Ja lor o posizion 1e ris.petto a M.a b el , 1.a vera person alita, ,esse a ccettarono· di idenitificar si con Mabel e furon o :sc1acciate d.alla coscien za. Non eo. i per « l\1i s Dirrnita » la qu.a le r e istette a llor.a a d ogni it e·n tativo di fu sione con la p er son alita di M.abel. Questa lVIiss Di gnita e verament e ca ttiva: ess1a. regolarment e s traccia ~gl i a1:>i Li d i !\Iab el , butta via i suoi g ioiel 1i, 1

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0

733

brucia il suo danaro e tutto cio senza pieta: u1na volta MabeJ resto sen va vestiti in pieno inverno e do,Tette mantenersi p er pareochi g iorni a solo pane con una tazza di te . Le le ttere <li que~tie diverse per.sonalita hanno per sino div·e rsa la c1alligrafia : ve ne e u1n a di « Miss Digni ta » .p er Mabel eh e la incita a suicidarsi e acclude all 'uopo una cartina di vieleno. Questo stato di cose duro dieci anni, d0po i qua.Ii la p . fu vi:sitata dall'A., il quale la conobbe sotto la personali.ta di cc Miss Dignita )> . Per b en 5 volte essa em tro nello stu<lio d ell 'A. sotto qu1e sta personalita e .ne riusci,. in seguito, sotto la p ersonalita di 1\tlabel, la Yera se Stessa. 1 concetti religiosi, socia li, sessuali delle due p ersonalita sono niet~a m ente contras tanti: tun giomo , ,in ~pnosi , cc M~ ss Dig nita » confesso di aver introdotto un piecolo bicchi·er e nella vagina di l\1a b el: controllato il fat to e rimosso il bicchiere, cc Miss Dig nita » confesso di aY1er commesso questo fatto perprovare una sensazione erotica nel sein tirselo to·g liere. Con un forte trattamento di ii)nosi, l 'A. riu sci fi1na}n11ente a fon·der e le due personalil a contrastanti , m.a non riu sci , com1e sem-· pre accade in questi casi, a modificare l1a 11eurosi ehe era servita di base a l disturbö lJSichico. i\Iolto g iustamente l 'A. con1sidera qu•estaseis ione della personalita com e 1'esiagerazion e delle t end.en ze a mbivalemti eh e si trovano n elle ne urosi aillche le piu comuni: vi e una ,-era e propria personifi.c.azionc d1ell 'incosci ente in questi casi di sdoppiamemto ·dell.a per ona lita e il tratt.amento psicoanalitico e forse 1'uni co ch1e puo aver·e ~agion e di essi. IF ·reud difficilmeinte potra tro,rare un caso piu brill ant1e e piu convi1n cente p·er la dimostrazione dell e a seirzion.i su e e d ei suoi se.g:uaci .

G. L.'\. C..o\V.f\. .

ORGAN·! DIGERENTI. Dilatazione idiopatiea dell'esofago o megaesofago. (G. Lu ccHESE. l l Valsalva, i10,1 embre 1931).

Si ehiamano « dilatazioni idiopatich e d el-

1'€ ofago • •

>)

qu·el] e non g iustificate d.a ostacoli

organ1c1. La ·dilia1tazione inter.es a l 'eso,fag-0 d.alla f.a :ringe al dia fra mma e 1si compi·e a ca.r i1c.o di tutta J.a circonf.erenza d ell 'organo. La dilatazion,e1 puo assumer e dirn en sioni straor.dinarie ed e di foTm a v.aria : fusiforme, cilindr ica, a pera, ecc. Oltre all 'aumei!l1to del diametro si n ota anch e !allunga m ento talora conside revole eh e pro·duce ostacolo al .p asisaggio d el 1cibo a cau sa d ella inflessione dell 'organo sopra al diafran1ma. 1

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« JL P OLlCLl·N ICO, »

La capacita d·ell 'esofago_e aumentata e nella sua cavita si trova abbon<lante liquide filante mucoso mie1scolato :ai detriti di sostanze alimentari decomp-0ste. La mucosa puo essere normale oppure con i segni di lesioni i11fiammatorie, desquamazioni, ulcerazioni. La muscolare e ipertrofica quais.i esclusivamente . nelle sue fihre circolari. Importante e il fatto ehe mancanio costantemente al.terazio~i in corrispo.n denza ·del car~ dias. La malattia colpisce persone di media eta, prevalentemente di sesso femminile. In un primo periodo si hanno distu.r bi subiettiv.i poco acioennati: di sfagia, oppressione retrosternale, nodo alla gola; frequenti eruttazioni, alito fetido. Dopo qualche tempo, talvolta lungo, co·m pare il rigurgito esofageo: nella posizione orizzonta:l e il .p aziente em·e tre dalla hocca senza alcuno sforzo una quantita variiaibile di liquido mucoso mescolato a sostanze alimenta:ri. Tale fenomeno molesto scompare se il paziente assume la posizione seduta. A poco a poco· la deglutizion1e diviene sempre piu ·difficile: in un primo momen to i malati riesicono ancora eon speeiali artifici ad inoltrare a tra ,rerso il c.ar<lia.s gli alimenti, ma alla fine ogni manovra resta inif ruttuosa. Si verifi.ca allora un ristagno esofageo· grave ed ostinato co·n ripercussione sullo stato generale dei malati, ehe dimagrano e si cac.hettizzano. II deco·r so della affezione e molto lento, 1na progressivo e ·di prognosi per lo piu infausta. Sintomi non costanti sono i dolo.ri retrosternali violenti e quelli dell 'epigastrio; la bradicardia; .una sind:romte m ediastinica, eec. Obiettivamente l 'affe-zio·n e non presenta dati sicuri su eui fondare la diag.nosi. Mezzi d 'in·dag ine I)iu siic:uri sono: i] sondaggio, · l 'e.san1e .eisofagoseopico e l 'esame radiolo• g1co. II sondagg·io eseguito prudentemente oltre ad informare .su.lle eondizioni dell 'esofago e del cardias, r i1eisce utile p er l 'esame del con:tenu to ristagnante eh e e privo di acido cloridrico libero, di pepsin!a1 e lab-fennento, ma contiene acido latti1co e aei·di grassi. L 'esofagoscopia m ostra l 'ampiezza e la forma dell 'esofago e le alterazioni de.Jla mucosa; l'esame :radiolog ico mette in evidenza anche le con,dizioni delle pareti e lo stato di permeabilita del cardias. Nella dil!ait azione i·diopatica: dell 'esofago J'immagine radiologica assume un aspetto caratteristieo : si vedei una dilatazione molto ampia a form1a ·gJ perai o di bottiglia del tratto so·p radiaf1rammatieo, con l'estremita piu larga in basso . Le dilatazioni invece ehe si osseTvano sopra le stenosi ci.c:atriziali, cancerigne, orga·n ich e ono limiitate ed harn!ß{) forma long itudilllale eilin·drica. Parecchie i potesi sono stJate fatte sulla patogen esi della dil atazione idiopatica dell 'esofago. 1

[ANNO

XXXIX., NU~I. 19]

L 'A. propein-01.'.e per la origine· c0ng.enita d.ell& affuzi(i}lle. · La cu-ra delTu. dilatazione idiopatica dell 'eso,.. f.ago puo esseve medica e 1chi:rurgica .. La prima sara applicata all 'inizio delJa ma~ lattia e c0>nsi1stera in un!a, dieta facilme·nte tollerabile dai pazienti. Se si suppone uno stato. di spasmo de l cardias si pratieheran:IlJ() iniezioni di atropina o papaverina. Se v'e ristagn<> si adop~ara la sonda ed i lavaggi ripetuti.. La: eura Ghiu'urgica viene riservata, a:~li1 stadi inoltrati del morbo: la gastrostomia ehe viene fatta allo. seopo ·di nutrire i pazienti cachettic.i' e UJlJ rimedio palliativo. Alcuni l 'hanno utilizzata per dilatare il cardi.as per via J>etrogra·da. Si e tentato di rimuov.ere l"ostacolo m ediante una cardioplastica: i r.isultati di tale oper.a,zi0ne ·sono stati buoni in alcuni. casi, ma in· altri si s0ino avute recidive. Si e resecata paTzialmente la sacca.. esofagea con diser eto risultato (Resininger) Si e praticato l'abbassamento de ll 'esofago· per via ad1do·m inale, ·pen correggere la de formita (Seneert, Taddei). Sono questi inte.irventi di una cert!a. gravita1ed'i esit© definitivo incerto. Conviene quindi iniziare· senza illidtigio la. cu•r a medica n ei casi precocemiente· diagnosticati n ella speranza di otten ere eoisi qual chegiovamento e ritardare la progreissione del male. V1cENTIN1. 1

1

La preva clinica· dell'istamina in patologi&

gastrica. (P.

CARNOT

e

E.

LIBERT.

Pa1:is Med ., 1932„

n .. 4).

In oecasiollle di OIIloranze tributate in Polom~a- allo scienziato· polacc°'~ Popi.e.l s ki~ gli ~A. ,. rifiaicendosi alle prime .esperienze di q:uesto ri· oorcatore sull 'istamina oome agente gastrosecretore, sinte.tizzano le applicazion.i ehe permerito loro e di Koskowski· sono state fatte iTu clinioa delle proprieta di quest1a1 sostanza ai sco·p o dia.gmostico n el eampo della patologias gastrica. . L 'iniezione sotto-cu:tanea o intra-muscolare~ di 1 mmgr. ·di bieloridrato· d„istam1ina provo,ca n eill"uo.m o normale eostantemente la seCl'ezione abbon.doote di un succo gastrieo molto acido, dotato di potere peptico elevato (per contro il lah-feirmento appare poco. abbondiante), senza iarreeare .danno all'individuo, su cui s'esperim1enta~ L'im;portarnza ·di questa prova clinica ~ta· in·n anzi tutto nella possibilita di avere a d1sposiziolllie per i vari esami un suoco gasLrieo puro, privo di paxticell1e alim·e ntari·, privo di acicfo efo,r idric0 comhinato; in sec.on·db luogo nella possibilita, ormai" dimostrata, di cc: struire d"elle curve ih base· alla riS.posta· gastr1-


{A!\NO

XXXIX, N.u\\-t. 19J

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SEZIONE P.RATl CA

ca allo s;tim10l-0 ista1ni11ioo in funzi0n,e del anaclorid·ria, ehe tale si dimostra a•nch,c di tem,po, le quali .n on solo si dimostran0 CQfron.te allo stimolo istaminico, e, si puo dire , stan.ti nei filngoli individui, tali da .costituire la regola; e da cio tTaggooo argomento in una cara.tteristica .antropornetrica, molto per- favore della Ioro tesi coJoro ehe amniettono sonale, .dellp .aaipacita giastro-secr~t-oria, n1.a l 'origine digestiva ~i questa m.a lattia . .anche appaio·n.o in rela.ziane abbastanza -stretMOLINARI-TOSATTI. la con var.ii ti,pi cli11ici, si da fornire dati uti~ li al medico per la diagnosi. Nuove vednte sulla etiologia e patogenesi Le .dette CU1r-ve si possono costruire sia C(i)l della stenosi infiammatoria del retto. dati del voliume di succo g.astrico secreto .i111 un dato tempo, sia oon quelli dell 'acido clo('BARTHELS. A rch. Kl.i ni. Chir., vol . 167, paridrico libero, .sia con quelli <!lel potere peptigine 189, 1931). ()O, misura.t0 nei diversi campioni successi~a­ In un caso eh e sembrava tipico .d i stenosi men'te prelevati. DaJl 'andamento di qu·este curve possiamo Luetica ·del retto, la reazi0tne di :Frei venne pogiu·dicare se nel caso singolo la risposta sec11e- si.ti ,ra. (La positivita delltai f{~az ionie di IF rei e 'toiia e normale .() "Se presenta i cara:tteri della decisiva per la diag.nosi di lmfogra·nuloma ing uinale). La stessa indagine ripetu·t a in .altri IGlispepsia iper- 'O :ipo-secretoria. Normia1lmente la secrezione iinizia una deci- nove casi di stenosi rettale ha dato lo stesso na tli minuti dopo 1riniezione, ragg'iunge il rtisultato. Cio significa, sec. Barthels, ehe 0 2massimo dopo una mezz 'ora e ·Si prolunga corre rivedere il concetto etiologico d.elle steper circa un 'ora e miezza; la qua·ntita secreta nosi iinfiam1matorie del .retto fino ia!d oggi atin un 1/ 4 d'ora puo sorpaissare 100 cc . .e la tribuite alla infezione gonococcica o luetica anche .in .a1Ssenza di una reazione di Wasserqulamtita totale ·p uo essere di 200-300 cc. . L 'ipersecrezione (soprattutto nell'·u lcera ga- mann positiva. II linfogranuloma inguiinale e una malia.t tia stro-duodenale) e oair atterizzata ·d a una rispodi origine vene rea , oerttamente intlettiva. · Il sta immediata, intensa, prolungata: la quantita e piu ehe raddoppiata ; l 'acido cloiidrico Yi.rus isi propaga p er Je vie linf.at~cihe e iporta all.a formaziooo di pacchetti ghian·dola-ri inguilihe'ro ·sorpassa spesso il 4 %0. Negli stati d riposecr ezione (st>prat'tu'tto nali ·ehe spesso finiscono col fistolizzarsi. Nell'uomo le vie linfatiche del pene porta11el oancro gastri.co) si ha generalmente una no alle linfoghiandole ingui.n;aili ehe vengono risposta tar<liva, -d ebole e breve, 'talvolta nul1a; la . quantita del succo e minima, 1'acidita c0 lpite dal processo. Nella don•na Taramente la malattia d etermina la tumefazi·one i11oa:uinamolto piccola ·o 1I1·ulla. La risposta gastrica al1o stimolo istam1inico le perche l 'imfezione avviene ·ne lla parte alta -appare, <la numerosi studii comparativi ese- della vagina e quin·di fuori die l territorio linguiti, esager.a'ta rispetto a que lla conseguente f.atico d·e lle ghian·dole inguinali. Vengono c.ol-a pasto di prova; e questa esagerazione puo p1te invece le ghi1amd-0le anorettali, iliache e ipogastriohe. Queste rappresentano anche le valere iai far meglio :risaltare i disturbi della secr.ezione eventualmen'te presenti, amplifican- stazloni .di ·deflusso lin fatico dell 'ultima pordoli, per oosl dire, sen·za cambiarne il senis o. zione del 1retto. Si -spiega cosi rperch e la stenosi infia mmaSpecialmente nella diagnosi ·dell 'ulceTa gastro-duodenale .e del cancro gastrico questa toria deil retto sia posta nel 90 % d ei casi a que:sto livello e .p erche nie ·siano colpite quasi prova mostra il suo valore. · E ssen.do :i noltre f''ist.arr1in.a una sosta:nza v.a- escllllSivamente donne. Le lesioni tipiche del linfog ranulom.a inguisodilatatrice, o m eglio capilla.r o... dila'tatric·e, -spesso provoca in .sede <li tessuto tD!eoplastico nale non si arrestano soltanto alle li.n foghianpiccole ernorragie, le quali, a ccanto agli al- dole ma si propagia1110 lungo i linfatici. Microtri diaiti ·desunti dall 'analisi chimica d el suc- scopicamente la lesione e caratterizzata da infiltrati a cellule gig.anti con ten denza specific.a co e ·dall''andamen'to della curva 'Secretoria, va1gono a oiientare la diagnosi verso la for- a lla formazione ·di co·n nettivo sc.lerotico e alterazioni vasali enidoorteritiche. ma eterologa. . Nel camipo delle achilie gastr1che particoL 'edema, la produzion€1 di con.n ettivo cicalare inter.esse ha assumto la prova dell'istami- trizia l·e, la r etraz ione dei tessuti colpiti ~pie~ na: esistono, 1ad esempio, cas i ove n.o n e pos- gano agevo}m.ente la formazione della stenosi. isibile dimostrarre ooi m ezzi soliti ne acido ne Anche l 'indi.cazione ter.apeu.tj ca d1eve essere termenti, nei quali e pero ·dimostrabile u na quindi rive.du.ta: le de;rivazioni del contenuto risposta se creto1ria all'istam1ina. Grande im- in.te tinale non influ1enzano quasi affatto la leportanza qujndi la prova i s tam~nica riveste , ion,e. Si :posisono· ottenere miglioramenti con illella diag no·si differ,e n.zia le fra achilie orga- la di.atermia. Nei casi piu gravi e ind~c.ato niche e funzionali. 1··i11l ervento radicale. Nel1 'an-emia peroic~osa l ' esl.stenza ·di un a P. VALDONI. 1

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IL P OLJCLI Nl CO

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Ipocloruremia e terapia cloruro·sodica nelle occlusioni intestinali acnte alte (dnodenali). (G. F1GURELLI. Ann. lt. di Chir. , 30 sett. 1930).

L' A. in serie ·diverse di animali ha .p r:iticato occlusioni intestinali alte (duodena.11) sia strozzand·o l 'intestin,o mediante una bandell_etta di galfza, sia sezionandolo e . su~urando e 1nfossando i capi . Nelle oocl:u:s1on1 ,da strozza· ,m ento si e avuta un,a i1p1oclor:U!remi:ai poco no.tevol e ed il b enefi,c io della ·terapia cloruro -sod1ca e stato minimo; nelle :ooclusioni ottenute <liante seizione .dell 'intie stino l 'ipoclorurem1a e stata piu rilevante, e notevol e il va:ntaggi~ delIa terapia eloruro-sodica, e questo per eh e, secondo l 'A. n ei casi di strozzamento ·p revalgo· no i feno~eni tGssiemici su quelli ipoclorure. . m1c1. Tali ricerc h e confermano il ris·u ltato d~lle esperi en ze .pratieate da Giaco,b1~ e .nel I~t1tu­ to di Clinica Chiru~gica della lJn1veus1ta d1 R~­ n1a (v. Giornale Medic.o dell'Alto Ad'ig e, fasc1colo 2, 1930). Giac obbe infatti, do po aver detern1in.at o nel ·e an e il oomportamento. ~ella cloruren1i.a ·n,ell 'occ1'usione a·e u.tia del d igruno (n ella s.u.a porzione piu . a lta), rile vando. e he nelle forme di ileo semtplice la ca duta de1 elo· ruri e abbastanza notevole e minima DP,l}e form e con sllrozz.amento (n ecrosi e gangrona) , ha studiato l ' az ione ·del c1orUJro rli sodio sul.l ' evoluzion e d el quadro morboso eh e suissegue alla ostruzione e le modalita con le qua li il tratta: m en to e.splica m aggiore efficacia . .11 cl~ruro .d1 sodio. somministr.ato ad a lte dos1 ed in soluzioni · ipertoniche ;p er via endoven osa, ha determin,a to lie,re mig liorarnen.to ed h.~ pr?lun: o-ato di po,c o la sopravvivenza n egl1 an1n1al1 ~on oeclusione semplice; il suo effetto e stat-0 dii tT~asourabile i1m·p ortanza nelle forrme di strozzarnento. L 'abbondante som.ministr.azion!e (i1podermo· clisi) di soluzion·e c lori..irata ~sotor..ica h~ eser c itato una notevole effieacra d eterm1na11 do maggiore sopr~vviveuza n egl_i a·ni~.ali co11 .o~­ clusion e sempl1ce; la sua az1one e sta la 1n1n1m.a ne ll 'il eo con stTozz.amento·. Giacobbe con cl.ude .p ertanto eh e l ' ipoelorure n1ia e la di&i1dratazione han.no una n otevole importanza n el determinismo della m~1rte nel: l 'ileo ~em:pl ice; n ello stroz~ me11to tal1 fallor.1 sono presenti, m a e la tossiem1ia cl1 e assume il opravvento. G. MATRONOTJA. 1

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La gastrite dello stomaco operato. (H ENHING N. M,itt. a. d. Gr'enz. d. Nled. u„ Ch., vol. 42, fase. 4). . L 'A. riferisce i .risultati d,ella gastrosco1p ia ese.auita in 35 malati eh e a ccUJs.aVta!Ilo disturbi o-a trici dopo o,p erazioni varie praticate sullo 0 tomaco (15 g. e . e 20 if'esezioni). Nella ~ag­ g ior l)atti:e dei •ca si furono rinvenute grav1 al-

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XXXIX,

Xt;~I .

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terazioni della mucosa, ehe i)ern1isero all "A . di distinguere tre forme di gastrite: 1) unai forma ipertrofica; . 2) una con. tumefazioine edoo1atosa e ca· ta·r ro della mucosa; 3) una forma atrofica. La gastri te i pertrofica e cara tterizza t ai dalla tendenza alla formazione di piccole rilevatezze roton1deggianti per lo piu se1ssili_, in sor~~nti in geneire su tutto lo s tomaco !Jl'e1 solch1 fra le ·p ieghe rigide, ispessite . Le pieghe rigide iposson·o ·e ssere qua e la rigonfie e attra..versate da s olehi in modo d.a perdene completamente l 'andame·n to caratteristico. La superficie della mucosru puo essere lucida o opaca ; di colorito rosso vivo o del solito colore r osso ara·n c iato; erosion.i d ella mucosa si vetlono di 1rado. Questa forma di gastrite e la ·p iu friequente: e .stata trovata in 10 g. e. e in 16 resezioni. ·L ai seconda forma e car.a tterizzata dalla tum.efazione o ri.g idita delle plieh e gastrich e ehe pero h,a nno o·v u:n.qu,e lo stesso calibiro e con· servMlo per lo piu la direzione. . La superficie e lisci.a, opa.c.a, di colorito rosso eu·po; f4lora ricop.e rta in tu tta l 'esten·sione di un essudato di colorito grigio blu.astro o b iancastro com·e se fosse verniciata di latte. Quiesta fo rma di g.astrite e ·sta t.a t r oVraita in 5 gastroen te1rostomizza ti. La gastrite a trofica e st.at.a osserva tmi 4 ,-olte. Domina una ·diffUJsa atrofia d ella ~ucosa. Si nota un tono di co,l ore tra il grigio e il verde . Gia a pi·ccola disten·sion e appare evide·n te il disegno vasale fino quasi ia~ capilla ri. E car atteristica la sen sibilita ai p iccoli trau.m~ : si !Thotano suffusioni emorr.agicl1e e difetti dell 'epitelio . Si possono m etteir e in ra ppo rto a qliesta forma ·di gastrite atrofica le anen1ie a tipo secondario -cliescritte .d opo r es ezioni g.astrich·e non legate ad '811Ilorragie; in ,due dei cais i descrit.ti ·dall' A. e.ra 1a!pip1Unto presente tina g rave anem1a eh e n1iglioro con somministrazione di fegato e di ferr-0. Secondo l 'A. a llo stato attuale delle conoscen .ze no1IlJ e possibile dire se si tr.atti ~i gast·r iti preeisistenti a ll 'operazione o insorte in seguito. (Sono riportati interessain ti g.astrofotog rammi). P. STEF ANINI. 1

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RENI E VIE URINARIE. · Contribnto allo stndio del i·ene soprannn· • merar10. (E. PAPIN,

BERNASCONI

e

BERNA.RD .

Arch . mal.

ren . e degli "organi geri. -urin., t. VI , n. 1, g iugno 1931, pag. 1). Gli AA. r ilevan o la equiYocita della non1·enclatura e soste ngono eh e quali .casi di rene sopran·n umerario ·debbano jntendersi quelli in


[A:x~o

XXX.IX,

Nu~1.

19)

c u! eslsLe una terza ma.ssa pare.n chin1ato a, con urelere e peduncolo vaisale a se, non sal·data con l 'altro rene d ello stesso lato. Dopo d'aver elencato con tale criterio tutti i casi pubblicati, ne riferisc.o no uno inedito. Uon10 ·di 33 a. in cui una nefro ton1ia s.ini stra - e eguita per vuotare del pus formatosi nell'orga110 - aveva lasciato una fistola lombare. Questa, d«Ypo 5 mesi, segr egia,v a abbondante urina purul1enta per c ui fu d ecisa una n1e frectomia. Al tavolo ope.ratorio si rinvenne: marcata p erinefrite ,s cleFo-lipomatosa e note' 'ole i spessimento ·di periureterite. Rec iso 1·uretere, sulla superficie di sezione del n1onco,n e , apparrero due ureteri accollati, in· uno de i quali, nella sua parte supcriore, ' 'en11e rinYenuto un .ca lcolo. II malato g u ari presto. L ·e ... a1111e del pezzo dimos tro la pre ... enza di due r eni sovrapposti, di cui il u1)eriore era sano. e term in ante in bassa co)n una uperfic ie .conca,-a, e attamente modellata. sul l)Olo superiore tlell 'altro rene u c ui si adagia Ya. Ogni rene a \1 eva un uretere proprio. A })arte un 'arteria IJola re inf.eriorie ·del ren.e inferiore e t1n 'allra cl1c p e-n etrava 11el r ene superiore, il re to della circolazion•e non s i pote m etter e in evidenza. Dallo tudio di tutti i .ca i pubblicati (27 in tutto) gli A_\. con cludono ehe il r ene soprannun1erario: rappresenta la piu rar.a tra 1e anon1alie r enali ; e stato 12 ' rolte a d estra, 14: a stnis tra, 1 volta im precisato ; 9 volte in donn.c, 16 in uomini, 2 ,senza indicazioni; p-er lo piu m ediano e sp e so eparato dall 'altro; dal volun1e d 'un uovo ·d'oca a quello d'un fa g iolo; con ureberi 11 volte tot:almente doppi , 10 .riuniti , -,en o ] 'alto , 7 senza in.dicazioni; con v.ascolarizzazionc in·dipendente sebbene i1on sempre p ecificata; in molti casi causa di di~turbi, in parecchi ri]evato solo all 'a u top ia; 20 , ·a lt e ragione di intervento, talo,ra ripetuto. ScANDUR:R.\ .

II significato dell'ematnria. (H . ,,-_.\DE. British t.1 edical Journal , 30 oo-enn aio 1932) . L 'acc~ rla mento

d ell 'origine di un ' e111aturia importa sempre 'llJil esa1ne accUJrato, ain1a mnes tico e obiettivo. 11 m odo co·n il quale si presenla l 'em .aturia ed i sintomi ehe l 'a ccom1)agnano eo titui scono utili elen1·enti di 01r ientam1ento diagn ostico. Un 'ematuria improvvisa, p·rofUJsa , i11dolente in un i n·dividu-0 1c(he ha ·sem1pre go·dt1to b·uona salute e p.er lo piu dovuta ad un pa1)illoma Elell.a vescioa1. Ma se l 'ematuria si pre ~ e11 t.a co11 g li s tes i caratteri in un individuo anzi.ano, airlerio cler o:tico, ip·erteiso si piuo pen . . are a lla rottura spontan ea di un va o ·della ve cica. e l 'emorrag i.a si v1erifica indi pendenten1ente dalla n11inzion e o al principio di questa s i puo p en s.ar e cl1 e e sa s ia doYuta .a,d una le.sion e d ell ' uretra . 1

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SEZ I OL'i"E PRATICA

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L en1aturia al terrruinie della n1inzione si 11a nelle affezioni della base dell~ ve-5cica o n elle ulcerazion i della 1prostat.ai cl1e forma emia en·dOYescicale . L 'ematuria delle affezioni maligne de lla vesc ica e a ccompagnata da dolore soprapubico e peri11e.ale . :E: scar sa, p ersistente , intermittenle, ac·co1npagnata da minzione frequente. L 'en1aturi1a1 da c.alcolosi vescicale si verific.a quasi sen11pr e ·d opo sfo rzi 1 e per lo piu di sera . e l '·e.1no1rTagia diventa profusa dopo un esan1e bi111an uale si puo 01spettarei un tumore n1.a ligno oYarico adere11te alla vescic.a. La tubercolosi renale di solito da segni di se solo qua1n·do s'inizia la com1partecipazione d ella ,-escica . Nel 75 % dei casi il primo di~ turbo e la tr·e.quenza delta minzione. Solo eccezionaln1e11te il prima sintom a e 1'e maturia . L 'assoc iazione di colica ~enal e ed ematur i!ai in·dica- Ja presenza ·di un .calcoJo r e11a le mobile. Quanto piu g rande e il calcolo, ta11to p iu car:si sono i sintomi. II calcolo arbor esceinte l)tlo causare 1111euralgia 1renalei n1a no11 colicl1e, ed esser e ac c.01m !p.agn1a.t.a da emat uiria solo in eguito a s fo1rzi violenti. L ' idro111iefrosi intermittente puo dare ematurie ancl1e gravi. . e il sangue appairc ·nclle urine dapprima $e11za dolori e poi con co lica renale di media i11te11 ila si puo so pettar1e la rpresenza di un coagulo di san g u ei ·n ella p elvi renale dovuto .n.d un tu111or.e o piu p robabilmen te ad i pernef1 0111a. L 'e111aturia puo e se re anche prodotta da un 1)ap1llo111a , -illoso delta pelvi , da cisti multiple co11ge11 ite d.a tu:1nto ri d ell ' uretra e d infine as~ e re esse11ziale. L '.acc1ertan1en to della ·Ca u sa <lell 'em,at uri.a im})O rta 1 ·e ~ a111e diretto del malato , l 'f.same radiog·,ra fi co , l 'es.am·e c i to eo vico , l 'esan1e delle urine. L ' esa111e fisi co 1potra fa re apprezzare l 'i11g·r ossam ento di u·n o o di ambo i r eni eh e d eve tair pens.ar:e a d un tumoire o ad una cisti 1nullipla congenila. P er qutel c.he rigu.a rda le a ffez io11i delJa YCsc.ica l 'esa m~ ci to copico fara rilevare la pres.e11za di p1a pillom1i Yillo, i, tumori maligni , leioni tubercolaTi, cistite, trigonite e calcoli ve cicali , ing rossam ie n t i ed ernie prostatiche e11dovescicali e d evenlu.a lmente d elle caratteristiche a lter.azio.n i p1r odott e .d aJla bilarziosi. In que1st ' ultin1a affezion e nell ' urina possono tro,·ar si le U·0 \ 1.a del p.aras ita. L 'etn1aturia ·dovuta a tuber colosi del tratto U1I'i n1ario ordinari.amente e di origine vescicale ed e dovuta ad emorr~a.g ie da ulceri tuber cola ri a ttiY1e . Di solito e prece·duta. o a ccompagnata da J)iuria , disuria e p·olla l uria. L '.en1,atu·r ia 1proveniente clagli ure teri puo di1)e.ndere d a papillomi e ·da calcoli. Ta l volt.a e pos ibile l 'errore di diagn osi tra ralcolo 11retera le d es'lro ed appendi·cite. Al ri1

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gu.ardo e a -notar.e eh e n1ell 'a ppen.dieite iac uta puo aversi ematuria e p ollakuria. Tali disturhi sono dovuti .al 'f atto ehe l 'appen·dice retrocecale infia·m mata e adere·n te all' uretere provocando l 'infiar.nmazione di questo eondot.to. In t.ali casi 'il ,p assaggio diel 1c.atetere ureterale e arrestato ;i n ·u n certo punto e la sua initrodui io ne ·p rovoca un.a lie,re remorragia. L'ematurr ia di origine pel,rica puo dipendere :da :varie 1daiUrSe, la eui dia.g nosi differenziale ·puo essere faUa in base ad a ccurato esame pieJogra'fioo. Quando il cateteTe e penlet r.at-0 p·e r trent.a :c m. tem.t ra n.e.l la pelvi r e.n.ale. Occorre allora .esaminaire il liquide> eh e Iuoriesee. Se si' ha em.issione di sangue per pochi iseeon1di e quin1di airresto per la presooza .d i un e~o-ulo nel catetere, vuol ·dire eh e I ' orifieio del catetere ·e ven·u to a eontatto eon un tumore vascola;re r.o ehe e presente un iper11efron1a inv.adente la pelvi renale . S e fuori'eS-ce un liquido color bru110 per . sa·ngue al'terato vuol dire cl1e la le·sione patologic1a: e situata nell 'intern-0 dellla · icavita. La presenza di traecie ·di san,g·ue. dopo ch·e il eatet ere ·e stato in situ p1er qualche min11to non 11a significato clinico; esse sono do-vute a piccol e 1·e sioni d·ell.a mueosa. L 'esame batteriolog ico e citologico del lisquido provenien·t e .a .a ei.aseuno ·de i Teni fara Tileivaire I ' eventuale esistenza di infezio.ni. L 'esamie de l contorno e dell.a c.a,p aeita della -pelvi r eniale 'fa'tto a m cezzo d ella pielografia spesso eonrsente .di fare liln'esatta diagnosi an-eh e n ei prim"i stadi dell"a'ffezione. Le affezi·oni cronieh e ehe sogliono dare ema turia di origine irena1e SQnO l ' ipern efroma , g li a·den.o carci11orrii, i papillon1i villosi, la tu. . bercolosi r enale, la calcolosi. L 'ematulria essenzi1aJe o idiopatic.a e u1n.a forma di emorragia r enale, la cui ·diagnosi si fa ---per esclusione. DR. 1

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"Esperienza nella resezione della vescica. Arch. J(lin. Ch.ir ., vol. 167, pagine 616, 1931).

·( VoEL CKE R.

L 'A. si oc.c.u pa, ·della resezione della pa.rete e d e·l l 'estirpazionie totale. Nella r esezione <la ll ' esterno importante di 'far prece.dere una mobilizzazione accurata; per le pareti laterali faeile di seollare il p erito_n:e.o , per la p.arete posteriore eio non e possi:})ile; eonviene inci:dere francamente il periton eo n ell 'apiee dove a·deirisce .e suturarlo nel 'J)Unto di riflessione sulla vescica . Cosi la mo'bilizzazion,e riesoe molto bcne fino alle vesei·ch ette serrlfinali e l 'operazion e potra fa rsi tutta p er viia.i extraperitoneale. · Nella re ezione dall'interno tanto la rese·zione eh e la successiva sutura e piu fa cile se -si tratta della parete posteriore. N·ell.a sutura .1de]la brecc·ia e mo1to in1portante ehe i n-.iarg i1

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IL POLICLI:\"ICO

[ ANNO

XXXIX, NuM. 191

ni siiano messi esattame.nte a eontatto specie per quanto riguarda lo strato muscolare. Sono da evitarsi suture i.nt:roflettenti ehe rendono piu diffieile la cica t:rizzazion~ . Per quanto riguarda il d.r enraggio della vescica d opv resetione, l'id,e ale e di ehiudere compl·e tamente e di dre11are a permanenza dall 'uretra. Maggiore sieurezza di buo·na tenuta delle suture si ha eon un drenaggio soprapubico; la sonda in ta1e caso deve essere introdotta attraver.so la pa.r ete in un punto lontano d.alla sutura, m.a i attraverso la ferita operatoria vescicale. • Per la eura dei dive1tieoli nella maggior parte d·e i casi si potra farne agevolmente I 'exeresi mobilizz.a ndo li dall 'estern10; se per. le aderenze tenaci a o rgani vicini l 'exeresi diven ta pericol os.a v.a.} miegli·o ehiu·dere l 'orifizio veseicale e d.r enare a parte il div·erticolo. In tutti i casi oc.corre rin1uovere l 'ostaeolo alla minzione cl1e ha determina to la formazionie del diverticolo; Se n·Oil e 'e una ipertrofia ·deJ}a prostata i 'intervento piu indicato e la' sfinterotomia. La resezion e d ei tum ori m1aJigni va fatta eon il cauterio o rn1..eglio con l 'ansa diatermica. In casi di tumori maligni della eupola e ·delle pareti si sono ottenuti buoni .r isultati con la causticazione rompleta del tumore; caduta l' esca1ra si ebbe una restitutio ad inte0

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gruni„

L 'estirpazi-0 ne totale della Vi0Scioa e U·n intervento n1-0lto grave od e i1n 1dicato nei tumori d elta base. ln ur1 caso il Voelcke r J1a sezionato orizzon talmente l.a vescica mantenen·do per Ia meta superiore le connessioni vasali, impiantando in essa g li ureteTi e suturandola in mo·do dia fnrm~rrnc una 11un''<1 . veseiea. 111 1111 seccnuo tem·po asporto Ia m1eta iniferiore con il tumore. 1

P.

VALDONI .

Trapianto degli u1·eteri nel rettosigma ed estirpazione della vescica nella cura della ectopia della vescica. (W .

WALTERS.

Arch. Klin. Nled., Vol. 167,

pag. 589, 1931). In 17 aruni nell.a Clinica ·di Mayo venne.ro operati 76 casi di trapianto ureterale con il meto·dO di Mayo. La mortalita e stata del 3,5 %, ottimi risultati si ottennero nel 81 % dei casi, solo in 3 casi non si ottenne -n essun migliorameruto. L'operazione viene eseguita in tre tempi: 1 J tr.apiaJ1 1o rl ell 'uretere d estro nel rett0~i.g n14'\; 2° dopo 2 sett.imane trapiainto dell'uretere sinistro e 3° do·p o 10 giorni estirpat:ione Jelt1 vescica ectopi.ca. I .risultati lontani sono buoni. Nel 50 % .degli operati non esiste aleuna affezione ren.ale. L'esame oon l 'urografia endovenosa ha dimostrato eh e in questi casi


[ANNO XXXIX, Nul\r. 19]

SEZIONE PRATJCA 1

non esi~te alcuna alterazion e ·n 1orfologioa e funzionale dei reni e delle vie di eliminazione. II metodo di Mayo nel trapianto degli ureteri detriva da quello di Coffey. In corrispo,n denza di llna tenia d el sign1a, l 'incisiome illlte.ressa per 4-5 cm . lo strato muSC-Olare fino alla sottom.uicosa, all 'angolo inferiore si apre la mucosa· e attrave.rso l'orifizio si intruduce nel lume .d e;ll 'intestino il moncone ureterale ehe viene fissato co·n uni p.u nto in catgut. Al disopra dell 'ureteire si suturano, a doppio strato i margini dell 'incisione. In questa maniera si ottiene il dispositivo valvolare atto a impedire il reflusso. A ovviare alla ostruzionie del lume u!r eterale per edema della mucosa, iI capo del filo eh e fissa l "estremo ureterale all 'intestino vien e introdotto n el lume ureteT'aJ.e. Se gli ureteTi sono ectasici l ' impia·n to viene fatto per via extraperitoneale estrinsecando attraverso, una breccia d el peritonieo parietale un tratto de ]la p-air cte de! sigma sul quale vien sutu.rato iaccuratamenlte il peritoneo. P. VALDONJ .

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. A.

Il trauma nella etiogenesi delle m·alattie. (Rapporti clinici e m edico- lega·li). C IAMPOLINI.

