Il policlinico sezione pratica anno 1929 parte 1 ocr parte3

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SEZIONE PRATICA

l 'organismo fetale si .appropria i materiali con le11u ti i1el angue d ella madre a seconda ·della richie ta d ei suoi singoli tessuti. Così accade p er l 'acqua, i sali , g·li albuminoid i ed il gluco io, m e11tre è dubbio che ciò accada per i gra si e le ostanze lipoidee in genere, ch e for e r·a1)1)r esentano un prodotto d ell 'attiv ità costruttiva del feto. L'organi smo inaterno provved.e a fornjre tali o tanze, da un lato con i materiali introdotti i1ell 'alin1entazione, dall'altro con la mobilitazione d ell e proprie ri erve; è anzi probabile ch e aln1en o al cune sostanze, p er esser e r e e utilizzabi1i dal feto, subiscano preventiYan1e11te un proces o di maternizzazione. Le e perie11ze ha11no din10 trato ch e, se l 'alimentazio11e è in uffi ciente, il primo .a risentirne gli effetti è l 'orga11i "n10 materno e soltanto se la di e ta è e tre1na111ente ridotta, i feti nascono n1agri e poco vitali. Kell 'organi i110 ano , la donna, però, non ubisce d epau1)erazioni per il fatto d ella g ravida11za, n1 a au111enta le proprie riserve, for se i11 vi ta d ella fulura funzion e dell 'allattamento. (:o i , per il bilancio azotato, si è visto ch e la rite11z ion e di azoto supera il fabbisogno d el feto t.e ·o, 011de la 111adr e r ealizza un risparn1io di quc to elem ento; analoghe o servaziow n i i l) OS 0110 fare lJer i carboidrati e d alcuni el cn1e11ti n1i11er ali. Di ferro, l 'or g anismo fetale riceve u11a qua 11tità r elativamente esagerata , per cui l 'orga11isn10 nlaterno presenta un bila11cio i11 difetto , d onde un certo grad o di ane. n1ia a cui vanno incontro le gestanti. Anch e 1)er quanto r igu ard.a poi il calcio, l 'organismo fetale i1e fa una richiesta esagerata per cui no11 ba ta la quantità fornita d.all 'alimentazion e e quel lo d ella i11adre subisce u11 certo g rado di d ecalcifi cazione. Assai .scar a111ente noti sono i rap1Jorti nu, tritivi fr.a m adre e feto per quanto con cerne il fabbi ogno di quest 'ultimo in vitamine ed a111i110-acidi (triptofan) . ell o vilup1Jo d el feto a tern1ine, ha11no ce rlam e11tc g rande importanza l 'er edità, noncl1è diver i fattori d 'indole endogena (primio pluriparità, età d ella prima m estruazion e, ecc.) o contingente (anemia, tuber colosi, albuminuria, J.a·v oro, riposo, ecc.). I figli di donne albun1inurich e .gravi sono qua si sempre di peso i11 uffi ci ente, mentre sono assa i viluppati quelli di forti mangiatrici (diabete compre o); in entrambi però, l'indice di vitalità e vitabilità è assai minore ch e il normale. Da ciò, la n ece..,sità della così detta ptiericultrlra eridouterina, la quale si propone, con adatt·a orveglianza fin da ll 'inizio e per tutta la durata d ella gestazione di lenire g li effetti d ell e tare er editarie ulla discendenza• (curando }'organi mo fetale attraverso quello materno e cioè .q uelle l ega te o complicanti la gravidanza, i11 n1odo da n eutralizzarne gli effet~i sul prodotto d el concepimento e, con . opportune nor-

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m e igienich e e dietetich e, migliorare la prognosi stessa d el parto.

L ' ALII\1ENTAZIONE

MATERNA

E LE TOSSI COS I GRAVIDICHE.

In ge11erale, durante la g ravidanza si osserva un aumento de)l 'appetito, si hanno però va~ riazi.oni e m odifi caz ioni d el gu sto ch e spesso corrispondono a d intime n ecessità del rioa111bio in rapporto .ad alterazioni funzionali endocrino-vegetative ed all 'influenza eser citata dalla I)Sich e. È ovvio cl1e, specialmente durante gli ultimi tre m esi, la dieta d ella donna incirtta d ebba essere alquanto p iù ostanziosa di quella jn stato non g ra,ridico. on si possono fissar e d elle cifre, ma si può riten er e che, in linea di n1.a ssima, una dieta di 3400-3 600 calorie ia p iù ch e sufficiente. P·e r ch è ~ '.alin1entazione della gestante riesca adeguata , è n ecessario ch e i" cibi ad essa somministrati sian o facilm ente digeribili ed assim ilabili e forni scan o n el loro ricambio inter111edio il mi11imo di prodotti tossici. L'organismo m.a terno è poi soggetto ad un iperlavor o per la neutralizz.azione e l 'elimin.azione d elle scoTie tossich e d erivanti dal ricambio proprio e da quello fetale. Ed jl fegato ed i r eni , sp ecialmente, possono andare incontro ad alterazioni ch e portan o a d una più o meno r apida op1)r essione d ella funzione. Una d elle principali fu cine di sostanze to sich e è r.a ppresentata da ll 'intestino; la n ormale eliminazione vien e spesso resa difficile dalla ·con comitante stitich ezza m entre la bile, se• cr eta forse in minore quantità p er l ' ostacolata funzione d el feg.ato, più difficilmente si oppone alla neutralizzazione d ell e sostanze tossiche stesse. Dal suo canto, l '.apparato r enale elimina più difficilme11te le sostanze to . . icl1'e ch e così si accumulano n ell 'org·anisn10 d ella gestante e r endono sempre più difficil e lo volger si d elle normali attività d ei sing oli isten1i organici. È poi importante notare ch e, qualunque sia il tipo ,della manife tazion e d ello stato tossigravidico, sia ch e es o riguardi il si tema i1ervoso (convulsioni eclamptich e, deliri tossici. coma), .l'apparato digerente (' romito, i1)erem ei, ptialisn10 g rave), quello cutaneo (d ermato i di vario genere) o 1'en1unt~ri o renale (albun1inuria grave, stati preeclan1pticj, . ipertensione arteriosa), il fegato, appunto IJer cl1è ra1Jpre . . enta la prima e più in11)ortante stazione di .a rresto e di n eutra lizzazione d ei eleni d ell 'organismo (e quindi anch e di quelli ovulari) si presenta costantem ente .alterato. Da ciò dunque, il cor ollario ]1ratico di conced ere a lla donna gestante, cl1e presenti egni n1anife ti di questo stato, soltanto una lin1itata quantità di proteici , di gra i e di condin1enti in gen er e (escludere il sale se esi- tono edemi od ipertensione arterio ... a) , largh eggian-


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IL

POLI CLINICO

do in,-ece n egli idrati di carbonio (a meno che non , ,i ia una speçia l e intolleranz.a ) nelle verdure, n elle frutta ch e, per il loro alto contenuto cellulosico, .agiscono come stimolanti d ella p eristal si intestinale e non di rado come diureti ci ; importante è JtOi I.a somministrazion e d el la tte (e d eri,1ati) per l'alto contenuto in sali di calce , tanto necessari alla donn.a ed al feto. FILIPPINI.

CENNI BIBLIOORAFICI. (1) La sifilide ereditaria, dal punto di vista clinico, sperimentale e sociale. Milano, I stituto editoriale sci enrtific o, 1929, pagg . xxvIII-409 . L. 70. L 'ottima a ccoglienza fatta a suo tempo alla prima edizione di questo trattato, comparso nel 191-! ed. Idelson , Napoli, col titolo « La sifilide ereditaria ed i moderni mezzi di indagir1e e di cura » ed i molti progressi fatti in questo periodo di tempo dalla sifilografia, specie nel campo terapeutioo, hanno indo,t to il De N a:poli a ri pubblicave la sua ·opera do1po averla riveduta e molto accresciuta. Il problema della sifilide ereditaria è specialmente un problema di eugenica, e n1olto a proposito giunge questo libro, in un mon1'ento in cui è in piena altuazione la nuova politica demografica. Nella IJrima parte d el volume la qu,estione d ella lue._ e-reditaria è trattata d.a l punto di vista biolog ico-clinico ·e s-perimentale. L 'autore tende ad an1metter e che esista un ciclo evolutivo, .a11cora da dimostrarsi , del treponema, · sì ch e n1olte lesioni eredo-luetiche, og·gi considerate sen1plicemente tossich e o distrofiche, dovranno rientrare nel quadro della vera eredo .. lue 1nicrobica. Per quanto riguarda la dibattuta questione d ella orig ine esclusivamente paterna della sifilide il _De Napoli, dopo a'.vere ampian1ente e posto lo stato attuale del problen1a , affern1a 11on esservi ancora sufficienti d ati sperin1entali e clinici per giungere a co11 .. cl usioni sicure. In un inter e ante capitolo è es.aurientemen~ t e espos to quanto rig uarda l' er editarietà mic r obi ca d ell a sifilide perimentale, argomento a l quale l ' autore stesso ha portato un non indiffer en·Le co11 tributo personal e. P ari111enti inter essante è la seconda parte del ' rolume, in .cui è trattata la profilassi e la terapia, con s1)ecial e riguardo al salv~rsan ~ a i s uoi d cri\rati , cl1e, in questo più che in ognL a ltro can1po d ell a t erapia an tisifilitica? e ciò sia inteso specialn1ente per quanto riguarda la i)r o fil as i , ' 'an110 considerati medicamenti ' . . I) Tlll Cl l ) l. I11 . on1rn a un libro di cui era sentita la neces._ i là 11el la let leratura , specie italiana, de11~ s pecialit à e ch e . dovrebbe essere letto da ogni [F. DE NAPOLI .

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si d esider a la recensione .

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m edico, ~if~lo~rafo o no, e da tutte le persone colte Gh e s1 interessano ai fondamentali problemi di igiene sociale. La speciale competenza e la vasta cultura ~ell ' autore sono provate dalla ricca bibliografia e dalle .citazioni che, fin troppo numerose, n on n~occ1ono però alla cl1iarezza sempre impeccabile del te.sto. M. MoNACELLI . 1

J. JANET. Diagnostic et traitement de la Blennorragie. Un vol. di 536 pag . con 143 fig. Masson , Parigi, 1929 . Fr. 60. _ L 'appunto che può essere fatto a questo libro di . es~ere troppo unilaterale e personale ne costituisce ad un tempo la lode migliore. Janet non ha voluto raccogliere nel suo trattato, pur fo~nen~olo di una vasta bibliografia, le vedute d1 altri ·esponendone i metodi relativi, ma vi ha, più che altro, portato il frutto d ella sua lunga, ri cchissima esperienza. Anche se non si può sempre convenire nelle S1;1e affer1!1azioni e ao-oettare i suoi postulatj, bisogna ri'conoscer,e che Jan·e t, g·ià oonosciuto· per il metodo dei grandi lavag·gi che egli ha cr eato e volgarizzato, porta con questo libro· un notevole contributo alla terapia della infezione blenorragi•ca. La prima parte è consacrata al le considera· zioni generali sulla blenorragia e alla descrizione dello strumentario indispensabile; seg uono quindi i capi·t oli su la diagnosi e il tra ttamer1to d ella blenorragia nell 'uomo, ed è qui che l 'autore insiste con minuzia sulla tecnica del suo metodo di trattamento. Sono poi trattate le compli•cazioni, insistendo spec1aln1ente sulle anomalie e malformazioni uretrali e parauretr.ali, causa le tante volte, per chi non le riconosca, di esasperan·t i insuccessi nel trattamento. Si parla poi della blenorragia nelle donne e n elle b,a mbine e infine de}le .com·p licazioni e d ei metodi di c11ra· comuni ai due sessi. In un capitolo di questa quarta parte è trattata la spinosa questione del matrimonio dei blenorragici, -con l 'esposizion.e dei vari metodi di a ccertamento della guarigione dell'infezione . aonoc.occ1ca. L ' opera, se pure, come si è detto, unilater ale e, talvolta, eccessivamente ottimista, è ri cca di consigli utili e di preziose norme dir ettrici. M. MoNACELLI.

I\..

Lelirbuch and Atlas der Haut and. Geschleschtskrankheiten. Due vol., Urban e Schwarzenberg, 1928. Mk. 65. Alla prima edizione di questo trattato, comparsa nel 1924, ha fatto in breve seguito la seconda. Ciò è prova del giusto favore in·contrato dall'opera veramente magistrale. Si tra tta del vecchio, noto atlante di Jacobi, accresciuto di oltre 60 tavole e corredato da Zieler, in volume a parte, di un ottimo testo, scritto con criteri quasi esclusivamente didattici e pratici , sì da essere prezioso non al solo derm a tologo, nw anch e, e più specialmente, al ZrELER.


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SEZIONE PRATICA

generi co. Senza dilu11g·.ar si i11 disquisizioni -scienti ficl1e lo Zie1er tratta la n1a,teria in modo co11c iso !l1a cl1iar o e completo; a11che p er quanto r1 g uarda la terapia, sia d elle malatti ~ c utanee, cl1e ' ;e11er ee, 11on è d~tto cl1,e quello c h e .puo ·ver~1n e nt e essere utile, e questo è ' pr.eg10 non pi ccolo. Le 173 tavole ~ colori sono in gran p~rte ~uon~, molte ott tn1e: r ar e le poc,o din1ostrat~ve; il testC? è corred,a to d.i 150 fi gure in nero r1producent1 qua i esclusivamente sezioni istolog iche-. Di og·ni forma n1orb osa in questo mo.do s1 ha, oltre a lla iconografia clinica, anc h e quella anatomo-patolqgica, facendo così .ch e n ella n1ente d ello studioso l 'una non vada mai disgiunta d all 'altra , il ch e è, più, se è possibile, ,che ~n o~ni altra di sciplina medi e~, fondamentale 111 dermatologia . Un 'op era dunque cui va data s incera lode -e d ella quale d obbia m o esser grati all 'illus tre .clinico di Wiirzburg, ch e, com e Jadassohn h a fatto per il vecchio Lesser , h a voluto ch e l 'opera di Jacobi non andasse p erduta ma l 'ha COffiJ)]etata ed aggiornata fa cendone uno dei più inter essanti testi n1oderni di d erm-0venereologia. M. MoNACELLI. .

E.

Die Behandlung der Kosmetischen fl autleiden. Ed. G. Thiem e, 1929. KROMA.YER .

.. In questo libro l ' A. il cui nome è ben noto n el campo dell a derm~to logia ,e spon e le sue opinioni sulla patolog·ia e sulle cure fisiche , -Operatorie e inedi camentose d ell e malattie della P.elle che interessa110 più ch e altro la co• s m es1. Kromayer di questa 111a teria l1a una espe• 1·1enza di 30 ·.an11i. II libro è scritto con grande serietà e precisione ed è utile assai a chi si interessi .alle 111a lat ti e co111prese in questo campo n el quale il c iarlata11is1110 fiorisce come forse in n essun a ltro. M. AscoLr. Agli abbonati rammentiamo l'importante:

• MANUALE DI MA LATTI E CUTANEE ad uso dei medici pratici e degli studenti. (Dott. V. MoNTESANO). Volum'e I. . PARTE . CENERALE: Anatomia e Fisiologia della cute·

Patologia generale, Semeiologia, Terapia generale - Qlassifieazione delle malattie cutanee. PARTE SPECIALE : Diisturbi dii ciroola,zione e malattie dei vasi - Dermatiti - Dermatosi che sogliono pl"E6en"barsi nel corso di malattie dal sangue e degli organi emolinfopoiet i ci - P emfig-0 e Pemfigoidii - Sclerodermia. e stati S'cJeroderm•C'i - Atrofie - Nevrodermie Cherat06i.

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. . - E' di imminente pubblicazione il Volume 11, con inumerose figure, e tratta : Affezioni degli alliilessd e delle appendici cutanee - AnomaJi3 della. pigmentazione - Tnmori - Malattie epeei-

ftche e parassita.rie APPENDICE: Dermatosi dei lavoratori - Malattie della pelle s.imula;te patomimie ·outam.ee. Inviare Vag1ia Pce·t al e all'editore LUIGI POZZI, via Sitf'b,;._ua., u . 14 - J:<.OMA.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI .

XXV Riunione della Società Italiana di De1·matologia e Sifilograt'ia. (l\1ilano, 9-12 magg~o 1929 - Anno VII). L 'ordinaria riunione di questa Società in continuo increme11to per numero di soc~ ~ per attivit à scientifica della qu(J.le sono segno eviden.t e la inole e l 'importanza degli cc Atti » pubblicati annualmente, l1a avuto luogo questa volta nel1'operosa l\1ila110, e per i numerosi intervenuti, per gli é\rgomenti trattati, per l 'elevaite discussio11i che n e seguirono può dirsi una delle meglio riuscite in questi ultimi anni. Dopo la solenr1e inaugurazione, sotto la presidenza del prof~. 1\1. TRUFFI (Padova), ed alla preseriza '-~ei componenti l 'intero Consiglio dirett~vo, fra cui il prof. PORCELLI (Livorno) delegato dal Direttorio M. N.. F ., dei rappresentanti del Prefetto della Provincia, del Sindacato m edico Fascista, del Comune e d egli Ospedali di Milano, e della Direzione di Sanità Mili.tare, furono immec1iatamente iniz iat~ i lavor~ del Congresso con la relazione del 1° tema ufficiale cc Pireto e malar iaterapia dellq sifilid e » fa:tta dal prof. A. PASINI (Milano) e la lunga e vivace discussione a cui essa dette 1uogo ed alla quale parteciparono oltre a molti soci, an che dist~nti cultori di p sichiatria e neuropatologia ch e la novità e l 'importan za dell'argomento avevano richiamati in mezzo ai colleg·hi dermosifilografi. · Di p ari interesse fu la relazione del prof. G. MARIANI (Bari): cc Reaziorii di d ifesa e stati im1niinitari cii tanei », oggetto essa pure di animato dibatt ito fra .i presenti . Le due relazioni sono state g~à pubblicate per le stampe e noi ci riserbiamo a suo tempo di farne un esteso riassunto per ~ lettori del « Policlinico » : c~ sia solo qui co11sentito di rilevare come per ~ numero ed il valore dei dati cl~nici e sperimentali raccolti, per la g·enialità delle vedute e: per la magistrale elalJorazione e trattazio11e esse su scitar ono consen si ed ammirazione unanil11i e rappresentan o d ei ·lavori di cui la fa111iglia derrriatologica _Italiana può a buon diritto an dar e orgogliosa. Malgrado la brevità del tempo, reso p~ù ristretto dalle visite all 'Istituto Sieroterapico Milanese e ad é\lcune istituzioni profilattiche cittàdine, c.1uasi tt1tte le comunicazioni segnate all'ordine del giorno (be11 11() !) potettero essere svolte: delle più notevoli, d aremo un breve cenno a parte in altra occasione. Assai i11teressante fu la esposizione di casi clinici, organizzata egregiamente dal Con siglio dirett ivo d ella Socjctà e del Comitato locare ordi11atore del Congresso. Ad essa parteciparono le cliniche di l\IIilano (prof. PASINI), di Pavia (prof. I\1ANTEOAzzA), di Torino (prof. B1zzozERO), il prof. AnTo~r (Novara), il dott. FAVF.NTO (Trieste) con un caso per diagnosi, ed altri soci. Dopo aver vo fa to alcu n e modificazioni allo Stal ulo sociale, t1n ordine clel giorno sull'esercizio dell a r ad iologia ed t1n altro per la profilassi della lepra, l 'Assem])lea provvide alJ a costituzione del Con1ilato Italian o per il Con gresso internazionale •


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IL POLI CLTNICO

di Dern1alo!ogia e Sifi1ografia che avrà l uogo a Coper1ag·l1e11 nel venturo an110, alla nomina dei 11t1ovi soci nazjonali ed esteri e proclan1ò Roma a sede del Co11grcsso del i930. La proverbiale ospitalità mi1anese non mentì a11che in questa occasione l a sua fama ed i soci furo110 fatti segr10 ad ogni sorta di agevolazioni e di cortesie fra cui un ricevi1nento da parte del Podestà i1ello &~orico pal azzo Marino. In Jnezzo ai numerosi intervenuti al Congresso, fra i quali erano quasi tutti i t itolari delle Cli11ich e dermosifilopatiche Italiane, non mancarono dermatologi stranieri che vollero prendere parte all a nostra riunione : di essi r icorderemo il· prof. HoFFJ\IANN di Bo11 n che espose alcuni suoi stt1di sulla si.fil icle speriment ale. Esaurito l 'ordine d el g iorno, il preside11te prof. 'fn·uFF1 con applaudite parole salutò gl 'intervenuti e cUchjarò chiuso il Congresso, i cui risultati sara11no nlessi in evidenza clal volume degli << Atti » d 'in1n1ine11te })Ul'>blicazione.

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zione epider11Jica che avvie11e co11 q u al ch e proba})ili·tà a carico delle cellule di Leydig; l a l ieve pigmentazione dermica, esisten te a11ch e nel proteo normale, i1on subisce al terazio11i. Le m icosi in ur1 primo tempo di$ tr l1tte per d isper sione e framrrlentazione dei cr on1oso111 i, riap paiono qualche g'iorno dopo il trat la111e11to, piit precoci e nun1erose nelle branchie; doYe in genere i fatti d ege11erativi appaio110 at te1 tuati, intensi j fatti riattivi infia111matori . I protej, ad ogni nuova irradiazione, anch e se debole e distanz iata, so ffrono i1otevol1nente (sens]bilizza1.ione degli a11in1ali cli fronte all a luce .. U. V. ?) e 1nuoio110, molto anerl1.izzati, in seguito a 3 trat tamenti. Per i11flue11za dei R. U. V. si nota un 'eosinofilia tardiYa l1el sangue e nelle branchie ; precoce e i1tte11sa i1el fegato, doYe si accompag11a ad infil tra ti l i11foci lori; g·en erale e spiccata 11egli animali irradiati pii1 volte.

Il Segretario : F. Rrccr.

V. i\IoNTESANO.

.Associazione M.ediea T1·iestina. Società Medico-Chi1·u1·gica di Pavia.

XIX adunanza scientifica déll '8 marzo 1929. Presidente: dott. A. CoFLER.

Se<lt1ta d el 22 i11arzo 1929. ' Pre jclenza: Prof. FERRATA, presiden te

Sulla formaz ione del grasso del latte. Dolt. A. ~IIGLIAVACCA. - L 'O. ha potuto osservare nell 'interno d ei vacuoli della cellula mamJnarin. i11 ln~tazl o ne due categorie di elementi: gra11uli e lninuscole formazioni a cal otta guarda11tisi per la loro concavità . I gl obul i di .g:ass~ fanno la loro prima comparsa alla superf1c1e d1 <1ueste forn1azioni, che ve11gono poi spinte alla periferia clai g lobuli i11g·rossar1tisi. Nel luine ghiandolare si trovano queste formazioni perig·Jobulnri ancora a contatto coi globuli di grasso. L 0 . ava11za l 'ipotes i di una relazione genetica fra i glol)uli di grasso del latte e queste formazio11i probabil mente condriosomiche. 1

Sulla denervazione della ghiandola tiroide. Do-tt. V. TnoNcoNr. ·- I, '0. esperimentando su conigli ha compiu to, da lln l ato, l 'exeresi. dei nerYi l aringei superiore ed inferiore e l 'est~rpa­ zion e del ganglio sin1patico cervicale super1ore: da l l ato opposto l 'asportazio11e del 1obo tiroideo: Ifa potuto osserYare negli ar1in:ali u cci.si .al c ~n1 1nesi dopo l 'i11lerven to, i1otevol1 alteraz1on1 citologich e nelle emitiroicli de11ervate I.asciate in . I

SI ~O.

L'azione dei raggi ultrav ioletti sui tegumenti del " ProteÙ$ ang uineus ,,. Dol t . V'n \ "Z ConTESE. - L 'O. speri1nentò su 14 J)ro~ e i e i.1sò irracliazioni U. ' ' · a dose leggera, tnle da prodùrre sull 'uomo un lieve eritema sen za pigmentazione s11ccessiya. ~ei protei ir~a?iati pii1 Yolte predo111inano i fatli degenerat1v1 ed i nfiltratiYi ; apr>are in oltre u11 'es tesa pigmenta-

End.ocardite settica da diplococchi. Dott. ·G. l\tlAl\~. - Presenta t1n caso di e11docardite settica da diplococchi, nel quale tutti i metodi di cura, con1preso l 'au~ovacci110, erano rin1a ti sen za alcu11 effetto. Poichè la malata conLi1111 ava acl avere. violenti l)riYicli, rialzi t ermici altis irni ed andaYa sen1pre più depere11do, fu pratjcato un ascesso di fissazione inediante l 'olio esse11ziale di tre1nentina. Come risulta dal diag·ra111ma delle tem1)eratnre, il s11ccesso fu i1n1ne· di a to e brillante e la n1alata può considerarsi guarita. Dott. A. DE Cn1soG0No. - Rileva che nell a sepsi puerperale l 'ascesso di fissazione viene t1sato n on per cura 111a per l a prognosi, nel senso che si può far prognosi fausta quando dopo l 'i n iezione di tre1nen·tina si ha la for mazione di un ascesso.

Lesioni apicali ed infiltrati sottoclavicolari in rapporto alla genesi della tisi. • ~Iono.

Dott . R. - L 'O. espone le 11ote considerazioni ch e tendono a togliere all 'apice poln1onare parte dell 'in1portanza che nel passato gl i veniva attribuita nella genesi della tisi e che trovano la l oro confern1a nelle osser vazioni fat te per pri1no da Assmann, secon~o .le quali l~ tisi proverrebbe per solito da u n 1nf1l.trato eh~ s1 stabilisce abitualmente nella zona infraclav1colare o media polmonare. Questo infilt:ato n~lla n1ag·gioranza dei casi non sareb.Pe diagnostica: bile r h e al l'e an1e radiologico, dando esso segnJ cl i11ici di scar so rilievo . l~sso sarebbe passibile ~i tutte ~e trasfo~n;ia ­ .r.jo11i cui possono andare 111 contro i co111un1 infil lra ti t l1bercolari per lo più però tende al ram\ ' 1nol lime11lo caseoso. Second o Redeker gli i11fillrati apicali sarebbero •


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secondari all'infiltrato sottoclavicolare e da questo IJroverebbero per disseminazione. Perciò la diagnosi delle Ior1ne lievi apicali non sarebbe una diagnosi precoce. 9 .uesle nuo~e ;edut~ chiariscono la ragione per cui la zona sot ~oclav1colare coµie già fecero osservare vari autori si mo.str a quella dove con 1naggiore facilità si riscontr ano le caverne iniziali, come vengono a porre in rilievo alcuni dati stati stici seco11do i quali rel ativamente pochi so110 gl i individui affetti da tubt:. rcolosi apicale che in seguito si ammalano di tubercolosi tisiogena; mentre d'altro canto i soggetti affetti da tubercolosi con clamata ch e presentano r1ell 'anamnesi una tubercolosi apicale sono in una p ercentuale scar sa. (Bramcinih) . Per quanto rig·uada la genesi del focolaio di Ass1na11n si ritiene che esso possa essere sia a infezion e esogena ch e endogena ; p er quest'ultima s1 ritiene sia sp ecialmente frequente la prover1ier1za il are. Ha P?rticolar1nente in1porta11za l a diagnosi precoce <li questi infiltrati per la pariticolare loro tendenza al rammollimento caseoso e alla diffusione. per asp irazione. La cura indicata è sor>ratut.to quella sanatoriale, salvo immediato . intervento pneumo toracico non apper1a ~l processo dimostri tendenza ali 'escavazion e e alla diffusione. Dott. MANN. Sarebbe lieto di conoscere l'opinione degli anatomo-patologi sull 'infiltrato iniziale so ttoclavicolare, perchè gli sembra strano ch e alle sozioni si riscontrino tanto spesso localiz7.azioni apicali (cicatriziali ed in atto) senza diffusione verso la r egione sottoclavicolare, meri tre non si può dire altrettanto dell 'infjltrato sottoclavicolare. E, poichè non è logicamente a1nmissibile che il d el·to i11filtralo evolYa sempr e o a co1npleta guarigione ana~omica od a d iffusione verso il resto -del polmone, senza che mai lo si riscontri almeno quale r eperto, incidentale iin persone morle <li altra n1alattia, l 'oratore deve dichiararsi scettico di fronte alla teoria di Assmann sino a che gli accennati dt1bbi 11011 vengano eliminati dall e i11r}ispen sahili ed inop·p ugnabili testimonianze anatomo-pa·~ologi che . , }"'r-:nnAR I. -

Doti . Rileva co1ne alle sezioni egli può constata re spesso lesioni apicali, mentre vede molto raramente lesioni della zona media del p oln1one.

.

Mono. - Riferisce . .che l '·n nico focolaio sottoclavicolar e in atto è s tat o trovato dall 'Assmann. \\ . . ~ ·BI\ TTIGELLI. È d 'accordo p er quello che ri' \~aro a il carattere maligno · dell 'infiltrato me»ti.\io-polmorLare ma non ammette che l 'affezione tuber~olare pol1nonare . si. inizi con un infiltrato s:i ~~oclavicG>!are. · 1

Considerazioni sulla glossoptosi. ~~.-.· l)oct. G1usT9 ZANIER. -

935r

SEZIONE PRATICA

Dopo aver descritt9 la ... patogenesi e l 'aspetto clinico d ella glossoptosi, il , ·~relaWre fa risaltare la gravità di questa forma •. :-q~rbosa, la cui importanza non è minore di 1 : J'a (requen za altrettanto gr ande e per l e conse. 1 qu;lla· '. d~Jl 'u,d~B9!~~~~~~ ~ 9.:~!~~ ~~~-~colosi, pe:

guenze (ancora poco valutate) sull 'avvenire del fanciullo , così da reclamare una lotta attiva con- · tro le cause di questo male.

Il Segretario : E. RoNCALLI. X.VIII . Adunanza Scie11tifica dell '11 · marzo lg2fl_ Presidente: l)olt. l'i. CoFLEI\.

l!a frenicoexeresi nella cura della tu bercolosi polmonare.. Dott .. STELIO ST100TTI. __..:.. Ricorda la storia della terapia chirurgica della tubercolosi polmonare e dell 'intervento sul frenico in special modo. L '~~tervento sul frenico è u11a delle più r ecenti operazioni chirurgiche per la ,tubercolosi polmonare: esso fu proposto da .Stuertz nel 1911 e. fu attt1ato p er la prima volta da Bardenheuer (1912). Adesso si è abbandonata la frenicotomia e la frenicectomia e si pratica solamente l a frenicoexeresi (Felix, 1922) ~n modo da interrompere possiliilmente anche tutte le anastomosi del nervo. Dopo aver acce.n nato ·all 'origine e al decorse> del frenico e alla tecnica operaLori~, il relatore espone le indicazioni della frenicoexeresi. In conseguenza della frenicoexeresi l 'e1nidiaframma corrispondente diventa i1nn1obile (se n on lo era già prima) e perdendo il suo tono risale in allo, spintovi dalla pressione addominale e attrattovi dal poln1one, la cui elasticità non è più cimentata e che perciò può retrarsi. (Presentazio11e di radiografie in varie proiezioni di pazienti operati)-. Come esito si ha: l ) l 'immobilizzazione r elativa del polmone; 2) la din1inuzionc del suo volume; 3) la riduzione della su a circolazion e sanguigna e linfatica. In base ad un 'esperienza seppure limit ata (14 casi) il relatore crede di poter affermare che l a frenicoe~eresi dà d ei vantaggi piuttosto limitati J1ella cura della tubercol osi. Data però l 'assenza cli qualsiasi ri schjo opera, torio, la mancanza di peggioramenti ad essa imputabili, la scarsità delle risorse t erapeutiche in campo di tubercolosi polmonare il relatore crede cl1e debba essere approvato sempre un tentativo fatto anche con essa. La più logica applicazione dovrebbe essere ]Jer ò come intervento preparato~ rio o di compl etan1ento clella toracoplastica. Dott. MANN. - Co111unica ch e h a fatto eseguire la frer1icoexeresi in 7 a tnn1alati degenti nel suo. riparto ospedalier o ed 11a ritratto in co111plesso una impressione meno sfavorevole del dott. Sti-cotti. Dott. BATTIGELLI. - - Osserva pure di aver avuto. dei rjsultati lusinghieri i1ei casi osservati al Dispensario antitubercolare, da lui. dire tto ed operali i)er consiglio del dott. l\1ann. Dott. CoFLER. - Riferisce d i 4 casi di tubercolosi_ polmonare del suo riparto ospeélaliero fatti 01)erare di frenicoexeresi; uno sper 1-:i lmen te è degno di nota, perchè a due anni di dis tanza dal}'intervento è in ottime condizioni con sputo J\och n.egativo. '

Il

egrelario: E. Ro);CALLI.


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I

IL POLICLINICO

[ANNO XXXVI, NuM. 26]

APPUNTI. PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. iConstatazioni anatomopatologiche nei tubercolotici polmonari trattati con il pneumotorace artificiale. •

H. G11yon (Thèse de Lyon, 1929) Qsservando _parecchie autopsie, dj tubercolosi, trattati con il metodo Forlanini, ha potuto fare alcune constatazioni suscettibili di portare qualche schia~ rimen to al problema, ancora oscuro del meccanismo d 'azione della collassoterapia. In questi malati le lesioni pleuriche sono .costanti : vi sia o no liquido, i foglietti pleurici sono ispessiti, ricoperti d 'essudati fibrina.si. Le p erforazioni polmonari sono frequenti (1/ 5 dei casi): si trovano quasi sempre in vi.cinanza di briglie aderenziali, in alcuni casi .di dimen sioni considerevoli, sino a mettere a nudo grandissime estensioni di parenchima polmonare. · Ma ciò che sopratutto è importante in un .polmone collabito, e che colpisce a prima vi~ :sta, è Ja sclerosi intensa a livello delle parti malate sclerosi che alcune volte è di una duTezza lign ea. Anche quando la compressione è perfetta , le caverne tubercolari restano or~ina­ T.iamente b eanti ed a n ch e l'A. non ha mai notato cicatrizzazione d elle cavern e, per aderenza ·d elle l oro pareti oppost.e. . . Se si eccettua la regione sottopleur1ca, imm edia tamente adiacente alla pleura viscerale 1spessita , le r egioni sane del polmone colla~ito in.on sono modificate affatto nella loro costitu:zione i stologica dal pneumotorace. A livell o però d elle lesioni tub ercolari d~ ll ' organo .col ~ la bit9, si possono fare le seguenti co~statazio~ 1 istologich e : a) alterazioni importanti e consi-der evoli dei vasi, di cui la maggior parte sono :affetti da una panvascolarite intensa; b) atro.fia r egr essiva d elle r~m~ficazio~i dell 'al~ero bronchia le; e) sclerosi sistematizzata perivascolare eccezionalmente pleurogena. Inolt~e è da segnalare la presen~a ~i imp?r· tanti n eo formazioni alveolari a ep1tel10 cubico -e di masse amorfe, transluc ide, di .diffi cile na~ tura chimica, ma che costituiscono un terreno r efrattari o ali' evoluzion e di ogni lesione tubercolare nuova al loro livello. . Le alterazioni vascolari, estese e costanti> sono quelle che regolano 1~evoluzione anatomica d elle lesioni tubercolari collabite. Anche ·1a sifilide realizza n el polmone lesioni vascolari identiche · ed è appunto l 'analogia delle turbe vascolari iniziali quella che imprime loro caratteri morfologici comuni alle due lesioni, -dovute però a ca"use etiologiche differenti. . Il pneumotorace non impedisce aff?tto, in un polmone colla·b ito, la comparsa d1 ~uove l esioni ed anzi l 'A. ha potuto notare, a divers_e riprese, in zone atelettasiche, lesioni giovani, i ndiscutibilmente r ecenti. Così pure il pneumotorace non sempre ar-

resta l 'evoluzione delle lesioni tubercolari. In a lcuni casi, quando per ragioni indeterminate, il tessuto connettivo non presenta altra reazione che la costituzione di nuovi fasci collageni, le lesiop.i proseguono il loro cammino · infiltrante ed ulceroso, nonostante il collasso sembri essere soddisfacente. Nei casi di morte, per sviluppo di lesioni tubercolari nel polmone opposto, queste lesioni predominano n ella r egione iuxta-ilare quando la bilateralizzazione è precoce; se invece è tardiva non ha nno alcuna particolarità topografica . A. Pozzi.

Le funzioni del diaframma. I movimenti muscolari d el diaframma condividono con le attività contrattili d ei muscoli inseriti alle costole la responsabilità di far va.. riare la capacità toracica, 'in rapporto alle varie fasi della r espirazione. E, propriamente, al diaframma viene assegnata la parte più importante del meccanismo dell 'inspirazione, _oltre a quello pure impor~ante ch e ~eteri:n1n_a 1 alcuni atti espulsivi, quali ~o sternutire, il ridere, il vomitare e il gridare. . P er alcuni fisiologi, quindi, il muscolo d1afran1matico occuperebbe il secondo posto dopo quello cardiaco. . Ci si domanda ora se, d ata tale importanza di funzi on e, la freni cotomia, con con seguente paralisi del diaframma, rappresenti veramente un procedimento inno?uo pe~ l ' organi~mo. Un importante s tudio sperimentale I~ ta_le senso è stato fatto da W. S. Lemon (rif. in The J our. A. M. A., 15 dic. 1928) sopra animali da laboratorio, ai quali fu paraliz~ato il diaframma a metà sol~mente, o per intero. Tali animali si mostrarono in seguito vitali e vivaci come g li altri di controllo, e la !or<? autopsia non permise di rilevare al.teraz10~1 morbose apprezzabili a carico d ei vari organi. ~ logico quindi dedurne com.e anche l'uomo possa vi vere bene con mezzo d1afra.mma. paralizzato, p er quanto possa andare i~ ,lui. perduta una piccola parte della capac~ta vitale, rip~rata poi in seguito dai fattori d1 compensazione. La frenicotomia adottata oggi quale metodo di cura in certi c~si di tubercolosi polmonare e di processi suppurativi, con risultati ?isc~~ti, non trova dunque ostacolo nello studio f1s10 .. logico della funzionalìtà del diaframma. M. FABBRI.

CASISTJCA. L'iperglicemia senza glicosuria nella f or~colosl. A. Vassileva (Thèse de Strasbo~rg, 1_929) osserva che l'iperglicemia senza gl1cosur1a, sta~o passeggero in alcune circostanze, . co~tante in altre ed in rapporto a volte con 11 d1abe~e, a volte' assolutamente indipendente, ha suscitato •


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SEZIONE P RATICA

numerose ricer ch e, sulle malattie più diverse, ma in primo luogo, n elle manifestazioni patologich e, abituali ad esser e osservate nel diabete. I d ermatol ogi, d a lungo sospettando a hase di differenti d ermatosi , un disturbo del m etabolismo, ignorandone la natura, h anno .esaminato il tenore d el san gu e in urea, in -colesterina e sopratutto in glucosio, nelle differenti malattie d ella pelle. Gli internisti da una parte, i d ermatolog i dall 'altra, h anno stabilito d elle statistich e, seconqo l e quali l 'iperglicemia senza g lj cosuria è nella foruncolosi frequente pili ch e in ogni altra .affezione, sia 'm edica ch e d ermatologica. Un leggero disturbo n ella glicoregolazione, rivelantesi con un 'el evazi one patologica o con un allungamento d ella curva n ella prova della iperglicemia prO\'Ocata, si riscontra spesso in .questi malati. _ Nei soggetti, con l'una o l 'altra di queste r eazioni patologicl1e, il r egim e senza idrati di .carbonio dovrà costituire la base del trattamento e portare la g uarigione nella maggior parte dei casi. Il p r.atico, privo di questi metodi di espl orazione, p~trà fare un trattamento di prova, -qu.a ndo sospetti la l oro esistenza. Alcun e. vol te gli iperglicemici non guariscono d ella loro foruncolosi , m.a l 'insulinoterapia deve essere sempr e istituita. Esistono infine degli individui con foruncol osi senza alcun disturbo d ella glicoregolazione, i quali naturalm ente non risentono affatto d el regime . A. P. Diabete mellito in due gemelli. Si compren·de come questo f.atto possa prestarsi a d·elle considerazioni di un interesse ver.a mente gr.a nde. Bunce e · Dou gherty (T~e Journal of the Amer . Med . Assoc., 5 genn aio 1929) hanno studiato due gemelli nei qu~l1 a quattro mesi di intervallo . comparve ~n d1~­ b ete m ellito, a cui nulla nei precedenti ereditari sembrava predisporli.- Essi avevano anche . d elle strane l esioni con genite: l 'uno presentava strabismo convergente con ambliopia d el1'occhio sinistro , l '.a.Jtro strabismo divergente . . con ambliopia d ell'occhio d estr.o. Essi reagirono in modo egual e alla cura 1n quanto con lo stesso regime più 20 unità di insulina la glicemia tornò norm.a l e (I). L. To ~ELLI.

TERAPIA. L'artrite aeromio clavi(•olare: dia~osi e terapia. . I movimenti d ella spallà si trovano in 4 punti: . n ell 'articolazi orie o~e~o scapolare, nello spazio sottodeltoideo, tra il cingolo. scapol.are e il tronco nell'arti colazion e acromio clav1colare. Ment;e le alterazioni d elle prime sono b en

conosciute, quelle d ell 'articolazione acromio clavicolare sono l)OCO 110Jc e spesso trattate come reumatismo. Su esse esiste solo un lavoro di Sievers ch e n e riporta 11 casi trattati conservativamente e 3 operati. Erkes (Bruns Beit. z. f(lin . Chir., vol. 144, parte 2a, p. 270) riferisce su 5 casi occorsigli e operati. Subiettivamente questi n1alati presentano dolore alla pr,essione n ella reg·ione dell'articolazione acromio clavi colare, dolor e nel sollevamento d el braccio in posizione orizzontale, qualch e volta cr epitio, non ipotrofia. L 'esam e radiografico n on dà nulla di caratteristico. In qualch e caso iniettando della novocaina n ell 'articolazione il dolore scompare. Il tr.attamento , dopo le infruttuose cure mediche, è stato operatorio consistente n ella resezion e d ell 'articolazione, ch e viene facilmente compiuta con l 'an estesia locale e con l 'u so della ·sega di Gigli . Si può interporre un pezzo di grasso . fra i capi articolari. Nei primi 5 giorni la spalla viene contenuta in una fasciatura alla Decnult , all 'ottavo si i11iziano i movimenti . • Lé r icerch e istologich e fatte in 3 casi ricord.a no le a lterazioni della malattia di P erthes. I risu lta-ti ottenuti col trattamento chirurgi_. co sono sta ti in tutti ottimi con r ipristino della funzion e senza d olore. · R. BHANCAT J. Nuovo metodo per la riduzione incruenta della lus· sazione congenita dell'an<'a. Dopo aver rioordato le statistich e e le opinioni degli ortopedici sulle con seguenze a vo~­ te rr1olto gravi d ell 'intervento col metodo Pac1Lorenz, A. Curzio (Revu e d' o·rthop édie, g:en~ naio 1929) illustra il suo m etodo ch e oonsi~te ·n ella sospen si on~ dell 'ammalato per la coscia, medi ante un apparecchio proprio, e con la riposizione, con facile n1anovra, della. testa del fen1ore in cavità, evitando I 'azione d1 leva col femore e l a tra'zione sui tessuti molli. L'importante metodo richi~ma la c?n.s ider~­ zion e e gli esperimenti d egli ortope ~1 c~ e.d il sussidio d ella Rratica ch e h a dato ott1m1 ·ri sulta ti all'autore. A. P. Contributo alla cura delle fratture della rotula. Schanz (A rch. [(lin. Chir., vol. 152, p. 120, 1928) ha osservato un paziente affetto da fra tt·u re iterative della rotJula a lla nona frattura. La rotula aveva a·cquistato le dimensioni di 13,5 per 7,5 cm. mentre quella sana mi~u:ava 4:,5 per 4,5 cm. Per ottenere ?na g'!ar1g·ione a.efinitiva a&portò la rotula e i:costru1 la co.n .. tinuità tra. leaamento e tendine rotuleo fis0 sando sui due mon coni il artorio mobilizzato ve.rso I 'interno n ella sua metà dj s.tale rr1ante1


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IL POLI CLINICO

nendon.e però inalterata l 'inserzione ossea. Il ri ultato funzionale è stato ottimo. Per spieg.a re la cau sa delle fratture iterative d ella rotula l 'A. fa rilevare la .sua eccessiva lunghezza per cui n ei movimenti di fl es ion e _del ginocchio }'.a pparato leg,am entoso e il qua .. dr.icipite n e determinavan o la fl ession e sui condili femorali. ·

[A~No XXXVI, NuM. 26]

POSTA DEGLI ABBONATlr "A1alattie delle tabaccaie. -

All'abb . n . 4721:

Sono state largamente studiate e variamente valutate secondo i diversi autori . 1 momenti patogeni sono i seguenti: I ) la pol vere delle fog·li.e , eh~ c.o~ti~ne. parti~elle .legnose a spigoli acuti, p eli finiss1m1 e cr1stall1ni di ossalato di VALDONI . calcio; essa irrita le mucose con cui viene a contatto e determina soprattutto irritazioni ed Ferite tendinee della mano e delle dita. infiammazioni delle vie respira tori e; 2) la nicotina e 1' olio essenziale, che posso110 passare Come osservano M. I selin e Tailhefer (Ga- nell 'aria anche a.alle foglie non fumate e sonozette des hopitaux, 20 luglio 1927) i risultati inalati con la stessa polvere, detern1inando i della su tura dei tendini flessori sono stati fenome11i "tossici da nicotin.a; la quantità di iinor.a deplor·evoli, tanto ch e alcuni chirurghi q11es la ch e si trova nella 1)ol vere delle fabbri consigliano addir ittura l 'asten sione. Vi sono cl1e di tabacco (e cl1e viene quir1di introdotta però dei procedimenti ch e a.anno buoni ri- nell'organismo) va oltre 0.5 %. La nicotina può sultati. a n ch e pen etrare 11ell 'organisn10 per vi.a cutaLa diffi coltà ch e si oppone è d.ata dall 'esi· r1ea , col trasporto, a dorso nudo, di c11muli stenza di due tendini che scorrono in -una di foglie di tabacco; 3) le a ltitudini ' 1Jz1ose guaina osteo-fibrosa molto serrata, ch e si deve . dt1r ante il lavoro. ad oani costo rispettar e se si vogliono evitare Corr i pondente1nente, si hann o: le aderenze e la sinfi si . 1) 1\tlalattie delle vi e respiratorj2 ch e arriSi può intervenire immediatamente se la fe- vano al 40 ~{) e, n egli indi vidui giovani 1 sui rita è n etta e r elativamente pulita; se ess.a è 25-34 anni, n· ~che al 100 %. Con una cert1 dl1bbia o settica, o se non si è potuto interfrequ enza si troYa la tuber colosi, in proporvenire subito, è m eglio attendere tre mesi pe1 zior1e maggiore ch e per · al tre industri e; esserne sicuri ch e non si h a più microbismo 2) I fcnon1 enì tossici d.a ni cotin a, particolalente n ella cicatrice. larmente SJ)Ìccati all 'inizio ; n ei primi sei m esi Evitare le incisioni longitudinali ; fare un' in- sono più di 70 % delle giovani ragazze che si cisione trasversale, o meglio, un lembo . Ope- amn1alano con cefalea, sintomi di con gestione rare sotto anestesia gen erale, con emostasi tern .. alla testa con sensazione di intontin1ento, palporanea per m ezzo della fascia elastica. pitazioni, angoscia precordial e, indebolimento T ecnica di Cunéo . .Fa r e per· ogni capo una del polso, dist11rbi gastro-intestin ali (rigurgjti st1tura col filo di lino n. 1, lubrifi cato. Per acidi, gastrodir1ia, vomiti, diarr ee, man canza rispettare la guaina fibre- sinovial e, si scopre di a l)l)etito), insonnia, n eurosi di varia maniil t endine alla base del dito e lo si sfila d.alla festazione, stan ch ezza generale e specialn1ente guain a, si applica il filo e si rim ette il tendine alle n1ani ed ai p iedi. Sono frequenti le anen ella g ua ina; per il capo periferico, è giuoco- mie, con il con ueto corteo di sinton1i (cefa, for za incidere la gl1aina , ciò ch e si può fare lea, vertigini), da attribuirsi direttamente al~ latera lmente al punto di attacco f.ala n geo. l 'azion e della ni coti11.a ch e, .anch e sperimentalQ11ando essa è troppo rovinata, la si può so~ mente negli animali, determina riduzione delle sti t11ire con una membran.a .animal e. La sutura .e m.azie e d ell 'em.o globin.a. va ricoperta còn un buon lembo cutaneo e Frequenti e v.ari a m ente apprezza ti sono i fenon con una cicatrice cutanè.a , ch e avrebbe nomeni nell a s fera genitale femminil e : ahorti ,. tutte le probabilità di diventare a derente. parti prem aturi, eleva ta mortalità inf.antile, fe· Tecnica di Sterling Bunnel. Questo chirur· nomeni di elevata eceitabilità sessuale, frego, invece di riparare il t endine sezionato, lo quenti distl1rbi m estruali; :3) Le attit11dini viziose d11rante il · 1avoro sos tituisce con un innesto (piccolo palmare od possono portare a cifosi a sl·asi venose (nej esten sore di un .d ito del piede) prelevato e~tem­ poraneamen te d.a ll ' individuo stesso. Si fanno nredisposti); si P. osservato anche il crampo, le suture al]a base del .dito ed all 'estremità n ei fa bbri r...a nti di sigarette. La m orbosità è maggiore nei pa e ~~ dove la infer iore della seconda falange . P er le dita S\ h anno, in tal modo, risultati favorevoli nel - lavorazione è libera e si fa spesso a domicjlio. Gli accennati fenom eni morbosi son o da con· 1'85-95 % dei casi . Grande importanza h a anch e il trattamento siderar si di origine profession al e~ non è p~rò postoper.a torio. Si deve mobilizz-a r e precoce- da escluder si a n ch e l'intossicaz ione volontar1:\, mente, dal V al VI giorno , con molta dol· per 1'abi tudin e di fum a re che acqui stano fin cezza. A partjre dal 12° giorno, far e la ioniz- dal prin cipi o le giovani o'pe:a ie, in cui que~~? insidioso tossico vi en e così introdotto per f:HU zazione con lo joduro di potassio. . . L'insuccesso è fatale, se l'asepsi non è stata vje ed in, più modi. Bi so~n.a tener presente ch e q11esta lndustr1a, perfetta. in I talia, è una delle meglio protette da l punto fil. 1


.. .[AN.NO

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S E ZIONE

PRATICA

939 •

·di vista d ell 'jg iene d el lavoro e che buona parte d elle nostre fabbriche, 'dipéndenti dal1o .Stato, sono bene organizzate sotto tale punto di vista. Nella visita di ammissione, si dovrebbero ·escl~dere _g1i ii;idividui con m alattie degli organi respira tor i, con predisposizi on P. alla t i1bercolosi e con tendenza all 'anemia. FILIPPJ NI. '

Al prof. V. C., da F.: Il Manuale di igiene coloniale del prof. SANARELLI .è pi ena m ente consi-gliabile, ::lnch e perchè tratta larg.arr1ente di argomenti importanti .e spesso trascurati da altri , come p. es. l 'alcoolismo . e I.a tub~rcolo si in col onia. È però stato pubbl1c~to n el 1914 e n1olte nozioni si sono venute m odifi cando da quel tempo. È quindi opportuno integrarlo con a ltri. Fra questi,_citiamo : l'Igiene coloniale di C. M. BELLI (U.T .E.T. , 1928. Prezzo L. 25); la Geo-

grafia m edica ed igiene dei nostri possedimenti .coloniali, di G. GR1xoN1 (Provveditorato gener ale dello Stato, Rom-a , 1926, prezzo L. 20). U Li li n ozioni si troveranno anch e n ella Geo·grafia m edica di f:. Muzio (Hoepli , Milano, 1 922. Prezzo L. 48).

fil. La reazione di Jefimov. -

All'abb. n. 4929 : A 10 eme. di urina en1essa di recente, si aggiun gono 5-10 gocce di soluzione di nitrato rr1ercurico (può servi~e quella indica,ta n el la n ostra farmacopea), portando p oi a d ebollizion e. L'urina · n ormal e diventa lattescente; n el ·caso di elmintiasi si avrebbe un precipitato grigio fino e n erastro. Allo scopo di evitare errori, l 'individuo non deve aver preso m edicamenti da q11alch e giorno. La reazion e sa~ r ebbe d gvuta a lle tossine segregate da i vermi -ed eliminate con le urine. .L 'altendibil i tà della reazion e · è però scarsa -ed è assai rneglio basare la diagn osi di elmintiasi su altri criteri , particolarmente sull 'esam e d elle fe ci . fil.

' VARIA .

n ella metà dei fan ciulli l'inizio si ebbe tra ì 6 e i ~ anni; in genere sembra ch e dopo i 12 .anni la frequen za dell 'infezione reumatica vada diminuendo. In tre quarti dei 413 fanciulli ch e .avevano n ei loro precedenti il reu-m atismo, si · era sviluppata una vera cardiopatia in atto; nel quarto rimanente si constatò una cc ca:r.diopatia potenziale n. In 91 % dei casi di r eumatismo si è trovato qualch·e segno di risentimento cardiaco : segni più definiti si sono riscontrati nel 63 % entro un anno da ll 'attacco reumatico. La frequenza della complicazione cardiaca non è apparsa in rapporto con la gravità della forma reumatica. La m ortalità v·erificatasi tra i fanci ulli esaminati fu del 12 %; e n ell'88 % dei morti l 'esito letale fu d ovuto a cardiopatie d 'origine reumatica; il maggior numero di morti si ebbe tra Il e 14 a nni .

L'esame del polso nella medicina cinese. Dall 'esa111e del polso, la 1nedicina cinese trae _ i pron ostici per la morte imn1inente, facendo dei paragoni con una fan tasia i1nag inosa. Quando il polso rassomiglia al piccl1iettio di un u ccello o allo sgocciolìo da una sic repolatura del tetto, indica l 'estinzion e del polso d ella milza e la morte entro quattro g iorni. Se som iglia ad una penn a soffiata dal vento o sfiorata con!ro la pelle, si tratta d i una seria n1alattia polmonar e e la morte sopravverrà entro tre giorni. Il polso ch e somiglia al tocco di una corda od a quell o di un dito contro una pietra (s ic) è un segno di malattia renale letale, con morte entro i quattro g iorni. Quando il fegato cessa di fun zionare, il polso è come Ja corda di un .arco r1 uovo o come l'orlo ottuso di una S}Jada; il paziente morirà en tro quattro giorni. La morte interviene en t·ro una g iorn ata se il polis o assomigl ia al rapido ròtolare di pi ~ selli. Un polso ch e si sente come un r)esce od un gamberetto guizzante n ell 'acqua o com e dell 'acqua ch e trapela da una sorgente è un sintoma fatale. Tali sono le indicazioni sen1eioticl1e date da I(. C. Wong (Chi n.a med. journ. e Journ. m ed. assoc., 2 febbr. 1929) ch e pern1ettono, come si vede delle prognosi 1)recise; il difficile La nel comprendere tali somiglianze I

fil.

Dati statistici sulle cardiopatie re1unatiche. Una statistica sull 'etiologia delle cardiopa .. tie, b asata sull 'osservazion.e di 500 casi in individui di età da 2 a 22 anni, è stata compi1.a ta da Wilson, Lingg· e Croxford (A m erican Heart Journal, dic. 1928). Nei quattro quinti di questi m ala ti risultò il reumatismo come fattore eziologico. Le cardiopatie congenite furono in num'e ro di 55 e cioè 1' 11 ,2 %; in 18 di questi casi si .era però avuta anch e infezione r eum.atica. L 'età m edia in c ui g li attacchi di reumatismo si erano iniziati, fu trovata di 7,3 anni;

PUBBLICAZIONI N.

PERVENUTECI

I l trattamento terapeutico delle disme11.orree dolorose . ·_ Off .. Grafica Ed . Montuoro, BELLJ.

Nlilano, 1929. G. PERTILE. Rencliconto Sanitario clinico e · operatorio dell ·'Ospedale Civile di Marostica. - Arti Grafict1e 1\1. Bonomo, Marostica, 1929.

S.

L'azione della corrente elettrica alternata di alta fr~quenza. sui nodi linfatici tubercolari . Tip. Cons. Naz. Emigr. e Lavoro, MASSINI.

llo111a, 1929 .

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IL POLI CLINICO

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POLIT1Cll SllNITARill E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE XXV. • Concorsi: distribuzione dei punti •.

N. 7 punti, che in complesso, trattandosi di tre Comn1issari, fanno 21, per il minimo di .a mmissione al concorso; dei tre punti residuali, di cui può disporre ogni singolo Commissario, due siano assegnati ai titoli di carriera professionale ed uno ai titoli di studio scientifici conseguiti posteriormente alla data dell 'esame di laurea o dell'esame di Stato ». Così procedette la Commissione costituita per il concorso relativo alla nomina del medico condotto di Atripalda. Uno dei concorrenti dedusse la illegittimità di qu.esto procedimento perchè contrario alla disposizione testuale dell'art. 35 del regolamento 19 luglio 1906 Jl..v446, il quale dispone che cc ogni Commissar1Q dispone di' dieci punti») e perchè intrinsecamente è illogico e inadeguato al fine del giudizio. Infatti, 21 ·punti, assegnati a ciascuno dei concorrenti a dose uguale, senza riferimento alla valutazione di titoli o comunque di elementi di giudizio, erano distribt1iti a vuoto. In sostanza, la Commissione riduceva a tre i punti per la v.a lutazione dei titoli: cioè, complessivamente, per i tre Commissari, li riduceva a nove. Questa limitazione assolutamente ingiustificata e contraria alla disposizione formale dell 'art. 35, era anche perturb.a trice della formazione del giudizio. La Com. missione distribuì così i tre punti utili: uno per i titoli scientifici, due per i titoli pratici e di carriera. Ma, disponendo ciascun Commissario di un punto , come poteva esprimere, mediante indici numerici, il giudizio assoluto e comparativo dei vari concorrenti? Esso era necessariamente CO$tretto ad assegnare O o 1, con la conseguenza di porre allo stesso gr.ado concorrenti cl1e avevano ti teli disuguali per valore o di esprimere un giudizio assolutamente negativo per chi , pur non avendo titoli uguali ad altro concorrente, aveva tuttavia t~­ toli apprezzabili. Ma la V Sezione del Cons1· glio di Stato, con decisione 3 marzo 1929 n. 252, ha ragionato così-: cc 11 Collegio osserva che , se p11ò riconoscersi che il criterio adottato con tale suddivisione di punti venga a restringere , senza evidenti utilità, l'ampiezza delle facoltà di giudizio· dei singoli Commissari rispetto a titoli di carriera e scientifici, tuttavia , a prescirrdere· che tale restrizione fu voluta dagli stessi Commissari, non appare eh~ nel caso speciale abbia dato luo~o a q~egl1 inconvenienti e a quelle iniquità di valutazione che la legge volle impedire e conseguentemente <<

(•) La presente rubrica è affidata all 'avv. leg~le del nostro p eriodico .

la gyadu.atoria non può ritenersi viziata da illegittin1ità » . . Questa risoluzione è inaccettabile perchè manifestamente errata. Il Consiglio di Stato riconosce che il procedimento fu irregolare. La conseguenza della invalidità del giudizio era, dunque, inevitabile. Se l.a Commissione noIL poteva ridurre il numero dei punti, perchè una. norrna di diritto obbiettivo limitava il suo potere, la volontà di esiìa era giuridicamente im, produttiva di effetti. Che una illegalità sia commessa inavvertitamente o volontariamente, è del tutto irrilevante. Quindi, una delle dueosservazioni fatte dal Consiglio di Stato è senza dubbio inconsistente. La Commissione volle procedere così: ma se voll e contro legge, i suo atto è invalido. Soggiunge la decisione che non appare cc chenel caso speciale la restrizione abbia dato luogo ad inconvenienti e iniquità ». Anche questa osservazione è errata . Specialmente in sede di'legittimità, non si può .far dipendere l'annullamento di un atto illegale d.all'accertamentodelle conseguenze pratiche di esso. Se la norma di dirjtto obbiettivo non è stata osservata, l 'atto è illegittimo. Peraltro, come si può, in via di ipotesi,. ammettere o escludere che la illegale riduzione dei punti' non abbia determinato iniquità e inconvenienti? Bisognerebbe ri~ fare il giudizio della Commissione e, nel casoche il risultato fosse identico a quello che si sarebbe avuto se si fosse proceduto regolarmente, si potrebbe ammettere che dalla prima illegalità non derivarono conseguenze pratiche. Ma il m.agistrato di legittimità non può sostituirsi alla Commissione : non ne ha nè i poteri n è gli elementi del giudizio. Questo precedente resterà probabilmente iso-lato. In ogni modo , l 'esempio non è tale che· meriti di essere seguìto da altre Commissioni .. DA TENERE PRESENTE l

N

10 Pagare sempre l'abbonamento al " Policlinico ,,

senza obbligare 1'Amministrazione a speciali sonecitl " ad' personam ,, •. 20 L'Importo d'abbonamento va inviato mediante asse-· gno bancario o con vaglia postale. 30 Coloro poi che preferiscono sopportare una maggiore

spesa, versarlo cioè contro tratta postate, tengano presente che questa dovrà essere aumentata di 5 lire per le vRrietasse ed altri diritti postali che la tratta comporta (t). Questa, mentre andiamo i n macchina, vierle inviata a tutti coloro che non hanno rimesso anrora il pagamento· (1)

del 1929.

GIOVANNI SELVAGGI,

esercente in Cassazione, coll6ulente:


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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE • .

riducendo la dura'ta degl~ studi, sull 'ese1npio di altri Paesi, ed utilizzando m eglio ~l tempo. Oggi si p erde molto tempo. Ne assorbono molto gli In sede di bilancio della Pubblica Istruzione. es~mi: andia1110 avv~cinandoci all 'ideale manda-· rino, in cui metà degli uorr1irii passano il tempo1 Il bila11cio del !\1inistero . de1la P. I. venne dia far l 'esame all 'altra . metà. Un 'altra causa di. scusso alla Ca1nera dei Deputati nelle tornate del 27, 28 e 29 maggio. Ci ]imiteremo a riferire quan-: , assenteismo è data dal]~ natura troppo cattedra-· to concerne l'insegnamento superiore. tica dél nostro insegnamento, a differenza di quanto si pratica altrove, specialmente in AmeL 'ampia relazjone dell 'o11 . f>E ' FRANc1scr prevede rica, che ora si è m essa all'avanguardia. Pur tropuna spesa complessiva d~ 1 miliardo 386 milioni, po, l 'insegnamento sperimentale e dimostrativo,. di cui la parte Grdinaria amn1onta a 1 miliardo in tutti gli ordini di scienze esatte e tecniche, 260 milio11i. _.\Il 'istruzione superiore sono desti: nati 84 milioni. Vengono documentati molti bi- richiede larghezza · rii mezzi. sogi1i d~l bilancio, in tt1tti i eam pi\ È difficile chiedere nuovi stanziamenti quando. L'on. LEONARDI rileva che, sotto il regime fale necessità del bilancio impongono la massima scista, il bilancio è aumentato del 61 %, il che economia; ina è i,nd~spensabile provveder e m eglio. prova quali cure siano state dedicate all 'istruai laboratori ed anche alle biblio:teche, le quali oggi sono trattate ancora peggio dei laboratori. zione. 'f11ttavia i b~sogni. son ò immensi, .taluni inderog·abili; in parte si può sopperire . con una Un va,1Ytaggio notevole verrebbe dalla coordinazione dei mezz~; ad esempio, a .Milano v~ sonopiù a~veduta amministrazione, m a è indispensaotto laboratori l.l-niversitari di chimica, ciascuno. bile un largo impiego di n t1ovi e maggiori fondi. con la sua biblioteca, me11tre paesi molto più. L 'on. I.. FEnnETTI osserva ch e nelle Università, ricchi hanno provveduto all 'u11ificazione. su 1252 posti per professori stabili, 1075 sono fiU11a cau sa di d~sagio d eriva da un 'organizzazio-· sicamente occupwti, ma in gran parte fascisticamente. vacafl.ti. Eppure conviene andare molto ne antiquata, per modo che le catted.re risultanomale distribu]te. Crede che le Università d ebbano cauti n elle sosti1tuzioni, le quali non p ossono commanten ere le tradizio11i della ricerca originale acpiersi che. a lungo ciclo, perchè i giovani, prima canto all 'attività didatti;ca; ma occorre almeno. di salire sulle cattedr e, devono prepararvisi. · qujntuplicare gli stanziamenti e poi pretendere L 'on . GruL1ANo riconosce molto di vero n elle che g·li isti;tuti rendano, se vogliamo m arciare asserite deficienze della nostra cultura: edifizi con i tempi. scolastici ir1adatti, biblioteche scarse e povere, gabinetti scier1t ifici sprovvisti e mal d otati, studiosi L ' 011. S. D1 MAnzo si ferma ·sulla difficoltà di di alcl1ne discipline diradantisi, al punto che si r eclutare buoni insegnanti. Rileva che il grande prevede di non poter più, fra poco, coprire tutte conflitto europeo arrestò dovunque il ritmo de-le cattedre universitarie. gli s tudi; in Italia il disagio si acuì e divenne· Confes~iamo questi difetti n on come segni di gravissjrno perchè le univer sità aumentarono di decade11'za, J11a co1ne con1piiti da assolvere. numero e le cattedre si moltiplicarono proprio.. Essi non significano r1egl1genza da . parte del nel p eriodo più difficile. fascismo. La cult11ra 11on è solo pensiero che riL 'on. BuRoNzo vorrebbe dei rilievi st.ati&tici, i quali p ermettessero d1 seg11alar e ~n anticipo le· flette, è anche volontà che agisce; non è solo teonecessità delle singole professioni ed evitassero.. ria che interpreta, è an ch e pratica che crea ; ora le pletor e professionali. Inoltre vorrebbe che, sul-il fascismo, appunto perch è eminentemente è l 'esempio di altre Nazioni, yen1sse organizzato ~ azione, avvierà ad una nuòva ~ultura, più conl 'orientamento professionale. sentanea ai nostri tempi. L ~attuale esodo dagli studi scientifici viene deL 'òn. CHJURco cr ede che si debba, con coraggio, terminato da condizioni economiche, le quali fascista, riconoscere il decadimento generale della . sono inerenti alla svalutazione d ella cultura teon ostra cultura, in ogni ramo della scienza. II proretica, svalutazione anteriore al fascismo. Lo Stato fessore d 'Università n on s 'improvvisa: non basta e il regime devono affrontare in pieno il prola tessera fas.c ista per m eritar e il posto. È stato blema e risollevare il valore della cultura nella gettato troppo discredito st1lle Università , da par-. coscienza nazionale. te di incompetenti. Moltissimi studiosi di valore,. Sul momento lo Stato non p11ò spendere di più; ch e hanno conquistato p osti direttivi nella scien1na dobbiamo porre i problemi da risolvere, tra za, sono rimas ti chiusi nei laboratori e n elle bi-cui quello dei Jaboratori scientifici e del persoblioteche, lontani dalla vita politica; e dopo l 'avnale. Una m aggiore coordinazione potrà evitare vento deil fascismo h anno continuato la loro· sciupii e dispersione di energie; ma sarebbe vano strada. ~fol ti sono, così rimasti fuori del p artito, aspettarsi la soluzione da economie ottenute con n1entre v'era chi, visto il momento buono, si scaunificazioni e soppressioni . gliava ad agguantare il diStt intivo e la tessera. L'oratore non chied e nulla; fa un 'eccezione solo Ma la scien za non h a part.ito ; si può fare un 'ecper gli assistenti universitari, la cui posizione cezione solo per le discipline politiche e sociali .. eco11omica è troppo sconfortante. Lo scienziato ch e resta silenzioso al lavoro va riL 'o11. BnuNr fa rilevare che il fascismo ha respettato: il partito finirà allora per attrarre gli cato un nuovo clima morale nelle Università. Tutele1nenti migliori. Il fascismo deve potenziare tavia p ermang·or10 molti rriali. Ad esempio, l 'as- le università, centri massimi della cultt1ra; per~ senteismo degli studenti è venuto aggravandosi. ciò non si deve ridur11e il numero. Raccomanda. Esso riconosce molte cau se, tra cui quella ecodi esarrdnare la posizione giuridica e Io &~ato economica. Vn rimedio parziale potrebbe esser dato nornico degli assist enti e degli aiuti universitari,.

INSEGNAMENTO SUPERIORE.

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IL POLICLINICO

per porre riparo all 'attuale difficoltà di reclutamento, aln1eno nelle materie sperimentali. Chiede che si elevi anche la dig·nità della libera do·Cenza: oggi i liberi doce11ti sono troppi : su $.000 stud enti si hanno 4000 docenti, mentre in Germania su 60.000 &tudenti essi sono solo 1000. Rileva infine che la dotazione per i 'istr uzion e s uperiore è Jecisamente troppo scarsa . Il m inistro, on. BELI.uzzo, afferma che il fasci. smo intende d i accentuare sempre più il carattere scien tifico delle Università italiane e render11e. l 'accesso filflìcile ai mediocri, impossibile .agli inetti. L 'Italia fasc1s ta h a ~l dovere di preparare gli ìUOmini di scienza ch e sappiano strappare nuove verità all 'ig n o:to e di laureati ch e sappiano e vo:g lia110 applica,re le verità scientifiche ai problemi del m iglioramento fisico,· economico, morale ed intellettuale della nostra Nazione. Per questo l 'U11iver~ità deve diventare, in regime fasci sta, il tempio riservato solo a chi h a spe. ciali attitudini e .salda volontà allo studio . Si è molto discusso st1l numero d elle nostre ·Universi là con inanifesta tendenza ad affermare ~~he sono troppe : 21 Università per circa 40 .000 stuclenti non sono certamente troppe nè in sen so assoluto, nè n ei confr onti che si possono far e con il numero delle Univers1tà delle altre Nazioni . La questione va esantinata diversamente e, in ~base ai d a ti slatislici; ed allora ci si accor ge ch e .bisog11a dividere le Università in due gruppi, . quello delle Università dei centri maggiori con un nun1ero- p letorico di inscritti, che non possono frequentare tutti nè le lezioni nè le eser. cit azioni perchè l e aule ed ~ l aboraA:.ori sono in. sufficienti; ed il gr11ppo delle Università dei centri injnori che vivono perche ha11no pro.f onde r adici nella tradizione ma pochi studenti rispetto ai mezzi di cui possono disporre. E c9sì abbiamo, ad esempio, le Università di Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli rispettiva1nente con 1538, · 1798, 2066, 4204, 4318 allievi inscritti n èl corrente anno accademico, mentre Sassari, Perugia, Cagliari, 1\!Iacerata ne contano rispetlivarr1ente 260, 390, 365, 89. 1'enuti presenti c111esti dati , è necessario trovare una soluzione intermedia che adegui dove è pos~ i})ile, il nurnero d egli studenti ai mezzi disponibili per le loro e·sercitazioni ; occorre, quindi, far sì ch e possa accrescersi il numero degli studenti nelle Università delle città minori, dove la v1ta è meno cara e le distrazioni sono più scarse, onde più seria e n1editata, anche perch è n on vi 1nancano i mezzi di studio, può riuscire la preparazione d ei giovani e specialmente di quelli . ch e vogliono dedica.r si all 'i11segnamento. Le Università d ei centri m inori sono le più indicate per cr eare gli assistenti universitari, d ei quali annu alm e11te diminuisce il numero e mancano le ri. serve. La r iduzione nel nun1ero d egli studenti universitari dei grandi centri contribuirà a frenare il pericoloso urhanesimo. Jnfntti lo studente univer s itario una volta laureato si ferma volentieri nell a sede stessa dei suoi stud i . Del r esto il numero degli studenti universit ari , spec ialmente cli alct1ne fa coltà, dovrà necessarjarne11te dimi11t1ire, sia perchè la pletora di alc une ca lego ri e di professionisti richiama l 'at 1en zion e sul fe non1e110 d ell a soverchia affluenza

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degli alunni alle facoltà stesse , sia perchè la riforma fascista h a impresso una maggiore serietà agli st11di classici e scientifi.ci ed lia reso più rigorosi gl~ esami di' Stato. Solo così, con lo studio e la discipli11a si for1neranno nelle TJniver sità ~ gerarchi di domani in t.ult 'i campi dell 'atti'vità italiana, gerarchi capaci e col ti che abbia110 la coscienza di ciò che è lo Stato e ch e lo Stato inte11dçino servire con azioni n obili e con opere audaci e durature. Nel terop o stesso si vuole facilitare l'accesso alle facoltà un~versitarie agli stranieri. Le forme ed i mezzi per queste facilitazioni sono allo studio.

*** Al Senato del Regno il bilancio venne in discussione n elle tornate d el 7 e d ell '8 g iugno. Il sèn. TAlVIASSIA r accomanda di non esagerare nelle costruzioni edilizie·, che corrono il rischio di rimanere vuote. Rileva che le Università sono state sempre focolai d 'idee e di rinnovamento: nelle Scuole si rifugiò, come in un sacro asilo, il n ome d 'Italia e nna voce sola rimase a predire la gloria di un popolo . Nessun interesse n azionale giustifica gli attacchi alla mentalità vecchia, ma sempr e verde, delle Univer sità, da P.arte di chi non ha d imes tichezza co11 esse. Se i vecchi danno noia, abbiano il lor o congedo; ma sia loro concessa: la cc 11onesta missio » del veterano·: cc pie et fid eli ter militavit » . Propone, incidentalmente, che si ripristini la qualifica di cc ordinario », i11 sostitu zione del titolo troppo banale di cc st abile ». Il sen. QuErnor.o eone.livide I 'avviso già espr esso alla Ca11i.era d el Deputati dal rrtinistro, secondo cui le Univèrsj tà n on sono troppe; anzi devono giudicarsi 11ecess::trie per la cultura del Paese. L ' Univer sità iitaliana attraver sa una crisi non spirituale, ma di inezzi e di uomini. Oggi difettano irt I talia ~ mezzi necessarì J)er le grandi ricerche scientifiche. I mezzi disponibili bastano p erò per l 'insegnan1en to. La crisi d i uomini è molto più grave che quella di 1nezzi. J~ssa è stata coraggiosamente denunciata ne1l 'altro ramo d el Parlan1ento dal ·relatore d el bilancio. L 'O. vorrebbe che le sue parole suonassero ammonimento ai giovani, che aspirano a sal ir~ affre ttatamente alle cattedre universitarie senza avere acquistata ma turitÈ1 di studi e di esperienza scie11 tifica, affin.cl1è cessino una buona volta di chi edere, per avere ltn maggior numero di posti a loro cl isposizione. Sarebbe, invece, un provvedime11to n1ol to opportu110 permettere di conservare· la cattedr a, fino a che non si siano trovati degni s11ccessori, a tutti coloro che per vigore di corpo e di mente si din1ostrino capaci di conservare il proprio posto. · Il p er sonale ass istente, che nel suo complesso d eve considerar si come il vivaio dei professori universitari, l1a ved uto recentemente peggior ate ]e proprie condizioni. Così accade che i professori universitari debbono oggi andare· penosamente in cerca d i assiste11ti, m entre in ten1pi non inolto lontani una folla di g iova11i faceva ressa per· o·t tenere quelle carich e. Un u tile provvedimento sare}Jbe quello di inclt1derli nella categoria del personale di Stato e di concedere a vantaggio di quelli che no11 potessero divenire professori l1niversitari Ja qualifica di specialisti della materia di ct1i sono stati assistenti.


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Con grande copia di argomenti e di testimonianze comt,atte la proposta recentemente avanzata di distinguere il corso di medicina e chirurgia in due rami nettamente separati: lo scientif~co e il professorale. È bene ricordare ai giovani che han110 saputo dedicare al Fascis1110 il loro entusiasrnq giovanile, come sia dover loro, oggi più che m ai, di contribuire al progresso scientifico e morale d''Italia. Si compiace dei provvedimenti che te11gono a richia1nare. s~ranieri ai nostri g·loriosi Atenei. Ricorda i te1npi in cui essi accorrevano in folla alle nostre antiche U11iversità. Siano agli studenti stranieri facilitate in ogni modo le · iscrizioni nelle nostre · scuole, che diverranno per essi dispensatrici di dottrina scientifica e li renderanno fervidi propagandis ti del grande movimento di pensiero e di civiltà che· il Fascismo h a prodotto. Esprime il voto che sia ripristinato n elle Università il titolo di « professore emerito )), per i maestri e1r.Linenli, affinchè ne abbiano conforto n ella loro tarda età .. Il r elatore sen. ToRRACA rileva ch e nelle Università vi sono circa 180 cattedre vacanti e non è sempre possibile trovare deg]i incaricati, i quali finiscor10 col prendere il diritto dei primi occupanti, influendo così su~ co11corsi. Per le cattedre univers~tarie la gioventù non costituisce un titolo. Occorrono, per guadagnarle, i valor i ss,-:ienlifici. Consen~.e in quanto è stato detto cii ca gJ~ assistenti. La Commissione di Fina11za ha riconosciuto meriteYole di essere sostenuto l 'ordine del giorno presentalo dal senatore Queirolo che chiede il ripristinamen to d el titolo di professore emerito e vi propone u11a aggiunta, e cioè ch e sia restituito il titolo a coloro che lo possedevano prima della legge del 1927. Il Ministro., on. BELLuzzo ·ricorda ch e, già nel1'altro ramo dcl Parl amento, affermò la n ecessità di m antenere in vita tutte le Università ch e og·gi esisto110 in Italia e di trasformare in Facoltà universitarie r ese autonome con l~ opportune garanzie, le scuole e gli istituti superiori .. Ripet e ,che l 'Italia Fascista deve prepar are uomini di scienza che strappino . nuove verità al1'ignoto e professionisti ch e sappiano applicare le verità scier1tificb e. Occorrono, per ciò, uo·m ini con la mente nutrita di forti studi, scienziati, professionisti, industriali, professori ch e sentano la importanza e la grandezza del compito di educare, che è qualch e cosa di più di insegnare. Il 1'1inistro pronunzia parole di lode per i professori ch e, anche se non hanno il crisma della tessera, con1piono il proprio dovere di educatori e di insegnanti con diligenza, con passione, con abnegazione. Bisogna compatire i giovani i quali credo.n o di aver l'esperienza che solo l 'età può dare, anche nell'inseg namento, e si sentono in grado di sostiituire uomini che con lo studio tenace e le pazienti ricer che ·si sono acquistato un nome in Italia e n el mondo. L 'oratore si domanda che cosa avrebbero fatto i nostri scien ziati che, con pochezza di mezzi e' con laboratori modesti hanno saputo ottenere risultati così èospicui, se avessero avuto a loro disposizione i grandi Jaboraitori scientifici ch e sono oggi l'orgoglio della Germania e degli Stati Uniti d'America. Non è più il tempo in cui il genio di Galileo Ferraris scopriva e regalava al m ondo il

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principio del carripo i11agnetico rota11te, lasciar1do agli americani d~ utilizzare la grande · scoperta, Oggi di fianco all 'uo1no di genio deve esservi il gra11de labor~torio scientifico che renda la scoperta utile agli uomini di uria Nazione e all 'eco-Ilo1nia della Nazione stessa. Errano coloro i quali credono che i laboratori scientifici siano inutili e che. bastino i laboratori . delle Nazioni ricche. La Scier1za è ' rivoluzionaria specialmente nel campo economico, s~cchè è necessario per Je Nazioni trovarsi sempr,e alla testa ·' delle rivoluzioni scient~fiche per goderne i frutti immediati. Le r agioni dell'ignoto scientifico si devono P.r en ... dere d 'assa1to con i mezzi necessari. Quando la posizione è conquistata daTif! Scienza, i t ecnici debbono occuparla e utilizzarla, mentre gli scìen .. ziati si preparan0 a nuovi assalti. Si può ritenere che anche nelle g uerre future avranno il primato Je Nazioni pii1 progredite n el campo scientifico e ch e dalla scienza avranno saputo trarre un 1né!ggiore profitto per la difesa e per l 'offesa. Per queste r agioni è evid ente la necessità di dar e _ sviluppo, sia per la economia di pace sia per i bisogni della guerra, ai laboratori scientifici e di prep arare gli uomini p er la loro attività.

Cronaca del movimento professionale. Associazione Professionale dei Dermosifilografl lta• liani.

Sotto Ja presidenza del prof. Piccardi, nell 'aula della Clinica Dermosifilopatica dell 'Università di Milano, gentilmente concessa dal direttore prof. Pasini, s~ è t enut a, l '11 maggio, la XV Riunione ordinaria dell'Associazione Professionale dei Der.. rr1osifilografi Italiani. È stato trattato il tema ufficiale: « Il Dispen .. sario CelticO' secondo le esigenze della moderna profilassi » d~ cui era rela tor e il prof. Segtè di Milano. Il q u ale mette in rilievo che q'uest''istituzione iniziata per la prima volta a Milano dal com .. pianto dott. Soresina, fondatore del Giornale lta.. liana di D ermatologia e Sifilografia, trovò l 'ap .. plicazione in tutta Italia (ne11e città con almeno 40.000 abitanti) con la legislazione del grande ministro F. Crispi, sotto la diretta gestione dello Stato. La legge Fortis, consider ando giustamente le 1nal atlie vener ee alla stessa stregua delle altre in .. fèzioni, ne attribuì la profilassi ai Comuni, con un congruo ~ussidio governativo, per la nuova spesa ch e essi avrebber o dovuto incontrare. Se non che qt1e&ti, allora più o meno indipen .. denti dalle direttive centrali, spesso ostili e ribelli alle autorità governative, accolsero con ri.. lutlanza la provvida istituzione, e salvo rare eccezjoni, 1'applicarono tardivamente ed incomple .. tarr1 ente, lesinando stille spese inerenti all 'im.. pianto ed al funzionamento e sopratutto sul compenso dovuto ai sanitari per un 'opera di cosl aJta responsabilità e di utilità per l 'individuo e per la razza .


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IL POLI CLINICO

Il Regola111er1to ìYiussolini, una delle primissime leggi e111a n ate dal Governo l 'ascista, ove si vede s u lutti ~ plinti della profilassi sessuale, l 'impronla del gra11de legis1atore, ribadisce i fini del Disp e11sario, i1e esalla l 'in1portanza, ne allarga i confi11i, &~ab ilendo che debba averne uno ogni ciltà di almeno 30.000 abita11ti, e ne siano istituili degli speciali nelle ciltà portuarie per la cura cleJ Ja g·ente cli mare nazio11ale ed estera, ed occorre11do , ne vengano aperti nei centri i11duRtr i ali, ove vi sia un Il.mI1ero considerevole di . operai. Le sta tistiche d elle c:Lttà ove questi dispensari j'unzior1an o r eg·olarn1ente (1\iiilano, Torino, rfrieste) hanno dirnoslrato una notevole diminuzione di tulle le tn~lattie ven er ee P apecialmente della sifiJ jde. Ad 011la di ciò, se voglian10 che questa istituzio11e rispo11da compl etam ente al suo scopo è necessa rio che per I 'arredamento, per i mezzj di cura, per la co1npetenza qel personale sanitario, -essa f11nzioni secondo le esigenze delle moderne cognizioni di sifilografia, che h anno portato nuovi n1etodi cl 'inclag ine per scoprire rapidamente le i11fezio11i ecl u11a ver a rivoluzione nel campo della terapia, la qltale curando il malato, costituisce a lJo stesso t empo il rriiglior me.zzo di profilassi. I reql1isili di ciò che dovrebbero essere i dispe11snri ce ltici nei grandi e n ei piccoli centri \ e i1gono riassu11ti èlal relatore n elle co11clu sioni: 1) Allo S·~a to delle nostre con oscenze il Dispensario celtico ha trovato in Italia disposizio11i leg·islative che iniziate d~ Crispi, trovarono d egno e per or a definitiYo com1)letamento i1el d ecreto 1\1 u ... solini 123. Le deficenze che ancora si riscontrano legate per la maggior parte ad ltn 'ancora incompleta interpretazione ed attuazione delle di s1) o~;i1. ioni leg·islative da parte dei Comu11i, riguard a110 sopratutto d eficenze nell 'o.r ganizzazion e e sv iluppo d ei ser_v izi sanitari occorrenti al buon fu11zionamento d el Dispensario. 2) ì\lla11ca ancora in Italia uno studio sta Ustico sull a sifilide e sulle malattie veneree ch e pern1e·~ta d i g iudicare con possibile approssi111a.zione del decOI 'O di tali forme morbose e della tanlo at1spica ta diminuzione. Sarebbe desiderabile che tale compilo fosse indicato come premio di una delle fondazioni della Associazione Professionale dei Der mosifilografi Italiani. 3) La cura della sifilide praticata con j11tendime11ti cura tivi d ell 'individuo e profilattici ai fin i superiori dell 'interesse della collettività si deve ini ziare quando sia possibile con cure arse1ioberizoliclie endovenose, come quelle che perrnellono la possibilità di una riuscita Cl1ra a bortiva e Ja r apida scomparsa delle manifestazioni contagiose. 4) SarelJbe desiderabile che nei centri maggior i, ol l re allo sviluppo co11sen tito dalle n ecessità del n11mero òei Dispensari alla periferia, venisse istiluilo un Dispensario cen.trale dotato di tutti i servizi per esa1ni di laboratorio serolog ici (esam e d el liquor, casell ario stati stico, piccoli in tervep ti

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chirurg-ici, stru1nentario n1edico, ecc.) che servisse di -collegamento dei vari Dispensari, che potesse sopperire alle necessità degli esami di laboratorio ormai indispensabili e se1npre p~ù complessi ed allo studio particolare ed all 'ele11cazioue 8taitistica dei casi più interessanti. Tale istituzione rid urreb.be o quasi alle sole necessità dell 'inseg·11a1nen to universitario jl graviss~mo ricovero ospedaliero a carico dello Stato. 5) Le inaggiori necessità legate ·alla n1ig·liore organizzazione }Jer il dispensario riguarda110 a11che il personale per cui si domanda alme110 uu inedico dirig·ente ed un assistente in pianta oltre ad un capace personale infermiere. Si chiede ch e ~I personale sanitario costituito da specialisti ab])ia l 'idenstico trattamento del personale sali itario d egli altri Istituti polispecialisti a carico comunale e che rispo11da alla necessità della vila moder11a, n1a ttn congruo emoll1mento, adegualo al! 'importanza dell'opera prestata. 6) Sia coltivata con un 'appropriata propagan<la l 'ailluenza dei pazienti e sia posto il Dispe11sario n elle co11dizJ011i più oppor.tune perchè shl rr1eno r1otato da] pubblico i1on freque11tatore. 7) La disposizione dei loca li r enda possilJilè la separazione degli inflividui dura11te le cure p1~ e ev itare l a cura in collettività, tanto sg·radita ~ rjpt1gnar1te . 8) Per la difesa dell 'infa11zia occorro110 oltrechè provvidenze sanitarie lin complesso di assister1ze morali e 111aterial i ch e richiedono l 'opera illuminata d i en ti e di priva ti e potrar1no essere esplicate specialmente dnll 'Opera Nazio11ale cli Assistenza dell a Maternità e dell 'Infanzia. La chiara e completa relazione ha dato luog·o nel ampia discu ssione alla quale presero parte: l)asini, Cattaneo, Levi, Cavalleri, Gallia, Basli11 i , Piccardj, i quali tutti co11sentirono quasi comple~amente sull e idee esposte dall 'O., d'accordo rol ql1ale il presjdente propone l 'O. d. g. seguen te che riassurne e concili a t11tte Je opinioni e viene npprovato ad llnanimità. 1

Orcli1ie del giorno: L 'Associ azione I)rofessionale dei Dermosifilografi Italiani, riunita a Congresso 1'11 maggio 1929, udita la r elazione d el socio prof. Segrè : cc Il Dispen sario Celtico secondo le esigenze della moJerna profilassi » e l 'ampia discussione seguitane; ' riaffer1nando ancora una volta l 'importanza profilattica contro le malattie veneree di questa istitl.lZione prettamente italiana, che è vanto della nostra legislazione sa:r;iitaria; p laudendo all'opera onniveggente del Duce, specialmente nei riguardi d ella salute pubblica o d ella protezione d ella n ostra razza, il quale fra le primissime Jeggi promulgò il Regolamento della profilassi nelle malattie veneree, in cui i fi11i del Dispen sario · sono l1fficialme11te riconosciuti e la sua impor~anza esaltata, facendone centro di propaganda ig ienica, di terapia individuale e di profilassi sociale;


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fa voti presso le superiori Gerarchie p er chè l 'indisc11 ti bile utilità pròfilattica dei Dispe11sari, .confer1nata d alle statis tiche dei centri ove funzionano regolarmente, sia in effetto riconùsciuta, anch e dai Co·m uni, che, discipl1nati dal Reg·ime Fascista, devono in questo senso seguire le direttive centrali, con la rigida applicazione dell a leg~ge e con tutti quei miglioramenti e progressi impos ti dalle moderne cognizioni di sifilogra fi a, le quali ir11pongono che : 1) tutti ~ D ispe11sari, oltre le necessarie sale d'asp etto separat e p er uomini e donne, e di visita .e medicazione, siano forn)1ti dei mezzi n ecessari _per ùna rapida diag nosi d elle malattie ven eree (al1neno u11 microscopio, con accessori e r eagenti necessari), e dei mezzi più attivi di terapia (ar.senobe11zoli per iniezio11i endovenose ed intra1nuscol ari, bismuto p er l a sifilide, sali organici .d 'argento per la blenorrag'ia) i quali ultimi d evono essere l argamente e g r a tuitamente sommi.nislrati, o direttamente rlallo Stato o dai Comuni; 2) n ei centri più importanti, ove fun zion ano .diversi Dispensari, 1:1no di questi sia incaricato di r <1ccogliere i <lati statistici, sia munito di per:Sonale adatto e mezzi r1ecessari per eseguire le 1·iccrche siero1og·ich e inerenti alle m alattie vene•ree (rea~ione di Wasserma1111 , .esame d el liquido ~efalo-rachid eo) . Questo sia annesso possibilme11te .ad t1r1a poliarr1bulan za di riconosciuta serietà o, in n1a n can za· ò i qt1esta , all a Clinica Dermosifilopalica o ad t1n r ep arto ospitaliero della sp ec 1alj là. l~sso d ovrebbe funzio11are in r el azion e co n .-gli altri Disp en sari d ella città e con quelli della _proYincia; 3ì il personaJe san)tario scelto escl u sivamente fra g li sp ecialis ti ·d ermosifilog rafi, di e ~ro r egolare concorso second o prescrive l a l egge, sia com1posto almeno di un direttore e di un assis tente, ·com.e . era stabilito nell 'antico regolame11to; 4) 1~ope:r.a svolta d a questi sanit ari a vantag.;gio della salute pubblica e dell 'incremento e mi:g1ioramento della razza italjana sia adegua1~a1nen­ te compensa~a co11 u n a inaggiore stabilità dj car'l·iera e m ediant e un mig lioramento delle condizioni morali ed economiche, assicurando ad essi le stesse condizioni fatte ai m edici preposti agli <tltri ser vizi n ella pubhlica ig1en e dipendenti dai ·Co1nt1ni. P. ================--=~-=-=--==========::=:=====----

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SEZIONE PRATICA

Importante pubblicazi•Jn e: Dott. AZECLIO FILIPPINI

Dirig.ente il Reparto. d i Lgiene applicata n·e ll'IGti tuito sperimenta.l e delle FF. SS. in Roma.

Prontuario dell'igienista Prefazione del Prof. CIUSEPPE SANARELLI

'Direttore del R. Lstiturto d'Igiene .dell'Unii'Ver sità di Roma . M a nuale oom.p.i }ato con c:iteri ~mine~t.~ente .Pll'a~ioi .ad TuSo dei medie.i oon.dott1, degli uff1c1.al1 san1tar1 e di tutti ii. funz.J.onar·i ad·detti alla vigil anza igienica. Un volu m e in-8 di pag. XVI-564, strumpa·t o su 1cart.a di lUB6o in nitidissimi tipi .tipogrirufici ·e rilegato airtd-eti-camente i n t11tta tela, con iscrizioni sul piano e sul ·dol.'60. Prezzo L. 5 2. P er i nostri a,bbon ati so.le LiTe 4 8 1 5 O franco di port-0. Inviare Vaglia P estal e a ll'editore IJU I GI POZZI . via !Sistina, n. 14 - ROMA.

CONCORSI. POSTI VACANTI~

CAIRO MoNTENOTTE (Savona) . Scad. 31 lug.; L. 9600 e 10 bienni ve11Les.; per bicicletta L. 300; et à lim. 35 a . ; tassa L. 50, 15. CARRÙ (C uneo) . -- l\iledico chirurgo dell 'Ospedale; p er informaz. rivolger si al Preside11te; scarl . J O lug. CASTELBELFORTE (A!antova). Scad. 10 lug. ; L. 9500 oltre L. 279 se celibe , L. 1595 se coniugato. CATJ~NIA. R. Pref ettura. TJff .. san. di Giarre; aJ). 25.765; L. 8000 e 4 quinquenni d ee.; tassa L. 50,05; doc. a· 3 m esi d al 10 giu.; titoli ed es.; ser v. entro 15 gg.; e tà lim. 45 a.; scad. 31 lug. CERVO (Imperia). Scad. 15 lug.; per Villa Faraidi; L. 7500 e 10 bienni ventes. ; età lim . 35 a.; tassa L. 50,15. CouoGNO. Ospedale (~ ivile. - Primario medico, 1>rimario chirurgo, assistente medico, assistente chirurgo; età lim. 35 a.; scad. 31 lug . CRENIONA. - Utlìciale sanit. e medico capo del! 'Ufficio, d 'Igiene. Stjp endio iniziale L. 16.000 con •.l au1nen1ti · qt1ir1quen1L di c11i il 1° d el 20 %; il 2° del 15 %; il 3° del 10 %; il 4° del 5 %, oltre un asseg·n9 di grado di L. 2000, un assegno speciale di trasferta di L. 1000, altro· assegno provvisorio di L .. 2.890 e u11a indennità t emporanea d i L. 780 per caro-viveri. Età massima 45 a., salvo disp osto art. -12 R. D. 30 set t . 1922, 11. 1290, e c.lell 'art. 8 R._ D. 29 nov. 1925, n. 2226. Vaglia di L. 50,10 intestato all a R. 'fesor eria Comun. di Cre1non a, certificati di rito, ecc. , entr o le ore 18 del 31 lugljo p. V. Per ulteriori chiarimenti ri\"Olgersi alla locale Segreteria 'Generale del Co1n une. l ì'1uENZE. R . Arcispedale di S. Niaria Nu ova e Sl abil. Riuniti. Aiuto sp eci alista p er il gabi11eLLo di R adiol ogia ed Elettrodiag·nostica ed EletLroterapia ; titoli ed esami; età }jm. 35 a . ; L. 7050, c .-v. parlecipaz. introiti; a ore 17 dal 20 lug.; tassa L. 50; doc. post er. al J5 g iug110; serv. entro 15 g·g. F oGLrzzo (T orino). - Scad. 30 lug.; tassa L . 50 . GuALDO TADI.NO (P erug ia) . - Scad. 10 lug.; med. primario condotta urbana ; L . 9500 oltre L . 2000 re1)arto n~ed. Osped. Civ., L. 500 serv. att. , quinq u enni; tassa L. 50 ; e tà n1aggiore (sic). ì\ioNTE Ro~IANO (Roma). -- Scad. 15 lug .; lire 10.500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 400 uff. san., r .-v. ; tassa L. 50,10. PALERl\IO. R. Prefettura. - Ufficiali sanitari d ei conso rzi Ciminna-Ventim ig lia Sicula-Baucina e Bagh eria-S. Flavia-Cast eldaccia-J'icarazzi; ab. risp e tt. 12.237 e 33.479; L. 8000 e L. 12.000 e 5 quinquenni d ee .; indennità di mj ssione; tit. ed es .; divieto libero escrc. profess. (sic) ; scad. 31 lug· . ; doc. a 3 mesi dal 10 g iu. 1

Am n1inistrazione Provinciale. Tre 11osli per titoli ed esami: coadiutore Sez. ì\Iedicof\Iirrografica; coadiulore Sez. Chin1ica ; assist ente Sez. Chimica, del Laboratorio ProYinciale di Igie11 e e Profilassi. Documenti di rjto , boll ati e legalizzati. Donl.anda carta bollo L . 2 acco1npagna~a ti toli scientifici e carrier a. Coadiutori: Slip. iniz. P E nUGIA.

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IL P OLI CLI NI CO

annuo lorde L. 14.000 con 5 aumen. quadr. di L . 1400 c iasc uno. Inden. annua serv. attivo lire 3500 lorde, pi\1 caro viveri. Assistente: Stip. iniz. annuo lorde L. 10.000 con 5 aun1en. quadr. di L. 1000 ognuno. Inden. annua serv. attivo lire 2800 l orde piì1 caro viveri. Scadenza ore 18 del 14 .agosto. Per ~Itri chiarimenti rivolgersi Segreteria Generale d ella Provincia.

IYOTIZIE DIVERSE. Il Congresso di medicina sociale.

Venne i11augurato a l\1ilano il 17 corr. dall 'on. l3ottaj, co11 l 'intervento di 1nol te personalità . .Parlaro;11o prirna ~l Po~està sen. De Cap~tani e ii prof. Carlo Foà, pres1de11te d ella Società di medicina socia,le . PESCINA (A quila) . Ospedale Civile Se rafino RiL 'o.r1 ..Bottai. r.ileva c~e sebbene non pochi pronald i. Aiu-lo chirurgo; P,·r oroga 15 lug . ~le1n1 d1 n1ed1c1na sociale siano già stati trattati PETTJNEO (A1essina) . Scad. 15 lug.; L. 9000 in congressi medici, del lavoro, di medicina lee 4 quadrienn1. oltre L. 500 uff. san. gale, di infortunistica, è la prima volfa che si ~ozzAGLIA SA~INA (R_i~ti) . - L. 10.500 per i priconvoca ir1 Italia un congresso di medicina som~ 10~0 poveri; add1z1onale L . 4; quattro quaciale ed è senza dubbio l a prin1a volta che ciò dr1enn1 ; L. 400 uff. sa11. ' ' aglia L. 50,15. Scanvviene nella nuova sistemazio11e data ai rapporti denza 4 agosto. tra lo Stato ~ ~ gruppi professionali nell 'ordina1nento corporativo. SEDEGLIANO (Udine) . Scad . 10 lug.; L. 9000 In questa coincidenza si ha da scorgere secondo e 6 qua_d rienni dee ., oltre L . 500 serv. att. , l 'oratore un 'indicazione dell 'orientamento che i L. 1000-1500-3000 trasp., I.J . , 800 uff. san., c.-v. lavori del congresso d eJJLono prendere. Non vi è TAHANTO. Amministraz. Provinc. Direttore oramai nessun aspetto dell 'a ttività del pensiero della Sez . Med. -Microgra f. del Labor. Prov . d 'Igiet he si sottragga ai profondi moti di rinnovamenne e Profilassi; scad. 31 lug., ore 12; L. 16.000 Lo che dai nuovi istituti si sviluppano. Ma queoltre L. 6200 serv. a tt ., L. 4000 d irez . amminiS·~a della medicinà sociale, la s tessa espressio11e lo strati va, aumenti; prova biennale. clice, non può prescindere dal considerare il nuoDirettore sa11itario del Consorzio Provinc. AnYO aspetto della nostra società r1azionale, non più titubercolare Jonio; proroga al 10 sett., ore 12. éJggregazione e.li individui, ma formazione organi'fERMENO (Trento) . - Scad. 9 lug . ; L. 7500 e 5 ca di società particolari, rappresentative di intequa/trienni dee., oltre L. 750 se uff.. sa'11. , c.--v., r essi fondamentali. Non si deve co11fondere nè liL. 600 indenn. vis. 1nit.are la medicina sociale alla 1nedicina d~lle assicurazioni, in specie in un Paese come il nostro l TRRANtA (Pesaro) . Chirurgo Primario Diretche ha superato l a con ce.zione 1nerarr1ente pater· ~ore dell 'Ospedale. Stipen. L. 12.000 con 10 aunalistica della politica sociale. menti biennali , indennità servizio attivo e caro L 'orait ore si è intrattenuto a parlare della 110viveri, p ercentuale operazioni chirurg ich e agli abbienti. Docum~nt i di rito. Tassa concorso lire · stra leg"islazio11e sanitaria, rilevando altresì che 50,10. Per altri chiarimenti rivolgersi alla Segre- l e assenze dal l avoro per mala~tia rappresentano il 92 per cento di tutte le assenze per qualsiasi teria Comunale. n1oti vo. Si tratta in genere di malattie lievi, di VARESE. R. Prefettura. Uff. san. di Varese; reur11atismi, di <listurbi fl1nzionali; sono i gioproroga 15 1u g. vani al di sotto di venti an11i che danno la più alta percentuale delle assenze e la g ravità dei sinCONCORSI A PREMI. g·oli casi aumenta cogli anni. ,.1. ccademia Romen.a delle Scien,ze. Concl11dendo, 1~oratore afferìna che i1iehte è impossibile quando si tratla di co nservare la vita Ha bandito i seguenli concorsi per gli autori umana alla più ampia vita d ella nazione. delle migliori opere negli argomenti indicati: Già il fascismo molto 11a operalo in favore del1) ·s tl1di ~ulla siero·v a.ccinazione preventiva l 'ir1fanzia, in favore della g ioventù, della materd ella difterite; pre1nio di 50.000 lei sul fondo nità, del} 'assistenza pt1bhlica, del benessere soLazar; ciale, nel! 'indu stria, nei campi, in og 11i settore 2) 1-lecenti ricerche S't1lle colture dei tessuti i11 del lavoro l1mano. Ma molto resta ancora da fare vitro; premio di 50 .000 lei, sul fondo Adamichi; o da perfezionare. _i\gli incitamenti del ·nuce che 3) Investigazioni istopa tologiche ·sulla costiproclama la, necessità imperiosa di una potenza tuzion e cellul are; premio di 20.000 lei sul fondo den1ografica d ella nazio11e itaiiana, la scienza meL azar; dica jtaliana deve corrispondere dimostrando di 4) Ricer ch e comparative sulla difterite e la sap er mettere in opera i mezzi per conservare e paradifterite quali si presen·ta110 in Romania; prerafforzare le generazio11i che via via ascendono ai 1nio di 20 .000 l ei sul fondo Vic tor Babes; cimenti della storia. 5) Rapporti della difterite e della paradifteIl prof. on. Arnaldo Fiorelli, presidente della rite con le paralisi difteriche; premio di 25.000 Confederazione Nazior1 ale Si11dacati Fascisti dellei offerto dallo Stato . l 'lndt1stria, lesse q11indi t1na su a relazione i11auLe aggiudicazioni verranno fatte in febbraio g urale dei lavori. 1930 da uria Conim issio11e sp eci ale composta di Di qu~sti ci occuperemo prossimamente. professori del]e Univer sità romene.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Accademia Lancisiana di Rom.a .

Il pre1nio per medici d ella marina da guerra in Francia è stato conferito p el 1929 al dott. Bellot, quale a utore del l aYoro: « Trattamento sclerosan te delle emorroidi in unica seduta. Risultati d 'una esperienza di cinque anni ».

Presso l'ospedale della Consolazione ha avuto luogo l a seduta oròinaria dell'Accademia Lancisia na, a c ui p arteciparono nl1merosissimi soci e personalità d ella Capitale. Il IJrof. Uberto Arcangeli prese11lò un vizio co n-


(Asi\o :X.XXVI, :\u:-.i . 26]

S E ZIONE PRATI CA.

ge..r1ito di cuore con cianosi; il dott. M. Sa11toro un b ambino affe lto da disostosi la,cunare ipofisaria; ~l prof . ìvl ar garucci illustrò un caso di appe11dice duplice . L 'i11ter esse di questa comunicazione è La11to più grande in qua11to tali casi sono rarissimi, ed in quanto il paziente op erato di appendicite presentava una sola appen d ice affetta da processo cancre11oso, mentre l 'altra era p erfe ltamente inden11e. In J'ine, }lresentato d al presidente on. prof. li'ioretti, lo stt1dente in n1edicina Mosè di Segni rivendicò all 'Italia il prima to della trasfusione del sangue e d ella iniezione dei medicame1l!ti nelle vene, dimostrando come la prima si debba attribuire · al dott. Fran cesco l•'olli tla l)oppi, agosto 1654, e la seconda al p adovano Alessandro Massar~a, 1588 . Tra le vive approvazion i d ei presenti concluse questa sua C.Ofllltnicazione (comprovata da numerosi documenti originali che _furon o opportunamente proietta ti) co.n le p ar ole d el Duce : << Che in ogni tempo ed in ogni campo il genio della stirpe dura e cam1n i n.a » .

La Giornata della Croce )."tossa. I...a presid en za cen t r a]e d ella C. l~. I. h a dira· mato un comurdcato i11 cui è detto : « Da ogni parte d 'Italja giu ngon o alla sede cen-

trale d ell a C. R. T. i t elegr ammi circa il su ccesso della Gior n a la della Croce Rossa. <' Comitati locali e privati cittadini h an voluto trasm etter e l ·esp ressione del lor o compiacimento e le prime som rnar ie notizie, ch e g ià assicuran o la buona riu sci ta d ella m anifest azione voluta d al Capo d el Governo. cc Lo slan cio d i quest a g iornata d eve continuar e attraver so ] 'op er a d ei com itatJ, attraver so la volonterosa Jlres lazjon e d ei cittadini, ch e d ovrebbero tutti esser e soci di questa nostra m assima Associazion e di assistenza, ch e in p ace ed in gu erra c.i iutur11am ente op er a p er la difesa e p er il miglioran1e11to della r azza ». Il ' presidente g·en erale d ella C. R . I ., sen. Crem on esi h a r ivol to speciali ring·r aziamenti alla . e s tampa,' p er l 'op er a di p ròp ag·anda e p er su asion compiuta pro « Gjorn ata d ella Croce Rossa ».

Assistenza ai tubercolotici di guerra. Il p residente . clell 'Oper a Nazion ale p er la protezio11e ed assis te n za agli invalidi della g u erra ha <liram ato una circolar e in dat a 5 aprile alle direzioni dei centri di accertam ento diagn ostico antituber colari e alle r appresenta11ze provinciali in c ui rileva la n ecessità di evitare ch e ven gano prop osti, p el ricover o san at oriale, invalidi di gu erra che non si trovano più in condizioni di sanatoriabilità · inoltre in forma ch e. p er le forme lievi di tube; colosi (chiusa, abacillare) gli invalidi pos~ono essere pi:oposti per l 'imminente st agione estiva, p er un soggiorno · in colonie climatiche montane o m arine. Sanatorio Vlttorf o Emanuele Ili sull'Aspromonte. Il Sanatorio Vittorio E1nanuele III (Reggio Calabriaì incomincer à a ricever e m alati n el prossimo ventur o sette1nbre. •

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Sar à fra i migliori cl 'Italia: l 'unico, p er il mom ento, dell 'Italia m eridion ale conlinentale, che sia ùegno d~ tale nome, e non solo sar à d estinato a quelli fr a, ~ minor a ti d el p olmon e, inval idi di guerra, ch e, a p ar ere dei m edici, sieno a11cora su scettibili d~ trar profitto d a un soggiorno in montagna, ma offrirà an ch e ricovero a t utti quegli altr i rnalati, sempre di tuber colosi p olmonare, cui i m edici curanti, a r agion veduta, suggerisca110 lung·h e. p erma11enze n ei sa11atori montani. Il sana Lorio sorge a 1150 m . s. m., è costruito con c rite r~ d\ moderna tec11ica, difeso dai vent~ di Lramontana, fra boschi secolari, è dotato di acqua p ura, fresca cd abb or1da11te; è lontan o d a centri abitati, p_osti fra d ue n1ari ; gode di aria di montagna e m arina.

Per il Sanatorio di Cannobio. Si è riuni,ta so tto la presiden za del gr. uff. avv . Sileno l~abbri, la r appresen tan za del Cousor zio anLit u bercoJa;re provinciale d i Milan o. Il preside11te, d op o aver commemor ato il compianto prof. Scarpellin i, espose una chiara r elazion e sul . conto con suntivo 1928, ch e si ch i ude con un avanzo di amminislrazion e di L. 95.777,74 e co11 u~1 'esis ten za in cassa di L. 255.895, 20 m entr e il p a lri1nonio i1etto del Con sorzio fjg11ra df L. 4. 764.438, 10. A!Jprova to il con suntivo 1928 si procede!Jte alla no111in a d ei r evisori d ei conti per i 'esercizio 1929. Il p r esidente esp ose ch e, per completar e i fabbisogni f1n a nziari del già costrui to San atorio di Cannobio, ver rà contra·t to u n m utuo d i tre m il ioni colla Cassa di Rispar1nio delle provin cie lombar de, colla gar an zia della provincia. Inoltre sono g ià in corso pratich e p er la sistem azion e e gestion e d e1 Sana torio stesso e si sp era ch e quanto prin1a esso p otrà entrare in a ttività. La r appresentanza appr ovò l 'ammission e n el Consor zio d ell 'CJn ion e industriale fascista di Milano ch e sarà rappresentata d al gr. uff. ~ng . Tarlarini. All a discu ssione generale p artecip ar on o il prof. Ronzani, il gr. u ff . Don zelli, il prof. Pampana ed altri ai quali risp ose il p r esidente d ando ampi schi arimenti e formulan do il vot o ch e, m er cè la cordiale collaborazion e d i t utti g1i Enti inter essati nella lotta contro la tuber colosi e consor ziati p er legge, si possano presto r aggiungere, anch e con I 'aiuto d ella Cassa n azion ale assicurazioni sociali, i p ii\ sod disfacenti risultati .

Tubercolosario per ex-combattenti. Si è inau gurato il 4 g ju g n o in « Borno », 11ella val Can1onica, un cc San ator io per tt1bercolotici tl i a u erra » d ove sar anno accolli n ei mesi estivi gli o . infer m i della provincia d1 Crem on a. Alla inau g urazione erano presenti il p refe·t to, i] vescovo di Cremona e numerosi in terven11ti.

Due istituti per l'infanzia nd Asti. Il 16 corr. I 'on . Buronzo, Podest à di Asti, ha proced uto all 'inaugur azion~ d~ll 'l~tit11to p er l 'I~­ fan zia abbandonata e dell As1lo-N1do, op ere ass1ster1ziali sorte p Pr vol0n t?:t e mt1nificen za del Com u n e, della Cassa di Ri spar m io e del comm . Giovann i Penna, fil antropo as tig iano e gen eroso sosten itor e dei bisogni del pop olo.


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IL POLJCLINICO

Per gli isti~uti universitari di Palermo. E &~ato disposto un sussidio straordinario di L. 60 .000 ng'li Istituti· scientifici della Facoltà inedica di Palermo per acquisto di libri e di n1ateriale.

[ANNO

XXXVI,

Nu~1. 2GJ:

Brt1xelles-Médical ») . Anche il dott. Francesco. P aolo .Borrello non figu_ra tra i periti. (Ne venne pubblicata la n ecrologia sulla « Rivista ~Iedica Siciliana ») ._ Esprimiamo il nostro rincrescimento. }Jer le notizie affrettate e siamo lieti di darne re t.tifj ca. ~'elenco dei_ ~nedici periti compre11de sette 110mi : John Ph1l1pps, di anni 51 · Charles Edward Locke jr., a. 35; Ferris Viclor 'Langston, a. 26; Harry Martin _l\.udison, a. 30; Eclgar Sherman Hu11t er, a. 27; Roy Arlhur Brint11all a. 44 tutti 1norti il 15 maggio; George 'i\lilson B~lcher 'a. 33 morto 3 giorni dopo. ' ' Co1nplessivatn ente i morti sor10 stati 125· so110 da aggiu11gervi 80 persone che doYettero 'essere tenute in cura. . Il d~sas tro fu prodotto da combustione esplos1v~ d1 1:1no stock cli pe~licole di celluloide per radiografie. Le combusl1or1e trasse origine da un tubo di riscaldamento, che un ·operaio aveva le11tato di riparare. Si svj l11ppò in copia tetross jclo cl 'azoto N2 H.l - di cui sono ben noti. gli effetti tossici - 1nisto acl altri gas. «

Al Congresso mondiale delle biblioteche. Tra i temi trattati, segnaliamo quelJo relativo agli scr11r1bi i11ternazjo11ali. Furo110 fatti voti perchè: sia110 rnigliorati e perfezionati i prestiti inlcrnazior1ali tra le l>il)lioteche; la Com1ni ssione della Cooperazione Intellettuale inviti i paesi aderenti a creare uffici des1ti11ali ad orga11izzare lo scambio di pubblicazioni letterarie e scientifiche; le università pre11dano accordi per una rìpartizjone razionale delle tesi delle varje 1naterie; si accordino riduzioni cii tariffe doganali alle import azioni dei libri; sia110 creali e.lei ce11tri nazjonali di informazion e n ei vari paesi per facilitare le ricerche scientificl1e e per ch è sia assicurata la collaborazione fra le diverse associazio11i scjentifiche e sia assicurata la col labor azione fra le diverse associazioni i1azionali di bibliotecari per le pub1Jlicazioni di · i)erjocJici. Si è r 1leva ta l 'utililà che prese11terebbe lJn grandioso jndice bibliog·rafico ger1erale. E st ato ampia111ente discusso il tema dei quadri internazioJ1ali di classificazione, rilevando la superiorità dei metodi decimali. La V Sezio11e si è occupata con ampiezza e con impegno dei 1nezzi atti ad imprin1ere incrernento al libro italiano.

Si è pubblicato u11 nuovo reg·olamento, elal)O·rato dal ì\1ir1istero inglese dei 'frasporti, irtteso. a ridurre al minjmo i rumori prodotit i dagli autovejcoli. Il regolamer1 I ol cl1e andrà in vigore col 1° agosLo, mentre i11dul ge ai rumori ten1pora11ei dovuti a cause accidental i e inevitabili, commii1a pene molto severe co11t.ro i responsabili di tutti i rumori eccessivi dovuti a difetto di progetto o di costrutione, al carico, a deficienza di riparazioni e incuria.

Congressi medici vari.

Viaggio in America.

Oltre i Congressi internazionali da noi già anr1unziali , si svolgeranno prossimamente i seguenti: di fonetica sperimentale ad Amh11rgo dal 24 al 31 luglio ; di dermatologia e sifilologia a Copenaghen ·d al 5 all '8 agosto 1930. Il Congresso della Società Dermatologica Tedesca è annunzjato a Konigsberg dal 5 al 7 agosto. A 'fubi11ga si aduneranno, dal 12 al 14 settembre la Socie1tà Tedesca di Medicina Tropicale e dal 16 al 19 la Socjetà Tedesca sull 'Ereditarietà. Dal 16 al 18 settembre sono indetti il Congresso tedesco di ortop_ed ia a ~ionaco e il Congresso tedesco d 'igiene industriale ad Heidel!?erg. L '« American Proctologic Association » ha te11uto il convegno annuale a Detroit dal 13 al 15 maggio. Vi fu annessa una Mostra scientifica e co1n1nerciale. L '« America11 Heart Associatio11 » ha tenuto il co n,·egno nnnt1ale a Portland (Oregon) il 19 luglio, in occasione del Cong·resso dell'Associazione lVIecl ica 1\1nericana.

stato organizzalo nn viaggio turistico negli Stati Uniti e nel Ganadà, con soggiorni a New York, F il adelfia, "\iVashington, Chicago, Detroit,, Cleveland, Bu~alo, Montreal e Quebec, escursioni alle cascate del Niagara e ai grandi laghi, visite agli stabilimenti industriali dì Ford, Armour,, Curtiss, alla nuova Fon.dazione Rockefeller di New York e ad altri Istituti scientifici, all'esposizione canadese, ecc. Prezzo fr. 12.SOO, con viaggi in prin1a classe, pullmans e vagoni-letto, alberghi di prin1'or(line, mance, ecc. Partenza il 13 luglio e ritorno il 16 agosto, da e per Havre. Per informazioni rivolgersi agli organizzatori: I\1M_ Brenclon & Gallet, fal1bourg Saint-Honoré 56,. Paris.

Il disastro di Cleveland. Dai periodici quotidiani e medici avevamo riporlaLo varie notizie incompl81te e parzialmente inesatte stil grave (lisastro. Desumiamo ora notizie precise dal « .T our11al of the American Med ical Association » del 25 maggio e del 1° giugno. Risulta, anzit11tto , che il dott. George W. Crile n o11 è tra i periti: egli stava operando e a <'{UaTu~o jnforma il «Lancet » - ha corso grave pericolo : ciò ha fatto credere alla sua morte. (l:11 cenno n ecr ologico n e venne pubblicato sul

Contro i rumori inutili a Londra.

È

Per onorare la memoria di Luigi Mangiagalli. Sotto la presidenza del conte Radice Fossati il Comitato patronesse e la Commissione visitatrici dell 'Istituto Vittorio Emanuele III per lo studio e l a cura del cancro in Milano, a ricordo del compianto sen. Luigi Mangiagalli, al cui forte vofere è do vu.t a l 'esistenza di istituzione tanto utile alla scienza, quanto vanto della città; avvicinandosi il primo anniversario del]a sua morte, si sono riuniti per ar.cordarsi Slll miglior modo . di 0 nOrire la niemoria del grande scom1)arso, sia con conferenze sia attraverso a opere di pietà e di assiste11za , ' affinchè al ricordo sincero dei colleghi . e dei devoti si unisca anche, nella celebrazione, la pratica del bene per cui tanto il sen. Mangiagalli si è prodigalo nella sua operosa vita professionale. 1

1


[ ..t\NNO

XXXVI, Nu:vr. 26]

8EZ10NE PHATICA •

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. 'lvlediz. vVelt., 1 giu. -

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o.

rfHOMSEN. Possibilità di ca1nbiamenti n ei gruppi sanguigni. II. Mo~rl\ISEN. Il problema della scarlattina. Praclitioner, g·iu. M. YEARSLEY. L 'otosclerosi. - E . F. NEvE Le cau se d el cancro. frlorgagni, 26 mag. I. lACONO. Nocardiasi polmon. Nliincli . .i\1erl. TtVoch.: 31 inag. v. REnwrrz. Il P?sto della chirurgia nell 'odierno insegnam. n1ed1co. - LANGE. Questioni p sichiatriche pel 1nedico pratico. JJres-s e lvléd., 29 n1ag. - E. SERGENT. Ico11og·rafia radiologica della perilobulite tbc. P. M1CHON. Gastroscopia. Bril. M ed. J ourn., 1 g·iu. E. MELLANBY e H. ~. GnEEN. La vitamina A come agente a11li-infettivo . Riv. !tal. di Giriec., mag. - A. MARTINO'.LLI. Tras miss. tra11splacentare della tbc. S. SCAGLIONE. Influenza dell'ormone folli col are sulJa glandola mammaria . · Zbl. f. Cliir., 25 inag·. - A: W. W1sc11NEWSKY L'operaz. d 'appendici te so llo anestesia locale. R. H r;nnsT. Ernia nettam. tr auma~.ica. A r ch . ltal. di Chir. , 5. - G. ANNOVAZZI. Produz. speriment. di osso. - G. G1uLIAN1 . 1'ecnica della colecistectomia. O. ANDREI. Riproduz. sperimentale d ell 'osteomielile acuta con virt1s filtrab. - A. ANZILOTTI. Diverticoli d el duodeno. Riv. San. Sic., 1 g iu. P. l\f ORGANO. Eredità e con san guinei là nelle ·mala l tic oculari in rapporto all 'eugenica. · Rass . I nternaz. di Cl. e Ter., mag·. B. B1SBINI. F isiopatologia degli amino-acid'i. Arch. Roum. de Pathol. exper., dic. C. PoPEsco-Co1\mrEsco. Compito d elle piastrine n ell 'immunità. -. E. SonN. Carica elettrica dei batteri e delle cellt1le difensive. - l\I. NAS'tA. Meccanismo dell 'i1nmunità n ella tbc. l\'1. C1ucA e al. L'immunità n ella malar]a. Soc. d . Cliirurgi eus, 19 apr. HALLER. A~cessi dell 'utero. DARTIGUES. Mastopessia costnle

tra11spettorale. - 3. n1ag. SntEDEY. Diag11osi precoce del cancro del corpo uterino. - 1\11. BÉIV\ un. Trapanazioni p er sindrome epilettiforme. BounGUET. Cisti della regione ipo,f isaria. Zbl. f . c:hit., 1 giu. - E. BRAATZ . Appendicite vermif. dop1lia. - A.. H1LSE. Anestetizzaz. dcl p lesso brachiale . L1.eu. 1vled. del ,Uruguay, 1-2. - A. ·runENNE. Si11drome emorragica n ella tossiemia gravidica. l\1ARTINEZ 0LASEVAGA. Cefalee d 'origine ipofisaria nella gravidanza. BoTTAno. Prurito vulvare . Zbl. f. i1i1i Med., 1 giu. P. EuGELEN. Energoto11ometria. Clirtica Chiru rg., m ag·. - CAZZAl\1:ALi1. Influenza del si tema r et...-e11dotel. sul processo di ripar aziorte clelle ferite. - BEDARIDA . Applicaz . della fet tu ccia di Parl avecchio p er la soppressione di ani contro natura. Rev. l\!féd . cle Barcelona, apr. S. DExBus FoNT. Sinfisiotomia di Zara te. - S. FERENZI. Psicoanalisi e criminologia. · . Acla Al/.ed. Scandinavica, V-VI. A. BESREDKA. Sier oter apia locale .. - H. PETTE. « Febris h erpeticn » (m eningitis herpetica ?) . O. THol\ISEN. Variabilità dei gruppi san guigni. - H .DAVIDE e J(. OsTLING. Compito dell 'anemia n e\! 'infezione e nell .immunità. - E. EKnHol\1. Stegomyia fa sciata in Grecia. - W. W EnNSTEDT. Vie di diffus. della poliomielite epìdemica. · Paris Méd., 1 g·iu. - Numero sulle malattie infettive. Deut. Nl ed. Woch., 7 giu. - KRAUSE. Eziologia e cl inica clell 'inf]uen za. -- Rosrn. L 'extrasis tole. Lancet, 8 giu. - H . H. DALE. Fattori chimici r egolanti Ja circolaz . - H. G. M9GENA. L' iperbilir u b ir1emia. l~ivi s ta cli Terapia l.,focl. e _J\,Jed. Prat. Milano, g i11gno .1929. - - I periodici d elle singol e disci pline sp eciali: Ostetrj cia e ginecologia - Otorinolnrir1goiatria - Pediatr ia - Oftalmologia - Stomatoiatr1a - Ort9pedia - Derrr1 a tosifiloiatria "' Radio, logia, ecc. - I medici n1arina mercantile - Cli-. r1icj Itali ani -- Notizir..

Indice alfabetico per materi·e. .A.liment azione materna in gravidanza . Pag. Artrite acromio-clavicolare: diagnosi e )) terapia )) Bibliografia Cardjoi>ntie re11ma1iche : cl ali statistici » )) r::oncorsi: distribu z ione dei p unti . Dermatologia e sifil ografia : co11gr csso . » Dern1osifilografi: Conuegno professionale

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Diahete mellito jn <l11e gem elli Di;:tframma: f:unzio11i Dolore sacro-iliaco Dolori lombari • Endocardite settica da diplococchi Febbre tifoide: lattoterapia precoce Ferite tendi11ee della n1ano e delle dita F lemmone inter-reno-colico Foruncolosi: ipergljcemia senza glicosuria . .. . · · · Fratture della rott1la : cura .

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Glossoptosi Jn.segnarnen.to superiore alle Ca.mere

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Ipertensio11e lpertonia e nefropatie I.,atte: forn'l.az ione del grasso L11ssazio11e cong·en . dell 'an ca: riduzione ir1cruen ta Malarioterapia nella paralisi p. : meccanismo d 'azione l)steon1ielitc acuta d elle ossa cranich e Polso nella med·ici11a cinese Raggi U. V.: azioni biologiche . Reazione di J efimow . Scarlattina: epidemiologia e profilassi Tabaccaie: malattie rf iroide·: denervazione Tubercolosi polm. : anatomò-patologia del pneumotorace art. 1'ubercolosi polm. : freni cor essi Tubercolosi polm.: genesi .

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Roma - St.ab. Tipo-Lit. Arm&ni di M. Caurrier.

V. AsooLI, ReQ. resp.


·950

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVI,

~lT:\f.

26]

rJi nostri S~qnori rJbbonati ricordiamo /'interessante libro del Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI

Docente di Medicina Legale degli Infortuni ·nella R. Università di Firenze

La Traumatologia del Lavoro nei rapporti con la legge Seconda edizione completamente rifatta e ampliata. . A!fi'Tl:chè_ i si_gnori "!Jf. edici P?ssa'!"o . e~ursi de~la gran_d~ utiilità che ha questo volume del 'IJ'r'Ofessof' Oiampolini, riportia·mo i seguenti giudizi espressi da Riviste Italiane:

«Pochissimi anni fa il Cia1npolini ave~3: pubb~icato in for~a più succinta. e modesta questo libro, (<e l'averne dovuta pTcparare una seconda ed1z1one :rifatta e an1pl1ata <li1nostra l'interesse dell'argomenro « e il successo deJ] 'opera. . «.Dei problemi sani~ri del la~oro tutti p:arlano perchè son di moda e fanno sperare q·u alche sod'<< disfaz1one; ma ben pochi ne sono i competenti veri anche tra coloro che vi si affannano intorno. « Oìampolini è tra i pochi competentissimi: e mentre dal suo maestro il Borri ha ereditato la. '<<predilezione per questi studi e l'acume critico meraviglioso, dal suo post~ di ispettore medico delle «Ferrovie dello Sitato h·a ricav.ato un'esperienza diretta e vasta e dalle sue doti personali ha portato « la facilità e la chiarezza della esposizione. ' « In una prim.a parte del suo volume egli analizza le cause lesive e !'.inabilità .a l Lavoro e tratta « partitamente delle varie cause lesive di ordine fisico, chimico e psichioo, e quindi della capacità al la(< voro, delle sue minorazioni, delle possibilità di adattamento e riparazione chirurgica, delle eone.a.use, (< delle liquidazioni, delle varie frodi, della necrosooJ!>ia. Nella seconda parte sono succoosivamente esatc minati i traumi delle diverse parti del corpo. « L' ampia, intricata e delicata materia è trattata con una efficacia .d idattica esemplare· e l'espo« sizione, ricca di riferimenti, di casistica e di giurisp.r udenza, non è 1a .na,ff.azrona.ta compiÌazione di « materiale imparaticcio o leggicchiato, ma la trattazione severa anc,h e degli .argomenti più discussi e u discutibili, al lume <li una critica obbiettiva e sulla base d~ fatti positivi di osservazione pro·p ria e altrui: (< E eh~ ha qualche pratica in materi.a può com·prendere quale valOTe .abbia. quest-0 fondamento di fatti te scelti fra i più sicuri. «Il libro di Ciampolini è perciò un'ottima guida per chi con coscienza e serietà vuole approfont< dirsi in questo campo, che sembra il più semplice Ld è il più ricco di difficoltà. « Il Pozzi, come al solito, ha fatto del suo megli per darci un libro editorialmentie bello ed elegante ». Da La T! oce Sanitaria, Napoli, Anno V, n. 7. Prof. LUIGI FERRANNINI. · «

Una notevole pubblicazione italiana è quella del prof. Arnolfo Ciampolini che tratta. l·a « trauma-

tologia del lavoro nei rapporti con la legge » edita dalla oasa editrice L·u igi Po~i di Roma. « L'opera del prof. Ciampolinj onora il paese nostro; si tratta di l1na pub·b licazione organica, che te colla trattazione sistematica. di tutto il poliedro traumatologico, arriva a fornire al medico italiano la (< guida sicura e la materia, attraentemente presentata, per il saggio governo suo. «In questa opera condotta oon un mirabile senso pratico, per parte di ehi, oltre che sull.a cattedra, te è stato ed è altamente attivo nel e;ampo delle analisi traumatologiche quotidiane, sono adunate osser(C vazioni e discussioni su vicende viss11te e pertrattate, cl1e soddisfano pienamente l'animo del lettore, H perchè questo è sicuro di rinvenire nel testo tutto ciò che gli può occorrere nello sviluppo della sua « attività profession.ale. cc E in 135 capitoli scritti molto bene, con p·a rtiooliare chiarezza ed efficaci.a, il prof. Ciampoiini ha (< saputo disporre la materia da rendersi meritevole come in.segnante, come studioso e :trattatista, di <<essere additato ad esempio. E l'editore con una cura veramente degna di encomio, ha, voluto mostrarsi <<sensibile verso la nobile fatica dell'autore. Auguri.a1no che medici e giuristi abbiano a valersi dell'oper' «di Arnolfo Ciampolini. Da La j)[edJicina del Lavoro, Mii.ano, Anno XVII, N. 7 . (<

Quellta seconda edizione del noto manuale del prof. Ciampolini si presenta 005d diversa dalla << prima, sia per mole del volume, sia per veste tipografica, sia infine per lo svolgimento stesso della << materia, da dare subito l'impressione nel lettore di essere di f.ronte. a una pubblicazione del tutto nuova. «L'esposizione infatti dei V·ari aJ·gomenti è stata appunto esipo.sta ·in modo assai pili ampio e «assai migliore, e i problemi inerenti a1la tr.aumatologia del lavoro, compresi quelli che sono oggetto « di maggiore discussione, risultano così assai chiariti attraverso a un.a, critica serena e obbiettiva e «a una larga esperimentazione dei fatti. H Non è cosa nè semplice nè facile un esame, sia pure son1mario di tutta la materi~ svolta in «oltre 1000 pagine e in 35 capitoli. Ci limi~remo quindi ad accennare ohe dopo uno studio accurato ((delle varie cause lesive che possono condurre alla inabilità al lavoro, dopo un esame dettagliato delle cc varie conoause di inabilità, dopo l'esposizione della procedura per la liquidazione dei danni in .Italia «e .all'est-ero, per le perizie, gli arbitrati, ecc., non lasciando in disparte il vari pro?lemi delle si~ula­ (< zioni, delle autolesioni, ecc. l' A. passa in rassegna tutti i traumi che possono agire sull' organ1s~o « umano nelle varie sue regioni (dal capo e d~Jla faccia agli arti superiori ed inferiori) oosì da forn11·e cc al medico pratico, .a oui e&senzial!Ilente è de6tinato, un manuale uti~imo e tale ~ metterlo in con« dizione di giudicare e di risolvere degnamente i vari problemi che nel campo peritale della profes« sione gli si possono affacciare». Dia Minerva Medica, Torino, Anno VI, N. 10. cc

Un grosoo volume di ,p agine XXIV-1004, nitidamente stampato eu earta distinta ed &rtistJieamente rilegato in piena tela, con Lneoritioni sul 1>iamo e eul dorso. · Prezzo L. SO, .più .L. 3 per le spese postali di spedizione, che agli abb~ati è ~nceeso paga-re dn due rate cii L. 40 ciaecuna., la. pirima subito e la seconda a.i.i.a distanza di tre mee1. _ Al noeviment<t della prima ra.ta di L. 4 O si sped•i sce iil volume in pacco 1><>stale a porto dovuto. . Gli abbonati che des1dera.no ottenerlo per sole L. 7 5 e ri ~parmiare anahe la spesa del pa~ P.•stala debbono inviare eubito t.ale somma mediante Vaglia Postale o Ban<'.ario all'editore L~ fGI POZZI - Via. 81stilaa. 14 - RO~ e lo riceveranno ammediat.a.mente franoo di porto.

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N•im. 27

Roma, 8 Luglio 1929

ANNO XXXVI

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fondato dai profes sori: GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE sgzIONE CAPO:

PROF.

PRATICA

VITTORIO

SOMMARIO. ·c ademia Pu.g liese di Scienze Società M·edi..oo-Chi.Lezioni: E. ll-0mberg: L'angina pectoris. . . rurgi-ca Bellunese. Riunioni Medico-Chirurgi che-RaNote e contributi : C. Gamherini: Sul t ratltamento de11e · diologiche ·dt}l Ce·n tr o di Studi o dei Tu.mori. vari·ci con le iniezioni sclerosanti. Appunti per i.I medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA : Osse·rvazio1ni cliniche: R. Lusena : Di una rara oompliL'i·m por tanza d;e gli ascaridi in patologia uma na. cazione del ip aTto: la diasta.si .d ella sinfisi ~t1bica . Gli ossiuri nell'etiologia dell'appendicite. - CASISTICA: .Storia della medicina: B. Ooglievina: D ell'embriogeneet: La di agn.o si differenziale della febbre tifoide iniziale. Commenti : A. Ma r sella: Snlla deoapst11azione del iI'ene. - Le u1cerazioni orali a di Bouveret n ella f ebbre ti.Sunti e rassegne : PAN CREAS: Rostock: L a ·diastasi <lelfoide. - Inf.ezione 1dell'uo·m o d·a B. aboTtus Bang. l'urina n ella 'll.ecrosi acuta del pancreas. -· M. Roch: T ERAPIA : Come •p.rescri'V·ere il regime 'Vegetariano ad 0oneidera2Jioni cliniche s ui sin tomi del cancro del un m.aìs,to. - I brodi di legumi. - 1.iesion1 intesti-nali pancreas. - H. Ralo e Ballan : Alterazioni- del panda ·Cli<Steri saponosi. - Un .i nterven·t o semplice ne lla creas per <»cclusiorue .cronica delle vie :p .a n.creatiche. ·C ura dell' ulcera ;peptica digiunale. - POSTA DEGLI AB· - \.'andendorpe: Su nn p amcreas accessorio: - Cora. BONATI. - VARIA. ohan M.: Sul t.rattament o delle fì.stole 1pan·c reatiche. - DISTURBI TROFlCI: M. F. Ori a do : Eritema degli a rti Nella vita professionale: Questi oni l.miver&iitari e . inferiori. - Wiscb.newsky: Ri·cerche S'l}erime·n tali e Servizi igi eniqo-saJnitari. - Crcnaeia del movimento -0li11ich e sulla genesi e c1rra delle ulcer.e croniche troprofoosio n a le. - Con1oorsi. - N.-0.min e, .p ro·m ozion,i ed onorificenze. nche ·dell'uomo. . Nostre corrispondenze: D,a Milano. ~e nni bibliografici. . Notizie diverse . . .Accade1nie, Società Mediche, congressi : Società N apole· ta,na di Chirurgia. - Società Medi co-Chirurgica idi Rassegna della stampa medica. Indice alifabetico per materie. P avia. - Accademia ~1:edioo-Fisioa Fiorentina. - .&e· 1

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LEZIONI. . L'angina pectoris. ( E. RoMBERG. Milnch. m ed. Wochenschrift, 1929, n . 18 e 19). ' Come è già stato segnalato da altri, la fre.quenza dell 'A. p. è .a nd.ata .aument?-ndo in qu·es ti ultimi anni. Nella sua pratica privata, l'A. ha veduto nei 25 mesi immedi.atamente preced enti il genna io 1928, 100 malati di A. p., mentre per lo stesso p eriodo di tempo preced ente il gennaio 1916, i mala ti non erano sta ti Gh e 28. Nella prim_a Clinica medica .d i Monaco, in periodi quadrienna li dal 1912 al 1916, -si .a veva un numero di anginosi da 20 a 46, mentre, n ell 'ultimo quadriennio , il numero è ·salito .a 62. L' A. h.a ricav.a to i d.a ti d ella sua l ezione: tenuta al Corso di perfezionamento a N orimberga, da 254 osservazioni personali. SINTOMATOLOGIA .

Il principale sintomo accusato da i malati è il dol ore, descritto ora come una leggera costrizione .alla r egione cardiaca, come una pres-sione d oloròsa, com e se una corazza stringesse 'Sempre più il torace e, raramente, come la s.en sazione ch e il petto debba scoppiare, quasi

ch e lo spazio non fo sse più sufficiente a tener dentro ,g li organi ch e. vi stanno. Così pure è v.a ria l 'inten sità del dolore da quello leggero e fa cilmente sopportabile a quello talmente in- ' ten so ch e Q.nch e gli individui n1eno sen sibili esprimono con la m assima vivacità. Gener.a lmente il dolore è localizz.a to dietro alla parte inferiore dello sterno o alla sua m età, più r.ar.am ente alla reg·ion e cardiaca propriamente detta, od in alto. Si irradia al braccio sinistro, specialmente a l lato ulnare , fino al 4°-5° dito , più raramen te a l collo, alla m.an·d ibola , a llo stomaco e qu.alche volta a lle reni od ai- testicoli. In qualch e caso, il dolore n on viene sentito .al cuore, m.a in uno d·ei -punti di irradiazioile e viene con siderato allor.a come una n evralgia; talvolta, il dolore isolato allo stomaco è così violento , da far credet e .alla perforazione di un 'ulcer.a g.astr~ca. Al dolore si accompagna la sen sazione di costrizione ch e può .and.are fino a ll 'angoscia mortale, alla sensazio.n e ch e un tale stato non sia più comp.a tibile con la vita. Dolore e sen so di costriz~one sono indispens.abili per .an1metter.e un ' A. p .; qu al ch~ vol.ta, l 'u·n o o l 'altra posson o essere poco sp1ccat1 o m a n care, m a ciò accade di r.aro. Caratteristica è pure l 'insorgenza ad accessi improvvisi.


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· IL POLICLIN ICO

Segni fisi ci. Si a scolta talora un primo tono

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oscuro oppure un runi.ore; la frequenza è, di solito, aun1entata, qualche volta però, diminuita p er disturbi di conduzione. Negli accessi gravi, il polso può essere misero, J!la in quelli leggeri n on ubisce modificazion.i. Non sono frequenti nè_ le extrasistoli, nè l'aritmia perpetua, sebben e questa non escluda l 'A. p. Abbastanza spesso, delle palpitazioni o l'aritmia perpetua e po.i si stabilisce l 'A. p.; più raramente, questa apre la scena e si stabiliscono .p oi i disturbi del ritmo. La pressione sanguigna si e)eva, m-a in qualch e caso si può abba are. L 'influenza dall'Jr. p. sui v.asi si estrinseca con i can1biamenti di colore del viso, che si fa pallido, con gli occhi infossati; n egli stati leg·geri , si h a un rossore transi torio del viso ed una sen sazione di caldo. L'.accesso può es- . sere accompagnato da fenomeni vasocostrittori; sen sazione di dito n1orto alla mano sinistra , vertig ini, talora perdita di coscienza e, raram ente, dei fug.aci sintomi di focolaio. Può compartecipare an cl1e la muscolatura dello stom.aco e dell 'intestino , ch e si rigonfiano; il cuore cambia allora ·po~izione , il ch e ha fatto cr eder e a d un.a dilatazione. Gli accessi possono tern1inare con una scarica di g·as e talora co11 aumentato bisogno di scaricar e feci od urine. Talvolta, l 'A. p. si accompagna a claudicazione intermittente , il che è importante dal punto di vista della patogen esi. La dura ta varia d.a pochi secondi ad alcuni minuti. Alle volte gli a ccessi si susseguono in modo da dar.e uno . stato anginoso ch e può durare ore o g1orn1. La frequenza varia. Il primo, talvolta , può e ere mortale; in .alcuni malati si ripetono ogni giorno ed anch e più volte al giorno degli .acce si, in segui~o .a movin1ento , a freddo, a singhiozzo , ad influe11ze psichiche; particolarmente pericolosa è l'eccitazione sessuale; poi , si h.a nno senza causa apparente, . spesso, . in pieno sonno. La compar sa dell 'accesso interrompe ogni attività; ancl1e la respirazione può rimanere sospesa; il n1alato n on trova vantaggio in n es· suna po izion e e rimane immobile, trattenendo il respiro, con un' espressione angosciosa, ch e m ette pena. P er quanto riguarda l 'età, fra i malati del1'A. , ve n e erano Ii3 fra 50 e 59 anni, 63 fra 4:0 e 49, 62 fra 60 e 69, 12 fra 70 e 79, 2 fra 30 e 39 e 2 fra 20 e 29. La maggiore frequenza si ha nel sesso maschile. Non sembra che vi siano influenze professionali; molti (70) erano commercianti, 7 ·e rano medici (altri autori ha trovato ch e 1/4 circa dei ·pazienti erano medici). L'A. p. è p er lo più connessa con malattia delle coronarie, 24 7 volte sui 254 casi dell 'A.; in 157 casi. si trattava di sclerosi delle coro .. narie, in 90 di malattia delle coronarie di origine luetica. Analoghi sono i risultati delle 28 autopsie fatte sui 53 casi di morte· 8 casi di arteriosclerosi e 20 di ·lues. Ques~ è più frequente nei malati ospedalieri (71 volte arte-

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riosclerosi e 76 lues) che in quelli privati (risp ettivan1ente 86 e 14). Soltanto in 3 casi, n1.a ncava l'affezione d elle-coronarie, ma si trattava di A. p. ch e era sintoma inizi.ale di pericardjte. Essa può aversi an ch e n ella miocardite acuta, specialm entedifterica, raramente invece nel reun1.a tism<> poljarticolare ed eccezionalmente p er altra eziologia. · DIAGNOS I DIFFERENZIALE.

Dal punto di vista specia ente prognostico > è a ssai interessante la nziazione daJl 'aortite luetica, cl1e dà si anginosi n ei 3/ 4: dei casi. Il dolore ha s più profonda, compare rara men te di notte e n el riposo e sp ess0> è m eno forte; differenze p erò minime e noi. tali da fare una distinzione n etta. Più importante è il fatto ch e il dolore dell 'aortite luetica r aran1ente viene ad accessi, ma, di solito , incominci.a li evem ente, aumenta d 'intensità e permane più a lungo. La . m.aggiore confusione si fa con l 'asma cardiaco o cer ebrale. Si deve però tener presente che, n ella vera A. p. , m.a nca la dispnea; la coesistenza di qu esta con il dolore caratteristico deve f.ar p en sar e .alla coesistenza di asma con l 'A. p. Nell'asma cerebrale, si ha alta pressione e respi ro frequente per condizioni vasocostrittive d el centro respiratorio,. con sibili broncl1iali e, n ei casi gravi, con edema polmonare. Grandi difficoltà, invece, si incontrano n ellad"ifferenziazione dell 'A. p. org·a11 ica da sen sazioni puran1ente n ervo e in ogni forma di neuropatia, su base isterica o ciclotimica. L 'inten sità .delle sensazio11i o l.a frequenza d egli accessi non offrono nulla di caratteristico. L'.aspetto dei malati può trarre in inganno e così il polso piccolo. Del r esto, anche l 'A. p.. org.anica può d.a re .accessi del tutto lievi , senza· fenomeni allarmanti. Nè bisogna dimenticare ch e spesso i neuropatici vanno soggetti .ad A. p .. organica, per cui si hanno delle forn1e n1iste, in cui è diffi cile sceverare i componenti organici da quelli psicogeni. Negli isterici, si hanno talora d egli a ccessi puramente psicog·eni ,_ il ch e non toglie ch e si possano sviluppare anche delle m.a lattie vasali. In un caso dell'A _ erano stati osservati, 16 anni prima della morte , dei fenomeni nettamente isterici; 5 anni dopo, comparve elevata pressione, ma l 'alterazione psicogena dominav,a la scena. Dopo altri 7 anni comparve l 'A. p., di cui la naturo .ri-. mase p erò dubbia, per tutto l 'insiem,e del i11alato. Sotto influenze psichiche, gli accessi st sospesero per parecchi mesi e poi ricom parvero in forma indubbiamente organica dop°' un 'impressione psichica a tono triste e condussero a morte il malato in un mese con fatti di insufficienza cardiaca. Molto cauti si deve andare nel giudicare un'A. p. puramente di origine tabagica; è certo ch e essa può verificarsi, ma molto raramente.


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ed è b ene m ettere sull '.avvertita tali J11alati che ·cesso. L 'A. p. è la caus.a prevalente dell.a morte all 'A. .p. tabagica può seguire quella r-ealmente improvvisa n ei cardiaci. Altra con segu enza e organica. causa di morie è l.' insufficien za cardiaca e così L 'abuso di ca·ffè e di tè può dare sin tomi pure hanno importanza le m alattie complicanche ricordano l 'A. ·p .,, di cui però non è diffiti, specialmente i disturbi cerebrali e la polcile riconoscere la vera natura. monite. Facile è anche la distinzione dal r eumatismo Vi sono poi spesso dei casi in cui si ha una dei muscoli intercostalj; i malati si lamentano condizione stazionaria del cuore, con dilatadi un dolore a sinistra , per lo più sulla lin ea zione, r umore n1itrali co sistolico e devi.azione m.a mmillare e di un sen so di costrizione n ella . dell 'aorta . Anch e in questi, si può sviluppare r espirazione profonda; alla pressione, si risve- l 'insuffi cien i-a cardiaca secondaria , del tutto sigli.a lo stesso dolore; questo appare di solit(\ mile a quella prin1itiva. al mattino e scompare n ella g iornata. Raram ente, si ha nno difficoltà di.agnosti cìie PATOGENESI . p er i dolori localizzati alla r egion e gastrica, n1entre s i possono avere p er la differ enziazione Fra le diverse teorie, primegg·ia quella statla lla colica biliare, in · cui però l 'irradiazione bilita per primo da J enner, ch e spiega la padel dolore ha luogo · ver so la spalla destra . Difficile invece è la diagnosi con la sindrome tog·en esi dell 'A. p . con una malattia qelle cogastro-cardiaca di R oen1helds , in cui il dolore ronarie; si avrebbe in con segu enza la stenosi, è prevalente alla punta del cuore invece ch e da cui la comparsa di dolori ·e degli a ltri fenodietro lo ter110 . Le diffi coltà a11n1entano quan- m en i quando, per i movimenti del corpo od eccitazioni p sichich e, si ha una richie_ta magd o il soll evam ento del diaframm a sposta il cuore, di cui sen1bra così aumentare l 'ar ea di giore di san g u e per il cuore. Con questa teoria o ttusità e si h a t1n rumore sistoli.ca all'aorta puramente organica non tutti i fatti con cord.ano; così acca de, p. es., per l 'influen za n et•ed un rinfor zo d el 2° tono , n onch è, talora, anch e lo spostamento dell 'ottusità aortica a tamente sfavo.r evole del tabacco; fra i 176 u on1ini con A. p. dell 'A., v_e ne erano 126 fud estra dello sterno e la pulsazion e. matori, di cui 4 7 forti fumatori (più di 25 La ricerca ai raggi X fa sparire ogni dubbio; scarse e n on sicure con clusioni possono invece sig·.ar ette o di 5 sig.a ri al giorno), n1en tre fr.a aversi dal criterio a juvantibus; così, in un g·li altri individui visitati a:r:.nbul.ator iam ente, caso dell 'A. , di un u omo sulla cinquantina in n0n vi ·e ra più del 10 % di forti fum atori. Vi deve quindi essere un fattore funzionale, cui gli accessi di A. p. erano cessati dopo la ch e porta allo spasmo delle coronarie, analogo cura gastro-intestinale ed invece sei mesi dopo, a quello ch e dà la claudicazione intermittente un nuovo a ttacco n e determinò la morte. Le .alter.azioni dell '.a orta ·e del cuore possono ed .a n ch e senz.a modificazioni an.a tomich e. Indubbiamente , esso ·può essere favorito dalle appoggiare la diagnosi di' angina coronarica. Così, per il rumore sistolico e l'accentuazione condizioni m eccanich e con secutive a stenosi. del 2° tono aortico, pur con pressione norLa con comitan za di m alattia organica e di male. L' A. ha trova to questi segni 24 volte .accessi vasocostrittori spiega a n ch e ·in modo su 86 con A. p . sclerotica e 5 su 14 casi di soddisfacente la comparsa ad accessi. Oltre al aortite luetica e, com plessivamente, su tutti i grado maggiore o minore dello spasmo, ha casi di aortite n el 70 %. Fra gli 86 sclerotici , importanza la vastità del territorio ch e viene si trovò in 30 il solo rinforzo del 2° tono che, a d essere ·non irrorato di san gu e e 1'eventuale in 16, p oteva anche attribuirsi all'ipertensio- ri cche~za di anastomosi. Sono noti i gravi din e. Rar e sono le irregolarità del pç>lso. Nel sturbi consegu enti a d infarto cardiaco, che 29 % dei malati privati , si aveva un r eperto predilige la parte anteriore ed il setto interclell 'aorta del tt1tto n ormale. ven tricolare .all.a punta. Si deve pensare ad ess~ Anch e l 'esam e radiologico, da farsi n el pri- in presen za · di uno stato anginoso e di sfregamo di.ametro obliquo, può esser e n egativo. Nei m enti pericarditici e modica febhr~ sen za altra 167 malati così esaminati , l 'aortite mostrò cau sa apparente. Se non si ha la morte per sempre alterazioni , m entre in 39 sclerotici con rottura del cu or e, si può avere formazion e di A. p., di cui molti vennero a morte, non si aneurisma cardiaco ch e viene tollerato per. un avevano a lterazioni di sorta. Del resto, anche certo tempo e porta poi ad insufficienza carun reperto positivo non deve essere eccessiva- diaca, rottura del cuore od embolismo. m ente valutato. Basti accennare brevemente alla teoria aorIn complesso, il r eperto positivo, fisi co e tica di Clifford Albutt , secondo cui la dilataradiologico, può a ppoggiare l 'idea di un' A. p. zione dell 'aorta d etermina l'A. p. eccitando il organica, ma quello n egativo non può condur- depressor e. Il dolore d ell 'aortite luetica dimo. re .a nessuna conclusione. stra ch e anch e nella par ete aortica possono avere origine dei dolori. Ma i!. decorso d elDECORSO E CONSEGUENZE. 1'A. p ., il suo qua dro molteplice, la morte La più t emuta con seguenza dell 'A. p. è la improvvisa n on possono spiegarsi con tale morte imme~iata durante o poco dopo l'ac- teoria . •

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I l. P OLI CLINI CO

L ' A. p . della p ericardite essenziale e dell a miocardite acuta può spiegar si con l 'ecci tazion e dei nervi cardiaci sen sibili e la so1nmazione d egli timoli; il decorso di questa rara forn1a è però del tutto differ ente da quella della vera A. p.

IL

TRATTAME N T O .

Il m edico non h a qu.asi m ai occasion e di trattar e un accesso di A. p., ma tutt 'al più lo stato a nginoso. In tal caso, possono tentarsi i vasodil atatori , nitroglicerina, nitrito di sodio, nitrito d 'amile, t etr.anitr.ato di eritrolo , m a essi p er lo più sono. ineffi caci a ll 'a cme del! 'accesso. Talvolta si deve r icorrer e ai narGotici, fra i quali però ci si deve guardare dalla m orfina, ch e può. provocar e il vomito e d aritmie n on ch è disturbi di conduzion e cardiaca. Essa è in dispen sabile n ei m orfinomani. Molto p iù raccomandabili son o la dionina (cg. 2-3), la n.a rco fina (m g . 15-30) eventualm ente con adalina, il luminal , ecc. Negli ipert onici, si ricorra essen zialmente all 'eu cod.al (1-2 cg. sottocute) . Se vi è debolezza cardiaca, si ricorra .ai preparati di canfor.a e di caffeir-1a; d ei prepa rati di digitale e di strofanto, si può fa r e .a m en o. Ad ogni malato si devono dare istruzioni per l'eventu.a lità di nuovi accessi. L'A. dà la preferenza ai nitriti e, fra questi , alla nitroglicerina i11 soluzione alcoolica di 0,01/ 10 ; per lo più, ba tano 10 gocce. J_,'inalazion e di nitrito d 'amile h a effetti più irregola ri ; l 'iniezione di nitrito çli odid' aTriva troppo tardi ; il tetranitrato di eritrolo .agisce troppo lent am ente. Alla n itroglicerina si possono associare compresse di teobro1nina (2 da cg·. 15) o di caffein a. Di gran de importanza è la preven zion e degli accessi . Tr.attam ento di un 'even tua le insufficienza cardiaca ; in mancan za di questa , prescrizione di teobromin.a con lumin.al (ana cg. 30) o di cadecol con papaverina, 3 volte al giorno prima dei pasti ; talora , il luminal p rovoca orticaria, da ciò l ' indicazione di sommini tra rlo soltanto per 5 giorni della setti~ m ana. An ch e a ltri m edicam en ti , fra cui la diuretina ed il tetranitrato di eritrolo (n egli individui ~on pr e ione elevata , 5-30 m g. , 3-5 volte a l giorno) pos on o tentarsi. Nessun vantaggio h a la diatermia. Importante, anch e n ei m alati senza insuffic ien z.a, è la limitazion e dell 'a ttività eventu.al. ' m ente pre~cr1vendo il riposo in letto; il gra· duale m ovimento -e la ripresa del lavoro si fa:rann o dop o n on m eno di 8-1 4 giorni di riposo. . Qu~l ch e v.a nta~gio si può aver e con i bagni d1 ac1.do carb~n1?0 o di ossigeno; da evitarsi è og:i1 sorta d1 ginnastica a ttiva, come pure il soggiorno a d altitudini su periori a 900-1000 m . ed in località ventose. Si provvederà al trattam ento gen erale anzitutto . a_ quel~o dei. disturbi gastro-inte's tinali (anacid1tà, d1speps1a fermen tativa intestinal e)

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curando la r egolare evacuazione delle feci . Vanno cura te l 'ob esità, la g otta, il diabete (non esclusa l 'insulina) , l 'arterioscler osi. ~ indisp en sab ile la completa astinen za dal tabacco, n on fida ndosi della sol.a limitazione o dell 'u so di sigari dcco tinizzati . Nell 'aorti te luetica è indicato il trattamento .specifico dopo la cessaz ion e degli accessi gravi. I m igliori risultati si otten gono col n eos.alvarsan e solo in caso di intolleranza si ricorrerà al bismuto ed .allo jodio. Indispen sabile è, alm eno sul principio, il riposo assoluto anche in letto. Nei malàti tra ttati precoce111ente, si possono aver e risultati brillanti, il ch e non toglie -ch e in 5 dei mala ti dell 'A. i sia avuta la · m or te, n ell 'a ccesso, do1)0 la terza iniezione. Si è tentato a n ch e il tra ttam ento chirurgico d ell 'an gina pectoris, con la resezion e d el simpatico a l collo, del p rim o gan glio toracico, del N. depressor e. l\1a l 'A. non è affatto favorevole a questi interventi, pen 'ando, con Sau erbruch , al rischio connes o con la resezione o l 'interruzion e di tali im porLanti e vitali centri e connessioni n ervose; oltre a ciò, si urta <;<ontro n on lievi difficoltà tecni ch e, t alvo}t.a con l 'imp ossibilità di trovare il N. depressore. Il dom inio chirurgico appartien e tutt '.al più alle' m ala ttie p ericardich e cronicl1e, specialmente alle n eoform azioni , ch e d 'al tra parte sono mol• to rare. · L 'an gin.a p ectoris pr e enta, in complesso, un quadro svariato e m ol leplice, cl1e deve essere tutto con sider.ato, se si vuole otten er e qualche su ccesso n el tra ttamento. ' FILIPPINI.

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SEZIONE PRATICA

NOTE E ·c oNTRIBUTI Sul trattamento delle varici con le iniezioni sclerosanti.

Prof.

CARLO GAMBERINI

dizioni e ie con·i:roin·dicazioni, sono state saiggiate 1é quali.tà -e 1e 1do:&i d ei an1edi·camre nii .s odici· !Più con'Venienti, !ben ·definita la t ecni·ca ed ·esclUJ&i _ con iStudt clinici e ainato1no-patologici e colle os· servazioni stati:sti·Cl1e le com1p li·oanze (emlbolie, necrosi 10 cali eoc. ). DLfatti è •stato 0 1sse.Tvia10 anatom01pato'logicàmeinte 1ch·e l 'o·b liter ·a zione .si l1a \P·el' U·n prooe1S1so di natu·r·a Clhi:rnica 1Ctil'lco1s critto , ~imi· tato ·Che interessa solo i rva;si s·u.p ·erif'iciali, ben diver.so 1dal process.o !flebitiic,o inlfettivo, senza limitazion1i, che i1npli1c.a compli1c anz e di effilb.olia. Il processo· :sec.on·dario al trattarrnell1to chimico • escJ!wde wssolu.tan:nente qua:lsiaisi 'POsstbilità ·di ·emlbolia, 1Peiichlè il f enomeno •di 01blJi1Jeriazione si com· 1pte rpeT irritaz~one d·ell' enid otelio venoso; .a div.elio 1di ·e&so 1si deiposita la fibrina del sangu,e; l '·adeirenza del tromib o all' endotelio 1è s olidiissima e raipi da la s ua organ.izzazio·n e; iper cui si s.tpie.g·a p ercl11è mai no·n sii osserva embolo (V. l\llelsen ). 1D'1alt ra 1p·a rte 01E1se·r vazi:Loni radio·g rafiche dello J entzeJ' (inte21ioni en1dovari1co1s e idi soluzione· di bromuro di 1Stronzio) 1hanno ·dimo\s trato urna corrent e invertita nelle vene 'raricose, co1siccih1é eventuali ìfor.rnazioni .e1m boli1cJ1 e non .potr.eblbe.r,o dan!Ileggiare, p ·ercih.'è es.se non sar,elblbero moibiilizz,ate 're.r:so il •Centro, ma ve·riso l a corrente sanguigna invre!1sa 1(J·entzer) . SicaTd •con ,in1iezioni ·emdov·eno.se di lirpio,d-01 ha osse.rv·ato un riisiagmo d el s.a.Illgue nelle v.ene ryariicooe .sruipeJ'!fici·ali .senza alCUfil!a tendenza a rag1giunge-re il retico1o v.enoso profondo 1della ga1nba m.el11a posizione di riposo orizzontale 1del rpaz:i:ente. Donde al!cune 1cau.tele di t ecniea ·Cl1e· lìi co:rderò in .s eguito. iln bwse a ;qu•e1sti studi .e a .qu,este o.s seJ'vazioni il m etodo rientra a bruo\Il ·diTit1o n ella pratica e o·m'llrn e. 1

Chirurgo pr~ario dello Spedale Maggiore di Bologn·a. In due lezioni pirati·che d1mostrative tenute ai medici condotii della Provincia nel gi'l!gno u. s. nell 'Ospedale Maggi1ore, ho fatto vedere soggetti resecati per ulcera g. e d. e soggetti gu.a.riti da ,·arici -agli arti inferiori col trattamento ambulatorio delle iniezioni scleros.anti. D-0po aver veduto tre anni fa a Parigi l'efficacia del metod0 così semplice e pratico mi persuasi all'applicazione e, per quanto il m etod,o sta ora1n1a i molto diffuso, credo ' utile la pubblicazi·one ipe.r parte di ognt1no dei rtsultati de11'a propria esperienz1a, a·n che se limitata. Questa nota riguard.a 17 soggetti così trattati e seiguìti dopo tale trattamento. Il vant,aggio del metodo è la sua semplicità e 1·a sua e1secuzione amilYulatoriia. E ne è conseguenza la fa1cile .:upiplicaibilità ag-li ammalati ·di tutte l e condizioni, la e&e1guilbilità iper mano di qual;s.iaisi person.a ch e possie da, aocanto a criterio e ;prudenza clini·ca, una tecnica corr€tl:a ma el ementare, don1de la g'e neralizzazion e del 1pr.ocesso. Per qiuesto ne 110 f1atto 'tlma dimostrazione ai medici rondotti per.ch·è essi fo6sero convint.i .:i c on.sigliarlo· a ta·n ti loro r.estii .soiffer.enti, che si avviano così alle 1più moleste com·plicanze delle vari·c i n ella veoc.hiaia e an1che :perch1è credo che essi, -con le 1debite ·cautele, che io a·n1drò esponendo, possano e seguirlo direttam,ente. Tutti i tr.attam·enti chlirurgici o me;dico-chirurg.i·ci (eh-e sono qu elli n ei quali alle iniezioni medi1camento1s e fl1ebos~l erosanti •si deve pr.emettere un atto oiperatorio) trovano meno f,aci1e l'aidesione · del tpazieinte o trovano ostacolo nella neressità dell a 1p ermanenza in letto dell'ammalato. Il t rattamento, che tpuò chiamar·si m.edico, delle ,·arici •Con l·e iniezioni pruram·en.t e l ocali intrav1a, 1·i1cose è ·da tutti i pazienti ac·c ettato e quin1di è destinato a entrare n ella pratica comune. I metodi chirurgici o m11sti m e1dico ...chirurgici, trovano indicazione s·olo dopo l 'insu·ocesso d·e1 m eto.ct.o G<clerosant.e ·più sempliloe. Il meto·do si iniziò con la s co11}erta d 1ell.ta siringa da ·iniezion i d.pode:ml i ohe (1851 ). So.rse s·uib ito 1 :Ld.ea ·di immettere n ell e vene varico1se sostam.ze irritanti che pT01cur·a ss1eTo il coalito delle pareti e la con1seiguente 0blitera. zione. Ma alcuni inconvenienrti 1do'V'u.ti a poca .asepsi e alla se.ansa valutazi·one del jpotere céllllsti•c·o dei m•e«ii.camenti usati fecero abbandonare il metodo. J. A. SO.card lo ha di Tecente richiamato in onore e orm·ai sono ben definite le con1

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1Aggi ungo 'P·e r i 1pratici alcune os ser·v azioni note su1le indilcazioni 1e •contrioind'iieaz•i oni 1de1 metodo sclerosante. Come d1el reisto dm. tu·t te le operazioni ch·i irwgiche o mrste .s ulle rvarici :d·al trai tamento viamno esclruse · lie vari'ci secondarie 1a ostacolo dtella ·cincol aziion·e veno1sa p.ro1fon·da o pe.r Oibl'iterazione ·(1"1elbiti ,pro.fonde) o p er 1compressione (tumori ru.t ero-ovarici ec•c. ). Le varici ;raJp1p.rers1en· tano in 1questo caso un circolo ·collaterale sup· ipleti'V0 1cÙ1e la natura aip[p111e!s.t a a s uisiSi dio .della rci~cblazione (p1ro'fo;n1da. 1J)ev.ono cioiè esise.re curate solrtanto le varici. 1prim1itive ·delle ,saf.en1e intterna (1S1b·ooco nella f.emoral e) e e.sterna (Stbo·cco n·ella ipo.plitea) la 1c·u i ci~colazion e è dtvenu.ta insu!ffi· iciente o ·del tutto 1netta al com1p-ito abituale di 1scarioare runa p1arte del s angiue sup enfi c.ia1e. Facciamo un r jchiamo anat omo-lfi1siologico. .i\bitualm.en1:e il s amgue ,·en ois o per if eri1co in p arte s t &cari1ca p er l e sa·f en e, ]n 1p arte si .scarica attra1

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zione .am.ttca o .r.ecente t:l~bitd.c a d elle vm1e provenso le Viene !PT•Olfonde intramusco'lari , aiutate fo11de e 1d.all 'es1sten za di u11 'en€loarterite oblited alle contrazioni dei muscoli che a;giscono !SU di rarnte. N·el pritmo caiso il tnattamento ,p uò esse co·n ufficio 1di 1pompa as.pirant e e :premente. Nelle Yene ·ectrustcl1·e Yaricose superficiali l·e y1alrtsv,egliare ifatii jnf·ettiYi late11ti e in entram'bi vole ·di V·Bn1gono insuffici.eniti, il siangrue ris tagna 1sop1primere!blbe ir.raziQnalun·ente ll!I1a natu~ ale oirinerte ·e ai&SUJmie una circo.l azi·o n e r eil'ua •d'a'lto in colazione collaterale di ·supp le11za con risultati booso ; quinrd i queste v,en e amzichtè ·a;iutare la cirdisastrosi . ùnvece la ~lebite superficiale a seigme11• icolazion•e s·u.p enficiale, g.ra v·ano s·u lla proifondta. ti, spesso con manif.estazione ri.corrente, non pre\Allo ·sicari1co ·d i tutta la c'i.rcolazi·one p eriierica senta contraiddizione assolt1ta: però 1bis ogna attend eve iprovv·ed eT·e n:eri limiti del'La srua po1ssiibilità 1dere almeno ·u n ~·ai o idi m esi dopo che il processo solo il mecioanismo d 'aispir.aziione v eno sa intra, si . è spen to. C·osì in un rr1io caso si è potuto intervenir1e co·n etffiocac'ia completa. m1uisco1a·r e comuni1è.runte tra le ven e su1p1erficiali e proffonde. T al1e con.;pito è aggravato dalle ve.Iil e su1p enfici ali ect.a1sicl1e per cosi ·detta l es ione . es- · , senziale · primitiva. Nell'etiologia d ello stato var .i1001s.o 1de1le viene, idi qu1esta :iipotoni·a d•ellie pareti . Do,p o l e cautel e di 1cernita mec1i ria dirette a jnieit.ar e isolo i varicosi con inditoa~ion e, sono ·da venose ent~.a la dis·p osizione i n div.i·du1a le, e, s eosBervare a l!cune norme ·e ·Cautele di tecnica. Il ·condo le m olte pub1b)i1cazioni recenti d egli stu, ' diosi d·ell 'ang;om iento, la « 1d i atesii varicois a >> è 1malato via .t enuto in posizion·e seduta sul i.e tto, sia ·allo scoipo di poterlo subito .far deicom,bere se una cli1Strofia veno.sa inrflu•ecrlza·ta da oon1se m ulavess·e fatti ·di lipotimia (da condizioni eimotive) , tipJe tra ·Cui S'Peicta.l n1en·te l'artrit]smo e la 1cl!sita :per.chlè la posiz.i on e orizzontale del p azie11te sfunzione endo.e rin.a. (i'Pofisi, .ghianidole .g enitali). € ·p oi .sempre n eeies·s aria do1po !fatta l 'ini·ezio,n·e . Dat.a la pre·di1~1po sizion·~ dei s o·g g etti il m.aniifeLa posizione· i11i ziale .orizzontal e è inigliore .se la star.si del'la malatt1a è .p oi favo!lito dalle sp ecia l i .co1n.d1izioni .c·h·e .p-rovo cano l'aumen to d ell·a :p·r esvi~·ibilitù d elle ve.n.e .è egualn1en te ·SUd'fici·ent·e; si 6.ion e ·ven osa (iP.rolungata stazion·e e~etta, .sfo.,rz,i , ric1l1ied l:· m.1ggior·e rubilità tecnica, ma jpte r co1r1gr a'V.i danz.e ecc.). I·n attesa di p oter [JTevenire penso nelle vene quasi '·uote rdi sa11gu·e 'l'azion e etiologiciamente l.a · affezj.one 1co11 •cura meidic1a chimica 1è .più ·effi ca ce. È d 'aibitu,dine comune il pr.eciisa o •di poterla cur.a.r e ai s uoi inizi, r esta garanti:rlsi di esse.re ipenetrati con l '·ago n el lume o.r·ai l'in1di1caziom.e fP1re1cilS'a 1éLi sioipiplf'imle·rie iq.t:Ie.sti veino1s 0 1con l 'al:ij)ri razion.e dii un po ' di s an•g ue. territori ., ,enosi ectasi•c i a rista·g no circolatorio Ciò n on o1siante può .oaipita1ie che spingen·do ipoi inco:rreggi·b ile e ·dannic1S·o. I•n pr.a tica l'indicazione l e11taimen te il lilqiui•d-0 il 1Pazienie accu &a dolo.ve di n e.ceis-s·i tà è data dai dtsturbi e dal'le l esioni e 1Siens.o ·di S1cottatu ra, ci ò 1ch e indiica che .p arts con comi.tanti a lle v1ar.tci: 1così diistuitibi soggettivi, d ella s ol·uzione si v.ersa nel .t eiss'Uto sotto·c utaineo; . . . ciOiè m 01e•stie .e dolori •g.! 'avi 1per C'Ui 'i mal.ati req·uind1i iè n ecesisario rj tir arie l '.a.:g o e pun•ge:rie clamano l'intervento ; i 1diJStul'O)i mieocani.ci ·e 11a altroYe. E b ene 1si ·saiwia che il ver samento di e1sposizion·e alle emor r a;gie1c he ois taicolano i . 1a,10piccol1e tr1a ci0e cli !Soluzion e di sali·ci lato .di so.d a ratori; 1di·stunbi ·distrotfic.i dièglli arti e ·altre alten.ei t es suti sottooutanei , oom e a noi .e a tutti è razioni gra:vi ta1'dive. .·dermatosi, . ulrc.eraztoni er oca.p1itato, n o1n .è cosi d elteterio. Jl fatto pròvoca nicl1e, elefantiasi ecc., fatti' im en o conosciuti da i u n rpo' di ·dolore ibem. tollenaibil e, .che si seda con ip azd.en·ti, e che .quindi m ag,gioi:r:menrte d ervo110 ·qualche impac·co: il pr.ocesso irritativo p eri'\'en o!So es·sere m essi inna n zrt. ;per p arte d;el r:rn edtco· ai ma- si r.isolv·e .senz'altT~ in1c>.onvenien ti. Finita la ;punlati is tessi. .Si aissociai10 ipoi' n,elle ·dorune· anoh,e tura 1si i•m 1pe·dt&ce ,co.n la com~ressione con un inrd i·cazioni idi 1eisteti1c,.a cui si può oiblb·~ruiI'e , 1p1er1ch1è batu1ffo1'0 iSteri1e la ,f'uoriu1s•cita d el l tquido nei la le.sione può veramente gi'l1'Sti fica·r e una cor t.es&uti m olli, .e si pia ssa il malato, se era s·e duto, rezione. al d.e1cubito s upino passivamente, .sen za c1h e 1e·gl~ Oltre alle .controin·diicazion1i locali vi so:no l e e,serc:iti còntrazrioni d•ei muE1c oli d·ella f.aicci·a .p ocontroin1di·cazrioni gener.ali :ril e,r<llbili da un a ccuste.rd.ore •delle gam·b·e. E in tale posizione di rato esame m edtco . In baise a questo, sono 1da inerzia il p a ziente 1de\'8 r estare alm·eno 1p er 10 e1c::clu d•e.r1e i .cardioip azienti, i •Cardio,r enali, i sogmr.inuti dcxpo le irn iezioni, 1J1errchiè 1a jpO.sizi.o ne g etli imerteisi ·e pletortci, qu elli di età trOIPIPO \nerticale ·e la cont razion·e ·d·ei m ·u s·coli della facrcrYrunzata. Si devie praticare l' es·ame delle i1rine eta posteriore della gamba .faicil!iiano .l a corr.e nte ipE'r esiclu•d:ere .alfbum.ina o zuocher o. Que1ste caus1an gui1gn·a tria Je ven·e suiperf1iciali e (pT01fond~ tele •Sono .n,ecessarie 'PeT evtitaTe orni a cci1diente attra,rerso l e vene comunicanti (.Delbet, Moc.quo·t) . n el trattamento scl er osante e p1er n ·on do vere imQu.in·di 1si di:flfonde il medi.cam en to su tr01pp a nutare ad ec o 'in con·yeinite nti ritf er:ùbili a mainc-anza est.ensione di vene e tPCI'Ciò con sca.:rsa efifj1cac i a, rdi in1'1e'Yiisioni geneTali . Cre1do nieceissario insister e e vien•e p.ortato rd ove non .è indica·t o. Atbib iamo sempre saggi~to .con l a prima .iniezione la rea, sulla con1roindicazione l oicale ofilerta èLall'·affe1

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.zione .iJil1dividuale del vartcoso e .solo 1d01PO it re gior-ni 1sii iniztano 1e sedute curative. Io mi .a ttengo al m·etod·o tPr eciiso ·di Si.card, come ho veduto .aippli1c.ar e, ìperciò ado.pero la sol'Uzione di sali!ci1ato di soda chie è i·l meidlliciam ento .ora 1P1ref·eriito dai il)iù, .come il più beniiJgno e completamente effi1c1a.ice (lBazelis). La soluzione dev '.esis ere ~Te­ p_arata in a•mpol1e di vetro duro i:natta;ctoaillt~e dal .salioilato, i'l .prodotto .chimi1co derv'essiete ,pu•r issimo e 1e so1luziioni c:Le.vono reista~e aissol!utam·ente incolori, a ltTim.entJi vanno scartate. Le soluzion1i son·o al 20-30-40 %. Prati.tco la prima jfil,ezione di .saig.gi.o di 2 eme. ·al 20% sol•ta.rnto. Le -seidute sono p·r.atiic ate o·g ni tre 1giorn-i.. L' azion•e di una pruntuTa ag.rsce soipra ciJ'loa 7-8 cm. di -vena ecta.sica.i; in genere 4-8-10-1'4-20 mieziooi · ~CYffi1Plessirvrum1ente s ono smfrilci1enti anche tPer va.. mci bi•l atell'al·i. l .p rimi SOlg'lg.etti, p er prudenz•a .e per des:hderj 0 cli .os·serv.azione diTetta, f uron-0 tenuti •degemti in O·Stp1edale: .o ra a1bti.tualmente il trattiamen·t o si 1eise.gue sugli ·a mbulanti. Nel mo.do indi1Cato in ,due o tre settimane ·dr:i. rcura am·b ulatorira no.i aiblbi.amo .otten'llto bu·oni riisulta1Ji. 1s.ui . 17 ·ca1Si finora t~at·tati nella .p.r ati1ca o~rita:liera e privata. In qu·alcl1e 1C<lJSO, ·di grossi .g·ozzi variicosct. , , 11 r~su'ltato è iStato .iJnJsUl:f1'i1ci.ente. ·N on · aven·do :avuto inconv·enienti dail1a ·soluzrione di sial~ci·lato d·i soda , io non Jio a'Vll.lto ifinora . ragrione di sostitutr1o 1col bijod-uro di m ercurio di r·ecente rpreconrizzato (1Laicro:i.s), il .quale pr-esentereibbe lo .ste·s..s-0 •p otere ·i rritante del salici1ato senzta la !benchiè mini1m.a az.ione dannosa srul t essuto sotiiocutan.e-0. Alicuni .paZ!ien•t i .hanno avuto· un l·eggero craimipo irrnmediiato ahla 1sede . iru1ettata; iJn nessun 'Caso si .sono nota.ti 1nrc1.•d·enti .general•i . Qua•s:i tutti ·han.no a'VV·ertito SU!biio la sens·az.i one di fr>einess·ere 1d1ella minor p1eis antezza de1gli .ar:ti l eisi; e, a fin.e· cura, · in tuiti Sii nota il a sc·omrparsa <lel dol·ore, 1degli edemi, del seru&o idi peso e degli altr.i ·diJs'bur.bi dia var.irci. Le f·orme ch·e ·diedero til ri6·ult ato 1più brillante ruron-0 i oo:r:doni 'ben ap!(pa.riscenti, tortuooi, ·1inea1'i, . estesi .su tutta la [uTugh·ezza dell ';ar.to. ùe formre a reticolo v·enoso 'Sono m eno dominalbili o m.e.glio solo più a l!ungo; per .esse .pe.rò ~)'Ol$!S-Ono essere usati agh.i f·i niGsimi isenza t emere in es1si .}a coagulazione del sanig ue iler il .p otere antircoaigu1antJe cliel sal1ci1ato; p1erio<li1carrn•entJe devon·o trattaTsi v·en·e dti. nuova aip1Pa• riziorne. Gros1si gozzi e laighd. v·enos·i s·o:no a volte ìI'i1beL.11 al . tria·ttarrrtento. . . Alle varici . s i sostituilscono · coPdoni d:uri rcih·e mia n man o 15j atp1p i·attitS,cono e · in -p arecchi ca:si -sono già scompal'lsi del tutto, r.ooi1duando in a·l-cuni la traccia di una striscia 1e.g g.ermente scura. Pel'ciò n el1e 1donn·e il metodo, oltre l'eff.icacia ~urati'\'a, iha un •d01P1PiO significato estetico, di sopprimere la def.oTID.ità varico·sa e di ri!sparmia:re le ciica:tric.i più o meno eiStese che resi·d·u a0

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SEZIONE PRATICA

no ai me'todi cru.enti di esti1v:..:zJ..one delle vanc1. Ho osser\nato in du,e .casi ia cicatrizzazfone di ullfceri variicos•e arrnipte, dO[ o l 'olbliterazione di tu:tti i tronchi v·enosi ectasiLi IPeriferirci, cre:m:nan'do!Si aid una 0erta 1d1i:stan21a dai bo.rdi dell 'u'lrcerazion·e. :Non è da cr·edere che il. m.ert odo posisa risparmiare 1s1effi1Pre il trattameinto 1cù1irurgi1co. A questo rimane la siu1a iinJd:ùcaz< i one Jl·ei 1C•a·si rtt>elli :al m et0id·o ip-iù sempJ.i:ùcie. del.l e iniezi.oni sc11.e.r-01Banti, c111e 1dovrà 1pirirrn·a esisere tentato. 1Ques.te fo.rrrn1e: iltibelli sono irn prr'imo Jruo1go. ·alcuni g·ro1s:s'i ,g ozzi v·aricosi, ipoi in secood-0 CYI'dine .l e form.e di varico·s.ità 1d·iillfTuS-e a t utto l'·aTto in ·cui l',oibliterazione completa è 1dif1fiictle e la ne1ci·diva frequente. lo non IPOiS.so aJ rigu•al\do, r.iferir.e 1sul1a staJbilità d-ei ri1&ultati. rG1i auti0ri parlano de11'1 %: . nei mi.ei casi non è ancora trascoI\50 un p eriodo sulfficiente d1aU 'intervento . .P•erciò su qu eisto r:iJfer,i.rà a temipo i'l m io ai'Uto Dr. Enzo .Forti, 1c'h e ho in100.ri c•ato speici1aJ~enrte ·d i qu•esta tecnica (per .çru e.sto io ho 51peS1&0 IP ar1ato in p l'Urale) e .in una m emo ria 1detta.gl1i·a ta 1c·orredata 1d a f o-to:grraifiei e 1da r·i.ilievi anatomo1p1atolo1gti.·cd. ·e r.rudio'lo1gi1ci ·e'1sporrrà 1sinigol·armemte 1gli esiti ':if!nmed1ati .e a di·&tan21a. "Ri•gu.ard-0 all'estend1ere il tra;ttam.ento alle emorù'Oi·di, io pens·o che •esso po·ssa e1sser e ~·i pra:ttca semtplilc·e in qualJc·h e caso ben ia·datto, m·a p erciò dti. iprati,ca russai limitata. Io no.n 1h o aivuto ancoT.a in.dicazione nlè qp•p ortunità di .u1saTllo. 0

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BlliBlùIOGRiA:F I.L\..

Autori citati (dal 1920 aid oggi).

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L. A. SICARD. Le traitement des · varices _p;ar les inj.ections ifntravariqweus.es d e caribonate d e sou... de. 1Manseillie ·!lvtéd., 23-1-20: H. ROGER. Queiques mo·ts d'histo.r ique à p.'f·opos des injec tions int1-av·aTiqueuses. J.bi1d. , 23-1-20. . SJCARD, PARAF et [..ERMOYEZ. L es in.tec·tions intraveineus.es de salicylaté de so·u de. Congrièis d,e méd. , !nOV. 19212. 1P . 1PELBET et

·Mocouor. V arie es de s membres inférieurs et traitement. tRevu1e de P1arts chir., 1923.

R. BAZELIS. Traitement de s var ices par ~es inje- ctions flébos.clerosant.es. Thrèse d e P·aris, 1924. MO.N TPELLIER et ·LACROIS. F ibrose cwrative des v a·"·ices par le bijodur€ de mercure. P.re~·se Méd., 1

mars 1924.

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L es injections fleb oscierosantes de sa l icylate · de soude (me thode Sicard). Contribution · arna·tomo-pathologiqwe. Congir1ès de ohìr., 1924. v. 1MEISEN. Lecture on I njection. Treatment of v.aricose veins and their Sequela'J (ecze·m a and u,lcus crUAris), C linical ly and Exp·e rimentally .

IENTZER .

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T1 aricose l'\~ins and 500 Trea~ed Cases.

A·cta chiru:rg. s can din., 28-6-27. Boloig na, ottoore 199...S . 1


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IL POLICLINI CO

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l\ti a anch e dopo una gravidanza normale la diastasi dei pubi può con1parire nel parto ,. tanto se esso h a richiesto l 'intervento dell ' osteOspedale di S. Spirito - Sala Rasori - Roma. tri co quanto se si è espletato spontaneamente. Primario: Prof. L. F1cAcc1. Le due grandi cau se della rottura della sinfisi pubica sono la spropor zion e tra feto e bacino Di una rara complicazione del parto : e il forcipe. A queste bisogna aggiungere le-la diastasi della sinfisi pubica preesistenti alterazioni patologiche delle ossa: per il dott. RENATO LusENA, pubich e · (processi infiammatori, neopl.asmit tubercolosi , sifilide, osteomalacia, rachitisn10t assistente deg·li Ospedali Riuniti di Roma. pregresso) . Le cau se quindi sono : materne, feLa 1acer.a zione dei ·tessuti molli perin·e ali è tali , materne e fetali insiem e ed ostetriche. frequente n el parto normale , sopratutto nelle Alcuni dànno importanza alla primiparità; primipare, ma anche nelle multipare, special- Ribemont e i suoi collaboratori dànno invece· m ente quando il feto è grosso o 1'assistenza importanza maggiore alla pluriparità, perchèostetrica è difettosa . Rare sono invece n el par- n elle pluripare la sinfisi è -ripetutamente sotto le lesioni del bacino e fra queste la diastasi toposta al trauma del parto. Per la sproporzione tra feto e bacino rien(o rottura o lussazione o lacerazione) della sintrano fra le ca u se i vizi di bacino , i feti grosfi si pubica . La gravidanza produce rammollimento dei si, le presentazioni voluminose (specialmente legamenti e delle articolazioni del bacino e )a frontale e quella della testa ultima dopo il questo n on · è senza importanza n el meccani- · rivolg·imento). L ' uso del forcipe è ritenuto la smo dcl p.a rto, durante il quale , per la mag- cau sa più frequente: su 23 casi di Hav.aj evicz (citato dal Puech ) in 16 c'era stata l 'applic agiore mobilità tanto .dell e m età laterali del circuito pelvico attorno. alle articolazioni sacro- zione del for cipe; dqrante l 'applicazione dì iliacl1e quanto dell 'arti colazione sacrococcigea forcipe _n e registra parecchi casi la letteratura ch e r ende fa cile· la retropulsione della punta italiana in questi ultimi anni (SJ)inelli, R egnadel coccige, si possono avere allargamenti dei li , Sanvitale, Rizzacasa). Quando si produce diametri del bacino (Bumm). Importante è an- durante l 'applicazione di forcipe in casi in cuì ch e n ell 'espletamento del parto la mobilità dei n on esistevano precedentem ente alterazioni padue archi del pube, che, p er il rammollimento tologiche a carico delle ossa del bacino si tratta , secondo Vol1)e, di errore ostetrico per trasuaccennato, si allontanano modicam ente fra loro. Tutto questo rientra n ei limiti della fisio- zione fatta non secon do l 'asse. Se in qual che logia del parto; e nei limiti fisiologici rien- caso l 'errore ostetrico si può ammettere, credo trano quei movimenti della sinfisi pubica che ch e n on bisogna dimenti.care che spesso l 'apsi possono n·o tare già durante la gravidanza plicazio11e di forcip·e trova la Sl1a indicazione col procedimento del Boudin (esame vaginale appunto in condizioni p~tologiche (bacino ri- . della donna in posizione eretta e durante la stretto, per esempio) in cui anche senza -i l ' deambulazione) e ch e già erano conosciuti dal forcipe si può lacerare la sinfisi. Morgagni e da Fabrizio d 'Acquapendente. Veramente eccezionale è la rottura della sinQualch e volta negli ultimi mesi della gravi, fisi pubica n el parto SJJOntaneo a te~mine in danza il rammollimento della sinfisi pubica donna con bacino normale e bambino di prooltrepassa i limiti fisiologici producendo un porzioni ordinarie; n e hanno descritto un caso vero e 'proprio rilé;tsciamento (Ribemont, Des- il Puech e uno il K eller. Un caso di rottura saign e e Lepage) . Di questo già parla Severino della sinfisi durante un parto prematuro sponPineau n el 1597. All0ra 1'ammalata accusa do- taneo fu descritto dall 'Ahlfeld (citato dal Kellori alle regioni renali, ma più ancora alla ler). In questi casi bisogna ammettere, secondo· sinfisi pubica e il cammino diventa penoso Keller , una preesistente alterazione se pon a tanto da costringerla a rimanere in letto; il carico delle ossa, almeno a carico dei legam edico trova doloré alla sinfisi pubica provo- menti articolari. · . · cando movimenti delle coscie e col dito può Il m eccanismo con cui la diastasi si produce constatare l 'al] ontaname11to degli archi pubici. è sempli ce : divaricamento della sinfisi e proieIn q~e ti casi può bastare la degenza in letto zione in avanti dei due archi pubici con moper circa un mese perch è scon1paiano la dia- vimenti intorno alle articolazioni sacroiliache. s ta i e conten1poraneam ente i disturbi subbiet- Es.sa può prodursi in momenti diversi del partivi . Se la diastasi n on scompare con un mese to e precisamente : allo stretto superiore (per di riposo è frequente il su o riprodursi nella sproporzione fra testa fetale e bacino), nello gravidanza su ccessiva. scavo (al momento della rotazione interna del-

OSSERVAZIONI CLINICHE.

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SEZIONE PRATI CA

la testa) o allo stretto inferiore per divarica. zione della sinfisi dal basso in alto (nei bacini ristretti). Le lesioni cl1e possono prodursi vanno dal semplice rilasciamento artiGolare allo strappamento legamentoso, fibrocartiJagineo, intersinfisa.:rio o anche p_eriosteo e qualche volta si può giungete fino alla frattura parcellare delle ossa E_ubiche. Alla lesione della s~nfisi pubica può associarsi lesione dell 'articolazione sacro· iliaca. Si possono avere lesioni concomita11ti delle parti molli, cl1e van110 dalla semplice .lacerazione perineale alla laèerazione dell'uretra e del collo vescicale.

*** La diastasi della sinfisi pubica costituisce nel parto una complicazione rara assai: Tarnier, malgrado le cifre enormi della Clinica Baudelocque, non ne ha riferito nessun ·caso; Braun v. Fennwald ne vide 3 casi su 30.000 partì. Per la loro rarità credo possa riuscire interessante illustrare dt1e casi da me osservati: CAso I. - De A . Velia, da Roma, di anni 25, entrata in corsia (letto N. 15}, il 12-10-1927. Il padre della p. è vivente e sano; la madre è morta a 41 anni per tubercolosi polmonare. La p. ha avuto i

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11eonato, di sesso femminile, vivente, perfettam ente sviluppato, è grosso e pesa kg. 3,400 . Poche ore dopo il parto insorse febbre modica (37,4) che fu continua e · sempre modica (non oltre 38) a tipo intermittente nei quattro giorni seguenti. Ma subito dopo il parto la· p. aveva avvertito dolore a tutto il bacino con irradiazione agli arti inferiori fino alle ginocchia. Il dolore, dalJ})rima diffuso, andò poi nettamente localizzan· dosi al pube, all'anca sinistra e lungo la coscia sinistra anteriormente, e persisteva quando l 'a. fu trasferita a Sala Rasori. Alvo normale; diuresi pure normale. Esame obbiettivo : Don11a brachitipa, in ottime condizioni generali, ben nutrita, con sist emi muscolare e scheletrico ben sviluppati, con cute e n1ucose visibili rosee, senza alterazioni appa~enti d ell 'apparato linfoglandolare. Lingua umid~ , patinosa. Faringe normale. Polso di frequenza media, ritmico, uguale. Apiressia . · Nulla di anormale all 'esame del cuore e dei i)olmoni. . L 'addome prese1lta smagliature gravidiche recenti ; è ])en trattabile, è dolente alla palpazione s11ll 'ipogastrio e sulla fossa iliaca sin. dove si p·a lpa il fondo dell'utero ben mobile. Fegato e n1ilza nei limiti normali. Negativo l 'esame del sistema nervoso. Negativo pure 1'esame delle urine. Esame del bacino e degli arti inferiori: non appaion o deformazio·n i del bacino nè deviazioni degli arti inferiori. Premendo sul pube e più precisam ente sulla siJlfisi si risveglia vivo dolore. Strisciando· col polpastrello del dito sul margine su· '

.' • t1

Fra. 1 . •

cornu11i esantemi dell 'Infanzia. 1a mestruazio11e a perior e clel pube si avver te un avvallam ento nel 15 anni ; successi,re .sempre reg olari. A 21 anni tJuale si p u ò quasi affondare l 'indice. Comprisposò un uomo apparentemente sano e poco dopo m erido contemporaneam ente i due ossi iliaci dalsoffrì di annessite sinistra. Ha avuto dt1e figli che 1'est erno ali 'interno si risveglia vivo d olore al stanno bene; no11 aborti. L' ùltimo parto, che è pube. Non si apprezza cordone ven oso lungo il il secondo, è avve11uto il 2-10-1927 · (cioè 10 giorni d ecorso d elle ven e femorali d ai due lati, n è si rieprima_ dell'ingresso in Sala Rasori) nel Reparto sce a provocare dolor e alla pressione 1u ngo il di Maternità déll 'Ospedale· di S. Spirito. Il parto - loro decor so. I m ovimenti dell 'an ca sinistra, spesi è svolto spontaneamente, ma il periodo èspulcie l 'abdu zion e, provocan o forte d olore al pube e con ie1npor an eamente dolor e mod ico alla regione sivo è stato brevissimo (poco -più di m ezz 'ora). Il


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IL P OLI CLINICO

sacrale sin istra e lungo la faccia anteriore della coscia sinistra.' L 'abdu zione d ella coscia destra provoca n e tto dolore al pube. ,L 'andatura è n ettam ente an serina e la p. avv~r te dolqre forte al pube camminando_. . . . . Esame gin ecologico: nulla a carico de~ gen1tal1 esterni; vagi!la ampia; fornici liberi, indolenti ; utero gr osso con collo di con sist e11za un po' d imi11uita ed · orificio esterno p er vio al d ito; il fondo dell 'utero g iunge 3 dita al (}isopra d el pube, è m obile, un po ' d olente. Lochiazione normale. Palpando il pube d alla vagin a si serite una depressione in corrisponclenza della sinfisi, comprimendo la quale (si pro,roca for te d olore. rviisurazione dei d1am e tri d el b acino: diam etro bispiniliaco 24 cm ., cliarn etr o bitrocanterico 31,

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Wassermann che fu p ositiva, le fu praticata una serie di iniezioni di bis1nuto. Ha avuto tre figli, nessun aborto. L 'ultirno p arto è avvenuto al proj)rio clomic ilio 3 g ior11i prima di essere aceolta in cor sia. È stato un parto a termin e di gravidanza t1orrnale. Il pnrto si espletò spontaneamen te e il n eonato, vivo e snno, pesava kg. 3,600 ed appariva più g·rosso d el normale. Il g iorno seguente il par lo , quàndo In p. con1i11ciò a muoversi su~ let to, avver tì forte dolore al pube ogni volta che nluoveva Je coscie. Per il per sistere di questo dolore viene in ospedale. Non sa dire se h a avuto febbre: . E same obbiettivo: donna di statura su periore alla m ed ia, i11 bunne co11d izioni generali, in stato di nutri1.ionc buono, con cute e · mucose notevol~

'

FIG .

co11iugata esterna 19, distanza fra le clue tuberosità ischiatiche 10 cn1., coniugata diagonale cm. 11,5. Un a r ad iografia del h~oino fat ta il 15-10-1927 (V. fig . 1) cl ilnostra diastasi della sinfisi pubica se11za decalcificazione <}elle ossa d el bacjno. L 'a. f? rimasta in letto circn un m ese, dura11te il quale ha portato quasi costantemente una fasciatura compressiva del bacin o. Il clolor e è and ato progressjvam en te dit11inuen do fino a scomparire co1npletamente circa lln m e e dopo il parto ; scompar si i dolori rico1npar e la d eambulazio11e normale. Una seconda racliografia (V. fig. 2) h a di1noslra to allora un riavvicinam ento d glle branch e del pu])e. La p. god0va buona salute a un anno di distanza dal p àrto . e~ o II . -

B. Ersilj a, da Ro1na, <li anni 31, entrata in Sala Ilasori (letto N. 18) il 23-3-1928. Il ]ladr e è morto a 49 ann1 per malattia impr ecisabile; la n1adre è n1orta a 72 an11i per trauma. Nessuna inalattia deg11a di nota nell 'infanzia . 1a. m etruazione a 14 anni, su ccessive sempre regolari. A 27 anni alle piccole labbra un 'ul cera indolente, che fll seguita qualcl1e tempo dopo da eru zione di rnacch ie Sll gran parte della superficie cutanea. l 1n an110 ciopo, ricover at a in Clinica Oste trica perchè aYeva abbond ante secr ezione dai genitali senza disturbi della minzione, le fu fatta una

2. n1c11te pallide. Lingua un1ida, detersa. Faringe n ormale. PoJso 100, rit1n ico, u guale. Nulla ui i1otevole all 'esam e del cuore e dei polmoni. L 'addonl.e, ch e ha numero ~e smagliature gravidicl1e r ecenti, è trattabile, ma dolen te all 'ipogastrio, dove si palpa il fo11do . d ell ' utero ch e g iunge a due dita dall 'orribellicale trasver sa. F egato e n1ilza n ei li1n iti nor mali. Neg·ativo l 'esan1e del sisten1a nervoso . Esa111e d el bacino e degli arli inferiori : nulla d a no tare all 'ispei.ione. La palpaz1one del pube 1nelte in evidenza una depression e della sinfisi tanto n otevole ch e vi si affo11da .facilmente un dito; con ques ta manovra si provoca localmente vivissimo d olor e. Vivo dolor e sempre alla sinfisi pt1bica si provoca cornpri1nendo dal! 'esterno ali 'interno e contemporancan1ente i due ossi iliaci. I inovimenti delle due articolazioni coxofemorali e più part icolar111e11te l 'a hd \lzione della cc/scia sono ridotti 11er il dolore che essi provocano su tutto il bacino. La deaml>l1 lazione, che provoca dolor e al pube, è anserina. L 'esame ginecologico ha dato: utero grosso, m obile, un po' dol ente, con collo molle, fornici liberi, lochiazion e normale. Dalla vagina si palpa net tarnente 1111 'in lerruzio11e del margi11e inferiore del pube in corrispondenza della sinfisi, dove si provoca dolore colla pressione. Premendo dalla 1

..


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SEZIONE PRATI CA

vag ina le altre ossa d el bacino n on si provoca dolore . Il g iorno seg uente I 'ingresso in corsia una lastra r adiografica dimostrava notevole diastasi della si1tfisi pubica (V. fig . 3), senza d ecalcificazione de1le ossa d el bacino, con presen za di una sostanza opaca (bismuto) nelle m asse glutee .. Negativo l 'esame d elle urine, in cui fu anche ricerca to, 1na non ..trovato il corpo di Ben ce J on es. Negativo l 'esarne del sist.e111a n er voso. \Vasser1nann sul siero di san g·ue negativa. ~'lisurazjone . d el bacino: diametro bispiniliaco 24. cn1 ., diametro bitrocanterico 31 cm., conìugat a

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ch e i11dichi in quale momento è avvenuta la rottura, è difficile dire se è stata la rottura• della sinfisi che ha facilitato la discesa del feto o se le contrazioni uterine troppo fre<1uenti e troppo violente hanno accelerato il parto e fa cilitata la rottura . Dopo il parto insorge una sindrome dolorosa localizzata al pube specialmente durante i movimenti degli arti inferiori; in un caso (il primo) il dolore s 'irradiava alla regione sacrale sinistra e alla coscia sinistra. Obbiettivamente: dolore alla sin..

•• •

I

I

, F1G.

esterna .cm. 18,5, dista11za fra le due tuberosità ischiatiche c1n. 10,5, co11it1gat a diago11ale 11. La p. è r imasta in letto con una fasciatura compress iva del bacino; è stata se1npre apireltica. Una diecjna di g"iorni dopo l 'ingresso i d olori si sono notevolmente atten11ati p ermett endo alla paziente il d ecubito later ale irnpossibile fino ad allora per il dolore ch e provoca.va al pube. Il 5-4-1928 i dolori erano completamente scompar si e alla palpazione non si apprèzzava più ·l 'interruzione della sinfisi nè si provocava dolore premendovi sopra. La gt!:?.rigione è stabile: la p. godeva buona salute G n1esi dopo if p arto.

I\iassun1endo: due donne giovani,· con bacino ristretto, le quali già avevano avuto altri parti decorsi n·orn1a]men.te, pnrtoriscono spontaneam ente al termine dì una gravidan za fi siologica dando alla luce ognuna un n eonato di dimen sioni . superiori : alle ordinarie. Nessun sintoma speciale fa pensare, durante il parto, ch e stia producendosi o ch e si sia g ià prodotta una lesion e d el bacino. Così avviene per lo più; però in qualche caso fu notato rumore di sc1;cchiolìo osseo e dolore l.acera nte al pube e rapida discesa del feto (Dem elin e Devraigne, Puech). Nel primo caso il periodo espulsivo fu brevissimo. Per la mancanza di sintomatologia

3.

fi si pubica colla pressione diretta e coi movimcn ti di abduzione della coscia e n etta· percezione dell 'in terruzione della sinfisi stessa. Radiologicamen te : diastasi della s~nfi si pubica. Tutta la sintomato1ogia subbiettiva ed ob_biettiva scompare rapidamente (in circa un m ese n el primo caso, in 15 giorni n el secondo). La diagn osi di di astasi della si:r:ifisi pubica: non ammette dubbi . Per l 'interpretazione cau sal e della sindrome, il decorso perfettam ente· normale d ella gravidanza , l 'insorgenza dei sin'tomi sorti solo dopo avvenuto il parto, la ra-· pida g uarigion e indicano chiaram ente ch e la genesi della sindrom e è intimamente legata al' trauma del parto. Ch e come cau.se predispon enti ~bbiano potuto intervenire lesioni ossee preesistenti del bacino si può esclt1dere e pe'.r· l 'anamnesi e per l 'esame radiografi co. Ne] secondo caso c'era certamente un 'i11fez ion e lue-· tica, ma n essuna manifestazione patologica d~ questa malattia era in atto e, nonostante ]a: lu·es, la gravidanza era stata portata n ormalmente a termine. In tutt'e due i casi c'è feto grosso e bacino ristretto; in questa condizione credo si debba cercare la causa della diastasi. Le forze n aturali sono state suffi cie.n ti all 'esple· 1

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IL POLICLINICO

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tamento del parto, ma per ottenere un allargamento dei diametri è certamente intervenuto nel periodo espulsivo un divaricam ento d ei pubi superiore a quello che avviene normalm ente n el parto eutocico e ne è risultata una diastasi ch e è persistita un certo tempo. Quale è stata la lesione anatomica che si è prodotta in questi due casi? Certamente non c'è stata frattura parcellare d e] pube e le lesioni devono avere interessato solo l'apparato legamen toso. Da rilevare nel decorso di questi due casi è l'assoluta manca11za di contemporanee lesioni dei tessuti molli e di processi infettivi com, parsi n el puerperio. La lacerazione perineale è la r egola. La complicazione cli un ' infezione è frequentissima : in 23 casi di Rudaux su 98 desc ritti si ebbe un ascesso in sito e in 16 casi si ebbe la morte per sepsi e si riscontrò flemmone ·prevescicale. L ' ascesso ch e può limitarsi alla r egione della sinfisi o estendersi alle regioni vicine fino a invadere il cellulare p elvico ha quasi sempre Ja . sua origine in 11n 'infezione puerperale ch e trova n ell.e cond izioni locali un motivo per localizzarsi. Nei due casi da me descritti solo nel primo si ebbe per 4 giorni febbre, che credo si possa interpretare come si interpretano l e febbrette che seguono una frattura o una distor sion e con ematoma. P er la ter apia è bastato .il riposo in letto con una fasciatura compressiva e questo solo sì d eve fare quando la diastasi è di orig ine unicamente m eccanic a. Se intervengono fattori patolog ici preesistenti (lues, osteomalacia, ecc.) o su sseguenti (infezione puerperale, ascesso), la terapia sarà rivolta contro q ueste manifestazioni anormali. In qualche caso fu an che fatta oon successo la sinfiopubiorrafia, a cui credo si d ebba ricorrere solo in casi di gr ave di astasi con lacerazion e d ell e parti molli. •

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STORIA DELLA MEDICINA :Oell' embriogenesi. Dot t. BENVENUTO CoGLIEVINA - Trieste. Prima di riportare da l protocollo d ella « Società m edico-fisica fi orentina » una interessante seduta tenutasi nel 1827, sarà b en e ricordare qui breven1ente a lcuni d.ati medi co-storici riguardanti specialmente la fase più decisiva, più culminante d egli studi fatti in m erito. L 'indagine medica cominciò vera1nente app ena dal secolo XVII in poi .a d occuparsi pi·ù esattamente del problema d ell 'embriogenesi, eliminando grad.atamen te le tante ipotesi più o m eno fanta stiche d ei secoli p r eced e11ti. Grand e i n1portanz.a si deve asctiver e a tale riguardo a ll 'opera di Ha rvey (1578-1 65 7) « Exercitatio· n.e s d e gener.ationibus animalium quibus a ccedunt quaedam d e partu, d e m embranis ac humoribus uteri et d e conceptione n (pubblicato a Londra n el 1651), ove è contenuto anch e il suo immortale : cc omne ani mal ex ovo ». I rispettivi studi fecero poi d egli ulteriori ra. pidi progr essi specialn1erite dopo ch e Reignier d e Gra.a f (1641-1693) ebbe st11diato la struttura dell 'ovaia e dopo ch e lo studente in m edicina Joh. Ha m (1650-1723) aveva scoperto gli sperm a tozoi . In b.a se poi agli studi spPrimentali d ell 'illustre scienziato e letterato aretino Francesco Redi (1626-1 69:1:) cadde d efinitivamente la teoria finora ritenuta l 'u11ica giusta c ioè quella d ella cc generatio orig inaria ». Con l 'opera fondamentale « Istoria d ella gen er~zione d el1'uomo e degli animali » (Ven ezia 1721) di

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SEZIONE PRATICA

Antonio Vallisn.e ri (1662-1730) venne dimostrata in forma inconfutabile e definitiva l 'importanza ch e ha l 'ovulo per lo sviluppo del1' en1brione. · Un tanto degli studi fondam entali fatti n el secolo XVII sullo sviluppo dell 'ovulo uma no. Nell'adunanza ordinaria d.el 18 ma rzo 1827 d ella Società m edico-fisica fiorentina (l 'anno, del resto, · n el qu.a le Karl Ernst v. Baer fl 792-1876] p11bblicò a Lipsia l 'opera fonda1nentale « De ovi m amma lium e t h omini s ge11esi. Epistola ad academiam Imperia lem scientiarium P etr9politanam ») il segretario dottor Del Greco «·emesse alcuni cenni sull 'embriogenia dell e prime due setti1nan e d opo il concepimento». Il tomo 24: del Dizion ario classico di medicina , di chirurgia e d ' igiene pubblica e privata, corr1posto da Adelon, Andra i, Beclard ecc. e del quale trattato il dott. M. G. Levi curò l 'edizione ital iana (il 2-1° tomo u scì n el 1852 a Ven ezia) contien e a pagina 845 il r esoconto di suddetta .a dunanza , dal qual e apprendiamo: « Il segre4J.rio dottor D el Greco, valendosi di due uovi ·uro.ani da lui notomizzati , un o del qual i raccol to dal professore Betti n ella prima se ttimana, l 'altro d.a lui n ella seconda dopo la concezione, ma rimasto n ell'utero probabilm ente tre mesi, della qu.ale epoca si cr edè incinta non a torto la madre ch e n e abortì, em esse alcuni cenni sull 'embriogenia d elle pri- , me due settimane dopo il con cepim ento. Incominciò dal con1provar e su quei prototipi, comechè imperfetti, l 'esistenza di un fluido si1rtile all 'umor vitreo, n ella cavità del corion , e corr1e questo traversato da una m embrana incolora in varie direzioni, l 'irreperibilità della pretesa all antoide, la forma piriforme dell 'amnios, sacco cieco ripieno di un fluido limpido soltanto prima delle due settimane, e la presenz.a d el germe sotto forma di un corpo bi.anca galliccio appena una linea in grandezza, appiana to n el rnezzo, più rotondeggia nte n egli estremi, gelatiniforme ed intrinseco (sebben e cot1nesso per m ezzo d 'esile m embra n a diafano) al sacco amniolico, da cui può sollevarsi senza ch e questo sia ap~rto, e a cui aderisce a ll 'ottavo giorno p er poi penetrarne la cavità al sedicesin10 . Accenn.ando finalm ente le novissime leggi en1briolog ich e del dottor Pockels di Br unswick, le qu.a li ritenne .a scorta n elle su e indagini circa la pres~nza, e primordiale struttura del]e vescich ette eritroidi e ombelicale, e loro canali, organi tutti- essenzia1issimi all ' ulterior~ sviluppo embrionale, ad ese~pio recò alcuni vizj pr imordiali di coni:>rmazione in degli l1ovi uro.ani , la di struzione cioè d ella v.escichetta ombelicale e lacerazione dell 'eritroide, e sue appendi ci tiell 'aborto di due settimane, e l~ fusione di ambedue le vescichette n ell 'al Lro d1 otto giorni, dai quali vizj interì l 'insu scettività dell 'ulteriore loro incremento, e p er ciò la causa della precoce loro espulsione dalla matrice ».

963 RIASSUNTO.

Dopo aver b:revem ente accenna to agli studi fatti dal XVII secolo in poi sull 'ovulo umano, l'autor~ riporta da l protocollo della Società medico- fisica fiorentina una seduta tenuta addì 18 marzo 1827, n ella quale il dott . Del Greco parlò dell 'embriogen esi.

COMMENTI. Sulla decapsulazione del rene. Sora, 13 giugno 1929-VII.

Egregio sig . Direttore; Ho letto n el numero monografico di Urologia, della Sezione pratica del Policlinico, u scito il 10 giugno 1929 e precisamente nell 'articolo del dott. Tondo sulla decapsulazione del rene, che tale operazione non sia stata fa tta da altri prima - di lui per l 'eclampsia. Ciò non è esatto p ercJ:1è fin dal 1923 si legge n ella più grande .rivista tedes-ca di urologia · ch e è seguìta alla Folia- urologica (dal dottor 'f ond'o menzionata) e che si cl1iama Zeitschrifl fiir urologische Chirurgie, e precisamente nel vol . XIV a p. 199 delle r ecen sioni, che nel · coma eclamptico dopo il parto artificiale, p ersistendo i fenom.e ni com atosi, fu praticata con successo la decapsul.azione di un solo rene . La recensione è fa tta da l dott. W ern ér Block di Berlino da un articolo di Albert Niederm eyer u scito sulla Deutsche Med. Wochenschr . Bd. 49, N. ~3, S. 756-757, 1923. E sulla stessa rivista (Zeitsch. filr u. C.h ir.) n el vol. XVIII <r p. 27 c 'è un articolo sulle indicazioni d ella decap sulazione e vi si fa menzj.ìne anche della nefrite nell 'eclampsia. Forse I' operazion·e bilaterale non sarà stata tentata dà altri p er la stessa indicazione, ma pare che sia sufficiente la decap sulazione .di un solo rene. Con pr·e ghiera di pubblicazione, La ossequio distintamente e La ringrazio. Dott. ALBERTO MARSELLA g ià asshstente del ,p.roJf. A. von Lichteruberg di B~rlino, aiuto chdrurgo dell'Osp. C.iJvile d:i Sora. . I &

Interessante pubblicazione: Oott. Prof. CUSTAVO RAIMOLDI

Dooon•t e di Pat-Ologia Medica nella R . UniivEn"Sità Chi.ru.rg10-aiuto negli Os.pedali riuniti oC.ùi Roma

L'esame della funtione renai~ con i moderni metodi di indagine Prefaz.ione del Prof. Roberto Alessandri Direttore dell.a R. Cli.nioa Oh:iruxgioa di Roona. Un volume d·i pagine 9TII-2"47 (N. 14 dellia u Collana Manuali ,l el Policlinico n), nitidamente sta.mpat-0 BU ottima carta, oon Vlal'lie figure ~el . t ~to. - Prezzo L. 3 O. - Per gli abb9n rut:i al u Pol101'1n1co » sole L. 2 7, 5 O iJ1 porto franoo. I nna r e Vaglia P ostale Via SiE\tina. 14 - ROMA.

all'Editore LUIGI POZZI -


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IL POLI CLIN I CO

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SUNTI E RASSEGNE.

I n altri 3 cais1 sulla base d·ella :ri•cerca delle 'Urin,e poterono d'are la diagn o1si pr'i1na dell'ape-

razione. • I n un ca.so o.perato nella Clinica Chirur gica di PANCREAS. J ena con rfTI)e:to di steatonecro·si, prima dell'ope. La diastasi dell'urina nella necrosi acuta razione l' A. trovò r1ell'·urina oltre 2 ·m ilioni d ì unità idi dia$tasi ·che scc•&ero do1po 1'01p•erazion e del panc1·eas. gradatamente 1a 5700, 213 e finalmente a 16. In {1ROSTOCK. Bruns B eitr. z. KLin. tC·hir., Bd 143, questo ;caJso l'e1sito fu letale. n . 2, 1928). 11.n un altro ca;so guarito. n el 1qua1le ·er a sta ta Fin dal 19~6 'l'A. ha 1Ii1evat:a l 'impo-rtanza della f.atta 1diagn0si di .coleieiistite, tro vò n·e ll'·urina 17.750 ricerca d·ella diastas f nell'urina ~e:r la diagnosi u nità p1er .cui fu diaignoisti·cata una necr·o:si p·a ndi necrosi aicuta 1d~l pancreas. 11 meto do p'i ù U'Sato ·creatica ch·e v.enne confermata ·a ll'o,p erazi-0n e. ·è qu·ello id i W·oih lgemuth. La ri1ce~ca è sta,.ta fatta Do1po l'aipertura ·e drenaggio la dia:staisi discese anche 0C1el n orm·ale 1e 1pare ohe nel'l'uamo sia in raptdamente e -si mantenne n ormale n ei mesi s u cmaggiore quantità c·n e n ella donna . La cur,·a n el ·cessivi alla guari.gion e. normale na delle lievi o:scillazioni :pur ,avend.osl ADJC:he in un c8Jso di e.dema 1del .p ancreas con nelìa quantità d elle urine oscillazioni più grandi. limitata .n ecr.oiSi pancreatica trovò 10 milioni di G·oldstern .ammette un rapporto lfra 1diiaJstasi ed u. vV. 1Fu fatto il ta1nponamenlo e con la guarialim·entazione rioca o p overa id i carboidrati, cio1è gione la diaista$i dell'urina ·scese ra1Pi·damente al fra se crezion e p.a ncreatica e co·m ·p ars a di diastai:::i normale. In u n ca;so idi n e1crosi pan,creaiti·ca. su•b acuta ila n elle urine. ' La diastasi viene ass·or.b ita da lla tpar-ete inte,3tiquant ità id i 1diJa:sta.s i aff)(parve molto ·t rrego1are. nale 1e river:sata n el sangue. Normalmente no,n An1che in 1caisi n·egativi la ricel'ca ih a valore. Di avvien e n el:la .g.h i·andola 'Un russol'lbim·e n to diretto essi rt:p·orta 3 ·ca si di. colecilstite n·ei quaiJ..i iSi POe il1lfatt;j E·hrmann e W·ohiJ.gem·u tl1 non hanno riteva a•mmetter.e una necrosi IJancreattca: la diascontrato 1dilfiferenza idi quiantità 1di di.asta.si tra il staisi ne.Ile urin e era basis a ed all'oipe.r.azione iSi sangue delle vene pancreatiche e quello d ell-e trovò il panrcreais n ormale. R. BRANCATI . venre iper:iJf eri·che. Moeck el e Rost 11anno dimostrato che una parte d el fermento viene -eliminata con l ''Urina, un'alConsiderazioni cliniche tra parte viene di·strutta n el corpo. Secondo :\eusui sintomi del canc1·0 del pancreas. mann esiis te u n parallelism o ·tra ·diastasi d elle ·urine ·e •qiuella d el s.i•ero di sangue. (M. Rocn. .flev. Medicale de la Suisse R om ., Uoo diminuzi-0ne della ·eliminazione con l e urine n. 6, 1929). ipuò, secondo w ,ohlg.em11th, raptp·te'SentaTe un i.nNotevoli son o sempre le diffi ?oltà diagnost~-. dice idi arff,ezion·e renale •c.om e · i1a 1dimost.rato che del cancro del pan cr eas si.a per ~a po s~­ Hirata n ei 1coni·gli p.roducendo·vi una n efrite. zione profonda della gh iandola che ne ~mpe~1· Secondo Wynh.ause.n l a quantità Idi di8Jsta$i sce la esplorazione fi ica e quella rad1?log·1ca diretta anch e mediante il pneumoper1ton eo, n elle urine idi individui norm.ali, senza les1on1 sia per il val or~ infido dell 'esan1e dell.a su~ r en·ali, IIl-è diaibete oscilla fra 8 e 64 unità ·di secrezione interna ed esterna. Questo in fa.tt1 vVohlgemu tl1. permette in modo sic~ro l.'acce~tamento diaL ' A. ha ri•cer·cat 0 le variazioni della diastasi in gnostico solo quando I _affe~10.ne e ~1olto ava~, casi ·di n ecrosi acuta del pancrea$. Secon·do zata e la sintom.ato1og1.a cl1n1ca ch1.ar a . e uni· Guleck e .questa af'fezione avverrebbe quando il voca. La stessa cach essia rapida del malato,' succo pan cr eatico viene attivato n ella stesis a se può esclu dere le cisti del pancreas,. noni è ghian·dola : il tessuto ··a."SOTlbe il f erm ento, ·l a tri- del resto sempre evid·ente e può anzi esse1e~ r iferita a m olte altre cause. An ch e l 'età è·. tint pstna e la ltf~i ,p roducono le alterazioni de~ cr iterio fallace IJotendosi presentare il ·neopia!, parenchima ip an·creatico e d·el •tessuto graisso, l a sma anch e n ei giov.a ni. . . ~ diastasi .s·em\bra che rimanga n·e l coripo inattiva. L 'A. attribuisce il massimo val or-e a1 s1nton11 La ricerca d·e-lla diastasi rn·el G·a ngue e .n elle di compressione degli org.a~i ' vicin~ e a .tal. urine nel'la n ecrosi pancreatica è stata fatta ·da proposito insiste sulla. n~cess1t~ i1.e,r il m edie.o . Noguohi: Marino, Lindemann -O.i cui r~porta un pratico di conoscere 1 s1ntom.1 :p1u fre~e.n tl , caso .cl•in'i.co con 'bln aumento fino a 1667 unità. più tipici -e variame~te assoc1~t1 e q111nd1 le Unger e H euss h·anno trova to in 10 casi un ausindromi più comuni. Così il c:an?ro . della mento del valore dia-sta-sico. •I n essi .fu 'fatta diatesta, frequentissimo fra gli ep1.tel1om~ d.e,l gnosi elini·c a 3 •v olte. di pe.rito~ite, 2 di ileo e 1 di pancreas, è anch e il meglio c.o~osc1uto e .11 p1u tipico clinicament e. Determina cacl1ess1a ra · ulcera perforata dello stomaco. 1

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XXXVI, NuM. 27]

SEZIONE PRATI CA

pida, ittero spesso molto inten so, bruno-v e rda~ stro con decolorazione d ell e feci disten sion e d ella cistifellea (sintomo di Bard e Pie) no11 sempr e ugualmente rile,rabi le clinica1ne11te o • ~er il v:ari.ar~ d ell.a ten sione d elle p.a reti o i)et I ostruzione incompleta o intermittente d el coled oco o per I.a r etr.azion e d eterminata da aderenze per calcolosi pregressa (sintomo di Cour-yoisier-Terr~ er), dolore e tumefaz ione e1)igastr1ca. Tale sindr ome di Bard e Pie, chiamata d a Di·eulafoy sindrome i1an creati co-biliare, è certamente la più frequ ente n el can cro d ella testa, be n chè possa aversi una sindrome pancreat~co-du~de nale o. pancr eatico-pil orica con stasi g.a str1ca e vomito, ch e può aggiungersi anche aJ.la p r ecedente. Il can cro d el corpo non è sempre latente come si è ·s ostenuto, anzi · spesso dà sintomi molto chiari. Chauffard ha infatti d escritta la si~drom,e pan cr eatico-solare, caratterizzata d a ep1gastralg ie con esacerb.: izioni n1 olto intense e irradiazioni varie, intolleranza gastrica, accessi ch e ricord.a no le crisi gastriche d ella tabé o l 'ulcera d ell a piccola curvatura, ch e si accentu.a no n el decubito orizzontale com e ha rilevato . Einhorn, pare per la c~mpre ione del pless~ solare re~ro r~ancreatico. Inoltre spesso s1 aggiunge la sindrome pa11creatico-aortica recentemente d escritta da Bickel, I\.atzenelbogen e Mozer , in questa stessa rivista, data dalla compressione sull 'aorta del tumore ben ril evabile nel malato dimag rito sulla li~ea medjana o ~n po' a sini stra con pulsazione · hon espansiva, con soffio sistolico all 'ascoltazione. L' A. oltre .ai sei casi descritti cita l 'osservazione rimasta jnedita negli archivi d ell a C:linica Medi e.a di un_ tipi co caso clinico, in cui fu fatta diagnosi di a n eurisma d ell'aorta addominale, mentre a l] 'autopsia si rin venne cancro d el cor po e della coda del pancreas. Il più diffi cil e a diagnosticarsi è l 'epiteliorr1a della coda d el pan creas ch e rimane latente, perchè appunto i sintomi di compressione d eg li organi vicini appaiono molto tardi . Può simuJ.are, come dice Lock,vood , il neoplasma del rene sinistro o d ella milz.a ; talvolta una metastasi intestinale, s·p ecialrn ente dell 'angolo sinistro d el colon, può far pensare a un tumore primitivo d'e ll 'intestin o. ~ stata descritta l'a scite sia 1)er compr ession e portal e, sia per invasione peritoneale. Assa i spesso il can cro si diffonde a l cor po d el pancreas e ".allor,a··1e · sindromi pancre.a ti co-solare e pancreatico-aortica imporranno Ja diagnosi. L 'organ o ch e è più spesso compresso, comprom esso nella fun zion al ità ' e anch e invaso è lo stomaco nella gra11de curvat ura. .R adiologicamente si ha una stenosi con bi loculazion e incompleta e. si differenzia d.a l neoplasma gastrico per i limiti netti d ell ' imao-ine lacunare, per il variare di questa second~ la po~izione, per il con serv.a to peristaltismo, segni tutti di compressione gastrica, ch e può essere d ata anch e da acrocolia, idronefr osi si-

965

i1islra, t~mor~ dell 'angolo c0lico sinistro, sple11omeg.al1a e cisti- pancreatica. Naturalmente deporrà per il can cro d el pancreas la cach essia rapida.

V.

RICOTTI.

Alterazioni del pancreas per occlusione cronica delle vie pancreatiche. (H. BALO e 192 9, I).

BALLAN.

Surg . Gyn. and Obst.,

Gli AA. hanno esaminato il pancreas e i dotti pancreatici in 937 a u topsie. In 18 casi h.a nno trovato lesioni ch e l')fOducevano UD arresto O un impedimento parziale .a l deflusso normale d el succo pancreatico. Le lesioni avevano caratter e di cronicità ed erano do~te o a tumori d ella papilla di Vater, o a . flogosi d ell.a mucosa duoden.ale per cui si veniva a produrre ed ema che occlud·e va il lume della papilla, .a calcoli d ella papilla stessa, ad aderenze flogistich e ch e imbrigliavano il dotto, a calcolosi pancreatica. Le ~e ioni risco ntr~te n el pancreas si possono r1assu rr1ere in un processo di necrosi lento con so tituzione di tessuto connettivo a carico d egli .acini e in un.a ipertrofia, che talvolta g iunse a 3-4 volte le dimensi oni normali deg li isolotti d el LangerJ1ans. Così molti di questi m~lati . presentarono in vita fen,omeni di i:pog l1 cem 1a . In a lcuni casi l 'immissione in circolo di ecreto pancreatico produsse lesioni gravi a carico d el sistema n ervoso centrale, sopratutto d·e l inidollo (siringomi eli.a), distruzione di nuclei motorii. Spesso si ebbe un deperimento org.anico impression.ante con perdita di molti chilog·rammi di peso in poco tempo. Que ti reperti conferm.a no dunque molti dei dati acquisiti per ·via sperimentale sull 'effetto d ella legatur.a d ei dotti panc:reatici. V ,OHIRON. 811

• un pancreas accessorio.

(VA~DENDORPE .

Soc. de Biol., 12 feb. 1929).

L ' A. tratta di un pancreas accessorio tolto durante un intervento operatorio in un uomo di 52 anni d.all.a parete d ell a seconda porzione d el duodeno. In esso si potevano distinguere due porz ioni situate n ella sotton1ucosa e fra i fasci muscolari riunite da un picciuolo. Una parte era costituì ta di ghiandola normale con tubi e cr etori e isolotti: l 'altra invece present.ava g·rande quantità di tessuto connettivo di eminato di isolotti e di cavità tappezzate da epiteli o cubi co che rappresentavano tubuli estremamente dil atati e non vi erano traccie di acini pancreatici. Un tessuto simil e si riscontra nel pancreas dopo esclusione della ghi.andol.a con sezione o lega tura dei dotti. Nel caso l 'e elusione era stata fatta dalla natura.

R.

BRANC..\TI.


966

Sul t1.. attamento delle fistole

[ANNO

JL P OLI CLINI CO

pancre~tiche.

(CoRACHAN M. La Presse Médicale, n. 88, 1928).

Le fistole pancreatich e si h anno in seguito a marsupializzazione di ci sti o pseudocisti pancreatich e (50 % dei casi) oppure in seguito ~d interventi praticati sul pancreas o sulla zon a pancreatica, quando si ledano i canali pancr eatici. Ciò accadd,e specia lmente in casi di s1)len ectomie o di gastrectomie. Ohly cita un caso di fistola pancreatica con secutiva a perforaz io· n e di un calcolo biliare at traverso la parete addon1inale a livello della fo ssetta ombelicale. Courbalrs l 'osservò in un soldato, ch e aveva riportato trauma all 'epigastrio. Nei pazienti per fistola panc r eatica si 11a dim agrimento inten so, sindrome diabeti ca; il potere digestivo del liquido fi stoloso con ferma la diagn osi. R pericolosa l 'indagine radiografica con iniezione di lipiodol n el tramite fistoloso. Se la 1secrezion e del liquido non passa i 250 em e. per g iorno si può· provare il trattam ento m edico: somministrazion e di idrati di carbonio e di a lcalini a d a.lte d osi: o ere1)ton e; o r egime an ti diab etico e ,c arn e; o di eta assoluta ed alimentazione rettale; o atrop ina ~. belladonna . Col trattamento locale d elle fi stole si può praticar e l 'applicazione di liquidi atrofizzanti; il grattamento del tramite fi stoloso, la dilatazione e la roentgenterapia. Sono scon sig li abili l 'applicazion e di clor uro di zinco, di iodo · o di nitra to d 'argento, perch è tali sostanze l)OSsono produrre una pancr eatite. Se a tali trattamenti s'8gu e in su ccesso si d eve ricorr er e alla 1cura chirurgica, n on attard andosi molto tempo nei tentativi di cura , precedentemente elen cati: 4-8 mesi . Ma se vi. è secr ezion e abbondante è con sigliabile l ' intervento precoce. Esso può con sister e n ell 'estirpazione d el tramite fi stoloso, n ella estirpazione secondaria d ella cisti , n ell'a bboccamento della cisti ad un viscer e cavi tario . L'estirpazion e del tramite fi stol oso es.p one faciln1ente a recidive , perch è quasi sempre sussist~ l~ cisti; co~~ pu_re fu raramente estirpata la c1st1 . Invece l 1m·p 1anto del tramite fi stol oso in un viscer e cavo rappresenta il procedi111ento di elezione. ~ stato praticato tale impianto n ella cistifellea (Kehr), n el duodeno , n el digiuno e nel lo s~o!11a:co. ~a .fissità del duodeno e la pr ofond1ta , in cu1 s1 trova, r endonD diffi cil e tale atto operatorio. L~ mobilità eccessiva del digiuno, e la n ecess1~à di praticar e an che una digiu n o-dig iunostom1,a a valle dello impiànto della fi tol.a, r en d ono questo metodo m eno con sig]jab ile dello abboocamento praticato sullo stomaco. Qu esta ultim~ operazione fu la più adoperata , e con maggiore succe so. I.' A. n e illustra un caso verificatosi in un

XXXVI, Nul\1. 27]

g iovane di 16 anni, ch e d opo un ascesso feb brile a·vvertì un colpo all 'epigastrio e seguì dolore violento . Dopo un m ese e m ezzo comparve a ll 'epigastrio una tumefazione indolore e mobile, quanto un u ovo di pollo, ch e la laparoto,m ia esplorativa dimostrò a sed e d ella r egione intraepatica, estrinsecantesi n ello spessore del1' epiploon gastroepatico. Aveva la g randezza d i un pugno, era a contenuto liquido, con sviluppo posterion11e11te allo stomaco ed al du odeno. Aspirazione del liquido, apertura della cisti , applicazione di un .. drenaggio e marsu . pi.alizzazione. Successivamente l 'esame d el liquido dimostrò la natura pan cr eatica. I trattamenti m·e dici e locali riu scirono infruttuosi per la chiusura della fistola. P er cui 1'A. dopo 12 mesi d.al primo intervento praticò un impianto del tramite fistoloso sulla parete anteriore d ell 'an t ro pilorico, con su ccesso. Ju RA • .

,

DISTURBI TROFICI. Eritema degli (M. F .

CRIADO.

a1.. ti

infe1·iori.

La ll1 ed. Ib era, 19 gen. 1929).

L 'imperiosa tirannia d ella moda, spesso, trascur.a ndo i con sig li ig ienici e le n ecessità fisiologicl1e, determina allerazioni organich e ch e, e .alcune volte si limitan o a l campo d ell 'estetica , a ltre volte entrano fran camente n el dominio della 1)atologia. R nota infatti, da quando esiste la moda d ei cap elli corti n elle d onn e, la frequen za dei nevi an g iomatosi d ella nuca, dell e i1n petig ini, d egli eczemi r etroauricolari , nè esagerano i dermatologi, quando affermano che di questo passo, si potrà anche g iungere a lla calvizie femminile! Nel polo opposto, la mod.a offre le sottane corte, le calze traspare11ti, le scarpe basse : g li uomini sono soddi sfatti di ql1esta moda di grande visualità e la caldeggiano, protestand on e l 'enorme comodità , mentre le donne, senza dubbio , vanno co n più frequenza incontro .a n1alatti e e a d eformità cl1e non per lo • • inna nzi. Di queste .affezioni e deformità, p iù fa cili a verificàrsi sono gli eritemi . In un primo gruppo possono riunirsi le pa· zienti ch e, senza so ffrir e al cl1n disturbo, d esideran o semplicem ente corregger e un difetto che la sot ta:qa corta e le calze trasparenti n1 etton o in evidenza, m entre lln secondo gruppo, . molto più esteso, è r ap1>resentato da q uelle pazienti , n ell e quali esistono sintomi generali , rivelatori dell a malattia, e Sl1ll e gambe , d elle lesioni clie, oltre a costit11ire t1n a bruttl1ra , pr ovocano moles tia J)iù o m eno intensa. Le paz ienti del J>rim o gr11p1Jo costitujscono la n1a~rg i o ranza dell e con s11ltanti e su queste esiste Jn cl isc11ss io11c .,e lrl Tnoda vi .abbia in-

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[ANNO XXXVI, Nul\f. 27.l

SEZIONE PRATI CA

fluenza: alcuni la ritengono la vera causa, altri invece, una cau&a rivelatrice. Difficile è pronunziarsi nell 'uno o nell 'altro senso, sopratutto perchè non si conoscono le cau se occasionali di questi eritemi e solo· ipo· tesi variabili si hanno stilla loro etiologia. D 'altra parte manca110 dati s tatistici degli ambienti rurali, dove la mod.a non impera, e di più essendo affezioni benigne, raramente sono consultate nei centri d ermatologic i d elle ca pitali . In pratica tuttavia s'ir1cl jna ad an1mettere 1'influenza positiva degli agenti atmosferici nella produzione di questi eritemi, com e causa predisponente , occasionale, d eterminante. L ' A. lasciando da parte quelle lesioni ad etiologia n etta, con sintomatologia chiara, e quin.di di diagnosi. facile, come le porpore , gli accidenti varicosi, la psoriasi, prende in esame alcune affezioni (eritema nodoso, eritema indurito di Bazin, cianosi sopramalleolare) di distinta natura, ma che per avere in comune alcune particolarità , come la sede e l 'esclusività n elle donne giovani, possono offrire qualch e difficoltà n ella loro esatta classificazione. L'eritema nodoso è caratterizzato dalla com parsa su tutte e due le gambe di noduli sporgenti , di g randezza varia, a limiti imprecisi, di consistenza dura, infiltranti il derma ed il tessuto cellulare. Il centro è di colorito rossoazzurro, circondato da un .alone più chiaro che si attenua gradatamente verso la periferia dove si confonde con il colorito normale . Secondo molti d ermatologi , tale eritema non sarebbe altro ch e una forma speciale dell 'e. polimorfo , sopratutto per l'analogia dell 'evoluzione e per la sede, che è quella di elezione del polimorfo. ' La sua etiologia è molto discussa: da alcuni è stato con siderato come un'affezione essenziale b P.n differenziata, dopo casi descritti di epidemia e di contagio; da altri come un sintomo d el qua dro impreciso d el reum.atismo; da altri ancora è stata ammessa la n.a tura tub er colare. Clinicamente si può osservare un eritema nodoso tipico in varie affezioni: sifilide, tubercolosi, l ebbra, grippe; nelle intossicazioni esogene ed endogene, ecc. La prognosi è benigna e anche quando le lesioni nodulari sono molto estese, l 'evoluzione totale è di 3-4: settimane. Il trattamento sarà causale, quando è possibile, altrimenti si tenterà di calmare il dolore con il riposo ed antiflogistici locali (càtaplasmi, fomenti , ragg i ultravioletti). Nel periodo di riassorbimento, spesso esiste forte prurito; bisognerà allora ricorrere alle pomate o alle paste antipruriginose , mentre come trattamento generale , va consigliato lo iodio e ioduri , che sembrano favorire la desinfiltrazione e il riassorbimento dei prodotti infiammatori . Nei casi di noduli voluminosi e molto tesi , è stata suggerita la sottrazione sanguigna mediante '

967

pu11tura, scarificazione o applicazione di sanguisughe. L 'eritema indurito fu d escritto da Bazin nel 1885 con il nome di eritema indurito degli scr ofolosi, e tale ~ppellativo rivela la na tura d ell 'a ffezione che oggi è inclusa nel quadro d elle m .anifestazioni cutan ee di origine tubercolare endogena. Generalmente senza prodromi, o con sintomi analog·hi a qu elli descritti n ell'e ritema nodoso, si localizzano sulla parte a11teriore d elle gambe, più di r.ado posteriormente, macchie rosso-azzurre, a contorno non preciso c ircolare o ovala r e, di g·ra ndezza va· ria , con una zona centrale 11odL1lare, di colorito più scuro. Da questo nodulo centra le, partono a volte indurimenti cordo11ifor1ni periferici, che si confondono nei tessuti vicini; questi n oduli in discreto n...umero (3-6) generalmente terminano la loro evoluzione, spesso però recidi vano l 'anno dopo , nell 'estate o in primavera. La natura dell 'eri ten1a in.duri to fu stabilita da Bazin in relazione alla scrofola; attualmente viene con1presa nel gruppo d elle tubercolosi cutanee, chiamate da Darier tuberculidi. La çli agnosi differ en.z iale va posta con l'eritema n od oso e con le ul cerazioni gommose sifili· ti che . Le indi cazioni terapeutich e d erivano d al concetto di manifestazio11e tubercolare, per cui , in prima linea, sono l ' ig iene, la buona alimentazione, il clima; le cure specifiche (tuber colina, sali di. oro) sogliono rnigliorare e favorire il riassorbim ento d e11 ' infiltrazione. Localmente il riposo, con la gamba elevata, applicazioni calde con ittiolo all ' l %0, con bendaggi con1pres· sivi, calmano di molto i dolori; in caso di ulcerazione, l'elioterapia ben regolata o i bagni di raggi ultravioletti favoriscono la cica• • tr1zzaz1one. Cianosi sopramalleolare. Dopo la d e crizion 6 fattane d.a Thibi erge nel 1921 , questa a ffezione è stata oggetto di parecchie osservazioni da parte degli AA. , i quali le dettero anche di' 'erse denominazioni: edema asfittico simmetrico delle gamb e n ei soggetti linfatici , eia· nosi sopramalleo]are, eritrosi cuta nea simmetrica, malattia d elle calze di seta, ecc. L'inizio è quasi sempre insidioso: la gamba colpita è di colorito più rosso e specie a lla sera è più pesante. Al mattino , tutto è scom~ parso. A poco .a poco, però , dopo qua lch e mese, i sintomi si accentuano: la cianosi si· fa permanente, la gamba perde la sua linea e· assume un aspetto cilindroide . La p. stessa• avverte ch e la gamba colpita è più fredda dell 'altra ed il riposo notturno non ridà la 11ormalità alla gamba come n ei mesi precedenti .. Su tutta la zona affetta la palpazione fa ri levare un ispessimento dermico uniforme, ch e tern1ina bruscamente n ella parte inferiore con 'u na d epressione netta ; ]a pressione digitale n on lascia l 'impronta: · d etermina però un impallidimento ch e poi torn a rapidamente di colorito roseo e successivamente cian otico.


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IL POLICLI NICO

egn o clini co n egativo di grande valore è l 'a se11za di formazioni nodulari, per cui si distingue facilmente dall 'eritema n odoso e da quello indurito. Vi è inoltre iperch·e ratosi follicolare con ipertricosi. Coin cidendo la cianosi sopramalleolare con la pubertà e a volte con la m enopausa, si è pensato all 'influenza della funzione ovarica 11ell 'etiologia di questa .a ffezione e da Maranon le era stato dato il 11ome di gamba ipogenitale in .an.alogia . .alla m a110 ipog·eni tale, · da lui d escritta. Levy invece, rilevando come l' ipertricosi, la cl1te secca, su cculenta, i disturbi circolatori indich ino più una perturbazione tiroidea, ha proposto ]a denomi11azione sintetica di gam·b a ipotir oid ea. Altri autori h anJ?.o pensato alla tiroide, altri in fin e, con un con cetto eclettico, parlano di un disturbo n euroen docrino dovuto all 'azione del la tossin.a tubercolare sull e g·hi.andole endocrine e sul simpatico. I.ia ter.apia, tenendo presente il distu rbo causale apparentem ente endocrino, sarà basata sul l 'opoterapia p lurighiandolare protratta; contro il dolore, la stasi circolatoria locale, la sensazion e di freddo , gioverà con b enefi cio la diatermia addomino-plantare, com e pure indicati sono i preparati vasocostrittor i , ergotina , adrenalina, ecc. Esiston o altri stati di cia n osi ed eritrosi degl i arti inferiori , p erò di facil e diagnosi e non così localizz.a ti. Il probl ema diagn ostico differenziale è inter essante in vece fra 1è tre a ffezioni citate, pér la loro distinta natura, prognosi e trattamento . Riassumendo· si pt1ò dire ch e l'eritema nodoso è 1'espressione di un 'infezione acuta, a decorso ciclico; l'eri tema indurito è l'espressione dermatologica di t1na tuber colosi evolu~ tiva; la cian osi soprama11 eolare è in rapporto a disturbi endocrini. È evjdente ·ch e sulla cronicità ·della cianosi sopramall eolare possono evoluzionare l'uno o l 'altro eritema, complicando il qu.a dro cli rti co e potendo originare confusione. A. Pozzi.

Ricerche spe1·iruentali e cliniche sulla ge· nesi e cu1·a delle ulee1·e ci·oniche tro· f'iche dell'uomo. ( W1scHNEWSKY. Arch. fa ~ c . 1-2, . pag. 195,

Klin. Chir., vol . 154, 1929). econdo o servazioni di Molotko\v l 'ulcera tro fica i origina su uno stimolo ch e parte dal 1r1 on con e centrale del n . l eso. Poichè una ::se. zio nc con1pleta di un nervo non è seguìta da le ~ iOJl i trofiche durature, è da ritenere chtt occorrano tin1oli patologici sul moncone prossi1nale pcrchè si abbia « un riflesso patologenetico » (Molotk0\\ capace di determinare l ' t1lcera trofica. 1

)

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L 'A. ha p raticato r icer ch e sperimentali sezionando lo sciatico e producendo, con diversi metodi , irritazioni croniche d el capo centrale. Ha ottenuto così, n el 100 % dei casi , la formazione di ulcere trofich e tipiche n el territorio d ' inner~azi one del nervo leso. Partendo da questi r isultati sperimentali e d.a ll 'osserv.azione clinica che dopo sezione di un nervo non compaiono lesioni trofiche, ha eseguito, i11 malati affetti d.a ulcer.azioni ero .. niche, la sezione d el nervo sensitivo ch e provvede a lla innervazione della zona lesa. Di 45 casi ·così trattati ha ottenuto 25 su ccessi duraturi, 7 successi temporanei, i11 13 casi n on ha osservato n essun miglioramento. Secondo l 'A., questo metodo è da preferirsi alla simpaticectomia perchè considera anche questo intervento come diretto al! 'interruzione dell 'arco riflesso, origine della lesione trofica, ma l 'intcrruz ione sarebbe solo parziale e limitata ad alcune delle fibre, mentre una gran p.a rtc a decorso different e, non ven gono lese a ffatto. L'interruzione delle fibre centripete è invece completa e il riflesso resta abolito completamente. Alla neurotomia l 'A. fa seg11ire la neurorra.. fia dei monconi. VALDONI.

CENNI BIBL(OQRAFJCJ <1J

A. C. GurLLAUME . L 'endocrinologie et les états endocrino-sympathiques . P. I : Les endocrines dans la physio-pathologie clinique . Doin edit. , Paris, 1929. Fr. 25. Questo volum e ch e fa parte d ella serie d elle con sultazioni g iornaliere edite da l Doin m ·eri ta particolare considerazione da parte dei niedici, cui è specialmente dedicato, per due rag·ioni . L 'A. ha voluto dare alla esposizione della materia una forma diversa dalle abituali e tal~ c~e a scopo pratico e didattico possa megl1 0 rispondere . In singoli capitoli rig uard.a nti le grandi funzi oni complessive dell 'organi mo (sviluppo, cr escita, nutrizione, funzione sessua le, ecc.) vien e mo t r ata, sulla scorta degli studi più recenti , la partecipazione del sistema delle gh . endocrine e la funzione prevalente di ciascuna g hiandola al manteni111~.nto dell 'armonico e normale svolgimento di tali funzioni . Nei casi di squilibrio di ciascuna d! queste grandi funzioni organiche è più facile allora·, seguendo la g uida tra cciata dall 'A., supporre, rintracciare e su coessivam er1te riconoscer e I '.alterazione delle g h . a ecrezione interna . . L 'altra rag ion e cl1e per n oi conferisce merito all a pubblicazione è la ·prudenza con cui lA . .. tabilisce l ' intervento dell e g h . a secr ezio. (1) Si p r ega d' inviare due copie dei libri di C1li. si desidera ·la. ·reee-nsione. ,


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SEZIONE

PRATICA

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ne interna nel promuovere, manten·e re e turbare l'euritmia delle grandi funzioni dell 'or· ganismo. D. M.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI

S. Dr STEFANO. Endocrinologia. 2a. ediz. Vol. in-8° di pagg. 400. U .T.E.T., Torino, 1928.

Seduta dell '11 aprile 1929.

Questa seconda edizione è stata dall 'A. riveduta in tutti i suoi capitoli, i quali perciò appaiono a ccresciuti di nuove acquisizioni e di nuovi concetti critici e completati della letteratura degli ultimi anni. Il libro è - diviso in brevi capitoli, n ei quali l 'A. tratta dapprima d elle connessioni anatomo- fisiologiche e patologiche fra le ghiandole sa11g uign e e fra esse ed il simpatico, quindi passa alla descrizione' di alcune sindromi morbose più importanti di origine endocrino-simI>atica. In due interessanti capitoli poi, l 'A. tratta dell 'ir1fluenza predisponente e ca.a diuvante delle anomalie endocrine sulle malattie n ervose ed i rapporti tra il sist ema endocrino-simpatico e l 'antropologia criminale, per poi termin ar e il libro con alcune interessanti con siderazioni riassuntive e critiche sul rapido cammino ch e le dottrin e endocrine e le loro applicazioni h anno fatto nella patologia umana. A. P.

II. ELIAS. Glykosurien, renaler Diabetes und Diabetes m ellitus. Un vol. in-16° di 88 pag. con 6 fig. ed una tavola. J. Springer ed., Berlin, 1928. Prezzo Mk. 2,60. La patologia del ricambio degli idrati di carbonio è molto interessante dal punto di , vista teoretico e pratico ed è esposta da ll 'A. in modo chiaro e convincente. Tratta dapprima d elle diverse glicosurie (alime11tare , epatica, puerperale, ecc.), del diabete renale e si diffonde poi sul diabete mellito, stabilendo le basi per una esatta diagnosi ed esaminando i diversi riflessi clinici che la malattia induce h·ell ' individuo. Passa poi al trattame.n to igienico, dietetico, medicamentoso ed insulinico. Il libro corrisponde bene all 'intento d ella collezione, che si intitola: « I libri della pra· tica medica » . /

J.

FRAMUSAN.

fil . . La cura del ringiovanimento.

Traduzione del dott. G. PRATI. Ed. Garattoni, Rimini. Prezzo L. 10. In questo volumetto sono esposte le cau se che deteriorano l'organismo umano e n e determinano l'invecchiamento precoce, e sono indicati i m ezzi atti ad eliminare le cause ·stesse. Pregevole libro di propag·anda igienica. La traduzione è ben curata, fatta in un italiano chiaro e preciso.

DR.

Società Napoletana di Chirurgia. Contributo al trattamento cruento ed incruento delle fratture del collo chirurgico dell'omero.

G. G1ANTuuco. - L 'O. presenta cinque casi di fratture del collo chirurgico dell 'omero di cui due trattati cruentemente: in tutti risultato anatomico e funzionale perfetto. Ne trae occasione p er discutere minutamente g-!l spostamenti ch e subiscono tanto ~l frammento prossin1ale ch e quello distale; per cc11cluderne che gli attP.ggia1nen ti d i immobilizzazione d ebbono essere alt.rettanlo varì : scegliendo cioè volta per volta, allo scherrr10 fluorescente, quello più confacente al caso particolare. Mostra anche I 'apparecchio da lui est~ogitato p er questo genere di fratture e l 'op portttnità, in tutti quei casi in cui non si possa incrue11temente ottenere una riposizione perfetta, di ricorrere alla sintesi metallica. Osteosarcoma dell'omero di origine traumatica.

A. RALLO. -· L 'O. illt1stra ~l caso di un mari11aio che n el settembre del 1919 rice'vè n el braccio d es fro un forte colpo di calcio di fucile al quale segue un ascesso profondo ch e fu trattato chirurgicamente con svuotamento e raschiamento d ell 'osso . Nel 1922 su lo stesso braccio crolla un rrLuro che produce i1uova contusione in seguito alla quale si evolve n el punto preciso un neoplasma a rapido accrescimer1to, per il quale si fa diagnosi clinica e radiologica di sarcoma dell '01nero. L 'O. procedette immediatamente alla disarticolazior1e· del braccio. I preparati istologici ch e 1 0. esibisce mostrano chiaramente trattarsi di u11 sar coma polimorfo. Dopo oltre sei anni dall 'i11Lervento ~l paziente gode perfetta salute. L 'O. si intrattiene sul possibile contributo del trauma sulla genesi del sarcoma e sull ' utilità del.la cl1ra chirurgica radicale e precoce. 1

Un caso di '' evisceratio ~' spontanea post·operatoria.

G. J ANNELLI. - L 'O. riferisce un caso da 1ui osserva to nella sua clinica privata. Avendo operato di gastro-enterostomia posteriore transmesocolica alla v.. Hacker un uo1no di 38 anni affetto da ulcera justa-pilorica, il paziente era guarito perfe ttamente per prima intenzione così che i punti erano · stati rimossi al decimo giorno ed al quatlordicesimo l 'operato aveva cominciato ad alzar si dal letto . [ ,A mattina d el quindicesimo il pazie11te, avendo notato che la sua m edicatura erasi improvvisam erite macl1l ata fece avvertire pro11tamente l '0., il quale, occorso rimosse la medica tura e, trovò la rima operatoria completamente aperta, da un estre·m o all 'altro d el taglio, ·e vide far capolino dalla ferita peritoneale, anch 'essa aperta p er t11tta la sua lunghezza, una focaccetta di epiploon, che proteggeva la sutura gasLro-enterica : sulla faccia superiore, d el fegato, ch e an ch 'esso appariva verso la parte alta della ferita, si scorgevano alcune chiazze di una secrezione bianco-grigiastra, di spost~ parallelamente alla faccia mediale del legamento · falciforme. Ricondotto imme.diatam~n te in sala operatoria il paziente, si procedette subito · ad un lavaggio abbon~ante , con . soluzione fis_ i ologica sterile tie-


JL l'OL I CLI NI CO

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dimostrano n el co11iglio alcun effetto tossico, conser van o i11alterata l 'azione st1lla temperatura. Nell 'acetil e propior1ilderivato, oltre all 'azioneantipiret ica, si osservano effetti narcotici; nel butirril e benzoilpirrolo invece l 'unico sinitoma èl 'abbassamen:to della T .. I /azione antitermica di qu esti farmaci appare no11 minore di quella di: antipiretici di uso terapeutico, quali aspirina e piramidone.

Società Medico-Chirurgica di Pavia.

PcETRo DE FILIPPI. - L 'O. ha eseguito esperien-· ze su r atti albini nutriti per lungo tempo con· diet e deterxninate per ricercare possibiji variazio~ ni n el numero e n ella forma clelle cellule entero· cromaffini e di Paneth; da qt1este esperienze risulta ch e con un 'alimentazione esclusivamenteproteica (aJbume d 'uovo) si ha una modificazion e nel numero delle celll1le cromaffini; nessuna · variazione si osserva n elle cellule di Paneth. Con un 'alimentazione a idrati di C non si osservano variazioni n è delle cellule di Paneth nè n elle cellt1le enterocromaffini. Il Segretario : F .. R1ccr.

La puntura della milza nella anemia perniciosa progressiva. Suo valore diagnostico. Dott. PAOLO lNTnozzr. - L 'O., dopo aver messo in rilievo l 'importanza della pu11t u ra splenica fatta a scopo diag11ostico, e tlopo aver esposto la tecnica <la seguirsi per l 'estrazione in vivo di succo splenico. esp one il quadro islologico dato dall a puntura di milza sana. Passa quindi ad esporre dettagliatamente ~l quadro citologico car atteristico del succo splenico di anemia perniciosa prog·r essiva, o;ttenuto mediante l a puntura in vivo della milza di numerosi casi di questa affezion e, arrivando alla con clusione ch e, quando i rilievi quantitativi e qualitativi dell 'esame ematologico periferico lasciano dubbi o incertezze, n ell a maggioranza dei casi la puntura splenica, col suo reperto caratteristico, ed in particolare col la m egaloblastosi, quasi sempre dimostrabile, rappresenta l 'elemento pii1 prezioso per riconoscere la n a-t ura pern ir iosa dell 'anemia. Un'epidemia dissenterica da bacillo di Hiss-Russel. L . CATIANEO. L 'O.. descrive un 'epidemia dissenterica da bacillo di Hìss-Russel che h a colpito gli abitan ti di un grosso paese della provincia di Pavia e di cui è arrivato alla diagnosi specifica u sando i terreni laccamuffati addizionati ai diversi zu cch eri che servono a differenziare i bacilli appartenenti al gruppo dei dissenterici e pseudo-dissenterici. Fa i1otare inoltre la rari,tà delle sindromi dissenteriche sostenute dal bacillo di Hiss-Russel, specialmente nella provincia di Pavia dove non n e furono mai descritte.

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XXXVI, NuM. 27}

pida, de' visceri apparsi a livello dell '« evisceratio » e si suturò quindi il periton eo con catgut. Per la sutura degli strati muscolo-tegumentari si pensò a chiudere la ferita co11 quattro grosse anse ad U di robusto filo di seta. L 'O. inclina a credere ch e n el caso da lui riferito si possa essere trattato di una deficienza organica della parete addominale, deficienza da mettere in rapporto con una lunga cura diatermica profonda praticata al paziente in America tre anni 'fa per un tentativo di guarigione dell'ulcera gastri.ca. F. Bt~ONOMO LA RossA.

Seduta del 12 aprile 1929.

[ANNO

Sulla patogenesi della fibrechia del cuore. Dott. RonoLFo li'ERRARJ. - L 'O. h a provocato n el ca ne fibrechi a del cuore e, a lunga distanza di len1po, uno scornpen so cardiaco sperimentale con le manifestazioni della stasi anedematica (prevalente asciite, idrotorace , edema secondario del sottocutaneo, mancan za di stasi nel circolo polmonare). L'~same dei reperti autopsici di 105 ·c asi umani di fibrechia del cuore e di 7 casi di morbo di Pick conferma anch e pei casi ·umani Je basi an atomopntologich e della sindrome della stasi anedematica da fibrechi.a del cuore. Azione antitermica ed antipiretica del pirrolo e dei pirrilalchilchetoni. A. RAnBENO. - Il pirrolo di fronte ad una discreta tossicità dimostra un notevolissimo poter e antiterrnico; i chetoni pirrol~ci invece, mentre non

La cellula enterocromaffine e la cellula di Paneth in varie condizioni

di dieta.

Accademia Medico-Fjsica Fio1·entina. Adunanza del 20 dicembre 1928 - VII.

Sopra un caso di edema di Quincke con iperemia emicongiuntlvale bilaterale. LuNEDEI A. - L 'O. espone un caso clµiico di edem~ acuto della .faccia n el quale, oltre all 'edema s1 notavano iperemia emicong·iuntivale bilaterale (du e metà esterne) e sintoma di Wojatschek sulla mucosa nasale. D~ quest'u~tiJ?O discute il meccanismo di produzione specie in base alle analogie che esso pre-s~nta con alcuni sintomi vascolari cutanei e particolarmente con le macchie di Bier. Prospetta infine ~l probabile significato della presenza del sintomo di Wojatschek nel caso presentato.

Variazioni di fragilità capillare dopo la prova del laccio in alcuni stati morbosi. E . LxEscH. - L 'O. riferisce ~l particolare comportamento della prova del laccio osservata in due casi di endocardite lenta e di glomerulo-nefrite acuta diffusa. · Il segno del laccio positivo in una prima applicazione del laccio è diventato n ettamente nega .. livo nelle prove ripett1te nei giorni seguenti.

Sulla patogenesi del morbo di Schoenlein-Henoch. A. LuNEDBI. - L 'O. esposta la sintomatologia clinica e le teorie patogen etich e del cosidetto « morbo di Sch oen1ein -llenoch », espone un caso clinico osservato. L'O. particolarmente si soffer1na sullo speciale comport amento della pro.va del laccio n el suo caso e sui fenomeni di sensibilizzazion e e di refrattarietà ch e alle prove del laccio spesse volte conseguono. Disct1le infine in base a tali fenomeni, la teoria della u tossicosi capillare » nella patogenesi del morbo di Schoenlein-Henoch .


[ANNO XXXVI ,

27]

NlJM .

SEZ IONE PRATICA

Adunanza del 21 febbraio 1929.

Calcolosi autoctona dell' uretra. Dott . V. DE llosrs . - I/O . premclte che la calcolosi uretrale au loctona è certo più rara di quanto 11on sembri, per la difficolta dj escl udere la migrazione de i calcoli dalla vescica. li'issa . gli elen1er1ti salienti per la diagr1osi . e ill ustra un caso cert amente autoctono che f u potuto controllare con la. cisloscopia. S 'irttrattiene su dettagli operatori. Un raro calcolo vescicale. Dol.t . V. DE Bos1s. - L 'O. mo&tra un calcolo vescicale 111olto più grande d 'ur1 pugno, del peso d i 650 gr. e riel volume di 320 cc. Mette in rilievo la to lleranza clell a vescica verso un calcolo che la riempiva interarnente, aderendo a tutta la sua supe.r.ficie, e cat1san clo come segno. principale una pqllacbiuria accentuata .

Produzione di tumore mammario sperimentale nella cavia con materiale neoplastico umano. Dott. FnANCEsco PESCATonr. - L 'O. ha istituito u na serie di esperie11ze allo scopo di realizzare nell ·ar} imale ~a110 lo « squil ibrio oncogeno» servendosi d i e~~ratto fil trato di au tolisati di neoplasma urr1ano e di sostanze modificatrici dello stato normale dell 'apparato reticolo-endoteliale che l 'O. ritiene il mezzo fisiologico con il quale viene manten u to il norn1ale e(1uilibrio ionico tissulare. Cort otto iniezioni di fil trato ·neoplastico praticate a giorni al terni unita1nente alle sostanze modifjcalrici, alla base della areola mammaria di bavia, a11imale per solito poco soggetto a tumori pontanei e i1iente susce l tibile agli innesti eterolbgh1, ha prodotto un tumore delle dimensioni tli una noce, che all 'esame istologico si è dimo~lrato cost1~uito da . abbonda11ti sincizi aventi diaposizjone e aspetto morfologico di epiteli . Delle formazioni sinciziali certamente prove. hienti dagli epiteli mammari normali, sono critbrio indiscutibile per la diagnosi almeno di ati1la cellulare . L 'apparato reticolo-endoteliale ha dinb~trato una inter1sa reazione estesa anche al assuto adiposo perin1am1nario. L'esperienza è la prima di una l unga serie ten'311te a d imostrare come lo squilibrio oncogeno teconizzato dal Fichera !)Ossa trovare la sua rea~zazione in una al terazione del ricambio locale les~lare che particolarmer1te colpisce· l 'apparato , E . togliendo agli eJemeriti epitel iali l 'impedittlénto alla real izzazione della loro energia poten-

ilal'e.

P. M .. N.

Accademia Pugliese di Scienze. Presidenza: Prof. GALLERANI. I

I

.

f

Sedut a del · 30 aprile 1929. I

L' anatubercolina nella diagnosi della tubercolosi infant i . ·,M. CoTELLESSA. - L 'O. l1a u sato l 'anatubercolJna nell a d 1agnosi della tubercolosi infantile per via i11 lradermica e per cutireazione, controlland.Q le reaz ioni con cu tireazioni alla tubercolina ed in tradermoreazione alla Ma11tou x. .. I risul tati ottenu~ i hanno d imostrat o una rea•

zione più energica e più d u ratura dell 'analuber-colina n ei confronti della vecchia tubercolina· di. Koch.

Ricerche biologiche sui morfinomani. L. QUARANTA. - L 'O .. in sei morfinomani ha studiato la glicemia a digi un9 e dopo un pasto· ricco di idrati di carbonio, ~l metabolismo basale è il comportamento della prova della glicosuria sperimentale. Dalle r isultanze conclude eh~ i11 quest~ pazieniti esiste una minorazione della funzione glicopessica e.l glicolitica epatica,. ed inollre una combustione organica dello zucchero st1periore alla norma. Sulla scorta d i questi risultati l 'O. ha tentato con risultàti incoraggianti delle applicazior1i terapeutiche adiuvan ti i. tentativi di d ivezzamento dall 'alcaloide, sornministrando per os forti quanti tà di zucchero. . Sull'adattamenfo statico funziouale dello scheletro. V. ì\1ASELLI. - Porta un nuovo co.n tributo clinico e radiologico circa la n u ova direzjone assu nta dal trahecolato osseo dei condili femorali, ri-sultante da adattamento statico del trabecolarto alla viziata posizione assunta dall 'arto. Seduta del 28 maggio· 1929.

Contributo allo studi9 della genesi del corpo luteo. G1ANNELLI L. e GIRONE E. - Dopo alcune considerazioni critiche sulle varie interpretazioni genetiche del corpo luteo, gli 00. espo11gono i risultati delle loro r icerche, con le quali viene consolidata la più antica delle teorie, quella cioè della genesi connettivale. Il materiale cli formazione del corpo luteo va per gl~ 00. ricer cato esclusivamente n ella teca interna del follicolo sia per quaruto r iguarda la parte nobile del corp9 luteo si~esso, rappresentata dalle cellule l uteiniche, sia per quanto · r ig uarda l'intelaiatura scheletrica connettivo-vasco-Jare, in n1ezzo alla quale qu elle cellule sono contenute.

Distribuzione degli isolotti di Langerhans negli uccelli carn ivori. G1noNE E. - Sulla ripartizione delle isole di Langerhans nel pancreas degli uccelli carni-· vori ha posto in evidenza · la disposizione carat-· teristica di quelle isole che prevalen-~emente si riscon trano nella, porzione giusta-splenica. .

Herpes Zoster in polinevritico, operaio della seta artificiale. INSAB4.TO L. - Ill11stra un caso di Herpes Zoster dei dermatomi secondo e terzo lombare in un operaio della seta artificiale. Il · caso è interessante sia perchè porta un contributo allo studio della patologia d·ell 'intossicazione da solfurodi carbonio, sia per le caratteristiche n eurologiche ' da cu i era accompagnato (polinevrite) e per la rarità degli Herpes Zoster i1egli arti inferiori. Si aveva anche 1111 debordamento delle vescicole erpetiche dall 'altro lato della colonna ch e I'(). h a sp iegato con due plausibili ipotesi, quel~ la della bilat eralità della zona e quella dell<> sfioccamento oltre la · linea mediana di ramoscelli ner vosi cutanei apparte11enti al dermatoma zosterico .

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I L POLI CLINI CO

Un altro metodo di pireto-terapia chimica nella P. P. ed in altre malattie mentali. L. - L 'O ., dopo aver reso conto d ei risulta li d ella n1alarjo terapia e del tra ttamento con lo st ovar solo sodico e col vaccino del] 'ulcer a rnolle n e1la }Jaralisi prog r essiva e altre form e n e uro-] u etiche, descrive un nuovo metodo di lerapja p iretoge11a con le iniezioni sopraperios tal i di olio solfora lo al centesimo (S ulfosin Leo) m etodo proposto da Knurl Schroeder e adop er ato con su ccesso d a Mark11se e Kallmann. I ri sl1ll"n ti ottenuti nell ' Tstituto privat'o « Villa Jgiea » sareblJer o assai incoragg ianti. l NSABATO

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Sul preteso differenziamento tra B. coli fecare e B. coli saprofitico. S 1 ~10NETTJ

I?. -

Quest o co11cetto affermat o da alcu11i b ai~t eriol og·i antericani in b ase al vario p otere acidificante d ei mezzi liquid i glu cosati, vien e d all 'O. din1o i;;trato insu ssist ente in base alle s,u e osservazioni con1cl udendo ch e non è _possibile mediante il cri ter io d ell 'acidificazio·n e .reso inanifesto col rosso d i metile tale distinz ione poich è tutti g li stipiti col ibacillari isol aiti dal J'a111bie nte ester no si cornpor lano in modo ·i dentico a quelli isolati dalle feci.

Sulla terapia endorachidea della neurosifilide. RIQU IEn G. C. ch e ha ,]j n1ostr at o

L 'O. con precedenti ricerche il t.art.robismutato di sodio e di p o tassio in sospensione oleosa (Trepol) -e lJe11 toller a to dallo spazio soltoaracnoideo an-ch e a dosi discr eta1nente elevate, si diffonde al1 'en cefal o ed è assorbito in modo l ento ; con l 'odjerna · comunicazione dà conto d ei rilievi falli in ur1 primo gruppo di t abetici e d i paralitic i prog r essivi sottoposti al trattameTu~o intraspi n ale. I fa lli l)SSer vati confermano la innocu ità d el procedin1ento e ne documentano la rapida inf] uenza 1nod ificatrice s1tlla composizione del liql1or (ridt1zione della linfocitosi e 'del tasso d el! 'albumina) e s11 alcuni dei sintomi clinici (cessazio11e di crisi dolorose e di accessi epilet.t iformi). Il Seg retario: Dott. L. QUARANTA.

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rivel ato dal diag r amma sia un sintomo costan te in qu es ta forma m orbosa é ve11g·a quindi ad assumere una particolare importa11za dal punto di vis ta clella diag11osi radiolog ica.

La coledoco-duodenostomia iransduodenale. Prof. G. P1 En1. - Nei casi di recidiva di litiasi biliare dopo l 'interven to (colecis tectomia e drenaggio dell 'ep atico) all 'O. è sembrato che la miglior.e soluzione al prohle1na sja '{uella proposta r ecentemente da . Mozko wicz (1927) di praticare la an ast omosi coledoco-duodenale attraverso il lun1e duod enale, al disopra d ella p apilla, il ch e r eaJizza t1n a apertura valvol ar e dalla quale la bile infetta e i calcoJi ch e ulteriormente si formassero scendono agevolment e n el duodeno. L 'O. ha u sato quest a t ecnj ca in tre malate con pieno s uccesso. Una donna di 62 an11i operata nel marzo di col ecistec tomia e drenaggio dell 'epatico a ttraverso il lume colecl ocale (cis~jfell ea e col edoco erano pieni di calcoli), ricominciò d opo 10 m esi a soffrire, per cu i n el marzo 1928 I 'O. pratjcò la coled ocod uodenost omia transcl11od enale ; il coledoco conten eva bil e 111is la a pus e a pulviscolo biancas tro. Seguì guarigion e ch e si mantiene. Una donna di 43 anni op erat a nel gennaio 1928 per liti asi della cis tifellea e de l coledoco ebbe di 11uovo dolori nell 'agost o, per cui s'intervenne di 11t1ovo e si trovò un g·r osso calcolo incuneato n ell a p apill a, il c11i sbocco era for t emente stenosat o. ~i\lla coled oc.oòuo<l en ostomia seguì cessazion e dei d isturhi. La t erza lnal at a , ch e l 'O. presenta ali 'assemblea, è u 11a donna op er a ta 11cl !tig lio 1928 e rioperata p er r ecidiva dei sintomi n el g·e 11naio u. s.; si trio· vò nella p apilla u11 cal colo cl1e fu es tra tto attraverso l a incisione duod eno-col edocale. Nei d u e ultimi casi l 'O. h a semplificato la tecnica d i Mozkowicz, nel se11so ch e non fece precedere, per il riconoscirne11to del coledoco, una coledocotomia sopra<luod enal e con introduzione di' u na sonda dall 'éllto a l basso : il cal colo incu11eatol n ella papilla colla Sl1a clurczza, ser vi ad identi-' ficare il coledoco nttra ve rso il lu111e duodena1~ · aperto co,n incisio11e anter ior e .

Litiasi biliare nell'infanzia •

Società Medico-Chirurgica Bellunese. Seduta del 6 febbraio 1929.

1)r esicle11za : Prof. G. P1ERI, presidente. La peristalsi aritmica dello stomaco è un s.ntomo costante dell'ulcera duodenale 1 Prof. 1\1. LAI'ENNA. L 'O. co11 l a esecuzione di diafrar11n1i comparativi dei contor11i gastrici osservati radioscopicamente, disegnati su ccessivamente, ha potuto notare ch e nell 'ulcera duodenale il · d iagramma assl1me 11n aspetto particol are, caralterizzato da un decorso disordinato, tumultuoso, aritmico; l e linee del diagramma 11on riproducono, cioè, la càra l teri stica ir1sen atura (p seudosfin ter e) preantrale. Osservando numerosi altri casi d i u lcera duodenal e I 'O. 11a potuto sempre constatare questo id er1tico reperto radiografico, e affaccia l 'ip-ot esi (ch e n on po trà esser e confermato se n on da una s tatis tica larghissima di ulceri confermate anat omicamente) ch e il segn o << aritmia p eristaltica » •

Il

Dott. C. _l\aNOLI. - Jljfcrisce il caso di un ban1bino di 11 anni, che da vcnli g iorni accusav~ dolori vivissin1i, localizzati nel r1uadr ante supe! rior e d estro del! 'ad dome, a tipo quasi c0ntinuql con lievi r emi t tenze ; I1eg·Ji ultimi g iorni insorsé von1ito. ObbiettiYame11te, o l t.re I 'evidente stato I spffer enza dcl pazien~e, ch e si contorceva sul l~tf I to, vivo dolor e alla palpazione e difesa nell 'ipo~ condrio destro. Il g iorno 7 genr1aio ve11ne · operato (prof ~ P1E1u) in eteronarcosi; incisione trartsver sale nell 'ipoco11drio destro ; l a cistifellea, che è mollo ingrossata P. contier1e calcoli , vie11e asport.u la. Drenaggio nel le tto cistico. Seguì normal e gt1arig ione . La ci stifellea ha una parc le ispessita1 c0~ t ~'1tr• j rosa edematosa e mucosa color rosso scuro, e contiene una irer1ti1ta <li calcoli biancastri di ·vatfe dimensioni (al m assimo come un nocciuolo idi· I ciliegia), ch e 1'esa1ne chimico dimostrò costituilò ·1 da colesterina. · ·· L 'O. 11_resenta il p ezzo as11orlato e illustra là quest io11e rl ell a rarità <lella colelitiasi n el! 'in fanzia.

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XXXVI, NuM: 27]

SEZIONE PRATICA

Dieci anni di pratica di pneumotorace artificiale.

1nicr oscopico di1nostrò abbondante neoformazione co1111eltiva perilohulare , con strozzame11t0 dei vasi sanguigni perilobulari, e infiltrazione intensa, e degenerazione grassa verso il centro dei lobuli Milza ingrandita e dl1ra. Grancle dilatazione delle vene me5er1teriche r ip iene di sangue puro. Timo 1nolto piccolo. Dott. G. LocATELLI, Segretario .

Prof. L. lvlAN1N1 . ·- In dieci a11ni l 'O. ha praticato la cura del pneumotorace in 411 malati di tubercolos i polrr1onare, olle11e11do i seguent~ risultati: Risultato buouo in 110 malati (27 %) : migliora1r1ento progressivo delle conclizioni del malato fi110 a raggiu11gere in buo11 r1umero di casi una • Yera guarigione clinica; il buon risultato fu ottenuto anche in alcu11i casi in cui per la preRiunioni Medico-Chiru1·giche-Radiologiche senza di aderenze si era verificata una compresdel Cent1"0 di Studio dei Tumori. sione solo parziale del polmone. Ptisultato mediocre in 117 inalati (28 %) : si otSeduta del 26 maggio 1929 - VII (Torino) . tenne solo un miglioramento nelle condizioni ge- _ n erali tanto da consentjre t1na sopravvivenza più Il prof. M. DONATI ha comu11icato sopra un caso lur1ga. Ostacoli a un risultato migliore furo110, di EslirJJaziorie t otale <le.ll'orbila per recidive di o la comparsa di versamento pleurico dallo stesso epiteliorria. lato o dal lato opposto, o ~l rendersi evidenti i " segni di una lesione pol1nonare anche dal lato Il prof. A. C .rnELLI sopra Una rara alterazione opposto . epatica clie può simulare il cancro. · Il caso è starto Ris ultato negativo in 146 malati (36 %) : il pneuaccura tamente studiato e d escrittQ dall 'O. che ha motorace fu dovuto sospendere per la nessuna inpotllto formulare la diagrtosi in vivo con la confluerlza favorevole ottenuta. s ulenza del prof. l\'Iicheli. Si tra ttava di una deDi 38 malati (9 %~ non si p11ò dare notizia pergenerfizione cistica del fegato che .poi ebbe anche chè perduti di vista poco dopo l 'inizio della cura. il controllo dell 'autopsia. L 'O . riferi sce i dettagli di tecni ca, e i suoi criteri" per la cura pne11motoraci ca: rifor11imenti non troppo dis~antiati, quantità ·ai gas modica, ecc. · Il do·t t. Gu1zzA co1nunicò Sulla prova della viI risultati negativi migliorere])bero ancora assorulenza dello streptococco nell 'operazione p er canciando al pneumotorace, più frequentemente che cro dell' utero riferendone buoni risulta ti. Nella non si faccia , la r esez jon e del frenico e il distacco diSCllSSione il prof. DONATI e il prof. UFFREDUZZI delle aderenze secondo J AconAEus. fecero cons iderare la convenie.n za ch e si ha spesso di drenare accuratamente il campo operatorio, in questa operazione, e il prof. ·ANDREI espose varie Contributo alla terapia del distacco di retina. considerazioni per le quali ritiene ch e la prova il.ella viruleriza dei germi, com 'è abitualme11te riDott. G. F 1m11AR1 . - L'O . riferisce su tre casi cercata, 11on dia risultati attendibili. di distacco dj relina curati col metodo Surdille: punture 1n11ltiple sclerali con svuotamento del liquido sotloretinico, perforazio11e della retina stacIl dott. DAVANZO corr11111icò s11lla Sierodiagnosi cata e iniezio11e sottocongiuntivale di una soluclel cancro e labilità colloidale esponendo i rizione irritante capace di favorire, con un prosultati su un metodo cli disagio refrattometrico cesso reattivo chimico i11fian1matorio, l 'adesione delle g·lobuline. Nella cliscussion e ~I prof. BRossA della retina. ricordò che i metodi di d eterminazione d ella laDei tre casi curati con tale metodo l 'O. ha avuto bilità colloidale, tra i quali quello da lui proposto ltn successo completo e dt1e su ccessi parziali. con Bozzor..o, sono condizionati anche da altri fattori oltre quello di aumento di globuline. 1

Cirrosi epatica in una bambina di 13 mesi.

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Dott, P. VINANTI. ·-·- ~ella letteratura t11edica 11011 s i ricordano casi di cirrosi epatica a trofica nei prin1i ssimi anr1i d~ vita. · Una bambina di tredici 1nesi, nata da parto regolare, stette bene fino a 15 giorni prima del suo ricovero in Ospedale, quando cominciò a presentare i1r1 po'' di vomito e di diarrea, modiche .elevazioni di terr1peratura, au1nen to progressivo di volume del ventre, e ir1fjne edemi agli arti inferiori e alla faccia; l 'addome tumido con reticolo ve11oso sottocutaneo evidente, non altera1ioni semiologiche rilevabili agli organi ipocondriaci, scarso liquido libero nell 'addome, ede1ni ·alla faccia, ngli arti ir1feriori, ai geni tali esterni. Eaame clelle orine negativo. Polmoni e cuore sani . P.caticata la paracentesi, con iuoru'8ci ta di u11 l~tro di liquido (lievemente torbido, con Rivalta Tiegativo, alburrtina 2 %) si eh.be la morte della ·bambina 6 ore clopo . AH 'autopsia si trovò un fegato piccolo, duro, idi oolore screziato, giallo-rossAstro , in cu~ l 'esame

Il prof. 1\'l1cHF.LI ricordò çhe la labilità colloidale pur essendo un sintomo sict1ramente non speci~i­ co p11ò essere t11ttavia utile qualora si possano escludere le altre conrlizioni mornose ch e possono il.arlo ; ritiene che siano preferibili i metodi di più semplici quale quello di Brossa e Bo_zzolo. Il prof.

parlò sulla Febbre rtei lum·ori n1alig1ii. Egli esp ose numerose osservazioni persor1ali , talune delle quali interessantissi1ne . . con cessazione della febbre dopo esportazione o irradiazione del tumore e ripresa della febbre assieme alla ricomparsa delle reciclive del tumore. L 'O. ritjene ch e possa esistere febbre nei tumori anch e indipendentemente da fenome11i infiammatori secondari e da fatti di necrosi. Anche i] prof. 1\'IrcHELT ritiene che la fel)bre possa esistere benchè spesso i casi clinici, . a seconda. del.l e v~rie lo~ calizzazioni t11morali, possano offrire inleressa 1~t1 discussioni sull 'origin e della febbre stessa. PESCAROLO

CIPR IANI.


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XXXVI, NuM. 271

[ANNO

1L POLICLI NICO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. L' importanza degli ascaridi in patologia umana.

Agli ascaridi, si era attribuita un tempo una grande, eccessiva importanza n ella genesi di m olte m alattie. In seguito, si vennero consideran do soltanto com e degli ospiti, più o meno incomodi, m a senza notevole significato patologico. Nuove osserv.a zioni dimostr.ano invece che essi h anno una parte importante n ella gen esi dj molte sindromi. · Le note esperienze di l(oino, ch e ha ingerito 2000 uova di ascaridi e n e ha avuto , in conseguenza una p olmonite febbrile, con emission e di larve negli sputi, d imostrano ch e si possono avere delle affezioni polmonari durante il primo stadio di soggiorno nell 'org.anismo umano . Ma .a ltri disturbi essi p ossono provocare dopo il lor o arrivo nell ' inte~tino . Anzitutto, per la sola loro presenza; n ei b.a mbin i, si h.a nno fenomeni irritativi, come prurito, inapp etenza, costipazion e o diarrea, colich e, asma, crisi epilettiformi, jrritaziqni m éningee, manifestazioni spieg·at e con l 'azione tossica o semplice· m ente meccanica. L 'az~one tossica è provata dall 'esistenza di dermatiti, di congiuntiviti, di eosin ofilia . Talvolta le larve son o anch e state trovate n ella so tanza cerebrale. Ma è soprattutto il verm e adulto ch e manifesta la sua tendenza agli spostam enti e può quindi trovarsi n ei più diversi punti; si ci tan o casi tragici di bambini m orti durante la narcosi p er soffocazion e da parte di un ascaride introdottosi in tra ch ea. Qu esti n ema todi h.anno tenden za ad introdur si n ei canali strett i; si sono trovati n el coledoco, n el canale del Wirsung ed hanno quindi una parte importante n ella patologia d el fegato, del pancreas, delle vie bil i.ari, dell 'appendice. In rigu ardo a quest 'ultim a, è da notarsi ch e gli ascaridi h anno piuttosto .tendenza a dare una pseudo-appendicite, ch e finisce con la scarica dei vermi; purtroppo però, non è sempre fa cil e la diagnosi differ enziale clinica; in un caso di Askanazy (R evue méd . de la Suisse romande, 25 aprile 1929) si è trovato un fo colaio infiammatorio in una appendice estirpata ch e conteneva delle uova di a scaridi . La giovanetta, oggetto di tale osservazione, mori p oco tempo dopo e non è improbabile ritenere ch e i verm i rimasti n ell 'intestin0 a bbiano provocato l' esito fatale, sia agendo sulla ferita opera toria, sia esaltando la fl ora intestinale. Raram ente, si son o veduti gli ascaridi u scire da]] 'orecchio o dai can.ali lacrimali . Fra i disturbi m eccanici provocati dagli ascaridi, sono da citarsi le occlu ioni intestinali date dall a massa dei vermi e I 'invaginazione int estina le p er le contrazioni pastich e n el punto in cui essi si trovavano.

L'A. ha anch e osserva to due casi di peritonite consecutiva .a perforazion e del} 'intestino; n el quale non si trovava niente di patologico,. salvo la presenza di ascaridi; il forarne si tro... va va in una r.egione dove era anch e un 'ulcera> catarrale apparentemente preesistente. Ancora più enigm.ati ci si presentano i casi in cui gli ascaridi si trovano in ascessi chenon inter essano a ffatto il tubo diger ente. Sì sono trova ti , p. es., in un ascess0. retroperito-n ea.le del bacino con ecutivo a coxite. Sono ne-cessarie esperienze ulteriori per vedere se gli: ascaridi sono a ttirat i d.all.e raccolte purul ente. Vi sono inoltre dei granulomi di apparenza tumor.ale, ch e sono })rovocati dagli ascaridi o ) dalle loro u ova. Si vede, quindi , ch e il qu.a dro· delle .affezioni patologich e dovute agli ascaridi è considerevole e m erita tutta }'.atten zion e d·e] m•edico. fil. Gli ossiuri nell'etiologia dell'appendicitfl. Ssolo\\·jie•vv (AtlltteiLungen ails d eri Grerizgebiten· d er M edi:ain und Cl1:i?"llrgie, 1928, n. 1) esp one le · S'Ue rtcer oh·e si stematiche intese aid accertare la. presenz·a dsg·Ii ossil1ri in 144 aprpendici ap·p.arte- · n·enti ad in1dividill operati percl11è sof1f<eTenti di 8in dromi aip pen1dicdlari. . Ha risoontrato gli ossiuri in 67 appendi.ci osSiila... nel 45.53 % dei casi , -cifre clhe cor;ris pon,don o a quell1e date da altri a·utori Ch·e 111().nno f·atto ricer- ch1e analo.ghe. Gli ossiruri erano sp e&so raggruiprpa ti all'ingresso · dell'a:ppe.ndice, il che con·fermerebbe l'ipotesi che .. eissi c-er oano idi abban donaTe l'o-rgan,o a misuTa.· . che I'·a ppendice si r affTed1d a. I parassiti si a'Pplicano, come acca•de alla mu-1c0isa. del col,on , ancihe alla mucosa dell'appendice> e s i n utrono d·el sangue s trav·asato .p•er diifenders1· in .con•s.eguenza d·ell'azione d'un fe'r mento secireto · dagli ossiuri s tessi. Le lesioni c·h e si ri-scontrano sono : .e;rosio.n i ac- · comipagn•ate •di soiJ.ito 1da un fraimmento di mucosa.. ta·gliata a forma ·di cono dall'estremità cefalica dei p arassiti. Queste erosioni p ossono penetrare · fino alla sottomu cosa , ed anche alla muscolaTe · e d alla si·e.r.oo·a, il oh·e sp.te.g a com e .g li ossiurli si tr.ovino talvolta nel iperitoneo. In certi casi gli· 01ssi uri si trovano den tro i folli-coli lin[aticii. E ovvio che tutte queste l esi·oni possono essere · il ipu.n to di ,p artenza di un'aprp•endiCite. Nell e aip1pendici esaminate l' A. ha trovato ·u na. v oltia un tTliico·cefal o .che era penetrato n ella sotto• mu cosa e provocata un'infiltrazione pu1rulenta, . sed.i ci volte p eli, nove volte grani diversi, undici t v.01te ca1coli s teTlcora·c ei, cin que volte spin€' di'. pesci. 1

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SEZIONE PRATICA

97f>

T·utti .qu.es·t i corpi eis tran,ei e.rana più fl"equenti m eningococchi; si deve allora ricorrere alla .quando c-onternpo-raneamente erano pre sen ti gli · puntura lombare, da ripetersi eventualmente ·<>SSiuri. diverse volte. Polmonite frarica. La difficoltà di diagnosi DR. con questa, si ha soprattutto per i bambini; in CASISTICA. generale, però, nella polmonite si ha presenza di ~herpes labialis, di tachipnea sia pure legLa diagnosi differenziale della febbre tifoide iniziale. gera (esaminare il malato durante , il sonno), Evidentemente, l'ernocoltura è il metodo più la facies piuttosto colorata. In casi dubbi, l 'A. sicuro di diagnosi ma, come osserva R. Le consiglia l ' esame radioscopico. ' Clerc (La Presse médicale, 6 aprile 1929) essa fil. è spesso negativa quando la temperatura non Le ·ulcerazioni orali o di Bouveret -Oltrepassa 39°,5 e, d 'altra parte, la risposta del nella febbre tifoide. laboratorio non può aversi se non dopo tre ~iorni e non è sempre possibile in tutti i luoBouveret aveva descritto delle ulcerazioni del ghi procedere a tàle ricerca. cavo orale n ella febbre tifoid,e . È quindi n ecessario utilizzare ,· per la diaQueste ulcerazioni si presentano sui pilastri gnosi, i dati della clinica . anteriori del palato molle, da uno o da enLa diagnosi differenziale dovrà farsi essen .. trambi i làti; talora si osservano anche alla .zialmente con le seguenti malattie. base dell 'ugola, sulla lingua, sulla mucosa del Appendicite, speci.alm·e nte n ei bambini e ra- · cavo orale. Esse si presentano a forma ovalare, gazzi. Depongono in favore della tifoide : 1) il della gr.andezza di 1-2 erri. con margini n etti, polso r elativ.a mente lento , per l.a tempei·atura, fondo piatto, di colorito biancastro o bianco. e dicroto; 2) la splenomegalia, spesso iniziale grig i.astro, non sa11guinante se raschiato. (nel bambino, d eterminar1a con la palpazione Chalier e Levrat (Presse Méd., n. 59, 1928) e la percu ssione); 3) la dolorabilità alla fo ssa hanno osservato queste ulcerazioni nel 13 % iliaca destra che è talora esagerata dagli indidei tifosi; esse compaiono durante la seconda vidui giovani n1a cl1e, se la palpµ zione è fatta settim.a na , durano 1-2 settimane, e poi gu.a ri .. con prudenz.a , non .a ppare molto forte, se si scqno . Sono indolori, non disturbano la deglutratta di tifoide ; la sua p er sistenza, dopq l 'aptizione, e passano talora inosservate . plicazione di una vescica di ghiaccio d eve fai Sono in rapporto con la gra,vità della malatpensare all 'appendicite ; 4) la leucocitosi che tia, specialmente allorchè vi sono emorragie e esiste n ell '.appendicite (12. 000 e più), n1entre perforazioni intestinali ; bisogna pertanto con- . n ella tifoide si h a leu copenia (6 000 leu cociti e sider.arle co:rp.e indice di gravità. m eno). Sono invece inganna tori i segni della CARUSI. jacies , dello . stato d elle feci , ·d ell 'ascen sione termica. Infezione dell'uomo da B. abortus Bang. Pe.ritonite da pneumococco. Qt1esta , all ' jnizio, fa p en sar e a ll 'appendicite ma, in seguito, C. Prausnitz (Mediz. l{linik, n. 4, 1929), la per sist enza d ella dia rrea, lo stato tifoso, la. · tracciato un rapido qu.a dro della febbre di t empera tur.a elevata fann o p en sare invece alla Malta, e ricordata la p rima co·m unicaziòne di tifoide. In tal caso è i m p or tante sopr attutto Ba ng sulla sco·p erta di un b.a,cillo, a cui dette 1'esame delle feci: il col ore verd e-spinaci, il il suo nome , quale ag.ente dell 'ab0r to epidem eteorismo e la difesa a ddominale depong·ono m ico n elle gioven che (1896), riferisce le prime casistich e che furon o r.accolte , sopra tutto n egl i per la p eritonite . Osteonii elite dell e ossa lungh e. Sen za cau sa Stati Uniti d'America, su questa m alattia . nota e senza traum.a .ai:>1Jrezz.a bile, si vede comEssa, qua ndo colpiva l 'uom o, presentava un parire in un adolesce11te uno stato tifoso, con quadro si!mile a quello della febbre di 1\1a lta: sebben e non ·rarissima, tuttavia fu considerata di.arrea , abbattimento, d elirio, cefalea . La. pa lpazione dell 'epifisi malata (estremità superiore fino al 1928 come u n 'eveni enza n on frequen te. Invece l 'anno p assato il d an ese Kristen sen d ell.a tibia , inferiore del femore) strapp.a un grido di çlolore anch e al malato d elirante e h a din1ostrato b en 89 casi raccolti in soli 9 mette sull 'avviso. Non bisogna dimenticare che m esi, e soltanto in Danimarca : in tutti i casi la tifoide, all 'irtizio, può accompagnarsi a do- il s iero presentò una deviazion e del com plelori articolari; la diagnosi .è importante per- m ento con estratti di cultura del b ac. di Ban g, chè, in presenza di osteomielite, porta a deci- e un'agglutinazione più o m eno alta con culture pure. sione operat oria. · In 13 casi l 'em ocoltura riuscì positiva per Meningite cerebro-spinale. In entrambi i casi si possono avere : stato tifoso, r eazione m enjn- il b. Bang . La sirttoma tologia ricorda quella ~ del tifo; gea, con Kernig~ cefalea, vomiti , epistassi, diarrea, aumento di volume della m ilza. La ·non è stato. ancora accer tato se il b . eserciti la presenza di h erpes· labialis , di eruzione purpu- su a azio·n e a b ortiva an ch e sulle donn e. Nell '.anamn·e si si trova sempre il ce>ntatto riform'e, di dolori arti colari orienta ].a diag nosi verso una setticemia e verso la m eningite da con vacch e infette, e l 'u so del loro la tte n on 1


1L P OL ICLIN I CO

bollito; questo dato di fatto ha un indisct1ti. bile valore epidemioJog ico. L'uso terapeutico d el vaccino di b . .Bang h.a dato ott imi risultati. È ra ccomandab1le la ricer ca della si eroag·glutinazion e pe r il Bang in tutti i sosp et ti di tifo. È infine assolutamente n ece saria e p erfettam ente efficace, la pasteurizzazion e d el latte e dei suoi d erivati (burro, ecc.), prim.a che sian o . u sati. V.a ricordato ch e la mal~tti.a è stata oggetto di molte e pregevoli ricer ch e in I tal_ia. V. SERRA. 1

TERAPIA. Come prescrivere il regime vegetariano ad un malato. I

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È antica l.a conoscen za d ell 'importanza ch e

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ha la psich e sulla digestion e; è quindi compito d el m edico di apprestare le vivande meno appetitose in m ani era da renderle gradevoli e b en e accette al n1.a lato . Condizione essenziale da parte d el medico è di comporre d elle liste di viv,ande varie! e, com .e si esprime pittorescamente Pozersk1 (Presse ll1 éd. , 16 febl). 1929) in n1odo ch e ogni piatto sia una piccola sinfo nia gastronomica. L 'A. dà qualch e consiglio sulla preparazion e di alcun e vivande; così l e patate fritte non vanr10 presentate m ai sole, m a a ccompag11ate con insalata . Qu.alch e ricetta culjn.a ri.a: p atate a l crescio. n e; zu ccl1ini a rrostiti; pomodori alla cr ema con purée di l egumi; riso con funghi ecc. Ecco--.!!n intero pranzo vegetariano d i l egun1i: brodo di r iso , radicchio fritto , funghi arr a titi con cr escione, piselli con cr ema, forn1.aggio fresco, torte di cilieg·e , frutta. Bisogna asten er si dal suggerire le vivande, di cui n on si sa consig·liare il modo di cuocerl e in maniera ch e siano g radite a l gusto; anzi bisognerà ch e il m edico l 'abbia già preced enten1ente mang iate. I n eguito il malato stesso cercherà di vari.are la li ta, e diventerà non il solito paziente ostile, ma un malato ch e h a fed e n el suo r egime a lin1entare . 1

CARUSI.

. I brodi· di legumi.

Si u an o abitualn1ente l e forn1ul e d i e Comb y: P.a tate Carote Navo11i Pi elli secchi Fagioli secchi

~léry

g. 40 n !5 » 15 » 6 )> 6

F ar bollire per -! ore in un litro di a cqua. Passare il liquido attraverso tela, gettare i te.. gu111i e portare ad un litro con acqua bollita. Frumen to, orzo perlato, gra noturco spez-

l A NNO

XXXVI, NuJ.\1. 27)

zettato , fagioli, lent icchie, pi selli , di ciascunù 30 grammi (un cu cchiaio abbond ante). Far })ollire per 3 or e in 3 litri di a cqua, filtr.are, riportare a 3 litri con acqua b ollita. Dopo cottura, tali brodi si salano con. 5 g rammi di sale per litro. D ebbono essere rinnovati ogni g iorno. Tali brodi p ossono esser e u sati per la preparazione di brodi mal tati. In 200 grammi, si s ten1per ano un cu cchia ino da caffè od un cu cchiaio (secondo l 'età) di cr em .a di riso e si fa c uocere per 20 minuti a fuoco lento. Si ritira il recipiente dal fuo co per due minuti, si ag:.. g iunge il malto e, quando i è ottenuta la li-quefazione, i m ette al fuoco p er distruggere l 'eccesso di malto , portando ad eb ollizione. fil.

Lesioni intestinali da clisteri saponosi.

H . Rung·e e H . Hartmann (/{lin. Wochen,s. e R ev. espan. de med. y cirugia, g iug·. 1929) h anno osservato ch e le soluzioni di sapone fr equenten1e11te u sate per la provocazior1e d ell borto i)r ovocan o pesso g·r.a vi lesioni d ell 'utero col quadro d ell a peritonite, i)er cui si d eve proced er e .all 'intervento operal ivo , durante il quale si scoprono n ecrosi i)r o [o11da d ella mucosa e tron1bo i vascolare. In considerazione di tali re1)erti, hanno anch e esan1in.ato se i cli steri é!ponosi u sati da tanto te1n1)0 per a iutare l 'evacuazion e intestin ale h.an no effetti nocivi. Ed h.anno veduto, di fatto , sia n egli animali ch e nel] 'uomo , ch e essi n ella forn1a consueta possono d ar e g ravi ulcerazioni , dimostrate istol ogicam ente n egli animali e m ed iante la ricer c.a di sangue occulto n elle feci , per l 'u omo. In base a tali o serv,azioni scon sig li.a no l 'u so di d etti cl isteri. fil .

'a:

Un intervento semplice nella cura dell'ulcera peptica digiunale.

Kelling· (Arch. /(lin . Chir., val. 153, pag. 5 9±) osserva com e n ella gen esi d ell 'uloer.a p eptica J)Ostoperatoria avr ebber o g r.a nde importan za alcu ne alterazioni m eccanich e, com e la stenosi d ella n eostomia e gli stir.a m enti d ell 'ansa anaston1izzata . In questi ca i si produce un ristagno ga?trico e in con segu en za un aumento molto notevole d ei valori a cidi e d el periodo di secrezion e gastrica. Invece di ri correre a interventi d·emoli tivi estesi il l(elling prati ca in questi casi una incisione verticale sulla stomia; escide da11 'interno l'ulcera suturando poi i margini d ella brecci.a ch e n e r esidua. L ' incisione verti cale vien e poi suturata in sen so trasver sale in m od o da ottenere una stomia sufficentemente ampia. I risultati a di'stanza sono ottimi.

VALDO:\fJ !


. . [ANNO

XXXVI, NuM." 27)

97'T .

SEZIONE PRATI CA

POSTA OEG L l~~ A B B.ONATI. Cura della vitiligine. - All'abb. n. 2500: 1 ContT~ 1~ vi't iligine n'.on c'è g~ <6he da fare . L '.arsenico, per le sue proprietà' pigmentogene, trova la sua indicazione: essp però se può modificare in qualch e modo l'acromia( dellà chiazza vitiligoidea può anche rendere pili 1 lmanifesta l'ipercromia dei tratti cutarie'i11 1circostanti alle chiazze stesse. · ··J • Le cure opoterapiche sono consigli.abili in quei casi in cui si possa pensare alla influenza di disturbi endocrini e cosi quelle antiluetiche quando vi sia il dubbio di un legame con la sifilide. È b~ne in ambedue i casi non ripromettersi grandi risultati . Localmente si consiglia l 'uso di sostanze e-sfoglianti e di n1ezzi decoloranti sulle parti peri.ferich e ipercromiche per attenuarne il con, tra to con le chiazze acromiche (soluzione alcoolica di sublimato 1 ~fo) .

tende a provare che la famiglia fran cese, in . cui viene sempre più tollerato l 'adulterio, ma in cui è relativamente raro il divorzio, è molto superiore alJ.a instabile famiglia d ei p.a esi· scandinavi, ove si legalizza e si mette in pratica I '.amore libero.

V.

VARIA.

1

V.

MoNTESANO.

,.

Conc•orsi. -

Al dott. P. B. , da L . :

Ri~bilitazione

del 1·ospo in terapia .

Per molte gen·erazio.n i il rospo venne amrnannito a scopi terape11tici, sotto molte forme . ' in Europa e sovratutto in Oriente. Se ne usava110. il ~orpo polverizzato .e il veleno. l{ang l\lu, in C1n.a, nel 1596, lo raccomandava localm ente per le ulcere can cerose, i mali di denti, le infiammazioni ed emorragie gengiv.ali, l e sinusiti; internamente contro ì raffreddori. J. Schroeder, n el Th esaurus Pharmacologicus · (Leida, 1672), lo prescriveva nell 'idropisia, nel1'epistassi e altri m.a li. Ora l{. l{. Chen e H. J enson (Journ. Anier. Pharmaceutical Assoc., m.ar. 1929) h.anno sco· perto ch e il rospo contiene colesterolo, con 2 % di ergosterolo; accanto alla bufagina, han- . no accertato un altro veleno, più attivo, azo· tate; infine, sulla guid.a dell'uso che se ne f.aceva n ell 'antica Cina contro le emorragie geng ivali , hanno trovato cl1e conti en~ epinefrina. Così, ancora una volta la scienza viene a sanzionare ed a giustificare l 'empirismo. (Amer. il1ed. , apr. 1929) . O. F.

l . Gli esami di concorso a i posti di coadiutore e direttore nella sezione medico-micrografica dei laboratori provinciali di profilassi e di igiene constano di : a) una prova scritta riguardante la epidemiologia e la profilassi delle ma1atti e infettive, di quelle parassitarie e di quelle da origine alimentare; b) tre prove praticl1e rig·uardanti la mi• croscopi.a, la b atteriologia e la p.arassitologi.a applicata all'igie11e; la istologia normale e paIl veleno delle api come rimedio. • tologica; la fisi ca tecnica e I.a chimica .appliCi siamo ,p iù volte oocupati •dell'aw>·t icazione· cata alla igiene; e) un.a prova orale sulle materie delle pro- teraipeutica de l v·eleno delle .a·p i. Finora però, tali.. ve pratich e e di quella scritta e sulla legisla- rup[>Jtcazioni Bi f a oevar10 con "le api in natura .. L'indu1stri1a farmacootica tedesca però ne ha . zione sanitari.a. Per ave:e i programmi particolareggiati può ftatta. una · sp1ecialità, lrunciandola col nom·e di rivolgersi alla Libreria dello Stato. Apicosan, ci1e è un p·r o,dotto inietta-bile, il qual-e Corsi di addestramento in proposito si sono avretblbe il vanta1ggio di essere .p rivo di a1bumina. • talvolta tròvati presso I stituti di igiene uni- e, quin di, di non provocare anafila;s1s i e di non versi tari. dare ·ernolosi. 2. Le condizioni di amm·i ssione ai concorsi l(. w 1asseribr8ll.Il·er (vViener med. w ochens., 30') per direttore dei dispensari antitubercolari sono rug. 1928) ha s·p erimentato tale p.r o·d otto su 121 stabilite caso per caso dai bandi di concorso. Un corso preparatorio è tenuto presso l 'lsti- p·a zienti, 1per m ezzo ·di iniezioni sottocutanee, en· tuto cc Mussolini n, Clinica per le malattie tu- . 1domuscolart e intracrutanee, uis an,d o p·er le prime · b ercolari in Roma (direzione: piazza Veneem e. 0,2.:1 e, per le seconde, cm•c. 0,2-0,5. Con C. zia, 11). queste, si hanno i migliori risultati e si l1a anche 1

1

Al dott. I . N. , da B. : Il romanzo « Jérom e, 60° l,a titude Nord», pubblicato dal dott . MAuRICE BEDEL e di cui demmo notizia lo scorso anno (p. 839), è edito dalla Librairie Gallimard (ru e d e Grenélle 3, Paris-VII; prezzo fr. 12). È giunto àl 200° migliaio. · ·Non ha contenuto medico_, m,a soci.ale: l'A.

una r.eazione locale, cessata la quale, lè iniezioni ..si possono ripetere L 'A. a vrelbtbe otte.n uto buoni efifetti n elle i.Scia-. tiiah·e e n elle n eu~raligi 1 e reumaticl1e, m eno buoni ne1le artriti cro nic·h e e s.c ar.s i n ,elle monoartri1i, specialn1ente in qu·elle che sono in d:iipendienza.. col climaterio. Nessun effetto si ebbe nell"artrite· . fil . d eformante •


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_N ELLA VITA PROFESSIONALE. QUESTIONI UNIVERSITARIE. L'insegnamento medico in Francia. Con queslo titolo, ·a ~i1ra de « La Presse Médi..cale » ~ dell '« Associat~on,. pour le dév~lo,ppement .des _relations médicales », è stato pubblicato un ~opuscolo breve, ma r~cco di notiz~e, esposte con ordine, con semplicità ed evidenza. • E prezioso per noi italiani specialmente in questo mo111ento nel quale s~ è discusso molto, e forse si &ta lavorando, intorno alla riforma degli _studi medici. Vogliamo elencare · semplicemente qualche spe. ciale. condizione eh~ si differenzia dal nostro or, dina mento. In Francia esistono due Dip l omi: l ' Univer sitario e q11ello di Stqto. Non v'è tra essi differenza -di stt1di n è successione di prove. Al secondo (di SL·ato), che autorizza l'eser cizio professionale, con . corro110 ~ nazionali ,o nazionalizzati, sen_za facilitazioni per stranieri; al prin10 ( Universitario), che rapprese11ta un titolo accademico, sono ammessi anche gli stranieri però con valutazione oculata · delle equjpollenze di studi. Facilitazioni speciali sono con cesse a S lati amici. Per studenti stranieri v'è l 'irn1natricolazione com e student e iibero. Il corso cli inedicina è preceduto da un anno ·di studi fi sici , chimici e n atu r ali: il certificaito di questo corso è documento indjspensabile per iniziare i corsi di m edicina, ch e durano 5 anni. Gli in segna1nenti sono distinti in teoricJ, pratici e. clinici, svolti secondo un ordine prestabi· 1ito e programmi dettagliati, presentati dal de·cano al re ttore . J_,a loro esecuzione è sorvegliata ·dal r ettor e coadiuvato dalla Commissione studentesca. Pocl1i sono i corsi teorici; i cor si pratici importano esercitazioni di laboratorio ; i clinici frequen za in determinate sezioni ospitaliere. L 'assistenza alle clinich e di sp ecialità, è limit at a' a 2 mesi. L 'insegnamento della medicina e · chirurgia generale (ivi comprese la paitologia e l 'analomia patologica) è ripartito in 3 anni. Gli esa1ni sono annuali, complessivi; compren. dono prove pratich e e or ali. È n ecessario superare gli esami di un anno per essere iscritto al ·su ccessivo . Esistono esami speciali soltanto per le · 3 clinich e, med ica, chirurgica e ostetrica, e consistono ognuno di 3 prove . La tesi può essere presentata in qualsiasi momenlo dopo co1npiuti gl i esami prescri·~ti : il giurì ·è composto di 4 membri. Per il diploma di chirurgo-dentista ~ccorrono 5 an11i , con eser citazioni e tirocinio speciale nella scl1ola dentaria. I corsi dei professori ufficiali non sono obbligatori: possono essere sostituiti da quelli degli -.agregés.

I corsi di perfezion am e11to tenuti alla · Facoltà variano da un anno all 'allro a seconda il criterio degli insegnanti. Esistor10 molti corsi speciali,_ anzi a11che scuole speciali , ma la frequenza i1e è libera; no11 com})Ortano esami particolari . Il volume clescrive tutte le istituzioni universjtarie di ·Parigi e delle altre città. Notevole è la distinzione tra Facoltà e Scuole. Queste insegnano 3-4 o anche i 5 anni di corso, ma non rilasciano aiplomi: sfollano le Facoltà. V ..

ASCOLI .

SERVIZI IGIENICO-SANITARI La legislazione e l'organizzazione sanitaria per la lotta contro la malaria in Italia. A. Labranca, di cui son o n oti g li studi e le benemerenze i1el campo della mal ariologia e che è ora capo del Servizio igienico gen erale · alla Dir ezione generale della Sani Là pltbblica, ha tenuto u11a cor1ferenza sulla legislazione e ·l 'orga11izzazione contro la malari'a in ItaUa, agli inviati della Società delle Nazioni, che compivano i11 Italia un viaggio d 'istruzion e. 'f ale confere11za, riportat a integralmente in Rivista di lYlalariolog ia (1928, n . 5), dà una chiar a 1dea delle provviden ze legislative e dell 'inlcnsa lotta che il nostro Paese co1nùatte co11tro il secolare flagell o e riteniamo perciò utile farne conoscere i punti essenzi~li. (1). La malaria ha avuto in Italia un 'importanza storica di primo ordine esercitando la sua jnfluenza anche su gli eventi poli.tici. Intensa e viva è stata, perciò, la passione dimos trata da sociologi, studiosi ed u omini di governo per risolver~ l 'arduo problema della redenzione sanitaria dalla grave malattia. La disciplina della Jotta contro la malaria h a, quindi , in Italia an· tica tradizione e già parecchi degli Stati in cui era frazionato un 1empo il nostro Paese avevano emanato disposizioni per il prosciugamento ùelle paludi; 'il Regno d :Italia le intensificò con la legge per ~l miglioramer1to igienic6 dell 'Agro ro· mano (11 dic. 1878, n. 4642), e le unificò con quella sul bonificamento delle paludi (25 giugno 1882, n. 869) e col successivo 'f esto . Unico delle leggi sulle honificazjoni (22 marzo 1900, n. 195), tutte cman~te con l 'intento di el jmi(1) Sull 'ordi namento giuridico della lotta contro la malaria, segnali amo inol tre un'importante rivista, pubblicata in Diritto pubblico sanitario,

1928, n. 12, in cui sono sinteticamente esposte

le linee direttive di t ale ord in amento, tracciando i limiti rlelle rela l ive competenze, attribuzioni, ecc. Reca una interessante casisti ca di g jt1risprudenza . • Chiunque si occupi cii m alari a, troverà in qt1e· sta rivista una guida ottima.


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979.

SEZIONE PRATICA

nare ~l paludismo, d~ correggere il reg i1ne delle acque s u1)erI~cial~ e d~ prornuovere l a bonifica agraria ~ l~ cqlonizzazione de~ terre11~ paludo si. Con l ' avv~nto della, teoria a11ofelica, i11cominciò 1111 i1uovo e p~ù ~mportante sviluppo · della legislazione ~I\t~1nalarica, affrettata dalla grave recrudesce"[\za epidemica d el 1899-1901, che riportò la mortalità p~r malaria alle gravi cifre del passato. Le nuove leggi, alle quali va principalmente legatq ~l h:qme di Angelo Celli, affrontarono ~ pieno .~1 problema profilattico, inspirandosi ai postulati scientifici della nuova dottrina, co11 la lotta diretta contro l 'agente causale. Sono esse : l~ legge sul chinino di Stato (23 dic. 1900, 11. 505), quella del 2 nov. 1901, n . 460, che stabiliva ~l diritto d ei malarici alla somministrazione grat11ita del chinino e l 'obbligo della protezione meccanica d elle abitazioni, quella clel 22 giugno 1902, n. 224~ che diede agevolazioni per l 'acquisto .d el chinino· e quella d el J 9 maggio 1904, n. 209, che integr ò le precedenti disposizioni e stab~lì l 'obbligo d ella profilassi chininica. 'futte vennero poi fuse n el Testo Unico d elle leggi sanitarìe, d el 1° agosto 1907, mentre iJ Regolamento 28 fe])braio 1907 disciplinò tutta la materia. Importanti modifiche ed innovazioni sono p oi state apportate dal Governo Fascista allo scopo di re11dere più rigorosa, completa e r apida l 'azione di redenzione antimalarica. Sono fra queste : 1) la 1egge sulla riforma degli ordinam enti sanitari (30 dic. 1923), in cui si fa o·b bligo alla Provincia di provvedere alla fornitura del chinino e di integrare i servizi profilattici dei di\•ersi comuni; 2) il Testo Un]co d ella legge sulle bonliiche (30 dic. 1923) çhe stabilisce l 'o.b bligatorietà della profilassi antianofelica; 3) la legge sulle trasformazioni fondiarie di pubblico interesse (18 maggio 1924); 4) il R . D. sull e migrazioni interne (4 marzo 1926) ; 5) la legge 12 luglio J 927 che modifica le di sposizioni sul Chinino di Stato ed a1tre. Stato presente della l egislazione. È diretta ai seguenti scopi: l ) Distruzion e dell'agente causale co n la cu ra radicale dei m(Llati e difesa antimalarica delle persone residenti ·in località malarica. Vi provvedono: a) le disposizioni sul Chinino di Stato

(prep <\ra lo da app<?sito laboratorio dipendente dal Ministero delle Finanze, secondo le prescrizioni del Consiglio superiore di Sanità, venduto al pubblico dai farmaci ~ti e dalle rivendite di privative); b) diverse disposizioni , per cui la malaria è considerata come malattia infettiva e. professionale? onde . le spese vengono messe a carico dei proprietari terrieri e Ia,t ifondisti e • dell.e imprese ed aziende pubbliche . La Provincia, attende alla provvista del chinino ripartendone la spesa fra i proprietari, mentre i Comuni pensano all'assistenza sanitaria ed alla somministrazione del chinino . Le provviden ze antimalariche si appl)cano n elle zone dichiarate malariche da decreto reale.

A~

lavoratori in zona malarica, spettano quin .. di la cura grat11~ta della m.alaria ed il tratta .. inento chin~nico preventivo; per determinate categ·orie d~ lavorator~ è obbligatoria la protezione inecca11ica. , Sussidi ~ premi sono poi con cessi agli Enti locali, ai sanitari ed ai proprietari che maggior .. mente si siano interessati alla lotta anti1nalar.ica. . . 2) Risanamento dell ' ambiente malarico. Seco11 .. do la vigente leg·islazio11e, la bonifica di un t er .. ritorio palustre non si lim~ta alla sistemazione fdraulica del terreno paludoso, ma si coordina e collega con i lavori di rimboschimento o rinso .. damento dei bacini montani, la siste1na.zione dei cor si di acqua e si completa ed integra con l 'ir .. rigazione, le strade ordinarie, le comunicazioni per via di acqua, l 'approvvig ionamento idri .. co, ecc. Essa h a qui11di ben ampie finalità, ten.. dendo al prosciugam ento dei t erreni soggetti al! 'acquitrino, al graduale passaggio dalla coltura es tensiva ~ quella inten siva ed al risanamento igienico del territorio (bonificà idraulica, agra .. r ia ed igienica, che costituiscon o la cosi detta bonifica i n tegrale) .

Un a portata antimalarica n otevole l'ha il com .. plesso delle nl1ove disposizioni ch e riguardano la piccola bònifica, comprendente : l a sistemazione degli scoli e la soppressione d ei ristagni, i lavori d~ diserbo e di manutenzione di raccolte di acqua e gl~ interventi antianofelici n elle acque scoperte, su cui già da tempo la Direzion e ge .. n \.,rale di Sanità i>t11Ji)liça aveva insistito. 3) L eggi speciali a fav ore di alcune r egioni,

quali l 'Agro romano, la Basilicata, la Calabria, la Sardegn_a, l 'Istria, le tre Venezie. 4) Disposizion:i per talune coltivazioni, quali le risaie e le macerazioni delle piante tessili. 5) Altre disposizioni diver se rigu ard anti le · si .. stemazioni idraulico-forestali, le tr~sformazioni fondiarie di pubblico interesse ed il piano rego .. latore d ella bonifica integrale, che deve svolger si sopra I 'estensione di 2.385. 000 ettari d el teri:ito .. rio n azionale. Come si vede, la legislazione antimalarica ita· liana è varia e complessa come lo sono le cau se che determinano la malaria a cui contribuiscono vari fattori dipendenti in gran parte dalla n atu .. ra d ei terreni, d alla config urazione del suolo, dalla dis tribuzione d elle montagne e dei corsi d'acqua. Il problema no11 può quindi essere affrontato sotto un sol0 aspetto, ma richiede un sano ec .. cleti smo per ottenere utile r endimento. .

L'organizzazione della lot ta :

1) Organi della lotta. Al centro, il Minist ero dell 'i'nterno (Direzione gen erale della Sanità pub .. blica) e quelli dei. ·Lavori pubblici, dell 'Econo.. mia 1\azionale, e delle Finanze ; nelle Provin· ci e, il Prefetto assistito dal Medico provinciale; nei Comuni , il Podestà assistito çlall 'Ufficiale sa· n itario e coadi uvato d a altri m edici .


980

I L POLICLINICO

L 'azior1e dello Stato è essenzialmente direttiva, come pure di propaganda, di propulsione, di coordinamento e -di in-tegrazione. Agl~ Ent~ locali sp etta l 'esecu zione vera della lotta ; alla cura e profilassi nel R . Esercito, n ella R. Marina, nella ll . Guardia di finanza e n elle Ferrovie provvedono i relativi Ministeri. Altri Enti poi concorrono alla lotta:_ la Croce Rossa italiana, l a Stazione per la lotta antimalarica, l 'Ist.ituto p er la lotta antimalarica nelle Venezie, quello per la Tegione Pontina, ecc. . 2) A tt1iazton ~ pratica della lotta. Basata anzitutto sulla delimitazione delle zone malariche e sulla de11unzia ed accertamento dei casi. Nelle zo11e con malaria più diffusa, il norm'ale servi• zio di assistenza sanitaria viene integrato con: ambulatori antimalarici, posti di distribuzione d el chinino, autoambulanze sanitarie, condotte mediche te111poranee, assunzione di person ale ausil iario, os1)e<lalizzazione dei malarici, sanatori antimalarici. Lo Stato integra poi l 'azione degli Enti locali, con su ssidi in chinino, in danaro e con organizzazione d i speciali servizi. 8) Bonifich e e profilassi an.timalarica a cura del Ministero dei Lavori pubblici, dei diversi Provveditorati (Sardegna, Sicilia, Calabria, ecc.), del Magistrato d elle Acqu e, dell 'Ispettorato per la Maremma toscana, ecc .. 4) Ce ntri di studio e di propaganda, fra cui: la Scuola Superiore di Malariolog ia, istituita per voler e del Capo del Governo, diretta dal prof. Vittorio Ascoli, divisa in dt1e Sezioni, medica e t ecnico-economica; la Scuola pratica di Malarjologia istituita dall a Direzione generale di Sanità pubblica; la Società per gli ~ tudi sulla· malaria; le diverse Stazio·rii di studi (Fiumicino, Ferrara, ecc.) . . . .'

I risu ltati :

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dalla n1al aria, mentre oggi le condizioni sono tali da consentire il sorg·ere di una stazione bal11eare. In alcune zone dell 'Italia settentrionale- e centrale, la malaria è del tutto scomparsa. Veramente grandioso è stato il lavoro di bonifica. Dei 2.385.003 ettari di terreni paludosi e difettosj (circa 1/13 del territorio nazionale), sono g ià stati bonificati ettari 1.226.949, mentre la bonifica è in corso per 568.196 e da iniziare per 589.858. La sp esa finora sos tenuta dalla unificazione del Regno è stata di circa 2 miliardi di lire, di cui oltre un miliardo speso nell ' ultimo ql1inquennio. Notevole è stata negli ultimi tempi la trasformazione d ell 'Agro roma110, di cui fino a cinque a11ni fa, la situazione non era d-i gran che mutata. ]~reo alcuni d ati: 1922

1927

Terreni occupati d a fabbricali per abitazioni, stalle, ecc. h. 36.187 75.883 Popolazione 13.626 20.500 23.886· 56.692 Capi di bestia1ne h . 53.000 184.663 'f erreni coltivaiti 1'erreni soggetti a bonifjca ob)) 53.000 180.000 bligatoria Si so110 inoltre coslru jti 14 centri di colonizzazione, comprendenti 246 case colonich e e 226 poderi ; si sono costruiti km . 549.892 di strade e si son o istituite scuole, stazioni sanitarie, ecc. r endendo così l '~nospitale Agro romano un 'ottima zona agricola, dove la colo11i zzazione si effettua senza gravi rischi p er . i lavoratori . Evidenti e notevolissimi sono dunque i risult a ti raggiunti dall 'Italia n ella lotta contro il triste fl agell o, lotta g u id ata e sorretta da un 'idonea ccl efficace legislazione. Ma ~l progresso realizza to, se pure è motivo di orgoglio e di conforto, non vela la gravità d el problem ·a che tuttora incombe e le ,. 'd'e~icienze o manchevolezze collegate .con la complessità e vastità del proble:i.11a stesso. Il Governo N,azionale h a apprestato nuove ar.. n1i alla lot ta, la quale per fermo volere d el Duce viene proseguita con eccletismo di mezzi e se·nza sost~ nel faticoso arduo cammino, per il raggiung imento della m èta au spicata: la còmpleta

. Bast erà citare poch e m a significative cifre per dimostrare l 'E}fficacia dei m etodi di lotta persegt1ita con tenacia e serietà di intenti . Mortalilà p er malaria. - Nel 1887, 21.033 morti; i1el 1900, 15.865; n el 1926, 2683; un numero assai n1inore n el 1927. Qt1ozient.e di mortalità per inalaJ;ia, disceso da 710 p er milione (1887) a 67 (1926). "i\l orbosil à. l? . E serc i to. - Su 1000 u omini , casi liberazione flell 'It alia dall 'i_nsidia della malaria. di m alaria: da 32,24 (1900) e 36,25 (1901) discesi a fil. 2,91 (1925). • R . Guardia di Finanza. - Su 1000 uomini casi ' di 111al aria 65,30 % nel triennio 1900-1902, ridotti Cronaca del movimento professionale. a 10 % n el 1924, a 10,8 % nel 1925, a 6,6 % n el Regolamento sugli Ordini dei medici, • 192C. Con R. D. 21 marzo 1929, n. 547, venne approFe 1·rovie di Stato. Su 100 (cento); agenti r esièl cnl i 1n zona di malaria, 57 casi nel 1896-1901, . vato il regol amento per l 'esecuzione del T. U. 6 30 nel 1902-1905, 5, 77 n el 1927. aprile 1928, n. J 313, recant e le n orm e di coordiRaris irn e sono diventate le . forme perniciose namen•to d ell a legge &tigli Ordini dei sanitari con la legge 3 april e 1926, n. 563; d ecreto e ~e­ C'd evidenternente migliorato è lo stato fisico delgolan1ento sono pubblicati n ella Gazz. Uff. -del le popolazioni . Valga ad esempio il caso di Ostia, dove la prima colonia di bonificatori (una cin20 aprile 1929. n. 98. Ce n e occuperemo prossimamente. quantina d'anni fa) fu . quasi d el .t utto distrutt a •


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[ANNO XXXVI,

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.NUM .

CONCORSI. • •

POSTI VACANTI.

..

CAmo MoNTEN01'TE (Savona). Scad. 31 lug.; L. 9600 e 10 bienni ve11tes.; p er bicicletta L. 300; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 15. · CATJ..NIA . R . Prefef.tura. - TJff san. di Giarre; ab. 25. 76fi; L . · 8000 e 4 quinquenni dee.; tassa L. 50,05; doc. a 3 mesi dal 10 giu.; titoli ed es.; serv. entro 15 gg.; età li1n . 45 a.; scad. 31 lug. · CEnvo (Imperia) . Scad. 15 lug.; per Villa Faraidi; · L . 7500 e 10 bienni ventes.; età lim. 85 a . ; tassa L. 50,15. CHIETI- Ammin. Prov . Direttore Sez. l\1ed.Micrograf. del Laborat.; scad. 15 lug.; v . fase . 25. · ConoGNO (Milano) . - Chirurgo primario; scad. 31 luglio; v. fase. 26. · CosENZA. R. Prefettura. luogo; scad. 31 lug.

Uff. san. del capo-

CREJ.\-JONA. - Ufficiale sanit. e medico capo dell'Ufficio d'Igiene. Scad . ore 18 del 31 luglio. F1nENZE . R. Arcispedale di S. Maria Nuova e Slabil. Riuniti. Aiuto specialista per il gabi .. netto di Radiologia ed Elettrodiagnostica ed Elettroterapia; titoli ed esami; età lim. 35 a.; L. 7050, c.-v. partecipaz . introiti; a ore 17 dal 20 lug. ;· tassa L. 50; doc. poster . al 15 giugno; serv. entro 15 gg. ~ GENOVA. R. Prefettura. - Ufficiali sa11itari per 2 consorzi; b. 14.000 e 10 bienni ventesimo, oltre L . 2000 indennità visite seittin1., indenn. per visite s lraordin.; c1ivieto libero eserc. Scad. ore 17 del 31 agosto . l\-1oNTELONGo (Campobasso) . v. fase., 24 ..