Vol. in-8°, di pagg. x11-550. Editore Luigi Pozzi, Roma. Prezzo, L. 58 rilegato ; L. 50 in brochure . Ci 6 grato di riportare la si griificativa Pre-

f azione ehe, per questo libro del

prof . Ciam-

polini, si e campiaciuto d'i scrivere l' ill'ustre Clinic.o Medico di R oma:

« Presento b en volentieri il libro del prof. « Ciampoliini benci1e di materia apparentemie n... « te non di str€1tta competenza ·del clinico ge(( neirale, appunto per il sen so clin.ico ond 'e cc permeato e perche fin <lalle p rime pa.g ine « l' A. c,P.iaxam en.te pone il p.rincipio fonda« mrentale tutto dovere dalla clini·ca proce.dere (( e a lla1 clinica ispira1'Si . « Vi possono essere fo,r se forme e finalita « divetrse di procedi·m iento logic-o, ma le fonda « menta sulle qua li tutto l 'edificio logico ragio« nativo e deduttivo si basa non ·p ossoin :o es« sere diverse. Clinici devon o esserei lo spirito H e il metodo di in,dagine, e il bisogno di imt< mag inare ipotesi lo·gich ei ma concatenate e << subordinate ai fatti ne1la loTo vera essenza « e rea~ta, non nella voluta deformazione d elle cc dottrine e tanto m ·eno di preor·din~a·ti punti « di arrivo·. cc II pun to focale di ogni qu.estione essen·do cc se·m 1 p re ! 'intelligente· osservazione. e inter« pretazione dell 'amrna lato, n e vien·e ehe il << prof. Ciampolini, -- perfettam,einte aggiorna« to an ehe bibliograficam e.n te - ogn.i questio(( ne vivifica con una ricchi•&sima casistica e

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« in i11olti pr<D'b l6mri porta• 0ri'gi:nafe · c0ntributo1 « di per sonali osservazioilli e· ·conv.incimenti ehe cc n ascon.o da largo e sperime.n tatQi attrito· OO'Ill cc Ja pra tica ciinica e m ed'ico fören se ei le sue· « i1n.sidie, le su e ombre·, le· su e· clifficolta, le· cc su e r espo·n sabilita. cc Per questo i1 b el libr<'.> d.ei prof. Ciampo« lini, non inteTessera soltanto quanti ·della « speciale ·materia. si occupan0: come di löre> « part~colare settore di studio, ma· qiuanti sen« lono nella cli11ica ge1n erale semipre· l:a• domi« 1nat.rice di tutti i prm,ble·m i ». Ptorna, Aprile 1932-X. Prof.. CEsARE: FRUGONI.

CEN N 1 lJIBLIO GRAF ICI. •

Pt. Go IFFON . Les colibacilloses en pratique medicale. Vol. in-16° di pag: 128·. Ma;sson e C., Pa ris, 1932. Frs. 20 .. Per colibacillosi il Goiffon vuol intende.lre q uello eh e a ll.a lettera dovrebbe dirsi l 'infezion e delle ' i.e orinarie ·d a· pa'rte· ·di germi di pro·v-enienza intestin·ale e veicolati cla l sangue. E si i)arla di colibacillosi in quan.to perr lo piu, n11ru n on sen11)re , si tr.atta di baic terium coli. Qualch e ,-ofta. cli· altri. germi e specia}mente l ' enterococco ·di Thiercelin e g li !Sbreptoe<;>ccl1i. Per il Gexif fon l 'ievenientZa })er c.ui i germi in testi·nali passan o n el san.g ue e v·en.g ono poi elimrinati p,e•r le v.ie o-rinarie d:eteirmina11do un doppio, ordine d'i disturbi gem1erali e locali e straordinariamente com·a ne· e respon:sabile di stati morb·o si e sint0mi tra i piu svari.ati e lontani da qua·nto· •Co1nun ernent!3' si immagina . Non solo,, m a noo1 di r.a1do i germi stessi e,mig r ere,bb·ero dall 'intestiin0 per localizzarsi anche in ..a ]tri sisterr1i n al)par.ati oltre q11ello o·r i· na r10·. Cosi l 'int estino spesso soff.e·r ente per dia·rrea, stit ich ezza, coliti ecc., .div emtereb,b e p,u nto· ·di piartenz.a n·orn, s-0>l o· di S€ttioemie acute, n1a anche di cro n·iche, n<:>n :s(!}lo d'a1le forme !S.U})pu:r1a1tiVie 01rilila rie , b en n ote ·e fa.ciln1e1I1.t e riconoscibili, ma a·n ch e di forme latenti, saltuar i-e, sp1esso d.al punto di vista b1a tt eriolog ico an ch e lievi e non aicco,mp:agna·te1 .da fatti sup1)urativi ,e tuttavia provocatrici ·di rialzi tern1ici e soff,e,r enze rn1o·l teplici. Don.de la oppo-rtunita di ·e,s amilll,a re le. 01rine an che b.atteriolog·ican11e1n1te og·ni volta eh e ci si trova dinanzi a una: sindron11e· poco chiarla1. La Iet tura d'el libro .del Goiffo:n p-e rs unde fa cilm1entei sul'l 'oppoTtumita di attribuir.e l1na parte piu larga di qua nto a·b itualn1ente non si faccia in m e.di cin,a inter11a a rioerch e a ccurate sulle Io,c alizzazionj nell 'apparato orinario e sulJe b.a tteriur:ie ain~ch·e li1e vi. · Non a-Itrettanto si puo dire per quanto l 'A. a ffc~rm1a: o ri~'-)rt.a da altri' AA. fra n oesi circa forme respiratorie tra :c:ui arisi di asma ( !), flebiti e· perfin o form e n er v·o.9e segnal.ate dal 1

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« IL POLI CLINJCO »

Vince11 t, co1111e certe psicopatie e certe si11.dro111i con delirio .e 111tel,a nconia la cui origine intestimale· provata da} fatto 1che « pOSSCYllO guarire sot to l 'influenza del siero anticolibacillare ». La diagnostic.a diffe.reniiale colle varie forme n1-0rbose coin le quali l 'infezione colibacillare puo essere scambiata, lo studio dei disturbi dell 'apparato digerente i quali possono fa.P na~ r.c re e sostenPre tal·e i1lfezione, la loro terapia e quella delle localizzazioni orinariei sono tuait tate in mo·do 1ch i.aro ed adßeO'lllato alla con1pete11za ben nota dell 'A. su questi argo111enti. Percio il libro, fa oendo astrazion.e di qualcl1e arditezza ehe la maggior parte dei lettori non l:ii "e11tira di condivi&ere, e tanto pi.acevole, quanto utile e istruttivo. l\iI. LusEN.<\.

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Die Röntgeridiagnostik u.nd Th:erapie in, der Augenlieilkunde. Vol.

H OFFMANN

vVOLFGANG.

di pag. 72 con 20 fig . intercalate. George Tl1i emer, Leipzig, 1932. Con esposizione chiara e completa si tratta i11 questo libro di tutto cio 1ch e o.g gi si conosce icr-:t fatto di Rö·n tge·n diagn·o stica e Röntgenterapia. Com·e dal titolo si deduce, l'opera e di,-i.... a in ·due parti: nella pri·mia, dopo Utn riassunto storico, sono indicati i m etodi di esan1e dell ' occl1io, coi vari mezzi dei punti e segni di riferin1.en1to, cogli artifi.ci (iniezjoni di lipiodol, applicazioni dei diafran1n1i di Bucky e di Duken) per r ein dere visibile1il bulbo. Sono particolar1ne·n te d·escritti ·p arecchi metodi di esa111e: il n11e to.do geom·etrico di Stumpf dell'o1nhra i)roiettata, il m etodo stereometrico d1 E11.g·elbrecl1t, per· il qu:\le e utilizzato lo steroosco})iO di Wheatstone, il metodo fi siolog icc di }\.lt schul eh e prende per punto di riferin1e11to i.l centro di Totazion·e d·ell'occhio giov.a r1<.Iosi de1 ·vetro di conJ·.atto, proposto d.a Cor1ibcrg. Nella sec-0n<la p·arte comin cia pu·r e con un ria sunto storico, a partire dalle esperienze di ~layou del 1903, e di Stephen•s oo. su lle alterazioni superficiali dell 'occhio, arrivando a quelJ,e di Axenfeld sulle alterazioni profonde. ln-d ica in un 1ca pito.Jo, sipeciale i danni im·m·ediati (alter.atZ.ioni dei tes.suti, dei vasi, degli endoteli, di semsibilita, in tutte le parti dell ' occl1io) e i danni tardivi (cataratta, glaucon1.a), ch.e !&i posso1n o aveire ·pte r improvvi.d.a a,pplic.azione dei raggi. Indicati poi i mezzi di protezione d ell 'occhio, passa alle applicazion~ t.erapeutiche, dim·ostr.ailldo come q·ueste no·n s1 fanno piu come « extrema ratio » in ca si di&per.ati , m .a addirittur:a .sono ·d iv,e nute un 'apl)licazione terapeutica preferita. Indica tutto il cammino ehe e stato fatto fin·o ad oa.gi contro le varie forme tubercolari d·e.11 'occl1i~ , contro le infiam!m;azioni croniche e acl1te delle variei memb·rane, 1Co•nt.ro, i tumo1i. ecc ., .additJan·do ·p er ciascun caso i meto·di })iu opportuni di applicazione . G. 0. 0

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[ANNO

XXXIX, NuM. 191

ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE CONCiRESSI 1

ß.• A.ccademia Medica di Roma. Sedttta del 27 febbraio 1932~ ~resiede il prof. S. BAGLIONI, presidente.

Presentazione ·di un malato con trombo-angioite obliterante di tutti e quattro gli arti , operato da due anni. Prof. R. ALESSAi~RI. - Trattasi di un soggetto, ehe l 'O. ha avuto gia occasione di presentare all ' Acca(lemia nella sed u ta del maggio 1930, e ehe, affetto da gangrena giova11ile sirnmetrica degli arti inferiori e superiori, era stato operato nel gennaio-marzo 1930 di ganglio~ectomia del I e II ganglio toracico e III cervicale a D. e a S. Sono dunque ormai du~ anni dalla ganglionectomia, e il inalato si trova ir1 ottime condizioni generali, non ha avuto piu aleun aec~nno di dolori, e lo stato di nt1trizione e di circolazione dei due arti t1periori non ha subito alterazioni ulteriori. La gangrena ehe e in questi casi fatalmente progressiva si e arrestata. Poiche il periodo trascorso e di d11~ ar1ni, se non si puo ancora parlare di risultato definitivo, certamente si puo pensare ad una azione favorevole duratura dell 'intervento, da far sperare un arresto stabile. Ulteriori osservazioni sulla cosidetta vitamlna della fe condita (Fattore E}. Prof. V. ZAGA~11. - L 'O. espone i risultati di nt1ove esperienze ehe, come quelle gia riferite, sono state condotte eo~ lo seopo di portare contribut~ sperimentali alla conoscenza del fattore o vitami11a E. Ha sperimentato su ratti 11ati da inadre tenuta a dieta priva di fattore E durante tutto il p eiriodo di gravidanza e di allattamento, ed ha potuto rilevare ehe i piecoli messi all 'epoca dello slattamento ad alimentazione ordinaria com;pleta non hanno prese nta to lesioni irreparabili della fun zione riproduLtiva ; quelli inveee mantenuti anche dopo lo slattamento alla stessa dieta defieie11te in fattore E hanno offerto nuoYi dati per riconfermare Ja differenza di turbe ehe si han~o nei due sessi: alterazioni della spermatogenesi nei maschi, e normale ovulazione, ma inorte dell 'embrione in via di sviluppo nelle fem1ni11e. Dal raffronto coi risultati delle esperienze precedenti eon clude in favore ·ai una riserva in fattore E, eh e gli animali possono portare nei projpri tessuti alla nascita. Sopra un particolare meccanismo di sviluppo delta " Laverania malariae „ e sulta genesi delle perniciose. Prof. G. ALESSANDRJ)fI. - L 'O. descrive un nuovo meccanismo di sv\lt1p-po della Laverania malariae: l 'amitosi, da ll1i osservata studiando a fresco, in cellula di Koch, goeeie di sangue parassit ato tolte a i11dividl1i affetti da pernieiosa. Lo sviluppo per amitosi, della quale l 'O. da e descrive tutte le modalita, illustrando il suo dire con numerose tavole e proiezioni originali, si ('Ompie nello spazio di otto ore, iJ ehe porta l 'O. ud an1mettere, ehe in hase a calcoli mate111atiei, se un solo sporozoita va ad infestare un uomo, sporozoita eh e si moltiplichi per amitosi, nell 'individuo infestato si aYranno al 15° giorno ben 35. 184.372.088.832 p-a rassiti ne] torrente circolatorio contro 6.103.515.G25 p arassiti eh e si aYr ehbero eome conseguenza €1ella ·molti· plicazione per sporogonia.


1 A~• NO

XXXIX ~ - .t .L

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Ul\f .

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EZI01

L ·o. a ttribufsce all 'en orn1e i1un1er o di p ar assiti, eh e si han,no n ei casi rli moltiplicazion e p er a111ilos i, Ja ger1esi d elle p erniciose. L ·o., infine, spiega, h a. ando il su o dire su d ati <.li fatto , osser vazioni p er on ali e ar gom entazioni JJiol ogich e, come, quand o e .p er ch e i abbia la 111oltip1icazion e p er a111 ito i anziGh e quella p er s1)orogo11ia e quindi qu ali si an o l e con d izioni sp ecifich e n elle qt1ali si puo Yerificar e l a p crniciosita dell a m alaria . e Do tt. ~1 . P oNs . . - Co11si<ler azio.n i clinich e su l co nl e11ii t o i n C0 2 d el sa11g1.ze arterioso. l)rof. G.

M ELDOLE S J

Sistema reticolo-endoteliale e sviluppo di tumori da tra· pianto. Dott. A . CALo. - Le alter azioni a focol aio e diffuse, g ia d escrilte n el fegato e in vari or gani n el cor so d ello sYiluppo cli tun1ori da trapia nto, si <lin1ostrano con st a tar e prevalentem ente di is tio citi e r elicoli-endo leli. rf ali reazioni r aggiungon o il loro m a in10 sviluppo in corrisp onden za d el })robabiJ e p eriod o d ell a piü inte11sa düesa antin eoplas tica. La inilza r eag i ce a l Lrapianto d el Lumore co11 una iperplasi a linfatica p assegger a , a cui fa seg uito, n ello stesso i1eriodo d ella n1aggior e alterazione d el fega lo, u11a r eazione a car a tter e preYalenlem ente n1011ocilario e reticol are. 1\.l tri or gcn ti r eog isco110 con l a piu g r ande irre· go1arita ed jncostanza. Il fegato e l 'orga·n o ,piu fid a to per eguire. t ali processi, la inilza r eagisce con ecces~i\ a facilita ai piu diver si stimoli, cosi <la r c11der e una sch en1atizzazione d ei processi in essa s,·olgentisi , in ogni caso arbitraria . Sj con r ll11l e attribuend o all 'np1)arat o r eticol ocn rlot eJi:d e la pi"l1 g r and e in1p ortan za i1cll e nlt erazio ui indo lte d a Lun1 ori da tra1)i anlo.

Sistema reticolo-endoteliale e irradiazioni di tumori spe· rimentali. Dott. A. C ALO. - Legger e irradjazio11i to lali n ei lopi bia11chi, h a nn o elev-a to la r esis ten za di que ti ri pel to a l su ccessiYo trapianto di un ad enocar cino1na di E hrlich. Tal e aumento di r esi st en za e lt:!gato Rll a d ose in1piegata e all 'intervallo di Lern IJO int ercedcnle fra irrRdiazione e Lr apianlo . 111 ques lo caso j ril evava110 alter azioni p rolifer a tive a carico d el si s lema re ticolo-~11 •loteliale l a ;-ui er1tila er a dire tta1nen Le p ropor zi onale al f!l'ndo di au n1e11to di r esiste11za :) tte11u to . InYece forli ir r acliazioni locnli lli ti111lori ~ i a sviJuppati, n on avenli avuto azion,e ter ap eutica, i110travan o una azion e d eprin1enle sul sis tem a r etico1o-endot e liale . Parl e~ip a all a discu ~ion e il prof . A R CAr GEJ,T. ll Segrel ar io: G. Al\IANTEA.

Societa Medico-Cl1irnrgica di Padova.

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PHATI CA

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r eviYi ce11za i11am 111aria i1ei 111aschi con stru111a d ella preipofisi. .Egli prop ende a c red er e, sulla fed e fli ricer ch e ui 1i iop a to logi a sp erimentale, eh e 11011 l a sed e d el t t1n1or e, ibben e l a presen za di una disfun zio11e d ella g hiandola piluit aria, rappre enti il n1oven te di que ta singo.Jar e m anifestazion e clinico -an a lon1ica. Discu io11e : 'f1 ss1, FRONTALI, ~'1 . TRUFFI) G. ·rnuFF1, \ 'ALTORTA, PEsr::Hrco, CAoNETTo.

Su di un caso di neoformazione psammomatosa del mesencefalo. Pr of . G: . ZAN ETl' I. - L ·o. illustra il caso di u11a g iovane cto11na di 25 anni e nuta a ~or te con diag 1.10 i clinica di Lumore cer ebrale . 1\.Jl 'esam e is to1ogico si. po te co11st a lare la scon1parsa delle tele c plessi coroidei d ei. ver1trico li l ater ali e d el ter1,0, iperpl asia capiliar e co11genita i11 sed e di quaclri-gem elli es ler1d entesi ai IlucJei b asali con spicca ti J e nom~11i di r egr essio11e d ati cla incrost azion e calcar e d ei tubi capillari e corpi p san1mom a lo i i1ei tro.nc.hi 1naggiori. J 11 c1 ipende11za di que- tu ralcificazione una r eazion e li111ita ta di r1e\ r ogjj a g liosomica in, fase di LperlroJia con scl erosi . Di cu ssione : BELLON J; ZA. ETTI.

Fosforo inorganico .secondo Samson nel siero di sangue irradiato fuori dell 'organismo. Dolt. A. MISTRETTA. -- L 'O. ha s tudiato il co111!POr t arne11Lo d el P. i11orga11ico 11el siero di sa11g u e irracl ia lo ft1ori d ell 'or ganism o, m ediante il nuovo 111e toc10 tit o1i1ne trico prop os to cl al Sam so11, ed e ' et1ulo alle segu eil;ti co11clusioni: 1) il metodo di .Sa1nson per la cle ler1n inazio11e uel P. inorg·anico contenuto n el sier o cli san g u e d a d ei risultali cos tanti e fra loro confro1Ytabi}j; 2) il sier o di sa11gue so ttopo t o all 'a z~one d ei R. U. h a prese11tat o un au111er1to d el su o contenuto d i P. inor ganico d osato col n1e todo di Sam son n ell '85 % d ei casi Yariabili d a 5,9 a 50 ~6; 3) tal e propr iet a del sier o di presen,tar e un at1mento d el suo contenuto di P. jnor ganico sotto l 'azio11e d ei R. L. va p erd u t a ciuando i l sier o st es o vien e preventivamen Le ricalcl a to })er un 'or a alla te1nper a tt1ra di 60°-65°. Disc ussion e : F'RONTALr, l?E 'ES, M1sTRE'f'l'A.

Contributo allo studio della mastite sifilitica. ])ott. NI. BonT0Lozz1. - Const at ata l a rarita d el 1a locali1~z azi o 11e man1111arj a n el p eriod o t erzi ario d,e lla lue. l 'O. illtJ stra dal pu11to d i vist a a11aton10p n to logico t1n caso di tale aJfczio11e con st a tat o i11 d onna di. :'54 anni. F a i10Lare la d ifiico l ta di u 11a d iag· n osi d iffer en zial e co lla neopl asia d ella g hiantlol a m a111maria, con cl ud e ndo eh e gra11de i1n p orta nza d eYe esser e d ata all 'a11an1n esi ed alle r eaz io11i ·ier ologich e in tulli i ca i sospetli. Dott. A. CESTARI. - I l conleg n o istologico della par ete u l eri11a n ei v olurninosi fib r o-lei omi omi cauitar i. I l V . . egr elario: A . CEST AHl.

Seduta d ell '8 aprile 1932.

Accademia Medico-Fisica Fiorentina.

Secrezione lattea eterocrona nelle strume ipofiearie.

Secluta d el 7 april e 1932.

Pro·f. G . CAGNETI'O. - Dal 19] 6 ad oggi l ' O. 11n r arcollo quat lro casi di f u n zione m amn1aria irt a l lo n el cor so di s lrume d ell 'ipofisi in clonn e acr o111egal"1r l1e (dueJ e lLOn acromegalich e (due). I11 u 1to cl i es i lr a ltavasi di una « virgo int act a » di 22 an 11i ; in 1111 'allra di t1na quar anta lreenne is ler ec tomizza la d a selte an11i ; jn n n Ler zo d i u11a Yecchia cli o ttantaqua ttro anni. No11 vi<le finor a

JJr of.

l~„. ~'loN TANA R I

e

~ro·f .

E . ß nACALONl . go cli f orm azio n e de lla bili riibirta.

-

L uo-

La ricerca dei tipi di diplooocco nella polmonite lobare. Do tt. ~I1CHEI.E LEvI. - ])all e osser vazioni rlell 'O. c:ond o l le su 80 ca i di pol n1or1ile Job are r isu lt a Lu1 a ch iar a corrisp on de nza lra i l lipo d el d i,plocorco e il d ecorso, l a inlo1nn to logia, l a gravita


742

cc JL POLICLINJCO »

-clel Ja p oln1011ile. opra l11Lto in l ere ~ sa11 li sono le -0sservazioni sull a frequenza dei lipi di diplococco nei vari periodi d ell 'a11no; loro i111porta11za epi<le1n iologica. Ricer che sul foncla111ento cl ei tipi: varieta o aspetti diversi di u11 solo gert11e ? Discu ssjone: 1)r off. GoR1, ,STOPPATO, TERZANI, PICCHI. Caso comune di linfangioma iperplastico del naso, guarito col radium.

l)rof. ' '" · P ALtrl\1no. - L 'O. prc cnta un caso di prcgr essa lesione 11eop1astica d el n aso sottoposta a vari tentativi terapeutici con esito negativo, d a 111i gu arito col radit1n1. Da n otarsi eh e il pazien te per comp1icanze locali a caratter e gan g r en oso era in s tato febbrile, con alYo dinrr oico e i11 (,O ndizioni generali scadenti. Oggi e in pieno benessere; il risultato della cttra e ' er a111e11te n otevole, an ch e dal lato Gosmetico.

Carciriorna pri1nilivo della regione cervicale dest'ra di origin e branchioge.n a con m etastasi ghiariclolari alla regione cervicale sirtistra, cu rato col radiiin1. J)rof. V. PALu1v1so. -

Mega-dolico sigma- colon contenente un volt1minoso coproma.

'r · GoKl\"ELLI. - L 'O. riferisce di un caso di n1c.g a-colon segmcntario con genito in un giovane

di 19 an11i ricoverato n ello Spedale di S. Giovanni di Dio n el luglio 1931 con fatti di grave stercor emia e o, lruzion e intestinale. Resezione d el sign1a in due tcn1pi. Guarigione. -ell 'interno del ~ igma un copro111a del peso di Kg. 1,500. L 'O. fa rileYar e i vantaggi d egli interventi in due ten1pi p er le oper azioni sul sig111a e sul g rosso intest ino in gen er ale. Il Segretario.

Societa Medico-Chirnrgiea deJJa Romagna. .Seduta del 3 aprile 1932. Presid en za: Prof. F. GrGGXI.

Sopra un.'oss.ervazion e di assenza congeriita dell 'appendice vermiforme. Ei\IILIA.:-lI (Forll). -

Su un caso di diabete bronzino.

(Forll.). - L 'O., studiato ed illustrato dal lato cli11ico, etiopatogenetico ed isto-patologico un caso di diabete bronzino, suffraga l 'ipotesi ehe t ale forma m orbosa derivi fondamentalmente da un processo di cirrosi ep ato-pancreatica. Esprime l 'opinione eh e no11 conYenga per rag ioni di chiarezza e di proprieta sostituire l a de1101ninazione « d iabete bronzino » con quella di (( cirrosi pigmentaria )) co·m e e stato proposto da alcuni AA.; lJoicbl~_ nella sin drome clinica car atterizzata d alla triade 8intornatica: cirrosi epatica, melanoder mia e diabete, quest 'ulli1no sintomo viene ad assum.ere un cosi forte rilieYo e un cosi g r ande valore an ch e dal ]at o diagnostico, da giustificar e 1'importanza cui ass1Jrge n el titolo di quest •1 rara forn1a 1norbosa. EMILIANI (Forli). Appendicite acuta CO it pe.rif.onite in. in.clividuo con « situs visceru1n inBRAVETTI

versus ». Oiffusione miliarica acuta polmonare da tubercolosi primaria addominale.

G1uGNI e SnLLA (Lu go). - GJj 00. riportano la toria di u n a giovan e di 19 anni, immune d a

[ANNO

XXXIX,

NUl\I .

19)

})receden ti fa111 iliari e J)CTsonali, eh e ven:iYa ricoverata in Osp ecl ale per t1110 s ta lo febbrile i11iziato clue mesi aYanti e ritenuto di origine infetti\ a intestinale. L 'osservazio11e prot ratta del caso portava al rilieivo di 1nodiche elevazio·n i t ermich e irr egolari associantisi ad u110 stato gen erale discreto, all 'assenza t ota1e di fatti soggettivi ed obbiettiYi a carico d ell 'a1)par ato r espiratorio, ehe aveva conferma <lalle indagi11i r adioscopiche. Unici dati er an o : soggettivamente clei dolori riferiti alla m eta destra dell 'addom e in vicinanza all 'ombellico dove si palpava una r esister1za profonda e dolente; il fegato aumentato in to:Lo nel suo volume, dolente e di consistenza supcriore alla norma, e una stipsi accentua ta. La lnilza era appena palpabile. Nesuna r eazione dell e glandole superficiali. Negative riuscirono ripetutamente le agglutinazioni per i germi tifici e per il m elitense, come pure le ;p rove cultural i d el sangue. Negativa pure in un primo tempo la c11tireazione T. B. C. Dopo circa due mesi di questo andamento omogeneo e ])en.ig no le condizioni rapidamente si agg ravar ono p er l 'accentt1arsi dei rialzi febbrili sopraYenienti con brividi, seguiti da sudorazioni p r ofonde, e accompagn ati da legger a cianosi. Gli 00. ,p r esentano alcune films r adiografich e ra tte in questo p eriodo, eh e dimos trano una disseminazione diffusa a tutto l 'ambito po1monare di piccoli n:oduli ad ·aspetto tipicamente miliarico, e :;:icbiama110 l 'attenzione sul fatto ehe in questo perioLlo l 'assenza della t osse e di qualsiasi dato sogge tti.vo ed obbiettivo a carico d ell 'apparato respiratorio n on portavano ad ammettere nemmen o in via {li sospetto una cosl. vasta com.partecipazion e d ei p olmoni. Le stesse r a<lioscopie praticate anch e alc\tni g iorni prim a non avevan o rivelata alcuna lesione, e soltanto le radiografie con pose brevissi1ne, 1/20° di secondo, davano u11 reperto cosi evidente. ' Altre films nei su ccessivi g iorni rivelarono una l1lteriore e piu inten sa dissemin azion e di noduli eh e si fecer o confluenti, e la malata mori attraverso una gr avissim a forma asfittica . La cutireazione era diventata in quest 'ultimo p eriodo leggermente positiva. Gli 00., pur n on avendo potulo praticare il controllo 11ecroscopiro, sono portati a r itenere: 1) ehe la inten sa e rapida diffusione miliarica polmonare 11011 fosse second aria a focolai pregr essi d ell 'apparalo respiratorio, e p er l 'assenza <li r1ualsiasi dato soggettivo od obbie·t tivo durante il lungo perio<lo febbrile, e p er l a n egativita dei ripetuti controlli radioscopici, e per quella postuma dei fil1ns presentati ehe, pur attraverso l~ notevoli ssima dissem in azio·n e miliarica, non r1velava11:0 segni d el complesso primario, o comunque di forme pregr esse infiltrative, cicatriziali o calcificate; 2) eh e l 'esistenza della sintomatologia dolor osa addominale dt1rante il lungo periodo feb brile, con r eazione delle glandole profonde e sen sibile reazione epatica, r appresenti la localizzazio11e tuhercolare primitiva , eh e ebbe come porta d 'entrata l 'intestino con su ccessiva reazione delle glandole addo1ni~ali profonde e risentiment~ ep atico, probabilmen te per t1n vero processo d1 epa~ tite tubercolare. Di qui, ad un dato m oment o, s1 ebbe la diffusio11e r apida p er via ematica (Yen a ca v:i e cu or e destro) all 'appar a to respiratorio; 3) eh e l 'assenza di precedenti. famili~ri e person ali m a soprat11tlo lo st ato d1 aner g1a T. B. C. (cutireazione n egativa), confortino l 'ipotesi eh e


743

F.:ZIONE PRATICA

l 'infezio11e tul>ercolare abbia colpito un oggetto fino rtllora immune, e eh e il focolaio addominale rappresenti il complesso prin1ario verifica tosi in que- ta ragdzza di 19 anni, con Sl1ccessiva r apida <liffu-.io n e n1iliarica per vja ematica ai p oln1oni. Il egreiririo: Doll . PAOLO G ALLJ .

Il va lore e la sp ecificita della r e tzio11e di Wasserrn artf l. Disc us ione: proff. Vr., ' A, l{o sI, ZANNI.

Societa Medico-Chirurgica Veronese.

Societa Medico-Scientifica del Centro Sanatoriale di .A.rco.

Secluta del 4 aprile 1932.

Prof. _.\ nTol\L -

1

Dotl. Fiocco. -

11elle sifilidi rec.en l i.

l)r e, iclentc : Dolt. F. DELAINI .

Angina di petto, diabete e terapia insulinica. Prof. Ro. s 1. - l , ·o. si richiama alla questione <lel l 'az io ne dan no a dell 'insulina 11ell 'an gina di p elto e J)l'O~.pe ll a qui11cli il problema del1'u so di l ale 111edicantenlo qttando all 'angina cli petto si <t ' O<.' i il cl iabete . Crede si debba fare, partend0 <'lalla 1>a loge n.esi cl el l ' a11gina, una dis ti11zion e tra i ca:;i nei ql1ali i ·lratta di fattori cardiaci Yeri e j) ropri (per e. e1111)iO coronarite o miocardile) ne~ quali l 'in „ ulina aggraYa i fer1omeni morbo i ed 1 <:asi 11ei quali ngi cono fattori extra-cardiaci (es. aortile sclero i re nale) n ei quali invece l 'u o d ell 'i11~n 1ina rie ce Yanl aggioso. L'O. erede eh e l 'inuli11a aggravi Ja inclrome cardiaca qua11do essa € pre' ale nte1nen te legat a a fattori cardiaci intrin seci })er il diminuito a.pportq di zucchero al cuore . 11 tal caso anche una debole isch emia d el miocarclio, dä sol a insu ffici ente, pl10 d c-terminare l 'att acco tenocardico. Disc u s ion e: prof. PIAZZA, dott. MENDrNr, prof. AttTOl\T.

Sulle febbricole tiroidee. ])oil. E. SEcco. - L 'O. presenta due casi cli

fehbricola datanti da piu mesi nei quali in as~e nza rli ogni altro dato, qualche disturbo sogge ttivo vago (cardiopalmo, deperimento, turbe vasoo1olorie) porto a pensare ad una eventuale orig in e. tiroidea d ella fe1b bricola , ipote i ro nforta tn da11 a ra1> id a scomparsa di ogni di s ttirbo in seguito ad un lrattamento antitiroideo. P assa in r a. segn a le varie cau se morbose cap aci di d ar e urta sintomatologia d el genere, soffermandosi sopratutto ulle incipj e1tti localizzazioni tuber col ari , e se11clo 11 0to come Je cl ue forme , tubercolosi erl ipertiroid i m o, p o sa110 su sist er e con comitanti 11ello st es o individuo. Mette in evidenza come 1a sola c nra cal1sale diretta antitiroidea p ossa in qu e,' li p azien ti p ortare a cruella g uarigione p er l a quale falli scono le coml'lni eure ricostituenti e' cli1natich e. J)iscu ssione: Pro f. Rossr: chi ed e '.3 e abbia ri scontrato cliffer enze esistenti tra la temperatura eslerna e lemper a ll1ra interna nei casi riferiti. Prof. P1AZZA: illn s tra le ,particol arita clinich e cl e i casi di cl1 tjroidismi minimi. Prof. AnTOl\r: e contrario al criterio diag11ostico tratto d a1·1a l er apia antitiroidinica di c11i n ega Ja sp ecificita .

Il Seg retario.

Secluta d el 20 r1tarzo 1932. Presider1te: Prof. C. .A.RRIGONI.

Dilatazione gastrica post-operativa tardlva. })o ll . Fron1NI. - l „ ·o. illu stra due casi rli cli lat al io11e gaslri ca acula insorti l 'uno dopo 45 gio r11i da u na coleci toto111ia p er colecistite calcolosa, l 'altro do po 3ß g iorni da t111a a})tpendiceclomia a cal<io. ~ e l pri1110 ca o i pote meltere in eviden za uno ~ pas1110 inl en so <l elJ a pars pilorica. Entra1nbi ced e lle ro alla on1111ini lrazione di forti do i di a11tL pa 1noclici. . l )i.A~ u „ ione: proff. PIAZZA , Z0Rz1 , ARToi\1, N1coL1s .

Se.qni cli soff erenza meningea

Contributo alla collassoterapia polmonare bilaterale. ])rof. E. CuRTL - L ·o. dopo aver passato in rassegna le indicazioni, controindicazioni e regol azione t erapeutica del pnx bil. simµltaneo, espo.ne u11a casistica p er sonale di 16 casi , nei quali il pnx bil. e stato i s tituito in 6 conlemporaneamente, in 10 a distanza di .poc hi m esi dal pnx monolaterale. I risultati imn1ediali sono sl ati in tutti i casi o ltimi : diminuzio ne d ella · tcmpcratura, dimin.uzione della tosse e d ell 'espe ltorato, scomp~ra d el bac. di Koch in cerli casi (pnx tot. bil .), ecc. I rist1l tati a dis tanza sono s tali m eno confortanti : dei- 16 casi 8 seguono Ia ct1ra, di questi 4 danno affidame11:to di buon esito, in quanto il m iglioramento general e con tiriua, negli al tri 4, nei quali la con1pressione riusci solo parzial e, le les ioni sono tt1ttora ~tlive e l a prognosi e infausta. Due 11ann.0 obhando11ato la cur·a : uno da un. anno, l ' altro da 3 ; si trovano tutlora in buone condizioni. In 6 casi ha avuto e„jto letale. Secondo l 'O. ta]i risultati sarebbero incoraggianli dato ehe i casi trattati erano tutti g r avi e conclude ehe la percentua1e d ei risultati buoni sareb:Oe stata maggiore se fo ssero stati presi in cura malati con lesioni meno gravi .

Su due casi di lobulo polmonare della vena azigos. Dott. D. SAnTORI. - Su un caso di echino cocco del polmone. Dott. I . Kuc1uK1AN. -

Discu ssione: ,prof. CuRTI, dott. l\i[AnTINELLI, dott. WEISS.

Dott. G. BERG ER. - A ltP,razioni morfologiche dei len cocili n el.la tbc. p olmonare.

Sulla diagnosi di pervieta del cavo pieurico. Dott. F. ENR1co. - L 'O. dopo aver discu sso st1i vari m etocti clinici e r adiolog ici proposti per la diagnosi di probabile p ervieta del cavo pleurico , presenta numerosi casi nei quali ques ti si son mostrati del tt1tto insl1 fficienti. Discu s ~ione: d olt. S.\HTOn1. Secluta <lel 17 nprile 1932. Presidente : Prof. C. ARRIGONI.

L'operazione di Jacobaeus. Dot t. F. CovA (~1ilano) . - L 'O. - espos te hreven1e11te le indicazioni· e la t ecnica della resezion e d elle aderenze plel1ricb e col m et odo di J acobaeus - presenta numerosi r eperti radiografici e loraCO!COpic'i in CUi l 'interYento e &tato praticato e i1e il l11stra gli ottir11i ri ultati o ttenuti. Si sofferma m aggiormente Sl1 nlc tini casi in cui l 'interYenlo e stato esegt1i lO bi]ateraJmente in pnx biJ. con esito brillante. I T .'iegrelario: Do ll. G. DECLE\ .A.


744

« lL POL!CLI NICO »

[AXNO XXXIX., NU:'.\-I. 19:

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. L'infezione focale e la sua importanza per la pa· togenesi delle malattie nervose organicl1e.

La questione ·dell.a dipendenza causale di una f 10gosi d·el sistenl1a ne.rvoso da una infezione a 1

,

foco1.aio pre,s u ppone la dimostrazio·n e dell 'ag e·n t ei morbo ~o o ·d elle Lo sin e da ei~so prodotte. Tale dimostrazio11e e fa cile a llorq·uando l 'agente e di natura b,atterica, come accade n ei proce..ssi ,p urulenti, e ·Cioe mell 'ascesso e nella m ·ening ite purul.enta. La CO·n nessione cau sal e allo·ra cosi Stretta, eh e diviene superflua qualsiasi ·discu sione sulla possibilita di una diffusione di processo m etastasizz.anlle, p·er qu.anto si sappi·a· eh e qua]siasi focolaio· purulento irn altre parti del corpo puo in seco11clo tem po m iet.a·sta izz.arsi n elJa sostanza nervosa. Complicazioni i1ot·evoli soprayveng ono in' ece allorquando non e po sibile din1Qstrare cosi <n·ettamente un simile nesso c.ausale , come nel caso della polio·m ielite, encefa·l ite epidemica, sclerosi multip~a, encefalon1-ielit e diffusa, noncl1e ·de i processi neuritici . Lo s tudio clinico, sierologico ed an~tomico din10 tra infatti eh e q ui no11 si tratta di processi batterici , ed in n es una I11lan iera posso·n o esser e sostenute le vedute di Roseno'v in p·ro1)o·sito. Resta inv.ecie, })er ora, indi cutibile il f.atto ehe molto S})es o il processo flo·g istieo del sis tema n·ervoso e s tato preceduto d.a infezione di altri t erritori , con1ie a·d esempio un 'angina, un catarro d ell e v ie aenee sup·eriori , ecc. L 'in1 portamza d el processo d 'infezione focale n elle fl ogo i non purul e.n te d el si-sten1a · J1 er voso si ria o11ocla in tal m oclo ai problemi d·eil '.in1mu11o}) iolo·g i.a , sor~en.d o le que tioni di .come la prin1a i11fezione si co·m porta dal punto ·di vi ta immunobiologico, di qu,ali conse.g·uenze e capace Io stato allergico ac uto pro. dottosi, e di con1·e ·Si corm 1porta in tale ·e venienza un determin ato a gente mo·r boso g ia prese11te n e ll 'or g-.ani sm o in istato di non virulenza. Si 'Lratta durnque, come sostien e il Pette (111i7ncli. Nlell'. "J!V'och., n. 47, ·n ov.embre 1931) , di tt1tto un complesso di questioni eh e offr,e. un va ~o c.an11Jo di . tudio .alle rirercl1 e d egli stlI·di o i. l\1. F _.\BERr. 1

e

l

Pseudotabe di origine tifica. Ne 11anno co111u11icato UJJ eaiso P. Abra1ni, M. m )e Bertr.a11.d-Font ain e, Robe1r:t. V\T.a llich e J. ,F ouqu ert (Brilletin et 111 emOires cle la Soc. 1\1 edic. des Hopita11x d e Paris, 25 gen11aio 1932). Si tratl a' ra tli u11 uomo di ±3 anni eh e fu r iicove:nato in os1}ed.ale p er ·due n1esi per un tifo grave co11 ~ü cro diagno si po itiva . Egli u scl d.all 'ospeda le non guarito anco·r a. Nella conval e"'rer1 za eb])e u11 'emozion e ,riolenta , d o1Jo la

c1u,ale 11.u difficolta .a cammi.11.are. Gia prii11a .ave,ra iil co11 tir1enza ·di fe ci e di .u rine; ehe })ero sco1nparirono rapida m1ente, m ·entre persi~'tevano la diffieolta a lla deambulazione c parcs ~esi e .aigli arti inferio ri. Succe~sivamente comparYero i)aresteisie anche agli arti superiori e di~i col la .a servirse•ne ·pie,r sino i)er vestiTsi e maing1are. Obbiettiva mente si presentava come un iab etico: a veva l~'and!aturo a'tas&ica, Ramberg })OSitivo, alta1 si1a1 anche degli arti superiori, abolizio·n e dei riflessi tendinei , riflessi cutan ei cr en1.a terici e .a d·domi11laili d eboli , no·n Babi11ki. lF orza n1uscolarei din1inuita. Paresi clello esten sore dell 'alluce. en sihilita tattile e ·d olorifica .n orn1ale oYnnqu,e n1eno eh e alla fa ecia dor. . a le del collo del piede ·e all ' estremita .d elle dita d·ei pi1e di d ove c 'e ipoestJesia. Sen·s.ibii lita t eTm1ica no1rn1alc. Sep.sibilita al di:aipson diminuita. Senso di J) Oizione a lterato. Ster eognosia ·n ormale. :\.1 Tofia muscolare agli arli inferiori. Wasserm an,n. negativa .n el liq·u or in cui c'era a lb un1in.a 2 % o. Furono falte 3 iniezioni di vele no di Crotallis te rrificllls preparato colla tecnica dei Phisalix. Subito ci fu mig·lio r.am1ento. Dopo .) m ,esi la g-u.arig ione er1a completa. L 'a1tassia a cuta no·n tabeti•C'a e stata descritt.a d.a a ltri 11ella difte rite , i.n fluenza, scarlatti·n.a , m orbi1lo, eresipela , ,-aiolo, tifo, malarja, m,a per lo ·piu si tratt.a di sin·dr·on1i cerebell ospa1sim,o dich e ti·p o Ley·den , m entre in questo caso Ja sin·drome e11a1 .a Lasf'ic.a pur.a. R. LusE · \. 1

0

1

1

1

Poliomielite abortiva. Da qua11do WickmaQl'fl ha sostenuto l ~ e i. 'Le11za di forn1e abortive di poliomielite i riLien.e da al cuni 1che l ' i111m uf!lita d·egli ad tilti dipe11d.a d.a forme no11 di.ag·nostica te della 111alattja avute n ell 'infanzia. Secon·do altri invece si tr.a Lta di un.a « m .a•l uraz i.onie ~ ierologic.a » eh e i)roeed e ·di pari pa so colla n1aturi 1R . esua le c cll e i1on ha r a1)p·orti eon un ' i11fezione prear.essa . La l)O}io1r1ielite .aborti v.a fu sludi ata i11 u11 pi ccolo centTo di 1.700 ab itanti, e precisa1ne11 te a Be dford, dove ci fu un ca o di ~poli on1i e­ lite. Furon10 tud.i.aiti 50 c.asi ·di n1.alattia lieYe eh e precedettero il ":a o di poliomielite n etta . Si tra.ttava di pazien;ti con cefalea, febbr e c . ' omito i)er 24 o 48 OJ'e.t~ 33 casi furono osservati in r ag·azzi .al disotto di 15 ,a,n ni in 1111a :-:.c uola in cui poi ci fuTono casi di polion1ielit.c. Dopo 5 mesi furono fatti pPelev.amenti di . .an g·u e e si trovo cl1.e n,el 4.0 % dei casi il ~ic­ r o 11'eutralizzava in vitro il virus della 1)oli o111ielite e press'a poco la stessa percentuale i a,·cva con siero ·di san g ue di controllo. 1


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XXXIX,

1r1\r. 19]

CTli os..„erYatori cl ella Sc uola di Har' ard (Th e J ou.rn. of tlie Americ. i\ledic. Assoc., 30 g·ennaio 1932) 11an110 eoneluso per.cio ehe l 'immu11izzazion.e a lla poliomielite non avvien e olo i11 ~periodo 1 epiden1ieo, ma anche i1el periodo intcr epid·e n1ico e el1e non :a:vvie·n e n eoessariame1lte i)er co11tatto con malati di i)olio.mi.elite. J ,o argon1e111 0 p cro m1erita ulte riori ricer cl1e.

R. Lu

i:: .\..

Prognosi e terapia della mielite fttnicolare nell'a· • • • 11em1a pern1c1osa.

ll. l\.lin1a (VVi e1i . J{lin. Woch., 43, 1931) ricor·da eh e no11 tutti i sintom:i d ell 'anerr1i<t i)ern~cio1_ a mig liora n o ug ual1ne·11le sotto l 'azion e d.ella cura e.p atica. Ora e s tato notato eh e, da quando i praLica la c ura ·di v\7bip1)le, i sinton1i a cairico d el 111idollo pinale ono di,renuti p iu freq uenti : for se perel1e la eura stes a h·a· .a uJ11c11 t..at o la durala d ell a 'jta di c111esti mal ati e 11a per111e..,so cl1e a' c E:ro il t emipo di comp arirc i fen om e11i 11er,-o i , la cui insorgenza e lcn la e in ... idiosa; ~n,oltre la inielite funieol.a r c <:1 ppare fa,rorila ·daJle ricadute dell 'an emia J) C·l'nicio a cl1e eguo110 a lla in ufficiente c ura e1>a l ica (intoll era nza d ei m .a lati , i.n1costanza di ·0111mini1strazione, ece.). L 'esperien za fi111ora di111ostrta; eh e la epaioLcraJJia non ha alc un r i„ultato b en efi co ull 'eol uzione di qu.e t i processi n ervo i ; inveice la ~0111111i1ni lrazione d el \Tentroe1non, prerlaralo di mucosa di , ton1:aco, si e dimo ira lo a~sai ,c fficace; tre ca~i '"'ono riferi li da11 'aulorc. el prima i intomi pina]i peg.g io1iar o110 dopo 1'inizjo. d ella cura , Jn e.nit re i1 quadro anguigno mig liorav.a : ma gia un m e c dopo i sintomi n'1iglio·r avano con notevole r a pidith , .e i riflessi tornavano ad esserie pre1senti. "'"el econdo caso il i11iglioran1 e11fo fu le11.t o e prog r e sivo; esso s i manifesto con e\1 ide nza :'\Olo a un anno ·di .di tanza dall 'inizio d ella cura. Ancl1e n el t erzo, i.n,fin e, si ebbe un analogo 111i gli ojr a·men to. La t era pia ga. Lr~ca _embra dunque piu effieace di que11a epatic·a nel eombattere i sintom.i n erYo i. V. SERRA. Sclere bin e difetti a.ssociati.

G. H. Steven on e D. P. Cuthbertson (Th e Lan c ~t, 10

745

SEZIONE PRATlCA

o ttobrc 1931) h anno tudialo il 1nctabolismo minerale 1e d ei gr.a ssi in 4 fa. n1iglie eon scler e blu. In ques ti individui si sa, fin dall e os ervazio11i di H enz . . cl1el (1831), eh e esi· t e fragiliLa delle os . . a, mentre I.a frag ilita de lle ossa familiare era gia n ota dal 1788. L'assoeiazione d ell e cl er e blu e della frag ilita ossea ft1 o . ervata in modo chiaro pero solo n el 18.J. c cla Lob . . tein e Cornaz.

All e selere blu e a ll.a fragilita ossea si a ssocia spesso sordita. In una famig lia gli 1\ 1\ . videro 13 persone con queste anomalie : in e se esisteva an ch e un rilasciamento dei leg·am enti 1artieolari tale da dare. esag·erazion e in taluni movin1enti, (p. es. n otevolissima fl e ion e d or sale delle dita) . el p iu eccl1io d ella fami g·lia non ci furono n1ai fra tture, cl1e i11veee furono os. cr vate n e·g lj altri , COIDJ)re o un ba1nbi110 di 4 ,anni. 1.n u11 'altra famiglia, t1 55 perso11e esa111in.ale in 3 generazion i u11 ·olo individuo JJresentava selere blu, fragilita os ·ea e Tilascia 1nento d ei lega1nenti arlicola ri. Altri casi isola ti sono gja stati d escritti n ella letteratura ; uno paTtieolarmentc importante fu vist o .da Ba lten in una famiglia in cui c ' erano 11 cretini. Gli A. dopo aver ricorda to le o.... ser vazioni sul rnetabolismo fatte preeedenteme11te da allr i, e pongono i risultati d elle loro osservazio11i. In du e bambini affetti dall 'anomalia . uindicata e i n ot ar orrvo u11a d eficiente ut ilizzazione d el calcio , fo s [oro e· magnesio. Prob abilm ente si tr~a tta di ·di111 inuita capacita di u orb im-cn to da parte d elle oss.a. Ad ogni nwdo il contenuto in r.alc io, fosfoTo e m agn esio d el sang u e era n ormale. In quanio alla t era pia, l 'u o di ergosterolo irradiato e di olio di feg·a to di m erluzzo e . Lat o jneffi cace. R. LusENA. NeurorecidiTe dell'acustico.

. t\ prile (Il Valsalva, n. 7, 1931) 11a stud iato due soggetti affetti da luc , i quali in eguito a cur•e arsenobe nzolicl1 e e m1er c uriali, . 0110· andati incontro a di Lurbi auricoilari, .con sistenti in rumori, verti g·ini e sordita l)fO. :Q"ress1va. Gli esarni .eseguiti in t.ali n1alati, porta·n o l 'A. alla de duzione eh e non e l 'effet to tossico d el fa rmaeo adoper.at.o a promuovere la forma morbosa, ma uno s tato particolar e -dell 'organism,o. Continu.ando la somministr.azion e deali a 11tiluetici t essi , la sindrome labirintiea ~c om­ E. BoRGHES.\ N. pare. '-

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La frenico-exeresi nel trattan1ento del tic diafrani· matico.

P. G. Skillern (Jour1i . Anier. Al ed. Ass., 20 g iugno .1931) rj1)orta il ca ·o di tina don_n a ehe aveva avuto, per un p eriodo cli qual che settimana uno stato di intontimento genera1e seg uiLo da ·disturbi n1entali, p ecialmente laeune della memoria , g r a·d:.a tan1ente poi s com IJarsi dopo otto ·m esi. In seguito, si ebbero attacchi di p alpitazione e poi un r espiro .assai fr,equenle, di 1circa 200 al minuto, ·dapprima1 a d acoes! i e poi durante tutto il g·iorno. Vi erano di La·n to in tanto delle crisi oct1lo giJ.·e., s11a ~ mi clei 1

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« IL POLICLINICO »

746

muscoli ·d ella fa ccia e d eg·li arti ed attaccl1i si11copali. All 'o ·soc,-azione, si notava ehe la r~pi­ razione normale er.a sostituita da eontrazioni ... j)asn1.o·diche d el ·<liaframma; pulsazioni non n1ol piri soese .a1 38 e poi a 20, scompaTvero gli atto frequenti, n :o n vi era ·cianosi. Sotto an·estesi.a etilenica , si asportarono 2 cn1. d ei frenici d 'ambo i lati. II numero d ei r etacchi di s incope. Ma dopo circa 9 m esi, ritorno il r espiro frequente e si ripresentarono g li attacchi di sincope : si procedette ad un nuovo intervento asportan·do 30 cm,. d·el frenico sinistro, cbö fu trovato rigenerato e molto piu piccolo eh e dapprima. Nuovo miglioramento ma anch.e questa volta transitorio; l 'as portazione di un lungo tratto del frenico di destra porto la g uarigione. L 'A. riporta altri 3 casi di ti c del diafram1na successivo ad en ce falite .e ritiene ehe esso d ebba attribuirsi a stimolo (tossico ?) del ner,.o frenico. L ·a111pia asportazio·n e di questo puo g t1arire la con·dizione. fil .

SEMEIOTICA. Un nuoyo sintoma della nefrolitiasi. D. Szenkier (Zeit. f. Urol., Vol. 25, 1931) ricorda eh e, comie in a ltre mal:a.t tie deg li org·ani interni, dopo una colica da cal coli si trova spesso una iperestesia .d.ella eute d el fia.n co analogo (zona di Head: dalla D.X alla LI). Quic sto si~toma con1pare duram.1te e u b ito ·dopo le colic.h e. Trscor so qualch e t en1po d.aJla colica, il sintoma, ossia l 'iper estesia della cute d el fianco, iscompare, secondo l 'A., da l lato m1a.l ato e com·p are sul lato sano. L 'A. insiste eh e si tratta proprio di una iperestesia ,d el lato sano e no n di una ipo·estesia di quello malato, il eh e si p110 vedere paragon.ando la sensibilita del fianco ·d el l1ato sano con quella di altri ·distretti del corpo . II si.ntoma di Szenkier consiste dunque nella comJparsa di una zona di iperestesia cutan ea sul fia·n co del lato sano, a q.u alche distanza ·dalla colica. Questo sintorna non si tirova nelle a ltre m.alattie renali n e in altre affezioni addominali. Pe r spiegare la comp1a.nsa di questo f e11 om eno l 'A. pensa ehe cc il dolore originato n el rene conte ne nte il ealcolo va oentralme.nte attr aver so il simpat ico, arriva nel gan.g lio mesenterico inferiore sulle fibre simpia tiehe de l1'altro rene, per eccitare, p. via centripeta g·r.azie alle cellule di percezione, i nervi senitivi d.el segmento corrispo·n ·dente nella m eta san.a d el corpo, e per determinare l'iperetesia cutanea n el fian.co del lato sano ». L ' A. insiste sul f.a.t to ehe il sintomia da lui cle cr i Lto n on d eve ·in alcun caso esser e coniderato come decisi, 10; soltanto , poich e fi11ora mancano segni 1 icuri patognomonici della nefrolitiasi , ·p uo dimostr.ar i utile fra tutti ,gli altri sint omi. P. STEF...\ INI. u 1

1

[ANNO

M~DICINA

XXXIX, :\t:-?lr. 19:

SCIENTIFICA

T.ubercolosl ed alimentazione. W. Blumenberg (Zeitschr. f. Tuberkulose, n. 5, 1931) riferisce eh e vari gruppi di cavie vennero alimentate, alcune nonmalmente, altre a dieta a cidogena, altre a rdieta alcalinizzanite. La diert.a norm.a.Ie consisteva in patate lesse, ic arote g ialle e fog lie verdi; la dieta acida in avena macinata coin aggiunta, ogni secondo g'iorno, di patate e fogli~ verdi; la dieta alcalinizzante in foglie verdi e carote gialle, talvolta con })i·ccole a.g giunte di paiate l esse. L'aum ento di peso era inferiore nelle ca,-ie a di eta acida . Dopo 9 m esi di tale dieta le cavie venn ero infettate per via sottocutanea, ciascuna con un rr1i]ionesimo di milligr. di sospensione in ossalato di sodio, di bacilli tuber colari un1ani di m edia virulenza. Nessuna differema n ei vari gruppi di c.avie, ne 'Ilell 'epoca di for~1a­ zione d ella lesione pri.maria, d ella fistolizza.zione, ·d ell 'ulcerazione, n e ne ll 'estensione e a ravita di que,s te lesioni. La durata di vita?:)er a m .a ggiore n e}.J,e cavie alimentate con dieta alcalina , minima in quelle a dieta acida (105 g iorni nelle pri·m e, 64 n1ellc second1e). Un altro g ruppo di esperienze in .c ui l 'iinfezione av·ve11ne subito d opo l 'inizio d ell 'alin1entazione s1)eciale, diede risuLtati uguali. L 'autopsia dimostro eg·uale estensione e gr.avita di lesioni I1elle cavie dei diversi gruppi; le cavie ad ali1nentazione acida muoiono quindi prima perche qu~st~ dieta e rmeno adatta al loro organismo, ind1pendentemente 1daila 1nfe.zione tubercolare. R. PoLLITZER. 1

Le modiftcazioni del polmone in seguito alla freni· coexeresi studiate col metodo della colorazione vitale. .Sull1e ,mo·di~i.cazioni e h e inLeT,1 e11gono n e.l po1m1one in seguito alla freni oectomia Je opinioni e le risultanze s perimentali sono discordi Vallone (Rivista di Patologia sperimentale, vol. VI, n. 2-3) pertanto ha istituito delle ricerch e allo SCO})O di chiarire l 'im;portante problem.a. · La frenicoexer esi n on rd etermina nel .coniglio un costante eolla.sso della base del polmone. Costantemente invece si riscont·ra iper emia piu o meno m ar1eata· in tutto l'orga no (talora anche in que llo opposto), la quale e ·dovuta piu ehe a stasi dei vasi bronchiali e dei grossi vasi polmön.ari a dilatazione dei capillari e si riscontTa anche quando non esiste nel polmone traccia di ate1ettasia. · Nel polmon,e sottopiosto a frenico-exeresi Ja di!sposizion-e de l trypanblau. introdotto per ' yia en·dovenosa e vitalm1e nte, si verifica limita tan1ente in confronto d el polmone dell 'anim.ale n oTmale; ciQ. e indizio di alterato trOfi$D10 cellulare. GTACOBBE.


[.~NNO

XXXIX,

N U l\I.

19]

SEZIONE PRATICA

Resistenza ed immunita nello studio sulla tuber· colosi.

La resi tenza eontro la tubereolo i, dice J . Magat (Medizinische vVebt, n. 42, 193 1), e in parte d etermin,a ta da fattori costituzion.ali in • • parte essa v1en e influenzata da svariati fattori en.dogeni ed esogeni. Cosi si riesce p. e . ad a umen tare nelle ca vie la r esis.tenza eontro la tubercolosi somministrando per via parenterale alte dosi di lecitina. Negli animali cosi trattati non si riesce ad in1pedire l 'infezione, si ottiene pero una m alattia attenu.a ta·. La lecitina, viene aceumti-lata n elle cellule r eti:coJ.ari d ella milza, 11e lle cellule epatieh e, e neJle cellule alveola ri del po1mone. R. P oLLITZER.

·

VARIA ~ '' Caro dottore, a vete da mangiare ~ ,, E qu e.._ to il titolo di una con1media di Ka rl

Sch önherr , ra p presen tata per la })rin1a volta• a l Bur,gtl1eater di \ tiem na . Comn1 edia ·d i s tile ultramodeirno , 1D.on r eeentissi-ma i)er ch e 11e h a O'ia parlato fra l 'altr.o an.ehe E. Kl auber in JYlün~h. 1~1ed. TVocherts ., de l 1° a gosto 193·0 ; m.a tema dL s~n?J)r~ ·viva at~u1ailita questo d·e ll e pie tose cond1z1on 1 ero nom1ch e di g r an parte d ci laur ea ti . Le ... cc11e i ' U seguono rrapide, illu1n inate da ~pra z zi di luee eh e si spostano n ei vari settori dispo ti a nehe in I)ia ni diversi, in eui e di~ vi'"'o il p alcosoenico. Vediam o dapprima la stanza di visita d el Dr. Heilmüller, il q uale a tten,d e inutilmen t.e fin o a tarda sera i clienti eh e no n ven o-0110. La luce illu1nina poi la tan za d a lavo~o di w1a calzet taia, la ignora Hube r: movimento 1n1cessante di .gente di ogni strato soci.a le , una baro n.e:ssa, un generale. Non g ia el1e questi si in teneissino, dlßlle caJ ze rr1a e eh e la Signora Hube r go·d e fama di aver e virtu m agn eticl1e eurative. Pe r la sci en za e ·p er i uo i a ffrarr1a ti. apostoli, ' essa m1on ha eh e un orriso fra il sardonico ed il compassionevole. E co1ne tra tta i suoi cliemti I La baronesS_a per la qt1ale i l toeeo m agn eti.oo era tato :dispo.sto per le d tie prega di a ntieipare p er eh e a quell 'ora d eve andare a pra n zo. << Mia, prima d ehb-0 pra n zar e io ! » ri sp on·de la brava 1F rau Ht1ber , H vad a da un d ottor e se cr ed·el ». Pr.oposta eh e atter risoe la ba r on essa, J.a qua le attende paz ~einte­ m ente l 'ora eh e l e vien e imposta. Ma la lu oe si : po . . ta e vediam o, s ueeessivam.ente d e;gli a vvocati, pronti .a qu.all1nque lavoro p er un p ezzo di pan e, un vecchio m edico di eampag1nia eh e si e rotta un,a gam·b a nel far delJ.e visi te in m o,n tagn.a e eh e n o·n h.a pcn sione ne per l 'info rLun10 , n e }Jer la vecehi.aia . Spin to dalla fa111e, accetta di far e « l 'uom o di paglia n per coprire l '.attivita ma.gn.eti.ca d elJa ealze ttaia. E passiam o ad un'altra scena : il con cor o per un posto a cui accQlfrono piu di 1

747

oento ·d ottori el1e l?ara no tutte le cartL1cce pe1· poterlo ottenere ; r1esee n a turalm ent~ r1 011 il n1ig li0De, 1111a il p iu protetto. Ecco p oi un ultra n1edico - quello ·della Cassa m a la ti - ra; cui n on m amcan o certa rr1.e11 Le cli~nti ; 1na in .co n segu enza di q uel lavoro sfa cch1n.~ nte e m al paga lo, n1uore i1er u11 ins ulto ca.vd1aco . Il ra.g gio illu1nina a ltre scen e, fra et1i a n eh e l 'aula w1iveirsita ria a l m on1e11rto d elle Jaur e1e . « Og·gi lavora la fabb·ri ca d ei d otlori n osser va co11 sar casmo il bidello . Ven gono in I u11g l1e file candi,dati e .c.an·did.a t e e ricevono 1'agogn a to diploma . E d i d ottori di frC1·sro scod ellati fa nno , per il futuro, progetti di ricc~e.zze, di fam.a e sogn an o di m ette r su casa, d1 pos ede re un ' autom obile . . . ~1a la luce r itorna n ella p rin1.a stanza senza clie nti .del Dr. Heilmüller a l quale la m oglie ainn:i.un z~a eh e h a d eeiso di divorzia r e; ella prefen sce il b en esnante for11 a io all 'on or e di essere la mog·lie d el d otto·rie. In un 'altr.a sta n za Yedl.an1 0 lJrn· a ltro m edico eh e s tudia g ioi'no e n o'Lte per un esam e di a bilitazio n e.. . in .ct1i vien e boccia to per ch e n on. l1a dato prova di con osc.er e ab·bastanza pr·ofonda n1ente la n1ierosco1)i.a d el p elo. Adira to, getta i libri p er terra, riscuo tendo cosl g lj appl•a!u si ·d ella ig n o ra Hube1r, e cer ca ·di ot te11er e un imp iego alJ e P osle. 1\la b en p r eLo l 'ira s,·anisce ed egli r ipr ende i libri e lo . ·tudio. « Vi de,·e pure essere qua lch e cosa nel1.a sci en za » comme nta scr ollando il capo la ig.cora Huber eh e 11a os_eirvato la scena . P a1o lc COt:t· cui finisce la comme dia e eh e vog lio110 e prime:re una con clu ion e con cilia tiva : allo scien zi.ato la cien z_a e l1a1 f.am e, a lla m agn etizzatrice la casset ta ri,coln1a di da n aro . I r ap1)orti fr.a le con·dizioni s.ocia li e l e corr8n'ti SI)iritu,ali e m a t,eri.ali n ell 'or a ehe corre ~ on.o cosi e p r essi ehia ra n1ente 1I11elle loro a nLi L e1~ i e lasciano qua l.ch e cosa di profondamenLe .am.aro, non . ,olo per il p resente m.a per la 1J ie~a eh e potranno ])re11der e n el futuro. ji l . 1

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECi. I\.

SC HNEIDER.

Prob l em .e

de r J(li11ischen P sycliiaLrie.

- Editor e Thiem e, Li,psia. R. KIEJSBÖCK e H. R ösLER. 1\' eur ofib r omalose. Edi tore Thiem e, Lipsia. IT. CoLLORIDI. f.Iacr osom ia f etal e e sif i l i de . - 'l'iJJ. C. Ferrari, lVIil an o, 1931. F'. CoLLORIDI. Coritr ibulo clinico al son no crepuscolar e in, tra.vagl io cli. pa.rlo 1ned~a,_n te il P erriocton. Tip . Coglia li , l\Cil nno, 1931. . SoLIE llI. P u b blicazioni seien! if.iche. Stab . Tip.

Ron1agn olo, Forli, 193] . L.

L a v i ta al 1nare ecl i/ nieccan ismo d ' a: iorie della ta.lassote r apia nei sogget ii aff etti da I ub ercolosi extrap olmonare. 1'ip . CooperatiYa, Parma, 1931. G. AnNONE. P olrnone da sfor:.o. - L. Cap1pe1li, Bol\f AGNI .

logna , 1932 .


74

. « JL POLICLINICO »

[ANNO

XXXIX,

1

{ T:\I.

19]

NELLA VITA PROFESS I ON ALE. MEDICINA SOCIALE L'endemia gozzo-cretinica. Fra l e n1alatti1ei sociali merita di essere r icor d ato il gozzo endemico. Si intende volgarn11e11te per gozzo qual ia ·i ing rossarri ento· cro.a.1.ico ·d ella g hiandola tiroide, ma fra i vari ti})i di gozzo n e e~i st c uno ehe, potendo .col·p ire anche inteiri gru1Jpi di poJJ<ol.aziDne , 1a1ssu·m e i l carattere di malatlia enid en1ica. Il g ·o zzo d ipen·d·e d.a un.a i11odific.azio11e p atolo1g ica della g l1ian·d0Ja tiroidei, la cui alter aLa funzione si n1 a11ife La anche coin a ltri sinto·n1i fi iei e m·e1rlali , di varia intensita , com e la bassa st a Lura ( n.ani n1 o) , il m,a o de p1resso, la grossezza delle labbr:a e d1eilla lingua, la r.u g·o ita dclla pelle , l '.aspetto senile, i disturbi uditivi fino a lla sordita, l ' inceppamcinto ·della parola fi 110 .al mutismo·, 1a difficolta di respiro·, i disturbi di .eireolazione (palpiLazio·n i) , l 'and.a tura gof1a e len ta, il torpore p siehieo, ecc. Quan°do questa sintomatol ogia e pro fo11dam1ente ·accentuala, !Si ha il qua·dro del cre- · tinismo endemico, eh e rappresenta la estrenia manifestazione d ell 'ipotiroidisnio ertdemi, eo, prog1~essivamente . . .a ggravatosi attr.a verso n.u· n1eirose ge111eiraz1on1. Si con1 prende come un1ai popolazione dove qu·esta m .a lattia sia notevolme nte diffusa (g·ozzo e .er etinismo endemico) s i trovi in condizioni ·di decisa inferiorita psiehica e fisica, e i1ercio am.eh e eeono·m ica e soeiale; tale fie;n o111eno si verifica purtroppo in molte ·delle n ostre valli alp iJn1e, ·dove interi Comuni sono eolpiti d al flagello, ed in i11ino1re grado an.eh e i11 altre re.g·ioni. Il g·ozzo· p.redilig·e Je po p o lazio11 i Llclle zon.e morntane e si presenta in ge,n.erale ta11Lo piu g raY.e ·eJ diffu1so· quanto piu sono elevati i nodi i11011tu-0 i ·d.ai quali ·di cendono le valli , p er cio in I talia il gozzo e p iu diffuse n ell e ,,alli alpin1e eh e nelle apperlilliniche. La n1alattia b i1i u g1a,re in S'rizzera od i.!11. r eg·ioni 1all1eh e m ,a ggiormente e.levate com·e nel1'Ima laia, ma puo dirsi eh e n essun continente ' . . i1e e 111.sparn11.ato. Il gozzo e stato riseo n.trato ancl1.ei i11 Sicilia , ed ~n Sard1egna, piu rari sono i fooolai di p ia11ura, eome quelli di alcune zon e d el1a vallata del Po. Le provincie ove l 'end.emia gozzo-creti11ica e p iu manife ~ ta S~·no quelle di Ao.sta, Cuneo, Sondrio (Valliellina) e Bergamo·; mla1 i:r11dag·ini receinti hanno ·dimostrato la ua pre emza .an eh·e in .altlie vall.ate .a lpine (Brescia, Corno, Va1rese), in Liguria ed in aleune loica lita d el1·1\..ppennino. Osser,razioinii fatle i1 e 11.e. scuole b:-i nno 111e. . ~o in rilic o eh e i1n. Valtellina l'ipertrofia d e1le tiroide (:s.egno pi"l1 .apparisoent·e .de11' en·d emia ) , i trova i11 m eidia nel 64 % d egli alu nni , e d 1

in molti Com uni fino n el 70 e n ell '80 %· n eJle provim.cie confi.nan'Li di Brescia, Bergam~, Corno e Varese il fenomeno esiste eau. a lm·ente 0 I:>er qua nto in grado minore. ' Se l 'endemia d el gozzo non sempre ·da luog o a lle g ravi forn1e ·di c retinismo non v'e dt1bbio, pero, eh·e 1-e su e m1anifest~zioni diffu~e , a1n ch e1 ·e lievi , si accompag.nano in O'e11eirale ad un.a intelligenza al disotto <lel n~r­ male, e·d a quella ce-rta ottusita mentale eh e, p er alcune popolazioni, e ·div;entata quas i prove1rbialei. U 11 indice d·e1J.a importanza della n11al.attia e dato dalle s'La tistiche dei ri formati a lli:u le\ a 1nilitare. Per c·s em1Jio, per la classe 1900 il num ero d ei riformati in tutto il R egno e r1elle · 'arie zo·u e p e r cr elinismo e a lte1razion i <lella 1 irojde (i}Joer lrofia c gozzo ' rolu111in o;;;o) ri:sulta <lall a . . cg ue11te tabella: 1

1

per goz- . per per cre1pertro1 tinismo lO vo u - fia della minoso tiroide

1

1

1

1

1

1

I talia Settentrionale » Centrale Meridionale » insulare

325

14f>

21

31

8 16

22 18 14

~64

370

199

151 44 38

))

Regno

_\1Jparc ·8 Yi·d ente l.a gua.ndi sima prevalenza di qu.eiste tre fo1r me morbose n ell 'Italia setlentriona] e, .dove sono i piu importa·n ti a1odi in o ntuosi, in confronto a ll e altre parti d ella 11e11isol a. Analogan1ente per il deeennio 1912-22 la p ercentuale dc i riforn1.a ti p·er deficienze dovut e a d ipotiroidi m 10 n ie;i Con1uni d ella valle di _.\.o:. ta ando d.a un ·mi11in10 di 8,50 % a·d un 1r1a, simo di 26 , 08 %. Se d1unque il g·ozzo ende1n ico ed il oreti11isn10 non hanno, fra rnoi l 'importa n za eh e assumono in a ltri paesi (S,rizzenru-Baviera), 1cio non.dimeno rappresenta.n o per alcu•n e delle nostro pro·v i1n cie una g rave piaga ·demografiea e ociaJei, eh e non solo :sott.r ae a l servizio miliLar e µn.a quota n otevole d·ella popol,a zio·n e ia1lIJina maschile, ma cl1e ineide ai1che fortem1en.:. te sulle con.dizioni fisicl1e e psi.c,h ich e della popolazione ed e cau sa di d eg·ein er azione della razza. ecessario presupp 01 to per poter organizzare una lotta razionale contro una malia1ttia socia le comiel l ' en1demia gozzo-ciretinica , ·dovrebb·e esser e l 'esatta conoscen za d·elle sue .c.ause; lale cono·~ cenza offri·rebbe la possibilita di eoll)ine il m .a le a ll a radic.e cer da1ndo di elimin.a re i fa ttori eh e lo producono·. Disgraziatamente 1

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! Ax~o

X.XXIX,

Xl.- ~r.

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REZI ONE PRATI CA

pcro, a llo stato attuale deJla c ie11 za, d obbiamo co11fe ssare ·di non eonoscere la eau "'a d el g ozzo . P er qu.a11to sia b en not0 ehe esso e in rap porto co11 un 'a}terata fm1 zione della gl1iandola tiroide non . . . aippia mo per qu.al e, o _per quali ragioni, detta f un zione ... i al teri. Lo studio epidenuologico d elta n1alattia 11a clin10strato con siourezza eh e essa e legat a all 'ambienrte, e eh e, n ell e. zon c di e11den1ia , a11 r l1e le tiroidi ritenute norn1ali ... uperano sen si})ilmente in volu.me quell e d e.gli i·n dividui eh e ,-ivo110 • • • • • 111 reg1on1 imrnun1. S\•ariate teorie SODO _ta te formulate per piegare il comportamento regio·n ale d ell 'en d emia ~ozzo - eretini.c.a; le piu note sono : La teoria idrog eol o gica~, eh e attribui ... ce la causa del gozzo all'acgua eh e si b eve in alcune localita , e p iu pa1rtico1armen:tr. a lla pre. enza in essa di speeiali sostanz€ O"Ozzi ge•n e d erivate <lalle roeee o dal terreno da cui l 'a oqua pr o, -1en e; La teoria irifettiva per eui l 'aequa , od altri ' rei.coli (in setti ~) tra portere};lb ero un germe causa d ella malattia; La teoria. della insuffici enza di iodio suffra.gata dal fatto c.h eJ il ricambio d ell 'iodio nel"" l 'organismo e strettam ente legat o· a lla funzione d ella tiroide e eh e l 'iodio pos iede una indiseutibile azio,n e terapeutic:a, ... ulle manifestazioni di ipotiroidismo ; non eh e sulla ' 'ariabile quantita di iodio , eh e, eeondo Je ricer eh e di alcuni autori, <limos trabile n ell 'airia , n ell 'acqua. n el terreno e d anehe neo-li a limenti delle loca1ita gozzigene. -~ltre ipotesi d ann o im portan za alla qualita dell '·a~imlentazion e, a ll e condizi o11i igieni ch e di vita e di an1bie nte d elle popolazioni di montagna e ~opr a tutto al fenom e n o d ella nuzialita fra con san g uinei , molto frequemte n ell e vallate alpine e n ei mo,n tanari in gen er e. Si ammette, altre~si, eh e il .gozzo endemi.co pos$Cl esser e d ovuto n on ad una causa· unica, ma all 'as~ociazi 01n e di piu fattori patogen etiei, sopratutto in rigua1rdo alle popolazioni ehe 11resentano anc.h e norma lmentc (forse i>er Je r ondizioni d ell ' ambiente in cui Yivon o) u n-0 :'tato di ipotiro idism o, o di sp eciale en sibilita della tiroide. Le ITTostre conosc€nze eziologich e son o dunque ancora tropPo oseure ed incerte p€r p oter fornire Je direttive ad u in a lo-tta eontro il ~ozzo; fortu:natamiente p ero esistono du1 e prineipi fondame1n tali $lli m1!a:li . sin da or a, ed in .aittesa di chiarrire il di fficile proble ma , possian10 imperniare la lotta . e qu esti sono : 1) la indi~ cussa azion e terap eutica e profilatti ca del1'iodio; 2) l 'im porta·n za di qt1eil c·o mplesso di condizioni ·d i ambi ente eh e e particolarmente le.g ato alla m10nta~na , e eh e !'i riassum e n ella 'rita in abitazioni aliltigieni ch e, umi d e. poco aereate e il1uminate. in i ntim o cont atto con gli animlaJi d om estici , n ell a alim entazione poco ,-ariata e ~car~a di .carne n ei f!requein ti matri111o ni tra con san guine i. 1

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L 'azion.e pro filattica e curativa d ell 'iodio , oll r e cb e dalle espe1ienze di clinica e di laboratorio, e stata din1ostrata da p1rove eseguite su. l.arg<\ ~c..a la sulla popolazione, specialm·ente scolastica, di paesi forten1ente colpiti dall ' endemia. Tali provei sono state ampiamente attu1a.rt e anche in Itali.a nelle sc.u ole d ell.a Valle di Aosta, ed in que lle della Valtellina : i·n que:t 'ultima regione si e fatta anehe la somminif" trazione di sale iodato all 'intera popolazione:. -~ccurate ispezioni e r ·i lievi .sul volume d ella· tiroide 1n,elle scuole, hanno sieuramente dim0strato eh e la sommi·nistrazione continuata di l icc-0J.e.1 dosi di iodio , meglio se assoeiate a J)iccole dosi ·di endotiroidina (cioecolatini jodati) oppure qu.e lla di sale jodato (profilassi 111utJa1) portano ad una notevole diminuzione del volum.e <lella tiroide e d ella percentuale dei bamh,im.i eolpiti , e ad t1n migliora m ento delle eondizioni fisiehe ei psiehiche di coloro eh e presentavano segn i di ipotir·o idismo. 11 Muggia , dopo a eouratissime in·d agini sulla popolazione scolastica, ha potuto afferrnare ehe dopo 5 anni di sommO.nistrazione di sale jodato i risultati sono sono \Stati tali ehe lia, Valtellina non e piu la ·provincia piu gozzigena d 'Italia, r ome era prima; le tiroidi ipertrofiel1e, ehe erano l '84 %, sono <liscesa al disotto de] 50 %. Di fronte a qiuesti risultati , dovuti all 'opera fattiva di pochi pionieri prima , e poi dei Co1nitati a ppositamente costituitisi n ella Provinr ia di Sondrio e di Aosta, eoll 'aiuto del Governo e eol eoncorso, d·e1le Autorita loc.ali, si impone la neoossita ·di intensificare la Iotta e di estender]!aJ a tutte le regioni colpite dal male , non solo, ma di identificare tutti i possih,ili focoJ.ai di gozzism ro esist enti nel Regno l)er poterli efficacemente eir,coscriver e e combattere. Un a ltro m ezzo di lotta e costituito dall e l1rovvidenZAe dirett,e .a mii.gliora:r e l e co·n dizion i di vita degli abitanti d·e lle zon,e montagnose Httraver so la creazione di strade, di indus trie , di seuole, col perfezioname·n to ·dell 'assiste nza sanitaria, colla costruzione di case ig ieni.che , rol buon approvvigionamooto id1rioo e col razion:aile sma ltim1e nto ·de i rifiuti e soprat11tto favorendo ogni fo,r ma di attivita agrico1a, industriale e commerciale, per m odo eh e la niaggiore agiatezza ed il be·n esser e econo,mi.co , la fa cilita di viaggi e di comunicazioni , lo scambio di lavoratoiri da re1gion e a regione, rendano pos.sibile e levare iJ ten·0 re di vita .abituale delle popolazioni, arrieehivn e in quantita e qu.alita l '.alim1entla1Zioo e ·e diminuire il n11mero dei matrimo,n i fra co·n san~uinei. Tl Governo Nazion.ale noin . ha tr,a lasciato di istituire indagini p er a cceTtare .sempre in eg-]io l 'entita ·del gozzismo nelle varie regioni d 'Italia , sia .con 1un 'inchiesta -pr eliminare , a ffida ta agli uffici samitari provinciiadi , sia de leg-amdo a l fuof. Mu.ggia l 'incarico di una speci.ale inda gine nelle quat.tro provincie di Bergamo, Brescia, Com ,o e Vare~e 1 ronfinanti ron 1

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« IL POLICLINIOO

quella di Sondrio, alle quali, a seguito d-el riisultato ·delle sue ricerche, lo stessol Prof. Muggia ha pro·p osto di estendere La sornministrazio1n.ei del sale iodato. Di fronte pero alla moltiplicita dei problemi eh e ancora presoo.t a lo studio del gozzo, alle div·ersita delle con·dizi-0ni locali delle zone n elle quali le prime indagini haruno rivelato l 'esistenza .di focolai della malattia, alla v.a1rieta delle dottri:ne eziologiche ~ patogenetiche non solo, m.a persino d·ei 1criteri e d.ei metodi proposti per com:piere gli accertamenti destinati a misural'le l'intein·s ita dell'endemia, il M~ni­ stero ·dell 'Interno, prima di a·do·t ta·r e ulteiriori provve.dim1enti, ha ritenuto opportuno nominaDe uma Commissione di comipetenti in materia, col ma1n.dato di completare le inc:Lagirn i per la delimitazione ·delle zone di en.d emia e di proporrre i provvedimernti per una efficaoo lotta contro la madesima. Augiuriamoci ehe i resultati dei lavori della Commissione, unitamente a quelli delle ricerche degli sci.e nziati ehe stu·diamo l'oscuro problernia, po·rteranno all' applicazione di utili provvedimenti i quali, iinsieme con quelli ehe il Goveirno Nazionale sta attuand-0 per la valorizzazione economi.ca e sociale dellla: montagna, potra nno in U1I1 avvenire non lon.tano debellarre la tr~ste piaga dell 'endenlia gozzo-cretini.c.a, come e stata rocentemente debellata quella della pellagra. A. FRANCHETTI. 1

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CONCORSI. P osn

VAOANTI •.