981

SEZ10NE PRATICA

Scad. 31 luglio ;

MoNTE Roi\iIANO (Roma) . Scad. 15 lug.; lire 10.500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 400 uff. san., .c.-Y.; tassa L. 50,10. Occn:1EPPO SUPERIORE (Vercelli) . Per titoli. Stip. lordo L. 7000. Caro-viv . e aumen. p eriodici di legg·e . Asseg110 L. 500 uff. san . P opolaz. 1700. Docun1enti e tassa L. 50 all'Esattore Consorziale di Graglia. Scad. 18 luglio, ore 17. PAL EnMo. R. Prefettiira . Ufficial i sanitari dei co11sorzi Ciminna-Ventimiglia ·sicula-Baucina e Bagheria-S. Flavia-Casteldaccia-Ficarazzi; ab. rispett. 12.237 e 33.479; L. 8000 e L. 12.000 e 5 quinquenni dee.; indennità .di missione; tit. ed es.; divieto libero eserc. profess. (sic); scad. 31 lug. ; doc. a 3 mesi dal 10 giu . PERUGIA. Amministrazione Provinciale. Tre P?sti per titoli ed esami; v. fase.,. 26. Scad. 14 ag. PESCINA (A quila). Ospedale Civile Se r afino Rinaldi. Aiuto chirurgo; pr.oroga 15 Ìt1g. PETTINEO (Messina) . ·- Scad. 15 lug.; .v. fase. 26. PIGNA (Imp eria). - Scad. 20 lug., orè 16; lire -gooo oltre L. 500 11ff. san., età lim. 45 a . al 31 lug.; tassa L. 50,15 all _'e sattore consorziale di Dol-ceacqua. .!.---

l.)ozzAGLIA SABINA (Rieti) . - L. 10.500 per i primi 1000 poveri; addizionale L. '4; quattro quadr ie11 ni; L. 400 uff. sa11 . . ' ' aglia L. 50,15. Scadenza 4 agosto. R0Es1 (Caltanissetta) . - Sca(l. 15 lug. , v: fasci<:olo 25.

Dirett. Se,z. ~Ied.­ scad. 31 lug.; v. fase.' 26 . Prov. Assistente Laborat., l.S ll1g.; v. fase. 24. UnRANCA ( Pesaro). Chirurgo Primario Direttore dell'Ospedale. Stipen. L. 12.000 con 10 aumenti biennali, indennità servizio attivo e caro viveri, percentuale. operazioni chirurg'iche agli abbienti. Documenti di rito . 1~assa concorso lire 50, 10. Per altri chiarimenti rivolgersi alla Segreteria Comunale. VA.RESE. R. Prefettura. Uff. sa11. di Varese; proroga 15 1ug.

TARANTO. Arh min. .M icrograf. Labor a t.; VICENZA. Ammin. Sez. batterio!.; scad.

Provinc. -

Quando. non è allri1nenti indi- . calo i concorsi si riferiscono a co1Hioltè mediche, -i compensi allo stipe11dio base. '

Avvert.ertza. -

BORSE

Dl

STUDIO. · Fon.dazione ·Pier Diego Si ccardi:

Presso la Il . Università di Milano è messo a con cor so un posto di perfezionamento a favore di un g iovane medico laureato a partire dal 1° luglio· 1929 .. Il vincitore d el. co11corso dovrà prestare l 'opera sua, p er la durata di un anno scolastico, nella Clinica delle malattie prof<~ssionali, ove avrà funzione tli medico praticante. Egli godrà di un premi~ di L. 1800 ch e potrà essere corrisposto anche a rate m ensili. Alla fine clell ' anno il vincitore potrà ottenere anche il pre1nio speciale di profitto consistente in t1n diplorr1a e una medaglia d 'oro. Le domande (su carta da L. 2) dovranno pervenire alla Segreteria d ell 'Università (Corso Roma. 10) non oltre il 15 settembr e 1929 accompag·n~te dal cerlificalo di conseguita laurea coi punti di merito riportati n ella carriera scolastica e da altri eve"[\tuali titoli e documenti. l " ondazione Luigi J\.iangiagalli .

l)resso la 1{. Università di Milano sono messi a concorso sei _posti di p èrfeziona111e11to, presso u11a Clinica o un Istituto della n. Università di l\1il ano, a favore di Iaureati in l\Iedicir1a e Chirurgia: a due pos~i possono con correre i laureati dal 1° 'luglio 1924 al 30 giug110 1927 ; ad altri due i laureati dal 1° luglio 1925 al 30 giugµo 1928; a\ rima11enLi ·d ue i laureati dopo· il 1° lu g lio 1926. I vincitori del concor so dovran110 disimpegnare per t1n an.110 solare le funzioni di medici praticanti o di inlerni presso la Clinica o, rispettivamente, i)resso l 'Istj tul o indicati n ella ·domanda. Tre <lei sei pre mi so110 conferiti, a ,parità di m eri to, a qt1ei concorrenti ohe abbiano chie9to di frequentare l a Clinica Ostetrjco-Ginecologica. I v incitori g odranr10 ciascuno di un premio di L. 3000 che sarà corrisposto in rate trj1nestrali posticipate, dietro attestazione rilasciata dal · direttore della Clinica o d ell 'l &tituto prescelto. Le domancle (s u carta da L. 2) dovranno per· vc11ire Rlla Segr eteria d ell 'Università (Corso Rn. n1a, 10) non oltre il 30 novembre 1929, accomgna.t e dal certificato di conseguita l aurea coi punti di merito riporta ti n ella carriera scolastica e òa altri eventuali titoli e documenti, e con l 'indicazione della Clinica o dell 'Istituto p er i1 quale il candidato intende concorrer e . Erralum. -

. -cl fa scicolo scorso, p. 948, noti ·

zia 3a., 4() cap ov., legger e : l1a ·i11detto .


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II

POLICLINICO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il Consiglio d ell 'As.so~iazione ~Iedica Britan~ica . h a assegnalo il premio clinico ~ir C~arl es ~ast1~gs per il 1929 al dott. · Arthur Cr ook d~ Nor,v1ch, pe.r i s uoi &~udi clinici sull 'albu ininur1a nell a gravidanza ~ 11el puerperio. Il Crook è un medico pratico. Il premio consiste jn u n. certificato· allumina lo ed u110 ch èque cli circa 5000 lire it .. ·

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Milano.

L'iJl.augurazione della nuova sede della Clinica Medica universitaria.

Domenica 12 n1aggio alle ore 11 si è inaugur at a in presenza .d~ foltissimo pubblico _d i aut~­ rità, di sign ore, di medici e di s tudenti la Cli. nica lVIedica della R. Univer sità n ella sua nuova sede sita i1ell 'ar ea dell 'Ospedale ~Iaggiore nel ' . bel mezzo dei p adigl~oni chirurgici e di sp ecialità. La Clinica Medica - ch e è an ch e ll.eparto medico ospedaliero - è stata costruita grazie a lascito del co1npianto· comn1. Sacco. Il Rettor e Magnifico sen. Bal do Rossi presa la parola rir1g·raz~ò la dire-zioi1e, ~ell 'Ospeda l ~ _e. l a Confederazione fascista p er 1 aiuto e le fac1l1tazioni in og·ni tempo accòrdati e fece rilevare I 'oramai r aggiunlo compime11to di quella auspica ta armonia tra Ospedale e Cliniche Gh e è sempre &tato l 'ideale vagh eggiato e mal r aggi unto di lutle l e città universitarie. Presa quindi la parola_ il prof. Zoia, direttore della Clin ica l\Iedica, .e ringrazia ti gli eredi del co1npian to comm. Sacco, fece rilevare _i vantaggi ch e ne <leriva110 alla medicina cli11ica da un adeguato corredo di m aterial e ed ambienti da laboratorio e di appareèchi scientifici che or amai per lo studio compiuto d el malato son o divenuti indispensabili , corredo del quale a buon diritt? la Clin ica Medica di l\1il ano pl1ò oggi andare fiera . Ha f a llo quindi la - non lunga - ~toria della Clin ica 1\1edica di Milano e d ella su a provvisoria secle primiti va dell 'Ospedale Fatebenefratelli. Ha fatto quindi rilevare i vantaggi ch e presenta110 p er le varie Cliniche , llna s tretta vicinanza tale da r en der e possibile una str e tta collaborazione ed un'unità di intenti, l amentando soltan to la lontananza di al cuni Is tituti di materie scientifich e e in ispecie di quello di Patologia Generale. Ha ricordato com e l a Clinica ~Iedica ospiti pure l a Fondazione Carlo Forlanini e possieda - fatto nuovis i111o in Italia deg-li sp eciali ambulatori per cl iabetici, p er asmatici e per forme allergich e in g·en erale . Ha infine ma11dato un saluto rivcrertte olla memoria dei ·suoi pri1ni maestri , Or si, Forlanini e . Riva. Qu indi, guidali dagli assistenti, i visitatori si sono sparsi per l 'ampio edificio che si è dimostrato fo rrtit~ di quanto .. di m eglio l 'edilizia moderna offra i11 materia di cos.truzioni 'osp edaliere scientifich e. Speciale e moderno sviluppo hanno avuto i laboratori, forniti d i materiale modern issi1110. rotiamo tra i ritrovati più moderni e ingegno~i lln dispositivo el ettri co per cui è possibile i11edianle un adatto cavo prendere l 'el ettrocardiogramma dagli ammalati senza muoverli d alla loro sal a, pur essendo l 'elettrocardiografo in

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X.XXVI, NuM. 27]

nmbiente del tutto indipendente. Altro particolare : ogni ammalato può, tira11do un cordone, ~c­ cendere un seg11ale lumir1oso sito a capo del letto a chiamata del sor vegli ante. Dott. R UGGERo AscoLr.

NOTIZIE DIVERSE. 6° Congresso internazionale di fisioterapia. Ne abbiamo g·H\ d&~o notizia 11el fase . 23. La sezione d~ ele ttrol ogi a, presieduta dal dott. A. Bienfait, h a propo·s to i temi : 1) (( Le cronassie delle aff~zion~ m iopatich e »; 2) cc Tubercolosi e diater1n~a >>; 3) « Tecnica ~ indicazioni dell 'ionizzazione >>; un a llro tema sar à ancora d esignato. · In Ol anda il prof. Van Brec1nden, in Italia il prof. Ceresole, in Bulgaria il prof. Slyanoff, hanno portato un utile con cor so alla preparazione e lra poco saranno cos~i tuiti i rispettivi Comitati n azionali . L '« Insli tut cl' Aclinologie » di P arigi e le società franLes i cli fi s jolerapia, elettr olog ia e ra_d iologia, h nni10 mandato Je Joro adesioni ed avviato la cos ti~uz ione ci el Comita to nazional e . Tu tt o quest o l avoro di preparazione assicura il · successo della riunio11e.z. cl1e seg·r1or à i l 25° anni-. ·versariq d el I ° Cong·r esso in ler11azionale d i fisioLer apia, adunatosi a11cl1 'esso a Liegi , riel 1905. Le adesio11i si ricevono d al segretario gen eraleJ Dr. l)ubois-Trépagne, rl1e Lou vrex 25, Liège (Belgio) .

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Congresso nazionale di medicina legale. A\ r ebbe doru to tenersi <Jtiest-'nnno a Bolog11a; ma }Jer disp osizione d ella Presiden za dell 'Associazio11e Italiana di l\IIeclicina Legale, in accordo col Comitato orga11izzatore, è s ta to rinvia~o alla primavera dell 'anno prossimo (1930), acciocch è p ossano, più efficace111ente svolger si i Congressi cli Scien ze affini ind etti per quest 'a11no e specialmente quelli d i medici11a sociale a Milano, di eu gé11&.ica a Roma e di m'edicina del l avoro a Nap oli.

Per il prossimo Congresso antitubercolare a Palermo. Nella R. Prefettura di Pal ermo ha avuto luogo. una riunione di autorità e perso11alità cittadi11e, p er discuter e i11 merito al Con gr esso antituberco-' lare c11e avr à luogo n el J)rossimo ottobre a Pal ermo, e provved ere al necessario fin anziamento_ La Sicilia è, dolorosamente, tra l e r egioni che danno un contributo più largo al triste morbo;. onde ha special e interesse ai ]avori d el Congresso. Mer cè i contributi g ià assicura li di presenti e · specialmente dai rappresentanti il Comune, la Provincia, la Federazione Fascista, il Banco 'di Sicilia, la Cassa di Risp armio e le sedi locali d elle altre Danch e, nonch e delle varie Federazioni sindacali fascìst e e di altri enti, la somma n ecessaria per Jo svolg imènto del Congresso è stata assicurata e si spera an zi ch e l a gen erosità dei contribuenti p ermetta di poterne erogare una parte• alla l otta antituber col are. ,

Nella Direzione Generale della Sanità pubblica. Il do tt. gr. uff. r\lessanclro Messea, dopo cinque anni di fecondo l avoro, l ascia l a Direzione d ella Sanità pubblica, ch e egli h a r etto con se-


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SEZIONE PRATICA

veri intenti, con alta autorit à e con amore profondo alla soluzione dei più g·r avi problemi igienico-sanitari ch e incombo110 sul nostro Paese. La legge inesorabile dell 'anzianità di servizio colpisce i1el pieno vig·o.re dell 'attività u11 funzionario eletto ed integerrimo, ir quale con l 'esperien za acquisita e il ricon osciuto valore avrebbe p otuto dare ancora opera proficua all 'Amminis~raz ione sanitar ia. Vada al dottor l\!Iessea il salu to deferente del i1ostro periodico e dei sa nitari italiani esti111atori delle alte doti di ment e, di competenza t ecnjca e di correttezza da lui sen1pre dimostrate n ell 'arduo compito affidato,g li. .i\. st1ccess_ o re del dott. Messea è stato chiamato il gr . u ff. Br u no For 11aciari , ben n ot o alla classe m edica italian a, la quale ricord a il vivo inge· g n o, l 'ar dore giovanile e la nitida e r apida perLezione n el trattare le più dispar at e materie igienich e, sanitarie ed a1nministrative, durante il tempo trascorso presso la Direzio11e gen erale della Sa nità pubblica'. Il ft'ornaciari, i1a to a Sondrio n el 1881, entrò n ell '1\ rnmir1istrazione dell 'Inter110 durante il 1901. Per le spiccate qualità dell 'ingegno e del caral ler e, ben presto en1er se n ella estimazione di q u anti lo ebbero alla loro dipenden za , e dopo alcuni anni p assati i1elle Prefetture fu chiamato al l\1inistero. Dal 1908 fino al 1923 fu addetto alla Direzione Gen erale della Sanità Pubblica, n ella quale, p~i , assunse le funzioni di Capo d ell 'Ufficio Affari Generali e del per sonale sanitario, diven endo, così, diretto e valido collaborator e del Direttor e gen er ale n ella trattazion e d egli affari e dei provyedimenti, interessantj l 'igien e e la sanità pubblica . Nel 1923 nominato viceprefetto, fu des tinato a Firen ze. In seguito ebbe import anti incari chi , ~ ~u successivamente comn1issari o per i comuni di Firen ze, Genova e Ven ezia. Elevato n el 1926 al1 a carica di prefetto, fu des tinato a r eggere la Prefettt1ra di Trieste, n ella quale ha in1presso orme di feco n da attivit~. L 'A111n1inistrazion e della Sanità pubblica acquista un Capo di m eriti eccezionali . La piena ~o­ noscen za, che jl F ornaciari h a, delle n ecess.1tà igieniche e sanitarie flel · nostro Paese, la passione e 1'intelligenza ch e egli sempre h a posto n ell 'adempimento delle varie m an sioni ricevute, danno la sicurezza ch e egli saprà pien amente corrispondere alla fiducia in lui riposta dal Duce ed alla viva attesa della classe m edica. E con l 'augurio, ch e dall 'opera del nuovo Direttore generale della Sanità pubblica possano derivnre benefici sa11i tari sempre maggiori per il nostro Paese ed lin .sempre più perfetto assetto ig-ienico, il cc Policlinico » gl~ invia il sa1uto au g urale . .

L'attività assistenziale del Patronato Nazionale. Il Patronato Nazion ale pubblica una relazione ·s ta tistica sull 'atttività svolta n ell'anno decorso. L 'on. Barenghi, direttore generale della istitu:zione, premette alcune brevi not~ ch e compendiano l 'op era dell 'ente in questo primo anno della ·sua attività .. Assistenza gratu~ta a tavore di tutti i lavora: tori : ecco il progran1ma del P atronato, che s1 '111,forma piené}.mente al disposto della Carta del l ,avoro . I lavoratori infort.una.ti assistiti dal Patronato nel 1928 fu:r;ono circa 40 .n1D:a , le i~dennità liquirlate raggiungo.n o la cifra cospicua di 93.637 .125 •

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lire, con t r o un 'offePta di lire 66. 551. 598; sono dunque olt re 27 milioni che gli assicuratori non avrebbero corrisposto agli operai sen za la predetta assistenza del Patronato Néi:zionale (media di L . 982 p er ogni infortunato). Nei 93 ambulatori provinciali furono eseguite dai n1edici fiduciari del Patronato 104 mila · visi te, delle quali ben 6 m ila in contradit-torio col sarti lario de.11 'Istituto assicuratore e 443 in sede arbitrale. Specialmer1te queste due ulti1ne cifre i11dican o l 'ottima attrezza tura m edica ch e ha raggiunto I 'organismo é la cura da par.te dei dirige11ti p rovi11ciali di esperire quanto è possibile le vie amministrative prima di iniziar e le dispendiose e len te vie giudiziarie. Per gli uffici legali l a relazion e statistica dà le segu e11ti cifre : cattse trattate n el '28 n . 7080, raùse definite con esito favor evole 1986. Le cau se clefi n ite di fronte a quelle trattate n on so110 m olto nu111erose . Ciò è indubbiamente dovuto a rag ior1i proced.ltrali e al la1nentato affoll am ento delle preture e rlei tribur1ali ch e non con sente il rapido disbrigo delle sing·ole controver sie. Qu esta 1e11 tezza va esclusivamenLe a svantag·gio dell 'inforLunato che per cepisce solo co11 g ran dissimo ri~a rdo quelle indennità d i cui in ol te volte h a impellente bisog·no. Per pensioui di in valiclità jl Pa tro11ato n el '28 tratt ò ol~re 60-40 pratich e. L 'a1n.1nontare delle liquidazioni r aggiunse lire, 566 .748; per pen sioni d i veccl1iaia furon o trattate 13.926 pratich e; l 'am1nontar e delle pen sioni r aggiunse lire 3 .363.641 per assegni di inorte; furono l~quid ate per 3492 pr atich e di asseg11i di n1aternità. La r ecente rifor111a della legge per l 'assicurazione invalidità e vecchi aia, cl1e apporta con siderevo~i aumenti alle l)en sioni, vir1cerà sen za dubbio le ultime diffiden ze degli operai . Le cifre esposte co11fermano ch e l 'assistenza sociale, intesa n el su o con tenuto preventivo, riparativo ed educativo, è parte integrante flella politica sociale del Regirne.

Nell'Opera Maternità e Infanzia. L 'on. Blanc, R. Com missario per l 'O. N. Matern ità e Infan zia r1ell 'intento di dai;e m aggior sviluppo al progr an11na di assi st enza alla 1naternità, h a chia1n a1to a su o collaboratore il prof. Cesare Mich eli nominandolo sub-commissario dell 'Opera. La t' ipica i stituzio11e fascista, m entre così contin u a a giovar si dell 'apprezzata coop er azior1e dei sub-com1n issari prof. Fr an cesco Valagu ssa e avv. Carlo, Scotti, acquista col p:r:of. Mich eli un nuovo sicuro elemento di azione illuminata e feco11da.

L'assistenza psichiatrica in provincia di Milano. Presso l 'Ospedale Psichiatrico d i rvI01nbello si ~ t enu·la un 'adunan za dei llllOY i am111in istralor1 dell a Provin cia di Mil an o, per esam in are il problema dell 'assisten za psichiatrica. Da un 'ampia relazion e dell 'avv. Silen o Fabbri risul ta ch e gli assistiti da1la provincia ammontano a cir ca 4500, di cui 3400 a Mombello, O\'e si è cr eat a una vasta organizzazione di lavor o; gli altri lo sono in Istituti p ar a-m anicomiali, come l 'Ospedale di San Colombano al Lambro, ch e ospita 470 cronici , la ' ' illa Fiorita, la Villa di Centello, acquist ata rece11tem ente per r accogliervi gli alien ati dell 'excirconò ario di Gall arate, ecc. Per l'ulteriore incr em ento dell 'assisten za p sichiatrica, su p arere di una· Cbmmission e presie-


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IL POLICLINI CO

<luta dal prof. Antouin i, si è deciso di i1on costruire n u ovj p adiglioni a ~1om1Jello, ~a di dare incremento all 'assistenza para-manicomiale, di cr eare vari dispensari co~ ~mbulatori (3 a Milano e 4 ~n provincia), un r~covero per cronici incapaci, una « Casa di lavor o >> per cronici idonei. dell~ colonie agr~cole per . i « dimessi »; in un 'area di 12.000 mrf., ora acquistata presso l 'Istiluto d~l can cro, sor gerà, entro due anni, l 'Ospedale psichiatr~co provinciale con funzione di « acce tta zione »; all 'assi&ten za con correrà anch e la Clir1ica psichiatrica, ch e sor g·er à sulla stessa area.; per gli alienati criminali, .l a Commission e preconizza l ' istit11zio11e di « Frenocomi statali d i · sir urezza ».

Azione antitubercolare in provincia di Verona. L 'Amministrazione provinciale di Vero11a in unione e d'intesa col Consorzio Provinciale Antituhercolare, ha svolta opera i11te11sa i1el campo dell 'igiene e sanità. Il San atorio popolare di Pon: lo ri, in quel di Sanl 'An1brogio d~ Valpolicell a, istituito dalle precedenti an1ministr azioni adattando so1nn1ariamente costruzioni già prima d estinate ad altra funzio·n e, è stato dall 'opera continua, assidua e·d amorosa della Provincia, trasforn1a;to, corr1ple tato ed ampliato così ch e og·gi rispo11cle ad ogni migliore esigenza in t ema di luogo di cura per tubercolosi. Non soltanto esso accoglie a1nmalati d i Veron a, 1na serve anche le vicine provincie di Mantova e di Padova ed ha continu e richieste da altre più lontan e con sorelle. Perfino da Palermo h anno inviato ammalati. Nel r eparto orfani di guerra, appositan1ente ist~tuito nel Sanatorio, hanno trovalo rice tto bi1nbi di tutta Italia da Trieste alla Sardeg11a. L 'Ain1ninistrazione Provinciale ha con siderato ch e il problema d ella tuber colosi non si combatte soltanto occupandosi d ei poveri, n1a è necessario dare an cl1e all a borgh esia· il mezzo d i cure adegua·le in am})ienti propri, d ato ch e i Sanatori privati, per le rette proibitive praticale, sono preclusi alla m aggior p arte della classe borghese . Per questo ò sorto il gr ande Sanalor i o alla Grolçi, colloca lo ir1 posizione m ag·nifica e ridente della Valpolicella. D 'accordo col Consorzio Provinciale Antituber-• colare, h a provvisto ad acquistar e sulla spiaggia ridente di. Cesenatico, un in1ponente m oderno fabbricato da destinare a sede della Colonia Mari na perrnanente veronese. Accanto a questa Colonia vi sono le piccole Colonie flu v iali, el ioterapiche, sorte nei vari Comuni della Provincia e su ssidiate dal Consorzio. Anche le Co lonie alpine ch e hanno una lung a e nobile tradizione in provincia di Verona, hanno avt1to ogni appoggio dal Consorzio Antitubercolare cl1 e h a agito cost antemente d'accordo con la Federazione Provinciale Maternità e Infanzia.

Padiglione antitubercolare a Brindisi. In una r ecente seduta d el Consiglio Provinciale di Brinclisi è st ato discu sso il progetto per l a co._ lrttzione di un padiglion.e antitubercolare. La r elazion e del progetto è stata affidata all 'ing. Trachioni, il quale h a g ià preparato i disegni per la co lruzione di una magnifica Casa di cura , che co terà circa 600 .000 lire. Alla costruzion e ed all 'arreda1nento di tale istituzione si è divisato di far fronte in parte col fondo di 244.201,90 lire, ed

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in par ie co11 m 11tuo da contrarsi co11· la Cassa di Assicurazioni Sociali . Per il n1an leni~ento dell '1s tituto si co11ta sull 'aiuto di tale Cassa, cui inco111be l 'obbligo di provved ere al ricovero degli assic11rali.

Alla Clinica delle malattie del Lavoro di Napoli. L 'on. Tura·ti, clurante una breve visita fatta a Napoli, volle reca1 si all a chiusura del corso svolto a1 medici di. fabbrica dal direttore della Clinica . dell e malattie d el lavoro, di Napoli, on. prof. Niccolò Castellino. F11 ricevuto dal r ettore magnificoprof. Brusch ettini , dai proff. Pjetro tastellino, on. Fiore tti, on. N. Castellino, Bottazzi e da itutto il CQrpo insegnant e d ella Clinica del lavoro e d ella Clinica 1nedica. L 'a ul a era gremita di professori,. medici e studenti ch e applaudirono calorosamente l '011. 'fura ti al su o ingresso. Parlarono il prof. Bruschettini, che diede il saluto suo e quello degli studenti al segretario d el P artiito; il prof. Pietro C3stellino ch e, esprimendo ~ sen timenti suoi e degli allievi, ricordò la tenace e fedele onera: d ella gioventù universitaria i1apoletana a favore delle j<lee in11ovatrici e cl1il1se esortando l 'on . Turati a visitare spesso i g iova ni goliardi napoletani _ Seguì l 'on. prof. Niccolò Cas lellino che pronunci?> applaudi1t issime brevi parole concl usive sul corso, mettendo in rilievo importanti quistioni attuali ed i b en efici conseguiti clagli oper ai, presentandoil primo nucleo dei medici d i fabbrica. S. E. Turati mi se in rilievo l 'importanza d eI m-ovimento sindacale fascist a e l 'influenza che posson Q eser citar e i m edici sulla vita sindacale nei loro contatti con gli operai.

Onoranze ad Alessandro Lustig. Il 30 1naggio a Firen ze, n ella scu ol a dove per tanti anni ha t enuto alto l 'insegnani.ento, discep oli, amici, a111miratori ha11no voluto, - contr0i la volontà clel 1\llaestro, - onorar e il compimento del quarantesimo anno, d'insegnamento di Alessandro Lustig. L illl1stre scienziato h a dovuto ced er e, nolenter alla devota t enacia d egli allievi. L 'opera scjentifica, civica, patriottica del Lustigfu evocata attraverso l a parola del r ettore dell'Uni-. versit à prof . Burci, del prof. Belfanti, del prof_ 'frambusti, il quale, a nome degli allievi, consegnò all 'a1nat o I\1aestro un 'artistica m edaglia d 'oro,. d el cieco di g u erra Ticolodi, ch e portò &1 festeg.g iato la voce corale cii grati t11d1ne di tutti i mutilati d 'Italia, d el generale Bernucci, ch e ricordò i servizi resi dal Lustig all 'Esercito in guerra, alla quale partecipò come volontario, come scienziatoc come irredento triestino, del sen. Pitacco, podestà di Triest e, ch e r ecò il saluto della terra natale, del prof. Tommasi per la R. Accademia dei fi siocritici di Siena, d el prof. Vernon~, del dott. Iantria per i medici 1\.rgentini. A tutti rispose il sen. Lustig, con ar g·uta, alta parola .. Il prof. Trambusti annunciò l 'istituzione presso la Facoltà m edjca Fiorentina di due Fondazjoni, una costit11ita con fondi raccolti in Italia, l 'altra con fondi raccolti in _> \.rgentina: entrambe· intitolate al nome di Alessandro Lustig. In tar inodo la manifestazione compiuta l ascia un segn<> ammonitore che sarà per l a gioventu studiosa incitamento a lavorare e a cimentarsi, per onorare l a Scienza ed il P aese. Tra le molte adesioni , va segnalata quella di S. E. Bianchi, ch e mandò t1na nobilissima lettera1

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II Diritto Pubblico Sanitario Il prof. GUIDO ARENA, sp entosi a Napoli in età d i soli 43 anni, è stato l 'allievo prediletto di Antoni.o Cardarelli, ch e lo nominò assistente ordinario della sua Clinica n el 1911 e lo promosse aiuto n el 1919. Quando l '_i\rena lasciò questa carica, nel 1923, impia11tò, presso la Scuola dei liberi. docenti, un Istituto p er l 'insegn am ento· della clinica medica, dotato nella maniera più perfetta e moderna, d alle proiezio.ni cinematografich e alla elettrocardiografia; gli studenti vi accorrevano nun1erosi. L 'Arena aveva .conseguito la docenza in patologia m edica e in clinica med~ca ; aveva anche buoni titoli ospedalieri. Si distinse molto in gu erra. Lascia molte ed importanti pubblicazioni, che sar ebbe difficile analizzare; ci limitiam o a ri~r­ d arne alcune: sul potere t ossico ed autoantitossico degli estratti di polm oni, sulla p oliuria traumatica semplice, sul! 'ipofisi faringea, sulle sindr omi cer ebellari da m alaria, sull 'esame funzionale del fegato, ecc. Era molto benvoluto d ai colleghi e dalla nt1merosa clientel a. P.

Periodico mensile di legi,slazione e giuri&prudenza, Direttori : On . Dott. Aristide Carapelle, Consi·g liere di Stato.. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione.. Il Numero 6 (Q-iug no 1929) contiene : Poi i zia degl i· ali m ènti. Note sintetiche: Di ia·1cune q11eatio111i concernenrti le de'

liberazioni ·dei Consigli degli Ordini sa.nitari. Rassegna di gi urisprud enza : Con co·r & ooPedalieri; i.n , teresse di agire; sostituzione di oom•m iasari; il·Jiegit. timità. - Con corsi: giudizi o di idoneità m ectian·t e in· dici .numerici. - Concorei : costituzione della co.r nmissione pér i medici CL'l1l1dotti. - Asrpettativ a per moti~ di frumiiglia: o di salute. - CoonipeteillZa: a tto o ·p rovvedimento amministrativo. - Conoorren11a. sleale. CoD1Ven,zi001.i illecite. - Vendita abusiva di medicin1ali: deten m-Oille iper vendiere. Leggi e Atti del Cover no : Norme cir ca i concorsi p er la nom ina degli ufficia.li sanit ari. - Disposi zioni per la ·tutela delle oiperaie ed dmpieg.ate dll:1'an.t e lo etruto dà 1gravi1d·anzia e 1di <pUel'!Perio. - Modifica Ml'art. 28, del vigente Rego1amento sulla sa1nità m a>mtticr:na. Abbonamento pel 1929: per l'Italia L. 3 6. Per gl i_ asaociati al « Policlinico »: per l 'Italia L. 30. Un numero separato L. 5. Per abbonarsi inviare Vaglia Postale all'editore Luigi Pozzi - Via Sistina 14 - R orna ' A. richiesta si in via numero di saggio 1

Indice alfabetico per materie.

Alime11tazioni: ricerch e Pag. Anemia pern. IJrogress. : puntura esplo)) r ati va della n1ilza )) Angi11a pectoris . )) Antipiretici )) -~Pi : veleno delle in terap ia )) ARENA G. . Ascaridi : importan za In patologia uman a . » (l Bacillus abortus » Ban g nell 'uomo » « Bacillu s coli » fecale e sapr ofitico » Bibliografia » Brodi di legumi » Calcolosi biliare n ell 'infa11zia » Calcolosi uretrale e vescicale » Cirrosi epatica in bambina . . » Cli steri saponosi cat1sa di lesioni inte-stinali .. )> Coledoco-duodenostomia tran sdu oden ale >> Concorsi

»

Corpo luteo: gen esi

>)

Corrisponden ze Cronaca del movimento professio nale

Cuore : patogenesi della fibrechia . J)] ssenteria: epidemia da bacillo di Hiss-R u ssel . . Edema di Quincke Embriogenesi Eritema degli arti inferiori Evisceratio spontanea post -operatoria Febbre tifoide iniziale : ·diagnosi differenziale . . . . . Febbre tifoide : ulcerazioni orali o di Bouveret . . Fistole pancreatiche: trattamento . . Fratture del collo chirurgico dell'omero Dir•tti di proprietà riservati. - N on 86 auito ad au toTizznzione scTitta dalla

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l\'1orbo di Sch oenlejn-Ifenoch . Morfinomani: ricer cl1e biòlogich e Neur osifilide : t craJ)ia endorachidea • ()ssi11ri nell 'etiologia dell 'appendicite Osteosarcoma di origine tr aumatica dell 'om er o . Pancreas accessorio . P ancr eas: a,lteraz1oni nell 'occlus. cronica dei dotti • Pan-creas: necr osi acuta; diast asi n el1'urina • Pancreas: can cro Parto: diastasi della sinfisi pubica J?iret o-terapia chi1nica n ella p ar alisi p. e altre inalatti e ment. Pne11rnotorace art .. : risultati . Prova del laccio .. . Rospo in terapia : riabilitaziçn e . . . Regime vegetariano: corne prescriverlo Rene : decapsulazione n ell 'eclampsia Retina : terapia del distacco . . . Tubercolosi infantile : diagnosi con anatuber colina . Tumori: studi TJlcer a duodenale e peristalsi aritmica dello stomaco . . IBcera pepti-ca digiunale: intervento . lncere croniche trofiche: genesi e cura Varici: trattam. con le iniezioni sclerosanti . . . . . 1 \ itiligine: cura .

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. Pag .

Jnseg1i anienlo rriedico in F'rancia A1alaria: legislazion e e organizzazio ne della lo lla con tro la - in Italia

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,Herpes zoster in polinevritico

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~ con sen t it a la Tistampa d~ la;vori J?Ubbli~at! ne! P olioli~ico se non Teda~ione. B vietata la pubblicazione di sunti di es~sen~a citaTne la !_onte.

V~ AsooLI, Red. resp,.

Rema - Stàb. Tipo-Lit. Armani di M .CX>urrier. •


(ANNO XXXVI, NuM. 27]

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Nuo vo l ibro a disposizione d ei n ostri .

IPOTENSIONE E IPOSFIGMIA

Dott. ALDO LUISADA ASSISTENTE NELLA R. CLTNICA MEDICA DI PADOVA _Ecco, come l'illustre prof. questo ·libro del dott. Ij1.rrsADA :

abbo~~ti:

- - DEFICIENZE DI CIRCOLO -

CESARE FRUGONI, Clinico Medico di Padova,

presenta

ai

medici,

Ipote11sioni » del dott. Luisada con vero compiacipiento, << poich è il mio allievo con Zurigo studio e grande amore · ha comp iuto "l;>uona opera di Clinica, cui è {( bq.se una serie di cont ributi personali, cui è corpo una precisa delimitazione del problema clinico e (( vertice - utilmente raggiunto - una serie di corollari pratici di conc ret e applicazioni terapeutiche. « Per questv il libro non interesserà soltanto gli studiosi sp ecializzati, ma quanti in Clinica sanno i l « valore di uria esatta conoscenza e valutazione di sintomi e di sindro1ni di tanto comune osservazione (( e che quotidiana1nente al lett.o dell'ammalato pongono problemi, su scit.a no dubbi) esigono pronti « i1 i lervcriti. · cc L 'argomento, benchè d i vast e proporzioni, non aveva ancora ricevuto la sua sintetica formulazione . cc Tare. uuole e.ssere invece, come messa a pu11lo del problema, il libro del dott. Luisada, che da mol li « anrii p er mio consiglio 1ie ha fallo oggetlo di sistematico studio . cc Ed è con metodo c71c la maleria è esposta, part e1ido dalle nozioni di tecnica e da premesse spe(< r imeritali che costitui scono un capitolo conipleto - della fisiologi a e della semeiotica del circolo, mentre (< nello studio clinico delle sindromi di ipotensione e di iposf1:g1nia è ulilizzato un ricco materiale e (( sono impiegati anche mei odi di tecnica personali e str umen lari o appositamente costruito . « Ne viene che non vi è quasi capitolo nel quale l'A . non, a~bia portato qualche contributo e rton (<possa esprimere il suo · personale convincimento. La 1nateria è perciò non solo larga, nia viva e per(( nieata di sano indirizzo clinico, per il che le « Ipotensioni » possono considerarsi opera di scienz.a (< e di . pratica ». ·

« Presento agli studiosi e ai pratici le

<<

c.

Padova.

FRUGONI.

Indice.Sommario del volume: III. Le fo:rn1e ipotensive nelle malattie croniche e nelle cach essie, pagg. 219 a 229. CAP. IV. Tje forme ipotensive r1elle malattie da carenza e in segl.1ito a strapazzi, pagg. 230, 231 . CAP. V. Le forme ipotensive nelle intossicazioni e nelle narcosi, pagg. 232 a 241. - C.:\P. VI. La ipotensione n el campo della anafilassi, pagg. 242 a 256. - CAP. VII .. J./ipote11sione nelle malattie del cuore e dei vasi, pagg. 257 a 272. CAP. VIII. Forme ipo~ensive tra le mal attie · del polmone, del fegato, del rene, pagg. 273 a 275. - C.A P. IX . Forme ipotensive nelle perdite di l iqt1idi organici e nelle malattie d(3gli organi emopoietici , p agg. 276 a 280. CAP. X . Le forme ipot ensive nel campo delle endocrinopatie, pagg. 281 a 288 .. - CAP. XI. Ipote.;nsione e iposfign1ie per cau sa nervose e nelle mal at t ie nervose e ment ali , pagg. 289 a 29~ .. - CAP .. Xli . Le forme ipotensive terminali, pagg. 300 a . 302 .

lNTnonuzroNF., p ag·g. 1 a 4. P AllTE

CAP.

I . - . Premesse.

I. Fisiol ogia del circolo, pagg. 5 a 27. Cf\P. II. La pressio11e arteriosa, come fenomeno emodinamico, pagg. 28 a 37 .. - CAP. III. Semeiot ica del circolo, pagg. 38 a 76 . CAP.

PARTE II. -

Le forme ipotensive in generale.

CAr>. I. D efinizio·ni ~ pagg. 77 a 86. - CAP.· II. Le forn1e ipotensive co1ne fenomeno emodinamico. Patogenesi delle forme ipot en sive, pagg. 87 a 97. - CAP. III. Le forme ipoten sive in clinica, pagg. 98 a 104. - CAP_. IV. Sig·11ificato d elle forme ipotensive, pag. 105. - CAP. V. Eziologia delle forme ipotensive, pagg. 106-107. -- CAP. VJ. Anatomia Patologica, pagg. 108, 109. - CAP. VII. R apporti e co11segu e11ze delle forme ipotensive, pag·g. 110 a 126. - CAP. VIII. Prove f t1nzio11 ali circolatorie e studi sulle arterie. Sindro·m i .arteriose, pagg. 127 a 142 .. - CAP. IX. Sintomatol ogia, p agg. 143 a 152. - CAP. X. Decor so delle form~ ipoten sive, ·pagg. 153, 154. - CAP. XI. Le forme ipotensive come elemento predisponente a.lle malattie, pagg. 155, 156. - CAP. XII. Diagnosi , p agg. 157, 158. CAP. _ III. Prognosi , pagg. 169 a 164. PARTE III. -

PARTE IV. -

CAP. I. Definizioni . Patogenesi, pagg. 303 a 306. - CAP. II. Forme ipotensive regionali, pagg. 307 a 31 ~· - CAP. III . Le ipotensioni e le iposfigmie distre tt11~li, pagg. 312 a 324. PARTE CAP.

..:e forme ipotensive in particolare.

V. -

Terapia.

I. Mezzi chi;micì e fisici ceh stìmolano gli

organi d ell 'apparato circol atorio, pagg. 325 a 342. CAP. II. Terapia delJ e debolezze circolatorie, pagg. 343 a 350. INDICE ANALITICO, pagg. 351, 352.

CAP. I . Ipotensione e iposfigmia p er cause fisiolog-iche, p·agg. 165 a 170. - CAP. Il. Forme ipotensive costituzionali, pagg:. 171 a 218. p

Le forme ipotensive parziali.

Volume di . P.~gg. XVI-352, con. 52. fìgur~ .inter.cala~ ne l testo, nitidM11en.te stampato :in carta eemipatinata. rezzo L. 4 5, p1u le spese postali d1 epedi:iz1one. Per 1 n06tri abbonati sole L. 41 ,9 O i n po;r to.. f r anco..

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore • •

LUIGI POZZl -· Via .Sistina, 14 - ROMA


ANNO XXXVI -

Roma, 15 Luglio 1929

Num. 28 •

·.

fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI SEZIONE REDATTORE CAPO:

PROF.

PRATICA

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VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : A. Mamai: Sul pneum otorace terapetttico inizialmente bilaterale. · Osservazioni cliniche: G. Rizzo: Sulla cura insulinica del ·diabete nei tubel"COk>t icJ. Emottisi mortali du_ rant e il trattamento insulinico. - G. Pertn.le: Su di un caso di tubercoÌot:ii p ostva,ooi.nale della mammella sinistra in U·n uomo. Note e contributi : L . Urbanti: La prognosi d elle paraplegie da 61POllldilite tubercolare. Note di tecnica : G. F. Caipuani: Metodo fisico per l'isolamento ·d el bacillo t u bercolare oon l'innesto in cavie. Sunti e rassegne : F. Buzzard: TU;bercolosi e sistemai nervoso -cent rale. - Bovet: Il sistema n eurg-vegetativo nella tubercolosi. - Duval, Quenu e Welti: L ai toracopla.stica extrapleurica per vi a a,scellare. Proust, Mam er e Rolland : La toracoplastica nel tratt ame.nto della tubercolooi polmonare. - Fiscbensohn: Risul tati duraturi nella cura con la pleurotomia di pleuriti tubercolaTi -0roni che siero-fibrinose. Cenni bibliografici. Appunti per i I medico pratico : MEDICIN A SC IEN'flFICA : Rapporto di a l cu n e forme di t uber.col<>si col virus filtrabrile. - Stadio aba-cillare virulenrto in periodo latente di tubercolosi. - Presenza di elementi fil-

M

t rabili del virue tubercola.re in u·n bMDlbino con gra._ nulia. - Il virus tuber colare filtrabile e la sua tr.asmiS6j-0ne trasplacenta r e. - Il virus filtrabile tuberool arie. Suo paesaggio attraverso l a placenta. - Infezione t t1bercolare tr.asiplacenta ria da. virus filtr.a,bile. - SEMBlOTICA: Un s i11tomo ascoltatoa:io della tuber-00l0Eli incipiente non oonosciuto nè apprez'Zato. - Il dofore nella t11bercol-0ed rena.le. - n· significato dell 'intra dermoreazione alla t ubercolina . - Comportam ento della gli-0emia n el corso del pneumotorace artificiale - CASISTICA : Miocardite tubercol are a groesi nodi multipli. - La ituberoolosi inteetJn a le nei mal ati di petto. - Le P·l euriti m ediastini-che posteriori ed il l oro .aspetto Tadiiologico. - TERAPIA : L'uso del calcio può t alora essere dannooo nelle emottisi. Il tratta mento della diSlfagia dei tubercolotici. - La terapia della tubercolosi laringea. - Il t rattamento deJ.la peritonite t ubercolare. - Il trattamento oipera' tivo dell·a tuberoolo&i addomina le. - VARIA. NeHa vit ~ professionale : Oronaca d cl movimento professionale. - Insegnamento superiore - Conrorsi. Nomine, promozioni ed onorif.icenze. Notizie diverse. l1ndi ce alfabetico per materie.

f

I Signori abbonati che non hanno p agato ancora la · seconda rata semestrale a compimento dal proprio abbonamento pel 1929. sono vivamente p regati di farne sollec1ta rimessa , mediante vaglia postale da farsi riscuoti bile presso l'Ufficio Postale 18 - Roma. ' L'Eo1roRE: LUIGI POZZI, Via Sistina 14, Roma

e-men o

N. B. Del Va glia Postale che s' invia devesi conservare il polizzino di ricevuta.

LAVORI ORIGINALI. I ST ITU TO DI CLINI CA E P ATOLOGIA M ED ICA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI SASSARI

diretto dal prof.

GIUSEPPE SABATINJ.

Sul pneumotorace terapeutico inizialmente bilaterale per il dott.

'

ANDREA MANAI,

aiuto.

Cl1e il pneumotorace terapeutico debba essere monolaterale è ormai r egola fi ssa ed è quanto ci ha insegnato la lunga esperienza di clinici e tisiologi. Ma se questo è fuori dubbio fino a che il polmone contro laterale tollera tale procedimento curativo, talvolta alla mente del clinico e del terapista s'in1pone il quesito del

come ci si debba comportare in casi di tubercolosi evolutiva a rapido decorso durante la cura n el polmone opposto ed in casi ai tubercolosi già bilaterale in cui il trattan1en'to da un solo lato non solo non apporta alcun vantaggio, ma al contrario aggrava lo stato ' locale del. polmone e gen erale del malato. Occorre in questi casi .i nterrompere la cura se è inizia.ta o non intraprenderla se il processo bilaterale evolve egualmente da tutt'e due le parti? O si può costituire con vantaggio, qualora la possibilità di farlo esista, il pneumotorace bilaterale simultaneo ? · Qui sorge il dibattito. Vi è un vero contrasto di vedute fra i sostenitori della collassoterapia bilaterale e quelli che negano ad essa una qualunque efficacia. Dumarest e Brette infatti affermano ch e di fronte allo evolvere di llna lesione bilaterale debbasi senza discus ...


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IL POLICLINICO

ione interrompere la cura se iniziata e Saugmann sostiene la impossibilità di praticare simultaneamente un pneumotorace bilaterale. Queste in fondo erano le vedute del Forlanini fin dal 1908. Egli che, partendo dal presupposto com e il polmone dopo la collassotera pia riprenda la propria espansione e fun zione nelle parti non colpite, aveva potuto praticare il pneumotorace nel polmone contro laterale in cui il processo era insorto dopo la g uarigione del primo, asseriva non potersi .praticare altro pnel).motorace se non quando fosse guarito il polmone antecedentemente collassato e questo riespandendosi avesse ri · preso il totale meccanisn10 respiratorio di compenso. Ben si comprende come i tentativi di Forlanini e di Fontana e successivamente quelli di Feldman , Leon Bernard, Bournand, Am euille, Carpi riguardino casi di pneumotorace successivamente bilaterale. Il primo a consigliare ed adottare una com})ressione contemporaneamente bilaterale dei polmoni fu M. Ascoli nel 1912 col praticare il pneumotorace di riposo (a_bassa pressione), ponendo per tal modo in discussione se condella cura , ragvenisse o no , agli effetti utili , g iungere l 'immobilità completa del polm one o una immobilità r elativa ~l1fficient e. La concezione dell 'Ascoli vratica1nentc a ttuata poi in 5 casi dal Fagiuqli pur in anti tesi per principio e applicazione col canon(' forlaniniano ebbe i suoi seguaci . Barlow <' J(ram er , Ameuille, Besançon e Jaquelin , Fraenkel, Sampson, E. Forlanini, Zuccola, Giani, Sechi, ecc. han riportato alla ribalta Ja questione in quanto l 'esperienza quotidiana dimostrava come anche piccole pressioni unilaterali arreca5sero notevole miglioramento nei fatti locali e nell e condizioni generali dei • • paz1ent1. Ma la constatazione ch e le 1)r essioni quanto più deboli sono tanto m eno possono riuscire ad impedire una diffusione del processo tubercolare non permetteva che la collassoterapia bilaterale venisse adottata largamente, tanto più ch e se l 'attenuazione dei fatti locali e dei sintomi generali con successivo migliora1nento degli ammalati poteva costituire un notevole vantaggio, in pratica poi si constatava solamente una breve sosta nella malattia. D'altronde le stesse compressioni necessarie per arrestare il diffonder si del processo tubercolare non avevano confini ben definiti. Pi· gnet, Giraud , Zuccola, Parodi avevano messo in evidenza l 'evoluzione recente di tuber coli in polmoni in cura da lungo periodo di tempo

[ A NNO

XXXVI, NuM. 28]

e Limblo1n sosten eva che per ottenere la compressione completa dei bronchi capillari occorreva raggiungere una pressione intratoracica di + 13. Senza volere infirmare tale constatazione si può asserire ch e con pressioni di gran lunga minori la collassoterapia ha dato ottimi risultati. Ma se gli effetti pratici ragg·iunti sono stati scarsi e il pneumotorace bilaterale ha proceduto con un senso di diffidenza e direi quasi di paura, forse è da attribuirsi al fatto che 11on era facile abbattere il canone forlaniniano · ed era az?:ardato varcare la soglia del pneumotorace ipoten sivo. Nè poteva essere diversamente. Autori Francesi e Tedeschi si servirono di pressjoni varianti tra - 5 e O ed E. Forlanini cli pressioni - 8 - 3 arrivando a pressioni positive solo in casi di aderenze pleuriche; da caso a caso variavano il numero , il ritmo delle introduzioni e la quantità di gas intro... dotto; il polmone veniva distanziato dalla gab bia toracica di 3, 4 c. da una parte, di 6, 8 c. (al massimo) dall'altra sen za tenere lln lin1ite fi sso di compressione. Rimaniamo sempre ne] campo del pneumotorace ipotensivo il quale se è utile per mi gliorare le condizioni gen erali , poco benefizio può appor1 are per il resto . Ed allora possiamo domandare: ci si deve contentare del miglioramento generale o possiamo andare oltre ]a soglia del pneumotorace ipotensivo raggiungendo pressioni più accentuate ? Secondo le ricerch e di Graziadei , Cavallero·, Riva-Rocci , Carpi sulla ventilazione polmonare si sa che una riduzione notevole della superfi cie respiratoria .n on influisce notevolmentesull 'ec?nomia dell 'organismo. In base a tali osservazioni risulta ch e cc una riduzione a11che notevole dell 'aria respirante (66 % della totale) non modifica sen sibilmente nell'attitudine di riposo nè la ventilazione polmonare nè il chimismo respiratorio per cui si può ritenere che in casi di tubercolosi polmonare bilaterale o ch e diventa tale in. corso di cura pneumotoracica si possono contemporaneamente comprimere i due polmoni purcl1è l'a compressione sia parziale » (Giani). Zuccola, ch e ha trattato dieci casi , pur so stenendo che la collassoterapia bilaterale è un , metodo di cura da riservarsi all e forme poco avanzate, afferma che cc quando la compressione è fatta gradualmente e lentamente non si ottengono mai fenomeni a carico dell 'apparato respiratorio e circolatorio di qualche .. entità poichè è dim o trato ch e l 'organismo 1-


XXXVI , ·N uM. 28]

[ANNO

SEZIONE PRATICA

può adattarsi a ' 'Ìvere co11 una superficie respiratoria ridotti ssima » . Giani stesso n el caso illustrato hà rag·giu11lo una compressione polm onare accentuata da entrambe le parti. Partendo da questi concetti, tanto più che Coulaud aveva ottenuto un col]asso pol~onare totale senza ch e il paziente lamentasse il minimo disturbo, ho iniziato nel 1927 il pneu1notorace bilaterale simultaneo in tre indi.vidui. Come si vedrà d all.' esposizione dei tre casi , la collassoterapia è stata ,fatta contemporaneamente da tutt 'e due le parti. CAso I. - S. M., di anni 22, nubile. Nell 'anamnesi familiare esist~ una tara tubercolare. Nella anamnesi personale si l1a morbillo aJl 'età di 4 anni; Pritema n odoso a 14, cui fece seguito I 'arresto deJ 1._. m estruazioni p er circa un anno cessando poi completaménte a 20 anni. Nell'ottobre del 1926 la paziente ebbe abbondante emottisi che si ripetè a distanza di otto giorni e poi di quj11dici. Il rialzo tern1ico che n e con seguì, da prin1a lieve, raggi-unse ben presto i 39,5 gradi con scarse rerrJissioni. Le condizioni generali andarono sen1pre più aggravandosi, si aggiunse tosse stizzosa con scarsissima espettorazion e e · poi sudorazioni notturne. Il 19 maggio 1927 vien e ricoverata in Clinica accu sando del)olezza generale, astenia profonda, ostinata anoressia, to<>se stizzosa, sudorazioni nott ur11e abbo·n danti. È di costituzione robusta ma notevolmente deperita e fortemente anemizzata; espression e del volto sofferente; dcc11bito indifferente. Temperai ura minima della mattina 37,6, massima della sera 38,8; polso 130, respiro 26. Peso Kg. 37,50, })ressione arteriosa massima 100. Nessuna alterazio11e a carico dello scheletro e delle articolazioni. Microadenia cervicale ed ascellare. Nulla a carico del cr a11io e della iaccia. Collo eilindrico conico; tiroide non ingrossata n è aume11tata di con sistenza. Il torace si presenta scar110 co11 fosse sop1'a, sotto clavicolari e spazi intercostali molto pronur1ziati. Respiro costo-addon1 i11ale. Negli atti respiratori 1'emitorace destro si espande un po ' m~no d el sinistro; dolenti le fosse sopraspinose specie quella di de&tra: fremito vocale tattile diminuito in alto a destra dove con l a percussione si ha spiccata smorzatura di suono ; nulla a carico delle basi polmonari; mobilità attiva dei margini polmonari 0on servata . All 'ascoltazione r espiro tendente al bronchiale sull'apice destro, rantoli sot to crepitanti sulla regione sottospinosa ed interscapolare. Uguale reperto a sinistra dove il processo appare estendersi an che i11 basso. Cuore: non vi è bozza precordiale, itto della punta sul 5° spazio intercostale, un po ' all'interno dell 'e1niclaveale. Aia cardiaca in sede nor1nale e di dimen sioni normali. Toni ritmici, puri su tutti i focolai, ma lin po ' deboli. _>\rterie el~sticl1e, p olso alla radiale ritmico, u guale, piccolo.

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~ ulla

di speciale a carico clell 'acldome e dci visceri i11 esso contenuti. • Nulla a carico delle orine e delle feci. Espettorato scarso, assenza di bacilli di Koch. Esan 1e batteriologico del sangt1e negativo. ProYe sier ologiche per tifo, paratifi, · 1nelitense n egative. Wassermann e Sachs Georgi negative. Cutireazione alla . tuber colin a: leggerme11te positiva. Sangue .: globuli rossi 2.800.000; globuli bianchi G. 700; emoglobina 45; valore globulare 0,81. For1nula leucocitaria : granu lociti n eutrofili 63; basofili l ; linfociti 26; monociti 10. Anisocitosi, poichilocitosi, policron1atofilia, eriLroblasti basofili, piastrinoper1ia. Assenza del parassita malarico. Radioscopia e radiografia del torace: all 'esame radioscopico e radiografico risultano estese lesioni tubercolari dei due polmoni; a destra in p arte peribi:onchiali ed in parte parenchimali a focolai distinti; a sinistra prevalentem ente parenchimali con opacamento a chiazze disseminate prevalenti sul lobo superiore. La mobilità diafra1nmatica è ben conservata da ambo i lati. Cuore radiologicamente 11or1nale. Pure essendo grave lo stato generale della paziente~ anch e per insistenza della fa1niglia, fu jstituito il pneumotorace b ilater ale iniziando la cura dalla p arte sinistra doYe il processo clinicamen te appariva più attivo. Il 23 111agg·io 1927 pratico il p11cu1notorace con l 'introduzione d~ 200 eme. cli aria e. 10 continuo con r ifornimenti di 150-200 eme. Alla osser vazione radioscopica si 11ota il pol1no11e staccato comple tamente e l 'ar ca uniforn1emenle distribuita. Il 1° giugno dopo un rifornimento di 250 cm cr di aria e con una pressione finale di -10-6 l 'am111alata avverte difficoltà respiratoria. L 'esam e fisico e il riscontro radioscopico fanno rilevare un p11eumotorac~ costituito con lieve spostamento de1 mediastino verso d es tra; il margine destro del c uore dehorcla .di due cent. dalla margino ster11ale destra ed il polmone poco comprimibile. La temperatura si mante11ne invariabile, a11cora abbonùa11ti ~ sudori notltLrni, astenia profo11da,. polso frequente (130), piccolo ; respiri 32. Il 6 g iug n o i11izio il p 11el111totorace a destra r L 'operazione no11 t1r prese11tato difficoltà n è ha dato alcun f~stiùio all 'ammalatà. Constato co11 I 'esame allo schermo che le due cavità pleuriche erano completamente libere da aderenze e perc1. possibil e una compressione di entra1nbi i polmoni verso l 'ilo (lasciando a sini·stra il limite di compressione raggiunto) e che il mediastino aveva ripreso la sede nor1nale, mi son preoccupato in un primo terr1po di non fare insorgere dispnea, forse attribuibile in precedenza al lieve spostamento del mediastino per la scarsa comprimibilità del polmofl:.e sinistro e di inigliorare Je condizioni g·enerali dell 'ammalata. Per raggiungere lo scopo il pneumotorace fu mantenut<> da ambe le parti con deboli pressioni -12-10 a sinistra, -10-6 a d estra e con piccoli rifornimenti (100-150 eme.) fatti a breve distanza di tempo. Così procedendo mi fu possibile assuefare la paziente al nuovo sistema di cura ed ottenere dop<> qualche tempo la scomparsa dei sudori notturni,. il miglioramento della sangl1ificazione e nutrizio1


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[ •\ :'J"iO

l f. POLICLINICO

.ne> una i11odesta din1.inuzio11e della tos.,e con ri-0.uzione dei fatti ascoltatori. La febbre })Ur essendo scen1ata raggiungeva di sera un massimo -di :JR. L 'esa111e dell'espettorato fatto il 15 giugno fu positivo per il bacillo di Koch. L 'aver raggiunto una discreta moclificazio11c ne11o stato genera1e. col p11eumotorace ipo tensivo, trorandosi l 'ammalata lin po' migliorata, m 'indusse a tentare se fosse possibile l 'aun1ento di -compressione a sinistra il che ottenni senza in·con venien li portanrlo 1a pressione a -10-6 per rn an1 enerla tale sino al m ese di agosto.

.I\ IG. l. -

Prima radiografia pratica per 111et lerc in rilievo la compressione di e11trambi i polu1oni nel 1° tempo.

La radiografia praticata all or a cli1no tra quali fossero i limiti di compressione di e11trambi i poln1oni. Qucsl 'ultin10 tentativo portò per conseg ue11za ad un n otevole mjglioramento generale, alla quasi scomparsa della tosse con attenuazione marcata dei fatti ascoltatori e ad t1na diminuzione della fel)bre (87,5 la sera). Raggiu11ta una r.osì notevole n1odificazione 11ello stato ger1erale col pneumo torace ipotensivo ecl aumentate di con seguenza le resistenze org·aniche della p nzic11te, n ei rifornimenti successivi, riscor1t.rato ch e il polmone. sinistro poteva essere co1npresso, la prP.ssione endo-pleurica venne gradualmente elevata. Seguendo da vicino con ripetuti controlli allo schermo la progressiva riduzione del parenchima respirante si portò ql1csto fino al grado massirno di tolleranza il cui limite si desumeva dalla dispnea, dalla tachicardia e dal p allore che interve11ivano allor qua11do ragg1u11te pressioni forti si tentava di elevarl€ con molta cautela. Fissata quindi l 'in1rnagine radioscopica dell 'optimt1n di compressione polmonare ct1i si associava, passati i disturbi fugaci verificatisi durante il r ifornimento, un senso di benessere soggettivo dell'ammalata da consentirle successivamente la cura ambulatoria ed una pa sseggiata quotidiana a piedi senza la n1inima fatica, mi preoccupai di mantenere la compressione polmonare sempre allo stesso grado, inter,·enendo solo qt1ando si rilevava allo schermo un accenno di riespansione polmonare. Ed il grado di compressione raggiunto fu n1olto accentuato e lo si può dest1mere dal fatto che in

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l)leura Libera da aderenze le pressioni variava110 da 0+6 a sinistra e da -2-4 a destra. Stava l 'am1nalata i11 pieno he11essere allorquando si iniziò un rialzo termico che perdurò per 4 giorni il che> p er quanto l 'esame fisico fosse nega tiYo, fece sospel tare l 'i11izio di u11 versamento. Infatti a distanza cli 15 g iorni allo schermo si vid e che il parenchima polmonare D. era compresso sufficienlemente. e la cort1pressione si era eserr ilnta iu Inodo particolare sul lobo superior e e nella zona sopra diaframmatica ; il margine esterno del poln1orH~ ::; . decorreva parallelamente al margi11e sinistro del cuore alla distanza di due c. ani1nato da pul sazioni trasmesse. Nei seni costo diaframn1atici d a entrambe. le parti un po ' più a S. con1e q11antità si era già formato del versa111ento libero. Il ver samento di D. scomparve ~ompletamente dopo un i11ese n1entrc quelìo di S. aveva tender1za ad aumentare. Il diminuito riassorbimento dell'aria nelle due cavità pleuriche permise di distanziare i rifornimenti tanto che a S. essi Yennero sospesi il 19 agosto e ripresi il 2 gennaio. Il ver sa111ento di S. ch e scon1parve completa1nente nel mese di gennaio non raggiunse n1ai I 'angolo inferiore d ella scapoJa per cui non fu opl)Ortuno di estrarlo. L 'ammalata ch e anrlò sen1 pre migliorando ra,gg· iunse un aumento di G I\g. cli peso ed il be11es· sere consentì di sottoporsi a s trapazzi non risparn1iando alcuna fatica. Come conseguenza forse d ella presenza del liquido nella cavità pleurica di S. e degli strapazzi a cui l 'an1n1alala en za nlct1n riguardo si sottopon cYa si ebbe una retrazione dell 'en1itorace tanto che nei rifornimenti successivi vennero raggit1nte i)r essioni di + 13. Ho voluto misnrnre la capacità 'ilale della pa-

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1~1G .

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2. - Seconda radiografia praticata per dimostrata la compressione estrema r aggit1nta dai due po lmoni e tuttora mantenuta.

ziente 11el periodo di maggior compressio11e otte11endo i seguenti dati: Aria respiratoria corrente eme. 500 . Aria complementare eme. 150. Aria di riserva eme. O. I rifornimenti vennero sempre più distanziati ; a destra fu mantenuta sempre la stessa pressiorte


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ed a sir1istra, riteng·o i)er un ispessi111ento della pleura, ! a pressione oscillava fra + 10+ 13. Attualmente l 'amn1alata sta b e11issi1110 e conti11ua la cura ambulatoriamente. La seconda radiografia cljmoslrn quale sia slata la co1npressior1e m anlc11 uta se11za ch e l 'amn1 a] ata abb i~t avuto dis tur))i di sor la.

allo scopo di migliorare le co11.dizio11i g·e11erali dell 'amrr1alato il pne11motoracc venn.e n1anter1uto ~irn11llaneamente con deboli pressioni -12-8 e con rifornin1enti di piccole quantità di aria (100.-150). fatti a brevi }ntervalli (li tempo. Fu possibile, procedenùo a ques to J11odo, olten.ere i1ello spazio di d11e me.si scomparsa dei suclori n ott urni e dell 'anoressia, 1nigliora1nento noCASO II. B. P. , di anni 30, di pFofessio11e conlevole clella i1utrizio11e e della sanguificazione, attadino-paslore, coniugato . Lenl1azione accentuata dei fe11on1eni ascoltatori, ri~ell 'a11a1nnesi la111iliar1· i1on fig·ura alcun ch e duzioll c della quantità di espettorato ; apiressia (-omplela; peso l(g·. 59. , di particolare. Il paziente ricorda di aver sofferto di malaria Raggiunta u11a così marcata n1odificazio11e nello verso i 14 o 15 ar1ni con recicljye negli anni suc- - stato generale col pneumotorace ipotensiYo, eq aurr1entate di con seg·u en za · le resistenze org·an iche cessivi, poi di essere. stat o sen1pre bene sino alla malattia attuale. Dal 1926 cioè da quando sofferse del paziente, ·11ei riforr1iine11Li sl1ccessivi la p resdi morbillo in una forn'la piuttosto grave, ebbe a sior1e endople11rica venne gradualmente eleYata. lamentarsi di malessere generale, tosse, con scarsa Seg·uendo da vici110, come fu fatto nel caso })reespettorazione e inappe~enza; pare che un leg·gero c;edente, con r jpeluti controlli allo sch ermo la stato febbri]~ abbia p er sistito alla infezione in paprogressiva riduzione d el ·p arenchima respirnnte rola. si portò questa firio ai grado massimo cli tolle-· Dal mese di ma·g gio in poi la temperatura conra11za il cui limite veniva desunto dalla dis1)nea trollata spesso, raggiung·eva di sera anche j 39'. <t tac.hj cardìa che.· interve11ivano allorquando si La tosse, il. m alesser e g·enerale e ~l senso di astenia tentava e.li elevare. con rr1olta cautela la pressio11e. andar~no sempre i:lumeri.tando e nell 'ultimo pe!?issato allo schern10 il lin1ite n1assi1no di con1pre$riodo si erano aggiunte-. abbond anti ~udoraz ioni sio11e p·o lmo uare che permettesse p assati i disturb.i notturne. fugaci verif.:.catisi 4urante il rifornimento, all 'amL'ammaJato si presentò jn clinica il 6 settemm alato d i conti11uare la cura an1bulatoriamente ed ))re 1927 notevolmente deperito , aceL1sando facile t1na passeggiatd •t 11 r•l idiana se.11za fatica,, mi preoc- · , ~ancabilità , anoressia, tosse oslinata. cupai di rnantenere la co1npressio11e polmonare press ~a l)OCo allo stesso g·rad o solo intervenendo Dall'esame dell 'apparato respiratorio si rilevò un processo bro11co-polmonare d iffuso ad entram.<rnanclo Ye11iva r isc9ntraln u11a riespansio·n e pol111011arc. Il g·r ado di con1pressione raggiunto in bi i polmoni. Il c uore che era in sede e di dimensioni norques to arJ.1rr1alato fu rnolto accentuato e lo si .p uò mali presentava toni ritmici e pt1ri su tutti i desu Lnere dal fatto che le pressioni variavano da - 2 a + 6 a destra e da - 2 a + 2 a sinistra. focolai . Il 28 r1ovembre l 'ammnlato che era stato sempre Nulla a carico dell 'addome e dei visceri addomiapircttico e se11tendosi bene non aveva rig·uardi di llali, all'infuori di un lieve tumore di i11ilza attrisorta per la sua persona, ebbe un l{3ggero rialzo buibile forse alla malaria pregressa. ter1nico che durò a1Jper1a cinque g·iorni e poi Nulla di patolog ico 11elle urine e nelle feci . scon1parve . L :'3S1ln1e fisico per il momento non Negative le ricerche sierologiche e parassi'tolomise in r ilievo alcuna alterazione che potesse giche. spiegare la temperatura; dopo dieci giorni però L 'esame del sar1gi.1e ha dato olig·ocitemia eèl olil 'indag·ine rarlioscopica fece notare un leggero g·ocromemia con valore globulare al di sotto del.versa1ne11to 11el seno costo cliafran1matico di del 'u11ità. Anisocitosi e poichilocitosi, policro1natostra, che tale ri1na:se senza subire alcu:p aumento filià, qualch e eritroblasto ortocromatico e basofilo. fino al marzo in cui si ebbe il riassorbimento Ne!l 'esp ettorato uun1erosi bacilli d1 Koch. totale. ·Nello stesso periodo preceduto an che que· Cutireazione alla . tubercolina; fortemente posis la volta da n1odico· rialzo termico e da dolorabilità tiva. . alla base dell 'emitorace sinistro si formò dèl liPeso J(g·. 56.500. Respiro 24; polso 95; p ressio11e quiclo a ~i nistra che non ragg·iunse mai quantità 110; temperatura d ·i mattina 37 ,6, di sera 38,7. notevoli da richiedere la toracentesi . In tali conDiagn osi clinica: broncopolmonite tubercolare dizioni pur inantenendo le pressioni più sopra })ilaterale. segn ate, 111a con rifornin1e11ti più distan zjati per Diagnosi ra9.iologica e radiografica: adde11~}a­ il diminuito riassorbimento dell 'aria, l 'an1malato . n1e11ti parenchimali a piccoli focolai non con r:irl1ase fin o alla fine cli n1 arzo, epoca in cui, per - fluenti estesi ad entrambi i polmoni. A destra picragior1.i di Iamjglia, volle r ecar si in paese. Ivi cola zona di rarefazione circolare della gra11dez'7.·a <l<;>p.o . quattro giorni c{j ]Jer111a ne11za Ye11ne colto di una i11ònela di dieci centesimi a margini bc11· da u11 processo febbrile molto elevato associato a netti in corrispo11denza del 4° spazio intercostale corizza, mal di gola , tosse, <l isp11ea marcatissima, sulla regione parailare . . an1bascia respiratorja, sen so di soffocazione. QueIl 12 setten·lbre, d imòstrandosi il polmone di sto stadjo perdurò circa otto giorni dopo di che sinistra all'ascoltazione n1agg'iormente infil lrato il paziente . dececlctte in piena asfissia. praticai il pnel1n1otorace. Questi dati furono forniti dal m edico éfel p aese Il 21 setten1bre lo iniziai a destra. clOJ)O il decesso dell 'ammalato. . 'frattandosi di lln pnel1motorace. simultaneo biQuale la causa d ella ·1 norte ? P~babilrnente una laterale la Cl1ra ve11ne fa l ta alternativamente d a forma in:Quen zale che in quel periodo era molto a1nbe le parti. diffusa nel 'villaggio e ch e in 111i acquistò una Esan1inando allo schermo il paziente dopo le particolare gravità f0rse ]Jerchè n on s i proced~tte prime introduzioni di aria e constatato che le subito alla· distensione poln1onar<'. cavità plr.uriche erano libere da aderenze e possiCAsb ' 111. M. M. , di anni 31, casalinga, col~ile <1uin<l.i la con1pressione uniforme del parenchima po'I monare verso 1'ilo, in primo tempo ed · nil1gata.

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Negativa L'anamnesi familiare, così pure quella personale sino alla malattia attuale iniziatasi, pare-, con una pleurite secca a sinistra lo scorso .anno durante la permanenza in Francia dove trovavasi col marito emigrato per ragioni di lavoro. Da vari n1esi ha tosse con espettorazione, febbre che la sera raggit1nge i 38,5, rnalessere generale, dispnea, anoressia, sudorazioni notturne . Ha dimagrito notevolmente . Il 15 settembre si presenta in clinica. La paziente è 11otevoln1ente deperita con p a11ni~olo adiposo scarso, n1asse muscolari ip9tonich e ed ipotrofiche; mic.ropoliade11ia diffusa; nessuna alterazione nella confor111azione scheletrica. Peso Kg. 50, respiro 25, polso 93, pressione 105, temperatura della mattina 37,4, della sera 38,5. Nulla di speciale · a carico del capo e del collo. A carico dell 'apparato respiratorio processo bron-00-polmonar-:~ bilaterale. _ Nulla di patologico a carico del cuore; nulla a >Carico dell 'addorr1e e dei visceri addominali. Nel1e orine e 11elle feci nessun dato patologico. L'esame del sangue ha dato: oligocitemia, oligocromemia, valore globulare inferiore all'unità. Anisocitosi, poichilocitosi, policromatofilia, rari eritroblasti ortocro1natici e basofili, Le ricerche sierologiche e parassitologiche diedero risultato negativo. Cutireazione alla tubercolina fortemente positiva. L 'espettorato muco purule11to si presenta ric.chissimo di bacilli di Koch. Diagnosi clinica: broncopolmor1ite bilaterale tubercolare. Diagnosi radiologica : opacamento a chiazze pie~ole disseminate di tutto il lobo superiore del po1mone destro con zona di rarefazione circolare .a margini ben netti grande quanto una ·moneta da una lira che occupa in par t e il primo spazio intercostale ed in parte copre la se·c onda costola e coincide nel suo margine laterale col limite .esterno della gabbia toracica. A sinistra lesioni a focolai della stessa natura ma in grado meno accentuato con zona di rarefazione circolare più piccola in corrispondenza · del sécortdo spazio intercostale lateralizzata. Il 19 settembre praticai il pneumotorace a destra ed il 23 settembre a sinistra. Anche in qt1esto ~aso trattandosi di un pneumotorace bilaterale fin dall 'ini zio i rifornimenti vengono fatti alternativamente. Esaminando allo schermo dopo i primi rifornimenti' la pa~iente h(• con st atato che l'aria aveva determinato il distacco del parenchima polmonare destro dalla gabbia tor,cica in tutte le direzioni ad eccezione della parte apicale, Ja quale si presentava appu1itita e stirata verso l 'alto. A sinistra si vide che n ella proiezione P. A. il polmorte era appena staccato dalla parete toracica m entre ruotando l 'ammalata in proiezione 0.A.S. si notava che il pneumotorace si era istituito con una compressione polmonare discreta nel senso P. A. ed estesa · dall'apice alla Tegione diaframmatica (aderenze pl~uriche estese della parete anteriore). Così come nei casi precedenti in un primo tén1po ecl allo scopo di migliorare le condizioni generali <lell 'ammaiata fui di avviso di mantenere il pneumotorace con deboli pressioni a destra (-12-8) più accc11tuate a si11istra (-4+2) dato che le aderenze le permettevano e con rifornimenti di piccole quantità d'aria fatti a brevi intervalli di tempo . \

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Ben presto così procedendo ebbi ragio11e dei sintomi generali con scomparsa dei sudori 11otturni, dell'anoressia e .miglioramento notevole della 11utrizione e sanguificazione. Scomparvero pure i segni ascoltatori, la tosse e la febbre per non più ricomparire neanche quançio vi fu accenno di versamento nei due cavi pleurici. Modificatosi così lo stato generale e preoccupando1ni sia dei fatti cavitari specie a destra che delle aderen ze di sinistra, volli in seguito elevare gradatamente la pressione endopleurica sempre controllando con opportuni esami radioscopici la compressior1e polmonare. Così facendo mi fu possibile mantenere a clestra l1I1a pressione di 0 +4 ed a sinistra + 12 per tentare di vincere le briglie ader enziali, il che non è stato mai possibile. Il 9 dicembre senza che l'ammalata presentasse in precedenza fatti subiettivi, fu rilevato alla radioscopia lln piccolo versa1nento nel seno coslo diafra1nmatico destro il quale si mantenne sempre in scarsissima! qua11tilà fino alla fine di aprile. In questo mese, anche esso senza fatti suliiettivi, co111parve un piccolo versamento n el seno costo diafran1matico sinistro. Il diminltito riassorbimento dell 'aria nelle due cavità pleuriche per1nise di distanziare notevolmente i rifornimenti pur mantenendo intatti i limiti di co1npressione. Maj si verificò nell 'ammalata disturbo di sorta. Dal mese di marzo i rifornimenti vengono fatti a1nbulatoriamente; è tuttora in cura e dice di sentirs) henissim9. 1

Quali insegnamenti offrono questi tre casi ? Non è possibile, come hanno fatto alcuni autori, 1fissare nel pneumotorace bilaterale lifl1:iti di compressione allorquando dalla collassoterapia vogliamo ottenere. risultati che vadano più in là del miglioramento nelle condizioni generali . La distanza del margine polmonare dalla gabbia toracica, tfissata da alcuni autori, di 6-8 cm. da un lato, di 3-4 cm. dall>altro non può essere rjtenuta esponente di un.a compressione efficace. Qualch e volta, come è avvenuto nel 1° caso, come d 'altronde hanno fatto Zoccola e Giani in minor grado, ·per raggiungere effetto terapeutico efficace, occorre arrivare a pressioni più accentuate pur senza produrre pericoli n ei pazienti. La misura della capacità vitale nel primo caso, essendo assente l 'aria di riserva ci dice che portando il collasso. polmonare alla completa soppressione dell'aria r esidua , gli scambi respiratori non subiscono modificazioni. Le conclusioni ch e possiamo trarre sono queste: 1) È possibile, se vi è l 'indicazione e le aderenze lo permettono, istituire la collassoterapia simultanea bilaterale. 2) La col~assoterapia ipotensiva bilaterale è un buon mezzo nelle forme polmonari a carattere bronco-pneumonico m a sopratutto nelle forme poco avanzate. 3) I limiti di compressione fissati da al-

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cuni autori non possono essere ritenuti esponente di u11a compressione efficace agli effetti utili della cura . 4) Con una compressione graduale è pos~ sibile raggiungere da entrambe le parti pres, sioni elevate senza arrecare disturbi di notevole grado nei pazienti. Bene inteso bisognerà sempre regolarsi caso per caso e con un buon riscontro clinico e radiologico. 5) La collass'Oterapia bilaterale essendo ben tollerata , si presenta così di note,·ole efficacia terapeutica. Questi fatti che pur contrastano col canone inviolabile della collassoterapia, servirebbero a togliere quel senso di diffidenza e di paura nel· I 'applic.azione del pne.u motorace bilaterale.

OSSERVAZIO'NI CLINICHE. OSPEDALE S. GIOVANNI IN ROMA Sez. III diretta dal prof. CATTARozz1.

Sulla cura ins11linica del diabete nei tubercolotici. Emottisi mortali durante il trattamento insulinico. Dott. G1ovANNI Rizzo, assistente.

Gli studi sulla cura insulinica del diabete nei tubercolotici sono stat~ iniziati subito dopo la scoperta dell'insulina, ed i primi risultati sperimentali e clinici non secondarono le troppo entusiastiche speranze degli · osservatori. Leon Bernard nel 1923 segnala che gli autori ' americani consideravano la tubercolosi come • RIASSUNTO. una controindicazione allo impiego della insuL ·.i\. illustra la possibilità e la convenienza lina. M. Cabrol nel 1923 trattò con I 'insulina della collassoterapia bilaterale simultanea , un diabetico con lesioni tubercolari avanzate, attuabile sovratutto nelle tubercolosi poco e se ebbe miglioramento della glicemia, non avanzate.: migliorarono il peso del paziente e gli altri BIBLIOGRAFIA. sintomi, e l'ammalato morì bruscam,e nte, senza che per altro la morte rapida si sia potuta Per la bibliografia sull 'argome11 lo con sul tare i lavori di: n1ette r e sul conto della insulina. M. Sezary nel 1923 ha curato anch-' egli con P. F. ZuccoLA . Sul Pn. contemporaneamente bilaterale. Policlili\ico, Sez. Pratica, 1926, pag. 81. I 'insulina un diabetico con tubercolosi, ed il E. GIANI. Pn. artificiale contemporaneamente bi- malato 1norì di tubercolosi , senza che egli ablaterale. lbid., 1926, pag. 84. V. SECHI. Giornale di Clinica Medica, 1925, 31 bia potuto notare l 'effetto felice che il trattam ento insulinico produce nei diabetici ordiottobre. • BRECCIA. Presse Médicale, 1926, pag. 1022. nari. CotJRl\IONT. Ibid., 1926, 28 aprile. Ma a queste prime osservazioni sfavorevoli ~. W . JuLLIEN. Soc. Méd. des Hòp. de Paris, se n e aggiunsero ben i)resto delle altre di non 1927, n . 22. mi nor valore. R,1sT e CouLAUD. lbid., 1927, n. 18; 1928, n . 19. KAnTZ~iANN, RAVICHT, VENCHTErN, ecc. · I problemi H. Chabanier, C. Lobo-Onell , M. Labert in della tul)ercolosi, 1928, n. 2 (russo) . nu1nerose pubblicazioni sul Journal des praticiens e sulla Presse 1'1 édicale del 1923-24: non . - lnteressantl pubblicazioni: • ammisero che l'insulina fosse controindicata in MODERNI MEZZI DIAGNOSTICI DELLA INFE. certi tubercolotici perchè potesse risvegliare le ZIONE TUBERCOLARE. (Prof. G. MENDES) . Volesioni, ma sostennero invece che l 'insulina lume di pag. 90 con 7 figure nel testo. Prezzo L. 7 ,50. Per i nostri abbonati L. 6,90. non è capace nè di favorire nè di ostacolare lo sviluppo del processo tubercolare, e che l 'inIMMUNITA E TERAPIA SPECIFICA DELLA • TUBERCOLOSI. (Prof. P. RONDONI). Volume di . con,·en iente dell'esistenza della tubercolosi è di comprometter e di solito il miglioramento pag. 70. l)rezzo L. 7,50. Per i nostri abbonati L. G,90. .~~}]o stato generale che l'insulina è suscetti~ il e di determinare nei diabetici. Labbé, LA TUBERCOLOSI MALATTIA SOCIALE. (Prof. A. ILVENTo) . Volume di pag. 180. Prezzo L. 15. Birth e Boulin trattarono nel ' 23 quattro diaPer i nostri abbonati L. 13,80. betici tubercolotici gravi con l 'insulina, ed ottenne ro risultato favorevole (non aggravamenLA DI FESA CONTRO LA TUBERCOLOSI E LA SUA LEGISLAZIONE. (Prof. A. FRANCHETTI). Voto della tubercolosi, non poussée.s evolutive, lume di pag. 76. Prezzo L. 7,50. Per i nostri abnon elevazione di ten1peratura; non accentua-. bonati L. 6,90. zione dei segni funzionali), ma aumento di - - -- - - . LA CURA DELLA TI SI POLMONARE COL peso e miglioramento dello stato generale, PNEUMOTORACE ARTIFICIALE. (Prof. A. LuRÀ). scomparsa della a cidosi e della minaccia di inVolume di pag. 70, con 8 figure nel testo. Prezzo tossicazione, onde essi ritennero ch e l'azione L . 7,50. Per i nostri· abbonati L . 6,90. dell'insulina nel diabete è la stessa nei diabeInviare Vaglia Pc.etale all'editore LUIGI POZZI, via ti.ci tuber colotici e n ei dia b e ti ci ordinari , e S istina , n. 14 - ROMA.

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s lo 1928, e dal 2.2 novembre 1928 al 2 ge1111aio 1929. ;\noi 58, i11aritita ; 14 g ravida11ze a termi11e ed tin aborto. Polrn onite a 32 a11ni. Da parecchio Lc1npo accusa debol ezza, cefalea, p olifagia. polidipsia, e poliuria. Da u11 anno circa Lossc, afl'a n110, dolori Yaghi i 11 tutlo l 'e1nilorace sinistro: verso l a fin e del gennaio 1928 n1odica emofloe. E. Obb. Donna alta, n1acr osomi ca : condi zioni gen erali m ediocri: nutrizione scaduta: color ito })runo pallido d ella c ute: ling ua umida. Po lso a media frequenza ril111ico. Respiro 19; Lemperatura 36,8. 1'orace: r iduzi one evidente di suono nelle Josse sopra- e sotto-spinosa sinis tre, sopra-spinosa destra, e nelle r egioni soltoclavicol ari. All 'ascol lazione r espiro aspro e scarsi fatti u1nidi spar si quo. e là n ell 'aml)ito p olmonare . Cuore, addome: nulla di nol evole. . Riflessi cutanei e t endinei : norn1ali ; pupille uguali e reagenti. Ri cerch e speciali : Wasser1na 11n 11egativa. l ~ pett.ora lo : J{. -!- . Esa1ne radiologico del torace: P . S. : A pit e si1lis tro vel ato; marezzatura del so lt oapice. P. D.: zon a di infiltra ~ ion e a form a di g rosso nodulo nel sottoapice . Esall1e delle l1rir1 e: al l>un1i11a asse nte; Zltcchero 66 p er mille; p eso specifi co 1031 ; àcetone : traccie lievi; acido diaceti co: assc11te; sedimento : nulla di notevole. Esame d el sa11gue : segni cli c:u1e1r1 ia a tipo seconnario; g licemia: 2,81 per inille . .Peso: Kg. 73. L ' inferma è rimas ta ricovera la J1 el 1a III Sezione dal 25 marzo 1928 al 10 agosto J928: dl1rante i prin1i giorn'i della s·t ia d egell za in ospedale ha emesso sputi sanguigni. Qualche pt111ta febbrile vesp ertjua (37,1-37,5) di t anto in tanto. Nella maltina del 13 aprile 1'i11feru1a vie11 colta da vertig·ine e obnubilamento della cosr,ier1ia, in seg11i Lo a che si riscontrò u11a lieve paresi del faccia1e e degli arti di sinistra, sc11za però evide~te accent11azione dei riflessi, senza clono · e sen za Babinski, fenornerii m orbosi che a poco a poco migl iorarono, residuand o ·solo una lieve de· bolezza <lell 'arto inferiore sinistro. E ' stata sottoposta a cura insulinica Lilley con un massin10 di' 40 unità giornaliere: il tasso dello zucch ero n ell 'urina è diminuito entro 5 mesj circa, dal 66 p er mille al 10 p er inille, il tasso gl icemico h a oscillato da un massimo di 2,81 per n1ille ad un minimo di 2,50 per mjll e, e la poliuria d a un m assimo di 2200 ad un mi11imo di ] 600 e111c. giornalieri : l a nutrizio11e, lo stato gene_rale, l e lesioni polmo11ari, sono rimasti presso a poco stazionari, a!'tzi il peso da !(g. 73 è diminuito a Kg. 71. . Dal 10 agosto 1928 al 22 novembre 1928 l 'inferma . è stata lontana dalla nostra osservazione, poichè, p er suoi p articolari interessi, ha Yoluto uscire dall 'ospedal e. Il 22 novembre ha chiesto di nuovo ricovero accusando 111alessere, debolezza, dimagr amento, progressivamente crescenti. L'esame fisi co e l 'esame radiolog·ico del torace daI1no un r eperto presso a poco sin1ile a quello OssEn\ AZIONE J . Sin1 . E .. ter. Ricover a ta nell a riscon~rato nel marzo; glicosuria 40 per Inille; III .. c:r.ione dal g iorr10 25 marzo 1928 al JO ag?- . gli cen1i n 2,60 l)Cr mille ; peso Kg. 65 .

c9nclu,ser9 cl1e la tuber colosi p pl111onare non è una controindicàzione al trattan1ento insulinico. Lo stesso pensarono 11el m edesimo anno Lansum e Chenisse. Nel luglio del '24 alla Società Medica degli Ospedali di Parigi vi fu un a lunga e dotta discussione sull 'argomento , e contro Banti11g, Campbell, Joslin , Allen , ch e con sigliavano ad ogni costo l 'uso d ell 'insulina, elevarono solenne la loro voce Blum, Rothery, M.lle Dreifus, Sée, M. 'Monnier , i quali riferirono le loro osservazioni su malati che, n1algrado la cui-a insulinica ed un lieve miglioramento dello stato diabetico, morirono per ra1Jida diffusione della bacillosi , alla cui insorgenza ritennero l ' insulina non· completamente estranea. Particolarmente interessanti furono le osservazioni di Vignard e di M. H. Dufour; Vignard riferì di un diabetico di 60 anni, il qu.a le, in seguito a cura insulinica, migliorò dello stato diabetico, ma morì quindici g iorni dopo l 'ultima iniezione di. insulina, per bronco-polmonite tubercolare acuta, m entre che prima del trattamento insulinico l 'esame accurato d el malato e d ei polmon i non aveva rivelato lesi o11i bacillari clinicam ente apprezzabili. M. H. Dufour riferì di un.a donna anziana a cui 1'in sulina fece scomparire ]o zu~chero dal1'urina, sen za p erò impedirle di ammalare e di morir.~ per tubercolosi. Da allora, una volta aperta la di scussione, si sono susseguite le ricer che e le relazioI1i, e si giunge così, .attraverso il discorde i1arere degli uni (M. M. Pie, P. Del ore, Kilidjlan, Blum, Sch,valb) contrari all 'u so dell 'in sulina, e d eg·li altri (M. Halbron , M. Génévrier, Frank ,. V. Cordier, . P. Sedellian, A. L. Hart , Creel) favorevoli all 'uso dell 'insulìna, al pensiero categorico di Roserpber g e Wolf , espresso nel Klin . Wo ch . del maggio 1927 , ed accettato da H. Curshman n , ed in Francia da Marcel Labbé, R . Bot1lin, Justin-Besançon: 1) in un diabetico tuber coloti co sufficientemente insulinizzato la tubercolosi evolve come in un paziente a metabolism o basale normale; 2) la tubercolosi n ei diabetici è indicaz ione urgente per la cura insulinica; 3) le forti dosi di insulina influenzano favorevolmente il decorso della tubercolosi; 4) l 'insulina può dare ben sì lieve aum ento di temperatura per due, tre giorni , ma non ha mai aggravato la tuber colosi . Credo me ritevoli di menzione due casi di di.abete associato a tubercolosi polmonare capitati alla mia osservazione ; ed il cui studio riassumo qui brevem ente:

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ANNO

XXXVI, NuM. 28]

SEZIONE PRATICA

Si prosegu e la cura insulinica, dapprima con piccole dosi (10+ 10 u11ità giornaliere), che poi si aumenta110 fino a 40 + 40 unità giornaliere: dopo u11 111ese circa di trattam ento i11sulinico, e mentre la glicemia si mantiene ancora alta (2,31 per mille), l 'infern1a vien colta da grave emottisi la quale p erdura e continua grave nei giorni seg ue11Li, 1nalgrado tutte le cur e emosta tich e, ac.compagn andosi a r eazion e febbrile irregolare intorno ai 38 gradi, a repentino aggravamento delle c ondizioni ge11e.rali, ed a pioggia di rantoli n ell 'ambito pol1r1or1are : si sosp e11de l a somministrazione del i 'ins ulina il 31 dicembre 1928, e 1'emott isi d irni11uisce : l 'inferma p erò, ormai g ravemente estenua ta, muore il 2 gennaio 1929. Ossi:.RvAz10NE II. - D. M. Maria, ricoverata n ella III Sezione dal giorno 27 g iug 110 1928 al 20 agos to 1928, e dal 1° al 21 gennajo 1929. Anni 56; nulla n el ger1tilizio; ha sposato a 30 a nni: un abor to; no11 ha av uto figli. È s ta ta sernpre bene fi110 al m arzo 1928 : da a llor a tosse, qualch e dolore alla spalla, dimagramento. Da qualc he tempo, polidipsia e poliuria. Esan:1e obbiettivo: co11dizioni apparentemente n on gravi; nutrizione scaduta; lingua umida; pol so a m edia ·frequenza, ritmico. Respiro 21; temperatura 37. 1'orace : riduzione di s t1or10 s u ambedue le reg ioni apicali e sottoapicali : ali ' ascoltazione qualc h e sibilo, qttalche sfrega me11lo, e qua e l à, spars i sui campi polmo,n ari, scarsi rantoli a fini e m edie b olle, ir1spiratori. Cuore e addo1ne: nuIJa di notevole. Riflessi cutanei e t e11di11ei nor1nali, pupille uguali e reagenti. Ricerche speciali : Wassermann n egativa; esp ettorato K. + . Esan1e radiologico d el torace: bronco-polmonite cronica :b ila ter ale a tipo fibroso , preva]en te , a des tra, n el medio torace, a sinistra, n el sotto-apice . Esame de1le urine : alt)t1mina assente; zu cch ero 14 p er mil le; p eso specifico : 1029; corpi acetonici : assenti. Esa1ne del sangue: segni di anemia a · ti po secondario ; . glicemia 3,20 per mille. P eso Kg. 56. f)u rante la degenza in ospedale dal 27 giugno al 20 agosto 1928 l ' inferma è s tata sottoposta a c ura i11sulinica: Li11 ey ; lievi punte febbrili ves perli11e (37,2-37,6); Ja g li cosuria diminuisce d al 14 per mille al 4 p er mill e; l a g licemia dal 3,20 per 111ille al 2,90 per mill e; l a poliuria oscilla fra i 2200 ed i 1800 em e. g iornalie:r-i ; il p eso, l o s t a to ge r1era]e dell 'infer1na, l e lesioni p olmonari, non ha11no subil:o modificazion i importanti: I 'inferma p esa Kg . 55,400 il g iorrlo 17 agos to 1928. Dal 20 ng·os to al 31 d icc1nbre 1928, l 'inferma è rin1asl a lontana d all 'ospedale. Il 1° genna io 1929 h a chiesto nuovamente rioeovero p er ch è è preocc upala, impall idisce, dimagrisce. L'esame fi sico e radiolog ico d el tor ace d anno r eperto presso a p oco simile a quello riscontrato nel giugno. Dimagramento accentu alo : peso l{g. 45,500; glice1nia 4,20 per mill e; glicosuria 45 p er mille ; peso sp ecifico: 1032. Assenti i corpi acetonici n e1l 'urina . ll g iorn o 7 febhrajo 1929 s i prosegu e la cura

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insulinica (30+30 unità giorr1ailere), e fin dal second o g iorno di tratta1nento insulinico, com pare e1nottisi grave, l a qua1e si prulunga n ei g iorni seguenti, malgrado le cure e1nost atiche, accompagnandosi a Jieve reazione febb.rile, ma forte aggr avam ento delle conclizioni generali ed a diffus i r an toli nel! 'ambito t oracico: 1'emottisi cessa al 13° g iorno quando si sosp ende 1'insulina; l 'it1fer1n a però muore i,l g iorno dopo (21 gennaio 1929) .

Dalla disamina dei fatti suesposti, sebbene il periodo di osservazione ·e di studio delle malate sia stato forzatamente breve, scatu;riscono chiare a lcune con siderazioni. Sì l 'una ch e l 'altra inferma non hanno ottenuto eviden ti vantaggi dalla cura insulinica, la quale n on h.a influenzato affatto favorevolmente n è lo stato di nutrizione, n è lo stato generale d elle amm alate, nè il d ecor so d ella tuber colosi. Si è avuta b ensì diminuzione notevole d ella glicosuria (dal 66 al 10 per mille n ell'una malata, da l 14 .al 4 p er mille nell'altra), e li eve miglioramento della glicemia e della poliuria, ma ciò non h.a impedito ch e perdur.a sse lo stato diabetico grave, e ch e le lesioni tubercolari evolvessero verso una fine drammatica. Eppure la storia, l 'esame clinico, l 'esam e radiologico, su ggeriva no trattarsi di forme tubercolari non nettamente evolutive, p er quanto siano ormai a tutti note la tacita malignità e lo spaven toso silenzio della tubercolosi complicante il di ab ete! E non mi soffermo a discuter e se il 1niglioramen to della glicosuria ed il lieve miglio~ ramento della gli cemia siano stati esclusivo et~ fetto della insulina , o siano in parte dovuti, per sola ipotesi (.accettata a n ch e da Zoia e da altri, , e ch e non ha ancora ricevuto a lcun fondamento dimostrativo), alla più inten sa metab olizzazion e dello zu cch er o ch e una rigogliosa produzione , di tessuto gr.a nulomatoso tubercolar e potrebbe esser capace di operare, così come è stato ·da a lcuni ricercatori riscontrato n el can cro complicante il di ab ete. A. Abraham pensa ch e la tubercolosi nei diab etici d etermini spesso una diminuzione della glicosuria, e qualch e volta pure una retrocessione della a cidosi , e pare ch e questi ·f.atti sian o dovuti a li 'azione di una para-insulina ch e Lundbetg h a trovato n el tessuto tuber colare bovino ied umano. D'altra parte H.a cht ha con statato ch e i tubercolotici polmonari non diabeti ci hanno spesso v,a lori di glicen:iia bassi. La nostra atten zione però è stata sopratutto attratta d.alle condizioni particolari in cui è avvenuta la n1orte : emottisi mortali durante il trattamento insulini co. Ha l 'insulina avuto importanza n el favorire o provocare l 'insorgenza della em ottisi?


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[ANNO

IL POLICLI NI CO

Nurnerose e indiscutibili sono ormai le osservazioni ch e dimostran o come l 'insulina , usata a curar e il diabete n ei tuber colotici, possa provoca re reazioni di focoJ.aio p er meccar~.i~m~ aspecifi co (elevazione di temperat~r,a, ~r1s1 ~i sudore, modi fi cazione della veloc1ta d1 sedim entazi one delle emazie, modificazione degli ematogra rnmi), r eazioni ch e talvolta sono molto intense, e possono aggravare il processo tub ercolare. Di codesto avvi so sono I-I. W eskott e W. Scb em ensky, i quali in a lcun e loro pubblicazioni co nfortate da dimostraz ioni clinich e, sosten;ono ch e occorr e esser molto prudenti nel 5 praticar e il trattamento insulinico n ei diabetici tub ercoloti ci, gi.acc;hè in parecch i casi, pur con dos i piccole o m edie di in sulina (10-40 unità) si è visto i1rogredire rapidamente il processo tuber colare, fin o allora rimasto stazionari o, e portare a morte in poche settim.a ne: e ch e specialm ente cauti bisogna esser e quando si tra tta di diabete associato .a form e tubercolari evol11tive. 1\1. 1\1ouriquand , n ella Presse 1\1 édicalr. del1'apri le 1927, fa notare che i bambini diabetici n on ammalano di tuber colosi .a b itu.a lmente n1a se li si tratta con la insulina , la so' ' pravvivcn za è sufficiente perchè invece di m orire di coma, essi possono tubercolizzarsi e m o rire di tub ercolosi . nielli n e] S llO libro T erapia insulinica ac. . ce tta la poss ibilità che, n ei mal.ati di di.ab ete associa to a tubercolosi polmonare, si abbiano, in segt1i to a cnra insu linica, reazioni di focolaio ed anche reazioni generali, probabilmente per effetto dell e protein e mescolate alla insul ina, sicchè egli con siglia di saggiare la tol· lcran za. dei m.a].ati, specie n ell e forme essuda ti ve d i tubercolosi, e di usare insulina pura od a piccole do i. E n ella Rassegna clinico-scientifica del novembre 1928 il prof. Zoia riferisce su un caso di diabete associato a tubercolosi polmonare, in cui, co11 cura insulini ca, si ebbe bensì ra~ p ido mi glioramento dell a cl1etonuria, della glicosuria e dell a glicemia, ma rapidamente pure la for1na tubercolare volse verso la polmonite ca eosa altam ente febbril e, si accomr1agnò ad intensa emol isi, ad inten sa anemizzazion e, e portò a morte l 'inferm o. Ne. un dt1bbio quindi cl1e, se non di f~e .. quente , a ln1 eno non tanto raramente l 'indagin e clinica pinga a concludere ch e l 'insul ina ag·grava la lesioi1e tubercolare associata al diabete, e cl1e, in simili casi, riguardo all 'esito, il risl1ltato del uo impiego non è punto brilla11L0. Lo tudio delle due ammalate . su cui

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più su h o riferito ; appoggi.a i.a verità. di questa t esi: m entre fino a poco tempo prima della m orte il reperto toracico era rimasto- pressoch è invariato; n egli ultimi g iorni , dura11tela grave emottisi , le condiz ioni gen~rali i1?~ provvisamente si aggravarono, e gli. amb1t~ polmonari si ri empirono di numerosi , sonori; e diffusi rantoli. Con quale m eccanismo l ' insulin.a provochi lereazioni sfavorevoli non è ancora ben noto. Blum e Sch w.alb p en sano , in base alle loro· osservazioni : cc ch e il diabetico si trovi in un~ stato di .a n er gia, e r eagisca poco tan to alla tubercolosi di cui è a ffetto , quanto alla tubercolina che gli si inietta; sotto l ' influenza del, l' insul ina gli organi del diabetico riprendon0> uno stato presso .a poco. n orm.ale, e n ello stesso tempo la an ergia è sostituita da una r eattività normale, grazie a ll.a . qual e la tubercolosi· silenziosa del diabetico si trasforma in una tub ercolosi presso a poco simile a quella di un sogg·etto non diabetico ». Al cuni, fra cui M. Ma uri.ac, cr edono a d ur11 1neccanismo aspecifico , per opera di impurezze del prodotto ini ettato , o per opera di albu-mine dell a specie animale ch e h a fornito il' pancreas servente alla preparaz ione d ella insulina. Altri parlano quasi di m eccanismo speci fi co, mi si permetta l 'espre ·sion e, legato cioèal1 a insulina stessa . E, econdo Go ffin, nei perlurban1enti gen er.ali e local i durante la cura inst1l inica avrebbe a n cl1e importanza lo stato. di tonicità vago-simpatira dei vari o r .g:R11i . Si tratta però di semplici ipotesi, abbastanzaseducenti forse, ma ch e m anca no di convincente di1nostrazione, e ch e possono a ccoglier.s i solo per analogia con quanto si verifica per altre sostanze ed i n .altre contingenze clinich e· e sperimentali. In questi ultim i a nni in oltr e si sono semrJre· più intensificati gli stt1di sul rapporto fra insul ina ed adrenalin.a, e sembra dimostra to ch evi sia antagoni sm o fra le dl1e sostanze, Jlel senso ch e (G. M.aranon , L. Quaran ta) l 'in sufficienza surrena le crei uno stato di sensibilità per 1'insulin.a, tanto cl1e in t ali circostanze dosi inoffensive di questa pos ono provocar eaccidenti clinici gr avi e pure 1n ortal i. Ed è oggi con osciuto ch e ui10 degli effetti dell a intoss icazion e tuber colare si manifesta· colla inst1ffi cienza surrenale, icch è in tali casi la somministr.azione di .adren.a lir1a o di surren ale totale può dare b11oni ri ultati . Sembr.a a n ch e ch e gli .a 11lori i qu.ali si sono occupati del] 'az ione dell a insulina sul] 'apparato circolatorio , siano riusciti a dimostrare ~he •

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SEZIONE PRATICA

l ' insulina determini un.a dila tazione dei capillari (Rietti), ed , adoperata a lu11go nei cani spancre.atizzati , una degen er azione epatica ed una estesa e diffusa sclerosi d elle arterie (Fischer). Tutto affatto r ecenten1ente sono state osservate e·m orr.a gie durar1te e subito dopo il trattam ento insulinico. Così I. Guden am n el novembre '26 descrive un caso di tube-rcolosi associata a diab ete in cui , in segu ito a cura insulinica, in1p rovvisamente .ap1Jar ve em aturia , ]a quale migliorò colla so pens ion e d ella in, ulina, i:>er riapparire dopo ogni nuova iniezio11e de] rned ica111ento. I ohn Hender son n el febbra io 192 7 descrive tre casi di diabete (senza tubercolosi) trattati con l 'insulina , in cui si ebbe, d opo un cer to tem po di c ura, en1aturia discr eta: siccome gli amm alati eran o in denn i di m alattie rena li gli ai1tori lasciarono ospesa la spiegaz ione della e1naturia . A. V. Nea]e n el sett emb re 1928 h a osservato, duran te il trattam ento insulini co di un ban1b ino d i c inque anni, avente zu cch er o ed aceto11e nell 'urina, un,a fo r te em.a tu ria, m a di br eve durata, la quale iniziò du e giorni dopo l 'ul1i ma in iez ion e d 'i11sulina. Ed emorragie (del cervell o, dei polmoni, sot to1)leuri ch e) n el corso del trattamento insu~ lin ico, ma d i ir1terpretaz ione discu t ibile (sebbe11e, secondo il pen siero cleg·li stessi autori, certam en te non in rappor to con rnalattie pr eesistenti), sono st.ate riscontrate da R. Her n1<l nn ·e A. Iacoby alla autopsia di diabetici morti in conia. Dalle ricer ch e sperimentali eseguite da M. I. La Barré st1ll 'insulina in suffi cien ten1E: n te purificata, ri sulta c11e detta sostanza ostacol i la forrn.azion e e la .azione dell a trom1 i11.a , e quindi ostacol i ]a coagulazione d el san gu e. È dt1nque, se n on assolutament e certo , al111eno rno lto probabile, ch e in una malattia_ tendenz ial mente emottoica, q uale la tubercolo i polrr1onare, l 'in sulina abb ia ·avuto im portan za, se non n el provocare, .a ln1eno n el favori re l 'insorgen za della en1ottisi, e cl1e, ad ogni modo, abbi.a n on p oco co11tr ibuito a d aggravarl e tanto da r enderl e m ortali. Noi c he abbi am o seguìto passo per p a so le mala te, a ttraver so le loro sofferen ze ed attraver so le loro sp er an ze, siam o stati pr ofondam en te colpiti dal fenomen o improvviso e raccapricciante, ed abbi.amo riportato n etta l ' in1pression e ch e in tal tun1ultuoso .a.\rven im ento n on sia stata a ffatto estran ea l ' insuljna. Nulla valse con tr o tali em ottisi : fu pure u sat a, ma sen za appar e11 te vantaggio, la adre-

n alina: colla sospension e dell 'in ulina , diminuirono ra pid.arnente le p erdite sa11g ui g n e : era però or ma i tropJJO tordi ! RIA S SU NTO.

L ' A. ha studiato due individui diabetici con tubercolosi polmon are, curati con l 'insulina , i quali son o m or ti per emottisi durante il trattam ento insulinico; e dalla disam ina dei fa tti con clude ch e l 'insulina h a avuto importan za se non n el provocare, .a lmen o n el favorire l 'inso r~enz.a d el! 'em ottisi , e ch e .a d ogni modo h a n on poco contrib uito a d aggravarl e tanto d.a r enderle n1ortali. BIBLIOGRAFIA .

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IL POLICLINICO

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Q uA HANTA .

OSP EDALE

C IVI LE

DI

MAROSTICA ( VICE NZA) .

Su di un caso di tt1be1·colosi postva_ccin<tle della 1nam1nel la sinistra ira nn t101no l)Cr il dott.

F E RTILE GIUSEPPE,

chir. primario.

Desid ero co mu11icare un caso, che giudico non tanlo frequente a verificarsi nella comune pratica p rofession ale, di tubercolosi d ella ghiandola man1n1ar ia in un g iovane e robusto contadino di 23 a11ni d'e t à, il quale trovandosi a prestar servizio m il itare due anni e m ezzo fa, prima di essere inviat o al campo p er le eser citazioni estive d i n1on lagn a, er a s ta to sottop osto assien1e ai suoi cam er ati a vaccinazione profilattica, cr edo antitifica .

[ A NNO

XXXVI, NuM. 28)

Pre111etto che il g e11tilizio d el nos tro paz . è assolutam ente n eg a tivo p er ti.1ber colosi 1 che egli ha altri 11 frat-elli, tutti in o ttin10 s tato di salute, nè vi fu mai, a quanto mi ris ulta, n egli ascendenti n essun caso di d etta 1nala ttia. Il p. non ha mai sofferto i1ella prima infan zia e nella sua g iovin ezza alcuna for1na m orbosa d eg1La di nota. È individu o di costituzion e sch ele trica r egolare, con n1asse 11i u scolari b e11e sviluppa le, cute e mucose visibili ch e si sono f atte in questi ultimi tempi, un p o ' pallide, p an nicol<? adiposo normale. J~gli 11arra ch e p oco t empo d opo che gli era s tata fatta d etta vaccinazion e profilattica, aveva 11o tato n el pun Lo ov·e gli era s ta ta praticata, la co1nparsa tJj un nodulo g r osso q uanto una nocciola, facente corpo con l a ghia11dola mammaria, affa tto jn dolente e ch e non gli r ecava per allor:a molestia alcu na. Se11onch è dopo due anni e mezzo e cioè Yer so l a fine di aprile p . p., incominciò a notare che il predetto nodulo andava a poco a poco au m e11tando di volume , se111pre però conservando il car atter e della indole11za . Aveva avvert ito dim inuzi on e dell 'a1Jp e lito con progressivo affievolimento delle for ze, d eperimento dell 'organismo, m al essere, freque11te tachicardia, specie durante i più piccoli sforzi cl1e egli andava compiendo n el disimpegn are qual siasi l avoro. Ricorda a11cor a ch e Yerso ser a vc11iva sp esso· colto eia lievi brividi di fredd o con aume11to del malessere p er cui d oveva sp esso coricar s i anzitempo. Per questi dist11rbi ch e andavano sempre più accentua11dosi, d eci se di consultar e il m edico d el suo p aese, d at o ch e la tumefazione aveva oramai raggiunto n otevoli prop or zioni e ch e incominciava a d ar g·Ii noi a n o11 solo, n1a gli riusciva di impedime nto al lavoro . Il sanitario consulta to g iudicando trattarsi di cosa seria, consigliò al p az. di presentar si da un c.hirurgo per l 'eventuale asp ortazio n e d el focolaio inorboso. Il g ior110 14 agos to pp. il g iovane contadirto si presentò all 'ambulatorio di questo osped ale p er chiedere il mio parer e . All 'esame obbiettivo i tolai 11na tumefazione ch e presentava forma r otondeggiante e schiacciala, d el diametro di 12 e rri. circa poco spos tabile sul pi ano muscolare so,t tostante e che faceva corpo cor1 la ghiandol a mammaria, la quale aveva assunto le proporzioni di u11 a grossa ara11c ia . Rilevai an cora infiltrazione di numerose ghi andole linfatich e del cavo ascellare, t1na cl clle quali era pii'1 g r ossa d elle altre . Escluso senz 'altro tra ttar si di forma luetica per i precedenti p er sor1ali ed er editari del paz., non h o cr eduto n ecessar i o eseg uire la siero-diagnosi di Wassermann, n è tanto m eno istituire alcuna cura del genere anch e p er no11 p erdere del tempo i)r ezioso. Giudicando Lra ltarsi o di forma tub er coJare o neoplastica, sebbene quest'ultima ipotesi non mi sentissi di poter sostenere, trattandosi di un individuo di giovan e età, consigliai l 'intervento chirurg ico, dato che avevo pure potuto con s tatare la p erfetta integrità di tutti gli altri organi del suo corpo. il 16 agosto in n ar cosi morfio-cloro-eterea pro- . cede tt i alla m astPctom ia seguita da svuotamento d elle ghiandole d el cavo ascellare . Procurai di asportar e molto ampiamente cercando di cadere cor1 I ' incisione su Lesst1ti sani più che fosse stato possil>ile, a t al punto ch e incontrai poi qualche difficoltà n el! 'avvicinare i margini della ferita.


[ANNO

XXXVI, Nu :vr. 28]

999

SEZIONE PRATICA

La guarigione avvenne in un p eriodo di circa 20 giorni con eliminazione abbondante di liquido siero-sanguinolento e prodotti di fusione e disfacimento di tessuto che era indubbiamente stato preso in compatimento per continuità con quello malato. Con l 'ai11to della cura elioterapica e di quella iodo-arsenicale i] p. non solo ha raggiunto· la cjcatrizzazione con1pleta della r egione operata, ma in breve tempo è venuto. acquistando le condizioni di salute perfetta, come n e fanno fede il ritorno progressivo del s110 antico vigore con una sanguificazione che presenta, dopo un mese e mezzo dall'atto operativo, 11n tasso emoglobinico che va avvicinandosi alla norma. Per l 'accertame11to diagnostico ho credu to opportuno inviare un pezzo di tessuto asportato e due ghiandole linfatiche tolte dal cavo ascellare, al prof. Giovanni Cag·n e~ to . direttore dell 'Istituto di anatomia patologica presso la R. Univer sità di Padova e dal quale n1i venne comunicato il seguente reperto : e< E una tubercolosi . piantatasi su di una ma« stite cronica postvacciné\le. Il tessuto in esame « non ha in fondo più n11lla c.he ricordi la ghiancc dola mammaria: è un grosso tubercoloma sorto cc per ]a fu sione di numerosi noduli specifici , ch e « serbano le note istologiche caratteristich e del « t11bercolo in invol11zione caseosa: quindi cellule « giganti tipo Lan gh an s, cellule epitelioidi a '< gruppo ed amrnassi linfocitici con frammezzo « isole di sostanza caseosa di dimen sioni microcr scopiche. Il tubercoloma ha una pronunciata e< tendenza alla metamorfosi fibro sa. In una delle « linfoghiandole regionali, la più grossa, sonvi cc tt1bercoli tipic~ sottocapsulari >>. CONSIDERAZIONI.

Per il caso che ho brevemente prospettato è risultata confermata la diagnosi di tubercolosi della ghiandola mammaria come dal testè enunciato reperto istologic o d ell 'Anatomo-Patologo. Detta diagnosi era stat.a da m e sospett.ata come la più probabile, quantunque i precedenti morbosi del nostro paz. non deponessero in suo favore. La tuber colosi della mammella devesi con• siderare nell 'uomo come un 'evenienza estremamente rara. Chi scrive questa nota , neJla sua ormai lunga pratica professionale di oltre venti anni, non ne ric·o rda ·nessun caso. Ne vide solo uno insorto in una donna affetta da tubercolosi polmonare bilaterale avanzata, e che era stata ricoverata in ospedale p~rchè trovavasi in istato di gravidanza a termine. L'interpretazione de,l modo col quale il virus sp&cifiico aveva potuto in questo caso dal polmone passare alla gh . mammaria, che stava in quel momento per assumere la funzione secretiva, non mi sembra cosa che presenti delle gravi difficoltà. Nel caso invece che forma oggetto di questa mia comunicazione, il modo e il perch è il , germe deve esservi stato portato sono tutt 'af-

fatto diversi , qu.a ndo si pensi ch e ci troviamo di fronte a individuo giovane e robusto senza precedenti morbosi e con esam e obbiettivo assolutamente n egativo. Egli era stato vaccinato circa tre anni prima, pare, contro la infezione tifoide e sul punto sede della iniezione,. eragli P<?CO tempo dopo comparso un nodulo grosso come una nocciola che al paz. non r ecava noia alcuna, nodulo eh.e vi aveva determinata una mastite reattiva ad andamento cronico. Non è risultato ch e in preceden za il paz.. abbia riportato traumi di sorta alla regione stessa com.e causa predisp onente. Il solo trauma inv,ece, se com e ·tale lo si vuol con siderare, sar ebbe stato quello prodotto dalla iniezione vaccinante, intervenuto come abbiamo detto parecchio tempo prima. Non sì può pensare che il virus tubercolare vi sia stato portato insieme col virus antitifico perch è in s imbiosi , o con la siringa non previamente sterilizzata , o per passaggio di esso virus da un in.dividuo ch,e lo avesse circolante in quel mon1ento n el san gue , qualora non fosse stata osservata l 'asepsi da parte di chi praticè. la puntura; e allora siamo indotti e dobbiamo creder e, ch e la vaccinazione profilattica ar1titifica deve aver agjto da richiamo del bacillo dell a tubercolosi avendo de terminato in . sito un locus minoris resistentiae, richiamo avvenuto , pur a così notevole distanza di tempo, da qualche ghiandola linfatica infiltrata e localizzata in regione poco lontana dalla mammella, forse peribronchiale. Questa ipotesi mi sembra ancor· più avvalorata quando si pensi ch e l 'evoluzione della forma morbosa, ha avuto il suo inizio nello scorso mese di aprile, epoca questa quanto mai favorevole al risvegliarsi di form e tubercolari ch e si trovino allo stato di laten za. 1

SOMMARIO .

TubercoJorn.a dell.a gh . mammaria sin ., svi~ luppatosi in un giovan e robusto , nel corso di 3 anni; evjdente rapporto con una iniezione profilattica (presumibilm ente antitifica); asportazione. Interessanti pubblicazioni: DELLA DIAGNOSI PRECOCE DELLA TUBER· COLOSI. (Dott. P. TIMPANO). Volume di pag. 72 , ; &

con 23 figure, in nero ed a colori, 11el testo. Pre7r zo L. 9. Per i nostri abbonati sole L. 7 ,25 . CONTRIBUTO ALLA LOTTA ANTITUBERCO. LARE, con speciale riguardo ai piccoli Comuni.

(Dott. P. TIMPANO). Volume di pag. 32. Prezzo L. 3. Per i nostri abbonati sole L. 2,60. In viare Vaglia Postale all'Editvre LUIGI POZZI · Via Sistina, 14 - ROMA.


[ANNO

IL POLI CLI NICO

1000

XXXVI, NuM. 28)

mobilizzazione rigorosa pro duce un rapi·do miglioram,ento. Rilferiseo un caso osservato ambulato riamente a.ll 'Ospedale di S. S·p iri to. 1

NOTE E CONTRIBUTI.

1

La prognosi delle pa1·aplegie da spondilite tubereola1·e. Dott. l .. UC IO

URBANI,

aiuto n eg•li Osp e1d. di Roma .

Isola:re n elle parapl egie p ottiche aJ.cuni tipi anatomo-clinici, des.crivere di questi l 'evoluzion·e e la si11to.matologia, fortm'U1ar e alcune regole circa la loro evolu zione lontana per prevedere una guarigione o una inf ennità incurabile è cosa di grande interesse pratico. ·Qu.est o stu·dio analitico si deve in gran parte a M.me Sorrel-Dej erin e cbe all'osip1edale lnaritti1r1 0 di Berk ha stu•cliato esau rientemente dal lato progr1ostico 42 ca:>i di 1paraplegie potticl1e. Mi sembra giusto fare una rapida s intesi del suo la.vo·ro e formular·e le ragioni ,p er cui ad un 1p a raplegico ·da inorbo dì Pott si pr.edice se la s·ua Inalnttia guarirà o sarà incurabile. Riassu rr1erò ra pjdamente aJ.cun e storie d 'infer1ni che 110 segul·i.O e che rien lrano nei vari gruppi isolati dalla Sorrel e ter111i11erò con alcun·e r egole fond amentali che n on debban o esser·e ignorate dai pratici comuni. La prog·n osi è scientifica e r1011 frutto d'irnmagihazion e e ha il suo fon·darnento sulla esatta conoscenza dei disor·dini anatomo-patologici causati dalla mal attia. In presenza d'una p ara1plegia da morbo di P ott il pratico s1 •deve domandare quale s ia il m.eccan jsrno cli compr ession·e, quali sian o le a lterazioni intdollari e se esse possano regredire. Dalla ris·o luzione ·di questi problemi è cl1iarito l'esito ulteriore della mn latti.a. Le più frequenti cause ·di compressione nella 6pondilite tuber colar e sono l'ascesso in.t rarachiirleo e la pachimeningite tubercolare. La com pr ession e d'origine ossea è r ara ·e secondo l{raske esi.ste soltanto 1181 2 % ·dei cnsi. Molto più r ara rn.ente la .causa 1neccanica ·di compre~sio11 e m an ca e a llora i sin tomi rnido1lari sono dovuti a stasi linfatica e a tum eJ:izion e ederna tosa infiammatoria iperict'ocale; questa causa ·di compressio:q e è rapidamente transi toria. Le paraplegie da morbo di Pott ·dipend ono dunque praticam ente da queste tre cause ::lnatorniche: ai.c;cesso i11trarachideo, pachi1neningite est erna e•d edema infiammatorio . Quali son o i sintomi clinici che s1 so,·rappongono a questi tipi anatomi ci? Qual e il lor o decorso e come ri conoscerli con s icurezza? Caratteristica principale delle paraplegie da ecle100 1prrifocale è quello di stal)ilirsi rapidamentl' con sintomi di t<:l eficit snbito g-raYi in inalati che sono all'inizio 1della loro malattia e che anzi alle Yoltc la jgnorano. ·ono forh1nat.arnente casi faYorevoli in cui l'im1

1

1

P. ~'I. , è un barnbino ùi appare11za robusta •dell'età •di 6 anni cm.e da tr.e m esi accusa dolore al dorso e recj urna sp es.so ualla lr1an1111a di essere portato in br·accio. Da circa una settirnan a non è più capace di ca1r11ninare e dj reggersi jn pie·di e la m.a dre me lo cond uce e rni cl1iede ansiosa la sor.t,e futura del suo ·barr1bino. L"e. obbiettivo dimostra •dolen zia spiccata sull 'ap()(fisi spi nosa dell'VII1l vertebra 1dursale e all'esam e radiografico si riscontra110 alterazio·rii a carico 1del corp10 della dorsale VlltI e VJIJ . La m otilità volontaria 1degli arti inferiori è quasi c ompletamente aboli.ta, esist e clono del pie,de e della rotuJn. e Babin ski bilaterale, no11 dist urbi delìa sen sibilità e a.egli sfinteri. La d iagno~i è idi paraplegia s·pastica da spondil ile tubercolare e la prognosi sembra bu ona per in. ir1sorgenza rapida ·della paraplegia che fa pensa.re ad alterazioni ù'origj n e fleginasica. rr ranquillizzo la inadre c·h e >è una popolana intelligente e consiglio il trattamento in reclinazione che è rigi·da1nente osser1vato da1Ja madre e ·di buon grado ac cettato dal bo.1nbin o. D o~o qualche m ese iJ bambir10 co1nincia a muo~ yere gli arti ed ora a distanzn. di •due anni la 111adre m e lo ha ri,con.clotto cor11pletan1 en te g uarj.to : r esi dua un lj evissimo gibbo e uno. vivacità clei rotulei. 1

1

.

Le ,p arapl egie causate ·da ascesso intrarachideo si 5tabiliscono · in modo più lento (uno o due ine.si e più) .e -ri.c,hi e1dono p er la g uarigione circa 1due an·n i; m i1gliorano col vuotamento d ell'~cesso ina non r P-gr e·discono completamente perchè la m e111brana tu.b er,c.olo·genia che forma l•a ,p arete di .questo agisce ·d a cauisa di co1m·pression e. Ricordo le storie di clu e malati cl1e ho seguito completamente p er due anni. In ambe·due i casi si trattava di giovani .sui 20 ann i che erano nlalati cli spo111dilite da circa 14 n1esi. A poco a ~o co gli infermi cominciarono a camminare con fatica, poi furon o costr etti al Jetto ·e la paraplegia si stabilì quas'i completarr1ente nello spazio di tre mesi. Quando io li visitai erano cir.ca .da tre mesi in letto e pres entavano i s]ntomi della · paraplegia spastica con clono del piede e della rotula, scarsi di st•ur bi d·ella seTuSibilità n el sen so di una ipoestesia dolorosa e sfinteri in ordin·e. La spondilite era a carico delle ultime dorsali in un caso, dell'VJ:LI in un altro e jn quest'ultimo esisteva un ascesso m ediastinico che punsi varie volte ~ er via paramediana p osteriore e ~he tratta i. con g1 i ccrina iodoforrnica. P oicl1è si trattava idi giovani vali.di con esa. m e t oracico negativo fe ci ·diagnosi di paraplegia da ascesso int.rarachideo e formulai ·una prognosi fa ,·orevole. Le cosP so n ~1 andate secondo le mie previsioni 1


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1001

SEZIONE PRATICA

~

ques ti . giovani a di~tanza d i due anni cammi:nano con busto o·r top edi·CO. La paraplegia pottica da pachimeningite tuber· .-colare evol v.e lentam ente e in malati che da lungo tempo hanno una spon,dilite non rigorosamente curata. La mia esperi-enza ancdle su questo punto si fon.da su due casi in cui d isgraziatamente n on ho potuto fare l'auto1psia. La paraplegia 1n questi infermi si stabilì rj-spettivamente tre anni e quattro anni •dopo l'insorgenza a.ella spon·dilite e fu preceduta 1da fieri ·1iolori ra;di.colari che non. }'ascjaviano requie ai p·azien1i . Uno di q·uesti malati con 1diagnosi · ·d'is·cbialgia aveva sperimentato lungam ente cure termali e s'Pra sottoposto a;d una dispendiosa -cura diatermica. La ~araplegia 1d apprima spastica si fece rapi•damente flaccida e insorsero ·disturbi sensitivi e degli sfinteri. La fine si ebbe in un caso .p er urosepsi ascendente accompagnata da forti ele, vazioni febbrili e in un altro per vasto •decubito :sacrale e meningite terminale.

1L e parapl egie potti-ch·e son-0 in gen ere le para·plegie più facilm.ente guaribili con una cura rt.gorosa ·d'immobilizzazione. ' 1L e para~legi.e ad insorgenza rapj.da in spon1di1iti chr evolvono da poco tempo sono piuttosto Tare e rappresentano i casi più favoTevoli; la loro base ana.tomo-patologi ca è costituita dal1'edema perifoc·a le. Le .p ara:plegie. cne ··evolvono n el primo anno di malattia e ch·e impiegano per• giungere al loro qperiodo di stato due-quattro mesi impiegano p er guarire circa due ·a:nni e dipendon.o dall'ascesso intraracihiideo. 1Le paraplegie che si stabiliscono in vecchi spondilitici - l entamente - accqmpagnati 1da fi eri dolori sono incurabili; .esse sono legate alla pac•h imeningi·t e tubercolare. In .r) assunto gli' elementi -che sembran.o ·d i prognos i sfavorevole sono il lento stabiljrsi dei fenomeni , la presenza di 1dolori ra;dicolari cdle .n on icedono alla immobilizzazion.e: la paraplegia flacl'C i·da, i disturbi troifici e degli sfinteri. L'indagine radiolo;gica con il lipio1dol pr.oduce - secondo l' esperienza della Sorrel - arresto od.ella · i.so1stanza raidioopa'Ca al liv·ello del punto di compression.e n ei casi di ascesso e di pachimeningite e di arresto nel cul idi sa-eco sacro-coclc igeo n ei casi dovuti ad edema.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

suppose causée par el l e~; avec rrianière ae guérir cette paralysie. 'ìra.duction française del 1783. M.rne SORREL-DEJERINE. Cont rlbution à l 'étude des paraplé,qies pottiques; essai sur l' évo lutiori et le pronostic bas é sur 40 obe.r vations personnelles. Masson, 1926. 'ETI ENNE SORREL e M.1me SORREL-.D EJERINE. Deux cas d es paraplégie pottique avec examen de Pièce~ ~natomiques, du mécanisme de la paraplegi e. Rev. neur ol., f. 1, n. 4, aprile 1924. ID. ~D. R echerch es s~r_ l.e transit du lipiodol par voie sous-arachnoidten·11e daris les diff érentes fo rmes d e paraplégi e pottique. I1bid., f. II, n. 1 juill.et 1924. ' ID. Io. Contribution à l' étude des compress·ions d.!e la queue de cheval par mal de Po tt. Ibid., if. II, n. 6, dicembre 1924. io. ID. Ab cès intrarachidien au cours d'·u n mal de Pott dorsal av.ec barrage sous-arach.noidien sans paraplégie; considération s sur l ' anato: mie pathologique des abcès intrarac.hidiens Ibi 1d., f . I , n. 5, may 1925. · J. DEYERINE e ANDRÉ THOÌVfAS. l\1a.lattie del rnidollo . spinale. In BROUARDEL e GILBERT. Nuovo trattato di 117-e dicina. Trad. del dott. 1\1ATTIROLO. Unjone Tip. E1d. Torinese, 1910. L. l\10HR. e R. SrAEHELIN. Trattato di 1neà·icina interna, volume V.

NOTE DI TECNICA OSPEDALE MAGGIORE DI BERGAMO .

Istituto Anatomopatologico e di Ricerche Cliniche. Diretto~e :

Prof.

·F RANCO D'ALE SSANDRO

~Ietodo

fisico per l'isolamento del bacillo tubercolare con l'innesto in cavia. Dott. G.

F. CAPUANI.

1

-.

1

1

BIBLIOG·RA FIA. 1.

PE.RCTV AL POTT. R ern arrtile~ s11r cetle espèce de

paralysie des memb.res inférieurs q·u i· accompagne souvent le coilrbure de l'épine e qu'on (

Nell 'eseguire l 'innesto in cavia di prodotti patologici allo scopo di ricercare in essi even .. tua li bacilli tubercolari, si urta contro il pericolo che la presenz.a di altri · germi patogeni banali, determini una setticemia . ch e porta a morte l 'animale prima dello sviluppo di lesioni tubercolàri. Allo scopo di eliminare Lale jnconveniente, e approfittando del fatto ch e il bacillo della tubercolosi, offre di fro·n te agli agenti chimici, una r esistenza assa i n1aggiore ch e non gli altri g·ermi , è stato i1roposto , e viene comun em ente praticato, il s istema di trattare il materiale patolo·g ico con acidi od a lcali in soluzioni di determinata percentuale e per un certo tempo. I m etodi più comuni sono: quello di Lo'venstein che tratta il materiale con a cido solforico al 10 %, di I-Iohn con acido solforico al 10 % per m ezz'ora, quell o di Uhlenhutb ch e lo tratta con anti(or1ni.na al 30% e quello di GrifTith che lo tr.atta con idrato sodi co al 35 %


1002

II, POLICLINICO

pure per m ezz'ora. Dopo questo contatto, si centrifuga e si lava un paio di volte con acqua sterile, event11almente s i _n eutralizza, per poi ir1iettare sotto cute o n el peritoneo d~lla cavia i l precipitato. Un metodo m eno noto, che non è citato dai testi più diffusi nè ho visto praticare in nessun isti tuto è quello proposto da Bezançon già da pareccl1i anni (1) e cl1e si basa sopra il principio che il bacillo della tubercolosi resiste all 'azione del calore assai meglio e più a lungo ch e non gl i a ltri germi banali. E precisarr1ente esponendo a 54° per 30 minuti d el materiale patol ogico contenente svari ati germi si vede ch e tutti vengono compromessi sì da essere, con l 'iniezione in cavia praticamente u cci si ad eccezione del bacillo della tubercol osi. L ' unico inconveniente è dato dal comportame.n to delle spore le quali resistono all 'azione di tal e temperatura per schiudersi poco dopo dando luogo a germi di nuovo vitali e viru· lenti. Per ovviare a questa evenienza basta sottorJorre una seconda volta il materiale patologi co a lla stessa temp·e ratura e per lo stesso tempo. Tutte le spore sottoposte alla temperatura di 54° si sono dischiuse sotto l o stimol o del calore e i germi nati v,engono u ccisi dalla seconda esposizione. Così trattato il materiale patologico può es' • sere ini ettato in cavia sia nel sottocutaneo sia nel peritoneo.

Ho voluto esperimentare lar·g am·ente il metodo fisico per vedere se offrisse qualche vantaggio rispetto agli altri sistemi. L 'esperimento fu condotto so·p ra 60 cavie ch e non servirono solamente alla presente ricerca, b en sì 30 serviron o poi per ricerche sperim.entali sulla chemioterapia con terre rare (2) , altre p er studiare il comportamento dell 'indice monocitico nella tubercolosi sperimentale, a ltre infine J)er lo studio della chemioterapia aurica della tbc. sperimentale. Le cavie furono infettate con espettorato ricco di bacilli della tubercolosi e di molti germi .banali. L'espettorato nella quantità di 10 eme. diluito in 50 cm. di soluzione fisiologica venne trattato con il calore come si è detto sopra, e iniettato per 10 cavie nel perito· neo, per 50 sottocute. La quantità di diluizione iniettata fu di mezzo cent. cubico avvertendosi ch e la diluizione era p erfettamente (1) Précis de microbiologie cliniche. Masson. (2) « La cura della tubercolosi con le terre rare ». Relazione al 1° Congresso Antitubercolare di Napoli.

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omogenea com e si può del resto im:aginare, p en sando all'az ione della temperatura , a 54°. Allo scopo p.oi di ottenere una omogen eizzazio11e anche più completa giova assai di tenere il m.a teriale a 37° nell 'i.n tervallo fra le due esposizioni a 54°. · In tal mo do restano oltremodo · facilitati e accentuati quei· fenomeni di autolisi dei compon enti dello sputo, mercè i quali appunto si ottiene perfetta omogeneiz• zaz1one. I ri sultati raggiunti sono assai univoci perch è in nessun caso si è avuto nè settìcerr1ia nè formazione di ascesso o di necrosi, mentre però tutti gli animali riuscirono gravemente infettati. Solo una cavia mori dopo 10 giorni improvvisamente per causa rimasta ig nota. La percentuale di attecchimento dell'infezione è stata del 100 p er 100, ciò ch e dimostra che l 'esposizione anch e ripetuta del bacillo a 54°' n on ne riduce la vitalità e non diminuisce ir suo potere patogeno per la cavia. In nessuna cavia si ebbe etticemia, e cosa importante 11on la s i ebbe neppure in quelle che ebbero l 'iniezione end.operitoneale, in n essuna si ebb ero a lamentare ascessi o n ecrosi nel punto dell'iniezione. Il tempo di sopravvivenza nei controlli (cavie cioè infettate ma non trattate ch emioterapicamente) è stato di una media d ii 40 g iorni, ma si compr ende che tale criterio ha un valore r elativo sia alla quantità dei germi, come alla loro virulenza. Le lesioni tubercolari tipi ch e ed e, ·id enti non presentavano natur.almente nulla di particolarmente interessante. Ìl quadro generale quindi d el] 'a ndam en to dell'esperienza si pr·esentava u g uale • a quello che si potrebbe avere con l 'iniezione di bacill i es tratti da una coltura pura. 1

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Dall 'esperienza fatta dapprima con i m ezzi chimici e poscia con il mezzo d el calore ho potuto concludere che questo secon·do sistema, offre degli indiscutibili pregi di semplicità d i strumentario, di tecnica, di pulizia e di ste• rilità, di quanto n on o ffrano i m-e todi c hi• • m1c1. Tale sempli cità fa sì ch e l'indagine biolagica sia eseguibile ovunque, anch e da m edici sforniti di attrezzamento batteriologico, purchè dispongano di un termometro e di un animale da inoculazione. Pur essendo personal'm en te del parere che tali ri cerche biologiche d ebbano sempre eseguirsi in laboratori special izzati non posso a meno di riconoscere che particolari esigenze per circostanze di tempo <> di luogo possano ·rendere necessaria la prova biolog ica anche al di fuori del laboratorio e


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SEZIONE PRATICA

per ciò può riuscire utile il m·etodo suddetto. meningite acuta, prescindendo dall'eventuale Infine anche per il laboratorio, pur ricono- coesistenza di un processo miliarico, il cui scendo come ho detto che i soliti m·ezzi chi- esito è assolutamente infausto, si può oggidi mici sono sufficienti alla pratica quotidiana, dire che non sono eccezion.ali le lungl1e repenso debba trovar posto anche questo meto- - missioni ed ancl1e le guarigioni. Tali esiti possono venir messi in rapporto sia ad eccezionali do che offre evidenti vantaggi tecnici sopra poteri di resistenza dell'individuo, sia a dimigli altri, pur serbando uguale valor·e nell'ot- nuita virulenza dei baci1li. tenere il risultato dell'isolamento del bacillo In taluni casi si può parlare anche di metubercolare quando si tratti dell'innesto in ningite tubercolare cronica o di meninge-mie• lite, considerandola come ~na deposizione calcavia. carea circoscritta, o come ispessimenti della SOMMARIO. leptomeninge, residuati da una pregressa forL'A. sottopone il materiale sospetto, a due ma acuta, e m.a nifestantisi, in genere, con acriprese, alla temperatura di 54° C., prima di cessi epilettiformi, a tipo Jacksoniano. La riproy.a di tale possibilità viene offerta sia daliniettarlo alle cavie; resistono solo i germi l'indagine radiologica, che dall'eventuale redella tbc. perto operatorio. Bisogna infine far cenno anche delle lesioni tubercolari del midollo spinale, e propriamente del morbo di Pott. La para plegia, che è il sintoma di maggior gravità in questa m.alattia, Tubercolosi e siste1na nervoso centrale. -può esser dovuta tanto all 'inginocchiamento di una vertebra cariata, quanto dall'invasione di ' (F. BuzzARD . Brit. Med. Journ., 11 mag. 1929). un ascesso freddo nello speco, quanto pure La maggior parte degli individui affetti da dalla formazion~ di granulazioni tubercolari tubercolosi cronica presenta disturbi n ervosi negli spazi epidurali, formanti un anello di funzionali, in forma di irritabilità, indecisio- tessuto denso intorno alla dura madre. n e, mancanza di considerazion·e ecc., mentre . N~i bambini la carie è per lo più beneficata invece le psicosi vere e proprie non si osser- dal semplice riposo e dall'estensione, mentre vano, sebbene gli psicopatici siano f.acilmente negli adulti spesso sarà necessario l'intervento chirurgico. M. FABERI. suscettibili ad ammalare di tubercolosi. Speciale labilità pr.esenta poi la regolazione d el sistema nervoso autonomo, manifestantesi II sistema neuro-vegetativo nella tnbercon: piressie, sudori e di sturbi vasomotori loeolosi. calizzati. In alcuni casi il simpatico cervicale (1BOVET. .Schweizeriscrhe medizinisc.he Wochensch., può essere coinvolto, manifestandosi il feno1928, 12 m.a ggio). meno oculo-pupilla.re da un lato. Nè deve restar misconosciuta 1'importanza iL'1A. ha stu•diato il tono delle glan1dule endodelle zone sensibili o dolorose constatabili su crine e del sistema nervoso v egetativo nel corso vari punti del . cor1)0, lontani dal focolaio tu- della tu·b er.c·olo:si. b ercolare. !Le -esperienz.e fatte con l 'aidrenalina hanno diDi tutte le infezioni del sistema nervoso, fatta eccezione della sifilide, quella tubercolare mostrato ch·e qruesta 1Prova non ha a1cun valorie è certo la più frequente, e spesso si manifesta p.rogn-0-stico e ch·e si ·dev.e rinunziare a di.sting1l•e re i tu·b·ercoloti.ci in simpatie-o.tonici e vagocon la sindrome del tubercoloma cerebrale. Il quesito diagnostico di una tale forma si tonici. ;L a tUlbercolosi si aiocompagna &pesso a gozzo impone, specialmente nell'età giovani~e, allorquando si ha il quadro di neoplasma di un e•d a .mo.r1bo di Based.ow. Ma ne.Bsun fatto giustt.. lobo del cervello o del cervelletto. II chirurgo f:Lca ie ten1denzie degli autorii c'he ritengono che deve rammentare, accingendosi a rimuovere l'ipotiroidismo o l'ip·ertiroi·di-smo c-0stit'Uisco.n o una un tubercoloma, la possibilità dell'insorgenza djminuzion·e della r-esiistenza organica verso il di una meningite tubercolare acuta. Le manifestazioni di questa forma possono baci~lo di K·o·ch. Anc·h e l'aztl.one delle surrenali iè stata vari·amentalora non esser ben chiare, si da far pensare anche alla possibilità di una encefalite o di te interpretata: alcuni am1nettono e altri negano una poliomielite allo stadio preparalitico. Bi- un aumento della resistenza vierso la tubercolosi sognerà perciò, in tutti i casi, rilevare i ca- nel morbo di Addì.son. ratteri del liquor, con le sue ben conosciute In rtguaI'do alle g'lan·dule sess·u!ali le opinioni peculiarità, delle quali è certamente la più sono molto . djvergenti. Qua-si tutti gli autori fi .. importante quella della presenza del bacillo di tengon·o Che la castrazione abbia tin'in;fluenza Koch, constatabile in una percentuale altissi- bEm.ef.ica sul decorso della tuber colosi, mentre la ma di casi, purchè la ricerca sia fatta con Jl.Tecocltà della mestruazione si aissocia di solito molta cura. Per quanto poi riguarda la prognosi della ~ tu·ber.colosi grave e i disturbi della mestruar

SUNTI E RASSEGNE.

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IL POLICL I NI CO

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zione per dif"·e tto si associano spesso a tuberco1.01s1 qu.ando l 'azione dello pneumotorace è insuffibenigne. ciente, o n ei casi di sinfisi secondaria. ·Juanto al timo, alle paria.tiroidi, al 1p·a nic r1eas Mamer ha praticato 1a tor.a coplastica paraed all'~po f1si è ·a ncor imeno ,po1sstbile per ora; a lver tebrale : parziale 11 casi, totale 8 casi, o cuna concluisione. larga 6 casi, in più ter.apia secondo la estensione ~e ll 'operazion e. La toracoplastica larga Nella tubercolosi ·è alterato il m etwbolismo del fu pr.a t1cata quando la esten sion e d elle lesioni calmo, ma non si sa se si tratta di un fenomeno conseC'Utivo al'la malattia o predispon·ente. La te- polmonari necessitava di una maggiore mobilità d ella gabbia toracica. Adoperò sernpr e tia'Pia ·del .c·écl:cio è atti via ma non sie n.e può dire l 'an,estesia locale. In 32 casi con 55 operazioni il meocaJni.srno. . si ebbe 2 morti : uno per gen er.alizzazi one del Lo stu dio d·el metabolismo bru:;ale non ha dato processo ed uno per n efrite acuta sopraggiunta. r~sultn.ti con cord.a nti quantunque quasi sem pr e Non ebbe mai choc postoperatorio. Si riscontri un legger o aibibasisamento. J URA . 1Nei t uber.col.otici con ,g ·licemia elevata si ha u na gra•n de llflbi'l ità del regime termico. La toracoplastica ext1"apleurica 1D el m etaboli.s:rno •dei li poiidi non si p'Uò dir nulla pe1~ via ascellare. di sicuro qu·a ntunqu e le sostanze di questo grupipo ' .abbiano una grande impòrtanza n ell'e(qruilib·ri.o ( D u11 AL , QuENU .e W ELTr. Journ. d. Chir. , t. 32 . V1ago.isimtp·a ti.e o. n. G, 1928). rLa fOTin·u la saingu,ig·na è mo1di fi cata, le a:la:>uLa toracoplastica extr.apl eurica, con I.a tecnimine a gross·e moleoole 1sono in a:umen to, e la . ca di Brauer o con quella di Sauerbruch, come sedimentazione delle ·emazie è più ra1pida. comunemente si pr.a Lica, è un 'operazione assai A carico ·del t ubo digerente si ri1scontrano segn i grave per la dissezione di un g·rosso lembo e di n euTosi vegetativa. Il vagotom.i-smo .g astrico si IJCr la sezion e di numerosi vasi muscol.a ri. La ritiene un s·egno di b·enign ità 1della tubercolo1s i, via ascellare invece eviterebbe questi in.con. quantunque poi la tosse dei tubercolotici ·è •di 1per ve11ienti permettendo ugualmente l 'accesso a oo· stesso un f·enomen.o vag·otonico che' migliora tutte le coste compresa la 1a . .con la belladonna. Con essa si seziona solo il gran d entato a .Alc.uni ·considerano la pigment·a zione cutanea livello delle sue digitazioni costali che sono avascolari, si evita la dissezione del grosso come u·n fenomeno favorevole, altri invece le atlembo di Sauerbruch e si rispettano i muscoli tribu1iscono un grave significato prog.nosti.c o. della scapol.a con gran v.antaggio per la fun[,'A. ammette che la tubercolo.si da'Prprima ecciti zione del braccio. Solo la mammaria esterna e ·p oi paralizzi i~ sistema vegetativo. viene sezionata: l.a legatura si può fare anche DR. 1

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La toracoplastica nel trattamento della tubercolosi polmona1"e. (PROUST ,

1\1AMER e

RoLLAND.

Bull. Min. Soc.

Nat . de Chirurgie, n . 8, 5 marzo 1929, p. 355).

La toracoplasti ca deve su pplire uno pneu~ ·mo torace incalizzabile, il quale v.a considerato .con1e tipo di . operazione a caldo, mentre la · prima è il ~ipo di operazione a freddo. I m.alati da sottoporsi alla toracoplastica debb on o presentare delle lesioni d el tipo fibroso, in via di retrazione cicatriziale, avendo l 'operaz,i one il compito di facilitare l a cicatrizzazio, -nI e• m• ediante la mobilizzazione della g.abbia toractca . È in dispensabile un buono stato gen era le del paziente, ed una r esistenza suffi ciente, nonchè l'un (lateralità del-le lesioni . Costituiscono controindicazione alla toracoplastica a ltre localizzazioni tubercolari. Così pure le lesioni scleroticl1e estese ed enfi sematose, come dispnea ecc. Co icchè la toracoplasti ca è indicata n ei casi di pneumotorace incalizzabile per sinfisi, o

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preventivamente all 'asoella. L'esecuzione dell 'oper.azion e può far s i in u no o più tempi, in anestesia rachidea alta o paravertebrale. Il paziente è coricato sul lato sano col braccio elevato. Incisione cutanea lungo il bordo anteriore del gr.an dorsale, ch e in alto devia anteriormente verso il gran pettorale. Scopertura e sezione del g ran dentato in prossimità delle sue i11serzioni costali. Si li])er.a la parete toracica indietro passando la ma110 sotto il gran dentato e ponendovi u na valva. Un 'altra valva a nteriormen te allontana il gran pettorale, dando così completa luce sul · campo operatorio. Denud.a mento e sezione delle costole con la tecnica classica adoperando strumenti .a mani co lungo e curvo per potere arrivare fino all 'angolo costale po:;;teriore. La sezion e della prima costa, che va fa tta al di fl1ori dello scaleno an t eriore, importa talora l 'incision e parziale del bordo inferiore del gran pettorale, ma ri esce sempre mqlto fac ~ l e . Drenaggio tra la pleur.a e il gran d entato. Sutura di questo muscolo e dei tegumenti . Gli AA. riportano le fotografie e radiografie di un caso operato da tre a nni con risultati ottimi. G.

PACETTO.


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SEZIONE

Risultati duraturi nella cura con la pie• u1·otomia di pleuriti tubercola:vi croniche siero-t"ibrinose. {F1sCHENSOHN. Arch. Klin. pag. 565, 1929).

Chir., vol. 154, ~

Ha. applicato il con cetto di cura chirurgica con la laparotomia di peritoniti specifiche, alla .cura di pleuriti tubercolari siero-fibrinose, in cui il liquido si rinnovi con rapidità dopo la .estrazione. H.a operato 6 casi ·con altrettanti successi. Esegu e l 'intervento in anest~sia locale, apre la pleur.a a li 'VIII spazio sulla ascellare posteriore, d eterge il liquido, seziona eventuali aderenze e sutur.a poi a stra ti la parete. (Alcuni interventi del tutto simili eseguiti .circa 10 a nni fa dal prof. Alessandri in pleuritici scelti dal pro f. Arcangeli, non sono stati coronati da un su ccesso simile a quello avuto dall 'autore) . VALDONI .

CENNI BIBLIOORAFICI. (1) ·

AscoLI A. La vaccinazione antitubercolare con bacilli vivi negli ani1nali e n ell 'uomo . I stituto editoriale Cesalpino . Milano, 1928. L . 50. L'A. sintetizza n el presente volume i vari .argomenti scientifici che depongono in favore della vaccinazione antitubercolare coi bacilli vivi documentandone la applicazione pratica con ricerche da lui istituite sia sui bovini che s ull 'uomo . Partendo d al san o concetto, oggidì convalidato da tante diverse constataz ioni, ch e la tubercolosi sia una malattia end emica d ella razza cui l ' individuo sano si sottrae per opera inconsapevol e di una lenta vaccinazione che si i11iz i.a ai suoi primi contatti colla infezione diffusa n ell 'ambiente, l 'Ascoli sviluppa gli argomenti per cui un tal ·modo di vaccinazione } 'assorbimento cioè d el bacillo vivente da par·te dell "or ganismo - sia solo effj cace a conferire a. questo quelle d ifese irnmunitar~e che lo r enderanno poi r esistente al con tagio. E .molto .o pportunamente rivendica al l.a Scuola italiana il m erito di .av.ere, per la prima, sag.g·iata qu es ta . ardita via, pel geniale intuito. ~i un nostro grar1de patol ogo: Angelo M~ff~C<?I : I capitoli d el lavoro d el] ' Ascoli son o d ed1 ~ t~ alla innocuità , d ell a vaccin.azione con b.a c1ll1 viyi ,' sia per l 'in dividuo trattato, che pei conviventi n ell 'ambiente. Nel . primo caso pare orm ai ass?da.to ch e il b acillo B. C . G. sperim enta to nel~ ~st1t':1to del1' Ascoli r appresenti una vera razza a.v1~ul enta d E}l bacill o b ovino; con questa pro.pr1eta. per? di i1rovoca r e una rèazione tu~er c<?l1gena in s1-

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(1) Si prega d'inviare due copie si desidera la recensione.

de~

libri di cui

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PRATI CA

to, ove sia iniettato, senza diffondere oltre per l ' or ganismo il processo tubercolare . Le ricerche sperimentali e clinich e sulla efficacia di tale vaccinazione n ei bovini già sono. in certe zone, da noi molto estese. Dei vari sagg·i tentati dall 'Ascoli e suoi collaboratori in Lombardia , a lcuni furono compromessi da infezioni intercorrenti, altri diedero esiti favorevoli e pror11 etten ti . Passando ora dal · campo veterinario a quello um.ano, la questione si fa a n ch e più ardua e grave: ma a tutt ' oggi può dirsi che è stata vittorios.amente affrontata ed impostata in modo da prornettere buon i risultati . Anzitutto, anche per ·l 'uomo si trattava di mettere fuori di discussione la assoluta innocuità d el vaccino: il ch e ris ultò provato, sia per la in oculazione sottocutanea (vedi anche le recenti inoculazioni d el Heimbeck) che per la introduzion e per os. Prescelta quest'ultima via, come la pi ù prat ica per esser e estesa su vasta scala, si d ovette poi saggiare quale periodo di vita fosse, n el b.a mbino, più favorevo le alla vaccinazion e. Dai primi sagg·i fl ini ci di questi tre ul timi a nni sembra finora ri sultare ch·e il per iodo più propizio alla vaccinazione per os sia compreso n el bambino dopo i primi dieci g iorni di vita . Se i favor evol i risultati d ell 'Istituto vaccinogeno antituber colare a Milano , come quelli di altri val orosi patologi - quali a d es. d el Franci on i e dell 'Ottol enghi a Bol ogna avranno ulteriore con ferma in un esteso num.ero di vaccinati, si potrà forse fra non molto considerare il metodo della vaccinazione antituber colare con razze .aviru lente di baci lli vivi come una d elle . più b en efich e conquiste d ell a scien z.a . E per noi i taliani sarà di gr.and e conforto l'avere avuto, nel Maffucci, il precur sore g·eni.al e dell.a .ardita profilassi. G. PIGHINI .

A. Die Schutzimpfung gegen Tub erkulose niit « B. C. G. >> . Traduzione di H. H . KALBF1.E1s c H . F. C. W . Vogel, Lipsia , 1928. Mk. 12.

CALMETTE

Non è altro ch e la prima traduzione l etter ale in ted esco d el volume b en notò a tutti, d el C:almet te sull 'impiego de] B. C. G. n ella profilassi contro l 'infezione tubercolare. .

J. Dli

T RENTJ •

0 LMEDO. Diagnostico de la tub erctilo sis ptilm.onar·. J. Morata , editor. Madrid , 1929, pag . 177. 7 pesetas. PALAc 1o s

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Libretto che d esider er ei diffuso e . letto da speciali sti e non sp eci alis t~. ~D: esso. son? ~SP?,­ sti ed aa.aiorna ti . i m etodi f1 s1co-b1olog1c1 p1u opportu~i~ per chè ?o~ sacrati dal]~ pr.a.tica, per giunger e. con la m 1g l1or:e appross1maz1one .all a d iagnosi d ell 'infezione .tu?er.colare. u~ libro co ì b en sch ematizzante el1m1na a l m edi co ge . . n er ico od al medi co , ad esempio , di spensarial e , 111inuta l éttura di .trattati voluminosi

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I L POLICLINICO

ch e, se anch e a cquista ti , ven gon o solo sfog liati n ell 'indice o in radi capitoli, p er mancanza di tempo. A maggior ragione sulla traccia d ei paragrafi dettati dall 'Olmedo ciascuno potrà n b en eplacito sviluppare le proprie conoscenze su questo o su quel trattato. La lettura è facilitata dalla nitida edizione e complet.ata da 31 figure. MoNTELEONE. lcKERT F. Staublunge und Staublungentuberkulose. J. Springer. 'Berlin, 1928. Mk. 4,80. Questo fascicolo di 60 pagine fa parte dei volumi aggiunti al Beitriigen zur f( linik der Tuberkulose ed è dedicato al problema del: I 'antracosi polmonare e dei suoi rapporti con la tubercolosi polmonare. Coslituisr.e una trattazione completa dell'argomento, da quello che ne sono i precedenti storici, alle ricer che sperime_ntali , alle deduzioni derivanti dalle più moderne osservazioni specialmente per quanto conoerne lo studio della evoluzione delle malattie pòlmonari nei lavoratori dell e miniere dei più diversi minerali. Se alcune polveri, come quelle di origine vegetale non provocano n el polmone condizioni di m .aggiore recettività allo sviluppo dell'infezione tubercolare, altre invece, e sono specialmente quelle provenienti da minerali a peso atomico elevato, determinano condizioni più favorevoli all 'attecchimen. to ed allo sviluppo dell'infezione tuber colare n el polmone. E l 'A. ricorda le prime esperien. ze del Cesa-Bianchi del 1913 relative a questo problema. Inoltre l 'A. si sofferma a lungo sul. lo studio d elle alterazioni polmonari provocate da lla inalazione di polveri, d ei vari quadri radiologici da esse determinati e sulle difficoltà di una diagnosi differenziale sicura. Ques to fascicolo illustrato da numerose nitide riproduzioni di radiografie è di particolare interesse per tutti gli studiosi di malattie polm onari e per i radiologi. TRENTI.

CARPI U. La collassoterapia nella tubercolotSi polmonare e nelle lesioni distruttive del polmone. Cooperativa Farmaceutica. Milano, 1929. L. 40. All e numerose pubblicazioni comparse sul pne umotorace e sulla collassoterapia polmonar e in g en er e, si aggiunge oggi questa del Carpi, ma fra le moltissime essa si present.a di notevole valore e di alto interesse pratico. Come l 'A. osserva nella prefazione, il suo lavoro si i spira a scopi eminentemente pratici e di stret.. ta contingenza clinica. Egli fa precedere un capitolo d edicato alla storia del pneumotorace> sviluppando il concetto del suo Maestro, il Forlanini , n ella ideazione del nuovo metodo di cura , ch e tanta diffusione ha oggi ottenuto nel trattamento delle lesioni tubercolari del polm on e. L' A. tratta poi delle indicazioni della colla ssoterapia, degli apparecchi in uso nelle v arie scuole per il pneumotorace artificiale,

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d ella tecni ca da seg uire, d ell a sem·e iolqgia fisica d el pneumotorace. Si sofferma in modo particolare sugli esiti d el pneumotorace, sul quadro anatomo-pato] ogico del processo di guari ... g ione, -st..--1 risultati d e fin i ti vi di esso, sul m eccanismo patogen etico d ell 'azione curativa del pneumotorace e sui m etodi chirurgici di. collassoterapia polmonare. Da ultimo l 'A. tratta del problema terapeutico d el pneumotoraceartificiale dal punto di vista sociale. In ogni capitolo l 'A. porta il contributo della lunga e b en n ota esperienza p er sonale, sl che in ogni questione è manifesta la ripercussione e l 'utilità dal punto di vist.a pratico. ~l'opera di chi per molti anni h.a studiato profond.a mente il problema d ella collassoterapia e si è trovato. di fronte alle difficoltà proprie d ei vari casi; ha potuto seguirne g li effetti e giudicare esattamente d ella s·ua utilità n ella cura delle affezioni del polmone e sovra tutto di quelle tubercolari. Coloro che si inter essano di questo importante capitolo d ella patolog ia e della terapia, troveranno nel volume d el Carpi una preziosa guida ricca di amm aestram enti pratici e di conoscenze scienti fi ch e. 11 volume di oltre 250 pagine si present.a in veste tipog rafica particol armente a ccurata e d è corredato di 90 incisioni con riproduzion e di 35 radiografie originali e con 8 tavole a colori. TRENTI.

R. MoNCEAu x. Troubles des éch ang es nutritifs dans la tuberculose pulmonaire. Vol . in-8°" di pagg . 449. Gira u]t .ed., 1929 , Saint-Cloud. L'A. noto ai tisiologi p er i suoi numerosi lavori r elativi al tra ttamento dietetico dei tubercolosi, al metabolismo proteico dei tubercolo si, alla com posizione chimica d ell 'espettorato d ei tuber colosi, riunisce in qu·esto volume quanto è venuto a ccumulan dq in questi ultimi dodici anni .. Lavoro d'insieme basato su ricerch·e chimich e effettuate all'Ospedale Cochin il cui laboratorio era affidato alla direzione del Monceaux. I successivi capitoli trattano in maniera non prolissa, degli scambi azotati nei tubercolosi, del metabolismo proteico, del metabolismo dei grassi e d ei lipoidi, della genesi della steatosi, del metabolismo d egli idrati di carbonio, degli scambi gassosi, dell'equilibrio acido base, degli. scambi minerali , della carotinemia ed infine .delle conseguenze terapeutiche .c he ne derivano. L'obiettivo del Monceaux è di mostrare in accordo col Delore - che se la tubercolosi è una malattia microbica, sotto alcuni punti di vista è da considerare come una malattia della nutrizione, e che la questione fissa attualmente nella mente dei medici che il tubercoloso è un demineralizzato ed un individuo ad ossidazioni esagerate, non si accorda con i fatti e che alla concezione classica occorre opporre una concezione del tutto opposta. MoNTELEONE.


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R.

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G.

CEsA~I.

SEZIONE PRATICA

Il pneumotorace terapeutico. Vol. in-8° di pag. 88, con 20 figure n el testo. Editore Luigi P ozzi, Ro111a . Prezzo L. 12. DoRIA e

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saria l 'istituzione di sanatori sp ecializzati, ch e l 'A., come chiunque abbia la n etta visi on e della verità, si augura prossima. fil.

La collassoterapia polmonare, inaug urata dal Scritti di Carlo Forlanini. Scelti e pu·b blicati a cura del Con siglio direttiva della cc Fon ... compianto maestro· prof. Forla nini , in questi dazion e Carlo F orlanini », pag. 1048. ' L. Cap ... ultimi anni si è andata sempre più affermando pelli, Bolog na, 1928. L. 120. ed ha esteso il suo campo di azion e. Sotto l'impulso delle esatte osservazioni clinich e si Con cura e devozione più ch e di discepoli, è p erfezion.a ta anche nella tecnica. fili ale, i compon enti il Consiglio direttivo delEra quindi desiderabile, che una breve, ma la Fondazione che prende il n om e dal grande esatta e completa guida sotto ogni riguardo, Clinico, riordinano e divulgano in questo vo ... fosse m essa a disposizione di quei m edici , ch e lume gli scritti tutti del F orl.anini , molti dei desiderano impossessarsi di questo orma i im- quali rari , sarebbero diffi cilì a d esser ritrovatì portante m etodo di cura. dallo studioso. Il libro dei dottori Doria e Cesari assolve Essi scritti chiariscono a chi si occupa dì al compito di questo desiderato in modo p er- terapia della tisi polmonare ed in particolare fetto. Esso è frutto di una ·estesa pratica, ch e d ell.a pneumoterapia, la linea logica d ella dotsolo può acquistarsi in un sanatorio numeroso, trina ch e ha guidato il Maestro alla geniale com 'è quello d ell'Ospizio Umberto I in Roma , con cezione del più effi cace m etodo di lotta dove gli autori hanno esercitato l 'ufficio di contro il male. ... aiuto medico, sotto l'intelligente g uida del Nel volume sono riportate per intero anche Primario. le note che il Forlanini pubblicò n ei giornali Molto pratico mi sembra il m etodo di esp o- tedeschi e francesi : con vera commozione noi sizione da essi tenuto, e per ciò , m entre io n e sfogliamo le pagine ch e ci attestano la lotta mi congratulo con loro per la pazienza ·e l 'abi- . sostenuta pel trionfo di un.a idea, di una dot... lità dimostrata nel volgarizzare un m etodo di trina ch e, p er chè geniale, n on doveva essere cura tanto necessario e utile, ne raccornando ch e str.anier.a : in tempo di. rivendicazioni alla n ostra stirpe di quanto ci deve a pparten ere, caldamente la lettura a tutti i m edici eser centi, p er ch è con poca fatica e perdita di tempo sa- dobbiamo ten er presente questo v:olume e scorranno messi in grado di acquistare chiara- rerlo attentamente n on soltanto ad erudizione . m ente il n ecessario corredo di cognizioni esatte n ostra m edica. Nè minore interesse dei capitoli sul pneu· per le indicazioni dell.a cura, e p er quelli che potranno e vorranno, anche della pra tica ap- motora·ce artificiale ci dester anno i capitoli ri ... plicazione e della condotta corretta del m etodo portanti i lavori del Forlanini sull'uremia , sull'ipertensione arteriosa, sulle inalazioni m eoperatorio. Al libro ed agli egregi colleghi i miei mi- dicamentose, sulla toracentesi con introduzio ... n e di ari.a, sull 'enfi sema polmona r e, sul polso gliori auguri. venoso presistolico , ecc. Prof. ACHILLE A NGELr Nr. La lettur.a è facilitata dalla eleg.a nte e dizio~ F. BoccHETTI. Il Sanatorio militare· di A1izio. ne , curata in tutti i particolari dalla casa CapUn vol. in-8° di 182 pag., con · numerose pelli la quale non ha risparmiato m ezzi com ... pletando anche il libro con figure origin.ali, incisioni. Tip. della Cal!lera dei Deputati, ·t alt1ne delle qu.ali presentavano difficoltà tecni ... Roma, 1928. ch e non lievi per la riproduzione. In un alato inno di amore e di fede, il M ONTELEONE. l)irettore del Sanatorio militare di Anzio, rievoca i primi dieci anni di vita di questa i stiR.lcordlamo l'Interessante opera : tuzion e. cc Sosta n, egli osserva , « in cui si ricompongono i ricordi" del passato, sintesi della (CUIOA TEORICO-PRATICA PER SANITARI) vita operosa vissuta ogni giorno, passionatamente, per plasmare qualche cosa di vivo, di 3• ediz., in formato ampliato e notevolmente aumentata p erfetta r iuscita .ai questa opera indispensabile personale ; per organizzare un I stituto ch e fo sse a Alla tutt i i m~di~ hanno ooll a borato, sotto la direzione un organo di cultura, che avesse un contenuto del <lott. Ugo Cazzani, l'avv. G. Mariani, il prof. E. Bajl a. i dottor·i u. Fiseo, C. Poggio, T . Rabotti ~ella scientifico, una missione social e ». Coop. Farro. di Milano, nonçhè i proff. L. Carozz1, D . E ci passano dinnanzi in una vivida descri- Della Rovere, G. Guerrini, B . Neppi, C. T erni, ed i dottori A. Celada, F. Cova, G. :F'erri, G. Gagli ardi,. zione : l ~organizzazione del sanatorio, il funE Robecchi: cia.s-0uno ver la riconOS'ciuta p ropria comzionamento dei servizi igienici , i ri coverati petenza. (3800 n ei 10 anni), l'assistenza sociale, i diUn volume di p1agg. XXXII-2286, in ca.rta finissima, versi metodi di terapia della tuber colosi pol- fatta espressamente f2..b bri care, prezzo L. 6 O più l& · postali dii spedizione. Per i nostr i a,bbonati monare e chirurg ica , il tutto illustrato da foto- spese L. 5 7 in porto franoo. - -- - grafie, diagrammi, s_çhemi, ecc. L' A. esamina, Invii.are Vaglia Postale a l i g. LUIGI POZZI - Aromi... da ultimo , il grave probl ema della tuber colosi nell'ambiente militare, p er cui si rende n eces- nistrazione del u Policlinico Via Si6ti·n a, 14 · ROMA.

'' MEDICÀMENTA ''

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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. .. . MEDICINA SCIENTIFICA. Rapporto di alcune forme di tubercolosi col virus filtrabile. rfra altre form e, l 'inoculazione d el virus filtrabile d ella tubercolosi d etermina i1elle cavie un.a localizz.a ziorie g landolare che può anche non essere .a ccomp.agn.ata da a lterazioni macroscopich e, g li animali dimagrano notevolmente, e, dopo pocl1i m esi, muoiono cacl1ettici. Una simile for1na si osserva t alvolta anch e nell ~ u omo, es a potrebbe essere in rapporto con un 'infez ione da virus filtrabile. S. SterlingOkunie"vsk i (lrViener J(li n. Woch enschr., n. 33, 1928), d escr ive due simili ca si di din1agramento d '.alto g·rado i n individui a ffetti da modi che lesig11 i tubercolari localizzat e n ell e g landole trach eo-bron chiali . PoLL.

Stadio abacillare virulento in periodo latente di tubercolosi.

c ioè dissen1inazione di piccole macchie in tutta l 'est en sione del campo polmonare. Il sangue fu prelevato 7 g iorni prima della morte, avvenuta in seguito ~ comparsa di sintomi classici di m enin git e tuber colare. Il sangue fu raccolto in citrato di sodio, laccato con acqua distillata ed iniettato in parte in cavie; una di queste morì 6 giorni dopo co11 lesioni tipich e di pseudotuberc olosi prodot te dal b acillo di Malassez e Vignal; l 'altra morì in piena cach essi.a con lesioni tipi ch e tuber colari e IJresenza di bacilli specifi ci. L 'altra porzione di sangue venne filtrata dal m etodo di \ Talti s ed iniettata in cavie. In u na , si riny~nnero le les ioni di tuber colos i atipica ch e si h.anno con g li e]em enti filtrabili: ipertrofia di tutt o 1'apparato gangliare e specialmente d ei g nno-li inguinali e bronchi.ali , mancanza di b acilli a cido-r esistenti; in un 'altra, l e st esse l esioni , ma presenza di b acilli a cido-res ist enti n egli str isc i d ci gangli ing uinali e trach eo -bronchiali. Risulta qui11di, che il sangue .di individui affetti da granul i.a può provocare l 'infezione tub ercolare ti1)ica, mentre lo s tesso sangue filtr.ato d et ern1in.a la ·forma atipica d ella tubercolosi , quale si ha per elementi filtrabili . fil .

Durand, R. I\.ourilsky e R. Benda (C. R. Soc. de Biologie, 1928, n. 19) h anno osservato cl1e in un mala t o, in un pyriodo clinicamente latente di tuber colosi polmona r e, g li sputi non conten evan o bacilli di I\.och eppur e erano viIl virus tnbercolare filtrabile rulenti, poich è hanno provocato la morte d ell e e la sua trasmissione transplacentare. cavie in 25-30 giornj. La tuber col osi così sviluppatasi i1elle cavie, V. De Bonis (Giornale di Tisiologia, maraveva l 'asp etto di una forn1a sen za ulcera d 'inoculazione ed era esclusivamente g.an g lionare; zo 1928) riconosce ch e l e form e filtrabili d el c1uesto richiama la forma osservata da Vau- virus tuber colare non costituiscono un fatto costant e, n1a sono probabilmente legate a spedrem er in seguito .a d inoculazione n ell a cavia ciali condizioni , p er or.a ignote, della vita del di virus filtrabile tubercolare. La filtrazione d eg·l i sputi in questione h.a: fornito un prodotto B. di l(och. 11 virus filtrabil e in oculato n elle · cavie può virulenLo , ch e · ha rapidamente tuber colizzato d eterminare in queste un ' infezione sperimeng li anim.a li in un.a forma ancor a atipica. tale, carat1erizz.a ta principalmente d.a disturbi Quando i bacilli comparvero n ell o sputo, l 'i11ocul azion e h.a d ato la form.a classica di tu- · nutritivi , ch e portano l 'animale fino alla cacl1essia ed a r ea zioni li 11fatich e. Non si sono bercolo i sperim en tal e. notate mai r eazioni locali al punto di inieSi potrebbe quindi .ammettere ch e la com. . z1on e. pa r~a d elle forme bacillari· acido-resist enti nelIl virus filtrabil e è trasmissibile d a animale 1'e J)el lor.ato di que to malato dura nte l 'attacn egli es1Jerin1 enti in serie. Esso passa attraverco di tuber colosi evolutiva sia stata preceduta so la lì lacenta, d all a madre al figlio , che può d.a t1n p eriodo abacillare, durante il quale savenire .a]J,n. luce con evidenti note di atrofia. r ebbe .. 1.ato em esso il solo virus invisibile, ma J] viru fjltrabile non è coltivabile in terreno atti\TO. di P etroff. fil . . Se le fo r me filtrabili d el B . di Kocl1 si traPresenza di elementi filtrabili del virus tubercolare sform.a no in bacilli acido-resi stenti , si ha il quadro cla ssico d e'l l e l esioni tubercolari tipiin un bambino con granulia. ch e. fil. P. Armand-Delille, A. Sarne e G. Bertrand Il virus filtrabile tuJ,ercol~re. (C. R. ~ oc. de Biologie, 20 ott. 1928) hanno Suo passaggio attraverso la placenta. t1lil izza to il a11gue di un b.ambino ch e aveva teni r cratura eleva ta ·ad oscillazioni irregolari , L . Manzi (Rinascenza m edica , l 8 sett. 1928) ro1t cli pnea enza segni ascoltatori , in cui la si è occupalo d el problema ancora dibatt11to radio o·rafia dava un asp etto tipico di granulia, d ell 'esistenza di form e filtrabili del b ac illo tu-


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SEZIONE PRATI CA

hercolare e d ella poss ibilità d el pçissaggio di queste anch e attraver so la placenta . Ha potuto osserv.are ch e il filtrato di pus tub er colare, attraverso candele Ch a mberland L 2 , L 3 , inoculato n el p eritoneo d i c avie gr.avide e non gravide , non provoca lesioni tubercolari .co11 presen z.a di granuli o bacilli a c ido-resistenti. L 'emulsione di organi e gang li d elle cavie trattate, inoculata' in a ltr.a cavie, n on d et er111ina in quest e n essun fenomeno d eg·no di 11ota. I figli di cavi e trattate coi d etti filtrati n on presentano n essuna lesione tuber colare . L a r icer ca di bac illi o g ra nuli .acido-resist enti n ei g·an g li e in vari org·ani h a dato risl1ltato n egativo. L'err1ulsion e d egl i organi di questi , inoc ulata iR cavie non d et ermina n essuna l esione . La semina d el fil trato, com e quella di emulsione di or gani , nei t errer1i ad.atti , n on dà m a i sviluppo di b acilli di Koch. La r eazione alla tuber colina è sempre stata n egativa r1cgli ani rr1.a]i tra ttati col fil trato ed in quelli t ra ttati con emul sione di organi d ei precedenti.. fil.

Infezione ·tubercolare transplacentaria da virus filtrabile. Zuccola (Riv. di patologia e clinica della tu:bercolosi, 31 lug lio 1928) ha fatto esp erimenti J.n proposit o, u sando iniezioni di filtrati di organi di due feti di inadre tuber col oti ca, con interruzione t erapeu t ica d ella gravid.a nza. La trasn1i sione d el virus filtrabil e attraverso la placenta è possibile m .a eccezional e e si ha soltanto quando si tratta di forme molto avan:zate in cui non si abbi.a più l 'integrità d ella pla centa. In 2 su 11 esperienze ha ottenuto r isultato positivo. Condizione n ecessaria p er tal e tras missione è un particolare stato di g ravità d ell e c ondizioni m .a t ern e, un ' infezi one antica. Di fatto, in due feti gem elli di pochi mesi ·di vita endouterina n ella madre con tubercolosi iniziale, non ha n emm eno potuto d et erminare col ·filtrato una modifi cazione d ello stato .a llergico n ella ·cavia in esperimento.

fil.

SEMEIOTICA. Un sintomo asroltatorio della tubercolosi incipiente non conosciuto nè apprezzato. S il1le (Wi en.er J(lin. Woch., Jl. 18, 1929) ricorda ch e l 'il o d el ])O]n1on e è spesso la sed e pr i1nitiva d el I>rocesso tt1ber colare, il ql1al e poi secondariam ente s i diffonde agl i apic i. Ql1ando })erò ]a reg ion e del] ' ilo è g ià presa, n on è p os ibile di agnosticare l ' in fil tr azi on e g ià in atto , ed anch e i raggi non mostrano o·m bre sos1)ett e . A1lorcll è tin i1rocesso tubercolare colpisce un trn1to d el J)Ol n1on e, d a to il s110 caratter e essu-

dativo-i11filtrativo, esso n e modifi ca il conte11uto aereo e n e d isturba il c ircolo: se tali disturbi raggiung ono un certo grado, si rivelano all 'ascoltaz ione e alla p er cu ssio11e, altrimenti no: e t ale è i l caso d elle forme il ari. Per svelare queste ]ocali zz.az ioni ini ziali , l 'A . con s ig lia di esa111i11are il 11aziente in pos izione lateral e, Sl1l fia n co d estro e s11l fi an co sinistro, portando l 'atte11z ion e sul la zona in1 er scapolo vertebrale. Norn1al111 e11te, i11 tale posizione il polmone. d.a l lato su cui il paziente si piega, ò com presso, in go rgato di san g u e e g li al veol i e i broncl1ioli , r avv ic inati , c onten g·ono scar s.a q1i.antità d 'aria: 11er ciò , jn condjzio11i fi siologi ch e, si a sco]t a se1T1pre n el] a zon.a in t er 8capol overtebr8 Je corris po11dente un resp iro aspro, talora a cara t1 er e 11roncJ1i a1e, r eperto cl1e subito scompare appen a il 1)aziente s i a lza . Quando .all e fi s iologiche p erturbazioni del co nLe11trl~o aereo .e . d~l circolo si aggiun gono mon1e11 t 1 pa l.olog 1c1 r.appresentati da un 'in fil· lraz io nc ed essudaz io11e tubercolare, l 'A. affer111a cJ1 c, i11 })O~ iz i on e latera le, s i p er ce pi , ce da~ lato col1)i1.o t1n r esp iro aspro, a caratter e broncl1 i al e , r an 1o] i urr1idi o secchi e cr epitii . . È solo jn questa posizione çhe è possibile 11er cepire ta li lievi , ma si.curi segni di un processo tub er colar e i11 cipiente . I/ A. riferi sce llil caso in cui , .a i raggi, si J)r esentava evident~ uno spostam ento del medi.a s Ljn o 'slIJ)eriore .a d og·ni isp ir.azione verso i! lato sa n o : jnfatti, se l 'ing r esso d ell 'aria nel poln1on e è di s turbata, essendo q11esto compresso, la IJr essione n ega tiva d ella pleura s i accen . t ua e, con questa, la sua ca1).acità .nspirativa. Nei con valescenti d i polmonite o bronch ite acu ta, clinicamente d el tutto g uariti , è stato J)Ossibi1 e ril evare, in posizione lat erale, ancora (1ual ch e segno d el processo passato. P ertanto prima di procedere ad un })neumotor.a ce, sar à b en e applicare qu esto m etodo di indag· in e all 'altro polmone , onde svela rne eventuali les ioni incipienti. V. SERRA . '

Il dolore nella tubercolosi renale. L. Thévenot (Presse 111 éd. , Il. 6, 1929) riferisce ch e su 100 r~si di tuber colosi r en ale, 16 JJrese.ntava110 d elle crisi dolor ose, non imputabili .a calcolosi . Di qu e ti ca i, d·ue erano bil aterali , con coli ch e a n1aggiore inten sità dall a parte d el r ene 1Jiù colp ito; gli altri p r esentavano tubercolosi l1n ilat er ale ; in quest i, 12 avevano il dol or e da"lla par te d el rene malato , 2 dalla parte opposta. Que te crisi d olorose non h anno a lcun rapp orto con l 'età d el soggetto e con l 'estensione ist olog ica dell a l e ion e ; in gen er al e di pendono o d.a t1n coagu lo s.an g ui g n o o purul ento, oppt1re d a l1na perinefri te o da ritenzione pielica, d o\ uta a restring·imento ureterale. 1


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Sovente il dolore è legato ad uno spasmo uretera le o ad uno stato cong·estivo renale, il quale ultimo può gil!ngere fino a l punto da produrre un' ema~uria m.ort:ale . . L 'A .. in base a tal e sintomatolog ia cons1gl1a d1 praticar e sempre l 'esam e b.atteriologico d ell 'urina, allorchè alle crisi dolorose non corrisponde la emission e di cal coli od una conferm.a radiografica d ella loro presenza. La diag nosi precoce è di notevole giovamento p er la cura e la prognosi. CARUSI .

Il significato dell'intradermoreazione alla tubercolina.

S. L . Cumn1ir1s (British l'r1 ed. Journal, 3555, 1929) comunica i risultati di alcune sue ricerch e intraprese a llo scopo di portare un po' di luce sull a oscura questione dell'intradermoreazione alla tubercolina. L ' A. h a adoperato tubercolina fortemente diluita 1/ 500, 1/ 1000, 1/ 5000, 1/ 10. 000; la quantità iniettata fu di eme. 0.1. Le ricerch e sono s tate fatte su 46 soggetti sani e su 150 tubercolosi , alc uni polmonari , a ltri no. Sui soggetti sani, l 'A. ha avuto 85 ?lo di reazioni positive, nei tuber colosi il 65 %, e fr.a questi la proporzione di r eazioni positive è stata più forte in quelli non polmonari. I baro bini tuber colosi , oltre a reagire megli o d egli adulti , d.anno r eazioni positive anche con diluizioni più forti. Infin e f' tubercolosi non febbrili, a mbulat ori , r eagiscono con una proporzione doppia d ei tubercolosi febbrili. L'A. con clude ch e l ' intra d ermor eazione è po~ sitiva a l massimo nell 'individ110 sano, e posi~· tiva è anche n ei tubercol osi b enigni. La sensibilità tende a diminuire m .an mano ch e la malattia progredisce. Con sig lia di non _usare la tubercolina a diluizioni inferiori a 1/ 500, potendosi a llora avere il 100 % di ri sultati positivi ; d'altra parte allora il numero d elle r eazioni generali si accr esce. con sensibili proporzioni. A. P. Comportamento della glic~mia nel corso del pneumotorace artificiale.

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[ANNO XXXVI, NuM. 28}

IL POLI CLI NICO

Partendo dal concetto fondamentale fondato da Ch. Berna rd, che ·d urante l'asfissia si ha iper·glicemia, e basan·dosi sui r ecenti studi di Mauriac e Dumas, intorno ·a ll'azione eser citata dal polmone s ullo zuccher o del sangue, Lucherini •(Tubercolosi, vol. XIX , fase. 3, 1927) ha profittato d elle applica zioni. del pneumotorace terapeutico da lui fatte in vari. malati di tbc. polmonare ,p er studiare il comportamento del tasso glicemico n el corso del la collassoterapia. Egli consid·erando ch e il pneumotorace determina una brusca riduzione dell'area respiratoria e di. con seguenza una di-

minuzione dell'apporto dell'ossigeno alJ'organi~.mo ha voluto osservar e se dopo l'introduzione ' di cariche di gas non mai inferiori ai 45()..500 eme. di. . gas, potesse verificarsi ·a umento della glicemia com e hanno ottenuto Mauri.ac e Dumas con le loro esperienze asfissi?-ndo un cane m ediante !Pneumotorace artificiale. L'A. ha adoperato 1per le su e ricer che il mi crometodo di Bang. Egli ·dopo aver riportato in apposita tabella i ri~ultati delle L5U·e ricerche, viene aid analizzare i fattori che influenzano la glicemia n el corso del pn. e dimostra che il modico aumento di essa dopo la c·o llassoterapia_ dipende dalla b~us.ca ri·duzione dell'area r espiratoria. ·L ' A. ha cercato di scegliere casi nei quali il pro.c·e~so tubercolare non er a m olto. esteso e la tossiemia non grave. Dalle sue ricer che conclude che dopo ogni apjplicazione pneumotoracica si ha costan temente un modico aumento ·del tasso glicemico ·a ·causa della dimin11ita ventilazion e pol·m onare, che questo aumento si verifica già due ore dopo il pneumotorace e cresce gra,d:ualm ente n el corso ·delle 24 ore ~u.ccessive, che la g.licemia diminuisce e riprende pressoch·è i valori primi.ti.vi dopo qualche .g iorno di distanza dall'introduzione di aria, e infine che l'aumento è in proporzione con la quantità di aria introdotta. Durante gli ulteriori rifornimen ti la glicemia presenta semjpire lo stesso comportamento. A. POZZI.

CASIST1CA. La tubArcolosi intestinale nef malati di petto.

La localizzazione intestinale 1della tbc. non è prunto ·rara, sorpratutto se si tiene conto d·ell'in· :t'ezion e delle 1gihian1dole m·esenteridh€'. Seco~do gli .A..·A. tali iillf·eZi()ni .si presentano :in (Prorporzione d.el 26 1al 50 96; 1e G. Fran co Cap,u ani (R iv. di P at. e Clin. Tuberc., f.

v.r,

1928) ba no-

tato runa magigiore fr.equenza nei rrnesi cal1di, il ·che è for·s e in rapporto con le ·con1dizioni d·ella mucosa intestinale, durante l "e·s tate. tQu.este a1'.fezioni sr i:·~~fich·e dell'intestino, nei tbc. polmonari, ordinariamente sono secondarte; e l e lesioni si .strubilisoono rpiuttos.to p er una inocrulazione 1dir·etta ·d ei germi, inghiottiti con la saliv·a o gli ·a limenti, cb.1e .p er viia ematogena. La sed·e pref·e:M.ta è l a region·e terminal1e dell'il'eo. Anatomo-'I)iatologi.carrnen.te si po·s son.o presenta.re sotto diversi aspetti : comie piccoli rfoicolai , cont en·enti 1piocoli tubercoli , e situati p er l o ipiù -alla SUjpenfici e !esterna d1ella tunica musicolare, con la tenden za alla fi brosi o come dei focolai con l'i.n' ifiltrazion·e sierosa 1degli elem.enti cellulari, a tipo fibroso, o tenidenti alla degen·eraz.i one caseosa; un ultimo :t,iipo ipresenta dei focolai con la t en1

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{ANNO XXXVI, NuM. 28]

SEZIONE PRATICA

de.nza alla n ecrosi su.p purati va 0 ,d essu,diativa. In complesso •si p.u ò avere una .forma iproduttiva, a tipo iperplastico, fr1eiquente ·d el gro!SSO intestin.o, .e una forma 1distruttiva, a tjpo ulc erosa, con sed·e n el tenue. lI s'intorni sono in ra1p1porto alla forma d ella l esione. !La prima, prodJUttiva-iiperplaistioa, ·d i na.tura benigna, .si a1crc ompaigna a cost:i:pazione, a dolori e vomiti. 0 1blbi·etttyamente si possono met. .terc in ·evidenza delle formazioni induritiv:e a -0aric.o diel cie.co, le quali possono dare reazioJlti p eritoneali, n°el bam.b ino a tipo 1essudativo , n egli .adulti a tirpo plaistico. La fomna ulcero-caseosa o distruttiva, pres·enta -come :sintomo IP'r inctpale }a diarrea, la qu1ale può avere un maiggiore signi!ficato, allol'chè si pr esenta nerastra. per emorragie; n egl·i altri iCa6i va .rdiffe:renziata d.a tutte J.e altr.e cause ch,e rposisono 1PT0°durla. L a pTognosi non è mai favorevole, perchlè an.che se si 1abbia la guarigion1e, r esidu·a no isempre delle retraz~oni cicatriziali, con stenosi del lume intestinale. Cura: è chirurgiica in iqu·ei ca si in cui vi sono <lei diistUT·b i intestinali gravi dia modificare ; la cu ra m1ed.ìca oer ca di in1odificare la diarrea, con sostanze a;strin genti, con gli arseni•c·ali pentaval enti (stovarsolo, trepa:nsolo) e con -i sali di cal.ci.o per ruso 1en1dovenoso. ·cARusr. 1

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p ersiste assai a lu11go senza subire modi1ficazioni sensibili. Essa è infine espressione ·dell'esistenza di una pleurite m ediastinica adesiva che è succe. . • duta al veriSam ento. È 1p·o·ssibile, per quanto eccezionare, ohe una pleurite medias tinic a posteriore· si traSiformi secondari,a mente in u na pl e·u rite banale della g1rand·e cavità. TOSCANO . 1

Miocardite tubercolare a grossi nodi multipli•

I. Bettoni (C uore e Circol., n . 5, 1929) descrive due casi della rara forma di miocardite tbc. a grossi nodi multipli, · occorsi com e reperti casuali di au topsia, essendo in uno completamente m ancata ogni sintomatolog ja cardiaca e presentando l 'altro, solo n ell'ultimo m ese di vita, una lieve sindrome di miocardite compensata, ritenuta dai clinici di na tura arteriosclerotica. Pertanto quest 'ultimo caso aveva il miocardio distrutto dài n odi tuberco• lari per circa tre quarti del su o intero volume, essendo risparmiati solamen te il setto interventricolare, piccole porzioni di miocardio perinodulare e la trabecolatura muscol.are dei ventricoli. P er questa enorme diffusion e d el processo , il caso d escritto supera così quello di Kach e quello di Thorede fino .a d oggi ritenuti come gli esemplari di m aggior distruzione operata d.all.a tubercolosi n el muscolo cardiaco. L'azione co1npensatoria ch e mascherò in vita così gr.avi lesioni anatomicl1e si può ricercare Le pleurit i medlastinlche posteriori oltrech è nell'integrità del setto interventricolare e d elle valvole cardiach e, n ell 'jperlrofia . ed Il loro aspetto radiologico. dei scarsi tratti di miocardio parietale non compromessi d.al suindi cato processo distruttiCl1. Roubi·er et 1\1. Carle (l ournal de Méde cine vo. L'andamento cronico poi della malattia e de Lyon, luglio 1928) riportan o alcune osserval' ottimo stato d el sj sterna arterioso peri.ferico zioni di pleuriti mediasti·nic'he posteriori sinistr e, avrebbero favorito e permesso l 'anzidetta fundi n.atur a tu·b ercolare, con ..sintomatolo1g ia clinlica zione compen sato rja. -scarsa, ·dj agno·stiicate con certezza con l'esame r aJ_'altro caso infin e. di assai più modeste pro~ -Oio5cop:ilco. i)orzioni risp etto alla vastità della lesion e, pre'In posizione froin tale anteriore non si nota ohe sentava solo · due nodi del voJum.e di un pisello una irregolarità del bordo sinistr o ·del cuore che circa ciascuno, in sede d el setto interventricolare ver so Ja cavità del ventricolo sinistro. Esso dà l' apparenza di un doprpio contorno 1dell'om bra .cardiaca. L'esame in posiz·ione obliqua (0 '. A.tD.) - era 'decorso in modo subdolo. Entramb i i casi si eran o presentati nel quadro di una tuber coé n ecossario p er mettere in eviden za il v·er.s am,enlosi ghiandol~re e di un a più recen te milia re to ne:lo Stpazio r etrocair·diaco, sotto forma di un poJ111onare. trian.~olo opaco juxta-vertebrale, a sommità biT.a n to n ~ ll 'l.1n o quarlto n ell 'altro caso riuscì liare, a btaiSe diaframm·atic a e di cui il boriao positiva la ricerca diretta dei bacilli di Koch €sterno ha una direzione paral ella al contorno sinei nodi tubercolari. · A. P . nis tro del cuore. E qu·esta l'imma•gin·e .a bitual e <!elle pleuriti m edia&tiniche posteriorj. che no11 -O.anno, contrariam ente a que·llo che si è p otuto pentSare, una banda oscura verticale che occu·p a tutt.a l 'altezz·a del toro.ce. La puntura esplorativ~ deve esisere !praticata posteriormente, alla ba8e, a t r.e centimetri dalla linea detlle a;pofi·$i s1pinose. Quest e pleuriti me1diastini.che posteriori hanno spesso lunga ducr-ata e l'immagine r·aidiosco;pica

TERAPIA. L'uso del calcio può talora essere di danno nelle emottisi.

No11 tutti i tubercolosi si possono considerare alla stessa str egua di fronte al problema del ricambio d el calcio e probabilmente la tubercolosi n on esercita su questo ricambio l 'influenz.a che si crede.

...


1012

IL POLICLINICO

Campani fin d al 1903 aveva dis tinto costituzioni ipocalcich e g racili , predisposte alla tub er colosi , e costituzioni ipercalcich e, p letorich e, robuste e le individuò d.al diverso comportarsi d ell e loro urine di fronte a lla sommin istrazione di d et ermi11ate dosi di bicarbonato sodico. Ilon.a e T.ak.ah aschi ha nno poi trovato cl1 e effettivamente la concentrazione di ionicalcio n ei t essuti è subordinata alla con centrazione d egli io11ibicarb on ati n el sangue e d ei fosfati ion i. Nell '.alcalos i gli ionicalcio ven gono sottrat ti a i t essuti , n1entre nell 'a cidosi aumenta la i)o ibi 1ità di fi ssazione d el calcio n ei t esst1ti . fJende r iconosce n egli ipocalcici ipoacidi una d efi cienza d el t essuto cromaffi n·e o d elle par a tiroidi . La terapia decalci fican te fu sost enuta sp ecialm ente da i fran ce i (Robin ed altri). Certamente i l calc io può giovar e indirettamen te a certi tu b er colosi modificando lo stato ipoacido ipocalc ico (m odificazion e ch e d el r esto l)UÒ avve11ire naturalm ente col progredire d ell 'et à). P er ò, g il1nta la n1a1attia .ad un certo g r.a do , qua 11 d o tutti i t11bercolosi. diven ta i10 t1g·uali , qu.al11nq11e s i.a la loro cost itu zion e, n o11 ~ i p11ò sper ar e d i portare correzioni coll a terapia. Il ca lc io u sato in form e trOJ)PO gravi n on serve a nulla, anzi può dann eg·g iare; s11cced e 1)er il cal cio quell o ch e su cced e r1er a ltre m edi c in e, ch e cioè esso si comporta com e un el em ento e t ero~e neo n on 1)it1 fi ssabi le e può dare r eazioni febbri] i. · Nel ca1npo parti colare d elle err1orrag ie polm on ari, Can1 J)ani (Tiibercolosi , aprile 192!)) ritie11c rl1e il calc io espli cl1i .azione di ver sa d a caso a ca o e riferi~ce 7 ca si d a lui osserva ti , in cu ·i durante un.a c11r.a cal cica inten sa p er via endovenosa si ebber o emottis i g ravi ; in uno l 'emo ltis i comparve p er la JTrjm.a vol1 a duran· t e la cura. P er quel ch e riguard.a il rn ecca ni srno con c11i il cal cio può provocare emotti si , Cam11an i osserv.a el1r forse il r.alc i o la fa ci 1i ta in a lcuni t ogl iendo Jo st at o di co ntrattura spasmodi ca bron c11ial c abl1a!'tanza fr e'!11ente 11ei pl et ori ci bro11 roasma1i ci ( in 5 st1 7 casi s i trD1tRva di ])lc loric i i pert esi) e in a ltri i)r ovocando a um en t o dell a coagu labilità d el sangue d o nde tromb oc; i ed emorragia da in farto (in u n o d ei 7 casi c'rra il ra11ido forn1arsi di l1na ca,rerna subito do110 l ' em ot ti~i , il ch e conv.a lid a la recente ipot ec; i d r l Viola cl1e la g·en esi d ell e caverne si d el)ba r.er car e in certi casi in un infarto polmonar e).

R.

I JUSENA.

Il trattnm4.'nto della disfagia dei tnbtlrcolotici. I~a

di f.agia d ei tubercolotici è d ovuta a laring· i 1r t ubercolare , di cui le l es ioni ri sied o n n s11ll 'e11i.u-lo ttid e, su ll e pi egh e ar_iteno-ep igl otticl1 r. , til lr ariten oi di o sulla fa ccia posteriore del l 'or rran o.

[ A :\IN.:'.)

XXXVI, NuM. 28]

E a ssai diffic ile da combattere; i trattamenti 11on h a nno, in g en ere, che un 'azione passegg 1era. Fra i trattamenti ch e il malato può fare da sè, E. F elds tein (Journ. des praticiens, 23 marzo 1929) enumera i seguenti: Con s ig liare anzitutto di b ere in d ecubito· ventral e, mediante un cannello; al momentod ella d eglutizion e, comprimer e le orecchie con le 1Jal1n e e spostare in a lto I.a laringe con le dita·; fare un"opportuna scelta d egli alimenti. P arecch ie volte .al g iorn o, e specialmenteuna diecin a di minuti pri111 a d ei 1)asti, aspirare bruscam ente (m edi ante un tubo g omitato d i Leduc) una d ell e pol,rcri segu enti: 1) Ortoformio , Gon11n,a arabi ca, Lattosio ana g . 10; 2) Cl oridrato di morfina cg. 25; Cloridrato di cocaina cg. 50; Latto io, Gomma .arabica , .a na g. 10. , l\1ezzi da .a pplicarsi d al m edi co: I ) iniezioni endolarin.O'ee di olio al m entolo, .al cl or e t on e; an esi e ia incost ante e di breve durata; 2) g.a]vanoca11terizz.azion e profond.a della lar inge. Applicabi le sol La11to dallo sp ecialista; tal volta calm.a, al tr e volte, invece, irrita; 3) .iniezio11i d i alcool ul tragitto del n ervo laringeo sui1eri or e. E t1n n1odo eccell ente di tral tan1ento , di cu i I 'az ion e dura 1-3 sett imane. Stilla lin ea m edia n a, a m età di stanz.a fra l a tiroide e lo joide, infigger e i)er1,end icolarm.e nte l 'ago di un a sirin ga fino .alla membrana t iroij oid ea, resistente; m ettere l 'ag o in posizione obliqua e continuare ad a ffond arlo par allelamen t e .al m.argin e u11eriore clella cartilagine tiroide, fr.a la mem bran.a ed il muscolo tiroijoid eG . D opo un tragitto di cm. 2 e 1/ 2, un v ivo dol ore in d ica ch e s i è su l n ervo; ini ett are allora 1 em e . d cl conter111to d ella s iringa, r it irare I '.a g·o e, se11z.a e~ LrR rl o d.all.a cute, ricom inciare Ja manovra dal] 'altra pàrte. Come liq\1ido d ' ini ez ion e p uò servire : Novocaina cg. 20; l\fentol cg . I O, Al cool a 80°, - g . 20 ; 4:) r esezione d el nuovo l aringeo superiore, .da t entar i quando il procedimento di cui sor>ra non riesce più ; sposso controindicato dallo st at o d el mala to; 5) quando i tra ttam enti locali sono divent ati ineffi caci , r ic:orrere all a · morfinizz.azione gener ale, ch e potrà dare 1'euforia n ecessaria p er sopporta re l'ultin10 t empo d ella vita.

fil. La terapia della tubercolosi laringea. (~ 0 1n e h<l ~e d ella t er a1)ia va considerata qu el-

la ch e a11menta i poteri di r esi t enza e di ripar az ione di tutto l'organi smo (san atorio, riposo a ll 'aria aperta , ecc.). Ottimi risultati si ottengon o t en endo in a ssoluto riposo la laring e con l'imporre il s il enzio. Sono con sigliate l e in still~1z i o ni di olio m entola to al 5-10 %; le insuf-


[AN~o

XXXVI, NuM. 28]

1013

SEZIONE PRATI CA

flazioni di polveri si fara11no soltanto in caso di forti dolori alla deglutizione; molto utile si è dimostrata, a tale scopo, l 'anestesina, di cui il mala to si d epone un pizzico sulla base della lingua. Attualm ente si preferisce la tera1)ia ina latoria, per m ezzo dei polverizzatori; u11a formula di liquido da inalarsi, con sigliata da W. Unverzagt (Fortschritte der Therapie, 1928, n . 21 ) è la seguente : Mentolo g . l ; Olio di eucalipto g. 2; Olio di vaselina q . b. p er g . 100. Sono pure usate le causticazioni con acidi , sp ecialmente in casi di ulcerazioni uperficia li (acido lattico al 40 %, formal ina al 10 %, acido feni co al 10 %), fa cendo prececlere l 'applicazione da anestesia locale, .a lmeno r1ei pazienti sen sibili. Nelle forme ostina te, con formazione di granulazioni, si potrà ricorrer e al! 'int ervento chirurgico; è da con sigliar si la galvanocausti ca, ch e ha azion e distruttiva anch e s11i territori vicini all e lesioni. Buoni ri sultati si h anno talora còn l' amputazione della epiglottide. Sono us.ate ora le irradi.azioni ror1 la mpada di quarzo, ma un 'azione diretta di q11este sulla laringe non è stata dimostrata . l Jtili sembrano le irra diazioni u ltraviolette gen erali . P it1 indi cata però, è la r ontgenterapia .a p iccole dosi, per le quali si deve opportunan1ente sagg iare l'e ffetto sul malato. Con ternr)oran eam enie, si potranno usare i preparGti d 'oro, i qua li eserc itano nella tub erco ] o~ i laringea un 'azione più marcata ch e n elle forn-ie polmona ri. Di scar so effetto è invece la tul1ercolina.

fil . · Il trattamento d·ella peritonite tubercolare. Il trattamento di scelta è co tituito dall 'elioterapia, ch e però non verrà praticata nelle form e acute. Si incominoe-rà con sedute di 5 minuti ed esposizione dei piedi , della parte bassa d elle gambe e degli avambracci; tre sedute al g iorno. Nei g jorni segu enti, si aumenterà la durata a 10 minuti, ad un quarto d'ora, risalendo verso le spalla ,e le cosci e. La testa viene protetta con uno schermo di tela e così pure il torace, se vi sono delle lesioni polmonari. Una -volta prodotta si la pigm entazione, si ·potrà lasciar e il m.alato .al sole e prolungare la esposizione fino a 6 ore; sospension e per qualch e g iorno in caso di eritema con comitante. I raggi ultr<ivioletti nos ono sostituire quelli solari ; prima applicazione a 70 cm. , per sei minuti; qualch·e giorno dopo, n uova · seduta , d iminuendo la distan z.a ed .au,m entando la durata; irradiar e tutto il corpo. Possono dar e buoni ri_sultati a n che i raggi infrarossi. Per la radioterapia, 4 irra diazioni al m ese, una per ogni quadra n te addominale; continuare p er 5-6 m·esi. Si h anno buoni risultati n ell e form e a scit ich e e febbrili. La diatermia non guarisce, ma diminuisce i dolori.

Il trattaniento chirurgico, un ternpo molto usato, non ha più ch e indicazioni ristrette; è controindicato n elle forme con aderenze ed im· pastamenti caseosi; può esser e usato se fallisce l 'elioterapia . lJ n a ltro intervento effi cace è dato dalle inie. zioni di aria. Se è n ecessaria l 'anestesia, si userà la cocaina. Infissione del trequarti, aspi· razione ·c ol P otain, iniezione di aria filtrata, con la soffieria del t ermocauterio o con l 'ap. parecchio da pneumotorace. La quantità' di a ria è la m età del liquido estratto. Si può ri· p etere l 'iniezione dopo un mese. Trattam ento gerierale . Combattere ·la costi· pazione. In caso di dolori , applicazioni di tin· tura di jodio al g uaiacolo. Può essere utile l 'adren alina, associata alla n1edicazi on e calcica. Utile è il m etodo di Finikoff. I niezion e di olio jodato, preparata estemporaneamente, ogni 5-7 giorni , alle natich e (10 em e. di olio di .a rachide e 1 eme. di tintura di jodio). Le dosi si aumentano fino .a 20-30 em e. Il dolore cede entro m ezz'ora-du e ore. Si darà, al tempo s tesso , del cloruro di calcio. Alimentazion e ab. bondante e ricca in grassi . Guarigion e in 5.-6 mesi. Controindicata la cura n ei casi di tubercolosi polmonare evolutiva. · Si potranno fare unzioni con jodio ed jodu-ro di potassio, ana g. 2, in 30 di vaselin a. Nelle forme asciti ch e, può essere utile il siero di Jousset : iniezione sottocutanea dl 60-100 eme. · a l1 a parte anteriore della ·coscia, da r ipetersi qual che g iorno dopo, fino ad nn totale di 150-200 em e. Se la temperatura &i abbassa si attenderà, se aumenta si. ripeterà l'iniezjdne. Il malat o starà in letto p er tutto il trattam ento , in ca o di debolezza, in iezioni di estratto di surren ale. Gli antitermi ci (pirami . . done, aspirina, ecc.) son o da proibirsi .

(.lourn. des praticien s, 19 genn . 1929). fil . Il trattamento operativo della tubercolosi addominale. '

La m aggior pa rt e dei malati di tuberc?l?sj addom inale trfle giovamento d.a]le cl1re igte:nico-dietetiche e dall 'elio·t erapia; alcun i invece non risentono vantaggio alcuno con tali me-: todi . In tali casi, J. Tailor (Ed . Med. Journal, m arzo 1929) crede ch e sia indicato procedere alla laparotomia. Sembra in fatti ch e la stasi intestinale, ch e si produ ce in questi soggetti, possa aggravare lo stato generale, aum entan· do la to siemia con la lib erazione di sostanze vene fi ch e ap1p unto dall 'intcsti·no. Ora, m entre da un lato la tossiemia fa diminuire i] potrre vitale dei tes uti organici, d'altro lato lede anch e la parete intesti11nle, e la predispone all 'attecchimento del proce o tubercolare. Prima d 'intervenire operatoriamente bi ogna però praticare un esam e radi ol o~ico accurato, on de escludere ch e non e istano aderenze


1014

IL POLI CLINICO

t roppo numer ose, le quali impedirebbero di -otten ere resultati pra tici . Il tra ttam ento chirurgico, vo.lto, come si è d etto a rimuovere la s Lasi in testinale, può consi~tere: n el.I 'asportazione del coJon, nel produrre un corto circuito intest~nale, nel .. l 'eliminare ader enze, n ella colopess1a. · L 'A. d escrive alcuni casi di tubercolosi ad- · d omin a]te così trattati; n ei quali i pazienti trovaron o a iovamen to note,role non appena le 'f unzion i t:ii ntestinali furono modificate. M. FABERI. 1

VARIA. · Le maniglie

dell~

porte e l'igiene.

W. W. Lewis (American Medicine, aprile. U.92 9), dell 'Univer sità di Minn es o~a , rileva ~he Mussolin i abolendo le strette d1 mano, s1 è Teso hene~1erito dell 'igien e. Ma a ggiunge ch e una causa a suo avviso più importante di difIu sio11e dell e malattie infettive è data dalle m aniglie delle por te. Difatti queste ve ng~ n.o a fferra te da molte mani che non sono pulite. A titolo di esemplificazione, basti pen sare .a.d un blen orrao-ico, jl qua le sia stato n ell.a r1t1r ata p er sostituire un tampone impregnato di pus e poi n on si sia lavate le mani . Si ten ga presente ch e m olte per sone umettano le dit~ di saliva, portan o le mani n el n.aso e fa~n o . d1 peggio. Tutte le volte eh~ le lo~o escrez1on1 o secrezioni conteng ono dei gerrrt1, costoro fan: no da untori . In particolare distribuiscono I germi sulle m ani gli e dell e porte, ove a ltre person e, senza sosp ettarlo, an d rnnno ~d attin gerli , appoggiandovi le n1a11j, r l1e poi port~ranno ,n egli occhi , in bocca, n el i1n so ecc. ~ 111~ub­ bi o ch e, per tali vie, si diffondono molte infe: zioni degl i occhi, dalle cong iuntiviti catarral1 a l tr.acom.a , alla p.a noftalmite ble ~orragica ,ecc: Ed è molto :erobabiJ e e.be . per ~ e stesse v1e s1 diffonda no altre m alattie infettive. Particolarmen te pericolose_sono .le ma~i ~l~c tle.l] e ritirate pubbli ch e o di gra11di collett1v1ta; m .a lo son o .a n ch e quelle degli uffi ci molto frequentati, come i tribun ali, gli uffici di collo: •c am ento, le b an ch e ecc .; cosi pure quelle dei ritrovi pubbli ci, dei vagoni ferrovia ri ecc.; anch e gli ospedali e gli an1bula tori div~n~on.o, p er il tra mite ·dell e ma ni glie, strumenti di diffu sion e delle m alattie ch e vi sono curate. L 'A. propon e una misura r adi cale : l 'abolizion e dell e m aniglie. I rilievi dell 'A. non sono nuovi: ricordiamo ch e l(ocli e Flilgge , qua ndo vollero illus t~·are la trasmission e dell e ma la tti e in fettive m ediante i contatti , addusser o, a ppunto, l' esemplificazione delle m.ani gli e , le quali con sentono o facilitano le epidemie familiari . Crediam o però ch e il rimedio sia semplicissimo ed in parte g ià largam ente usato: ~as~ ch e tutte le m ani gli e siano m etallich e. D1fatt1

[ANNO XXXVI, NuM. 28]

m olti m etalli eser citano un'azione antisettica n1.a r catissim.a , non ancora chiarita, anche agendo in qua ntità infinitesimali: è la cosidetta .a zione oligodin.a mica, propria · del rame, del1'a rgento, del nichel ecc. Grazie ad essa le mon ete n1etallich e sono sterili, mentre sulle monete cartacee è dimostrabile una copiosa flor a batterica. Naturalmente, sulle maniglie metalliche la sudiceria resta; ma si sterilizza presto e, perciò, cessa di essere pericolosa. Ed. è questo che importa dal punto di vista igienico. L 'articolo d el Lewis offre lo spunto a qualch e a ltra considerazione. Per es., va rilevato che nella vita corrente a bbondan o le cau se di contagio. Sov·ratutto riprovevole è J'abitudine di ume ttar~i le dita d~ saliva per sfogli.are la carf..a: da in.volge~e, l biglietti dei tram ecc.; abb1amo visto ricorrere a quest'uso in civile perfino. dei farma~isti per sfogliar e e numerare le ostie o le cartine! Un a m.aggiore educazione ig ienica ~o~rebbe eliminar e questa ed altre cause b an ali d1 contagio. Convien e an ch e di far presente ch e un eccesso di pulizia puo danneggia re , in quanto .evita J.e piccole cariche infettanti , che , alla luno-a fi niscono p er immunizzar e I 'org anismo . ~ q~;n to h a dimostrato Sanarelli per la tubercolosi : i soggetti ch e provengono dalle ç.amJ)agne o da zone poco. colpite dal~a m alattia, sono m olto più esposti al contag io, .appunto perch è questo li trova indifesi, non immu .. nizzati . Il pericolo dell' eccesso di pulizia è stato prospettato con efficacia da W. Wrir ht in . Inghilterra . Ma allo stato attua le d ell e ducaz1on~ io- ienica non è an cora da tem ere un eccesso d1 ' . pu lizia : n e siamo ben lontani! Vann o~ dunque, promosse tutte le n:i~ure e le pratich e atte a far aumentare la pu11z1a. D 'altra parte si tende sem~re J?iù a produrre l 'im1nunità m ediante la vacc1naz1one, che rende inutili le pi ccole cariche inf~ttan~i n.aturali , sempre p ericolose, e consente d1 dosare e di regolar e la reazione imm_unizzante del]' organi smo. Verso di essa, come lo stesso Wright ha lumeggiato, si orienta la lotta contro 1e m .a ]attie infettive.

L. PU BBLìCAZION I J1'.

VERNEY.

PERVENUTECI

Lussazione congenita bilaterale della t esta del radio e del.l'ulna con alluce valgo. congenito. - Rass. Previd. Soc!al.e, Roma, 192?· A. S EGA. Contributo anatomo-clinico allo studi? dell e affezioni sistematizzate dell'apparato relzL. Cappelli, Bologna, 1929. colo-en do t elial c. A. Cu Rc10. Nuovo metodo per la riduzione incru enta ciella liissazione congenita dell'anca. BAR ETTON J .

Masso11 & C., Paris, 1929.

.

D . l\if \ZZOLAN 1. La p esca ·delle spugne ed il lavoro dei p alombari in Tripolitania. Stab. T.en-

tori, ·Milano, 1929.


[ANNO

XXXVI,

NUl\1.

28]

1015

SEZIONE PRATI CA

NELLA . V 1·T A· PROF E S S I ON AL E • •

., jo uma110. Egli è stato sempre risoluto a col-Cronaca del movimento professionale. sorz pire chi non si è reso q egno d ella elevat ezza 11).0Per una maggiore utilizzaziono d~I corpo sanitario. rale òell a classe; e così (lovrà anche esser e sempre colpi ta la piaga del sen salismo professionale L'o11. Salvi 11 a prest-! nlnl o alJa presidenza della uel quale purtroppo di ~an Lo in tanto si 11a11no Ca111era un ordine del giorno, sottoscritto anche non dubbi indizì m entre, d 'altra p arte, è sempre: da 17 colleghi, n el quale si fanno voti « che semassai difficile otte11ere lo prove sicure perchè la1 pre rnaggiori cure si dedichino alla utilizzazione pu11izione non veng·a a 1na11car e. S 'augura però.. del Corpo sa nitario ch e, s ia nei centri più po- che t aje piaga sia destina i a a scomparire n on per polosi dove morbjlità e mortalità so·n o più intenl 'azio11e repressiva degli or gani della discjplil,la,, samente dominate dalle g randi malattie sociali i11a sopratutto per l 'alto sen so di moralità che (sifilide, tuber colos j, a lcoolismo, in p r imo luogo) deve essere insito in tutta la classe m edica. come n ei centri rurali e n elle campagn e dove è Passa quindi .jl prcs id·en~e a chiarire le d iver s-e sig11ora della i)a tolog ia la malaria; sia nella difunzio11i del Sindacato l\.1edico e del! 'Ordine, acfesa sociale ig ienica dell e -popolazioni, come nei cen11ando a i rcquisjli di buona co11dotta morale combattimenti al letto degl j arnmalati; sja nella o politica che sono necessari per l 'iscrizione nelsfera d ell 'Oper a di assistenza alla malernità e al1'Albo professìonale.: ed allud~ndo ai rig idi coni 'infanzia, come 11el progra1n111a ed u cativo e percetti che hanno ispirato la Co1nmj ssione Straorfezionativo d ell'Op er a Balill a e Avang·nard isti; sia dinaria n el fare la r evisio11e dell 'Albo stesso, si nell 'assistenza al laYoro, cl1e n e l vasto campOI riaugura che ~ n1edesi1ni sentime.n ti animino il creativo, svelenatdre e correl tivo, del Dopolavoro ; 11uovo Consig·lio (lirettivo i1ei riguardi d elle nllOVe' . . sia nella formazione c1e11 a coscienza eugenica ch e 1SCrlZ10Il 1. se1npre più tende ad affermarsi n ella nuzialità, Un brev·e accenno fa il presidente an ch e nei co1ne nella dura, appassio11a ta, p ericolosa ricer ca riguardi d elle n111tue alla costi tu zion e delle quali di sempre nuovi e più efficaci me~odi di difesa l 'Ordine ed il Sindacato porranno tutta la loro e di cura, costituisce un eser cita sempre mobicura atlìnch è con la prestazione sanitaria verso i • litato ch e intende ad i11tensifj care sempre di più . meno abbienti vada di p ari passo an ch e il ricola suet ai ione », e cjò 1n co n formi ~à alle direttive noscimento d ei giusti diritt~ d ei m edici. del Duce per quanto co,n cerne l 'aumento quantiInfine con 1 'augurio ch e i rapp·o rti fra l 'Ordine tativo e il perfezionam ento qualitativo degli itaed ~l Sindacato, fra questi e l '1\ ssociazione Naliani. zionale F ascista dei Medici Co11dotti ch e avrà due , rappresentanti n el Co11siglio direttivo, siano semOrdine del Medici della provincia di R~ma. pre concordi e leali per lo svolgimento di u11 ' uniIl 1° corr. , n ell 'Aula Magna della R. Università ca azione en t ro il campo tr acciato dal Reg ime, b a avuto luogo l 'Assemblea Straordinaria per la iJ presiden te pro1)one che ·sja inviato un defer ente elezione di quattro m embri del Con siglio Arnmisalu lo a S. M. il Re, al Duce, ed al Segre tario nistrativo dell 'Ordine dei Medici della Provin cia del Partit o, mentre l 'Assero blea in pjedi applaude di Roma, ntentre altri quattro vengono per 1eg·ge entu siasticainen te. d esignati dal Sindacato Medico Fascist a . Dopo di ch e si procede alla votazione, d alla Aperta l 'adunanza con numerosissimi i11tervequale risu ltar on o eletti i sigg.: ~ott. Umberto nuti, il presidente della Commissione ammini- . l\1onaco, Guiclo J.. iebman, Al1gus~o Lug·li e Giastratrice straordinaria on. prof. Ermanno Fioretti cinto For-,Laca, m entre il Si11dacato aveva, da dopo aver pòrto il saluto ai convenut~ spiega p arte sua, già designati, come per legge, l '011. loro la procedura per l 'elezione del Consiglio. prof. Ermanno Fioretti, 1'o n . prof. Amedeo Per-. Qu indi illustra con e.levata parola l 'importanza 11a, il dott. Nicola Trulli, ed il dott. Giuseppe che nell 'àmbito d el Regjme va sempre più assuGr ossj . · mendo la Classe Sani taria ed accenna alle leggi sociali in virtù d elle · qual i l 'opera dei m edici rappresenta la parte sostanziale dell 'applicazion~ delINSEGNAMENTO SUPERIORE . . • le leggi' stesse p er il bene della societ à per il che debbono i medici sempre più sentirsi legati al Per la italianità nell'inseg·namento della medicina. · Regime. verso il quale d el)ho110 din1os trare semIl senatore U. GHl>bi ~ ch e già ha rileva lo, in pre più sincer a e fattiva collahorazio11e. articoli ·apparsi nel periodico « Il Medico Italiano )) ' la assoluta necessità ch e abbia te~mine la Accennato poi alla fraterna collegialità ch e reinvadenza <.lei testi stranieri n ell e 11ostre Facoltà gna in generale fra i medi ci sia d ella città che Medich e, r.i prende vilJra la men te la le argo1nento delle 'campagne, insiste sul concetto ch e àote prein << Archivio F'ascista di Medi cin a Politica )). cipua dei medici stessi d eve essere la correttezza Dopo avere messo in evid en za q~ an~o sia r~u­ · e la moral1tà; addita com e esempio di apostolato sci.ta opportuna la « Mostra del per1od1co m edico specialmente ~ m edici co11dotti ch e esercitano la italiano » i1ella « Fiera cl i Mil nno » dello scor so. loro attività in paesi t alvolta lo·n tani d a ogni conaprile e quanto importa11te ciò ch e è stato detto>-

t


1016

IL POLICLINICO

in tale occasione, da illustri Maestri, in una seduta nell 'Aula ~Iangiagalli degli Istituti Clinici, il sen. Gabbi pone in rilievo che, in regime fascista di ricostruzione, di ri11novamento, di indipendenza, è necessario, per multiple ragioni, che siano italiani tutti i trattati, manuali, ecc . i quali debbano servire all 'insegn~mento òella medicina nelle multiple sue branche . Propone, qui11di, che si &tudii a fondo l 'i1n portante problema, avvisando ai mezzi atti a risolverlo e attt1ando, al più presto, una « Mostra del Libro 1nedico italiano ». Già hanno aderito, firmando una apposita circolare, i senatori Pascale, Que·i rolo, Baldo Rossi, Viola, l '011 . R. Paolucci e altre personalità. Certament~ molte altre adesioni perverranno alla ottima jnizi&tiva del sen . Gabbi (R. Università c"·i Parma). P. P.

Per Il '' numerus clausus ,,. .A.bbia1no dato un ampio resoconto della discussione Sltl bilancio della P. I. (fase. 26). Va rilevato ancora che l 'on. Chiurco ed il sen. Queirolo si sono decisamente pronunziati a favore della lin1itazione degli iscritti, per gli studi di scienze sperirr1entali ed applicate. ~on b isogna dissiml1larsi però che il provve<li111ento sarebbe di attuazione assai difficile.

CONCORSI. POSTI

VACANTI .

ATTIGLIANO (Terni) . Scad. 31 lug.; L. 8000 -Oltre L. 500 ttff. san. , L. 600 serv. att., L . 1200 indenn. supplement. , c.-v.; età lim. 35 a . ; tassa 1... 50,15. CA1a.o MoNTBNOTI'E (Savona). ., .• • t"·:>( \ c;:r> o.i\ •

9.7 6.1

C~AT:\NIA.

Scaù. 31 lug.:

[ANNO

XXXVI,_NuM. 28]

L. 50, 10 intestato alla 1\. Tesoreria Comun . di Cremona, cerlificati di rito, ecc ., entro le ·Ore 18 del 31 111glio p. v. Per ulteriori chiarimenti riYolgersi alla locale Segreteria Generale del Co111une. FIRENZE. Spedal.e '. Gionanni dì Dio. - Aiuto chirurgo; L. 5200, c.-v. , compartecipaz. 10 %; tassa L. 50. Scad. ore 16 del 31 lug.; età lim. 32 a.; chied. annunzio Segreteria (via Borgognissanti 16~. . FuscA.i.no (Cosenza) . - A tutto 31 ag. 2a cond. ; L. 6000 (sic) e 5 quadrienni dee., oltre L. 2500 vettura; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 24 giu. GENOVA. R . Prefettura. - Ufficiali sa11itari per 2 consorzi; v. fase. 27. Scad. 31 agosto. LuccA. - Scad . 31 lug.; per Mariano S. Gemignano; L. 8000 e 5 quinquenni dee., olt r e L. 300 serv. att ., L . 1500 trasp., c.-v . MONTAIONE (Firenze) . - Scad. 31 lug ..; 2a cond . ; L. 8500 e c.-v., oltre L. 3000 cavale., 8 trienni dee.; età ljm. 35 a.; tassa L. 50,15. MoNTAPPONE (Ascoli Piceno) . Scad. 31 l ug.; L. 8500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 500 uff. san., L. 400-1700-2700 Lrasp.; tassa L. 50,15:

J.

IvloRRO n 'ALBA (A11cona; . Stipendio 8500. Indennità cavalcatura: rispettivamente· L. 3000, 2000, e 1000 per cavallo od at1~omobile, motocicletta e bicicletta. Serviz . Uff. Sanitario L . 500. Jnden11. c.-v. L . 840 solo se coniug. Docum . e tassa L. 50,10 alla Segret. Co1nunale. Scadenza 5 ngosto. PENNABILLI (Pesaro Urbino) . Scad. 31 L. 11 .500 e 5 quadrienni dee., addizionali da 000 a 1000 poveri e L. 1 oltre ; L . 500 uff. nnche per la 2a condotta; L. 3500 cavallo; L. 50,15 .

lug.; L. 2 san. tassa

Uff. san . di Giarre; proroga 15 ag.; L. 7000 e 4 quinquenni dee.; .aL. 19.915. R. Prefettura. ·-

CHrvAsso (Torino). Osp.edale Civico. - Scad . 31 Jug. ; primario medico e due assistenti interni; ri volgersi Segreteria. COPPARO (F errara) . Scad. 31 lug.; 5a cond . ; ·L. 9500 e 5 quadrienni dee., oltre indenn. com-ple1nent. di L. 2520 per i conjugati, L. 1800 per i celibi ; I.... 2500 trasp.; addizion . L. 3 oltre i 1000 1pov.; età li1n. 35 a. al 10 giti.; tassa L. 50. A tutto 31 lug.; ab. 4768 ; iscritti 610; età lim. 40 a.; L. 7000 e 4 qua.drienni di L . 500, oltre L. 2400 trasp., L . 500 .u ff. san .; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 21 giu. C o nROPOLI

(Teramo) . -

COSENZA. R. Prefettura. 'luogo; scad . 31 lug·.

Uff. san. del capo-

CRE1''10NA. - Ufficiale sanit. e medjco capo dell 'Ufficio d 'Igiene, Stipe11dio i11iziale L. 16.000 con •:J. aumen ti quinquenn. ò i cui il 1° del 20 %; il -2° <lel 15 ~{, ; il 3° del 10 %; il 4° del 5 ~~' oltre \lll a .. seg no di grado di L. 2000, un assegno spe·ciale 'li trasferta di L. 1000, altro assegno prov' 'isorio cl i L. 2.~90 e una indennità temporanea >{li T.... 780 per caro-viveri. Età ma ssima 45 a., salvo (lispo to art. 42 R. D. 30 set.t. 1922, n. 1290, e d ell ' ar t . e R. D. 29 nov. 1925, n. 2226. Vaglia di

PIANO (C uneo) . J_j . 50, 15.

Scad. 20 lug. ; L. 800ò; tassa

PIGNA (Imperia) . - Scad. 20 lug., ore 16; lire 9000 oltre L. GOO nff. san., età lim . 45 a. al 31 lug.; tassa L. 50,15 all 'esattore consorziale d i Dolceacqua. PruGNANO s·u LLA SECCHIA (Nlodena) . - Scad . 3 ag., 2a cond. ; L . 8000 e 10 hienni ventes., oltre L. 2500 cavallo ; età lim . 35 a.; tassa L . 50,15. Qu1sTELLO (Mantova) . - Scad. 20 lug.; L. 8500 e 5 ·aume11ti di L. 250, c.-v., L . 500-1800-2500 lrasp.; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 15. Ro1'iA. O. N. Proteziohe ~fnterni'tà e Infarizia. - Direttore sanit. casa di ~faternità cc Alma Terra Italica » al R. Parco in Torino; a tutto IO agosto (ore 24) ; età 35-50 a.; L. 14.000, vitto e alloggio. Chied . avviso (piazza Adriana 20, Roma). S. CosTANzo (Pesaro). - Scacl. 31 lug.; L. 8000 e 10 bier1ni ventes., oltre L. 3000 cav.; età Jirn. 25-35 a.; tassa L . 50,15 . S.\NSEVERO (Foggia) . - Scacl. 31 lug.; L. 9200 e 5 quadrienni dee., oltre c.-v. ; non è corrisposta indennità malaria o d'altra natura; età lim. 35 a.; tassa L. 50,15. SANT ' AI IsANO STU RA (Cuneo) . - Scad . 20 l ug.; L. 7340 oltre L. 3000 cavale ; L. 500 se uff. s<ln., I.J. 500 dalla Congregaz. òi Carità.

I


[ANNO XXXVI, NuM. 28]

SEZIONE PRATI CA

S. MARIA CAPUA VETERE CVapoli). - Per titoli. · Stipendio annuo lordo L. 6.600. 'fre aumenti ~quatlrienn . del decimo. Indennità caro viveri. EL.à massi1na 40 anni. Documenti consueti. Tassa ·concorso L. 25,10. Scadenza 19 .agosto. Chiedere bando Segreteria Comunale. Chirurgo Primario Direttore dell'Ospedale. Stipe11. L. 12.000 con 10 aumenti biennali, indennità servizio attivo e caro -viveri, percentuale operazioni chirurgiche agli abbienti. Documenti di rito. 'fassa con corso lire 50,10. Scadenza 25 luglio. Per altri chiarimenti rivolgersi alla· Segr eteria Comunale. l lRBANIA

(Pesaro) . -

VlLLONGo (Bergamo) . - Scad . 25 lug.; consor.; L. 6500 (sic) e 5 quinque11ni dee., oltre L. 643 u!f. san., L .. 2500 trasp ., L . 300 ambulat., L. 500 -disag. resi<l. , c ..-v.; tassa L. 50, 15. Quando 11on è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a con<lotte mediche, i compensi allo stipendio })ase. Avvertenza. -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZr:.

La F,acoltà ~fedi ca de11a R. Università di Palermo ha chiamato il ·prof. Maurizio Ascoli da Catania e il prof. Nicola Leotta da Bari, rispettivamente per l 'insegnamento della clinica medica e della clinica chiru.rgica. Rallegramenti cordiali ai due illustri cli11ici. Sono abilitati alla libera docenza in Clinica chirurgica: Giorgi Giorgio ; Clinica oculistica: Cucchia Alberto, Moscardi Paolo, Scullica Francesco, Triossi Severino; Clinica pediatrica: Bocchini Aclriano, Gallo Carmine; Terapia fisica : Gaspcri11i <iasperino.

NOTIZIE DIVERSE. 'Seoola Superiore di Malariologia. Il 1u lugljo h a avuto luogo presso la R. Clinica Medica di Roma l ~inizio del corso della Sezione Medica della Scuola Superiore di Mala.riologia con una prolusione tenuta dal direttore prof. Vittorio . Ascoli. Dinanzi agli iscritti pervenuti da tutte.. le parti d 'Italia e dall'Estero, i rappresentanti dell'Esercito, ecc. il prof. Ascoli h a tenuto a far risaltare l~opera del Governo Nazionale con la istituzione della Scuola che da tre anni diffonde n ei medici, ingegneri ed agrarii le dottrine ch e realizzano la bonifica dell 'uomo e del terreno. Dall 'unione di ql1este energie e dal controllo tecnico sulla applicazione esatta delle leggi e f..ei principii, si valorizza appieno il grande concetto fascista qella ·«Bonifica Integrale» la ql1ale rappresenta un fulgido ed unico esempio nel mondo di sistemazione sanitaria ed al tempo stesso Iinanziaria per il P aese. Il posto della Scu ola Superiore di Malariologia --è dunque ben definito nella sua linea di condotta teorico-pratica: poichè ad essa sono affidati i com- piti importanti dell 'insegnamento e dell~ prepa't'azione di coloro che sono destinati a dirigere e .governare il grande movimento della Bonifica :·1t ali ann.

1017

Accademia Lanclsiana di Roma. Il 27 giugno scorso, I 'Accaden1ia Lancisiana la qurl!e ha ripreso d~ fatto il posto che antica1nente occupava di stimolo allo studio delle questioni vi.tali della medicina e chirurgia, e di gara feconda tra le giovani menti - tenne l 'annuncia la assemblea straordinaria, per lo sv·olgimento della relazione medica annuale, prev~sta dallo statuto. La sala del Dopolavoro Ospedaliero era affollatissima di autorità mediche e chi.rurgiche della capitale, di professori e liberi docenti, di medici e chirurgi e di studenti del secondo triennio di tnedicina e chirurgia. Il prof. dott. Antpnio Sebastiani, appositamente designato, svolse brillantemente il tema « Insufficie11za ca.rdiaca )), illt1strando la relazione con • • • numerose pro1ez1on1. L 'O. divise la relazione in dtie parti: nella prim a prese in esan1e i principali sin tomi che costitl1iscono il quadro clinico dell'insufficienza cardiaca, facendone rilevare 1'importanza e riferendo gli· studi e le ipotesi fatte per la loro interpretazione. In p articolare si soffermò ad analizzare minutamente la dispnea , Je modificazioni dell a capacità vitale, l'edema, la cianosi, la misura della massa del sangue. Nella seconda parte, in una veduta d 'insieme l 'O., dopo di aver riferito sulla discussa questione del tono del Cl1ore e del modo con cui- può eseguirsi la misura della gittata sistolica, espose, nella conclusione, le modalità con cui oggi può ritenersi che si produca ~l compfesso fenomeno dello scompenso cardiaco. La relazione, suffragata dall 'O. anche di acute e profonde osservazioni personali, fu seguita con la massima attenzione dall'uditorio e si chiuse tra 1'unanime con senso dei presenti.

7a Conferenza internazionale contro la tubercolosi. . A Parigi il Comitato Esecutivo ed il Consiglio di Direzione dell 'Unione Internazionale contro la tubercolosi si sono riuniti sotto la presidenza di S. E . l 'on. prof. R. Paolucci, e si è deciso ch e la 7a Confer enza Intern azionale avrà luogo ad Oslo dal 13 al 16 agosto 1930, sotto la presidenza del prof. Frollich (Norvegia). In questa settima Conferen za saranno trattati i seg· uent~ temi : B iologico: La vaccinazio11e preventiva col B.C.G. Relatore prof. Calmette (Parigi). Clinico: La toracoplastica n el tratta1ne11to della Luberr.olosi pol mo11are. Relatore prof. Bull (Oslo). Sociale: L 'inse!!I•an1ento della tubercolosi agli studenti in inedicina ed ai medici. Relatore tedesco che dovrà essere ancora designato. Oltre ~ tre relatori ufficiali, per ogni argomento saranno designati dal Comitato Esecutivo altri 10 oratori scelti tra i nomi proposti dalle varie associazioni di tutto il mondo, ch e parleranno sul tema principale aJl 'inizio della discussione. Dopo la seduta è stata proiett ata una film sulla vaccinazione col B. C. G. nell'uomo e nei bovini ed un 'altra ch e illustra l 'opera del « Placement familial des tout Petits ». Inoltre il prof. L. Bernard h a presentato un rapporto sulla cc reazione di flocculazione di Vernes » per la diagnosi delle lesioni tubercolari polmonari e l 'apprezzamento <lella loro attività.


1018

IL POLICLINICO

Alla setluLa ha11110 p arlecipaLo i rappresenta11ti di tutte le associazioni antitubercolari d'Europa; la Federazio11e italiana er a rappresentata dal dott. Feder igo Bocchetti. Per tutte le informazioni rivolgersi · al Segretario generale prof. G. J\fendes, Via Toscana, n. 12, Roma.

Società internazionale di Idrologia medica e Lega Internazionale contro il Reumatismo. (Jues te due i111porta11Li . ~ocje là l11 ter11azìo11ali terran no il loro Congresso a Budapest dal 13 al 18 ottobre , sotto l a presiden za del dott. barone Alessandro Koranyi. Nelle seciute scientifiche si disctLtcranno ~ temi seguen~i: I . I llroiog ia: 1) Cure con acque minerali ipertoniche ad alta concentrazione; 2) Bag ni e Cure contro n1alattie della circola zior1e. II. Reumalismo: 3) llapporlo fra malattie reumatich e acute e croniche nei varii paesi; 4) Ricerche sierologich e ed ematol ogiche 11ei malati di r eumatismo. . A con1plemento delle sedute scientifiche si visiteranno i bagni di Budapest e le stazioni balneari importanti dell 'Unglieria . Possono prender parte al Congresso i membri ordinari dell 'I. S. M. H. Per l'iscrizione rivol gersi al prof. Andrea Vinaj, a Andorno Bagni (Biella), rappre entante della Società. I non membri, co1ne ospiti , dovranno rivolgersi alla sede centrale del1'« International Society of Medical Hydrology », ·Marylebone Road 139, I.. ondo:n W. 1, Ing hilterra.

La Conferenza in ternazionale per la Croce Rossa. Il 1° corr. c.blJ C ·luog·o a Gi11evra l 'aperlura della Co11ferenza dip lomalica incarlcaLa di rivedere la Con enzione internazionale <lella Croce Rossa e di el aborare l!Il codice dei prig"ionieri clj g uerra. Quarantasei Stati con u11 coinplesso di 131 delegati preser o parte ai lavor i fra cui l 'Italia rap:. presentata dal sen . Ciraolo, comandante llai1tieri Biscia, colo11nello Giglioli, prof. Ilvento , ter1ente colonnello medico P eruzzi, 111agg iore medico Basile . A prcside11le della Conferenza è stato eletto il capo della Delegazione $Vizzera signor Paolo Dinichert, direttor e della divisione degli affari Esteri del Dipartimento politico fede~ale.

Congresso internazionale per le piante medicinali. t; i è le11uto a Ve11ezia il 3° Congresso 1nternazio11ale fra i Paesi d 'Europa interessati alla coltivazio11e di pia11te aromatiche, medicinali ed affi11i.

Il. Congresso Italiano di Genetica ed Eugenica. Si svolgerà in l{oma dal 30 settembre · al 2 ottobre 1929 sotto la presidenza onoraria di S. E.· Benito Mussolini e la presidenza effettiva del prof. Corrado Gini; vice-presidenti ne saranno i proff. Cesare Artom, Vittorio Ascoli e Alessandro Chig i. Verranno discusse le seguenti relazioni: « L 'origine di costituzioni genetiche nuove p er n1 utazio11 ismo ed incrocio >) prof. Cesare Artom; (< Funzio11i omatich e e gen etiche » prof. Silvestro Baglioni; « Quanti~à e qualità n prof. Marcello Bol-

'

[A ~No XXXVI, Nu!.\r. 28]

dri11i; « Ambiente ed eredità second0 le più re· cen ti ricerche » prof. Paol o Enriquez; « I fattori _ bio1ogj ci della din1i11t1zione delle 11ascite » prof. Carlo Foà; « Incrocio e co11sanguineità in rela·. zione alla fecondità » prof. Alessandro G higi; (( Le fan1iglie nu1nerose » prof. Corrado Gini; « Gruppi sanguinei ed ereditarietà » prof. Leone Lattes; cc Sterilizzazioni coattive » prof. E,rnesto Pestalozza; « L'influenza della nutrizior1e sui caratteri d ella prole» prof. G. Quagliarello. La quota per gli aderenti al Congresso è di _ L. 15, se soci della S.I.G.E., di L. 30 se estra11ei. Per i membri di famiglia che accompagnano i congressisti, le quote sono rispettivamente fissate ir1 L. 5 e in L. 10. Le quote dovranno essere ri1nesse al Tesoriere d el Congresso. Per i11for111 azipr1i rivo]gersi alla segreteria, presso 1'I stituto di Statistica e Politica J~conon1i ca , via delle rf erme di Diocleziano, 10 - Roma.

Congresso italiano della colonizzazione. l'er i11iziativa tlell 'l s Liluto Coloniale Fascista, dall 'l al 5 ottobre si s voJgerà i11 lloma il 1° Congresso dei concessionari colo11iali; esso tratterà i pr.oblemi d eJla colonizzazione, tra cui le bo11ifiche e la demografia. Il ·Comi ~ato promo tor e è · presieduto dal Duca degli 1\bruzz i. Per informazioni rivo1gersi all'Istituto suddetto, via G iustiniani, 5 - ~oma (119) .

Convegno di Talassoterapia. L 'Associazione m edica italia11a di idrologia, cli1nat0Jogia e terapia fisica, 11a orgal).izzato ~l III Convegno di talassoterapia a Grado per i giorni 24, 25 e 26 agosto. Tema principale del Co11vcg·110 sarà il segue11te: « Indirizzo delle cure 1nari11e e d elle organizzazioni relaLive d elle col onie e degli ospizi » . Relatori saranno il prof. Nanni di Rimini e il dott. I\1ag ni di Venezia. . Ai medici che co11veranno a Grado verranno · fatte speciali facilitazioni sia dal Comitato di cura, sia d alla Del egazione d ei Commercianti. Quanto. prima verrà pubbl icato il prog·ramma dettag liato del Convegno.

Convegno delle Pubbliche Assistenze d'Italia. Dal 29 giugno al 1° luglio si è tenuto a Savona il primo èonvegno nazionale delle pubbliche assistenze d 'Italia, che era stato organizzato dalla locale pubblica assistenza « Croce d 'oro ». Oltre cinquanta squadre sor10 intervenute nei loro diversi costumi, ottiman1ente equipagg iate. Alcune sono giunte ancl1e dai l)Ìtl lontani centri d ella penisola.

Corso accelerato di perfezionamento losi a Palermo.

sull~

tuberco- -

Il Consorzio provinciale antitubercolare di Palermo, dopo il felice esp·e riment o di un primo corso, frequentato da circa <Jllaranta 1nedici condotti, ha organizzato un secondo corso sulla tubercolosi, destinato, oltre che ai 111edici condotti, anche a medici liberi professionisti. · · La iscrizione è stata numerosa, tanto che numerosi ritardatari sono stati rinviati per ·un even- · tuale terzo corso, da effettuare , se poss ibile, in al1tun110.

...


[ANNO XXXVI,

NUJ.Vl.

28]

SEZIONE PRATICA

Il corso è clurato intensiva1ne11te dal 15 maggio al 1° giug110, con lezio11i teoriche e coh esercitazioni pratiche n e lle varie istituzioni antitubercolari di Palermo. ' e l 'insegnamenL 'organizzazione è sta·~a ottima to, i1r1parti to cl ai proff. Manfredi, Soli, Cannata, Calandra, Sagona, Fici, è stato inspirato,. per quanto in forma sintetica, a dare un concetto preciso e compl~ to del problema tubercolare, sia dal punto di vista 1nedjco che da quello sociale . •

<)orsi di perfezionamento a Parigi. Durante i mesi di settembre e ottobre si terranno presso la. R. Università di Parigi dei corsi estivi, sotto la direzione del prof. P . Carnot. Un primo corso di 11 lezioni sul diabete e le malattie di fegato è a11nt1nziato dal 9 al 20 settembre, mentre dal 24 settembre al 5 ottobre si svolgerà urt secondo corso sulle malattie della digestione. Nell 'i ntervallo, si effe ttuerà un viaggio di studi a Vichy, con confere11ze sull 'idroterapia in rapporto alle affezio11i epatiche e digestive. Il viaggio è riservato agli iscriALi. Alla fine del duplice corso sarà riljlsciato u11 certificato. 'fa ssa d'iscrizione g·lobale fr. 450 ; di laboratorio fr . 250. Sono a111messi medici cli nazionalità straniera. Per chiarimenti scrivere alla seg re leria della Facoltà di ~.1eclicina di Parigi.

()orso di igiene scolastica a Novara. - A Ì'tOYara p er i11i1. ja li\' a d ella locale se.zio11e dell 'Associétzio11e Italiana F ascista per l 'Igiene è slato tenuto un corso teorico-pr3:tico di igiene scolastica agli insegnanti delle Scuole elementari . Il corso ebbe inizio nel gennaio e si protrasse .a n1elà aprile; le Jeiioni vennero impartite dà distinti sanitari ig ienisti del Corpo Medico Novarese . t r iuscito un corso compl elo e di al~o interesse pratico per i maestri che lo han110 frequentato al completo con assiduità e diliger1za e che hanno aY uto agio di apprendere conoscenze preziose su tutto quanto si riferisce al l 'igiene della scuol a e dello scolaro.

1019

Lare i1.elle g·iova11j ge11erazioni quella coscienza igie11ica che, ripetiamo, è fonte di benessere e di salute.

Premi di ig·iene domestica '' Luigi Pagliani ,,. L 'iniziatiYa avula dall ' cc Associazione Italia11a Fascista per l 'Igier1e » di promuovere l 'istituz1one di pren1i a favore di quegli inquilini di moclesta condizione che dimostrassero la migliore tenu~a ig-ienica d ella loro abitazione, ha avuto in Roma un risultato dei pii1 confortanti. Come fu a suo te1npo ·annunciato, la Set.ione· Laziale clell 'Associazione aveva stabilito ch e ai pre1n~ potessero concorrere operai, piccoli impiegati e rurali che avessero in proprietà o in nffitto un piccolo appartamen~o, di non più di quattro camere, per il quale fosse corrisposta, nel caso di affitto, u11a pigione massima cli lire qt1attrocento inensili. L 'esclusione dal concorso d ei subaflittuari e dei subloca tari ha tolto a moJti inquilini la possibilità di concorrere. 'futtavia il numero di coloro che hanno preso parte a cruesta gara è stato, tanto per la Città quartto per il Suburbio e per la ca1npagna, rilevantissimo Gli l ~rlti ai quali l 'Associazione si era rivolLa, sopra Lutlo il GoYernatorato e gli Istituti proprietari èli stabili, h anno compreso l 'importanza della gara. contribue11do generosamente alla cost ituzione dei premi, sicch è si sono potuti st::i.bilire 260 pre1n i per u11a complessiva son1ma <.1~ L. [ 5 111ila in titoli del Libtorio. L 'aRse~r1azione dei premi e dei diplomi relativi ebbe luogo il 26 magg io, nel grande salone del Centro Profilattico del Governatorato . l,a ceri n tor:>. ia assunse carattere e sig nificato r..oralc e . ocial e. ' I'

Lega Nazionale Italiana con,ro il cancro. Si è ir1sediato il nuovo Consiglio direttivo centrale d ella Lega italiana per la lotta contro il cancro che ha eletto alla unanimità a presidente il seri. prof. Alessandro Lustig, a vice-presi9-enti i professori Maurizio Ascoli di Catania e Raffaele Bastia flelli di Roma, e a segretario generale il prof. Pie tro Gallen ga di Roma .

Gare d' igiene nelle scuole elementari di Roma.

L'Opera Nazionale Maternità e Infanzia.

Seguendo una be.l la tradizione istituita alcuni anI1i or sono, si è effettt1ato all 'Aug·u steo, alla presenza del Governatore e delle maggiori autorità ;poliliche, sanitarie e didattiche, la prem~azione ·delle gare d 'igiene che si svolsero nell'anno 1927:28 nelle scuole elementari di Roma. . L 'illustre sen. prof. Ettore Marchiafava, ch e con fede ed entusiasmo presiede da più ann~ alla provvida iniziativa, pronunziò un discorso illustran<io, con I 'autorità deJla sua parola, i benefici risultati ottenuti con tali gare, alle quali l 'intera -classe magistrale, i medici scolastici, le vigilatri·-Ci, le direzioni dei competenti uffici sanitarìo e -didattico, offrirono il valido contributo della loro -opera, elevando le scu ole di Roma al livello delle migliori d 'Italia e dell'Estero. Oltre ai premi in denaro e Cartelle del Littorio, per un complessivo di più di 50 mila lire, furono distribuiti: diplomi, medaglie, distintivi e doni, ~be nl Yalore materiale, già di per sè notevole, uniscono quello assai più importante di susci-

L 'Op er a Nazionale l\!Iaternità ed Infan zia ha portato alle madri · ed ai fanciulli ch e più soffer_ero p er effetto della recente eruzione del Vesuvio, i primi immediati soccorsi; a mezzo del suo org ano federale di Napoli, ha poi autorizzato quella Fed er azione ad intensificare l 'assisten za, inviane! o una sovvenzione di L. 20.000.

Casa di Maternità a Torino. L'l corr. fu inaugurata a Torino la Casa d i Mat ernità ch e prende il nome di « Alma Terra Italica », destinata ad accog·liere le maori italiane residenti all 'estero che vengono in Italìa a d are alla luce i lor0 figli. Assistevano alla cerimonia il Prir1cipe di Piemonte, ~ Duca di Genova , la Principessa Maria Adelaide di Savoia-Genova e altissime autorità e personalità. Parlarono il segretario dei Fasci all 'Estero comm . Piero Parini, il sen . Garbasse, il prof. Valagussa, il preside del· Provi11cia g r. uff. Anselmi.


1020

l L POLICLINICO

Colonia marina a Santa Marinella. 11 segretario federale dell'Urbe avv. Aldo Vecchini ha inaugurato a Santa Marinella una colonia organizzata dal gruppo Salario di Roma ed intitolala al 1nartire fascista Federico Guglielmo Florio. Essa sorge in una località oltremodo pittoresca, la pineta Odescalchi. Onoranze al prof. Angelucci. In occasione della fi11e del suo inseg11ame11to, il prof. Arrialdo Angelucci venne festegg"iato, nei locali della Clinica, da autorità, oculisti recatisi a Napoli da ogni parte d 'Italia, colleghi, discepoli. L'ultima lezio11e fu specialmente consacrata ai problemi soc~ali dell 'ocuJistica, con riguardo al tracoma. Parlarono poi va,r~ colleghi e discepoli; il prof. Lodato disse un omaggio in latino. Fu inaugurato u11 busto, opera di Ierace. Onoranze al prof. Agote. Il 18 inaggio in Buenos Aires furo110 rese onoranze soleniti, da una legione di discepoli, di ammiratori e di amici, al prof. Luis Agote, fondatore dell '« Istituto Modello d~ Clinica Medica », in occasione del ritiro dall 'insegnamento. Venne scoperta una targa di bronzo, con l 'effigie del festeggia,to, Clii venne offerta una medaglia d'oro e una pergamena miniata. Furono anche distribuite numerose targhette in argento. Parlarono i proff. Novaro e Damianovich, i dottori Galindez e 1'ravi, il sig. Varei a e il festeggiato. L 'I~lituto recherà ora il nome dell 'Agot,e, cui la inedicina va specialme11te debitrice della tecnica per le trasfusioni di sangue citratato e di pregevoli studi sull 't1lcera gastrica e duodenale, sulla coleslerinemia, ecc. Il grande clinico è anche poeta, istoriografo, uomo politico: egli conterr1pera le più svnriale forme d'att~vità. Commemorazione di Luigi Mangiaga lii. Il primo anniversario della i11 orte di Luigi Nlangiagalli è stato solennemente celebrato a M~lano. Una irnpo11ente cerimonia si è svolta a Palazzo Marino, cori l 'interve.nto delle autorità e di altissime perso11alità. Era presente anche la sorella dell 'Estinto. Fu letto un telegra111ma di adesio,n e del Duce , il ql1ale ricorda le alte benemerenze scientific!ie e patriottiche del Mangiagalli. Una vibrante orazione fu tenuta dal podest à S. E. De Capi tani . Vennero po~ scoperti un busto, opera dello scultore Castigliani, ed una lapide, che reca la seg·uente epigrafe dettata dal prof. Gallavresi: te Luigi Mangiagalli - primo Sindaco fascista della r.ittà -- primo Rettore dell 'Università milanese - Senatore del Regno, · Ministro di Stato - La dottrina nelle discipli11e n'ledich e - la perizia nelle operazioni chirurgiche - rifulsero in Luj congiunte - alla pietà per le umane soffer.enze - al nobile fervore - per la ricerca scientifica - e per la gloria d'Italia - Nel primo anniversario - il Comune pose». lJn altro busto venne scoperto nell 'Asilo cc Regina Elen a » per le madri povere legittime; è opera dello scultore Panzeri. Anche a questa cerimonia intervennero alte autorità; furono pronunziati discorsi dal presidente dell'Opera, duca Marcello Visconti di Modrone, dal direttore della casa di cura, 1,rof. Attilio Ferri, e dal pode.stà, sen. De Capitani.

[ANNO

XXXVI,

Nu~1.

28)

Furono celebrate delle 111esse funebri nella cappella dell'Istituto Vittorio Emanuele III per lo-· studio ~ la cura del cancro e nella Chiesa d~ San Giuseppe annessa alla Clini.ca Ostetrico-G~necologica. ' Ad iniziativa della Associazione per l 'alta cultura, per onorare la me1noria de! Mangiagalli sarà pubbJicat~ « La ,storia della fondazione della Il. Università di Milano » preceduta, da una biografia dell'illustre scienziato,, stesa dal prof . . Gallavresi.

Commemorazione del prof. Barduzzi. Nell 'Aula Magna della ll. Accademia dei fisiocritici in Siena è stata fatta il 29 giugno la solenne com1nemorazione del prof. Barduzzi. Assistevano tutte le autorjtà cittadine e rappresentanti delle principali accademie italiane ed estere. Il presidente prof. Tommasi inaugurò la sala della biblioteca Barduzzi donata dal figlio, ch e presenziava la cerimonia. Il prof. se11 . Davide Giordano, in un commosso discorso, parlò della patria del Barduzzi, Brisighella, della gioventù del maestro,. ed ha fatto una minuta rasseg·na delle sue numerose opere. Il prof. Barduzzi fu il prin10 as§ertore della radioattività di nlolte acque termali,. quali le Sangiu lia11esi. S9stenne per primo la necessità della profilassi delle i11alattie veneree per aumentare l a J1atalità. La commemoraz1 one è stata vivamente applalidita.

Medichesse di bordo. Nella l\ilaril1a i11erca11liJe spagnola prestano regolare servizio due laureate in medici11a. Esse hanno partecipato all 'ultimo Congresso internazionale delle dottoresse, adu11atosi a Parigi, ove furono oggetto di curiosità perchè vestivano I 'elegante divisa di ufficiali medici di marina.

Diplomi medici italiani registrati in Romania. · Nello scorso g·ennaio Iurono registrati (riconosciuti) in Rornania 99 di1)lomi medici stranieri, tra cui 15 italiani, co11seguiti ' nelle seguenti U11ivers1tà: 6 a ~lode11a, 2 a Padova, 2 a Pavia, 2 a Roma, 1 a Genova, 1 a Napoli, 1 a Siena. Per l<? più . si tratta di diplomi conferiti a rumeni che hanno studialo all 'estero in causa dei freqt1entissimi disoròin i che si producono nelle l Jniversità romene. ·

Le vaccinazioni antirabbiche profila&ttiche a Milano. Già nello scorso anno })resso l 'Istituto di p a· tologia e clinica medica veterinaria di Milano (Citt~1 degli Studi, via Celoria 10) si eseguiro110. gratuitamente le vaccinazio11i preventive dei cani contro la rabbia, a tl1tto vantaggio non solo dei cani, ~a anche doll 'uomo, che indirettamente ne resta salvaguardat.o e pro.tetto. Le vaccinazioni, eseguite presso l'Istituto sopra indicato, previi accordi ed autoriz7.azione da parte delle autorità sanitarie locali, hanno trovato nel pubblico tale consenso da consigliare anche quest'anno l'adozione della im1>ortante misura profilattica. I soggetti già stati vaccinati I 'anno scorso devono esserlo nuovamente, essendo di circa un anno la durata ilella immtinità antirabbica. •


[ANNO

XXXVI, NuM. 28]

1021!

SEZIONE PRATICA

Incendio di un ospedale in Cina. E giunta notizia da Canton che l 'edificio dell'ospedale di quella città è stato intera1nente distrutto da un incendio, scoppiato in seguito ad un;i esplosione ch e si ritiene dolosa. II disastro ha ca11salo la morte di un centinaio di persone, fra cui una trentina d i malati ricoverati nell'istituto.

Il processo si è svolto il 14 maggio; il giudice,, Rosenbleck , pronunziò sentenza di assoluzione, ri-Jevando che non è criminoso, da parte dei medici, . <li fornire indicazioni, per ragioni sanitarie, sui: inezzi anticoncezion ali a donne coniugate; rileva· che nel caso specifico la buona fede era stata sorpresa; la sentenza sembra contenere un biasi1no per ~ procedimenti usati della polizia. (Dal « J our_11al 1\. M. A. », 1 giugno 29).

Lebbrosi che evadano. I giornali recano che in I\omania tre ricoverati di un reparto per lebbrosi riuscirono ad allontanarsi e si recaro110 in un ufficio governativo di Bucarest per protestare contro il cattivo trattamento, destando vivissimo allarme.

I

Con profondo rammarico registriamo la per-<lita del prof. GUSTAVO GASPERINI, il quale per· oltre 20 anni diresse l 'TJffi cio d'igiene del Comune.. di Fir~nze. ' Processo per esercizio abusivo. Due mesi or sono egli si era recato a Rodi, per-effettuare degli stud~ idrici, dietro incarico del 11 nledico provinciale di Firenze aveva denunGovernatore dell '~sola . Co1npiuto il lavoro, s 'imziato ·il sig. Alberto ~fasi come esercente abusivo barcò per tornare a Firenze; ma durante il viag-. dell'odontoiatria e il dott. Maresca come prestagio fu preso da grave malore. Giunto a Brindisinome. IJ pretore ha assolto i due imputati: il primo per insufficienza di prove, il secondo per . dovette essere ricoverato nell 'ospedale, dove, mal--grado tutte le cure, è spirato. non aver commesso il reato. Il Gasperi11~, che aveva una salda e vasta culCondanna di abusivo. tura, ha compiuto _studi originali pregevolissimi. (~01npl ricerche importartti , ricordiamo, ad esem-Il Pretore ·urba110 di Massa ha condannato a pio, che co11 il Celli scoprì l 'anofelismo senza ma mille liTe di multa certo Evange.listi che come odontotec11ico suppliva il titolare del Gabinetto ]aria. Si era specializzato 11el campo dell 'idrologia: sono dìvenuti classici ~ suoi studi sulle strepto_-odontoiatrico, sostituendosi a lui in operazioni tricee delle acque.. . che lo 1nettevano a diretto contatto coi pazienti, Era apprezzato da tu tti p er la rettitudine, la,. il che non è concesso dalla legge. L 'Evangelisti fu bo1rtà e l'operosità. Noi che fummo su oi an1ici più volte recidivo, il che prova l 'ineffjcacja delle elevati lo ricordiamo co11 commozione dolorosa._ sanzioni. Ma la su:i· opera inter1 sa, intelligente, proficua Processo per pratiche anticon~ezionali negli Stati dedicò a i bacini delle acque n1inerali, che conoUniti. sceva minuta111ente r1elle proprietà geologiche e nella qualità delle acque così da poterli discipli-A New York il 15 aprile ven11ero arrestate due medichesse e tre infermiere del « Birth Control 11are, riorganizzare con criteri scientifici e pra-tici i11sieme. Il rinnovamento delle principali Research Bureau », per avere fornito ad ·una posorgerLti minerali italiane si deve a lui . Il vuoto.,. liziotta, J)resentatasi come paziente bisognosa di ch 'egli lascia 11on sarà facilmente colmato. evitare la gravidanza, delle istruzioni atte a ragg1ungere tale scopo. 1

Indice alfabetico per materie. Bacillo tubercolare : isolamento con innesto in cavia . . . ·. B~bliografia . Cronaca del movimento professionale . Diabete nei tubercolotici : cura insulinica; emottisi · mortale . . Emottisi : l 'uso del calcio può talora es. sere dannoso . Igiene e maniglie delle por te . Insegnamento superiore • Miocardite tubercolare a grossi nodi multipl~ . . . Pleuriti mediastiniche posteriori e loro aspetto radiologico . . . Pneumotorace terapeutico: comportamento della glicemia . . . Pneumotorace terapeutico inizialmente bilaterale . . . . . . Spondilite tubercolare : prognosi delle paraplegie consecutive . . .

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'fubercolina: significato clinico (lell 'i11tradermoreazione alla - . Pag. lOlU~ Peritonite tubercolare: trattamento . » 1013 'foracoplastica nel trattamento tbc. pol)) monare · 1004 'l"ubercolosi addominale: trattam. operativo . n 1013 'l'ubercolosi e sist.e1na nervoso ce.ntrale » 1003 'f ubercolosi e sistema neuro-vegetativo . » ]003 Tubercolosi intestinale nei malati di petto . )) 1010 · )) Tubercolosi laringea: terapia 1012 'fubercolosi polm. incipie11te: sintomo ascoltatorio non conosciuto nè ap)) . prezzato .. 1009 Tubercolosi post-vaccinale della mam)) mella sinistra in un uomo 998 )) 1'ubercolosi renale : dolore . . 1009 )) Virus tubercolare: filtrabilità 1008 )) T11bercolotici: .trattam. <lella disfagia 1012:-

Diritti di proprietà riservati. - Non à con sentita la Tistampa di lavo'Ti pubbLicati nel Poliolinioo se non fn 1eouito ad autoTiz•azione scritta dalla "Tedazione. ~ vietata la pubblica•ione di .-unti di essi sen•a citarne la fonte .,

V. AsooL1, Red. reep.

Rema - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


1022

[A-.;-.;o XXXVI , Nu:.\t. 28]

I L POLI CL I NI CO

,,... Pubblicazioni a disposizione dei nostri signori abbonati

La ,,._.ru berco losl

Lezio ni e conferenze d e l 1° Corso di T isiolog ia tenute sotto gli auspici della Direzione Generale ,di Sanità J\.lilitare nel San atorio Militar e di An.zio, dai proff.: G. l\.IEMMO; E . M ARAGLIANO ; V. _AscoI.11; R. ALESSANDRI ; A. D 10N1s1 ; E . MoaEr.r.1 ; .A. B usi; D. DE UARLI; S . R1cc1 ; R . C1Aua1 ; .A. GERMINO; F. BoccHETTI . )ffaccolte e coordinate dal Cap. Med. F. BOCCH ETTI .

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Roma, 22 Luglio 1929

ANNO XXXVI

• I

Nnm. 29

-fondato dai professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI --·, I

SOMMARIO. Csservazioni cliniche: A. M. Bona,nno: Febbre tifoidea apiretica. - V. Serra : Con&i.ideria-zioni sopra, un oaso ·m ortale di ileo-tifo emorrag.i co. Note e contributi : G. F erreri : Sulla frequente associa,. zione di oto-mas.tciiditi e sin'Usiti d ella faccia nrehla recente epi-demia influenzale. Dalla pratica corrente: L . Tanzii: Rianimazione del cuor.e medi31nte iniezione intracarctiaca di aidrena.Jina,. Questtoni del giorno: A. Caseuto : Sulla ioura « in. cimJen:ta n dell'ipertrofia. della prostata. $unti e rassegne : SrsTEMA OSSEO: Fun.g ling: Sulla osteite tubercolare ·multill>la cistica. - Lei.bovici: L'ooteomielite vertebrale. - INFEZIONE TETANICA : Kaspar : Ricerche sJ)erimentaiJrl. sul trattamento del tetano con l'a'\ertin-a. - ltieffert: Tr.att.a.mento ,del tetano mediante iniezione suibdurale di siero 31nti.tetani-co. Hart1eib : Sul trattamento d el tetano con iniezione intra<-xan.i ca su1bdurale ,d,i siero antitetanico. Storia della medicina: G. Coronedi: Ramli.eri Bellini nell'.A.ieoaidemia Medico-Fisica (Nell'an.n iveraario del 50° dalla .morte). cenni bibliografici. Accademie, Società Medichè, Congressi : Accademia Me1

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dico-Fi&ica, Fiorentina. - Acoa,demia Medico-Ohirur,gioa 1del Piceno. Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Ràcerohe SIWlla formazione dell'indacaJiliO. - D1AGNO· STICA E OASISTICA: I sintomi oculari in 100 casi di gozoo. - Diagmosi 1di.lfferenziale fra iadenoma tossioo e gozzo esoftalmico. - L'ingrossamento ·della mtilza, nell'ipertiToidismo. - Eritromelalgia e eindTQID.e di Baeedow. -- Sulla cura ohiru~gica del .m. di Base· dow. - TERAPIA: Nu-0ve ved11te sulla our.a ·delle .aooi. - N.e lla. dermatosi .delle niarici. - TrattameniU> del prurdto. - POSTA DEGLI ABBONATI. , - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selva-ggti : Tu,. tela ·delle oper.aie ed impiegate ·duramte il periodo della gravidanza e del puerperio. - Contraversie giurid·i ehe. Nella vita professionale : Cronaica del movimento prof~sionale. Concorsi. - N ç>mine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Firenze. e>Jotizie diverse. Rassegna della stampa med.ica. ! ndice altabeti co per materie. 1

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I ·s ignori abbonati che non hanno pagato ancora la seconda rata semestrale a com· pimento dal proprio abbonamento pel 1929, sono vivamente pregati di farne sollec1ta rimessa, mediante vaglia postale da farsi riscuotibile presso l'Ufficio Postale 18 - Roma. L' Eo1roRE: LUIGI POZZI, Via Sistina 14, Roma

Metnento

N. B. Del Vaglia Postale che s' invia devesi conservare il polizzino di ricevuta. .

OSSERVAZIONI CLINICHE. '0 SPED.i:\LE

MAURIZIANO . UMBERTO I IN TORINO

Sezione Medica - Dir. : Prof. E. GRUNER. Labor. Batteriologico - Dir.: Prof. P. BRUNO.

Febbre tifoidea api1·etica per il dott. A. M. BoNANNO, assistente. Il caso clinico che intendo descrivere presenta non scarso interesse pratico sia per la rarità con cui la sintomatologia descritta suol presentarsi, sia per le deduzioni di ordine dottrinale che si possono far scaturire. Viene ricoverato in Ospedale il 3 dicembre 1927, Gu... Gt1ido, di anni 16, celibe, co rnmesso, da Torino. Il paziente racconta che da circa una sett.ima11a ha notato senso di stanchezza, cefalea spe-

cial1nente nei primi giorni, anoressia, alvo irregolare, tanto che da 5 giorni ha dovuto cessare la sua occ,1pazione di commesso. Si sono aggiuu.ti n ei primi g iorni frequenti epistassi. Il medico c·urante, nostro collega ospedaliero, che frequentava la casa per la cura di altri congiunti, come dirò in seguito, non ha potuto notare alcun rialzo febbrile. Persistendo lo st ato di prostrazione del paziente e per la malattia di altri congiunti, con siglia il ricovero in Ospedale ove all 'esan1e obbjettivo è dato rilevare : Soggetto longilineo, in discrete condizio11i di nutrizione . Il paziente pur prese11tando un aspetto sofferente, risponde alle nostre domand e ed è orientato nello spazio. Null a al C!tpo e al collo. Apparato linfatico superficiale indiffere11te in tutti i distretti. Lingua asciutta, · pati11osa, arrossata ai bordi. L 'esame dell 'apparato polmonare non fa rilevare alcun dato patologico. Il cuore si prese11ta in limiti, con toni puri ma d eboli. Polso ritmico, piccolo, 80 pulsazioni al m'. L'addome non appare espanso: presenta rari puntici11i sollevati, arrossati, della grandezza di uno spillo che sono stati giudicati come macchi~


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L 'alvo p ersiste tte stitico. Il paziente riesce a nudi roseola. Discreto meteorisn10; non si riesce a trirsi discr etam ente tanto che n ei primi di genpalpare il fegato mentre si palpa facilmente la n1ilza ch e deborda di tre dita dall'arco costale e . naio gli si permette di alzar si. La sierodiagnosi praticata prima che il paziente lasci l 'Ospedale presenta margine inferiore ·ar~·otonda~o discre~a­ (18 gennaio 1928), è stata ancora positiva a titolo. rr1enle d11ro, indolente. Anche il n1arg1ne superioalto (1 :15.000) . Riuscirono invece negative le culre è aumen tato. Alvo stitico. Riflessi superficiali e ture in piastre di Agar Drigalski-Conradi delle profondi n ella n orma. L 'esame delle urine, ripefeci e delle urine. tuto diverse volte durante la degenza in osp edale non h a iu esso in evidenza alcurt ele1nento a siPochi gior11i dopo il ricovero del paziente in gnificato patologico. Ospedale, ven gono pure ricoverati la madre e un L 'e1nocultura in bile, in brodo, praticata in defratello più giovane del nostro paziente che preci111a giornata di malattia è s tata negativa. La sent ano un quadro tipico di febbre tifoidea sia sierodiag·11osi ha prese11tato un·'agglutin azione del dal lato clinico (te1nperatura compresa) che dal b . tifo a un titolo di 1 :16.000. Delle semine dalle lato sierologico .e culturale. Il medico di famiglia feci fatte in 15a ·giornata di malattia su piastre di ci avvisa che una sorellina del nostro paziente è Agar Drigalski-Conradi dànno sviluppo a nume- degente a casa con quadro tipico di febbre tifoirose colonie piccole ch e 11on arrossano il inezzo dea. Solo il padre è rimasto immu11e n ella faminutritivo non coagulano il latte, non producono glia dall 'i11fezion e ch e ha colpito gli altri conindolo, mobili a goccia per1dente, Gram n egativi giunti. e vengono agglutinati dall 'immunsiero tifico. ~ia la 1-r1adre che l 'altro figliolo ricoverati in L 'esame ematologico ha dato : emoglobina 72; ospedale come pure la La111bina degenie a casa, glob . b ianchi 4500; glob. rossi 4 .140.000; valore i1 quanto ci riferì il collega curante, presentaronoglobulare 0,87. un decorso caratteristico dell 'infezione tifoidea che Polin. neutrofili 69 %; Polin. eosinofili 1 %; linebbe èome epilogo la ·guarigione. ~ociti 28 %; monociti 3 %; non forme immature. Il germe isolato dalle feci del mio malato e J.~on cellule a tipo istioide collo stropiccio del polquello che si riuscì ad isolare dal san g ue della pastrello dell'indice. La ricer ca del tempo di coa- madre, studiato parallelamente per scoprire evengulazione, delle piastrine, della r etrazione del coa- tuali differen ze biologiche e culturali, non presengulo, n onchè l a prova del lacci<? non hanno n1esso tarono differenze per quel che riguarda la mobiin evidenza aller az ioni speciali. Le suddette ricer- lità a goccia pendente, lo sviluppo su Agar Drich e sistematiche della cr asi sanguigna praticate galski-Conradi, la coagulazione del latte, la produin numer osi casi di febbre tifoidea saranno illuzione di indolo, l 'agglutinazione con immunsiero strate in un recente mio lavoro. tifico a diverso titolo . Iniettati 4 conigli per via. La temperatura che veniva sistematicam ente endovenosa di diversa dose di b . tifo dei due ceppresa alla regione rettale h a presentato, come si pi, gli animali dopo av.er presentato ipertermia rileYerà dall'unita grafica, il seguente decorso : circa 10 ore dopo l'iniezione, morirono tutti e quattro .nello spa~ io di due giorni. I due ceppi di b. tiio ricavati dalla madre e dal figlio e cimenNome d!!_ malato -( ..~d.o.. l)......:Jo - · ff.Jii. 6'· eJto 'LOO tati in seguito con altri sieri per uso diagnostico, ,. s Oata 6 J 3 1Q 19.- I~ I~ lf li Fi 1& lf fj,(J . presentarono sempre u guale comportamento siai T m s m s m s m s n1s m s ms m s m s m s m s rn s m s m s ms ms mls ms I che venivano agglutinati o no dai sieri di cui si . " praticava la siero-aggl11tinazione. ~39! ' Il quadro clin1co presentato dal paziente, gli I-· ' -1esami culturali e sierologici, il decorso della ma38~ ' lattia e la presenza in casa di altri ammalati di infezione tifoidea parlavano in favore di infezione 37! lii: I? ...... tifoidea, anch e manca11do la febbre n el nostro pa' ziente . l,o stato di astenia e di anoressia accu36° sato dal paziente, la lingua arrossata ai bordi e pati11osa, il tumore di milza e la presenza di poche n1entre n ei primi otto giorni di degenza, e quindi macchie di roseola, se non in modo assoluto, pure in seconda seltimana di malattia, si mantenne, facevano pen sare a un 'infezione da b . di Ebert. sia al rr1atti110 che alla sera tra i 37-37 ,5, in seLa cultura del bacillo dalle feci, la siero-agglutinaguito si abbassò gradatamente fino a mantenersi zione ad altissimo titolo (tanto più che il paal disotto di 37. Il decorso della temperatura non ziente giovane non aveva ancora ricevuto inieziovenne influenzato da alcuna terapia sia fisica che ni di sieri a scopo profilattico) facevano porre con chimica essendoci limitati a cure dietetiche. sicur ezza la diagnosi di infezione tifoidea. Il tu1nore rli 1nilza per sistette senza prese11tare Si poteva pensare a una infezione melitense sa.. modificazioni fino alla fine di dicembre per dipendo quale irregolarità possa presentare la febminuire, di volume e di consistenza in seguito, bre in tale malattia. Ma tale diagnosi si potè fapure persist endo ancora nella seconda quindicina cilmente escludere anche per la negatività della. di gennaio quando il paziente venne dimesso dalsiero-agglutinazi~ne per il b. Bruce praticata con1'ospedale. ten1poraneamente a quella per il gruppo tifo-paPer quel che riguarda l a roseola, si ebbe an- ratifi. L 'ipotesi ch e potesse trattarsi di infezionecora la comparsa di qualche macchia entro i primi da paratifo A o B no11 aveva anch'essa alcun fon15 giorni di degenza in ospedale. damento sia per la negatività degli esami sierolòLe condizioni del paziente a11darono progressi- logici e cult11ral{, e p er l 'assenza anche della feb- · vamente m igliorando per quanto riguarda l 'aste- bre, differendo clinicamente I 'infezione paratifoinia, i ·anoressia, il meteorismo. dea A-B da quella tifoidea solo talvolta per la b e-

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nignità del decorso sintomatologico e prognostico. Per cui l 'assenza di rialzo termico nel 1nio caso, esperite le Ticerche collaterali di laboratorio non ' faceva escludere la diagnosi di febbre tifoidea.

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E casi di· tal genere sonq stati descritti per la loro importanza clinica e per la rarità da Frantzel, Ortiz, Giroud, Weill e Pierj, Ughetti e ancora da De Gaetahi, Giunta, da Cappellani e da Montefusco, da Micheleau. C. Bifulco descriveva ancora (1925) un caso _di febbre paratifoidea A a decorso apiretico. Il caso da me cfescritto ha importanza dal lato clinico perchè in8eg·na ch e l 'asse11za di febbre non può far escludere un 'infezione tifoidea. Chi ha pratica di arnn1alati conosce che accanto ai casi, che sono 1-3. maggior parte, d'infezione tifoidea in cui la febbre si aggira sui 39°-40°, ve ne son di quelli in cui la temperatura non oltrepassa mai i 39°. In questi casi suole aversi anche un decorso clinico non grave e molte volte una minor durata della malattia. Sono essi i casi di tifo lieve, ambu. latorio, come suol dirsi. Dal lato dottrinale l'insolita caratteristica presentata dal nostro paziente della mancanza di febbre, ci fa mettere in discussione, oltrt alla patogenesi dell'apiressia, anche quella della febbre. La quale purtroppo ancora rimane non completamente conosciuta malgrado le numerose ricerch e condotte a chiarire questo sintomo così frequente. Per quel che riguarda specificatamente l'apiressia in malattia febbrile, si pensò che l'apiressia in questi casi sia dovuta a lesioni del sistema nervoso centrale, sia che esse siano provocate da sostanze che si formano nella milza (Gamaleia) oppure siano l'esponente di localizzazione del germe o delle tossine. Ma il fatto ch e anche n ei casi in cui sono state dimostrate lesioni del sistema nervoso centra le mai si accompagnò ad esse lo stato di apiressia fa rigettare, o per lo meno dimostra insufficiente, la teoria n ervosa a spie· gare l'apiressia n el nostro caso di tifo. Tanto più che il nostro paziente non presentò durante la malattia alcun sintomo di lesione cerebrale. Altra ipotesi a spiegare l'apiressia in malattie febbrili è stata avanzata ammettendo un fattore costituzionale speciale. Ma il fattore costituzionale se attraverso a mille sfumature dei principali quadri morfologici stabiliti imprime senza dubbio un'impronta particolare a quei fattori reattivi dell'organismo che sono conseguenza della lotta iro,pegnata tra il terreno e il germe, da cui le caratteristiche individuali della malattia per quel che riguarda la sinto-

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matologia clinica, il decorso, la prognosi: il fattore costituzionale, dico, non ci fornisce una risposta esauriente sull'apiressia nell 'infezione tifoidea, data anche la rarità con cui si presenta tale evenienza. Maggiore messe di consensi raccoglie I.a teoria che spiega la comparsa dell 'apiressia nelle malattie febbrili colla maggior penetrazione in circolo di tossina sia che essa venga prodotta in grande quantità, cui si aggiunge anche la tossina di altri batteri, nel caso del tifo, del b. coli dando luogo così ad una grande quantità di tossina che produce il fenom eno dell'abbassamento della tempera tura (Sanarelli, Metchniko ff); oppure per lesioni del rene (Teissier, Ugh etti), e anch e del fegato (Roger) sia determinata la ritènzione dei prodotti tossici donde l 'accumulo n ell'organismo e la nota azione ipotermizzante. A giudicare dal mio caso, non credo che tale teoria possa trovare conferma, sia per la beni .. gnità del decorso della malattia, per l'assenza di lesioni renali e con tutta verosimiglianza anche epatich e. Se la maggior parte dei casi descritti di febbre tifoidea apiretica andò a morte presentando sovente lesioni al rene, al fegato oltrechè in altri organi e perciò sembra convalidare l 'ipotesi della ritenzione di tossine per l 'insufficienza di eliminazione da parte degli or gani a éiò deputati, il mio caso credo per la benig·nità del decorso n on possa mettersi in tale categoria. Al tre differenze presen .. tate dal mio caso rispetto ad altri casi descritti consistòno nella presenza nel mio caso di tumore di milza a differenza di quei casi in cui esso faceva difetto; n ella frequenza del polso di poco aumentata rispetto al normale : l 'assenza di tumore di milza in casi di febbre tifoidea apiretica e la frequenza del polso discretamente aumentata a'revano indotto alcuni AA. a veder in esse la spiegazione di speciali teorie da loro avanzate. Devo aggiungere ch e lo studio dei caratteri culturali e biologici del germe isolato dalle feci del mio paziente e da quello isolato dal sangue della madre no.n ha fatto rilevare differenze di .sorta pure non esclt1dendo che i due germi potessero essere dotati di caratteristiche biologiche speciali e non rilevate dalle indagini batteriologiche praticate. Non saprei chiudere più convenientemente quesla mia nota che facendo mie le parole del Bifulco a conclusione della descrizione del suo caso di paratifo A apiretico (Studium, 1925, n. 10) : « siamo dunque - egli dice __.:.. malgrado le numerose ipotesi, lontani dal poter dare ragione dell'avvenimento clinico in


vero abbastanza complesso, alla cui produzio. ·ne for se contribuiscono molteplici cause e no11 si può spiegare il fenomeno solo con considerazioni che riguardino esclusivamente un fattore, sia esso il germe o l'organismo, alm eno per i dati che abbiamo, riguardanti i pochi casi studiati ». Tuttavia la presente nota se porta scar so contributo di ordine dottrinale al fon omeno così oscuro dell 'apiressia · nel1'infezione tifoidea, non è priva di valore dal lato clinico in · quanto ricorda al pratico la ·possibilità di casi di f~bbre tifoidea apiretica, evitando così fal si indirizzi terapeutici in una malattia così grave quale suole essere l'infezione tifoidea. RIASSUNTO.

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L'A. descrive un caso di febbre tifoide con assenza di febbre, a decorso mite, in soggetto 16enne; n e discute la patogenesi.

R.

I STIT UT O DI PATOLOGIA SPECIALE MEDICA

diretto dal prof. A.

ZERI.

Considerazioni sopra un caso mortale di ileo-tifo emorragico per il dott.

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[ANNO XXXVI,

IL POLICLINICO

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VITTORIO SERRA ,

assist ente.

La presenza di m anifestazioni emorragich e durante il decorso del tifo adçlominale è fenomeno , se non costante, aln1eno di una certa frequenza. Accade, però, a volte che queste .manifestazioni acquistino uno speciale rilievo per la loro intensità, la loro profusione, la loro ostinatezza e vengano a dominare tutto il complesso sintomatologico, m odificando il decor so d ell 'infezione e la sua prognosi . Un infermo ricoverato r ecentem ente n el nostro I tituto ha appunto presentato una di quelle forme in cui l 'infezione si associa a un'eccezionale accentuazione della diatesi emorragica: ed io. mi accingo, seguendo il consiglio del mio Direttore prof. Zeri, ad illustrare questo caso, cercando di dare partioolare rilievo alle peculiarità sintomatiche che • • v1 s1 notano. Caso clinico. - I. Francesco, di anni 28, contadino . Padre, madre e cinque fratelli viventi e san i . Nè in essi, nè in alcun altro dei collaterali e degli ascendenti si riscontrano tracce di diatesi emorragica. Il paziente ebbe sviluppo n ormale, frequentò le scuole, prestò ser vizio militare: a 23 anni sposò

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NuM. 29]

donna sana ch e ha avuto due gravidanze a ter1u1ne . li'orte bevitore e fun1atore. · . Nega lues e malattie veneree. • Durante tutta la sua vita egli non andò mai sogge lto a emorragie, r1on ebbe mai epistassi nè manifestazioni cutanee, non emise mai sangue dalla bocca, nè dall ano. I traumi n on lasciavano in lui tracce particolari; nor1 si co1np ortò maì, insomma, in modo da risvegliare 1 attenzione di chi viveva con lui Non ebbe mai malattie degne di nota. Il 12 novembre 1928 ii paziente cominciò ad accusare un sen so di inalesser e vago, di astenia gener ale, di svogliatezza al lavoro . Tali sintomi si protrassero per qualche giorno . Il 17 egli si pose a letto ; l 'alvo era diarroico, le feci avevano colorito normale. Comparve febbre ch e andò progressivan1e11te aumentando, senza accompagn ar si a brivido . Il 20 l 'infermo ebbe u11 'abbondante epistassi, che, però, non si ripetè più nei giorni seguenti. Il 21, invece, emise abbondante quantità di feci m iste a sangue : il loro colorito era rossastro, tanto <.la risvegliare l 'attonzione dei familiari. Nei giorni seguenti la febbre si 1nantenne altissima, oscillando tra 39 e 40 : le condizioni ge11erali si fecero gravi, l'alvo si mantenne diarroico e presentò, qualche giorno dopo, nuovamente presenza di sangue. L'epistassi, invece, non si ripetè. Il 22 novembre 1928 era ricoverato nel nostro Istituto. Esame obbiettivo (29-11-1928) . Condizioni generali gr avi. Facies bruno pallida con tratti affilati. Decubito supino passivo. Sensorio obnubilato. Costituzione piuttosto gracile. Stato di nutrizione scaduto. Cute e mucose visibili p allide. La cute è piuttosto arida. Si nota lieve cianosi delle labbra e dei pomelli; non edemi, non efflorescenze, nè cicatrici d 'importa11z~. Gla11dole scarse nelle cornuni sedi. ~1 u scoli, ossa, articolazioni, 11ulla di notevole. Polso 105, molle, dicroto, ritmico. Temperatura 39° ,5. Pupille uguali r eagenti. Lingua patinosa, tLon molto umida, arrossata alla punta. , 'F aringe arrossato. Apparato respiratorio. Scarsa tossé con emis, sione di escreat o muco puruler1to, piuttosto den~o, intin1a111ente misto a scar se quantità di sangue. Torace: simmetrico, t endenle al tipo cilindrico, abbastanza proporzionato. Respiro a tipo costo addo mi11ale, di media frequen za. F. V. T. J>cr cepibilc Sll t11tto l 'ambito : non pt111ti dolenti. Suono chiaro su tutto l 'a1nbito. Si odono scars i r antoli e ron chi alle basi. _4.pparata circolatorio. - Il paz. non si lamenta di disturbi subbiettivi. Cuore: l 'it.to dell a p11nta si vede e si palpa al quarto spazio all 'interno dell 'emiclaveare. Ivi si delimita con la percu ssione. Gli altri li· mi ti sono normali. Il primo tono alla punta è parafonico. 1

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SEZIONE PRATICA

di notevole a carico del fa E'cio sopracardjaco. Normali i vasj periferici: polso molle, n e ttamente dicroto. Pressione arteriosa: 111x 110; mn 70 (R. Rocci). Addonie. - Piuttosto teso, poco trattabile; nor1 presenta p11nti clolenti alla palpazione. Non segni <li liquido lil)ero. Fegato: non si riesce a palpare per la tensione delle Jlareti addomir1ali. In alto g iunge alla V costa sull 'en1iclaveare. Milza: non si riesce a i)alpare per la stessa ragione. Con la percussione l 'o ttl.1 sità splenica giunge i11 alto alla ' illl costa sull'ascellare media. Stomaco: con la pcrct1 ssione appare n ei limiti. No11 sl notano emorroidi. Esame delle feci: feci semifluide, talune verdastre simili a pourée di piselli; la maggior parte 1nist.e a coaguli sanguig ni. Anche le scariche non apparentemente emorrag iche mostrano n ettissima la reazione del sangue con la benzidina . Apparato urogenitale. - I reni non si p alpano . Esame delle urine. - · Colore: giallo bruno ; aspetto: torbido; reazione: acida; P. S. 1023 a 15°; albumina: tracce (n1eno del 1/2 p ér mille all 'Essbach ) ; zucchero: assente; indacano : tracce; urobilina: tracce; pig1n. biliari: tracce; sed imento: numerosissin1e emazie ben con servate: p arecchi cilindri granulosi. J..a Diazoreazior1e di ~~hrlirh è positiva. Glar.i.dole endocrine. -- Nt1lla di notevole. Esan:ie del sangue. - Emoglobina 70 ; globuli rossi 3.600.000; val. g lob. 0,90 ; globuli bianchi 4.000; pias trine 55.000 (ser.ondo il nletodo di Fonio: puntura del polpastrello del dito traverso una goccia di soluzione f'. at.ura di solfato cli magJ1esja). For1nula leucocitariri. Pol . ne11trofili 62 %; b asofili O; eosinofili O; linfociti 8 %; mononucleati 30 %; tempo di. coagulazione : m. ' 47. La prova di Bloch climostra anch'essa un notevole ritardo della coagulaz ione, la coag ulazion e comiri ciando solo dalla IX provetta (diluizione 1 :900), mentre di i1orma s'inizia alla III ed è completa alla settima. La prova d~lla r etrattibilità del coagulo, dimostra che questa è d el tutto assente. Prova del lac.rio : negativa. Prova del martel]o: negativa. Sieroagglutir1 azjone: po~iti va I :200 per il tifo, ne~at"iva per i paratifi A e H. Emoct1ltl1ra in broclo gJ11cosato: positiva per il solo bacillo di Ebertl1. Sisten1a. nervoso . - Stato saporoso. Per quanto si può rilevare, data la gravità del1'infermo, oon si h an110 alterazio n i notevoli della 1notilità, della sen sibilità, dei riflessi. Diario di degenza. - L 'infermo entra n ell 'lstitt1to il 28-12-1928 in dodiresjma g iorn ata di malattia. · La sindrome en1orragica jniziata i g iorni preCP.denl i r.on epist assi e enterorragia, continua con en1issioni ripetute di feci più. o meno fortemente emorragich e. IIn d a 8 a 14 scariche al gior110. Anche le feci cl1e n on conte1rgono coagulj sangui ~n i e non sono rosse o sct1rc, dànno un-a rea1ione intensamen te positivn all a proYa colla benzidina e col Mayer . I/infermo emette anche l1rjne forte1nente em atiche.

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Lo scarso espettorato muco purulento è intiman1enlc n1isto a scarse quar1tità di sang1.tC. Ta]e sindrome conti11 na malgrado la messa in opera di tutti i mezzi an tie1norragici p ossibili (iniezioni di 'coag·ulen o, di siero, iniezioni endovenose di clor\1ro di calcio). Le condizioni generali p erma1lgon.o gravissime: il sensorio è torpido, la cute e le mucose sono aride; non si notano manifestazioni emorrag iche r u tan ee, r1è ge11givali. La temperatura sempre altissima non si prese11ta sensibilmente modificata dalle enteror• ragie . Il 12-XII viene ripetuto l'esam e del sangue con i seg\1enti risultati: Glob11li ·rossi 3.335.000; glob11li bian chi 2.200 ; Hb 60; val. glob. 0,92. In quel g iorno compaiono picco]e ulcerazioni coperte da escare . su] sacro e sulle natiche: esse non l1 anno tendenza a su1>pt1rare. . Il 13-XII l 'infer.mo comincia a p erdere le feci P le l1ri11e. All 'ahituale torpore su ccedono, a in1.ervalli, brevi periodi di delirio. In corrisponder1za d ei punti ove si praticano le ipodcrrr1oclisi cornpaiono piccole effusioni errrorragiche. Non si notano altre ma11ifestazioni cutanee. Le enterorrag iP , invece, continuano con lo stesso ritmo e ]a stessa profusione . Il 16-XII è ripetuto l 'esame dcl sangue : Hb 48 ; val. glob. 0,96; globuli rossi 2.500.000; globuli bianchi 1900; piastri11e 13.000. F'ormula: n eutrofili 26; basofili O; eosinofili O; linfociti 47: mononucleati 16; mielociti 10; cellule di Tiirk 1. Il 18-XII il paziente appare t1n poco più sollevato: 1? notte riposa alq~1anto, il sen sorio è più vigile. , La prova dinamica d el midollo, praticata coll 'iniezior1c cli adrenalina, r iesce negativa. 11 20-XII le feci sono vordé\stre e ]e prove del sang11c> sono negative. 1'11ttavia la tem1)eratura si i n~ntiene alta e le cor1dizioni gravi. Tale arresto de!le emorragie si protrae per due • giorni• ancora . Il 23-XII l 'infermo ha t1na profusa en terorrag ia cui segu e breve stato di colfasso . l ,n temperatura cad e a 37. Siamo in 37a. giornata a ·i malattia . Il gjor110 seg11ente si ripetono ]e sc:v i"he emorragiche. TI 25-XII le feci sono di nuoYo verdastre: la prova del Mayer è n egativ<t . Da allora le emorragie ·n on sono più comparse : la te111peratt1ra oscilla tra 37.5 ej 38. Il 26-liI l 'esame del sangue dà : Hb. 55; val. glob. 0,94; globuli rossi 2.970. 000; globuli bianchi 4000; piastrine 75.000. Il tcn1po di coagulazione è di 10 minuti primi. Si manifest ano intanto sempre più allarmanti i segni dell 'indeboli1nento miocardico, il polso sale n 150, (livie11e aritmico. Il paziente muore n elle prime ore del g iorno 29-XII-1928. L 'esame an atomopatologico no11 potè disgraziatamente esser pr.aticato per ]a r ec isa opposizione della famiglia. Dal diario rli cl egenza dPll 'infermo risulta, dunque, che egli presentò, per oltre lln mese, qu<' tidianan1ente, ripett1te eif abbond anti e11teror1 g ie : ch e le urine furo110 sempre em atich e I espettorat o spesso san guig110.

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Nessun i11ezzo terapeu Lico valse a frenare tali m a11ifestazioni emorragiche sino a tre gior11i prim a dell 'obitus. · B appunto la jn1pon enza e l'ostinatezza delle emorragie a carico soprat11tto della mucosa intestinale, xna an ch e della vescicale e della bronchiale, ch e hanno d ato all a n1a1attia una p articolare gr avità e a! caso clinico un notevole interesse.

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n1idollo n on sia s tata troppo danneggiata dall e tossine del tifo, com e vedremo. La formula leucocitaria è caratterizzata dal1'assenza deglj eosinofili, dall 'aurnento prima e dalla caduta poi dei neutrofili, dalla caduta prima e dall 'at1mento poi dei linfociti . Quasi mai compaion o in circolo forme immature. Per quanto riguarda il numero 1delle piastrine, i numerosi autori che si sono oçcupati dell 'argom ento (Halla, Hayem, Determann, Giudi ceandrea , Ghiron ecc. ecc.) sono concordi n ell 'ammettere ch e esso subisce una notevole diminuzion e nel II settenario, per tornare a cr escete, quando s'inizia la d efervescenza sino a r aggiungere· i valori normali ed anche superarli. Nel nostro caso il numero dei globuli rossi da un valore iniziale di 3.600.000 passava a valori via via inferiori , scendendo sino a 2.500 ..000 per risalire, n ell'ultima conta, a 2 .970.000. I globuli bianchi scendevano di pari passo da una leucopenia di m edio grado (4.000) ad una intensissima (I. 900) per risalire anche essi a 4. 000. In quanto. alle piastrine, la loro conta fu praticata 3 ,v olte sempre sullo striscio col metodo di Fonia: la prima volta si ebbe un valore di 55. 000, la seconda volta la loro presenza era scarsissima e se n e contarono 13.000, la terza volta , in coinciden za con l 'aumento e dei globuli rossi e dei bianchi , anche i tromb ociti risalivano a 75. 000. Complessivamente, insomma, noi avevamo il quadro di un grave danno dell'attiyità emopoietica del midollo. Mettendo in rapporto tali dati con l 'andamento dell e emorragie, po~ siamo affermare ch e i valori ematologici più bassi han·no perdurato in tutto il periodo delle enterorragie e gli ultimi , più alti , hanno coinciso con la scomparsa di queste. Non c 'è alcun dubbio che tra il comportam ento delJ e emorragie e quello degli elementi del san gu e abbia corso uno stretto rapporto: e l 'influen za della trombopenia sulla genesi dell a diatesi emorragica è troppo nota per soffermarvisi ancora.

Il tifo emorragico era g ià noto agli anti chi , che ]o ave\rano battezzato: « febbre putrida . emorragica ». ' Oggi n oi sappian10 ch e la sindrome emorragica può costituirsi sin dal principio, come nel nostro caso , ma generalmente compare nel II settenario: ch e essa ha un infau sto significato prog nostico, m a ch e la morte, a volte rapida, talora r apidi ssima (come 11el caso di Schill in cui il m alato soccombette in pochi giorni in seguito ad una mielite trasversa emorragica act1tissima), può avvenire anch e dopo qualche . settimana (com e in un caso di Griessinger e nel nostro). . La sindrome emorragica puè. avere estrinse~ cazioni diverse : vi sono form e in cui il san .. gue si espande sotto la pelle in larghe placche echimotiche, sparse senza ordine. Altre volte l'emorragia si localizza su di un dato organo e si h a il tifo con ematuria, quello con epi stassi ripetute, con soffusioni emorragich e intestinali , sottopleuriche; altre volte ancor a sono colpite ]e mucose respiratori e, la faringea, la nasal e. Si possono avere soffusioni cerebrali e mieliti emorragich e. Nelle interpretazioni di questi fenomeni· emorragici. gli esami del san g ue , sistematìcamente ripetuti , possono essere, e ]o sono stati nel nostro caso, di prezioso aiuto. Infatti essi ci hann o costantemente dimostrato n e] nostro paziente un·a anemia abbastanza grave di tipo secondario , una leucopenia con qual ch e oscillazione e, quel ch e pii1 importa, una g rave trombopenia. P er intender e i] valore dell 'eccezione rappresentata da questi dati, riassumo brevemente ]e modificazioni ch e il tifo addominale arreca di solito n ella crasi sa n~·uigna . Il comportamento dei globuli rossi è caratterizzato da un 'anemia generalm ente di modi co grado , dovuta a m oltepli ci fattori: la durata della febbre, l 'azione dell e tossine batte* ** rich e e forse an che la dieta. Vediamo , ora, com e sia stato interpretat~ Si n ota, poi, una leucopenia ch e può raggiun gere i ~radi più elevati : 4. 000-2. 000 per- questo indebolimento n el tifo addominale della funzione midollare, ch e ragg iunse, nel caso sino 1.000 globuli bianchi : infezioni secondarie possono dare , invece, una leu cocitosi , nostro , proporzioni così accentuate. Lo scar&o numero di emazi e, la, leucopenia purch è, tuttavia , la capacità di reazione del


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SEZIONE PR.\TICA

. .spicèata, la trombopenia e la conseguente tendenza a irrefrenabili en1orragie potevano indurre, in un primo tempo, al sospetto che sl fosse trattato di quella particolare malattia del midollo che va col nome di Aleucia . e che spesso si associa alle infezioni setticl1e. Esiste infatti qualche Tapporto tra aleucia e malattie setticemiche. Ttirk e Helly descrissero per i primi un caso di sepsi con grave danno dell'apparecchio granulocitico e indicarono l 'infezione come causa stessa di tale danno. È noto come ora, invece, si ritenga che l 'infian1mazione n ecrotizzante, spesso associata a batteriemia e a infezio'n e generale grave, sia non la causa, · ma la conseguenza dello stato « aleucocitario » midollare, sia cioè, una « sepsis ex neutropenia ». Il quadro clinico dell 'aleucia è caratterizzato dal pallore, dall'astenia, dalla facilità alle emorragie che possono localizzarsi in una data mucosa (gengive, naso, intestino, ecc.). Al processo locale si aggiunge _poi l'infezione generale con febbre elevata, brividi, prostrazione, intossicazione generale e d ebolezza del circolo. Se l 'infiammazione n ecrotica della cavità boccale rappresenta spesso il sintomo dominante, tuttavia anche altre mucose più nascoste possono essere colpite: così si hanno sovente scariche intestinali frequenti associate a tenesmo e contenenti muco sanguigno; l 'urina è torbida, malodorante, contiene non solo globuli rossi , ma batteri, epiteli ecc. ecc. In questi casi l 'autopsia scopre un processo necrotico a carico della mucosa colpita: anzi il processo è di preferenza localizzato sugli ai1parati linfatici dell 'ilooceoo: tumefazioni , · n ecrosi, ulcerazione delle placche di Peyer. Assai istruttivo mi sembra il caso di Herzog e Rosch er riferito da Schittenhelm; questi AA. in un caso da esso .c linicamente diagnosticato « Aleucia emorragica » e in cui l 'emocultura era stata negativa, trovando all'autopsia le placche del Peyer tumefatte e ulcerate , si fecero trarre in inganno, e formularono la diagnosi di tifo. In questo complesso di diatesi en1orragica e di infezione quel che colpisce è· la povertà del sangue veramente impressionante, anche se si tenga conto delle perdite di sangue e dell'azione anemizzante dell'infezione. Il quadro ematologico dà: I ) forte diminuzione di globuli rossi; 2) forte diminuzione aei globuli bianchi con neutropenia assoluta e linfocitosi relativa; 3) trombopenia quasi costante. Era· tuttavia fa cile escludere, con un esame

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accurato, nel nostro caso, l 'ipotesi di una Aleucia. Anzitutto essa non è considerata più, come volevano Hirschfeld e Pappenheim, l 'espressione di una intossicazione midollare, ma come una forma morbosa a sè. Inoltre la positività dell 'emocultura e della sierodiag·nosi escludevano ugualmente che si potesse trattare nel nostro infermo di una di quelle sepsi ex neutropenia ch e trovano n el danno del midollo una condizione favorevole al loro sviluppo. _ Infine la presenza di forme immature in circolo, l 'accenno final e ad una restaurazione d ella funzionalità del midollo, · la tumefazione della milza ci fa cevano escludere la possibilità di un' aleucia emorragica. E ciò in accordo alle vedute del Frank e dello Schittenhelm per cui l'aleucia non è uno speciale modo di decorrere delle infezioni· settiche, ma una malattia a sè. Ma esiste anche secondo questi autori una aleucia splenopatica in cui , sotto l'influenza della milza, il midollo sembra alterare profondamente la sua funzione granulocitopoietica : sembra quasi, per citare le parole di Schittenhelm, ch e le cellule-stipiti , rinunziando alla complicata trasform.azione in elementi a protoplasma granuloso, preferiscano la più semplice evoluzione in monociti, in macrofagi. Anche i megacariociti sono danneggiati, sia che non assumano i granuli. .azzurrofili, sia che li assumano, ma poi manchi la loro segmentazione. Le moderne conoscenze del sistema reticoloendoteliale permetterebbero di comprendere agevolmente la natura di questi rapporti tra milza ·e midollo, la prima avendo una tendenza « macrofagica n, il secondo una ù mieloplastica » e l'una e l'altro contemperandosi reciprocamente in un armonioso equilibrio. Ora, tale normale attività ~plenica può essere esaltata in occasioni diverse: e a noi interessa particolarment~ il typhus gravissimus, in cui, all'influenza ·del grosso tumore macrofagico di milza, si associa l'azione della intossicazione stessa che contribuisce in parte a soffocare l'attività mieloplastica del midollo. L 'Aleucia o I poleucia splenopatica che può comparire nel tifo grave sarebbe dunque solo l'esagerazione di una normale funzione della milza. Nel tifo, infatti, la milza è tumefatta e tale tumore· è da attribuirsi in gran parte, secon .. do Schittenhelm e Frank, allo sviluppo di abbondanti elementi eritrofagi, leucofagi e trom .. bofagi. Tale esagerazione· di attività macrofa-

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gica invade anche le glandole linfatiche, poich è in esse i linfociti sono sostituiti da un tessuto linfofagico, derivante dal sistema reticolo-endoteliale. Le cor;relazioni umorali che leg ano intimamente le varie sezioni di questo sistema ci spiegano l'influenza inibitrice che viene a riflettersi sul midollo, e precisamente sulla sua funzione granulocitopoietica. In questa forma la leuco- e neutropenia è molto accentuata, non si modifica anche se compaiono infezioni secondarie e può infine scendere a valori bassissimi (1. 500-1.000). Si associa una ipotrombocitosi che può rasentare i confini criti ci e anche superarli in modo che si possono poi provocare facili e morragie. Con la trombopenia si spiega la tendenza alle emorragie della cute, delle mucose; secondo le ricerch e di Herz, Kaznelson e Stahl, citati da Scl1ittenhelm, si possono trqvare tutti i gradi di passaggio a quelle forme gravissime, che Curshmann ha chiamato tifo emorragico e Schittenhelm Aleucia splenica tifosa .. I cas1 di Curschmann non furono illustra ti dal punto di vista ematologico; Tiirk n el 1898 pubblicò un caso con n eutropenia acoentuata e quasi scomparsa delle piastrine. Del resto i processi necrotici , sia pure in form a più mite, si trovano anche n el tifo cbmune, anzi gli sono propri: e l'assenza d 'infiltrazioni leucocitarie, la n ecrosi senza suppurazion e delle placche di Peyer si spiegano agevolmente con la deficiente reazione leucocitaria del midollo. Una analoga teoria è stata sostenuta dal Frank, secondo il quale l'inibizione dell'attività del midollo delle ossa non è provocata direttamente dal b acillo d el tifo, ma lo è dalla milza partìcolarmente mutata per l 'insediamento dei germi e dalla neoformazione sple, n oide negli organi linfatici dell 'addome. Sotto l'influenza del bacillo del tifo si sviluppa infatti una iperplasia della milza e delle glandole linfatiche, costituendo un organo funzionalmente unic9 e dotato di particolari proprietà di secrezione interna che si possono · con siderare come leucotossine sui tipo del benzolo. Il tumore di milza nel tifo acquisterebbe così un valore speciale, essendÒ, per citare la frase di Frank, « sedes et cau sa morbi ». Nella sua forma classica il tifo sar ebbe dunque una ipoleuchia splenica. Quando la neutropenia si fa estrema e mancan o le piastrine, allora esso evolve come · una sepsi con forte tendenza all e emorragie: il tifo gravissimo è nna aleucia emorragica.

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11 Frank divide, perciò, completamente le · vedute di Schittenhelm sui rapporti tra aleuoia e sepsi. Ma, egli osserva, il tifo si distingue dalle altre aleucie, perchè in esso il germe a cui si d evono i processi n .e crotici e 1a sepsi si prepara da sè un terreno favorevole, eccitando la iperplasia leuco-mielotossica della milza e delle glandole; cc è un giuoco più raffinato, dice l 'A., pe;r cui il nemico, in sè forse meno pericoloso, utilizza la corTelazione splenomidollare per dominare m eglio l 'organismo ». Ma la teoria della inibizione splenica del midollo ha anche numerosi e autorevoli av• versar1. Senza parlare delle ormai superate teorie che volevano spiegare la leucopenia del tifo come l 'espressione o di un'azione chemiotattica negativa esercitata dalla tossina tifosa (Bohland) o di una irregolare rip·a rtizione dei globuli bian chi (Schulz), ricorder em o ch e Schottmiille r , N.aegeli , Lenhartz, I ckert si sono apertam ente dichiarati contrari a questa interpretazion e della leu copenia tifosa. Naegeli , b.a sandosi sul reperto an.a tomopa tologico del midollo dei tifosi, ch e presenta una n etta prevalenza dei mieloblasti con mancanza o scar sezza: dei mielociti neutrofili ed eosinofili, inclina a dare grande importanza alla deficiente funzione del midollo delle ossa, gravemente dann eggiato dalla tossina tifosa. Egli nega l 'effettivo valore del rapporto milza-midollo; come spiegare, altrimenti, le· leucocitosi provocate dalle complicazioni , pur persistendo il tumore di · milza? Secondo lui , invece, il midollo osseo è dìrettamente intossicato dalla tossina - bacillare, derivandone un danno della fu·n zione granulocitopoietica: esperienze dello stesso Naegeli e dello Studer sembrano provare che la tossina tifosa è capace di dare neutropenia. . L 'abbondan za dei mieloblasti nel midolla·, r eperto, oggi , univer salmente accettato, sarebob e appunto l 'indice di questo danno dell 'attività midollare. Questo ci spiega anche perch è ·la insorgenza di COJJlplicazioni non provochi qualche volta leucocitosi ; in questi casi si pensi a una f~rte, inibizion e tossica della fu·n zione del midollo, a uno cc stato minaccioso n del midollo stesso: • • • • • • sono i casi in cui germi estremamente v1ru... lenti non producono più alcuna reazione éd' il midollo e incapace di . delle . ossa è in-s ufficiente . continuare la lotta. Lenhartz junior p ensa ch e la teoria dell 'insufficienza midollare n e1le malattie settiche sia tutt'altro ch e provata. Secondo 'questo A. n el tifo la leucopenia non


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indica una insufficien za del rr1idollo osseo, ma s olo una inibizione da parte del bacillo del t ifo, che sotto l 'influenza di complicazioni può sospender si, permettendo la leucocitosi . Ammette, tutta via, com e ragionevole, l 'opi• nione ch e una leu copenia accentuata e costante sia indice di un m idollo ch e non r eagisce più: ma , in t esi gen er ale, la l eucop~nia è, come la leu cocitosi, una particolare funzion e biolog ica del midollo delle ossa - a causa ignota - : l 'A. amm ette così ch e la tossina possa provocare ora un eccitamento, ora una inibizione, pur non con cedendo, p erè·, ch e l 'eccitam ento s ia l 'influenza normale e l 'inibizione l 'influenza patologi.ca , come vuole Miiller . I\"a.egeli e Lenh.artz si accpr d.a n o poi n el da r e un ' interpretazion e · estrem am en te sfavorevole a lla com par sa di mielociti in circolo, quando la leucopenia è ~o s tante e il processo dura in· vari ato: g iacch è essi vedono n elle forn1 e im .. matt1re la co11fer ma ch e il danno del midollo è tan to g rave da imp edirgli di portare a mat urazion e i su oi scarsi elem enti . 1\ila sembra m olto pr obabile ch e an ch e '1n <:iltro fattor e abbia la su a importan za n ella de .. ter rr1inazione di questa sindrom e emor ragica. La funzionalità epatica è certamente da11ncg · g iat a n el t ifo . La degenerazio1iie g rassa d el fegato nel tifo, è di m ostrata sia alla p eriferia ch e al centro d ei lobuli: è stata descritta in qualche ca~<J un 'epatite acuta diffusa (Sabourin), una de!ten era2ione grassa massiva (Roger ), un disloc~­ m ento delle travate epatich e con degenerazion e g rassa disseminata (Abrami e Gautier ). Ora noi sappiamo ch e esiste una form a di d iatesi emorragica che accompagna le alterni ioni pr ofonde del paren chima epatico; in quc. sti malati le perdite di sang u e sono molto fa c ili , abbondanti e si frenano a stento . La prova della coagulazion e suole dar e n egli € patici va lore di tempo gen eralII?-ente superiori alla n orma ; ciò è stato m esso in rilievo d 3 Schitten~elm , sopratutto n elle ipoleuchìe splen oepatich e (cirrosi splen om egalich e). Non c'è, oggi , più alct1n dubbio ch e degenerazioni acute e cr onich e del fegato possono tleterminar e un notevole ritardo della coagula:zione del san g ue. Tale . ritardo va attribuito non ad una m an-can za di fibrìn ogen o, n è al passaggio in cìr-colo di sostanze anticoagulanti , m a alla m an-canza o alla lassezza (fragilità) del trombo piastrini co o coagulo: non si tratta di una m a11canza d elle piastrine (trombopenia) , m a <l:}lJa form.azion e d e1 coagul o (atrombi.a di Schittenhelm~.

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S E ZIONE PRATICA

Nel n ostro caso, appunto , la prova della coa .. g ulazior1e praticata il giorno 1-12 durò 47 ' ; praticata nuovam ente il 26, n el favor evole riprendersi di tutti i poteri coagulativi ,Jurò solo 18' . Nel sangu e lasciato sierare il coag11lo non si retrasse affatto, dimostrando qua11to alterata fosse la costituzione òel tron1bo pi<.tstrinico . Ma c'è di più . Accade talora , dice Schittenhelm, ch e alla a.trombia si associ la trombopenia e questo è il caso, appunto, d elle cirrosi epatich e con inibizio·n e n1idollare spl enica. In tali forme le piastrine sono scar se di num er o e, p er così dire, di cattiva qualità : il valore critico, la soglia, è necessariamente più elevata e basta un a trombopenia di 25-30.000 pia trine per produrre violente e ripetute em orragie delle mucose. Ora il nostro i.I1fermo, al suo ingresso al1'I stitu to, pr esentava 55. 000 piastrine ed enter or ragie violente : le urine e l 'espettorato eran o e111atici; qualch e giorno prima aveva avuto epistassi . Cértam ente, per ciò, alla trombopenia si associava qualch e altro fattore e cioè una alter azion e dell a strutt ur a del coagulo, attribuibile, io pen so, alla lesione epatica . Si aggiunga ch e Ha) em h a n'o tato la mancanza di fibrina nel sangu e dei tifosi e tale reperto è stato conferm ato da Nageli. Sembra , così , di poter intravvedere ch e, se n on sempre, almen o n ei casi g ravi, com e lo fu il n ostro, il f~t tore epatico abbia la sua importanza e contribui sca coll a ·i n tossicazion e midollar e o con la inibizion e splenica midollare a d.isturbare il pr ocesso della coagulazione del sangu e e ad imprimere alla infezione tifoide il g rave su ggello della diatesi emorrag!ca. 1

RIASSUNTO. L 'A. riferisce un caso di tifoide con m a nifestazioni emorragich e impon enti e d ostinate, sovratutto a carico d ella mucosa intestinale e a n ch e di quella vescicale e di qu ella b ron chia le; morte in 5a settimana ; n ella patogen esi l 'A. fa interven ir e il fattore epatico . BIBLIOGR AFIA. l leber den d ri t l en For mbestandteil des Blutes. Deut. Archiv f. _Kl. 1\1ed., 1884.

AFANASS I EW.

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K l i n;scll e Uri t er s1ichungen ilber Blut-

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GH1 noi'i". L e malat tie del sangue. Rom a, 1927. G1 u o 1c E ANDLtEA. Ematolog i a del la f ebbre· t ifoide.

Le complicazioni a uricolari dell 'influenza debbono, secondo m e, essere divise in forme Rorr)a, 1903. p~ecoci e form e tardive . Ad ognuna di esse J-I11\'I"r ELIIEBER . D as l' er h al t en der L e11lcozy len f orcorrisponde un diverso m eccani smo patogenemen, beim Typ h us abdominalis. Med. Klin., 1908, n. 12. tico; og~una di esse presenta un decorso clil cKERT. Ueber dic Pathogen ese d es Typhus abdon ico differen te. 1ninalis. Dcu t . Med. Wochen., 1916 . L'otite precoce è l 'esordio della malattia; J_.A NHARTZ ( jun .) . Das Blutb i i d bei d en septischen I 'in dividuo viene colpito improvvisamente e E r k r arikungen. Deut. .J\rch. f . J{l . Med ., 1925. l\1 uLLEn. Virch ow 's _ i\.rr.l1iv, Bartd 246 . quasi contemporaneamente dal dolore acuto alMur.r..En-Rr-:1 lEn . VVe rt de r Bl ut urit er suc hung fiir 1'orecchio e dai fa tti febbrili. I prodromi a ca... rlie Typ hus diagri ose. Mi.i11,ch. Med. 'i\Toch., · rico del naso-faringe sono per lo più brevi, 1907. m.a fortem ente intensi: tutta la mucosa del NA.GELr. l )ie L eu kozyt e1ì b eim Typhris abd ominalis . Del1t . Arch. f. Klin. Med ., 1900. naso e del cavo è in preda a flogosi acuta, a In . B lutk r ankh ei ten u1ì d Blutbild . Her]in, 1923. tipo congestivo con scarsi fatti essudativi. Il S cHIFF. Mielitis h aen io rragica acii tissima tranm alato avverte un sen so di aridità notevole; sver sa beim Ty phus abdorri inal is. Arch . f . Klin. accom pagna ta da bruciore intenso a lle fosse nal\fed jzin , 1900, Ba11d 67 . ScHITTEN HELl\1 . H andbuch d er Krankheiten des sali ed al cavo. B lut es ur.,d der blii tb i ldenden Organeri . Berlin, Rinoscopicam ente la: mucosa appare forte] 925. m ente iper emica, congesta, arida, in istato di S H OTTl\IULLER. Il Tifo . Trattato di MoHR e STAHLIN, iperpl.asia flogisti ca. 1927. Jn. Zu r P atli ogen.ese des Typhu.s abdominalis. Poch e ore dopo con1 paion o i primi sin tomi a l\1unch . Med . ' i\Tochenschr., 1902. carico dell'orecchio m edi o e dei seni della f.acW1DAL-LEl\1I ERRE-A BRAM I. Les fièvr es t)rphordes et cia . E sono fatti immediatam ente assai intensi. p ar atyp h ol'des. Nouveau Trajté de Médicine, par Si tratta e n ell 'un caso e n ell 'altro di cavità tapRoGER-W1nAr.-TErs s1En, 1921. · pezz.ate da mucosa, ch e bruscamente entrano. in fl ogosi , con fen om eni acutissimi specialNOTE E CONTRIBUTI m en te congestivi. È precisam ente questa conSulla frequente associazione di oto-ma- gestion e em orragica ch e è caratteristica delle stoiditi e sinusiti della faccia nel la form e influenzali. Spesso si formano sulla m embrana ,e sulle par eti del condotto numerorecente epidemia influenzale. se bolle o vescicole ripiene di sangue puro. In. Prof. GIORGI O FERRERI. uno dei casi · da m e osservati ebbesi all 'inizio· In ogni epidemia influenzale sono state congestione del seno mascellare di sinistra, con· sem pre frequenti . sia le form e acute a carico em issione dalla fossa n.asale corris·pondente dell 'orecch io m edio, con facile diffusione del dopo qualch e ora di no~evol e quantità di sanprocesso all 'antro ed alle cellule ma stoidee, gue in parte rutilante ed in parte coagulato. sia le flogosi acute dei seni della faccia. Que- Mentre la congestion e sinusale era in pieno, sviluppo, cominciarono i fatti a carico delst 'ultime per ò sono m eno comuni. · La r ecente epidemi.a influenzale ,a Roma nel- 1'orecchio m edio bilateralmente, anch·e essi a. 1'inverno testè decor so ha avuto anch' essa le tipo n ettamente emorragico. Per lo più n ei miei m.alati i fatti auricofacili sequele purulente a carico dell 'orecchio e dei seni , m a con un particolare carattere: lari , in queste form e precoci, hanno preceduto. l 'associ.azione cioè di flogosi purulente oto-ma- quelli sinusali. Come patogen esi è logico penstoidee e di sinusiti della faccia nello stesso sare ch e la flogosi colpisca· contemporanea- , m ente tutta la mucosa del naso n ei suoi meati individuo. Un tale fatto è davver o piuttosto raro, . in m edio e inferiore e quella del cavo naso-farinquanto ch e scorrendo la letteratura m edica, geo. Compartecipa quindi immediatamente al' pecialmente dalla guerra in poi, se si riscon- pr ocesso la mucosa ch e riveste gli organi antrano, co1ne abbia n10 già detto , facili le com- n essi: tub.a di Eustachio ed ostii sinusali (inplicazioni auricolari da influenza e se spesso fundibolo e iatus semilunaris). IJ ma nifestarsi quindi della complicazione. quest 'ultima appare quale fattore importante per la patogenesi di molte infiammazioni J)U- auricolare e sinusale è da ritenersi dovuto a,?· rt1len te acute dei seni della fa ccia, non ho germi stessi e più comuni delle forme influen-. trovato m enziona ta altra epidemia influenzale zali (strepto, stafilococco, pneumococco); nonch e, come quest 'ultima, abbia così spesso nel- si può amme tter e un impia nto di materiale setlo stesso individuo determinato lo scoppio di tico proveniente dal n aso n el1 'orecchio medi~ od in una cavità sinusale, non essendo ancora fenom eni acuti auricolari e sinusali.

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SEZIONE PRATICA

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trascor so il tempo n ecessario per la produzione di un materiale settico n elle fosse nasali o nel cavo. Infatti, ripeto , l 'apparire d ei fatti auricolari o sinusali è stato da me rilevato spesso come vero e lìroprio esordio della malattia. I seni più colpiti sono stati quelli m ascellari, poi quelli frontali. Non ho avu to n essun caso di .antri te sfeno ida le. Anche i seni etmoidal i in ge nere n on 11a nno partecipato alla flogosi purul enta. Altro fatto caratteristico di questa ultima epidem ia ò stato la omolateralità dei fenomeni alo-mastoidei e sinusali. Non ricordo n ei miei n1alati di aver n otato un'otite destra con una sinusite sinistra: qualche volta ha coesistito un.a otite bilaterale con una sinusite o frontale o m ascellare. Le forme tardive, sia auricolari ch e sinusali, rientrano n el quadro comune delle flogosi del] 'or ecchi o m edio e dei seni della faccia. Esse sono cioè dovute all'impianto di germi trasportati da lle fo sse nasali nella cassa del tim)).ano od in una cavità sinusale a traverso la tuba di Eustachio o gli ostii infundibolari o semilunari : impianto dovuto per lo più .a soffiate di n aso troppo violente, a colpi .di tosse, o ad incon gru e applicazioni locali . Su queste ultime form e la r ecente epidemi..a influenzale n on ha mostrato niénte di particolare. E quindi le tralascio. Il decor so n el 50 % dei casi è stato benigno; con applicazioni m ediche caldo-umide al1' esterno , instillazioni b oroglicerinate e fenicate n el condotto uditi, 0 ed instillazioni e polverizz.azioni mentol-cocaino-a drenalinalizzate nel naso la maiattia è stata vinta. Nell 'altro 50 % dei casi inv·ece I '.a tto op·erativo non sol u si r ese n ecessario, ma ~r la particolare violenza dell 'infezione dovette .esser e sollecito e vaslo n ella dem olizione di tessuto osseo malato. Da to il caratter e congestivo ·emorr.agico delle prime manife.s tazioni senza fusione purulenta e qt1 indi senza tendenza all 'ulcer.azione ricorsi qua si sempre n elle prime 48 ore alla paracentesi. A q-u esta seguiva immediatamente un flusso di sangu e puro, che durava qualch e ora: • • • • solamente dopo quasi 8 o 12 or·e com1nc1avas1 ad avvertire lo scolo di un materiale siero-sanguinolento d.a prima sieroso e purulento di poi ed in quantità straordinariamente grande. La m astoide ha sempre nei miei casi com• partecipato alla lesione dell'orecchio medio. Ri cordo come fatto veramente particolare di questa epidemia la cellulite purulenta peri- e retro-sjnusale, che ho sempre, in tutti i casi operati, trovato all'intervento chirurgico. Non • • solo ma posso affermare come in numerosi casi questa cellulite peri- e retro:sinusale sia 1

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statc'l, dopo il fatto acuto ini ziale a cariço del, l'orecchio m edio , la prin1a rn an ifestazi.one di complicazione m.astoide.a, come essa si sia sempre mantenuta in tutLo il d ecorso dell'affezion e a uricolare e com e in fin e .alle volte all 'atto operativo (m eno i cas i cl1e ci hanno permesso di .attendere più g iorni) io .abbia ritrovato un err1piema antrale in comunicazione con la cassa, un tessuto di osso di ploico flogosato n el corpo della masto id e senza fusione purulenta in n idi ascessu.nli , e lontano dal fo colaio antrale e timpan ico., co111pletamente da questo separato per la suddetta zona d 'osso, una serie di grosse cellul e peri- e retrosinusali, estende11tisi fino .all 'occipite, in preda a fusione purulenta: vere. e proprie raccolte saccate di pus. Le sinusiti mascellari sono tutte guarite operandole .a lla I\.ra u se p er via trans-11asa le. Quelle frontali h anno avuto invece per lo più un decorso benigno, risolvendosi spontaneamente specialmente con bagni di luce alla testa, dopo avere adrenalizzato la r egione del meato m edio. Non sono n1an c.ate però le co1nplicazioni orbitarie da sinusiti fr ontali , ch e hanno ri chiesto un vasto atto operativo per liberar e il cor1tenuto orbitario dalla fl ogosi imman en te.

SOMMARIO. Nella r ecente epi demia d'influenza furono frequenti oto-mastoiditi e sinusiti associate n ello stesso individuo; i seni più colpiti furon o quelli m ascellari , poi quelli frontali . · L.'lF'

Pubb/Jcaziohe importantissima: Prof. C. BILANCIONI

Manuale di

Oto-Rino-Laringojatria~

Volume I. -

Parte Genera le.

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Volume di pagg. VIII-594, nitidamente stampato s u carta semipatinata. con 404 figure nel testo. Prezza L . 6 8 • P er i n06tri abbonati sole L. 6 O i.n porto franco. 11 E' di pirossima pubblicazione il volume Ill che tratta:

L'orecchio.

e ool quale si completa l'opera. Inviare Vaglia P ostale · all'editore LUIGI POZZI. via Sistina, n. 14 - ROM.A


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DALL{'- PRATICA CORRENTE. Rianiniazione del cuore mediante iniezione int1·acardiaca di adrenalina. Dott. LuIGI TANZII - TERAMO . Riferisco il seguente caso seguìto da successo. Di Si111r1e G. di anni 12, da Sant '01nero (Teran10).. Entra 'n el locale Ospedale ~iv~le i~ 20 agosto 1928 per essere operato di ernia inguinale conge11it.a destra. . . Atto operativo: 21 agosto 1928: eteronarcos1 fin dal J)rincipjo irregolare. ~d un . tratto~ ment~e 1'operazione sta per terminare, ~l paziente diventa cia11otico con midriasi seguito da arresto del cuore e del respiro. S 'injzia subito la respirazione artificiale e ~i procede alla iniezione intracardiaca di a~renalin.a (4° spazio intercostale sinistro rasente 11 margine ster11ale). La respirazioi1e artiiiciale viene continuala. Dopo cµ-ca 5 min11ti il cuore ricomincia · a pulsare e dopo altri sette, o.tto minu~i si :ii.a anche il ripristino della funzione respiratoria. Si condt1ce rapida1nente a t ern1ine l 'operazione. Decorso post-anestesico e post-o,p eratorio normali. Viene dimesso guarito il 12 settembre. 1

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i:~\NNO

lL POLICLINICO

Il chirurg·o Latzko n el 1904 pare abbia avuto p er primo l 'idea di applicare il m etodo del! 'iniezione intracardiaca all'uomo. Wunter n el 1905 sperimentò per primo l'azione d ell 'adrenalina iniettando questa nel cuore di un cane sottoposto a narcosi cloroformi ca riuscendo ad ottenere la rianimazione ' . definitiva. Fu Crile però che, in un caso d1 sincope, dopo 15 minuti dall'arresto del cuore, si decise a iniettare 10 eme. di adrenalina direttamente n el ventricolo sinistro. Il paziente sopravvisse per più di un'ora. Il primo su ccesso definitivo fu pubblicato da Zunt nel 1919 in seguito a sincope tossica, alla fin e di un 'anestesia con miscela di Schleich. Dopo qu esta data le osservazioni si sono moltiplicate in tutti i paesi. È stata scelta l'adrenalin.a perch è dagli studi e dagli esperimenti • • • • • • • si è visto ch e aveva tutti i r equisiti n ecessari per il su ccesso. fl processo ch e risponde meglio n ella pr~­ ti ca è di pungere nel 4° spazio intercostale sinistro, rasente il margine sternale. Si infigg~ l 'ago perpendicolarm·e nte per 4-6 cm. e si inietta lentamente, per evitare un effetto troppo brusco. La respirazione artificiale nel fr~t­ tempo dovrà essere continuata. Il cuore 1-:i generale riprende a pulsare dopo 5-6 se.condi, la respirazione invece ritorna dopo circa 5 minuti. Riguardo alla dose da iniettare, gen eralmente nòn si deve sorpassare la dose di 2 eme.