ACQUA..~EGRA

suL CHIESE (Mantova) . _,. Scad. 15 lug.; per Mosio; L. 10.000 da ridurre del 12 %; 5 quadrie~ni dec.; c.-v.; trasp. L. 600; eta lim. 40 a . Scad. 20 lug.; chiedere AMPEzzo (Belluno). annunzio; L. 9000 e 6 quadrienni dec., oltre L. 500 serv. att., c. -v., L. 1000-1500-3000 trasp., L. 1000 se uff. san.; diminuz. 12 %; addizio,n ale L. 500 ogni 150 pov. in piu di 420; punti riportati negli esami. ANDORNO MICCA . - (Vedi VERCELLI). AREzzo. Amministrazione Provinciale. - Coadiutore della Sezione Medico-Micrograiica del Laboratorio Provinciale di lgi~ne e Profilassi. Per titoli ed esami. Stipendio annuo iniziale L. 11.QOO, al lordo delle ritenute di legge, aumentabile di un decimo per ogni quadrieQnio e per cinque quadrienni. Indennita caro-viveri nella misura e per la durata stabiliti per g li altri dipendenti del1'Amm. Provinciale. Tutti gli assegni sono soggetti alla riduzione del 12 % di cui il R. D. L. N. 1491 del 20-12-19~0. La domanda ed i documenti, l 'elencQ dei quali con tutte le altre modalita possono desumersi dal bando di concorso, da richiedersi alla Segreteria d.ell ' Amministrazione Provinciale, äebbono .pervenire all 'Amministrazione stessa non piu tardi delle ore diciotto dell '8 luglio 1932. BOLOGNA. Istituio Ortopedico Rizzoli. - Medico assistente presso il dipendente lstituto Elioterapico Cod.ivilla in Cortina d 'Ampezzo; L. 3840, vitto, allog.gio, partecipaz. ; eta lim. 30 a.; prova clinica sul malato ed eve11tt1alm. esercitaz. pratica sul

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[ANNO XXXIX, NuM. 19j

cadavere; scad. ore 17 del 25 mag.; conferme annu~ non oltre il L10° anno d 'eta. Rivolgersi Segreteria. Tassa L. 25. BRrNn1s1. Consorzio Prov. Anlituberc. - Scad. 15 giu.; direttore; L. 16.000 e 2 quadrienni di L. 1000, oltre serv. att. L. 4200; riduz. 12 %; eta li~ 45 a.; rivolgersi al Presidente. CAss1No (F rosinone) . - Scad. l~ mag.; 1per S. Angelo in Theodice; L. 8500 lorde 12 %, piu lire 1400 cav., 5 quadrienni ventes. CASTELNuovo l.VIAGRA (La Spezia). - Scad. 30 giu ., L. 8200 ol tre L. 800 uff. san., L. 3000 cav., 10 bienni ventes. CENGIO (Novara). - Scad. 15 lug.; L. 8400 e 10 b~enni ventes., oltre L. 500 uff. san.; eta lim. 35 a. CESENAT1co (Po rli) . - Scad. 22 mag.; 3a cond.; L. 9000 e 10 bienni ventes. per il 18 % della popolazione; addizionali di L. 3, L. 4 e L. 5; ricostruzione carriera; c.-v.; L. 2000 cavalc.; riduz. 12 %; eta lim. 40 a.; tassa L. 50; doc. a 6 mesi dal 12 apr. FARRA n1 SoL1Go (Treviso). Scad. 31 mag.; 2a. cond.; L. 7480 e c. -v. FIRENZE. R . Arcispedale di S. Maria Nuova e Slabilimenti Riuriili. - Al 10 giu., ore 16; direttore generale sa11itario; ela lim. 45 a . alla scad.; doc. a 3 mesi dal 26 apr.; tassa L . 50; stip. L. 20.000 aumentab. a L. 24.000, oltre L. 10.000 indenn. carica; c.-v.; deduz. 12 %; allog·gio; eventuali compensi extra; divieto eserc. profess. Direttore CQn residenza a Careggi; stip. L . 15.400 au1nentab . a L. 19.400, oltre I,. 4000 indenn. carica. Le altre condizioni come sopra. Chiedere annunzi. F1UGGI (F rosinorie). - Scad. 5 giu.; L. 9500 oltre q quadrienni dec., c.-v., L. 500 se uff. san.; eta lim 35 a. ; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 27 apr.; stazione idrocli1natica. LENTIN1 (S iracusa) . Ospedale Civile. - Scad. 31 mag.; rivolgersi Segreteria. MANFREDONIA (Foggia) . Scad. 30 mag.; per Zapponeta; L. 10.000 oltre L. 1000 uff. san. e L. 500 arm. farn1.; ab. 1000 circa. MANTOVA. Amministrazion.e Provinciale. - Coadiutore della Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio Provinciale di !giene e Profilassi. Per titoli ed esami. Stip~dio annuo iniziale L. 16.000 aumentabile . . fino ad un massimo di L. 17.800 mediante due scatti quadriennali rispettivamente di L. 800 e di L. 1000, piu UD, supplemento di servizio attivo di L. 4000. L'intera retribuzione e soggetta alle trattenute di legge nonche alla riduzione di cui il R. D. L. N. 1491 del 20-11-1930. La domanda ed i documenti, l 'elenco dei quali con le altre modalita possono desumersi dal bando di concorso da richiedersi alla 86bOTeteria dell, Amministrazione Provinciale, via PrincLpe Amedeo 30, Mantova, debbono pervenire all ' Amministrazione stessa non oltre le ore diciolto del 6 luglio. ÜRA..1'lI (l.Vuoro) . Scad. 31 mag.; L. 9500 da ridurre del 12 %; 6 quadrienni dec.; addizion. L. 5 oltre i 1000 pov. ; L. 360 Carcere mandament.; tassa L . 50. ÜTRICOLI (Ter11i) . - Scad. 21 lug.; L. 7000 oltre serv .. att., c.-Y. , trasp. ; riduz. 12 %. Pozzo~rAGGIORE

Scad. 12 lug. ; L. 9500 da ridurre del 12 %; 5 quadrienni ; addizion. L. 5 / oltre i 1000 pov.: tassa L. 50,10. (Sassari). -


SEZIONE ßACALl\CUTo (Agrigento). Ufficiale Sa11itario. Per titoli ed esami. Stipendio inizia1e L . 7000, con quattro aumenti quadriennali d el d eci1110, al lordo delle ritenute di legge e della riduzione del 12 ~~ . La do.m anda ed ~ documenti, l 'elen co d ei quali co·Q tutte le altre modalita, possono desum er si da bando di concorso da richied er si alla R . Prefettura di Agrigento, debbon o per venire alla predetta Prefettura non piu tardi d elle or e diciotto del 31 maggio 1932. RoMA. Ministero dJell'E . N . - Sono aperti i seguenti concorsi p er le Facolta di Medicina e Chirurgia: in Clinica n eurQpatic a e p sichiatrica , p er la R . Universita di Cagliari; in Ciinica oculistica, per la R . Univer sita di Modena; in Clinica os tetrica e ginecologica, per la R. Univer sita di Pei-ugia , in !gien e, p er la R. Uaj.versita di Mod en a; i n Is tologia ed Embriologia generale, per la R . Univer sita di Bol ogn a ; in Medicina del l avoro, per la R. Univer sita di Napoli. RoNco CANAVESE (.4.os ta) . - Scad. 12 lug., or e 12; co11 Valprato Soan a; L. 10.000 e 10 bien n i ventes„ ol tr e L . 1800-3500 trasp . SALERNO. R. Pref et t ura. - Posti di UfficiaJe anitario. Per titoli ed esami. Stipendio , oltre qua ttro aumenti quadriennali del d e<'imo, com~ segu e: Comuni di : S. Mar zano Sl1l ,<=;arno L . 4000; Ag rop oli L. 6000; Cava dei Tirreni L. 7000, oltre L . 1500 indennita di cavalcatura; Piagine L . 5000; Consor zio comuni di f\1aiori e Minori L . 6000, ol tre L . 3000 indennita cavalcatura; Con or zio comuni Laviano, Cast elnuovo di Con za , Santom enna e Valva L . 7000 , olt r e L. 3000 indennita cavalcatura. E ta n on superior e anni 45, salvo eccezioni di legge. Dom anda e documenti di rito. Termine uti1e ore dodici d el quindici g iugno 1932 . Per chiarim enti r ivolger si tJfficio Sanitario Provinciale di Salerno. AN GrovANNI IN PEns 1cETo (B ol og na) . Osp edal..e Civ i l e. Al 31 m ag., assisten te; titoli ; e ta lim . 30 a.; L . 6500, diritto d 'alloggio, vitto, d ielro corrispettivo di L . 7 giornalier e; nom . biennale, confer1ne annuali ; serv. entro 15 gg.; tas a L . 50 ; d oc. a 3 m esi d al 21 apr. SAS SARI. Osp edale Ci v ile. - Scad. 20 mag . ; prim ario radiologo; L. 12.000 e compartecipaz. 45 %; et a lim. 40 a. ; diploma di sp ecializzaz . o docenza e biennio di esercizio con secutivo; eventualm . esam i ; tassa L . 50 . 'f ARQUINIA ( Viterb o) . - Con dolta p er il 2° rione Tarquinia e Mar e. Per titoli. Stipen dio iniziale L . 9500, su scettibil e di cinque aumenti quadrienn ali in L . 1000 ciascuno; indennita car o-viveri n ella stessa misura st abilita per il p er son ale d ello Stato, se e fino a quando verra corrisposta agli al lr i dipendenti. Stipendio e indennita car o-viveri soggetti alle ritenute di legge ed al la r iduzion e di cui il R . D. L . 20-Xl-1930, n. 1491. Tassa conoor so L . 50,10. Per notizie sui do<;ume11ti d a esibire ed .a ltri schiarimenti rivolger si alla Segr eteria· Comunal e. Scadenza 20 luglio p . v. TERAMo. Co ngregaz. di Car i ta. - Scad . 15 giu., ore 12; aiuto di medicina n ell 'Osped ale Civile « Vitt. Ern . III »; L. 5000 oltre c. -v .; ritenuta 12 %; 15 % proventi tasse di d egen za; t assa L . 50 ; et a lim. 35 a . ; doc. a 2 m esi d al 16 apr . Chieder e an• nunz10. 'fRAONA (S ondrio) - Per titoli ed esami . Co11sorzio rf rao n a, Mello, Cercino, co11 residenza

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PRATIC \

in Trnon a. lipendio <:1nnuo al lordo ritenute Cassa Pensioni e Ricch ezza ~fobile L . 8500, con a u1nento di un decimo al compim ento di ciasc un quinquennio a partire d al termine del b iennio di proYa. Indennila p er 111ezzo di trasp orto: L. 3500 se autom obile, L . 2000 se mot;o... ciclet ta, L . 800 se biciclett a; i n dennita di trasferta L . 1400; id. di Uffici ale Sanitario L . 500 ; id. di car o viveri (eventuali) . Tutti i suddett i assegni son o soggetti alla riduzion e d el 12 % com e da R. D. L . de~ 20-11-1930 , n . 1491. ,Scad enza ore diciottq del 31 maggio. Per chiarimenti, notizie sui documenti ecc., rivolger si al Presidente del Consorzio Medico in Traon a. \ -..\RESE. A mmin i st r aziort.e Pro,v i rtciale . - Direttore d ella Sezion e n1edico-111icr ografica del Läboratorio Provincial e di !g ien e e Profil as ~ i. La scad en za di questo con cor . o e st ata prorogata alle or e diciotto d el prossimo 30 giug n o. VERCELLI. R. Pref ettu r a. Posto di Ufficiale Sanitario pel com t1ne di Andorno Micca. Stipendio L . 7000, piu d ieci aumenti biennali. Vien e inoltre data un 'indennita di L. 3500 . E ammesso l 'eser cizio della liber a profession e. Dom ande alla Prefettura corred at e d ai prescritti documenti en t ro il 15 giugn o 1). ". Per chiarin1enti rivolgersi Prefettura Ver celli, Cfficio Sanitario. VIETRI n1 P oTENZA (Pot en za) . - Scad . 20 n1ag . ; L. 7000 ; d a dedurre ~2 %; 6 q u adrienni dec.; eta lim . 40 a.; t assa L . 50 ,10. 11vverten za. Qu a11do n Oil e al t ri1nenti indicato i con corsi s i r ife risco110 a condot te m edich echirurgich e, i compen si allo stipendio b ase. 1

CONCORSI

A

PREl\II .

Accademia di 1\!Ieclicina di B ar ce l lo n a.

L Accad emia h a indetto vari con cor si, tra cui i segu enti : Premio in onor~ del do tt . Salva y Campillo (con sistente in m ed aglia d 'or o, 1000 p esetas ecc.J, sul tem a « Investigazioni clinich e o sp erimentali rel ative all ' infc;~1o r1e tubercola re »; ~remio del dott. Gari pel 1932 (con sistente in 4000 peset as) su ll 'anatomia, fisiologia o patolo,g ia d ell 'appar ato urinario ; le m ernorie conco,r renti a ques ti due premi possono esser e scritte in cai al an o, castigliano, l alino, francese o italian o; scad . 30 settembre 1932; Premio lVIig u el Visa y Tubau (con sistente in lq. 000 p eset asi) sul tem a: << Investigazioni sui prob lemi r ecenti. r el ativi alla eziologi a o alla patogen esi del can cr o »; i l avo ri p otr anno essere scritti in castigliano (Sip agn olo) od in latino; scad. 31 maggio 1934. Rivolger si a1la: ecr e taria de la Academia de l\iledicina , Carmen 47, B:lr celona, Spagna. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. II presidente gen erale della Croce Rossa, Filippo Cr emonesi , in virtu dei p o teri con cessigli dallo statuto; h a co11ferito la m edaglia d 'oro dei ben em er iti al dott. Ve11ceslao Frascl1etti, iQ segno di gr atitl1d in €: per la disinter essat a efficace collabor azion e d ata all a or ganizzazion e infermieristica della Cr oce Rossa, in occasion e della settima edi zioQe <lel ~1Ianu ale d eg·li Infc rmieri della C. R., la cui prima edizior1e vide la luce n el 1898. All .egreg·io collega g iunga110 Je nost re piu vive con gr at u l azion i.


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lL POLICLI NICO

1'\ stato ria1n1nesso in serYizio quale straordinario per un t riennio solare dal 16' nove111bre, il prof. Carlo Verdozzi , di patologia generale, dimissionario vo]ontario dal 2 dieembre 1927. Sono nomin ati professori straordinari in seguito a concorsi i proff. : Filippo Battaglia, di anatomia e istologia palolo1g ica , a l\llessina; Pietro Verga, di an atomia e istologia patologica, a Perugia. Sono abilitati alla libera doce11za i dottori: Agostino Porsio, in a11atorr1ia un1ana normale; Ugo Camera, in cli11iea chir urgiea i11fantile; E11nio Rizzatti, in clinica malattie nervose; Francesco Alessio, Gino l\!Ieldolesi, in elinica medica; Luigi Bai, in eliniea ortopedica; Sal valore Ciaccia, in cliniea ortopedica e traumatologica; Otlavio Larini, Giuseppe Mello, in clinica ostetrica ginecologica; France eo Benciolini, Gaspare Cusenza , in elinica otorinolaringoiatriea; Crispino Catteruceia, Alfredo Lucea, Lueiano Zaccaria Magni, Dino Moggi , in cliniea pediatriea; Giusepip e Carbonaro, Giuseppe Sanfilippo, in farmacologia sperimentale e terapia; Enrico Calisti, Carmelita Casagrande-Rossi, Matteo Ci·:leeia , Carlo Francesco Cerruti, Melchiorre Deehigi , Giuseppe ~1irone , Alessandro Seppilli, in igiene; Antonio Risi , in ·materia medica e terapia; Paolo Rosolino Babini ' Mario Bergamini, Camillo Ra-. morino, Bernardo Roccia, in odontoiatria e protes1 dentaria · Valentino Carminati, Antonio Gu aldi, Virgilio 'Chini, Giulio Dolfini, Enrico . Piceinelli, in .p Jtologia geneir ale ; Osvaldo Amoros1, Gau denzio Anto·n ioli, C',orradino Giacobbe, Arrigo· Miani. Renzo Peeco , Giuseppe Perotti , Mario Prati, Mario Romeo, Mario Ronzin i , Pietro Sann azzari, Carmelo Trinchera, in patologia speciale chirurgica; Plinio Atieni, Giacomo Bagnaresi, Matteo Antonio Bonanno, Enrico Bracaloni, Mieh ele Bufano, Rocco Capo , Modesto Dalla Paln1a, SilYio De Candia , Ugo De Castro, Zaccaria Franceseo Fanelli, Cesare Giordano, Girol amo Pansini, Renzo Pecco, Giu seppe· Pellegrini, Giuseppe Perotti, Giovanni Piccoli Mario Prati, Leopoldo Rossi, Pietro Sannazzari', Carlo Semenza, Carmelo Trinchera, in p atologia Sipeciale medica; Antonio Marras,, i~ p atologia e clinica dermosifilopatica; Carlo Gor1a, Carlo Emanu ele Roberti, Giovanni Sai, in psichiatria ; . Gioaechino Arnone, Luigi Asti , Gin o Laschi, Arduino Ratti , Pietro Sighinolfi, Rodolfo Viviani, in radiologia medica ; Giorgio Del Gu erra, Federieo Orlando, Francesco Pelle_grini, in storia della medicina ; Cesare Coruzzi, Furio Tr avagli , in m edicina sociale. Ai ne~pro,fe ssori, non pochi dei quali sono nostri collaboratori ed amici , i nostri r allegram enti. .

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La medaglia Kober pel 1932 e stata assegnata, dall 'Associazione dei ~1edici Americani , al rlot t. E. P . Joslin , professor e di clinica medica all 'Universila HarYard di Boston, per i su oi studi sul diabete 111ellito. 11 premio del Circolo l\lledico di Rosario (Argentina) e stato conferito al dott. Publo Borras per il suo lavoro: (< Corio-epitelioma e reazione di Aschheim - e Zondek ». 11 premio viene assegnato ogni anno all 'autore oel lavoro giudicato migliore tra quelli comunica li al circolo d ~ autori laureati da non piu di 10 anni_

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XXXIX,

Nu~1.

19:

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Padova

In memoria del prof. Salvioli. ~el

po1neriggio del 23 aprile all 'Istituto di Patologia Gen erale di questo .i\.teneo vennero scoperti una lapide ed u11 merlaglione a memoria del corr1pia11to prof. l gr1azio Salvioli ehe tenne la eattedra di quell 'insegnamento per quasi quarant 'anni_ Alla cerimon ia, oltre il Rettore Magnifico e numerosi professori, presenziav-a una folla di stude11tj. 11 prof. Cagnetto, eh e per affinita di stt1di aveva temporaneamente sos.tituito il l\ll aestro · scomparso, f11 1'iniziatore delle onoran ze al Salvioli, t esse l 'elogio del collega in questa adunanza commemorato . Prende q ui11di 1a parola il prof. Guerrini ehe dirige or a l 1Istituto di Patologia, e scopre il medaglione (bella opera d 'arte dello seultore Corsini di Sie11a) sotto al quale e posta la seguente leggenda. : « Ad l gnazio Salvioli n1aestro insigne di Patologia generale, la Facolta e gli allievi 18931931 ». ParJa infine a nome degli ex allievi il prof. Spangaro primario all 'Ospedalc di Verona. PLF.

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UtHlsslmo ad ogni Medlco :

II Diritto Pubblico 5anitario Periodico m ensile di legislazione e giurisprudenza

Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, Con sigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori: Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 4 (Aprile) 1932 ccmtiene:

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A. CARAPELLE: La condotta medica nella discus· sione alla Camera dei Deputati snl bilancio del Ministero dell'interno. RASSE<iNA DI GIORISPRUDENZA: Concorso ; regoJa.rizEa.zione di documenti; ufficiale sa.nita.rio ! efficacici della gra.dua.toria, Concorso; - Atti della.Commissione; controllo dell'autoritä. del1berante: ricorso; termine ; l imiri di eta, Concorsi; nomina per )ibera scelta, - Concorso; conflitto tra piu concorrent 1 invalidi di guerra; preferenza, - R e voca del concor~o in se ~uito ad annull amento della nomina; illegittimita; rtcorso; in.tervento del mediC'o condotto successivamente nomiDato, - Con cor so; giudizio d e1la Oom• missione ; procedimento, - OoncoTso; gindizio della. Oommissione; legittimita, - SanitaTi condotti; nomina. non ra.tifieata; ricorso; procedim ent o; facolta di sce lta, - Soppressione di posto in fa.tto non eseguita; miglioramen ti economici; apJ_>fi.cabilit8, - Servizio interina.le ; effet.ti nel ca.so di nuova„B.~i:nina. 1 - Jnf~rmieri•.dei ma~i~gm! ; ora.rio di Ja.voro ; competenza, - Aspettat1va: mot1v1 d1 salute, - Pensione privilegiata; eccesso di fatiche intellettuali, - Medico fiduciario d1 un alberg o in stszione teTma.le; non e impiegato, - OontTatto di impiego; persona. addetta ad un mag azzino di medicioa.li, - Abuso di titolo; buon a fede, - Ricove ro d'orl(enza; spedalita, - lgien e delle abitazioni; autorizzazione ; inossel'Vanza, - Farmacia di un ente pubblico; locazione; rapporto civile. LEG-GI E ATTI DEJL GOVERNO : Norme integrative p er le assicurazioni obbligatorie, - Con corsi p er conferimento di farmacie e per l'a ssun 7ione di personale abilita.to all'e· sercizio farmaceuti <'o, - Produzione e commercio del bnrro e della m argarina, - Oontrollo .Preventivo obbligatorio di taluni sieri e vaccini - Farmac1sti; nomina delJ'ufficio di podesta, - Labora torio provin ciale di igiene.

Prezzo di ogni numero separato, L. 5. L'abbonamento ai dodici Numeri del 1932 coeta L. 3 6, ma agli associBJti al « Po1iclinico " e ooncesso per eole L. 30, ehe van~ o inviate, mediante Vaglia Posta le o Ban·c ario, all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.

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{ ANNO XXXIX, NUl\I. 19)

SEZIONE PRAT!CA

NOTIZIE DIVERSE.

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Corso internazionale di tecnica ospedaliera.

20 Congresso stomatologico internazionale. Avra luoqo nel se ltembre 1934 a Bolog11a, sede designala dall 'Associazione stornatologica internazionale allo scopo di d~re una dimostrazione della <)Onsid erazione nella quale e tenuta l 'ltalia, quale Nazione all 'avanguarrlia rlel ,progresso s tomatologico, C'On soJidato dalla legislazione fascista. 11 Comitato orgt1nizzatore, di cui e presidente il p rof. Arturo Beretta ni Bologna, ottenuta da S. E. il Capo del Governo l 'autorizzazione, ha invitato le Sociela s tomalologich e estere ad iniziar e i lavori preparalori, in modo ehe questo Co11gr e so riescd. degno delle> tradizioni d ell 'Ateneo b olognese e della stomalologia italiana.

Si terra, a cura dell '.\ .. ociaz io11e i11ter11azionale ospedaliera, dal 29 sette1nbre all ' ottobre, in Francoforte Stll wleno, }Jre 0 1'0 p ed ale municip ale e uni versitario. Tas a : :30 n1ar chi per l 'intero corso , 5 ,p er le singole g ior11ate . L 'ospedale procurera J'alloggio . Iscrizioni 1)resso il Geheinvrat Dr. Aller, l\•f oor en slrasse 5, Dü. selctorf. Ger• 111a111a.

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20 Congresso internazionale di chirurgia ortopedica. :La Societa internazionale cli chirurgia orlopedica terrA il suo prossimo congresso d al 19 al 22 lug lio 1933 in Londra , pres o la Reale Societa di ~Iedicina, so,t to la presidenza d el dott. ove-J osserand di Lione (Frartcia).

12• Sessione delle ''Giornate 1'1ediche di Bruxelles,,. Avra luogo dal 25 al 28 g iugno, sotto l 'A1to Patronato delle LL . ~1M . il Re e l a Regina del Belgio e sotto la presidenza del prof. F ernand Heger. Le Giornate l\iJediche, fed eli alla loro formula d 'insegnamento JJOst-universitario, la quale ha otte11uto cosi lar go su cresso i11 tutti i Paesi ove e stata applicata, con1prenderanno una parte pratica ed una teorica; ques t 'ultima aggruppera, in un fa scio di confer enze, i nomi di person alita p articolarmcnte quotate nel mondo m edico internazionaJe. Sono in programma anche nu1nerosi fes teggiamenti. Le ~desioni devono inviarsi al egr et ario, Dr. R. Becke rs, rue Belliard 141, Bruxelles. Le qliole restano fissa te in 75 fran chi p er i m edici e 50 per le signore e le p er son e cl1e li accompagn ano.

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90 Congresso medico siciliano. La Presidenza del Comitato Esecutivo ha d eliberato di rima11dare questo congresso ai giorni 1619 m aggio, onde evitare la coincidenza con le m a11ifestazioni « Littoriali » di Bolo·g na (1-8 otlobre), alle quali sono stati chiamati tutti i Rettori d elle U nive rsita. 11 progran1ma prestabilito ri111ane invariato. 2a Riunione latino-americana di oftalmologia. In co11formita ad una decisione presa d alla 1a Riunione, tenutasi a Santiago de Chile nel febbraio 1931, la prossima riunione avra luogo nel setlembre 1932 a Buenos Aires. La Commissione -0rga11izzatrice ha per segr etario il Dr. Carlos S. Damel . Rivolgersi a cc La Prensa Medica Argentina n, Junin 848, Buenos Aires.

Lega francese contro il cancro. · Ha tenuto l 'assen1blea generale il 26 aprile, sotto la presidenza dell 'o·n . Blaisot, ministro della Sanita pubblica. Alla fine della adunan za il dott. J . Colt Bloodgood, della « Johns Hopkins Universily » di Baltimora, ha pron11nziato una conferenza sulla lotta contro il can cro n egli Stati U11iti.

Corso di perfezionamento sulle 1nalattie della cir· colazione sanguigna. Si terra a Parigi, nell 'Ospedale Tenon, a cura dell 'cc Association d 'Enseig n em ent Medical des Höpitaux de Paris », sotto la direzione del prof. Camille Lian, agr ege alla Facolla 111edica, dal 23 al 28 maggio. Con cernera le arterie, le vene ed i capillari. Nel prossi1no novembre i terra un altro corso, eh e rig uarder a il miocardio, l 'endocarclio, il pericardio, l 'aorta e l 'arteria polmonare. Tassa d 'iserizione 250 franchi, piu 100 fra1tchi p er un viaggio a Bag noles sur l 'Orne. Iscrizioni ,pre so la Facolta di Medicina; si ricevono anche dal dott. Blondel, assis tente, Höpital 'fenou , rue de la Chine 4, Paris.

Corso di perfezionamento sulle malattie renali. Avra luogo a Parigi , i1ella Cli1lica di terapia inedica della Pitie, sotto la direzione del prof. F. Rathery , dal 31 maggio ali 'll giugno. Tassa d 'iscrizione 250 franchi. Per le iscrilioni rivo,l ger si alla Facolta di m edici11a (Segreteria, oppure cc Association des Relation l\iedicale », Salle Beclard) ; per informazioni a1 Dr . Maurice Rudolf, Cliniqu e Ther ap eutique J\Iedicale d e la Pilie, boulevard de l 'Höpital 83, Pari

Una conferenza. Nell 'aula di Cli11ica ~l edica Ge11erale della U11iver sita di Milano 1'on . .proJ. Euge11io l\!Iorelli, della R. Universita di Ron1a, h a tenuto· u11a brilla11te lezion e sull a Lorace11tesi e sul pneu1notorace artificiale nella tubercolosi polmonare. L 'aµ la era gre111ita d ·u110 celto uditorio. Assisteva il prof. Zoia, direttor e della Cli11ica, con la facolta di m e<lic ina qua si al co111ple to; nurnerosi i pratici e g li studiosi. L 'oralore h a illus trato il con cetto della collassoterapia nel pensiero di Forlanini, ha trattato delle indicazioni e controindicazioni d el pneumotorace, ;h.a riferito sulla torace11tesi e sulla su sseguente sostituzione di aria n ei casi di versa1ne11Lo traun1atico, ricordando le applicazioni e i su ccessi da lui consegt1iti al fronte, in soldati con ferite al pol111on e. Presen la ed illustra il funzionan1e11to di un, nuovo aipparecchio, destinato a sostituire i vecchi aspiratori impiegati n ella toracentesi. <l Cin,q uant'anni or son o dice l 'on. Morelli Roberto Koch, alla Socie la di fisiologia di Berlino, co1nunicava la scoperta dell 'agente specifico della tuberco,l osi, confer1nando le teorie di Villemin. La tossi~oterapia, la sieroterapia, la vaccinoterapia, la terapia rnis ta . 0110 s tate preconizzate, studiate ed esperimentate in ques to mezzo secolo . Per 111teressanti ehe siano i risultati ottenuti si tratt a di metodi ancora allo s tudio e di applicazio11i veramente limitate. Cinquant 'an11i or sono , Carlo Forlanini, della Clinica pav~se, inizio la


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cura della tisi co11 il p11eu1notorace terapeutico, frutto di una profonda conoscenza della fisiopato.Jogia dell 'apparecc hio res1)iratorio. Oggi le diverse scuole italiane e straniere riconoscono al grande ivlaestro, il merito di aver dato alla medicina il m ezzo terapeutico piu indicato e piu sicuro per vincere e dominare la tubercolosi polmonare. Per volonta del Duce, conclude l 'oratore a Roma sorgera per sottoscrizione internazionale, u11 monumento a Carlo Forlanini. Fate si eh e l 'Italia , per questo insigne Maestro, esp·r ima tl1tto il palpito della sua generosita ». L 'oratore, fu applauditissimo da tutti e vivamente felicitat o cla molti fra gli studiosi presenti.

[ANNO

XXXIX,

NUl\iI.

19)

sanitario tipo, stabilito dal Consiglio Superiore del l 'Igiene, diSip orra le norme per la disciplina sanitaria degli albergl1i e delle pensioni e per le 6ver1tuali disinfe.z ioni do1po decesso o partenza di pensionali, nelle• localita ehe abitualmente aceolgono inalati di tubercolosi. \

Per i prodotti farmaceutici nazionali in .Austria. A causa delle gravi diffieolta oconomiche in cui si dibat te l 'Austria, il ministro del commercio e <.l elle fin1nze ha limitato l 'introduzione dei prodotti farmaceutici. In media essa era prima di 4 milioni di seellini austriaei al mese (12 milioni di lire it. ). In primo tempo si stabili di ridurla a un milio11e e mezzo di scellini, poi a 250.000 s~llini. Data ques ta forte limilazione, soltanto le droghe eh e 11on posso110 prodursi o non sono prodotte in Austria (chinina, morfirra, eoeaina, arsenobenzoli, ecc.) sono importate dall 'Estero. Lc difficolta vengono accresciute in quanto i paga1neD:ti all 'Estero ~so,no effettuarsi solo attraverso la « Nationalbank ». I .p roduttori procla1nano il successo di queste misure restrittive ; ma i medici incontrano gravi difficolta nella cura dei pazienti. L 'Au stria importaYa quasi tutti i suoi medicinali dalla Germania, dall'Inghilterra e dall 'Ame• r1ca.

.Agli lstituti ospitalieri di Milano. E stato pubblicato di questi gio!ni il bila11cio consuntivo 1930 degli l stituti Ospitalieri di Milano; il ritardo col quale Ja pubblicazione st essa e avvenl1ta e dovuto alla necessita di racco,gliere d a tutti gli uffici competenti gli elementi interessanti la gestione ed indispensabili per rispecchiare 11el conto finale le reali e precise compete11ze dell 'esercizio. Circa l 'esercizio 1930, in quanto si riferisce al patrimonio al 31 dicembre 1927, le rendite diminuirono rli fronte al preventivo, di L. 1.552.538; diminuirorto' pure le spese nella misura di lire 395.099; il reddito netto del patrimonio risulto cosi di L. 5.410.230. L 'erogazione statutaria a fa- La '' bomba di radio ,, in lnghilterra. vore del Comune cli Mil ano fu di sole.. L. 5.283.388 A comp lemento della notizia pubblicata nel faperche, a termine di statnto, L. 126.931 compensch:;olo seorso, aggiungiaID;o ehe Ja « Commissione sano la perdita sublt.a nel gett.ito cc spedalita » azionale. pel Radium » dell 'Inghilterra ha coesclusa dalla benefi cenza. La di1ninuzione delle entrate a11a quale si e munieato ~lla stampa di non avere inteso denegar e l 'efficacia della bomba di radio, ma di ave1e ... accennato pi.u sopra derivo in gran parte dalla soltanto voluto affermare ehe l 'uso di essa non riduzio,n e del gettito .per affittanze di fondi rue eco11omico e non offre sufficienti garanzie: stici e dalla diminuzione degli affitti urbani. n1ollo piu vantaggioso risulta dividere lo stesso La riduzione delle spese nella misura alla quale quantitativo di radium, moltiplicandone cosi le pure s'e accennato non poteva essere maggiore. applicazioni. Nella sos,tanza il totale delle entrate ascende a Se jJ radium disponibile in Inghilterra dovesse L. 22.617.175 e, poiche il totale delle spese di beutilizzarsi tutto in forrna di « bombe », si avrebneficenza e di L. 22 .586.656. ne risulta un aYanzo bero soltanto sei di tali unita, insufficienti per economico di L. 30.518. i ])isogni attuali. La situ azione am111inistrativa, te,n uto conto dj questo avanzo econo,m ico e del saldo attivo nella . Nella stampa n1edica. gestione r esidui, riduce il disavanzo amministraLa cc Rassegna internazionale di Oto-rino-larintivo a L. 532.499 e chiucle il bilancio co11 una gologia » b a uno scopo definito: elencare e l'eattivita netta di L. 97. 612.031. cens.ire tutti · i lavori della specialita e, per tal Nuova facolta medica nel Giappone. modo, far conoscere1 in Italia i lavori pubblicati all 'Estero .e all 'Estero quelli pubblicati in Italia. E stata ultimata Ja costruzione del nuovo Si onora della collaborazione di molti studiosi di « Shorva Medical College », con annesso ospedale, a Nakanobu , presso Tokio ; ne e stato nominato valore di varie nazio,n alita. E diretta dal prof: Guido Guida e presentata dal .pro<f. Guglielmo Bilandeca110 il prof. Okada, emerito dell 'Universita Imcioni ; sara a periodicita quadrimestrale; il primo periale di 'fokio. fascicolo, ehe re·c a la data di aprile, comprende , -i si sono gia iscritti circa 700 studenti. incirca · 200 recensioni oifdinate per ::tr~o·menti , un copioso indiee bibliografico, pure ordinato, noNorme per i sanatori in Francia. tizie. La redazione e l 'amministrazione hanno sede La Camera dei Deputati della Francia h a votato una legge, in virtu della quale i sanatori in Roma, via Nomentana 41. L 'abbonamento importa L. 30 per l 'Jtalia, L. 60 per l 'Estero·. Auguri. per tubercolotici vengono sott.oposti alla legislazione degli stabilimenti insalubri. In conformita Ling11e claRsicJ1e e insegnamento della medicina in a queste disposizioni, l 'apertura dei sanatori non Francia. sara piu per1nessa senza .p revia approvazion e della Un pTogetto di legge presentato, in Francia, Commissione tecnica del Ministero della Salute dall 'on. Armbruster , ha lo scopo di ripristinare Pubblica. Resta vietata I:istituzio,n e di sanatori n ei la conoscenza del greco e del latino come condiComuni dichiarati stazioni idrominerali, climazione sine qua non per l 'iscrizione nelle Facolta tiche o turistich e. Ogni sanatorio dovra essere atdi 111edicina. Cio in seguito a proteste di aleuni torniato da un'estensio11e di terreno bastevole per il passeggio dei ricoverati , ai quali n on sara corpi scientifici e di alcuni professori, i quali, da qt1ando e stata ,permessa l 'iserizione ai giovani con sentito di u scire da tale zona. Un regolamento 1


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·EzIONE PRATICA

provenienti dalle scu ole inedie tecnich e, hanno deplorato l 'abbassame11to cultural e della professione e l 'incapacita di n1olti medici d ella nuova generazione ad esprimersi chiaramente e correttamente in Jingua francese. Il progetto venne approvato dal Senato. Prima a11cor<-t ehe fosse approvato anehe dalla Camera, il ministro d ella P. I. emano un decr eto, in data 25 gennaio u. s., col quale metteva praticamente i11 esecuzione il progetto st esso. e sono d erivati vivaci comizi e dirnostrazioni di studenti seco·n rlari , fino a rendere 11ecessario l 'intervento della Polizia. Lo strano e ehe il cor,po aecademieo della Facolta m edica di Montpellier (la pii.1 · antica Facol ta medica francese, ove , sino alla fine del seec.olo XVIII , gl 'insegnan1enti er an o impartiti in latino), ha emana to una protesta contro la nuova legge, dichiarando ehe Je clirettive scientifiche orlierne della me.dicina portano a eon siderare la preparazione umanitaria di car a importanza per gli studi m ediei.

11 sen. prof. Baldo Rossi . i.Jna grave perdila h a r ecato alla CJ1irt1rgia Italiana la morte del prof. en. Balclo Ro i , aYvenuta a Milane il 20 aprile u. s.