XXXVI, NuM. 29]

P erchè dall'iniezione si abbia il successo, r1on devono trascorrere più di 10 minuti dall'inizio della sincope. L 'iniezione è innocua, non es~ sendosi rintracciata, in qu.alche reperto d1 autopsia, n eppure traccia del tragitto seguìto dalla puntur.a. È un metodo di c ui bisogna senz'altro servirsi potendo, anche nei casi più disperati, dare risultati rneravigliosi di reviviscenza del cuore. Ho inteso con questa breve nota di apportare il mio modesto ~ontri~uto alla .pratica della iniezione intracard1aca d1 .adrenalina.

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RIASSUNTO. L'autore d escrive un caso di sincope, in secruito ad anestesia con etere, trattato con suc~esso con 1' iniezione intracardiaca di adrenalina. P.assa poi a fare una cronistoria del1'iniezione intracardiaca, citando i primi autori che si occuparono dell'argomento. Parla della tecnica comunemente oggi adoperata e r accomand.a I.a diffusione dell.a pratica della . . . 1n1ez1one. Sant'Omero (T eramo) .

QUESTIONI DEL GfORNO. Sulla cura '' incruenta '' dell'ipertrofia della prostata. E com·p arsa una densa me.mori.a che a &Sumt.

qiu,asi le proporzio111i di una v.er.a e .p r.oprta monograifia, 1presentata dal1l»am·erti.cano Stern in collaiboraz·ione 1d1el ben noto chirurgo te·desoo E. J o~ s·eph, ·alla Società BeT1inese di Uro.Jogia (1) . · Gli AA. f.an·n o la storia del1a e.o.si-d etta cura conservativa o inc.r uenta ·dell'a;d1enoma proiStati.00. A buon diritto comincian,o :col ri c.ordare co·m.e sia stato il nos tro ill!ustre Bottini a prqpo.rr,e P·eT .m 1ezzo della s,u;a ansa ga,l'Vanica un metodo. per rimuovere l 'iscuria e la ritenzione dei pro~tatici, già prima ch·e dal ·F rey.er fosse, proposta e ese:guita la sua operazione radicale, m·a pur tanto grave, e che in b·r eve conquistò l·a dillflfuision.e a tutti nota. •Ciò ·n on o:stante il m·eto·d·O per via uretrai e preconizzato da Bottini percorse la sua strada, soipratutto , nemo propheta in p·a tria, 1n Germania dov·e ebbe molti s eguaci, speci·e cLa quan do Golrtschmi1dt, ·Fr.euiden;berg, S1cblenzl<a, Kropeit, Lohnstein e Wo1SiSi dl0, ~sso·ciarono l'ansa galvanj ca • 1

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R esektion be.i Pros,~a­ tahypertrophie mitteis Resektoskop. B ~rl1ner U! ologische Gesellschaft , sitzung vom 2 3anuar 1928. Referat in Zeitsch . f. Urologie, }3an.p.. 21, H eft. 5, 1928, seiten 362-3~. (1) MAXIMJLIAN V. STERN.

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XXXVI, NuM . 29]

non più a uno strum·ento cie·co , ma innestan·d ola alla camicia di un cistoscopia operatore. Anc-0ro, eblbero a o·ccu·p ar1s ene, ,proporl:en1do migltoTamentt e rn odifiich·e, Youn.g di Baltirpora, Caulk e Louis . Q ue3t ultimo , del co sì detto « forage >> si è tfatto da lun1g.hi anni strenuo propugnatore e d edtca a cr1...e·sto metodo op·erativo un intero c~p·itolo d·el suo r8cente trattato s ulle Malattte della Prostata (2 1. .i\nche \ 'oelcher n·el s.u-0 trattato d·i Op erazioni Urol.ogiche (3) ·dedica un capitolo alla •01perazione di Bottini, assegnandole il 1posto ohe m·erita. Se1bb·ene con un comun.e oisto-·uretro1sco1pct..o op.eratore tipo Leo-Buer.ger o B:ranlSlfor d-iLewi1s si posisa , ip1er nostra p ers.onale 8iS(I)eri·enz.a , ormai arricchita di numerosi interventi, con·durre a;ss ai bene a tern1in'e' la d ~moli zione per urethram, dei lo![>i .p rostatici spo:rgenti, tuttavia l'i•strumento i•d1eato ·d·allo Stern· !Presenta ·degli innegia.lbili v·mtaggi in confronto dello strum entario americano di cui pr ima aibibiamo· fatto cenno e che dai più viene comunemente wsato. 1M.entre i soliti iistrum enti QPeratori fann.o, impiegare u n tempo necessa,riam.ente lun•go, e hanno come -caratterf.s:tic·a Clhe l'·ele:t trode s;p-0:ngen do fu.ori ·dell'i•str:umento si adoa>era a tunn·eilizzare l 'utTetra def armata, nel cisto-uretroscopio di V. Stern invece, una discr eta 'Porzion·e d el lobo ipertrofico che si 'V'Uole demolire 'Viene ·a aoottar.si dentr.ai una capaice finestra, 1d i m.e zzo centimetro ·di larghezza per due centim etri di lunghezza, sulla .apertura della ·quale scorre a 1no' di ghigliottina un'an.sa collegata a un apparecchio ·di alta '.frequenza che TaiptiJdamen·te, in non più di ciniqu·e secondi, p1er1nette di affifP·u tarlo. In questo mo.do, la ·demolizion·e di 1p orzioni di prostata, che 'veJlJgono asportate &otto forrna 'di fette ·d i discreto speS$ore, P·OS:Sono' m oltiplicarsi. Un 1p rirno contributo portato con ben seissanta 1cai&i oiperati, senza giran1di pDeo·c cupazioni dd S'celta, cois ì com.e si presentavm.o i p.azienti. ha rp•erm.esso di fare ·delle osservazioni imiportanti srulla conv1enienza di limi tare alle prostate con carattere 1di fibra .s.clerosi, piuttosto eh.e a quelle 'é1Jdeno.m.:1t ose, la pr atJi,ca di questo inte:rvento end oscoipi·co. Qu1anto ai ri!sulta;ti essi furono inéo;r.aiggianti; in ·f on do, come si è vedruto, la pria·t ica di 1distru·ggere .endoscorpicamie nte con mezzi fisici p orzion1 di rprost·a ta, non è nu,o va, si tratta di un ulteniore perfezionamento ohe conisenite una maggi.or rapi1èi.tà n el demolirne imp.ortanti porzioni . Là 1

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SEZIONE PRATIC:\.

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(2) LOU I S et PAUCHET . Maiadies de ia P ros.t(J;te.

Doin é·di,t., Paris 1926, pagg. 433-504. (3) VOELCHER und WOSSIDLO. Uroiogische Operation.sLeh ere . Thi eme verl ag. Leipzig 1925, 'Seiten 203-200.

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1d·ove sar e•b1bero indi1spens-abili p·i ù sedute o ~pli­ cazioni n ec.essariamente lung.he con altro strumootari.o , con l'istrumento oa;>eratore id i Stern è s icunam ente possi1bile condiurre I'ìntemrento a b1uon fine in pna · s.01la se duta e in un te'm'Po m i'nor e, g.razie all'ampiezza del1e s ezioni dh1e .si ottengono C·on l '•ansa eliettni-ca. Dise.g ni •e seguiti prima e do.p o le singole operaz.i oni, permettono clii coniS'i1derare l'importanza dei r11sultati conseguiti in tutta la toro interezza, come risultano dall'e:Same cistoscopico. Nè minori ip1er ef.fi·c acia furono gli esiti funzionali di tale trattamento. E. J.o·sè1pl1, interv.enen•d-0 neUa di.Boussione, a;sseriJSoe ·ahe in alcuni malati d·el suo r ep·arto operati col meto·d o Stern, na visto <Jiminuire 11 r e&idu o· 'Urin·ario ·da 600 em e. a 50 eme. e an1che m.eno . In verità, qu.e.sti fatti non posison o n on impressionare. N·el oiniqu anrt a .p er cento dei casi, J.a sinbomiatologiia d·o1or·o·s a qu·a le es-rto delJ.'in• tervento .scomipare nel teTlmine di u·n ·a se·t ti.mana, p·er . gli altri suole protrarsi ·di 1poco oltre. rD eve quin·di ritener.si aJOquiÌ•&i.to ormai, ch·e n'l.1m erolS1i caisi, per il pasis ato dii esclusiv.o domini0 d·e1l'alta chd.r.uTgi·a, po ssono attuialmente essere curati .con un intervento altr.ettan to semplic e quanto eillfi•cace. Da una .p·a rte dob1bi.amo classifi1care corr1e gi us·t iziabil i co·n qiu1esta cu ra tutte ·q uelle alterazioni inizi.ali e limitate del collo ve-s cic.ale o de-Ila pro stata (:b arre, a:denomi del lobo .m e·dio con fo run•az:ioni a ventaglio o a culo di pollo), o a,nche veri e propri aid·eno mi d ella intera 'Prostata, mia che n on siano tanto svilu.p p·a ti ·d.a oos.trin·ge.re a dem.olizioni co1sì importanti 1da ·equirva1ere all'enu c·l eazione a cielo ruperto; ·d'altra parte, ci ·S·ern1bra di dovere aggiunger e, ·d·eb.b ono ancb e tr o•v ar·e u·n 'indicazion.e efficace tutti .quei casi, nei .qu.ali i pazienti son·o ormai ·t almente ridotti a mai . partito (1pressione oltre i 240 o p·eg.gio, in-feriore ai 90, stato generale 1pe·s .simo, azotemia oltre 1,20 gr. p er mille, .g rave .sepsi local e ecc.) •da farci pifes·a gire ·de.gli in1suc1cessi con l'·o'Perazion.e •di Freyer. 1Non diveroa1mente ·da questa irupoTtan·t e memoria, eran·o già .state fis·s ate p.er es teso da noi ( 4) le in1dicazio·n i ri-gorose e le modalità tecniche ohe .devono 'guidare n el pr.e&c·egliere questo genere di .operazioni. P er la benignità e per i risulta.ti, qual! 1da tempo ab·b iamo IP•otuto orm1ai constatare, sebbene la tecnirc,a no stra come quella di ·a ltri autori (5) sia alquanto ·divers a, soll,evano grande1

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(4) A. \.A8S1JTO. J ournal d'·U rologie, t. 22, n. 4, 19'2'6, pagg. 263-272.

( 5) CLYD~ \V . COLLINGS. Pro sthata excision. Th1e Journal of Am eric. Me-d. A.ssoc .. v. 90, n. 6, 1928,

pa·gg. 438-441 .


1036

IL POLICLINICO

1nente e in breve, .senza troppe 1s.J.flf erenz.e , ·dei malati ac1dirittura perduti o a ltri che p ,er la non €ccessiva spinta del inale 1dovreb1b ero sotto porsi altrim·enti a 0 perazioni cruente delle quali la tec11ica diflficilmente l)Otrà essere' an,cora più perif.ezionata e di cui tutti conosciamo la gravità. 1

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Pro,f. Au GUSTO CASSUTO<. Roma, 24 ottOiL1re 1928 - A. VII.

SUNTI .- E RASSEGNE. SISTEMA OSSEO. Sulla fJSteite tube1·colare mnl tipla cistica (J uNGL I NG. Bru1is Beit. z. Kliri. Chir., Bd. 143, H. 3, 1928) . .

Fin dal 1920 h a pubblicato i primi casi osservati nella Clinica di Tubinga seguìti da vari e a ltre osserv.a zioni ch e l1anno servito a richiamare l 'attenzione su forme di tubercolosi c utanea, la così detta tuber coloide, vista dai dermatologi e accompagnata da alterazioni ossee. La prima osservazione dell 'A. data dal 1911 i11 uri giovan e di 16 anni, con m .a dre tubercolosa, il quale aveva qualche a lterazione agli apici e ch e cominciò a presentare, accompagnate da dolori diffusi, delle tumefazioni alle dita d elle m .ani e dei piedi. Nella stesso tempo s i osservò una dilatazione d elle vene dorsali e si formò in ogr1i di.to un.a tumefazione come una ciliegia ove, istolo·g icamen te si trovarono cellul e ep itelioidi con cellule rotonde senza cellule gig·anti n è bacilli tubercolari. l\adiologicamente nelle falangi e n ella metafisi dis tale d èi r11etacarpi si notarono concam eraz ioni alveolari d.a una lenticchia ad una fa v.a, se11za risentimento periostale. In seguito 1e tumefazioni si diffusero .a lle articolazioni. Altri casi sono stati osservati nel 1918 con Teperto di tubercoli tiJJici, con cellule giganti 1e con fo colai tubercolari in altre parti del corpo. Compl essiv.am ente sono 9 casi. Qu esta forn·1a speciale di osteite tuberco]are € s1)esso Jeg.a ta a due m.alattie cutanee: il lupu s perr1io e il sarcoide di Boeck. ì\{a rt en ~ t ei.n su 150 c asi di s.arcoidi della let-·. t eratt1ra ha trovato 11 con complicazioni ossee d elle dita. La coincidenza d el lupus pernio con l es ion i d ell e ossa è più frequente e cioè in c irca ]a n1età. D ella fOJ'1na in paTola si possono ~vere casi con 1e ioni ossee con nodi , sen z.a manifestazioni cutanee : e in qualcuno si può sentire la cr epitazion e per gamenacea della la mina ossea senza alterazioni d ella cute, ciò che significa con1e queste possono essere secondarie. Alle volte fra l ' inizio d ei dolori ossei, il gonfiore e le rnanifestaz ioni cutanee intercedono fino a

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XXXVI, NuM. 29]

5 anni. Qualche ·caso è accompagnato dalla presen z,a di un igroma. La sede della lesione ossea è per lo più la falange o la falangina delle dita, meno frequenteme11te i rr1etacarpi · e la falangetta. Ancora più raramente è la radice delle ossa del naso; qualche volta è la tibia, la linea epifisaria del femore o dell 'omero. La iocalizzazione alle mani è più frequente che non ai piedi. La mala ttia colpisce nello stesso nun1ero uo1nini e donne . . ln qu.alche caso la malattia inizia n,ella giovinezza dove si può trovare la tipica spina ventosa. Per lo più i.a pubertà rappresenta un periodo di disposizione. L 'inizio delle sofferenze è v,a riabile: alcuni senza dolore vedono comparire degli ispessirnenti .alle dita; p er lo più si ha la comparsa di un g·onfiore con fenQm eni infiammatori, con arrossam ento della cute e con dolori reumatoidi. Poi il gonfiore infiammatorio scomp,are e rim.ane una durezza. È ·r.ara la febbre. La pelle può assumere per la dilatazione vasale u11 colorito rosso-bleu, poi viene ulcerata da n1asse di granulazioni che farmano delle efflorescenze cutan ee. La cianosi cutanea si trova a11che lontano dal punto delle effiorescenze for111ando un quadro di acro.a:sfissi.a cronica. Non ir1ancano le alterazio11i trofiche legate ai disturbi circolatori e qualche vplta si ha l 'onicog·rifosi e la mutilazione. " Le sofferenze subiettive possono mancare o aversi delle pause di dolore. Si po~sono aver.e contratture. La lesione più car.atteristica è quella delle ossa dataci dalla radiografia. Il carattere g·en erale è l a rarefazione d ella sostanza ossea ch e può colpire diverse ossa e può essere diffusa o circoscritta. Nell.a form.a diffusa le ossa l1anno un aspetto· alveolare e non vi è di st inzione fr.a compatta e canale midollare; la struttura spongiosa si può trovare solo in qual~ ch·e .e pifi si. Nella forma circoscritta si nota nel1'epifisi una zona rotonda chiara mentre nella b.ase della falange la compatta è più m .assiv;.l del normale. La forma diffusa è uno stadio pri1niti"vo, la second.a rappresenta una forma di guarigione. Vi è a n cora un terzo tipo in cui le piccole r arefazioni sono diffuse a graticciata. Nell'osso m .a nca qualunque r,e.azione periostale; è_ r.ara l 'invasion e d el processo n elle articolazioni ove possono riscontrarsi form.azioni .artritiche più o meno evidenti; n on si h,a m .ai formazione di sequestri. Anatomi camente si nota un tessuto di granulazione form,a to da cellule epitelioidi e fibroblasti con scarsi Jinfociti. Le cellule di Langhans mancano nella maggior parte d ei casi , in altri casi sono state tro' 'ate e qualche volta in numero abbondante. Finora non sono stati dimostrati bacilli d ella .. tubercolosi . Per l 'identificazione mentre alcuni raggruppavano questa forma con la tubercolosi 1


{ANNO XXXVI, NuM. 29]

SEZIONE PRATICA

·(Fleisch.ner, Frankel, ecc.) a ltri la distinguevano riguardandola come un granuloma infettivo da germe ignoto (Zieler). Parlavano co!).tro I.a tubercolosi l'aver riscontrato per lo più n ega tiva la reazion.e alla tubercolina come si -è ervato nei casi di lupus pernio e di sar.coide; la mancanza dei bacilli tubercolari nelle sezioni; il m .ancato sviluppo di tubercolosi nel.i e cavie innestate con frammenti. Alcuni autori ammettevano l'ipotesi che una tossina piuttosto che il bacillo desse luogo al tubercolo, oppure ché il tubercolo fosse il prodotto d-e l bac illo morto. Ma questa teoria ha in questi ultimi t empi perduto importanza per la produilÌOne di tubercolosi nella cavia per opera del1'A. e di Gans con l'innesto di fr.ammenti di granulazioni. Kyrle ha avuto risultato positivo dalla iniezione nella cavia di sangue JI?.entre €ra risultata n egativa I ' iniezione di tessuto. Così . che la natura tubercolare d el lupus pernio, del sarcoide e di questa for1na speciale si può dire oramai dimostrata. Il fatto che lo sviluppo sperimentale si ebbe in un caso dopo 7 n1esi parla per una virulenza molto a ttenuata. In con clusione si può dire ch e per certe -condizioni a noi sconosciute un organismo reag isce al virus tubercolare in una forma spec iale di cui la caratteristica principale è la n egatività alla reazione tubercolinica, la formazione di noduli tubercoloidi formati di cellule epitelioidi e fibroblasti , rari linfociti, con o senza cellule giganti, senza alcuna caseificazione. Questa forma si manifesta coi s~gni ct1tan ei d el così d etto lupus pernio e sarcoide di B oeck. Questa forma detta osteite tubercolosa multipla cistoide si può differ en ziare dalla spina ventosa per la caseificazione, la formazione di I1 stole e di sequestri; dall 'osteite fibro sa che è. per lo più gen eralizzata, dalla lues, d.all.a lepra , dall 'encondroma multiplo. Il d ecorso è cronico e la malattia tende a guarire e può aversi la restitutio ad integrum. c:ome trattam ento sono stati u sa ti i raggi X c on buoni risultati sulle l esioni cutanee ma non su quelle a sse.e ed anch e il radio .

os

R:

BRANCATI.

L'osteomie1ite verte bt"ale. (LE1Bov1c1. Journ . d . Cliir., t. 32, n. 6, 1928). L ' A. tratta d elle spondiliti infettive non spec ifi ch e esclu a la tifica. L 'osteomieli te vertebrale n on è poi così rara come si cr ede . Preferisce 1'infan zia e l 'adolescenza ma colpisce an ch e I 'adulto tra i 25 e i 30 anni, epoca in cui esiston o a n cora n elle vertebre m olti punti di ossificazione secondaria . Il germe cau sale è quasi sempre lo stafilo cocco aureo , più raram ente il bia n co, eccezionalm ente l o streptococco. L 'infezione d el rachide è molto spesso secondaria e avviene per via ematogen a: talora però appare come primitiva.

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Il trauma può agire da localizzatore. La sede più frequente è la lombare (53 % dei casi secondo Grisel); quindi in ordine di frequenza vengono la dorsale, la cervicale, la sacra1e. Nella vertebra il focolaio può aver ·sede nel1'ar co posteriore o nel corpo: la prima localizzazione è più frequ ente e m ·e no grave. L'esito più frequente è .1'.ascesso, il quale può restare localizzato · o migrare a distanza. Anatomia patologica. L 'infezione del corpo vertebra le può presentarsi sotto la forma di periostite flemmonosa o di. osteite centrale . L 'arco posteriore raramenle è interessato in toto: spesso è attaccata una· sola· I.amin:a, dando luogo alle due varietà di ascesso extra, o intrarachideo a seconda che è interessata I.a la mina est erna o interna . La forma extrarachidea posteriore è la più frequente ed oltre ch e dall 'arco può provenire anche dal corpo, il putfacendosj strada tra due apofisi tr.asverse. La forma intra rachidea non è ra ra (31 casi su 85 secondo Grisel) e si presenta in diversi modi: talora come epidurite suppurata molto estesa (da C3 a D3 in un caso di Morian), talora come tanti piccoli ascessi, talora come uno solo e g rosso con segni di compressione midollare. In questi casi una puntura lombare intempestiv.a può provocare una m eningite : è consi· g liabile dunque di spingere l 'ago m olto cautam ente e ritirarlo rapid.amente se dopo perfo. rato il legam ento g iallo . si vede venire d el pus. L aspetto clinico varia notevolmente secondo la virulenza e la sed e. Si disting uono: una forma acuta, una prolungata ·e una cronica. La forma acuta com prende quelle a tipo setticemico, di scar so interesse chirurg ico, e quelle a tipo suppurativo, . che sono l e più importanti, il cui quadro clinico, dopo un inizio acuto con segni d 'infezione gen eraJe, si precisa in 8a-1oa giornata coi segni rachidei e con J'apparizione d ell'ascesso paravertebrale posteriore. Diffi cile precisare la vertebra lesa; neanch e la radiografia può dar·e utili insegnamenti essendo l 'osteite troppo recente. L 'evoluzione di qu~sto tipo è notevolmente g rave n elle osteomieliti del corpo; un po ' meno in quelle d el] 'ar co posteriore. Tuttavia un c·er to numero di casi guari scono dopo semplice incisione d el.1 'asc.esso. Le complicazioni sono: l'apertura d ell 'ascesso in un organo vicino , la m eningi te, l e complicazioni midollari , la setticopiemia. La farnia prolungata è quella in cui la suppur azion e si prolunga o r ecidiva, d opo un pe., riodo più o m eno lung o, in situ o in un'altra ertebr a. Un tal quadro è a n cora più netto n ella forma cronica la quale per l'assenza di accidenti infet tivi acuti e per la presenza di ascessi torpidi può confond ersi c9n a ltre spondiliti (tb c ., reumatich e) oppure, per i segni radicolari e midollari , può far pensare a un 'a ffezione cronica del midoll o . Fra i m ezzi diagnostici, oltre la r a diogr afia 1

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IL POLICLINICO

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e la puntura lombare fatta con le debite pre- stan za in dose di 1 gr. per chilograr:p.mo di cauzioni, Goebell hja proposto I.a puntura esp~o­ animale. rativa dei corpi v~rte brali praticata come una Gli animali dopo pochi minuti · entravano puntura lombare infiggendo il trequarti n·e l i11 narcosi che dur.ava 2 ore e mezza . In qualcorpo vertebrale dall.a faccia posteriore e aspi- che anirr1a]e ha r ipetuto la narcosi per 41 ore rando sangue o pus che viene esai;ninato. Ma- con 5 ore di .interruzione. In questi anim.a li novr.a molto p·ericolosa perchè al disopra di non si avevano alterazioni notèvoli n~l retto. L2 si ferisce il midollo e in ogni caso si rischia Per saggiare I '.azion e dell '.a vertina sul tetano d 'infettare lo sp.azio sottoaracnoideo col pus in una serie di ratti ha iniettato una dose del corpo vertebrale. n1ortale di tossina. Dopo l'inizio dei segni del L 'esplorazion e al lipiodol invece è raccoman- tetano veniva fatta la narcosi mentre un certo dabilissima tanto per la diag·nosi di compres- numero rimaneva senz.a n.a rcosi per con troll o. sione midollare che per la localizz.azione di un La narcosi decorreva come nei ratti normali. ascesso extra dural e. Per la terapia la vaccino- Gli a nim.a li di questa serie d 'esperimento sono terapìa con stok-v.a ccini ha da to qualche buon ' tutti morti; soltanto in quelli trattati con risultato e può sempre a.d operarsi come coa- l 'avertina si .a-veva un ritardo nella morte fino diuv.ante del trattamento chirurgico. Questo va a 4 ore.· dalla semplice incisione di un ascesso, al raIn un 'altr.a serie di .r.atti ha saggiato l 'azione sch i.amento di un 'osteite posteriore, alla lami- dell 'avertir1a insieme con il trattamento antin ectomia. Nell'ost'e jte d el corpo bisogna ragtossico. giungere ug ua]men te il focolaio . L 'A. raccoIn 51 an~mali dopo l'inizio dei segni del manèla la tecnica di :]3'outa n ch e aggredisce il tetano ha . fatto la n.ar cosi e l'iniezione sottocorpo later.almente, lungo il tragitto dell~ sup- cuta11ea di 5.20 unità antitossich e, mentre nepurazione, previa trasversectomia e, n ella co- gli a nimali di controllo faceva soltanto l 'inielonn.a dorsale, resezione· delJ.a parte posteriore zione di antitossina senza avertina. In questa · della costa . seri e di 51 anim.a li di cui 24 per esp.e rimen to e 27 p er controllo, fra i primi rirnasero in G. PACETTO. vjta il 37 %, fra i secondi soltanto il 3 %. Il metodo è stato utilizzato n ella clinica in INF.E ZIONE TETANICA. un caso da Kreuter nel 1927, ma dopo due Ricerche sperimentali sul trattamento del applicazioni che diedero all'infermo per parecchie ore un.a calma, si ebbe l'exitus per la tetano con l'avertina. gravità della forma tetanica con te~po d'incub.a zione molto breve. (KASPAR. Bruns Beit. z. Klin . Chir., Bd. 145, Haas ha trattato due casi di t etano con narH. 2, pag. 313) . cosi d.a avertina con un.a gu.arigione. La prima Per il trattamento del retano accanto alla idea ·d i questo trattamento con avertina si deve terapia specifica antitossica e a quella chirur- a Lawen. N·a turalmente questo trattamento va gica n el punto di entrata si u sano mezzi accompagnato con il trattamento della porta sintomatici ch e serv.ano a combattere lo spa- d'en trata e con I.a sieroterapia. L'avertina è usata come clisma in 28 em e. di acqua dist~l­ smo del diaframm.a , della glottide con morlata n ella dose di gr. 0,10-0,14 per kgr. di peso ' fin.a, - idrato di clor.alio, solfato di m agnesia, curaro, acido fenico, narcosi cloroformica e di corporeo. Nei du·e' casi guariti sono stati usati complessiv.a mente in circa 20 volte 154 gr. di recente l 'iniezione loc.ale e lomb.a re di novo• ca1na. a''ertina. Il mezzo ha il van~ggio che l'inferm o non si abitua al farm.aco. L 'idrato di cloralio ed il solfato di magnesio R. BRANCATI. se possono influire sulle contratture periferich e non hanno alcuna influenza sugli spasmi della glottide e del diaframma. La cloronarcosi 'J,1·attamento del tetano mediante iniezione protratta oltre che irritare · i bronchi rappre-. subdnrale di siero antitetanico. senta un pericolo per il cuore, il fegato. Il m etodo Baccelli non è molto diffuso in Ger(MEFFERT. Zent. f. Chir., 1928, n. 1). mania; esso ha lo svantaggio di rappresentare È noto l' llSO del siero an titetanico per via in tra.. ad ogni iniezione uno stimolo e di produrre lombare e intr.avenosa com·e pure l'im·p iego di alterazioni del rene. ~ curarizzazione fino alla paralisi. del centro respiratorio con respirazione esso per imbibizione p erineurale nei tessuti della artificial e m ediante tracheotomia è un metodo ferita infetta. L'uso subdurale intracranico sech e non può avere applicazione pratica. condo il meto,do di Betz non è molto diffu so. Essendo entrato nell'uso il nuovo metodo di Betz ha. avuto in 3 casi 1a guarigion e con ]'inienarcosi rettale con l 'avertina si è cercato di zione combinata subdurale e intraspinale. An che vedere se si può utilizzaré tale mezzo nel com· BockP.r ha avuto su 2 casi una guarigion e. La battere le contrazioni tetaniche. tecnica usata da Betz è Ia seguente: in narcosi L'A. ha sperim en tato dapprima I 'azione del1'avertina in ra tti iniettando nel retto tale so- vengono estratti 20-30 eme. di li1qruido sipina.le e 1


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SEZIO~E

sostituiti con 25 eme. (100 U. I.) d i siero nel sacco lornbare; qui11di viene trapanata d 'ambo i lati a 2-3 cm. dalla linea m e.diana la scatola cranica ·e vengono iniettati a destra e sinistra sottoduralmen lG 100 U. I.; quindi si richiudono le ferite d ella trapanazione. · L ' A. ha u sato il meto do i11 un caso mod1fiicando alquanto il ip·r oc·èdimento: sen za... l 'iniezione intralorr1bare, praticata una trap anazione presso il vertice della testa con l'anestesia locale ha iniettato 100 U. I. di siero antitetanico sottoduralm en te e p pi ba richiuso la breccia ossea di circa 2 cni. di diametro rimetten,cfo 10 stesso framm ento di teca. Il miglioramento s'iniziò il giorno dopo ed al nono giorno ebbe la gu.a rigione comipleta. Durante tale periodo f.u n·ecessaria qualche iniezione di euko1dal corm1e s,ed ativo. L'azione deve essere legata col fatto -che i l siero in questo 1nodo vien e immesso n egli spazi linfatici tra pia ed ·a racn oi d.e che hanno intimi legami col mi dol1o e cpi n ervi periferici 1p er cui il siero agireibbe più ra>pida·m .ente. R. J3RANCATI.

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PRATICA

STO.RIA DEL'LA M·Eb' I Cl NA • • Rani eri Bellini nell'Accademia Medico-Fisica (Nell'anniversario del 60° dalla morte). (1)

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Sul trattamento del tetano con iniezione intracranica subdurale di siero antitetanico. ( HARTLE rB.

Zentr. f. Chir., 1929 , n. 3).

L'A. viene in appoggio di un ~rticolo pubblicato n el 1928 dal s.u-0 assistente l\Ieffert riguardante la guarigione di un caso grave di tetano con 1'iniez. intracranica di 100 unità antitossiche. Tale articolo fu seguito poi da un altro di Goedecke su 9 casi in parte curati con lo stesso metodo. Koennecke si mostra contrario. Il trattamento non si può considerare più grave di una iniezione endovenosa o sottocutanea quando viene fatto insiem e con un trattamento di narcotici. Quando il tetano è apparso coi suoi segni vuol dire che la tossina ha raggiunto il midollo allungato e solo con la iniezione intracranica si può far pervenire l 'antitossina in tale punto avendo il siero antitetanico un peso specifico maggiore del liquido cefalo-rachidiano . A conferma della utilità del metodo riporta un caso di tetano grave che aveva resistito ai vari m etodi di trattamento con siero per via endov,enosa e sottocutanea , con sedativi e n arcotici e ch e guarì con l 'iniezione sottodurale di 100 eme. anti·t ossich e fatta mediante una piccola tra.p anazione cranica sotto narcosi con avertina. Se Goedecke riporta un caso di epilessia con secutivo a questo trattamento, l'A. crede eh ' esso sia dovuto ad un errore di tecnica per cui l 'iniez. di siero venne praticata n el cervello e non n ello spazio subdurale.

R.

BRANCATI.

G. Coron edj, ch e già in altra sede ha avuto occasione di far rivivere la vita e l 'attività scientifica , in qualche sen so precorritrice dei tempi nuovi , del Bellini , professore di Tossicologia e poi di Medicina legale, in ·questo Ateneo, ha creduto con veniente , nella seduta di apertura dei lavori a ccademici, di ricordarlo d~gnan1en.te , sopra tutto . per l 'attività ch e Egli dimostrò 1n seno alla nostra Accademia , e per l 'importanza d egli argomenti coi quali più volte ascoltatissimo la intrattenne. Rileva come Egli sia stato fino .a d ora quasi totalmente dim enti~to , sorte non rara agli Scienziati n ostri , e dimenticato perfino èla questa stessa Accademia ch e lo aveva ·così apprezzato in vita, m entre, sebben e ne piangesse la perdita prematura, non p ervenne mai a comm emorarlo degnamente, forse per coprire con pietoso velo la trag ica fine di Lui. Intanto fa risaltare come già a lcuni insigni Clinici del tempo, fra i quali Concato e Federici, lo apprezzassero vivente come alto cultore delle sci en ze farmacologiche; e del pari ricorda come Egli stesso dimostrasse di apprezzarne il valore e di essere molto considerato in questa scienza, a proposito della quale seppe cosi bene valorizzare l 'opera di Pietro Albertoni che pèr suo giudizio potè ottenere l 'eleggibilità in concorso. Venendo quindi a valutare qualcuna delle geniali pubblicazioni o discussioni accademich e del Commemorato, geniali sopra tutto in rapporto con l 'epoca n ella quale furono pubblica te o pronunziate, ricorda come Egli fosse d ei primi nel 1849 a d affermare, che l'azione dei medicamenti è funzione del loro assorbim ento e trasporto in circolo e non si tratta per niente di azioni simpati che , come allora si sosten eva. E questa non fu che una afferro.azione pubblicata dal nostro Bellini ancora giovani ssi~o, pochi anni dopo la laurea . Ma rimand.a ndo per altri particolari alla pubblicazione dell 'O. n ella Rivista di Storia delle Scienze Mediche e Naturali (1928) ed al breve cenno scritto "in· occasione della pubblicazione centenaria della nostra Accad emia (1924), l 'O. ricorda alcune sedute d ella medesima nelle quali si distinse il Bellini per altezza di concetti , vivacità di discu ssione e corr ettezza nel contradittorio. Ricorda le tornate del 21 marzo e del 4 luglio 1869, in cui con grande convincimento espose d elle proprie esperienze che tendevano a battere la teoria del Polli sulla •

(1) Sunto di una comunicazione del prof. G.

CoRONEDI all 'Accade1nia Medico-Fisica Fiorentina n ell'adunanza del 29-XI-1928.

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IL POLICLINICO

azione profilattica dei solfiti, dimostrando che queste sostanze si ~antengon? indecompo~t:e in m ezzo ai fermenti e materie fermentabili. Ricorda la seduta del 5 dice~bre 1869, in cui si occupa della prete~a i~co~patibilità f:a zolfo e preparati ferr~gg.1nos.1, r~v;aluta~do in tale occasione alla chimica il d1r1tto d1 concorr er e con la osservazione clinica p er interpretare le modificazioni indotte - o subite dai farmaci n ell'organismo. Analog·am ente il 39 gennaio ~ il 7 ~arzo 1.870 Egli si occupa, med!all:te conv1nce?ti. esper1 e~­ ze di dimostrare 1 esistenza dell acido cloridr'ico libero n el su cco gastrico, esistenza allora n egata dai più, alla cui discussione ebbe avversario Maurizio Schiff. In a l tre sedute del 1874 e 1875, Egli si occ upò dello studio. delJ8: atti~tà della diastole cardiaca e della d1lataz1one vasale. Ancora nel 1868 venne incaricato di risolvere sperimen~l­ m ente un quesito sort? ~a 1:1n~ discus.si?i;i~ ac~­ cademico-clinica, se c1oe v1 sia possib1l1ta d1 avvelenamento per amministrazione simultanea di ioduro e clorato di potassio , e risolve molto convincentemente il problema. Ancor.a nel 1872 si occupa con molta maestria di riscontrare l 'eventuale danno alla salute da ll 'impiego della fucsina ca.me col.orant~ di dolci e liquori. Vanno ancora ricorda ti studi sull'ioduro e bromuro di mercurio , sulla combustion e umana sponta:r:iea, sulla tossicologia del rame. L'O., rilevata così p er sommi capi !a vasta operosità d el Bellini , che , mostrando ingegno .non comune, da semplici ed accurate osservazioni aveva saputo, in tempi in cui la ~arma­ cologia si può dire che ancora non esistesse, trarre anche delle conclusioni di indole generale· in questa m ateria, termina rivolgendo ai giovani invito ad imitare il passato Maestro, e trarre dalla Sua operosità auspicio di fecondo lavoro. . - Interessante pubblicazione: FRANCESCO TORTI

Modenese Dottore in Filoeofìa e Medioina - Professore Primario nel Patrio Ateneo.

:: :: lìa tettapia speeiale delle febbtti pettnieiose Tr81dl.1.?Jione italiana a. cura del Dott .. . GIULi. > LEGA d a ll'edizione lat ina stampata a Venez1a nel XDCCL V.

L'opera si .compone di 5 par.ti:· la prima è dedicata esciusivament e aiia chinina, della quale viene fatta ia storia e descritto l'uso c.he se. ne faceva di essa a quei tempi nelle feb b":l' benigne intermittenti : nelle aitre quat tro parti sono descritte in modo veramente mirabile le febbri perniciose la loro cura e la loro diagnosi differenziale.

' Un volume di pagg. XXXTI-308, nitidamente s~ampato in t ipi elzevir. con il ritratto del TORTI r1poi:-

tato EU un.a splendida caloografìa, ed una tavola « L•· gnum Febrium 11 fuori testo. Prezzo L. 40 più le spese uostaJ.i di spedizione. P er i nostri a,b'bon.ati sole L . 3 6 in porto fra.noo.

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Invia.re Vaglia, poeta.le all'editor e LUIGI POZZI - Via SieUna,, n. 14 • ROMA.

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CENNI BIBLIOORAFJCJ ARMANI, BALLI, BORDONI, CAPPELLI, CERESOLE, CONIGLIO, FIGINI, GuARINI, MAs CHERPA, MELDOLESI, MILAN!, PONZIO, PUGNO-VANONI, SABATUCCI , VACCH ELLI, VINAI. Compendio ita-

liano di T erapia Fisica, pag. 508. Como, Tipografi.a Cavalleri, 1929. L. 80. Annunziato molte volte, ritardato per ragioni molteplici, esce finalmente il I Compendio italiano di T eraoia .. Fisica a commemorazione del 1° centenario Voltiano. Il libro è il primo del genere in Italia ove, per quanto riguarda la terapia fi sica, bisognava ricorrere a libri in lingua straniera. Il Compendio sarà bene accolto dai medici, dagli specialisti e dagli studiosi in genere. L, elenco dei vari capitoli mostra com e il libro - salvo picco~e mende h a b en risposto alle intenzioni dell'editore di fa r e un libro i taliano completo sulla terapia. Coniglio ha trattato: « La scoperta della pila e sue applicazioni mediche »; Ponzio: « Teorie moderne sulla costituzione della materia ed energia in relazione ai fe11omeni vitali >>; Pug no Vanoni: cc Radiazioni: onde hertziane, luminose, ultraviolette, Roentgen e delle so .. stanze radioattive »; Meldolesi: << Concetti gen erali di elettrobiologia »; Bordoni: .« Le corr·enti elettriche n elle loro applicazioni terapeutich e »; Sabatucci: « Le correnti elettriche nella diagnosi delle malattie n ; Vinai: cc La di.atermia n elle più r ecenti conquiste scientifich e e pratiche »; Vacch elli: cc Le applicazioni m edich e delle radiazioni luminose: l 'elioterapia »; Armani: cc Fototerapia e termoterapia luminosa n; Guarini: cc Gli ultrarossi in medicina »; Ceresole : « Gli ultravioletti in terapia n; Mascherpa: « Roentgendiagnostica »; 1\'Iil.ani : « Le applicazioni della Roentgen-terapia nella pratica medica »; Cappelli: «· Applicazioni mediche delle sostanze radioattive »; Balli : e< Cenni sul contributo scientifico degli· italian i a llo sviluppo della Roentgenbiologia »; Figini: cc L'elettricità nelle scienze naturali » . L 'elen co dei va ri capitoli affidati a comp~­ ten.ti dell 'argomento mostrano come il nuovo compendio sia riuscito veramente quale si desiderava : opera davvero meritoria e italiana ha compiuto il Balli nel suo capitolo sulle rivendicazioni italian e n ei vari argomenti di ra diobiologia , riportando con esattezza meticol osa tutti i contributi che g li italiani hanno portato alla radiobiolog ia. I contributi degli italiani r ech era11no sorpresa al m edico che leggerà il compendio e i rad iolog i stranieri dovranno tener con to dei lavori eseguiti in Italia e in gran parte ign orati. Sar ebbe stato desiderabile ch e un capitolo simile fo sse stato dedicato al contributo orig inale degli italiani nel campo della radiodiagnostica, capitolo ch e nel nuovo compendio è stato ridotto quasi a un elen co sche m atico delle malattie in cui la radiolog ia porta la sua luce diag nostica : sviluppato con altri con cetti e specialmente in base al }.a voro degli itali ani tale capitolo potrà ri-


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SEZIONE PRATICA

manere utilmente incastrato in un libro di terapia. Una nuova edizione potrà ovviare ad altre piccole mende: è mancato ad esempio, a proposito della diatermia, un collegamento completo fra i vari AA. e viene a mancar6 la parte ch e riguarda la tecnica generale e lo strumentario; sarebbe stato desiderabile un più ampio posto alle figure e di sostituire, con figure più fresche, i vecchi clich és da catalogo nel capitolo di elettroterapia. Ma pur c on queste piccole mende scu sabili in un libro nuovo del gen ere (e il primo lanciato in Italia su un argomento cosi complesso quale è la terapia fi sica), il compendio avrà la sua fortuna; e la b ella veste tipografica fa onore al\ ' editore Cava lleri. E . MILANI. P. LAZARus. Fortschritte der praktischen Rontgendiagnostik und Strahlentherapie, pag. 24 . Berlino, Urban e Schwarzenberg, 1929. Qu esti progressi nella rontgendiagnostica e n ella r ontgenterapia pubblicati da Urban e· .Schwarzenberg come supplem ento alla M ediz. Klinik rappresentano degli autori.assunti di lezioni e conferenze tenute da Lazarus~ Cbaoul, IBerg, Frankel, l\funck, Pincu ssen , Bave, Schultze. In piccola mole questi AA. hanno cercato .di riassumere brevemente i progressi che in .questi ultimi anni sono stati raggiunti nei singoli campi della radiologia e l'opuscolo può €Ssere utile al radiologo che segue il movimento scientifico nella specialità. Lazarus ric orda l 'azion e della irradiazione non solo nelle forme infiammatorie (paterecci, ecc. ) ma an.ch e n ella polmonite e n ella pleurite; l'importanza ch e b a oggi la r ontgenterapia sugli organi endocrini come azione stimolante; l 'i.mportanza che ha l'irradiazione della milza nelle • .emorragie, ecc. Chaoul tra tta il capitolo della radioterapia dei tumori maligni e sulla rontgendiagnostica delle malattie dei p olmoni e dei bronchi; Berg· tratta delle malattie dello stomaco e del duodeno ; !F ran kel delle malattie dell'appendice; Munck delle m .a lattie articolari; Pincussen dell 'azione biologica della luce, Schultze d.eJ.le malattie ginecologiche dal punto di vista della -diagnosi radiologica:. E. MrLANI. E.

MARKov1Ts. Rontgendiagnostik der Knochen- und Gelen kerkrankungen in Tab ellenform. Un vol. di pag . 158 con ~46 figure. G. Thiem e e dit., Lipsia, 1929. La diagnosi radiologica delle affezioni dell e -0ssa e articolazion i : ecco la m ateria di trattazione del nuovo libro presentato dal solerte editore Thiem e. È questo , forse, uno dei capitoli più difficili della diagnostica rontgenologica, diffi cile sia per la complessità delle a lterazioni , quanto e più p er le grandi analo:gie di a spetto radiografi co ch e esistono fra molte malattie, in gen ere ancora incompletamente studiate. Basta pensare al capitolo cosi

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discusso delle osteo-distrofie o a quello delle artriti croniche. L 'A. ha seguìto una esposizione schematica elencando in modo conciso e illustrando con disegni e radiografie le particolarità più importanti di ogni malattia e raccogliendo alla fin e di ogni capitolo i dati di diagnosi differenziale in tabelle comparativ&. · Il libro d el i\farkovits ha il m erito di permettere la cognizione rapida e completa delle particolarità radiologiche più importanti di una data affezione ,e di aiutare n ella ricerca dei dati differenzi.ali nei casi dubbi . VALDONI.

R. HERz. Die photographischen Grundlagen des R ontgenbildes. Un vol. di pag. 225 con 154 fi g . G. Thieme edit., Lipsia, 1929. L 'esecuzione di una radiografia presuppone la conoscenza di molti fattori fisici, chimici e tecnici, dati ch e l 'A. raccoglie nel suo libro completando l'insegnamento teorico con la esperienza personale . Il radiologo troverà esposte in dettaglio tutte le manualità occorrenti a ottenere un radiogramma ineccepibile: dal modo di ricavare il migliore rendimento dall'apparecchio, ai criteri di scelta dei tubi e delle pellicole; dalla determinazione del tempo di esposizione, ai • • • m ezzi• per ottenere una prec1s1one maggiore del detta glio ; dal modo corretto di sviluppare la lastra fotografica, a quello di ovviare alle possi bili cause di e.rrore. È uu Jibro ch e sarà consultato con profitto sia da chi si propone di incominciare come anch e da radiologi già pratici che vogliano· migliorare, dal punto di vista fotografico , i loro radiogrammi. VALDONI. F . GrnoN. Précis de l' ionothérapie électrique . Ediz. des Presses Universitaires. Vol. in-8°, pag'. 96. Pa ris. Fr. 15. Il m etodo ionoterapico con siste nel realizzar e la p en etrazione di agenti medicamentosi attraverso la pelle e le mucose per via di trasporto elettrico per mezzo di un dispositivo analogo a quello realizzato nel! 'industria galvanoplastica per il trasporto e il depo~ito dei m etalli. Introdotti per questa via molti metalli acquistano delle proprietà interessanti: del re. sto la ionoterapia ha acquistato una notevole importanza anche n ella radioterapia perchè il m etallo introdotto n ei tessuti per via ionoforetica serve da r.adiatore in profondità. La ionoforesi litinica o iodica può essere util e come a n tidi.atesica, la ionoterapia a base di zinco e di ran1e nelle ferite e n elle suppurazioni , la ionoterapia salicilica, chininica, aconitinica ecc. n elle a ffezioni dolorose articolari , quella m agn esiaca n ei neoplasm i , quella iodica nelle ader enze, ecc. In pi ccola mole il libro è utile per conoscere sia la tecnica della ionoforesi, sia le applicazioni in m edicina . E. l\ilILANI.


II, POLICLINICO

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E.

H.

Lumière et Rayoris infrarou,. ges. Collect. cc Les actualités Physiothérapiques ». Vol. in-8°, pag. 177, fig. 24. Gau· thier-Villars editori. Parigi, 1929. Fr. 20. Questo volumetto dei Biancani che si ag. giunge all.a collana delle monografie pubblicate sotto la direzione di Duhern viene in buon punto a raggruppare tutte le cognizioni finora sparse sui raggi infrarossi. Tutte le pubblicazioni di attinoterapia avevano specialmente lo scopo di far conoscere le proprietà dei raggi ultravioletti e le loro applicazioni in medicina: ma i raggi ultrarossi, la cui applicazione nella medicina e nella dermatologia non è affatto recente, erano completamente trascurati. Dopo una parte generale di fisico-chimica delle radiazioni infrarosse, gli AA. studiano in un b el capitolo l 'azione dell'infrarosso sulle funzioni vitali: sul movimento delle cellule, sulla nutrizione e la crescenza per passare poi allo studio degli effetti dell 'infrarosso in fisiologia umana (reazioni cutanee, reazioni oculari , ecc.). Dopo una breve storia sull.a terapia dei r.a ggi infrarossi gli AA. in poche pagine riassumono la tecnica e gli apparecchi necessari per i r.a ggi infrarossi e passano in rivista le varie malattie clie si giovano dell 'infr.a rosso: le piaghe, l ~ ferite torpide, le varie malattie dell.a pelle, i geloni, le adeniti, le nevralgie, le malattie della pleura e del peritoneo, ecc. Il libro può essere consultato con utilità dallo specialista e dal medico. e

BrANOANI.

E.

MILAN!.

ACCADEMIE, SOCIETA' MED~CHE, CONfiRESSI Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Adunanza del 7 marzo 1929 - VII Nuove esperienze sulla cura medica dell'empiema pleurico diplococcico nel bambino.

Prof. CESARE . CoccR1. - Già nel gennaio 1927 furono comunicati alla riunione della Sezione Toscana della· Società Italiana di Pediatria, i primi risultati sul metodo del taurocolato di sodio nella cura dell 'empje1na ple11rico diplococcico del bambino. Nel n. 6 della Rivista di Clinica Pediatrica, 1927, fu· pubblicato in esteso il lavoro con documentazione radiografica e statistica. Nei due anni successivi il metodo f11 usato sistematicamente nella Clinica Pediatrica di Firenze. I risultati ottenuti furono ottimi: nei 22 casi trattati si ebbe la guarigione : in lln solo caso si ebbe la morte, che sopravvenne entro le 24 ore dall'ingresso in Clinica: le condizioni di questo bambino erano estreman1ente gravi (la forma datava da 2 mesi) ed al tavolo ana~ort1ico fu riscontrata anche una pericardite purulenta). Scopo della presen t.e comunicazione, oltre che a riferire i risultati ottenuti dopo un biennio di esperienza, è quello di portare un nuovo contributo nella tecnica di applicazione del metodo stesso. l\tcnlre in primo tempo l 'O. praticava il lavag-

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O'io della pleura con soluzione lisiologica, succes:ivamente ha trovato che tale pratica nel maggior nu1nero di casi era inutile: così pure mentre in primo te1npo t1sava di jniettare piccole quantità di liquido nel cavo pleurico, come veicolo del taurocolato d~ sodio, successivamente osservò chepratica migliore, nel senso di abbreviare ~l decorso della malattia, era di iniettare tanta soluzione di taurocolato, che corrispondesse a circa. la metà del pus estratto: con questa pratica si ottie11e di far agire il sale biliare, su larga estensione della plet1ra. La quantità di ta11rocolato iniettata è stata aumentata, nei casi gravi, e nelle forme molto-estese. Nei bamlJini al di sotto dell'anno le dosi adoperate furono di 3 gran1mi per volta, disciolte in 50, 100, 150 eme. di soluzione fisiologica. Nei bambini al di sotto di 5 anni la dose massima adoperata fu di 4 gra1nmi pro dose: al di sopra. di 5 anni si giunse se11za nessun inco11venien1te a 6 grammi per vol la. Occorre astenersi dall 'i11iettare nel cavo pleurico, la solt1zione di tat1rocolato, quando non si riesca a svuotare il conten11to purulento: o meglio g·uardarsi dall'jniettare quantità di soluzione superiore (tlla quantità di pt1s es.tratto. P .. M .. N.

Accademia Medico . Chirurgica del Piceno.. Seduta del 24 febbraio 1929. Le sindromi colecistitiche croniche non calcolose.

Prof. BACCARA-~I t J. - L 'O , rilevata la grande frequenza delle colecistiti croniche non calcolose, parla della eziolog"ia e patogenesi di queste forme colecistiche dimostrando l'esistenza di stati ipotonici e atonici della vescichetta, di vizi di posizione, di particolari condizioni anatomiche, ecc., fattori patogenetici all 'infuori dell'infiammazione· • vera e propria. Rileva l 'importanza del drenaggio biliare per la diagnosi della colecistite i cui risultati vanno interpretati con prudenza, in quanto non sempre la colecistite cronica si specchia nel liquido biliare estratto. Illustra alcune varietà di colecistite cronica, specie della forma pseudo tubercolare e della forma cachètizzante; la grande mobilità e varietà delle sindromi dispeptiche gastrointestinali e le riso11anze a dista11za come equivalenti delle colecistiti. croniche; insistendo sull a necessità di raccogliere con cura tutti i sintomi, anche i più umili, perchè la varietà clinica diagnosticata abbia corrispondenza perfetta coll a lesione anatomo-patologica. L 'O. descrive le sindromi colecistiche da posizione d'atonia e di ipotonia della vescichetta le manifestazioni dispeptiche che in qualche caso tengono dietro al rifornimento del pneumo torace destro, che ritiene dipendenti sopratutto da ptosi epatica clell 'apparato biliarè. Riguardo alla c11ra dichiara che non vi può essere llna sola terapatia per tutte le sindromi di colecistite cronica non calcolosa ; la cura deve aderire e plasmarsi a quella particolare forma della malattia della · cistifellea. Oltre all'atto operativo vi è tutto un programma di provvidenze terapet1ticbe di natura medica, che bene scelto e be11e maneggiato può dare dei risultati magnifici e durevoli, e la cura del drenaggio biliare merlico a mezzo della sonòa di


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SEZIONE PR.A TICA

Einhorn, di cu~ descrive la tecn~ca e riferisce i risultati è quella più . efficace.

Sulle indicazioni di operabilit&. delle colecistiti. Prof. CAPPELLI L .. - L 'O. si diffonde a ricord are le teorie antiche e recent~ sulla genesi della calcolosi lliliare e sulle vie di penetrazione e di propagazione dei germi infettanti (accennando per incidenza \ alla teoria linfatica d ella cefalopancreatite d 'origine biliare, sostenuta in una sua tesi del 1906). . Raccomanda, per. l'indicazione chirurgica, la coscienziosa selezione dei casi che si 'd imostrano inc11rabili medicalmentè, giudicando in base alla st1a lunga esperienza, non indifferenti i rischi operatori, tra .~ quali I 'an giocolite latente alla cui esaltazione attribuisce fatti infetlivi ' acuti post-operatori, da ll1i ripetutam ente osservati . .l\.mmette come indiscutibile l 'indicazione d ella colecistectomia nei casi di colecisti dalle pareti J)rofondamente alterate, ma n ei cas~ i~ cui queste si presentano 'pressochè n~rmal1 il n. propug na per rimettere in onore l 'operazione di Loreta (gloria e vanto della chirurgia italian a) la colecistendisi, che risparmia un organo, se non necessario, utile per l 'economia, ispirandosi ad u11 conce tto elevato di chirurgia con servativa.

La colecistografi a. Prof. MONTANARI A. - Ricordati gli esperimen t i di Rowntree e di Rosenthal sulla eliminazione della t etràclorofcnolftaleina per le vie biliari e l 'idea clcl Graham di sostituire al cloro il bromo e meglio lo jodio, per rendere visibile la colecisti radiologicamente; riassl1nti ~ reperti radiologici, diretti ed indiretti, funzionali ed anatomici, delle vie biliari avanti la colecistografia, il R. descrive la tecnica della somministrazione d ella T. per le vene e per os (indicando fra le cause del mancato scioglimento delle capsule la p an creatite, non cli rado associata alla colecistite) e riferisce il metodo di Bronner per ottenere uno svotan1ento r apido della cistifellea, standardizzato per lo studio sistematico di questo svuotamento. Ricord a le discinesie osservate nelle ulceri gastroduodenali (Bronner), descrive i r eperti · colecistografj ci 11ormàli, ricordando il lavoro d el Perona sulle relazioni della forma e topografia d ella colecisti con le combinazioni morfolo·g iche di De Giovanni. Con proiezioni mostra la cistifellea n elle sue forme normali (a pera ovoidale0, l 'imagine del collo, del cistico e del coledoco. Descrive l 'impronta cistica (analoga all'impronta duodenale) ch e ritiene data dal parenchima epatico ipertrofico. Illustra .con proiezioni numerose i principali reperti p atologici: le ptosi e l'ipotonia (Rossi), l 'assenza d ell 'i1nagine, la notevole diminuzione d el1'opacit à, l ~ altP-rata omogeneità e irregolarità dei contorni . Conclude esponendo le indicazioni terapeutiche d esumibili dalla colecistografia.

Furono eseguite :35 colecisteclomie, 7 colecislostomie, 2 a11astomos i, 5 coledoootomie e 18 opera.. zioni associate. Sotto1inea i seguenti punti: · 1) la colecistite no11 calcolosa ~u ò. all '.esam_e esteriore n on presentarsi con alteraz1on1 evH.Je11t1; le aderer1ze non sempre sono prova dell 'i11feziç11e vescicolare, potendo derivare da processi cx Lrabiliari; ' 2) ad evitare d ernolizione di colecjsli sa11 e, o misconoscimento di ql1el1 e infette (coesisLe11Li co n lesioni di altri organi) n ecessita diligente ~ com: pleta indagine clinica per operare. co11 . d1ag·nos1 precisa specie nelle forme non infettive del I e (( colecisti da stasi biliare », nei n evrotjci, plosici, colitici; 3) accertata la diagnosi di colecistite, è iudicato I 'intervento chirurgico (salvo controindica .. zioni di operabi11tà) p erch è la cura medica è illusoria; 4) la cura cl1irl1rg ira deve essere precoce ; 5) n egli attaccl1i ar.uti di colecistite (esclu se le colich e di natura meccanica) intervenire se111pre precocem ente (nelle prime 3f.5 ore). in sog·getti validi ed in fresca età, te1nporegg1are solo per soggetti tarati, obesi vecchi; 6) n egli intervalli inter ver1ire precoce1n e11te~ alle prime colich e, n ei soggetti giovani: lascia11do invecchiare malato e malattia si eleva la n1ortn1ità operatoria; 7) l 'operazione purchè eseguita con ~u ona tecnica e nelle condizioni d ette, è poco pericolosa (mortalità del 2 ?~ nel~e forme cro~iche , . del 5 % i1elle acute); il 20 % dei non operati m1101ouo per eff~tto della loro malattia.

Epatoligamentopessia come cura della stenosi di posizione de lle vie biliari nella ptosi epato-gastro-duodenale. Prof. SALA A. - Illustra una sindrome dispeptica non rara da stasi biliare p er angolazione delle vie epatiche determinata da ptosi del fegato, o della vescicola o del r ene, o del colon, o del duodeno (sindrome generalmente attribuita a stimolo del · pl. solare per ptosi di questi visceri). 1'ra i sintomi car atteristici, il cessare dei di sturbi in decubito orizzontale. Operatoriamente è costante la ripienezza della coleciste e la dilatazione delle vie biliari, e frequente I 'esistenza di briglie 0 , legam enti anormali con dislocazioni epatich e ch e alterano l 'ortolesi. La terapia con segue a tale originale co11 cezione patogenetica: l 'ep atopessi . Reciso il legame?to r otondo verso l 'ombellico, senza isolarlo, ne fissa l 'estremo attraverso l 'occhiello della parete epigastrica in un punto opportur10, in guisa da otten ere il sollevamento del fegato col suo penducolo, nonchè del piloro-duodeno, previa recisione di eventuali aderenze. L 'O. riferisce 7 casi personali ben documentati , o-u ariti, con risultati lontani, sin dal 1922, perfetti. Ha eseguito l 'epatopessi associata alla cole, cistectomia in altri ] 2 casi di colecistoliliasi cori ptos i del fegato, con ottimo successo.

Note casistiche di chirurgia della cisf ifellea.

Documentazione radiologica.

Prof. CAucci A .. - Su 50 interventi, 2 morti (11no dei quali per continuazione di p eritonite biliare); 43 colecistiti, di cui 9 operate in fase acuta; 19 forme non calcolose; 17 associazioni m orbose (appèndÌcite, ulcera duodenale, pancreati-

Dott. NATALE MARZI P. - Riferisce i reperti radiologici degli operati del prof. Sala per stasi vescicolare det erminata da inginocchiat~ra delle vie biliari, consecutiva a ptosi epatica o piloroduodenale. Descrive i segni radiologici ch e possono fare s~

te,

~cc.).

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'Spellare tale stasi biliar e e dimostra con proiezioni le condizioni statich e dei visceri prima e <lopo l 'int~rvento. Rara complicanza di rottura. traumatica del fegato.

Dott. Z ACCARA. U.n oper aio colpito da un agen te contu11dente a ll 'ipocondrio destro, h a po'Ch e sofferen ze immediate ; ma dopo tr e m esì divie11e i11ab jle al l avor o e m u or e alla dist an za di un anno per stenosi mitralica. La i1ecroscopia din1ostra ch e tale lesione è deter min a La da lln n odulo calcar eo, n ello spessore d ella parete auricolare, sten osante l 'ostio, esito di una dist ru zione localizzat a del miocardio e della sos lituzio11e conn ettivale, calcificata. L 'O. ri tien e ch e tale r eperto sia da riferirsi ad u n infarto della cor onaria, per embolo provenien te d al focolaio di contusion e ep atica. La

colecisto-appe ndicite.

Pro,f. Snnozz1 :NI. - Sulla base di 35 oper azioni persor1ali, r ilevat a la fr equen za n ell 'et à giovane e nel sesso femminile, delinea il quadro p atogenetico, tr attando della b atteriologia, delle vie d 'infezione sanguign a e linfatica, della costante precede11za della localizzazione appen dicolar e; e descrive i caratteri anatom o-p atologici delle lesioni r iscon tr ate (soffern1ap.dosi sulla cistifellea a fragola), r1otando n on r ara discordan za d'entità tra sin tomatologia e al ter azioni an atomich e, e talora n egat i\ ilà del reper to m acr oscopico. Clinicam ente tratl<1 si per lo più di forme cronich e, p ur con riact1tizzazion i salt uarie ; r ar a è l 'infezione acuta cor1 lemporan ea. La diagnosi è delicat a sp ecie con l 'u lcera gastr oduodenale. La cura ch irurgica è in dicata, esperit e le cur e m edich e. L 'in tervento (tranne casi eccezionali) è a freddo . L 'at to operativo d 'elezion e è l 'ectornia dei due or gani, come h a cost ar1temente eseguilto n ei su oi 35 m alati , tutti gu<1Ti ti, trann e uno deceduto per bron copol m onite. La colecist ostomia vive delle con troindicazioni dell 'ectomi a ; non g t1arisce di solito Je sin dr o1ni dolorose. n è salva la funzion e vescicolare. La sola a1)pen<iiceclomia n on sem br a sufficien te. La colecisto-gastro o dttoden ostomia, il dren aggio per duto ep ato-duoden ale n on h anno dato an cor a r isultati ,probatorj . L'O. espon e particolari di tecnica . della ectom ia. 1 risultati del sondagg io duodenale in un caso d'empiema della cistifellea post·fifico con angio-colite subacuta.

Dott. CELIBEnT1 A. -. Documentazion e clinica molto accurat a di un caso di colecistite · suppuràtiva esclu sa dal circolo bili are con presen za del b . tifico nella bile, per sisten te dopo colecistectomia, n el silen zio d 'og ni sintoma. Alcune considerazi oni su i miei interventi nelle colecistiti. Prof. 'f oNINI G. - Riferisce su 18 interventi, per lo p iù a freddo, in tr att enendosi sulla sintomatologia , sull e difficoltà diagnostich e, sui. c6mpiti e la delicatezza dell 'esame r adiologico, e sulla pro· va di Me1tzer -Lyon. · A proposito il i un caso di pancreatite, g u arito con la stom ia, ric~ rda lo studio del Capp elli sulle cefalo-pancreatiti linfatich e colecist itich e (1909) . Ha praticato 2 colecistostomie, 12 colecistectomie (sen za ins1Jccessi) in 3 casi con appen dicecto· mia e 4 colecistendisi alla Loret a, di cui è sosteni-

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tore seg ue 11do lo Schiassi, e in omaggio ad un concet Lo fisiologico naturalistico. Il prof. CAu ccr presentando un caso di colecis Loappend icite acuta ed uno di pancreatite os true11te il coledoco, n ei quali persistevano colich e e r iten zion e biliare, scomparse dopo dilatazione del1a papilla, dimostra l 'importanza dello sp as1no dello sfintere di Oddi con1e causa di recidiva di d'isturbi. Combatte l'esumazione delle colecistendisi, per chè non contro il calcolo si deve dirjger e l 'i11ter vento, bensì contro l 'infezione della cistifellea, ch e va tolta o drenata. Il prof. SBnozzx è dello stesso parere. Il prof. SANTINI insiste sull 'importanza dello sta to dell a fun zion alità epatica, per la determinazione dell a r esisten za operatoria, quindi sulla necessità di una collaborazione medico-chirurgica. Il prof. SETTE h a riscontrato frequentemente assen za <l i gern1i n ell a bile delle colecisti asportate dal prof. CAPPELLI. Il prof. FRATTINI illustra brillantemente il cap isal<lo che la diagnosi di colecistite, per la grande massa dei m edici pratici, deve e_§sere :Pfisata fonda1ne11talmente sui dati clinici; per quanto impor tan~ i ed ammirevoli i sussidi della radiologia e del sondaggio duodenale, questi possono com plet a1nente fare difetto non eccezionalmente trarre . . in errore, e non sono di facile corrente imp1ego. L' azione della tetrajodofenolftaleina sodica sui reni.

Dot t. LA tTREATI L .. - In 9 osservazioni non ha riscontrato mai elementi ch e depongano per una soffer en za del r ene, in un caso in cui preesisteva un 'affezione r en ale non ne ha rilevato alcun aggravamento. La press ione arteriosa durante le iniezioni endovenose. Dot ~ .

LAUREATI L. - L 'O. conclude : 1) tuLtc le sostanze iniettate si sono mostrate ad azion e ipotensiva; 2) quell a per la tetrajodo, più accentuata della soluzione fi siologica, si manifesta durante l 'iniezion e, sp ecie i primi dieci minuti ; poi la pression e tende a r aggiungere la norma; 3) il rr1assimo d 'ipotensione della T. oscilla tra 10-15 m ili . di Hg ., non s 'accompagna ad alcun òistt1rJJ0, e l 'iniezione sottocutanea di un millig ramn1a d j ad ren alina t ende a correggerla ; 4) 1:ipoten sione è in rapporto al soggetto e presum ibilm ente con ]a durata dell'introduzione . Trasformazione in vitro di ànelli di plasmodium praecox in forme semilunari. Prof. SETTE N. - L'O. riferisce di culture del p ar assita malarico il} un caso clinico· riportato e co11 cl ud e : 1) è possibile coltivare in vitro, fino alla for111<1zione <li gam eti, i p arassiti malarici (non è indispen sabile l 'aggiunta di glucosio, n è l 'assenza cl 'ossigen o at mosferico, n è la temperatura di .58°-42°) ; 2) i gam eti p ossono svilupparsi da forme ameboidi e n on è n ecessario di ricorrere all'intervento di for m e sp ec iali ; 3) i gameti si p ossono generare n el sangue circolante da form e anulari senza l'intervento del m idollo osseo, n è della milza. A._ CAUCCI.

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SEZIONE PRATICA I

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA Ricerche sulla formazione dell' indacano. In una serie di a rticoli con ricerch :.• -.perimentali, Kishi (Th e ·T oho ku Journ . of exper. Med., 11 , 6, nov. 1028; 12, 1, dic . 1928) porta un notevole contributo al problema dell 'indacano, la cui gen esi non appare d el tutto chiara. . Le incertezze e le contrarie opinioni intorno ·a lla forma zione d ell 'indacano sono dipendenti sopra tutto dagli insufficien ti m etodi d ' indag i11e p er il dosaggio dell 'ind.acan o n el san g u e e nelle urine. I m etodi p re feriti dall 'A. sono s tati: quello di J olles e . Takeu ki p er le u rin e; quello d i Jolles, m odificato da Stra u ss per il sang u e. Dopo la scoperta d ell 'indacan o, si pensò ch e esso potesse dipendere da lla putrefazione d e i b atteri intestinali, opinion e accettata dalla n1ag·giora n za, sen za prove speri rnentali . I11 seguito si ritenn e ch e l 'indacano dipen desse dallo stato di digiuno, o dalla scom posizion e delle pro Leine; tuttavia era n ecessaria ]a putrefazione del con ten u to intestin.ale o d el succo p anc r eatico p er provocarn e la for mazion e. Si r e;; ~ò inoltr e ch e dip endesse da in tossicazior1e di a cid o ossalico; fu trovato aumen tato dopo i ' in . to s icazion e fl orizinica, for se per em orragie int e Linal i; t uttavia il suo aumento era r iportato .ad t1n.a diretta azion e b atterica in testinale Nelle ricerch e fatte s 'è teriuto poco conti) <lella d ieta e del dig iuno, due fattori che ç;en1. bran o aver e u na n o tevole rrnuortariza su tali~ prob lema . In un primo .articolo, 1'A. r iferisce una ser ie di esp erien ze fatte a llo scopo di chiarire l 'origine della fo rn1a zione dell ' indacano . Per stabili re l 'influenza d ella dieta, è st ~to ·s ommini strato a cavie solo d el cavolo, il quale s econdo a lcuni AA . fa diminuire l 'escr ezion e d ell ' inda can o, e impedisce la presenza dei b ac. J.

l. C O. l.

Tali opinioni non son o sta te confermate dal1'A. il q ua le h.a trovato presen za di b.ac . coli i1ell 'in testino ed aumen to d 'indacanem ia. :Era stato n otato ch e il digiuno faceva dil.11inuire la quantità d 'indacanuria ; ug uale ef·fe11 o avrebbero le iniezioni di a lcal in i . L 'A. non confer m a tali asserzioni , p erch è in entram bi i casi h.a trov.ato aumen to di escrezion e di i n dacanuria . Somministrando dei lassativi (ca10111elano, olio di ricino, solfato di rp.agn esio) ie 11ulen do l ' i11testino, la quantità d 'indacano iè sempre su perior e a lla n orma. Egli ha nota 1o ch e l ' in dacan o cr esce in diretto rapporto con la dim in uzione del peso del corpo, e vicever sa : esiste un cer to equilibrio tra le due con dizioni . L'A . ha provato ad iniettare emulsion e di t essuti organici - r en e, fegato - p er notare i l comportamento dell 'indacano , ed h a trovato u n aum ento dell a qua ntità eliminata.

~a provocato lesi o~i rena li, iniettando dap-

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pr1m.a acetato d uranio, ed otten endo una degen erazion e renale a tipo n efrotico, e poi provocando una glomerulon efrite con avvelenam en e da h abu , p er .stabilire te l 'aun1en to del1'in d.acan emi.a er.a dovu_to a rit en zion e oppure ad u~ ' a~m enta ta for mazion e. D.a gli esp erim en ti risulta ch e la differ ente eliminazione dell 'indacano n on var.ta per la di fferente forma di n efrite, ma è in r.apporto allo stato di in s11f fj ci enza renale; l 'i p erind.acan em ia è il risulta to dell 'a u mentata formazione d'in dacano in .a gg·iu11ta .a lla riten zion e dell 'indacano n el san g u e. D.alle conclusioni del primo articolo em erge ch e la dieta di . so1o cavolo aumenta l 'indacan o; i l digiuno a umenta l 'indacanuria ; questo è u110 dei principali fattori . L '.a um en tata eliminazion e d 'indacano n elle d iver se m·alattie è dovu ta alla scomposizione delle proteine org.a nich e per il digiuno, o a d an omalie d el m etab olismo senza intervento di un processo batterico. Nel secondo a rticolo sono riferite le ricerch e sperimentali per giustificare l 'opinion e dell 'A. g ià accennata preceden tem en te, ch e cioè la q u.an t ità d ' in dacano form.a tasi in casi di n e. frite sp er in1en tale ~on uranio ·e ra g rande, e ch e solo u1:.a piccola p.a rte er.a eliminata con le ur ine, m entre u n a buona parte era trattenuta d.ai tessu ti ed • elim inata attraver so il tubo di . gestivo. In questi esperim enti , fatti su cavie, l 'inda cano era dosato n elle ur ine e dopo u n certo p eriodo di tem po, u cciso l 'anima le, era ricercato in tu tti i tessuti del corpo, eccetto lo stomaco e l 'intestino. La n efrite era provocata in iettando acetato d 'ura nio . Dagli esperim enti risulta ch e, m en tre n ei tessuti d ell a cavia n orm al e vi è una quantità trascura bile d 'ind.acan o, in quelli con n efri te la quantità era aum entata ; 1q u esta, aggiunta a quella presen te n ell e urine, h a confermato l 'opinion e che la formazion e dell ' indacan o aum en ta invari.abilm ente n elle n efriti . P.ar tendo d.al risultato sp erimentale .che l 'aumen to dell 'ind.a cano è in st retto rappor to con lo stato di appetito, 1'A. pen sa che l 'aun1en to d'j n dacan o in alcune m.a la ttie è legato a tale fattore. Le ricer ch e riferite in un ter zo .articolo tra ttano il compor tamen to della formazione del1'indacano in alcune affezioni pato]oo-ich e. Sono stati osservat i 14 bambini da 2 a 12 a nni, affetti d.a diver se forme m orbose. Dal com plesso di tali ricerch e em erge ch e la qua ntità d 'indacano formatosi n ell 'organismo è in intima connession e con lo tato di appetito ; quando l 'appetito ma n ca, l 'indacano a u m en ta, e quan do l 'uno migliora, l 'altro di• • m 1nu1sce .


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IL P OLI CLINICO

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Diagnosi differenziale fra adenoma tossico· Questo ulteriore contributo d eci,d e il m eccanismo di formazione d ell 'ind.acano, in rap,p or- · e gozzo esoftalmico. to all'origi11e batterica. J. Bram ( Endocr~ne Survey, ott. 1928) •dà le se... Stabilito che l 'aumento d ell 'indacano dipend e dallo stato dell'appetito e d el digiuno , e ch e gu enti jn,dj caz.ioni: un processo consuntivo o il solo esercizio muAd enoma tossico Gozzo es0i,~talmico. scolare aumenta la formazion e d el] ' indacano, 1) Pazti.ente di media, 1) P.azien<te, di - solito> ne d eriva una evidente teoria abatterica d ella eta. .giovane. 2) Il g.ozzo ·Si pres·en- 2) Gozzo spe·sso assensu a orig ine; tuttavia ulteriori ricer che sono ne·ta diversi an·n i prit e, o ·di recente cessarie per meglio clii.arire tale problema. ma idei sintomi. co.rlllp-a rsa . CARUSI. 3) Gozzo essenziaJmen- 3) ·Gozzo e&senzialmen .. , te aidenomatoso, speste .iper;plastiico, .raraDIAGNOSTICA E· CASISTI CA. LSO di forma nodulare, mente grande, idi ·Sogen eralmente gran,de, lito simmetrico, spesI sintomi oculari in 100 casi di gozzo. non pulsante, non so ·p ulsante, comcompreissi.b ile, senza rpressibile, oon thrill I malati sono stati divisi da Holloway, Fry e rumori. thrill e rum·ori. and Went,vorth (Tli e Journ. of the .4 m. M ed. 4) Rari 1'esoftalmo e 4) Esoftalmo, espr essioAssoc., n . 1, 1929) in 3 grandi gruppi: ne ansiosa ·e segni> 1',e spre·s sione ansio. I ) iperplasia tossi ca; ocu lari, .g.eneralmens·a; ma ncano segni te pre&enti. 2) adenoma tossico ; oculari. 5) TaC'Jhi·cardia n.o.n e- 5) Tachi·ca:ridia più tPro3) casi non tossici. strema, spesso m,aninunciata e n-0n inLe d o11ne sono colpite più frequentemente fluenz·a ta daù sonno. festamelllte influen . degli uon1ini, n ella proporzione di 7 :1. zata dal sonno e e dalla di·gita.Je. . Con un a scarsa frequenza fu riscontrato 1dalla digitale. ' qua lch e disturbo d ell 'equilibrio muscolare 6) Comuni U'iperten- 6) Comune O..'.iipotensi,o(eso- endoforia), la r otazione dei bulbi era in ne; 1a degenerazione· sione e la· ·degenegen ere completa. r.azione miooo.l'dica. mio•cardica ·si mianife&<ta n ei perio4~ J../esoftalmo è m eno frequen te di quanto si taJ'ldivi. creda, g iacch è, a parte l 'asimmetria facci ale o 7) 'fremore spesS'o as- 7) Tr·emore spesso ;prele d eformità, esso può essere mentito da mio·Sente .o groBsola no sente e tipico. pj a, certe condizioni d elle . palpebre e paralisi ed 1atipico. oculari. I l segno di Graefe era assente nel 8) Sintom.i m entali r e- 8) s .i n tomi m·entali ·p1re65 % d ei casi n on tossici: del testo la. ricerca minenti; ecoezionalùativamen·te lievi1• di questo segno va fatta con estrema cura e mente psicosi. 9) No.n itendenza a 9) T·endenza a crisi eprudenz.a . r em jssioni. crisi o r emissioni. Il segno di D.abrymple, confuso sp,esso collo 10) Dern1.o.g rafia lélJSsen- 10) Dermografia costanStellvvag, si associa spesso all 'esoftalmo; la la rte ed iruten.sa. cte o non intensa. gh ezza d ella rima palpebrale può essere au- 11) Per.dita di tPeso r e. 11) ,R a'P-ida perdita dit mentata, e diversa a i due lati. Lo Stellwag, l ativamen te liev.e. peso. veramente presente, è piuttosto raro; il Mobiu~ 12) Inter ven to c.hiru;rgi... 12) Intervento chirurgiera p r esente nel 19 % d ei casi. Abbastanza freco generalmente coc-0 sulla tir-0.ide di a-o,n ato da S U OC·eGSO ·esito ias5iai d ubb:Lo,. quente è invece il gonfiore, o ed ema , delle e senza rica.du·te. 1$1J)8'S·SO '1'1cadute. palpebre . fil. Si posson o avere paralisi muscolari, da quelle isolate a quelle totali (oftalmoplegia); mi- I/ing 1·ossamenfo della milza nell'ipertiroidismo. surata col tonometro di Schiotz la tensione inEra stato r.i.1:;çontrato sperin\entalmen te che gài traoculare si è aggirata, n ella maggioranza, inanimali nut•riti ·con e·stTatto tiroideo presentan°' torno ai 23 mm . aum·ento tlel v.olume degli or.g ani vjsce.ra.li le La compressione oculare non d à, il più sovente, modificazioni del ritmo cardiaco: più sipecialm.ente di n o1di linifatici e della milzia. di rado dà rallentamento e, rarissimamente , W. B'aldridge e R. ,p eterson (The E n docr ine su.run aumento d ei battiti. vey, dicembre 1927) in 114 pazienti con gozzo· Sull'occhio si possono per cepire, in ordine esoiftaimico trova.r ono che 44 (30 %) avevano Ja decr escente di frequ en za, specia li rum ori domilza palpabile, mentre n essuna causa di ingrO$vuti alle palpebre o a lla congiuntiva , rumori respiratori , rumori cardiaci e rumori propria- ,sa,mento di essa 1poteva riscontrarsi ·n ell'anamnesi. In vece, in 81 pazienti con gozzo a>Clenomamente detti (Suellen). I vasi retinici sono aumentati ; J.a presenza di toiso, in 42 dei qu.ali si avev·a ip·ertiroidism o, si; una pulsazione arteriosa, quando si possa esclu- trovò la mjlza palpabile soltanto in tre. dere il glaucoma, ha un valore grandissimo. L'ingrossamento tdellla milza può attribuirsi a lJl campo visivo è ridotto alquanto n ell e forl'antngon ismo esistente fra essa e l a tiroide; l'tpo-· m e tossich e : la sua ampiezza di viene maggiore tesi più ·p ro•b abile p.erò sa:rebbe quella che tal ecol progredire dell 'esoftalm o. ingrossamento sia secon.dario alla cirrosi epaticlli In qualche caso, furono trovati scotomi. o ad insufficienza cardiaca, oppur e che la spleV. SERRA.

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!A ·~~o XXXVI, NuM. 29] J.1 01 11 e.gu 11a

sia una m a nifestazione d etll'ip erplasia linfoide, che è abbastanz·a gen eralizzata . E probabile che la ,durata del gozzo esoftalmi·co d etermiu i il _g1ra:do idi splenom.e1g alia. f i l. ;~ ritromelalgia

e sindrome di Basedow.

L ·eritromelalgia può aissociar.si al .g ozzo esofta.lm ico rr1a ciò è assai raro. Eugelen ne segnalò un caso. È qui·n ·di, d·ata la rarità , inte1"'es·sante il s.c•g111ente •ca:so desc·rritto da P . Sainton e P. Véran (.Gazette des H 6p., n. 56, luglio 1928). Donna di 46 a . soffer ent e di J?1rusedow tiptco ~he n o·n ·si mlo1d:itficò maJ..grado intense cure opo... teru.piche. S·e i m esi 1docp·o l' inizio ·dei di1s turb·i basecloviani ·Si lam.entò di <fenomeni •d-Olorosi .sapraveni€n ti a criiSi, dru·e o tre volte alla ·~,et­ iimania, ·a lle mam.i, che drurante l 'attaic•co di.vengono cianonidhe senza gonf.iore niè sudorazione. Q·u·est o rossor e ha un.a to•pog.!."lé11·ia speciale: m:entre al ·do11so si arrest;a ·a un cm. al di·sotto della te.sta •dei ·r n·etacarpi, alla palma $i estende fino .alla 1pieg~a del lPOllso . QllJ.esta •disposizi onJe n ettam ente ,segmentaria non ri spon·de ad alcunia di .str.iJb11zione raidi!col arie e trad:u·ce senza :duibbio un.a ripartizio·n e specj ale delle filbr.e V<IBO 1dil a1atrici 1del simipat:iico. iL 'inlfJruenza de·l f:edtdo aw ·a rve in questo oa'So p araidossale, inof81tti, m entre questi .malati r ea·g iscono in gen er.e con una via1socostrizio1n e che li solleva, in questo rruso il frerddo .p roduceva una vaso·diliataz'ione d-olorosa, ·ed il bagno ca1'do un.a vasocostrizion e con ri•duzion·e d el r ossore. L'iniezion·e sottocutanea id i u n milligr·ammo di t artr ato di .ergotam,i na provocò una vasocostri21one in tensa, con s comparsa d el r ossore. Da v·a. r ie ri1cePOh·e lf81tte ·g li AA. co·n clludono per l 'esistenza g.en erica di uno ~qruili'brto dureYole d ella innervazione d·ellle arteriol e, senza ipoter ~tabilire quanto :Si deva a p arali~i dei v·aisocostrittori, e quanto alla ·eccitazione dei vasodilatatori. J'utto parla a favor e d ella concezio·n e simpatica della. €Ii.tromelalgìa. Gli AA. indaigan-0 :p oi i raipiporti esistenti tra qu.esta form·a e,d il Base dow , mia non vengono 1a con1cl·u1$ ioni nette. L. TONELLI. 1

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1

Sul la cnra chirnrglca del m. di Basedow. D'aor.ordo 'con i .c:hiil'uT·g i am·ef'i.c ani, BéflaTd e Du r et (Prèsse méd., 13 giu1gno 1928) .c1redono 1P1rinci.1p·ale la c•ur.a chiI'uTgi ca ID.el m or·b o di Ba:s.edo·\V . L'i•n terv1en·to ·dev'eSiSer e p(I'eceduto da pr.atiche i·g i eni1c.h e e ·cure 1m1ediclhe, da <COifren ti galva.ni·c he, da r aidio e radium teT.rupia, qu este u1ltime ap·p lica;bE:. iCO<n ipr u•d•enza, p•er evitar.e lo scatenarsi di crisi to·$:Siche, d el mixed1ema, della tetania, o lo staJbi1insi di aderenze 1ch e ;rendono ·dif.fi·ci~e l'intervento. •Com e cu'I'a m.ed~cia, bii.s0toon·a sott.Q1Porre i pazien·ti a isommini6trazione di j O·do a 1plilccol·e 1do1si, terapia tornata in onore in qiu•esti 'Ultimi tem·p t. Lalbibé riferi'soe che la .d-0se IIIl·edia di g.r. 0.10 al giorno dà riJsu1l1tati suiperiori al'La radiotel'lapia. 1

104-7

SEZIONE PRATICA

·1 ·dis turibi car1diacd. sono ·trattati .con il chinino e la ichin·i dina. L 'O.nt ervento d ev'esser e praticato doipo qu·esie cu1re, e 1se tl 1cu.or·e .n on mo.str a segni •d'msuf•f1cie·n za; ·in quest'1ultimo ca·so, anzi1c.hiè praticare la tirotdectomia totale, si può 'Procedere a tappe, comincliando a legia:Pe ·daiprprima una ·O drue ·rur:terie tiroidee. 1Subit o "d0 p.o l'interv ento, somministrare jodo, ·digitale, borS;a di gl1iaccio al C81p10, e sulla r egione 1p r eco1dia;l e. I successi, .80iil tale m·eto·d o, son o ·delJ.'80-95 %. 1

CARUSI .

TERAPIA. Nuove veduie sulla cura locale dell'acne.

Un nu ovo contributo alla cura dell 'acne è stato ottenuto, secondo Blum e Meyer (Le Bullet. m édical , n. 18, 1929), con l 'impiego del batt eriofago e dell '.actinoterapia. L'uso del batteriofago polivalente Cl 'agente dell '.a cne non è conosciuto) è stato applicato alle forme ribelli pustolose e tuberose, quando il paz. di sperav.a ormai di gua·r ire : in ogni pustoletta, previa spremitura, si iniettano 1/102/ 10 di em e. dell 'ampolla del b.a tteri9fago : la sera stessa si h a una leggera r eazione: dal giorno seguente cominci.a il _miglioramento. Il m eccanismo di tale azione non è ancora noto. L'.a ttinoter.api.a metodo già conosciuto - è oggi usato coll'attinocauterio: si stabilisce .a nzitutto la sensibilità cutanea, generalmente sul dorso, determinando la distanza e la durata n ecessarie per aver e l 'eritema e la porpora. In seguito si attaccano di giorno in giorno i v.a ri campi cutanei colpiti , avendo cura di proteggere le parti sane e gli occhi. prima dose sarà uguale ad una dose << porpora n. Sui punti ribelli ·o m al attaccabili con l 'attinoter.apia diffusa, si torna con l 'attinocauterio, concentrando cioè i raggi a m ezzo di una lente di qu.arzo. A trattam ento completo, l 'A. con siglia l 'applicazione· per 1/2 ora1 ora di un.a pomata a base di zolfo: si associno naturalmente un trattam ento igienico e uno dietetico convenienti. Le irradiazioni possono esser e seguitate a interv.a lli. V. SERRA.

La

'

Nelle dermatosi delle narici.

Trattare anzitutto la causa di jrritazione locale (r inite, sinusite); per l 'eczema, trattamento gen erale, con lassativi salini e regime veg·etariano. Per fare cader e le croste, usare un tampo11e di cotone imbevuto cort acq11a bicarbonata bollita e cald.a, d-a lasciare per qual ch e ora. Cadute le cro;;te, fare uso della seguente pomata: Balsa mo del Perù cg. 1O Essenza di rose gocce 1 Ossido di zinco Vaselina Lanolina ana g. 5


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1048

[A ~N e> XXXVI, NuM. 29]

IL POLICLINICO

I

.· •

Contro l 'impetigirie, tamponi di cotone imb evuti con acqua di Alibour, diluita con otto volte il suo voll1me di acqua bollita; lasciare per 4 ore ed applicare la pomata segu ente : Calomelano cg. 50 Vaselina Ossido di zinco ana g . 10 Fare tale medicazione tutte le mattine. Si possono toccare le piccole ulcerazioni con un pennello fine i1nbe,-uto con una s?luzi_on~ di nitrato d'argen~o a 1/ 10, per 3-4 giorni d1 segujto. Come cura interna, per gli scrofolosi, olio di fega to di n1erluzzo. In casi di foll1 ct_1 lite, si consiglia di tagliare i peli , di fare spennellazioni , matti!1a e sera, con . .il liquore di Van Svv ieten seguite da unz1on1 COll: g. 1 O sido giallo di m ercurio gocce 1 Essenza di rose , Lanolina ana g . 10 Va s\Jina In qual che caso IJossono essere utili g li e fflu vi di alta frequenza. (J ourri. des praticien.s, 16 marzo 1929).

fil . Trattamento del prurito. 1) •

I

Prurito senza lesioni locali: a) al

morr1~n­

to della crisi: lozioni calde con acqua bollita a cui si sia aggiunto dell 'aceto (3 cu cchiai per litro). Asciugar-e senza sfregare, ma tamponando e spolverare con talco od altra polvere inerte. Invece dell 'aceto, si può u sare dello spirito canforato o del cloroformio n elle stesse proporzioni, oppure d ell ' ittiolo o del coal~ar. Evitare, .ad ·ogni modo il sublimato, l 'ac1do fenico i.l m entolo ed a n ch e il cloralio che h anno pe~· le mucose un certo grado di cau sticità. In caso di prurito intollerabile ricor:ere a suppositori r ettali o vagin.a li alla morfina. b) Fra le crisi, r icoprire la regione con una pomata, all ' ossido di zin co (g. 1,50 in 30 g . di cerato bial).co senza acqua), oppure con.: V.a selina, Lanolina, Olio di m.andorle dolci, Acqua di rose , ana g . 10. . Se vi è umidità, spolverare con talco o miscela di talco, ossido di zinco e sottonitrato di bismuto, a parti uguali. . 2) Pruriti complicati: a) eczematizzati. N1e.nte poro.a te. Nitrato d'argento a 1/ 20, ~ut~r1z ­ zando; linimento oleo-calcare (a medicazione permanente). In seguito, u sare prudentemente e progressivamente delle paste all'ittiolo e lo spolveramento. . .. b) Infettati. Per le ragadi e le follicoliti, u sar e degli antjsettici , per toccamenti e spenn ellature: acqua di Alibour, pura; nitrato d'argento a 1/ 10, alcool jodato a 1/ 50. Vi si può ao-giungere una pasta od una crema.: Solfato di zinco Sol fato di rame ana cg. 20 Ossido di zinco g. 5 )) 30 Cold cream fresco

Contro l 'infezione locale, si può usare il trattamento vacci11ico (stock-vaccino od autovaccino) ch e però ha .azion e infedele e discutibile. <)) Lichenificati. Sabouraud (Journ. de méd. de Paris , 11 apr. 1929) consiglia il catram e, a parti uguali con lanolina. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. Fecondazione artificiale . -

Al dott. C. A. ,

Tripoli di Siria: Nessuna dispos izione legislativa con sidera la fecondazione artifici.ale fra coniugi e non co. . niug1 . L'argomento fu ampiamente tratta to ne.i 1925 alla Società Ginecologica di Monaco.

DR . Al l '.abb. n . 5678 : (~ 011su}ti:

LATTES.

l\1asson éd., P.aris .

L'individualité du sang. fil.

VARl·A. Supe1·iorità di razza. Un · volume di Rose Annie Rogers (L 'ile abandon.née, traduz. dall'inglese, edit. Simon I\.ra, Parigi) dà interessanti notizie sull 'isola Tristan da Cunha, ove l 'autrice visse tre anni insieme al marito, pastore evangelico. L 'isola fu scoperta n el secolo xv da un portogh ese ch e le diede il· nome. Sorge nell 'Atlantico meridionale, lontana d.a tutte le linee di navigazione. Fu a lungo r ifugio di pirati. Gli inglesi la occup.a rono poco dopo aver confinato Napoleone a S. Elena., perchè temevano che i francesi ne form.assero un.a b.a se per tentare un colpo di mano onde liberare l 'imperatore. Vi trovarono un vecchio pirata superstite , italiano. I soldati inglesi portarono con sè vari animali domestici. Alcuni ottennero di stabilirvi le famjglie e, spento Napoleone, chiesero di restare. Più tardi un na ufragio rigettò n el}'isola qual che nuovo colono; vi fu trasportata qualche ottent.ota, ch e contribuì all'aumento demografico. Nel 1890 vi furono rigettati , da 11n naufragio , due marinai genovesi , di cui uno sottufficia le della marina italiana. Essì hanno sposato delle fanciulle isolane. I due ceppi ita .. li.ani h anno prosper.ato tra una popolazione di soli 140 abitanti, in maggioranza inglesi, in parte meticci (anglo-ottentoti). Ora si offrono condizioni eccezionali per un confronto: l'.a: Rogers rileva che i due ceppi di origine ita: lian.a sono superiori, antropologicamente, agli a ltri, per la robustezza fisica e per la resistenza a lle condizioni delI'"amòiente. 11 volume contiene anch e interessanti rilievi• • epidemiologici. Per es. , ad ogni arrivo di. na~ (ad intervalli di 2-3 anni) segu e una scia di infl11enza, la quale va poi spegnendosi.

O. F.


[ANNO

XXXVI, NuM. 29]

SEZIONE PRATICA

,

104. 9.i

POLITICA SANITARIA 'E GIURISPRUDENZf-\.<*l Tutela delle operaie ed impiegate durante il periodo della gravi danza e del puerperio. Con decreto legge 13 maggio 1929, n. 8.5 0, pubblicalo nella Gazzetta Ufficiale del 6 giU·· gno n. 131, sono state emanate disposizioni per la tutela delle operaie ed impiegaté durante lo stato di gravidanza e di puerperio. Nelle aziende industri.ali e commerciali di qualunque natura, anche se abbiano carattere di istituto di insegn.amento professionale o di beneficenza e nelle loro dipendenze non possono essere adibite al lavoro le donne durante l 'ultimo mese di gravidanza e nel primo m·ese dopo il parto. In .via eccezionale può essere consentita in base a certificato medico la riduzione a tre settimane prima e a tre settimane dopo il parto del periodo d 'interdizione del lavoro. Il d.a tor€ di lavoro conserverà il posto alle operaie delle aziende industriali e commerciali che si assentano per la causa suddetta, anche se rimangano assenti per un periodo più lungo in conseguenza di una malattia prodotta dallo stato di gravidanza o di puerperio, non oltre però la durata complessiva di tre mesi. Il datore di I.avaro deve a.are .alle madri, da lui occupate, che allattano direttamente i propri bambini, e per un anno dalla · nascita di essi, due periodi di riposo durante la giornata di lavoro per 1)rovvedere all'allattamento. Questa concessione è indipendente da quella prescritta dall'art. 8 della legge 10 novembr.e 1907 11. 818. Il periodo di riposo ha la dur.a ta di un'ora, quindi complessivamente due ore per ogni giornata di lavoro. Se, invece, il datore m ette a disposizione delle operaie od impiegate una camera di allattamento, i periodi di riposo saranno di m ezz'ora ciascuno. La legge 24 settembre 1923 n. 2157 sulla Cassa Nazionale di Maternità è estesa a tutte le operaie ed all'impiegate a.elle. aziende industriali e commerciali, escluse Je impiegate che hanno retribuzione mensile superiore a L. 800. La misura del sussidio stabilita per il caso di parto dall'art. 4 della legge 2,1 settembre 1923 n. 2157 è elevata a L . 150. Alle donne soggette all'obbligo dell'assicurazione contro la disoccupazione involontaria compete per il periodo di astensione .al lavor'o sopra indicatq il sussidio di disoccupazione secondo la disposizion·e d.el decreto 30 dicembre 1923 n . 3158 con decorrenza dal primo giorno deJJ'astensione. Il sussidio è aumentabile di L. 0.50 al giorno. Il tèsto del decveto è pubblicato integralmente nella Rivista « Il diritto pubblico sa. nitarjo », fascicolo 6°.

CONTR(>'f"ERSJE Gl CJRIDICII1':.

XXVI. - Concorsi : interesse di agire.

D:ie c?n correnti al posto di chirurgo pri.. mar10 d1 ospedale furono graduati primi e3J aequo·. Uno di essi ricor se al Consiglio di · Stato contro Ja nomina dell 'altro, per vizio, della graduatoria, cioè del giudizio della Commissione. Il resistente dedu sse che il ricorso. era in.a mmissibile, per difetto di interesse. L.a. V Sezione del Consiglio di Stato, con dec1s1one 22 giugno 1929 n . 371, ha r espint0; questa eccezione ed ha dichiarato ammissibile il ricorso, per queste considerazioni : cc La classi fica nel primo posto, a parità di giudizio. con altri, in un.a graduatoria di concorso al JJOsto di medico chirurgo primario, non può. obbiettivamente raffigur.a rsi identica alla classifica di primo 9ssoluto, . la quale non può. disconoscersi che abbia una portata effettivai di maggior pregio non solo nell'ambito inter... no del con corso e dell 'amrninistrazione ch e l'ha i11detto, qia anche all'infuori i)er il prestigio & la dignità di una carriera professionale ch e it concorrente aspiri di vedere altamente valutata nel giudizio a cui si è sottoposto. Nè ]a facoltà di sceita, ch e spetti all'amministrazione alla quale sia deferita la nomina fr.a i primi classificati sminuisce o annulla il valore pratico. dell 'osserva7,iorte, perchè n on può negarsi a priori che l'amministrazione sia indotta a se .. guire un comportamento diverso di fronte ad una graduatoria in cui più non figuri parità di giudizio di un con corrente con altro; faccia cioè cadere la nomina sul primo classificato. assoluto ». Questa risoluzione sembra correttissima. Ciascun Goncorre_n te ha interesse alla regolarità del procedimento e alla legittimità formal e ·e sostanziale del giudizio. L'interesse di lui non si concreta soltanto. nella valutazione massima, potendosi r.a gione .. volmente pretendere che la graduatoria, sulla quale }'.ammini strazione deve provv~dere alla. nomina, sia regolare e legittima anche per gli· altri concorrenti utilmente classificati. Se l'amministrazione fo sse vincolata a nominare il primo graduato e un solo concorrente fosse graduato primo, mancherebbe 1'interesse del primo classifica to ad impugnare la graduatoria, salvo .ad a!$ire contro J.a deliberazione di nomina, se il diritto di lui fosse violato; ma, in. illegalità del procedimento e del giudizio, ciascun concorrente ha interesse giuridico di, ricorrere contro la nomina deliberata dall'aro~ ministrazione se l'attività o il giudizio della. Com·m issione siano illegittimi e si deduca quin . . di la invàlidità della base dell'atto di nomina.

(•) La presente rubrica è affidata all'avv. G1ovANNI legu!e del nostro periodico.

SELVAGGI,

esercente in Cassazione, consulente.

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,,.

1050

IL POLICLI NICO

XXXVI,

l 1\N.'.'iO

NUl\11.

29]

NELLA VITA. PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Servizio medico agli impiegati iscritti ai Sindacati in provincia di Milano.

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Tenu ~o presente che ben poche sono attualmente le Casse malattia a favore degli impiegati privati, l 'Utficio P!Ovinciale. di mutualità e previdenza di Mila110, nell 'intento di accordare anch e ad e-s si l a più larga assistenza, è venuto nella determinazione d~ estendere il servizio medico curat~vo a tutti gli impiegati r egolarmente iscrit ti ai Sindàcati Fascisti. Col tenue contributo di L. 1,50 mensili per ogni iscritto e p er ogni componente della famigJia, si h a ~l diritto· ai scgt1enti vantaggi : cura e consulenza medica, chirurg ia, ostetricia, ginecol ogia, .gratuite tanto in ambulatorio· quanto a domicilio; cura gratuita in tutte l e specialità ambulatorie ed a giudizio dello specialist a, anche domiciliare. So·n o escluse le malattie della bocca e dei denti per le quali si applicherà una tariffa ridotta; esami chim~ci, microscopici , batteriologici, radiografici e radioscopici gratuiti; atti operativi gratuiti in ambulanza, a domicilio od in Case di salute; degenza in ospedali od i_n Case' di salute, designate dalla direzione sanitaria, gratui ta per il periodo di 45 giorni; riduzioni sui prezzi d ei mcrlicinali non a1>pena saranno presi i relativi accordi col Sindacat o farmaceutico. I contributi dovrann(} esser e versati all'Ufficio provinciale. La deliberazione incontrerà il favore e l a simpatia della cl asse impiegatizia.

CONCORSI. POSTI VACANTI. ALBANO LAZIALE (Roma). Ospedale Civico· di San Giuseppe. Scad. 20 sett.; chirurgo direttore; triennio di aiut o chir. effettivo in grande ospedale o clinica chir.; L .. 15.000 oltre c ..-v. Anc1nosso (Grosseto) .. - Scad. 31 lug. ; L . 10.500 e c .-v . jn L. 700, 3 quadrienni dee.; p er Montel aterone; t~ssa L . 50.10 .. ATI-IGLTANO (Terni) . - Scad. 31 lug .; v. fase. 28. CASTIGLION F1socca1 (Arezzo). - Scad ., 31 lug.; L. 9000 e c. -v ., oltre L . 500 uff. san. CHIARI. Spedale Mellini. - Al 15 ag., ore 17; m edico primario; età lim: 35 a.; tassa L. 50,05; doc. a 3 m esi dal 1° lt1g.; stip·. L. 10.000 e c .-v. Ca1vAsso (Torino) . Ospedale Ci vic o. - Scad. 31 lug.; v. fase. 28. C0Lon1NA (Sondrio) . - Consorzio co·n Fusine e Cedrasco. Stjpend. L. 8500 lordo, con 5 aumen. quinq. a par lire dal termine biennio di prova e per un massimo di 700 poveri aventi diritto cura grat. Indennità annua trasferta L . 640, per mezzo trasporto L .. 700 e p er inc. Uff. San. lire 1000. Caro viv. di legge. Domande, docum. e tassa eone. L. 50, 15 alla Presiden za Consorzio Sanitario comune Colorina. Scadenza 20 agosto. COPPARO (Ferrara). - Scad. 31 lug.; v .. fase. 28.

CoRROPOLI (T eramo) . A tutto 31 lug.; ab. 4768; i scritti 610; età lim. 40 a.; L. 7000 e 4 quadrienni di L. 500, oltre L .. 2400 trasp., L. 500 uff. san .; tassa L . 50; doc. a 3 mesi dal 21 giu. CaEVAI.oORE (Bologna). - ~ riaperto il eone. alla 2a. cond. : scad .. un mese dall '8 lug. FIRENZE. Spedale S. Gio11anni di Dio. - Aiuto chirurgo; L. 5200, c.-v., compartecipaz. 10 %; tassa L. 50. Scad. ore 16 del 31 lug.; età lim. 32 a.; chied. annu11zio Segreteria (via Borgognissanti. 16ì, . Fu scALDO (Cosenza). - A tutto 31 ag.; v. fase. 28. lTru ; v. ROMA .. LECCE. R .. Prefettura. - Ufficiali sanitari per: Cutr ofian o, Melissano, Muro Leccese, San Cesario, Taviano, Trepuzzi, 'fricase; domande all 'Ufficio del 1\1edico Provinc.; scad. ore 18 del 27 ag. LuccA. - Scad. 31 lug.; per Moriano S. Gemignano; v .. fase. 28... ìVIANTOVA. Co'fisorzio Prou. Antitubercolare. Direttore tecnico; a ore 19 del 10 $lg.; età lim. 40 a . ; doc. a 3 mesi dal 4 lug. ; L. 17.800 aument abili a L. 20.500 oltre supplem. L. 5500 e L. 6000 direz . dispensari; fndenn. di L. 15 e di L. 30 per trasferte in prov.; inibito eserc. profess.

l\iloNTAIONE (Firenze) . - Scad. 31 lug. ; v. fase. 28. MONTAPPONE (Ascoli Piceno). Scad. 31 1ug.; v. fase. 28. MoRRO n ' ALBA (Ancona). Scadenza 5 agosto; v. fase. 28. NovAnA . Ospedale Maggiore della Carità. Dir ettore medico, primario medico e primarìo · tisiologo; scad . ore 18 del 31 ag.; stip. rispettiv. lire 30.000, L. 4000 e L. 4000; serv. att. L. 8000, lire 1300 e L. 1300; al direttore è fatto divieto dell 'eserc. ljbero; ai primari di assumere o conservare incarichi , retribuiti presso altri Istituti osped alieri, ambul atori o case di salute del Comune. Età lim. 45 a.; doc. non anter. al 31 mar. Per le altre condiz io11i chiedere avvisi. Letti 700. 0LMEno (Sassari). Scad. 30 lug.; L. · 11.300 oltre r .-v. in L. 840 .. 0RuNE (Nuoro). - Scad. 15 ag.; 2a. .cond.; lire 9500 e c. -v.; tassa L .. 50,10. PENNABILLI (Pesaro Urbino). Scad. 31 lug.; L. 11.500 e 5 quadrienni dee., addizionali L. 2 da 500 a 1000 poveri e L. 1 oltre; L. 500 uff. san. anch e p er l a 2a condotta; L.. 3500 cavallo; tassa L. 50,15. PERUGIA. Amministraz. · Provinciale. - Assistente Sez . Medico-Micrografica Labora torio· Prov. di Igiene e Profilassi. Stipendio anr.iuo lordo lire 10.000, aument. a L. 15.000 con 5 scatti quadr. di L. 1000 ciasc. Indenn . serv. attivo lorde lire 2800, e caro viv. Per al tre noti.Zie rivolgersi Segreteria Gener. Provincia in Perugia. Scadenza or e 18 del 31 agosto.. . PrNCUENTE (Istria). - Scad. 28 lug.; · L. 13.000 oltre c.-v. e I ... 2000 se uff. san; P ozzAGLJA SABINA. - Scad. 4 ag.; L .. 11).5()() per 1000 po~ ..; addizion. L .. 4; uff. san. L. 400; 4 quadrienni. · !

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SEZIONE P.RA1 LC.:!\

l)~JGNANO

SULLA SECCHIA (Mode11a) . S c ap. 3 ag., 2& cond.; L. 8000 e 10 bienni venles., o]tre L. 2500 cavallo; età lim . 35 a.; tassa L. 50, 15. RoMA. Ministero delle Com.unicazioni. Ferrovie dello Stato. - Concorsi p~r titoli ai seguenti posti di Medico di riparto: Bari IV (Bari), Cesenatico (Bologna), Ordona (Foggia) , Crema (Milano), l\1arigliano (Napoli), Corleone e Canicattì II (Palermo), Carsoli e Talamone (Ilo111a), Alba, Busca, l\1oncalieri I , Ron1agnano Sesia e Se.t timo Tori-· nese (Torino), S. Candido (1'rento), Cormons (Trieste) , Bassano del Grapp__a, Calalzo, Pieve di Cadore e S. Stìno di Livenza (Venezia) . Invia-re domanda e richiede.r e informazioni ai rispe~tivi I spettorati Sanitari (indicati fra parentesi) . Scadenza ore 17 del 24 agosto 1929. ROMA. O. N. Prç>tezione ,.,faternità e Infanzia. - Direttore sanit. casa di ~faternità « Alma Terra Italica n al R. Parco in Torino; a tutto 10 ago. sto (ore 24) ; età 35-50 a.; L. 14.000, vitto e alloggio. Chied. avviso (piazza Adriana 20, Roma). RoMA. R. Prefettura. - Uff. $an. di Itri; a tutto 20 ag.; L. 4000 (sic) e 5 quadrienni dee.; c.-v.; divieto libero esercizio (sic); età lim. 40 a.; tassa L. 50,20; doc. a 3 mesi dal 30 giu. Rov1Go. A1nministraz. Provinciale. - Direttore Sez. Medico-Micrografica Laboratorio Prov. di Igiene e Profilassi. Per titoli ed esame, con norme R. Decreto 16-1-1927, N. 155. Stipend. iniziale lorde annue L. 16.000. Cinque aumen. periodici di lorde L .. 1.600; riconoscimento, agli effetti auro. periodici, del serv. prestato presso Amministr. Governative, Provinc. e Comunali in posti di pianta od anal oghi. Indenn. di carica lorde annue L. 1500 e caro viv. come impiegati provinciali. Opbligatoria a carico nominato iscriz. alla Cassa di Previdenza. Il nominato dovrà assumere servizio entro 20 giorni dalla ricevuta della partecipatagli nomina. Termine utile presentazione domande 20 settembre 1929. S. CosTANzo (Pesaro) . - Scad. 31 lug.; L. 8000 e 10 bienni ventes., oltre L. 3000 cav.; età lim. 25-35 a.; tassa L. 50,15. SANSEVERO (Poggia) . - Scad. 31 lug.; L. 9200 e 5 quadrienni dee., oltre c.-v.; non è corrisposta indennità malaria o d'altra natura; età lim. 35 a.; tassa L. 50,15. S. MARIA CAPUA VETERE (Napoli) . Scad . 19 ag.; v. fase. 28 .. VtLLA S. Luc1A (Aquila) . - Pror?ga 31 llig. VENEZIA. Ospedale Civile. A tutto 17 ag .. ; aiuto nella Divisione Pediatrica Umberto I; lire 4560 per i coniugati , L. 4200 per i celibi, vitto, alloggio nel riparto; titoli ed esami; nom. biennale, conferma per un anno; età lim. 35 a.; tassa L. 50; . doc. a 3 mesi dal 4 lt1g. Chied. annunzio'. Zv·ccAREt.Lo (Genova) . --- Consorzio ; scad. 25 ag.; L. 10.200.

NOMINE, PR,Q MOZIONI ED ONORIFICENZE. ' .

Il prof. Raffaele Paol l1cci, di patologia chirt1rg ica a Bari, è chiamato a coprire la cattedra di clinica chirltrgira . presso la R. UniYcrsità di Par111a. ' Rallegramenti senti ti.

Il prof. Giorgio '"fro11 è i1orni11a ~o direttore dei servizi igienici sanitari del Comu11e di ~filano, pos to già ten11to dai i)roff. (7. Bordo11i Uffreduzzi e A. Scarpellini. Cordiali rallegrarn.enti. Co11 d ecr eto Prefettizio è s~ato i1ominato presidente cl ell 'Ordine dei ~ledici della Provincia di Ro111a 1'on . prof. 8r1nar1no ~"'ioretti che ha insediato il nuovo Consiglio di Ammi11istrazione nella Sede del] 'Ordi11e al Corso ' ' ittorio Emanuele, i1. 24.

NOSTRE CORRISPONDENZE. JJa Firenze:

Lotta antitubercolare.

Per iniziativa del Consorzio Provinciale antitubercol are nella seconda quindicina del mese di 1nagg·jo è s tato tenl1to dai vari Professori della nost.r a Facoltà di ì\1edicina un corso accelerate> di tisiologia. Ad esso si so110 iscritti i medici condotti della Provincia e numerosissimi professionisti, i quali hanno potuto ascoltare la parola dei Maestri sopra argon1enti che oggi, men"lre la l otta antitubercolare prosegue il suo asproca111111ino, tanto appassionano . .Le lezioni i1npartite hanno avuto per oggetto l 'anatomi.a patologica, 1'jgiene, la patologia general e, la patologia · n1edica, la clinica generalè meclica e chirt1rgica e di specialità, la diagnostica radiologica, la terapia con speciale riguardo al pneumotorace artificiale. Il corso ~ stato segu ito con grande interesse e assiduità e alla fine di esso tutti g~i in scritti hanI10 festeggiato i Professori della Facoltà offre11clo loro un banchetto alla Casa del Fascio. Per il Sen. Lus1 1g.

Le onora11ze orga11izzate dal Comitato Pro1notore per festeggiare il ·40° anno d 'insegnamento del prof. sen. A. Ll1s tig· si so110 svQlte in forma solenne il gior110 30 I11aggio t1. s. nell 'a·u]a del1'Istituto di Patolog ia Generale. Ad esse hanno inviato la loro ndesione le pii1 alle carich 'e d ello Stato, dell 'Bsercito, della Marina, tl1tte le ·perso11alità della scienza ital\ana e estere. (Ne abbiamo g j à rlato notizia n el N. 27) . Festa annuale del corpo della Sanità Militare.

Nel cortil e dell a Scuola <li Sanità ~1Iilitare si è svolt a l 'annual e festa dell 'Arma all a prese 11za di tutte le at1to~ità e delle rappresentanze d el Presidio. I colonnelli Paln1ieri, direttore di Sanità 1\1,ilitare, prof,. Bùcciante, direttore della Scu ola, ' ' olpe , direttore dell 'Ospedale 1\1ili tare, hanno ricevuto l e .11ersonal ità intervenute e f.atto con inolln signorilità gli onori di casa. E tata celebra~a una Messa al Campo, e, dopo C"J1e il col . Palmieri ha ricordato lo scopo d ella festa, il cap. n1ed. Bjanchini h a pronunciato il ci i~corso l1fficiale, esaltando l 'oJ>era e il sacrificio clel mròir o n1ilitare, consacrato jn modo imperil t1ro 11el bel n'l.onu n1ento del l\!Iinerbi alla me111oria del ~1eòi co caduto in gt1erra cl1e orn a il cori ile d el la ·s c.uola ste ~~ a . l). C AN AL E . •

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[ 1\NNO

IL POLICLINICO

JYOTIZIE DIVERSE.

Congresso italiano per il progresso delle Scienze. La ::;ocie tà ILal~an a per il progresso delle Scienze ha i11de lto la sua 18a riunione dal 18 al 24 se tter1lbre in l(irenze. La Società è posta sotto l 'allo Patronato del Re, cd (. presieduta dall 'on. prof. ~ian 1\Jb~rto Blanc; . I.. a Giunta esecutiva d el Comitato ordinatore d-cl Congresso è presied11ta dall 'on . sen. principe Piero Ginori ( ;on~i . • In occasio11e d el Congresso si adunerai1no molte allre Società e Associazioni. A classi i·iunite avran110 luogo discorsi dei proff. Filippo Bottazzi lRisultati delle ~~dagi11i promosse dal Consiglio N az~onale delle l{1cerch~ sull 'alimentazione nazionale~ , Dante de Blas1 (Lotte antimalar~che e bonifica integrale), Alfredo Conti (Medici e naturalisti nel secolo xv11) ecc. ; nella classe B .. sono preannunziati .discorsi dei proli. S .. Belfanti, G. Bilancioni, A. Castig·lioni, .I\. Herlitzka,- I.... Lattes, . N.. P~nde, S. Visco, L. Zoia e numerose comun1caz1on1 (O . ·Casagrandi, G. A. Chiurco, G. Di Guglielmo, A .. Donaggio, P. Dorello, A. Ferrata, C. Gamna, A. l\llonti, D. Ottolenghi, G .. Ovio, O. Polimanti, L .. Riccitelli, P. Rondoni, ·p. Sisto, L. TommaSi,_, A. 1'rambusti, G. Zagari). Sono in programma vari ricevimenti e alcune gite (a Larderello, alla Verna, ecc.). I soci potranno u sufruir e del ribasso ferroviario cor1cesso per l 'Esposizione dj Storia delle Scienze. Per infor1nazioni e program1ni rivolgersi al segretario della Giunta, prof. Giovanni Sansone, piazza S. Marco 2, Firenze. Per quanto concerne alloggi, p en sioni ed escursioni, rivolgersi all 'Enl~ per Je AttiYità 1'oscane , via dei Ginori, 13, :F'ire11ze . 1

'' Foederatiò internationalis electro-radiotherapiae ,,. Si è costituita a Parigi, sotto la preside11za del dott. Foveau de Courmelles . Scopo dell 'associazione è di contribuire alìo sviluppo ed alla conoscenza dell 'elettro-radfoterapia, incoraggiando gli studi fisici e b iologici ad essa attinenti, promovendo tlll larg·o scambio d'idee fra tutti coloro cbe direttamente o indirettamente si occupano di ele ttro-terapia (clinici g~neri c i, specialisti radiologi, fisiéi, costruttori di strumenti elettro-radiote rapici, ecc.), coordi11ando i lavori e gli studi d ella specialità e favore11do la loro diffu-sione. Questo scopo sarà raggiunto principalmente i11ediante l 'org ar1izzazione di riu11ioni scientifico-pratich e, m ediante la costituzione di sezioni 11azionali autonom e, mediante la p ub"blicazione di un organo ce11lrale della Federazione, nonchè di -0rgar1i n az io11•tli per le si11gole Sezioni. La « Internationale l{adiotherapie )), l 'in1portante rivista fonda la dal Dr. Wel t erer, sarà organo ufficiale d ella Fedetazio11e, e di esso verranno pubblicate, appena p ossibile , edizioni nelle principali lingue e uropee (italian o, francese, ir1glese). Il Consiglio diretti vo del la F ed erazione è co titui~o, per i prin1i cinqt1e anni. clai pron1otori , 11011ch è da rappre enlan li ele tti dalle singole Sezioni, a misura ch e que te si a11dranno coslitt1e11do . Per quelle Naz io ni ltel le quali n on fosse p oss ibile costituire 'ltnn :o:ez ion e nt1lonon1a , Yerranno invitati i pi\1

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autorevoli rappre se11~a11ti dell 'elettro-radioterapia 1ocale a far parte d cl (°X>n siglio direttivo, in proporzione a i soci iscritti. Fanno parte · finora del Co11siglio direttivo: Roffo e Capizza'no (Argentina); Holzknecht e Dauwitz (_l\.ustria) ; Declairfayt (Belg io) ; Wetterstrand (Finlandia) ; Foveau de Cour1n elles (Francia); W elterer (Germania); Spinelli e Alberti (Italia) ; Gentil e G ued ez (Portogallo); Recase11s (Spagna) ; S110' '' (Stati Uniti d'America); C~l1ilaiditi ('furchia).

'' Soeietas otol'inolaringolog·ica latina ,,. Si è costitui ta rece11te111e11te. Soci fondatori italia11i sono: Bila11cio11i, Brunetti, Calamida, Caliceti , Citelli, Malan. La prin1a riunione avrà luogo a Madrid, durante il prossimo n ovembre, sotto la i)resiclenza onoraria del prof. Loeper, presid ente della Federazione d ella Stampa medica latina. })ella nt1ova società possono far parte · gli oto-rino-laringologi dei paesi l atini dei due mondi e quelli che, pur nor1 essendo tali, abbiano origine o tende11ze 1ati11e . In ogni congresso si discuteranr10 soltar1to le r elazioni ed una questione scientifica .posta all 'ordine d el giorno; le comu11icazioni individuali sono escluse, il che salvaguarda le società oto-rino-laringologiche nazionali e locali da una ininaccia contro la loro attività scientifica. Al congresso di Madrid le re· !azioni riguarderanno: cc la setticemia di origine otiti ca >' la flebite dei seni }) ; la questione discu ssa sarà: cc 1neccanisn10 e reazioni dell'eccita1nento 1abirintico »; infine il prof. Tapia terrà una conferanza sul cancro della laringe. Saranno a1nmesse tt1tte le lingue del ceppo latino.

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Congresso itali1tno di microbiologia. Nei giorni 27 e 28 maggio si è tenuto a Perugia il 1° Congresso della Sezione Italiana della Società I11ternazionale di lVIicrobiologia. La seduta inaugurale si è svolta al Palazzo Comunale, i1el salon e dei Notari; parlarono il vicepodestà prof. Guardabassi, il preshle dell ~ Facoltà Medica prof. Agostini, il presidente della Società prof. Belfa11ti; questi lesse poi l a su a relazione, ch e illustra la vasta portata èlella microbiologia; inforn1ò cl1e i soci sono oltre 200 e che del Bollettino si tirano 4700 esemplari, di cui oltre 200 1)er omaggio all 'Estero e circa 100 per cambi con l 'Estero_ Nella seduta successiva si discussero e si approvaro110 la relazione del pro_f. Belfanti .e l~ sche1na di statl1to preparato dal p~of. Azz1 .. S1 decise che il 2° f'.JOngresso si adunerà alla fine di marzo od ai primi dell 'aprile 1930 in Milano e che avrà carattere e1ninentemente scientifico. I congressisti parteciparono ad una visita collettiva ad Assisi.

Giornate mediche di Parigi. Le seconde <e J ot1rnées Médicales » di Parigi, organizzate dall11 cc Revue ~1édicale Fra~çaise », hanno riu11it o p iù di 3000 medici fran cesi e stranieri. L 'inaugurazione, avve11uta il 9 giugno nel Palazzo d elle Esposizioni, si svol se in un 'atmosfera. di calda s impatia; i discorsi di Delbet, pre: sidente, di Faure, Bal ~ 11azard, Maraiion (per ~11 ~tranieri) , l 'ixier e èlel 111in istro. del Commercio, furon o accolti da calde inanifesfazioni di plauso.


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Le co,nferenz~ e le dimostrazio11i, che duraror10 fino al 12 giug110, nttrassero moltissimi uditori; .particolarme:o.te notata fu l a confer en za <li Roussy, del centro antican ceroso di Villejuif, s ulla lotta sociale contro il can cro. Al successo hanno . contribuito il Coi;nita,to delle Esposizio,n i, presieduto d a Faure, e il Co1nitato dei festeggiamenti, presieduto dal b ar on e Henri <le Rotschild. L 'esposizione di prodotti farmaceutici comprendeva l1r1 numero con sider evole di stands. Il progra1nma h a associato, ad un insegnamento sosta11ziale, rr1olli e vari trattenimenti . Il su ccesso prova ch e le cc Giornate Medich e » sono la realizzazione d ' una idea feconda e che esse corrisp-0ndo110 ad una n ecessità sentita dai m edici i o11tani d ai centri di studio: aggiornare perioclicam ente 1e l oro conoscenze 11el campo pra t jco.

Giornate mediche di Bruxelles. La ga se ... sione d ell e cc .Tour11ées Médicales )> di Bruxelles h a raggiunto un su ccesso a11cor a mag giore delle preccde11ti . 1\d assicurarlo h a contribuito la p art ecipazione di 5 Società medich e del l3e1gi o : di g inecologia e oste tricia, di oftalmologia, di odontolog"iu, d,i medicina preventiva ed eugenica, contro il reu1nati smo. I :(lartecipanli hanno toccato quasi il numero di 2000. Erano ufficialmente rappresentati 24 Governi stranieri. Le Conferenze scientifich e di grandi maestri si sono· su sseguite in tre aule, sempre affollatissin1e . Sono s ta te molto frequentate anche le dimostrazio11i, tra cui richiamarono sovralutto l 'attenzion e, per ~l l or o Yirtuosism o, quell e d el chirurgo Eastn1a11n Sheban di New York sulla plastica facciale (blefaroplas tich e, rinopla~tiche, ecc.) . Nu1nerose visite sono state fatte a Istituti, impianti, ecc. Le feste ed i trat~enimenti s i sono su sscg11iti ininterrotti. L'Esposizione internazionale òi scienze e arti applicate alla medie ina , ch irurgia, far1nacia e i g ien e, 11a desta:o la gen eral e ammirazion e .

<1ongresso francese di chirurgia. Il 38° Cong·resso ciell 'c\ ssociazio11e fran cese di chirurgia è indet ~o a Parig i dal 7 al 12 ottobre, sotto la presidenza di I ..ouis 1'ixier, professore di clinica chirurgica alla Facoltà medica di Lione. 'f e:mi: 1) « Indicazioni e risultati dell 'osteosintesi nel trattarnento del morbo di Pott », re:atori Roch ei: (di Bordeaux) e Sorel (di Parig i); ~) cc Evoluzione e trattamento delle ferite dei te ndini della ·man© >), re la tori CI1. Bloch (di Parigi) e Paul Bonnet (di Lione); 3) \e Trattamento cqirurgico della tubercolosi polmonare », relatori Léon Berard (di Lione) e Gcorge~ Lardennois (di Parigi). · Per inform~ioni rivolgèrsi al segretario generale dell 'Associazione, rl1e d e Seine 12, f'a ris (VI) .

CGngresso belga· di neurulogia e psichiatria.

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SE ZIO NE PRATICA

Il 10° Congresso della serie (la quale ei·a s ta ta interro tta p er la gu erra, a par.lire dal 1914) avrà luogo a Liegi dura11te i giorni 26 e 27 luglio 1930, i11 occasione delle fes te per il centenario

dell 'in(lipendenza ·b elga; verrà . anch e fe s teggiato il 60° anniversario della Società di Medicina meuta le del Belgio. · La presiden za onoraria è s tata affidata al prof. X. Francotte . Temi: 1) cc Angio-t1eurosi », relatori Divry e Moreau (di Liegi) ; 2) cc Turbe conge11ite del lingu aggio », r elatore J acques Ley (di Bruxelles) .. ·Una seduta sa r~ ri servata all e comunicazio11i. Quota : 50 .franchi belgi. Per informazioni rivolger si al segretario, dott. Ler oy, rue I-Ie1nr icourt 30. Liège (Belg io) .

Congresso francese di stomatologia .

Il 6" Co11gresso tlella serie si terrà a Parigi, 11ei local i dellu Facoltà Med jca, dal 21 al 26 ot tobre, sotto l a presiden za d el do lt. Rousseau-Decelle. 'femi: 1) « Le se tlicemie d 'origine l>ucco-tle11tale », r elatori: Thiebault e Raison; 2) cc Tratta1ner1to chirurgico delle infezioni del peri-apice, rasch ian1ento e resezione, risu ltati remoti », relatore Lacronique ; 3) « Profilassi della carie ,1 enLale », r el at. Léon Frey . Verranno pure prese in esa111e delle ques tio11i d 'orcli11e professjonale e sindacale. Si accetta110 comunicazioni su tu~ti gli argome11ti, 1na si prega di d ar e la preferenza a quelle relative ai temi in discu ssione . .t\.l co11gr esso sarà unita un 'esposizione di s trumenti e apparecchi. Avranno luogo d elle vi fìile a offic ine mod ello d 'apparecchi e prodotti far~ mac.eutici. · Le riduzio11i ottenute dal Co1nitato per i viag g i in ferrovia sono del 50 ~f, in Francia, 35 % Belgio, 30 % Italia, 20 % molti altri Paesi; p er i Yiaggi aerei sono del 10 al 25 %. La quota d 'iscrizione è fi ssata in fr. 100 per i congressisti, fr. 60 p er gli associ ati. Le iscrizioni sono ricevute dal tesoriere, dolt. Psaume, rue de Rennes 60, cc cornp~ e ch è ques porlaux », Paris, 928-76 . . Per informazioni comple1nentari r~volger si al segr etario gen erale, dott. Lecl ercq, boulev. de l a l\1adel eine 9, Paris; op})Ure <i.ila segr eteria p erman e.nle del Congr esso, F'aculté de Médeci;ne (A.D.R .N.); rue de l 'École de Médecine, SalJ e Béclard, Paris, VI. I...' .Agence Exprinter (place de l 'Opéra 6) si occuper à di riuanto concerne i viaggi, le escursion i, gli a lberghi. Dt1ra11te il Cong-resso .s i aduner à anche l 'Asso._ ciazione Stomatolog ica Internazionale. Riunione medica di Tolo5la.

In occasione delle fest e p el 7° centenario dell 'l 'niver sità cli Tolosa, l '8 g iugno, si tenne una riunione medica . Nel grande anfitea tro d ella Facoltà. jl decano Abelous pronunziò una breve ma • efficace allocuzione. Ebbero luogo 4 conferenze : Gley, cc La fisiologia dell 'inù ividuo »; · Bordet, « I fattori d 'evoluzione n elle colture micrO])iChe »; 'f oubert, cc La modernizzazion e del Ser vizio di Sar1ità mili~are )>; Clavelier, cc Le assicur azioni sociali softo l 'aspetto sindacal e » (quest 'ultima inr1anzi alla Federazione dei Sindacati Medici del Sud-Ovest). ·rra gli altri tratte11imenti, va segnal ato un ricevim~nto del gruppo tolosano dell 'Associazjone 1necl ica franco-ibero-americana , presieduta dal prof. paripuy. Vi assis lero110 molti med ici ::,tra. .

i11er1.

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[ANNO XXXVI, NuM. 29}

11, POLICLINICO

Corso di perfezionamento per lari a Genova.

l~

malattie tuberco-

Con una lucida lezione del prof. Edoardo ~Ia­ ragliano, nella quale l 'illustre clinico ha esposto in chiara sintesi le più recenti acquisizioni nel ca1npo della patologia della tubercolosi, si sono chiuse le lezioni del corso di perfezionamento per le 1nalattie tubercolari tenutosi in Genova. Il corso è s ta ~o illt1slrato da lezioni dei proff. Pe11de, Arloing·, Pe.rando, Tusini, Fabris, Radaeli, ecc. l nt11nerosi frequerttatori hanno voluto offrire. al sen. ~1 aragliano e ai suoi collaborat0ri un riu, sci to pré111zo di com1ni ato. I

Corsi di perfezionamento a Vienna. Presso la li'acoltà f\1edica di Vien11a avr j Juogo ii 34•> corso internazionale di perfezionamt-nto, <lal 30 settembre al 13 ottobre; seguirà 1111a sr.tti11.tana di serr1inarjalo, dal 14 al 19 ottobre. Corso ed esercitaz!o11i saranno· dedicati ai problemi m edici d 'at.t11alità, con particolare riguardo all a terapia, e sara11no specialmente riservati ai l !tedici pratici. Il 35° corso è an11unzialo dal 25 nove1nbrei al1'8 dicembre e concernerà le secrezio11i interne e i prf:>blemi costituzionali. Si tengono rnolti altri corsi speciali. Per informazioni e programmi rivolgersi al : Kursburn der ' 'riener n1edizinischen Fakultat, Schlossclg·asse 22, Wien VIII, Austria.

Corsi di perfezionamento a Berlino. Avran110 luog·o co11 1'appoggio della Facoltà medi ca ur1iversitaria~ della l{iunion~ dei docenti per corsi di vacanze e della Casa << Kaiserin Friedri ch » . Una parte dei corsi è permanente, altri si svolgera11no solo· nei mesi di ottobre 1929 e marzo 1930: 1) Corsi perrrianenti: a) della durata di u11 niese e cli 15 g iorni di tutti i campi della medicina .: b) posti d 'uditori nelle cliniche, negli ospedali e ne.i la})oratorii, della durata di due a tre m esi, eveutual1nente anche di più per chi voglia l avorare sotto direzione sistematica. 2) Corsi nel mese di ottobre 1929 : Progressi della inedicin a intrrna, con riguardo all e malattie gaslriche e in lestinal i (1-12 ottobre) ; neurologia, psi chiatria e psi colog·ia (14-19 ottobr e) ; pediatria (14-26 ottol)re) ; basi chimiche e fisiche della medicir1a (21-26 ottobre); oto-rino-laringologia (7-19 rispe~tivam enle 26 ottobre) ; corsi singoli in tu t li i can1pi della in ed icina co11 esercitazioni pratich e . (Gli onorari per questi corsi variano da 50 a 100 marrhi). · 3~ Corsi i11 marzo. 1930 : Al m ese di marzo 1930 so110 i1t prospettiva dei corsi nei campi diversi d elln m edicin a interna. Nella chirurgia, per le malatti e cutanee e genit~li , di Rontgenologia. Una se ttimana di perfcziona1nento d'ostetriciagì11ecol ogia. L 'ufficio d el J)ozenterverei11igu11g, Berlin N. W. 6, L.t1i s.enplatz 2-4: fornisce indicazioni e spedisce a r1ch1 es~a program1ni dettagliati.

Consorzio antitubercolare di Roma. Sotto ln })resiòen 7.a del prefettoJ g r. uff. dott. Umberto Ricci, si è tent1ta in Roma una riunione cui hanno partecipato i vari Enti rhe s,inler"ssono alla lotta antitubercolare.

Gl 'i11tervenuti ha11no riferito sui fi11i, i mezzi,. l 'opera co1npiuta e i propositi di ogni singolo. Ente, specie riguardo alt ' assistenza degli infermi,. alla profilassi o altre provvidenze.

Le Terme Stabiane. Con le formalità r~chieste dalla Legge, il Com11nc di Castellamrnare si è immesso nel posses-so delle su e g·loriose « Terme Stabiane », in forza del Decretò Reale 13 inaggio, che annullava il contratto di concessione 20 agosto 1925. Il dott. Roberto Ausiello, commissario prefettizio di Castellammare di Stabia, ne rendeva edotta la cittaclinan·z a con un manifesto in cui rileva che la volontà del Duce si' affer1na anche nell'intento di fare assurg,ere Stabia, preziosa gemma del Tirreno, a Stazione irlroclimatica d 'importanza interna1ionalo.

L'assistenza infortunistica per gli iscritti all'Opera.. Balilla. Con1e è i1oto,. dallo scorso g·ennaio sono in Yigore Je i1orme che rcg·olar10 l ' assistenza infortunistica a favore degli iscritti dell'Opera , Nazionale· Balilla. Ora l a Presidenza dell'Opera stessa ha impartito delle precise. disposizioni per quanto. concerne la s tre tta interpretazione delle norme in riguardo agli infort.\1ni indennizzabili . : Perch è le denuncje dell ' i11fortunio abbiano valore esse devono esser sottoposte ad un rigoros& vag·lio da parte dei Comitati ch e le inoltrano, cioè devono rispeccl1inre fedel1nente una lesione lraumatica avvenuta 11ell 'inscritto per cau sa veramc11te accidentale, e devono essere inoltrate all a Presidenza dell 'Oper a 11el solo caso siano di una certa gravità. Le d en-l1ncie cl 'infort11n io devono essere fatte in base alle tassative cl ispos izioni co11trattuali sancite dalle condizioni generali di Polizza. Gli infor tuni prodotti dall 'u so della bicicletta; quelli prodo tti rlall 'uso dei veicoli, autoveicoli, iml)arcazioni private comunque trainati o propuJ sj; CJllellj prodotli dal mnneggio o dalla guida dei qundrupedi a11ch e per equitazione; quelli J)rodotti dngli sports (foot-hall, sky, caccia, escursioni in alta o bassa mon togna, esercitazioni in canotto) sor10 tl1tti esclusi tassativame.n te dall 'ind e11nizzo in quanto in essi non si riscontràno gli estren1i giuridici dell'accidentalità. Solo nel caso in ct1i essi infortl1ni avvengor10 qt1ando l 'inscritto è inqundrato e sorvegliato dagli organi e dalle gerarc~ie <lell 'Opera, r egolarmente ·comprovato ed accertato. l 'i11dennizzo viene corrisposto. Gli · infortt1ni che avvengono col con corso della vol?ntà o coml1nque per atti imprudenti, temerari e comunCJllC arrischin ti dovunque avvengono , anche se gl ,inscrit.ti sono inquaQrati , non · s?i:o inc~ennizzahili . Sia i] rnedico, che per primo v1s1ta l '1nfortunatoi sia il presiòente del Comitato non <levono in n essl1n modo dare corso a queste den11ncie Essi farebbero opera educativa se in qt1esti casi, col non dare corso alle den uncie d ' infortunio, richiamassero l 'at tenzione della fa1nigl ia ad una maggiore sorvegl ianza dei propri fjgliuoli e ad t1na maggjore comprensione dei fini rhe l'Opera BnliJla persegl1e. . 1•

Per la diffusione dei metodi di salvataggio.

• I

La Segreteria a en erale <lei Comitato Olimpionico Naz ionale i~alhln0 con111nica le seguenti de-

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{. \~No

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SEZIONE PRATICA •

liberazioni prese dal presidente della Federazione · •.aliana cc Rari Nan les » : '.< Perchè siano mag'g ior111e11le diffusi i metodi <Ii salvataggio o di i>rj1ni soccorsi agli asfittici, la !)residenza della Iìederazione italiana di nuoto, d 'accordo con Ja Società italiai1a di salvamento prescrive che in ogni provin~ia, a cura di comitali o commissari federali siano diffusi quei si.ste111i cl1e in u11 pri1no tempo saranno limitati .ad · un& proYa di addestrame11to od una pratica di salvatag·gio ed u11a dimostrazione di soccor si ad un asfittico per a111ìeg·a111e11to. L 'importanza della conoscenza di tali m etodi è tale che nel prossimo an110 non sarà amn1esso a gare di nuoto chi non con1proverà di aver st1perato ques.t e prime facili prove ».

Repressione del commercio degli stupefacenti.. La « Gazz. Uff. » pufiblica u11 1\. Decr eto con cui viene approvato il regolawento per l 'esecuzione della legge 18 febbr. 1923 sulla repressione dell 'abusivo commercio <li sostanze velenose aventi azion e stupefacente.

()onferenza del sen. Santoliquido. ?\ella sala dell 'Ateneo di Ginevra il sen. Santoliquid o ha tenuto l1na conferenza sulla lotta contro le malattie veneree e l'immoralità. Toccando r apidamente e si11teticamente i punti più in1portanti del problema, per tracciare capisaldi di lotta e rilevare alcune note d 'attualità, co1ne quella relativa alla natalità, su questo punto riferendosi alle parole di S. E. Mussolini n ella prefazione al libro cc Di1ninuzione della n atalità : morte dei popoli », ha documentato l 'inesist enza de1la pretesa base })iologica ch e alcuni adducono in appoggio alla tesi contraria.

Onoranze al prof. Parlavecchio. Cq_mpien<losi ~l vent.icinquer1nio d 'insegnamento del prof. Gaetano Parlavecchio, gli allievi e gli arrlici in occasione della chiusura del cor so vollero tributargli un omaggio di affetto e di ammirazione . . La cerjn1onia ebbe carattere intimo, poichè per desiderio del l\iiaestro non sf diramarono invitj; v 'intervenn ero soltanto i pochi ch e i1e furorto inforn1ati, tra cui i pToff. Cascino e De Luca, venuti espressamente dalle loro sedi . Dopo la lezione di chiusura, I 'aiuto prof. Cinquema11i lesse un vibra11te discorso e consegnò al Maestro un 'artistica rnedaglia d'oro ed una pergamena; parlarono poi vari studenti. Rispose il prof. Parlavecchio·, ringraziando ed incitando le nuove gen erazioni all'operosità congit1nta all'integrità del carattere.

Onoranze al prof. P. Ferraresi. Il 27 giug no I 'O. P. degli Ospizi M·a rini di Roma e Provincia lia offerto con una solenne cerimonia - che ha avuto luogo n ella villa Albani in Anzio all a presenza di alle autorità di Roma e della Provincia e della rappresentanza dei medici all 'esimio prof. comm. Paolo Ferraresi u11a m edaglia d 'oro di ben einerenza per venticinque anni di servizio in quell 'ospizio marino in qualità di direttore e di chirurgo op.er atore. Il Ferraresi fu uno dei primi chirurgi in Roma che applicò in larghissima scala l'ortopedia ope-

r atoria. R direttore dell 'Istituto Regina ~larghe­ rita della Congreg·azione di Carità. Stimato ed an1a~o per l a sua valentia e il suo ~arattere mite è stato uno dei chirurgi p~ù ~n v.~ sta della capitale. TJna qua11tità di coll egh~ ricorsero all 'opera sua trovando in lui, oltre l'abile operatore, un vero fratello pieno di })011tà ~ d i premure. Qua11do lasciò g1i Ospedali Riuniti di Roma, moltissimi a11ni fa, i co~leghi vollero offrirgli il tradizionale banchetto di addjo, e fu notata con com1nossa curio sit~ u11 ' jntiera tavola occupata cla me· dici, tutti da lui oper ati.

Scandali medi ci a Parigi.

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Un processo svoltosi al rf ribunale Correzio.nale di Parigi contro il dott. Gaston Perrier, incolpato di truffe perpet:Pate m ec:tliante la simulazione d'infortuni, ha posto fn luce che il predetto dottore soleva, ad ogni prima visita, p agare lui il falso infortu11ato, corrispondendog·li un piccolo premio di 20 fran chi: in t al modo egli avr ebbe d istribuito 370.000 fran chi. Nel 1927 der1unziò al fisco un g u a<lag110 di 780. 000 franchi e n el 1928 tlj 1 milione . L 'cc Hygièn e Socjale » riferisce questo fatto, per corr1provare I/u t ilità ch e present er ebbe, jn Francia, l 'istituzione di un Ordine dei lVIedici .

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1

Infortuni di sanitari. Il prof. C. Laccetti, degli Ospedali lliur1iti di NapolL per una lieve ferita prodottasi ad un dito dura11te un'operazione h a co11tratto u11 grave fl emmone settico, da cui è g uarito con difficoltà.

Condanna di un medico. La Cort e cl '.t\ssise d~ Berlino ha condan11ato a inorte il dott . Richter, sotto l 'accu sa di aver avvelenato co11 la strofantina la propria an1ante, signora l\1ertens, che intendeva farsi sposare dal m edico.

Farmacista assolto. Il farmacì sta Ventura Spadaro, di Cata11ia, era stato condannato dal pretore urbano a L. 1200 di multa per aver e venduto delle specialità m edicinali a prezzo inferiore di quello segnato; ma la Corte d 'Appello lo ha assolto, perch è il fatto imputatogli non costituisce reato.

Prof. CARLO FRANCIONI. La Jnorte del prof. Carlo Francioni priva l 'Aten eo bolognese di uno dei suoi rappresentanti più r1ohil i e più degni, e toglie alla scienza pediatrica italiana un cultore fra i più provetti e stimati. Na to a Firenze n el 1877 e laureafosi in i\tledicina n el 1901, egli aveva approfondito i suoi studi ed edu cata la su a m ente alla scuola del Mya, del quale fu prima assi~tente e poi aiuto. I•~in dal 1915 e cioè da ben 14 anni egli dfrigeva la locale Clinica Pediatrica, ch e, a prezzo di sforzi infjniti, aveva portato ad lin gr ado di p erfezione tale da trasformarla in uno degli Istituti più am1nirati d'Italia. lvi , nell 'esercizio quotidiano delle sue mansioni di direttore di clinica e di medico, egli aveva avl1to modo di esplicare con costan za


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IL POLICLINICO

[ AN NO

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I

a111111ire.v0Je qt1elle doti rar1ss1me di uomo, d~ sc ien zia to e di inseg nant e per le quali tutta la cilta<li11a11za bolog n ese iI1dis tinlame-nte lo ammir ava e I ' amava . l'lell 'uomo spiccavano come qualità éssenziali I 'ones tà più cris tallina, la modestia, la sincerità _dell 'a11i1no e la bontà estrema, n on a blHlSlanza nascos ta da Un 'apparenza a volte burbera, dovut.a alla i11nata t imidezza del suo car attere. Le doti d el medico e dello scienziato era110 i11s jg·ni: la estrema serietà di intenti, il rigore e la i11inuziosità della ricerca, la pote~za si11gol a re di assin1ilazione ~ la n?tevole. capacità di au tocri lica di cui egli era fornito, gli avevano permesso di raggi11ngere .in ogni camp~ un livello diffi c ilmente superabile . Nella sua vita quotjdi a11a in Clinica, alla quale eg li, appunto per la serie tà con cui con cepiva i ~t1o i d overi , dedicava, esempio r aro, tutta la sua g iorna t a, queste qu~1ità avevan o modo di esplicar si ora p er ora, mi11uto p er minuto, con vantaggio es tremo di chi, s tudente o m edico, lo avvìcinava e, comprendend olo, lo seguiva . Per questo l 'indirizzo scientifico e didattico del suo istituto, sul quale egli gelosamente ed arr1or osamente vegliava, cos tituiva un esempio non comune di seriet à e di onestà. Queste st esse doti appaiono evidenti nelle sue nuÌn er ose pubblicazioni, che raggiungono, oltre a quelle non ancora compar se ed oltre ai tratt ati cui egli stava collaborando, il numero di 52. Rivolte quasi tutte ad ar gomenti clinici, molte di esse segnano un prog r esso r eale nella scienza p edi a trica e n on solo p edi a trica. Accenno solt~n­ t o, p er tirannia di sp azio, ad al ?u11e de~le pr1n: cipali com e quelle sull a malattia da siero~ gl1 stu d i sull a s ifilide, sull a pression e end or ach1dea , su p ar ecchie sindromi n ervose d el b ambino, sul comportamento d ella formula ema tol ogica n ella Ine11i11g ite cer ebro-spinale, ecc. Più r ecen tem ente e correlativamente all 'indirizzo costituzion alistico d a l u i impresso alla su a scu ola, egli aveva comp iuto stud i inter essantissimi e fondam entali sulla p a lolog·ia dei gemelli e sui rapporti tra fattore costituzionale e determinate forme morbose (anemia spl enica) . La mor~e di quest 'uomo, che riuniva i n sè cl o ti così emi11enti di vero clinico, arr est a una ascesa luminosa e l ascia smarriti e sp erdu ti q u anti dalla su a giornalier a convivenza er an o abitua ti a trarre insegname11ti per il presente e fede p er l ' avvenire . E null a vi ha di più commovente p er chi l o conosceva, lo frequentava e l o amava , del pensiero ch e an ch e n ell 'ac1ne dell a m al a tt ia inesorabile ch e d oveva t oglierlo ai vivi. e p er sino poch e or a pr ima di m orire, il suo cu or e e la su a m ente rimaser o continuamente p r o tesi Ye1 so qt1ell 'Is tituto a cui egli aveva dedicalo t t1 t t a l a su a vita e a cui volle l egate tutte le su e sostan ze. G. In età d i 66 anni è morto il prof. dott. M. LEVY-DORN uno dei fondatori d ella moderna roe11tgenolog~a. Dirig·eva, sino dàlla fondazio~e, il reparto r adiologico dell 'Ospedale Rodolfo V1rch ow d i Berlino. Radiodermiti a lentissimo decorso avevano r eso inservibili le su e ma'n i e avevano d i l ui fa tto un invalido; m a egli sopportò sempre con rassegnazione il grave infortunio profession ale . )

RASSEGNA DELLA ST.A..MPA MEDICA. B ril . i1lecl. Journ. , 8 g·iu . -

Il. CnucHET. 1Je-

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.1rch. Méd. -Chi11. d e l '1lppareil Resp ., 6. -

P.

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[ANNO

XXXVI, NuM. 29]

SEZIONE PRATI C..\

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1057

Jourrt. Méd. Fran.ç., inag. -

bre on<lulante. Gaz. d . . JJop., 12 giu. rite benigna .

Numero sulla feb-

M. BRELET. La difte-

J. L. CoBB. Tratta1n. del moncone appendicolare. J. F. \'I . IVlF.GHEn . ~1atrimonio e ·amore: un problema psichiatrico. . Ri.vista Ter .. 1Wodern.a e Med. Pratica, Milano, 1ugl10 1929. - Lavori premiatj Concorso Rivendicazioni Scientifiche I'taliane: l Jna rivendicazione rig·uardante l\1orgagni.. -- Dott. GAGLIARDI V. La cirrosi epatica di Laennec e quella di Morgagni. - Stampa Med. Italiana .. - Iconografia med. ital~ Long Islan d Med. Journ . , giu. -

Rivista di Dalariologia Periodico bimestrale diretto dal prof. C. Sanarelli, oon la collaborazione di studiosi specia.lll;zati di tutti i Paeei. Redattore-capo: Dott. L. Verney. Sommario del N. 3 (1929): Relazioni: V. VALLE: Campagna antimalarica 111elleVenezie (Z graf., 1 carta). - Contributi origina.li·: A. MISSIROLI e R. SINISCALCHI : Sulle modifica' z-ioni morfologiche · e biologiche dei parassiti malarigeni nei tra.pianti 1interumani (1 tav., 2 graf.). G. DE M . RUDOLF: Sulfarsenol in Malaria. - G. ANTONELLI: Nuovo contributo alla plasmoch•i note· r.apia d·e ll'infezioa,e malarica. - E. MARTINI : Zllr' Technik der Dauerpraparate van Culicidenlarven. D. BRIGHENTI: Contributo allo studio dell' « Anopheles sa,cha.rovi J> Favr. - L. PINELLI: La potassiemia nella malaria. - Note e commenti : D. FALLERONI: l)iscussione sulla zooprofilassi e sugli altri mezzi di l otta contro la malaria. - Recensioni: L. LA FACE: Faune a,nofelini-0he. - Miscellan.ea. - Notizie. - Sommari. - Supplemen·t o: G. TEGONI e B. WIL_ Llllt1:S : fudice bibliografico della m.a laria (pel 1927). Abbonamento annuo alla " .Rivi.sta di Malal'iologia •: Italia L. 4 O, Estero L. 7 5; per i nostri abbonarti L . 3 5 e 6 5 rispettivamente: nn numero separato: Italia L. 1 O 1 Estero L. 1 5. Invia re Vaglia aill'Editore LUIGI POZZI, Via Sisrt.dna 14 - Roma.

Indice alfabetico per materie. Acne: nuove vedute sulla cura . Bibl~ografia . . .

Pag. 1047 •

Concorsi: interesse rli agire . Corrispondenze . . . Cron.aca del movimento professionale

Cuore: rianimazione mediante iniezione i11tracardiaca di adrenalina . Dermatosi. delle narici: trattamento . Empiema pleurico diplococcico nel bambino: cura medica . . . Febbre tjfoide apiretica . . . . Febbre tifoide emorragica mortale . . Fegato~ rara complicanza di rottura tra urnatic a · . . . . . FRANC10Nr C. . . . . . . . . . Gozzo esoftalmico: cura chirurgica . . Gozzo e-softalmico e adenoma tossico: diagnosi differenziale . . . . . . Gozzo esoftalmico ed eritromelalgia . .

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Gozzo: sintomi oc111ari . Pag. 1046 )) 1045 Indacano: formazione Influenza: oto-mastoiditi e sinusiti )) 1032 della faccia associate . Iniezioni endovenose: effetti sulla pres)) 1044 sione arteriosa . . 1046 lpertiroidismo : ingrossam. della milza )) )) 1044 ~1al aria: coltivazione di parassiti Maternità:

tutela nelle operaie .

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)) Osteite tuberco~are multipla cjstica )) Osteon1ie]ite vertebrale . Prostata: cura cc incruenta >) della iper)) trofia ·. .. . . . . . • Prurito: trattamento . . . . . » Storia della medicina: R. Bellini . . » Tetano : t erapia . . . . . 1038, Vie biliari: casistica e diagnostica delle affezioni . . . 1042, 1043,

1049 1036 1037

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D1rrtti di proprietà riservati. - Non è consentita ia Tistampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in eeouito a.d autoTiiza.zione se-ritta dalla -redazio1\e. B vietata Za pubblicazione di sunti ài essi senza citarne la fonte.

Roma - Sta.b. TiJM)-Lit. A.rmani di M .CJourr.ier. I

V. AsooLI, Red. reap .


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TL POLICLINI CO

[ANNO

XXXVI, NuM. 29]

Pubblicazioni a disposizione dei nostri signori ab bona ti : Prof. VINCENZO Cl UDICEANDREA Docente di Pat<>l-0gia spec. me.d . nella R. Univ. di R-Oma.

Prof. MARIO CHIRON Aiuto nella C·linica Medica e docente nella R. Università di Roma.

Oiaunosfi[a medica emezzi sussidiari di Laboratorio Manuale per Medici prat•ci e Studenti. In q«esto libro venyo110 r.oordinate e inquad1 ote nel c umpo della completa o:;serraz1011e tlip,ica le varie ricerche <ti luboratorio; e l' A., gioya11 do~·i an<'he della si1,a lunga espe,rienza professionale ~ didattica, hu trattato la cornplessa .niateria seguendo un indirizzn eminentemente pratico. · In rapporto alle preve'n.t11:e n 021 on i sui 'l:a 1 i orga'YIJ, alle .vavie for11te rnorbose ed alle loro p1 ,•·sibili complicaz10111·, ven .gono considerate le particolari indl(·azioni per le i11<fagini i;us:;iriiarie. JJi queste son.o espr•sti i r.r•ri retti fori <la 111 e1~tali .e le ?torme rl,i prt:leoam ento, r·on le pn't pr·ecise indicazioni .di tecnica per r, uelle the ogni med1ro potr~bb eseguire, e in· ·sistendo so·uratutto sulla reo le i111portanza rliaq11ostica e prognostica di ciascuna, sen.za r,rascururf' le ronoscenze che per tutti rap prestnta11 o n ecessur1 et Hn enti cultura li. Le ·numerose figure, in yrrin pflrte orio1nali e spesso eseguite in forrna di 1'iproduz1oni Sfhemaf1 che, r.onrorrono alL'eff1cnC'la dell'esposizi"ne, estesa onrlie a/Le r.nnosr·e11ze ed. ni metodi piì1, r11r·e11fi, al co11tri 1J'uto scienti fico italiano in questo co1npo ed alle inll1razù,11i biblioq1·af1f'he. Il libro quindi può dirsi per gli studtosi in genere un indispensabile cornpletamentn dei trattati di Patolo!zia: e potrà essere sornmo1nente 11hle ai JIIedù:i pratici pe1· regolarsi quond,, il solo esarne dell'infermo non dà siruri ele1nenli di giudizio. · Volume in-8°, di pagg. xvt-488, c-0n 122 figure i·n nero .e a ~olori nel testo, nitidamente stampato in carta ,p atinata. Prezzo L. 6 8, più le spese postali di spedi· ·zio ne. Per i nootri a b hon ati. sole L. 6 O in l'.>orto ·franoo. 1

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.ANNO XXXVI

Roma, 29 Luglio 1929

Num. 30

fon dato dai profes. sori: GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE I

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Riviste sintetiche: E. Venezian: Criteri fondamentali per la diaginosi delle malattie della oolonn.a vertebrale. · Note e contributi : S. Solieri: Lo stato a.ttuale della questione sul tra.ttamento chluso della tubercolosi articolare aperta. .Osserv ~zi oni cliniche: v. Fana.no: Su di un caso di -leishmani osi iruterna infantile. :Sunti e rassegne: ORGANI RESPIRATORI : Schleeinger : L'enfisema polmonare nei vecchi. - Fromme : L'empiema pleurico. - R. Broc e J . de Beaujeu: Sinto-m.i e diagnoei ·delle cisti idatiche del polmone. - ORGANI DlGEREN:t'I: Walton A. J . .: Oarcìncma dello stomaco. BOIJ)pe: La duodeno-digiunostomìa. - Rowlands: Il volvulo dell'intestino. Cenni bibli'llgrafici Accademie, Società Mediche, Congressi : I Convegno I taliano di Medicina Sociale. - Società Medico-ChiruTg.iica dci Pavia. - Asscciazi·one Medica Triestina. Appunti per il medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA : Sul contenuto ormonico del pan-crerus in diversi animali. - Ricerche sull'acidooi di origine diabe!ica. - OASISTICA : L 'aritmia extrasistolica. - L'asm.a car_

diaco. - I pi·c coli segni dell'ipertensione. - La sindrome <l'imbarazzo g~...strico a.cuto n.e i suoi rappo rti ieom ia tro1mbosi coronaria. - Disturbi car.d.ia.Cli da i'Pert.ireosi ta.rdiva.. - TERAPIA: L 'usq_ della laminaria monta ta su catetere ureterale pe:t la dilat.azione dell 'uretere inferiore. - Il trattMnento chirurgico dei tumori maligni ·della ves~ic a. - Di un nuovo tentativo di cura delle così dette eist~ti dolorose. Sull' impii. ~ go della soluzione di Payr (soluzi crne di Pil'egl con pe'Psiria) nella 9ur.a della ritenzione d'orina ·determinaita da a l terazioni della prootata. - POSTA HEGLI ABDONATl . V.\RIA: L'alcoolismo nell'America proibiz.ionista. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Controversie gi·u ridi0he. Nella vita professionale: Panglass: I limiti della chlrttrgia estetica. - Servizi jgienico-eanitari. - Concorsi. - Nomine, p.romozioni ed onorificenze. Nostre corrisp·o ndenze: Da Mil an.o. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie. •

.=:=======================-=--~- =================::;===========================================:====

RIVISTE SINTETICHE. -01·ite1·i fondamentali pe1· la diag·nosi delle malattie della colonna Terteb1·ale. ·Dott.

EDMONDO VENEZIAN.

Ho m esso in evidenza in una precedente rassegna (1) l 'importanza pratica delle affezioni della colonna vertebrale e ho tentato di esporre per sommi capi in qual modo il medico d eve raccogliere gli indizi di una lesione, allorchè in qu.alche modo i.a su.a .attenzione sia stata richiamata sul rachide. Proverò ora a iesporre quali siano le grandi linee di orientam e'nto per giungere alla diagnosi. Per m.a ntenersi nel campo più strettamente pratico, possiamo considerare schematicam~n­ te due possìbilità: 1) la de form~tà ID:orfolo~i ca ·domina il quadro morboso; 2) in primo IJiano n·ella sintomatologia sono i dolori o il disturbo 'funzionale senza deformità . o con· deformità ' meno apprezzabile. morfologica

.I.

frequen za g·randissima le curve abnormi sono . a convessità posteriore, dorsale (cifosi) . Tipi estremi di atteggiamento , da cui per insen sibili gradi si passa nel patologico, possono considerarsi i non rari casi di dorso rotondo, ch e si vengono delineando già nell 'adolescenza e che finiscono generalmente per costituire una caratteristica morfologica dell 'individuo in tutta la sua vita successiva. Fattori diversi (ereditarietà, professione, abitudini di vita) possono intervenire nel determinare un tale atteggiamento del tronco, ch e più che una deformità, costituisce una disarmonia morfologica. In alcuni adolescenti la curva . cifoti~, sia ch e si estenda a tutto l 'asse rachideo, sia ch e occupi il solo segm en tò dorsal e, si accompagna con difetti dello svilupp~ mu~cola:e e con ·sintomi di insufficenza respiratoria : si ha allora il quadro n ettamente patologico della cifosi astenica. Questa non si deve confonde~e con la cifosi alta, rigida, ch e si oss~rv~ i~ degenerati e deficenti. Altra forma di c~fos~ ch e trovasi ai limiti del normale, è la c~fost senil.e, ch e s~ sviluppa in· connessione coll: la atrofia dei dischi ' l 'indebolirsi dei muscoli e, . . in linea subordinata, pure, cqn processi artritici: si comprend~ come "questa cifosi si. P.tesenti rigida fin d.a ll 'inizio: ma caratteristico è che il segmento cervicale man tiene la sua motilità. ;

La deformità morfologica consiste, per 1'asse vertebrale, n ella presenza di inflessioni anormali, per sede o per raggio di curvatura: con (l) Policlinico, Sez. pra t.,

! 929,

n. J.


1060

IL

POLICLI .~ J CO

Entran·d o n el campo propriamente patologico, veniamo alle forme di cifosi, in cui una diminuita resistenza al carico dei pezzi ossei costituisce la caùsa prima dell 'esagera.zione delle normali inflessioni; quindi con la cara tteristica di essere estese a tutto l 'asse, se sviluppatesi n ella prima infanzia (come molte cifosi rachitich e) o principalmente al segmento dorsale, se più tardi (come n ella cifosi dorsale giovanile) : le une e l 'altra hanno la tendenza a divenire rigide, ~ebb ene in un lasso di tempo più o meno lungo. La cifosi rachitica, n el cui determinismo entr.a no ipotonia muscolare, lassezza legam entosa e malacia ossea, onde insufficenza al carico, è per Jo più una cifosi total e e, a lmeno nei casi n è gravi nè inveterati , facilm ente corr.e ggibile n·ella posizione orizzontale. Ma nell e forme più avanzate (= insorte più precocem ente) la colonna può presentare n el limite dorso-lon1bare un ingobbam ento ,a r~aggi o più breve, ch e non si appiana n ella manovra, classica, del sollevare il bimbo prono per · gli arti inferiori : insorgono allora dubbi diagnostici - rispetto a u11 morbo di Pott - specie aggiungendosi la difficoltà di metter·e in evidenza il dolore ed esistendo talora anzi (in caso di rachitismo florido) una dolor.abilità ossea diffusa. L 'anamnestico,· le condizioni generali, il radiogramma chi.ariscono spesso la situazione; ma non è raro il caso in cui si ·d ev-e prudentem ente manten er.e in osservazione il bambino, prendendo quei provvedimenti ch e a l caso- più grav·e si competono. ' Di più facile diagnosi è, almeno nelle forII).e conclam.a te, la cifo si dorsale giovanile detta. anch e osteocondropatica (osteo·condrite vertebra le) in r apporto con l '·eziolog·ia da molti amm essa e caratterizzata da un ingobbamento precocem en te rigido, a grande raggio, limitato alla parte inferiore del :rachide dorsale, stabilitosi senza o con scarsi dolori in circa un anno, in giovani - m aschi per lo più e non di rado contadini - verso l 'epoca della pubertà. Altra deformità cifotica, tipicamente in rapporto con lin 'insufficenza funzionale della co· lonna, ·per cui n·el carico si ha una tendenza ail 'inflessione anteriore ·del rachide, per il prev.a lere della più potente muscolatura fl essoria, è la cifosi osteomalacica. Un.a istessa patog,e nesi riconoscono quelle cifo i ch e son o presenti in qu.a si tutti j casi a1)partenenti al gruppo delle spondilosi anchi· losanti (gruppo uddiviso con forse eccessiva soLtigliezza in varie forme, ch e però praticam ente è difficile mantener e distinte). Si tratta d i individui , m.a chi per lo più, nel 2° o 3° decennio di vita. Fondamentalmente il proce ... o è caratterizzato da un' o sifioazione estesa dei lega111enti articolari, il cl1e porta alla fi ssazj·on·e più completa d e1l 'asse rachideo, per lo })ÌÙ con una inflessio11e cifotica n otevole totale o ubtotal e sen za curve di compenso. Do-

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lori sp?ntanei, a ti~o radicolare o anche provocab1l1 all ' espl~~az.1 o~e .d-ei segmenti colpi-ti> accompagnano l 1st1tu1rs1 del process.o anchilogen etico, rendendo in qu,e sti stadi difficile il diagnostico, che dovrà specialmen te esser e basa to sull 'esclusion e dell 'esistenza di un fo colai,o tubercolare n.ell 'organismo, ma anche e più sull '.estensione della rigidità, che colpisce tutta o quasi la colonna. Le cifosi rigide susseguenti a reumatisn10 articolare a cuto o subacuto, cointeressante il r.achid.e, sono natural:r:riente di ovvia diagnosi .. Veniamo ora a considerare quelle cifosi che per .essere a raggio breve, presentandosi' cioè corrte gibbosità angolari, fan · pensare subito a lla distruzione di una parte della colonna dei corpi, con con seguente inflessione dei segmenti sovrastanti la lesio·n e. In presenza d1 una simile deformità il p ensiero corre alla più freq_uente dell e m.al.atti e vertebr.ali, alla sporidilite tubercolare; e andremo a ricercare gli altri sintomi ch e il sospetto possono confermare : il dolore, la rigi dità del segmento vertebrale colpito, i fenomeni gen erali (dimagramento,. temperature erali), gli ascessi, i fenomeni n erV?si, infine il dècorso suhd.olamente progressivo. Questo complesso sintomatico è sommam.ente caratteristico e non sono certo questi .V casi ch e offrono difficoltà diagnostich e! Per quel ch e riguarda la morfologia della:. cifosi pottica, è da n otare anzitutto che se si dà com e caratteristico di questa malattia il g·ibbd .an gol.are, qu.esto non è sempre vero : pecie in corrispondenza della region e dorsale inedia , in caso di forme .gravi ed estese di carie tubercolare, troviamo delle gibbosità arrotond.a te a gr;and·e raggio. L '.aspetto general·e: d el gibbo varia poi anch e in dipendenza delle sue dimensioni : si va dalla prominenza seml)lice, a gradino, di una apofisi spinosa fino. alle gobbe classiche. Se qu·este ultime son0< l 'espressione di una J e~ione ossea assai estesa,. ciò non vale, e particolarmente negli adulti,. per le prime. La evidenza dell 'ingo:bbamen to, pottico JJ.aturalmente dipende anch e dalla re-· gione del rachide ch e è sede della distruzionesomatica, perocch è le gibbosità più appariscenti son quelle ch e si hanno nelle spondi:-liti ·dorsali m edie, quelle a inflessione angQ\lare più pronunciata nelle spondiliti cervi codorsali , m entre nelle spondiliti cervicali o. lombari, il gibbo non assume mai dimensioni assai pronunciate. Nél giudicare la morfologia della ci fo i spo11dilitica, occorre infine tenere· ben presente che nel suo determinismo noDJ entra la sola distruzione ossea, ma ancl1e (nei per~od o florido d·ella malattia) la contrattur.a· muscolare, ch e concorre a modificare il con-torno della spina, aggravandone in genere l~ inflession e anteriore (n on consideriamo qui le· più rare contr.a tture a immetrich e o lordo izzanti) e costituisce della deformità l 'elem ento. non durevoJe. Tant'è vero ch e la loro scomparsa, permettendo ai segm enti di . colonna,, ~ 1

..


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SEZIONE PRATICA

i1rossimi al focolaio, di infletter si compensatoriamente, permettendo cioè 1'istituirsi delle lordosi paragibbali, è uno dei migliori segni di guarigione della malattia. Ricordiamo infine, a proposito dell 'evoluzione d ella cifosi pottica, ch e la sua comparsa è generalmente subdola, lenta, progr.essiva; sebbene siano naturalmente possibili le ecoezioni a una tale r egola. Enurnerando ora le altre malattie 'ch e pos· sono dare inflessioni anteriori ~ngolari d·el rachide, passer emo in rivista appunto quelle forme ch e - di rado - vengono in conside... razione per la diagnosi differen ziale con il M. di Pott. A parte gli esiti ·di fratture o lussaz ioni, n ella cosidetta malattia di J(iimmel o servia mo lo sviluppo progressivo di una cifosi angolare post-traumatica: caratteristici sono per essa il periodo di latenz.a ch e su s&eg ue al trauma .e il p eriodo di dolori ch e precede. e accompagna l 'istituirsi della deformità. Assai più rare sono le deformità cifotiche i tituitesi in r elazione con spondiliti infettivi ( pec. da tjfo) Ia cui diagnosi va fondata sui precedenti , sul d ecor so (per lo più, ma non ~e mpre, acuto) sul quadro radiologico (feno111eni di distru zione e di proJiferazion e ossea) :.;u.lle prove ematologi·c h e (la Widal è sempre positiva) oppure con lo sviluppo di un can cro n1etastatico vertebrale, caratterizzato da dolori lnten si, non influ·enzati dal decubito orizzontale, e dal quadro radiologico (integrità dei dischi!) oltre ch e d.alla nozione, n on sempre però fa cilmente acquisibile, del tum.o re primitivo. Le deformità ch e si osservano in talune affezioni n ervose (tab e, siringomi elia) e ch e sono legate a complessi fenom eni distruttivi e proliferativi a carico degli elem enti vertebrali, sono per lo più delle cifo-scoliosi .

* ** Assai più oscuro è il .campo delle inflessionl laterali del rachide (sco liosi) giacchè se no!1 è difficile il rilievo della d eformità, la quale, per la asimmetria ch e induce nei contorni del tronco, ha la più deleteria influ·enza sull'armonia delle forme, diffi cile è non di rado la diagnosi delle cause ch e a ll'inflessione ha nno portato; diagnosi ch e pure implica sp esso gr.an.di responsabilità per il m edico pratico. La g ra nde ma·g gioranza delle curvature laterali della colonn.a si sviluppa in rapp orto con stati di minore r esistenza d ella sostanza ossea. La cau sa più comune di questi è, per le deformità i cui inizi risalgono alla prima infanzia, il rachitismo: la S. rachitica ha poi questo di caratteristico ch e tende a un progressivo peggior.amento, cosicchè, nelle form e non curate, si istituiscono le d eformità più impon enti , invincibili, rigidissime, con notevoli gibbosità costali e un importante compon ente di cifosi. .

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Nelle form·e ch e si sviluppano più tardiva. m ente, ossia n ella seconda inf.anzia fino alla pubertà, sono da ten ere p,r esen ti , com e fattori cau sali, disfunzioni endocrine, condizioni ig·ienich e scadenti , ·nutrizione insufficente; si manifestan o più di frequente in femmin,e e con le segu enti caratteristich e : curve .a.d S con convessità dorsale a destra e lombare a sini stra, tendenza alla rigidità minore e meno precoce rispetto alla S. r achitica. Grazie ai raggi X noi oggi sappiamo che le S. corigenite (dovute a variazio,n i a carico dei pezzi ossei costitu.e nti la ·,colonna, ch e, con frequenza grandissima, colp{sçono il limite di passaggio lombo-sacrale) son.o assai m eno rare di quel ch e non si cred.a. Non si dimen t ichino le pure non rare piccole asimmetrie del bacino o ·degli arti inferiori. Si ricordi infine ch e non n ecessariamente le S. cong,enite si m.anifestano n ei primi anni di vita. Dalle pr-ecedenti vanno distinte quelle defor111ità scoli oticl1.e il cui fattore principale risiede in un ' alterata azione muscolare: esempio c lassico le S. paralitich e, per lo più da poliome .. lite (forme gravi di deviazioni e difficiln1ente cura bili; la mal.atti.a causale può an ch e essere sfuggita alla attenzione d ei parenti). Le devia:.. zioni scoliotich e ch e n on di ra do si ri scontrano in pazienti affetti da isc.hial gi~, ven gono og·gi spieg.a te con la presenza di . una contrattura muscolare · antalgica, secondaria ad un 'artrite vertebrale, cau sa prima della sindrome m orbosa. La S. sciatica è caJatterizzata dalla. presenza di due .ampie cu.rve a S e da una proiezione di tutto il tronco verso il lato della. convessi tà lombare, ch e a sua volta può essere rivolta verso il lato sano o verso quello ma l.ate. Finalmente in un ultimo gruppo di S. il momento cau sale consiste in una distruzione locale, asimmetrica natura lmente, dei corpi, com e può .accadere n ella spondilite tuberco:. lare. È vero ch e in questi casi la d evi.azione a ·elle .a pofisi spinose pr·esen ta, in corrispondenza della lesione, più ch e un.a inflessione latera le, una deformi tà a bajonetta, m,a è pur vero ch e que ta, specialmente se situata nella parte bassa della colonna, n on è fa cilmente ricono, scibile, ·e eh.e d '.altro.n de l 'errore di.agnostico può divenire ·più facile p er la presenza di contratture muscolari antalgich e, ch e compli cano l 'aspetto della deformità e per 1'istituirsi di un vero e proprio gibbo costale (come io stesso h o potuto osservare in un tipico ca o di r ecente). È questa dunque una form.a da tenere b ene p-resente alla m ente:· si indaghi attentamente il decorso, si studino i sintomi dolorifici e generali, si ricerchino gli a cessi , ma si deve riconoscere ch e spesso il quadro r adiografico potrà dir.e la parola definitiva . Una particol.are varietà di deviazione laterale del rachide, che p er esser e localizzata al tr.a tto cervicale, è causa di un atteggiamento obliquo del capo, si ha n el torcicollo. La cau sa


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IL

POLICLINICO

[ ANN·J •

prima d ella deformità può risiedere nei tegu111enli (T. cicatriziale), nel muscol o sternocleido, congenitamente r etratto (T. congenito) o spasn1odicamente contratto (per reumatismo mu colare, per adeniti, per spasmi funzionali), infine nella colonna stessa (alterazioni cong·enile, artrite ma sp ecialmente spondilite tubercolare).

* ** Ti~o morfolog·ico ·est~emo .d·ell '.asse v·ertebra-

le, dt cor1tro a quello in cui le curve antera- f l)OS leriori sono molto .a ccen tuate, è il cosidetto dorso piatto, difetto este tico piuttosto raro, a car attere famigliare. Più frequ.ente è invece il dor o piatto patologico, generalmente rachitico, ch e può persistere oltre il periodo florido d ella malattia, tu tta la vita, e di ben altra iml)Ortanza, costituendo una condizione staticom eccanica favorevole allo sviluppo di una ..;;coli osi. Dal precedente si d eve dif [erenziare 1 atteggiam ento che, p~r contrattura antalgica, alcuni fan ci ulli .assumono n egli stadi i n iziali di un n1or·b o di Pott, per scaricar e l e vertebre mal ate: qui n.aturalmente r igidità e dolore d ebbono m ettere facilmente sulla vi.a g iusta. M.a non di m eno il fatto v.a tenuto presen te . tanto più cl1e nella spon·dilite l ombare si può giungere a veri e propri atteggiamenti lordotici. Un 'accentuazione patologica d ella lordosi lombare di rado trascende il v.alore di un .atteggi.amento vizioso . Riconosce per lo più infatti cau se statico-meccanich e estrinsech e : uno spo tame.nto in avanti d el centro di gravità d el corpo , come si ha n ell a lussazione bilater.ale, n ella contrattura fl essa d elle .a n ch e, n ella parali si della muscolatura dorsale - e nella atrofia mt1 scol.are progressi.va può costituire il prin1 0 sintomo di malattia - ed eccezionalm en te si tr.asforma in d eformità strutturale Un in ter essante, per quanto raro quadro morboso carat1erizzato obiettivamente da un'esa::gerazione d ella l ordosi lombare , che non scompare n ella flessione in .avanti del tronco - m .a insieme anch e da un abbassamento di tutto i.I tronco e d.a una diminuita inclinazione anterior e d el bacino - è dato dallo scivolamento in avanti del corpo della 5a l on1bare (spondi lolistesi). In generale la diagnosi è a ccertabile soltanto con una radiografi.a, al rp.eglio in posizione laterale. J

,

II . •

Più difficile è il .cpmpito diagnostico allor· ch è nel quadro morboso predominano .d olori e disturbo funzionale: essi sono espressione generica di malattia della colonna, senza si. gnificato patognomonico. Perciò spesso i fenomeni morbosi non potr.anno essere chia riti che con la radio~ra fia . Ma non per questo la clinica passa in seconda linea: tutt'altro I Chi affidandosi al radiologo trascurasse l'esame d el-

XXXVI, NuM. 30]

l 'am~ala to ~ rischj e~eb~e di .co~mettere i più gravi errori . Non s1 d1ment1ch1 che 1a radiografia può m ettere in evidenza d elle lesioni ossee o articolari, ma se11za chiarirne affatto la natur.a. Ciò premesso dobbiamo ricordare ·anzitutto un quadro morboso ancora discusso come entità nosologica, che va tuttavia conosciuto n1eg lio dal medico per I.a sua grande importanza pratica: voglio dire d ell 'insufficenza vertebrale (S?han.z) . Più c~e di un.a m .alattia vera e pro\ pr1a s1 tratta d1 un complesso di manifesta" zioni morbose, che ·da un.a vaga sensazione di fastidio e insieme di stan chezza dolorosa (nei casi più lievi) vanno a veri dolori riferiti al dorso o irradiantisi lungo g li arti e dimostrabili anch e obiettivamente com e una dolor.abilità più o meno estesa- d e'11e apofisi spinose all.a pressione o a lla percu ssione, m entre, nei casi più gravi, al dolore si aggiunge lo spasmo muscol are e quindi l a rigidità. Neanche con le ricerche più a ccurate è possibile dare una b.ase an.atomica .a qu.e sti casi: non per questo si può affermare ch e non c'è nulla di anorn1ale. Alterazioni minime o a n ch e modificazioni n ello stato fjsico d ella sostanza ossea sfuggono aI1cl1 e .all '.a11atomo-p.atologo. Ciò che domina perciò il diag11ostico è il èriterio patogenetico: essendo l.a sindrome dovuta essen. zialmente a un esaurimento d elle r esistenze della colonn.a a causa o di aum entate esigenze funzionali (esempio banale: lavoro a tavolino eccessiv.arnente prolungato delle dattilografe) o d i un indebolimento sopravvenuto n elle strutture che la costituiscono (ossa - per pubertà, vecchia~a, traumi muscoli ecc.). Si comprende d.a ciò come possano esistere anche del le forme localizzate di i. v. . Per p·o ter fare la diag nosi occorrerà dunque din1ostrare la presenza di tali condizioni di squilibrio ed escludere d '.altra parte non solo altre malattie d ella colonna ma anche affezioni degli e r g.a ni addomin.ali o pelvici. Il criterio curativo infine non è di ultima importanza, il riposo portando n ell 'i. v. una• rapida scomparsa di tutti i fenomeni morbosi. L'importanza pratica d ell 'i. v. risi ede n ella sua frequenza che è veramente grande : troppe spesso in questi casi si fa diagnosi di r eumatismo, neuralgia intercostale, n eurastenia, isteri.a, rene migrante, morbo di Pott. . La spondilite tubercolare infatti si manifesta n ei suoi stadi precoci, allorchè il compito dia gnostico ha maggiore importanza pratica, con i soli disturbi funzion.a]i, . la contrattura muscolare e il dolore in prima. linea. La rigidi~à è il ~jntomo cui va d.a ta la m .assima impor·t anza, per ch è non manca mai nel periodo iniziale, florido d elJ.a malattia; certo non è sempre fa Gil e mett erlo in evid enza , specialmente _ là dove il rachide gode normalmente di scarsa mobilità (segm ento dorsale) : si esige quindi ·u n.a attenta espl orazione funzionale. Rig uardo al d olor e maggiore importanza ha que~lo pro-


[ANNO

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SEZIONE PRATI CA

vacabile. Il dolore spontaneo invece è d 'intensi Là assai varia, senza rapporto con la gravità della lesione, e non di rado compare tardiva. mente. Non sempre poi è riferito al rachide: specia lrp.ente i bimbi indicano il ventre, i fianchi, le gambe, con1e sede del dolore. Scompare col decubito orizzontale p ermanente. 1\ila dolore e contrattura per sè, non costituiscono che dei sintomi di probabilità: e non si può coscienz iosamente fondare su di essi soltanto un.a diagnosi ch e con1porta sempre un.a grave responsabilità. Il m . di Pott è malattia grave, di lunga durata : non sono delle ver e s. t. quei e.asi ch e in poche settimane volgono a g·u.arigione. Naturalmente poi l'errore inverso può avere 1e con segu enze più disastrose . Si ricerchino quindi tutti gli altri elementi ch e possono corroborare o meno la di.agnosi. E inn.a nzi tutto l 'anamnesi, d 'imporlanza capitale come in t utte le malattie tubercolari. L 'età ha la sua importanza : nessuna epoca della vita può dirsi immune, ma il 30 % dei casi iniziali apparti en e al primo decennio e il 25 % al secondo. Ql1indi bastano in un bambino i più lievi disturbi funzion.a li a render forte il sospetto. Si studi lo stato generale; si ri cer chino accuratamente gli .ascessi n elle sedi ben note, con l 'esame diretto , attraverso segni indiretti (es. contra ttura dello psoas) e con la radiografia. Si indaghi sugli eventuali . egni di compression e midollare. A tutti que~ t i elem enti d.a vag·liare con giudiziosa cautela, si aggiungerà infine anch e il su ssidio d ella r.adiogr.a fia. E .a proposito di quest'ultima valgano alcune direttive: esigere due lastre, in j)roiezion e .aptero-posteriore e laterale ; fermare la propria attenzione sul contorno e sulla for1na dei corpi; osservare lo spazio chi.aro ch e 11 divide (praticamente d eve essere u guale ai due vicini); ricercare le ombre fusiformi degli • ascessi. Ancora più compli cato si presenta il compito diagnostico n elle frequentissime malattie ari ritiche della colonna, specie di quell e croniche, giacch è n elle acute, manifestazion e j)arzi.ale in gen ere di una poliartrite reumatica, la diagnosi non offre difficoltà. Per le form e cronich e il proble1na è reso difficile. dalla molteplicità delle forme e dal sommarsi e confondersi dei mom·enti patogen etici. Clinicam ente .e anatomicamente si di stinguono dalle altre quelle forme già m enzionate ch e dopo una fase dolorifica più o m eno intensa , n1a sen za speciali caratteri distintivi, portano a un 'anchil osi estesa dell '.asse vertebrale e talvolta insieme di una o più delle grandi arti colazio·ni della radice degli arti

(spondilosi rizomelica). Un a ltro g ruppo è costituito dai casi di spondilosi deformante, non di rado in forma localizza ta e più di frequente al tratto lombare (lombartria). Il quadro clinico è costituito al-

lora da algie lombari, d olori irradiati lungo g·li arti inferiori (sciatica) : si tratta sempre di adulti. Il r.achide lombare è sovente a lquanto spianato, talora deviato lateralmente; la deforn1ità non è m .a i p erò molto pronunciata. La radiog rafia mostra corpi vertebrali deformati con proliferazione ossea m .a rginale. P er la molteplicità e complessità delle articolazioni affette, più complicato è il quadro morboso delle artriti vertebrali vere e proprie; il loro d ecorso è assai spe~so cronico, con a lterna ti ve di miglioramenti e p eggioramenti; ma I.a sintom.atologia clinica può manifestarsi pure in m odo imponente ed a cuto: la contrat,. tura muscolare è in questi casi m .a nifesta à.l m assimo g rado. Il quadro radiografico, là dove },a lettur.a è fa cile, fa constatare fenome11idi atrofia e adden sam ento a carico d elle apo fi si .articolari , m en tre le ri~e art~colari presentano incertezza dei contorni, oscuramer1 to . fin o obliterazione. I corpi non presentano in· vece .a lter.azioni notevoli. In tutti questi casi se la diagnosi an.atomica va ragionevolmente fatta in modo piuttosto generico, vale la pena d.al punto di vista pratico, di far ricerca del o ·dei momenti cau sali i quali possono co11si· stere in ag·enti tossi-infettivi , in disordini del ricambio materiale, in alterazioni della m eccanica articolare (com e si può avere p er alterazioni con g·enite della 5a. lombare). Di nbn ultima importanza jl tra uma , ch·e può pregiudirA1re in vario modo il rachide, fratture e lussazioni .a parte. Infatti ver samenti intra- e periarticolari, strappamenti legamentosi posso· no condurre .ad artriti ostinate; m ·entre la stessa struttura molecolare ossea può esserne offesa così d.a derivarne la sintomatologia clinica di un ' insufficenza vertebrale. Non molte parole crediamo di dover e spendere per la diagnosi delle malattie del racl1ide dovute .ad agenti in·fettiv-i ben noti : la m eno infrequente di esse è la spo1ndilite tifica. La nozione -eziologica, il decorso, i segni r.a diologici dovrebbero facilitare il compito diagn<)stico. Una sindrome dolorifica grave a carico del rachide può esser data da ·un tumore (maligno) m etastatico, sviluppatosi n elle vertebre: il caso è .assai più frequente di qu·el ch e non si poss.l credere; ed è notevole ch e talvolta il tumore primitivo non fu potuto rinv.enire n ean che all'a utopsia . Oltre ai criteri d ' indole gene;a~e (età, dimagr.amento) e ad alcune caratter1st1ch e sintom atologich e, ch e già esponemmo , di grande .aiuto potrà essere il ra.diogramma: cl1e fa rilevare un addensamento d1f fuso con sco1nparsa della trabecola tura , fino a un 'opacità completa (vertebre d~ mar~o) d.ell '.os s~, e in· sieroe gen eralmente integr1ta dei d1 chi.

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** Chiudendo questa incon1pleta e posizi o:r:e d ei i1robl emi diagno ti ci , ch e si in contran o 1n


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IJ

l'OI !CLINICO

pre enza di una colonna verte1'.rale ammalata d obbiamo riconoscer e di aver trascurato molt~ forn1 e nlorbose più rare, nonchè tralasciato i più fini qu·e siti della diagnosi diffe~enziale. ~la vorremn10 aver e chiarito il campo con alcune idee sch em.atich e, fondamentali, seguendo le qu.~li i~ m edico può, .nella massim.a parte dei ca i, g 1:i~gere alla d1.agnos~; ci.ò che gli perm ette d~ intr~prende~·.e. cosc1 enz1osa~ente quei prt>vv.ed1ment1 cur.at1v1 elementari ch e sono n ell e su e mani.

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NOTE E CONTRIBUTI. Sezione Chirurgica dell'Ospedale G. B. Morgagni in Forlì. •

Lo stato attua~e della questione sul trattamento chiuso della tubercolosi articolare aperta (1) IJer il pTof. SANTE SoLIERr, direttore. R~gioni d 'indole non soltanto scientifica e P~·at1c.a m .a .anche economi ca e sociale rni conv~ncon o della opportunità di non lasciar so-

pit:a la que tione che si è a ccesa sul trattamento· ch1u o d ella , tuber colosi articolare aperta. E questo per ch e, oltre a l benefi cio che da tale trattamento vien.e ai paz.ienti, è da tener prese:it~ I.a e.c ono~1a che risulta .a v.antaggio deg J1 1 t1tut1. a cui p er le nuove disposizioni di leg·ge è .a ff1d.a ta la lotta contro la tuber col osi ·e la cura dei malati di affezioni tuber colari. Ba .. . Li dire ch e d.al n1etodo occlusivo è elirr1in,ata in moltiss imi casi la necessità di medicature quotidi an e o per lo meno ..ass.ai frequenti e di con egu enza il bi soR"no di ten er ricoverati di ~o ~l Ln.uo o per lungo p eriodo g li infermi in i t1lut 1 peciali zzati. E d 'altro canto dal trat~me n t~ o cc~usi~o è reso ad un numero ma g· g 1or e dt paz 1ent1 u sufruibile il b en efi cio delle c ure clim.atich e, da cui sarebbero tenuti lontan o per ]a su p po ta n ecess ità delle medicazioni te se. È uti.le ria .umer e la storia d ell 'argom ento . P arlai ]a pr1n1a volta del m etodo occlusivo al Cong·r cs o della Società Italiana di Chirurg i.a del 1921 in Napoli. Dissi ch e, avendo dur ante la g·u erra n ei feriti all e .articolazioni, con gr ave dev.a stazione e suppur.azione di esse, u sa to con ottimi risultati il proces o della ra ~·a niedicatio del M.agati rinn ovato dal Ruggi , n11 er a ' 'enuta 1'idea di sp erimentare questo •

(1) ~ica l• ') rll

L'

Cornunirazion e all a Socie là m edico-chirurclella l~orr1agna 1 sed11ta delli 7 aprile 1929 in

[ANNO

XXXVI, NlJM.

:301

modo di cura anche n elle lesioni osteo-articolari tubercolari fistolizzate. Il raziocinio che avevo fatto era il seguente: <~ Se la immobi~izzaz i one è il primo requi, « sito nella cura d1 un processo infi.ammatorio « acuto o cronieo tubercolare o no , se la chiu« sura di un '.articol.azione suppur.a nte con fe« rite o tramiti comunicanti all 'e.s terno entro « un apparecchio gessato chi uso e la s11a r.a« r~s~ima medicazione p·u ò ottenere la gua« r1g1one, come è dimostrato d.all 'esperienza, « la immobilizzazione con chiusura in appa« recchio di una articolazione tubercolizzata « e fistolizzata con sovrapposta infezione da « piogeni deve pure essere utile » ·c1). Riferii allora su otto casi di tubercolosi ar, ti col~~e fi stolizz.ata, in pazienti assai gravi , guar1t1 col trattan1ento occlusivo, la cui tecnica è nota. In quella inia prim.a comunicaz(one (e ciò riporto percl1è si veda quanto a torto da alcuni si volle f.armi p.assare per n emico della talassoterapia e della elioterapia) dissi ancora : << Ad eccezione del primo periodo di ges~a­ « tura e dei su ccessivi brevissimi, in cui si cc deve rinnovare l 'apparecchio, il paziente può « essere inviato a casa sua od a preferenza in « luoghi salubri di cura ai monti od al mare, cc a vendo anche eliminato le preoccupazioni di << ogni gen ere che, in ispecie in luoghi privi « di istituti chirurgici, si presentano per le « m edicazioni di ul cere o fistole attraverso ap« parecchi fenestrati ». , Conclusione delJa comun icaz io11e er a il seguente periodo: cc Quando la tl1bercolosi articolare è già << aperta attraverso molti tr.aniiti, i quali, se cc hanno valso a scaricare i prodotti tuberco<< lari , n on si sor10 potuti poi sottrarre al]a « infezione da piogeni, la cosa più utile è, cc alla stregua dei fatti e della mia esperienza, " corretta la posizione dell 'arto, detersa la r e« g ione con cura e m edicato ogni tramite con << liquor e iodico, immobilizzare assolutamente « la parte ed affidarla .alla occlusione, la quale, <<

«

favorendo un procedimento biologico complesso locale e generale , coadiuverà alla svi-

« rulen tazion e e sterilizzazione dei germi infet« tanti il fo colaio, sottr.aendolo n el contempo cc alle r einfezioni ch e r itardano od ·ostacolano cc la difesa e l.a vittoria dell'organismo ». La mia comuni cazione al Congresso di Napoli cadde n el vuoto , n è venne presa in considerazione, nonostante fosse confortata da risultati clini ci concr eti. Quanto sopra è riferjto testualmente nella comunicazione del 1921 al Congresso della Sor ietà Italiana di Chirurgia. ' 1)


·rANNo xxxvi,

1

NuM. 30J

SEZIONE PRATICA

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Nell'ottobre 1922 al Congresso di Ortopedia Le obbiezioni che si fecero al procedimento ·in Firenze presentai sei individui già infermi furono .essenzialmente tre . .di osteo-;irtriti assai gravi tubercolari fi stolizDissero alcuni ch e la cosa non era nuova .z.ate (anca, ginocchio, piede, gomito) guariti perchè già da tempo era in uso negli istituti ..attraverso la occlusione in apparecchio ges- ortopedici. · sato. La nuova comuni cazione fu accolta con Basta a provare la inconsistenza di questa g rande freddezza da molti, con diffidenza dai affermazione il clamore stesso levato attorno più e oon aspra critica da altri. Il Comisso all'argomento e le discussioni a cui ha dato <lisse che : « si preoccupava di questa chiusura luogo. Come poteva al Congresso di Firenze il -<< in apparecchio di una lesione secernente; è Ga ibissi scandalizzarsi tanto per cosa vecchia cc possibile ch e nell'apparecchio · chiuso, che e risaputa ? ·« non permette alcun controllo, si riaprano fiDissero altri che si voleva cosi m ettere in I{( stole e si producano ulteriori danni ». un sacco tal.asso- ed elioterapia, ch e costituiIl Gaibissi dichiarò: « L'opinione del Salieri scono il cardine della cura odierna della tu(< (in vero non era una opinione perchè i guabercolosi chirurgica. << riti erano presenti) capovolge tutti i concetti Ciò è tanto inesatto ch e basta aver letto la cc finora adottati; ci sarebbe da preoccuparsi mia prima comunicazione n egli Atti del Con'<< dell'accettazione e della diffusione di simile gresso di Chirurgia del 1921 in Napoli pe~ es« concezione ». sere convinti del contrario. Il Calcagni n el 1924, scrivendo sulla storia Quaicuno sostenne ch e della occ!usion e podi questo argomento, si esprimeva cosi: tevan o se mai benefi ci.are soltanto quei casi di cc Al çongr esso di Ortopedia di Firenze si tubercolosi articolare fistolizzaia antica, in cui cc era criticato teoricamente. Dal 1921 al 1922 è pros~ima la gu~rigione· spontanea. . . "(( in nessuna clinica ufficiale, in n essun granIo obbiettai allora, e ripeto ora, che fra i '(< de ospedale si era sentito il dovere di spemiei gu.arit1 ci s.o no soggetti ch e da Istituti « ri1nen.tare il metodo o r endere di pubblica Ortopedici ·di primissimo · ordine erano sta ti '<< ragione i risultati. È da augurarsi ch e ciò rinviati in provinci.a come disperati o suscet<<non .a ccada per l'avvenire e che il m et0do tibili solo di cura demolitiva cioè di amputa'<< venga sperimentato su larga scala e ch e i ri- z 1o~ e (due tuber colosi de~ ginocchi·o . ed una ~< sultati sieno resi spr egiudicatamente di pubdel gomito). ~< blica ragione senza pastoie di scuole o di - Ci fu chi disse di avere sperimentato, ma '<<campanilismi e così si potrà raggiungere uno era ev idente ch e l'es'perimento era stato fatto -<< scopo molto pratico e cioè: o il m etodo sarà ·con prevenzione già stabilita, e con poca fede « riconosciuto realmente efficace (ed in tal · il ch e aveva condotto a pocò rigorè di m etodo ·« caso se n e avvantaggeranno en<;>rmemente ed a poca co stan~a ~ e ll '.applicazione. '<< ammalati e chirurgi) o sarà riconosciuto no. La statistica odierna, ch e ormai è numerosa -te civo od inefficace e lo si metterà definitivacd assolutamente favorevole al metodo <?cclu'<< mente a tacer e sotto I.a pietra tombale di una sivo".. è prova di qu.esto asse~to .. N~lla statistica cc larga esperienza >>. Il Calcagni aggiungeva · . eh~ sto per enunci.are non includo le osserv~­ -che, per il doveroso cr edito ch e egli è uso ~ zioni mie personali,;. della ~ia esperie?za in di accordare a chi espone fatti , aveva voluto · · proposito parlerò p~ù avanti. Metto ~n che da €Sperimentare il metodo e di chi ar:ava : 1ion ho '.~ parte 1é . os~_eryazioni .. dell 'A~oi , pe~ch.~ il nu: .a,vuto a pentirmene. . . mero di ess~ n.o n. è pre ~i sato; l 'autore pe~ò ~1 Dopo diver se pubblicazioni comparse oltre dichiara favorevole B:l procedimento per. i r1ìl 1924 e riflettenti discussioni d 'ind-ole teorica . sultati ~ 5 ~.ai _? oddisfacent~ (an ca .e gi~occhio): sul modo di agire della occlusione o relazioni · Som~ando le osser:vazioni . dei restanti autori di casi tica tutte favorevoli si giunse ad un 'al(vedi bibli ografia) si h.a nno i dati che se .. tra tappa importante, cioè al Congresso della guono: , Soc. Italiana di Chirurgi~ del 1925 in Roma . In quella adunanza il Pieri riferì sopra 12 casi ì\{igliorati Infer1ni ·di tuber colosi articolare fistolizzata di diverse l'Yiorti Negati vi (in corso Guariti sedi curati col metodo Soli eri con 11 guarjti. curati di cura) La comunicazione dette luogo, da parte di accademici , ortopedici , elioter apisti, ad una le6 4 t7 67 vata di scudi sotto cui si cr edette di seppellire m etodo e suo proponente. È da mettere in rili evo ch e gli autori lasciaMa entrambi erano duri da morire perchè no ritenere ch e la maggior parte dei migliodifesi e corazzati dai fatti.


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IL POLICLINICO

rati era avviata a guarigione; i casi ad esito negativo o seguiti da morte erano tutti a localizzazioni multiple o complicati da affezione specifica pol~onare . Ma I.a pubblicazione su cui voglio fermare maggiorn1ente l 'attenzione è quella uscita dal1'Istituto del prof. Comisso in Val d 'Oltra a nome del suo aiuto dott. Ben ci, anzitutto per l'autorità del Comisso stesso, di ..... cui, tutti in molti Cong·ressi di Ortopedia e di Chirurgia abbiamo potuto .ammirare i risultati brillanti ottenuti nella cura della tubercolosi chirurgica, per la ricch ezza della casistica (45 casi) ed infin e per il rigore scientifico delle :osserva•

ZIOnl.

Al prof. Co misso io voglio testimoniare la mia grande stima perchè, essendo egli partito da un preconcetto di grande riserva, quale espresse al Congresso di Ortopedia del 1922 in Firenze, volle formarsi , attraverso l'esperimento, una convinzione personale, che è riuscita favorevole al metodo stesso . Le conclusioni a cui è giunto l'Istituto di Val d 'Oltra sono le seguenti: « Le form e .articolari tubercolari fistolizzate << si adattano egualmente bene delle chiuse ad cc ·e ssere tr.a ttate con gessature prive di finestra. cc Il metodo Salieri può ·essere per i suoi cc vantaggi adottato anche n egli Ospedali spe« cializzati e nei sanatori climatici in tutti cc quei e.asi in cui, per la gravità della distru« zione sch eletrica o per evitare guarigione « con deformità o per abolire il dolore pro« vocato ch e torme·n ta il malato con grave cc danno delle condizioni generali, è necessario « immobilizzare perfettam.e nte un'articolazio« ne. Lé forme che più si avv.a ntaggiano della cc rara m edicatio resa possibile col metodo So« lieri sono quelle di vecchia data, torpide, in cc cui le lesioni ossee vanno verso 1'esauricc mento, ma che presentano ancora dei tra<< miti fistolosi a pareti dure fibrose mante<< n enti una scarsa ma incessante secrezione e « particolarmente restii a chiudersi. . . cc Ciò non esclude o diminuisce i benef1c1 cc che il metodo Salieri arreca anche alle for« m e in pien~ at~ività, recenti di data, a 'fe« nomeni flogisti ci acuti. . « Il metodo Salieri riconosce in sè vantaggi « anch e maggiori nella cura .ambulatoria di cc quei malati (e non sono pochi!) che non pesce sano fruire di un.a cura osped.aliera adeguata « non solo , ma non hanno n eanch e la possi« bilità di curarsi convenientemente a casa e « ciò sia per le condizioni economiche del cc soggetto, sia per ragioni di altra indole. È « sopratutto in questi casi ch e la gessatura che

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« copre e richiude fistole e piaghe torna pre« ziosa addirittura perch è elimina assolutamen« te il pericolo di infezioni secondarie » (I ). Tutto ciò è conferma piena di quanto io avevo enunciato sino dalla mi.a prima comunicazione. Solo riaffermo che anche casi gravissimi, ritenuti passibili solo di amputazione da istituti ortopedici specializzati sono guariti in, mia mano attraverso I.a semplice e prolungata1 occlusione. Circa la interpretazione delle cause per cui' I 'apparecchio occlusivo agisce utilmente s11i processi biologici che debbono condurre alla guarigione non si è fatta a dir vero molta stra da. Io scrivevo n ella mia prima memoria: cc Senza dubbio il fattore della più alta im• portanza deve essere la immobilizzazione assoluta » . E portavo il paragone del polmone tubercolizzato ch e guarisce colla .immobilizzazione e la com pressione a mezzo del pneumotorace alla Forlanini. Dopo .a lcuni autori (V.anghetti, Tedeschi, Cap·e cchi), colpiti dal meraviglioso risorgeredelle condizioni generali e di tutte le energiedei pazienti sottoposti al trattamento occlusi-va , hanno ammesso che si tr.atti di una autovaccinazione (secondo Besr edka) da parte dei prodotti specifici del pus tubercolare messi a contatto colla cute abrasa sotto l'apparecchioattorno .alle fistole. A dir vero, anche per me, l 'ipotesi è apparsa seducente. Il Benci non ~ favorevole a tale con cezione, che invero avrebbe bisogno di dimostrazione più probativa e crede alla efficacia della immobilizzazione assoluta e della evitata reinfezione dei tramiti fistolosi. Egli p erò dice: cc Noi abbiamo ritratto l'im« pressione generale che i pazienti così curati, « anche se gravemente compromessi nelle con« dizioni generali (e forse più questi dei men<> « gravi) riescono a superare e vi~cere le oc: « culte forze d el male meglio dei compagnt cc affetti da form e similari , ma trattati senza « gessatura. È una impressione nostra dico·,. (1) Nel periodo di ten1.po inter~orso fra la presente co1nuni~azione. e la correzione delle bozze mi è pervenuto il rendiconto dell'Ospizio, Ma~in()

di Oltra per gli anni l 923-27 redatto · dal Direttore prof. CoMrsso. A proposito d~lla cur_a della tubercolosi articolare fistolizzata vi è scritto testualmente così: «Da alcuni anni noi chiudiamo

(( sistematicamente in apparecchi gessati ~nc.he le« form e fistolizzate secondo ~z. me~odo. So~zeri. Pe.r « questi malati, che . sono, ~~. sol~to, i più gravi, cc il beneficio della immobillz2'azzone è grande e(< questo ci ha indotti. ad ado~tare il. n:eto~o So,. (( lieri com e metodo di scelta in tutti i casi »~

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che ci dà l 'intima e non meglio spiegabile affetto al ginocchio, presenta altre localizza· « persuasione che pur c'è qualcosa in questo zioni· delle parti molli e ritengo non guarirà. « metodo che n ella sua semplicità fa vera__. ce mente bene ai malati ». o ·~ .~ ·~ Circa la tecnica m erita conto di fermarci ·Sede del male N. cù ,,, cd o 0.3servazioni ::s ~b.O sopra un punto che, nell 'intendimento di di~ (.!) s= . . versi autori, sembra avere modificato il procedimento originario. Voglio dire sulla esecuzione di operazioni di maggiore o minore entità Anca 5 4 1 - Il paziente ad esito 11egativo aveva locasull 'articolazione, prima di includerla. lizzazioni multiple. Io scrivevo nella prima m emoria: « Previo Uno dei guariti era cc esa,me diligente dell'articolazione, la preparo stato giudicato per· <e allo scopo di ottenere uno stato anatomoduto. « patologico adatto allo scolo dei liquidi nei Ginocchio tl 8 2 1 I pazienti ad esito n e.. cc primi giorni dell 'ocGlusione. Progr.a mma delgativo avevano lomulticalizzazioni « la preparazione nelle articolazioni tubercolople. Il morto aveva « se è Ja correzione della posizione, puntura, tubercolosi anche « od aspirazione di ascessi freddi periarticolapolmonare. Tre. dei « ri , instillazione di miscela del Durante nei .. g11ariti avevano a« tramiti fi stolosi , rimozione da essi di piccoli v11to indicata come speranza un i c a « sequestri impegnati, abolizione di qualsiasi I 'amputazione. In cc drenaggio tubulare o capillare » . un quarto era . stata In seguito, allo scopo di abbreviare il pe• fatta prognosi inriodo di trattamento, valendomi . della espefausta quoad vitam . rienza acquistata, ho , invece che svuotato colTibio astra l 'aspirazione, inciso direttamente col bisturì 3 3 gal i ca gli accessi freddi periarticolari ed asportato in vi.a cruenta sequestri individuati e localizzati 1 Il morto aveva ancl1e 3 2 Tarso colla radiografia, per n on attenderne l.a troppo tubercolosi polmolenta dissoluzione nel pus; poi ho incluso col nare. gesso sin o d.a lla prima medicatura. 3 3 ·- - 111 11no dei casi era Gomito Invero la sequestrectomia non è indicata o stata indicata come unica cura possibinecessaria di frequente perchè, si sa, il prole I 'amputazione. cesso tubercolare non dà luogo altro che di rado a grossi sequestri, che invece sono di norPolso 3 3 ma nella osteomielite da stafilococco aureo -0 da altri germi piogeni, mentre il processo tu4 1 1 2 L'infermo ad esito n eRachide ber colare decalcifica o disgrega il tessuto osseo gat ivo aveva localiz. in forma polverulenta od a picc0li sequestri polm. De i morti • • tino mori p er am1framm entari. Alla resezione vera e propria delloidosi, l 'altro per le .articolazioni tubercolizzate, quale era comu. meningite . nissima e frequente molti anni addietro, io ora non ricorro qua si mai: metto sempre la 'ro tale 32 24 4 4 occlusione a fond.a mento della cura. Il Calca• gni è molto più generoso nella preparazione Evidentemen~e gli infermi ch e hanno minocruenta dell 'articolazione, ch e però chiude tosto , seduta stante, n el gesso, e dichiara di r e speranza di avv.ant~gg·i.arsi del metodo o~~ avere così esteso 1.1 indicazione del tra ttamento clusi.vo sono quelli presi dalla infezione tuberocclusivo. Ora eg·li tratta anche, con risultati colare in sedi multiple e precipuamente nel ottimi, a m ezzo della occlusione processi tu~ polmone. Il ch e tuttavia non esclude ch e in bercolari non articolari , cioè delle ossa e delle qual che caso localizzazìoni polmonari non gravi si. siano viste migliorare ed anch e guarire parti. m olli in genere. Vengo ora a dire della mia casistica attuale, quando l 'org·anismo rifiorisce mercè i moltein cui sono compresi anche i 9 casi pubblicati plici benefi ci ch e l 'apparecchio occlusivo apgià dal mio aiuto dott. Conti, m entre sono porta (cessaz ion e del dolore, della febbre, dei udori notturni, sen so di euforia , e serenità di esclusi i cas i in trattamento , di cui uno del ginocchio è aYv iato a gtrarigione e l'altro. pure spirito, ripresa del! 'appetito). «

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IL POLI CL INICO

La pratica degli apparecchi occlusivi nella

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cura d ella tubercol osi articolare fistolizzata si è diffusa in questa regione anche fra i medici condotti. Spesse volte ho veduto le cose fatte bene, altre volte non bene del tutto. La semplicità d el processo può costituire un pericolo se. si trascura la osservanza rigorosa d elle norme fond.amentali. Io sono del parere ch e, almeno per i primi tempi, sia più utile affid.a re il paziente a mani sperimentate. Dopo, coll 'opportuno indirizzo, potrà continua r e la cura anch e il m edico condotto. Gli errori più frequenti che ho avuto occasione di . osservare sono questi: Trascur.anza di comprendere n el gesso le .articolazioni immediatamente su periore -0d inferiore a · quella malata, da che la immobilizzazione di questa non può riusc ire perfetta. App.a recchio troppo imbottito di cotone o non b en e attillato. Così l 'articolazione non resta fissata ed il medico .attribuisce poi al metodo il su ccesso mancato, mentre sola da incolpare è la tecnica non buona della gessatura. Fissazione d ella parte malata in posizione viziosa; per modo qhe l 'articol.azione risulta guarita in positura tale da · costituire un grave difetto p er la funzione (piede sovraesteso, ginocchio flesso, o sovraesteso, gomito posto ad angolo ottuso). La correzione d ella posizione, se non può essere ottenuta completa in primo tempo, potrà essere raggiunta gradualmente nel rinnovo dei primi apparecchi. La pratica di quanti sino ad ora hanno usato il processo occlusivo con rigido e spassionato criterio ha dunque confermato la utilità di esso. Sono lieto poi di constatare che la occlusione e la rara medicazione si vanno accreditando anche p er la cura di altre · infermità. Ricordo in proposito la cura ambulatoria delle ulcer e varicose secondo De Gaetano (1) la quale è basata appunto sulla occlusione. Non è forse a ll 'idea d el De G.aetano d el t11tto estraneo 1'influsso di questa l otta ch e io · sostengo orm.a i da ,anni per la difesa di un metodo ch e p er lo m eno , come disse il PieTi,

risparmia al malato dolore e spesa ed al chirurg o tempo e pazienza. • Forlì, genn.aio 1929. •

(1) DE GAETANO. L a cura ambulatoria delle ulcere v aricose. Riforma m edica, XI, 43-1924; La nostra curct ambul atoria delle ulce r e varicose.

Policlinico, Sez. pratica, 1929, 28 genn., n. 4.

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RIASSUNTO. L 'A. riepilogata l a storia dell 'argomentoJ che ha dato luogo ad interessanti discussioni, rileva dalla letteratura ch e il metodo occlusivo da lùi proposto sino dal 1921 per la cura della tuber colosi articolare fi stolizzata, ha incontrato il favore di chirurg i ed ortopedici, sino ad essere adottato come metodo di scelta in Istituti di primissimo ordine. Riferisce i risultati dell.a propria esperienz.a e corregge alcuni errori in cui ha veduto cadere m edici pratic i. DIBIJIOGRAFIA. SoL1En1 S. Il t rattamento cliiaso della tubercolosi articolare aperta. Atti della Soc. Ital. di Chirurgia 1921 . · CoNTI L. Il trattamento chiuso della tubercolosi art icolare aperl a. La Rivista Ospedaliera, anno VII, vol . II. Roma, 1921, n. 21-22. SoLIERr S. Presentazione di infermi di t. a. aperta guariti con gli apparecchi gessati chiusi. Attii d ella Soc. Ital. di Orto1)edia. Firenze, 1922. CoNTI L. Sopra un caso . di tubercolosi artièolare apert a trattata col metodo Soli eri. Comunicaz. all 'adunanza della Soc . Medico-Chirurgica d ella Romagna, 25 nov. 1923; Gazzetta degli Osped . e delle Cliniche, 1924, n. 1. TEDESCHI C. La pratica del m etodo Solieri. p er il t r attamento chiuso, ecc. Policlinico, Sez. Pratica, fase. VI, 1924. VANGJIBTTI. ltt tema di m edicazioni antimicrobiclie. Rinnovamento m edico, n. 4, 1924, Genova. SoLIERI S. Ancora in tema di medicazioni antimibrobiche. lbid . In . Sul tratta1nento chi.uso della tubercolosi artico lar e aperta in rapporto alla immunità locale. La chirurgia degli Organi di movimento, m arzo 1924, vol .. VIII, fase. 3-4. SoLDI A. [/ ri caso di tub ercolosi articolare aperta trattata col nletodo Solieri. Comunicaz. alla 4a. adunanza della Società Ì\fedico~Chirurgica della Romagna. Maggio, 1924. ALç 1 \ ' . 81il tratta1n ento di svariale forme tubercolari apertP trattate col nietodo Solieri. Rinascenza 1nedica, anno I, n. 21, 1924, Napoli. CAL CAGN I P. Il trattamento clii uso della tubercolosi osteo-articolare aperta . Ibid., anno I, n. 23t 1924, Napoli. • T EDESCHI C. Gli appar ecchi chiusi 1iel trattamento dei processi osteo-articolari aperti e le medicazioni ari timic robiche. La Pedriatria pratica, anno Il, n. 2, febb. 1925._ Suzzr O. IL trattamento chiuso della tubercolosi articolare aperta. Rass . Interri. di clinica e terapia, ge.nn. 1925. CONTI L. Contributo alla cura della tubercolosi articolare fi stolizzata col m.etodo Solieri. Bull. d elle Scienze m ediche, to1no XCVII, serie X, vol. III, 1925, Bolog na. CAPEccrrI E. Ueber Behandlung offener l(nocheng el enksluberklose unter Abschlutz. Zeitsch . f. Orth. Chirurgie, 1925, Band XLVI.

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SEZIONE PRATICA

U. Sul l r allanientc; della ttibercolosi col meto<.to Solieri . 1)0liclinico, Sez. pratica, fa se. 29, 1925. CAFORIO L. Su la « rara vuln.erum medicatio » nelle osteo-artr iti tubercolari esposte. Società Napol .. di ch]rt1rgia, Sed. ·1 luglio 1925; Rassegna inter11. di Clinica e terapia, anno VI, n. 7, luglio 1925, Napoli. P1En1 G. Contrib1..ilo alla cu ra della tubercolosi

BENCI

osteo-articolare fistolizzata col nietodo Solieri.

XXXII Congresso della Soc. Italiana di Chir., 25 ottobre 1925, Roma . GAVINO J ESU. Contribu lo alla vacci noterapia nella tubercolosi chi rurgica. La L\1ed. pratica, anno XI, fase. 2, pag . 48, febbraio 1926, Napoli. CALCAGNI P. Tubercolosi chiriirgica aperta e apparecchio gessato chiuso . Rinascenza medica, anno VIII, 1926, n . 9. CAPECCHI E. rincora sulla cu r a della tu ber.c olosi osteo-articolare aperta alla Solieri. Policlinico, Sez. Pratica, anno XXXII: fase. 29, luglio 1926. BENCI U. Ancora su l metodo Solieri nella cura della tube r colosi articolar e aperta. Arclìivio di Ortopeclia, vol. 44, fase . I, pag. 146, 1928.

OSS ER VAZIONI CLI N ICHE. OSPEDALE INFANTILE cc BAMBIN GEsù » - Roma REPARTO DI MEDICINA diretto dal m edico prim. : Prof. UGo MANCINI

Su di un caso di Leishmaniosi interna infantile. Dott. VINCENZO FANANO, assistente. La Leishmaniosi infantile, affezione conosciutissima n ell 'I talia Meridionale e nella Sicilia ove si ha11no di essa varii focolai e r1demici, non è molto frequente, anzi si può dire eccezionale, n ell'Italia Centrale e Settentrionale. Casi di osservazione, n ell 'Italia Centrale e Settentrion.ale, sono riportati n ella l etter.atura ma sono con tutta probabil ità, importati da zone ove esistono centri endem ici (e.a si di Barbacci osservati a Siena, casi di Sympa nella Campagna Romana ecc.). Credo utile quindi riportare il caso ch e rr1i è stato dato osservare in Roma in un.a bambina proveniente. da S. Remo. La Leishmaniosi infantile interna fu · segnalata in Italia per la prima volta nel 1905 dal Pianese a Napoli e studiata in seguito a Tunisi dal Nicolle. L'agente patogeno è un protozoo della classe dei Mastigophora famiglia di Herpeto1110nas genere Leishmania, scoperto dal Leishmann n el 1903 n ella milza di un individuo morto con i segni di una dissenteria cronica e, qua si contemporaneamente, d al Donovan; esso si riscontra in gen ere n ella milza, nel midollo osseo e n el fegato, incluso nel proto-

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plasma delle cellule er1doteliali dei seni (cellule reticolo-endoteliali), nei grossi mononucleati o in ammassi di i1umerosissimi individui (gang,he) o libero , rarissimamente lo si trova n el sangu e c ircolante. 11 parassita, d el·l a grandezza di due o tre micron, ha for1na ovoide o rotonda .e consta di una sottilissima membrana e di un protoplasma tenue omogeneo con nucleo rotondo e un corpicciolo di crom a tina di forma bacillare (blefaroplasto) posto in vicinanza del nucleo. Si colora b en e con il Giemsa: la membrana, il nucleo e il bl efaroplasto in violetto intenso, il protoplasma in violetto tenue, qualch e volta tendente al rosa. Nelle colture, ottenute alla temperatura di 18°, semplicemente .in una soluzione di citrato di sodio al 10 % (Rogers), oppure per semin.a di un po' di polpa spl enica o di midollo osseo, in tubi di terreno N.N.N. (Nicolle) i parassiti che si riscontrano a prevalenza nel liquido di conden sazione del terreno, prendono la forma flagellata. P er ciò che riguarda la diffusione geografica d ella Leishmanìosi infantile si può dire che tutto il b.a cino d el Mediterraneo ne sia contagiato, alcune r egioni con veri centri endemici, a ltre soltanto con casi rari ·sporadici: pertanto numerosi casi sono stati segnalati nel litorale francese (Nizza, l\!Iarsiglia) n elle coste e n el centro della Spagna., .in Portogallo, in Tunisia, in Algeria, nel Marocco, a Malta, ecc. In Italia le regioni più colpite anzi, si può dire quelle esclu sivam-e nte colpi!e sono la Sicilia e l 'Italia Meridionale, nella quale si hanno numerosi centri endemi ci specie n el Napoletano (Boscotr.ecase e Boscoreale) e nel Palermitano. La malattia colpisce l 'infanzia e il maggior numero di colpiti si ha tra 1 e 3 anni, è rara al disotto di 1 anno, eccezionale da 5 a 10 • anni. Sembra ch e la stagione e le condizioni sociali abbiano notevole importanza: si è infatti notato che il maggior num.ero d ei colpiti si ha in primavera o all'inizio dell'estate e che i bambini che più frequentemente ammalano sono quelli appartenenti a famiglie povere e in condizioni di ambiente disagiato (operai, vetturini, contadini , ecc.) rarissin1.amente sono quelli appartenenti a famiglia b enes tante. Le cau se debilitanti (lues, tbc., ecc.) favoriscono l 'insorgere della malattia . L'affezione ha in genere un andamento cronico . l emma, a seconda della durata , ne distingue tre forme: una acuta della durata massima di due mesi (rarissima), una cronica


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·della durata di anni (1-2 e più) con periodi di remissione (molto rara) e infine una terza forma, ch e è la più frequente, a decorso sub• acuto della durata massima di un anno. Le caratteri Li che sintomatologiche sono: .anemia progres iva con leuco11enia, splenomegalia, febbre irregolare con elevazioni ed oscillazioni varie anche durante la stessa giornata. Sono freqt1entissimi inoltre agli .a rti inferiori e alla faccia , specie alle palpebre , edemi fu.gaci che d.a11no al b.a mbino l 'aspetto di ·un piccolo nefritico. Nel periodo di incubazione, del quale però non se n e conosce an cora la durata, si hanno spesso disturbi g·astro-intestinali. La triade sinto111atica : splenomegalia, anemia e febbre irregol.are, ci deve però far solo sospettare la diagnosi ch e sarà accertata solo quando si sarà riscontrato il parassita n ell 'organismo. La ricerca della Leishmania nel sangue circolante (Jak.imoff) e, in caso di negatività di essa, l'inoculazion e, per via endovenosa, di un po ' di sangue del paziente ad un .coniglio il quale dopo alcune settimane morir ebbe con reperto di Leishmania nel polmone e nel fe·gato, come pure le ricerche sierologiche, quasi sempre ingannevoli per la loro positività anch e in altre affezioni, sono ricerch e di scarso valore e non rispo11denti allo sco1~0 (di Cristina, C~ronia, '\1aglio, ecc.). È n ecessario invece per la diagnosi, praticare siste1naticam ente (Ie1nma) la puntura del midollo osseo ch e è innocua e, in caso di negatività di essa, quella splenica circondandosi naturaln1ente delle dovute cautele. Il problema della trasmissione della malattia r.a ppresenta ancor.a oggi il punto più oscuro e di difficile soluzione. Molta importanza ha acquistato oggi la tendenza ch e vi è di identificare la Leishmaniosi canina con la umana (Basile, Sergent), in tal modo il cane verrebbe a rappresentare il serbatoio dell'infezione. Questa ipotesi però, sebbene corredata da molte prove, è tutt'altro che accettata da tutti. Si è potuto osservare infatti la eccessiva scarsezza di Leishmaniosi infantile in zone ove sono stati trovati affetti un numero piuttosto grande di cani e la r elativa scar sezza di Leishma niosi ca nin a in luoghi ove quella infantile è endemica. . . Fra gli agenti trasmettitori furono presi in esan1e i più vari ematofagi: zanzare, mosche , pidoccl1i , pulci e cimici. L'esistenza di un in setto trasm ettitor e è provata dalla tagione (primavera), d.a]l 'ambiente (insalubre) e dalla regione (temperata) ove la malattia è in gen ere più frequ ente.

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Fra tutt i g·li insetti si tende a riconoscere a] la ci1nice (Patton, Rogers, ecc.) e forse anche al la pulce (Basile) (specie da quelli che amr11ettono l 'identità della Leishmaniosi umana e ca11ina) la maggiore importanza nella trasrr1issione dell 'affezione. Pa sso senz 'altro a descrivere il caso da noi o ·servato: G. B., di anni 3, da S. Rerno . Ricoverala in osp edale il 4 maggio 1927 .. ·Ge11itori viventi e sani. La madre ha avuto due g·ravidanze condoitte a termine: nessun aborto . Il paùre, cantoniere ferroviario a S. Remo. I genitori della bambina no11 si sono mai allonta11ati dalla loro r esidenza abituale nel periodo che va dall 'epoca del loro n1atrimonio fino all 'inizio della inalaltia della bambina. La paziente ha un fratellino più piccolo, ir1 buona salute. Nata a termiJle da parto eutocico, ha avuto allattamento 111ater110 fino a 11 mesi, epoca del divezzan1ent.o. Vaccinata con esito positivo. Non ha sofferto di nessuno degli esantemi infantili. Sen1bra che n ell't1ltimo a11no sia stata in contatto con bambini di una famiglia vicina provenienti dalla Ca labria. La madre riferisce che questj bambini avevano l 'aspetto malaticcio. Uno di questi sembra sia morto, in seguito in Francia, <li malattia che la n1adre della paziente non .. a precisare. Da circa dt1e mesi, i genitori hanno notato n ella bambina un progressivo deperimento, inappetenza, cliarrea intensa ·e ribelle con numerose ~cariche Rl gior110, tti:rpefazione progressiva del~ l'addome, ~ebbre intermittente, jrregolare sia 1)er altezza, sia per ora <I ' inizio. Nei giorni che precede ttero l 'ingresso in Ospedale l 'addome è aumentato i11 modo notevole, i1 deperimento, l 'ane111ia e . le irregolarità dell'alvo si sono accentuati. E . O. - La bambina g· iace a permanenza in decubito laterale sinistro (posta in posizione su})ina prende, appena le è p ossibile , la posizione preferita sul fianco sinistro). Condizioni di nutrizione molto scadenti. Cute e .mucose visdbili pallide.; volto ,i ntensamente pallido di un pallore tendente al cereo. Succulenza della cute della faccia con ede·m i palpebrali molto .appariscenti. Edemi non molto accentuati anche ;;tg·li arti inferiori. Molte linfoghiandole della grandezza di un piello, mobili, indolenti nelle varie stazioni linfatich e. Pannicolo adiposo poco sviluppato, masse muscolari flaccjde. Lingua umida. Fauci nulla . 1'orace: piuttosto scarno. Alla p er cu ssione si ha discreta ipofonesi in corrisponden za delle apofisi spinose delle prime 3 vertebre dorsali. Per il resto suono chiaro pol1nonare bilaleralmente. i\ilurmure Yescicolar e normale su tutto l 'ambilo. Non d 'Espine. Cuore: n ei limiti fisiologici. 'f oni: puri su tutti i focolai di ascoltazione. Addome: 11otevolmente aumentato di volume: conlrastante con la magrezza del corpo. L'aumento


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SEZIONE PRATI CA

di volume è p~t1 appariscente nella metà sinistra che appare più pron1in~nte . Sulla cn te dell 'addo1Yte è ben _visibile la rete venosn su perf icial e. Non si disegnano le anse intestinali. Fegato debordante circa 3 dita dall 'arco co&tale a margine duro; il li1nite superiore del1'ottusità epatica normale. La milza ·occupa tutto il quadrante superiore di sinistra e buona parte dell'inferiore dello stesso lato, ·ragg·iunge medialmente la linea mediana, ~n basso oltrepassa l'ombelicale trasYer sa di più di 3 dita. La sua superficie è pressoch è liscia, la con siste11za dura, il margine tagliente; è indolente alla palpazione. Nulln all 'esan1e del sistema n ervoso, apparato genitale e sistema scheletrico. Motilità normale. Peso kg. 11,200. Poco dopo I 'ingresso in Ospedale venne praticato l'esame del san g·ue col segu ente reperto:. globuli rossi 3.500.000; globuli bianclli 6.300; emoglobina 60 %; valore globulare 0.85. Formula leucocitaria : O. Neutrofili 16 %; Linfociti 51 %; Monociti 33 %; Eosinofili e Basofil i O %. Cutireazione alla tt1l)ercolina umana: + + +. W assermann : + + +. Esame urina: A.lbu1nina-Indacano ; Urobilina assenti. Esame del sedimento : nt1lla di patologico. Esam e r adioscopico: Notevole . accentuazione delle on1bre ilari co11 masse opach e e qualch e tralcio. Riuscite vane tutte le ricer che, I 'orientazion e fu rivolta verso la leishmaniosi . La puntur~ della milza e della tibia fatte con le dovute cautele, ma sen za alcu11a preparazione sp eciale, con un sottil ago e siringa cla puntt1ra esplorativa, la prima; con ago sp eciale per .p untura delle . ossa, la seconda, dimos trò t anto n' ella polpa splenica, qt1anto nel succo del midollo osseo, la presenza di numerosissin1e leishmanie. La più gran parte di esse a1)parivano n el prep ar ato, colorato con il May-Grum,vald Giemsa, o libere o riu11ite in ganghe costituite alcune da nt1merosissimi parassiti; molto rare erano invece quelle incluse 11ei leucociti . Ne ho potuto osservare però fino a 20 incluse i11 un.o st esso 1no11onucleato che ne appariva Hddirittura infar cito. Parte di polpa splenica e di su cco nlidoll are seminato in terreno N. N.N. e lasciato a t en1peratura 18° per alcuni giorni , non dimostrò sviluppo di Teishma11ie ma si conserYò sterile. Ve11ne fatto ripetutamente l 'esame del san g t1e p eriferico su strisci comuni e a goccia spessa ser1 za p er ò m ai riuscire a rinve11irc parassiti, pur presentandosi i preparati di polpa splenjca e succo del midollo osseo ricchissimi. Appena accertata la diagnosi venne iniziata la cura antimoniale. Si cominciò col fare le iniezioni endoYenose, nella git1g ulare, di tartaro stibiato all'l % n ella dose di 5 eme. di soluzione. Le iniezioni er ano praticate, all'inizio, ogni sei giorni. Se n e praticarono 12. In seguito tale via dovette venire abbandon ata e si iniziò la cura per via endon1u scolare con l 'iniezione antimoniale Zambeletti. Di essa furono praticale 20 iniezioni alla distanza di 3 giorni I 'una dall 'altra.

1071

Durante tutta la ct1ra non si ebbero mai lesioni r enali nè fenomeni di reazione locale o generale ad opera dei preparati antimoniali . Durante la cura le condizioni della piccola pazient e anelarono migliorando ; i disturbi inteslina1i furono i primi a scomparire; ritornò l 'appetito e la vivacità abituale t anto ch e la bambirta venn e regolar1nente lasciat a libera di alzarsi e giuocare in giardino. La febbre che p er molto tempo aveva conservato l a sua irregolarità, alla fine di agos to era scomparsa completame11te. L 'esame del sa11gue praticato pochi giorni prima ch e la bambina u scisse rlall 'Ospedale delte il seguente reperto: Globuli r ossi 4.300.000; globuli bian chi 6. 000; emoglobina 70 %; valore globular e 0.81. Form. leucocitaria: neutrofili 62 %; linfociti 22 %; monociti 18 % ; eosinofili 1 %. In questo periodo le condizioni della bambina sono n otevolmente mig·lior&te : aumentato il peso, il colorito ritornato roseo; l 'addome non è più . ll1olto · volt1minoso, e il fegato si palpa all 'arco cost ale; Ja milza deborda appena due dita dal1'ar cn Gost ale e alla p ercussione in alto appare di poco ingrandita. Il giorno 15 n ovembre 1927 la bambina viene rJ 11nessa <I all 'ospedale.

Il caso clinico da m e riportato ci conduce a va rie considerazioni: alcune di carattere clinico e terapeutico, altre profilattico. La diagn osi di certezza di Lej shmaniosi infantile interna potrà essere posta solo dopo aver riscontrato i parassiti n ell 'organismo e, di esso, nella parte ove più specialmente si annida no e cioè milz.a e midollo osseo, la triade sintomatica: febbr e, splenomegalia, anemia, avendo indirizzato il di.ag11ostico alla ricer ca di esse. • InuLile risulta la ricer ca dei parassiti n el sang ue circolante : n ella nostra paziente essa riuscì sempre n eg·ativa a nch e quando si tentò la ricer ca con il m etodo della g·occia spessa. Da segnalar e n el nostro caso : la presenza di fatti tubércolari (cutireazione alla tube1co1ina ·+- + + radioscopia: notevole accentuazione delle on1bre ilari con masse opache e qualche Lralcio) perchè molto frequenti negli a f~ fetti da Leishmaniosi; e la Wassermann positiva completa ch e però non h a valore di lues (potendosi molto frequentemente avere la \ Vassermann + + + in individui affetti da 1nala ttie da protozoi). Da seg·nalare infine l'utilità dei preparati antimoniali per via sottocutanea. Noi abbiamo avuto ottimi risultati dall'iniezione antimoniale Zambeletti. Essa è stata ben tollerata dalla paziente e n on ha mai dato reazioni, n è locali, n è generali, n è fatti tossici renali. Notevole i1n1)ortanza h a jnfin e lo stabilire dove e da

'


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chi abbia contratto la malattia la nostra paziente. P er la località n on c'è dubbio ; certamente a S. Remo, dato il fatto che la bambina non si era mai mossa d a l lt1og·o di nascita . Quale può es?er e stata I.a fonte d el contagio ~ A parer 111io d ebbono escludersi i famigliari risultando essi apparentemente sani e non essendosi mai allontanati dalla città dopo la nascita d ella bambin.a . Non credo quindi si possa metter e in dubbio 1' orig·ine del contag io da parte d ell e farnig lie cal.abresj emigrate ch e avevano bambini malaticci uno de i quali, come risulta dalle notizie anamnestiche, morì in Frqn cia probabiln1ente d ella m edesima affezione della nostra paziente. Questa con statazione ci porta a con sid erare molto seri.an1ente il problema d ella profilassi. la quale oltre ch e alla prec oce diagnosi ed alla cura d ei nuovi casi, d eve anche esser e diretta nei centri marittimi , oltre ch e sui cani randagi e su g li insetti che h.a nno certamente il ruolo di diffusori, anche sulla sorveg·lianza oculata d egli immigrati. RIASSUNTO. L 'A. r iporta un caso di Leishmaniosi infantile intern.a osservato a Rom.a in una bambina di a nni 3, nel quale la cura con tartaro stibiato ha d.a to ott imi risultati. BIBLIOGRAFIA. Su di un caso di leishmaniosi infantile interna osservato i11 Siena. Rivista di Clinica Ped iatrica, n. 2, 1926.

BARBACCr.

ID. 11 cas o di l ei srimariiosi infantile osservalo in Sieri« . Policl., n. 19, 1927. D E C.\PUA . La diffusione della

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·

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1

ot1risson, 1-1920

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de P edia tria . sett. 1924. Sr ~n>A .

[ANNO XXXVI, NuM. 30]

IL POLICLINICO

Casi di K . A . nella Campagna Romana.

J.ja Pediatria, l-X-1922. T1~JPANO. K . .4. in una donna di 23 anni . Policl ., f\prile 1925. VAGLIO R. Tras1nissio·ne della L eishmaniosi interna. La Pediatria, ~gosto 1922.

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI RESPIRi\.TORI. L'enfisema polmonare nei vecchi. (ScHLESINGER .

Deut. Med. Woch. ,

n.

5, 1929).

Corrtunemente per enfiserr1a senile si intende l'atrofia s~nile del polmone, la quale può costituire uno d ei sintomi di un marasma generale come può d eterminarsi in occasione di un processo polmonare cronico, specie se di natu, ra tuber colare. Nei vecchi enfisen1atici sono frequenti le bronchiti purulente o le bron chi ~ttasie. Ta li malati presentano a llora un torace rigido, con ·spazi inter costali larghi e calcificazione d elle cartilagini. L'atrofia polmonare come l 'enfisema vero si m anifesta coll 'abbassamento d el 1nargine poi·m onare inferiore e con la din1inuzione dell 'aia di ottusità cardiaca; la mobilità d el diaframm .a è notevolmente diminuita, il .. uono di perCl1ssione sul polrnon e non acquista il carattere timpan ico o rar.am ente è avvertibile una pulsazione epig astrica, ch e invece è costante n ei casi di enfisema puro. Nelle form e di enfisen1a , -er o dei vecchi, quando l a lesione si viluppa in un polmone atrofico, si h ann o sintomi ch e diversificano da quelli presentati dall 'enfisema d ei giovani e cioè tora ce a botte, spazi inter costali stretti, scapole rialzate , collo torto , suono di percussione polmonare a cara tter e timpanico, ottusi· tà cardiaca scomparsa, itto cardiaco non palpabile. Esiste invece una pulsazione epigastrica, spesso ra11toli, cl1 e indicano la presenza di un catarro bronchiale complicante, toni cardiaci d eboli, 2° polmon.ar e .a ccentuato. Il muscolo cardiaco spesso è in via di degenerazion e, per cui non è suffici ente a· sopportare i1 più lieve aumento di lavoro. Vi è aumento d el fcg.8 to e d ella milza. Il sopraggiungere di una polmonite, e specialmente di processi influenzali , è deleterio , sia n ell 'atrofia polmonare ch e n ell 'enfisema vero , poichè se il malato sopravvive al processo infettivo, quasi sempre poi la convalescenza ~ lunga e noiosa . L' enfisema può durare lunghi anni , anche sen za che si d etermini uno scompenso ; la tubercolosi in questi pazienti h a di r egola un an d.ame:µto benign o. La t erapia è utile n egli stadi iniziali dell'e~­ fi sema vero p er impedire o a lm en o ritardare il suo successivo sviluppo. Ad og ni modo la profilassi ha grandissima importanza. ~ La tumefazion e d el fegato , gli ed emi ai mal\eoli od a lla r eg. sacrale, l'irregolarità del polso rendono n ecessaria una cura di cardiocine' Nei casi compli cati a bronchite, se l 'etici. screato è abbondante, sono utili le inalazioni con olii eterei , o la cura per bocca di capsule


[ ANNO XXXVI, NuM. 30]

1073

SEZIONE PRA1'1CA

gelatinose contenenti eucaliptolo o _mirtolo oppure di creosoto od idrato di terpina. Se invece la tosse è stizzosa e l 'espettorato è scarso, sono indicate ina lazioni con a cque salate od a lcaline. Gli oppiacei d ebbono essere somministra~i a piccole dosi. E' staro proposto da a lcuni AA. }'intervento chirurgico, che però finora b a dato scarsi risultati . A. P.

L'empiema pleurico. (FnoMME. Deut. Med. Woch ., n. 13, 1929). L 'argomento è se:gipre importante; e le recenti epidemie di grippe lo hanno reso d'attualità. Il suo trattamento incontra grandi <lifficoltà e l 'alta percentuale di mortalità è da riferirsi , in parte, all ' intervento stesso. Due ordini di con siderazione debbono regolare il criterio terapeutico: I ) può l 'intervento n1odificare sfavorevolmente la malattia primaria~ di cui l 'en1piema è solo una complicazion e? 2) ) 'intervento provoca necessariamentè un pneumotorace totale aperto e una compressione del m ediastino che possono essere fatali. Il chirurgo terrà conto delle eventuali indicaz ioni d 'urgen za (compressione, setticemia ecc.); ma , mancando queste, farà dipendere il suò intervento e dalla quantità e dalla natura dell 'essudato . Nel prati ~are l.a puntura esplorativa, si eviterà di far penetrar e aria n el cavo pleurico; v.a poi fa tto s-empre un a ccurato esame batteriologico del pus, giacchè l'apertura di empien1 i tubercolari o non molto infettati è un grave errore. Stabilita la necessità dell'intervento , risorge la qu~stion e antica del metodo aperto o chiuso; l 'A. fa precedere delle punture che alleggeri scono la pressione del versam ento , quindi applica un tubo di gomma attraverso un occl1iello praticato n ella parete toracica, evitando così ogni fenomeno di pneumotorace e potendo regolare a volontà l 'efflusso del pus. Questo m etodo h.a il vantaggio· di escludere og~j ulteriore intervento. Quando si tratta di empiemi sicuramente incapsulati, è preferibile un ampio e aperto dren aggio; così n egli empiemi putridi. La cura dell'empiema non può dunque seguire un unico sch ema. Le sole punture, m en tr e possono riuscire utili n ei bambini, rimangono senza risultato n egli adulti; il punto migliore per praticare . una r esezione costale è la linea ascellare posteriore o un poco avanti a qu,e sta. In seguito si a' rrà cura ch e il polmone torni ad espandersi compl etamente, e solo in questo caso si potrà parlare di una vera guarigion e dell 'empiema , ad affrettar la quale può valere il lavagg-io del cavo pleurico, fatto con un cateter e moll e, sotto non forte pressione e u sando soluzione fi siologiVl. o D.a kin . Se il polmone

stenta ad espandersi, si interverrà o con adatta ginnastica respiratoria o creando una pressione fortem ente n egativa nella pleura mediante una pompa aspirante applicata al tubo di drenaggio (Perthes). Il polmone si dilata bene quando si è intervenuto precocemente, prima cioè che si siano formate ader enze; si dilata lentamente invece quando si ,è lasciato all'empiema il tempo di inéap sularsi e, infine, n on si dilata affatto quando le aderenze sono troppo tenaci , quando il polmone stesso è malato (ad es. tbc.), se si è formata una fistola bronchiale, se è stato scelto male il punto della toracotomia, o infine se è rimasto n el cavo qualche corpo estraneo. Si ha .a llora la formazione d·e ll 'empiema cronico, ch e si cura o con una plastica intrapleurica, o con il riempimento d ella cavità con sostanza vivente, o colla decorticazion e del polmone (poco u sata). Vanno brevemente ricordate le complicazio11i dell'empiema: m etast_asi, setticemia, ascessi del polmone, formazione di nuove cavità piene di pus, embolie settich e .attr.aver so le vene del polmone . In caso di empiema tubercolare si })UÒ eseguire un trattamento conservativo, a meno ch e non si produca un 'infezione mista, nel qual caso s'impone la toracotomia (Sauerbruch). Concludendo J.a cura dell 'empiema non può essere schematizzata e varia da caso a caso. V. SERRA.

Sintomi e diagnosi delle cisti idatiche del · polmone. (R .

BRoc e

JAUBE RT DE BEAU JEU .

La Tunisie

A1édicale, 1929, marzo). La cisti idatica d·e l polmone tien e, p er quanto a g·rande distan za, il secondo posto n elle statistich e generali; tuttavia malgra do la sua frequ enza relati·va, essa resta per il m edico pratico una rarità clinica la cui diagnosi è sèmpre difficile. Vi sono forme latenti che solo la radioscopia fa riconoscere e ch e si sviluppan o silen ziosam ente per lungo tempo in seno al parench ima polmonare, an ch e per parecchi anni senza dar luog·o .ad emottisi , segno precursore per eccellen za secondo Dieula foy. Quando la cisti risi ede alla b ase dei polmoni ed ha acquistato un certo volume e si avvicina alla periferia dell 'organo, dà luogo a sintomi fisici e funzionali ch e fanno porre la diagnosi di pleurite. La puntura esplorativa dando esito ad un liquido chiaro come acqua di roccia, conduce .ad una diagnosi in.a ttesa. Le cisti idatiche del polmone possono essere confuse con d elle pleuriti purul ente e in questi casi la puntura esplorativa stessa conduce a d un errore inevitabile, corretto dall 'interYento chirurgico . Spes o essendo assai scarsi i ~ ir1t omi funzio-


1074

[ ANNo xxxv-1, NuM. 30)

IL POLICLINICO

nali, il malato viene a consultare il medico per .altra .affezione; dimagramento, disturbi gastrici, a st enia ecc., fin ch è improvvisamente sopraggiunge l 'emottisi. Queste emottisi precoci sono apiretticl1e ed è ques to carattere che permette di p ensare ch e la tubercolosi non è in causa. Quando però le emottisi si producono in seguito a poussées congestive o infettive intorno alla cisti o a l momento d ella rottura, o in seguito a lla suppurazione d ella cisti , esse perdono i loro caratteri così particolari di integrità assoluta d ello s tato gen erale, di apiressia, di cessazione brusca d ella tosse e del}' espettorato e non hanno più alcuna utilità diagnosti ca : esse indirizzano allora verso la tbc. polmonare o l 'ascesso d el polmone. In questi casi sono di grande utilità per la retta diag n osi: i ripetuti esami d ello sputo, I 'evoluzion e d ella malattia, I.a r.adiogr.afia. Due sono i 'sinto1ni veramente patog nomonici: l 'espulsio:µ e della membrana e l'esame d el liquido estratto con la puntura. La radioscopia stessa può dare luogo ad errori se le imag ini osservate son o considerate isolata mente. Anch e le ricerche di labora torio possono, se prese separ.a tamente, indurre in errore. Solo un esam e completo ed a ccurato del malato potrà p ortare il medico verso la r etta diagnosi .

V1CE N'r TNI .

matosa . Rigu.ardo alla possibile trasformazione di ulceri b enigne in neoplasmi pensa che ciò sia certamente avvenuto nel 10 % d ei suo1 ca si e pertanto consiglia l ' intervento radicale su ogni tipo di ulcera. I sintomi di questi tumori spesso sono insidiosi s i.a p er ch è poco manifesti, si.a perchè talvolta non sono localizzati a llo stomaco; possono preced er e i sintomi di ulcera semplice. L 'esame del su cco gastrico avrebbe molta i1nportanza quando m,anifesta mancanza di H Cl libero e diminuzione dell 'acidità t otale. L 'esam e Rontgen è importante p erchè in un primo periodo d à assenza di onde p eristaltiche su una piccola zona, e poi le l acune tipich e. Infine ricord.a come il n eo plasma del piloro, contrari.a mente a ll 'ul cera, dia sol o p er breve tem po segni di st enosi. Sul trattam ento pensa ch e nulla, per ora, s ia da t entarsi al dilà dell'operazione; dei suoi 262 casi (op erati in stadi vari) può considerarne guariti solo 9. Egli pratica la gastrecto., mia parz i.a le più .a mpia ch e sia possibile, per ]o p iù aS])Orta i gan g li p ericelia ci e poi pratica r11assive a])p licaz ioni di radiun1. Dal punto di vista d ell 'indicazione urge sorprender e i casi a ll 'inizio, e p er tanto , pur non essendo un fautore d ella fa cile laparoton1ia esplor ativ.a, consig lia d'intervenire ogni qual volta in un paziente di · m edia età ·esista una s toria di dispepsia progressiva e il su cco gastrico si dimostri anacloridrico. Le u!ceri gastrich e cronich e d ebbono empre esser e reseca te. La grandezza d el tumore non costituisce una controindicazione, bensì le n1etastasi . F ERR0-Lu zz1. 1

ORGANI DIGERENTI. ,

Carcinoma dello stomaco. A. J. The British Medical Joiurnal, maggio 25 , 1929).

( WALTON

L ' A. in una conferenza tenuta all 'Associazio. ne m edica ing lese, riferisce su 262 casi di carcin om a gastrico, da lui studiati e sottoposti a intervento operativo . Eg li n on p en sa ch e con }',a ndare d egli ar1ni questa malattia sia divenuta più frequente, anzi ha notato una certa diminuzione, ch e m ette in rapporto col maggior numero di ul· cere gastri ch e operate. P iù di 3/ 4 dei casi -e rano tra 40 e 70 anni; solo 3 sotto i 30 anni. Nota anch e, come la malattia g li risulti più frequente n egli uon1ini (forse per la maggi~re frequenza in questi d elle ulceri peptiche). Anatomo-patol ogicamente afferma ch·e in ge~ n ere que ti tumori sono primari e p er l o pi 1'1 s9rgono d agli el em enti g landolari; ricorda un tipo ch e app.a r e r elativamente benigno il quale si svilupperebbe dalla g rande c urvatura e sebbene n1olto volun1inoso, verrebbe rimosso abbas tanza fa cilmente. Le forme più comuni son o quell e scirro e, con d eformità a cl essi dra o d 'altro tipo , ch e molto spesso danno metastasi voluminose. L'A. ebbe solo 4 casi di lin~te plastica ch e p en sa di sicura origin e carcino1

-

La duodeno-digiunostomia. (BoPl'E. Journ. d. Chir., t. 33, n . 1). L 'A. ha raccolto 11 3 casi , pubblicati coi risultati lontani, clinici e radiologici, in base ai quali si propone di precisare la tecnica e le indicazioni di questo intervento. La duod eno-digiunostomia è applicabile alle stenosi basse, sotto-vateriane: quelle comprese ·1 r.a la 2a e la 3a porzione d el duodeno sono tratlate con la duodeno-digiunostomia sotto1nesocolica a destra del mesentere; qu ell e più basse, i11olto più rare, n elle qu.ali I '.anastomosi d eve cadere sull a 4a. porzion e del duoden o, richiedono una

duodeno-digiu.nostomia sottomesocolica a sinistra del mesentere. In ambedue i casi l ' A. consig lia la mobilizzazione d el duodeno n ell a porzione da anasto111izzare. 1) Du,odeno-digiunosto1nia a destra del mesentere. Tirando il m esocolon in alto e a destra e la ra dice m esenterica in basso e a sinistra si vedrà t endere una p lica peritoneale ch e verrà incisa trasversalmente. Si penetra in un o spazio scollabile dal quale è possibile n1obil izzar e ed est eriorizzare tutta la 3a ·e parte d ella 2a porzione del duodeno. Fissazione d ei bordi della


fANNO

XXXVI, NuM. 30]

.

SEZIONE PRATIG_<\

1075

.

breccia peritoneale al duodeno esteriorizzato. Anastomosi isoperistaltica con la 1a. ansa digiunale.

La duodeno-digiunostomia dà risultati miglio-

2) Duodeno-digiunostomia a sinistra del

nali (m egaduodeno, angolo duodenale supplem entare) o pe1· tumori del duoderio o llelle vicinanze è ancora la duodeno-digiunos ton1ia al punto più d eclive l'operazion e di scelta. L ,A. trae il suo lavoro da alcune s tatis tiche, le più compl ete, tralasc ia ndo le osservazioni i~olate fra cui quelle di Alessandri (megaduodeno: duodeno-digiunostomia, guarigione), Leotta , Puccinelli ,e qualche altro. G. PACETTO.

mesentere. La 4a porzione del duodeno non può essere abordata dalla faccia anteriore che è coperta dai vasi delJ 'angolo duode110-digiunale e non di radice mesen. rado anche dalla . terica; ma può essere scoperta a sinistra det vasi mesenterici lacerando la faccia sinistra del mesentere lungo la su.a lin ea di riflessione sul peritoneo parietale preduodenale. Si scolla il mesentere verso destra e si scopre così D4 e anch e parte di D 3 • Scollamento duodeno-pancreatico, esteriorizzazione di D 4 e anastomosi. L 'A. ha applicato tale intervento in un easo di ulcera peptica con ansa afferente cortissima. La mobilizzazione di D4 gli permise di ristabilire la continuità intestin.ale duodeno-digiunale dopo aver resecato I ' ulcera e le due anse afferente ed efferente. Clairmont ha ricorso alla mobilizzazione di D4 11 volte. L ' A. con sidera i risultati d ella duodeno-digiunostorr1ia dividendoli in 4 gruppi e basandosi sulle principali statistiche. 1) Nelle stenosi per compressione arteromesenterica. Su 111 casi, 3 morti operatorie, cioè il 2, 7 %. Quanto ai risultati lontani si ha 70 % guariti compl e tamente, 15 % migliorati, 5 % statu quo, 10 % troppo recen ti per po . . terne tener conto. Tali risultati sono migliori di quelli d ella gastroenterostomia che alcuni autori ancora sosten gono . La g. e. nelle stenosi duodenali sottovateria ne è operazione illog ica perchè lascia evid entem ente persistere la stasi duodenale. L'A. ha r accolto 22 osserv.a zioni di duodeno. dig iunostom ia secondaria d opo insuccesso d ella g. e. mettendo in evidenza c ome una causa poco nota d'insuccesso d ella g . e . , sia da ricercare nell'esistenza di stenosi duodenali sottovateria ne misconosciute. Richiama perciò l'attenzione su queste s tenosi e sul]' opportunità di un' esp]orazione metodica del duodeno sottom esocol ico. a) P er le stenosi associate a ulcere convien e agire su ambedue praticando un a gastro.enterostomia e una duodeno-dig iunostom ia; b) Per le stenosi associate a ptosi colica la duodeno-digiunos tomia può essere completata, se d el caso, con una colopessia ; e) Per le stenosi associate a dilatazione gastrica è ancora la g. e. che va associata alla duode110-digiunostomia . In questi casi D elbet ha proposto e in un caso ha realizzato un intervento unico con una sola bocca, che inter essava l 'antro, il piloro e la prima porzione del duodeno, anastomizzata con un 'ansa digiunale. 2) N elle stenosi per periduodenite sottom esocolica o briglie all'angolo duodeno-digiunale la sezione delle aderenze dà spesso, per ln loro settic ità , un d ecor so postoperatorio rot11 pli calo e non di rado si hanno recidive.

-

ri. e duraturi .

.

3) Nelle stenosi per malformazioni duode-

Il voi vulo dell'intestino. (RowLAND S. British Medical Journal, 16 feb-

braio 1929). La rotazion e o torsion e volvulare può colpire ogr1i org·ano mobile e specialn1 ente qu elli ch e sono pendola:r:i e più o meno pedu11 colati, come il colon p elvico, il c ieco, la n1iJza, il testicolo ectopica, le .c ìsti ovariche o i fibro .. mi sottoperiton eali. Meno frequentemente sono colpiti la cistifell ea, il fegato e lo sto1naco. Il volvulo d ell 'intestino che ne provoca la occlusione può essere a cuto, croni co e ricorrente, sempli ce e composto. Og ni parte del1' intestino tenue, eccetto il duodeno, ed ogni parte d ell ' intestino grosso, ecce tt-o il r etto> può essere colpito da volvu]o. Le sedi più comuni sono il colon pel vico ed il c ieco. Le cause d etermina11ti sono le imperfez ioni congenite, in ispecie i rilassan1enti ·del me:'e 11tere , il mesosig m oid e lur1go con b ase s tretta, il c ieco ed il colon ascenden te mobile e pcr1dulo. Può essere provocato ancl1e daJla dis te nsione ed allungamento d el colon pelvico assoc iato a st ipsi cron ica ed a ripetuti prola ssi ciel r etto. I traumi , i viol enti movimenti rotato ri, le operàzioni possono far spostare e contorcere g li intestini. Le consegu enze d el vo]vulo sono spesso g-ravi: la occJ usione d ei vasi può d eterminare edem a, emorrag ia, infarto, n ecrosi e gangrena d ell ' intes tino contorto, fatti ai quali si devonoagg iungere i pericoli d ell'occlusione i11lestinale. · Il vo]vulo dell'appendice e d el diverti colodi Mec kel può provocare gravi ·a ttacchi infiammatori, o gangrena d ell a parte co11torta,, con peritonite ed ileo. I sintomi ed i ~egni d el volvuJo acuto sono quelli dell'occlusione intestinale ac11ta: fori e dolore a dd ominale spasmodico, vomito carn tteri stico, stipsi asso]uta, collasso, po lso cJel)o le e lento, temperatura subnorma le. La peri~ta lsi visibile a grandi onde è quasi caratteri s tica d el volvulo d el grosso intestino, n1a 11on ò costante. Nel volvulo d e ll'intesti no tenue la visibilità d ella peris ta lsi. è meno comune P. le onde sono più piccole ed il n1eteoris m o m en 0r


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[ANNO XXXVI, NuM. 30]

IL POLlCLINICO

i1!1ponente, ma_ la gravi~à .dei sintomi è maggiore .e la ~arcia verso l e&J.to f~tale più rapida. I sin tomi del volvul-0 cronico e ricorrente sono quelli dell 'occlusione intestinale cronica: at_ta c~hi co_lici. con meteo~ismo, indigestione, st1ps1 cronica Interrotta di tanto in tanto da diarrea, ma senza sangue n elle fec i. L 'esame radiografi co dimo·s tra notevole diil atazione e ristagno nella parte affetta. Il volv11lo si distingue d.a tutte le .altre for~ e . ~i o ccl~si.one ~ntest_i.nale so1 p ra tutto per I 1n1~10 acut1ss1mo, Il rapido progresso dei sintomi e da ll 'enorm,e m ete,o rismo ch e si stabilisce in brevissimo tempo. La visibilità della peristalsi a largh e onde è indice di volvulo dell 'intestino g rosso : la peristalsi visibile nella fo ssa iliaca sinistra indica volvulo del cieco quella visibile n ell 'ipocondrio destro il vol: vulo del colon pelvico. Spesso nell 'anamnesì si trovano attacchi colici senza febbPe. La mancanza di febbre t ende ad escludere l 'appendicite, la colecistite e la divertic uli te. Il volvulo del grosso intestino è spesso scambiato con le più comuni affezioni ostruenti di detta parte dell'intestino, 1come il cancro, ·ch e pur esso provoca inten sa, m.a meno rapida,. disten sione gassosa. Nel ·c an cro, per altro, c1 sono sempre pI'ecedenti di stipsi alternata a dia rrea, e feci oon sangue e mu.c o. Il volvulo cronico e riconente è fa cilmente scambiato con la stipsi cron·i ca. Gli esami· radioscopici accurati e ripetuti posson o rivelare la dilatazione caratteristica del volvu-lo. Il volvulo d el cieco si può scainbiarie con l 'appen dicite ricorre.n te o le colich e appendicolari, ma la man·canza di febbre chiarisce la diagnosi. La . dilatazione del cieco, ]a su a n1obilità e il suo aspetto p endula re, correggon.o l 'errore ad addome aperto. La cura del volv11lo acuto deve avere due scopi: salv;are l.a vita del paziente eliminando l'occlusion e intestinale a cuta , prevenire la possibilità della rip·etizione dell 'accidente. La mortalità .per volvt1lo acuto raggiunge quasi il 50 %, ed una p ercentuale così alta devesi sopra tutto al ritardo d ell'intervento. L 'operazione con siste in una larga incisione paramediana d estra d el b asso a ddome in modo da n1ettere in evidenza una buona parte dell 'intestino e operare liberamente. Prima di procedere allo scioglimento della parte contorta si svuoterà l 'intestino d el gas mediante pun~ tura fatta con un ago o con una cann·u la : talvolta è m eglio sezionare l'intestino e utilizzare poi quest 'incisione per un' eventuale col osto .. mia o cecostomia. In qualche caso di volvulo del colon pelvico si può fare il drenaggio con un tubo introdotto attraverso l 'ano . Quando l 'intestin o è gan grenato lo si ~eseca e possibilm ente si ristabilisce subito la continuità del tubo intestinale. Talvolta occorre rimandare l'operazione radicale dopo avere scongiurato con il primo intervento il peric olo immediato.

Il volvrulo croni co p11ò essere curato con la escissione della parte con·t orta, con la formazione di un ci1,cuito preve, 0on la fissazione del.l a par te contorta con o senza drenaggio temporaneo. 1

. DB.

CENNI BIBLIOORAFICI. (1) Pro~.

D'ARRIG<;>. 1l1anuale di anatomia patologica e tecnica delle autopsie. ldelson ed.,

Napoli, 1928. L. 70. L~

2a ·e dizione d el pregevole manua]e di tecnica d elle autopsie di diao-nostica anaton.1.0patologic.a stampato n el 1917~ diviene con a1nplificazioni e con moderno indirizzo, un de11so volum.etto di 835 pagine ch e ha il pregio di affrontare senza prolissità una materia- cosi ardua e di difficile compendio. . I~ nuovo manuale è quindi specialmente ind1r1z.zato allo st~dente ed al pratico per un ' i1nmed1a~a e precisa con sultazi.one. ~l J1b~o. comp_rende . in due primi. capitoli un e~pos1z1one d1 tecn1·ca per a utopsie e clei m ezzi ~cco:r:enti ; quin~i vengono sviluppati p er ogni capitoilo successivo, le alterazioni anatomo-patologiche secondo i vari organi. Ciascuno di questi capitoli premette un breve ricordo di anatomia normale e di fisioloo-ia e ' rig u ardante l 'org·ano preso in esame, e necessari ricordi di patologia general'e e speciale cl1e servono ad interpretare le sing·ole alterazioni anatomo-patologich·e . Gli ultimi due capitoli con cernono le autopsie medic o-legali e le ìnda·g ini di laboratorio più strettamente connesse alle ricerch e istologich e. Il volum.e è corredato da disegni fotografici sch ematici , di ottima utilità didattica. R. Gos10.

H.

Histologischer Atlas von, Zupfpraparaten unjixierter menschlicher Organe und Gewebe. J. Springer, Wien 1928. Mk. 6. PLENK.

T ornare ad occuparci di preparati per dilacerazion.e non fissati dopo i progressi della n1oderna tecnica microscopica potrà sembrare un r egr esso . n1a chi scorra le poche pagine di testo e le tavole del piccolo atlante del dott. Plenk si convincerà che questo metodo h.a ancora qua lch e cosa da insegnare specialm ente a chi si occupa di microscopia clinica. Dopo pochi , ma esaurienti e precisi dettagli di teénica, e dopo aver trattato delle più comuni forma zioni . ch e nei preparati a fresco si possono presentare e trarre in errore (gocce di g rasso, bolle d'aria, ecc. ecc.) I'A. passa allo studio dei . .singoli organi e tessuti che sono poi illustrati nel loro aspetto a fresco n elle tavole che chiudono il testo. Dalle gocce di grasso ai villi placentari , dalle cellule del (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


[ANNO XXXVI, NuM. 30]

·saJ!gue alle cellule renali tutto è rappresentato .con chiarezza e precisio~e sì da ritrarre con fedeltà l'immagine microscopica. Noi crediamo di riscontrare nel volum·e tto oltre che una pregevole opera scientifica, una guida preziosa nell '.es.ame a fresco di urine, feci, escreati, transudati, ecc., nelle ricerche medico-legali e in tutta la pratica istologica comune . , ToRRIOLI.

VoN GrERKE. Taschenbuch der Pathologischen

Anatomie. X edizione. Leipzig, Thieme ed. Di questa 1oa edizione sono uscite fin'ora .due parti. Nella prima sono trattate le nozioni generali sulle varie ·cause di malattie dai batteri agli agenti fisici e chimici, ai protozoi ecc.; le alterazioni anatomiche dei v.a ri organi in .generale, le varie forme di infiammazione, ed infine nel sesto e srettimo capitolo le prolifera_zioni dei tessuti e i tumori. . Nella seconda p.a rte sono compendiate le malattie del cuore e dei vasi, dello stomaco e dell'intestino, del fegato, dei polmoni, delle ghiandole a secrezione interna, delle ossa, del sistemà n ervoso centr.ale e periferico e degli -0rgani genito-urinari. I due volum-e tti di circa 200 pagine l'uno -sono scritti con chiarezza ,e concisione e sono 1nter0aJ.ati da circa 150 figure in nero.

R.

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È diviso in due pa.rti : generale e spe,c iale.

La prima tratta della formazione dei foglietti germinativi, del compito ulteriore di ciascuno <li essi, della metamerizzazione, degli annessi ·embriona:r:i. La seconda descrive la formazione dei singoli organi e sistemi. Il lavoro è .copiosam.e hte illustrato; molte delle figure ·sono tratte da preparati originali. A. P. •

sa.T Importante pubblicazione: Dott. ALDO LU ISADA Assistente nella R. Oliniea Me&ica di P·a dova

Ipotensione e iposfigmia deficienze di circolo •

1077

SEZIONE PRATICA

Prefazione del Prof. Cesare Frugoni 'Direttore della R. Clinica Medi.ca della Univ. di Padova · Volume di pagg. XVI-352, con 52 figure intercala.te nel testo nitidamente stampato in carta eemipatin.ata. Prezzo L. 4 5 più 1e spese postali ·di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 1 , 9 O in LP<?rto franco.

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AC.CADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONCìRESSJ I Convegno "Italiano di Medicina Sociale (~fila11q

17-20 giugn,o

1029)~ .

Abbia1no già dato notizia di questo convegno (1° luglio, pag. 946), che è stato ricco di vivaci dibattiti e di logorroiche battaglie, specialmente per opera dei no11 l)Ochi avvocati che vi hanno preso parte e che hàr1110 spesso trasformato il Convegno., destinato. a discutere sere11amente dei problemi sci:ent~Jici e · tecnici, in un 'aula tribu~izia, pervasa da cavill~ curialeschi. Numerosi so110 stat~ i relatori sui tr"e temi proposti, sicchè non è · possibil~ dare che dell~ informaz~o11i schemat~che di quanto essi h!ln~o esposto.

L'assistenza medico-sociale agli infortunati. A. F10RETTI, co.m o medico-capo del Patronato Nazio11ale di Assistenza sociaie, illustra l 'azione di qucslo, consistente nella disinteressata tutela dell'operaio nell 'ambiente di lavoro. Il Patronato segue l'operaio in tutte le vicende del suo infortunio fino alla liquidazione ed affronta importanti ques tioni di medicina legale, assistendo poi il minorato nei propri centri sanitari, nella fan'liglia, nella fabbrica. Tale opera verrà intensificata, in modo, da renlierla sempre più adeguata ai suoi compit~. LATTES richiama l'attenzione sul criterio troppo ind~vidualistico che domina nel} 'applicazione delle legg~ di assicl1razione sociale e rileva che ~l criterio corporativo, il quale mira soprattutto agli interess~ colleltivi, coincide con, quello classico medico-legale della indipende)lza ed imparzialità dei g'iudizi medici . La medicina del lavoro è funzione l)ubblica, quasi di Stato, e sarebbe da augurarsi che i. inedici che la esercitano continuativamente . . fossero leg·a,t~ da giuramento. D'ALESSANDRIA osserva che, mentre glf Enti fi· lantropici provvedor10 all 'assistenza dell 'infortu- . nato, è lasciato alla volontà di questi di seguirle o meno. L 'obbligo, invece, dovrebbe essere bilaterale e, sotto tale punto di vista, è specialmente importar1te l 'ultirno periodo della cura, la rieducazione funzionale spesso indispensabile dopo la guarigio11e anatornica. GAZZANIGA, a proposito dei grandi invalidi del lavoro, osserva che ~l problema della loro assistenza, oltre çhe problema economico, è problema tecnico e que::;tione morale. È all'Ente Nazionale, testò creato., che spetta tale assistenza. Problema grave, dato anche il nu.rnero non iudifferente· di questi infelici: 2000 (esclusi i morti) nell 'ultimo decennio, a cui vanno aggiunti quelli resi invalidi in epoca anteriore e ql1clli che si aggiungono, ~n quantità di circa 300 all'anno. La forma più razionale di assistenza è ~1 ricovero in adatti Istituti a regime ospiziale; di particolare importanza sono poi la rieducazione e le forniture protetiche. L'O. ha riferito· anche altre cifre interessanti. Fra questi grandi mutilati, solo il 12 % è dato dal 'sesso femminile. Il 52 % è dato dall 'Alta Italia, il 27 % dall 'Italia Centrale, ~l 21 % dalla Meridionale ed isole. Nel 57 % si tratta di ultramutilati (ivi compresi i ciechi) che m enano spesso un 'esi-stenza n1iserevole. I


.. .

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(ANNO

IL POLIGLINICO

30}~

XXXVI, NuM.

. col are e riconosciuta competenza. Su questo argo1l1ento ha i11sistjto anche F. C10FFI ed è stato-votato anche un ordi11e del gior110 di PnosPERI. La questione è ind ubb iarnen te della inassima im... portanza per l a serietà d ei giudizi in materia, tanlo cl:ie è sta~o inclusa anche in due altri ordini del g iorno . C1AM1·0L1N1 osserva ch e la strultura generale dell 'assh:lirazione infortuni e, in con1plesso, buo-na cd aJ>bisogna sol la 11 to di alcu11c 1nodifiche, q11f\li: 1·e 1evare la soglia cfel •Janno risarcil>ile, il co11tpe11sare in moclo privilegialo i grandi inva-lidi e l 'obbligato rie là d elle c ure, a11che chirurgicl1e. Egli s i è dichiaralo favo revole alla co11servazione dell 'i11de 11nizzo sol lo forrr1a di capitale anzichè soli.o quella di re r1dila, co1ne si fa in alcune nazio11i, p~oposla evidc n ~em e 11le dcl lata dal giusto timore che non esjsta110 orga11i s tatali e parastatali con st al>ilità di azio ue suffjciente per dare la })iena garan zia di una rer1tJila vitalizia per tutti g li info rtuna li , no11 sol ~a n lo oggi, r11a domani ed ollre, in un futuro senza ljmiti. Conlro l 'ob ul igalor ie l à d e l Je c ure chirurgiche si. è pronuncia to Po\LMI EttJ, il 11ua le ritie ne che agli infor tuna ti nor1 può essere fa llo n eppure un obbligo ~11diretto.

Coordinamento delle previdenze assicurative. ~{EDALAGHI

ha fatto presenti le difficoltà che si oppo11go110 alla fusione di tutti i rischi del lavoro in un rischio u11ico, con livellazione delle pres lalioni. Si possono i11vece avere dci coordir1a111e11ti e delle u11ificazio11i parziali. In Italia, del resto, as traendo d a ll 'Assicurazione infortu11i, le al l:i. e assicurazioni so110 raccol le 11ella sfera d 'az io11e di un solo Istituto, la Cassa nazionale • p er le Assicurazio11i sociali, sicchè le diverse attività h anno una più stretta coordinazione che ~n og11i altro S tato. CALAMANI ha insistito essenzialmente sul concetto che per l 'eser cizio delle assicurazioni in gen ere occorrono g randi e ben complessi orgauismi di S Lalo, a base nazio11ale e si oppone q uindf alla !enc.lenza di sgretolare i gra11di Istituti assic ura tori per dar Yita a nuovi En ti. Vi è i11vece larga poss ibilità di coordina1nenlo e di collaborazJone fra ~ varì r ami dell 'assistenza social e ed i molteplici organi ch e concorrono ai fini cli qt1esla, sp ecia lmente n ei riguardi della difesa della salute pubblica, organi ed is tituzioni c h e spesso si ignorano addirittura fra loro. GIANN I NI osserva che so tto il pur1to di vista d ella coordinazio1te, l e assicurazio11i sociali hanno assunto in Italia un assetto l ale d a superare quello ch e era sen1brato ad ing lesi e tedeschi u110 slato di perfezion e e ciò con i due g rar1di Is tituti per g li lniorluni e per le assicurazioni sociali. La ve ra ed essenziale coordinazion e fra tulle le branch P a~sicuralive può co11segt1irsi n e ll 'a1nbito d e lle it1nz1011i a$Sis tenziali, confere11do a lla previdenza un programm a biologico, il quale assuma ad ogge t~o delle proprie cure la donr1a-madre e si propo.nga l a tulela della sal ute in lulle le su ccessive fpsi d ella vita Iino allà prole7ione dei s upt 1s liti del lavoratore. Un s imile or ie11 t il rnen lo po lret)be p er sino proporsi c6111pili trasce11de r1ti i limi ti d ell 'org<1nizzazione nazio11ale, per arrivare alla tut ela i11 t.ernazio11ale, con una lea le co llaborazione di Lu I.li i paesi . Queslo slaù io di s upe riore pe rfezio11amento presuppone t1na profonda organizzazjone clel ca1npo delra m edic i11 u socia le, che purtroppo è ar1cora assai trascura ta in Italia.

Fra le diverse comunicazi oni, citiamo quella di. Bonott1 il quale, ])asa 11dosi s ui dati relativi a circa 60.000 cas i di infortunio a c:a rico d elJ 'apparato visivo, rilevò la tendenza a ttu ale a co11fo11dcre la diminuzjone d ell a vista con la diminuzione della capacjtà a l lavoro e qt1in di a 1i i1uidare un 'indennità ud inòj\;J oi ch e, dopo il s ubìto i11fortunio, possono a l te nd e re al loro lavo ro con 1a stessa capacità e prod u~tività di prirna. Il risultalo si èche l 'opera io itnpar a A rjcerca re il piccolo ir1for... lun io e, qualche volta , trova addirittura chi g lielo crea . •

Il Convegno, organizzato egrcgiarnent~ da A. PISA. e presied uto spesso. ron la r1ecessaria energ ia, da C. FoÀ, si è clliu so ro n u11 a bella gila a 1 BeJlagio ed una co lazio n e o ffert a alla Villa Ser-· b~lJoni dal Comitato orgar1izzalore.

fil.

'

-11 punto di vista medico-legale nell'assicurazione infortunt.

Società l\Iedico-CJ1ir11rgica di Pavia. Seduta del 10 maggio 1929.

ha messo in rilievo i molli inconve nienti che s i han110 special1ne11!e n el funziona1nento dei con1ilati di liquidazio n e per g li i11forluni agricoli. Si è dichiaralo co11lrario all a presenza nel col legio gil1dican te dei rappresentanti di classe ed ha rile' alo le manch evolezze di funzionarncnto delle attuali comn1iss io11i ar uilra li. Seco11do un d ecr c lo de llo scorso a n1to, le co11 lroversie indiviàunl i del lavoro sono s tate deferi~e alla decisione dei Pretori e dei Tribunali in prin1a sede ed, in appello, alla Magislra tura del lavo ro . Agi i stessi orgar1i, dovrebbe esser e d efe rjla ogni controversia in inaleria di infortuni su l lavo ro ; si avrebbe così una gerarchia di ista11ze dotate tli un a salda aulorilà dal punto di v ist a g it1rid ico e di una competenza di s'p ecialistl dal pu11lo di vista tecnico. LFONC INI ha illustrato il complesso capitolo ci el le ronca u se in fortunistica ed ha affe rmato la 11et·csc:itil che la sref'rr rlei periti non ve n ga fatta n rnsn, rnn trne nd oli <lai professjonisti rli partiRAl\fERI

Presidente: Prof. .~.

FERRATA.

. La percentuale di frequenza dei gruppi sanguigni negli italiani calcolata su un quadro regionale completo.

.

D. V10LA. - Riferi sce di al ~une sue ricerche tendenti a s tabilire il gr~ppo sa ng uig no in 670 individui nati in diverse regioni i ~a liane e, riferendosi· ai suoi precedenti s tud i in proposito, presenta un quadro r egionale co m plcl o dcl I a frequenza dei· gr11ppi sa11 guign i in Jtn I ia, in ba se al quale egli calcola <ttie JJ a d egli it al ian i con siderati nel loro· compl es~o nazionale ed o ttie ne: 1° Gruppo 36,7 %; Zo Gruppo 46,0 % ; 3° Gruppo 11,6 % ; 4° Gruppo5, 7 %; ln<lice biochimico di rn zza 3,0. L'O. riticrte rhf' queste s ue cifre più di og.n i altro si avvici~'lctno all a rea lt à vera d elle cose, per chè per l a prima vo1ta calcolate su un quaclro •


(AN~o

XXXVI, NuM. 30]

1 0 79~

SEZIONE PRATIC:\

1egionale comple to, e s u u11. 11u1nero di soggetti superiore a quello degli al tri ricer catori. Metodo di arricchimento nell' esame morfologico del sangue.

e \ LLERJO

CARLO. - L 'O. espone un metodo di arricchim.ento per i globuli bianchi e gli elen1e11ti irr11natl1ri d ella serie rossa basato su lla cen trifugazio11 e di sangue reso incoagulabile con alcu11e goccje di una soluzion e all 'l/100 di Heparin . Usando quest o m etodo h a potuto osservare il vantaggio che se ne può ricavare specialmente in alcune forme di emopa tie quando la scarsezza di cle1JJe11ti immaturi nel sang11e circol ante rende la ricerc;n 11011 sempre facile e sicura. Sulla polmonite speri mentale da viru s vaccinico.

L. CATTA:'lEO. -- L'O. in una serie di esperienze ha osegtiito inoculazioni di virus vaccinico nella lracl1ea e n ei polmoni del co11iglio arrivando alle seguer1ti con clusioni: 11 neurovaccino inocula to n el coniglio per via tracl1eale e p er via intrapolmonare bilaterale è capace di prodl1rre una pleuro-polmonite mortale con un d ecorso clinico car atteristico e con un reperto ist opa tologico tipico di una polmonite fibrinosa: La lir1fa vacciniva di Pavia invece, introdotta nel coniglio per le stesse vie, non è capace d i produrre una polmonite, ma solamente una lie- ' vissi1na infeziont• n on rilevabile n è clinicamente nè anat omicamente, suffici e11 ~e p erò per provocare l'immur1ità 11egli anj1nali ch e hanno subì to l 'inoc11lazio11 e. Afta epizoot ica sui bovini.

Il dott . LUIGI MrGLIAVACCA, m edico veterinario di Lo1nello, ha comunicato i primi risu ltati ottenuti da un nuovo trattamento profilattico e curativo d ell 'Aft a Epizootica sui bovirii oon inateriale preparato e sperimentat o su un migliaio e più di casi in collaborazione del dott: CA l\rPr, veterinario di Pieve d el Cairo, che fin dal 1908 aveva tentato le prime prove. Seduta d el 31 magg io 1929.

i1npo11e11te ed uno di p e111figo iSi~erico . E11tra1nbi ven gon o· ill u strati con numerosi doc u1nenli foto-· g rafici. Funzione clinica del cavo pericardico.

R . FERRARI. - L 'O. in seguito a ricer ch e a11atomo-p atologiche sul cadaver e e sperimentali sul can e, ritien e di poter confermar e l 'ipotesi, espres~a d a Sacconaghi ch e in determinati st ati p atologici .del torace si possa avere la formazione di un modico idropericardio giovevole alla cardiocinesi e ch e l 'imped1ta sua formazione d a obliterazione d el cavo pericardico interpreti in m odo. r azionale nelle dett.e condizioni il m ecca11ism odell 'azione offensiva della fibrechia del cuore e· la semejogenesi de i fenomeni tor aco-parie tali del Will~ams , dell 'Hope e del Sibson da essa p rodotti. Lo stuélio d ei rapporti coll 'idrope p utolog·ico e· delle con seg·u enze di esso permette inoltre d i ritenere cl1e la singol ar~ comunanza del quadro di. fenome11i di stasi che si può riscontrare nella obl1terazione d el cavo pericardico e n ei volun1i11osi versam enti e11dopericardic~ s~ d eve pure rice rcar e 11el! a particolare infl11e!1za c.; J1e in tali sta ti la sierosa e ~l cavo p ericardico esercitano· sulla funzione del cuore e st1lla circolazione arteriosa e veno·sa del sang·ue. . Su un caso di cefalosporiosi tonsillare.

C. CABRINI e P . REDAELLI. - Gli 00. riferisco110 un caso di una nuova micosi tonsillare. For-· 111a cr o11ica d ella durata di mesi sostenuta d a un n1iccte raccolto in coltura pura e diagn osticuto per il CepJial~SP.Orium ~1cremonium Corda. 'fale micete, già isolato ·in forme Cl1tanee, si presenta. per la prima volta come agente p atoger10 di ll1 icosi tonsillare. Tale forma , riuscite negative le ter apie mediche, fu .trattala con la tonsi] loctorr1ia con spczzet tarnento e con risultato. G~i 00. rjportano l 'esito dell'esame istopa tologico dell a tonsilla e le prove biologich e. •

Ricerche sui capillari sanguigni e sul tessuto reticolare dell' om ento.

Presiden za : Prof. A. FERRATA, presidente . Sulle eruzioni acute nei leprosi con particolare riguardo all' eritema nodoso lebbroso .

Dolt. R. CASAZZA. - Pre.m esse le generalità sulle eruzioni acute nella lebbra, sia d el p eriodo iniziale ch e degli stadii successivi, l '0. ne illus,~ra tre casi, tutti d 'eritema n odoso febbrile acuto accessionale. Il primo presentava un curioso andam ento m en sile, il secondo aveva accessi ad ogni in~zio di cura, il ter zo presentò un eritema nodoso co1ne fenomeno premortale. L'O. accenna anch e a varii problemi di profilassi d ella lebbra·. Sulla patomimia cutanea delle isteriche.

Dott. R. GAS AZZA. Dopo ayer riassunte le principali nozioni sulle dermatosi simulate in generale, vcngo110 descri t ti due casi, uno d i gangren.e isteriche provocate, con quadro cutaneo •

A. F1Esc111 e E: STORTI. - Gli 00. h anr10 studiato l 'omento ed il peritoneo di coniglio, cuv}a, topo e ~nne, coi metodi di impregnazione n1 et allica, con le colorazioni vitali, coi co1nuni metodi di co111trollo, ed in base ai reperti affer1ua110 ch e : 1) l 'o!llento ed il peritoneo oltre ulla traìJJa collagena possiedono una ricca r et e di less ut•J reticol are disposta in diverso modo 11egli &cc ltml1li istioidi e n egli accumuli l infoidi ; 2) i Yasi capillari san g uigni del pei: j to11eo e de11 ·01nen to posseggono u11a avventjzia re lj coJare di finiss iTne fibrille intreccia te, propria ed ir.Ldipendente; 3) a ridosso dei ca pillar i, in posizjo11e avventiziale, esi&tono eleme11ti cellulari, a Céiptlc ità granulopessica, aventi estesi ed inti1rd ruppC>r ti co11 l 'avve11tizia reticolare del capillare; 4) il tessuto adiposo del.l 'ornento ha cn.1)nr.iià ' gran ulopessica; .5) an ch e 11ell 'omento esistono sui CrtJ:>ill itri elementi él el tipo d el p ericito di Zirnrnerrn:1:111.


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IL POLICLI NI CO

Su un raro rapporto vasale del nervo frenico, interessante la pratica.

E. G10JA. Operando di frenico-exer esi una donna <li 26 anni d i cos tituzione normale trcvò ..ch e il inuscolo scaleno anteriore del lato' destro era ricoperto <la una grossa vena del diam etro ùi cir~a 1 cm., a de?orso longitudinale leggermente obliquo tlall alto 1n basso e da fuori in dentro situata n ettame nte al dinanzi d el ventre mitsco~ .lare. Il 11ervo frenico era situaito dietro la ver1a e la su a p_os}~ione, rispetto al mu scolo, er o d~l 'lutto .nor1rtale. IsoJata la vena e spostatala verso l 'inter 110 si pot è recid.ivare if nervo ed estirpar11e poco rr:tno ·di 40 cm. L 'O. si domanda che vena fosse quella da 1l1i trova la, e passale in rassegn a le varie ar1omalie ·d escritte dalla giugulare profonda, eone] ude di.cendo c lte con ogni probabilità si trattava o di un a g·iugulare profonda abnorme111ent e spostata verso l 'cslerno, o del ramo esterno di una ~ iug·u lare profo11da sdoppiata. · ~ l\IIe tte in guardia contro i pericoli ch e possono n ella estirpazione del nervo· frenico fatta co11 a11 es~esj a locale, derivare d.a iniezioni anestBtiche pratica te j) ro.fondamente a ridosso del muscolo sca~eno. Il Segretario: li R1ocr. 1

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.Associa.zione Medica 'l,riestina. ~X

aclt1rH1nza scie11tifica del 15 marzo 1929. Presid8nte: d ott . -~ · CcrFLER. Cisti sierosa mesenterica.

Il PuESIDENTE dà la parola al dott. GRISOGONO il ··quale, fuori dell 'ordine del gior110, dimostra un pezzo patolog·1co inter essa11tc. Si tratta di un tumore, probabilmente una grande cisti sierosa .m esenterica, sviluppatasi forse dalla radice d el m esocolon, data la caratteristica posizione di questo, sulla superficie anteriore-superiore della cisti, ch e ha costituito una sorpresa operatoria in paziente affetta da perimetrite e annessite ero• n1ca. 1~ i1 oto cl1e cisti endocavitarie a p ar e ti sottili -e flaccide p er contenuto r elativa1nente scar so p ossono sfuggire completarnente alla palpazione, an che se voluminose; e in secondo luogo l 'ammala la non accu sò mai d-isturbi alla r egione m esoga trica e lombare destra, ma solo dolori di ca~atrtere puramente1 ginecologico, - •b en localizzat1 11 el fondo pelvico anche all'esame oggettivo, · e d erivanti dalla tumescen za infiammatoria a11n essial<:'. L' esplorazione del cavo epidurale mediante lipjodol in casi normali e patolog ici.

Dotl. G. SA1x. - Lo s pazio epidurale è riempito ' · da .LesS'lllo adiposo molle e da ricchi plessi venos1; nlan candovi il liquor, il lipiodol immessovi non strap iomba, ma serpeggia verso il luogo di 1ninor 1·esistenza , estenclen closi verso il basso e l'alto, scappan do ai lati oltre i foramj di coniugazione. Per usare l 1n a t ecnica corr e tta n el}'immission e dell 'olio jorla to, conviene innestare all 'ago rli punll1ra lombare un piccolo manometro , inòir ato dall 'J ANZEN, atto ad indicare la

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pressione ~egativa verifica tasi nell 'attimo in cui la pu11ta cte11 ·ago varca il legam ento in giallo ed entra nello spazio epidurale. Si iniettarono i11 25 casi 5 fino a 10 eme. di l ip. irt~iepidito, a11che ambl1latoriamente, sen za r~g·i strare 1nai al cun inconveniente. All 'autopsia d1 una donna m orta per altra cau sa due anni dopo l 'i1nm~ssione di lit. epidurale, non si riscontrò alcun .fatto irritativo o infiammatorio alla dura ineninge . . I...a parte. radi.ogra~ica venne curata n el maggior nun1ero dei casi presentati dall 'O ., dal .prof. GoRTAN, in singoli casi dal dott. CARMELIOH e prof. P.cNGBERI.E. Nelle radiog·rafie si pt1ò distinguere una zona centrale (corrispondente al rivestimento lipjodolico della p are·lc posteriore d el sacco durale), una zone marginale in corrispondenza ai bordi late~al~ con ingorghi ai forami di coniugazione, ed 1nf1ne una zona esterna; g iacchè dopo pochi minuti il 1ip. comincia a sortire dallo speco ver~ebrale. e 1nigra ? ltre i. fori intervertebrali lungo 1 nervi e mtiscol1 per 15 fino 20 cm. e più dista11ziandosi i1otevol111ente dalla colonna v~rte­ brale. In singoli casi il lip. disegnò la trama dei ple.ssi brachiali, in altri i muscoli i11tercostali in.1~erni e le arterie intercostali, in altri · il muscolo p soas e così via. L 'iniezione fu fatta alle volte a l ivello delle ultime cervicali, per lo più alla region e lombare: in singoli casi attraverso l 'Hiatus sacralis secondo il metodo di CATHELIN. Il 1ne1odo è r accomandal1ile nei casi in cui resta b loccato lo spazio epidt1rale (p er opera di p r ocessi morbosi originatisi dai tessuti epidurali stessi o dalle vertebre contigue) mentre è ancora ap er ta la via sottoaracnoide; particolarmente va u sato n ei casi rli spina })ifjda occulta in cui posson o coesister e cotenne fibroso-cicatriziali epidurali a sede diversa d a quella dell'anomalia del rachide, e che danno con1 e sintomatologia clinica fllgie ribelli al sacr o ed agli arti inferiori disturbi trofomotori alle estre111ità inferiori o 'enuresi notturna protrae11tesi oltre la pubertà . I successi operativi ottenuti con l 'ablazione del cercin e f]J)roso possono essere però alle volte anche solo n1alformazioni al midollo stesso o alle rad~ci nervose (mielodi splasie), oppur e per il perdurare dell 'ipervagotonia pelvica nei casi di enuresi notturna persistente. L 'O. cita tre casi operati con su ccesso dopo la lipiodiagnosi epidurale, dt1e per algie al sacro ed aglj arti inferiori, t1na per enuresi ultrapuberale, mentr e in altri casi egli non riuscì a formulare la diagnosi · di hlocco epidurale. In uno d ei casi negativi si mite molto in evidenza, per contrasto, il fondo cieco del sacco d urale col fil11m terminale. Venne iniettato sempre il lip . discendente; l'ascendente non va u sa to nello spazio epidurale, p er ch è n on ascende ma11can<lovi il liquor e le im111agini sono poco contrastate cau sa il basso peso specifico. A differen za def lip. sottoaracnoideo ch e si inietta possibilmente a grande distanza dal 1)resl111to ostacolo per avva11taggiarsi dello strapio1nbo, il liq. epidurale d eve esservi immesso a poche vertebre 'di distanza. Ciononostante l 'interpret azione delle radiografie è spesso irta di difficoltà e ricca d i incognite. L 'esposizione YeJa ne accompagnata d a numerose proiezioni. Tl Seqretario: E. RoNCALLI.


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SEZIONE PRATI CA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. •

MEDICINA SCIENTIFICA. Sul contenuto ormonico del pancreas in diversi animali. _ Si . sa .che l 'Qr~9ne pancreatico . agisce sugli .idrati d1 carbonio, con un meccanismo non ancora p erfettamente noto . . È . inte~essante pertanto conoscere la quantità · d1 1nsul1na presente nel pancreas di diversi anii:ia!i, , mett.endola in rapporto alla qualità de1l a l1mentaz1one, prevalentemente di idrati di carbonio negli erbivori, scarsa di idrati di carbonio n ei carnivori. Ricerche in proposito non m ;a ncano · ma i . ' pare:1 s?no an~or~ disc~rdi , in parte dipe11·denti dai metodi d1 estrazione dell 'insulina dal pancreas. S0shiro Takeuchi (Tokolcu Journ. of exp. Med., XII, 1, dic. 1928) servendosi di due metodi di estrazione dell'insulina a ll 'alcool.acido solforico, e all '.acetone-alcool-picrico, ha dosato la quantità di ormone pancreatico , per portar un po' di luce n el c0mpl esso problema. Il dosaggio dell'insulina era fatto sui conigli del peso di kgr. 1, 2, secondo il metodo di Toronto. I risultati sono i seg·uenti: n el bue fu tro· vato da 585 a 1720 dose unità per kgr. di peso, in n1edia 916 D . U . ; nel maiale da 585 .a 21·3 0 D. U. secondo il 1° m etodo , da 1320 a 2940 col 2° metodo, in media 2130 D. U . per chilo di pancr eas; nel cavallo da 725 a 2700 D . U., in media 1430; nel c.an·e da 685 a 4760 D. U . con una media di 2619 D. U.; nel pancreas d el gatto da 351 .a 1230 D. U., in media 683 D. U. Da un chilo di pancreas umano, senz 'alterazioni patologiche, si ricavano d.a 492 a 1410 D. l J ., in m edi.a 843 D. U. Al cuni AA. asseriscono che l'insulina sparisce dopo la morte, e dopo 8 ore non si può più isolare; Pollalc a fferma che l 'alta temperatura distrugge l'i n su l ina; sec . l'A. l 'ormone pancreatico non si a ltera dopo la morte. Dalle riportate ri cerch e emerge che la magg ior quantità di insulina si trova nel pancreas dei cani; la minor quantità in quella dei gatti. Fra questi àue estremi della classe d ei carnivori sta l'uomo. Gli erbivori sono fra il cane ed il gatto; segue il m .aiale che è onnivoro. Contrariamente a ll 'opini one cl) e g li erbivori hanno bisogno di maggior quantità d'insulina , è stata tro,rata la più alta per centual e n ei carnivori; ciò dimostr.a che l'alimentazione carnea per il ricambio del] e albumine ha bisogno di magg ior quantità d'insulina. Questo concetto spiegherebbe, sec . l 'A. , la ragione per cui tra i giapponesi , che si cibano a prevalenza di carne, sia fr equente il diabete •

mellito , per una insufficienza pancreatica ad eliminare le a lbumine. CARUSI.

:{ticerche sull'acidosi di origine diabetica. Elmer et Scheps (JJolslca Gazeta Lekarslca, n. 41, 1928) riportano i risultati di loro accurate ricerch~, eseguite su 15 casi, nei quali hanno studiato parallelamente l'acetonuria, l 'acetonemia, l 'ammoniuria, controllando ancl1e contemporaneamente la riserva alcalina e ]a pressione intraalveolare. In base alle loro osservazioni gli AA. concludono: 1) l 'ammoniuria , l 'acetonemia , l 'acetonurj a, le variazioni del valore della riserva alcalina e della pressione intraalveolare, Ron evolvono in maniera parallela. Grandi quantità di ammoniaca n elle urine non indicano infatti n ecessariamente una grande .acidosi ed inversamente. Così purè un'abbondante ammoniuria non dà alcun segno sul valore della riserva alcalina del siero sanguigno; 2) pertanto lo stùdio del gr.ado dell 'acidosi diabetica, non può essere fondato su ciascuno di questi sintomi, presi isolatamente; solo in alcuni casi può bastare lo studio della riserva alcalina, quando il suo valore è fortemente din1inuito; 3) nel periodo del co1na , in numerosi diabetici con a cidosi, le funzioni r enali sono profondamente alterate: l 'abbassan1ento ·dell 'indi ce a cetonico , l'azotemia, l 'albuminuria , accompagnata da c ilindri, infine un 'ammoni uria ins11fficiente n e sono, infatti, prove incontestabili. A. P.

CASISTICA. L'aritmia extrasistolica. C. Fiessinger (J ourn. des praticiens, 13 m arzo 1929) distingue le aritmi e ex trasistolich e come egue . . 1) Di origirie gastro-iritestiriale. Diag nosi gen eraln1ente agevole. Individuo ch e digerisce 1nale, c on meteorisn10 , costipa to; è dimagrito e si sveglia, n ella notte a lle 2-3, ria ddorn1entandosi difficilmente. L 'eccitazion e g.astro-i11testina1e i tra m ette al cuore ·e produce d elle extrasistoli. Nel r egim e alimentare, r idurre il pane e la carne; sono b en tollerati i pe ci m a gri ed il prosciutto magro. Evitare l'acqua g assosa ed il bicarbonato di sodio. Prescrivere : Ca olino g. 70 Sottonitrat o di bismuto ana g· . 15 Mag n esia cal cinata Da prenderne una cu cchia iata a digiu no ed un cu cchiaino alle 16 e a l 111on1ento di cori-


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JI. POLI CLI NI CO

car i, sospendendo in un po ' di acqua zucch erata. Prima d ei pasti, una pillola da un centigrammo di estr.att o di belladonna. Cure idrominerali. Talvolta le extrasistoli si presentano in indi·vidui con l esione valvolare (insufficienza aorti ca o st enosi mitrale); molte volle, basta curare lo stomaco per vederl e scomparire. In questi casi , però, b!sogna a nd.a re cauti n ell 'attribuire a llo stomaco le extras istoli ; se il fegato oltrepassa l 'arcata costale, se vi sono rantoli alla base dei polmoni, vi è e dema pretibiale e tracce di albumina n elle urine, si deve attribuire a l cuore il fatto delle extrasistoli ed istituire il regime lattoidrico di riduzione ed il riposo a letto. 2) Di origine tossica e nervosa. I fumatori , gli esauriti, gli ossessionati, insiem e con i b e,ritori di caffè e di tè form.a no un corteo di extrasi stolici. Il trattamento consiste n ella soppressione d ella cau sa; con g li ossession ati occorre molta pazien za e non sempr e si riesce. Si con sig lieranno l 'idroter,apia tiepida e la valeriana , i bromuri: Bromuro di sodio Estr. di v.alerian.a . an.a g. 5 Sciroppo di m en ta g. 60 Acqua dist. q. b . p er g. 150 Da prenderne un cu cchiaio prima dei pasti e d al n1omen to di andare a letto. 3) Origine organica. L 'aritmia extrasistolica con1pare nella stenosi mitrale (spesso nel periodo di aritmia completa), n ella insufficien · za aortica, spesso coìnc.idente con di sturbi dispeptici. Si d eve essere molto cauti n el g iudizio, qua ndo si tratti di insufficienza mitrale, ìn cui sono più rari i disturbi disp eptici ; si ricerch era nno piuttosto i segni di insuffic ienza cardiaca e si applich erà il trattamento in consecru enza. fil.

L'asma -cardiaco. L asn1a 'c ardiaco è caratterizzat·o dalla dispnea acut a parossistica che si veri fica di n ott e oppure dopo un esercizio fisi co, c h e dura d ei minutì o d elle ore ed è accompagnato da u na sen azione di so ffocamento, da r espirazione sibilante, e spesso d.a tosse con sputo aereato con ·o sen za sangue; questo asma è dovuto a grave malattia org.a nica di cuore, specialmente d el ventricol o sinistro. L 'accesso P,UÒ essere mitigato con la p osizione eretta e con. l 'ìnìe·z ìon e ·di morfina . All 'esame 'f isico, si trova r espiro sibilante e tal volta de'i rantoli gorgoglianti. Nei casi gravi, si può u sare com e sinonimo il t ern1in·e di eden1a polmonare soffocante, ma quello di a ma cardiaco è più adatto per la condizione in cui si ha essenzialmente la dispn ea parossistica; e so inoltre può anche co1nprend ere 1

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a ltre condizioni , come il r espiro di Cl1ey ne-Stokes. R . S. Pa lmer e P. D. White (Journ. amer. med. assoc., 9 febbr. 1929), su 3100 individui con malattie organich e di cuore, ne 11 a n110 · trovato 250 con asma cardi.aco (8 %); di questi , 180 erano u ornini e 70 donne, tutti , salvo 14 avevan o superato i 40 ~nni . Il grave significa to pronostico dell 'asma cardiaco è dimostrat o dal fatto che 170 sono. morti , con una durata di vita m edia di anni· 1,4, dopo il primo attacco di asm.a. Il massimo numero dei casi si è trovato negli indivi· <lui con malattie delle coron a rie, ipertensione od entrambe (10, 7 %) ma la maggior freql1enza relativa si è avuta n elle m a lattie cardiache· sifilitich e (21 %) e n ella n efrite croni·ca (19 %). L'asma cardiaco appare dovuto a ll'insu ffi cienza del ventricolo sinistro, da sola od insi eme ad altri fattori; il m eccanismo· p erò con cui si verifica l 'asma non è chia·ro . La frequenz.a, la durata e J.a g r avità d egli attacchi modifi cano la prognosi sorta11to quando sono estreme. La coin c ide11za d'i t oni c.a rdiaci d eboli , di ritmo di galO})J? O e di polso altera11te indicano la morte a breve scad'enz.a. fn .63 casi, si aveva soltanto il rig urg ito aortico, genera lmente d i orig ine sifilitica. . P er la terapia, la digital e ed il riposo sonoeffi caci p er ridurre il nun1 ero d egli accessi e-prolungare reJ.ativ.a mente la vita; per l 'accesso acuto valgono i nitriti , l 'al cool e so1)rattutto la morfina. fil . \

I piceoli segni

d~ ll'ipertonsione •.

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La prima fase evolutiva d ell 'ipertensione arteriosa è con tr,assegnata d.a l disordine d ell 'ap-parato vasomotore e d el sist ema n euro-vegeta-tivo, non ch è d a uno st at o di mei opr.a gia· viscerale, risulta nte d.a l r egime circolatorio anormale. I piccoli segni di iperten sione , ri·s ultant~ da queste p erturbazioni , h anno un caTa ttere d1 b enignità relativa , m a I.a cau sa d.a cui di~e n ­ dono d eve r enderl i sospetti; da ciò la loro im-· portanz.a. I disturbi n ervosi r ealìzzanv fu gen erale il quadro clinico d ella n eurast enia d ella cinqua11tina: cefal ea, il p iù spesso· mattutina e ch etende a scomp.a rire n ella g iornata, insonnia· notturna con sonnolenza n-el d'o po-n1ezzogiorno, n ervosismo. Questi m.alati" si lam enta no di una sen sazione di a n sietà, corrispondente ad. uno stato perman ente di oppression e fi sica, ben distin ta d alla dispn ea da· sforzo. .Son o d a m enziona r si altresi d elle forme di ecclissi cerebr ali ch e però costituiscono, in gen ere, d egli accidenti p iù tardivi. Sono frequenti i ronzii, d'i cui i malati danno d escrizioni varie : suoni gravi corrispond enti a dis turbi d ell 'or ecchio m edio e su on i musicali provocati da una· l'esi:on:e d e.J tabirmto1..


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SEZIONE PRATICA

L 'ipertensione irrita altresì l 'apparecchio ve~Libo lare, d onde vertigini vere (in seguito a ..cambiamento di posizione) e pseudovertigini (obnubilazione più o meno completa della co.scienza con brusch e mancanze transitorie). Come osserva Vital -Lassance (Revue médicale, 6 g iug no 1929), sono". classi ci. i d~stur~i -della vista : mosche volanti, p unti brilla nti , disturbi vaghi con impressione di cc annebbiato n. Questi malati si lamentano spesso di criestesia, talora molto intensa, di formicolii , dì .crampi n otturni . Altri sintomi classi?i ~ono la tachicardia permanente e la pollach1ur1a . fil.

La sindrome d'imbarazzo gastrico acuto nei suoi rapporti con la trombosi coronaria. Coffen e Rush (Journ. oj the Am. Med. Ass., n. 23, 1928) richiamano l 'attenzione sulla fr~­ quenza d ei sintomi addominali nel quadro clinico d.e ll 'infarto miocardico, o in linea genen erale , d ella trombosi coronaria. . - . . A questo scopo, g li AA. passano in. r1vist.a i sintomi caratteristici del1 'infarto m1ocardi.co: accessi anginosi inten si , a volte sottosternali, a volte addominali, pallore d el volto , enfisema polmonare, polso piccolo con. tendenza a ll 'aritmia , caduta brusca d ella funzione arteri osa indebolimento d ei b.attiti del cuor e, con ' . ritn10 di galoppo, febbre p1ù o meno alterata con i perleucocitosi , invertimento .d ell' on.da ~ all 'elettrocardiogramma e spesso 1mmag1ne d1 blocco ventricolare: Da numerosi autori è stato in sistito sulla difficoltà diagnostica fra la trombosi . coronaria e la sindrome addoniinale acuta quale può essere provocata da una col ecistite, dalla perforaz~o­ ne di un ' ulcera duodenale, da una pancreatite . emorragica. . , . . I n particolare, la diagnosi puo essere d1fficjle fra l ' j11f.arto miocardico e g·li accidenti colelitiasici , tanto più ch e le due affezioni possono essere con comitanti . Gli AA. hanno studiato 192 casi di cc trombosi coronaria acuta » e hanno potuto distinguere tre forme: trombosi coronaria acuta caratterizzata unicamente dalla sindrome addo· minale a cuta ; trombosi coronaria, dove i seg11i a ddominali si a ssocian? ad una. sindrome addominale acuta; trombosi coronaria a forma pnr<imente .anginosa, senza segni :addominali . . A . p.

Disturbi cardiaci da ipertireosì tardiva. L 'i pertireosi tardiva è caratterizzata da segni attenuati o mancanti di tireosi, m entre predominano n el quadro clinico d ei disturbi cardi aci: tacl1icardia, dilatazione d el cuore verso sirtistra fibrillazione auricolare. Da ciò, il facile sc~mbio di tali ipertireosi con malattie primarie dell 1.apparato cardiovascolare. In que te form e, il miocardio vien e leso

abbastanza precoce1nente, sicchè è importqnte procedere a d una terapia attiva· per impedire di arrivare a ll 'insufficienza cardiaca . 1f . Kaspar (Wiener Klin. Wochens., 25 apr ile 1929) a fferma che l 'operazi one d ello struma n egli individui anziani non offre alcun pericolo e~ ha un buon risultato permettendo il miglioramento od anch e la scompar sa dei sintomi cardiaci. Possono essere operati con successo anch e d ei casi in cui si hanno complicazioni di malattie organich e cardio-vascolari (arterioscl erosi, vizi valvolari). L ' operazione non deve limitarsi a ll.a semplice emiresezione, ma questa deve essere compl eta d'ambo le parti. È a ltresì importante il trattamento pree post-operatorio. fil.

TERAPIA. L'uso della laminaria montata su catetere ureterale per la dilatazione dell'uretere inferiore. M. Chevassu e P. Lazard (J ournal Franç. d ' Urol., dicembre 1928) si servono di special i cateteri confezionati su loro domanda da M. Eynard, n ei quali la laminaria è inclusa a l] 1 estremità d el cateter e form.ando con questo ur1 tutto unico onde evitare l 'eventuale rottura della unione della laminaria stessa con il catetere. Le laminarie son o di diversa lungl1ezz.a e calibro, g li AA . però non si sono serviti fin o. ad ora ch e di laminarie lunghe d.a 4 a 6 cm., il calibro s' intende è quello d ei comuni cateteri ureterali e tale perciò da poter essere a11plicati ai comuni cistoscopi. È chi.aro che il cateterismo con lan1inaria è ug uale, per le modalità tecniche, a qt1ell o comune c on sonda u reterale, bisogna altante ch e sia praticato con una certa velocità poichè ]a laminaria si· rammollisce rapidamente a contatto con l 'a cqua contenuta in vescica. Bisogna inoltre che la la n1inaria sia introdotta sol tanto per qualch e millimetro meno d ella sua lun ghezza n ell ' ureter e poichè questo ha tendenza ad espellere la laminaria ch e si dilata , ma d'altra parte sar ebbe pericoloso l 'introduzion e troppo alta del la la minaria per il ri schio di n on poterlo più fare uscire. A questo scopo è b'e ne , d11rante tutta la dilatazion e, una continua osservazione cisto. cop1ca. La laminaria vi ene lascia ta in situ da 10 a 20 minuti , e la sua applicazione non è più dolorosa d el comune cateterismo ; l'inizio di dolori r enali d eve fare subito sosp ender e ]a dilatazione. L'aumento di calibro d ella laminaria sen za esser e g!andissimo è purtuttavia n otevol e; in due casi, ad es., l'aumento fu d al ca libro 5 al 13 e d al 16 a l 22 (fili era Beniqué). G1i AA . h anno fino .ad ora utilizz.ato questo n1ezzo per r estring imenti d elJ~ est:emità .io.feriore dell'uretere , per una d1lataz1on e c1 st1 ~ d ella estremità d e11 'l1reter e , e per tre calco] 1


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l L POLICLINICO

ureterali, e cr edono ch e sia quest 'ultima eventua:lità quella che si potrà maggiormente avvantaggiare dell.a dilatazione con la taminaria. I.nfatti dei 3 calcoli dell 'uretere pelvico cosi trattati , 2 furono espulsi nei due giorni seguenti alla dilatazione, m entre per il 3° che non era visibile alla radiografia, forse si era trattato di un errore di diagnosi. In tutti i casi trattati gli AA. non ebbe.ro mai a lamentare incon venienti di sorta. FILIPPA.

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anestetica, con un netto miglioramento dell 'inferma. Tale procedimento consiste in una iniezione epidurale di 30 eme. d 'una soluzione contenente: I % di stovarsolo, 2 % di acido fenico 10 % di alcool. ' questo m etodo si può est.endere ad ogni af-fez1one dolorosa della vescica; in un caso di cancro vescicale, con dolori, tale iniezione non apportò g iovamento alcuno, forse perchè il processo si estendeva .a d altri territori nervosi .. CARUSI.

Il trattamento chirurgico dei tumori maligni della vescica. L~

quasi totalità dei tumori maligni della vescica sono degli epiteliomi, il cui grado di malignità è vario. Più della metà sono molto m.aligni, in dipendenza fino ad un certo punto, con la localizzazione : è cosi che le lesioni d~l pavimento sono, n ell 'insieme, più maligne d1 quelle dell e pareti laterali e della convessità dell 'organo. La mortalità operatoria dipende anche dalla sede del tumore, dall 'estensione dell 'intervento e, nei tumori del pavimento, dallo stato degli ureteri e dalla tecnica usata per assicurare l 'evacuazione dell 'urina. Hunt (Journ al oj the Amer. Med. Ass., n. 22 , 1928) h a ·studiato i risultati degli interventi per tumori maligni della vescica su 370 casi operati o trattati con procedimenti diversi di ordine chirurgico e fisioterapico : elettrocoa.gulazion e, diatermia, r.adio- e radiumterapia. A seconda della sede d el tumore, dell 'estensione, della più o meno n1.a lignità, l 'A. distingue i tumori in questione in 4 g·radi: per il 1° e 2° grado, i malati sopravvivono fino al 3° anno in una proporzione del 65 %; men tre che per il 3° e 4° grado la sopravvivenza, per il medesimo tempo, non sorpassa il 35 %. L' A. fini soe insistendo sulla n ecessità di non porre m.ai un giudizio glob.ale sui risultati dei trattamenti chirurgici e fisioterapici nei tumori maligni della vescica, ma di tener conto, nel loro apprezzam ento, del grado della malignità e della sede della lesione. A. P.

Di un nuovo tentativo di cura dellP così dette cistiti dolorose.

Per cis tite dolorosa o ribelle s' intende quella infiammazione della vescica caratterizzata dal1'inten sità dei dolori e dalla persistenza ad ogni mezzo curativo. Sono stati proposti diversi metodi curativi, i quali non sempre sono scevri di pericoli o · sono di sicuro effetto. M. Pavone. (Cultura M ed . l\foderna, 8 aprile 1929) usando per _,caso un 'iniezione epidurale di tovaina in una cistite dolorosa, ha potuto n otare la remissione dei dolori e d ei d ;_ sturbi n ell a minzione.· Ha u sato in a ltro caso lo stesso procedimento , aggiungendo la neurolisi chimica al! 'azione

Sull'impiego della soluzione di Payr (soluzione· di Pregi con pepsin~) nella cura della ritenzione d'orina determinata da alterazioni della prostata.

La cura dell'ipertrofia prostatica con le iniezioni paren chin1atose di iodio era stata tentata già altre volte specie· prima della comunicazione di Freyer, sempre p erò con risultati incerti. Recentemente Payr ha voluto ripetere i tentativi con la soluzione di Pregl da lui modifi~ta con l 'agg·iunta di pepsina e ch e gli ha corrisposto b e11e qu.a le mezzo fibrolizzante. Le· iniezioni ven gono praticate attraverso· il p erin eo guid.ando l 'ago con il dito introdotto n el r etto. Si inietta 1-2 eme. della oluzione aJI ' 1 con I '.aggiunta di novocaina per attenuare il violento dolore# sussegu ente all 'iniezione. en-· gono praticate al massimo 6 in iezioni .a giorni alterni. Furono trattati così 21 pazienti dì cui . favorevole. . un.a meta' con esito Secondo H offheinz (D. Z eitsch . f. Chir. ,. vol. 198, pag. 231, 1926) questo mezzo di cura è indicato n ei prostatièi in cui non è possibile di eseguire un intervento chirurgico per le condizioni g·enerali gravi; n ei casi in cui la vescica è molto infetta e l'operazione dovrebbe essere eseguita in due tempi: le iniezioni permettono di ottenèr e sia la minzione spontan ea ch e, di conseguenza, un miglioramento del1'infezione vescicale per cui diventa possibile1'operazione in un tempo solo. L'azione della soluzione n el ridurre il volume della prostata si spiegherebbe sia· con· un'azione solvente sul collageno che con la· << digestion e » dei focolai infiammatorii che esistono quasi costantemente n ei prostatici gravi.

'r

VALDONI.

POSTA DEGLI ABBONATI. All '.abb. n. 7601-2: La cura della sciatica con la cauterizzazione· di una parte del padiglione dell 'orecchio è un m etodo affatto empirico, e si potrebbe dire · ciarlatanesco. Esso non è n eppure considerato dalla refles~. soterapia. I successi , se ve n e sono, non possono spie-garsi che con la suggestion e. DR.

Curu Jella sciatica. -


[ANNO XXXVI, NuM. 30]

Conteggio dei globuli del sangue. -

SEZ IONE PRATICA

1085

Al dott .

ver ati a ll 'Osp edale di Lakeside, dal 1921 al, 1926 .ed h.anno rilevato ch e l 'alcoolismo odier-n o s1 presenta con caratteristich e diverse d a I~ conte~g:io d ei leu cociti d el san g u e va fatquelle d ell 'epoca p r eproibizionista. to. in tutti 1 16 quadrati grandi d el Thoma. È .Più ch e raddoppiato il numer o d egli indi~e1ss, comprendenti ciascun o 16 quadratini v1du1 portati a ll 'ospedale in stato di incoscien(16 x l~ = 256), non contando i quadratinl za (63 % invece di 31 %). Generalmente, si oscompresi sulle linee divisorie. Si divide poi p er 256 , allo st esso modo ch e serva una temper.atura legg·ermente febbrile· . anch e neg~i indivi,dui. portati con temperatur~ p er le emazie si fa la media d el nu1nero cons?bnorm4~1 per ch e r1m.asti esposti al fredd o, tenuto in og ni quadratino, dividendo il nus1 ebbe po1 feb~re d?p~ il ricovero in ospeda le. mero totale d elle emazie così contate per il nu, Nel 31 % dei ca si s1 è osservata albuminumero d ei qu.a dratini ·in cui si è fatta la conta. ria, scomparsa n ella maggior parte 24 ore Il riferimento è quindi u g uale p er le emazie d opo l 'ammission e. F ebbre ed a lbuminuria come per i leu cociti, cioè il quadratino picnon risulta ch e fossero sintomi di alcoolismo colo, con il la to di 1/ 20 di mm. ed il volume acu to n ell 'epoca preproibizionista. di 1I 4:000 di mmc . Quanto a ll 'intossicazione d a alcool m etilico Un esempio le chia rirà meglio il calcolo. 111 è difficile sceverare in ogni caso l 'azione d f tutti i 16 quadrati grandi, si son o contati, p. es., 70 leu cociti, il ch e sig nifica ch e, per questo da quella d ell 'alcool etilico. In un caso di un u omo di 58 .anni ch e, da ll 'avvento d eÌ . d . . 70 . ogni qua rat1no vi sono leu cociti , cioè JJroibizionismo, b eveva qualsiasi liquido conte256 n esse d ell '.alcool, si era avuta diminuzion e d el 0,273. Ogni qua dra tino corrisponde a 1 / 4000 visu s; all 'osp·eda le si riscontrò notevole atrofia. di mmc . , quindi' O, 273 x 4000 = 892 e, sicd ei n ervi ottici ; in seguito la vista fu totalcom e si è u sata la diluizion e a d 1/ 10, si ha m ente perdu ta, si sviluppò un.a grave psicosi 892 x 1O == 8920 leu cociti p er mmc . e si ebb e, a breve scadenza, la morte. Analogo è il computo per le emazie , soltanto Sembrano diminuiti i casi di d elirium trech e in tal ca so non si contano tutti i 16 quam en s e quelli di a lcoolismo cron ico mentre drati grandi. Se la ripartizior1e fo sse rigorosa. ' invece sono aumentati quelli di a lcoolism o. m ente uniform e, baster ebbe co11tare le emazie di un solo quadratino , invece se n e fa la m e- acuto . La cosa si spiega tenendo presente che , dia , contando quelle di un certo numero di . d at e le difficoltà di poter p rocurarsi d ell 'alcool, questo non p u ò essere con sum.ato abi qua dratini , in alcuni dei quadrati grandi (linee tu.almente ma, quando l 'individuo n e ·può vedivisori e escluse sempr e I). Se, p. es., si sono nire in possesso, lo tracann a avidamente ed h a: C?ntate le em azie di 150 quadratini e si è ottel 'intossicazione acuta, talora anche m ortale. nuta la somma di 810, s i avrà ch e ogni quaLa n eurite a lcoolica è attua lmente caratte-· d . . 81 o . . rat1no contiene == 5,4:15 emazie; ogni rizzata .dalla rapida comparsa, in m eno d i 4 150 settim.ane , con frequ.e nt e paresi . La cirrosi epa-mmc. d el san gu e diluito contien e quindi tica a lcoolica non ha subìto modificazioni. 5,475 x 4000 = 21890 emazie e, siccome si è Curioso e triste p er l 'uma na dig nità è l 'elenusata la diluizion e di 1.200 (0,5 della pipetco d elle b evande ch e vengono con sumate per tina) si avrà 21890 x 200 = 4378000 emazie soddisfare l 'impellente bisogno di alcoolici. per mmc . fil . Troviamo fr.a esse, i più ripugna nti cc g uastabudelle » (rot-gut), come- l 'alcool solido e d Al d ott. C. C. , da C.: altri preparati veD;duti come combustibili , specialità farmaceutiche ad alto contenuto a lcooIl limite ·di anzianità p er l 'inscrizione sul lico, lozioni p er capelli , diversi preparati a quadro di avahzamento per il 1929 dei _ten enti base di a lcool d en atura t o u sati p er scopi tecnim edici di complemento è ad an zianità : 16 dici e persin o la miscela a base di a lcool u sata cembre 1917; a soelta : 15 lug lio 1917. come anticon gelante p er i radiatori di autoA. C. mobili! A simili d egen erazioni d el gu sto può, . condurre la fren esi a d·ell ' in tossicato !

v. e.

M. , da

e. :

VARIA .

fil . .

L'alcoolismo nell'America p1·oibizionista. PU BBL ìCAZION I PERVENUTECI

:.8 interessante seguire i risultati della

gran~

diosa ed inutile lotta ch e gli Stati Uniti h a nno intra preso contro l 'alcoolismo, non fosse altro ch e per convincer si ch e si tratta di un esempio da non seguire. J. L . Richardson e M. A. Blankenhorn (Amer. Journ . of m ed. sciences, ag. 1928) h anno studiato cir ca 200 casi di a lcoolismo rico-

P.

Il « De Aegritudinibus infantum tr actatus n di M. L. Faentino dei Vittori . Stab. GALLI.

Arti Grafich e, Siena, 1929. E. RuBERTr-FrERA. La Framboesia in Somalia. Tip . Operaia Roman a, Roma, 1928. F.

MoTTOLA.

Sulle lesion i sifilitiche del collo del-

l ' utero . -

Offic. Grafich e !\fontuoro, Milano,.

1929.


1086

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVI,- NuM. 30]

POLITJCil SANITARiil .E GIURISPRUDENZA.<*> •

CONTROVERSIE GIURIDICHE

« Nel caso in cui detti concorsi abbiano

XXVII. - Assicurazione contro le malattie professionali.

esito negativo sarà bandito dal prefetto il concorso pubblico per titoli ed esami ».

Con R. D. 13 maggio 1929 n. 928, pubblicato nella Gazzetta Ufficial~ IO giugno numero 134, è stata dichiarata obbligatoria l 'assicur.azione contro le malattie professionali per _gli operai addetti alle lavorazioni indicate nella tabella annessa la decreto stesso, quando per .ess i sussista l 'obbligo dell 'assicurazlone con.tra gli infortuni su1 lavoro. Le norme per l'assicurazione, contenute in 17 articoli, e le relative tabelle sono pubblicate nel fascicolo 6° della Rivista << Il diritto pubblico sanitario ».

XXIX. - Il giudizio delle Commissioni nei concorsi. È illegittimo il giudizio della Commissione

se dal verbale non i1e risultano cor1cretamente precisati gli elementi essenziali. Questa esigenz,a ovvia è con cord·emente ammessa : altre volte ne abbiamo trattato diffusan1ente. Segnaliamo ora la deci ion e 1 febbr.aio 1929, rie. De Agostino. cc Il verbale della Commissione giudicatrice non risponde a quei requisiti che un siffatto documento deve prc entare a giustificazion~ d ella gra,d uatoria. All'infuori della semplice XXVIII. - Norme per le nomine degli ufficiali sa- affermazione dell'inte11dimento di dare maggior valore alla pratica ospedaliera, manca .nitari. ogni altro criterio espresso in modo concreto Con decreto 2 g·e nnaio 1927 n. 1, furono e precis9, manca l 'elenco d1ei titoli, si.a pure :riordina te alcune circoscrizioni provinciali e limitato ai titoli princip.ali. Non si dà a lcun iurono istituite le provincie di Aosta, Bolzano, co·n to della valutazion·e compa-rativa dei criteBrindisi, Castrog·iovanni, Frosinone, Gorizia, ri e dei titoli n.ei rigu.ardi. d·ei vari. concorrenti, Matera, Nuoro, Pescara, Pistoi.a, Ragusa, Rieti , di guisa che le assegnazioni n ell 'ordine del 1a · 'Savona, Terni, Varese, Vercelli, Viterbo. graduatoria sono espr esse qu.asi in .un modo Per effetto del riordinamento, furono costi- apodittico, ma non sono affatto d1rnostrate. tuiti o modificati consorzi di vigilanza igieni- Per di più non è detto come e con. qu.ale clas.ca . Circa le nomine d,egli ufficiali sanitari di sificazione se tutti i ricorrenti vennero ri co1~0tali con orzi, il R. D. 21 marzo 1929 n. 622 , sciuti idon ei, perchè manca ogni indicazion~ 1)ubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 106, ha di punto e la Corrimi sione ha designatò _tut~1 ,dispo Lo a ll 'art. 1° che ai con corsi che saran- gli otto con correnti: ne suno escluso, dlstr1no b.a nd iti possono essere applicate le disposibuendoli in cinque gradi. La difesa dell 'Am:zioni dell 'art. 13 del R. D. 29 n ovembre 1925 ministrazione resistent·e ha enunciato il giusto n . 2266, con provvedimento del Prefetto, sen- conoetto che la esauri·enza della motivazio11e tito il parere del C. P. S. L'art. 2 dello stesso va intesa in senso relativo, e non assoluto; ma R. D. ha d.a to facoltà ai Prefetti di revocare, . l'obbligo ·di motiv.a re, che pron1.ana dai .P~in­ con provvedimento da adottarsi caso per caso, cipi generali, ed è ~ffermata anche es.Pl1c1tasentito il C. P. S. i concorsi ch e .all'atto della mente dall '.a rt. 151 del regoJ.a111ento interno pubblicazione del decreto fos sero stati già han· d ell 'Ospedale, è . stato assolto ne~ caso in conditi e non siano stati ancora definiti con rego- testazione in modo da non lasci.are comprenlari non1ine. In tal caso i Prefetti possono ban- dere il p;ocesso logico, attrav.erso il quale si dire nuovi concorsi, a norma del citato art. 13 è formato il giudizio, di guisa che dalla sche11 quale dispone così: « Per la nomina dell 'ufmatica relazione d ella Commissione non è fici al c anitario dei consorzi, che saranno de- possibile trarre quegli elementi essenziali per finitivamente costituiti entro il 31 dicembre esplicare i] controllo di legittimità » . 192G sarà bandito un concorso per soli titoli, a.I q~al e saranno ammessi soltanto gli ufficiali sanitari con nomina definitiva dei comuni con orziati, e quelli provvisori, con regolare no1nina prefettizia, i quali dalla data del :: in rapporto all'esercizio professionale :: Dott. Cav. Ufr. ALBERTO VIGO (Oootor Juttltl•l. I 0 o·ennaio 1924 .abbiano prestato ininterrotto (Mamnale oontenente Leggi, Decreti, Regol~mentt, qr. . ervizio in uno dei comuni predetti. colari e tutto cdò che si riiferisce all'eaerO'iz10 ·~~ofeee1~ « T concorsi saranno giudicati dalla Com- nale ad ueo dei Medici condotti, dei liberi eeercentt, ufficiali eanitrur~i e del personale addetto ai la.bo· mi ione di cui a ll 'art. 2. Rimane sempre sal .. degli ratoTi · dd vigilamza igienica). va all a f:ommissione giudicatrice del con corso Prezzo L. 1 6. Per .i noetri ab bonat1 BOde L. 1 3. 7 5 la facoltà di ottoporre i concorrenti a tutte le in pol"to fra!loo. prove d 'esam e stab11 ite dal precedente art. 3 Invirure Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI e d a talune di esse. Via Sistina, 14 - ROMA. 1

1

LA LEfilSLAZIONE SANITARIA

(•) La presente rubrica è affidata all 'avv. lego.!e del nostro periodico.