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Na to i1el 1868 a Limite (l\ilila110 J, e 1aureato a Pavia i1e1 1893, si senti attratto alla carriera chirurgica, eh e inlraprese e compl presso l 'Osp edale ~faggi ore di Mila110 conquistando s uccessivamente, per con cor so, lutli i gradi d e1la gerarchia: assite11te, aiuto, d-irigenle d ella sezion e di traumatologia e m eecanoterapia Ponti (1902), e infine chirt1rgo pri111ario (1906) . Libero doeente di medici11a oper aliYa prima, 1POi di cliniea trauma tologica riee,·ette 11el 1908 l 'incarico dell 'in egn a1nento dell a traumatologia negli Istituti cliniei di perfezionamento di Milano e„ divenuto in seg uito a con cor so professore di ruolo . tale catledra Lenne fino a eh e, .nel 1924, fu chia•

111ato alla direzione della Cli11ica ehirurg·ica ge11erale della R. Universita di l\lilan o, allora istituita. F urono trent'anni di a.~.,esa c.ontinua, fino al1'apogeo: l 'insegnamento clinico unjversitario ehe a Lui, non proveniente da Clinich e, e quindi senza l 'appoggio di alcuna di queste, fu dato di raggi11ngere soltanto grazie all 'eecezionale Suo valore. Oltre alle Sue doti in.lellettuali , e alla indefes·sa Jaboriosita e alla grande forza di volonta eh e Egli dovette la riuscita, la quale fu t anto piu meritoria in quanto tutta la Sua preparazion e si c.o~p1 senza la guida o l 'aiuto di un maestro. Fin dall 'inizio della Sua carriera Egli ebbe Ja percezion.e ehe tempi nuovi maturavano per la ehirurgia COQ i progressi dell a istopato,Jogia e dei m ezzi di investigazione diag nostica e, giunto a posli direttivi, volle eh e i reparti a Lui affidati fossero dotati di tutti i moder°=i m ezzi di 'indagin e su ssidiari alla elinica. Le innovazioni da Lui introdotte ebbero nell 'ambiente « routinier >> del vecchio ospedale l 'effetto di una · vivida fiacc.ola ehe, diradate le tenebre, illumini una nuova via: t ale f u infatti l 'indirizzo scientifico al quale Egli volle fo ser o informati cosi lo studio e il trattamento degli ammalati nelle corsie ospedaliere, eome tutta la preparazione culturale e pratica dei giovani inedici. Di questi ehe, altratti dal ,S uo esempio e dalla Sua fede , in buon nt1mero presero a seg uirlo, Egli si trovo ben presto ad essere il naturale l\ilaestro, costituendo cosi il primo nucleo c]j quella Sua Seuola ehe doveva rinnovare nello pirito e nell 'azione l 'ambiente ospedaliero e ehe, inan n1ano piu forte e ,p erfezionata , sotto la Sua aggia guida, avrebbe lJn giorno avuto per sede l 'aula universitaria. Con scio della nobilta e della responsabilita della missio·ne di Maestro, Egli fu non soltanto l 'insegn ante eh e largisce conoscenze scientifich e e teenich e, ma l 'educatore . Le qualita moraJi pesano infatti, secondQ Lui. non meno della intelligenza e della cultura nella determinazione del valore di un chirurgo, e, nel plasmare l 'anima dei giovani pe r su scitarvi una retta eoscienza professionale, Egli a1nmoniva di inforrnare sempre la eondotta prima di tutto all 'evangelico precetto: fare agli a1tri qt1ello ehe vorresti fatto a te stesso, non fare agtI altri quello ehe non vorresti fatto a t e. Imponente per mole e per va]ore fu la produzion e seientifica Sua personale e quella degli .allievi, di cui Egli era un assiduo animatore. In peri9diei Rendic.onti u sb render e di pubblica ragione l 'attivita dei reparti da Lui diretti, mettendo a profitto del pratico i frutti d ella Sua esperienza, e in nu1nerose pubblicazioni Sue e della Scuola i piu diversi ed importanti argomenti di chirurgia furono oggetto di studio e .di contributi originali. P artecipo 0011 assiduita e attiva1nente ai Congressi scientifici, e ,piu vol~e v~ fu relatore. Al Congresso d ella Societa Internazionale di C.h irurg ia tenuto a v'arsavia nel 1929 presento una relazione molto apprezzata sul trattamento chirurgieo d ell 'ulcera gastrica, e per il Congre1sso· d e11a Socie ta Italiana di Chirurgia, ehe avra luogo a Ro1na nel prossimo ottobre, era incaricato di una relazione sul tema de11e peritoniti acute, alla quale attese fino a pochi giorni prima della Sua fine. Dirigeva dal 1924 la Rivista cc La Clinica Chirurgica »: Rettore Magnifico della Univer sita dal 1926 al 1930, r isolse molti importanti problemi, tra cui l 'apprestam ento dei m ezzi finanziari oceorrenti per il pro pero avvenire dell 'I stitu to . 1


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« lL POLICLI:XICO »

l 11 p eriod.o p articolannente lumiMso d ella vita d el prüf . Rossi fu quello C01:'rispondente al conflit to m qndiale, allo scop.p io del quale ·Egli si r ecb pritna .p resso le ar111ale ledesche e poi presso quelle fra n cesi a studiare i servizi sanitari, ritornandone colla convi11zion e eh e i concetti allora ufficialmente vigenti riguardo all 'assiste11za dei feriti gravi, in sp ecie d egli ad dominali , al campo, fossero da riforn1are radical111ente. 'fale con vinzio11e propaga11db co11 fede e con lenacia in scritti, in pu~1bliche conferenze, in colloqui con autorita responsabili e, non p,a go di s uggerire idee e progetti, provvide addirittura alla loro attuazione creando, con mezzi procuratisi personalmente dalla beneficer1za pub·b lica e privata, grazie all 'autorita e alla fiducia di cui godeva, quelle originali unita ehe, in numerq di tre, col ~ome di Ospedali chirurgici della Citta di · Milano e sotto le insegne della Croce Rossa Italiana, J1ei diYersi ettori della .fronte, tanto benefica attivita d ovevano esplicar e nella cura dei nos tri valorosi feriti. Inizia tiva la :sua eh e fu ben presto seguita dalJ a Sanila militare coll 'apprestamento di proprie Unita si1nilari : le Ambulanze chirurgiche. Volle al t-resi, ed ottenne, eh e il corpo sanitario d ei u oi Ospedali fosse un complesso organico arn1onico, quale po teva risultare dalla mobilitazione pre oche integrale del personale di singoli Ospeclali o Clinich e e, poiche era stato fervido fautore d e ll 'irrtervento contro l 'Austria, pagb di p er son a 1

d appri111a prodigando Ja ,Sua opera al Padig lione Zo11da lrasformato i11 Ü&J~dale n1ilitare territoriale, p oi, non appena furono pronti ad entrare i11 catnpagna g li Ospedali 111obili, 1partendo volont ario al co mando di uno di essi , col quale rin1ase alla fro·11te d al n1aggio 1916 al dicen11Jre 1918, i11eritJ.11dosi la promozio11e a colonnello medico per i11eriti eccezio11ali e una medaglia d 'arge11to al valor n1ilitare. Anch e dell 'imponente lavoro chirurg ico co111piuto nell 'l. nita da Lui diretta, diede contezza in una estesa e molto lodata Relazio11e ' , densa di o,s servazioni, di statistiche e di deduzio11i ,pratich e. Nel torbido imr1~ediato dopog u erra, tra i pri111i fervidan1ent e aderi al nlovimento Fascista, nel1e cui file, co11 salcla fede e con assoluta d edizione militb disciplinatame~te e fu autorevole gerarca. Senatore da l 1923, trattb nel1 :alto Consesso·, colla Su a gr ar1de competen za, importa11ti questioni come Ja riforma della legge sugli infortuni clel ~a voro e Ja organizzazio11e dei ser vizi chirurgici i11 guerra. Le doti della m ente aI\dava110 nel p·r of. Rossi con giunte ad un anin10 pie110 di sentimento e cli bonta : 1aYor a tore ins tan cabile, Egli no·n conobbe m ai il pe o n e il sacrjficio rlel Suo generoso prodigarsi i)er gli anJmalali, I1e pili alte soddisfazioni ch a que lle del ])ene co11'!ipiuto. Alla memoria del1'eletto Ch1rurgo e l\1aestro i11sig11e, vada il piu con11110 so on1 aggio. G. SoLARO . 1

lndice alfabetico per materie. Angina di p el le , diabete e ter apia insulinica . . . . . . . . . . . . . . . P<;ig. 743 Arti: tromboangioite obliterante nei rru attro - ; intervento . . . . . . . . )) 740 )) 739 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 742 Colon (mega-) co 11 volun1i11oso copro1na Dia.bete bronzi110 . . . . . . . . . . . . )) 742 )) 737 En1aturia: sig nificato . . . . . . . . . . )) 748 Endemia gozzo-cr elinica . . . . . . . . Esofago: dila tazione id·iopatica (111egaesofago) . . . . : . . . . . . . · . . . . )) 733 )) 717 Febbre in travag1io di parto . . . . . . )) 743 FP bbricole tiroidee . . . . . . . . . . . . Fosforo inorganico nel 5iero di sangue j rradiato . . . . . . . . . . . . . . . )) 741 ·GI ucosio : ricer ca a freddo ; n1e todo facile p er preparare il r eattivo . . . . )) 731 l leo complicante un tifo an1bulatorio, )) 727 oiagnosticato co111e i leo ver1ninoso . . Latte: secrez. et erocrona 11elle strume ipofisarie . . . . . . . . . . . . ~ . . )) 741 )) 746 Litiasi renale: nuovo segno . . . . . . lVIalaria: particolare svil11ppo della « La)) 740 ver ania malariae » . . . . . . . . . • )) 721 ~Iammill ectomie parziali p er cancro . . Mala ttie nervose organiche: i11fezione fo)) 744 cale . . · · · · · · · · · · · · · · · · )) 741 Mastite sifililica . . . . . . . . . . . .

Medici: disagio professionale. . . . . . . ~[ ielite

n ell 'anemia e terapia . . . . Naso : linfangioma co·l radi um ·. . .

pernic : prog11osi . . . . . . . . . . . iper.plastico guarito . . . . . . . . . . . •

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Neuror ecicli ve d ell 'acu. tico . . . . . . . Pag. 745 Occlusio11i i11lestinali acule alte (duoclenali) : ipocloruren1ia e terapia cloruro-sodic a . . . . . . . . . . . . . . )) 736 )) 7;30 Personalita n1ultipla . . . . . . . . . . Ple ure : r esezione delJ e a<lerenze . . . )) 743 Pleure : diagrtosi di 1)erveita del caYo . )) 743 P11elunotornce bilaterale . . . . . . . . )) 743 Polion1ielite nbortiYa . . . . . . . . . . )) 744 Poln1011e: n1odificazio11i clopo frenico-

exe r·esi

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l>oJmonite ]o}Jare: ricer ca d ei tipi di diplocrco . . . . . . . . . . . . . . . Psi chi~ Lria n ella pratica ge11erale . . . i.lene sopr11111 u111erario . . . . . . . . . Retto : st e11osi jnfia111111a toria: etiologia e .patogr.11 e i . . . . . . . . . . . . . Rossr B. . . . . . . . . . . . . . . . . Sclere blu e difetti as~ociati . . . . . . Stomaco: tlila t:lz. })OSt-operativa tardiYa StomRco operaLo: gas trite . . . . . . . Stor11acc: prova clinir.a de11 'istamina . 'J'abe: J)Seu clo- d i origine tifica . . . . 'fic diafra tnmatico: frenico-e).:eresi . . 'fuber co losj acldon1inaJ i: diffusione miliarjca . . . . . . . . . . · · · · · · Turr1ore (pson1mato111a) del n1esencefalo Tun1ori &p eri1nenta]i e sisten1a r.-e .. . Tt1berco1osi erl alimentazione . . . . . . Tubercolosi: r esiste11za ed in1n1unita . Vescica ectopica : intervento . . . . . . Vescica : r esezione . . . . . . . . . . . \fi tan1ina della feco11dita (E) ....

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·oirittt di proprieta riservatl. - Non ~ con sentita la „istampa di la'Vori pubblicati n eZ Policlinioo se non in aeauito ad autorizzazione BC1'itta dalla 1'edazione. E vietata Za pubblicazione di sun ti di essi senza cita1'ne Za fonte .

A. Pozn, resp.

C. FRUGONI, Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit . Arm an i d i M. Cour:rier .


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Roma, 16 Maggio 1932 ·X

ANNO XXXIX

Num. 20

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fondato nel 1893 da1· professori: •

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

S.EZION.ß PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e cont ributi : G. Ba.ggio: La sopprescione com-

pleta e µrolu.nigata degli elen.:enti u per o o3 „ com e tratta-mento preparatorio a lla -cura radicale delle ulcere gastriie·h e e duoden.ali san.guinanti. · Osservaz•on i cliniche : ß. Jacarelli: A propcaito dell'effi<;a,cia curativa del s iero anti·difterioo. Associazione morbcsa polmo nite crupale-difterite lari ngea con narooleissia. Rariora Artis : G. Muzza.relli: Sn di un ·ca.eo di lipoma del canale ·in.gu:i:nale ·3imulante un'ernia diretta. Sunti e rassegne : MALATTlE INFETTlVE: H. Roger e y. Poursines : Le forme lente dell'iln·f ezione meningococci-oo.. - A. Foa : Co neiderazioni eul trattamento epeciiico della ,poliomielite a. a. - Synn Suvarusa: La i0ura del tetano -coll'iuie.z.ione endorachidea di aici1do lfenico. - P. Giraud e Uoulange: Il trattamento del k~la-azar :nel ba·m bino. - R. Domdi : Sulla patogeneei delle em orragie nella .febbre t ifoide. - ONCOLOGIA : F. P. Tino?.zi : Il metodo di deviazione del ·COD.!.plemento di Hirz.feld <per la diagnosi dei tumori maligni. - F. Per11esia: Il rioonoscimento radiologioo p.recoce ·delle metastasi neoplastiche .dello scheletro. - L. Minucci Del Rooso: Metaatasi multiple al fegato d.a -carieincma ·mamma1io ,p r:imitivo per via linfa,tica retrograda. - Morelli : Tu:mori della ma,mmella n:.aschile. - Bremond: Le forme clinich e del cam.cro •dell'esofaigo. - A. G6mez y G6mez: Sarcoma primitivo dello stoma,co. - Novi: Diagnosi, -cura, reperto anatomo-,patol<J1gico ed e-ai ti del ieancr-0 -rettale desunti dallo studio di 57 easi. Storia della medicina : i>. L. Papanti: Frances·c o Puccinotti e la. « medicina oivile "· 1

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NOTE E CONTRIBUTI. Clinica Chirurgica della R. Universita di Cagliari.

La soppressione completa e prolungata de· gli alimenti '' per os ,, come trattamento preparatorio alla cur;t radicale delle ul· cere gastriche e duodenali sanguinanti. Prof. G.

B AGG10 .

Cenni bibliografi ci. Aocademie, Societa Mediche, Congressi : R. Aocademia Medica di Roma. - Accademia Lan.c ieiana d i Rom a. - R. Accademia ·delle Scienze Medi·c o-Chirurgiche di N a.prui. - Federaziane N azion.ale I taliana ·Fascista per la lottv. eontro la tuber<colcs i. Sez. Reg. Siciliana. - Accademia delle Scienze MediCthe e Naturali .di Ferrara. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Sull ' endocavdite ·d a em.erococoo. - La puntura lombare nel trattamento dell'iperten.s.ione arterioa a. Due .casi .di morbc di V~„quez (policitemia rubra vera) trattati c on la .roen.t genterap-ja .del midollo osseo. - Contributo alla ·r a,dioterapia del morbo ·di Vaquez. TECNICA RADIOLOGICA : Coinrtributo alla teoni ca della ciatografia. - Dell'urografia al di-iodo-metano sulfonato di sodio. ·- Va.lore ·c omparativo dei diversi metodi di <>olecistografia. - Un particolare quadro radiol·o- · gi·CO rdel pneumotc.race : il prnx opaoo. - MEDICINA SCI ENTIFICA: Sulla questione dell'infezione seoo.ndaria da pioge.ni ·dei reni .t ubercola·ri. - Oontributo allo 0tu·dio delle assoruaziollli batterä·che n~lle lesioni tubercolar 1 ·del rene. - Ricerohe sulla flora ba.tterica delle cistiti residue a nefrectomia per tuberooloß<i renale. - PosTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: I m edi ci e l'aviazione. Nella vita professionale : Panglose: II jperfe.zicmamen t~ della condotta ·m edica. - Conoorsi. - N oonine, Dromozioni ed onori:ficenze.

Notizie diverse. 1ndice alfabeti co per materle.

cruenti, puo sfruttare le risorse m.anu.ali dirette sulla sorgente emorragica . Ed e giusto. Soltanto ch.e, , questo rico•n oscimento di competenz.a chirurgica, spesso avviene .t ardi , quan.do l '.e morragi.a si e ripetuta abbonda11Lemente; ehe se poi il cl1irurg·o avesse potuto tr.attare que.st 'ulcera eh e sanguina, p·rin1a eh e avesse s.anguinato, le diffieolta egli le .av~ebbe prevenute: il chie e assai piu agevole eh e a ffron:ta.r le qu.a ndo g ia si sono costi tui te . DilJattito, se mai, a proposito delta ct1ra dell 'ulcer.a gastrica o ·duod.en.ale sanguinante, si trov.a nel campo ·d·egli stessi chirurgi, p er· ehe, .a d .un.a tendenz.a d '·aftesa prudenziale, delin.ea.t,asi nel primo t•e!m po della chirurgia g·astrica, e segu~ta l 'opinion·e (di cui fu handitore speci.almente Finstierer) d 'op erare d 'urg·enza, ment:.t"e oria torn.ano ·da capo ad e:Ssel' e non pi u .isol.ate le voei ehe I\aocom.an.dano l '.astensione fi1nche l 'emorrag ia non si.a ces1

Per quanto si }1egg.a f.requentemente eh e, a proposito di ul<?eri gastriche o duo·denali sanguinan:ti, il dibattito fr.a ,cur.a medica e c ura chirurgica non e san.a to, bi:sogna ricon.oscere ehe nella g.rand·e maggioranz.a dei casi, aTbitro d·ella situ,az ione in m.ater1a sudd etta e il chir11r.go. N-ell 'ematemesi o n ella melena da t1lcer.a , specie s e r ipetuta, il medico rico~ nosoe volentieri .g l.i estrem i complicativi per c ui trova opp·ortun.o eh e ].a respons.abilita delJ,a cur.a si.a .a ssunta ·da cl1i, oltre a i mezzi in1

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JI, POLICLIN ICO

sata stabilmente. Nel complesso, pre·v ale fra i chirurgi, il criterio ·d~ -0perare: ma eeeo ehe ditale eriterio -si posson.o distinguere g ia tl}e gradaziorni: l 'una, di o·perar~ tout courr t, 1c.ome se si trattasse di un:a gr.avida nza tubarica rotta o ·di un 'appendicite in p rimo stadio, un 'altra (alla quale aderisce la magg·ior parte ·dei cl1irurgi) di operare in perio·do di tr.egua, apper.µa il ·. m,a lato si sia ripreso, spec1almente a seguito di t:r.asfu.s ioni, ed una terza,. eh·e .di solito vi-e ne ;riferita .a Balfour, di astenersi di fronte alle emorragie isolate, m.a di oper1are se l 'emorragia :si ripiete. Aggiung.ansi la varieta di misu,ra ne1la qu.ale viene inteso l 'intervento: da ll 'all.acciatura dei vasi extraviseerali alla cireumfi sione dell 'uleera, all 'allacciatura della boeeueeia sang·uinante n·e l fon.d o dell 'ulcera, a ll 'eseissione dell 'ulcera, alla gastro-entero.stomia, alla resezione estesa; e ei si dovra e0•n vinc ere ehe e tutt'altr-0 eh.e raggiunta ui:ia norma ehe equiv.alga a quello ehe si deve fa·r e. Di tale er.iterio indete:rminato s.en~tivo aneh 'io l'influ,en z.a, quando il caso mi indusse a cercare n·el mio giudizio quell·e risorse ehe ll1Ji ved.evo s:fuggirre dall '.app1icazione del gi'lldizio altrui. 1

II 3-VI-1928 fu~ invitato da un medico a vedere un malato il quale tre giorni prima aveva avuto una em.atemesi eospieua e in quel giorno ne aveva avuta lln 'altra, di maggiore intensita. Per i pre<'e<lcr1ti , era stato faeile al Cll rallte far diagnosi di emale1nesi da ulcera, e<l io non potevo ehe confert11arla. <)tlllTJ.to nlla cur a, m~ parve di dover provvederc a ehe l 'emorragia non si ripetesse una terza volta. D'altra parte, te1nendo eh e essa, arreslata di recente, dovesse rjpeter&i per il di~agio del tr.asporto, deeisi. di attendere aneora una giorr1ata, sospendendo n el frattempo ogni ingeslione, anch e di sola acqua e - se non si fossero verifi<{ale altre emissioni di sangue - far trasportare poi il 1nalatc per l 'ope razione. Difatti l 'indom.a.n i, a sera, eg1i enlro all 'Isti tuto di Patologia Chirurgica e Ja mattina appresso fu operato. Un 'ulcera callosa della pieeola eurYatura , parte alta, penetrata nel piccolo 01nento , aveva infiltrato e retratto quest 'ultimo fino a farlo quasi scomparire cd aveva trasformato la piccol a eurva clello stomaco in un pi.a·strone diffuso ehe dal piecolo omento non si distingueva piu e i cui limiti eardiali non si raggiungevano. Se non si fosse trattato di riparare all 'en1orragia, sarebbe parso conveniente di limitare l 'interven to a quel mezzo sussidiario della eura mediea eh e e la gastro-enterostomia. ~Ia, davanti ad un, 'ulcera di quelle proporzioni, eh e aveva dato em.o rragie imponenti, .attribuibili, per Ja sede dell 'ulcera, a lesione de! vasi coronarii, ini pareva ehe ogni intervento sullo stomaeo al di fuori del eampo ulceroso non potesse avere altro effet to immediato ehe quello di favorire il ripetersi dell 'emorra·g ia. Provvedere ai vasi senza interessarsi dell 'ulcera, cioe con all aeciatura a monte ecl a valle o pensare alla eircumfissione dell 'u1cera, era assurdo. Aprire lo stomaeo voleva dire

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[i\NNO

XX.XIX,

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trovarsi d.avanli ad u11a uperficie uleerosa certamente estesa, sulla qua.le 11on era prevedibile se si sarebbe ven11ti a capo' della sorgen te emorragica senza far g uasti n1aggiori. Percio tentai l 'estrema misura·: della resezione, i1ella forma piloro-gastriea, ehe, ollre ad esserE} la piu radicale, mi appariva anehe la piu agevole. E la condussi a termine, spingendomi verso il eardias fin dove potevo e dove mi pareva ehe l 'ulce:ra fosse sorpassata, quantunque il piecolo on1ento fosse ancora piu spesso del normale. lliconobbi nel moncone residuo 1'apertura di sezio11e dei vasi coronarii, ehe mi fu faeile pinzettare e allacciare se.paratamente, mentre: non era stato• possibile i11divirll1alizzarli •a stomaco· intero; non riconobb.i invece sulla linea di sezjone 1nucosa normale. ina llli parve di essere ai limiti dell 'ulcera e mi accon tenlai di ricanalizzare bene piulloslo eh e esporre il n1alalo a pericoli imminenti fino allor.a 5congiurali. Se i1or1 eh e, gia durante il trasporto dalla ca1nera operatoria si verifico una emi sione di contenuto gastrico a tinta di fondo di caffe, e eio mi preoeeupo, quantunque ~l sangue po1esse essere attribuito a gemizi-0 della linea di sezione. eJla giornata il polso si manten:ne buono e lasciava sperare eh e le eose sarebbero andate per il meglio. Ma durante la notte precipito ali'improvviso. La lavanda gastrica vuoto de] liqu~do emorragico e al matti110 il paziente mori coi segni dell 'anemia acula, non . ostante i sussidii di emostatici e di trasfusione ehe furono usati largamente.

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II pezzo resecato portava oo 'ulcera oblllJilga, di piu ·di due centimetri, alla quale mancava l 'estDemo pr-0ssim1ale. Era soltanto il margine ehe mancava? o l 'ulcera, nel suo decorso a gronda, era assai piu lunga di quello ehe appariva e1d io ne avevo laseiato buona pa:rte? La m1an1ca-nza ·d'autoipsia mi in1p·edi di risolvere il <lubbio, ma noin mi impedi di ritrarre dal caso qu,e sta precisa sensazione : 1se, inv·ece ehe in pe.riodo em10.r ragico, aves i oper.a to in p·e rio.do ·di tregua, con tutta probabilita quella giovane vita si sa-rebb·e salvia1ta. E aiccanto a q11~­ !Sta, ehe .p ure era UJna sern:plice sen saziot1evaga, aneh-e un.a dimostrazion.e obiettiva m ·t forni quel caso: cl1e, cioe, ur1 gro·sso vaso del fondo ulceroso asportato, il qu.ale mostrava evidente l 'ampia usura della sua parete, era pu·r e occluso da un lrombo tenace. · Non avrebbe potuto re:sistere a 111ugo, q11el trombo, se r ispettato nella sua eompa-gine µ Lasciato il malato a se stesso, la minaccia d€l trombo ·er.a eostituita daJdell 'inteo-rita o l 'azione del su cco gastrico·. Ridurre e, se fos-se stato ·p ossibile, elimin.a·r e q·uest 'azio.n e, sa · rebl::!,e .equiv.also a dare al mal.ato 1.a possibili.ta d1ell 'intervento in eondizio1ni di favore. Al Congresso di Med icina e Cl1irurgia del 1922 ·d iscutendo l.a relazion.e sull 'ulcera duo' den.ale, Queirolo .a,reva ehiesto 1al relatore chirur.go quali vantaggi ave e la sempli.ce gastro-enter ostomia sul la pratica della soppressio·n e completa dell 'al imen tazio•n e per viA. ga-


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XXXIX, Nul\1. 20)

E ZJONE PR-A'JIJ C A

sLrica eh e egli praticava con tanto uceesso da 11101-tissimi anni, ·. sostituendovi l 'alin1enta. ' zior1e rettale ehe cc ·e sufficiente p·er· m esi a· manten ere in vita gli ammalati i111 condizi.o~i buoni: sime ». · Fin da allora - a „ 'istendo a que.lla di cu ssione· av.evo rim .arcat-0 per 111i.a dottrina, 1ch e, pu·r . lasciata da parte l 'oppo·r tunita della G. E., Queirolo avev.a :tenuto a dj:giuno orale i suoi inalati per m esi. · Se egli avcva fatto eio per m es i, io potevo pur t entar€ di f:ar e altrettanto per U/Ila quin·dieina di g iorni, t empo ehe mi p ar eva sufficiente alla organizz.azion e di un trombo. E :..e Ja o.rganizzazion e del trombo era minaccia.t a dal succo gastrico, i:lessun m ezzo avrebbe potuto eleminare o ridurre quest 'azione piu eh e il r iposo funzioin.a le completo <lello tomaco. Dieo 1completo, p er ch e tale n on rr1i pare asolutam ente cl1e sia quello eh e ~i ottien e c.on l 'artifizio di Einhorr n di 111utrire i ma la ti m edian te Ia sua son.d a duoden ale o co11 la digiu1I1ostomia . Indrwbhi.am en.te l 'u110 e l 'a ltra sottraggono Io stomaco a llo stimolo fun zionale diretto (sebb·en e Ia sonda con1e eorpo estra n eo, ag isca timo1ando) m a n on gli riparmia no lo · timo1o indiretto, riflesso , costituito dalla presenza di alimenti mel digiuno, eh e, ·aneh.e ,all ' esperim ento si riveJ.ano eapat i di provoear e seicr ezione ga triea. E completo m i pareva e]1e doves ~ e e ere inveoe il ripo· o funziona le gastrico da otten er si , se doveva servire al trat t.am ento, n o•n di un 'ulcera gastri1ca , m a di un 'ulcera gastrica en1orragica. 1

Cosi a ndo m a.tura11dosi n ella mi a m ente per -riflessio n e . sulla triste esperi en za oecor~mi l 'oppo1:tunita di quella linea di eondotta 1ch e gia altri : 'er1an o traeciata, probabilm en te p er considerazion i an alogh e all e mie. Per ch e il r.iposo fun ziona le d.ello stomaco sia eo.m~l eto, e n ece ... ario eliminare an ch e l 'aequa: e chi n on n e e p1e.rsu.aso rieordi eh e n ell 'esame del chimi m o g astrieo l 'acqua IJUo essere usata da sola 1com e sostanza da, ingerire per provocar e la secrezione di su cco gastri eo. 1\1a l 'aequa iJlon p·u o essere sottratta all 'orga nism o. Pereio, a lla sua soppre sion e per o.s sopperisco eon somministrazio11e per rett o ~ eh e ~aceio pratiicare ordinariame1rte sotto· forma di perette da 100 ee. eiaseuna , ogni 4 ore. Per introdurre poi a n ch e una sostanza eJil ergetica, all 'aequa aggiungo del g lucosio,· in proporzion·e <lel 5 %: ma anch e eon es o vado adag io se il r en e non e integr o o, comunque dimostra di risentirsen e, e n on esito a sopprimerlo pu·r e ·del tutto. O.g11i altre· alim epto, com.e brodo, la tte, u ova, per via ·:fet-

tale, piu ehe inutile, per che po11 · a ssorhibi~·e., :~i dimostra spiesso d.a n1i.oso ~ pe:Iche irritan te. lnv eee : da quando cominoiia : ! ' emissione 1·di feci, al posto di una p eretta nutritiva faetio pratieare al n1attino uin a peretta evacuativa!, di a cqua e g li•cerina. . „ <: ' II trattam ento e eom1)Ieta td> poi da iniezion.i di . olio canfora.to con 1-2 ' decimli di · centi~ g1?ammo ·di eroina , ogni 4· ore., ;~n · coincide:n,zf\ delle per.ette rettali, da ~ borsa: \·di' ghiaeeio lall ' epigastrio e, n ei primi giorni , da inieziQni · .' coagulan ti . A questa restrizion e, eh e lla :dell 'angherio\o, , i ma la ti si a dattan-0 con una fa1cilita in-. cr edibile . Inere.dibile aneh e :a :lGro mal ati~ ; "it Cluali , non solo si m eravig li,ano · ·di n on: ··"SOi-· friJ:·e, m a con sta.ta no il b en efi eio eh e . n e :r:iitra,ggono. . :„ ,· n collega, as ai cliffidente quando seppe ehe ·dieta g li era preseritta, mi decanta\ta; orpreso, il b e n esser e eh e andava · acq.ui:stando· dopo un giorno o du e~ · ' . i. ·. : · ,: ' Ed e aniche faeil e compren·der e qu'e·s to: ß~l n e er e quando si p en si eh.(~· il 5.an g ue·· ehe "~i raceoglie n ell 'intestino di un · ga s troembr:rä~ g ico ·diventa un tossico notevole. Pa u ch et ·se.n2 1 t e i 1 b isogn o ·di aggim1ger e all ' operaz ion ~ strica Ja Ceco tomia p er elimi'lla rlo t öri ! ab.:. bonda11ti lavag·gi. Se, lasciatp l 'ol)ganistri& 13 se tes o, e n on p otendo1 ricorrer·e ai dra~ti­ ci, sopprin1iam o l 'ingestione . di · ogni sösUitiii z.a, a l Lubo O"astroenterieo n .on · ehiedi:aitlö alt ro eon1pito eh e quello ·<li ·elimina re •il .'suo conte nuto ; e la liberazione · dal tossicd, : . t!lti~ "' i·· eompie in tal caso co,n „ fav'Ore, ridoriä': ~1l.'o rg.am.ism o l 'en.er.g·i.a. Non mi· sono· ·m1a'i ·~eni t:ito cosi forte eome1 0 ra. cl11e n .ön ·p1r end.o ' hull la, ·diehiarava quel n1edico di · ·c·ru~ · h o ' Gitfit°" 1.~ e. empio . Egli riferiva il · ebnfronto a1 ltin-,o-o tempo della sua ma la lti.a; eh e <lurav-a „ :da~ 23 a nni , e misuTava le en ergiei al fabbisogna 111 inimo ·della vita a letto . · · · · ,.. 1 · Altr,a prova ·d ell.a considerevole di si·Btossi... cazione portata da } ·digiuno . irr condizioni. a.' t. 11.alogh e, mi venne da un a ltro c oll e~a, .4i 68 anni, eh e duran te i prirni .g ioPni di · r.iicev.ero a1ita,·a un fetore d iffo ndentesi n ella· ~tan~ • • za. Col pro·seguire del dig iqno il . fetor'e scomi:>arve. Qu.esto, per q:ua nto .Po.tesse e1 sere '..fa~ V<?rito d.a l ristagino ·di sa~gu e ver sato~i , ,.c;l:vr ebbe trovato la spiegazion e p iu· faeile in .1un can ero: ·e l 'et a del m;alat o appogg·iava tale in• te1~pretazione. Ma esami adeguati e la prolµl)g.a la sopiravviven za, a nzi, il fia cqu.i sta lo oonieser e, enza op eirazionei, lo esclusero ; n e fu · p0s~ sibile ·d i.a.gino,s ticare l 'uJ.c.era , .. Per eui: par e · g~*~ s tifi ca~a la diag·n osi allora 'pois.ta di ga.s ttri;~e 0

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« IL POLICLINICO »

Naturalm.ente, il benessere dei primi giorni cede poi posto a sensazioni di debolezza , ma questa no11 . turba affatto la prosecuzione del :trattamento fino al termine della qui1ndieina. Dopo quin·d iei giorni di digiuno faeeio iniziare Ja ripresa dell 'ingestione, con 1acqu.a, in m1isura di un clicchiaino da ca ffe: ·da prima 0gmi or.a, poi ogni i rrezz'ora, per due giorni; poi pa:sso all 'aoqiua -e latte per altri due giorni e poi a I.a tte solo, pure in misura di cuochi.aini prima, e poi di eucehiai e di sorsi. Alla qu.a rta settimana ·d i tr.attam-ento il mal.ato pren.de un li:tro e anche un litro e mezzo di latte al giorno. Durante la terza settimana le perette rettali vengono eontinuate ma ·diradate fino ad essere soppresse; e d a· qu.ando s i riprende l 'ingestione, la borsa di ,g hiaecio vien.e sostituita dall.a borsa d 'acq.ua tiepida e poi calda. A questo modo ho tr.a ttato gia 8 n1.al.ati. E, se, fino a questo, punto .della miia esp·osizio·ne mi sono limitat0 1a· ·dir·e come il trattamento ~sia :tollerato bene, ora voglio· ·dire quali vacntaggi esso .rie.alizzi nei riguardi dell 'emorragia ~ dell 'ul10era. Premetto ehe non tutti i pazienti erano degli ulcerosi: e cio mi ha dimostrato ehe il trattamento h.a pure un v.alore diagn·ostie0. , In 6 degli S, 1'emorragia cesso en:tro pochi gio.r ni fino a fa·r .scom1p arire la reazione . chimica del sangue nelle fe ci. Di questi G: 4 er.ano uloerosi: 3 1controllati alla resezione piloro-gastrica, 1 di8*,anosticabil e faeilmente al reperto ra·diologico e alla chi.ar.a storia- della lunga malattia; 2 re.r ano ·d ei gastritici : uno controll.ato pure alJ.a. resezione, l 'al.tro diagnosticato dal · decorso, ·come aoc.ennai piu su. Negli altri 2 d·egli 8, l 'emi:ssione di sangue ~ tale continuo a lungo. In uno - una donna di 52 anni - i11tervenni per tale co11tinuazione· di emorragia e troYai ehe la wrgente di questa non era nello stomaco, ma diffusa su tutto l 'intestino ed era costituita da focolai pe.tecchiali, a partire dalla prima ansa del digiuno, giu giu fino a tutto il . colon. La diagnosi di u1cera era stat a posta, dai medici curanti, special1nente in base a un periodo di dolori gastrici e di ematemesi sofferti alcuni anni avanti, per cui parve allora ehe l 'ulcera fosse certa. · Dopo l '1ntervento - ehe si limitO, naturalmen·le, ad essere esplorativo - . fu ripresa la nutrizione . orale, e a poco a poco l 'emorragia cesso. L'altra malata, pure donna, di 41 anni, e man-data egualmente con la diagnosi di ulcera, ebbe ematemesi eh e si ripeterono sotto la nostra osservazione, dopo altre intervenute pju volte a casa nello spazio di 15 giorni. Questa malata presentava ancora la r eazione chimica del sangue nelle fec ~ al diciottesimo giorno di digiuno, mentre erano cessate Je em.a.temesi. Qui l 'operazione era sconsiglia-

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bile i11 ogni n1ome11to, per le gravi condizioni gePoiche volle ritor11are a casa ' fu affidata . nerali. nuovamente al n1edico di famiglia, il quale riprese a nutrirla per bocca secondo i nostri suggerimenti: c~oe ~el modo gia detto. Ora, l 'anamnesi prossima di questa pazie11te consisteva in ematemesi molto abbondanti, in1provvise, senza 1precedenti dolori, inso·r te una prima volta 6 anni e mezzo avanti, con 3 ripelizioni in 36 ore, una seconda volta a distanza di dt1e an1~i dalla prima senza ripetizione immediata, 1.a terza volta dopo quattro a11ni e piu, poco prima di essere ricoverata da noi e con l.e ripelizioni ehe abbiarr10 detto. Di fenomer1i dolorosi non accusava ehe ur1 senso di stiramento a lla regione gastrica, ir1sorto con la prima ematemesi e durato allora pochi giorni, ma ricomparso e Jnante11utosi poi costar1te con diversa int ensita dopo l 'ematemesi della seconda volta. 11 decorso ehe segui al nostro trattamento mi fu comunicato gentilmente a questo modo dal medico curante: cc Circa flue mesi dopo l 'uscita si e manifestata ascite e, a breve distanza da questa, versame11to pleurico. bilaterale. L 'ascite e stata vuotata ripetutamente .arrivando fino a 12 litri in una sola volta. Dei versa1nenti pleurici: a destra abbondante e sieroso: a sinistra nettamente emorragico. Dopo n1esi e mesi i due versament~ pleurici si sono riassorbiti lascia·n do delle aderenze ed ispessimenti. La ascite persiste invece copiosissima. Durante uno degl~ svuotamenti, palpando profondamente nella regione epigastrica si e apprezzata la presenza di una massa dura, alquanto piu sviluppata verso deslra, del volume di circa UQ pugn·o. Milza ingrandita. Temperatura: per dei mes! 37,8-38.... Atlualn1ente pochi decimi. Niente p~u emorragia. Diges lio11e buona. Di ta11to in t a.n to lamenta lievi dolori in sede epigastrica ». 11 r eferto e di quasi dl1e anni, cioe 22 mesi, dopo il trattamento. Stando cosi Je cose, sebbe11e i1on siano stati eseguiti gli esami diretti per l 'ulcera, per.ehe la gravita clelle condizioni della i11alata non lo permetieva110, la diag·t1osi ehe torn.a piu razionale in questq caso e quella di ematemesi da cirrosi epa~ tica . Certo, non eravan10 d i fronte a1 quadro piu veritiero dell 'ulcera gastrica. Chc, se pure un 'ulcera ci fosse stata, il risultato della cura per quanto si riferisce allo stomaco, non potrebbe dirsi infelice. 1

Dopo cio, la conclusione ehe mi sembra di ·p oter trarre ·d·a.I confronto di qu.esto e del precede.nte caso con gli altri sei, nei rjguardi del valore diagnostico e terapeutico del trattam.ento eh e esa·m 1iniamo, e questo: in ·casi di ulcere o di altre affezioni emorragiche benigne del'lo stomaco il digiuno per OS Si e dimo.strato c.apaee ·d i arrestare l 'emorragia in breve te·mpo. Dove questo a1Testo non fu rag·giunto, non si tr.aittava ne di ulcera ne di altra affezione intragastrica . Azione egu.a lmente benefi ca ed efficaoe il trattam.e nto ha spiegato sulla lesione anatomic.a 1complessiva dell 'ulcera. II desiderio di non perderm1i in dettagli a danno del concetto ehe queste pagine vorr.ebbero fermare, mi trattiene dal riportare le singole storie; ma non -p osso tacere il particolare di un caso di