GIOVANNI SELVAGGI,

esercente in Cassazione, consulente


[ANNO XXXVI, NuM. 30]

1087

SEZIONE PRATICA

NELLA VI T A _PROF.ESSION ALE. . po socialmente utile e ql1indi elica1nente no11 riprovevole. Ma l 'imbarazzo circa la deli1nitazione dei confini del lecito o dell 'illecito comin cia quando si tralta di precisare quali interventi si possano praticare senza che vi sia110 da11ni pi,ù o 1neno effettivi. . . Vi sono operazioni n1ol lo serti plici che possono esser e praticate senza alcun pericolo, corne ad esempio l'ablazione di verruche, di cisti, lipomi, cheloidi e simili, che pur non pro.v ocando alcun disturbo e non costituendo alcun pericolo so11 di troppo per l 'e~te ti ca della persona . Ve ne sono che pur essendo sollecitale per fi. nalità este tjche costitt1iscono correzioni a1iche di difetti funzionali o l 'eliminazione di un pericolo di possibili complicazioni. 'fali sono le operazioni dello strabismo, del labbro leporino, l 'enuclea· zioni di un occhio inalato sostituendolo con uno artificiale, ] 'estrazioni di denti male impiantati e la loro sostituzione con protesi adatta. Ma altre operazioni sono offerte e richieste che 11on h anno alcu11a effettiva utilità pratica, che i1on facilitano la funzione di alcun organo, che non contribuiscono in alcun n1odo -al benessere fisico dell ' individuo, e, q11el che più conta, la cui innocltità è discutibile . Le q11arte pagine dei gjornali decantano i miracoli degli istituti di bellezza, che speculano sulla vanità delle donne. Si promettono, con una pubblicità molto allettante, correzioni di nasi, di menti, di orecchie, spiannrnen ti di rughe, imbottiture di grasso, livellamento di forme esuberanti. In genere gli speculatori di queste imprese non sono medici. Questi, se mai, prestano il loro nome o il loro aiuto in operazioni complicate . In tali casi l'immoralità può essere di doppio genere: una truffa alle clienti in quanto i fatti non corrispondono alle promesse, un danno ef· fettivo in quanto gli interventi più o meno arri" schiati e quasi sempre male eseguiti hanno serie conseguenze s11lla salute delle operate. I pericoli sono tanto più gravi in quanto la competenza tec11ica di chirurgi ch e si prestano per t ali pratiche è pari alla loro scrupolosità morale. Un tal genere di affari non conferisce certo decoro e prestigio alla classe medica. Bisogna lasciare la cura dell'acconciatura e del1'estetica della persona ai barbieri. La correzion e delle ver e deformità ripl1gnanii ' o com11nque disturbanti la salute spetta ai chi.. 1urgi gen erici, che h anno la competenza di apprezzare la necessità dell'0perazione e di ben pra.... ticarla. Non si sente affatto il bisogno della nuova specializzazione della chirurgia estetica, che scientificamente non ha ragion d'essere e praticamente. si risolverebbe in una nuova sorgente d'affarismo professionale. Pangloss. ..

I limiti della chirurgia estetica. 1 tentativi di correggere le deformazioni o mostruosità congenite o prodotte da un 'infermità o da un traumatismo sono vecchi quanto la civiltà. L 'uomo, e naturalmente più la donna, ha sempre desiderato di migliorare il proprio aspetto mettendo in evidenza le qualità estetiche positive e nascondendo o correggendo quelle negative. Ogni specie di abbigliamento non ha in fondo altro scopo che quello di conferire maggior risalto ai pregi della persor1alità fisica . L 'u so dei cosmetici, delle tinture e simili tende appunto ad accentuare o a creare gli elementi positivi della bellezza e della giovinezza, a dissimulare tutto c~ò che non conferisce prestigio fisico indirizzato, naturalmente, a finalità erotiche più o meno consapevoli. Ed era ovvio che alla chirurgia, che tanti miracoli aveva fatti, si richiedesse anche quello di correggere le deformità e brutture fisiche. E la chirurgia è andata incontro a questo desiderio. La chirurgia 11on si era preoccupata, come non si praoccupa, soltanto di asportare le lesioni patologiche, di correggere le deficienze organiche, ma anche rendere meno visibili, meno deturpanti 11on solo le lesioni prodotte dal bisturi, ma anche quelle prodotte dalle malattie. La chirurgia è andata ancora più oltre, e con i tentativi più o meno felici di Steinach e di Voronoff, ha cercato di dare quel che l'uomo aveva in vano domandato per tanti secoli ai filtri ed agl~ elisir dei ciarlatani e degli stregoni, ]a . . g1ov1nezza. La chirurgia estetica non è dunque una cialtroneria, ma ha un contenuto scientifico, risponde ad una necessità sociale. Vi sono deturpazioni che rendono repugnanti gli individui che le portano. Deturpazioni che destano un senso di ribrezzo, o che testimoniano l'esistenza di una pregressa malattia che rende evitand! i pazienti. In tali · casi un intervento chir11rgico re11de riavvicinabili questi individui, ai quali con la possibilità di contatti sociali restituisce la pace e la capacità di vivere. Durante. 1a gi1erra la chirurgia estetica ha reso servigi preziosi ai grandi feriti, specie a quelli della faccia. consentendo loro di riprendere nella società un posto normale. Analogamente la chirurgia estetica rende non meno utili servigi ai lavoratori la cui possibilità all'impiego e quindi la capacità al guadagno è diminuita per sfregi e deturpazio11i ripugnanti consecutivi a lesioni riportate p er infortunio sul lavoro. Tutti questi intervent~ hanno quindi uno sco-

.


1088

IL P OLI CLI NICO

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Provvedimenti igienieo-sanitari del Consiglio del Ministri. Il Consiglio d ei Ministri ha approvato: Un disegno di legge p er il divieto di vendita degli oli i11i scelati; esso andFà in vigore col 1° gen11aio; ha di mira no·n soltan to la · tutela della olivicoltura nazionale, · ma ancl1e finalità igieniche. Uno sch ema di decreto portante modifiche al R. decr e to 4 marzo 1880 di costituzione della Commissione centrale di benefj cen za in Milano. Uno sch e ma di provvedimento per il riordinan1e11to d el Consiglio di Amministrazione della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali . Il d ec r e to tende ad ad eguare l a costituzione del Consig lio alla or ganizzazio·n e si11dacale formatasi in seguito ag li ult:i.mi provvedimenti legislativi, facend o partecipare al Co11siglio pred e tto i delega ti di quelle Confed e razioni che non vi er ano finora rappresenta te.

Comitato Permanente d' Igiene. Si è allu11a to a Parigi i11 sessio11e ordinaria. Nei riguardi del disegr10 <li collaborazione con l 'Is tituto Inle r11azionale di Agri coltura in Roma per qua nto con ce rne l ' igiene rurale, il dott . Lu lrario ha presen tato un ampio programma di studi con ] 'indicazion e di va ri temi, fra i quali le abitazioni rurali e la m ortalità n elle campagne in confronto di quella d ell a città ; quindi il dott . Lutrario ha illustrato la politica di risanamento rurale ch e il Governo fa scista va svolgendo in Italia. Le proposte del delega to italiano sono state piena1nenle accettate In m erito ai medici di borclo l a discussione in seduta plenaria h a condotto ad ausp icar e l 'applicazione d ei seguenti capisaldi, g ià ado ttati in Italia: 1) preparazione t ecnica d ei medici <li bordo e rilascio di diplomi di Stato; 2) a t~ribuzior1i dei medici di bordo, ch e devo no comprendere an ch e la tutela dell 'ig iene e ò ella profil assi sulia nave; 3) mezzi idonei per salvaguardar e la respon sabilità d el medico di bordo. in g uisa ch f· egli possa sempre e dovunque adempiere il su'1 dove re. Grande importanza è stata data all 'l1so dell a telegr afia senza fili p er le op er azioni sanitarie e per i consulti in alto mare .

CONCORSI. PosT1

VACANTI.

ALBANO LAZIALE (Roma). Ospedal(} Civico di San Giusepp e. Scad . 20 sett. ; chirurgo direttore; triennio di aiuto chir. effe ttivo in grande ospedale o clinica chir.; L. 15.000 oltre c .-v. ALESSANDRIA. - Scad. 14 ag. , ore 17; per Valmadonna ; L. 7000 e addizionale di L. 4 per ogni povero oltre il 5 % d ella popolaz.; 4 quinquenni d ee .; c .-v. in L. 1200 se coniugato, oltre le quote com pl ement ari p er i figli ; L . 300 (s ic) uff. san . ; L . 500-800-1800 trasp. ; età lim. 40 a.; doc. a 6 m es i dal 10 lug.

[ANNO

XXXVI, NuM. 30]

A..l'fzI (Potenza) . Scad. 15 ag.; L. 7000, salvo - riduz . ; età lim .. 35 a .. CHIARI. Sp edale Mellini. Al 15 ag., ore 17; medico primario; età lim. 35 . a.,· tassa L. 50 05· . ' ' doc. a 3 mesi dal 1° lug.; stip. I:.. 10.000 e c.-v. CoLoRINA (S ondrio) . - Consorzio con Fusine e Cedrasco. Stipe11d . L. 8500 lordo, còn 5 aume11. quinq. Scad. 20 agosto. V. N. 29'. ConROPOLI (Teramo) . A tutto 31 lug.; ab. 4768; iscritti 610; età lim. 40 a.; L. , 7000 e 4 quadrienni di L. 500, oltre L .. · 2400 trasp., L. 500 uff. san.; tassa L .. 50; doc. a · 3 mesi dal 21 giu. CREVALCORE (Bologna). - ~ riaperto il eone. alla 2a cond.; scad .. un mese dall '8 lug. · FuscALno (Cos enza) . Scad. 31 ag.,; L. 6000 (s ic) e 5 r1uadrienni dee., oltre L. 2500 inde nn.

vettura. lTru; v. RoMA .. LECCE. R. Prefettura. Ufficiali sanitari per: Cutrofiano·, Melissano, Muro Lecces~, San Cesario, Taviano, Trepuzzi, 'fricase; domande ali 'Ufficio del l\fedico Provinc ..; scad. ore 18 del 27 ag. ìV[ANTOVA. Co'iisorzio Prou. Antitubercolare. Direttore tecnico; a ore 19 del 10. ag.; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi dal 4 lug.; L. 17.800 aumen1abili a L. 20 ..'500 oltre L . 5500 supplem. e L. 6000 direz. dispensari; fiidenn .. di L. 15 e di L. 30 per trasferte in prov.; inibito es~rc. profess; NovA nA . Ospedale Maggiore della Carità. - Direttor e medico, pr~mario medico e primario tisiologo; scad., ore 18 del 31 ag.; stip. rispettiv. lire 30.000, I •. 4000 e L. 4000; serv. att. L. 8000, lire J 300 e L . 1300; v. prec. N. 29. 0RUNE (Nuoro) .. - Scad. 15 ag.; 2a. cond.; lire 9500 e c .-v . ; tassa L .. 50,10. PERUGIA. Amminis~raz. Provinciale. - Assistente Sez. Medico-Micrografica Laboratorio Prov. di Ig ien e e Profil assi. Stipendi.o annuo iordo lire 10.000, aument. a L. 15.000 con 5 scatti quadr . di L .. 1000 ciasc. Indenn . serv. attivo lorde lire 2800, e caro viv. Per altre notizie rivolgersi Segre teria Gener. Provincia in Perugia. Scadenza ore 18 del 31 agosto .. PozzAGLJA SABINA. - Scad. 4 ag.; L .. 10.500 per 1000 pov ..; addizion . L .. 4; uff. san. L. 400; 4 quadrienni. P1uGNANo SULLA SECCHIA (Modena). - Scad. 3 ag. , 2a. cond.; L. 8000 e 10 bienni ventes., oltre L. 2500 cavallo ; e t à lim. 35 a . ; tassa L. 50,15; 2a. cond . 1 "'ap oluog o. ROMA. Ministero delle Com.'u rticaziorii. Ferrovie dello Stalo. - Con corsi per titoli ai . seg.u e nti posti di Medico di riparto: Bari IV (Bari)) Cesenatico (Bolog na), Ordona (Foggia), Crema (Milano), l\1arigljan o (Napoli), Corleone e Canicattì II (Palermo), Carsoli e Talamone (Roma), Alba, Busca, 1\iloncalieri I , Romagnano Sesia e Settimo Torin ese (Torino) , S. Candido (Trento), Cormons (Trieste), Bassano d el Grapp_a, Calalzo, Pieve di Cadore e S. Stìno di Livenza (Venezia) . Inviar e domanda e richiedere informazjoni ai rispettivi Isp e ttorati Sanitari (indicati fra pare nt esi) . Scader1za ore 17 del 24 agosto.


1[

AN~o

XXXVI, NuM. 30]

SEZIONE PRATICA

Con corsi p er ti toli ai seg·u enti posti di Medico ·dj Riparto: Messi na IJ, Messina V e Scordia II (Catania); Vergato (l~ologna) ; ·s. Giovanni Valdar:no (Firenze) ; Iselle (1\1ilano) ; Roccapalumba (Palermo); 1,enda e Mortara III (Torino) . Inviare domànda e richiedere ·informazioni ai ri.sp ettivi Ispettorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scadenza ore 17 d el 31 agos to. RoMA. O . N . Protezione A-faternità e Infanzia. - Dire ttore sanit . casa di Maternità cc Alma 'ferra Italica » al R . Parco in Torino ; a tutto 10 agosto (ore 24); età 35-50 a.; L . 14.000, vitto e alloggio. Periodo d j prova di sei m esi con assegno <ii L. 900 ine nsil~ . Conferme quinq11ennali con .a urr1enti del d ecimo . Chied. avviso (piazza Adriana 20, Ro.m a) .

1

ROMA . R. Prefettura. - Uff. san . di Itri; a tutto 20 ag. ; L. 4000 (si c) e 5 quadrienni dee.; c.-v.; -Oivieto libero esercizio (s ic ); età lim. 40 a.;· tassa L . 50,20; doc . a 3 m esi dal 30 giu . Rovroo. A7nmi nistraz. Provinciale. - Direttore Sez. Medico-Micrografica Laboratorio Prov . di Jgiene e Profilassi. Scad. 20 se ttembr e. V. N. 29.

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chiesta. La domanda di con cor so dovrà essere rivolta al Presidente d ell'Istituto Rizzoli in· Bologna. Il co11corso si chiude il 31 dicembre 1929. Fondazione Dr. Ambrogio Beretta.

Due prem.i saranno· co11feriti ai due migliori Lavori di Clinica Medica o d'Anatomia Patolog ica; consistono ciascuno in una medaglia d'oro e ut1a sonuna non inferiore a L .. 8 n1ila. Possono concorrere i residenti sta}Jilii1ente da ol tre 5 anni in prov. di l\ililan o (circoscrizione, territorio del 1° gennaio 1918) e laureati da non oltre 12 an11i. Scad. 31 g ennaio 1930. · Per precise informazioni rivolgersi a l R. Podes tà di M~lano. NOM INE, PROMOZIONI ED ONO RIFICENZE. La commissione giltdicatrice d el concor so p er . il premio Devoto, cornposta de~ proff. Belfar1Li, Devo to e Monti r elato.r e, h a co·n ferito tre nsscgni d 'incor aggiament o di L. 3000 ciasc\}no ai sigg. dot t . Gil1sepp e A..iello di Mil ano, dott. Filippo Baltaglia di 1\ifilano e prof. F . Koelsch di 1\llonaco.

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SANT 0RESTE (Vi terbo) . Scad. 7 ag.; L. 9500 :per 1000 iscritti, addizion. L . 4, se uff. san. lire .380, direz. arm. farm. L . 100 mens., 5 quadrjenni dee., tassa L.. 50.

S t"Lj\10NA. Casa Santa dell 'A nriunziala. -

Me-

idico primario; a ore 12 d el 15 sett.; L . 3200 (sic) ~ perce11tuale introiti; tassa L .. 50, 10; età lim. 40 a.; doc. a 3 inesi ; n om. biennale, salvo con lferm a. TRAPANI. - A 30 giorni dal 10 lug. ; 2a Sez. urba11a; L . 9500, 3 ql1adrienni e 3 quinquenni di L. 825, salvo rjcluzioni di Jegge; et à lim . 35 a.; ,tassa L . 50,15; doc . a 3 mesi. TnAREGO (Nonar a) . -- Stjpendio L. 7000. Indennità Uffic. Sanitario L . 500. Car o-viveri . Scadenza 25 agosto. Chiede bando Segreteria Comunal e . VJZNEZIA . Ospedale Civil e. A tutto 17 ag.; :aiu~o t1ella Divisione Pediatrica Umberto I; vedi N. 29. Zl.iC~ARELLO

(Genova). -·- Consorzio; scad . 25 ag. ;

Quale componente or d inario il Rettorato ProYinciale di l\ililano è nominato, con R. Decr eto, il prof. Luigi Devoto , direttore della Clinica del Lavoro nell a R. Università di Milano . Alla Catteclra di clinica medica d ell 'Univer sità ò i Buenos Aires, resasi vacant e per il ritiro del prof. Ll1is Ago te, è st ata designata la terna: J 0 Juan Raul Goyena; 2° Juan J acobo Spangenberg; 3° Francisco C.. _i\.rrillaga. La Fondazione Ella Sach s Pl atz di Boston ha assegnato al prof. l\'.laurizio Ascoli 500 dollari pari a circa 10.000 lire it. per la continuazione ùelle sue ricerche sulla febbre 011dul ante. J~ 'Tues ta l a seconda assegnazione d el genere fatta dall a benemeri~a Fondazione all 'in signe st11dioso . Il Corrtitalo esec titivo del pre111io spagnolo Achucarro, l)resiedt1to da Ilamo11 y Cajal , ha assegn ato il pre1nio per il 1929 al n eurologo prof. Spat z d i Mo11c.co in Baviera.

L. 10.200. Medico-chirurgo i1nportante cittadina marchi:·g iana, cederebbe suo p os to Gabinetto Radiologico, ~ asa, buona clientela, condizioni con venirsi . Seri-ver e G i11 0 Colagrossi, via Treviso 15, Roma. l\iledir.0 an zian o cederebbe stt1dio auto·r izzazione .esercizio s tazione clin1atJca cosmopolita costa azzurra. Jndirizzare: Pizzetti, Passeggiata Ripetta 25, 1-lo111a .. CONCORSI

A PREI\11.

I sti tuto

Orlop~dico

Rizzoli in Bologna. "E aperto il concorso al premio « Umberto I » di L . 3.500, ch e verrà assegn ato, secondo il d e-

1iberato del Consiglio Provinciale di Bologna « alla migliore opera Qd invenzione ortopedica ». Al ·<'oncorso p osson o prendere parte medici italiani e str anieri. Le modalità del concorso e del! 'assegnazione del premio sono fissate da apposito r egol amento, ch e · sar à inviato a chi ne faccia ri-

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Milano

Conferenza del prof. sen . Baldo ~ossi su "La cura chir urgica dell'ulcera gastrica,,

Vcnerdi 31 maggio alle ore 21 il prof. senatore Baldo Ii.ossi ha parlato alla Società lombarda di Scie11ze J\1ediche e Biologiche su « La cura chirurg ica dell 'ulcera gastrica ». Con la competenza che lo disti11gue nell 'arduo problema della chirurgia gastro-intestinale dopo aver fatto not~re l 'importanza dell 'argomento, impor.tanza tale da farl o ritenere degno per la terza volta nel corso di pochi anni di esser e tema ufficiale del Congresso internazionale d i chir11rgia come è avYenuto q11est 'anno h a fatto una breve st oria della ter apia chirurg ica dell 'ulrera gastrica: ha ricor.. dato come fino al 1900-1905 predominio indiscu sso tra tutti gli altri interventi avesse l a g astroenterostomia, consid erata come intervento ideale. Ha fatto pure notare come tutti i tipi di interve11ti chir11rgici per ulcera ga&trica siano


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I L P OLICLI NI CO

s tali l a con seg·uenza di osservazioni occasionali o inten zion ali .falle a proposito di inter venti per neoplasie gastricn e: così la . gastroe11lerostomia ve1111c praticala · d apprilna quale operazione pallialiva 11elle ste11osi piloriche n eoplaStliche, così i Yari lipi di r esezion e gas trica, lo furono pure in occasione di tumori dello stomaco di vario tipo: si osservò ch e in t al modo si aveva la guarigione di processi ulcera tivi semplici con comitanti, ed ecco schiudersi un nuovo orizzonte della chirurg ia gastrica. .A.d ogni modo già n el 1914 . cominciarono ad esser e solleva te sever e critich e a proposito della gas.troe nter anar.~omosi e si posero in evidenza i seri ir1co11 venienti di ques l 'op erazione tra i quali primo e minaccioso lo s1)eltro d ell 'ulcera peplica secondaria del duodeno. Da allor a si co1r1inciò a prospe ttare i vantaggi d e.Ile resezioni gastrich e pi"l1 o m en o ampie a cominciar e d all 'escissione sempJ ice o dall 'affonda1ne11to d el tessl1to ulceroso - concetto ben più razionale d i quell o pallia tivo d ella g asi4..ro-enteroan asiomosi - p er p çlssare poi alle vere e proprie r eseJ. ioni g·astrich e più o tn eno estese. 11 Rossi è p assato c!uindi a d escriYer e i risulta li d elle osser vazioni proprie e della propria scu ola eseg uite su riccl1issimo n1ateriale. In circa 200 cas i di r esezioni da llti praticate venne esegni lo u n accl1ra t.o esam e isto] og·ico d el tessuto asp or lato : ebben e sempre ques·to rivelò l 'esistenza di con l emporan.ee al t erazioni infiammatorie e injiltralive pi ù o rrieno estese an ch e in r egioni l ontane dai punti ulceral i e ap par en.t e1nenle del tuttò sane: il Ross i ne trae ar g·o1nento per con-

cludere ch e la così detta ulcer a gastrica n on è una semplice p erdita di sostanza d ella parete gastrica n 1a ben sì l 'esponente ulteriore e più appari scente di uno s ta to morboso infiammatorio, spesso i1otevolrn ente esteso d ella mucosa gastrica: n on bisogn a qui11di p arl ar e di ulcera gaslrica egli dice, m a di m alalt.ia u l cerosa, questa esiste spesso g ià vir-tualmente qu ando quella non esiste an cor a . Eg·li è p assa lo quindi a distinguere u110 stadio preulcer oso e uno stadio di ulcera costituita. Nel prim o prevalg4itr10, o si hanno esclusivamente, al terazion i di tipo infiammatorio, si h anno spesso d ell e ulcerazioni superficiali su sce ttil>ili di cura m edica ch e ne sono l'indicazion e precisa: in questo stadio si h anno i noti sinlomi dell ' iper secrezione e d ell 'ipercloridria, oltre al dolor e. In ogni caso, egli ha detto, alla cura chirurgica deve preced ere una cura medica atta a porre l 'or gano n elle migliori condizioni per sopportar e l'intervento: questo diventa formal1rtente indicato allorchè si h anno complicazioni di em orrag ia od altro . In questi casi ha detto il Rossi io pratico quasi esclusivamente la r esezione : spessissimo l 'esame dei p ezzi aspor- _ t ati h a r ivel alo delle alter azioni precoci, « in pot enza n an ch e in p11nti lontani da quello ulcer at o e n ei quali n essuno avrebbe sosp ettato l 'esist enza d i fatti m orbo si . Al la cura chirurgica d P.ve segn ire una ctira m edica p er assicurarne i risultati. In quanto all o st adio d ell 'ulcera costitu ~ta h a detto ch e la gastroenter ostomia è indicata soltan to e n on sempre se quella h a sede nella r egione pilorica o prepilorica : anch e qui l 'intervento se 11on ideale migliore è quello della resezione amp ia . P assand o quindi a p arlar e delle complicazioni h a toccato il tast o d ella frequenza delle lrasforn1azioni car cinom a tose dell'ulcera ch e secondo i vari autori varia d al 24 al 60 % dei •

[ A~N·:>

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casi opera ti, anch e p er ciò ritiene indicata la resezione d a,to an ch e ch e vi so110 dei carcinomi ch e si nascondo110 sollo una sintomatologia di ulcera ti})ica. Va ricordato ad ogni modo che alcu n i ehjrurghi h anno praticato con ottimi ri sulta ti la, gastroe.nterostomia i1ell 'ulcera indurativa d el duodeno, e che un 'indicazion~ di quelle son() an ch e le stenosi p ost-11lcerose. Ad ogni m odo n eppure la r esezione, in quar1 ~0 inter vento mutila11te, è inter vento jdeale, ma essa costituisce certamente una bella affermazione nella storia d ella chirurgia . Le p arole d el sen . Rossi illus lrate con esempi numerosi e dimostrativi ha11no d eslato ·vivissimo inter esse e sono state salu~ate con vivissimi appJ a u si . Dott. RuGGERO AscoLI.

. JYOTIZJE DIVERSE. 2° Congresso internazionale sulla malaria. Corr1e abbi a1110 ai1nun ziato, s i adunerà ad Algeri dal 19 al 21 r11ag·g io 1930. Coi 11ciderà con la coo1me1norazion e del cinq ua u te11ario d ella sco.perta di Laveran . Sorto stati costituiti 4 Co1nitati: di patronato, d 'on ore, perp1an ente ed esecutivo. Del Co1nitato perma11e11te fan110 p arte, p er l 'Italia, i proff. E. fVla rchjafava, V. r\scoli e G. Bastja11elli . Il Comitato esecutivo è così composto: presider1le E. Marchoux; vice presidenti Edm. e Et. Sergent ; segre tario generale L. Parrot; segretario gen . aggit1r1to A. Catanei; 1ne1nùri H.- Foley, L. Ray11altd, G. Se11eve t, E. Balen si, P. C. Comte, C. v-iala tte. I lavori sara11no riparli ti i11 6 sezioni: Parassitolog ia, Entomologia, EpidemioJogia, Patologia e Clinica, Terapia, Profilassi. Si prega d 'inviare il testo delle comunicazioni al la segreteria generale non oltre il 31 dicembre 1929, corredandolo d'i un breve sunto. Lingue ufficiali saran1to : il fTancese, l 'ing·lese, l'italiano, lo spagnolo e ~I ted esco. Per i membri aderenti la quota è di 100 fra11chi · essa dà diritto a riduzio11i del 50 % sulle ferr ovie e d el 20 % sui piroscafi (3"0 % per comitive non inferiori a 30). Sono previste escursioni nella Mitig ia (u11 ternpo d etta « la tomba dei colonizzatori ») a C0stantjna (ove La:veran fece la sua scoperta) e al villaggio di Laveran. La commemorazione di Laveran è affidata al prof. F. Mes11il . Per qualsiasi informazjont! e per i programmi rivolger si alla segreteria generale, Institut Past eur, Alger (Algeria).

go Congresso internazionale di Dermatologia e di Sifilografia. Si terrà a Cop en aghen dal 5 al 9 ago:sto, so~to la presidenza d el d ott. C.. Rasch. Temi: « E~10logia e patoge11esi dell'eczema >>; « Immunità, r einfezione e superinfezion e n ella sifilide >>; < L~ tubercolosi cu~ anca e il SllO traltan1ento » . Tra r r elatori è il prof. Tr1tffi di P adova, per il seco11do ten1a . Li11gue ualciali : fran cese, inglese, italiano, tedesco. Quote: 240 fran chi francesi (ovvero 40 ll . M., 2 sterli11e, 10 dol.) p er gli ader enti; m età per le p ersone di famiglia. Per qualsiasi informazion e riYolger si al segr e tario gen er ale, Dr. Svend Lomùolt, Raadbusplad se11 45, Copen aghen. 1

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I A~ :'~o xxx·v1,

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SEZIONE PRATICA

Il 3° Congresso Nazionale antitubercolare. 1· ervono i pre1)aralivi. p er l 'orga11izzazione del III Congresso Nazionale Antitubercolare, che avrà luogo a Palermo dal 6 al 9 ottobre prossimo. Il Comitato ordinatore che h a la presidenza -Oell 'illustre prof. Manfredi e p er segretarii gene~ raii i proff. Sagona e Fici, l avora al acremente, in c~ò aiutato dalle migliori p er sonalità locali, p er ch è il Congresso riesca degno della Sicilia e d elle sue nobil~ tradizio11i di ospitalità. Il Congresso, la cui presidenza onoraria si è de.gnato di accettare S. E .. ~l Capo del Governo, tratterà di argomenti molto importanti p er quanto riguarda la lotta antitubercol are, fra cu~ è sovratutto da ricordar e i.I t ema di relazione sociale che tratterà de~ r apporti tra r egime consorziale e re.gi111e ass1curat1vo i1ell 'or g·anizzazione della lotta antitubercolare stessa, tema ch e ha una iI11porLa11za vi tale, perchè dovrà definire ~ dettagli delle i11an sioni sp etta11ti ai Con sorzi Provi.~ciali Antitub er colari ed all a Cassa Nazio11ale p er le Assicurazioni Sociali. Il III Congresso Nazionale comprenderà il Congresso della Federazione Nazion ale It~liana Fascista per la lot ta contro l a tubercolosi, presieduta -Oa S. E. l 'on . .Paolucçi, e quello della Società Italia11a d i studii scientifici sulla tubercolosi, pre.sieduta dal sen . prof. ~Iaragl iano; inoltre sar à tenuto il . II Con vegno Nazionale d elle Assis tenti Sani tarie ed Infermier e della Croce Rossa, sotlo !t• p residen za della marchesa di Targiani. Le iscrizioni al Corigresso si chiuderanr10 co l ..5 settembr e p er chè il Comitato i11te nde orga11iz.zare n ella m a11ier a più perfetta i m ezzi di trasporto, allo sco po d i rendere ai co11gressis ti la venuta in Sicilja facile e g r ad ita. Si prevetle che le iscrizioni t anto d el Conti11e11te ch e della Sicil~a sar anno numerosissime.

26° Congr. Naz. della Soc. Ital. di Otorinolaringologia. Si terrà a Milano. Tema della r el azione sar à : << Lo spasmo dell 'esofago ». Al Co11g resso sar à unita . un 'Esposizione di Jnedici11ali, strumenti chirurgici, pt1bblicazioni, ecc. Rivolgersi al segr ,:ltario della Società: prof. Ant . Piazza Missorici, R. Univer sità di Messina. •

3° Raduno nazionale di Talassoterapia. ì\ei giorni 24, 25 e 26 ag osto si r adunerà a Grado il III Cor1vegno n azionale di Talassoterapia. Teina ufficiale al] 'ordine d el giorno è : << Indirizzo d elle cure marine e delle orga11izzaz jo·n i r el a tive, delie colonie e d egli ospizi ». Relatori: dott. J\1agni, direttore dell 'Ospizio marino di Venezia e dot t. Nanni, capo dell'Ufficio sanitario di Rimini . Col oro che intendessero fare d ell e comunicazioni, d ovranno mandare il titolo ed un breve riassu nto al· segretario d el Com i tato esecutivo dott. Aldo Smareglia (Grado) non più tardi del 15 ago.sto p. v. Sp eciali facilitazioni saranno fat te ai p artecipanti. · Nessu11a tassa di iscrizione è dovuta per la parl ecipazione al Congresso, ma i partecipanti dovranno darne avviso alla Segreteria del Comitato esecutivo non più tardi del 15 agosto .

Nella Sanità Militare . .

~ s lalo r ecenle1r1e11 te chia1nato a reggere la Di-

r ez1one .Ge11erale di Sa11ità militare il ten. gen. med. Riva comm . Umberto, la cui brillante car~ier~ . si. è_ svolta a ttraverso attività moltep1'1ci <' incar1ch~ importanti. La ureatosi n ella R. U11iversilà di Modena a 22 anni, fu assistente militare nella Clinica chirurgica deJJa Il. Università di Roma; diretta dal senatore prof. Dura11te, dal 1903 al 1905. Prese par te alle g uerre di Eritrea, di Libia ed Italo.-Aus~rjaca :. in quest ' ultima ricoprì le i1nporlanl1 cariche d1 capo-ufficio di Sa11ità della 17a. Divisio·n e dapprima, e p oi di capo-ufficio di Sa11ità' dell 'Intendenza della 3a Armata per la zona di ,. Cormons e Palmanova, n ell a quale erano in funzione r1umerosisslmi ospedali da campo di cui aveva l 'alta sor veglianza, co1ne Delegato della Direzione di Sanità dell 'Ar1nata. Nel disimpegno di lale carica Iu insignilo d ella n1ed aglia d 'arger1to per i .b enemeriti della salute pubblica, p er 1'efficace opera pres tata d ura11le l 'epidemia colerica s~il uppalas i fra Je truppe . . Si d is tinse anch e n el pres tare soccorso alle popolazioni funesta te dal ler re1noto dell a lVIarsica nel 1915, e fu tra i pri111i ad accorrer e sul luogo d el disastro: i11 tale occasione fu decorato con la inedaglia d 'oro . Più vol te dalla C. R. I·. è s lato chìan1ato ad in1'" p artire dei cor si alle Infermiere v0lontarie ; nel ~ 922. ftt ~1e1~bro .della Co1nmissio11e di esami per i chirurgi primari d egl i Osp edali riuniti di Ilo1na . Dal novembr e 1916 ·al i1overr1bre 1921 fu direttore d el1 'L1sp ed ale Militare di Roma, e successivamer1Le len11e la carica di direllore di Sanità Militare d el Corpo d 'Arn1a ta di Bolog·na dapprima, e IJOi di 1{01na. Pro1nosso m agg·iore g·e11erale medico 11el 1924, ricoprì ta carica di lsp e tlore d ella 2a. Zon a, e nel 1928 1u pro111osso tene 11le generale medico, ven endo, or a, cl1iamalo a r egger e l a Direzione General e d ella Sa11ità i\1ilitare al Ministero della Guerra . Il gen er ale Ri va è noto come brillante ed ardilo op e rator e, con profonda e vasta coltura scientifica, di cui fanno fede numerose e pregevoli pulJblicaziu11i. Dich iaralo promovibile a scelta eccezionale da capita 110 a maggiore, fu promosso per m erito di g u erra rl a maggiore a tenente colonnello, ed a sccl La eccezionale da ten e11te colonr1ello a colonn ell o . La sua salòa prepar azior1e culturale, l a conoscen za profond a di tulti i problemi sanitari militari sia d 'indole tecnica ch e professionale, sara11no (l i grande utilità p er il Corpo Sanitario Mil i tar e, che sollo l a direzione d el gen. Riva, avrà senza d ubbio un impul so intenso e fattivo. L 'acco1npagn ano e lo seguo110 n ella sua opera, la si1npatia e la stima ch e egli gode non sola111ente n ell 'ambiente n1ilitar.e, ma anch e in quello universitario, in special modo nelle Cl iniche.

*** Jned ico

Il t.en. colonnello Frisoni cav. Paolo ha lascia to l 'Ospedale Militare Principal e di Ro._ ma, ove copriva l a carica di Segretario, ed è s tato comandato presso l a Direzione Centrale di Sanità al Ministero della Gl1erra come Capo della I Sezion e della I Divisione. '


1092

IL POLICl.INICO

Accademia Lancisiana di Roma. L '11 corr., alle ore 18, nella sua sede presso 1'0 sp edale della Consolazio11e, vi fu la riunione del Direttorio dell'Accademia Lancisiana e subito dopo l 'ultima assemblea ordinaria. Il Direttorio prese due importanti deliberazioni: 1) stabilì i temi per i concorsi a premio banditi per il prossimo anno accademico e cioè: a) lo stato attuale della vaccinazione antitubercolare. Premio di lire duemila del Sindacato ~1 edico l;ascista di Roma e Provincia; b) I a profilassi delle infezioni chirurgiche post-operatorie con particolare riguardo a quelle polrnona ri . Prernio di lire duemila della Presidenza degli Ospedali Riuniti di Roma; c) il pneumotorace artificiale. Premio di li· re tremila del Governatorato di lloma; 2) approvò i te1ni ·delle relazioni da svolgere per 1'anno 1930-VII, affidandone l 'incarico per la: a) I nsufficienza epatica, al prof. GIOVANNI ANTON ELLI ; b) Co libacilluria, patogenesi, sintomatologia e cu ra, al prof. Bu oNANO~rE ACHILLE LuIGi. Durante ! 'assemblea ordinarja furono, poi, svol-

le le seguenti importa11ti comunicazioni: Dott. VENEZIAN t~ nl\JOND<i: Sede e patogenesi delle ossifi cazioni paracondiloidee interne~· prof. B. DI 'f u r.t.10 : La costi tu.zio ne delinquenziale con parti-

colare r iguardo alln. etiologia, diagnostica e terapia; prof. _i\RCANGELI l T. : Su.li a cura delle infezio,n i gono cocciche, special1ne.nte delle ar triti; prof. BrASIOTTI: Sifilide ereditaria e sistema endocrino; prof. Ec1n1: Sulla sostitiizione plastica ~i ~atto i~ lab brf) inferiore; dott. C0Lucc1: P erforazione di utero senile.

Presero p arte a11a discu ssione i proff. ANTONELLI, Bros10TT1, CAcCc..\, CARRucc10: DI TULLIO e il dott. VENEZIAN.

L'opera della Croce Rossa in guerra. Si tien e a Ginevra l1na Conferenza diplomatica per la revj sione della conve11zione del 1906 su~ 1l1igl ioramen to delle sorti dci feriti e dei . malat~ deo-li eser cj ti in campagna e per l 'elaboraz1on e di 6 un codice dei prigionieri rli guerra. I lavo~i .s~n~ <livisi, appunt o, in due bran?h e. Ft11:ono .1n1z1a~1 il 1° lug·lio: si prevede che siano ult1mat1 per il 27 corr .., rlata alla quale sar à riunita la seduta plen aria definitiva per la firn1a solenne delle due Conven zio,n i.

Lega Nazionale Belga contro la tubt'rcolosi. Con ètecr eto reale del 15 111aggio è stata asseg11ata a questa Lega 11na s?v~enzione di 500.000 frarlchi, per promuoverne l az1011e. Società Belga di Medicina preventiva e d' Eugenica. t. st ata fondata r ecenternente, su larghe • basi• e con ricco programma. TI Comitato esecutivo e presieduto dal dott. J?oulenger; se~re~a~ ne sono i rlottori A. Goevaerts (rue de 1 Erm1tage 116), F. Mimi anito.ff (rue de Toulouse 35) e M. W. Se hrncnen (rue Goffart 107), tutti a Bruxelles. •

Alla nuova Colonia profilattica permanente di Ostia. Con 1' in~ervento del Governator e di Roma prinC" Ì])e Boncompagni Ludovisi , del cardinale V~n­ nt1telli del sen. MarchiafaYa; del prof. Pecor1 e di alt~e per sonalità, sono st ati inaugurati due

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p adiglio11i della nuova Co1011ia profilattica permanente di Os tia a Mare. Sua Em. Vannutelli ha proced t1to personalmente alla benedizione dei nuovi locali.

Un preventorio a Macerata. La provincia di l\'Iacerata provvederà alla costruzione dj un edifizio da adibirsi a Colonia permanente per ~ fanciulli predisposti alla tubercolosi,. dedicato alla memoria di Nicola Bonservizi,. 111.artire fascista ..

Le condizioni sanitarie della Riviera. Sono s~ate sparse vocj fantastiche su presunte epidemie di poliomielite anteriore acuta (paralisi. infantile) nella Riviera di Genova; risulta che si sono avuti solo casi isolati della malattia, coma se ne verifica.110 sempre in tutti i paesi.

La designazione di '' tubercolosario ,, va soppressa. Il Sotlosegretario agli In ler ni, on. M. Bianchi,.. rileva in una opportunissima Circolare che la de~ nominazione di l< Tubercolosario » data agli IstiLuti di cura pei tubercolotici può avere effetto. depressivo sul! 'animo dei malati, e determinare una certa riluttanza al ricovero; epperò ha fatto. presente ! 'opportunità di abbandonare 1ale termin e, sostituendovi quella di Sa11atorio, che può essere seguita dal nome di qual che eminente benefattore per elargizioni o p er l 'opera svolta contro. la tubercolosi o per lo st11dio dedicato alla malattia. La stessa Circolare avverte che ~l Ministero delle Comunicazioni ha ammesso la concessione di speciali facilitazioni di viaggio a favore di infermi tuber colotici inviati dai Consorzi agli Istituti Sanatoriali e da questi di1nessi per fine di cura (appli caz ion <~ rlella Concessione speci~e 4a.) pur?h è siano indigen ti e le competenze d1 cura gravino. sui Consorzi.

Il sen. Viola festeggiato. Alle ~erme di Ronceg·no si è sv0:lta una simpatica cerimonia in onore del prof. Giacinto Viola direttore della clinica 1nedica di Bologna e ' ente di quel luogo di cura, per celebrare consuJ ]a sua recente nomjna a senatore e il suo venti cinquennio di · direzione m edica allo stabilimen. to di Ro11ceQ'Tlo. Il Prefetto di Trento ha pronunciato un di;Ct}rso augurale, e il podestà di Ron· cegno ha nominato il sen . Viola ci~tadino onor8:rio, fra gli applausi dei convenuti. Servizio diretto Milano-San Pellegrino. È stato inaugurato un servizio diretto ~a Milano a San Pellegrino; nella stessa ~cc~s1one è sta~o a11che inaugurato il nuovo pad1gl1one. per bagni e ct1re elettriche. Intervennero all~ cer1~~­ nia l 'on. Bottai altre autorità e molti med1c1; t enne un brillar{te discorso il prof. Luigi Devoto> dirigente il servizio medico. Viaggio medico internazionale• Avrà luogo da Viertna per Parigi e Londra, a . p artire dal 3 agosto; avrà. scopi e;mi~en~ement~ scientifici e tecnici. Per informaz1on1 nvolgers1 alla: Aerztliche Auslandsstudienreisen, Biberstrasse 11 1/6, Wien I, At1stria.


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SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. Bril. Med. Journ ., 15 giu. - G. A. .A.LLAN. Il reun1atismo nell ' infanzia. Arch. A,rgent . Enferm. Apar. Dig. ecc ., 4. l\1. R. CAS1'B:X. Iperpiesi epatogena. - J .. J. BERE. TERVIDE. J-'a tetania gastrica. Cult. Med. Moderna, 15 mag. R . B1NAGH1. Pneu1notorace ed echinococco del polmone. Journal A. M. A ., 1 giu. - W . L . A. WELLBROCK. Paratiroiti accessorie. - J . SHELTON HoRsLEY. Ulcera peptica e cancro gastr .. - G. B. WEBB. Diagn. e cura precoce dell a tbc. polm. - W. B. CASTLE e M. A.. BonoLE. Estratta epatico preparato a don1icilio . Minerva Med ., 16 giu. - G. LuccH1. Prova di carico con peptone come saggio della funzionalità renale. M. DALLA PALMA. l>lasmochi11a nella malaria. Pediatria, 15 giu . .- F. DE CAPUA. Esametilentetramu1a per via endovenosa nella corea di Sydenham. · Revue Belge d. Se. ~Yéd . , apr. E . DEROM. La trasn1sione di sangue . Arch. 11Ial. du Coeur, ecc., mag. L . BARD. Regolaz. della tensione art. allo stato patologico. - Casistica. Miiricli. Med. Woch., 14 giu. - v. KnEHL. Modificazioni delJ ' attività medica in 50 anni. - S. VAN LEE\VEN e B. DE LA R1vIÈRE. La polvere domestica come asmogena. Deut. Med . Woch ., 14 giu. - KoLLE e Pn1GGE. V 'è im1nunità vera contro la sifilide . RosE. Tratta1n. della stitichezza cronica.

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Indian Journ . Med. Res., apr. - B. N. CHAT, TERJEE. Azione del ferro sui vari organi emogeni, - · L. E. NAPIF.R. I composti pentavalenti di an... timonio nella ct1ra del kala-azar. - T. C. BoYn e A. C. RoY. La chiluria . - T. .B. MEl'lON. Isto ... patologia dell 'appendicite cronica. - H. W . MuL"' LIGAN. Il sistema ret.-endotel . nella malaria. I~. RoNn. Colture aerobiche di parassiti malarici .. National Med. Journ. of China, giu. Nu"' 1nero sulla peste. Parrs- Méd., 15 gru . - Numero di farmacologia, Presse Méd., 15 giu . - H . JAus10N. Costitu .. zioni dermopatiche. Riv. San. Sicil., 15 giu. - G. GUIDA. Para, sigmoidiiti temporo-zigomatiche. Amer. Journ . 'frled . Se. , giu . ·_ E . S. TaonPE. Bronchiettasia cron. nell 'infanzia. - P. A. WADE. Calcio e colesterolo in rapporto all 'apparato ti.. roideo-paratiroideo . J . FERBER e S. RABINO .. \VITSCB. Glicemia consecutiva a ingest. di glice .. rolo. - G. A .. BENNET. Periarterite nodosa . Joiirn. Nerw. a. Nient. Dis., giu. - F. L. PA-TRY. l)arkinsor1ismo post-encefalitico. - S. E. JELIFFEY. Crisi oculo·g ire post-encetalitiche. Bull. Méd., 15 git1. - L.-J . CoLANÉRI. Trattam. delle ad.e ni.t i tbc . con i raggi U. V. A rch. di Patol. e Cl. M ed., apr. - A. MARTI.. NOLLI. Eziologia della linfogranulomatosi mali.. gna. - S. CAccun1. Gland. salivari e glicemia. - A. MALAGlìTI. Pleurite colesterinica. Studium, 20 g·iu. - S. TAVIANI. La carie den .. tale. Pathologica, 15 giu. - C. F1TTIPALDI e V. ScALA, Micosi da funghi. d~l ge11ere « Candida».

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Indice alfabetico per materie. Acidosi d'origine diabetica . . . Alta epizootica : profilassi . . . . Alcoolismo· in America . . . Arit1nja extrasistolica . . Asma cardiaco . . . . .4.ssicurazione co11tro le 1nalattie professionali . . . . . . Assicurazioni corilro gl 'info rtuni . . Bibliografia . . Chirurgia estetica: limi li . . . . . Cisti idatiche del polmone: sintomi e diag nosi . . . . . . Cisti sierosa mesenterica . . . . Cistiti così dette dolorose: nt1ovo tentativo di cura . . . . . . . . Colonna vertebrale: criteri fondamentali p er la diagnosi delle malattie . Concorsi: giudi zi delle commissioni . Cuore: distl1rbi da ipertireos i . . Cuore: tro1nbosi delle coronarie; sindrome d'imbarazzo g·astrico . . Duod eno -dig·iunostomja ·. . . . Empiema pleurico . . . Enfisema p olmonare nei vec.chi <}ruppi sangt1ig11i r1egl i italSan! Intestino: volvulo . . . . Tpertensione: piCcoli segni • Isterismo: patomirnia cuta11ea • • ! .. ebbra: erite111a nodoso . . . .. .

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Leishmaniosi in terna infantile . . . Lipjodol per l 'esplorazio11e del cavo epidurale · . . . . . Nervo frenico: raro rapporto vasale . Omento: ricerche . . . . . . . Pancreas: content1to orn1onico in diversi ani1nali . . . . . . • • Pericardio : funzione . . . . • • Polmone: cisti idaticl1e.; sintomi e diag11osi . . . . . .. . . Pol1no11ite sperin1cntale cla virus vac. . ClnICO . . • Pros tata : cura d el! 'iper trofia con iniezione alla l)avr . . . . . . . . Sangtte :. conteggio dei globuli .. • Sangue: esame morfolog~co . . Sciatica: c11ra . . . . . . . . Servizi igienico-sanitari . . . .. . Stomaco : carcinoma . . . . . . 1,onsille : micosi . . . . . . . Tubercolos i articolare aperta: trattamento chi u so . . Ufficiali sanitari: 11orme per le nomine Ulcera gast1 ica: cura chirurgica . . . Uretere inferiore: dilatazione con laminarja lnontata . . . . . . Vescica: trattam. chirurgico dei tumori 1naligni . .. . . . . .. . .. ~

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Diritti di proprietà r iservati. - Non ~ consentita la ristampa di lavo1'i pubbLtcati nel Poliolinioo se non fn 1eouito ad autoria•a•ione sc1'itta dalla 1'eda•ion e. • -v•etata la pubblica1~one di au'Rti di essi senea citarne la fonte ..

Roma - Stab. Tipo-Lit. Arma.ni di M .

cOu.rriar.

V. AsooLI, Red. resp. I

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IL POLICLI NI CO

Pub olicazioni a disposizione dei nostri signori abbonati : Pro v. Dott. CIOACCHINO

Dott. AZECLIO FILIPPINI

FUMAROLA

Docente e primo aiuto nella Qlini(}& delle matla,ttie nervoee e mentali della R. UAfversità di Roona..

Dirigente il Reparto di Igiene applicata nell'Isti tuito sperim entale delle FF. SS. in Roma.

Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso

Prontuarie dell'igienista

Prefazione e due oapitoli del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI

Pre.fazione del Prof. Cl USEPPE SANARELLI

!L'op era si compone dei seguenti v olumi : PARTl!; GENERALE : un volume in-8 di pa,.g. VIII·362, in carta di lUBso, nitidamente et.a.mpato. -0on 176 f,Lgure

quaéii tutt,e originali interca.Late ne l testo e 8 tavole, fuori testo, a colnri. Pr~zzo J,. 4 2. Per i nostl'li aib· bonat i sole L. 3 8~ 2 5.

PARTE SPECIALE : 1) Sistema nervoso periferico Un volume di pagine 242, con 67 figure intercalate nel U>-st-0. Prezzo L. 2 8. Per i l106tri aibbonati, sole

Direttore del R. Istituto d'Igiene .dell'Università di Roma M a nuale compilato con criteri eminentemente piratim ad UGO dei medie.i condotti, degli ufficiali sanitari e di tutti ii funzionari ad·detti alla vigilanza igienica. Un volume in-8, di pag. XVI-564, stampato su .carta. di lusso, in nitidis·s imi tipi tipografici e rilegato .arti. sti·c amente in ttttta tela, con iscrizioni sul piano e sul dors o. Prezzo L. 5 2. Per i nostri abbonati sole Lire 4 8, 5 O franco di porto.

L. 2 5, 7 5.·

Prof. CARLO BASILE

PARTE SPECIAJ,E: 2) Sistema nervoso centrale. Ml· DOLLO SPINALE. Volume di pag. 238, con 66 figure .im. tercalate nel testo. Prezzo L. 3 3. Per i nostri abbonati sole L . 30, 7 5. PARTE SPECIALE: 3) 11 Cerve!lo. Volume di 350 p a,gine con 66 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 4 2. Per i nootri abbonati sole L. 3 8 1 2 5. Dott. Prof. A. ROMACNA MANOIA

Docente di N eur oipatoJ.ogi a nella R. Università

da

Roma

!J disturbi del sonno e loro cura Prefazio n e del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI Diret•or e della R. Clin. delle m ·a la.t tie nervose e mentali dell'Università di Roma. Un volume jn-8°. di pagine VIII-196, ·nitidamente sta.m. pato su cairta semipa.tinatà, con 12 figure nel testo ed una r iu sc.i.ti&Sima illus trazione s ulla copertina. In comm ercio L. 1 8, più le s pese di spedizione P-OStale. Per i nostri abbonati sole L. 1 6, 2 5 in p orto franco. Oott.

c.

DRACOTTI

LA PSICANALISI Seconda edizio1ne accura~meri.te I"ìiveduta, ampliata e corredata del r.i·

tDatto (in formato di mm. 90 x 135) di S· Freud· Prefazione del Prof. Sante De Sanctis D·i rettore dell'Istituto di Psicologia Sperimentale della R. Università di Roma. SOMMARIO. - I . La dottrina psicanalitica: 1. Stori~ - 2. Incosciente e psicodinamismo. - 3. Pa.nsessual1emo. _ 4. Perversioni e neurop6ioosi. - 5. Sogni. 6. Psicopatologia della vita e o.mune - 7. La P~~ca­ n a lisi nell'arte e nella soci ologia. - II. La ps•ca~ nalisi delle neur-0si e delle psicosi : 1. Etiopa togenos1 delle neuroei e psicosi. - 2. Le neurosi attuali. - 3. Le peiconeurosi. - 4. Le psicosi . - 5. Le •neurosi tr~uma· tiche ed a ltre neurosi. - III. La terapia ps1cana· litica : 1. L 'a r.i one terapeuti ca della psicana lisi. • 2. I l metodo delle aesooialJioni spontanee e delle associ azi oni sperimentali. - 3. Indieazioni e controindi caii o1111. _ 4. P sican alisi ed à.giene m c rale. - IV. La critica della psi canalisi . - .

V. Bibliografia.

Un volt11me dii pagg. VIII-96, nitidamen·t e stampato eu Qarta semipat in ata. Prezzo L. 1 4 J>ÌÙ .le spese poetali di epediizione. P er i noetri abl>onati sole L. 1 2, 7 5, in porto franco.

Diplomato in medicina tropicale al Roya,l College ot Phlsicians a. Surgeone (Lonctra.) - Libero docente do P a r a.ssi tologia • R. Clin·i ca Medie.a di Roma.

Diagnostica delle malattie p1rassitarie PrefaZ1i-one del Prof. VITTORIO ASCOLI Direttore della R. Clinica M..edlea di Roma,. Un volume nell'ampio formato della nostra Collama ~{a nua1i del n Policlinico •, di pa.g. Xll-262, etampatto &u c..i.rta e~ mipatinata oon 18 tavole nel testo e 91 ftguire in te-r!:a li:t.l:.e, più 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 33. Per i nosrt..ri abboruati sole L. 2 9, 7 5 i~ porto franco. '

Dott.

ROMOLO RIBOLLA

Medico ddplomato della. Ma.rin.a Merca.nt.i.le

Medicina f rop=cale e Igiene Marinara MANUALE TEORICO-PRATICO eon letter.e di AUGUSTO MURRI edi ALDO CASTE LLANI. Ecco e-0me 6à. sono esp.reseii i due &elien.zi.ati ital.i anà su qnesto libro del Ribolla: « Caro Ribolla, chi è di noi, che chiudendo un libro già letto, non abbia rimpianto il tempo perduto nel « leggerlo'l Ella, caro amico, può vivere sicuro che noin 11 ci sarà uno, che dopo aver letto il suo Manuale, non « lo riapra per impararci meglio ciò eh.e c'è dentro. « Noi che nascemmo e vivemmo sempre qui sul suolo, " onde venimmo, non ci accorgiamo troppo della nostr"? « ignoranza, ma ora che gl'I tali ani sembra.in o voler r1· « cercare le vie d ' acqua Che percorsero ·gloriosamente <t un temr:o, Il suo Manuale sarà prezioso per tutti loro, « e nessuno lo studierà senza mandare un grazie d• cc cuore a chi Il\ ha lavorato per loro. cc 10 Le mando le mie congratulazioni (( aff.mo collega AUCUSTO MURRI ». 11

«

Caro R ibolla, •

Ho ricevuto il di LE:i eccellente Manuale che _s ara 11 di grande utilità pratica per medici e studenti. e< Le auguro ogni successo e mi rallegro davvero con « Lei. (( Aff.mo collega ALDO CASTE Ll:.AN I ». «

New Orleans, La., 28 marzo 1926.

Un volume in-8°, di Il.&gg. XVI-491, nitida.mente sta.mpa,to su carta semipati nata, oon 39 figure i·n tercalate nel testo. P:rezzo L. 5 2 più le spese J)-06tali ~ S1Pedi· zio.ne. Per .i nostri a.bbO!Diati e<>le L. 48, 7 5 m porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Ghèque Bancario all'editore

LUIGI POZZI - Via Sistina. 14 - ROMA

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Roma, 5 Agosto 1929

ANNO XXXVI

Num. 31

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fondato dai professori: GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANT.E SEZIONE PRATICA •

REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. · I

Osservazioni cliniche: F. Benedetti-Valentini: Ascesso epatico da dissenteria amebica rotto nella c31vità peritoneal~ e guariito co.n l 'operazione. U. Sbisa: Due -casi di noma nel decorso 1del tifo. Note e contributi : c. Fermi: Sull'effi..cacia delle vac-cinaz.ioni. antirabbiche intensive, aibbreviate e prolungate. Sunti e rassegne: DERMOSIFILOGRAFIA: :M. Péhu: La sifilide con1genita .n ella prima infanzia. - Ca;Nlot: ErL trodermie e aiccidenti precoci e tardivi della tera;pia arsenicatle. GINECOLOGIA : w. w. Chi~man : OsservaziODti. sUllle sindromi aicute ·del basso addome nella donna. - Pierre-Weill: Il reumatismo della menopausa. - FEGATO E VIE BILIARI : A. Schwartz e s. Huard : Sugli accidenti della .colecistectomia: nuova tecnica per evitarli. L. Aiel·l o: Contributo allo atudio del•l a tube-rcolosi della eistilfellea. G. W. Milroy: L '« indice ittero» nel siero di sa.ngue. - MEDICINA SOCIALE : R. Fitz : Visite mediche iperiodiohe, parte integramte del ourriculum dello studente .americano. Notizie bibliografiohe. - cenni bibliografici. · Accademie, Società Mediche, Congressi : R. A-cca,demia Medj-ca, di Roma. - A.ccademia Medico-Fisica Fiorenti·n a. - · Associazione :Medica Triestina.

Appunti !)er il medico pratico: SEMEIOTICA: Il controllo radiografico del riflusso uretero-pielico d-0pa la minzione. - L'ematu•r ia nei restringimenti uretrali. Oont ributo allo etudio delle .cisti idatidee retrovescica li, impropriamente dette prostatiche. CASI· STlCA: La 00S1tituziomie tilllli-co-linfatica ed il suo eig.nifìcato clini.ca. Sindrome ipofisaria negli adenoidei dqpo la pubertà. - Sulla di strofia adipoéa ipofisaria d'origine t:r.aumatica.' TERAPIA : L'insulina nel t r attamento dell'anemia perniciosa. - La terapia epatiea nell'ainemia secondaria. Indicazioni e COtDtroindicazionJ per il soggiorno climatioo OUTativa in alta montag,n a. .,.-- POSTA DEGLI . ABBONATI. - VAIUA : Metereologia e Patogenesi. Pofitica san itaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Con.troveraie .g iu.r idiche. Nella vita professionale : Cronaca ·del morvimento professiona le. Con.corsa. Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispoindenze: Da Milano. No tizie diverse. Rassegna della stam9a medica. Indice alfabetico per materie.

OSSERVAZIONI CLINICHE.

cli nota. ~arra ch e da circa quaranta giorni è sofferente di dolori addominali piuttosto intensi vaganti ed accompagn ati da frequenti scariche diarroich e mucose e sanguinolente. Negli ultimi dieci giorni è stato preso da febbre continua ~e­ mitte11te (38°-39°), accompagnata da orripilazion e, brivido e sudori profusi. Da cinque giorni ha notato l 'insorgcnza di dolore fisso ben localizzato all 'ipocondrio destro, dolore dn prima modesto e poi man mano più intenso; in pari te1npo la febbre, divenuta pii1 alta, si è resa più nettamente ren1ittente accentua11dosi altresì i fenomeni di brivido e di sudorazione. Ventiquattro ore prima deJl 'ingresso in ()spedale il dolore dall'ipocondrio si è diffuso a tutto l 'addome e si è accompagnato a conati di vomito, vomito · ripetuto e tumefazione del ventre. L 'alvo si è chiuso alle materie ed ai gas . Si presenta al posto di soccorso il giorno ll ottobre 1927. E. O. : Il P. è in stato di forte agitazione . l lineamer1ti sono stirati. Il viso è pallidissimo e la fronle imperlata di sudore. Stato di nutrizion e scadente. Lingua patinosa ma umida. Polso 110 rjtmico·, pressione media. Temperatura 37°,9'. Torace e cuore normali . L 'addon1 e partecipa poco agli atti r espiratori; ed è scar samente trattabile. La palpazione riesce dolente in tutta la superficie, ma più specialmente nella nJetà destra, tanto nel quadrante superiore ch e nel! 'inferiore, ove alla pressione la parete addominale oppone l1na più en ergica

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Ospedale di S. M. della Consolazione in Roma. Primario chirurgo: Prof. S. Muz11.

Ascesso epatico da dissenteria amebica 1·otto nella cavità peritoneale e guarito con l'ope1·azione. •

Dott. 'F ..<\.BIANO BE NEDETTI-VALE NTINI , chirurgo-aiuto. Poich è ra ra è la rottura dell'ascesso dissenterico nella cavità peritoneale, e più rara ancora è la evenienza che tale gravissim.a complicanza dell'amebiasi si giovi dell 'intervento chirurgico, credo che non spiacerà ai miei colleghi s'io riferirò loro un caso che ho· avuto la ventura di osservare e curare nell'ottobre 1927 all 'Ospedale .della Consolazione. D. T. Domenico, di a. 47 , nato e domiciliato a Roma. Egli .ha dimorato all 'età di circa 25 anni per alcun tempo i11 Cina. È strenuo bevitore e modico fumatore. A circa 20 a. si è contagiato di blenorragia complicata da epididimite. Nou ha precedenti morbosi famigliari e personali degni

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IL POLICLINICO

difesa. Non si apprezza presenza di versamento libero nella cavità peritoneale. La 1nilza e il fegato: non si possono esplorare con la palpazione. per la resistenza opposta dalla ·parete addomi11ale. La percussione non rivela ingrandi1nento di quèsti orgar1i. Sistema n er voso: normale. Uri11e: albumina e zucchero assenti; sedimento i1egativo per elementi patologici. Poichè l 'interrogatorio un po' affrettato non aveva posto bene in evide11za i fenomeni di enterocolite, che apparvero così eloquenti in seguito, qu'a ndo, dopo l 'interve.n to &i raccolse l 'anamnesi con tutta comodi tà, e la localizzazione del dolore e della difesa portavano l'attenzione nostra al solito quadrante inferiore destro, il P. fu portato subito al tavolo operatorio con diagnosi di appendicite acuta. Operazione (11-10-192'7), dott. F .. Benedetti-Valentini. Cloroeteronarcosi regolare . 'faglio pararettale piuttosto alto con punto rr1edio a livello dell 'ombelico. · Aperto il peritoneo, fuorie sce liquido siero-purule11to. I. 'appendice che è inserita su cieco mo:Pile ed appare pressoch è normale o appena ipe- . remica è facilmente asportata, e il moncone di essa viene r egolarme11te affondato. Ma poichè una notevole q11anlit[t di esst1da to torbido con li11ua a fluire verso la fossa iliaca destra dallo scavo, ed un rivolo di n1ateria 11ettamente purulenta cola

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Ed al centro di questa è visibile una piccola soluzione di cont~nuo lentiforme da cui geme pus denso verdastro. A contatto con tale pertugio è l 'angolo epatico del grosso in testino che sulla sua faccia superiore presenta una chiazza della grandezza di una moneta da due lire, di colorito bluastro, con la sierosa opacata ed ispessita, senza traccia di aderenze e sen za perforazione. Protetta opportunamente la grande cavità peritoneale ed i visceri, si apre e si vuota la cavità ascessuale, se ne detergono le p areti, dopo aver prelevato un po' di materiale per l 'esame batteriologico. Si pone un drenaggio di gomma e garza nella cavità stessa tissandolo con un punto al parenchima epatico. Altre strisce di garza sono poste a corona intorno al tubo sulla faccia, inferiore e presso il bordo anterior e del fegato. Si ricostruisce la parete sopra e sotto i dre11aggi con triplice piano di sutura. Una piccola laparatomia ipogastrica è ptaticata quale complemento di tale ii1tervento per introdurre un grosso tubo di go1nma n el piccolo bacino, atto a sgombrare le parti più declivi da ogni esst1dato ch e eventualmente si possa riprodurre. Nei giorni successivi la t emperatura si è abbassata notevolmente (37f> 2'), il vomito è cessato. Al 3° giorno l 'alvo si è riaperto ai gas ed alle feci. All '8° giorno il P. torna ad essere molestato da dolori addo1x1inali diffusi accompagnati da forte diarrea (5 scariche). Il drenaggio dell'ascesso è rilirato al 14° gior110 quello ipogastrico all'8°. Il decor so del] 'ampia ferita operatoria è stato rego1 are (guarigione per primam) . Il giorno 21 novembre : si pratica l 'esame delle feci clopo aver somministrato al malato ripetute purghe saline: esso ris11lta positivo per l'ameba i stolitic a. Si inizia subito il trattamento emetinico: 9' centigr. al giorno di cloridrato di emetina, alter11ando quattro giorni di cura con quattro di riposo. Dosi maggiori non sono tollerate. In seguito a tale trattamento il numero delle scariche si riduce rapidissimamente, e al fine ,. dopo qt1alcbe breve periodo di recrudescenza, il P. finisce per ,guarire completament e e lascia l 'ospedale il giorno 18 dicembre in perfetto state> di salute. 1

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1) L 'ascesso. - 2) La chiazza ecchimotica sul1'angolo epatico del colon. - 3) La colata di pus. 4) Essudato n ero-purulento libero nella cavità peritoneale. dallo spazio parietocolico, si prolunga in alto l 'incisione in forma di baionetta in modo da poter esplorare agevolmente il fegato . Questo infatti appare at1ment.ato di volt1me · in corrispondenza della grande ala sulla con cavità della quale, a poca distanza dal bor(lo, è evidente una tumefazione globosa àella grandezza di un arancio.

La migrazione, consecutiva a rottura del1'ascesso amebico, a quanto riferiscono i vari autori ch e si sono occupati dell'argomento ,. può farsi: 1) Verso i tegumenti: ne segue talvolta un vero e proprio fagedenismo della cute (A. Carini-Dagorn e Heymann}; ma tale complicanza è piuttosto rara. 2) Negli org.a ni sopradi.aframmatici, ossia: a) n el polmone; e genera allora un ascesso nel paren chima di questo organo (Nattan Larrier) che per lo più si apre successivamente b) n ei bronchi ~Chauffard-Costa-C. Flandin e R. Dumas) e così si fa strada all 'estern0t per m ezzo della vomica; la gu.a rigione è possibile e frequente con la sola cura medica; e) nella pleura (Proust e Raymond) pro-


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SEZIONE PRA 1'ICA

ducendo un piotorace passibile di guarigione solo con l'intervento chirurg·ico; d) nel pericardio, causando rapidamente la morte. 3) Negli organi sottodiaframmatici, ossia: a) nel tubo digerente (stomaco, duodeno, intestino tenue e intestino grosso) risolvendosl con scaric.h e purulente; b) nelle vie biliari (ittero); e) nel r en e destro, nella pelvi renale e rarissimamente nella ·vescica; d) ecceiionalmente nella vena cava, nella porta, nel retto; e) nel peritoneo: e di questo, o n elle logge più o meno chiuse (retrocavità degli epiploon [Vivie (I )], loggia subfrenica [Rives e Huet, Ulmann e C. Levi], ascesso sottodiaframmatico), oppure nella grande cavità. E questa è l'evenienza più grave perchè conduce il p. a ttra,rerso la peritonite quasi sempre alla morte. · Ch. Dopter (2) nella tr.attazione che fa dell 'cc ascesso epatico da ameba n n el magnifico trattato di Roger-Vidal e Teissier di recente pubblicazione (1928), descrive ~ue maniere di irruzione del pus n el peritoneo. La prima n1assiva ed è la più nefasta : cc Qu.a nd la brècl1e est large l 'irruption du « pus s 'ef fect11e en masse dan s la séreux; il en cc resulte la formation d 'un e péritonite gén é« ralisée, rapidement mortelle ». All'autopsia ]a sierosa si trova piena di pus biancastro senza agglt1tinazione delle anse e sen za false membrane. I sintomi sono simili in tal caso a quelli di una perforazione intestinale: dolori addominali int~ns i , timpanismo, tumefazion e del ventre, vomito incoercibil e, polso piccDlu e frequente, ipotermia e collasso, ch e conduce in breve tempo alla morte. La seconda lenta, che si fa da un sottile pertugio. In questo caso la migrazione si effettua a tappe , perchè il peritoneo h.a tempo di reagire con formazione di aderen ze, e la colata, seguendo le leggi di gr.avità, scende nelle parti più declivi forzando le barriere man mano ch e aumenta la pressione d el liquido raccolto. Può .seguire in tal modo , se posteriore, la guaina dello psoas, ovvero può diriger si ver so la regione ombelicale sotto forma di un cordone irregolare, o più comun emente verso le fosse iliach e, r estando il peritoneo vicino completamente indenne. I sintomi acuti corrispondono al momento di rottura e differiscono da quelli su descritti solo p er la loro entità. Poi le condizioni del p. si rialza no al punto ch e sembra fugato ogni pericolo, ma in seguito tornano a presenta rsi nuove crisi a scadenza variabile e « le sujet finit par succomber, après une ou

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deux sén1aines dans une cri se terminale ». (Ch. Dopter). 11 nostro caso in cui la rottura della sacca si sarebbe effettu ata secondo il primo tipo, non essendosi vista alcuna form.a zione di m embrane e di aderenze, dimostra com e, per quanto sensata e giusta n ell 'insieme , la sch ema tica distinzione delle due forme ed il profondo pessimismo prognostico che n e scaturisce, non sia da interpretarsi alla lettera m a possa soffrire qualche eccezione [P etr edis (3)]. Se l 'ascesso p er esempio risiede n ella parte più la terale d el lobo destro presso l'angolo epatico del colon, come era n el p. di cui narriamo, il contenuto di esso anche fuoriuscendo in notevole quantità, secondo il primo modo di Roger, può colare lung·o lo spazio parj etocolico e raggiungere la fo ssa iliaca destra senza contaminare grossolanamente, a lmeno in primo tempo, il r esto della grande cavità sierosa d.alI.a quale tale spazio è naturalmente, per quanto r elativamente, separato, anche in assenza di ogni aderenza flogisti ca reattiva (vedi figura). · :È così che anche un .a scesso liberamente rotto in peritoneo, quando il contenuto sia colato in certi particolari spazi in una determinata n1aniera, pu ò essere beneficiato da un tempestivo intervento chirurgico. Grandissima importanza deve avere indubbiamente la qu.a ntità e la qualità d el con tenuto d ell 'ascesso sopratutto in rapporto alla presenza o m eno di germi associati ed alla loro virulenza. Nél caso nostro il materiale prele' 1ato avev.a l 'aspetto di pus den so cremoso inodore ed esaminato microscopicamente si dimostrò costituito da i1umerosi leu cociti più o m eno disfatt i (globuli di pus) detriti amorfi e cristalli di colesterina , e si notò .an cor a la presenza di bacilli corti e tozzi e di cocchi a piccoli gruppi irregolari. L 'ameb a, dilig·entemente ricer cata, non si potè rjnvenire . :È per questo da escludere ch e l'ascesso epatico fosse di natura dissenterica? No certo, perchè n el pus le amebe non vivono b ene e quindi eccezionalmente vi si trovano. E il raschiamento della parete ascessuale ove quasi costantemente si annidano questi protozoi [P ontano (4)1 fu di sgraziatamente omesso. Ma l 'in ieme del quadro clinico e sopratutto il risultato brillante della cura emetinica mi par ch e sian o abbast~ nza eloquenti. Per qu.a le via si è effettuata la fissazione de11 e amebe e degli altri germi associati nel paren chima epatico? Se n on fo ssimo a con oscenza di quanto hanno scritto in proposito gli autori più competenti nelle varie trattazioni e memorie, dato il


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IL POLICLINICO

reperto, all'atto dell 'operazione, dell 'unicità e superficialità dell'ascesso e della descritta chiazza ecchimotica sulla parete del colon in corrispondenza dell'angolo e precisamente nel punto in cui esso era a contatto con la perforazione dell 'ascesso, saremmo tentati di cre·d ere con Councilman (citato da Izar) all'infe.zio~e diret~a per ~ontiguità a seguito di peritonite ades1v.a, ossi.a che le amebe e gli altri germi siano arriyati al fegato perforando I 'in.testino. Ma Izar (5) ci fa osservare che cc tale interpretazione cade facilmente se si pensa al ri·scontro raro di peritoniti nell'amebiasi, rispetto alla grande frequenza degli ascessi epatici; ed alla disposizione degli ascessi multipli che sembrano originarsi in corrispondenza delle ultime diramazioni portali » . E Pontano (l . c.) aggiunge che cc questa ipotetica trasmigrazione dell 'ameba attraverso il p~ritoneo e la capsula di Glisson resi aderenti, · .contrasta con ogni nozione clinica e anatomo'P~tologic.a: mancanza d.i fatti peritoneali spe·c1almente negli ascessi centrali; frequenza del 30 % di ascessi nel lobo sinistro e 0,30 % nel lobo di Spigelio ». Anch e 1a ' 'ia linfatica pare poco probabile per quanto Roger abbia potuto dimostrare le amebe n ei vasi bianchi ed altri (Rofoid, lob e Spick, citati da Pontano, 1926) ]e abbiano riscontrate anche nelle ghiandole. .La maggioranza. degli autori ammette che l'am eba sia trasportata al fegato per le radici d ella porta. E noi faremo ossequio a questa più antic.a opinione che è altresl quella che più facilmente ci spiega anche le altre metastasi : milz.a, polmone (Simonin), cervello (Legrand), testicolo (Warthin A. S.) ecc. Che i germi .a ssociati siano trasportati dalle stesse amebe nel fegato come pensò primamente Kartulis e altri dopo di lui (Legrand (6), Axisa) è per Io meno assai dubbio, e resta sempre l111a pura ipotesi che attende ancora ]a sicura dimostrazione. Si potrebbe nel nostro caso pensare che l 'ameba abbia raggiunto il fegato per via portale, generando una necrosi epatica sottocapsulare; ed in secondo tempo i germi dimoranti n el colon , superata l.a parete intestinale e la capsula di Glissou, ab]?iano· raggiunto tale focolai? trasformandolo in un vero e proprio ascesso. Tale modo di concepire l'infezione ci potrebbe illuminare altresl sul meccanismo di rottura dell'ascesso: la quale potrebbe essersi prodotta per improvviso aumento di tensione d ella raccolta asettica dopo l'avvento dei ger-

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mi secondari infettanti; ma non è nemmeno d~ esclud~rsi ·che questi anche prima di raggiungere il contenuto del focolaio necrotico ne abbiano reso possibile l'esito per in fi l trazione ed ulcerazione diretta della parete dall'esterno all'interno.

La possibilità dj questi pericolosi accidenti ci deve spingere a trattare operativamente tutti i portatori di ascessi epatici da dissenteria? Risponuere .a questa domand.a sarebbe riportare a galla le polemiche che per lungo tempo sono state combattute fra medici e chirurgi. Qualche anno fa (1919) fu risollevata anche da noi la questione per un articolo del dott. Simoncelli (7) apparso nella Sez. med. del Policlinico. Egli affermàva che cc la cur~ chirurg.ica .deve seguire immediatamente alla diagnosi d1 ascesso epatico dissenterico e possibilmente deve essere eseguita in un sol tempo perchè la sola attesa di 48 ore tra il 1° ed il 2° tempo può far perdere il malato ». E riportava una statistica di sette oper.aii con quattro • • • • guar1g1on1 e tre morti! M.a tale opinione un po' troppo allarmistica a dire il vero, d el Simoncelli fu opportuna~ mente corretta dalla autorevole risposta del Pontano (8), che ricordò all'avversario ed ai lettori di quel periodico che se è vero che l 'ascesso epatico può evolvere in un tempo relati,ramente corto, ossia da una a tre settimane (nel nostro caso dall 'inizio dei sin tomi alla perforazione intercorsero dieci giorni), è pur vero che il decorso abituale . si fa nello spazio di vari mesi (Murchinson, Manson, Rolleston citati da Pontano) e si ha quindi tutto l'agio di pr.aticare la cura specifica . A tranquillare i colleghi lo stesso autore riportò ancora la stati_stica del Rouis, che su 162 casi letali trovò che in 125 casi il decesso fu dovuto non a complican ze ma alla· gravità dell'affezione locale e alla concomitante dissenteria; e solo in 12 casi a rottura dell'ascesso nella cavità peritoneale e in 11 nella cavità pleurica; in 3 a peritonite; in 3 a spandimento del pus epatico nel polmone; in 3 a lacerazione di aderenze; in 2 a polmonite e in un solo caso a rottura nel pericardio. Dal ch e il Pontano dedusse, e la statistica operatoria del Simoncelli gli rese ancor più f.a cili e persu.asive le conclusioni, cl1e val meglio astenersi dall'intervento chirurgico e curare l 'ascesso epatico con emetina la quale è di per sè sufficiente ad arrestare l'epatite amebica; e favori sce così, dopo l'estinzione del1'agente infettivo, il graduale riassorbimento dei prodotti necrotici e flogistici . Ma ora la

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SEZIONE PRATICA

esperienza che si ha della cura emetinica è così larga che la questione è del tutto superata. · Anche noi, dopo qualche giorno dall'atto operativo, abbiamo sottoposto il p. a cura emetinica la quale lo ha abbastanza rapidamente guarito dalla enterocolite dissenterica; e certamente sarà stata utile anche per la cura del1'epatite ascessuale operativam·e nte tr.a ttata. Ma è d 'uopo riconoscere che il malato deve sopratutto la su.a salvezza all'atto operativo, il quale, se ten1pestivamente praticato, può rendere meno infausto il prognostj co di questa grave complicanza dell'ascesso ·epatico dissenterico, ritenuta d.a tutti quasi costantemente letale. RIASSUNTO. L ' A. riferisce il caso di un uorno con segni di p eritonite a cuta, operato d'urgenz.a. Egli trovò un asoesso dell'ala destra del fegato il cui contenuto er.a col,a to da un sottile pertugio nella fossa iliaca destra ed ayeva provocato una peritonite diffusa. La ricerca dell'ameba istolitica nelle feci fu positiva. Il malato fu sottoposto a cura em etinica della quale si giovò rapidamente. BIBLIOGRAFIA . (1) V1v1B. I-Iépatile suppurée. Abcès multiples. Mort par ouverture d 'un abcès du lobe droit dans l 'arrière cavité des epiploons. Bull. Soc. Méd. Chir. Indochine, v. 212, 1914. (1) G. H. RoGER, F. V1DAL, P . I. TEISSIER. Nouveau traité de Médicin e (1926) . « Par Ch. Dopter », fase . XVI: Patologie du Foi e, pag. 243. (3) PETREDis. Un cas d 'abcès du foie rompu dans la cavité péri·toneale, operation, . guériso·n . Soc. Anatomique, 16-Vl-1921. Citato da lzAR. (4) T. PONTANO. L ' ascesso amebico. Policlinico, Sez. Med ., 1926, pag. 183. (5) G. lzAR. Amebiasi. \ 'incenzo Giannotta, edit., Catania, 1:922. (6) LEGRAND. II C~ong·ròs de la Société internatio11ale d e. cl1irurgie. Le Caire, sept. 1908. Citato da RoGER. (7) G. S11\10NCELLt. Sulla cura niedica dell'ascesso epatico dissenterico. Policlinico, Sez. Med.: 1919, pag. 222. (8) T. P ONTANO . Risposta alle critiche del dott. Simon celli: « Sulla cura medica dell 'ascesso epatico dissenterico » . lbid. 1919, pag. 236.

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-- ·------Rep. Malattie Contagiose dell'Ospedale Prov. di Pola. ' Due casi di noma nel decorso del tifo.

Dott.

UMB E RTO

SBISÀ , primario.

Col nome di noma o cancro a cquatico si designa quella gangrena che ha partenza dalla superficie interna d elle guancie o dalle gengive, per disting uerla dai processi gangrenosi

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del cavo orale con sede in altri organi (tonsille, velopendolo). Il non1a cornpare - se mai - assai di rado con1e malattia a sè; dai vecchi autori fu invocata per questi casi come causa una intossicazione del sangue per analogia ai proc-e ssi g.angrenosi· sviluppantisi in seguito al morso di animali velenosi. Di solito esso si insedia o sul terreno di in .. fiammazioni del cavo orale, stomatiti, stomacace, ecc.; ne furono osservati dei casi insorti dopo estrazione di denti (McCurrick), più spesso durante il corso di malattie acute tifo-sepsimorbillo, ecc., recentemente ne furono osservati dei casi da autori spagnoli e russi anche in seguito all 'influenza. Colpisce però quasi esclusivamente individui gracili, · denutriti vissuti in ambienti malsani e nella età fra i 2-15 anni. Su 413 casi raccolti da Bruns solo 11 si trovarono in età superiore . ai 15 .a. Si deve pertanto ritenere il noma quale malattia dei bambini .ed a.dolescenti. Secondo le vecchie teorie, il noma come le altre forme di gangrena, era dovuto a d azioni nocive provenienti dall'organismo stesso cc per afflusso deficiente di sangue - alterazione· de ... gli umori, trombosi venose, turbe di trofismo, ecc. ». - In seguito prevalse il concetto cher fattori esogeni cc microorganismi » ne fossero gli a genti . Di questi ne furono descritti parecchi trovati sia da soli ch e associati n ei tessuti nomatosi . Ranke per primo . dim~strò la presenza di stafilo- streptocoochi. Schimmelbusch di bastoncelli corti con estremità .arrotondate spesso uniti a ·d ue. Grawitz di un bacillo diverso dai precedenti e Schmidt di diverse specie di cocchi e bastoncelli n elle parti gang renose e di un comma bacillo nel tessuto infiltrato. Babés-Zambilovic e Guerretti trovarono un ba cillo corto con estremità arrotond.a te (Pseudodifterite) ; Freimuth ·e P.assini il b.acillo di Loeffler , Bologn esi e Chiurco l 'actinomices; Durante l 'associazione d ello Staphilococcu s pyogen es a ureu s col Proteu s; Krahn (stafilococchi e spirilli). Presenten1ente però d.alla maggioran za degli osservator.i e particolarmente da Aschoff, Budan e Kaspar vien e ammesso ch e il noma sia dovuto all'azione del bacillo fusiforme sia isola to ch e in associazion e con spiroch ete o bacilli di Loeffler. Quanto a frequenza pare predomini la si mbiosi fuso-spirillare. Dato il noto polimorfismo del bacillo fu siforme è facile spiegarsi i disparati reperti batteriologici ch e in m olti

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casi non rappresentavano altro ch e form,e differenti d ello stesso n1icroorganismo. Per la sua proprietà spiccatam ente anaeroba esso si trova sia solo ch e in simbiosi n elle parti più profonde del tessuto noma toso; ma fu rinvenuto pure in zone edematose apparentemente ancora sane a lla periferia del t essuto n ecrotico , determinandovi quelle alterazioni vasali e trombosi ch e controdistinguono il nom.a dalle altre più benigne malattie orali pure dovute all'infezione fusiforme. Alla superficie dei fo colai necrotici si sviluppa inveoe di solito una flora proteiforme d.' importanza nosologica del tutto seconda ria. Come per altre malattie così ancor più per lo sviluppo d~l noma è necessaria una minorata resistenza dell'organismo intero o almeno d ei tessuti colpiti, che solo in quelle condizioni possono attecchire ed acquistare virulenza e m icrorg.anismi specifici. Le alterazioni anatomiche del noma sono quelle d ella g.a ngrena umida. Il tessuto colpito si trasforma in una massa n erastra di odore n.a useante che cade a brandelli. La gan grena comunemente si estende rapida in superficie e profondità perfora ndo la guancia quando il processo s'era dipartito dalla superficie interna della stessa e addentrandosi n el mascellare o nelle ossa nasali, ch e cadono in necrosi , quando s'era iniziato n elle gengive. Fra le complicazioni d el· tifo in punto frequenz.a il noma occupa uno degli ultimi posti; n ella statistica dei tifosi di quest'Ospedale, dal 1905 a tutt'oggi, comprendente n . · 1045 infezioni ebertiane o del gruppo paratifico, ne annovero solamente due. Se la percentuale di frequenza è molto bassa, altrettanto elevata appare invece quella della mortalità ch e viene calcolata a ll '80 % dei colpiti. . Che fra le altre cause predisponenti su accenna te .anche la n egletta igiene boccale così difficile a far eseguire ai tifosi possa rappresentare un fattore predisponente, non è punto da escludersi; ma la rarità di tale complicazione toglie a questo elemento molta importanza. La trasmissibilità del noma non è punto dimostrata · I.a rendono molto dubbia J,a r.a rità ' dei colpiti e sopratutto la constatazione del mancato contagio - dei pazienti degenti nelle m edesime sale dei nomatosi. Il decorso del male - ad eccezione dei rari casi ad esito favorevole - è quello di una grave tossinfezione , temperatura elevata, adinamia , cardio astenia , ipotensione vasale; l 'e-

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sito avviene per lo più dopo un paio di settimane per broncopolmonite. Ad aggravare l'influenza della tossinfezione contribuisce di molto la difficile nutrizione sia per anoressia ch e per la difficoltà di aprire la bocca in cau sa del trisma di s6lito presente ed ostinato. Nei pochi casi ad esito fausto la gangr ena si arresta p er demarcazione, le parti necrotiche si staccano e la guarigione procede relativamente r.apida lasci.ando come reliquato più o m eno gravi deformità del volto. CAso I. D. Luisa, di a1111i 15, da Pola. Entrata n el reparto tifosi l '11 novembre 1921, deceduta il 26 novembre 1921. · Nulla di notevole n ell 'a.namnesi remota. Ammalò tre settimane fa con cefalea, leggera febbre, <:lnoressia e frequenti epistassi. Tale sindrome andò aggravandosi e in breve si determinò il quadro classico del tifo. Da circa 8 giorni l a paziente accu sò bruciore e dolore alla bocca ed alla guancia sinistra ed avvertì grande difficoltà di aprire . la bocca ciò che . ostacolò notevolmente il suo stato di nutri· z1011e.

Stato presente. - È di aspetto sofferente, molto deperita; pallida itterica con cianosi marcata alle labbr a ed ai })Ornelli . Temperatura elevata 39°-39°,5. Ghiandole sottomascellare e cervicali molto ingrossate, dure, dolenti, forte edema alla emifaccia sinistra, nel centro un infiltrato duro violaceo cui corrisponde internamente una profonda n ecrosi i corosa cl1e si es tende anche alla gengiva . . Lingua ingrossata, patinosa, ulcerata . Alito fetidissimo. Scialorrea m,u co-purulenta e sanguigna continua. Trisma quasi totale. Torace. Sintomi bronchiali diffusi, lieve ipostasi alle basi polmonari.


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Apparato circolatori'o. - 1'oni cardiaci oscuri e fiacchi; polso frequente, piccolo, ipoteso. Addome . - Meteoristjco. Splenomegalia. Alvo diarroico. Orina scarsa; lieve traccie d'albumina e presen za di pigmenti biliari. Siero reag . Widal positivo per tifo. Lo sta to della paziente andò progr essivarnente aggravandosi p er il rapido estendersi del processo gangrenoso che portò al disfacimento di gran parte della gu an cia, della g~ngiva corrispondente, intaccando anche il mascellare ed il bordo della lingua. Di pari passo progredì lo stato tossiemico e dopo 15 giorni la paziente decedette per broncopolmonite finale. Trattamerito usato. - Ritenendo l 'infezione di natura spirochetica fu usato il n eosalvarsan per iniezioni endovenose 0,18-0,20, 0,30-0,30. Nel conte1r1 po naturalmente non fu trascurata la cura sinto·m alica per mantenere valide le forze della paziente. Reperto d'autopsia. - ·Gangrena estesa alla guancia sinistra, alla gengiva ed osso mascellare dello stesso lato ed a parte della lingua. Bron copolmonite metastatica basale sinistra, spleno. Degenerazione parenchimatosa del cuore e degli organi addominali .

CAso Il. - Bianca P ., d 'anni 9, scolara, da Pola. Gentilizio san o; non ha sofferto malattie degne di nota, se si eccettuino dei disturbi leggeri e transitori dovuti ad t1na modica ipertrofia tonsillare. I primi sintomi dell '.attuale malattia risalgono alla fine di luglio · p. p . e si iniziarono con dolore alla g·ola, lieve ipertermia, cefalea e perdita d'appetito. Questa sindrome andò rapidamente aggravandosi e dopo circa dteci giorni la temperatura er a già salita al livello 39-40° con equivalente ag·gravarnento dei fenomeni tossiemici. Fu cl1iamat o un sanitario che fece diagnosi di tifo . La malattia ebbe un decorso lungo a carattere di gr avità che prostrò molto le forze della piccola paziente. Verso la seconda metà d'agosto la madre avvertendo l 'alito nauseante della bambina, esplorò con difficoltà il cavo orale e scoperse sulla parete interna delle guancie e sulle gen give num erose chiazze di colorito grigio sporco secern enti pus e sangue. Simultaneam ente comparvero sul torace e sull 'addome delle macchie prima rosee, poi giallastre con a10ne infiammatoso, ~he in progresso ulceravano dando esito a pus. Verso la fine del mese il volto divenne edem atoso, 'la g·onfiezza si estese ancl1e al collo; la t emp eratura e le cor1dizioni ge11erali si aggr avar ono bruscamente, per cui il medico consigliò l 'imm ediato trasporto all'Ospedale. La p azient e entrò il 28 agosto. Stato presente. - Condizioni generali molto graYi. 1'ernperatura elevata (38-39), polso piccolo e frequente, disunea; sen sorio lievemente obnubilato. · Forte edema del volto e particolarmente della guancia sinistra, con ingorgo delle gh iandole sotto1nascellari e cervicali . Trisn1a permanente .

Sulla gu ancia sinistra si palpa un infiltrato duro rivestito da una chiazza nero-turchina grande quanto lina inonet a (la 5 et. circondata da un alo11e .sottile grigio-sporco; la faccia intern~ del· l ~ guancia è quasi con1pletamente coperta da un tess uto i1ecr otico, r1erastro di odore fetido. Questo tessuto a caratlere ulcerativo gangr enoso si est ende anche alla gen giv a corrispondente. La lingua ingrossata, patinosa e coperta nella sua p arte anteriore de5tra (controlaterale) da una rn assa n erastra di aspetto necr otico di consistenza dura molto aderente al t essuto sottos tante. Sul torace, sp cci alr11e11t e nella parte p osterìore si notano in sede simmetrica e con preferenza lungo il decor so dei n ervi intercostali e così p11re sull'addome, delle ulcerazioni della gran-

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dezza da una lente ad uria m oneta dr 1 lira, di aspetto Jardaceo a margini n etti, alcune con fondo ricoperto da essudato giallastro, altre con fondo granuleggiar1t e e san guinante, altre infin e riYestiLe .Ja una crosta bruno-nerastra molto aderente. Nulla di notevole da parte degli organi r espirat ori. Cuore : in limite con toni deboli, oscuri. Polso piccolo, frequente . Ar.ldome: 1n.eleorico, dole11te alla pressione, alvo diarroico, tumore splenico. Esame del sangue : Hb.. 68; glob. b. 9.200; glob. r. 4.350.000; val. glob. 0!8. 17ormula leucocitaria: polinucl. neutrofili 58 %; polinucl. eosinofili I %; linfociti 34 %; monociti 7 %. Terapia e decorso. - Antisepsi orale con acqua ossigenata ed impacchi di Burow. Nella premessa di trovarsi ancora davanti ad una infezione pura o· almeno prevalentemente spirochetica fu

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anch e in quest a paziente fatta una cura endovenosa di Neosalvarsan, complessivamente n. 3 iniezioni . (O, . 15, 0:30, 0, 30) co11 intervallo di cinque g1orn1. Il suo stato però andò progressivamente aggravandosi p er il rapido estendersi del noma sia in superficie ch e in profondità, tanto che in brevi giorni si costituì un canale del diametro di circa 3 1/2 cm. perforante la guancia. Nel cavo orale il processo gangrenoso si addentrò dalle gengive al nlascellare superiore c·ausando la caduta di due denti e cominciò a diffondersi (ciò ch e di solito non si verifica nel n oma) all'altra g uan cia. Sim·u ltaneamente comparvero nuove chiazze n ecrotiche sul t orace e sul! 'addom e dovute indubbiamente a metastasi. Constatata l 'inefficacia del trattam en to antispirochetico u sato e creduto di poter esclud er e anche la prevalenza delle spirochete. nell 'infezione in corso, mi sono orientato, secondo il criterio di frequenza (non essendomi stato possibile per difficoltà improvvise far proceder e n ello Istituto batteriologico alle n ecessarie ricerche) sul concetto di una infezione da bacillo fu siforme. Le esperienze favor evoli di Kaspar e Golianitski, sebbene non suffragate d a osservazioni di qualche altro autore, mi indussero a provare il solfato di rame per applicazioni locali. (Kaspar aveva constatato del tutto incider1talmente dur ante.· prove di laboratorio ch e soluzioni di solfat o di rame ostacolavano lo sviluppo di culture di Ba. fusiforme). F urono p er ciò fatti dei toccam enti 2 volte al giorno dei focolai gangrenosi con soluzione di . ~olfétto di rame al 10 % e frequenti spruzzam enti del cavo orale mediante un polverizzatore con una soluzione al 5 %; esternamente impacchi puri con sol11zione al 5 %. Ma poich è la presenza e la periodica ricomp .1r sa di nuovi fnCfJlai su altre parti del corpo dinotava che in questo caso il proc~so .gan grenoso n on si limitava più alla su a sede consueta , « noma » ma ch e per via metastatica si era or, mai manifest ato e si diffondeva ulteriormente in sedi lontane costituendo una vera setticemia gangrenosa p ensai di associarvi alle predette applicazioni locali anche una cura generale e ricorsi alle iniezioni endovenose di sali di calcio di cui furono vantate le proprietà antìtossich e (Liedermann) e di esaltazione della fagocitosi (Hamburger-Bun n te). Fu praticata giornalmente una iniezione di cloruro al 10 v,., , Già al secondo giorno dopo l 'inizio di questa èura, calcio e solfato di r ame, si delineò netto l 'arresto del progresso della gangrena ed il miglioramento nello stato gen erale della paziente. L 'edema facciale ed il trisma cominciarono a ridursi ed in corso di otto giorni le. m asse necrotich e sia n el cavo orale cl1e quelle disseminate sul tronco si st accar ono ed il processo di guarigione, come risulta dagli uniti clich és, procedette rapido, tanto che il 15° giorno la p aziente già alzata e bene rist ahilita in forze potè venir trasferita al reparto cl1ir11rgico ove le fu praticata dal primario dott . Cr aglietto una pl astica necessaria a ricoprire il piccolo foro rimasto nelle g u ancie. •

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Il ri sultato veram ente insperato ottenuto con questo trattamento in un caso così grave di Iloma con .manifestazioni multiple g.a ngrenose, va g·iustamente segnalato per indurre anche altri osservatori a sperimentare tale cura, in vista particolar~ente della inefficacia degli svariati m etodi terapeutici proposti e provati sinora. Cito fr.a questi l'applicazione locale di dif.. ferenti soluzioni antisettiche che al più potrebbe dimostrarsi vantaggiosa ostacolando lo sviluppo della flora batterica che si moltiplica alla superfice delle lesioni nomatose. Questa flora però h a un 'importanza del tutto trascurabile n ell 'evoluzione della gangrena che è dovuta unicam ente a germi anaerobi viventi i.n profondità e periferia. La cauterizzazione sia chimica che termica e gli interventi chirurgici hanno dato sempre o quasi cattivi risultati; e questi ultimi P.8-rtico, larmente cr edo sieno senz'altro da evitarsi dato il pericolo di aprire nuove vie alla diffusione del male col r endere pervi i vasi linfatici e sanguigni in una zona già inquin.a ta dai germi del noma ch e come accennai furono riscontrati alla periferi.a dell13 masse gangrenose in parti apparentemente ancora . san e. Nei pochi casi in cui si riesce a dimostrare la presenza del bacillo di Loeffler sarebbe certo con sigliabile di ricorrere alla sieroterapia specifica. Nella pluralità dei .nomatosi sar à però raccoma nd.abile di ricercare con la m aggior premura la natura dei germi ch e si trovano n elle zone profonde e procedere a seconda della pre. valenza degli stessi B. fusiformi o spirochett, alla terapi.a cu pro-calcica od a quella cupron eosalvarsanica a seconda del caso. CONCLUSIONI.

Fra le complicazioni del tifo il noma è una delle più r.ar e e finora di prognosi comunem ente infausta. Le recenti nozioni sulla presenza quasi costante del bacillo fusiforme da solo o in associazione con spirochete o bacillo di Loeffler nel tessuto nom.atoso, ha aperto nuove possibilità curative di tale a ffezione. In ogni caso di noma con prevalenze di bacillo fusiform·e sarà da usarsi la cura cuprocalcica riserbando quella cupro-neosalvarsanica alle form e dovute a spiroch ete e le iniezioni di siero a ntidifterico ai casi rari ove sia risultato presente e predomi11ante il bacillo di Loeffl er. I

Pola,• 16 febbraio 1929-VII.


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SEZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI Sull'efficacia delle ·va,ccinazioni antirabbiche intensive, abbreviate e prolungate. Prof. CLAUDIO FERMI. Il Babes, a pag. 530 del suo trattato sulla rabbia, scrive: « Dans la première période nous avons employé la m éthode intensive de Pasteur; nous avons eu, sur 56 cas, 14 insuocès, mais nous avons observé que les suj ets con tamin és sucoombaient à peu près tous avant l è trentième jour, à dater du jour d e la morsure; ce qui indique que la vaccination est d evenue efficace après trente jours de traitement ». Il metodo intensivo Pasteur u sato dal Bab es h a dato, come ·si vede , una mortalità_ di 14 insuccessi su 56 trattati, vale a dire del 26 %· Trattandosi soltanto di morsicati da lupo, ch e danno una mortalità d el 60-90 %, il risultato non sarebb e molto cattivo. Ad ogni modo il Babes n on è responsabile d ei risultati ottenuti con questo m etodo che non è suo. Il Gamaleia, col trattamento intensivo, avrebbe ottenuto risultati n1igliori ch e col trattamento semplice. Mentre, infatti, con questo iniettando d ei midolli dal n . 14° a l 15° ebbe una mortalità d el 5,88 %, col trattamento intensivo ebbe invece una mortalità d el 0,80 %. Quantunque n el caso del Babes si trattasse di morsicati da lupi, l1na mortalità d el 26 % parla molto in favore . del metodo inten sivo usato? Ed i migliori risultati ottenuti dal Gamaleia non sar ebber o d a attribuirsi, anzichè a l metodo intensivo , a lla maggior efficacia del virus fi sso, in confronto di quello sottoposto alla d eleteria azione del d isseccamento per 14- 15 giorni? . La seguente mia vecchia 'e sperienza (1) parlerebbe d ecisam ente contro al metod o inten•

SlVO.

Dieci cani trattati col m etodo inten sivo, inie,t tando ai m edesimi per via endomuscolare l 'intiera seri e dei midoJli 6-5 -4--3-2-1-0 in un solo giorno, 1 ogni mezz'ora, in r agion e di 1 em e. di emulsione ed infettandoli 30 giorni dopo la fine d el trattam ento di virus di strada sottodura , soccombettero, com e prevedevas i, tutti di rabbia. Sette poi d ei medesimi soccomb ettero di rabbia da vaccin o, cioè · di virus fi sso, infatti presentarono i primi sintomi prima ch e si praticasse l'infezione subdurale d el virus fi sso. Ad ogni modo il trattam ento intensivo, sia per gli incon,renienti in er enti al m edesimo ( forti reazioni l ocali, possibilità di infezioni,

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dolorabilità, incertezza di una maggiore efficacia) non è con sig·liabile. Altri AA. sono fautori invece d elle cure semp lioemente abbreviate. Così l 'Hempt con clud e (2) : « 1) È possibile un abbreviamento d ella cura sino a 3-6 g iorni, in media 5 giorni senza danno alla sua efficacia . << 2) Il metodo abbreviato ha la stes?a efficacia d el m etodo classico d ella durata di più settimane, con grande risparmio di tempo e spesa, ciò che non è senza impor tanza. « Eine Abkiirzung der Behandlungsdauer der W utschuitzimpfung ohne Beeintrachtigung des Imp fschutzes auf 3 bis 6, durchschnittlich auf 5 Tage moglich i st. « Dass das abgekiirzte Im pfverfahren somit bei einem 3 bis 4 fach geringeren Zeit und l(osten- Aufwand mindesten s dasselbe leistet w ie die auf eine mehrwochentliche Dauer berechneten klassischen Methoden , was volks .. und staatswirtsschaftlich gewiss von einer nicht zu unterchatzenden Bed eutung is t ». Ora, prescind endo che quando si tratta di salvare dei poveri disgraziati dalla morte più terrifi cante, qual'è la r abbia, il r isparn1io di un po' di t empo e d anar o d evono passare in u ltima linea, riten go impo,ssibile che una cu ra d i 5 giorni, presso a poco con lo stesso vaccino , sia effica ce come quella di più settimane. Naturalmente, ho istituite anch'io molte e sperienze per tentare di abbreviare la cura; tuttavia , per ora ho dovuto concludere che per vaccinare più efficacemente necessit a n on solo iniettare la quantità suffi.ci ente di virus fisso , ma pure in un suffi ciente n umero di gi orni. Ecco, infatti, i risultati di a lcune delle esperienze pubblicate n el 1907 (3) : I ) mentre 10-18 eme. di vaccino iniettati in ragione di 2 eme. al giorno salvarono solo 33 dei ratti, invece, 28 ernie . li salvarono tutti e 50, cioè n ella proporzione del 100 %; 2) mentre 5 eme. di vaccino, n on salvarono ,che il 23 % dei topolini, invece 10 eme. li salvarono tutti , cioè in ragione del 100 %; 3) mentre con 24 eme. di vaccino perirono tutti i r.atti di rabbia, .c on 28-30 si salvarono tutti.'; 4) i 34 animali di controllo morirono tutti, senza eccezione, di rabbia; 5) inoltre, da altre serie di esperienze risultò ch e è mol to più efficace un trattame nto di 15 eme. di vaccino in 30 g iorni ch e un trattamento di 30 eme. in 6 giorni; cosi pure è molto più efficace i] siero ottenuto con 50 em e . di vaccino in 30 giorni che quello ottenuto con 50 eme. in 6 giorni. 1

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IL POLICLINICO

Ma pure altri rabbiologi sono assolutamente contrari all 'abbreviamento della cura e vengono alle mie stesse conclusioni. Così l 'Hermann (4) , scrive : cc Ciò dimostrerebbe pure che i trattamenti curativi abbreviati sono insufficientemente ef.. ficaci e che necessitano i prolungati ». RIASSUNTO. Affinchè l e vaccin,a zioni a ntirabbiche intensive siano efficaci, necessita iniettare una quantità sufficiente di virus ,e in un sufficiente numero di giorni. 1

BIBLIOGRAFIA. (1)

C. I v ari metodi di cura antirabica. Parte Il. Annali d 'Igiene, 1915, pag. 9. (2) H EMPT. A. Seu ch enbekampfung. Jahrgang V., Heft I, 1928, pag. 62. (3) FERMI C. Studio sull'immunizzazione contro la r abbia. In « Soc. I tal. d'Igiene », 1906; U eFERl\1:I

ber die Immun.isierung gegen Wukrankheit Zeitschr. f. Hyg-iene, 1907. Io. L'influenza della quantità iniettata, della diluizione e d ella filtrazione sul potere antirabico del sier o e del sierovaccino antirabico. Arch . di Farmac., 1916. ·

(4)

Centr. f. Bakt. I. Abt. Origin., Bd. 96, Heft. 2, 1925, pag . 135. ·

H n nl\tANN .

SUNTI E RASSEGNE. DERMOSIFILOGRAFIA. La sifilide congenita nella prima infanzia. (M. PÉnu. La Pediatria, 1 maggio 1929). Il dominio nosogr.a fico della sifilide oonge·· nità si è molto modificato grazie a l! 'introduzione nella pratiGa di sempre nuovi mezzi d ' indag ine e di cura. I primi hanno fatto riconoscere per sifilitiche affezioni la cui origine prima rimaneva sconosciuta, i secondi attraverso le osservazio-· ni del virus nei genitori hanno alleggerito le manifestazioni morbose nella prole . Conforme alla classifica di Marfan i segni e sintomi della sifilide congenita possono es· sere di certezza, che sono poco numerosi P. si constatano per un breve periodo dalla nascita fino al quarto mese, e di probabilità. I segni di certezza sono : a) eruzioni cutaneo-mucose : il pemfigo quasi sempre plantare e palmare e che appare solo nei primi tre mesi , la roseola , le eruzioni a tipo papuloso, papula-erosivo, condilomatoso, e m eno frequentemente le placch e buccali; b) osteopatie : l 'os teocondrite iniziantesi n ella vita fetale e terminante nel quarto mese ni vita e la periostite ossificante; e) lesioni ocula ri: il g laucoma, l 'iridoci-

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clite, le retiniti pigmentarie, lesioni tutte chesi manifestano con pochi segni esteriori; d) lesio11i dei denti: il taglio semilunare: a tipo di Hutchinson. I .segni di probabilità sono : a) splenomeg,a lia; b) coriza siero-purulenta o siero-ematica persistente; e) m.anifestazioni nervose ·: cePebropatie va... rie con convulsioni parziali o generali, idro-· cefalo a sviluppo lento e progressivo, morbo. di Little, emiplegie, tetraplegie; d) lesioni varie : nefriti, itteri, m elena o , emorragie diverse, anemie, adeniti specie epi-· trocleari, ulcera persistente d ell 'ombelico ecc ... Questi fatti presi isolatam,e nte non costituiscono l 'appannaggio esclusivo della sifilide· ereditaria. Questa si manifesta con un insieme-di segni e sintomi molto variabili costitu end o.. così delle forme speciali sia per il tipo, sia. per il grado del complesso sintomatico. È a tener presente ch e l 'infezione sifilitica. molto virulenta n ei primissimi periodi d ella vita subisce a poco ,a poco attenuazioni ch e· non sono continue potendosi verificare rica .. dute e recidive, le quali ad ogni modo non raggiungono mai l 'intensità di quanto si osserva n ei :erimissimi m esi della vita. La sifilide congenita percorre tappe ben definite in r.apporto all 'età. Così la ch eratite int er stiziale a tipo Ht1tcl1inson è ecceziona le pri· m <.i. del secondo anno, l.a dilatazione bronchialevera non si ha mai n el lattante. La sifilide congeniL:i può assumere i seguenti a spetti: 1) Forma grave. Interessa per lo più i neon ati ed i lattanti molto piccoli , e si verifica> nel 50 % di tutti i casi. H.a sintomi numerosi,. dei quali molti patognomonici: pallore, edemi generalizzati dovuti a nefrite, er:uzioni cutaneo-1nucose (pemfigo palmare e plantare, roseoJ.a, condilomi, ecc.), epato·- splenomiegalia, alterazioni scheletriche rilevabi1i rad'iolo ... gicam en te (osteocondri te, periosti te ossificante), linfocitosi nel liquor, talvolta idrocefalo. lieve. 2. Forma comune. È più frequente dellaprece·dente e meno fa cilmente accertabile clinicame nte. Le varietà d i questa forma in ordine di frequenza sono : a) Tipo con denutrizione generale e sple-

norp,egalia.

È caratterizzata da ipotrofia e ipo-

trepsia , la cui origine sifilitica è rivelata da altri · segni concomitanti non patognomonici ~ corizza, lieve splenomegalia, lieve idrocefaloi. Talvolta per I.a diagnosi sono n·e cessari 1a Wassermann e l ' esame radiolo·g ico· d"elle ossa; b) Tipo nervoso: convulsioni, morbo dr Little, emiplegia . La diagnosi d'eve essere conva lidata dalla ricerca degli antecedenti, dallat W asserma nn nel sangue e nel liquor; c) Tipo anemico. È caratterizzato da paJ'.lore profondo , spl enomegalia , leu cocitosi moder ata senza vera leu cemia. È l 'anemia. pseu-


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SEZIONE PRATICA

do-leucemica descritta da Cardarelli, Somma e Von Jacksch. Si verifica non prima del 6° mese e non dopo i 2 anni di vita; d) 1\tlalattia di Parrot, accompagnata o non dai segni patognomonici della sifilide congenita. 3. Sifilide congenita a manifestazioni tardive. Riveste in primo tempo l'apparenza di una comune debolezza congenita senza alcun fatto che faccia pensare alla sifilide, di cui solo u lteriormente sopraggiungono le manifestazioni poco numerose ma indiscutibili. 4. Sifilide larvata. Con questa denominazione sono designate forme di sifilide congenita che decorrono sotto l 'apparenza di un 'altra malattia. Entrano in questo gruppo nosologico manifestazioni differe11ti, molteplici che non hanno tra loro alcun legame sintomatologico, ed alle quali si può attribuire 1'origine sifilitica solo in base ai dati anamnestici, alle ricerche di laboratorio, agli effetti benefici della cura antiluetica. La lista delle sifilidi larvate è lunga: me, lena del neon.a to, m .a lattia ·dei von1iti abituali, idrocele vaginale, adenite epitrocleare, ipertro. fia del timo, cardiopatie congenite, stati di denutrizione generale, atrepsia, vegetazioni adenoidi precoci, ecc. La conoscenza di q11esta forma anormal e dell'infezione da spirochete è interessante, ma non le si deve dare un'estensione esagerata, che comporta rilevanti inconvenienti pratici, quali ad esempj0 l'attribuzione alla sifilide di fatti che han110 la loro origine in disordini dell'apparato digerente. •DR.

Eritrodermie e accidenti precoci e tardivi della terapia arsenicale. Journal des Praticiens, 1929, n. 23). L'arsenico si adopera in terapia sotto tre tipi di preparazioni, che h.a nno tossicità molto diversa: 1) arsenico inorganico (arseniti e arseniati); 2) arsenico organico pentavalente (rr1etilarsinato, cacodilato, atoxyl, arsacetina, sto-· varsol); 3) arsenico organico trivalente (arsenobenzoli). 1) L'arsenico inorganico è adoperato da molto tempo sotto forma di arseniti che contengono circa il 75 % di metalloide e di arseniati che ne contengono il 44 %. Più u sati sono i primi sotto forma di granuli di Dioscoride .a d un milligramma, il liquore di Boudin al millesimo ed il liquore del Fowler .al centesimo . I fenomeni tossici prodotti dall 'arsenico inorganico sono a carico dell'apparato digerente e n ervoso. Caratteristiche sono le polineuriti arsenicali (paralisi degli estensori). 2) Dei preparati organici i più _adopera~i sono il m etilarsin.ato o arrhénal ed il d1met1larsinato o cacodilato, che non danno accidenti tossici anche a dosi generose . .. (CARNOT .

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L 'atoxil o anilarsinato è stato usato nella tripanosomiasi : malgrado il suo nome, può d eterminare accidenti gravi, sopratutto I 'atrofia del nervo ottico e cecità. L'arsacetina produce disordini labirintici • gravi. Lo stovarsol o acido acetilaminoossifenilarsenico è stato adoperato in alcune parassitosi, ma può provocare eritrodermie precoci o tardive simili a quelle prodotte dagli arsenobenzoli. 3) L 'arsenico trivalente è stato introdotto in terapia da Ehrlich sotto forma di ars~no .. benzolo o 606, e poi di novarsenobenzolo o 914, molto meno tossico. La tossicità di questi corpi è sconcertante in quanto è dovuta a prodotti di decomposizione che sono v.ariabili. Si devono perciò conservare nel vuoto o a contatto dell 'azoto. L 'azione terapeutica è complessa . Levaditì ha, dimostrato che il prodotto per sè non è spirillicid.a , m entre a contatto delle cellule or .. ganiche, di quell e epatiche sopratutto, si produce un altro corpo che distrugge g·li spirilli . Gli accidenti tossici sono caratteristici per l.a loro irregolarità. A seconda dell'epoca di comparsa si possono distinguere in 4. gruppi: 1) accidenti immediati, sopravven ienti dopo qualche minuto; 2) accidenti precoci, sopr.avvenienti dopo qualche ora; 3) accidenti ritardati, che si veri fioano dal terzo al quinto giorno; 4) 'accidenti tardivi ch e si han110 dopo parecchie settimane o m esi dall'ini ezione . I ) Gli accideriti immediati sopravvengono dopo qual che minuto o .anche nel corso stesso dell 'iniezione , durante la quale si possono aver e piccoli segni di avviso: gusto d 'etere, gusto d 'aglio, lagrimazione, goccia al naso, scialorrea, congestione della faccia. Nelle forme più marcate si banno nausee, vomiti, congestioni della faccia, aritmia leggera con angoscia precordiale, poi pallore del viso, che si dissipa spontaneamente o dopo iniezione di adrenalina. Gli accide11ti immediat1 gravi sono chiamati crisi nitroidi, perch·è simili ai disturbi vasomotori prodotti dal nitrito d'amile. Si hanno dapprima vampate congestive della .faccia con senso di pienezz.a cerebrale; gli occhi sono rossi, iniettati, le palpebre edematose, le labbra e talvolta anche la lingua tumefatte e viola c~e. Talvolta sul tora ce si ha un arrossamento intenso insieme ad uno stato d 'angoscià; la cefalea intensa; senso di pesantezza ai lombi, talvolta crisi diarroiche profuse. Tutti questi fenomeni sono attenuati da una iniezione sottocutanea di adrenalina. A questa prima fa se rossa, congestiva sue .. cede ben presto la fase bianca, si~c?pale . Il paziente pallidissimo ha una penos1ss1i:ia sensazione di morte imminente. Talvolta si hanno crisi epilettiformi che possono ripetersi fino alla morte.


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2) Accidenti precoci. Talvolta le . crisi nitroidi sono m eno immedi.a te. Sopravvengono d op o una m ezz 'ora dall'iniezione pur con servando i m ed esimi carat teri. Sono annunziate da un brivido inten so, da tremori , g·ran ma, }esser e, na u see e diarrea. Ta lvolta si h a orticaria o eritema, çh e quando è precoce è fugace . 3) Gli accidenti ritardati si verificano dal terzo al nono giorno, e costituiscono la così d etta apopl essia sierosa o encefalop.atia a r senob en zolica. Sono provocati sopratutto dal 606. La crisi è caratterizz.a ta da cefalea atroce con febbr e, vomiti seguìti subito d.a a ttacchi epiletti formi o coma . . La morte sopravvi ene in uno o du e giorni quando l 'adrenalina non ri esce ad attenuare la crisi . D al lato d ell.a cute si h anno e ritem i e sopratutto g li eritemi d el n ono g iorno. Si ha un p eriodo di laten z.a curiosa ch e non si spiega con la sola tossicità d el prodotto. Ver so il nono giorno, prin1.a d ell 'eruzi on e, si h a cefalea , n ausee, vomiti , diarr ea, insonni.a , .a gitazione con d elirio . P oi la febbr e sal e a 39°-40°, ]a pressione si abbassa, compaiono esantemi (angin.a, congiun tivite , e cc.), ma so~ pratutto esant emi .a tipo m aculoso, scarlattinoso, morbilliforme o roseoliforme. Si tratta d i macchie rosso-chiaro localizzat e a lla nuca, alle m a ni , a lla pieg a d el gomito, m entre tut~e le altre pi egh e articola ri , il tronco , la fa ccia prendono una colorazione rosso vivo. Ques~ eruzione dura 2-6 giorni e nelle forme gra,·1 anch e più. 4) Gli accidenti tardivi sopravvengon o dopo parecchie settimane e sono sopratutto a cari co d el feg.ato e d ella p elle. Gli .accidenti t ardivi epato-biliari posi:;on o com~arire fino a d odici m esi dopo I 'iniezione, quando cioè }'.arsenico non si ·trova più n el1'orga ni smo o solo in tracce. Alcuni r iten gon o ch e n on si tr.atta. di u~ itt ero tossico, ma infettivo, una r eaz101!e d1 I-Ierxheimer, o ssia d'un ittero sifilitico. Ciò sar ebbe confermato dal fatto che l 'ul teriore cura arsenobenzolica non aggrava, ma attenua l ' itt ero. Altri ammettono ch e l 'intossicazion e favorisce lo sviluppo dei microrgani smi e ch e quindi si tratter ebbe di un ittero catarrale . L e eritrodermie arsenicali tardive, o com e l e chiamano i t ed eschi arsenoben zolidi , si osservano anche dopo iniezioni di 914, stovarsol~ treparsol e anch e d opo cure di bismuto e d1 • m er curio. • • L e eritrodermie si verificano in tuttl i p eriod i d ell a cura, p er lo più dopo la . n?na o d ecima iniezione o ssia tre o sei settimane ' .' d opo l'inizio della cura , ma t alvolta molto p1u tardi. 11 primo segno e d il più im portan~e è il prurito, dapprima localizzato a lla faccia , alle palpebre, a i piedi e poi gen erale . Segu e l 'er~­ zion e con rossor e local izzato a ll 'avambraccio n el punto d ell 'iniezione, poi al collo , a lla

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nuca, agli arti inferiori , rispettando talvolta le regioni occupate precedentem ente d al sifilod erma. Il rossore varia dal pallido a l vivo, per cui gli è stato dato il n ome di astacoide: scorri· pare con la pressione. L 'ed ema colpisce le palpebre, l e mani, talvolta è diffuso com e un anasarca. Si ha aumento d el p eso d el corpo e oliguria (ritenzione d '.acqu.a) . Dopo 8-15 g iorni si ha la desquamazione furfuracea o folia oea a g rossi lembi. Ta lvolta si ha formazion e di vescicole alle estremità , a lle orecchie, alle pieghe di flessione articolare, a i · genitali, e più tardi si può aver e un eczema secondario e persistente. Contemporaneamente s i ha stomatite, angina, arrossamento e d esquam.a zione d ella lingua, catarro laringo-bron chiale, congiuntivite , nonchè di spnea e febbre. Questi fatti n ei casi favorevoli durano 8-1 2 giorni , ma più spesso durano parecchie settimane e r ecidivano p er m esi e mesi. Nella proporzione di un caso su sei si può aver e la morte con co1nplicazioni bronco-polmon.ari o epat o-ren.a li. Come postumi permanenti si può avere cheratodermia .a rsenicale e melanodermia localizzata o gen eralizzata. Quest e eritrodermie possono avere un 'in, fluen za sul d ecorso d ella sifilide , ma secondo qualch e .a utore il miglioramento è eccezionale o fugace. · L'adrenalina , m entre è un ottimo m edi camentQ d'urgen za contro le crisi inizial i o .c on tro g li accidenti iniziali , è .assolutam ente ineffica ce contro i fatti t ardivi, n ervosi o epatici, e contro l 'eritrodermi.a arsenicale. In rapporto alla complessità d egli a ccident\ tardivi siano essi dovuti all '.azione d el vel eno st esso,' a ll 'eliminazion e di infezioni specifi ch e o non , o a profonde l esioni cellulari, la terapia d eve essere indirizzata all 'eliminazione d el tos.sico. Localmente si applich eranno l inimenti oleocalcarei come n ella cura d elle scotta ture d iffuse . Ds.

GINECOLOGIA.

· Osservazioni sulle sindromi acute del basso addome nella donna. (W . W. CHIPMAN . The British Medical Journ ., set t. 1928). L e sindromi a cute d el b asso ventre nella donna possono essere raggruppat e come segue: 1) emorragia interna; 2) infezioni acute (utero, trombe, appendice); 3) perforazione o rottura d ell 'intestino o di a ltro viscer e cavo; 4) occlusion e intestinale;

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XXXVI, Nul'vr. 31 J

SEZIONE PRATICA

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5) strozzamento di qu.a lche organo o neoInfezione acuta dell'appendice o della tromba plasma; di Fallopp~o. La distinzione tra queste dl1e af6) passaggio di un calcolo ne]l 'uretere; fezioni ch·e è di gr.ande im portanz.a , pone spes7) aborto uterino, dis1ne11orrca spasmodiso a dura prova I 'acume clinico del chirurgo . ca, ritenzione vescicale. Ed è necessario fare la diagnosi p erchè diffeP er un ginecologo le più comuni tra queste rente è il trattamento d elle due affezioni : una sono la rottura di una gravidanza ectopica, una appendice infiammata deve essere subito riappendicite o una salping ite acuta, una infemossa , mentre aprire l'addome p er una salzione dell'utero, lo strozzamento, la trombosi ping ite .acuta può essere causa di un disastro . di una cisti ovarica o di un fibrom.a dell 'utero Parleranno a favore di uria salpingite un con peduncolo torto. · preced ente puerperio · complicato , la sterilità Guardando in gener.a le tutte queste « condid ella donna dopo una unica gravida11za, i sezioni acute n se ne trovano alcune riconosci- gni di pregressa in atto infezi one g·onococbili di colpo, altre invece richiedono una più ci ca. La temperatura è elevata, forse più che laboriosa differenziazione. nell 'appendicite, ma il polso non è corrisponPer ben giungere all.a diagnosi l 'A. raccodentemente alterato. La funzion ~ dell 'intestino manda anzitutto di raccogliere esattamente la non è notevolm ~nte disturbata , il vomit0 non anamnesi e di esn.minare le orine raccoI te col è caratteristico, la difesa d ell'addome è piutto .. catetere. s to diffusa. P.assa poi in rassegna i sintomi vari di que· Nell'appendicite, il dolore è localizzato nel ste sindromi acute. qu.adrante superiore d estro, c'è a noressia, na uIl dolore può essere d efinito la risposta della sea e vomito; dolente è il punto di Mc . Burney; natura ad una ing iuria: grande è la sua im- esi ste spasmo muscolar e del retto e d egli obliportanza e solo ass.ai di rado è SÌiltom.a m en- q ui di d estra, vi è febbre con a cceler azion e del zognero. Il segno più importante è forse la polso. facies, ansiosa n ella peritonite, pallida, spesso In caso di dubbio tra le due affezioni, l 'A. cer·ea nella emorrag ia. La fa ccia è cin erea nello r.accomanda assidua, vigile sorveg·lianza « ora shoc, congesta o cianotica nella tossiemia gra- per ora n. ve. Si terrà conto della attitudine della p., del Trombosi, gangrena di organi o neoplasmi . suo · d ecubito, della sua mobilità; si osserve- Il dolore è forte cd a tipo di colica, di breve ranno la temperatura e il polso. durata; la difesa è da prima l ocalizzata alla L'A. passa quindi ad esaminare più da vi- superfice del tumore. Esiste lieve alterazione cino le più comuni sindromi acute. d ella t emper.a tur.a e d·el polso. Emorra gia. D eriv.a in genere dal1.a rottura di Un accurat.o esame conduce alla esatta diauna g ravidanza tubarica; altre cause ne sono : gnosi. Se la trombosi è estesa o lo strozzala rottura di un follicolo di Graal, la rottura m ento g rave e la p . è vista in rita~do , ci s~­ d ell 't1tero in parto o perforato da una sonda o ra nno tutti i segni di una sopraggiunta pericuretta. tonite. La rottura di una gravidanza ectopica avvieVI CE N1:iNJ. ne in genere tra la settima -e la dodicesima settimana e può esser e g rande o piccola. Nel Il 1~eu1natismo della menopausa. primo caso vi è il dolore a colpo di pugnale con immediato svenimento o collasso; a causa ( l)IERRE-WEILL . Bruxelles lttf édical, 14 ottod ella grande quantità di sangl1e versato nel bre 1928). peritoneo si ha pallore, ipotermia, polso fili Le manifestazioni dolorose articolari o paforme, fame d '.arja ecc. ; l'addom e è tumido e r.articolari sono tutt'altro che rare nel corso timpanico. Contemporaneamente si osserva piccola perdita di sangue dall 'utero , ten esmo d ella m enopausa. È noto come in seguito alla soppressione rettale e stran g u:rìa vescicale. In questi casi gravi , n ei qu.a1i ] ~ diagnosi è chirurgica o radio tera pica d elle ovaie si posfacile, l 'addome deve esser e aperto su b ito e - sono avere m a nifestazioni r eumatiche. Leriche rilevò che un certo numero di donne castrate d eve esser e fatta una trasfusione di sangue o soff~ono durante il mese che segue a ll'operauna fleboclisi di soluzione fi siologica glucosata. Nei cosi d ett i casi. cronici, m entre la diazione , dolori agli arti, a l torace, al ~a.c ino: Questi dolori sordi, vaganti sono. sent1t1 n ei gnosi è m eno urgente, essa è anch e più difficile a farsi. C'è la storia di ripetuti attacchi muscoli, n ell e ossa, sono esagerati dalla pressione e rassomigliano a quelli ch e seguono dolorosi al basso ventre, lieve emorragia dal1'utero, la presenz.~ di una bozza lateralmente ag li eser cizi violenti. Dalsace notò n elle do nn~ a 11 'utero, che aumenta rapidamente di volu- cast rate dolori ossei a tipo speciale, differenti dal r eumatisn10 cronico d eformante, più o me ; l'anemia , spesso una marcata leucocitosi. m eno vi olenti, con sedi varie, alle spalle, alle Nei casi dubbi è indicata. un.a colpotomia ma_ni, ai g on1iti, ·ai ginocchi, al bacino , . i es1)lorativa: se si troverà sangue si aprirà l 'ad· qualj , accompagn.andosi a dolori muscolari, dom e e si proced erà alla rimozione d ella sacca tubarica. r endono diffi cile il cammino. 1


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IL POLICLINICO

W eill nelle donne castrate trovò manifestazioni di vario tipo: I ) algia strettamente localizzata ad una r egione articolare definita (gin occhia, spalle, dita, polso, nuca, lombi); 2) a1gie diffuse a varie articolazioni con compartecipazione dei n1uscoli, delle .aponeur osi, dei llervi, del tessuto conn ettivo; 3) algie accompag na te da tumefaz ioni ossee, da infiltrazione delle parti molli, da ipertermia locale, da rigidità e scricchiolìo, insomma da tutti i segni d 'un processo articolare; 4) forme idartrodiali con sede più. frequ ente alle dita; 5) vere form e di reumatismo articolare cronico che può assumere a n che il tipo deformante. Le manifestazioni r eumatich e della m enop.a usa compaiono in genere con la cessazione delle m estruazioni, ma possono presentarsi qua lche tempo prima o d opo della scomparsa delle r egole. Clinicamente possono assumere form e varie : algie, artriti subacute, idrartrosi, artrite deformante, reumatismo vertebrale, .artrite metatarso-fa langea. Nelle forme algich e il dolore è il sintoma essenziale, mentre non esiste alcun segno infiammatorio locale. L'articolazione appare indenne, ma la donna accusa un dolore spontan eo, .accentu.ato dai m o\rimenti, risvegliato dalla pressione o dalla m obilizzazione della giuntura. Il dolore, ch e può essere continuo o parossistico, è per lo più localizzato alla nuca , alla regione d orso-lombare, a lle scapole, ai lombi, alle anch e, alle articolazioni sacro-iliach e. Qu.alche volta colpisce parecchie articolazioni spesso sir11metricam ente ed in modo vag.an te. Quando le regole n on sono definitivamente cessa te i dolori subiscono r emissioni e recrudescenze in reI.a zione alla ripresa ed all'arresto delle m estruazioni . Per lo più le artralgie della menopausa sono esacerbate dai m ovimenti e dalla stan ch ezza. Nelle forme d '.artrite sub-a cuta si ha tumefazione e rossore dell e articolazioni colpite, con elevazion e della temper.atura locale. L tinizio è lento, il decorso progressivo interrotto da fasi acute. Possono essere colpite le g randi articolazioni, ma la sede più frequ ente di questo reumatismo è data dalle piccole articolazioni della mano. Il pol lice rimane per lo più ind enne, più frequentemente e più gravem ente col piti sono l'indice ed il m edio . Il processo è diffuso per lo più a parecchi e dita e a tutte le loro articolazioni, ma le· più interessate sono quelle falango-falanginee. Di solito sono prese ambo le mani quantunqu e la simmetria non sia .assoluta. Coesiste una notevole amiotrofia dei piccoli muscoli della 1nano, in conseguenza di ch e si ha 11na dcvi.azione laterale delle dita verso il margine cubitale. Le forme idrartro\ i.ali si verificano prevalenten1 ente alle g inocchia ed all e dita. I~'i dra r­ trosi del g inocchio può essere unilaterale, ma coe ist~ sempre un certo grado d'artrite anche all'altro ginocchio. Le forme locali zzate alle 1

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dita sono lP, più frequenti. Si tratta di una forma lenta e progressiva con fasi subac ute, localizzate sopratutto alle articolazioni interfalangee delle ultime quattro dita ed in ispecie a quelle falango-falanginee. È bilaterale , più o meno grossolanamente simmetrica, a ccoro, pagnata da ipertermia locale, amiotrofia rapida con deviazione delle dita e flessione delle falangi . La tumefazione e la fluttuazione sono n ettissime. Il r eumatismo cronico deformante della n1enopausa è costituito dalla comparsa di nodosità d'Héberden. Po.ssono essere colpite le di~a dei piedi, le qua li si flettono a m.artello, diventano rigide .e dolenti. Ma la lesione, p er lo più simm etrica, lia il suo m assimo di frequenza e di intensità agli alluci, ch e all'esame radiologico appaiono sublussati in fuori. Spesso la lesione è ritenuta erroneamente gottosa. Qualche volta si può verificare il grande reumatismo progressivo deformante. · Nel r eum.atismo vertebr.a le della menopau.sa l 'intensità e la fissità del dolore può esser tale da far pensare al male di Pott. Nella forma m ·etatarso-falangea dell'alluce I '.a nalogia con la gotta è an cora più evidente. La diagn-o si differ en ziale può essere stabilita solo con l ':a ccertamento dell 'assenza di i peruricemia e di disturbi della permeabilità renale. I fenomeni ch e a ccompagnano ordinariamente queste form e .a rticolari sono: disturbi vasomotori , ipertensione arteriosa , vampate di calore, crisi di traspirazion e, improvvise sensazioni di fr eddo, instabilità termica, tendenza alle suffusioni san g uign e sottocutan ee ed alle crisi varicose, prurito; m-0dificazioni del ca· rattere, disordini del sonno; disturbi del trofismo; strie e fragili tà . delle unghie, secch ezza d ella p elle, .a diposità, melanodermi~. Il processo articol.are è ·essenzi.almente capsula r e e pericapsulare, il tessuto osseo non pre. senta a lterazioni di sorta. L 'infiammazione p eriarticolare e l 'amiotrofia consecutiva provocano lentamente lo sviluppo di un processo secondario ch e alle dita raggiun ge il m .assimo d 'intensità : si ha lo spostam ento dei segmenti ossei. A poco a poco questi si spostano lateralmente e si hanno fenomeni di sublussazione indipendenti da ogni alter.azione d el contorno d ell 'osso, da ogni apparente modificazione del1.a cartilagine. Solo tardivamente si ha l'usura cartilaginea. . Il metabolismo basale è a lterato n el 75 % dei casi. La riserva alcalina è. diminuita n ell '80 % dei casi, si h.a ipocalcemia n el 25 % e ipofosfatemia n el 28. 6 % dei casi. La defi cienza o\rarica 11a ripercussioni gen erali profonde, m ettendo in evidenza tutta una serie di carenze. Il trattam ento del reumatismo della menor>au sa deve essere indirizz.ato a riparare la de~ fi cienza glandulare ch e l 'ha provocato. L'opoterapia ovarica si può praticare per via boccale


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SEZIONE PRATICA

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e sottocutanea adoperando i prodotti più ricchi in ormoni follicolari. Sopratutto nei casi nei quali il metabolismo basale è abbassato bisogna aggiungere l 'opoterapia tiroidea. L 'iodio in soluzione acquosa per via sottocutanea è molto raccomand.a bile. La cura infine sarà integrata con la somministrazione di prodotti a base di fosforo e di zolfo e con le applicazioni locali di raggi ultravioletti. I fenomeni dolorosi si combatteranno con gli ordinari analgesici e con il lumina l , il quale ha anche azione sullo stato neuropsichico.

DR.

FEGATO E VIE BILIARI. Sugli accidenti della colecistectomia: nuova tecnica per evitarli. {A.

S. H t. 32, n. 5, 1928). ScHWARTz e

uARD.

Journ. d. Chir.,

· Cause frequenti di mortalità per col ecistectomia sono a lcuni errori di tecnica quali le ferite della via biliare principale e la lesione o legatura d el pedu11colo ·v.ascolare . Le ferite delle grosse vie biliari non sempre sono riconosciute durante l'intervento e possono manifestarsi solo tardivame nte sotto forma d 'ittero o di una fistola biliare. · Sono descritti casi di legatura a ccidentale dell'arteria epatica o d elle sue bra n ch e con tutte le su e consegu enze gravi, spesso mortali. Questi accidenti sono dovuti .a gli stretti r.apporti esistenti tra il collo de lla v escicola biliare e la branca d estra dell'arteria epatica e .alle aderen ze e i spessimenti infiammatori che rendono difficile il riconoscimento e I.a separazione d ei singoli ele m enti. A ciò si aggiungono la variabilità d ei rapporti e la frequenza di anomalie. Gli .a ccidenti suddetti si verificano tanto con la tecnica. per via diretta ch e con quella per via r etrograda. Le trazioni sul collo della vescicola, per mettere in evidenza il cistico e l'arteria cistica possono determinare stiramenti e angolature dell'epatico e d ella branca d estra d ell '.arteria epatica fa cendo cadere su questi la legatura e la sezione. Una volta legato il cistico e la cistica, con ambedue le tecniche, il resto d el m eso vien e sezionato senza alcuna legatura, il ch e può portare .alla sezion e di piccoli canali biliari anomali che si a prono nella cistifellea o di piccole vene porte accessorie. In vista d ella variabilità di disposizione dei diver si elementi di questa r egione, S. e H. ha.nno cer cato un mezzo per girare tale diffi. coltà ed evitare g li a ccidenti suddetti. Nella tecnica da loro proposta vien e soppresso l'uso d elle pinze e lo scoprimento ed i sola m ento d ei diversi elementi de l peduncolo. S. e H. legano il m eso della cistifellea e d el cistico in tutta •

la sua lunghezza senza alcuna dissez ione di modo ch e tutto ciò che sbocca nella vesci chetta viene certamente legato. Per far ciò si riportano all' 1I 3 medio del letto cistico là dove la cistifellea comincia ad allontanarsi dal fegato e dove quindi il peritoneo può essere facilme nte inciso sui due latl della vescichetta la quale vien e successivamente scollata verso l'alto per via retrograda. Resta all?ra .vi~ibile l 'attacco che lega la ci stifellea e il c1st1co al peduncolo epatico, vero meso d ella via biliare accessoria che bisogna incider.e . S 'incide prima il peritoneo che ne ricopre la fa ccia anteriore e posteriore avendo cura di scollare per via ottusa e r espingere all 'interno il labbro interno della sierosa. Quindi si lega e si seziona il meso dividendolo in 3 porzioni, di cui la parte media contiene quasi sempre l 'arteria cistica e l ' inferiore il cistico. La legatura del m eso va fatta in catgut col Deschamp in tutta vicinanza d ella cistifellea, passando prima una sonda scanalata cl1e con adatti movimenti allarga il foro e respinge indietro l ' arteria epatica. Gli AA. hanno adoperato tale tecnica in 6 casi e se ne dicono molto sodisfatti . L'esposizione è corredata da buone figure esplicative.

G.

PACETTO .

Contributo allo studio de.Ila tubercolosi della cistifellea. Pathologica, n. 446, dic. 1928). La tubercolosi d ella cistifellea è un'affezione ra r.a ; come la tbc . delle vie biliari , essa è sempre secondaria. Secondo '' immonds si possono distinguere du.e forme d ella tbc . d ella cistifellea: 1) forma c ronica di coleci stite e pericolecistite tbc. ulcero-caseosa , la quale presenta i segu enti caratteri : ispessimento delle par eti cistiche, con estese ulcer.azioni rotonde stellate o poligonali, in corrispondenza d ella mucosa, con infiltrazione tbc. d ei vari strati d ella parete, talora con contenuto caseoso nel1'interno della vescich etta. In questa forma è frequente trovare una colelitiasi , a cui la tbc. d ella cistifellea è secondaria. Si può avere a nche perforazione d ella ci stifellea; 2) forma acuta : è molto r.ara, e son o riferiti in letteratura i tre casi osservati da Simmonds, i quali presentavano una tbc. miliarica ·d iffusa a tutti g li organi, al fegato, a lle vie bilia ri; a carico della cistifellea si notava la mucosa invasa da su perficiali necrosi tbc. imbevuti di bile. Questi fo col.a i furono interpretati come stadi preparatori di future ul ceri tbc . ; nei focola i furono trovati numerosi bacilli di Kock, ma non tubercoli veri e propri nelle pareti . L 'A. riporta l'autopsia d'una bambina di 2 mesi, la quale presentava una tbc. d el pol mone D . e tbc. miliarica di quello S.; inoltre (L.

AIELLO.

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IL POLICLINICO

diffusion e tuber colare alle ghiandole ilari, cervicali, m ediastinich e e n1esenteriche; tbc. dell 'intestino, della n1ilza, del fegato ed ulcera tuber colare della cistifellea. L 'esame m.a croscopico d el feg.ato mostrava una disseminazione di noduletti bianco-giallastri sulla superficie interna del fegato, ,e d una ulcerazione della grandezza d 'un centesimo, vecchio conio, a forma lenticolare, a margini sottoscavati, con n oduli iniliarici o submiliarici sui margini d ell'ulcerazione, a carico della cistifellea . L 'esame istologico mise in evidenza n el fegato numerosi focolai tubercolari caseificati peribiliari, cori caseificazione della parete dei dotti biliari, e ver sa1nento del contenuto n el loro lume. Nell a cistifellea invece si notava un processo tbc. che occupava i 2/ 3 interni e 1/ 3 esterno della p ar ete cistica ; la parte interna si presentava allo stadio di caseificazione ed ulcerazion e, quello es terno, meno evoluto, era rappresentato da piccoli e tipici tubercoli miliarici. Presenz.a di bacilli di Kock n ella bile; non calcoli . Di fronte a questo caso, qu.a l'è stata la via di diffusione del pròcesso tbc . alla cistifellea P Scar tando l 'infezion e p er continuità e contig uità, l 'infezione ha potuto seguire tre vie: la via san guig n.a (.arteriosa ·e venosa), la via linfati ca, la via biliare. Con sottili dettagli l 'A. ricorda l'intima connessione che esiste tra le due circolazioni sanguigna e linfatica d el fegato e della cistifellea; ricorda inoltre ch e l 'infezione attraverso le vie biliari può a vvenire per via discendente e per via ascendente r etrograda dal duodeno, e dopo un.a critica delle diverse condizioni della lesione istologica della cistifellea , 1'A. ritiene che il fo colaio tu b er colare si sia diffuso in basso dai dotti biliari, ed abbia le so la cistifellea in modo a cuto. Perch è i casi di tbc . della cistifellea sono così r.a ri in confron to della lesione tubercolare tanto frequente n el fegato? I quattro casi riferiti di tbc. a cuta della cistifellea sono insufficienti per poter emettere un giudizio etiologico, se in tali casi vi sia un fattor e m eccanico, o se vi sia una immunità istogen a od umorale che impedisce l 'insorgenza di tale infezione. CARUSI.

L' '' indice ittero ,, nel siero di sangue. (G. W .

l\il1LROY .

The Lancet, 8 giugno 1929).

Questo indice fu costruito da Berr1heim e rappresen ta n on un dosaggio quantitativo d elJ.a bilirubina, b en sì una stima fondata sul paragon e tra il color e del siero e una determinata soluzion e croma tica. L ' A. si propone di riprendere gli studi di . Bernheim pr aticando la ricer ca dell ' i11dice su una serie di m alati m olti differ enti .

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Dopo un breve cenno di tecnica, pertanto abbastanza semplice, egli passa subito all 'esposizione dei casi. L 'esame del siero praticato su 55 persone normali diede risultati -oscillanti tra 3 e 6 : questi nun1er1 costituiscono il rapp orto tra il nun1ero letto sulla soluzione sta11dard al . . colorimetro Dubosc e quello letto sul siero in esame. Sedici casi di malattie della cistifellea, tra cui cinque mostravano clinicamente ittero> presentarono risultati tra dieci e cinquanta e in ogni caso l 'indice ritornò al normale dopo l 'i11tervento. . Quattro casi, però, i quali presentavano una colelitiasi non dolorosa ebbero anche indici normali. Le malattie dei reni non alzano l 'indice; ! '.appendicite e l 'ulcera duodenale possono, secondo 1'A. , alzare l 'indice, però mai questo ragg iungerebbe 10, che si vuol considerar6 come limite minimo p er una disfunzione della cistifellea. Inoltre la semplicità del metodo, in quanto p ermette di poter frequentemente praticare la ricerca dell'indice, p ermette .a nche di fare la diagnosi. differenziale tra l 'itterq continuo da o cclu~iune neoplastica, e l 'ittero della calcolosi. L'A. esaminò anche casi d'iperemesi, anemi.a perniciosa (indice alto) e anemie secondarie (indice basso); lo scompenso cardiaco d ette un indice-ittero piuttosto elevato ,. come pure i casi di intossicazione arsenicale. Nella polmonite, infine, l 'A. pensa che un elevato indice-ittero si accompagni a una prog n osi meno favorevole. ~..,ERRO-LUZZI.

MEDICINA SOCIALE Visite mediche periodiche, pa1·te integ1·ante del curriculum dello studente ame1·icano. •

Reginald Fitz, direttore della Facoltà Medica dell 'Università di Boston, descrive (The JournL of the Amer. Medic. Associat. n. 20, 1929) il m etodo di reciproco esame degli studenti che è laggiù in voga. Gli studenti sono divisi in quattro corsi: quelli dei 2 primi non hanno alcun ' esperienza di sem eiotica, quelli del III corso ne hanno abbastanz.a, e quelli d·el IV prestano già servizio negli ospedali. Quelli del III e del IV corso si visitano dunque gli uni con gli altri, e tutti insieme visitano i colleghi del I e del II anno: tali esami sono diretti dal direttore, e ogni studente che lo desideri può farsi visitare personalmente da lui. Og ni studente ch e entra all ' Università, con:segna al direttore la sua anamnesi a cui si va nno aggiungendo, dura nte i quattro anni> , le note che lo riguardano. Gli esami si compiono n el rr1odo segu ente : tre volte alla se ttimana, dalle 7 alle 10 di sera , un g ru ppo di studenti (30 p er volta) è riunito


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SEZIONE

in uno speciale reparto. Ogni studente è fornito d'apposito modulo; 15 studenti si spogliano e sono esaminati dagli altri 15. L'esame procede in modo uniforme: si misura l'altezza, il peso, si studia l 'atteggiamento d el corpo, sì esamina la cica trice d ella vaccinazione (obb1igatoria all 'ingresso dell'Uni,rersità), si studia la pelle, si va in cerea di lesioni delle tonsille' dj ernie, di emorroidi e di varici. Il cuore e i polmoni, i vasi periferici, la pressione arteriosa e il polso sono accuratamente esaminati: finito l'esame è chiamato un assistente ch e controlla i risultati e li discute collo studenteesaminatore; infine si scrive tutto sul modulo. Allora l 'esaminato si riveste, e l 'esaminatore si spoglia a suo turno. Di ogni studente si esaminano le urine: la R. W . può essere ri chiesta .e così ogni ricerca di labora torio (esami del sangue, ecc.) che sembra necessaria . E sitite poi tutto un completo servizio di specialisti (gola, d enti , ecc.), tutti volontari, e a disposizione del direttore che invia loro i singoli studenti ,"' dopo averli personalmente esaminati. Se una cura è presc~itta , essa è applicata sotto la guida del direttore. Il Fitz si ripromette molto da questo originale metodo d'insegnamento ch e, sebbene possibile solo là dove le Università sono dei g~andi collegi, pure ha un grande interesse. . V. SERRA.

NOTIZIE BIBLIOORAFICHE. Per la professiorie. Pagine sciolte di Chirurgia -viva. Th. Nelson e Sons. New York, Edinburgh, London, Paris, Toronto. Cento e venti anni or &ono, in Edinburgo , (Scozia) Tommaso Nelson fondava la Casa Editrice, che oggi, dopo tre generazioni, è divenuta la più importante nel mondo di lingua inglese, con edizioni di volumi d 'ogni genere, diffusi a milioni pel mondo intero. Nel 1854 la Ditta fondò una filial e in An1erica, ch e oggi è assurta ad una grandezza tale, d.a rendere possibili i progetti più audaci. Infatti nel 1907 Th. Nelson e Sons ebbe l 'idea geniale di pubblicare le Pagine sciolte di Enciclopedia perpetua, istituendo un Ufficio di ric~rche per speciali informazioni (Research Service Bureau for Special Information). Il successo fu cosi grande ch e l 'editore cedette ben volentieri all'invito di pubblicare le Pagin6 sciolte di Medicina, che videro la luce nel 1920. raccogliendo non solo i rappresentanti delle principali scuole m ediche d'America, ma anch e quelli d'Inghilterra e di Fr.a ncia. Fu que· std un successo ancor più grande del primo e com e con seguenza, nel 1925 fu deciso d'intrapre·n aer e, ·con lo stesso sistema, · la pubblicaz~on~ d e~le ~agine sciolte di Chirurgia oggi in pieno sviluppo. . . : QUesta ·pubblicazione è fian cheggiata e integrata da un a' is·tituzione meravigliosa per la sua NELSON.

PRATI C .~

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organizzazione e ciò·è il « Research Service and consulti.ng Bureau for informa:tion in Surgery». ~ il sistem.a. della divisione d el lavoro e della cooperazione, grazie al quale il chirurgo mod·e rno può con serva re il suo potere m entale e la sua forza fi sica a beneficio di coloro che si affidano alle sue cure. Qualunque sottoscrittore alla « Nelson LooseLeaf Surgery » in qualsiasi parte del mondo eg li viva, acquista i vantaggi dei quali godono i chirurgi, ch e dimorano n ei grandi centri , vicini alle accademie m edich e, alle scuole universitarie, alle bibliotech e e cioè : 1) una pr.atioa completa di Chirurgia dettata dalle maggiori autorità chirurgiche di tutto il mondo; 2) un sistema · pratico di tecnica chirurgica per specialisti , aggiornato da una revisi9ne continua; 3) indicazioni della letteratura correr1te, basate su i principali giornali, pubblicati in tutte le lingue, red.a tti d.a specialisti; 4) servizio gratuito d el « Nelson 's Researcl1 Service Bureau » che fornisce informazioni su ql:lalunque argomento di chirurgia. I/opera è sempre in accr·e scimento, viva, vitalf; ; non invecchia ed aumenta sempre di valore. Le Pagine sciolte sono veramente sciolte; esse sono bucate da un lato e t enute insieme come quelle dei grandi r egistratori commer_ciali: com e quelle pertanto possono essere facilmente sostituite, raddoppiate o soppresse. Ogni progresso viene incorporato in queste pagine, ogni mutamento radicale di principi e di m etodi, presentato con una trattazione del}'argomento nuova di pianta, da sostituire alla vecchia. Numerose ed eccellenti illustrazioni, scelte con la maggior cura , chiariscono il test9. Oltre a centinaia di disegni e di fotografie, vi è u.n numero cospicuo di tavole litografiche a colori, le sole che possano riprodurre le più fine sfumature e perfezione di dettagli. L'opera è divisa in otto volumi, compreso l 'indice . Vol. I. - Storia della chirurgia - La Fisiologia nella chirurgia - A spetti batteriologici ed immunologici - Patoiogia chirurgica - Diagnosi chirurgica - Ferite ed infezioni - Tumori . Vol. II. - T ecnica operatoria - Trattamento pre- e post-operr:itivo - :4-nes~es~a - C~mplica­ zioni post-operative - Chirurgia in speciali condizioni - Chirurgia d 'urgenza - Chirurgia nelle. forme maligne. Vol. III. - Chirurgia del sistema ner1Joso Chirurgia plastica - B occa - Mascelle - Collo Tiroidi e paratiroidi. . . . . Vol. IV. - Fratture· - Lussazioni - Chirurgia 01:topedica - Chirurgia della mano - Le estre. mità - A mputazioni - Sistema linfatico - Vasi • • sanguigni. Vol. V. - Chirurgia del torace - Cuore e perica.rdio - Mammelle - Diaframma - Ernia ... R etto - Ano.


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Chirurgia addominale. Rerie - Uretere - Vescica - Organi genitcli rn,ascliili - Organi genitali femminili - Chirurgia ostetrica. Vol . VIII. - Indice . -Vol . VI . . Yol. VII.--

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·F ra i colla boratori d~ quest ' opera gran.diosa fi g uran o i nomi più brillanti della chirurgia m ondiale; basti ricordare : Whipple, Ashhurst , Bec.k, Buerger , Brown , CI.ark·e, Crile, Cutter, · Hinton , Martin , Pfeiffer, Torek , Watson, Wood , Rovsing, Joung, ecc. eco. E ' per noi argomento di speciale soddisfazion e il n otare · ch e il Belgio è rappresentato da un solo nome : i1 Van de Velde, che tratta d elle ferite, la Francia dal sole Leri ch e che si occu pa della simpatectomia periarteriale e della sezione dei rami comunicanti; l'Italia da due · valorosi clinici : dal Putti, ch e svolge la chirurgia ortop edica e da ll 'Alessandri ch e tratta· la chirurgia del fegato. · Abbia mo qui , sul tavolo , la bellissima mon ografia çlell 'Alessandri, ch e costitui~ce il X ca pitolo del VI volume e vorremmo riassumerla 1argam en te se l 'ang·u stia dello spazio, d~l quale .a bbiamo troppo .a busato, n·o n ce lo vietasse. Tuttavia n e diamo qui appresso lo schema , s·oltanto p er f.arne rilevare l'importanza e per invogliare il lettore a procurarsi l'originale . Dopo aver accennato alle malf.ormazioni . de! fegato, l 'A. si occ~P? de_lle ptosi, del~e l es10~1 traum.atich e, ch e divide in . due g randi grupp1 : non comunicanti co·n l 'esterno e ferite del fegato . Passa ·poscia alle · ~esi~ni. infi~mn:ato;ie a cute (ascessi), alle cron1ch e• (c1rrosi) ·e lnd1 a • • • • quell e specifich e (tubercolosi, ~ c~1nom1cos1, s~filide ' cisti da echinococco, c1st1 non .parassi. tarie). I tumori del fegato ed una mlnuz1osa 'bibliografia completal).o la dotta esposizione. Si.am·o dolenti di non poter riferire sul lavoro del Putti, · ch e non ci è ancor-a pervenuto. .' . I

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IL POLÌCL-f Nl Ù( )'.

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FERRETTI.

CENNI BIBLIOOR/IFICI

L . FER.RANN I ~ I . Medicina del lavoro. Un vol. ·, .in-8° · di 822 pag., con 159 fi g. F . Val lardi ed . , Mila n o, 1928. Prezzo L . _95. Il volume del prof. F errannini vi en e in buon punto. Rifiorisce oggi questa bra n ca della medicina p er cui pochi pionieri in Italia. ~an1:1o combatt uto aspre b attaglie, cer cando di instillare n ei m edici la passione p er queste interess anti ri cer cl1.e, ch e hanno avuto anche un impor tante riflesso sociale. L 'A., ch e ha tenuto per 20 anni l ' insègnam ento della m edicina del lavoro all'Università d i Napoli , cir coscrive entro g iusti limiti il campo della patologia professionale (qualcuno pot reb be an ch e osservare ch e ba un po, sconfinato n ell 'infor tunisti ca . m a i tratta di mate(1) Si prega d ' inviare due copie dei libri di cui ei desidera. La recensione.

·rie in cui una divisione netta non è possibile) ' P. dà alla trattazione un ,impronta essenzial· mente clinica , pure occupandosi in equa mi. sura · delle condizioni di la-voro, dell'igiene e previden za . N·ella parte essenzialmente medica, si occupa della patologia da la voro, delle malattie prof.e&sionali, da atteggiarnento, da ambiente, da materiale e dà poi largo sviluppo all'assistenza sociale, indennizzi, assicurazioni, cure, rieducazione , prevenzione , non trascurando l 'organizzazione scientifica e l 'orientamento professi onale . :È un libro di osservazione serena, molto 1ontano dall'aria un po ' partigiana e demagogica che la m edi cina del lavoro aveva assunto un tempo; è chiaro , completo ed efficace nell 'esposizione e sarà letto e consultato con grande ·utilità da chiunque si occupi di tali inter essanti argom enti . fil.

E.

Sozialhugiene in Siiulings- und Klin.kindesalter. Editore Deuticke , Vienna e STRANSKY.

Lipsia. Prezzo marchi 8.

L ' A. studia con m etodo statistico le conqi~ioni ambientali e sociali che agiscono. sfavor evolmente sull'individuo durante il periodo dell'allattamento e della prima infanzia. . Indica le misure atte a modificare queste condizioni in modo da assicurare l'armonico sviluppo d el bambino e da preservarlo da ogni m alattia. a

DR .

E . L1cK. Les m éfaits des assurances sociales. Payot, editore, Parigi . Prezzo Fr. 18. ,

L"assicurazione obbligatoria contro le malattie non ha dato ri sultati pratici soddisfacenti . n ei paesi che l'l1anno adottata I vantaggi sono scarsi, gli inconvenienti sono m<;>lti . Si sap eva che questa forma assicurativa si prestava ad og ni specie di frode e alla dispersione di m olte en ergie. L' A. in siste su questi fatti ed aggiunge ch e l 'assicurazione stessa si è risolt-a praticam ente in un. danno nella salute. degli operai . DR .

Rrv1ÈRE R. Étiologie et prophylaxie de la Grippe. Paris, Masson et C., 1929 . Fr. 32 . . È una delle monografie dell 'Istituto Pasteur e costituisce un volume di 108 pagine con 6 figure e 15 tavole fuori testo. lJn problema • • ch e da molto tempo preoccupa numerosi ri· cercatori è quello della conoscenza della causa della grippe e della esatta natura del virus g rippale: L ,A. in questa monografia, che si presenta di notevole interesse, ricorda tutte le varie epidemie di g rippe che ad intetvalli anch e lunghi di anni si sono manifestate in. Europa proven endo sempre dall'Oriente. D u JARRIC DE. LA


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Tra tta in modo particolare del problema -eziò.logico della grippe esponen do in un primo capitoJo tutte le attuali nostre conoscenze sul · bacillo di Pfei ffer sia n ei rigua rdi della bacte· riolog ja ch e della pa tologia sperimentale. Pas. sa qui11di ad esporre i risultati delle r icerch e compiute sul virus filtrante della grippe distinguendo quell o ch e può esser e intet'pretato come -un ver o e proprio virus filtrante specifico della grippe, d.a quello ch e deve essere invece inter:i;retato come una forma fiJtra n te del bacillo di Ffeiffer . Le conoscenze raggiunte a questo riguardo n on ci permetton o di. potere concludere con suflì ciente chiar ezza fJ ulla importanza di queste form e filtra nti n ella eziologia della grippe. Da ultimo l 'A. tra tta diffusamente della profilassi della malatiia, profilassi ch e deve essere a ttuata con l 'applicazione di tutte le norme di difesa individuale e collettiva onde impedire la diffusione di tali epi. demie ch e si presentano talora con mortalità tanto elevata. Tutti gli studiosi accogliera nno con grande inter esse questa monografia ch e ci illumina esattamente sullo stato a ttuale della . qu e~tion P. della grippe. T RENTI .

E.

Problemi attuali di epidemiologia con speciale considerazione alla febbre tifoide. Un op. in-8° picc., di p . 42 con 3 F RIE DBE RGER .

grafich e. Roma << Annali d 'Igiene », 1929. Prezzo L. 5. L'interesse destato dai rilievi e dalle concezioni dell 'igienista di Berlino , sull 'epidemiologia della febbre tifoide, ha consigliato una tiratura speciale della confer enza ch e egli tenne, su questo tema, in seno alla Società MedicoChirurgica Pavese e ch e fu già inserita negli cc Annali d 'Igiene ». Il F r iedberger , il quale lesse la conferenza in buon italiano, si mostra edotto della letteratura scientifica italiana e, sotto questo rig ua rdo , egli costituisce, tra gli studiosi stra nieri, una lodevole eccezione che va segnalata . A. P. . ~

Ricordiamo ·l 'Importante libro del · Oott. ARNOLFO CIAMPOLINI Docente di Me d icin a Leg a le degli Infortuni nel R. l.eti·

tuto d i St11dii Superiori in Firen ze - Medioo prJnolpale nelle Ferrovie di St a to.

tl a

traumatolo~ia

del ·1avoro nei rapporti con la lesse

lAD USO DEI MEDICI PRATICI)

seconda edizione completamente rifatta

e note)lolmente ampliata! U n volu m e di pa gine xxiv-1004, nitida m ente stam•

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SEZIONE P RATICA

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pato su car ta dietinta ed a r t isticamente r ilegato in piena tela, con inse r izioni eul piano e eu l dorso. P rezzo L . 8 O, i>iù L. 3 per le spese postali di s p e. diizione. Agli abbonata è conceseo paga r e t ale importo in due r a te di L . 4 1 • 5 O ci a.ecu na, la prima subito e la seeonda a lla distanza .di t r e m esi. · Al' ricev.imento dell·a pr ima rata 'di L 41. 5 .0 ei spedis-Oe subit<> j l ·volume in p a éco postale. Coloro che deei derano ottenere i l volume per eole L. 7 5 e r i siparmiare anche ·l a spesa del pacco postale ·debbono inviare Vaglia ..Pos tale o ..Banca:rdo da L . 7 5 :all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina. 14 - ROMA

ACC·A.DEM IE, SOCI ETA'· ME·Q.ICH E~ CONfiRES·SI. . ,

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Medica di Roma. .R.' Aecademia· . '

Seduta del 25 maggio 1929 . •

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. Presie~ e il prof: '

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La sintesi dell'acido urico nei sauropsidi e l' incapacità dell'organismo degli uccelli a condensare l'urea cogli acidi grassi a tre atomi di carbonio. Prof. CLEl\n~NTI A. - Attraver so l a revisione crit ica dei lavor i di l offe e Meyer e di Wiener, I 'O. dimostra ch e i r isultati dei lavori di que~ti ricercatori, dat e le condizio-ni sp erimentali in cui sono st ate eseguite le r icer che, non sono convincenti n elle con clusioni . L'O. ha ripreso le esperien ze con tec11ica e metodo, secondo lui, più rigor osi . Egli h a dosalo l 'urea, l 'acido urico e l 'ammoniaca n egli escreti degli u ccelli (poll i ~ oche) , pri1na e dop o le in·i ezioni endomuscolari di urea e di carbonato di ammo,n io, con o sen za la contemporanea som: ministrazion e di acidi grassi. È risult ato che mentre il carbon ato di ammonio provoca un forte aum ento n elle quantità di ac. urico escr eto; l 'urea non provoca variazioni degne di nota n ella qu antit à in edia giornaliera dell 'ac. urico eliminato e lo si ritrova quantitat ivamente n egli escr eti. L 'acido m alinico somministrato per via orale provoca in alcuni casi lieve aumento dell 'ac. urico, ma n on si condensa co11 l 'urea, ch e iniettat a in fortè quantità durante la somministrazione dell 'aci'qq m alinico o an ch e di altri acidi grassi, si ritrova tutt 'or a n egli escr e.ti. L 'O. conclude ch e l 'urea n on si conden sa con gli acidi grassi o con altri corpi per ·trasformarsi n ell'organism o degli u ccelli in ac. urico e pone questi risu ltati in armonia con su e ricerch e sulla presenza di arginasi n el fegato dei vertebrati uricotelici, m entre è presente ·n el fega to degli animali urestelici .

Epilessia da stricnizzazione delta sfera corticale visiva e della sfera corticale uditiva nel cane. '

CL 1~~IENTI

A. - L 'O. h a esteso allo studio delle Localizzaz ioni funzion ali sen soriali del cervello del enne il rrtetodo della stricnizzazione circoscritta dè'l Bagl io11i ed 11a ricercato se, an alogam ente a quan'to 11n d im ostr ato A 1v1ANT E A con la stricnizzazioné dei cen lr i dell a zona sig m oidea, fosse possibile provocare 1'epilessia riflessa con l a s tricnizzazione delle sfer e. sen soriali visiva ed acu stica. Dalle r i . . cer cl1e eseguite su circa 40 cani è risultato ch e durante la stricniizazio11e della corteccia di u n lob o occipitale, irtsor ge l 'epilessia gen erale in un:a picco la pe.rcc11tua te di casi in m odo apparente'1nente sp ontaneo e n ella m assima p arte dei casi, in seguito all 'azion e prolungat a di stimoli lum in osi i11lerrsi. Per ò l 'epilessia comincia sempre o quasi sempre con movimenti clonici o clonicoto· nici dei muscoli òcul ari. Per stricnizzazion e di un lobo ten1por ale I 'epilessia gen erale, n el maggior nu1nero dei casi, insor ge in modo appar entemente spontan eo ed in minor numero in seguito al· l 'azion e d j rumori , m olto inten si e prolungati. Qu esta possib il it à di pròvocare di m ediante forti rumori e s~imoli luminosi accessi epilettici ch e cominciano con movimenti clonici delle palpebre e òei p adigli oni auricolari , è l'mitata all a stricniz-


1114 .,_. '

IL POLICLINICO

zaùone di un 'area d~ cµ-ca 3 mroq. nella porzione anteriore del gi:ro ectosilvio medio, il quale, stimolato con la corrente faradica dà luogo a movimenli di chiusura delle p~lpebre a movimenti del padiglione · degl~ orecchi. L 'U. conclude che si potrebbe formulare una ipotesi di lavor~, c~oè ~he d~l. ~unto- ?i vi.sta f~­ s1ologico ~ centri motor~ se~s1t1v1 del giro s1gmo1deo sono dotati di attività non solo riflessa, ma anche volontaria, ~ centri delle sfere sensoriali sarebbero invece dotati soltanto di att~vità extravolontaria o riilessa, ~el senso che entrerebbero in attività fn stretta dipendenza dalle sensazion~ sensor~ali specifiche e avre~bero l 'effettq di agevolare la recezione degli stimoli specific~ da parte dei cqrrispondenti qrg~n~ per~ferici di senso. Il prof. PONTANO riconosce l 'importanza delle r~­ cerche del prof. CLEMENTI che allargano ~l concetto della epilessia r!flessa. Ricorda che, oltre che n egli esperimenti di fisiologia, nelle osservazioni cl in i che si accerta il fenomeno della epilessia riflessa. In un suo caso un tumore corticale della ·.:ona rolandica sinistra aveva provocato nel soggetto lo stesso fenomeno che provoca la stricniztazione cort~cale dell 'animale: lo st~molo nel braccio d. cioè era sufficiente per l 'insorge~za dell'epilessia parziale generalizzata. . Circa la necessità di pensare a due centri motori uno volontario, uno r~flesso, l'O. uensa che lo stesso centro possa avere una doppia funzione volontaria e riflessa così nel suo caso per ~ movimenti del braccio, così nelle esperienze del prof. CLEMENTI per le palpebre e per il padiglione del1'or~cchio. Il prof. AYALA aggit1nge che le esperienze del CLEI\IENTI confermano non solo la teoria corticale della epilessia, ma anche quanto la clinica aveva insegnato, cioè che lesioni della corteccia molto lontane dalle aree motorie possono dar luogo ad epilessie con i caratteri della epilessia cri~toge­ netica. Queste esperienze 11on parlano certo in favore delle veclute che spiegano le crisi epilettiche come fenomeni di shoc anafilattico o come crisi vagosimpatiche . Circa la dt11)licità del centro del1'orhiculare delle palpebre è da rilevare che da molto tempo si conosce che il settimo pai<? di ner" i cr anici ha duplici centri, uno volontario e uno mimico, ch e possono essere lesi isolatamente. CLEMENTI risponde precisanclo che l 'ipolesi for.n1ulata circa la esistenza di un 'attività riflessa e volontaria nei centri sigmoidei e di un 'attività esclusivamente extravolontaria nei centri delle sfere- sen soriali , è un,ipotesi di lavoro e quindi sus cettibile di essere modificata attraverso l 'esperienza.

Contributo allo studio della patoclisi. L 'O. dopo aver .svolto alcune .consider azioni sui c.o ncetti ancora dominanti circa l 'npplicaz ione dei e{ m etodi d'oro », ricorda le su e esp eri0n ze sull e diver se forme di r eazione che Je sezioni del sistem a n ervoso tagliate al congelatore, previa fissazione al formolo presentan~ al t ra lta1n ento col clorur o d oro-bromuro mercurico, rifer isce gli esperimenti fatti con soluzioni aé9u~­ se ai cloruro d'or o in _d iffer enti con centrazioni. Polr ron~ t a tfl re rh r ~ rnrn l ' ainto ni ·n n altro riALT SCUUL

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R. -

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duttore e coh esclusio11e di azione della luce, la sostanza fissata al forrr1olo contiene in sè abbas tanza sostanza per re11dere possibile la riduzione. Descrive le differenze esistenti tra il metodo semplice al cloruro d 'oro ed il metodo al clorurod'oro-bromuro-mercurico. A questo scopo riferisce-sul comportamento del nucleo dentato e del tessuto circostante e spiega le diversità di colorazione ottenute riconducendole ad una differente aurofilia e ciò, seco11cto la teoria di EHRLICH e di C. ed O .. VoGT, in rapporto con diverse proprietà fisico-chimiche dei sistemi nervosi (patoclisi).

Contributo alla gastrectomia totale. · Earn1 G .. - L 'O .. ritiene che molte resezioni gastriche per cancro debbano a rigore essere considerate operazioni pal1iat1ve, perchè i lim~ti della.asportazione sono mo1to più ristretti d~ quelli che le attuali conoscenze sulla ditfusione del cancro dello stomaco esigerebbero. Rit~~ne che sia indicato asportare tutto lo· stomaco non solo quando si tratti di tumori che dalle vicinanze della regione pilorica giunga110 fino nelle vicinanze del cardias \C~ò eh~ no11 è raro atteso che la distai1za tra queste due parti, misurata sulla ·piccola curvatura, doye frequentemente ha origine il cancro, è non grande); ma anche quando il tumore, pur non avendo invaso tutto lo stomaco, ne abbia invaso le zo11e di origine dei linfatici e specialmente quando l 'infezione di esse sia confermata dall 'esi-, stenza di tumori ghiandolari nelle diverse stazioni. corrispondenti. Così quando siano invase l~ g~ian­ dole della piccola curvatura, quelle sottopilorJche,. quelle retropiloriche e quelle del gruppo che accompagna ~ vas~ brevi, si deve ammettere che tutto lo stomaco sia infetto e che per conseguenzalasciar1ie un tratto, anche piccolo, ai fini della cura radicale , secondo i. concetti accredidati nella cura dei cancri degli altri organ~, rappresent~ una operazione incompleta. Presenta un soggetto che ha subìto tre settimane avanti una g·astrectomia to.tale per cancrodella piccola curvatura esteso alla regione del fon'do con invasione di tutte le stazion~ l~nfatiche di tutte le zone gastrich~. · L 'operazione fu eseguit~ in anes.tes!a lo~ale della parete addominale associata ad inf1ltraz1one 110vocainica del piccolo omento. Il moncone duodenale fu c·hiuso e l 'esofago fu ricongiunto con la prima ansa· del digiuno per .via tra.n~mesocolica. L 'O. sistematicamente preferisce la via transmecolica alla via antecolica per ragioni fisiologiche e per ragioni di tecnica. Le prime .consistono nel~a opportunità di far giungere il chimo quanto più: è possibile vicino al duodeno; le seconde nel~a .possibilità di raggiungere la prima ansa del d1grt~n?' senza compiere manovre inutili e dannose quali il sollevamento del colon trasverso e la riceroa del digiuno al di sotto di esso. Infatti quai:ido, nel corso di una r esezione o di una ectom1a totale· dello stomaco, si è aperta la retrocavità degli ..~pi ­ ploon, se si va a sinistra della colonna vertebr.ale ed al margine inferiore del pancreas ed a qu~l punto si incide il m esocolon, subito si tro.va I 'ansa di Tréitz. L >oper azione così condotta s1 .svolgetutta n el distretto superiore del ventre: ciò .che signifioa un· trauma minore; . una mino!~ es~en­ sione di eventuali infezioni ed una sempl1f1caz1<?"P.~ ter n ita specialmen te appr etzabile in soggetti ope-


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SEZIONE PRATICA

rati in anestesia locale, ~ quali reagiscono con moleste contrazion~ delle pareti addominali quando si debbono far inanovre coLn pl i cale ·co1ne spesso sono quelle necessa rje l)C'r ri cer<.;are il djgiuno al di sotto del colo1t. L 'O. p rcse11lu Jo stomaco estirpato, p arecchi rad iogrc.111111 ti cd i 1 soggetto. Nei radiogrammi esegu1 L1 dopo l 'operuLjor1e appare che il ci.bo passa dire LLan1en Le tl a11 ·esoiag·o i1el di. giuno, lasciando11e passare una picco la parte nel duodeJ]O. Ciò pare all 'O. che sia vantaggioso i11 quanto che in tal modo non vengono a cessare del tutto gli stin1oli ai riflessi duodenali dai quali dipende l 'i1n1nissione, in tempo opportuno ed in qual~tà adeguata, del succo pancreatico e della bile .. 11 soggetto è in buone condizioni generali, ha appetito, mangia cibi -di ogni genere e non si lamenta di alcun disturbo. Il prof. ALEsSANDRI si rallegra cql prof. EG1n1 per l 'esito felice della sua operazione d~ gastrecto1nia veran1ente totale, e gli augura che il risultato si mantenga. Deve però fare delle riserve sul concetto da lui espresso della necessità di eseguire più spesso delle gastrectomie totali per ottenere migliori risultati; nella cura del cancro dello stomaco egl~ si fonda sulla regola che seguiamo in altri organi di asportare largamente tutto l 'organo affetto, come nella mammella, nel rene, néll 'utero, ecc., ma è :Oen noto come in questi casi mentre è facile asportare tutto l 'organo, la importanza m aggiore nel1'exeresi per il risultato risiede nella possibilità di asportare i gangli linfatici affetti d a metastasi. Lo stesso può dirsi sul cancro dello stomaco : la diffusione nella parete gastrica è assai estesa in alcl1ne forme infiltrate, e specialmente in quelle che djminuiscono il volume dello stomaco e lo trasformano in una specie di sacco indurito (stomaco di cuoio, limite), ma in questi casi l 'O. cre·de poco valga estendere l 'operazione ad una gastrectomia ·a nche totale; nella maggior parte dei casi il carcinoma gastrico non si diffonde tanto nella parete quanto invade rapidamente ed estesame11te i gangli, e nelle sedi più comuni (antro pilar ico, piccola curvatura) sono specie i gangli della piccola curva ~ da questa quelli lungo l 'arteria gastrica che vengono colpiti. Come il duodeno è assai raramente invaso dal cancro, tanto che l 'anatomia patologica e l 'esperienza chirurgica concordi affermano che si può limitare la r esezione da questo lato, così la grande curvatura e la tuberosità gastrica rimangono in genere immuni, e anche l 'ulti111a porzione cardjale al di sopra del punto in cui giunge alla piccola curvatura e l'arteria gastrica, è raramente infiltrato; quindi, per la generalità d ei casi e non di alcuni eccezionali, in cui può essere anche indicata una gastrectomia totale, I 'O. ritiene che è in genere sufficiente una larga resezion e purch è i gangli linfatici, sottopilorici, retropilorici , e specie quelli della piccola curvatura siano colpiti soltanto nella zona estirpabile. Per gli altri dati di tecnica (anestesia locale, divisione prima del duodeno, sutura del digiuno al 1no11cone gastrico che resta prima della sezione d el tutto da asportare), si dichiara d 'accordo coll 'EG1n1. Dissente inveçe sulla preferenza ch e egli dà all 'anastomosi transmecolica; esegue in genere l 'unione del digiuno portandolo sopra il

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colon . trasverso e crede sia questo il metodo pre· feribile con.cardando in c~ò speciàlmente col BALFoun, cui non si può contestare la larga espe- · rienza. L 'inconveniente accennato dall 'EG1n1 che l 'anastomosi avviene non col primo tratto del digiuno subito dopo l 'ansa di Treitz, ma un po' al di sotto, non gli sembra p ossa avere grande importanza.

Due casi di legatura dell'arteria splenica nell'ittero emolitico. ALESSANDRI. - L'O. premette che la legatura dell'arteria splenica, in so,stituzion~ della splenectomia, fu eseguita dallo Stubenranch nel 1922 in un caso di porpora emorragica e n el 1924 dal Deloisieux in un caso· di trombopenia essenziale. L'operazione fu poi ripetuta da altri operatori in altri casi di tro,rr1bopenia essenziale. Giustifica l 'atto operativo i11 rapporto con la concezione patogenet~ca e gli attributi fisiologici della milza. Ricorda le ragioni che indussero ~ clinici a ten .. tare la splenectomia nel! 'ittero emolitico e quelle per le quali alcuni hanno amn1esso e con sigliato di sostituire alla splenectomia la legatura dell 'arteria splenica; operazione per ò fino ad ora non eseguita. L 'O. riferisce su due casi da lui operati, l 'uno da più di un anRo e l 'altro di recente, nei quali 1'operazione fu ben sopportatà dai pazienti e il decorso della malattia ne fu favorevolmente influenzato. , Il Vice-Segretario: M. ALMAGIÀ.

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Accademia Medico-}.,isica Fiorentina. Aduna11za del 18

april~

1929 - VII.

Come si valuta la fragilità capillare. A. e G1ANNONI A. - Gli 00., ricordato che le manifestazioni emorragiche capillari possono essere dipendenti dalle alterazioni anatomiche delle pareti di questi vasi, da alterazioni del m eccanismo dell'emostasi per alterazioni ematiche e per alterazione del fenomeno dello spasmo capillare di difesa, prospettano, in base ai risultati d elle loro ricerche quale può essere il significato dei varii mezzi semeiologici che sono stati proposti per valutare lo · stato. di fragilità d elle pareti capillari e i disturbi dei due m eccanismi del! 'emostasi. Valutato, in base alle ricerche ematologiche , il ruolo d ei fattori ematici del! 'emostasi, ammettono la possibiliità di valutare come si compia lo spasmo capillare di difesa per m ezzo del confronto di questi risultati, con l 'esame del tempo di sanguinamento, delle prove di Koch e di Hess e dei caratteri delle manifest azioni emorragiche spontanee o comunque provocate. Pet l'esame della fragilità creòono si debba dar valore solo alla prova del martello e d ella coppettazione per l'esecuzione delle quali propongono alcl1ne modificazioni di tecnica. Per q11anto riguarda la prova del · laccio sostengono la it esi che essa sia sopratut to dovuta al1'azione sulle pareti di prodotti del ricambio tissulare formatisi duante ]a stasi. Tale prova avrebbe pertanto un significat o pit1 an1pio e diver so da quello finora attribuitole. L uNEDEI


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IL POLICLI NI CO

LuNEDEI A.. - Presenta due casi con artrite cervicale nei quali si notavano comparsa di vertig ine e nistagmo per alcuni movimenti del collo, sja per rotazione della testa che p er rotazione del tronco. L 'O. attribuisce la maggiore importanza nella genesi dei feno1neni alla stimolazione delle vie sen sitive del collo dur·a nte la rotazione. P .. M. N.

.Associazione Medica Triestina. XXI adunanza , scientifica del 5 aprile 1929. Presidente: Dott. A. CorLER. Meningite purulenta.

XXXVI, NuM. 31] •

Sulla reazione nistagmica da atteggiamenti del collo.

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L)ott. GrNo MACCHIORO. - Illustra 2 casi di meningite purulenta con reperto batteriolo·g ico e ini(;roscopico negativo d el liquido cerebro-spinale. Il primo caso, datànte da 2 mesi e mezzo e trattato con scarso risultato con siero antimeningococcico dal medico curante, si ristabilisce completa1nente (sia soggettivamente che obiettivamente) con iniezioni endovenose di urotropina . Nel secondo caso, da p9chi giorni in osservazione, col m edesin10 trattamento del primo, si nota un lieve miglioramento. Il relatore accenna alla diagnosi differenziale, alla eziologia ed agli interventi terapeutici consigliati dai vari AA . IACCRIA. Ha visto in questi ultimi tempi 2 casi di meningite cer ebro-spinale epidemica; chiede perciò l 'abitazione e la scuola frequentata dalle pazie11ti, per avere delle indicazioni epidemiologiche. ~·fAccHrono .

- Il caso g uarito è di 1'rieste e non frequentava la scuola; il secondo è della campagna di Capodistria. CoFLER. --- Ricorda u11 caso riferitogli dal primario (~ominotti ; si trattava di un uomo con sintomatologia di meningite, liquido cer. spi11ale purulento: si ebbe gu arigione co1npleta dopo iniezioni di ston1osina. BATTIGELLI. -- Ricorda un caso di mening ite con liquido spinale purulento, guarito con iniezioni di sublimat o.

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Dott. P. J ACCHIA. - Presenta per prima una giova11etta di 15 anni in cui vari mesi fa constatò una tubercolosi del polmone destro con formazione di grande caverna. Siccome il pneumoit orace terapel1 t ico istituito risultava ins11fficiente al collabimento della caverna per la presenza di ad e.renze egli la operò nel dicembre 1928 col metodo i.n dicato dal Jacobaeus, causticando l 'aderenza per Yia endotoracica. Ottenne così il collabimento della caverna, il pneumotorace totale, la cessazione dell 'espettorazione i11 cui ora non si riscontrano più bacilli di I{ocb. Presenta le radiografie da lui effettuél!te p rima d ell 'inizio della cura, e prima e dopo l 'operazione. L 'O. presenta an cora l1na sua radiografia di un ban1bino di due anni in cui diagnosticò un pneumotorace spontaneo ~n corso di pleuro·p oln1onite. Citando la letteratt1ra rileva la grande rarità di t ali cas i nella pratica pediatrica. Quale terzo caso l '0. illt1stra un idropneumotorace a tre concamerazioni osservato in un ragazzo di 14 anni, quale postumo di pleurite acuta totale, dimostrando con le sue radiog:r;-afie gli spostam enti dei livelli liquidi ben distinti fra loro. Dott. Gn1soG0No. - Dimostra due pezzi patologici di cancro del collo t1terino ottenuti recentemente mediante isterecto1nia radicale per via vaginale con la t ecnica Stoeckel. C. RAVASINI. - Presenta: a) un caso di rene doppio con duplicità ureterale totale, guarito con eminefreclomia del re11e sopranumerario e 1>) una enorme idronefrosi destra che ·g uarì per primam dopo nefrectomia destra. (La sacca arrivava da sotto il diaframma fino al piccolo bacino). WINTERNITZ . - Riferisce un caso di carcinoma primitivo clel polmone. Il Segretario : E. RoNCALLI. il)'1i'-".

Importanti pubblicaz/011/: Prof. Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI

Doc. di Medicina Legale degli Infortuni nel R. latituto di Studi Superiori in Firenze

La diagnosi medico-legale della"Nevrosl del traumatizzati ,, Cl I rilievo Prefazione D,irettore del della

e il significato dei sintomi) del Prof. CESARE BIONDI R Istituto di Medicina Legale R. Università di Siena

Dott. MANN. - Prese11ta un bambino il quale Un volume in··8°, di pagine VIII-94· (N. 8 delle Mon~ da due anni, dopo grave empiema metapneumografie Medico-Chirurgiche d'attualità, ()ollezione del nico, ha cri si dolorose ' al ventre ed incontinen za « Policlinioo u), nitidamen·t e stampato eu carta semipadi feci quando s.ta in piedi. tinata,. - P rezzo L . 1 2. Per i nostri abbonati sole Nel q11adrante sup eriore sinistro si nota una L. 1 O, 9 O in porto franco. tumefazione dura, mobilet dolente alla pressio- dello stesso prof. Cfampolini • ne, la quale nel corso del! 'osservazione cambia spesso di posizione e t alora sparisce del tutto. La perizia nella pratica infortunistica L 'O. fa diagnosi di invaginazione intestinale. (CUI DA PER I MEDICI PERITI) Il caso verrà operato fra giorni e se ne darà re- . P refazione del Prof. CARLO FERRAI la-zion e nella prossima seduta. Direttore dell'Istituto di Medici:n.a Legale della R. Università. d:i Piisa GrusoGoNo. -· La scomparsa del tumore palpaUn volume in-8°, di pagg. VIII-79 (N. 9 delle Mono})ile è da ascriversi alla mobilità del tumore od grafie Medico-Chirurgiche di attualità). nitidamente alla formazione dell 'invaginazione in punti distampato eu carta eemi patinata. - Prezzo L. 1 O. Per versi P i nostri abbonati sole L. 8 1 7 5 frainco di porto. ~IANN.

- ~ del parere che si tratti piuttosto della seconda ipotesi.

I nviare Vag1ia Pcetale all'editore LUIGI POZZI, via ~rsti n a, n. 14 - ROM.A


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XXXVI, NuM. 31]

SEZIONE PRATJCA

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APPUNTI PER IL MEDico · PRATICO. SEMEIOTICA.

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D controllo radiografico del rifln.sso uretero-pielico dopo la minzione. '

Papin per primo richiamò l'attenzione su tale fenon1·eno : F. H. de Beaufond .e Vaudet (Bull. Acad. de Méd. ,- n. 18, CI, maggio 1929) riferiscono le osservazioni fatte in una bambina di 7 anni affetta da spina bifida occulta del sa cro e dilatazione urete.ro-pielica. congenita bilaterale con infezione colib.a cill are . Furono eseguite quattro serie di radiografie. Prima serie : tre radiografie in posizione col'icata: a) appena iniettato del collargolo al 10 ~lo , si nota la vescica piena e il canale escretore sinistro riempito, sinuoso e dilatato; b) dopo la minzione spontanea si nota -sulla radiografia il canale escretore sinistro sempre pieno, la vescica con qualche residuo di soluzione opaca, e il canale escretore destro riempito di collargolo, anch'esso sinuoso e dilatato. Esso si è quindi iniettato spontaneamente dopo la minzione volontaria; e) dopo un quarto d'ora dall'iniezione cli collargolo, la lastra mostra i canali escretori quasi vuoti, con un residuo di colla rgolo in • vescica. Seconda serie: tre radiografie, nella stessa posizione. Nella prima lastra identico comportamento che la 1)rim.a volta; la 2a. lastra mo-stra la vescica completamente vuota, l'uretere sinistro .a ncora pieno , quello destro vuoto: non vi è stato riflusso dopo la minzione; la terza lastra mostra l 'uretere sinistro quasi completa, mente vuoto. Terza serie : m edesimo procedimento, ma dopo una pielografia dell 'ùretere des tro. Questa volta nè l ' uretere d estro, nè quello sinistro, se si eccettua una piccola porzione a dito di guanto, si è iniettato con collargolo ; dopo la minzione invece si nota l'uretere d estro vuoto, • quello. sinistro riempito, in modo tenue. Una quarta serie di radiografie mostra il ritorno allo stato normale d ell'ammalato . C0nsiderando tale c.on1portamento si nota che il riflusso temporaneo dell'uretere d estro .coincide con un periodo di pielite a cuta destra, e con disturbi di svuotamento d ella vesci-ca. Questo riflusso e quest'alterato svuotamento non dipendono da una causa m eccani ca, e b en ch è la pielog rafia conferma la dilatazione <le11 'uretere, tuttavia il riflusso non s'è più presentato. In conclusione il riflusso si è presentato in due condizioni molto differenti: prima in un canale generalrnente funzionante, e poi in un canale in uno stato di riflusso p ermanente, ma t emporaneamente chiuso da uno spasmo. Tn certi casi la minzione predispone al riflu sso attivo, che sembra preparare il riflusso 1

passivo; questa constatazione ha un valore per spiegare le infezioni per via ascendente d el rene. CARUSI. '

I

L'ematuria nei restringimenti uretrali. Secondo Strominger (Journ . d'Urol., gennaio 1929) 1'ematuria è una complicazione as· sai rara nei restringim.enti uretra li; infatti solamente p oche osservazioni si conoscono, tra le quali, quelle di Duvergey, Dax, Aversenq, Boulanger ecc. Si tratta quasi sempre di ematurie di origine vescicale, come è stato dimostrato sicuramente nei casi cistotomizzati, ove si è potuto constatare che in vescica esisteva sang11e, mentre dagli ureteri veniva emessa urina limpida. L' A .. riporta l 'osservazione di un vecchio ristretto, trattato irregolarmente, ch e presentava inoltre una pneurnaturia da gljcosuria ed una colibacillosi, il quale aveva avute tre em .at11rie, piuttosto imponenti , arrestate colla semplice sonda uretrale a permanenza. Sembra che l 'em aturi.a dipenda dalla congestione vescicale, favotita e mantenuta dal ristagno e dall 'infezione. V . Lozz1.

Contributo allo studio delle cisti idatidee retrovescicali, impropriamente dette prostatiche• V. Compani (Journ. d'Ur., nov. 1928) osserva come I.a maggior parte delle cisti d 'echino-· cocco r etrovescicali si sviluppano n el tessuto oellular·e sottoperitoneale intervescicolare, sopra la prostata ed avanti d ella aponeurosi di Denouvilliers, e solamente una piccola minoranza prendono origine dalla prostata. Sviluppandosi r espingono la vescica in avanti, il retto in dietro , la prostata in basso e trascinano il cul di sacco peritoneale in a lto, estrinsecandosi fuori d el bacino e comprimendo gli ureteri. Questa localizzazion·e rappresen ta circa il O, 7 % di tutte le cisti d' echinococco, ed è gien·eralm:ente un.a varietà d ell 'echinococcosi secondaria del p eritoneo. Queste cisti oltre a comprimere gli ureteri, possono dissocia re la parete vescicale, ed aprirsi in questa cavità. La diagnosi non presenta in genere difficoltà. Per la cura, deve riten.ersi la via perineale, com e la più logica e la più si cura per l 'aggressione della cisti. . . L 'A. riferisce quindi un caso su o personale, estesamente, e dà n otizia di un secondo caso di Rib.as y Rib.as. V. Lozz1.

CASISTICA. La costituzione timico-linfatica ed il suo significato clinico. La costituzione timico-linfatica è caratterizzata dalla presen za di una certa pinguedine con pallor e e mollezza d ei tessu ti , rigonfiamento d ei gangli linfatici , comparsa di noduli linfa -


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IL POLI CL I NI CO

tici aì fegato ed alla tiroide, tumefazione degli organi linfoidi del palato, d ell 'apparato diger ente, della milza, ;del timo ·~, nel! 'adulto, aplasia d ell 'aorta. La grossezza del timo è proporzionale allo stato di pinguedine. Hammar d à, come cifre medie, 13 g. alla nascita e 37, fra 1i e 15 anni; il massimo osservato è stato di 52 grammi; è però difficile lo stabilire dei limiti netti fra lo stato normale e patologico, almeno nel b.a mbino a 5-6 anni. Le autopsie di soldati m orti in' guerra hanno mostrato ch e, con la costituzione timico-linfatica, coesiste·va spesso atrofia dei surreni . E. Feer (Sc hweizerische med. Wochens., 16 febbr . 1929) 11a trovato n ei poppanti a grosso timo, una spiccata linfocitosi (70-75 %) n el sangue. La diag·no~ i clinica si basa sull 'ipertrofia delle ghiandole della base della lingua , sul reperto di un grosso timo (percussione sul manubrio dello sterno e radiografia, la qual e è però poco utilizzabile nei poppanti p er la grossezza dei g·rossi v.asi). Lo stridore timico è . . rar1ss1mo. Sp~sso si h.a anche un certo gr.ado di gozzo e l'ipertrofia cardiaca, che può essere dovut<:t a miocardite cronica ma ch e rientra nella stessa costituzion e, come è dimostrato dalle infiltrazioni linfoidi d el miocardio. Il sistema cromaffine presenta spesso ipoplasia; la morte timica risulterebbe, in tal caso, d.a azione del vago per spostamento degli el ettroliti. Si osserva pure ipogenitalismo ; è n oto , del resto ·ch e, n ei castrati , il timo è grosso. Nella mia steni.a grave, vi è spesso iperplasia d el ti1110 ed infiltrazione linfocitaria nella muscolatura. Così pure, si ha spesso ipertrofia del tin10 n el morbo di Addison ed in quello Q.i Basedow. Sembra dimostr.ata un.a di sposizione ereditaria . La sovraalimentazione con latte, burro, uova favori sce tale predisposizione e fa comparire dei segni di diatesi essudativa (eczema), D'altra parte, la morte improvvisa d ei b.ambi11i eczematosi si osserva in casi di costituzione timico-linfatica, 'specialmen te in primaver~, quando le secrezioni interne sono maggiormente turb.a te. Nello sp.a smo .della glottide, si osservano d ei fenomeni .an.aloghi ; in un caso d ell 'A., lo spasmo sopravvenne durante un esam e d ella gola ed a nulla valsero 1'intubazione immediata e la r espirazione artificiale, poichè il polso . si era sospeso prima del respiro. Il trattamento di questo stato costituzionale consiste .anzitutto nell'evitare la sovr.alimentazione; ridurre a 3 il numero dei pasti (dopo il primo anno) e n on dare più di 200-300 grammi di latte, soppr essione d elle uova e prescrizione di verdure, frt1tta fresca . La diminuzione verificata si ultimamente nell e angine lacunari e n elle spasmofilie sarebbe dovt1ta a l fatto ch e la sovralimentazione sistematica è oggi meno frequente di un tempo. Possono esser e utili: lo joduro di sodio (a

dosi di 10 cg. a 1 gr. al giorno) e l'irradia· zion e coi raggi X, se non vi è stenosi tracheale dipendente dal timo. fil.

Sindrome ipofisaria negli adenoidei dopo la pubertà;· La sindron1e ipofisaria del Citelli (La Rifor.. nia ll1edica, n. 21, 1929) . è, come è noto, cos tituita da sonnolenza, difetto di m emoria, torpore intellettu.a le: creduta, d.all 'A. stesso, piut .. tosto rara, sapp iamo oggi invece che è assai frequente, trovandosi nel 70 % dei casi, il che ha un grande valore per il futuro sviluppo di questi malati. In.o ltre la s fera sessu ale può essere modificata n egli adeno idei: si tra tta di arresto nellosvil11ppo d ei genitali, di segni di femminilisrr10, di .ame11orree, ecc. : infine possono aversi ostacoli a1lo sviluppo somatico indiv iduale: in tutti questi casi la terapia ipofisaria è assai efficace. L 'A. conclude r ichiamando l'attenzione sul complesso sinto1natologico ipofjsario, frequ ente111ente inostr.a tq dagli adenoidei. V. SERRA.

Sulla distrofia adiposa ipofisaria d'origine traumatica. Geldmacher Max (Deut . Zeit. f. Chir., vol. 215, fase. 1-2) ri corda con1e siano rarissimi nella letteratura i casi di distrofia adiposa ipo· fisari.a e in g enere i disturbi endocrinici d 'origine ipofisaria co.n secutivi a traumi. L'A. nella letter.atur.a I,l.On ne ha trov.a to che 5 casi a cui va aggiunto il suo. Si trattava di una ragazza di 17 a nni che riportò, in seguito a caduta, una frattura d ella base del cranio cui r esiduò una d eform.a zione della sella turcica constatabile alla radiografia. Dopo qualche settimana con1inci.a rono i disturbi d el ricambio per cui aumentò il tessuto adiposo sia quantitativa. m ente, si.a come distribuzione. Dopo 5 m esi l 'ammalata era cr esciuta n el peso di 22 libbre. Si notavano anche altri disturbi a carico del sistema nervoso ma nessuno nella sfera genital e, contrariamente a quanto avvi en e gen eralmente n elle . forme di adiposità ipofi ~.aria . .

V. .

, TERAPIA.

GHIRON.

..

L'insulina nel tr:ottamento dell'anemia perniciosa. In questi llltimi anni è stato notato, senza dt1bhio : un au.mento d el numero dei casi <ii anem ia 1)ern iciosa. Molti casi inoltre giungono in cispedri le in stato così grave, che il trattamento con il fegato ha pochissime probabilità di su ccesso . In malati di questo -gen ere L. Var~a (Deut. ntediz. vVoch., n. 11, 1D29), n1a1grado l'oppo, sizione teorica di alc11ni medici ch e considerano il trattamento insulinico contro indicato, ha praticato iniezioni di insulin.a alla dose rli 30 o 4-0 unità, due volte 8:1 giorno. Già in

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[ANNO XXXVI, NuM. 31]

SEZIONE PRATICA

precedenza tale trattamento era stato tentato . ma sempre con insuccesso, mentre negli 8 ca5·~ trattati ct·a ll'A., l'insulinoterapia sia sola, c he associata ulteriormente alla cura epatica, ha determinato un miglioramento rapido e notevole. , Questi resultati sembran o q11indi in c:orag. gianti e possono far pensare che l 'in sulina debba entrare n ell 'arsenale terapeutico delle anemie gravi in stadio avanzato. A. P. La terapia epatica nPll'anemia secondaria. S. C. Dyke (Th e Lancet, 8 g iugno 1929), ricordando che i primi tentativi di VVhipple e Murphy ecc. di terapia epatica furono a ppunto praticati su anemie secondarie, pensa che queste ricer ch e condotte fruttuosamente sui cani, possano essere riprese sull 'u omo. Però le· anemie secondarie (da emorragie oppure da tossine) n ell'uomo non costituiscono un quadro così preciso come l'a n emia perniciosa e tale da poter fissare l'effetto sicuro della somministrazione di fegato. Non sempre l 'esame citometrico o colorimetrico dà risultati notevoli ; piuttosto l'A. osserv.a (e con lui altri AA .) che l'immediato effetto d ell'applicazion e della· ter.apia epatica, nelle .anemie, era la comp1a rsa n el sangue circolante di molte cellule rosse rieticolate o reticolociti. Ta l e r eazion e era sempre più marcata n elle anemie perniciose. L 'A. ha sottoposto alla terapia ep.atica dodici casi di anemia secondaria; di questi sol o cinque migliorarono definitivamente , di .cui qua~­ tro casi avevano presentato la r eazione ret1colocitica. Dopo una diffusa esposizione di qu~st~ c~n. que casi l 'A. osserva ch e m.alg r.ado 1 es1gu1tà d el materiale in esperimento si può stabilire ·che certi casi di anemia second.ari.a (per lo. più in seguito a emorragia) migliorano notevolmente dopo somm inistrazione di feg8:to o estratto epatico. Di più osserva che associando al fegato una cu ra ferrugin osa, i risultati sono molto più brillanti. La reazione reticol~­ cistica starebbe a indi car e 11n'aumentata attività rigeneratrice e precede l'aumento dei globuli rossi. FERRO-LuzzI. Indicazioni e controindicazioni per il soggiorno climatico curativo in alta montapa. I fattori d el clima di alta montagna, cioè delle zone situate fra i 1000-2000 metri , sono: la pressione barometrica, la temperatura, la scarsezza d el tasso igrometrico dell'aria, l~ purezza dell 'aria, l'irradiazione : ricch ezza d1 raggi chimi cam ente .attivi. Le malattie ch e si g iovano· ' 'erarnente del soggiorno in alta montagna s.ono, secondo Wolfer (Aerztliche Praxis, n . 10, 1928) : 1) la tuber colosi , sopratutto l e forme pol-

I

1119

mol).ari croniche, alcuni casi di forme essuda .. tive acute e i pneumotoraci artificiali. Costituiscono .una controindicazione l'esaurimento g rave, I '.astenia cardiaç.a con tachicardia e dispnea. Subordinatamente allo stato generale anche la . tuber colosi chirurgica · può risentirne giovamento; 2) l 'asma bronchiale; 3) le anemie, com presa l'anemia per• • n1c1os.a; 4) le forme lievi di diabete con esclusione dell'ace ton uria; 5) il m. di Basedow, dove l 'influenza b en.efica è anch e confern1.a ta d alla djminuzion e del metabolismo basale; 6) la malaria; 7) per le malattie di cuore, i casi di mjo. cardite, d1 sclerosi periferica, di insufficienza renale, angina pectoris debbano essere assolutamente esclusi, m entre l'ipertensione semplice, le forme croniche di nefrite senza insufficienza renale non rappr·esentano una controindicazione assoluta. A. P.

POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. D. D. D., abb. n. 7886: In italiano non esiste traduzione del lavoro di Peczely sulle modificazioni dell'iride nelle malattie e non· .mi consta ch e ne esista una tr.aduzione francese. "Il metodo, escogitato da un m edico omeopatico ungherese (il Peczely) e da un pastore evang·elico svedese (Lilj equist) risale al 1880. Del lavoro di quest'ultimo esiste una traduzione tedesca (Die Diagnose aus den Augen, l(riiger ed. Leipzig, 1902). Il Peczely pubblicò la sua monogr.afia in tedesco, nel 1880, ma non ebbe fortuna. Solo più tardi, la questione venne ripres.a . Cfr. E. ScHLEGEL. Die Augen-

diagnose des Dr. lgnaz Peczely nach eigenen Beobachtingen. Tubingen, 1887. Dell'argomento si è occupato G. PETELJ,A, in Annali di m edicina navale e coloniale di qualch~ a nno fa.

fil.

Al dott. M. O., da Ven ezia: Non credo che ·si possa attril;>uire oggi un valore commerciale al Trattato di CANTANI e MARAGLIANo, di cui alcune parti rimontano ad una quarantina d'anni. P eggio poi se l 'opera non è completa, sicch è, se essa viene offerta ad un.a libreria d ' occasione, si potrà ottenere .poco più del prezzo del peso .della car~a. D~ parte di un privato, si tr.atta d1 un acquisto d1 affezione, per cui il prezzo può stabilirsi soltanto in base a considerazioni .estranee al valore intrinseco dell'opera.

fil.


1120

IL POLICLI NI CO

VARI A . Metereologia e patogenesi. I

.

}'. Cioffi in una comunicazione fatta alla Società Italiana per il Progresso delle Scienze ricorda che Vittorio Alfieri intravide chia·r amente il rapporto misterioso esistente tra condizioni di clima, stagioni, ecc. e stato fisico del nostro organismo. ~ella su.a autobiogr.a fia il grande astigiano scrive : « Passai più giorni in Venezia solissimo senza uscire di casa ; e senza pure far nulla che stare ~Il~ finestra; ed il rim.an ente del giorno lung·hiss1mo, m e lo passavo o dormicchiando o ruminando non saprei ch e, o il più spess~ anche piangendo, n è so di che; senza mai trov.a r pace, nè investigarmi n è dubitarmi pure d ella. ragi~n e ch e me la intorbidiva o toglieva. M?lt1 an?i .dop?, osservando un poco meglio, m1 conv1ns1 poi che questo era in me un accesso periodico d 'ogni a nno n ella prim.a vera a lle volte in Aprile, alle volte ancl1e sino ~ tutto Giugno; e più o m eno durevole da me . ' sentito, secondo che il cuore e la mente si combinavano essere allora più o m eno vuoti ed oziosi. Nell 'istesso modo ho osservato poi , paragonando il mio intelletto a d un eccellente barometro, ch e io mi trovava avere ingegno e capacità a comporre più o m eno secondo il · più o m eno peso dell 'aria; ed una totale stupidità ·n ei gran venti solstizi-on.a li ed equinoz~ali; ed una infinitamente minore perspicacità la sera ch e la ma ttina; e assai più fantasia, entusiasmo, e attitudine al! 'inventare nel sommo inverno e nella Somma estate che non n elle stagioni di mezzo. Questa mia materialità, ch e credo pure in gran parte essere comune un po' più un po' m eno a tutti gli uomini di fibra sottile, mi ha poi col tempo scemato e annullato og ni orgoglio del poco bene . ch e io forse andava alle volte operando, come anche mi ha in gran parte diminuito la vergogna del tanto più m ale che avrò certam ente fatto, e massime nell 'arte mia; essendomi · pien.a mente convinto ch e n on era quasi in me il potere in quei dati tempi fare altrim enti >) . Dopo di ch e il Cioffi osserva ch e gli accenni all 'influenza ch e le vicis_s itudin i atmosferiche ·e le stagioni esercitano sulle malattie non mancano anche in scrittori dell 'antichità, ma si tratta di credenze ch e hann·o riferimenti con l 'astrologia. Il primo ch e trattò l 'argom ento di proposito e istematicam ente fu Froissac n el 1837 in Francia. La sua opera è intesa a provare la azione degli agenti metereologici sui nostri oro-ani e sulle nostre funzioni e la loro influenza sulle malattie, nonchè a pr ecisare le modificazioni intellettuali e morali determinate dall e vicepde m etereologich e particolari a • • ciascuna r egione.

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Dopo di che gli studi su questo argomento si sono fatti sem1)re più numerosi e precisi . Hellpach ha lumeggiato la reazione costitu. zionale agli agenti fisici atmosferici, His il rapporto tra· costituzione e clima, Biedl il rapporto tra clima e apparato endocrino. Kinney ha studia to l'influenza dei disturbi atmosferici ed igrometrici sulla pressione del sangue. Anche egli, come l 'Engel ed il Burger ha n otato ch e gli accessi apoplettici son o più frequenti in determin.ate circostanze atmosferiche. Mendini trovò ch e è evidente l 'influenza delle meteore sulle manifestazioni gottose. Cioffi stesso ha constatato che le epidemie di larìngofaringiti, angine catarrali e follicolari coincidono èon I '-elevazione dell 'umid'i tà · assoluta. Cozzolino e Olmi b.anno registrata la maggior frequenza delle m ening iti tubercolari in primavera, m entre Compton e Guerrieri Pa leotti notavano n ella stessa stagione la scarsezza della m eningite cerebro-spinale. Hess studiò i rapporti tra rachitismo e fattori meteorologici, Riesenfeld, Hendelmann e llose il rapporto tra fosforo organico nel sangue dei bambini e l 'igrometria , ;t\foore e Denis il rapporto tra osteogenesi e clima. È stata indicata con il nome di ciclonosi o ciclonopatia una sindrome fisica e psichica, car.a tterizzata da uno stato di depressione sentimentale, cefalea, neuralgie, a cutizzazioni di dolori reumatoidi e cicatriziali, e che coinciderebbe con il tempo sciroccale. Questo stato patologico è stato attribuito alla temperatura , alla pressione atmosferica, alla umidità relativa, a ll 'irra di.azione solare, alle precipitazioni, all'elettricità atmosferica, alla presenza di protossido d 'azoto. Cioffi ritien e invece che la sindrome, alla qu.ale egli ritien e più appropriato il nome di metereopatia, si.a in r,a pporto con la tensione del vapore. Questa ipotesi soddisfer ebbe tutte le esigenzè, sia di quelli che invocano l 'umidità relativa o assoluta nella spiegazione dei fenomeni, si.a di quelli ch e li consider.ano come dovuti all'elevazione della temperatura o all'abbassa· m ento d·ella pressione atmosferica, sia infine forse anche in quelli che restano fedeli alla produzion·e di uno stato n egativo dell 'elettri-. cità atmosferica. E ciò in quanto all'aumento della tensioJl-e del vapor acqueo nell"atmosfera concorrono o sono concomitanti tutti questi fattori . argo.

P UBBL ìCAZIONI

PERVENUTECI

~- M ll'IERBI. Il tinipanismo alternante di Wintrich,

il suono tracheale di Williams e il timpanismo di Skoda. - l\IIinerva Medica, Napoli, 1929. C. M1NERBI. 1 Zur Leh.re von den physikaliscen Gr undbedigungen des Thorax-Perkussionsschalles u1id der « Auskultierten Perkussion ». -

Vog·el , Leip zig, 1929. •


[ANNO

XXXVI , NuM. 31]

SEZIONE PRATICA •

1121

POLITJCll SANITARill E GIURISPllUDENZA. I

CONTROVERSIE GIURIDICHE XXX - Concorso: annullamento; rinnovazione.

La Commissione esaminatrice dei titoli per un concorso al posto di chirurgo primario di ospedale, escluse alcuni concorrenti, per limiti di età, e fece la graduatoria per gli altri. Il Consiglio di Stato annullò la nomina che era stata deliberat.a dall 'amministrazione ospedaliera sulla base di quella graduatoria, dichia· rando che illegittimamente erano stati esclusi alcuni dei concorrenti. Per effetto del giudicato fu rinnovato il procedimento. Ma la Commissione considerò valido il giudizio già espresso nella prima fase per i concorrenti ammessi; valutò i titoli del concorrente prima escluso ed espresse per esso un giudizio assoluto; fece poi una valutazione co1nparativa di tutti i concorrenti tenendo conto d·el giudizio ch e era stato espresso nella prima fase e di quello successivo. Essendo stato prodotto ricorso al Consiglio di St.ato, contro la seconda deliberazione, fu discussa la legittimità di questo procedimento. Deduceva il ricorrente che, annullata la nomina per invalidità della risoluzione della Commissione concernente la esclusione dal con. corso, il procedimento avrebbe dovuto essere rinnovato pienamente, incominciando dall 'ultimo atto nullo. Questa tesi non è stata accolta dal C·o nsiglio di Stato il quale, con decisione 22 giugno 1929, n. 371, ha motivato cosi: « Osserva la Sezione in punto di fatto che la decisione del Consiglio di Stato 30 marzo18 maggio 1928 non ha dichiarato nullo l 'operato della Commissione giudicatrice n ell 'intero suo svolgimento quale risultava dal verbale 10 luglio 1927, ma conformemente alla domanda del ricorrente ha dichiarato illegittima 1 la risoluzione della Commissione, comunicata con lettera 21 luglio 1927 che lo esclude dal concorso per limiti di età e conseguentemente ha annullato anche il provvedimento d efinitivo di nomina, la deliberazione 18 luglio 1927 della Congregazione di Carità. Circoscritta in questi termini la dichiarazion e di nullità pronunziata dal Consiglio di Stato, nei limiti obbiettivi, ripetesi, che la domanda del ricorrente aveva posti e· definiti, ·è ovvio che la nullità non possa estendersi ad altri atti del procedimento del concorso coknpiuti dalla Commissione, che non siano essi stessi dipendenti dal1'atto annullato. L'art. 58 del C. P. C., invocato dal ricorrente, stabilisce che la nullità di un atto non importa la nullità degli atti... successivi indipendenti. dal medesimo. E non è a porsi in dubbio che l'esame e la valutazione dei titoli e il giudizio relativo sugli altri concorrenti aminessi al concorso, nonch è la graduatoria fatta dalla Commissione, debbono considerarsi del tutto come atti indipendenti dall'esclusione prima pronunziata dei candidati perchè non ritenuti nei limiti dell'età prescritta. Riammessi detti candidati al con corso, in quanto •

posteriormente riconosciuta illegittima la loro. esclusione, niuna disposizione di legge, niun principio generale di diritto vieta ch e, fermo. restando il procedirnento e il giudizio, prima emesso sugli altri concorrenti, la Commissione esplichi nella seconda fa se il suo compito limitatamente ai candidati esclusi e il. giudizio. di valutazione, su di essi enunziato con parità di criteri, inserisca, potendolo, nel procedi ... mento generale del concorso e, previo raffronto delle posizioni singole, completi la gradua ... toria di tutti gli ammessi a l concorso. Su tale graduatoria dovrà ·poi n ecessariamente esplicarsi il potere di nomina dell 'amministrazione, priva essendo di valore quella nomina, che: giustamente fu dichiarata nulla perchè in pre ... cedenza fatta su una graduatoria che non comprendeva, illegittimamente, tutti i candidati »." Questa risoluzione non sembra persuasiva, tenendo conto degli elem enti di fatto che ri-. sultano. dalla decisione. La V Sezione, accogliendo il primo ri... corso, aveva soggiunto: cc ••• e per lo effetto dichiara illegittima la risoluzione della Commissione 10 luglio 1927, ch e escluse dal con· corso per limiti di età ... e conseguentemente annulla anche la deliberazione... la quale n0r.· minò ecc. ecc. ». Il provvedimento con clusivo era, quindi, an-. nullato perchè cadeva, per .i llegittimità, uno, degli atti s~i quali era fondato, cioè quello concernente i limiti del concorso d.al punto dì, vista dei soggetti paitecipanti. È da ritenere ch e fossero travolti .anche gli~ atti successivi, che dipendevano da quello annullato. ~ questo un principio generale di diritto,. ch e corrisponde anche a n ecessità logiche. Il procedimento del concorso consta di una serie. di atti e di fatti coordinati per nesso formale. e sostanziale. La concatenazione è evidente: int.anto, per es., I.a Commissione può espri-. mere un giudizio assoluto e comparativo in, quanto abbia regolato la partecipazione al con-. corso. Non meno marcato è il nesso sostanziale. Trattandosi di un concorso, cioè di un pro-. cedimento diretto a stabilire la idoneità ad un determinato ufficio e la prevalenza di uno o. più concorrenti, con giudizio n ecessariam-enter elativo, la determinazione dei criteri, la valutazione dei titoli e I.a gra duatoria costituì-. scono atti dipendenti da quello che regola i" limiti soggettivi della gara. Nel con corso il giudizio è essenzialmentecomparativo e, quindi , se illegittimamente la Commissione escluse uno o ·più concorrenti , è· da ritenere che tutto il giudizio sia vulnerato. n ella sua base. Annullati gli atti che stabilirono i limiti soggettivi del concorso e il provvedimento. final e, non possono rimanere parzialmentefermi gli atti intermedi con cernenti la v~lu. . t.azione della idoneità assoluta e comparativa .. 1


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NELL A VITA Cronaca del movimento profession aie. Nell'Ordine dei Medici della provincia d i Mila no.

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OsTnA-VF.TERE (Ancoria) . - Al 22 ag. ; .L . 9000; addizion. L.. 3 oltre il 25 % della popolaz.; 10 bienni ventes ..; c.-v . ; L .. 3000 trasp.; età lim. 35 a . ; tassa L . 50,10 .

seg·uito alle elezioni avvenute nelle singole assemblee de.11 '0rdine dei Med~ci e dell'Ordine dei Veterinari della provincia, ed in seguito alle nomine avvenute, presso i singoli Direttorii dei S~ndacati , in ossequio a decreto prefettizio, ha avuto luogo nella sede di via Dogana 2, l'insedian1ento dei singoli Consigli d ' amministrazione degli Ordini. L 'Ordine dei Medici risulta così costituito: presidente: Baslini prof. comm . dott. Carlo ; m errLbri: dott. Carcano Giuseppe, prof. Ettorre Enrjco, dott. Parodi Lt1igi, prof .. Pepere Alberto, dott. Rossi EmUio; segretario: prof.. Rovida Camillo; cassjere: dott. Scotti Cesare.

P1NGUENTE (Istria). Consorzio Sanitario fra i comuni di Pinguente e Rozzo. Stipençlio annuo L. 9600 oltre L. 4000 per indenn. t r asferta e caro viveri. 4i\umcnt·o di un decimo ogni quadr. e per qua ttro quadr. Eventuale incarico servizio Uff. Sanit. compenso annuo L. 1100. Scadenza 3 setten1bre . 'f assa concorso L . 50,15. · Per altri chiar im enti rivolgersi al Municipio d i Pinguente.

CON COR S I .

RoivrA. Ministero delle Comuriicazioni. Ferrovie dello Stato . - Concorsi per titoli ai seguenti pos ti di Medico di riparto; v . fase. 30. Scadenze 24 e 31 agosto. SALERNO. Ospedali Riuniti. -

POSTI VACANTI.

ALESSANDRIA. '--- Scad . 14 ag., ore 17; per Valmadonna; L . 7000 e addizionale di L. 4 per ogni povero oltre il 5 % del la popolaz . ; 4 quinquenni dee. ; c.-v. in L . 1200 se coniugato, oltre le quote complem entari per i figli; L. 300 (sic) uff. san.; L. 500-800-1800 trasp . ; età lim. 40 a.; doc .. a 6 m esi d a l 10 ·lug. ANz1 (Potenza) . - Scad. 15 ag.; L. 7000, salvo riduz. ; età lim. 35 a. BARLETTA (Bari). - la cond. med.; L . 9500 elevabile a L . 11.000 a seguito di due quadrienni; c .-v. L. 500 per servizio rned. a Montaltino; scad. ore 14 del 31 ag.; età lim . 40 a . ; doc. a 3 mesi d al 13 lug.; tassa L . 50. .

I

CALUSO (Aosta) . Scad . 10 ag. ; per le frazioni; L. 8000 iniziali. CAs SOINE (Sassari). - Scad. 15 ag. ; L. 9500 e 4 qt1adricnni dee ., oltre L. 800 uff. san ., L . 800 arm. farm. CATANZAuo. Consorzio Provinc. Antituberc. Dire.ttore d ei pispensari del Consorzio di Nicastro e Tropea ; a ore 17 del 30 ag.; età lim. 30-40 a. ; lassa L. 50,10; doc . non anter. al 15 mag.; esami e tit. ; slip . L.. 14.000 oltre L. 200 mens. per trasp.; n om . e conferme biennali. Chied. annunzio. CINISI (Palermo). - Scad . 31 ag.; L . 8500; tassa L. 50, 10; assunz. serv. entro 2 mesi dalla no1nina. MoNTEROMANO (Roma) . colo 27 .

P ETRELLA SALTO (Rieti). - Per l a la zona. Stipendio annuo lordo L .. 9500; compensi addizionali L. 5860; indenn .. cavale. L . 3000 ; 4 aumenti quadriennali L . 950. Età m~n . anni 21; mass. 35. Scad. 15 settembre.

Scad. 15 ag. ; v .. fasci-

MOTTALCIATA ( Verc elli). - Consorzio 4 comuni; L . 8000 oltre L. 500 uff. san., c.-v., L. 150 ambul a to1io, L . 8500 locomozione (auto o cavallo) . Scaù. 20 agos to. 1'assa L. 50,10. NoucrA (P erugia) . - Scad. 31 ag. ; per CampiAncarano; L. 9800 e 3 quinquenni d ee., oltre L. 2100 serv. att., 2 c ..-v.; tassa L. 50. 0 nnASSANO (Torino) . Scad. 20 ag. ; L. 8000 e jndennità.

SANTA MARIA CAPUA 10 ag·. ; v .. fase.. 28.

VETERE

Proroga 30 set. (Napoli) . .-

Scad.

SENORBI (Cagliari) .. - Scad. 11 ag ..; per SuelliSisini; L .. 8000 oltre L . 500 trasp., c. -v., se coniugato; tassa L . 50,10 .. S c LI\10NA. Casa Santa dell'Annunziata. Medico primari<;>; a ore 12 del 15 sett. ; L. 3200 (.sic) 8 percentuale introiti; tassa L. 50,10; età lim. 40 a .; doc. a 3 inesi; nom. biennale, salvo conferma. TRAPANI. - A 30 giorni dal 10 lug.; 2a Sez. urbana; L. 9500, 3 quadrienni e 3 quinquenni di L. 825, salvo riduzioni di legge; età lim. 35 a.; ta ssa L. 50,15; doc. a 3 mesi. TnAREGO (Novara). - · Stipendio L. 7000. Indennità Uffic. Sanitario L . 500. Caro-viveri. Scadenza 25 agosto . Chiedere bando Segreteria Comunale. VARESE. Amministrazione Provinciale. Assis tente Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio Prov. di Igiene e Profilassj. Direttore e Assist er1te Sezione Chimica. Stipendio annuo lordo L. 18.000 pel Direttore e L . 12.000 per gli assistenti. lndenn. servizio attivo L . 2000. Scadenza ore 18 del 31 agosto. Per informazioni rivolgersi Segre: eria della Provincia. Medico-chirurgo importante cittadina marchig iana , cederebbe suo posto Gabinetto Radiologie~, casa ' buona clientela , condizioni convenirsi. Seriver e Gino Colagrossi, via 1'reviso 15, Roma.

NO M INE, PROMOZIONI ED ONORIFICEN·ze. Alla Facoltà Medica di Parigi sono nominati, con d ecorrenza dal 1° ottobre prossimo, i proff. : A. Clerc, di patologia medica, in sostituzione del compianto Sicard; A. Baudouiµ, di patologia e t erapia gen erali, in sostituzione di Marcel Labbé, p assato alla clinica medica. Alla Facoltà Medica libera di Lilla è nominato professore di clinica ostetrica, in esito a concorso, il dott . Maurice Favreau, in sostituziQne del prof. Voituriez, ritiratosi per limiti d'età.


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SEZIONE PRATICA

11 dott. Howard C. Naffziger è nomina to professore di clinica chirurgica all'Università di California, a partire dal 1° 111glio . •

Il comm. prof .. Alfredo Bartolucci della Direzione Generale della Sanità Pubblica è stato nominato membro del Comitato ~azionale Medico nel Consiglio delle Ricer ch e, mem:Qro, d el Comitato Nazionale p er l 'agricoltura e membro d el Comitato Nazionale per le Conserve Alimentari. La Commissjone esa1ninatrjce del concorso a capo reparto stomat ologico dell 'Ospedale Coloniale di 'I'ripoli, della quale faceva parte il prof. Amedeo Perna, h a giudjcato che n essuno d ei candidati fosse idoneo a coprire il posto, perchè ai titoli professionali non corrispondevano altrettanti titoli scientifici. Il prem~o biennale del principe di Monaco, dell'importo di cento mila franchi, è stato· assegna~o al prof. Borel , ch e appartiene all'I stituto Pasteur di Parig i e alla Facoltà Medica di Str.a sburgo.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Milano:

L'Istituto Provinciale per la protezione ed assistenza dell'Infanzia in Milano.

Nel r esl>Co11to dell'opera svolta d all 'amministrazione de]la Provincia di l\iilano, test è pubblicato in un grosso volume ricco di dati, tabelle e riproduzioni fotografiche (Provincia di Milano: L 'opera dell '.l\.mministrazione nel 1928, a cura ~e~ Co~missario straordinario, Milano, A. VII), e illustrata ampiam ente la riforma apportata al1'I stituto Provinciale p er la protezione ed assistenza dell' jnfanzia. Tale riforma fu ritenuta n ecessaria per adeguare l 'esistente brefotrofio alle nuove disposizioni legisla tive espresse n ei decreti s11J servizio di assistenza dej fanciulli illegittimi abbandonati ed esposti all'abbandono. (Legge 8 maggio 1927, num ero 798) , e sui compiti assegnati all 'O. N. p er la protezione della m aternità e infanzia (Legge 10 dicembre 1925, n. 2277, e successivo R . D. L. 21 ottobre 1926). L 'incarico fu dato al chiarissimo prof. L. Spolverini, allora ordinario di Clinica pediatrica della R . U. di Pavia, il quale adottò a base del suo programma riorganizzativo la formula : _« igien e, preYenzione , assistenza », facendo sì che il Brefotrofio , oltre ad un luog·o di ricovero della prima infanzia illegittima, divenisse un centro d i propaganda igienica infantile e scuola teoricopratica, fonte di cultura e coscienza igienica a totale beneficio del bamJ1jno, sen za infine trascurar e la parte dell 'assistenza prenatale. In primo luogo furono radicalmente trasformati i locali già esistent i, per p assar poi al loro complet amento ed all 'istituzione di nuovi servizi. Tra qu esti, i principali sono stati i segu enti: Reparto di contumacia, asilo materno con ar1nesso ambulator io ostetrico-g·inecologico, con sultorio per latt anti, sc11ola-convitto professionale per vigilatrici sanitarie d ella M. e I . e per governanti d 'infan7.ia, cu cina .centra le p er latt anti . A quest'ultin1a isti tl1zione, in ispecie, fu dato il massimo sv11uppo, diYidendola in 5 ambienti contig·ui per i vari servizi (recezione degli uten-

sili s:por chii. recezi?n~ del latte e diluizione preparazione e imbott1gl1arr1ento, cella frigorifera per la conservazione degli alimenti, cu cina sp eciale per pappe e mi scele alimentari, dispensa). , In pari t~mpo furono riorgar1izzati i ser vizi sanitari e di assistenza immediata, migJiorando le condiziorti d~ ambiente, di vita e di alimentazione dei lattanti, e provvedendo alla loro sor veglianza or.ul~ta e giornaliera da parte di n1edici competenti, il cui numero fu adeguatamente au1nentato. Per quel che riguarda l 'alimentazion e, poi, mista, per ovvie r agioni, per la gran maggioranza dei ricoverati, sono d a segnalarsi due innovazioni notevoli, con sistenti nell 'u so di farinacei più comuni (ri so, orzo, farina di grano) fin dai prfmi mesi di vita, in dosi ad eguate, e l 'ab olizione dei poppatoi, sostituiti da tazze di alluminio e cucchiaini metallici contrassegn ati con numero proprio, con grande vantaggjo per l 'ig iene e per la con servazione della secr ezion e lattea della nutrice. Anche i divezzi ebbero migliorato il loro locale,. e si jstiluì per essi apposito locale di isolamento . Nè fl1rono dimenticati i bimbi dimessi, provvedentlo alla loro sorveglianza diretta . per mezzo dei sanitari stessi d ell 'istit11to . I risultati di tali innovazioni e migliorìe sono · divenuti subito sensfbili, n onostante che si sia trattato di ur1 periodo di assest:lmento, d iscendendo la m ort alità nel primo semestre 1928 a 18 %, mentre negli anni preced enti aveva oscillato tra 32-40 %. · Se. si aggiunge a tt1tto qt1esto l 'istituzione collaterale dell'asilo .n1 a!erno e della scuola per le governanti d 'infan zia . risalta evidente la somma gr ande d i utile e proficu o lavoro espletato, a totale Yantag·gio di t anti miseri bambini illegittimi. M. F . 1

NOTIZIE DIVERSE. L' 8° Congresso internazionale di Chirurgia. Si è inal1gurato a Varsavia l '' 'III Congresso Internazio11ale di Ch~rurgia con l 'inter vent o di oltre ql1attrocento chirl1rgi di tutto il mondo. Il gruppo più n umeroso era quello italiano, com -, prendente c.r uasi tutti ~ più noti clinici d 'Italia. Il l\'Iin istro dell'Interno polacco ha presieduto lai seduta inaug·urale. · Il Con gresso ba iniziato i lavori con una applaudita relazione d el prof. A. Chiasserini d i Venezia sul tema: « Causa e meccanismo dell 'embolia post-operatoria » . Sulla discussione svoltasi hanno parlato vari . congressisti ·fra i quali il senatore D. Giord ano e il prof. M. Donati. Alle discu ssioni degli altri temi hanno preso·. parte vari italiani. Il Congresso h a chiuso i suoi lavori stabilendo che la prossima riunior1e abbia luogo in una città della Spagna nel 1932; nel Comitato ordinatore l_'I talia è rappresentata dai ~proff. Alessandri, Donati e Baldo Rossi. Hanno avuto luogo visite, trattenimenti, ban~ chetti Il R. Ambasciatore d 'Italj a, ~1arti11 Franklin , ha offerto nella sede deila. A111basciata una OÒlazione ufficiale in onore della Delegazjone italia11a_ Da ren10 prossi1namente ulteriori notizie.


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IL POLICLINICO

13° Congresso italiano di Pediatria. Il (Jor1siglio direttivo della Società Ital~ana di Pediatria ha indetto il XIII Congresso in Torino nei giorni 23.,26 settembre. Nelle pri1ne sedute saranno svolte le relazioni _generali e le rispettive comunicazioni: sul Ra.chitismo (prof. Z.\l\IORANI e prof. AuR1ccH10); sulle Car diopatie congenite (prof. Z1BORDI e prof. FoRNAnA); sulle Sciiole all'aperto (prof. G1s1\t10Nnr). Nelle . sedute . . segue11ti saranno svolte le altre comun1caz1on1. Hanno diritto ad iscriversi al Congresso: 1) tutti .i soci della Società Italiana di Pediatria; 2) i non soci che versino jn tempo utile la quota d 'iscri.zione di L. 80. Tutti g·li iscritti, soci e non soci, avranno diritto di prendere parte att~va al Co,n gresso, di .usufruire delle riduzioni ferroviarie e degl~ altri vantaggi ottenuti pei congressisti, nonchè di ricevere gratuitame11te il volume degli atti del ·Congresso. Il programma del Congresso con le indicazioni per gli alberg·hi verrà inviato a suo tempo agli iscritti. La Comn1issione ordinatrice d 'accordo . ' .col Preside11te della Società Italiana di Pediatria . . ba abolito quei festeggiamenti che disturber ebbero 1'andamen to del Congresso. Però a I~vori terminati, potrà venire effettuata un·a gita di un giorno ai Castelli Valdostani grazie al cortese int eressamento di S. E. il Prefetto e dell 'on. Podestà di Aosta. La quota d 'iscrizione al ('fi)ngresso degli aderenti non soci va inviata al tesoriere della Com1nissione ordinatrice dott. Guglielmo Salvetti, Corso Bramante 29, Torino. I titoli delle comunicazioni e tutta la corrisponrlenza vanno indirizzati al segretar~o della Commissione dott . .i.\.lfredo Lucca, Corso Bramante 29, Torino, oppure al prof. G. B. Allaria, presidente della Commissione ordinatrice. ~°

Congresso italiano d' igiene.

Come abbia1no ann~nziato, l 'Associazione Italiana Fascista per l 'Igiene t err à la sua 7a. riunione annua a Siena, dal 29 settembre al 4 ottobre. Saranno discussi due temi : « L'assistenza ospedaliera in Italia » e cc Radioattività delle acque termaj.i della Provincia di Siena ». I congressisti alterneranno le sedute con visite alle maggiori e più importanti istituzioni igienico-sanitarie della città; a cur a del Comitato saranno inoltre organizzate gite a S. Gimjgnano e al Monte Amiata per la visita alle miniere di mercurio. Siena si prepara ad accogliere degnamente i partecipanti a· questo jmportante convegno, che coinciderà con la cc Settimana se11ese ». Per infor1nazioni rivolgersi al segretario generale · dell'Associazione, dott. G. Palomba, via Gioacchino Belli 27, Roma (126). ~ongresso

francese d'urologia.

L 'cc Association française d 'urologie » terrà il suo 19° Congresso a Parigi, presso la Facoltà medica, l '8 ottobre, sotto la presidenza del dott. Aversenq di Tolosa. 'fema: cc Le vescicoltiti no·n tuber colari », relatore il dott. Minet di Parigi. Per inforn1azioni rivolgèrs~ al Dr. O. Pasteau, avenlte de Villars 13, l>aris VIIe.

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Giornate mediche di San Sebastian. •

Coil; vasto programma, la classe medica di San Sebastian (Spagna) ha organizzato delle « giornate mediche » dal 15 al 30 settembre. Presidente del comitato ordinatore è il dott. Emiliano Eizag uirre; segretario il dott. José Bago.

Scuola francese di stomatologia. . Ha per scopo d 'impartire un insegnamento organico: 11) ai medici, francesi o stranieri, che vogliano specializzarsi nella disciplina; 2° agli studenti di medicina a partire dal 5° anno. Il programma viene svolto in 20 mesi, ossia in cfue anni scolastici. 1'assa d'iscrizione: 2500 franchi .. Il prossimo inizio dei corsi avrà luogo il 15 ottobre. Il numero dei posti è limitato. Per informazioni rivolgersi a: Dr. C. l/Hirondel, Directeur de l 'Ecole' Française de Stornatologie, passage Dauphine 20, Paris Vile. Corsi di periezionamento.

Presso la Scuola di Patologia digestiva annessa all 'Ospedale della Santa Cfoce e di San Paolo a Barcellona, diretta dal prof. F. Gallart Mones, si terranno i seguént~ cors~: 1° di patologia digestiva, dal 5 ottobre al 10 dicembre, con vasto programma; quota d 'iscrizione 100 pesetas; 2° di radiodiagnosi dell'a1>parato digerente: corso elementare, a cura del dott. A. Pin6s, contemporaneo al precedente; quota 50 pesetas; 3° esercitazioni di laboratorio: cor so elementare a cura del dott. E. Fernandez Pellicer,· dal 7 otto·b re ai primi di settembre; quota 50 pes. Per informazioni rivolger si alla : Administraci6n del Hospital de la Sta, Cruz y S. Pablo, Barcelona, Spagna.

Bambini residenti all'Estero in vacanza in Italia. Anche questo a11no, d'estate, parecchie migliaia di bimbi e giovanetti, di ambo i sessi, f~gli di lavoratori italjani residenti all'estero, trascorrono le vacanze in Italia, alle colonie marine e mo11tane. Il rnag·nifico risultato ottenuto d~l pu11to di vista no11 soltanto profilattico ma anche sanamente nazionale della iniziativa, che ha portato un soffio nuovo di idealità e di volontà _p atriottica fra i nostri connazionali di oltre confine, ha indotto la Segreteria de~ Fasci all'estero a dare quest 'anno uno sviluppo anche maggiore all 'organizzazione. Secondo i dati che si conoscono fino ad oggi, ]a Segreteria dei Fasci all 'estero farà venire complessivamente in narra durante l 'estate 12.000 figl~ di italiani all 'estero (n ello scor so anno ne furono ospitati 7200) . La Cassa di assicurazione per malattie della gente di mare. Una circolare della Cassa Invalidi della Marina l\{ercantìle, diretta a tutti gli armatori della Marina Mercantile Italiana, informa che dal 1° luglio è entrata in funzione la Cassa di Assicurazione per le malattie e per l 'assistenza sociale della gente di mare e dell 'aria. I contributi provvisori di assicurazione saranno adrlel1itati alla Cassa Invalidi della Marina Mercantile. La inisura dei con tributi stessi da computarsi sulla co1npetenza conven zionale sulla quale si

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SEZIONE PRATlCA

..commisurano i contributi ordinari della Cassa Invalidi è stata stabilita 11elle seguenti quote: 5 per cento delle dette competenze convenzionali per navi da carico e miste; 4 per cento delle dette competenze convenzionali per le navi da passeggeri; 2 per cento delle dette competenze convenzionali per la Marina a vela.

1fubercolosi ed industrie. Dalla stampa estera è stata ~lustrata con parole di lode la org·anizzazione antitubercolare di Milano, e di recente è stato posto in particolare rilievo uno studio, oltremodo interessante ed ~ ,gran parte nuovo, cl1e viene effettuato dall 'Ufficio d'Igiene del Comune sui rapporti esistenti fra lavoro e tubercolosi. Tale studio fu promosso due ann~ or sono dalla Lega della Croce Rossa, Ufficio internazionale di Parigi, e dall 'allora Podestà, on. Belloni, ed affidato al compianto proi. .Scarpellini che l 'iniziò e coitdusse con la collaborazione del dolt. CaJvini. L 'attuale Podestà S. E. il Marchese De Capitani -O 'Arzago ha deciso di continuare uno studio di così alto interesse e, d 'acco;rdo col Consultore prof. Baslini, ne ha affidato la prosecuzione al pro·f. Tron, medico capo. L 'Ufficio Internazionale d 'Igiene Pubblica di Parigi, già edotto dei primi risultati, prende vivo ~nteresse allo svolgimento di questi studi. L 'on. prof. Santoliquido, Delegato di Sanità intf.ernazionale alla Lega della Croce Ròssa di Parigi, è stato incaricato di seguire da vicino le indagi11i destinate a trovare fatti nuovi, ed a fis-sare capisaldi utili per la, soluzione dei proplemi attine11ti al lavoro considerato come agente morhjgeno. Gli indt1striali, prima la Soc. PireJli, hanno ..acconsentito che i loro stabiÌimenti divengano -centri di tali studi con la mira di · contribuire a che le più eliicaci provvidenzei siano adottate per tutela della salute dégli op erai.

Provvidenze .a ;favore delle maestre gestanti a Torino. Il Podestà di 'l'orino, considerando insufficiente il periodo massimo di congedo di due mesi a stipendio intero alle maestre che ~ntendano allattare il n eonato, o ~~ caso di complicazioni sopraggiunte al parto, e n on con siderando equa, in questo sp ecifico caso, la rtorma che stabilisce che al maestro il quale durante l 'anno scolastico .non !lbbia inseg·nato almeno 140 giorni con orario completo, viene cornputato, ai soli effetti del1 'an zianità, sol amente mezzo anno di servizio, ha .concesso le seguenti agevolazioni alle maestre gestanti,. a partire dal 1° aprile: 1) con cessione di un congedo, a stipendio intero, di 2 mesi, a de·correre da un m ese prin1a del p arto; 2) concessione di un ulteriore con gedo da u~o a due m esi, a seconda delle necessità, pure a stipendio intel'O, ~n ca-s0 di sopravvenute infermità dipendenti dal parto, accertate m ediante visita dell 'Ufficio d'Igien e; 3) proroga di due mesi di congedo anche a favore dell e maestre puerpere ch e allattino -esse stesse i neonati ; 4~ compl1to, agli effetti del1'anzianità, del p eriodo di assenza dalla scuola, in diper1denza del p arto, a deroga del disposto dell 'art. 149 del T. l T. 5 febbraio 1928, di cui più sopra è fatto ·oenno .

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Per l'Università di Siena• Per venire incontro aj bisogni finanziari dell 'Università di Siena si sono riunite in quel palazzo del Governo ~ rappreselltanti di tutti j 36 comuni della provincia. Il Consigliere di Prefettura Baiardi ha letto il contratto col quale tutti gli Enti si obbligano a favore del! 'Università ad un contributo annuo di L. 1 ..872. 701,25.

Dopo l a lettura <lell 'atto ha preso la parola il Prefetto per esaltare il 11ol)ile gesto compiuto dagli Enti. Il rappresentante del Rettore, prof. Raimondi, ha ringrRziato.

L'Ospedale di S. Spirito in Roma. Senza cerimoni~ ~ solennità pubbliche, sono stati iniziati i lavori per la costruzione del nuovo grande edifizio che, a complemento dell 'Ospedale di Sa11to Spiri~o, sorgerà sul Lungo Tevere in Sassia. Con questo edifizio, che è il coronal.llento di altre costruzioni e ricostruzioni, il vecchio e glorioso nosocomio viene completato in ogni sua parte e, mentre si conservano gelosamente le sue antiche magnificenze artistiche, lo si porta all'altezza dei più recenti ospedaJi. Di ciò si ha una parziale realizzazione anche n ei nuovi laboratori scientifici òello stesso osped ale, entrati r ecentemente in oper a e ch e rispondono a tutte le esigenze.

Il nuovo Ospedale di Napoli. I Duchi d 'Aosta si sono recati a visitare i lavori del n\1ovo grande ospedale ch e per volere esclusivo del Duce e per la iorza creativa del Regime fascista, sorgerà a Napoli n ella bella e salubre zona dello Scudillo . I Principi erano acco1npagnati dall 'Alto Commissario e dal corpo tecrtico. I lavori sono già abbast an za avanzati; vi sono addelLi 450 operai.

Riordinamento d' Istituti ospedalieri. Le arr11ninistrazioni dei seguenti istituti ospedalieri sono state autorizzate, ai fini della propria riforma org·anica ~ del riordinamento del p er sonale, ad avvalersi della disposizione del R. Decreto-Jegge 20 febhraio 1927, n. 298, fino al 31 dicembre l 929 : Istituti ospedalieri e Case pie annesse i1l Milano, Civico Ospedale di Lecco, O spe~iale Civile Fornaroli. in l\t[agenta. · I, 'Ospedale di Carità di Asti è stato distaccato dalla Cor1gregazione dj Carità e fuso con l 'Ospizio cronici Umberto I . •

Al Pio Istituto Bassini. Ha avuto luogo I 'assemblea generale del Pio Istituto Bassini per gl i er11iosi poveri di Milano e dell e Provincie I,ombarde. L 'assemblea, sotto la presidenza del conte on. Febo Borromeo, const at ò il sempre crescente sviluppo dell'Istituto. Dalle relazioni presentate risultò che nel 1928 vennero oper ati 800 sogget ti con felice esito, e ch e nei primi mesi del 1929 l a proporzione era aumentata. I soci convenn ero nel proposito d 'intensificare l 'opera di propaganda a favore del1'Istituto, st ante i suoi n1olteplici e crescenti bi-

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IL POLICLINICO

sogni, onde p ossa essere n1ag·gior1nente conosciuto e apprezzato nelle sue alte finalità .

Un Ospedale ricostituito a New York. Il « Kings Coun ty Ho spital » di Brooklyn verrà ricos truito e ingrandito: potrà accogliere altri 1500 pazienti; avrà un aspetto monumentale. L 'edifizio sarà « a prova di fuoép ».

Nuovo ospedale al Congo. La Missione Americana, Battis ta ha i11augurato un nuovo ospedale fatto erigere a Ntondo, sul lago Tumba; esso porta il nome di Ospedale Trem ont, in onore della cbiesa battista di Boston e.be ha maggiormente contribuito alle spese. L ·ospedale è attrezzato nella maniera più moderna: cornpre11de impiant~ radiologici, laboratori batteriologici e chimici, una sala operatoria, un disp ensario, una farmacia, ecc., nonchè le abitazioni per gli assis ter1ti medici indigeni, ecc. Sarà diretto dal dott. IIjalmar Ostrom, che ha già spiegato un 'inten sa a ttività a favore di quelle popolazio11i. Alla cerimonia inaugurale parlarono, in francese, il commissario del distretto e il rappresentante il goverrto della provincia, e in lingua indigena l 'amministratore territoriale e due congolesi cristiani. Jnterve11nero alla cerimonia anche m olti missionari cattolici e uno di essi pronunziò un 'allocuzione, dando prova di sincero affratella1nent.o cristiano con i missionari protestanti. L 'ospedale verrà l1lteriormente ingrandito con un lazzaretto per i . colpiti da malattia del sonno e con una infermeria per: i bianchi .

[ A NNO

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Asili-nido. Si è inaugurato il nuovo << Nido dei bambini >>-istituito dall 'O. f\. M. I. negli Alberghi ·Popolari della Garbatella a Roma; la cerimo·n ia venne presenziata da S. A .. R. la Principessa Giovanna. Si è iniziata a Perugia l 'attività del nuovo « Asilo-Nido » aperto a cura dell 'O. N. M. I. nei locali generosamente offerti dall 'Ente Autonomo Annibale Vecchi.

Elargizioni e lasciti. L 'americano Augusto Heckh er, conosciuto col nome di « re dello zinco» perchè proprietario di 1niniere e officine industriali di tale metallo, ha versato la somma di 4 milioni di dollari, pari a circa 80 milioni di lire it ., per la creazione di una clinica pediatrica.

11 sig. George F. Baker, volendo onorare il suo· amico personale e medico di famiglia dott. George David Stewart, professore di clinica chirurgica all 'Università di Ne"v York, ha donato) a questa Università un milione di dollari, pari a circa 20 milioni di lire it., affinchè venga istituita una J?ondazione intitolata allo SteV\rart, destinala a promuovere J ,ir1 segnamento . d ella chirurgia in d~tta Università. La signora Luigia Rossini veclova Antoni11i ha. lasciato suo erede universale l 'Osp edale Maggiore di l\IIilano, il quale eredita così una so1nma non an cor a precisata ma che si aggirerà certamente intorno a due milioni. Il testan1en to della generosa donai~rice assegna anche diver si legati ad altre pie istituzioni della città fra cui I 'Istituto dei ciechi ed il Patronato · di Sant'Antonio. 1

Dispensario antitubercolare a Bari. Il Comune di Bari e il Consorzio, con perfetta solidarietà fascista, hanno assunto l 'impegno di finanziare la costruzion~ di un grande dispensario il cui progetto è stato già compilato. In penden za d ella risoluzione integrale, che sarà veramente degna di Bari, dell 'assillante problema, va convenientemente app.r:ezzato in tutta la sua importanza il provvedimento adottato dalla Giunta esecutiva del Con sorzio di istituire il dispensario in comodi e vasti locali a piazza Massari, che saranno convenientemente sistemati e fornitti di tutti i presidi scie11tifici per gli accertamenti radioscopici e batteriologici. Negli stessi ambienti troveranno posto anche ~ servizi per il rilevamento stalis tico, p er le ispezioni a domicilio, per la di~tr ibuzione dei medicinali, ecc.

Ambulatorio comunale di neuropsichiatria a Torino.

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Si è aperto a Torino, · nei locali della Scuola comunale p er anormali p sichici, un . ambulatòrio gratuito p er mala.t tie infantili nervose e mentali, con dispensario pure gratuito di medicinali per i piccoli inal ati poveri. Il Comune di Torino completa così la benefica opera di assistenza ai bambini fr enastenici, ai fini della possibilità della vita consociata. L 'ambulatorio integrerà efficacen1ente 1'opera della scuola, accogliendo e curando i ban1bini che per l 'età o p er particolari altre condizioni, no11 possono trovare posto n ella scuola ste a, e sarà come una casa di ristoro per i dirne si da questa, m entre - ed è forse il compito più utile ch e sp etta all 'Ambulatorio - permetter à alle fa1niglie dei dimessi un 'assistenza allrin1enti non possibile.

In occasione d el suo trasferi1nento all 'Università di Ro m a, il prof. Guglielmo Bilancioni ha voluto dimostrar e il ser1fin1ento di affe.tto e di gra tit~dine ch e lo leg·ano all'a teneo pisano. E per con correre al rinascirnertto eugenetico della Nazion e, comandato dal Duce per il bene della stirpe, ha offerto L . 10.000, affinchè venga istituito· u 11 prerr1io trie t1nale da concedersi a un giovane laureato nell 'ate11eo pisano, il quale scriva un lavor o sulle malattie ereditarie, familiari , socialinente d eleterie o comunqt1e interessanti problen1i ili. eu genica nel campo della clinica oto-rinolaringologica. 1

La sig·nora I.. i11a Agosti Visconti ha elargito· 10.000 lire all 'Opeta di previdenza antitt1bercolare i11fa11tilc di Mila110, in m emoria della figlia Arinamaria; la signora Nir1a Amigoni ved. Raclaelli ha elargito L. 1000 alla stessa opera, in me1noria del consorte Angelo; la signora Henriette ved. Norsa ha messo la somma di L. 4000 · a disposizione d el! 'on. Starace, che l 'ha destinata all 'O. N. Maternità e Infanzia. Il dentista Eèloardo Bajola Parisani. ad onorare i suoi parenti , h a istituito un premio di ljre mille, da conferirsi all'allievo della Scuola di specializzazione in Odontoiatria e protesi dentaria clell 'Univer sità <li Roma, ch e n ell 'esame di diploma presenti il migliore apparecchio di protesi <la lui interamente confezionato . Lo scrittore scozzese Sir J am es Barrie b a cedu~o all 'Osp edale p er bambini di Londra i di ritti cl 'autore, presen Li e avvenire, d erivantigli dal su°' dramma ,, t>f'ter Pan n, che gode d'immensa po-


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SEZIONE PRATICA

polarità 11el pubblico infantile anglo-sassone. Il dramma viene rappresentato ininterrottamente dal 1904; esso rende circa m ezzo milione ,di lire 1'anno . •

_per la radi11mterapia dal cancro in Inghilterra. Abbiamo già dato noti:zia, n el N. 23, del movimento det~rminatos~ in Inghilterra, come in altri Paesi, per l 'acquisto di quantitativi ingenti di radium, e ciò in seguito ai recenti successi della nuova terapia. · Ora è stato lanciato un appello per la raccolta di fondi ; esso reca le firme dei presidenti del Collegio Reale dei Medici e del Collegio Reale dei Chirurghi, non chè di altre per sonalità mediche spiccate del Regno Unito. L 'appello pone in evidenza le enormi sofferenze e gl 'incalcolabili danni cagionati dal cancro; basti dire che nel Regno Unito il cancro dell 'utero uccide ogni anno 4000 donne, quasi tutte madri .. Il radiun1 si è dimostrato un mezzo curativo efficace, ma a condizione d 'impiegarlo a dosi altissime. L'appello stima ch e basterebbe un fondo pari a 25 milioni di lire it. per fronteggiare i bisogni del mo1nento. Nel corso di una sola settimana, n on solo tale richiesta venne colmata, ma si sono raccolti 32 111ilioni. Un anonimo, da solo, ha donato circa .10 milioni. Delle somme raccolte, 15 milioni circa sono stati destinati al « National Radium Fund ». Per i cardiopatici in Francia. B s tata fondata i11 Francia 1'opera << .J\ide aux cardiaques », designa ta com e « Fondation Dike » in ricor do della do111la benefica che ne ebbe l 'idea. Presidente ne è il prof. Vaquez; tesoriere il dott. Boucl1et, direttore dell 'cc H&pital de la Pitié » di Parigi. , ~onferenza

sui problemi delljalimentazione. I proff .. C. Foà e P .. llondoni, ordinari rispettivamente di fisiolog·ia e di patologia generale presso la R. Università di Milano, hanno tenuto all'Istituto fascista di coltura in questa città una conferenza sull 'alimentazione e sui var~i importanti problemi sociali e sanitari che ad essa si riconne ltono. I a u e illustri conferenzieri hanno ri scosso il più vivo plauso dell 'eletto uditorio.

Il prof. W enckebach. Il 27 luglio il prof. Karel Frederik Wenckebach prese cong·edo clalla vita universitaria. Con l 'abituale forma smagliante e densa di umorismo, egli espose le ragioni che lo h anno indotto ad abbandonare volontariamen te la scuola, molto pri1na di essere raggiunto dai limiti ·di età; dacchè egli conta solo 58 anni. All 'incirca, disse di non volere essere colpito ' daii'angina pectoris, come-tanti altri colleghi, dopo un distacco alquanto tardivo. Rievocò la sua carriera ; dopo essere stato assistente di anatomia a Utrecht, eg·li fu per 5 anni medico rurale. I suoi lavo.ri sull 'aritmia cardiaca gli valsero la cattedra di Groninga; poi fu chiamato a Strasburgo, quale su ccessor e di Naunyn, ed infine alla 1a. clinica medica di Vienna. Attribuì il successo raggiunto ;il suo metodo didattico; malgrado, però, -08 semestri d'insegnamento, non saprebbe ancora dire quale sia il metodo migliore. Promise di lavorare an cora e di consegnare in un trattato la sua esperienza sulle cardiopatie.

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Onoranze ai fratelli Mayo. In òcc.asione del giubileo di diamante della città di Roch ester (~1innesota) , l '11 giugno venne scoperta ,una lapide la quale dice : « Quale tributo ai più illustri cittadini di Rochester William J ames Mayo e Chatles Horace Mayo, ~hirur­ ghi, scienziati, benemeriti della città n. La Facoltà ha ~stituito una Conferenza annu a, destinata ad illustrare i progressi r ecati dai Mayo alla medicina ; il dott. H. S. Plummer ha chiesto l 'onore di ter~ere la prima conferenza , e gli è stato accordato.

Onoranze ai prof. Di Vestea. Nell 'Istituto Universitario di Igiene di Pisa ha avuto luogo una solenne cerimonia in onore del prof. Alfonso Di Vestea, il quale, dopo 37 anni di insegnamento, lascia la cattedra per aver raggiunto il limite di età. Il prof. Di Vestea scienziato di grande fama: ha organizzato in Ìtalia il primo istituto per la cura antirabbica e fu l 'iniziato,r e tiella edl1cazio11e professionale dei nostri 1nutilati. • A.Ila cerin1oni a erano preser1ti tutte le autorità politiche e sindacali, n11merosissimi professori d 'Università e rappresentanti di associazioni e di scuole. Il segr etario del Comitato per le onoranze, dott. Sepri, dopo aver rievocato le benemerenze del fer·. eggiato, h a an11u11ciato che una lapide sarà marata sulla facciata dell 'Istituto per la cura antirabbica, perchè i posteri sappiano con a1nore e riconoscenza ricordar e il prof. Di Vestea. Sarà anch~ istituita una borsa di studio. Hanno parlato poi vari pro.~essori, e a tl1tti ha risposto, visibilment e commosso, il fes~eggiato. Onoranze ad un medico condotto. Il 'so giugno, in occasione 'del collocame11to a riposo, il golt. Zuppa, che fu per 36 anni medico condotto di S. ìVIarco dei Cavoti, fu fatto segno a solenni manifestazio11i di stima e di affetto per parte delle ·autorità e di tutta la popolazione. Commemorazione del dott. De Probizer•. Il dott. Guido De Probizer, vero apostolo della lotta contro la pellagra, è st ato solennemente comn1en1orato a, Rovereto, nel trigesi1no della morte. Intervennero alla mesta cerimonia i proff. Devoto, Antonini, _l\mbrosi e Bezzola; erano inoltre presenti numerose autorità e molti amici dello scomparso. Oratore ufficiale è stato il prof. Devoto, il quale, con una dotta esposizione storico-analitica della · teoria maidica della pellagra, ha n1esso in evidenza i meriti particolari del commemorato. La cerimonia si è chiusa con la consegna alla vedova di un 'artistica medaglia d 'oro, fatta cor1iare da a1nici ed enti, e con la consegna all 'Accademia degli Agiati di ·un medaglione di bronzo riproducente I 'effigie del De Probizer. Una filantropa. È m orta a Parigi la sjgnora Arnold Seligmann, decorata dalla Leg·ion d 'Onore. Fu una donna di gran cuore e d ']ntelligenza s11periore, che si era consacrata alle opere di beneficenza, con una devozione e tina hontà straordinarie. Dopo la guerra aveva fondato cc I...e Placement Familial des Tout-Petits », complemento dell 'Opera Grancher ])er la protezione della prima infanzia contro la tuberGolosi. ì~ell 'Ospedale Lae11nec fu per anni la


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IL POLICLINICO

Suore premiate. . ..\Il 'Ospedale Civile di Parma sono state decorate con medaglia d 'oro quattro suore, per la lunga e affettuosa assistenza ai ricoverati. Alla .cerimonia i11tervennero autorità e rappresentanze.

Aumento di medici in Francia. . Nel 1901 si co11tavano in Francia 16.485 m edici su 38.500.000 abitanti; nel 1928 essi erano 28.380 su 39.500.000 abitanti, con un aumento del 70 %. L 'aumento non accenna ad arrestarsi, come si desume dal i1t1mero d 'iscrizioni nelle scuole rr1ediche : nel 1922 furono 1349; negli anni successivi passarono a 1398, 1682, 1900, 2211, 2414, il che segna un aumento complessivo del 78 %. Siccome la popolazi0ne francese è quasi stabilizzata, un così considerevole incr emento di medici non può che destare preoccupazioni e quasi un senso di allarme nella classe. I medici al Parlamento inglese. Le recen li elezioni han110 portato alla Casa dei Comuni 16 medici iscritti ed esercenti, contro 13 della precedente legislatura. Due medici sono membri della Can1era dei Signori: lord Dawson e lord ;\1oy11ihan. Il n11ovo ministro dell'igiene è M. Arth11r Greenwoo'd; sottosegretario è miss Susan Lawrence. Le pensioni per i professori universitari negli Stati Uniti. Nel 1905 il noto n1iliardario Andre"v Car11egie istituiva una fondazione di 10 milioni di dollari, pari a circa 200 mjJio11i di lire italiane, per provvedere all e pensioni dei professori univer sitari, la cui funzione, negli Statj Uniti, n on è statale e quindi non dà diritto a pensione governativa. Con successive donazioni il cap~tale venne poi elevalo ad oltre 30 milioni di dollari . Ora il presidente della fondazione, H. S. Pritchett, ann11nzia di essere cos tretto a ridurre la quota dell e pensioni, in base ai calcoli attuariali, relati vi :ll prolungamento rnedio della vita dei

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professori pensio11ati e al} 'incremento degli iscritti, il quale fu sp ccialme11te 11oievole nel 1922 in seguito al riconoscimento di molti cc collegi associati » . La riduzione interesserà circa 2800 persone. Invece circa 1100 insegnanti e vedove d 'insegnanti continueranno a ricevere l'attuale emolumento. Per evitare la riduzione, occorrerebbe che il fondo raggiungesse 50 milioni di dollari, ossia. circa 1 m~liardo di lire it.; non è eseluso che si riesca a racco,g liere questa ingente somma.

provvidenza dei malati che passavano pel servizio al qt1ale ella era addetta come cc assistente sociale '' e cl1e beneficavano della sua generosità.

Vittime dei raggi. Il prof. Carlo Mariani, chirurgo primario del! 'Ospedale Civile di Schio (Vicenza), d'intesa con il presidente della Società Italiana di Radiologia Medica prof. R. Ralli, raccoglierà la documentazione dei sanitari italiani che, nell'esercizio professionale, sono rimasti comunque lesionati dal1'azione dei raggi Roentgen o di corpi radioattivi. Egli prega di volergli comunicare le notizie di cui s1 fosse a conoscenza a tale riguardo : oltre il nome dei radiopazienti medici, possibilmente un sunto della storia clinica, l 'esame obbiettivo, il decorso, la terapia, l 'esito, l 'attitgdine residua al lavoro pro..fessionale; sarebbe anche bene di aggiungere documenti fotografici delle lesioni. I lesionati furono relativamente più numerosi durante i primi tempi della radiologia e nel periodo bellico; però anche oggi, malgrado i migliorati mezzi protettivi, ~l numero dei medici radiopazienti non è lieve, a causa della crescente diffus1RrLe nell 'uso delle radiazioni ad alto potere di penetrazione; onde l 'utilità di un 'inchiesta.

[ À NNO

Contro i rumori inutili. Due Società Mediche dell'Indiana (Stati Uniti)· hanno votato degli ordini del giorno, affinchè le autorità si adoperino a ridurre i rumori molesti non 11ecessari, i quali rendono il lavoro più penoso e il sonno meno riparatore, aggravano i disturbi nervosi e danneggiano anche i. soggetti perfettamente normali. In specie il traffico stradale dovrehbe rendersi meno run1oroso. Si fa rilevare che l 'intensiità del lavoro, dei traffici e d~lla produzione non è necessariamente parallelo all 'intensificarsi e al inoltiplicarsi dei rumori.

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Per un diploma di chirurgica in Francia. L'Accaden1ia di l\iledit:i11a di Parigi ha nominato. una Commissione, pregieduta dal prof. Brouardel, per esaminare se non convenga d'istituire ' in Francia un diploma speciale di chirurgo, il quale autorizzi a compiere ]e operazioni più difficili e delicate, limitando l 'altività dei medici sforniti di tecnica .. La Commissione riferirà i11 ottobre. Contempora11eamei1te verrà discu ssa anche la relazione di Le Gendre e Brouardel sull'Ordine dei Medici . (Notiamo ch e i due prohlerni sono già stati risolti in Italia). •

Il conte dott .. SHIPLI GOTO, morto a 74 a11n1, è stato uno degli uomini pii1 eminenti del Giappone. Aitraverso la sua carriera politica, non diménticò mai la qualità di 1nedico. Quale capo dei servizi. d ~igiene, organizzò in rnodo- perfetto l 'ispezione m edica generale delle truppe r educi dalla g·u erra cino:-giappo·n ese. A lui si deve anche la prima regola1nen tazione del commercio dell :oppio. Fu n ominato governatore dell 'isola di Formosa poco dopo l 'anne.ssione di questa al Giappone; poi fu ministro dell'interno, degli esteri, delle comunicazioni e commercio. Fu anche sindaco <ii Tokio, ma lasciò questa carica poco dopo Ia guerra , per avviare dei negoziati ufficiosi · col Governo dei sovieti. Ai funerali intervenne l 'Imperatore, il quale conferì alla salma il rango di Seniore della Seconda Coorte e tenne un'allocuzione per esprimere il suo intenso dolore per la perdita ed encomiare i servizi resi dal co·n to Goto al Paese. morto a 69 anni il dott. LOUIS RENON, che dirigeva i due pedocomi di Parigi: il Trousseau e il Bretonneau; ha fondato la << Société de Pédiatrie » e la « Société des amis des h~pitaux des enfant3 »; creò moltissimi dispensari; ha pubblicato una serie di articoli apprezzati negli « Archives de Médecin e des enfants » e ne « Le Nourisson ». È


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RASSEGNA DELLA STAMP.A. MEDICA. .Ar ch. p. le Se. M ed., g iu. - E. POLACCA. Azione del lavoro sullo sviluppo d el callo osseo . C. CHIAUDIANO. Cistite cis tica. Haematologica, III. - A .. FONTANA. Mielosi eritremica p seudoaplastica . ~ A. .A.RRIGONI e M. CALABRESI. Nlorbo di Werlhof. Paris M éd., 22 giu. - C. RicHET. I reg imi d'eliminazione nell'anafilassi al iment. HADJISSARANTOS . Il lipiodol n ell a diagnosi d. af.fez. p olmon. Rev. Méd . de Chile, m ag. - A. VJLLAROEL e al. Emog lobinurie t ossich e . E. D u ssERT. Ascesso polm. g uarito con la vaccinoter . Giorn. M ed. dell 'Alto A dige, g iu . - L. G. GAzZOTTI. Lussaz. congen . inve terata d ell 'an ca. - R . PEcco. Infezioni secondarie n ella tbc. polm . Morgagni, 16 giu. A. BnuG1. Reaz . di Benedek e Th urzò. Gazz. d . Osf). e d . Cl., 16 giu. - . G .. !'UssEGLIO . Uricemia e uricuria. Prensa Méd. Argcnt., 30 mag. R . V ACCAREZZA e al. Reazion e sa11g uig na ed equilibrio calcio-potassico. Arch. di Os t . e Giri., g iu . TEsAuno. Calcificazione d ei n eoplasmi dell 'ut~ro. - Rossi. Azione d egl i. estratti d i placen ta sl1l calcio d el san gue. A r el i. It. di Dermat. ecc., apr. M. ARTOM. Esantema da sintalina. - E. CIAMBELLOTTI. Tecnica d ella r. di Wassermann. Soc . d . Hop., 7 giu. - A. CAIN. Meningite tbc. guarita. MILIAN e PÉnIN. Amenorrea sifilitica. Jour~. A . M. A., 8 g iu. F . e G. H. Diox. lmmunizzaz. antidifterica. W. R . GRAVES e I .. D .. M1cHELSON. Meningococciemia cronica. ~')urg . , Gyn. a. Obst ., g iu. B. F. ScHREINER. Miomi maligni. - .A.. H . PEACOCK. Ascessi p erinefritici. - M . CuTLEll.. Transilluminaz'.ione n ella diag11. delle affezioni d el seno.

l 129ì

SEZIONE PRA'rI CA

Aci.a Dern1.a~o-Vener., 2. - C. R. ScHLOSSMAN~. Blast omycosis cutis .. S. OsTROWSKY. Tossicolo-· g ia del sist . vegetativo. - F. KnYSTALOw1cz. Ma11ifes lazioni eczematiformi da piogeni. L 'Aten eo Par1nense , mag.-giu. - L. FECI. 'fL c~ del ginocchio tra ttata chirurgicam . 1Wiin,ch. Med . Woch., 21 g iu. - GEHRKE. Organoterapia delle malat tie del fega!o e vie h il. ZIMì\•CER e FEHr.ow. Tratta1n.. d el morbo di Basedo"'' con san g ue di aniJ.11ali . - WEICHARDT. Car·-· cj11ofilia. Riforma Med ., 15 giu. S. DE CANDIA. (( J\1a- . tronismo precoce » di Pende. G. GIANrunco. Cura delle artriti purulente del ginocchio col. inet. W illem s. Proc. R. Soc . Med ., giu. Discussioni su: osteo-artriti, a ntisettici urinari1 dermatosi industriale, en cefalo -mieliti. - Casistica. l?olia Medica, 15 giu. - SANCH1n1co. La funzio·n e · respiratoria n ei Javoratori della voce. Morgagni, 2~ g iu. - E. SANFILIPPO. Tuber colosi:. polmon. primaria . - T. R1cozz1. La stip si cronica. Tubercolosi, mag. M. MAZZETTI . Ipoton ia e p ar alisi meccanica del diaframma nel pneumotor ace artif. Jornal dos Clinicos, 15 mag. - R. J EMMA. Disfunzioni vitaminich e n ella genesi del rachi tismo .. - O. DE SouzA. Il proble1na de1 beri-beri. Pediatria, 1 lug. - A. MACCHI. Reazioni immu-nita rie trasmesse al sangue placent ar e e a quello. del f jg·lio. · Rif. Med., 22 g iu. - M. FIORENTINO. Dosaggio del col est e rol in piccole qua11tità di san g u e . J ou r nal de Méd . de Bordeaux, 30 giu. - BEAUVIEUX. Angiospasmi d elle vie ottich e. Jour1i. rle Méd. de L yon, 20 g iu . - Num er odi n eurolog ia. Wien . Klin . Woch., 27 giti. - H Ess . L 'inner vazione auton oma . ScHLESINGER. Sifilide gastrica.

Indice alfabetico per materie.

Acido ur~co: si11tesi nel l 'or ganismo . Pag. 1113 Anemia p erniciosa: trattamento insu)) linico 1118 Ane1nia secondaria : t er api a epatica . » 1119 Arsenicali causa di eritrodermie e ac)) cidenti precoci e tardivi 1105 Ascesso epatico da dissenteria am ebica rotto nella cavità p eritoneale e g u arito con l 'operazione . )) 1096 Ilibliografia . 1111, 1112 Bilirubina: dosaggio nel siero )) 1110 )) 1115 Capillari: valutazione d ella fragilità )) 1117 Cisti idatid ee retrovescicali Cli.ma di alta montagna : indicazioni e )) contro 111~ Colecist ectomia: accidenti e nuova t ec)) nica per evitarli 1109 1121 Concorso: annullaniento; rinnovazione >> )) 1123 Corrispondenze • Costituzion e timico-linfatica e su o si)) 1117 .. . gnificato clinico Distrofia adiposa ipofisaria d 'orig ine )) traumatica . 1118 •

Ema turia nei r estringjmenti uretrali . Pag. Epilessi a sperime11tale n Gastrectomia totale . n Itter o emolitico: legatu ra dell 'arteria » sp lenica . . Meningite purulenta . » Metereologia ~ patogenesi » Nistagmo da a tteggian1enti del collo » Noma n el decor~o d el tifo . » Reumatismo della menopausa . n Riflesso ureter e-pelvico: controllo rad iografico » Sifilide congenita n ella prima infanzia n Sindr ome ipofisaria negli adenoidei · d opo la pubertà . » Sindro1n i acu te del .basso addome nella do11na . » Sislema i1ervoso : impregn azione con oro » 'fubercolosi della cistifellea . » Vaccinazioni antirabbich e intensive, abbrevi at e e prolungate: efficacia » Vi site medich e p eriodich e di studenti )) americani ·. •

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Roma - St&b. Tipo-Lit . .Armani di M .Courcier.

V. AsooLI, Red. ~ ·


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__.. Pubblicazioni a disposizione dei nostri signori abbonati : Prof. Datt. PAOLO CAIFAMI

Prof. C. BILANCIONI

Direttore de11a R. Clinica. O.s tetri.00.Gi-neoologiica dell'Univernità dri Bari.

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1

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'

Ro1na., 12 Agosto 1929

.ANNO XXXVI

Num. !{ 2

fondato dai profes sori:

-

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PROF.

REDATTORE CAPO:

PRATICA.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. ~ ivi ste

sin•tetiche : G.

Gu ida: Sulle nevTooi

riflesse

nasali. '.Note e cont r ibuti : ~1 . Pagliari: Reazione di Wa..esermann positiv.a nei liquido cefalo-rachidiamo in un caso di me:ningite tubercolare. -Osservazi oni cl ini che : F. Speciale: La simpatectomia perinervasa nelle causal.gie. .Sunti e rasseg ne: Pitfield: Il riflesso di Hoffmann. - G. De Vincentiis: L'occhio taibetico. - U. Poppi: La sindrome dell'arteria coroidea anterk:>re. - De Lisi : Sulla malattia di Wilsoo. - H. Pette: Infezioni acute e sistema nervoso. - R. De Montaud: E tiolo,g ia, patcgenesd e trattam en.t o delle complicazioni della puntura lombare. - C. H. Frazier: An.a_ liei di 500 easi sotto•p osti a cu;ra radicale per nevralgia del trigemino. Wled icina socia le : Dopo il C-0•ngresso ·d i Med:i·c i·n a Socia.ile. L,assistenza ai lavoratori in.fort unati. 'Cenn i bibliog r a fici Appu1nti pe r il medico p r a ti co : MEDICINA SCIENTIFI CA: Il problema fJtiol-0.gico dell'encefalite ep'i demiea. Rapporti tra corea del Sydenha,m e reumatis·m o artico] a r e. - SEMEIOTICA: Il fenomeno del mignolo. -

RIVISTE SINTETICHE. R. Cli nica Otorinolaringoiatri ca della R. Università di Roma diretta dal Prof. GHERARDO FERRERI.

Sulle nevrosi riflesse nasali. Prof. Gu1Do Gu1DA. Fisiologicamente noi intendiamo per nevrosi r iflesse una involon taria reazione determinata da un qualsiasi stimolo su di un dato orga110 ter minale senza compartecipazione alcun a della sfera psichica. Il meccanismo di azione dei fenomeni riflessi di origine rinica è assai s~mpl ice ; infatti a mezzo delle comuni vj e centripete lo stimolo arriva al centro e da qui viene ritrasmesso all a periferia, determinando in tal modo degli eccitamenti ner vosi involon tari ; mentre alcuni d i essi si sviluppan o senza compartecipazione della coscienza, al tri invece si determinano sotto il controllo della coscienza, non escludendo che possono an ch e venire influenzati dalla volontà .

Val-Ore semeiotico del riflesso del plesso solare. La citol ogia del liiquido cefalo-Tachidiano dei aifL litici. - CASISTICA: I vomit i nevropatici. - Le crisi viscerali della tabe. - Le algie catameniali. - Gli spasmi vascolari dell a retin a . - L,emicrania oftalmica. - Cefalee parossisticbe. - NeuT-0m,a traumatica. - TERAPIA : Osservazioni cliiniche sul meccanismo d'azione degli ana1gesici. - Nelle contJ.'atture parkinsciniane. - Un tratta.men.t o dell'emicrania. Il tartrato di ergotamina nell 'emicrania. Cura dell'anosmia. - La puntura lombare n el t rattamento dell'elettrocuzicme. - Trattamento chirurgico dei tumori cerebrali. - Nell'eccita?.ione nervosa. - POSTA DEGLI ABBON.\Tl, VARIA: Il destino di pazienit i con gravi alterazioni del carattere dopo encefa.lite epidP.mica. - L'avvenixe degli encefalitici. Nella vita professionale: Cronaca ·d el a:n-0vimento ,p rofessionale. Concorsi. Nostre corri s1>1>ndenze : Da Genova. Not izie d iver se. Rassegna della st a mpa medica Indice alfabeti co per ma t er ie.

Numerosi studi spe.ri111entali eseguiti dimostrano come dalla mucosa nasale abbiano pu11to di partenza importanti riflessi che interessano diver si sistemi del nostro organismo, ma con maggiore frequenza il sistema respiratorio ed il circolatorio . Non di rado accade di vedere dei disturbi n er\'Osi locali o a distan za che si ·presentano contemporaneamente ad una lesione nasale e che possono venire prodotti artificialmente con la stimolazione delle mucose e sospendersi con la soppres ione dell 'eccitabilità della pituitaria; questi fatti ci dimostrano in modo evidente l 'esistenza di veri e propri rapport.i intimi fra sintomi osservati ed affezioni nasali. ~ certo che alcune n evrosi, com e quelle dell 'asn1a nasale, alle volte non rappresentano altro che una manifestazione di alterata funzionalità del primo tratto delle vie respiratorie e possono scomparire con le semplici causticazioni e con la decorticazione dei turbinati, m entre altre volte non si ottiene giovamento alcuno, ma si ha notevole vantagg io solo con la terapia opoterapica. Non è improbabile ch e questo stato patologico si debba attribuire ad


[_\ xNo XXXVI, Nu~1. :32}

IL POL ICL I NI CO

a lt era lo quilibrio metabol ico della parte peci fica111enle endocrina della inucosa nasale. 1 rifJ c si che hanno co1ne punto di parten.z a la 111ucosa na ale si posso110 dividere in due gru1>pi . riflessi respiratori cl1e s tanno so tto il do1n inio delle terminazio11i Lrj g e1nina]i e rifl essi dell'odorato cl1e t a11no sotto il dominio d ell 'ol faLLorio e dipendono da una più o n1eno inorbosa ipereccitabilità delle · loro termina. . z1on1. Cer cl1i amo di esp orr e qualche dato anato111ico per s1)iegar e alcuni fenomer1i e per rend er ci conto di alcune manifestazioni fi sio-patologiche. La n1ucosa d el naso può es er e divisa in due parti: l 'una anteriore innervata dal 1° ramo del V, che si distribuisce sulla parte esterna del n aso e sulle cellule etmoidali anteriori ; l 'altra porzione posteriore innervata d alla :seconda branca del trigemino. Nella prin1a parte, cioè n ell 'anteriore , prevale il nervo etmoidale; n ella porzio11e ])Osteri ore i r ami nasali d el n ervo sfeno-palatino ch e son o collegati con il gan glio omonin10. Ora è 0'1 vio che le due porzioni della mucosa del naso innervate differentemen Le . i comportano in modo diverso; anzi potremo dire di avere due speci e di nevrosi: l 'anteriore o e tn1oidale e la posteriore .o sfenoidale. Dati questi rapporti intimi qualunquP ecoitaz ione del naso dovrà ripercuotersi all ' occhio determinando una fenomenologia oculare Carro samento d ella congiuntiva, della caruncola lacrimale , lacrimazione, fotofobia, ecc .). Gleitzmann di,ride i fenomeni riflessj in nevrosi spastiche, sensitive . e vasomotorie. Bilancioni invece classifica i riflessi: 1) secondo la natura (motori , vaso-motori e secretivi) ai quali si agg·iunge di solito una serie di disturbi sensitivi e sen soriali la cui natura rifl e a e il meccanismo di produzione sono ancora oscuri ; 2) secondo il punto di partenza (ri fle si di origine sensiti,ra e di origine sensoriale); 3) secondo il loro punto di arrivo; in n1a11i fe tazioni locali e a di tanza. Nel comple so quadro etiopatogenetico dei fa t.Li rif1 e .. si rinici bisogna vagliare e di scrimi11are ben e le cause e stabilire i moventi detern1ir1anti ]) C'l' l 'oJ)portuno trattamento terapeuti co ; in gen erale si dà maggiore in11)ortanza all e pol, eri cl1e sono contenute ne]] 'a ria , all e en1anazioni odorifer e, alle variazioni di temper al t1ra e non rare ,·olte an ch e al cambiame.nto di pres ione. Le polveri, depositando i , n ei lJeriodi inspir a tori, . ulla n1llCO a n asal e, a lun ao andare producon o un certo timolo ulle terminazioni u 11

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trigen1inali e pecialn1ente quelle di dati an1bienti conte11enti so .. Lanze chin1iche, le quali costituiscono stimoli irritativi, più energici. Oltre a queste cause esogene vi può essere la i1ossibilità dello s' riluppo . d ell e nevrosi da cause endogene : infatti vi sono i sostenitori della teori a endocrino- simpatj ca, per cui i fatti riflessi sar ebbero d eterminati da un vero e proprio squil ibrio deg·li orn1oni specifici delle glandol e en clocri11e, le qual i presenterebbero una ipo- o iperf unzionalità; m entre in antico scon oscendo l'etiopatogenesi endocrina, si da,ra quasi sempre valore al terreno neuro-artritico famigliare. Inoltre vi sono fattori predisponenti, come le deformazioni ossee, d eterminatesi durante lo sviluppo e anche l'er editarietà, che trasmettendo d ei veri e propri caratteri somatici predispo11g ono alle affezioni riflesse. La distribuzione d e]]e fibre simpatiche ulla pituitaria ci spieg·a all e volte un legame fra i vari disturbi rinici e i fenomeni principali del i1ostro organismo (cardiaci, respiratori , fonatori, gastrici) i quali invece non rappresentano altro cl1e riper cu ssioni di eccitamenti sulla mu- · cosa n asale , che trovano il meccani smo e la via di distribuzione n el sistema simpatico. Anch e l e vegetazioni adenoidi p er la loro posizione n ella volta faringea, producono alterazioni d el respiro fisiologico fra le 'rie nasali e i polmoni; ora su quc to stato patolog ico particolare , per la imperfetta funzionalità pne ica, viene a stabilirsi 11na spiccata ipersensibilità d el sistema nervoso alle irritazioni periferiche,. per cui si viene a d eterminare l 'insor genza, della tosse o d ell'asma riflesso. Nè sono da trascurarsi le varie alterazioni ossee, con segl1enza d ell 'adenoidismo (ris trettezza delle coane, d eviazione del setto), ch e e' entualmente contribuiscono alla etiopatogenesi n euroriflessa. Inoltre ad aumentare il quadro s111tomatolog·ico dei riflessi si aggiunge il X paio il quale provvede alla innervazione della mucosa naale ed a quella d egli organi di respirazione,. fonazione, cir colazione e digestione. Esposte queste considerazioni, è facile dare un 'i nterpretazi one all a patogenesi dei fenomeni riflessi nasali. In verità le terminazioni dei rami simpatici,. rappresentano le vie di trasmis1:;ione decr}i .eccitam enti riflessi per gli organi più lontani (reni,. cu or e, fegato , organi genitali) con cui hanno. connes ion e, mentre il trigem ino rappre~en ta la via di trasmis ione per gli organi -della t~sta (occhi , faringe, laringe ed orecchi). P er la valutazione del complesso probl ema ~

1


1133

S EZIONE PRATICA

f'i !:'io-1Jatolog·ico dei rifles~ i lii or1g 1ne r1n1ca i1011 bisog11a esser e as oluti sti, poicl1è vi sono casi i11 cui il nleccan i tno di produzione riflesso è dato da g·en esi s impatica, m en tre alle ,·olte è di origine trig·en1inale. Ferreri attribu isce al sin11Jat.ico (( la serie dei

llisturbi che ha1a,no un fondamento anatomico fisiologico rilevabile obbiettivam ente (forme 1 aso-rriotorie) e al trigem.ino il complesso dei fe71omeni essenzialmerite· sensitivi »; tali criterl 1

i)a togcn etici spiegan o in 111odo eviden te la genesi di alcun e n evrosi r ifJesse. Circa il d cler111 in isn10 dei r ifl essi prende i)arLe in1p or tan t issima l 'iperes Lesia della pituitaria, an zi sulla base d i t1na iperest esia n asale <: facil e lo svilt1ppo delle i1evrosi rifl esse. La sens ibilità della pit u itaria deve essere studial!l ed analizzata con il solletico e con il clol orc, e ciò per esamin are e per po ter stabiJ i1 ·r n1eg·l io quali son o i punti più sen sibili e le 7011e r ifles.:ogene . No11 rare volt.e succede infatti . d i t rovar e incli' iùt..: i co11 la n1 ucosa na ale in uno stato d j i1)er:-;e11silii! ità esagerata, infa tti il solletico è avve rti to da loro in una man iera m olto p ili 'iva, ·c ed i11tensa; possiarr10 d ire cl1e gli sli 1110 i i son o j 11 ra1)1)orto alla n1 aggiore o m inor e iJJCrc --tesia della mucosa. L' iper sen sibili tà dell a n1u cosa nasale costitu i ~ ce il punto di passaggio fra lo stato nor male e pa tologico; e si riti.en c eh € n e vadan o sogp-c tti con. più fTequc11za gli in dividui che abitano n ei cen t ri p opolosi, dove l'aria ri cca di pulviscolo e di in1pur_ità, a lungo andare divien e cau sa irritativa. Assai vasta è la zon a della mucosa n asale ch e determ ina la pr oduz ione dei rifle si ; tu tta la 1nucosa di rivestimento della coan a, del tur})in nl o, del setto e del vestibolo, pu ò cau$are <lei (a tti rifl essi (Hacl~); alcune zon e sono cre(l t1te com e l)unto di predilezione (Zon e di Bon ni er). J\.i] Jian ri tien e ch e la zona più eccitabi le . i trovi in cor r ispon denza del tubercolo del ~e t lo e I~e ll a mucosa della i1arete n asale latera Ic. A11ch e )a muco a del cavo · specie in corrisponden za dell 'orificio tub arico pu ò dare fatti. r ifl cs~ i: Bi1an cioni h a potu to con statar e ch e d t1rante il cateteri m o si det er m ina tosse, starn t1to e 1acri111azion e. I11Cine fra le ~ostanzr. irritanti e velen ose, esiston o alru nj st upefacenti , di cui la gioventù n1oderna fa tanto abuso, e fra questi la cocaina ch e per 1'azione irritante, leggerm ente cau s1ica vier1e a stabilire degli squilibri vasomotori e sen soriali , ed anzi per F erreri , i fenom eni della cocainomani·a n on sono altro ch e

inanife taz ioni rifl esse deg-li eccitamenti d ella }Ji Lt1itar ia, tra n1esse a mezzo del vago e del sin1 pat ico, n on solo agli organi ed ai '"' istem i più lonta11i, m a ar1 che agli slessi centri psichici. P ure amme ttendo ch e r ealmente le cau se irr itative, per la contin ua stimolazion e sulle termin azioni n erV"Ose, abbiano una n otevole infl uenza sul determinismo dei riflessi , è certo cl1e negli individu i neuropatici Lroviam o terreno favorevole al loro sviluppo.

* **

L'asm a n asale o essen ziale, come alcuni lo voglion o chiam are, trova la su a gen esi nei rapporti ch e e i tono fra la innervazione del la pituitaria e il sistem a sim1)a tico-vagale. Infatti la prevalen za del sistem a si1npatico su qt1el] o au Lonomo, ci pl1Ò spiegare la genesi delle crisl asm atich e. ' ' i sono diverse teorie sul meccan i ·n10 del1'a m a; Biesn er , sostenitore clella teoria sp asmodica, trova u n criterio patogenetico n el- · l 'ostaco]o al pa sagg·io dell 'aria, i11 tutte le va. rie diram azioni bronchiali. Altri AA . , invece Ron o sostenitori del la teoria catarrale o bronchitica; cioè ritengono che l 'asina riflesso cl ipenda dall a presen za di muco noi bronch i> dcler minando tJn ostacolo al pns aggio de].. l 'nria: <1t1in di senza comp artecipazione alcu n a dcl l 'e1e1nen to n'cr voso. Purtroppo però, non si puè· essrrc d 'accordo con tali AA .. poi chè Rll e volt e si h a un attacco di asma senza pre enza di fat ti catarrali ; an zi riten go ch e n on si debl1a c~cJudere la compartecipazione dell 'elemento n ervoso nel determini smo delle c ris i asn1atiche, amn1e ttendo pure ch e la secrez ion e broncl1 iaJe non sia altro ch e un riflesso econ dario.. · Un 'ultima teoria è qu~ll a an afil a ttica, in cui la gen e i delle crisi asmatich e non sia al tro ch e l 'es1)on ente di una discrasia digestiva; in fatli spesso degli accessi asm atici scompaiono del t utto con la cura· del peptone, cl1e serve a d.are t1n.a certa disen si bilizz.az ione .all 'org-.an i m o ammalato. Qu este le idee _ esisten ti sull 'asma rifl esso ed io l 'h o ,roluto riferire percl1è in pratica spe so un determin ato trattamento terapeutico con sigli ato n on h a da to giovamento alcun o, mentre se i in daga la causa della nevrosi , la terapia dovrà essere completamen te differente. Dun q ue le vari e n evrosi ri flesse nasali con le ripercu sioni a carico degli organi del n ostro organismo sono determ inate o da irritazioni dell e ter1n inazioni trigemin ali o da di:. squilibrio endocrino o da ipo- o iperton ia si m patica o vagale.


113 b

TI, POL I CL I NI CO

[ AN N')

XXX,ll , NuM. :32)

.

Quindi n egli asmatici da s ten osi n asale non d obbiamo solo pensare al fattore meccanico di ostruzione nasale, m a occorre rivolgere anch e I 'attenzione al sostrato della loro vita vegetativa e del sistema endocrino . In questi ultimi tempi in cui la sindrom e vegetativa di ordine simpatico e vagale ha assunto grande importanza, alcuni AA. si sono domandati se il fattore n ervoso degli accessi di pertosse non sia di origine vegetativa e se in particolar modo gli accessi non consistano in una crisi vagotonica al pari del la~ingo­ spasmo e dell 'asma nasale, fenomeni ch e in verità son o credt1ti di ordine parasimpatico o vagale. L 'accesso pertossoide è dato dalla irritazione d el laringeo superiore ch e è un ramo vagale; spesse volte durante gli accessi si presentano degli ictus laringei , car atterizzati dallo spasm o laringeo, dalla esagerazion e del riflesso oculocardiaco, dal rallen tamento del polso fin o al1'arresto dei b attiti cardiaci, ch e sono creduti una sindrome simpatica. Le crisi p ertossoidi pr ovocano ipersecrezione lacrin1ale, salivar e e bronchiale, ch e appartengon o alla fenomen ologia vagotonica e si possono ancl1e ritrovare n ell e altte sindromi vagotonich e (asma da fien o, starnuto). Quindi per spiegare il carattere vagotonico degli accessi di pertosse, alcuni AA. h anno pensato ad un a insufficienza fun zionale delle glan dole simpatico- tonich e (tiroide, ipofisi , glan dole surren ali).

* ** Non m'intratten go a parlare di tutta la complessa sintomatologia dei riflessi di origine ri nica, m a credo opportuno fare una distinzione dei vari sintomi attinenti al V e al X e al simpatico . La fenomenologia riflessa alle volte non è tanto imponente e si limita al naso o agli organi vicini (stimoli sul V); altre volte invece può arrivare all'alber o r espiratorio e agli organi distanti (disquilibrio endocrino o irritazion e dell 'innervazione simpatica). Il dolore di cui spesso si lamentano i pazienti , per alcuni AA. (Tenani), è da attribuirsi alle lesioni delle fibre simpatich e p erivascolari; anch e i fen omeni oculari (fotofobia, lacrin1azion e, congestione congiuntivale, amaurosi , ambliopia) mettono in evidenza i rapporti fra n aso e occhio per mezzo del ramo oftalmico. Fra i r iflessi rinici , i r espiratori sono i pii1 1oiosi ; lo starnuto avvien e per una improvvisa

contrazio11e riflessa dei muscoli espiratori ii1 seguito ad una irritazione dell a mucosa nasale; poichè le terminazioni del "'\T irritate da qualche causa, trasmettono lo sti1nolo al gangl~o di Ga sser e di lì ai centri bulbari e protuberanziali, dove ven endo ad influenzare i nuclei vagali, d eterminano l 'esplosio}le del riflesso. La stessa via dello starnuto è seguìta dalia tosse riflessa, la qualè non . rappresenta altro ch e 1'espressione dell 'eccitazione della mucosa laringo-trach eo-bronc.hiale in seguito ad alterazioni della pituitaria da stimoli esogeni o endogeni . La tosse riflessa dei bambini spesso si deve attribuire alle vegetazioni, poich è la pituitaria irritata dalla secrezione mucosa determina la esplosione degli attacchi di tosse accessionale, che possono aumentare di . violenza fino ad arrivare all'ictus laringeo. Spesso per il medico non è tanto facile stabilire un 'esatta diagnosi di tosse riflessa. Gl'intimi rapporti fra V-X e simpatico potisiamo notarli · n el riflesso oculo-cardiaco di Dagnini-Aschner (trigen1ino-vagale di Milaslovich ) po ich è comprimendo il ramo oculare del V s i ha fa flropagazione dello stimolo al X (ramo cardio-polmonare). Nel m aggior numero dei casi si h a rallentamento del polso di u na diecin a di unità al minuto, rallentamento d egl i atti respiratori con aumento di ampiezza de i singoli atti . Fra gli altri fen omeni riflessi si deve anno''erare la forma vasomotoria determinata da repentino cambiamento di temperatura o da odori speciali o da odori irritanti e consistente in una abbondante fuoriuscita di muco dal n aso. Queste forme non rare volte sono legate a distonie vegetative , a disfunzioni endocrine o su base diatesica. Mancioli, dopo le esperien ze eseguite, è giunto all e conclusioni ch e la n atura delle riniti vaso-motorie è in gran p.arte a nafilattica pu1 non escludendo in tutti i casi la forma puram ente riflessa; ed inoltre che i fenomeni vasomotori hanno come una delle p-iù importanti. cause determin.anti l'influe-nz.a dell'ampiezza della colon na d 'aria inspirata ed espirata e le con segu enti modificazioni termich e e le condizioni m eteorologich e. Anche la rinite spasmodica periodica che comunemente va sotto il nome di febbre da fieno è una forma riflessa vasomotoria e secondo alcuni AA. è divisa in due forme: la rino-oculare € l 'asmatica a secondo ch e prevalgono la sintomatologia ocula re o i fa tti a carico delle vie r espiratorie, Alcuni AA. (Ten Sietkoff) emisero la opinion e ch e la sindrome di Meni ère fosse una n eu-


[AN NO XXXVI, Nu.i\i. 32]

rosi riflessa di orig ine nasale; anche De-Carli l1a descritto u11 caso di vertigine riflessa da corpi estranei nasali, poichè le irritazioni trigeminali attraverso il ganglio di Meckel, arri:vano ai vasomotori endocranici determinando la vertigine. Riordinando le idee possiamo stabilire, circa la complicata fenomenologia dei tiflessi nasali, che esistono dei riflessi locali, i quali non oltrepassano l 'ambiente del naso (iperemie loca li, secrezioni delle glandole, ecc.), riflessi ch e si sviluppano soltanto nel territorio del V, ed infine riflessi generali che interessano organi lontani (asma nasale, tosse nasale, starnuto)'. Non credo opportuno d'intrattenermi a parlare sul trattamento terapeutico delle neurosi riflesse, poichè questo rientra nel campo dello specialista; solo aggiungo che è consigliabile ai pazienti di cambiare ambiente, clima ed abitudini, allontanandoli in tal modo da pos-· f'ibi]i moventi gen etici perturbatori dell 'equilibrio nervoso dell 'organismo. Con lo svolgimento di questo interessante argomento ho pen sato solo di esporre brevem ente le moderne teorie sulla etiopatogenesi e sulla complessa fenomenologia dell e n evrosi riflesse di origine rinica ed inoltre ho creduto di precisar e questo capitolo assai confuso e privo di un certo indirizzo scientifico, sperando di aver fatto cosa assai utile per il medico pratico, per l'esatta e giusta valutazione e 'interpretazione diagnostica dei fenomeni di natura prettamente neuroriflessa. '

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SEZIONE PRATICA

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I O Interessante pubblicazione: Prov. Dott. CIOACCHINO FUMAROLA Docente · e primo aiuto nella OliinJ.(le, delle ma,lattie nervoee e me!ltaJii della R. Uniivereità di Roonia.

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Arch. I t al . di Otologia , 1902.

Contributo alle n ev rosi riflesse di origine nasale. Arch. Ital. di Larin g., 1886. D10N1s 10. L'asma bronchiale riflesso dal naso. Policlinico, 1890. F E nRERI. Fen.omen i rifles.~i 'di origine nasale. Arch .

D ri: ("';.ENN Ano.

I l ai. di Laringologia, 1923.

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IL P OLl CL I NI CO

I \ ...,:-lo

XXXVI, NuM. 32]

NOTE E CONTRIBUTI. IV Reparto di Medicina del;'Ospedale di S" Giovan ni in Latera no

diretto dal prof.

C.\ RLO

\ TE;\nozz1, 1Jrin1. i11ed.

Reazione di Wassermann positiva nel liquido cefalo-rachidiano i11 u11 caso di mening·ite t11be1·colare l)Gr il dott. MAnro

PA GLI A nr,

ass i te11 te.

La sieroreazione di VVasser1n.ann , ritenuta dapprirr1a come l1na r eazione immun itaria , i è din10!3trata in seguito non spec ifica i)er la sifilide, l ) Ul' co11ser,rando ben alto il st10 valore tlj ag110_tico. Infatti è stato ucce ],r.amente dim o. . Lra to ch e la reazione può es ere IJositiva i1ella n1alari a, nel lupus, n ella carlattina, i11 alcune n1alattie tropicali ecc. Il j)ro f. ' ' erdozzi fin d.al 1914 in una sua I)Ubblicazione su l valore clinico dell a R. W. elevò j J so petto eh ~ n elle m.a1.a ttie cronich e dì f eg·a to (tt1n1ori , cirrosi) la r eazione fosse J)OS it i va .al l 'infuori di qualsi.asi infezion e 111eti ca ; ed in una n ota success iva. i11 collaborazion e r on l lrbani dimostrò quanto il st10 sospetto fo s e fondato. Tnollre egli , sia all ora cl1e in successive 1)ub ~ bJi caz ioni , an1n1ise «ch e ':!no de a-li an elli del . 111errJ.ni mo di produzio11e s ia r ap1)resentato rl alla di i11tegrazione più o r11 eno lenta di a tcun i te suti ». f\1 cntre alcuni hanno r ileva to lina r eazio ne J) O itiva nel sangue n ei soo-.Q"e·lti con infezioni varie no11 luetiche., altri h anno cscg11it o ri cerche sul com1JortaTnento della 11. W . in casi di 111alattie n er vose n on luetich e. Cosl n ella letteratura troviamo nun1 erosi ca i di n. W . positi,,a n el liquor di malati n o11 lueLi r i .affetti d.a m.aJ.attie n ervose icuramente non Jue1ich e. In Germ.ania da Hauptm ar1n, Pla11t, I<.ran1er, A s~m a nn , in Italia dal Pil ot.l i e dal Forna ra furono de critte dell e m ening iti tubercolar i o J)Ur11Jente intervenute in soggetti luetici in cui i riscontrò J.a n. W. po i t i va n el liquor n1 cntre l)rima era positiva solo n el sangue. Tale fenomeno è stato n1 es~o in rapporto da al cuni con la n on specificità dell a r eazione; al tri 11.ann o ritenuto ch e nei processi in fian1, 1r1a tori n1 en in ge i si abbia llna 1)ern1eabi]ità l11ngg·iore dei va i, cl1e J)errn etta c11 e n el liquor filt r i110 dn l sangue le so ~ 1anz e n cces. arie alla 11. \ \ T. (I>laut , Nonne, Hat11)tm ann ). Porl1i . ono i casi pubJJli r n1i di n1 enin git1 n o n lt1clirl1 e in cui ~ 1 sia t rova ta l n TI. W. po. i I ÌY::l . olo nel 1icr11or senza l 1na rea zione 1)osi-

Liva n b1 ..,a11gue. Ho ri Le11uto quindi opportuno

riferire un caso di m ening ite tubercolare n el cru.ale l.a R. W. risultò positiva n el liquor, n egativa n el siero, senza ch e risultasse alcun dato clin ico da far sospettare una coesistente infezione luetica; ho desidera to portare un contributo alla casistica delle forme n ervose n o11 luetich e con R. W . + + + per rilev.a re qu.a nto . . si debba essere g·uardin ghi nella valutazione cli11ica d ei risultati delle prove di laboratorio. STOHIA CLINICA. - Il 7-IX-1925 entra nel reparto tale S. Olg a, di anni 34, maritata, r esidente n el] 'Ag·ro Ilomano. I,a 111.arlre vivente e sa11a, ha aYuto quattr o g raYidanze a termine e i1essun aborto·. Uri a sorella è morta p er m al a ttia dell 'apparato r espiratorio. Il padre è morto per ictus a 63 anni. l\Ia ri t ata con uomo san o che riferisce non aver 1nai contratto malattie ven er ee. La malata ha avut o ei gravidanze a tern1ine; quattro figli sono viYenti e sani; due sono rnorti in tenera età per mala ttia intes tinale. At.t ual1nente è gravida all 'ottavo mese . Nel 1916 contrasse malaria di cui se111l1ra sta gltarita comple tamente; in seg uito 11 a élVu to l.1.n3. g·rave p olmon ite e p leurite sinistra ch e clurò vari l11esi e d o po la ql1al e 11a i1otato un incurva1nento Clell a srl1 iena poco dolente ch e è anel a lo au m entanclo fino allo stato at-Lual e . Nei pri111i le111p i ha a ulo d olo ri J1evr alg ic i a 1 le gam be. D ' al lora (· rimél s ta sempr e un po ' tossicolosa. D2eci giorni fa si ar11111alò con elevazioni febbrili cl1e raggiungeiva11 0 i 30° lìrecedute et a b rivjdi. 11Yeva copio_o sudor e nottur110 e forte cefalea. Est1n1 e ~il>biel li110. - Co11ò izioni gener ali ~cadt1 l e. Pannicolo ad ip oso srar~o. Color ito della cu lc 11allido. 1\.I ucose p alljde. :\ s1)etto soffer ente. Sist em a linfogl anclolare: si p alp a qualche gar1g·Ij o lcg·g·erm ente ing rossato n ella r egione so tto1nn ~ . cP llare e cer vicale. P upi lle: uguali reage11Li. Ling·9a : for temc11t e j1n pnnia ta u11 po ' .secca. P olso: ritroico di inecl i a A111piezza e pressione. Respiro: leggermente aumentato di freque11za. 'fe1111)eratura: subfel)])r ile (37,8). Capo e collo: nulla di n o tevole. Tor ace: scarno. para lit ico, scapole al çlte, fosse sopra e sotto clavicol ari evidenti. Forte gibbo ad angol o acu to. in corrispo11ùenza della XII vert ebra clorsale. No n si apprezzan o notevoli r etrazioni dell 'emitor ace sinistro. La percl.1ss ione riYel a: diminuzione <1 i espandi bilità <iel 1nargine in ferjore polmonare sinjstro, riduzione cli Sl1on o dell a parte st1periore <l ello s tesso emitorace. ..i\11 'ascoll nzione si p ercepisce respiro debole lon1ano conf uso con q 11alc11e r a n l olo n piccol e ~ m erli e bolle sp ecie nell a reg· ione in ler scapolare. A d e~ stra n ulla cli i1 otevole. Cuore: il1o vis jhile e pnl1>nl>ilc nl V s11azio. Ivi con la percl1ssione si locFtli zza la punta. Marg·in e <lest ro e sinis tro nei 1i1n i ti. No11 si ascoltano ru mori anormali. 1\ddome: indoJcntc , Yolu111i11 oso per gravid anza all 'ottavo n1ese. Feto v ivo. Feg ato: margine s uperiorP al , . spazio. ~1ar­ g ine in feriore: si pal111 all 'ai·ra la nelle profonde in spirazioni. 1

....................__________________________________________________________________________............


[ AN~O

XXXVI,

~U ~I .

32]

1137

SEZIONE PRATICA

~J il za:

margine s uperj ore all a VIII co sta. l\1Iarto il L . C. R. a l labora tori 3r un esame corr1 .. g11ie i11fcrior e si palpa i11 corrispondenza dell 'arco p leto. legge rmente aun1entata di con.sis te:Ò.za. Qu,e sto rivelò una l{. W. , + + . Ben chè tale J~san1e si st ema nervoso negativo . r ep erto non trov.asse corri ~1J ondenza con i dati Diario. Dal 7 al 15 la t e1nperatura oscilla da ;3(),4-37,4 al mattino, a 37,5-38 alla sera. L 'i11·a namnestici ed obbiettivi, e la diagnosi forJcrn1a si l ament a sempre di forte cefalea. La R. V\' . mulata fo sse di m .e ning ite tbc . , fu prati cata Hel sa.ng·ue è negativa. Esame deJ Je urine r1egaun 'inten sa cura mercuriale. Una pie11a confertivo. ma d el buon indirizzo di.ag11ostico in contradL 'esame radiografico della colo11na vertebrale rjvela: Gibbo ad an golo acuto all 'altezza della Xli d izione al reperto di laboratorio fu dato dal'ert e bra dorsal e: fusione della linea articol are tra 1'ulLeriore andamento clinico d ella m .alattìa, Ja XII vertebra c.lor sale e l a prima lon1bare . resistente ten acernente all 'inten sa cura sudc.let·s c hirtcciame11to del corpo verlebrale clella XII ta che, come è noto, dà q u.asi sempre ott i-Oor~al e . Struttura ossea co11fusa co11 qual che rarem i r isullati. Inoltre l 'inferma durante la deiazione. Il g iorno 16 persist endo sér11pre l a cefalea si g·en za i11 osp ed Al e aveva partorito un feto vivo) J) ra lica l a puntura lombare; si es trag·gon o 20 em e. sa 110, senza a lcun seg·no di. eredolues e ch e cdi liquido limpido che fuoriesce a za1npi l1 0. L 'esavi e tuttor.a in buona salute. Inoltre d evesi no111e d el licrt1ido cefalo r ach idia110 prn tj ca lo n el l atare ch e la Reazione di Wassermann era stata l>oratorio dell 'ospedale dà: Albumina O, 90 per mil ).c> i1egativa n el sangue dell'inferma. • i\onne +. Invece le affezioni d ell 'apparato r esp ir atorio, Glucosio -!la lesione della éolonna vertebrale, l o stato di TJrea 0,150 p er mille. notevole deperimento, il r ep,erto d el r eticolo Renzio11e d i Wassermann nel liquor positiva reo J l l }) Ieta . d el Mya nel liquor, la mancanza di dati Cilod1agnosi: numerosi linfociti. u11am11 estici ed obbie ttivi riferibili ad una inL a t e1nperatura si mantiene n ei Jjmiti già detli fezione luetica e da ultimo il d ecorso ulteriore :eon t endenza alla sera di arrivare ver so i 39 gradi . d ell a n1alattia g·iustificano pienamente la diaLn cefalea p e rdura intensa . g·11osi forn1ulata di meningite tuber colare. Il g iorno 18, l a malata dà alla luce un fe to di '.Sesso mascb11e apparentem en1 e sa·n o. Pl acenta E b encl1è sia mancata la possibilità di un nor1nale . a ccertamento biolog·ico ed .an atomopatologico, TI g·jorno s tesso s ' jnizja llna cura m er ct1riale e tutto fa ritenere che in quel caso veramente si salvar sa11ica per via enclovenosa (r.ianuro d i mertrattasse di una lesione tubercolare d el si ste1na -c:urio cgr. 1 tutti i giornj. Neo-salvarsan 0,45, prima iniezion e) . J,a cefalea a11m enta. n er voso. I l gi orn o 21 si pratica una seconda puntura Con1e spi egar e allora la l~. W. positiva n el l ombar e estraen<lo 15 cm .e . di liquido limpido a liquor P forte pressione in cui dopo 24 ore si riscontra un l(rainer, J.ahnel, Eicke, Les er , Terzani , r. . or-evide11te r eticolo del Mya. I l g iorno 22 la fel>hre oscilla intorno a 39,5. nara, G. Araoz, Santonè, hanno d escritto casi J(erni g: assent e. J,ieve ri g·idità della nuca. La presdi n europ.a tie org.anich e non luetiche (m e11insione sulle apofisi spinose ò ell e vertebre cervicali e sulle clocce paraverte})rali è dolente . Il polso è · git.i di varia natura , tumori cer ebrali, Pott, ecc .) in èui la R. W. era positiva solta11to nel din1inui to di frerruenza (60) . Sen sorio leg g·ermente -0 t tu so. liquor . Il g iorno 24 le condizioni sono aggravate. L 'inLa spiegazione di questo fenomeno ch e t alof(lr 1na è assopita. Si notF1no su sst1lti tend inei all e ra può rendere esitanti p er ·una sicura diagnosi mnni. I r iflessi patellarj so110 vivaci. Il d errnograeziologica è stata ricercata d.a va ri .autori. fi sn10 vaso5p as tico P. accentunto. Vo1niti ripetuti. "Tremore dei n1uscoli clel1 a ljngt1a e p erio ra li. La Ei cke, Rizzo, Fornara hanno notato cl1c a 'fe})})re oscilla intorno 40°. ~econda ch e si pratichi. la R. W . nel liquor freGiorn o 26: paresi clel facci ale i ·n f. ò est ro. Kernig -co o inattivato a l calore, l a r eazione può riprese11te . sultare risp ettivamente positiva o n egativa. Si Clono della r otllla e del piede s ir1istro. L 'infer])f0''Ò a llora a sottoporre allo st esso procedi, ma perde le ·urine e le feci . . Giorno 28: Ohitu s. m ento d ei L. C.· R. apparten enti a d egli. i11diLe injezioni di cianuro f urono esegt1ite fir10 al vidui con lesioni nervose sicuramen te lueti cl1e g iorno 27. e si vide ch e anch e in questi casi spesso i.l No11 fu pos~ib1l e .eseg·11ire 1' autops ia. ·

Dalla descrizjone di quest o caso clinico rì, ulta ch e I.a m al ata entrò i.n o pedal e con modica febbre e con m e'd iocr e ce fal ea. D opo nove -giorni di d eg·en za, sen za cl1e si. fo sse rivelato n esst1n altro sintomo a carico del si st ema n er , voso , praticata la puntura lombare ed invia-

n1

.J

liquido cef.alorachidiano dav.a l o stesso comportamento (Forna ra). Si è amme SQ da alcuni ch e, in indivi dui sicuran1ent.e n on sifilitici , si trat1i di 11na reazione i1 on . ., peci fi ca. In fatti \i\Tei ~b acl1 .an1m ett e ch e n el sier o d ei n1alati cli sifi]i cle e di a ltre i11fezio11 i Yi s ia u11n.


1138

l L POLICLI NI CO

sp.ecia le labilità d elle globuline dal punLo di vista d el loro stato colloidale e nel senso che que te siano più sen sibili verso agenti flocculanti. I\.opaczvvski pensa ch e nei sieri luetici vj siano alter.a zioni di alcune costanti fisicochimich e. Sach s cr ede che per una speciale 1nodifi cazione lipoidale n el siero .avvengano s peciali combinazioni con i lipoidi d egli estratti di org.ani. Le numerose Wassetmann aspecificl1e avverrebb ero per 111odificazioni second.arie d elle g lobuline senz.a car.a ttere di specificità . Rondoni, nel suo Trattato di Biochimica, ricord.a come K.a psmberg n el 1921 ritenga ch e la provocazione 'di alterazioni colloidali in LJtieste condizioni sia causata dalla disintegrazione di tessuti malati. Ma, come sopra ho ricordato, Verdozzi g ià nel 1914 scriveva: ~< In base ai casi illustrati sembra sia lecito porre l 'ipotesi ch e in alcune mala ttie epatich e a lento d ecorso, in cui si determina una lenta· disintegrazione cellulare del fegato, si possa aver e una R . W . positiva indipendente da una infez ione luetica »; e nel 1918: « 1) è probabile ch e innanzi tutto tale fenomeno sia legato alla di integrazione d ei tessuti cutanei: ne sarebbe prova la r eazione positiva nella sifilide cutan e.a, n ella lepra, n ella p ellagra, nella framboesia tropicale, ecc.; 2) il frequ.en te reperto di una r eazione positiva in mala ttie in cui si d etermina una lenta disintegrazione d el parenchima epatico (cancro del fegato , cirrosi , recentemente poste in rilievo) ci fa riten e.re ch e an che le a lterazioni del fegato siano capaci di produrre nel siero le modificazioni necessarie a produrre la r eazione; 3) a ltre malattie in cui g ià si è osservata la reazione positiva (malari a, tripanosomiasi e due casi clinici da m r studiati) tendono a farci porre a fian co d el tessuto cutaneo ed epatico il tessuto sanguigno ». E bben e, i casi sopraricordati di R .W. + + + in soggetti con lesioni d el sistema n ervoso e quello da me or ora d escritto ci fanno amm ettere ch e anch e la disintegrazion e più o meno len ta d el tessuto n ervoso r enda possibile una r eazione di Wassermann positiv.a all 'infuori d ell a sifilide. f:ONCLUSIONI .

1) In alcune malattie d el sist ema nervoso

(morbo di P ott, m ening iti tubercolari, tumori cerebrali) in individui sicuramente non luetici si ha talora una Reazione di Wassermann positiva nel liquor. 2) È da r itenere che tal e fenom eno sia dovuto alla più o m eno lenta disintegrazione del tessuto n ervoso come è stato ammesso per le

[ANNO

XXXVI, NuM. 32} •

malattie cronich e di fegato (tumori. cirrosi,. ecc.) per le malattie cutanee (lepra, framboesia, lues terziaria, ecc.), per le malattie del sangue (malaria, tripa11osomiasi, ecc.) nelle· quali condizioni spesso si osserva la R. W. po-sitiva. · 3) Occorre perciò esser e guarding hi nel dare· importanza .a i ris.u ltati di esami di la b oratorio, se questi sono in contrasto con l 'esam eclinico. Roma, 6-III-1929-VII. . Bll31.IOGRAFIA.

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ErcKE u.

1922. Policlinico, Sez. prat. , 1928, G. _..\nAoz _.t\.LFARO. lbjd ., 1920, n. 11 . Rizzo. Citato da ÌfoRN ARA. SANTONÈ.

Interessante

IL

39.

pubblicazione~

Dott. C. DRACOTTI

LA PSICANALISI Seconda edizioine accurata.me11te riveduta, ampliata e corredata del ritratto (in formato d•i• mm . 90x135) di S· Freud· Prefazione del Prof. Sante De Sanctis Direttore -dell'Istituto di Psicologia Sperimentale della R . Università di Roma. SOMMARIO. - I. La dottrina psicanalitica : 1. Sto ri ~ - 2. I!lcosciente e psicodinamiemo. - 3. P a asesR11 ~l temo. ·- 4. Perversioni e neuropsioosi. - 5. Sog n~. 6. Psicopatologia della vita comune. - 7. La P"!can a 1isi nell'arte e nella so ciologia. - II. La ps•ca~ na lisi delle neurosi e delle psicosi: 1. Etiopa tog enes1 delle .n euroei e psicosi. - 2. Le neur osi ·att uali. - 3. Le psiconeurosi. - 4. Le psicosi. - 5. Le llle'Ur<,?'Sd tr;inm at.iche ed a ltre neurosi. - III. La terap~a ps•~~na ­ li tica : 1. L 'azione terapeuti·c a dell a ps1canal1s1. 2. Il metodo delle assooiaziioni spontanee e delle nesociazioni sperimentali . - 3. Indicazioni e controindicazio1U1. _ 4. P si canaJisi ed 1igiene m orale. - IV. La critica della psicanalisi . - V. Bibliografia. U.n. volume dii pagg. VIII-96, nitidamen·t e etampat<> s 1~ carta semi patinata. Prezzo L. 1 4 più le speee poeta l t di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 2, 7 5 • in porto franco.

InvJa.re. Vaglia P osta.le Via Sistina, 14 - ROMA.

a ll'editcre LUIGI POZZI -


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SEZIONE PRATICA

OSSERVAZl.O NI CLINICHE. OSPEDALE CIVICO S. SAVERIO DI P.~LERMO

2° Reparto Chirurgia Uon1ini.

La simpatectomia perinervosa nelle cansalgie.

Dott. FRANCEsco SPECIALE . G. Andrea, di anni 34, contadino, da Palern10. Nulla nei precedenti ereditari; sposato con prole. Dice dì essere stato sempre di buona salute. Fece il servizio militare nell 'ultima gran~e guerra e riferisce che durante questo periodo soffrì di congelamenti agli arti inferiori. Dopo circa un anno dal servizio militare cominciò a notare nella regione dorsale dell 'alluce sinistro, la comparsa di una ulcerazione la quale era accompagnata da dolori assai vivi localizzati al piede che si esacerbavano ad intervalli di tempo più o meno )unghi e impedivano di poter lavorare. Consultò vari sanitari, Sl1hì anche degli interventi (asportazione dell'unghia, raschiamen~o dell 'ulcerazione, del periostio della falange) sempre con esito negativo. Entrò neJl 'ospedale il 12 maggio 1927. Nulla alla testa, collo, torace, addome, arti superiori e inferiore d estro. All'arto ' inferiore sinistro, in corrispondenza dell 'alluce si nota l 'asportazione chirurgica dell'unghia e una cicatrice da. pregresso intervento. La pelle è un po' arrossata, liscia e calda. I movimenti articolari limitati e un po' dolenti. Alla palpazione accusa vivi dolori. Durante la degenza ospedaliera l 'infermo accusa un hrtlciore costante, un formicolio insopportal1jJe local izzato all 'astrernità del piede; dolorÌ ch e si esacerbano con le applicazioni calde o fredde , con la deambulazione. Negativi tutti gli esa111i e le ricerche di laboratorio per il sangue e le urine. Radiografia dello scheletro della gamba e del piede negativa. Per i precedenti disturbi vaso-motori, per i disturbi trofici (ulcera), per le caratteristiche del dolore (bru ciori, formicolii, trafitture come da ferro rovente), per la mancanza di disturbi motori, per l 'insuccesso infine dei precedenti interventi, pensò trattarsi con tutta verisimiglianza di una cau8algia. E per le tnoderne vedltte sull a natl1ra simpatica di esse, si credett e più opportuno agire dir ettan1ente sull e fibre simpatiche perinervose dello sciatico procedendo alla sirnpatectomia perinervosa, riservando in caso d 'in st1ccesso di agire con la si111.patectomia p eriarteriosa. Questa ljn ea d i condotta è sta ta su ggerita anch e dalla completa innocuità delJ 'intervento. IJ 25 111agg'io 1927 s'interviene in anestesia Jocale. Scopertura nello sciatico alla radice del1a coscia. Per un tragitto di circa 12 cent . . si . asporta completamente la g·uaina perinervosa. Slrtura a strati. Guarigic1ne per primam. Dopo 15 giorni dall 'inter vont o l ' infer1no ha lieve miglioria, viene dimesso invitandolo a farsi rivedere dopo• un mese. llivisto dopo 3 mesi dall'intervento, l'infermo riferisce ch e è migliorato r1otevolmente, il dolor e scompar so, può calzare le scarpe e lavorare in can1pagna. È in pie110 bPnessere, soddisfatto per la fine di. quei disturbi, specialmente il dolore. r.he lo rendevano inabile a qualsiasi lavoro. · c~11este condizioni si so11ò mantenute inalterate n distanza di un anno e m<3zzo d al! 'intervento . •

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Weir l\1itchell descrisse sotto il non1e di causalgia una sindrome nevralg·ica tipica per intensità, lunga durata, dolorabilità e resistenza alla terapia. Ordinariamente suole essere provocata da un traumatismo che può essere anch e lieve. La caratteristica del]a causalgia è il dolore violento che gli ammalati paragonano ad una sensazio11e di bruciore, di punture lanci11anti, dolori ch e si esacerbano con i movim enti, la deambulazione ecc. I disturbi vasomotori sono molto acce11tuati: pelle liscia, rossa, calda ; alle volte però, casi questi più rari, la pelle è fredda , di colorito pallido, secca. Basandoci su dati clinici e sperimentali, la cau salgia si ritiene di natura simpatica. Difatti la sen sazione di bruciore, formicolio, i disturbi vasomotori sono caratteri che mostrano la natl1ra simpatica; la preferenza a colpire i nervi più ricchi in fibre simpatiche (mediano , cubi·· tale, sciatico), i risultati terapeutici ottenuti con la simpatectomia J.)eriarteriosa n e affermano l'origin e simpatica. Questo carattere fa distinguere la causalgia dalla nevrite o la differenzia fa ciln1ente quando è associata ad essa. Parecchi casi in cui le sindrome cau salgich& e nevralgi che erano associate, la sezione del nervo al disopra della ferita, fece sparire ]a manifestazione nevritica, lasciando inalterata la sindrome causalgica. La causalgia sembra costituita da una serie di riflessi simpatici, dati da una irritazione periferica e la cui intensità mostra una anormale ipereccitabilità dei centri simpatici. la cui eccitazione provoca per via centrifuga riflessa tutta la serie dei disturbi vasomotori e secretori. Leriche ha studiato questa forma morbosa ed afferma ch e la causalgia ed i fenomeni trofici ch e l'accompagnano sono di natura simpatica e contrariamente a quanto sostenevano altri autori , non dipendono da obliterazione vascolare. Quanto al trattamento alcuni autori hanno descritto dei casi guariti spontaneamente, alL 1·i hanno d in1ostrato l 'aumento del dolore con gli interventi ingiustificati ed ineffi caci. La fisioterapia , la radioterapia , la psicoterapia ecc., contano rari successi e di fronte ai casi intensi e ribelli bisogna pensare ad un intervento chi. rurgico. Diversi sono stati i mezzi proposti. Tra i primi è stata l'interruzione del n ervo al disopra della ferita. La simpatectomia periart eriosa del Leriche ha dato dei ri ultati .alle volte veramente eccellenti. L'alcoolizzazione del nervo al disopra della lesione, spesso si è mostrata efficace, ma porta una paralisi dcl n ervo interessato per un periodo di tempo al le volte lungo , mentre la simpatectomia rispetta


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IL POLICLINICO

perfettamente la funzione n1otrice. Negro ha di s trutto con l 'elettrolisi la ricca rete simpatica peritronculare ed ha dimostrato l 'innocuità assoluta dell'operazione per il nervo con risultati veramente eccellenti. Bobbio· trova la decorticazione elettrolitica alla Negro, il metodo più razionale di cura per la causalgia . Sicard e Robineau riferiscono 11n caso trattato con la radic otomia posteriore. Recentemente Leriche per una causalgia di un inoncone ha praticato il taglio d ei quattro ultimi rami con1unicanti cervicali e primo dorsale con buon risultato che si mantien e da tre mesi. Questo intervento l 'A. lo ritiene molto utile per i casi ribelli.

*** Nel nostro caso l 'inferrr10 ci riferì di congelamenti agli arti inferiori ma non potè precisare a che grado sia arrivato il male. D 'altra parte non presentava alcuna alterazione nè mutilazione agli arti inferiori. In che rapporto bisogna tenere la presenza di quell'ulcerazione ed il precedente congelamento P Non vi è dubbio che l 'iscl1emia prolungata oltre a portare disturbi vasomotori , influenza notevolmente il trofismo e quindi un trauma, anche minimo, può essere causa di lesione con forn1azione di ulcerazione. La les ione delle ter1ninazioni nervose simpatiche produce la causalgia. Il caso nostro rientrerebbe nelle causalgie . pontanee le quali riproducono le causalgie traumatich e in tutti i loro caratteri. Tinel riferisce vari casi di causalgie della n1ano, del piede, co111parse senza cause apprezzabili o in seguito ad un traun1atismo molto Jieve. La reazione causalgica è provocata dall'eccitazione dolorosa d elle terminazioni simpatich~ della pelle, in una zona molto limitata, sotto l 'influenza dei disturbi trofici cutanei. L'innocuità della simpatectomia perinervosa, i risultati ottenuti da altri, ci hanno invogliato a l'e· guire questa tecnica. Concludendo il presente caso clinico contribuisce .ad affermare: 1) ch e la causalgia è dipendente da una n evrite simpatica; 2) ch e la simpatectomia. perinervosa è innocua per il n ervo; 3) ch e l 'inter\ e11to sul simpatico perinervoso può riuscire da solo a togliere il dolore nelle causalgie.

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lo sciatico b.a portato un miglior.an1ento notevole ch e si mantie11e ad oltre un anno dall ' intervento. BIBLIOGRAFIA. 1) BoBBIO. Sul trattamento cliirurgico delle causalgie. R. Ace . Scienze. Med. Torino, 1919. 2) LERICHE. Presse Médicale, 1916, n. 23. 3) Ibid., 1917, n. 50. 4) L E CÈNE et· LERICHE. ThérarJeutique-Cliirurgicale, 1926. Masson . 5) lVIosT1. Patologia e trattamento chirurgico de ll e causalgie. Policlinico, Sez. pral. , 1919. 6) NEGHO. <_;ausalgie ·del mediano. Clin. chirur., 1919. 7) PAvoNE. Terapia generale chi rurgica clei disturbi deLla nutrizione, 1923. 8) S1c Ano et RoBINEAU. Citato da LERICHE. 9) Te:NANI. L a causalgia e il suo trattamen.to chirurgico. Pol. , Sez. prat., 1918. 10) Til\"'EL. Pres se médicaJe, 1922. 11) Tl:-i-nco. Un caso di cau.'ialgia trattato con la decorticazione dell 'arteria. Pol., Sez. chir., 1921.

SUNTI E RASSEGNE. 11 riflesso di Hoflinann. ( PITFJELD.

Journal Nernous and 'f\1ental Disea-

se, marzo

192~)) .

Il riflesso di Hoffrnann è stato considerato come il riflesso di Bal1ir1ski degli arti superiori. La sua presenza indicherebbe una lesion e delle vie motorie al di sopra del sesto segmento cervicale. Ma più che patognomonico di una vera lesione organica distruttiva, come si è preteso da alcuni, esso è più spesso l 'indice di un disordine più o m eno funzionale del fascio piramidale. In effetti esso può essere prodotto dalla pressione esercitata dai vasi cere brali congesti, da angiospasmo, da intossicazioni o da combinazioni cii questi fattori. Esso non è un segno così costante e significativo come il fenomeno di Babinski, la sua intensità non ha alcun rappo.rt9 con la gravità della lesione, perchè nella paralisi totale del braccio può essere anche debolissimo. Tuttavia esso ha molto valore diagnostico, forse an·che più in medicina interna. Il riflesso di Hoffmann è 11n fatto concomitante comunissimo dell ' ipertensione. Per produrre la reazione occorre che il sogg etto essendo la mano pronata poggi la seconda falang e d el medio sul medio del medico. Questi tringerà leggermente jl dito del1'esaminando fra il medio e l 'indice e farà fare uno scatto a]Ja falange terminale esercitando. con il pollice una forte pressione su·l1'unghia d el medio del soggetto. La reazione si compie fa cilmente. L'abbassamento della punta d el dito provoca una tensione del ten-

1

RIASSUNTO. O serv,a zione di una causalgia spontanea in c ui }'a sportazione d ella guaina p erinervosa ·del• •

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SEZIONE PRATICA

dine estensore del dito e delle fibre del muscolo estensore comune, cne improvvisamente rilasciate trasmettono un impulso ch e determina una forte contrazione del gruppo flessore e, nelle reazioni gravi, del gruppo estensore. Il pollice e l ' indi ce del soggetto si avvicinano come nell 'atto di pizzicare e talvolta s'incro• ciano.

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le sue fl1nzioni. Nelle malattie organiche d el sistema pi ran1 i dal e stesso si constata il riflesso, in grado meno accentuato, anche n el lato sano. :È presente in forma accentuata in circa il 75 % dei casi di ipertensione.

L'occhio tabetico. (G.

DE

V1NCENT11s.

N ziova l'Yled. Italica,

n .

3,

marzo 1929).

Se l 'esan1inatore mette la mano sotto il polso del paziente avvertirà la contrazione dei tendir1i flessori. Talvolta si flette anche la mano e la contrazione è accompagnata da dolore. Le reazioni possono assumere 4 gradi : 1) semplice flessione dell 'indice e del pollice; 2) fle ssione di tutte le dita e della mano; 3) flessione molto accentuata di tutte le · dita e della mano, mentre l'indice ed il pollice s'incrociano; 4) reazione esplosiva e dolorosa (forme spastiche). Fay e Gotten in un gruppo di 393 studenti apparentemente sani trovarono il riflesso di Hoffman in 21 casi, in 14 dei qu~li coesisteva il segno di Babinski. L 'anamnesi dimostra precedenti di meningite, e·p ilessia e trauma: solo in otto casi non si riuscì a trovare alcun precedente n1orboso . In un gruppo di 285 rico;verati in ospedale, non lneuroipatici, due presentarono il riflesso di Hoffmann e uno il Babinski. In 339 casi di affezioni nervose organiche su 140 malati che presentarono il Babinski 139 presentarono anche l'IIoffmann: 118 in emip]egici, 51 in paraliti·ci generali e tabetici, 27 in individui affetti da arteriosclerosi cerebrale e 15 in individui affetti da scJerosi a placche. L 'A. trovato che il rifl esso di Hoffmann non è sempre presente nello stesso pazie nte, per metterlo bene in evidenza ed eventualmente rinforzarlo si può ricorrere al seguente espediente. Si applica al braccio la fascia di un apparecchio per misurare la pressione sanguigna, e si porta I.a pressione a 300 mm. In queste condizioni il riflesso apparentemente assente diventa positivo e fortemente acoentuato. Dopo aver rimossa la pressione e la fa S'cia si nota che lo stato di esaltazione dura per qualche minuto. Con questo metodo l 'A. ha trovato che il riflesso di Hoffmann è molto comune nelle affezioni organiche; raro nelle forme funzionali come la neurastenia, a meno che non esistano altre condizioni morbose, come I 'ipertensione. t più frequente del Babinski; più frequente a sinistra che a destra. Nell'emiplegia transitoria persiste per lungo tempo dopo che l'arto ha riac.-Quistato perfettamente tutte

L 'intima connessione che ha l 'occhio co11 il cervello fa sì che tale organo si debba considerare come la sentinella avanzata di ogni lesione cranica. Sicchè anche nella tabe l 'occhio può svelare, talora precocemente, quei segni che sono patognomonici di tale lesione. 11 principale disturbo pupillare consiste n el-1'alterazione o assenza del rifl esso fotomotore, con conservazione di quello dell 'accomodazione: sintoma di Argyl-Robertson. Talora può essere presente in un occhio, appena a ccennato q assente nell 'altro; talora si può avere un riflesso consensuale nell'occhio ancora integro, mentre il riflesso ricercato n e}. 1'occhio sano non provoca alcun riflesso n el corrispondente. Per avere un criterio discriminativo e sicuro, tale riflesso va ricercato in camera oscura e con qualche accorgimento di tecnica. Il riflesso fotomotore acquista una grande importanza per la sua frequenza e precocità n ei tabetici; in un secondo tempo si associa anche la scomparsa del riflesso .all'accomodazione; ed .allora si parla di Argyl-Robertson complicato. Se a questo doppio disturbo si aggiunge la paralisi del muscolo ciliare, si ha il quadro d ell 'oftalmia interna. Qualche volta si può trovar presente il riflesso pupillare paradosso: serrando fortemente le palpebre, e fa cendole riaprire si può notare la dilatazione della pupilla anzichè la miosi, come avviene sotto lo stimolo d ella luce. Può completare il quadro il sintomo di Erb , o la soppressione del riflesso pupillare al dolore. Altri distl1rbi che si notano nell'occhio tab etico sono: l 'anisocoria, presente nel 30 % d ei casi, e talora svelabile m ercè instillazioni di cocaina; la miosi, dovuta spesso a paralisi del simpatico; ed infine la midriasi , molto più rara, dovuta a paralisi del III paio (midriasi paralitica) più che a eccitazione del simpatico (midriasi spastica). Talora ~ queste alterazioni si può associare l 'hippus, che_consiste in alternative rapide e continue di contra, zioni e dilatazioni pupillari. Le alterazioni a carico dei muscoli oculari sono a tipo di paralisi; sono precoci , ma tran. sitorie; danno luogo a diplopie transitorie, allorchè è colpito il IV paio; se si associano lesioni del III si ha anche ptosi. Queste paralisi sono transitorie perchè di origine periferica;


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IL POLICL INICO

allorcl1è diventano durature, danno luogo ad un 'oftalrnopleg·ia totale, con la caratteristica jacies di Hutchi11son , proprie d el periodo atassico. Sono da notare a n cora: la parali si d ell.a convergenza, con impossibilità d ella visione binoculare a bre·ve di stélnza , e l'ata ssia d ei muscoli oculari, per cui i movimenti di ogni singol o occhio sono normali, m entre si n ota incoordinazione d ei movimenti d ei due occhi. D ipenderebbe, ~econdo alc uni,. da questa atass i.a il rapido m ov imento e le oscillazioni d egli occhi , d a alcuni interp etrato come vero ni stagn10 . La t er za complicanza è costituita dall 'atrofia d ei n er vi o tti ci , con tutta la sintom.a tolog ia d el le alterazioni a carico del col orito della papilla , dello stato dei vasi r etinici ed il rapporto tra condizioni obbie tt ive d cl fondo e funzionalità visiva. Non è il caso di fermarsi sull e caratteristicl1e d el colorito d ella p apjlla, la qu.a le assume il n ome p er questo di atrofia ottica g rig ia , d a disting u er si da quella bianca. Essa però, pur colpendo e·n trambi gli occhi , può esser e più pronunziata in uno solo; si presenta con la diminuzione della visione , spesso preceduta da sen sazioni colora te e luminose, tanto fa stidiose per g li ammalati. La diminuzion e d el visus è con centrico o irregolar e; si a ltera dapprima la ipercezione per il rosso o p er il verde; seguono · i disturbi periferici a carico del turchino e d el verde . L 'apparizione di questa a trofia d ei nervi ottici , mentre è ad andam.ento fatale per quanto rigu.a rda la vista , si accompagna invece a stati più b eni gni per quanto riguarda la tabe , la quale d ecorre in modo lieve e prognosi meno infausta. L'atrofia d ei n ervi ottici s'è giova ta come mezzo di cura d ella m alarioterapia; ricordia mo ch e il m er curio non solo è cl.annoso, m a addir ittura disastroso. CARUSI.

La sind1·ome dell'arte1·ia coroidea anteriore. · •

(U.

POPPI.

Rivista di Neurologia, d ee. 1928).

L 'arteria cor oidea a nteriore prende origine dalla carotide. in terna o dal primo tratto della il,1i.ana. D ecorre a derent e a lla b ander ella ot .. tica cui cede alcuni rametti , e durante que.sto trag itto fornisce i così detti rami p erforanti al g lobus pa1lidus . a lla capsula interna posteriore e retrolenti colare, a l nucl eo latera le del talamo ottico. Quindi il tronco principale atl raverso la fe sura di Bicbat penetra n el ven ~ tricol o laterale dove irrora i plessi coroidei ed il trigono. Nel decorso inizial e fornisce rart1i a l corno d' Arnmone. Il rammollimento con secutivo all ' occlu~ion e

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d ella coroidea anteriore interessa il globus pallidus, la capsula interna ed il nucleo laterale d el tala m o per cui si può dire pallido-capsulotalamico. I sintomi clinici che seguono a tale ramrr1ollim.ento gener.a lmente sono: 1) Emiplegia con contrattura, Babinski, fenomeni di autom.atismo midollare. ~ determinata d alla lesione d el segmento post eri o te della cap sula interna n ei due terzi inferiori d ell.a sua altezza; 2) Emianestesia per tutte le forme di sensibilità. L 'an estesia superficiale è determinata da lesion e dei n11clei laterali dorsale e ventrale, mentre l'anest esia profonda da qu~lle del nucleo m ediale ventrale; 3) Emianopsia la t erale omonima, determin ata verisimilmen te da lesione delle fibre ottiche di 2° ordine, ch e passano per la capsula interna r etrolenticolare; 4) Disturbi vasomotori e termoasimmet.ria: ed ema, ipertermia, macros figmia, e altri disordini vegetativi d egli arti paralizzati. Questi fatti son o prob.abilmente d et erminati dalla lesione d ei nuclei vegetativi d ella regione in. fundibolo-tuberiana (ipotalamo) ; 5) Mano talamica : est ensione delle dita e su cculenza d ella cute della mano par.alizzata ; 6) Disturbi m entali , ch e non sono dovuti direttamente al fo colaio , ma a lla con comitante arterioscl erosi d ei vasi cerebrali. La sindrome d ella coroidea anteriore può essere confusa con que lla d ella cer ebrale post eriore ch e pure d à emiplegia, emianest e ia, emianopsia. P erò n-e lla sindrome d·e lla cer ebrale post eriore l 'emiparesi regredisce rapidamente , l 'emianopsia è pìù costante e può rivestire il tipo a qua dra nte, e qua ndo la l esione è a sinj stra si può avere anche alessia; d'altra parte sp esso c oesistono sintomi dovuti a lesione d el p eduncolo cerebrale con predominanza di sintomi cerebella ri. Anche n ella sindrome della silviana si può avere emiplegia , emianestesia, emianopsia. Però la paralisi è m eno accentuata e colpisce di più l'arto superiore , il Babinski manca di norma, m ·entre è presente il fenomeno dell 'adduzion e d el piede in seguito a percussione d el malleolo est erno. L' emianestesia è lieve e di solito a tipo corticale. Se la lesione è a sinistr a si avrà afasia . Mancano la mano talamica e i movimenti a t etosici. In presenza di . emiplegia, emianestesia ed emi an opsia sinistre non è sempre fa cile differenziare l e tre sindromi d ell 'arteria coroidea anteriore, d ella cer ebra le posteriore e d ella silviana superfi ciale. Il criterio migliore è d ato dal ca~attere d ell'emiplegia ch e è transitoria n ella lesione della cer ebrale post eriore, prevalente n ell 'arto superiore n ella lesione della ~il­ viana, ma$siva in qu·e lla d ella coroidea f}nte. . r1ore. •

DR.


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. l l ·1-3

SEZIONE PRA'l'lCA

Sulla malattia di Wilson. (DE L1s1. Rivista di Patologia nervosa e men-

tale, 30 marzo 1929). In questo lavoro l 'A. prendendo occasione dallo studio di un caso di morbo di Wilson capitato alla sua osservazione, tratta a ·fondo questa malattia dal punto di vista clinico, anatomo-patologico ed etio-patogenetico. È una vera monografia sull 'argomento con un'abbondante esposizione d ella lettera tura. Il De Lisi aveva già pubblicato nel 1914 un caso di degenerazione lenticolare progressiva, il primo studiato in Italia. Questo secondo mala.to è un fanciullo decenn·e, coetaneo e cugino in secondo grado del precedente. L'A. mette in evidenza e commenta la dis· sociazione tra forza statica e dinamica, i disturbi del tono ·(ipertonia, spasmi e contrat· ture), la reflettività posturale, la reazione mio. distonica, la mancanza di tremori e d 'altri movimenti involontari. Richiama l'attenzione su alcuni atteggian1ent.i da decerebrazione, le crisi toniche o tetaniformi ed altri atteggiamenti corporei interpretandoli come fenomeni di liberazione scatenati dalla stazione er~tta per sezione ad un -livello diencefalo-telencefalico senza interruzione della vita di moto cortico-spinale. Analizza da un punto di vista anatomo-clinico e fi siopatologico il riso spastico ed i disturbi del linguaggio , i disordini vescicali e rettali, le alterazioni del} ' umore e dell 'emotività, mettendo in particolare evidenza gli stati di eccitamento ch e si a ccompagnano alle crisi ipertoniche. La lesione epatica non è, come si è affermato, muta di sintomi clinici. Possono a ·versì diarre·e, vomiti, em.atemesi, epistassi, cef.alee, itteri fugaci, glicosuria occasionale, urobilinu· ria ed anche lievi asciti transitorie. La lesione nervosa è essenzialmente lenticolare. La corteccia può talvolta .apparire particolar1nente colpita, ma può anch e rimanere indenne o gravata solo da comuni alterazion1 concomitanti o terminali. Per costanza e gravità delle lesioni sono al primo posto il putamen ed il caudato, seguono il globus pallidus ed il nucleo dentato e poi la substantia nigra. La manifestazione più tipica del processo Wilsoniano è lo stato spugnoso del putamen risultante dalla rapida e profonda degen erazione parenchimale e dalla reazione glial e. La lesione epatica è cirrotica, ma si tratta di una cirrosi speci.ale. Le caratteristiche più notevoli sono rappresentate dall' enorme vascolarizzazione del connettivo e del paren chima. Esistono nei pseudolobili numerose sezioni vasali, diram.azìoni portali e centrolobulari. Questa anomala struttura vascolare è l' espressione morfolog ica della na tl1ra congenita ed ereditaria della malattia. Su tale terren o costituzionale s 'irradi.a il processo cirroti co , che con il '

tumore di milza forn1a l 'insien1e che vie11 detto « Wilson addorr1ina le ». La malattia di Wilson e la pseudosclerosl di Westphal-Strurnpell sono due tipi clin~ca ­ mente differenti del 1nedesimo processo epatolenticolare. Invece lo spasmo di torsione, sindrome e non malattia, non rientra decisamente nel campo della degenerazione epato-lentiéolare come in altre malattie extra-piramidali . La malattia di Wilson non ha alcuna affini tà con l 'encefalite letargica. Questa può dare parzlali manifestazioni e sindromi wilsoniane, ma non ha mai riprodotto per intero, nè clinica·· mente nè anatomicamente, il quadro epatolenticolare. Le infezioni, sifilide compresa, no11 t ntra no nell'etiologia del morbo di Wilson. t I11a certa influenza determinante o aggravante può con · cedersi ai traumi, almeno a qu~:lli psicl1ici Ma indubbiamente l 'etiopatogenesi è prevalentemente tossica: Al riguardo è a ricordare che l 'avvelenamento cronico da manganese e da acetato talloso può provocare sindromi extra piramidali. L 'ereditarietà , come dimostr.a l 'albero gen e=:.i.logico dei due malati studiati dall'A . , è i1l dubbia. L 'affezion e epatica preceue qu~l]a cerebra le Nessu.na dell e m .a lattie epaticl1e che pìù 0 meno somigliano a qurlia eh~ si ..:i')contra nel morbo di Wilson provoca l 'intero quadro cer ebrale della degenerazione. Tuttavia nelle epatopatie stesse si r1sco11trano tipi di reazione della n euroglia siml~i J '-lue.lli de~ia reazi.011e diffusa dal Wil son e dell.a pseudosclcrosi, pel'.'fino con formazione di elementi irler1t ici alle cellule di Alzheimer. Va quindi riaffermata l 'importanz:1 ]Jredomin.a nte dell '.alterazione del f.eg·ato l tell a pato· g·en esi del morbo di Wil son.

DR.

Infezioni n ente e sistema nervoso. (H.

PETTE.

Miincherier medizinische 1l1oche11s.,

1929, n. 6). Fin dal principio dell'èra dell'encefalite le· targica, ossia sin dal 1916 , si ~on.o o . . er~at~ quasi in interrotta catena spec1al1 form e d1 malattie infettive del sist ema nervoso centrale sporadiche o a focolaio epidemico. Si .tr~tta di a ffezioni con lesioni della sostan za g r1g La o bian ca del cervello a del midollo con corrispondenti quadri n1orbosi molto 'rar~abiJi. Vi sono infezioni, come l 'encefa l'lte letar· gica , la poliomielite, la rabbia ch e h~n.no la loro sede di elezione nella sostanza gr 1g1a del sistema n ervoso centr.ale. Levaditi 11.a .a ~ egnato a queste form e il nome di « Ectodern1 osi n eu~ rotropi » . Si tratta di malattie dovute a d agenti specifici capaci di localizzarsi e svilupparsi solo n ella sostanza grigia. Og ni altra in fia mmazion e, ch e prima , do po o n el cor so d i tali m a-

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IL POLICLINICO

la ttie si verifica in altri orga ni, è dovuta a cau se differenti. Le indagini sperimentali sull ' erpete speri .. m entale hanno messo in luce il meccanismo · di azione circa la speciale affinità di alcuni virus per d eterminati tessuti. Si sa ora eh& l ' erpete febbrile d ell 'uomo è dovuto ad uno sp ecia le virus vivente: che n ell'uomo agisct: solo sugli strati epiteliali d ella pelle e delle mucose, m entre negli animali, specie nei conigli e nelle cavie, la sua affinità per la pelle è molto attenuata e viceversa ha evidenti atti vità n eurotrope , ossia è capace di produrre g ravi affezioni infiammatorie n el sistema ner, ·oso centrale, le quali non si di stinguono gra11 ch e dalle g ià accennate mala ttie dell'organisn10 urr1ano . Gli esperimenti sugli animali hanno altresì dimostrato che I 'azione del virus erpetico sul sist em a n ervoso centrale è m olto elettiva n el ~en so ch e colpisce primitivam ente il parenchi111a ossia le cellule gangliari con i loro dendri ti e l.a g lia , e ch e i tessuti mesodermic i partecipan o secondariamente al processo. Il virus può anche localizzar si nei n ervi periferic i, verisimilmente n ei cili11drassi dov e si s vilupp a e si propaga fin o a raggiung ere il m idollo e il cervello . Il processo può rimaner e localizz.a to in d et ermin ati punti d egli organi centrali , ma può an ch e diffondersi in altre parti p er la via d el liquido ce fa10-ra chidia110 . Si h anno cosi r ep erti i stolog ici molto ra ssomi g·Ji.anti a quelli d ell 'en cefalite letargica , dell a p oliomielit e e d ella r abbia . I processi istolog jci d1 qu es te malatti e s i d istin g·u on o da quelli d ell e infezioni b atterich e, in qua n to le lesioni non sono prodotte da] . I 'ag ente st esso, m a dalle su e tossine. L 'esen1pi u I)iù tipico è d at o d.al t etano . Il bacillo loca· li zzat o in t1na qualsiasi p arte d el corpo pro.duce l1n.a t ossina ch e ha un '.affinità el ettiva p er il sistem a n ervoso centrale sul quale agisce. In con segu en z.a le lesi oni n ervose non son o infiamm a torie ma degen er ative. La sc0m par sa d ell'eccitabilità di d et ern1in a to p"Llrti d el sistem a n ervoso centrale , ch e dipende d alla sp eciale sen sibilità d ella i).arte stessa p er il virus det ermina il car atter e d el quadro clin ico . È 11oto ch e l 'en cefalite letargica colpisce prevalentem en te la sostanza g rig ia intorno al 3° e ±0 ventricolo , sp ecie la .r egione della substa.ntia nigra., e ch e il quadro clinico cor risp onde in e ffetti alla cessazione di funzione di qu este for mazioni. È n oto altresì che n el] a polion1ielite è colpita la sostanza gri gia del m id ollo e ch e clinicam ente si hà una paralisi fla cci d.a atro fi ca d ei corrispondenti gruppi mu scolari. D 'altra parte il qua dro clinico d ei sin g oli g r11ppi morb osi ' 'a ria con l 'acuzie e la i11 ten i tà d ei processi pa t o1og i ci. Allo t:stesso g ruppo di malatti e s1 possono assegnar e a n ch e l 'h erp es zost er , la n eurite infetti,·a e la polin eurite .

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111 realtà l 'herpes zost er è un 'affezione della stessa natura dell 'erpete febbrile, il cui virus, come si è visto, è negli. animali .schiettamente n eurotropo. L'herpes zoster non è solo una malatti.a d ella p elle, ma anche ed essenzialmente un 'affezione nervosa. I gangli intervertebrali corrispondenti ai segmenti cutanei colpiti sono affetti da un 'infiammazione acuta, ali.a quale partecipa pure la sostanza grigia midollare. In conseguenza oltre all'eruzione cutanea clinicamente si hanno disturbi sensitivi , iper- o ipoestesia, e non raramente alter.azioni d ei riflessi e più o meno accentuati fa tti paretici d ella stessa specie di quelli della m a lattia di H eine-Medin. In molti casi la compartecipazione midollare è confermata dal rep erto d ell 'esame del liquor. Alcune forme di neuriti infiammatorie risp ettivam ente di polineurite , con1presa la pa ~ ralisi di Laudry, sono in rapporto ad un processo ch e si svolge nell 'ambito delle radici n ervose, ossia direttam·ente n el midollo. Anch e qui la con1partecipazi on e d el midollo è conferrr1ata dall ' esame del liquor . Vi è inoltre il gruppo d elle affezioni a cute infiammatorie d ella sostanza bianca d el sis tem a n er voso centrale. Al rig uardo è molto inter essante l ' ence f~lo­ mielite d.a vaccinazione a ntivaiuolosa , di cui n egli ultimi anni si sono verificati casi in rr1olti paesi , n1..a sp ecie in Olanda. A dista11za di 8-1 4 giorni dall 'inoculazio11e d el vacci11 0 compare febbre .a lta con fenomeni gen erali d ' in fezione. Corr1pa ion o quindi a ccessi epil ettici uni- o .b ila ter ali , segu ono IJaralisi ce . . rebra li più o m en o estese , par alisi r espir atorie e d ei n ervi cra nici , e n ei casi gravissimi morte d opo 2-4 g iorni . Nei casi m en o gravi alle par.ali s i r esidua n o fenomeni spastici (clono del pied e , Babinski, ecc .), senz 'altri postumi. L 'esito . letale si ebbe nel 30 % dei casi osservati. Al tavolo anatomico si riscontrò che il processo m orboso è diffuso a quasi tutto il sistema n ervoso centrale, è caratteristico e differente da quell o d ell 'en cefalite letargi ca e della poliomielite. È col p ita quasi esclusivamente la sostanza bia n ca co11 dilatazione dei vasali , in fil trazione p eri vasal e e distruzion e dei cilindrassi. Un qu.a dr o morboso analogo a quello del1'en cefalite postva ccinica è stato osservato an- · ch e al t ermine di determina te malattie infettive, in isp eci e dopo il morbillo e la vari cella . D 'altra p arte neg li ultimi anni sono state osservate in sogg etti g iovani form e morbose che d ecorrono in modo analogo a qu·e llo s11 d escritto , ed alle quali è stato dato il nome di en cefalomielite disseminata a cuta . Si tratta di un processo cer ebro-spinale a focolai più o m en o diffusi , car atterizzati da demie]inizzazione ed au mento d ella glia. In r elazione alla localizzazion e d ei d etti foc ola i il qua dro morb oso può a s umer e il t ip o cer ebra le, midollare o mist o . An ch e in quest.a forma è prevalente-


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mente colpita la sostanza bianca. I sintoml cano qualche giorno e anche qualche settimana sono esclusivamente spastici. È caratteristico prima delle manifestazioni nervose e non ha l'inizio acuto o subacuto e la tendenza alla nuila a che fare con il virus poliomielitico che regressione dei sintomi fino alla completa gua- è squisitamente neurotropo e non può produrrigione. Forme leggerissime si alternano co11 re manifestazioni infettive. in altri organi e forme gravissime. La mortalità è bassa. Le ul- sistemi. time ricerche istologiche hanno dimostrato che La diffusione epidemica della poliomielite e il processo morboso dell 'encef.alomielite dissedell'encefalite letargica può spiegarsi sia amminata acuta ha strette relazioni con quello m ettendo che l 'epidemia della infezione per delle sclerosi a placche. così dire preparante crei in parecchi individui Il decorso e le analogie di questa forma le condizioni favorevoli allo sviluppo dell 'inf.econ l'encefalite postvaccinica e postin fetti va zione nervosa, sia ammettendo che attraverso prova che anche l 'encefalomielite disseminata i primi casi i virus poliemielitico ed en ce fali acuta è dovuta . ad un processo infettivo. tico acquistano una maggiore virulenza ed agNon è possibile dire se tutte queste forme gressività. siano dovute allo stesso virus . Il reperto istoUn analogo fenomeno si avvera per l 'encelogico consente solo di venire alla con clusione falomi elite diffusa e dissemin.ata, che si veriche i processi encefalomielitici tanto nella fica dopo semplici reumatismi o infezioni speforma acutissima dell'encefalite postvaccinica cifich e come il morbillo , il tifo e la varicella. com·e nella encefalomielite disseminata sono Qualche cosa di simile si verifica anche pe1· raggrupp.abili, specie in rapporto all'agente ].a n eurite infettiva :acuta. etiologico. D 'altra parte oltre la virulenza delE se nell'anamnesi manca ogni specie di 1'agente infettivo influisce sul decorso e la infezione predisponente o preparante l 'attecsintomatologia dell 'affezione il fattore costitu- chim ento del virus neurotropo non se ne può zionale o immunbiologico . senz '.a ltro escludere l 'esistenz.a , in qu.a nto essa I virus dell 'herpes febrilis, della poliomielite ha potuto assumere una forma attent1ata o e della rabbia sono filtrabili e ultr.a:rp.icrosco- larvata in modo da sfuggire .all'attenzione del pici. Muoiono alla temperatura di 50°, mentre soggetto e dei parenti. a temperature più. basse ed anche bassissime Non è dubbio che sulla produzione e diffuconservano a lungo la loro vitalità. Caratteri- sion e di tali malattie devono influire altri fatstica è la loro resistenz.a nella glicerin.a. Non tori esogeni come il clim.a , le condizioni del si sono trovati ancora adatti terreni di cultura. suolo, le stagioni , le razze , il sesso, Io stato Sembra ch e la moltiplicazione del virus sia dell 'apparato endocrino e simili, ma le ralegata alla presenza di cellule viventi ed in gioni ed il meccanismo di tali influenze non ispecie di quelle ectodermiche, come la cor- sono an cora precisate. nea , l'epitelio dermico, il paren chima nervoso. L 'affinità dei detti ·virus per quest'ul~imo è particolarmente caratteristica. Etiologia, patogenesi e trattamento Nelle ectodermosi neurotrope, specie nella delle complicazioni della puntura lombare. en cefalite epidemica e nella poliomielite e nel· la rabbia il processo morboso è caratterizzato (R. DE MoNTAUD. La Med. Ibera , 16 mar. 1920). µa lesioni degènerative e réattive da parte delle Man mano ch e la puntura lombare va encellule ganglionari con i loro dendriti e · della trando sen1pre . più nella pratica m edica, sia g-lia, mentre rimane risparmiata la sostaD:za come mezzo diagnostico ch e come m ezzo cubi.anc.a ch·e vice·versa è prevalentemente colpita rativo , si vedono , di pa:r:i passo, aumentare le nell 'encefalornielite disseminata. La clinica e gli esperimenti sugli animali osservazioni sui disturbi e sulle complicazioni, hanno dimostrato che le infezioni acute del consecutive a questo semplice ed utile intervento. ~istema nervoso centrale sogliono verificarsi in· Esistono quindi delle controindicazioni che sieme o dopo altre infezioni , ch e agirebber.o poss.o no dividersi in relative -ed assolute. da predisponenti o preparanti esaltando la vi· Controindicazioni relative si hanno in tutti rulenza del virus n eurotropo o indebolendo la resistenza organj ca in confronto del virus i casi n ei quali esiste stasi papillare senza sintomi focali e dove il quadro sin tomatolog·ico stesso. non può far ammettere un proce~so .ne~pla­ È veri imile che siano in giuoc<) tutte e due le azioni: aumento della virulenza e diminu- stico intracranico, mentre contro1nd1caz1one .assoluta esiste in tutti i casi con stasi papilzione della resistenz.a . lari e sintomi focali, specie se questi corriÈ b en noto · come l 'encefalite ef'idemica si . sia manifestata in seguito all'ultima e ad altrr, spondono alla fo sa posteriore. La morte è attribuita alla compressione eserepidemie influenzali. Per la poliomielite acuta si sa che le para~ citata sui centri n ervosi d.al for~ame occipitale, lisi sono precedute da un 'infezione locale o perch è il midollo allun'g·ato tende a incarcegen erale, da uno ~tato i?fl1:1e?zale. o d8: un'~~­ rar i in questo ori ficio. Ciò è motivato dalla perdita di liquido cefal o-rachidiano , che può gina. Queste man1festaz1on1 infettive s1 ver1f1-

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c on1plicar si a lla dilatazione dei ventricoli, nel caso ch e la circolazione si interrompa per ostruzion e degli orific i n ormali di comunicazione: foran1i di Monro, acquedotto di Sil• v10 , ecc. La prova di ciò è stata data da Jacobaeu s e Frumerie, i qua li riuscirono a salv.are un individuo, nel quale dopo una rachicentesi si era prodotta un 'ernia, e quindi compressione d el cervello contro il foro occipitale, iniettando si ero artificia le intra'r achideo: con l 'innalzarsi della pressione, si liberò il cervello dal! ' incarceramento nel foro occipitale, e di coneguenza scomparve imm ediatamente lo stato comatoso nel quale l 'infermo era caduto . Come controindicazioni, oltre a quelle g ià esposte, occorre ricordarne altre, così d ette condizionali, n el sen so cioè ch e non solo sono non assolute, ma a n zi esistendo, possono indicare la necessità di praticare la puntura lombare. Primi fra tutti sono da ricordare g li infern1i con arteriosclerosi molto avanzata , nei quali la puntura può essere seguìta d a vertigini, da sincope, da ictus apopl ettico. Altra complicazione è il m. di Pott. In questi casi, n ei quali spesso si ha la necessità di ricorrere a ll 'esame del liquido cefalo-rachidiano, la puntura lomb,a re può aggr.avar e le lesioni d el nevrasse, esagerare i fenomeni paralitici e spastici e precipitare l' evoluzione d el processo. P er con11)l etare il quadro delle complicazioni vann o ricordati g li stati setticemici , n ei quali la puntura lombare può essere un mezzo di inoculazione d ei g ermi nei centri nervosi. Netter cita il caso di un ' encefalite letargica n el quale il giorno dopo la puntura lombare, fatta a scopo diagnostico , comparve cefalea, para li si ' fa cciale s ., poi paralisi d egli arti dello stesso lato, complicazioni ch e Netter fa dipender e dalla puntura. · All 'infuori d ei preced enti . casi, ogni per icolo, veramente serio, può essere escluso, JJerò . n ella tecni c.a d ella puntura lombar e occorre ten er pre ente una serie di precauzioni e di d ettagli , di grande valore pratico. Volendo eseguire uno schema delle complic.azioni , andando dalla più semplice alla più complessa , la prima ad esser e ricordata, come la più frequente, è la cefalea. Essa insor ge al1'indomani della punt11ra lon1bar e, quando l'infermo prova ad .alzarsi ed aumenta ra1)idam ente d 'inten sità, se il paziente non torna ~ di stender i ; quando invece il in.alato non f.. })Osto subito dopo la puntura n ella posizion e supina , ].a cefal ea è molto più intensa ed .anch e la posizion e orizzontal e, spesso così effi cace, tarda a ll ora a d ar e un po' di sol li evo. L 'inten sità , la sed e, la durata dell a cefalea. varia n o da caso .a caso , n ella maggioranza de1 casi p er ò, senza alcun calm ante, 3--1: giorni di riposo in letto , ono suffi cienti a fa r scomparire tal e di sturbo .

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· Alcune volte la cefal ea può accompagnarsi a dolore a lle spalle e agli arti, come pure possono completar e il corteo sintomatologico d ella cefalea, vertigini , nausee, vomito. Tutti questi sintomi pegg iorano se l 'infermo si alz.a e migliorano n ella posizione orizzontale. Una complicazion e poco ricordata è la comparsa di dolori violenti, alle estr emità inferiori , a tipo radi colare, che possono durare varie ore e spesso richiedere l'uso di sostanze caln1.anti. Quasi in ai com pare febbre; il polso suole rim.anere normale, ad eccezione di un transitorio abbassamento d ella pressione arteriosa subito dopo la puntura. Le precauzioni da tener presenti per evitare le eventuali suddette complicazioni sono:· 1) fare l 'estrazione d el liquido molto lentamente, goccia a goccia; 2) misurare sempre la sua pressione ed in caso che essa sia elevata, far u scire il liquido lentamente. Un abbassamento brusco nell'ipertensione, deve far subi~o sospend ere la puntura ; 3) togliere la stre_tta quantità di liquido n ecessaria per le determinazioni; 4) non far alzare l 'infermo , nelle ore su ccessive alla puntura, sotto n essun pretesto; 5) far riman er e l 'infermo in letto 24 ore d opo la J)Untura ed .anch e 48 ore, quando avverte il minimo seg no di .cefalea. ' Tarie t eorie patogen etich e son o state propo· ste per la spieg azion e dei disturbi postpuntur.ali , basate quasi tutte sulla rottura ....dell'equilibrio della pressione del liquido c . r. Mol to interessante in q u esto senso è la teoria em essa per primo da Sicard , secondo la qu.a le la cefalea è dovuta alla perdita costante di liquido c. r., perchè esso continua a fuoriu cire dal foro fatto nell 'ar.acnoide. Per la sua struttura, infatti, questa stenta a cicatrizzare e d 'a ltra parte la corr ente dall'interno all 'esterno del sacco, ritarda la chiusura del foro. Nei casi seguìti da morte, .a poche ore dalla puntura, è stata infatti constatata . la persistenza d ell 'orifi cio o l 'obliterazione di esso da parte di un !rag ile tampone fibrin oso, fa cile a cedere a lla minima pressione. Conseguenza di questo stato di cose, in primo luog o sarebbe un 'ipotensione, la quale .a sua ' rolta , d eterminer ebbe un 'inten sa iperemia rr1eningea, capace di spiegare la si ndrome d escritta. P er altri AA. invece i di sturbi postpuntura ]i sar ebbero dovuti all a iperten sione causata dal1'estrazione del liquido c. r. , ch e provoch erebbe una vera iperproduzione cor oidea, come re.azione, inentre finalm ente IVIili.an considera tt1tta la intomatol ogia postpunturale , det.er~ m inata dall a m a n canza di liquido, per cu1 i centri n e rvosi. rimarrebbero privati di questa cappa protettrice . Pa sate brevem ente in rasse crna le varie teori e patogen eti che d ei di turbi postpunturali, r im an e ora a ved er e quali sono i migliori


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mezzi contro questi disturbi, nel caso che essi .abbiano a verificarsi. La condotta da tenere è condizionata all 'intensità dei sinton1i e alla personalità dell 'infermo. Nei casi di lievi cefalee , nausea, ecc., basterà far restare il m~lato in letto per due-tre giorni. Milian in questi casi consiglia di ricorrere alla morfina (l -1 1 / 2 ctgr.), come l 'unico medica1nent.o capace di calmare le soffe· renze e di mettere il p. in grado di alzarsi. L 'A., al contrario, ripone più fiducia nell'efficacia d el piran1idone, che somministra alla dose di 30 ctgr. insieme a 1 c tgr. di estratto tebaico, per tre volte al giorno: tale formula ed il letto sono sufficienti in pochi g·iorni a far scomparire i disturbi di n1edia intensità. Considerando la sindrome come conseguenza di ipertensione, è stato suggerito, come buon trattamento, di ripetere I.a puntura lombare. Ciò deve invece essere evitato assolutamente, giacchè tenendo conto della teoria di Sicard, coll'aprire altri orifici nella dura , non si farà che peggiorare le condizioni del paz.; per la stessa ragione, sono da evitarsi le iniezioni intrarachidee di siero fisiologi co (Jacobaeus y Frumerie) che verranno ad ogni modo riservate solo nei casi gravissimi, quando cioè esistano i segni clinici di incarceramento del mid0llo allungato nel forarne occipitale. Nei casi a sintomatologia imponente, in quelli ribelli ad altre cure o quando infine le condizioni del p. non permettono la sua permanenza in letto per un tempo n ecessario, l 'A. afferro.a d"i .a ver avuto buoni risultati con il metodo proposto da Danis. Esso è basato sulle teorie di Sicard ed ha lo scopo di produrre una contropressione a quella del sacco durale. Arrestando la pressione negativa od inferiore extradurale, viene impedito al liquido c. r. di continuare a fuoriuscire dall'orificio della puntura. Per ottenere ciò basta ricorrere alla puntura e a ll ' iniezione . epidurale di grandi quantità di soluzioni saline isoto11iche in modo che il sacco meningeo sia sollevato e compresso in tutte Je sue parti e per conseguenza impossibilitata l'uscita del liquido. Le pressioni epi- ed intradurali si equilibrano, le fibre d ella dura madre, separate da1l 'ago, si avvicinano e la cicatrizzazione avviene r>iù rapidomen te. La quantità di soluzione i sotc11ica da iniet .. tare, previa anestesia epidurale con novoca ina, è di 50-100 eme., ma c1ò che è importante in tale tecnica è la posizione ch e deve tenere l 'infermo: esc;o va m esso bocconi sul letto con le estremità inferiori pendenti dal p'i ano di esso, senza ch e però tocchino in terra. In quest_a posiz·i on e si apprezza molto bene il rombo formato dai quattro tl1her col i tra il sacro ed il coccige. L'indice della mano s. va posto esattamente su drtto rom ho, mentre con la n•1no d. si introduce l 'a~ o lln po' obliquan1 r nte nella parte r11cdiana e dopo ch e è stato

introdotto per· circa 1 cm., con piccoli movim enti dall'alto in basso e dal basso in alto, si affonda, portandolo in posizione parallela .a lla direzio11e della colonna vertebrale. Si attende quindi un poco per vedere se fuori esce ljquido c . r . (il che può verificarsi se esistono anomalie del sacco), quindi si introduce la soluzione isotonica. A. Pozz1.

Analisi di 500 casi sottoposti a cura 1·adicaJe pe1" nev1"algia del trigemino. (C. H.

FRAZTER .

Ann. of Surg., sett. 1928).

ln 27 anni l'A. ha avuto in oisserv.azione nella sua ·Clinica Ne11ro-Chirurgica 1200 casi di nevralgia del trigemino, 248 di nevralgie della faccia at~piche. È intervenuto in 511 malati, praticando interventi rUJdi·cali. La co11'c.ezione ·clinica della malattia che l ' A. si è fatto con una così vasta esp erienza 10 porta a pensare ch e esistano arn'.Plisisime variazioni nella intensità del dolore e che qu.esto solo in un pic,colo numero di malati raggiunga un ,graido elevatissimo c-0me ge11e.ralmente si crede. Infatti .quaJsi tutti questi malJ.t.i continuano nelle loro oercu~azioni giorna.liere e non amano rinchiudersi in un osp edale, b.enchiè contrariamente alle i·de.e 1più comuni, essi non s ia110 mai del tutto liberi dal dolore, e "in staiili avanzati della malattia -aibbiano aieoessi anche c..1uvtidiani. Non ha mai o6servato· guari·g ioni .spontane.e. La diagnosi ge.. ·neralmente è molto facile: ~J può confon.dere la n evralgia con i t.umori del ganglio di Gasser. In questi però si hanno semipre precoc,emente disturbi obbiettivi 1della sen.si.b ilità specie della con1g iuntiva. Tun1ori maligni extracranici o cancri dell 'antro di Higmorv diffusi alla 2a. e 3a. branca del V paio po~sono anche dar luogo a una sindTome doloro.sa simile alla nevralgia. A ·p roposito della sensibilità dei tessuti del viso sorgono importanti problemi fisiolog ici. Il .simpattc-0 c·ervicale o pericarotideo non pare entri 1Per• nulla nell'innervazione sensitiva della faccia, benchè la st1molazione elettrica simpatica provochi un e.erto dolore e così pure la legatura di alcuni vasi specie della tiroidea suip. provo.chi un dol ore riferito nel territorio del trigemino. Invece l' A. ha potuto confermare oome il n. faiciale pre~iede al senso della pressione. La sensibilità alla 1pressione è molto diminuita n el territorio del tr1gemino quando alla paralisi di queisto nervo Bi associ ·quella d·el faciale , m entre non lo è nelle paralis i isolate del V o del VII. Imµortante è l'accurato studio anatomico e embriologico della ra1dice protuberanziale. In q11 esta n el feto, si posson o d1sting11ere qbattro fascetti. Tre si perdono n el ganglio di Gasser e corrispon1

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-dono alle tre br.anclw •del trtgemino:, l'altra passa . dietTo il ga nglio dal quale ,però ri·cev.e rami ed è la radice inotqria. tLa radice corrilspondente alla 1! branca è 1Più isolat·a e qu-e sto corris·p onde al fatto che in alcuni animali inferi ori ha un .ganglio a s.è ed è dei tutto ·di:stinta ·dalle altre ·due. Le. i1'.i1br e invece che vanno alla II e II1I branca si m.es·colano f'ra loro. Que1Sto dato e·mlbrtolo gico spie·g a l'associazione d ella nevralgia dell.a I.I e III branca e la f requente esclusionie de1la I. Un po' diverso . è l'aipproc cio al ganglio a secon,da che 1si tratti di un cranio doli·co- o brachice•f alo: in questo l'angolo •dell'asse della rocc a col piano frontale tangente al parietale è più ampio e la loggia di l\1ecke1 è .p iù vtcina al 1PUnto di mezzo dello zi1g oma. Un a ss1stente dell'A. ha messo irt evidenza lln rarr10 d·elLa vena ·m eningea me dia che nas·c e dall'or.ecicJ:lio rnedio e esce dal hiatuis di Falloppio e che fa cilmente viene lac.erato d·u-rante un tnterven to e ipuò ·d ar luogo a em orragie nell'orec·chio m edio . Talora l' A. 11a osservato a;derenze delle n1eningi c:ol ,gan•g lio e .colla radice. E.sse rendon o difficile l 'inteTvento e testimoniano di pregresse flogo1s] c,h e potreb1bero avere 'im.p ortanza com e fattori etiologi·ci. La r adice motoria anzich<è ·da t1n solo d:ascetto talora è for mata da du e. Nel 4 % dei caisi si osserva dopo l 'inteTvento una 'Paralisi faciale che com'Pare ·24-48 ore dOIPO. Essa .s econ do l'A. è dovuta a trazioni sul n. gran,de ,p etroso ~u:p·e rficiale . La paralisi ·è transitoria, ma talora ·010corrono anche 1sei inesi ·peTchiè si riJp·r istini i.a f'unzion,e. Opera in narco·sj eterea, quando 11a scoperto il ganglio vi inietta della novo·caina e continua co·sl l'operazi,one in an·e·stesi.a locale. · Dal 1901 non esegu·e altro che interv,enti sulla Tadtce come era stato proposto da SJp1iller. Dal 1915 cerca semipre di conservare qu.eDa ip·a rte della r.a;dice sen,sitiva n on interessata dalla nevrel·g ia, per Jo più la iparte corri·sipon dente alla 1! branca, e da] 1919 Tisparroi·a n ella sezione 1a radice motoria. T\el 192.6 ha ,eseguito u·n a radicotomia bilaterale, iposstbil.c s olo colla conservazion e ·d ella raid:Lce motor]a. I v.ant8>glgi di così f·atte o,p.erazioni 51Pecialm ente 'P·er la man canza della cheratite son? evi·denti idi iper sè. La n1ortalità o·p eratoria è molto bassa; negli 1t1lti mi 269 casi 1è stata del 0,37 %. In 511 casi ha osscTvato due sole ·r ecidiv e; benooè un oe·r to numero di pazienti si ·laigni do[po l'intervento di parestesie, di origine n on ben 1spiegata. .

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MANFREDO ASCOLI .

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SC>Cl.~LE . '

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- Dopo il Congresso di Medicina Sociale. L'assistenza ai lavoratori infortunati. Tra i vari argomenti trattati al Congresso di m edicina sociale testè tenutosi a Milano me .. ' rita speciale considerazione il tema riguardante l '.assistenz.a medica e sociale agli infortunati nella relazione fatta dall 'on. prof. Ermanno Fioretti , capo dell'Ufficio medico centrale del Patronato Nazionale, per chè essa pone in rilievo I ,interessante è fino ad oggi non molto dibattuta questione del diritto che hanno i lavoratori all'assistenza e delle forme che conseguentemente essa de,re assumere. L'assistenz.a socia le, nota l 'on. Fioretti, assun1e speciale importanza solo con l 'intervento del fascismo, il quale mirando a dare alle norme giuridich e pratiche ed ampie r ealizzazioni, con sidera I 'assistenza com e parte integrante della funzion e sociale e politica dello Stato; e .a ttribuendo ai Sindacati un contenuto morale oltrechè economico, ha inteso che tra le loro funzioni avesse preminenza quella assistenziale, come riconoscimento dell 'umana di. gnità ch e suscita il lavoro e per d.are ai lavoratori con sapevol ezza della propria funzione nell'àmbito unitario della produzione. "fale concetto fondamentale è altresì solen11em ente sancito nelle disposizioni XXVIII e XXIX della Carta del Lavoro la quale consi· dera appunto l'assistenza com e un diritto e dovere delle associazioni professionali. L'oratore chiarite così. le basi giuridiche, sociali e politich e su cui ha il suo fondamento l 'istituzione del P.atronato Nazionale, passa a studiarne i compiti e la struttura tecnica. Il P.a tron.ato, egli afferma , ha non solo una fun· zione liquidatorja del danno riportato dal singolo, i11qu.a ntocl1è I.a liquid.azione degli infortuni porta sovente a notevoli contestazioni, ma ha la funzione ben più ampi.a di tutela collet. tiva dei lavoratori n el sen o della propria organizzazione: tutela ch e ,riene esplicata, non sotto I ,influenza di )dee o di preconcetti politici e da org·ani mi di parte, · m a dallo Stato mede imo. Da ciò logicam ente consegue ch e il Patronato Nazionale si occupi oltre che della assistenza ai lavoratori, della r etta interpretazione e dell 'integral e applicazione delle leggi. E siccome è provato ch e · gran parte delle controver sie vengono deferite all 'autorità giudiziaria per incompetenza di chi , preposto a dirimerle in via amministrativa, dovrebbe ogni m ezzo usare per .a ddivenire alla definizione co11ciliativa della prati ca, e siccome tra i deprecati in convenienti ch e porta la litigiosità è indubbiamente gravissimo la sfiducia dell ope· raio n elle leggi e in chi è chiamato ad applicarle, la sede central e del Patronato Nazionale ha disposto da tempo una accurata selezione del proprio personale medico periferico, la ct1i 1

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SEZIONE · PRATICA •

è

atte·nt_aln~p.te

' sèguìta _dag·li org.a ni :di:rettivi onde dare. unità di indirizzo alla vasta ~zi{!nc ~assistenzial e ch e nel campo infortunistico può essere così compendiata: · · 1) assistenza. a ll 'operaio dur.ante tutte le vicende dell'infortunio, dal suo verificarsi al momento in cui vi en e liquid.ato p er porgere al lavora tor e le cure necessarie alla sua r eintegrazione fi sica e otten érgli il g iusto risarcimento economico dalle leggi previsto; rieducazione d ell'invalido e a ssi stenza p er il suo collocam ento ; 2) utilizz.a zione d ell 'abbondante materiale proveni ente dagli I stituti provinciali per seguire con serio tudi o il d eterminismo d egli infortu11i e provved er e all a loro prevenzione n on ch è a ll a org.a nizzaz ion e . . cie11tifi ca e prati ca d el lavoro; 3) a ccura to studio onde trova re soluzione a quelle questioni m edico-leg,ali ch e an.cora sì presenta no a diver sit.à di inter p r etazione. l{iguardo a lle cure d a presta r si all 'infortunato 1'on. Fioretti pur ri conoscendo ch e n egli a1nbulatori istituiti dai datori di lavoro o d agli Enti ass icura tori o d a or ga ni di loro em a nazione, l'infortunato vien e g eneralmente ben cura t o, g ius tam ente afferma ch e tali cure cr eano n o tevoli inconvenienti sia pcr ch è esse sog·giacc iono a d incon sci fi scalismi e ad istintive deformaz ioni profe siona li d el m edico ch e interpreta con sover chio rigor e e sovente non senza preconcetto la su a funzion e in r apporto all 'interesse dell 'I stituto da cu] di pende, sia per chè l 'operai e mal volentieri s i presta, con conseguente d.a nno n el processo d ella sua r einteg·razione fisica, a lle cure fornit egli e consig liategli da Enti ch e n a turalmente egli con sider a come avver sari. Il prof. Fioretti cita al rigu a rdo il parere d ello stesso prof. Bern.acchi m edi co fiduciario d ella C. N. I. , il quale obietti,ram ente ha sempre sostenuto ch e l a cu ra d egli infortunati d eve essere assunta dallo Sta to o dai Sindacati professionali. Il Patronato · Nazionale i stituito dal r eg·ime fascista per l 'a ssistenza ai lavoratori appare quindi l 'organo tecnico più adatto per e ffettuare tutte l e cure n ecessarie ai lavoratori infortunati. A tale scopo esso sta attrezzando i propri ambulatori e nei centri principali provved e a lla organizz.azione di poliambu'lanze e di astanterie onde consentire ch e a l più presto l 'Ente sia ip. grado di provvedere a .qualsiasi cura che sia ritenuta n ecessaria nel1'inter esse degli infortunati. Nè il Patronato Nazionale ha tralasciato lo studio dei complessi problemi che si verifi.cano a lla rieducazione professionale degli invalidi al lavoro sia che si tr.a tti di grandi in. validi o di quei minori lesionati i quali con ·effi caci cure . e opportuna rieducazione potranno ri.a cquistare una effi cenza lavorativa .ch e andrebbe in caso diverso inesorabilmente perduta. Oltre a tale attività immediatamente assistena{tjv.iLà

ziale, il :Patronato · a i11ezz<i>• dell"Ufficio medico provvede col materiale acquisito dagli Istituti provinciali agli opportuni . studi per una più vasta e compl eta tutela dei lavoratori nel campo infortunistico e a raccoglie re elementi di indole igienica e ·profilattica ch e possono eser e di grande inter esse per i medici di fabbrica che oggi lo Stato sta is tituendo (parecchi ... anitari ha nno g ià con,seguito la r elativa abilitazione). Inoltre sono g·ià stati fatti interessanti rilievi sul d eterminismo d egli infortuni per quanto riguarda la p.arte an.a tomica lesa , il carattere d elle lesioni e la causale diretta del trau1na onde .a dottar e efficaci m ezzi protettivi, la cui ai)IJ]icazione sarà accuratamente seguìta per rilev.arne l 'utilità o le d efici enze. Tali i va ti compiti che il Patronato Nazio11ale si prefi gge, e a cui d edica il suo amorè, la sua fed e e tutte l e su e più valide en er g·ie l 'on . prof. Ermanno Fioretti; v.astità di comp iti ch e a lor o volta tendono ad uno scopo unico: migliorare e accrescere quanto è posi.bile l 'effi cenza produttiva del nostro lavoratore, p er .a umentar e col b en essere individuale e familiare la potenza ·della Nazione.

E. C.

CENNI BIBLIOORAFICI. (1) E.

Diseases of the n,ervous system- a text-b ook of neurology and psycliiatry. Lea and F ebiger , PhiladelJ ELLIF F E

and

W . WHITE.

phia 1929. 5th . E dition . La 5a edizio11e, alla quale il libro è giunto nel breve volger di anni , è un documento p iù eloquen te di qual siasi elogio . Non è veramente un ver o libro di testo n è un manuale, ma un qualcosa d 'intermedio. Gli autori hanno esp osto con mirabile chia r ezza e concisione tutto il d ottrinale ch e si riferisce alle malattie n orvoiSe e m entali . Il libro è d estina to più a m edici ed a speci alisti di quello ch e a stu" d enti. P er c iò non tutti g li argom enti sono trattati a fondo, ma invece un posto cospicuo è d edicato a quelle ch e og·gi son o, com e ... i suol dire, sul tappeto e ch e hanno formato og· g etto di particola.r e studio da parte d egli autori . Il lettore leggerà quindi volentieri tutto il ca~ pitol o della p sicoanalisi , ch e è discu sso d al punto di vista anch e on to- e fil ogen etico, ed al quale si è con particolare arr1ore d edicato uno d ei due scrittori , il i1otissimo dott. Jel liffe. Un .altro argom ento d egno di pa rticola r e en comio è quello ch e si riferisce alle endocrinopatie. E sso va segnalato per la sua obbiettività anch e per quanto si riferisce a lle a n cora incerte è d oscillanti applicazioni terapeutich e . Ma questo tema non sarebbe compren sibile scientificamente, se n on fo se stato preceduto (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui.

si desidera la recensione.


1150

IL POLICLINICO

da prolegomeni . anatomo-fisiologici, i quali vengono esposti in tutti i loro dett.agli. Nella sezione che si riferisce alle malattie m.enta li sono più specialmente svolti i capitoli della d em entia pa.r alyti ca e d elle sindromi schizofrenich e; l 'una e le altre prese di mira et pour cause, n el! ' ultimo d ecennio. Il letto1e vi trover à ,r acco,l te le concezioni più moderne intorn o alla pat ogen e si di queste due psicosi e rin1arrà alquanto sorpreso dei consigli p sicoter apici, d ai quali gli autori si ripromettono qua lch e giova m ento nella cura delle sindromi schi zofrenich e. La lefter a tura r accolta con molta a ccuratezza, sen za esser e sover chiamente copiosa , è più ch e sufficien t e p er quan ti abbiano bi sog no di com p ul sa rla per iscrivere qualch e sp ecia le mo· n ogr a fia. 11 libro è stampato elegantem ente con ca ratteri nitidi e con fig ure artisticam ente m eravig liose. G. MrNGAZZINI.

M. LAIGNEL-LAVASTINE , A. BARBÉ e DELMAS. La· pratique psychiatrique. Ed. Baillière, Parig i. Prezzo Fr. 60.

Questa seconda edizione d el libro degli egregi alienisti fra n cesi segue a breve distanza di t empo da lla prima. È un m a n11ale che si prefigge lo scopo dl m etter e og ni m edico pratico in grado di orizzon tar si n ella patologia ment.ale e di risolvere • i problemi clinici e m edico-legali che s'incontra n o n ella pratica corrente. E lo scopo è felicem ente r aggiunto. In e ffetti I 'esp osizione, senza essere rigidam e11Le sch ematica , è b ene ordinata, chiara , int elli g ib ile anch e a chi non si occupa parti c:•)la r m ente di p sichiatria . DR .

M. R osENFELD. Die Storungen des Bewusstseins. Un ' 'ol. di pag. 247. Edit. G. Thieme, Lips ia 1929 . Il libro è diviso in due -parti; nella prima ven g·ono espo5t i i sintomi ch e si o sservano neg li ind ividui ch e pr esentano un_ dis turbo d ella co c ienza, s in tomi p sichici , n eurologici e gen era li . La seconda parte è d edicata all a sinto111a lolog ia d elle alLera zion i d ell a coscienza quali i p resen ta n o n elle più sva ria te malattie e a i m ezzi di agn ostici. l 'A., d ir ettore della Clinica p sichiatrica e n eur olog ica d i R ostock , h a fondat o la su a trattaz io ne :;u una esper ien za p erson ale molto estesa. Lo s t ile facile, l 'esp osizion e completa e eh ia ra, a ssicu rano la buona fortuna d el. libro. V AT,nON I .

J. FnosTra . D as scli izophren.e De1iken . (J>Jieri on1enolog ische Studien zum Problem der wid ersinnigen Stitze) . Pag. v111-87. G . Thiem e r ei i lore. Lipsia, 1929 . I.· 1\ . , b e11 noto a quan ti si inter essano di p--ico pnto log ia , in questo s u o r ecen t is imo voJi :1 •. ' 1:l ana lizza to e a s~ o O'ge l ta t o a d u na esa tta

[ANNO XXXVI, NuM. 32)

disamina alcuni de i sintomi e disturbi psichici present.ati dai d ementi precoci. Campo delle ricerche del Frostig sono st.ati i disturbi del discorso e della capacità giudicativa di questi infermi e più specialmente le « frasi a ssurde » da essi usate confrontandole con le cc frasi log ich e » dei normali. Lo studio si limita alla an.alisi e descrizione formal e d el gruppo di disturbi psichici sopra d etti, ed assai g ius tamente l 'A. ha evitato di voler trarre da esso conclusioni sulle cause e sulla gen esi d ei turb.a m enti d ella logica di quest i infermi. In un pr imo capito] o l 'A. tratt.a "del metodo di r icer ca impieg·ato, cui seguono altri d edicat i al problem a di ricer ca posto alle « frasi assurde » , e a l sogno qua le elemento di confron to. Chiude il volume un lung o capitolo in cu i son o rj assunt i i risultati e le conclusioni cu i giunge 1'A. Il volume d el Frostig rappresent.a un notevol e e b en riuscito t entativo di approfondire il p en siero · d ei d em enti precoci e sarà certo in disp en sabile a quanti vorrà nno inoltrarsi in qùesto tanto diffi cile campo di studi. La sua veste tipog rafica è dignitosa, degna d ella grande ca sa che lo ha edito. ENDERLE . J. GERSTMANN. Die Malariabehandlung der progressiven Paralyse. Un voi. in-8° di 309 pag., con 17 fig ., II edizione. J. Springer ed., Berlin, 1928. Il dogma d ella ing uaribilità della demenza pa ra litica , ch e h a r egnato p er tanti anni, si avvia ver so il tra m onto . Ormai, si è dimo .. strato ch e, co11 la m ala rioterapia, si possono.0tten er e r emissioni che hanno tutta I 'apparenza d ella g uarig ione ed il m etodo di cura è· u scito dalla fase di t entati\lo per entrare nella prati ca". U tile è, quindi, che i m edici conoscano le p articola rità d el n1etodo ed a ciò serve beneil libro d ell 'autore. Questi fa la storia della terapia infet t iva, a ccennando ai primi tentativi di m a la riotera pia (Wag n er-Jauregg, 19171 e fornisce poi le r egole tecnich e per la scelta d el mater ia le, l 'iniezione, d escrive il decorsO' d eg li a ccessi , il m od o di curarli, la conservazion e d el san g u e n1a1arico, estendendosi poi sui risultati c linici ottenuti dall 'A. stesso e da altri , i r ep erti s ier olog ici , a na tomo-patologi• c1, ecc. Esa mina p oi la q u estione d el m eccanismo di a zione d ella m alar iot er api a , la possibilità di pr<:: venire la d em en za paralitica semplice~.e:ite a r 1il icando in pr eced en za ta le cura alla stf1l1de n on com plicata. Accenna a i tenta tivi fatti con I.a febbre ri corren le e vi en e a ll a conclusione ch e , con la ma la r iot era pi a , si ottien.e realmente u n.a r egr essione d el pr ocesso . Segue un 'accurata e cop i o~a bibliografia, fra cui sono anch e molti lt1vori italiani.

A. P.


[ANNO

Dr.

XXXVI, Nu ,_\1. 32]

HANS

swe~se .

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SEZIONE PRATICA

KRrsca. Die hysterische ReaktionUrban e Schwarzenberg, Berlin-

Wien, 1928. In questo volume, piccolo di mole, ma ricco di esperienza personale, l 'A. traccia i criteri principali per la definizione, la terapia e la questione medico-legale dell 'isterismo. · Come risulta dal titolo stesso dell'opera, l'A. non considera l'isteria come una malattia a sè: egli parla soltanto di reazioni isteriche. La caratteristica fondamentale della reazione isterica l 'A. vede nel fine - sia esso di natura materiale, sia ideale - che il soggetto cerca di raggiungere più o meno coscientemente (mai incoscientemente I), attraverso i suoi disturbi. \ La fonte generatrice d ella r eazione isterica si trova n,egl'istinti e negli affetti, mentre la formazione e la modellazione d,elle singole manifestazioni isteriche sono opera della sfera volitiva ed intellettiva dell 'individuo. Sopratutto alla volontà l 'A. attribuisce la influenza maggiore nel mantenimento d ei fenomeni isterici , una volta stabilitisi. In conseguenza di questo concetto l'A. ri., tien e necessario che sia il medico che il perito cer chino, in ogni cas-0 di r eazioni isteriche , di dimostrare al p azien te la finalità d ei suoi disturbi e la responsabilità n el manter1imento dei medesimi. L 'importanza . parti colare ch e, dal lato sociale, viene data dall 'A. alle r eazioni isteriche e gli energici m etodi che questi indica per combatterle, rappresentano, a nostro avviso, il merito principale di questa pubblicazione. FUMAROLA.

L. LEWIN. Les Paradis artificiels. Traduzionefrancese dal ted esco del dott. GmoN. Editore· Payot, Parigi. Prezzo Fr. 25. Abbiamo detto dei pregi di questa opera in occasione della pubblicazio11e della tr.a duzione· italiana curata dal dott. Clerici. Il fatto stesso che il libro si va traducendo. in varie lingue n e prova il valore . Anche questa .edizione francese è ben curata. ·

DR. O. PETRI. Così... l' umanità. Editore Bocca,. Torino. Prezzo L. 18. Un libro di istruzione e di educazione. L'A .. foggia un tipo di uomo-modello, che per il bene di tutti dovrebbe essere imitato. La di· sciplina dello spirito deve essere indirizzata a p erseguire quest 'ideale. Questi, come in altri suoi precedenti scritti, sono rivolti ad impiegare e sviluppare metodi· camente l 'osservazione e la rifl ~ssione che la subcoscienza esige per essere impressionata.

a. a. I@iene nervosa in rapporto alla Scuola media. Conferen.ze agli Insegnanti. Ferrara, Industrie grafiche, 1929. •

Con lodevole iniziativa, il prof. Legrenzi, Preside d el R. Istituto tecnico di F errara, ha invitato, alcuni specialisti a tenere agli inseg nanti di d etto I stituto un cor so di conferenze illustranti l'igien e nervosa in rapporto con la Scuola media . Tali conferenze a·p paiono ora riunite in questo volume, precedute da .alcune lezioni introduttive dei proff. Ghezzi , Colombo, Teg·lio, Russo, ·c. Bertolini e M. Cori. · E. KRETSCHMER. Intorno all'isteria. Ed. BeneIl prof. Boschi, premesse alcune nozioni di detti e Niccolai, P escia. Prezzo L. 18. psicologia norm.a le, si occupa d ei sintomi e dei Questo lavoro, che ha già avuto due edizioni quadri psiconevrosici , trattando d ella neuratedesch e, ha d estato molto interesse per l'pri- stenia, della psicasteni.a, d ell'isterisn10, d elle n evrosi emotive, dando inoltre un 'idea chiara ginalità d elle vedute sull'isteria. L 'A. considera i fenomeni i sterici come una e sintetica d ella psicoanalisi di Freud. maniera di reazione grossolana, impulsiva che Il dott. Tanfani tratta delle malattie organiprevale in individui primitivi, non completa- ch e del sistema n ervoso ch e possono maggiorm ente sviluppati, incapaci di elaborare ademente interessare gli insegnanti d elle scuole medie : l 'encefalite epidemica, le varie cor ee, g uatamente il materiale dell 'esperi enza. La traduzione fatta dal dott. l\1enesini è fe- · l'.atetosi, la n1alattia di Th9mson, il torcicollo , d ele e chiara. il crampo d egli scrivani , i tic , le ce falee, i La pre fazione d el prof'. Biondi mette in evidisturbi della p,arol.a, l'epilessia, ecc. Da ultimo il dott. Padovani d escrive la d ed enza l 'iniportanza delle applicazioni m edico- generazione illu strandone la definizione, stt1leg.a li d ella con cezion e d el Kretschmer. DR. diando i segni fi sici e l e anomalie funzionali ed insegnando come si conosce la costituzione N. R. D'ALFONSO. L'eredità psicologica. Società n evropatica d el fan ciullo, come se ne valutino Editrice « Dante Alighieri ». Prezzo L. 5. l 'intel]igenza ed il carattere e dando a lla fin e In questo volum etto l 'A. riassume le sue un 'idea chiara dell e psicosi d ei fan ciulli , d elle vedute sull 'er edità d ei caratteri psicologici in distimie e del le d egenerazioni morali. L'unione d ei medici specializzati e d egli in· genere, e d el genio , della delinquenza e della seg·nanti potrà indubbiamente portare alla aufollia in i specie. Uno speciale capitolo è dedicato alla quistio- spicata coll aborazione m edico-pedagogica ch e sarà di tanto vantaggio per la scuola . ne della formazione del genio. A. Z..\MBLER. DR .


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IL POLICLIN ICO

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[ANNO XXXVI, NuM. 32]

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APPUNTI PER IL · MEDICO PRATICO. • •

MEDICINA SCIENTIFICA. Il problema etiologico dell'encefalite epidemica.

Secondo F. Marcora (Gazz. Sanit ., 5 magg io 1929) il problema etiologico di tale forma morbosa, dopo gli innumerevoli studi e ricerche fatte, resta sempre insoluto. Nel 1919 Loewe, Hirschfeld e Strauss asserirono ch e l 'en cefalite letargica era dovuta ad un virus filtrabile; più tardi Levaditi ed altri AA. identificarono questo virus filtrabile ·Con il virus erpetico. Anche I\.ling Davide e Liljequist credettero .di aver trov.ato un virus filtrabile capace di produrre le stesse lesioni ari.atomich e di quello epidemico; ma ulteriori ricerch e tolsero ogni valore alle loro esperienze. La questionè è a questo punto; e se le le·sioni anatomiche dell 'encefalite epidemica sono molto somiglianti a quelle dei virus filtrabili , .:si è indotti a pensare che verosimilmente }'.a gente etiologico dell'encefalite sia un virus filtrabile non ancora noto. Un'altra opinione avanzata è ch e l ' encefalit~ epidemica debba considerarsi come l 'espressione d 'una particolare localizz.azione encefa, lica del virus influenzale. Tuttavia i dati epidemiologici in rapporto a questa pretesa identità tra en cefalite ed influ,e nza sono solo appar enti ; la stessa diversa contagiosi tà e difn1sione delle due forme testimonia della indipendenza fra esse. ProbabiJm.ente esistono dei rapporti indiretti tra encefalite e influenza; ma allo stato attuale ci mancano gli elementi per poter stabilire la natur.a e l 'entità di tali rapporti.

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CARUSI.

Rapporti tra corea del Sydenham. e reumatismo articolare.

I

Sul reperto istologico n elle infezioni reun1aticbe per ora bisogna fermarsi ai noduli di Aschoff n·el miocardio ed altrove; per la corea bi ogna ri ce~care le alterazioni dell'encefalo. P. Guizzetti (Pathologica, 448, febb. 1929) ha ·esaminato undici preparati mi croscopici di cardiopatic i; in tre ha trovato i noduli reumatici· si trattava di paz. affetti da endocardite r eumatica subacuta ; in altri tre casi con vizi valvolari, dipendenti da antica infezione r eumati·ca , non si rinvennero noduli. In cinque casi di corea, i quali all 'autopsia presentavano una setticopiemia da stafilo·cocco p. aureo, con endocardite settica, l'A. non ha mai trovato noduli r eumatici nell'encefalo. Dal lato clinico, pur essendo costante nei coreici una lesione valvolare, con una endocardi te verrl1co a, n on si ha mai una progressiva alterazi.011e endoca rditica come nel reumatism o.

L'identificazione etiologica tra corea e reumati sn10 per ora non trova conferma nel·le ricerche isto-patologicbe, e non si presenta così sem.p lice come si può sospettare a prima vista. CARUSI.

SEMEIOTICA. . 11 fenomeno del mignolo. E indi!cato con tale fenomeno da Han·s Ho'f!f e P. s .chi1der (D eutsch . Med. Woch., 2.9, 1928) l'esag~T·ata abdruzione che pr.esenta il pi·coolo dito , allo.:r.cl11è 1s'i.n vita il paz. a di!sten·de·r .e le mani in a vanti, aid occihi chiusi. Qu1esto sintoma giu~t1 . fi·ca una forma n ervos.a orgaruica, e se.con.d o gili ..\A. rapipr esenta un sintomo pTecoc.e 1della taJbe dons.al'e, ~ rd i l esioni d1el cerv·elletto , an1c..he quan·d·O m an 1cano i dijstmTlbi di sens.i·b ilità, e irufin·e della sclerosi mrultilp1a, allorc111è coesiste una l esion.e · cereb·ell.are. La ·di!spois iztone a divarica:re il mi:gnolo, .a braccj a tese, a dita leiggeDmente allargate, e e:d oc.chi 1chJius i , si nota anClb.e n ei n ormali, e ista aid indicaTe C1h1e noi ci ren1di:amo conto irrniper.fettamente diella po1&izione 1dielre mem.lbr.a nello srpaz.io, s•enzia l ' am1Siili o d·ei ·sen-si. Una leis ion·e dell e ra;d'irei posterto·r i, oltre a presentare ·disturlbi di s·erusitbilità, si aocompia:gna aid u·n a m oditficazione d1egli irn1pulsi af,f eren ti, i quali eseToita:no u·n a inflru-enza sulla po1s izione d el •corpo. Secon d·o Ri1ddo1c k .si può avere il f.en om e·n·o d·ell'a.b1druzion•e del mignolo n1elle paralisi del pl esso, 1per il disturb·o di sen1sj.b ilità; tuttavia questo tS1:ntomo indica u n ctistur bo della S'en'Sliliilità, per una lesion.e oI'lg'3.nica. del cerv·elletto. 1

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CARUSI.

Val ore semeiotico del riflesso del plesso solare. Dice$i « riflesso solar·e » l 'i11sie1ne delle modi· ficazioni del p olso con secutive alla ·eccitazione del plesso solare, m ediant e la pressione sull'epigastrio. . Il riflesso è positi'vo quan•do si ha t1na dimir.uzione della pressione diff erenzi,ale ·a l Pachon ed una d iminuzione del numero delle pulsazioni; inver t.ito quando avviene il, contrario; nullo quando non si ha mo,djficazione alcuna. ·G. Pintus (L a R i f orma Me dica , 23 gennaio 1928) h a s tudiato il riflesso del pJ.esso solare in 306 malati, in gran par te m entali, n ervosi e tubercolotici. Egli ha notato c·h e l e modificazioni del polso son o le più sva riate, ma che ,predominanù quelle d eriYanti dalla diminuzione di pression e.

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SEZIONE P RATICA

Le modificazioni si manifestano 1do1p·o 10-15 secondi, rag.giu11gono la massima intensità n el priJllo minuto, diminuiscono poi, per cessare dopo tre minuti. Più ch·e alle variazion i della pressione, l'A. ha posto attenzione alle modificazioni del numero delle pulsazioni ed a quelle della forza, ritmo e ten$ior1e del polso, che possono esser e apprezzate 1da ogni medico p·r atico. Il r ifl esso solare non può essere con siderato come un sintoma di determinate malatti·e, 1percruè troppo incostante è il suo comportamento. Nella tubercolosi p.erò, l' A. lo trovò sempre positivo forse in rapporto con la. . diminu zione della secrezione dell 'adrenalina che si ha in tali mal:ati e del conseguente abbassamento d·el tono del simpatico.

logi·a racl1idi.ana, p ermessa d.alla colorazione con .pironina-verùe di metile. A. PICClNELLI.

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. CASISTICA. I vomiti nevropatici.

Compaion•o, il più sp.eSiSo, in seg'Uito ad on' emozi()(Ile o élJd una scois sa morale. Po~son-0 essere a oquosi o.d alimentari, gener:a1mente senz,a dolori; non ·hanno ·orario. Possono dulI'are parecchi mesi senza portare dimagrimento notevoi·e. Sono talora sanguinolenti, ad aspetto idi s ciroppo di lamponi 1diluito; son-0 segnala te . delle ematemesi, ma Si trattav a prO'babilm·ente di lesioni organi·cl1·e. Ftrequenti il ptialtsmo e la costipazione, noncihlè V ICENTINI. La pn1eumatosi tnteistinal.e e l'aero:f.a:gia. Spesso si nota ano·ressi-a a tiµo p.rogreS'si vo e l 'insonnia; in La citologia del liquido cefalo•raehidiano ta1i casi, il dimagrim·ento può es.sere rapi1do. • dei sifilitici. L 'esame del malato dà gen·eralrniente segni negativi : zone dolorose variabili o di .a:n•estesia; la Dal-lo studio della citol ogi.a rachi1diana peir mezzo della colorazione vita1e cpn p ironin_a-veride di . ra1dioiS·co1pria mo silra uno stoma;co ·d i forn1a nor:.. metile, P. Rav.aut e R. Boulin (A nnaies de D erm .. male, con un certo gr.a1do di iptosi, m·a aid evacuazione normale. et Syphil., t. v.m1, n. 12) sono indotti a distinL '.evoluzi·on 1e è variaibile; si hanno attaccl1i, che ·g uere du.e graDJdi tiipi, o meglio due gradi di po:ss·ono S CO:rrljparire in se guito a·d un'altra scosGa gTavità cr·escente di r eazione •citolpgica cefalomorale ·e r.icompari!I"e in s eguito. rachi1dian·a. Il ;p rimo ti.p o coITiSjponde .all'afflusso J. iBelo·ux (Buli. méd. 13 ott. 1928) diistingue di linfociti e di mononu1cleari medi a nu1cleo e a 1protoplasma polimonfi, più o meno infr.amn1ez- diverse forme cliniche,. di imitazion e, di simulazion e, cli abi.tt1·dine, ·di ;p ura immagin.azio11e; tali zati .d a ipolinu,cleat'i. .Q uesto tipo riv-ela una infiammazione puramen- vomiti sono fr.eiquenti nel bambino, e gli servono com e m ezzo di difesa contro l'autorità dei gete supeI"ficiale, meningea, appare fin dal perio1d o second·a rio della siJilide, e, all'infuori die11a sif 1- nitori. Vi sono poi le forme g?·avi, a. cui .ap1p.artengono lilde, n·elle inrfezioni che non hanno il temrpo di j vomiti in.co·e r cilbili dell a gravi1 danza. agii:re in profondità : la tubertcolosi, l.a m·ening1 te 1Irn presenza di un vomito so.spettato nevropacere.bro-sipinale. tico, si dovrà se-mp,re .fare l 'esame com1P1leto del Il secondo tipo si manifesta con l'aggiunta aigl1 malato. !Si ·elimineranno lie aJftf ezioni gaist:r:Lcp.e elementi preceid·en ti di plasmazellen e di grancti (ulcera, can·cro, etili.ismò, itpercloridria), intestioellule mononuc11eate, rivela un·a infiammazione nali (Cld)rp·en1dicite acuta o cronic·a, stenosi duo1de,p rofonda, !Parenchimatosa, e comrpare nei ca;si gravi 1del periodo se·c on·ctario o terziario, sia n·ella nalli, occlusione -i11testinale, periduodenite) , aidfase clinica ol1e pre ..c'1inica, raggiungendo il ~uo_ dominali (col:ectstite, pancJ"eatite, coliohe nef·ritiohe), affezioni pelviche, le m eningiti, i tumori m-a;sisimo grado ne11.a fonn·a anatomo-clinica più cierr-ebrali, l'1u.r.e mia, le cri!Si di en1i crania. Nel gen.eralizzata e più proifonda, la paralitsi prpbamibino si penserà anche ai Yomit.i ace1onemici, greSìsiva. all'aiden op·ati.a trac;heo ~ronohial e, alla tosse emeNon comipare, o non ha il temipo di comparire nelle iniezioni com.e la tubercolosi e l,a meningite tizzante. Trattamento eS'S·enzial:Inent·e ps:Lcote-rapi·c o, ri·cerebro-~·pinale eh.e rispettano di più il 1 p ·a rencorren·d o .eventualm ente all'is olamento; elettricichima. tà, priescrizd.oni ·vairie (blu di metilene, 1Picool-e •Que5ta distinzione fondamentale spi·ega la diveTsità di reazione al'la ter apta dei tirpi cellu1ari, ·dosi di si ero fisioJogico, pillole cli tarassaco, ecc. ). Si com!batterà la costirpazione e si lotterà contro e trova 1con.ferma nella esi stenza di due tipi rtj l'inanizione (in,gozzamento coo la sonda, iniealbumin a <:·ef.al o-r ai0l1i1di ana. zi1oni idi stero .g luco·s.ato, goccia a gocci·a rettale). La nozione 'della linfocito si 0 della semipltce mononu<C1eosi è oram·ai veochia • e de,re eSGere Q·uando si ricorire all'isolamento, lo si deYe fa-re aS8olt1to; nessuna Yisita fino a clhe n on iano SO$tituita da uno studio più nrOlfondo della cito1

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scomrparsi i vomiti. Talora può essere utile ;far balleoo.r.e la m inaGcja di goo.vi interventi oiperativi. fil.

Le crisi viscerali della tabe.

Le crisi viscerali della tabe appartengono sp esso a l periodo preatassico: crisi gastriche, enteralgich e, ch e simulano talora delle coliche epatich e o nefriti ch e e gettano d ella confu~ion e nella diagnosi. · Talora, si fa diagnosi di ulcera gastrica e, di fatto, della crisi di questa possono esservi tutti i caratteri : il dolore, il vomito, l 'ematemesi . Quest'ultima , di solito, n ell 'ulcera dà del angu e rutilante, in a bbonda nte quantità, mentre nella tabe si hanno il più sp esso dei vomiti n eri . Nella crisi tabetica, la radiografia mostra uno stomaco piccolo animato da violente contrazioni; di più manca la << nicchia » del1'ulcera. Ciò non toglie che, a lle volte, si erri nella diagnosi e ci porti il malato al tavolo operatorio; un mal.ato è stato operato quattro volte appunto per tali errori . Altre volte si erra in senso contrario, prendendo cioè l 'ulccra per una crisi tabetica, il che è .assai raro. l parossismi ad interruzioni · brusche, le lungh e r icadute, i vomiti incoercibili, abbondanti .a pparten gono piuttosto alla tabe , in cui, passata la crisi , il malato riprende la vita normale senz.a limitazioni di regime. È poi ancora possibile la coesistenza dell 'una e dell 'altra malattia: su 75 autopsie di tabeti ci , si sono osservati 5 volte l 'ulcera e 3 il can cro dello stomaco. Più diffi cili sono le confusioni col cancro, alvo p er quello della piccola curvatura , oppure per il cancro con adenopatia ch e irrita il plesso aortico. Ma vi sono dei casi ch e posono m ettere in serio imbarazzo il pratico, come quello citato d.a Roger (rif. in Journ . des praticiens, 30 marzo 1929) in cui coesistevano in un tab·e tico, il cancro d ella grande curvatura, un 'aortite specifica ed una tubercolosi polmonare. Agevole è la diagnosi con le dispepsie ipersteniche, in quanto ch e la crisi tab etica non i accorda con l 'ipercloridria, ma questa può coesistere con quella, èd a llora la crisi si inizia di solito 3-4 ore dopo i pasti. La pseudotabe polinevritica, dovuta a d intossicazione (alcool , piombo) o a malattia infettiva può anch e essere legata ad una ulcera; vi sono ematem esi , dolore a puntura di spilla, vomiti a limentari. Per la decisione diagnostica, hanno importanza 1'anamnesi e la presenza (n ella psct1dotabe) di formicolii, di dolori alla ~u ca . Nella tabe, invece, vi saranno i segni con con1itan ti: ab olizi on e dei riflessi , miosi , segn o di Argyll-Rob ert on. Si citan o crisi tab eti ch e in un bambino di

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6 anni , età in cui la crisi potè essere dappri111a confu sa con le crisi acetonemiche. Sono poi da citarsi le crisi gastriche della n efroptosi, le crisi saturnine od anche quelle connesse con l 'appendicite, ch e possono avere punti di r.assomiglianza con quelle tabetiche. Assai più importante è la diagnosi con la colica epatica. In questa, la pressione del punto vescicolare esaspera il dolore; si può inoltre avere della febbre, del subittero, dei pigme11ti biliari nell'urina, il che manca nella tabe. La colica nefritica è talvolta di distinzione n1aJ.ag·evole, tanto ch e si è proceduto alla ne. fre ctom ia in forme fruste di tabe. Ma le crisi pseudonefritiche dell.a tabe sono molto più lungh e; possono durare anche otto giorni, m entre quelle vere ·n efritich e non oltrepassano le 48 ore. In entrambi i casi, vi può essere anuria ed anche uretrorragia. Il dolore della colica vera è spesso esagerato dalla pressione alla regione r en.a le. L 'orientamento diagnostico verso la tabe sarà determinato d,a lla ricerca dei vari segni di questa.

fil .

Le algie catameniali.

Kreis (Le Jour. Med. Frane., n. 12, 1928) consider.a tutte le algie catarneniali e tutti i disturbi che vanno sotto il n ome generico di « dismenorrea » , piuttosto di ordine generale che genitale. Essi avrebbero una patologia unica; ch e sarebbe 1 espression e di disordine del sistema nervoso ' 'egetativo. Fenomeno princ~ale della dismenorrea è il dolore ed a seconda della sede I ' A. divide le algie in qu·elle a sede genitale ed in quelle e:ttrageni tali. · Per queste ultime an zitutto bisogna prend ere in considerazione gli organi vicini, che possono essere sede del dolore per riacutizzazione, durante il periodo mestruale, di uno stato infi.amm.a torio laten te (vescif~, ureteri, m a sopratutto il colon è la sede preferita dei dolori catameniali extragenitali). La colite col suo sintoma stipsi, si riacutizza durante il periodo m estruale, .aumentano le difficoltà nell 'evacuazione dell 'alvo, oppure qualch e volta si ha diarrea. I dolori possono essere localizzati <tll 'ipocondrio di destra o di sinistra . Le algie localizz,a te agli organi genitali si ·dividono in forme spasmodich e pure ed in forme utero-sacrali. Le prime sono rare, n è è n ecessario che l 'utero sia sede di lesioni anatomiche per spiegare il dolore. L 'A. n ega che tali lesioni siano la causa di di m enorrea, ed infa tti i dolori non durano mai tutto il periodo mestruale. E poichè tali forme spasmodiche so no dal~ l 'A. considerate essenzialmente funzionali, nella cura di esse molto valore ha la suggestione. OO"ni individuo ha j] suo punto debole, ch e 1


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SEZIONE PRATICA

tradisce una lesione latente o una ipereccitabilità del suo sistema nervoso e quindi si comprende come alcune donne, durante il periodo mestruale, abbiano il loro punto debole nel! ' utero. Più frequenti sono le forme utero-sacrali. la c ui patogenesi è in rapporto coi disturbi in te· stinali. I legamenti utero-sacrali passano ai l.ati del retto, e risentono · ogni processo infiammatorio che abbia sede al retto o all'intestino. Essi diventano più rigidi, edematosi; l'utero contraend·o si durante le mestruazioni, esercita una trazione sui legamenti utero-sacrali indolenziti ed il dolore è ritmico, acuto, tanto più vivace quanto più le contrazioni sono spasmodiche. Con l'esplorazione del forni ce posteriore e con l'esplorazione rettale, la diagnosi non è difficile. Il trattamento è quello riguardante la stipsi in generale. L'intervento operatorio è giustificato solamente in presenza di tumori o di malformazioni o lesioni infiamm.a torie intrapelviche b en manifeste. A. P. Gli spasmi vascolari della retina.

Sono spesso connessi con· l'emicrania oftalmica , ma possono esistere anche altri tipi di spasmo. Bai1lard n e distingue due gruppi, a seconda ch e lo spasmo si porta sul tronco o su tutte le branche d ell'arteria centrale della retina, oppure, invece, sopra un8: branca isolata. Il segno principale che colpisce il malato è un annebbiamento che si manifesta improvvisamente, più o m eno opaco, raramente totale, ma che però impedisce o ·disturba la lettura, il lavoro, ecc. Il malato può, per altro, traversare la strada, dirigersi senza aiuto ed, alm eno, vedere i movimen.ti de·l la propria mano. Talora il disturbo visivo è accomp.agnato o seguìto da cefalea frontale od orbitaria leggera e da una sen sazione di costrizione dietro l 'oc ~ chio. Spesso, persiste per qualche tempo una lieve dilatazion e pupillare ed un certo grado di paralisi dell 'aocomodazione. . . I caratteri essenziali che differenziano gli spasmi retinici dall'em~c;ania ofta~mica ed. i~ genere, .da tutte le oeè1ta per ang1ospasmo d1 origine cortical e sono, secondo M. Aubaret e J. Sedan (Journ. des praticiens, 26 genn. 1929) i seguenti: 1) la forma emiopica è del tutto ecce .. zionale; · . 2) la localizzazione è, più spesso, unilaterale , m entre , nelI 'accidente corticale è sem~ pre bilaterale; 3) la cecità non è ~ai completa,. mentre essa è assoluta nell 'ang1ospasmo corticale. Esi tono poi dei segni ob~ie~tivi, ri':ela~i dall 'o ftalmoscopio, consistenti in restr1ng1n1en to ed ischemia vascolare.

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Alcuni angiospasmi sono associati a lesioni retin\iche anteriori, altri, al contrario, determ1 .. nano delle lesioni retinich e del nervo ottico. Gli AA. hanno osservato questi spasmi con una certa frequenza fra i medici e riportano il caso di un medico di 43 anni, che soffriva di litiasi renale sinistra e prese·n tava delle cris~ dj obnubilazione visiva ed anche di cecità temporanea dal lato sinistro, che duravano anche un quarto d 'ora. Tutte le crisi erano precedute da una sensazione di ango·s cia profonda.. Du~ rante una di esse, si potè osservare ischemia retinica e diminuzione di calibro dei vasi, il che dimostrava trattarsi di angiospasmo . Contemporaneamente alle maggiori sofferenze del rene sinistro, il malato notava diminuzione dell'acutezza visiva d el lato si nistro. 1

fil.

L'emicrania oftalmica

L 'emicrania oftalmica isolata o precedente una crisi di emicrania tempora-frontale , non a uarisce· spontaneamente com e la emicrania tempora-frontale con su eta, di cui essa rappresenta una forma od una complicazione, ben diversa d.a ll 'emicrania oftalmoplegica. Per Didsbury (Paris médical, 9 febbr. 1929), il migliore elèment.o diagnost_i~o , è la ricer~ dei punti dolorosi, molto pr~c1s1 e !Ilolt~ ne.tt~ , al punto di emergenza dei n ervi per1fer1c1, .arande nervo rico rrente di Arnoldt , n ervo frontale e ganglio cervicale superiore d el simpatico. · Il trattamento col massaggio e le m.anovre superficiali sui nervi periferici costituiscono, secondo l 'A .. una vera terapia di paragone per l 'emicrania oftalmica .

..fil.

Cefalee parossistiche.

e·.

W. McClt1re e M. E. Ht1ntsinger (New Erigland Journ . of Jl1ed:, 27 .dic. 19.28) ~ile~ ·vano ch e, negli .a ccessi a tipo .em1.cra.n1co, sono stati definitivamente accertati dei disturbi n el metabolismo dei lipidi, uno ·stato abnorme della funzionalità epatica ed una sen. sibilizzazione positiva alle proteine. Gli AA. dubitano però che entri in gioco un o stato anafilattico o di allergia. Credono ch e }'.a tonia duodenale, attestata dai raggi X nelle cef;a]ee emicraniche, sia secondaria. Avanzano l 'ipotesi ch e il fattore primitivo sia dato dalla disfunzione epatica. In r.appo~to co~ questa ipotesi sta la frequenza e.on. cui ne~l1 emicr.anici si dichiarano la colec1st1te cronica e l'ulcera peptica. Come d·e duzione terapeuti ca, gli AA . stimano. indicata la sommini trazion e di solfato di m,agnesi.a , per via i:qtraduodenal e. Giova anche sorvegliare I 'alimentazion e. R.


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IL POLICLINICO

Neuroma traumatico.

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~ n o lo ch e Lag·liando un n ervo alla fine del

m on cor1 e centrale si forrna un n euroma che è forma to d alla rigen erazion e d ei cilindrassi per raggiunger e il moncone p eriferico. Molte volte essi sono cau sa di dolore o per imbrigliamento o p er n euri te. P er evitare la formazion e di n euroma sono stati escogitati mezzi meccanici col taglio del mor1cone centrale, chimici come iniezione di forrn.alina al 5 % di acido fenico liquido. Besw er sch enko (Zentr. f. Chir., 1929, n. 8) ha sperim entato i vari m etodi su 20 cani. Col m etodo di F edoroff solamente (a cido fenico) ha visto ch e dopo due m esi non si è formato alcun n euroma nel moncone centrale , m entre con il m etodo di ·F ors ter (formalina) con l 'iniezion e di alcool, con la cauteriz?azione si osserva v.a la formazi on e di tipici n euromi. Cosicch è il m etodo di F edoroff è il più a datto per evj tare ]a formazion e di n euromi e dei dol ori ad essi legati .

R.

BRA NCATl.

TERAPIA. Osservazioni cliniche sul meccanismo d'azione degli analgesici. Gli a n algesici sintetici, i salicitati , i d erivati dell 'antipirina , l 'atophan, sono an ch e degli a n tipiretici e come tali essi agiscono sul centro termor egolatore dell 'ipotalam o. L 'antipirina , secon d o r e·c enti ri cer che, sembra abbia azione su gli a pparati centrali profondi: Sato infatti ha osservato che con l 'u so di essa si può inibire la comparsa di alcune forme di iperglicemia d 'origine centrale; il ch e si può spiegare con un 'azione dell 'an tipirina sui centri g licor·egolatori. Questa affinità d egli analgesici per i centri vegetativi profondi ha condotto Hoff e Wer~ m er (Kli n . lV och., 12 marzo 1929) a formula r e l 'ipotesi ch e anch e l 'a zio11 e ana lgesica si po sa interpretare carne dovuta ad una a zione sui centri d el midollo allungato. Gli AA . p er studiare clinicam ente tale problem a, ha nno d eterminato col m etodo di Martin-Macht la sog lia d ello stimolo doloroso , provocato niedia 11te la .c orrente f.a radica di un comun e induttore a slitta, prima e dopo la sommini strazione per via ora l e o endovenosa di un analgesico . L 'iniezione di atophanil e la somministrazion e di pira midone elevano la soglia dello sti111010, n on solo in individui norma li , ma .anche n ei m ala ti di diver se malattie n ervose. In cinquè ca i di lesioni tala mich e (fra i quali due casi di tl1mor e) si ebbe una modificazione della soalia soltanto dal lato sano , m entre dal lato d ella lesion e non vi fu modificazione apprezzabil e.

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In tre casi , g li AA . hanno studiato anche I '.azione d ella morfina, che però dette bilateralmente una reazione normale, cioè un elevam·ento d ella soglia. Ciò, con tutta probabilità, è dovuto al fatto che la mo:rifina agisce sulla corteccia, mentre il piramidone e l 'atophanil ag irebbero sul talamo. In un caso fu possibile porre la diagnosi esatta di lesione talamica in base alla mancanza ·di r eazione all 'atophanil. A. Pozzi. Nelle contratture parkinsoniane. Non esiste attu.a lmente un metodo di cura efficace per le sindromi parkinsoniane. Si alterne rà la scopolamina con gli aliri alcaloidi, oppure si potrà dare la iosciamina, la quale è però molto tossica. I osciamina cristallizzata So la nina Benzoato di sodio Estr.a tto di genziana P er una giorni d el È stata bocca che .al giorno. .

mg. cg. ))

1 1

10

5 pillola. Una ad og·ni pasto per 10 m ese. proposta anch e l 'atropina, sia per per iniezione, alla dose di I mg. Alcuni l'associano al cloridrato di ))

lOSCIIla:

Cloridrato di ioscina Atropina Acqua

cg. .

2 » 1 g. 150

Da prender e tre cu cchiaini ogni 24 ore. L 'eresina, il garden.al, il solfato di duboisina sono infedeli. Guillain e J. Dubois (Journ. de méd. de Paris, 9 maggio 1929) consigliano la tintura d.'arnica, alla dose di 50 cg. a 3 g. Recentemente è stata consigliata la polvere di Datura stramonio, che si dà a dosi prog r essivamente crescenti da 20 a 70 cg. Si deye evitare la costipazione e diffidare degli incid enti di intossicazione. fil. Un trattamento dell'emicrania. Rook (Journ. de m éd. de Paris, 9 maggio 1929) consiglia il m etodo seguente. Un'ora prima di alzarsi, prendere un cu cchiaio di una soluzione di solfato di magnesio a 50 % e, subito dopo alzati , un gran bicchiere di .acqua calda o di tè leggero e caldo. Durante il periodo di attesa fra la presa del solfato e quella dell 'a cqua, l'individuo starà coricato sul fianco d estro. Soltanto 12 ore dopo (sic), si permetterà l 'alimentazione solida. Sul principio, fare tale procedimento due volte la settimana e poi un.a volta. Regolare le evacuazioni fecali, provvedere per il riposo p sichico e per una dieta senz<i g rassi, nè bevande eccitanti . I fil. •


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SEZIONE PRATICA •

Il tartrato di ergotamina nell'emicrania.

L'ergotamina è un alcaloide estratto dalla segala cornuta; essa è antagonista dell 'adrenalina e dell'efedrina. Annichila gli effetti del gran simpatico, paralizzando la sua azione, tanto eccitatrice quanto inibitrice. Essa è già stata tentata in molte affezioni in cui sembra manifesta l'ipertonia del gran simpatico: nel morbo di Flaiani-Basedow, nella tachicardia parossistica, nella prurigine. A. Tzanck (Journ. del méd. de Paris, 18 aprile 1929) l'ha tentata, e sembra con successo nell'emicrania, usando il tartrato di ergotamina il quale, alla dose di 2 mg. potrebbe fare scomparire una crisi di emicrania già iniziatasi, alla condizione di essere usato ai primi sintomi. Con l'uso di esso, si possono distanziare di molto le crisi (gli intervali verrebbero triplicati) ed .anche, n ei casi fortunati, sopprimerle per dei mesi : Naturalmente, non è il caso di parlar·e di guarigione poichè, SO· speso il medicamento, le crisi ricompaiono. Ma è p0ssibile, con opportuni tentativi, di arrivare ad un regime di mantenimento. A tale scopo, l'A. prescrive I.a dose di 2 mg. al giorno, dose che si raddoppia quando l 'emicrania sembra imminente. Il più spesso, si può poi ridurre la dose ad 1 mg. al giorno. Pareccl1i malati hanno così potuto sopportare benissimo 60 mg. al m ese. Certamente, la somministrazione di questo rimedio eroico va sorvegliata, tanto più ch e di esso non si conoscono .ancora del tutto gli effetti . In generale, l 'A. non ha osservato i~­ convenienti di sorta; in un caso, la sommtnistrazione non si è potuta continuare per l 'insorgenza di dolori a ddominali , al periodo mestruale· in altre malate, al contrario, l'ergotamin.a h.~ reso più regolari e meno doloro~i i periodi mestruali. . fil. Cura dell'anosmia.

Se ne occupa E. Feldstein (J ourn. des Praticiens, 1929, n. 19). Se l'anosmia è legata a cause meccaniche, le quali ostacolino il passaggio dell'aria ~ella zona olfattiva richiede un intervento chirurgico: l 'asport~zione dei polipi, la resezione di un cornetto o la resezione· sottomucosa del setto, possono far scomparire l~ an?smie .Più inveterate. Lo stesso risultato s1 ottiene riparando l'atresia dell.e narici o l 'ostruzione delle coane. Le altre anosmie sono !egate a cause infettive .a cause tossiche od .a lesioni nervose centrali. Si mostrano tutte più ribelli alle cure: se datano da oltre due anni, possono considerarsi incurabili. Si consiglia anzitutto di sopprimere i fattori irritanti locali (come fi\}tar~ tabacco, fumare, praticare irrigazioni nasali

antisettiche, ecc. ; inalare g.as e v.a pori in certi mestieri). Si può tentare la rieducazione respiratoria nasale (docce d'aria sotto pressione,· esercizi respiratori) e quella olfattiva (con gamme di odori tenui). Si può tonicizzare il sen so olfattivo mediante polveri a base di stricnina o di canfora; per es. : Solfato di stricnina g . 0,1, Polvere d'iri~ g . 0,5, Lattosi() gr. 10 (2 fiuti al giorno). Si sono anche prescritte delle docce endonasali d'anidride carbonica. O. F. La puntura lombare nel trattamento dell'elettrocnzione.

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Jellin.ek ù1a da tempo di mo1strato cJ1e il ,p assaggio della corrente elettrica attra:vers-0 il conpo uman·o p;rovo:ca un'.iJperpToduzione di li:qru•i·do ceifalo-rachidiano. Da ciò egli inferì .che 1a maggi.or p artè d•ei disturbi d eterminati dall'elettricità d~­ vono mette~si in conto ·dell'ipertensione i·n tracranioa e ah•e in conse.guenza. la piuntura 10111bare è la c·ura più in1dtoota. Al rigu.a rdo J ellinek ( J!V·lene:~· klin;lsche Woch. ,. 1928, 3 ma~gio) ri1"eiri~ice alc·u ne o•sserv.azi·Oni peTsonali. N·e l .p ri·m o caso .si t:r.attò di un age11te tra111v1ario di 32 anni che fu co]Jpito da una corrente elettrica di 110 volts. Perdette per bireve t empo la conosoonza, rirpif!ese le .p roprie manstoni lo stesso gio:rno, ma l 'ind.o mani fu co]Jpito dia vio•l ento mal di •ClaJPO che l'olb'bligò ·ad aJbbandonare . il ser viZlio. Un1dici gioil'ni dopo l'in'fo.r tunato soiccombeva con jnten•si.ssimi lf.enomieni ·d i e:ocitazione ceTeibrale. L' a·uto·p sia fece ' rilevartf> u:n ·edema cer ebrale e mi1dollaxie molto ct.ntens·o. . Nel second.o· oalso si trattò ·di un individ·uo d1 34 anni . in·vieistito da una corrente elettrica di 220 volts, con m.orte i·m mediata. A'Illcille i.n que,sto caso l'autoipsia dimo.strò edema CéI'leibra1e c.on intensa congestione. tLa terza osserviazii.on1e rigua1'da u n in dividuo di 25 anni che pwdette la oosicienza do;po a·v er t occato un cavo -elettrilco di 5000 volts. L'i11fortu. nato fu, secon·do il metodo d ell'au tore, sottoposto a prolungata respirazione aTti:ficiale. R·ecuv•erò i se.n•si, ma fu su·b ito dopo preso da un'intensa agitazilone, tanto che si dov·ett.ero ado1p•eiI'1ar e m ezzi di contenz1on-e. .f>res1entav·a trisma intenso, 01Pri~toton-0 e vi-olente criJsi toni•co-clonilche. Si p:rati.cò la puntura lom1b.are clhe 1dette un li.qrui1do ,sanguinolrento. Dopo la fu.orius1c1ta di 25 em e. di li•qui1do cefalo-rachidiano lo stato del rpaziente migli·orò senisi.b ilmente: il polso divenn·e più J>ieno e più celere, 1a recpil"'c:tZlionie !Più :prooonda, m entre la .coocjenz.ia si. faceva più lucida . DR. 1

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Trattamento chirurgico dei tumori cerebrali. note di tecnica, frutto di un'esperienza .di molti an11i, ch e hanno una import.anza g randi ima n ella chirurgia dei tumori cerebra li . Secondo M. Thierry De Martel (J ournal de -Chirurgie, gennaio 1929) l 'emorragia è l ' ost.a.colo più difficoltoso n ella chi~urgia nervosa , .ch e, prima di ricer care i m ezzi per arrestare, 'occorre ·r endere più lieve ch e sia possibile. È ·opportuno anzitutto ch e l 'ammal.ato, che vien e operato in anestesia locale, sia a testa al~ , n ella posizion e più conveniente per una facile r espirazion e, la posizione seduta, q u ella cioè ..ch e istintiva m ente prende ogni infermo ch e r e pira difficilmente; ogni anestesia asfissiante deve esser e soppressa. La posizione seduta a testa el ~vata :rien e. realizzata agevolmente con una sedia-lettino , ideata da ll 'A., ch e permette all 'occorrenza di otten ere anche l.a posizione orizzontale (sincope). Durante l 'intervento il chirurgo può parlare al m .alato e ciò è. un gran m ezzo di controll o. Occorre praticare l 'apertura del cranio più rapid.am ente ch e ·sia possibile ·e provvedere -scrupolosam·ente n el corso d·ell ' operazion e alla -emostasi. Il lavaggio continuo con so~uz~one fisiolo: gica calda (42- 4~ 0 ) permet;.e d~ rico~oscere i punti ch e san guinano e 1 impiego di pezzetlini di muscolo di coniglio, applicati sulla st1p erficje san g u in ante, a der endovi. quas~ ~s~anta­ neamente n e assicu ra l 'emostasi definitiva. ' . Usando tali accorgimenti l 'A. ha potuto ridurre notevolmente la mortalità operatoria n el1 'ablazione dei tumori cerebrali; questa è pas: sat.a dal 60 % (10 .anni or sono) al 50 %, po1 ·al 20 e 25 % attualmente. 0 110

c.

GIACOBBE .

Nell'eccitazione nervosa. Bromuro di so1dio gr. cinque Tintura eterea di valeriana gr. cinque Sciroppo idi fiori d' ar8:ncio gr. trenta

1) Coprire lo striscio .asciuga to à ll 'aria (non fissato!) con il liquido di May-Grun\vald, misurandone la quantità ch e si versa (numero di gocce o pipetta calibrata) . Lasciare per 3'; 2) Sullo stesso vetrino (senza gettare il liquido precedentem ente versatovi) aggiungere la stessa quantità di acqua distillata e lasciare per altri 3 '; . 3) Gettare la soluzione e lavare con acqua distillata; . 4) Color.are con liquido di Giemsa (la consueta diluizione di 1 goccia per 1 eme.) ; si con siglia di m etterè il preparato con lo striscio in basso in un recipiente èontenente la solu, zione; colorare p er 20 '-30'; 5) Lavare con acqua distillata ed asciugare . Nella pratica corr ente, può essere sufficiente il solo May-Grun\vald (operazioni a 1 a 3).

fil. Al dott. G. D . S., da O. C. : Il vero n ome d el liquido ch e, per an tono· masia, si chiaro.a etere, è etere etilico, dall~ formula

~: ~:)

O. Si chiam.a etilico, perchè

deriv.ante dal} '.a lcool etilico. La d enominazione di etere solforico è errata ed è basata sul pro· cesso usato p er ottenere l 'etere, distillando cioè una miscela di alcool ·etilico e di a cido solfori co. Il prodotto gr ezzo viene poi depurato, otte· n endosi così l'etere comune officinale; questo , a sua volta, vien e ulteriormente depurato e si ottengono così l'etere rettificato, quasi esent6 da acqua ed alcool e quello per anestesia, ch e h.a un gr·a do m.a ggiore di purezza. Le impurità ch e possono accompagnare l 'ete. re sono specialmente : acidi liberi, acido solforico, aldeidi ed alcool . P er la pertosse sar ebbe consigliabil e l '~so dell 'etere r ettificato o di quello per anestesia ; in pratica, il farmaci s~ le d~rà que.11~ ch e ha e ch e egli stesso a cquista dai g ross1st1.

fil.

...\·oqua gir. cento

4-5

cu~chiai.

al giorno. Dott. Prof. A. ROMACNA MANOJA

.

POST A DEGLI ABBONATI. Al dott. G. S., da Napoli:

Ricerca delle inclusioni di Dohle. Fissazione dello stri scio di sang·ue in alcool metilico; c~1or.azione con qu.alsiasi m etodo u sato per il ang ue, anch e col blu borac jco di Manson , diluito a 1/ 40. Cercare speci.almente a ll'o!l.o dello stri cio, dove si a ccumul ano i leucociti . J_.a ri cerca ha un valore r elativo .

Colorazione del sangue col metodo Pappen1l1 eim (i\'fay-Grun,,rald-Giemsa).

Docent-e di NeurQPatoJogia nella R. Univeriità di Roma

!J disturbi del sonno e loro cura Prefazione del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI Diretto.r e della R. Clin. delle m a l attie nerv«>Se e m ontah dell'Univereità di Roma.

Un volume in-B di pagi.ne VIII-196, n it ida.mente s tam. pato su crurta semi.patin ata, con 12 figure nel testo ed una. riuscitieeima illustrazione sulla oop~rtina. In commercio L. 1 8 1 più le spese di 61Pedizione postale. Per i nostri abbonati sole L. 1 6, 2 5 in porto fr a nco. 0

I nvia re Vaglia Postale a ll'Editore LUIGI POZZI · Via Sistina, 14 - ROMA .


(ANNO XXXVI, NuM. 32]

SEZIONE PRATICA

VARIA. Il destino di pazienti con gravi alterazioni del carattere dopo encefalite epidem.ica. Engert e Ho.ff (Deutsche med. Wochenschr ., , il. 5, ~92.9) r1ten~ono che i pazienti si pos_oi:io ~1st1nguere i·n due gruppi: pazienti in cui esistevano nette manifestazioni di natura 01·ganica (sintomi parchi:psoniani disturbi del r~s·pi~o, dist~~bi ~ndocrini) e pazienti senza d1f.ett1 . organ1c1 oppure con difetti appena ac~~nnat1. Quaranta pazienti del primo gruppo e J:J. del . secondo ~ruppo, che, all'epoca della e1>1dem1a, erano in gran parte in età infantile · ' cnnero controllati a· distanza di 8-10 anni dalJa . malattia. In 80 casi residuarono al1a malatl i a delle alterazioni del carattere: 45 al moi11ento dell'esame avevano meno di 18 anni :35 avev~no più ~i 18 anni. Dei 45 pazienti di incno d1 18 anni, 17 presentavano anche difetti organici; di essi 4 erano immobili a ]etto i1on potevano articolare parola e dovevan~ Yei:ir a~imentati, nessuna manifestaz ione psichica s1 osservava più. Sei altri ricoverati in istituti, .male. si adattavano all 'ambiente ' da~·,ano noia a1 compagni .e li derubavano; con 1 a!ldar .del te~po t~·tto .11 ~omportamento psi ch LCO d1 questi paz1ent1 s1 fa ceva più ottuso g-Ji accessi d'ira più rari, così pure i furti. I~ 111igliori condizioni si trovavano i pazienti adil)i ti_ ai ~avori dei campi. Di tutto icl gruppo di 1>az1ent1 solo 7 divennero criminali; di es.si solo 2 cond.annati. Dei 30 casi ch e non pre', . entavano manifestazioni organiche residuate d all'encefalite soltanto 3 vennero a guarigione e. 5 presentarono un miglioramen~o. La maggtor parte degli altri bambini divennero criminali. In 11 di essi era chiaramente evidente il cara·t tere patologico della crimi·n alità: pic- . coli furti inutili, acoessi terribili di ira. Altri 8 pazienti manifestavano le loro tendenze disociali solo verso la famiglia e l 'ambiente . lretto; non venivano in conflitto col codice })_enal_e ~-h e per vagab.ondaggio. In · 11 altri pa .. z1ent1 l 1ntelletto ed 11 carattere andavano in' 1P.ce di pari passo; essi trovano soddisfazione n_eJia menzogna, nel delitto, n·ella disoccupa-

zione. Rozzezza, ottusità di sentimento ed egoismo s?no i moventi delle loro azioni. Questi paz~ enti hanno una grandissima forz a di persuaLone e volontà di autorità così da dominare con;i,ple~amente i compagni. Di solito questi paz1ent1 h.a nno avuto form e particolarmente leggere di encefalite; stadio acuto caratterizzato solo da cefalee, lievi elevazioni termiche di sturbi del sonno relativan1ente brevi. :È .gran~ de la son1iglianza di questo gruppo coi cosi. detti delinquenti n.ati. I 36 pazienti che al momento dell 'e ame aveva110 superato il di ciottesimo annç>, presentanno una prognosi migliore. Di essi 15 diven-

1139

n ero c~iminali: ~J.olti ·1nigliorarono notevoln1ente in seguito al ricover-0 in istituti o al l~voro n ei campi; u·n effetto meno buon~ esercita l 'ambiente cittadino. . Sembra dunque ch e le modificazioni somat~ che e del carattere ch e si manifestano alla fin e ~ella pubertà sieno in grado di migliorare il quadro morboso delle modificaz ioni post-encefalitiche del carattere. Por,LITZE ~ .

L'.a vvenire degli encefalitici. .L. Ziegler (Journ. amer. med. assoc., 21 lu .. gl10 1928) ha fatto in proposito un 'inct1iesta su 754 individui che av.e vano sofferto in rnodo ind.ubbio di encefalite. Nella maggior parte dej c~s1, qua11do non si l1a rapidamente la morte, s1 hanno delle sequele che l 'A. considera come ~ anifest~z!oni ài en cefalite prolungata. I casi d1 g uarig ione completa sono rari; talvolta, p erò, allo stato di parkinsonismo l 'evoluzione può rim.a 11ere stazionaria ed il m~lato può ri prendere, più o meno, le sue occupazioni. · In qu.alche caso, si sviluppano delle psicosi od il quadro tipico di dem.enza precoce. . Per qu.anto riguarda i rapporti con la gravidanza, di 4 donne in cinte al momento dell 'en cefalite, una sola abortì. Molte donne por. taror10 poi a termine una ò più gravidanze. S~no frequenti emicranie ribelli e diplopia persistente. Nel complesso, risulta una mortalità di 13,2 per cento ed una proporzione di guari.o-ioni ~om~lete (si.e) di 1,3 %, in cui sono compresi i casi ch e s1 manten gono tali dopo 5 ann i e m ezzo. Per quanto rigu.arda la capacità Ja,iorativa, il 15 % è capace di fare regolarmente un mestiere ed un altro 15 % capace di lavorare. La guarigione può osservarsi anche n ei m.al.ati che ebbero form e gravi, ad eccezione della sindrome parkinsoniana ch e, se può essere arrestata n ella evoluzione, non r etrocede ch e eccezionalmente . Dal punto di vista terapeutico, la scopala .. mina h a dato i risultati migliori; il cacodilato di sodio non ha alcun valore tonico. L 'A. ha 'anche tentato l 'uso di un vaccino preparato con degli streptococchi isolati da encefalitici, ma non ha ottenuto risultati n1i . . gliori ch e con altri mezzi. fil.

PU BBLìCAZION I :\ .

PERVENUTECI •

Il cloruro di sodio n ella tossiemia da occlu sione alta del tubo gastro-en terico ed tn taluni casi d i voniito i n coercibile. - F. Val . . CERNEZZI.

Jar<li, ~filano, 1929. R. A. BRANDAN. L a sensib i lidad m eteorica del tu .. berculoso pulmonar. ·- Imprenta Univer s ifl ad, Cordoba, 1929 .. l{. /\.. BRA~DAN. Asma J agentes m eteoricos. -Gr c:lfi c. Cubas ~.fadt1efio, . Cor<loba, 1928 .


1160

....

I L POLICLI NICO

[ANNO

XXXVI,

NUl\1.

32]

VI TA P ROFESSION ALE . .

Cronaca del n1ovimento proftssionale. Sindacato Medico Fascista di R<mu r froTincis. Si è riu11ito il Direttorio d el Sindacato Medico Fa~ .:ista a cui sono interYe11ule diverse personali tà m edich e dallo s tesso Djre llorio invitate, ed è stata an1pia111e11te trattata la lariffa delle prestazio11i m edico-chirurg iche. Dopo arc·nr a to esan1e e ser ena djscussione è s la ~ a approvata una tariff FI sia delle prestazioni 111edico-chirurg ich e g e11er ali con1e delle specialità. Si è discu sso sulla organizzazione delle mutue d e1ì1an(lando al Direttorio la soluzione d ei vari prob lemi di assis tenza m11 ti1alistica da sottoporsi all .approvazione d elle s11per)ori g erarchie.

CONCORSI.

..

n .\llLETTA ( IJari ) . - ia CO!H.l. llll'd.; L. 9500 ele\ ;1l>ile a L. 11.000 a seguilo di due quadrie11ni ; c .-v. L. 500 per serviz io 1ned. a ~lo1tlaJ tino; scad. 01 e 14 clel 31 ng.; et à lim . 40 a.; doc. a 3 mesi <·!:ti 13 l11g.; tassa L. 50. CALANNA (R eggio Cal abria) . - E là inass. 35 a. L. 6000, 4 q11adrie11ni d el d ee ., i11dennità cavalca tu ra L . 2500. Scad. 25 ag" (;As sorNE (Sassari) . - Scad. 15 ug.; L. 9500 e 4 r1uadrien11i dee., oltre L. 800 uff. sa11., L. 800 ; 1r1 1 L far111. CATANZAH.o . Consorzio Provin.c. .11 n.lil uberc. I : i rc.ttore dei Dispensar i del Consorzio di Nicastro <' ·rropea; a ore 17 del 30 ag.; età lim. 30-40 a .; lassa L. 50 ,10; doc. non anter. al 15 mag.; esan1i t' ~ it. ; s lip. L. 14.000 oltre L. 200 mens. p er I rnsp.; nom. e conferme biennali. Chicd. an-

.

11 U llZJO.

CAVE (Ronia) . - Seconda condotta. L. 9500 p er i })rimi 1000 p overi, 5 quadrienni del decimo. Scad. 25 ag. Cn1ETL A l nminislrazi one l >r ovinciale. Posto dj Co3diulore Sez ione Chin1ica del Laborat. ProY . d i Igiene e P rofilassi. Stipendio ai111uo L. 12.000, co11 5 aumen. quac.1rien. di I,. 1000 ciascu110. Inde1111ità servjzio a ltivo L. 2000, caro viveri e 10 % su l lJrove nto d elle rir.er che ed analisi. Documenti di rito, tassa L. 50,10, e d om anda in carta bollo L . 2 tleid)on o p erYenire alla Segreteria non oltre le ore 12 d el 15 settembre 1929. Per ulteriori infor111azio t1i riYolger si alla Segreteria Provinciale. (: 1N1s 1 (Pu l ern10 ). - Scad. 31 ag.; L. 8500; t ast111 L. 60,1 0; R~s un z . serv. entro 2 mesi ùalla ll U lllllla.

Col\10. Ospe d ale '. 11 nna e Unili. - Tre posli di iY1.ecl ic:o cll irurg o aggi unlo. Scadenza 15 sett. E ·un'li e lilo1i. L. ·1500 lorù e, partecipazione pro\ en.ti pri,·nli i)agun ti . l\01nina per 3 anni (dopo u u anno cl i prova) se r1za diritto a riconferma . Dopo 1111 .bic11 n io , niri lto a concorrere come m ed ici-c l1jr urg·l1i a iu ~ i . A.ssu11zio ne set vizio: per dl1e, J5 giorr1i dopo le 11on1in c, co1ne 1n6dici interni co11 a ll oggio e vi llo; il terzo al 1 ° gennaio 1930.

G-ENO VA-ll1vAROLO. Ospedale Celesia. - Pr.imario cli1r u r go Dire ltore Sa11itaiio. Scad. 25 ag. ore 16. Elà i1011 s up. ai 40 anni al 25 luglio, laurea da i1on 111eno di 6 anni, servizio di aiuto in Clinica o g r and e osp ed a le da non 111e no di 3. Elenco liLoli i11 3 esemplari. Indicar e cu rriculu1n vitae e din1ora a lluale . L. 6500 lorde, 1500 p. i11de11. Direz io11e, 40 % tasse .di operazioni, comparlecipaz1one p rove nli ambula~orio. Nomina per 2 annj, conferma es plic ita per ogni quir1quennio. l E SI (A rico n a) . Quattro condotte: una urba11a e tre rurali. Slipend. L. 8000 l a prima, L. 8500 per le rurali più indenn. di cavalcatura varia1>1te da L. 1000 a L. 3000. Tassa concorso L. 50,10. Scadenza 16 setle1nbre . flichiedere ba11do di co11corso alla Seg·r et eria comunale. L EQUlLB (L ecce) . Per ~ poveri del Co1nu11e e d ell a frazio11e ])rag·oni. Età massima 40 a., s. e. 1. L. 8500 p er i primi 1000 poveri, L. 3 per ognuno fil10 a 1500, L. 5 o ltre; 5 quadrienni del decimo . Evcntual111c11te uff. san. L. 1000. Scad. 31 ag. l\lEttCATELLO (P esaro e Urbino) . - Scad. 31 ag·os l_o . L. 9000 per i primi 500 poveri ; L. 2 per og11i p overo ir1 più fino a 1000, L. 3 oltre i 1000. Cinque qL1<1drieuni del decimo d eJlo stip. base. Cavalcatura L. 3000. Uff. sa11. L. 300. Età 25-40 a. !~o nd o l t n un ic:n., abitanti 3000. i\loTTALCIATA ( T' ercelli) . - Consorzio 4 comuni; L. 8000 oltre L. 500 uff. sar1., c.-v., L. 150 a1n!1uJ a to1 io, L. 3500 locorr1ozione (aulo o cavallo) . Scaù. 20 ~gosto. 1'assa ;L. 50,10. i\1ucG1A e S. DoRLIGO DELLA VALLE (Triesle) . Consorzio. Scad. 31 ag. ETà ma ssima 35 a., salvo per chi ha prestalo servizio di cortdotla o di Cas a inalati (2 ai1ni) . L. 8000 lord e, c.:011 L. 2 per ogni p ove r o jn più dei 1000; 4 quadrle11ni d el deci1110; e.-Y . "l'r a &1Jor lo L. 3000 (carrozza o a uto), 1000 (1110loclicio), JOO (bicicletta) . E s te11sione 40 kmq. in parte m ontuosa; 5458 a1>ilanti , 24.0 p overi. N o RCJA ( l.) erugia). Condotta residenz. · in Campi-A11cara110. L. 9800, co·n 3 quinquenni del d ecimo , indennità serv. alt. L. 2100, c.-v. Scad. 31 ag. OccH1EPPO SUPERIORE ( T' ercelli). La scadeJLL.a. (lel con cor so · fissata pel 18 lu g ljo u. s. è proroga ~a al 20 agosto. 0unASSANO (Torino) . Scad. 20 ag.; L. 8000 ~ in dennità. (lsTnA-VP.TEllE (Anco ria). - · Al 22 ag.; L. 9000; add izion. L. 3 oltre il 25 % della popolaz.; 10 b ienni ventes . ; c.-v.; L. 3000 lrt.1 s1).; e là lim. 35 a.; tassa L. 50, 10. PETRELLA SALTO (Rieti). - Per la 1a zona. S~i­ pendio annuo lordo L. 9500; co1npensi addizior1ali L. 5860; indenn. cavale. L. 3000; 4 aumenti quadriennali L. 950. Età min. anni 21; mass. 35. Scad. 15 settembre. P1NqUENTE (Istria). Consorzio Sanitario fra j comuni di Ping uen te e l\ozzo. Stipendio annuo L. 9600 o ltre L. 4000 per indenn. tra sferta e caro Yiveri. .i\umonto di un dec imo ogni quadr. e per qua ttro quadr. Eventuale incarico servizio Uff. Sanit. compen so annuo L. 1100. Scadenza 3 set~ en1bre . Tassa concorso L . 50,15. Per altri chiarin1enti rivolgersi al Municipio di Pinguente.


[ A N~O

XXXVI,

1 UM .

32]

SEZIONE PRATICA

1161

Le silicosi p oln1orl ar i ricorrono special1nen te n elle m in ier e e t r a i tagl iatori · d i p ielre, g li affila tori di ferri, ecc., quando le p olveri ch e si sviluppa110 conten g·a110 oltre il 50 p er cento di silice . Il pro.I . Devo to esp resse p arole di viva am1n irazio11e per le co11q uis te d ella r adiologia in tale ca111p o clinico . Con altrettanto appassionate p ar ole, per al lr o, inci tò ~ m edici alla co11oscenza se111eiologica dei segrti clinici delle silicosi ed al loro m et od ico e p aziente rilievo, esponendo qualch e seg110, d a lu~ e n ella sua scuol a s tudialo, cl1e per111ct te diagn osi precoci del male, e q uindi se111pre pii1 efficaci inter vertti ig'ienici e t er ap eu ljci. Oggi è ammesso, r icord a l 'O., che gli oper ai che lJres~ntano segni 1ni z iali d i laJe i11alattia p osso110 essere preser vati d a agg·ravam enti se l asciano il inestier e p olveroso. Nota inol tr e com e mag~ g ior resist en za offr ano gli jnd jyidui ch e n on fanno o r ari s traordinar i e cl1e si as ten g ono da beva11de al coolich e . Il prof. Devo to, sulla b ase d ei risul ta ti d elle ind agi11i cor1dotte a ri..1ilan o n ell a ~1eclico-chiru rgo importante cittadina marchilUa Cl inica del Lavor o, afferma infine ch e tut te ,g in n a, ceèlerehbc .s u o 11osto Gabj ne l lo Tlacliologico, 1 e pol veri son o da11nose e con comitanti nella n1orcasa, b u on a clientel a, condizioni co1 tvc11irsi. Scribi1 i tà t uberr,oJare, l1er c h è sp esso rin1orchian o il V(~re Gino Colag rossi, via Treviso 15, Roma. • J)acill o della tt1])er colosi, qu an do non n e faYori~.co110 il florido svil uppo, se gjà esis~ente . IJ 'O., e n tusiast a p ro1)agandisla cle1la vita alDa Genova. l 'ape rto quale r egola profilat tica contr o t ali ma. I danni delle polveri e le malattie polmonarJ l atlie, r icord a co111e i soggior ni sulla neve e n elle in una conferenza del prof. Luigi Devoto. forest e elevate, an ch e se periodici , elin1jn i110 in l)er i11iziativa d ella R. A.ccad emia l\Iedica il 24 gran parte i danni delle p olveri d elle ci llà e delle u 1aggjo u . s. jl p rof. DeYo lo Len ne, presente u n o ffic j11e. Plau de p er ciò alla « bonifica della mon Jo. l O p ul>blico, un 'applaudita con fere11za sulla lagn a » e con un ' appassi on aì~a perorazio11e fa Yol i 1 -<l I at o1ogia p olmon are da p ol eri e t uber colosi , perch è l'App ennino l igu re, u na fr a le p iù bel]e pol1n o11ar e» . L 'illus tre direttore della Clin ica del ca len e i11011t ane d 'Ital ia, sia deg11a1nenlc valorizLa ' OTO di Milàno, prem esso un m em or e saluto ai ;~ a l o, p r jn1a d'altri, dagli st essi liguri , che d )i11Yalor osi medici lig uri caduti in g u erra e eh 'egli , ·er110 e d 'est at e ricercan o in vece altro' e q u ell e r J.cor d ò nella ricoi:r e11za d el 24 maggio, entrando bellezze e quelle risor se di n atur a di cui l 'ApllE: ! vivo d ell 'ar g omcnlo ch e formò ogget to di repennino l igu re è r icco, al p ar i del] e più cel el aLioni e discu ssioni al r ecente Con g r esso p er le bra te stazio11i estive ecl invern~ i d i montag11a. ~lalat tie del LaYor o a Lion e, osser vò ch e il pro "Le radici del male della iponatalità,, blem a d elle p olveri , pussa ~ o p er un m on1ento in nell'esame del prof. Pende. econda linea g r azie ai progr essi delle co11quiste e d elle applicazioni dell 'ele tt ricit à i1elle più Inn anzi a numerosa accolta di autorità d el ca111jr111)ortanti n1a11ifest azioni d ella vita (ierr ovie, po j)Olitico e scient ifico, prese11t e il Prefe t to di l r a1ns, ecc .) p er l e trasformaz]oni r adicali d i m ol(~e no,va S. E . P orr o, il p r of. Pe11de l1a svol t i n ella le p n vi1ncntazioni s lradali, va risor ge11do e s 'im grande 1\.u l a dell a Clinica l\1edjca i suoi co11cetti 1Jo11e alla consider a:ion e gen er ale . L 'or ganism o s ul gr ave ed a ttual e problema sociale della ipou n1a110 h a d e lle b u on e difese, flice l 'O., n elle .su e 11alali là. Esso è essenzialmen te, per I 'illu s tre cl i'ie aer ee sup eriori . contro il pulviscol o ch e in nico d i Gen ova, u11 problema b iolog·ico e psicogra11cle quan tità vien e in al a to da clii vive sp ecial- ' logico e n o11 , co1ne ta11te vol '.e è . s La to scri t t o, 1ne11 Le . n ell~ citt à. 'l'ali difese p eraltro a p oco a t111 probl ema d i orig i11e eco110111ica. poco si esauriscono, qua11d o n on sian o assenti, Le 11ascite i1on d in1it1t1iscon o 111 Lu llo il n1 oudo, r.olltC occorre n e i casi di aden oidismo, così fren1a solo nei l)Opoli occiden tali . Così j n R11ssia, q ue:11 ti per l o appun to n e i g·r acili fan ciulli cittain Egit t o, iri tutlo l 'Oriente asia tico, nei i1egri, dini, con t r o l a t1t1ale n1al at t ia si è r ivol ta provcsi ~ te ancora una ttllr a pro lifici tà. Le popolazion i Yidamenle l 'atten zion e d el Ca1)0 del GoYern o, ch e n1eridion ali d 'Europa e d 'Amerjca 0110 p iù riYedr à an ch e C[lli d ei s11 ccessi. sp armiat e ch e l e sotten trio11·al i e(l an r 11e in Italia l 'in dice di na tal it à è ancora elevalo co n1e tre11' ' i so n o p olveri com e quelle d i silice che, in aJa le a lungo, d anno rnal a~tie spccificl1e ben n ot e t'a n n i add ie tro i1ella Basilicata, nelle Puglie, n ell e (le silicosi) e r e11d o n o l 'op era io inetto al su o laCnlabrie; urt p o' m eno in Sicili a e Snrclegna. S i vor o. Spesso si inn est a in q u esti op erai il ])acjlJ o d irebbe cl1e an ch e l e r egioni · ital iane n1erjclio·d ella tuber colosi con beri g r nvi con seguen ze, co1ne nal i vici11e all 'Orient e r iescono a salvnrs i clnl flaavYeniva p er il p assa t o n ei cava tori fl 'ar èlesia d el gello dcll 'ipon at ali tà. Cli i:ivar ese . Le ragioni di t ali fa lli ve11nero i<l e nl ifi cnte 11e l ~ L 'O. ricord A le tri s ti odissee d egli O})erai itala civiltà i r1duSc: rial e, ma Yi sono erce1io11i n queJja11i <lel Friuli crl al tr e r egion i , cl1e _ri tornavan o sta regol a. Così il Ginppone, n nz ion e e iv i I issi1 na , è u llrafecon do; nè si può rimproYer :i r c éli nostri a1111nC'\l nli ò ail '.Afr ica d r l Sud, pri111a delJn gt1erra. po1101i 1neridion al i cli esser e i11c 11 0 ri,·ili dei se lE ricord a com e p er I 'a ppunto <l ai lncc, ici su dafri ca11i d erivino i rni gljor i co11tr il)u lj all a ç;o1101ent r i011él1i . srcn za scie·n lifica Cli tali m ala ttie. f , '() 1'n ns iflera i11vere In 111asrol ini zznzio 11 e d ella Ro~rA.

Ministero delle Con1uri i cazioni. F errovie d ello Stato. - Concorsi p er titoli ai segu enti pos ti di Medico di riparto; v. fase. 30. Scaden ze 24 e 31 agosto . SALERNO . Ospedali l?iuniti. Prorog a 30 se l. VARESE . Arnn1i nislrazione Provinciale .. Assis tente Sezione Medico-Micrografica d el Labor alorio Prov. di Ig ien e e Profilas~. Dire ttor e e Assis t e11te Sezione Chimica . Slipend io annuo l ordo L. 18 .000 pel Direl.l or e e L. 12.000 per g li assjs t enti. lndenn. servizio attivo L. 2000. Scaù er1za or e 18 d el 31 ag o sto . P er infor111azio11i rivolger ::ii Segreteria d ella Provincia. \ OLTA l\1 ANT OVANA. l\1ed ico d ell a pri1na cond o tta e Direttore op er ator e Osped . ci'' · Età inassi nl a a . 40. L. 8000 loTd e, 5 q uadrienni d el d ee ., c.-, ., L . 1-200 p er ind enn ità Dirett or e Osped. , lire 2500 i1cr 1nezzo· trasp orto (cavallo od auto) . Unire vo li l a u1'ea . . Scad . or e 18 d el 31 ag-. Ncssu11a t assa concor so. ·

NOSTRE CORRISPONDENZE.


11 62

1L POLI CL I .\ICO

uo1111a 111otter11u quale u11a delle ca use pri11cipali c.Je11a ipor1atalità. l\'laler11ità e lavoro fisico ~ono JJ101ogicamen te ir1compatibili: tant 'è vero, osserva i1 .Pe11tle, che la femmina madre no11 lavora in 11essun a specie zoologica. E non bisogr1a di1x1e11til .ire che esis lo110 vere e proprie malattie del la' uro alJ e •1ua1i è attribuibile la sterilità (s jgara1e, coloritrici, tipografe) . Nelle classi pit1 agiate il problema si sposta e l 'e leme11to ir1tenzionale assu1ne importanza prepouderar1te. La passio11e eccessiva della do.1111a i11oder.11a i)er lo sport, osserva però l 'O., è un Yero e proprio fattore biologico di iponatalità, co1110 dimostra nelle donne sportive la diminuzione dei cara tteri soma tici fe1n1njnjli, lo sviluppo di l e11denze sorna ti che e p sjchiche i11aschili , 11011chè certi veri s tati di ipovaris1no. Il Per1de: ricordando il con cetto predo1nina11te ch e la malernità comprorne/.. ta l 'avvenenza della persona, eleva un inno alla d onna madre anche 1n r apporto alle sue prerogative fisiche, eh 'egli rontrappo11 e con elegante evidenza ai difetti son1ato-psichici d ella don11a zitella od infeconda. L 'O. ter1nj rLò la sua applaudita ed a.1nmirata <'O nfere11za ril evando la n ecessitfl che la donna comprenda 1a sua mi ssione nel mondo; che la dor1na rjnunzi a disertare la casa per co11correre con l 'uomo nei lavori e nei pi aceri sportivi; che la donna rinunci alla per11iciosa super s tizione che il. procreare sia dannoso all 'est etica d el corpo. B1 sog·11a ch e non si protegga solo il bimbo e la 1nadre, in a si preparino le nuove m adri, b en facen clo cornprend ere alle giovi11ette il vero signifj calo che hanno gli attribt1ti somat jci e p sichici del l or o sesso, attributi tutti destinati dall a natura alla funzio11e ma~erna. Limitare al m1n1mo il l avoro dell a do n11a fuori d ella casa e favorire il i1l,atrj1no11io con borse di maritaggio. Hege l, ricorda l 'O., rlisse non esser uomo chi n on è pa(lre. Si potrebbe con maggior r agione dire che non merita il titolo n obilissimo di donna eh i non vuole e n o11 sa essere madre.

G. P.

IYOTIZJE DIVERSE. 1 ' Congresso italiano di anatomia. Corr1e abb ian10 an11unzia to, la 1a. riu r1ione della Socjelà It aliana d i A11atomia, r ecentemente costi tuita, avrà luogo in Bologna dallr8 al 10 ottobre. . Le adesioni vanno dire tte al prof. Emerico Luna, direttore dell 'Istituto di Anatomia umana normale, Bastioni ui Porta Carini, Palermo.

21 C_ongresso delle

So~ietà

per studi sessuali.

Si terrà n ella sede della « Britisl1 ~1edical Association », Tavistock Square, London, dal 3 al 9 agosto 1930. . Come a Berlino, i lavori saranno divisi nei seg·uenti gr11ppi: Biologia; Fisiologia, Patologia, Terapeutich e; Psicologia , ·Pedag·ogia, Etiche, Estetic~e, Religione; Demografia, Sta~istiche; Ig iene soc1ale e r azziale, Sociol ogia, Etnologia e Dottrine popolari; Criminologia e Delitti familiari. L'organizzazione è dirett a d al prof. F. A. E. Cre,v, d e1l 'l J11iversità, \Vest ~1ains Road, Edinbt1rgh, e si prega coloro ch e . e 11e i11ter es ano di rivolgersi. a 1ui.

'

Il 7° Congresso degli igienisti italiani a Siena. Gli ig ienis ti italjani, n ell 'ultimo Congresso, sYoltosi a Jìit11ne n ello scor so anno, acclan1arono Sie11a sede del VII Congresso e il Podestà del luogo, con un e11t11siastico teJegramrr1a, accolse la designazione ed assicurò la più cordiale ospitalj tà da parle della cittadinanza. L 'iniziativa di tali annuali adunate è dovuta a~l 'Associ.azi~~E' Italiana !ascista per l 'Igiene, presieduta dall 1llustre prof. A. Sclavo, rettore ue11a 1l. Univer sità di Siena, Associazione che da anni va svolgendo un 'intensa e proficua opera di prop aganda per il progresso igienico della nazione. La Presiden za generale si è riunita in questi g iorni a Siena per con cretare l 'organizzazione del Lon gr esso che si svolgerà appunto in quella città . dal !l9 se ttembre al 4 ottobre e prendere cor1la tto con le autorità e g li enti p er la migliore riuscita del (~0 11gresso. · Un Comitato esecutivo, presieduto dal solerte . dott. Biechi, membro <lel Dii:ettorio nazionale dell 'Associazio1ie fascis ta dei medici condotli ' . provvederà alla· preparazione dell 'adunata e alla . costituzione ·del Comitato d '011ore nel quale i igu reranuo le magg iori persona lità politiche e ~a­ nitarie. Al Congresso saranno discussi i segue11 ti ter11i : n L 'assistenza ospi talier a in I tali a » e Ja « Ila dioattjvità delle acque termali della provincia di ~iena

'> ·

'fra i relatori che tratteranno i temi sotto i vari riguardi, notiamo: il prof. Canalis, diret- . Lor e del! 'Istituto <I 'igiene d ella R. Università di <ier10Ya, che p arler à dei nuovi orizzonti n ella tecnica costruttiva degli ospedali, il prof. i\onzar1 i, direttore degli is tituti ospitalieri di Mil an o, . che riferirà s ui provvedimenti urgenti per il p iù moderno funzio11an1e11to degli ospedali italiani, . iJ padre Gemelli che si occuperà dell 'assisté.11za ìaica o religiosa 11egli ospedali, il prof. Bar1fi, (lirettore del sanatorjo di Ornago, riférirà s ui co1tce tti c he debbono presiedere alla costruzjone d ei sana tori, jl prof. Giannir1i della Cassa Assicw azioni sociali, presenterà u11a relazione sui convalescenziari, l 'on. prof. Sileno Fabbri tratterà la provincializzazione degli ospedali e il prof . . Iloatta, direltore del Dispe11sar1o antitubercolare.d i Firenze parlerà sui caratl eri ch e d evono a,· er~ i Dispensari p er riuscire veramente efficaci. I congressisti al ter11er an110 le sedute con yjsi le alle maggiori e più imporla ll Li is tituzioni jgienico-sanitatie della c i~tà . A c11r a del Comita to sara1111 0 ir1oltre orgnniz- zate gite a S. Gin1ign an o e a l\llonle Amiata p er la visita alle Miniere di l\1ercurio. Siena si prepara ad accog·liere degn amente i partecipanti_ a questo· importar1te convegno che coinciderà con la cc Set tin1ar1a Senese » , ist ituzior1e dovuta alla ge11ial e iniziativa. del Consiglio · provinciale dell 'Econom ia e della Federazione · provinciale fascista e ch e co111pre11de varie n1anifestazioni tendenti all a Yalori zzazion e prod uttiva de1lil provincia . Ci riserviarno di com 11nicare fra qual.c he giorn o l 'esatta composizione dei comitati d 'onore ed esecutivo, nonch0 il prog·ra1nma di ques to im-l)Orlante Congresso al quale parteciperauno i cultori. fl(l amir.i dell'igiene d 'og11i parte d el Reg110. Per i11formazioni dirigersi al segretario generale clell'As ociazione dolt. G. Palomba in Roma (12n) , v ia G . (}. Belli, n. 27.


[ANNO XXXVI, NUM. 32]

J.l Convegno Medico di San Pellegrino. La Società delle 'ferine di Sa11 l)ellegri110, visto il felice risultato d~l primo Convegno medico _per l 'Uricemia, tenuto nel 1928, ha delib.erato 1 ' 01 g.lnizzazione di un altro convegno, che si terrà 11cl 1930 e precisamente nei giorn~ 29 e ~O giug no. . fi11'ordine rlel giorno vi sarà u11 solo teina e di particolare attualità (( I.,a pelle nelle pi~ reçe1 lt~ co11qLdste della n1edicina ». Saranno ~ relatori .che illuslreran110 so tto i diYersi aspetti g·li stticli pii1 moderni riguarda11ti la pelle. . . La Società delle Terme di San Pellegr1110 ::;1 permette di offrire l 'os1Jitalità a 150 medici italiani in ordine d 'iscrizio11e. Le r elazioni saranno distriJJuite agli iscritti almer10 15 giorni pril11a d el Convegno. .Per le iscrizioni ed og ni altra informazione rivolgersi al segre.Lario del Cor~vegno, prof. Carl o Bezzola i11 ·san Pellegrino. ~orso di preparazione

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SEZIONE PRATICA

alla Carriera di Medico di Bordo.

Si terr à a Padova dal l G settembre, p er la dur ata di tre mesi: u11a parte si terrà a Venezia . per la necessaria · pra~ica i? ll~ p orlo . Insegnament~: Epidem1olog1a generale, . Pro f1lassi generale, Legislazione sanitaria, Malattie esotiche Clinica delle rr1alattie infettive, Igiene navale,' portuale e dell 'einigrazio11e, Microscop~a e ~hin1ica bromatologica, Ispezione delle carni da inacello e con servate. Per l 'ammissione: domanda i11 carta bollata al l~etLore diploma di laurea, certificato di n ascita (per ~hi non ha cor11p~uto gli s~udi. ~ t. 'Univ .. di lJadova), L. 500,80 per tassa d '1scr1z1011e e lire, 65,80 J)er sopratassa esame. 1

Protezione alla maternità e ali' infanzia. Il l1o1 leltino n1en sile « Maler11ità e I11fanzia » pubblica una rassegn a dello sviluppo avl1to dal1'0pera per la Protezione della Maternità e dell 'In1anzia nel corso del 1928; i11 tale anno l 'Opera Nazionale ha speso o impegnato la somma di l .. 79. 990.000, di cui L. 27 .945.340 per l 'assistenza alla maternità, L. 34.000.000 per ! 'assistenza all'infanzia, L. 12. 294.660 per sovvenzioni açl istituti di assistenza matern a ed infantile, L. 1 milione 650.000 p er la propaganda e L. 3.100.000 per le spese generali di organizzazioni dei servizi. I risultati consegl1iti si possono riassumere nelle seguenti cifre : , Ambulatori ostetrici o pediatrici, istituiti direttamente dall'Opera, n. 82; in essi sono stati visitati 20.000 bambini e 4. 7b0 madri o gestanti, oltre agli assistiti nei 300 ambulatori istituiti dagli organi- provinciali. C~ttedr~ ambular1ti di p11ericollura n. 1~ , co11 :342 cons11ltori; madri e far1cit1lli visitati nei cons ultori 54.566; visitati a domicilio dalle assistenti visitatrici delle Cattedre 100.000. Donne e fanciulli ammessi ai refettori materni i stituiti dall 'Opera oltre 20.000. Gestanti ricoverate in istituti 2.000; madri su ss idiate per allattamento di figli legittTriiì 9.400; per allattamento di illegit~imi riconosciuti 12.000. Inoltre 7 .450 fanciulli bisognosi sono stati assistiti presso le loro famiglie; 11.854 fanciulli sani, abbar1donati o traviati, sono stati avviati ir1 campagna o in educazione presso Istituti, m e11-

tre 5 .800 da tubercolosi lat ente o ch~usa sono stati curati profilatticamente in a11positi istituti. Dalle lJrovviclenze d 'ordine sociale che l 1 0pera ha attuate n el 1928, hanno tratto beneficio oltre 249.870

person~.

L 'Opera ha contribuito, m ediante sovven zionj , a migliorare le condizioni igieniche ed il funzionamento di 988 Is tituti. Ha inoltre inizia ~o lo studio e l 'altuazione di un largo piano di ruralizzazione degli Istituti di ricovero per fanciulli o adolescenti', sia per secondare la politica di bonifica integrale svolta dal 9overno . Fascista, sia per porlare un nuovo contributo all 'azione d1 profilassi antitubercolare e di difesa morale del}'infanzia. Inol tre l 'Opera, i11 seguito alle disposizioni emanate dal Segretario del Partito Nazionale F ascista p er il coor<linamento e l 'orga11izzazione delle colonie estivè, ha posto a disposizione del l)artito stesso 1000 posti per altrettanti Bafilla e l)iccole Italian e da tenere in cura per un p eriodo di aJ1neno tre mesi in apposite colonie permane11tj, e 300 posti a disposizione dei Fasci all 'Es tero per altrettanti figli di connazionali ivi r esidentj.

Corso di perfezionamento tn pediat1·ia a Lione. ll 4 novembre avrà ir1izio presso la Clir1ica medica ir1fan tile e d~ igiene della prima infanzj a di Lione, diretta dal prof. G. :t\1ouriquand, un corso cli perfezionamento, ch e durerà fino al 16 novembre. Le co11ferenze sar anno t enute dal prof. G. i\fo uriquand (1° Le distrofie della prima infanzia; 2° Vita1ninc e stati di çarenza e di precarenza; aspelli biologici e clinici del problema della fissazione del calcio n el bambino) e dai do~tori : Pehu (l'' Sifilide i11fantile;. 2'; Le imagini anato1n ich e e radiografiche del sistema osseo nella sifilide della prima infanzia, con proiezioni); Gardèrc (1° La tubercolosi polmonare del bambino; 2° Stato a ttuale dell 'igiene sociale dell 'infanzia); Dufo11rt (1u Condizioni di trasmissione dell 'infezion e tubercolare al bambino; 2° F'orme cliniche e vaccinot erapia delle bro11copneumoniti infanti] i) ; Bertoye (1° Le anernia alimentari; 2° La spa~iJnofilia); l)ernheim (I.e reazioni linfatiche nel bambino); Sedallian (L'immunità e le vaccinazioni preven tive n el bambino). Le conferenze saranno completate con esercizi pratici su malati, di laboratorio, di radiologia, ecc. Saranno visitate le istituzioni sociali della r egio11e. La Lassa d 'iscrizione è di fr. 200, d a inviarsi fino al 25 ottobre alla Segreteria della Facoltà di medicina, 18, quai Claude-Ber11ard, Lyon.

Nella stampa sanitaria Gli Annali di Oftalmologia, già co111pletan1ente rin11ova ti dal prof. Ciriru;ione, il quale li fuse col S110 p eriodico La Clinica Oculistica, dopo la morte del loro animatore sor10 stati affidati ad un Comitato dire1 tivo costitu~to dal prof. Giuseppe Ovio, presidente della Società Italiana di Oftalmologia, nuovo direttore della R .. Clinica di Rom a, ch e lo presiede, coadiuvato daj direttori di Clinich e Oc ulistiche allievi del Cirincione, proff. SalYatore Calderaro (Catania), Antonio Contino ~1es­ sin a), Luigi Maggiore (Sassari), Girolamo Lo Cascio (Perugia) e dal prof. Romeo Roselli, qual e segre tario della Società Oftalmologica Italiana, che - r>er tale incarico - ne assume l a gerenza r1 a1 1930. Al prof. Maggiore è dato incarico della reCf azione t ecnica.


11 G1

l L P OLI CL1NI CO

G-l i Annali r esta no ap er ti a tul li S li s lt1d iosi ch e 'or rd11110 p nbh licar e la vor i d i a r g·o111e 11Lo o.ftalmologico.

RASSEGNA. DELLA. STAMPA MEDICA. Gaz. cl.

La « Rev n e S 11rl -Am ér icain e de Nl éd ecine et d e <~l1 irurgio »

è d csti11ata nd accog-lie.re esclu siva 1rH?11 Le a rticoli in l ing·u a fr an cese d i medicI sud <u1 \e r jca11i. Seg·retario ge n erale n e è il d o lt. Col I h o. Il i)eri odico sar à ed ito d all a Casa Ni a sso11 d i J>ar.i g·i.

** * H a avvialo le puùblicazioni la « Orlop edia e 'fr au111atolog ia dell 'apparato n 1ot ore », rivis ta bim estrale d i cin ema tojat.ria d iret ta d al prof . Riccardo Dall a Vedova ; redatt ore-cap o n e ·è il d o lt . Car lo l\·l arino Z u co. I n un 'am pia introdu zion e l 'illust r e cl injco ortoped i sta dell 'Università di R o n1a es1)on.e le r ng·ioni dell 'i n izi tiva, ch e vien e ad inleg·rare u tilmente l '« Ar ch i vio d i Ortopedia » e la « Chir u r g·ia d egli Or gani d el l\1ovimento » . L '1\nl n 1j ld s lrazion e · 11a sede in Roma, via Sp all an zani 24 ; 1'abbon amen to in1 porta L . 40 p er l 'Ila Ua, I .. 60 p er l 'E st er o . 1\ ttg u r i cordial i.

''Bollettino del lavoro e della previdenza sociale,,.

Segnalia m o ques la irr1por·ta n le pu.Ubllcaz io11e p er iocl jca, ed i ta dal l\(i n is re ro de ll 'Eco1101ni l. Nazio11a le; essa r eca copiosissim e ir1for 111az io11i céon on1 ichc, ocial ì, legislat iYe e di g i uri p ru ù e11la; vi l1a11no p arle l 'ig ie n e e l a si c urezza d e l la,·or o, l 'a s. is len za 111cdica, l e assicuraz ioni socia li co 11 tro g li ji1forl uni , le 1n al a t t ie, l 'inYal idilà, l a vcccl1ia ia . L ' abbon am ento a nnt10 impor ta L . 50 ; ri volg er si al Provved ito rato Ge11er ale d ello S la lo (v ia XX Scl :ern b rc 1D - Ro m a) .

Scuola magistrale ortofrenica di Roma f>a l r esoco11Lo per il 1928 e dal p rogra1111l:1a p er i l J929 cn1crg·e cl1e l a Scu ol a, d jre lta d al prof .

(;iu Cl) ])O l\ l o 1Ll es~ 11 0 , è )11 cor1ti11ua e voluzio11e : rtcl 1928 f u f req 11e11ta la d n 83 iscritte, d i cui 50 co1 tscg u ir o no il d iplon1a ; nel 1929 le iscrizioni son o 96. l\el 1 9~8 l e classi cl iffer ertzia l i ebb er o 243 a lt1n ni ; l 'anl csc u ola 126. L 1 a ssis Le11za eco11 01nica, ig ie11ica e ri c rea li,' a si è co111piu ta con ln ru l1ezza ; le co1011ie estive han110 fun zionato egrcg·iantente; si è provYeduLo acl u11a e lesa pro1)aga11d a. { '0 1np le siva1n ent e, d all ' is ti Luzion e de ll a scuola nl 192· g l i ass i ti ti sono s ta ti 1604 ; Yennero rila sciu li 9 O <lipl on1ì _: le cl a·ssi diffe ren ziali sono slnll"' f rc<JtLC1ltat c d a 200J scolari ; l 'n11tescu ola difrrr r n z inlc l1a cont n lo 1405 . alunni ; le colonie. esti,.e 701.

Studenti stranieri in Italia. \'cll 'n lluale a n n o scolas tico sono t a~e conferite f O hor . . c ilnli n11e d i s tudio a s tud e n.ti s Lranieri., per tLn inl})O r lo d i circa 200 111il a lire , così rip 1rl i Le pe r 11azio11ali tà : Rt1lgn r i 1 , Jug osl avi 5, l .o r, i 4, P olacch i 4, A.r n1en i 2, Siriaci 1, Litua11 i l, ·rccl cschi l . I n oltr e, 74 l)orse p nr ticol ari di ~ I uclio ... 0110 ~ t a t r corri p oste a ludc n l i albanesi p rc ~ o r ·niYer sit à, scuole n1ed ie e p rimarie.

[t\ 1 NO XXXVI, Nuì\1. ~~2]

II~p ., 29 g i u. -

n .-J. ' VEISSENBACH

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F . FnANçoN. Li1)0-a r trite secca d ei ginocchi . J ou rn al A. 1.1·. A. , 15 g iu . - E . B. RENTSCBLERe al. Dolori ar tr itic i i11 relazio11e al t en1po. A. 1\1ENDENllALL. Es tr a Lli ep at ici i1elle t oss ie1nie g ravidich e . - lì' . L. ~11 ELGNEY . Ga11g r en a da s lreplo cocco em olitico . St ornalo logia., giu . l\ir. B ERGA1\,1rN1. C ari e d ei d ~nli dec idui . C. (J:Ast.)AH l N J. Pulpite iperplas L1ca g·r a n l1lo1na t osa. ~pil a lu l , g i11. C. _i\.r...gxAN DH Escu - D E n s cA e I. F L ORI AN . J\ ljxcd em a jJOs L-infc t tivo . ..4cla 1\1 eelica Scanlfin av ica, r-II . - G. J ACOBSONN e a l. Im n1unizzaz . a tti va contro la scarl atti11a. -- J~ . v\' oLFF. Gru ppi sa n g uig ni e p a t erni tà . J . l\JoLLERSTRo~r. AvYelen nm. a c u to d a a nilin a. 1~ . ScnOTT. S lt1d io clinico clel l 'i11t ossicaz . da caffei11a . S i u. di Cl. lvle<l., ] 5 n1ar. P. CANALE. Ricerch e su l la g lice111ia . - A. J:t N E DEI. ll ifl ess i cu tan eo-viscerali e pro\ a cl e lla d iu r esi provocat a d a se11a pizzazion e 10111hnr c. . 13r i t. J ourn. of U r olo{/.", g· iti. - D . J. l\I AcìVlYN. Dil a tazi on e d eg·l i ure te r i e iclr ouefrosi 1tell 'in[anzia. Zb l . j. C liir. , 29 g iu . S . P . FEDOnOF1" . Cura cl1irurg·. clell 'a ng jnn pee lo ris . - A. N. B Ar<rLEF F . J)11c u 1uografi a di nscr si cer e br . • .4rcli . 1\l al. cles R eins ecc., g·iu. - E. l ) APIN . Il d olore r crta le . - L . A~ 1BA HD . La cc sog·lia >> i e nale. Giorn. cli Balleriol. e l nlni ., g iu . - P . O cc u10~1. Stati in1111uni tar i e sis le111a re t.-endot . - r\.. NfERL I NI . naggi Roentg e r1 e complen1ento. l) . P1NoLJNI Fil trab ilità d i virus Lb c . Prac li l i oner, lug·. - Nu111e ro s ul] 'asm n. l~ ev u e Jl é d . de l a Sni sse R om ., 25 g iu. A. OunAN. Le false tl1c . · p ol tl1 . !lrcli . f . Sc h. - u. l-Jyg., lttg - B. NocHT e W. J( 1Ku Tn. 1\.z ioni em oliticl1e d el1 a chinina . Soc . cl . f l 6p., 24 g·it1. -- (). L EYTON. L 'i1tsulina j11 sosp en sion e oleosa. - RAILLET e al. Setticemia da Diplococcus cr assus s)n1ulante la malaria . A r ch. l\1al. Ap p . Digesti/ ecc., m ag·. - J. CHARn1 En e ì\iI. 1 'IIA-r_,H T<:Tl'H EH. Coledociti infiam111atorie. - S . 1't1N TZ. ì\leccan is1110 d ella sindrome d 'ulcera d t1ode11ale . Tohok u J l. exp er . 1\l ed ., 15 g iu . - S. YosHrl\IATSL" . ~1e todo colorin1e trico p er l a d e termina z. d ell 'u re a. - H . SATOH. Secrezioni interne cl el pancreas . - T . I cn1i\r1. Rican1bio n1a terial e ed en erge lico clei n1l1sco li n ell a febbre . Storna i oloq i a, I u g . -· ' ' . CAl\rPATELLI . P seudo11evralg ja dcl Lrig en1i110 d a d ente conoide sopra11 u rn erar10 . Lance l , 6 l1.1g. - .T . J. R. 1\1ACLEOD. f js iolQgia del g licogen e e compito d ell 'in sulina e d ell 'epin efrj ne nel m e tabolismo d ei carboidrati. 1vl ec1iz . l ll el l, 6 111g . -- L .. BocHARDT. I limiti d ell a 11orma in biol ogia e in m edicina. 111iirt cli . ì\1ecl. Wo cl1., 5 lug·. - GoTH ARDT. Cu or e e p orl. S ca ~rrnr. Itter o <in en1a tina. Brasil-àJed. , 15 g iu . - H. DE B EAU REP AIRE AnEG .~ o e al. S Ludi s ull a febl)re g iall a. P1·ensa .1l éd. A r gen l., 10 g i1t. C. BoNonrNO o\o~no e J). A. l\fACSRA. Arteriografia n ella diag 110 i. 'J'. e \STELL.-\NO. La CO ti tuzion e indivicl u nle . 1\ . Il. Rofi'FO. raggio d ell 'azzurro di rn<? LHen e p er az. del tc sst1 lo ca n cer oso . 1

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(AN~ o

XXXVT,

Nu ~11 .

32]

SEZIONE FRA TI CA

1] 65

.4. ri n. cle Méd . , m ag. - I,. BARD. Lesioni or ganich e e s indrom i fu nzionali . - G. GuILLAIN e al. L:l rig'idezza d'orig ine ol ]vare. Periodico mensile di legislazione e giuris prud enzft. . .lourn. A. M. .4. ., 22 g·i u . - II. F. S\VIFT.. La Direttori: fPbbre reuma~ i ca. A. (~AL1\·TETTE é al. L 'ultra H. I,. .A.LEXA NDE~ e C. H. v jrus tuber colar e. On. Dott. Aristide Carapelle, Consi·gliere di Stato. J~ YEIH\l AN . Purpura aller g ir a. IVI. SALZER. L 'etiAvv. Giovanni Selvaggi, Eser cente in Cassa~ione, l en e . · Il n umero 7 (luglio 1929) oon t i en,e) : Riv . I tal. di Giriec. , lug . - A. SALVINI. La r1• serLe preferenze stabilite dalla legge per l ' incremento ' a alcalina n el fibron1iom a dell 'uter o. - V. CHrN1 dertl ografico. e A. Gu s s o. « Cu or e da fibro·m a ». Note sintetiche : Obbligatorietà delle t~.riffe p er l a ven~ A nn. d i Oftalm. ecc., apr. -1nag . - L . MAGGIORE. dit a dei m edicamenti e d.elle specialità. Coni e !Jast on celJi n ell 'a tto visivo. F AvALono. 1\for.fol og ia cl i nica e affezion i d elle vie ottich e . Rassef;lna di giurisprudenza: Con coreo ; i nteresBe di J.,oDD·) ~I . Cal casi ocular e . TESSIER. Comporta- · agir e ; ,annullam ento; effet ti. - In1dennit à per ma.n~ cata f o rmazi one d ell'elenco dei poveri: com petenza. n tento dell 'iride e dell a pressione en (loculare. - Risar cimento di dann•i ; Oom petenz::i. ; limit i. A n n. ! tal . rii Chi r. , g iu. -- A. l\1 ERLI N I. Acr oRe3pon sabili tà degli ese·r oeniti cruse di oor a per le V. S r l\r EONJ . I'd ser va al cal in a n ei os teop at ie . c ~.s.e dei r i covr at i. .- Eserci zio prof &Ssio nale; prova traumatizzati. a gli e ffet t i del l a. R . !vL - - Obbligo di -cura r e la cuR ev. rie Droit P enal ecc., giu. - G. iJEGEn, LA10tad•i a degli a>lien,ati pericolosi . GNEL-LAVA8.T1 NB e DE LAET. La morte. improvvisa. Leggi e Atti del Coverno : Prefer e1i.ze p er le nomine A nn . lle l 'Institu t Pastei1r , giu . E. MARa d. impi eghi e p er conces sioni n.d autor i zzazioni. c troux. Fehbre gialla e sensibili t à d el ~ifacacus rheRegolamento p er la vigilanza i gieni ca del latte. su s . J . ZEYLAND e altri. Ricer che varie sul Vigil a n za Jgienica st1gli s tabilimenti ba ln ea r i . 11. C. G. Com pen15i .all'11rffi ciale sanit a rio per vidim a z,i oni comm er ci o etu,p ef aiceniti . - Regola men to sul fun ziona_ . R ull. A c. cle Med_., 25 gilI. - F. AnI:OING e al . men to dei labor a t or i · pr ovinci a li e oom.u na1i di i gieCura batterio fagica dell a p iorrea al veolar e. ne.' Co nt r a vvenzi on.i . - Certificati mediCi p er con duR ass . di T er. e Pat. r. lin ., m ag. - L. CoNnocent i di au·tovei coli. H ELT- I . Bigem in ismo ex trasistolico continuo. - -- - - l bl. / . Cli ir. , 6 l11g . --. C. BAu En. Embolie e A bboname nto pel 1929: p er l 'I t a l ia L. 3 6. Per gl l 1r om b osi f)OSt-op er at orie . G. Fn1EDEnrcHs. Inas~o ci a ti a.1 « Poli cli ni co » : per l 'I talia L . 3 O. t er ven ti p er prol asso <lel r et to. Un n u m ero separ ato L. 5. R evue de Chir., 3. - i\1. ST. BusTo.iANO e C. Per abl>onars i inviare Vaglia Pnst ,1le nll'editore SToi.AN. La rachian est es]a. P. R ·\ZEi'\l ON e G. L u igi Pozzi - 1lia Sistin n 14 - R o11ia B1z., RD. 'fu mori mam mari ab er ran ti . A richiesta s i invia nnm e x·o di sagg io

Il Diritto Pubblico Sanitario

1

1

Indice alfabetico per materie. An al gesit i: m eccanism o di azio11e . Pag . 1156 )) 1\nosmia : cura 1157 _i\.rteria cor oidea an t. (Sin d rom e d ell '-) )) 1142 )) Assist en za ai l avor at'Ori infortun ati 1148 )) Bibliogr afia 1149 )) Catam eniali (.:\lg ie) 1154 )) Cau salgie (La simpat eclomia n elle -) 1139 )) Cefalee p arossistich e 1155 )) 1152 Corea e r e11mat ism o ar t . : r app orti )) Ecci tazi on e n er vosa: t r attam ento 1158 )) Ele tt r ocu zion e: pt1ntura lombar e 1157 )) En1i r.r a11ia oftalmica 1155 Emicr ania : tra ttamento . 1156, lJ rr· Encefalite epidemica: al te r az ioni d el ca)) r atter e )) En cefalit e ep idemira: eziolog ia Ergot amina (Il tar t r ato <i i - ) nell 1e.micr ania » 1157 Hoffmann (R if1 esso di - ) ·. n 1140 lnfez io ni acute e sist . n er voso » 1143 1161 Ipon a tal itn: cau se . » T... iquor : citologia n ei sifilitici » 1153 l\feningite: tuber colare. Reaz. di W as• n sermann positiva 1136 Ulrltti di proprietà riservati . ·pn ,,.;,,., '1.rl

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n11t n ,,.; ~~FJ.zi o n e

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Von

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Mig nolo (Fen om en o d el -) Neurom a trauma tico Nevral gie d el trigemino: cura r adicale Nevrosi riflesse n asali Occh io (L ' -) n ella t ab e P arlcin son ian a (Con tr attura) : trattam en t o Plesso solar e : riflesso P olver i e inal attie p olmon ari P un tu r a lo mbar e : complicazioni Re ti n a : sp'asmi vascol ari . R eumali mo art . e cor ea : r apporti . Sifilide : citologia d el liquor . . . . Simpa lect omia (La -) nelle cau salgie .. Si st ema ner voso (Il -) e le infezioni acute .. 'f abe : e risi viscer ali Tabe ed occhio . Tu1nori cer ebrali: trattamento chirur. g ico Von1il i n europ atici • W as er mann (Reaz. d i - ) n ell a m eningite t ub . vVi18on (Mal attia di -) .

Pag. 1152 »

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1'C:1'itta d n..lla f'edaeione . • v'etata la

pubblic aei~ne

di su nti di essi sen za citaf'ne Za f onte.

V. AsooL1, Red. resp .


1166

IL P OL I CL I NI CO

(ANNO

3~)

XXXVI , NuM.

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Roma, 19 Agosto 1929

.ANNO XXXVI

Nnm. 33

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fondato dal profes sori: ,· ·

GUIDO BACCELLI ..

FRANCE'S CO DURANT.E

SEZIONE PRATICA

REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO. Note e oontributi : M. Pa.gliari: Su alc11ne loc alizz~ 1Jioni extr.arartiool~j JsQl.a.te-del wreumatismo a r ti.CO: lare acuto.

•= Osservazioni cliniche: A. Catterina: I traumatismi per gioco -di foot-ball. Frattura del rene. - T . Zan,e tti : Un caso d.i t umore SUTrenale oon metastasi orbitale monol atera.Le irn un bambino. - C. Rom.a nini: . Un cat:;o di t etano grave guai~ito con iniezioni endorachidee ad alte dosi <li siero a,ntitetanico. Sunti e rassegne : MALATTIE INFETTIVE: Benda: Le più recenti, vedute a;nato~o-patoJog}Ph.~ s'l;1Ù1a ~~ber~ol?~i. - Nobecourt: Stntlil"'òme en-céfa o-meningea nell'1n1z10 delle t i foidri nel bam·bino. - G. Sonneins chein: L'azio. me del batteriofago sul batterio .d el tifo. - V ASI SANGUIGNI: J. Kretz: Sulla eenica· dell.a troIDJbo..P. della vena splenica. - S. Samuels : L~J diagnosi precoce <1eiht 'Yr oblooangioite obliteTante. - APPARATO GASTRO· INTESTINALE: R. Warren: CM!:Jèpo. deU 'jn~stino . - Bufalini e Mirolli : Sull~ einto·m atol2$ia _çl~ 'ù]Qe.ra della ipiocola curva. - Finsterèr : ~1sultati i mmedi.a'ttl. e · t~vi zdellàl ll'esezione gastrica per cancro dello stomaco.

Cenni bibliografici.

NOTE E CONTRIBUTI 1V Reparto di Medicina dell'Ospedale di S. Giovanni in Roma

diretto da l Prof. CARLO VERnozzr, prim. medico

Su alenne localizzazioni extra-articola1·i isolate del r eumatismo a1·ticolare acuto (1) per il dott. l\iIAR10 PAGLIARI, assistente. Mi sembra utile illustrare tre osservazioni di malati ch e h anno presentato d elle affezio11i extraarticola ri isolate, in cui la diagnosi clinica d i infezione reu matica fu giustificata dal1.a guarig ione rapida per somministr azione di salicilato di so·dio. È cosa più che nota che il reumatismo articolare acuto possa interessare contemporanean1ente a lle sierose articolari anch e a ltre m embrane sierose, come pure talora, predominino sul quadro mor boso le l esioni extra.articolari. In questi €asi però la coesiste11 te affezione articolare fa formulare la djagnosi esatta . (1) Sar ebbe bene, almeno nei casi, ir1 cui man-

cano o quasi localizzazioni articolari, parlare di infezione r e11matica, invece che di reumatismo articolare acuto ..

Accademie, Società Mediche, Congressi: R. Accademia Medica di Roma. - Reale Accademia ·di Medicina di Torino . - Associazione Medii.ca 'l'riestina. - Società Napoletana di {1hirurgia. - Società Medico-Chirurgica di · Padova. - Acca.demia Meidico-Fisi-ca Fiorentina. Società di Cultura Medi-e.a dell a Spezia e Lunigiana. Ap punti !ler il medico pratico : CASISTICA: Meningite luet i ca con pr esen~a di S'J)ircichete nel liquido oefalorachiadiano. - La meningi.te da orecchioni. · - Mendngite t uberco1are e gravidanza. - L'angio!Di. •ìel rene. - Gli ascessi -0aldi del rene. - 'J!ERAPIA : i L t.ra ttamen to delle pJeuriti puirulente. - P.rocedimen t i -cur ativi in indiviidui con infezioni PQ!monari. - F 3pe,r ien za d.n tire ca.si di embolia della .polmonare operati seùondo Trendelenb·u~g. - L'olio di ehaulmoogra n ei tracoma. - Nella congiuntivite subacuta. - POSTA DE· GLI ABBONATI. - VARIA : L'orecchio ed i bagni di mare. Nella vita professionale : Con.cor si. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da P·avia.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Ind ice alfabetico per materie.

Quando però compaiano isolatamente e primitivamente, come nelle osserv.azioni che ri . . !)Otto (una pleuropericardite, una tenosinovite d el polso ed una borsite prerotulea) delle 10calizzaz1oni a l di fu ori delle articolazioni, fonda to è il du bbio d i.a gnostico se esse siano o n o di orig·ine reumatica. In questi casi alla anamnesi accurata si potrà rilevare una tubercolosi, una lues, una blenorragia pregressa, t111.a già sofferta .affezione r~umatica, una subita iniezione di siero, una sepsi. L'esame obbiettivo, gli esam i di laboratorio e l 'anda .. 1nen to clinico potranno indirizzarci verso la giusta via. E qualora persista il dubbio abbiamo un m ezzo a nostra disposizi one per poter identificare una eventual e affezione r eum atica, ed è il criterio ex jrivantibus. Infatti, scrive H egler. cc l 'acido s·a licili co è cc un rimedto ad azione vera men e specifica. « In parecchi casi la sua azione è meraviglio« sa. Essa è tanto evidente ch e nei casi dubbi cc i salicilici posson o venire somministrati a cc scopo-d1agnòsfìco per a ricerca d el criterio cc d egli ad1uvanrt. Cosi ne1 ca'Si di alterazioni « àrt1cofàr1* da sepsi, da gonorrea, essi riesco« no inefficaci; e assai poco efficaci n ei casi cc di pseudo r eumatismo » .


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JL POLICLINICO

Dello stesso divisamento è Striimpell tanto da affermare che nei casi di R. a. a. è obbligo del medico di usare questo farmaco. E' vero che alcuni clinici hanno negato la specificità dei salicilici, ma i più sono concordi con gli autori precedenti. Passo alla esposizione dei casi clinici :

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OssERVAZIONE I. - . y. Anita, a11ni 16, da Roma, e.n tra in Ospedale ~l 1° novembre 1925. Padre vivente e sano. Madre morta di malattia cardiaca. L~ mamma ha avuto nove gravidanze, nessun aborto. La malata si è mestruata a 13 anni. A 14 anni ha sofferto d'itterizia con febbre e urine scure. Da un mese si sente un po' stanca; ha un dolore vago allo sterno e talora vomito mucoso. Da otto giorni febbre a 39°. Nei prim~ giorni ha avuto fugaci dolori articolari. Esame obbiettivo .. Condizioni generali buone. Nutrizione conservata. Sensorio integro. Colorito della cute pallido. Lieve cianosi delle labbra e delle unghie. Sisteµia glandolare: non si riscontrano gangli i11grossati in nessuna regione. Lingua: fortemente ~mpaniata umida .. Pupille: ugual~ reagenti. Polso: uguale, ritmico, aumentato di frequenza, a bassa pressione. Respiro: p.revaìenten1ente a tipo costale, aumentato di frequenza. Capo e collo: nulla. Apparato respiratorio: polmoni nei limiti normali; respiro leggermente aspro su tutto l 'ambito. Cuore : punta al quinto spazio all'esterno del1'emicl a veare, poco spostabile. Aia cardiaca nei limili normali, tanto assoluta che relativa. Angolo di Ebstein retto. Alla punta il primo tono è oscuro seguito da rumore di soffio che 11on si propaga all 'ascella. Nella regione mediosternale si ascolta un rumore rude di sfarfallamento superficiale, 11011 in rapporto con le rivoluzioni cardiache e che non si diffonde. Secondo tono polmonare non rinforzato. Addome: indolente. trattabile. Fegato e milza: nei limiti. Diario : giorno 1° novembre : Si somministrano grammi 7 di salicilato di sodio pro die, con altrettanti grammi di bicarbonato di sodio. Giorno 6: La febbre cede; l 'ammalata si sente più sollevata. Reperto cardiaco: diminuzione evidente degli sfregamenti. · Da t ale giorno l 'ammalata sentendosi meglio si rifiuta di prendere il salicilato di sodio. Giorno 10 : La febbre è ricomparsa e cresce rapidanlente (38°-39°). · Giorno 11: L 'ammalata acc11sa forte dolore alla regione sternale; polso freqt1ente (112), leggern1ente aritmico; reperto cardiaco: i rumori di sfregamento alla base del ct1ore sono più rudi e più diffusi. Si so1nministra di nuovo il salicilato di sodio parte per os e parte per clistere in quantità complessiva di gr. 8. Giorno 12: L'ammalata accusa dolore allo sterno, affanno, e ha vomito. Temperatura 39°. Alla base dell'emitorace sinistro riduzione di suono, soffio bronchiale, egofonia.

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Giorno 14: L 'a1nmalata afferma che il dolore allo sterno è di1ninuito. Persiste la dispnea. La temperatura è diminuita (37,5-38); alla base dell 'err1itorace s~nistro fino alla punta della scapola ottusità di coscia, f. v. t. abolito; superiormente soffio bronchiale dolce aspirato. Giorno 19: Ammalata senza febbre . Con la puntura esplorativa si estraggono dalla pleura si11istra circa 40 cc. di liquido citrino limpido. Peso specifico 1023. Rivalta + +. Sedimento: Ammassi di fibrina, cellule di sfaldamento. . Numerosi polinucleati, rar~ linfociti, non emazie. Giorno 21: Il miglioramento continua. La febbre non è più tornata. Il reperto cardiaco è scomparso. Giorno 2 dicembre: L'ammalata si sente be11e. La radioscopia most·ra: 11ulla a carico dell 'emitorace destro. Emitor~ce sinistro: leggera diminuzione di espansione del diafram1na. Giorno 14: L'ammalata esce guarita. Diagnosi clinica: Pleuropericardite reu111aljca. In questo caso I 'origine reumatica della pleuropericardite senza alcuna altra localizzazione non si può mettere in dubbio. Abbiamo per di più la prova che il miglioramento rapido iniziato si fermò per la sospensione del salicilato, e riprese f!no alla guarigione quando la sommi11istrazione f11 continuata. OssERVAZIONE Il. - B. Camilla, anni 40, guardarobiera, entra il 30 ottobre 1925. Anamnesi familiare negativa. · Nega lues ed altre malattie. Marito morto di tbc . a 26 anni. Una sola gravidanza a termine. Nessun aborto. Ha sofferto sei anni fa per disturbi intestinali per i qu,a li fu sottoposta ad atto operativo di cui non sa precisare la natura e di cui non si vedono tracce presentemente. Sei giorni or sono fu presa da febbre elevata continua remittente. Il giorno di poi la regione del polso destro divenne dolente, tanto da renderle impossibile qualsiasi movimento delle dita. Esame obbiettivo. -· Condizioni generali discrete. Nutrizione conservata, colore pallido. Apparato locomotore : Nella regione del polso destro e al terzo inferiore dell'avambraccio sulla faccia dorsale si nota la cute arrossata, calda, tumefatta. La tumefazione si diffonde al dorso della inano, e sembra arrestarsi nettamente · all 'altezza delle teste dei metacarpi.. Le dita sono semiflesse con U pollice addotto. Alla palpazione si presenta la massima dolorabilità in corrispondenza dei tendin~ estensori specie sul dorso della inano. L'articolazione radiocarpica non è dolente ai movimenti attivi e passivi. Sono invece dolentissimi i movimenti attivi e passivi delle dita. Sistema glandolare: qualche ganglio leggermente ingrossato alla regione laterale del collo. Lingua fortemente impaniata. Polso ritmico aumentato di frequenza. Respiro regolare. Apparato respiratorio: polmoni nei limiti normali, nulla alla ascoltazione e alla percussione. Cuore: aia cardiaca nei ]imiti normali . Toni netti. Addome trattabile indole11te. Fegato e milza nei limiti. Esame vaginale: mucosa vaginale e meato uretrale di aspetto normale; si nota solo l1na leggera


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SEZIONE PRATICA

secrez ion e bian castra . Utero n1obile e piccolo. Fornici liberi, ovaie indolenti nlobili. Diario: Giorno 16: l 'esame del secr eto vagir1ale è negatiYo per il gonococco: febbre 38. Esa111e urìne : albumina e zu cch ero assent i. P. S. 1020. Sedimento: cellula di sfalda1nento delle basse vie urinarie. Qua1rl1e leucocito. S 'immol)ilizza il polso su di una stecca e si fanno applicazione locali di salicilato di metile e si somrn inistran o gr. 10 al gio,r no di salicilato. di sodio . Giorno 20 : Condizioni locali molto migliorate; febbre diminuita. Giorno 25: La malata è apirettica; sono possibili i movimenti p assivi quasi senza dolore, gli altri sono Jeg·germente dolorosi. Giorno 28 : Apiressia completa. Ivlotilità attiva e p assiva indolente. Giorno 30: L 'ammalata esce guarita. D iagnosi clinica: Tenosinovite degli estensori delle dit a della m ano destra. L 'affezione isolata ad inizio acuto, con tume,.. fazione del dorso della mano p oteva far p ensare ad una forma gonococcica, ma la anamnesi, l 'es. obh. accurato ch e mostrava l'assenza di un vero e proprio ed ema del sottoc11taneo, e l 'arresto netto d ella tumefazione in corrispondenza dei limiti della sottos ta11te vaginale comune dei tendini cc 1n. extensoris digitorum et indicis », l 'esam e ' vaginale e l'esame del secreto uretrale, tutti n egativi, fecero eliminare questa ipotesi. Non furono m esse. in discussioni le forme cr onich e per il modo di insorgere, come pure fu escluso d alle notizie anamnestich e che si trattasse di una tenosinovite traumatica . Rimaneva perrsare ad una localizzazione isolata del R. a. a. e in questo p en siero furono somministrati dei salicilici con ot timo risultato. Os sERVA:llONE Ili. - - P . 1\i1aria, anni 26, da Verlizzi, d onna di casa, entra il 20 agosto 1925. Anamnesi : nuhile, nl1lla nel g entilizio. Vaiuo1o a 4 anni . Mestruata a 15 anni; in tale anno ebbe llna n1alattia d ella pelle pro})abi1mente un eritema nodoso .. Cinque anni fa cadde in terra battendo le g·inocchia . Non sembra che abbia avuto conseguenze per questa caduta. Da due giorni ha malessere generale, febbre, ed è comparsa una tuméfazione dolente al ginocchio sinistro. Esame obbicf tivo. -- Condizioni generali buone, nutrizione discr eta, colorito normale. Pupille: uguali r eagenti . Ling t1a: fortemente impaniata, umida. Pol so :. rit1nico frèquente. Respiro regolare. 'f emperatura febbrile. Sistema linfatico: ~1i cropoliad enopatia difft1 sa nelle varie stazioni. Apparato locomotore: Regio11e del ginocchio sinistro; la regione prerott1lea sinistra è tumefatta con Cltte arrossata calda, di consistenza molle elastica, nel centro leggermente fluttuante. La rotula che si trova al di sotto è spostabile e non dà segni di ballottamento. La linea articolare del ginocchio non è dolente. I movimenti passivi d ell 'articolazione sono possibili senza dolore, quelli attivi di estensione sono molto dolorosi. Torace: nulla alla percussione e alla ascoltazione . Cuore: punta al V spazio. ,\ia nei limiti ; 1° tono alla pt1nta forte , 2° normale. Addome tra ttabilé indolente.

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Feg·ato e i11ilza n ei limiti . Organi genitali normali . Sistema nervoso: nulla di notevole. Diario: Giorno ~O: Si fa11no applicazio11i calde localmente. Giorno 23: ll .. \i\T. neg·ativa; p ersiste la modica febbre (37,5). Localm ente le condizioni sono invariate . Giorno 24: Sorrtministrazione p er b occa di gr. 6 di salicilato al giorno . Giorno 30: Da un giorno l 'ammalata è apirettica . Localmente si può cons tatare che la regione f· divenuta meno tumefatta, meno arrossata. La pressione risveglia solo leggerò dolore. Gior110 2 settembre: Il dolore scomparso; la cute è di colore nor1nale. I movimenti di estensione sono possibili senza dolore. Giorno 4: La m alat a esce guarita. Diagnosi clinica. Borsite reumatica prerotulea. Anche i11 questo caso esclu sa l 'origine luetica dell 'affezione per il complesso clinico e per la Wassermann negativa; resa poco probabile una relazio:ne con il trauma precedente e per mancan za di conseg11enze immediate e per il lungo· temr10 trascorso, fu ritenuto trattarsi di una affezione reumatica . Il medica1nento specifico sembra ahbia giovato senza dubbio alla cura e alla precisazione della diagnosi eziologica.

Unico scopo del presente lavoro è stato di dare un modesto contr ibuto a lla casistica delle l ocalizzazioni extra-articolari d el R. a. a . Circa la frequenza di queste è b en noto che la 11e.ricai:dite, s pecie n egli a dolescenti, è abb astan za comune, m a interviene per solito dopo ,ij.11alclie g iot n o di m a l a ttia e preceduta da localizzazioni articolari z) . -Ed a l . utori (H egler, trilmpell), pur amm ettendo ch e la pe~icardite nossa intervenire· in qualunque grado di l esione articolare, non accennano che possa venire senza di questo o· con semplici e fugacis sime artralgie. Le tenosinoviti . o borsiti, se sono frequenti qua li complicazioni d el reumatismo articolare (Strilmpell) sono rare come form e i solate (Forg u e) e vengono spesso scambia te con quelle di natura g onococcica, si filiti ca n el periodo secondario . a

1) Il R. a. a . p uò d.a re localizzazioni extra .. articolari isolate, senza contetnporan ee o pre .. ced f3nti lesioni articolari. 2) Tali localizzazioni sono spesso confuse con form e gonococci ch e, tubercolari, sifil itich e, traumatiche . 3) Nel dubbio diagnostico con viene sempre tentare una inten ~a cura salicilica ch e procur ando la rapida scomparsa d ella sintomatologia g uiderà sulla g iusta via eziologica. Roma, 20-IV-1929-VII. I

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;r.,

POLICLI ICO

BIBLIOGRAFIA. R. a. a., vol. I, parte Il. Trattato -di MoHR-STAEHELIN, pag. 787 ..

'C.

IIEGLER.

A.

STRU1'-1PELL.

Trattato di Patologia Speciale me-

dica.

H . VAQUEZ. Malattie del cuore. E. FoRGtTE. Patologia chirurgica. .

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALI CIVILI DI GENOVA.

I traumatismi per gioco del foot-ball. Frattm·a del i·ene. Dott. A. CATTERINA aiuto ff. e libero docente di Clin. Chirurg . e medie. operat.

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La chirurgia ha dovuto occuparsi in questi ultimi tempi a lquanto estesamente dei traumatismi provocati dal gioco del foot-ball ed anche recentemente il Biener pubblicava 5 casi, dei quali uno mortale, per lesioni riportate dai cultori di questo sport. · I traumatismi più comuni, oltre a quelli nun1erosissimi di lieve entità che sistematicamente, ogni domenica, noi vediamo al posto di (( Pronto Soccorso » del nostro Ospedale sono generalmente provocati o dai calci ch e alcuno dei giocatori, n ella foga della disputa, distribuisce a qualch e avversario o all 'urto fra due o più individui p er contendersi . lfl palla. Sia n ell ' uno che nell'altro caso, le lesioni riportate possono a n che essere di grave entità a seconda specialmente della regione colpita. L'addome è quello che offre la maggiore Yuln erabilità oltre alla_ maggiore gravità in tal genere di traumatismi. Furono infatti descritti casi di rotture del fegato, di lesioni intestinali , di contusioni renali, ecc. Il caso ch e si presentò a lla nostra osservazione e che fu il primo, credo, ad esser e provocato da questo sport , tanto in voga ai nostri tempi, ritengo possa avere uno speciale interesse, per quanto rig uarda la terapia ch e tuttora è incerta, sull 'intervento o meno, e specialmente sul tempo in cui questo debba es· sere eseguito. Infatti vediamo ch e mentre alcuni autori (il Gutsch, il Battle, il Nasse , il Marion, il Vig nolo di Lucca) siano di opinione di inter,renire precocemente ed appena accertata ]a lesion e anatomica del rene stesso, altri invece (il Delbet , 11 I<.een , il De Quervain , il Ca. tjo-lioni ed il Cassan ello) ritengono opportuno di atten dere. sia pure a mano armata, ed

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01)erare solo quando le condizioni locali e generali peggiorino. Dallo studio del n ostro caso potremo quindi trarre degli amn1aestramenti pratici poichè in queste lesioni è necessario che il chirurgo ,,a luti in modo preciso la sintom.atologia, ne conosca p e rfettament~ l 'a11atomia patologica sì da dirig·ere prontamente e decisan1ente la terapia in quei giusti limiti e sino a quel pu11to ch e g li daranno la sicurezza d·el successo. G. G., di anni 32, fattorino, è coniugato ed ha fig·li viventi e sani; nella s11a anamnesi perso,n ale remota e prossi111a non si rileva nulla di anor111ale; non Boffer se malattie veneree e non ebbe • i11ai disturbi all 'apparato uro-genitale. Verso le ore lG del 31 clicembre 1927 mentre giocava al foot-ball come portiere de!la s ua squadra e si lanciava a terra per trattenere la palla fu colpito da un calcio dell'avversario al fianco ed ipocondrio destro. Si sentì immediatamente ll1ar1care il respiro ma non perdette i sensi. Condotto allo spogliatoio gl~ venne praticata una frizione sulla parte colpita ed ebbe subito stimolo all a mir1zione ma non emise· che poche gocce di urina fortemente sanguinolenta. l\ilalgrado la sua opposizione f11 trasportato al posto di pronto soccor so del i1ostro ospedale ove dal chirurgo di guardia venne fatto ricoverare d 'urgenza in sala chirurgica. Gli fu applicata una borsa di ghiaccio sul fia11co, fu praticata una iniezione eccitante e venne · lasciato a riposo. Il polso al suo ingresso era regolare, ritmico e a buona tensione. Alle ore 20 esamino l 'ammalat0 e noto: pallore del volto, JaLbra pallide, respirazione prevalente1nen~e costale, maggiore convessità del fianco destro, difesa muscolare intensa al fianco e a tu Lta l a n1età destra dell 'addome . Vi è netta doJorabil ità alla pressione e si nota una zona di ottusità ch e occupa tutto il fianco destro e si propaga in alto sino al} 'ipocondri.o e in basso giunge sino alla spina iliaca anteriore sup. L 'ammalato in queste quattro ore dal suo ingresso ha emesso 650 eme. di · urina fortemente ematica. Ha talvolta ambascia di respiro, il polso è a 94 ritmico e a discreta tensione . Faccio praticare una iniezione di coaguleno e una di siero di cavallo. Mi propongo di attendere. ancora qualche ora prima di decidere l 'interventq. Dalle · ore 20 alle 24, ora in cui faccio una seconda visita, l 'ani.1nalato ha emesso 85·J eme. di liquido che 11a tullo l 'aspetto di sangue puro. Il pallore è aun1e11tato, .le labbra so~o esangui, l 'ami:,n.a~ato è in uno. stato di assopimento, vi è ambascia di respiro, il polso è a 110 a bassa tensione e si nota qualcl1e aritmia. Localmènte è aumentata la zona di ottusità già notata precedentemente; vi è netto senso di fluttuazione profonda alla regio11e lombare e al fianco . Date le condizioni del i)azje11te, cr edo opportuno non indugiare oltre e fatto trasportare I 'ammalato in sala di operazione e praticata qual ch e iniezion~ eccitante, aiutato dal dott. Musacchio procedo all 'atto oper atiYo. Previa anestesia locale tiro t1n 'ampia incisione cur,ilinea lon1 bo-addon1i11ale i11teressancl o la cute


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SEZIONE PRATICA

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ed il sottocuta11eo; riscontro una notevole imbibizione clei tessuti e all 'aprire la loggia renale .,

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fuoriesce una notevole quantità di san gue nerastro co111n1isto a gr ossi coaguli c·h e r-imuovo rapida1nente per farn1i strada verso il r en e. San-

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FrG. 2. - La fenditura divaricata fa scorgere sul fondo il bacinetto lacerato.

gue rosse rutilante 1)rovien e abbonda11temente dal fondo della loggia renale. Introd otta n ella ferita op~rator,ia la i11n n o si11i stra afferro il rene

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ch e se11to completamente fratturato e la stringo in modo tale da frenare l 'emorragia. L 'esame som111ario del rene che appare con una profonda spaccatura 1011gitudina1- sulla faccia anteriore e una trasversale in quella po~teriore, le condizioni del paziente estremamente gravi mi consigliano di asportare ~l rene stesso, il che faccio rapidamente. Lascio un drenaggio di garza. L 'anemia del malato è intensa, il polso piccolissimo sfugge talvolta alla palpazione. Facc~o e.seguire abbon(lanti ipodermoclisi co11 siero fisiolo·g ico ed adrenalina· e praticare ir1iezioni ·e ccitanti, ecc. L 'ammalato si rip·r ende lentamente dallo1 schok operatorio. L 'uri1ta appac•e in1mediatamente. liml)ida e già nelle prime 24 ore se ne può raccogliere 1200 eme. Tolgo il drenaggio in terza gior11ata che rinr1ovo per qualche giorno. L 'ammalato lascia l 'ospedale in 45a gior11ata. L 'esame macroscopico del rene asportato fa rilevare una profonda fenditura che partendo dal polo inferiore, segue per un breve tratto il bordo esterno e si poifà quindi sulla faccia anteriore sino a raggiungeTe l 'ilo renale. La fenditura ~nteres sa tutto ~l parencl1ima r enale s~no al b acinetto. Sulla faccia p osteriore e al lobo superiore si nota t1n.a fenditura trasversa1e che interessa il: par en chima ren ale per circa 1 cm.. .d i spessore. La r adiog·r afia dell 'ipocondrio de stro eseguita dopo 20 giorni dal] 'atto operativo non ha m essoin evide11z-a alcuna frattura di coste.

Il caso ch e ho descritto si presta a varie· con siderazioni sia sul m·eccanismo d'azione' del traum.a, , sulla diagno, . s i é sulla terapia. . Per quanto riguarda il ·trauma debbo rilevare che malgrado l 'apparenza di lieve entità è' stato sufficiente a produrre una lesione assai . g·rave e credo che ciò sia da .attribuirsi alla posizion e dell 'ammalato nel momento . stesso in cui ri oevette il calcio oltre a tutte quelleleggi che furon o en1esse a spiegazione dello scoppio del r en e. II m eccanismo di azione di queste lesioni, se n ei g·randi traum.atismi è facilmente comprensibile (rotture di coste per schiacciamento fra i respingenti di un v.agone , cadute del corpo sul fian co e su spigo]i sporgenti, ecc. ecc.), non è tuttora ben chiaro quando il trauma tismo è lieve e tale d,a non produrre comunem ente ch e delle lesioni insignificanti. Si sono verificate infatti de]le lesioni r enali gravi e persin_o mortali per sforzi muscola ri nel salto, nell 'inalzare dei pesi, ecc. Il Rayer ·emise essere opera della commozione quelle lesioni renali èhe si osservano per violenze esercitate a distanza del r en e. Le Dentu invece crede dover si attribuire tali traumatismi al1 'urto del rene co11tro le apofi si tr.asver se della colonn,a v·ertebrale. Il I\.uster, con delle classich e esperienze, mise in rilievo una teoria ch e può spiegare in modo esa uriente· quelle lesioni renali da traumatismi di lieve importan za.


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IL POLICLINICO

Questo autore riuscì a produrre delle lesioni renali che differiv.ap.o chiaran1·ente a seconda dello stato di tensione del bacinetto. Si osS·e rvò che scagliando un rene fresco di cadavere contro il pavimento, si aveva nel punto del traurpa un .a1Jpiattimento e talvolta una screpolatura circolare f3 semicircolare. La .sostanza renale si presentava spappolata solamente nella superficie con qualche piccola screpolatura. Ripetendo l 'esperienza, leg.ando le vene e riempendo di liqt1ido .il bacinetto dall 'uretere, si trov.avano allor.a delle fenditure profonde che potevano giung.e re sino al bacinetto stesso. Fu pure osserv.a to che, se la contusion e \reniva inferta sul marg·ine con cavo del rene, le fessure presentavano gener.almente una direzione longitudinale. Nel nostro caso si può .ammettere sia l 'ipotesi di Le Dentu sia quella specialmente di Kiister per le condizioni particol.a ri dell 'ammalato nel momento in, cui venne colpito. Infatti è ammissibile una speciale congestione renale ed una certa tensione del bacinetto per il continuo sforzo muscolare che il paziente era costretto a compiere per il gioco stesso . La di.agnosi poi è .. stata facile inquantochè per la gravità della lesione si ebbero subito i sintomi di un.a rottura del rene ed opportunamente il chirurgo · di guardia con siderò il caso nella sua giusta gr.avità e fece ricoverare di urgenza l 'ammalato. Un'ematuria infatti che insorg·e subito dopo .u n tr:auma inferto alla -regione renale ·deve sempre mettere in allarme il chirurgo che h.a l 'obbligo di vigilare continu.a mente l'ammalato poichè nel volgere di pqche 0re possono insorgere , come n-el nostro caso, sintomi di una tale anemia acuta d.a richiedere il rapido intervento sul rene. In taluni casi si è osserv.a to concon1itante lesione del peritoneo ; la diagnosi di una simile complicazione è tutt'altro che facile quando special:r;nente il tràuma abbia agito dall in .. dietro all'innanzi. Solo la continua e crescente dolorabilità che si dìiffonde ·e ·si propaga dal fianco verso l 'addome, la difesa muscolare ed il ver:san1e·n to endoperitoneale possono dare la certezza di un.a lesione del peritoneo. In simile evenienza l'ematuria può essere scarsissima e si avrà solamente una .anemia a rapidissimo decorso poich'.è la fer.i ta renale versa liberamente il sangue nella cavità peritoneale. Quando sia stato strappato il bacinetto o l 'uretere si può notare una semplice tumefazione diffusa alla regione renale mentre poi si potranno avere ugualmente tutti i sintomi di una grave anemia. L' en tità del} 'ratto operativo deve variare a 1

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seconda d elle condizioni del paziente e del rene. Spesso questi ammalati si presentano, per il trau1na ricev uto, in uno stato tale di schock d.a . far soprassedere momentaneamente a qualunque intervento e si dovrà pensare allora a migliorare solamente le condizioni generali con la posizione b.a ssa della testa, con l.a somministrazione d i lievissime dosi di oppiacei per calmare il dolore e con l 'applicazione di impacchi freddi o della vescica di ghiaccio sulla regione renale. Il propinare degli eccitanti durante l 'emorragia è alquanto perico ... loso perchè questi aumentano indubbiamente la pressione sanguigna, b enchè talvolta sieno d 'altra parte assolutamente 11ecessari per so.Jlevare l 'infermo da quello stato gravissimo di prostrazione ch e sembra dover far mancare il paziente da .un momento all'altro. Qu.ando I ' emorr.agia è modica il chirurgo deve attendere prima di operare poichè vi è sem1)re la possibilità ch e questa cessi spontan eamente. Non credo però che l 'aspettativa armata si debba protrarre per diversi giorni inquantochè si sono osservate delle gravi emorragie secondarie d.a porre in serio pericolo 1.a vita del malato. Anche quando poi l 'emorrag:i.a primaria sia cessata non si de\le pensare che il paziente sia privo di pericoli poichè l'emorragia può ripetersi improvvisamente e con tale imponenza da richiedere un pronto intervento. Il programma operatorio che il chirurgo deve tr.acci.arsi di fronte ad un tr.a umatizzato del rene deve quindi variare sia dallo stato generale dell 'amm.alato che d.all 'ematuria. Una volta decisa l 'operazione qu.est? varierà a seconda delle condizioni del rene. Se questo presentasse una lacer azione profonda sia longitudinale ch e tr.as\lers.ale lJotrà tentarsi J.a sutura . Quando sia avvenuto lo strappamento di una piccola porzione del r ene, si potrà distaccarla e provvedere al tamponamento e alla legatura della parte restante. Quando vi sia infine uno spappolamento del rene o diverse fenditure ch·e _giungano sino al bacinetto, si dovrà procedere senz'altro alla nefrectomi.a. T9-le intervento avrà certamente una forte probabilità di successo se si · riuscirà a vin cere, prima dell 'oper.azio11e, quello stato di schock traum.a tico ch e accompagna qu,a sl costantemente questi ammalati e se si interverrà prima che l'an emia acuta,, prodotta dalla continu.a e crescente emorragia, abbia indebolito a tal punto il paziente da temere della su.a resistenza .ad un atto operativo, che se pur eseguito con anestesia locale, come nel caso descritto credetti opportuno di fare, ap•


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porta cer tamente un altro serio per icolo alla vita del! 'in fermo già gravem ente· minacciata.

RIASSUNTO. L'A. descrive un caso di frattura del ren e provocata da un calcio ricevuto da un g·iocatore di foot-ball dur.a nte una partita e da lui -oper ato poche ore dopo il traum.a . di nefrecfon1ia e con esito brillante. Veng·ono fatte alcun e considerazioni sull 'eziologia delle fratture del rene e sul momento e la tecnica dell 'interven to ch irurgico.

Un caso di tumore surrenale con metastasi orbitale monolaterale in un bambino. Dott.

TURNO ZANETTI -

Arta.

.Nel Policlinico del 14 maggio 1928 i11 un ri a;s~ sunto di ,:.v1. Ascoli Slli tumori dei surreni• si cita110 i .sar comi di questi organi; propri del1"età infantile e decorrenti con meta;sta;si or bit·a li unilaterali. F'u circa un m ese fa che potei osservare il caso seguente in cui fu a1pprunto l 'eso1talmo a costi. tu~re il primo sintomo patologico d'un tumore -di origin e renale e probaibilm·ente surrenale. 1

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E. V. 1d'An.sielmo 1d'anni 3, m i fu presentato da sua madre ipereih è isecondo l~i soiffriva di dolori '3Jdd.o minali. 1All'·es·a me •nrulla che richiama6se l'attenzione sru qual che organo· o ~p~arato, s.e non u na l·egg,era protrnstone del b•ulbo oc'lllare •destro. N·ella storia id.ella f.amiglia non vi furono .f atti d egni di nota. I genitori is ono sani, n egli .a:scend ·e nti non ri1siulta asservi stato alcun caso di tum ore mal.~gno. La m~dr e ·ebbe sei gravi danz·e ·a termine, nessun aborto nlè altre malattie degne di nota. Dei sei figli nati un.o morì in giovan e 1e tà di broncopolmonite post-scarlattinosa, lun .s•econdo allattato e.on latte di vacca soccombette ad un,a fintossicazione alim.entare. Un bambino vivo, -Qra di rs ette anni , soffrì a tre anni di poliomielite anter. acuta dalla quale residuò la paralisi d 'u n arto iTI!f·eri.or.e, due bni:bi, risip·e ttivam.ente d'anni 9 e 12 sono 1swi, il quarto dei viventi è l 'ammalata in parola, ora , me,ntre scrivo, in à'stato agonico. [,'anamnesi di questo, data l a S1Ua età è •b reve. Nato da parto eutocico fu .allattato al seno ma· t ern.o, crebbe in lb'llona ·s al.u te, lo svil'Up·p o soh·eletrico e la 1dentizion-e frurono normali, n on solffrì .a.J.tcun.a 1delle mial·attie dell'in.ifanzia . Al t empo della :prima- visita ~l bambino era a.in,c ora di scretamente !lutrito; la cute ·e l e mru c.ose ·erano allqruanto pallide . ..A.1ppar.eccJJ.io ci~colatorio e respiratorio normali. L 'aid1dom1e era un ipo' meteor ico e dolente alla ;pres•s.ione. La de f ec azion·e si ·comipivia normalmente. Dopo qualCthe giorno i fatti addominali ·scompar,r.ero. La milza ·ed il f.egato risultavan o 1n sito ecl alla p ercussio11p. nei limiti fisiologici . L'esame delle orine negativo. T. normal e. P . 90. Fatto degm 0 di ·nota rimaneva e si a ccentuava 0

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SEZIONE PRA'I'I CA

1' esoct'talmo a destra. Le pa1pebre ·da qiuesto lato erano a1quanto eidematose e rigate da sottili ecta~ sie vasali d·ec-0rrenti sotto la C'llte 17umi·da d'un lieve e oLor violetto. · Il bullbo , poco moib ile, era rotato in b asso ed all'interno. iL'altro occhio er·a normale. iLe oss.a del cranio e 1qt1elle periorbitali pure normali. L'a. venne inviato da un oculjist.a, il 1quale praticava 'llna puntura eStp-1-orativa r·etro.brullbare cc col solo r:iJs'llltato di estrar r e alcuni eme. di s angue molto flJuido ; senza pu1s » . L'.egregio sp.ecialista, ou-i n.on ft1, 1p er il rifi'Uto dell·a m:a·dre, concesso di t en ere l ' a. alcuni giorni in osservazione, non osò pronun•ciarsi, prospettò t uttavia l a prolbabilità ,d'una n eo-fonmazione m aligna retroorbitaria. Rividi l'infer1no otto giorni do.po. Era molto dep·erito; l 'occhio 'destro era spinto quasi completamente fu.ori dall'oribita; la congiuntiva b'l1lbare ap·pariva ros so cu1pa, l 'iri d·e color giallo , lo sguard o morto. All 'esame •dell 'addom.e si pal1pava sotto l 'arcata costialie sinictra, in pro.f on·dità, un tumore della gran1dezza •d'run uovo :di gallina, duro, che si spostava ap;p·ena coi movimenti r es'Piratori. Facendo pressi-on e fPO:Stier iormente dall a regione co . sto-lombare sinistTa verso l ;avanti si poteva imprime11e al tumoTe un movimento 'eh.e si trasmetteva alla mano affondata anteriormente sotto l'ar cata costale. Alcuni giorni doipo cruel turrnore era talmente aumen tato di v0Jun1e da occupare tutto l'ipocondrio iSinis tro e 1dia e:s~;.er e viisibile all '·esterno come una bozza della grand ezza d'l1n'arancia, ohe soll evava nel giuardante sin. suiperiore la parete addominale. 0

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In que6ti ultimi giorni il piccolo è r n.pidamente deperito e profondam€n te an emizz·a to. Il bulbo, completamente esteriorizzato è strozzato e necrotico. Dall'unita fiotografia si vede cl1iaram ente l'esoftalmo col blJlbo in preda a n ecrosi da strozza-


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lL POLICLINICO

mento ed osservan1dola un po' a distanza si nota anche la bozza prodotta dal tumore sulle pareti addominali. In quest'ultimo tempo, cresc:iluto rapidissimam ente il tumoTe, l 'addomè ap.p are d el tu tto sfor. mato. Dott. ZANETTI J'URNO. Arta del Friuli.

RIASSUNTO. Resoconto clinico di un caso di tumore surr enal e con metastasi orbitale monolaterale in un bambino. Ospedale Civile di S. Maria dei Battuti - Divisione Chirurgica

diretta dal Prima rio dott . cav. P. MASOTTl S. Vito al Tagliamento.

Un caso di tetano grave go.a1~ito co11 iniezioni endorachidee ad alte dosi di sie1~0 . antitetanico per il dott. C. RoMANINr, assistente.

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N. S. di anni 23, da Morsano, fu ricoverata nel 11ostro Ospedale il 30 giugno per spondilite cerYico-dorsale e uscita con corsetto Sayre in buone condizioni il 9 luglio . Le fu prescritta una cura ricostituente e remi1~eralizzante a base di iniezioni ipodermich e. Rie11tra il 17 agosto accusando dolori forti alla gamba sinistra. Ha inoltre un visus sardonico e le parole sono scandite, poco ben pronunciate per un trisma della mandibola. Si lamenta inoltre di dolori alla nuca ed al collo. Si viene a sapere che l 'ammalata circa 15 giorni 1)rima, in seguito ad una leggera infezio11_e prodotta dal praticare, con ago poco pulito, le iniezioni a scopo curativo prescrittele all 'atto dell 'en1issione dall'Ospedale, e per lenire le soffere11ze sopravve11utele sia ricorsa all 'uso di rimedi empirici a base di burro, uova, sapone e applicazioni di rag·natele per s uggerimento di alcune donnicciuole. Dopo otto gior11i di tale trattamento s 'andarono manifestando i sintomi che ora d escriverò e per i quali fu.. inviata al nostro Nosocomio. Es . ob. : È in stato dolorante ed abbattuto. Emette co11tinuamente lamenti. Si n otano d elle scosse tonico-clonich e agli arti super~ori ed inferiori. · La facies è sardonica, la nuca è rigida tanto che la testa non può essere sollevata. È in opistotono. L 'addome in special modo è teso e r ig id o. La paziente accusa vivi dolori sollevando gli arti inferiori specie il sinistro .. Alla ::>o-an1ha sinistra si nota nella .,...parte es terna • •' della coscia la pelle arrossata e SGt1evata in p1u punti. . . : Si diagnosticano per degli ascessi superf1c1al1. Presenta inol tre una piccola incisio11e praticata dal 1viedico locale. Si passa all 'incisio11e degli asc.;essi e all a disi.11fezione con impacchi di acido fenico. Presenlandosi il caso classico di un tetano traun1atico si pratica subito una puntura lon1bare e i estrae un liquor limpido fuoriuscc11te co11 1110(lica pressione e si iniettano sempre per via ~· -.._ trarach idea.

[ANNO

XXX,lJ, NuM . 33)

I Il primo giorno : Alla 1natti11a 20.000 U. di siero antitetanico del1'I . S. M. Alla sera pure 20.000 U. dello stesso siero. Inoltre ogni 3 ore si pratica una iniezione di acido fenico di 1 eme. e clisteri di bromuro e cloralio . Il secondo giorno: Alla mattina 20.000 U. Alla sera pure 20.000 U. Si conti11ua110 pure le iniezioni di acido fenico 1 eme. qgni 3 ore e un clistere di bromuro e cloralio ogni 5 ore. Pern1ane la facies caratteristica, sardonica, il trismà· della 1na11dibola è però diminuito. La parola è meno incepP.ata e più facile. Le contrazioni tonico-cloniche per quanto susseguentesi frec1uentem ente sono però m eno violente. Il terzo giorno : Si iniettano pure 40.000 U., 20.000 alla mattina e 20.000 alla sera. Present andosi le orine di color oscuro si sospendono le iniezioni di acido fenico. Si continuano i clisteri di bromuro e cloralio l ogni 5 ore. La ·facies sardonica perdura, il trisma è meno evidente, _le parole sono più franche e le contra. . p1u . ' rare. z1o:n1 Il quarto giorno : Si iniettano pure fra mattino e sera 40.000 U. rfutta la sintomatologia t etanica sopradescritta va cedendo : le contr azioni tonico-cloniche sono nleno forti e più distanti l 'una dall 'altra, la parola è abbastanza franca ed il trisma va scomparendo. La paziente non emette più lamenti e comincia a sollevare la testa. Il qt1in to giorno : . Si iniettano alla mattina solo 20.000 U. Si continuano più r ar amente però i clisteri di bromuro e cloralio. . Il sesto giorno : Si iniettano: alln n1attina 10.000 U. Alla sera 10.000 u. Si pratica un solo clistere di bromuro e clo't ralio. Il settimo gio1n0 : Si iniettano alla mattina solo 10.000 V.; l cli st eife di bromuro e cloralio. L'ottavo giorno: Si iniettano 5000 U. Il nono giorno : Si inietta110 pure 5000 U. Essendosi l a sintomatologia tetanica completamente sco1npar sa, 11on mi dilungo qui a d escriYere i particolAri, essendo il quadro clinico abbasta11za noto, e manifestandosi leggeri fatti di anafilassi, con sistenti in prurito ed in un leggero eritema, si sospendono le iniezioni antitetaniche per via racl1idea e si somn1inistra cloruro di calcio e adrenalina. La p aziente completa1nente guarita dall 'infezio11e tetanica, viene an cora trattenuta in Ospedale, p erch·è affetta da spo11dilite· 'cervico-dorsale, per la quale, come riferii, fu ancora al nostro Nosocomio ' e inviata a casa in ottjme condizioni con cor. setto Say re il 3 ottobre. . Fu riYista lln nlese dopo e nulla si riscontrò per q11an to riguarda la passata infezione teta~icu:

Ho creduto opportuno pubblicar e il caso !)resen te per aggiungerlo alla statistica di quelli


[ A\NO XXXVI , NuM . 33]

1175

SEZIONE PRATICA

I

guariti e p er dimostrare come sia utile ricor.r ere ad alte dosi di siero antitetanico specie n ei ca si g r avi e quasi insperati. Il mio Primario n e pubblicè. due n el 1924 guariti con iniezioni endovenose ad alte dosi di siero antitetanico d ell 'I. S. l\tI. E sso p er il . brillante .risultato ottenuto cons ig liava questa via alla endorachidea . T erapia. Del novembre 1928 riporta pure due casi di t etano completamente ri solti, uno .con iniezioni di siero antitet anico d ell ' I. S. M. ,p er via endorachidea a piccole dosi p er volta, ~ il secondo con iniezioni di siero antitetanico ~-empre d ell 'I . S.M. per via sottocutanea a d alte dosi. Il mio caso sta a dimostrare, non vog lio .con ciò infirmar e gli altri m etodi di cura, che 1a via endorachidea non è da scarta r si, ma b en sì da preferirsi n ei casi gravi e come non :abbia dato luog o a fatti di anafilassi o di intolleranza . È da n otarsi ch e la nostra paziente era una specifica da diver si n1esi affetta da spondilite. Quantunque le condizioni gen erali si ano -state scadenti pure le forti dosi di sier o (in toto 'U. 220 .000) n on le procurarono alcun disturbo all 'infuori di quei piccoli fatti di eritema e di prurito ch e h o citato. A coadiuvar e la t er apia sierologica tornano ·di g r ande u tilità le iniezioni di a cido fenico .alla Baccelli (1 eme . ogni 3 ore); è d 'uopo p erò ten er sor vegliate le orine e sosp ender e- le iniez ioni appen a .accennino .a divenir oscure, com e .:av,·enne n el nostro caso. I clist eri di bromuro e di cloralio (Br. di K . ·g r . 1.50; clor. idrato g r. 0.50 su g r . 150 di ·a cqua) son o indisp en sabili n ella cura antiteta ni ca ad evitar e quelle contrazioni sp asmodiche a l torace par a lizzanti i muscoli r espiratori e ch e spesse volte sono la cau sa d ella morte p er :asfissia. I bagni m olto caldi, ch e par ecchi u san o, n on c r edo apportino m olti b en efici; n el nostro caso, quantunque si avesse avuto la comodità di farn e u so, non li abbiamo t en tati. È n ecessario inoltre un p er sonale adatto e non sono scevri <li p eri9oli. Ci siamo affidati soltanto all'azione sedativa d el bromuro e d el cloralio. Rivolgo un doveroso ringraziamento al mio Primar io ch e mi ha consigliato e lasciata ampia liber tà di studio e di azione . 1

RIASSUNTO. L 'A. riporta un caso di t etan o gu arito con ·i11iczio11i di sier o a ntitetanico ad alte do i (in,

toto 220.000 U. I .), fatte p er via endora chidea , la qua le è da preferirsi n ei casi gravi e n on dà fen om eni di anafila ssi , n è di in tolleranza.

SUNTI .E RASSEGNE. MALATTIE INFETTIVE. Le più recenti vedute anatomopatologiche SI.

(BENDA . r.1 ediz. J(li n .' 25' 1929).

L 'A. prospetta il lato .a n atomo-patologico d el « n u ovo con cett o » d ella t uber colosi e n e discute i dati p rincipali . An zitu tto a mmett e la p ossib ilità ch e si trovin o focola i isolati sot toc1avicolari : riconosce p erò ch e la sed e iù frequente è l '.aJ?ice del polmone dove si trova n o processi cicatriziali cl1e d epon g ono p er u n pr ocesso a ntico : non è p eraltro da cr ed er e ch e questi focola i iniziali ch e por tano poi a p rocessi cron ici , .a bbi.a no sin da l principio un cara t tere « produttivo >>, g iacch è inveoe, si tr.atta piu ttosto di un '·e ssudazion e ch e evolve p oi n ell 'ep atizzazion e, la d egen er.azione caseosa ecc. , o n ella cicatrizzazi on e. Nel r esto d el su o lavoro l 'A. difende en er· gic am en te la teori.a di W eigert sulla gen esi d ella tubercol osi milia r e d all e a ccuse m ossegli dall 'Hubschmann. Secondo e1gert, infatti , tale g en esi andava r icercata n ella presen za di focola i tu b ercola ri n elle a r et i d ei va si (ven e polm onari , d otto t oracico, grosse a r terie) e d a cui avverrebbe (per r ottura d ei focola i st essi en tro il lume d ei ~0-·ra-aisseminaziQne d ci b acilli n el torr en t e cìrcol- to . Q. L'A . p arla d i una trom b oendoan o·ioite tub ercolare, giacch è colle les1on l specTifche n elle pareti d ei vasi si impi,a n tano n ell e m asse tram. b otich e , prod uzioni t u b er c olari e d egen er azion i caseose; egli modifi ca quindi un po ' le ve .. dut e di W eigert , giacch è , secon do lui, l 'immission e dei b ac illi in circolo dip ende da l disfacimen to d ell e \m asse 1:rombotic~, veri pu nti di a rricchimen to d ei ·b acilli. Hubschman r itien e ch e n ella tuber colosi vi sian o sempr e g ermi in cir colo (bacillemia ), e ch e così si possa, p er special e deoo1ezza d el1'org.arii smo , giunger e alla tuber colosi m iliare, in com pleta indipen d enza dai fo colai vasali ch e 1

possono anch e m ancare. L' Hub schman n appoggia le su e vedu t e su .alcun e con sideraz ioni ch e il Benda a ttacca un a a d una; n ella t uber colosi m iliare, dice l 'H. , m ancan o soven te i focolai vasali; certo essl non sono stati ben e r icer cati , r eplica il Benda , giacch è occorre una pazien za e u na prati ca veramente esercitatissim e p er tale ricer ca, e d 'altra parte, a confessione dello stesso Hub~


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IL POLICLI NI CO

sch mar1n, i vasi· periferici e le arterie non fu. rono esaminate. I focolai vasali, quando esistono, sono poveri d i bacilli e, per ciò, non capaci a d etermin are una scar ica b acillemica in circolo, secondo Hubschmann ; Benda pensa ch e talora, invece, i focolai sian o a ssai ricchi di bacilli, e a m mette ch e talora i focola i presentino fen omeni di organizzazion e fibrosa o si trovino in vasi obliterati e n on sia no per ciò capaci di dare la scar ica dei bacilli n el sang u e; ma in questi casi, c·er cando .a ccuratam ente, si. troverà sem pre un altro focolai o, m agari piccolo, ma capacissim o di d.are I.a tuber col osi milia re. Si tratta d i saper cercar e I Nessun o ha mai trovato focolai v.a sali senza tubercolosi m il iar e, dice H., e ciò pr ova ch e l · focolai stessi son o la consegu en za e non I.a cau sa della tubercolosi m iliar e. L' A. si accorda con lui: è vero, n essu n o li ha trovati : ma n essuno li h a saputi cer car e! Non si può infine a mmèttere ch e, per pro .. ,·ar e la verità della teoria di W eigert, sia n ecessario trovare delle embolie b acillari: una bacillemi a tuber colar e n on si pu ò confrontare con una setticopiemia e g li stafil ococchi , a rapido .a ccrescimento, n on sono da paragonarsi con i bacilli di I\.och ch e si moltiplicano con g r.a nde lentezza. Eppure , c'è d i più : emb olie tubercolari si t rovano n ella miliar e acuta, l ' A. le ha viste nei g lomeruli di un rene d.a lui esaminato n el 1903: l 'autorità d i Virch ow, ch e esaminò anch 'esso il caso, l o r ende indiscutibile. Con cludendo, secondo l 'A., focolai della par ete vasa~e possono .aver si in qualsiasi period o di un processo tuber colare uma n o: Essi sono metastasi t u bercol,a ri , per via san guig na : ge11eralmen te poveri di bacilli e tendenti. all 'organizzazione, posson o tal ora (per ragioni ch e sfuggono) presentar e un arricchimento superfi ciale di b.acilli -e un ram m ollim ento; batterii e batteriotossine possono esser e allora lanciati n el san gu e, d onde una vera b.a cillemia . V. S E RRA.

Sindro1ne encefalo-meningea nell'inizio delle tifoi~i nel bambino.

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I

(NoBÉCOURT. J ournal des praticiens, 16 marzo 1929). Nella fase d 'invasion e e dura nte i primi giorn i delle febbri tifoidi e pa ratifoidi, compaiono spesso d ei sintom i ch e indicano la so.fferenza d el sistema n ervoso : cefalea frontale, barbaglii agli occh i, vertigin i , d olori muscolari , articolari , nervosi , abbattimento, insonnia , ecc. Tali sintomi son o di osserv.azion e corrente negli adulti ma più discr eti n ei bambini. In alcuni casi, però, essi assumono un 'intensità particolar.e ed a t tira no specialmente l'attenzion e su11 'encefal o e sulle m ening i, r ealizzando

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XXXVI . NuM. 33J

allor a una sindrome e n cefalo-meningea, che fa pen sare a d u na m ening i te anzichè .ad una tifoide . Si parla allora di meningo-tifo o di ti. faide m en in gitica. Tale sindrom e sembra comR<lrire piuttosto· in alcun e epiden1ie ch e non in altre; essa è piuttosto ra ra ; in alcune osservazioni si è verificata nel 3,5 % dei casi. I principali sintomi sono : la cefalea fron .. tale e specialmen te occipitale, i dolori alla nuca, lungo il rachide, negli arti inferiori~ iperestesia cutan ea e muscolare più o m eno. generalizzata, pred ominante ag li arti inferiori, il d olore provocato alla pression e d elle m asse muscola ri e soprattutto d ei nervi; rigidità d ella nuca e tal or a un ver o opistotono, segno di Kernig. di Lasègue. I m.al.a ti ha nno talor.a d elle convulsioni, abbastanza spesso dei vomiti, d ella costipazione.. Il polso h.a fr equen za variabile, talora si ha un a brad'i card ia relati~a alla temperatura, taloTa u n,a ·br.adi cardia vera . La ~espirazìone è ineguale, l 'occhio d olente alla pressione, talora strabico. Tali sintomi hanno inten sità diverse e sono più o m en o numerosi secondo og ni malato. Spesso, l 'inizio è lento e progr essivo. La febbre è subcon tinua, si eleva ogni sera un po'· più ch e a l m a ttino (p eriodo d elle oscillazioni ascenden ti, ch e dura per 4-5 giorni). Non è raro però ch e l ' inizio ...§ia rapido ed a n che brusco; la temper atura si eleva improvvisamente a 39°-40°, com e n ella p olmonite. Secondo le di, erse moda lità, i sintomi n ervosi ,p ossono simular e la m ening ite tuber cola re o q u ella da m eningococchi, di cui l 'inizio varia a secon·da dei casi. La forma tuber colare ha, di solito, un inizio lento e prog r essivo, m a ·talora può aver"lo invece rapido, come la forma cerebro-spinale la qua le, a sua volta,. può invece iniziarsi l entamente e· prog ressivam e11te con sin tomi m eningei tardivi, atipici, frusti , ingannatori. All 'inizio, i sintomi particolari d ella tifoide sono nulli o poco importanti; l 'addome non è teso, I.a splenomegalia nullà o modica, l 'epistassi r a ra. È soltanto nel secondo setten arioch e i sintom"i m eningei si .a ttenuano e com. paiono invece quelli ..della tifoide. Fra i s egni ch e devono fa r p en sare piuttosto a lla m ening ite tuber colar e sono da m enzionarsi i disturbi

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1

del ritmo respiratorio.

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Qua ndo il quadro clinico ricorda quel~o d ella m eningite cerebro-spinale, i sintomi dolorosi e la rigidità della nuca e degli arti inferiori , nonch è il segno di Kernig a ssumono una inten sità particolar e. · I d olor i possono .av·ersi in dipendentem enteda ogni partecipazion e m eningea apprezzabile; localizzati all a nuca, r ealizzano il torcicollo, estesi alla nuca -ed agli arti inferiori, la sindrom P- cer vice-scia tica . En t ra mbe queste sindromi non sono special'.t 1

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XXXVI, NuM . 33]

SEZIONE PRATICA

alla tifoide; si possono trovare n ell 'endocardite,. nella sc~rlattina , le pneumococcie e, p er evitare errori, è n ecessario un esame metodico. La nuca è dolente; però, il dolore spontaneo è. leggero e s~ ha soltanto quando il bambino s1 muove o quando lo si esamina . Il minimo movimento provoca del dolore, sicch è il marato tende ad immobilizzare il collo; gen eralmente, il dolore è bilaterale e la testa resta quindi diritta, mentre quando è unilaterale, la testa s'inclina d.a un lato, donde il torcicollo. Sono specialmente i movimenti di rotazione che sono dolorosi ; i movimenti di flessione se . ' s1 procede con dolcezza, lo sono poco; n on vi è vera rigidità dell.a nuca, vi è una fa lsa rigidità di difesa, che si ~rovoca se si fa l 'esame troppo bruscamente. D 'altra parte, ]a pressione rivela dei punti dolorosi ai la ti del collo, in corrispondenza delle articolazioni VP.rtebrali o .dei legamenti in ter~pin osi. Gli arti inferiori rimangono immobilizzati per il _dolore; questo può essere spontaneo ai lon1l>i ed alla faccia posteriore d elle coscie. Si ha1: no dci segni di sciatica (punti .dolenti alla pressione sotto la testa del perone, in corrispondenza del gr.an trocantere, . dell 'incisur a sciatica, della r egione lombare); la ricerca del segno di Lasègu e può prov·ocare un.a còn tra ttura di difesa ch e si può prendere, a torto, per un segn o di Kernig. L 'analisi dei sintomi permette· così di escludere una vera sindrome meningea; spesso, poi, anzichè di irritazione meningea, si tratta di artriti a lle artic0lazioni vertebrali (torcicollo) o di n evralgie do,rute all 'irr.i tazione di radici o di plessi nervosi (come nel caso della sciatica). La diagnosi può esser·e chiarita con la puntura lombare; il li quor è limpi do, poco o punto iperteso, sterile, con albumina in quantità normale e senza leucoéiti. In qualch e caso, però, si pu ò avere anch e linfocitosi , per cui la dia gn osi può propendere per una m eningite tu1

b ercolar:~ .

Si completerà l 'esame con l 'emocultura e la sierodiagnosi . Queste forme sono spesso chiamate m eniri· gee, ma è questo un errore, in qua n to ch e la partecipazione m eningea non costituisce il fattore principale ed ha soltanto una parte accessoria. Il liquor, di fatto, è normale; alle eventuali autopsie, non si trova segno di meningite, m.a soltanto un 'iperemia più o meno intensa delle meningi e dell 'encefalo. Clinicamente, si tratta di sindromi en cefalom eningee. La parte più importante, nel quadro sintomatico, è dovuta alle stesse cellule cerebrali , lese da lle tossine tifiche. Ed è appunto l 'intossicazione ebertiana delle cellule nervose il solo processo capace di spiegare alcune modalità clinich e, come, :g. es., i disturbi respiratori di origine n ervosa. Altri tessuti possono essere inter essati, com e i n ervi, le radici •

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. n ervose, le articolazioni, donde, il torcicollo e la sindrome cer vico-sciatica. . ~~ ritiene general:nente cl1e queste forn1e ad i~1zio encefalo-meningeo sia di prognosi particolarmente grave. Secondo Netter, le tiif oidi . . senza segn o di Kern1g danno una mortalità del ! %, quel.le con Kernig, invece, del 20,5 %; le ricadu te s1 h anno nel 16 % n el primo caso e n el 43,2 % nel secondo . L'~ . n 0u ritiene ch e si debba fare una prognosi tanto grave; dei 6 malati d.a lui osser .. v.a ti, 5 sono guariti; di a ltri 8 malati di cui ha notizia, si sono .a vu ti 2 morti, in un poppante ed in un bambino appen a svezzato; tenuto conto della gravità della tifoide nei bambini n1olto piccoli , a parte qualsiasi fenomeno encefalo-meningeo, si vede ch e la mortalità n on è certamente molto elevata . FILIPPINI .

L'azione del batteriofago sul batte1·io del tifo. (C .

SoNNENSCHEIN .

1 marzo 1929).

ll1iincli . m ed. Wocherisch ., I

L 'A. , fin o d.al 1925, h.a messo in u so il batt~riofago pe~ la diag·nosi specifica del paratifo B, applicando tale metodo nella pr.atica Cl 'Istituto di Igien e di Colonia fornisce a tale scopo il batteriofago in tubi ~ald.ati alla lampada). Lo stesso batteriofago esplica sulle colture di paratifo e di bacilli a nalog·hi un'azione nel senso di provocarne la trasformazione in tipi mucosi, azion e ch e, sul principio, egli non potè dimostrare per il bacillo del tifo. Ulteriori studi ha nno condotto l 'A . .ad otten ere col tifo , delle form e emolizzanti e viscose. Su un.a piastra di .ag. ar-sangue (al 5 % .di sang·ue di montone defibrinato) si sen1ina con la sp,a tola il bacillo del tifo; in seguito, si mette una goccia di batteriofag·o adatto per la diagnosi di tifo .e la si fa scorrere sulla piastra; dopo 6-8 ore a 37°, si inizia, n ei punti dove è passata la goccia e, speci.almente a i 1nargini l 'emolisi. Prelevando il materiale da questi punti, si ottien e uno stipite di batterio tifico emolitico. Tale prova, ripetuta su 55 sti . . piti di bacilli del tifo è stata costantemente positiva e porta l 'A. a ritenere ch e il · bacillo . del .tifo, analog.am·ente .a quelli dello stesso g·ruppo, abbia un potere .emolitico la tente (saprofitico-atavico?). · Tale trasformazione si ottiene non soltanto col batteriofago· specifico, ma anche con altri batteriofagi polivalenti ed è da attribuirsi non già a · questi, ma · .allo stesso bacillo del tifo sotto l 'influenza del primo. Le stesse prove, ripetute con sangue umano, h anno dato risultato negativo; gli stipiti emolizzanti (per il montone) seminati su terreni con sangue umano non mostrano proprietà emolitiche; essi potrebbero quindi venire uti-


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IL POLICL I NI CO

lizzati per la diag·nosi specifica di sangue di monton e. La proprietà emolizzante l)UÒ anche aversi senza preventiva azione del batteriofago. Di fatto, l 'A. , su 56 stipiti di bacilli del tifo, seminati direttamente su .agar-sangue (di montone) n e trovò due con proprietà emolizzanti ed u no ne trovò su 20 bacilli del tifo isolati di recente da ll 'uomo. . Mediante I '.azione del b.atteriofago, l 'A. ottenne la trasformazione di un bacillo del tifo in form.a molto en1olizzante ch e, sp eci.alme11te in IJia tre di agar-ascite, diede luog·o alla form azion·e di colonie mucose (Bact. typhi mucosum). All' es.ame microscopico, s i vedevano forn1e coccisimili .a catena con forme bacillari molto più lunghe che le normali. In goccia pendente le forme erano immobili (Bact. typhi immobile) ; il titolo di agglutinazione era più basso ch e quello delle form e non mucose. I risultati ottenuti dall 'A. dimostrano la possibilità di u sar e il b.atteriofago com e diag nostico e la possibilità rli otten ere sperimental111en te ]a trasform.a zione dei germi. •

V ASI SANGUIGNI.

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Ad onta dei progressi che ha fatto la diagnostica em.atologica non ci riesce sempre per m ezzo dell 'esam e del sangu e trovare la causa di m olti casi di splenomegalie cronich e. Tra qucs le la trombosi venosa della milza offre un qua dro morboso abbastanza b en del imi tabi le ch e va ritenuto m eno frequente di quanto si cred.a. L 'A. non considera i casi in cui la malattia è un avvenimento nettamente secondario quando a d es. una sepsi , un tumore sono direttam ente qualificabili come cau sa di essi, ma prende in esame quelli in cui, pure esistendo una manifestazione primitiva , questa è total1nente nascosta a.alla m.anifestazione splenon1egalica. Di questo tipo ha trovato n ella letteratur.a 29 casi isolati di cui due da lui stesso osservati. Con clude dalle statistich e insieme a Wei\nert ed Eppinger ch e dipenda dal m etodo delle sezioni una identificazione pr.ecisa anatomo-patologica di questa forma morbosa. I sin tomi della T. V. S. sono il tumore di milza ch e si stabilisce più o m eno gradualm ente, l 'a:r:iemia (alcune volte poliglobulia), le ga trorrag·ie le quali sono spesso precedute da sen so di pression e alla regione epigastrica specialmente dopo i pasti e ch e dipendono talora dai rapporti diretti ch e la parete gastrica viene ad assumere col tun1ore splenico, talaltra da lesio11i p erigastrich e o da vere trombosi delle

La diagnosi precoce della tromboangioite obliterante.

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(J. I{RETZ. Mediz. Klinik, n. 8, febb: 1929).

XXX,' I' NUM. 33]

ven e dello sto1naco. L 'esame del sangue non dimostra nulla di caratteristico eccetto l 'ane1nia ed una forte leucopenia. ~ da tenersi presente sopratutto per la diagnosi differenziale la n1ancanza assoluta di disturbi funzionali del fegato che non è aumentato di volume; manca I 'ittero e l 'ascite. La cau sa cii questa forma n1orbosa va riscontrata spesso in processi infiamn1atori dei qu.adranii superiori dell'addome: bisogna pensare sopratutto alle malattie del pancreas e delle linfoglandole pancreatiche o lienali per i rapporti topografici con la vena splenica. Su 5 casi presi in esame dall'A., in 4 la malattia er.a cau sata d.a tubercolosi delle linfogl.andole addominali senza che clinicamente si potesse m ettere in evidenza un processo specifico a carico dei v:ari apparati. Circa la cura, la irradiazione splenica è pericolosa inqua ntoch è può .accentq.are la leucop enia; anche la splenectomia non è una indi. cazione costante, J.a prog nosi dipende soprat utto dalla causa primaria. R. Gosro .

fil.

Sulla clinicn. della tI·ombosi della vena splenica.

[ AN N()

(S.

SAMUELS .

Journal American Medical Asso-

ciation, 1929, 11 maggio). Il successo della terapia conservativa nella tromboangioite obliterante dipende dall'accertan1ento della malattia n elle sue prime fasi . Gli attuali m ezzi diagnostici consentono di rilevar e .abbastanza faciln1en te la presenza di occlusioni arteriose n elle estremità molto prima ch e si sia stabilita la fase terminale della gangrena. I sintomi subiettivi sono ben noti (dolori, crampi, senso di peso alla estremità colpita, ch·e diY.entano sempre gravi fino allo sviluppo d ella claudicazione intermittente). I sintomi della m.alattia in pieno sviluppo sono b en e evidenti (disturbi vasomotori e trofi ci, ulcerazioni, g,a ngrena). Quel ch e interessa precisare per la diagnosi precoce sono i fatti obiettivi inizNlli. Nella sua forma più semplice la dimi:puzione dell 'apporto di · sangue arterioso ad un 'estremità produce due effetti fondame·ntali: abbassam ento della temperatura locale e impallidim ento nel colore della 1)arte colpita. Questi fenomeni, specie se unil.aterali, possono essere considerati come patognomonici d ell'occlusione arteriosa periferica. Il limite tra le parti normali e quelle 'ipotermiche e pallide corrisponde generalmente all 'altezza dell 'occlusione arteriosa. · L 'impallidimento dell'estremità colpita pt1ò esse resa più evidente con due esp edienli: m etten do in giuoco }'.az ione della gravità e . con la compressione <lei muscoli della gamba e ~el piede. •

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[ A~No XXXVI, Nu:M. 33]

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SEZIONE PRATICA

Stando il pazie11te. in posizione supina l '·e lev.azi one della garr1ba con un angolo di 90 gradi, qua11do e' è occlt1sione arteriosa, produce 1)allore o ischemia d ella parte affetta dopo un per iodo di tempo variabi le. L ' iscl1emia si produce facilmente quando l 'occ lusione è presso che completa o completa d el tutto , 1na nelle fa si ini zia li , per rendere evider1te il fenomeno, occorre procedere a lla con1pressione dei mu· scoli . Così a ll'az io 11e della gravi tà si aggiunge un altro fattore isc h'e m izzan te. Oehler in un caso di (iis kin es ia inter1nittens brachiorum osservò ch e la ripetuta apert ura e el1iusura della ma110 produceva pal lore d el· }.'avambra ccio e della 1nano. Parkes-Weber osservò un fenom eno sin1ile in un caso di tron1boangioite oblitera nte. Dopo il tipico arrossamento prodotto dal riscaldam ento del· l 'arto leso in posizion e p endente, la rapida estensione e flessione del piede produceva pallore transi torio del la pian la d el piede. Questo n1etodo si pt1ò rendere _f)iù sensibil e 11el modo seguente. Si fa mettere il paziente i11 posizio11 ç supina su di un l etto basso e quindi l o si invita ad elevare ambo g li arti ad un angolo di 90 gradi. In questa posizione s ' in1primono rapidi movimenti passivi di esten sion e e flession e d el pied e. A i)rodurre l 'isch en1ia concorron o così tre fattori: la gravità ,_ ] 'occlusion e arteriosa e l 'azione comprimente d e i muscoli della gamba e del pied e prodotta d alla loro contraz ion e. Se l a lesione arteriosa è unilaterale si osserva il cambiamento di colore del solo arto affetto . Il colorito roseo nor~ male della pelle passa grad atamente in un pallore cada verico , ch e persiste fino a quando il pied e è· tenuto in posizione elevata anche quando non si fanr10 più movimenti, mentre il pied e sano conserva la sua tinta naturale. ~ interessante notare ch e durante la manovra s1 riproduce apparentemente il meccani smo d e11 ~ .. cl a udicazione intermittente, perch è dopo poch1 minuti di movimenti d el piede il pazi ente avverte cram1)i t ipi c i n el polp.accio dal J.ato a ffetto o , nei casi rli m edia intensità , una sen s.az ione di stan ch ezza. l Jn le()'gero pallore appare anch e se c'è l 'occ1usione0 d ella sol a arteria plantare o digitale, n e1 qual e;aso la modificazione della tinta è limitata .al dito corrispondente, ch e a ssume un as petto n ettamente cadaverico. In qual ch e caso nel qual e l a lesione arteriosa è minima, l 'isch emia appare come un diffuso marezzamento su un fondo roseo pallido , ma sempre in marcato contrasto con l~ tinta normale del piede del lato opposto. Nei ca i gravi n ei quali l'occlusione arteriosa è diff11 s.a e r.aggiung e la r egione poplitea o pa.rtì sopra ~tant i , il pallore d el pi ede affetto è inten is imo. I/apprezzam ento d ella pulsazio~ e. arterios~ n el pi ed e non sempre può dare ut1l1 el ementi p er la diagnosi: .. i tratta di un metodo g rosso-

I.ano e incompl eto . La persistenza della pulsazione dell'arteria tibiale posteriore può indicare ch e la l esione è più periferica, ma non sempre riesce possibile palpare l e arterie plantari e quelle terminali digitali. La pulsazione ~ e ll 'arteria dorsale d el pi ede si apprezza fac ilm ente m .a solo per la lungh ezz.a di pochi cen timetri. D'altra parte non è rara l'assenza con· g·enita di un.a o ambo le p edidie dorsali, n el qual caso l 'arteria peroniera anteriore diventa più prominente. Questo vaso talvolta si può entire pulsare sulla parte laterale del piede. In qu.alch e .an om,a lia congenita non si riesce a rilevare la pul sazione di n essun vaso . La mancanza di pul sazione d ella pedidia o d ella tibiale posteriore n ei casi sospetti di tromboangioite obliterante, d eve indurre a praticare la prova d ell 'isch emia plantare. L' esito positivo di questa confermerà l,a diagnosi di occlusione arteriosa e l 'esito negativo metterà in dubbio l.a diagnosi sp ecie se l'indice oscillometri co si troverà entro limiti normali. DR:

APP. ~RATO

GASTRO-INTESTINALE. .

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Cancr't> flell'iatestin.o (rR.

WARREN.

The Lane.et , 8-9·-1928).

Q-u·esto la Yoro fu fat to 1dall' A. .su 69 ossei"Va zion i di ca n c:r o d ell'in·testino (e,scJ.1Uso il r etta) accerta to coll'operazione; tutti , .m eno du e, eran o del gro·s so intesti n o. T utte 1Utfl. e.rano rappr..esent&te (da. un ragazzo · di 15 a nni a un v ec10h io di 78) . • Il l'!an-cr o 1è pi ù frequente alle du e es tr emità 1d.e l colon (12 ·crusi dal ci e.co fino all' an golo .epatico , 4 al ·c-0lon tTa sver so, 20 all',an·g.olo Siplen iico e co,i on di·s c·endente, ~! al siigma). L 'i ni.zio è ins.i dioso : 8i 11.a u n.a viaga « ·d-ispe1psia » o run sen·s o di malessere ad dominale. I sintonii .p iù com:uni son o il ·dOl Qr~ Ia fl atu i en za , il m et.e-or1sm0, lP alter azioni della m otilità (stiipsi o di-arrie:a) .ed 8'Ventualmen t e tun1efa zione l-0 cale n e·l ,pirin10 p·erio<lo di malattia. P oi 6i 11anno segni ,rJi 0 0cl11 sion.e i'n1 es ti nale a cuta o di irritiazione periton ~ s.J e 101calizz p.ta o g·en·e:ralizzata. Molti dei st::g1ii prer.oci sono ·d ov·uti 3Jd os.t:rru zion e intestinal e e_ d aV OilD_ p ericiò eSS•er e a ccurat am ente vagliati. I~ ·JJg L~è int ermitten te e vaTia dal in a'l es&ere a cldomi n ale alla rf orte colica m an m.an o ch e l '·ostruzione ip:rogredisce ; es·so pu ò es1Ser e in ra1)1p orto 1coi pa;sti ma n on costan,t.em en te C·J1n1.e n elJ ' u1cer.a; il suo aisso cia~si a f'liatulenz a f'a p.eniSa re alla dispppsi a coleci stica . L a •fl a tule·n za è una paro Ja ch e in°di'Ca eruitazion e a5sociata a dolore o a m ales-ere o·ppur e indica s en<;o èt i r ipien ezz.a e di di stensio n P che si manifesta con b orb orign1i ; scn qu esti segni di se a rca impor t an za . 1

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IL POLI CLINICO

Il meteorismo note'\·o'le ·è raramente un segno

precoce; eStSo ir1ielica u11'-0struzion e notevo1e. .Si•n tom'a molto 1su.g,g estivo è l 'irregolarità.. delLa defecazione •Che comp are in individru.i ad•u lti o a'Vanzati in età i quali fino ad aliora av·evan o l 'a·livo re-golare. !Feci m en o fre·q.u.en.ti, m8'no .ab,b ondanti, 1più ·sottili e a forma di nastro fanno p en~ 8are lélid -05truzione ·della porzion.e b.assa del grosso intestino; l 'ostru zione più alta per lo più non dà stitichezza nè ·a lterazioni di forma ·delle feci.~ diarrea è meno ifrequ.en te d·ella stiticl1ezza e-VUOan1che .es.sere sintoma iniziale . .Nello stato classi• rficato •come diarr.ea rientrano ·dil1e con dizioni idififerenti. Una è J.a ltque.iìazione di feci. yoste _aLdiE-O!pTa di un'ostruzione i n 1c,ui è .bioccaia una ma>s· s a rd:i scibale ; così si 11a formazione abbondante di ma·teriale :simil·e a minestra di pise'J!li pT0 dotta d a irper.secr ezion e 'd ella mu1cosa irriitata e dall'inCéllptél!cità 1di eBiSa a compierr.e la sua frunzione n ormale 1d'es·t r.arrre l 'aJcqua d·all:a ·p·o ltiglia fecale; questo material·e p:uò eliminar.si s1pontanea.m·ente diando diarrea OPfPur.e •è elirnin.ato ·dal chiriu :ngo col tubo di P.a:ul. !L'altra condizion e ·è un'irrit azione dell'oocireiscenza f1ungosa p er il . rpa:ssagg·io delle !f·eci, •donde ·p roduzione di 1muco, 1p1UJs e .foin.se an1cl1e is.an.gue, co·s ì si ·h a pure ten e:s m·o. Qru·esto secon·do tipo di rdiarr ea è ·p artico'J.ia'fle al canicro d el1a porzion e bassa dell'inte stino, specie del T·etto. Una tumefazione 1Palpiabile n on è é'om'1llle e, q:uando C•è, è sdi 6ignifica to .g rave. Negli stadi più av anzati si ha quello che ru c h iamato « &ddome wc:uto » e può av·eirsi 0 cclusi-0ne o 1peritoni•te~entrambe. L 'i'JM/,aging. radioLogica n on d ev'.essere mai tra.....-. s our·a ta ne'lle <e disv-epi&i•e »; qua1ohe volta si p1uò così tS.tGllbilil'e 1pfle·cocement e 1' esi1stenza idi :un tumoTe. L e compLicazioni :so·n o frequen.tisiSiim.e e ;po s-sono esser e <}On:seguenz1a diTP.tta d e1la tum ·ef.azione (estension·e ·del cancro all'om.enrt·o, alle g:tan1ao1e, a'l p e.ritoneo , al fegato o dhstensione dell'in testino a monte del tumor.e con e.sito in u1cerazion·e, gangrena~ rp·c:nforaz.ione e peritonite) ·o eLSiseTe 1un·~s­ sociazion1e di malattia comp.letam entP distinta (aipp endi1cite, ci.sti oviarica suppurata, fi•broma uteJ'ino). 1Per i a cura: s u 69 1c.aisi, in 57 fu f.atto il 1dre11aggio ip~eli1minar e mediante coloSitomia (inclusa la cecost omia) o m edi.ante .anastom·o si laterale ; in 12 1fu fatta subito l 'escission e .e poi l'anastomosi. Su 43 casi che so1pmvvissero .al.I.a colo&tomia o all'ana-stomosi rpTeliminrar•e fu fatta in 24 l'esicis.sio111e del .t umo:re e 16 gua-rirono. Per re.gola gene1.ale 11on si fe c·ero r esezioni come primo i nter,·e11to qt ando c'era occ11us ione; .m a in qt:alche .caso 1

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i l comportam•ento fu 1 diYe~so e il risultato non semp:r.e 1catt:iivo . 'N ell '1esici•s1sione .prrimaTia ai ·ebb·e mortalità del 6 3 %, nella secondar1a del 30 %. L'escissiooo se1con·daria s i può fare anch•e nei v ecchi di !Più di 70 _.anni. !Lia ·COl 01$·Ì<Omia da 1SOla h.a tn·Ortalità del 20 %; è unia per.centua:1e elevata 1dovuta all·e c om·pliicaZ:i-0ni del 1c ancr o. 1L 'oocissio·n e iPrimaria è Jndj cata : 1) .quando mancano segni di ostriuzione; 2) qrura ndo 1c'rè tuill1'ore 1del ·cieico 1e del colon ascendente; 3) quanido ·si ha .seip si o p1eritonite o as oe&Si ·atLolI'no .a1 tum·o re e l '.attesa ren·dere.bbe i-m·p o SoSibile, .p er 1s a1derenz1e, la su·oceissiva ·estiripazione. T.r.e sono i ,punti di ·elezione della colostomi a: il si·gma, il colon t:na:sv.erso e il ceco. Il si.g rna si può s•cegJj.ere •p.ei 1mm~xi ipo1~ti ial d.isoipr.a ·d el r etto; ma non semrpr•e l 'a:ò..sa è suffficientem en te l.u;rl'ga pe:r essere portata a.l1a su,pe:r.firc ie. Il ceco è la sede .p ,r eiterita, non solo· p el'chiè molio facilm ente wcceis·S:itbile, ma an 0he (preTooè ·conttene fe.ci liiquid·e ·e il tubo di Pa,ul non p:uò esseTe ostruito ·da scibale. .Gli svianta:g.g i d ella oeco·s to·m ia sono . più 1rup1p·a Pen:ti che r.eali . Ecco qruali sono: 1) la oe1costomia ' •è una fistola lf·ecale, n on 1un .ano ,artificiale, .q:uin1di feci p os.sono pwssaire nel tTatt o d '.in·t e·s ti·n o ip-0·s.to a valle; ma que·s to ·pillò .srucce~ d ere anc1h1e coll'.ano a r.t ificia'le; 2) la flui1dità del1e feci 1provoca s1r»esso alienazioni icuit anee, q.u·i ndi la c.e•costomia è ottima iper la d·eirivazion:e .te.m·p or a, ne.a, non preT i.a 1permanente e (l)rr i'ma di .farla biso1g na aissicruira:nsi d ell'asiporta;bilità d el tumorie (a ,·olte 1si ·dev.e chi'ud·ere .i n un -secon1do tempo la ceco.stomia iper .e stirrpare jl tumore in un terzo ite mrr:> o). Il •colon traiS'V•erso pr.esenta qu.esti svantaggi : d1 essieTe s p e&&o spin·to . in ·a lto (e allora iè difficile ~orrtarlo alla :Sruipierifiicie), di essere a.ttaJc.cato al1' om.enrto (e s e si h.a !fre.tta non si può siaocarlo), idi venire alla s up·er ficie più facilmente s ulla 1inea m·eidiana, .c;11e è ·cruel1a •Ch e si 1dovrà .se1gui.re :n·e i suooei&sivi inter venti. Il tempo tr.a.scorso fra icolo,stomia ed estiripazj-0ne del cancro , ..aria ·da 10-20 giorni a 3 m esi, seoondo i caisi. 1P er la r.eisezicme d e·l can•cro l ' ..\. l1a seguito, qu·an.d-0 .g1i è stato 1!}0'S$i'bile, la tiecnicia standardizzata idi Jarrn.eison e Dobs on. L'anaisrtomosi terminoterminale .fru più usata ·della lateroterminale do1po l '.esci!Slsionie. L ' A. cci11cl1u1de dtceindo ch·e ciflc,a la mie·tà ·d ei •CaB j gtun·gono al chirUif,go quan do si può 1speira re i'n un' estir,pazione radicale, che è n ecessario ri·"O'I'rer·e ai rag\gi X in tutti i casi di u 1di.srp ap sia » per isve1'arr-1e l' eventu.a1e na·t:ur.a t;urrnorale, che 1parecc.hi ça.~ i n or1 pof1Sono essere opera-ti radicalmente per la di ffnsi()"1P. sec-0ndaria del tmmore, che 1a colo1

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TANNO

XXXVI, NuM. 33]

SEZIONE PRATICA

stomia preliminare è u na p:recélJuzione saggia .anche se .n on c'iè ostruzione e ·Che dopo la colostomia poSisono 1deco1"Ter.e settimél.iil.e .e mesi prima d ella resezione. R. !L.USENA.

:Sulla sintomatolQgJa dell'ulcera della pie· • ~6la curva. e M1ROLLI. 7, 1929).

{ BUFALINI Il.

La Riforma Medica,

Gli AA. richiamano la variabilità di sintomatologia dell 'ulcera d·ella picco.Ja curva quale non si osserva per ulcera gastrica a sede nelle -vicinanze del piloro o per ulcera duodenale . ~ al Moyniha m l'aver richiamato l 'atten zione. ·Caratteristiche dell 'ulcera duodenale in confronto di quella gastrica l 'insorgenza tardiva <del dolore e la remissione di questo per l 'introduzione di quantità anche piocele di ali1me11to. . Su questi dati gli AA. hanno constatato come, sia col reperto ra diologico ed operatorio in ispecie, questi dati n on corrispondes-sero affatto in un buon numero di casi . Su tale affermazione apportano un contributo di 67 cas i operati di r esezione n ella Clinica del Taddei di Pisa. Descrivono la diversa sede , ·suddividendo le loro o·s servazioni in 3 gruppi: uno comprendente ulcera a sede n ettam ente gastri ca; uno situato a destra del piloro (duod enali); ed un terzo di dubbia lo·c alizzazione {parapiloriche). Delle 67 osservazioni, 30 sono .a sede gastrica, 33 duodenali, 4 parapiloriche . Sul1'insorgenza dolorosa in rapporto all 'introduzione d egli alimenti hanno avuto: su 30 o~~ servazioni di ulcera gastrica un intervallo da m ezz'ora ad un 'ora in 10 casi; da 2 a 3 ore in 13 ; da 4 a 6 ore in 7. Su 33 osservazioni di ulcera duodenale un intervallo da m ezz'ora a u11 'ora in 4 osservazioni; da 2 a 3 ore in 16; da 4-6 in 12; in un solo caso mancava la sintomatolog ia dolorosa. Su 4 osservazioni di uI-cera a sède para pilorica, in un caso prevalgono i do·1ori a di giuno; in un a ltro si h a una sintomatologia dolorosa continua; n egli altri due dol or e a 3-4 ore dai pasti . È dei primi 2 gruppi che gli AA . s 'interes .. ·san o. Nel g ruppo delle ulcere gastriche la sede <esatta della .lesione è 8 volte in vicinanza d el piloro e 22 volte Sl1lla piccola curva, n ella parte alta; e rig uardo al tempo di insorgenza ·d ei dolori , le ulcere vicino al piloro apparten ~ gono tutte ai casi n ei quali il dolore è insorto a breve intervallo dai pasti ; m en tre le osservazioni n ell e quali i dolori insorgevan o m olto tarjivamente apparten go'no tutte ai casi di ·Cera a sede alta. Richiam a no gli AA. , sul quadro del} 'ulcera -gastrica ch e si avvicina a quello dell'ulcera du odenale, quanto l'Alessandri ebbe a rilevare , ìn lln SllO recente studio, come cc spesso il tro . vare I 'ulcera con sede sull a piccola curvatura

uJ.

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è un reperto operatorio m entre si pensava ad un 'ulcera pilorica ed an cl1 e duodenal·e ». Nel caso particolare dell 'ulcera della piccola curva gli AA . . non hanno alcui1 elem ento per una qualsiasi interpretazione d ella .tardiva insorgenza del dolore. Da lla pura con statazione clinica, secondo l 'Alessandri , m·entre n ell 'ulcer.a duodenale prev.a le in genere l 'iperacidità ed ipercloridria, nell'ulcera .g astrica ·e specie in quella lontana da l piloro l ' i:eoacidità e l 'ipocloridria fino an: c!!e all 'anacloridr1a". Assai_ scars~ è l.'interpre: tàZJ<Òne sostenuta da Math1eu dei fatti dolorosi come dipendenti da un fattor e m eccanico (attrito dei cibi ingeriti) : dolore tanto più precoce quanto più .I 'ulcera è situata verso il ca:r.. dia·s, e ta·n to più tardivo quanto più a sede verso il duodeno. .

A.

C10FFI.

Risultati immediati e tardivi della resezione gastrica per cancro dello stomaco. (FINSTERER.

Mediz. Klin., 6, 1929).

Il canc ro . dello stomaco è trattabile solo chi.. rurgicamente; non esistono che rare controindicazioni all'intervento; n è malattie del polmone e d el cuore, nè tarda età, n è l 'invasione d el processo in organi vicini possono con siderarsi come tali. Quando il can cro è limitato allo stomaco i risultati. operatori - evitando l 'anestesia generale -· sono relativamente buoni ; sopratutto n·ei vec·chi occorrono speciali attenzioni (espettorazione spe~so, ecc.) per evitare complicazioni polmonari; quando gli organi vicini sono invasi, la morte è frequente (p er pan creatite, p eritonite, ecc.); ad ogp.i modo secondo l 'A. - val sempre la pena di tentare. Dato fond.amentale e condizion e sine qua non per il felice esito dell'intervento è l 'aspor tazione di tutta la rete linfatica e delle glandole poste al disotto dell 'angolo duodenale, sulla faccia anteriore del pan creas. Il metodo operatorio seguìto dall 'A. ,. è quello di sezionare obliquam ente lo stomaco, suturare il moncon e e unirlo , per . anastomosi terminolaterale, con la prim.a .a nsa del digiuno. I risultati tardivi .d ipendono , dal g.rado di estensione dell 'infiltrazione linfatica: 33 % dei . casi senza recidive dopo 5 anni. Nei casi di ulcera-cancro, i risultati non sono migliori, sebbene si tratti in genere di processi precoci : 19 % dei casi senza r ecidive.La fr equenza della degen erazione carcinomatosa dell'ulcera è alta, secondo l 'A. , e questo lo spinge a resecare precocemente ogni ulcera dello stomaco, prima ch e degeneri in cancro. Con cludendo l 'intervento chirurgico è l 'unico possibile nel cancro dello stomaco; la precocità dell 'operazione e la totale asportazione dei linfatici n e accrescono notevolmente le probabilità . di successo. V . .SERRA.

'


1182

IL POLICLINICO

CENNI BIBLIOORAF/CI <1> Leçoris du Dimanche. Paris, Librairie Baillière, 1929 .

Per ispirazione del prof. CARNOT clinico de 1'Hotel Dieu, una serje di prof~ssori della rF acoltà e di medici degli Ospedali di Pario-i h.anno tenuto, alla domenic.a , delle confere;z~ su argomenti di clinica medica di bioloa-ia e 0 di terapia. ' . CARNOT stesso, e poi SAINTON, BENSAUDE, ~1. VrLLARET, H. BENARD, A. BAunou1N, DIO· CLÉS, TIFFENEAU' liALBRON, RATHERY HARVIER ' CnABROL sono gli autori delle singole confe-' renze . È necessario ricord.a rli tutti, perchè ognuno rappresenta qualche cosa n el mondo medico odierno, e ha dato saggio di speciale competenza n ella materia che qui tratta. Gli argomenti scelti con criterio, assai svariat.i, ma tutti di. importanza .attt1ale e aggiorn ati .nella trattaz~one con gli acquisti più moderni della esperienza clinica e della biologia. . Le. peridestrovisceriti infettive, le lipodistrof1e, il ph e l 'equilibrio .a cido-b.a sico le neuro. infezioni, i medicamenti diuretici 'l'insulina la_ tiroxina e la follicolina, la cura' dell 'angin~ d1 pet~o: ecco i più importanti argomenti qui traLtat1. Notevole è anche il modo di svolgere la conferenz.a. Per qua11to varia la materi.a e diffe .. rente il conferenzier e assai simile è, dirò così il tono e il piano di svolgimento: n on pream~ bolo, non chiusa, non frasi d 'effetto non sforzi di ragionamento; ma esposizione' ordin ata, sistematica, semplice, chiara, convincente. L'esempio è degno d 'imitazione. I medici pratici leggeranno con profitto, senza sforzo e quindi con diletto questo piccolo volume di 272 pagine, in cui perfezioner.anno la loro coltur.a ed esperienza su molti arg·omenti, pur dovendo fare su qualcuno, ad es., sul coma da insulin.a, qualche riserva. ·v. AscoLr. G. PENSO. I bagni di mare. Consigli di un medic9. Un val. in-1 6° di 92 pag. Editrice « Salute e Igiene», Roma, 1929. Prezzo L. 5. L ' es~do vent~ in

cittadino verso le spiagge marine diquesta stagione frenetico . Si pensa che il mare fa sempre b ene, ch e il sole (diventato di gran moda adesso) guarisca tutte le malattie e tutti corrono a tuffarsi e ad arrostir i come possono, salvo poi .ad averne, invece che vantaggio, dei disturbi. Per ottenere dalla cura marina i migliori effetti ed evitare errori r.he possono compro~etterne il. risultato , ecco qui una buona guida in questo libro del dott. Penso, g uida popolare (1 ) Si prega d'inviare due oopie dei libri di Clli si desidera 1a recensione.

[ANNO XXXVI,

NUJ\1 .

33}

e pr.a tica, con pochi e semplici , ma utili consigli. Troviamo in essa accennate le indicaz ioni'. le . controi~dicazioni, trattate l'igiene alla R1agg1a, 1 ~ mo~alità da seguirsi per il bagno· d1 mare, d1 sabbia, accenni al pronto soccorso un elenco delle spiagge italiane, ecc. ,. . Guida scritta per i ~rafani e che f.a parted1 una buona collana d1 pubblicazioni di propaganda, m.a ch e sarà utilmente consultata anche dal medico il quale, se n on h a una coltura specifi ca in m.ateri.a, si trova spesso imb.arazzato di fronte a clienti ch e gli domandano consigli in proposito. fil. G. l\.LEMPERER e E. RosT. H andbuch der all· gemeinen u,nd speziellen A rzneiverordnungs· lelire. IV edizione. Un val. in-8° di p. 9-!4. J. Springer, ed . Berlin. Prezzo Mk. 67. 40. Questo volume, dovuto alla collaborazione di un clini co e di un farmacologo, dopo un.a parte introduttiva in cui con sidera le nozioni generali farmaceutich e (prep.arazione e forme di u so dei m edicamenti) tratta di tutti i medicamen ti u sati, dando per ognuno la composizion e chin1ica, i sinonimi, le indicazioni · e con troindicazioni, le azioni accessori e~ riportando numerose ricette e tenendo conto dei dati forniti dalle farmacopee di tutto il mondo . Sono in seguito riportate tutte le leggi te. desche sui n1edj camenti ; d.a ultimo , un indice terapeutico ed un ampio indice alfabetico. Le indicazioni sono precise, chiare e concise, la consultazione rapida , comoda e completa. Il libro costituisce così una vera farm.acopea universale e pern1ette di conoscere rapidamente e con precision~ tutto quanto vi è di essen. ziale a proposito di ogni medicamento . . Esso riesce inoltre di grande utilità per la lettura di opere e di periodici stranieri. Spesso vediamo che d.a questi le ricette vengono rì. portate di peso ed , anch e quando non vi sono errori grossolan i, raramente si tiene conto delle diversità di composizione e di prep.arazione, ch e danno anch e differenze di .azione. Cosi, p. es., la tintura di iodio in Italia viene preparata al 10 % e con il solo jodio, in Germania, invece, al 6. 8-7 % e con lo joduro di po· tassi o; la mucillagine di gomma arabica è prepar.a ta in .alcuni paesi con 1 parte di gon1ma e 9 di acqua; in altre m ettendovi parti uguali. Il volume di Klemper er e Rost impedisce errori di tal genere ponendo in raffronto le diverse farma copee ed è, anche sotto tale punto di vista, consigliabile. fil. 1

STARKENSTEIN-RosT-Pont,. To xikologie. Urban e Schwarzenberg, Berlin , 1929. ~1k. 26 ,50. I maestri della farmacologia di Praga, Ber· lino e Breslavia, in collaborazione hanno dato alle stampe questo trattato di 530 pagine, arricchito di 36 tavole e 26 figure. Non è uti]e al solo farma cologo od al sole>


L1\ NNO

XXX VI, NuM. 33]

1183

SEZION·E PRATICA

studente, n1a, direi, è più utile al r11edico, i11 specie al m.edico ,p ratico in lotta continu.a con gli avvelenamenti più strani, più insospettati, ovvero più cornuni ma non meno difficili a diagnosticare e curare. È interessante il fatto ch·e abbenchè opera di farmacologi l 'arida dis.cussione chimic~ non ha n ei singoli capi· tol1 soffocata la profilassi, I.a di.a gnosi, la terapia e perfino l 'anatomia patologica che sebbene succintamente vediamo intercalata nel posto dovuto. Il maggior numero dei capitoli è dovuto allo Starkenstein : così lo studio della tossicologia in genere, gli avvelenamenti nella pratica medica , le condizioni per lo stabilirsi dell 'avvelenamento (e cioè lo studio della dose, della solubilità, della elimi~az ione ecc.'), così lo studio dell1e nozioni generich e degli avvelenamenti acuti, cronici, esogeni, endogeni, l 'esposizione della terapia generale, causale, sintomatica, aspecifica, specifica ecc. Con l 'aiuto del Pohl e del Rost sono stati tracciati i capitoli riguardanti la tossicologia speciale ove ..si p~r1.a dei veleni ad azione local1e : gas, vapor1, ac1d1 , sali, m etalli pesa11ti, legh e . saline, alcalojdi, glicosidi ecc.; dei veleni per assorbimento: anorganici, alcaloidi, Ph, As, Zn, gas, vapori velenosi, veleni, org.a nici, veleni d·el gruppo antracene, fenantrene, acri·dina , derivati purinici, saponine ecc. ecc . . . . Chiudono il libro un capitolo . sui funghi velenosi, uno schema anatomo-patologico ed un utiìissimo quadro $Ìnottico dei sintomi.

rato da 11 an11i, per status epilepticus conseguente grave ferita di g uerra cranio-cerebrale e che è rin1asto dopo· l 'intervento completa1nente imn1une da- n uovi accessi convulsivi. Anche ~n questo operato I 'emostasi era stata fatta con trapianto mu· scolare prelevato dal 'esterno della ~oscia destra. Segue · 1a discu ssione sulla comunicazione. B~­ GLIONI chiede schiar~menti sull~ amaurosi e queste vengono fornite da AYALA ch e h a seguìto e studiato l 'ammalata durante la sua degenza nella Clinica Neuropatologica. Egli fa dipendere l 'amaurosi dalla ipertensione intracranica; prende l 'occasione ·per sostenere co11 calore la necessità dell 'interver1to precoce , cioè appena si riconosce la presenza di p apj)le da stasi.

Di u" caso di ipertensione climaterica trattato con la surrenectomia unilaterale.

R. Accademia Medica di Roma.

Prof. GALATÀ S. - Di un· caso di ipertensione cl j n1a!erica g·r ave trattato con la surrenectomia unilaterale l 'O. espone le r qgio·n i ch e lo ha11no indotto a tentare la surrenect omia unilaterale in una don11a di 56 a11ni, ~n periodo critico, forteni.en te ·e irreducibilmente ~pertesa. L 'atto operatorio è stato esegl1ito dal pro·f. Antonucci. Queste ragioni sono: la patogenesi della sindrome, imputabile ad ipofunzione surrenalica; l 'inefficacia quasi assoluta di altre cure te11tate; l 'analogia con la tiroidec tomia parziale n el n1orbo di FlajaniBasedow; lo scarso pericolo dell 'operaz~one finora eseguita . per 1'arterite obliterante g"iovanile; il grave pericolo dell'emorragia cerebrale incomben~e in causa della pressione sistolica. Riferisce quindi · j risultati ottenuti a più di due mesi dal1'operazione. I disturbi subbiettivi, ch e duravano da sette anni, sono quasi totalmente scomparsi; la faces congesta è tornata normale; la pressione sistolica dalla cifra altissima di 30,5 (media delle su e omerali al Pachon), è caduta a 21 nei primi tre giorni dall 'operazione, ed a tale ragione si è stabilizza t.a fino ad ora. L 'O. si riserva di riferire i ris1Jltati ]ontani d~ questo intervento operatorio.

Seduta del 28 giugno 1929. presiede il prof. V .. AscoLI, presidente.

Ricerche sulla tossicità del contenuto intestinale nelle occlusioni acute basse del tenue.

Tumore (glio-sarcoma) del 1·obo frontale destro: asportaztone~ ·guarigione.

Dott. VALDONI P. - Da esperimenti eseguiti sui conigli, l 'O. cori.elude ch e il co.n tenuto· enterico di un animale occluso non è tossico per ur1 animale sano della stessa specie. Anch e l 'iniezione er1doven osa o endointestinale in un animale ali 'atto dell 'occlusione, abbrevia di poco la sopravvivenza dell'animale occluso. La sopravvivenza vie11e rido·t ta se I 'iniezione di contenuto enterico di occluso viene fatta 24 ore dopo l'occlusione. L 'O. ritien e ch e nelle occlusioni basse del tenue la causa della morte non sia ascrivibile esclusivamente a sostanze ch e si formano nell 'intestino oécluso·.

M oNTELEONE. I

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI

L

Prof. ALESSANDBI R., - L 'O. presenta una malata della quale narra la storia clinica, che pone in rilievo preesistenti parestesie cefaliche e d~lo.ri di capo; ambliopia prima a d., poi anche a s1n1stra, che si trasforma in cecità bilaterale; accessi convulsivi epilettiformi qualche volta a tipo jaksoniano. La diagnosi fatta nella Clinica Neuropatologica è di tumore della parte media e inferiore del centro ovale del lobo frontale destro. L'O. prend~ occasione da questo caso p.e r illustrare alcuni dati. con cernenti la tecnica operativa. Mo• Osservazioni cliniche sulla glicemia nei diabetici str a delle pinze compressive fatte da lui costruire sul ti.po di quelle di De Martel, ma con più larga e sull'importanz~ del coefficente renale. presa e con curva ch e si adatta alla convessità del Prof. SILVESTRI S. - L'O. riassume, desumen, cranio. Si sofferma su quello che chiama il modoli dall'analisi di varie centinaia di pazienti dimento più delicato dell'operazione, cioè l'emostasi ch e precede la chiusura della breccia cranica e so- ligentemente studiati, molte con clusioni di ordine prognostico e terapeutico, specialmente in rapporstiene che il metodo preferibile, secondo la sua to con la cura µi sulinica . esperienza, è quella d~ colmare il cavo con pezzi Il prof. D10N1s1 elogia la completezza della reladi muscolo, che esercitano azione emostatica e impediscono la formazione di tessuto cicatriziale , zione . Il ·v ice-Segretario: ALMAGIÀ. r etraente. Presenta anche un altro pazie!lte: ope-


1184:

IL POLICLINICO

Sedu ta d el 13 luglio 1929. Presiede il Prof. P.

AscoL1,

presidente.

La misura della pressione venosa bilaterale, metodo d'in· dagine delle affezioni del mediastino. •

.._ERRA , -. - L 'O. descrive l e grafiche ottenute ado1)er ando il metodo diretto, con I 'apparecchio di Claude, sia nelle affezior1i deJl 'apparato r espiratorio, coi1 partecipazione o n on del m ed ia st ino , sia n egli a n eurismi che 11elle aortiti. In alcune di ques te 1nalatLie la differenza della pressio1ì.e, misurata bil a teral1r1ente, è evidente arH;h e pri1na che si an o n1anifesti i disturbi del circolo. Conclude rilevando la opportunità. per la clinica di utilizzare questa misurazio n e bilaterale . Il prof . Cr:PoLLONE chiede schiarimenti sulla tecnica. Sui mic&ti del naso e della gola in condizioni normali e patologiche.

MoTTA R. - L 'O. espone i risultati di una nuiner osa serie di ricer che. tendenti a riconoscer e l e sp ecie dei n1iceti · che normalmente e patologica111ente si riscontrano n ella cavilà nasale e nell a gol a . Confronta le specie pii1 coi11une111e1tLc colli v~bil'i d all 'ambiente esterno con quelle ospiti clel i1aso e d ella gola e r affronta quelle che norn1al1n ente e p atolog icamente si riscontrano o ILel 1La o o n ell a gol a, o in tutte e due le sedi. Dimosl ra con proiezioni le varie sp ecie isolate . Leishmaniosi in uomo di 52 anni contratta in Abruzzo. .

P ONTANO r . - L 'O .. esp on e l 'inter essante caso cl i nico d i u11 u o1no n 1alato da lungo tempo con si1td r ome r appresenta la da n oteYole ep a losplen on1egalia, febbre, asp et to· an e1nico e ch e era s ta to p r ccedente111e11te trattat o com e inal arico e poi, ancl1e sulla b ase di una R. W. p ositiva, com e l uetico. Le d u e cure sp ecifich e avevano temporai1eamente i11fluito sul si11to1na febbrile, m a i1on sulla epatosp !en om eg·alia e su l o stato gen erale . L 'O., dopo aver eseguito l 'esame del sangue, che con l e n ote di anemia secondaria, poneva già in evidenza n otevolissima leu cop enia con formula leucocitaria invertita a tipo rr1ononucleare linfocitarjo, ebbe il sospetto della infezione da Leishm an iosi. La puntura della milza fatta a scopo d iagn ostico con fortò il sosp e tto. La cultura dei p ar assiti li d imos trò, d al punto di vista morfologico, simili a q uelli della Leishmania infantum, co ì com e dal p unto di vist a clinico è alla leihsman iosi infantile ch e va ascritto questo caso concer11ente un u omo di 52 anni . L 'O. discute se le tre sp eciali l eishmaniosi patogene per l 'uomo si an o d a consider ar si come· diver se tra loro e propende p er la \e!ldenza uni.g.is~a. Trattando della cura clice dei buoni risultati ottenuti dal tartaro stilicalo puro somministrato per via intravenosa ad alti d osi. Il p rof . ALl\1:AGIÀ ritien e ch e piuttosto ch e considerare le diverse sindromi de terminate dalle tre leish 111anie p atogene come espressione di casuali locali zzazioni di un 'unica leishmaniosi, si debb a, a sim iglian za di ciò ch e si fa p er la sifilide, p en sare a tropismi diversi p er le tre varie tà. Il prof . P ONTANO si associa.

[ANNO

XXXVI, NuM. 33]

Problemi immunitari nella riproduzione sperimentale della Dengue.

PoNTANO _'f·. - Da una serie di esperienze fatte c?n tr3:smissione della malattia mediante l 'inie~1one d1 sa~gue , ~ 'O . trae una serie di conclusioni 1nt~ressanti specialmente il problema immunitario. Dal 7° all '8° giorno di malattia, cioè quando cade la febbre, si stabilisce ~mmunità com· pleta . Qua~l1nque . dose di virus inoculata dopo. ~ue.., to p eriodo, rimane sempre con esito negativo. Il siero di convalescente aggiunto a siero di rr1alato in atto, dopo breve contatto alla stufa Io rende inadatto a rirJroduri1e la malattia. L '0. è d 'opinione che tl1lti gl 'individui siano da rile11~re r ecet_tivi ver so la malattia. Si sofferma quind~ a cons1de:are le forme atipiçhe e le 'difficoltà d1 poter le diagnosticare. Contributo alla conoscenza della meccanica respiratoria. I disordini del movimento della parete toracica nei pneumotoracizzati con spostamento del mediastino.

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~loN~LD! V. e . SA~VA~'ORI G. B. - Gli 00. espongono r ris-µltati di r icer che grafiche e radiologi-

ch e .praticate n ell 'Ospizio Urnberto I , per tubercolosi, su 24 portatori di pnt. con spostamento control aterale del mediastino e mettono in rilievo che per effetto d ello spostamento del i11ediast~no si ~anno rlisordini nel movimento respir atorio toraci co , che nel lato sano si manifestano con limitazione del movimento stesso e talora con irregolarità 11ell 'anda1nento delle fasi, e nel lato sottoposto a pnt. con movimento quasi sempre esagerato .. La sede d~ el ezione dei predetti disordini sono l e r egioni anteriori e l ater ali b asali e a l ivello di eri1ie 1nediastinich e superiori. Gli 00. illl1strano con proiezionì alcune radiografie e alcune grafiche dimostrative . Il Vice-Segretario: ALMAGIÀ.

Reale Accademia di Medicina, di rro1·ino.

1

\

Seduta d el 26 aprile 1929 - VII. Presidenza : Prof.

D10N1s10.

Saggio comparativo del potere agglutinante di liquido di bolla e siero di sangue.

Prof . BERNuccr F. Il liquido di bolla ha q.11asi costan~emente dimostrato un . potere agglut1na rlte assai elevato e più notevole del siero di san g 11e d el m ed esimo individuo . ei soggetti invece presi p er controllo ed im1n u n i da m anifes tazioi1i d a piogeni il sie;o di boll a h a d ato in gen er e agglutinazioni assai notevoli. e .sp esso il sier o di sang ue ha dato agglutinaz1on1 a Lassi più elevati del siero di bolla. Qu esti risu lt ati p ortano a pensare che esista l1i1a jn1tnt1nità l ocale, t issurale , indipendenti dai })O teri gerter ali di difesa dell 'organismo. Sulla reazione di Wassermann e Meinicke nell' ulcera molle.

D?ll. E. V EnCELLINO. · - L 'O. ha praticato sisten1at1can1ente l a r eazion e di vV. e la M. T. R. sul siero d i san g u e dei p orta tori di ul cera m olle e sul li<Juido di bolla ott e11t1lo col cerotto cantarid ato. S11 16 casi di ulceri m olli la R. W. e la


.[ANNO

XXXVI, NuM. 33]

}ieinike diedero sen1pre risultato negativo. Sospettando che tali risultati negativi dovessero ri1erirsi non g~à ad una mancata produzione di reazione, bensì ad una forte diluizione di esse i1el torrer1te circolatorio, l 'O.. portò le sue ri.cerch e su undici malati impiegando la sierosità .ottenuta con una coppetta aspi:ratoria dall 'ulcera stessa. Il risultato ottenuto è stato il seguente: inentre la R. W. si mantenne se.m pre negativa la M. T. R. fu nettamente positiva in 4, debol1nente in 2, negativa negli altri 5. Confermate ) 'ipotesi che possono esistere de.Ile reagiI1e prodotte in loco, l 'O. eseguì ulteriori ricer ch e dirette a stimolare l 'organismo di portatori cli ulceri molli alla produzione di reagine in qu~ntità rilevabili nel siero di sangue, sottopon endo otto malati ad i11iezioni intramuscolari di vaccino antislreptobacillare Dmlecos. I risultati -0ttenuti conferma110 le previsioni ed i11fatti due dopo la prirna, quattro dopo la seconda, uno dopo la terza iniezione dettero la M. T. R. leggermente positiva, mentre la Pl. ' " · si mantenne sempre n egativa . Invece la l~. W. e la ~leinik e eseguite su 4 individui sani l1a11no dato esito ·n egativo . Seduta del 17 inaggio 1929. Tentativi di riproduzione sperimentale de i "' Noduli di Gamna ,,.

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Prof. G. I\'f FASIANI e dott. OsELLADORE. - Gli 00. in base a un reper~o d i tessu to splenico nella vaginale del testicoìo dimostràno· che i cosidetti corpuscoli di Gamna possono comparire nel tessuto splenico anche al! 'infuori di qualsiasi te11denza di questo all 'ipertrofia, anzi con tendenza immediata all a involuzione ed alla sclerosi , per Clli ques~a osservaLione poteva appoggiare l 'ipotesi che i noduli di Gamna fossero prodotti da un processo di degen erazjone pigmentaria e non di origine 1nicolica e cl1e la necrobiosi fosse stata cagio11ata cla dis tur})i della circolazione nei noduli, inobili nelle cavità vag·inali ed appesi ad un esile p edun colo vascol are che poteva facil1nente essere stirato o torto. Gli 00 .. h ar1no tentato con vari mezzi di produrre i n oduli di Gamna sul cane, co11iglio, cavia, ratto e gatto. In qt1 est 'ultimo animale produssero ipere1nia p assiva i1ella milza fissando l'organo stirato e torto di 180-360° alle pareti addominali o lega11do i ve11osi all .ilo del viscere o applirando un laccio di seta ad un polo dell 'orga1to ; in t111a seconda serie di ricerche iniettaron_o piccole quantità di alcool assolut? nel p~rench1: n1a della milza; ·in una terza serie associarono i due predetti trattan1enti ; in una quarta serie irradiarono con forti dosi di raggi X la rrJ.ilza per avere delle al lerazioni r egressive del parenchima splerLico . Gli animali ch e non inorirono furon o sacrificati dopo 1-2 mesi dal trattamento. In due anin1ali clell a terza serie, gli. 0() .. hanno trovato delle les ion i cl1e prese ntavano i caratteri dei focolai sider otici , fonda1nentaln1ente simili ai noduli ·di Gamna per cui essi cr edono di poter affermare ch e in detern1inate circostanze, attraverso processi di necrobiosi de11 tess11t.o splenico, sperimentalmente prodotti, si giung·a alla formazione di focolai siderotici, nei quali son o presenti le forme bastoncellul ari descritte da Gamna e dagli AA. Francesi e su la cui natura è viva la disct1ssione. 1

1185

SEZIONE PRATICA

Ricostruzione del tetto cotiloideo in un caso di co xa-plana subluxans.

Prof. QuARELLA. - L 'O. presenta una p. di 41 anni operata circa 14 mesi prima di ricostruzione del tetto cotiloideo. La do·n na da tempo suffriv:-1 dolori all 'anca sin., ch e si er ano aggravati al punto da i1npedirlr. .La deambulazione. Si ottenne a11ca stabile indolente; il rr1etodo seguito fu q.l.l.ello del Lance . Dott. PoLAcco E. - L 'O. ha studiato la formazione del cal lo osseo ~n un osso fratturato in r atti o~bligati alla cor sa sul tappeto girante a moder:a,ta velocità per tre quarti d 'ora ogni giorno in confronto con altri t enuti in riposo. Il r eperto rad~ografico dal tredicesin10 giorno in poi mostra nella linea di frattura ed alle estre- · mità dei monconi u11a opacità un po ' m aggiore negli ani1nali che hanno lavor ato ch e in quelle ch e sono stat~ a riposo. L 'esa~e della motilità eseguita sulle ossa spo· gliale delle part.i molli, cortispo11de al reperto radiografico in quanto ch e prova che il callo degli animali che hanno corso è assai più solido di qu c111 di controllo·. Co·n tutti e due questi risultntj collirL1a quello dell 'esarne istologico, il quale dimostra come fatto ess~nziale la maggiore maturità del callo negli animali ch e hanno lavorato. Il Segrelario: VILLATA.

Associazione Medica Triestina.

XXII adunan za scientifica del 12 aprile 192f7. Presidente: Dott .. A. CoFLER. ,

Ulcere tubercolari.

Prof. FREUND. Presenta un caso che oifre molte difficoltà diagnostico-differenziali. La pazie11te, d 'anni 18, presenta ag·li arti inferiori delle ulcerazioni profo11de, a, margini scavati a picco, RvV. i1eg·ativa. L 'arr1malata presenta anche una cheratite. I... 'O. è dcl parere ch e si tratti di ulcere tubercolari su fondo di perniosi. Prof. R rM1N1. Propon e la puntura lombare per s tabilire se eve11tualmente si tratti di lue; tanto più che la puntura lombare è praticata su vasta scala dai 11eurologhi e non presenta inconvenie11ti. Dott. ITALO LF.v1. ·- Crede che in un caso simile sia vantaggiosa per la paziente una cura antiluet ica; egli h a osservato 11] timamente due casi consimili trattati con varie cure e guariti con cura antiluetica. (Si trattava di eredolue). Dott. ~1IANN. Riferisce che il caso da lui prese11tato nelJa seduta precedente è stato operato dal collega Olianj. Si ebbe la conferma che la tt1mefazione apparteneva all'intestino, che non si trattava di un processo flogistico e nemme.n o neoplastico, cl1e la r,ausa era dn jmputarsi ad un difetto di posizione, però non ad una invaginazione, ])ens1 ad un en orme megasigma congenito. Dott. FER RARI. - Presenta lln caso di atresia congertita dell 'intestir10 alla plica duodeno-digiunale in un neonato che ha vissuto due giorni. Lo stomaco ed il duodeno era110 en ormemente dilatati , quest 'ultimo a cul di sacco. Tutto l 'intestino digiuno ed ileo era ridotto a un muscolo convoluto d i cordoncini sottilissimi, parte solidi, parti aventi un lume ristrettissimo. Il crasso pure ridotto allo spessore di un sottile .cTul nico di penna. L 'apertura anale era pervia.


1186

1L

POLICLINICO

Gli organi di u11 neo11ato vissuto pure alcuni giorni, presentava le segue11ti a11ontalie co11genite: un bitorzoletto carnoso del vol11me di un pisello all 'angolo destro della bocca, un piede equinovaro destro, un difetto del setto membranoso dei ventricoli del cuore, la persistenza del dotto di Botallo, u~ cordoncino trasversale· nel tronco dell'arteria polmonare, delle escrescenze piccole sulle valvole polmonari, uno sdoppiamento dell'uretere àestro, un utero bicorne. Asurrenalismo acuto e tossicosi grave del lattante.

Prof. V.

Sulla base del concetto etiopatogeneti~o sostenuto· dai dott. Cristi11a e Maggiore 1'0. ha avuto occasione, nella R. Clinica Pediatrica dell 'l.T niversità di Bari e in pratica pri. vata, di curare con esito favorevole circa 70 casi di tossicosi grave del lattante, praticando ipodermoclisi giornaliere di soluzione di Ringer di 25100 eme. con . aggiunta di cloridato dì adrenali11a (1-1 1/2 m~lligrammo). L'efficacia terapeutica del metodo, rileva.tosi evidente in un numero rilevante di casi, la facile modalità di somministrazione dell 'adrenalina che non ha mai dato luogo ad inconvenienti di sorta Jo inducono a raccomandare il sistema curativo, ch e r1011 esclude la tera pia ge11erale e dit?telica nota. TRIPPUTI.

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Sulla glossoptosi.

Doll. Z.\NIER. - Studiando la nota p]\1 salie11te della malaltia 1 cioè lo stato ptosico generalizzato, il relatore è inclinato a scorgere, lln rapJ>orlo fra la glossoptosi e l 'astenia universalis co11genita di Stiller, in cui le ptosi viscerali multiple do1ninano il quadro clinico. Dopo aver fatto qualche considerazione sulla frequenza, si indugia a parlare della diagnosi e della cura, rilevando l'importanza del trattamento preventivo durante il primo anno di vita coll 'alimentazione ortostatica che è già stata coronata da successo 11ella cura dell'aerofagia e dell'anoressia. Il Segretario: E.

RoNCALLI.

Società Napoletana di Chirurgia.

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XXXVI, NuM. 33].

Il decorso pos t-opera~orio fu ottimo e la paziente completamente guarita, è ritornata in questi. giorn~ a,lla pace della sua famiglia. Contributo allo studio degli innesti ovarici.

Dott. Rossi. - La più appassionante delle questio11i che si ricollegano al pro·b lema degli innesti è quella che riguarda l 'attecchimento del tessuto trapiantato. È certo che un gran numero d'innesti. va fatalrnenle incontro alla necrosi e al riassorbimento. Sulle cause di questo mancato attecchimento sono stat~ formt1late molte ipotesi e numerose rioerche sono state ~stituite per lumeggiare· questo problen1a che rimane tuttora complicatoed oscuro. Partendo dal concetto che il riassorbimento degl 'innest~ costituisca l 'espressione d 'una difesa dell 'organismo contro l 'introduzione di sostanze eterogenee e che, in questo me.ccanismo di difesa, il sistema reticolo-endoteliale, apparato difensivo tra i principali dell 'economia, giochi una. parte preponderante, l 'O. ha istituito una serie di ricerche che si propongono · di studiare i rapporti tra sistema reticolo-endote1iale e innesti ovarici. In una serie di undici animali l 'O. ha praticato auto, omo ed etero-innesti ovarici e poi, fin. dal primo giorno dell 'in11esto ha iniziato il cosiddetto blocco del sistema reticolo-endoteliale, nella prest1nzione teorica d'impegnare i m eccanismi del sistema, contro l 'invasione della sostanza colorante per distoglierli, così, dall 'attac-· co verso il tessuto ovarico innestato. Sopra un-· dici casi di animali innestati -con tessuto ovarico e trattati col blocco del sistema reticolo endoteliale, non ha mai constatato l 'attecchimento dell 'innesto. Ciò dimostra che, malgrado-· presupposizioni teoriche, il blocco del Sist. R. E., non impedisce la necrosi e il riassorbimento degl 'innesti ovarici, anzi pare che li favorisca. D'altra part~, . il reperto istologico di elementi, del sistema reticolo endoteliale che, carichi df granuli di tripanblau, si avanzano nel tessuto, innestato necrotico per esercitarvi la loro azion~ · disgregatrice e fagocitaria , dimostra che. un blocco, nel senso d'una paralisi funzionale del sistem.a, non esiste. ·

Seduta ael 30 maggio 1929. Le anastomosi orchi-deferenziali. Un caso di ascesso sub ..frenico posteriore.

V. Dr FABIO. I risultati delle anastomosi orchi-deferenziali d~pendono:

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B.

L 'O. riferisce un importante caso di ascesso sub-frenico posteriore, diagnosticato tale solamente ali 'atto operativo - eseguito dal prof. J annelli - chè mentre i dati anamnestici facevano propendere per una colecistite caJcolosa suppurata, d'altra parte, i dati semeiologici, che avevano fatto pensare, in primo tempo, ad una idro-pionefrosi - esclusa dopo il cateterfsmo ui:-eterale - erano tutti· per una raccolta ascessuale MAGALDI. -

perire~ale.

'

Invece, operando per via lombare, si riscont.rò che la raccolta purulenta, dovuta al colibacillo, originatasi fra le due pagine del legamento coronario del fegato, era venuta ad e~trinsecarsi verso il legam ento transverso-costale di Henle e verso il polo st1periore della capsula perinale destra ed aveva sospinto in basso e rr1edialmente il rene, che appunto perciò si palpava ed era relativamente dolente.

1) dalla perfetla integrità della funzione della· spermatoge1tesi. Quando l'occlusione data da mol-

to tempo, prori u<'e la degenerazione delle cellule· del Sertoli, e la mancata trasformazione deglielementi spermatici in spermatozoidi. Di ciò bisogna assicurai si con I 'esame microscopico pra-· ticato prima dell 'operazione; 2) dalla permeabilità del deferente. Il pr~es-· so può svolgersi nelle pareti del deferente producendo quivi l'obliterazione. Si possono adope-· rare i mezzi radiologici. Ma il più pratico è n· cateterismo del deferente; · 3) dalla tecnica pe·r fetta. Essa comprende: a) l'asepsi rigorosissima. Il più lieve pro-· cesso infiammatorio compromette l'esito dell 'ope-· • razione; b) la possibilità di utilizzare la testa del-· l 'epididimn, ove la rete t estis dà maggiori pro--


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[ANNO

XXXVI, NuM. 33]

118.7

SE ZIONE PRATICA

babilità di ripresa della canalizzazione. Quando ciò non è possibile, si tenterà con minori probabilità di riuscita, di introdurre il defere11te in una breccia praticata sul corpo d 'Higmoro; e) il moncone deferenziale deve essere aperto ir1 duplice valva, ognur1a delle quali verrà fissata con un pt1nto ad .U alle pareti dell 'epididimo e all 'alhuginea del testi colo. Di un sintoma speciale riscontrato in 3 casi di gastro-digiunostomia.

E. V1TALE e G. M1LONE. - Gli 00. illustrano tre casi clinici personali di gas trodigiunost omizzati nei quali si ebbe un singhiozzo squassante il giorno dopo l 'atto operativo. Essi furono cloroformizzati ed in tutti e tre furono con statati reperti 11ormali all 'esame di uri11a prima della operazione e dopo. Fanno risaltare la poca frequenza del fenomeno sia attraverso le loro stal isticl1e l)erson ali sia allo studio della bibliografia. Dopo aver parlato della fisiopatologia di quest o sintoma gli t1(). enumerano tutte le cause finora studiate per la spiegazione del singhiozzo, ina non la trovano 11ei loro casi, non potendo essere attribuita nè a fatti peritoneali perchè troppo precoce ed anche perchè i tre infermi ebbero un decorso d.i più norma]i con guarigione perfetta, n è a fatti <liperJ.denti da insufficienza r en ale e tanto m en9 a postumi clorofor1nici, essend o tale feno1neno comparso a troppo lunga distanza dalla narcosi. Discutono dell 'ncidosi del Pouch et e della ipercloridia d alla quale quasi tutti i gastropatici per stenosi ed ulcera sono affetti, ma il quadro dell 'acidosi e dell 'iper cloridia nei loro infermi era anche da scartarsi. Sono dell 'opinione ch e il sin_ghiozzo prem aturo in questa specie di op erati sia dovuto a stimolo del amificazioni gastrich e d«l vago incise e qu1n . i imbrigliate n ella recc1a c irurgica con con secutivo spasmo riflesso del diaf:amma . ~n. tal caso consigliano di u sare gli ant1spas1nod1r1 e sopratutto la morfina, che hanno u sato con successo. F .. BuoNoMo LA RossA.

Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta del I 0 febbraio 1929. Presiede il prof. BERTINO, presidente

pericolo di co11tag·io ; troppo si ig n ora an cora del· la epidemiologia della lebJ.Jr a per escludere un pericolo . Raccomanda quindi la massima ener· gja nelle 1nisure ch e s~ irr1pon gono contro la lebbra. Una sopra tutto, la più importante: l 'iso· lame11to dei malati in a1)posi ti ricoveri e non dubita che il governo fascista, vo·g lia ai1che in questo campo, . preridere quei prov ved~menti che si 1nostrano necessari per liber ar e ~f p aese da una piuga vergognosa per la civiltà . nostra. Applicazioni spinali di raggi Rontgen nei lebbrosi e nei tabetici. Dot~.

G. 1 ' RuFFJ . - - I...'O. applica p er la prima volta il trattamento spinale co11 raggi X ai lebbrosi e vede scomparire ~ dolori analogame11te a quello che succede in m olte altre forme in cu~ lo stesso trattame11 lo è stato ltsalo (p er es. la tabe su c-ç.i pure l 'O. porta un contributo). Rilie11e che questo effetto a11algesico dei r aggi X sia legato ad una az io11e sul simpatico, giacch è si determinano vaso dilatazione e gli stessi effetti terapeutici prodotti dall a simpatectomia e dalla anestesia paravertebrale. Per queste ragioni crede che i raggi debbano trovare più eslcs~ campi d~ applicazione. Lu 1sADA. - Riferisce di ricer che eseguite nella Clinica del prof. Vaqu ez su am1nalati anginosi ed aortitici in cui er an o eseguile applicazioni . di raggi ultrarossi al dorso. In questi al lato della scomparsa o della attenuazio11e del dolore, si ve· deva dopo alcune ore dall 'a1Jplicazione, ne~ capillari , unguenali iper emia periferica, aumento n el numero dei capillari visibili , abbassan1ento della pressione arteriosa e capillare. Ritiene che sar ebbe interessante vedere se raggi di così diversa lunghezza d'onda co1ne ! 'ultravioletti e i raggi X, hanno lo stesso effetto sul circolo peri.. ferico, e se lo hanno, se per lo stesso meccani"' smo o per azior1e su organi diver si. CLAUSER. - A proposito delle modificazioni dei capillari d~lla pressione sanguigna co11secutiva irradiazioni Rontgen, ricorda ch e nelle ricer che praticate in donne irradiate per can cro dell'utero ha osservato costantemente d~latazione dei capilJati, rallentarr1ento della corrente circolatoria e abbassainento della pressione san g uigna . Tali modificazioni sono state osservate anche in territori lontani dalle zone irradiate.

a

Aspetto fisico del sangue.

Prof. V. DuccESCHI. - Quando il sangue, reso iucoagulalJile, sia diluito al 3-5 % con soluzioni isot oniche e sia con servato in condizioni opportune, la sospensione deB"li eritrociti presenta talvo1 ~ a il fenomeno della sedin1entazione stratificata (o ritmica o discontinua, come può anche indicarsiì. Non è possibile anéora enunciare una spiegaz ione di questo singolare aspetto fi sico1 del sa11gue. Un caso di lebbra autoctona nel Padovano.

Prof. M. TRUFFI. - l .'0. presenta un caso di J~bbra . L'interesse del caso esposto deriva dalla c1rcosta n za eh e esso è (escl tisi i casi cl i Comacchio) il primo <lei casi del Veneto n el qu ale non si possa climostrare un 'origine americana. L'O. con clude che con troppo ottimi smo si vuol credere che la lebbra importata offra scarso

PESERrco. - Sti1noli di varia natura applicati alia pelle p ossono secondo Levvis determi11are una azione generale nel sen so di un abbassamento della pressione e di t1na vasod il at azione assai evidenti a carico dei va si superficiali della pelle. Lewis interpreta l 'effetto di questi stimoli come dovuta liberazione dalla pelle di una sost anza simile alla, istamina. Tnu FFr G. - Anche r aggj X molto molli quali per es. quelli ottenuti d a tt1l>i a gas, dan110 in al.c un e condizioni, azioni analoghe a quelle da lui osser vate con raggi di lungh ezza d'onda assai maggiore. Le azioni poi sviluppate da applicazioni di raggi tanto forti quali quelle che si praticano nel trattamento dei cancri uterini non possono essere p ar agonate a quelle àssai lievi da lui fatte ; ad ogni modo azioni generali possono manifestarsi anche con dosi basse.


J.1 88

IL POLICLI NI CO

Potassio-ione e azione del perclorato di sodio sui muscoli striati. Dott. M. lVIEss1N1 .. - L'aggiunta di piccol~ssi­ .1ne dosi d i K Cl, inferiori a1'che alle dosi che -sono con siderate come ecc~tanti la contrattilità d el inuscolo, inibisce le co1l.trazioni provocate dal Na Cl O 4 su~ muscoli striati di rana. Lavando il ;n1u scolo con soluzione fisiologica e mettendolo <li 11t1ovo· po~ a co11tatto con l~ soluz~one di Na 1:; L O 4 le co·n trazioni ricorr1paiono, Il Ca Cl 2 e il Mg Cl 2 impediscono le contral.io11 i da Na Cl O 4 solo a quelle dosi che sono rico11osciute come deprime11ti l 'eccitabil~tà del mu·scolo. In relazione alle n1oderne vedute sulla contratlil i tà m u sco·l are e sulla importanza che in essa h ann o i potassio-ioni e_ in relazione all 'interpretazione ch e ha dato Sabbatanì all 'azione farmacologica dcll 'a nìone p er clorico è possibile interpretare le contrazioni provocate dal preclorato di so·tlio sui muscoli come dovute alla diminuzione dell 'attività di potassio-ioni. Appare sempre mag.giore l 'i1nportanza cl1e può assumere lo studio dell 'azione biologica del Na Cl. O 4 in quanto esso :può r apprcser1tare t1n reattivo capace .di turbare l 'rquilibrio io1lico nei protoplasmi, diminuendo ~ ' attività d el ion e potassio. Sc1MoNE. .

Accademia Medico-Fisica :Fiorentina. Adunanza del 2 maggio 1929 - VII.

'Sul meccanismo di produzione d~lle . variazioni delle reazioni capillari nasali in alcuni stati morbosi e in alcune condizioni sperimentali. LUNEDEI A. - L 'O.. ricorda i feno111eni osser·va ti negli ultimi anni dal Mt1ck, di variazioni icioè d elle reazioni dei capillari nasali alla stimolazione meccanica, che si osservano pe1 le affezion i più diverse del seg1nento cefalico (ferite, 1neningi1te localizzata, tumori cerebrali, affezioni -del labirinto, ecc.). Ricorda i . fenomeni analoghi che si osservano sulla cute e sostiene la tesi che le variazioni dei .riflessi capillari nasali n elle affezioni su esposte ha11110 lo stesso significato delle variazioni delle reazjoni dermografiche p er affezioni del nevrasse. !1..,a rilevare com e i fenomeni osservati dal Muck s iano un 'ulteriore cÒnferma d ella tesi dell 'A. soster1u ta, ch e le reazioni dermografiche sia110 dei r~flessi vasomotori. · ~indrome

di Cl. Bernard-Horoer in seguito ad anestetizzazione del ganglio sfeno-palat ino.

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LUNEDEI A. - L'O . presenta un caso· di sindt'ome ·di Bernard-Horner consegue11te · ad anestetizzazion e del sist em a sfeno-palatino e prospetta l 'ipotesi <;he essa possa essere dovuta ad azione dell 'anest.elico su quelle vie vegetative d 'origine simpatica a destinazione oculare ch e passano attraverso la cassa del tin1pano e raggiungono l 'occhio attraverso il canale vidiano e la parte superiore -della fossa pterigopalatina.

Isolamento e purificazione dell'ergosterina. CAPPELLI Prof. G1usEPPE. - È noto che le fito~ terine sono diffuse e dissimili. Gérarèl ha otte-

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XXXVI, NuM. 33]

nuto da diverse famiglie di crittogame, di funghi e di licheni, alcune fito sterine le quali sono .be11 distinte d alla fitosterine dei vegetali superiori e dalla colesterina animale. Gérard dice che esse s~ &vv ici11ano, p er le loro speciali caratteris tich e, ~11 'ergosterina di Ta11ret, anzi qualcuna è identica a quest 'ultin1a. C~ò induce il Gérard a r ilen ere ch e le steri11e esistenti nei vegetali inferior~ apparleng·ono tutte ad UQ gruppo speciale e cioè al gruppo dell 'ergosterina. Ricerche di vari AA . avrebbéro confermata, secondo .-f anret, la generalizzazio11e del Gérard. Per il fatto, poi, che queste sos tanze hanno p01teri rotatori differenti, 'l'anreL fa la separazione dell 'ergosterina dalla fungisterj1ta, estratte dalla segala cornuta, partendo dal miscu glio delle dt1e esterine che ha [a]n = 114°. Egli separa la sostanza ave11~e [a ] n = 126° ch e è l 'ergosteriD:a pura ('fanret) e la sostanza eh~ ha [a] n = 22,4° che è la fungislerjna ('fanret). Tut tavia René Fabre e Henr i Simonnet in un recente studio comparativo del valore del sagg·io biologico e del saggio fisico dell 'ergosLerina irradiata, osser,~ano che le sterine irradiate so110 prodotti se.m pre costituiti da miscugli complessi. Il Cappelli propone, perciò, che mentre l 'isolamenfo globale delle sterine dalla segale corr1u«~a può esser e fatto coi metodi consueti, dall 'insaponificabile, la purificazio~e, invece, dell 'erg·osterìna sia fatta diversamente da quanto indica Tanret . Seco11do ~l Cappelii la, separazione dell 'ergosterina dalla f11n g islerina può essere fatta media11te il corttrollo micr oscopico d elle cristallizzazioni frazionat e fino a giungere a campi microscopici presentanti la sola n orma cristallina caratteristica d ell 'ergost erina o d ella fu11gisterina, forme che egli, p er primo, presenta e descrive con. una serie di foto1nicrografie che vanno dal miscuglio g reggio delle due sterine a tutti i passaggi fino alle due slerine isolate e p1Jre. li Cappelli i11tlica ch e l 'ergosterina e la fu11gisterina sono estremamente avvinte una sull 'altra così che per separarle, parter1do dalla segale cornuta, occorre cristallizzarle frazionatame11te moltissime volte, da solventi anidri. Dal! 'etere, l 'ergosterina pura cristallizza in rnagnifiche stelle e la fungisteri11a ·in forme cristalline che ricordano i funghi volgarn1er1te detti manine (Clavaria flava). Il controllo microscopico delle cristallizzazio11i fra~ionate, proposto dal Cappelli, ha i.l vantaggio di essere un metodo di osser vazione diretta del grado di pur ezza delle sterine di cui trattasi, mentre la p11rificazione basata sul potere rotatorio o di assorbim~nto , h a il difetto di essere un mètodo analitico indiretto, cd influenzato da tanti altri fattori estranei alle sterine . Sembra infine prol)abile al Cappelli c~e gl 'insu ccessi, e i gravi inconvenienti, causa talora di morte, d ovuti alla terapia antirachi1tica mediante specialità medicinali dicbjaratc a base di ergosterina irradiata possano essere dovuti alla imperfet ta depurazione dell 'ergosterina, o a sostanze tossiche prodot:tesi dai solventi usati per sottoporre l 'ergosterina all 'irradiazione ultravioletta, o alla fu11gist eri11a e altre sostanze derivanti dalla segale cornuta. _.\ questo rigu ardo B. Cappelli osserva che le sos tanze com e l 'ergosterina (provitamina D antirachitica) e l 'ergos.terina irradiata (vitamina D antirachitica) provviste di energiche azioni fan1acologich e n on d ebbano formare oggetto di commercio come specialità farmaceutiche, fino a quando la collaborazione scientifica


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SE ZIONE PRATICA •

della Scienza uff~c~ale : chin~ica, fisiologica, farmacologica, clinica, ne abbiano fissate esattamente le proprietà e indica.to l 'uso e la dose come medicamenti. Può sembrare che questa via sia troppo lu11ga, ina l 'esperienza di1nostra il contrario proprio ne~ riguardi dell 'ergosterina ~radiata. InJ'.alti i gravi inconvenienti descritti da alcuni AA. in seguito all'uso di specialità a base di ergosterina irradiata hanno purtroppo determinato giustificati a1larmi e tilnori che sono la causa del ritardo all'esatta conoscenza del valore di questa .sos lanza come farmaco .. P. M. N.

colla massini~ urgenz~ perchè il tumore, col suo cospicuo peso, aveva fatto pre ss~one sul condotto la,r~ngo-trach~ale, . :m.i~acciando la inqrte ilnminente per soffocazione. L 'O .. fece appena in tempo ad afferrare con una grossa pi11za dentata da presa ~l tumore nella sua parte centrale e solleva.rlq ~n modo da togi~ere la compressione soffocant~ sulla trachea, Il ch e g"li permise di portare al termi11e rapidamente la asportazione del gozzo. Diverticolo di Meckel ed occlusione intestinale. Prof. dott. lùNALDO CAssANELLO. Nel caso at.tuale l 'occlusione è d 'indole paralitica per ileo prodotto da una diverticolile purulenta. L 'O. ri~ ch~at11a a questo proposito le analogie che esisto110 nel campo anatomico morfologico, nel patolog~co ed in quello clinico tra l 'organo rudimenLa1e: il dlvert~colo di iVle~kel ed un altro organo rudime.i1tale: ! 'appendicite verm~.forn1e. 11 d~vert~colo, trasformatosi in un vase close, era ridotto in canale lungo e grosso p~ù di un dito p ollice di adulto: completamente ripieno, teso per sovrabbondanza d~ pus. Il diverticolo però i1on J)resentava · segni di perforazione ma Lutto all 'intorno d~ esso, nella matassa intestir1ale del tenue e del colon, vi era u~a . estesa peritonite fibr~no-purulenta che cemen tava lassamente le anse intestinali fra loro e colle pareti dell 'addome mentre queste anse e le altre, anche a u11a certa ciistanza si presentavano tesé e fortem ente dilatate .. L 'operazio.n e, molto semplice, si r~dusse a Levare il pio-diverticolo, a mettere una sutura a borsa ùi tabacco sul punto d 'impianto del diverticolo sull 'intestino tenue che era circa 20 cm. dalla valvola ileocecale ed a fare una accurata polizia del cavo peritoneale, lasciando uno zaffamento di ìVlikulicz. L 'animalato, che era stato ricovera Lo in condizioni rnolto gravi e che fu operato d 'urgenza, guarì assai sollecitamente. In questo caso 1'O.. fece con precision~ la diagnosi di d~verticolite di Meckel prima dell:opera- · zion e. Egli, che una quindicina di anni prima aveva avuto occasione di operare un altro caso di diverticolite con stenosi intestinale, rimase colpito dalla esatta localizzazione del sintoma dolore sp ontaneo e provocato, più in alto e più al1'inter·n o· del p unto di Mac-Burney, verso l 'ombelico, i1el tratto corrispor1de11te generalmente allà situazione ed alla direzione del diverticolo di Meckel J1ell 'addome. 0

.Società di Cultura Medica della Spezia e Lunigiana. Seduta del 26 aprile 1929. i

.Presiede il prof. dott. RINALDO CASSANELLO. Circa

I~

malattia di " Brill,,

Prof. dott. LEONE SEsTINI. - L 'O. prende occasione da recenti pubblicazioni per ~!lustrare una entità morbosa, che,' dopo essere stata rilevata ~Il 'estero, specialmente nell 'America del Nord, dove è stata descritta dal « Brill » (da cui ha preso il norne), è stata osservata anche in Europa e di recente in Italia. '

.A proposito di un raro caso di nefrite ematurica bilaterale in gravidanza.

Dotl. TITO L UCRI. - Descrive un caso raro di nefrite ematurica bilaterale in una giovane donna di 26 anni, ematuria che co_rninciò a manifestarsi ~n quindicesima giornata di gravidanza, e andò progressivamente aumentando di inte11sità sino al quarto .mese, ribelle a tutti i trattamenti medici messi in opera per arrestarla e -O.i tale imponenza da anemizzare profondamente la donna e da r~chiedere l 'interruzione terapeutica della gravidanza stessa Dop o un mese dall'aborto terapeutico ogni. manifestazione renale era completamente sparita .ed insiste sulla necessità assoluta di dovere interrompere la gravidanza per porre un termine alle emo,r ragie altrimenti infrenabil~. Quàlche considerazione a proposito dell'ematuria nei papillomi della vescica. Dolt. TITO Lucru. - Riferisce su tre casi di l>apillomi de1la vescica da lui osservati ·che duravano da parecchi anni, avevano già raggiunto :un volume rispettabile e dato luogo a parecchie piccole rjproduzioni e che solo si erano mani·festati saltuariamente con delle piccole ematurie insignificanti ed iniziali per lunghi anni, pure jn considerazior1e . che erano ubicati topograficacrnente in regioni (parete ~aterali e apice della ·vescica) lontane dal collo vescicale. Intervento d'urgenza per minacciosa compressione tracheale da gozzo. Dott. METELLO FRANCINI. - L'O. riferi sce un interessante caso di vol uminosissimo gozzo in 1.u na donna per la quale egli dovette intervenire •

1

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'iR!r Jnteressa.nte

pubblicazione:

Dott.

Assistente

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ALDO

LUISADA

R. Clinica Medica di Padova

Ipotensione e iposfigmia deficienze di circolo Prefazione del Prof. Cesare Frugoni Direttore della R. Clinica Medica della Univ. cli Pa,,dova Volume di paigg. XVI-352, con 52 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato in carta eemipatin.aita.. Prezzo L. 4 5 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbona,.ti sole L. 4 1 , 9 O in porto franco.

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.-.tin.a, n. 14 - ,ROl\1.A .


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Il. POLICLINICO

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[ANNO XXXVI, NuM. 33J

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO.·

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CASISTICA. •

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Meningite luetica con presenza di spirochete nel liquido cefalorachidiano• R. Cioncas (M ed. Ibera, febb. 1929) riferisce il caso di un soldato, .p or Lato d'urgenza in ospedale con sindrome m €ningitica netta: cefa le.a, vomito, iperestesia, Kernig·, rigidità della nuca. Il p. I '.anno avanti si era contagiato di lues ed aveva avuto anche manifestazioni secondari e, per cui .aveva fatto una serie completa di i1eosalvarsan. La m a lattia attu.a le si era iniziata una settimana prima ,c on cefal ea e maless·er.e generale, .a ccentu.atisi poi sempre più fino al ricovero in ospedale. Praticata la puntura lombare, questa d ette esito a liquor sotto forte pressione e le ricerch e di laboratorio dimostrarono 60 % di albumin,a , l e reazioni di P andy € di NonneAppelt + + +, un~ linfocitosi d·e l 95 %. I preparati, eseguiti con i metodi di Gram e di Ziehl non misero in evidenza a lcun germe. Stabilita la diagnosi di m eningite luetica, fu iniziato subito il trattamento con cianuro di m ercurio alla dòse, di 1 ctgr. pro die per vi.a endovenosa, ch e d ette un.a lieve .remissione di tutti g li a ltri sintomi , all'infuori d ella cefal ea e del vomito. Dopo 7 giorni, ripetuta la puntura lombare, si trovò il liquor di poco differente a quello precedente, ma colorando i preparati col metodo di Fontana Tribondeau, l 'A. vi notò la presenza di numerose spirochete pallide. Per tale reperto e per j] persistere dei sintomi, fu allora intensificato il trattamento, iniziando un.a serie di n eos-alvarsan. Dopo la 3a. iniezione, l 'infermo cominciò a migliorare notevolmente ed in breve tl1tti i sintomi sc-0mpar-vero. Ripetuta allora la puntura lombare, fu trovato il liquido c . r. perfettamente incolore, con 0.25 % di albumin.a , con P.a n·dy e Nonne .. Appelt + + +, ma all'esame microscopico del sedimento, non si riscontrarono nè spirochete nè a ltri germi. A. P.

La meningite da orec.chioni. Sono noli rclla letteratura 37 casi di m enin· 9·i te da or ecchioni che. ag.g- iunti a qu ello os'=rrvato da J. Taillens (.lourn. de m édecine dt. Paris, 16 ago to 1928) forn1ano 38. La predo· l11inanza dei colpiti si trova n el] ' infanzia (come è o'"Vio per il fatto ch e g ]i orecchioni sono u11a malattia prevalenten1ente infantile) e fra i n1aschi , ch e sono in num ero tri11lo ch e le fcn1mine.

I sintom i 1;r-iening·e i possono apparire prima, duran~e o, .P~ù spesso, dopo il rigonfiame11to d elle parot1d1. La comparsa della menincrite .prim~ de~li orecchi~ni ~omp~ova . che qu~sta inf~z1one e una setticemia, d1 cui la loca]izz~zi~ne parotidea è la più frequente, ma non l unica. I sintomi principali della localizzazione meningea sono : cefalea, vomiti, convulsioni 1x~"k b amb.ini piccoli, febbre, agitazione, semicon1a, dolori si;>ontane~ ~ provocati alla nuca, Kernig, esager.az1one d ei riflessi, ecc. Alla puntura lon1bare, si tr~va generalmente linfocitosi, generalmente discreta, talora forte (fino a 15. 000 leucociti per mmc., di cui l'imm ensa maggiot.a nza linfociti), vi è un lieve aumento cieJ.1 a1b un1ina (0,30-0,50 %0). · La prognosi è gen eralmente buona; nei 38 casi si citano due morti, in cui all'autopsia s1 trovò: congestione d.ella convessità cerebrale idrocefalo ventricolare, gettate fibrose alla ba s~ del cervello, niente .al n1idollo. La puntura lombare ha, ne] trattamento, una parte notevole ~d azione favorevole.

fil. Meningite tubercolare e gravidanza. Le osservazioni di mening·ite tubercolare n ella donn.a g·r.avi d.a sono piuttosto .scarse; A. Courvelair e e M. Lacomme (Revue médicale, 4 aprile 1929)' ne riportano quattro; da esse ri . . sulta quanto segue: 1) la tubercolosi h.a colpito le meningi in donne ch e 2 volte su 4 non avevano lesionl polmonari; 2) la meningite, n ei 4 casi, si è avuta dopo il sesto mese ed in tre, in un 'epoca vic ii1a al termine della gravidanza; 3) la diagnosi è sempre stata difficile; 4-) la meningite tubercolare non l1a occasionato il parto che una volt.a su quattro; 5) d ei due bambini nati vivi ed apparentemente .vitali, n essuno ha sopr.avvissuto; in· tre casi, si fe ce la ricerca d el bacillo di I\..och, che fu posi tiva in due. Nella letteratura france se, si hanno notizie di altri 13 casi del genere. La diagnosi, come si è accennato, fu sempre difficile. Una prima causa d 'errorè va ricercata nella eclampsia convulsiva; sono frequenti le obnubilazioni e le crisi convulsive. Un .a ltro errore, ch e presto si riconosce sta nel con fondere la 1\1. T. con i vomiti incoer cibili o con le psi cosi puerperali. Nelle 17 osservazioni, si h ann o soltanto tre casi di interruzione sponta11ea della grayidanza . Si sono fa tti in 5 casi g li e am i anatomicf e batterj olog ic i d el prodotto de] con cepimento. Si è avuto : 1 caso di tubercolosi conge-


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SEZIONE PRATICA

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niia con lesioni an atomiche, un a ltro rivelato da inoculazione del liquido periton eale di un feto nella cavia, 1 caso di infezione .transplace11tare, in cui si sono trovati d ei bacilli aci d o-resi stenti n el fegato, sen za lesioni anaton1i che; 2 casi n eg.ativi. ])all 'esperienza degli AA. risulta che è possibile che i bambini nascano indenni da infezione congenita, spec ia lmente se espulsi od estr.atti precocemente, prima d ella comparsa d egli accidenti meningei. In presenza di meningite in corso di gravid anza, convien e, a diagnosi fatta, di praticare l 'estrazione .artificial e d el b.ambino per via cesarea , sotto anestesia local e, ogni qualvolta il feto sia o sembri vitale.

apre J.a scena; si accom1Jagna a sen sibilità add?minale, più inten sa d ella parte superiore . S1 può pen sare .a perfor.azion e intestin.a le, ad appendicite fuln1inante. Temperatura a 39°-40°, vomiti , sudori profusi, d elirio; lingua fuligginosa e secca o tumida e biancastra. · Alla pa1pazione, contr.a ttura e dolore specialmente vivi a ll 'angolo costo-vertebrale. Si palpa il r en e in form.a di una m .a ssa g lobosa e liscia. I sintomi urinari sono neg·ativi ; minzioni nè frequenti, n è ·dolorose; urine limpide, senza a lbun1ina e con rari leu cociti. L 'esame d el sangue mostra iperleucocitosi con polinucleosi; la radiog·rafia, una m odificazione d ell 'ombra r enale e talora · l 'esistenz.a di un calcolo. La malattia può migliorare e tutto ritornare fil. nell 'ombra in pochi giorni; tale gu.arig ion e, dovuta all 'incistamento deg·li ascessi, n on è che L' angioma del rene. .a pparente e si h anno qu.asi sempr e d elle reA proposito di u n caso personale Judd e cidive. Nei casi favorevoli , I '.ascesso si apre n el baSin1011 (Surg. Gynec. and Obstetr., maggio cinetto; la piuria si accomp.ag·na a caduta della 1928) hanno fatto ricer ch e n ella l etteratura, ten1per.atura e n e p u ò seguire la g uarigione. 1na non trovarono altro ch e 11 casi d escritti Altre volte l 'ascesso si apre all 'esterno n ella di tale affezione. Il s.intoma clinico principale è l 'em.a turia e c apsul.a .adiposa, risultandone un flemmon e perinefritico. Si può avere diffusione d el processo la perdita di sangue può essere talmente noall 'altro r ene , oppure possono sopr.a vvenire actevole da con durre ad un.a anemia m ar cata. cidenti di inibizione sull 'altro r en e, la se lti. Se p erò l 'angioma ha sed e n ella corticale può cernia, 1.a piemi.a. evolver.si silenziosamente. La diag nosi non è difficile; basta p en sa rvi. In gen er e si fa diagnosi di ematuria essen- , A malattia costituita, dieta idrica, chinino a ziale ed è l'atto operativo ch e m ette in luoe la p iccole dosi, iniezioni di olio canforato. Nei presenza di un angioma. Probabilmente questo tumore non raggiunge casi . gravi, Grandjean (Journal des praticiens, una grandezza maggior.e di cm. 1-2 di diame- 22 gennaio 1929) con sig lia l'intervento chirurtro : in genere è solitario, ma può essere anche g ico, la n efrectom.ia . Sole eccezioni, se I 'altro rene è defici ente (in tal caso si fa la n efrostomultiplo. mia con dren.a ggio ampio) o se l'ascesso è L'età d ei p.azi enti v.arj.a , p er i casi descritti, dai 18 ai 66 anni : pare ch e ci ia predilezione .unico . . ed allora ci si contenta di fare una larga inc1s1one. per il sesso maschile e per i l la to sinistro . Quando si tratta di reni molto g rossi , con Si d eve distinguere l 'an gioma vero dagli altri tumori d el r·e ne contenenti san gu e : il car- fo colai suppur.a ti multipli ed aderenze forti e cinoma è differenziabile dal tipo d ell 'epitelio numerose, si farà I 'intervento in due tempi: tapp ezzante gli spazi pieni di sangue; le cisti nefrostomia e nefrectomia secondaria . fil. ematiche sono in genere di d imensioni mag• • g1or1. \

, , I CENTINI.

TERAPIA.

Gli ascessi caldi del rene.

Il trattamento delle pleuriti purulente.