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XXXIX, Nu l\r. · 20]

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SEZIONE PRATlCA

uleera sangui1n ante del d.uode110, complieata da sintomi di perforazione eoperta. La modificazione portata dal tra.ttamento su quest'ul1cera fu tale ehe, poich e all ' operazione . non apparivano segni pa lesi di essa, ne su lla pare1e duode11a le m.e 1 u quella gastrica, apersi il piloro' per esamina·re dall 'interno, e c.on tt1tto cio non riconobbi l 'affezione. Avevo g ia riehiuso il viscere, qua n·do il riehja mo della impon e11za e d ella ehiarezza della in1omatologia svoltasi sotto i !Ilostri occhi durante il lung o periodo di ma la ttia mi indus se a .resecare : e nel pe.zzo aspo.1tato r~conobbi i residui dell 'ulcera sotto forma di cicatrice linear e n el fondo del solco piloro-·duodenale, ricoperta da mueosa d 'a spetto normale e rieon oseibile soltanto in tra pa renza , per la sottig liezza della pa·re te. Sotto questo punto di vi ta vorrei permettermi il para dosso: eh e il tratta m ento suddetto e tan:to b en efi,co all 'uleera, d a a rrivar e all 'inconveni e·nte di fam e p erdere ope.ratoriarnente 1e traece. IJ eh e n on e una n ovita dopo i molteplici r eper ti di uleer e appa r entem ente auarite, se p uTe !l1on vogliamo dire en z'altro, guaritei, eh e ci vennero for·n iti da interventi ripetuti. E sarebbe a n cora un in eon veniente Te1ativo se a lle mi gliorate condizioni anatomiche dcll 'ulcera n on 1corri spon.dessero Je eondizioni clini ch·e, per r ui il ma la to i riticn e vera 1nen te g uarito. Questo e, sen za <lu1b bio, un rin1ar co cl1e m e... ri ta consideraz.ion e da l punto di vista chirurgi·c.o: punto di vi sta, cioe, delJ a guarigione radicale dell 'uleera . Nell 'uJoera gastri1ca, eomie in certe a ltre ma1a ttie, il chirurg o cred e di poter g uarire i . uoi m.ala ti asportando l 'ulcer.a eon qu~ lJ.a parte di stomaeo eh e n e e Ja causa. l\.fa questa g ua ri gion e 11on puo essere confusa eon l-0 ~ta to di miglioramento portato dalle eure n1 eclich e. Mentre la prima e una g u.ari gion e r P...ale' la :seconda e, ·di solito, g ua rigion e a ppal'(>Ilte, .an1alog.a a qu·ella 1che si raggiunge in un 'ulcera varieosa. o in UJD.'.u lcera perforante del piede, m.ediante il riposo a letto . Cess i il riposo e l 'ulcera rieomp·ar e. Cosi p er l ' 111 cera ga strica , .<;tlme n o fi11 0 a qu ando il mutato equri librio vege:ta tivo dell 'organism.o · non abbia modificato sosta n zi.almente le eondizioni or gaID ico- funzion ali ·dello s tom aco. Ora ~ sarebbe per lo m en o eurioso eh.e il suggerimento di un tale b.ene fi cio· app,a rente veni sse proprio da chi 111ira invece alla gu.arig ione ra d·icale.• . Ma io n1i riehiamo al titolo d ell.a pubblicaz.ion e, da l qual e risulta ehe io considero il 1

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tra.ttamento in parola solta n to eome mezzo preparatorio alla cura ra<licale dell 'uloora. Difatti , dopo 2-3 settimane, a l massimo, di ri-. presa de)}a n.u trizione , i} Il1alato e ordinaria1nen te, senz 'altro 1S1UJssi dio eh e quello della rigen.erazione na turale d·elle sue e11erg ie in condizioni di esser e operato : ed io n e profittd per eseguire la .r esezione piJoro-ga ~tri,ca estesa, eh e uso abitua lmente n ella cur.a dell 'ulcera g astrica o duodenale. • Da nn oso sarebbe, all ' obbic ttivo ra dicale della eura, ehe il malato o il m edico interpretassero il tra:tta:m ento come fine .a· se st.esso. E uno dei miei 4 ulcerosi fece ap·punto cosi :· eh e pre~·eT'i rim.run1da re l 'oper.azion.e .ad altro momeinto. Ma .sarebbe pure a ltrettanto in1concepibile ehe si r inunciasse ai dettam.i dell 'espe,rienza 1 solo perel1e es i p ossöno essere travisati, 1

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L 'esperie11za el1e h o qni espo.sto ha un contenuto personale, ma collima pero con l 'e! s pe rienza di altri . A parte la ten<lenza a non opera r e per sole -esigen ze d.ell '·em orragia (e e Paterson , ft1e.d. J. a.. rec., 119, n . 10, 1924", rif. Polial ., Pr., 1925 e Zorg ., 28, puo scrivere di a-ver v·eduto fino alla fine del 1922 in tutto 40 casi di em orragie ·m olto gr avi , n essun-0 dei quali ebbe decorso m or.t.ale, bisogn a eonvein ire 1ch e 1'em orragia .puo n on esser.e ragiorie ·di intervento) voglio dire eh e si )egge gia da piu pa.r ti qu esto con siglio di lascia r e gli ulcerosi gastrici sanguina nti, n el piu assoluto digi.uno orale. Pat erson fa pure posto alla ab oli.zione com pleta di ingesti9n e per 4 g iornit Alt1~0 fautor-e del dig iu1J10 i1ell 'emorr.agi~ gast.rioa e Gibbon (Penrtsy1vap,ia m ed. .T., 3~ 1 24: 2, 1929, Zorg. , ±6, 576) a l · quale si ass.oci~ Hau sm,ann , di Ollentow, dice:o·do eh e ]a a sf un z.io n·e di rc.ibo e a n eh e . di me·dicina li per os e ~a· proscriversi in eo·n«;li z~on,atflm!ente . E Tillm.ann scriveva n ella Mürich . 1ned . W., d~J 1927, n . 3, eh e n elle uJ:ceri gastrich e in e? m orragia· aeuta, per a lm en-0 10 g io.rni, al posto di ogni altro nutrimento s i ommi•nistrj glucosio per via V·enosa. Questo modo di eonce·p ire il digiuno a sco~ po terap1eu tieo ~ dell.a en1 or1~agi~ da ul cera· e alqua n.t.o diverse da qu e1l~ o .eh e seguiva Queirolo per l 'ulcera n el . Sl} O. . complesso. Difattt QueiTolo completava l 'esposizion,e del ·m ietodo ·di oura eh e h o riportatb :·s opra, aggiungen-d o eh e, n1entre sostituiva 1'alin1e:htazione ga.strlca quella r ettale, n eiut'1.alizzava eon , . eon.tempor~. rri'.eam e·h te COn opp0Ttun1e Ommini strazioni di alcalini l 'aeidita eccessiva del succo gastric.o e deter'g eva l 'ambiente g astro.: d.uoden ale cdn. leggeri liassativi. 1

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'. Io,, nell.a :ves.triziion·e, .sono andato a11che piu in: 1la„ .dei succit.ali Autori, i quali, del resto, n@n1'sono eh e d egli esen1pi : pr obabiln1ente a.ltr.i . avra11no fatto di ,piu ancora. l\1a, rifeL r:endo il ·1ni0 n1odo ·di procedere, io non h0 inteso· di deltare delle regole. Ho voluto ....emJ,D[icem.e nte esporre il mio pur1to ·di vi ta su un ..arg·o·miento .il 'quale, sia per 1.a g·ravita del~ Jle 1'CO·h seguen ze,. sia per la disparita d elle oipi1nioni, m1erit~. rni pare, ·d i esserre ieonsidera to·. · · ~aaeiSLo mio punto ·di vista comprende :· ... · l) un 'affermazione di pr1ncipio: l 'emo.r.r.agi.a da ulccra g·.a. . trioa 0 da ulcer.a duoden.aJ.e pub essere vinta· senza b·isogno cli ricorrere ad · altri m ezzi ehe al digiuno orale as olulo; 2) una n1isura di tecnica: quando questo digiuno si.a prolung.ato per quindici g i or ~ ni, sono persuaso ehe la sorgen.te e·morrag ica abbia raggiunto un grado dur.aturo, sebbene non .d e fi.n itivo, di ri panazio11e; , , : . 3) un progr.a1n1na ehirurg i1co : quando abbia ottenuto questo grado duratu.ro di emo.s tasi, opero il m.alato con tutta 1.a r.adicali.ta di resezionie ehe r eputo ·n .eceSi aria .a ll a c ura dell 'ulcer.a d·ello stomaco o d el duod eno: e questa radicalita ·d i intervento o facili.tata , non solo dalla seoinparsa d ell 'em1orragia la quale .r iehi.ede ehe si provv-eda a·d essa prima eh e all 'ulcera, ma anehe dalle miglioratissin1e condizioni a n.atomieh e dell 'ul1cera, le quali ag·e.v.olan© di molto le n1aniuialita operatorie. 1

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[_~NNO

POLlCLINlCO ))

RIASSUNTO.

In easi di uloeri g:astriel1e o duoden.a li sangllinanti, l 'A. consid.erata l 'in.d eteirminatezza d·e i consigli el1irurgiei e tr.a·end.o partito d.all,a s'ua esperienza · personale, si attiene1 all 'abolizione ·eompleta di in.g esti per 15 g iorni, soppe:r endo eon --pere~te r ettali di soluzion.e ac<{uosa glu1c.6ts.at~ o di so1a acqua e, dopo, rese·ca ampiamro1te. Il trattamento preparatorio :obsi inteso ha ·p ure un valore ·diagnostico. L' A. l 'ha im1piegato in otto rAlsi. ·

XXXIX ;

N·u~1.

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·· OSSERVAZIONI CLINICHE. · ÜSPEDALE CrvrLE DI MACERATA.

.A. proposito dell'efficac ia curativa del siero antidifterico~ Associazione morbosa pol1nonite crupale·difterite t·aringea . . .~on nar· colessia il dott. ENR1co JAcARELLr, n1e·dico prim.ario. Le .ai_ oc i.azioni di entita morbose a ·decor.su ubitualm·ente auto11omo offrono un campo di ~ tudio oltren1odo i11teressante, non solo a motivo. delle reciproch e influenze Tiguardanti la i)a togene i, ma sopnart:utto .p1er l e modificazioni ehe l 'a so1c.iazione pub ·d.etern1inare nel quadro clinico pro·p rio a ciascun.a delle entita mo·rbose isolate. Tale studio , quindi, appare di.. g·rande im.p ort anz.a, ·no11 .solo d.al Lato teorico, ma p.iu a11cora ·d al punto di vista 1)ratic·o , quan·do si pensi eh e, se in via G>r·din.ari.a e buona regola clinica tentar.e di ripo-rtare ad un 'unic1a1 rcau·sa ·etiolog iea tutte l.e manjfestazio,ni morbos.e notate al ]etto d'un paziente dur.ante il decorso di u1n.a determin.ata m.al.attia, con clusioni errate e talora esiziali r isulterebbero invece fr,equenten1ente d.a una inter-j)retazione troppo a soluta di questa r egola. Fa ·d 'uopo p-ereio t e nere presente la possibilita di associazioni m1orbose tutte le volte ehe nel corso di un. dato processo nosologico, sicuramente individuato, insorgono manifesta„ zioni ohe i~ n essu.n moäo possono rip,o rtarsi, al vag liu di uni preciso e seve1·0 controllo etiopatogenetico, alla primitiva causa morbosa. II caso ch.e riportiamo, interessa.nte anche per un.a eccezion.ale m.anifestazione d ella tossiemia ·difterica, € una riprova netta d.i questa possibilita ed un chi.aro esem.pio d·e lle gravi conSß.ooUenze ·eh e una osservazion.e troppo semplicistica avrebbe potuto provocare. 1

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1'rattasi di un uomo di 37 anni, in undeci111a gior11ata di 1nalattia, gia da me visitato una settimana prima perchc affetto da polmonite cru.... Ricordiamo 1.e interessanti pubblicat,ioni : pale del lobo inferiore sinistro. Ne11'anamnesi faNQ.ove vedut~ sulle infezioni dell'apparato migliare e personale d cll 'infanzia non si rilevava nu lla d ~import ante : bisognava giungere all 'epod.igt>rente (J?rof. GrusEPPE SANARELLI) . ca del su o servizio militare per trovare una ini yplu,tne di ·pagg. vi11~ 184, con 28 figure nel testo. Prezzo fezionf3 malarica; contratta dal paziente sul basL. 2 5 piu le spese postali di spedizione. Per i nostri abbo„ n~ti sole L. 20,s·o in porto franco. . so Piave nel 1917 e prot.rattasi poi con non fre11. . 1,1·, quenti attacchi febbrili sino al 1921. Da quelfje ,•dolicocolie (Prof. D. MAESTRINI e Dott. M. l 'epoca ad oggi non risultavaQo altre affezioni morbose all 'infuori di una bronco-polmonite. . .Mu:z11). Studio Clinico e Radiologico. acuta .si_ 11 istra, seg·liit.a da pleurite essudativa, : Volume ' di pagg. VUl .-uo .con 58 figure nel testo. Prezzo L. 20 sofferta nel 1924 e guarita senza lasciare ,postu pi~ le Sf;>eSe post~li di spedizione. Per i nostri abb.on~i,- soJe--.. -mi- · a-wFe-z~abili .. 11 malato risultava discreto be1.!. 1 ·8 in por to franco. ; 1. vitore e fumatore: negatava affezioni veneree. : ·i • Dal suo rnatrimonio contratto nel 1920d con bdon.lnviare, Vaglia a ll~ ~ditore LUlGl POZZI, Ufficio Postale Su~ · tu'r~a1e diciotto. ROMA. 11a apparentemente sana, erano nati u e am-


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SEZIONE PRATIC ..\

bini, attual menle YiYer1ti e sa11i: 111a l a n1oglie Li brevi inlervalli egli si mostra p erfetta1ner1te aveva av u to l e pri1ne tre gravidanze i11Lerro tte, cosciente, risp o11rle bene alle domande; &i ricor.se11za cal1se ClppreztalJili, al 6°-7° mese da parto cln abbasta uza es3 tlarne11te, esegue gli ordini, ma })re1na turo di fe to i11orto1 non macerato, e l a 13 C'i~ to a se, ric.adc co11 g·rande facilita r1el suo quarla graYid a11za alJortiYa n el t erzo i11ese. so11no, talor:i col bicchier e in ma110 o mentre Il paziertle , a rlltllala tosi in pieno benesset e COJl r iene esamioato · so tto ques lo ,p unto di vis ta , .briYido i11 te.nso, febbrc eleYata, t osse e Sipulo crori co r cla p erf c: llamenfe le condi zioni di un malaio c~o, ai r1uali fe11on1e11i i erd aggj unto poi, ai cli en cef ali te lelargica. seco11do giorno, dol or e i) untori<' all 'e1nitorace si1\ll 'esa1ne toracico n on si risco11tra piu alcun 11i. tro, presentaYa al 5° g·ior110 di i11alaltia, ep o_egn o di infiltrazion e p ol1no11are, 11e 'seg11i di ca dt~lla inia prir11a visita, tutti i seg ni classi ci di pleurile, sieche si esclude subito eh e 10 st ato febt111a polmonite Jobare r.lla base d ell '..~mitorace sibrile Lut.tora per i Lenle possa · clipc.ndere da u11a 11is tro. La temperatura 11 ,·eva o cilla lo n ei pri1ni ri oluzio11e ritard ala del focola io pne umonico e c inque giorni tra 39° c 4.0°, il l)Ol o i era m ante- . t nnto m eno da nl lrc equ ele (forma zion e cli ascesn uto 11ei limiti corrisponde11ti, l 'orinazion e era abso, ecc.) . D 'al lra p arte, l e con dizioni del polso bondante con scar so r eperto palologico (tracce di tanno ad incticare n e ttamen te u 11a alter azione a lbu1nina cort qualch e raro cilindro g r an11loso) d el n1iocartljo: .p ul azioni 124 i11eg uali, aritmis i ech(" do.ll ·a11<l an1e11to delle fu 11 zioni organich e cl1e, a pression e i11olto })assa. All 'e a1ne il cuore piu i111p<Yr ta11Li si poteva t rarrc u11 g iudizio pro11on appare eh e lnodicame11te jngr and1to: ma i g nostico piut tosto favoravol e s ull 'e ilo dell a maloni ono sordi ect il ritmo e t11rba to da extrasil attia: solo si n otava n el p azjente una n otevoJe , toli, <1lc n11e d cll e quali non g iungon o al poiso. -clispnea e, acl inlcr valli . un o s ta lo di d elirio tra11 _\ ess un egn o di pericarclite. L 'acld ome non pre.quillo. e n ta nulla di n olcYole all 'inCuori di leggero ineDal punlo cli vis ta lcr a1;eutico il tnal a to, altre leori mo: l cl milza n on si palpa , ma il fega to apa lla cura si11to111alicci , er a stato tralta to con init· !)a re leggerme11te in grandito. L 'orinazione 1 rifezioni giornal ierc di 01111iad ina. ri scon o i famigliari, e n otevolmente diminuita. l ·er so la firte clel U) giorrio era jn~orto d elirio co11 eccitazione, eh e er a dur,1tc- tutta la notte: 111, complesso il paziente presenitava. tina stral e condizioni gen erali eran o p eggiora te , Ja 1ia sindrome in cui i segni di unar tossinfedi p11ea si era fatta pii't inten sa , il pol o piu frezione clie aveva colpito il cuore (miiocardite) que11te, 111e n tre la ten1p eratur~.t si 9ra ablJassata si associa.vano ad u.n.o stato di narcolessia o olto i 39°. Data l 'abitudine del p azif n te di r espirare a per m eglio dire, di iperso11nia con.tinua, m_olto bocca apert;i (p er un vecchio difello 11 asale) l a acce11tuato. lingua era secca, scr e polata; e i teva110 inoltre L 'esam.ei ·delle orine, subii to sol1ecitato, ci i egni d i una stomuli le banale, 1nanle11uta dall e fer1nentazioni d ei r esiclui alimcn lari . Le cor1avr.ebbe detto se a n ch·e il . r en·e, com·e era da .dizioni si erano manlenute s tazionarie durante supporsi, foiSse stato· colpito .. jl 7° gi0rno, eo n feblJre piulto to ba sa (38,2Da,} .p unto di vi ta n euTologico, un esame „18.5) , polso freq uente, iinch e all ' 0 g iorno, senomn1,a rio praticato rapidamente, vincendo con za eh e i verifit~lSSC una vera crisi, i era notato n1igliorame t1to gen erale e alla b ase d el polmone forli timoli la on.nolenza del p,aziente, n-0n :sinis tro si erano ris<'ontrati i segni cl ella risolufa ceva rilevare elen1.ernti importanti: pupille • z ione (diminuzione 11o tevol e d ell 'ipofonesi, cominiotich e scarsa.m iente re.ag·.enti alla luce,· m.a parsa di rantoli in- ed e~,pira tori, ecc.). n e un segno a carico d1ell 'oculo·n1ozione e d eii Dal 9° giorno, atte1tuatasi notevolmente l a di·s.1>nea e scomparsi qua i del tutto i segni della mu1 coli mimici , n e rigidi~a ·c:Lella nuca od al1nfiltrazione polmonare, si corr1incio a n otare una Lri segni meniagei. D'altra .parte, per qu.el s piocata son,nolenza, eh e si mi se in r el azione col eh e riguard.a l ' ipersonn~ai, non potevamo piu 1'insonnia e coll 'agitazione dei g iorni precede11 ti ; a ccontentarci, •come n1ei primi gio·rni dope:> .la d 'altra parte, le ro11di·~ io11i del pazic11te non apparivano clel tutto s·oddisfacenti, malgrado la risoluzione del processo pn.eumonico, della scomp·arsa dei {enomeni respiratori, perche esisupposizio n e ch.e il f.enomeno fo·sse da spies teva febbre eh e la ser a raggiungeva e super ava g.a rsi com·e un comrpen so ·dell 'in:sonniä e deli 38°, il )Jolso <'ra relativan1en Le frequente, la 1'ag i tazione ·del periodo precedente : l'a11daling u a un po ' &ecca, l 'orinazione }.1oco abbon<l a11le, l 'ali rrtentazione scarsa. 11 giorno segu ente m ento progressivo della sonnolenz.a mal e si p0 · il paziente }Jrese ntava un a so nnolen za ancora piu teva concilianei con qu·e~ta ipotesi, 1che a'·rebacceniuata: mentre l a febbre si ma11teneva mobe dovulo comportarje, .aJ contrario, Ull dedica (37,6-38,2), il polso raggicngeva J10, era inecorso reg re.ssivo. Doveva pertanto esse·r e enguale, aritrriico. II r espiro era calmo , regolare, la tosae scarsa cd ap1pariva specialmente quand o tr.ato in causa u:n fattore nuov·o, 1c.a.pace anche il paziente, .~cosso dal sonno, veniva $timolato ad di S})iegare l 'o.ffe1sa ripo.r tata ·dal cuore (mioingerire qualche alimento Jjquido . cardite), di cui esisteva.n,o chi.ari segni e ehe La se r a <lell ' ] 1° giorno, quando so no chiamato difficilmeinte appariva imputabile all 'azione a rivedere jJ m al ato, l a sonnolenza si e fatta ancora piu profonda, tanto ehe il paziente dorme d1el diplococco, a.gente patogeno della risolta in c on.tinua~ione con Ja bocca semiaperta, gli polmonite. occhi. socchi11si, con - r espira calino e regolare. Nella riaerca .d i q.uesto fattore, fonte della Con vivaci stimoli si riesce a scuoter1o per qualgrave tossinfezion.e1 . presentata dal paziente, si c h e mo1nen to dal suo son.no invincibile. In · que1

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rivolge l 'attenzione alle fau1c.i per i rsegn i g ia rilcvati di sto·m atitc·, per la ' roce un po ' rau ca e per una cert.a .diffieolta n·el d eglutire eh e avevamo notato· m.e ntre il pazie ntet beveva d el l.atte, diffico lta seguita spesso· d1a. colpi di tosse, co,n qualch e rigurgito .n asale. Vediamo allora, a l lu.n11e d i una can·del.a , una estes-a pa-

tina bia.rica.stra ohe cop1·e la supe11icie: dei pilastri , delle tortsille, dell'ugola e le arcate palatine, giun.gertdo molto in atto, ove si arresta con limiti molto 1ietti : le ehiazze so.no 1

b·ene adere111ti e i1on si laseiano as.portare eon lo strofinio. Questo r ep erto, cl1e aveva tutti i caratter.i di un ·p·r ocesso difteirieo ·d el faringe, ei sembro ehe eostitui1ssei l 'i.n.duhbia fonte della grave i1ntossic.azione presentata ·d al paziente, h ·e n e spiegabile con l 'azione elettiva sul cu.or.e e sul si·ten1.a ner-voso, ehe si conosce propria d elLa to1_ ina difte·r ica. Rite·n e mmo quindi eh.e il pa-

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Quanto abbiamo esposto sulla 1con1plessa forma morbosa del nostro m.a.lato i 1p resta ad inzien.t e jasse in preda ad una tossiemia difte- tuii tive eonel.usioni dal punto di vista pratico rica niolto grave, co1i off esa. manifesta del mio- e ad .a.leune con siderazioni ·di indole gen·erale. oardio e del sis·t ema nervoso e.d avesse immcChe p1ro·cessi flogisti1c:i polmon.a ri .S·i aceomdiato bisogno· di una eura di siero 1aiiltito·ssico, pagnino sp·esso con 11ai difte rite e ,di comune sen za atte11dere l 'aceertam ento b·a tteriologico co·n osieenza: son o molto frequ.e1rti le bi·oncodella lesion e fa rin gea. polmoniti eh e condueono .a mort.e i difterici Il d.ecor o g iustifieo pienan1einte il n ostro lattanti e della prima infanzia. In questi casi concetto .diagn ostico e le d eduzioni terapeuti- pero si tratta .di comp·licazioni, favorite nel ehe; d 'altra p,a rte l 'e·san1e dell 'urina, dimo... loro in1sorger.e -d al processo ·difte·rico, special!Strando presenz.a a bbo·n ·dante di 1a1lbumina e m ente laringeo (o se1con1d.arie .alla intub.azion.e ) n umerosi 1c.i lin.dri gran1Ulo·si ,e jali no .granulo- e dovute, per la gran .mJag.g·ioranza, ad i.nfei, confe rn10 il ospetto di una lesione renale, ' zioni seeonda rie eh e seguono il primitivo proco11eom1itante a ll ' offesa del m·iocardio· e del cesso difterico, essen:do n oto ehe il bacillo di i tema ·n er,ro o. Löffler e la sua tossin1a ·e:siercilano, si.a negli 30 .000 U. I . di siero iniettate nella notte ani111ali da e1 perim·e·n to cl1e n ell 'uomo, una provocarono caduta rapida della· tempera.tiira e vide.ntissi111.a azion e ·dispon ente V·erso le in(cl1e fu. ·definitiva) 1eid inizio del distacco delle fezioni .da str.e.ptococco· e ·da diplo;co-c eo di pseu.d'omembra1ue ehe dopo 24 ore (40.000 U. !Frän]{el (Mya). Nel n ostro ca o, in,1ece, il pro/ .) era quasi completo : 1contem.poran oom1ente cesso pneumonieo ha preceduto i1 processo migliorarono Ie eon·d.izioni gen era li, si attienuo dif'terieo ed aneh e n ella fision.on1ia anatomon otevolmentei la tnarcolessia, le pulsazioni sce- clinic.a non ha nulla a cl1e ,,edere1 con. le fo-rsero a 106, mante11endo pero il ritmo i rrego- m e eh e comuneme nte complic.ano la difterite lare, l 'urinazio·n e a u.n1ento. II miglio·ram.e nto dell ' infa11zia . Si trattava in1som,1na di ,una po·lfu cosi rapido ·ed evidente eh e, 1a1ll 'infuori di monite crupale jra·nCa, COID·e e dimO·Str.ato dalo·g ni altra con si d·erazio.n e, sar ebbe stato IJiu ] 'i11izio, dal de·e orso e dalla risoluzione, prima · ch·e ufficiente .a conf.ermare I.a diagno1si di fa se della comp·lessa fo1ma morbosa. sofferta d.ifte·r ite, accertata d 'altra parte an ch e eon l 'e- dal npstro malato. Se no1i volessimo indagare sarne b.a tteriologico d ell 'ressuda to faringeo (pre- eirc.a evrentu.a]i inf}uenze de} 1p fOiCieS1SO ·difteriCO, insorto secon.dariamente, sull 'andamento e1n.za di b.a eilli <li Löffler). Il ·deeorso ulteriorie della n1.alatti.a in Osp,e- di questa polmonite diplococcica, d ovre.mmo dale, ovei il" paziente era stato· prontamente ri- comir1 ciar.e co,n lo stabilire, intanto, la data eoverato, fu cai1atterl.zzato d.all.a g·r.aduale scom- pr-eicisa in cui en tro in iscen.a il secondo fat]Jarsa · ·dell 'iper onnia, ·dal miglioramento ab- tore. Non e fa cile rispondere con esattezza a . ba!_ tanza · rapido d el :r.eperto uri.n.ario, dalla per- qu esto qu e5i ~o. Da quanto abbiamo es1)osto si puo rilevare sistenza inYece dei disturbi del ritmo :cardiaco.' I~ compJe o fu.Yo,no a l p,azien:te iniettate eh e nelle Iin·e·e gen.e n31li I.a polmonite, ·dal pu.nto di ,,ista eI11'eiologico, presento u11 decorso f>2.000 .l 1. I . ·di ~ iero·, -1 0.000 nel pr!n10 g iorno, 1

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12.000 nel secondo e terzo giorno, sornntinislra.n do n ello stesso tempo· tonici cardiaci e v:a.~.ali (c.anfor.a, strofant(>, piar.a.g an glin.a) . 1 persiste11Li disturbi del cuore, aceo1n1p agnati anch e da una ipoten sione a.rteriosa ehia alla misurazione non appariva traseurabile (Mx = 110 - M.n = 70 - (Pachon), erano car.atterizzat' da un1ai estrem1a vari.abilita .d.el ritmo: da 90-80 pulsazioni si passava a 60-50, a peiriodi di regolarita rse.g uiv.an.o ext1~asi stoli isolate, talora extrasistoli rip etute con polso· bigemino ; spes~ o si notava una br.a.d isfigmi.a e.x trasistolica, Lalora una ·h ·r adicardia vera. lnfine gradualmente nel periodo ·di ciraai 4 settima n.e, ritmo ea 1~diaeo , pression e arteriosa ei condizioni generali ritornarono· norm.alj.

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SEZIONE PRATlCA

a caratteri normali, eompresa la risoluzione rapida. Solo non si ebbe·, eome di norma, u11a caduta della temperatura , eh e p ersi t ette dopo la comparsa d.ei segni f.i si1c.i d ella ri soluzione, come er.a .1nia.n catia una elevazion·e n ei g iorni cl1e immediatamiente la preeedettero : deve anzi notarsi eh e la t emperatura, n .ei due g iorni cl1e preeedettero la risol uzione, si mantenne sotto a 39°, m e11tre n ei primi giorni aveva raggiunto e superato i 40°. Cio induee a r1itenere eh e, con ogni probabilita, il .p ro•c esso difterico i era gia iniziato n ei due g·iorni eh e precedettero Ja cri ... i della polmon i te fran aa, influendo sulla eurva febbriJe di q.uesta, ed al)bia poi ma eh erato il processo di risoluzione, ehe su ole ;coinoidere con Ja caduta della Lern peratura. Solo n el periodo p1~e·eritico e c ritico il •1)roces o polmona re a r ebbe subito influanze, lin1iitate al decorso della tempe-ratura, per l 'i.nterfere·nza ldel prooo so difterico. ~Iolto piu i1n1p ortan.Li appaiono invece Je influenze della polmonite ulla patog·e n e i del proce so d ifte. l'l·C.0.

D evi:~

pre111etter i eh e n el 1p eriodo 1amt eceden , te a lla malattia d el n o tro paziente n e era.n o occorsi ca i di difteirite piu frequenti del olito, n e il paziente aveva avuto occasione di e porsi a l con tagio. Gon ogni verosimiglianza

egli doveva essere dunqae un portatore sano di bacilli diflerici. La g rave ma l.attia polmonare puü avc re inf]uito in due m odi ull 'inorgenza d el proces o ·difterieoi: 1) eol ·diminuire le r e i ten ze gen erali d el malato ed i poteri difen ivi dell 'or aani mo, com1e talora accade per altri processi .:mJOrb,o si (scarlattina, morbillo); 2) eol favorire l 'insoTgenza n el faTinge di un processo di congestion e e di flogosi d.a gerrni ba.na.li , piu eh e sufficien te per })rovoica r e la virule·n tazion e e l 'attecchimento d·e i b.acilli difterici , ivi v·e getanti com.e ospiti ~ ino allora innocui. , el n ostro i11ala to· tali eon·dizioni si verificarono senza alcun: .dubbio perche, com-e risul La dta1l 1d ecorso rifierito, p er 1.a a b·i tudine di re pirare abitualme·n le con la b occa, e p er la ~carsa n ettezza praticata, una stom atite si era eo tituita sin dai prin1i giorni della malattia. Si compr.e nde quindi f.acilmente coim .e i b aeil1i <:Lifteriei , sino allora ospiti inno·c ui, abbiano trovato le eo·n ·di zioni op·1Jortu1n 1e per aicqui1st:are notervole virulen za e le rnci.nime lesioni della 111 ucosa n ecc arie a ll 'attecchirn ento . 11 .p rocesso di .difterite farin gea, masch erato alla sua in sorgen z.a d.all 'affezionie polmonare, aveva in.i ziato, diciamo cosi, vita autonom a solo con la risoluzione di questiai. Abbia n10 no•

tato con1e appari se un po ' slrano lo stato del pazien te a ll '8° e 9° g iorno di malattia. ~!en­ tre peTsiste·va una febbre n1o·di1ca co,n spiccata ten·denza a l son1110 ·e p·olso ancora frequente, qual.e non suole osservarsi i11 gen ere dopo la risol.u zion1e .di un processo polmonare franco, l 'esam e del toracei non faceva r ilevare nessun elemento capac·e di spiegiaire le condizioni del malato. Al mo·m ento· d el mio esan1°e mentre . ' La temperatura si m.antenreva 1p oco elev.a ta„ i di turbi evidernti a carico del •cuore a lipo miocarditico, l 'ipersonnia aecen tuat~ssima, 1a din1inuzio·n e d ella orinazione facevan o penisare ad una ,g·rave tossinfezione, ina invano, come „ i e detto, se ine „ a reibbe cercata la cau sa al1'e an1e de l tora1c.e e degli a l tri organi intorni II rprocesso ·difterico, rilevato infine all ' esame ·del ~a.rir1ge, ci app~rve come il fattor e etiologico eapace di tSpi.egare adegu .atam ente la com1)le sa sintomatologia pre entata d.al paziente. Tuttavia, n1 entre so110, di frequente osserv.az ione le· a l terazioni r en.a li e miocarditich e prodotte dalla to sina difterica, non sono in g·enere ·d·eSlc:ritti i ·disturbi prodotti sul ritmo 11ormale del sonno, ben ch e sia notorio l 'accemtuato tro.p ismo (Capo11arl i , Plau11re r, Poteschi.n g, Connio, ece.) eh e la tossi·n.a del bacillo di Löffler possiede ver o il s~stemia n•ervoso centrale e periferieo. D 'altra parte ci sembra superfluo, dopo quanto abbiamo gia detto, discutere sul ignificato da a ttribuir i a questo ·disturbo, il quale per la 1s.ua fision.o mia b en nietta non poteva essere conf u o col sopore o eon altri stati d 'in coscien za di origine tossica, ehe no·n bianno, co1n .e il sonno, la caratteTistica d ella r ever sibilita e d.eJ pronto ritorno· della ·ooscienza. on e n ostra intenzion e esporre qui le mod1erne con cezioni ulla genesi del sonno, molto intere anti sen za d·uhhio, ma a:neo·ra mal definite, nonostan te gl 'importanti contributi app~rsi n.e gli ultim,i 15 anni , pecie .p er opera di V. E1conomo: l 'a.r gomento· e tro.ppo imporlante perche i p ossa darn e, s ia pure per ommi capi, un eenno eo.mpleto. Vogliamo solo rieoridare 1c.om e sia ormai dalla magg·ioran·z.a degli AA. ammessai l 'esiste.n za di un oentro regolatore del ritmo, d.el onno, localizzato nella so1stanza grig ia ehe eircon·da il terzo ventricolo c specialmente n el1a calotta del mes.encef.alo a l suo passagg·io nel die·n ·oefalo (V. Eiconon1'o) e eome ta1e eoocetto sia eonvalidato da riceirch e anatomo-elinich e e ·da prove sperin1en tali (Hess di Ziurigo). E an eh e impo·r tante n ot.are !COffi·e· ' ' · Economo .abbi.a sostenuto eisser e l '.ipersonnia ·dell 'en ce falite letargica le~ata non t.anto a lla paTticolare .p roprieta del ' irus en ce falitico, quanto· al1a zo·n a nella qua1

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cc IL POLICLINJCO »

le si localizz.a con maggiore i~tensita il processo morboso, eome verroobe dimostrato dal1ai circostanza 1che altri processi, (rammollimenti, emorragie, tumo·ri) purehe localizzati n.ella stes,sa zona, pr:oducono e:gualmae nte disturb+i del sonno (ipersonntia, dissociazione-inveirsione ·del sonno-insonnia). Al qual proposito possiamo aggiungere un nostro caso molto dimo·s trativo : in u'n. m.a lato ·d i endocaridite rrmligna le.nta, in cui era i1nso:rta una t1pica ipersonnia eontinua 1co111 paralisi ocu~ai.ri a tipo nuelea·r.e, quadro perfettamente identico a qu.ello di u·n a classica enoefalite letargica oftalmo1p1eigica, furoo·o trovate lesioni istologiche evid·e n.ti .del meseneef.alo, interpretate da Dionisi eome 1s~condarie a pieeole ernbo1ie. Dopo q.UJeste p:r.emesse si puo su pporiie ehe anehe la tossina difterrica sia capace di provoaaire UID.a disfunzione di questo oentro, agen-d o eleittivamente ·soip ra di esso, nello stesso modo come in altri casi attaoca a preferenza altre parti del sistem.a nervoso ieentr\~le o perifeirieo.