La d en ominazion e di ascessi caldi d el ren e è stata d ata ad una specie di nefrite infettiva, caratterizzata dalla produzione n el rene di .ascessi m iliari confluenti od i alati. Non si tratta di pielonefrite, che di solito è bilaterale e si .accompagna con piuria, n è di pionefrosi, ]h cui il r en e è ridotto ad una sacca piena di pus. Si tratta il più spesso di ascessi primitivi di origine ematogen.a , ch e si verifica senz.a alcuna a ffezione d elle vie urinarie. La malattia scoppia in persone in apparenza sane, ma è prob abil e ch e preesista un 'alterazione r enale che è venu ta .a diminuire i mezzi di difesa d el rene. Un dolore vivo, continuo n ell 'ipocondrio

Roudepierre (Gaz. m éd. de Fran ce, 15 ottobre 1929) raccom and a le punture ripetute, seg·uite da iniezione pl euri ca di collargol o di electrargol . Tale metodo, g ià u sato un tempo, er.a sta to abbandonato; i 1isultati poco buoni ch e si er ano ·avuti son o da attribuirsi, secondo l 'A., .alle dosi insufficjenti allora u sate, nonch è agli intervall i troppo lunghi a cui si fa cevano. L'A. , in base ad una l arga esperienza, ritien e ch e tal e m etodo sia raccomandabile, in ·quanto che esso sterilizza rapidamente il pus, prepara le concti ?i0r11 fn.vore,ro]i per l 'operazion e e, spesso, rende qu esta inutile. Si fanno, og11] due g iorni od anch e tutti i

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giorni, le punlure evacuatrici; si lascia i11 po- croniche, n elle mialgie, nei dolori di schiena sto l'ago e, la prin1a volta, s'iniettano 60-80 nella lombalgia. ' eme. di collargol a 1/ 100 o di electrargol; le Sovraalimentazione zuccherata. Il latte iniezioni segu enti sono di 20-40 eme. TJ'.J\.. ra~­ · co~ centrato z~~herato . rende ottimi servigi comanda altresì le iniezioni endovenose di mer- nei tubercolot1c1, costituendo un alimento curocromo o d.i gonacLina. en ergetico importante, non tossico. Può essere Il cambiamento di colore del pus che, sotto aggiunto al latte ordinario, a dosi di 1-2 cuc~ l 'azione del co llargolo, si fa bruno-nerastro, 6 chiai per tazza, oppure al tè od al cioccolato un segno favor evole; così pure la stabilizza. ed anche ai gelati. Il metodo non ha altre zione d ella febbre verso i 38°. Se però la de- controindicazioni che i diabetici e gli insuffifervcsccnia febbri le tarda 1a manifestarsi, non cienti epatici; oltre che per i tubercolotici, è si deve tardare ad intervenire. Si tenga pre- anche indicato neg·li individui affaticati ane .. sente ch e la prognosi viene .aggr.av.a ta dai viag- mizzati,. di cui il dimagrimento è dovuto ad gi, anch e se fatti n elle migliori condizioni . insufficienza alimentare per diminuzione delL 'operazione va f.att.a sotto anestesi,a locale, 1'appetito. Nelle città, molti individui · tornano con novoca ina o cloruro di etil e, preceduta da a casa, la sera, tanto tardi e così stanchi che un 'iniezione di morfina. Il chirurgo seguirà il no~ hanno più fame e fanno un pasto insuffitragitto della puntura esplorativa. Nel ba1nbi- ciente; la ripetizione di ciò porta a dimagrIn o basta per lo più la semplice incisione pleu- mento, stan ch ezza, anemia, anoressia. rica; nell '.adt1lto si pr-0cederà alla r esezione coVescicante volante . - Si usa un cerotto vestale ed a ll.a contro.apertura in corri spondenza scicatorio quadrato con un lato di 5 cm. Lo si del cul di sacco interno, allo scopo di assicuapp~ica, dopo aver lavato la cute con sapone ,. r.a re l 'efficacia d el drenag·gio. acqua calda e fatta una frizione di alcool. Si Gli operati si alzeranno al più presto e pra- lascia in posto p er sole 2 ore; la flittena molte ticheranno degli ~serciz·i di ginnastica r espira- volte non si forma. Ad ogni· modo, quando toria. essa si sia formata, la si punge asetticament·e L'A. , su 86 malati, h.a ottenuto 71 gu.arigio- e.on un ago e si medica asetticamente (an che un fazzol etto stirato mentre è umido), tenenni (82.5 %). fil. do in posto con due striscie di cerotto adesivo . Nelle affezioni della pleura, lo si applica Procedimenti curativi in situ; n ei tubercolotici, lo si applica, ad inin individui con infezioni polmonari. tervalli di 7 giorni, alter~ativamente su cia. H. Godle'''ski (J ourn. méd. jranç., settem- scun o degli apici, n elle fosse sopraspinose e · sottoolavicolari. bre 1928) dà i seguenti ·consigli: È particolarmente indicato nelle pleuriti Polverizzazioni con acqua di calce. - t Tsare acute con abbondan te versamento e nella tuun polverizzatore a vapore di tipo medio, cu- b er colosi polmonare ad attacchi febbrili. rando che il vapore sia sotto buona pressione. fil. Il malato si mette a 20-30 cm. dall 'apparecchio, i11 n1odo da asipirare spe.cial1nente le Esperienza in tre casi di embolia della polmonare g·occiolir1e fini . Esso dovrà: 1) espirare a fondo operati secondo Trendelenburg. con espir,azion·e brusca; 2) inspirare, a bocca ·Nystrom (Arch . f. Klin. Chir:, vol. 152, largamente aperta, molto lentamente, senza sforzo. Per ogni seduta, bastano 36-4$ di ta li pag;. 450) nota che il ,p rimo caso di successo inspirazioni (durata 3-4 minuti), da ripetersi è di Kìrschner nel 1924, seguono i due casi di l'r!eyer, poi quello dell'autore. Questi ha ope3-± volte al giorno. Dopo la polverizzazione, il malato si sciacqu erà la bocca e si spazzolerà Tato tre casi; il primo è morto dopo 5 ore, i denti. L'A. h a utilizzato il metodo in tutti i il secondo dopo 30, il terzo · sopravvive e sta b en e. broncl1itici ic ronici, tubercolotici o n on. In tutti tre i casi l 'embolia p:resentò una Rivulsione col ferro caldo. - Si ricopre la sintomatologia simile. Si iniziò senso di copell e con un panno (b en secco I) sen za pieghe (att.e nzione che non vi siano oggetti metallici strizione al torace, vomito, dispnea, cianosi, polso aritmico non aumentato di frequenza~ al disotto I) e vi .sì passa sopra con un ferro da tiro, comune od elettrico. Si imprime al dopo 20' coma. Nel secondo caso il coma si ferro un movimento circolare il più rapido· presentò dopo 24 ore dall 'inizio dei fenomeni. possibil,e; per la s uperficie del torace, i pas- Nel terzo caso la sintomatolo·g ia si iniziò con perdita di cosciie nza che poi scomparve, il sag·gi si su ccedono al ritmo di 30-60 al minupaziente era di nUO\'.O in condizioni normali; to; le sedute si prolungano p er 1O minuti. Alquando dopo alcuni minuti divenne cianotico, la fine, si osserva una rl,lbefazione viva dei te· gumenti, che persiste per una diecina di mi- cessò il respiro e il polso. Il primo paziente sopravvisse 30 ore all 'innuti. Le sedute possono ripetersi 2-4 volte al aiorno. Il metodo è indicato n e1 dolore pun- tervento, la tecnica seguita era stata quella torio dei tubercolotici, nelle vecchie pleuriti originale di Trende]enburg con apertura amI


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SE ZIONE PRATl CA

pia d ella pleura. All 'autopsia rinvenne 500 eme. di sangue n,e lla cavità .pleurica. · Gli altri due casi vennero operati secondo la modificazione di M.eyer, sen za aprire la pleura e resecando la II e III costa. Nel secondo caso sopraV\'issuto 5 ore all 'intervento la morte era dovuta ,a un trombo formatosi nella polmonare per un~ lacerazione dell'intima dovuta alla trazione troppo ener gica esercitata con il laccio emostatico. Dal punto di vista d·ella tecnica è da osservare che nel secondo caso l ' interruzione d el circolo nella polmon.a re era durata due min uiti e ciò nonostante non si ebbe alcun incon -. veniente. L "embolo venne asportato con un apparecchio aspiratore._

. Nella congiuntivite sobacuta. Scl1ato di vinco Novorc aina Sol. di adrenalina al 1 %o Aequa di ro.se

cg. 5 cg. 15 g . . 20 g. 10 s. per co'l lirio. Una gocc:iia nell'o,cchio, tre volte .. al ·giorn·O.

POSTA DEGLI ABBONATI. •

Semeiologia della tbc. polmonare. Il.

All 'abb-.

2966-1:

Il metodo di Kronig (percu ssione topograVALDONJ. fica deg li apici polmonari) consiste, nel suo complesso, n el provocare con la p ercussione· L'olio di chaulmoogra nel tracoma. l eggera un piccolo cono di risonanz.a delimi~ tante l 'apice po1monare. Delano è (La Pr ess,e médicale, 30 ·g i·ugno 1928) dà Nei · suoi priini studi K. delimitò prima il le seguenti irndi1ciazioni p èr l'applicazion·e dell'olio limite apicale antero mediano, poi il postero di chaulmoogra nel tracoma. medi.ano e finalm ente i m.argini I.ater.ali arri, vando cosi ad una completa d elimitazione plesSi pr.ep·a rano ·delle baicchettine di vetr·o, che SI riveston,o •Con cotonie cp1er una lunJgh·ezza ·d i 10 sica dell'apice polmonare anche nel diametr~ cm. (sic) e si sterilizzano. L'oli·O di chaulmoogra . tra sv.er so. Il suono percu s~orio si proietta .così sopra si ·scalda a bagno-m.aria, in modo da averlo una specie di striscia ch e passa a cavalcionì tie!PiJd.o. del margine ·e sterno del cucullare, collega la Si ifa 111I1~instillazione di soJ:uzio.ri.e di aidrenalispina scapolare con la clavicola ed unisce pel' na-icocaina all'l %. Dopo 5-10 m tniuti, .si rovesciagli .apici le due aree conich e di rison.anza della no ·e ntrambe Je palpebre e &i di·spong·ono· in mo d·o zona sopraclavicolare e d ella f. sopraspinosa. da avere una SUIPenficie ieontinua, sen~a rilievi iDJè La linea ch e d elimita questa striscia (istmo)' incavi. .Si bagna il tam1p one di cotone n ell'olio e dal lato mediale par.te dall'articolazione sternoclavicolare, contorna la base d el collo innal~·i Sfregain·o 1e congiuntiv.e ~ppoggiam1dov.ilsi sopra, zandosi nella fo ssa sopraclavicolare secondo. p·e r m ezzo di movim-enti angol.a.Ti da un angolo all'.altro d·ell'occhto ed iniziando 1dallia palpeJbTa una linea ricurva prima leggermente convessa, poi con cava, raggiunge il margine esterno del 5U'Periore. 1Si fan·n o 1dai 20 ai 60 mov.imenti. Il m. cucullare e discende poi posteriormente se, ta'lll!PO[le durante l'operazione dev·e essere bene condo una linea mollo arcu.ata a convessità applicato · contro il .t arso. E Uill'orpeTazione di mediale per terminare poi all'apofisi spinosa . ' ,selhiaio ciamento e id i .svuotam.ento dei if.ollicoli .e si dell.a seconda vertebra dorsale in corrispond ev.e arvere la sen·sazi·one metta id i rrus 0htare ac. denza d ella paravertebrale. COID{P1agnata 1dta uno .str:iid;1o, ·che l'A. ·dl1iama il Il margine o limite esterno del1 'istmo può. grido tansico (analo·g.am·e nte al grido ·uterino ·del invece essere indicato da un'altra linea curva, rasdhjamento ). L·e palpebre sa.ngmin1ano, l'olio di a concavità rivolta all'esterno, che parta dal punto di unione d el terzo medio con il terzo. e!' at1lmo0Jgra rieunip1ie i follicoli e si .imbeve, a siu a volta idi sangu.e . P.iù grave .è il ca so, 1P iù nume- esterno della clavi cola, raggiunga il punto n1edio d·e l margine esterno d el trapezio, e conti ... rosi devono es·sei:e i movimenti di sfreg,ame1nto. nuando a d escrivere la stessa curva a concavità Nei ·caisi gravi, . il trq.ttamento V:i.en·e continu ato esterna disoenda nella fo ssa .sopraspinosa e ter. tutti i giorni per 5-8 giorni. Il trattam·ento, oonmini circa n el m ezzo della spina della scapola. tinua l'A., •è efificace, tanto che egli non ha mai La larghezza d ell'istmo nel suo punto più· ,,eduto iun caso così grave e complicato da resi- alto e più stretto (cioè da un centimetro circa st·ere ad esso. Que~ta terrupi~ hia anche i vantag- all'innanzi · del margine esterno del cuculgi id i essere r.aJP1i1da e di ;non far rsoiìfriTe il ma- la r e) è di circa 3-4: centimetri nel n ormale, ed· lato; essa sostituisce anche le scarificazioni pro- è questa larghezza ch e per solito si ricerca quando si vuol d elimitare la larg·hezza delposte ·da .altri. • Si 35.00.0 t:ria,ttarrnenti l' A.. non b:a v·ed.u to U[l 1'istmo di Kronig . È ovvio ch e le alterazioni patologiche del solo caso in cui le congiuntive delle palpabr-e così tessuto polmonare in corrispondenza . d.egl~­ sfregate abibiano i.esa 01d inrf·ettata la cornea. a pici polmonari producano delle . var13:-Z1onifii. della intensità del suono p ercussor10 apicale, 1

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ed a lterino ancl1e notevolmente la l.a rghezza · essendo idrofila, impedisce in certo m odo l 'indell ' istmo di l\.ronig . gresso all 'acqu.a. Più opportuna è l 'applicazioA questi r es tring·imenti apicali, resi pi? evi- . n e di un tampone di ce.r a o paraffina; utile è denti dal confronto del lato affetto -_con il lato anch e il copricapo di gomma. sano si dà g·iusta importanza nella sem eiotica La pen etrazione d ell·'acqua può avvenire, del polmone specialmente quando si tratti di come si è detto, a nche per la tromba di Eu sta fare la di.agnosi di lesioni tubercolari iniziali chio, donde la possibilità di flogosi catarrale d ell 'apice polmonare. tubaria, di otite media, complicate o non d.a G. M. rr1astoidite. Facilitano tale penetrazione il so ffiarsi il naso con violenza e l' eseguire atti d 1 deglutiz ione stando con la testa sotto acqua, VARIA~ n el nuotare, ecc. . È anch e opportuno ch e la gente con osca L'orecchio ed i bag11i di mare. bene il modo di soffia rsi il naso, il ch e non A giusta rag·ione, F. E . Mosso (Ann. di va fatto premendo contemporaneamen te le du{ m edicina navale · e coloniale, m.aggio-giugnG ali del n aso col fazzol etto, ma chiudendo le 192 9) ritien e utile di richiamare, nella correntt due narici a lternativamente. stagi0ne, I '.a ttenzione sugli inconvenienti che Orecchio interno e labirinto. Sono noti i i bagni di mare possono provocare sull ' organo casi di nuotatori ch e, tuffatisi in acqua, n on d ell'udito e sulle cautele n ecessarie per evi- n e so110 più ricomparsi; j l numero di queste tarli . vittime è tutt'altro ch e scarso (cfr. Miinch. I disturbi e le conseguenze sono diversi a med. vVoch ens., 27 maggio 192 7). In gen erale, seconda della parte dell'organo uditivo ch e si ritiene che , in questi casi, la morte sia viene colpita. avvenuta per sin cope cardiaca. Spesso, invece Orecchio esterno. La penetrazione dell 'acqua si tratta di un altro meccanismo, cioè di una nel condotto uditivo esterno provo'ca soltanto penetrazion e repentina dell '.acqu.a fredda n ella una sen sazione spiacevole ed una diminuzione cassa del timpano attraverso una membra11a d ella capacità uditiva, ch e scompaiono con la perforata o totalmente distrutta . Quanto J>iù fuoriuscita del liquido. Ma, se il condotto con- fredda è l 'acqua, tanto magg iore è l 'eccitaziotien e cerume, questo s'imbeve di acqua, si ne di canali semicircolari . Compaiono vertirig·onfia e si h a sordità temporanea e derma- gini violente, na u sea, nistagmo e gravi disturbi tite del condotto. Ecco la cau sa d ell 'otite dell'equilibrio; al nuotatore viene così a m an€sterna di molti bagnanti. Quindi, se dopo il care ogni controllo dei propri movimenti e bagno la chiusur.a dell'orecchio permane a della propria persona, sicch è egli resta somlung·o, è n ecessario praticare l 'estrazione del m erso e si ha la morte per annegamento. cer um e con un getto di acqua tiepida. Anche in questi casi disgraziati, un buon In molte persone ch e hanno tendenza al- tampone di ovatta applicato n el1 'ora-echi o l 'eczem.a dell 'orecchio, si ha spesso una riacu- avrebbe evitata la disg razia. tizzazione del _processo, ch e si previene me· Sarebbe bene che queste nozioni fo ssero dif<li.ante l 'applicazione di un.a pomata di lan olina fuse e che, con le precauzioni sopra accennate, con ossido di zinco o precipitato giallo. i b.a gn.a nti avessero la massim.a cautela se porOrecchiot medio. L'acqua può arrivare n ella tatori di perforazioni timpaniche ed evitassero, cas~a timpanica, sia dal condotto uditivo esterad ogni modo , tuffi violenti d all 'alto e la deno (m embrana del timpano perforata) si.a dalla glutizione durante il nuoto sott'acqua. tuba d 'Eustachio. Talvolta, la membrana pure fil. -essendo integra, può rompersi in seguito ad un tuffo violento, specialmente se la caduta PUBBLICAZIONI PERVENUTECI .nell 'acqua avviene di la to. :È qui bene rilevarE ìl p ericolo dei tuffi dall 'alto, con i piedi in G. MuGGrA. L'endemia strumosa in Valtellina e basso, p er cui I '.acqua penetra con viol en za l 'opera di quel Comitato Provinciale p er la lotta n el naso e può raggiungere i seni frontali f.. contro il gozzo. Stab. Tip. S. Bernardino, . . " provocare una s1nus1te acuta o cronica . Siena, 1929. Ad og ni modo, la rottura d ella m embrana E. ALFIERI. Per la lotta contro il canc ro delle ov aie. - Casa Editrice L. F . Cogliati, Milano, tin1panica in seguito a tuffo, è piuttosto rara, 1929. m entre desta maggiori preoccupazioni la pen etrazione n ella cassa timpan ica attraverso t1na E. ALFIERI. L 'ass i stenza della madre tuberco.Zosa. Casa Ed. Cogliati, Milano, 1929. perforazione già esistente della membrana. In C. - ORÌ'ALI. Come si possono ev{tar e le malattie tal occasione, può risvegliarsi il processo puveneree. - Tip. P. Feroce, Roma, 1928. rulento e si possono avere come conseguenze R. L usENA. Su di un nuovo fenomeno ascoltalon1a toidite, m eningite, trombosi del seno, rio nel pneumotor ace art . Tip. Con. Naz . ascesso endocrani co. Emigr. e Lavoro, Roma, 1929. Com e profilassi , per coloro che ha nno ta]e F . CANEVA ZAN INI. <e La Doppler » (Chirurgia del simpatico p erivasale). S. A. Poligrafica deperforazion e, è poco con sigliabile il con sueto gli operai, Mil ano, 1929. cotone idrofilo; migliore è l 'ovatta ch e, non I


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NELLA

SEZIONE PRATICA

PROFESSIONALE.

CON CORSI., POSTI

V ACANTI.

OccH1EPPo SuPERIUl\E ( Verce lli) . - La scad en za del concorsÒ· fissata pel 18 tu g·lio u . s. è prorogata al 20 agosto . llo~rA.

Co1tso r zio l )rovin.ciale A n.ti tiibe r colare. -

E' aperto il pubblico concorso p er titoli e per esan1i al p osto di isp ettore generale sar1itario del Consorzio· Provinciale A11titubercolare di Ro1na, al qual e è affidaté\ 18 d ir ezione san itaria ed a1nministrativa del Con so r/.io s lesso, co11 divie to dell 'eserc izio pro.fess ior1ale e e.li qualsiasi altra attività del g·ener e. Al p osto è annesso 1'a11nuo stipe11dio di L . 50.000 · CAVE (R orn.a) . - Seconda condotta. L . 9500 p er · co11 4 aumenti quadrien11ali di un d ecin10. Il no1nina to sar à iscritto presso la Cassa di Prei primi 1000 p overi, . 5 quadrienni d el decimo. vide11:~a p er le p en sioni dei sanitari . · Scad. 25 ag. Gli aspirant~ dovranno d ocumentare oltre al CnIETI. Amministrazione Prov inciale. Posto possesso d ei comuni r equisiti p er concorr enti a . pubblici impieghi, il possesso della laurea in medi Coadiutore Sezione Chin1ica del Laborat. Prov. dicina e chirurgia con seguita entro il 31 dicemdi Ig iene e Profilassi . Scadenza ore 12 del 15 setten1bre. ·v-. N. 32. bre 1924, o con seguita entro il 31 dicembr e 1925 da color o che si trovassero n elle condizioni previCoMo. Ospedale S. Anna e Uniti. - Tre posti ste d all 'art. 6 del R . D. 31 dicembre 1923 r1. 2029, di medico chirurgo aggiunto. Scadenza 15 . sett. noncl1è l 'effettivo servizio pres tato al1ne110 p er un V. N. 32 . triennio presso un Ospedale o Cli11ica ocl Osp edale· Sa11atoriale. FROSINONE. Amministraz ione Provin.ciale. - DiI limiti d i età nlinimo e nlassimo so110 st abirettore del Laboratorio di Igiene e Profilassi , eliti in 30 e 40 an11i risp et tivan1en le, sa i' e l e eccezion e Chimica. Stipendio L. 15. 000, oltre inde11n . zioni d i legge p er gli ex-combatle11ti. di ser vizio attivo d el 20 % e tre aumen. periodici Le d omande in carta d a b ollo da L. 2 llirel~e a l fino a raggiung·ere stipendio L. 17 .400. Età n'lasso ltu~critto Presidente (via l\' Noven1bre 119-A) sima anni 45. Domanda e documen ti u suali , ro11 sar an110 accettate fi110 alle ore 19 del 30 set te1nvaglia L. 50, 15 alla Segreteria Amministrazione bre p. v. Provinci ale, n on oltre il 21 settembre. Per ulleL 'esa1ne con sisterà in u11a sola prova scritta di riori informazioni rivolg·er si pred e tta Segreteria. cultura, con sp eciale rig·u ardo alla n1ateria tubercolare ed alle funzioni fu~ure del con corrente; la GENOVA-1'.\rvAROLo. Ospedale Celesia. - Primario Comm ission e avrà facoltà di sottoporre i candidati chirurgo Dire ttore Sanitario. Scad . 25 ag. ore 16. a pro\·e pratich e complem entari. V. N. 32. La no111ina varrà soltanto p er un a11no di proIEsr (Ancona). - Quattro condotte : una urbana va, sal vo conferma se l 'esp erimento rit1scirà favorevole. e tre rurali. Stipe.u d. L. 8000 la prima, L. 8500 Per i11formazioni rivolgersi al Seg·re lario g·e11ep er le rurali più indenn. di cavalcatura variabile rale d ell 'An1n1inistr azionc Provi11ciale ·d i Ti.orna. da L. 1000 a L. 3000. Tassa con corso L . 50,10. Scadenza 16 settembre. Richiedere bando di conTARQ U I NI A (Viter bo) . Co11dot ta cl1irurgica recor so alla Segr eteria co·m unale. side11ziale. Stipe11dio L. 20.000 soggett o a R. ~I . e ~1or1le Pe11sio11i, così diviso: L. 9500· d el Comune L EQUl:LE (L ecce) . - Per i poveri del Co1nt1ne e e assegno di I.J, · 10.500 a carico Ospedale locale. della frazione Dragoni. Età massima 40 a., s. e. l. Indennità caro viveri . .i.\.umento stipend. Comune L. 8500 per i primi 1000 p overi, L. 3 per ognuno L . 1000 annue e aumen to assegno Ospedale L. 1000 fino a 1500, L . 5 oltre; 5 quadrienni d el decimo. . a11nue enlra1nbi ogni quadrien. e p er cinque quaEventual tn ente uff. san. L. 1000. Scad. 31 ag. drie1111i. ·rassa con corso L. 50,15. Per notizie sui i\tlEnCATELLO (Pesaro e Urbino) . - Scad. 31 agod oru111cn~i da esibir e e ulteriori chiarin1enti rislo. L. 9000 p er i primi 500 poveri ; L. 2 p er ogni volgersi alla Segreteria Comunale. Scadenza 12 povero in più· fino a 1000, L. 3 oltre i 1000. Gin- · sette1nbre. que qu<1ùric11ni d el decimo dello stip. base. Ca""\' oLTA l\!l ANTOVANA. - Medico dell a pri1na convalcatura L . 3000. Uff. san. L . 300. Età 25-40 a. dotta e Direttore oper ator e Ospect . ciY. E tà inasCon clottn unicn, abitanti 3000. si111a a. 40. L. 8000 lord e, 5 quadrien11i del dee., ~I UGG I A e s. D ORL1GO DELLA VALLE (Trieste) . c. -v. , L. 1200 per indennità Direttore O ped., l ire Con sorzio. Scad. 31 ag. ETà ma ssima 35 a., salvo 2500 per 111ezzo Lrasporto (cavall o od at1to) . Unire p er chi h a prestalo servizio di condot ta o di Cassa voli laurea. Scad. ore 18 del 31 ag·. ~essuna tassa malati (2 anni) . L. 8000 lorde, con L . 2 p er ogni con corso. povero in · più dei 1000; 4 quaòrienni del decimo; Avve rlertza. Quando no11 è altri111enli indic .-v. 1'r aspor to L. 3000 (carrozza o auto), 1000 (mocato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, locliclo), 300 (bicicletta). Estensione 40 kmq . in i co1npc11si allo ~ tipendio ba e. p arte m ontuosa; 5458 abitanti , 240 poveri.

CAnnoDANO (La Sp ezia). Per titoli. Stipendio annuo lorde L. 8200 .. Indenn. annua quale llff. sanitario L. 500 .. Aumenti periodic'i di un ventesimo ogni due anni e p er dieci bienni. Età 25, 30 cnni s. e. 1. Docu1ne11ti di rito. Scadenza 15 setten1bre. P er altri chiarimenti rivolgersi alla Segreteria Comunale.


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lL POLICLINICO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. •

·ella Scuola ~Iedica dell 'Università di St. Louis (Missouri) I 'Istituto di Radiologia, di nuova fondazione, è stato affidato al d ott . Leroy Sante; l 'Istitu to di anatomia è s tat o diviso in due Sezio1ti, una I>er i ·anatomia m acroscopica e l 'altra per q ueli a inicr oscopica, e sar an110 dirette r ispett.jva111cn te dai dott ori fJaniel M. Schoemacker e Alhert K11ntz; il dott. Williarn D . Collier è stato nominato dirattore d ell 'Istituto di patologia (laboralorì) e il dott. ·v vill iam E ~ Sau er direttore d ell 'Istituto di otolaring·olo.~ria. Il premio Virchovv, stabjlito nel 1923 dal dott. K . YanagivY a, d ell 'l Jn i,Tersità imperiale di Tokio, è ' stato assegnato per i.I 1928 al prof. T. Katase per i suoi studi ~perimentali sulle malattie ossee d 'origjne al jn1entare, ed ai proff. 1,. Kimura e R. Fujimak i, per le loro ricerche sulle dege11erazioni lun1orali dello stomaco, indotte da diete. speciali . I premi son o stati con feriti in occasione del Congresso della Societ à Patologica Giapponese, acl~n ato si dal 1° al 3 aprile, n ella U11iYersità Imperiale di 'fohoku. Quale compon ente ord)nario il Retto r ato Provin ciale di Campobasso- è n o1ninato con R. Decr eto, il prof. Belisario, Santangel<), d oce11te di Cli11ica Ped iatrica nella R. Uni versità di Roma. 1

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NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Pavia:

Le perivisceriti adesive addominali.

Conferenza d el prof.

~f .

DONATI.

L '8 giugno 1929 il prof. DONATI, direl~ore della Clin ica Chirttrgica della R. Università di Torino, h a ter1t1to i1ell 'Aula della nostra Clinica l\1ed_ica una Conferenza sulle « Perivisceriti adesive addon1i11ali n, pc:r invito della nostra Società MedicoChirllrgica'. l i prof. Donati vien e present ato al numero,so, pubblico di professori e d i studenti d al presidente dell a Societ à l\!Iedico-Chirurgica P avese prof. Adolfo F errata, ed inizia il suo dire ricordando le difficoltà di definizione di ogni sindrome clini~a: avYien e t alvolta ch e una definizione con sacra la dall 'uso continua ad esser e u sata, anche se col volger dei tempi non risponde più ai primitivi conce tJ~i. L 'O . ricorda quanto è avvenuto p er la stasi intestin ale cronica, col qual n o1ne si indicavan o svariat~ sindromi dolorose della fossa ileocecale con costipazione cronica, per le quali l 'O . stesso ebbe a proporre la più git1sta definizione di stenosi ileo-coliche d i posizione. L 'O . giustifica e d efini sce la . denominazione di peri11isceriti. aclesi've addomin ali: egli è d 'opinione ch e esiston o 8ic11ramente disturbi ch e possono ~ssere riferiti escll1sivamente a perivisceriti adesive, cioè ad adP.ren ze di origin e infiammatoria che interessano i visceri addominali ; in questa espressione è co1npresa la d efinizione delle perivjsccriti <\desive, che costitui scon o n ell a loro esscn 7.n cl elle vere e proprie sindrom i morbose. Possono esistere aderenze viscerali che p assano <lrl I 11 l lo inuvYerti te. e perciò non h ann o alcuna

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NO

XXXVI, NuM. 33]

i111porta11za clinica, 111a è frequentissimo che tali aderen ze pro,·ochino una sintomatologia tale d a rich iamare l 'attenzion e d el paziente e del medico; n1a è a11che frequente ch e si imputino ad aderenze inesistenti fenomeni dolorosi dovuti ad altre cau se . .È quindi indispe11sabile il porre una esatta diagnosi, per non procedere ad inutili inLerventi oper ativi . L 'O. insist e n el precisare la comprensione del termine periviscerite adesiva, eh 'egli vuol sia riservato alle aderenze periviscerali di origi11e infia1nrnatoria; così r estano la membrana di Harr is e quella di J ackson, che non sono perivisceriti, n1a m embrar1e periviscerali, ·alla' stessa guisa delle membrane parieto-colich e dello Spangaro. L "O. non è quindi del parere di Pauchet, ch e considera la membrana d i J ackson come il paradigma delle vere perivisceriti ad esj_ve, fra le quali quest 'Autore fa entrare anche le briglie di Lane, che con m olta probabilità sono invece for1nazioni congenite (Spangaro), ìa periduodent_te essenziale d i Duval e Roux, le epiploiti di Walther'. Pat1ch et , invece, esclude dalle perivisceriti adesive le perigastriti e le periduodeniti da ul~ cera, le pericolecis titi , le per itifliti e le peritifloappendiciti, le periileiti, le perisigmoiditi e le perivisceriti in genere conseguenti a ·processi infiammat oti o traumatici viscerali o peritoneali: 1 0. afferma ch e ciò sjgt1ifica ~ol ere l 'artificio e cr earlo . L 'O. ved e n elle perivisceriti adesive addominali i1on• una so.la. sindro~e, ma un ver o e proprio complesso d1 sindromi eh egli così compendia: 1) Periviscerili adesive latenti. Non danno sintomi speciali e la loro scoperta è accidentale. 2) Sindron1i do lorose e dispeptiche croniche ep igastrico-ipoconctriache. . 3) Sindromi dolorose e disp eptic lie della fossa tleo-cecale. 4) S indronii dolorose e dispep licJie dell'addome destro. . 5) Si11dron1i dolo rose e dispep tiche ipogaslricopelviclie . . L 'O. prende in esarne la sintomatologia generale e speciale di quest e varie sindromi e ne stabilis.ce l 'essenza patogen etica precisa . A proposito delle sindromi d el 2° gruppo l '0. riferisce che le periduode11j Li stan110 i11 primo piano n el loro determinism o; ne d escrive ~ sintomi generali C W,;; rvagramento, depressione, astenia), e locali (dolore gr avat1vo, non in rapporto coi pasti, ch e è influenzato più dal d ect1bito ch e dalla pressione). Le sindromi del 3° gruppo sono determinate da affezioni peritifloappendicitiche: domina la sintomatologia dolorosa e la stitichezza cronica. Nelle sindromi del 4° gruppo sono in cat1sa la colecisti, il cieco, l'appendice, lo &tomaco e il duod eno; l 'O. trova corrispondenza fra queste sindromi e la sindrome digestiva ci:onica del] 'addon1e destro di Dalla Volta e P almieri, o sintonia patologica dell 'addome destro di Solieri. Nelle sindromi del 5° gruppo sono in cat1sa le peri e le mesosigm oiditi : si ha stipsi cronica .. talora alternata con crisi diarroiche. 1 dolori son o localizzati alla regione corrispondente, ma talvolta ques~e perivisceriti si manifestano con una sjntomatologia gastrica. L'O. ri11nisce in t1n gruppo a sè le sindromi aderen :iali concorn i /an ti: così den omina le sin1

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[A:\~o XXX~! , Nuì\1.

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SEZIONE PRATI CA

dro111i che so110 leg·ate ad una periviscerite conco1nita11te a i11alatl1a di 11no o più visceri: la sintomatologia è in tal g uisa duplice, esse11do soste11uta sia dalla periviscer1te che dalla malattia fondamentale dell 'organo leso: le indagini radiologich e possono in questi casi riusci re di somma utilità. · L ·o. traccia poi il qu adro sintetico clinico-ra diologico delle periYi sceriti: riassume i dati che la sloria dei n1alali fornisce specie per ciò che riguarda processi i11~lammatorii preg·res·s i del tubo digerente, e rileva l'importanza dell 'associazione dei fenon1e11i subbielitivi e obbiettivi; il sintomo dolore va Yalutato con particolare cautela per la sua localizzazione; la s~ntomatologia gastrica va tenuta in noteYole co11siderazio11e. L ·o. passa in rassegna i fenomeni obbie ttivi ( co11tratture di difesa, particolari punti doJorosi, guazzan1en1~ i) , e i sintomi generali (d isturbi ne-rvosi , dimag·ramento) ; accenna poi alle sindromi radiologich e messe in evidenza da vari Autori. L'(). , lJer c~ò che si riferisce al quadro radiologico anatomo-funzionale delle p-erivisceriti, dà somma i1nportanza aJla fissità di visceri che dovrebbero essere mobili, che va però bene accertata ; sono inoltre seg·ni classici di periviscerite le deformità di co11torno, le posizioni anomale, le stenosi da posizione o da compressione ; dall 'O. ve1111ero indiYiduati poi ~ segni segu enti : la rigidità della parete del viscer e n el tratt o adeso (S!JeCie se 1a deformazione varia con la peristalsi) e l 'a tonia del segmento interessato, per la compartecipazione del relativo meso al processo infiammatorio. Altro segno importante è il dolore proYocato con la p alpazione del viscere. L 'O. illustra poi con proiezioni alcuni 1 esempi di perivisceriti, riferentisi a casi con·t rollati perso11almente con l 'inter vento operativo, con clud endo con l 'affermare che l 'esame radiologico accurato e sist ematico in correlazion e coi dati clinici, ha noteYole importanza per giungere alla diagnosi di periviscerite adesiva. Per quanto rig u arda l 'intervento chirurgico, l 'O. lo riserva a quei casi nei quali si ha uno squilibrio funzionale notevole di uno o più visceri, poichè lo stesso intervento laparatomico con facil]tà dà luogo a !?_erivisceriti. L 'intervento chirurgico agisce sul fattore meccanico, e quello fun zionale p11ò talvolta non venire influenzato. Con1u11que ogni caso avrà la sua indicazione , e anch e la semplice. sezione di briglie aderenziali può portare a risultati insperati; l 'O. si sofferma ad illustrare i vari interventi operativi che •t rovano di volta in volta la loro indicazione nelle perivisceriti adesive addominali, dalla asportazion e di briglie, di cui già si è detto fino alle_ esclusioni con anastomosi di derivazione, com e la gastroenterostomia. L 'O. infine fa voti ch e ogni qual volta si interye·n ga Stlll 'addome si segua una tecnica tale che riduca al minimo la possibilità della produzio11e di periYi sceri ti post-operatorie; questo, insien1e ad u .n trattamento precoce ed adegt1ato d elle affezioni viscerali, costituisce una vera e propria profilassi delle perivisceriti. Il prof. Donati è stato seguito con mol ta attenzio11e dall 'uditorio nel chiaro e lucido svolgimento òell 'interessantissim o tema, ed h a raccolto allo fine del suo dire calorosi applausi. 1

ESPOSITO.

IYOTIZIE DIVERSE.

3° Congresso per la lotta contro la tubercolosi. Con1e già abbiamo annunciato, si terrà a Palermo clal 6 al 9 ottobre. ella pri111a giornata avrà luogo l 'ina11g ur azio11e alla Sala delle Lapidi i1el P alazzo del Comt1ne e lo svolgin1e11to del pri1no letna di relazione: Rappor ti fra r egi1ne consor zial e e 1:egime · assicu r ativo riell 'orga'rtizzazione della Lotta an.titu.bercolare, da parte dei professori

C. Giannini e L. Sago·r1a. Nel seco11do g jorno, svoJg1me11Lo del secondo ten1a : Jn1piariti igieni ci /)et lo s1nallimenlo e per la distrazione di ma leriali di rifiuto d ei anatori e clegli Istitiiti ospedalieri p er tub er colotici, da

par te del prof. A. 0 111.odei-Zorini e ing. Raffo . Visita alla Scuola all 'aperto, Sanatorio, Osp1zio ma• r1no. Nel terzo g·iorno, dopo una gita a ~fondello Ad a Monreale, vi sarà la Riunior1e della Società italiana fa scista di studi scientifici sulla tubercolosi, con le seguenti relazioni: 1) I ndagini sulla p<'rcentual e di tubercolosi laten t i e di co1nplessi primari accer tabili radiologica1nenle (proff. A. B11si e R. 1~ao 1lucci) ; 2) Sulle modalità di guarigione della tuber colosi polmonar e (proff. U. Soli e G.

Costanti ni), oltre alla Conferenza del doti. Del Bue sul te111a: Metodo italiano d i lol l a arili l uber colare. Nei giorni seguenti, al tre Yisite e gite. Le relazioni a stampa Yerranno distribt1ite prima del Congresso . Per quanto 1ig u ·u·da le Comunicazioni sono viet?te tutte quelle che· tendano a valorizz~re prodotti, apparecchi e metodi di cura a scopo com1ncr·ciale . Quota individuale L. 20, da inyjarsi prima del 15 se ttc1nbre alla Segreteria della Federazione italiana fascista per la lotta contro la tuberroJosi via Toscana 12, Roma (25), indicando anche la v i~ (per terra o per n1are) cl1e si intend e perr,orrere.

20 1 Congresso d~ Idrologia, Climatologia e Terepia fisica. alla Spezia. AYrà luog·o nei gior11i dal 4 al 6 di ottobre ed è il primo Cong·resso scientifico che si tiene alJa Spezia. Il Comitato org-.•niizatore, con a capo il prof. n. (::assanello, direttore del civico Ospedale, raccoglie le p jù cospicu e personalità della r egione. Fra le relazioni , ono na citarsi quell e sulla Climatologia liyure-lunigianese (p~off. U. Fiorentini, C. Caselli , G. Pedenzana); sulle acqu e minerali della regione (prof. M. Francini e Fedeli) e sulla cura balnearia marina (proff. Pellegr]ni e Zonrlcr). Il prof. L. Devoto tratterà l 'argomen lo della Frutta e uva n elle stazioni di cu r a. Co11temporan eamente si terrà un 'Esposizione di frutta e di uva della regione ed una mostra fotog rafica regionale. Le sedute verranno intercalate dn Yi site all 'Arsenale, all'Acquedotto civico di Fornola, alle Term e di Equi ed alle Colonie marine elioterapiche di Massa . Il 3 ottobre si terrà la u Giornata del reumatismo cronico », pro1nossa anch 'essa ò nll 'As ociazio-


11 98

IL POLI CLINI CO

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n e di Idrologja . Saranno relatori i proff. S. Pisani, E. Ron zani e C. Giannini. Le sedute si terranno n ell 'aula m agna del Civico Ospeda le. Tassa d i iscrizio11e L. 25 . Alla sede del Comitato organjzza tore (Portici Chiodo 13) sono da inviarsi le adesioni e le comunicazioni scientifiche.

II Convegno Nazionale Assistenti Sanitarie e Infermiere della Croce Rossa Italiana.

[ A NNO

XXXVI,

~lilVI.

33]

gresso d elle scien ze, fra il 18 ed il 24 sctteml)re prossimo. Nella Seduta scientifica, le Relazioni sintetiche fig urer a11n o come discorsi della Classe B della Società per il Progresso delle scienze e saranno le segu enti: N.. Becca'ri. « L 'inversione sperimentale del sesso n ei vertebrati n . L. Lattes. « Le fonti biochin1ich e della individualità umana ».

Istituzione di nuovi Policlinici del Lavoro.

Si terrà a Paler1no in occasione del III Congresso i1az ionale antituber colar e. Ne è presidente d 0n or e :3. A. l{. la d u ch essa Elen a d 'Aos ta e vicepresidente S. A. R. la duch essa delle Puglie. Nel primo g iorno (6 ottobre) seduta in comune col Con g resso antitubercolare . Nei g iorni segu enti vi sar anno i temi di relazion e : 1) F unzioni dell 'assi stenza sanitaria n ell 'organizzazion.e della lot ta ant itubercolare rurale (A. S. Clara Mond1ni); 2) Contributo delle assi st enti sa1

nitar ie e d el le irtf ermiere volontarie n ei cen t ri profi latt ici antiluber colari (A. S. Conchita Scotti Gu erra); 3) Valor e delle scuo le professional i per i n ! er1nier e in r apporto ad una adeguata prep ar azion e p er ~nfermiere sp eciali zzate (A. S. Maria Egle

Pilastr ini). Le r elazioni a st ampa ver ran110 distribuite prim a. del Congr esso . Quota d 'inscrizion e ind ividuale L . 10, d a inviar si 11or1 oltre il 15 se lte Lnbr e alla Segret eria d el II Con vegn o n azionale d elle Assistenti sanitarie ed Infern1iere della Croce ll ossa, via Divisi, 93, Paler n10, indicando la via da p er correr e nel viaggio .

Corso di Specializzazione in Medicina Coloniale a Bologna. Nel prossimo 1tovembre si inizier à presso l a Scuola di P atologia Coloniale di Bologn a un corso per laureati in Medicina e Chirurgia, p er ottenere i l Diploma di Specialisla in Medicina Coloniale. ll progr an1ma co1nprende i segue11ti insegnam enti : Clinica d elle mala ttie Coloniali, Igiene Coloniale, Protozoologia, Elmintologia, Entomolog ia, Ba tteriologia e Sierologia. Alle lezioni leorich e si alternano esercizi pratici e d in1ostra tivi, l 'Istituto è fornito di abbondan te n1ateri ~le scientifico e di laboratorio e r esta aperto tutto l 'anno. Le tasse am1nontan o in totale a L . 2100, m età pagabili all 'alto d ell 'iscrizion e. Le isc rizioni si accettano sino alla fine del mese d i i10,·en1bre n on oltre. Pos 0110 iscriYers i an ch e i laureati in Zooia tria, i q uali eguiranno parte dei Cor si, o lte11endo alla fine un certifica lo. Per inforn1azioni scrivere alla Direzione dell 'Islilulo d i Pa tologia Tropicale, Osped ale S. Orsola - Bologn a.

La Riunione Generale della Società Italiana di Biologia Sperimentale. AYrà luogo i11 Fire11ze 1 n ella r icorren za d ella

x , ·111 Riun ione della Società italian a per il Pro-

I11 co11sider azione d ei risulta ti o ttenuti dal pri- . J110 Policlinico del LaYo,r o istituito in Roma, si tann o gettando le b asi per fo11darne altri n ei 1-)iù importanti centri ~ndustriali , quali Milano, 'f orjno, 'f erni, Portoferraio., Ve11ezia . .1 primi sei mesi dell'assicurazione contro la tuber·

eolosi. 11 nun1er o delle perso11e as_sistite dal 1° ge11naio. al 30 g·iu g no 1929 è stato di 4760, d elle quali, assistite a domicilio 1170, ricov.er ate in sanatori 2650, assistite ambula torian1ente 940. Il numero. delle g ior nate di cura è stato a tutto g·iugno dj circa 268 .000, delle quali 113.600 sono giornate di ricovero i11 . istituti. sanatoriali. Il Capo del Governo si è m olto compiàciuto per lo svil11ppo che il sen . Garbasso d à a quest a forma di assiste11za sociale.

Viaggio internazionale di studio per Medici. Il do~t . F . Barach, di Vienna, da oltre un anno h a organi zzato dei viag·g i di studio per m~dici a cui h anno preso parte colleghi di di ve:rse n alio ni e, sembra, con esito soddisfacente. At tualmente ha in progr amma un nuovo ,·jagg io col segu ente itiner ario : P arten za il 1° diccmmebre da 'frieste. con piroscafo, p~r: Venezi_fl , F iume, Bari, Brindisi, Patrasso, Pireo (Atene), Can ea, Candia, Alessandria ; di qui, in ferrovia per il Cairo, da dove i g itanti si divideranno in clue gruppi. L 'uno ver so l 'alto Egitto (Luxor ed Assuan) ed eventualme11te ancl1e la P ale tj11a. L 'altro si imbarcherà il 25 dicen1bre a Portsaid,. t occherà Suez, Massaua sbarcando poi a Karachi (India). Quivi si visiteranno le città più importanti (Lah or e, J aipur, Agr a, Bombay, ecc.) e parecch~ osped ali. Per in for n1azioni rivolger si a 1\-er ztlich e Auslan ds-Studienreisen, Biber strasse 11, Wien /1 (Austria).

L' lnternational Medicai Club di New York. Ha per scopo esser1zi ale di i11tcressarsi dei 111edici stranieri i (111ali intendano visitare g li St~ti .Uniti e di fornir e loro tutte le indicazioni per fa cili ta~è ]e visite e renderle più proficue e ciò non solo per New York, ma per tutti gli Stati Uniti. , Esso inoltre si inter essa per tutto qua11to può aver e attinenza con l'attività m edica anch e ali 'est ero ed h a, fra i suoi m embri, una larga rappresentan za di m edici stranieri, fra i più noti; in tal


[ANNO

XXXVI, N uM. 33]

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SEZIONE PRATI CA

modo p ossi.ede i11formazioni sulle condizioni della attività 1nedica a:Qche per· l 'Italia. L 'I. M. C. si occupa di quanto segue : 1) promuovere i rapporti scient~fici e sociali fra ~ m edici stranieri e quelli residenti agli Stati Uniti, in modo d a stabilire una reciproca e migliore intesa; 2) stabilire ~ r apporti scientifici e sociali fra tutte le Associazioni mediche , di lingua straniera n egli Stati Uniti; 3) promuovere i rapporti fra tali Associazioni e quelle già esisl enti all 'estero; 4) esten' d ere ai soci il ben eficio di essere ufficialmente introdotti fra ~ corrisponder1ti grùppi medici dell 'estero e s labilire quindi dei contatti personali fra i medici più eminenti, facilitando loro gli studi di perfezion am ento, le visite d 'interesse medico e le esc11rsioni di piacere; 5) aiutare i m edici stranieri ch e visitano g·li Stati l Jniti, dando loro i vant aggi esp osti n el punto 4). Per informazioni rivolgersi al preside11te dott . J acques vV. Maliniak, od al d ott. Fred . H. Albee, 30 East 40Lh. Str . ~e"v York City.

Nuovo istitut.o universitario a Filadelfia. , L 'Univer sità di Pennsylvan ia h a i11au g ura lo il 16 n 1aggio, un jstituto di anatomia e d i chimica fj siologica . Il discorso inaugurale venne pronunziato dal dott. Simon Flexner, direttore dell 'Istituto Rockefeller di New York; egli dal 1899 al 19.03 fu professor.e di p atologia in quella univer sit à. L 'Ist i tuto h a importat o una sp esa di I m ilion e ·i i doll ari (19 milioni di lire it.); un quart o di quest a somm a venne fornita d alla Fondazion e Rockefeller , un quarto dal cc Generai Edu cation Board » e il r esto dall 'Univer sità . L 'edifizio è a quattro piani. 1

Per l'Università di Chicago. Su l cc J ulius Rose11 vvalùt F u11d » ·sono sta ti assegnati 50.000 dollar~ I 'anno, pari a circa 1 milione di lire it. , per 5 anni, alle clinich e della U·n iversità di Chicag·o, a condizion e ch e venisse d onata da altri una somma u gu ale. Im m ediata1nente la ~ottoscrizione è s tat a fatt a, dai sign ori M. Epstein e A. D. Lasker, in parti u gu ali. Il sig . J . Hertz h a don alo ali 'Univer sità 7~.000 dollari, destinandoli allo st11dio dei di sordini della glandola pituitaria. La « Quaker Oat s Company » h a assegn ato ali 'Univer sità 8100 dollari, p er Io. studio biologico dei r aggi 1tltra-violetti. Var ie dor1azion i son o state fa.tt e alla bibljot eca universitaria.

Uno scandalo pubblicitario. Un reputat o nledico di J,011dra, il dott. D. Ar1J1our, h a diretto al « Britisl1 Medicai J ou rn al » del 25 maggio una letter a in cui dich iara ch e 11na sig·n ora, agente di pubblicità d j u na Ditta a111erica11a p roduttri ce di fermen t i, gli aveva ch iesto un a llestato, offrertdo in cambio 150 sterli11e (pari a 14.000 ljre it.); egli o·p pose un diniego. I n t anto la Ditta h a pubblicato u na serie di attestazioni , tr a cui figur an o m qlti n omi assai reputati della 1nedicina: 4 sono inglesi, 5 fran cesi: G tedescl1i (della Germ ania e dell 'Austr~a),

3 i10t'(l-a111erica t1i. Si lra llerebl)e di saper e se essi hanno ricevuto, oppure 110 un co111pen so. ~ . Tr a gl 'indiziati si trovan o no111i con1e Lan e di Londr a e Pauch et di Parigi, due chirurghi i ·quali r ealizzano g u ad agni ir1genlissimi e ch e n on p otevan o esser e allettati d a una som ma p er loro n10destissi1na; v 'è an che un professor e di fisiologia di Ne'v York. 1

La Casa di llarnaek di Berlino. All a prese11za dei r appresentanli delle p iù alte autorità del Reich e dell 'ambasciatore (l 'Italia, è st ata in au gurata a Berlino là Casa di Harnack per il progresso delle scienze. La Casa di Harnac1i offrir à ospitali.tà ag·li scienziati stranieri d urante il loro soggior110 in Gern1ania e nei suoi tialoni sara11no tenute importanti riunion i scie11tifich e.

Norme per la preparazione dei sunti da parte degli autori. Per otten1perare alle istruzio11i em a11at a dal Con siglio n azionale delle lt icer ch e, ch e t endor10 ad organizzare la Bibliogr afi a scientifico-tecnica italian a, in 111odo t ale d a adempiere ver am ente allo scopo per cui Ju volutFt , dal Capo del Gover no, cioè di met tere in evidenza r azion almente, I 'attività italiana n el campo della scien za e delle su e appl icazioni, occorre ch e tl1tti gli articoli, p ubblicati n elle pi-L1 importauti Riviste, siano accompagn ali da un br eve sunto r edatto dallo stesso Autolfe. Per ciò gli Autori sono pregati di inviare insieme al n1anoscritto od alle bozze corrette il breve su nt o ricb iesto. Il su nto n on dovr à s11per are le 5 o 6 rig h e ; solo in casi eccezionali p otrà arrivare fino a 10 r igh e. 'fale su n to è destinato appu nto ad essere poi pub~ blicato nella Bibliogr afia scier1tifico-t ecnica ital i a~ n a ct1rata dal Con siglio nazion ale delle Ricerch e. I

L'encefalite letargica in Cina. II' dott. Pfist er dà notizia, n el « Bri lish lVIedical J ournal », di 100 casi di en ce.falite letargica osser vati in Cina c.l urante due an ni e m ezzo. La mal at tia è più frequente nei n1esi fr eddi ; colpisce e i m asch i (80 %) e d à la con gr ande predilezion . preferenza al periodo compreso tra la puber tà e l 'età in e.dia. .L'autore cr ede ch e essa sia s~at a ·importata dall 'f~uropa, contrariamente al da lt . "'Tatson , il q t1ale aveva sosten u to la tesi ch e fossero gli orient ali ven11ti in Europa duran te la guer r a a portar e la malattia ir1 occide11 te. /

Un furto di Pollame sperimentale all'Tstitoto Liste.1 a Londra. A Lond ra si spar se la voce ch e dal pollaio sperimentale annesso all 'Istituto Lister , er ano state r ubate una gallina e 80 pulcini , ai quaìi er a stato inoculalo il cancro. La direzion e dell 'Jstituto h a assict1r ato il p ubblico cl1e alla gallina era stato bensì inoculato qualche tempo ad dietro il cancro; ma che I 'esito er a sta lo nega tiYo, e ch e non vi è la possibilità (li con tr arre il can cro da parte di chi l a rnangiasse.


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IL POLI CL I NI CO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Soc. des Cli irurgi eris , 17 m ag·. -

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H. J t;DET. Incer èhia1ne11to dell a rotula. - M. MANON. Cecosig n1oidoslo1nia. - P. DE LA V1LLÉON. Il l\IIikulicz i11 ginecolog ia. - G . LuYs. Immagini radiog rafiche d el piccolo bacino. Soc. d. Hop. , 1 lug·. G. CAussADE. Guarig ione assoluta d i tifobacillosi. APERT e F . REGNA ULT. Disostosi acr ocefalj ca. - P. MEhLE. Morbo di Hod g ki11 e tbc. lvlinerva 1vled ., 7 lug-. - B. :PESCAHOLO. La febbre nel cancro. - E. GnEPPI. Anemie splenomegalich e. Brit. M ed. J ourri. , 6 lug-. D. , V. CARì\IALTJ oNEs. La 111alattia idatidea. Gaz . d. flòp., 3 lug. L. .A.LQUIER . Le reazioni neuro-Yascolo- Lissulari in clinica. Scalp el, G lug·. Giorn ate nlediche di Bruxelles . Folia ft1.ed. , 30 g"iu. COSTANTINO. Infezioni asocial e J(al a-azar malaria. J ournal A. AtI A.. 29 g iu. G. DRAPER e al. Genetica cl inica. - vV. WESTON. La Commission e per gli studi sull 'alimento n ella Carolina merid . Rassegria lrtle rnaz. d i Clin. e Ter., giu. V. TRAì\IONTANO. Encefalite epidem . cronica. Radiol. l\tled., lug . A. SALOTTI. Indagine radiologica d el can al e d ell 'ipoglosso. G . PEscATonr. Seg 11i cecali dell 'appendici te cronica . Riforma Nled.,. 29 g~u . A. Lu sTIG. Ricover o nei sanatori d i tubercolotici di g u erra . G. SPICCA. Ur etrite micotica. Medie . Ib era, 6 lug·. F . H. GARCiA. Parto . rapido i11d olore col nìet. Deln1as. . Paris !vféd., 6 lug. Numero sul cuore e i • vasi. Riv . di Pat. e Cl. d . Tub., 30 giu. - V. MoNALDI. ì\1eccanica respiratoria. C. F . CAPUANI . l\1etodo semplificato p er l a ricerca d egli anticorpi tbc. - G. GtrERARDINI. Ricambio azotato e minerale nella tbc. polm . Ann. di Oslet r . e Gin., giu. C. RAFFAELE. Ascessi òvarici. - M.. ARCIERI. Gravid. extrauter. recidiva n te . Soc. d . Cliirtirgien.s, 21 giu. ' ' icToR PAuCHET. Emi-colect omia destra per dolicòcolon con p ericolile . MAsSART. Ll1ssaz. cong. dell 'an ca . J our1i . Trop. Med. a. H ) g., 1 lug. - A. CASTELLANI. Clima e acclimazione. R ev. A1.ed. de Barcelona, mag. M. CoRACHAN J . Pi F1GUERAS. L 'ipocl oruremia n ell'occlusione intestin. E.. TOLOSA CoLoivrEn. Neurinomatosi. J ourri. d e Méd. de Bordeati x , 5 lug. - S. BoNNA~roun e .J . DELORME. L 'efedrina. Nliirich. l\1ed . Woc li ., 12 lug. - KNAus. Capacità generativa nell 'intermen struo . K1s sLTNG , R u s s o,,-. Sepsi post-anginose. M ediz. W elt , 13 lug. - vV. SCHEMENSKY. I colloidi in m edicina. J. GLAss. Metodo sempl. p er deter n1inare l a bilirubina 11el sangue. Riforrna 1\1.ed. , 6 lt1g. G. SCAGLIA. Coleci stostasi . A. BATTr ~TA. Soluz. salina ipertonica sulla C'tLra dell 'into sicaz. da occlus. intestinale ac uta. P edi atri a, 15 lug . - G . SALVJOTTI. Applicazione endorettale d ell ']nsl1lina. Rev. i\lécl . riel i : rugiiay, mar.-apr. - M. C. R u BINO. l'u oYa r eaz. serol ogica sulla l ebbra. 1

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XXXVI, NuM. 33)

R. Ft;~IAGALLI e G. ' ' 1s1vrARA. P o tere coagulante ed emostatico ~n chirurgia . ft1inerva Nlecl., 14 lug·. ·- G. Do~11N1c1, A. FEnRERO. P er l a diagn . di p ersistenza del dotto arterioso di Bo tallo. Rev ue belge d. Se. A1éd., n1ag. J . MA1 s1N e P. DuPu1s. Embriomi e can cr o. Riv . di Clin. Pediatr. , giu. G . DESSYLLA. Pa togenesi d ella carie cir col ar e d ei denti decidui. F. PEOLA. Co rei chetonici n elle malattie dei bambini. Riv . di Patol. nerv. e ment., 13 lug. - U. DE G1A co~110 . . i\.11omalie congenite del cranio e della col . vertebr. nelle atassie ereditarie. - P. SANDRI: • Alternanza tra asma da fieno e p sicosi maniacodepr essiva. W' ien. J(li n . l Voch., 11 lug. WAGNER-JAunEGG. Fondamenti ereditari d elle malattie mentali. - S1HLE. Le accezioni « cau sele n, << finale »,. i1el pensiero m edico cl inico. Bull. Ac. de Méd., 2 lug. - A. KoTZAREFF e al. ~1Iagnesi.o e jnnesto del can cro . R. CAMBIER. • Sterilizzaz. di aria confinata. - FEDÉRÉ. Edema della palpebra infer. nei ritenzionist.i . Prerisa A1éd. Argent., 20 lug .. G. MARTINEZ e J . . SLA1\1BIAS. Malformaz. con genita del cuore e atero-sclerosi dell 'a. polmon. M. Acuii.A e al . Cirrosi itlerigena. A.rn er. Journ . Med . Se., lug. B. GoRDON e J. C. BAKER. Appare11te adattabilità del corpo alle infezio11j. N. CoilYLLos. Reperti btoncoscopici . J1ell a pol mo11i te lobare . - C. A. PETERS e I. M. RAnJNA ,,. ITCII. Diabete mellito aglicemico asintoma lico . - R. M. TAu nowsKY. Proteinurie. - J . ~1 . MonA. 'l'iroidite acuta. M .. J . KING e D . M . CALD\VELL. « Brucella abortus n del latte .quale cau sa di potere agglutinante nell' uomo. Paris l\1éd., 13 lug . P. CARNOT. R adicolite caud al e nella tabe. - DAussET e MASSINA. Trattan1ento dei reumatismi con emanaz . di r adium e di thoriu111 . J ou rn . Ne r v . a. 1Vf crit. Dis., lug . J . L. CANTOIL Disordini n eurogenici e psicogenici d el canale ~limentare . - R . M. BnuNs WICK. Paranoia. Acta Medica. Scandinavica, III-IV . - A. F ALLING. L 'acidosi da cloruro ammonico . C. HoLTEN. Azione d ell'insulina sul m etabolismo respira ~o­ r io. - H . C .. J ACOBAEUS e al . Esame funzionale sulla cap acità di vuotamento dei bronchi. Jo1frn . Méd. Franç., ·giu. - Nl1mero sull 'infanzia anormale. . . Morgagni, 24 lug. G. F . CAPUANI. La tec11ica di deviaz. di complem. n ei t e11tativi di semplificazione. ' A r ch. di Ortop., Il . A. J.. AVEtU\IJNOCCA. Etiologia della scoliosi . - A. G. CHIARELLO. Tasso del cal cio e del magnesio d el san g u e nelle fratture . P ensiero Med., 15 lug. - F . PEDRAZZTNI. Edema cer ebrale . Zeit. f. Tuberk . , lug. - N. LuNDE. Trattam. alla Walbaum della tbc . - L. V AJDA. Pneumotor. art. da un l ato e frenicotomia dall 'altro. F. l{REUSER e H . DEUSTEn. Isol am. dei tubercolotici asociali. Surg. , Gy n. a. Obst., lug. - II. O. ~tfcPHEETERS e C. O. RrcE. Le vene varicose. - H. B. SPRAGNE. Il cuore in chirurgia. - C. H . FovVLER e W . A. HANSON. Anatomia chirurg ica d ella tiroide. · Amer. Med., g iu. Numero sulla terapia . Ospecl. 11I agg ., 30 g iu. -

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[ANNO XXXVI, NuM. 33]

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI Redattore-capo: l)i"Of. CESARE PEZZI

Il Numero 8 (.Agosto 1929) ()Ontiene:

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I. - .A. COSTA: Lipomi e pseu•d olipomi del cuore. .Ricerche sullo sviLuppo e l a distribuzione del teesuto adiposo nel cuore umano, in relaz.io!Ile alla !istogenesi dei lipomi e pseudoli,pomi del -0uore. - II. - G. GHER.ARDINI: Sul sit gniifioato di al.cuni oosidetti riflessi oardi,a,.ci in rapporto alla questione cll.n ica del tono del cuore. - III. - P. ROLANDI-RICCI: Risposta a.Ile osservazioni del Pirof. Cesare M:in'&bi sul mio stuidJ.o: « Viaria~ioni della pressione Mteriosa con i riflessi tonici del ouo.ire ».

Lavori originali. -

Rassegne, Riviste e Congressi. -

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SEZIONE PR<\TICA

Fisiopatologia : HAM-

BURGER. LEW, PRIEST, HOV.ARD: Il ouore nelle m·alattie della tiroide. Modif·icazii.one dell'onda T dell 'elettrooardiogra.rnma in seguito aJla medicazione jodica e n.lla tiroidectomia. - M . .A. DUM.AS: L'invol'llZione tensionale e sue man-ifestaz6.on.i fisiiehe e ce-

i·ebrali. - MERKLEN e OH.A UMERLI.AC : .Alcune ricerehe s ullo stato fisi co-chimico del siero negli ipertesi. - Clinica: L. CONDORELLI: Ricerche cliniohe e s perim·e ntali sull'aliternanza elettri'Cia. D·MITRENKO : Con.t ributo ail.Ia prog'nosi dell'a;n;gin,a dii petto. - M. M. ROUBIER e .A. TOURNI.AIRE : La. sten-0Gi aarti-c.a non reumatica. - G. STR.ADIO'PrI: Trombosi d.e l ou oTe. - Terapia : DE GENNES: Bra, d icardi1a parossistica -00n crisi epilettiformi, sopravvenuta in seguito ad un'ematomielia traumatica. .Azione dell·a digitale sugli acci·denti. - .A. MUELLER. DEHAM: La terapia sifilitica e l'aumento della mesao1·tite Gifilitica. Abbonamento annuo: Itali.a L.

3 6; Estero L. 5 5 ..

Un numero separato L. 5; Per .g li assoo!sa.ti a.I • Policlinico 11 : Italia L. 3 O; Estero L. 4 5. A RICHIESTA SI

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Inti.are Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI Via .Sistina, 14 - ROMA.

Indice alfabetico per materie. Agglutinante (Potere) del liquido di Pag. 1184 bolla e del siero di sangue )) 1186 Asurrenalismo e tossicosi . .. )) 1194 Bagni di mare e orecchio . )) 1177 Batteriofago e tifo )) 1188 Bernard-Horner (Sindron1 e di) )) 1182 Bibliografia · . . )) 1189 Brill (Malattia di) . . . )) 1183 Cervello (Gliosarcoma del); asportazione )) 1193 Chaulmoogra (Olio di) nel tracoma . Coxa plana subluxans; ricostruzione del )) 1185 ·tetto co Liloideo . . . . . )) 1184 Dengue; riproduzio11e sperimentale . )) 1191 Embolia polmonare; operazione . Encefalo-ineningea (Sindrome) n ella tifoide ~ . . . ' . . . . . )) 1176 )) 1188 Ergosterina. Isolamento e purificazione )) 1170 Foot-ball e frattura del rene . )) 1185 Gamna (Noduli di) . . . )) 1187 Gastro-digiunostomia; sintoma speciale )) 1183 Glicemia; coefficiente renale . • )) 1186 Glossoptosi ... . • )) 1189 Gozzo; compressione trach eale )) 1179 Intestino (Cancro dell ') . .. . Ipertensione climaterica e surrenecto• )) 1183 mia . . . • )) 1187 Lebbra (Casi di) . • )) 1184 Leishmaniosi nell 'Abruzzo . )) 1189 Meckel (Diverticolo di) e occlusione int. Mediastino (.l\ffezioni del) e pressione )) 1184 venosa · . .. • )) 1190 Mening ite da orecchioni • • )) 1190 Meningite luetica . . • )) 1190 Meningite tuberc. e gravidanza • )) 1184 Miceti (I) d~l naso e della gola )) 1185 Nasali (Re3zioni capillari) . • )) nsg Nefrite emalurica i11 gravidanza . • •

Occlusio11e del tenue; tossicità del contenuto intestinale . . . Pag. 1183 Occlusion e intestinale e diverticolo del Meckel . . . . . )) 1189 Orchi-deferenziale (Anastomosi) .. , )) 1186 Orecchio e b agni di mare )) 1194 Orecchioni (Meningite da) . . )) 1190 . . Ovarici (Innesti) )) 1186 Perclorato di sodio ; azione s,ui muscoli striati . . . . )) 1188 )) 1196 Perivisceriti adesive addominali Pleuriti purulente; terapia . . . )) 1192 Polmonari (Infezio·n i); terapia. . )) Il92.' Raggi X; applicazior1i ne~ lebbrosi e ta)) 1187 betici ·. . . Rene; a11g·jo1na . . )) 1191 )) 1191 Rene; ascessi caldi • Rene (Frattura del) da foot-ball )) 1170 Renmatismo articolare acuto; localizza)) 1168 zioni extr a-articolari . . . . . . )) 1187 Sangue; aspetto fisico . . . . )) 1178 Splenica (Vena). 'frombosi . . Stomaco (Cancro dello). l{esezione ga)) 1181 strica . . . . )) 1186 Subfrenico (Ascesso) posteriore . Surrenale (Tumore) e n1etas tasi orbi)) 1173 tale · )) 1174 Tetano; sieroterapia ad a l ~e dosi . )) 1177 Tifo e batteriofago . 1176 Tifoide e sindrome encefalo-mening·ea . )) )) 1193 Tracoma (L'olio di chaulmoogra n el) . )) ]178 Tromboangioite obliterante . )) 1193 Tubercolosi polmonare; semeiologia )) 1175 Tubercolosi; vedute anat.-patologiche )) ]173 Tumore surrenale e metastasi orbitale 1181 Ulcera della piccola curvatura . . '\) Ulcera molle; reazione d1 Wa~$0Prmann )) 1184 e di l\tfeinicke . . . . )) 1185 • Ulcere tuber col ari . . . .

Non ~ con8entita la 'ristampa di lavori pubblicati nel Poliolinioo se n on tn •eouito ad autoTizzazione scTitta dalla Teàasione. lf vietata Za puòbZicaz:ione di sunti ài essi senza cita-me Za fonte. Diritti di proprietà riservati. -

V, AsooLI, Red..

Roma - Sta.b. Tipe-Lit. A.rmani di M .Courrier.

'

rMp .


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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVI, NuM. 33]

Pitbbticazioni a disposizione dei nostri signori abbonati : Prof. dott. LEONARDO DOMINICI Lib. doc. di Patologia Chi!riurgioea, di Clinica Chirurgie.a

Dott. VITTORIO CHIRON

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e Medicina Operatoria nella R. Università.

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Docen·t e di Patologia Medica nella R. Unive:rsità Chin1rg.o-aiuto negli Ospedali ìl'iun.i ti dd. Roma

Prof. Dott. LEONARDO DO.MINICI

L'esam' della funtione renale

Docente dii Patologia, Chirurgia, Cl~niea Chirurgica e Medicina Operatoria nella R. Università di Roma.

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GIOVANNI Clin~

Assistente nella R.

MARIA

GIULIANI

Chir. dell'Università di Parma.

lYIAt10AI.tITÀ CISTOSCOPICfiE ad uso dei Medici Pratici • Prefazione· del Prof. Ambrogio Ferrari Direttore della R. Cli.niea Chirurigria Gener,ale .dell'Undversità di Parma. SOMMARIO. - Pref azi001e. Prin.c1pi della cistoscopia. Cistoscopii. Parte illuIIllinante. Porta del eietosoopio. Onglet. Oistoscopia. Cateteriemo unilaterale e bilaterale. Cistoscopio ed irrigàzione. Sorgenti luminose. Parte otti ca. Sterilizzazione. Verificazioni. Tecnica. della cisto.scopia. Sarule. Preparazione del ma:lato. Introduzione del cistoscopio nell'uomo. Aspetto della vescica. 'rrigono vescicale. Sbocchi ureter~li,. Cateteriemo degli ureteri. Cistoecopia nella donnia. Uretero-pdelografia. Caei d•i fficili per un es~me cistoaco·pico. Rachiam.estetiia. Anestesiia locale. Puntura epidurale. VÒlume in-8° di pagg. VIII-79, con 5S figure iin nero e a colori : Prezzo L. 1~. Per i nostri abbona.ti sole L. 13, ~ 45 in porto franco. Dott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDGE A. M., Se.. D., M. D., C. M .• LL. D.

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La grossa milza malarica e le sue complicazioni STUDIO CLINICO-O PERATIVO ~

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Traduzione iin riassunto dalle edizionii inglese, fran· cese e spagnu.ola. a. cura. dei Dottori Giovanni Perilli e Arnaldo Pozza. Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI D.irettorf> della R. Clin. Chi.rurg. della U1Diiv. d.i Roma. Il libr > contiene inoltre un capitolo originale

Sulla lotta e sugli studi contro ·11 cancro in Italia del sud.d etto prof. R . ALESSANBRI e del prof. R. BRANCATI, 1° aiuto !lella R. Clinica Chirurgica di R-0ma, nonchè tutta la bibliografia oncologica Italiana più recente (1910-1926).

La prima· copia di questo libro, venne presentOJta a S. E. MUEl/SULINI ill quale, compiacendosi vivamente con l'autore e con i collaboratori, ha molto gradito l'o·m aagio, e ha consegnato al prrof. Bainbridge una sua fotografia con dedica. Un volume in-S di cilr-0a 400 pagùne, 1J1itida.mente etampato, ed artii.sticamente riJegato in p;iena tela, oon iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 6 O, più le apeee postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L . 5 4 in porto franco. 0

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ANNO XXX,'"I

Roma, 26 Agosto 192!l

Num. 34:

fondato dai professori: GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANT.E SEZIONE PRATICA •

REDATTORE

CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Rivi ste s intetiche : M. Mo nacelli: Cura degli eczemi. .Note e contri b uti : A. Bon accorsi: La bis mutoterapia nelle tuber colosi chirurgi ch e. 'O sservazioni clini che: R . Car n elli: Rottura del muscolo retto a ddominale s inis tro in gravi·d a affett a da influenza. - A. Manai : Ittero da P l aemochina . Sunti - e rassegne : DrAnETE: M. La bbé e G. Dr eyfus : Dia b et e e mo rbo di Basedow aesociatii. - L . Lafour-cade: Il di a bete sifili tico. - APPARATO URINARIO: c. A..cb a.r d: L'albuminuria ortostatrca. F. H a g en: . Sulle e m aturie s·e nza. ai ntomi locali. - ARTICOLAZIONI: Reinecl{e e Wohl,vill : Le a lt erazio nJ. arti colari da emofilia . - Dieterich : La r(><ttu r a del m en isco. Cenni bibliog r afici. .Accademie, Società Mediche, Congress i : R. Accademia Medd.·ca di - Roma. - Società Medi oo-Ohirurgica di Padova. - Societ à Medi co-Ch irurgi ca Bergam asca. Appunti per il medico pratico: SEr.IEIOTICA: Te cnica per

RIVISTE SINTETICHE. ~-CU.ra degli eczemi. Rivista sintetica p er il clott. prof. M. MoNA.CELLI. Volendo in questa breve rass,e gna occuparc i della terapia degli eczemi non è forse su_perfluo accenn.a re in primo luogo alle vedute .at Luali su la loro etiologia; sarà così più facile poi comprendere quali debbano esser e le diretti,1e di un trattamento appropriato; e ciò sarà .a chi legge più utile della trascrizione di formule di polveri o pomate più o m eno illustri .e che si possono trovare n ei manuali di terapia che vanno per le mani di tutti. Si può dir.e ch e sia anch e oggi accettata, almeno n ella sostanza se la termino logia è -ca1nbiata, la concezione di Hebra ch e con sider a va l 'eczem.a come la risultan te di uno stimolo es terno e di una speciale recettività della CLtte colpita. Gli stimoli esterni possono essere di natu_ra n1eccanica, tern1ica e, più frequentem ente, cl1irn.ica. Vi sono d elle sostanze ch e pro,·ocano s t1 d1 ogni cute una infiammazione a tipo di d ermatite (ad esem1p io l 'olio di crotor1) pure variando quantitativam ente la rea·zione da individuo ad individuo. Jadassohn p arla , in caso di r eazion e accentuata a queste so ~tan ze , di ipersen sibilità , riservando il termi'

l'esame delle feci allo scopo di ricercarvi gli elmint i e le loro uova. - L'import.a nza pra,ti ca dell'esame d el 1St1cca garStr•ir o. - CASISTJCA : Il si gnifi·cato dellia. nefr ite gr avidica . - Studi o ba tteriologico della veso~ca delle puerpere. Dia bete e gra viidanza. - Anemia in gravida n ze a va nzate. - Il vomito da aerof agia nel l attante. - TER.APIA: Il t rattamen to amb ul a torio dell'artJ.rit e cr-0ni ca del gin-0,ochio. - L 'anes te<:>ia r egi onale degli a rti per via ven osa. - Sul tra tt a m ento dell'elefa n t iaei degli <J rti. - Cuira dei d istur bi d el .cl imateri-o. - Nella pertosse. - l?osTA DEGLI ABBONATI. VARIA: Il f on damento p sicol ogi co d e-11'anamnesi. Nella vita professionale : Cronaca del m ovimento professio n ale. Concorsi. Nomine, pr<>mozion.i ed ·on c.Ti:fìcen z.e. Notiz ie diverse Ind i ce ?.lfabeticn per ·materie. 1

n e di idiosincrasia ai casi in cui la r eazione è provocata da sostanze ch e, pure .a con centra~ zioni relativam ente forti , e r estando a con tatto della cute p er un tempo r el.ativ,amente lungo, sono innocu e n ella maggior parte dei soggetti. Possono in questo sen so considerar i sostanze eczem atogen e, sem pre in soggetti :p redisposti, una intera serie di m edicam en ti (jodofor1nj o, m ercur io, clii.nino, formalina , vaselina, ecc.) a cu i si p ossono .agg·iungere }'.a cqua di col o ~ nia , al cune tinture p er i capelli, sostanze ch imich e a doperate n ell 'industria (trem entina , idrochinone, nickel , ecc.), vegetali (foglie di alcun e primule, asp.a ragi , ecc.) . La idiosincrasia della cute eczematosa J.) UÒ es ere mono- o poliv.a lente. Con numerose ricer cl1e fun zionali di confronto Bloch potè vedere con1e in gen er e gli eczem atosi r eagiscano pos itivam e11 te a più di un a delle sostan ze di prova, men tr e non è r ar o ch e individui sani presenti110 r eazion e positiv.a a d una sola sostan za. Si tra tter ebbe in qu esti ultimi soggetti di eczematosi in poten za o latenti, perch è n on son o mai ancora venuti a contatto con la sostanz.a verso l.a quale presen tano idiosinc rasia. Pare a Bloch logico ammettere ch e, una volta prodottasi in questi pazienti a iper sen sib ilità mon o·yalen te un eczen1a per t 1n fo r~ tuito contatto con la sostan za eczematogena , si svilupp i secondariam ente una ipersen sibilità polivalente. Di qui l 'intoll eranza della cute


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[ANNO XXXVI,

IL POLICLI NI CO

eczematosa verso sostanze gen eralmente innocue alla g rande , maggioranza dei soggetti, quali il apone, l 'acqua, eccipienti comuni di pomate, ecc. Ilir11ane p erò sen1pre insoluto il problema: perchè alcuni sogg,e tti possiedono questa abnorm e r eattività cutan ea ch e .altri non hanno ? Entra110 quì in campo cau se predisponenti ch e possono essere con genite o a,c quisite. Nel primo caso cioè le cellule cutanee si trovano sin dalla .n ascita in uno stato anormale, non apprezzabile morfolog·icamente, ma legato con grande verosimiglianza .alla struttura fisicochimica della cellula stessa; n el secondo caso non è cl1e in seguito che si ha la trasformazione della r ecettività epidermica, trasformazion e legata il più delle volte a disturbi del ricambio. ~ da ten1po stata osservata la frequenza con l a quale eczemi si h.anno in diabetic i, n efrilici , g·ottosi e in sog·getti giovani con anemia ~e: '"'C-} 0J'0Si. Nell"·età infantile molta i1nportanza 11anno come causa predisponente la diatesj cssudativa e i disturbi d ella digestion e. In molti di questi casi però appare dubbio se in questi stati si d ebb.a no vedere soltanto delle cause predisponenti o se invece ·i prodotti del]'abnorme ricambio debbano essi stessi e ~ ere con siderati sufficienti alla produzione del! 'eczema. Ch e, se per lo più la causa determinante della dermatosi va, come abbian10 d etto, r icer cata in uno stim ol o esterno, i1on mancano osservazioni, anche sperimentali., di eczemi prodotti da sostan ze giunte alla cute per la via del circol o. Così, ad esempio, si potè, dopo a·v er dimostrato la ipersensibilità di. u11 soggetto all'applicazione esterna del] ' urotropina provocar e sperimentalmente la comparsa di un eczema con iniezioni endove11ose della stessa· sostanz.a, e così per il chinino, l 'emetina ecc. Ciò evidentem ente complica il problema facendo sospettare, ripeto, cl1e negl i stati anormali del ricambio si d ebb a ' ' edere qualch e cosa di più di una semplice causa predisponente, a n che se non si è riusciti cl1e mo] Lo raramente a produrre eczemi portando sulla cute quelle ch e dovrebbero es ere l e so tanze chimiche più di frequente chiamate in cau a in questi eczemi di orig·ine interna, e cioè g lucosio , acido lattico, adrenalina, acido urico, ecc. Sappiamo però noi con certezza cbe queste ostanze giuug.ano alla cute, nei singoli casi, 1mn1odif) catb, o non piuttosto sotto altre form e a noi. sconosciute? E n on sar el)bero soltanto prodotti patologici di rican1bi.o, ma anche componenti normali degli ali.menti , sia vegetali ch e animali che potrebl1er o portare ad l1n.a sensibilizz,azione cutanea e alla comparsa di un eczema. E perciò, in prat ica, l'indicazione d ell 'uso, a scopo d csen ... ibilizzante, di peptoni estratti dalle varie specie di albumi.ne animali e vegetali usa .. te nell 'alimentazione e somministrati a dosi minime qualche tem1>0 prima del pasto. L'os er,·~zione r elativamen te frequente di

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casi di eczen1a associati o a lternantisi con crisi as1natich e, con febbre da fi eno, con catarri! nasali e congiuntivali, ha portato qualche autore a co11siderare l 'eczema come una pura reazion e anafilattica. Così lo Storm van Leeuwen che ritienel 'eczerr1a, co~e altre affezio,n i allergiche, doV?to .P~r lo ~1ù a prodotti di decomposizione· d1 on g1ne .animale o veg·etale cl1e egli chian1ai miasmi o cli:r:qaallerg·eni . Molte specie di mi-· cr,o rganismj, pur non essendo patogeni (diversi gen eri di aspergillus e di mucor, b,acill11s subtilis) formerebbero sostanze ch e in alcuni ii:~i~i~ui sc.aten erebbero reazioni di ,ipersens1b1lita. Tali so tanze arebbero specialn1ente abbo11danti ne11 'aria di località umide , in oggetti d'uso quali tappeti, cuscini , ecc. P er sottrarre i pazienti a ll 'azione di queste sostanzeStorm van Leeuwen consig lia il sogg·iorno in speciali camer e prive di allerg·.eni, a pareti liscie e facilmente lavabili, con materassi e cuscini di lana metallica e in cui la ventilazione è fatta a m ezzo di speciali tubi che si innalz.a no per par.e cchi metri al disopra d el tettodell'edificio. Io stesso ho potuto vedere alcuni· casi di eczema com e di asma, specialmente rib elli alle comuni cure, cedere, per lo più tem1)orane.arr1ente, per il sog·giorno in detti ambienti.

*** Abbiamo visto come, almeno n ella g·randemaggioranza d~i casi, l' eczema d ebba e sere cons1derato l 'effet to di una ·causa determinante che agisce direttamente su la cute, e di alcuni momenti pr·edisponenti ch e preparanoil terreno, mo dificandone la r e.attività agli stimoli. Corrispondentemen te .a questa con cezioneetio-patogenetica la cura degli ·e czemi deve essere esterna ed interna. Esterna nel senso di rimuovere in primo luogo, quando siano stati identifi·cati - e ciò in pratica non è semprefacile - il solo o i più agenti nocivi, a seconda che si tratti di una sen sibilità m on o- o polivalente, e in secondo luog o di modificare, con l 'uso locale di m edicam enti , lo stato patologico della c ute per ricon durla allo stato normale. La terapia interna si propone invece Io. scopo di allontanare o modificare tutte quellech e abbiamo definito cat1se predisponenti, tutti. cioè g li alterati stati funzionali degli organi interni ch e possono trovarsi n,ei singoli ecze• matos1 . Impostata cosl la questione sarà fa cil e comprendere come non esista un m edicamento c~e· somministrato all 'interno per qualunque via possa essere -considerato specifi co de~li ~czemi:. Allo stesso arS,e.Pjco ' di cui son o noti g11 strett1 . . rapporti ch e l 'uniscono alla cute ( omm1n1trato a do i piuttosto forti, agendo cioè come to sico, provoca la con1parsa di zoster , di eri1


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SEZIONE PRATICA

terni fi ssi, di cheratosi; a dose medicamentosa agisce favorevolmente sulle psoriasi, i pruriti, ]e neurodermiti e su alcuni casi di eczema) e del ~:r~1a!e, più speci.a lmente in passato, tanto uso s1 e fatto in questo campo, non si asseg·nano attu.almente ch e indicazioni rnolto limitate. Si è anche abbastanz.a diffuso. sp ecie in q~ssti ul~imi tempi , l 'uso del .•9]'-djo, per lo p 1l1 per VI.a endovenosa, n ella cuTa degli eczen1.i. Dirò ·s ubito che i buoni Pisultati che talvolta se n e ottengono, specie n elle forme acute, n.o n so110 da attribuirsi, come si cr·edeva, ad una diminuzione del con ·benuto in calcio d·el, siero di sangue degli ecz·em atosi. Ricerche in questo sen so h.anno d,a to risultati discordanti, m a tende11ti anzi piuttosto ·a dimostrare un aume11to del calcio. I v.a ntaggi ch e si . otten gon o da qu·esto g·enere di ter apia sar ebbero da .attribuirsi all'~umentata diuresi prodotta dal calcio introdotto per via en ovenosa, diuresi -che porterebbe ad una disidr:at.azione del tessuto amn1.alato e ad una diminuzione della flogosL. Qualche buon -risultato si è an cl1~ avuto con la p oteinotera.pia p·e r via parenterale, . bisog;na però m ettere in guardi.a contro I "eccessiva tenden za attuale dei m edici , d·ermatologi o no , a trattare gli eczemi con .iniezioni intramuscola ri o intravenose di vaccini di diversa n atura , di proteine , di sieri di forti dosi di ·svariati m edicamenti quali l'iposolfito di so·dio, l'arsenico, il calcio, ecc. Non è escluso ch e talvolta così si ottengano dei buoni risul .. tati , ma questi m eto·d i eccessivamente en er gici possono per azione di ch oc provocare un cambiamento totale dell 'orientazione morbosa del soggetto, e di qui talvolta incidenti spiacevoli. Riassumendo quanto riguarda ]a terapia intern.a diremo ch e non vi sono lin~e generali da seguire, ma ch e possibilmente ogni caso deve esser e studi ato a fondo ricercando n el1'amma]ato tutti i vizi d'igiene e tutte le di., sfunzioni di organi interni. Qu.a ndo non vi siano le indicazioni precise ch e può da re l'esistenza di uno stato n efriti co o uricemico o diab etico ecc., si cerch erà u gu almente di regolarizzare il modo di vita d el p.aziente proibendogli eccessi di ogni gen ere; cc l:<i,SZ~~~o non deve à§sQrhir~ n~ to.§§jçi p.è tossine n : Ìn queste parole, abbastanza vagh e del resto, sar ebbe, secondo Brocq , fi ssato il regime di questi sogg·etLi. Ne1la grande maggioran za d ei casi bisogn a tender e all'.alimentazione prevalentem ente veg·etariana, senza per altro g·iungere ad indebolire j pazienti . E dico questo non percb è co] regime vegetariano non si possa sopperi re in modo completo .ai bisogni di un orgC1 nismo , ma per ch è bisogna tener conto delle preced enti abitudini dei sog·getti i qu.a li in gen er e, specie quando abitano una grande c:ittà, non sono ch e m olto parchi consumatori di verdl1re e di legumi. Eliminando improvvisam ente la carne da1J.a loro dieta essi fini1

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r ebbero col nutrirsi scar sam ente, data anche l.a n1.aniera non senlJ)re brillante e v;aria con cui le nostre massaie, l) OCO abituate .a q·uesto, sanno manipolare vivande da cui si.a esclusa la carn.e . Debbi.amo O@ .dii:§ dell.a ter.a pia locale. ~ qui speci.almen te ch e isog·na n éord.are il grand e precetto cl1e domina tutta la terapeutica: Prinium non nocerei Qu.a nte eruzioni insignificanti sono sta·te trasform.a te in dermatosi croniche e ribelli p er delle applicazioni intempestive! :ì!J consigliabile servirsi di pochi n1ediicamenti dei qu.ali si con oscan o b en e gli effe tti, e di questi sapere volta p er volta sceg·liere il m odo di .a.p1}1icazione più ad.atto ri'cordan.do a qu·esto proposito ch e i singoli eczen1.atosi mostra.n o r eazioni m o]to diverse, più che verso le varie sostanze, ver so il modo di .a pplicazion e di queste. Così l 'uno non tollererà l 'ap·p licazione di poma te ma soltanto di polveri o di impacchi umidi, l' altro mostr.erà una accentuazione dei fatti infiamn1atori og·ni volta ch e si tenterà di passare .ad una D1.·edicazion e occlusiva, un t erzo i11vece n on gu.arirà ch e qu.an1do si ricorrer à .a questo tipo di m edi cazione. Con questo è facil e comprend ere com e non si possano d.are i1 orrne terapeutich e· analoghe p er tutti g·li eczematosi , si deve però inn.a11zi tutto fare la di stinzione fra eczemi acuti e cronici , ricordando la n orma gen er.ale ch e quanto più torpido è I '.aspetto d ella dermatosi tanto più intensiva deve essere la cu r,a -locale. All 'inizio di un· eczem a acuto ch e ci si presenta con manifestazioni ,, fortemente jnfiammaterie, spesso a tipo orticarroi1de - stadio eritematoso e papuloso - bisog·na, quando è possibile, fare un~ cura cau sale, e cioè allontan are la causa esterna produttrice dell 'eczema. Si p ensi specialmente a contatti professionali con sostan ze chimìche, a m edicam en ti non tollerati , a ll 'uso di indumenti di lana a dirett o ·contatto della cute eoc. E si procuTi anch e di tener lontani tutti gli altri stimoli esterni verso i quali gli eczematosi son o specialmen te sensibili, e cioè l '.acqua , il sapon·e, i m edicam-en ti im·p roprii, g·li effetti ·del grattamento. Provveidendo .a questo b asta tal volta l'uso di una semplice polver e inerte (ad es. ossido di zinco, talco .aa) o dell 'olio allo zin-co di Lasser (ossid.o di zinco 30,0, olio di ulivo 20 r\ pe r otten ere la regr essione della derm atosi. Più s1)esso però bisognerà r icorrere a degli imp.a cchi umidi , .assolutamente indic.ati quando poi l 'ecz-e ma abbia raggiunto lo stadio vescicolar·e o si si.a presen tato d' emblée sottoquesto tipo . Ottima a questo scopo è la soluzione di aci<!.9 borico a l · 3 %, buon a anche quella di acetato dì alluminio 1 % (il popolare essigsaure Ton erde dei tedeschi del qu.a]e però si è recentem·ente affermato ch e, specie · e usato un po' .a lungo, pt1ò riuscire irritan te) e di r esorcina 1-2 % ch e unisce all 'a, zione decongcstionà nte e caim.a nte un leggero 1

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p o ter e antisettico, utile quando vi siano infezioni .associate. La stessa cura può esser e continuata anche n ell o stadio cr ostoso , bi sog·na p erò in questo caso provved er e anch e a ll 'allonlamento delle cr oste il ch e si farà n el modo migliore con d ei batuffoli di co tone bag nati in olio di oliva, o applicando per qua lch e tempo su la chiazza id i ecze111a un ritaglio di tela pure intriso di olio. Ot ten u ta così la dim inuzion e d ei fatti infi am1natori ed iniziandosi, con la caduta delle croste, la riepitelizzazion e d ei focolai ecze1natosi - e quando questa si facesse troppo attender e si potrà ricorrer e a pennellature con nitrato di a r g·ento a ll ' 1-2 % - si può p assare all 'impi ego di paste o p omate. Le pr~me sono cost i Lu i te da miscug·li di g rassi e polveri inert i p er lo più a parti egua li , e riun_irebbero, secondo a lcuni , i v.antaggi delle polveri e quelli d elle i)omate. Con servan do, per quanto più att e11uata, l 'azione emollie1rLe di queste h anno i l })regio di esser e men o irritanti e di rendere Sl1perflu.a la protezion e delle parti ammalate con u11 b endaggio, n ecessario quando si faccia uso di lJOn1ate . La più conosciuta è la pasta di zin co cli La sar (vaselina. 50,0, ossido di zinco, amido aa . 25, 0) in cui le proporzioni d el g r asso e d elle polveri possono esser e var ia te a second.1 d ella stagion e p er manten ere all a pasta la con sisten za voluta. Sostituendo ali ' eccipiente g·r asso sostan ze liquide, p er lo più acqua e g·licerina a parti eg uali, si ottengono le co ì d ette })aste all 'acqua, di consistenza piuttosto m olle. Queste trovan o una speciale indi e.azion e in · tutti i casi, più numerosi di c1uanto si cr eda, di in tolleran za verso i grassi , e sar à 1)er ciò b en e n on dimen ticarle qua ndo , con l 'applicazione di paste o di pomate, si abbi.a un ritorno di fen om eni infiammatorii. Vanno con serva te in r ecipienti chiusi, e poichè si t ratta n on di soluzi oni ma di sospensioni, bisogner à en ergi.came nte a g itarle prima dell applicazione. I11 n1ol1i casi, continuando n ell 'u so di paste o cl i i)om.ate an ch e n e11 'ultimo stadio dell 'eczer11a acuto, cioè n ello sta dio squamoso, i5arà possibile g iu n ger e alla g u arigione; in ql1esta e\rentua1ità è di somma importanza ricordare a l pazient e di atten er si ancora per q ualcl1e tempo a ll e precau zioni in precedenza ra ccon1a11dategl i, e p rj11cipa]e tra queste la lim itazion e al puro indisp en sabile dell ' uso dell 'acql1a e d el sapone . Per qua11to r ig·uarda la tera pia locale d egli crzr n11 croni ci va innan zi tu t to r icordato come 11e1 cor so spes o estreman1ente lungo di questi sia facile osservar e di tempo in tempo delle r iacutizz.azioni , du ra nte le qua li i tegumenti g ià ammal ati si in fi ammano notevolmente e l 'eruzion e tendr ad estender si n elle p arti circos la n ti primitivamrnte san e. Qu este poiissées \ 'nn no n~'1 l ll ralmen te t r atta t e com e ~·l i eczenì i acl1ti. l\1a anch e in tutti gli altri casi, 1

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Nu~1 .

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e cioè n egli eczemi francamente torpidi e in c ui a i fatti ·e ssudativi si sono sostituiti i prolifer ativi cl1e portano poi all'ispessimento d ell1 cute , sar à quasi sempre necessario fare in prin10 tempo d elle semplici applicazioni emollienti p er non g·iung·ere che a gr.adi, dopo aver sag·giata la su scettibilità della cute d el paziente, all 'u so di topici energici. A questo scopo Sch affer 11a fissata la sua « scala dei m edicam enti antieczen1.atosi », cl1e può servire di g· uida ricor d ando cl1e i più attivi ·sono ancl1e i p iù irritanti. Riporter ò d all 'elen co di Schaffer i più noti 111edica1nenti e precisamente, andando dai i11eno ai più attivi : oss ido di zinco, sottonil r.a to d i b ismuto, acido borico, acido sali cilico, r esor cina, solfo precipitato, ittiol o, tigenolo , tumenolo , a11trasolo , oli.o di cade, calran1e n1 iner ale, .acido pirogallico , crisarobin a . A questi due ul timi non si farà ricorso ch e in casi d i eczemi inveter ati e che da temlJO n on mostrino poussées in fiarr1matori e. Tl1tt i ques ti m edicam enti v.anno in genere incorl)Or a ti in proporzion i \1arie , talvolta associati u 110 co11 I '.altro , r1 elle comuni paste e pomate, o, qu.ando vi sia intol] er.anz.a .a i g rassi, .n elle 1).aste a d a cqua ricordate più sopra. Sarà in ger1er e n ecessario ricorrer e a lla m edica zi on~ occlusiva co11 la qu.al e, oltre ad 'ottenere cl1e il n1edica1n ento rimanga n1eglio e più a lurigo in posto , se ne aumenterà I 'azion e in profondità . Si procederà perciò gener almen te così: la pom.a t.a dist esa su un ritaglio d i tela della g randezza e forma approssin1ativa del focolaio ecz·em.at oso , vien e applicata sul focolaio stesso e ten u ta in posto con numerosi g iri di fascia . Si farà attenzione p er ch è la fasciatura, pur e i1on comprimendo l e parti ammalate ten~a })en e in posto la m edicatura, e ciò dico perch è s1)esso ·ecz.e mi si 11a nno in . regioni (viso, genitali , piegh e articolari), in cui la fasciat ura richi ed e speciali a ccorgimenti di tecnica. La m edi cazione sarà di norma mutata ogni 24 ore e prima di procede:ve all'ap plicazione d el nuo,ro strato di pom.a ta si f.arà un'accurata d eter sione d el focolaio eczematoso con cotone imb evuto di olio di oliva o di m.andorl e dolc i. · Tra quelli che abbiarr10 elencati i medicam enti p iù impo.r tanti n ella cura d egli eczemi cronici sono l e diverse varietà di catrame, ottenL1te, come è noto, per distillazione secca d el l egno o del carbon fossile . Abbiamo così d ei catrami vegetali (olio di cade prepar ato dal g inepro, olio di b etulla , olio di fa g g io, ecc.) e un catrame minerale: La loro attività ter apeutica negli eczemi sarebbe molteplice, ma non si sa ancor.a con sicurezza a q uali d ei numero i componenti dei catrami st essi (d erivati fen olj ci, cresoli, b.asi piridinich e, ecc.) attribl1irla. L'azione antipruriginosa 'arebbe da ripor tare agli olii e~pireurn.~­ t ici cli e, facend o con trar re i va si d ello strato })apillarc e subpapillar e, diminuir.ebbero l 'iper emia : togliendo ossi aeno ai t ess uti , i catrami 1

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SEZIONE PRATICA

avrebbero le proprietà dei topici che Darier cJ1i ama riduttori: ch eratopla stici, antisetti ci, cal11lanti in d ebole concentrazione, irritanti ed esfol ianti in con centrazioni }) ÌÙ forti. ~1e;1 tre i catr.a mi vegetali sono special1n.ente i11tlj cati in a ltre dern1atosi, quali la psoriasi , le 1)arapsoriasi, g-li eczemi seborroici, eoc. è g e11cralmente al catxa~e minerale ch e bisogna ricorrere n ella cura crégii ecz·emi cronici, in . . cor1)or.andolo .ad una c omun e pasta in conc.e ntrazione cr escente p er giung·ere in alcuni casi all '.a1p1p licazione ·del catrame puro. Indicazioni analoghe al catrame . minerale hanno alcuni pro dotti di distillazione di schisti bituminosi ed olii minerali ·la cui ·caratteristica è di contenere anche più o m eno solfo, quali l 'ittiolo, il tigen olo, il tumenolo. Ottimi tutti , è specialmente raccoma ndabile il tumenolo a contenuto n1olto d eb ole di solfo ; la ma n canza qt:asi a ~ olu ta di proprietà irr itanti n e per n1ette l'uso a n ch e in stadi r elativam ente acuti della derma tosi. Accanto alla terapi.a m edicamentosa negli ul timi a nni h a ottenuto diffusione ed import anza sempr·e m ag·giore la tera.I.?i.a fi ~i ça, per lo ·p iù sotto forma di raggi u. travio1etti e di raggi Roeflgt en. Per ragioni moltepl i·c i tna le ql1.ali la como·d ità del poter rinunziare all 'uso di pon1.ate, sempre fastidioso e incomodo, la possibilità di curarsi senza p er questo rinunzi ar e alle proprie occupazioni, ecc. m,edi ci e pazienti si sono rivolti con un entusiasmo forse eccessivo, a questo genere di trattamento. Dirò subito ch e per quanto riguarda la fototerapia le a spettativ·e sono an date in parte delus,e , tanto che si può dire ch e se talvolta i raggi ultravioletti possono rappresentare l1n.a utile aggiunta a lla comune terapia m edicam entosa, è b en raro che siano èssi soli in grado ,d i portare a guarigione un eczema. Assolutamente controin.dicato è il loro uso n elle forme acute e subacute, dove, .per ·la loro azion e iper em jzzante non potrebbero ch e produrre UI1 aumiento !dei fenomeni ~infiamm.atori. Qua lche buon risultato si può otten ere n ell e forme sub-cronich e sen za eccessivo ispessim ento della cute; più l 'eczema tende a lla cron ir ità vera più, volendo ricorrere all a t erapia fi sica, si entra n el .dominio della Rontgente r apia. I buoni risultati ch e alcuni autori rifcri-.;cono di aver ottenuto in eczemi a base co<: I ituzionale, specie in <Jonne e bambini anem 1e i e in soggetti scrofa] osi sarebbero più da riJlOrtarsi alla azione tonica gen·era]e d ella l t1 rP attinie.a ch e non ai suoi effetti locali. I ..n Rontgenter.agi.a rapp-resenta invece un ·vero 1)rogresso néOA -.G.11ra- degli eczem i , ma l 'e ~trema precisione richiesta nella tecnica dcll r irradi.azioni, nella dosimetria, n ella scelta dci casi adatti , ne fa un m eto•d o di cura all a portata soltanto del dermatologo, che sia contPmporaneamente provetto in fatto di te~ ra1)ia fi ica. È b en e però che anch e il m edi c2 1

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gen erico sappia q ualch·e cosa su questo ar gom ento, anch e p er esser e in gr ado di giudicare volta p er volt.a se è o n o il caso di r icorrere a qu esto gen ere di ter.a pi.a . L 'azione dei raggi Rontg·en si esplica sui sintomi sublìiettivi e obbiettivi. Subbiettivam ente è notevole l 'azion e anti1Jr·uriginosa cl1e si 11a talvolta a distanza solta11to di poche ore dalLa irradiazione, m olto prima cioè ch e si possano vedere modifi cazioni della sintonlatolog'i.a clinica obbiettiva . Si vien e così , con1e giustamente ·o sserva I\..r cibi ch , a r ompere · il circolo viz,ioso tanto spesso catlsa della croni ci~à degli eèzemi e cioè : pr urito , gratt am ento, di qui accentuarsi ,dei fatti infiamm.atoi·i e di con seg·u en za au111ento del prurito e così via. Obbiettivam ente l 'irradiazione ag isce influenzando favorevolr11en te la evoluzion e istologica d ell' eczema verso la g uarigione. J\ cantosi, parach eratosi , infiltrati dern1i ci r.a ppresentan o fo colai istologici for n1ati da cellule giovani in pr oliferazione vi vac·e e perciò eccezion.almen te r.adiosen sibili. I fen om eni in fiammatori , qualch e volta dopo . 'LJ.na tran sitoria riacutizzazion e, t eg·r edi scono rap idam ente, la ·d·e&quamaz.ione d iminuisce, e . fin alrnente, e questo è i11 g·ener e l 'effetto più COSta11te e n1ag·g·iorn1 onte iffi})Ortante della irradiazion e, i focolai p iù infiltra ti , talora lich enificati, mostrano una rapida diminuzione del] 'in filtrazion,e e la cute può con le su cces, sive irradiazioni ritornare ad uno stato completam ente i1ormale , se pure talvolta con un certo grado di pigm entazion e. Quest'ultima p ossibilità deve r en.der e molto g·uardinghi quando si tratti di parti scoperte, speci·c dcl viso; si abbi.a in questi casi l 'avvertenza di irradiar~ a camJ)O liber o, senza cioè coprire con piombo o !Somma al piombo le zone circostanti al focolaio eczen1atoso, e così l' eventuale pigm entazion e n on avrà limiti troppo netti, ma piuttosto sfum erà verso le parti san e. Qu.a nto alle indicazio11i del'la Ron t:Q·entera pia ricorderò che questa , .1 detta di p ar eccl1i autor i , agisce n egli eczemi in m odo m olto an alogo a qu·ello del catram e. t\na]oa-b e perciò n e sa r ebbero le indicazioni. Sono certan1ente gJi eczem i cr onici quelli ch'e r eagiscono n1eglio a i r ag·g·i Rontgen ; con questi si può a volte otten er e la gua rigion e di veccl1i focolai r esistenti ad ogni a ltro gen er e di tratta n1ento locale. P ossono essere per ò irra diate an ch e forme subacut.e, speci e in alcune r egion i (ad esempio risultati. per lo più ottimi si han no n el! 'eczema dell'areola m ammaria, R11ch e .allo stadio umido) e, 11atur.a]n1en te, con do i minori. Va qui ricordato però ch e anch e la R 0nt~e n I era pia n on rap•pr esenta un a tera1)ia etiolo.g-ica <iell 'eczen1.a , m a , come ogni a ltro trattan1en to . r ~t erno , soltanto una terapia locale e sintom ati ca ch e ' ra per ciò, qt1ando qu e ~ t o sia 11ossib ile, associata alla tera pia ca11,ale. '


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IL POLICLI NI CO

An ch e la poss ibilità di r ec idi ve rin1ane dopo una eri e di irradiaz ioni; le r ecidive sono i)erò forse più rare e più tardive ch e non dopo un tratta m ento medicamentoso. Accade però t.alvolta, se pur rar.amente, e specie neg·l i eczemi professionali , che le recidive, dopo la Rontgenterapia, ven g·ono con1pl etamente a ce sare, an ch e se il paziente continua ad avere contatti con le sostanze ch e in precedenza gli producevano l 'eczem .a. Si ha così l 'in1pression e ch e le irradiazioni abbi.a no provocato un can1biamento n ella reattività cutanea d i fronte a d e terminati stimoli. La R9, dium.J;er~ia è stata u sata per il trattamento d i facola! eczematosi poco estesi e specialmente r e frattari; si sono a volte avuti dei buoni r isultati. La ·terapia coi raggi cc li mite» di Bucky, ottenuti con tensioni di 8-10 I ilo-volt in tubi forniti di fin estra Lindemann (ch e il vetro comune r1on sarebbe permeabile a irradiazioni talmente molli) è, si può dire, ancora é.\llo studio. Di fro11te ai raggi Rontgen presenter ebbero il v.a ntaggio di esclude re la pos ibilità di .atrofie e di telangectasie essendo la loro azione tutt' affatto superficiale; questa a fferro.az ione di Bucky non è stata però l1ni ver sa lm ente accettata, e alcu11i ri ultati sperì n1entali embrerebb_ero co11traddirl a. Si.a qui soltanto ricordato ch e n eg·li eczemi, come in una eri e di a ltre .affezioni , Bucky e alcuni a ltri affermano avere ott enuto su ccessi brillanti. Vol endo e ser e co1npleti bi sogn er ebb e ora a c~en n a r e alla tera pia sp ecia le d elle d iverse localizzaz ioni d ell 'eczema ; questo richied ereb: be l)erò una trattazione ecce sivamente lunga, e ch e esorbita dal tema ch e mi ero proposto: quello di indicar e brevement e le norme che guidano ogg i n el trattamento di up. 'affezione cl1e, varia e molte11lice n ei suoi aspetti clinici, .an ch e 11cl campo terapeutico mette talvolta a dura J)rova la p er izia d el m edico. EJ

A compimento dell'opera del

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dott. V I NCENZO MONTESANO

Manuale di Ma·lattie Cutanee si è pubblicato il Volume 2° che contiene: · PARTE SPECIALE. - Affez.ioni degili an.n essi e delle appendici cmtanee - Anomalie ,d'e lla pdigmentaz·i òne - Tumoni - ~'1ala. tti e i'n·f ettive s pecifi.che e para66d.tarie - I>itiria.s-i ros ea - Psoriasi - Lichen ruber. APPENDICE. simulate.

D erm at~s.i

dei la vo.ra:tori -

Dermat osi

Vo l um e di pagg, XII-432 con 44 fì.g ure interoailaJte n el te sto, nitidamente stampato in carta amerioama. Prezeo L. 60. Per i ;noatrj a.bbonati s ole L. 54, 7 5 franco di porto. 1

Inviare Va glia P estale all'editore LUIGI POZZl. via S tilina, n . 14 - }{Q)!A. .

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NOTE E CONTRIBUTI. Divisione Chirurgica del R. Ospedale di Grosseto diretta dal Prof.

ORESTE

CrGNozz1. , "

La bismutote1'apia nelle tubercolosi chirurgiche per il dott. BoNACçoRsr ANTONINO, a iuto. j.Jn processo tuber colare chirurg ico contemlJoraneamente all 'azione locale d ovuta a prodotti intr.a protoplasmatici d el b.acillo che apl)Ortano d elle modificazioni locali n ei tessuti svolge nell ' organismo del paziente un 'azione' g·en erale provocata da veleni extraprotoplasrr1atici elaborati dallo s tesso bacillo (tubercolina, acido tubercolinico, nucleina tubercolare e tu' ber colisina ). Questa nozione g·eneral e sulle affezioni tub er colari cl1e ri entr.ano nel campo chirurg ico ,. J1a una i1nportanza fondamentale per il criterio curativo ch e noi dobbi.amo segu ire n el trattam ento di molte loca lizzazioni cosidette chirurgiche del bacillo di I\.och. Non vi è dubbio che n ella gran maggioran~ za di queste l esioni tubercolari si rispetta il precetto della con servazione e d ella cu ra incruenta, benchè certan1ente esistono delle indicazioni operatorie in processi tubercolari co11 assoc iazioni m icrob ich e o con localizzazioni c ircosc;ritte e ben d efinite. Il problema che io ini propon go di trattegg iare brevem en te non riguarda assolutam ente i precetti terapeutici dell e tubercolosi chirurgi ch e, se convenga c ioè o m eno un trattan1ento oper.atori o d emolitivo o una terapia conservatrice. . . Io voglio soltanto portare il mio éontribu to di numerose esperienze su un rimedio curativo delle tubercolosi cl1irurgicl1e si.a quando è il caso (e lo è n ella maggioranza) di a dottare un tr.attarr1 ento incruento, sja quando si r ende con sigliabile un intervento operatorio. Due concetti sull'indirizzo d el mio primario mi h anno guidato in queste ricerche cliniche: I ) d.a una parte la nozione che un processo tubercolare chirurg ico, oltre i fenomeni locali n ell 'org.ano affetto, gen era sempre in tutto l 'organismo colpito dell e r eazioni generali che .caratterizzano lo stato tµberco l,are di questi pazienti; 2) dall '.al tra ~ parte un certo parallelismo clinico e sintomatologico di a lcune lesioni chirurg iche tuber colari con · quelle prodotte da a ltri protozoarii e s1)ecialmente con le lesioni terziarie d ella ifilide.


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SEZIONE PRATICA

Questi due criteri fondamentali mi hanno spinto a sperimentare gli effetti che nelle tubercolosi chirurgiche poteva produrre qualche .medicamento che si era affermato vantaggioso -ed a volte prodigioso nella cura della lues. Per tale ragione da 4 anni esperimento clinicamente l 'azione terapeutica dei sali di bismuto in tutte le più sv.ariate forme di tuber.colosi chirurgiche. Il Cignozzi, dopo num.erose esperienze di di\Versi preparati bismutici, era venuto nella convinzione della superiorità terapeutica dei sali -O.i bismuto e precisamente del metilarsino ci.tro-bismutato sodico. Le mie esperienze clinicl1e quindi sono state .eseguite sia con questo sale arsenicale di bismuto, in sospensione acquosa, nelle propor.zioni di gr. 0.10 di sale attivo, equivalente a ;gr. 0.034 di bismuto metallico, per ogni due ..eme. di acqua distillata, sia con altro sale di bismuto (bismuto metilarsinico) fornitomi gen.tilmente dalla casa Bayer, nelle proporzioni di ..ctg. 10 per ogni eme. di acqua distillata. Le modalità di somministrazione del f.armaiCO .sono state in linea generale le seguenti : iniezione endomuscolare nelle regioni giutee di .2-3 eme. della soluzione per 5 giorni conse· .cutivi, seguiti da altra serie di 10 iniezioni a giorni alterni e successivamente da una terza serie di 10 iniezioni ogni 3-4 giorni. Tra una serie e l'altra interponevo un intervallo di una -settimana di riposo allo scopo di attendere la eliminazione del bismuto jn eccesso e di sorvegli.are m eglio gli effetti della cura. In totale in ogni ciclo curativo, sommini .. ~travo d.a due a tre gr. di metarsino citrobi·s muto o da 4 a 6 gr. di bismuto m·e tilarsilinico. Nei fanciulli .~le dose complessiva è stata ridotta in propo'rzione dell'età a circa metà -od un terzo della dose per· adulti. Il ciclo di iniezioni suddescritto in alcuni pazienti è stato ripetuto dopo 6-8 mesi dal primo, quando vedev~ la necessità di insistere n ella terapia iniziata. I casi da me trattati e sorvegliati compren·dono pazienti di svariate forni.e di tubercolosi ·chirurgica ricoverati nell'ospedale o presentati alle mie cure ambulatorie e domj ciliari durante 3 anni. Le lesioni tubercolari chirurgiche da lne trat· tate con la terapia arsenobismutjca possono ,così raggrupparsi :

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3) forme epididimaric, r on o senza seni fistolosi, pazienti 12. 4) forme articolari si11ovi.ali, con o senza seni, pazienti 21. 5) forme peritoneali, con o senza seni, J)azienti 3.

Non è necessario che io riferisca dettagliatamente su ogni singolo caso, aumentando jnutilmente la mole della pr~sente nota clinicoterapeutica. Farò invece uno studio d'insien1e dei res;1ltati ottenuti, onde valutare qu.ali reali vantaggi ci possa dare la terapia dei sali arsen.ìcali di bismuto nelle tubercolosi chirurgicl1e. Gli studi precedentemente compiuti sull 'azione terapeutica locale e generale del bisrnuto sono numerosi e completi per ciò che riguarda particolarmente la lues. Dopo i primi esperimenti di Balzer nel 1889 e successivamente di Santon e Robert nel 1916 e di Saresac e Levaditi nel 1920, molti autori h.a nno confermato i benefici risultati del bismuto (tartrabismutato di sodio e potassio-citrato di bismuto ammoniacale-iodo-bismutato di chinina) in sospensioni acquosa ed oleo~::i, nella sifilide sperimentale ed in quella umana . Per tali esperienze resta dimostrato che: i sali di bismuto sono molto ben tollerati, sono di una tossicità molto minore degli arsenobenzoli e mercuriÒ, sono efficaci in tutte le form e di sifilide primaria, secondaria e terziaria; nella sifilidè del sistema nervoso, in quella c.:-0r·diovascolare, renale, oculare, epatica, nella tabe dorsale, par.a lisi progressiva, ecc. Ma, oltre che nel campo della lues, la ~e ­ rapia bismutica va affermandosi ottima in s' D.. ri.ate affezioni della patologi.a umana. · · Secco ha adoperato con successo il bismLt 1.o (bisiacol I. S. M. ) come terapeutico nel reun1atismo articolare cronico. W. Lanza !\1ontana ottiene buoni risultatf iniettando il bismuto in sospensione nelle fj · stole tubercolari. Cignozzi esperimenta i ~a li arsenicali di bismuto n ella sifilide, nella malaria e i1elle !11bercolosi chirurgich e e l : trova efficaci. Il campo delle applicazioni terapeutiche del bismuto si allarga sempre più man mano che si conosce m eglio il suo meccanismo d'azione, il suo dosaggio, il metodo di somministrazione. Numerose osservazioni ed esperienze fanno 1) forme ghiandolari, con o senza seni fi- ormai convenire che i sali insolubili del hjsmuto presentano i più grandi vantaggi in ·stolosi, pazienti n. 38; • 2) forme osteo-periostali, con o senza seni confronto di quelli solubili che non harinJ un '.azione durevole, che vengono rapidamente fistolosi, pazienti n. 23.


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IL POLICLINICO

elin1inati e ch e d evono essere iniettati a brevi in tervalli. Il m eccanismo d 'azione del bismuto 'n ell 'organismo così b ene studiato ed illustrato ~1e1 lavori di Levaditi, Girard, Nicolau, Schoer ecc. a ·sicura ch e il bismuto m etallico è capace di J>rodurre delle importanti trasformazioni e mo(lificaz io11i sia localn1ente J n ~eno ai teSSU. .i Cilt"-: lo in1prig· ionano, sia n ell 'intero organismo dove 1)1·ovocauo s1Jeciali fenom eni chimico-biolog·ici. Il bisn1uto provoca n el muscolo dove è stato i11iettato fenon1eni di diapedesi, di degenerazione e rigen erazione, seg·uiti da una organizzazione del tessuto interstizia le. Esso resta imprigionato da una massa di polinucleari ch e lo dissociano, i leucociti degen erano ed il detrito porta a trasformazio11e profonda d ei derivati bis n1utici. Le modificazioni delle r eazioni umorali noI1 sono provocate dal sale bismutico tale e quale viene somn1i11istrato, ma da una speciale sostanza tras formatrice che esiste in vari organi (fegato, cervello, reni, polmoni, ecc.) eletto bismog·en e che .a zion,a sui bismuti origin.a ndo uno speciale .deriv~t o detto dal Levaditi bismoxil . Il bismogene è u11a s·o stanza organica colloidale con proprietà riduttri ci , m entre il bismoxil h a proprietà parassiticide. La nozione del m eccanismo d 'azione n el bisml1lo ci fa facilm ente intuire ch e le modificazioni locali e gen erali da esso provoca te potrebbero avere un~ i1nportanza terapeutica non solo n ella sifilide (come è stato largamente prova to), m a anch e in altre affezioni a cara ttere lento , cronico ch e potrebbero essere in. flu enzate b en evolmente da lle reazioni umorali dal bismt1to direttamente od indirettamente gen era te. Io non ho studiato ·tale problema ch e da un punto di vista esclusivam ente clinico e sintom atologico e posso affermare ch e nelle tubercolosi chirurgich e ad esempio , il bismuto ha una n otevole efficacia terapeutica gen erale e locale. In quasi tutti i pazienti di tuber colosi chi~ rurgica, tudiati, ho ottenuto · d ei buoni risult.ati tanto per la lesione locale chirurgica, cornc p er lo stato gen erale. Con questo I1on intendo cer tamente .a ffermare di aver ottenuto sen1pre dei miracoli terapeutici, ma intendo ch e la bismuto-terapia n elle tubercolosi chirurgich e, in tanta inefficacia di risor se terapeutich e è certamente uno dei pochi nlezzi ·a c11i i1os iamo domand.are qualche su ccesso curati,·o. Dal le m ie osservazioni risulta ch e le forme •

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gl1ian dolari e le form e epididimarie sono quelle che risentono m eglio l 'effi cacia della bis1nutoterapia. Anch e n elle form e ossee (coxite, tubercolosi del ginocchio, del b acino, della colonna vertebrale, ecc.) in linea gen erale ho ottenuto dei buoni risultati ed in qualch e caso addirittura sorprendenti; m.a in esse l 'effettoterapeutico è più lento e d occorre una dose p iù cospicua di bismuto con una cura più prolungata. L'effetto terapeuti co dei sali di bismuto n elle tuber colosi chirurgich e è molto vario e non assolutamente proporzionale a ll 'entità della lesione locale n è a lle condizioni g·en erali del paziente. Ho avuto d ei casi di en ormi linfomi, di gravi artrosinoviti , di g rosse epididimiti che dopo alcun e iniezioni di bismuto hanno mostrato dei risultati sorprendenti con mig·lior.amento n otevolissimo locale e generale e con n etto indirizzo verso I.a guarig·ioné. Per contrapposto n e ho avuto degli altri ch e clinicamente sembr.avano di entità molto mi11ore, con ottime condizioni gen erali, ch e risentivano a ppena l' efficacia della cur.a bisn1utica. I n qualch e r esistente ho associato alla cura per iniez ioni le .applicazioni di raggi Roentgen e ne h o ricavato dei b enefici evidenti. Tale diverso comportamento dei pazienti dì tbc. ch irurg ica devesi probabilmente a differenza qualitativa e quantital iv.a di reazioni t1morali con cui i vari organismi rispondon<> all 'eccitazione dei derivati di bismuto. Non si può quindi, a mio ' par er e, stabilire un.a dose tipo di somrriini tr.a zione di bismuto, essendo opportuno variare tale dose in rap1Jorto .ai singoli individui ed in r.apporto ai risultati ,clinici locali e generali ch e noi possiamo constatare. Il costante esame delle urìne, l 'assenza di gen givite bismutica e di inten sa cefalea ci posson o ben e consigliare sulla tollerabilità e d eliminazione del bismuto somministrato , e ci posson o g uidare a proseguire o sospendere l-acura, senza eccessivamente preoccuparsi del numer o delle iniezioni e de]J.a qua ntità totaledi bismuto iniettato. E' stato con tale criterio ch e io ho somministrato dosi totali di bismuto superio.ri a qu elle di precedenti studiosi . O effettivam ente n ei tuber colotici esiste un.apiù evidentè tollera nza ai sali bismutici , o probabilm.ente tale tolleranz.a è in rapporto .alla qualità del sale adoperato ed alla sua prpporzione del contenuto in arsenico. I sali arsenicali di bismuto, sia per il lor°' ;


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SEZIONE PRATICA

contenuto in arsenico, sia per l 'azione d el bis1nuto, oltre a)! 'azione parassiticida da altri .autori dimost:rat.a p.er il trepo:flema, presenta una spiccata efficacia ricostituente nell 'organisrno, oltre 4na attività speciale leucocitaria e tibroblastica locale , agendo sul granuloma tub ercolare in modo simile che sulle lesioni luetiche. I risultati da me ottenuti con la terapia arseno-bismutica nelle tubercolosi chirurgiche sono davvero incoraggianti e promettenti e credo tale metodo cur.a tivo potrà entrare n ella pratica medica con su ccesso, corroborato e migliorato dalle esperi enze di a ltri studiosi.

RIASSUNTO. L 'A. 11a e'perin1entato l 'efficacia dei sali arseni ca li di bismuto n ell e affezioni. tuber colari chiru1·giche , e viene alla con clusione ch e il bisn1.uto, son1ministrato per ini ezioni endon1uscolari, J)resen ta una SJ)icca ta azione tera peutica general e e loca1e. ETBLIOGRi\ FIA .

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' ì\T. LANZA MONTA J.\. Sch \'' . l\1ed. ochenschrift, a. 54, 37. G1onG1. Policlinico, fa se. 28, .1925. ANTONELLI. lbid .' fase. 35, 1925. AMANTEA. Arch. di Far1n. e Scienze affini, aprile 1924. l,EvAn1T1 e GIRARD. R. Académie des Sciences-, febbraio 1925. · TRUFFI. Giorn. It. Der111atologia e Sifilografia, 1924. GALL101·. Paris · ~fécljcal , d.icembre 1924. SEcco. Policlinico, nov. 1927. DoGALINo. lbid ., ottobre 1927. LEVADITI, Nroo1,Au e Sc HOEN. Inst. P asteur, luglio 1926. C1GNozz1. lliforma ~edica, n. · 19, 1925. · In. R asseg11a Internaz. Cl.inica e Terapia, n. 10, 1925.

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Lezioni e confffitinze del t• Corso d·i 'Pis·iologi, 1 .•,.. .. ... . . , tenute sotto ~\I- ' ~;u~pici della Direzìon~ .~~ Ge~~:cale di Sanità lVlilitare · nel Sanatorio l\ifilituè di·.:' A;nzio, dai pr-0ff.: -0. ME:MMO; E. MARAGUÀN{f·; Y., AsooL1; R. ALESSANDRI; A. D10N1s1; ~· Moa~11l'tr ~ A. Busi; D. DE UARLI; S. R1cor; R. 01AÙà1; A. GERMINO ; F. BoccHETT~. •

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Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F. B.OCCHETTI.

Prefaziofle del Prof. Sen. E. MAllAGLIANO. Un volume di pagg. XVI..344, nitida.mente stampato, oon impressa. sulla copertina, la fotografia <lj S. E. il CSipo del Governo, Benito Mussolini, fira i ricoverati del Sanatorio Militare. - Prezzo L. 60, più le spese postali di spedizione. Per i noetri abbonati sole L. 5 2 .itii porto fran-00.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. R.

;OSPEDALE CIVILE DI MODIGLIANA

Rottura del m11scolo retto addominale sinist1·0 in gravida afletta. da influenza. Dott.

R1 ccARDO CARNELLI ,

med. chir. primario.

Un caso rr1olto inter essante sia per la sua rarità , sia per le ecoezionali condizioni fisiopatolog·ich e in cui è avvenuto, nonchè p er le diffi coltà diag11ostich e ed altre considerazioni cui dette luog·o è quello, da me osservato, q~est 'anno, dl1rante i1na epiden1ia influenzale, i11 don11a g·ravida al 5° m ese affetta essa pure da influenza. Pren1etto subito ch e la diag·nosi , data la gravità d ei sinton1i e l ' urgenza d 'ap·p ortarvi, in qualch e 1nodo, rin1e;di o, fu soltanto possibile al tavolo oper.a loTio. C. G., cl 'al).11i 38, di Luigi, possidente, da Moclig1ia11a , il 7 febl)raio 1929 fu colpita da g·ra,·issi1110 raffreddore con lagrimazione deg'li occhi, cefalea front ale intensa, abbondante scolo i11ucoso r1asale e sen so di scuotimento di tutti i cl enti. ll g iorno 9 febbraio insorse tosse stizzosa, i11sis te11te con dolore retros terr1ale e febbre a 38°; d iflìcoltà di esp ettorazione. Il n1edico curante J:ece cliag·nosi di influenza. Ali 'ottavo giorno di r11alattia in seguito ad uno dei soliti molesti accessi di tosse la donna accusè un dolore· acuto, co1ne una puntura in corrispondenza del muscolo retto addominale sinistro a due dita trasverse dalla cicatrice ombelicale. Tale dolore si ripetè poi ogni volta che la donna tossiva. Ho già accenna to che essa Lrovavasi in stato di grav idanza al 5° mese. Visitatala una prin1a volta , dietro invito del collega cur ante, non potei co11statare, localrnente, alcuncl1è di anormale. La cute si presentava di aspetto e colorito normale. Le pareti addon1in ali assai sp essel J)e r adipe, non presentavano, alla palpaz ione, segni di infossamenti di s111agliature, di fossette o di laparoce li nel punto doloroso aYvertito dalla donna. Neppure s i avv0r tiva ... tu.1J1efazione o pastosità. Si palpava inYece : b e11issimo l 'utero gravido un po ' a d estra d ella, linea rn ediana. La tempe ratura er a di 37°,5. Pol sq 80. NQJ'l ave11clo potuto sta bilire lJna diag nos i esatta, ihi:t facendo soltanto d ell e ipotesi , prescrissi lì p er lì un calma11t.e a b ase di eroina e codei11a a ll ' unico scopo di dirni11uire i fastidiosi accessi òi tosse, ch e infatti cessarono e p er 5 o 6 g iorni non ebbi pit1 occasione di rived ere l a paziente ch e, in seguito, in 'asseri d 'esser stat a assai meglio. D opo quest 'epoca, una notte (il 21 febbraio), durante un i111ovo accesso di tosse, un po ' più insis tente, l a donna avvertì nuovamente i] dolore, 11el solito punto, ed in modo assai più grave . 8lla affermò che q11es ta volta le parve di nver avtito co111e una cc stillettata » e che l 'utero le ·fosse ò ' un tratto ing rossato, tantoch è quando 1


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accorsi al suo letto, la LroY·ai ch e, is tintiva1nente si comprimeva il ventre colla 111ano sinis tra, perch è, diss ella, temeva di abortire. Esame obiettivo . . - I.a do1111a lrovavasi in grave stato di an emia acuta. Aspe tto pallidissimo . Sudore· . p erlaceo alla fro11te. Polso piccol-o, d'epressib ile, frequ ente. (120 p .), voçe afona . . L 'ispezione d ell 'addome· metteva in vista un turriore ovoidale della gro·s sezza d 'una testa di bimbo, col maggior asse parallelo alle pareti addominali, sitt1ato un po ' pii'1 verso sinistra e, cosa assai notevole e preoccupante, lo si vedeva cr escere minuto per ininuto. D 'altra parte l 'aspetto della cu~e soprast,a nte no~1 lasciava intravedere alcun segno di ecchimosi o d 'infiltrazione ematica. Collà palpaziòn e non si avvertiva scricchiolio o l)as tosità sp eciale tantoch è supposi si trattasse dell 'utero gravido t anto pi1'1 che esso non er a altrimenti n è altrove p alpabile. Anche il reperto :n ega tivo di en1orragia il ui ge11ita1i esterni e l 'assenza assoluta di em orr agie pregresse valser o a convincermi che si trattasse d 'una complicazione· patologica della gravidanza e pensai ad un dis tacco precoce di · placenta normalmente i11serta con en1orragia interna. D 'altronde sapendo ch e la donna era anche affetta da influenza, no11 è da m eravigliarsi ch e questa temibile complicazione avesse potuto facilmente verificarsi. Con sig·liai ·p ertanto di portare· subito la donna, in Ospedale ove decisi senz 'altro, per l 'aggravarsi dei sintomi, di sottoporla alla laparatomia. Operazione. - 21 febbraio 1929, ore 7. In cloronar cosi, pratico la laparatomia mediana sottombelicale, proced endo a strati. Prima di aprire il peritoneo, subito a rid0sso di esso, vedo comparire dal nlargine sil1istro del t aglio, .alcuni grumi di sangue ch e mi mettono subito sull 'avviso che l 'etnorragia deve esser e prevalentemente extrapcritoneale. Segu endo infatti questi coaguli a sinistra e p er via smt1ssa fra p eritoneo ed ap on evrosi profo11d a dei muscolo retto addomi11ale p en etro, co11 un d ito, in un a vasta sacca piena di coaguli sang uigni ch e asporto e noto, in sie1ne con essi, la presenza di alcune fibre muscol ari ed aponevrotiche com1)letarr1ente distaccate. Svu otata completa1nente la cavità mi accorgo ch e il ventre del muscolo r e tto arld ominale sinis tro trovasi in s tato di sfacelo e diviso in due, con i m on coni frastaglia ti e retratti e la cavità er a occupat a da un vaslo ematoma ch e formava il tumore poc 'anzi 11otato . Procedendo nell 'esa1ne d ei tessuti sottost anti, noto ch e il p eritoneo ha assu11to un colorito verdas tro per imbibizion e di pìgmento ematico ed è friabilissimo, p er cui, allo scopo di inda gare se anche in cavit à trovisi eventualment.e d el sangue divarico lat eralmente all 'es terno, il m. r etto e vedo una piccola p erforazione nella fascia trasver salis ch e, a questo livello, costituisce l 'ap onevrosi profonda d el muscolo st esso e dall a q"liale fuoriesce infatti un po·' di sa11gu e scuro. Suturata quest a con un punto apro per piccol o tratto il peritoneo sulla linea media:na ed intravedo l 'ulero gravido n ormale ma respinto all 'indietro . Di fronte · a tale r ep erto, mi li1nito a mettere un piccolo drenaggio nell 'an gol o inferiore dell a ferita peritoneale e zaffo serrata1nen te la cavi Là laterale sinistra dell'ematoma ,

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riclùude1Ldo parzial1nente l a parte superiore della ferita cutanea. Decorso post-operatorio. - Il decorso post-operatorio è buono fino al 4° giorno, perchè l 'emorragia è cessata: la temperatura pressochè normale 37.,4. il circolo fecale si compie normalmente e l 'ammalata non avverte altra sofferenza ali 'infuori della solita tosse un po' insistente ed accomp agnata da notevole espettorazione bronchiale. Alla mattina del 5° giorno dall'atto op·e ratorio,. compaiono i dolori del parto e l a donna, :come prevedevamo già, abortisce . È importante notare ch e pochi minuti prima che l 'aborto si espletasse spontaneamente, con un esame speculare dalla vagina, ad utero completamente aperto intravi~i anzich è la presenza di parti fetali quella di una placenta previa per cui, senza indugiare mi affrettai ad aiutare Lo svuotamente dell 'utero senza aver p er altro alcuna emorragia. Appena abortito, l a donna p eggiorò notevolmente. L a terr1peratura s'inalzò bruscamente (38°,2), il polso tornò ad assumere i caratteri di piccolezza e di frequenza i1otati altra volta, prima dell 'operazione, ed in sor se una broncopolmonite acutissirna, ch e portò a morte la donna entro 12 ore.

Il caso esposto è così eccezionale per le sue diverse coincidenze patologich e che, per quanto abbia oercato nella letteratura , non mi co11sta n e esista uno consimile . Mentre è noto ch e rotture di muscoli e specie degli adduttori, degli psoas e dei ret ti addominali sono state osservate con una. certa frequenza, dopo il tifo , il vaiuolo, la scarlat· ti'na, la sifilide ecc. non mi è stato possibile rintracciare un caso di rottura di muscoli addon1inali in seguito ad influenza e per di più in donna gravida, ciò che .aggiunge al caso maggiore importanza . Sappiamo che la rottura patologica d 'un muscolo avviene per alterazione della sua struttura e specialmente per d·eg·enerazione cerea o ialiana e per degenerazion e gr.anulo · .adiposa. cc Questa alterazione, com è .afferma Bonome cc (in Trattatò di Anat. P,atol. del Foà) .può vece r ificarsi acutam ente n el corso di malattie in« fettive , come per es., nel tifo addominale, « soltanto però in qual ch e raro caso, . indipen- · « dentem ente dall.à gravità dell 'infezione ·ed ha cc sede. per l_ o più nei muscoli retti dell 'adcc dome n . ' .. La degenerazione cerea ·deseri tta per la prima volta d.a' Zenker n·ei mus·co]i a fibre striate speci.aln1ente n el miocardio e n ei r etti addominali è caratterizzata microscqpicamente dalla scomparsa graduale delle striature trasversali e lono-itudinali delle fibre e d.a11e m etamorfosi della ~iosina in una sostanza amorfa giallastra simile alla cera. In seguito .a questa trasforma-


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zione le fibre perdono la propri:età contràttile voli al terazioni funzionali del ri cambio, .a ggrae diventano estremam·e nte friabili. Sul come, vando il d·e corso delle malattie matern e acciperò, si formi , questa sostanza, regnano anco- dentali e·d in isp·ecie d elle malattie infettive le • ra grandissime incertezze gi.acch è è stata ri- cui com plicazioni sono più facili a verificarsi. scontrata in conid izioni patologiche svariatis- Inoltre l 'importanza d ella gravidanza appare sime, (tifo addominàle, febb r.e pu.e rperale, di- a n che dal fatto ch e l 'utero appena ra·g giunge fterite, pseudoipeTtiòfia muscolare ecc.). La un certo volume esercita - fatti meocanici dì dottrina più acoetta è qu·e lla secondo la quale compressione e di stiramento oltrechè su gli la d egen erazione cerea dipend.e da un prooes- organi .circostanti an·che sulle pareti addom~­ so di coaguJ.azione d ella miosin.a ed in favore na1i ch e si distendono e si assottigliano a di essa sta il fatto c~e si può produrre degen\espese d ella loro elasticità . E so·n o spe-cialmente Tazione cerea, d eterminando ische mia . n ei i retti addominali anteriori e l e pareti laterali muscoli. quelle ch e subiscono il maggior grad o di queste modificazioni. Non è guindi fuor di Pren1essi questi ricordi di patologia generale luogo pen sar e che le modificazioni strutturali vediamo se esistono nel n ostro caso le condizioni anatomo.µ atolog·i ch e ch e ci spieghino J.e· della muscol.a tura .addomin.a le insieme ai di- · successioni morbose osservate. La donna in cui sturbi circolatori ch e si verificano n ella gravidanza e prob.a bilmente favoriti, n el nostro casot si verificò la rottura muscolare er a indubbiadalle · alterazioni endoteliali indotte n.ei vasi, m ente affetta d.a influenza, ch e invase, a tappe, ~utto l 'app·a rato r espira torio. Dall 'inizial e dai prod otti tossici d ell 'influenza, abbiano facilm·e nte contribuito a provocare per ischemia e gravissimo raffreddore di testa, d all 'insor.genza d 'una tosse insistente ed accompagnata ' ]a deg.e n er.azione cerea d el muscolo addomina- . nale sinistro ch e, sotto i ripetuti colpi di tosse da espettor.azione bronchiale fino all 'esiziale broncopolmonite, la gravità d ell 'infezione in·· si è rotto. Il prodursi d ell 'isch emia potrebbe, secondo fluenzale appare in tutta la su a evidenza. Non v'ha du·b bio perciò che in lei facesse difetto i11e, an ch e imputarsi al fatto che l 'utero dula principale condizione eti ologica , capace d 'in- rante la sua ascensione addominale oltrechè durre la sovraccitata· d egen erazi on e deJle fibre non con servarsi sempre m·edi.ano, gira attorno al suo asse longitudinale per modo c h e il suo muscolari d ei muscoli retti addominali. ' Anch,e l 'epoca idi compar sa d el primo dolore· margine sinistro guarda prevalentemente alaccusato dalla donna (8° giorno di malattia) e 1'avariti e quindi è più a contatto colle pareti d.e lla susseguente rottura muscolare verso il addon1inali. Nel caso nostro esisteva un utero 15° giorno dall 'inizio dell'influenza , ci posso- gravido di 5 m esi in ·cui questa rotazione era no, secondo m e, illuminare sulla sucoessione prese11te per cui è lecito pen s.a re che specialmente durante i colpi di tosse, il marg ine sidei fatti morbosi. Afferma il Bonome che cc la degenerazione nistro venisse a comprimere la parte posteriore . 111uscolare può ..verificarsi acutamente n·el corso sinistra , del muscolo retto ove appunto decorre della malattia infettiva indipend.entemente I '.a rteria epjg.astrica in · qualch e r.amo della quale, questa compressior1e continua o fraziodalla gravità dell 'infezione » p erciò non è .illogi co p·en sare ch e n el n ostro caso, degenerazione 11ata può aver e indotto isch·emia. Se dunque , all 'infuori dello stato gravidico, muscolare già si foss·e formata a·c utamente al1' inizio d ell '.influenza e che il primo dolore è gener.almente an1messo che ]a rottura fascicolare d ' un muscolo sia favorita da tutte quela·ccusato d.all.a donna , in seguito ·a i colpi di le condizioni che ne alterano la struttura, n el tosse, ad altro non fos se dovuto che ad un~ caso i11 esa.m ,e, ci selll;bra ·che queste condirottura fibrilla re del muscolo. In seguito perzioni esistano a dovizia e ian.o rappresen tate sistendo la tosse e ripeten1do·si il dolore, p.robaoltrechè dall 'infezione influen zale , dalla grabilmente altre fib r ille sono andate rompendosi, vid.anz.a per se stessa e da tutte le altre modifinchè al 15° giorno di rr1alattia, si ebbe una ficazioni che essa induce nell'organismo della vera rottura fasci colare. In tal modo è possidonna. An cl1 e dal lato1 anatomopatologico il bile spiegar e anche l'aspetto verdastro e la n ostro caso ci sembra inter essante inquantochè friabilità del peritoneo, constatate al1 'atto opeI ' OJ)erazio11e cj h a messi in gr.ado di spiegare ratorio, e dovute .a d imbibizione ematica e déil per ch è dell 'assenza di certi sintomi dell'egenerazione d ella sÌ·erosa ch e non possono alm.atoma. La rottura d el ml:lscolo retto addotrimenti essersi stabilite d 'emblée, subito dopo n1inal e entro la s11a guaina aponevrotica robula rottura del muscolo. D 'altra parte non d eve sfuggire I 'importanza c_h e la gravidanza ha s ta e sotto uno strato d 'adipe come presentava d 'indurre nell'organismo d ella donna, note- l a donna, è una rottilra profonda, perciò non

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poteva dar luogo d 'e1nblée a i1ess u110 d ei tre riore d el 111. r etto ed il perito11eo quindi con segni caratte ristici ch e servono a diagnostica- facilità Lendeva ad espander si più facilmenre una rottura mJ.isc olare. Queste rotture non te ver so la cavità .a ddon1i11ale a nzichè verso formano .n è un vuoto apprezzabil e, i1 è una tu- l 'e terno, ciò ch e ·indusse anch e nell 'errore mefazione n etta, nè l 'ecchìmosi superficiale diagnostico. c he appare tardivamente e ch e cc è il solo sinAnch e l 'assenza assoluta di emorragie pretomo, dice il Forgu·e, sul quale oltre che sul g re se vag·inali 11ella donna incinta; il riscondolor·e s i possa basare la diagnosi ». . tro vaginale n egativo aggiunti alla palpazione La presenza inoltre d 'un utero g ravido al 5° e v isione d 'ur1 tun1or·e piriforme somigliante rrtese r endeva fa.c ile la confusion·e ta·n topiù all 'utero ch e sapevasi gravido di 5 mesi, nor1, quando si pensa ch e l ' ematoma aveva tenden- chè la n1ancanza assoluta di ecchimosi cutaza a portarsi ver o la cavità addominal e e re- nea fa cevano fac ilmente orientare la diagno-si l)Ìngeva l ' utero in cavità tanto da renderlo più verso una grave complicazione. gravidica introvabile co]la palpazione. Dal lato clinico ch e verso una rottura muscolare. ~ d an ch e diagnostico il caso è altrettanto inDal lator terapeutico potrà, a prin1a vista , .1er·essante inqua ntoch è l 'etiologia ed il qua dro ·embrare poco appropriata la laparatomia n1 emorboso d 'una rottura muscol.are addominale diana sottombelica le ch e abbiamo scelta oon·1e come la n ostra è pressochè si1nile a quello unico n1ezzo per. aggredire la lesione. Sappiad 'un 'emorragia inter na per di stacco precoce mo benissimo ch e in altri casi ed in altre rot:di JJ]acenta normalmente in serta. ture muscolari, dove esistono piccoli ematomi ~ Fra le dive rse cau se infatti. eh.e po sono fapuò bastare una semplice fasciatura compresvorire l'una o I '.a ltra affezione sono ricordate siv.a ed in seguito il massaggio oppure I 'incidagli autori, le n'talattie i nfettive .a cute. Queste sione a1Jonevrotica e l 'affrontamento, medi.ante n·el caso di rottura di fibre muscolari induc outura , dei monconi muscolari ed ·in caso di n o, com e .abbi.am o d·etto, alterazioni della rottura dei m. retti un 'incisione paramediana ~ LruttuTa per degen erazion e ·vitrea o granulo ·enza aprire la cavità addomina le, raggiungenadiposa ; n el caso , i n veoe, di distacco precoce do anch e più faciln1ente lo scopo terapeutico. d ella pla.oenta, agiscono rendendo oltremodo '1n 1' eccez ionale co incidenza dell a g ravidani'a fragile l ' impi.a nto di quell:a sull 'utero per le e l ' ipole i d' emorragia interna dell ' utero da alterazioni morbose ch·e laoeran o il tessuto pla· di s lacco precoce di p]acenta norma lmente incentare e n e provocano il distacco . ser ta , c i .fecero preferire la laparatom ia m.edinNell 'un caso e .n el1l 'altro è ovvio pensare 11a con1e quell a indi cata per aggredire più come so tto l '.azione di p~ccoli insulti m eccanipro11tamente e d iretla1nente 1'utero gravido ed ci possa verifi car i uno di questi a ccidienti . esplor are la cav ità addon1inale. ~ . . ' . L 'influenza, infezione caratterizzata da sinD 'altronde que . . to lntervento 1 presto , sia tom i prevalenti dell 'alber o r espiratori o, possiepure indirettamente e senza averne l 'intenziod e in al to g ra.do , la capacità di questi i.n·sulti: n,e, ancl1 e ad esplorare la rottura muscolare gli accessi di tosse, gli sforzi di vomito, le ch e trov.ammo, per cui non oe ne siamo pencontrazioni per inghiozzo inf]uenz.ale ecc. postiti chè anzi ci servì non solo a zaffare la sono b enissimo provocare o la rot·t ura di un cavità dell 'ematoma e ad aver ragione dell 'emuscolo patologicamente altera to od il distac- m o1Tagia, ma poten1mo, contemporaneamente. co precoce d 'un.a placenta normalmente in- esplorare la cavità peritoneale dove pure un.a serta. Anche la 1'intomatologia è pressoch è sj- certa quantità di san gu e era penetrata. Del mi le. Dolore brusco può av·e r si in amb.e due i r esto il decorso post-opera tivo , chirurgicamencasi; però più inten so e come una « still etta- te prometteva beni ssimo ed in persona non ta n nel caso di rottura muscolare addominale. affetta da inflt1en za, cr edo, ch e sarebbe servito L 'insorgenza d'un ' anemia acuta, mentre è certan1ente l'>er aver la g uarigione. l'uni co sintomo so ·pettabiJ.e d'un ' emorragia interna in casi di distacco di placenta n ormalRIASSUNTO. mente inserta , nei casi di rotture muscolari si ha soltanto p er emorragia abbondante da rotOsservazion e di u11 caso di rottura del m. tura di vasi di g rosso calibro, come n el nostro ca o , in cui vi fu , certamente , rottura dell 'epi- retto addominale inistro in una donna gragastrica sinistra e quando l' ematon1a, com e vida a ffetta da influenza , caso interessante dal abbiamo potuto con tatare, tro,ra fa rilità di lato clinico e diagnostico, in quanto ch e l 'eziologia ed il qu.a dro morboso sono assai simile espan sion e per mancanza di resistenze ch e vi si oppongon o. Nella donna in esam e, l'em a- a quelli di en1orrag ia interna per dista cco pretoma lo ri scon tr.ammo fra 1'aponevrosi post e- coce di p l.a<'en ta. 1

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nell'ottobre e neJ novembre, acco1upag11ati da debolezza generale e facile stancabilità, si presentadiretto dal Prof. G. SAB ..\TTNI. va all 'ambu]atorio antimalarico di Sassari, dove, fatta la diagnosi di infezione ma]arica, trovato i1el sangue il plasmodiu1n vivax, con lieve tu.. Itte1·0 da Plas1nochina 111ore di milza ed anemia seconda ria, fu sottopoper il dott . ANDREA ~·IA NAI, aiuto. s ta a cura con ] a p1 as1nochina semplice, nella d ose di tre compr esse al giorno, da prendere dopo La scoperta d ella Plasmochi11a , d eriva to sin- i pasti. ~1 so1nmi11istrazio11e rli tale medicame11to però tetico della chinolina, qual e rimedio specifico no11 f·u innocu a a1la paziente in quanto fin dal contro la malaria apparve subito molto sug2° giorno comparvero distur1li caratterizzati da gestiva e fu presa n ella dovuta con siderazione cefalea, vertigini, nausea, dolori addominali, ed al 3° giorno emissione di urine molto scure ed in quanto offri va vari vantaggi : posologia molto inferiore di fronte ~ quella del chinino·; 11na lieve colorazione giall a d ella cute. Sospeso . . ' !os to il m edicamento i disturbi sco1nparvero dopo assenza di sapore amaro; pres unta ~z1one p1u alcuni giorni r esiduando però cefalea, stanchezza, forte e nel complesso mig liore d el chinino, 11ausea, impossibilità al lavoro. Vivendo in carr1pagna per a ttendere ai lavori ma sovratutto effi cacia contro i gam eti, i veri can1pestri ritornò in città ver so la f ine di febbraio trasmettitori dell ' infezione da u omo a uomo. Le ricerche si su sseguiro110 b en presto ed 1928, ed aYendo l1otato n1alessere generale cui fece seguito lieve rialzo termico, mal di gola, tosse i11 generale si è parlato e si parla dei vantaggi con scar sa espettorazione, cefalea , dolori lombodel preparato e del] 'azione di esso in tutte e sacrali, si presentava nella nostra ç Jinica d ove tre le forn1e di infezione m alarica, sia n el ciclo Yen11e ricoverata. E. O.: All'ingresso l a temp eratura è 37,4, il asessuato ch e sessuato . polso 76, ritmico, uguale, valido. Circa g li inconvenienti, .al! ' infuori dell.a ciaL 'esan1e g·e11erale dimostra un soggetto in buonosi ch e era già nota ai prin1i sperim,e n ta torl 11e condizioni generali, con normale sviluppo schetedeschi, Muebl ens (1) dice ch e la Plasmochi- letrico, 1nasse muscolari e pannicolo adiposo be11e na è una sostanza metaemoglobinizìante per sviluppati ; lieve pallore della cute e delle 1nucose vjs ibili; non edem i. Si apprezza qualche piccola cui un uso imprudente di essa può produrre linfoghiandola nelle regioni latero-cervicali, mendei fenomeni di intossicazione ch e non si sono tre 11ulla è dato rilevar e n egli altri distretti ghiandol ari accessibili con la palpazione. mai verificati u sa11ùo dosi opportune (1 centiIl capo è mobile in tutti i sensi ed i movi1ne11ti grammo per ogni 10 kg : di pe o in gen erale). s ia attivi ch e passivi r1on risveglia110 alcun dolore . Io ho preso in considerazion e il rimedio fin Nu1la a carico del cranio, della faccia, dei 111udal 1925, su vasta scala. scoli 1nimici, dei globi oculari; le pupille uguali Ma come sem1)r e, o spesso, avvien e in chi r eagiscono alla luce e · all 'accomod azione ; la lin· è alieno da precon cetti sulla bontà o m e no di ·g u a , che è lievemente patinosa, non presenta alterazioni; le tonsille sono molto ingrossate ed arun preparato rilevando e controllando i van- . rossat e e tale arrossamento si diffonde a tutta l a taggi di esso si riesce ad individualizzare qualretrobocca. A carico del collo nessun fatto patologico degno di nota. Tiroide non aumentat a <li ch e inconveniente più o n1eno g rave. Di uno di qu esti appunto intendo r iferire in volume nè di consiste11za. Torace : L 'ispezione statica ci dice che la gabqu·esta breve nota. bia toracica è ben confor111a la co11 en1iloraci si111· 1ne lrici, poco pronunziate le fosse sovra e sottoS.. Salv., <li anni 17, 11ul>ile, casalir1g~ da Sascl avicolari, l 'a11golo del Louis non sporger1te, a11sar1. g0Jo epigastrico retto. Nel ge11tilizio dell 'infern1a no11 vi è nuJla che L 'ispezione dinamica ci dice che gl i einitor aci possa richiamare 1'atte11zione . si espan c.l ono sirr1metrican1ente e le escursioni soi\-Iestrt1ata a 13 anni, le regole si presentarono rto a1npie. Il torace è el as tico , se11za punti dolosempr e normali. _,\. ttè1lrle da qualche anno alle rosi, il fremito vocale tatti1e si trasmette bene facce nde domestiche e salt11 aria1nente ai lavori su tutto l 'ambito. dei campi ; pratièò sempre 1Jn 'ali1nentazione 011 si rilevano modificazioni p atologiche di 1nista. su ono co11 la percussione con1parata, n on esistono L 'ana1nr1esi morbosH r egis tra a 7 anni 11na for111odificazio11i di r esister1 za p lessica e ta11to il li1na febJ)rile, ili breve durata , battezzata per inmjte rlcg-Ii apici come quello dei m ar g ini polmoflue11za. 11ari i11feriori, anterjormente e pos teriormente Pare nort abbia soffer to forme esantematiche sono come di norma ; gli spazi comple1nentari ed è s tata ~empre llene fino all 'cstate 1927 a llorono liberi, lo spazio <li Traube libero. qua11do, i1el mese di agosto, star1do ja campag11a All 'ascoltazione ron chi e sibili ta nto a d e tra pre::-en lò accessi febbrili a tipo terzanario, i quali, ch e a sinis tra post eriorn1en te . preceduti d a brivido più o meno intenso, scomL 'itto cardiaco non è visibile e si p alpa al 5' parivano còn profusa s11dorazione. Ritenuta maspazio · intercostale di sinistra un po ' all 'interno larica fu curata con il chinino, ina senza regola cle]l 'e111iclaveare. alc una ; essendos i poi gli accessi febbrili ripetuti Perct1ssoriam ente il cuore è n ei limiti ed _all 'ascollazio11e i to ni si apprezzan o ritmici e dis til1 ti ; non Yi on o rt1 m ori aggiunti. (1', De11 tsch Med. ' Voc b. , 1927, 11 . 46.

Istituto di PatoL eClinica Medica della R. Un iv. di Sassari.


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Le arterie sono elastiche ·e con1pressibili. to d el fegato ed il polo inferiore clella inilza deA<ldon1e: simmetrico, con cicatrice on1b·elicale . borda di due dita dalI'arGo costale. introflessa , trattabile, indolente, senza resistenze Le oriI1e sono più oscure con peso specifico ·abnormi. La sup erficie palpabile del fegato è li1028; albumina, glucosio, sangue assenti; pigscia, non aun1entata di co11sistenza, col bordo in1nenti biliari presenti; urobilinuria inte11sa; nulla feriore che non oltre passa l 'arco cos tal è sull 'emidi speciale n el sedimento. , · clavear e destra e col limite di ottusità superiore Bilirubina n el siero di sangue .in notevole quantità. . che arriva al 5° spazio intercostale sull 'emiclaveare. L 'esam e d el sangue dà : globuli rossi 2.950.000; Il polo inferiore della rnilza deborda di un dito globuli bian chi 4200; emoglobi11a 57 %; valore glosull 'arco costale ed il polo superior e arriva all '8° bulare 0,99. spazio jntercostale sull 'ascellare media. Form ula leu cocitaria: neutrofili 67 %, eosi11ofili Nulla è dato rilevare a carico dell 'apparato ga4,5, basofili 1, linfociti 20,5, monociti 7. stroenterjco. Nulla a carico del sistema nervoso. Lieve a11isocitosi, scar se emazie granulo filaLe oritte, che sono limpide e di colorito giallo 111entose. arancio dà11no : reazione acida; peso specifico Resistenza globulare 0,50, inizio d el! 'emolisi. · 1025; albumina, glucosio, sangue, pigmenti biliaSlercobilina ~elle feci presente. 10 marzo. Persiste ancora la cefalea; è evidenri assenti; tracce lievissime di urobilina e n el setissin1a la colorazio11e giallastra della cute ; il fedimento solo cellul~ di sfaldamento d elle ultime gat o n on è ingrossato, la milza si mantiene auvie genito-urinarie. 111entata di volu1ne. Esame del san gue: globuli rossi 3.900.000; gloLe orin e presentano ancora tracce di pigmenti buli bianchi 7200; em oglobina 78 %; valore globulare 1. · · biliari; urobilinuria intensa; null a di speciale nel sedi11'le11to. Formula leuèocitari a: n eutrofili 77 ,5; l i11fociti 11 111arzo . L 'ittero tende ad allenuarsi. Nelle 16; monociti f5; eosinofili 1,5. orine tracce minime di pigmenti J)iliari ; l 'urobiliLieve ani socitosi e poichilocitosi. 11 uria è an cora evidente. Assenza del parassita m alarico negli strisci coBilirubi11a nel siero ancora in .notevole quanlorati . tità. ' Resistenza globulare normale. Nei g iorni successivi l 'ittero è andato sco111paWasserma11n e Sachs-Georgi: 11egative. re11fl c; l 'urobili11uria si è inantenuta fino al 16 Nelle feci, che sono formate. nulla si riscontra n1arzo. La malata si è gradatamente rimessa. L 'edi patologico: · same del sangue praticato il 21 marzo ha dato : La paziente n ei primi" quattro g iorni di deg·enGlobuli rossi 3.850.000 ; globuli bianchi 5400; za h a presentato lievi rialzi termici oscillanti fra emoglobina 78 %; -valore globulare 1. 37 ,2 e 37 ,8; poi scomparvero e con essi il mal di Formula leucocitaria : neutrofiij 67, eosinofili 4, gola, la congestione l>ronchiale, residuando solo basofili 1, monoci ti 7, linfociti 19. un lieve ingrossamento <lelle- ton sille, fatto esiIl 24 inar.zo ho voluto rifare la prova somr11jstente già cla prima che la ragazza si ammalasse. nistrando per due giorni tre compresse ·di pla· Jlirnessasi da t ali disturbi ho voluto vedere se smochina al giorno. Il quadro morboso aJ quarto corrisp on d evano a verità i flltti accusati dalla pag iorno si era di già chiaramente r eso manifesto ziente durante la somministrazione della plasmocom e in precedenza ; ittero evidente, orine oscure cbina , per cui trattandosi di una malarica affetta in preced enza d a terzana benigna , ho som- . con tracce di pigmenti biliari, ir1tensa urobilinu rja e Lilirubina nel siero di sangue. ministr a to il preparato n ella dose di una comGlobuli rossi 2.960.000, globuli l)iar1chi 5700, pressa il 1° giorno, di 2 il 2° e non avendo preemoglobina €0 %. senta to disturbi di sort~ di tre il 3° ed il 4° giorFor111u1a leucocitaria: neutrofili 60, linfociti 30, no dopo di che "enne sospeso. eosinofili 5, monociti 5. Scars.e emazie granulose. Riporto in su ccinto il diario: Resisten za globulare 0,34, 0,40, 0 ,52. 5 marzo . Viene somministrat a dopo il pasto delS ter cobilina nelle feci. la mattina una con1pressa da due centi gra111mi di L 'ittero si 111antenne inten o sino al 29, })Ol plasmochina. and ò scomparendo gradalamettte. Il 31 marzo l ·u6 n1ar zo. L 'ammalat a non ha prese11tato alcun robilinl1ri a è an cora in te11sa. dis turbo e nelle urine no11 si è rilevato nulla di nuovo. i somministr ano due compresse di plaLe note clinich e, ematologich e, urinarie e smochina. COJ)rologich e ci permettono di affer111are in 7 marzo. Nessun disturbo subbiettivo ed obbiettivo. ell e ori11e nl1lla di patologico. Vengono somr11odo indubbio la natura emolitica- dell'ittero ministrate tre compr esse di plasmochina, ciascue l 'insorge11za di esso in rapporto con la ~ 0 111na poco dopo i tre p asti della giornata. 1ninistrazione della pla . . m ocl1ina . 8 marzo. La paziente h a aYvertito cefalea , . 1naLa colorazione g·ialla della cutè e delle sclere lessere generale; sulle sclere è conlparsa u11a lieve tinta itterica; st1bittero Sl1lla cu le ; non prurite: non fu molto spiccata ma man_ifesta. nè bradj card ia ; nulla si rileva al l 'esame dei sin .. La mancan za di sintomi dovuti a ri assorbigol i appar a ti. Le orine sono oscure. p eso sp ecin1en to di sali biliari , quali il prurito, la brafico 1025, non vi è nè al bun1ina nè glucosio n è dicardia; il fegato n on ingrandito. la milza sangl1e; 1ievi tracce di pig111en ti biliari ; urobilina in qua11 tità ; prova di Hay n egativa. aun1entata di ,~olun1 e, le urine con lievi tracce Ven gono 01nministrate tre èompresse cl i pladi pig menti biliari ma con costa11te ed inten :-:a smochin a do1)0 di che il prepar ato vien so s1>e ~o . urobilina; ]a din1inuzione dei globuli rossi ac9 n1ar zo . La col orazio11e g iall a della cute e delle com1)agnata da li eYe ani socitosi e poichil ocisclerP f> più inte11 a ; non si apprrzza ingrossam e114

I


(AN~O

XXXVI,

NUl\1.

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SEZIONE PRATICA

tosi, il nu1nero poco elevato di emazie co11 mettere in luce l ' ufUcio dell 'ipertiroidismo nel.sostanza gra11ulofilam entosa, la resistenza g lola patogen esi del disturbo glicoregolatore e d~mostrano ch_e l'ipertiroidismo può dare oribulare diminuita, la bilirubina nel siero dì gine ad un vero diabete, nel quale il fegato è :Sangue in i1ote,'ole quantità, l.a stercobilina nelle feci son tutti dati che depongono per divenuto incapace di trattenere il glicogene. Da numerose esperien~e fatte su vari indiviun ittero emolitico secondario a cau sa tossica dui risulta ch e quelle cure che agiscono favo' dimostrando ch e la p lasmochina agirebbe sulrevolmente sul gozzo esoftalmico, agiscono anle emazie rendendole . più fragili. che in egua l ·n1isura sul diabete concomitante. · Potremo· domandarci se questà azione tosGli AA. però in un caso da loro minutas ica sia sola111ente emolitica od anche epato- m ente studiato hanno trovato ch e il miglioram ento del diabete, con l 'intermediario del militica. Certo si è ch e di fronte ad una colemia notevole ed ai pigmenti biliari nelle orin e si glioramento del gozzo esoftalmico, in seguito potrebbe pensare, essendo in presenza di un a cure adatte, n on era così i1etto come si sarebbe sperato. ittero manifesto, che vi sia stata una lesione Essi perciò con siderano il diabete basedod ell a cellula epatica, ma per ora non abbiamo · v iano sostanzialmen te com e un diabete ordinadati suffi cie11ti per poterlo affer mare. rio legato a lla insufficienza della secrezione inConcludendo nel caso in parola la plasmo- terna del pan creas, ch e però evolve simulta, china ha detern1inato un ittero ch e può ascri- n eam ente. al gozzo esoftalmico, ragion per cui è n ettamente meno sensibile all'azione della versi agli itteri emolitici secondari a causa di eta e dell 'in sulina. tossica. La deficiente secrezion e insulinica del panRIASSUNTO. creas e la ipersecrezione tiroidea si somman o • insieme sì da produrre una forma grave d : . L 'A. , durante le ricerche sull 'azion e tera- diabete , per curare il qu.a le è n ecessario oltre peutica della plasn1ochina n ella infezione ma- la dietetica e l 'insu]inoterapia, curare anche j larie.a, h a potuto osservare un caso di ittero morbo di Basedow. Però la guarigione del Basedow non riesce emolitico determinato dalla somministrazione a sopprimere il diabete il qual e solo ' 'iene a di p lasmochina semplice in dosi terapeutiche. migliorare. · Resta ora il probl ema perchè il diabete è più frequente n ei basedoviani ch e non nei soggetti ordinari. Forse l 'ipertiroidismo è capace di svelare un diabete insulinico moderato, altrimenti DIABETE. latente, oppure si deve invocare una sinergia en docrina? Ulteriori studi si r endono necessari Diabete e morbo di Basedow assoeiati. onde portare un po' di luce .sull'importante .argomento. 1

1

SUNTI E RASSEGNE.

( M.

LABBÉ e GrLBERT-DREYFUS.

Paris Médical,

VICENTINI.

maggio 1929). L 'associazione del diabete .col morbo di Basedo\v, si riscontra in clinica con una frequenza suffi ciente a farci ammettere una vera relazione morbosa tra le due malattie. ella magg·ior parte dei casi il diabete e iJ gozzo esoftalmico evolvono insieme: per questo e per la fr equenza della associazio.n e M. Labbé ha pensato che potesse esserci un diabete tiroideo prodotto da un meccani smo patogenetico speciale, distinto da quello del diabete pancreatico. In esso il di sturbo della g licoregolazion e sarebbe dovuto all'ipertiroidismo. Diversi organi partecipano alla funzione glicoregolatrice: tra di es i due sono antagonisti: il pancreas ch e. abbassa ]a glicemia e fissa il gJicogeno n el feg;ato , la tiroide che fa uscire il glicogen e dal feg~ to , alt iYandone Ja trasforrnaz·i one in glucosio. umerose esperienze sugli anin1a li ed os erYazioni clini ch e sui basedoviani concorrono <1

Il diabete sifilitico. ( L. LAFOURCADE.

Th èse de Paris, 1928).

Si .ritiene generaln1ente che l 'origine sifiliLica d ' un. diabete può essere ammessa quando si verifichino le seguenti condizioni: 1) il diabete sopravviene in seguito ad ulcera dura, 2) i disordjni diabetici decorrono conten1pora, 11-eamente e . parallelan1ente alle manifestazioni si filitiche; 3) il trattamento antiluetico fa con1parir e o riduce i disturbi diabetici; 4) il regime antidiabetico non ha llotevole influenza sul diabete. L 'A . ritiene ch e queste quattro condizioni siano troppo rigorose e che il d.iabete è una sindro111e ancora poco nota in rapporto alla sua patogenesi e ch e è diffi cile precisare le condizioni che n ei singoli casi lo facciano ritenere effettivam ente provocato dalla sifilide. Può darsi che questa abbia l1rovocato lesionl irrepnrnbili degli org·ani ch e go,·ernano il m e-

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1218

IL POLICLI NI CO

tabol i mo del g lucosio e ch e quindi a n che cure antiluetich e inten se non modifichino a ffatto il corso della i11alattia, ma è certo che il mio-lior criterio diagnostico è dato dalla terapia specifica, ch e dovrebbe in ogni caso essere tentata quando I 'anamnesi ed a ltri fatti concomita11ti facciano sospettare la coesistenza delle due a ffez ioni . el periodo pr1111ario il di a.b ete è ecceziona le, nel periodo secondario è anche raro ed in ogni caso lieve: la g licosuria è discr eta, la poliuria non abbondante, il decorso lento. È n el p eriodo terziario, otto-dieci anni dopo 1'ulcera , ch e il diabete sifilitico è più frequente. Lafourcade n e disti11gue varie form e : a) La forma n ervosa : si verifica insie111 e · ad a ltri fenomeni terziari nel corso di una sifilide a tipo maligno ch e colpisce spesso parecchi organi. · È a cco1npa-gn-ata da altri accidenti cerebrali o midollari : crisi epilettifor~ mi, paralisi bulb.a ri, oculari, ecc. La poliuria e la polidi psia son o molto accentuate, il dimagrimento è rapido, le funzioni psichich e . . decadono ; b) La forma pancr eatica : è più tardiva, 15-30 anni dopo l 'ulcera . L 'inizio è insidioso e lento: c·e fa lea, facile stan chezza ~erebrale e on1atica, disturbi gastro-intestinali e qualcun o dei sintomi cardinali del diabete (poliuria , polifagia, polidipsia). Nei casi gravi l 'inizio è più brusco con dolori intensi al punto pancreatico, ch e ricordano quelli della pancreatite acuta, vomiti e diarrea incoercibili. Il dimagrin1ento è ra pido e intenso, la poliuria e la glicosuria abbondantissime. In qualche caso si può apprezzare con la palpazione l ' ingrossamento del pancreas. Il decorso è rapido, la morte si verifica più o m eno presto, il trattam ento è inefficace; e) F orma semplice sen za appar enti lesio11i nervose e pancreatich e. È il di.ab ete sifiliti co p iù frequente, il così detto diabetico parasifilitico degli antichi autori. L 'inizio è len to , progressivo, in sidioso . Lo stato gen erale bu ono , la sifilide anteriore è per lo più ign orata o ritenuta del tutto guarita , ed è &velata solo dall a Wassermann o da qual ch e piccola sti.Q"n1a ta. La relazione tra il diabe~e e la sifilid e il più delle volte si può a ffermare solo in b-a se ai ri ultati del trattamento specifico, ch e deve e sere .n1olto en ergico. Adunqu e in ogni caso di diabete si dovrà pe11 .. are a lla po sibilità d ella sifilide facendo ri cerch e anamnestich e, cliniche e umora_li . In raso di sifili de precedente bisognerà praticare l1na cura specifica inten sa e prolungata, ch e non è sinton1ati ra ma ha azione diretta su11 e le~ i oni ch e provocano il diabete. Si l)Otranno alter~ ativan1ent e adoperare il 111ercurio, il b i muto , l 'ar enobenzolo, dando l~ preferen z.a a quest'ulti1no. È ovvio ch e pri ma d 'iniziare la cura deve esser e esaminato lo tato del fegato e dei r eni te11endo presente le

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eventu~Ji

XXXVI, ~U~I. :3-!J

conlro.in~icazioni.

I11 ogni caso è convent~nte c.om1nc1are c~n il mercurio e passare poi al bismuto ~ agli arsenobenzoli. All o scopo di verificare ] 'azione della Cllra e consentire al paziente di alimentarsi a suo compi.acimento non è, consigliabile di adoperare. c~nte n1p.?ra11ea~1e:nte l 'insu]ina, alla qua. le s1 r1correra solo in caso di pericolo grave o quando si tratti di una sifilide a ntica e scle: rosante ch e richi.ed·e un.a cura specifica mo]to lunga . Infine convien e sorvegli ar e gli infermi apparentem ente g uariti allo scopo di sorprendere le eventuali recidive del diabete.

DR.

APPARATO URINARIO. L·albuminuria ortostatica. (CH. AcH..\RD . Bulletin M édical, 1929,

11.

25).

L 'albumi11uria ortostatica o di posizione si ]Jroduce solo n e]la posizione in piedi e scon1pare nella posizione sdraiata. Ne soffrono ragazzi e adolescenti ch e hanno pesso un aspetto malsan o, ch e sono pallidi, magri, la cui crescenza .è stata troppo rapida. Sono soggetti a .tipo n euro-artritico, presentano cioè uno stato d 'emotività, timidità, con eccesso di urati e di ossalati nelle urine.· Hanno le estremità fredd e e cia notich e. L'esame fnnzion.a le dei reni dà un reperto normale o o]o qualch e li eve di turbo. Vi sono gradazioni di passaggio tra le n efriti caratteristich e e le a lbun1inuri e a recrudescen za ortostatica o esclusivamente ortostatich e: Queste possono seguire ad una nefrite infettiva, ed in alcune n efriti l 'albun1inuria può esser e accentuata d.a ll 'ortost.atismo. Durante l 'ortostatismo si ha contempora11ean1ente diminuzione della quantità dell 'uri11a . La quantità di albumina è massima dopo la levata dal ]etto . Di solito raggiunge l ' I %o, ma può anch e o]trepassare 1'8 %0 . L'albuminuria ortostatica da a lcuni autori è riferita ad una n efrite vera e propria, da altri a d un di sturbo ft1nzi onale se11za lesioni. Pur non avendo tutti gli attributi ed i con1plem enti d ell 'albuminuria n efritica, I 'a lbumi~ nuria ortostati ca presuppone una lesion e del filtro r en al e. C:uffer e Barbillion parlano di n efrite parcellare e Bard di n efrite cicatriziale . Il fatto ch e il di turbo segu e di solito ad una vera e propria n efrite infettiva prova ch e essa è legata ad un fatto material e, organico. Del re to la di tinzione tra disturbo f11nzi onal e e ]e ione organ ica è puran1ente accadem ica. L'un o pre uppone n ecessaria n1e11te l 'altra. Si tratta olo di precisare la natura ed il grado del! 'alterazione organica ch e provoca il perturban1enlo funzionale. Nel caso in qui stione è la modifi cazione patoloo-ica dell e m embrane permea bili del r ene


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XXXVI , NuM .. 34]

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SE ZIONE PRATI CA

c h e dà ragio11e dell 'albuminuria, feno1neno paragonabile al passaggio patologico d 'alburnina attraverso le n1en1brane mucose e sierose del1'organismo. · Questa modificazione patologica delle pareti permeabili d el r ene , si chian1i essa nefrite par .. celiare o cicatrizi.a le, o porosità anormale, non è la sola condizio11e cl1e interviene n ella produzione d ell 'albuminuria ortostatica. Essa provoca il passagg·io d·e ll 'albumina solo quando in seguito all 'ortostatismo si .d etermina una modificazione c ircolatoria. 11 passaggio dalla posizione coricata a quella in piedi provoca-- una stasi nel sistema d ella cava inferiore e delle vene renali, stasi ch e determina l'albuminuria, allo stesso modo che la posizio11e verticale ac· centua i disturbi varicosi e fa ricomparire la porpora, tanto che si parla di porpora ortostatica. La stasi da stazione verticale in1porta uno squilibrio umorale dovuto a l passaggio di liquidi negli spazi lacunari, donde una di1ninuzione della massa del sangue ed una concentrazione delle proteine. Questo squilibrio negli individui normali è transitorio, m entre negli individui affetti da albuminuria ortostatica è permanent~ per difetto del meccanismo com .. pensatore. Tutto ciò è provato dai seguenti fatti : l 'albuminuria è più abbondante nelle prime ore dopo il passaggio dalla posizione coricata ~ quella eretta; la diuresi è più abbondante dL notte a letto; l 'ingestione di acqua, come nel1'insufficienza cardi.aca, non provoca poliuria. Questa stasi renale, con la conseguente al· buminuria e oliguria, sarebbe prodotta da una abnorme mobilità d el r en e, ch e nel mutame nto di posizione in seguito allo stiramento del pe· duncolo r enale provocherebbe una diminuzion e del calibro dei vasi dei r eni e specie d·~ ll e vene. In effetti Sutlterland ha trovato questa. mobilità renale n el 37 % di casi di .albuminuria ortostatica. Jel1le avendo notato la frequenza di d eviazioni v~rtebrali , scoliosi e sopratutto lordos . i, i11 individui .a ffetti da albuminuria ortostatica, ritiene cl1e la posizion e verticale aumer1tando la lordosi produce un div.arie.a mento ~e i .d':le r eni i c ui peduncoli si trovano così st1rat1 in modo ch e la vena r enale subisce una riduzione di calibro. ,. Janneret attribuisce il disturbo a difetto di contrazioni muscolari con un m eccanismc, molto complicato. Erlanger, Hoolter , Van d er Welden l ' attri~ buiscon o all 'abbassamei1to di pression e ch e si verifica n el passaggio dalla posizione sdraia~a in quella in piedi , diminuzione ch e sarebbe p1.ù a ccentuata e più p er sistente negli ortos.tatic1. T eissier suppone uno spasmo vasal~ r1fless~ il cui punto d'orig ine sarebbe n ella pianta d ei piedi. L ' influen za vag o- impatica n on è trascurabil e e Bourcy paragona l 'albuminuria ortostatir~ a 11a ~ in dr,....~-- e di liavna ud . •

La di.ag·nosi de ll 'albun1inuria ortostatica non è difficile in qua11 to basta paragonare le _urine emesse in posizione coricata ed in quella in pi e di. L 'esame frazionato delle urine nelle varie ore del giorno consentirà di distinguere le diverse forme di a lbuminuria, intermittente, c iclica, digestiva, di stanchezz.a e ortostatica. Dalla nefrite si distingue con la ricerca d ei cilindri e dei l eu cociti nel sedimento e mediante le prove funzionali. Tenere presente ch e ci sono form e di a lbuminuria da tubercolosi renale. La prognosi è g eneralmente buona , a parte i fatti dipendenti dalle distrofie che spesso a ccompagnano o facilitano il disturbo r enale. La t era pia consiste essen zialmente nell 'eliminazione di tutto ciò ch e può irritare o affati .. care il rene. Si eviteranno perciò i medicamenti che si eliminano per il rene, gli alimenti eccitanti e salati, troppo ricchi in carne e produttori di purine e ossalati . Non è il caso però d 'imporre il regime latteo, d.e clorurato o ipoazotato, per non compromettere lo stato g en erale e le condizioni dell 'apparato digerente. L'alimentazione deve essere varia con prefer enza ai grassi e agli idrati di carbonio, con .abbondanza di frutta e legumi. Non è consigliabile l 'applicazione di questi o altri appareccl1i ortopedici in caso di d eviazioni d e]la colonna vertebrale, tutt 'al più si .adopererà un 'opportuna cintura qu.ando la ptosi ·r enale è evidente. Il vero riposo d el rachide si ottiene con il riposo in posizione allungata, da praticarsi sovente dura nte la g iorn.a ta p er due ore conse. cuti ve, specie d opo il pasto di mezzogiorno. Al principio d el trattamento si potrà consigliar e il ripo~o a letto per non più di 15 giorni. Si .eviter anno tutti g·li ports ed eser c izi 11rolung·ati , e l e a ttitudini viziose d ella vita scol ara e lo star e in p iedi a lung·o . I muscoli cl1e concorrono .a manten ere erett a la colonn.a vertebra le si fortifi ch era nno con l 'el ettricità , con la g innastica da camera eseguita di prefer en za. in posizi?ne cori.c~ta-. Giovano a n ch e 1 m assaggi , l e fr1z1on1 alcoolich e, 1'idroterap i.a, specie sotto forma di doccia. Il soggetto d eve vivere in buon e condizioni di clima , d 'abitazione, d 'a erazion e. Com e m edi cam enti si .a dopereranno g li sti:.. m olanti d ella nutrizione, l 'olio di fegato di m erluzzo , lo ciroppo i odo-tannico, il fo·sforo , il calr i o. •

DR .

Sulle ematu1·ie senza sintomi locali. (F.

RAGE

.

J11edizi1iisch e /(linik, 31 mag . 1929).

Le en1aturie costitui scono il n1otivo di gravi preoccupazioni per pazienti e n1edici, quando non sono accomp~g·n a te da altri disturbi ch e diano qualcl1e indizio ulla natura e la sede d el proces ... o ch e h a provocato 1'r m orragia.


1220

I L POLI GLINJCO

In 1nolti di questi casi la diagnosi non è possibile se non dopo un esame metodico fatto da specialisti. Vi sono tuttavia casi nei quali l 'anamnesi a ccurata, l'esame clinico generale, le a nalisi urolog·iche sistema ticl1e co11sen tono di porre una di.agnosi approssimativa, intraprendere una terapia conveniente, eventualm ente rassicurare i pazienti. . Nessuna difficoltà diagnostica offrono le ematurie ch e si verificano nel corso di una n efrite acuta o cronica. Più difficile a riconoscere è l 'emorragia dovuta ad infarto renale, quanturjque l 'esame del cuore possa dare suffi cienti indizi dell 'orj gi11e del male. AI riguardo è a ricordare che le ematurie possono verificarsi n ella cirrosi' epatica, nella leucemia , n ella linfosa.rcomatosi. Talvo]ta l'ematuria viene attribuita ad un trauma , m a è a tener presente ch e questo spesso è solo la causa occa sionale della emorràgia in individui affetti da calcolosi, tumore e tuber colosi ren.ale o da idronefrosi. Da ciò la necessità di praticare anche in questi casi 1'es.ame delle urine. . In alcuni casi di tubercolosi pulmonare si h anno ematurie senza alcun altro disturbo d ell 'apparato urinario, ]e quali sono dovute ad una localizzazione r enale dell 'infezione specifica. Vi sono piccole emorragie ch e possono sfuggire anch e all'esame microscopico, in quanto le em azie sono tutt'altro che numerose. In tali casi occorre procedere ad a ccurata analisi dell'urina p er svelare l 'e ma turia. Il colore del! 'urina, rosso chiaro o rosso scuro, non h.a alcuna importanza per la localizzazione dell 'emorragia. Il colore rosso vivo può dipendere sia da emorragie renali come da recenti emorragie vescicali o dell'uretra. Il colore rosso scuro o brunastro dipende dalla mescolanza dell 'urina con il sangue, così che è prodotto anche dalle profuse emorragie del1'uretra posteriore. Solo le leggere ematurie terminali a goccia, al termine della minzione sono sicuramente vescicali o uretrali. Ma in queste form e c'è qµasi . sempre un dolore loc ale che indica l'origine dell'emorragia. Grande importanza p er la natura e la sede di quest'ultima ha l 'esan1e microscopico dell'urina, sopratutto per la diagnosi di tuberc olosi. I casi di emoglobinuria ed ematoporfinuria, quantunque rari , non sfuggiranno cosi all'osservatore, ed anch e le ematurie dipendenti da un 'infiammazione cronica saranno riconoscibili p er la presenza di leu cociti e batteri. Quando si tratti di ematurie in individui a l disopr.a dei 50 anni bisogna pensare all.a p ro ' ta ta. È noto cl1e gli a denomi ed i carc1~ nomi prostatici. possono d ecorrere per ann! n ell 'assen za di qualsiasi sintoma. In tali ~s1 l 'esame rettale darà utili risultati p er la diag nosi, cl1r in oo-11i caso sa rà precisata dall'ef:.é\ m r r aleterico.

(AN~o

XXXVI, NuM. 3±)

La cis toscopia è il metodo più importante p er svelare l 'origine dell 'en1aturia , tenendo p erò presente che I '·e morragia può mancare al mo1nento dell'esame. Si può essere molto soddisfatti quando con la cistoscopia si riesce a scoprire la causa del· l 'emorragia, e sopratutto, quando , escluso che dipenda dalla vescica, si riesce a precisare quale è i1 r ene che sanguina. In quest 'ultin10 caso la diagnosi della nat ura d el male sarà integrata dall'esame radiologico, che può svelare la presenza di calcoli, an ch e quando manchi ogni sintoma doloroso. Quando l 'es.ame microscopico e la prova sugli anim.a li esclude la tubercolosi, si deve ricorrere al cateterismo ureterale per ricercare le eventuali sti:lnosi degli ureteri e le idronefrosi cause d~lle emorragie , ed infine a mezzo dei pielogr.a mmi si conoscerà lo stato internò della p elvi renale, e la situazione degli ureteri e della p elvi stessa, mentre con il pneumoradiogramma si dimostrerà lo stato della capsula r enale. A mezzo di queste ricerche si render.anno visibili anche gli ingorghi del bacinetto, i piccoli calcoli e sopratutto i tumori an cl1~ cj tici. Vi sono tuttavia casi nei quali malgrado og·ni specie di ricerca non si riesce a identificare la causa dell 'emorr.agia, e, come in tl!tti i casi nei quali non si riesc~ a precisare la diagnosi, -si parla di forma essenziale. Non è dubbio però che queste ematurie essenziali di• venteranno sempre meno numerosi• a misura ch e si perfezioneranno i mezzi d'indagine. D'altra parte è a rilevare che le ematurie possono costituire uno dei sintomi di una malattia generale, ad esempio l'emofilia, di una lesione a distanza (ematuria in seguito a tonsillectomia ·e cessazione dell'ematuria con la eliminazione di un a scesso· dentario), o di una semplice stasi renale. Al riguardo si devono ricordare le ematurie angioneurotiche, e le ematurie vicarianti durante il periodo mestruale. ~ un grosso errore quello di curare le ematurie con gli emostatici per via interna senza prima averne precisata l 'origine e la causa. La terapia deve ess~re adattata alla natura e alla sede della j lesione. Nelle forme tubercolari della vescica si usa arrestare l'emorragia con l'applicazione locale di emostatici e di preparati di argento. In effetti però è preferibile il cloruro di calcio localmente ·e per via endovenosa. L 'emorragia da cistite cronica atoni~ è arrestata con il catetere permanente ed il trattamento argenteo. Anch e nelle emorragie prostatiche il cateterismo ben praticato eventualmente a perman enza può arrestare 1'emorragia. Ma nelle forme gravi bi sogn a senz'altro rimuovere la causa provocatrice. Le ema turi e da neoplasmi e quelle persitenti da grossi cal coli , come quelle da pi elo-


[ ANl\O

XXXVI, NuM. 34]

n efrite resiste11ti a l tra ttamento medico, si curano con I 'intervento chirurgico. Le ematurie da stasi delle gravide si curano .çon gli emostatici interni. La terapia de ll' em~turi a essenziale deve essere in principio aspettante, in quanto con il tempo può svelarsi il processo locale che provoca l 'emorragia. Quando questa r esista impon.ente a tutte le cure, mentre l'origin e rimane ignota, si ricorrer à eventualmente all'asportazi0ne del ren e sang·uinante. Ma al riguardo bisogna andare molto cauti e b en precisare la funzion.alità dell '.altro rene, e tenere anche presente ch e n ella letteratura sono registrati casi n ei quali, dopo l 'asportazione di un r ene senza re1)erto patologico, 1'emorragia è comparsa n elJ 'altro r en e.

DR.

ARTICOLAZIONI. Le alte1·azioni a1·ticola1·i da emot"ilia. e WoHLWILL. Arch . J( lirt. Chir., vol . 154, pag. 425, 1929).

( REI NECKE

Gli AA. h anno .a vuto occasione di osservare

1221

SEZIONE PRATICA

25 emofilici e n e hanno studiato le alterazioni _articolari r.a diograficamente e anatomo-patolo· gicamen te, in due casi venuti a morte. Le lesioni articolari , parallelamente a ll 'emofjlia , si riscontrano solo in maschi. La lesione prim.ar:ia è l 'emartro ch e com pare in genere n el 1° decennio e che poi r ecidiva ripetutamente. In gen ere è colpito il ginocchio, ma possono essere colpite anch e altre articolazioni .com e la tibio-tarsica, l'anca, il gomito, le dita. Le alterazioni radiografich e posson o mancare in a lcuni casi nonostante ch e l' emartro sia recidivato ripetutamente, n1ancano a11che n ei .giovani .all 'inizio dell 'affezione. Negli .altri casi l'aspetto è tipico; si h a: a carico dei capi articola ri distruzione .à tipo a n eurismatico in mod0 più o m eno diffuso o solo a chiazze, deforma_zioni incipienti ; a carjco delle ossa lunghe dentellature irregolari della corticalè e n eoformazioni ossee. Oltre alla distruzione di parti ossee (pr. coronoideo dell 'ulna) n ei casi avanzati si ~ggiunge il quadro tipico dell '.artrite defor·mante. Anatomo-patologicamente si rinvengon o usure marginali dei capi articolari, u su Fe della .cartilagine articolare, formazione di osteofiti n ell e parti ossee intraarticolari non rivestjte -da cartilagine, la cartilagine articolare è in molti punti sottomina ta . La sinoviale è imbe· ·vuta dal 1)ign1ento em.a tico e può da re una immagine opaca alla radiografia; le vegetazio. ni sinovial'1 ~ono 1)iut tosto rare. Con il prog·r e· -dire delle le. ioni ~ i trova n o le alterazioni d e)1'artrite deforn1.a11 te. l1na retrazione della r.,.ap. sula , una anchi] o$i fib ro~a. Nella diafisi le le·sion i consistono in l1na tras formazion e par .. :ziale della corti cale ron te~$11t o n on compatto

. e nella sostituzione fibrosa del midollo negli spazi intertrab ecolari. , Clinicamente il pazient~ presenta, anche senza precedenti cause traumatiche, una tumefazione molto dolorosa dell 'articolazione, tume· fazione ch e si forma rapidamente. L 'arto è mantenuto n ella posizione ch e con sente la massima capacità articolare. Mariéa la febbre. Dopo a lcuni g·iorni, compaiono ecchimosi. Lentamente tutto ritorna a condizioni normali. · · Dopo emartri ripetuti si osserva atrofia muscolare, alterazioni funzionali con seguenti all~ deformazion e dei capi articolari e ch e possono portare all'anchilosi. La diagnosi è difficile se manca il dato anamnestico della emofilia. In tali casi si pensa alla tubercolosi, ma la gu.a rigione, dopo un periodo relativamente breve, indica l 'errore. La cura dello stadio acuto consiste nell ' jmmobilizzazion e e n ell 'impiego dei diversi m ezzi fisici e chimici attj a a urr1entare il potere di coagulazione del sangu e. In prima linea è da impiegarsi la trasfusione di sangue ch e deve venire ripetuta perchè di effetto transitorio . P er la cura dello stato emofilico l 'A. u sa I.~ Nateina Llopis, un preparato ch e pare sia composto di vitamine vegetali. fo sfato di calce e lattosio. Con questo mezzo 5omministrato in modo continuato , ha ottenuto sempre la cessazione dello stato emo filiaco. Non ha esperienza del metodo di Sahli, di salassi picc·o li ripetuti. Non è consigli.abil e la pu11tura evacua trice dell'emartro; tra i malati osservati dagli AA. uno è morto per setticemia consecutiva all 'infezio.ne dell' emartro: dalla piccola ferita continuò .a g·em ere sangue e a uscire coaguli in modo ch e fu possibile ai germi di arrivare n el1'arti colazi.one e dare luogo a ll'artrite mortale . VALDONI .

La 1'ott11ra del menisco. ( DrETEHI CH .

Arch .

Klin .

Chir., vol .

155,

. pag. 29, 1929). Nella Clinica di Giessen furono osservati, in 23 a nni , 35 casi di rottura del menisco. Quasi esclusivamente è colpito il n1 enisco interno (33 casi). Il meccanismo di produzione della rottura è complesso, in genere è provocata da movimenti di fl ession e con contemporanea ro . tazione esterna della gamba. Più raro è il meccanismo di compressione per cadute sull 'arto esteso; è probabile ch e anch e in questi casi si abbia una componente di rotazione. Di difficile interpretazione sono i casi in cui n el1'anamnesi manca il trauma o questo è mi .. nimo. !F orse in questi casi si può pensare a • • • • una m en1sc1te pr1mar1a. Una diagno i e~atta al n1omento della lesione è qu.a i impossi.bile: i dolori e il versa111ento son o da riferirsi a lesioni della capsula


II.. POLICLINICO

1222 •

o della cartilagine. L'emartro, se esiste, non dipende mai dalla rottura del menisco che è pressocchè priyo. ~i vasi. . . . . Più caratteristici sono i sintomi a distanza; in genere i pazienti si }~mentano ~i una in certezza nella deambulazione e specie nel salire le scale. I movimenti di rotazione sono dolorosi· taÌvolta i pazienti osservano all 'altezza dell'interlinea articolare una piccola. tumefazione che poi scompare. ~ con;>:pressione sull 'interlinea è dolente specie all inter~o e spesso esiste una limitazione all 'este~sione completa della gamba. Passivamente 1 estensione può essere completa,. ma appena cessa la foi·za estensiva l 'arto riprende, come per opera di una molla, la sua posizione in esten· sione incompleta. . La radiogr.a fia, anche con il pneu1noartro, non dà aiuto alla diagnosi. . . . . ,. Nei casi di lesioni recenti si consigli 1 1~~ mobilizzazione per qu.àlch e settimana , ma in genere, per 1'asse~za d! vasi, la rot~ura ancneincompleta, non c1catrizza. . . Se non si ha presto la guar1g1~~ e, occorre intervenire precocement.e per~hè g,1a d.opo poche ~ ~ttimane della lesione s1 puo sv1l u ppa re una a1trite croni ca del ginocchio. . , L ' incisione preferita per l 'artrotomia e stata quella verticale arcuat~ di . Langenbeck. È da preferirsi sempre I 'estirpazione. t?f:al~ del menisco. I movimenti vengono iniziati dopo 3 settimane. I risultati lontani sono buoni se l'intervento è stato eseguito precocemente, il che non _è la regola. Lesioni artriti.ch e non ve!lgono migliorate dall 'intervento; spesso coes1stono co~ la rottura del m -e nisco lesioni dei legamenti crociati o della capsula , lesioni che non ,?eneficiano dall'asportazione del n;enis.c?. L i:ite:vento è consigliabile anche ne1 casi i~ cui es1: stono già lesioni artritiche secondarie perch e in questo modo si evita l'aggravamento ult eriore e progrediente di queste.. . . I risultati lontani sono stati: n e~li opera~1 entro il 1° anno dal trauma 50 % di successi, di quelli operati dopo i~ 2° anno nessun~ ha avuto una restitutio ad integrum ma persistono dolori più o meno n~tevoli, in ma~gior~nz~ n1io-liorati dopo l 'operaz1one. In molt1 paz1ent1 ~si ~tono i segni di una artrite deformante. VALDONT .

Rammentiamo l'Interessante volume del Prof. DOMENICO TADDEI

Djrettore della R. Clinica Obirlll'gioa dell'Univ. cLi Piea.

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[AN o XXXVI, NuM. 34:) .

CENNI BIBLIOORAFICI. (1) N.

Trattato sintetico di Patologia e Clinica Medica. Vol. II , p. 660. Edit. Princi· · PENDE.

pato,

~1essina

1928. L. 160.

Seguendo l 'indirizzo segnato nella I parte di quest'opera e di cui già ampiamente parlam1110 in queste colonne, il prof .. Pende tratta nel II volun1e dei sintomi e della loro interpretazione. Il concetto di una diagnosi fisiopatologica della malattia partendo dalla con siderazione dei disturbi funzionali ch e il malato presenta è i11dissolubile dallo studio della valutazione clinica dello stato funzionale dei singoli organi ed apparati nelle varie condizioni morbose. Nel II volume del trattato del prof. Pende questa parte della diagnostica funzio- · nale è sviluppata magistralmente con ricchezza di documentazione e con chiarezza di esposizione. Oltre i capitoli sulla valutazione della funzione respiratoria, digerente, circolatoria , ecc. destano particolare interesse quelli . ulla esplorazione e valutazione d el chimismo · del malato, sulla esplorazione dell'equilibrio vegetativo, del sistema endocrino. Cosa non abituale nei trattati di Patologia e Clinica Medica Generale, un vasto capitolo è dedicato al1'es1)lorazione clinica della psiche. Le numerose· fig.ure e gli sch en1i che corredano il volwne rendono ancora più interessante ed utile l'opera edita dal Principato con una ct1ra ed un lusso degni dell'arte editoriale italiana .. Un'appendice sulla metodica delle ricerche cliniche di laboratorio anch e le più fini, in-· dispensabili or.a mai per lo studio e la comprensione delle alterazio11i biologiche che la ma-· _ lattia· produce nella compagine chimi ca e fisico-chimica degli organismi, redatta da Vidone, J\{u ante e Bufano chiude il volume. D. M.

A. G.

ALARQON .

La dyspepsie transitoire des

Nourrissons. J. B. Baillière, Paris, 1929. Fr. 10. Le dispepsie dei lattanti , alla stes~ guisa degli altri disturbi dell'apparato digerente, tanto frequenti in questo primo peri?do,. della vita, offrono spesso difficoltà no~evol1 d interpretazione e curative per, il med1.co. . L'A. ne qualifica con 1 appellativo di « transitorie » un gruppo, caratterizzato fondamentalmente dal periodo della sua dura.ta, . Il?~ oltrepassante il 3° mese, con sintomi cl1~ic1 analoghi a quelli delle dispepsie d'altro tipo. La patogenesi di tale gruppo sarebbe rapI?resentata da uno squilibrio del sistema ~ag~-s1m­ patico, e l 'A., per sostenere tale tesi, s1 sofferma a lungo su considerazioni anatomofisio -patologiche, tendenti a dimostrare come lo scarso sviluppo del sistema n e.r~os? del neonato r end.a possibile questo squ1l1br10.

Inviare Vaglia Postale a ll'editore L-ùIGI POZZI Via Sistina, 14 · ROMA

' (1) Si prega d'invi are due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


[A~>J o

XXXVI, NulVr. 34:J

1223

SEZIONE PRA1'I CA

L'argomento più valido sarebbe quello terapeutico, in quanto la son1ministrazione della atropina, nelle dosi permesse , farebbe rapida, mente scomparire ogni sinton1a morboso. Tutto ciò è interessante, · e merita di esser preso in con siderazione, anch e per il fatto çh e l 'A. affaccia l'ipotesi che una identica pato·g enesi ·possa valere per altre aff~zioni d el lat-· tante, quali: i vp~iti a~ituali, il piloro-spasmo essenziale, l 'anafila ssi dig·estiva, ecc.

M.

FABERI.

C. Eco~oMo. La citoarchitetto11ica della cor-

teccia cerebra.le umana. Editore . Cappelli,

cizio delle singole professioni , leggi dj previde11za sociale. Un altro capitolo interessante è que llo che tratta d ella cecità e dei provvedìmenti a favore d ei ciechi, e che si occupa della psicologia . dei ciechi ste.ssi e dei m .a,lati condan11ati alla cecità. Sono esposti anch e tutti i m etodi di ricerc a più moderni , tra cui principalmente l'esame con la lampada a fessura; un . capitolo è deçlicato al)a batteriologia ed alla sierologia ' nei rapporti con l 'oculist.ica, rn.entr·e un a ltro breve capitolo tratta d el! 'importanza biologica dell 'occhio. ~ un libro scritto con molta cura e che indubbiamente incontrerà il favore d egli ~tud iosi .

Bologna. Prezzo L. 30.

~1EZZATESTA.

In dieci capitoli, ch e sono dieci lezioni, l'Economo riassume il suo i)oderoso trattato sulla citoarchitettonica della corteccia cerebrale umana . Opera quindi di grande utilità per chi vuole i11iziarsi o avere una gt1ida llello studio della complessa struttur.a d el cervello. La traduzio11e del dott . E11derl e è fedele e chiara. Il libro si pregia di una prefazione del prof. Mingazzini. DR.

O. (:RouzoN. Le sy ridronie Epilessie. Editore Doiri. Parigi. Prezzo . Fr. 55. · . 111 questo volume 1'epilessia è tJ·attata a fondo dal punto di vista clinico , etio-p.atogenet1co, anatomo-patologico e terapeutico. L 'A. d escrive dettagliatamente i sintomi precursori del male, i sintomi motori, i sintomi sensoriali e viscerali, j sintomi psichi ci. Discute le etiologie d elle varie forme di epilessia soffermandosi sopratutto su quell a essenziale, esponendo le modificazioni umorali, endocrine, c ircolatorie, dinami che ch e sono alla base d ell 'a ccesso. Completa è la trattazione d ella torapia indirizzata alla prevenzione ed alla cura degli accessi e dello stato d i n1al e . Il volume si chiude con un paragrafo r elativo alle qui stio11i soc iali r elati,re a l trattamento, all 'a ssistenza, a lla 1)rofila ss i. DR. BRucK ~E R

und

MEISNEH .

Gruridriss der A11.

qenh,eilh1111de. (~ eorg· Thi em e, Leipzig , 1920. Mk . 25.

Questa seco11da edizione, riveduta ed a1npliata, risente di tutti i prog r essi de11 'oc11J istica nell 'ulti1110 décennio, ed è particolar, mente curata anche nella forrna editoriale. Le figure nitide, la serie di inicrofotografie b ellissin1e concorrono a .rer1dere più jnteJligibile e completa 1'esposizione, ch e di per sè stessa è se mpre chiar.a e pian.a. Ciò ch e esce dal comu11e di quest i Con1pencJi, d edica.ti ordina ria, m ente a gli studenti ed ai m edi ci pratic i , è il capitolo che riguarda importanti problemi sociali e cioè inva1i·djtf\ ed infort11nistic a , n ecessità di t1n n1inlmo di f11nzion e ' 'isi,ra nell 'eser,

l\ilAY. 1' fanuel des mala.dies de l'oeil. Masson· 1

et C. ie éd. Paris 1929 . Frs. 55 . ~

I.a 5a edizione francese sulla 12a am.e ricana d el manuale del May, ormai b en noto non solo ai cultori d·e lla speci.a lità , ma principalmente ai medici pratici ed agli studenti. Si tratta infatti di un libro eminentemente pratico e completo, ch e in pocl1e pDg ine, scritte con chiarezza e semplj cità, racchit1de tutto qu.anto desiderano medici e s.tudenti. ~~a11uale facile a const1ltare e che permette d1 avere nozioni sufficientemente precise anche su arg0m-e nti riservati ordinariamente a i . g randi trattat i. MEZZATESTA.

ACCA.DEMIE, SOCI ElA·~ MEDIEHEV , CONfiR·ESSI R. Accademia Medica di Ro1na. Seduta dèl 27 luglio 1929. Presied e il prof. V. AscoL1, presidente. Anemia emolitica con emos1derinuria perpetua. .

prof. l~ . - L 'O. si riferisce ad un caso di anemia emolitica con emosiderinuria , che presentò ali' Accademia nella seduta del 30 1ugliò 1927. Da a llora il inalato ha continuato ad avere una (rn1osiderinuria p e.r petua con accessi di einòglobinuria. Per quanto I 'amm alalo non J)f tse 11tasse tumore di milza, Yenne tuttavia te11tala la spl e11ec to utia per cer care di migliorare le gravi co11dj z io11i d e J p aziente. Ma l'esito non ft1 fa vo revoJe ~ l 'u1u111alato andò poi incontro ad una essudazione pleur jca febbrile che clurò circa tre 111esi, con g ravissima ar1emia che migliorò in seguito a trasfu - • sione di sangue. La sple n ectomia i1or1 determin.ò la sco111pat l · della emos iderinuria; nei primi tre mesi ch e seguirono all 'operaz ione n~11 s i ebbe~o . P!'~ crisi eir toglobinuriche, ma poi queste s1 1n1z1aro110 nuovamente. La milza as porlata cl1irurg ica m e n~e fu risconl r ata Cl i grandezza norma le, senza tracce d i en1 0.- ider osi; ma vi si osser vò <l ege11eraz io11e ialina <'elle arteriole centraJ i <lej corpuscoli Mal pighiani. L 'O., per· con siderazior1i di varia indole, inr.lina a cr edere ch e la ca11sa della rnalattia sia n ~ l le l1o vasale. MARCHIAFAVA


1224

IL POLICLI NI CO

Sull 'amaurosi epilettica.

prof. G. - L 'O. presenta il caso di un malato di 35 anni , 0pilettico da oltre 8 anni. In passato fu sospettato tumore cerebrale e fu . anch e op erato di cr a niotorr1ia ·ch e portò ad un mii 'lioran1ento per decompressior1e. Nel 1927 l 'ammalato co rn inciò a presentare delle cri si di a111 a urosi senza nulla d 'obbiettivo nel fo11do oculare. L 'O. dopo essersi intrattenuto sulle varie Yicende de] malato negli ultimi anni, riferisce eh~ questo fu poi ricoverato nella ·clinica. n eurologica di Roma ove in occasione di crisi amaurotiche fu riscontrato solo un edema peripapi llare fugace; ~l visus migliorò poi notevoln1enle fino ad arrivare, oggi, a circa 5/10. L 'O. chiama questa forma col ·nome di Status epilepticus amau roticus e ne sos tiene, sulla base di varie consjderazioni , 1'origine corticale. AYALA

Tumori sperimentali da catrame nell' utero e loro ccmportamento in rapporto alla ·funzione ovarica ed alterazioni generali indotte dal catrame sull'organismo dei ratti bianchi .

d o lt . R. - L 'O. ha trattato dei ratti bianc h i ùi sesso fem1nir1 ile con iniezioni vaginali di catran1e sciolto in xilolo, osserYando dei fenomeni di iperplasia e metaplasia. Praticando l 'ablazione degli annessi prima o durante il trattamento, ha osservato d elle vere neoulasi~, il che invece non avveniva con la sen1p1ice resezione delle tube . L 'O. rileva l 'importanza della funzione ovarica sul] a genesi dei tun1ori, e stima inoltre che -l 'azion e del catrame non si esplichi solo localmente, ma al t resì per. vja generale, essendo assorbito dall 'or g,a nismo . .. . Il Segretario: V. PUNTONI. C 10L1

Società Med.ico-Uhi1·orgica di Padova. Seduta rlel 18 gennaio 1929. Presiede il prof. \

l

BERTINO,

presidente.

.

Osservazioni anatomo-patologiche su criminali decessi per causa violenta

Prof. R. PELLEGRINI. - Una serie di ricerche di altri l\ titori tendono a dimostrare che nei criminali le al~erazioni anatomo-patologiche dei vari organi sar ebbero assai frequenti. Questi risultati non sono esatti. Da una serie d] aulopsie eseguite su : riminali morti per causa violenta, j} Pellegrini invece deduce che essi presentan o lesioni viscerali scar se e generalmente di p oca importanza". Ciò si spiega in gran parte colla vita relativam ente agiata ch e essi condurorìo, con la mancanza di intossicazioni professionali e d ell'azion e deleteria d ella fatica. . aluralmente tali risultati n on sono applicabili ai d elinquenti morti dopo una lunga degenza in car cere e sui quali si ripercuotono le tristi condizion:i ambientali e di nutrizio11e della prigionia . i\1.

·rnt; FF1.

Il rilievo fatto dal collega PEL1.EGRINI della mancanza d i lesioni macr oscopiche n el! 'uretra a11ch e di individt1i ch e si sapevano sicuran1c1Lll' affe tti do l.!e11orragia corrisponde a que llo ch e él1Jil1.1al1nente si rileva in ricerche sis ten1a li ch e fa lle sull 'ure tra di individui malati cerlantenle di ble11orragia cronica o presi in blocro, d a la la g rande diffu ione della ma lattia, sul end a' ere di sale n i1a tori 1icb e. -

[ ANNO

XXXVI, NuM. 3±]

La causa della mancanza dei reperti positivi è quella stessa d at a dal Pellegrini. Nel vivente le lesioni uretrali le diagnostichiamo all 'uretroscopio sp ecialmente in base alla differenza di co~orilo det~rminate . dall 'afflusso di sangue. Ciò spiega l'Ome n el cadavere, là dove manchino netti fatti di s tenos~ non si constatino macroscopicame11te almeno, lesioni apprezzabili . •

Gli etfetti di ripetute iniezioni di adrenalina sul vol ume splenico e sulla crasi sanguigna in un caso di grave . anemia.

Prof. E. PEsEn1co. - In un caso di grave anen1ia gr avidica co11 splen-0megalia di alto grado in via di progres~ ivo pegg·ioramento ad un mes~ di distar1za dal parto, ripetute in~ezioni di adrenalina determinaro,n o e manlennero una cospiClla rjcluzione d el volume splenico e con questa un rapido e progressivo miglioramento. In visla dei dir11o·strati rapporti tra spleno contrattilità e funlior1e e1nolitica· della n1ilza l 'Autore emette l ' jpolesi che il miglioramento sia da attribuirsi in ma11iera precipua alla obliterapia avvenuta sotto lo stimolo adrenalinico delle lacune della polpa splenica ove ha luogo l 'emolisi . Si può pensar e, in altre parole, ad una splenecto1nia temporanea che escludendo il fattore splc11ico abbia favore v0lmente influito p el decorso dell 'anemia. B ISRTil'i'O . Nel caso n1co, ~l decorso della

illus trato dal prof. PEsEmalattia si è certamente allontanato da quello c he si ha ordinariamente nei casi di arte1n i{1 g rave complicante la gravidanza. 111 questi dif.a tt j p er solito la malattia si agg·rava col progredire della gravidanza che quasi sen1pre s' ~nterrompe prernaturamente e in generale se le condizioni della P. non sono molto g ravi, n el quale caso si b a Ja morte poco dopo ji parto, a parto esple tato si ha un miglioramento. Nel caso del Peserico quindi 11on doveva trattarsi certamente di uno dei soliti casi di anen1ja g ravidica ed il peggior am ento progressivo dopo il parto può darsi sia dovuto alla diminuzione della pressione addomi1tale e qui11di sulla milza p er parte d ell 'utero gravido. Fenomeni di sinergismo e di potenziamento tra farmaci ad azione vasale.

Dol l. A. Lu 1s ADA e P. 'fnENIONTl. - Sludia11do l 'azione di vari farmaci associati i due. 00. han.. no trovato che il preparato di Lewen 'frend elen· b urg s~ presta ben e p er la dimostrazio11e di azioni i1ter g izzanti dei farmaci e d! pote11ziamento. Le associazioni tra farmaci angios_te11ici di opposla azione s ul tono è la migliore tr a tutte e p erme tte di p orre in rilievo interessanli fenorne11i di sinergismo e di poten zian1e11to. La contrat tilità arteriosa viene al massimo stimol a ta <la queste associazioni, con1e il metodo della perfusione p er lunghi p eriocli per1nette di co11statare: il tono aumenta contemporanea1nente. Le n1igl iori associazio11i sono quelle di coramina-adrcnal ina ; a<lre11alina-digitalina ; ad r e11ali1ta-trinitrina ; u abaina-dig italina. L 'associazione tra farmaci angiotonic i viene bene stu diata col m e todo del la iniezione ch e perm ette di rilevare fatti cli sincrgjsn10 e di po tenziamento coesistenti nel prol uuga1ne11 to e nella 111tensificazione degli effe tti . Le associazioni mi-


1223

SEZIONE PRATI CA

.

gliori so110 quelle di adrer1alina-efetonina; adrenali na-str)c.nin,a; adre11alina-pi tuitr i11a. In ognuno dei casi rite11uto di sinergismo si è avuto Ull effetto superiore . a . quello dei singoli farn1ar.i, 3n che usar1do nel! 'associazione dosi metà di quelle usate per essi. In ognuno dei casi ritenuti .di potenziamento si sono avuti effetti spiccati usando dosi inattive di farmaci diversi e spesso u sar1do metà delle dosi stesse.

Lu1SADA. - · Ringrazia il prof. l)ELLEGRINI per le . sue osservazioni inoJlo precise; per evitare cause d 'errore s i sono fatte prove ripetute alla 3a., 6a., ga e 12a. ora. Per la · sen sibilità ricorda di aver avuto reazio11i per soluz~oni di acetilcolina 1: u11 iuilia rdo cioè lJiù diluite di quelle svelabili da qua1u11que altro preparato. Ha osservato le variazioni periodich e del flusso che si svolgono con 3-4 on dt1lazio11i al 1ni11uto, con variazioni di 3-4 . gocce; esse 11on veugono ;ivvertite in periodi di 10 ' e r1on i11fluenza eccessivamente le. reqzioni otle11ute di 30-50 gocce col metodo della in~ezione. .E d 'accordo col prof. Pellegrini circa la variazione cli sensibilità del preparato eh~ i11 parte so110 clale dal trauma sul sistema nervoso nella prim a ora in parte seguono una curva nota. Per ·evitare ciò si. è esperimentato in ore varie successivamente per ogni farmaco. Per evitare . diminuzioni di eccitabilità si è sempre fatto un periodo di lavaggio di 20 ' fra le varie prove, pe.riodo risultato s ufficiente.

Per evitare gli accidenti consecutivi alla rachicentesi. DolL. I1' . CASSINIS. - Nel corso di tentativi di terapia dei postumi di e ucefalite epidemica col metodo proposto da Piticariu (1922) della inie.zior1e endovenosa di autoliquor, ha potuto osservare che i pazienti così trattati non presentavano mai. <Jisturbi successivi a lla puntura lombare an·Che se, come nor1 di rado avvenne, le particolari condizioni mentali del malato rendevano i1npossibile il suo ma11tenimento a letto. Ha .PraLicato 28 punture .lombari su 28 inalati .dei due sessi affetti da varie forme mentali o nervose (deme11ti precoci, deficienti , epilettici e un tumore cerebrale), prelevando 10 cn1c. di liquor con un comune ago di puntura lombare, face11do seguire immediatamente l 'iniezione endovenosa di 5, 4 o 3 eme. dello stesso liquor, e p oi lasciu11do che ~l inalato si alzasse da letto, mangiasse come il solito, si comportasse .i11sorr1nJa come se l 'operazione non fosse stata .eseguita. In ness uno di questi 28 casi ha osser-. vato alcun disturbo, anche dei più lievi come la leggera cefalea, del tipo di quelli che comunemente si osservano in seguito a p. 1. In tre rCasi bo osservato lieve rialzo termico che in un caso raggiunse in seco11da giorna~a i 38,4. Ma anch e qui non fu 11ecessario porre a letto il malato, ·Ch e 11on accusava alcun disturbo .

-Sul passaggio di acido solfidrico nelle cavità articolari. Dolt. MAll IA l'\'O Mt·:ssrn r. -- Nell e presenti ri·Cercl1e lta s tt1diato sul coniglio, il passaggio di acido solfidrico nel le cavi là a rtico] ari e in al tre regioni dell 'ç>rganismo (cavità p eritoneal e e pleu1rica, t11uscoli ~e sottocutaneo) i11 seguito all 'intro·dulione, per var"je vie (endoven osa, endomuscolare, sottocu:ta11ea e gastrica) ripetuta a i11tervalli regolari di t e111po cl i dosi non immedia ta-

inente letali di solfo col loidale, preparato secondo \t\f ackerioder. Per· mettere . in evidenza I 'acido solfidrico, iniettavo in var~e regioni dell·'organismo una piccola quanti ~à di una sospensione di un sale m etallico pochissimo solubile (carbonalo di piombo), che reage ndq . col solfidrico si ~rasfor-mav~ in solfuro nero. Ho osservato la massima intensità di reazione nel cavo peritoneale e specialmente in vicinanza del fegato; n1eno intensa fu l a reazione nel cavo pleurico, nel cavo articol are, nello spessore rlei muscoli e 11el sottocutaneo . L 'intensità della reazione ft1 di gra11 l u11ga più intensa quando lo solfo fu somministrato per via endovenosa che quando fu somministrato per le vie gastrica, endomuscolare e sottocutanea, nlalgr . . ado ch e in q11esti casi Je dosi fossero magg1or1. È lecito ritenere come sia poco probabile che I 'azione terapeutica dello solfo possa interamente esplicarsi, in seguito a somministrazioni di preparati di solfo colloidale per le vie gastrica, endomuscolare e sottocutanea in quanto questi preparati così introdotti nel! 'organismo rapidamente cambiano di stato fisico, passando allo s tato cristallino. Nell ' interpretazione dell ' efficacia terapeutica d ello solfo colloidal e è necessario tener presente, in base alle · presenti ricerche, quanto può esser d'o vulo all'azione dell'acido solfidrico che, con discreta jntensità se non con particolare elettività passa nell 'interno delle cavità articolari. Il Segreta rio: Sc1MONE.

Società Medico-.C hirurgica Be1·gamasca. Seduta del 4 marzo 1929 . Presiede: Prof. D'ALESSANDRO.

L'importanza della coleci.stograf1a. Dott. L. GAVAZZENI e G. MoNTEGRosso. - Il dott. MQNTEGRosso, passa in rasseg11a le varie vie (intraduodenale, oral e, rettale, endovenosa) d 'intr0d uzione della tetraiodofenolftaleina sodica, · sostanza ormai universalmente adottata p er rendere opaca ai raggi X la cistifellea. Si dichiara fautore della via endovenosa. Espone j risultati di 100 colecistografie eseguite nella Clinica Gavazzeni. , Sui cento casi di cui ha parlato il dott. MoNTEGnos so in 46 casi la cistifellea era più (30) o meno visibile (16) ed in 54 casi la cistifellea era rion visibile; di questi in 20 erano visibili solo i calcol i, in 34 nemmeno essi . Di più in 36 casi in .cui la diagnosi clinica di calcolosi della cistifellea era si può dire certa si ebbe assenza di visibilità rl ella cistifellea e dimostrazione dei calcoli in 20 casi ed in altri 8 casi si ebbe visibilità della ci stifellea ed anche ombre dovute a calcoli per cui la diagnosi fu sicuramente confermata i11 28 casi su 36. Sette casi ebbero anche Ta conferma operatoria .

Sopra un caso di paralisi bulbare astenica (sindrome di Erb-Goldflam.) Dott . F. QlrARENGHI. - J.. 'O. presenta un caso e lo jll us tra sulle sue diverse manifestazioni corr edanrlolo delle 1ndagini eseguite sul sangue e sul liquor, ricerch e ch e risultarono n egatiYe. Positiva invece 1a reazione miastenica del Jolly. •


122G

lL POLICLINICO

1./ll. co11cl ude soste11er1do cl1e 11ella for111a in parola si tratta pii1 di u11 miopatia a11zichè neuropatia sicch è ritiel).e più propria la de11ominazio11e di niiaslenia gi·ave pseudo-paralitica propos la dal "Y o1ly.

Errori diagnostici ,dei medici pratici ire oculistica. Prof. A. VrrERBI. - l)er mantenersi nel can1po di più con1u11e spetla11za del medico pratico ricorda gli errori più coinuni in cui si può incorrere e cioè scambiate · una les~one corneale a11tica ( albug·i11e) co11 una rece11te (ulcera), un ' affezione lracomatosa a11tica con una rece11te traumatica, non accorgersi di una dacriocistite iu atto, confondere fra cataratta ed altre malattie oculari e sopratutto glaucoma cronico ed atrofia del nervo ottico, cefalea da strabismo da ipermetropia e astig1natismo nei )ambini. Illustra gli inconvenie11ti talvolta irreparabili a cui tali errori possono portare e dice degli accorgimenti e (lelle cog11izio11i necessarie per evitarli. Seduta del 29 aprile 1929. Pres iede: Dott. Rov1GL10, vice-presidente.

Su di un caso di sclerosi laterale amiotrofica. CASTELLI. L ·o. presenta ur1 caso di sclerosi laterale amiotrofica studiato nella Clinica G:ivazzeni. Il soggetto colpito, dell 'età di 42 anni, esen te da lue, :.h a Je atrofie caratteristiche, le contrazioni fibrillari e tutti gli altri sintomi proprii della malattia. L ' jnleresse del caso è dato, oltrechè da un 'iniziata sjndrome labio-glosso-faringea, da uno stato di confusione mentale con qualche accenno a delirio di rovina. l 'ali alterazioni dello stato p sic hico, per quanto già descritte, sono di rara ose rvazi o1te. Do~t.

Glicemia, glicosuria: loro terapia. Dott. G. MonETTI. - L 'O. espone in breve rasseg11a 5inletica gli argomenti che tendono a stabilire per le glicosurie e le glicen1ie urta base neuro-endocrina. Fa una breve cri ti ca dei metodi diagnostici e sviluppa alcuni recenti criteri terapeutici specialmente in rapporto all 'ergotami11a e ai d erivati della guanid ina, soffermand()si a 11ch e s ui meccanismi d ',azjone dell 'insulina impiega ta og·g i in forme inorbose an che extraglice111 ic h e. Seùtl!l ta del liO g.iugJ11.Q 1929-

Pre.

ide11te~

P.rof.. D 'ALBSs.ANDJtO.

Diagnosi e teràpia dei tumori mammari. Prof_ L u:s:s AN A. - L ~o.. .c<Jn ·u n a .c0mplte ta si11tes 1 tra tta della d.iagn0Si idi qltes ta localizzazione d e] can,cifo , insi-sten.d,0 sul conaet!•Q ·de~la prsco·cili.t d ella <liag1.i:@si l!>er .una cur.a \efficace., ·djag u nsj preo0ce 1Che ~abhisqgna 101.t re ,che dell''10cula t.e1.za clel saro. i1tari0., rlella o<;>lla.bQrazi@.ne .d,el pubb I i r o ch e ·a q u estj -s.i de~e .rj\V0l:g;e11e :ad .0.g.mj .al -

lar1n.e..

-Contributo alla

terapia-ra~H»egiea

del cancro detia larin9&-i

Dol t . C.\ i\IPLAm. - D opo u11a i11tetjca rassegna d] q u é'lll. to 'è -stat© tte.nta to al tìr07'1e, J~O.. dice· .del n1et0Glo ·da lui adottato, metodo che nei due casi c h P pre enta ha dato risultato briilantissimo. R iu l t.a ·eYiden·be ·che :g.i'à ·da •due anni i pazienti

[ANNO

XXXVI, NuM. :34}

sono <la co11siderar sJ cli11icamente guariti e tutto. fa sp erare c he lo siano definitivame11te.

Presentazione di casi clinici. Prof. LussANA . L 'O. presenta un caso di frat~ura delle vertebre,· uno di compressione ce-· rebrale da lesione ossea che i11duceva attacchi epilettici; tre casi di calcolosi ureterale (con ra-· diografie). L'intervento chirurgico tempestivo di cui l '0. dice 1'indicazione e la tec11ica ha giài indotta o sta per apportare la sperata guarig·io11e. Seduta dell '8 luglio 1929. Presidente: Prof. D 'ALES SAN Duo.

La diagnosi del cancro dello stomaco. Prof. M1NELLI. L 'O. espo11e tutti i 8i11lon1i. di questa localizzazio11e neopJastica insistendo sui sinton1i precoci semiologici, clinici, fisiochimici,, radiologici, sintesi ricavata da quanto è acquisizione antica e recente, di altri e personale nella lunga. ed ampia. pra.lica osp.adaliera. Insiste Slll co11cetto della diagnosi quanto più precoce è possibile per poter tempestivamente affidare il paziente al chirurgo, al quale crede bisog11a ricorrere più spesso per la conferma diagnostica attraverso la 1apRroton1ia esplorativa ~ · 'fratta11<.lo della diagnosi radiologica. insiste suJ concetto che questa <ieve essere affidata ad un r adiologo n1edico provetto e non ad orecchianti. li'ra le tecr1iche di lahoralorio crede che l 'esame istologico del conlent1lo gastrico praticato metodicamente dopo ogni lava11da gastrica p_o trà dare risultati sernpre n1igliori specie per le forme Yegetanti. All 'an1pia discussio11e c he ha seg.u ìto la interessa 11 te con1 ltnicazione ha 11 no preso parte i soci dottori llov1GLIO e GALJ.\1Lozz1 ~J quale ricorda,. fra i sinto1ni precoci una nevralgia brachiale osservala in diversi casi insieme con l 'O .., il prof. LusSANA, il dott. CAI\-CPLANI che illustua pii1 minuta111~ntc co11 radiografie il la lo tec.niGo. radiologico. .

Sullo stato attuale della terapia e profilassi della rabbia. Prof. D'ALESSANDRO. Ricorda.lo breveme11te il camn1ino latto dalla LC'c nica. d.a. PASTEUR ad oggj attraverso gli s tudi clel t "' Enì\11, PUNTONI, SE~1PLE, si estende ai cle.ttag l i della. vaccinazione antirabica mostrando ~ vantaggi del metodo dei ,-accini fe11icati e riporta le relative statistiche. Annunzia la prossi1na istituzione nella nuova se<.le dell 'Ospedale. !\.faggiore di un djspensario antirabico per la Cillù e Provincia di Ilergan10, di~pe11sari o voluto dal! 'Amministrazione dell 'Ospedal e ed nutorjzzato dalla Direzione Gli Sanità Pubblic a_

Sopra un caso di endocardite lenta. Dolt_ A_ M... zzoLENI. - l~i{er·i~a· la• stor.ia clinica1 .ecl il reperto d 'autopsia del c;;-aso,, l 'O. dice delle ricercì1e batteriolog·ic he fatte sia il!)) vita che dal .cadavere de ll ' individuo. Da queste ri&ulla f ' isolan1.ento rli due germi: uno streptococco. piogene> ed l1no stafilococco piogeno alb0··r ale reperto dimostra che la forma elinica ed anatomica può esser data da comuni germi all"' i11fu0ri dello str. viridans emolitiw sui quali solo attualine nte si insiste come ca11sa d1 endocardi1C' lenta. D'A.


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1227

SEZIONE PRATl CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. . • •

SEMEIOTICA. Tecnica per l'esame delle feci allo scopo di ricercarvi gli elminti e le loro uova. Galli-Va lerio (Revtie m éd . de la Suisse Romande, 25 aprile 1929) d à le segu enti indica•

ZlOnl:

1) p er aver e un ' idea , d ella frequen za d egli

elminti in u11a d eterminata località, si p ossono seguire due procedimenti : a) procurarsi le feci di diver se p er son e;· b) r accoglier e le fec i 11elle stra d e, rne todo seguito dall 'A. e ·da i su oi allievi in Europa e n ei paesi caldi ; 2) nell 'un ca so e n ell 'altro, bas ta una p ie cola qu.a ntità di feci. L 'A. u sa un fiammifer o (di leg·no), con cui raccoglie l e sos tanze fecali introducendolo po i in una provettina di 5-6 cm. di lung h ezza p er 1 di larghezza, chiudend o poi col tappo. Se l 'esan1e si fa ubito , n on vi è bisogno di liquidi conserva tori ; se invece le provette d ebbon o esser e invia te lon tan o, od esaminat e dopo di ve.rsi g iorni , si m ette n ella provetta (p er m et à a ltezza) d ella forma lina d el c ommer cio in soluzion e a 1-2 %. La con ser vazion e, in tal modo, si fa p er lun go temp o {l 'A. n e l1a an ch e di 30 anni); 3) le sostan ze così r accolte s i esa n1in.ano al micr oscopio, con oculare 3 ed obbiettivo 4 . Si m ette sul p ortaoggetti una J>iccola p arti cella d i sostanza con una gocc io I ina di a cqua (o d ella soluzion e di formalina in cui si trova), si applica il coprioggetti e si esamina . In gen erale, bastano 5-6 di tali pre1)ara ti p er a ccertare od escluder e la p r esen za di u ova; n el p r epara to , si possono a n ch e ' 'ed er e le cisti di pro• tozo1; 4) p er l 'arricchimento, l 'A. consig·lia il m odo segu ente. Mescolare una p arte di feci con 20 di soluzione di sale da cu c i11a (g . 37,5, in 100 cn1 c . di acqua), in un E rlenmeyer . Dopo 5-45 minuti , esamin ar e al microscopj o il liquido ch e si trova in superficie; 5) i prepa r a ti si con ser van o b en e in g licerina, sp ec ialmente se h a nno dapprim a subi to il trattam ento con la formalina; 6) la ricer ca d elle uova di elminti n ell ' insalata, si prati ca com e segu e: in un g ran bi ccl1ier e conico , si m ette l 'insalata , tagliata in fini p ezzetti e ]a si ricopre con acqua steril e rimescolando con b acch etta di vetro . L 'a cqua diven ta torbida e la si d ecanta a llora in un altro biccl1ier e conico, dove si lascia in riposo p er 15-20 minuti . Con una pipet ta, si prende una g occia d el deposito e la si esamina al micr oscopio . P er concluder e sul} 'assenza di u ova. si d evon o fare molti preparati (4:0-50). Con questa tecnica, non si trovan o gen era ln1cnte gli ossiuri , i qua li , di fat to, fi g ura n o r aram ente n ell e sta tistich e eln1intologi ch e d i di,·er si paesi. Essi si r icer can o n el] e sostan ze ferali eliminat e a lla sera, oppure m ediante l 'in1

..

troduzjo11e di una baccl1etta di vetro n el r etto d el paziente. (~lii non ha rr1olta p ra tica di queste ricer ch e d eve g ua rdarsi dal n on fa r e confus ion e con: a) spore vegeta}i, ch e somigliano sp ecia lm ente a d uova di a scaridi ; b) uova di ascaridi ch e, n ell e vecchie feci esposte alla piogg ia, posson o aver p erduta la ·m-embra11a ondulata e t erna e somiglia r e a d uova di a11chilost om a; e) presenza di u ova di R abditis p r ovenienti dall 'ambi en t~ e t erno e pr ese l)er llO' '·a di ver· mi int esti nnli . fil . ·' im ortama pratica dell'esame

d~ . JJ•lQ001 8astrlco.

Il past o di p r ova di E,;vald-Boas pu ò a n c h e oggi ser vir b ene pe1: l 'esa m e d ella secr ezion e gastrica. Secondo H. Steinitz ~Die.c.M edizin.isclw We lt , n. 27, 1929) n ei casi i n cui si d esidera sontrrritriis-tur e un pas to di prova completam ente liquido, si p r esta b en e il thè di p rova di Str.a s (300 em e . di th è 11on·-z·u ccl1ér a to; sonda d opo 30-40 m inuti). Il vecéhio metod o d ella 'titolaz ion e d ell 'acidità risponde a n ch e a1 r equisiti d ella scien za mod erna. P er tabili re il m a imo d el g r ado di funziona li tà ga trira, sp ecialn1ente in casi con d efi c ien za di a c jdo cloridr ico , e p er otten er e un u cco gastrico puro, si ricorre all ' iniezio.n e f'ottocuta.n ea d~ 1 / 2 n1g . di istan1 i11a , enza dare alcun pa~to d i prova; sonda sot tile in ezz 'ora d opo l 'iniez io11e. Tl sondago·io frazion ato con u na ottile sonda a 1>ern1anen za n on ~ i 1)r esta n ell a p r atica; co 111e n on h a va lore l1er .}a p ratica, il d osaggio d ei P OLLTT ZE R . fer1n C'n ti .

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CASISTICA. Il significato della nefrite gravidica. Mussey e l( ei th (J our1i. oj tl1e A m. M ed. 4.ss., 26 , 1928) dall 'osservazion e di 11 O casi di manifestaz ioni r ena li d ella g r avidan za , g i un go110 all e egu enti con clus ioni . Si può a11zitutt.o di .. tinguer e u 11a i1 e fri te cronica, antecede11te a ll a g r av.idanza, e u na nefrite a r uta, ch e si sviluppa dura11te la gesta. z1on e . . La 11efrile acl1ta gravidica rappr esenta una d elle manifestaz ion i della tossiem ia eclamptica, cioè a dire, di una a ffez ione vascolare ch e inter essa, n el medesimo tempo ch e i r en i , il fegato e i d iver si al tri or gan i. Il poter e rigener a tivo d el fega to, ciò n onos tan te, è ta le ch e l 'affezione d i qu e t 'ergano difficilmen te p u ò e er e d im ostrata n elle don ne cl1e 11anno presentato a cciden t i di tossiemi a g ravidica, a ccompagn antesi o n o ad eclampsia , e ch e son o stati segu ìti d a g u arigione. D 'altro can to, bisogna sa pere ch e n ella mag g ior parte dei casi di tossiem ia g ravidica acuta


1228

IL POLICLINICO

degli u ltimi 3 n1esi della grqvidanza, ~ la g~arig ione è sempre in definitiva completa. · Clinicamente l e manifestazioni renali acute , in rapporto con la tossiemia gravidica, pos· sono assumere i due aspetti ch e Volhardt dis tingue n ella sua classificazione generale delle nefriti: g lomerulonefrite, propriamente detta e nefrosi la quale ultima si distingue dalla precedente per 1'assen za di ipertensione e di modificazioni dei vasi del fondo dell 'occhio , mentre predomina no g li edemi . Quando la nefrite acuta o la n efro si passa allo stato croni co, sono necessari d egli esami sistematici e ripetuti per apprezzare lo stato del rene e poter permettere eventualmente una nuova g ravidanza o p er lo meno indicare le misure profilattich e da prendere se tale ipotesi si realizza; cla-ssicamente si ·tende ad impedire .a lle donn e a ffette da nefriti gravidich e, una nuova gestazione, m entre in pratica e le ricerch e d egli AA. lo confermano, la funzione r en ale di tali malate r esta in definitiva largam en te suffi ciente per permettere ulteriori g ravidanze. A. P. .

Studio batteriologico della vescica delle puerpere. Secondo la sta·i.is·i.ica di Harvey L . Kincai (1jmeri can Journal of Obst ., agosto 1928) la normale vescica puerperale si trova sterile al primo cateterismo n el 92, 16 % dei casi, m entre i cateterismi successivi dann·o culture positive n~l 51 %, senza che in questi casi vi sia alcun sintomo di cistite. Gli or ganismi riscontrati sono, relativamente, · non patogeni: stafilococco albo, streptococco, b. lattico; il b. colon raramente si trova n ella n orn1a le vescica pu erperale. La prob,abile n atur:a della flora batterica del. I 'uretra si può dedurre dal tipo di organismi riscon tr.a ti ; la presenza del b . col on durante la gravidanza e n el puerperio ammette la possibilità di un.a malattia del sistema urina rio, specialmen te di una pielite. La vescica puerpera le in due casi di taglio cesareo presentava gli stessi r eperti ch e nei casi di parto normal e; i pochi casi di intossicazione g r avidica studiati dall 'A. davano risultati anal oghi a quelli ch e a vev.ano gravidanza e puerperio 11ormale. MooR. • Diabete e gravidanza. . Nell a g ravid.anza è frequente poter trovare un disturbo del ricambio, con presenza di zucch ero nell e urin e ed acidosi. Tuttavia questi disturbi sono transitori, e dipendono da una causa irritativa extrainsulare, come la· considerano F. Umber e M. Rosemberg (Zeitschr. f. klin. 'Jirf.ed., 108, 1-2 , 1929), e si possono disting uere dal vero diabete, perch è non si a ccompagnano mai ad iper glicemia, nè ad alcun sintomo proprio del dia b ete; non sono influenzati dalla ingestion e d egli idrati di carbonio, e la curva della glicernia sperimentale appare normale.

... Le' g licosµr'i e da gravidanza sono a prognosi favorevo]e, enon sono affatto influ·e nzate dalla terapia insulinica; quest ' ultima condizione costituisce un importanté sintomo differenziale. Non vanno curate in alcuna maniera, mentre l 'acidosi diabetica va curata con somministra, zione· di idrati · di carbonio. · Non è raro però ch e la •gravidanza possa mettere in evidenza un vero diabete latente; g li AA . riferisoono due oasi di tale specie. Tuttavia anch e in questi casi il diabete non present.a la gravità d 'un tempo, grazie a lla te- · rapia insulinica, la qua]e dev'esser e condotta con circospezione ed ocu18:tezza. CARUSI.

Anemia in gravidanze avanzate. Lo studio sistematico nel sangue durante la g ravidanza è stato sempre oggetto di grande interesse. Oggi E. K. Lyon (Th e J ournal oj the Am. M ed . Assoc ., n . I, 1929) h a ripreso tale ricerca in 200 casi dell 'ospedale della Maternità di New York. · Nel 32 % d ei casi riscontrò un val ore di 72 % di emoglobina, indesiderabilmente bas. so : di questi , una parte mostrò nell'ultimo trimestre una ripresa d ell 'emogl obina, altri una ulteriore caduta . ' Si fece ogni sforzo perch è le pazienti ragg iungessero il termine ed entrassero in travaglio n elle mig liori condizioni possibili. L 'A. conclude affermando la necessità di uno studio e di una cura « pre-natale » delle pazienti in ogni condizione. V. SERRA.

Il vomito da

aer~fagia

nel lattante.

A. Macchi (Clinica ed igiene infantile, n . 5 1929) n e descrive u11 caso capitato sotto la sua osservazione, prendendo lo spunto per parlare di questa speciale forma morbosa, il cui sintoma principale è rappresentato dal vomito di latte in parte liquido e in parte coagulato, seguìto da abbondanti eruttazioni acide . La diagnosi differenziale più difficil ~ è quella col vomito da ipoalimentazion e, in quanto l 'ipoalimentato diviene aerofagico e l 'aerofag ico va incontro all 'ì1Joalimentazione. Bisog?a perciò basarsi molto sull '.anamnesi e sul decorso della curva d 'accrescimento, n on ch è sul1'indagine radiologica, I.a qua le, prescindend() dalla diversità dei sintomi, aiuterà per la differenziazione di.agnostica con il vomito da pilorospasmo, e con quello d a n evrosi gastrica, frequente nel lattante, preceduto da malessere e accompagnato da sofferenze. Un'altra eventualità è infine quella del vomito per iperalimentazione, il quale però si accompagna a disturbi gastro-intestina li, che mancano in quelli per aerofag·ia. La cura di tale forma morbosa consiste essenzialmente nel porre il bambino in posizione verticale durante la poppata, o, secondo alcuni , in posizione prona, ovvero u sando poppatoi ch e l'obblighino a compi ere notevole la1


[ANNO XXXVI, NuM. 34]

1229

SEZIONE PRATICA

voro di suzione impedençlo~il passaggio all 'aria. I meccanismi patogenetici, infine, possono ridursi a due: o allo stimolo esercitato dalla bolla d 'aria sul diafr.amm.a , ovvero all'aria stessa che, venendo emessa per una brusca contrazione dello stomaco, provocherebbe la contemporanea fuoriuscita del latte.

M.

FABERI.

TERAPIA. Il trattamento ambulatorio nell'artrite cronica del ginocchio.

Sono frequenti 1 casi di artrite cronica · localizzata a un solo ginocchio co11 scarso interessamento delle altre arti colazioni. In tali casi gli e< attacchi n articolari si susseguono a breve distanza di tempo, e la diffi. coltà e il dolore nei movimenti si a ccentuano. Il ginocchio m.alato si trova all 'esa1ne tumefatto, più caldo, con un poco di liquido intraart'icolare, ed ispessimento dei tessuti limitrofi . L'estensione con1pleta non è possibile. Il trattamento generale ch e può dare i resultati n1igliori è quello vaccinoterapico. Quanto poi al trattamento locale, end.e impedire una· immobilizzazio11e troppo prolungata, sarebb e, secondo W. G. Macdonald (The Practitonier, febbraio 1929), il eguente : Riposo in letto per qualch e g iorno , con tiraggio dol ce e continuo dell 'arto, fino ad otten ere il massimo di estensione; applicazione di un apparecchio gessato dalla plica della n atica a 3-4 pollici .a l disopra della 1oaviglua, co1 quale apparecchio il malato potrà camminare e atte11dere ai propri affari; rimozione del] 'apparecchio dopo 3 settimane, enza tema di trovare eccessiva rigidità artico].are. Nei casi in cui la fl essione è molto accen tuata, il procedimento va r ipetuto più di una volta, con nuove applicazioni di tiraggio estensivo per un giorno o due. Il nuovo appareccbic, viene poi tagliato per lungo ai lati , risultandone due doccie tenutè as ieme da ben·d e, in maniera d.a rimuoverle di_ tanto in tanto , ·onde poter rinforzare l'azion e dègli estensori del gin.occ)iio con esercizi approprìati e con contra-zioni provocate gradualmente per mezzo dell a corrente elettrica. I r esultati statici e funzionali del ginocchio così trattato sarebbero , secondo l 'A., assai soddisfacenti. · M. FABERr.

ven e durante tutto l 'atto chirurgico (ciò che ·si ottiene agevolmente applicando un laccio a monte e a valle del ca1npo operatorio). Secondo Cahen (J ournal de Chirurgie, gennaio 1929) l 'anestesia si ottiene in 5-1 0 minuti e permette ·di praticare anch e interventi di lunga durata. È bene usare la novocaina n ella. soluzione dell ' l / 200 senza l 'aggiunta di adrena lina, la quale - oltre a rendere più difficile· l 'emostasi - per la costrizione ch e determina, s'oppone alla p enetrazione del liquido anestetico nei piccoli vasi,· penetrazione che è base· essenziale del metodo. Per ottenere una buona anestesia occorrono solo 25-30 em e. di soluzion e; se ne può iniettare però una qua ntità: maggiore (sino a ·200 em e.) senza alcun incon. veniente. Il metodo , raccomandabile specialmente pe1:. l 'arto superiore e particolarmente per l 'avambraccio , è da usarsi principalmente in tutti quei casi in cui per lo stato di choc è da bandire 1'an estesia generale. Tutte le operazioni sugli arti posson o esser fatte sotto anestesia regionale per via venosa ,. eccezion fa tta per Je infiammazioni .acute e· settich e. Per la buona riuscita de]ì 'an este ia bisogna· tener conto dell ' influ·enza dello stato psichico· del soggetto , influenza comune del resto a tutte le anestesie regiona ]j. C. GIACOBBE. Sul trattamento dell'elPfantiasi degli arti.

G. J(eysser (Deutsch. Zeit. f. Chir. , 1928) riporta 15 casi di elefantiasi degli arti trattat1 chirurgican1ente. I i11etodi seguìti sono quellodi Moynihan del drenaggio con fili di seta e quello di Payr-K.o ndol eon , dell' incisione ed , eventualn1ente, resez ione parziale dell e fa scie .a ponevrotich e. Egli consiglia di dare .ai drenagg·i con fili un ' esten ione maggiore di quel I ~ . che comunem ente è u sato, e all ' operazione di l(ondoleon associare estese r esezioni delle guaine aponeurotich e. Sp·esso consiglia di associare ambedue i trattam enti. Così egli l1a fatto n ella maggior parte dei suoi malati, ed il . successo., spes o completo, che ha raggiunto, sembra darg·li ragion e nel su o con sigli o e ad incorag- , giare il trattamento chirurgico per quest 'affezione ch e ha dato n umerose delusioni agli operatori. Accompagna l ' illu trazione dei casi con numerose fotografie. V. GnrRON. Cura dei disturbi del climaterio.

L'':lllestesia regiQnale degli arti per via venosa.

Tale processo di .anestesi.a , introdotto dal Bier fin dal 1909, è poco conosciuto ed usato. Nella letteratura infatti se ne raccolgono solo 600 casi. Circa la tecnica; .che è àbbas.tanz.a semplice, occorre rispettare principalmente le seguenti condizioni: ottenere. l'isch emia .qel segmento su cui si . opera mediante la comune fascia di Esmark; introdul're contro corrente la soluzione di novocaina, la quale deve restare nelle

Lud,vig A. Emdge (Ca.liforn,ia and l!f/est. Med ., 1927 , jan. ) ritiene, seçondo i dati della letteratura e le osserv.azio.rii pr0prie, ch e nel 40 al 50 % delle donne e ' è iperten ione nel climaterio, mentre n el 40 % la pres ion e sanguigna non si modific.a e nel 10-15 ~~ c'è ipotensione. Nei riguardi del metabolismo basa.l e si ha nel 55 % dell e donne n ella m en opat1sa arti ficiale o naturale una din1inuzione del m etaboli n1o, ch e rimane invariato n el 30 % e au-


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IL P OLI CL I NI CO

i11enta to n el 15 %. L a calcemia è p er lo più a umentata e 1e iniez ioni di cloruro di ca lcio son o utili n ella m enorragia idiopatica del clin1aterio , com e . pure utile è I 'a ssociazione d el calcio con sedàtivi o con prepara ti ovaric i n ella cura d ei di turb i vasomotori d ella rn enopau sa. L o squilibrio en docrino d ovu to alla rapida scorr1par sa d ell 'ormon e d el fo llicolo di Graa[ .conduce a 11 'atro fia d egli or gar1i geni tal i e al1'an1enorrea . A queste a lt er.azioni seg·uono feno111eni di ipertro fi a d elle gla ndole sessua li :secondarie (tiroide, ipo fi si , s urrenali), per lo p iù in una sola di es e, anzi in una pàrte di .esse. Questo spiega per cl1è n el c lima terio si possono ved ere d elle d onn e pituitarich e o tiJ'oidee. . c:onsiderato 11e1 suo insie rne jl problen1a d el .clim.ater io è p lurig la ndola r e, p erò fra le vari& ,g landole n e p r evale una ch e non è sempre facile d etermin ar e. C'è a n alogia con quel ch e · ·su cced e n ell 'a m enorrea p r ecoce. P er esempio , .i1ell ' iper t iroidi m o J'iperf11nzion e tiroidea inibisce l 'ova io e d à amenor r ea secondaria, n el m ixed en1a s i h.a ingrandim ento d ell 'ipofi si 6 .am enorrea terzia ria . Nell a cura d ei distl1r bi d el c lim .a terio i migliori su ccess i s i h anno t en endo conto d ella · di~ fun z i o n e g landol.ar e 1)r evalente (tiro ide, ipo'fi s1 o s urren ali) . In alcuni casi si a ssociano ·d istt1r b i var i ed è 11ecessari.a l 'opo tera pia pluri·g la11do l<t r e. l / o poter ap i.a ovarica ch e teori ca · 1n1 ente d ovrebbe esser e sempre utile, non ri . })Onde sempre in pratica; si d im ostra effica ce ·q u ando ci son o disturbi vasomotori e irritabil ità n ervosa sen za n1odificaz io ni d ella pressio· i1e san g ui gna. L 'e~ trat to tiroideo si prescrive q u an do c'è p r ession e san g uign a b assa, d epr es· . ~ i one psichi ca e n1etab olism o diminuito. Nelil 'iperten s io11e è utile il corp o luteo , il quale :ag isce a n ch e st im olando l ' ipofi s i m eglio del']' estratto ipo fi sa ri o stesso . Ne i disturbi ipofi·sari s i h a g iova m en t o d all 'a sqci azione di restratto ovari co e tiroideo. P er ]a d ose n on si può standa rdizza r e; è ;bene cominciar e con p iccole dosi e poi aumen·tar e. La sommini stra zion e ipodermica non d eve esser e pr eferita a qu ella orale . En1dg·e n o n è favorevole a ll 'associazione di calcio e teob romina alla t erapi a ovarica. Qua ndo I 'opoterapia n on d à r isulta ti , la valer iana pu ò es ere util e. L'igien e fi sica e psichica non d eve esser e tlrascurata nell a terapia d el climaterio . R. LusENA.

!(ella pertosse. I l Jotirn. cle méd. de Paris (25 aprile 1929) .con igli a la eguen te for m ula: Bromuro di potassio Bron1uro di ammonio an a g . 2 Bron1uro d i sodio g. 4 Clorali o idrato g. 3 Sciro111)0 d i cortecce d 'ar a n cio amaro .eme. GO.

LANNO

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Un c uccl1iaio contien e 50 centigrammi di cloralio. Prima d ei 5 a nni , un cu cchia ino da tè 3-4: volte n elle 2± or e; dopo i 5 a n11i un 'cucchiaino da frutta 3-4 volte al cr ior~o . Consig liabile in presen za di tosse spa~modica senza segni di bron chi te . · Lo st esso g iorn a le riporta la egu ente forn1ula : g. 1 E str. di ca 11a1)e i11d ia na Estr. di b ellad on11 a g. U,50 Sciropp o d el t olù g . .io e con sig lia di ))r endern e u11 cu cchia ino d a ca ffè, ±-8 volte a l g iorno . T enuto conto ch e u.n c ucchia ino d a caffè contien e circa 5 g ... L verrebber o a d.are in tal caso cg. 12, 5 di e tra tto di can ape indiana e cg. 6,2 di b ellad onn.a; la d ose rna ·s im.a è ri sp·etti v-am ente di cg. 2 P- 3 e dovrebbe anch e e ser e din1in uita trattandosi di n ar11bini. ' Abbiamo ritenuto opportun o di riportare ta le prescrizio n e .allo scopo di rj chiam a r e l ' atten zion e dei lettori sulla n ecessità di controllar e sempre le ri cette ch e si vedo n o riport1te su i p eriodici m edici p er ved er e ch e n or1 vi s i~ n o even tu.ali errori. Una svista u110 s])ugJio di stampa ch e s fugge posson o d etermina r e con seguen ze g ravi . P11ò d<lrsi ch e la r icet ta sopr a rj]Jortata sia s ta ta p resa da un g iornale ing lese e ch e l ' indir.razion e ivi data di gr. ~ i a t ata intesa com e grammi, m entre si tra ttava di gra.ni (cg . 6). È qu·e st a un 'altra· sor gen te di g rave confusjone, d ovuta .al rn.alvezzo di il on seguire le norm e stabil it e per I 'abbreviazione d ell ' indicazion e d ei pesi . Il gr am111 0, r1el sistem a m etrico dec imale, si a bbrevia in g. e non in gr., ch e è invece l 'abbreviazion e di grano p er le mL u r e an glo-an leri ca11e. Tal e err on eo sist em a di .abbrevi.az ione è ._ f'guìto , purtrop po , anch e da diver s i a utori ed i11 parecchi libri ; cito fra questi il « M.ed ira nl e11ta », ch e è ottimo sotto tanti a ltri rapporti . fil . 1

POSTA DEGLI ABBONATI. ~ 1! et odo Wal ba ii rn v e.r la

cura d ella tuberco·

losi. - Al dott . ·c. L., d a S.: La cura salimeta.llica, el.ab or at a d.a L. E.

Walbaurn n ell 'Istituto Ser olog ico Statale l)an ese, ha una larg hi ssima b ase speri1nen tale. Le r icerch e furon o orienta te a trovar e d elle .. os lanze atte a ti n1olar e la 1)r od11zion e di an ticorpi n egli a nimali sot topost i nd immt1nizzazione a t tiva. P ar te ndo d al con ce tto r l1e la produzion e di ant icor1)i sia la ris111tante di una att ività en zim .ati ca, W a lb aurn 11en sò di utili z.. z.al'e l 'az ion e cat aliti c.a di alcuni n1et alli , n ello stimola r e le ferm entaz io11i. Egli d ette la p referen za ai clorur i (salvo qualcl1 e eccez io ne) , poich è son o tra i sa li più di ssoc iabili e d nto cl1~ l 'azio n e ca ta lit tica sen1bra legata alla ioni zzazion e. Le ricerch e ft1ron o condotte"' in g ra nd e s1il e, ll ti li zzan do +2 rne ta]Ji , compres i i p iù ra ri e L


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SEZIONE PRATICA

difficili a procurarsi, con un enorme consum0 di anima li . In primo tempo W. riuscì a promuovere la produzione di tossina antidifterica nel cavallo e di toss in~ anticolica nelle capre. Tre buoni effetti consegui,ti lo indussero a saggi.are il metodo per la terapia delle infezioni. In primo tempo s'indirizzò al tifo murino: per ogni serie di ricerche impiegava persino 50-100 ratti. Potè accertare ch e due metalli, impi egati in dosi infinitesimali, sono dotati di azione curativa marcatissima: il cesio e l 'iridio. Poi ·rivolse le ricerche alla cura della tubercolosi sperimentale. Come .animali da esoerimento impiegò prima i ratti, poi le caviè ed i conigli; questi ultimi si prestano di più, p er ch è sobo di una sensibilità media alla tubercolosi. Le r icer che venivano condotte con molto rig·ore; per es ., ~' inocul ava una quantità d eterminata di batteri (1 millesimo di milligramn10), con determinata virulenza, sempre per via endovenosa. Due metalli a dosi infime, si dimostr.a rono in grado di rallentare molto il pro. cesso tubercolare e perfino di arrestarlo e guariTlo: il . manganese e, un po' meno, cadmio; altri fur ono attivi, ma in molto minor grado: samario, lantanio, cerio, molibdeno , platino, nich el , bario, alluminio. Gli altri furono tutti inerti. Da queste ricerche emerse I 'influenza preponderante del dosaggio: i risultati migliori si ottennero d.a dilu~tissime soluzioni , O, 000 > normali , in quantità di 1 eme. per kg· . di peso . Due più deboli erano poco o niente in.attive. Elev.a ndo I.a dose, l 'effetto utile cess.ava e più 1'evoluzione d ella malattia si aecel erava: in altri termini, la zon.a maneggevol e è molto ristretta, il ch e costituisce un grave inconveniente d el metodo. L'azione sarebbe dissimile d a quella esercitata dalla sanocrisina , che si crede sia eziotropa. I buoni risultati sperim entali con igli.arono di provare l'azione e l 'effetto dei sali metallici nel trattamento d ella tubercolosi uman.a . Il sale ch e ha risposto meglio anch e in clìnic.a è il cloruro di m.a ng.anese. La soluzione u sata d a Walbaurn per l e ricerche sperimentali risultò d'impiego troppo incomodo, perch è troppo diluita. Dopo vari tentativi, Helms e Fredriksen si son o attenuti a O, 03 N (60 volte più concentr.at.a); Lunde preferisce 0,025 N (ossia 50 volte più con centrata). La soluzione può essere preparata da un buon farmacista, usando cloruro di mangan ese chimicamente purò « pf?r .analisi », corrispondente alla formula C12 Mn. + 4 H20: lo si fa disseccare su acido solforico, I>er 2:1: ore; allestita la soluzione 0,03 N, la · si chiude in fiale, ch e si sterilizzano a 120° C. La soluzione però perde gradatamente di effi cacia. Per rimediare a questo inconveniente, ~i possono allestire delle fial ette conten enti 1187 milligrammi d el sale secco; sterilizz.a ndo

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a 80° C.; al momento d ell 'u s·o, il m edico ne diluisce il contenuto in 20 eme. d 'acqua bidistillata sterile : n e risulta una soluzione 0,03 N (con pH. 6,8). Se si d esidera una so .. luzione 0,02 N, basta diluire con 30 eme. dì acqua. Si preparano anch e d elle soluzioni stab iliz._ zate: così il << metallosal m .a ngan » d el corn"" mercio risulta di cloruro di manganese e clo ... ruro di sodio an.a mg. 40, acido latti co, cloroformio ana mg. 10, acqua eme. 1. Nel « 1L1etallosal cadmio » il cloruro di n1ang.an ese è sostituito da cloruro di cadmio, in r.ag io11e d ella terz.a parte. Le soluzioni sono molto irritanti. P er solito si ricorre alla vi.a en dovenosa . Il liquido si inietta con lentezza, evitando d 'infiltrare i tessuti circostanti .alla puntur.a. In line.a eccezio . . nale, si è ricorso ad iniez ioni intramu scolari (dilu·en d o la soluzione a 0,01 N). Si preferisce eseguire l e iniez ioni al matt i110 , a dig iuno. Di r egola, Ifelms e !f rederiksen j)raticano iniezioni di 4 em e ., ripeten dol e 2 volte à settimana, per 30 settimane; m .a in sogg·etti deperiti . o c_h e presentano el evazioni terrr1i che, preferiscono inizj.are con 2 c1nc. , od .an ch e con 1 em e., aum entando di 0,5 em e . fino a raggiunger e il limite di 4 em e ., e distanziando]~ di 5 g iorni ; inoltre praticano le iniezioni in 3 serie di 10 settimane. Sospendono l e jni e-. zioni durante le mestruazioni. Non dissimile è il dosaggio u sato da al tri autori. La cura vien e r ego lala sulla tem1)era ... tur.a : si evitano i forti risentim enti termi ci. L' esiguità d el dosaggio è già una garanzia d 'innocuità; tuttavia si osservano, oltre ad ar . . rossamenti locali, anch e congestioni fugaci d el capo, a volte cefalgi e, spnnolenz.a od insonnia, palpitazioni, qualche ipertermia immediata o tardiva; si è seg·nal.ato qua lch e caso di emot ... tisi. All'esame d el sangue si ha ipoleu cocitosi temporanea (fase n egativa). I lavori di Walbaurn e d ei suoi collaboratorì e continllatori sono pubblicati preva]enten1ente in periodici scandinavi, ma anche in p eriodici fra11 cesi e ted eschi. Cfr. in parti col.a re : C. .R. Soc. de Biol. , A nn. Institut Pa steur e Zeitsch. f. Tab erk. , 1926-1929; Cfr. ancl1e A. Fredcrikser1, Semana "A1éd., 21 marzo 1929; G. Sayago. e A. Mar sel , ibidem, 14 marzo e 18 aprile 19°1 11 metodo ha aperto una nuova strad.a alla terapia. Disgraziatam ente però ha preparato. an ch e l 'in troduzione ciarlatanesca di una serie di rin1 ed i cc catalizzatori n o sup1)osti tal i, con evidente i)reg iudizio d ella terapia.

·

B.

n.

1\.ll 'abb. n. 6236 : 1) Il con corso per la n on1ina di 50 t.er1cnti m edici in . p. e. ~rà bandito con circolare in co r~o cli pubb licazior1e sul Giornale rnili-. tare, di pensa del 16 corr. n1e_e. 2) Pc rdura Ja dis110 izion e d ell 'o]) bligo di servi zio i111 pegn at ivo di 6 an ni. Tale impegno


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IL P OLI CL I NI CO

<leve essere sp ecificato n ella domanda di conc or o. 3) Non vi sono disposizioni speciali per gli -ex-sottoten enti m edici di complemento nè nei rig·uardi del con corso, n è n ei riguardi del corso d ' i11l eg·razione pr esso la Scuola di ap1)l icaz ione di sanità militare. ~) T concorrenti ammogliati dovra nno unire ·alla clomanda di concor so un atto n otorio da cui 1 i -ulti gen ericamente 1'esisten za i)atrin10r1iale, atta .a g.arantire I.a r endita di cui al1'aL t. 1 della legge 11 m arzo 1926, n. 39 l (Gazzetta Ufficiale, 15-3-926, n. 61). I vincitori del con cor so dovranno entro il termine <li alle m.esi d.a]la con1unicazione del risultato d el concorso stesso chiedere al Minist ero della ·Guerr.~ l 'autorizzazione a produrre .n ei m odi stabiliti dalla legge 11 n1arzo 1926, n. 399 le })rove di possedere la rendita annua di L. 450.) nom inali . CR.

VARIA. Il ·io11damento psicologico dell'anamnesi. L 'anamnesi è trascurata dalle g iovani gen e'r azioni di m edici - dice G. Grund (Miin ch. Mediz. W och., 11 g·enn. 1929) - trop·p o presi dal numero e dalla p erfezione dei n1oderni m elodi di indagin e clinica. I./.anamnesi è quanto 1'amma ]ato sa rlel]a su.a malattia, quindi per b en raccoglierla e per darle il suo giusto valore è n ecessario ri., salire la vi.a p er cui questi arriva alla con o. . cenza e al con cetto del proprio stato morboso. An1messo ch e ogni sen sazione giunge alla nostra co cien za per via n ervosa, vanno prese sub ito in con siderazione le malattie ch e colpiscono direttam ente gli organi di senso. In que_t o caso l '.a1ter.azi on e d ella funzione si im · pone talmente all 'attenzione del malato ch e que ti sarà un buon osservatore e un fedele narratore dei suoi disturbi. Molto più frequ ente e m olto più compl e so ·è il caso in cui la m ala ttia si manifesti come t1na alterazione sia dell.a sen sibilità generale s ia di quella ch e genera lmente va sotto ì) nome di somatoest esia. L'ammalato giudica un suo organo in stato anormale quando il complesso di sen sazioni, ch e è abituato a percepire di esso, si all ontana dalla norma. Ma se ciò è spesso facile e chiaro , molte volte la i1etta sen sazione dell a presenza di un organo è patologica, m entre la morbosa sen sibilità dei neurastenici e di alcuni psicopatici può far credere patologica la sensazione normal e. L'ammalato, dunque, n el farsi un con cetto della su a malatti.a deve seg·uire un.a via analoga a quella del m edico sen za averne l 'esperienza e la perfetta cono cenza degli stati normali. Un ultimo ca o è quello in cui la lesione giace in tina part e del corpo accessibil e alla en ibilità ~per i fi cn. Quando l 'ammalato può,

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ad esempio, vedere la sua lesione, il processo psicologico ch e egli deve compiere è molto più semplice e si limita nella maggior parte dei casi ad u11a comparazione d el·l a parte malata con una corrispondente sana. Questa comparazione con giunta alle lesioni della funzione e a lle abnormi sensazioni lo condurrà a farsi un concetto esatto della sua malattia. Tutto ciò vale per l 'an.amn.e si di una malattia in atto o recentissima, mentre in tutti gli allri casi entra in giuoco un fattore che complica notevolmente il problema: la memoria. La ,d urata della memoria di un fatto dipende innanzi tutto dall'organo di sen so che il fatto h a colpito. La sensibilità g.en erale somatica generalmente in giuoco nelle malattie è quella che n1eno si presta in questo senso. Altro fattore importante è }',attenzione ch e il malato h a rivolto ai suoi disturbi, attenzione variabile d.a caso a caso e, soprattutto, non sem·p re rispondente perchè quello .c he è im~ portante per il medico non lo è per l'ammalato. Terz·o fattore : la valutazione del tempo. Qu.ando l 'ammalato non ricorda diretta·m ente, supplisce con la logica -e con riavvicinamenti a f.att i ch e hanno segnato una data n ella sua vita. A ciò va aggiunta la t enden za ch e il malato ha ad .aggruppare le sin gole sen sazioni "Otto g ru1)pi che ·egli ritien e corne unità morbose e ch e r estano com,e tali nella sua memoria. Questi vari gruppi associati tra loro , a loro volta influenzati da diag nosi t'dite da altri medici ed elaborati dalla fantasia del malato, giungono cosi a chi fa l 'anamn,esi . E solo se auesti risalirà tutta questa complessa via ch e da qu·el che il m .a lato racconta di aver avuto lo ricondurrà al sintoma dal malato realm.ente presentato, potrà esser sicuro di. aver fatto una anamnesi obbiettiva ed utilizzabile. ToRRIOLI.

PUBBLiCAZIONI

PERVENUTECI

I. TANSINI. Una varietà di appendicite so ttoepatica. - F. Vallardi, Milano, 1929. L. Luc1ANI. Cura diretta locale delle malattie delle vie respiratorie con aria m edicata. Stabil . Graf. Fagiolini, Livorno,. 1929. L. CrAnnocc111. L a r eazione di ~1einicke con antigene coloralo nella malaria e n ella tub ercolosi. - Rif. Medica, Napoli, 1929. P. Z EVI. Per l'assicu r azione malattie con speciale rig va ri/o al l 'agricolttira. Soc. An. Tip. Luzzatti, Roma, 1929. G . C. fuou cER. La terapia ch.irurgica n ell e malattie organièhe del sistema nervoso. - Tip. Studium, Na poli, 1929. G. 1'11noNE e A. REITANT. Con,tributo all o studio sull'eziologia della parotite epidemica. - Tip. Op. Rom ., Boma , 1929. , , . MARCONI. A iut o materno e consultorio p er lattanti . Soc. Ed . «Cremona Nuova )), 1929. J... SESTINI. Sul con trollo sanitario degli emigranti di ritorno. - Tip. Op. Romana, Roma, 1929.


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. Croaaca del movimento professionale. Ordini dei Medici della Sicilia. I nuovi Consigli Amministrativi. Sindacato : prof. Antonino Bentivegna, prof: Edoardo Calandra, dott. Raffaele Cassar, do tt. Rosolino Petrotta. - Eletti dall 'assemblea d egli inscrilti: prof. Mic h el e Pavone, prof. Saverio La~teri, dott. Alfredo Fo li, dott. Cosimo Ur so. P r esidente il prof. Antonino Ben livegna . Ordine di Catania: Designa ti dal Sind acal o: dot t. Antonio Elia, prof. Otlori110 Pi11tat1ra, do~t. Pietro Lo Giucfice, dott. Vincenzo Flavetta . ~letti dall 'assemblea d egli ~nscritti: prof. Eugenio Aguglia, dott. Salvatore Marcellino, do~t. Antonino Buscemi Patanè, dott. Ferdinando Magr). Presidente il prof. Eugenio Aguglia. Ordine di Messina : Designati dal Sindacato: ()Il. prof. Gaetano Vinci, prof. Pasquale Gazzara, do tt. Giovar1ni Tomaselli, dott. _ Francesco La "fo rre. Eletti dall 'assemblea deg·li inscr it~i : p r of. Stefano Puglisi Allegra, prof. Let terio Can11avò, prof. Giuseppe Falco, dott. Sagg·io Giac i11to. Presidente l 'on. prof. Gaetano Vi11ci . Ordi ne di Caltanissetta: Desig n ati d al Sinda.ca lo : dott. EmiI io Nicosi a, d o~l. Caloger o La Fi:sc n, doLt . C;i useppe lVIastrosimone, dott. Gaetano Pjazza. Eletti dall 'assemblea deg li inscritti: dott. Enrico N11ara, dott. Francesco Bongiorno, .doL~. Pasquale Benza, clott. Gjovanni Ba t taglia. P r esidente il dott . Enrico Nuara. Ordine d i Agrigento: Designati da l Sj11dacato: do·tt. Giovanni Cremona, dott. Calogero Di Leo, ,cJott . Giovanni l\1oscato, d ott. Vittorio Sal vago. El e~t i d all 'assemblea degli inscri tti : dott. Giusepp e Argento , dolt. i\.l essandro Ceslelli ; dott. Emanuele D 'Angelo, tlott. Nicolò Sammartino . Presi..-iente il dolt. Emanuele D'Angelo. ()rdine di Enna: Desig n ati dal Sindacato : dott. J\r1g·e]o Ve tri, dott. Giuseppe Termine, dott. Filippo Buscemi, d ott. Salvatore Beilomo. - Eletti <l n11'assemblea degli inscritti: dott. E~rico Anzalone, do tt . Benedetto Farina, dott. Raffaele Parialo, <l ott. Giuseppe Cortese. Presidente il dott. E 1Lrico Anzalon e. Ordi n e d i Si r acusa : Designati d al Sindacato: d ott. Angelo Cassia, dott. Miche]e Cassal a, dott. Carlo Monteforte, dott. Francesco Randone. Elett i dall'assemblea degli inscritti: dott. Marcell ino ..\lagona , d ott. L11ig i Cassone, dott. Francesco Ilali a, dott. Francesco Lutri . Presidente il .do l. ~. Francesco Ilandone. ()r<lirie di Trapani : Designati dal Sindacato: <l0L t . Salva tor e Scar cell a, nott. Vincenzo Baviera, idot~. li'r anccsco ,\11gil eri , cl ott. Eugenio Scio. El ( tti clall 'assemblea degli inscritti : dott. Vinoeen ' O Genna, dott. Vincen zo Lentini, dott. Rosario Doria, d olt. Salvatore D 'Amico. Presidente i l clolt. Vincenzo Genna. Or di rie

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di P alermo : Design at i dal

Una sentenza della Cassazione sui prezzi dei medi· cinali.

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Il N!inistro dell 'Interno, con R . Decr eto 30 giugn o 1926 approvava le Tariffe p er la vendita d ei 1nedicinali al pubblico, e stabiliva che costituisce reato il vendere l e Specialità l\iedicinafi, a prezzo. diverso da quello segn ato. In b ase a questo Decr eto hanno avu to luogo diversi giudizi p er contravvenzioni . La maggioranza d ei Mag·istrati ha condannato l a violazione della Legge; sia che si ·v endesse al disopra come al disotto del prezzo segnato; ma t1l lirr1amente, qualch e magistrato aveva deciso d iversamente. Così aveva assolto il Pretore di Ca lania. Il Tribunale di Firenze aveva ritenuto n on obbligatorii i prezzi di vendj ta delle specialità, e assolto, in conseguenza, una Ditta che era sta ta condartnala · in Pre tura . L 'in certezza n ella interpretaziòne della Legge determinava grave d isagio, ed er a attesa una decisione della Corte Suprema; per norma di Lutti gli jnteressati . Il Pubblico Ministero aveva ricorso contro l a sentenza del Tribunale di Firenze e l a 2a. Sezione d ell a Cassazione, p r esieduta dal sen . Puijà, co11 sentenza stesa dal Consigliere Renda, Procura tore Generale Marra, 11a annullat o la sent enza del 'Tribunale, dichiarando ch e il Decre~o 30 g iug·no 1926 è legittimo ; e che sono· obbligatori , non soltanto i prezzi massimi ma i minimi stabiliti per i m edicin.a li preparati - in farmacia, ma an ch e ~ prezzi d elle Special ità n ell a misura risultante ciall 'etichetta Ne deriva ch e la vendita p er un prezzo . maggiore o min ore costituisce con~ravvenzione.

CONCORSI. PosTI

V ACANTI .

A1EJ.LO DEL SABATO (Avel lino). - L. 6500, oltre a I,. G annu e p er ogni povero in più dei 500 ; 5 au m. quadrien. del decimo, i11d. cavalcatura lire 3000. Scad. 15 setl. RiYolgersi Segr eteria Co1nunale. · CARRODANO (J_,a Spezia) . - Per titoli . Sti pendio annuo l orde L. 8200. Indenn. annua q u ale uff. sanitario L. 500. Aumenti periodic'i di un ventesirno ogni due anni e per dieci b ienni . Età 25, 30 anni s. e. I. Documenti di rito. Scadenza 15 settembre. Per al tri chiarin1enti rivolger si all a Segreterj a Comun al e. CASTELFRANCO E~IILIA (Nfoden.a) . - Terzo Reparto. L. 8000, 5 aun1. qlJ.adrif}n. del decimo, cavalcatura L. 3000, ambul atorio L. 500, c.-v. Età 21-40 anni, salvo eccezioni di legge. Scad. 5 sett . CATANIA. R. Prefettura. -· Posti d i Ufficiale Sanitario per i Con1uni di Aci S. Antonio, Cala-tabiano, Fiumefreddo di Sicilia, Gravtna di Catania, lVIascalu cia, Molta S. A.nastasia. Per titoli ed esami. L. 5700 e 4 aumenti periodici del decimo . Elenco titoli in doppia copia. Età mass . 45 ~nni , salvo p er inedici provinciali con almeno 6 anni


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l L POLICLINICO

di effe ttivo serv1z10, gli ufficiali sanitari con no111i11i.L a1111eno lJie1111ale o con i1omina provvisoria e(l al111e110 3 anni d i ~ninterrotto servizio, per medj·c i i1npiegal i di ruolo j11 Uffici di igiene o labora~ori n1edico-micrografici. J)o111 ur1dc singole per og11i po Lo . Scad. 20 sette~bre. l'j'IRENZE. R. Arcispedale cli S. !Ylaria 1Vovà. l)ri111ario medico clella Sezione cronici dell 'Ospedale di Careg·g-i. L . 5225 lorde, oltre a proventi evc11tuali dai i11alati a pa~·ame11lo. rfiloli ed esan1e1. Età i11uss. 45 an11j ; almeno 7 a11ni di laurea e 5 di ser viz io (i11 Ospedali o Cl~niche o Is tituti di Patolog·ia 111edica), d i cui 3 come effettivi . Pubblicazjoni i11 aln1eno 5 esempl ari. Nomi11a per un oicn11io, c:o11ferrna per un qui11dicennio. Scad. ore J7 del 12 set t. Fnos1NONE. Amministrazione Prov~nciale. - Di· rettore del Laboratorio di Ig'ie11e e Profilassi, SeLione Chi1nica. Stipendio L. 15.000, oltre inden11. di servizio attivo del 20 % e tre aumen. perio<lic1 1ino a raggiunger~ s:ipe11dio L .. 17.400. Scadenza 21 selten1bre. V . N.. 33. NIANTOVA. - lJffici~le sanitar~o inedico capo Uff. lgie11e. 'l'iloli ed esami. Stip. L. 13.500, con 5 aum. quadrien. del decimo; i!l:denn. carica lire 2500, c .-v. p er coniugati, compensi di legg·e; vietalo esercizio profess . Scad. 30 set t. lVIATERA . R. Prefettu.ra. - Per titoli ed esa1ni ; 18 lJOsti di ufficiale sanitario per i Co1nu11i di Accc llura, Bernaldat Genzano, Grassa110, Monte::;cag·lio ·o, Palazzo S. Gervasio, Stigljano, 1'ri~arico, Grotlole, Miglionico, l\1onlalbano J onico, NoYasiri, P omarico, Rotondella, Sal andra, S. Giorgio Luca110, S. ~lauro Forte .. Valsinni. Stipendio: per i prin1i 8, L. 4000 con quattro quaclrienni del decimo, p er gli altri L ~ 3000. È consenti lo il libero esercizio professionale.. E t.à mass. 45 a11nj, sal vo eccezioni di legge. Elenco titoli in doppia copia. Do111ande scp orale per ciascu11 poslo. Scade11za ore 12 del 1° novembre . MERCATINO l\iAnEcc1:11A (Pesaro ~ Urbi110) . - 3a. co11dotta reside11ziale; L. 8000 con 5 aun1. quadr. del d ecimo, cav. L. 3000, c. -v. Età inass. 40 a., sal vo per quelli in serv. in altre An11ni11istraz. })Ubbl. Elenco docur11enti e titoli in doppia copia. t)cad. 31 ag· .. OnTONA DEI MAns1 (A quila) . - 2a. co11d0Lta. Lire 9500; inden. ca v. L .. 2700; età mass. 35 a. dal 4 ag. Scadenla 31 agosto. RECANATI (Nlacerata) . - 2a condotta medica re:-iidenziale con circa 2096 abi ta11ti; L. 7000 cori ' . .' 3 au1ne11 ti del decimo; per ogni povero in ~1~ ollre il quarto della popolazione, L. 3. Età mass11na 35 a., salvo per quelli già ii1 serv. ir1 altre Am111i11. Scad. 15 set t. l11Lerino fisso. RoccA or CAl\tn10 (1lquila) . Rc Lribuzione a1111·ua, per i sol i poveri, L. 10.325, olLre L. 475 quale uff. sanitario. Popolazio11e tutta agglomerata dì oltre 1225 abitan Lj. Il paese 110~ ha fTazioni. Ass11nzione servizio 1° sctlon1bre. Rivolgere domande al Corq111issario J1 refe t ~ i z io di Rocca di Ca1nbio (Aquila) . Rol\t:A. Consorzio Provinciale A 11li l u berco!ar e. E' apcrlo il pubblico concor o per ti loli e per esn1ui al p oslo di is pctlore generale sanitario del Consorzio Provjnciale Antitubercolare di Roma, al

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XXXVI, NuM. :)-±]

quale è affidata lo. direzione sanitaria ed an1mi11isLrativa del Con:;o r1.io stesso, con divieto dell 'e~er­ cizio professior1ale e di qualsiasi altra attivilà clel genere. Al posto è annesso l'annuo stipendio di L. 50.000 co11 4 au1nenti quadriennali di u11 decimo. Il nominato sarà iscritto presso la Cassa di PreYidenza per le pensioni dei san itari. Gli aspiranti dovran110 docu1nentare oltre al possesso d ei comuni requisiti p er concorre11Li a pubblici impieghi, il possesso della laurea ii1 medicina e chirurg ia co11seg·uita e11Lro il 31 dice1ubre 1924, o conseguita eritro il 31 dicembre 1925 da coloro che si trovassero 11elle condizioni previste dall 'art. 6 del ll. D. 31 dicembre 1923 r1. 2029,. no11chè l 'effettivo servizio prestato al111eno per un triennjo presso un Ospedale o Clinica od Ospedale Sar1a tor iu1e. I limiti di e~à minimo e massimo sono stabiliti in 30 e 40 anni rispettivamente, salYe le eccezioni di legge per gli ex-combatte11ti. Le d omn11cle i11 carla da bollo da L. 2 diret :e al Presidente del Consorzio Ar1titubercolare (llo1na,. via IV Novembre 119-A) saranno accettate fino alle or e 19 del 30 settembre p. v. L 'esame consisterà in u11a sola prova scritta e.li cultura, con speciale rig·u ardo alla materia· tubercolar e ed all e funzionj fu~ure del concorrente; la Commissione avrà facollà d i sottoporre i ca11didati a prove p ra tj che complemen tari. La norninn varrà soltanto per t: n a11no cJ j prova, salvo conferma se l'esperimento riuscirà favor evole. Per informazioni rivolgersi al Segretario generale dell 'A111minjstrazionc Provi11ciale di Roma. RoMA. AJinislero delle Comunicazioni. - Per titoli ai segu enti posli di medico di Riparto: Raia110 (Ancona) , S. Giovanni in Persiceto (Bologna)~ Borgo S. Lore11zo I (Firenze), Aror1a I e Villan1aggiore (Milano), An1antea II e Roccella Jonica (Reggio Calabria). Inviare doma11da e richiedere inforn1azioni ai rispettivi Ispettora ti S.a nitari (indicati 8opra fra parentesi) . Scadenza or~ 17 del 21 settembre 1929 .. ROMA . Pio I slilu to di S. Spi rito ed Ospedale Riuniti di Roma. - Concorsi per 3ò assistenti medicochirurghi; 5 ass. ai Gabin. patologici; 3 ass. di Gabin. radiologico; 1 ass. per la specialità oculistica; 1 ass. per l 'otorinolaringoiatria. L. 4500 e c.-v.; et à mass. 30 anni, salYo eccez. per mu~il. e ex-co111batt. I scrizione all 'Or d ine <leì ìVfedici dì almeno un an110 f\n teriore all '8 agos to 1929; cert. di sana e rob. cost. Nella doma11da di atnmissior1e al concorso dichiarare il do1nicilio in Ro1na e dichiararsi espl icilame11te i11tesi "che la nomina non è fatta per un determinato Ospedale e che essa viene fat ta alle condizioni tutte e con gli obblighi risultanti dal Regolamento 21 g iugno 1927, 11l:}mero 14130. Domande alla Segreteria generale del Pio Istituto. Scad. ore 16 del 1° ott. Norme del concorso secondo i l cilato Regolamento. S. A.HCANGBLO nr Rol'vrAGNA. - Quarta condotta. Obbligo cura poveri fir10 al 18 per cento; oltre· t al e 1in1ite: fino a 200, L. 3 per ogni povero, fra 200-400, L . 4, oltre, L. 5. Slip. L . 9000, con aun1e11to 10 bjenni del Yenlesimo; indenn. trasporto L. 3000; c.-v. Età anni ·21-35, salvo eccez. legali. C11rricul11m vitae. Scad. Bl ag.


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SEZIONE PRATI CA .

S. ~!fARco AnGENTARO (Cosenza) . 2a. e 3a con-Ootta; L. 6000, con 5 aum. quadrien. del decimo; .cavalcatura circa L. 150'0. Poveri circà 400 per ogni co11çlotta; età a. 21-40, salvo eccezioni legali. Scad. .30 agosto... · 'fARQUINIA (Viterbo) . - Condotta chirurgica residen ziale. Stipendio L . 20.000 sogge tto a R. M. .e l\Ionte· Per1sioni, così diviso : L. 9500 del Con1une e assegno di L. 10.500 a carico Ospedale locale. Indennità caro viveri. .A. ume11to stipend. Comune L. 1000 annue e au1ne11to asseg110 Osp edale L. 1000 annue entrambi ogni quadrien. e p er cinque quadrienni. Scadenza 12 settembre. V. N. 33.

ar

Posti m ed. chir . a ssistente straordinario scoperti e vacanti entro 6 n1esi dalla data deg'li _esami. L. 3915 p er i celibi -e L. 4275 p er gli an1mogli:iti. No1nina per un anno, eventua1me11te passaggio· ad or dinario senza -esami. Età mass . 30 a. al 31 ag. Domande e docun1enti al Protocollo d eil 'Ospedale. Titoli ed esami; progra m1na 11ell ' Uff. del Direttore. Scad. ore 18 del 31 ag. VENEZIA.

Ospedale Civile. -

1 a condotta e dir e ttore operat ore civico Ospedale. L. 8QOO con 5 quadrienni del decimo; com e direttor e Ospedale L. ,1200, ind en. trasp orto L .2500; c.-v. Scad 31 ag. VOLTA Ì\IANTOVANA

(Manlova) . -

l\ [edico-cbjrurgo 40enne, ex-co1nbatt ente, lu11ga pra tica condo t ta e osp edale, d esidera interi11 a :o, IJ.robabil e n on1 ir1a s tabile, alta e media lta1ia. Scriver e Cartoleria Travaglia, Monselice (Pad ova) .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La Commissione An1ministrativa del Civico Ospedale di Hirsch, all 'occasione del 'dece11nio cli brillante servizio pri1nariale h a n on1i11 a to all 'u11animità, cl1 irurgo primario emerito ad vitam del · l'Ospedale, il prof. E11rico Sciaky di Salonicco. ·~011gratul azioni .

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NOTIZIE DIVERSE. Il XXII Congresso dei Medici condotti a Cagliari. In una circolare recente, t ale Con gresso viene .fissato per i g iorni dal 20 al 23 settembre. Vi d ovr a nno partecipar e tutti ~ 92 Segr e tari provinciali, che dovranno· altresì fare opera di propaga11da presso i m edici condotti p erchè questi inter\·engano in massimo numero , ta11to più che, alle attrattive di interesse politi co ed associativo,· .si aggi11ngono quelle di interesse turis tico. r2uota òi partecipazio11e L._ 20, d a farsi pervenire al dott. Virgilio Cruccu a Terralba (Cagliari). -Quota di Yiaggio (da Civitavecchia e ritorno), vitto e r:ernottamento p er i giorni dal 19 al 23 setten1bre, L. 5!50 per og ni partecipante. li co11vegno è fissato per il 19 setten1bre a Ci,~itaveccl1ia , da dove si farà l'imbarco p er Cagliari alle ore 21,30 ..

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Congresso di Medicina del Lavoro.

La Com1nissiope Internazionale Permane11le per la Medicina d el Lavoro ha d efinitivam ente fissato a NApoli la sede dell 'ottavo Congresso na-

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zionale di tale scienza. Il Cong r esso avrà luogo dal 10 al 13 ottobr e e saranno dj scu sse le seguenti relazioni: 1) on. prof. N1 colò Castellino, direttore d ell 'Islit uto di ~iedicina d el Lavor o di Napoli: H 11 lavoro n ei porti »; 2) prof. Luig i Ferran nini direttore della Clinica Medica di Cagliari: cc Il l a~ voro nelle 1niniere » ; 3~ prof. Aiello e ·d ott. Nebulonj cl elJa Clinica · del Lavoro di lVIilano: cc Bjologia e clinica 11ell 'organizzazione scientifica d el lavoro ». Al Con gresso sono amrr1esse le comunicazioni o i ràpporti sia da parte di professori italiani che stranieri. Il prof. Lattes, direttore dell 'I stituto di Medicina Legale Cii ~odena, parlerà suT tema: « Incongr u en ze nel risarcimento deg·li infortuni ag·ricoli ». President e del Congresso è sta to no1ninato l 'on. prof . Nicolò Castellino. Le comunicazioni e le iscrizioni si ricevono presso la Clinica del Lavoro di ì\;Iilano o presso l 'Is tituto di Medicina del Lavoro di Napoli. ·

Congresso monografiro del cancro cutaneo. Nei g·ior rti 29 e 30 ottobr e verrà tenuto in Barcellor1a u n Con gr esso, sotto la presidenza del prof. J acques Pcyrl , cledicato unicamente agli studi stti L111nori cutanei. Le comunicazioni che si desidera110 prese11tare dovranno ~ssere preannunziate prima del 30 se ttembre al segr etario dot t. Sébastien ~1011t serrat, Montjuich del Obispo 4, er1t. 1a, Barceìlona, al quale ci si può indirizzare i)er u lteriori ch iarimenti .

Il Convegno annuale della Società Tedesca per l'in· fortunistica e le assicurazioni. Si terrà a Berli no, nell'A ul a l\fagr1a d el ~1ini­ ster o del Lavoro (Scharnhorststrasse 35) il 21-~2 se t ten1bre . . Sono annu11ciate le seguenti relazioni: Magnus: Il con1plesso intomatico varicoso ed i suoi rap])Orti cort l 'infortunio ; Kra11s: Malattie interne ed ìnforlunistica; V\T. naader: Le m alattie industriali, u11 n11ovo con1pit o p er il m edico; O. Neu st atter : Nu ovi ra1Jporti fra la medici11a e l 'assicurazione sulla vi la; Ehrlich: J.. 'irrigidimento cronico della colonn a verte})rale; H . I"'ossen: Perizie infort u11]sliche rontg·e11olog·iche.

Un Corso per i medici sportivi. Si terrà allo Stadio di vVald a Francoforte sul ~Iena , dal 25 agosto al G settembre. ContemporaneaD1en te, v~ sar à un 'esposizio11e riguardante lo cc Sport e l '11omo », organizzata dal Museo tedesco d 'ig·iène e v~ saran no 1e sedute dell'associazione tedesca per l 'educazione fi sica.

L'aumento della popolazione italiana. Dai rilj evi dell 'Istituto Centrale di S tatistica risulta jl grande svilt1p1)0 d ella popolazione ita·lian a. Nel 1700 essa amn1ontava complessivamente a 16.477 .000 abitanti, con una media di 57,5 abita11ti p er krnq.; i1el 1800 ossa era salita a 18 milioni 125.000 (63,2 ab. per kmq.); nel 1825, a J9. 721.000 (68,8) ; n el 18!52 a 24.348 .000 (85) ; nel 1872 a 26.801 .000 (93); 11el J 901 a 3~.475.253 (163,3) ; nel · 1928, comprese le 11u0Ye popolazioni


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a11nesse clopo la guerra, a 41.173.00G (132,8). Appare così che, in un secolo, tra il 1825 e il 1928 la popolazione italiana si è più che r addoppiata'.

XXXVI, NuM. 3.t:J

Il prof. Giuffrè rispose a tutti con c.ommossa parola, manifestando i sentimenti del suo animo grato.

Onoranze ad un giornalista medico.

Le cure climatiche per i figli di italiani residenti all'-estero.

A Livorno, nella sede del] 'Ordine dei Medici, per 1nolti an11i da lui degnamente presieduto . ' convennero I rappresenta11ti della Classe medica per fes teggiare in Federigo Pellegrir1i il ritiro dall'esercizio professionale d opo un trentennio di attività J?rofessionale. A1 festeggiato fu offerto t111 album con le firme dei colleghi della provincia ed u11a splendida medaglia cl 'oro ricordo. Furono pronunziat~ affettuosi discorsi.

. Nel mentre i pri1ni scag·lioni dei figli di ital1~ni ~esidenti all'estero, clopo un mese di cura cl1mat1ca al mare od ai monti sono ritornati a~le loro famiglie, ~Itri ne sono ~rrivati ai primi d,1 que.st o m ese e c1oè oltre 3600, provenienti dal1 In~h1lterra, da~l~ Francia, dalla Svizzera, dal ~el~10 e dalla S1r1a e godo110 g ià i benefici del] aria pura e del bel sole nostro.

Contro il vaiuolo nella flotta Inglese. Jn seguito alla recente epidemia di vaiuolo in Inghilterra, l 'Ammira·gliato inglese . ha deciso che ~ utto il personale della flotta inglese dislocata an che ~n altri pal1si ed in altri continenti dovrà essere nuovamente vaccinato. Il p er sonale totale della flotta in servizio attivo in ogni parte del mondo ammonta attual mente . a qua si cento1nila perso·n e, sicch è ]a preparazione di così ing·enti f{u a11tit à di vaccino esigerà il lavoro di alcl1ni mesi. Rileviamo con vera soddisfazione questa r esipiscenza dell 'antivaccinista Ing·hilterra la quale, dopo rliversi anni che vi infierisée il vaiuolo (sia pur.e in for1na benigna) corre finalmente ai ripari.

L'on. Perna a Londra. L 'on. prof. Amedeo Perna è g iunto a Londra per con1piere la prima parte della sua missione scientifica. Dopo essere stato ricevuto dal! 'ambasciatore Chiaramonl e n ordonaro, l 'on. Perna accompagnato dai proff. l\ilontustr ys e I,ow h a visitato l 'ospecla le i talia1lo, il 11oy al Den tal I-Iospi tal ed il Royal .Pree I{osp i tal ricevuto con deferente simpatia dai clini ci preposti alla direzione di · quegli istitut i. Glj slornn.tologi londinesi hanno offerto un pranzo in onore del loro collega italiano. •

[ANNO

lL POLICLINI CO

Festeggiamenti al prof. Gi11tf rè. Al)hiamo già dato notizia (n. 24) della simpatica ma11ifestazione fatta al prof. L. Giuffrè in occas ione della sua ultima lezione. Coincidevano quest 'anno jl 50° anniversario della l au rea del prof. Liborio Gi11 ffrè e insien1e il 35° a11no d 'insegnamento, nonchè il' raggiungime11 to dei limiti d 'età per l 'insegnamento uni,·ersitario. Si sono poi av uti i festeggiamenti ufficiali . Allif~vi, assistenti , professori, amici ed autorità si sono riuniti a ha11chetto, nell 'Hòt el des Paln1es. di Palermo, in numero di ol tre cento . Allo ~pu111an te , l 'aiuto d ell a Clinica prof. M. Lombarclo ri ol se al prof. Giuffrè un vibrante saluto ; quindi il presidente della Facoltà medica, prof. L. l\Ianfrecli , lumeggiò la nobile fi gura d el festeggiato. P arlarono ancora il Podestà di Palermo, on. prof. S. Di l\IIarzo ed il Magnifico Rettore prof. F. Ercole.

Un Congresso di medici della provincia di Alessan• dria. . Per in izjatiYa rlel dott. Bocca, medico condotto d1 Ponzone, si è tenuto in quel Comune un Congresso d i medici della provincia di Alessandria p er svolgere t1n programma relativo alla valorizzazione dell'aria, dell 'acqt1a e del clima delle mon lagne dell 'Acqt1ese. Ol tre t[linranta gli interve11uti fra cui il dolt. Agrifoglio, i11 rnppresentar1za deÌ Prefetto il me~ (l~co J)rc:vi1~ciale prof. -~ r11llani, il prof. 'Martina ~l1 Acqui, il prof. Pogg·io di Alessandria· avevano inviato adesior1i l 'on. Rocca personalità' e nu1nerosi inedicj . ' Ha~no svolto disserlazjon i scientifiche i proff. Poggio ed f\.rullani ed altri medici.

Rivolta di cocainomani in un Ospedale di California. A Los Angeles, in un ospedale che ricovera alcune cc11tinaia di ammalati per la cura di disassueféizion e dagli stupefacenti, si è avuta una r iv?l~a da pa:te d ei . ricoverati, ch e avevano prestabilito un piano d1 fuga. Approfittarono del momento in cui si faceva la sostituzione degli infermieri not turni con lluelli diurni e, ad un segnale prestabilito, si slanciar ono su questi e sui g·uardia11i e ]i ridt1ssero in breve all 'impotenza. A1cu11i, poi, si djedero alla fuga, mentre al tri invasero l'infern1eria per impadronirsi deg-Ii stupefacenti ivi conservati e ne fecero largo consumo. L 'intervento degli agenti di polizia l)Ose fine alla rivolta, che si conclu se con qualche feri to Jieve e con la fuga di 13 malati, ch e sono attiYamente ricer cati .

L'alcool isopropilico. Il Consjgl io di Sanità della Germania ha preso in esam e la qt1eslione dell'alcool isopropiljco, che viene usato nell'industria dei cosmetici, per la flisinfezione delle mani , ecc. Ha osservato che esso non offre nessun vantaggio, nè fisiologico, nè far1nacologiro, di front e ull 'alcool etilico. Non ha inco,n ve1lienti per la preparazione di mezz·i çosmetici, di profumj, l)rill an tine, dentifrici, prodotti per 1nassaggio (esclusa l' acquavi~e francese), nè come mezzo di disinfezione per le mani. Esso 1nvece va escluso per la preparazione di pro- dotti farmaceuti ci, p er uso interno conte per l'esterno e per le sostanze alimentari. In Italia ne è proibito l 'u so per la preparai 1one di medicinali . 1


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Il nuovo Governo Inglese e la loita antialcoolica. Il .11uovo Governo inglese ha an~unziato che verrà riveduta la Legge sl1gli alcoolici, ha rifiutato un alleggerimento di t~sse, che era stato proposto da Churchill, il precedente Ministro del Tesoro ed ha proibito l'affissione di manifesti invitanti al co11su1n.o di alcoolici. ·

Le indennità liquidate a favore delle classi lavora· trici, nel 1928. Il Patronato Nazional~ che svolge a favore delle classi lavoratrici una viva opera di assistenza sociale ha liquidato, nel 1928, t erzo anno di sua assistenza, oltre 100 inilioni di indennità a infortunati, sia industriali che agricoli. Si deve rilevare in proposito che 70 milioni erano state le cor:rispondenti offerte degli Istituti assicuratori. La realizzata differenza di 30 milioni, in confronto ai 70 rr1ilioni delle indennità offerte, !appresenta un beneficio netto, superio:.re al 40 · per cento di cui hanno godùto gli infortunati assistiti dal Patronato Nazionale. '

La. situazione sanitaria nelle carceri italiane. Da u11a rel azione della Direzione generale. delle caro~ri e riformatori, si rileva che nell 'anno 1925 si accertarono 929 casi di tubercolosi n egli stabilin1enti carcerari, di Cll~ 173 nelle donne e 756 nègli uoo1ini, mentre negli anni antecedenti si era m a11ifestata l1na tendenza alla diminuzione. 1·enuto conto d ella ripartizione distrettuale di questi casi, nel 1925 la percentuale r el a tivamente

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SEZIONE PRATI CA

più notevole, risulta11te p er le · carceri giudiziarie . in r apporto alla popolazione d etenuta si ebbe nel dis ~retto di Roma · (1.09) e in queilo di Fi~ renze (0.69) . Nelle case di pena le più rilevanti percentuali, in rapporto alla specie degli stabi .. limenti, si verificarono 11egl~ ergastoli, dove i tubercolosi si raggl1agl.ia110 all 'l,65 della popola.. zione detenuta i1el 1924, e dell 'l ,87 nel 1925 (nel 1923, fu di 1,66). Nel . biennio in esame i suicidi furono in. dimi.. i1uz1on~, come pur~ i casi cii epilessia.

Il consumo del caffè in Italia. l..'Agcr1lja <( L 'Italia d 'oggi » rileva dalle stati--stiche bra siliane i seguenti dati interessan ti, ri~ fer entisi al sempre érescente con sumo di caffè· brasiliano in Italia. Dal 1881 al 1885 l 'Ita] ja ha importato circa J 6 milioni di chili, ossia 26_6.6ù6 s,acchi d a 60 Kg. ciascu110; ciò che corrisponde ad un consumo me~ dio « per capita », di 580 g·rarnmi. Nel quinquen... nio 1904-1908 l 'importazione è stata superiore a 20 milio11i di chili, ossia di 333.330 sacchi: Nel periodo 1909-1913 l 'importazjon e aveva r aggiunto. i 26 milioni di chili (433.. 330 sacchi) p er culminare J1 e ll 'anno passato con 45 milioni di chili· (750 mila sacchi); c~ò che corri sponde ad un con .. sumo n1ec.lio « per capit a n di 1200 grammi.

Un lafi!cito all'Ospedale di Pistoia. Un milione 11a lasciato p er testamento all 'Ospe.. dal e di Pist oia l 'industriale cav . Gino Lazzare.. schi, mor to r ecer1 temer1te in queJla città.

Indice alfabetieo per materie .

Acido solf .dricQ: passaggio nell~ _cavità articolari . . Adrenalina : effetti Aerofagia e vomito del lattar1te • Albumi11uria ortostatica • Amaurosi epilettica Anamnesi: fondamento p sicolog·ico Anemia emolitica con emosideri11uria . Anestesia regionale degli arti . Articolari (Affezioni-) da em ofilia . Arti: elefantiasi . . Artrite cronica del gi nocchio: trattam ento . . Basedow (l\1orbo di -) e diabete Bibliografia . • Bisml1l.oter apia (La -) n ella tt1b. chirurg1ca . . Bulbare (Paralisi - ) astenica . Climaterio: cura dei disturbi . Colecistografia: importanza . Crirni11ali: anatomia patologica Diabete e gravidanza Diabete e morbo di Basedo w Diabete (Il -) sifilitico . Eczerni (Cura degli -) . . Elminti e loro uova: ricer ca nelle feci Ematuria (L' -) senza sintomi locali Emofilia ed alterazioni articolari .

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Endocardite lenta . Feci (Esame delle -) : tecnica • Gastrico (Succo -) : esame • Glicen1ia e glicosuria: t erapia Gravidanza .e. anemia . .. . . . Gravidan za ~ diabete . . . . Ittero da plasrnocbina · . . . Laringe (Can cro d ella -). Terapia radiologica . . . . . . . . . rvramntella (1'11mori della -) : diagnosi e terapia . . . . . . . . . Menisco art. (Rottura del -) . .. . Nefrile gra,vidica: significato . . . . Oculis tica : errori dei pratici . . . . Pertosse : cura . . . . . . . . Plasmochina (Ittero da -) . . . . . Puerpere (Vescica delle -) : batteriologia . . . . . . . . ltabbia: profilassi e terapia . . . Rach icer1te.si: profilassi degli accidenti Retlo add ominale (muscolo -) : rottura Sinergismo d ei farm·aci . . . Stomaco (Il can cro dello - ) : diagnosi . 'fubercolosi chirurgica: bismutoterapia Tuberco-losi : cura col m eioao W albaurn Tumori sperimentali da catrame . V 0111ito ed aerofagia 11el l att ante . . "'"alba11rn (Metodo di-) nella tub.

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ad

autoniJ~fl.aione

scritta dalla Tedazione . B vietata la vub blica ztone di runti di essi senza citarne la tonta, . ·-"

Roma - St.ab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

V. AsooLI, Red. resp..


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[i\NNO XX~VI,

IL POLJCLINICO

Pubblicazioni

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NuM.

disposizione dei nostri signori abbonati :

Dott. Prof. BERNARDINO MASCI

della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma

Tecnica Terapeutica Ragionata 1'\edica e Chirurgica con prefazione del Prof. A COSTI NO CARDUCCI Mediilco-pri m.ario e v. direttcxre · sanJi.ta..rio del Polic.lin.ico Um berto I, in Roma Un volum·e idi pagg. v111-845 (N. 18 ·d ehla Collana Manuali del Policlinico) niti.d!amente &tam p ato su cairta semipatinata ed artisti camente rilegato in pien~ tela, ·COn iscrizi oni sul pia;n.o e st1l domo. . Pll'ezz.o L. 7 8 più le spes,e di spedizione poetale. Per .i n.ostri .abbonati SO'le L. 7 2 in porto fr a nco. I 1

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Dott. CARLO SANT·ORO Assistent.e negli Ospedali Riuniti di Roma

SINDROMI D'URGENZA Cause, Diagnosi e terapia Prefazione dei Professori TITO FERRETTI e CIOVANNI ANTONELLI Chirurgo Primario Medico Primal"'io negli Ospeda.11 Riuniti di R-0ma Un volume fQ.-8° d i circa 400 pagine, nitidamente stampato su carta semi patinata . In 0ommercio L. 4 5 più le s pese poetali di spe dizione. Per i nostri abbon.ati sole L. 4 1 • 9 O in porto fran-co. prof. L u I c I r- E R RA N N I N I della R. Università di Napoli.

Dott. ALDO LU IS.ADA Assistente nella R . Olin.iica Medlic.a. di P·a dova

·Ipotensione e iposfigmia deficienze di circolo Prefa.xione del Prof. Cesare Frugoni Direttore della R. Clinica Medica della Univ. di Padova Volume di pa,gg. XVI-352, con 52 figure intercalate nel test o, nitidamen.te stampato in carta eemip,atinata. Prezzo L. 4 5 più le spese pootali cdi spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 1 ,9 O in ~orto franco.

Dott. pwof. ALESSANDRO ROSSI Ub. doo. di Fisiologia e Patoloa.ta Medica nella R. Università di Padova

Mor1u1001n Clintco e Fisiopatolooia del cuore Prefazione del prof. LUIGI LUCATELLO Clinico Medie.o di Padova

Un volume In s• di pagg. VIII-122, con 14 figure nel testo, nitidamente stampato su carta. semipatina.ta. Prezzo L. 1 5. Per i nostri abbonati sole L 1 3. 7 5 tra.neo di porto.

Dott. Prof. ·C. L· SACCONACH 1. Medicio prima,rio negilii Ospedat1i civili d'i Birescia

La Clinica della ADESIONE PERICARDICA

La Terapia Clinica nella Medicina Pratica

Indicazioni-Prescrizioni igieniche, fisiche, dietetiche e farmaceutiche.• Un grosGo volUJme di pag. VIII-574, n ell'ampio formato della Ool1a.na Manru.ali del « P ol i.clinico» n:itidarmente stampata su -0arta idi l usso e rilegiato artistica.mente, in t u tta tela in•g lese con iscrizi·on.i s ul p~ano e sul dorso. Prezzo L . 5 8. Per i nootri arbbonati sole L. 5 3 fr,a,nco di porto.

(Fibrochia del cuore) nell'aspetto suo diagnostico Un volume an-8° di ciroa 200 prugine (N. 6 delle noetre « Mono.gr afie Medioo-Chtrurgiche d'attualità»), . .nit ida.. mente s t ampato su ca~ta sem.iIDaM•n ,a ta. Prezzo L. 2 O, più 1-e spe..se posit ali d i spedi~iO!lle. Per gli atbbon.aJti al 1< Policlin~·co » sole L. 1 7, 7 5 fr anco di porto. Oott. ANTONIO SEBASTIANI ~I edtoo aduto negli Ospedali di Roma

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PrOf. Dott. DARIO MAESTRINI Docente di Fisiologia nella R. Univergità di Roma

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<Con 21 figure inte.l'calate nel testo). Prefazio1ne del Prof# ACHILLE SCLAVO. Un volume ti.n-8° di pagg . VIII-80 (N. 15 delle Mon ognafìoe Medioo-Chirurg'ich e d'attualità, oollezione d'01 « Policlinico »), nitidrumente stampato su carta eem·i· _ fi)a.tina. Prezzo L . 1 2 . Per i nos tri abbon ati sole

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L. 1 0,80.

Oott. LU ICI CAPPELLI Atiuto alla Catted r a di Elett roterapia e Radiologia del•l a R. Università. di Romai

RADIUMTERAPIA MANUALE PER I MEDICI PRATICI Pref azione del prof. Francesco Chifarducch Un volume in-8°, di paig.IV-150 (N. 15 della Collana. ManunJ.i del « Po1iclinico »), nitid.armente sta.rnpa.to su carta .semipat.inata, con 5 tavole e 5 figure nel testo. Prezzo L. 1 8, più le spese ipoetali di spediizione. Per d nostri .abbonati sole L. 1 6,50.

Dott. ENRICO PERITI ~l~.1 tr-0 ai u t o nel R. Ar.ciS'i::;edale « S. MM"ia Nuova e di Fireu ze.

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L'INSUFFICIENZA DEL CUORE con special e riguardo ai concetti moderni di Fisiopatologia. Pref.a zione del prof. LUIGI SICILIANO del la. R. Università di Fiirenze. ùn -ç olu.me in-8°, cli pag. XII-118, etam:piaw eu c:3d"ta semiipat.inata, in nitddi'56im:i tipi bodoniani, oon 24 ft. gu.r e in terc-ala.te .nel test-O. Prezzo r.. 2 2' più le spese J)Oeta li di eped!izione. Perr i nOfltri ab bonati sole L. 1 8,9 O in porto fra.noo.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI

POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA


ANNO XXXVI

Roma, 2 Settembre 1929

Nnm. 35

fondato dai professori: •

GUIDO BACCELLI

FRANCEsco -nURANTE .

.

SEZIONE REDATTORE CAPO:

PROF.

PRATICA

VITTORIO .ASCOLI

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SOMMARIO. Lavori originali : .A. Cardia: Oon1tributo alla conoecenza

.de1le l:w:isazion,i i•n'V.e teriate della &palla. Osservazioni cliniche: G. Stirpe : 4,nemia ;perniciosa. e trasfusione sanguigna, - G. Muzzarèlf1: Un -caso-epo'1' SI d j

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udi 66(!.lrbato.

tgiene: A. Filippini: La luce di Wood nella ;ricerca 1delle sofisticazioni delle sostanze alrl.menita.ri. Sunti e rassegne: TERAPIA: G. Jeain.neny: 1 !~ioni tera,peutic1f1 nelle sin:dgQ.n.Y.,...addominali .acute. - SIFILIDE : R. ft : dura della e·i filide aortica. - H. Schlesi ruger: Clini].ca della sifilide gastri·c a seco-ndo le più recent·i esparl~nz---e". ... - APPARBl DIGERENTE: A.. Gosset! L Eineb e: fi!" 1>etit-D111:iailli ·su.~aseamento dei clO:ruri sanguigni nell'occlus1one ·aouta 1def tubo ,dfgerenté e lfiéf vUn::dt'i. . 1

Cenni 5f'ft'fiogntfici. · Acc~demie, Società Mediche, Congressi.: Ch.irurgi ca di Pa<lova. gica .del Piceno.

Soci~à Me~ioo­

Accademia Med1co-Ch1rur-

Appunti per il medico !)ratico : SEMEIOTICA: I1 rifilesso wppen1dioolare. -

Diagnosi

differenziale fra .grav·i-

- ·""

'

·danza extrruuterin.a , ap pendtcite e colecistite. I raggi X nella dia,gn-0si dell 'é'/3ce.se o aJ>p·e ndicol·a re. CASISTICA : Su~la clinica e l' anatomia d·e lla neeirosi delle s.rurrenali, su1lla steatonecrosi ·d'origine pancreat i.ca. - Pan·c reatite -consecutiva ad ahbon1dante ingestione di &tofan. TERAPIA: Rimedi antidiarro.ici nella prima infanziia. - Il trattamento delle dirurree gravi del ·poppante. - Trattamento dell'ulcera gar strica e ,duodenale con a lcailin·i a d alte dost. - MEDICINA SCIENTIFICA: L e pToprietà degli org1andem,i spirochetifarmi: « l 'He liconem8.. vinoenti » . - L'e.vio1ogda del1'a pi:i..Totite epidemica . . - POSTA DEGLI ABBONATI.· V ARIA : Don ne e Medicin•a . Nella vita professionale: L8.. proteeta .dei Sindaicati Medici Framic-ooi contro la Legge di Assicuira~one di I nvalidità-Mia.latti:a. - Concorsi. - Nomine, .p romozioni ed onor ificenze. · 1

Notizie diverse. Rasse~na della stampa medica. Indice alfabetico per materie

' LAVORI ORIGINALI. 1stituto di Patologia Speciale Chirurgica R. Università - Cagliari.

Direttore: Prof. GINO BA.GGIO.

Contributo alla conoscenza delle lussazioni inveterate della spalla. · Dott. ANTONIO CARDIA, aiuto.

Non è fa cile dare una definizion e esatta di ciò che debbà intendersi per lussazione recente, antica ed inveterata . Gli autori partono da criteri diversi, ciascuno dei quali però, isolatamente considerato, è ben lungi dall'essere ·compJeto. . Così p er taluni il criterio base, è rappresentato dal tempo: chiamano recenti le lussazioni fino ai 12-15 · giorni, antiche fino ai 40, inveterate in seguito. Altri han:r;io preso come discriminante la irriducibilità, per cui sar ebb ero recenti le lussazioni riduc ibili, antiche, . o meglio inveterate, quelle irriducibili. Questi ult imi non farebbero n eppure distinzione n etta tra le antiche ed inveterate, considerandole sotto lo stesso paragrafo. · · Tanto · il criterio deil tempo come quello della irriducibilità sono troppo unilaterali e perc iò insufficienti. Difatti il tempo è troppo la-

bile ed élastico di per se stesso perch è. possa prestarsi a schematizzazioni complete, e se non è. m esso · in · rapporto coi · mutamenti ch e da esso dipendono, p erde ogni sig nificato. Il secondo criterio, ossia l'irriducibilità, ha un fondamento' p"iù pratico, ma ·quando sia intesa subordinatamente. D'altra parte l 'irriducibilità può essete ptimitiva, ossia prodursi al momento stesso della ·1ussazione. Donde la confusione indotta daì sostenitori di tale criterio tra le lussazioni primitiva·m ente irriducibili é quelle in · cui ·tale carattere è con,s ecu tivo. · Senza dùbbio una lussazione, in te.si gènetale, è tanto più riducibile qt1anto· più è recente e viceversa, ma ciò non toglie che anche a · nO'tevole distanza di tempo , sia ancora possibile la rid·u zione con m ezzi incruenti . Kocher ha ridotto delle lussazioni che datavano da ci·r ca 6 .m esi. La · irridùcibilità se ·è un carattere abituale, s_o lito, frequentissimo dell 'antichi_tà di uha Iussa·zione, non n é è però affatto un ·carattere patognomo·n ico. Essa è la conseguenza· delle 'alterazioni ·anatom.o:.patologiche ch e sono intervenute n ell 'articolazione lussata. E poiGh è )tàli a lterazioni inter:véngono con freque:çiza COn ·intensìtà proporziorialé alla durata '· della lesion e, eéco ch e l'irriducibilità è pure essa funzione del tempo dal quale la

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IL POLICLINICO

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lussazione dura, ma soltanto in linea indiret- stato, la fase finale, conclusiva di un insieme ta. E, sostanzialmente, si dovrebbe invece dire di modificazioni che si sono svolte attraverso. che l'età di una lt1ssazion.e va ricercata sem- i due periodi precedenti. pre nello stato anatomo-patologico, ossia nei La spalla, fre le varie articolazioni, è quella mutamenti costitutivi dell'articolazione stessa. che dà un contributo notevole alle lussazioni Tali mutamenti si determinano per gradi,- at- inveterate. Si sono descritte persino delle lustraversando periodi che, schematicamente, pos- sazioni inveterate bilaterali. Contribuiscono a sono ridursi a tre: tale frequenza, cause diverse e cioè: 1) la fre1° periodo o periodo della lussa?:ione requenza stessa con la quale si hanno le lussacente. In questo si effettu.ano le riparazioni zioni della spalla; 2) l'indolenza o negligenza. delle diverse ferite, musoo.Jari, tendinee, capsu- del! 'ammalato, che non rendendosi esatto conlari ecc. : è, per così dire, il periodo della to della gravità della lesione, perde un tempo. cicatrizzazione, da paragonarsi, in certo senso, prezioso attendendo ch·e la natura porti un alal periodo post-operatorio dei traumatismi chi- leviamento alla sua sofferenza ed alla sua inrurgici. Durante questo periodo non dovreb- capacità funzionale; 3) errore di diagnosi, ebero aversi ostacoli seri alla ridt1zione. Teori- ciò sopratutto nei piccoli centri dove manca camente può calcolarsi che compo rii in media il sussidio radiologico; 4) la presenza di una dai 10 ai 15 giorni; con·oomitante frattura dell'estremo superiore 2° periodo o periodò dell'antichità della dell'arto. La cura dell'una e dell'altra lesion& lussazione. La caratteristica anatomica è data spesso non riesce contemporaneamente, si.c chè dall'ulteriore evoluzione dei fenomeni cicatri- capita di trovarsi di fronte ad una frattura del . ziali e dall 'accentuazione dei fenomeni regres- colle, Ghirurgico ben con.s olidata, ma con lussivi. Il tessuto ciJcatriziale diventa fibroso, sazione ormai diventata inveterata. Fra le varietà di lussazione inveterata della quindi più resistente, l'atrofia muscolare progredisce e con essa la retrazione: gli elementi spalla, ·l'anteriore è quella che è più frequencostitutivi della artiicolazione si alJ.on·t anano te: Smitol dà il 97.5 %, Finckh il 97 %. Come sempre più dal tipo normale. D'altra parte, la in ogni altra articolazione, così anche nellalegge di adattamento tende a creare una nuova spalla, gli esiti di una lussazione inveterata artiicolazione tra la testa lussata ed il punto sono sempre gli stessi : od una neo-artrosi od dello scheletro col quale è venuta in contatto un'anchilosi. E l'esito è in rapporto al . diversoe sul quale si adagia. Cosi, mentrè da una tra1tamento che l'arto lussato ha subìto. Si parte gli elementi dell'articolazione normale formerà una n~o-artrosi quando il paziente ha; perdono sempre più la possibilità di riacqui- potut-0 più o meno precocemente riprendere i stare - anche se riposti - un buon funzio .. movimenti dell'arto, anche in modo limitato, namento, d'altra parte la nuova articolazione in modo tale che la testa omerale, si è mosi sforza di supplire nel miglior modo possi- dellata sulla parte con cui è venuta a contatto, una specie di ni1cchia. Attorno si è cobile all'antica. Alla fine di questo doppio lavorio, la possi- stituita una nuova capsula, che per essere di bilità di ristabilire incruentemente i rapporti origine connettivale, è poco estensibile: Quannormali delle ossa è illusorio: l'arte non può, do invece manca una immobilizzazione precocon i soliti · mezzi, approdare a nulla. Volendo ce, manca anche la formazione della cavità: an1Che approssimativamente inquadrare nel la testa omerale, usurata, aderisce sia con lat tempo questo periodo, non lo si può: fattoti faocia articolare sia con la sua porzione peri~ di indole generica e specifica possono accele- ferica, ai tessuti vicini, dando cosi ludgo alrar lo o ritardarlo talmente, che ogni previ- 1'anchilosi. Ma le lussazioni anteriori non solo sono più sione ' va errata. . Di modo che, se il criterio tempo puè., in . interessanti perchè più frequenti, ma ancheperchè possono dar luogo a delle complica~erto qual modo, sorreggere ed esistere per il • • • • • • z1on1 svariate, sopratutto in rapporto a1 vasi1° periodo, non lo può affatto per il 2°; 3° periodo o periodo dell'inveteramento ed ai n.ervi. Ùl testa omerale al momento deldella lussazione. A questo si arriva dal 2° 1'accid~nte fa spesso irruzione in m.ezzo al quasi inavvertitamente ed insensibilmente. È paochetto vascolo-nervoso. Quivi restando incaratterizzato da un insieme di fatti, che è globata, almeno in parte, dalla neoformazion& difficile definire e iche non potrebbero meglio cicatriziale, può determinarè lesioni da com- . esprimersi che come esito o risultante del 1° pressione. La compressione può esercitarsi tane 2° periodo. In altre parole, il 3° periodo, è to sui vasi che sui nervi. A carico dèi vasi si sono riscontrati aneuri- ' il periodo delle lesioni definitive, il periòdo di 1

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SEZIONE PRATICA

smi arteriosi, falsi aneurismi, aneurismi aterovenosi. Tali lesioni poss-0no per sè sole imporre un trattamento particolare, controindicando persino un intervento sulla lussazione. ! vasi talvolta aderiscono alla capsula della neo-artrosi, tal 'altra al margine della glenoide, più di rado al collo òmerale. t raro che que ste e-0mpli1qazioni aderenziali si rivelino oon sintomi clinici: la loro conoscenza è perciò di capitale importanza, perchè permetterà di evitare, in eventuali interventi, la lesione dell'arteria o della vena ascellare o di entrambe contemporaneamente. Le lesioni nervose possono dare disturbi motori, sensitivi, trofici. I disturbi sono o sem 1 pliicemente funzionali o ~evritici addirittura, a secondo che il nervo è semplicemente compresso, od inglobato nel tessu.to fibroso, o che il suo stroma connettivale cada in preda a reazione infiammatoria. È da notare che la compressione protratta finisce per dare la sclerosi del tronco nervoso e quindi può m ettere fine ai dolori. Ma questo è un esito che richiede molto tempo. La diagnosi di lussazione inveterata della spalla non offre in genere grandÌ difficoltà diagnostiche. Alla primitiva tumefazione, al primitivo dolor~ è subentrato uno stato· di relativa calma: l'atrofia muscolare stabilitasi, rende facile l 'esame dello sçheletro. Nei casi controversi è di immensa utilità la radiografia o meglio più radiografie prese in posizioni diverse. A diagnosi fatta, bisogna fare un attento esame per stabilire quale sia il grado di impotenza funzionale dell'arto; si potrà oosì vagliare quale m etodo convenga adottare e quanto si potrà guadagnare col nostro intervento. Poichè è ormai incontestato che non tutte le lussazioni inveterate della spalla comportano identico trattamento. In genere ci si comporta così: quando in una lussazione della spalla si abbia una neo-artrosi che dà un funzionamento sufficiente, in genere ci si astiene da qua~­ siasi intervento, specie se si tratti di individui di età avanzata. Viceversa si è d 'aooordo nel trattare quelle lussazioni c he comportino impotenza funzionale più o meno assoluta, quando non ci siano controindicazioni particolari. E il trattamento può essere addirittura imposto nei casi di grave fenom enologia dolorosa. Il trattamento incruento, abbiamo già detto che, salvo rare eccezioni, non corrisponde. Il cruento si applica o sotto forma di riposizione o sotto forma di resezione. Spesso però non si può dire a priori quale delle due si adotterà : talora si inizia ool proposito di fare una riposizione e si finisce

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con una resezione e viceversa. Per cui il trattamento di elezione lo si decide il più delle volte a cielo scoperto . Illustrativo, specialn1ente rig uardo al modo di insorgere e di decorrere dei fen omeni complicativi n ervosi e delle loro esigenze terapeutiche, mi è sembrato un .caso capitato n-ell 'lstituto durante l'anno scolastico decorso. R. G., da Modena, domicilialo a Meanasardo, anni 80, n egoziante. Nessun d ato nel gentilizio. Nessuna n1d1attja degna di nota. L'attuale risale al 16 giugno 1927. Il pazie11te, camminando, scivolò, e n el cadere llrlò con violenza l 'avambraccio sinistro co11tro un muriccil1 olo. Avvertì subito intensa dolor abilità alla sp alla omonima ed impedime11to nei movimenti. L 'indomani notò tumefazione. La dolora])jlità e la tumefazione scomparvero in capo a pochi gior11i; persistette invece l 1im1)edimento funzionale. Trascorsero così circa due n1esi e m ezzo. In capo ai quali incorninciò ad avvertire dei <lolori ch e partendo dal moncone clella spnlla si est er1devano fir1 0 all a mano. Al1 'inizio i dolori erano saltl1ari e talvolta quasi accessionali: aumentavano con i tentativi di movimento e d11rante il riposo ir1 posizìone supina. Da saltuari divennero pian pia110 continui, più intensi, ~ tipo lan cinante: 1'amrnalato n on trovava più requie. Decise p er cièi di farsi ricoverare il 12 novembre 1927. Esame obiettivo: Co~tituz io11e sch eletrica r egolare, masse muscolari e par1nicolo adiposo ben conservati. Colorito della cute e mucose visibili roseo . Apparal.o cardiovascolare : 1\.lla punta toni confusi: 2° tono sulll'aorta rinforzato. Arteriosclerosi diffusa e marcata. Nulla all'apparato r espiratorio ed agli altri organi e sistemi. · L 'esame rlella sp alla sinistra d à : configurazione a spal lina di ufficiale: scomparsa del solco d eltoide. Ipotrofia del braccio . IJ 'avambraccio si presenta invece alq11anto tumefatto e leggerm ente cianotico. La cute dell 'avambraccio, e specie della mano, è scabra e ruvida. Il bracciò è in leggera abduzione. Il gornito flesso ad angolo r etto. L 'avambraccio addossato alla superficie antero-laterale del tronco in leggera su1>inazione. La m ano è appi~1ttita n ella sua faccia palmare, alquanto inc,avata in corrisponden za degli spazi intermetacarpali dorsali. con le ultime 4 dita ad artiglio. IJ pollice esteso ed addossato al lato radiale della mano. Ricercando, con opportune manovre, la t esta dell 'omero, non la si trova in sito: si riesce inYece metterla in evidenza al disotto del processo coracoideo. Il malato evita ·di compiere ogni movimento per il forte dolore che gliene deriva. Ad insistenza di chi l 'esamir1a, riesce a compiere semplici accenni di movimento dell 'articolazione della spalla. Que~ti accenni si compiono, allora, tanto in direzione antero-posterire che nel senso dell 'abduzione. Cercando di provocare passiva1nente gli stessi movirnenti, si avverte subito una difesa muscolare intensa : si arriva allo stesso grado su per giù dei movime11ti attivi, nè è possibile insistere per la troppa sofferenza che essi provocano. L•avarnbraccio può essere esteso per metà circa della sua escursione normale: sia pas-

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IL POLICLINICO

sivame11le (he att ivumente . Ollre questo limite risulta i11frutt.uosa anche ogni n1an ovr a passiva per le r esiste11ze meccanicl1e al n 1ovi1nen lo e per il dolore. Le di la possono d~rs i i m.1nobilizzate nell 'atteggiamento su descritt o. Esist e ipoestesia di tutto 1'arto. L 'esame radiologico dimostra chiaramente la testa dell 'omero spos tata in avanti ed al d isotto clel processo coracoideo. Data la sintomatologia cli11ica ed il r eperto radiologico, nessuna difficoltà poteva presentare la diagnosi di lussazione anteriore i11 veterat~ cleìla spalla sinistra l YarieLà sottocoracoidea~ assqciata a fatti evidenti di compromissione del plesso brachiale. Dato ciò, la prima con siderazio11e da farsi era questa: si tratt ava indubl)i amenle di una complicazione di indole n.ervosa, n1arcat a e per di più a t~ndenza prog·ress1va. . Il fJn ziente, continuamente tormentato dai dolori divenuti continui ed a tipo lancinante, non pot eva l)iù tollerare questo stato di cose ed implorava di 13sser11e liberato. Un te11tativo di riduzione incruento non era ne1nn1anco da prospettare : non riman eva quindi che la via cruenta che avrebbe, con ogni probabilità, condotto alla resezione. D'altra parte 1'età, lo stato di arteriosclerosi diffuso, le condizioni generali, non erano certo le più propizie per un intervento, tanto più che specie per le condizioni del plesso brachiale non si poteva sperare nell 'anest esia locale. Se non fosse esistita la sinto1nat ologia do1orosa, la Jesione articolare avre])be potuto esser e lasciat a a se stessa. Ma dalla imponenza del sinto,m o dolore, scél turiva l 'obbligo di lln tentativo, anch e se no11 scevro da pericolo. Non era quindi una indicazione gen erica ma specifica quella che impo11eva l 'interve1tto, e questo fu deciso senz'altro e praticato il 26-11-1927 dal prof. Baggio. . . Si praticò un_a inci::don e a T, il ramo longitudinale parte dalla sommità della test a dell 'omero e scende lungo il solco deltoideo pettorale, fino al tendine del pettor ale . ramo trasverso mi~ura. otto cm. circa e decorre ad un cm . al di~otto e p arallelamente al piano della clavicola e d ell 'acrontion. Separati deltoide e pettorale, ~i tron ca il tendi11e ùi inserzione di c1uesto mu~colo al · braccio. Si interrompono, lungo il ramo trasver so d ella incisione, le fibre anteriori del d eltoicle, e la parte alta dell 'aponevrosi cl avi-pett orale. La testa dell 'omero è fissata medialmente <)a l tendine del coraco-hrachiale e d al capo lungo d el bicipite. Si interrompe questo tendine. Si àpre poi longitudinalmente l a guaina d el tendine lungo del bicipite e si interrompe trasver salmente il resto della capsula e l a sua parte neoformata. Poichè nonostante il_ d istacco so tto periostale del~ 'inserzione del sottoscaplare, la t esta dell'omero ~on può esser e spostata e mantenuta . di contro alla cavità glenoide, la si reseca al collo anatomiço: Si sutura quindi la cap sula, i tendini, muscoli fascia e cute: si l ascia un drenaggio tubercolare all'angolare supero-esterno d ella ferita che p esca nel cavo della capsula . . , _ Il decorso post-operatorjo fu il seguente : n ei pri.mi tre giorni le condizioni generali rimasero ~oddisfacenti , nonostante qualche aritmia che cessò in quarta giornata . Le n evralgie brachiali scomparvero subito d opo 1'intervento e. così pure l :edema e la cianosi del! 'avambraccio. . In sesta giornata l 'ammalato si alzàva· ed in tred}cesima era .iir :i.Psso. Già a questo momento

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era110 possj))ili mpv~menti att~vi del braccio . in senso antero-posleriore, sensibilme11te più pro11unziati ch e all 'atto dell 'ingresso. L 'a.oduz1one invece non h a migliorato in n1odo evidente. Passivamente tanto il 1° che il 2° movimento non provoca resistenza, n è dolore. A distanza di 7 mesi si rivede l 'ammalato. Si rileva: ipotrofia di tutto l 'arto, più marcata alla spalla, meno al braccio, m eno ancora all 'avambraccio. La mano presenta poche differenze dalle condizioni pre-op eratorie. La cute ha ripreso I 'aspetto normale. Movimer1ti: attivamente l 'abduzione del braccio è circa di 45°: discretamente ampi i11vece i movi1nenti in sen so antero-posteriore. Passi va1nente si può ottenere assai di più, specie nei rig uardi dell 'abduzione. L 'avambraccio può con1piere movimenti quasi completi. La mano ha acquistato un certo grado di flessione ed estensione delle dita. Rimane però abolita 1'estensione della terza fala11ge . Passivamente si può e~tendere anche questa. Soggettivamente il paziente no11 accu sa disturbo alcuno. I dolori, già scomparsi subito dop.o 1'intervento, non si sono più aflacciati. Di più afferma di aver guadagnato parecchio nrl1 'u so dell 'art.o, t anto d a essere ormai libero da ogni aiuto, mentre prima non riusciva n ememno a vestirsi da sè. All'esame elettrico si n1ette in evidenza: Ipoeccitabili tà faradica e galvanica di alto grado dei rnuscoli innervati dal r adiale . Deltoide atrofico e fo rtemente ipoeccitabile. Ipoeccitabilità di modico grado del sopraspinoso e del sottospinoso. In complesso possian10 quindi dire di trovarci di fronte: 1) a paralisi traumatica del m ediano e cubitale; 2) ad atrofia del deltoide per 1'inerzia e per 1'intervento chirurg ico e meccanismo riflesso; 3) ad. ipotrofia riflessa del cingolo scapolare.

Riassumendo: siamo di fronte ad un caso nel quale la lussazione anteriore della spalla, ha determinato .impotenza funzionale e si è ~ndata complicando progressivamente con fenomeni nevriti:ci in con·seguenza diretta del1'inveteramento della lussazione. All'atto dell 'ingresso nell ~ Istituto, il paziente si presentava con una impotenza funzionale completa, con dei fenomeni dolorosi intollerabili, con fatti di ipotrofia spiccatissimi. A causa dell 'intenso dolore che lo tormentava, fu sottoposto ad un intervento chirurgioo. Sette mesi dopo abbiamo constatata la scomparsa della sindròme dolorosa: e l 'arresto dell 'atrofia delle parti molli: ma la restitutio anatomica, è rimasta assai incompleta, e n eppure si è ottenuta · una ripresa funzionale soddisfacente. , Sugli . esiti delle lussazioni ìnveterate e delle ~ oro ·complicanze, possiamo considerare due 9rdini di fatti in J"apporto a quello che è terapia .i n genere e risu.lta:to terapeuti·c o in ispecie,· e . cio~ :. da una parte delle lesioni che adeguatamente e tempestivamente trattate son o s11scettibili··di· miglioramento : dall'altra ·de11e lesioni ch e per la -loro vastità· e durata di .tempo,· non possono ·essere .annullate da nessun trattamento. Nel caso specifico, Ja lunga du-


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rata della compressione aveva determinato delle lesioni nervose e muscolari tali, che con l 'intervento non si sperava affatto di cancellare. Ma intervenendo, n,o nostante il prudente ritegno che era consigliato dall'.età e dalle condizioni generali del malato, si è impedito che tali lesioni divenissero ancora più spiccate e s· è ottenuto lo scopo precipuo e giustificativo di grave azzardo: quello di liberare il malato da una condizione dolorosa ch e gli rendeva la vita insopportabile. RIASSUNTO. L 'A. illustra un caso di lussazione inveterata della spalla in un vecchio di 80 anni . L 'intervento fu praticato , nonostante le particolari condizioni dell 'infermo (età, stato gen.e rale) per la grave sintomatologia dolorosa. L 'A. insiste sulla n ecessità dell 'intervento in casi simili se si vuole liberare tali pazienti dalle sofferenz·e, veramente impressionanti , cui vanno soggetti. BIBLIOGRAFIA. BAGGIO. Compendio di Patologia Chirurgica. BAzY. Réposition sanglante. Jour11al de Chirurgie, torn. 21, 1923. · BruLROTH. Pat ologia e terapia chirurgi ca. B LUNDELL . Lussazion.e abit uale . J ournal de chirurgie, . t. 2, 1924. - Trattato di Pato logia Chirurgica.

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no di Chirurgia, vol. 9, 1924. In. Lussaziorie abituale . Ibid., vol. 9, 1924. sJ Importante pubblicazione: Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI Docente dii P atolo gia, Chin1rgia. Clinica Chirurgica

e Medicina Opera torda nella R. Università dii Roma.

PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA Prefazione del prof. Roberto Al&ssandr'i. Un volume (n . 16 della nostra Collana Ma nuali del • PoLie I in ioo ») di p a gg. IV-452, oon 225 figure .intercalate nel testo, ~.i tid amente stampato su -carta semipatin.ata ed artistioamente rileg ato i n piena tela ingleee, oon in· 8CT'izio:'li sul piano e eul d<l<rso. Il libro è elaborato oon criteri di aEls olnta pratic ità, e oorrisJ)<>nde in tutto alle esigen ze od i eme d ei m edio i chirurgi condotti, dei g;io.. vani la urea ti e dei la ureanò i. - Prezzo L. 5 6 - Per i nostri abbonati sole L. 5 2. Inviare Vaglda P c.stale all'editore LUIGI POZZI, via fl.'.st.dna. n . 14 - ROMA •

OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Policlinico Umberto I. - IV Padiglione Medico.

Primario : Prof.

GIU LIO GALLI.

nemia perniciosa e trasfusione ..sanguigna per il dott.

GruLIO STIRPE ,

aiuto m edico.

Oggi ch e la tera pia dell'anemia a ti po pernicioso cripto-genetica sembra esser si davvero e finalme11te installata su basi solide dopo i risultati veramente notevoli comunicati da più parti sul trattamento della medesima col metodo di cura alla Whipple, puè sembrare forse superfluo voler cer care di riabili~are per un momento qualcu110 dei metodi di cura fino a ieri vigenti ch e tante speranze e tanti effim eri risultati e tante am are delusioni hanno a m.ano a ma n o da to via via ch e il lor o uso si andav.a estendendo e la èasistica m oltiplicando. E certamente fra tutti due in special modo riuscirono a stabilizzarsi in terapia e a rimanere e a dominare come rimedi di sostituzion e fintantoch è non fosse stata data la possibilità di aver rinvenuto un rimedio ve· ram ente specifico : ed essi furono la cura ar senicale e la trasfusione san guigna, quest 'ultima specialmente quando fu possibile fare della m edesima un procedimento tecnicamente piuttosto semplice e praticamente pressoch è innocuo con l 'impiego di sangue omogeneo reso incoagulabile e quindi stabilizzato da una parte, e dall 'altra colla determinazione siste. m atica dei gruppi san guigni relativi al datore • • • • • • ed al ricettore atta a prevenire 1 gravi incidenti di ordine umorale da trasfusion e verificatisi più volte. Purtroppo i ben efici n on costanti e i risultati non durevoli ch e in g·enere si riducevano · a periodi di remissione ch e in m edia non sorpassavano i tre o quattro m esi hanno fatto quasi abbandonare questo m etodo di cura oggi ch e la terapia può disporre di un rimedio di somministrazione più agevole e di azione 1 quasi costan te; tuttavia la trasfusione h a reso in passato utili servigi poich è per mezzo di essa si è potuta prolungare quando non esi. stevano m ezzi di cura più efficaci la vita di alcuni m alati di anemia a ti po pernicioso di parecchi m esi e anch e di qualche an no. Il caso ch e riferisco ch e h o avuto occasione di seguire dall 'agosto del 1926 fino ad oggi è certamente uno dei più brillanti successi della trasfusione san guigna . 0

S. G., di anni 33, donn a di casa. • Il pndre inorì all 'età di 52 anni per emorragia .cerebrale, Ja n1adre è viYente e sana.


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I.a paziente ebbe i pri1ni mestrui all'età di 15 anni, i succe$sivi furono sempre regolari per ritmo e cruantità; l 'ultima mestruazione è ricorsa il giorno 4 agosto, ed è durata 4 giorni. Sposata a 29 anni con un uomo apparentemente sar10, no11 ha mai avuto gravida:r:iza. Nessuna 1nal attia si Ilot a nell'anan111esi personale fino all 'età di 22 anni, epoca in cui fu operata di ernia crurale sinistra; p ochi mesi appresso cominciò a presentare dolori diffusi a tutto l 'addome e diarrea; lo stato generale era buono, e sembra ch e non presentasse febbre. Dal prof. Durante fu diagnosticata una tubercolosi del cieco e fu operata, sembra ùi resezione del cieco e di parte del colon ascendente. Dopo l 'op erazione la -paziente è stata sempre perfet.tamen te bene. Nel febbraio u. s. (1926) dopo forti dispiaceri familiari, c·o minciò a i1otare progr essivo deperimento, inappet en za, digestioni difficili e spesso diarrea; cominciò a notare che impallidiva progress ivan1.er1te e che avvertiva stan ch ezza nel camminare, e facile dispnea e palpitazioni nel salire le scale e durante gli sforzi; spesso senso di vertigi11e e r on zii agli orecchi. Non edemi agli arti inferiori, non emorragie cutanee, nè sangue nelle feci; non disturbi visivi. Fece varie cure ricostituenti senza i1otevole giovame11to. Verso la metà di luglio si recò al mare, a Terracina, i11a quivi n otò peggioramento di tutti i disturbi, e cominciò a presentare febbre tipo continuo, che però in genere non superava i 38°. Da circa t1n anno e 111ezzo, progressiva caduta dei capelJi. I~ ' esame obbiet I iv o il giorno 25 agosto 1926 diede occasiorte ai seguenti rilievi : Sensorio integ·ro . Pallore i11tenso della cute e delle mucose visibili. Pan.nicolo :1cliposo sottoc11taneo ben conservato. Lievj edemi pretibiali. 1\1asse muscolari discrela1nente sviltlf)pate ma flaccide . Pupille eg·ua] i, r eag·enti nettamente alla luce ed all 'arron1odnzior1e. Riflessi cutanei e tendinei normali. Nelle si.azionj later o-cervicali, ascellari, ed inguino-crLir~l i si n otano scar se ghjandole del volurne cli u11 p isello; n11lla n elle stazioni epitrocleari. Temperatura, 37°,8 n el momento dell'esame; pol so eguale, ritn1ico, frequenza 90, pressione bassa. Il capillizio presenta difft1samente capelli scarsi ed aridi. App. respiralorio. Torace ben conformato, simmetr1 co; gli apici e le hasi polmonari sonò in secle fisiologica ; alla p ercussione il suono è chiaro su tutto l 'ambito dei due poln1oni, ed all 'ascoltazione si rileYa murm11rc vescicolare ov11nque. Cuo r e: l 'itto della punta è palpabile e si deli1ni ta colla percu ssione al 5° spazio i11tercostale, un centim etro all 'i11terno dell a e1niclaveare; il cuore si11istro appare di ilimE>nsioni normali ; il cuore <lestro è s11lla margino-sternale destra. Nulla di obiet Livo a carico dei gr ossi vasi. All 'ascoltazione i Loni sono netti. _L\l disopra della regione della p11n I a e sul focolaio (~ella polmonare si nota un rt1n1ore sistolico, a tim},ro piuttosto dolce. L'arld on1e è di voll1me P forma normale, è trattabile ed ir1dolente Sll t11tli i quadranti; leggero m clco1·isu10 diffu so. In corrispondenza della regio11c colica de tra si nota la cicatrice del pregre ~ o interYcnto laparotomico.

Il fegato presenta il limite superiore sul margine superiore della VI costol ~, e sul prolunga1nento dell 'emiclaveare (ot.tusità assoluta); in basso si palpa il margine inferiore un dito sotto l 'arcata costale, nel prolungamento dell 'emiclaveare stesso. La 1nilza ha il limite superiore all 'VIII costola sulla linea ascellare media, ed in basso si p alpa appena, sotto l 'arcata costale, n el decubito laterale destro. L 'esame delle orine dimostra l 'assenza di albumina e di zucchero; la reazione è acida ed il sedimento negativo. Nelle feci è negativa la prova, più volte ripetuta durante la degenza dell 'ammalata. in Ospedale, delle emorragie occulte, e l 'esame microscopico no11 dimostra la presenza di emazie n è di uova di parassiti. L'esame del succo gastrico dà : acidità totale 15 %; acido cloridrico libero assente; acido lattico assent e . La r eazione di W assermann, eseguita dopo qualche giorno dall 'ingresso della malata è negativa. L'esame radioscopico del torace è negativo. Un pr i1110 esam e di sangue, praticato il giorno 25 agosto dà il seguente risultato: Globuli rossi 900.000; Hb 0,20; V. G. 1,10; Leucociti 3000. Formula : Polinucleari neutrofili 45 %; eosinofili; Basofilj O %; Linfociti grandi e piccoli 50 %; Monociti e forme di passaggio 3 %; Mielociti 2 %. All 'esame dei preparati colorati si nota : poichilocjtosi spiccatissima, notevole anisocitosi per la 11rese11za di parecchi megalociti, alcuni dei quali policromatofili, alcune emazie policromatofile; e scorrendo il preparato sotto il microscopio si nolano, sparsi 11ei diver si campi, alcuni megaloblasti policromatici ed ortocromatici. Nel clecorso clinico successivo all 'ingresso della n1al ata in ()spedale, la temperatura si manteneva sempre febbrile e continua, il limite massimo della p iressia duran le la giornata era n elle prime or e po1nericlian.· e si aggirava intorno ai 38°. J sintomi presentati dalla mq.lata all 'ingresso, persistevano, anzi si ren1:levano cli giorno in g·iorno più accentuati. Il giorno 30 agosto l 'esame del fundus oculi , praticato dallo specialista diede il seguente risultato: « Edema r etinico peripapillare, i1umerose emorragie r eti11iche delle quali alcune hanno l'aspetto tipico delle emorragie secondarie e gravi al terazioni della crasi sang·uigna (anemia perniciosa, leuce1niaJ. Il giorno 30 agosto fl1 iniziata una cura dj neosalvar san , per via endovenosa a piccole dosi; la prima iniezione fu di gr. 0,15, una seconda fu praticata il giorno 2 settembre, ed tina terza il giorno 8 settembre di gr. 0,30. La malata però non dimostrò di ritrarne alcun giovamento ; anzi le condizioni generali andaro110 sen1pre più decadendo, il pallore sempre più accentuandosi, ed u11 esame ematologico praticato il giorno 7 settembre dava il seg uente risultato: Globl1l i rossi 820.000; Hb 0,17; V. G. 1,06; Leu cociti 2€00. L'esame del preparato color ato dimostrava sempre la presenza di gravi alterazioni morfologiche a carico degli elen1enti della serie rossa con forme di rigenerazione · a tipo embrionale. Si pensò allora di praticare delle trasfusioni di sangue, a scopo sintomatico e curativo; tra i fa1nigliari della malata r l1e si offrivano, come do11atori, si prescelse la sorell a, donna di circa 35


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SEZIONE PRATICA

.anni di età, di costituzione robusta e di sanguificazione normale". Il giorno 8 settembre si procedette alla prima trasfusione dopo di avere stabilito, sia colla determinazione del gruppo sanguigno dei due soggetti (metodo indiretto) sia coli 'esame diretto, che nessuna incompatibilità €sisteva alla trasfusione tra i due sangui. Entrambi infatti appartenevano al gruppo N. II di J anski, ed il siero della malata non aveva proprietà emolitiche sulle emazie del donatore. La trasfusione fu i11diretta e di sangue stabilizzato: 400 cc. del sangue del donatore furono raccolti .in un recipiente di vetro sterile nel quale erano ~ntenuti 100 cc. di soluzione citratata al 2 % e ,glucosata al 5 %, soluzione anticoagulante ed isoto11ica per le emazie del donatore. Il sangue venne mescolato accuratamente con tale soluzione, indi iniettato netle vene del ricevente. Nessun incidente immediato nè tardivo da trasfusione €hbe a lamentarsi, eccettuato un leggero brivido .che insorse alcuJ1e ore dopo praticata la trasfu-sione cui seguì una elevazione passeggerà, di al.cune ore della temperatura, fino a circa 40°. Nelle .orine non fu riscontrata la presenza di emoglo·b ina nè di albumina. Il benessere che seguì a <JUesta prima trasfusione fu quasi immediato; già alcuni giorni appresso l 'inferrna dichiarava dì 'Sentirsi notevolmente meglio, non avvertiva più vertigi11i n è ronzii agli orecchi, l 'appetito andava ricon1parendo, e la temperatura, solo qualche giorno appresso co1N.inciò ad abbassarsi; era assente n elle ore antimeridiane, compariva nel pomeriggio, ma in generale non sorpassava più i 37° ,5. lin esame di sangue praticato il giorno 16 ~e ttembre diede il segu ente risultalo: Globuli rossi 1 .000.000; Hb 0,20; V. G. l ; Leucociti 3500. Formula: Poìinucleari n eutrofili 50 %; Eosinofili 1 %; Basofili O %; Linfociti grandi" e piccoli 38 %; Monociti e forme di passaggio 5 %; Mielociti 7 %. All 'esame del preparato colorato si notavano antCora : poichilocitosi ed anisocitosì spiccatissime, policromatofilia, numerosi megaloc.iti orto- e policr omatici, alcuni megaloblasti orto- e policromatici. Il giorno 28 settembre fu praticata, col medesimo metodo della prima una seconda trasfusione di sa11gue di 400 cc. prendendo sempre corne <lo11atore la sorella della malata . Anch e questa volta nessuna reazione degna di nota si ebbe, eccettuato un leggero brivido con reazione febbrile fino a 38°,8 che insorse alcune ore dopo pratiicata la trasfusione; la reazione febbrile cedette al mattino seguente. Questa trasfusione fu seguita da effetti ancora pil.1 spiccati della prirr1a; r apidam ente, nei giorni ~uccessivi la malata sentiva risorger e le proprie forze; era ritornato l'appetito, scomparso il senso di vertjgine, di spossatezza ed , i disturbi gastrointestinali. Un esame del sangue, praticato il gior110 10 ottobre dava il seguente risultato : Globuli rossi 1.450.000; Hb 0,25 ; V. G. 0,91. Formula leucocitaria: Polinucleati n eutrofili 55 %. Eosino'fili 1 ~'o; Basofili 1 %; Linfociti grandi e piccoli 31 %; Monociti e forme di p assaggio (3 % ; Mielo~ itj 6 %. All'esame del preparato colorato si notava ancora: poichilocitosi, ed anisocitosi, però sensibilmente meno accc11nate ch e negli esami precedenti, megalociti ortocromatici in quantità discreta; rari megaloblasti ortocromatici ed una discreta quantità di eritroblasti orto- e policromatofili; cominciavano ad osservarsi alcuni grup'

pi di piastrine. La temperatura era già da alcuni giorni assente n ella maggior p arte del giorno, e si riduceva alla presenza di qualche lieve elevazione nelle ore pomeridiane, non oltre i 37°,2. Circa verso la m età dell 'otto.Jre, cedette completamente. Il giorno 24 ottobre la malata che sentiva ormai scomparso ogni disturbo e ritornate le proprie forze, chiese di esser dimessa. Fu però prima praticato un altro esame di sangue, e consigliato alla paziente di farsi rivedere periodicamente. L'esame del sangue diede il seguente risultato: Globuli rossi 1 .900.000; Hb 35; V. G. 0,90 ' ; Globuli bianchi 4800. Jl""'o r1nula: Polinucleari neutrofili 58 %; Eosinofili 1 %; Basofili O %; Linfociti grandi e piccoli BO ~'o ; Monociti e forme di passaggio 7 %; Mielociti 4 %. All 'esame del preparato colorato, si notava poichilocitosi, però poco accentuata, non policromatofili, qt1alche r aro megalocita, non megaloblasti, normoblast~ orto.. e pol~crom~tici piuttosto • numerosi . Il 24 dicembre la malata tornò a farsi rivedere e ci espresse la sua soddisfazione perch è non risentiv& più alcun disturbo; aveva cominciato a riapplicar si alle faccende di casa, era aumentata di circa due chilogrammi di peso; l'esame del sangue diede il seguente risultato: G. R . 3.600.000; Hb 68; V. G. 0,90; Globuli bianchi 6000. Formula leucocitaria: Polint1cleari neutrofili 61 %; Eosinofili 1 %; Basofili O %; Linfociti 28 %; Monociti e forme di passaggio 9 %; Mielociti 1 %. All 'esame del prepa:rato colorato, non si notavano più poichilocitosi nè policromatofilia, non anisocitosi, non megalociti . Si notava ancora, scorrendo il prep ar ato nei vari campi, qualche raro normoblasta. Nel marzo 1927 avemmo ancora occasione di · rivedere la malata che continuava a star bene ed era ritornata alla sua vita norrnale. Praticato un esame del sangue si rinvennero le seguenti cifre: G. R. 4.500.000; Hb 0,80 ; V. G. 0, 80 ; Globuli bianchi 6800. Formula leu cocitaria : P. N. 62 %; Eosinofili 1 %; Ba~nfili 1 %; Linfociti 27 %; Monociti e forme di pas-," rrgio 9 %. Nel preparato co1orato, no n si notavano più alterazioni morfologiche a carico degli eleme11ti della serie rossa, nè forme immature. Abbiamo ancora avuto occasione di rivedere più volte 1a malata successivamente : n el maggio, nel1'agosto, n el dicembre 1927 ed ultimamente, n el gennaio u . s. le buone condizioni generali persistono ed all'esame del sangue mentre la cifra delle emazie continua a m antenersi · sui 4.500.000 ed il valore globt1lare inferiore all'unità, la cifra dei leucociti è pur'essa normale (circa 7000 per mmc.} e nei preparati per striscio non si nota più alcuna alterazione morfologica a carico degli elementi della serie rossa e bianca, nè forme immature. 1

CONCLUSIONI. Dall'esame del caso descritto possiamo concludere ch e in una malata affetta da anemia a .tipo pernicioso criptogenetica, a decorso febbrile, abbiamo ottenuto, con due sole trasfusioni di 500 eme. di sangue omogeneo, praticate a pochi giorni di distanza, un ra-


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IL POLICLINICO

pido miglioramento nelle condizioni generali e un rapido recedere dei sintomi clinici di anemia grave, accompagnati da una notevole modificazione della .f ormula ematologica che è venuta mano a mano perdendo le caratteristiche proprie delle forme di anemia a tipo pernicioso. Questi risultati, veramente notevoli, si mantengono inalterati a circa sedici mesi di distanza dall 'ultima ,t rasfusione, 110nostante che l 'inferma abbia da parecchi mesi riprese le ordinarie sue abitudini di vita e non abbia più praticato alcuna cu,r a. Ma questi risultati, ci· autorizzano forse a parlare di questo caso come di un caso di vera e propria guarigione di una forma di anemia a tipo pernicioso ? Io credo che l'affermazione positiva sarebbe prematura ed illogica; se anche da parecchi mesi e nel momento presente .all 'esame del sangue della malata non sia più possibile rinvenire alcuna delle caratteristiche di questa forma morbosa, poich è il valore globulare si è mantenuto costantemente, in parecchi esami, inferiore al·· l'unità; e la leucopenia, sintomo a cui parecchi e specialmente il Ceconi danno giustamente molta importanza per giudicare della persistenza del processo sia stata in molti esami assente, e così pure la presenza di forme di rigenerazione eritroc~tica a tipo embrionale; per quanto anche la macrocitosi, che è il sintoma più caratteristico e persistente sia venuto a mancare solo qualche mese dopo l'ultima trasfusione, io non mi sentirei autorizzato a considerare questo stato come una vera e propria e definitiva guarigione. Basta infatti scorrere solo un poco la statistica per riportarne la conviJlzione che casi veramente sicuri di anemia a tipo pernicioso. di natura criptogenetica; da considerarsi cotne veramente e definitivamente guariti non ve ne siano; le vere g11arigioni riguardano solo sindromi di anemia a tipo pernicioso di natura definita. Si posson fare alcune riserve sui numerosi casi .alla cura da qualche anno col metodo di Whipple di cui solo il futuro potrà dire se potrà darci la vera guarigione dell'anemia a tipo pernicioso. Per ora resta sempre vera l'affermazione che fu condotto a fare il Ferrata alcuni anni òr sono dell'esame della letteratura sull'argomento, che cioè i soli casi di anemia a tipo pernicioso da considerarsi come guariti erano quelli del Dieballa, del Park e dello Stone, ma che si trattava di casi incerti e di guarigioni dubbie. . Se d'altra parte si considerano i casi non scarsi di remissioni spontanee e terapeutiche, osservate in questa forma morbosa, alcune

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XXXVI, NuM. 35)

delle .quali superarono un anno di durata, questo caso può porsi per il momento tra le remissioni veramente lunghe, in attesa che col criterio del tempo possa trarsi la conclusione veramente giusta. Qualche considerazione mi sembra opportuna sul metodo e sulla tecnica seguita nell l trasfusione. Abbiamo praticata una trasfusione di sangue ornogeneo totale non essendo ancora ben chiara la parte che spetta al siero e quella che spetta alle emazie col detèrniinare i benefici da trasfusione o se, come è più probabile, l'uno e l'altro fattore vi cooperino in misura eguale o diversa. Abbiamo voluto stabilire rigorosamente la compatibilità tra il siero del ricevente e le emazie del donatore non solo colla ricerca dei gruppi sanguigni ma anche colla prova diretta praticàta col siero ricevente e colle emazie del donatore, opportuna a praticarsi, come consiglia l 'Ung.er, quando si voglia trasfondere in soggetti affetti da anemia a tipo per•

nIClOSO.

Ci siamo serviti di sangue stabilizzato, raccogliendo emazie del · donatore in una soluzione di citrato di sodio al 2 % isotonicizzata con gluc_osio, come consiglia l'Hustin; abbiamo così ottenuto di poter semplificare notevolmente la tecnica, e non abbiamo veduto seguire alcun disturbo di quelli descritti da alcuni autori nelle trasfusioni con sangue citratato. Invece di trasfusioni piccole e ripetute, abbiamo prefe~ito praticare due sole trasfusionì massive, a pochi giorni di distanza, coll'intento di portare un sollievo immediato 'alla malata che si trovava in condizioni generali e di anemia veramente gravi, e di portare uno stimolo notevole sugli organi emopoietici, nonchè di risparmiare alla malata e al donatore stesso la noia dei ripetuti e piccoli interventi. Non abbiamo avuto a lamentare alcun inconveniente d'ordine umorale nè meccanico, ed il beneficio è stato rapido nell'iniziarsi e nello stabilizzarsi.

* ** L'esame di questo caso ci fa pens51re, in questo momento in cui la terapia alla Whipple domina ormai il campo nella cura dell'anemia a tipo pernicioso, quale è il posto che ancora compete alla trasfusione in detta terapia, e se la trasfusione dovrà essere abbandonata come un rimedio fino a ieri in onore, ma ormai già passato.


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SEZIONE PRATICA

1Etd invero delle innumerevoli terapie pi·opò.j 'sle dell '.an en1ia a tipo perniciosa, due solta11to fin o a ieri tennero onorevolmente il campo; e queste furono le trasfusioni sanguigne, e la rC l1Ta 'a;r enicale, Specialmente salvarsanica, .a11a Bran1well . Le altre cure, la terapia del ;ferro, la terapia colesterinica, l 'opoterapia mi·dollare -e spleni ca , la ra·dioterapia , la terapia col torio , la proteinoterapia, la terapia disin~ettante intestinale, ed anche la terapia chirurg·ica (splenectomia) videro a mano a mano dissiparsi i favori incontrati e più nqn resistettero dinnan·zi alla critica dei risultati. Ma dopo le prove veramente notevoli e sorprendenti ch e ha fornite la cura di Whipple, anch e 1a trasfusione sanguigna è venuta perd endo terreno e pochi ormai più se n e occ upano , per quanto ogni tanto anch e recentem ente se n e conosca qualche buon risultato €d il Walinsk.i l 'abbia proposta, come un buon rimedio n ell'anemia a tipo pernicioso, associata alle iniezioni di insulina (da cinque a venti unità al giorno). Ma è veram ente la cura di Whipple, com e da inolti si affer1na il rimedio specifico del] · ~ anemia a tipo pernicioso? Poich è nessun dubbio può essere posto dopo le numerose r ecenti statistich e sulla efficacia del rimedio, è lecito domandarsi se esso possa darci ormai la vera guarigione dell'anemia a tipo pernicioso. A questa don1anda è ancora prematuro come dice.v a più innanzi, rispondere; !!la giova far notare che mentre non mancano autori che sarebbero g·ià propen sj a rispondere in senso affermativo , e mentre fanno seria impression e le recenti pubblicazioni favorevoli del Bril1, del Mouzon, del Ra thery, del Maximin, de1 Veil , e di parecchi altri, lo Sc_h~ottmiiller, non più tardi dell'ottobre del 1927, comunicando alla società m edica di Amburgo i propri risultati s11 numerosi casi di anemia a tipo pernicioso trattati dal settembre 1926 col m etodo di cura alla Whipple, mentre si dimostrava soddisfatto dei risultati ottenuti, favorevolissimi , sull e condizioni generali .e sulla formul a ematologica , non poteva non rilevare come in tutti i suoi casi, nonostante il miglioramento notevolissimo e persistente, uno dei caratteri fondamentali , e forse il più importante d r l processo morboso, vale a dire la macrocitosi , fosse ancora persistente, e come avendo dovuto interrompere in uno dei suoi malati la cura iniziata e proseguita per parecchi mesi , si • fosse verificata subito la ricaduta . Ed egli giud~cando con sen so critico i suoi risultati era indotto a concludere che il metodo di Whip-

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plè doveva ancora definirsi uri rimedio di so&titùzione e non un rimedio specifico. Questi risultati ci fanno ritenere che alla trasfusione sanguigna nonostante l 'avvento di un rimedio più facile a somministrarsi , e certamente più costante nei risultati, spetti ancora un posto n ella ~ura dell'anemia a tipo pern1c1oso. Essa potrà essere riservata in primo tempo alle forme particolarmente gravi di anemia a tipo pernicioso, in cui è necessario soll~vare rapidamente lo stato generale e lo stato ematologico del malato prima di sottoporlo a una terapia veramente specifica, se questa risulterà essere quella di Whipple , e troverà ancora indicazione n elle forme molto gravi: perchè in questa domina spesso 1a sindrome gastro-intestinale, e per la . repugn.a nza che ispira in questi malati la son1ministrazione del fegato crudo o semicrudo , e p·er la diffi coltà a digerirlo, n on sempre si inducono molto fa cilm ente a praticare detta cura . . Potrà ancora in qualch e caso particolare costituire da sola la terapia di questa forma morbosa, e talora con risultati brillanti come dimostra il caso ch e abbiamo preso in esame. Roma , febbraio 1928. RIASSUNTO. Descrizione di un caso di anemia a tipo · pernicioso criptogenetica, a decor so febbrile, nel quale dopo un trattamento di due sole trasfu. . . . . ' . s1on1 san g uig n e m.ass1ve s1 e avuta up.a remissione completa clinica con scomparsa del quadro em,a tologico caratteristico, persistente dopo circa un anno e m ezzo dall 'ultima trasfu sione. 'V

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1248

IL POLI CLINICO

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OSPEDALE MAGGIORE nì B OLOGNA SEZIONE CHIRURGICA

Direttore : Prof. U. D.

CALABRESE .

Un caso sporadico di scorbuto. Per il dott.

G1usEPPE MuzzARELLI,

assistente.

Abbiamo avuto occasione di osservare un caso di scorbuto ch e credo utile descrivere, sia ·perchè dai car.a tterì clinici che presentava era stato scambiato con una forma morbosa comunissima, sia perchè l 'aff.ezione allo stato sporadico si manifesta relativamente di rado.

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X\\VI,

Nu~1.

35]

con un apparecchio gessato, che di 30 in 30 giorni dovette essergli rinnovato tre volte, essendosi notato un marcato ritardo nella consolidazione del callo osseo. Rimosso l 'ulti1no apparecchio, alla faccia anterior e d el collo del piede si notò un 'ulcerazione d el diametro di circa 3 cm., secernente pus e con scarsissima tendenza a cicatrizzarsi. L 'infermo fu dimesso dopo circa un altro mese di degenza e continuò a farsi medicare per altri 20 giorni a1nbulatoriamente, poi, non essendo ancora guarito ; e, trattandosi di un infortunio sul lavoro, fu acolto nell'Ospedale degli Infortuni « Benito Mussolini >> . Gli ven11e subito applicato un nuovo apparecchio e questa volta fenestrato in corrispondenza del collo del piede per le medicature necessarie. Dqpo un mese di dege11za, u scì dati 'ospedale con l 'ulcerazione rimarginata, ma residuandogli un disturbo funzionale del piede accompagnato a notevole dolore, che si presentava ogni qualvolta il i)aziente si appoggiava sull'arto, o tentava di camminare. Coll 'andare del tempo, tali disturbi si atten·uarono senza però sco1nparire. In tali. condizioni l'infermo trascorse circa un anno e mezzo. Un mese fa circa si accorse che senza causa apparente e senza .trauma, la parte anteriore del collo del piede sinistro andava assumendo un colorito sct1rb, e che tale colore si estendeva sempre più senza che, per altro, comparissero nuovi disturbi. Dopo circa una settin1ana anche il dolore al piede che prima era quasi scomparso, ricomparve intenso tanto che l 'infermo, anche perchè còlto da febbre, fu obbligato improvvisam ente a mettersi a letto . .L 'appetito andò subito diminuendo, per quanto da diverso tempo non fosse stato buono. Col riposo a letto diminuì il dolore, ma non scomparve la -colorazione scura che andò sempre piit estendendosi verso le dita del piede e al terzo inferiore della gamba. Da una quindicina di giorni si era anche accorto che le gengive facilmente sang·uinavano, che, nel masticar e, gli davano dolore e ch e erano sede di piccole vesciche che facilmente si rompevano, dando esito a un liquido chiaro. Era rimasto anche dolorosamente impressionato dalla comparsa di macchioline nerastre estese a gran parte degli arti inferiori e al b asso ventre. Per lo stat o di jndebolimento che, di g iorn o i~ giorno_ , si faceva sen1pre pii1 grave e per i sintomi sopra descrittj , 11 paziente , 'in questi ultimi giorni, si è deciso di farsi visitare. Al Policlinico di S. Orsola è stato respinto con diagnosi di can crena ed inviato al nostro Ambulatorio, òa dove viene accolto d 'urgenza in ospedale. La febbre è st at a m odica, l 'alvo e la mi11zione si sono sempre mantenuti normali , l'appetito, con1e si è detto, è andato sempre più diminuendo. Il pazie11te dice di esser si sempre nutrito frugalment e. di av.er fatto modicissimo t1so di frutta e· dj verdura, di non aver mai preso latte, mai ova; solo caffè nero, minestre e due o tre volte la settimana carne. :B forte bevitore di vino. Nega la lue e le malattie veneree. Esa1ne obbi ettivo. Soggetto di r egolare statura e cost ituzione; colorito della cute e delle nlucose visibili molto pallido; scarso pannicolo adi-

génétiqu e par les méthodes de Whipple et de Walinski . Soc. Méd. des H~p . de Paris, 1927. ZADEK . Remissionstadien kryptogenetischer perni• zioser Anéimie. M. med. Woch., n. 42, 1921.

I

[ANNO

M. A., di anni 60, bracciante, da Castenaso (Bologna).· Entra in Ospedale il 21-.3-1928. Il padre morì, quando i.I paziente aveva sette anni, di m alattia imprecisabile ; la madre morì in tarda età, di mal di cuore. Un fratello è morto a 50 anni, ·di can cro al r etto; gli altri fratelli, due maschi e due femmine, godono buona sall1te. L'infermo 11acque a termine da parto fisiologico, ebbe allattan1e11to materno, soffrì dei comuni esantèmi dell'infanzia. A 20 anni prestò servizio militare e partecipò alla guerra dell'Africa, dove rimase ferito da una pallottola di rivoltella al dito indice d ell a mano d estra in corrispondenza dell 'articolazione fra la falan gina e la fala~getta. Guarì in una ventina di giorni., senza complicazioni e senza rigidità articolare, solo residuandogli uno spostam ento radiale della falangetta. · A 25 anni contr asse matri1nonio con u11a donna sana, ancora vivente, dalla quale ebbe 5 figli, dei quali ~l primo morì in seguito a ferite riportate in g u e:ora; gli altri godono ottima salute. L 'i11fermo non soffri malattie degne di nota fino a d u e anni fa, epoca in cui, trovandosi a lavorare nei pressi di una fornace, s&lendo una scal a scavata nella terra, scivolò e cadde da circa un metro d 'altezz~. Sul momento, al dire dell'infermo, non avvertì dolore, ma s'accorse di non poter più reggersi sulla gamba sinistr a. Raccolto prontamente e trasportato in questo r eparto chirurgico, gli venne riscontr ata l a frattura bimalleolare della gamba sinistra, complicata a lussazione posteriore del piede. Ridotta in parte la lussazione, l'arto fratturato venne imtnobilizzato I


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SEZIONE PRATICA

Esa111i speciali : . ~sa1ne· radiografico del piede e poso; 1nasse in uscolar~ un po ' flaccide . Non si paldel terzo inferiore della gamba sinistra. Esiti di pano ghia11dole ing·rossate nelle sedi abituali. Lingua sporta diritta dalle arcate dentarie; gen- frattura dell 'epifesi inferiore della tibia e del pegive di colorito bluastro, gonf~e, dolenti e san- rone con scomposizione quasi completa dell 'interJinea articolare tibio-tarsica ed astragalo-scafoidea. guinanti al minimo contatto. Sotto la mucosa del Subl ussazzione posteriore del piede con estesa eropavimento della bocca, della faccia inferiore della lingua e del palato molle si notano delle chiazze sione del moncone tibiale e della faccia superiore dell'astragalo. emorragiche puntiformi. Esame .delle urine: colore rosso mattone, traNulla all 'apparato respiratorio. Apparato cardio-vascolare: itto della punta Yi- spare.n za torbida, reazione acida, P. S. 1027, allJumina assente, sang·u~ assente, zucchero assensibile e palpabile al quinto spazio intercostale un te. Sedimento nulla di anormale. centimetro circa all'esterno dell 'emiclaveare. Toni Ricerca del sangue occulto nelle feci: negativa. del cuore molto deboli su tutti i focolai, secondo tono sdoppiato sul focolaio d'ascoltazio·n e della polEsame del sangue: (l 'esame del sangue venne monare. Polso alla radiale della frequenza media . fatto dopo 25 giorr1i di degenza dell 'infermo in di 98 battiti al mint1to primo regolare, debolis- ospedale e dopo 21 giorni di cura). Gl . rossi simo. Sono presenti le pulsazio·n i della tibiale po- 4.600.000, emoglotJina 75, val. g-1 .. 0.60, gl. bianchi steriore, della poplitea e della femorale in en- 6800. Formula leucocitaria : linfociti 31 %,. monotrambi gli arti. nucleati e forme cli passaggio 7 % 0,. polinucleati . Addome di vol11me e forma normale, ben trat- neutrofili 58 ?/oo, id. eosinofili 3 °100 , mastzellen 1 % 0. tabile. e indo]er1te su tutti ~ quadranti . Non si palpano gli organi ipocondriaci che co11 Pressione arteriosa: Ms. 120-125 , Mn . 95-100. Reazione del V\Tassermann: , negativa. la percussione appaiono nei limiti fisiologici . Prova del laccio: n egativa . Alla faccia anteriore del collo del piede sinistro si nota un 'ulcerazione del diametro di circa 3 cm., a margini non netti e aderenti, e con un fondo Il presente caso assume un grande interesse rosa pallido dal quale geme scarso liquido sieroclinico qualora si pensi che altri medici e di sanguinolen to. La pelle attorno all'ulcera si presenta rugosa ed ha assunto un colorito nerastro v8lore erano stati concordi nel formulare una che si porta in basso, ricopre tutto il piede e, a diagnosi, che se veniva confermata da noi guisa ·di manicotto, si ester1de anche in alto giunavr ebbe portato .all'amputazione di un arto gendo fin circa al terzo medio della gamba. Quivi, mentre sulle facce laterali la pelle conserva sano. il suo colorito normale, alla faccia posteriore, con La diagnosi di cancrena infatti appariva una tonalità meno carica, il colorito nerastro si molto seducente. Si trattava di un uomo di diffo11de sempre più in alto ed arriva fin circa al 60 anni, molto denutrito e sofferente, con polterzo medio della coscia. I malleoli tibiale e peroneo della stessa gamba so appena percettibile, che aveva avuto l 'arto si presentano uniformemente ingrossati e le fos- inferiore sinistro immobilizzato con degli apsette retro-malleolari sono appiattite. I movimenti parecchi gessati per diversi mesi: e, quel che attivi e passivi di flesso-estensione dell 'articolapiù conta, da circa un mese aveva il piede e zione tibio-tarsica sono limitati, quelli di lateralità aboliti. Il piede è atteggiato in leggero equi- la gamba fin quasi al terzo medio, dello stesso nismo e le dita sono mantenute in semiflessione. arto, che gli arrecavano vivi d-0lori ed avevano Nelle parti normali della cute che ricopre l 'arto assunto un colorito nerastro che, in breve ~ si inferiore sinistro, nell 'arto inferiore destro e nei era sempre più esteso. l Jn altro elemento fa due quadrant~ inferiori dell 'addome, si notano vorevole alla diagnosi posta era l'ulcerazione delle macchioline localizzate attorno ai follicoli del collo del piede, sapendosi qu.a nto sono frepiliferi, di colorito rosso cianotico, della grandezquenti le soluzioni di continuo n elle cancren e. za varia da un grano di miglio ad uno di frumento, a limite non ben netto, a forma varia, Fu con la diagnosi di cancrena - è bene ma . generalmente arrotondata, e che non scomconfessarlo - che noi accogliemmo d 'urgenza paiono alla pressione. · Due macchie simmetriche grandi quanto la pal- I 'infermo in ospedale, proponendoci di ampuma di una mano, del colorito· delle precedenti, si targli l 'arto se la diagnosi fosse stata convalidata da ulteriori ricer ch e. Osservando però più notano alla radice delle coscie, sollevando lo scroto. attentamente l 'arto malato, rimanemmo sorSistema nervoso: pupille di ampiezza normale, presi da un fenomeno ch e mal coincideva con rotonde, u guali, bene reagenti alla luce, alla con- . la diagnosi stabilita in precedenza : il colorito vergenza e all 'accomooazione. Riflessi addominali: superiori normali, inferiori · n erastro del piede e della gamba appariva più non si provocano. intenso attorno all 'ulcera del collo del piede Riflessi cremasterici: destro normale, sinistro e si faceva più sbiadito procedendo in basso debole. fino alle dita, dove la cute delle falangi ter· Riflessi achillei; destro 11ormale, sinistro asmina li era appena un po' più scura del nor~ sente. m ale. Il piede stesso ch e, in base alla diaRiflessi plantari in flessione. gnosi pos ta in precedenza pel colori to della Stato di prostrazione grave. 1

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Jr, POLICLI NI CO

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pelle, a vre])be dovuto essere freddo o quasi denti e quasi n1a11cante in quelle senza denti. La diagnosi di scorbuto ci rese ragione anfreddo , era invece molto caldo, più caldo di ch e di molti fatti anamnestici che a tutta priquello del lato opposto. Questi due dati di g·rande importanza, e cl1e ma ci erano sembrati oscuri. La consolidazione del callo osseo aveva in1da essi soli ci facevano rigettare la diagnosi di cancrena, fecero sempre più aumentare il piegato pilì di quattro mesi a compiersi; i donostro interesse verso il malato. Osservandolo lori er.ano conti11uati .a ssai vivi anoora per più minutamente, ci .accorgemmo che la cute · molto tempo, dacchè era stato rimosso l'uldelle facce anteriori, 1nediali e laterali delle timo appar·ecchio e si erano ripresentati molto coscie, di i)arte delle gambe e dei due qua- inte11si nell'ultimo mese di permanenza · del· dranti inferiori dell'addome, era cosparsa da l 'infermo .a casa. E noto , infatti, che nello un grande numero di petecchie esattamente scorbuto si hanno facilmente delle ricadute. L 'ulcerazion e che si presentò, rimosso uno localizzate attorno ai follicoli piliferi. L'orletto delle gengive era bluastro, tumefatto e facil- degli ultimi appareccl1i doveva mettersi in n1ente sanguinante; il pavimento della bocca, rapporto con lo scorbuto e non con l 'apparecla faccia inferiore della lingua e il palato molle chio che, tutt'al più, poteva incolparsi come presentavano d elle emorragie sottomu cose; la semplice causa coadiuvante. Ciò spiega percl1è cute della fac cia posteriore della coscia sini- impieg·ò dei mesi prima di rimarginarsi e perstra fin circa al suo terzo medio aveva assunto chè si riaprì nella ricaduta del male. un colorito turchiniccio proprio deg·li ematol\1i sembra ; ql1indi, logico l 'ammettere che mi, che si estendeva alla faccia corrispondente l 'infermo sia stato .affetto da scorbuto fin daldel terzo superiore della g.a mba e si and.ava a 1'epoca della caduLa che gli produsse la fratconfondere con il colorito nerastro del resto tur.a bimalleol.are e che, ricoverato in ospedale, per quanto non sottoposto ad una cura con della gamba e del piede. Questi rilievi clinici ci posero dinanzi il pro- sostanze .antiscorbutich e, per il cambiamento blema di.agi1ostico differenzi.ale che noi cer- del aenere di vita, l 'ambiente, igienico, l'alicammo di risolvere escludendo la can cr ena e men~zione sostanzio a, a base specialmente di quell e i11alaltie ch e pur avvicin.ando i al qua- latte, sia, per quanto con lentezza, progressidro da noi descritto, non ne presentavano tutte va111ente migliorato anche dello scorbuto, senza ' J)eraltro , oo·uarire. Ritornato a casa, avendo le particolarità. Ci trovavamo sicuramente di fronte ad un ripreso un.a .a limentazione unilaterale ed essei:icaso di diatesi emorrag·i ca, da non mettersi do ritornato n el sol ito ambiente, che abbia però in r elazion e con la porpora semplice, per- avuto, a distanza di ternpo , una ricadu~a della chè la sii1tom.atologia obbiettiv.a 1)resentata dal malattia, accom1)agnata dal corredo sintomanostro ammalato non si limitava alle sole mac- tologico sopra ricordato. chie emorr.a gich e della cute; nè si doveva pe~­ La cura antiscorbutica, infatti, non solo ci sare alla porpora orticata, perchè le macchie confermò la diagnosi , in.a ci diede r.agione an- · emorragiche non erano rilevate in papul~ e ch e delle nostre ultime considerazioni. ponfi; facile, poi, era la diagnosi differe~ziale Cominciammo col somministrare all 'infercon la peliosi reumatica per l 'assenza dei d~­ mo due limoni da consumarsi nelle 24 ore, e lori e delle infiammazioni articolari; infine, il continu.ammo la c1ira anche quando la malatnostro ca o non lo si poteva fare rientrare nel tia sembra,,a completamente guarita. quadro della porpora emorragica o morbo maIl risultalo ch e i1e ottenemmo fu dei più culoso di W erllof, perchè mancavano le emo~­ sorprendenti. rag ie dalla bocca, le epistassi e ]e emorragie Il inalato, in pochi g·iorni, si riebbe dalla renali ed intestin.ali . grave prostrazione in cui si trovava; il polso La diagnosi che doveva porsi ·era quella di si fece più valido e ritornò dell.a frequenza scorbuto. normale; ricomparve l'appetito. Erano tipiche, infatti, per lo scorbuto le Le petecchie andarono diradandosi. ~no ~ emorragie intr.amuscolari e forse anc~e sot~o- . scomparire, e, in meno di una quindicina di periostee che si erano presentate nell arto in- giorni, scomparvero le en;torra~ie sottomu cose feriore sinistro del nostro infermo e che ave- del cavo orale e le gengive ritornarono norvano fatto assumere alla pelle del piede e della • • • o-amba un colorito avente i caratteri di quello mali. L'ematoma dell 'arto inferiore sinistro s1 ~roprio delle cancrene; tipico per lo scorbuto riassorbì con1pletamente; guarì l'ulcerazione era pure il colorito bluastro d~ll 'o~letto gen: del collo del piede ed avvenne una desquama· gi,rale, più evidente nelle ge11g1ve rilevate dai

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zione della pelle del piede e della gamb.a , dove. il còlori to si rischiarò sempre più. Il n1alato in breve aumentò di p eso, non accusò più dolori a ll 'arto pur residuandog li un disturbo funzionale per. la sublussazio11e posteriore del piede; in meno di un mese fu in grado di alzarsi e, dopo altri 10 giorni, · sentendosi completan1ente ri ~ tabilito, volle uscir~ dall'ospedale. · L 'abbiamo invitato a presentarsi dopo sei mesi: dice di sentirsi benissimo e di aver ripreso il lavoro; aggiunge di éssersi attenuto al nostro consiglio e di non .avere abbandonato la cura dei limoni dei quali n e con sun1a da uno a due .al giorno.

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SEZIONE PRATI CA

IGIENE. La luce di "\\Tood nella ricerca delle sofisticazioni delle sostanze ali menta1'i.

Le frodi e le sofistic.a zioni· delle sostanze a lin1entari vanno sen1pre più diffondendosi n onotante la sorveglianza ·più o meno intensa d egli uffici di igiene, anche per chè i frodatori diventano empre più abili ed esperti. Da ciò la ricer ca costante di nuovi metodi, che per111ettano di rivelare le frodi e di proteggere la pubblica alute e la buona fede dei compra tori; ricerca che deve seguire i nuovi metodi di frode se vuole riuscire effi cace. E questi non 1nancano: citi.amo , fra g·Ji altri , la diffusione ·ompr e m aggiore d ella utilizzazion e d ei r esidui di fabbrirazione d el ] 'ol io di oliva e deglj oli i . RIASSU_ TO . e tratti d Jll e sanse i11ediante adatti solventi (per lo IJiù solfuro di carbonio). Si tratta di Il presente caso sporadico di ·scorbuto cr edo ·p rodotti torbidi, di colore talvolta verde scuro , debba venir preso in considerazione per i sedall 'odore n.auseabondo, ad acidità assai eleva. guenti fatti: la (an ch e 30 % e più, in acido oJeico). L'in1) per il grave errore diag nostico ch e era dustria li d ecolora, li disacidifica e li trasfor-state> fatto dai nostri Collegl1i e anche da noi 111a in un o]io chiar o, limpido, scorr evole che . . . . vien e m .ag·ar1 messo Jn commer clo come proin un primo tempo; errore diagnostico che ci ve11iente dalle più apprezzate regioni oleifere avrebbe portati ad un più g rave errore curacl' Italia. I compratori abboccano all'amo, tantivo: l'amputazione di un arto sano; to più ch e a molti piace que to tipo di olio 2) · p er chè , posta la diag nosi con la c11ra insipido e scorrevole; l 'analisi chimica rivela antiscorbutica, in brevissimo tempo portamn10 ch e si tratta di olio di oliva, senza aggiuntr\ di a guarigione un infermo ch e, da due anni, era oli di semi; la legge è muta in proposito ed i sofferente, per il fatto ch e la sua n1a]at.tia non trattati, anche più recenti, fanno soltanto scarera stata riconosciuta. . i accenni a tale frode, ch e è tanto più perfida in quanto ch e d etti olii h anno perduto le caratteristiche ch e, com e ha dimostrato G. SanaBlRLIOGRAlì'IA. relli (1) fanno dell'olio di oliva un alimento • prezioso. CASOTTI L. L o scorb11to 1iel passalo. La cultura Ma un nuovo n1 etodo si offre ora all 'igi eniderma.t ologica. Vol. II, 1927. :'~a per svelare quest.a e~ altre frodi , e consiste F1s 1c H ELLA. Con.sideraziorii su u 1i focol aio epidemico di. scorbuto tra gli ascari eritrei. Gior. di · n ella. così d etta luce di Wood. Med. Mil. Fase. 10, Pag. '518, 1928. C AR c\TTERJ TI - HE DELLA LUCE 01 WooD. GABBI. Caso sporaclico il.i sco rbuto. Rassegna Cli1n ic0 Scien.tid:ica I. B. I., n . 3, p ag. 107, 1927. E' a tutti n oto che lo spettro d ella luce soGì1ACE ~1EDES . Th.e rrnliscorb1itic T' itarnin e in Fresh lar e, .a i due estremi d ella zon.a visibile, ha albeef. The Jo11rnal of Lahoratory and CJinical Medicine., n . 9, 1926., vol. XJ. tre zon e di raggi invisibili, g·li infrarossi e g li G1LDE1\ l YN. Urt cas lf e 1ìtanifesf.ation scorbutique ultravioletti. Tutte le radiazioni d ello spettro coincidant avec de la glycosuri e. Annales e Bul"'i differ en zia110 fra loro per la diversa lunghez, letin le Gand., vol. 4°, mai 1925, pag. 108. za d 'onda, l.a qu.a}e v.a diminuendo dai raggi G. M oun!QTJAN O e t S. l. E"L"LCEH. Recherches expériin fra rossi a quelli ultra violetti. Tale lung h ezza men.t.ales sur la. biocliimie du scorbut. Journal viene mi urata in Unità Angstrom (U . ·A. ), che de pl1ysiologie et de pathologie generale, n. 2, corrispondono ad 1/ 10.000 di mi cron , cioè ad 1'01no 25, 1927, pag. -308. un d ecimilionesimo di m1n. RoGER H. Scorb ul fé.brile cle l 'adulte avec su bictéQuando si usi una sorgente lumi110 ·a ricca re. Gazette des Hopj taux, 1925, n. 91 . di rag·gi ultra, rio]etti (l.a:;r1pada di quarzo a vaA. SACCHIO. ·Considc ra zio11 i pratiche intorno ad un r aro caso di scorbiilo. Ri visla medica, n. 10, . pori di mercurio , ch e dà r~diazio!1i .da 4~00 a 2300 U.A.) si pos-ono selez tonare i d1,rers1 rag1923. o-i mediante adatti filtri , ottenendone proprieSECKEL. Zur diag11ose sporadisch.er skobutftille. tà diverse. Fra i raggi più interessanti sono De utsche Medi ziniscl1e \°'.7 ocl1en schrgt, n. 19., appunto quelli ch e form ano la luce di Wood 1927, pag. 790. e ch e corrispondo110 alla lunghezza d 'ond~ di WESTIN G. Scor'buiic changPs in lhe Tecl li and 0650 U.A., che si ottiene usando corn e filtro jans in rnan.. The Deutal Co 111os. n. 9, 1925. •


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TI. POLI CLI NI CO

un vetro alla barite, éonteiien te una g ra ndQ quantità di ossido di nich el e che, g uardato per trasparenza a lla luce solare, appare qua si n ero. Le radiazioni composi te della luce di Wood n on appartengono, come da 1nolti si cred e, allo spettro oscuro della regione ultravi oletta. La sensazione di luce viene ancora percepita a 3650 U .A., icch è la luce di Wood è visibile. Trattasi di una tenue sfumatura di viola , ch e Guillaume (2) defini sce come grigio-lavanda , chiamando tali radiazioni para-ultra-violette. I corpi irr.adi.ati d.a tale luce subiscono delle modificaz ioni di colore e posso110 accender si di belle fluorescenze. Da ciò, il nome di luce strana dato ad essa. In realtà , nulla di veramente strano. Le m odificazioni dei colori sono dovute al fatto che si tratta di u11a luce m onocromatica la quale fa scomparire le tinte della stessa colorazione ed accentua il contrasto con i colori complementari o ad essa vicini ; n e possono quindi risultare dei particolari che sono impercettibili .alla luce del giorno. Anch e la .fluorescen za (trasformazione delle radiazioni in altre a maggiore lung hezza d'onda) n on è un fenomeno nuovo potendo ,· come è noto , essere provocata ancl1e da altre ·radiazioni luminose; vi è però il vantaggio che, con l'esam e .a lla luce di Wood che si fa in camera n era, n on si è disturbati dalla luce più viva del giorn o, sicchè si può b e11e percepire la comparsa· dell a luminescen za. APPLICAZIONI

DELLA LUCE

DI WooD.

Trala ciando qui le applicazioni della luce di Wood in medicina, specialmente alla dermato· logia ed al la batteriologia (differenziamento di colture), accenniamo alla sua ut ilità per la scoperta di frodi. Nel campo d ella farmacognosia , è importante il fatto cl1e m edia.n te essa si può riconosce· re la purezz.a di sostanze usate come medicamenti. Cosi è possibile rivelare la presenza di stovaina nel la n ovocaina; questa, di fatto , alla luce di Wood appare di un colore azzurro-viola inten so, mentre la stovaina è quasi nera. Nel can1po industriale , la luce di \Vood è imp ortante per l 'esan1e degli estratti con cianti (i tannini in telici danno fluorescenza, mentre n on la danno quelli naturali) della carta (colore di,rerso a ~econda ch e si tratti di carta a base di cellulosa o di fibre di lino o canapa). Di particolare importanza per l 'igienista sono le applicazioni n el campo della brom.atologia. E' possibile, m ediante essa, differenziare le diverse specie di latte (dei solipedi dai fi ssipedi), riconoscere l 'aggiunta di margarina al burro naturale, il vino d 'uva, ch e è fluorescente, da quello di frutta ch e rimane i11attivo. Utile essa riesce per l 'esame dell e farine. Quelle di frl1n1ento e di segala assumono una

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leggera fluorescenza verde-azzurrognola, quelle di orzo e di patate rimangono perfettamentf scure; diventa invece rosa la farina di piselli, azzurro-verdastra quella di fagioli , per cui sì può rilevare la presenza di una farina di leguminose anche se la proporzione è solo del 2 %. L'aggiunta d ella farina di soia a quella di frum ento è riconoscibile dal colore di fluorescen. za ch·e passa dal giallo verdognolo, quando la .agg·iunta è del 10 per cento ed oltre. La luce di Wood permette anche di differenziare facilmente I '.aceto naturale da quello arti. ficiale, fatto con acido acetico. Finora, tale differenziazione era basata soltanto sulla ricerca delle impurità che accompagnano l 'acido acetico del commercio. Con la luce di Wood basta esporre ad essa l'aceto in esame; quello naturale presenta una luminescenza caratteristica ch e il solo acido a cetico non ha ; con que· sto metodo si può anche , con una certa approssimazione, d-0sar e la quantità di acido acetico aggiunta (3). L 'E SAME DE GLI

OLIJ ..

M.a l 'applicazione della 1uce di .W ood più largamente studiata finora è quella per il riconoscimento della purezza degli olii. Per il primo, Frehse, del laboratorio. ml!lilicipale di Lione, ha segnal.a to nel 1925 che gll olii di oliva raffinati presentano , alla luce di Wood, una particolare fluorescenza verde-azzurrognola mentre quelli vergini hanno una fluorescenza arancione. Tal e esame è, ora, di u::;o corrente a Lione per il giudizio sugli olii, da parte d el dott. Courtois (4), capo di quel Laboratorio , dove chi scrive ebbe occasione di assistere a tali esami. Il procedimento è facile ,e rapido. Si mettono 2-3 eme. di olio in una provetta, meglio se di quarzo, esponendol a poi davanti allo sch ermo che lascia filtrare i soli raggi Wood; l 'osserv.azione va fatta in una camera nera. Si notano allora il colore della massa e la fluorescenz.a ; poi, si rovescia la ·provetta, tenendol.a chiusa all 'estremità , e la si rimette nella primitiva posizion e, facendo sì ch e l'olio si distenda in strato sottile sulle pareti della provetta stessa. In tal modo, l'inten sità . . del colore . ' ne ' 'iene accresciuta e le coloraz1on1 sono p1u n ette. In queste condizioni, l 'olio di oliva vergine prende un colore gia llo-brun o, senza fluorescenza, quello raffinato un colore turchino ; i!1 . tr.ato sottile , I.a colorazione giallognola del primo non è più visibile, mentre la fluorescei;iz.a blu.astra degli olii raflìnati n e vien e intens1f1cata. All 'esame per riflessione , gli o lii raffinati })rendono un.a fluorescenza latti ginosa, ch e mach era la colorazion e azzurra e la sen sibilità della reazione n e \ iene attent1.nta . r ·'intensità d ella colorazione dipende , a quanI

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to sen1bra, dal processo di estrazione: così, la fluorescenza deg li olii di sansa raffinati è più forte che quella degli olii di seconda pressione ; la miscela di questi con l ' olio vergine non è sen1pre rilevabile, mentre lo è sicuramente quella con gli olii di sansa. Gli olii di soia e di vin.a ccioli, spesso attualmente u sati nella . sofisticazione di quello d'oliva , hanno una fluorescenza che va dal turchino all ' indaco. Il riscalda111ento prolungato d'etermina la fluorescenza anche n ell'olio di oliva vergine . Anche in Italia sono stati fatti studi in pro· posito. Citiamo, fra questi, anzitutto quello di R. Stratta e A. Mangini (5) i quali , alle osservazioni di cui sopra, aggiungono che l'olio greggio estratto con solventi assume una, c olorazione che può essere rosso-mattone o grigioverde (questa, specialmente se si .è usato come solvente la triali11a). I nominati AA. hanno anche ideato un metodo p er giudicare la per centuale di olio raffinato aggiunta, usando un colorim etro Duboscq, in c ui lo specchio è sostituito da due capsuline contenenti gli olii da confron· tare, sulla superficie dei quali si fa .arrivare Ja luce di Wood. Allo scopo di u g uagliare ·le luc i, si usa una soluzione colora n te (di vesuvina o di nigrosina), di con centrazione tale che , confrontando un olio ,·ergine con un altro miscelato al 50 %, occorra uno spessore di circa 30 m1n. di soluzione colorata, dalla parte più chiara, per otten ere l'uguaglianza dei campi. Con questo procedimento , si può stabilire · "la percentu.a le d el] 'olio raffinato .aggiunta, con un 'approssimazione d el 2 %. Anche senza ricorrere a l colorimetro risulta c h e g ià al I O % di aggiunta, la fluorescenza acquista un color e quasi bi.a nco visibilissimo; a l 30 %, il ,-iraggio è blu chiaro, dal 60 al 100 %, blu-cielo brillante. Questi AA. hanno fatto ricerch e spettroscopich e, da cui risulta ch e l 'olio di oliva gregg io, specialmente vergine, presenta una striscia rossa cara tteri stica e costante nel punto n1edio a 669 µµ, cl1e manca in tutti gli olii raffir1afi e ch e permette di rivelare la presenza del]' olio vergine , se sì trova n ella proporzione .al111eno d el 10 %. AJ tre ricer che h a fatto G. Santangelo (6), il quale h.a osser, ato anzitutto che non è possibile s tabilire un tono di colore unico e tipico · per tt1tti gli olii di oliva. Egli mette altresì in rili evo ch e c iascun olio di semi presenta: una parti colare fluorescenza e ch e, nelle mi-scele, la fluorescenza risultante non è sempre que1la dell,olio aggiunto; spesso , quella del'l 'olio di oliva subisce, per t{ll modo, d elle modificazioni ta li per cui la fluorescenza as-sume tonalità più intense od anche diverse. L 'aggiu11ta d el 50 % di olio di semi è sempre ri,,elabil e con sicurezza , men tre un ' aggi11nta minore è s' relabi le solo negli olii a flt1ore1

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SEZIONE PRATICA

scenza chiara; neg li altri, a tonalità scura, tale apprezzam ento è possibile solo con le sofisticazioni m ediante arachie o soia (al 40, al 20 ed anche al 1 O %) ; con gli altri o lii di semi, l 'aggiunta del 10-20 % non è svelabile. L '.aggiunta di 2 o 3 olii di semi in proporzione, ciascuno, del 10 % è svelabile quando uno di essi sia olio di cotone oppure di sesamo o di arachide insieme ad altri olii di semi. L 'applicazione della luce di Wood va quindi studiata nei suoi particolari p er meglio definire l 'apprezzam ento che da essa può derivarn e. Anche allo stato attuale , però, essa offre un m ezzo ra pido , facile e sicuro dì riconoscere alcune delle più importanti frodi negli olii, giudizio che, con i consueti m etodi di esame esige ricerche lunghe ed indaginose , non sempre di facile esecuzione e di sicuro g iudizio. È da augurarsi quindi ch e tale m etodo di ricer ca entri nell'uso corrente e che la legge pen si a proteggere il consumatore dalla frode di fornire p~r buono olio di oliva un prodotto d erivante dalla lavorazione dei più nauseabondi r esidui.

INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE. (1) An11ali di Igiene, g iug no 1928, e Policlinico, Sez: prat. , 1928, pag. 1835. (2) L es radialions lumineuses en physiologie. De l 'infra-roug e à l'ultraviole t. Masson, éd., Pari~, 1927. . (3) WusTENFELD e KREIPE. Rif. in R aggi ultra'!Jioletti, 1929, n . 3-4. (4) BAU D e CouRTOIS. Chimie et Indu str ie, aprile 1928. (5) Giorn. di chimica .applicata, 1928, n. 4. (6) Accad. medico-fisica fiorentina, 28 giugno 1928, e Policlinico, Sez. prat ., 1928, p ". 1954.

A.

FILIPPINI.

..- Interessante pubblicazione: Dott. AZECLIO FILIPPINI

Dirigente il R.eparta di Igiene aipplicata nell'Istitu•t o sperimentale delle FF. SS. · in Roma.

Prontuario dell'igienista. Prefazione del Prof. Cl USEPPE SANARELLI

Direttore del R. Ietituito d'Igiene 1dell'Uni'versità di Roma •

Manuale com.pilato "con criteri eminentemente ptratici ad uso dei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tutti i funzionari addetti alla vigilanza. igienica. Un volume in-8, di pag. XVI-564, etampato su carta di lUB6o , in nitid.i&simi l'ipi tipografici e rilegato artlisticamente in tutta tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 2. Per i nostri abbonaiti sole Lire 48,50 franco di por to. Inviare Va.glia Postale all'Editore LUIGI POZZI " Vìa .. .. .. .. . 14 • RO~fA . . .. Sietina.


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POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. TERAPIA. Indicazioni te1·apeutiche nelle sindromi addomi11ali acute. (G.

JEANNENY.

Gaz. des hop., n. 36 e 38, 1929).

Le sindromi addominali acute richiedono rapide decisioni terapeutiche e per conseguenza· una diagnostica d 'urgenza; in ,q ues.te circostanze è indispensabile un metodo rigoroso di esan1e che con1prende due tappe: una analitica (interrogatorio preciso ed esame clinico completo), l 'altra sintetica (diag nosi e trattamento) I . Interrogatorio ed esame clinico. È necessario anzitutto ricercare rapidamente ·le tare ' ereditarie o acquisite che potrebbero aver la· sciato delle sequele indelebili sui differenti apparati addominali. Ci si farà precisare con esattezza la, data del1'inizio delle sofferenze e se ne stabiliranno le circostanze. Una sindrome addominale acuta può apparire in seguito ad un traumatismo chiuso o aperto o dopo un intervento sull 'addome. In genere però 1'inizio è spontaneo, lento o brusco. Il sintoma qolor,e dornina tutte le sindromi acute dell'addome ·ed è indispensabile conoscerne i caratteri. Insieme al dolore appare spesso il vomito ed anche la diarrea, cui J)erò seguono fenomeni inibitori che provocano 1 arresto nel corso delle fèci e dei g·as e la ritenzione di orine. Si ricercherà infine la eventuale ripetizione delle crisi, la loro intensità pi:ogressiva o r egressiva e i trattamenti applicati. Poscia si passerà ad un metodico esame obiettivo. Con l 'ispezi0ne osserveremo il tipo del respiro: toracico o addominale; se il ventre e avvallato o meteorico, se vi sono movimenti peristaltici delf'intestino. Con la palpazione ricercheremo la iperestesia cutan ea, la contrattura della parete, il dolore profgndo, la presenza d1 tumefazioni in ·profondità. La percùssione mettera in rilievo I.a eventuale scomparsa della ottusità epatica, il meteorismo, la presenza di versamento nell'addome. L'esame sarà completato dai riscontro rettale e vag·inale. Quattro sono le sindromi addominali acute: sindrome dolorosa, peritoneale, da occlusione, • emorragica. a) Sindrome dolorosa: tutti i « drammi » addon1inal1 ln1z1ano COil fenomeni dolorosi che in alcuni casi (torsioni, pancreatite) costituiscon o quasi da soli tutta la sintomatologia. I dolori ora sono improvvisi intensissimi, con iperestesia cutanea (perforazione , pancreatite); ora ad inizio meno violento d.a nno un sen o di torsione (occlusione, torsione di un peduncolo); talora il dolore è sordo , lan cinante e ~ i 1

accon1pagna a senso di replezio11e e tensione (appe11dicite). I dolori sono in gener e continui con parossisrni spontanei, risvegliati dai movin1enti e dalla pressione. Grande imJ)Ortanza hanno la sede dei do-lori, almeno a ll 'inizio e · le irradi.azioni sue· cess ive. b) Sindrome peritoneale: si presenta sia nel corsodì per1ora.zi"Oni .'ch e in quello di infiammazioni. All'inizio si hanno dolori e tato di shoc, poi appaiono vomiti e singl1iozzo. Il malato ha brividi e temperatura elevata; giace immobile, con le mani incrociate sul ventre che presenta una rigidità circoscritta a]la regione malata. La contrattura si estende r.apidamente a tutto I 'addome e basta essa da sola a porre la diagnosi di peritonite e la indicazione operatoria. Nelle ore ch e seguono sembra che le condi, zioni generali migliorino: lo choc diminuisce e scompare; ma il dolore persiste e si diffonde a tutto l'addome, con esso persiste la contrattura ch e imn1obilizzando il diaframma p.r ovoca la respir,azione a tipo tor,a cico. Dopo 12 a 15 ore a causa del ria orbime11to tossico peritoneale il malato presenta la facies peritoneale, la çiai;iosi delle estremità, 11 pOfsò filiforme, rapido, dissociato rispetto alla temperatura ch e !?i abbassa . Infine compare l 'oliguri,a , il VO.!!!,ito, il meteorismo i1otevo]e cl1e vince I.a dife5a della pare1e. e) Sindrome occlusiva: si present.a i1eT corso di una ostruzion e del lume intestinale o nel corso di uno strangolamento del medesimo. In genere la crisi. acuta è stata preceduta da crisi n1eno violente. Dopo prodromi vaghi insorgono dolori fortj, coliche lancir1anti localizzati nel punto stenosato , b en presto però generalizzati a tutto l 'addome. Ben presto compaiono vomiti prima alimentari, poi biliari, poi porracei. L'arresto delle feci e dei g·as è assoluto ed è questo il sintom,a dominante di I utta la sindrome . All'ispezione dell 'addome all'inizio della crisi si è colpiti dal :q:ieteorismo localizzato , timpanico in vicinanza della- sede dell'occlusione (segno di von -yvalh) e dalle contrazioni pe.ristaltich e ch e s1 vedono nettamente e cl1e co1n~ cidono con i crampi dolorosi. La palpazione non risvegli.a dolori netti. Nelle ore ch e seguono i dolori si fanno meno vivi, i vomiti meno abbondanti, solo la nausea e il singhiozzo persistono: persiste il sin torna più 1mportar1te, cioè l'arresto delle fe ci e dei gas. Intanto il m eteorismo si estende a tutto· il ventre e compaiono la sete viva, la lingua secca, le orin e rare e carich e, sintomi generali costanti. A seconda della sede più o nleno alta del1'occlu~ione, i fenomeni di riassorbimento to - _ ~ico appaiono più o meno precocemente: riprendono i vomiti, nerastri, fetidi, fecaloidi: c:on1pare ]a fa cies caratteristica con gli oc1.Jhi infos ati, il na so e le orecchie cianotiche. J"'a


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SEZIONE PRA.TICA

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temperatura cade al di sotto del normale, il Nella regione dell 'epigastrio e dell 'on1belico polso è filiforme, frequente, rapido. la sindrome peritoneal e è data moltò spesso d) Sindron1e en1orragica: se n e osservano dalla perforazione di un 'ulcera: vi sono dolori due tipi: ii prin10 è l 'ino11.d.azione peritoneale, atroci, la regione epigastrica è contratta e là il secondo l ' emorragia a ripetizione in perito- contrattura in poch e ore si estende a tutta la neo libero o incistato (rottura da gravidanza parete addominale. Nel passalo di questi 111a ~ extra uterina). lati vi. è una storia di dispepsie, gastralgie, L 'inizio dell 'inondazione peritoneale è se- crampi. gnato da un atroce dolore che fa svenire la A livello del fian co e della fossa iliaca de~ malata : quasi subito appaiono dei sin tomi gestra , bisogr1a p en sare all 'appendicite p erforante nerali allarmanti di una grave emorragia, l.a- o flemmonosa. Nell'appendicite perforante il Jora rapidamente mortale. m alato è colpito quasi improvvisam ente da d oNei casi ordinari l'emorragia è m eno abbon- lor i g rad.atam ente crescenti nonostante l 'app11dante e presenta d elle su ccess ive riprese. cazione di ghiaccio ed il riposo; così pure n elIl dolore vivo si ritrova ancora .a ll 'inizio ma 1'appendici te gangrenos.a }'.ag itazione, i brividi , i segni generali di anemia sono m eno accen- la facies stira.t a 1 il polso frequente e irreg otuati. La p ercussione mostr.a talora I.a presenza lar e ecc., sono dei segni di g·rande impor ta11za di lic1uido (sang ue) nei fian chi e l 'esplorazione per la diag nosi. vagi11ale risveglia dolore in uno dei forr1ici. Nell '.appendi cite con a scesso, alla contrattura Tnfi11e si trova spesso una discreta m etrorragia. delle })time ore segu e l'app,a rizione di 11n .piaIl. Diagnosi. Il medico dovrà qui rispettare strone appendicolare che sporge sotto la pafete. le tre g randi regç>le della di.agn ostica cliniA livello del basso ventre bisogna, n ella ca: 1) non partire con una idea preconcetta; donna, pensare agli organi g enitali. Si tratta 2) non a ccettare diag nosi precedentem ente fatn ella m aggior p arte dei casi di salpingiti acute te; 3) non fare diagnosi di affezioni eccezionali. semplici o perforanti. L'esame locale, rivelanSindrome dolorosa pura: questa sindrome si do l.a presenza di un.a r.a ccolta sporgente n el riscontra eccezionalmente allo stato di purezza Dougla s o propagantesi verso l 'addome 1 indinelle affezioni addominali richied enti l ' inter- ch erà al chirurgo i I cammino da seguire. in drome d 'occlusion e intestinale : è molto vento chirurgico. Ne sono causa: frequente e risulta sia da una ostruzione da a livello dell 'ipocondrio destro la colica parte di un ostacolo intracana licola r e 1 sia da epatica ch e evolve senza febbre, senza contrat- uno strozzamento con alterazioni delle pareti tura, senza occlusione; il dolore si irradia alla intestinali. Il suo sintoma capitale è l 'arresto per sistente delle feci e dei gas . Bisogn erà dun·spalla destra; a livello dei fianchi la colica renale il cui que eliminare da prima tutte quelle affezioni dolore si irradia lungo l 'uretere verso la ve- g·ravi nelle quali la sindrome da occlusione n on è ch e un segn o rel.ativam ente a ccessorio scica e ver so i genitali es terni ; (peritoniti acute, torsioni, trombosi dei vasi n ella regione epig.a strica le crisi gastrich e dei tabetici ad inizio e fin e improvvisa, accom- m esenterici). Poscia si cer ch erà la cat1sa del1'occlusione : se si tratta di un pambino s i pagnate da vomiti abbond.a nti ; n ella r egione epigastrica ed on1 belicale la 1)en serà alla invagin.a zione intestinale; nel caso pancreatite emorragica che provoca dolori vio- di adulti allo strozzamento in terno o all 'occ 1u · sione da briglie; n el caso di soggetti anziani lentissimi con shoc notevole, sen za contrattura al volvolo o al can cro. delle pareti e senza febbre ; Posti questi dati gen erali , r esta re~.a tivam en· nell'ipocondrio sinistro, la torsione della te facile fissare p er og ni r egion e la diagnosi milz.a, rara nei nostri pa·e si ; · n elle r egioni dell 'ipog.astri o e delle fosse . et1 olog ica : a livello del] a region e epigastrica: dilatailiach e, la torsione di una cisti ovarica , dia· zion e .acuta dello stom.a co o occlusione duodegnosticabil e all ' esplorazione vaginale. . Sindrome peritoneal e : questa sindrome assai nale acuta ; a livello d ell ' j1Jocondr io sinistro : ernia frequente si in contra sia allo stato di reazione localizzata, sia allo stato di peritonite gene- dia framma tica ; a livello della reg·io11e ombelicale : occlu· ralizzata. La sindrome peritoneale richiede sempre trattamento chirurgico ; bisog na perciò sion e del tenue p er b riglie od ostruzion e di evitare di confonderla con il peritonismo dato calcolo biliare; a livello della reg ion e del fianco destro : dalla colica epatica, n efritica , saturnina ecc. A livello dell 'ipocondrio destro la peritonite n el fan ciull o : invaginazione acuta ; nell 'adulto : stenosi del colon - destr o p er ader enze, o deriva sia da una colecistite a cuta, sia da una perforazion e della cistifellea: in ambo i casi il volvolo del cieco ; a livello delle fosse iliach e: ernie ing uidolore h a il suo· n1a ssimo n ella r egione del n.ali o crurali strozzate, piccole, in o_ er vate da « carrefour », irradia verso la s1Jalla destra, ostacola il r espiro, può a ccompag narsi a feb- parte del m alato ; 1 a livello della fossa iliaca sin i tra e delbrc1 st1bittero 1 stato di sh oc; a livello d ell ipoco11dri o si tro,·a contrattura ch e tende a ge- 1'ipogastrio, occlusione do,'uta a res tring irr1en to n eopla sti co del sigm a o del retto. · n er alizzarsi.


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IL POLICLINICO

Sindrome em orragi ca: si presenta sia dopo un traumatismo d ell '.a ddome, sia spontaneam ente e si accompagna a fenomeni dolorosi a livello d el punto sanguinante e a segni n etti di a n emia acuta. Secondo l e regioni si osservano diversi tipi d 'emorragia: n ella r egione epig·astrica: l e grandi emorragie d a ulcera g·astrica , si traducono con ab ~ bonda nte ematem esi di sangue vivo e difesa a livello d ell 'epigastrio; n ell 'ipocondrio destro: risultano da rottura d el feg·ato; n ell 'ipocondrio sinis tro e fianco sinistro: provengono rla rottura d ella milza, in genere malata; n ella r egione ombelicale: si p en serà alla pa11cr eatite acuta emorragica; n elle fosse iliache ed ipogastrica : le emorragie più spesso osserv.ate d erivano da rottura di gravidanza extrauterina ; più di rado da rottura di ci sti folli colari d ell 'ovaio o di varici d el leg·amento largo. T erapia. Non c'è tera pia m edica p er le sindron1i a ddominali acute: è n ecessario perciò non perclere tempo ed intervenire a l più presto ricordandosi ch e è m eno g rave upa lapa· rotomi.a esplora tiv.a , di una attesa. L 'operazione sarà precoce, r apida , sen1plice e com pleta. Le indicazioni operatorie e i risultati variano per ogni sindrome. a) Sindrome d olorosa : n ella pancreatite acuta emorragica si farà la laparotomia m edia na e dopo asportazione dei tessuti distrutti e d el sang u e, si porrà un tam ponamen to-drenaggio alla Mickulicz ; queste operazioni danno il 50 % di su ccessi. b) Sindrome peritoneal e : qui l ' u~genza d ell ' intervento è indiscutibile; si seguiranno le r ego"le di Murphy: laparotomia .ampia, dre11aggio n el punto più d eclive, posizion e di Fowler, r ettoclisi post-operatoria. . Nelle peritoniti di origine traumatica l 'ape: razione sarà em ostatica ed avrà p er scopo dt riparar e le lesioni d ei visceri cavi il più semplicem ente e rapi.d.a m ente possibile. . Risulta ti : dalla 1a. alla 6a. ora : 60 % d1 guarig·ion i ; dalla sa .a ll.a 12a ora: 30 %; dalla 12a alla 2-1a or a: 14 %. Le peritoniti post-operatorie sono n:olto g_ra: ' 'i ancl1e per ch è in genere la loro d1ag nos1 e fa lta tardivam en te : è n ecessario riaprire la caYità a ddominal e, drenare alla Mickulicz la r eg ione operatoria sospett.çt e se l a paral~ si intes tinale per i ~ te, fare una enterostom1a sulla parte tcr111 in al e d el tenue. Rig uardo alle peritoniti spon tan ee la condot ta varia secondo il inomento in cui si v ede il 111alalo : all ' inizio (prima di 48 ore) si tratt c r~\ la l esione locale con l 'asportazione se sl t ra ll a cli l esion e infian1matoria (appendi c ite); 11cll c 11eritoniti da p erforazione d'ulcer.a si c~iu­ <ler à 1a })Cr forazione e si creerà una d er1va. z io11c com 1)l emen tare. Quanto alle pelv iperitoniti, se n on esiste dL ~

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fesa rr1arcata, potrà bastare la cura medica, ricorrendo all ' intervento quando esistano fatti generali gr.avi e difesa in tutta la parte sottombelical e dell 'addome. Dopo passate 48. ore: se esiste una perito11ite localizzata ci si contenterà di una aspetta tiva arm.a ta; si interverrà invece sempre nelle i)erforazioni e n egli ascessi che dovranno essere ampiamente aperti e drenati. Nella peritonite generalizzata « d ' emblée » bisogna con una laparotomia, trattare la causa asportandola p er quanto è possibile. Nelle peritoniti purulente è necessario curare la causa ed anch e la occlusione paralitica. Dopo la 43a ora è g iocoforza contentarsi di oper.a zioni di drenagg·io. e) Sindrome occlusiva: l 'intervento avrà due scopi: ristabilire il cor so delle materie fecali lev.ando l 'ost.a colo sia cre.a ndo un,a entero-a n as tomosi, sia con un ano artificiale; in seguito o n ello stesso tempo si cer ch erà di sopprimere l 'ostacolo. Talora sarà difficoltosa la ricerca dell'ostacolo stesso ma proced endo con pazienza e con m etodo si riuscirà n ell 'intento. Un.a volta ritrovatolo si agirà in modo differente a seconda d ell.a su a natura (sezione di briglie, d etorsion e di volvoli , svaginamento ecc.). I risultati di queste operazioni variano secondo . . la causa e il momento in cui si intervien e. Con cludendo : in questa chirurgia d 'urgenza .la precocità d ella diagnosi è il fattore essenzial e d el su ccesso; p er quanto esistono talora grandi difficoltà a fare questa diag nosi. Qualunque siano i dispiaceri e le ansie ch e porta con sè la chirurgia d 'urgenza dell 'addon1e è sempre essa ch e darà le più g randi soddisf.azioni d 'ordine superior e che sono le più b ell e gioie d ell'arte chirurg·ica. VICENTINI.

SIFILIDE. Cura della sifilide aortica. (Il. l-IIFT. vViener lf.lin. 'Jtll och., n. 2-3). La lues aortica è oggi 11na malattia cosi diff u . . a e a sintomi così multipli e poco specifici ch e sol tanto la r eazione di Wassermann c1 l)UÒ .aiutar e n ella diagnosi. P er ciò in ogni mala ttia d el cu or e e dei vasi ch e si sviluppi dopo j 30 anni si dovrebbe fare l 'esam e d el sangue. P erò n on tu tte le affezioni sifilitich e dell'aorta d anno una sierore.azione p ositiva; d 'altra parte una reaz ione }) O itiva n on indica ch e l'affezione r ircolatoria è di n.atura specifica, si potrebbe lra ltare di sifilitici con m alattia vasale banale, n el qual caso ]e cure a ntiluetich e non influenzano i sintomi cardiaci. P er valutare i risultati terapeutici si d eve lcn er con to principalmente d ei sintomi sogget1iYi; i sintomi obbi ettivi n on ven gono di solito . in [l ue11zati. I s intomi soggettivi possono e ere cl isl in ti : n er,·o o-centra li (sensazione d i m a]es-


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SEZIONE PRATI CA

sere, yertigine, debolezza, tremore, cefalea), stati dolorosi simili alla vera angina pectoris -oppure reumatoidi o n euralgiformi, disturbi . cardiaco-neurotici (palpitazioni, aritmie, stati di ansia, disturbi di r espiro in rapporto ai movimenti, sensazione di oppressione, parestesie spesso con dolori anginoidi); altri sintomi sono d eterminati dall'insufficienza circolatoria, oppure dalla presenza di un aneurisma. La terapia antiluetica moderna dispone del mercurio, del bismuto e d el salvarsan. Essi possono agire u ccidendo le spirochete, attivando la forza di resisten za dell 'organismo o favorendo il riassorbimento dei prodotti patologici. Nella mesoaortite si tratta di focolai di uno speciale tessuto di granulazione, in cui risiedono le spirochete e ch e tendono alla trasformazione cicatriziale. La terapia favorisce e accelera questa cicatrizzazione, evitando ch e il progredire del tessuto di granulazione deter n1ini distruzion e di connettivo, fibre elastiche • -e muscolari .nell 'avventizia e nella media ed ostruisca il 1urne dei picc.o li vasi per proliferazione dell 'intima . Perciò una cura adatta, favorendo la r egressione dei focolai esistenti ed impedendo che se n e formino di nuovi può fare definitivamente scomparire alcuni sintomi , m entre il tessuto cicatriziale già formato non risente a lcuna influenza. I m edicam enti specifici a giscono su un tessuto m olto rea ttivo, con tendenza spiccata alla regressione, ciò spiega la loro rapidità di azion e; la rapida reg ressione può però essere pre.ceduta da un peg·giora m ento dei sintomi . In casi p er molto .tempo non curati o a ffa tto .curati, la cura specifica può d eterminare una tumefazion e edematosa d el tessuto di granula2ion e e IJer compressione si può nella lues aortica determinare una tran sitoria occlusione del. le coronarie. Questa evenienza non è p erò d etern1ina ta soltanto d.a l salvarsan, b en sì a n ch e dal bismuto -e dal m er curio. Oltre a tale evenienza altri inconvenienti vengono attribuiti alla terapia della lues aortica c ol salvar s.an: morti improvvise, stati ar1ginosi e compar sa di seg·ni di insufficienza cardiaca. Le morti improvvise si osservano di solito in casi con alta pressione del sang u e; si hanno anche in casi n on cura ti , per cui non è possì. bile attribuirle alla terapia specifica. Lo stato .anginoso è i11 r.a pporto con il p eggiora m ento iniziale di cui si è già parlato e quindi con la stenosi delle coronarie; così IJure i sintomi di .d eb olezza circolatoria. Si evitano questi inconvenienti iniziando una terapia blanda ed a umentando solo lentamente le dosi ·a seconda d ella reazione individua le. P oich è i detti in. convenienti si osservano principalmente in seg uito ad iniezioni di salvarsan, è buona regola iniziare la cura con frizioni m er curiali (una settimana) o con 2-3 iniezioni di m er curio o di b ismuto. I mig·liori risultati terapeutici si osservano negli a mmalati con disturbi n ervoso c entral i. Molto presto scompaiono i fenom eni

dolorosi reumatoidi o n evralgiformi , come pure la an gin a ambulatoria e da sforzo. Meno buoni sono i risultati n ei pazienti con debolezz.a circolatoria. In questi casi la terapia sarà prudente e sono preferibili il mercurio ed il bismuto . Controindicazioni alla terapia sp ecifica sono soltanto i casi con stato gen erale g ravissimo, stato anginoso o g rave insufficien za circolatoria. Nei casi in cui il cuore è rnolto grande, l 'aorta fortemente dilatata, in cui esistono a ngin.a acuta o segni di insufficienza cardiaca . cronica, o in cui quest'ultima si è m a nifestata, o se esiste ipertensione arteriosa, la prog·n osi sarà più cauta, si cer cherà però di a ttuare egu almente una cura specifica. A questa sarà b en e far precedere una terapia cardiotonica, di solito però si otterranno d ei risultati soltanto quando a questa verrà associata anche la cura specifica. I sintomi obbiettivi non vengono molto influenzati d.alle cure. Solo la reazion.e di W a.ssermann e alcune con segu enze d ell ' insufficienza cardiaca si possono modificare. La reazion e di Wassermann si modifica soltanto n el 25 % cirç.a dei casi; il -suo esito è del tutto indipendente dal miglioramento dei sintomi soggettivi .. P oLLITZER.

f Clinica della sifilide gastrica econdo le più recenti esperienze. I

(H . Il.

S c HLESINGER.

Wien . /(lin . Wochenschr.,

26, 1929) .

La sifilide gastrica è rara, la si osserva soltanto nel 0,5 % circa dei sifiliti ci. Statisticl1e con percentuali eleva te son o basa te sull' err onea interpre tazione di a ffezioni gastriche ba na li i11 individui sifilitici . Neppure il criterio ex juvantibus è assoluto, a meno ch e tutte le manifestazioni clinich e non con cordino a far ritenere sifilitica la lesione dell'organo . La grande frequenza della lues da un lato (10-15 % della popolazione) e dell'ulcera gastrica dall 'altro lato, rende piuttosto facile la concomitanza delle due .affezioni; ciò che ha fatto ritenere a 1nolti AA. ch e l 'ulcera gastrica sia spesso di natura sifilit ica. In r ealtà, la genesi sifilitica dell 'ulcera g·astrica n on è nè provata, nè probabile. Il decorso clinico dell 'ulcera gastrica è identico n ei sifilitici e n ei non sifilitici; esso non vi ene influenzato da cure specifi che . L'ipoacidità gastrica , spesso indicata come segno sp ecifico dell 'u lcera su base luetica, si osserva non di rado anch e in ul cere peptiche comuni. Nella maggior parte dei casi di sifilide gastrica si può din1ostrare anacidità; in alcuni casi si è però constatata iperacidità o a·cidità n orm ale. ' L 'acido la ttico di solito manca , n on però in tutti i casi. L 'a sen za di sang ue n elle feci 11on J1ll? . ])iù coi:siderar si ~n.a ca rat~eri t!ca. d ella s i f1l1d e g·astr1ca , per cl1e in m olti ca . . 1 s1 ~ ono dimostrate delle emorrag·ie occulte n ell e fec i. La pal1)az ion e pe so n on perm ette d i rico-


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II. POLICLI NICO

[A NNO

XXXVI, NuM.

~5] ·

nascere un tumore rr1entre lo si constata a l- n1inistrazio11e d i <losi eleva te d i NaCI esercita i ' esame ra diologico o all ' operazione. Spesso sullo stato generale di questi infermi . Riporl 'aspetto dei malati si mantiene buono, in tano due casi: il primo d 'un bambino affetto· casi di a ffezione di lunga durata e di gravi da occlusione intestinale a·cuta (invagi:q.azione) · alterazioni de.Ila _parete gastrica, ciò può avere in cui , al 2° giorno dall 'op-e razione, si n1anifevalore diagnostico; talvolta però si osserva de- starono fatti di gravissima intossicazion·e acuta . perimento e p erfino cach essia . In complesso e nel quale colla somministrazione 12er via s i può dire ch e non esistono dei sintomi ca- rettal di 30· gr. di ,NaCI pro die, rÌpetuiì ratteristici della sifilide gastrica: solo l 'osser- per tre g iorni,fu possibil e risollevare lo stato ,·azione del loro complesso, del loro r.a ggrup· generale ed aver.e un esito felice; il secondo.. pamento, del d ecor so, degli effetti di cure spe- d 'u:i:ia donna di 68 anni operata d'ernia crucifich e e insieme il con trollo radiologico, ren- r,a l ~ strozzata il cui stato il giorno dopo l 'opedono possibile la diagnosi . Radiologicamente razione era tale da far supporre cl1e il decesso si constat~ spesso uno stomaco a clessidra , do- dovesse avvenire da Uil momento all'altro e· vuto al raggrinzamento di vaste porzioni ga. n ella quale 4 irnezio-ni .endovmose di I O em e . strich e; la parte strozz.a ta è piuttosto lunga e a 3 Qre d'intervallo , di una soluz. aT30 % di sottile. Parla per ]a lues e contro il car cinoma, Na. Cl , determina rono subito un migtiorarrién, to in sperato. la simmetri.a dell e due m età dello stomaco. Sono frequenti d ei difetti di riempimento, spePartendo dal ·concetto ch e il cloro del succo cialmen te prepilorici; di solito Ja motilità ga. ga t:ci.&e-6... ..d, origine.. san g uigna SI sono ))Osti strica è molto più con1prom essa di quanto s i la question·e se la perdita dei cloruri n el san-J)Otrebbe ritenere in base a ll 'esten sione del di - g u e .n on sia in raworto coi ' romiti ed hannO" fetto di riempimento. I r eperti radiologici si prati ca to una ·Serie d'esperienze nei cani sia spiegan o fa cilmente t en endo presenti le altera- P!'ovocando .una pan.c reatite emorragica spezioni a natomo-p.a tologiche. L 'affezione interes- ·rimen tale, ·sia determinando vomiti ripetuti sa principalmente la submucosa in forma di coll e ii1iezioni sottocutanee d 'aipomorfina. Nelinfil trazioni estese; sp esso si hanno anche u l- l 'un. caso e n ell 'altro notarono un rapido e· abbassamento del tasso dei cloruri cerazioni ch e possono essere molto grandi e cospicuo • • multiple, a margini irregolari e fondo di so- sangu1g n1. Vengono alla conclu sione ch e, pur non eslito a llo stesso li.vello, p er cui n1anca generalsendo dimostrato ch e il .perturbamento d ello· mente nel quadro radiologico, la nicchia. Clinicamente, si p ossono disting u er e duE stato .g·enera le ch e si verifica n ell'occlusione-ti pi pr i nei pali : le forme n eoplastjformi e l~ intestinal·e sia 1soltanto dovu·t o a1la diminus ten osi piloriche. Appartengono al primo tipo , zione dei cloruri san guignj , senza l 'interven·todi sostan ze tossiche, :resta p erò , come corollo stomaco raggrinzito, lo stomaco a clessidra e le infiltr.azioni prepiloriche. Nei e.asi di ste- lario pratico, ch e il l\TaCl somministrato ad 11osi ]) Ìlorica sifilitica, si pqssono osservare vo- alti . dosi rende bu.o ni servigi n ell'occlusione n1ito frequente con appetito buono, assenza di in·t estinale acuta e in tutti quegli stati m orbosi emorragie occulte, alto valore eni.oglobinico accompagnati da vomiti ri·p etuti. SrNIBALDI. del sangue: non si tratta però di sintomi co· stanti. Hanno importanza diagnostica il difetto d ell 'antro con canale gastrico stretto e ubicato assialmente, e la rapidità con cui si determina Prof. Cl USEPPE SANAqELLI I.a stenosi. Direttore del R. Iet.ituto d'Igiene dell'Un. di Roma La prognosi della sifilide gastrica varia da c.aso a caso. La cura specifica va fa tta col salNuove vedute sulle infezioni ' 'arsan, cominciando da dosi molto piccole. Ne.Ile forme neopla ticl1e è m eglio non perdere dell'Apparato digerente te1n1)0 ed operare, percl1è non è mai possibil e Ind ice Somma r io d el lib ro : esclud ere il carcin on1a. ~-

P oLLI.TZER.

APPARATO DIGERENTE. Sull'abbassamento dei cloruri sanguigni nell'occlusione acuta del tubo digerente e 11ei Torniti. (Ji\.

GossET, L EoN BrNET e D . PETIT D u T:\.ILL I S.

La Presse l\1edicale, dicembre

). Gl i 1\. ricntamano l'attenzione sull 'in1porta11za dell 'abbassamento del tasso dei cloruri nel sangue e n ei tes uti durante l 'occlusione int estinale acu ta r stili 'e fficacia che la som-

PREFAZIONE. - I. Ccsa si intendeva ci.n passato, per iruf eroone intestinale. - II. La patogenesi della febbre t ifoide. - III. La patogenesi del colera. - IV. L a pato,g enesi del -carbonchio detto « interno ,, o e< inte~ stinale ». V. .Altre infezioni ritenute enterogene. - VI. Corollari p1r atici di queste nuove vedute patogenetiche. - VII, La crenoterapia nelle smicrobizzazioni e odis1ntossicaziona. intestinali. Un volume in-8, di pagg. VIII-184 ' ~. 1• delle nostre Monografie Medrco-Chirurgiehe d'attualttà), nitida.mente &tampato eu carta ee-mipatinata, oou 28 figure intercal ate nel testo. - Prezzo L . 2 5 più le epese poeta.li d·i spedizione. - Per ~li abbonati a.1 • Polielinioo • eole L. 2 2. 5 O in ~rto franco. Inviare Vaglia Posta.le all'editoTe LUIGI POZZI • Via Sistina, 14 - ROMA.


lA~NO

X)r.XVI,

UM.

35]

1259.

SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOORAFICJ

1 <> ,

vVeibliche Fiirsorgezoglinge (Le corrigende). Berlin , S. Kar-·

HELENFRIEDERIKE STELZNER.

ger, 1929. L'autri ce, già assistente ed attualmente direttrice sanitaria d ell 'I stituf o delle corrigende di. Amburgo, espon.e nel presente lavoro le sue osservazioni personali negli ultirp.i venti anni rigu.ardanti lo stato inentale, le condizioni somatiche e la vita morale delle alunne dell'istituto nominato. Abituati a trovare in pubblicazioni del genere prevalente1nente un crudo materiale statistico, rimaniamo qui invece favorevolmente delusi , g·ià dopo aver scorso i primi capitoli. L'interesse per il tema tr.attato aumenta ancora di più, man mano che l 'A. ~i introduce n ell.a vita intima personale e fami gliare d elle giovani a lli eve. Vediamo cosi, che già negli ultimi anni prima della guerr.a, in quasi metà delle ricoverate si riscontrano i de· leteri effetti dell 'alcoolismo e deJla lue dei ge· nitori. Il periodo bellico preparò, ma non rese ancora manifesta l'accentuata corrosione dei sentimenti etici e .affettivi della gioventù femminile. L'istinto di nutrizione insufficientemente soddisfatto teneva allora so1)pressi ·tutti gli .a ltri ·istinti egoistici. Soltanto con l 'affiuirt degli eserciti smobilitati nel paese, con l 'improvviso ag·grav.a rsi delJ.a crisi' economica e con ] 'invasione pacifica del paese da parte dei tu. risti trànieri con forte valuta, gli scrupoli morali delle giovinette si fe cero sempre più deboli. Non ci m eravigliano perciò alcuni dati statistici, riferentisi al periodo postbellico: più che 60 % delle ragazze internate affette da lues o blenorragia o da tutte e due ; notevole aumento dei casi d'incesto fr.a le ricoverate; aumentata tendenza al furto e quasi in ognuna delle alunne incon apevolezz.a d ell '.abbominevole loro passato. Chi ' 1uol far si un 'idea più esatta della decadenza mor.a le ed etica della gioventù femminile del dopo-guer:.a, n~n può fare .a meno di consultare que to libro , importante non solo dal punto di vjsta educativo e sociale, ma anche da quello psi copatologico.

Ha raccolto così una inèsse enorme di fatti che presentano e confermano la legge del periodo settennale che governa i fenomeni naturali. È venuto fuori così uno studio imponente che sfiora tutto lo scibil e, dalla storia delle· religioni a quella dei popoli, dalle scienze na-· turali alla patologia. Il secondo volume, il più grosso, è dedica to· tutto alla biologia. Son passate in rassegna:. tl1tte le malattie nelle quali il periodo settennale è evidente o rintracciabile, lo sviluppo del1'uomo ed il ritmo delle sue varie funzio11i, i cicli fisiologici negli animali, il ritmo in a l-· cune manifestazioni artistiche, ed i ritmi della vita vegetale che sono i pii.i difficili a svelare. Quale ·che sia l'opinione che si può averesulle singole applicazioni, sui singoli a d.attarrienti del prin cipio studiato, non si può non rin1anere sorpresi del fatto che quel ch e sembra banale coincidenza è forse una legge del1' universo, e sopratutto ammir.are lo sforzo· immane fatto dall ' A. nella raccolta e nella interpretazione dei fatti. '

S.

DE SANCTIS.

DR .

Psicologia sperinien.ta.le. Vol. I ..

Casa editrice A. Stock. L. 60. A bre,ie distanza di tempo dalla com parsa del trattato sulla . Neuropsichiatria infantile, l 'illustre m.aestro romano pubblica un ' opera ch e si presenta ancora più poderosa. . Con questo primo volume, cl1e t~at~a .1~ psicologia gen,e rale. Sante De Sanct1 inizia la }Jubblicazione dell ?opera che riassumer.à ~utt.o il suo fervido lavoro di pensatore e di sperimentatore, di studioso e di insegnante. Dopo .a,1 erJ la~game~te. espo~to i11 ~ue capitoli l 'essenza, i confini ed i metodi ~ ella psicologia sperimentale, pa~sa alla tr.atta~1?ne dei vari argomenti della scie?z.a . de~lo sp1r1t~. L 'esposizione non è .a , def1n1~1o:i1 , ma critica ' nel senso che dall en unc1az1one serena . . . delle varie dottrine, delle ' 'arie conceztoni , delle varie .ipotesi, scelte sempre tra le pi~ erie e le più .a ttendibili, 1'A. fa emergere 1l uo pen siero lucido e persuasiv~. G. MrNGAZZI NI. Non è quindi un 'arida t:attaz1oi;ie~ ~a una brillante disamina di fatti e op1n1on1, ch e V. CAPPAHEr.r.1. L ' ordirie dei tempi e delle for- · danno risalto .a idee personali risolutamente me in, n.atiira. Due vol . Editore e .appelli , affermate. Bologna. Prezzo L. 100. La parte sch em.atica è limitata alle so]e necessità didattiche. L 'A. colpito dal valore che ha il nu~e;r-o .7 Dn. • nelle manifestazioni religiose, nelle trad1z1on1, nelle leggende , nei miti, n ei riti , nei .costumi E. RÉGIS .e A. HEs ARD. La Psychoa11al·yse. Edidi tutti i popoli, n ella musica , nell 'ottica , neltore Alcan, Parigi. Prezzo Fr. 25. la chimica, nella mineralogia, n ella fi siologia , ha studiato questo fenomeno singolare in tutti È la terza edizione di un 'opera che ha avuto ~ campi della natura , sofferma11dosi so1)ratutto una m eritata fortuna. Essa è tra ~ e più. ~hiare in quello della patologia. es po izioni della dottrina dell~ ps1can~l1 s1 , e a ha contribuito fortem ente a divulgare ~n Francia e n ei paesi latini il sisten1a ~reud1ano. (1) Si prega d'inviare due oopie dei libri di cu1 È un 'es1Josizione con1pleta, lucida e erena ~ si desidera La recensione. 1

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11260

IL

POLiçLINICO

La presente edizione, morto il R égis , è stata ~riveduta e aggiornata dall 'Hesnard, che è tra 1i più profondi conoscitori d ella psicanalisi.

~: MALUTA.

lvl etodo di sugg.estione terapeutica. Editore Zannoni, Padova. Prezzo L. 10.

Questo manuale tratta dei vari m etodi di suggestione e della loro importanza in tera·pia. S'indugia sulla suggestione applicata con il sùnno provocato, ch e l 'A. ritiene il più adatto -€d il più efficace in molte forme morbose. L 'esposizion e è chiara ·e semplice e conferisce .al lavor o un ' intonazione di praticità.

A. P. .

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI

.B. H oLLANDER. Métodos y usos de la Hipnosis y auto-hipnosis. Traduzione spagnola di

Società Medico-Chirurgica di Padova• Seduta del 12 aprile 1929.

E. I-l. SADIA, Madrid. Pesetas 5. •

Presiede il prof.

È la traduzione spagn0la di un eccell ente

manuale di divulgazione della ipnosi. L 'edizione originaria inglese ha avuto molto successo per i pregi di chiarezza e praticità d ell 'esposizione. Chi vuole rendersi conto dell 'essenza. e de1le applic.azioni m edich e dell 'ipnosi d eve leggere questo libro. · La traduzione è fed ele ed ·in uno spagno]o intellig ibile a n ch e agli italiani.

Società Editrice Libraria , Milano . L. 50.

O. PETRT. La persorialità di uno cc Spirito >> e cc Universo e Vita J> (Genesi e Realtà). F.lli Bocca, ed i tori. Torino_, 1929. Di que to autore dalla fa n tasia genia le e feconda c i sian10 oocupati a ltra volta per due preccder1ti pubb licazioni: · cc L 'Italia n o nuovissimo » e cc Così. .. l 'Vmanità » . Presentemente IJat1tor e . . i occupa d el fenonreno nletapsichico

presidente .

Pro.f. 'foRRACA. ·- Illustra un caso di mediastino pericardi te adesiva in un giovanetto di 15 anni con dispnea, cianosi, turgore delle giugulari, idrotorace, fegato da stasi, tumore di milza, ascite, edemi degli arti inferiori; nel quale la cardiolisi(asportazione di un tratto della 4n., 5a., 6a. costola) fu seguita da un miglioramento notevole, con scomparsa di tutti i sir1tomi di insufficienza cardiaca, persistente 14 mesi dopo 1'operazione.

A. Z1r...o ccnr. La fisiopatologia del pensiero.

DR.

BERTINO,

La cardiolisi alla Brauer nella mediastino-pericardite adesiva.

DR.

In questo volume l 'A. passa in rassegna le varie m.anifestazioni fisio-patologi ch e d el pensiero, ed i fatti anatomici ch e n e sono alla base. La trattaz io11e ha un indirizzo spiccatam ente som,atico, in quanto l 'A. opina, e forse giustamen te, ch e l 'astrazione dal sustra to anatomico n on h.a fa tto fare alla psicopa tologia prog·r essi più brillanti di quel ch e n ell 'ultima metà d el secolo scor so apportaro·n o g li studi sperimentali ed anatomo-clinici. Dopo aver fatto lo studio gen erale somatopsichi co dell 'alienato, l 'A. passa in rassegna le varie affezioni mentali espon endone la sintomatologia e lo s tato attu a le d ell e con oscenze sulla loro etiologia.

XXXVI, NuM. 35]

che assegna con sottili argomentazioni alla scienza ed a quella parte di essa, che ha origine dalla biolog ia. Contiene interessantissime comunicazioni medianiche del Nietzsche e sor· prendenti affioramenti della subcoscenza. Nel secondo volume cc Universo e Vita » si occupa d ei nuovi ooncetti,, espressi dal l\1illikan ed altri , sull 'origine dei mo.ndi, sui quali ha partiic olari a pprezzam·e n ti. Vi si trova espresso il con·cetto srull 'origine della vita, e interessantissima la differenziazione tra .saggezza e intel1ligenza.

DR.

[ ANNO

Sulla secrezione interna dell'ovaio. Dott. ~IAun1z10. - L 'O. iniettando in animali da esperimento liquor follicoli o siero di sangue di gravida, in dose eguali, ha ottenuti id~ntici risultati e cioè comparsa dell 'e,struo, accresc1~en­ lo dell 'utero, e acceleramento della maturazione sessuale negli immaturi .. Adoperando la follicolina, in tre casi d 'ipofunzione ovarica, in uno di dismenorrea ed in uno di disturbi della menopall:sa, ha avuti vantaggi- discreti, sia per riguardo alla cessazione dei disturbi sogge ttivi, sia per rig uardo alla ricomparsa delle n1estruazioni jn un caso invece di amenorrea non ebbe alcun vantaggio dal trattamento praticato con altre dosi e per l ur1go ten1po.

Azione del glucosio sull'utero iso lato.

'

Dott. ~{ARIANO i\l ESS INI . - Esperienze cliniche di vari _i\.u tori induceva110 a ritenere che il glucosio esercitasse una azione ecbolica riferibile a una ~ua azione diretta1nente eccita11te sulla muscolatura uterina. Osservazioni sperimentali in vitro d 'altro canto potevano far con siderare il glucos~o co1ne una sostanza indifferente per l 'utero di cavia. Ricerch e sperimentali sistematiche hanno dim~­ str alo che mentre l 't1tero vergine di cavia reagisce debolmente al glucosio, I 'utero gravido reagisce con spiccato anm cnto del tono e della contrattilit à a concentrar ioni elevate inferiori però

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(AN~o

XXXVI, Nurvr. 35]

1261

SEZIONE PRATICA

. alla concenlrazione inassin1a della soluzione isotonica di glucosio. Le presenti esperienze potrebbero re11derci ragione delle citate osservazioni cliniche se un raffronto lra queste e le esperienze in vitro s ull 'u~ero di cavia non sembrasse azzardato.

Azione del citrato trisodico sull'utero isolato. Dott. ~I AHIANO MEss1N1. - In seguito a esperienze eseguite sull 'utero isolato di ~avia. ~ia gra~id? che vergine conclude che le, d~si minime ~i citrato lrisodico esercitano un azione depressiva la . qt1ale deve esser~ verosimili:nente riferit.a alla diminut.io11e della concentrazione o meglio dell attività degli ioni calcio contenuti nella soluzion~ . Dosi intermedie esercitano sia sull 'utero vergine che grav ido, un 'azione eccitante, dosi mag~io: ri un 'azione fortemente depressiva. Queste azioni . devono essere verosi1njlmente riferit~ all 'azione per sè stesse indipendentemente dalla sua P!O~rie~ là di cornbinarsi col calcio. Queste conclus1on1 hanno anzitutto un interesse farmacologico generale i11 quanto dimostrano com e l 'azione esercitata da u11a dose piccolissima di un farmaco può essere analoga sia pure per un meccanismo diverso all'azione esercitata da una dose molto elevata e opposta all 'azione che nello stesso organo esercita una dose intermedia del farm aco stesso. In secondo luogo i ri sultati di queste esperienze messi a confronto coi dati dell a letteratura riguardanti l 'azione farmacologica del c.alcio e quella degli anioni ritenuti come reattivi « decalcificant.i », chiarisco no. molti importanti punti controversi. 1

Le correnti di azione della mu_soolatura liscia bronco-polmonare. Dott. Lu 1sADA. - L 'O. ha iniziato le sue ricerche su po1 tnoni ~solati di mam1niferi 1• ~rima c~n elettro<li di arge11to, poi con elettrodi impolar1zzabili. Applicando gli elettrodi in vario modo (uno al bronco principale destro e I 'altro alla punta del polmone, uno alla t.rac~ea . e l.'altro ~ un bronco, ambedue ai bronchi pr1nc1pali, previa legatura di uno di essi) h a potuto cons~atare che la dis1ensione del polmone d à luogo in genere ad una serie di manifes tazioni elettrich e., in parte svolgent1 si durante la diste11sione, ma in .parte magg·iore verificantesi durante la successiva ~ spontanea Fetrazione del polmone. Queste correnti elettricl1c, r egjstra te a m ezzo di un galvano~etro a corda possono prodursi per molte ore sugli organi isolati, purchè se 11e impedisca il disseccamento. Di111ostrato co·n asportazioni successive che le correnti r egistrate non sono la espressione esclusiva della attività bronchiale locale, poichè diminuiscono notevolmente se manca il paren chima polmo11 Are l '0. diir1ostra che esse non sono di natura fisica, perchè sono più forti durante la lenta retrazione spontanea ch e durante la rapida distensione pa siva, perchè scompa jono dopo cottura del tessuto, perchè non si verificano in· tubi di gom ma di ugua1 calibro, per ch è n ei preparati un po' veccl1i le correnti si verificano ora sl, ora n o, pur essendo sempre eguale l a disten sione. L'O. passa poi allo studio di queste correnti di azione e vede cl1e esse hanno tipo vario, per lo più monofasico (il ch e si spiega con la notevole distanza degli. elettrodi) n volte difasico; esse sono proporzion ·\li all a entità <l elln disten sione, ma solo

.

entro li1nit~ f~siologici, perchè al di sopra di questi le col'renti non aumentano e a yolte tendono aQzi a diminu~re. Completata questa serie di ricer ch? l '.O. ~i ~ preoccupato di registr~re .le c.orr.e nti . d1 az1on1 bron,co polmonari negli animali v~vent1. . Veduto che la migliore sensibilità era data su1 polmo11i isolati dalla der.ivazione esterna .tr~chea bronco l 'O. tenta di registrare le correnti introducendo un elettrodo in un bronco dalla trachea, applicando l'altro alla trachea stessa. Ottenuto buon risultato tenta questo su animali viventi, respiranti spontaneamente, tracheomatizza t~ . Ha Qttenuto migliori risultati applicando .alla trach ea un elettrodo impolarizzabile ;. introducendo l 'altro elettrodo nel bronco inferiore del polmone destro; questo elettrodo consisteva in un filo m etallico isol ato, con la punta rivestita di cotone, imbevuta di soluzione fisiologica. Si ottengono cosi delle variazioni di potenziale di tipo respira~orio, gli el~t­ trobron coor ammi su cui si iscrivono delle piccole ondulazioni 'rapide, gli elettrocard~ogrammi. Per ridurre al massirno l 'ampiezza di questi I 'O. aumenta l 'iner zia del sistema r egistratore inviando nell 'avvolgimento del galvanometro , correnti di due millian1pères ed ottenendo q~indi la miglior r egistrazione delle correnti lente, la peggiore registrazione delle correnti rap_ide. Per interpretare le correnti ottenute su animali viventi I 'O .. esclude successivamente: a) l'inter essamento della muscolatura striata dell 'apparato respiratorio; b) l'interessam ento della musculatura faringolaringea; e) l'opera del cuore. Giunge quindi alla conclusione che queste correnti sono espressione delle variazioni tonich e di tipo respiratorio della muscolatura liscia bronchiale che si addentra fino agli alveoli polmonari e che con corre sinergicamente alla funzione r espiratoria. L'O. passa poi all~ studio delle co~di: zioni favorenti od ostacolanti queste corr enti d1 azione. pilocarpina e la istamina le rinforzano ; la papaverina e l'atropina le abolis~ono. Questi risultati con cordano con le note ricerche de1 Bottazzi su muscoli lisci isolati . Gli studi eseguiti con narcotici mostrano che alcuni di questi posseggono una notevolissima azione depressiva sull a muscolatura liscia bronchiale. La vagotomia bilaterale dà luogo ad un meno perfetto si nergismo fra muscoli lisci e muscoli striati, come se i vaghi controllassero e favorissero la contrazione della muscolatura liscia , armon izzandone I 'azione. La stimolazione del moncone periferico del vago dà luogp a rinforzo delle correnti di azione. Morto l 'an.imale, compaiono le lente variazioni di potenziale (contrazioni ~oniche) i:nterrotte ~gn~ tanto da scosse rapide corr1 spondent1 a contraz1on1 r apide (contrazioni cloniche) della muscolatura bronchiale. Queste ricerche che l 'O. ha eseguito per rendersi ragione dei fatti ch e si svolgono nella Palol".>gia umana, sono attualmente in corso di sviluppo. L 'O. non esclude che esse. ~ssano es: sere proseguite sull 'uom? e ~he, dati . i progre~s1 attuali dell a broncoscopia, si possa in av.ven1re registrare un el ettrobroncogramma umano, 11 qt1ale pol rebbe essere del pi~ grande int~resse. nello stuti io òelle malattie dell apparato r esp1rafor10.

La

Il Segr etario:

Sctl\fO"lF..


1262

[ A1'NO xxx,~I,

IL P OLICLI NICO

.Accade1nia

Medico-Chi1~u1~gica

S~duta

del Piceno.

del 12 maggio . 1929.

UM.

35]

diologjcì indiretti •! diretti dell ' t1lcera duodenalee mette in evidenza l 'imporlanza della ricerca ' della nicchia.

L'u lcera duodenale (sintomi, diagnosi, cura medica).

La cJlecistografia per via orale.

Dott. J ACARELLI. - Riassume i dati statistici recenti, le teorie patogenetiche, speci~ quella a11afilatt ~ca di Cesaris Demel, la sintomatologia (chimismo, ematologia), le varietà chimiche, le complicazioni, ecc., · ed analizza ~ concetti di diagnosi differenziale. Illustrati i vari sis~emi di cura incruer1La (dietetica-prot~~noterapia-radioterapia-al­ calinizzante-autoe1noterapia ... ); stabiliti ! casi che devono essere trattati chirurgicamente, insiste sulla necessità, nei casi non complicatj, di tentare sempre la c ura medica, protratta per il tempo necessario. Delle complicazioni ritiene che l 'emorragia sia di competenza, in gra11de prevalenza, medica. Cura interna e cura chirurgica vanno applicate caso per caso, tenendo conto di tutti i fattori, senza precon cetti ..

Dolt VoLPE. - Sottolineando l 'importanza pratica del metodo, oggidì 1)erfezior1ato, presenta una serie di · radiogrammi dimostrativi.

La cura chirurgica dell'ulcera duodenale e delle sue complicazioni. Prof. CARAVAN!. - Nei casi complicati, l 'interve11to 11elle forme acute è riservato solo ai casi ribelli al trattamento medico. Nelle forme croniche l 'inLerve11to chirurgico succede al trattamento medico quando sia inefficace,. ed è da questo integ·rato dopo l 'operazione. L 'anestesia locale è sup eriore agli altri metodi. Dei metodi oper_atori (escissione gastro-enteroanastomosi, resezione, enervazio11e) , la gastrq-digiu.n ostomia e la resezione tengo110 il campo. Depreca l'abuso della gastro-enterostomia per errata diagnosi in malati non ulcerosi, nei quali crea sovente una nuova malattia. La scelta tra l 'a11as tomosi e la resezione dipende caso p er caso da p arecchi fattori: nessuno dei due metodi è perfettamente radicale; se la percentuale di guarigioni con la resezione è.. superiore a quella con l 'a11astomosi, questa ha su quella il vantaggio di magg iore benignità operatoria. In caso di grave emorragia unica consiglia il trattamento medico, pronti ad intervenire alla sco1nparsa dello chok emorragico; in caso di emorragie rjpetute, o di piccole frequenti emorragie anemizzanti, l 'indicazione è imperiosa: da preferire i m etodi di emostasi diretti. Nelle perforazioni il successo dipende dalla precocità dell 'interve11 to, che sarà i,l più semplice: sutura, co_n escissio11e se 11ecessaria, con gastro-enterostom1a se s ten osante ; la resezione i~o11 può essere un metodo di scelta.

I limiti del trattamento radiologico nelle metastasi ossee da tumori maligni. Prof. G. MELDOLESJ. - Presenta una ricca e b en d ocumentata serie di tumori ossei metastatici (epiteliali e connettivali) trattati radiologicamente con ri sultati generalme;nte buoni, riuscendo ~ mar1tenere in vita , senza sofferenze e sovente atti al lavoro per qualche anno, malati che. c?rtamen~ te sar ebbero , abbandonati a sè, morti 1n pochi mesi.

I sintomi radiologici dell'ulcera duodenale. Dott . P. Ni\TANTE ìvlAnzr. - Ricord ata la morfo~ logia norn1ale del dl1odeno, descrive i sintomi ra -

Lussazione isolata laterale esterna del radio. Dott. F . DE FnANCEsco. - Rara affezione, di cui illustra il meccanismo e jl trattamento chirurgico: resezione della testa lussata, disinserzio· ne del tendine del bicipide e plastica di esso con l 'espa11sione ·opo-neurotica del brachiale.

lndicazloni e controindicazioni cliniche del pneumotorace . terapeutico. Dott. TEsTARMATA .. - Rivolto uno sguardo storico alla tubercolosi da Ippocrate a Forlanini, tratta del meccanismo d'azione del pneumotorace e delle sue indicazioni, mettendo bene in evidenza le forn1e cliniche che possono giovarsi di tale metodo terapeutico .

Dilatazione acuta duodeno-gastrica seguita ad un opera-zione sulle vie biliari. Duodeno-diagnostomia. Guari• g1one. Prof. A. SALA. - A segt1ito ò i i11<lagi11osa colecistectomia , in sog getto deperito, si è avuto vo-. mito biliare ribelle, grave ; al nuovo intervento s1 trovano dilatati stoma,co e ]e prime due porzioni. del duodeno senza causa meccanica (dilatazione paraliti ca sopravateriana) . si. esegue ~a. dt1odenodigiunostomia transm esocol1ca ; g uar1g1one confermata a distanza.

L'oscillometria ne IP allacciatura dell'arteria e della vena femorale nel canale di Hunter. Dott. CELIBERTI. - L 'O. illustra un caso di pronto soccorso di allacciatura dei vasi f_e~or~li, lesi da ferita d 'arma bianca co11 buon r1pr1st1nodel circolo, studiato con l 'apparecchio di Pachon

Empiema appendicolare senza sintomi. Dott. M. ZAcCARA. - Operando per ernia ing uino-scrotale destra, si osser~a l 'app~nd.i ce, giac- , chè il ceco si presenta , e la s1 trova inf1a~mata. Rep erto: appendicite obliterante con emp1ema.

La fisioterapia nella paralisi infan.tile. Dott. A. PESARESI. osservazioni prova il (raggi X diatermia, cocemente n ella cura

- Con una casistica di 1 vantaggio .della fi~ioterapia elettroterapia) applicata pre- · della poliomielite.

La colina nel trattamento dell'ipertensione arteriosa. Dott. L. LAURENTI. - In base ai risultati ottenuti in otto casi con clud e che 1'acelticolina risponde bene quale sisten1a di c11ra del~'iperten­ sione arteriosa, sopratutto qual e med1camento rl 'urgenza. Il Segretario: A. CA trcc1.

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[ANNO

XXXVI ,

NUI\1.

35]

~E Z I ONE

PRATI C.\

. 1263

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Il riff.esso a

t

I raggi X nella dittgnosi dell' ascesso appendicolare.

c.qdi~olare.

Vi son o dei i11tomi i quali non si possono mettere in r.a ppor to clini·camen te con u n' af f e.zi one appendicol are, cl1e n on si giovano della c u ra m edica, m .a che cedono invece all 'append icecton1ia. . Mitchel_l (British Med. Journal, n 34.64, Jllagg io !927) a rai proposito - r1coraa la sindrome p ilorica, come rifl~sso appendicolare, con la iperacid ità, il vomito, lo spasmo pilorico; tali d isturbi cessano coh l 'estirpazione d el}'appen dice. Un 'appendice infiamm.ata può simulare · anc h e dei sintomi n ervosi : epil essi~, isterismo , neurasten ia; talora si può avere g licosuria ed a ci dosi , ch e difficilm ente si penserebbe a mettere in ra1)porto con un 'affezione .a ppendicola . re , ma ch e cessano dopo l 'appendicectomia . L 'A. n on vuol e con questo .asserire ch e tali affezioni siano sempr~ e pressioni d 'un riflesso appendicolare; tuttav!a bisogna sempre portar e ] 'attenz ione sul la fo ssa iliaca d estra , per poter m etter e in evidenza ùn 'apper1dicite larvata, e quin di ricorrer e , all 'appendicect on1ia. CARUS I .

Diagnosi di:fferen7.iale fra gravidanza extranterina, appendicite e eolecfstite. Que t e tre condizioni pat ologich e offrono alcuni sintomi comuni; è vero che la sopravve, nienza di una sindrorne acuta intempestiva in un.a g iov.a ne donna san.a lascia piu ttosto pensare a lla g ravidanza ectopica , n1a, in com1Jlesso, la icur·ezza non si ha che all':at to opera . . torio . Anch e i pochi sintomi su cu i si sofferma Eisen I\..I.am (Wi ener lclin. Wocliensch. , 1927 , n. 28) non sono t al i da dare una diagnosi di certezza. Per quanto r ig uarda la loca lizzazione del dolore , è n 0to· orm.ai ch e i diver si punti dol orosj pro1Josti dag·li autori vanno p erdendo sempre più valore. Tutt 'al più si possono utilizzare quando si rilevi 1'irradiazione d el dolore a lla cosci.a ·e d eventu.a lm ente l 'atteggiamento retratto dell 'arto , m entre a fa,'ore d ella colecistite starebbe la irra diazio·ne d el dolore alla spalla. Ma è intuitivo ch e ciascu na di tali manife tazioni può a ndare soggetta alle pi1'1 varie ' 'icende. Anch e l 'ittero può indurr.e a f.acili errori fra gravidanza ectopica e colecistite, poich è Jì,_ (sia pure r aramente) aversi anch e ittero n ella rottura c on spandimento di sangue n ella cavità peritoneal e . Si è voluto dare in1portan za all 'anuria, p er la diagnosi di rottura gravidica, ma non di rado essa si os erva anch e n ell 'angiorolite. fil.

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. on . empre la sintomatologia dell 'ascesso appendicolare è molto chiara, com e accade a llorquando· si son o formate adesioni vast e e allorquando lo ricoprono il ceco, o il colon', o anse d el tenu e. I n tal caso r iescono d i sussid io diagno tico i ragg-i X (M. Ritvo , B oston M. S. J ourn., 25 agosto 1927). In due casi del gen er e la diagnosi fu r esa possibile radioscopicam ente dai seguenti dati: 1) spostamento del ceco, del colon a cen dente e d ell ' ileo terminale, con a ]lontan an1ento dalla loro sede norm.a le; 2) fissazione dell 'ileo t erminale e del ceco, 3) dolor.abili tà sulla r egione d ell 'ascesso, con la palpazione praticata sullo sch ern10.

M.

F ABEH J.

CASISTICA. Sulla clinica e l' anatomia della necr osi delle surrenali, sulla steatonecr osi d'origine pancreatica. C.a rlo (A!fitt. aus deri Grenz . der 11'1 ed . u . Chir. , 1928) · ricord.a come I\...ajser l ing nel 1913 abbia g ià r iferito su g·ravi lesion i n ecroticl1e delle urren.ali in un ca o di pancr eatite ac uta em orragica. Ma m entre le lesioni ep atich e, che si r iscontrano in q u esta sindrome son o tate studiate larg·amente, n on così quelle delle surr enali. L 'A. ripor~andon e uil ca so proprio , in cui la inalattia non decorse con l 'andamento .a cutissimo , col quale s i osserva g·en eralmente, e n el quale appunto le surrenalj erano d 'ambo i lati in preda .a esteso proces o di i1ecrosi, espone il proprio con cetto secondo cui molti d ei si11tomi patog·nom onici d ella pa11cr eati te · en1orr ag·ica come: l 'abbassamen to clel1 a presi on e, lo tato di adinan1ia, di asten ia e p er una certa parte, anch e la g licosuria, sar ebbero dovute .a lle lesioni d el]e surrenali. Queste leioni ag·g·raver ebbero an ch e 1'andamento d ella malattia e lo r enderebbero più rapìdamente mortal e nei casi a d ecorso pur mite come quello riportato dall 'A. stes o. V. G H1RON. P en

~d

Pancreatite consecutiva abbondantA ingestione di atofan.

IVI. J. P etty (British m ed. journ., 8 sett en1bre 1928) ripor ta il caso di lin individuo il qu~le, per una n eura1g ia a lla spall a ed al braccio ini tro , prendev.a d cll 'atofan , di cui un o-iorno cl1e enli,ra più forti i dolori , ingerì tutto un tubo di 10 })a .. tig li e. P ochi g iorni dopo, comp·a r ~ i i d olori alla _palla avvertì d olori alla regione gastTica, dove .. i a,·e,ra anch e riQ'idit à d ei mu coli e .. cn .. ibi.. lità alla J)r es .. ion c. Le co11cli zioni p egg·ior arono


1264

IL POLICLINICO

rapidamente, tanto che, pensando ad una peritonite attorno ad ulcera perforante, si procedette alla laparoton1ia. Si riscontrò invece una pancreatite, con necrosi d·e l grasso ed emorragia e senza calcoli. Fegato normale. Il paziente ebbe poi ematemesi che lo ridusse in fin di vita, ma, poi, si riebbe gradatamente. Il breve :r.esoconto dell 1A. non fornisce altri particolari. Si rimane però in dubbio se la nevralgia all~ sp.a lla ed al braccio di sinistra, che il paziente attribuiva a cause reumatizzanti , non fosse invece un ~egno premoni torio della pan crea ti te. fil . .

TERAPIA. .

Rimedi antidiarroici nella prima infanzia. Prima di combattere la diarrea, bisogna tentare di prevenirla, evitando gli errori dell'allattamento e d·ello svezzamento, proteggendo il bambino daJl 'ambiente esterno (calori estivi, ecc.). Ma se la dia.r rea è comparsa e i semplici rimedi della cura idrica e successiva rialimentazione non bastano, è necessario ricorrere ad una vera e propria cura della diarrea. G. B. Allasia (La Pediatria del medico pratico, n. 12, 1928, e n . 1, 1929) si occupa di questo argomento. I purganti vanno esclusi in modo assoluto perchè o inutili o addirittura dannosi. Tra gli astringenti intestinali, 9ttimi i preparati di bismuto e i tannici. Il bismuto si darà in polverine (non in sospensioni che sono facilmente alterabili) impastandole con un po' di zucchero in un cucchiaino d'acqua; il bismuto non va dato quando esiste ipercloridria, per la sua solubilità negli acidi forti. Dose per i lattanti gr. 0,10, pro dose 3-5 volte al dì; dopo il primo anno di età gr. 0,200,25-0,30, pro dose 3-5 volte al dl. Sp. Sottonitrato di bismuto Zucchero q. b. dividi in 12 carte : 4 al dì.

gr. 3

Il sottonitrato va preferito al carbonato di bismuto, che è meno attivo e più pericoloso per la sua facile assorbibilità, e al salicilato, poco usato. Ottimo coadiuvante alla cura per os è il tannino per clistere. Sp. Acido ta11nico Acqua bollente per 2 cli steri.

gr. 1 » 500

Il cli stere va fatto lentamente, con una pera tutta di gomma o con una sonda Nélaton, va preceduto da un clistere evacuativo; si ricordi che non va mai ricettato con alcaloidi, sali metallici, acqua di cal ce, gelatina, mucillag~­ ne, albumina , bicarbonato di sodio, piramidone. Il tannato di bismuto non è cosi attivo come potrebbe aspettarsi dalla sua composizione ed •

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è poco usato: lo stesso si dica del sottogallato di bismuto o derrnatolo. '""' Il tannato di chinino ha l'azione di entrambi i 2 componenti, è indicato nelle diarree modiche, febbrili; non in quelle profuse, coleri-che: controindicazioni ~ono l' epilessia e la nefrite. Sp. Tannato di chinino gr. 0,20 Sottonitrato di bismuto » 0,20 in una cartina con zucchero. Tali 12, ± al dì. Il diacetil-tannino o tannigeno (iç.compati-bile con gli alcali, i sali di ferro e l 'acqua calda) ha azione incostante: si dà associato O· no ai sali di bismuto, alla dose di gr. 0,10-0,30, 4-6 volte al dì, diminuendo col· diminuire della diarrea. Il tannato di albumina o tannalbiria, è usato• a gr. 0,20-0,25 pro dose, 3-4 volte al dì, nelle-diarree acute e nelle coliti . Il tannato di gelatina o gelotannina, indicato nelle diarree dei tubercolotici perchè unisce l'acido tannico alla gelatina (emostatica). Dosi: da gr. 0,25 (lattanti) a gr. 0,50, 3-5· volte al di. Vi sono poi delle droghe ricche di acido· tannico come: la bistorta o serpentina (in decotto al 20 % o in polvere, gr. 2-4 al dì), il campeggio (astringente mite, gr. 0,50-2 di polvere di legno in decotto), il n1irtillo (in tin-tura 1 :50 da 10 a 15 gocce prima dei pasti,. in decotto al 6 % per clistere, o come bacche· in infuso al 10 % o in decotto all '1-5 %), le, noci di galla, oggi poco usate (in tintura diluita, alla dose di gr. 1-2,5 pro die), la quercia (caffè di ghiande, alla dose di gr. 5-10 di; ghiande torrefatte per infuso, con zuccl1ero), la ratania (assai ben tollerato per os, o in forma di decotto o infuso al 2 %, o di estratt0> mo.Ile sciolto in pozione a gr. 0,20 pro die , odi sciroppo, gr. 10-30 al di). Possono poi essere utili altri preparati : Il carbonato di calcio, antiacido e assorbente, utile nell 'ipercloridria e nelle diarree a. feci acide: si può unire al bismuto. Dosi: gr. O, 10-0,30 per volta e per anno di età:: sino a un grammo pro dose (!). L 'allume è poco usato; l'acqua seconda di calce è invece un antiacido, utile n ei vomiti acidi ripetuti dei lattanti e nelle diarree moderate. Se ne dà da un cucchiaino ad un cucchiaio per volta, drluendola in 2 parti d'acqua o nel latte:. non va associata ad alcun altro farmaco. La mucillagine di riso (decotto di consistenza collosa) è utile come passaggio tra la dieta idrica e quella di rialimentazione, e anche n ello svezzamento. Il salep e il noce comune sono poco usati. Il carbone vegetale è assorbente e antiputrido e va prescritto nelle diarree putride e nelle foi:me che si accompagnano a produzione di gas. Però nei bambini titilla la fa-


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SEZIONE / PRATICA

ringe e può dare il von1ito, o agisce da corpo estraneo ed ecci~ la peristalsi. Dose : gr. O, 150,50 p er volta, mezz 'ora dopo i pasti, 2-3 voltb al dì. V. SERRA. 11 trattamento delle diarree gravi del poppante. Nella diarrea coleriforn1e dei poppanti, il trattamento deve essere istituito preco cemen~ te, se si vuole ch e agisca effi cacemente. Il ban1bino presenta dei segni di intossicazione (facies coleriforme), di abbattimento (sonnolenza , polso che batte male , grida in. debolite) e dei segni di disidratazione (depressione della fontanella, secch ezza della lingua, oliguria, persistenza· dell e piegh e cutanee) .. Il tra ttamento consigliato da A. Bobn (L 'Hopital, maggio 1929) comprende i m ezzi se· guenti. Disintossicazione. Dieta idrica, con acqua bollita tiepida (ghiaccia ta se esiste vomito ripetuto), da darsi a cu ccpiaini da caffè ogni mezz'ora od ogni quarto d 'ora (qu.antità totale uguale a quella del latte, 125-150 cm ç. p er kg . di peso). La durata della dieta idrica è va riabile, da uno a tre giorni al m -a ssimo, a ltrimenti si possono avere dei segni di inanizion e; se essa dura più di due giorni , si sostituirà l 'a cqua con acqua di riso o brodo di legumi poco salato. Stimolazion e. Si darà 2-3 volte al giorno un bagno a 38° per 5-10 minuti ; se vi è minaccia di collasso (polso malamente percepibile), il bagno si da rà senapizzato, oppure si fa ranno impacchi senapizzati al torace, mattina e sera . Si completerà il trattamento con iniezioni dì caffeina; di olio canforato. R eidratazione. La prognosi è particola rmen te grave per i bambini ch e r ifiutano l 'acqua o che vomitano quella ingerita . In tali casi, si è autorizzati a fare iniezioni sottocutanee di siero fi siolog·ico (a 8-9/ 1000 di NaCl) o di siero di Ringer o di Quinke; in quantità di 20-30 em e. tutti i giorni. R ealimentazione. Si incomincier à a dare del latticello o del ]atte di donn.a, in qu.antità di 10-20 em e., due volte· al giorno, completando la qua ntità con a cqua di riso o con brodo di legumi; n elle altre poppate, si da ranno soltanto questi ultimi due a limenti . Soltanto 5-6 giorni più tardi , si p otrà incominciare, con infinite precauzioni , il passaggio al la tte di vacca. Fra ttanto , il bambino dovrà sempre essere sottoposto alla stimolazione e si sorveglierà la scompa r sa d ei segni di intossicazione. fil. Trattamento dell'ulcera gastrica e duodenale con alcalini ad alte dosi~ Da quando la terapia alcalina a gra ndi dosi è entrata n el trattamento delle ulceri gastriche e duodena li , senza dubbio son o diminuiti •

\

i casi da a ffidare al chirurgo p er l 'intervento: L'essenziale però è di manten ere lo stomaco, . notte e giorno , completamente libero di acido · cloridrico. Lean (Die Therapie d er Gegenw art , novembre 1928) con siglia la seguente miscela : lBicarbona to di sodio Carbonato di · magn esio Carbonato di calcio Carbonato di bismuto

gr. 4 )) 8 »

))

Un cu cchiaino ogni ora p er la prima set.. tin1ana. L 'infermo deve alimentarsi a prefer en za con· cibi liquidi, e solo quando comincia a miglio-rare, si può aumentare l 'alimentazione solida, diminuendo allora la frequenza dell 'ingestione · della polvere. Debbono essere evitate tutte le sostanze irritanti od eccitanti; la carne può essere data,.. m a in piccole quantità e b en n1asticata . A. p ..

MEDICINA SCIENTIFICA Le proprietà degli organismi spirochetiformi; L' '' Heliconema vincenti ,,. Sono n ote le b elle ricer ch e di G. Sana r elli,.. le quali h anno chiarito la vera n atura della supposta simbiosi fu so-spirillare, dimostrando ch e.. i b acilli fusiformi sono il prod otto di una tra-·· sformazione degli spiroch eti ed .h anno così portato all 'unificazion e d elle forme spiroch etich e·· e "fusate in un solo microbo, I'Helicon ema Vincenti, San. (C fr. questo giorn ale, 1927, pagi- · na 859). A. Alessandrini e E. J. Pampan a (A nnalt· d 'igien e, 1928) h.a nno studiato ulteri ormente~ questo germe, ch e si presenta m olto inter es- san~, sia p er le sue proprietà ch e p er la sua sistematica ed addiven gono a risultati ch e suscitano impol\tanti problemi biologici. Coltivabilità e comportam ento nei dive rsi.. terreni. Gli AA. ha nno coltivato l 'H elicon ema su diversi m ezzi, fra cui a n ch e sui filtrati batteri ci ed hanno rilevato ch e i più favorevoli fra questi sono quelli di Sarcina aurantiaca e di Aspergillus niger;. il filtrato di piocianeo, invece, inibisce lo sviluppo, m en tre qu ello di Bac. m esentericus lo favor isce ma ne provoca · la trasformazion e in forme fusate. Risultati n egativi , invece, si otten gono quan do si semini l 'H eliconema in terreni abiuretici con soli aminoacidi o loro derivati , anche ' se con l 'aggiunta di agar n utritivo e così pure,. con i terren i liquidi ad elevata concentrazione salina. · Con un terr en o speciale da loro al lestito dopo molti ten tativi , gli AA. ottengono uno svilup-po rigoglioso dell 'H eliconema. E so con t:a essenzialmente di carn e triturata , con aggiunta di pepton e e cloruro di sodio, sterilizzato me-


. . ... ... IL P OL ICLINICO

diante filtrazione, a pH di - 6,6 , - 6,7 (il pll più favorevole è : - 6,8; - 6,4;) . In questo terreno, l 'H eliconema indt1ce delle modificazioni sotto forma di intorbidamenti , depositi ed evid enti cambiamenti di colore e, a seconda che vi si agg iung ono o non il peptone ed il cloruro di sodio , si ha prevalenza d elle forme spirochetiche o la costanza del tipo originario (fusiforme o spirochetico). Forma tjp i ca m ~ nte .fus.ata con perdita di quella ·vibrionica in questo terreno assume anche il ,,j})rione di Finkler e Prior. Fatto questo di grande importanza biologica, perchè dì.mos tra cl1e .an ch e gli elementi vibrio-spirill.ari possono tra formarsi in fusiforn1i , ed induce quindi .a p en are ch e la così detta simbiosi juso-spirillare sia, in r ealtà , costituita da aspetti di uno stesso germe. Gli elenienti sferoidali. Caratteristica e costante proprietà d ei ceppi spiroch etici e del ceppo unifor111e dell'Heliconema è la produzione di un.a g rande quantità di corpi sferoidali g lobuli formi di varia dimensione. Questi corpi, già messi in evidenza d.a Sanar elli , son o stati accuratamente studiati dagli AA. i qua li vengono alla conclusione che essi ])Ossono cla ssifi carsi in 4 gruppi: corpi crornidiali , corpi g randi indetermin.ati, g ranuli , d etriti ; eccettua ti questi ultimi , tali elementi sferoid.a li rappresentano una f.ase d.e lla vita del1' H eliconema, con probabile significato ripro·d ll t t l V O . Fra l e altre proprietà d ell 'H eliconema, m esse in luce d agli AA. sono le segu enti : esso non risulta filtrabile , è aerobio facoltativo, può attaccar e il latto io con sviluppo di acidi e produrre n1elanina, è disciolto dai sali bili.ari , dalla saponina. Tutti que. ti studi portano a concludere che l '1-1 eliconema appartiene ad una nuova famiglia, d ell e H elic onem.acee , con i generi Vibriothrix ed Heliconema, ·fra le Spiri]lacee e le Spiroch et acee, di cui gli AA. d anno le car,atteristich e differ enziali. fil.

L'eziologia della parotite epidemica

L ' eziol og· i.a d ella parotite ep idemica è tt1ttora -0gg·e tto di discu sione . Alla consueta teoria d el viru filtr,a bile, J(ermog.ant h.a opposto le sue ricer cl1.e, dalle quali sarebbe g it1nto alla conclusione ch e l 'agente eziologico è una special e spiroch eta, ch e egli h a ampiamente d escritta . Tal e spirocl1eta passa attr.aver so le Ch.amberla nd 1 2, l_, 3 e vive in simbiosi obbligata con un ba tterio .anaerobio facoltativo; inoculata nel t esticolo d el coniglio, vi produce una tipica orchite . G. 1\ifirone e U. R ettani (A nn. di med. navale e colo11iale, n1arzo-aprile 1929) hanno ripetute le ricer ch e di l(ermogant , ma non hanno potuto confermarl e e ribadisco110 la teoria del virus f i1tra bj Ie . fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. -

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All 'abb. n. 2020: La terapia ultravioletta i1on 11a nulla a che ved ere con la somministrazione per via orale o con le istillazioni di b leu di metile11e. La lampada Sollux dà raggi in vescica, prevalent emente calorifici , quella di Bach freddi. Se ha fiducia nel metodo può provare anche con quest 'ultim.a: s·e effetti sono ottenibili da tale terapia, dovrebbe pure ottenerli coi raggi U. V. d ella lampada Bach senza interporre alcun filtro . Ottima cura dell 'enuresi è data dalle iniezioni epidurali con la seguente formula: Novocaina ctg-. 3 Soluzione fis iolog·ica con cloretone eme. 10 p. un.a fial.a s teril e . Se ne possono fare anch e du e per settin1ana fino a 10-12 in tutto. · Accertarsi ch e il paziente non abbia calcoli in vescica o se giovane molto , ipertrofia tonsillare, n el qual ca so l 'amig·dalectomia toglie s1Jesso ogni disturbo. A. C.l\.SSUTO . Al dott. G. e:., da L \ ull a: Non esis L0110 trattati sull 'az ion e tossica d elle sostanze u sate nei i)olverifici , tanto più che n on in tuLti si u sano g li stes i prodotti e si f.a la· stessa lavorazione; g li ing redienti con cui si prèpara la p olvere n era , il trinitrotoluolo, la nitrog·licerina, il fulmin.ato di m ercurio ere .: h a nno ognuno azioni diver se l ' uno dall 'altra. Qualch e indi,c azione potrà trov.a re sui trattati di m edicina d el ]a,1 oro , m a meglio in n1onografie specia li (sul tritolo ne è s tata pubbli cata una in ingl ese) e sui p eriodici di m edicina ge11er,ale e di m edi c ina d el l.avoro. Se le bastano alcune nozioni su ll'azione delle di ver se sost anze, scriva pure i1: dicando quali lavorazioni si fanno n el polverificio a cui Ella è addetto , e s i ri ponderà su questa stessa rubrica . fil .

VARIA. llonne e Medicina. La profe ion e ch e con preferenza le dor111~ hanno in ogni tempo ed in og 11i luogo i11, idia to agli uomini è I.a n1edic ina. Di do11neavvocati e d onne-ingegneri si parla solo tla qualche d ecennio, m entre di donne ct1e lta11no eser citata l 'arte m edica si parla (la secoli. r\ncor.a ogg·i ch e l e rappresentanti d el 5esso sen1 pre gentile ma n on più debol e, invadono tutti i campi d eU 'attività n1aschile, esse s' inscrivono più num eros ~ alla facoltà di m edicina e contendono con accanimento a l sesso opposto i non lauti guadagni ch e procura J 'arte sanit·aria. 1

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SEZIONE PRATICA

Si possono~ trovare le ragioni di questa preferenza nel fatto stesso che le donne si dedi· cano più volentieri all'insegnamento. Esse considerano l 'esercizio della medicina, al pari del1'educazione e . dell'istruzione dei fanciulli e d ei giovani, come una missione di a·m ore e di b eneficenza. · Eppure non mancano ragioni che potrebbero allontanare le donne dalla medicina: la scuola, il tirocinio e l'esercizio importano pratiche ripugnanti e comunque non confacenti allo stato di purezza che una volta si pretendeva dalle · fanciulle. Cose queste tutte sorpassate, come è stato superato quel senso -di diffidenza che sconsigliava le donne dal .f arsi · curare da individui d el proprio sesso. Oggi la donna esercita la medicina con la stessa considerazione che si ha per gli uomini, e con lo stesso successo o.. . insuccesso. 1\1Ia attraverso quante 10tte e quante difficoltà esse hanno conseguito questa parità. In ogni tempo l'aspirazione delle donne a potere curare i mali dell'umanità ha trovat.o contrasti e divieti. Narra la storia, o meglio la leggenda , che la prima donna-medico per essere tale dovette farsi credere uomo. . A. Scotti (Medicina Nuova) ricorda al riguardo quanto scrive Igerio, liberto di Augusto e direttore della biblioteca palatina, di una certa Agnodice di Atene la quale si presentò t1n giorno dal celebre medico leroplito sotto farine di un bellissimo giovine e lo pregò di iniziarlo n ell'arte sanitaria. L'allievo eccelse su tutti i condiscepoli e divenuto un medico abilissimo si dedicò sopratutto alle cure delle donne. In breve ebbe una cosi vasta clientela femminile, da suscitare l'invidia dei colleghi i qu.ali finirono per denunziarlo come corruttore di donne. Dinanzi all'Areopago Agnodice rivelò il suo vero sesso. Fu così assolta dal reato di corruzione ma fu invece condannata per aver trasgredita la legge che interdiceva alle donne ] 'esercizio della medicina. In seguito alle petizioni degli ateniesi curate da Agnodice, questa fu liberata, anzi fu abrogata la legge, e cosi essa potette continuare l 'eser cizio della medicina. Leggenda a parte, le pri!Ile donne di c~1i. si ha notizia sicura che ,e sercitassero la m ed1c1na vissero ai primi tempi dell 'èra cristi.ana. Da iscrizioni trovate in Asia Minore risulta che cc aiatrine » ossia medichesse furono Basilla di Corycos, Tecla di Seleuci, Empeira moglie di Vettinaos. · In Roma esercitarono la medicina Scantia Redempta e Antochia di Tios, che Gale~o loda molto per la sua abilità nel diagnosticare e nel curare. Sempre n ei primi secoli dell 'èra cristiana esercitarono la medicina donne ch e poi ebbero gli onori degli alta~i: .Sant~ Nice.rata d~ Bis.anzio che curò la lar1ng1te d1 S. G1ov.ann1 Crisostomo e Santa Teodosia madre di S. Procopio.

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Nella scuola di Salerno impararono la me .. dicina Trotula de Ruggiero e Rebe.cca Guarna, autrici di molte opere mediche, nonchè Mer.. curiade e FrancesC<:l Romana. . Nel secolo xiv s'incontrano a Napoli due donne abilitate ad esercitare non solo la medicina, ma anche la chirurgia: Thomasia de Matteo e Maria Incarnata. La prima donna che. consegui regolarmente la laurea in medicina e chirurgia fu Maria Dalle Donne, che Napoleone n el 1802 assunse alla Cattedra di Ostetricia di Bologna. In Inghilterra ed in Francia le donne me .. dich esse non ebbero incoraggiamento dalle leggi , e perciò non se ne trovano per molti secoli. In Germania invece già n el trecento molte donne ebree praticavano la medicina a Fran.. coforte, e nel quattrocento visse Santa Ildegarda che fu m edich essa ed autrice di varie opere scientifiche. Fu la prima ad affermare che la pazzia era una malattia e non una dia .. veleria ed intravide la circolazione del sangue. Nel 1754 la facoltà di Holle conferiva il di .. ploma dottorale a Dorotea Erxleben. · ·Contemporaneamente in Polonia s'incontra la medichessa Salomé Rusicki, nota anche per le sue avventure. Non m eno avventurosa fu la vita di una certa• E11richetta Faber. Vedova di un uffi ciale morto a Wagram, si arruolò come chirurgo militare nella grande armata. Rimasta prigio.. niera in Spagna vi rimase parecchi an~i. Passò poi, sempre .sotto vestì maschili, a Cuba, dove per avere avuta 1a strana idea di prender moglie si buscò 10 anni di reclusione .. Scontata la pena si fece monaca. . Purtroppo oltre a queste vite avventurose, nelle quali ricorrono tendenze da virago o ten.. denze altamente umanitarie, la storia non registra casi di donne <...!1e abbiano veramente illustrato la scienza. Si p11ò giustificare il fatto con la relativa scarsezza numerica delle donne che si sono finora dedicate ,a lla medicina, ma le analogie con altri campi dell'attività umai;ta fanno ri .. tenere poco attendibile questa giustificazione. argo.

PlJ BBLICAZION I PERVENUTECI F. · Cl\NTANI. Sulla vaccinoterapia locale n el carbonchio umano cutaneo. Tip. Editrice Minerva, Torino, 1929. N. PENDE . Per preparare buoni medici all'Italia di .domani. Tip. G. B .. Marsano, Genova, 1929.

A.

Dalla teoria parassitaria al metodo antisettico cc Enrico Bottini ». Stab. Lit. Lon .. PisANI.

ga.tti, Como, 1929.

'A.

Contributo sperim~ntal~ al~o. studio della reazione al['anidride acelica di Clivio sulla sierodiagnostica della lue. Rif. Med., NaCANTANI.

poli, 1929. '

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1268

IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. La protesta dei Sindacati Medici Francesi contro la Legge di Assicurazione di lnvalidi tà-Mala ttia. La Confederazione dei sindacati medict fran~esi, in una d~chiarazione ~ndirizzata 3:i futuri assicurati sociali osserva che1 ~ medici non sono per nulla opposti al princ~pio delle assicurazioni sociali, d~ cui approvano le intenz~o:Qi di giustizia e di solidarietà. Ma, nello stesso interesse degli assicurati, desiderano che l 'organ~zzazione delle assicuraziO':QÌ procuri le cure• migliori possibili. Ora la legge votata affrettatamente in Francia il 5 aprile 1928 non realizza tali condizioni in . ' fra quanto che essa ha il difetto di permettere . malato· ed il suo medico, l'interposizione di' una il amministrazione d~ cassa, eh~ sottoporrà l'uno e l 'altro alla sua autorità ed al suo regolamento. Da ciò, lutta una ~erie di inconvenienti pratici, agevoli a prevedersi secondo l'esempio di altri paesi, fra cui i principali sono i seguenti: 1) gli assicurati sono sottoposti ad una vera tutela da parte delle Casse, a formalità, a cavilli, a vessazioni di ogni sorta; 2) si va creando un 'esercito di funzionari (si dice 100 mila), che costeranno assai cari e che l 'assict1rato pagherà direttamente od indirettam ente ·col suo lavoro; 3) si vorranno fare delle economie a detrim en to delle cure. Le Casse faranno pressione sui i11edici per evitare delle visite troppo frequenti, <liscuteranno la necessità delle diverse terapie, proibiranno l ~uso di medicamenti troppo costosi €, se l'assicurato non potrà essere curato a domicilio, sarà inviato all 'ospcdale, mancando delle case di ct1ra per gli assicurati; 4) violazione del segreto professionale, in quanto che il medico dovrà scrivere sulla sched a il nome della malattia; 0) il rnedico curante, allo scopo di evitare nbltsi , dovrà controllare la sincerità del malato e In realtà della malattia; da c~ò si verrà a creare fra lnedico e malato un 'atmosfera di diffidenza €d n11ch e di ostilità; G; i migliori medici, che pensano anzitutto al loro dovere, non consentiranno mai a curare gli assicurati in que.ste condizioni difettose, siccb è questi saranno curati dai medici meno co. . . . -sc1en z1os1 e meno competenti. Per rimediare a questo stato di cose, i medici '<101n nndano che la legge venga modificata nel "Sen so che v~ debba essere un 'intesa diretta fra assicuralo e m edico, senza interposizione di una a mministrazione di cassa ; l 'assicurato consulta il medico di sua gcelta, conviene con lui amichevolrncnte sulle condizioni di trattamento, ne ri'Ceve una sch eda di malattia e l'ordinazione dei m edicam enti. I~a Cassa gli rimborsa le spese, n ella mi sura preveduta dal regolamento.

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Co:Q tale sistema, gl~ inconvenienti scompaiono. Nq.n vi sono p~ù tutela, nè coercizioni; la burocrazia è rido·tta al m~nimo e si potrà così dedicare ! 'economia su questQ capitolo al miglioramento delle cure .. Il medico tratta il suo malato senza alcuna restrizione, secondo l~ necessità della malattia e . non indica il nome di questa ,sulle schede. Esso :QOn dev~ aver~ incarich~ di controllo da parte della Cassa, la quale, per evitare i possibili abusi .fa sorvegliare i mal·a ti da parte di propri contz:q.llori. ,\bbiamo riprodotto obbiettivame~te la protesta dei 1nedici francesi, la quale meriterebbe lunghi commenti e può r~tenersi in parte giustificata. Per non accennare che brevemente ad alcune parti, osserviamo eh~ certamente il cumulo della funzione fiscale con quelìa curativa costituisce una situazione molto delicata che del ' . resto sì ha anche attualmente per alcuni medici, come quelli delle società d~ mutuo soccorso. Per quanto riguarda la violazio:Qe. del segreto professionale, si può osservare che, con l'ampliarsi sempre maggiore della medicin3: sociale, anche il segreto professionale viene ad essere di molto ridotto e limitato ai rapporti individuali fra medico e cliente. La vexata quaestio delle Assicurazioni-malattia ha fatto spargere fiumi d 'inchiostro e, come tutte le cose di questo mondo, ha i suoi vantaggi_ ed i suoi inconvenie:r;iti, a cui non è agevole porre ripari. Ma, in tutti i paesi le proteste dei medici sono state ·i nefficaci ed essi, volenti o nolenti, sono stati trascinati ed hanno finito con l'adattarsi alla nuova situazione. fil.

CONCORSI. . ,

l 'O ;STI VAC.\ NTI.

A1E1.Lo DEL SABATO (Avellino). - L. 6500, oltre a L. G annue per ogni povero in più dei 500; 5 aum. quadrien. del decimo, ind. ca;valcatura lire 3000. Scad . 15 sett. Rivolgersi Segreteria Comunale. CAs'f.'ELFRANco E::\1'.ILIA (Modena). - Terzo Reparto. L. 8000, 5 aun1. quadrien. del decimo, cavalcatura L. 3000, ambulatorio L. 500, c ..-v. Età 21-40 anni, salvo eccezioni di legge. Scad. 5 sett. CATANIA. R. Prefettura. - Posti di Ufficiale Sanitario per i Con1uni di Ac~ S. Antonio, Calatabiano, Fiumefreddo di Sicilia, Gravina di Cata- · nia , l\ilascalucia, Motta S..i\nastasia.. Per titoli ed esami. L. 6700 e 4 aumenti periodici del decimo. Elen co titoli in doppia copia. Scadenza 20 settembre. 1/ . N. 34. FmENZE. R. Arcispedale di S. Maria Nova. Pri1nario medico della Sezione cronici dell 'Ospedale di Careggi. L. 5225 lorde, oltre a proventi eventuali. dai malati a pagamento. Scadenza ore 17 del 12 settembre. V. N. 34.


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SEZIONE PRATICA

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rvlANTOVA. - lJfficiale sanitar~o medico capo Uff. Igiene. 'fìloli ed esami.. Stip. L. 13.500, con 5 .aum .. quadrien. del decimo; in:den:n. car~ca lire .2500, c.-v. per coniugati, compensi di legge; vietato esercizio profess. Scad. 30 sett. MA'rERA. R. Prefettura. - Per titoli ed esa1ni; 18 posti di ufficiale sanitario per i Comuni di Accettura, Bernalda, Genzano, Grassano Montescaglioso, Palazzo S .. Gervasio, Stigliano, i ·ricarico, Grottole, Miglianico, Montalbano Jonico Novasiri Pornarico, Rotondella, 5alandra, S. Gio;g(o Luca~ no, S. l\.faur.o Fo.r te. Valsinni. Scadenza ore 12 del 1° novcn1bre. V.. N. 34. PRASOMASo (Sondrio) . - Vice direttore d ei Sanatori Popolari. Per titoli ed esame. Età non superiore a~ 35 anni. Docun1enti di rito. Stipendio L. 11.200 (con 5 aumen. biennali del d~cimo) , più indenn. di carico annue L. 3400. Vitto e alloggio .ad personarn . .l)omande all 'Amministrazione, via De Amicis . 45-A, fviilano. Scadenza 15 sett. 1929. 1

POGGIO NATIVO (Rieti) . - Condotta reside11ziale. .Stipendio L. 10.500 annue . Ufficiale Sanit. L. 400 . Per altri chi~rimen ti chiedere bando di · con cor so .alla 'Segreteria Comunale. Scadenza 30 setten1bre. RECANATI (lvlacerata) . - 2a condotta medica residenziale, con circa 2096 abitanti; L. 7000 con .3 aume11ti del decimo; per ogni povero in più -0ltre il q:uarto della popolazione, L. 3. Età massima 35 a., salvo per quelli già in serv. i11 altre Ammin. Scad .. 15 sett. ROl\iA. l\t!inis'tero delle Comunicazioni. - Per titoli ai segu enti posti di medico di Riparto: llaiano (Ancona), S. Giovanni in Persiceto· (Bologna), Borgo S. Lorenzo I (Firenze), Arona I e Villamaggiore (Milano), Amantea II e. Roccella J onica (Reg.g io Calabria). Inviare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi Isp ettorati Sanitari (indicati sopra fra parentesi). Scadenza ore 17 del 21 settembre 1929. llol\IA. Nlinislero della Guerra . - 50 posti di .te11ente medico in s .. p. e. n el R. Esercito . Possono p arteciparvi ufficiali, sottufficiali e militari di truppa in servizio o in congedo, no11ch è m edici civili ch e non oltrep·a ssino il 32° anno di .età alla data della 11on1ina a ten entè in s. p. e. (per gli ex-combattenti il limite di età è elevato di 4 anni). I concorrenti dovranno far do1nanda in carta bollata da L. 3, non più tardi del 9 scttenibre 1929, al Ministero della Guerra (Direzione Generale Person ali Ufficiali), presentandola al Comando del Distr. cui sono effet tivi, se In congedo, al Co111. d el Reggimento od Ente da cui dipendono, se in servizio militare; nella d om anda dovranno obbligarsi a . non chied ere la dispen sa dal 'Servizio p ermanente per un periodo di anni 6. Unir ann o i segu enti documenti: diploma di laurea in med. o cbir. e diploma d i abilitaz. all 'eseroeizio professionale, se la laur ea fu consegui~a dopo il 31 dice1nbre 1924. Inol lre, i documenti di rito e i titoli di studio <> scientjfici c he i con correnti credessero di produrre, come risulta dal bando di concorso pubblicato n ella circol are 502 del Giornale Militare ie. a. , <lella quale potranno prendere visione presso i Comandi di Reggimento e di Distretto Militare.

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.~o~A. Pio Istituto di S. Spi.rito ed Ospedale Riuni~i di R~ma. -. Concorsi per 30 assistenti medicochrr~rgh1; .5 as~ . ai Gabin. patologici; 3 ass. di G~bm . radiologico; 1 ass. per la specialità oculi-

s tica; 1 ass. p er l 'otorinolaringoiatria. L. 4500 e c.-v.; età mass. 30 anni, salvo eccez. per mutil. e ex-combatt. Iscrizione all'Ordine dèi · Medici di a~meno un a nno anteriore all '8 agosto 1929; cert. d1 sana e rob. cast. Nella domanda di ammissione al con corso dichiarare il d omicilio in Roma e ·dichiararsi esplicitamente intesi ·che la nomina ·non è. fatta per un determinato Ospedale e che essa v~ene fat~a alle condizioni tutte e cori gli obblighi r1sultant1 dal Regolamento 21 giugno 1927, num ero 14130. Domande alla Segreteria generale del Pio Istituto. Scad. ore 16 del 1° ott. Norme del r.o·n corso secondo iJ citato Regolamento. Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte mediche i compensi allo stipendio base . ' Avvertenza. -

MUNICIPIO DI GENOVA . . ~ .aperto un co~co,rso. pubblico per esami e per t1tol1 al posto d1 M edico batteriologo assistente nel L aboratorio Batteriologico comunale.

Per l 'ammissione al con cor so è n ecessario prese11tare alla Segreteria Mu11icipale entro le ore 17 d el 15 novembre 1929-VIII domanda in carta bol·lata da L. 2 corredata dei seguenti documenti debitament e. legalizzati e in bollo competente: 1° Certificato dì nascita, da cuj risulti che il concorre11te non abbia super ato l 'età di anni 35 alla d ata di chiusura d el con cor so. Sono esentati dal limite di età : a) Gli aiuti e assiste11ti d ella fa coltà di 1nedicina e chirurgia presso le U11i ver sità e gli Istituti di istruzione superiori; b) Coloro ch e alla data del presente avviso prestino ser vizio presso labor atori d 'igiene e di profilassi, dipendenti dallo Stato o da altri enti pubblici, in base a r egolare nomina, con seguita l)er effetto di pubblico con cor so; c) Coloro che alla data del presente avviso di con cor so prestino ininterrotto servizio, anche per effetto d 'i11carico provviso·r io, da almeno tre an r1i presso Jahoratori d'igiene e di profilassi dipend enti dallo 0tato e da altri enti pubblici ; 2° Certificato di cittadinanza italiana ; 3° Certi ficat.o di n on aver subito condanr1e penali per ~ titoli indicati n ell 'art. 25 del testo unico della legge comunale e provinciale, approva to r.on R. Decreto 4 febbraio 1915, n. 148, salvo che la condanna sia stat a seguita da riabilitazione o d a amnistia, e salvo in quest'ultimo caso l 'eccezione contemplata n el n. 10 dell 'articolo 107 della legge elettorale politica t esto unico 2 settembre 1928, n. 1993; 4° Certificato di buon a condotta morale, civile e politica~ 5° Diploma di abilitazione all 'esercizio della professione di m edico chirurgo o diploma di laurea in m edicina e chirurg ia con seguito entro il 31 diremJ)re 1924, o conseguito entro i] 31 dicembre 1925 da coloro ch e si trovassero nella condizion e prevista cl all'ar~. 6 d el R. D. 31 dicembre 1923, n. 2909. I diplomi anzidetti devono esser e esibiti i11 originale od in copia notarj] e;


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6° Certifica to di aver adempiuto agli obblighi di leva; 7° Certificato di sana e r obu st a· costituzione e di idoneità fisica ali 'esercizio della carica. I certificati di cui ai numeri 2, 3, 4 e 7 debbon? essere di data non anteriore di più di tre mesi a quella del presente avviso di concorso. I concorrenti sar anno sottop osti a visita sanitaria di con trollo da eseguirsi dall 'Ufficiale Sanitario del Comune di Genova. Ogni con corrente allegher à, alla domanda, i titoli scientifici e di carriera, ch e cr eder à utile nel proprio interesse di produrre., descrivendoli in un elenco in due originali, dei quali uno rimarrà unito· agli at ti ed il secondo gli sarà r estituito con dichiarazione di ricevuta . · La domanda deve p oTtar e l 'indicazion e del preciso recapito del con corr entei. · Il programma e le nor m e per gli esami sono quelli stabiliti dal Ministero .d ell 'Interno con disposizioni del 9 maggio 1927. Per la graduatoria saranno applicate le norme stabilite dall a · leµ-ge 21 agosto 1921, n. 1312 per il collocamento degli invalidi di gu erra , purchè le menomazioni fisiche provenienti d·a cause di gu erra non siano di ostacolo alle mansioni di servizio è a parità di m erito avr anno vigo~e le dis1)os·izio11i dell 'art. 3 del R . D. 24 settembre 1923, n. 2073 a favore degli ex-combattenti. La n omina verrà fatta in via di esperimento per due anni dalla effettiva assunzione in servizio a termini del vigente Regolamento Generale degli Uffici e del P ersonale. Il nomin ~1to dovrà assumere le funzioni entro quindici giorni dalla partecipazione della nomin a, in difetto di che sar à consider ato dimissionario, salvo il caso di legittimo impedimento debitamente compr ovato. L 'ac"ettazione del post o implica da parte del1'eletto l 'impegno di assumere tutti gli obblighi san citi dalle disposizioni legislative e r egolament ari dello Stato,, dal vigente Regolamento Generale tieg1i Uffici e del Per sonale del Comune e da11 e disposizioni del r egolamento p er i laboratori provinciali e comun ali di igiene e di profilassi approvato con R . D. 16 genIJ.aio 1927, n . 155, nonch è da tutte quelle m odificazioni che alle leggi e regolamenti potessero essere apportate in av• venire. T.J 'eletto dovrà fissare la sua effettiva residenza n el Comune di Genova. Gli è fatto divieto di att endere alla libera pratica professionale o ad occupazioni affini. I con correnti n on eletti non potranno elevare diritti o preteste di sorta verso la cìvica Amministrazione. Lo stipendio iniziale è fissato in L. 14.50Qì annue lorde di ritenuta per imposte dello Stato e per la pensione, con dieci aumenti biennali da L. 450 oltre l'indennità t emporanea di earo viveri n ella m isura corri$post a dallo Stato ai propri dipendenti. Il con cor rente nominato sarà iscritto all a Cassa cii Previdenza per le pensioni dei Sanitari . Genova, li 1° agosto 1929-VII. Il Podesf.à : E.

BROCCARDI .

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XXXVI, NuM. 35]

JYOTIZJE DIVERSE. La Città Universitaria a Boma. In occasione del 25'1 ani1iversario dell 'assunzio11e al tron o di Alfo11so XIII, da parte di varie città, di ~s tituti , di Corporaz ioni della 'Spagna, si volle tributare un 01naggio al Sovrano, il quale espresse il desiderio ch e la somma fosse destinata a creare una nuova tJnive.rs il à, quanto più grandiosa fo sse possiLjle e per la stia organizzazione e per gli edifici, per g·li elerx1en'ti d 'ir1seg·namento potesse competere va11taggiosame11te con j, ·centri universitari pitl famosi' del mondo. . Il grandioso progc llo sta per esser e r ealizzato. Si tratta di una vas ta cc Ci ~tà » ch e si calcola capace per 1.6.000 stude11ti . Nel r ecinto, che si trova a Madrid in una bella loca lità, fra parchi superbi, vi saranno p alazzi des tinati a tutte le Facoltà, fra cui una Clinica con . 1500 letti, n onch è la zona degli cc sport », con u110 S.t adio per 60.000 spettatori ed una gr ande piscina. Degno completamente d i queste cos truzioni sar anno i cc Collegi » p er gli studenti universitari e delle Belle Arti. Oltre a quelli per gli s~ud enti spagnuoli, ciascuno d ei Governi di molte Nazioni dell 'A1nerica del sud vi costruirà un edificio per i propri s t11denti pensionati che vi invieranno, an alogamente a quanto si è fatto a Parigi e si fa a Nevi Yorl{. In ta1 modo, la cc Citta universitaria n costituirà anche 1111 nuovo vincolo fra le n azioni latino-americai1e ·e la n1etropo1i della loro stessa ling ua . Ci sia lecit-0 confrontare quanto le grandi metropoli moderne h anno fatto per la coltura e quanto non h a fatto la capitale d 'Italia. L'idea di creare a Roma un grande centro di coltura e la den ominazione stessa di cc Città Universitaria » vennero lanciate da Guido Baccelli da oltre quar anta anni. · Nella sua m ente or ganica e nella visione di una nuova e grande Roma, forgiata sulle t:r:adizioni e sull 'esempio della Roma antica, nacque, insiem e con l 'idea ge.n iale, il · progetto con creto. Accanto al Policlinico, da lui pe1\sato, voluto e realizzato, egli lasciò grandi aree libere adatte allo scopo e fece preparare persino il piano dell'opera grandiosa che, se eseguita,. metterebbe il n os tro Paese, anche in questo cRn1po, in prima linP.a nel mondo civile. Uomini piccoli dei tempi successivi non compresero nè il significato n è l'importanza della nobile e vasta impresa . I terreni son o ora altrimenti u sufruiti o accaparr ati all a spect1Jazione edilizia. Il problema univer sitario di Roma è stato risoluto per sezioni, con adattamenti parziali e anche , in· felici ; l'idea m adre è p erduta for se per sempre. Il cc Giornale d'Italia >> del 21 agosto, pur senza ricordare il progetto cii Baccelli , lancia l'idea ge11erica della cittR univer sitaria . Se essa sciaguratamente non potrà forse più costituirsi come cen· tro cii studio, potrà dalle grandi iniziative del F ascism o costituirsi come centro di vita dello studente? Occo1rr t1nn visione robusta del problema e una r apida a1ion e. Se si ritarda, l'iniziativa resterà senza effetto ben efi co p erchè i vantaggi int ern Rzionali d'una t ale opera saranno già sfruttati <la Pariai. <la Madrièl. da Liegi . .A.ncora l1na volta all'Italia r est erà l'onorifico privilegio di avere avuta la prima idea l V . A.


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SEZIONE PRATICA

Un Corso di educazione Fisica per gli Insegna~&l Elementari.

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pr~sid~nza del dott. Raimond Saboura~d. Le relazioni ufficiali ebbero per titolo: 1) « Eritemi po·l imorfi »; r~latqri MM. Lortat-J acob (Parigi) e l-lan1el . (Los~~na); 2) « l)rurigo »: r~latore MM. ~.,avr~ (Lio~e) e Civatte (l)arig"i); 3) cc Malariatera-

stato inaug·urato a Roma il 16 agosto, con 1 'in~ervento d egli on. '!'urati e .Ricci. Vi so~o i11scritti 1200 maestri appartenenti a pia n elle complicazioni .nervose della sifilide »: .circa 400 Comuni. Durerà un mese e si svolgerà, relatori MM .. Chevall~er (Parigi) e Dujardin (Bruper la parte pratica in 11 palestre appositamente x~lles) . attrezzate di quanto può essere necessario per la Numerosa la schiera d ei medici intervenuti (ol.educazione fisica ·dei fanciulli~ tre 300) , non solo dai paesi di lingua francese Fondato su criteri tecnico-scientifici di caratina anche dal! 'Italia, dalla Spagna e da quasi tere prelta1nente italiano, esso ha per iscopo di lutto il mondo. -diffondere il nuovo indirizzo che I 'Opera Nazio. Ali 'esposizion e degli i11ter essanti temi ufficiali nale Balilla intende sia dato all'educazione fisica te11nero dietro varie comunicazioni sugl~ argonelle ~c uole elementari, indirizzo fondato pre;yamenti e un 'a1npia discussio11e cui presero parte lentemente su esercizi eseguiti in forma di giuoco n.umerosi i11tervenuti . e di piccola gara e su g·iuochi elementari di ef- . Furono anche presentati varii casi clinici di fetto fisiologico generale. speciale interesse scelti fra i d egenti dello stesso Insieme con gli insegna1nenti pratici, saranno St. Lot1i s. tenute conferenze allo scopo di illustrare i prinRiuscitissima l 'orga11izzazione generale del concipii che sono a fonda1nento delle nuo~e direttive. vegn o grazie sopratutto all 'opera svolta dall 'inAl corso sono d estinati 10 insegnanti. stancabile segretario generale dott. Clément Simon e da t11tti i suoi collaboratori. Seminarlo di Antropologia Criminale e Diritto Pe· Oltrem od o cordiali le varie recezioni e gli innale nell' Università di Torino. viti , dal hanchetto offerto dal Ministro del Lavoro e d ell 'Igiene, Mr. J_,o ucbeur, alla gita ai VauxNel prossimo a11no scolastico 1929-30 sarà con- de-Cernay, ospiti del Dr. Enrico di Rotschild. tinuato presso l 'Università di Torino intor110 all~ 11 congresso si chiuse. con l 'inaugurazione al: Cattedra di Antropo·log ia Criminale, ch e fu d1 l 'H&pit al St. Louis di un busto e la consegna d1 Cesare Lombroso, . un corso di insegnamento per una medaglia onorifica al dr. Sabourand. Tal.e lo studio biologico-giuridico della ci:iminalità che cerimonia diede occasion e all 'assemblea per triebbe anche n egli scorsi anni tanto successo. . butare all 'illustre scienziato una vibrante ed unaV i saranno impartiti .gli insegnamenti di Annime manifestazione di riverente stima . tropologia Criminale dal prof. Carrara; di Medi-cina Legale e Polizia Giudiziaria dal prof. Ca- Il Congresso Francese di igiene. nuto· di Criminologia e questioni di Diritto e Pro~dura Penale dal prof. Florian; di Fisiologia Avrà luogo a P arigi · dall '8 al 10 ottobre. .e Processi Psichici dal prof. Herlitzka; di PsichiaRelaziorti: 1) Laboratori e igie°:e (Li ~bo~ne. Rotria Forense i11 rapporto al delitto, d al prof. chaix e Dejust); 2) Intossicazione accidèntale duLugaro, e in'fine di Problemi filo so!ici. di J?iritt~ rante la disinfezion e con acido cianidrico .CKohnPenale dal prof. Solari, tutti dell Un1vers1tà d1 Abrest); 3) I servizi d'igien e P.e r la sor~egl1anza e Torino. protezione · dell 'infanzia (Buss1èret e P1sson). Potranno iscriver·si al Seminario i lat1reati in Conferenze : 1) L 'immigr~zione . in Fra~cia. nel passa to ed ai g iorni nostri ; t ecnica, leg islazione legge e in medicina, in filosofia. e irt peda~?gi~, i 111agistrati, i funzionari di tr1bu11al1 m1l1tar~, (R. Martial); 2) I servizi maritti~~ e quaranted elle amministrazioni della P. S. e delle Carceri; nari dell'Egitto (Dujar'''e d c la R1v1ère) . gli ufficiali d ell 'Arma dei Carabin~er~ e chiunqu_e L'iscrizione è gratuita, informazioni: .M. Dune sia ritenuto idoneo dal Cons1gl10 del Semifaure Institut Pasteur 28, Rue Dutot, Par1s, (XV). Le 'sedl1te si terranno nel grande anfiteatro delnario. · Potranno altresì essere iscritti gli studenti del 1'lstit'ut Pasteur. 4° anno di Giurisprudenza e del 6° an:io di. ~e­ dicina ch e abbiano superato l 'esame d1 Medicina. Per il Libro Medico Italiano. Legale. . · . · . Ha trovato pieno con sen so in tutta Italia la Le lezioni incominceranno il 15 gennaio 1930 iniziàtiya .che tende . a favorire 1:att:iabilità e . la e continueranno per quattro mesi ; e si procurerà valorizzazjon e del lihro m edico .italiano, spec1al<;li raccoglierle in · giorni successivi in modo d~ m en te didattico. . rendere possibile 1'intervento al Corso anche d1 111 una riunione .t enut asi a ~1jlano vennero fis-chi abita fuori Torino. . sate le linee generali di un piano di azione .comLa tassa di iscrizione . è fissata in lire 250 : sarà prend ente i segu enti punti: .. . . rilasciato un diploma a coloro che lo richiedano J) . ott~neTe l'appoggio d ella « Società d~gl~ ~d abbiano superata una prova di esame. . Autori >~ così da eliminare il contrasto tra Autori Le iscrizio11i si ricevono . presso la Segreteria ed Editori; .. <lella Facoltà di Giuri spruden za dell'Univer sità di 2) studiare un « contr.a~to tip~ »; Torino. . . '3) . pro.tn uovere l 'at.t:t1az1on?, d1 un~ « Mostra Direttore del Corso n e è il prof. 1\1. Carrfra. rt el libro meéUco italiano n in . occasione del~e Fièr.e Campio.n arie o d ella . cc G1or~ata del L1Ìl 41l . C~ng~esso del Dermatol~gl ~ Siftl~grafl di lfn· h ro », ecc. : . .. . . . gua francese. ·· 4) studiare ogni altro mezzo che p~ssa r1u. . . """ .. ' i::<'i r e util e . ed oppQrtuno alla valori zza~1one del ~ stato tenuto n Parigt dal 25 al 27 luglio u. s. libro italiano,. escludendo ogni antagonismo. alle presso il museo d ell 'Hòpital St. Louis e sotto la È


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IL POLICLINICO

iniziative le quali, comunque impostate, possonò tuttavia riuscire utili alla affermazione della produzione scientifica itali~na. Su proposta del prof .. Devoto; ver1ne nominata uria Commissione, eh~ si interessi del! 'attuazione del programma tracc~ato; tale Commissione risultò composta come segue: sen. prof. Gabbi, presidente; proff. Foà, Fra~co, Pret.i, dott. Oliaro, componen:t~ .. Il sen. Gabbi, essendosi immediatarnenle interessato della attuazione del suaccennato programma, ha già ottenuto dall 'on. R. Forges-Davanzati il pieno consenso a che si possono inscrivere alla cc Società degli Autori » tutti coloro che, nella possibilità di fare un libro medico, manuale, ecc., vogliono a vere uria guida e garanzia nei rapporti cogli Editori; dei quali parimenti saranno fissati e tutelati i diritti nei rapporti con gli Autori.

La rigorosa applicazione della legge contro· I'esercizi o abusivo delle professioni sanitarie. In esecuzione delle disposizioni date dal Ministero dell 'Jnterno per la rigorosa applicazione delle nuove leggi repressive dell'abusivo esercizio delle professioni sanitarie nel secondo trimestre del c_o rrente anno sono stati denunziati all 'au.: torità giudiziaria n . 631 ·e sercenti abusivi delle professioni suddette, dei quali: Per esercizio abusivo della medicina e chirurgia 76; per esercizio abusivo della odontoiatria 73; per esercizio abusivo della veterinaria 45; per esercizio abusivo della farmacia 301; per esercizio abusivo della ostetricia minore 136. Inoltre sono stati chi11si per constatato abusivismo professione: Gabinetti medico-dentisti 16; drogherie e farmacie 6.

La diminuzione delle nascite. È segnalata in tutti i paesi civili e specialmente

in Germania una forte diminuzione di nascite che si è accentuata in questi ultimi due anni. È stato messo i11 rilievo che soltanto una proporzione di nasci te del 20 per mille potrebbe mantenere la popolazione tedesca allo stesso livello; occorre cioè che, per ogni famiglia vi siano 3-4 nascite. Tutti i popoli civili osservano con grande preoccupazione l 'odierno regresso che per molti Stati ha toccato il 20 per mille; tali popoli sarebbero çla considerarsi come moribondi. La çifra più bassa, nel 1927, è stata registrata in Inghilterra, con il 16,7; in Francia, vi è stato il 18,1. La Germania che- nel 1876 aveva il 40,9, nel 1913 il 26,9, h a toccato nel 1925 il 20,7, riel 1926 il 19,5 e nel 1927 il 18,3, cioè ad un dipresso lo stesso livello de)la Francia. In nessun paese come in Germania, il regresso delle "nascite è stato così forte e rapido. · Le cause di questo fenomeno .sono molte e varie: la guerra che ha distrutto molte famiglie ed ha au1nentato le difficoltà de11 'esistenza1 la dimintlzione dei matrimoni, gli aumenti dei prezzi, 1'educazione dei figli che si· è resa difficile e costosa, i divorzi frequenti, i matrimoni in età avanzata, ecca Per tutto questo, in Germania si suona all 'allarme, invitando a considerare molto seriamente la questiqne. ~ da rilevarsi che una notevole diminuzione di nascite si viene osservando anche in Affrica.

[ANNO XXXVI, NuM. 351

Pubblicazione della Nuova Farmacopea U16.ciale de1 Regno (V edizione). stata pubblicata la Farmacopea Ufficiale del Regno (V edizione) approvata con decreto 16 dicemnre 1928-VII di S. E. ~l Capo del Governo. Detta Farmacopea entrerà in vigore col 1° nove1nbre del corrente anno. Il nuovo Codice . Farmaceutico, compilato da insigni personalità particolarmente versate nel campo della biologia, della medicina, della chimica e della far1nacologia, differis.ce notevo1mente da quello finora vigente e che rimonta al 1920, avendo subìto una diligente ed accurata rielaborazione ed essendo stato messo al corrente con i progressi della scienza ei dell 'arte farmaceutica. Il volume, edito a cura .dell 'Istituto Poligrafico, è in vendita al prezzo di L. 100 presso la Libr~ria dello Stato e presso le librerie indicate nella testala della Gazzetta Ufficiale. Le richieste fatte direttamente alla Libreria dello Stato devono essere accompagnate dall'invio. della somma anzidetta, esegui to mediante versamento nel conto corrente N. 1-2640 dell'Istituto Poligrafico dello Stato. . È

Le Borse di Studio agli orfani dei Medici morti In guerra. Alla riunione del Comitato p~r l 'assistenza degli Orfani dei medici morti in guerra, dopo un elevato discorso del Pres)dcnte, tenen~e generale Della Valle e dopo la relazione morale e finanzi aria del Segr. generale dott. Federigo Bocchetti, fu deliberata la concessio11e della Borsa di studi<> per l 'anno 1929 a 65 orfani. Nell'anno scorso furono spese ottantamila lire, ed occorre che le fonti non si inaridiscano perchè l'assistenza completa per gli studii di tanti orfani si protrarrà necessariamente finl' al 1942, in quell'epoca soltanto sarà esaurito il nobile compito che onora tutta la classe medica d'Italia. Per offerte o ipformazior1i rivolgersi al dott. F. Bocchetti, direttore del Sanatorio Militare di Anzip (Roma).

La Riforma dell'. Istruzione post-elementare e le Scuole secondarie di avviamento ar lavoro. Con la legge 7 gennaio 1929-VII, n. 8, è stata disposta la riforma dell'istruzione post-elementare, e la istituzione delle scuole secondarie di avviamento al lavoro. Tale riforma si delinea oggi nettamente, attraverso le disposizioni della legge stessa, con un nucleo armonico di scuole dove i giovani troveranno dopo le classi elementari con il completamento della loro cultura, l'orientamento e l'avr iamento verso una professione,. lin'arte o un mestiere. Per questi motivi la riforma inizia la sua più sollecita realizzazione. Infatti non appena la legge fu emanata, ed anzi prima ancora della sua emanazione~ un gran numero di Comuni, in ogni parte d'Italia, provvide alla trasformazione di corsi integrativi e di qualche scuola complementare, in scuole secondarie di avviamento al lavoro, fornendole di mezzi finanziari, di insegnamenti, di fabbricati, di suppellettili ed arredamenti e perfino del campo sperimentale per le esercitazioni agrarie, assicurando in tal modo alle scuole medie l 'inkio della loro nuova vita.


[ANNO XXXV1, NuM. 35] ·

SEZIONE PRATICA

Presentemente sono già in funzione ce.n toventuna di tali nuove scuole, le direttive della legge testè emanata e ~ programmi da essa approvati. A Ro1na i corsi integrativi del Governatorato che co11tano circa 6.oo'o. alunni, già sono per buo: na parte trasformati, e così pure a Milano.

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Penalità per rifiuto di all ~ ttare II proprio bambino.

Una legg~ vot~ta dalla Repubblica dell 'Equatore e~ andata in vigore nel 1927, comimna la . prigione od una multa per le madri che si rifiutano di allattare i propri bambini, salvo il caso di speciale prescrizione medica. Penalità analoghe sono stabilite per le madri che dànno ~ loro bambini a balia a donne prive del necessario certificato di idoneità, per quelle che trascurano di procurare le cure necessarie al bambino malato, specie se ne deriva la morte, per quelle che lasciano ~ loro figliuoli chiusi in casa soli, ecc.

LA CLINICA OSTETRICA Rivista mensllè diretta da Paolo Gaifami Il Num~ro 8 (Ag~to 1929) oontiene: Lavori originali : L. MOLINENGO: Oeserv.azioni anatoma-to.po~radì.che sull'uretere pelvrica nella donna. Fatti· e documenti : M. FLORIS : Su •due oasi di gliooeuri.a, g.ravidica. ·

La rubrica degli errori: E. DEBIASI: Erxore diagnosti-00 in un easo 'di mola vescicolare . Riviste generali' : F. LORENZETTI: L 'ovaio e le sue secrezioni in.t erne.

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Le2 i 0 n!: G. .AIABANO: La. ·diagnosi .radiologica della. .g rav1dan,za

extr~uterina.

L~ rubric_a _ medico~egale : P. GAIFAMI : In tema di imput3lb1lit~ .m edi.oa n.e lla iniezione ipuerperale. e per una mJJgliore :tuteLa della maternità.

Dalle riviste : Ostetricia : L'idrope oongeni~generaJe del . fe~a e d~1la placenta. - Consid·e razioni su 50() casi. d1 grwv1danza extra-uterina. - Coesis·t enza del carcinoma ·del .fu.nd11.E1 uiteri e gravidanM. - Gravi... dan22a; ~ eten-O&i 11:1itralica. - Menin•g ite tubercoJJa.ire. e gestaz,1one. - Diarree idiopatiohe -O-ella gravtida.nza. - Sul ·modo di ovviare ad ailieune cause di er.. rore nelle radiogtrafie frontali .del b aci·n o. - Studio. ooml?'arativo basato su 500 casi di :Lndu·z ione di travagld~. - Su ~na grave rottura vescicale dopo per.... cf~~az1one- uterina durante una interruzione di gra-. v1danza. - Lesioni ureterali nello svuotamento di aborti e nella iinterruzione ·di griavidanze. - Sulla • • • r1generaz1one delila mucooa uter·iinia dopo l'aiborto te... r atpeut.dco. - Ginecologia : Sterilità con speciale r j.. guardo allo spermatozoo. - Cansiderazioni sulla pa... togenesi e terapia delle << m·e trorra.gie del1a pu·bertà » . - Studio eull'uoo dell'ormone paratiroideo per .r egolare il sangue mestruale. - lnf.J.usso del lobo. .anteriore dell'ipcftsi eul decorso del1a funzione see.. suale. - Sulle emorragie .endoperitoneali dei fibro.._ miomi •deli"utero. - Risultati finali netla chirurgiia ovaa-i.ca oon.serv.atrice e radicale. Pediatria : Sul cefaloem.a toma 0 ster110 dei neonati. - 'Note di bio-. logia : Ri·c erche sperim·e ntali eiui rapporti reciproel fra ghiandole surrenali e genitali. - Sulla chetonu·ria postoperatoria. 0

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Notizie Abbonamento annuo: Italia L. 3 6; Estero L. 5 5. On numero sepa.rato L. 5. Per gli assooia.ti aJ • Polt. . clinico » : Italia L. 3 O; Estero L. 4 5. A. richiesta si invia numero di saggio

Metastàsi oss~e da tumori maligni : cura Occlusione acuta: cloruri sanguign~ . Ovaio: secrezione interna . . . . Pancreatite da atofan . . . . . . . Parotite epidemica: eziologia . . . . Radio : 1ussazione isolata esterna . . . Scorbuto: caso sporadico . . . . Sifilide aortica . . . . . . Sifilide gastrica: clinica . . . Sostanze alimentari : esame con la luce di Wood .. . . . . . . . . Sp~lla: lussazioni inveterate . . . . Spirocp.etiformi (Organismi - ) . . . Steatonecrosi di origine pancreatica Stomaco: sifilide . . . . . . . Trasfusione sangu~gna nell'anemia per• • n1c1osa . . . . . . . . Ulcera duodenale . . . . . . Ulcera duodenale : sintomi radiologici . Ulcera gastrica e duodenale : trattamento Utero isolato: azione del glucosio . . W ooc;I (Luce di -) nell'esame delle sost. alimentari .. . . . . . . . .

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Dlrrtti dij p.-opr;•tà 1,ri.rvati. - Non 4l con1ent,te1 lci 1'i1ta:mpà di lavori pubblicati neJ · Poliolinioo se no!. m 1eauito ad autori••a•ione acritta daJla 1'eda1ione. • "''etata ·la pubblicaeione di aunti di essi aenaa citarne la fonte.

- Stai>.' Tipo-Lit. .A.rmani di

V ari età: Effetti dell'eseTcizio fieioo sulla moot;ru.azio.n e._

Indice alfabetico per materie. Addominali (Sindrom~ -) acute . . . Anemia pernic~osa e trasfusione sang uigna . . . . . . . . . Aorta (Sifilide dell' - ) . . . . . Appendicite, colecistite e grav. extraut. · diagnosi .. . . . . . . . . . Appendicolare (Ascesso-) e raggi X . Appendicolare (Il riflesso -) . . . . Atofan e pa,ncreatite . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . Bronco-polmonare (Muscolatura-) : correnti di azione . . . . . . . . Cardiolisi a,lla Brauer . . . . . . . Cloruri sanguigni nell 'ocèlusione acuta <Jolecistografia per via orale . . . . Colina (La -) nell'ipertensione arteriosa Diarree della prima infanzia: trattamento . . . . . . . . . . . Diarree g:ravi de,l poppante . . D onne e n1e d"icina ~ . . . . . . . . Gravidanza extrauterina, appendicite e colecisti te . . . . ·. . . . . . Lussazioni inveterate della spalla . . .

-

M .Coumer.

V, AeooLI, RA:Ml.

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[ANNO XXXVI, NuM. 35I1

JT, POLICLINICO

Pubblicazion~

a disposizione

dei nostri signori abbonati :

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Oott. V I NCENZO MONTESA1NO

Prof. Dott. ARISTIDE RANELLETTI

Manuale di malattie cutanee

Libero dooente di Patologi& del Lavoro nella R. Universiità dd Roma

ad uso dei medici pratici e degli studenti. Opera in due volumi di comp.leesive pagine XXVIII'180, con 76 1:fì·g ure nel testo. INDICE SOMMARIO DELL'OPERA:

Parte

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~en,erale

: Anatom.i a e Ftie_ioln·g i.a della cute - Pat?log1~ genera~·e, Semeiologi.a, Ter.aipi•a generale - ClaeSilfìcaz1one delle malatJtie cu.ta-nee • Parte speciale: Disturbi di ciroolazione e malattie dei v asi - Dermatiti - Dermato&i che sQgliono presenta,rsi nel coreo di malattie del sangue e degli organi emolinfotPoietici - Pemfi.go e Pemftgoidi _ · Sclerodermia e eta,ti scl erodermiici - Atrofie _ Nevirodermie - Cheratost - Affezà.one degli annessi e · 1delle appendie i cutain.ee Ano.malie della pigmentazi<>n·e - Tumori - Malattie i.n .fettive specifiche e parassri.tarie - Piti·r iasi ;r.oeea Bori·a si - Lichen ruber. Appendice : Dermwtoei dei lavoratori - Derl1llatoei simulate. Vol. I di pagg. XVI-3tffi t00n. 32 fìg:uJI'e. Prszzo L. 5 O, Per i nostri abbonati sole L. 4 5, 2 5. Vol. 11 .di pagg. XII-432 con 44 fìgur'e. P!l'ezz<> L. 6 Q, P.er i nostri abbonati sole L. 5 4, 7 5.

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Dott. CIUSEPPE

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LUIGJ POZZI -, Vja .Sistira, .14 - ROM . ' . ..,

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Ro1na, 9 Settembre 1929

ANNO XXX,rI

Nu,n. 36

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

REDATTORE CAPO:

PROF.

P.RA TICA

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osservazioni cliniche : F. Capaccini: La

dell'idrartro tra11mat.ico sempl ice del ginocchio. - L. Urb,ani: Frattura inveterata bima.11eol are ba&Sa oon frattura del terzo malleolo e subltts.sazione posteriore del piede curata cruente111ente. P. Capone-Braga: Pse·udosindro m~ di Raywaud unilaterale da costola &opr.annu 1nera r1a. 'Note e contributi : C. Pa.p palardo: Nu-o ve osaervazioni sull'amebiaei in Sici•l i.a. Sunti e rassegne : APPARATO RESPIRATORIO : Landau e Held: La gangrena polmcnare : cilaASsifica.zione, evoluzione, terapja. S . Engel: Le a·d-e nopatie trach eo-bro·n.ohtiali. - ..A.PPARATO URINARIO: Boeming·haus : Una ·IlU<YVa vi o. operatori~. !'ler l'ag.gre~·3ione del·1a p a rte term inale dell'uretere. - Lawen e Bie.bl : Su una ci sti pararenale retro-peritonea le origi•n ataf'>i d.a .ll'organo di Wo1ff. - D. M. Morison: Vie di aseorbi.m enta ·n el -rene idronefroti co. - APPARATO GENITALE: K . Wa lker: Il dolore testi-colare. - Brunzema: Criptorchismo e eua -cura. - R. \V. Mc l(aye Oolston: Un nuovo metodo di cura del priapismo. cur~.

•cenni bibli·Dg rafici. . Accademie, società Mediche, Co1ngress.i : Reale A ccademia di Medicina di Torino. - Ass·O·ciazione Medi ca Triestina . ·- So~ietà Medi·oo-Chirurgica ·di P 9.1dova. Società Medi-co-Ohirungica della Rc·magna. - Accademia :Medico·"Fi·3 ica Fiorentina.

OSSERVAZIONI CLINICHE. La cura dell'idrartro traumatico semplice del ginocchio. D oti .

FERDT. .l\NDO CA PA :::: c 1N1

(Porco] i).

U11a g.iu ta reazione ha comvletamente m-0dificato l.a .cura delle le ioni del.J e grandi a·r ticolazioni ; o tituendo all 'immobi1ità assolu ta, la mobi lizzazione atti,ra imn1ediata . Mentre per il pa sato era un dog·n1a inta11g·ibile contenere in ,a pparecchi un.a articolazion·e .fie rita o comu11qu e opera ta, og·o-i invece , i tende a fare subito n1uovere le articolazioni le e anche gravemente o ottoposte a ser ie op erazioni chirurgich e. Co ì - forse esagerando - si ar. riva110 a curare anche le artriti purulente o le g ravi ferite articolari con pi ccole o grandi lesioni o ee. Si .. sa cl1e l n Ye0chi.a concezio11e terapeutica riguard o a1 ver an1ento traumatico del ginoc . . chio, era i ndiri zzata alla imn1obilizzazione as-soluta . . . el)b cne con risultati poco oddisfacen1

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Appunti per il medico pratico : SEME1or1cA: Il sig...ffi..fica.to olini·oo dell'anaclo.tid.ria p r imitiva. - I ri·li.evi della mu cosa. .gastrica· aJQo sch ermo rrodiol ogioo. CASISTICA: Endooa.rdite mal igna prolungata e.on .a;neurisma dell'avambraoci~. - La fase termi nale delle end-0carditi croni·c he. - Contribu to alla batteriolo gia della bile e del1a, ve6-cichetta, bili.a.re. - Dispepsia da ma..lattie dell·a ci stifellea. - · D.iiffi<'ol1tà diagnostd.che dellR- par a.lisi f acciale periferica otiti.ca. - Sutura del nervo facciale nell'OE60 tem.porale. - TERAPIA: TI trattamento Inedico dell'~ngina. di petto. - Le in'iezioni •d'aloocl nell'angina pectoris. - Contributo alla <m•r a ·d el morbo dd. B·a eedow con l 'Ergo.t amina (Gynel"gen). - Insu ccesso di trapiaTuto d i una surrenale umana in un a ddisoniano. - Nel1a pd.roei ed ipe rclo ridria - MEDICINA SCIENTIFICA : Contributo .adlo studio .della stabÌlità collci·d·a.le del sangue nella gravida e nel b~..mbino in differenti condizio n'i morbose . - Ana,iìl·a.ssi e sieri i rra_dia.ti con ra.ggi uJ.tra,violetti. - POSTA DEGLI ABBONAfl. - VARIA: La malat ti31 degli ebrei. Polit ica sanitaria e giuri sprudenza : G. Selvaggi: C-0ntroversie giuridiobe. Nella vita professi1onale: Concorsi. - Nomime e ·promozioni .

Notizie diverse. Rassegna della sta mpa. medica. Indi ce alfabetico per mate rie.

ti. E og11i m edi co co11o "ceva quali inconYenienti eguiva110 ad u11a simile cura . Ba ta infatti in1111obi lizzar e per qu.a lcl1e tempo un gin occhio ano, per vedere con1parire in breve una marcata atrofia n1uscolare del quadricipite fer11orale ed u11 certo grado d ' irri gidin1ento; crue ti fa tti sono ancora più evidenti se l 'articolazion e è traurnatizzata . Allora i disturbi di trofi n1 0 i estendono pure alla i)elle, alle ossa e ai leg·am enti· articolari. È an·ch-e gen erica cog·nizione ch e tali alterazioni tanto faci1li a produr'"' i, ~o no diffi cili a scomparire, inalgrado le cure j) ÌÙ assidue ed i trattamenti fisiote rapici più attivi. Con iderando il problema anch e da l punto di v ista infortunistic-o, perchè tali lesioni articolari seguono spesso per infortunii t1l lavoro , si vede a quali miseri ri sultati porti que ta concezione t erapeutica, sia per il lavoratore, ch e per I.a società assi curatrice. f.01::ì . a d esempio, per una semplice contu ione del µ- in occl1i o con idrartro, un operaio doveva a s tener~ i completan1ente dal lavoro per setti·m an e; cd al mo111ento di riprenderlo non era


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I L P OLICLINICO

i11 g rado di espletare tutta la ua capacità lavorativa, p er una i11sufficien te funzionalità orga11ica dell 'arto colpito. ~Ia lgrad·o queste considerazio11i m edico-sociali, si è continuato p er molto tempo ad jmmobiljzzare le articolazioni lese, più che altro per una ,con su etudine, ch e era divenuta legge. Ma a poco a poco si è avuta una completa reazione a questo m·etodo ormai classic o. tanto che oggi secondo alcun.e scuole, si fanno muovere attivamente e precocem ente perfino gli artroton1izz.a ti. Si badi però ch e la inobilizzazione deve essere attiva , pratica ta cioè dal ferito stesso , c on i propri muscoli ch e attivano l 'articolazione lesa, e fatta a.J più presto po~~ sibile. Ven endo ora a parl.are più in timan1ente della cura dell 'idrartro traumatico del ginocchio, dirò ch e siamo ,passati bruscam ente dall ' uno al•! 'altro m etodo. L'immobilizzazion e prolungata p er vario tem-p o e seguita d.al]e cure di m assaggio, meccanoterapia , bagni, elettricità ecc., ha C·eduto il posto al],a puntura eva ~ cuatrice e alla mobilizzazione attiva imme·d iata. Questo è ogg·i il trattamento abitu.ale del}'idrartro traumatico d el ginocchio, praticato n ei reparti chirurgici ·e con risultati finali $Oclclis facenti. Ma n ella ·p ratica pri rata di condotta e di campagna non è. sempr e facile adottare questo criterio terapeuti co. Sono di ostacolo, no11 la tecnica, poich è ogni 111edico sa pu11g·ere un 'articolazione o .almen o quella del cr i11occl1io, n1a v ieti J)r egiudizi dei parenti, J)e~ ~ o l 'età dei pazi enti e ] 'asepsi, ch e per lo p iù è più appar ente ch e r eale, per difficoltà di amb ien te e di luog·o. P er tali con ider.azioni pratich e h o cer cato di sostituire a questo me~ todo, un .altro l)ÌÙ facile e p iù accessibil e a tutti ed in qualsjasi località . Ho tentato cioè di ott en ere lo stesso risultato con una immo1

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bil;zzazio,ne parziale del ginocchio in posizione di sem iflessiorie, m ediante fa.sciatura amidogessata e facendo siibito camni inare il paziente. Il n1ecca11i mo di guarigione sar ebbe avvenuto per u11 fenomeno fi._ico di a sorbimento, attraver .. o una sierosa (I.a sinoviale), cl1e non è flogosata m a solamen te irrita ta. Il tentativo h a rispo to pienamente al1'aspe ttativa. I pochi casi capitatimi, e trattati con questo m etodo, 11.anno av-uto risultato brillante. Er.ar10 tutti idrartri tra11matic1 voluminosi, datant i da pochì giorni e ch e g·uarirono perfettaniente dagli 8 ai 15 giorni. Infa tti i è ma ntenuta integra e completa la capacità funzionale dell 'arto , sen za il minimo grado di ipotrofia muscolar e, senza alcuno accenno a rigidità, e en za dolentia arti colare. La guarigione poi è stata perfetta anatomicamente, perch è ormai sono trascorsi dei mesi, sen za

ch e alcu11a complicazio11e o recidiva si sia verificata. Un 'altro vantaggio del n1etodo oltre l 'estrema praticità - è che l'indi,riduo può quasi sempre attender e alle sue occupazioni abituali, almeno in parte, purchè non si richi eda la completa libertà di movin1ento del1'arto ammalato. Espong·o i casi. CASO I . - J\II. E., di anni 6, di Gapan1101i: (Pisa). Nulla di i1otevole 11ell 'anamnesi perso11ale o familiare. Mentre stava giocando con altri co1npagni, cadde malamente al suolo, battendo col ginocchio sinistro su una pietra. La sera il gin occhjo si fece dolentissimo e si tumefece. L a lun1efazione si accentuò tanto da impedire il cammino. All 'e. o. trovo: il gj nocchio toial1nente t u111eIatto, dolente alla palpazione e al più leggero 1novime11to, con scomparsa delle fossette !)re- e l)àrarotulee, con balloltan1 ento evidente della rotula. l,,a circonferenza del ginocchio, presa a livello (lel margine i11feriore della rotula, è di 2 l /Z c1n. maggiore di quell a dell'altro corrisponde11t e. Risulta evidente la diagnosi di idrartro trau1natico del gir1occhio. Pratico una fasciatura gessata-anoidata1 in posizione di semiflessio11e - e mi racco1na11do ai genitori che appena asciutta facciano camrninare j} bambino. Dopo 8 giorni tolgo la fasciatura e constato la completa guarigione e cioè scomparsa assoluta del versa111ento, del clolore e della tlJmefazione. Il ban1l1ino cammina ber1issimo. Non c'è ipotrofia n1u colare. CAso IT. - O. A. , di a. 48, di Forcoli. ~ulla 11ell 'anan1 nesi personale o familiare . Soggetto obeso ed uriccrr1ico. Per cacluta da un barroccino, battè violentem ente il gi11occl1io sinistro. Se])bene praticata per due o tre g jorni l 'applicazione locale di impaccl1 i di acqua vegeto-minerale e clella borsa di ghiaccio, com11are versamento articolare. Ballottamento della rotula e dolore viole11to,, con 1mpossihilità assoluta della deambulazio11e. Fatta diagnosi di idrartro traumatico del g·i11occhio pratico una fa sciat11ra gessata-amidat a, ir1 posizione di semiflessione. Faccio can1minare il p aziente, sebbene accusi n1olto dolore. Dopo 1.5 giorni tolgo l 'apparecchio. Il ginocchio è çletun1efatto quasi completamente, scomparsa la dolorabilità, assenza di ipotrofia muscolare. L 'a. riprende st1liito il suo al>itl1ale lavoro.· CA so III. - V. 1\1. , di anni 12, di Treggiaia. iente cli n otevole n el gentilizio e nell 'a. personale. Giocando con i compag·ni cadde sul gin occl1io destro. I genitori gli fecero degli impacchi di acqua salata per circa 10 g iorni, ma vedendo cl1e l 'articolazione si tumefaceva sempre di più lo portarono al mio ambulatorio. All 'e. o. si nola : articolazion e tumefatta e in toto, ballot ta1nento dell a rotul a. Dolore spontaneo al moY. e prov-ocat o. Diag1i.osi : idrarlro traumatico del gi11occhjo destro. Racchiudo l 'articolazione in un leggero apparecchio gessato-amidato, col ginocchio in semiflession e e faccio camminare il paziente. Dopo 15 giorni tolgo l 'apparecchio. L 'articolazione è pressoch è normale, e la deambtil azione si fa regol armen le. Assenza di dolora])il ità e di ipotrofia muscolare.


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SEZIONE PRA.Tl CA

B. V., dj a. 16, di Forcoli. ~ulla 11eJl 'anamnesi perso nale o familiare. Nel conclurre un cavdllo fu colpito da un calcio nel gi11occhio destro. Comparve clolore, tt1mefazione ed ii11potenza funzionale quasi completa. E. O., si i1ota che il gi11occhio è tumefatto, dole11te alla })'.'l lpazjone eà ai movimenti passivi; ballottamento della rotula; posizione del ginocchio i11 semiflessione. Pratico un apparecchio gessato-amidato, con le modalità già descritte e raccomando al paziente di cam111inare più che è possibile appe11a l 'apparecchio sia consol~dato . Dopo 10 giorni Lolgo il gesso. L 'articolazione è quasi nor111ale, la dea111bulA.zione è pressochè perfetta e completan1en te indolore. Con qualche bagno caldo di acqua con sale di Castrocaro e qualche massagg·io si ripri stinano le condizioni precedenti a ll 'infortt111io. CA sa I\' . -

CASO v~ . - G. G., di a. 36, di Treggiaia. Niente da seg·nalare neìl 'ana1nnesi perso11a1e· o familia. re. Nlentre lavorava cadde a terra batlendo il g inocchio destro sopra ur1a ·pietra. Continuò il lavoro, ma di poi per il dolore dovette mettersi a r iposo . Il ginocchio si tu1nefece . Si provoca evidente il ]Jallottamento della rotula . Diagnos ticato un idrartro trau1natico, pratico u11 apparecchio gessato-amidato in posizione di semiflessione . Quindi co11siglio all 'a. di camminare più che sia possibile . Dopo 12 g·iorni tolgo l 'apparecchio. Il ginocchio è ancora un P.O ' tumefatto: ma è scomparso del tutto il dolore e il ballottamento rotuleo. Faccio praticar e qualche bagno caldo con leggero inassaggio e il ginocchio torna normale i11 breve tempo. CA so VI. - V. O., di a. 17, di Forcoli . Nessuna 11otizia ana1nnestica importante. 1. ·a. è caduto di bicicletta, producendosi una distorsione del ginocci1jo destro. Si ha forte dolore, tumefazione noleYole ò el ginocchio (5 cm . di differenza da quello sano) e idrartro accentuato . Per tre giorni t engo il g'inocchio immobile con borsa di ghiaccio a perma11enza. Appena la tumefazione si è stabilizzata, sebbene il dolore sia a11cora accentuato, pralico un apparecchio gessato-amidato, con le solite modalità. Scon1pare intanto il dolore e appena consolidato 1·app. - il p aziente, rlietro n1io invito, comincia n camminare. Dopo 14 g ior11i tolgo l 'apparecchio. l;-accio praticare ql1alche bagno e n1assaggi. L 'a al 20° giorno può riprendere il lavoro (operaio), r11e11tre iT ginocchio è pressochè nor111ale.

CAso VII. - S. F., <li a. 58, di Forcoli. Nulla cl 'importante 11ell 'anamnesi personale o familiare. J.:a. è caduto e si è prodotto una distor·ione çlel g inocchio destro. Dopo due g iorni d~l­ la caduta fui chiamato perchè l 'a . avvertiva ancora forte dolore e i] ginocchio si tumefaceva. Infatti si era forn1ato un i1otevole idrartro. Faccio ~1)plicare una vescica di ghiaccio per due o lre gior11 i e quindi pratico un apparecchio gessa Lo-amidato in p0sizione di sen1illessione. Dopo 14 giorni tolgo l 'apparecchio. L 'a. in questo tempo si er~ sforzato ~i camminare il più possibile. L 'arlicolazione era tornata pressochè normale. La funzionalità era pure bene 111antenuta. Consiglio qualche bagno caldo e del massaggio, otte-

nendo co ì iJ co 111~.!P l o ripristino delle condizioni antecede11ti all 'i11fortunio.

Nor1 traggo n e suna conclusione perchè il numero dei casi, un po' esiguo, non me lo consente. E però sintomatico che l 'esito sia stato ottimo in tutti, ottenendo senza eccezion e una perfetta, .cornpleta e duratura guarigione. Credo che questo metodo curativo, pos-· sa essere utile special1nente al m edico pratico· di condotta , che spesso si trova in condizioni cli non potere praticare cure più complesse in simili casi, pure assai frequenti. CONCLlJSIONI.

Nell.a cura del} 'idrartro traumatico semplice· del gi11occhio l 'A. ha ottenuto ottimi risultati coll 'imn1obilizzazione parziale del ginocchio, in posizione a semiflession e, mediante apparecchio gessato-an1id,ato, fa cendo camminare subito il paziente. Febbraio, 19~9-VII. '

Frattura inveterata bimalleolare bassa con frattura del terzo malleolo e sublussazione posteriore del piede curata ci·nentemente. Dott. L .

U RBANI ,

·Cl1irurgo

aiu~o

- Osip. Ri·u niti.

Nel tratta111ei1to d elle varie fratture la cura idi quelle i11alleolari o.ccurpa un imipor tantissimo }Josto. So110 fTatture aibbaistanza fr,equ·e·n ti ·e la loro pef'f etta o quasi perfetta riduzione anatomica è il is olo .fattore idi b'uon risultato f'Unzionale. Poich è si tratta di friatture arti·oolaTi nella loro prognosfi lontana bi og11a considerare anche la .11061si1bi1e in,s.or genza · .cli artriti tTarumatiche che ·v al1g on o a d osc·u.rare no11 po.e o la pro,gn·O?i. Gli 1S[>OStiamenti cl1e si 1Clevono ,p er lo ·p iù correggeTe so110 jl Yalgis111 o clel piede, la sua sublussazione }JOsteriote, la ieliastasi tibio-peronea e alcu11e volte un certo grado di equi nismo. Questi s·postam e11ti spesso $Ono f acilrrnente ri,d·ucilb1li con vari a,cco~gin1enti cli tec11ica e sono co11tenibili con t1n apparecchio gessato bene esegl1ito, ma alcune Yolte la l1oro correzione è iroi:>ossibile e a llora ·è n ecessaria la Cl1ra cruenta che è precoce o taPdiva a seconda del tempo jn cui f111 istitujta. :\11 ' articolazione tibio-tars.ica è devoluta la funzione dell'equilibrio 1d ella gamba sul piede: fra il piano tibiale inferiore e il tPiede, l 'astragalo, an.alogamerite al sjst.ema scafo-1'1lilaTe al polso, traismette t> distribuisce il p eso di tutto il corpo sul pi1e de. :\ella andatura i1ormale planttgrada l'astra~nlo 1


· LA .~No X\\\ '1, 1Xu IVI. 3G]

l :. P OL l CLI;\I CO

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f: i11ia con ·:inzio11e cl~ e le fratl ure clevo110 es-

trasmette la lpressio11:e postel'ior111ente ·1ul talamo calcancare e anteriarmente sulla grande e $Ulla piccola a'Pofisi, :nella andatur a di·g·ii:igrada in vece le linee 1cli forza 1p8.ls sano .pe1· la tte1sta dell' a;stragalo e per lo s·cruf1oirde. .'-\.g li effetti della statioa n ella pinza bimalleol n l'ù bisogna cons ideraTe il ptia110 tibiale inferiore cl~ e Destot c'l1iama sistema di f.Oste,gno .e·d i mall eoli c11 e lo st.e.sso au tore C1l1iama ,s:iJsteona idi direz tone . Siga·ux 11a 1c1imostrato ohe l 'eiquili1bri10 plantare cl!'P en1d e d.all'atp1p·01ggio no!'lffiale d ella gamlb·a sul ,pic1de; q·u·esto eiq;uilLb.r io ·è d'Urpli·ce: il 1atera1e (ion1i:nato <CLal sistema di diTezio·n 1e, l 'antero-po$te. Tiore 1d0\' UtO all'integrità del 6iSten1a idi SOis tegi.10. P er.c11è l ' eieruililbrio laterale si mantenga è n ec e ari o che il centro 1di pr.es~ione sull' astrag.a lo 5in. esteTno e posteriore in ra(pporto al centro di fi gura ·altrt111enti , se il ·p u·n to d'apJpoggii.o si trova rLr·ortato in dentro, il peso si esercita srull'arco i nt.er n o ,d ella volta .iplantar:e cl1e ten1d,e a1d in-

se t e pe1· lo l)iù cur·ate i·ncru ente111e11te e precocemente con1 e l' ernia strozzata e come l'appendicite: occorr.e in te1n a di fratture essere 1più ortapedtci e 1neno chirnrgi, giovarsi cli apparecchi b e11 fatti e ben model1'a.t i ed eseg·ujre numero.se radJi·ografi.e 1di controllo i11 moclo ,cla realizzare ql1ellò cl1e Dalla. VedoYa ch ia1r1a con f el i:ce parola r&diobiopsia. Con i rn·ezzi che attualmente possediamo all 'intdirizzo clinico d 'un tem po alxbiamo sostituito l 'i:n.dirizzo 1più s.cientifico a111atom-0-1)·a tologi,co realizzato incruentemente ·dalla radiogratia che u nita alla esperienza à·el chirurgo ' 'ale a r en, derci tiran1qt1illi sulla sorte ft1tt1ra •del frattl1rato. Fra le numerose e varie fratture del ~ollo clel piede 1quelle . .a5$0ciate a frattura del piano ti1b'iale offTono uno .sa>eciale carattere cli gravità s ia p ercl1è più .f acilmente esistono spostamenti, sia perch è la riduzione oltr.e iche più dii'ficile ha 'U·n ,a stalbilità piì1 scarsa ed è faci1e ch·e l a 'delformità si riiprod1u1ca anche r1ell'aippar.e.cchio . flettersi. .l\.lla man.cata coTrezione di ques to equilibri o· iL a pro gnorsi l·o nt&1a è anc·11e a.g.g·r.a vata dai l<i t erale .si d eve il ptede IJ~atto valgo per éverpossibili d jsl ivelli nel ,p i.ano tibiale di ~·poggio s ement come dice p estot. Si tratta idi deiformità e 1s ono .queste irregolarità ca·usa di 1dist'Urbo nella 111 ~ltO graYe eid è Ca:USa rd i d·eambiuliazione dilf.f imeccar1ica ·a rticolare e di òe.an11Ynlazione doloCile e dolorof.a; solo in alc·uni caisi l e 1cosi dette rosa. e ~ osto si di .com·penso ,-algono a renderie pilì faLa frattura d,el maTg·ine lJOsteriore dei piano cile l a fiunzi·on e. tiib1ale - .così detta :fra ttur a ùi Destot - corriL'eql1ili•bì.i o antero1posteri·ore è c.loYuto all'ap sip on1de alla .frattt1ra di R!he.a-J3arton (lella gl ena poggi o ·della tibia piuttosto ·p o.ste4iorm.ente sulradiale: isolata questa frattura •decorre senza l ' astragalo; questo è mantenuto in posto dalla spO$ta1nento e solo si 111a111festa con gonfiore del oblitquità del talamo e 1dalla eis istenza s.ul p iano collo ,del rpiede, ecc11imo.si posteriore e cl olore tihial·e d'·un rnaPgine posteriore sollevato . alla pressior1e n ella noccia retron1alleo1are inD·estot 11a rischiarato la f'Unz~one del n1arigine 1ui.r1ism·O dov:uto ad 'l1na terna ·e lie,·e grado di eq 1 ip·ost.er iore t~bi·ale elevand·o1o alla 1di·gnità d' un contrattu·r a rifles ·a dej gernelli e d el soleo . t erzo mall·eolo; è qu.esto ch·e imp.0di1sce (vero M a :pil\ s'P·e1siso ·è asso.ci.ata sia alla frattura idi d ente d' arresto) la lussazione p·rnsteriorre clel piede 'Lln sol o malleolo , s i a a d una frattura bi!rrl'alleonell'an·datura digitigra1d.a e i1-el .salto . lare lin moid o id.a realizzare una frattura a tre • ~1l i è sarnbT.ato n ecessar io di premettere queste fTamm·enti idei d iversi ti1pi; bi1nalleolare bassa brevi nozioni di fisiopatologia dell'articolazione (co sì eletta 11ige11iena di Qu én n ), Dl1p11ytren bassa tibio-tal'Sica •p rima di parlare id i u.n a frattt1ra bi. (geni-sopragenieno cl i Qt1énl1ì, Du p11ytren tipica, malleolare bassa complicata a frattur.n d el III :\ Iaisonne'U\'e (frattura geni-peronea alta). n1alleolo con spostan"_en t'o laterale e s'llibl'USsazioIl frammenio cun eifor1n e post eri1or e ha .dimtnTI e in dietro del piede. s ioni ,~ aTi e e rin1o nta pii1 o 1n1e·n o in alto dietro :\elle fratture a tre fran1m enti è fratturato il il 1Yul l. o tibiale. E-isi ema di diTezion.e e il siistema di &ostegno: La s11a dimensione l)IÌll o m e110 grande non è .ess.e ipossono decorrere senza s po1stamenti ina plù causa ·di spostan1cnto; questo è tanto più fa cil t3 ~1)esso si presentano a n oi con 1piede in valgis1no qt1anto la frattura n1alleolare è più bassa percihè e in suìbìU1Ssas ione posteriore. allora il piede solida le con i (lue m·alleoli iP'Uò e il malleolo esterno è fratturato 1111 poco al spost.ar$i all'indietro . Se la fra1t·ura bin1alleolare di...:opra dell'aTti•colazione tt'bio1per·onea l:a derrorintereEsa il pre r one .al disopra delle s·ue conn esmità è a n che aocon1p.a gnata ·da 11na <' en conche i s io11i tj,b iali . il mall eolo esterno solidal e da una tip ica e conosci'uta dopo le classi ch e de.scrtzionj J>arte con la incisura fibula ris tibiale. 1p e r n1ezzo <l i Dt1pt1ytren. dei l egame11ti d ella articol azio11e tibio-fibu lare S e tru este frattur e sono cur.ate precocemente distale e dall'altra con l' astra~alo per m ezzo del 11ell e prime ore, non è difficile di curarle inleg.an1ento triqlletr11n1 in1pedi::.ce lo spostarnento. c ru ent.em ente. 1

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[i\.N No

xxxvr,

NuM. 3G ]

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SEZ lONE · PRA.TICA

.. e

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Fj g. 2. Fig. 1. •

Radiografja in senso laterale.

Radi ografia

111

senso

antero-p o~ teriore . •

'

;

J. •

Fig. 3. - La radiografia. clirn o::i1 ra la sutura 1ne tallica cl el n1alleolo J)ero11eo e l'inchiodnm e1110 tra11 -n1alleolare astr.ngalico.

F'j g. 4-. - La ra.cli ografia di111ostl'a la riposizio11e della troclea astra_gali ca nel 111 ort.aio tibiopero11eo. •

I


1280 . Il caso c11e 110 do\·uto curare cr·uente1n ente è caduto sotto l·a mia osservazio11e u11 n1ese circa d-0po il tr~uma ed era stato t::a ttato con a1ppar.ecc11io gessat o. S i tTattava di ttn uomo di 66 anni, C. . da _..\ffile: il 17 g·en11aio era cacl·uto s-ct voland o soiPra u n marciapi~de, a Yvertì su1bito · forte dolore al coll-0 del l)iede 1d estro e non potè più rialzarsi. 11 20 febfbraio lo vedo peT la prima ·v olta. Tolt·o l 'ap1par ecchio iSi cons tata che il pteide è deviJato leggerrmente a ll 'est ern o, l 'ayampied e destr.o è piì1 cor to dell '.avampie1de .sipistro, il tallo11e p•ost eriorm en te ... porge molto di più d i quello san o, la concavità posteri-oTe del t•endine di ...\chille è più manifesta, il piede è in equinism o accentuato e se si inettono i piedi in lJ·osizione simmetrica a J:u.ce raid.ente :si nota cl1e il m argin-e anteri·o r·e d ella tibia .s por.g·e idi pii1 d ella tiib ia dell 'arto ·sano. .Anteriormente sul .collo del piede si n ota una salienza bTusca r.a1Ppresentata dal mangi11e anteroinrferiore d el piano tibiale; 1s u ·q11e.sto rl.lievo sporgono i te11dini estensori e il dito p·uò pen·etrare sotto il Jnargine in una d epression e profonda rapipresentata dal pia110 tiibiale diisaJbitato. Col compasso · di spessor e si nota che il clia1netro anter:o.ipost.eriore 1del collo d el 1piede è a'Urnien tato. La do•ccia . retro-mall·eolare interna iè scomp.arsa e la pressione diig·itale vi ri·sveglia f orte do1ore (figg. 1· -e 2). La raidiograifia praticata n elle due proiezioni 1dimostra un·a frattura bilffialleolare baiss·a con .spost am ento all'inf'llori del malleolo peron·eo m entre ·n on esiste dia·statsi fra :l!a tibia e la ·di·afi1si peronea rp·erchiè lo spazio C'h iaro f ra il tubercolo posteri·ore della tibia e il nlargin e interno del 'Per-0ne n on è aumentato (Ohawut) . 1La radiogirafia laterale 1dimostr a fratt11ra cunetforn1.e ·del m argin e po,ste.riore d ella titbia con sp·ostarrnento in alto del frammento cl1e iè pi.ccolo: i l n1arg·in e fratturato poggia sul versante anteirior e cl·elLa troclea as tr.agalica. 1Lo spostamen to si g·i'Udic.a g·ravissimo agli eff.etti clella statica ar ticol are e agli effetti della d eambul.azio11e dl1e s i ritiene quasi i.m p oss·iJbile .con la ·d eformità d eis·critta. Un tentativo incru ento di rid u zione falli6c e e allora d·ecitdo d'inter,·enire con l 'autorizzazi one ·del mio illustre primario di allora prorf. T. F erTetti . 07Jerci::.ione . - Racl1ianes1e ia nO\'Ocainica 1po sitiva. Fa:sc1a i1scl1emica. Tag1io di Albanese-Kocher ...Lau enstein a1npio. Si pretpar·a il perone e la tibia anteriorm.e11te e il collo d ell'astrag.alo s ollevan1do il muscolo pe. didi·O. Il rnalleolo p1eroneo presenta con la diafisi peronea solo connessioni fib ro se; si cr11entano rperciò i fran1me11ti e si riunisce il malleol o alla diafisi peron ea con 11n p·unto in fil d'arg·ento molto serrato in merlo da ·aiSsi-curare un·a buona s talbilitù . La 1'iposizion e d ell'astrr.a·galo nel m ortaio ti1bi 0Jperor1e 0 è p·os.silbil1e ma non esiste alcun a staibilità e la d eform.ità st r iiprodt1ce a1ppena aibban1donato il piede. Te.rnen1do iper ciò cl1e la deformità si riproduca nell'ese<guire l'appaTecc11io, ridotto il pied.e, s'i nfigge un cl1iodo n el· 1'astragalo attraverso il mall eolo peroneo Sllh\ rato. La test.a ·del C·h iodo spOT·g e in fuori dalla s11tura cutanea cl1e si e1seg11e in catgut. Ap•p areochio p:essuto ben n1-odell.a1o. La radiografia es~­ guita il giorno seg1.1ente cli1110 tra llna b11ona r1<t11zione a11aton1icR ( fi ;i· ~. 3 e 1) . 1

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b

Al 25° g·d.orno si toglie l 'a1p1par ecc·l1io e il cl1iodo c11e 1:ien fuori facilmente .e si ese·g ue una do.ccia ge-. sata iposteriore a pelle per.fettamente model113.ta. S'inizia subito balneoterapia cal·dissima. ~I o­ ,·imenti 1fl esso-esternsori attivi e ~)a;ssi vi e lungl e s·eid 1.1te di ma•ss.a ggi·o. Al 40° g·iorno ·s'inizia l a ginnasti•ca d el .g1,av1amen to prog·ressivo s'Ul piecle malato per i11ezzo di un pi.ano di legno .p o ~ t 1 .ai piecti d el letto e al 60° gioTno la d eam1b·ulazio11e si com:pie qua1Si no1malmentc con ~eletta d a 1piecle piatto nell a. scarpa. 1

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Il trattam ento cruento dell·e fra"i.ture .del collo del ipiede ·Che come ho ·detto deve e.ssere un trattamento idi ·ec:cezione rtserYato alle frattur·e irr,e. d·ucibili o a qu.ell-e jnveter ate no.n è r eg.o lato nei suoi particolari tecnici e i ,-.ari autori sono inter,·en:utJ per varie 'ie (tagli lateral·i, taiglio 11osterior.e). iLa -ria iposteriore è ·stat a lJattu.t a dia .<\Jg·luve cl1'e ha 'Prati.cato la r esezione temp.ora11ea della t'l1tber· o sità d el calcagno e da altri che so110 i11t er• ·ven'Uti 1per ' 'ia trans.achillea: l'i11tervento è aibb·rustanza l esi.vo e 1sembra indioato nell·e fratture voluminofSe id el mar g·ine p osteri·or e d·ella ti bia. Nel 1923 più ginstamen1 e Duval e Basiset si mostnano eci.etti·Ci e fanno interYen ti secondo i casi riYolti sul mall eolo esterno, sull'interno o &u ambedue. Nel 1919 I nY.ara interviene sul malleolo inter110 che in chioda n ei casi facili per via transct1tanea o d01po aYerlo m eiSiso allo Bcoperto n ei casi cl1e sembrano ·di rpiù ·difficile riduzione. Nel 19~2-23 P icot cr ede opportuno l 'intervento sul framm·ento po,s teriore la c·u i ridiuzi-on·e è secon,do lui ca11sa d ella conten zi one e ridll zion e clei d11e 1nalleoli; contrariament e a lui Lt1ssa.na pTatica l '.arvvitamento ·uni' o bimalleolar·e . Nel 1925 P etit in 11na bin11::t1 leolare con terzo framm en to, seziona il tendine d'.A. c.h ille e il su o malato guaris~e. Delitala nella ·divLs·i one o.r topedi·Ca dell'OS'P·e1da1,e ci,ril e di v ·enezia ricoTre volen ti·eri al1a o:s1 eosintesi clel malleolo jnterno alla ·Leclerc. A m e sembTa c.he il taglio d1 Allbanese I<o cker am1pio con la p.arte ·vertical e posta nella doccia retromalleol a r e dia uno spazio en orm e. Prepaftan,do e lussan1d10 dalle . loro du e _d orce osteofibTose i t endini peronei oppure praticandone la sezion e t em'PoT.an ea si potrebbe l'us:::are il 1pi.e de all'in·de11t ro e praticare l 'av\·itamento clei drt.1e malleoli e d el m aTgine p.o.steriore in modo da ricostruire esatt1arrn e11te dal hasso il pi ano tiibial e senza il minimo dislivello. Il frammento posterior e ~:p-0stato in alto si po treibbe prendere tem1poraneamente per aYvitarlo in bt1ona posizjone con un.a specie di cavata ppi analogo a qu ello idi l\1arton iper i miomi -Oell'utero ma a,·ente lln passo di ' dte stretto in m riclo 1

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SEZIONE

PRATI C.t\.

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<la re11dersi solidale con il fTammento oss·eo e emozioni , talora con anestesia tattile, dolori così permettere un·a buona stabilità durante il vivi , ipotermia. Secondo Raynaud la sindrome euo av·,·itan1ento. · sarebbe d et erminata da uno spasmo arterioso ~ el inio oaso mi sono contentato di un interdi origin e esclusivamente simpatica, per le·yento •r)iù modesto 1perc!1è il f-rammento po1steriosioni d ell e fibre sia nei tronchi n ervosi ch e nei re era picoolo e ormai sald.ato nella nuova poplessi periarteriosi. tSizio11e , ma in caso di frattura recente la cui riMa oltre questa form.a essenziale a etiologia 1duzio11e incru·enta non m i de5se completa so1dignota, altre son o state segnalate in seguito le 1disfazion0 e sicuTezza peT l '·avv-enire dell'infermo quali , simmetri cl1e o non , traev,ano origine da n on esite ...ei a far.e l 'intervento desèritto percJ:l<è tt1mori, costole cervicali, ecc., comprimenti il ho l'esperienza di tanti po,-.eri infermi la cui defa scio vascolo-nervoso. d'ormità ·d olorosa f1a .pTef·erire loro u n·a amp'Uta- ' Pacetto, Agrifoglio ed Aigrot , ad es., nel lozio11e e t1no strumento di protesi . ro studio sul Journal de Chirurgie, riferiscon o s ulla sindrome di Raynaud per costola cervis ale. ' r:.-\. a prop·o sito di una fratturr~ inYeterata bi~ Le costole sopra11numerarie costituiscono un malleolare bassa oon f•r attura del terzo malleolo r eperlo abbas tanza frequente ed erano cono· e t1blussazio11e posteriore del piede curata cruenci ute fin dall 'epoca di Galeno (Libro VIII). La tem e11te, preconizza il taglio di Albanese-Kocl<er n1oderna lettera tura è orn1ai numerosa su quecl1e dù un .an11p1io spazio e peTmette facilmente sto argomento: ba ti citare i pregevoli lavori l 'a ,.Yitamento del malleolo peroneo e la visione , d ei no tri, con1e quelli ad es. d el Della Ve. .,dal basso del piano tibiale. Riferisce t1n caso do,ra, d el Bianchini . .così. trattato e guarito. Lo stt1dio sullo svill1ppo delle vertebre ci ha fatto cono cer e ch e le costole sono rap1Jr esentate su tutta l 'alte.zza della còlonna vertebrale. J. TA~TON. Fractures du, 1ne1nbre inf érietlr. NouQuel le della porzione dorsal e si sviluppano soYeau traité de Chirul'gie. lo .a]lo st ato n orn1.ale, le coste cerv icali e lomCHAPUT. L es. fractures malléolaircs d·u coi1r-debari r estano rudi1n entali (Le Dentu). pied. P·aris, 1907. Sa111)iarno da ll 'e1nbriolog ia che n ei ,prin1i DE.. ror. Lyon cthir. , may-a·v ril, 1913. BILLET. T.b.\è.Se de Lion, 1913. tem1)i d ella vita intrauterina appai ono su ciaQuu~u. Revu.e de chir., 1907, 1912. scun lato della corda d or sal e d elle rnasse di MARSY. TJ1ièse ·d e 1 Lille, 1897. t essuto· embrionale d e tte protovertebre. Una FREDEL . .Bull. soc. anat., Pari:s, 1912. parte d~ questo tessuto circonda b en presto la MEISS~ER . . ·B eit. z. Klin. Gl1ir., t. LXII.J, p. 140. AU\.RAY. Bul. ~oc. chir. Paris, 9 giugno 1912, p. 995. corda dorsal e e . su ciascun lato invia indi etro P 6 THERAT. I1bdd. , 18 giugno 1911. d ei ])rolung.amenti, i quali , crescendo \ 7erso quelli del lato op11osto, vengono a circondare Per la Bibliogra.fia :comrpl-eta sul tf'attamento delle fratt-ure clel collo del piede si cons11lterà: !a m idolla, il c11i sviluppo precede quello d el FRANCESCO DELITA!.A e SANDRO N!ARCONI . T ratta1nensuo in\rolucro os eo. Le successive modifi cat o rl ell e frat r,tt.re articolari e loro esiti. R·e1azio11e al Xv"ll Congresso del!a ,Soc1età italiana zion i embrionali portano in d efin itiva a ll a formazione di un arch etipo vertebrale composto rli ortopedia. di una porzione ce11tr.ale o corpo, di una posteriore o arco n eurale, di una anterior e o arOSPEDALE POLICLINI CO UMBERTO I co em.ale. Quest 'ultimo risulta costituito a d eli[ P .-\nTGt.IONE diretto da l Prof. A. DE FABI stra e a sinistra dall e apofisi costali unite al corpo e a 11'apofi si. trasverse per la parte. prosPset1do-sindrome . di Raynand unilate1"ale s ima] e , a ll 'apofis i sternal e per la parte distale. da costola sop1"annumer~ ria S.i pt1ò dire cl1e tipicamente la v ertebra è sen1pre prov\ris ta di un paio di cost~le., coi;ne per 11 dolt. P. C..\PONE-BRAGA, a ssi stente. in fa tti si osserv.a in alcuni \rertebrat1 1nfer10ri. Ne1 1'uo1rio i residui sull a colonna cer,ricale Raynaud descrisse la malattia ch e porta il • sono rap11resentati , secondo il parere della suo non1 e nel 1862. Il sintomo essenzia l e da lui d es igna to con isteva in una gan grena sec- mass i1na parte d egli AA. , dalla radice centrale dell 'apofi s i . tra sversa , la qual e viene appunto ca ~ in1111 etrica senza le ioni vasali , che più frecon s id erata com e un rt1d im ento di costola. quentemente si verificava nei giovani (da difLe coste oprannumerarie si di stinauon o in ferenziar si quindi dalla gangrena senile di oribrevi e lt1ngh e. P er lo più la malformazjon~ gine endarteritica), che si accompagnava con acroasfi sia e IJa llore i1eriodici. dell e estremità è bilatera le e le costole possono preser1tarst su1)eriori , 11ro,·ocati o n o dal freddo e dalle libere o arti colate sia m ediante una specie di 1

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IL POLICLlSlCO

ligamen to, sia per n1ezzo cli u11a vera e propria articolazione. In qualche caso si riscontra u11a sinostosi con la prima costa oppure con lo sterno. rf a lora l 'articolazione è doppia . Per lo più il fascio vascolo-nervoso segue la nuova via, passando a cavali ere della costola sopr annumera. ria. I sintorr1i ch e si hanno 11elle coste brevi possono essere perfettam ente simili a quelli che provoca la semplice ipertrofia del} 'apofisi suddetta e cioè: disturbi sensitivo-motori e perturbamenti oculo-simpati ci. Le coste lungh e possono far corpo e continuarsi con l 'apofi si tr.a sversa oppure articolarvisi. Sono considerate in questo caso come elementi diapofisari. I sinto1ni sono pressochè simili a quelli delle costole brevi , ma il territorio nervoso colpito è per solito più esteso potendo essere interessato tutto qu.anto il .p lesso br.achi..ale . Il caso da me osservato merita di essere citato per a lcune particolarità dell 'esordio e per gli scar si risultat~ ottenuti .dall 'ablazione della ·costa ~nomala; ritengo perciò utile aggiungerlo a qu elli precedentemente descritti. B. _I\., cl i anni 30, tramviere. Nulla di notevole nell'anamnesi fa1n ig'liare. È co·n iug·ato, moglie appare11temente sana . Non aborti , un figlio vivente e sano. Blenorragia a 24 anni. Nega lues .. Malaria nel 1918 durala circa quattordici mesi. È st at o sempre bene ed ha atteso sen za il mini1110 d is tltrho ai suoi lavori fino all 'epoca bellica, quando per l o scoppio cli una granata fu getta to yjolente1nente a terra riportando una forte contusione alla spalla de.stra. Da questo periodo il soggetto con1i.nciò ad avvertire senso di peso e di formicolìo a tutto l 'arto superiore di destra, di1nir1uzione prog·ressiva della forza, ipoter111ia della 111ano, iperalgesia, spasmi dol orosi, d i. trofia t1r1gual e e sa i tuarian1ente perionichia , DeLti sintomi so110 contint1a l i co11 alternatiYe di ren1i ssio ni e di peggiora111enti. Fu sol o nel l 'autunno (lel 1927 che cas11almente gli fu da l1n sa11itario riscnn lrata l a presenza di una tu1nefazione sita profondamen te all a regione sopraclaYicolare di destra ch e I 'esame radiografico riYelò essere una costola soprannumeraria. Due mesi dopo fu accolto al 3° Padiglione d el Poli• clinico Umberto l. E . O.: condizioni g·enerali. l)uone, s tato cl i nuLri zicrne buono. Non gangli evidenti alle varie stazio11i. Polso rRdi.ale di media pressione e frequenza a sinistra: ...\ssente a destra. L 'on1erale òi destr<1 sc1nl)ra di calibro normale. e pulsa regolarn1ente. Torace: sin1n1etrico, ben ro11forn1ato. Alla fos~« 011racla"icolare di destra notasi alla palpazio11<~ I a presenza di un corpo duro, fisso, ch e si perde nelle parti 1nolli sia Yerso la col onna cerYicale ehe Yer o l 'innanzi e in. ba sso. Non si

pro' ocar10 dolori alla pressio11e. Si percepisce· i1etta111e11tc I f\ p·u lsazione d ella su cclavia . Nulla di i1otevole . alla per c11ssione e all ' ascoltazior1e. Cuo re: aia nei lin1iti, toni netti. Addome: trattabile, indol e11te. Organi ipocondriaci: nei limiti n ormali . S. N. : oculon1ozione norn1ale. Nulla a carico del settimo e ciel dodicesimo. A braccia protese 0011 si i1otano uhlìassamenti precoci , ma dopo qualche Lempo sorg·ono oscill azioni inedie del] a mano clestra. _i.\rti inferior i : 1novimenti attiYi e passivi 11or1nali. Forza 11ormale. Riflessi rotulei, achillei, adduttori, addominali, cr e1naslerici prese11ti e simmetrici. Alll1ci plantari. Non disturbi dell a sensibilità agli arti inferiori . Iridi reagenti alla luce e all 'accon1odazione. Esa1 n e cornparal ivo (leg li arti superiori: AlJ ' ~spezio11e si ar1prezza appen a una lieve ipotrofia dei inuscoli del ])racc io, dell 'avatn braccio e, della mano destra . Questa appare di colorito cia11otico fi110 a due dita sopra 1'articolazione del pol so e i11 . questa zona il tcr111otatto è notevol1nente 11 i11tinl1ito . Esiste iperestesia d olorosa sul1a n1ano al territorio del racliale, mediano e cui anco l aterale dell 'avamhraccio. Le ung hie appaio110 dis trofic11e. Nulla a carico dell 'arto del! 'opp osto l ato . !\lisurazione: ,\~ 10 c111. dall'olecrano : braccio destro c111. 28; }J raccio s i11is lro- cn1. 30,05; ava1nbrar.rio Dx. (pari P u1ed ia) c111. 27 ; avambraccio Sn, c1n. 28. Oscillon1e l ,.;a : Pacl1on: Braccio destro Mx. : 130; 'Nln. : 90; i t1dire osc'illo111e trico: 3 ; braccio s i11istro ~1lx .: 130 ; ~1In.: 85; indice: 3. Avambracc io rles ti·o : i1essuna oscill azion e (al terzo n1edio) . Ava111bracc io s i11istro (terzo l\le<l io) : Mx.: lJO; ì\In. : 80 ; i11d ice: 2. Te111peralura della nla·n O cle-tra: 32; sinistra: 35 1 9. Din1n1on1elria: D.: 80; S.: 90. l .'esa111 0 cl etlriro non <]jn1oslra al cun a alternzione deg na di 111enzio11e . I11dagi11 e r ad iografica: il corpo Yertebrale del-

la ~e l li n1a cc r\jcale e le t1e 111asse laterali ~ooo 1tole,ol111e ul c S\ ilu1)patc. Gli spazi it1ter,erle-


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XXXVI, NuM . 36]

hrali non presentano nulla di anormale. A sini.stra notasi r11dime11to di costola, a destra sull 'apofisi trasver sa si articola con formazione re.golarmente bicipitale un elemento costale il qual.e presenta circa alla s ua metà un 'altra articoJazione, mentre l'estremo d~stale si fonde colla :faccia st1periore della prima costola. Non esiste art~colazione sternale. 18 gennaio 19.~8: Operazione eseguita dal prof. _A. De Fabi : eteronarcosi regolare. Incisione sopraclavicolare destra arcuata . . Si mette allo scoperto la costola soprannumeraria respingendo in .avanti di essa ~I plesso n ervoso. Liberazione dell 'elem enlo costale il qt1ale risulta formato di due :Segmenti : t1no più lungo, articolato con l 'apofisi trasver sa della selti1na cervicale, l 'altro più b re ve ft1so col suo estrerno distale alla parte media della faccia superiore della prima costola. F r a i due segmenti sono interposti degli elementi ch e ricordano 1)i11ttosto vagamente un 'ar.ticolazione. Si libera totalmente la costola e la s i asporta in toto. Chiust1ra della ferita opera~oria lasciando un piccolo zaffo nella parte .inedia. Decorso post-oper atorio : ottimo. All '8° giorno :si ritira lo zaffo. Le condizioni d el paziente sono ,p ressochè jmmutate. Verso il l 0° giorno si nota un aumento di ~alore della mano destra. Il polso radiale si percepisce appe11a.' Pressione al primo g iorno del! 'intervento: Pachon: Braccio sinistro : . Mx. : 130; Mn. : 85; . i11dice: 3. Braccio destro: Mx.: 130; Mn. : 90; • ,\ne) ice: 3~ Avambraccio si11istro: Mx. : 110; Mn. : 75. Avambraccio d estro : lievissime oscillazioni ap1pena apprezzabili. 9 marzo 1928: · Si riveèle il paziente dopo due JJnesi dall'intervento. All~ fossa sopraclavicolare .di d estra n otasi cicatrice chirurgica angolare in-<i'o lente. Gli spasmi' aolorosi sono cessati. Persiste invece iperalgesia sulla mano nel territorio del radiale del mediano e d el Clitaneo laterale -Oell 'a va1nbraccio. 11isurazione: braccio destro: 29; braccio sini, 1 :stro: 30,05 (a 10 cm. clall 'olecrano). 1\ varnbraccio destro: ctn. 27; avambraccio si111istro :· cm. 28 (parte media). Oscillometria: Pachon: braccio destro: Mx. : 140; i\in.: 80; indice : 2,fiO. . .\vambraccio destro : lievi ·oscillazioni fra 100 ie 120. ' · T errnon1etria: Mano destra: 34,9; mano sini:-s tra: 36, 2. .Il pazjente nòn ha pi1ì av:u~ò fenome11i supp urativi, tuttavia p er sis te la sensazione di peso in · tutto l 'arto superiore destro, la cianosi perio-<lica della inano. La r adiale ·al polso è appena percettibile, l 'ipotermia è ·quasi costante e spicc a tn in tutta la. mano . 26 febbraio 1929: Le conqiz.ioni sono pressochè :Sin1ili a quelle di circa un anno fa . I risultati all 'oscillome tro e la misurazione dei vari segm enti su g li arti superiori ci forni sce dati quasi i1nrnuta ti rispetto a quelli di un anno fa. Il paziente si lamenta sempre di non poter '1are lihero uso dell a propria rr1ano per . i disturbi ~

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SEZI ONE PRATICA

più sopra accertnati. L 'acroasfissia periodica, la mano fredda in ogni stagione, le parestesie l 'ob· bligano u ten ere I 'organo il più possibile in riposo. CONCLUSIONI.

Dall 'esposizione del caso scaturiscono alcun e osservazioni che m-e ritano di essere messe in rilievo. Anzitutto ci domandiamo: perchè I.a presenza della costola soprannumeraria , dal momento ch e trattasi di malformazione congenita, n el volgere di molti anni non h a dato alcun segno di sè ed ha determinato una serie di disturbi trofici e vasomotori soltanto dopo un trauma P Non è fa cile. rispondere con . s1curezza. Riconosciuto però il rapporto fra trauma e inizjo della sindrome morbosa si può presumibilmente ammettere che lo stiran1ento e la contusione del simpatico su un corpo insolitamente sporgente a bbia dato luogo a fenomeni spastici n el territorio delle arterie dell 'avambraccio e della mano. L 'om erale, con siderato il suo calibto cospicuo e la scars.a influ enza ch e le turbe di origine simpatica ap,. portano a questo vaso non h a dimostra to n essuna modificazione, mentre le arterie minori dell'avambraccio e della m.ano si sono alterate n ella loro funzione e n el loro volume. Questa differenz.a di comportamento d ' uno stesso sistema arterioso esclude appunto il fattore m eccanico di compression e diretta sul fascio n erveo-vascolare. L'oscillometria ha confermato questo dato di fatto; e ciò è spiega, bile per un particolare e ·g raduale adattamento degli elemen ti vasali. Non si può p en sar è n el nostro caso a una endoarterite giovanile (morbo di Winiwarter) perch è questa affezione predilige gli arti inferiori e abolisce il polso arterioso prima di dar luogo ai b en noti fenom.eni necrotici . L 'evoluzion e e l'assenza di lesioni ·a carico degli organi interni n el n ostro paziente ci fa escluder e il fattore embolico. L 'acrocianosi costituisce un 'alterazione vasomotoria bilaterale e quindi non può. ripor. . tarsi al caso nostro . Gli scarsissimi risultati ottenuti dall' estirpazione della costola soprannumeraria convalidano la nostra ipotesi , ch e cioè n on doveva trattarsi di semplice compressione, m a di alterazioni intime del simpati co con consecutivo spasmo delle arterie. Ammesso questo fattore come causa dei disturbi ch e affliggono tuttora il paziente si potrebbe téntare un nuovo · intervento con . }a simpati cectomia peri.arteriosa sull'omerale.


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POLICLINICO

RIASSUNTO . Illustrazion e di un caso di costola cervicale con fenomeni vasomotori a tipo Raynaud, il quale presenta interesse per due dati importanti: inizio postraum.a tico della sindrome e n1an cato n1ig lioramento dopo l 'ablazione d ella . co ·ta sopr.annumer.a r1a. BIBLIOGRAFIA. A. LE DENTU e P. DELBET. Nouveau traité de Chi r u r gie. Paris, J. B .. Baillière et Fils, 1915. TESTUT e J ACOB. Anatomia topografica, vol. I, U. T. E .1'., 1923. PACETTO, AGRIFOGLIO e ArGROT. Journal de Chirurgie, t. XXXI, n. 5, 1928. LEnI e PÉRON. Paris ~1-é.dical, 22-XI-24. A. BIANCHINI. Policlinico, Sezione Chirurgica, 4

p. 507, 1924. A nTHl TR AY. LA\iV. Adventi tious lig. Simul. Cervical ribs. Annals of Surgery, 1920.

NOTE E CQNTRIBUTI. I

CLINICA MEDIC. \ DELLA R. UNIVERSITÀ .

DI

CATANIA

dire tta dal Prof. MAURIZIO AscoLI.

Nuove osservazioni sull'amebiasi in Sicilia. Dott. CoNCETTO PAPPALARDO , assi stente vol . Lo studio d ell'amebiasi in Sicilia ebbe inizio n el 1912, quando il mio Maestro Prof. Maurizio Ascoli illustrò i primi casi di dissenteria fra i militari reduci dalla Libia. Succ~ssivamente la frequen za tutt 'altro che trascurabile della malattia guidò alla scoperta di focolai endemici, segnalati dalla nostra scuola; e, man mano, la importanza notevole di questo capitolo di patologia, quasi nuovo per le nostr e reg ioni , e la n ecessità di approfondirne lo studio fuoch ettaron o sull 'argomento 1'at tenzione di molti studiosi. Così ebbero origine numerose ricer ch e clinich e e sperime ntali d egli allievi di M. Ascoli (I zar, Iuspa, Ferro, Sa.rifilippo, Moretti, Pappal ardo) i contributi d ei · quali hanno volgarizzato la fisionomia nosografica, molto spesso anomala, d ell 'infezione amebica, arn1ando contro di essa la falange d ei m edici pratici. Izar e Moretti hanno portato contributi statis tici che sen1brano dimostrare un incremento dell 'amebiasi nella Sicilia Orientale, e specialmente nella provincia di Catania, dal 1919 al 1925; dai dati d egli AA. risulta la notevol e diffusione della malattia n ella nostra r egione , e un'impensata frequenza di casi di origine certamente autoctona (109 su 317 ammalati di Izar).

[ A~~o XXXVI, Nul\<1. 36J·:

Naturalmente è difficile stabilire quanta parte d ell 'aumento numerico d ei casi diagnosticati, sia ~ovuta ad inc r em ento vero e proprio· d ell a~fez1o?e,. e quanta alla maggiore diligenza d ei san1tar1 ed a lla diffusione dei criteri e· d ei mezzi. diagnostici. D 'altronde un a n alogo movimento si è svolto in altrì paesi d ella zona temperata (Francia Ge rmania), ed ha avuto per effetto anche la dimostrazione di una in,o pinata diffusioned ell 'infezione amebica e d ell 'esistenza di llÌÙ o meno numerosi casi di origine autoctona. Cosicch è non sembra azzardato presumere che· lo studio d ella parassitosi , ch e ancora ieri rigua~dava soltanto la m edic ina tropicale, sia d estinato a .c essare di rivestire un interesse· p uramente r egionale o nazionale. A proposito d ella diffusione d el} 'infezione· nel nostro Paese, la nostra scuola ritiene chela segnalazione di forme isolate o enden1iche· di amebiasi n elle varie r egioni d'Italia, a 1)arte lo interesse clinico, abbia una notevole importanza epidemiologica, in quanto giova conos~ere con precisi on e )a distribuzione geog rafica della parassitosi nella penisola . Diciamo questo per chè a noi consta di casi• autoctoni di amebia si accertati dai medici locali anche in province che per nozione ordinaria e corrente si con siderano indenni dal1' i,nfezione; casi ch e n on vengono .giudicati m eritevoli di pubblicazione per il fatto ch e dal punto di vista clinico offrono scar so inter esse. Questo stato di cose d etermina come conseguenza l 'ignoranza generica, a lmeno d.a parte dei medic i pratici , d ell'affezione in regioni dove essa di fatto è più o m eno largamenterappresentata: valga l 'esempio di P alermo, dove, pur essendo n on eccezionale l 'ascesso epatico, l 'esistenza d ell'amebiasi era del tuttosconosciuta fino a quando il mio Maestro, potè for11irne agevolmente la dimostrazione (R. A'cc. Se. med., Palermo, 25-6-1921). Un esempio ancll e più eloquente è quellor ecentissimo riguardante Amburgo. In questa città , tanto progredita in materia di studi medici, sed e di uno d ei massimi Istituti di Mediçina ~ropicale del mondo, il Goercke, reduce dai tropici e pratico di malattie esotiche, in U·n anno potè accertare non meno di 200 · (dico duecento I) casi di amebiasi misconosciuta: fatto che resta impressionante anche se l 'A. ritiene di aver appurato l 'origin e esotica di gran parte d ei suoi casi e•).

Il

(*) .l\ nal oghi recentissi1ni rilievi vengono segnal ati negli Stati Unili. Così per Chicago GEIGER (The Joum. of the Am. Med. ·Ass., vol. 92, n. 7) g iunge alla conclusione che I ~infestazione amehica è tutt'altro che infreque11te ma fin 'ora misconosciuta; e ad ana-


[ANNO

XXXVI, Nu::\i. 36]

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SEZIONE PRA TLCA •

Per Je suesposte ragioni, dunque, ed anche a titolo di incitamento alla pubblicazione di osservazioni analoghe, noi riteniamo . utile continuare a rendere periodicamente ragione della casistica occor:sa nel nostro Istituto. Nella presente nota daremo un cenno clinicostatistico degli amebiasici accertati e studiati in clinica e nell'ambulatorio dal febbraio 1926 al giugno 1928.

I casi ammontano a 100 d ei quali 40 proveni er1ti da Catania città e 20 dalla provincia, 23 aalla città e provincia di Siracus~, 17 dalla provincia di Caltanissetta. Confrontando queste cifre con quelle riporta te da Izar e da Moretti sembra a primo acchito che l 'infezione sia in diminuzione·. Al riguardo però è da tener conto delle seguenti circostanze. Nei primi tempi in cui fu richiamata da lla nostra scu ola 1'attenzione sulla esistr.nza e stilla diffusione dell 'infezione amebica nelle nostre regioni, si rese maggiormente sentito da parte dei medici il bisogno di ' accertamenti di laboratorio che avvalorassero il sospetto che una determinata forma capitata alJa loro osservazione rientrasse nel gruppo dell e sinçlromi amebiche; si verificò per tal modo t1n più largo 1novimento di affiusso di esami a scopo di accertamento. Divulgatasi in secondo tem1)0 con questo 1nezzo la conoscenza della forma rr1orbosa da i1arte dei medici pratici e della stia almeno apparentemente facile cura specifica si determinò un movimento inverso ritenendosi, sia per quest 'ultima ragione eh.e per le diffi coltà ed il disagio connessi all 'aocertamento, di potere senz'altro ricorrere anche in assenza di esso al trattamento tanto più che anche all 'insuccesso terapeutico poteva attribuirsi valore diag;nostico siccome prova ex juvantibus n el senso di escluder e con verosimiglianza la etiolog ia in parola. Pertanto, e per altre ragioni intuitive, un giudizio in proposito sareb}'.)e quanto mai aleatorio tanto più che in questa materia interviene fortunatamente un terzo fattore , cioè che la cura efficace degli amebiasici riconosciuti vien e a diminuire una sorgente di infezione e di diffusione. Ciè- che risulta accertato dalle nostre indagini e che conferma l 'esistenza dell'endemia amebica in Sicilia è il riscontro frequente di loghe conclusioni giungono DE R1vAs e F1FE per Filadclfia (Tlle Journ. of the Am. Med. Ass., vol. 92, n. 8).

casi dei quali r esta fuori di dubbio l 'origine autoctona dell 'amebiasi. Dei nostri 100 amebiasici, in 25 le prime manifestazioni en terocoliche cominciarono in colonia, in 10 durante la guerra sulla nostra fronte, in 65 che non el'.ano mai stati n è in colonia n è in regioni sospette la malattia ebbe· inizio nei rispettivi paesi di residenza. Non pare però, stando al n~m e ro dei casi autoctoni ed avuto riguardo alla den sità della popolazione, che qualche comune sia stato colpito più largamente di altr~, · n è ci sembra di avere con statato vere epidem.ie. Ci risulta soltanto ch e nel bimestre ottobre-novembre 1927 son-0 stati accertati rispetto ag·li ·altri m esi dello stesso anno e di .q uello precedente un buon numero di casi (21). È da tenere presente però ch e l 'influenza de i fattori stagionali e climatici i1ell a d eterminazione di epidemie può essere semplicem ente simulata in quanto queste condizioni determinano soltanto l 'esplodere od il ritorno di episodi acuti in portatori o cronici. Di fatti le libazioni copiose, l 'uso sm odato di purganti , gli strapazzi fi sici, quali cau se occasionali dell 'insorgenza dei primi disturbi enterocoli ci , fig uran o in 67 dei 100 ·1)az ienti , m entre n egli altri le prime sofferenze si sono appalesate senza preoedenti. L'entamoeba histolytica è stata riscontrata da sola n elle fec i di 84 dei 100 n ostri a111 malati. Dei rimanenti in 6 essa era associata al trichomonas intestinalis; in 3 alla lamblia intestinalis, al trichomonas intestinalis ed alla blastocystis hominis; in 3 alla sola lamblia; in 2 a forme spirillari; in 1 all'ascaride lombricoide; in 1 alla taenia soliam. La contempora11ea prese·n za di questi parassi ti nell'intestino, per i quali il concetto dell a loro azione patogena va guadagnando terrenor aumenta la resisténza dell 'entamoeba histolytica al trattamento specifico. Le form e pitì ribelli , sono quelle dovute alla simbiosi del1'ameba con la lamb1ia. In linea di massima i risultati terapeutici ottenuti nei nostri casi confermano queste as• • serz1on1.

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ormai accertato che sebbene l 'entamoeba histolytica prediliga come sede l'intestino, tuttavia la sua localizzazione può restare muta od appalesarsi con una sintomatologia così vaga da la,s ciare perplessi sul giudizio diagnostico. Pertanto è. errato escludere l'amebiasi quando manca la sindrome dissenterica poichè questa non ha altro valore ch e quello di sintoma e come tale può mancare o pas are in se-

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II. P OL I CLINlCG

conda li nea rispelto .alle altre manifestaz ioni più o n1eno imponenti. Anch e le metastasi possono non presentare un quadro ben definito nè essere precedute costantem ente da disturbi enterocolici. A questo poJimorfismo si deve la descrizione delle numerose « forme cliniche n sotto le quali può .r ivelarsi l 'am ebiasi, descrizione 'che se può talvolta apparire artificiosa, riesce tuttavia utile a scopo didattico e diagnostico. Accenni amo brevemente alle varie form e osservate n ei nostri pazienti. Sindrome dissenteriforme acuta (5). Gli amm alati ch e mai erano stati in colonia e mai avevano sofferto in pr.ecedenza disturbi enterocolici furo110 colti quasi improvvisamente da dian·ea pron1sa (12-20 scarich e al g iorno) con feci muco-san guign e, ten esmo , dolori addominali diffusi più o m eno inten si , modich e elevazioni termiche serotine, a volte vomito. J"'e feci presentavano il ca.r atteristico odore di sperma; la rettoscopia (praticata in un caso solo) n1ise in -rilievo la presenza n èl segm ento · inferiore del sigma di numerose piccole ulcerazi oni ricoperte di muco conten ente numerose form e vegetative di entamoeba histolytica. Enterocolite a riprese (73). È la forma più comu.n e n elle nostte regioni . A volte il primo episodio diarroico, spesso non imponente, suole passare inosservato dal paziente il quale c onsulta il medico per la comparsa di crisi dia,r roiche di breve durata più frequenti nella stagione calda intercalate da i1eriodi piuttosto lunghi . di r elativo ben esser e. Durante le riprese si n ota quasi sempre · ten esmo; raramente · qualch e rialzo t ermico serotino (37°.2-37°.5). Sono fr eque11ti modici dolori addominali. Nor1 sempre le feci sono muco-ematiche. Nei pe· riodi di quiescenza l 'alvo è regolare, a volte tanto stitico da richiedere l'uso quotidiain o di lassativi. Insistiamo n ella circostanza che la sindrome di gran lt1n ga pre1)onderante è qu.ella enterocolica a riprese. Sindrome disp eptica (8). In essa predominano le sofferenze gastriche su quelle intestinali. I nostri pazienti accusavano senso di peso diffu so ali 'addome dopo i pasti, pirosi incostante, eruttazioni acide e modici dolori all'epigastrio indipendenti dai pasti. L'alvo era irregolare. Qt1esta forma può· simulare una lesione colecistica (sindrome pseudo-colecistica); così in un ~mmal ato d'ambulatorio prima ch e capitasse a lla nostra osservazione era stata fatta diagnosi di colecistite e consigliata la colecistectomia. Dopo l'intervento chirurgico, ch e n on confermò la diagnosi , i disturbi persistettero immutati. Successivamente l 'esame delle feci

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c t1iarì l 'etio-logia dell 'affezione e l 'infermo guarì dopo opportuno trattamento emetinoarsenicale. Sindrome pseudo-appendicolare (3) . Identica, sebbene men·o pronunziata, a quella dell'appendi,c ite cronica, donde l'importanza della ricerca a ccurata deJl 'entamoeba · histolytica n elle feci prima di affidare il paziente al chirurgo. Qualche volta possooo m ettere sull'avviso i brevi periodi diarroici soffe.r ti in passato. Non mi diffondo s11ll 'argomento ch e sarà oggetto di un . prossimo studio del collega dott. Sanfilippo d-e lla nostra clinica. Sindrome stitica (1). L'ammalato accusava s titich ezza ostinata ribelle a tutte le cure con le consegu enze inerenti alla stasi fecale cronica (astenia, cefa lea , inappetenza, ecc.) (*) . Va particolarmente rilevato che nemmeno nell'anamnesi fu possibile rintracciare precedenti enterocolici. Si distingue dalla enterocolite a ricadute, n ella qua] e ·si possono avere anch e periodi di s titich ezza, per l 'assenza delle crisi diar.roicl1e . R ettocolite (5). Questi pazienti accusavano sènso di .peso e modico dolore nella f-0ssa iliaca sinistra con irradiazioni al pube ed· alla regione perineale. Avevano 1-2 scariche al giorno con feci a voJte solide a volte liquide mucoematiche. · l ,a rettoscopia praticata in uno (rifiutata dagli a ltri), mi se in rilievo piccole ulcerazioni lineari ric operte di muco, alcune san guinanti , a carico della mucosa del sigma e della parte alta del retto. Quattro . ammalati non avevano sofferto in passato turbe enterocolich e; in uno figurava enteroc·olite amebica dissenteriforme a.c certata e curata nel nostro Istituto circa 7 anni prima che si ripresentasse alla nostra osservazione. In questa forma la ricerca dell 'entamoeba histolytica n elle feci può riuscire negativa ad • t1n p1r1mo esam e. Metastasi epaticlie (5) . Di queste, quattro si presentarono a noi ·n ella fase parenchimatosa (preoolliquativa) ed una in quella colliquativa ; tutte a carico del lobo destro del fegato ed in soggetti di sesso ma schile. Soltanto in tre ammalati figuravano nell 'anamIJ.estico pregressi disturbi enterocolici; in due la lesione epatica s'era stabilita lentamente e subdolamente. Su questa forma mi intratterrò in un prossimo lavoro in collaborazione con il dott. G. Sorge. Segnaliamo fra le malattie contemporaneamente alle quali abbiamo riscontrato n ello stesso soggetto l'amebiasi: I.a tubercolosi pol(*) Sensibilmente migliorata dopo il trattamento

eme tino-arsenicale.

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SEZIONE PRATICA

n1onare (2), la tuber colosi ossea (1), la sifili-· de (3), la malaria · (2), l 'endo·c ardite lenta (1), il carcinoma gastrico (1).

*** Per quanto riguarda la terapia ci sembra urgente n ecessità segnalare la tendenza esisten.te ch e a noi occorse di rilevare, ad eccedere nelle dosi di emetina con detrimento anche g rave, e persino ad esito letale dell 'apparato cir.c olatorio e sul sistema nervoso. Più di un caso di questo genere ebbimo occa~ione di constatare. Simili osservazioni e quelle r accolte in clinica ci hanno indotto a proscrivere del tutto la son1ministrazione di forti dosi di alcaloide quale è suggerita da alcuni AA. e sulla loro fede a.c cettata da molti pratici. Se questa consuetudine ..poteva accettarsi finchè l'emetina costituiva il solo m ezzo efficace contro l'ameba e sa va invece respinta oggi ch e sono in n ostro potere altri farmaèi valevoliss imi. contro questo parassita. Pertanto preferiamo attenerci piuttosto alle dosi medie di em etina (2-4 cg. pro die per via sottocutanea) date per 4-6 giorni e seguìte da 15 giorni di cura stovarsolica (2 compresse da gr. 0.25 al giorn o) ripetendo il ciclo · una o più volte secondo i ca~i. Quanto allo stovar solo notiamo ch e in ben quattro dei nostri ammalati insorsero dopo pochi giorni di trattamento fenomeni d 'intolleranza (eritema scarlattiniforme e morbilliforme pruriginoso, febbre, cefal ea, astenia, diarrea) ch e scomparvero subito dopo la sospensione del rim edio e la somministrazior1e di preparati di calcio ed adrenalina. Sull 'Y.atren 105 mi sono diffuso in un mio recente ]a\'Oro (Policl., Sez. prat., n. 31, 1928) e recentemente Millh ens ha ampiamente riferito n el congresso di medicina tropicale al Cairo. In accordo con osservazioni di altri au .. tori esso può sostituirsi o associar.si all'emeti n a ed al paragon e di questa offre il vantaggio di non dare mai luogo ad inconvenienti gravi manifestandosi l ' intolleran za soltanto con fenomeni diarroici. Nelle localizzazioni e1)atiche perè. non pare ch e sia ugualmein te effi cace ch e in quell e intestinali. RIASSUNTO. L'A. ri chiama I 'atten zione . sulla frequenza de11 'qmebiasi in Sicilia; illustra le forme cl in ich e riscontrate in 100 ca&,i ; consiglia di non er redere n ell e do i cli en1etina.

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SUNTI E RASSEGNE. APPARATO RESPIRATORIO. La gang1·ena polmonare : classificazi9ne, evoluzione, te1~apia. ( L ANDAU

e

HE LD.

Annales lvléd., XXV, 5, 1929).

. Secondo l 'opini o ne della maggioranza, la gangrena polmonare è provocata da anaerobi; alcuni n e .attribuiscono l 'etiologia anche agli aerobi. Non esiste un m icrobo specifico, perchè tutti gli .a n.a erobi possono esserne lq causa; essi trovano un ambiente favorevole nell 'obliterazion·e completa o parziale del ·bronco affer ente, che stabilisce un 'atmosfera .p overa di ossigeno (Erbrich). Dal punto di vista cl_inico la gangrena è stata divisa in u11a forma diffusa o circoscritta (Laennec); in una forn1a uni- o multiloculare (A. Fraenkel), in benigna o grave (Sokolovv ki). Gli AA. fran cesi dividono la gangrena in pneun1onica, pleuritica, em bolica (metastatica). Landau ·ed Held propongono invece la se ~ guente division e : gangrena polmonare superolobare ed infero-lobare. Gangrena p. supero-lobare. Sono riferiti 7 casi su 24. È una forma primitiva , indipend ente; sorge in modo acuto, e rasson1ig lia alla polmonite grave, ma n on h a alçun rapporto çon questa . . L' esp ettorato e l 'alito diventan o fetidi a l 2°-3° giorno1 ciò cl1 e clepon e per il carattere primitivo del processo. Nello sputo i trovan o spiroch ete, fu siformi O(l altri a n aerobi. Il i)r o . . cesso si lo.cal izza al lobo superior e poln1on are, in prevalen za a D. Il decor so è a nch e esso acuto ; compare con brividi , è seguìto cla temperatura elevata , cl1e r.ag·giunge 39-40°, da do ~


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'POT.l e l.l1'4ll~O

lori puntori dal lato inalato (sotto la clavicola ·o in corrispondenza della scapola), da tosse e da inten sa dispnea. Il polso è piccolo, frequente, 130-140 al m. talora irregolare, I '.aspetto del paz. presenta i segni d ' una grave a ffezione : lingua secca, estremità cianotiche e fred, de, diminuita mobilità toracica del lato malato. I segni . fisici sono scarsi; dapprima sono quelli d 'una bronchite diffusa, in seguito corr1p.aiono segni d 'un.a infiltrazione più o m en o estesa, e broncofonia; inspirazione rude, espir.azione so ffiante, ed a caverna formata , r espiraz ione bronchiale sonora, con in- ed espirazione a timbro cavitario. Tali disturbi si agg ravano in seguito, insieme alle cattive condizioni g·en erali, e per i disturbi intestinali. Su 7 ·espettorati di gangr ena supero-lobare solo in 2 furono trovate le fibre elastiche; cjò è dovuto ad uno sp eciale fermento dei mi crobi , ch e a g isce dissolvendo le fibre elastich e. L 'esam e del sangue ha i1nportanza per distingu ere ql1 esta affezione dalla polmonite fibri nosa; n ella g. p. si ha una leucocitosi poco superiore al normale (7200-!1200), con formula leu eocitaria ·presso a .p oco norm.ale, con assenza di eosin ofili. Questa forma di gangrena a decorso acuto solo raram ente diventa cronica. Ga.rigrena p. infero-lobare. È spesso secon daria ad altre affezioni , e in sorge o p er aspir azion e n egli indiviçlui c.ach etti ci , e g ià so ffer enti di al tre affezioni polmonari, o per via e1natica, in seguito ad emboli; p erò gli agen ti d ella gangren a son sempre anaerobi. La diagnosi differenziale tra ques le due form e e la bronchite putrida o piuttosto la bronchi ecta ' ia i)utrid.a è dim cile. Prognosi. ~ sen1pre g·r ave, nell 'una e n el· 1'altr.a forma. La 111edi.a .dei casi mortali, sebb en e sia varial)i]e secondo i diversi AA. , è ~e mpre elevata ; la g uarigione di qualch e caso può far sor ger e il sospetto ch e sJ sia tra t.1 a to <li broncl1iectasia putrida, in cui il paren chima polmonare non è alter.ate. Cara. S'in) zia la cura medica con balsamici e di sir1fettanti: acido feni co al 0.5 %, un cuc<'hia io cla tavola , tre volte al giorno , ed olio di eu caliplus (8-10 goccie tre ' rolte p. d. ), a c ui si po sono aggiungere inalaz ioni d ei m edesimi n1edicam en ti (.acido fenico 2-3 °1, , olio d ; tren1entina , di eu caliptus). Questi b al an1ic i 11on h.anno .influenza terapeutic.a , m.a favori '$Co no l 'espettorazione, e disinfettan o l 'esp ettorato cl1e i r.accog1ie n ei bron chi. La cura p iù appropriata è rappresentata dal l >neumotorace artifi ciale, il quale fa cilita J:1 {'tcatrizzazion e della caverna. Tale rnetodo , pre"·onizzato da molti, trova opposizione solo in 11ochi AA., i quali asseri cono cl1c il pneun10tor ace 1)rodu ce frequ enti complic.azioni. Qt1e~ la dt1pli ce ma11iera di con iderare l 'azione dcl pn l. cli11cndc dal fatto r l1 e il pnt . ' 'a ,a11-

plicato n ei soli casi in cui è indicato , cioè n elle g.angrene a forma supero-lobare. In queste forme l'uso del pnt. è prezioso, i)erch è pare ch e la cavità g.angrenosa possegga una comunicazione libera con il bronco, q u.a le permette la rapida sparizione e cicatrizzazione della caverna dopo il pnt. Sono i11 g~neral e sufficienti 2-3 insuffi.a zioni per g uarire il paz., b en s'intende se praticate il più precocem ente· possibile, e prima che si stabiliscano delle ader enze. ' Nelle forme di gangrena infero-lobare il pnt. è con troindicato per le numerose a derenze ch e i stabiliscono con la pleura, in n1odo precoce. Talora esso è del tutto dannoso e pericoloso, i)er ch è può provocare l'infez ione dell.a pleura e la sua infiammazione purulenta o .gangrenosa . P.a rtendo dal con c·etto ch e l 'espettorato di malati di g . p. contengono spirochete e fusiformi, è stata applicata la cura di salvarsan in tali casi. I pareri sull'efficacia di tale terap ia sono discordi; gli AA. sono d 'avviso ch e se non si ottiene un miglioramento dopo la 2a iniezion·e, è meglio interrompern-e la son1ministrazione. Tuttavia dalle osservazioni emer·. ~e ch e il neosalv.arsan è mal sopportato ed ineffi cace n elle gangr.ene s uper o-labari, m entre ha una n etta effi caci.a sull e gangrene inferolobari, talora favorendon e la guarigione. Ri.assun1e11 do, la terapia dell a gangren a j)Olmonare è la segu ente : n ella forn1a supero-lob.are è indi cazione assoluta praticare qu.a nto J)ÌÙ ·p resto è possibile .il pneumotorace artifi· e i.al e ; n el] e farin e infero-lobari trion f.a in,1 ec~ il neosalvarsan. CARUSI.

Le adenopatie

t1~acbeo-bronchiali .

J(lin. Wo ch enschr. , n. 27, 1929) . Le concezioni topogr.afich e sulle glandole trach eo-bronchiali e quelle clinico-radiologiche in casi di loro affezioni non erano finora basa te su dati b en e accertati, ma piutto~to campate su basi poco sicure. Usando dei procedimenti tecnici piuttosto complicati, con iniezioni mediastinich e e sezioni a serie di toraci cli lattanti in condizioni narro.a li e patolog ir h e, l 'A. ha cer cato di sostitl1ire alle dette va. gh e con cezioni , dei da ti sicuri. In condizfoni norn1.n.li le glando]e trach eob roncbiali non si .addo~ san o .all 'a1bero trach robronchia] c, ma seguono il decor o d ei vasi, pr in cipalmente della ven.a poln1onare. IJ' infez ion e tubercola r e del Int I '.'l ·n te è caratterizzata dalla poca entità della Jc"ione poln1 0n.are i11i zial c, e dall 'imponenz a deJl '.a denopatia. Quanto J)iù è f)Ìccolo il ba1r1 h i110, tanto J)i\1 in ten sa m ente si tl1n1efanno le g la11clol e tracl1eohTon r hial i e tanto più la le ione glandolare tende a g·en erali~ar si . La tubercolosi de l~ E:: glandol e trach eo-bronchial i delern1in a ])Crc1ò nel latl nntc tumefazi oni notevoli cd interessa (S.

EN GEL.

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SEZIONE PRATICA

g ran parte d el sistema g·land olare trach eo-bron.chi.ale, mentre non deterrnina n el b ambino più .gra11de (età d ella scuola) ch e ad en opatie poco notevoli, e limitate a quelle poche g landole .c h e drenano la r egi one polmonare ammalata. Queste modicl1e adenopatie difficilmente possono dare sintomi clinicam ente apprezzabili; -Ile potranno d.are l e g rosse tumefazioni glan-Oola1 i d el lattante, età in c~ i però è più d iffi· Cil e ril evare con precisione sia i dati clinici -ch e q uelli radiologici. L 'assenza di dati clinici ·e radiologici n on d eve perciò fare escluder e, :nei bambini con cutireazione positiva, I ' esi~te n z a di un 'adenopatia tracheo-bron chiale . I111portantissimi son o i rapporti 't ra l o stato ·d ell e glandole trach eo-bron chiali e lo scoppio ..di una meningite tubercolare. La menin gite si ·d etermin.a speci.almente n ei casi in cui le glan·-dole tracheo-bronchiali sono ammalate di re· ·cente, e in ambito vasto; molto p iù raramen te 'ìn casi di tubercolosi tracheo-bronchial e dì ·data più antica. Condizi one necessaria al de .. lcrn1inarsi . di una m ening ite tuber colar e, è ~1perc iò l 'esistenz.a di un complesso prim.ario . ~.re ce nte ed esteso. L 'esame radiolog ico diffi cilmente permette tli con statare direttan1ente le g landole tracheo"bronchiali ingrossate; ciò sarebb e tutto al più. ·po sibile in casi di adenopatie impon enti , n ella :11rii,na ìnf.anzia dunque. Infatti le g lando]e tra· ~ h eo- bron cbJ ali, sia normali ch e ingrossate, -veng ono a trovarsi entro l 'ombra cardi.aca; solo - i11 caso di calcificazione esse spiccano n ettall) ente su questa. Al di fuori d ell ' ombra car·d i.aca possono sporger e soltanto, in caso di in:g·ross.amento, le glandole d ell 'angolo trach eo.bronchiale di d estra (il tumore si s viluppa ·v er$O il m ediastino di d estra, in alto). I /esame radiologi co, se· anch e nella maggiot -11art o d ei casi non ci consente di d imostrare direttamente le g landole ingrossate , dà p erò ·tlei reperti diversi dal normale ch e possono 1r1direttamente far concluder e per un.a adenopatia trach eo-bronchiale. Queste d eviazioni dal n orm.ale, probabilmente dovute a fenomeni di i11 f'i nmmazione p eriglandolare, con i tono n ella ._run1atura d ell ' ombra cardiaca o in modifica, zi on i d ell'ombra ilare. ~Ientr e i1 el bambino in condizioni normali , l '01nbra d ell 'ilo è molto d eb ole, in casi di aden opatia trach eo-bronchiale l 'ombra dell 'ilo assun1e un aspetto abb.fl· tanza n ettamente d elimitato; a d e tra di solito un a spetto parag onabile a un 'al.a di farfal]a, a sinistr.a, a un ·eg·m e11to di cer chio. J11 a ltri casi si d et erminano d ei processi intiammatori periilari d el tessuto polm onare t e~ o;;o (processi perifoc.ali , ch e o a ccompag·na no u11a malattia r ecente o seg·uono a timoli ~pe­ <:ifi ci o aspecifici ch e colpi scono il focolaio tubercolare). Si hanno all ora d ei segni radiol og-ici molto n etti e d eci i'ri; essi indi cano ch e .... i tratta di malattia r ecente e in attività. 0

PoL LITZE'1 .

APPARATO URINARIO. Una nuova via operatoria per l'agg1·essio·ne della parte terminale dell'uretere. (BoEMINGHAus . ·Arch . Klin. Chir. , vol. 154, pag. 480, 1929). Il m·etodo trov.a un.a indicazione n ella sede iuxta-vescicale d el calc-010 ureteral e, quando q u·esto non è asportabile d.a lla vescica. Di fronte agli altri metodi . finora usa~i, avrebbe il vantaggio. di dare un '.ampia luce anche negli individui a bacino stretto e allungato. L '·incision e cutanea d ecorre secondo la direzione delle fibre dell'aponeurosi dell 'obliquo esterno, dall 'altezza della spina iliaca anteriore superiore per circa 10 cm. fino al margine esterno del r etto, segu e poi un d ecor so orizzon tale fino alla linea mediana continuando infipe verticalmente fino al pube. L 'incisione d ei piani muscolari segue lo stesso d ecorso; il retto vien e sezionato tr.asversalmente in tutto lo spessore. Se l 'incision e è esatta, non si inter essano n ervi importanti. Lo scollamento del peritoneo è facile; in corrispondenza d ell 'an ello addomin.al e del canale inguinale, esistor10 ader enze norma li piuttosto valide, ch e richiedono la sezione co11 il bisturi. Per avere un orientam,ento più fa ci1e è consig)iato di ricercare l 'uretere a l! 'incrocio con I '.arteria iliaca, e di seguirlo da qui verso la vescica . Il drenaggio , qu.a ndo è necess.a rio , sta nel punto più declive perchè segu e la via parar ettale, attraverso la fossa ischio-rettale e viene all' esterno , attraver so una con.troapertura paraan.ale. VALDONJ.

Sn una cisti para1·enale ret1·0-peritoneale originatasi dall'organo di Wolt·r. e BrEBL. Bruns Zeit.. z. Klin. Chir., 144, 4, pag. 505).

(LA.wEN

Gli AA. h anno .avuto occasione di studia re un ca o operato n ella clinica chirurgica di Konig· b er g· ir1 una gi ov.an e cli 18 anni la quale d.a u.n anno o ffriva di d olori al la m età d estra d ell '.addome e al dorso accomp.a gnat,i da febbre p er cui con diagnosi di ascesso epatico era tato fatto in a ltro ospedal e un primo intervento. Da questo r esiduò una fistola che si dirigev.a profondamente verso la colonna vertebrale e dalla quale gem eva pus . Nel nuovo intervento Law en cominciò con l ' isolamento d el tramite fi stol'oso che i mostr ò poi seguìto da una sacca la quale r aggi ungev.a il rene d etro e si estendeva in alto verso il dia framma e in basso n el piccolo b acino. Le connessi oni col r en e erano semplicemente di contiguità e fu facil e il di stacco, m.a la sacca a' reva un in-


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IL POLICLINICO

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timo rapporto coi vasi renali di destra che 1rie di asso1·bimento nel rene idronefrotico. dovette allacciare e completa;e con la n efrectomia dello stesso lato . (D. M. MoRIS ON . The British Journal oj UroIl distacco d.al diaframma fu seguìto da una logy, vol . I , n . 1). perdita di sostanza di questo che venne colAllo scopo di studiare le vie di assorbimento mata con su tura; il distacco inferiore riuscì facile. La cisti venne asportata completamente n ell 'idronefrosi e di chiarire il m eccanismo del cosidetto « r eflusso pielovenosò n l 'A. ha eseed il cavo r esiduo tamponato. Il rene sinistro riprese b ene la .f unzione vi- guito su conigli delle. esperienze ch e consistecaria e I '.a mmalata .sopportò 1'intervento uscen- yano nell.' i~t:odu~r~ . liquidi color:a~ i nella pelvr in quant1ta infer1or1 alla capacità pelvica, in d o guarita dalla clinica. Il pezzo aveva la forma di un salsicciotto con modo da non distendere le pareti del bacitre rigonfiamenti a sa cca . L 'esame istologico n etto. Ha eseguito due serie di esperienze. In: della parete fe ce riscontrare un tessuto connet- una ha introdotto i colori in una pelvi nortivo con segni di flogosi comune, fasci di m.ale ,attr.a verso l 'estremo inferiore dell 'uretere musculatura liscia , glomeruli con capsula di ch e poi veniva legato. In una seconda serie dt Bowmann, tubi ghiandolari. L 'interno della animali ha introdotto n ello stesso modo i cocisti mostrava residui di epitelio di rivesti- lori. in pe~vi i cui ureteri corrisponde~ti erano. tat1 legati da qualch e tempo. Studiava l 'assorm ento in parte distrutto da un processo inbimento su preparati istologici d el rene, dei fiammatorio . tessuti perirenali per l 'esame dei linfa ti.ci eDall 'esame d educono ch e la cisti, simile ad del fegato , milza e dell 'altro rene per m ettereuna sacca idron efroti ca, proveniva da r esidui in evidenza l 'eventuale passaggio in circolo dei d i tessuto renale. colori iniettati nella pelvi. I primi casi di queste cisti r etro peritoneali Ha potuto n1ettere in evidenza due vie di furono d escritti da Przewoski nel 1889 da re· assorbin1ento, la linfatica e la tubulare. At perti di autopsia e furono da questo riportati principio di una .occlusione ureterale compl etai a residui del corpo di Wolff e di Muller. si ha per i primi due o tre giorni un assorbi ... Seguirono poi n el 1891 il caso operato da m ento puramente linfa tico dall e pareti della Obalinsky e l 'altro di Coblenz con dislocazione pelvi e dell 'ureter e. Dopo il terzo giorn o si verso il sigm.a . In seguito sono stati riscon- inizia a nche un a ssorbimento per la via dei trati casi di cisti dell 'ovaio e del legam ento tubuli ch e prosegue poi anche più attivam ente. largo con picciuolo r etroperitoneale e che sono che quello per via linfa tica. stati riportati ad un'origine da resti del corpo La precedente chiusura del! 'uretere e lo sta"' di \f\Tolff. bilirsi di un .aumento cli pressione nella pelvi In un caso illustrato da Niosi e in un altro favorisce l 'assorbimento ·per i tubuli. I tubuli di Jacquot I.a cisti si era sviluppata n el meso- contorti dei glomeruli più perifericamente sicolon trasverso m entre a ltre volte lo sviluppo tuati sono i primi ad assumere questa funzioè stato verso il cieco e d il colon ascendente ne , ch e m.a n mano si estende anche a tubuli per cui era stata fatta diagnosi di aspesso peri- contorti posti più centralmente. Nell '.assorbire cosl i colori, le cellule dei tutiflitico. Simson descrisse un caso con com· buli con torti si mostrano ben poco al tera te. pressione dello stomaco e del colon. Secondo Silhol e Bourde le cisti da residui Siccome, com e è stato dimostrato da Hinman,. wolfiani si possono distinguere in lombo ad- sono i g lomeruli più periferici quelli ch e per dominali , .addomino pelviche e d ei genitali primi risentono dell'atrofia da pressione dell 'idronefro si, così 1'A. crede di poter concluesterni. dere ch e avendo i loro tubuli contorti una· Il contenuto delle cisti può esser e sieroso minor quantità di filtrato glomerulare da riasoppure emorragico. Si può verificare una tras- sorbire, più facilmente si prestino a riassorbireform,azion e m.a ligna. i colori ch e risalgono n el loro interno. Sarebbe· Ordinaria m ente sono unilombari. La di~gno· una dimostrazione indiretta della teoria dellasi non è stata mai fatta prima dell'esame isto- « filtrazione e riassorbimento n sostenuta da· logico. Cushny, Richards e altri. Alcune di queste cisti sono guarite co~ In due soli casi su 84 animali ha avuto un· l 'apertura e il drenaggio ma il trattamento dl riflesso pielovenoso, per una rottura della base scelta e l 'asportazione con intervento vario a di una piramide, dove plessi di venule interseconda la sede d'impianto della cisti . Se esso lobari sono situate molto vicine all'epitelio dei è nella linea media na ver so la colonna occorre calici. In ambedue questi casi aveva però eleuna laparotomia , se si svolge di lato com e una vato la pressione endopelvica bene al disopra idronefrosi si sceglie di regola la via extra· del norma le. Soltanto in questi due casi ebbe peritoneale. La prognosi è buona quando viene con certezza una gen erale diffusione dei colori fatta la estirpazione totale. usati.• Crede ch e il reflusso pielovenoso sia proba'" R. BR..\NCATI . ,

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XXXVI, NuM. 36] ·

LANNO

bilmente dovuto a un tr.a_uma e non possa essere preso in considerazione come un meccanismo norma]e di assorbimento nel! 'idronefrosi . .

M. . ASCOLI.

APPARATO GENITALE. Il dolore testicolat'e. Practitioner, 1929, n . 1). I testicoli ed i loro vasi sono abbondante, m~nte fo~niti . di n e::vi provenienti da parecch1_e parti,. dai I?lessi r enale, aortico e ipogastrico. Tali nervi h.a nno larghe an.a stomosi ed in consegu enza il testicolo è spesso sede di dolori riferiti da altri org ani, specialmente dal ren e. I dolori te ticolari possono esser e di due specie, quelli i1ei quali la causa del dolore 5i trova in un 'affezione del tra tto urogenitale, e quelli dovuti a lesioni locali. Per quel ch·e riguarda il primo gruppo basta ricordare l 'importanza del dolore testicolare come sintomo di colich e rena li o di lesioni in vicinanza del plesso aortico o ren ale. Le lesioni locali ch e più frequentem ente provocano dolori testicolari sono quelle infiamm a torie. Nell 'epididimite a cuta il dolore può ~ssere d ei più inten si ed il testicolo esser e cosi squisitam ente sen si bile che ogni più lieve contatto produce atroci sofferenze. Il dolore è sp esso accompagnato d.a na u sea e talvolta anch e da vomito. Quando l'affezione è a destra la sintorn.atolo.gia può simulare I '.appendicite, in qua nto può ·esservi dolore a n ch e del funicella e .la parete a ddominale essere rigida ir1 corrispondenz.a della fossa iliaca. Quando il dolore è molto violento e n or1 è alleviato d.a l riposo e d,alle applicazioni calde si deve ricorrere al1.a puntura dell 'epididin10 gonfio con a spirazion e di liquido, o a ddirittura all'incisione sotto anestesia e f eguìta da lavaggio con soluzione fi siolog ica e drena·g gio. È a notare cl1e recenti osservazioni dimostrerebbero ch e la 6Lerilità è u11a con seguenza m eno fre<{uente dell e epididimiti trattate in questo m odo. In contrasto con il dolore inten so dell 'orchite acuta è il dolore sordo dovuto all 'epididimite cronica, al varicocele, al! 'idrocele, alle c i ti e ai tumori. In questi casi le sofferenze sono m eno continue e m eno inten se. Non esi-te alc1in ra1)porto tra il volume d ella lesion e e l 'inten sità del dolore. Anzi è stato notato che il fastidio è sp esso più accentuato quando il varicocele è piccolo. Quenie ha osservato che sono complicazioni frequenti del varicocele le flebiti e le n euriti , ch e sono la cau sa del dolore e dell'eventuale a l rafia del testicolo. Certo l 'inten sità del dolor e dipende dal grado di vascolarizzazion e de] tratto genitale. È sempre aggravato dagli ecce si sessua li m entre è all evia to da l coito nor·

(K.

WALKE R. •

male. È inten sifica to dalla stipsi e dalla ,rita sedentaria, mentre è ridotto dal n1oto moderato e dalla regolarità della defecazione. Di solit~ i. si~to;ini ~el v~r~cocele sono più pronunziati negli psicopatici autoosservatori e facilmente esauribili . Il fatto che il varicocele compare con la pub ertà e scompare con la vecchiaia prova che esso è in rapporto con l'attività sessuale. C:iò è confermato .anch e dalla circostan·za che esso scompare con l 'atrofia del testicolo in seguito ad orchite parotitica. Il varicocele p er sè non è dolente e il . p iù d elle volte n.on dà a lcun sentore della sua esistenza. Provoca fa stidi solo . quando i genitali si congestionarro, specie in seg11ito ad eccitam enti sessuali insoddisfatti. Un ·miglioramento effettivo si ha con i°l ma~ trimonio, ch e è p erciò sempre consigliabile in questi casi. ·In m.a ncan:z.a convien·e ricorrere al sosp en sorio ch e riduce la congestione venosa: è previen e il progressivo allentamento d ei vasi. . D'altra parte occorre tenere regolare l 'alveo , evitare gli eccitamenti sessuali, e fare, al mattino applicazioni fredde locali seguite da leggeri esercizi fisici. Bisogna infonder e a l paì ien te la persuasiòne che si tratta di un 'affezione senza importanza, senza serie con seguenze e complicazioni e ch e scompare con l'età. Gli interventi chirurgici il più delle volte n on vengono a capo di nulla, e talvolta aggravano la situazione. DR.

Ci·iptorchismo e· sua cu1·a. Arch. Klin . Chir., vol. 154, fase. 4, pag. 754, 1929). Nella Clinica ·di Kiel , in 20 anni , vennero oper.ati 104 pazienti per criptorchismo. · I metodi operatori seguiti sono stati diver si, così ch e la r evisione che vien e ora fa tta dei risult~ti lontani, ha importanza p er un giudizio sui diver si m etodi. Le complicazioni ch e sono state osservate sono poco numerose : in un caso una torsione del testicolo e del cordone, un caso solo di epididimite gonococcica ma questo dopo l 'intervento. A differe n za di quanto vien e a m n1esso gen e.ralmente , la deg e11erazion e n eoplastica del testicolo ritenuto o ectopica è ra ra ; di 104 pazienti, solo due presentarono qqesta complicazioJ].e. Anch e l 'azoospermia n on sareb be la regola. Nei casi di ritenzione .a ddominale del testicolo, non venne eseguito n essun in tervento. Nell 'ectopia del testicolo la riposizion e di questo n ello scr oto rie ce fa cilme11te perch è il cord-0n e è sempre di lungh ezza sufficen te. Nei casi di ritenzione inguin.a le venne eseguita sempre, traiin e in un caso di r iposizion e ma nuale, la cura chirurgica. Bisogna intervenire quanto più precocem en te è possibile, mai però prima dei 2 a nni . ( BRU NZE MA.

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SEZIONE PRATICA

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b

1292

La parte più importante dell'intervento è la mobilizzazione del deferente; non si deve mai arrivare alla sezione di tutti i vasi del cordone perchè la conservazione della sola ~rteria defe, renziale non è sufficente a impedire la necrosi del testicolo. Nei casi in cui il cordone è molto corto val meglio girare l'ostacolo o mettendo il testicolo nell'addome o facendo la trasposizione del cordone all'interno dell'arteria epigastrica. Compiuta la mobilizzazione, occorre provve, dere .alla fissazione del testicolo nella sua nuova posizione. La semplice fissazione allo scroto non è stata sufficente a mantenere l'organo nella sede voluta per quanto in alcuni casi sia stata aggiunta la fissazione del deferente al pube. In 3 casi il testicolo venne fissato con un punto di seta passato attraverso l 'albuginea e lo scroto alla faccia interna della coscia; il risultato è buono. In 24 casi fu usato un metodo simile di estefisione fissando i resti del processo vaginale, attraverso una incisione scrotale, alla pelle della faccia in terna della coscia; nella metà de.i casi il risultato fu ottimo. La fissa· zione del testicolo e quello· dell'altro lato (sinoréhidia)· ha dato risultati discreti. La iriedesima percentuale di successo è stata osservata con il metodo di De Beule (89 %). In questo metodo il testicolo viene fissato al· l'aponeurosi della coscia suturando poi il margine posteriore d.e ll 'incisione scrotale a quello superiore dell'incisione sulla coscia e proce .. dendo analogamente anteriormente. Dopo 6 settimane si seziona la pelle sulla linea di sutura il testicolo liberato dall'aponeurosi viene ridotto nello scroto e si suturano singolarmen- · te le incisioni scrotale e cutanea. In 4 casi, per brevità del cordone, fu eseguita una trasposizione preperitoneale, in 3 casi l 'emicastrazione. VALDONI.

Un nuovo metodo di cura del priapismo.

(A~~o

lL POLI CL JNI·::!O

(R. W. Mc KAYE CoLSTON. The Journal of Urology, n. 2, 1928). Gli AA. partendo dal con cetto , ~he nel _ver~ priapismo persistente, quando duri due g.1~rni o più, si d eterminano n ei corpi cavernosi im: mancabilmente dei fatti di trombosi, i quali per sè stessi possono man tenere l'erezione; s1 preoccupano p~im.ariamente di li~e:are · il paziente dall'erezione dolorosa, e poi, in secondo tempo, se è possibile scoprire la causa vera , di trattare questa. Dei vari mezzi usa ti per calmare 1'erezi?ne, i sedativi i narcotici, ecc. dànno scarso r1sul· tato. L'a~estesia generale o meglio quella spinale possono dare qualche ris_ulta~o, p~chè non si sia determinata trombosi dei corpi cavernosi. La legatura dell'arteria dorsale d~l pene, la sezione d ei muscoli ischio-cavernosi, •

XXX\71, Nc!Y1. 36]

d ei nervi e d elle arterie, se possono portare a volte la cessazion·e dell'erezione, determinano l)Oi un danno gravissimo al meccanismo neuromuscol.are dell'erezione, che qu.e sta poi resta irrimediabilmente abolita . A questi mezzi è preferibile l'incisione dei corpi cavernosi e la asportazione dei coaguli, che, s'è fatta delicatamente, riesce poco lesiva. Gli · AA. propongo.no , ed hanno applicato in tre casi, un mezzo più semplice, ugu.a lmente efficace nell'asportazione dei coaguli , ed infinitamente meno le, sivo; che consiste nell 'aspirazione per mezzo di una siringa con un ago piuttosto grosso dai corpi cavernosi del sangue coagulato e di un lavaggio accurato dei medesimi con soluzione fisiologica. Questa aspir.a zion.e si può ripetere due o tre volte in caso di recidiva, senza danno pel paziente. Nel frattempo , se si riesce a stabilire il ·fattore etiologico, lo si curerà per prevenire le recidive. V. Lozz1.

CENNI BIBLIOORAFICI. (1) Questions cliniques d' actualité. Paris, Masson, 1929. Questioni, di vera attualità sono svolte nelle 18 conferenze ond 'è composto questo volume. Nella prefazione Serge·n t fa notare che indubbiamente, e senza contestazione, l'insegnamento d'un clinico medico agli studenti deve abbracciare tutte le malattie, ma egli non può seguire il ricco sviluppo d'ogni branca della medicina. Così, mentre egli dimostra agli studenti tutti i casi che la Clinica offre, fa il mercoledì una lezione sulla materia eh' è oggetto dei suoi fini e geniali studi - l'apparato respiratorio e specialmente la tubercolosi - invita un collega della Facoltà o degli Ospedali o un pratico distinto o un professore straniero di passaggio a Parigi a teJlere l 'altr.a lezione settimanale d el venerdì . Le attuali 18 conferenze sono le lezioni del venerdì alla Clinica · d el prof. Sergent nel 1926-27. Egli prom.e tte - e ci auguriamo che secondino i fatti che questa prima serie avrà la continu.a zione in volumi annuali suc· • • cess1vi. Gli autori infatti dànno prova della loro competenza nella materia che trattano; gli ar· gomenti sono svariati e interessanti. BABONNEix sulla diagnosi della paralisi infantile; BENDA sulla bronchite cronica sifilitica; '.BoRDET sulla miocardia; CASTEX sul diabete renale; DEscAMPS sulla chirurgia nella terapia delle sindromi basedoviane; DuRAND sul virus filtrante tubercolare; (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


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f AN~O XXXVI,

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36]

NV!\1.

SEZIONE PRATICA.

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sulle asciti cirrotich e -curabili; RoussEAU sulla cura del diabete mellito; SERGENT su11 ' indipendenz.a cinem.atica dei lobi polmonari. Ecco l'esemplificazione: basta invero ad attrarre l'attenzione sulla felice iniziativa del prof. Sergent e sull'interesse che desta il volume pùbblicato con la consueta correttezza, ed anche con eleganza, dalla Casa 1\1.asson. . V. ASCOLI. M1GNOT

A.

Elementi di Odontoiatria e Protesi dentaria. IV edizione, Bologn.a; L. Capp elli editore, 1929. L. 36. BERET'fA.

In. lbid . , Abt. V, Teil 5. B, Heft. 5,

1293 192~.

Gli argomenti contenuti in questo fascicolo riguardano soltanto l'esame delle funzioni del sistema nervoso; comprende un · capitolo sugli studi n·e urobiologi:c i nel feto umano, per opera del Minkowski di Zurigo, ed un capitolo sui metodi di ricerca dei riflessi nell 'uomo per opera del Bohme di Bochum. Gli argomenti svolti con particolare competenza dagli autori e con il contribµto di tutte le più recenti acquisizioni sono di interesse ed utilità non solo per i neurologi quanto per l medici tutti. TR.

Il medico moderno ha il dovere di interes- · Io. Ibid. Abt. V, Teil. 9, Heft. 1 e 2, 1928-29. sar$i della interdipendenza fra fisio-patologia I . due primi fasci.coli della 9a. parte della seorale ed organismo; deve saper calmare un zione V riguardano alcune delle più impordolor di den·t i previa .esatta di~gnosi di una tanti pr-0ve funzionali: e sono quindi di specarie dentale; deve liber.a rsi della confusa con- ciale interesse per gli studi clinici. Il Gerhartz c ezione della « piorrea alveolare » per tentare di Bonn .tratta nel primo fascicolo delle prove di riconoscervi entità morbose distinte; deve, funzionali del respiro e della circolazione, e come è piano di tutta l'opera, alla descrizione fin dall'inizio di una frattura dei mascellari, apportare una utile opera chirurgica e tecnica, dei vari apparecchi in uso, segue l'esposizione -o, per lo meno, non nuocere. Bene opportuna, dettagliata della tecnica da impiegare ed i ridunque, riesce questa nuova edizione, aggiorsultati che si ottengono nelle varie condizioni morbose. Nel secondo fascicolo il Lepehne di nata ed illustrata da oltre 150 figure, delle le· .z ioni del corso istituzionale tenute nell'Ateneo · Konisberga ·espone tutti i meto,d i dell'esame di Bologna dal prof. Beretta e raccolte dal funzionale del ·fegato e l 'Horsters di Halle i Gottardi, che avrà senza meno il successo che metodi per lo studio del ricambi.o intermea-rrise alle precedenti edizioni, sia per la for- diario. • ma chiara e concisa, sia perchè il medico chirurgo generico e lo studente in medicina vi troveranno quella sufficiente istruzione intorno Oeuvres d e Pasteur. Vol. V. Etudes sur la agli elementi della specialità che potrà metbière. Un . vol. in-8°, di 361 pag. , 85 fig . e terli in grado di porgere la loro assistenza, in 12 tavole. Masson et C. ie, ed, Paris, 1928. mancanza di uno specialista, nei casi più coQuesto V volum.e delle opere d·el g·rande biom uni ed urgenti. logo .è dedicato ai suoi studi sulla birra ed A. PIPERNO. alla sua teoria a.ella fermentazione. Nella prima parte, è riprodotta integralmente l 'opera sulla birra, sulle sue malattie, le ABnERHALDEN E. Handbuch der biologìschen cause che la provocan-0, il processo per renArbeitsmethoden. Abt. IV, Te il 6, Heft. 4. derla inalterabile. Pasteur vi dimostra che tali Urban e Schwarzenb erg, Berlin, 1928. malattie sono dovute allo sviluppo di microIn questo 'fa.sc'icolo che fa parte della sezione organismi portati dalla polvere o diffusi sugli di ricerche cliniche e fisich e sono trattati i oggetti usati; nozione ch e sembra oggi banale, seguenti argo.m en ti : la determinazione del con- m,a ch e n el 1873 soltanto un genio come Patenuto della cistifell,e a nel can·e, per opera di steur .p otè assodare. Egli dovette allora comSaidman di Varsavia; i m.e todi di nutrizion.e batter e i troppo ostinati assertori della geneartificiale per opera di Chrometzko di Kiel, la razione spontanea, dimostrando luminosam entecnica d·e lle ricerche radiologiche del canale te con precise esperienze la fondatezza della gastr.o-intestinale per opera di David di Fran- sua scoperta. coforte ; i metodi di ricer ca nello stomac o dei Le altre due parti contengono altri studi ·ruminanti per opera di Mangold di Berlino. sullo stesso argomento. Ma pure avendo un Di particolare interesse per i me dici sono i grande significato pratico (la pastorizzazione due capitoli sulla nutrizione artifi·ciale racchiu- della birra e }'a.sepsi n ella sua fabbricazion e ·d ente tutte le indicazioni sulle varie sostanze ra ppresenta un enorme guadagno per l 'induda usare nelle somministrazioni per clistere, ~tria) questi lav.ori di Pasteur hanno an'che un e sul loro rispettivo contenuto in calorie, ed nlto interesse gen erale, trovandovisi una veil capitolo sulla esplorazione radiologica dello duta sintetica sulla dottrina della n on sponta·stomaco e dell 'intestino. con l1tili e nuovi det- n eità dei germi e delle fermentazioni , ch e getttagli di tecnica . tan o una viva luce sull a patologia umana. Tn fil . 1


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IL POLICLINI CO

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI ·Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 31 maggio 1929. Presidenza : Prof. DIONISIO. Ricerche comparative su Ila neoformazione ossea neg I i innesti auto ed omoplastici di periostio e di osso giovane.

Dott. PoLAcco. - L 'O. dimostra che il tessuto osteogeno di animali adult~ risente dunque assai più che il tessuto osseo di recente formazione lo stimolo dell'accrescimento cagionato ·d al trapianto e la .v ita del tessuto osseo giovane trapianto è più breve di quella del tessuto osseo nato in sede di trapianto del periost~o. Infine il tessuto osseo · giovane. n ell 'innesto omoplastico ha minor durata di vita di quello formato n ell 'innesto omoplast.ico del periostio.' Voluminoso granuloma lipofagico del grande omento.

Doll. 1\... ~1IDANA. - L 'O.. descrive un. caso che va ascritto al gruppo dei granulomi lipofagici speciali n eoplasmi che sia per decorso che per il reperto macro- o microscopico sono stati messi in relazione cor1 la necrosi del tessuto adiposo e con i processi produttivi a questa seguìti. L 'esame istologico dello p seudo tumore stato asportato da una donna di 72 anr1i,- 50 giorni dopo che era stata operata di resezione del grande epiploon per ernia strozzata dimostrò trattarsi di un tipico granuloma lipofagico del grande omento, ricco di cellule giganti polinucleate e di elementi epitelioidi, originato dalla necrosi del tessuto adiposo dell 'omento incarcerato nel sacco erniario· e parzialmente resecato prima della riposizione del viscere in cavità. 1

Ricerche sui fattori della reazione di Jarisch-Herxheimer.

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Prof. 11TzzozzERO E. - _.\ tal uopo ha istituito un confro11lo tra il comportamento di fronte agli a11till1et.ici della roseola luet~ca e quello delle chiazze critematose prodotte in individui non sifilitici coi raggi ultra-violetti ed è giunto ai seguenti risultati: 1) le chiazze di eritema da raggi ultra-violetti, a differ enza di quelle della roseola lueticaL no11 r eagiscono per nulla al mercurio, sia applicato localmente sotto forma di pomata assai diluito, sia somministrato per via endomuscolare ad alte · dosi (sublimato); . . 2) le cl1iazze eritematose ~d i noduli eri~: 1natos i provocati con iniezioni intradermiche ai Loutest, poste in cont atto con unguento mercuriale n on d ànno 1uogo alla più piccola reazione per ~ui si può concludere che la reazione di J arisch-Herxheimer ~ dovuta all 'azione del mercurio sul treponema; 3) le c.hiazze eritematose ·da r aggi ultra-violel ti reagiscono alle iniezioni di arsenobenzoli con un 'accentuazione del colorito, per cui si deduce ch e all'insorgente della reazione di J arisch-Her::cbeimer da arsenobenzoli concorrono due fattori: l 'azion e trepon èmicida del rimedio e la sua azione vasodilatatrice.

[ ANNO

XXXVI, NuM. 36J:

· Della proteino terapia aspecifica nella lue recente.

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Prof. BENucc1 F . - E stata usata come proteina il latte in toto a dosi piuttosto elevate, iniet-· lato i11 tran1u scolar1nente : si sono ottenute notevoli elevazioni tern1iche cd effetti ottimi nelle forino secondarie, sopratutto sulle placche mucose e· ineno buoni 11elle forme prirriarie. Eguale risultato si è otle11uto usando iniezioni endo,venose di streptovaccino di Nicolle. Risµltati nulli ha invece dato il latte u sato a piccole dosi.

Associazione Medica T1·iestina. XXIII adunanza scientifica del 19 aprile 1929-VII.. Pres~dente:

Dott. A.. CoFLER.

Recenti teorie sulla formaziene di calcoli nelle vie biliari.

Dott . . CATOLLA-CAVALCANTI. - L 'O. espone le varie teorie sulla p~togenesi. dei calcoli biliari, le quali tutte - in discordanza fra loro. però - dan-· no importanza o alla stasi o ali 'infezione come fattori assol11tamente 11ecessari per la formazionedei.. calcoli . Stasi e infezione avretJbero quasi sempre sede n ella cistifellea e perciò nell ' int~rvento chirurgico in ·caso di calcolosi sarebbe errore (come ·si esprime il Kehr) allontanare i calcoli senza asportare· . l 'organo che li produce. L'O. passa quindi ad esaminare la teoria del Boysen e si sofferma in modo particolare su quella del Rovsing, secondo la ql1 ale, nè la stasi, nè l'infezione avrebbero importanza patogenetica per· la calcolos1 e secondo la prima origine dei concr ementi sarebbe sempre intraepatica (calcoli di pigmento). Solo secondariamente questi calcoli di pigmento (che costituiscono il nucleo di tutti i calcoli) emigrerebbero n ella cistifellea, dove darebbero origine all'ulteriore sviluppo delle pietre _ Stasi e infezione sare])bero la co"Q.seguenza, non già la causa della formazion e dei calcoli. Secondo l 'O. questa teoria del Rovsing, che è frutto di attenta osservazione clinica "di oltre 30 anni e che si vale per le sue conclusioni non solo dello studio del malato e a letto e al tavolo opera~orio , ma è sussidiata dai r eperti anatomo-patologici e di laboratorio, merita di essere presa nella più seria considerazione anche per il fatto ch e da essa si posso:µo trarre importanti conseguenze pratiche. Se quanto asserito dal Rovsin.Jf corrisponde alla realtà delle cose, nella calcolosi della cistifellea si devono puramente e Sffmplicemen te allontanare i calcoli e non già la vescichetta allo stesso modo che in una calcolosi renale ' o allontanati i calcoli e non il rene che 11vann ospita. • Non si può certo paragonare la cistifellea ad un rene, ma d'altro canto non si deve ignorare comeanche quest'organo abbia fisiologicamente l a sua importanza (concentrazione della bile e regolaz·io11e del suo deflusso) e come la sua asportazione n ort sia sen za con seguenze per l 'intero organismo.

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La colecistografia. Do t~ .

G1onG10 GoRTAN. - Dopo avere accennato " tutti i tentativi fatti precedentemente all 'èra co1ecistografica, per esamin are gli organi addominali

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[ANNO

XXXVI, NuM. 36]

SEZIONE PRATICA

con i raggi X e specialmente la regione epatica, I 'O. presenta un radiog·ramma di calcoli biliari contenenti sali di calcio e che perc~ò sono visibili anch~ senza la colecistografia. Egli fa quind~ la storia dell 'esame colecistografico co·n il metodo del Graha1n ricordando j) metodo degli autori italiani Sabatir1i e Milani e la relazione tenuta al Congresso radiologico di Trieste . dal prof. Pasquale 1'andoia. Accenna brevemente agli autori più importanti che si occuparono del metodo nuovo. Egli riassume quindi in hre_vi cenni l 'anatomia, la topografia e la fisiolog~a della cistifellea, citando varie teorie ira cu~ a11che quelle corroborate dal. l 'esame colecistografico funzionale. Ricorda le affezioni più importanti dell'organo in parola e passa poi a parlare del metodo in particolare. Descrive il n1ezzo di contrasto generalmente adottato ed il metodo di introdurlo nel corpo. Accenna ai pro e contro delle varie v~e d'introduzione e ricorda gli ulti1ni ritrovati ançora in via di esperimento. Fa quindi un quadro conciso m;i esatto sulla preparazione d ell'ammalato e sul corso dell 'esame che egli ritiene i.l più appropriato. Espone poscia tutti ~ vantaggi e gl~ apporti che il nuovo metodo d'indagine radiologica ha arrecato sinora alla diagnosi nelle affez~oni della cistifellea . ·Du ultimo presenta le radiografie di casi scelti fra i più dimostrativi e che egli e}?be occasione di esa· minare negl~ ultim~ tre anni. Conclude affermando che la colecistografia, se anche per ora non scevra di errori e poco sicura per la t ecnica ancora poco perfezionata, potrà in poco tempo svilupparsi talmente da occ11pare in breve un posto preminente fra i pochi metodi che oggi contribuiscono alla diagnosi delle. affezioni della cistifellea. Il dott. MANN presenta il radiogramma di u11 caso di colelitiasi esa1ninato nel 1912, nel quale senza mezzi di -contrasto si vede alla perfezione un calcolo grande come una noce, estratto poi con l 'intervento operativo. Riguardo all'opinione del Rovsing che la colecjstectomia riesca dannosa agl~ operati, il dott. Mann afferrr1a di avere in osservazione parecchi malati, nei quali non si notò alcuna conseguenza spiacevole, n ea11che mediata. l / anacloridria è un reperto così frequente nei casi di calcolosi biliare che non si può riconoscere alcun significato speciale, quando sia rinvenuta nei colecistectomizzati . Il Segretario: E. RoNCALLI . .

Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta

~l

26 aprile 1929.

Presiede il prof. BERTINO, presidente. La

spl~nocontrattilità

adrenalinica nella pratica clinica.

sua utilizzazione nel can1po . diagnostico date lelimitazioni all 'interpr~tazione dei risultati, la in-· daginosità talora della ricerca (pne.umo-perito11eo). le controindicazioni su esposte, non può che es.... sere riservata a, casi particolari. L 'uso della adrenalina per la diagnosi di malaria latente, specie 11elle forme in cui la milza no11 lia' subìfo lali trasformazior1i istologiche per c11i inantiene la sua contrattilità, può dare risultati soddisfacenti . .. Nella terapia della malaria e degli iposurrenalismi da malaria è opportuno associare l 'adre11alina alla cura chininica. La prova dell 'adrenàlina per la diagnosi di sepsi criptogenetiche è utilizzabile quando la possibil~tà dell'immissione in circolo ~ n1icroorganismi ristagnanti ·nella milza non possa compro" mettere il decorso della forma. ,, La possibilità d~ rottura della milza, di cisti o. di accessi in essa contenuti, di emorragie che potessero seguire alla viol~nta espulsione di g·ra11de· qu anti ~à di sangue attraverso un circolo co1late, , rale repleto od insufficiente, è nozione da tener presente e valutare nel praticare la prova adrenalinièa. Nel campo t erapeutico, l'uso dell'adrenalina si è dimostrato utile e se ne può conservare l 'indicazione n ei casi di splenomegalia in cui si possai pensare ad un 'atonia dell 'orgar10 con conseguenti. alterazioni circolatorie e se ne può concepire la ·utilizzazione sotto forma di splenectomia funzionale in quelle forme morbose mantenute dal1'azione emocatalonica esagerata dalla milza su grandi quantità di sangue in essa ristagnan~. '

Prof. SJl\fON. - Conviene pienamente col prof. Sc1l\10N1 circa la scarsa attendibilità della linfoc.itosi come prova de1la contrattura della milza inseguito ad iniezione di adrenalina perchi} è di1nostrato eh~ alcuni farmaci (glicerina, cacodilato di sodio, metarsolo) pei quali fino ad ora non si può affacciare alcuna azione sulla milza, iniettati sotto la cute o nelle vene p_!'oducono negli animali una notevole, duratura Iiilfocitosi. Dott. Lu1SADA. - Ricorda che da studi di vari AA. si è voluto distinguere l 'azione della adrenalina sulla milza <la quella su altri organi linfatici, basandosi sulle variazioni della formula· sanguig·n a. Per quanto riguarda la terapia accenna a ricerche in corso insieme al dott. DALLA. PAI..IVIA che mostrano una azio,n e della cora1n ina sulla milza. Dott. BoscoLo-BRAGADIN. - Ha u sato 1 inill. di adrenalina assieme ad un grammo di chinino per iniez . ipod . endo-muse. in un battaglione di Toscani alle foci del B1·enta durante la primavera del 16; quando dovevano essere trasportati nel1'ospedale 6, 10 malati al giorno. La iniezione si faceva appena cessata la febbre. Da quel giorno non si inviavano più malati malarici all 'ospedale.

Prof. V. Sc1l\tONE. - L 'O .. dopo aver sistematicamente esposto i vari usi che in clinica si può l)ott. PEr.T,EGRJNI. - Ricorda la leucotosi e l 'afare della prova adrenalinica valutando anche drenalinemia asfittica ; il riattivarsi di processi qt1anto da tale prova ci si può aspettare sia nel malarici latenti da 4 anni in r egione splenica ; campo diagnostico che 11el campo terapeutico, chiede se possano essere utilizzate le iniezioni di conclude: adrenalina per provocare una r eazione W. posiLa splenocontrattilità adrenalinica colle sue co11segt1e11ze Sl1lla riduzione di vol urne dell 'orga- . tiva in luetico analogamente a quanto si fa con, la iniezione di neosalvarsan (m etodo di Her xno, sulla crasi sanguigna, sulla resi stenza globuh e.i111en). lare è oggi acquisizione speri men tale e clinica. La


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IL POLICLINICO

Prof. TnuFFI. - La riattivazione del~ reazione di Wassermann coll'uso particolarme1 t te di pre,p arati salvarsanici sembra in questi ultimi tempi aver perso molto del suo ·valore. Anche l 'adrenalina è s tata, per analogia colla azione da essa ·dimostrata nella malaria, usata come provocatrice d e11a R. W. ma i risultati otter1uti n-0 n sono s tati incoraggianti, si che l 'u so ne è s tato abbandonato .. 1

5 anni di autosputo - terapia per uso esterno.

Do t t. J3oscoLo-BnAGADIN. -- I .. 'O. riferisce di una serie di casi di tubercolosi polmonare trattati con l 'autosputovaccino e d ? una larga statistica per cui avr ebbe osservata la g t1arigione clinica in ~i2,65 '}b di casi di forrne tuber colari. Sulla tubercolosi perlacea sperimentale della pleura.

Dolt. G. ZANETTI. - ·La forma perlacea delle sierose, frequente nei brt1ti, è stata illustrata dall 'O. in precedenti ·1avor~ anche nell'uomo. Usando ceppi di bacilli tubercolari umani attenuati l 'O. è riuscito ad ottenere nel cane e nel conigfio de.tta forma mediante instillazione nelle cnv ilà lJleuriche di tenui emulsioni ael virus in 111eslruo indir feret1te. Egli ha così potuto dimos tr nr o cl1e; sotto speciali cautele sperimentali, l 'at1er rl1i111ento apposizionale del virus tubercolare :su di una sierosa, può condurre ad un reperto, n ei riguardi macroscopici, assimilabile alla varie: t à p erlacea. J_,e produzioni granulomatose che si •olteno·ono sono peduncolate, ed in parte clavate, « i11oc; di polipi e risultano al microscopio costi: tuilc da Lesst1~0 h en provvi sto di vasi sanguigni jo parte11za · dai sottosierosi, in dis~ccord? con 1'opjn ione dominante che fa del tu~erco~o in g~­ neral e una ne-0formaziooe povera di vasi propr1. 1\ Ila stia costituzjone partecipa nella prirr1a fase, ·attivan1ente, l 'epitelio pleuric9 che cede poi il · · t erre11 o n11::.t proliferazione mesenchimale. Prof. (~AGNETTO. ·- Ln dimostrazione data dal ·do~t. ZA~"lETTr delle condizioni necessarie acchè si sviluppi la tubercolosi perla~ea d ella s~erosa ·è un fatto n11ovo, che non fu sino ad ora argo ~ inento di ricer ca perchè la forma perlacea devesi considerare n ell 'uomo co1ne eccezionale. La. t.ub er col osi perlacea è quindi una for~a. appos1z~o­ n nle r I assica: ma perchè insorga è i~d1 spen~ab1le ch e il vir11s tuber colare che contagia la sierosa sia in quantità scarsa e in uno st~t? d.i al~erna­ zione. In mar1ca11zçl di queste cond1z1on1 o insorge la forma essudat.iva o la miliarica banale. Considerazione su di un caso di cistite banale I in un tubercoloso. ,

\Joll. \ 'IAJ.TFSE LE RoY. - I"'O. descrive un-caso di c istile g rave <latante da 20 anni, ribelle a tutte le cure praticate antecedenteinente . · Condiiìoni del paziente molto cattive. ~ 'O. ha C'rcclt1l o ir1 primo ten1po ad una for~a d~ ~uber­ colo i renale , però modifica la sua ipotesi. in se: g t1 i t.o ulla cistoscopià ed ha il sospetto si tratti cl i t1na e istite banale. Pratica a giorni alterni delle instillazioni di AgN03 nl due p er cP.nto (50 c~c. alla volta) precccl u lP dnl laYaggio d ella Yesc1ca con ui1a solu-

zione di ossicianuro di mercurio all 'uno per niille. Quarantacinque giorni dopo l 'inizio della cura l 'ammalaL-0 è completamente guarito. E l 'O. fa osservare: l j il caso relativarr1ente frequente in cui una malattia banale può colp~re l 'apparato urinario di un t11bercoloso; 2) il potente m ·e zzo terapeutico nel nitrato (l'argento in soluzione al 2 % per guarire del tutto ed in breve tempo cist~ti gravi e tenaci. Ricerche sopra la reazione di Dick. '

Dot.t. RALFER. - L 'O. ha studiato la reazione di Dick e la pseudoreazione in 108 bambini sani ed in 7f; ammalati da malattie varie. Ne ha esaminato in particolare il comportainento clel la reazione nei bambini tubercolotici ed in quelli con scarlattina in atto. Dai risultati -0ttenuti trae le seguenti con clusioni: · · 1) i lattanti sotto i sei mesi per l'immunità c-0ngenita r eagiscono negativamente alla reazione di })ick; 2) la rccettività massima per la scarlattina si osserva tra i 2-7 anni; 3) le n1alattie acute in atto non mqdificano la reazione di Dick; 4) nell 'infezione' tubercolare la cute reagisce intensamente verso la tossina dell-0 streptococco emolitico; 5) durante l 'esantcn1a scarlattinoso la reazione di Dick è costantemente positiva, però di modico grado. Il Segretario : V. S.