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trarre del1e conclusioni .d.all 'osservazione di un caiso : tuttavia a chi voglia ben consideirare quan to abb·i amo esposto, apparira .chiaro ehe il nostro caso puo perm.e-t;terei qualehe deduzione, rapp1resentando esso, evenienza oggi molto Tara, una forma di tossie1nia difterica pura (senza complicazioni .d 'altra natura) gra-

ve e progressiva, tale inisom·ma da acquistare quasi un valore sperimentale in soggetto umano. Si .deve ricocdaoo ehe l'infezione erasi cer-

tamente iniziata ·da piu di tre giorni e ehe, olt•r e alle manifestazioni faringee quasi inavvertite, il tllostro paziente presentava tutti i segni .di una \corriipro·misisione d ~ origine tossica del cuore, del ren1e, idelle surr·e nali e del sistema nervoso, il ehe fa ese}u,d ere il nostro diaJ novero di quei casi di d'ifterite farin.gea lieve i quali (e qui tutti son d'accordo) guariscono col siero e s·enza siero. D'altra parte il decü'fso progressivo ·della •tossiemia difterica, oltre 1che i segni ·della eompromissione degli organi e sistemi piu importan:ti, istava a dimostrare ehe non esist~va una sufficiente resistenPer quel ehe riguarda il problema curativo, za naturalei ·dell'organismo .di fronte alla tosda quanto ahbiamo riferito risulta evidente ehe siemia dil.agante. Ecco 1p erche il nostro caiso tutti i segni generali e locali dell' in/ ezione deve ritenersi imJporta,nte. Orbene la sieroteradifterica subirono nelle ~4 ore seguenti alla pia in questo oaso puro, non complicato, di sierotera1pia massiva prontamente istituita u.n grave ia progressiva to·s siemia ·difterrica ha diindiscutibile e rapido miglioramento: scom- mostrato un 'effica1cja curativa tanto spiccata, parsa quasi immediata d ella febbre, migliora- ehe nessuno potrebhe diseuterla senza essere mento notevole .del . polso, attenuazione della aceusato ·d i volerr neg.are l 'evidenza dei fatti ipersonni.a, distaeco quasi completo ·delle pseu- cliniei, i quali non: ha,n no valore inferiore ai do-mernbraanie :superfieiali (erupose), 1p arziale flait ti sperimentali. Le persistenza d-ei disturbi delle piu profonde (difteriehe), miglioram,e nto car.diaei .e una .prova di piu della gravita della dello stato generale. Persistettero, eome abbia- tossinfezione cosi ra1pidamente domin.ata dal mo riferito, ·disturbi del ritmo cardiaeo per siero antitossico. Pensare 1c.he il ritar.do di 24 aleune settimane e l 'ipotension.e arteriosa, se- ore nell 'inizio d·ella 1siieT·oteirapia avrebbe pergni non ·dubhi ·della gnaJVe offesa subita dal messo uan dan:no forse irreparabile, .ribelle almio.ca·r.dio e dalle surrenali. Questi elementi 1'.azione eurativa .del siero, non e affatto const(l)nn10 a dimostrare la gravita della tossiemia clusiooe arrbitraria ed a.p pare anzi gi.ustificato difterica, quale non e oggi e:venienza comun e <lJa,} decorso ·d·ella m.al.attia. Conveniamo ehe il siero sia impotoote a di osserv()Jre e la evidente efficacia della sieroeombattere una tossiemia conclamata q~ando, terapia antitossica. Come e noto, ·da qwaJche tempo in Germa- beninteso, la toss~n.a fissata nei tessuti ed ornia e recentemente ain che in Italia da Ponta- g:ani .abbia raggiunto e superato la dose morno, non. solo e stata .m1essa in discussione l'ef- tale, perche, seicondo l 'imm.a gine di M. Roux, ficaeia d.e lla :sieroterapia antidifteri1ca, ma si il siero agisce eome 1\a,cqua in 11n inoondio, e giunti a negarne recisamente; a malattia co- impedisee cioe l'estensione del danno, ma alllstituita, ogn.i valore curativo su.lla tossiemia·, che versata a torr·e nti non e capace di riparare i guaisti gia avv·e nuti. Ma - questo e il sulle l'esioni locali, sulle complicazioni. Tale afferrmazione, per quanto appaia do- punto - quali mezzi ahbiamo noi per valutare eumenba.1ta da prove sperimentali e da in da- lo stato dell.e lresioni gia .p rodotte nei tessuti, gini statistiche e fondata sopra una ma!ssa im- per acioertare praticamentei ehe la tossiemia pon.ente di osservazioni clianilche, non potra, ha gia naiggiunto un gra·do tale d.a provocare come ·del resto l' A. prevedeva, trovare facil- nei tessuti danni irreparabili? Fiin.che cib no·n mente eonsen.ziente l 'opinione .del pubhlieo me- sara possibile (e non appare attualmente posdico. Non intendiall}(), be·n inteso, di poter ' ibile), asten&si dall 'intervenire con la siero0

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SEZIONE PRATICA

Da .quanto abbiamo esposto ci sernbra quinterapi.a in casi d 'i.nfezione difterica puo condurre, come avrebbe, a mio avviso, condotto di di poter trarre J,e seguenti concl.usioni: 1) i bacilli difter~c.i innocui di un portanel nostro caso, a perdere dei malati rche si sarebbero invecei potuti salvare. tore sano ipOssono , in seguito a.d altro proeesCon questo non si vuole certo ia1fferm,a re so morboso ehe indebolisca le resist enze ge· ehe il problema terapeutico d·ella difteritei si n erali e locali ·del 1soggeito (scaTlattina, morpossa riportare 1semplicemente alla sierotera- billo, anche polmoniteJ virulentarsi e provopia, COSi CO·ffie oggi e 1praticata. Qualsiasi me- care l'insorgenza ·di un.a ·d ifterite faringe1a1 con dico ehe abbia esperienza anJc:he modesta in tossiemia anche molto grave; 2) la tossiemia difteri ca puo .p rovocare, olproposito, converra eon Pontano: 1) eher i easi semplici di difterite faringea, senza grave _tos- tre alla comune sintomatolo.gia , lllI1a ipersonsiemia, guarisco·n o col siero e senza siero; 2) nia continua d.el tipo dell 'encefalite letargica; 3) la sieroterapia arititossica, adoperata a ehe le 1a1ttuali forme stenosanti d1el laringe si mostrano spesso ribelli (specie nel primo an- .dosi massive, puö alver ragione rapidamente, no di vita) alla sieroterapia e !Che l'alta mor- an che dopo q.ualehe giorno dall 'inizio dell 'intalita in questi easi, piu ehe alla tossiemia, e fezione, ·di una grave tossiemia difterica, didov.u ta al fattore asfittico e alle complicazioni mostrando la evidente e piena efficaeia di un broneo-ipülmo•n ari; 3) ehe Ja sieiroterapia, an- tale m etodo di 1cura, a patto na.t uralm.en te ehe ehe a dosi enonni, e ineffiaaoe a combattere la tossina dijterica fissata n ei tessuti non abla tossie.mia, quan·do la tossina gia fissata nei bia gia p rodotto danni irreparabili e morta.li„ tessuti, abbia provotcato in essi danni irre• RIASSUNTO. parabili. L 'A. ha avuto occasione di osservare u·n caMa la conelusione ehe in p„atica la sieroterapia ain tidifterica sia comunque inefficace, so ·di polmonite crupale complicato, neil peformulata in base alle esperienze sugli ani- riodo di risoluzione, da una gravissima tos-· mali ehe mostrano l 'inutilita della sierotera- siemia difterica d 'origine fa~ingea, decorrente, pia a parti:re dalla decima-dodieesima ora dal- altre ai segni di miocardite, nefrite, insuffi-1'infezionei, non appare provata, gia10che l'e- cemza surrenale, 1c-0n uno stato di ipersonnia. sperienza clinioa1, come si rile,;a anche dal no- continoo, ·del tipo de ll 'encefalite leta·r gica. Do-· stro caso, dimostra ehe tali esperimenti non po avere esaminato i rapporti d ell'associazionepossono riportarsi senza riserve alla difterite .m ,o rbosa, l 'A. fa alcune considerazioni sull.ai umana, ed anehe perehe di fronte ad un ma- patogenesi della ipersonnia, eccezionale manilato ehe presenti segni dell 'infezione difterica festazione .d ella tossiemia difterica e sul valogli elementi 1p er stabilire la data dell 'infezione re della sieiroterapia antitossica iche, nel caso . . . . ' . sono sempre approssimat1v1 e p1u appross1ma- specifico, .a doperata in dose m.assiVJai, dim1o·s tro tivi ancora sono gli elementi per stabilire se sulla grave sin.drome una rapida effieacia cula <lose di tossina fissat.iai dai tessuti sia gia rativa. BIBL IOGR AFIA. mortale o meno. Solo dopo tale a'cceirtamento, se fosse possibile, sarebbe, a mio giudizio, 0 . BALDu zz1. Accademia Medica, 1930, n. 1. giustificata una astensione dall'intervenire eon I~oKAY. Annales cle 1\iedecine, maggio 1931. V. E coNoMo. Centro nervoso per la regolazione la sieroterapia. La quale , se m.elle recenti C. del snnrio. Gior~. di Clin. Med. , 1931, n. 9. rocrrudescenze della malattia, dovute alle o- J . LHERMITI'E et TouRNAY. Le somrneil normal et pathologiqice. Rapp. all '8a. Riunione Neuroloscillazioni periodiche della sua virulenza (A. gica internaz. (Parigi, g iugno 1927). B. Marfan, De Rud,d er, Bokay) ·n-0n ha poA. LusTIG. Malattie infettiv e d ell ' uomo e degli tuto imipedire peroentu1a1li ancora molto elevaanimali. Vol. 1. F. Vallardi , 1922, Milano. te di mortalita, non dovrebbe tuttavia essere 1\. B . MArtFAN . Le nourisson XIX, ~. 6, p·ag. 351„ 1931. ne completamente svalutata ne incolpata di aver ma,n1cato alle primitive promesse, anche DE IlunnER. - f\lf i.inch. Mediz. ·V\lochen, 1931, n. 30. T'. 'PoNTANO . Dati speriniertt(JJli e clinici sul valore se la risoluzione d.el problema della difterite profilattico e curativo del siero' antidifterico. · isi va orientan.do oggi verso la pr.evenzione, Pol icl., Sez. Med., 1931, n. 10. varso l'immunizzazione attiva, in base all1a co- G. RAMON et R. DERRE. Serum et serotherapie antidipht.eriqiie. Annales de Mcdecine, t. XXX„ statazione ehe una piccola quantita di antitosn . 5, mai 1931. sin.a presente ill.el siero umano al momento G. RAMON et DEBRE. Sur la serotherapie anitidip·therique. .T ourn. Medical Fran~ais, t . XX„ dell 'infezione, oppone UJila barriera molto van. 12, dec. 1931. lida all 'invasione d.ella tossina, mentre dosi A. SALMON. La fisiopalologia d el sonno. L . Capcolossali di siero non so·n o capaei di neutrap elli , Bologna, 1930. lizzare il veileno gia fisS1ato dai tessuti. H. S CHABE R. Münch. l'vied. Wochen , 1931, n . 30. 1

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IL POLICLINICO »

RARIORA ARTIS. Ospedale Maggiore di Bologna - 1 Sezione Chirurgica. Prof. U. D. CALABRESE.

Sn di nn caso di lipoma del canale inguinale simulante nn'ernia diretta per il dott.

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G1usEPPE MuzzARELLI,

assistente.

La fre.quenz.a c,on cui i svilu ppa il lipoma nelle varie parti del 1corp·o e stata divrersamente valutata dag li AA.; e m entre tutti sono concordi n·el ritene-re ~he la sed.e di predilezio·n e sia il tessuto co·n nettivo sottocutaneo della 11uca e del ·dorso, gli accordi non si trovano piu qu.a ndo si tr.atta .di stabilire la frequenza n elle altre parti del corpo. Tale f~t~o ehe puo avere un .valore relative se il lipoma traie la .sua orig i.ne dai t essuti super· ficia li , viene .a d .a cquistare un g·rande inter esse e si sviluppa dai tessuti profondi, com e ad es., dal gr.a.sso p·r operitone.ale. E cio, per1ch e la neoformazio ne co11 il suo p·r ogressivo aumento di volume, se ha sede in speciali r egioni, puo iavorire lo sviluppo di a ffezioni molto frequ ein ti o imul.are qu.est e tesse a ffezioni e veIL1ire oon esse scambiato (ernie). Un fatto e stabilito; la relativa frequenza del lipoma del cana le crurale; il lipoma del canale ing uinale al contra·rio e cosi raro ehe in tutta la letteratura se ne con osce un olo ca o de ·crit lo da Forsyth nel 1911. 1

[ANNO XXXIX, NU!\[. 20]

~~attosi

Yisitare da p~u ·sanitari, questi furono sempre tutti concordi nel dir~ eh~ si traltava di un 'ern,~a. L 'i.nfermo, da circa duc anni, tiene ridotta l 'intumescenza con, un cinto erniario. Nega la lue. Non c bevitore, e buon mangiatore e modico fum,ato re. Alvo regolare, minzione normale. Esame obbiettivo: Soggetto di cosliluzione scheletrica regoJare, stato di nutrizione ottimo, pannicolo adiposo m olto sviluppato·. Non si palpano ghiandole ingrossate 1~elle. sedi abituali. Nulla alla te3ta. Colorito del viso roseo con Jieve tinta cianot.ica. Den~atura guasta. Lingua detersa e umida . Fauci libere. Collo corto. Torace 1

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OssERVAZIONE CLINICA. - G. S., di anni 46, agente investigatiYo, d a Terranova . .4 namnesi: 11 padre mo·r i in tarda eta di emorragia cerebralc, la madre m ori, pure in eta avanzas~a, })ctre di Ull; can cro della nuca. L 'infermo, nato a t ermine da parlo fisiologico ed allevato al seno materno, a 12 anni soffri di 1nalaria eh e gl~ vel).ne curata ripetutamente, e guarl senza postumi. A 21 anni si contagio di blen,oirragia ehe euro, finche non si ritenne guarilo. Nel 1918 supero una for1na influenzale molto gra'Ve, ehe lo t e11ne obblig·ato al letto• per una venlina· di giorni. Dieci anni or son o si spo,so con una donn,a apparen tem en.te san,a, ehe ha, sempre goduto buona salute . e ehe non ha avuto figli. L 'atluale affezione risale a circa 3 anni fa .. L'infermo dice in seg11ito ad una caduta, ma pero solo dopo circa 3 m esi da questa, si accorse della comparsa df un,a in~u1nescenza d~l volum,e di circa una n oce, ~lla regione inguinale sinistra. . Tale intumescenza ando, in seguito, lentament e aun1eu tando di volume fino a raggiungere la grossezza attuale di circa un uQvo di tacchina. La lt1mefazi.on e in, parola sco mpare n ella, posizione orizzontale per poi ripresentarsi n ella slazione eretla; e causa di qualche dolore e di sen,so di stir ameoto se l 'infermo e obbligato a stare a lungo in piedi . 1

qt1adrato, simmetrico, oon e.spansioni norn1ali i11 ambo i lati. Nulla s~ nota alla ~ per cu ssione; ail 'ascolt.azione, ~ sinistra, posteriormenle, j11 vicinanza della punta della scapo·l a, si avvertor10 dei sibili in.- ed ispiratori. Addome globoso·, con abbondante tessuto con11ettivo sottocutaneo, ben trattabile e ~nclolente su tut:li i quadranti. Non s~ palpano gli o;rgani ipocondriaci . A m eta circa de1la r egione ing11inale sinislra, si n ota una ffi·~trmescenza del volume di circa un uovo di t acchina, d! forma r olondeggiante, di consistenza molle-elastica , indo1ente1 e facilmente rid11cibile, sia nella s.tazione eretta ehe in quella orizzontale. Tenendo l 'intum escenza ridotta e invitando l 'infermo a tossire, si avverte, sul dito eh e palpa, la sensazione di un, urto. L 'intumescen za stessa alla percu ssione da suono ottuso.


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SEZIONE PRATICA '

l~ulla

si rj scontra agli arti superiori ed inferiori. l)sich e integra. isten1a nervoso n ormale. Esame delle urine: negativo. DiagriOsi: Ernia inguiD:ale direlta sin~slra, con1pletamenle riducibile, a con tenuto epiploico. Interver11o operatoT~O : Aneslesia locale cQn una sol uzione di lutocaina all 'l ~b . Incisione inguinaJe obliqua a strati fino alla apertura del canale inguinale. II funicolo s.pennalico e n orn1ale. ~on i rinvengono acchi erniari. Incisa la, trasversalis cl1e protrude leggennente si esteriorizza un gro.sso lipo-111a molto lobulaA:o (vedi figura) ehe per u:q, sotti.le pedl1ncolo aderisce . al peritoneo. ~on segni di ernia diretta; p er o l a parete posteriore del canale inguinale e assai lassa ed e quasi scavata a guisa di doccia entro la qual e si adagia il tumore. Asportato il lipoma si ricostruiscono i piani con l111a plastica secondo il m etodo di Ba sini-Po te1npski. Guarigion e p er primam. All 'e ame istologico del pezzo si conferma la diagnosi di lipo1na. L 'infermo viene dimesso guarito dopo 9 giorni d all 'in terven to.

La diagno i g iusta, n el presente caso, n on era stata po1ssibile, trovandoei in presenza ad una n1assa a lento '' il'lll)PO, ub ieata i1ella sede propria d elle ernie e per la quale, a d etta dell 'infermo, non n1a n cava n eppu re lo sfo,r zo com e causa oecasionale, n e maneava la eompleta ridueibilita come sintomo importanti s. in10. La i)er eu sione, 1cl1e dava ottusita su1la intun1e eenza , n on p oteva fare pensare ad un 'a lLra affezion e eh e non fosse un 'erni.a, p er ch e b a stava p en are eh e il sacco fosse a contenuto epiploieo per spiegarla; e questo f.atto era confe rmato dalla man canza d el gorgoglio eh e e un sintom.a patognomon ieo ·d elle ernie con saic co a contenuto inte stinale. Posta, quindi , la diagno i .di ernia direlta, rim.a nemmo sorpre~ i n e} trovarci di fronte ad un lip.oma, e eer c.ammo di d.arei spiegazione sia d ello sviluppo del lipoma stesso e sia anche della sintomatolog ia eh e ci aveva tratti in e rTore. 1) Ci trovavamo in presenza di un indivi · duo con t enden za all a obesita: n el quale eom e sarebb'e s tato faeile 10 sviluppo di un lipoma n elle sedi abitua li .di quest e n eoformazioni (nu1ca: ·dorso , ece.), eosl ·p er un 'anom.a lia di sede era avve·nuto n el grasso properitoneale . 2) Lo svilu ppo lento e progressivo dell 'affezione doveva essere sta to favorito dalle lievi e ripetute irritaz ioni ap1>ortate sulla m assa d al ci11to erniario. 3) I dolori eh e l 'in f.ermo a ecu sav.a , d'o po esser stato a lungo in piedi , erano in g ran par . te causati dal einto erniario eh e manteneva ri dotto il li poma e di con seguenza eomprimeva il funi eol o. .

±) La com pression e le11 La c: con tin ua d e]

e into aveva .contribuito .al forrnar si di una log·g ia fra il p eritoneo e ]a fa scia trasversalis eh e sin1ulava la · ridueibilita del1a mas.sa e ei dava pi egazi one ·de]] 'errore ·diagnostieo. La rarita del lipoma del ean.a le inguinale, unitamente alla sintomatologia presentata dal nostro caso , tipica p er le ernie dirette , rende l 'osservazione particolarmente inter essante, perch e ei dimostra come anche un 'affezione tanto c omune con una sintorr1atolog ia t anto n etta, possa essere simuJata da u11 'a]tra a ffezione eh e: p ur es endo rara , d eve sem1)r e essere tenuta presente n ell a di agnosi differ en zial e. 1

RIASSUNTO. L 'A., deserive l\.lJn rari in10 caso di lipoma d el cana le irnguin.ale, (il eeondo in tutta la letteratura) il qua lei, sia per l 'anamnesi eh e p er la 1sintom1atolo1g i.a p resentata, simulava an 'ernia in guina le ·d iretta. 1

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BIBLIOGRAFIA.

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FoRS YTH-c ~ Lipoma from the inguinal canal. London, M. J . I~ondon , 1911, X'' I, 130.

West

SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE INFETTIVE. Le forme lente dell'infezione meningococ• c1ca. -e Y. PoURSINES. Presse m ed . n. 5, 1932, pag. 81).

(I-I.

ROGER

Abitualmen'te l 'infiezion·e me ningoeoccioa h.a un 'evoluzione molto .aeu ta, e preicisan1ente: aeutissima in certei settieemie .di tipo purpurieo, eh e con·ducono a m orle in meno di 24: ore; .a1cruta nella settieemia di tipo tifoideo, eh e non ·dura piu di qualeh e g ioPno , e nella forma piu co·murn1e, la m ienino-ite oer ebTo- spinale, eh e di solito h a termine in 10-15 g iorni; 1suhaeuta n·ella setticemia primitiva eon 1compl icazio11 i m iet a tatieh e, ne ll.a setticen1iia. seeondaria a una m eninQite eer ebro-spinal e, e sopT.attutto n ella se ttiee111ia a forma pseu·dom .a larica, ehe g·etneralm ente evol ve in 6-8 settirn1an·e; , in p 1iu v.a nno sotto il nome ·d i form·e prolungate d ell1a1 m ·e nin.g ite eeriebro- spinale quei casi eh e, i·n s~gu ito a una eomplicazio.n e ventricolar·e o per a ltra eau sa, dur.a no .al massimo due m esi. Aocanto a queste form e .a deeoTso acuto, per eosi ·direi classico, es.i st oin o ea si in eui la infiezi-0n1e ha un a ndamento Jento , un modo d 'evoluzio·n e quasi eronico . La durata d ella 1


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cc lL POLICLINICO »

[ANNO

malattia va ·da tre m esi a Ulil .a111no e piu. Sono le eosiddette form e lente d ell 'infezione m1eningoeoceiea. Gli AA. ne distinguono due g rupp1 : 1) ll1 eni!ngiti cerebro-spinali a decorso lento, eoi ·due so ttogruppi : forma a ricadute,

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zioni su ocessive hanno intensita pari o anehe superiore a quella i·n iziale. Questi episodi'., caratterizzati ·dalla com,p arsa di tutti i segni elaissici di men.ingite (elevazione termioa, I\..ernig, vomii to, alterazioni pupillari), ha·n no durata breve (5-6 giorni fino a 12). Nei periodi j orma cachettizzan1te; intervallari persiste in generale rigidita della 21) Setticemie m eningococciche a decorso nuca e d1ella colonn1a1 vertebrale, il cammino e lento del tipo pseudo-malarico (dur.at.a supe- diffieile, l 'intelligenza mon si risveglia. II mario·re a 3 m esi: caratteret differenziale n.ei ri- lato diviene sempre piu adinamico e cachetguar·d i d·ella form.a psoodo-m.alari1ca a decorso ti.co, a misura ehe si ripetono g li episo·di as ubaeuto sopra deseritt.a). euti. La morte sopravvie ne di ra·do durante I. Meningiti cerebl"o-spinali a decorso len- :un 'esacerbazio·n e, ma piuttosto e da porsi in to: osservate iSoprattutto nei fanciulli, per la Delazio·n e eol m1a1rasma e l 'ipotermia eonsemaggio·r parte casi osservati anteriorrnente al- guenti. Cio ehe caratterizza questa forma e la la applicazione de1lla sieroterapia o casi trat- differ en zia dalla m ening ite a rioadute· sono i tati i1n sufficientem1ente. segni intercalari, ehe appaiono !Ilegli inteirA) Forma a ricadute di Bertrand. valli fra gli e.p iso·di evolutivi, segni ehe posLa. malattia s 'instaura eoi segni di un.a me- sono distinguersi in cardinali e secondari'.. 1F ra nin1gite 1c.erebro- spinale (febb!'e preceduta o non i primß : disturbi trofici, quali il dimagri<la eruzionie, ,cef.alea , vomiti, rigidita della nu- mento estre;mo e l'atrofia muis.colare, le alte·ca, Kernig); <lopo una dieeina di giorni la :rtaiziolili ·della cute, ehe diviene secca, rugosa, :sin tom,a tologi1a r egre diisoe, si ha un netto mi- scagliosa, ehe si eopre d'eruzioo.i diverse, di ·g lioram ento, eh e fa sperare prossima la con- escare, complicate facilmente da linfaingite e v.a leseenz.a . Improvvisamente si manifesta un flemmo·ni a largo seollamien.to; disturbi psiepisodio nuovo caratterizzato da ripresa della chici , eon sistenti in stupore i1n tellettuale, ehe .temperatura, d·ella cefia1lea, rieomtpa rsa dei se- g iwnige talvolta fino ia1lla confusione mentale, g n.i men1ngeri eli.n iei e biologi.ci. A questo epitalvolta m eno aeeentuati, a tipo di torpore odio fa seguito un.a nuova remissione, inter- intel1ettuale, rar.a mente a eeomrpagnantisi a maTotta a sua volta da una su ceessiva esacerba- nifestazioni di delirio tranquillo, eon. borbotz ion·e; e il numero e la g ravita di queste sono tam1ento intermittente di pa.role imcoerenti; variabili . La ·durata totale della malattia sor- disturbi sfinterici 1COlll· incontinenza permanenpassa i tr:e m esi. Fra :um episodio e 1'altro, n ei te di fie ei e ·di orine (im. r elazione causale eon periodi di oa1lma, e dato pero rilevare un in- lo stato psichico, secondo la maggior parte siem1e di 1sintqmi ehe. denotano una certa at- degli AA ., oppure, almeno in certi casi, eon tivita ·d el pro,c esso morboso : irregol.arita del lesioni ·d el midollo o della eoda equina). Fra i segni secondari'., a cari,co d·el sistema polso, leggeira rigidita della nuca, elevazioni termiehe fugaei, eritemi. N·el liquido cefalo- n ervoso eentrale: eontrattura in flessione delra,c hi·diano eontemporaneam!ente spesso e pre- le membna1, movim.enti lenti e impaeciati, trese11te U:Ila leggera reazione isto-ehimica signi- mori segmentari o generalizzati, sprazzi di eoreo-atetosi a carico degli arti superiori; i fi cativa. La pro.g n-0si e gen.eralmente favorevole, tal- riflessi tendinei sooo piuttosto diminuiti, il vo·lta p ero possono avverarsi sequele a carieo segno di Babinski raramente presente. Talora d egli or~a1ni dei sensi, eom·e sordita, amau- disturbi sensoriali gravi (cecita e sordita), piu rosi, eh e pesano maturalmente sul giu dizio frequenti in questa ehe nelle altre fo.r me di m eming ite cer ebro-1Spima le, e ehe ViCl•l gono a prognostico. Forma, a ricadute tardive di Netter: allor- distingu·&e una forma elinica a se stante: forqua1I1 do l'i·n terv.a llo fra due esaceTbazioni rag- m.a eon eo·m pli1cazioni sensoriali (accanto ad giunge e sorpassa un m ese. Se l 'intervallo poi altre, distinte, a seconda del si1ntoma domie di piu m esi fino a un anno, si dev.e parlare n.amte, in: form·e eon eontrattura, eon eon.d i re1eidiva. Iin. questa forma l 'esarne siste·- vulsioni, ·COn paralisi). La ,dumait a totale e motto lunga: fi1no a m atico i!n periodo di oail ma non lascia scorgere aleun seg·n o a carico delle m1001ingi : lo 6-10 m esi. Esito abitualmente letale (qualehe raro castato di salute e perfetto. Quanto all 'evoluzion e ' nel tempo non e'e differenza con la forma so con e1sito in. guarigione). Dal punto di vista della patog·enesi e sop1ra deseritta , a ricadute precoci; e peculiare di questa forma un carattere di maggior ·d'uopo· fon.darsi sul reperto anatomico. L'esisteJnZa di sepimentazioni menin.gee per adeb enigmita. renze m·e ningo-eorticali, la formazione di picB) Forma cronica cachettizzante di Debre : caTatterizzat.a dal ripetersi d 'episodY acu- coli asoessi ineistait i, piu speeialmente a lit~ in corso d 'uno stato m eningeo eron.i1c.o. L'i- ' vello della base, dann.o ragione dei numerosi nizio ha un andamento rapido e violento co- sintomi motori'. o sensitivi e degli episodi di me quello ·d ella meningite acuta e l'esacerba- r ei·rrfezione rpropr1 della n1ening ite cerebro1

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spinale a ricadute. Pure frequenti son.o le dilatazioni dei ve·n tricoli per occlusio·ne1 dei forami di Monro o· dell 'acquedotto di Silvio: idro- o pio-cefalo, epen dimite sierosa o su ppurata. In r elazione con qu·esta ventriculi te sono i sintomi clinici principali d1ella m1eni·n g ite c.achatizzante: cach essia, torpore fisico e intellettua le, disturbi sfinterici. Lai diagnosi ·differenziale, specialmente con la m e·n.ing ite cerebro-spinale a ricadute, non e facile : vero e ehe questa il piu spesso e caratterizzata dall 'integrita quasi completa d elle diverse funzioni r1ervose negli interv.alli fra le ricadute, mentre la forma cachettizza nte. ha per caratteristica appunto la presenza di unia sindrome intercala re fra g li episodi evolutivi , ma fra le ·d ue form.e esistono molti gradi di passaggio. L 'esam e del liquido cefalo-rachidia·n o puo dare degli elemienti importa;n ti ai fi1n i della diagnosi differen!iale: n ella rn,eningite cerebro-spinale a ri1ca·d ute ad ogni ripresa febbril e co.rrisponde un aumento d el numero dei meningococchi; n cl ca.so de lla meningo-ependimite saccata assistiamo per cosl dire a una dissoci1a1zione fra le reazioni del liquido cefalo-rachidiano, prelevato per via lombare, e l 'andamento c1inico: quando· questo e staziona rio 0 s'aggrava, quelle si attenuano o scompai on-0 (cosi in luogo d 'iper ten sione ipote:nsione, non piu liquido d 'aspe1tto torbid o, ma spe.sso xantocromi co, non piu ipercitosi, ma solo ipera lbuminosi); so·p rattu tto il liquido cefalo-rachidi1a1no rima·ne sterile. Al contrario la p unt ura ·dei ventricoli da esito a un liquor torbido, otto J)r essione aumen- tata, .ehe da intense r eazioni isto-chimich e e contiene spesso meningococchi. In ;relazione con quest i concetti di d iagnosi differ,enziale e la cura. Nella m ening ite lenta a Ticadute, comie iin ogni episodio acuto, si hanno vantaggi da lla sieroterapia endo-rachidea lombare. Nella forma cachettizzante, ehe il piu spesso tra·e la sua orig ine da u·n piocefalo, la sedimentazione meningea impedisoe non solo ehe il ieiro inie ttato per via lombare perven ga fino alla localizzazione ventricolare, ma e per di piu u n ostacolo .al riassorbime·nto d el siero stesso. Al contrario l 'introduzione del siero !Ilel ventricolo, talvolta la semplice puntura del ventricolo, portano ad un migliorame nto e, se non e troppo tardi , a g uarigio·n e il processo piocefaliico. La miglior profilassi di queste forme lente e un trattamento intemso e continl}ato per molto tempo, fin dall 'inizio ·della mielilingite cer ebro. . spinale. II. Setticemie m eningococciche pseudomalariche a lento decorso. Inizio insidioso 1col quadro d 'un 'infezione generale ad andamento torpido: mialessere generale, inappetenza, piccoli brividi fu gaci , sem.so di bastonatura, tempe,ratura irregolare 0

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dur.a.nte i primi 8 giorni . Poi appare un primo acoesso febbrile. In altri casi l 'inizio e. brusco, cara tte.rizz.arto· .d.a un brivido intenso con vomito, mialgie, seguito, a breve dista·nza da un 'elevazione termi ca cara tteristica. Nel periodo di stato l 'associarsi di a.ccessi febbrili, di m.a nifestazio1n i cutanee e ·di fenomeni do lorosi costituisce una triade patognomonica . Gli iaccessi febbrili iS'assomig liano da vicino a quelli malarici tipici co.n brivi.do inten.so, calor e (temper.atura a 40° per 4-5 ore), sudori profusi, talvolta aocomipagnantisi a vomiti alimentari o ·bili.ari. Questi accessi intermittenti son o abitualmente quotidiani, alr11·eno all 'inizio; in seguito riveston-0 l'aspetto dell a febbre teirzana o quartana; talora pero la curva termica e irregolare. Fra un 1a1ccesso e l 'altro, 0 questo .e pure caratteristico, l 'ammalato e in istato di quasi completa euforia. Le manifestazioni cutanee sono precoci e d 'aspetto varia bile : il tipo a bitua le e un 'eruzione p1a-pulono·dosa, ,ehe appare all 'acm e del parossismo febbrile -0 a lla cadu·ta della temperatura, piu o. meno estesa, con sede ·d 'elezione a livello d·el g inocchio, gomä.to, collo del piede, polso ; talora pero assume aspetto d 'eritema morbilliforme, scarlracttiniforme o polimorfo. Eccezionalmente e dato osservare el ementi purpurici o p·e:tecchia li, sen1pre circoscritti . I fenom eni <lolo·r ois.i sono soprattutto di tipo a rtra lgico, i·n teressando le grandi arti colazioni prevalentem ente, passan.do d all 'una al1'altra, senza produrre, se no·n eccezion1almente, essudazione intraarticola.re, e tanto m eno suppurazione; talora dolori a sede m1uscolare eleltiva, e talora a sede ossea, esacerba·n tisi in oocasione dell 'acoesso febbrile. Raramente furono n otati altri segni , quali spleno·m egalia leggera, albuminuria transitoria. Lo stato geinerale e relativamente conservato, le funzioni djgestive buo·ne. Rara m·ente, ed a llora quando gli a.ccessi son troppo ravv·icinati o troppo intensi, si .puo avere iastenia , ain emia, dimag rimento fino a uno stato cach ettico. L'emocoltura e positiva per il me·n ingococco. Abitualmente questi ammalati guariiscono per attenu.azion·e e rarefazio·n e degli ia:ccessi febbrili. Questi casi di meni·ngo-coccemia di tipo pseudo-malarico, la cui durata sorpassa i tre m esi, sono r ela tivamen.te rari. Gli AA. nre riportano un esem1p io .d.a lla loro casi:stica per sonale, durato un anno e conclu-.. sosi con g uarigione comrpleta. In questo· caso, com e in altri raccolti nella letteratura , sono identificabili uno o piu episodi' m eningei, spesso fugaci e transitori, talora co·n reazione :cito-albuminica n,el liquor, conten.ente germi. La patogenesi di qu·e sta forma, e in particolare degli accessi p arossistici eh e la caretterizzano, va Ticercata nelle setticemie intermittenti, dovute a carich e microbiche successive versate n·elliet corrente sanguigna da focolai ove i germi stanno ~ifugiati . Di qu.esti fo colai 0


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il principale e il rililo-faringe e cavita annesse, altri sarebbero, seco·n do alcuni AA., in vicinanza delle n1eningi e d el tessuto nervoso, le guaine 1infatiche perivascolari e perinervose, il tessuto cellulare perimeni·n goo, i plessi coroidei. La terapia di queste form·e e p1arti.c.olarmente difficile; tutti i mezzi abituali d eb·b ono esser messi in opera precocemie nte : la sieroterapia per via sotto-cutan·ea, intra-muscolare o endovenosa in primo luo.g o; la vaccinoterapia o meglio 1'endo1)roteino-terapia; ancora la ter.apia genena.J,e d ell 'infezione (ascesso di fissazio•n .e, tera pia ·d i choc, antisetti.ci), senza per qu e~ to attendersi risultati brillanti. MoLINARI-TosATTr.

Considerazioni sul trattamento specifico della poliomielfte a. a. ( A . .FoA.. Pediatria, 15 genn.ajo 1932). II propag·arsi irregolare, ma co stante d ella polio mielite in o~n;i paeise ha fatLo si cll:e in questi ultimi an·n i s i sieno1 moltiplicati g li studi siu tal-e ·m 1al.attia, specie per l.a =ri·cer ca· d.i mezzi ·di pro·filassi e dj terapia. P er la profil.assi i risultati s.on o ancora poco soddis.facen t i. Per l'immunizzaziorie attiva a n1ezzo di un virus-,raccino sono stati usati vari metodi di mi·dolli dissecca:ti (Landsteiner, Le,rad i ti), vi·r us ·diluito o filtrato (Flexn er e Levvis) , viru sensib.ilizzato (Rohmer e Josepl1), fe,nolizzato (Kra1u s) , eoc. Q~alunque sia il metodo adoper.ato l a difficolta risiede n el gra·dua r e l'attenuazione ,del virus, ·p erche non. pro duca .d.a nni, e percl1e cr ei um1a immunita , ,e ancora queista ,d ifficolta si puo ·dirie non si.a stata sorp1assata. P er l'immunizzazione pa.s siva, il siero di convalescenti di poliomielite, ch,e possied.e proprieta viruJ1cide verso il virus ·di tal~ malattia, costituisce un medicam.ento talora efficace, ma empre raro e p1yezioso, non alla porta.ta di tutti; presenta inoltre g li .altri inco·n ... vemienti comuni a ·tutti i sie1i umani (tra ... m1isione di .altre m :a•l.attie, ·ecc.), ehe lo rendono ·di moderata utilita pratiic a. 11 suo potere curativo di r ecente, anche nel r.ap,porto clinicoterapeutico dell'epidemia d ell 'Alsaz ia d el 1930 (Rol1mer, Meyer, Tassav.a tz, V.a llette e Nille:rn1in.) lascia qualcuno piuttosto scettico al rigu,ardo e ultimam1ente a n.ehe Lechtenstein ha avuto ris-µltati po·c o incorag·gia:n·t i . E g iu1stificato quindi l :inter esse verso lfl produzione di siero· a11tipoliomi,eilitico per mezzo di .arnimali. Negli Stati l lniti, Ro.sen o'"v, Ne u staedter, Ba1UJrh.aftethro, Mizuni e Willy avevan.o pre·p.arato dei sieri per inoculazion e al cavallo di prodotti diversi, di bacteri, e specialmente di streptoco cchi isolati n ei ·polio·m ·i elit ici. Tali 1

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sieri si din1ostraro1no !...ubito rd i poca efficacia ed il loro u so venne abbandonato. Risultati assai mig liorii. si ottenn0ro con il iero antipoliomielitico P ettit d ell 'Istituto Pasteur, isiero prepa·rato dapprim.a con la inoculazione n el cavallo del midollo spinale di scimmie mol!te ·di poliomielite; dal 1929 inverce dalla scimmia stess.a infettata di poliom:Leilite . N.a turalmente1 si d.eve sacrifiearie la scimimia, il eh e significa ch.e tale siero implica spese assai forti . II siero P.eittit fino· ad ora non si trova i11 COn1mercio ed e prodotto solo in qu.antita ffi·Olto limitate dall 'I stituto Pasteur di P.arigi . L'A. ha potuto tratt.are i·n. questi ultimi tempi 29 bam1bini con il 1siero su•ddetto. Mentre Tuei casi n on trattarti (10) o curati con siero di convalesceinti (3) , h a ottenuto per i primi i·n· 1 1caso la gu.arigion·e, e in 7 casi d ei po„ tumi, e 2 m to rti, ei per i secon.di in 1 caso guarigione in 2 oosi posturnP., n.ei 29 tra ttati ·c.on il siero P e;ttit ha otternuto g uarigioin e completa in 16 casi, postumi i1n 9 e moTte in. 4 cas1. L ' A. fa r ilevare oome i risultati ottenruiti sono assai confortanti, e si au1g ura ehe anche da noi si possa· piie to inizi.ave l.a prepar.azion.e di iSiero antipolion1ielitico, 1nei no.s tri I stituti Sieiroterapici, istituen.do nelle nostve Colonie Africane allevamcnti di ecen ocefali, sufficienti a lmen o per l e esigenze n.azionali. c. NERVI. 1

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La cura del tetano coll'iniezione endorachidea di acido fenico. (SYNN SuvANSA. Th e Lancet, 16 mag·gio 1931).

In poche malatti e la prevenzione e c9si semplice e cosi .d.esiderabile come· nel tetano, ma la rel.ativa rarita 1della malattia specialn1 ente in alcune zone fa trascurare troppo spesso l 'u so profilattico dell 'an titossin.a. In 'F rancia un comitato e stato incaricato di indicare quali sono i casi in c ui si d eve fare Ja i)rofila ssi specifica e si aspetta la rolazion e. Una difficolta per la profil.assi e data dal fatto eh e la maggioranza delle ferite eh e provocano il tetano e rappresentata da piccöle l esioni per le quali n on si chiama il medico. Inoltre ci sono casi in cui il tetano sia pure in forma mite, si manifesta n onostainte l 'u so profilattico d ell '.antitossin a oppure casi in cui non si riesce a trovare l a porta d'entrata d ell ' infezione. La cura ldel tetano puo essere diretta a neutralizzare la tossina, a evita rei l 't1lteriore assorbimento di tossina distruggendo]a n el fo:col.aio d 'in.fezione e a vin cere g li spasn1i. L'antitossina si pub introdurre tanto per la via endorachidea eh e per ,quella endon1uscol.are ed endovenosa. Nel 1917 Sherrington ha dimostrato ehe una quantita a datta di a11titossina


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puo impedire nella seimmia inoeulata eon germi del tetano lo sviluppo d ella pialattia e Patterson ha applicato questo principio all 'u omo otten endo 19 g u arig ioni su 26 casi di tetan o g ia diehiarato. Egli inietto all 'inizio della malattia 100.000 unita per via endove11osa e 40.000 per vie endomu seolare ripetendo l 'iniezione endovenosa ogni 12 ore e quella intraIllliscolare ogni 4 ore fino a mig·lioramento del malato. In qualch e caso e giunto a iniettare piu di 2 milioni di unita. Secondo Manson l 'insu ccesso ·del]a t ura e dovuto q:uasi sempre all 'inizio tar·di,ro della cura specifica e a ll ' in uf fi cienza del1 e dosi. L ' Autore riferisce su 14 casi di tetano eurati coll 'iniezion e endorachidea di a eido fenico. Egli i servl di soluzione di acido fenieo 1 :±00, eh e e la p iu forte ehe non altera i leucociti e la diluizion e era fatta con solu zione fi iolo a iea. La quantita da adoper.arsi .e 1di 30-±0 ce. n egli adulti e da 12-20 ee. n ei bambini attorn-0 ai 12 anni. In un caso ebbe ooa n efrite tossica 1da acido fenieo, i n ,,ari casi ebb e cruzione et1tanea eompar sa a distan za varia dall 'i.m piego e della dur~ta di pochi g iorn i . Ebbe 10 ca i di g uari aione (e fra questi un ca. o di tetano dci neonati) e 4 casi di morte. R. L usEN.\.

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trattamento del

kala-aza1~

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SEZIONE PRATICA

nel bam bino.

(P. GrRAUD e CoULA rGE. Presse Med. 3 febbraio 1932). Fino a qualebe arnno fa si poteva dire eh e non e iste, ra alcun trattamento efficace del kalaazar e ehe tutti i bambini affetti da questa malattia erano votati almooo in gran parte, alla m orte. OgO"i, grazie iarl l'introduzione dei s.ali di ai1tirnonio, la g uarigione d·ella leishma·n iosi in terna si ottiene in un gran nu·m ·e ro di casi . Gli AA. h anno· esp erimentato i composti min erali dell 'antimonio e ·d u·e eomposti organici , lo stibenyl 1ed il neostibosan. I icomipo ti ·mcinerali vanno UJSati per via endovenosa in soluzione diluita l-2 %. L 'iniezion e deve es er e rigorosame-nte endovenosa e sara fatta piu lentamente eh e siarra possibile, eondizioni queste spesso difficili a realizzare in tutti i bambini . Si i:rnpieO'hera per eominciare le ·do i di 2-3 eentigrammi. Queste dosi sarar.nno progressivam ente elevate fino a 4-5 centigr., al di sotto di 3 an~i, 6-7 centigr. fino a 10 anni , 8-10 eentigr., al di sopra di 10 a nni . Per ervitare l 'aceumulo del medicam ento, le iniezioni saranno ripetu·t e ogni 2-3 g iorni nei bamhini ir.n bu,o ne condizioni, -0gni 3-4 giorni n ei ba•mibini deboli o caeh ett1ci . Il numero delle iniezio·n i e assai variabile secondo i malati. Bi·sogna evitare ad ogni costo ogni interruzione durevole del trattamento. BiS°'ooma procedere in una sola serie di ini ezioni continuando fino alla g ua rig ione, per lenta eh e t

essa sia; ogni interruzione del trattamento provocando in gen·ere u.n a rica·dutiai ·e costituendo una causa di produzione della stibio-resistenza. II g rande in.conveniente pratieo del tra ttamen to con i sali mi1n erali di antimonio e dato ·dalla necessita di utiliz;iare la via endo,·enosa empre delicata n ei bambini troppo piccoli. In questi una tecrnica eomoda e quella di iniett a re il pro·dotto n ell1e ven e jugulari , rese turgid'e dal ·p ianto del 1piceolo malato. Bisogna pero riconosc.e re ehe la via intramu. colare e molto piu C0 moda, e gli AA . banne a tale scopo utilizzato lo stibeny l e il ·n ·e ostib-0san. II prim.o mon e piu fahbri cato. II 1secondo si presenta come una polvere gi.alla ehe viene diluita estemp-0ran eamente, poiche le sue soluzioni non si con serVlalilo a lungo. E ben t-0lle·r ato dai t essuti e g li aseessi 1con seeutivi al suo ü SO sooo ·molto rari. Nei bambini fino a 4 anni g li AA. eon sigliano di fare 8 in iezioni , di eui la prima di 5 eentigr. le a ltre di 10 centgr., a g iorni alterni . Terminata questa prima serie bisogn a .a ttendeue 3 1settim.ane -0 u.n mese per eomin eiare un nuovo trat·t a·m,ento, p er evitare gr.avi fatti tossiei. Nell 'inte-rvallo si m.e ttera in npera la te;rapia adiuvante per n1igliorare lo ~ t ato gene]}aile. Per gli AA. l ' iniezione en·dovenosa di composti min-e r.a.li i11 un.a sola serie fino a lla g uarig ion e comp]eta e la terapia di seelta tutte le volte ·eh e sara pos ibile farla. La terapia iintrarnu colare, piu comoda , si potra tentarla in nrincipio, sostituendol1a1 con quella endoven osa in ca o di insuceesso. Gli incidenti e gli a eeidenti della cura antimo1niale son o partiicolarmente numerosi e m eritano di essere studiati , perch e spesso molto g ravi. Si e gia accennato agli ascessi. Nel coTso della iniezione ·en·dovenosa possono insorge re degli a ccessi di tosse di , estreima violenza con arrossamento d ella faecia e vomito , eh e pero spariscorno rapidarnente. Si potranno evitare qu,esti ineid enti ·Don forzan·clo le do·si ,ed eseguendo l 'iniezione eon molta lentezza. Ma , ia1ccan to a questi incidenti senza gra v i!~ e._i tono 3 sorta di a cci·denti gravi , l 'intolleranza, l ' intossicazione propriamente detta e la r esistenza ai m edieamenti. La stibio-intolleralflza, a ceidente difficile a preveidere, puo comparire alle prime iniezioni, an ch e .se fatte a dosi minim e, o k1l trattamento avanzato. La temperatura si eleva brusca·mente, si ha vomito , arr ossam ento, poi cianosi della faeeia, tachicardia, ,d ispn ea , tosse intensa ·e spesso ~nterv i·ene I.a rn1orte in qu.alch·e ora o in qua1ch e giorrto. Tali aceidenti possono ·p rodursi, in ve.r ita, nei b.a mbini cach ettici , ·a n eh e sen2a a lcuna terapia. Comunque, n ei lsoggetti m-0lto d.e,f edati, specie eo1n album-inu ria. hisog n era u sar ei dosi iniziali molto d eboli e distanziate; bi·s ogn era sorvegliare il malato e interrompere la terapia in caso di reazione ipertermica. Una volta eomparsi D'}i a.ceidenti, i ba1

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gni tiepidi , ripetuti ogni 3 orei, semibrano agli AA. il mezzo piu efficace per lottare contro l 'i 1)erterrnia. L'intossicazion e per antimonio sopDavviene al co ntrario ·p rogressivamente nel corso del tratta1nento, qu.and-0 le dosi sommini·strate raggiungo,n o· gia una cifra importante. ~ piu frequente durante la terapia intramuscolare ed ~ caratterizzata da fe.bbre irr egolare con grand1 accessi fe·b brili pseu·do-n11a1larici, stato g.e nerale grave, pallo·r e impres ionante, caduta brusca del numero delle emazie, feno•m ,eni emorragici , .eiruzioni cutanee di titpo div_erso, ga.ngre: n e buccali .e tosse. Co.n tinu.a n·do in qule st1 cas1 la terapia si arriva spesso. alla mor'te. Cess~ndo invece immiediatam·oo.te il trattamento ant1moniale e m etten·do in opera la terapia adiuvantei, si ha prest-0 un progressivo miglioramento e la guarigione puo i·n tervenire s.e~za bi·~ogno di r iprendere il trattam,en~o spec~f1co: G11 ~A. 11anno anzi osservato ehe in cert1 cas1 part1colarmente ribelli bisogna arrivare fino a lla produzione di questo · tato di i11tossicazio·n e p eT otte.n ere Ja g uarigione. · La tib1o-res~ tooza e il piu spes o secon·d aria ad un trattam·ento mal r egol1a1to, tro·p·pO freque11tem.ein.te inter.rotto o a dosi troppo deboli, e·d e piu frequente quand-0 si ricorre a lla via intramuscolare. Basta in questi 1casi cessare immedi.a tam1e nte le iniezioni e r iprenderlei poi a dosi sufficiooti e per viiai e ndovenosa. Esiste ·p oi una stibio-resistenza prin1iti\1 a ehe si Tiscontra par, ticolarmente nei casi molto avanzati. In questi casi bisognera ricorrere a lle terapie ~t imo­ lanti. 1F orse potra es ser e utile anch e la splen ectomia per sopprrimere il focolaio infettivo princip~le. Poi si ripren·de il trattamern to antimoniale a forti do i , fin o ai limiti dell 'intos• • s11caz1on·es. La t era.p ia a·diuva·nte, se non h a l 'importanza del t.rattamento antimonialei, 1n on deve e sere pero ·dimentic.ata. I bambini affetti d.a k.alaazar son o soggetti molto fragili, facile preda dei raffreddamenti, dei disturbi . digestivi. delle infezi-0ni banali. E dunque prefcribilei evitar·e lra1 loro 01s pitalizzaz ione, causa di infeziomi secondarie, quasi se•IDJpre fatali . Un trattamento con sangu e totale, siero di cavallo, estratti di fegato· 81 di milza, Taggi ultravioletti, sara m 1o lto utile. Quanto ai risultati ·della cura antimoniale essi sono .estremamente v.a riabili, dai ca1 i cu.i si ha uina ra·pida guarigione fino a quelli in oui la teirapia nOIDi 1airriva ad evitar·e I.a morte. Nel piu dei casi, al trattamento segue una prima fase n egativa , durante Ia qua le si ha un ·p eggioramento. Dopo una o ·due settimane qu.esta fase 1si attenUlal progressivamente, la febbre diminuisce, il quadro 1m 1orboso miglio· ra. La g uarig ion e defirnitiva si annuncia con 1

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la ca·duta ·della temperatura, ehe costituisce la guida piu sicura per seg·uire 1'evoluzione del kala-azar. Quando questa caduta d ella tetmperatura e corrupleta e regol1aire d.a 2-3 settima ne, si e autorizzati a interrompere il trattamento. iBisogna p ero continu.are a sorvegliare il malato per evitares le ricadute, eh e oppongono alla terapia una resistenza molto maggiora dell 'affeziorn.e primitiv.a . La rruilza ·p uo rimanere ancora a lun.g o \roluminosa. La mononucleosi persiste per m olto tempo, com e UID.a vera stimmata ,della malattia, eh e. per altro, u nai volta gl1a.rita, non ~a1scia alcuna t~a ccia ulter iorei n ell 'orga.n ismo. Quanto all.a perce•n.Lu.ale di guarigione essa si ipuo ritenere oscillante sul 71 % dei casi. 1

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C.

ToscA~o.

Snlla pa.togen~si delle emorragie nella febbre tifoide. (R. DoNDI. Giornale del A1 edico Prat ico, genn.a io 1932).

E rnoto come spesso la nota emorragica domini la scena mo·r bosa n ella f.ebbre tifoide: al1' inizio co n ·eipistassi, a volte i.nfrenabili, successiv;amente 1c.o n emorr.agie gien givali , p-0lmonari, intestinali, sottocutanee. Gia la clinica antica aveva m1e sso1 in evidem.za eh e il sangue neilla febbre tifoide appare poco coagulabile e Trousseau in1sisteva sul significato grave eh e a sumewano le en terorragie a llorche coin1cidevano con emJorragie n.asa1li, polmonari, sottocutanee, essein.do a llora. espr essione ·di una discrasia 1emorr.agica contro la quale naufr.agavano interamen:te l ei risorse dell'arte medica. Nella febbre tifo·i de esiston.o in sieme ailterazioni della crasi san guigna e offesa anatomica delle pa:reti v.a sali. Infatti il tasso emoglo·b inico, il 1J1;umero· degli eritrociti, il 1contenuto di fibri111a, 1es sosta:nze .albuminoidi del sangu.e diminuisco·n o; i leucociti neutrofili, ehe nei primi g iorni di ipi.r essia .aumentano lieggermente, dimti n.u iscono progressivamente fino ;a1llo sfeb bram ooto; le piastrine ed i linfocit i dimi:n:uiscono anch'essi, gli eosinofili scompaiono completa·m ente o quasi fin .dal1' inizio della malattia. Una i•n.ibizione tossiic a incomhe sulla leucogenesi midollare. D 'altra parte, nell 'acme della malattia esistono, secondo W eisel, alterazioni d-ella tunica rqedia dei vasi, sopra tutto una grave offiesa del tessuto elastico. II meccanismo patogenetico delle enterorragie no111 consiste sempre nel distacco d·ell 'escara 81 nella erosione ·di un vaso intestinale, n·e ta1li fatti si possono invocare quando si tratta ·di spie.gare le emorragi e intestinali ·p recoci. P. Em~l·e-Weil e Robert Levy hanno potuto sta·h ilire ehe la febbre tifoide, come puo determinare una manifestazione emorragica in 1

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emoig enico, costituzionale, rpu b anch e ic.reare ex novo ·u n.a sindrom·e iemogenica tra n sitoria . Mikulo,vski imper11ia la patoge n esi delle emorragie tifo e ullo stato di patim,ento d el feg.a.to ccm con ~ eguen.te diminuzion e d cl fibrinogeno. Al tri fa tti d elinean o n ettam ente l 'in. fluenza d ella ·m 1ilza s ull 'arrest o d elle em or. rag1e. Con clud-endo va.r i fattori concorron o a d ete·rn1inar~ i [e1to1neni emorragici n el corso d ella febbre ti foide. :E pertanto u t ile ricer.car e sirl ·d allo inizio d e lla febbre tifoide gli elem e n ti d ella i11'drom e e mogenica p er tentare la corr ezione del « su olo errnatico ». C. ToscANo. uin

ONCOLOGIA. II metodo di deviazione del complemento di Hirzfeld per la diagnosi dei tnmori maligni. ( ~"'. P. TrNozzr. Diagnostica e T e,cnica di Laborailorio, 25 genniaiio 1932). urne rose soin:o le reazioni proposte per la d iagnosi d ei tumori maligni , eh e si b asano ulla evein1tua l ei ·p resenza nel iero n eoplastico di a nticorpi pecifici, la cui produzione nel1 'organi mo sar.ebb e dovuta non a l fattore etiologico ·de l cancro , ma a lle cellule tumorali tesse ehe agir:eibb ero da m a teriale et erogen.eo e da antigten i: queste r eazioni si eseguono specia lmente col m etodo d ella d eviazion ei d el .comple m ento dopo il ten oa.tivo infruttuoso di Pfeiffer e tF in terrer di mettere in eviden za il neoplasma, iniettan.d o alle cavie siero di ca nceroso, in cui si pret endeva la esis tenza di anLicorpi a na fila ttici. La primia idea ·d i utilizzare la d erviazion e del complemento p er la diagino~i d ei 1Jum,ori mialig ni d evesi ia1 von Berg 1nann e 1 euthe .eh e siin, d al 1906 propo• ero una r eazione, la quale ebb·e il p iu compl eto i11s uccesso; dopo ,di essi un a schiera d i r ice1rcatori proposero a ltre r eazioni , ba sate ttrtte sull o s te:sso p rincipio m a in cui variava la qua lita dell 'ain tigen·e. In complesso n essuna di ques te r eazioni h a re is tito al controllo d·ella critica ·perimentale cl1e h.a dimostr.a to esser e in olto dubbia la lor o specific ita. U na nuova Teazione di deviazion e ·d el co111plem ento e s taba di r ecente proposta dall 'Hirz feld : questo a ut ore, in base a i uo i lavori com.piuti ir1 collab orazione con H alber e Laskowski a fferrn a c l1f:'. J.a po1ssibili ta sia di inflt1ire p er via sie.rot er apica sulle cellule cain cerig n e, sia di stabilire la presenz,a di esse n ell 'org anisn10 co n l 'aiuto di m etodi immunb·iologic i, ·deve aver e l a sua b as.e n el 11a, S]Jeci fi c i ta s icr o logica di esse cellule. Amrn e so j} fatto eh e le cellul e can cerrign e si posson o sier ologicarr1 ente d i[ferenziare dall.e cellul e n orrn ali , vie•n·e spoin:ta1

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n ea la d omanda se sia p·ossibile ·d i trovare a n ch e n el siero di amm1alati di can cro proprie ta ehe si po1ssan o m ettere in eivi.d enza col 1netod o d ella d evi1a<Zion e d el co·mplen1e 11to. E·d i11falti i.ni U!Il' primo tempo Ilirz[eld e la su a cuola tentarono di -eseguire la ri ceir.c.a facend? uso di' quegli estratti can ce rig ni, cJ1e reag Lvano fottem ente con gli immun sieri dei co11igli; sen on ch e i ris ultati furo·no completarn en,re n·e ga tivi; in un secon·d o tempo· p·erb agg iungendo a ll ' es tra tto una so luzion e di cole·te rina, la sensibilita d egli estratti si acc reb be da 10 a 100 volte e fu possibile m .e tter e i1n evid enza nel siero di can cerosi d egli anticorpi verso g li a·n tigeni can cer o.si al cool- olubili. L 'anligen e e preparato in r11odo :s e mplice: 81 Less uto can ceri.gin,o, tag liuzz.ato fir1 ern ente, ·i aggiunge alcool a 96° in quantita di 1 s u 10 e la sospensioin·e si agita bene in 'llrl recil)iente contenenle ,delle p erline di vetr o. P er 1n ove g iorni si tien e il Tecipiente in s tufa a 37°, avendo c ura di agitarlo di tanto in ta•nto, dopo di ,eh e s i filtra Ja m .i:scel.a in car ba· bibula. Per la preparazione d ella diluizione anLi gen e si m escolan o rap·idamentei cm c. 0,30 di e Lratto a lcoolico tumoral e con cm c. 0,20 di . o l. a lc. di colesterina a ll ' l % e poi con 3 cm c. di sol . fi iologica. ~ La r eazioin e si fa coin · quattro provette: Hirzfeld con sidera com e positivi quei sieri , nei q ua li g ia 1n·ella prim.a provetta vi sia utlla forle inib-izione d ella em101isi, m entre una scarsa inibizi-0n e e da cor1sider.a rsi com e dubb.ia . L ' A. h a voluto :controllare il va lor e clini co c pratico d ell1ai nuova reazione . R i ass um endo i risultati ottenuti esegue.n1do la :reazio·n e sul iero di 50 inf-ermi ·di ca r cin om a , 2 di sarcoma, 30 individui n orm ali e su 5 sieri di sifiliti ci con reazione ·d i Wassermann fort.em ente positiva, l 'A. rileva <!O·me n ei cancerosi la reaz ion·e a bbia dato ri sultato posi tivo ITT el 76 % d ei ca i e tD,e ga tivo n el 10 %. egli individui n ormaJi p ero Ja r eaiZione e risultata d ecisam ente n egativa so lo n e l 40 % d ei rca i e p osi ti va in oltre il 36 % d ei casi. T sieri con W. R . for temente positi va l1anno d.a to tutti r isultato positivo. I car ci1nomi a Jocalizzazion e su perf:icjale sono qn elJi eh e piu facilm1en.te h.anno ·dato ris11ltati n ega ti vi e cosi pµre tutti i tar cinomi iniziaJi. Vi e indiJ)enden ziai, in o-en er aJe, per il r i·sultato ·della r eazion e, fra Ja provein·i enza d ell 'estr a t.to turnorale e la locali zzazion e d el tum ore e h e si vuol diagnostica re. P er qu,anto si,a .alta la pe1rcentu.ale di ris11lta t i positivi otte1nuta n el can cro , l 'esser e la r eaz i.one p ositiva con a lta per c entu1a le n ei sieri norma1i , nei ieri coin W. R. po•s itiva e n ella g r a, ri.danza, fa p en sar e eh e. oltre a fattori ~peci fi ci , altrj fattori d ebbano en trar e in giuoro n elJ.a r eozioin e ·e for se e1n ch e la el eva la Ja1Ji1ita n el iero d eilJe gJobulin e. D 'altra 1

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parte la reazione nlQn puo considerarsi come e ehe esan1ina~e al mi1c roscopio si dimostrano r eazio·n e diag nostica precoce e per la sua anch' esse sede di neopiasma. tecnica complicata, in :ra.p porto ai risultati otQuale via ha ·~1eguito il oalilcro del seno per tanuti 11on puo esser.e coosiderata come un giungere aI fegato ? Due sono le teorie avanmetodo capaoe <li poter ent:naire, per ora, nel- , zalo a spiegarc simili evenienzc: la tooria embolica per penetrazione nei linfatici regionaii la pralica clinica e diagnostica. e quin.di nel dotto toracico, nel circoio vem.oG. LA CAVA. ~o ecc., ovver-0 per pemetrazione diretta deI II riconoscimento radiologico precoce delle n·eopiasma in lllil1 vaso sanguigno e Lai teoria metastasi neoplastiche dello scheletro. ·della permeazion.e linfatica di Handley. Ma contro la prima vi sono moite o·b bieiz ioni fra ('F. PERussrA. La Radiologia Medica, novem- cui princip·a lmente quella ehe se il neoplasma seguisse tali vie i nodi secon·dari .dovrebb:ero bre1 1931). . essere ripartiti uguaime:nte in tutti gli organi II riconosci1m ento r.adioiogico· precooe delle o per lo meno nei polm·o·n i. metastasi cancerigne ·dello scheletro e molto Piu verosimile invece e l 'ipotesi di Handley diffii1cil.e, in quanto m.ancano car.aitteristiche secoil1do cui la. propagazione .atVvienie lungo le specifiche delI 'alterazione elementare, sia essa -rie linfatiche per aiccrescimento attivo deIIe a carattere osteoiitico od osteoplastico. Quan- cell11lc ncopl-rlsti rrte, in.dipenden.ten1ente quindo e nota l 'esistenza di un tumore primitivo di daila direzione della corrente linfatiica. Sia delI 'organismo e l 'attenzio·n e e richiamata dal- la mamm1eila come iI fegato posseggono lillll'insorgenza di dolori, speciaimente alla cofatici tributari delle linfoghiaindole sternali. lonna vertebrale ed al bacino, allora le m.ag- Per il tra·m ite di qrue la via di connessione giori ·diffico1ta risied·o·n-0 n·ell'elim\inare le cau- tra i ·duei organi, per un processo di Iinfangite se ·d i errore dovute ai coniini m1al netti fra il canicerosa , e ~acenido ta ppa ai gangli stermaii, normal,e e d il piatolog~co ·eid alla sovr.apposi- il l.u1no·re J,a l)Otuto diffon·dersi in via retrozione di immagini fallaci, estranee allo sche- g·r,ada daIIa mamm·elia al feg.ato. letro. Quando manchi la con·o sce·n za del tuAN1"0NIAZZI. moTe primitivo extraosseo, le difficolta sono molto aumentate in quanto la stessa aJterazioTnmori della mammella maschile. ne morfo·l ogica elementare puo derivare da un (~1oRELLI. Giornale d'i NI edici11a Militare, fatumore prim.itivo dello sch·eietro, peggio anscicolo IV, 1931). cora se diffuse, com e il mö.eiom.a, muitiplo, e I tumori deila ·mammelia maschile isono, da osteopatie a car.attere distrofico od infiammatorio 1cronico, non esclusa la linfogranulo- com 'e noto, piuttosto rari; quclli maiigni predomö.nano sui bemigni. In genere si afferma m.atosi. ehe il carcinoma mammario maschile ha un Lo studio· sistema tico, di tu tto lo scheletro, e sapr.atutto la ripetizione. in seriie di radio- ·decorso piu lungo, pe:nche l'aumento <li volugrafie tecnicamente perfette, ad intervalli di me e piu lento, .anche p erch e si manifeste-rebtempo, valgono il piu speisso a confe rire cer- be prr evaiente·m ·ente in forma scirrosa: 0l1e le tezza a segni iniziaimente· solo sospetti o per- r ecidive sono piu rare e pi1) tardive ehe n,e lla donna. fino misconosciuti. C. ToscANO. Sono pertanto particolarmente interessanti i Metastasi multiple al · fegato da carcinoma due c.aiSi illustrati dall 'A. 11 prima, un mixoadenoma, insorto in un mamma1·io primitivo per via linfatica individuo sessantenne; il tumore aveva ragretrograda. g·iunto un volume enorme ed un peso di olLre due chiiogrammi, determinando anch~ un (L. MrNucc1 DEL Rosso. Minerva Medica, 18 certo gra.do d~ marasma. Il tessuto mixomafebbraio 1932). toso prepon.d erava sugii altri . . L 'A. espone il c.aso di uina donna di 42 anni II secondo, un carcinoma, a decorso rapieh e 7 mesi dopo l 'in:sorgenza ·d i un cancro dis~imo- ,r ·di estrema malignita in un uorr1,o d·e II.a miammelia d.estra, pre&etn:ta i pri·m i se- sessantaduenne; dopo ampia ablazione si ebbe gn i della Tipetizione n1etastatica al fegato. recidiva e metastasi pleuro-poimonari alia diDopo· quaiche temp·o la sintomatologia epia- stanza ,d i un mese circa dall 'intervento. La costituzione morfologic.a di quest'ultimo tutica pre-domina 1nel qua.dro: compare ittero, v.ersamento addomin.a le, il feg.a to acquista un more s'i,d entifica con quella forma ehe Delbet volume notevole e infin·ei la .p az. muore. L 'a:u- descrive come « carcinom.a a cellule indipentopsi.a oltrie al tumore m 1amm1a.r io e ad un e- denti », raro a ri.s contrarsi neil'uoim o e non norme fegato neo1)lastico·, mette in evidenza molto frequente nem1neno neila donna. A quedue g hiandole ingrossate dietro il marg i1ne de- sta forma e .attribuita la 111assima malignita. stro ·dello sterno, lungo la mammaria interna, GrACOBBE. 1


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Le forme cliniehe del cancro dell'esot·ago. (BREMOND.

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Noi possediamo n ozioni esa tte s ul can·cro d ell 'eso fago soltanto da ll 'era esofagoseopica: prima d ella scoperta d ell '.esofagoseopio la diagnosi 1di ca11ero dell 'esofago v.eniva posta in due casi o quando la n eoplasia uleerando la cartilag·ine l al'ingea sporg·eva n ella regione cervieale, ovvero quando, aven,do - invaso l 'epiglottid·e permre tteva in a lcuni sog~et ti con la sem.p liee depr·es ione d ella lingua di far seor gere il tumore. Fino a 30 anni fa insomma il cancro d ell 'eso fago piu eh e affermato era supposto e eonfuso con i restringimenti sifilitiei, le lesioni tubereolari , eec. Ora possiamo dire eh e Ie stenosi sifilitieh,e d ell 'esofago sono rar·e, eh e l e stenosi tuber colari non esistono, .eh e il ganglio di Troisier dato cara tteristi.co d ei caneri, ed ai quali si faeeva rieorso, e di .comparsa tardi va e rara ed e testimone di un 'affezione ean eerosa ehe puo esister e oltre e he nello esofago in altr 'organ o. Oggi possiamo svelare fin dall 'inizio J.e manifestazioni .can oerose eso fagee. Le manifestazioni in verita non sono m ol te: il sintoma unieo, rivelatore e la disfagia. Ques ta ha inizio bruseo eon sen sazione di arresto n ella discesa del bolo alimentare. L 'arresto d opo qualche n1inuto, grazie al peristaltismo esofageo od all 'ingestione di un sorso di acqua, eed.e, e molti g iorni possono a n ch e passare prima ·ehe si ripresenti il disturbo il quale pel progredire d ell 'affezion e diviene sempre piu frequen te: il malato spontan eamente mastiea maggiorme11 te i eibi , m angia piu lentarr1ente, deglutisee a piccoli b oeconi , di poi spontaneame11te modifica il s uo r egim e laseia ndo il pane, Ia carn e, ri.corr.endo a cibi liquidi o semiliqu~di. Ma in seguito l 'arresto si produee lo stesso, si aeeompagna a sen so di peso, sopr a viene vomito, senza n au sea di contenuto talora ap,p artenente a i g iorni preced enti. L 'odore svela la fermentazione di essi. Da quel momento l 'ammalato dim.agra, compare la ·caeh·essia. :E nei n eoplasmi d ell 'esofago ehe l 'intossicazion e can cer osa raggiunge il massimo. Sopravviene una vera di idratazione, eon sete e cosi si g iunge alla morte . In un certo numero di casi si agg iungono <lolori tor aei1ci, pero r:ar.a ment e. Le eomplieazioni evolutive ·di questa m alattia d escritte n ei trattati classici sono teorie piu eh e r ealta. La malattia in gen er·e non fa vivere a l di la ·dei sei mesi, dieci m esi. E piu rapida n ei giovani , piu rapida nelle donn e. L 'A. n ell 'Hotel Dieu ha notato d a] 1922 al 1929, 86 ca1si di c.a ncr i d ell 'esof.ago, ci fra vicina a quella dei caneri d ella ling u.a. In essi n ota una sola donna ·di 41 anni ; n·egli uomini il piu g iovane aveva 48 a nni , il piu anzi.an o

78. ·Dunque e un tumore e·ccezionale n ella don·n a , frequente n eg·li uomini anziani. L 'esofagoscopia ci ha pern1esso sempre piu di preeisare la sede di tali tumori : nei easi ' osservati dall 'A. due avevano sede al cardias, due All 'imboeeo esofageo, · cioe n ell ' unieo punto aggredibil.e dalla ·chirurg ia, tre n el limite • fra le porzioni oervicale e tor.a cica, 79 nei due ler zi inferiori dell 'esofago eon una maggior frequenza a 32 cm. dalle arcate d entarie. · L 'aspetto puo esser e vegetante, od uleeroso, o·d infiltro stenosante. La piu frequ·ente e la forma uloerosa . Le .cause di errore n ella diagnosi di canero d ell 'esofago, son o rappresentate dallo spasmo esofageo, dall 'esofagite infiammatoria, dal m egaesofago, d a i diver ticoli. La prognosi del cancro esofag eo e assolutamente letale: sono rimedi palliativi la radioterapia, la telecurieterapia (quan·do non aecelera l a evoluzion e !) Ia gastrostomia . MoNTELEONE.

Sarcoma primiti vo dello stomaco. G6MEZ . Rev. de Cirugia de Barcelona, settembre 1931).

(A. G6MEZ

Y

L ' A. riporta un a aiso di sar eo,m a primitivo d ello stomaco. Si tra ttava di una d 0Jnl!l1a di 67 a nni in eoodizioni generali a ssai scadenti eh e da circa tre me i aveva lll-0Lato la presenza di una tumef.azion e al mesogastrio con dolori gen esralizzati a tutto l 'a ddo·m e con pre d-0minio di i:ntensita all 'epigastrio. T.ali dolori aum:entav:ano di inten sita ccxn l 'ingestiorn.e di cibi e si alleviavano •c.ol vomito. La tumefazione a·n ·do r.apidamente au 1memta1n„do di volume nei g iorni suecessivi. Obbiettivamente si appr ezz,av:Gl! un,a tum,efazione iln corrisponde1n za del m esogas:trio m obile eoi rn·ovimenti riesp,i ratori e spois tabile eo,n i movimooti eh e l e si 1mrprimevano arrivando fino al pube quaindo l 'a mma lata assumeva Ia posizione er etta. Radiologicamentc s i motava eh e la eonvessita n ormale d el fon·do d ello toma 00 era sostituita da una conve sita a marg i:n i pero ben d·elimitati e mobili dur.atnte i movimenti pe;ritaltici e eon la pressione m anu.ale. I I ichimis n110 frazionato dava u!Il 'ipoelo ridria. Data Ja rap i·da evoluzione della malattia, I.a gtande mobilita ·della tu·m1efazione eh e faceva p en are .a una sed1e extr.ag.a tri ca si feee diagnosi di sarcom.a d1ell 'ep iplo,on g.a stro-eolioo. All '.a tto operativo si rimveinn e U·n a tumefazione g ram.d e, bilobata , i.mpiantata su1ll.a1 fa1ccia po1 terior e dello stomaco per un grosso peduncolo. Fli praticata l.a r esezion e eo1n an:astomosi termino-lateir al e alla P olya . L'inferma mori in 3a. g io.r nat:ai per peritonite. L'A. si ferma a parlare dell'er.rore di locali zza zio1n e diagnostica. :f·a una rapida r.assegna 1

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de i casi s.i:m~li pubblicati e dice ol1e su un totale di 335 casi di sarcomai gastti1co primitivo controllati all 'atto oipeTativo. o all 'autopsia, solo n el ca"o di Escud ero Ja ·di.agino i fu esatta per naLura e p er se.d e d ella neoplasia . • Poich e e il tumo:rie ha sede gastri ca difficilm1e n te · i .p ensa a l sa:rco1na e la diagno i pi u comu.n e e quel].a di cancro. Nel ca 0 lllV·ßCe ·di sede extrag·a1trica e facile l:ai diagnosi di naturia m .a ·d ivi·eme 1difficile la localizzazione esatta . Infatti esisto1no, nella letteratuir.a cas~ in cui un sar com.a gastrico fu co,n fuso con cisti d ell ' ovaio, d el m e1sentere, tun1oiri ·d1el pancr:ea &, d el fega to, ·dell 'uter o, d el1'apip1loon. P er tali ragioni l 'A. ooin„clud·e dicendo eh e la diagnosi esatta p er ised e e per inatura di sarcoma gastrico iilOil e possibile pTim:ai d ell 'intervento o ·d·e ll 'autopsia. A. CALCAGNI.

Diagnosi, cnra, 1·eperto anatomopatologico ed esiti del cancro rettale desunti dallo stndio di 57 casi. ( Nov1. A n.nal'i I talia.ni di chiru,rgia, 193 1).

illOV. -die .,

L' A. fa uno studio compl eto e die ttag·liato s ui cancri d el r etto d eisUlI1to dagli inter,renti praticati 1n1ella Clinica Ch irurgi1ca ·di lBolo,g11;ai n el .d ecennio 1920-1 930. Su p1iu di 1100 iindividui a ffetti d.a tumori n1aligni in gen ere, nel suddetto periodo, vi ft1ron o 57 n eoplasie Tettali e cioe il 5,4 %. I:n rapporto ag li altri tu1r1ori d eil tratto intestinale il cancro ·d el Tetto h,a un,a frequen2a assai elevata eh e secondo· la stati "tica di Tuttlie ,d el 1905 .arriva fino :a1l 70-8·0 %. I 57 casi dell 'A. furo·n 0 riscontrati fra 13ö tu1mori 1d1e.l tubo intesti111.a le e cioe in Ull1°a pe·r 1c.entua le ab1basta1nza e levata d el 43 %. Rig uardo .a ll ' eta ' ri fuTono 6 casi fr.a i 21 e i 30 arn ni e fra questi uno di 21 e due 1di 23 anni; 7 fra 31 ,e i 40 a nni ; 18 fr.a i 41 e i 50; 14 fria i 51 e i 60; 11 fra i 61 e i 70; ed u n o di 71 anni. Il esso piu freque ntemente colpito e quell e i11aschile 111ella per centua le d el 58 ~6 . Rigu.ardo .all 'ere dita diretta· n el cain cro d el r et to l A. h a osse1rvato :nei ·siu oi 57 ca, i eh e in 12 1di e „i .e i tev.an o cong iunti prossimi con car cinomi, in qu.alch e caso a n ch e d ell o st esso oTg;ano, 1e cioe 1ne·l 20 %. 1F ra le ca.u se predi1spon enti 1'A. rile"'-erebbe la preiseinza di emorroidi o a n c,h e di u111 scmplioe 1prurito .a!n.ale, eh e e:g·li avrebb.e trovato presentei 9 volte. Rig u.a rdo .all.a opera bilita di que. . ti tt1n1ori l 'A . non ,da d elle r egole fisse poich e ogi.1i chirurgo e g uiid1a to d a·l la p ropri a esperien za e da l tipo di 011er azion e eh e u a o eh e jnLe1n de applicaT!e. Turtto 1cio dipende d.all.a esten sio1n e del tumor e, dalle ad er en ze da esse contratte., dalle e,·ein tu.ali m etast asi , e principalmente d.alla eta e dalle r ondizioni gein.eTali d el ·r nalato. 1

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Il trattamento chirurg i co 1si distim.gue in palliati\ro e radicale . Il primo cioe la formazione 1di UlTh .a.1n o oontro !Illa tuxa va applicato a quei casi in cui vi sono gia in atto icomplicaziooi o metastasi. L 'intervento :radicale ne i casi ope;rati e stato praticato c ostantemente per Y.i,a cocciperineale. Fra ii 57 casi n e furo1110 dichiarati assoluta1n·ente irn.op:e rabili 12. !F ra i ?Tim.a.rnenti fu praticata una operazione ;pialliativ.a. (ano- coir~tro-n.a.tuira, sigmoideo), in altri 12 e .di questi in 3, casi s i eibbe la morte do... po pooo tem1po, ~n .almi 3 dopo pochi m e si, in 5 ca·sil d opo 7-8 :miesi ed im 1 ·dopo 2 anni. Erano pero tutti casi a ssai gravi oon fa tti di occlusione o steinosi inotevole, ehe lasciati a ~e iSaTebbero m orti .a. brevissimai scadenza. Nei rima ne1nti 33 casi fu eseoauita l 'amputazione per ' ria cocciperinealei, provvedendo iJI1 25 casi a·n ch e alla r esezione d el coccige ed i:n 6 di parte d el sacro. Solo in 3 casi l 'o:eerazione radicale fu PTeoeiduta dalla formazio!Ilie di UIU ano contro naturra sigm oi.d eo e fra qoosti uno sopravvisse oltre 5 anni, U·n secondo isoll o poohi m esi e d um terzo Uiil mesie solta1n to. In questi soggetti n on· si e mai (provvedruto a ristabrili.re 1;a1 vi.a 1I11o rm,al e a lle teci. · Rigua rdo agli esiti lo1n tani fra i 33 o·p erati radic.aln1ente si ·ebb·er o 3 d eoessi immiediati o quasi; 12 sopravvissuti ·p er quasi un anno; 11 per o ltre 'l1IIl anno; 5 oltre 2 ainni ; 1 oltre ci:nquiei ainni ed 1 per 6 alilni. 1D.al punto di vista ist ologico furono rinvenuti 17 volte un ca'Illcro cilin.dro-cellulare; 9 volte c . gelatinoso o colloide; 3 volte cancro midollaTe; 3 volte c . fibro so ed 1 volta lilll ep1it. m .a lpigbiano. A . CALCAGNJ. 1

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' : questi giorni pubblicato Dott. GUIDO EGIDI

· Docente di Clinica Chirurgica nella R. Universita Chirurgo Primario nell'Ospedale di S. Spirito di Roma

Trattamento delle lesioni cranio::.cerebrali traumatiche (escluse quelle da arma da fuoco ). Atlante dimostrativo Si compone di 12 pagine di Premessa e di 62 niti . . dissime figure, tutte con relativa spiegazione, stam„ pate su 30 tavole racchiuse, ma snodate e collegate con due perni d'ottone, in elegante Album rilegato alla bodoniana. Prezzo L. 3 0 piu le spese postali di s pedizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 5, 9 0 in porto franco.

A vvertenza. Le figure del suddetto Atlante dimost rativo vengono illustrate in modo esauriente dalla Relazione, fatta dal predetto Prof. EGIDI, a l XXXVII Cong resso della Societa Italiana di Chirurgia, volume di 156 pagine, ehe e ceduto ai nostri a bbohati per sole L. 1 0, 6 0 in porto franco. Coloro ehe gia posseggono questo volume possono richiedere il solo Atla nte, inviando relativo Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Posta le succursale diciotto, Roma. N . B. -

Inv1ando L.

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si ricevera l' Atlante ed il volume.


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