Società 1'1edico-Chiru1·gica della Il omagna. Seduta del 7 aprile 1929. )).residenza: prof. S. SoLIERI. Perforazione intestinale da spina di pesce.

L. (Rimini). - L 'O. riferisce il caso operò per peritonite sacd i una dorLna che e()"li 0 cata acut a pt1rulenta da perforazione di un'ansa ir1lesljnalc clovutn ad una spina di pesce. SILvESTRIN r

Su I ginocchio a scatto.

S1LVESTRINI L. (Ilin1ini). _, L 'O. riferisc~ di av~­ re osservato e felicernei1te operali? un ginocchio a scatto dovuto ad ipertrofia della borsa della zainpa (l 'oca di sini stra che in q1:1el cas~ com~­ nicava coll 'nltra borsa, essa pt1re ipertrof1ca, esistente tra il piano superficiale e quello profondo dei te11cliui componer1Li la za1npa d 'oca. Illustra il 1neccar1is m o di procluzjon c dello scatto, 1.e ca~­ se più co1r1uni ed infine il traltarnento ch1rurg1co da preferirsi. Su una speciale forma di congiuntivite sovente compii· cata da irritazione e disepitelizzazione corneale per vapori di viscosa.

SANTONOCl!.TO O. (Forlì". - OsserYa ch e c~ntra: riamente all e affermazioni della dott. Kl e1n di Str asburgo, anche in Ilalia, in precedenza a quel-


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SEZIOj\;E PRA1'1CA

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le da lei pubblicate, erano co1riparse le sue osser-vazioni su ques ti casi che si riscontrano nelle fabbriche di seta artificiale. Egli n on condivide l'opinione della l(lein, che I 'irritazione e chemosi ~co11ginntivale e l 'edema e dise.p itelizzazione corneale che si manifestano nei filatori d 'improvviso, sia d t1ra11 te il lavoro, sia lontano dal! 'officina, ~ sempre acconJ.pagnati da violentissimi dolori, sian dovuti a trasporto di soluzione coagulante negli occhi con le mani: crede invece ch e sian dovuti all 'azio11e di anidridj solforose e solfori-:ehe che si liberan.o rta11e bacinelle durante la coag·ulazione della v~scosa. Ed in questo egli è d 'accordo con lo Strebel, ~he per primo ha descritto questa forma oculare. Non cr ede ch e occhiali protettivi risolverebbero il proble.n1a della profilassi poichè i gas dan11osi per I 'occhio, lo sono anche per l 'organismo che ne suJ)isce anche lui le con seguenze: infatti gli operai colpiti dai g·as presenLano pallore speciale, hanno I 'alito puzzole11te in mòdo caratteristi·CO, si lag·nar10 di dolori allo ston1aco e inappetenza. Occorrerebbe allora una maschera contro i gas velenosi come quelle che si portavano in _guerra. Egli ha inoltre ricercato gli eosinofili nel secreto congiuntivale di questi pazienti e la ricerca è .slala positiva una volta sola1nente su dieci .esami. Raccolta sierosa subfrenica di origine traumatica.

G1u GNI F .. e BENAZZI E . (Lug·o) . - Gli 00. illustrano un, caso cl~nico in cu~ fu potuto determi11are la prese11za di una raccolta liquida siero-€mo tica, incistata tra. i foglietti della sierosa sottodiaframmatica. Si trattava di un g iova n e di 22 <.\nn i che ir1 seguito a un forte trauma al fianco destro aveva presentato una sintomatologia d olorosa riferentesi per i dati soggettivi non solo a lesione d ella pleura basilare destra, ma anch e a risenti rnento p eritoneale subfrenico . Ebbe febbre cl1e Llt1rò per 3 mesi molto elevata. I numerosi esami radiologici mostraror10 t1na sopraelevazione ·della cupola diaframmatica d estra che era immobile nelle .fasi del respiro e conser~ava la sua for111a roto11deggiante, come fosse spinta in alto da ll na pressjone so ttostante, e n on tratter1uta <la aderenze 1Jlet1riche. La ple.11ra infatti ri sultava .s ana. Non appariva nell 'immagine r adiog·rafirn la .zona chiara semilunare attestante presenza di gas. Una puntura csplorat~va attraverso ~ foglietti p leurici e il d~afran1ma diede esito a liquido :sieroso raccolto tra i foglietti subfrenici. . ;

Casi famigliari di calcolosi renale.

G. (Lugo) .. - l .'O. espone l a storia di \llta (a 1n igl ia con1posta di (3 fratelli , d ei quali 4 11anno sofferto per lung·hi a1111i, in un d ato peTiodo della loro vita, di attacchi di calcolosi ren ale co11 emissione ripetute di calcoli di acido 11rico. La madre loro soffrì di calcolosi epatica. ·t:na figlia di uno di questi soggetti ha presenlato r ecentemente attaccl1i rTi colica renale. S AYOHINI

Su di un caso di pseudotubercolosi da spirocheta bron· chiale del Castellani.

G. (F.'ae11za). - L 'O. illustra un caso di ttr1a 111alata affetta da bronchite cronica coi caratteri similari a quelli d ella tubercolosi polmonare, in c u~ l 'esame microscopico ripetuto d el] 'esp ettorato no11 rivelò m ai il bacillo di Koch, nè i caraLteri della micosi polmonare. Eseguito dopo molti m esi l 'esame d ello sputo per la ricerca della spiroch eta, si trovarono nu· merose spirocheta bronchiale del Cast ellani, di cui ne descrive la Jorma e le caratteristiche biologliche. La cura con Stovarsolo per os con gli arsenobenzoli per via endovenosa portarono a guarigione la malata. L 'O. ne trae la conclusione che in casi consi· mili a r eperto negativo per il bacillo di Koch, occorre sempre pensare alle malattie da protozoi. G ·uETTI

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Nevralgia del n. mediano da processo sopr'aepitrocleare.

SoL1Enc S. (Forlì). - L ·o. richiamati gli elementi ·di anabomia umana e comparata da cui err1erge essere il processo sopraepitroclear e una inanifestaz1one degenerativa reversivo-ereditaria, illuslra una osservazione clinica, forse unica, in cui il processo sopraepitrocleare per ~ suoi rapp orti col n. mediar10 aveva dato luogo ad una nevralgia così intensa e ribelle da richjeder e un intervento chirurgico diretto e clen1olire il pro· cesso sopraepitrocleare st esso. Avendo fatto la resezio11e sottoperiostale d el processo, si ebbe rigenerazione parziale di esso e · ripetizione di dolori nevral gici. In base a tale esperienza ed ai rilievi di anatomia chirurgica d ella r egione ~ndi­ ca la tecnica uLile per ottenere un risul tato completo e definitivo. Il Seg retario: dott. P AOLO GALLI.

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Seduta del 6 giugno 1929 - VII. Presidenza: prof. B.,

DE VECCHI.

Su alcuni quadri bronco- polmonari della recente epidemia grippale.

1'ERENZANI dott. A. - Nelle frequenti compli· canze broncopolmonari d ella passa ta epid emia furor10 osserva ti dei casi per i qltali m erita una breve a11notazione. Si sono osservé!te forme ad evoluzione protratta anch e per più mesi con febbricola os tinata o senza febbre m a con p er sistenza d ei segni clinici . Si sono vedute forn1e a inizio r a1) ìdi ssi1no con la con1parsa dei segni infl u enzali: si sono vedute forme abortive e forme comple!amente mute d al lato subiettivo. Le con1plican ze pleurjche furono rrJ.olto frequenti : . qualch e vol ta d op o alcuni giorni si è avuto la ripresa ciel processo in sitri. Leslo11i tubercolari preesistenti n on hanno mar1ifestato un p eggioramento al segl1ilo della for1na acl1ta IJOlmonar e n è un ri s~egli o quel· le quiescenti.


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IL POLI CLINI CO •

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. .. . SEMEIOTICA. Il significato clinico dell'anacloridria primitiva.

Schneider et Ca rey (Journal of the Am. Med. Ass. , n . 23, 1928) in ba ~e all ' osserva,zione di 93 casi di anacloridria, giungo110 alla conclu· sion e ch e esiste una anacloridria secondaria o sintomatica ed una anacloridria primitiva. Numerose son o le cause della prima (cancri gastrici, colecistiti, sifilide gastrica, infezioni bucco-faringee ed infine alcune affezioni d'ordine a llergico, come la cef.alea ed a lcune derm atosi). Gli AA. p er ò si sono soffer mati maggior1r.iente sui casi di an~ cloridria primitiva in special m odo per vedere i suoi rapporti con l 'anemia perniciosa cri ptogen etica . P er a ffermar e p erò l 'a nacloridria deve es. ' ser cr assen za com pleta . di acido cloridrico nel contenuto gastrico , anch e dopo l 'iniezione di istamina. Per spiegare questa anacloridria, è stata invocata un 'a trofia g hiandolar e, un 'insufficienza fun ziona le delle g hia ndol e in r apporto con mo. dificazioni d 'ordin e n er voso, infine l 'esistenza di una ga strite infiamn1.a tori.a. Secondo gli AA . occorre ch e interven ga un disturbo funzion ale per ch è si possa m etter e in evidenza una lesione anatomica. E poich è i r eperti istologici sono sempre n egativi , è prob abile ch e si tratti di uno strato distrofico costituzionale, sul quale h .a g rande importanza l' elem ento famigliare ed er editario. In 51 mala ti con a nacloridria pr imitiva, gli AA. in 6 h anno trova to l 'anacloridria e l'anemia p erniciosa , n ella qual e l '.achillia è sempre costante. · D 'altra pa rte su 112 ma lati di a n emia pern ic iosa, l 'inchiesta famigliare ed ereditaria per1nise di constatare in 6 di essi l 'an.acloridr ia negli ascendenti e n ei collaterali . Alcune osservazioni fa tte inoltre in soggetti g iovani , h anno dimostrato l' esistenza di una a11acloridria primitiva datante da par ecch i anni e sen za che si fo sse sviluppata un 'an emia per• • nic1osa. In con clusione p er ciò , n e.I la pratica, quando un individuo presenta un 'ana cloridria primitiva , specie se questa ha un carattere famigliare ed ereditario, bisogna sempre tem er e la possil)ilità della compar sa di un'anemia p ernicio~ a, e r ipeter e spesso gli e~.an1i. em atologici. A. P. I rilievi della mucosa gastrica allo schermo radiologico.

H . Ch aoul (D. Zeit . f. Chir., vol . 21 ±, fase. G) ri cor da g li ~tt1 di degli a na tomici e dei pa tologi. ulla di posizione delle plich e della muco a ga tric a e com e, secondo l 'opinione di A cl1off e a ltri, la di posizione ch e vediamo

n el c~davere ~on corrisponde a quanto si ha n.el vivente, g1acch è alt er.azioni n ella disposizione e forma compaiono a ssai precocemente dopo la morte . Lo studio di queste è invece di una certa importanz.a non solo dal punto di vista teorico come indicazione della funzion e motoria dello s tom.aco, m a ar1cb e dal punto di vista pratico della diagnosi delle affezioni gastr ich e come .appare da l! 'articolo . ' L 'A., p er l ' osservazione , pone l 'ammalato. p rono, con un cuscinetto di g omma sotto l ' epigastrio , cu scinetto che si può rigonfiare con l 'in suffiazione. Egli riporta solo osservazioni radiog ra fich e. Il p . riceve un pasto opaco in cui al solfato di b.a rio a ggiunge sostanze g ommose e dopo l 'esame· col m etodo u suale spr em e il pasto dallo stomaco in modo ch·e rimangano visibili solo le strie. J_,a loro di sposizione cfi e è unifor m e in tutti gli stomaci n ormali e segue la direzione longitudinale, muta notevolmente, insieme a ll 'aspetto e forma n el can cro (anch e di piccol e dimen sioni),. n elle ulceri (anch e se cicatr izzate completa. mente , giacch è h anno allora una disposizione raggiata) e n ella g·a str.ite atrofica. L'A. espone com e in un p aziente, la cui diagnosi era dt1bbia , potè far e co ì diagnosi precise, an che com e sede conferm.ata a ll '.atto op er.atorio . V . GHIRON .

· CASIST'ICA . En~ocardite

maligna prolungata con aneurisma dell'avambraccio.

L' endocardite m .aligna prolungata - malattia di I accoud-Osler - è stata ogg.e tto di num erose pubblicazioni sp ecialmente in questi ultimi anni. Ben n oti son o i caratteri principali d ei tumori .a neurismatici, che si sviluppano sift a carico delle arterie profonde ch e di quelle degli a rti. Molto però si è discusso circa il m odo della loro formazione e mai, secondo R. Soupault, R. A. Gutmann , P. Rouch é e R . Jahi el (La Presse m édicale, n. 15 , 1929), è stata f.atta una prov.a locale de~la n.atura infettiva di tali aneurismi. Di qui I 'importanza del caso illustra to. Tra ttasi di u n u om o, trentenne, ch e improvvisam ente è stato colto da sen so di pesantezza, formicolio e crampi all 'arto sup. d . Dopo circa un m ese com parsa di un aneurisma al disotto della piega del gomito. Nell 'anamnesi si rileva un r . a. a . con endocardite, di cui il p . ha sofferto due anni in . n an zi. Nuova cri si - è la crisi a ttt1ale - n el1'a nno su ccessivo con endocardite malig na a d e\1 oluzione lenta , cui è seguito I 'a n euri sma del1'avambraccio. Di sei emoculture, · praticate n ell 'a cm e della febbre, una sola è positiva e dà allo tato puro lo streptococcus viridan s.


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Ì~VYI .

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SEZIONE PRATI CA.

In a n estesia troncula r e d el p lesso brachiale viene pra ticata l 'a sportazione d ella sa cca aneu.. rism.a tica, che è a pareti fria bilissime. Nella sacca non si rinven gono coaguli, ma semplicem e nte d epositi fibrin osi . L 'esam e istologico fa rilevare ch e la paret e, fibrosa, è completamente infiltrata di s.a ngue e in qualche punto presenta un 'abbondanza e una confluenza di polinucleari equivalente a una vera suppurazione locale . L 'esam e b atteriolQgico dà c ultur.a n eg.ativa p er il prodotto di grattagl d ell 'endoarteria; un fra mmento d ella sacca invece fa facilm ente e ra pida m ente sviluppare lo streptococcus viridans identico a quello colti~ v.a to d al san g u e. Questa id·e ntità e questa faci · lità 'd ella cultura possono ap punto essere un e lem ento importante p er spieg.ar e la patogen esi di tali tumori.

C.

GIA COBBE.

La fase terminale delle endocarditi croniche.

Dum.a s, Il. Frorr1ent e J\iier cier (L)'On m édical , 15 a p r ile 1928) h anno studiato la fin e d elle endocarditi mit ra li in 40 individui . Essi h a nno osservato n ell'eziologia ch e è frequente I '.assen za di a ttacchi r eumatici .a nteced enti. Non è improbabile ch e sp esso si siano avute soltanto delle amig da liti b.a n a li: il m edico , in tale -Occasion e vede il malato per unadue volte e I '·e ndocardite su ccessiva g li sfugge .· Sarebbe invece opportuno :riveder e questi mala ti e p robabilmen te non sarebbe raro il ritrovare, qualche giorno dopo la g uarigione, un soffio di endocardite, ch e n on esisteva da p• prima. Gli AA. citati hanno -0sser vato, n ei loro 40 casi, 9 volte I 'iperten sion e arteriosa . È questa una complicazion e frequente ch e fini sce poi c on dare d egli acciden t i di insufficien za ventricola r e sinistra : Negli individui abbastan za avan za ti n ell 'età, si osserva uno stato cach et tico, ch e sar·ebbe dovuto , secondo g li AA. a ll 'ab bassam ento d ella pressione · .arteriosa; prob.abilmente p erò la cach essia è d ovu ta invece a d a ltre cause, spec ialmente .a l esioni cer ebra li . . Alcuni mitralici finiscono con un 'emip legia ; in tal caso, l 'affezione cardi.a ca passa in sec onda linea , sicch è le d osi di . dig italina possono esser e di molto ridotte. Alle volte, l 'im· m obilizzazione a cui sono così costr etti i ma.. la ti induce un miglior.amento n elle condizioni ·cardiach e, m a n on sempre, come in un caso d egli AA. · di u n.a donna con cardiopatia mitra le, in cui gli accidenti asistolici son o continu.ati m .algr.ad o la sopr.a vvenuta emiplegia. Si posson o aver e d elle tachicardie e tachiaritmie, ch e si inscrivon o come tachicardi e ventricolari prem on itorie della fibrillazj on e. · Fr.a i casi d eo-li AA. , un m .al.at0 fu a ffetto d a endocardite evolutiva r eumatica e due altr i presen tar ono un 'endocardite infettiva innesta. tasi sull 'endocardite anteriore . fil .

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Contributo alla batteriologia della bile e della vescichetta biliare.

Mestitz e Rittner (Arch. Klin. Chir. , vol. l.? 3, ~ag . 145) h a nno eseguito ricer ch e ba tter1olog1ch e sulla bile e sulla parete d ella cistifellea in 80 casi di colecistectomia. ~ el 22, 50 % d·ei casi ebbero un r eperto n eg.a t1vo tanto n ella bile ch e n ella cistifellea !Ilentre le lesioni ana tomo-patologich e eran~ in alcuni casi m olto evidenti . ~a b~le si è dimostrata sterile n el 65, 7 % d ei casi , n el 17 % conten eva il B. coli, nel 2,9 % lo stafilococco, n ell '8,6 % lo streptococco. Una volta fu trov.ato il tifico una volta il paratifo B . ' I risultati osservati con l 'insem en zam en to di pezzetti di mucosa d ella cistifellea sono presso a poco iden tici. · ·I dati batteriolog ici osser vati sono importanti s.e si confrontano con quelli di AA. precedenti ch e aveva no trovato il 100 % di r eperti positiv i c-0n g ra nde pred ominio d el B. coli, da ti ch e r.appresentavano un valido a ppoggio alla teoria batterica di tutte le colecistiti. V ALDON I.

Dispepsia da malattie della cistifellea.

Do,vling (Journ. of A m. Med . Ass. , n. 1, 1929) studi.a i r appor t i tra dispepsia e cisti fellea con cludendo ch e quest 'ultima è la cau sa più frequen te d ella dispepsi a, ch e la di spepsia provoca più spesso malesser e gen erale ch e dolore acuto, ch e g li acidi gastrici sono scar si e l 'iper cloridr ia manca sempre n ei pazienti di colecistite. · La p ercentua le d elle operazioni è 'oggi assai bassa (33 %), la mortalità ridotta al 2 %-5 °l , m a più elevata (40 %) in presen za di compli• • caz1on1 . · Nelle colecistiti · cronich e, è indicata una V. SERRA. p rudente cura m edica. Difficoltà paralisi facciale . diagnostiche della . periferica otitica.

Osservano Bertein e Sergn on (R evue d ' otoneuro-opli talm ., 192 9, n . 1, e R evue m édic·aze, 4 .api·. 1929), ch e la t1~ me f.az i one in fiammator ia d el gangl io genicola to n ell a zon a, può far si risen tire sul tron co motor e vicino , d etermina ndo la paralisi e, contem pora n eam ente, infettare per con tatto la mucosa timpanica, per la d eiscenza d el can ale d el F alloppio, in u na dilatazion e d el qua l e .è con tenuto il gan glio. Si tro .. va così r ealizzata un 'otite m edia zostriana, d el tutto diver sa come orig ine da ll 'otite tubaria, a lla q ua le p er ò si avvicina clinicamente. · L 'arrossam ento del timpan o in un individuo con emiplegia facciale p uò esistere anch e senza ch e vi· sia una infezion e sottogiacente. Le cavità della r occa ed il tin1pan o hanno un sistema vaso-motor e molto sviluppato; per in fl uenza di cau se diver se, la cassa e la membrana si


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IL P OLICLI NI CO

i1)erernizzano ed il n er vo può subire gli effetti della mucosa tumefatta. Esistono intin1e conn essioni del facciale col tr~gemin o, vettore di fibre cerebro-spinali e di fibre vegetative; esiston o a nastomosi fra i nuclei di origine del V e VII pa io nel m esen cefalo ed al tr e anastomosi fra un.a b r.an ca di divisione del facciale e l 'aur icola-temporale. I disturbi riflessi determinati, con l 'intermedio del simpatico, in occasione di un 'eccitazione talora minima, si avranno alla fa ccia, in cui il sistema vegetativo è più sviluppato ch e in altre regioni. Trigem in o, facciale e simp.a tico formano un sistema unico, che per il fatto di esser e intricato favorisce le reazioni patologich e comuni. L 'otalgia n ella paralisi facciale non sempre è intom atica di un 'otite m·edia. Le ra dici motrici e sen sitive del ' 1II paio vanno fin o al fundo del condotto uditiv:o intern o, in un prolungamento aracnoideo. Possono esistere delle ra dicoliti facciali - m eningo-n evriti - di cui la sifilide è la causa principale. Sia ch e la radice sen sitiv.a si infetti per la prima, sia ch e essa r eagisca secondariamente all 'infezione della r.adi ce m otrice, si vedranno comparire dei dj sturbi di sen sibil ità n ei territori dipendenti. fil.

Sutura del nervo facciale nell'osso temporale. Sterling Bunnel (Surg . Gyn. a. Ob st. , lu. glio 192 7) ricorda come nei casi di lesion e de~ nervo tem por ale si sia ricorso a d .a n.astom os1 coll 'XI e col XII n ervo. Ma anch e negli inter venti fortunati, n on si aveva ma i un ripristino dei m ovime11ti mimici , spe~so i m ovimenti det muscoli della faccia erano associati a quelli della spalla e del collo o del.l a lingua, a carico della aua le si sono avuti f.atti di emi.atrofia per lesione dell 'ipoglosso dura nte l 'operazione. Il suo m.alato , oper.ato per mastoidite 4 m esi avanti , aveva un 'em iparalisi del VII di destra ~ com pleta. Egli potè ritrovare il capo craniale del nervo quasi all 'u scita del for.a me stilo-mastoideo per cui scalpellando il temporale in corrisponden za di detto orifizio potè r ecupera r e a bbastanza del tronco n ervoso da suturarlo al capo periferico. Il risultato, controllato da fotogra fie prese dopo 17 m esi , è stato ottimo. V. GHIRON.

TERAPIA. Il trattamento medico dell'angina di petto. La terapia sintomatica dell'angina di petto, os erva Valori (Courr. M édic. , 1927 , n. 19) ha un 'im por tan za primordiale : è l 'unica arma infa tti della qua le può disporre il m edico .. In n1odo veram ente mirabile è in questa affezione ch e si possono veder e gli effetti della spalmalg ina, adoperata pure con esito da Tindal n elle steno i. pilorich e. La spalmalgina è una combinazione di pan-

[ANNO

XXXVI, Nu M. 361

topon , di pap.averin a e di etere solfori co del1'atr opina. Il pa ntopon contiene la quasi totalità degli alcaloidi dell 'oppio. La papaverina (alla dosedi. 0, 20-0,30 ctgr. pro die) è l 'antispasmodico di elezione sulla muscolatura liscia dei visceri e dei v.a si . L 'etere solforico de11'.a tropina h a il vantaggio sopra l 'a tropina di non avere a lcuna azione· periferica-: n on provoca au1nento della pression e, non midri.asi , non secch ezz.a della bocca, m entre per le sue proprietà eccitanti centrali r.a ppresenta l 'antitodo elettivo dell.a morfina. P er tali proprietà perciò la spalrr1algina è il m edican1e'nto di elezione delle crisi di angina di i)etto ed anch e di fronte alle crisi più viol ente, a quelle subentr.an t i, n elle qua li spessosi u sa ricorrere alla morfina, la spalmalgina per vi.a ipodermica dà sempre ott imi risultati. Quando occorra combattere in questi infermi .a n che l 'eccitabilità n ervosa, si prescrivera nno-i bromuri, senza dimenticare però ch e a lungo questi diminuiscon o I.a secr ezione ga strica e per conseguenz,a dànno luog o ad anoressia e a dispepsia atonica. In questi casi è sempre preferibile il sedobrol , ch e è inoffensivo pei J.a mucosa g.a stri ca. Se l 'eccitabilità è intens:a ed il ma le si prolung.a, si .a ssocierà o si alter n erà con il somnifen. È molto pratico ed utileinfatti dare sedoprol durante il giorno e somnifen nella notte, ch e procurer à un soni10 ri- · storatore. Se si sospetterà un certo grado di insufficien za renale, specie n elle angine di origine.arteriosa, ch e per Ga llav.ardin r.a ppresentano, · la terza parte delle angine di petto, oltre al r egime .alimenta r e, si son1ministrerà un diur etico, ad es. la teobromina. A. Pozzi.

Le iniezioni d'alcool nell'angina pectoris. Uno d·egli AA . .aveva già riportati 5 casi dt angina pectoris trattati colle iniezioni paravertebrali d 'alcool ; gli AA. n e riportano 8. Questo m etodo cli cura fu già proposto da Swetlow e Ma ndl in base al con cetto ch e il dolore n el1'an gina pectoris è trasm esso alle radici spin.a li dai ra mi comunicanti e da quelle al cervello e ch e la maggior parte delle sensazioni dolorose prendono la via delle radici post ~ del tratto dorsale. P er la tecnica delle iniezioni è quella gene- . ralm ente nota. Data l 'altezza è da fare attenzione a non leder e la pleura. Ogni radice si a n estetizza con 5 eme. di sol. di novocaina a ll '1 °fo . Spesso ·durante l 'iniezione si h~ l~ comparsa della sindrome di Horner. Poi si inietta 5 em e. di una sol . di a lcool a 80°. Glr spazi così trattati so!lo d~l YII ~ryicale al IV dorsale incluso e si comincia a sinistra e se n ecessario , dopo 2 settimane, a de~t.ra . Deo-li 8 casi riferiti 3 sono guar1t1 completame~te 3 sono notevolmente migliorati : 2 '


[:\.~ \;O

XXXv1 , Nu:.vr. 36]

SEZIONE PRATICA

l1anno avuto mig lioramenti n1inin1i e poco apprezzabili. Gli AA. non hanno notato a lcun inconveniente di importanza . . (W. I. Mixter e J. C. White. A nn. Surg., 1929, Il). V. GHIRON. \

Contributo alla cura del morbo di Basedow con l'Ergotamina (Gynergen).

Recentemente sono stati ottenuti risultati curativi brillanti del m. di Basedow con l 'ergotamina. Questa sostanza agirebbe sia para1i zz.ando le termin.azioni simpatich e irritative cl1e eccitando le fibre depressor1e d el simpatico e d el par.asimpatico; .a vrebb.e così u n 'aziono antagonistica alla tirossina, ci oè alla sostanza attiva d ella tiroide . La dose è di 0,5 eme . ( = 0,25 mgr.) 2-3 volte al dì per via ipoder, n1ica, alle volte sono sufficenti dosi di 0,3, in qualche caso si sono potuti somministrare due volte al gior·n o 1 em e . senza n essun fenomeno allarmante. Sch onbauer (D. Zeit. f. Chir., vol. 198, })ag. 99·, 1927) ha os ervato un caso in cui era s tato somministrato 1 em e . al g iorno di Gynergen; al IX e X g iorno 2 em e . Negli ultimi g iorni di cur.a I.a p azie11te com in ciò .ad accu, aTe dolori e crampi agli arti , i d olori anda. rono rapidamente aumenta ndo , comparve eden1a e arrossamento del pi ede d . Al X g iorno e isteva cangrena con un sol co di delimitazione d elle dita del pied e d. D:opo 3 rr1esi e mezzo di cura La paz. guarì con l.a perdita d elle 5 dita del pied e e d egli u ltin1i due m etatarsi. Il caso viene riferito per d imostrare come a11che dosi terapeutich e di ergotamina possano J)Ortare .a gr.a vi inconveni enti. VALDONI. Insuccesso di trapianto di uria surrenale umana in un addisoniano.

Dopo un caso. felice r ecentemente pubblicato da Leschke, H . Curschmann (Deutsche m ed. Woch., t . LIV, n. 11, 1928) ritiene inter essante segnalare di aver praticato un innesto d i surrenale in un addisoniano senza osservare alcun risultato favorevole. La g landola è stata J)r elevat.a da un soggetto epilettico, per ogni altro rigu{lrdo p erfettamente sano, in occasion e · di un saggio terapeutico del male m ed iante la surrenaJecton1ia. Il g·iovane addisoniano ha preentato, dopo l 'intervento , un aggravamento transitorio d.e l suo stato da attribuire sia alla fr agilità propri.a di q u esti mal.ati, sia .al rias~ orbimento d el tessu to in nestato. Al cune setti111.ane più tardi un leggero miglior.amento rij)Ortò le condizioni del malato a llo statu quc ante, e in seguito la infermità proseguì lenta ed inesorabile fino alla morte. Questa osservazione è simile ad a ltri 3 casi pubblicati in Germania e mostra la scarsa possibilità di successo dell 'intervento, resa anch,e più diffici le dalla disagiata ricerca di glandola sana. A. P1CCINELLI.

1301

• Nella pirosi ed ipercloridria

Pr. Lattosio Idrato di magn esio Sotton i ~ralo di bismuto

cg. 50 ana cg. 25

P er una carta . S. da prendere dopo i pas ti ..

MEDICINA SCIENTIFICA. Contributo allo studio d~lla stabilità colloidale del sangue nella gravida e nel bambino in differenti condizioni morbose.

Simonini (La Clinica. Pediatrica, f. I, 1929} oss~rva com e fra le r eazioni quella proposta dal Brosso, Bozzolo, Lombardi appare p iù sen .. sibile. In condizioni di salute normale o di poco m odificate, la s tabilità colloidale del sangue è buona n el bambino in ge~er,çtle, normale· o di poco superiore è i11 quello di gravida e n el n eonato. Sul cordone ombelicale la stabi lità colloidale è inferiore a quella normale. Neg·li s tati m orbosi, e sp ecialm ente nella tub ercolosi, gastroenter ite, è evidente una più o. m eno .a ccentuata instabilità colloidale. Non si osservano modificazioni o sono appena ricono .. scj bili do1)0 irr.adiazioni co·n i r aggi ultra .. vi oletti. La stabilità colloidale normale o superioreaJla norma d el san gu e della gravida sana e d el n eo11ato, può essere messa in rapporto anche col maggior contenuto in esso di a lbum ina e quincli diminuzione di g lobuline. L 'insta.bilità colloidale del sangue di soggetti, colpiti da rn.a lattie (gastroenteriti, tubercolosi, ecc.) può anche 'essere m essa in rapporto. ·e.al n1aggior tasso d i detriti cellulari, di g lo .. })uline in ispecie, circolanti n el sangue, e specialmente di alburr1ine eterogenee, ecc. d eri. ·vanti dalla più intensa distruzione d ei tess uti~ per la· malattia in atto. MAURIZIO. Anafilassi e sieri Irradiati con raggi ultravioletti.

Giaume (Pathologica, 15 maggio 1928) ha. osservato ch e preparando d elle cavie con sier(}_ di cavallo, e poi iniettando ad es e lo stesso. siero dopo averlo sottoposto all'azione dei raggi ultravioletti, l o choc anafilattj co riman e com· pletamen te inibito. Se invece si preparano d elle cavie con siero irr.adiato , e poi si inietta siero sen1pre irrad i.ato ,_ si h.a ictus tipico, e morte. Esponendo d elle cavie preparate con sierono:rm.ale, alJ.a irr.ad iazione con raggi ultra viol etti, esse non r eagiscono più ch e con fenon:eni assai lievi alla reiniezione d ello stesso siero . normale. Tali ricer ch e presentano n1olto interesse teorico: e inoltre da esse può d erivare la pratica di iniettare siero irradiato qualora si d ebba , in un sogget~o ~ià sen sibilizzato, ~·ipe~ere l 'introduzione d1 si.ero, a scopo prof1latt1co e cura--


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1302

I L POLICLINICO

[ANNO XXXVI, NuM. 36]

tivo: tanto più ch e, secondo le ricerch e del1'A., l 'irra diazione non modifiGh erebbe affatto il valore antitossico di un siero , quale l 'a11ti,difterico. M. SABATUC( I.

..

POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. Vincen zo Colucci-0

di Spongano: '

I limiti d 'iscrizione sul quadro d 'avanzar11en· to per l 'anno 1929 dei capitani ·m.edici di complem·ento sono i seguenti: avanzam ento a d anzianità: capitani medici ·con anzianità 23-12-1915; avanzamento a scelta: capitani m edici con ..anzianità 13-2-1 916 . L 'istanza per l 'avanzamento a scelta doveva ;es ere presentata en tro il 20-1 0-1 928. I limiti d 'iscrizione sul quadro d 'avanzamen·to p er l 'ann o 1930 degli stessi ufficia li son p : av.anz.amento .ad .an zia nità : capitani m edi ci -con anzianità 23-3-1 916 ; .av.anz.am ento .a scelta : capitani m edici con -anz ianità 6- 7-1 916. P er l '.av.a nzamento a scelta bisogna rivolgere -don1anda a l Comando del Distretto Militare unen do i titoli scientifi ci e professionali ch e l 'aspirante possiede.

C. R. .

V .A RIA. •

Le malattie degli ebrei. . La Società medica dell 'Ospedale Ebraico di Londra ha tenuta una riunione per discutere :sulle malattie ch e con m aggior frequenza si verifican o n ella razza ebraica. · Hanno fatto comunicazioni H. · Rolleston , H. Levy, J. Burnford, !F eldma nn , M. e A. · Sourasky, Neber e ~Mayers.

Rolleston ha rilevato che non vi sono ma1attie ch e si verificano esclusivamente negli -ebrei. Le mala ttie che sono state ritenute proprio di questa razza, lo sono solo in quanto l prin1i casi si verificarono o furono. constatati tra gli israeliti. Tale è il caso della' dystonia rnuscularum deform.a ns, detta anche morbo dì Opp~nheim. . La tromboangioite obliterante è stata affermata sp ecifica degli ebrei, ma dagli ultimi dati statistici ri sulta ·ch e essa n on è in essi più fr equente e più grave che n egli altri p'o poli. L 'ob esità ed il diabete son o relativamente frequ enti n egli ebre{, ed è stato affermato . ch e ess i diventano diabetici perch è sono grassi , e son o grassi perch è mangiano troppo. ,\nch e le ma latti e di Gàucher e di Niemann , ch e s9 no legate a disturbi . del m~tabolismo del grasso, sono comun i · n egli ebrei. · . Le recenti statistich e hanno dimostrato ch e

il cancro l1a negli israeliti la stessa frequenza che negli. altri popoli, mentre molto m eno comune vi è la tubercolosi. Le'Vy si sofferma sopra tutto sulla idiozia amaurotica familiare, che a torto è stata considerata come una malattia specifica degli ebrei, in quanto ne sono stati registrati casi anch e n egli altri popoli. Essa è stata attribuita alla consanguineità dei genitori e all 'instabilità m entale della famiglia di uno di essi. Ve ro è ch e si tratta di un.'affezione a tipo schiettamente familiare. M. Sourasky ha osservato che gli ebrei non son o immuni dal cancro, m a non vi hanno n eppure una particolare tendenza. Le statistich e raccolte in sei grandi capitali dimostrano ch e la mortalità per cancro tra essi non si allontana da quella per la stessa malattia n ella popolazion e generale. Sembra tuttavia che i1egli ebrei il cancro si localizza con maggior frequenza n el tratto gastro-intestinale, mentre è r.aro quello della bocca e degli organi genitali. Burnford osserva che non si può parlare di malattie di ebrei, nel senso di una specifica patologia di razz.a. La stessa asserita specificità dell 'idiozia amaurotica familiare non è più so· stenibile, in quanto questa malattia, sia pure meno frequentemente, si verifica anche in individui non israeliti. Che tra questi sia più comune e più grave il diabete non è neppure esatto. È forse vero che la glicosuria si riscontra spesso in ebrei pin·gui e conducenti una vita sedentaria, ma non è m~n vero che a tale disturbo vanno soggetti altri individui ch e si trovano nelle medesime condizioni. F eldmann dice che la mortalità degli ebrei per tubercolosi è molto bassa. Il fenomeno non si può .a ttribuire alle abitudini dietetich e perch è si verifica tra osservanti e no·n osservanti. Si è parlato di una selezione naturale determinata dall'alta mortalità per tubercolosi verificatasi per lo passato, ma Feldmann ritiene ch e si tratti di un 'immunità acquisita, dovuta a lla f.acilità del contagio nell 'infanzia. Nei bambini israeliti la malattia ha un d ecorso non gr.ave forse a causa delle cure a ssidue che ricevono dai genitori. A. Sourasky espone l'esito delle .sue inchieste sui difetti visivi degli ebrei. Su 1649 ra, gazzi ebrei e 600 non ebrei esaminati n elle scu ole di Londra ha trovato difetti visivi n ei 43.2 % n ei primi, e nel 21. 7 % nei secondi . Il difetto più diffuso è la miopia e sembra non dovuto a particolari abitudini ma ad una condizione costituzionale ereditaria. P . W eber esprime l'opinione che la maggiore diffusione d ella tromboangioite obliterante n egli israeliti più che da condizioni di razza dipende da , fattori economici. B. Maye:rs esprime l'avviso ch e molte delle caratteristich e fisiche e psichjche degli israe· liti .abbi.ano la loro base in disordini endocrini. DR.


SEZ I O\E PRATI CA

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PO Ll'fJCA SANJTA Il Il\ E GlURJSPB UDENZA. <*) CONTROVERSIE GIURIDICHE XXXI. - Indennità per mancata formazione del l'elenco dei poveri.

no im1)lica n eces arian1e11te il sindacato sulla l~gittimi~à ·o ~11 ~no ~el con1portan1ento negè.tl tvo dell amm1n1 tra zione. comu11ale in oTdine alla forn1azior1 e clell 'elenco e ta]e sindacato e ~o:bi.ta co111e si è detto dalla co1l1petenza git1.d1z1.ar1.a, non solo per ]a r.ag·ione particolare . . ' i 11n.a nz1 accennata , c1oe per quel che si ri feri .ce ~ u11a que tione attinente al ra1Jporto d ' 1n1p1ego della quale è competente a o-iudicare esclusivamente la G. P. A. , n1a anche ·1Je1· una ragione più generale, cioè perch è la for111azion e del l'elenco dei poveri è imposta da lla legge e n ella pecie anche dal capitolato di assistenza sanitaria , non a tutela diretta e immediata del ,medico condotto, bensì com~ i11ezzo di ,a ttuazione del dovere di pubblica a i ~ tenza ch e incon1be al l 'ente comunale equ indi l 'obbligo del Con1une di J)rovvedere alla forn1azione de]l 'elenco te o non attribuisce .al medi co condotto u1i. diritto subbiettivo , sperimentabil e jnnanzi al l 'a,u torità giu:... diziar.i.a , ma soltanto un interesse legittimo, i11 qua11to qu el] 'elenco po a co111e i1 ella specie ro. Lituire un elen1ento per la deter1ninazione dei n1a.crgiori co11111ensi a lui do, uti dal Co111t111 e ».

Il (_:0111une di Castro dei Volsci limitò la condotta ai soli poveri, m.a trascurò di approvare, .all~ ~ine di ciascun anno, l 'elenco deg]i aventi diritto alla cura gratuita. Preesisteva un elenco, con destinazione generica alla som1nini trazione dei m edicinali e all 'assistenz.a sanitaria; ma, praticam ente, i1on aveva a\ruto effetto, per la condotta medica. Il dott. Polidori dedusse che l 'inadem pjn1e11to del Comune gli aveva cagionato grave danno perchè egli era stato costretto a prestare .as istenza gratuita anche ai non poveri. P-e rciò convenne il Conìune innanzi a l Tribunale e n e cl1iese la condanna a l pagame11to della son1n1a di lire 48.000, a titolo di risarcimento · dei da1111i subìti ·dalla d.ata delJ.a isti-· tuzione dè11a condotta per i poveri, e di lire 7000 annue si110 a qu.a ndo il Comune no11 ave se adem JJiuto alla formazione d ell 'e~ le11co » . Il Tribl1nale rite111ìe che la dor11anda ave e per o·gget1o il rico11oscimento di un diritto ])atrimoniaJ~ e ]Jer ciò dichiarò propo11ibile ] 'azione; ne] merito, accertò l 'inadempi111ento XXXII - Regolamento per i laboratori provincialf: del C.omune e 1'obb1igo del risarcin1ento e e comnnali d'igiene. di ~ pose una periz ia IJer stabilire I.a entità dci danni. L 'arl. 1° del R. D. lG g·en11aio 1927, n. 155. Ma la f.orte di appello di Pton1a, con en- a1tribuisce alle Provincie ed ai Comuni il pote11za 22 111ag·:g io-20 g·iugno 1029, 11a dicl1ia- tere di emanare nor111e reg·olam entari per i I r.ato irn11ropo11 ib·ile I.a doma11da , per in con11)e- funzion,a nJento dei labor.ator.i pro,rinciali e cote11za dell 'a11 lor ità g iudiziaria. n1unali di ' 'igilanza igienica. Ha con . . jder.ato J.a Corte ch e, i11 o t.a11z,a, Taluno ha ritenuto che tali regolamenti si trattava di una controversia dipe11de11te dal possano stabilire anche nor111e di carattere· rapJJOrto d 'in1pi ego, la qu,ale, JJer dispo izio- l)uniti,ro per le contrav,renz ioni accertate n ell a ne deg·li art. 4 e 5 del1a legge 26 giugno e._ plicazione del ervi zio d i co1n petenza dei la-· 192±, n. 1058, appartiene a]la cor11petenza del- boratori. Ma, correttan1ente, il Mini tero della G. P. A. V rro che 1'art. 5· della legg·e te - 1'I11terno l1a avvertito, con circo].are 21 marzo sa ri erva ali 'autorjtà giudiziaria « le que- 1929 , n. 20.±00, ch e 'non a1Jpartiene ai labostio11i att i11 e111 i ai diritti patrimoniali con e- ratori l 'eser cizio di qualsia i potere di poliiia gue11zial1 alla i)ronu11zia di Iegittin1ità dell'at- e cl1e le provincie e. i comun i, esercitando il to o pro'·' ed i111en to contro cui i ricorre, ma poter e regolamentare previ to dal R. D. 16 r1ella s1)ec ic 11011 ... i ' 'erifica tale ipotesi g iac- g·r11naio 1927, n. 155, non po._. ono stabilire· cl1è non vi è ..,tata alcuna pro~unzia sulla le- li n1itazioni del] '.attività 1Jrivata e norme J )llg itli1n ità dell 'atto , o i11eglio sul comporta- 11 it ive. L.a leg·ge con1una] e e J)rovinci ale (art. 22 G e 111ento negativo dell 'a1nn1inistraz ione ». Ha . $ogg·i unto la Cor te ch e 1'attore fond,a ,r,a « la :;;eg,a-.) e il T. U. delle leg·g i sanitarie (art. I 99 ) lla i)r clesa ... ul fatto ch e il Comu11e non abstabiliscono penalità per la ino servanza delle bia i1rovvedu10 alla forn1azione dell 'elenco dei norn1e dei reg·olamen ti locali d 'ig·ierie e 11er l)Overi, co111e J1 e aveYa il doyere , e ap1)unto 1'e . azioni delle jmposte t on1unali , ecc., ecc. , i1el 111a11ca10 ade1111)in1ento di tal e do,~erc egl i n1a non per la ino~ ser,ranza dell e norme confaceva ro11 ~i~1 ere la causa l)rod11tt r ice del cerr1enti il fu,nzionam ento dei Jaboralori. ~-011 dan110 cli cu i (}01nand.ava il ri -arci111ento· i11a e~~r11 do stabi1 ite 1)ena1ità dalla legge. le JlroJ'indagi11e ulla ~ussi , tenza di codesto ade111' i11r ie e i co111u11i llOn ])OS, ono C$erritnre l)Oleri J1or111ati~·i con clet ern1inazioni l1t1nitj\ P. pi111en10 agli effetti del risarci111ento del dan1

( •) L<l presrn te r11 l)rira è nfficl a ta all 'avv. G 1ovA'.'i>1 Sr:L \'..\GGI , cscr cen le in Cassazione, con su] e 11' e le~:-: !e del 11o~ lro periodico.

I


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lL P OL ICLl ·1c o

_NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. l)OSTI

\ '.\ C.\ NTI.

A 1nn1i11i st r az. Pto vi1i ciu. le. -

Coa<liu, tore d ella SJzio11e Meclico-i\ilicrografica d el Lal)orat. Prov. di l g"ie11e e Profilassi. Per tiloli ed esa111e. Stipenclio lordo L . .11 .500 oltre i11de1111. ser vizio . at ti vo di an1111e L .. 900 e tre a u 111e11. periodici fino a rag·g·iu11ger e lo stipe11dio i11assi1110 et i L. 13.600. I11de1111ità caro-viveri co1ne i1npieg. Pro' i11cia. Etù i11a ·i111a a~11i 35 salYo diritti sp e tta11Li agli ex co111batte11t1. Do111ande e docu111e11ti d a prese11tarsi alJ n egr e teria Provinciale i101t ol lre l e ore clici asse t Le ci el cljcio llo se t~ embre 1929. A GnIGENT O.

l ipe11clio L. ~500, co1t 5 a~ln1 .. quadrienn. del d eci1110; L . ._oo }Jer Uff. San1tar1; L . 1000 p e r ar111adio far111 ar0t1l i1: 0. Scacl. 15 se t te1nbre. ALA

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Stip. L. 9COO. co11 .) au1ne 1~l i qu i11qt;te1111ali d e l d ecimo; L. 519 i)er t Tff. Sa n 1t.; caro-v1v. L. 840 ; inde1111. a111])11latorio l ir e 400. 'f étS a L. J0, 13 . Scad. 14 se tten:' ure. Bars1GHELLA (Raverina) . - Chjrurgo prin1. co11d o tto. ?~ ip . L. 10.000 con 5 a u111e11ti quadrie1i1i. d e l dec11110. I11de n11. I .. 1000 per erY izio O p ed ale, caro-viveri. Ta sa L. 50 ,10. Scad . 21 se tt e1n ]Jr e. (Foggia). -- Po1)olaz. 2f5~ ab., di cui c i~ra 200.0 p o'. S~ip . L. 9000 , co11 5 au111enti qt1 n(lr1e11na l 1 del d ec11110. E~à n1assin1a a i111 i :3.5, ... alYo C.\ND 8L.\

ecrez. con 1.

Cartolina -Yaglia di L . 50,15 al 'f e oriere caci. or e 13 d el 10 ott.

CAl TAGALLO ( l!irenze) . Prin1 a co11d o lta 1 co11 resid e11zu j11 Luicciana. Sti}) . L. 9500, co11 8 au111. tri e11 t1 . d el cleci111'0 ; caro-viv. Circa L. 3000 p er caYa lc. Età n1ass in1a anni 35, sal vo eccez. CarloJjna-vagl ia cli L. 50, 15. Scacl . 14 setternhre. StiJJ. L. 10.500 p er i prj111i 1000 J)O,-., L. 4 i11 più per og11.i pov. da 1001 a 2000, L. 5 in pit1 o] tre i 2000. L. 400 per l 1f f. a11. Tassa L .. 50,15 . Scad. 20 settem])re. l\!IoRLUPO (Rom a). -

Nu~ CANA

Seconda co11dotta. Stip. L . 8500 co11 5 aum. quadrien11. del d ecin10 . 111dennità caYa lc . o auto L. 3000; bicicl. L. 1000; caro-Yiv. J;ve11tualme11t e direz. Osp edale, L. 2500. E tà a. 25-40 . e. 1. Tassa L. 50 , 10. Chi ed. schi ar in1e11t i al la Segret eria. Sca(l. 15 ot~obre. (A n con,a) . -

PEnl C L\ . H. [! riiversità degli Stucli. .,o no a perl i i co11cor i, p~r esa1ni, ai segue n tj JJOs ti : Aiuto per l ' Is titu~o di Fis iologia; .A.iuto ed Assile nle per l 'A11ato111ia u11.1ana n orn1al e; -~i uto per In Clin ica Pediatrica; Assistente per l a Clin jca oc t1li lira; 1\.i u to per la Cli11ica p sichia trica; .t\ !'sist e11le J)er la lVIedicina legale. Gli s tjpe11 di so11 0 aitn ue L . 7t)Q p er gli· Aiuti e L. 7250 nn11t1e per gl i \ si .. le11li. Le don1ande e i d oc un1e 11ti cloYranno perYen ire alla Segre~eria d ella l 11iYer~i t à 11011 o ltre le ore l d el 21 selle111bre. Per altrj chiarinte11Li rivolgersi al la s11òde tla ~ egr e teri a. POGGIO -ATJYO (Rieti). - Condo t tn r e _ide11zial~. -Scad. 30 settembre . V. _~. 35. PRAso~rAso (Sondrio) . -

Vice direttore dei n a tori Popolari. Scnd. 15 setten1bre. , -. '· 3.) .

~ n­

lloi\IA . Nli 1~isle~·o ciel/a Guerra. 50 p osti di le11e11te i11cd1co i11 s . p. e. i1el R . Esercito. J>osso110 parteciparvi ufficia li sottufficiali e mili L ar~ .tr.u.ppa i11 serYizio o i~ co11ged o, i1011chè 111ed1c1 c1v11J ch e 11on ollrepassi110 il 32° an110 di età all ~ d ata clell a i10111ina a lenente in s . p. e. (1)er g·l1 ex-co111bal Le11 !i il limite d i età è elevato cl i 4 a11ni) . I cor1corre11t.i dovranno far do111anda in carta bolla la da L. 3, rion più tarcli del 9 setl en1 bre 1929 , al i\ili11is tero della Guerra (Direzione Ge11erale Perso11uli Lfficial]J, presentandola al Con1anclo del Dist;. cui son o effettivi, se in congedo, al Co111. d el Regg·i111c11 to od Ente da cui c1ipenc10110, se i11 ser' i zio i11ili lare ; nella do111anda doYra~n.o obbligar i n no11 chiedere l a dispensa dal fe rY1z10 p er111a11e11te per t1n periodo di anni G. Unirannò i segtle11li documenti : diplo1na di laurea i11 111ecl. o cl1ir. e cliplo111a di abilitaz. all 'eserc izl o ])rofessionale, se Ja laurea fu consegui~a dopo il 31 dicembre 1924. Inol tre, i clocu111e11 ti <l i rito e i titoli rli studio o scientifici c l1e ~ con correnti c redessero cli procl11r r e, com e ristllta dal bnndo di concor so pubblicato n ell a circol are 502 d el Giùrnale Militnre c. a., d ella quale p o tra1111 0 prend er e visione presso i Con1à11di cli Reggil11ento e di Distr e tto Militare.

?i

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giuriSprudenza. Di rettori : On. Dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Il Numero 8 (Agosto

929) contiene: L 1 obbligo del segreto professi ona·le. Note sintetiche : Le nuove dispooizioni ber la vigilanza j

I

igien1ca del latte. Rassegna di giurisprudenza : Libera docenza: organi

com•p ertenti; con·diiioni di validità del giudizio .del1la commisetone. - La ir•..fezione m a larica quale causa di infor tun·i o. - P res,cri z.i.ton·e di m-ediciniale ritenuto clanncGo; reato di com une pericolo? - Vendita dei m edicinali : pre~m. obbl1igatori. - Azione di arricchim en.t o contro 12_ pubblica amministrazione: inca,richi irregolarJ. ·di lavoro; acquisizione del risultato. Risoluzione di un contratto di locazione per vizio dipendenrte d 2. peri·colo di conta:gio. - Concorso: unico concorrente; deliberazione negativa; pubblicazione ; acquiescenza; riccrr.:;o. - Lincenziamento annulla.to: stipe-ndi 8.rreti•at i. - Aspettativa e dispensa dal servizio: vi.si ta m edica. - Domanda di collocamento a rjposo snt> condizi one; ·dimissioni di ulffì-cio. - Direttore di csped2.le: licenzia m ento per fine di prova. - Dimissioni di ufficio: ccndizioni di l egittimità.. - Punizione disciplin·a re inflitta dal prefetto: for me. - Licenzia.mento del m-edi co condotto: parere del ConiSiglio di di·sciplin~.. - Farmacie di diritto t r ansitorio: 8.Dt. 26 leg.ge 1923. L'eggi e Atti del Coverno : Interpet.ra.zione autentica del1le norme r·e lative a lla die pens9, del personale degli enti locali. - Dispo.s'izio·n i p er l 'a pertura di farmacie su cctll'Sa1i n elle st9.zi·o ni di cura. - Norme san itarie per 12. coltivazi one ed il commercio dei mollt1s chi eduli. - Organizzr-_zione dell•a lotta cointro la malaria. - R·e grtla m ento s ulla vigilan~. sanitaria delle ca!'ni. Frigoriferi per la conserva zione delle carni. Abbonamento pel 1929: per l'Italia L. 3 6. Per gli associati al u Policlinico •> : per l 'I talia L. 3 O. Un numero separato L. 5. 1

Per ab?n>'l.arsi inviarP 1rriqlia Postrtfe n ll'erf,i tore Luigi Pozzi - Via Sistina 14 - Ro1na

A. richiesta si in via n11mero di saggio

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·xxx,11,

NuM. 36]

SEZIONE PRATI C.4\

NOMINE, PROMOZIONI ED ONOF:flFICENZE. _.\lla Cattedra di Clinica P edia trica d,el la Universi tA cli Bologna, vacante p er l a inorte d el prof. 1Carlo Francioni , l a Facoltà Medico-Chirurg·ica h a chia111a lo jl pro:f. fvlauriz io Pinch erle, attualment e a PllYia e già allieYo del no,n 1inato prof. .Era11c j011i. Bolaffio f\lichel e (Cli11. Ostetrico-g·i necologica, Cagli ari); Giuseppe ·v errotli (Cl in. Dermosifilopa ·~ ica, Ca tania); Agostino ~ I ibel]j (Clin. Dermosifilop atica,· l\!Iessina); .Luigi Piras (l g-iene , Parma); Luigi Castaldi, Gaet an o Ct1tor e, Prin10 Dorello (tutt i tre di Ana.tomia umana .normale), rispettivamente a Cagliari, Cn tan ia , P(.;ru g j;,. Tt1llc le r elazio11i sono s~ale f~\·orevoli e le singole J)romozioni ~-j ì1 effe ttuate. .Relazi on i p er la slabilità. -

Ll1jg i De Gae la110 è no111ina to stabile di Ortopecl in a Napoli .

Ettore Ravei111a, di Anatomia ·ed Ist'ologin Patolog icR, da Perug ja a f\lfodena. T r asferi menti. -

1305

e l)OSS01to esser e invia li a11cl1e lavori pubblicati. Si potrà a11che tener conto di lavori non i11viat~, ina pubblica ti fra il 1° luglio 1929 ed il 30 g·iugno 1931. Sono ammesse l e ling ue: tedesca, inglese, francese, itali ana ed ungher ese . La Com111issio11 e aggiudicatrice ,verrà nominata d al fv1i11istero. Le decisioni verra11110 pubblicate al 31 dice111bre 1931 .

L'aitività dell'O. N. Maternità e Infanzia. ì\el 1928 l 'Opera h a speso e i1npegn a lo lJer I 'assis tenza all a inaternità oltre 28 milio11i; per l ' assis ten za all 'infanzia, 34 milioni; p er sovve11zioni ad Istituti, oltre 13 milioni ; p er propag·a1i.da con p ubblicazioni, An1bulatori, Ga tleure an1bula11ti, più di un inilione e m ezzo; p er spese ge11eral i di organizzazio11e dei ser vizi, poco più di tre i11ilion i : totale 80 inilioni. I risultati ottenuti si con cr eta110 i1ell 'estensio11e dell 'opera di assis tenza sociale ad oltre 250.000 p erso11e. Delle Federazio11i provin ciali, meritano sp ecja]e me11zio11e quelle di Rorr1a, Napoli, P alerm o, Venezia , l\ [ilano, Torino. L 'ass is tenza alle inadri h a avuto ur1 notevole sviluppo. L ·opera h a costjtuito diret :am ente altri 68 Alnbulatori osletrici e jnfantili, h a autorizzato le Federazioni provinci al i a cr eare nuovi in1pianti, h a SOYYenziona t o molte organizzazioni ch e son o sorte con scopi assistenziali . D 'accordo coi F asci all'estero, h a provvedu to all 'assi sten.za all e gest an ti i~ali a ne residenti oltre Alpi, e prive d i 1nezzi , ch e h a11no desiderato di pa rtorire in Itali a . All a riduzio11e clella m ortal ità infantil e 11a concor so 1nedian te la protezione ~ell 'allattamento materno, l ·assiste11: za dei fanciul li illegittin1i riconosciuti e allattati dall a J11adre. I fanciulli sor10 s tati i11ant e11uti , o con su ssjdio alle madri l attanti, o avviati .i11 campag n a a baliatico, o r1coverati n ei Brefo trofi, i11~ sie1ntl con l a inadre, e talvolta. anch e sertza di essa, quando m an cava 11 latte . All 'assistenza materiale dei bambini e d elle nladri si è associata Ja protezione morale, e s'è f~tto di tutto per ch è al riconoscimento del fig·Jio sez ui sse l a legittimazione d ell 'unione ò ella n1aòre col p adr e . Non m inor i sono state le provvidenze a favore di fa11ciulli' bisognosi, abbandon ati, infern1i, san abili o ~normali , educabili e traYiati. Qua11to ai r ag·azzi fer1nn li p er motivi di pubblica sict1rezza s j è voluto evitare ch e essi venissero tradotti ' . . n elle camere di sicurezza, o in car cere, insieme coi flelinql1enti adulti . L'Opera li h a ricover ati, suhi to <lopo ]l fermo, in appositi ! stil uti , ove r~­ stRno fino a quando non possono e ser e rest~­ tui ti alle far1liglie, oppure permane11teme111 e . ~1coverati in I stituti di educazione. Questo serY 1z 10 di p rovY iden za ociale h a fur1zionato in qLtaran. . . tat r e provin cie. L 'Opera, inoltre, ha r accolto in Italia oltre ~1 uecen to hriml)ini in completo abbandono, nal1 al1'es tero da aenitori italiani e ch e , l asciati ri loro stess i, av rebber o finito per jngrossare il l ris te esercito della malavi~ a internaz ionale. . . I fondi s tanziati in bilancio per la profila ssi ::intitubercol ar'e dell 'infan zia sono sta ti d e li na ti ·ali 'effettivo e cluraturo r ecu pero dei fanciulli dep eriti e d r l)oli , g ià Rffetti <la tu))er colo ~ latente 0 cl1it1 a in forn1a llOn (>YOll1tiYa o co11~ ng1 0 a. con 1

JYOTIZl.E DIVERSE. . 1 a. Riunione :délla Società di Anatomia. 1\.Yrà lu ogo i11 Bologna d all '8 al 10 ot tobre 1928. Di regol a, le comunicazio11i do' ranno essere presentat e cl al~ 'a;utore. Se p erò questi, p er ragioni speciali non potrà intervenire alla riunione, potrà d elegare altro congressist a a rappresentarlo. Le co1nunicazioni dovranno esser e con segnate in copia <lai tilografata ed in fo rma d efinitiva; doYran 110 essere precedute dal cognome e nome d ell 1at1tore, d al titolo e dall ' indi razione dell 'Istituto i1el quale furono eseguite. Per informazioni, r ivolgersi al prof. Emerico Luna , (ljrett or e dell 'Tsti tuto di .A.n atomia umana n orn1nle, Bastioni di Porta Carini , Palermo.

D 2° €ongresso della Società Internazionale di Ses. suoJogia. Si I errà n eJl a sede dcll '.i\ssociazione 1nedica Britar1ni ra (British Medica} Association) 'fa vi stok Square, Lo11dra , d al 3 al 9 agos~o 1930. Gli ar gom enti d a trattar e sar anno divisi, co1ne già a Rerl i11 0, nei seguenti g ruppi: biologià , fisiologia, patol ogia, terapia, p sicologia, etica, religione. de1nografia , statistica, igiene soci ale e di razza, sociòlogia e dottrine popol ari , criminalog ia. P er schiarimenti , rivolger si al prof. F. A. E. Cre'"·· l lniver sità W est Main Road, Edinburgh.

tUn concorso per

l'~tiologia

del tracoma.

11· :\li1tis ler o l1ngherese per il benesser e del popolo ed il lavoro 11a stabililo · un pren1io di 2000 fra11rb i svizzeri p er un lavor o orig inale s ull 'e~io­ logi a del tracoma, ch e cos tituisca un r eale progre~ o in questo campo. I lavori p ossono esser e sped itj fino nl 30 g iug no 1931 alla Clinica Ocu listica (Augenkli11ik) n. 1 d ell 'l Tnivers] tà, cli. Bt1..tlapesl <VITI, !\Càrjautca 39) . Il con cor so e li bero


t

I J . POLICLINICO

il loro ricovero da sei a o llo 111cs1 111 Is ti l uti profj lal Lici permanenti. ~Iolt i fa 11ciulli, ul ti1nala la cura, ono sta li trasferiti in I s ti Lu ti di edu cazio11e, per evi ~are che, co11. l a restituzione alle famig li e, doYe_ssero torr:are a coabitare co11 person e L~bercolot11;]1e . Particolare atte11zior1e l 'Opera d ed 1ca a l tual111e11te alla r11ralizzazione degli Istituti cl i r icovero per fanciulli e adolesce11ti ir1 conforn1 i Ln a qua11to è stabili.t o dalla l egge. '

I se1·vizi sanitari nella Citta del Vaticano. Il g0Yer11at ore d ella Ci tt à del Vaticano corn1n. Sera11ni h a ordinato cl1e l e leggi e i re(l'ol ame11ti 0 s tatali e q11elli della ci ttà di Ro1na che si riferisco110 alla tutela della pubblica ig ie11e siano osserva ti J1ell ' inter110 della Città del Vatica110. Per qua11lo i riferisce alla orga11izzazio11e del servizio sa11itario propriamente detto si sono svolte 11e~ giorni scor si conferenze tra il dott. Mil ani, ch 1an1a to ad assu1nere I ' ufficio di direttore di Lai i ser izi, e il comm. Serafi11i. Il dott. i\!Iilani ha preparato un 111 og1aroma, ch e ha già r icevuto l 'approvazione del Pontefice e che, sta OTa conrre lar\dosi 11ei suo ~ p articolari. In Vaticano esi.s~e a <l a le1npo u11 corpo sar1itario, co1nposto di quat tro inedici e di un chirurgo. Ad essi a11dava110 aggiu11ti, come sopra1111umerari, una ven tina d i a ltri sa11itari, che prestavano le loro cure i11 c;:isi speciali e a r ichie.s ta deg li appartenenti all a Cor te e alla famig lia pontificia. Ma non esis leYa, finora, in Vaticano un servizio stabile e, saJ, o aYYe11imenti eccezionali, nessu110 dei profe io11isti suddet t i risiedeva in perman.e11za nell ' jn lerno del Vaticano. Ora, invece, sarà organiz7ato u11 servizio conti11uato, in modo da permett ere ni cittadini Yatica11i di usufruire dell 'assisler1za 111edica ln qual u11que momento . Inoltre Ja far1nacia che esiste in ' ' a ticano, e che è affid nl n all e rt1re dei sacerdot i ospedali eri di San Giova11ni di Dio, sar à trasportata in local i più an1pì o forniti d i inezzi pii1 inoderni. È poi allo s tudi o l a riorganizzazio11e èomple ta del pronto soccor so d es tinato a f unzionare n elle grandi ceri1110 1Li c. 80110 state in proposito· ri cP.ieste i11formazio n ! nllc più n ot e organizzazioni del genere, e parl1c0Jar1nente alla Croce Rossa Italiana . Si ri~i e1 1e ch e verrà 0reata una non numerosa ma ben pro' ,·eclula quadra di pro11to soccor so, che potrc: lJ])e esser e affidata all a direzione di una congregaz ione religiosa scelta tra quell e ch e si son o sp er inlizzate nelle cure ospitaliere.

Una conferenza del prof. G. Piccinini su J,. A. Muratori. ll prof. Guido Piccinini, all a R. Accaderl:1ia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena, 11a messo in rilievo cl1 e L. A. Muratori, non si è occupato solla11l o d egli argomenti di storia, per cui è giustan1en~e !urn oso, 11ln anche di quelli riguardanti le srir·n :~c 11alurali e la medicina. Cop iosa materi a din1o ~ trat.iva sotto questo riguardo offr e 1 'Epis lol ar io del ~Iuratori, in quattordici g randi volunli , 11onchè 111olte delle su e opere 111inori, fra c ni il s u o libro , lutto 111edico: « 11 Governo della pe::- Lr ». Tl \l ura lori eJJl>e ai . t1oi lc11\11i, clnl J694 al 1740. 11n Yero Ya]ore sr ie11~ifiro; fra l'nllro, in tin

passo che il prof. l)iccinini l1a citato risulterebbe ch e esso ha preconizza i o l "eleltroterapia.

Cospicua donazione al Governo italiano per una elinica odontoiatrica a Roma. prese11za dell 'ambasciatore d'Italia, sen. De· l\1art1no, del clelegalo del Governo italiano on. prof. Amedeo Perna e d ell 'Agente co11solare loc~l~e ~av. Sco11fietti , il noto, filantro·p o amico del-· 1 I -~l1a, George Eastman, h a co1npiuto atto di do11~z~one a~ Governo ilalia110 della somma di un• ~ 1l1one d1 ?oll ~ri per fo11dare i11 Ro1na una cli111ca odo11to1atr1ca sulle Jjnee fondamentali della· clinica di Roches ter. La nuova clinica di Ro1na sarà, per d esiderio• del d~nnt ore, a11che scuol a }JOst-universi~aria di; ~~rfez1ona1nento, ,I !cr diffo11d cr e maggiormente l 1mpo~la1~za, 11ell 1gie11e sociale, della profilassi od onto1atr1ca. L'opera 11tile potrà avere immediata attuazione. I1t .

Corsi di perfezionamemi. Il 24° corso cli p erfeziona111en lo in meclicina colo11ial e presso la F acoltà Niedica di Bordeaux si terrà clal 4 noYembre al 16 . dice111bre. Le i scriz·ioni si rj cevono sino al 1° 110,·e1nbre. :J:

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l l11 cor so dj perfez io11a1nen lo sulle malattie del cuore e dei Yasi , si terrà d al 7 al 19 ottobr e nel' l 'Ospedale Broussa is di Parigj , sotto l a direzione del dott. C. Laubry; prezzo cl 'iscrizio11e 150 franchi. RiYolgersi al Dr. P. Thiroloix, Hopital Brousais, Paris.

Un' istituzione scientifica in memoria di Domenic0> Barduzzi. L 'on . Pier Sjj vio Leich l, sottosegtetar io alla · P. I ., h a assu11~0 l a presidenza effettiva del Comjtato i11ter11azionale teslè for1natosi per creare u11a istituzione scie11lifica ch e ricerchi l 'opera di Domenico Barduzzi - il cele])re medico di Brisighella, der1natologo, idrolog·o, torico della n1e~ (licina - spent osi ottantenne a Siena nel febbraio clecorso. So110 vice-presidenti del Comitato lord La"vson, presidente della Soc ie~à internazionale . di idrologia di Londra, il prof. Sudhoff, presiclente <lella Società internazionale di s toria della medicina di Lipsia, il prof. 'fruffi, presidente della Società Italiana d~ dermatologia. Intan to, mentre Bagni Sa11 Giuliano c_Pjsa), di cui j) professor Barduzzi era cittadino onora· rio, si appresta a fargli u11a solenne commemorazione con un discorso clel sen. prof. Umberto Gal5bi, clinico i11edjco cli Parn1n , Br isigl1elln, Sl1a terra i1aiale, re ucler~ parlicolari · onor.a11ze 11el prossimo ott obre j11 ocça io11e della l raslazione dell a salina da Siena. I11sie 111e a11 ·on. Leicl1 L presc11ziera11110 le rapJ)resen tanze cl(llle 111a:..r:riori accnd e111ie i lal ia11e ed e .. lere ]')er a col lnre la paroln del ~ e11alore Giordnno.


SEZIO~E

PRATICA

La Centi·ale del latt.e a Mii ano. .

La Co11s ulta inu1ticipal e di ~lj l a 110 11a approvato Ja deliherazio11e podes tarile i11er e11te a11a gestione ed ::il fut1zio11a111e11to d ella Centrale del latte. La concessione è fa tta alla Ditta incarica ta della gestione per 20 anni, dopo un periodo di prova di un anno. Il Comune si è riser Yato e g ara11tito il controllo della Centrale , ch e sarà continuo e meticoloso per quanto rig u arda l 'ig iene, l 'amministrazio11e ed il rifornime11to dell'azienda. Il prezzo del latte sarà alquanto inferiore a quello a ttuale . Oggi, I ' aggravio sul prezzo d el latte, quale è fissato d a apposita commissio11e. dalla s talla al consumatore Yaria .dai 48 ai 52 ce11tesimi al 1itro; esso sar à òi 45 centesimi, al 1nassi1no, l)er l a fornitura cl cl l atte: attraver so la Centrale. TI latte sar à assolutamente i11tero sen za 11essuna ma11ipolazione salvo l a p as torizzazione. Il traspor~o dalle st alle alla Centrale sar à curato dal gestore di questa e sarà fatto p er mezzo di adatti recipienti di 25-30 litri, ermeticamente chiusi , su ognuno d ei quali è scritto il nome d el fornitore in m odo d a poter procedere al controllo . Il latte riscontrato genuino verrà pastori zzato e posto in vendila in bottiglie sig illat e, con i1npressa la d ata di imbottigliame11to e con un contrassegno speciale ch e varierà di giorno in giorn o e servirà per 11\eglio scoprire eventuali manipol azioni . Il la tte cc sciol to » n on sar à pii1 post o in vendita. Il contingentttmcnto dfg·li studenti universitari in

Ungheria. È sLato rece.11te1ne11te stabililo ch e il nu111ero

d egli studen t i universit ari non d eve esser e su per iore a d et erminate cifre che, per le Facoltà di medic ina sono l e segue11ti: P est : 160 lnedici e 60 uditor i per l a far1nacia; Debreczin, 60 uditori ; Szegecli11, oO ud~tori per la m edicina e 60 per la farmacia; Fi.infkirchen, 60 ttclitori. (M. rn. W. ).

A.Ila memoria di Franz Nissl. H . Sp atz (1\lu11,cl i. n 1.ecl. l'Voc l ien.s., 9 ag. 1929) rievoca l a fiaura di F . Nissl , sp entosi, non a11cora 6011ne, 10 a~11i fa (11 agost o 1919) e noto sp ecialmente per i su oi s tudi sull a fine str.ut~ura dell.e cellule ga11gliari e p er l a r eazion e che porta il s uo nome. Aveva tratti fi ici car a tteri tici : g rosso, con l a testa uri i10' infossat a 11elle spall e, i piccoli oc\)h 1 t1eri dietr0 i gr andi occhi ali . U11 sorriso pat erno 1 u11 n1odo cli esprimer si naturale, spig·l iat o ed i n cisivo cl1e accattiYaYa subito l ' a11in10 di chi lo ascoltava' . La vivacità d ell a su a1 parol a cr esceva quando, nel! 'oscurità d ell a sal a di co11f~re11ze, si proietta' ano le diapositive; ed i prob~ e~1 de~l~ neuroist opatologia , allor a, balzavano ch 1ar1 e '".1Y1 anche per il profa110 ch e in lui se11tiva 1 'acuto indagator e dell 'nni111a t1111ana. . Il u o fare u11 p o· rude p o teva far cr eder e che egli fosse un.'a11 inla se1nplice , ma egli era tutt 'a \ ~ro . 1\11 n .. t La rapar it~1 d 'e11tu ia"1110, face-

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va ris.co11tro u11 g ra11d e scc tlicis1110 t;he arriva' a fino allo scrupolo; era osser Yatore mi11uzioso, i11a ques to n on gii togliev a la possibilità di allarg·are lo sgu ardo a vasti orizzonti. Era di natura un po ' tarda ed ave a come degli qstacoli i11ter11i, cl1e gli re11deva110 difficile lo scriver e; a questo si <lecideva difficilment e, lottava co11 l 'espressio11b, cercando se1npre nuovi compl e~amenti e rettifiche. Le gravi intime lotte, l e delusioni ch e ebbe nella vit.a no11 alteraro110 il suo aspetto ester110 è cosi pure egli sopportò co n socratica ser enità l a g ra ve tnaJat tia r enale ch e lo portò alla ton1ba e gli impedì di porlar e a compirner1to I 'opera a cui aveva Javorato p er t111 decennio. Ebbe a collaboratori assidt1i .J.\ . Alzh einìer e W. Spiel1neyer s. La s~oria della scien za ci t11os lra Ni sl co111e u11 pio11iere n e i · "a n1pi d ell a ana ton1ia e p a tolog ia cer ebrale. l\il a lo tudio scientifico 'non lo distrasse d alla clinica, p er cui Egli fu un ottimo p sichiatra e e n ell a 11otte Egli laYoraYa nelle cantj 11e del l\ilanicomio di He idelberg·, ch e, attrezzate con m ezzi prin1itivi ser Yivano da labor a tori, durante il giorno s tava sempre con i suoi malati ch e in Lui avevano fiducia ed amor e. I ~r atti d ell a p er so,n alj tù di Ni ssl si affieYolira11no con lo scomparire degli u omini ch e lo 11anno conosciuto ; ma cli Lui rin1arrà se1npre l 'opera, ch e costituì ce u11a pietra fondan1entale del1'ed jficio cl elle scie11ze n aturali • e della m ed jci na.

Il do LL. JJ. DE .A.i\IlCl S, specialist<t p er le 11talalte dei b ambi11i, dopo lung-hissi1na m ala ttia in età di 65 anni decedeva in Genova il 5 ag·os to, amorosamente assi stito dai su oi cari. Ques to lutLo 1 per quanto non inatt eso, è sta lo viva111~11 te e diffusamente sentito . Gran p ar te della c1ttaJi11a11za , infatti , co11ohbe il cu ore gentile ed il caratter e ùealissi1no e schie tto d ell ' Uon10, che no11 s i seppe inai piegare a quello cl1e cli i11e!10 r et to può talora d omand ar e l a Yita affacce11data dei Jl 1011do. . Sebbene e.lato ag·li s lud:ì n1edi ci e all 'eserci~ io cosci e11zioso d ella sp ecialità in cui aveYa compiuto gli s tucli a Firen ze, 11ella Clinica del :Nlya, pu~ sen ti,·a e dimos trava an1or e e trasp or to alle arti e letter e, 11elle quali trovaY<1 , 51- qu~11do a qt1 and o, sYago e riposo. . .. Spont a11eam ente arrolatosi all a Y1g 1l1a dell a guerra e i1tandalo ubito ad Udi11e in un ospeclal.e militar e, vi pres tò prezi osi servizi, qu~l e. capitano inedico del Il . E~erci lo, r estandoY1 f1110 a . . p ace concl 11sa. Ani1I10 forte e gentile sopportò cr 1st1a11an1e11 te il m al e implacabile ch~e ne s traziò, const111se ed abb a ttè il corpo: non mai p er ò l o spirito, orre tto se mpre dal la Fecl~. . Oltre ai suoi cari del sa11gue, egl i el)bc a11che u11a fan1ig·lia di elezione, · que~l a cioè dei ball?-bi11i n1al a ti , ecl af[ida ti all e u e a111oro e e saY1e cure. UniYer sal e è stato per la 1tto il clolore cli Ge110va p er l a p erdita di u11a \ i t~ con un1 a la jn i 110~ de. ti in1a, e ubli111e opera d i 111ed ico. e cl i ])uon (' i ~t ?.Ò i 110.


13U

IL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA. ST.A)IP.A MEDICA. Rass. C lin.-Scien.lij., ecc., 15 lug. -

F. I30T-

TAZZ1. La c himica della nutrizione. G. LoRENz1x1. L 'eco1101nia idrica deJl 'organismo umano . (j. ZAGARI. Arteriosclerosi pri1nitiva del! 'a. polmo11are. En.dotririology, n1ar .-apr. C. Il. LAvVHENCl:' 1 e A. \ . RowE. Disordi11i e ndo cri11i fal si. 1·. Can1STIANSl!:.N. Macrosomia adiposa co11ge11ita. - · i. BRAl\iI. Tipi di malattia di Graves. - H. C. STEPA[\DSON e E. M. ANnEnsoN. Coma diabetico con ipergl.icemia . L. S . l{o\vE. Ossitoci11a e vasopressina. 1 \

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Revue f'ra11ç. dc Gynéc . , g iu. -

R. KELLER. I

d11 nrii della miomectomia. A. G1UGLJNGEH e S. 'f ASSO\'Arz. 1'ra~tam. della place11ta previa. ,, Cliir. d. Org. rlel J\llov., giu. L. 1'oRCHIAN .~. Fratture del polso. - A. N1coTnA, A. PELLECH.INJ. I processi sliloidei nelle vertebre. - A. OnAsso. Proccs i settici dell 'articolaz. tibio-as lragal ea. :1rclt. I tal. di Chir., giti. --- V. PucctNELLI. Pneur11atosi d el grosso intestino. A. M1noLLI. Tbc. chirurgica dello stomaco. . Arclt. lt. di Urol., mar. - C. ALES10. Utr1colo 'pro ... la~ico dell 'uomo. A. CAl\1PATELLI. Nefropes i alla Burci Zbl. f. Chir. , 20 lug. - R. VoGEL. Emostasi nell ,eu1ofi lia. - P. K1ss1NGEIL Lussazione del capo. Journ.al A . 1\l. A., 13 lug. l\iI. L. HARRIS. La deontologia medica. J. MclvEn e G. W1LSON. E111orragia t1barsenoide spontar1ea. Y. HENni.;n ON. l;-isiologia dell ' ateletta~ia.

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''IL POLICLINICO,.,. SEZIONE MEDICA (mensile) diretta dal pr of. VITTORIO ASCOLI

Il Numero 9 (1° Settembre 1929) contiene: LAVORI OR I GINALI : I. - T. PONTANO: Episodiica comparsa di eteroa,gglutinine e di eteroemoli.sine atl alto titolo ne:ii sieri umani. 01·i,gine e significato. II. · G. LEGA : La re5istenza emoglobinica nella pra,,. tica clinica. III. - G. TIZIANELLO: Febbre n eoplastic::t e repert<> istologico. IV. - R. MORACCHINI: SuJ. mecca11ismo della reazione iperglicemica. V. - lt. CARUSI: Sulla presunta azione ipergli.cemiz.zan.te del.ba tripsina. VI. - V. DE BENEDETTI: Azione 1del1a ergota.mina sulla .f unzicne gastrica. A·bb:>namento annuo: Italia L. 4 5; Estero L . PREZZO DI Cl ~SCUN FASCICOLO L. 6

5 5.

SEZlONE CHIRURGICA (mensile) diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il Numero 9 (15 Settembre 1929) conterrà: LAVORI ORIGINALI : I. - P. FRASSINETI: Pelviperitonite ad insorgenza immediata consecutivamente a raschiamento dell'endometrio. Considerazioni patogenetiche ed U'n a modificazi one ai dilatatori <!ilin,d rici cli Hegar. II. - F. GRIFI: Su cenrto casi di ci1Sti da echinococco. III. - D. ICLIMKO': La. narcosi coll'avertin.a (E. 107). IV . . G. L U COH E~ F. : :=::u di un caso ,di « male e-0afoideo tarsi co di Koh·l er bilaterale 11. V. - R. MANNI NI: Sulle modificazioni del ,c ontenuto degli asceeei freddi trattati oollo svuotamento per asi:>i.razione di liquido del Durante. Abbonamento annuo: Italia L. 4 5; Es t'ero L. 5 5. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 6 I n on abbonati a dette Sezion1i Medica o Chirurgica [.. otrainno riceverli inviando il rispettivo importo m.&diante vaglia post~le, ~ll'Editore LUIGI POZZI, via. Sistina, 14 - Roma.


[,.\'.\ ·..-o XXX Vl , :\ uM. 36 J

SEZIONE PRATI CA

IL VALSALVA Rl VJSTA MENSILE DI ùTO-RlNO-LARJNGOJATRlA dirPtta da CUCLIELMO BILANCIONI

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Il Nu·m ero 9 (Settembr e 1929) contien e:

,

Ricerche di laboratorio : R. MOT'l'A: I micetJi d elle cavità na.sali e della go1a negli ozenatosi. RENA · MicOSli del -condotto ·u ditivo esterno.

A. MA-

Osservaz!oni di clinica : A:. BR.ON ZINI : G.Ji eeiti lontani dell'immunità locale nell'ozena.

Raccolta di fatti : E. D! LA URO: Considerazioni cl'iniche sull'etiologia ·dell'ozena. Riflessioni sulla . - coatit11~ione del sogigetto ozenatoso. C. GELANZ:€ : Voluminoso poliipo mucoso naso-antrale da oairie dent at·ia. Pratica ospedaliera: G. AYROLDI : Esoifagotomia esterna t>er estrazione ·d'ur;genza di p rotesi dentaria . G. CERONI : Su di 11n -caso di gan1grenra. primitiva della faringe. •

Recensioni : Sopra un caso di carcinoma branchiale. La dia gn-05li ·d elle fi&tole esoif ?.-go-traoh eali. (Sindromi clinich~ primitive e valore dei mezzi diagnostici)'. L 'efficacia ·del siero a;ntidifterioo, oon speciale riguardo alle forme m a ligne della difterite. - Infezion e attinomicotica s perim entale del cervello. - Sindrom e nel.1rotrofi ca d'ori.g ine dent.~.. ria. - Un a ghi•andola salivare in sede anom a la. - L€ adenopatie peritracheobro nchiali di natura s ifilitica nei bambini. - Contributo al lo 51tudio delle lesioni s ifilitich e terz·i arie della

t rachea. Lieve disturbo fun zionale uditivo aggravato intensamente dopo nn periodo di volo in un giovane •p ilota ruffetto da modi·co-catarro cronico nel•l a ca&:;a timpanica. - Un caso di cisti par.adentaria del m a sce.Il are inferiore. - Di una rara forma istologica di epulide. - Sopra U·n cas·o di li•n ifan1gioendo.t eliomia cisti co, cildndrom atoao della parot ide. - L~ chirurgia d·e lla fessura labio-mia xillo-pa la.tina. - Sul reperto di cc Mastrellen » nel bulbo o1fattorio norm a le. Su di un oaso di stenosi esof agea :iin un bambino. - Con tributo a,lla casistica della perm anenza protra,t ta di .. corpii e stranei ·n elle vie aer ee superiori. - St<YIDatite ga,n ,g renooa da m orbillo in soggetto malarico. - Glomerulonefrite a;cu ta da periodo ntite .gr anuloo~ in un bam bino di 4 a;nni. - Sul fenomeno della tosse e dello sternuto oculare. - S·ulla presenza normale di cellule pironinofile e sulla presenza .frequente di centri linfocit oidi nel gan glio di Gasser de ll 'uomo. Di 1.ln ca S-O di ca r cinosaroom a dell'eBofago. - Ton- sille e i1rufezioni foca;li. - Con tributo allo stl.1di-0 degli ene ondromi etmoidali.

La nota storica : A propos·ito della Patria di un celebre · ohirurgo: Gaspare Tagliacozzo.

Notizie e questioni. Abbonamento annuo: Italia L. 3 6; Estero L . 5 5 . . Un numero separa,to L. 5. Per gli BM<>Cdati a.l • Po11clinioo » : Italia L. 3 O; Estero L. 4 5, A richiesta si invia numero di saggio

.

Per a bbonarai inviare Vaiglia Postale all 'ed·itore LUI- GI POZZI, via Sisitina, n. 14 - ROMA.

Indice alfabetico per materie. Addì' 0 11 (J\Iorbo di - ) : tra11ja11to del surre11e Pag. Ade11opa tia trach eo-bro11chial e » Amebiasi (L ' - J in Sicil ia . >> Anacloridria pri1nitiva: sig11ifira to cli. nico n Anafil assi e sieri irradiati » Aneuris1na al l 'avambracc io ed endo·cardite malig·n a » Angi11a pectoris : iniezione di al cool . » Ai1g.i11a pectoris : ~ratta1nento 1nedico » Autosputoterapia » Bascc.lo' v (~[o rbo di - ) : cura co11 l 'er gota1n i na n Bibliografia » Bili ari (Vie - ) : genesi clei calcoli >> Cis li pararenale retroperito11eale >> Cistifellea: b atteriolog ia . n Cislifell ea e disp ep sia >> Cis ti te banale 111 tuber col o i » Colecistografia n Colloiclale (S tabilità -) cl el a11gu e n Congiun tivite da fabbricazio11e di Yi scosa » Criptoorchidismo » Dick (Reazion e di - ) : ricer ch e » Dispe1)sia e m alattie d ell a cistifellea » Ebrei (I\tlal a ttie d egli - ) » El e11co dei pove r i : ind en n.i t à [Je r nia11cal a f orm azion e

Endocardite i11aligna ed a11eur j 111a . Endocarditi croniche: fa se t er1ninale Facc i:l le ( 1er vo - ) : sutura Fratture : c11ra cruenta

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Roma - St:&b. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .

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1287 1296 1294 1297 1294 1275 1303 1295

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Pa.g. Ga11g·r e11a pol111011ar e )) Ginocchio a sca t to . Gr a1tu loma lipofag·ico del gra11de 01nen to )) )) (;rip1)e: quadro bronco-pol1nonare )) J ari ch -Herxhei111er (Ileazione di - ) )) Idrartro trau rn~tico: cura . I~a.bora t or i cl 'igien.e : regolarn en.lo ~l il z a : co11trattilità adr enalinica .

,

Ne,Talg ia del n1ediano da processo so1Jr atroclcare Paralisi facciale: diag·nosi Perio tio (I11ne ti del - ) e neofor1nazione ossea . l)riap ism o : cura . . Pleura : tu1)er c . p erlacea sp eri111entale . Ragg i ultraYioletli: sieri irradiati e a.11afilass i . l{ay11a ud (Psett<.Io. ·i11d r o1ne di -) . [l e11ale (Cal colosi - ) fan1igliare . n e11e id r o11efrotico : vie cli assorbimento Sifilide : protei11 0Lerapia . Spiroch etosi l>ro11chiale e p seudotub . ~ Ston1aco (Rilievi della in u cosa dello - J alla r adiogr afi a Su birenica (Raccolt a -) di or igini trau111atica Testicolar e (Dol ore -) 'fubercolosi (Pse11do - ) da spiroch eta Ur~ tere : p arte terminale; chir urg ia . ' 7iscosa (Fabbricazion e d ella - ) e con• • • giunt1v1te . . . Wolff (Organo di - ) e cisti p ar ar enale .

)) 1301 )) . 1281 )) 1297 )) 1290 )) 1294 )) 1297 ))

1298

)) )) )) ))

1297 1291 1297 1289

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V. AsooL1, Red. resp.

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lL POLICLI!'.rc -

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Rammentiamo ai nostri abbonati /'interessantissima opera del

Prof. Dott. PAOLO

GAI~~AMI

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en 1

Direttore della R. Clinica Ost.etriooGinecoldgica dell'Università di Bari .

tneco o ta

Avviamento alla Diagnosi Ginecologica e Schemi di Terapia per Medici pratici e Studenti

Perchè i Signori Medici possano formarsi un giusto criterio dell'importanza di questa p ubblicazione ne riportiamo qui di seguito l'Indice Sistematico. PRE I ES~ .\

ma dell a })libertà. IVIetrorragia prima della pubertà .e g'iovanilj . Metrorragia i1ell 'età feconda. Melrorragia d ella menopausa. Disturbi in rapporto con la menopausa. Emorragie genitali tra un1atich e. AJ)n ormi p erdite \1 aginal i . Dismenorrea. Dismenorrea men1brnnos~. Il <l olore in ginecologia. Prurito vt1lva r e. Dispareunia .. Aun1ento cli vol ume del ventre. Ln sterilità.

DELL '.i\ U TORE.

:1'orme · generali e àeontologiche. .La anamnesi ginecologica., sua importanza,, modo di raccoglierla. Prececle11l j fa111igliari. E~à. Malat-tie dell 'infa11z.ia. Data della prin1a m estrt1azione. Caratteri delle mestruazio11i uccessive. Ul tjma 1nestruaz io11e r egol are. P erditè vaginali ab11orn1j. Gr avid anze, p arti , puerperj l)réceden ti. Malattie gen er a] i l)reg·r esse. ~11 a1 a ttie genital i pregr esse . Eventuali intervent] operu~i vi o Cl:tre preg r esse . Vita sesSllnle . Dol ore. Sintomi a carico · d cg]j or g·n ni Yir ini. Dislt1r bi a dis la11za.

l\ifalro nforn1azioni dei genitalj s lcr11i.

La patologia dell'apparato urinario che più interessa il ginecologo.

Tpopla.. ia uterina. Ciò cl1e si ve<le ai ge u il ali ester11i. ~poslamenl i ,

vizi di posizione e di forn1a dell'ulero.

Schemi di terapia. ginecologica..

Prolasso utero-vagil1ale. I11" er s ione. .\r1tifle ione acuta . Retrofle - 1 s jo11e u t eri no. J~rnia rlell 'utero. Le jo11i trRun1a tich e. Vizj di circolo , Yaricoce]e p elvico ,

Processi ,floqistici. .

1

1

Vul vovag in jti d elle ba1nbi11e. VulvoYaginit i delle adulte. VulYoYng·initi cl ell e vecchie. CerYiciti. En d o1ne l ri ~ i. Metrite. Annessite. P eri ton i le pelvica. Paran1etrite e re1lu li1e p el vica. J_ja infezione gonococcica . Tttbercolosi g·enitale. La sjfil idc cl ei g·enitali femminili. Actinon1irosi, echinococco, para siti Yari. F ibromi. Adenomion1i , ad enornio iti. Endometriomi. P olipi uterini e cervicali . Cancro òel coll o òell 't1tero. Can cro d el corp o. Sarron1.a d ell'utero. Tu n, 0 ,.; de 11 ·ovaio e del paro11a.io.

ì\l o la vescico]nre . S ubin voluzione uterin a. Iperi11vol uzione u~erina . Polipo placentare. Invasione cori ale <lell '11tero. Gravidan za extrauterina. Il corio-epitelioma. Le con1 pljcaz joni neoplastich e e flogisl ir he de]la g ravidanza.

Le associazioni plurineopla.stiche e neoplastiche-infiammatorie.

e-

Malconformazioni. dei genitali interni.

1

Sintomi principali della patologia ginecologica . . Le diretti ve clinico-diagnostiche.

1

Cenni di patologia· genitale.

L'esame obiett:.vo in gineco 1 n · gia. L 'e .. a n1e oJ)ie l Li'o gener ale. L ·e an1e co titu zio 11al e. L ·e an1e dcl 1'adclo111e. L 'e arl1e ge 11ital e. L 'esan1e co1Ytl)i11a lo acl clo111]110-genitale. L 'e a n1e ret t ale. L esa111e Yaginor e ltale. L 'e a111e s1run1entale. Sondaggio cl ell 'utero. 1'r az]oni sul 1'1.Lter o. Esa111e nella narcosi. Parace 1t le i. P11 n l ur~ e~plorativa vag inale. lAl])ar a L0111ia esplorativa. R ascl1iarj1cnto endouterino. Endosco11ia uterina . Biopsia d el collo. E an1i ln irro copici. P ermeabilità dell e tron1be. J rRggi X n ella diagno~ i g·i11ccologica. Inrlagini sl1ll 'apparato. t1rinario.

Le modificazioni gravidiche e la patologia. degli organi g• nitali in rapporto con lo stato puerperale. . .

f)t1alr h e co11sig l io cl i igiene femt1'.i n ile e <li 11rofilassi g inecologica. Qt1alr 11e generalità cli t ecn ica oper a tiYa. t\1ne 1torrea. Oligon1e11orrea. ~f e11orragie. l\1etrorragie d ella puher là. l\fetrorrag ie j11 g·enere. Mel 1 ili e n1orragich e Di sturbi generali d ell a n1e1101Ja u sa . Vari cocele l)e1viro. J..,el1corrr.a. Disrnenorrea. l) rurito vul Yare. Vag inismo. Sterili lù. Tpopla ia LL~ erina. Antiflesio11e esagerata e s tenos i d el collo . Lesioni trau n1al i ch e.

1

P e rforazion e ò ell 'uter o. J... acerazione d e i forn ici. L acerazione del roll o. Lacer azione p erineale. Malco11 forn1t1zioni ò ei genital i. Prolasso tL tero-vng inale. Prolasso Cl.ella 111urosa 11retrale. lnYer sione d ell 'l1tero. Retroflessione dell 'utero. Mal al i i e varie clei genitali esterni .

Der111oic1j. \, is tomi g hiandol ari e T3arlol inite Ca11cro d ella vulva . 1Vle. lruazio11c precoce. ~fe t ruazioci . toarle;1on1i. Cistomi sierosi . Pa- , \rrrtYiò an za exlr auterina. Fistole n e <l<'Yi a lti. Crj ptorrea. Amenorpi ll o1r1 i. ' ' 11lYo-Yaginiti senili. Cer Yesciro-vngi n al i. l\'lol a vescicolare. Su1) inYolt17 ion e llterina. Corioepirea. 0 1igo111 e norrea. Cisti çlel '.Bar,·ir iti. Eros ion1 rlel collo. Endomctel io111a. Complicazioni neoplastitoli11 i e vn.l vovaginali. Condilon1i trite. l\fe l rite. Annessiti , param evt1 lvnri. Edema vulvar e elefantia sj. tr iti , peri ton i ti. Tt1ber col osi g-en ich e e fl ogistiche d ell a g r avidan za. Ci stiti , t1retri ti . disurja. Ri tenzioE111a toma Vl1lvnre. Es~ioni.ene. Fitale. Rl e norra~ri n. Fibr omj , adenon e · òe~l '11rinn . Fjstole vescico-vagihro1n i v t1l ve-vaginali . Idrocele. m io m i . Polipi cervicali. · Sarcom a Krn11 ro ~ i v11l va r e. Leucoplasia. Ulci ell ' nler o. Cancro dell 't1tero. Tu11ali. cera 111ollc. mori cl0ll 'ovaio . Cancro òell 'ovri io. Proce8si flogistici . Fihron1a e ~arroma rlell 'o,raio. SeI più comuni errori J?inecoloVl1l' o-vagini l1 rlelle ba111bine. ' ' t1lde e rom plicnzione in genere <lei gici del medico pratico. vo-vnginiti <lclle arlulte. ìvlenorr at11111o ri OYarici. Diagnosi òe1 tugia. 'letrorragia. ~Ietrorragi a prii11ori ova~ici. Indice analitico. Un ''o1ume in-So, di pagg. XI I-373, stampato s11 ca rtn a m er icana in nit iòH:;simi c.nratteri bodo niani. con 243 fig-n r e nel testo ed àrtisticamente ril egato in p iena tela. con inscrizioni sul 1p iano e sul if or so Prezzo L. 68 più le ~ pese postali di spedizione. - Per i n ostri ahbonati c;oJe T.. 63 in porto fr;:t!1 rn.

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ANNO XXXVI

Roma, 16 Settembre 1929

Num. 37

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.

J

fondato dal professori: . . GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

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·soMMARIO. Lav·o ri originali: M. Torrioli: Sull'impiego della .plasmoch in.a n ei casi di emo~lobinuria da chinina.. Osservazioni cliniche : c. Roma.nini : Sarcom a polimorfo del..1 omero pcst-traumatioo con frat tura spontan ea . Note e contributi : E. Cecchini : L'enfisiterapia az0ttata nella sciati.c a. Apparecchi e strumenti nuovi: G. P etta : Un .apparecchio .per l 'estensi.Jne continua -corretta nelle fr a t t u.re de~li a rti. Sunti . e rassegne : ENDOCRINOLOGIA: W.arthin: La costituzione nel m orbo di Basedow. - I . Stoukalo : La d ia,gnosi dei disturl>i fuinzionl:l.li tiroidei n ei tuberoolotici polmon a ri. - Golj an-it zki e Oboleneka ja. : L'inversione delle g-hian,d ole a secrezi<me intern.a qua le metodo di oura nella lo ro .atr ofia o .defieienza di svilu ppo. - CARDIOLOGIA: P . !Yfor awit z e M. Hochrein: Com·e preven ire 1a m orte per ·par alisi -0ard.iaca acut a . - F. Bene detti-Vrulent ini : Contributo alla ohirurgi.a del -0uore. Es trazio n e di u n a go dal ventricolo si n i stro. Cenni bibli'ografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : ABsoci•azione

Napoletan a dei Medici e Naturalisti. - Reale Accad emia d i Medicina di Torino . - Sooietà Medico-ChiTUI"gica di P.adova. - Soci età Me dico-Ohirurgi.ca di P a via. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: E mot tisi, or asi san.g uigna e ·fe nomeno del La ccio . - R ie erche s perimen tali sul1le ia.lter amioni e matologic h e n elle stenosi r espirator .ie. CASISTICA : Di una p articola r e sindrome .doloros•a in trulu.ne calcolos i della ci:stifel.J.ea. - L'ittero c~t.arrale n on esiste. - TERAPIA : L'a-ce_ t.jlcolina. - rfM}i one dell'e-we benzil-oin n.ami-00 sulle u lcerazioni di nat ure diverse e suoi effetti su l sintoma .d olor e. - VARIA : L 'importanza fisionomica d eg-li o cchi. - POSTA DEGLI ABBONATI. Politica sanitaria e g iurisprudenza : G. Selvaggi: Oontrovereie giuridiche. Nella vita professionale : Ammin istr azione sanitaria . - . Cro naca. d-el m ovimento p rofessionale. Con corsi. Nomine , .p:roonozioni ed ono r ificenze. Not izie diverse. Indice a lfabetico per materie.

LAVORI ORIGl.NALI.

l 'attacco, quando con il1odermoclisi e diuretici è riuscito a ri stab ilire I.a diuresi più o :µ1en o gravem ente com prom essa, quando con i com un i m ezzi st in1olanti degli org.ani cm.atoJ)Oietici avrà r istabilito f'o ddisfacen tem ente le condizioni emati ch e del n1alato, potrà con eg·uale tranquillità. fronteggi.are la ricom p.a rsa -di febbri , i curamen te 1nal.arich e con par.a ssiti i11 cir colo valer1dos i dello stesso preparato chi.n aceo ch e poco ten1po avan ti .aveva me so a repe11taglio la v ita del pazie1r te? È b en vero ch e num erosi casi furon descritti in cui la ripresa di una terapia iden tica a quella ch e .aveva scatena to I '.attacco rimase per, (ettamen te innocua, m a è a n ch e vero ch e p.ella più gran parte dei casi la sen sibilità morbosa per il fa rmaco rim an e ed ogni nu ova sommin istrazion e pu ò catenare un nu ovo .attacco n on m eno ])ericolo o del J?rimo . E la dol orosa esperi en za di questi casi è troppo comune per non rendere p er plesso e titubante il m edico ogn ' qua l volta i trovi jn presenza di u n caso del gen ere.

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0

R. lst. di Cl inica Medica della R. Università di Roma diretto da l Prof. V. AscoLJ,

Sull'i1npiego della plasmochina nei casi di emoglobinuria. da chinina per il dott. M. ToRRIOLJ, ass. vol .

11 J1robl ema della ripresa della terapia sp eci fica .an t i1n.a]ari ca 11ei casi b en accertati di e111oglobinuria da chinino nei malarici non si in1pbn e gen eralm ente a l m edi co pra tico com e una question e d '11rgenza. J casi infatti in cui , di legua to l 'attacco, ricompai an o subito febbri sicuramente malaricl1e co11 parassiti in circolo, sono ra ri ; anch e più rari i casi in cui i parassi.ti r estino in circolo durante l 'attacco. E: n oto infatti ch e i globuli parassitiferi van110 per pr i111i incontro alla distruzio11e, provocando così una in11nediata scomparsa di tutti i J:>arassiti circola nti. ~la se il probl em a non è urgente n on cessa per questo di e sere gra ve. Qua ndo il m edico , con l 'abitt1ale terapia d 'u rgen za, è riuscito a • so~ ten ere il paziente n el m om ento .acuto del•

1

**ile Am rnesso il pri nc1p10 di r icercare il . rime-. dio alla n1a1aria ~o l o nell a cl1ina e ne1 ~noi


.I

1312

IL POLICLINICO

alcaloidi ed osservato com e i singoli casi di en1oglobinuria fo ssero specificamente prO\' Oca ti da uno degli alcaloidi stessi un g·ran passo venne fatto n ella risoluzione del problema. Infatti A coli (1) n el 1919 proponeva all Accade, rnia 1\1edi ca di Roma, basandosi su felici risultati già ottenuti , di curare la malaria i1egli emoglobinurici da chinino con la ci11conina e n ei rari casi da cinconina co11 il chinino. Da allora una lunga e felice casistica cli11ica non h a fatto che conferm.are_ tale principio. Nel 1926 Ghiron (2) analizzando le cause del processo emolitico n egli emoglobinurici riuscì a dimostrare com.e in questi ammalati esistese una emolisina che, completamente inattiv.a in vitro, in preseI1za di globuli rossi normali, n10 trava tutta la su,a azione se po ta in con, . tatto con globuli rossi di malarico i·m pregnati di chini110. La tecnica era la seguente. In una erie di dieci provette venivano po te soluzioni scalari di cloridrato <;li chinino da 1 % a O, I O %. A ciascuna provetta venivano aggiunte due gocce di sospen sione di globuli rossi di r11alarico. Dopo dieci minuti di riscaldamento i11 stufa a 37° venivano aggiunte due gocce per !!l'Ovelta de1 siero di en1og·lobinurico da prender e in esame. Nel caso ch e il siero fo sse stato prelevato da più di 2-1- ore veniva aggiunto complemento in ragione di una goccia per provetta. Si ri scaldava in stufa a 37° e si legg·eva l 'emolisi ogni dieci minuti. Gosio (4) riprese nel 1928 le ricerche, dimostrando come 1, emo]isi11a trov.a ta dal Ghiron avesse caratteri sin1ili a molte delle en10lisine precedentemente conosciute e ben individuate; come essa foss e termolabile, ultra filtrabile ·e come .avesse la pro11rietà di fissarsi olo sui globuli precedentemente imbevuti di ' chinino. Quasi contemporane.amente Lega (3) e tese le e ~pe ri enze anch e ad .a ltri .alcaloidi della chin a ~cmpre valendosi della tecnica del Ghiron. Egli prese in esame sieri di emoglobinurici in cui i 'attacco era stato scatenato da alcaloidi differenti e giunse alla conclusione cl1 e in tutti I emolisina veni\ a attivata dal chinin o; che la chinidina attivava solo quelli da chini.dina e da chinino, mentre la cinconina si mostrava . empre inattiva, meno nei casi in cui si trattava precisamente di emoglobint1ria da cin. ron1na. Questa brillante conferma sperimentale alla lt1n g.a ca istica clinica che, come h o detto , er~ stata dall 'Ascoli osservata fin dal 1919, m1 11anno indotto a valermi della tecnica del Ghiron per saggiare sperimentalmente in vitro qualch e altro farmaco impiegabil e utilm ente e 1

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[ANNO

XXXVI, NuM. 37]

enza pericolo i1ei casi di en1oglobinuria. Infatti ancl1e volendo prescindere dalle varie interpretazio11i del rneccanisrr:io intimo della reazione che ci porterebbero troppo lontano, questa r esta un dato di fatto incontrovertibile e se an ch e non ci spiega il perchè l 'attacco emoglobinurico si scateni, ci dà una idea abbastanza J)r ecisa del come esso avvenga, e può quindi ren.dere utili servigi in clinica per controll.are in vitro la parte cl1e un farm.a co può rap1)resentare di fronte ad un siero di emog·lobinuri co in contatto con i propri globuli • rossi.

* ** Il preparato sinteti co preso in esame è stata la plasmochina in questi ultimi tempi molto vantata come efli cace ed inoffensiva nei casi di emoglobinuria chininica nei malarici. Mi sono valso all 'uopo della soluzione già pronta del preparato ch e vien posta ìn com. m erci.o per uso ipodermico. Al momento della reazione ag·giungevo NaCl fino a rendere la soluzione isotonica. I sieri presi in esame i)rovengono tutti da ammalati osservati in Clinica al di sopra , quindi, di ogni dubbio· cjrca la diagnosi. Solo il primo siero venn e usato fresco quindi senzn aggiunta di complemento, tutti gli altri vennero chiusi in fiala e al momento della reazione venne agg iunto co1r1plen1ento di cavia nel caso IlI, ·umano in tuttj gl i altri casi. I globuli rossi impiegati furono sempre di ammalati di terzana benigna che si dimostrarono i più ad"a tti. Il riscaldamento venne fatto in stt1fa a 37°. La tecnica seguita è stata la seguente, identica a qt1e]la già usata dal Ghiron. In una serie di dieci provette vennero poste venti gocce per provetta di soluzion~ scalari di plasmochina d.all'l % al O, 10 %· In ogni provetta vennero aggiunte due gocce di sospensione di globuli rossi di malarico lavati, quindi, dopo cinque minuti di riscaldamento in stu fa a 37° due gocce di siero di emoglobinuri co. Nei casi in cui veniva im1)iegato siero conservato in fiale veniva aggiunta una goccia per provetta di siero fresco, umano o di cavi9-. Contemporaneamente veniv.a allestita una seconda serie di provette identica alla prima in cui, al posto de1la plasmochina era stato posto del chinino cloridrato per controllare l 'attività del siero. Le due serie di provette \ en-i, ano collocate in stufa a 37°. L 'emolisi veniYa letta ogni 10 minuti . 1

1

1


[ANNO

XXXVI, }'1u?vr. 37] I. -

C .\SO

SEZIONE PRATICA

En1oglobinuria chin.inica grave mor-

tale.

Globuli r ossi di terzanario. Stufa a 37° (1). Plasmochina : Conce otraziono

0,1 0,2 0,3 0. 4 0,5 0,6 0,7

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20

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b) U11 inese dopo l 'accesso ; Chinino : Con <: en t r azion e

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0,1 0,210,3 0,4 0,5

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II. -

Emoglobinur ia lieve da chinidin.a. Globuli di t er zanario . a) Una settimana dopo l 'accesso:

Chinino : Concen· trazione

~ -

20 30

-

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-

0,2o~ :o.4 \o.5 -

-

I

I

- Plasmochina; 9J

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I 0,7

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++ + + + +++ ++ ++ + + + + +

60

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-

.t\. un n1ese dall 'attacco emoglobinurico le feb-

bri 1nalarich e non erano ancora ricompar se. Mentre la seconda prova col chinino è identica alla prima si nota una marcata diminuzione dell 'emolisi nella· serie di provette contenenti la plasn10, china. CA so III. - E1noglobiniiria gravissima mortale. Globuli rossi di terzanario . •

Chinino: ...:..

Co ncen 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 t-raz ione ~ 10

-

20

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-

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-

+ ++ ++ +++ + ++ ++ + + ++ + + + ++ +++ +++ + ++ +++

-

Concen traz ione

0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 I I

20

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30

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-

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10

+

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+

++

i + ++ + + ++ +++ ++ + + + + -t ++

60

- 1-

viene indicata assenza totale di emolisi; con + + + emolisi completa; con + + e + emolisi parziali.

0,8

0,9

0,10

I

-

-

-

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-

-

+

-

+ ++ + + + .. ++ + ++ ++ + + + +

_Altre due prov.e esegui te con un siero di emoglob inuria gra\re da cin coniI1a e di uno li eve d.a chinina, di cui n on riporto i protocolli per brevità, dettero dei risultati perfettam ente .an aloghi. Ecco i risultati dopo 30 mi. nuti di osservazione _del primo di questi. .

+

20

(1) Con -

I 0,10 I

+ - - + ++ - - + + + ·++ - + ++ + + + +++ - - ++ ++ + + + + +++ -

I o,6 0.1 0.2 03 0,4,0.5

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0,10

Plas1nochina :

- --·---

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0,9

I

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30

++ +++ ++ + +++

08

Plasmochiria:

i

Si nota nella serie di provette con la plasm or hi11a una emolisi me110 completa più tarda e n concentrazioni maggiori ch e non con il chiaino.. Prolungando l a permanenza in termostato p er altre 11 or.e, nella serie d i provette con la plasmochina si nota un estendersi dell 'em olisi anche alla aa provetta n on chè una evidente alter azione delJa e1noglobina disciolta sulla cui entità e sul cui significa to torneremo in seguit o. CASO

0,7

+ + ++ + ++ + ++ + ++ +++ + ++

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I

I

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0,2 0,3 0,4 .0,5 0,6

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Chini~o :

Concent raz i<.:n e

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0,10

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0,8

1313

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Oon centra~io n e

0,1 0,2 0,3 0,4: 0,5

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Chinina

-

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- -

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0,8

0,9

I

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+ ·L + ++ + ++ ++ + +++ + ++ +++ + + +

Come controllo al le J)rove st1rriferite, per verificare quanta par te dell 'em olisi osservata spettasse ali 'azione tossjca diretta dell a plasmo-


131± •

china sui globuli ro __ i, all 'infuori di q11alunque azion e di sieri, i globuli u sati nelle reazioni vennero volta per volta sagg iati su soluzioni di ])lasrr1ochi na j denti ch e a quelle u sate nelle reazioni. Si otte11nero sempre em olisi del ti po di questa r i1)o rtata più sotto. Le a lterazioni di colore osser,'a te n ell ' en-i ogl obina di sciol t.a furono identiche a quelle osse rvate n elle prove coi • • s1er1. Concen 0,1 . t razione

o,2

0,3 0,4

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10

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-

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20

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30

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I I 0,8

0,9

o, 10

+ ++ + ++ +++ ++ +++ +++

CONC~I,l JSIO~I .

[ A~No XXXVI, NuM. 37)

IL POLICLINICO

La plasmocl1ina dunque in tutti i casi di en1oglobint1ria saggiati con il metodo di Ghi ron h.a dato una emolisi molto m eno pronta e meno completa e a pii1 fort e concentrazione ch e non il chinino. Emolisi d.a una parte eguale circa a quella ch e si ottien e con la cin conina pur nei casi i;n cui questa viene impunemente somministrata, eguale dall 'altra all 'emoli si tossica ch e si ottiene m ettendo di. rettamente a contatto globuli rossi con soluzioni scalari di p lasmochina . . A conforto di questa ultima affermazion ~ ~tanno le alterazioni dell'emoglobina rinvenute nell 'una e nell'altra esperienza. . Se si pensa poi che le concentr.azioni con le quali si è sperimentato sono enormi rispetto a quelle ch e in viv.o si possono ottenere con ]e somministrazioni abituali di plasmochina , si JJUÒ concludere che anche questa via sperimentale , ch e in molti casi ha potuto dare utili conferme e suggerimenti alla pratica, perm ette di afferm are la innocuità della plasmochina n ei casi di ·emoglobinuria chininica. Quanto alla sua ·eventuale effica cia terapeutica, esorbita dai limiti del presente lavoro dare un giudizio definitivo qualsiasi. Stando però a quanto gli stessi fa bbricanti del 1;rodotto ricono cono, alla sua scar sa efficacia cioè sulle forme schizonti che e alla sua elettività . per ]e forme gametiche , credo non sia difficile preconizzare per le emoglobinuria chininiche 11na cura mista di plasmochina e cinconina in proporzioni analogh e a quelle già impiegate col chinino per la plasmochina composta , lasciando a lla cinconina il com pi to di comba t· l · te re le form e schizogonrch e even tua men te r1compar . . e dopo l 'attacco. Naturalmente, una volta accertata la natura cl1ininica della emoglobinuria e t1na volta

esclusa i11 modo sicuro la forn1a n1alarica pura, la terapia suaccennata va intrapresa solo dopo ricomparse le febbri malarich e. Nè, credo, sarebbe prudenza eccessiva far precedere alla son1n1inistrazione un controllo in vitro, caso per caso, con la tecnica sopradescritta, della innocuità del farmaco, perch è i1on dovrebbe affatto stupire la sco.perta casuale di qualche siero più o meno specificamente sensibile per la plasmochina come ne sono stati trovati, oltre che per il chinino, per la chinidina e perfino per la cinconina generalmente così innocua. RIASSUNTO . L 'A. v.alendosi della tecnica proposta dal Ghiron per mettere in evidenza le proprietà Bn1olitich e dei sieri di emoglobinurici, ha saggiato il comportamento di questi in presenza di plasmochina. I risultati delle ricerche lo autorizzano a concluder·e per l 'innocuità del farmaco nella ripresa della terapia antimalarica dopo l 'attacco.

BIBLIOGR.c\ FIA.

(1) AscoLI V1TToruo. Bullettino della Reale Acca-

demia Medica, - anno XLV, fase. V-VIII, pagina 63 . (2) GBIRON MARIO. Stilla emoglobinuria dei malarici. Policlinico, Sez. medica, vol. XXXIII, fase. 1. (3) LEGA G1uL10. Sul processo emolitico nell'emoglobinuria dei malarici. Rivista di Malario_logia, a. VII, fase. I . (4) Gos10 RENATO. Ricerclie sulla emolisina della ern,oglobiriuria da chinino nei malarici. Policlinico, vol. XX.XV, fase. 10. Importanti pubblicazioni: Prof. ETTORE MARCHIAFAVA

La perniciosità nella malaria. Volume in-8° di ·pa.g. 66, nitida.men.t e stampato su carta semipat1nata, con 3 grafi.ohe nel testo e una tavola a colori fuori testo. Prezzo L 1 2 più le epeee uostali di spediziane. Per i nostri aibbonat i sole T1. 1 O, 9 O franoo èLi p-0rto. FRANCESCO TORTI

Modenese Dottore in Filosofi.a e Medicina - Profeeeore Primario nel P atrio Ateneo.

terra pia speeiale delle febbrri perrnieiose

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Tra.dumone italiana a. cura del Dott. GIUL~. > LEGA dall'edizione latin'8. stampata a Venezia nel XDCCLV. Un volume di pagg. xxxII-308, nitidamente s~a.mpato in tipi elzevir. con il ritratto del TORTI riJX>i:· tato EiU una. B"Plendida .ealcografta, ed una. tavola. « L•· gnum Febri um 11 fuori testo. Prezzo L. 40 p~ù le spese postwli di spedizione. Per i noetri a.blio'Ilat1 sole L . 36 in porto tranco. Invia.re Vaglia postn.le_a._ll-'ed - itore LUIGI POZZI • Via ~istin.a, n . 14 - ROMA.


[ANNO

XXXVI, NuM. 37]

SEZIONE

O·S SERVAZIQN.I CLINICH·E. ospedale Civile di S. Maria dei

Battu~i

- S. Vito al Tagliamento

REPARTO CHIRURGI CO

diretto d el lJr imario dott . PIERO à!ASOTTI.

Sarcoma polimorfo dell'omero post-t1·anmatico con frattura spontanea per il dott. C. RoMANINI, assistente. Ritengo i11teressante pubblicare il caso che qui e pongo e ch e ho avuto l 'occasione di studiare durante il mio periodo di assistentato presso il primario dott. Piero Masotti .al quale rivolgo un vivo ringraziamentò e tutta la mia • riconoscenza. Il g iorno 6 Juglio 1928 si presentò all 'Ambulalorio del nostro Ospedale con una accompagnatoria del Sé\nitario d el suo Comune, certo R ... Antonio, di anni 64, da Valvasone. Narra che 'il se ttèrnlJre scorso menlre g·overnava degli animali n ella stalla cadde a terra producendosi una frattura fra il 1/3 n1edio ed il 1/3 ii1feriore de.Jl 'on1ero d estro. Tale lesione andò con solidandosi e g uarì chirurg icam ente in un termine di oltre 60 giorni, però durante il periodo della g·u arig ione ebbe dolori acuti al braccio per j qt1 ali dovette ricorr e.r e all a 111orfina. Da cirr.a 4 mesi cominciò a notare una Lumefazio11e dura ch e andò facendosi fusiforme in corrispondenza d ella frattura. Accusando dolori e ~u111efacendosi sen1pre più il bracrjo, che a11dò a su n1endo u11a posizfone viziata per semi anchilosi dell 'ar ticolazione d el cubito, ricorse alle cure del Sanitario che, sospettando t1na forma n eopla stica, lo mandò al n ost ro ambulatorio per accertamento con esame radioscopico. Il Pri~ario , dopo la visita del caso, il 6 luglio 1928 (C~. C., n. 302) credette opportuno accoglierlo n el suo reparto chirurg ico per opportuno intervento, avendo edotto il paziente dell a gravjtà clella lesione. Esame obbiettivo : costitt1zione schel~trica regolare; masse rnuscolari ben sviluppate e sode; pannicolo acl jposo l)iuttosto scarso, n1ucose visibili roseo-pallide per un certo grado d'anemia. Capo e collo: nulla di particolare. Torace: aDJ.pio e simmetrico, angolo del Louis sporgente; fosse sopra e sottoclaveari infossa te; le escursioni resp iratorie sono un po ' limitate per ttn certo grado di enfisema, il fremito Yocale tattile è pt1re din1inuito e la per cu ssione è t1n po ' li111pa11ica. Cuore : nei Jin1iti , toni n etli ben udibili in tutti i focolai ma però lontani . Non soffi, n on rumori J)atologici. L'arco aortico è lievemente aun1e11 lato. Addome: trattabile e indol ente. Il fega tò sporge 1 dito trasverso dall'arcata costale. Milza nei limiti. Esarr1e dell 'orina completnmente 11egativo. vVasserma11n pure n ega tiYa. Il hracci0 destro i11 corrispondenza del suo lim ite fra 1/3 super1ore e 1/3 medio appare tumefatto (' n1entre il braccio sinistro normale mis11ra di eirconferenza a 4 dita dell 'articolazion e del go-

PR..\.TICA i 11 ito

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ce11t. 25; il d estro nel medesi1110 pu11 lo ha una cir conferenza di ce11 l. 37. B inoltre irregolarn1e11te fusiforn1e, la tuJnefazione è di consistenza pas~osa; e nel 111argine dell 'omero al 1/3 superiore si percepisce una elasticità a limiti indistinti. Essa tun1eiazione apparisce chiar an1e11te originatasi dalle parti parietali del bracc'io e precisa111ente dall'osso (omero) perch è a questo è inti ma1nente aderente, lo deforma per un certo tratto e dove la p eriferi a della tu1nefazione 11on arriYa sotto pelJe, e cioè irt tutto il contorno del braccio, ad eccezione del lato interno, i muscoli yj sono i11 terposti e non impediti n ella loro funzione. La pelle (lell 'arto è distesa, assoltigliata ma non d appertutto può essere sollevata in pliche bensì solo àl contorno esterno anteriore e posteriore. Essa è solcata da una ricca rete sottocutanea : fra le 1nagVie della rete, la pelle in corrisponden za al 1/3 ~uperiore al lato i11ter110 è giallo-rosea. La temperatur a d ella regione a ffe lta è un po ' più eleYala di quella d ell 'avan1braccio. La tumefazione duole sponeanear11ente: non si con stata interruzione del1'osso nè m asse fungose che si avanzino fra le part i mol li, 11è crepitazione, nè fremito vascolare. J movimenti articolari del polso e delle dita son o 1torn1 ~ li ; si ha11110 dolori nei movimenti passivi dell 'artir.olazione omero-scapolare. Le ghiandole Yicin iori sono normali. Quantunque l 'anamnesi nulla rilevasse d a con<iurre al sospe·tto d i un a comu11e affezione ossea d'indole granulo ·fu11g·osa , pure non era lecito presci11dere da t ale sospetto, te1111to conto della sede e del decorso. Infatti: datava da circa otto mesi il trauma, e già .dopo circa quattro mesi lo stesso paziente e.rasi accorto di 11na alterazione di volume e di forma nella regione dol ente, ed erano evide11ti i11ol lre altri . fatti, quali il colorito e la distinzio11e della pelle, specie al con torno intern o : il leggero aumento di calore; la clolorabilità e la elasticità dei tessuti ch e g iustificavano il dubbio d i una semplice osteopati a. Prin1a · p er ò <li passare al radicale i11terve11Lo venne d eciso di tenere l 'ammalato in osservazione per q1Ì.alch e g iorno onde espletare le ricerche diagnostjch e del caso. L 'attesa di questi giorni tornò rlaYvero provvidenziale, perch è un fatto singolare, avvenuto . pontaneamente valse a m ettere il curante n el] a possibilità di una diagnosi in via assoluta. Avvenne cioè, ch e u11a mattina solleva11do il braccio dell'ammalato venne notato un movimento preternaturale e si percepì uno scroscio. Subito d opo, e quale effetto o con seguen za dello scroscio, si rese evidente t1na interr11zione della cqntint1i t?\ de,11 'osso nel pt1nto dove appariva ingrossato. L 'avvenuta frattura spontanea dell'omero, n el caso speciale, non pot eva , n è potè imputarsi a 11essuna delle varie ca11 se che possono determinarle, se si ecceltui Lfnell a cla una neoplasia cle1l 'osso . Infatti n0n eranvi elemer1ti per amn1ettere un a osteomiel ite, perchè, come attestano Lavnelongn e e Comby, in tali casi la frattura spontanea avyiene in un periodo non molto vicino, anzi mollo lontano dall 'inizio del male, ed è sen1pre d o'uJ a a necrosi e sequestri pregressi= di cui nel nostro p azie11te non eravi alcun indiz)o. ~on r eggeva n eppure l'ipotesi di osteomalacia il a rac11itismo. di cisti idatidee d ell 'osso, m ancan -


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IL P OLI CLI NI CO

do i cara tteri speciali, sia gener alj, sia locali. La stessa o teopsatirosi di Lob stein, o fragilità costi~ u zior1ale dell e ossa, 11on p oteva esser e ventilata, per chè, quantunqL1e a11cor a oscura l 'a11atomia p atologica in argomento, pure si sa ch e quasi sempre è er editaria; che no11 è precedt1ta da alterai ioni obbiettivame11te apprezzabili, e si presenta sove1nle, se non la frattura, certo la di sposizione in parecchie ossa conte1i.1pora11eamen Le. Non si po ~eva p en sare a frattura spontanea, dovuta ad una affezione gen erale, quali l a sifilide, l 'ar lritismo, il diabete, la fosfaturia, lo scorbuto,

F1G.

perchè affatto negativi eTa110 l 'a11nmr1esi ~ l o s talo presente : non a fra ttura spontanea di origine n er vosa, l:ome l 'atassia, i 'atrofia muscolar e progressiva, la para1)legia, la paralj si gen er al.e. Valuta11do tutti i fatti riferibili al! 'età del p a- zienle, a l decorso, al m odo di presentarsi della r egione amn1al ata e Yalutando la ulteriore sopravvenie11za, cioè l.a frattura spontan ea, si con cluse coll 'amn1etlere in via assoluta, quale cau sa, una n eoplasia dell 'osso, e precisamente di origine periostale, anzich è midollare o centrale, perchè il tum ore ernsi preser1:ato prirna della frattura spont anea e ciò sebbeJ1e sianvi casi di i1eoplasia centrale, in cui, in segl1ito a perforazione dell'osso, Ye11 ga sollevato il periostio, e la r egio11e affetta si presenti con i car atteri di un ascesso sotto periosleo, o d i un a11curisma osseo . La poss ibilità di una for1na tuber colare fu esclusa, oltre ch e per la nessuna ereditariet à e precedente 1nanifestazione per son ale, an ch e per il caso, che è vero, come dice il Duplay , ch e la tubercolo i s i localizza 11ella diafi si di l.1n os o lungo; e nel nostro paziente, inoltr e non vi er an o indizi di cach essia tubercolare la quale solame11te per la degen erazio11e grassa cl1e determina , ridu ce assai la r csiste11za delle ossa. PPr le esposte consideraz ioni rin1aneva dunq11c evidc11le ed abbasta11zc1 facile l a cliagno i cl i frattura spontanea per neoplasia ~ e, }JUr ~roppo , la

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cura non. p ot eva esser fatta che con la disarticolazio11e dell 'arto, essendo~ la sede della neoplasia · piuttosto alta e quindi in prossimità all 'epifisi. Con le dovute cautele si rese edolto il paziente dell a gravità del suo 1nale 11on solo, ma della gravità deJla cura che si r endeva necessaria, imper ocrh è la esperie11za clinica e l 'anatomia patologica han110 confermata la non consolidazione nei casi di frattura spontan ea da neoplasia, e ne fan110 fede le osservazioni del Morand, Ponteau, Dupuitren, Malg·a.ig·n P-, Velo, Schwalbe, quantunque Ponteau e Rumpelt ci~ino ~asi di consolidazione,

1.

. i quaJ i, assai prob abHrnen te, avr anno avu to or.1gine da una atrofia speciale. Il p aziente non oppose r esister1za alla proposta fattagli dell 'aspo·rtazione dcl braccio. Pri1na però di passar e all 'intervento si praticò la radiògrafia che qui riporto (fi g . 1). Come si osser va è evidente 1' in~erruz ione ossea dell 'omero. L 'osso p er circa tre centim etri sopra e sotto la linea di frattura si rileva notevolmente distrutto e ben disting uibil e dalle altre parti di osso sano. Sia1no di fronte a u11 sar com a periostale a sviluppo circol are. Il tessuto n eoplastico ha usurato la corticale e provocato in essa la forma zione d 'un t essuto trabecolare osseo opaco ch e suddivide la massa neo.plastica in un insiem e di aree multiformi trasp arenti, con tem poraneamente alla periferia, per reazion e periostale, si è formato un inspe.ssimento osseo che delimita e contiene il tu1n ore verso le parti 'molli (g uscio corticale opaco). Il 9 lug lio si sottopone il paziente all 'atto operativo (opera tore clott . n o1nanini , cloroformizzalore dott. ~i<ljeron, aiuto il primario dot~. Masotti). Pratico la .disarticolazione dell 'arto in parola col m etodo a r acche tta e con la tecn ica doYuta in q11esto intervento e ch e ini sembra superfluo de cr iYere: ! 'andamento post-operatorio fu norn1ale la gua1igione per ia intenzione. Alla sezion e del I 'arto il bisturi subito al di sol to


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SEZIONE PRAT ICA

d el tessuto muscolare, assqi atrofico, trovò una massa r esistenle, s tridente al taglio, di un color rosso grigio ch e non era altro ch e il guscio corticale opaco sopra d escritto. Al di sotto trovai una caverna incavata n ell 'osso e rìpien a d 'un liquame torbido, g rigiastro, li pico in queste form e, dovuto

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ziato un processo di rammollimento. Fu I 'esperi enz.a di a ltri casj occors i a] primario , non ch e la diag nosi differ enz iale, basata sull a valu tazione di tutti i sintomi, ch e potè far escludere ogn i a ltra affezione , eccetto la n eoplasia .

FrG. 2. u sfaldau1ento delle cellule ossee ed alla forma-

Questa, g ià alla prima vi ta, fu subito ventizione di quelle n eopl as tich e . Jata; ed i su ccessivi rilievi d ella frattura sponL 'esame is tologico praticato g·entilmente a Fi tane.a, d ella radiografia e del r eperto i sto1 orenze d all 'amico e coll ega Liesch, ch e ringrazio, gico, valsero a confermarla. diede i segu enti risulta ti: sar coma 11on veramen~e tjpico, misto di cellule grandi e p iccole, poch issiE:: vero ch e fu ammessa, prima d e11 'esarr1e mo stroma connettivale, moltissime cellule. mjcr oscopiéo, la n atura sar comatosa d el proDiagnosi: (conferma ta an ch e, per m aggior sicu rezza nel! 'Istituto di Anatomia Patolog ica di F i- . cesso, ed infatti il can cro , il sarcoma sono le for me più frequenti. renzc) sarcoma polimorfo (fig. 2). Eras i escluso il primo, perchè, come di cono Da cod esto caso c linico si possono trarre le Rich ar d e ' ' ern en eil , il c.ancro d ell 'o · o è raseguenti con sideraz ioni: rament e primitivo in qt1esto e la frattura avviene quando è a rrivato iJ per iodo di cach esch e lo sviluppo d ella n eopla sia avvenne • in eg ui to ad un trauma; sia; è di solito gen er a lizzato ed in rapporto cl1 e è innanzi tu t to interessante la r elativa con la fos faturia. ll sarr.on1a invece, è più frerapidità con cui si presentar ono le a lter azioni quente, specie n elle os~a lunghe, sebbene a pre fer enza n el femore (1 1 su 2G casi racco Iti di forn1a e di volu me d ella r egione dolente; e da Scl1\ivarz); i n~i è preceduto, se peri osta]e, ciò a confermare d ell 'origine osteoperiostea a n zich è centra le d ell 'osso. com e n el caso presente, dal la comparsa di una 1\1.n d 'altrond e n on d evesi n asconder e, come tun1e.fazione di con s i len za varia, a seconda d el la forma cellulare d ei su oi elementi; e la era facile, anch e la interpretazion e ·erronea frattt1 ra , , tando a ] G ro s di Fil.ade] fi a, avviene dell 'indole morbosa , potendo essere ammessa, sen za un 'osservaz ione d ettagliata ed uno s tudio n el 70 % n ella form a g lobo-cellu lare; 11 % nelcompleto, speci almente la natt1ra tuber colare , la fu so-cellula r e. La terapia in questi casi n on .può esser e che tan to più ch e al lato interno , i caratteri fi sici d ell a tum e fazion e inducevano a ritenere ini- l 'ablazione totale d ell 'arto. Infatti è dimostra-


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IL POLICLINICO

to dall 'esperienza , con1e g·ià I)iù sopra dissi , c he le fratture spo11tanee dell 'osso per n eopla~ ia, di raro pa ssa110 a consolida111ento perfetto , i11di è ·facil e la ge11eralizzazione, e solo si puq tentare una resezione n el caso sia una neoplasia incipi ente, limitata ad un piccolo tratto dell ' osso stesso . Quanto alla gu.arigione d efinit i va e costante, io la credo, se non certa, per lo meno probabile, sebbene secondo J(uster e Borc k, la frattura spontanea dell 'osso malato sia un criterio di processo morboso avanzato , e non senza cornpartecipazione del midollo e, secondo Rose, i abbiano risultati definitivi solo quando m edico e malato si decidano a ssai per tempo all 'operazione radicale. Malgrado ciò, nel caso attu.ale, l 'intervento chirurg ico era non solo indicato , ma necessari o, data la gravità de.l male ; e, d'altronde, ] 'indole non eminentemente infettiva della n eoplasia e la m .a ncanza di segni di m etastasi in altre parti ripromettano, qual e è desiderato, · l 'esito della cura istituita. I

RIASSUNTO. L'A. riferisce un caso di sarcoma polimorfo dell ' omero .destro con frattura spontanea sus· segu ente ad un trauma subìto 10 mesi prima . Di cùte le diagnosi differ enziali, consiglia la ablazione imn1ediata dell'arto e n e trae le r ela tive considerazioni . ,

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[ANNO XXXVI, Nuiv1. 37] •

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NOTE E CONTRIBUTI Ospedale Civile di Carrara - Sezione Medica.

L'ent·isiterapia azotata nella sciatica p er il dott. ERMINIO CECCHINI, assistente. Numerosi e svariati sono i i11ezzi curativi della sciatica ta11to che possiamo fra essi di~ tingu·ere i medicamenti interni, i medicamenti locali, le cure fisiche, le iniezioni ipodermiche, le iniezioni epineura]i, lo stiramento e la ipodermoenfisi. I m edicamenti interni (i vari preparati salicilici, il chinino, la fenacetina, etc. ) sono quelli di più largo e comune uso, adoperati spesso contemporaneamente ad .applicazioni calde sui punti dolorosi e ad unzioni con soluzioni alcoolich e od oleose di salicilati , in i1nione per lo più a calmanti. Frequente è pure la cura revulsivante locale .. . . . .' con yesc1cant1, con senap1sm1 e p1u raramente con causticazioni .al color rosso sopra i punti dolorosi . Da tutti questi mezzi più c©muni qu.a lch e volta }'ammalato ottien e la guarigio11e, mentre altre volte il male persiste, più o meno attenl1ato , ri chiedendo l 'aiuto di altre cure. Concorrono così al miglioramento i massaggi, i bagni ter111ali, i bagni di luce, le applicazioni elettrich e. In questi ultimi tempi non sono mancati buoni successi con la cura del radium, dei raggi X e dei raggi ultravioletti. · Fra le iniezioni ipodermich e ch e ha11no incontrato maggiore fiduc ia nella prati ca, sono quelle di una soluzione di acido fenico al 2 %, g·ià raccom andate da Baccelli, praticate per diverse volte di seg uito nei punti dolorosi. Alcuni .a utori , con tale metodo , hanno riportato .eccellenti risultati in sciatich e che duravano da anni. Vi entin riferi sce di aver guarito cinque casi di , t:iatica ribelli ad ogni cura con 30-±0 ini ezioni di soluzione feni ca. 1\ier eu invece è riu scito ad otten er e la g uarig ion e con m en o di 20 iniezioni. Noi a bbiamo-


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SEZJO~E

J.' RATICA.

fatto uso di una soluzio11e di acido fe11i c<J al 5 %, con risultati buoni, senza nessun irtconveniente. Bastano spesso poche iniezioni per ottenere ottimi risultati. Recenten1ente Riva ha proposto le iniezioni intramuscolari di calomelano sulle sciatich e ribelli. Rossi n e ha confermato l 'efficacia avendo ottenuto la guarigione in itumerosi casi . L',a zione curativa del calom elano viene spiegata come r~vulsivante. Lange n el 1906 introdusse in pratica il metodo dell 'i11filtrazione perineurale, per mezzo dell 'imbibizione d e1 n ervo sciatico con soluzione fisiologica. Egli aggrediva il nervo attraverso l'incisura ischi.atica ed iniettava 80-120 eme. di siero fisiologico alla temperatura di 37°-38°. Qualch e volta aggiungeva alla soluzione fisiolofi ca degli .anestetici. Dopo l 'infiltrazione l 'amn1alato d oveva rimanere .a letto per 24 ore. La guarigione spesso avveniva dopo una sola di tale iniezione. In caso contrario la ripeteva alla distanza di 4-5 g·iorni , per altre due o tre volte . L ' A . con questo metodo ha curato 25 per son e sofferenti da a nni di sciatica: 13 di esse guarirono del tutto, 10 migliorarono e 2 non ne risentirono nessun beneficio. Leszijuscky riporta 125 casi guariti con l 'infiltrazione perineurale. Gziimb,a nn con ottimi risultati ha eseguito 200 in fil trazioni di soluzione fisiologica. Altri autori applicarono la rgamente tale metodo di cura, unendo alla soluzione fisiologica d elle soluzioni di cocaina. Grossmann più tardi osservò numerose recidive di sciatich e cura te con l 'in1bibizion e; anzi Babitzky n egò alcuna effi cacia, consigliando iniezioni sul nervo di soluzioni .al 2-5 % di . novocaina. Jaboulay pensò di agire sul simpatico sacrale iniettando 10-15 eme. di soluzione fisiologica con anestetici, nello spazio r etro-rettale subito al davanti del coccige. Paneg·rossi si è servito di questo metodo in diversi casi ottenendo buoni casi solamente ' nelle forme acute. Catheliu, per agire sulle radici del n ervo sc iatico, fece iniezioni epidurali di soluzioni .anestetiche. Ma n cini, perchè l 'an estetico agisse sul maggior numero di radici n ervose, praticò l'anestesia lombare con 12-15 em e. di soluzione al 5 % di novocaina ottenendone buoni risultati . La cura rimaneva assolutamente n egativa nelle form e sin torna ti ch e. Schlosser (191 O) pro. pose iniezioni , n el tronco nervoso, di alcool a 80°. La pratica lJerò h a dimostrato cl1e con tali iniezioni veni,·ano a formarsi delle vere forme di nevriti .

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Au.cl1e la chirurgia si è occupata della cura dell a sciatica ir1lervenendo con lo stirame11to cruento. Nannini riporta sei casi di sciatica ch e duravano già da due anni, curati e guari ti del tutto collo stiramento cruento. Con questo metodo, il nervo viene messo allo scoperto, isolato dalle eventuali aderenze infiammatorie e sottoposto ad uno stiramento uniforme, senza strappi. Nei giorni su ccessivi all'intervento gli ammal.ati accusano dolori e parestesie a tutto l'arto operato; presto però i dolori scompaiono e la guarigione avviene in circa 15 giorni Qualche volta si ricorre anche alJo stiramento incruento, con risultati assai scarsi. Anzi Pers afferma ch e lo stiramento incruento peggiora per lo più il male: consiglia di inter,'e· nire con la neurolisi per togliere le numerose e piccole aderenze del n ervo coi tessuti vici11i. Frequente era n el passato la cura della scjatica con la cauterizzazione del lobulo e del trago dell ' orecchio del lato affetto. P er lo più in questi casi insieme alla sciatica esistevano fatti nevralgici anche all'orecchio. Viola riporta un caso. di sciat ica ch e durava da 4 anni , guarito con un salasso di circa 600 em e . fatto in due volte al la distanza di otto ore. Come si vede numerosi e ben svariati sono i m etodi terapeutici della sciatica, con risultati diversi , forse per la varietà delle cause che sosteng·on o la malattia e ch e spesso sfuggono alla nostra indagi11e. Un metodo di cura che h a dato sempre ottimi effetti agli autori ch e lo ha nno appl icato, è quello dell 'enfisiterapia. Cordier, n el 1902 , incaricò un assistente dello svuotamento di un idrarto ad un ginoc_çhio. L'assistente, ch e si serviva dell 'apparecchio del Potain, per errore, invece di praticare l 'aspirazione , insuffiò del1'aria nell 'a rticol.azione stessa. II dolore che l 'ammalato fin o a llora aveva accuSa.to al ginocchio scomparve immediatamente. Cordier spiegò tale fatto con la disten sione d ei piccoli filetti n ervosi amielinici del derma. Già nel 1812 Cooper aveva dimostrato che l 'insuffi azione di aria n el sottocutaneo era innocua. Cordier, quindi, per primo estese le in suffiazioni di aria n elle artriti blenorragiche, nel dolore pleurico e sopratutto nella sciatica. Per la cura di questa malattia prima fece uso dell 'aria , più tardi dell 'ossigeno. Jna in lJ~eYalenza dell'acido carbonico . Non ~rovò dif: ferenze sen sibili st1] l 'effetto terapeu t1co frD 1 vari ga s : solamente diversa era la rapidità di. ' a sorl)imento. Cordi er iniettava nei punti di n1ag!!ior dolore 500-1 000 em e. di gas, servcncl o;i dell 'a1111arecrl1i o di Potain e di un ~~o


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IL POLI CLI NI CO

P ra,ratz, fa cendo filtrare il gas i11 un tubo di gomn1a con tan1 po11e di cotone. Dei 25 casi da lui curati, J. 7 guarirono, 6 migliorarono, 2 no11 ne risentirono nessun b eneficio . Da allora diver si altri autori adoperarono cori successo l 'enfisiterapia servendosi d ell 'ossigeno oppure d ell 'aria. Ramond e Deffiu s hanno atto un confronto sugli effetti suscitati dalle imbibizioni perineurali e dalle insuffi.azioni di ari.a filtrata . Riscontrarono ch e quest ' ul ti1na aveva una magg ior e e più duratura effi cacia. Pigne nel 1902 confermò l 'utilità delle in .. suffiazioni ga sose nella sciatica, qualunque n e fosse la patogenesi; facendo u so in prevalenza di aria. Non ,ebbe rr1igliori risultati con l 'ossigeno , con l 'acido carbonico i1è con l'azoto . Anche Basso otten11e ottin1i risultati u sando l 'aria . i\Iassalongo e Da nio praticarono l 'enfisiterapia ossigenata in 20 casi: di questi , 9 guariro110 in un i11ese con 10-12 insuffi.azioni di 250--1 00 em e . ciasc·una e g li altri in due mesi. Salieri sopr,a 40 casi ha avuto due insuccessi. In Spagna lo Zabolet (1918) ha pubblicato un lavor o in l od e all 'enfisiterapia ossige11ata , tanto n elle forme acute che in quelle cro11iche. Laborde, entu iasta d ei risultati r iportati in 30 casi, invita a m eglio s tudiar e l 'effetto d ell 'enfisiterapia nella sciatica. P er poter esclud er e l 'ipotesi del1a suggestio11e scartò g li elementi i1evropatici . Egli si ser,·ì d ell 'aria iniettandola per n1ezzo d ell 'insuffiatore Ri chardson e di u11a siringa Luer ripiena di cotone per filtrare l 'aria. Da qualch e ,an110, n ella Sezione inedica del] 'Ospedale di Carrara, J.a sci a tica viene curata coll 'ipodermoe11fisi, facendo u so, però, contrarian1ente agli altri autori, d ell'azoto. Riporto in breve la storia clinica ed il diario di alcuni an1m alati. I. - C. :Niario, cli anni 25, cavatore. E11tra in os1Jecl t1le il 13 sette n1bre 1921 ; da sei mesi è affetto cla _c ia tira a sini str::t , ribelle ad ogni c ura. Il 20 sett embre si pratica la prin1a inst1fflazione di <.1zo to a t utto J 'arto (n elJa p~rte superiore della coscju, nella region e p og·litea e sul polpaccio). 11 24 se tte111bre, r ioè <lo-p o quattro g·iorni, i dolori ·ischial gici t e.ndorLo a diminuire sp ecialmente in corri sportdenza della ga1nba. Il 4 ottobre si ripe te ltna seconda insufflazione, questa volta limita ta alla cosci:-. dove i dolori sono più forti. 10 ottobre: I dol ori alla ga1Tll1a sono quasi d el tutto sco1nparsi; persi stono inve ·e all a radice della • cosc1a. 11 ottobre: t erza inst1fflazione alla coscia . 15 ottobre : i dolori alla coscia vanno rapid amertte sco1nparend·o . C.\RO

21 ollobre: quarta insufflazio11e sempre alla co... cia . Esce dall 'ospedale il 2o ottobre 1921 guarito del tutto. CAso II. - r. S. lle1nig'io, di anni 39, cavatore. Entra in ospedale ~l 1° marzo 1921. E; sofferente da 15 g·iorni di sciatica a sinistra. 5 marzo: insufflazione di azoto a tutto l ·arlo più i:Qtensa alla coscia. ~ 8 marzo: l ' ammalato avv~rte già notevole 1ni· glioramento. Il segno di f.Jasègue, dapprima inar· cato, è appena accennato. 11 1narzo: seconda insl1fffazione alla coscia. Esr.e <lel tutto liberato dal suo inale il 21 marzo 1921. CAso IIL - ·r . Orlando, di an11i 40, càYatore. Entra il lì nlaggio 1921: soffre di sciatica a si11is tra da circa quattro mesi. ·18 1naggio: iniezione di azoto a tutto l 'arto inferiore sinistro. 26 n1aggio: seconda iniezione. L ' ammalato i1or1 risente nessun miglioramento. 29 maggio: i dolori accennano a diminuire, tanto che l ' arnmalato può muover e i 'arto per una certa a1opiezza. 81 1nag·gio: si ripete l 'ipodermoenfisi. 10 git1g·n o : i dolori van110 scomparendo se11za biso·g no di altro rifomimenlo di gas . Esce dal1'ospedale, sen za accusare dis turbi , il 10 g·iugno 1921. CASO I V•. - c . Vivaldo, d i anni 25, cavatore. l~ ntra in ospedal e il 9 ge11naio 1922. Da cinque n1esi soffre di sciatica a sinistra . 11 gennaio: si pr~tica l a prjma ipodermoenfisi azotata, con abbondante qua1tti tà di gas. 16 gen11aio: le co11dizioni dcll 'inf'ermo perma11 g·ono immutate. 2.5 gennaio: seconda ipodermoenfisi con scarsa quantità d~ azoto. 28 ge11naio: l 'a111malato avverte un accentua to L11igliora111ento Il 1° febbraio vuole uscire dal! 'ospedale quasi del tutto gttarilo . CAso V.. -. 1, .. Att~lio, dj ar1ni 52, ferroviere. J·~n tra in ospedale il 4 1naggio 1921 con diagnosi <ii sciatica a sinistra: è sofferente da due anni. 7 maggio: prima ipodern1oe11fisi azotata estesa a t utto l 'arto. 12 m aggio: seco nda ipoder111oenfisi . 20 111ag·gio: l 'infermo 11011 risente alcur1 giovamento. 23 1naggio: terza ipocler111oenfisi. 27 111 aggio: i òolori alla gamba van110 scon1parendo: persistono in modico grado, alla coscia. 3 gi11gno: q11ar ta ipodermoe11fisi alia coscia. 26 giu gno : esce gt1arito del tutto. VI. -- P. Egi sto, di anni 50, scalpellir10. Entra in ospedale il 6 giug·no 1922) sofferente da lre mesi di sciatica a sinistra . 8 giug110: viP.nc i11iettata forte quantità di azoto in corrispondenza della coscia e della gamba. 11 giugno: i dolori si attenuano. 18 giugno: seconda ipodern1oenfisi azotata alla radice d ella coscia . dove, alla pressione si risveglia dolore. 29 g i t1gno: essendo in grado di camminare senza d ifficoltà, vuole u scire dall 'ospedale. CASO

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f.ANNO

<~Aso

XXXVI, Nul\1. 37]

SEZIONE P RATI CA

L . .E11rico, di a nni 50, scalpellino. Entra i11 ospedale il 2 ottobre 1923, affetto da VII. -

sciatica a sin~stra da tre m esi. 3 ottobre: pri1na ipodermoe11fisi azotata alla coscia sir1istra. 8 0tto:bre: i dolori alla coscia sono in leggera dimi.nuzione, con1paior10 per ò dolori alla faccia p ost eriore della gamba sinistra. 10 ottobre : ipod ~rmoe11fisi alla ~amba sinistra . 19 ottobre: seconda fpode rmoenfisi alla coscia. Il miglioramento è anda lo sempre più accentuandosj ta11to ·che esce çlall 'ospedale il 29 :ottobre perietta.111ente guarito.

VIII . - G. An gelo, d i an ni 22 muratore. B11tra in ospellale il J5 mag·g·io 1923, ìamentan(tosi di forte dolore Jur1go la faccia posteriore del1·ar to i11feriore sinistro. Dall 'ar1amnesi r isul la che il clolore è i11cominc.iato dnpo una catluta sopra u11 travicello, ripor la11do forl e co11tusior1e alla faccia posteriore della coscia sinj slra. 19 maggio: prir11a ipoder1noertfisi ùi forte quant j t à di azo to alt a ga111ba e dalla coscia sinistra . La sera dello stesso giorno, si 11otò presenza di gas nel so tto c u~aneo d ella 111età :,i11is tra dell 'addom e, del torace e del co ll o, i11filtratosi dall 'arlo forse per l 'accentua ta quar1tità di gas i11iettato e per l 'abl>o11(lante adiposità dell 'ammalato, i l qual e p erò i1or1 avvertì a lc un disturbo. 25 maggio: è scoLnparso ciuasi del tutto l 'e11fisema sotocutaneo al collo ed al lorace. I dolori alla coscia va11110 rap1dame11le diminuendo. 30 inaggio: seco11da ipodermoenfisi di modica quantità di gas . 6 giu g no: i dolori, g~à quasi sco111p arsi, incomiJ1ciano di nuovo ad in1ped ire seriamente la deamli11lazione. Si praticano altre ipoder1noeniisi in diverse sedute. Non abbiamo ottenuto ch e lieve 111ig1 ior amento. CASO

C. Francesco, di ann i 48, cava~ore. En tra ir1 ospedale J 'o tto luglio 1924 afietlo da CA o IX. ·-

due mesi di sciatica a sinistra. Si tenta la cur a di iniezioni di soluzione di acido fenico al 5 %, co11 scarso migliora1nento dell'ammalato. 28 Ju glio : p rima ipodermoenfisi azotata. Si accentua: dopo cinque g iorn i il in ig"lioramen to ottenuto con le iniezioui di aciùo fenico. '1 i1gnsto : seconda ipodern1oer1fisi . L 'a1nn1alato, continua . a 1ì1igliorare. Esce il 30 agosto gu arito d el I ut to. CAso X. ·- -D. Oreste, di anni 50, cavatore. Entra il 21 lnaggio, con diagnosi di ischialgia a sinistra. 22 . maggio : ipodermoenfisi azotata alla coscia sinistra. · · 26 n1 aggio : il dolore va attenuandosi tanto da permettere ~l riposo d11rante la notte . 4 giu gno : seconda ipodermoenfisi alla coscia ed a11 R ga111ba si11istra dove J'ammalato risente una profo11da dolenzia. 6 giug 110: terza ipodern1oenfisi alla coscia si1tjstra. Nr i gior11i successivi il dolore va man mano scomparendo. Il 25 giugno esce guarito. Trala ~ c io

di riportare altri numerosi ca i di guarigione coll 'enfi siterapia azotata essendo la storia clinica e gli effetti della cura simili ai

1.321

casi sopra riportati. Diamo la preferenza a l: 1~ azoto, piuttosto ch e all 'ossigeno, perch è questo gas è poco assorbibile e quindi la tensione cl1e si produce n ell 'arto è più costantemente elevata; ,,engono così limitati i rifornimenti di gas ad intervalli di circa 10 giorni, m entre con l 'ossig.en o occorre ripeterli ogni 4-5 giorni. Ci serviamo dell 'azoto dei comuni serbatoi a cilindri, innestando a l rubinetto un tubo di gomma bollito ed infiggiamo poi un ago grosso obliqua1nente nel derm.a, dopo disinfezione della pelle con tintura di iodio. Aprendo il rubinetto del cilindro il gas distende lentamente il sottocutaneo, infiltrandosi n elle parti più vicine. Si favorisce l 'espan sione esercitando lieve pressione sul punto già rigonfio dal gas. Si ce~sa di inoculare l 'azoto qu.a ndo la p elle appare ben distesa e quando colla percussione si h.a un suono chiaro timpanico. Con ques to m etoclo, seguendo .naturalmente le più rig·orose regole di asepsi , non abbia mo Ìnai la1nen tato inconvenienti di sorta, com e non ne hanno n1.ai lamentati gli autori ch e t1anno fatto largo u so dell 'ipodermoenfi si. Ba so, per cong·iur.are il temuto pericolo dell 'embolia, consiglia di infiggere prima l 'ago e di osserv.a re se fuoriesce sangue; i11 caso neg·ativo inietta il gas len tamente. La mancanza della pres ione n egativa nelle vene degli arti i11feriori contrib uisce a rendere m eno facile l 'embolia, tan to più ch e le pareti dell e vene, eventualmente lacerate, son o spinte a collabire sotto la pre sio11e che il gas produce anch e n ei t essu ti vicini. L ' uso di ago grosso può evitare il pericolo di penetrare in qualch e vena , essendo, in gen ere, le vene del derma piuttosto e ili , avendo inoltre la cura di infiggere l 'ago tra le apo11et1rosi muscolari ed il derma , in parti non attraversate d.a tronchi ·venosi im. portanti. Dura11te la disten sione della pelle si provoca di screto dolore, ch e vien e i)erò abba stanza bene sopportato, senza allro disturbo n ei giorni s:µ ccessivi. Per lo pii1 son o ufficienti due o tre insuffiazioni di azoto , ripetute .ad interv.a lli di circa dieci giorni, 1)er otten ere la guarig·io11e, ch e è più rapida quanto più precoce è la cura. In gen ere abbi.amo curato sciatich e che duravano da pochi m esi. Il 5° caso, ch e trascinava da due anni il suo m ale, ha ri chiesto un num ero di ipodermoennsi superiore agli altri. Il caso n. 8 non ha risentjto giovam ento da ll 'enfisiterapi.a probabilm ente per la n atura traun1atica della sciatica . ei casi in cui non si otten gono evidenti risultati è quasi sempre da m ettersi in duhbm la natt1ra reun1a ti ca de11a m ala ttia. elle: f©lltm e sicuramente sintomatich e (diabete, intossica-


1322

IL POLICLI ['; I CO

~IA sS.\LONGO e DANIO. Policli11i co, sez. 111ed., 1906. zioni, ecc.) non abbi.amo avuto che migliora[lossr _\. Policlinico, 1916. m enti i)asseggeri. l) EllS . Deutsche Tne<lizini srl1e \ì\foche11scrift, 1906. Il n1odo di agire dell 'enfisiterapia rima11e GROSSl\fANN. V\Tie11er J(lin iske "'' ochc11scl1rift, 1906. sempre poco chiaro. Cordier attribuiva la cesVIGNE. Thèse ile Lyon, 1902. SoL1r-:nr. Riforn1a 1\1edica, 1919. sazione del dolore alla forte di stensione eserc itata sopra i filetti nervosi sensibili del derma. iV. B. Qt1este note sono s tate co111pilate sino al P. Mari e ammette ch e con l 'ipodermoenfisi 1924 quando il sottoscritto era assistente all 'Ospesi formi un cu scinetto d~ gas che avvolge e d ale di Carrara. protegg·e le termin.a zioni n ervose dalla pressione esterna. Altri autori (Massalengo, Davio) APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. che pr.aticano ] 'enfi siterapia coll ' ossigeno, am, OSPEDALE DI S: SP1arro - li.on1a m ettono ch e tale gas attivi il ricambio nutriJlEP. CnIRURGICO diretto dal Prof. ,.f . FERRETTI. tivo locale e quindi nel nervo , essendo di opinione ch e la sciatica dipenda da sostanze chimiche irritanti ed agenti sopra lo sciatico per Un apparecchio per l' estensione continua corretta nelle fratture degli a1·ti. cause occasionali (reumatica, traumatica, ecc.). Hanno .a vvalor.a ta questa ipotesi con l 'osserDott. GioHGio PETTA, vazione fatta sul cadavere ch e l 'ossigeno, inietaiuto chir. , med. e patologo degli Osp. lliuniti. tato nell'arto , arriva sul nervo. Ma i risultati ottenuti n ei nostri casi e da altri autori con L 'applicazione dell: estensione continua, per ! '.a zoto non trover ebbero spiegazion e con ] 'i po- le fratture degli arti, riesce spesso fastidiosa tesi sopra eitata. Abbiamo inoltre osservato ch e per la m.anoanza di un di po itivo semplice e quanto più forte è la con1pre sione esercitata pratico, applicabile rapidamente alla spall ier8: dal gas più rapida è la guarigione. Per ql1esto del letto , çhe con senta la traz i·one nella dirediamo la prefer enza .a ll ' azoto , più difficilmente zione più utile. Talora si r icorre a disposi ti vi i11gombr.antì, assorbito. tipo Speed o Bardenheuer, solo perchè con le Riteng·o ql1indi ch e in qt1e]] e forme di sci.a- .a bituali carrucole sempljci o accoppiate, do tica r esistenti alle ordinarie cure, non si dofi ssar e alla spalliera del letto, si può variarr vrebbe tra ]asciare l 'enfisiterapia .azotata , rap- · poco il se~o della traz ione. Ho p erciò ideato l 'apparecchio ri11rodotto presentando essa un ottimo m etodo di cura , di f.a cile applicazione , i)rivo di ogni incon,reniente e di controindicazioni.

RIASSUNTO. L 'enfisitera1)ia azotata è un mezzo di c ura dell.a sciatica non si11tom.atica privo di og·ni inconveniente ed effica ce anche nei casi ribelli , da preferirsi a quella ossigenata. Giudizi di autori sopra l '.e r1fisiterapia ed il suo modo di • agire . . '3IRI.IOG n_~ FI 1\. .

F.

V 10L:\.

La cura del la sc i alica col salasso . Rifor-

ma n1edica, 1924. L ANCE. [lifor tna \!fedica, 1922. LABORDE. Gazette h ebdon1ad aire

des

ciences m é-

dicales, 1.919. C.

Cura radi cale d ella scialica coll ' a11est esia lombare. Riforma Medica, 1918. NAN~JNI . c:ontributo alla cura d ella sc iati ca, m ediante lo sf irarnento cruenlo clel n. sciatico. l\ilANCINT.

lbid. , 1914. PrNcnoN . Thèse de Paris, 1910. Cinque casi di nevralgia sciatica guarit; con l e iniezioni ipodermiche di acido fenico .

V1sENTIN.

Policlinico, 8. P. , 1919. Trattame1ito della sc iatica con iniezioni so l i ocor.c ig ee di siero f;siologico. Ibid., 1911. BAsso. So L trattamento della sciatica mediante iniezjoni gassogene. lbirl. , 1904.

P ANEGROSS J.

n ella fig ura annessa. Esso è formato da una sbarra vuota (lunga m. 1, 20), scorrevole e!1tro due morsetti che si applicano alla spalliera. Ad uno d egli estremi porta un morsetto per un 'altra barra più sottile (lunga cm. 40), che ad uno degli estremi porta il braccio girevole della carrucola . Questa è di discreto dian1etro . . . . a gola profonda. Facendo correre la sbarra 1)r1nc1pa1e or1zzontal1n (\J1tc entro i morsetti , ~ i ottiene il grado ,,olt1t o cli abdu7.ionc. Mediante la sbarra


SE Zl ù~E

n1inore, si colloca la carrucola all 'aliezza g·iusta. La carru cola, nlobile col br.a ccio che la sr, ~porta, si orienta d~ sè nel senso della trazione e rende così impossibile il salto d ella corda traente dalla gola della carrucola. L 'apparecchio , ch 'è già in uso n el Reparto chirurgico dell ' OSJ)edale di S. Spirito, riesce utile sp ecialmente per le fratture del collo del · fen1ore.

SUNTI E RASSEGNE. ENDOCRINOLOGIA. La costituzione n el 1nor bo li i B;tsedo1v. ('VARTHI N.

Journal of tlie ;1m. Med. Associa-

tion, n. 20, 1929). Da quando H enry S. Plummer emise l 'ipotesi cl1e l 'adenom.a tossico e il gozzo esoftaln1ico fossero due malattie separate, con n1anife. stazioni cliniche essenzia.lmen te differen ti e differenze istologich e, i1u1nerosi tudiosi del proble111.a del gozzo .. i sono ded ic.ati .alla questione della r elazione tra le due malattie. Il concetto dell ' « adenoma tossico » di Plummer è stato diffusam ente accettato dai clinici americani, 111a molti non vogli ono a mmetter e ch e le due inalattie siano distinte. Dall 'epoca d el discorso di W arthin u cc L 'enti tà costituziona le del gozzo e oftaln1ico e del cosiddetto aden oma l ossico », n1ol ti acce11ni a lla « costituzione del 111orbo di Gravcs (v,rarthin) » sono a1Jparsi i1ella letteratura medica; ma olo nel dicembre 1928 Warthin 11a reso pubblica la sua concezione di uno tato costituzional e patologico su cui si sviluppano le manifestazioni clinich e ia del g ozzo esoftalmico ch e del cosidetto a denoma tossico. II Warthin afferma ch e il concetto gen erale di i})ertiroidismo , de ignato a volta a volta come gozzo tossico, adenoma tossico o a den oma con ipertiroidismo è una sindro111e clinica og ni g iorno più ampia , a cui è stato ascritto un sir1to111,a dopo l 'altro, sinchè è divenuto prati camente impossibil e disting u ere cl in icanlente tra quello che .alcuni AA. chia111a110 gozzo esoftaln1ico e altri de ig n ano a de11on1a tos ico o gozzo tossico. Egli ritiene ch e tutti gl ' indivi dui ch e posono e er e r accolti entro queste lar gh e e varie indro1ni pre entano il quadro clini co di un tipo b en definito di costituzione patologica. Gli americani non hanno accettato tal e ipote ~ i , ma in Italia e in Gerrnania m olti . os ervatori han cominciato a parlare di costituzion e ipertiroide,a : il Warthin preferi sce il nome di « costituzi on e del nlorb o di Graves » n ell 'as en za di una prova convincente ch e 1'ipersecrezio11e tiroidea è il fatt ore etiolog ico fondan1entale. Le r>erso11e COll que$ta CO tituzione presenta110 alrt1ne ~ti gm a te caratt eri ~ ti ch e, }Jiù o

PR.~TI C A

1323

i1 1en o acce11Luate : scl1eletro sottile, fa cies ani111.ata con occhi grandi, tren1ori muscolari, i>elle umida, calda, lucente, con tendenza a. vigmentazion e eccessiva, a iperidrosi e a dermatografis·mo: collo corto, arrotondato; glandole li11fatich e cervicali ingrossate; ingra ndi111ento della tiroide nell a maggior parte dei casi; occhi di v.ario tipo, dagli individui con occhi larghi e vivaci a quelli con esoftalmo spiccato; tachicardia; polso ràpido , frequente e spesso irregolare; instabilità dei vasomotori, .con arrossam enti , sudori ed edemi circoscri tLi ; disturbi del sistema nervoso centrale , che i ir1anifestar10 co11 risposte eccessivamente en1oz ionate, rapidità di p er cezione e reazione, j rrequietezza e frettolosità , .an sietà , insonnia e ag·itazione di idee sino all 'isterismo e alla p sico i ; instabilità del sistema simpatico ; metabolismo l)asale aumentato ; avidità di cibo, ~ enz.a au111ei1to del peso corporeo; diminuita lolleranza degl 'idrati di carbonio con sviluppo clell ' iperglicemia; reazioni allergi ch e varie; eccitazion e sessu ale psichica con inca1Jacità fi ica e in1potenza n el] 'uomo, disturbì metru.ali n ella donna; diminuita toll eranza per i preparati di tiroide, Ja jodina e l 'epinefrina. r dati esterni sono un aspetto g io anile e reazioni funzionali pronte. Warthin pensa ch e la diag11osi clinica di iper Liroi di i110 si debba fare frequ en temente, in presenza di uno o due d ei sintomi ch e pos, on o app.a rten ere alla costituzione del m. di Cira\res, m a ch e possono anch e non essere as~oc i.a ti ad alcun disturbo della funzion e tiroidea. l\folte glandole tiroidi normali , o gozzi o ad.enomi semplici sono dett i i per funziona nti o tossici sen za una n etta evidenza; sono date cure di iodin.a, si praticano interventi e, infin e, l 'esan1 e istologico non conferma la diag·n osi clini ca. L 'ana tomo-i)atologo incontra gravi diffi coltà !'e tenta di appli care i criteri i tologici comunen1ente u sati per la diagno i di gozzo esoftalmico, ipertiroidismo o aden oma tofìsico , vale ·a dire l 'ipertrofia epitelial e e l 'iperplasia , a tutte le p;land ole tiroi di ch e gli sono ma ndate con q·ue. ta diag nosi clini ca. Le n1aggiori diffi coltà si presen tano n ei casi in ct1i son o presenti i segni clinici di gozzo eso ftalmi co, ma in cui non si trova l 'ipertrofia epiteliale. TI patologo on esto è ancor più perl)l e~so n el veder~ ch e s~gni di ~pe:tro fi~ epiteliale possono rltrovar 1 n ella t1 ro1de di per- .... sone ch e non presentarono mai segni clinici di iper- o di sfun zion e tir oidea. Per quanto rigl1arda 1'epiteli o dell a tiroide non es i ~t o no criteri istologici ch e di an o una t1nità a tn1 t e le form e clini ch e di iperfunzione ti roidea. v'rarthin ammette ch e il carattere isto logico p iù sali ente dell a g la.ndola tiroide del go~zo e ~ o ft almi co o de] cosiddetto a denoma tossico è la presenza costante di noduli linfatici iperl)l a~ti c i con larghi centri germinativi mostran-


'

13:ll

IL POLICLI NICO

ti il ca ralter1st1co esaurimento della costituzione timolinfatica. Molti AA. europei han110 notato la presenza costante di un timo ingrandito . nei casi di gozzo esoftalmico, ma Chvostek solo ritiene il quadro generale del gozzo esoftalmico come indicante una costituzione timolinfatica. l\-essuno ha finora osservato la presenza di questa stessa costituzione patologica nei casi di cosi detto adenoma tossico. L 'esperienza di W arthin è stata molto differente. Egli ha studiato 976 glandole tiroidi asportate chirurgi· camente, il reperto di autopsia di 30 morti postoperative n el gozzo esoftalmico e di 5 morti in gozzo e oftalmico acuto senza operazione e la g landola tiroide di 1000 autopsie, in çui la tiro ide fu esaminata per dovere di autopsia. Dei 976 pezzi chirurgici , 92 erano gozzi aden o1natosi colloidi con iperpla si.a linfoide m .a sen za ipertrofia dell 'epitelio. In tutti questi casi era stata fatta diag110 i clinica di gozzo eso ftalmico, ipertiroidism o, gozzo o adenoma tossico. Le stigmati fisich e della costituzione di Graves (timolinfatico) erano presenti n ella m ag·gioranza dei casi. . Delle 1000 autopsie studiate, 94 casi mostravano iperplasia linfoide della glandola tiroide. In tutti questi, come nei 35 casi di autopsia di gozzo esoftalmico si trovò un quadro associato di costituzione timolinfatica; timo iperplast ico o persistente, ingrandimento genera]~ d ei noduli linfatici e della milza, ipoplasia dei s urreni, dell '.aorta e del cuore, con altri segni morfologici. Warthin con clude ch e, evidentemente , da questi studi risulta ch e il difetto costituzionale d ella costituzion e timolinfatica (di Gr.aves) sta alla base di ogni caso di gozzo esoftalmico r di cosidetto adenoma tossico. Secondo Warthin, perciò, il gozzo esoftalmi co e l 'adenoma tossico posseggono la stessa entità patologica costituzionale. : Non tutti i casi di costituzione timolinfat1ca presenteranno le evid enze. cliniche de~l~ sindrome del gozzo esoftalmico, ma tutt~ i casi di gozzo eso ftalmico e di adenoma tossico possiederanno l e essenziali stigm.ate morfolog1 ch e di questa costituzione. . . Questa è predeter1!1-inata s~n dalla. nasc1t_a e solo quelli ch e poss1e~ono 1 ~no;rial1~ co~t1~u­ zionale pre en~e~anno in segu1~0 .1 ,cos1~ett1 sintomi tireotos tc1. Tale potenz1.a]1ta puo , tuttavia, r estare latente o quiescente per tutta la vita o per part~. di essa in per one ch e pure posseggono quel fondo co~tit11ziona le. V. SERRA..

La diagnosi dei disturbi fnnzionaili tiroidei nei tubercolotici polmonari. (I .

TOUK~LO. Rinasc . n1ed. ' 14 , luglio 1929).

e dell. a tiroidr P er stabilire lo tato funzional • • • ne i tbc . 1)olmonari sono stati usati va1:1. metod i, r r io0 : 11rocesso di Goet -cl1 mod1f1 ca to

da (: epai, reazione di Kott1nan11, reazione di Sternberg, la quale si basa sulle modificazioni pupillari a contatto del siero-atropinizzato. La reazione di Csepai è stata applicata in 158 casi di tbc. polmonare, classificati secondo la division e di Turban in tbc. compensata, subcompensata, compensata, a secondo che 1'organismo neutralizza più o meno completamente la tossien1ia tubercolare. Dal risultato ottenuto emerge che tale reazione h.a un valore assai dubbio, e non costiLuisc e un m·ezzo d ' ind.agine delle diverse forme di tubercolosi poln1onare. La re.azione di Kottn1.a nn fu aggiata in 107 casi ; e a ha i11ostrato che la progression e e gra,-ità d ell 'infezione fa aumentare i casi di ipotireosi e diminuire quelli d ' ipertireosi (42 % d 'ipertireosi nello stato pretubercolare, 16 % nella tisi). Sicchè i casi gr.a vi presentano una ipotireosi; l 'attività funzionale della ti· roide è in rapporto inverso con la gravità del processo poln1onare. Questi ri ultati assicurano .a lla prova di I\.ottmann un certo valore di i)ecificità utiljzzabil e in clinica . La r eazione del siero all'atropina di Ster11b erg fu u sata in 78 casi con tbc . polmonare e in 8 persone sane; ma i risultati di scarso valore e discordanti tolgono ogni utilità !)fatica a tale prova. Le tre reazioni, usate si1nultaneamente in 71 casi , furono sempre discordanti. Come conclusione si può affermare che la prova di Csepai e di Sternberg non hanno alcun valor€ di specificità ; I.a reazione di Kottmann può essere usata i>er g iudicare dello tato funzional e d ella tiroide.

L'inversione delle ghiandole a secrezione interna quale metodo di cura nella 101·0 atrofia o deficenza di sviluppo. e 0B OLENSKAJA. Arch. Klin. Cliir., vol . 154, pag. 623, 1929).

( GoLJANITZKI

I metodi per ovviare all 'insuflicenza ghiandolare possono esser~ cosi schem.~tizzati : 1) te: rapia di sostituzione con estratti; 2) trap1ant1 omo- ed eteroplastici di ghiandole; 3) lega tura dei dotti escretori di ghiandole miste a ll o scopo di determinare l 'ipertrofia della parte ghiandolare a secrezione ir_iter~a . . . Questi m etodi hanno ind1caz1on1 d1ver.~~ ma i risultati che si otter1gono sono molto discus. i. A questi n1etodi si aggiunge il nuovo metodo propo to da Goljanitzlt i. Con ricerch e sperimentali questo A. h~ .cercato di dimostrare che se si fa la trasposizione del moncon e centrale di un '.arteria, da quest~ $i origina , nella nuova sede, una ricca rete d1 vasi n eo formati . Lo stesso su ccede con la trasposizione di un n e!vo. Ha. eseguito poi le s~­ g uenti e perie11ie : 1... olava 1n uno. st.esso _ani: mal e, da tt1tt e le ron11 ess ioni vasali , l test1col1

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e da un lato, dopo .aver spaccato l 'organo, fissa·va al parenchin1a il moncone centrale di una arteria. A diversa distanza di tempo sacrificava 1'anin1ale e ...osservava ch e, mentre da un lato l 'org.ano era necrosato completamente, d.a l lato in cui aveva in1piantato il moncone arteriale chiuso, l'organo si presentava, anche istologicamente, pressochè normale. Ha applicato questi risultati all 'uomo in 4 casi di eunucoidi fissando, 2 vol te nel parenchima e 2 volte n el deferente, il ramo mediale dell 'epigastrica inferiore e il n. lombo-inguinale. Ha avuto un successo. In un caso di niixedem a . localizzato, g ià diversamente trattato senza risultati, impiantò nella tiroide , il moncon e dell '.arteria linguale di un lato. Il risultato fu un notevole miglioramento della si ndrome. VALDONI.

CARDIOLOGIA. Come preveni1·e la morte per paralisi car· diaca acuta. (P. ~foRAw1Tz e M. Hoc HRE IN . l\1iirich. nied. l-l '01chenschrift , 28 giugno 1929). Ogni m edico ch e ha veduto, davanti ai uoi -0ccl1i , la m orte più o meno improvvisa di un -cardiaco, ne porta un ricordo impressionante per tutta la sua ' ' ita e si pone spesso il problen1a se non sia possibile evitare tale even ie11za od almeno renderla più rara. Le lesi on i cardiach e ch e portano a tale morte in orgono di solito così improvvisamente .ch e la terapia a rriva quasi sempre troppo tar.di. _t\.11che quando vi si trova presente e mette in opera i soccorsi del caso, n on riesce quasi 1nai ad impedire la morte, salvo in qualche .ca""o citato nella letter.atura in cui l 'iniezione ·endocardiaca di canfora , di adrenalina, di strofantina h.a potuto giovare. Le esperienze deg li AA. in proposito sono però scoraggianti, ~i cchè essi ritengono molto più utile studiare la ])OSsibilità di una profilassi anzichè affidarsi al 11roblematico trattam·ento d ella fibrillazione veritricolare.

L.\

F IBRILLAZIOl\'E VENTRICOLARE .

°È appunto a

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SEZIONE PRATI CA

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questa che si a ttribuisce la n1orle econdaria cardiaca. Il meccanismo della fibrillazion e n on è ancora chiarito; la scuola ' Tie11nese ritie11e ch e s i tratti di una tachisisto· Jia eterogen ea , m entre secondo altri si avrebbe Ja forn1azio11 e di stimoli multipli eterotopi. Le ricercl1e sperimentali dimostrano ch e in ·cli versi ])Unti dei ven tricoli possono avere origine continua111ente delle extrasistoli; è quindi l)Ossibil e che possano .a gire contemporaneam en le due extrasistoli di diversa origine. Quan·do , i ha u11 accu111ulo di tali extrasistoli , il nodo del ~ e 110 perde i 1 dom inio sulla conduzio-

n e dell 'eccitazione cardiaca e ,-iene co111pletam ente escluso. La fibrillazion e ventricolare può ancl1e aversi, secondo Boer , in seguito ad una sola extrasistole ventricolare ed an ch e per una eccitazione condolta dalle orecchiette; per la su.a genesi si presuppone una predisposizione

alla fibrillazione. Tale predisposizione può e sere determinata da fattori ch e rendono possibili delle piccole sitoli, il ch e si ha qu.a ndo, improvvisam ente un ran10 delle coronarie diventa imper,1io per cu i un certo t erritorio de) miocardio si trova in cattive condizioni di nutrizione. L 'an emia della muscolatura o degli elem enti nervosi (accun1ulo di prodotti del rican1bio tossici) provoca la fibri llazi on e ventri colare; ._,i 11anno co ì 111011 i }Junti di eccitaz ione locale n el 1niocardio, ch e 1)rovocano un.a contrazion e gen erale indipendentemente dai singoli fasci muscolari. La predisposizione a lla fibrillazione può e sere riconosciuta all 'elettrocardiog ramma (n egatività di T in I e II derivazione , pre enza di extrasistoli .di diversa origine, segni di u11 blocco di- arborizz.azione) n on ch è a ll 'es.ame radiologico (cuore fla ccido con tono abbassato). Secondo v. Hosslin, la morte .a cuta cardiaca si l1a più specialmente in individui co11 cuore ch e batte lentamente e con .alta pressio11e. Anch e i malati ch e sono stati a lungo in stato di scompenso e ' 'en gono rapidamen te deacquificati m ediante i cardiotonici ed i diureti ci , })U r ( migliorando clinicamente vann o spesso soggetti a morte acuta cardiaca. Cl"inican1ente , la fibrillazione ventricolar e si presenta con un quadro caratteristico. Il malato, al principio del! 'accesso, fa cenno a ch i gli sta attorno , poi il suo sguardo diventa fisso, il polso cessa, il viso i fa pallido poi cianotico, la respirazione cessa, la coscienza sv.a ni ce. All 'ascoltazione, si avvertono ancora dei rumori leggeri, smor zati , irregolari quando il pol so non è g ià più per cepibil e ed .a n ch e, talvolta , dopo la ce sazian e del r espiro. I casi di morte secondaria cardiaca descritti · n e1la letteratura (esclusi quelli da strofantina , d.a eufillina od in .co11seguenz.a di scarich e eletLrich e) riguardano esse11zialn1ente dei malati con lesioni arteria. cleroticl1e, o lueticl1e delle coror1arie. Nel n1 ateriale clini co degli AA. però, si trovan o casi jn cui 1nan ca, a qual si a ~ i lesion e e" iden te dei vasi cardiaci o del miocardi o_ Tale n1orte cardiaca improvyj sa, con coronarie integre, si o serva ·soprattutto n elle gra~i insufficien ze circolatorie ed è diventata più frequente da qua11do la terapia dell 'insuffj _ cienza circolatoria è diventata più a ttiva. Non si ' ruole, con ciò, i)ortare un arg·on1ento contro l 'u so di .alcuni m edicam enti , come, IJ. es., la strofantina o preparati analoghi , tanto più ch e oggi, tali inalati con in ~uffi c.ienza d~ .cir: colo vivon_o n1o]to J)iù a lungo ed 1n cond1z1on1 di ~ c rete e son o « secchi »· 11ono tante una gra,.e in. uffir ienza . E un fatto ch e talvolta sen11


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IL POLICLINICO

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bra ch e fra l 'ulti111a iniez ione di strofanti11a e la n1orte vi sia u11a certa di pe11denza, forse an che c.ausale, m a ciò no11 toglie cl1e con un cauto dosaggio di tale l'nedicamento, tale evenienza non dovrebbe verificarsi. In fondo, la morte cardiaca acuta che pone fine ad una grave insuffi cienza circolatoria va con iderata al pari della i11orte cardiaca secondaria in individui apparentemente senza disturbi circolatorii. In entrambi i casi si tratta di fibrillazione ventricolare in un individuo che ne ha già predi J)Osiziol).e. Clinican1ente però, vi è una differenza notevole. Nel primo caso, ]a morte .a ppare un ' evenienz.a inevitabile che fa finire senza sofferenze l 'individuo affetto da una malattia senza speranza; nel secondo , invece, si vede spesso che un rnal.ato il quale ha avuto un primo attacco di a11gina pectoris che poteva essere letale, può ancora godere molti anni di vita. Ed è principalmente ai inalati che non h.anno grav.i disturbi: di circolo ch e v.a rivolta la nostra attenzione, allo scopo di prevenire la morte acuta cardiaca.

sufficienza i11iocardica. Con i co11trolli di autopsia, gli AA. hanno trovato u11a frequentissima corrispondenza fra lesioni miocardiche e d eforn1azio11 e di S'l"'. La negatività di T che , secondo Willius, preannunzia la morte a breve scadenza e, secondo altri viene considerata co1ne predisposizio11e alla fibrill.azione, è stata trovata soltanto in un caso, in II derivazione. Le accennate anomalie non debbono considerarsi con1e segni sicuri di predisposizione a lla fibrillazion e, paichè si trovano spesso in malati con lesioni miocardiche SJJecialmente d el sistema di conduzione, senza che si arrivi alla fibrillazione. D'altra parte, g li -AA. hanno veduto dei casi in cui, nonostante un elettrocardiogramma del tutto normale, si è avuta la morte cardiaca second.aria. Ad ogni modo, un elettroc.ardiogramm.a normale, e pure non esclude la possibilità di fibtillazione, l a rende poco probabile. Scarsa importanza si deve invece dare al reperto radiologico. In complesso si può concludere ch e non è sempre possibile riconoscere la predisposizione al la fibrillazione, sicchè per la profilassi è COME RICONOSCERE LA PREDISPOSIZIONE b en e tener conto .a nch e di quei easi in cui ne e ista soltanto il sospetto, come accade per ALLA FIBRILLAZIONE. Lutti i malati che hanno avuto intorni angiLa profilassi deve anzitutto incominci.are col noidi oppure so f Crono di aritmia asso.Iut a, in riconoscere in quali malati si h a la predispo- un gran numero di individui con vizi valvosizione alla fibrillazione, il che non può · avve- lari scompensati e specialmente nell'aortite sifilitica e nella sclerosi d ell e coronarie. nire in tutti i casi. Importanti sono, sotto tale punto di vista, i dati subbiettivi forniti dal LA TERAPIA PROFILATTICA. malato di stati anginosi, specialmente nel riposo, di asma c~rdiaco, di accessi tachicardici Poichè la fibrillazione ventricolare si ha ii1 in persone anziane. Fra i fenomeni obbiettivi, conseguenza · di un aumento dell'eccitabilità ano importanti quelli che indicano una debolezza della mu colatura cardiaca, come la i11 a lcune parti lese della muscolatura ventriscarsa intensità del primo tono , l 'abbassamento col.are, in cui si hanno deJle extrasistoli di di una pressione dappr.ima elevata, la dispnea straordinaria frequenza, ne ' iene che il comda lavoro, un.a tachicardia ch e non si può spie- pito della terapia profilattica sarà quello di digare; la ricerca della pressione del vago non minuire tale eccitabilità. Noi abbiamo n ella chinina e nella chinidina ha fornito agli AA. utili indicazioni. Nei malati morti per morte acuta cardiaca , un mezzo per cui si può diminuire la formazione di stimoli al nodo sinusal e e, forse ansi sono .a vuti i seguenti segni obbiettivi: Polso fra 80 e 100, respiro, anche senza al- che in modo più pronunciato, in altri punti del cuore dove gli stimoli si formano; es a tri segni di in ufficienz.a un po' frequente (in riposo circa 26) . I malati decessi per morte agisce inoltré abbassando l'eccitabilità e, quincardiaca secondaria avevano poco prima della di, innalzando ]a sogli.a dello stimolo ed almorte una pressione sotto 130 (41 %), sotto 160 lungando il periodo refrattario. A forti dosi, si hanno disturbi della contrattilità delle orec(n el 23 %), oltre 160 (nel 36 %) . La pressione venosa è stata trovata in divers~ chiette ed anche dei ventricoli. Gli AA . hanno quindi tentato di vedere se casi i1ormale ed in altri el evata, senza che v1 n ella chinidina si possa avere un mezzo per fossero particolari fenom eni di stasi. La durata della ... istole, anche n el pol o lento , venne prevenire J.a m ort e cardiaca. Tutti i_ mal~t.i in quasi se mpre tro,rata sotto la norma. . cui era stata riconosciuta la tJred1spos1z1one alla fibriJlazione ricevettero per il tempo che ~ella maggior l)arte dei casi degli AA., s1 a' cYa110 n ell 'e]ettrocardiogran1ma dei segni in- ri111a .. ero in cli11ica (an che un mese) della chidicanti di turbi della conduzione o del mio- ni.dina ba ica a do i di 10 cg. ommini trate cardio . alo in l)Ochi casi con stimolo norma- due volte al giorno. Soltanto in alcuni si. d~­ le, si trovò allungato PQ; in un t erzo dei casi? vette so .. 1)endere il rimedio, ~ia 1)e~ gr~vL d1turbi c ircolatori, ia per d1spe j) 1e, s1a per i aYeYa allunaan1ento di QR , con blocco dl . ar])orizzazione. Kel 25 q0 dei casi, aritmia as- ri i)ugnanza ai rimedi or al i. Il dare un oa iudizio sui ris11ltati otte11ut1 P . .. olt1ta; i1ella 111 e là. un'onda di ST, il ch e vie11c cla alcuni considerato con1e un segno di in- as ..ai cl i fficile e se n e compre11clc la raf?'1one; 1

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SÈZIONE PRATIC.<\.

occorrerebbe una lunga serie di m.a la ti esattam ente comparabili fra loro. Le condizioni per tali osservazioni sono abbastanza favorevoli nella Clinica medica di Lipsia, dove si h anno circa 7000 malati, fra cui m olti cardiaci. Fr.a i 700 morti n el 1927, ve n e erano 369 con diagnosi di malattia cardiaca, ch e, nei casi venuti al1'autopsia, è stata confermata. Fra i 43 deceduti per m orte cardiaca improvvisa, si avevano :

r e, ma esso aveva lesioni molto estese di sclerosi delle corona rie (con trombosi del primo ramo discend.e nte della sinistra) e dell 'aorta. Degli a ltr i 5 malati ch e avevano preso r eg·olarmente la chinidina, in 3 la morte av, enne dopo mezz 'or.a dalla iniezion e di strofantin.a, m entre in tutti la digitale era inattiva; si trattava quindi di cuori ormai esauriti . Si comprende cl1e anche la chinidina non potrà sempre impedire la morte cardiaca a cu17 Sclerosi delle corona rie . . • • ta; spesso si tratta di infarti miocardici gravi Aortite luetica . 8 • • ed estesi, a cui n essuna terapia può m ettere riVizi cardiaci antichi . . . 7 . paro. Con tutta probabilità, però, la profilassi . Degenerazion e d el miocardio ed artechinidinica può ovviare ai casi in cui non si riosclerosi . . . . 4 hanno ·grosse lesioni anatomo-patolog·ich e, speEndocardite ulcerosa . . . 3 cialmente in quelli in cui le alterazioni del Cifoscoliosi , p olmonite, sepsi da strepmiocardio non .a lterano. la capacità di condu tococco, cirrosi epatica, rispettivazion.e e, p er cause non ancora b en e stabilite, 1 mente . . si ha la morte. Questi casi riguar d.ano specialIn 24 di questi casi, la morte è avvenuta sen- m ente uomini n ell 'età del m assimo rendimento za che si fo sse avuto in anteceden za n essun fe- prof.ession.ale ed è quindi prezzo dell 'opera il nomeno di insufficienza circolatoria o soltanto salvarn e la vita . La dose giorn.aliera di · chini dina di 20 cg. in grado lieve. Fra questi si trovavano: può essere ottim.a mente tollerata anche per paSclerosi delle coronarie 14 • • r ecchi me i ed anche per an1malati ambuAortite luetica 5 • • • latori. . .. 3 Arteriosclerosi FILIPPINI. 2 Antica endocardite • ~

evidente la forte preponderanza della sclerosi delle coron.a rie e deJl 'aortite luetica. Al primo gennaio 1928, si iniziò la profilassi 0011 la chinidina, ch e però non potè essere completa nè unica in tutti. Di fatto, alcuni malati n1orirono rapidamente dopq il loro accoglirr1cnto in Clinica, altri, per le lor o gravi contiizioni, furono sottoposti .an ch e a d a ltra terapia; final1nente , per alcuni casi , la predisposizione a lla fibrill.azione n on fu riconosciuta. I m orti per m alattia cardiaca acuta furono, n e1 1928, 19 in tutto , con le diagnosi , in m~s­ f' ima parte confermate ~]l 'autops ia di: Sclerosi delle coron.ari e . . Aortite luetica Vizi cardiaci ed endocardi te Degen·erazio11e miocardica Arteriosclerosi

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Risulta eviden te la diminuzione del numero dei morti p er scler osi delie coTonarie e pe.r aorlite luetica. Da rilevarsi è il fatto ch e di questi 19 morti soltanto 6 avevano avuto regolarmente la chinidip.a. (;ià notevole è la diminuzione del numer o totale dei deceduti per malattia cardiaca acu1a; 111a ancor maggiori sono le differen ze fr.a i dl1 c anni 1927 e 1928, quando i tenga conto dei malati ch e si tro,r.av.a no ii1 stato di con1penso, di cui n e sono n1orti 24: n el 1927 e oltanto 5 n el 1928. Fra- questi ulti1n i, si trova' a110 2 ca i cl i ~cl ero. i delle cor o11a rie ed 1 ri·pettivamente di .aortite luetica, degen erazion e miocardica , ai1tica endocardite. Di essi , uno . . olo aYcva fatto .Ja profil as i chi n idin ica r egola.

1

Contributo alla chiru1·gia del cuore. Estrazione di un ago dal vent1·icolo sinistro. (F . BE NEDETTI VALE _ TINI. Cii ore e Circolazione, n. 3, 1929).

L 'A. riferisce jl seguente caso da lui operato d 'urgenza. Una bambina di anni 5 fu portata al posto ·di pronto soccor so d.a i parenti , i quali afferm.a van o ch e poco prima un ago era pen etra to n ella regione precordiale d ella piccola. L 'esame obiettivo della regione non metteva nul].a in evidenza ad eccezione di una piccola ferita pun tiforme alla regione precordiale. Praticat o allora l 'esame radioscopico e radiografico que to rivelò u.n corpo estraneo a forma di ag·o an in1.ato da i110, in1enti sincroni a quelli cardiaci e probabilm,ente trafiggente il ventricolo sinistro, per cui fu deci o d 'intervenire subito. . . La n arcosi fu otte11ut a con etere, omm1n1·trato in primo te1111)0 con la coi11une rr1asch era e quindi n1ed ian Le intubaz ion e tracl1 eale e insufflazione au ton1 atica, allo scopo di 111anten ere a llo stato d i replezione conti11ua il ])Oln1one ed abolire così lo pneumotorace che ~ i era stabilito j.n seguito all 'ampia .apcrtt1ra clcl] a cavità pl eurica sinistra. L'operatore potè accedere .a l pericardio m edia nte l 'incisione con icrliata dal Salon1oni: ossia incisione sen11)lice t>al terzo . sp.azio interc~stale . sinis:ro . .Pp1· la lung·l1 ezza di circa 10 cent1~1etr1. C?s1 gl1 fu l)Ossi bile l 'ispezion e della faccia anteriore e lateral e del pericardio cl1e ~iuscì n egativa. J~­ trodt1 . . e aJl ora la n1an o dietro al sacco per11


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cc Notizie fondamentali di tecnica »; cc I tumori cardico e sentì una sottile punta che sporgeva del polmone » (il cancro del polmone, il sarsolo qualche millimetro e che si spostava con coma, i tumori benigni, il linfogranuloma, i i movimenti del cuore. Coll'aiuto di una pintumori leucemici , le cisti); « I tumori della za di J(ocher e sulla guida del dito esploratore riu cì .ad afferrare l'ago e ad estrarlo con ac- pleura » ; « I tumori del mediastino >) (tumori corta m a novra: esso era i.n tiero e lungo ciroa ghiandolari, struma intratoracico , tumori besei centimetri. Rrchiuse quindi completamente nigni e maligni del timo, tumori del cuore, E. M1LANI. la ferita operatoria mediante un triplice strato le cisti, ecc.). di sutura. Il decorso fu ottimo: al 6° giorno furono tolti i punti e a l 10° giorno la paziente JosÉ W. Ton1As. Tumores 'primitivos de la lasciò l 'ospedale; ed i11 seguito ha sempre gopleura. Libreria cc El Ateneo », Buenos Aiduto buona salute .senza presentare mai nulla res, 1928. · a carico d el cuore nè degli altri organi ed . Prezioso contributo di osservazioni cliniche apparati . · ed anatomo-patologiche eseguite nella Clinica È opportuno ricordare che questi interventi d ell 'Escudero. sono piuttosto rari. Dalle ricerche biografiche Il lavoro consta · di quattro parti: la prima, risulter ebbe essere il presente caso il 4° in Itae principale, si occupa dell 'endotelioma pleu- . lia ed il 1° a Rom.a che pure vide i primi alrico, tumore primitivo maligno della pleura; . bori d ella chirurgia del cuore. Infatti sono la seconda tratta dei tumori voluminosi, masolo tre gli Autori italiani...,che precede~temen~ ligni , benigni, misti; la terza studia i tumori te in terVienn·ero sul cuore per estrazione d1 infiammatori; la quarta i tumori .cistici. Alle a ghi: il Cecchini ricordato dalle statistiche d e1 osservazioni personali fanno corona delle sin· Man tau.ari, il Fior.i .di Modena che estrasse un tesi delle principali osservazioni esistenti nella ago dal cuore di un soldato, ed il Bellucci ciletter.a tura e con1prov.a te dal chirurgo o daltato dal S.alomonÌ per avere estratto U1IlO spill o 1'.a natomo-patologo. dal cuore di un.a bambi11a. · Tobias dimostra la reale esistenza dell 'endoA. RICCI. telioma primitivo della pleura, dimostra come l 'e. sia un tumore connettivale sviluppato dal1 la proliferazione dell'endotelio di rivestimento. CENNI BIBLJOORAFICI < > Interessante la sindrome clinica isolata dal RoBERT LE NK. Die Roentgendiagnostik der Tobias, cc la forma diafr.ammatico-parietale » il Intratorakalen Tumoren und lhre Differen- cui sintoma saìiente è dato dal diaframma patialdiagnose, pag. 456, fig. 217. Julius retico. La bibliografia è e stesa; molto bella la veste Spring er editore. Vienna, 1929. L. 300 tipografica; le incisioni in n·ero ed a colori. (Mk. 58,80). MoNTELEONE. Il libro di Lenk (della scuola di Holzknecht) è il primo libro che rac~oglie in m?do s!nteH1TzENBERGER. Das Zwerchfell . Pag. 200, 134 tico tutta la complessa s1ntomatolog1a dei tu7ien . Mk . 19,80. fig·. J. Springer, V\ mori intra tor.aci ci e specialmente dei tumori Monografia completa su quanto _può riguard el m ediastino, fondendo in modo veramente dare il muscolo principe del respiro. I riassunchia ro e ma~istrale sia I.a parte anatomo-pa~o­ tivi capitoli trattano d ell'anatomia d el diaframlog ica, sia la parte clinica, sia la parte radiologica. . . ma , anatomia tratta dalle classiche descrizioni, co1ne pure da quellre r ecenti risultanti dall'os .. È per ciò ch e il libro non è un libro P.er i ra diologi in m odo esclusivo , ma è un libro servazione a rnezzo d ello pneumoperitoneo, dei per il clinico ch e p otrà trova r e n ella .tra tt~ - m ovimenti d el diaframma. zionc di Lenk tutto quello ch e la ra d1olog·1a È d ettag liatam·e nte d escritto l'esame d ella può d ar e in questo campo: n on es.iste .far -~ funzion e diaframmatica, c ome pure in capiun can1p o più inter essante n.ell3: rad~olog1~ d1 to)o .a parte è detto delle anomalie di posizione e di movimento , e d ell'innervazione. Complequello d ei tumori d~l me~1ast1!10 1!1 cui la tano il lavoro nozioni riguardanti i dolori diaradiol ogia a pre un vivo sp1r.agl10 dt luce al frammati ci, le malattie del diaframma, le padiag·n o ta. Ma il radiolog o - anch e provetto trover à n el libro di Lenk raccolte tutte quelle resi, la r e1axatio diafragmatica, le ernie diacognizioni , tutti quei dati che finora .erano frammatich·e, gli a scessi 1subfrenici. Molte p~­ g jne di citazioni bibliografi·ch e chiudono il sparsi n ella l ettera tura e nelle monografie . libro. ìvloNTELEONE. È un libro veramente poderoso e perfetta~ m ente riu cito per ch è la fu sione clinico-anaton10-patol ogica e radiolog ica è completa. Tndex of Symptomatology. Editore Wright, I capitoli a n o i seguenti: « Parte genera~e Londra. Prezzo sterline 2,2. d i in ton1atol oO'ia radiologica d ell e malattie È un o degli indi ci ch e costituiscono una pol monari con b speciale rigua rdo ai tumori »; cara tteri tica d ella produzion e libraria ingl~se. È compila to d a p ar ecchi autori sotto la dire(1) Si prega d ' inviare due copie dei libri di cui zione di Letheb·y Tid'r. ei desidera 1a recensione. ~

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SEZIONE PRATICA

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In ogni voce dell 'indice è data una chiara esan1e del ll1bo digerente che può fornire oltre e completa descrizione delle manifestazioni che elementi di diagnosi differenziale o di associazione morbosa d·a-ti utiliss'imi sull'esistenza ed cliniche di ciascun.a m.alattia nella sua . forma estens~one .del processo di pericolecistite. Pastipica e nelle sue variazioni e complicazioni. Il libro ha un notevole interesse pratico in sando in rivista le ' ·varie alterazioni che in conquanto costituisce una guida di orientamento segue11za di questo si possono riscontrare all 'esame radiologico m ette in evidenia la · rarità delle per il medico n el suo esercizio corrente, ed perigas triti e della periduode.n ite bulbare: assai ha anche un valore scolastico in quanto la · sp esso deformazioni del bulbo sono conseguenza rapi)resentazione ·della malattia è fatta-in modo di sp asmi per aderenze anche lontane da queconciso e b-e n definito tale da esser fa cilmente sto. Più frequente è la periduodenite del ginocricordata. cl1io superiore (slargamento o lieve stenosi) o della seconda porzione con deviazione verso I 'eNumerose nitide figure illustrano il testo. sterno di essa ed angolazioni nel suo decorso. La veste tipografica è comoda ed elegante. Con cl ude rilevando i grandi · progressi fatti- in A. P. i

C.

Guida m etodica all'esame funzionale degli organi interni. Vol. in-16°. Zambeletti, Milano. È un piccolo manualetto tascabile che forse può riuscire molto utile al medico pratico, poichè in esso sono riuniti tutti i metodi di .esame per l'esplorazione funzionale degli organi interni. La ricerca è facilitata, perchè la materia è divisa per organi (stomaco, pancreas, intestino, fegato, milza, reni, cuore, sistema nervoso vegetativo, ghiandole a secrezione interna); -oltre a ciò l 'A. p er rendere il libro veramente pratico, insieme a i metodi complessi e quindi attuabili nei grandi laboratori , espone quelli che , pur dando i medesimi risultati, sono di semplice esecuzione e quindi alla portata del medico pratico. Il libro è fornito anche di una discreta bibliog·rafia sui vari argomenti. A. P. R1voLTA .

questi ultimi anni dalla radiologia nel capitolo delle affezioni delle vie biliari da consentire nella quasi totalità dei casi una diagnosi di sicurezza.

Prof. 1VI1LONE. Specifica le alterazioni trovate e la specie di intervento eseguito nei 62 casi operati . In ·totale si sono avuti 5 decessi con una· mortalità di ci:r.ca l '8 % risultato da ritenersi soddisfacente essendo compresi n ella casistica 'casi acuti e casi con gravi complicazioni. 1) Diagnosi clinica: per lo più facile, trattandosi di infermi sofferenti da lunghi anni. L 'O. pone in evidenza la fallacia del criterio della palpabilità della cistifellea, perchè ordinariamente la massa palpabile è costituita dalle aderenze pericolecistiche , Jilentre solo nel 13 % dei casi da lui trattati l a cistifellea era palpabile per distensione da occlusione del cistico o da cospicue raccolte di calcoli. Costantemente ha riscontrato il sintomo di Murphy . Costanti anche i disturbi gastrici ch e talvolta assumono la prevalenza nel quadro clinico tanto da indurre in errori diagnostici. Spesso è quasi impossibile diagnosticare clinicamente se trattasi di colecistite cal. colosa o non. Pochissime volte fu riscontrata itterizia. Quasi sempre (70 %) notevole ingrandim ento del fegato. 2) Importanza ùell 'esame radiologico. L 'esame Roentgen be11 praticato può Associazione Napoletana dei Medici ai:recar e alla diagnosi un aiuto prezioso. Più che e Naturalisti. la presenza del calco·l o rilevata radiologicamente ha importanza l 'esan1e indiretto, sindrome raSeduta dell '11 giugno 1929 .. diolo·g ica aderenziale, essendo assai importante per il chirurgo conoscer e prima dell'intervento 62 casi di interventi sulle vie biliari. se il caso è complicato da gravi aderenze. 3) Prova di l\1eltzer-Lyon: È an che essa di aiuto per la Considerazioni radiologiche e cliniche chirurgiche. diagno si specie associata all 'esame r adiologico. 4) Indicazione dell.'intervento. Più ch e dalla prePro.ff. G. M1LONE e G. PrccrN1No. - Il prof. 1 P1cc1N1No svolge la parte r adiologica documensenza di calcoli (restando la calcolosi una diartandola con una larga dimostrazione di radio- , tesi .su scettibile di cure inediche) l 'indicazione grammi. In base ai risultati delle biopsie fa la dell 'interve11to, è data dal! 'infiammazione della critica dei vari segni radiologici: la ricerca dicolecisti, ch e arreca gravi danni al fegato ed espone I 'infermo a gravi pericoli. Ne scaturisce retta di calcoli ha dato appe11a il 20 % di reperti il precetto dell 'utilità degli inter venti precoci. 5) positivi. La visibilità diretta della cistifellea è da raccog·1ier si con molta prudenza pec le numerose . 1'ipo di intervento da praticare. L 'O. è fautore della colecistectomia da cui h a avuto sempre cau se di errore a cu~ può esporre, pur restando buoni risultati e dimostra infondata la preoccuconfermato il sjg11ificato patologico di essa. La .colecistog·rafia è di un 'a ttendibilità grandissima pazionè di alcuni circa la soppressione del serbatoio biliare, in quanto la cistifellea ammalata per quanto il più sp esso ci fornisce soltanto dati non è capace di funzion are più da serbatoio cofunzionali e non anatomici sulle condizioni della ci stifellea: tali alterazioni funzionali possono me ri sulta provato dalla ma11cata colorazione con talvolta essere l'espressione di processi infiamla t.etra iodo e d alla n egatività della prova di matori estrinseci (p eritoniti so tto-epatiche) non l\1e1t zer-J.,yon (50 % e più). 6) Tecnica dell 'internecessariamente di origine colecistica. Conferven lo: dopo aver accennato alle precauzioni da pre11der e prin1a dell 'interYe11to l 'O. rias u11ìe la \IDa la slraordinari;i importanza di un accurato

.ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI


1330

IL POLICLINICO

tecnica opera tor~a da lu~ seguita che può .riassumersi così : tagliq d~ Mayo-Robson, colecistectomia p er via retrograda, drenaggio. 7) Complicanze riscontrate al! 'atto operativo: due volte ulceri duod enali, tre volte pancreatite, quattro volte calcoli nel coledoco, due volte ne11 ·ampolla di Vater. Compl~canza riscontrata con straordinaria frequenza è l 'appendicite tanto che l 'O. in questi ultimi tempi ha prat~cata sistematicamenLe l 'appendicectorr11a. 8) l'ostum~ a distanza: 57 viveri li, 55 guar~gioni complete permanenti, compresi tra ess~ due ~nfe.rm~ che per ~lcuni mesi continuarono ad eln~ttere piccol~ calco!~. Due inferme continuarono a soffrire benchè in proporzione m~nore e l 'O. pone in rilievo la coincidenza che le due i~ferme sono affette da annessiti (l'Jeisser) e si domanda se per analogia con quanto avviene per l 'appendice l 'infiammazione cronica del! 'ovaia di destra sia capace d~ provocare ~ far persistere uno stato di infiammazione cronica del fegato. Concludendo I 'O. ritiene di poter affermare che nei casi di colecisti te è consigliabile l 'i11tervento precoce, e che I 'intervento deve essere radicale, occorre cioè praticare la colecistectorl1ia co~troind~cata solo nei casi gravi., in fa~e acuta in cu~ si ricorrerà alla stomia. Segue u~ 'ampia discussione a cui prenuono parte ~ proff. CAsTRONuovo, TANDOIA, CAPAsso, il dott .. V AIANo, ecc., i quali tutti, accordandosi con le direttive tracciate dagli 00., riferiscono il contributo della propria esperienza sull 'appassionante problema della diagnostica e terapia d elle affezioni delle vie biliari.

A.

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 21 giug110 1929 - VII. Presidenza: Prof. BALP.

Sull'azione attivante dello zolfo sui preparati antiluetici di bismuto. Dott. C. GoRTA. - L 'O. dopo aver acce11nato alle ricerche co11dotte nel senso indica to da Schroeder e <la V\' inkler riferisce di aver speri1nentato nella lue primaria e secondaria nella n1eningite luetica del p erioclo latente tardivo, nella tal>e, 11ella paralis i progressiva, nella « lues cerebri » iniezioni di bis111uto iclrato sospeso in olio di oli ve, al quale Yen ne aggiunto l 'l % di zolfo in fi11issimi g ranuli ed un anestetico d er!vato dalla s tovaina. Le iniezioni provoca110 elcvazio11i termiche superiori a11che ai 39°, dolori locali intensi (eccetto che n ei tabetici), ma sopportabili , cefalea, malessere gr.rieraJe. Nel g·iorno dell 'iniezione il mala1o d eve tenere il letto. In ch1c casi ò i 1ue primaria 11otò la rapida sco1n1)ar sa della sifilosclerosi (in un caso con fimosi e r csis lenza al le i11tense cure tner curiali prati cale) ; in 4 casi di lue secondaria ottenne rapida regressione e cica trizzazione d elle inanifestazior1i di vario tipo presentate dai malati. Più tardi regredì 1'adenopatia sp ecifica e diminuì l 'intensità della R. ' '' ·, in tutti i casi tranne che in uno, in c ui cliYcnn c ncgatiYa.

[ANNO

xXX\.I,

:\uM.

37] .

In due casi di ineningite luetica nel periodo l a- tente tardivo si attenuaro110 le reazio11i umorali , scomparvero la cefDlea e le vertigini. Risultati particolarmente notevoli ebbe ii1 due casi di tabe ed in uno di tahoparalisi. In quattro malati di paralisi progressiva dovette sospendere il tratlamento essendo i malati peg- · giorati; un caso recente migliorò di poco. Una malata di « lues cerebri » con attacchi epilettici guarì co1npleta111cnte degli attacchi. L 'O. propo11e che si estendano gli esperimenti, ritenendo che lo zolfo agisca, oltrechè per l 'azione piretogena, anche per l'azione attivante di quella specifica del bismuto. Non ritiene il preparato adatto per la terapia d ella paralisi pro• gress~va.

Commenti ad un triennio di terapia della paralisi progressiva colla malaria. C. GoRI<\. - L 'O. che ha introdotto a 'forino ques to metodo di cura nel maggio 1926 riferisce i risulLaLi che eg·Ii ottenne in 100 malati: 52 rer11issioni, delle qual~ co1nplete nel 25 % de~ cas~ ed incomplete d~ grado elevato nel 27 %. , Remissio~e incomplete di grado limitato nel 16 % dei casi, stazionari o peggiorati 17 %, morti J5. I morti ed i peggjorati son1mano al 26 % per i paralitici che r1on erano stati tratti nel periodo di latenza e al 66 % per quelli che ricevettero cure particolarme11te salvarsaniche, riel detto periodo. Ne deduce che quando il sifilitico manifesta i segni premo1iitori o 1nanifesti della paralisi, devono essere evitate l e cure specifiche, specialmente . quelle arsenobenzoliche, perchè riescono sicura- · inenle dannose in i11odo diretto ed anche indiretto, vale a dire nei riguardi del tratta1nento piiL razionale. L 'O. insiste sulla d iffico1 là di prevedere se s i otterrà un successo od un insuccesso dalla malarioterapia, potendosi osservare risultati disastrosi 1n casi che si presentavano con tutti gli elementi favorevoli })er le migliori previsioni e viceversa. Tra le cure complementari, da prati<:~rsi a tratlamer1to malarico ulti1nato, si limita alle cure a11tianemiche e ricostituenti (arseniato di ferro) comp letate da un trattamento bismutico intenso .. L 'O. si din1ostra particolarmente favorevole al n1etodo dello sdoppiamento della cura. Questo consiste nel provocare lo sviluppo di 4-6 attacchi in un prin10 ten1po; far seguire il periodo di cura complementare, come si è già indica to ed, a distanza di circa 6 mesi, re1n'Oculare la malaria p er provocare 11na seconda serie di attacchi (4-6) . Seguirà una nuova cura compleme11tare. Con questo metodo ha ottenuto i più brillanti r isultati senza complicazioni rimarchevoli. Poichè nel 20 % circa dei casi la reinocl1lazionP.· d ell a rnalaria non attecchisce, propone di utili zzare in questi casi altri 1nezzi j)iretogeni ed insiste sulla rniscela da lui proposta nel 1913 di tubercolina e nuclein :~to sodico, la quale in union e é1lle cure })ismutiche, gli diede allora numerose ottjme r en1issioni , stabili da circa sei anni. Questo trattamento in clt1e rfprese colla malaria e con mezzi pire togeni biochimici ritiene rappresentino il metodo t erapeutico migliore, il meno rischioso ed il più idoneo a combattere per vie· diver se l a grave complicazione della Iue.


133:t

SEZIONE PRATICA .

. . . Perforazioni multiple dell'intestino e della vescica ur1nar1a da colpo di pistola. Prof. B. QuAnELLA. - II p. che i ·o. presenta all 'Accademia, veniva portato all 'Osp edale circa tre ore dopo ~l ferimento: egli presentava sei ferite all 'i11testi110 lenue e due ferite alla vescica uri11aria; tutte le ferite vennero suturate, comprese quelle della vescica; in questa venne lasciato il catetere a per1nanenza; fu lJure posto t1no zaffo nel Retius. Guarigione in 25 g iorni . Sull'azione della diatermia locale nelle nefropatie.

Dolt. L. GEDDA. - Nei casi trattati (glomerulo nefrite acuta diffusa , rene policistico bilaterale) ha notalo jn seguito alla applicazione diatermica una c.iiuresi spiccalarr1e11te maggiore ed il contempora11eo 11etto abbassarsi della pressione arteriosa; in due casi vi ft1 u11 a11111ento di pressione arteriosa dopo la sospe11sio11e delle applicazioni diatermicse, 1na l 'iperle11sione fu ricondotta in un caso a valori pressoch è normali mediante una serie di applicazio11i dialermiche. Fu notata una acce11tt1azio11e della e111aturia, ma questa non può preoccupare, essendo da molti autori co11siderata come i11dice dello sbocco glon1erulare. L 'O. ritiene che il rene alJbia una parte prepon<ieran te n el la deter1ninazione de11 'ipertensione e ch e la diatermia attenui l'ostacolo frapposto alla fu11zio 11 e g lornerulare, sia il processo di glomerulo nefrite do vuto ad uno spas1no delle arteriole preglon.1erulari o non piullos lo _ad un vero processo infiammatorio dei glomeruli. · In arn111a lati affelti da ipertensione essenziale, agendo co11 la diatermia sui reni non riscontrò cambiamenti 11ei valori della pressione. L 'O. non ritien e che l 'jperlensione nelle nefropatie assuma lln caratte re di compenso ft1nzionale , in quanto favorisce la diuresi, ma cl1e I 'ipertensione, d èterminat a prec ipuamente dal rene ammal ato, sia a 1tetto significato pntologi co senza carattere co·m p en satorio. Pireto ·zolfo-terapia e cure aspecifiche nelle malattie luetiche del sistema nervoso.

Dott. Prof. n oASENDA . - 111 t abici ed in ammalati di nlielite lu etica inietlò 2-3 a 6-8 eme. di soluzion e sa l tira di zolfo precipitato in olio di olive deacidifica to, o tten endo rialzi termici fino a 39,5-40° ed a11ch e più ; n el giorno ·seguente fa un ' iniezione e11d over1osa òi enesol e nel terzo giorno un 'iniezione di bismoxil. Dopo 1-2 giorni di 1>ausa, riprende , i11 tutto fa · una decina di tali se rie, se nza speciali interruzioni. Riportò <J.ualche ])uon risultato in tutti i casi, in qualcuno assai evidente . Non ebbe mai inconve11ie11ti di impor tanza, all 'infuori d el dolore locale, provocat o dnll 'iniezione , nei tabici di minor grado, n egli altri p az ie11ti più intensa. . L 'O. p en sa ch e il metodo possa essere provato e ch e si p ossa sos tituire l'enesol con un 'iniezione di prep ar a li ar so11obe11 zolici pii1 un ' altra iniezion e rncr curiale. Co ntro il dolore si potrà con sigliar e un prP11nr a to a base di oppio e non un analgesico e r iò p<'r eYi tar e un 'azion e antiper etica . \ Tl LJ..\ TA.

Società M:edico-Cb.i1·urgica di Pado,ra. Seduta d el 1° i11ar zo 1929. Presiede il prof.

B E RTINO ,

presid e11le.

Rapporti tra le leggi dell'eredità e l' evoluzione.

Prof. E. ENRIQUEz. 1.. 'eredità è ato·n1istica,. consiste ~n un insieme ci~ elen1ent~ chiar11ati ge11:i;. l 'cvo]uzJone è conseg11e11za della non esattezza della eredità, perciò può con sis lere soltanto i11' variazioni dei geni. Que.5te variazion~ sonò n1esse direltamente i11. luce dagli esper~ment~ di genetica, sia nel caso delle mutazioni, sia in quello della variabilità, fluttua:nte, per quanto essa è er editabile. La legge della indipe11de11za d ei geni (3a. legge· di Mendel) si applica all e loro variazioni come· Legge della indipe11denza delle variazioni. Quesl ' t1ltin1a Jegge proq uce gruppi sistematici., piccoli e grandi, ad affinità intreccia te; com e in realtà si osserva sempre in tutta l a Zoologia e in tutta l a Botanica. Prof. 'l 'EnN I. - Ptico11osce ch e la co11cezione del1'0 . è importante e r111ova e ch e conferma Ia g rande Et11lorità di cui egli gode come studioso d ell 'eredità. Si domanda se il concetto della va~ ri nbilità dei g er1i non p ossa finire collo scuotere Je b asi <lella· teoria cromosomica dell 'eredità . la quale con sidera i geni con1 e qualch e cosa di cosi an le e di immutabile.

1 1

Prof. E NRIQUEz . - 1) Cl1e er edità sia l 'o ppost odi evoluzio11e è senza altro contenu to n el signifi ca to dei d u e conce tti ; 2) l a variabilità dei geni 11on dis trugge affatto la do t trina d elJ ·er edità. Que:;la dottrina si basa sui rj sulta~i di esp erimenti entro un certo li1nite di approssimazione ; en tro corrispondente limite sono immutabili i geni, non jn sen so preciso, esatto; u11a im 111ul abilità esatta non può essere in alcun m od o acce ttata, essendo contraria al principi o fond am entale ch e· du e cose inaleria]i eg uali n on esistono e non p osson o esistere . Identità è un concetto geometrico astratt.f> Qu ando di oggetti m a ter iali si dice « u g·u ali », « i1nmu ~abili », ciò sig nifi ca soltanto cc 1nolt o si1nili », « poco mutabili ». Sulla struttura e funzioni del paraintestino nei ricci di mare.

Do tt. F. B ERTOLI NI. - Qu est 'org·an o è un ca11a le ch e sbocca coi suoi estremi in due punti d ell 'intestino. Con ricer ch e i st ologich e l 'O. h a di1nos trato in esso la formazion e di u 11 secreto fu n zionale. Prove di digestione artificiale hanno di1nostrato che i suoi estratti digeri scon o gli idrati di carbonio (amido e saccarosio) . Esso è dunque un orga n o g11 iand olar e proriuttor e di enzimi diger enti, n on un sem p lice t ras portat or e di acqua come sosten evano gli autori francesi. Pr of. 'f ERN I. - Dal pun to di Yista della mor fo1ogja dell a secr ezion e mi sembr a ch e le osservazioni d. ell 'O. abbian o noteYole int er es e per due . r agion 1 :

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.133;2

~ANNO

IL. POLICLINICO

1) per c:h è dj1nostra ch e la sccr ezio11e esocriua ha larga diffusione i1ella sca lu 1.oolog ica; 2) perchè esse11d o il secreto pjg1nentato ~ i _può ben rico11oscere ch e esso rcaJ1ne11le è espulso .dalla cellul a nell 'atlo della secrezione esocrj11a. Sulla rigenerazione della corda dorsale e sui rapporti tra rigenerazione della corda e rigenerazione della coda in larve di anuri.

Dolt. A. l~'nANCESCON. L ·o. !1a ::,Ludialo cO Jl i1uova impostazione speri1ne11 lale, la rige11era .z io11e clelJa coda, mutjlata co11le1l1pora11ea1ne11le a · ~olale es tirpazione del tessuto vescicoloso deJ!u 110Locorda caudale, con fronta11d0Ja co11 l 'esito ri=g e11erativo tiella semplice i11t1til azion e dell a coda coi seg ue11ti ris ultati: l 'eslirpazio11e della 11otocord a, della s ua 1>or.zio11e vescicolosa, nelle larve i11 s tati ava11za ti di Anf 1bi Anuri, ritarda, i11 co11fron to alla sem plice i1tulilazio11e del la coda, -la rige11erazio11e d e lla corda aorsale s tessa e conseg ue11temente della coda. Le 11 uo-ve cellule vescicolose prove11gono dall 'epitelio cordaie e ricostruisco110 la corcla dorsale -co111ple ta in circa 100 ore; la g u ai11a cordale, ar1ch e se sp·rovvisla di tessuto vescicoloso è capace di rigenerare nel primo abbozLo di g·emma caudale rigenerante; i 'inizio di tale r ige11erazio11e coincide coll 'inizio di rige.n er azio11e di cellule vescicolose nella par le basale .della coda ; la guaina cordale, 11elle larve operate di semp lice sezior1e caudale, s 'isp essisce nella parte che rigen era, ritorna poi a <.111ne11sioni nor111ali q uar1do la coda rigenerata ha raggiu11to la lunghezza definitiva. Nelle larve operate d 'estirpazione cordale i11vece, l'ispessimento interessa la guaina 11on solo 11ella parte 11eo-formata, ma per t utta la sua ltl11g h ezza, e p er siste nella coda rigenerata .cl1e ha raggiunto le su e dimer1sioni definitive; la n otocorda, 11elle larve op erate d 'es tirpazione aume11ta dr calibro i11 totalità e tale rima11e anche quando la coda h a raggiu11to il termi11e (l 'accrescimento, s~a nella parte rigenerata che .11ella porzione s uper stite di coda; l 'Pstirpaz ione del tessuto vescicoloso q ui11di , se da un 1a to ritarda l 'accrescimento in lu11ghezza della coda, dall 'altro determina una esuberanza di rige11eraz io11e della corda, che si n1a11iiesta con aur11ento di volu 1ne di essa ed aumento di spessore clella guai11a ; il ricos~ itt1irsi assai pro11 Lo e completo, a11zi e uber a11te clel tessuto vescicoloso cordaie all 'inizio d ella rige11erazione della coda, prova l 'im1porla11za s tatica, cinetica (e forse anche energetica, da to il contenuto in glicogene (Terni) di essa ?) di detto tessuto così abJ)ondante nella coda larvale degli anJ~b i; il tess uto epiteliale, il connettivo, e lo stesso tubo neurale precedono, è vero, n ella loro rige11erazione la riparazione della notocorda privata .del proprio tessuto vescicoloso nè sembrano essere inlluenzati direttamente da quest 'ultima nel prin10 insorgere della lor o rigenerazione; tuttavia è probabile che i fenomeni rigenerativi così copict1 i della notocorda sia indenne ch e a sua volta n1utilata siano neces ari per dirigere in secondo le1npo I 'ulteriore accrescimento rigenerati- · vo cl e i ' ari organi costituenti la nuova coda.

XXXVI, NuM. 37]

Ricerche sperimentali ed istologiche della fissazione nei tessuti dell' occhio di suspenso1di iniettati endovena.

Dott. A .. ANTONIBON. - llece11ti ricerch e eseguile i1ell 'Istituto di l•'arn1acologia di .Padova har1110 djrno~trato cne n1odiiicar1do con opportu11e aggre!Ssioni sperimental i le co11dizioni locali dì 'un organo, è possibiJe far variare la distribuzione <lei colloidi iniettati r1ell 'org·a11ismo in modo ch e parte de lla sos tanza colloidale precipi ti e ve11ga ciepositata i11 seno a l tessuto a.rtificialmente leso. L 'autore è riuscito a fissare 11ei tessuti dell 'occhio (co11giu11 liva, cornea, ir ide, corpi ciliari, sclerotica) colloidi cli versi irtie ttati per via er1dove11osa, per mezzo di istillazio11i, 11el sacco co11giuntiYale, clj iniezionj so ttocong·i untivale, nella camera anteriore e n el vitreo, di alc une sostanze che i)rovocar10 tale fissazione: e a din1ostrato ch e questo fatto consis te in l1na accelerazione e in u11a accentuazione er1orme d el feno1neno delJ 'accu1nulo '"itale p er parte di eleva1ne11ti del sisterna retiGoloendoteliale. 1'ale import a11La dottrinale può dive11ire an che pratica quando co11 mezzi clinici o Jisici, si possa agire su or ga11i, con1e sull 'occhio, ch e esse11do situati es lerr1arr1en te, sono aggredibili con facilità. Le ricerce continua110.

-

Prof. 'l'E HNI. - lVCette in rilievo 1'importanza dottrinale delle osservazioni del dott. ANTONIBON, eh~ ha indagat~ la fine base istologica del feno111en o ~pagnol . Prof. CLAUSER. - - Co111e contributo all 'interessante argomento lratta ~o dal prof. ANTONIBON ricorda i ris ultati ottenuti coJ metodo Spagnol i11 cancri dell 'utero. Si è potuto cioè ottenere co11 richia1no intenso di g ra11uli 'fr ypanblau nelle J11asse neoplastiche con la se,.-nplice applicazione d i un batuffolo inlriso di cloroformio. Sui fenomeni di compenso labirintico •

Dott. ARSLAN. L 'O. espone il risult~to di osser vazioni da lui co111piute su di un paziente che in segt1ito ad una labirintite ac uta sofferta in cor so di una o tite media purulenta cro11ica, presen tò i1etta sindrome di deficenza vestibolare unilaterale. Le osservazioni dell 'O. si riferiscono ad un progre s~' o m iglioran1ento del paziente, . essen.d? i115orti particolari compen i a riparare il def1c1t labirintico, esp or1e le varie prove eseguite con la lec11ica di Bri.inings-Grahe e si domanda se attraverso il n:oto feno1neno di ]luttin si può inlraYedere un equivale11te obbie~tivo nù.meric~ quJndi esalto, dei con1pensi accennat~ .o se si lratta di due n1ecca11is1ni cli diversa or1g1ne. Scrl\ION E .

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta del 21 giug·no 1929. Presiede il prof. A.

f'EnRATA,

presidente .

Sui corpi d1 Kurloff.

P1ERA LoG:&.ri<:r.r.1. - Ha potuto osservare i1ell a n1ilza e nel inidollo osseo di una cavia gravida e affetta da ~rip a no somias i, numerosi e lementi ~01~­ tenen ti corpi cl i h.urloff; in tnolti di questi 11

....____________________________________________________________ '


{ANNO

XXXVI., NuM. 37]

S EZIONE PRATICA

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corpo cli K.url0ftf ha raggiunto dimensioni enormi, e il n.u cleo ridotto alla periferia è in via di dege11erazio11e o .n ettame11te picnotièo. · .L'individualità del sangue applicata al probi e ma delle razze.

Capitano do.tt. D .. V10LA. - L'O. studiò 670 indiviclui ricercando il grup1>0 sanguigno di ciascuno e precisando nel contempo l a forma del cranio e il colore dei capelli, e stabilì le percentuali dei gruppj per ciascuno dei due caratteri antropologici consider.ati a sè ed in rapporto all 'altro venendo alla deduzione che non può essere conclusiva ch e: ~l gruppo A prevale nei brachicefali hru11i e biondi e caslagni e nei biondi e castagni dolico e brachicefali; il grt1ppo B prevale nei dolicocefali bru1li e biondi e castagni e nei bruni dolico e brachicefali; l 'indice bjochimico di razza ·~ alto nei brachicefali biondi e castagni e nei biondi clolico e brachicefali, è basso nei dolicocefali bruni e castagni e nei brur1i dolico e brachicefali . .l'azione dei raggi ultravioletti sull'occhio e sugli annessi oculari del coniglio.

Dolt. FRANZ CORTESE. - L 'O. 11a svolto due serie sin1ilari di esperienze sui co11igli pigmentati ·e su albir1i. Descrive i fattì degenerativi, infiammator j, rig·e11erativi e le modificazioni pigmentarie osservati per una irradiazione a dose francamente eritemalosa e per trai.t amenti ripetuti a dose cresce11te. Negli albini , in confronto dei pigmentati, il g·lobo oct1lare si dimostrò meno sensibile ai R. U. V., e gl~ annessi acquisirono un certo g r ado tli atti11oresistenza. In complesso il globo oculare si dimostrò meno sensibile degli .a11nessi. Assenza del sacco paricardico.

N!COLI L. All 'autops iu di u11 uomo di 53 -anni , f:> ano e robusto, senza malattie pregresse nè specjale sin.tomatologia cardiaca , morto per grave tra·u ma accidentale alla colonna vertebrale, si ·è riscontrato assenza del sacco pericardico e del seno coror1ar~o con sbocco delle vene cardiache nell 'atrio sinistro, pervietà del foro di Botallo. Il reperto concomitante di manca11za del seno coronario, mai descritto in casi co11simili, ha una notevole in1porta11za per la spiegazione della genesi della rara a11omalia p ericardica, in quanto che porta un dato anatomico che costituisce la prova finora non n1ai raggiunta dell a ipotesi dell a mancata formazione del setto plel1rico-pericardico sini s tro per la precoce a trofia del dotto di Cuvier ·sini s tro, rappresentato 11ell 'adulto dal seno coronario. · Dott. A. l\il1GLIAVACCA. - L 'O. ha osservato in anin1ali da esp erimento (tope in avanzata gravidanza) che in seguito a somministrazio11e di un pasto grasso alla madre si osserva n ella placenta e n ei feti lln aumento di grassi, dimostrabile anche r on metodi chimici. Negli ani1nali a digiuno la percentuale dei gras. si della place11ta è s11periore a quell a dei feti m entre dura11tc la digestione I11nterna, tale pro-

. .' porzione iton e' p111 inante11 u ta ; aume11tando il contenuto in grassi dei feti. .Il cuore, timo e milza fetali durante la digest1o~e. rnatPr11a non din1oslrano di partecipare sens1b1l111ente alle oscillazioni quantitative ch e invece s i rilevano acce,ntuate, con aumento ' e di111inuzione graduali, nel fegato, r eni e pol1n oni. ? ues Li llllimi trattengo110 i grassi per un lu11go period o di tempo. Anestesia tronculare in odontologia.

ProI.

lJALAzz1. L 'O. dati alc u11i co11cetti fo11da1nen tali s11lJ 'anestesia tronculare i11 gen erale si soffer111a dopo fondamentali richiami anatomjci e farmacologici a parlare dell 'anestesia tronc:ulare in odontoiatria. Constata la superiorità in efficacia cb e 1'anestesia tronculare offre 11egli interventi chirurg'ici de11ta1i ~ p eride11tali i1ei confronti del! 'anestesia pless ica , espone la tecnica di intervento sui Y·arii rami nervosi soffermandosi particolar~ente a descr]ver e gli effetti sia p er quanto riguarda la durata, l 'estensione dell 'anestes ia, l e co1u1)licazioni, ecc . Proietta poi un film cinematografico n el quale ìl p ersonale dell 'istiluto della Università di P avia di111os t ra i principali interventi aneste tici tro11culari che interessano l 'odontologia. S1Lv10

Seduta del 7 lug·lio 1929. Ricerche ematologiche sulla rana salata.

Dott. R. F E RRARJ . - - Nell a rana salata, a lu11ga dista n za di tempo dalla p erfusio11e, 1)0. h a osservato Jo stabilirsi di 11no stato. cli vera eritremia 11el sen o ematologico della p ar ol a, caratterizzato da un processo di iperplasia attivissima d el tessuto eritroblastico 11egli or.g ani en1atop oietici e d a un arres to del processo evolutivo d elle cellule eritroblastiche , ch e incapaci di g iunger e a maturazione, p assano in circolo profo11rla111ente j111111a lure . Di un nuovo dispositivo per ricerche di microrespirometria.

A. .RABB ENO. - È d escritto un n1icr or espiro111elro, il qt1ale permette di deter1ninare sul inedesirr10 can1pione di tessuto s111inuzzalo e sosp eso in liquido nutritiYO, l ·ossigen o cons umato e I 'anidride ca rl>onica prodol ta dal tessuto in un determi11 a to tempo. Carcinomi dell'esofago. ~ Osservazioni statistiche ed istopatologiche).

Dot t. 1\Loo BA CCAH EDDA. - l)all 'esa111e di 31 casi di cancr o dell 'esofago, tolti d a 610 casi di tu111ori ritrovato in 5513 autopsie, nell 'Istituto di Ana ton1ia P a tolog ica di Pavia d al 1898 al 1929 (g iugno), l '0 . trae "dati s tatistici con1pleli con1par andoli con le osservazioni precedenti. Dagli esami istop a tologici, eg'li disting ue i can cri d el! 'epitelio d i rive.sti111e11to ctell 'esofago in can cri d a cellule ])asali, cancri d a cellul e spinose e cancri b asio spi110 cellulari , d erivati dall 'epitelio n el su o insiem e . Il Segretario: F. R1cct.


' IL POLICLINICO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO.· SEMEIOTICA. E mottisi, crasi sanguigna e fenomeno del laccio. L e teorie per spiegare I ' en1ottisi dura11 te il corso d 'u11a tbc . polmo1iare sono num ero~c: dappr ima fu data in1portanza alla rottura dei vasi, sia per opera del disfacimen to caseoso, sia per alterazione d ell 'avventizia, e formazion e di sacche aneurisn1atich e; in seguito è ·stato amm esso il fattore congestizio come cau sa di en1orr.agie paren chima li , com e espr ession e di reazio11e di focola io , per l 'azione di stimoli esogeni ed endogeni. In questi ult imi tempi Staeh elin pensa ad un fattore discrasico, ed avendo trovato un prolungamento d el t empo di coag ulazion e, attribuisce a questa emolisi una azione prevalente nella genesi d ell 'emottisi. Aloigi e Boggian, partendo da questo conce tto, 11anno r icercato il fenomeno del laccio in tbc . c motto ici o non , e l 'h anno trov,a to presente in quas i la totalità n ei primi, in 4 su 40 n ei secon di. · Ripre11dendo I 'argomento, A. Longo (Rif. i\l ed., n. 23, giugno 1929) h a ricercato in tubercolosi polmonare con emottisi: il tempo di en1orr.agia, il ten1po di coagulazione, il tempo di retrazione d el coagulo, .il. ?u1ne~o delle piastrine, le prove d ella frag1l1ta capillare ~ angiopsatirosi e cioe: prova di I<..och, prova d t H ess, prova di Hecht, prova della coppetta \ fenon1e110 d el laccio. L e dìver e prove furono· eseguite in 60 i11fer111ì di tbc., di cui 46 con ripetute em ofto e. In tutti questi casi t~tte le p_rove di. ~ngiop~ ­ tirosi, come quelle r1flettent1 la crasi . s~ngu1gn.a 11on h.anno dat? r,isultati co?-?lus~v1 ; solo il fenom eno d el laccio e stato pos1t1vo in 44 s11 46 am1nala ti ; la sua compar sa e la sua intensità è in rapporto con l 'emottisi , e con la evoluzione e la diffus ion e del focolaio tu b ercolare. La campar a del fenomeno d el laccio in molte malattie infettive toglie g ran valore a questo sintomo , messo in r.app~rto c~n le en1ottis i tbc., e la su a presen za in casi con assenza di emofto e lin1itano l ' importanza d e1J.a fragilità va colare invocata per spiegare la produzione dell 'emottisi. Le altre prove di angiopsatirosi e d ella cr~ s i san guign a n egative tolgono importanza a ll ' i.nvocata frao-ilità vasale n ella tbc., e fanno spiegare il fe~omeno d el laccio com e un.a fra&i1ità , rasa l e di varia inten sità cl1e si pr.esenta 1n di,·ersi distretti ·v ascolari de11 'or :g anismo. (ARUS I.

Ricerche sperimentati sulle alterazioni ematologlehe nelle stenosi respiratorie. Per csa111inare le n1odificazioni ematologicl1 c co11sect1 ti ve all a d efi c ie11te . aereazione pol .. i11 o n~ re ì\I. '"' i],·agni (Valsalva, n. 2, 1929) h~ IH·oòot 1o in li 11 Q'r11ppo di ron iS!l i llna ~t eno~1 1

tubulare della trach ea, e in un altro gruppo un r estring imento anulare. A distanza di t en1po variabile da poche ore a parecchi giorni ha prelevato , durante il dig iuno, campioni di sangue . L 'esame di esso ha mostrato polig·Iobulia notevole, ch e inizia subito dopo prodotta la stenosi e r aggiunge il m assi1no 24 ore dopo . Tale iperglobulia è proporzionale al g rado di r estringimento d el lume trach eale . La poliglobulia è causata da i.peratti,·ità d egli organi ematopoietici. Nei primi giorn i dell 'esperi1nento erano in circolo eritrociti nucleati . Diminuito il valore globulare fino a 0,40-0 ,60 °~ in certi casi di forte st enosi ; però l 'emoglobina era sempr e in quantità magg·iore alla norma. Il numero totale dei leu cociti era costantemen te diminuito , ma g1i eosinofili erano in spiocato au111ento. Po.

CASISTICA. Di una p!l.rticolare sindrome dolorosa io talune calcolosi del la cistifellea. Tale sindron1e, su c ui A. c:ernezzi (Gazz. Osped. e Clin., i1. 28, luglio 1929) richia1na p er }Jrimo l 'atten zione . con siste i11 una crisi dolo· rosa ch e insorge 5-20 m. dopo l ' ingesti on e di lat~e, di olio o di brodo g·rasso, a stomaco vuoto. Il dolore s i localizza .al i ' e1)ig.astrio, nella zona a lta, presso lo· ster110. Caratt er e. di. ·tintivo di questa sindrom e ~ : causa det erminante (latte, ol io, brodo), precoci tà ed intensità dei dolor i , tomaco vuot o. Dai 30 casi operati di colecistite calcolosa, ch e present av.ano tale sindrome dolorosa, l ' A h a tratto la convinzione ch e in con comitanza di essa esiste una cistifell ea funzionante, con presenza di calcoli faccettati , impegnati temporaneamente o stabilmente n el collet to o nel cistico dilatato, sen za la pre enza d 'una occl~ ­ sione completa. Raram.ente l 'ostacolo è. c~st1tuito da a ltre cause (an g olature del cistico, inobili tà. .abnorme d ella ci stifellea, deformità congenite). . . . . . . Il meccanisn10 pat ogen etico di tali cr1 i epio-astra l o-i ch e ,-ien e identificato con la tessa funzio;e fisiol ogica d ella cistifell ea. Fis i?logi: camente l 'introduzione di piccole quantità di • liquido ricco di grass i, pa sando r~p ida~en~e a ttraver so il piloro n el duodeno , . st1mol a_ Jl. riflesso duodeno-vescicolare ed eccita la cistifellea a contrarsi ed a cacciare il suo contenuto a ttr.averso il cistico. Allorch è e_i t e un ostacolo, sia ten1poraneo sia permanente, lo ~ti­ molo costituito d.all.a contrazi one spas111od1 ca d elle fibre li ce d ella paret e vescicola r e, }J_rinc ipali quelle clel tratto infundiboliforme, ,,~ ene trasn1e so al })lesso celiaco, ed il . dolore v,•efl:e localizza to alla parte .alt a e 111ed1an.a dell ep1rra'·frio. È chiaro r he 1ali r ri i . on o in dipen-

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N1J M.

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SEZIONE PR ..\'fl CA

<lenza della for111a e della mobilità del calcolo , -e della occlusione più o meno co1npleta che possono provocare al deflusso biliare. La sindrome precoce epigastralgica delle calcolosi dev 'essere differ enziata dalle sensazioni dolorose ch e si hanno nelle gastralg ie così dette nervose, n elle crisi gastralgiche tabetich e, n ella ,gastrite cronica, in alcune gastralgie riflesse quali quelle da appendicite, da ulceri gastroduodenali. Una mag3iore osservazione clinica e le moderne ri c,Jrch e di laboratorio e i:adioscopiche hanno fatto g iustizia della gastralgia nervosa; nelle al tre form e la con1parsa. ed il decorso del dolore sono sufficienti a differenziarl e dalla crisi epigastralgica da calcolo. L'A. non cr ede ch e la crisi vescicolare in seguito ,a somministrazione di latte sia da at· tribuirsi ad ur10 choc emoclasico, com e vorrebbero alcuni , perchè le crisi da anafilassi sono tardive e si accom1Jagnano a n1odificazioni ematologiche . . e ad abbassam ento della press1one sanguigna. Si può quindi stabilire ch e la comparsa pre·coce della crisi epigastralgica in seguito al1'ingestione di un bicchi ere di la tte è un indice d'un certo valore per la diagnosi di calcolosi c istica; l'assenza dell a sindrom e non esclude però l 'esisten za d 'una calcolosi della cistife]]e.a. f.ARus1. L'ittero catarrale non esiste.

Sulla denominazione e sulla patogenesi del! 'ittero catarrale esistono rece11ti ricerche , ch e tendono a togliere ogni valore al tappo mucoso un.a volta .an1n1esso come fattore principale di tale ittero. ~ Anche recentemente l\.lem per er , Kj l lian ed Heyd con siderano l 'ittero catarral e come una .affezione second.arj a a d un catarro gastro-enterico, e consegu ente ostruzione del coledoco. Invece M. G.arniel (Presse 1\1 éd. , n. 17, 1929) riprendendo l 'argorn ento , ri corda com e l 'iJJet.P sia preceduto da disturbi.. digeren ti: nausea , anoreS'sia , dfflor1 aTI,.epigastrio, diarrea. In seguito s1 s a: · ce t itterro , eh-e ·5 ''intensifica nei giorni su ccessivi; compaiono le feci acoliche, le qu ali d 'altra parte si ricolorano prima ch e l 'ittero sia scomparso. Se qt1indi si dovessero con siderare queste feci acolich e com e l 'effetto dell 'ostruzione biliare, bi ognerebbe n otare il loro scolorimento subito dopo la com parsa dell ' ittero, e non 2-4: giorni dopo , come su ole avvenire. Inoltre e Yi fo sse presen~e un 'occlusion e del coledoco , si dovTebbe avere an ch e impedimento nel deflu sso del ·su cco pan creatico , con de· fi cienza della secr ezio11 e esterna del pancreas. ·Ciò ch e non è stato riscontrato . Sperim entaln1en te è stato l1otato ch e l 'ini e:zione nel coledoco di b atter i non produce ittero1 m.a ~e1n1) lic e ang iocolite; per aversi ittero necess itan o speciali mi crobi , capaci di provo-care una notevol e di truzione di emazie, e di agire in n1odo special e stilla bile, deviandone Ja corrente , con1e t1n fatto di ch emiotropi mo .

Nell ' ittero infetli,·o atlenuato quindi non vi sarebbero alterazioni delle vie biliari, com e è stato accertato all 'autopsia dei casi più g ravi venuti a morte. Il tappo mucoso sarebbe dovuto ad un 'infiammazione secondaria del coledoco, per la facilità con cui i germi ascendono o discendono nel coledoco allorch è m an ca il deflu sso biliare. Non bisogna quindi confondere l 'angiocolite con l ' ittero infettivo ; e l 'A. propone di chiaro.a r e « ittero a cuto apiretico )> l 'ittero catarrale. ... - ~·CARus1.

TERAPIA. L'acetilcoìina.

.8 un 11uovo medicamento ch e Villaret e Justin-Besan çon (Presse l\t/ éd ., 12 maggio, 8 ciicembre 1928) h.a nno introdotto in terapia. Le pri11cipali azioni di questo sale si esplicano sull a pressione arteriosa per dilatazione. delle arterie ed arteriol e, sulle sindromi n eurovegetative, con una notevole eccitazione del parasimpatico, dej muscoli lisci dei visceri e dell 'utero , e com e un ottimo antianafilatti co. Da questo schem.a emerge l ' importan za cl1e ha questo m edicamento nell'abbassar e la press~on e arteriosa , e in tutte le sindromi ·in cui vi è una lesione arterioral e o arteriosa. Il cloruro di acetilcolina u sato , è un s~i l e note, rolmente deliquescente ; esso si altera facilmente a1lorch è è in soluzione, dando luogo alla n1u sca rina , ossidandosi, la qu.a le è e tremamente tossica. È n eressario quindi ervirsi di soluzioni esternporanee, fatte al n1omento dell ' u so. L 'acetilcolina va u sata per ini ez i0ni ipodermiche o intramuscolari ; per bocca ha effetto nullo ; per yia endo,ren os.a è pericolosa. La dose del] 'a cetilco.Jina va J)roporzionala econdo i casi , e con i criteri ch e dirig0no l 'u so degli arsenobenzoli, .digitale, atropin a. In alcuni casi, p. es. sudori dei tuhercolotici , se n e possono somministrare 2-5 ctgr., n ell'arterite obliterante · si deve giuno-ere in vece fino a 20-40 ctg·r. al giorno , riparti ti jn due iniezioni. Applicazioni clinich e dell 'acetilcolina. Nelle sindromi arteriorali , rappresentata dalla ~ in­ drome di Rayna ud , l 'iniezion e di 0.05-0.15 g r. di a cetilcolina produce un.a rapida colorazion e rosea delle mani ch e per siste per 12-72 ore. Questo fatto fa attribuire agli AA. la sindrome di Rayn aud ad uno spasmo arteriora1e, contra ria ·al] 'acrocianosi con ipertension e, ~ u cq.i 1'acetilcolina n on ha azione manifesta. Un altro effetto non m eno evi dente si ottiene n ella sindrome arteriosa , nel} 'arterite a tendenza stenosante, in cui lo spasmo ch e soprav. vien e al} 'ostru zion e ana tomica gioca una gran parte nel determina re la gangr ena periferi ca per arterite. In tutte le arteriti oblit eranti (senile , 11resen ile, diabetica, si filiti ca , m. di Burger) l 'aceti]coli11a dà otti111i ri su lt ati alla dose di ct ~r. 10-15. mattina e sera, per una settimana. L 'ace til colin a tog-liendo lo spasn10, fa _con11)arire il dolore ; I 'arto s i ri -calda , e talora rirom1)are 1' indi ce osc i11 om etri co.

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Il, POLI CLINI CO

Ancl1 e n ella claudicazione intermittente, che secondo gli AA. è mantenuta da uno spasmo art eri orale aggiunto ali' ostruzione anatomica, ] 'acetilcolina ha d.at'o ottimi risultati. L 'applicazione di questo medicamento è stata est esa dagli AA. a molte altre malattie: nella sclerodermia, nelle ulcere trofiche dei monconi d 'amputazione, nella tachicardi~1 paros. sistj c<l. Nell 'ipertensione arteriosa l 'acetilcolina abbassa notevolmente la pressione, come risulta da ricer ch e sperimentali; p erò la dose usata n ell 'uomo di 10-20 ctgr. è piccola per poter ottenere d egli effetti· costanti; tuttavia il s uo u so è di notevole effi cacia in quei casi in cui son presenti incidenti od .a ccidenti legati alla iperten ione: vertigini, dito morto, mosch e volanti, ecc. Inoltre l'acetilcolina dai risultati clinici ottenuti , sembra sia il medicamento di urge11za dell 'itto emiplegico. Bi ogna tuttavia u sare dosi non molto elevate, l e quali s ti111ola ndo fortem ente il vago. produrrebbero un rallentamento d el polso ed una caduta d ella pressione .a ccentu.ata tali d a essere pericolose per la vita del paz. In oftalmologia l'acetilcolina è stata u sata in spasmi vascolari r etinici , con cecità , guarfta da ll 'acetilcolina. Nei udori d ei tuber colotici e n elle altre iperidrosi 1'acetilcolina a piccole dosi , che pare abbiano effetto inverso a quello d ell e forti dosi , è util e. Nelle colich e da piombo l 'acetil colina fa ces· sar e imn1ediatamente i dolori; bisogna iniettarne ctgr . 15-20 ogni 5-10 minuti, sec . la reazione del soggetto, fino a produrre una caduta n etta d ella pressione arteriosa . Gli AA. continuano l e loro ricerche su questo n1edican1ento , ch e pare abbia trovato il con sen so di molti in edi ci ch e I 'hanno usato. CARUSJ.

L'azione dell'etere benzil-cinnamico sulle ulcerazioni __. di nature diverse e suoi eHe«i sul sintoma dolore.

J. Jacobso11 (Bull. et Jltl ém. de la Soc. "f\1éd. des hop. de Paris, 29 aprile 1929) osserva ch e l 'et ere benzil-cinnamico , di cui egli si è preced enten1ente occupato in varie pubblicazioni, n on l1a azione sp ecifica sui bacilli di K och e sull e loro tossine, ma ha potere curativo a n ch e sulla congestio11e, . infiltrazione, suppurazion~ ed ulceraz ioni provocat e da differenti agenti patoge11i ( ifilide, lebbra , varici ecc.). . i pone ora il problema del processo che conduce alla cicatrizzazione sottq_ l 'azione del1'et ere b enzil-cinnamico. eco11do I ' A. , il m edican1e11 to agirebbe diretta111en t e sul t essuto patologico e la consegl1 e11za natt1rale di questa azione sarebbe la sclera i. Egli ha cer cato di verificare la loro ipote .. i p er m ezzo di ricerche di laboratorio. In cavi e d ell o . _ te . . so p e o , sesso e spessore della pelle hanno prodotto d elle ferite della stes ~ a grandezza ed h anno poi tra ttato una metà degli 'anin1 nl i con iniezion i di et er e benzil-

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... cin11an1ico. Orbe11e nelle cavie sottoposte al trattan1ento le ferite l1anno cicatrizzato. 111olt0i più rapid.an1 ente che non n·e lle .altre .. Se n e d educe che il medican1ent0 in quistione introdotto nell 'organismo p er iniezioni,. è capace di agire direttamente sui processi riparatori ai qu.ali è subordinata la guarigione delle ulcerazioni di varia natura. L ' etere benzil-cinnamico spiega anche azione calmante sul dolore specialn1ente nelle forme in cui il dolore stesso ha carattere di continuità . VI CENTINI.

VARIA_ L'i.mportanza fisionomica degli occhi. Ch e g li occhi abbiano la parte prevalente n ell 'espressione fisionomica è risaputo da tutti. È molto comune il detto: g li occhi sono lo pecchio dell 'anima. Gli occhi son o i rivelatori essen ziali d el t empel'amento individuale d egli s tati affetti,·o-sentin1entali , d ell 'intelligenz? e d el lavoro intell ettuale. Il linguagg·io d egli occhi è altrettanto e talvolta ancora più eloquente di quello parlato, di cui in ogni caso è ur1 elem ento integrativo di prim'ordine. Dagli occhi emana una pote11za fascinatri ce cl1e nessun.a eloquenza eguaglia mai. Si può a scoltare con più o m eno commozione, ma l 'esser e gu.ardati negli occhi, provoca nella: g rande mag·gioranza lin grave t11rbamento, tanto ch e il sostenere lo sguardo, specie in d eterminate condizioni, non è da tutti . Sembra che gli occhi fi ssati negli occhi abbiano una mi sterio~ facoltà investigatrice che penetra fin nei b.assifondi dell'incosciente. Tutte le passioni parlano con gli occhi il loro lin g uag·gio particolare, ma è sopratutto l 'an1ore che con gli occhi dice le parole più espressive, più penetranti. L'espressione fj~ionomica d ello sguardo è la risultante di compon enti plastico-dinamici molteplic i e complessi. Essa di pende d.a lla si t11.azione, dalla dispo"izione , dall'inclinazione degli occhi, dalla form .a , dalla grandezz,a, dalla sporgenza d el g-l obo oculare, dallo stato della P.~ll e, dalla forma , dai movimenti delle palpebre, dallo stato d el bianco d ell 'occhio, dal col ore d ell 'iride, d all 'ampiezza e dai movimenti dell'iride, dai. n:o·v imenti dei bulbi oculari, dalle sopracc1g l1a, dallo stato di umidità della congiuntiva. Qt1ando si consideri ch e tutte queste condizioni sono determin.ate d.al g ioco di una ricca n1usculatura esterna ed interna e di modifi cazioni vasali e secretorie, che sono sotto la dipendenza di un apparato n ervo ~o coml)l e~. i.;;s imo , d el qual e fanno parte oltre al~e. f1br~ vago-simpatich e parecchi n ervi cran1c1, d ei quali tre destinati esclusivam ente all'innervazione di muscoli ocu]llri, si i1uò apprezzare quale intricato m eccanismo sia quello ch e governi lo sguardo . .


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SEZJ ONE PRATICA

Già le n1odalità stati ch e d egli occhi costituiscono elementi rivelatori dell 'energia intelletti va, volitiva e sentimentale. Gli occhi ravvic inati ed infossati dànno una nota di vivacità e di cattiveria, gli occhi allont anati invece sono m eno vivaci, ma più calrr1i e d olci. Nei popoli più crudeli , come nei mongoli ed in a lcune razze arabe, g li occhi son o ravvi cin,a ti, n ei latini invece sono a llontanati. Normalmente g·li occhi h an110 un'inclinazion e r etta n el sen so ch e la linea ch e unisce gli angoli esterni è orizzontale. Quando g li angoli esterni sono sollevati , inclinazion e convergen .. te, lo sguardo è più vivace e più espressivo, n el caso contrario, inclinazione divergente, lo sguardo è più triste e meno intelligente. Gli occhi sporgenti sono d olci, brillanti , vivi , ma quando la sporgen za è troppo a ccentuata lo sgu.a rdo assume un 'esp r essione di meravig1ia, d ' angoscia, di terrore. Gli occhi infossati sono indici di profondità di i)en sier o, di en ergia e costanza . Gli occhi piccoli d ànno un 'aria di furb eria e di p en etrazione. G1i occhi moderatamente g randi so110 segni d ' intelligen za, rr1a quando lo siano eccessivam e11te conferiscon o · un 'aria di ma11 u etudine poco intelligente. L ' occhio r otondo è espressione di. en er g i.a e di scaltrezza, l 'occhio a m and orla indica dolcezza e profondità di sentime nto. Il colore d ell 'iride h a una discr eta importanza n ell 'espression e d el temper.am ento. Le tinte chiare indich er ebb ero vivacità e dolcezza , le ti11te scure esprimer ebbero sentimenti forti, volontà energica , ·inteiligenza pro fonda, le iridi v.a riegate invece in di ch er ebbero sentimenti eccessivi , idee e levate, irregolarità dell' en er g ia volitiva . Il bianco d ell 'occhio puro è indice di salute , di te1nperamento equilibra to , di calma se11tim entale. Quando è g iallastro , r ossastro , solcato da vasi sanguig ni visibili indi ca un tem peramento caldo, un cara~tere violento, cattiveria e impulsività . Lo stato delle i)upill e è un co1npon ente non m eno im portante d ell 'espress ione fi ~ ionomi ca e del m ecca nismo mimi co. Le p11pill e miotiche si ri scontrano spesso i11 ind ividui d ecisi , en er gici, a mbiziosi ; le pupill e ampie invece in individt1i man su eti. D'altra parte i movi1n enti .pupillari costitui scono con comitan ti som atici d ell e em ozioni. È n oto come sotto l 'influ enza della m eravi.crli a e sopratutto d el terrore le pu· pille si dilata n o fortem ente. In fondo l e escursioni p11 pil1ari non sono ch e uno dei molte plici elementi m otori ch e costitui scono 1'articolazione d el ling uaggio parlato dallo sguardo , lingua ggio statico e dinamico, in qt1a nto g li occhi esprimono il riposo o lo sfor zo intell ettivo, le oscillazioni affettive .an ch e n ello stato di p erfetta immobil ità. J,o sgt1nrdo imm obil e con un ,rolto liscio rivela l ' in i11idezza d ello sp irj to , l 'indifferenza

sentimentale; mentre lo sg·uardo i111mobile in. un volto teso e sotto sopraccigli.a corrugate è lo sg uardo duro, energico d ell 'uomo cl1e pensa e v uole. Lo sguardo diritto ad occhi b en e aperti ch e guardano neg li occhi d egli a ltri e ch e si la scia110 guardare , indica la rettitudine, la fran- · ch ezza, l 'equilibrio. Lo sguardo a d occhi paralleli ch e sfuggono g li occhi d egli a ltri , incii ca la debql ezza d 'animo, e la doppiezza. Infiniti sono g li a tteggiamenti plastici e di n amici d egli occl1i corri spondenti a ll 'infinita varietà delle qualità e del grado d elle n ostr e emozioni, d ei nostri sentim enti. IJa parola non può ch e abbozza r e g li ele1r1enti di questi atteggiamenti e più ch e des tare immagini precise, può dare impressioni più o meno vaghe. Il lingu aggio parlato , la d escr izion e letteraria , in prosa o in versi , non riesce rr1ai a dare rappresentazioni vive, e lascia alla fanta sia del l ettore o d ell 'ascoltatore· di. completar e le immag ini n ecessari,amente incompl ete, o a foggiarsi addirittura immag ini affatto differ enti da quelle ch e sono n ella immag inazione d ello scrittor e o d el dicitore. Omero ripete frequentemen te ch e Elena era· divinamente bella , m a n on fa mai una d escrizion e precisa e d ettagliata d el corpo e d el volto d ell a d onn.a fatale. E ciascuno di noi con la proprja fan tasia a seconda d elle propri e tend enze, d ei propri gl!sti , o d.a elem enti tolti d alle arti plastich e si forma un ' immagine cor· l i .~ po nd e nt e a l p r oprio ideale di b ellezza. D 'Annunzio abbozza m oda lità d i sguardi , ch e m .a lgrado il perfetto artificio della forma , n on riescop o mai a dare immagini con cr ete · b en n ette, m .a ch e pure si lascia110 .appr.ezzar e per i sentimenti ch e provoca. Sol o la pittura e la scultura possono r ender e esatta m ente gli elem enti p lastici dello sguardo. Nessun poeta potrà r endere la dolcezza d ello· guard o d elle m a d onne di Ra ffa ello, il sorriso ch e sprizza d agli occhi della Gioconda di J_,eo11ardo , la crudeltà atroce d ello sguardo d ella Medusa d el Caravaggio, l 'indefinibile ·espressi one di stan ch ezza e di d olor e, di risolutezza e di .abbattimen to ch e h anno le orbite cave del Giorno e d el Crepuscol o di Mi ch elang·elo. argo.

POSTA DEGLI ABBONATI . Al d ott. Emilio Candia , da· Scalea: Si rivolga alla Ri11i sta di T erapia moderna d el pro f. P . P1ccrN1 r, ch e qual ch e anno fa r accolse tutte le noti zie ri cru ardanti l 'eser ciziod ei m edi ci i tali.ani all 'e~t e ro. fil.

Anzianità dei 1naggiori medici di compl em ento. - Al d ott. E. G. , da C. : A' 'an zamento per l 'anno 1930 fin o al 31 dice111bre 1917 a d a n zia nità fin o al 13 genn aio I 918 a celta. (Cir colare 438 G. _,!. 1929) .. _i\. e. •


TT. POLICLINICO

1.33

PDLITlCll SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) CONTROVERSIE GIDRIDICHE. XXXIII - Prescrizione di medicinale che possa determinare pericolo di danno alla persona: inesistenza .di reato. L :art. -18J cle.l e:. I'. dispo11e così: « Chiun•t1ue, anch e per negligenza o imperizia, fa _orger e in qualsiasi modo il pericolo di danni alle persone o di gravi danni alle cose è .p unito con l 'ammenda sino a lire duecento o .con l'arresto sino a venti giorni. Se il fatte ·costituisca in pari tempo infrazione ai rego· lamenti jn n1ateria di arti, commerci o intlus tri ".\ , e la l egge non disponga altrimenti, la pena è d ell 'arresto dai sei a trenta giorni e -della s()spensione dall ' esercizio della professione o dell 'arte sino ad un m ese ». . U11 n1edico chirurgo fu imputato di tale 'feato per a ver e prescritto cc contrari.amen te a ·qua11to è i11dicato nei vari trattati di pediat ri<•, per caln1are dei dolori .allo stomaco di 11!1 l)a111bino, gr. 15 di laudano , dicendo alla n1adr e di somministra rn e due o tre gocce al g ior110 diluite in acqua e scrivendo poi s ulla ~ricetta semplicemente: g r. 15 di laudano uso ·11oto ». (Abbiamo riportato l 'atto di imputa:zione). Fu pure imputato d ello stesso r eato il farma ci ta ch e spedì la ricetta , consegnan·do cc il n1 edicinale prescritto da l primo, sen.za u sar e l e cautel e dovute e cioè senza metterlo in un.a bottiglia-contagoccie ~ enza che ~ulla ricetta fosse specificato l ' l1 o per cui .~ erviva d etto 111edicinale ». Il Pre tore di Pieve di Cadore condannò il -rrtedi co e i 1 farmacista alla pen.a di L . 150 ·d'ammenda , ritenendo elle l 'uno e l'altro, p r e crivendo il primo e vendendo l'altro il laudano, avessero fatto sorger e, per n egligen.za o imperizia, pericolo di danno alla persona del bambino, al quale il laudano avrebbe ·dovuto essere somministrato . È da notare ch e la contravven zion e er a stata .accertata dai carabinieri, i quali nel verbale .dichiararono che la quantità d el laudano prescritto « era superiore a quella consentita <lai vari trattati di pe diatria ~> . L 'ufficiale sanitario , richiesto d el suo parere d.a l brigadiere d e i carabinieri, aveva dichiarato che « se, .condo 1.a farma copea u sata in pediatria, fin o .al 5° m ese di età è sconsigliato l'uso del la':1<lano ; a due anni si somminis tra una gocc1a diluita in acqua; due gocci e a tre anni , tre gocc ie a quattro anni , ecc.; com e quanti~à _giornali era , si adopera specialmente per len1-

(•) La presente rubrica è affid at a all 'avv.

legale del nostro periodico.

re i dolori intestina li, nelle dosi suindicate; qualora vi è tenden za alla stitich ezza è controindicato; dosi maggiori producono avvelenamento , ecc. n . Nessun danno era d erivato ; ma , come si è detto , in base agli elementi sopra indicati , il medico e -il farm.acista furono condannati per aver fatto sorger e pericolo di danno alla persona. La sentenza d el Pretore, evidentemente errata almeno dal punto di vista giur_idico, per inesatta interpetrazion e dell'art. 483, è stata annullata dalla Corte di Cassazione del Ptegno con sentenza 28 g iug no 1929 (rie. Masinielli), della qual e riportiamo la motivazione che stabilisce esattam ente il contenuto e i limiti d ell 'art. ±83 , diretto a r eprimere quegli .atti ch e possono fa r sorger e pericolo di danno alle person e, costituiscono cioè inosser-vanze di doveri ch e possano cagionare comun e pericolo. « Osserv.a ch e per l 'esatta interpetrazione dell'art. 483 C. P. è n ecessario tener presente che l'articolo suddetto fa parte d el titolo 2°, libro 3°, codice J)enal e, titolo che si occupa esclusivamente d ella contravvenzione concern ente l 'i n columità pubbli c.a, e ch e perciò non può riferirsi ch e ad un i)eticolo a cui è es1)0sto chiunque faccia parte di un aggregato })iù o m en o numeroso di persone, non g ià una persona singolarn1ente d eterminata. Nella re1.azione .al progetto del vigente codice penale il contenuto dell 'art . 483 è chiarito n ei termini segu enti. cc È una disposizione generale e complementare, secondo la. qual e p~ò e~ser~ colpito ogni f.atto non previsto ne~11 art1~ol1 precedenti, risultante da lln atto dL qu.als1vo· glia che fa ccia sorgere il . p~ricolo .di dann.o alle p ersone od alla propr1 eta ·pubblica o privata ». Nella specie il preteso peri colo contestato agli imputati e ritenuto dalla sentenza del Pretore riguar da non un pericolo comune, r elativo cioè ad una comunità di person e, anch e se questa voglia limitarsi ai comi;>on en~~ una famio·li a, ma oltanto un bambino, 1 • quale d 'aÌ1ra parte n eppure può dirsi ch e sia stato esposto ad un concr eto perico1~, .l)er chè il laudano non gli fu affatto somministrato. P er conseguenza, trattandosi di un fatto no~ previsto d.al] '.art. ±83 cod. pen. nè da altre d1sposizioni di legg i penali, fon dato è il p~imo motivo d el ri cor so, motivo ch e assorbe gli altri due e ch e g ioYa di diritto anche al . do~t?r Sala Mario cond.annato n ello stesso g 1ud1z10 per lo stesso reato , qt1antunqu e egli n on ab· ~ia prodotto ricorso ».

G1ovANNI SELVAGGI,

esercente

i11

Cassazione, co nsulente


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XXXVI , NuM . 37]

133U

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. . .

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Denunzie per esercizio abusiv~ di professioni sanitarie.

In esecuzione delle disposizioni date dal

~Iini­

slero dell'Interno per la rigorosa applicazior1e delle nuove leggi repressive dell 'abusivo esercizio nelle professioni sanitarie, nel secondo trimestre d el corrente anno sono stati denunciati all'autorità giudiziaria 631 esercenti abusi vi delle professioni suddette, dei quali: per esercizio abusivo della medicina e chirurgia 76; per I 'esercizio abusivo della odontoiatria 73; per l 'eser cizio abusivo della veterinaria 45; per l 'esercizio abusivo della farmacia 3ùl. llCr l 'esercizio abusivo della ostetricia rrlinore 136. Inoltre sono stati chiusi per con statato abusivismo professionale: galJinetti . n1edico-dentisti ci lG ; ·drogherie e farmacie 6.

I droghieri e la vendita dei medicinali.

Il l\ilinislero dell 'lr1terno, in ·merito alla vendita (la parte ilei droghieri di alcune sostanze nledica1nentose inscritte alla Farmaeopea Ufficiale. del Regno, ricorda ch e con decreto 14 luglio tlecorso alle tabelle V e VI della nuova Farmacopea sono stat e apportate le seg·u enti modificazioni: 1) Tabella V (elenco. dei prodotti iscritti nella Farn'lacopea che i non farmacisti sono au~oriz­ zati a vendere al pubblico sotto l'osservanza di determinate norme ed in qualità non inferiore a quella indicata nell 'elenco medesimo) . Soppresso il prodotto cc Carbonato di piombo » ch e, J)er non essere compreso in d etta farma cop ea, resta di libera vendita. 2) Tabella VI (elenco dei prodotti iscritti nella Farmacopea, la vendita dei quali è libera a chiunque, salvo il disposto per i veleni) , aggiunte le sostanze: acido borico, acido gallico, carbonato di m agnesio in pani, glicerina, luppolino, triossin1elile11e, trioformolo, solfato di calcio di sidratato (gesso-cotto).

Cronaca del movimento professionale. Ordini dei medici. IL Consig lio Amministrativo dell'Ordine di Cl1i.oti risulta così costituito: presidente il prof. dott. _i\.rist ide Mattoli; altri membri i dottori Campana, De Bencdictis, Tilli, Cajone, Galeazzi, Marino e Daniel e. Il Consig lio Amministrativo d ell 'Ordine cli Milano risulta cos1 costituito: presidente, prof. dott. Baslini Carlo ; membri: dott. Carcano Giuseppe, prof. Ettorre Enrico, dott. Parodi Luigi, prof. Pepere Alberto, dott. Rossi Emilio; segretario: prof. Rovida Camillo; cassiere: dott. Scotti Cesare.

Il nuovo inquadramento degli

~iversitari.

IJ i1uovo inq11adramento dei professori e del personale assistente deciso dal segretario del Partito, sud LliYidendo l 'organizzazione i11 due associazioni dis tinte, distribuisce m eglio le comp etenze di categoria, evita interferenze e, per tal modo, facilita la soll1zione d ei problemi sp ecifici siano economici che peritl1alj . Così tutta la vita i1nJYersitaria sarà riassunta in tre organi di azione fascista, che hanno a capo diretto il segr etario del Partito: J 0 « Gruppo universitario fa scista », p er gli stud enti; 2° « Associazione nazionale· assistenti universitari fascisti », p er g li aiuti e gli assistenti effettivi ed i volontari che abbiano un anno di servizio; 3° cc Associazione nazionale professo.r i univer sitari fascis ti », per i tilol ari, g l 'incaricati (durarlt.e il perioclo dell'incarico) ed i liberi docenti.

CONCORSI. l,OSTI VACANTI. AcRJGENTO. A mministraz. Provinciale. - Coad iutore della Sdzione Medico-Micrografica del Labora l Prov . di Igiene e Profilassi . Per titoli ed csa111e. 'cad enza 18 settembre . V. N .. 35. BA scrrr ( Terniì . - A tutto 15 ott..; J,. 9000 per 1000 pov., addizion. L. 2, ser v. att. L. 600, 6 se ... enni dee . ; età lim. 40 a.; doc. a 3 incsi dal 20 · ag. ; per 2 frazioni. J3ERTINORO (Forlì.). - - A tt1tto 30 se tt. ; 1a co11cl o tta; L. 9000 e ]0 bienni ventes. , oltre L. 3000 r avalc . e L. 2000 direz. ospe(lale civico S. A11to11io; c.-v.; tassa L. f50,10 ; doc . a 3 mesi dal 1° ellembr e; titoli chjrurgici. BRISIGHELLA (Raverina). - Chirurgo prim. COlldotto. Stip. L. 10.000 con 5 aumenti quadrien11. del decimo. Indenn. L. 1000 per servizi.o Ospedale, caro-viveri. Tassa L . 50,10. Scad. 21 settembre. CANDELA (Foggia) . - Stip. L. 9000, con 5 au1nen ti quadr. del decimo . Età mass. anni. 35, salYo eccez. Cart.-vaglia di L. 50,15 al Tesoriere com . Sr ad. ore 13 del 10 ot~. CARMIANO (Lecce) . - - Scad. un mese dal 20 ag. ; età ljm. 10 a. ; doc. a 3 mesi; L. 8500 e 5 quadrjen11i (lec ., addizion. L. 3 fino a 500 pov. e L. 5 oltre ; tassa L. 50. CASTELNuovo CILENTO (Sale r no) . - Stipe11dio an11l 10 L. 7000 lordo di ritenute, con 4 aum . quadriennali de.l decimo, oltre L. 1500 per inde11n. pese mezzo di trasporto. Scad~nza 31 ottobre . Ch ieder e manifest o alla Segreteria Co1l1t111ale . FoGGTA. 4.niminislrazione Prov incial e. Lal10ratorio Provinc. di Ig ier1e e Profilassi. ~er t1to~i ccl esami : a) Direttore Sezio11e Nledico-M1 crogr.a~1ca , ~ tip. an11uo T~ . JG.000, oltre indenn. s~rv1z1? attivo · L. 1600; b ) Assister1te Sezione ~feci 1co -~11crog r<1fi ca, stip . annuo L. 12.000, ol~re. indei:11 . servizio at tivo L. 1200. Per entramb1 indenn1t.à caro-Yiveri. Scadenza ore 12 d el 20 o ttol)r e . R 1chiedere bando di concor o all a Segr eteria cl ell '.:-\ 1nmini strazione Provinc ial e .

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13±0 •

[ A~No

I L POLICLINICO

GnosSETO. Direttore del Dj sp ensario comu naJe p er la sifiUde e le m alattie veneree; L. 6000; i101ni11e e confer111.e qt1inquen11ali ; scad. 15 ott.; tassa L. 50,15. wl oRLUPO (Roma) . - Stip. L. 10.500 per i primi 1000 pov ., L. 4 in più per ogni pov. da 1001 a .2000, L. 5 in più oltre i 2000. L. 400 per {Jff. San. Tassa L .. 50,15. Scad . 20 settembre. NovARA. Osperlale lvlaggiorc. D irettore medi·.co, 111eclico primario, medico tisiologo, pediatra })rimario; scad. 30 sett. Rivolger si alla Segreterja. NuM..\NA (Anco 11a). ·Scad. 15 ott . ; 2a cond. ; I ,. 8500 e 5 quadrie11ni dee ., oltre L. 1000-3000 lrnsp., c.-v.; età li1n. 25-45 a.; lassa L. 50 ,15; serv. e11tro 20 gg. ORTONA J>F.I ~f .,nsr (.11quila) . - 2a condotta ; proroga 20 sett. P E RUGIA. ·R. Università degli Studi. Sono .aperti i concor si, per esami, ai séguenti posti: Aiu to peT l 'l sLit . di Fisiologia ; Aiuto ed Assi st ente µ er l 'Anat. urna11a norn1ale ; Aiuto p er l a Clin. Pedia trica; ~\.ssist. p er l a Cl]11. oct1listica; Aiuto l)er la Cli11. p sichia trica; Assis t. per l a ~led. le g·ale. Scad erila 21 se ttembre. V. . 35. Pol\IIGLIA~o n ':\Rco (Nap oli). -

Scad. 30 se tt. ; e tà 1in1. 25-45 n.; buo11a condo l la p olitica; tassa L. 50 , 10; doc . a 3 mesi cla l 15 ag·.; s lip. L. 9600; serY. entro 15 gg . R occASTR4.DA (Grosseto) . A Lutto 20 sett. , 2 co11dol te; L . .9400 e L. 10.200; t assa L. 50. Roi\CA. Con.so r zio Provin.ciale Anliluber colar e. ])er p oter partecipare al con cor so di I spettore Gen erale del Co11sor zio Provinc. A11titubercol are cli R o1n a (V. preceC! e 11 ti N .ri 33 e 34) avranno lo stesso effetto i do c11111ent i comprovanti ch e il concorre11:e h a pres ta lo servizio effettivo in un Osp e d ale o Clinica o Ospedale Sa11a torial e, almeno p er t111 triennio, in seg11ito all a no1nina ministeriale rli a i11to o i ass is tente di ruol o per ]a Clinica o la P a tologia 1\<[eclica fatta a norn1a di legge nel1'epoca j n cui no11 era ancora prescritto il publ) lico concorso. · Il termi11e t1t ile per l a presentazione di tutti i d ocun1 enti è pror ogato all e ore 19 del 20 otto))r e 1929. SANNI CANDRO G i\RGANICO (Foggin) . Scad. 26 sette n1br e; 2° rio11 e ; J.... 8!'500 e 5 quadrienni d ee.; età li1n. 35 a.; tassa J.,. 50, 10. SF.J.LANO (Perugia) . - A tutto 30 set~. ; L. 9000 e 3 qt1inq. d ee., oltre L. 600 ser v. att., L. 500 t1ff. sa11., c.-v., L. 500-2000-1000 lrasp.; et à lim. 40 a.; t assa L. 50; dor . a 3 m esi d al 25 ag. \ ' oLTA ~1" TOVANA (i\·l antova) . i a condotta e ire ttor e operatore cl ell 'Osp edale; proroga 30 sett. 1

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE .

A su rcessor e d el prof. Caru so , d efunto, è stato chiamato 'la Prrt1gia al]a ca ltedra di clinica ostetri ca della R . l '11jyer sità di Cat a11ia il prof. G. Ay11lerich. Presso l ' niver s ità di i.\talanta (Georgia, Stati l J11iti) il prof. J a111es 'E. U11sh è n ominato di~e t­ l ore d ell 'l s litulo d ' ig ie11e publ)l ica; il prof. Er1ch "\V. Sch,,rar t ze è nomin a~o dire ttor e d ell 'l stituto cl i fi siol og ia.

XXXVI, NuM. 37]

Presso l 'TJniver sità d.i Chicago il prof. Otto F. Kampmeier è no111inato clir ettore dell 'Istituto di a.11atomia . Il prof. Giuseppe Caron1a, della R. Università cli apoli, è nominato professore honoris causa cl ell 'Univer sltà Berkeley in California . Il dott. Giovanni Provera, l1ffic iale sanitario di Chere n, è n ominato direttore dell 'Ospedale Colonia le Un"l herto I di Massaua. Il g overno dell 'l~ritrea l o aveva g ià insignito di una onorificenza cavallerescél , per meriti professionali e c ivili. L 'attuale nomi11a è una nuova J)r ova della cor1siòerazione di c ui gode questo appassionat o medico coloniale, ch e da 12 anni esercita l a sua n1i ssion e in Libia e in Eritrea. Egli è 1_1n apprezzalo studioso; a1tcl1e il nostro periodi co i1e ha p11l1b]icato dei lavori. l\all eg·r ame11 ti cordiali . l; 11a Commi s~ i<.ne, nomjna ta d al Governo, visila Yar1 Paesi s tran ieri p er r accoglier e elementi sulla lot La co11tro g'.Ji s~upefacenti. Essa è così con1p osta: Carl o ' f<~ hHln i, i spettor e superiore alla Direzion e ge11erale d el] a Sar1ilà pul)l)lica ; Gaeta110 ( ;:111crJlier e, vice-pref etto; Carlo Cibato, ispettore gen erale all 'Amministrazione dei Monopoli di St a t o .

NOTIZIE DIVERSE. 35° Congresso della Società Italiana di Medicina interna. AvTà luogo

Ge11ova 11ei g ior11i 23, 24, 25, 26 ottobr e pross i1110. · I t em] jn di sc u ssione all 'ordine d el g iorno so110: 1) S l enomegalie emolili clie. Relatore: prof. Ferdinan lClieli; 2~ L e micosi dell'apparato r espiratorio. R el ator i : · profi. Gjova r111i Boeri e Iginio J acono. 3) L e cangren e ·spontan.ee degli arti con speciale rigu arclo alle endoarteriti obliteranti. Relatore di p ar te m edica : prof. Guglielmo Scala. Re1u tor e di p art e chirurgica: dott. A. Ciminada; 4) L e lesioni croniche delle vie r espiratorie in, r appor to all e t.sigenze della v ita militare: Relator e : tene11te col . 1nedico cav. Gino De Logu. Non sono acce ttat e e non sono inscritte all 'ordine n el g iorno co1nunicazio11i di soci non in r egola con i pa g·amenti e di aderenti che non abl)ian o versata la r elativa quota (L. 50). Le comunicazioni, le quali debbono essere presen~ate 11on oltre il 20 settembre, debbono riguardare preferibiln1e nte argomenti a ttinenti i te1ni di relazione. ., Ogni socio o aclerente non può presentare p1u cii clue CO l1'lUfiÌ C[IZl011i. . È fatto oblJli ao a t11tti n ell ' inviare le co1nun1cazio11 i di pres~n tare il testo riassuntivo p er la OJ)portu11a 1)11 b})licazione n egli Al ti d el Congresso. lì riassunto cloYrà esse.r e breve cond en sando la sol a parte orig inale dell~ . com~ni cazione: . . I con g r essi8tj h ann o d1r1tto a1. ro~sue~r r1bass1 f errov iari e sar à a loro richiesta, 111v1ato in ~emp o litile lo scontrino p~r i viaggi di andata e ritorno ro11 valiòit~1 rl al 16 a1 29 ottobre. . . P er schiarin1enti dj ogni m at eria attinente il i 11

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XXXVI, N u M. 37]

SEZIONE PRATI CA

Cong r esso, rivolg er si al seg r e tario d el Comit at o loca le pro f. d ott. l\1 ich ele l\1anara aiu t o d ella R. Clinica Medica, v ia Balill a, n . 5 '. Genova.

18 ' Congresso italiano delle Scienze. La Società Italiana per il p rogresso d elle Scien ze ter r à la sua 18a. assise a Firer1ze, a integr azione e . comple mento d~lla Mostra stor ica. L 'ina u g urazione avrà 1uogo il 18 corr. , al Pal azzo Vecch io presenti le au tori tà pol itich e 1 civili scientifich e' m ilit ar i , eccles iastich e; n ei g i orni 19, 21 e 24 avranno lu ogo le sedut e scientific h e; n ei g iorni 20, 22 e 25 verra nno effet t u at e g ite e visite varie. La Societ à è presieduta dall 'on . b arone prof. Al b erto Bl an c ; il Con1ita to ordj n a tore rlal p rir1cip e G in or i Contri.

IS,

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Congresso tedesco di dermatologia. La Soci e tà tedesca di d errr1atolo·g i a h a t eri,uto l a ~ua 16~ sessio~e a Koni~sherg, dal 5 al 7 agos~o, ~a ~1scusso i segu e nl1 t erni: « Ricer ch e sul 1 ere~i~L~ in der m a tologia »; ,, Prog n osi e cura d el l a s1f1l1d e con g enita »; « Accertamento di g uarjg 1one n ell a b lenorragia ».

Le ' ' giorna.te mediche ,. deJla Galizia. Si sono ~enute a La Coro11a, dal 21 all a f i11e d ~l . m es?. d1 agos t~; vi h a n 110 p artecipa to 160 1ned1c1. L in au g·uraz1one venn e fatta dall 'I11fant e Don J a111e. seco ndogeni lo d el Re Alfo,n so.

Congresso medico belga di int~ressi professionali.

1\ vr à luogo a Bruxel les cluran t e il 1930 in oècasiooe d el centen a r io d el l 'irtdipendenza belg a.

L a Fed e ré1zio11e Ni erlica Bclg·a e 1'Union e Meclica Profes ionale d el LusseLnhurgo h anno lenuto i l 21° Congresso d i med ici11a p rofessionale a. F loren vill e-Orval , d al 31 agos to al 2 set tembre.

18'' Congresso internazionale di Statistica.

I,e Colonie mKrine della Croce Rosi a Italiana.

Il 24 agosto ehitise a Var f:avia i lavori l a XVIII ri u11ione del! 'I s ti~uto Tnter 11azionale d i St atist ica. L 'I tal ia vi è s i at a r appresenta t a cl al prof . Corrado Gi1t11i. l)f esiden te rle ll 'l s t i tu to Centrale Italian o cli S ta t is tica, d elega to 11fficial e, d al sen . Sitta e d ai proff. Cas trill i, Pie tra, ì\Iich eli e Dore. Il Con gr esso h a 11orrti 11a~o n1em bro onor ario d ell 'I~ tituto il prof . Ben in i. Ha st abilj to cli tenere le su e prossim e riunio n.i a Tokio e a lVIadrid.

L a Croce Rossa I tal ian a fir10 d al 1918 n el su o p r ogr a111 n1F1 di p ace d e tt e sviluppo a ques ta for1na d i assis ten za in fantil e, J)er t entar e d i alleviar e i d anni del d op o-g u er ra: d estinò l e p r ime su e colonie :lgli orfa11i ed ai figli d ei comba ttenti . In p ieno Regim e fascist a, le col on ie so110 state perfezio1la te, sia dal pu nto d i vi st a sani tari o ch e tl a quello ig ie11ico e p ed agogico. In p r in10 Le1ì 1po esse f uro110 alloga te sot Lo tend e; oggi 11a11110, tut te, edif izi apposi ti e le te11de servon o solo p er costitui re i11fer 1n er ·ie d i jsol nm ento o 1)er riparar e i b nn lbi11i dur a11te le or e p iù calde r1ell e !orali tà ove mancb.i l 'orr1hra p ro te ttrice degli alberi . Alc11r1e colonie so110 g r a11d iose: quella d i Mar i11a cl i. ?viassa h a tin a n1ole im p o11en Le ed è rallegr a ta da am p ie veran d e : sem bra u11 im 1ne11so v ivaio 11rr1 ano. Altre son o s uggestive, co1ne quella di Anzio. V'r. 1r11a colon ia i11ar ina a11che a 1·ri poli , allogat a i11 un amp io caseggiato a p ia11 t e rr e 110, d j s tile l ocale .

13 Conferenza internazionale delle Croci Rosse.

2° Congresso internazionale delle abitazioni. Mentre andiam o in rrlacchina, d al 12 al 16 sett e1n bre si tiene a Rorna i l 2° Congr esso intern azion ale d el! 'ab i tazione: esso con t inu..er à a Nap oli d al 17 al 19 e p oi a MilaT1 0, ove si chiuderà il 21; seguira nno varie git e.

Sezione Si'ciliana della Società Italiana di Pediatria. P er inizia tiva d el p rof. Ca nna t a, clire l lor e d ell a R . Cljnica Pedia trica e d ell 'Osp edale d ei Bambini <li P al ermo, e con l 'ad esion e d el prof. Lon go, d ir e t lo re d ella R. Clinica Pediatrica d ell 'Unj er sità di Cat an ia, e d el prof. Nasso·, direttor e d ell a R. Cl inie a P ed ia trica dell 'Un iversit à di Messin a, si è cost itu ita l a Sezione Sicilia n a della Societ à I t aliana di Pediatria . Dj Lale Sezion e fanno p arte d i d iritto tutti j soci d ella Societ à di -Pedia tria r esid enti in Sicilia ' e alle riu1 tio11i p osson o an ch e p artecip ar e color o ch e s' inter essano d ei probl emi di p a tol ogia ed ig ien e ò ell 'i11fa11zia. l nviar e le ad esioni al prof . Canna t a, dire~ tore d ell a R. Clin i ca P ecli a lrica e dell 'Osp ed ale d ei Ba tT\bini , P al ermo. Sa rà co1n u11icala l a (l at a c.lell a pri111a riu11ion e.

4° Congresso dei dermatologi e sifilografi di Jingua francese. Al Cong r esso, d i c11 i d e1n1l10 g ià n o tizi a, interven 11e ro an ch e sp ecial is li italiani, fra c11i il n ostro collabor a tor e do tt. ~:larcello Ag·ostini invia t o d all a Direzio n e d el l 'Osp ed r1le d i S. Gallica110.

Per i bambini del Pavese. Col con cor so f ir1a11z iar io <lj tu tti i comun i della P roviucia òi P avia, lJCr i11iziativa d ell 'o ii. Nicola t o, è sorta :lei Tgeo ~·[a rjn a, p resso fij 1n i11j, una colonia rneravig·l iosa p er pra tica eleg·a11za archj ~etto1 1 ica e p er rn od ern e con1odità ig·ie11ico-sanit arie; vi si avvicencl a110 ogni a n110, 111 tre l urn] , 1500 bambini. U11a colo11ia m ont a rta, ~ià costituita var i a11ni or sou o a Piet r a Ga i11a, è stat a radicaln1ente rin11.ovat a, sist em at a n Lodor11a m e11le e provv ist a di acqua pot abile, co11 acquedott o r 11e r i forni ce a11r h e .il pne..,e. ~u1nerose col onie fluvia]j son o ve11u le costituendosi ] ungo jl Po, il Ticino , la e ia, 1'Agogna, i l Ln1nhro; <la 22 nel 1928, son o al ite quest 'anno a 45, p er cir ca t1r1 centiI1aio di co111uni fl e ll a J)r ovjr1c ia; i> d a le11er p resen te ch e i11ol te consorzia110 due o tre con1uni: si può clunque dire cl1e ormai tu t t i i 1)aesi della J)r ov in cia 11e traggoì10 ben efizi, per 1 loro ban1bi11i; il con ti 11gente pttò calcolarsi di oltrr. 3700 bal illa e piccole ital ia11e.


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IL POLICLINICO

La Sagra della Maternità in Abruzzo. Il 25 agosto si è svolta a Francavilla una ceri111011ia origi11ale e siinpatica: la premiazione del ron1u11e più prolifico della regione, cui è stata assegnala una cc coppa dell 'c'\scensione n messa in g ara llal « Giornale d 'Abruzzo e Molise ». S. M. la Regina ha concesso il suo alto patronato a questa celebrazione. ~J stato premiato il comune di Ori ucchio. S. E .. Bottai ha colto l 'occasione della simbolica cerimonia per porre in rilievo i caratlerj <lella battaglia rlemografi r a combattuta dal . fascis1110.

Un decennio di assistenza nell'Italia redenta. Co11 solenni e significate cerimonie è s tato celebralo il 10.0 anniversario d ell 'inizio di attività clell 'Opera Nazionale di 1\.ssistenza all 'Italia Redenta n ella Venezia Tridentina, opera umanitaria e feconda di bene, creata d alla Duch essa d 'Aosta. Dalle prime azioni di soccorso, n on coordi11ate, i è svolto un complesso crescente d 'istituzioni , rivolte in specie all 'infanzia, tra cui 15 dispen sari per la ttanti e 72 asili infantili. Tra le altre i s tituz~oni, va segnalato il Refettorio materno di 'l'rento, destinato alle madri gestanti e Jattant.i; vi è stato a:Qnesso un consul torio-dispensario pre-natale . Le azioni svolte sf coordinano con quelle dell 'O. N. M. I.

Campagna antimalttrica nel l'Agro Romano.

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Da una relazione del prof. G. Pecori e d el dott . G. Escalar (Riv . di lv1alariol., estratto di p. 55, 1929) risulta che durante il 1928 venne conti1111ata l a lotta contro l a malaria al traver so un 'asisten za sanitaria che diviene sempre pii1 efficie11te ed attuando tutt e le risorse della profilassi, d all a slarvizzazione alla cattura delle alate, dalla chini11izzazione dei sani alla costruzione di stalle pel richiamo di anofeli, ecc. Ve11ne molto curata la propag anda. I risultati sono stati abbastanza confortevoli; \ malarici accertati furono 2373 , contro 2435 nel 1927 e 3580 nel 1926; le infezioni rla terzana maligna furono 1057 con 9 decess i, contro 1165 con 9 decessi n el 1927 e contro 1240 con 14 decessi nel 1926. Negli ospedali di Roma si verificarono al tre morti d a perniciosa, rr1 a riguardano m alarici infettatisi ft1ori del territorio. Nell 'insieme, va determinandosi una lenta, graduale riduzione della malaria e comin cia ormai a prevedersi n on lonta11a l'epoca in cui questa n1al nttia n on costituirà pii1 un problema per la r egion e.

Servizi igienico-sanitari in provincia di Siracusa. Il prefe tto òi Siracu sa , on. Salerno, in un discorso tenuto per l 'i11 sedian1ento dell 'Amministrazione provinciale , h a messo i11 rilievo la nuova al tività apert:i all 'Enlc provinciale nel campo d ell ' igie11e e della sanità. Ha fatto la storia del Con sorzio antilubercolare, dei mezzi di cui è for11ito, d ell a costruzion e d el Preventorio Profilat tico per fan ciulli, dei San atori ch e sar anno presto costruiti d all a Cassa ·azion ale delle Assicu razioni e dei Di pen ari _\nti tt1ber colari ch e sar a11110 presto istituiti presso i Yari centri della Provin cia.

[ A:\INO

XXXVI,

NGl\I.

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Esamina la funzione della Provincia nella lotta antin:ialarica; rileva alcune ilnperfezioni di ingranaggio ~ crede che debbano istituirsi delle autoambulanze provinciali che abbiano funzioni ispettive, profilattiche, sanato'rial~ e terapeutiche. Riferisce sul laboratorio provinciale di igiene e profilassi sociale e rileva che la Provincia non economizza contributi per ma11tenerlo ad alto livello, ma che purtroppo i proventi non sono adeguatj ai sacrifici anche perchè le richieste per analisi chimiche e batteriologiche non sono numerose. Ciò nondimeno si propone di non negare i mezzi a questa impresa e di voler creare anzi il Palazzo dell 'Igiene in u11 'nrea che l'Amministrazione sta per acquistare. Rileva, infine, che la ProYincia concorre con somme adeguate alla sussistenza dei ciechi e sordon1uti recuperabili, ed alle cure climatiche e balneari dei fanciulli poveri d'ambo i sessi iscritti alle organizzazioni g iovanili del Partito. •

All'Osiwdale di Piacenza. ~el rinnovato Ospedale Civile di Piacenza, un padiglione per l~ specialità medico-chirurgiche è ven 11tù or a ad aggiu11gersi ai padiglioni di terap ia e di biologia, che furono i11augurati lo scorso anno. Il r1uovo padiglione occupa un 'area di 1300 mq.; consta di tre piani, ciascuno dei quali comprende 23 locali, di cui alcuni adibiti al ricovero degli infermi, altri a sale d i visita, gabinetti medici , servizi igienici, sale di refezione, di ritrovo, di lettura, ecc. Il padiglione è attrezzato secondole pii1 m od erne esigenze della tecnica sanitaria. I

All'Ospedale di Viterbo. ·

L 'cc Ospe<lal Grand e degli Infermi » di Viterbo , gloriosa e benefica istituzione sorta nel 1525, è s tato clotato di un gabinetto di radio- e fotologia, che lo n1ette alla pari, per questo ramo della d iagnosi e della terapia, con i più grandi stabi1imenti conger1eri. Comprende, oltre alle cabine per il trasformatore e per il quadro di manovra, una sala per la radiodiagnostj ca, una per la diatermia, l'elettroterapia ~ l 'elioterapia, una per la radioterapia. · Si è costituito un nuovo corpo di fabbrica, ad uso del Reparto Cronici, d ella capacità di 55 letti, r on hagni, sala di medicazione, ecc. L 'Ospedale è stato anche dotato di una nuova Camera mortuaria con sala incisoria. Si è rinnovato ed accresciuto tutto il macchinario della 1avanderia a vapore. J.,e spese complessive incon1r ate ammontano a circa 400.000 lire.

Dispensario provineiale d'igiene sociale a Pescara. Questo Istituto spiega attività clinica e profilattica e va affermandosi fra il consenso u11anime d ella città e della provincia ·intera. Dal marzo all'agosto, sotto la nuova direzione d el prof. Renato Paolini , ~ll 'ambula~ori? . dispe~­ sariale si sono presentati circa 3560 ind1Y1du1 , in co11fronto d ei 300 d el semestre preceder1te. A quelli effe ttiYa111ente malati sono state prod igate le cure più Yarie e moderne, null.a t~ al a ­ sciando p er la profil assi, e spiegando ogni azione repressiva p er i tre grandi flagelli ò ell 'u111ar1ità: ifilide, t11ber colo i e can cr o.


[ ANl\ O

XXXVI, NuM . 37]

S EZIONE PRA.TICA

L'Ospedale Psichiatrico di Ftrmo. La Co111missione governativa di vigilanza, composta del prof. Giovanni l\ili.n gazzini di Roma, del vice-prefetto corr1m. Bevilacqua e del m edico provinciale dott. Biagio Vizioli, ha visitato l 'ospedale psichiatrico di Fermo ed h a constatato i progressi realizzati e gli ulteriori bi sognj , per i quali l 'a111ministrazione provinciale sarà chiamata a provvedere. L 'ospedale è stato r ecentemente ingrandito, adattando ·a p adig'lion e, di 3 piani , una vecchia chiesa, del! 'Annunziata, non più adibita al culto . J~ ora capace di 430 p osti . R stato approvvigionato copiosamente di acqua, m ediante un nuovo acquedotto, in pien a efficien za. Molto i 11cremento si è impresso al lavoro dei rico,rer ati, di c11i è nota l 'importanza terapeutica e riordin atrice e che. di più, rispond e n fin nlità ccono1nich e.. L'ospedale è diretto dal prof. Rezza .

Donazioni e lasciti.

La signora Palmira Cipolla f11 Errtesto, testè morta a ìvlilano, l1a i stituito er ede univer sale l 'Ospedale Maggiore di questa m etropoli. Il p atrimonio, ch e all 'epoca del testamento (1917) ascendeva a 200.000 lire, si er a assottigliato poi, con la svalutazione del dei1aro e per le necessità quot icl iane della do11atrice; n onpertanto l 'amministra zione ospedalier a sente il do~ere di additare alla pubblica ricorloscen za la m em oria della donatrice di cui m ai si sm entirono la bontà d 'animo e lo' spirito filantropico, pur essendo caduta in un a se111i-i11diger1za. ~**

Il sig. Giulio Cesare Venturi11i di An cona h a lasciato morendo il su o p atri.m oi1io a quell 'ospedale, con vincolo di u sufrutto.

Fondazione Bartolomeo Devoto. L 'Accademia ·Naz ionale di Medicina di Buen o Aires ha accettato la somma di 125.000 pesos, ch e corrisponde a poco più di un n1ilioi1e di lire it., donata dalla signora Juana Gonzales Devoto per onorare la m em oria del m arito, Bartolomeo Devoto. È destinata ad una Fondazione, che provvederà all'invio di il'ledici ar gentini in Europ a, a scop o di perfezionamento. La somma verrà djvisa in due p arti: una di 100.000 pesos, poste acl interessi semplici i quali sar anno devoluti alle bor se di studio· l 'altra di 25.000 pesos, p osti ad i11teressi compo~ti : ogni volta ch e questi ultimi raggiunger anno l 'importo di 100.000 pesos, esso verrà aggiunto al primo capitale ad interess~ semplice, per accr escer e ~l 11umero delle borse d1 studio. Le discipline di cui la fondatrice inte~d~ pr~ n1uover e lo studio sono: fisiologia e ch1m1ca fi siologica, b atteriologia e immunologia, .on co.logia, farmacodinamica e tossicologi<l, embriologia ecl istologia. Esclude le discipline applicate, le quali già sono p er sè · rimunerative . .

I Deficienza di medici nelle Colonie 1rane-esi. · !\lentre in Fran cia i m edici sovr abbondano. contandosene 24.000 per una popolazione di 40 tnilioni, ossia .1 ogni 1700 abitanti, n elle vaste

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C.:olo11ie si avverte un 'estren1a penuria di medj ci. In Algeria, ch e ne è la più for11ita, si contan o solo 679 m edici per 6 milioni d 'abitanti , e di essi 656 sono con centra.t i n el n ord, dove si tro"V an o le grandi città; n el lVIarocco i rpedici sono 143 per 4 milioni d 'indigeni ; n ell 'Africa occiden taJe fra11cese 156 p er 13 milioni di per sone spar se in u n territorio vasto come l 'Europ a; n ell 'Africa . eq uatoriale francese., gr ande quattro volte la Fran cia, si riducono ad una tre11 tina; a i\!Iadagascar sono una quaran~ina; n ell 'Indo-Cina se 11e annover an o 111 s·u 20 ·milioni di abitanti. Si sono create scu ole mediche per indigeni ; m a fin 'or a non h anno da lo che 300 diplomati. Per rimediar e alla g rande penurja di m edici n el le Colonie - ove costitui scono , u110 de i principali faltori di prog·resso, di civiltà e d i penelr azione - il Ministro fra11cese dell e Colonie l1a deciso di con ceclere l 'autorizzazion e ad eser citare n elle colonie agli stranierj ch e s i d iplomino )n Fran cia. Se n on ch e, in gen ere questi ultimj 11011 voglion o saperne di lasciare la F r ai1 cia, e ci.ò c.o 11 grave disapp un to dei S·i ndacati rne dici fr an cesi.

I 1ervlzl medici coloniali dell'Inghilterra. Il n1inistro inglese delle Colonie, orL Amer y, h a prosp ett3to ir1nanzi nll a Camer a dei Co111uni j progressi con1p i11ti n ei servizi igienico-sanitari delle Colonie durante gli ultimi ci11que anni . Ad esem pio, i g; n11di osp edali delle Costa d 'Oro e di Singapore sono sen za rivali n ei tropici ; Ceylon conta 100 ospedali con circa 8000 letti ; n ella Malesia si sono istituite 25 auto-ambulan ze e 2 naviambulanza·; e. così via. Si è istituita una Scuola m edica a Singapore e si sper a d 'istituirne up.a n ell 'Africa occidentale. Ovu11que si rivolge l 'at~e11z i one alla tu lela dell 'infan zia e della m aternità; in cu i I 'azione dei funzion ari è validam ente sostenuta d all'elemento femminile. La F ondazion e Rockefeller h a prestato aiuti efficaci in quest e azioni e si deve esserl e riconosce nti .

Il problema del radium in Inghilterra. La Cam er a dei Comuni approvò, il 24 luglio, sen za scru Linio, e su proposta del m inistro del1'igiene, u11 'apertura di credilo suppleme~t.are~ per l 'irnporto di 100.000 sterline, pari a 9 m 1l1on1 di lir.e ilal ., allo scopo di su ssidiare il Fondo 11azio11ale del r adium. NelJ a discu ssion e l 'on. Bell airs, con ser va Lore, su ggerì ch e il Gover~o inglese porti ]a question e del r adiun1 innan zi a~la Società delle Nazioni , d acch .è i belgi h anno ll mo11opolio Yirt11ale del r adium al Con go., e possono imporre le loro forniture e i loro prezzi : una pression e può essere esercitat a per m oder are le loro esigen ze. L 'on. Marri son , l abo~ista, fe~e osservare che la Società congolese non e sotto il . c?ntroll ~ dei belgi, dacch è la lista d~gl~ amm1n.1strator1 compren de an ch e degli stran1er1, t r a c111. u11:0 ? dt1e in glesi. :Pr eco11iz1ò n u ove _ricerc.he d 1 g1ac1men ti, in specie n ell 'imper o br1tann!?o: n s~gre­ tario· parlan1entar e del n 1inister o del~ igiene .r~evò ch e l a cr eazion e del Fondo pel radium fac1l1terà le trattative. La som ma disponibile conse.n te l 'acquisto di altri 17 g. di radil:'-m, qua~tità. massi111a ch e può oggi essere u t1lmen;e . im.p1.ega~. Sull 'jnter vento dell a Società delle Naz1on1 11 n11-


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IL POLICLINICO •

amlJuJanza; e così via. Si è is Lilujla u11a Scuola 1ned ir a a Si11g apore e si spera d 'isti tuir11e u11a i1ell 'Africa occiclentale. Ovunque si rivolge l 'attenzio11e alla tutela dell 'i11fanzia e della maternità; i11 cui l 'azione dei funzionari è validamenle sostenuta dal! 'elemento fem1ninil e. La Fondazio11e Rockefeller ha prestato aiuti efficaci i11 queste azio11i e si deve esserle riconoscenti.

Il

p~oblema

del radium in Inghilterra.

La Can1era dei Co·m uni approvò, il 24 luglio, se11za srru linio, e su proposta del ministro d el1'igiene, u11 'apertura di cr ed i lo supplen1entare, p er l 'iinporto di 100.000 sterl i11e, pari a 9 111ilioni di lire ital ., allo scopo di _su ssidiare il Fo11do n azio11nle del radium. Nell a discussio11e 1'on. Bellairs, conservatore, su ggerì che il Governo inglese porli la questione del raclium innanzi alla SocieLà cl el le Nazioni, dacchè i belgi han110 il monopolio vir t11aJe dcl radiu1n al Congo, e possono imporre le loro forniture e i loro prezzi: una pressio11e può essere esercitata per moderare le loro esige11ze. L 'on. Marrison, laborista, fece osservare che la Socie là co11golese no11 è so tto il controllo dei b~lgi, <lacchè la lis ta degli amministratori comprende anche degli str anieri , tra c11i u110 o ciue ji1 glesi. Preconizrò nuove r icerch e di giaci1nenti, in specie nell 'impero britannico. Il segretario parla111entare del mini s~ero òell 'igie11e rilevò ch e la creazione del Fondo pel rad ium faciliterà le trattative. l . a somma dis1Jonibile consente l 'acquisto òi altri 17 g. di radium, quantità 1nass im a che può oggi essere utilmente impiegata. Sull 'intervento della Società delle Nazioni il mi11istro no11 s~ima possi])ile far e dichiarazioni òefi11i le.

Per l'abolizione della pena di morte nell'esercito inglese. La Carn era dei Co1n11ni h a rige~tato, co11 174 voti co11tro 66, una mozio11e d el] '011. R. C. Morrisan, perchè nell 'esercito fosse abolita l a pena ri i motte per codard·ia, sostitue11dovi l 'er g·astolo. Il sottosegretario Duff Cooper, nel ribattere le ronsiò erazio11i avar1zate a favore d ella mozione, ha rilevato che la codardia differisce dalla paura irt quanto questa r ispo11de ad uno stato d'animo, quella ad un atto. B così che uomini paurosi han potuto compiere atti di eroismo. Oggi s i tende a sp iegar e l a codardia con ragio·n i mediche ed a considerarla quale uno stato morboso paragonabile allo shock da gr anate; ma questa dottrina può avere conseguenze disastrose. In pratica l a codard ia si din1ostra incomparabiln1e11te più perniciosa del delitto: questo per soli ~o si limita a òis trt1g·gere qualche vita; qu ell a può far perdere una })attaglia e perfino una guerra; quindi è inò ispensahilc di combatterla, mantenendo per essa la p ena d i mo·r te, sebbene, in qt1esti ultimi tre a11n i, sia110 state soppresse dieci imputazioni pasibili della pena di morte nell 'esercito inglese. ·

Il eommercio delle specialità farmaceutiche negli Stati Uniti. ecor1do il Dipartin1en~o per il Con1mercio deali lnti Uniti nel 1927 furono quivi vendute per 262. 710.297 d~llari di specialità farrnacel1liche, pari n 5 1niliardi di lire il., con un i11cremento d cl 9,6 % ri. p etto al 1926. Sotto quella designa-

[ANNO XXXVI, NuM. 37]

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z1011e Ye11go110 co1111)resi co11 i prodotti sintetici ed i composti ru tflf.lti da brevetti, come le miscele di cui veng·ono tutelati il marchio di fabbrica od il nome. L 'incremento più cospicuo si è avuto nella vendita dei prodotti vitaminici, che da 347 .544 dollari nel 1925 sono passati a 1.443.211 i1el 1927; ossia il lbro smer cio si è quadruplicato. Gli stabilimenti farmaceutici risul tarono in numero di 1.284., cli Cllj 214 i1ello St ato di New York, 124 11ell 'Illinois, 97 nell a Pennsylvania, 90 nella California, 83 n ell 'Ohio e altrettanti nel Missouri , ecc.

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Segnalazione delle automobili dei medici. · L 'Associazione l\Iedica Americana ha proposto una targa per ~l riconoscin1ento delle automobili dei medici . In seg\1ito a i11tese tra il Comitato della Società ~1Iedic a della Contea di Je\v York e il commissario di poliz11, è st ata rico11osciuta questa targa per la zona di ~ e\v York, ove le automibili che ne sono fornite godr anno un trattamento di privilegio. L 'Associazione ~Iedica An1ericana rilascerà delle tessere personali ai mecljci, da esibire nei casi di co11tes tazioni.

Corsi per medici stranieri In Russia. Il Commissariato del Popolo alla Salute Pub_blica col concorso della V. O. K. S. (Società per l 'Avvicir1a1nento Intellettuale dell 'U. R. S. S. con l'Estero) , ba organizzato dei cor si per medici stranieri, allo scopo di far conoscere I 'organizzazione dei servizi rii Sanità e Igiene Pubblica dell 'U. R. S. S. Agli uditori si fornirono dei riassunti d elle conferenze, tradotti in lingue straniere; inoltre si 1netteranr10 a l oro disposizione degli interpr eti. I corsi avranno luogo dal 15 settembre al 25 ottobre. Per informazioni rivolgersi alle r apprese11tanze dell a Società dell e Cr oci Rosse e delle Mezzelune Rosse dell 'U. R. S. S., rue de Grenelle 79, Paris, Francia.

Affermazioni di italianità. Col titolo : « l\1edicina del Lavoro - Disciplina Italica n viene pubblicato un libro del prof. Alessandro Peri, il quale riassu1ne e documenta tu tto jl vastissimo e fondamentale contributo ch e gli itaJiani h anno dato a.Ila « Medicina del Lavoro ». Il libro è 1)resentato da una assai lusinghiera prefazione dell 'illustre prof. Luigi Devoto. Esso s'inquadra in una monografia presentata dal Peri al Concorso « Rive11dicazioni Scientifiche Italiane », ba11dito dall a « R1vis i a. di Terapia Moderna » di l\1ilano a cura della quale il libro è edito. Viene posto i~ vendita (a L. 10 presso la Tipografia Cordani , via Dona~ello, n. 36, ~1il ano) a totale benefi cio degl i orfani dei medici caduti in guerra. Troppi Congressi medici. L 'Associazion e Medica dello Stato di Ohio, in un 'adu11anza tenuta a Clevela11d, ha approvato ltn ordil1e del giorno per rilevare che la frequenza dei congressi 1nedici è divenuta un grav~me per i medici; i Congressi finiscono per assorbire troppo tempo, il c1uale potrebbe essere c~n~acrat~ alla clientela allo studio od anche a legittime ricreazioni. Si raccomand~ alle società mediche di non promuovere troppi congressi e di amalgamare qu<'lli affini . 1


[ANNO XX~VI, NuM. 37]

SEZJGNE PRATICA

La l)erdita di .A.l\fICO BIGNA1\1I seg11a un graYe lutto per l a ineclicina e per la scje1iza . Ci riserviamo dj pubblicare prossi1namente una ampia biografia dell 'l Jomo di cui tutti rimpiangiamo l a fine.

A soli

36 anni è morto, vilti1na della scienza,

il dott. ANDRÉ PIERRE--MARIE - fig-lio del grande i1eurologo di un 'intossicazione botulinica contra_tta i1ell Istituto Pasteur di Parigi, ove egli era riuscito ac.l ot~e11ere u11a tossi11a di grandjssima potenza. La sua intelligenza si mantenne integra · sino alla fine: egli pç>tè seguire tutti i progre.s si del1'intossicazione, penetrata attraverso un occhio. Studioso di val ore, era anche un appassio11ato sportivo; rrta l a sua straordinaria forza fisica non è valso a proteggerlo. La cor1dizione clel padre è s traziante: giu11to alla fine della sua carriera, ha perdt1to in poco tempo la figlia , la moglie ed ora I 'ultimo figlio. Ai funerali era come annientato. All 'illustre vegliardo esprirniamo ]a nos tra commossa simpatia.

Registriamo con dolore l a p erdita del prof .. ANGELO RUFFINI, orcli11ario d ' istologia e fisiol ogia generale a Bologna. Dell 'illustre stuclioso daremo più ampia notizia in un prossi~o numero. l\ . P. •

Con M1cHELE PAVONE sen. dol>biamo pja11gere la scon1par sa di Colui che d opo la perdita cli Giorgio

13±5

i\ficolich, in~ritava il titolo di Nestore dell 'Urolog~a Italia11a. ~Iiche l e Pav? ne fu vera1nente uu a11tesig11a110 :. 11el 1 90 era g ià a Parigi ad apprendere l 'arte i10stra s?. .t~o .1~ l~minosa guida di Felice Guyon, che della l..Al1n1ca Necker aveva fat to una fucina di nobili 1naestri. . 'fornalo in Italia, p er b e11 10 anni s 'i111p eg11ò in aspre l otte accaden1~che p er ottenere ch e fosse istituita l a li})era docenza in Urologia. Se Ja Gontesa fu aspra e l ur1ga, n o11 p er tanto gli venne 1ne110, in .fine, jl g ius to su ccesso. Fu il primo docente i11 Italia di questa ma~eria, branca della Clin~ca chirurgi.ca, ogg·i rite11uta fra le più i1nport ant1, al lora m~sconosciuta. Co1L C. Brui1i e pochj altri fu il Fo11datore della Prima Società Italiana di l Tr ologia nel 1908: molte, si ado1Jerò ·p oi, prrchè to·r nasse a risorger e l 'attu ale Socjetc1. lì'u ,_ co1ne tu tti sanno, un opera~ore esp ertissimo; d ove poi er a i11arrival)ile per abilità er a n ella litotrisia, dove p otè inettere assieme una s tatistic~ di parecchie in igliaia di casi, fin 'or a mai raggiunta. <2uesta preziosa esperienza riuscì a compendiarla ot li1na1nente a favore dei chirurgi in un otti1no 1ibro s11lla Litotriboli tol apassi. Una del le Sue pii1 r ecenti pubhlicazioni riflette t1110 sguardo sui progressi dell 'Urologia i11 Italia; h a fallo così op era di sano patriottismo. AUGUSTO CASSUTO . ERH.\.TA.

Nel f ase. 33, p. 1185, l a comunicazione d el dot1. Polacco va sotto il titolo: Azione del lavoro sullo· sviluppo del callo osseo. Nel fase. 34, p. 1230-31, le.g·ger e : Metodo W albt1m e correggern alcu1Li errori tipogr afici.

Indice alfabetico per mater-ie. Pag. 1335 1\ cetilcolina )) 1339 Amministraziorie sanitaria )) 1333 Anestesia lro11culare i11 odontologia )) 1328 Bibliografia Cal colosi della cis~ifellea: particolare )) 1334 sindrome dolorosa 1339 Cronaca del movimen.to professio n ale . )) Cuore: eslrazione di ago dal ventricolo )) 1327 sinistro E1nottisi, crasi sar1guigna e fenorr1e110 )) 1334 del l accio )) 1331 Eretlità ecl evoluzio11e : rappor ti )) 1333 Esofago: car ci11osi . )) 1336 E tere benzil-cinnamico Ferile multiple d 'organi cavi: i11ter)) 1331 vento, guarigione lì'ratture degli arti: apparecchio per )) 1322 l 'eslensio11e contjnua corretla . G1a11dola ~iroide: diagnosi funzio11ale )) 1324 nei tbc. polmon. )) 1323 Glanò ola tiroide e costituzio11e Glandole a secrezione interna: inver)) 1324 s1011e . )) 1332 Istologia: ricerche . )) 1335 Ittero catarrale: non esiste

Labiri n lo: fenomeni di compe11s i . ·Pag. ~Iorte cardiaca acuta: come prevenirla » Nefropatie: diatermia locale » Occhi: importanza fisionomica . » Omero: sar coma po1imorfo p ost-trau)) 1natico e frattura spontanea Paralis i progressiva: ter apia con l a ma)) laria )) Pericardio·: assenza l)l [1 s r11 ochin~t nell 'c111oglobi11uria da chi. )) nina Prescrizione di medicinale che p ossa determinare p ericolo di danno alla p er)) son a: inesistenza di reato . )) Raggi U. V. : azioni . Sangt1e: individualità applicat a a l pro)) hl em a delle razz'.! )) Scjatica: enfisiterapia azotata . Sifilide: aiio11e attiYante d ello zolfo sui )) preparat i di bi sn1uto . Sifilide del s istema nervoso : pireto)) . zolfo-terapi a e cure a peciiich e . Stet1osi r espira torie: alterazioni emato)) l ogiche )) Vie biliari: interventi

1332 1325 1331 1336

1315 1330 1333 1311 1338 1333 1333 1318 1330

1331 1334 132~

D•r•tt1 di propr1eta riservata. - Non è con,.,..nt1ta lo f'istampa di lavori pubblicati nel Potiolinioo se n on in •t4c1u.ito ad autoTi•~tizione scritta dalla redazione. a vietata la pubbticazìone di sunti di essi s e n~a citarne la fonte.

ltoma - Stab. Tipo-Lit. A.rmani di M .Courrier.

V. ABooLI, Red. resp .


13-!6 ~~~~~~~~~~~~~~~~~--=1=L~P~O=L=1c~L=I~N~1c~o:__~~~~~-[ANNO

Rammentiamo ai nostri abbonati l'interessantissima opera del PROF. DòTT. MARIO FLAMINI Docente di Clinica P ediatrica nella R.

XXXVI, NuM. 37]

Univer.sità.

Manu-aie di Affinchè i signor i Medici possa110 r endersi conto della importanza pratica del volume che è ormai alla terza edizione, ne riportiamo qui di seguito l 'INDICf~ SISTEMATICO: PREFAZIONE ALLA l a EDIZIONE, ALLA EDIZIONE E ALLA 3a EDIZIONE.

nati e vescicali. Cura degli occhi o r ecch i . e _na~o. Qu,r a ·d ell a gola, po1iverizzaz1on1, inalazioni. Iniezioni d.podermoclisi. Puntura lomba.re, 'puntura de~ v_entriooli e della cieterin.a ma.gna. In1~1on.i endovenose. Salasso. Iniezdoni epidurali. Massaggio. Applicazioni elettri.che. Diatermia. Irra.diazione con r a ggi ultra-vi oletti .

2a.

PARTE I. Assistenzn al bambino sano. CAPITOLO I. Alcune nozioni di fisiologia del bambino. Accrec;ciment-0 del bam bino. Tubo digerente. Feci del bamb.i no. Ricambio ma teriaJe del lattante. Oa.p.o. Sistema nervoso. Organi dei sensi. Deambula zione. Riflessi. Favella. Temper·atura. Poi&>. Sangue. Pressione sanguigna. Respiro. Son.no.

IV. - Norme generali di assistenza nelle malattie conta. • giose. CAPITOLO V. Cure climatiche.

II. - Il neonato norniale e

PARTE III. Diagnosi e cura deJle più comuni malattie clell'int'anzia. CAPtTOLO I. Malattie dei neonati

CAPITOLO

CAPITOLO

Norme da eeeguirs.i per il bagno di mare. La cura solare.

prematuro. Prime cure. turo.

A-esistenza ®l prema·

III. bambino.

CAPITOLO

Igiene generale del

La bam b in a i a. Caaner.a ·del bam.bin<>. Igiene della pelle : Bagno. Vestiario. Sonno. Uscita, Giuochi _ Giuocattoli. CAPITOLO

IV. -

Allattam(Jnto.

Latte. Alllattamento natura.le. Allattamento m.a terno. Allattamento .a balia. Divezzamento. Aliliattamento arti · ficiale. Provv:ista del latte. Modificaz.ioni ·del latte. SterJlizzazione del latte. Somministrazione ilel latte a 1 poppar. te. Allattamento misto. .A.J.tri alimenti, oltre al J.atte, ohe si somn1inistrano di.1rante l'allattam ento. Farine diastasate. F.aJrine· ami.d o dia· s taJSate. F a rine amila.cee. Farine com poste. P.reparazione di a.lcuni a l tri alimenti e bevande da er.)omministr.are anohe prima del divezzia m en to. 7

Alimentazione del bambino dppo il 1° anno.

CAPITOLO

'

-

Preparazione di alcuni alim-enti e bevand e per ii bambini dopo il d.ivezz:a,.. mento. Il sistema dieteti-co di Pirquet.

VI. Irrobustimento · Ginnastica. CAPITOLO VII. Alcune norme di igiene del bambino durante gli anni della scuola. PARTE TI. Nozioni di ~en1eiotiea e di t erapia generale del bambino. CAPITOLO I. Semeiotica generale del bambino ammalato. CAPI 1OLO II. Alcune norme gene· rali di assistenza al bambino am· nialato.

Cefal10-ema.toma. Ematoma dello ster· no-cleid·o-m~toideo. ' Afte di Beduar. Oft a·l mia diei neon<i.ti. P ~.r alil3i oe:t:et r iche. Malattia d~ll'ombelico. Mastite dei n eonati. Sc1erema e ,5 -cleredema dei neonati. Melerua d·e i neonati. Pentì.go dei neonati. I ttero dei n eonati. Setticemie dei •ne0tnati. Morbo d i Winck el. Morbo d~ Buhl. Tetano <lei neonati. Eresipela dei neonatj. Anomalie congcnite· CAPITOLO J:I. - - Malattie in/e ttit t

acute. Difter.ite. Morbillo. Rosalia. Scarlattin.a.. Quarta m alatti a. Varicella. V aiolo - Vaccinazione. Pertosse. P atroti·t e epidemica. Influenza. Febbre g.a.nglion are. Tifo adodmin,a le. I nfezioni par atifiche. Dissenteri.a. Meningite -cerebr~pinale epidemica. Encefalite epidemica. Poliomielite epidem.i ca. Cor ea inino re. Porpora. Er.itemi polimorfi. Eresipela. Reumatismo a rti•o olare acuto.ReUJID.aJtismo a rticolare cronico. Ma1. aria. Leishma:niosi. Febbre rdi M.a lta. Mol"bo di Wehil. Setti.c emie. Vai0cinoterapia e proteino-terapia. Stom<Jsine.

CAPITOLO

Camera del bambino a.mlTD a.l.ata. Dosagigio di medi-oinali Somministraz.ione di medicinali.

III. _ Alcuni metodi di cura • Indicazioni e tecnica.

C.\PITOLO

Idroterapia. Cataplasmi di sem e di lino. .Applicaz.ione del freddo e del caldo s ulla cute. Rimedi fisici esterni per far sudare. Rivul&ivi cutanei. La.vanda gastrica, clisterj, enteroolismi , 6Upposito1'i, proctoclisi, lavande va®i·

l

III. rroniche.

• PlTOLO

Malattie in/ettiv''

Sifilide ereditaria. Tu.bercc·l osi. Pre· disposizione. Tubercolosi .d elle g hiandole peribronchiali. Tubercolosi polmona re. Tubercol<>E!i ossea. Meningite tubercolare. Peritonite tubercolare. Tuberoolosi intestinale. La tubercoli· no-tera,pia. Vaccinazione dei neon.a.ti contro l a t ubercolosi.

IV. - Malattie dell'appa· • • rato respiratorio.

1. •PJTOLO •

Coriz.a acuta. Rinite cronica. Polipi nasali. Corpi eetranei ne l naso. Epistasei. Otite. Laring;i.te a.cu ta - P seudo aroup. Stridore 1aringeo congenito. Trach eite e b r onchi te .arouta. Bron· chite asmatica. Bronohite cap.il·l a.re. BrQn.coPolmonite. Polmonite C1'1lp.a.le. Bronchite cronica. Bronehioota&a. BroncopolmOIIlite · e polmonite cronica. Pleurite sier<>E!a e pleurite secca. Em· piema.

V. - Malattie rato digerente.

L. tPITOLO

d ll' e appa·

Di6turrbi della dentizione. Ritardo della dentizione. Carie dei denti. Ano.

mali~

di posizione dei denti. Labbro lepo!1n<>. Stomatiti. Tonsilli.t i. Ipe.rtr~f1a delle tonsille. Vegetaz.ioni ade· n rudee. Ascesso retro·f•arin•g eo. Imbar a zzo g.a strico. Riigurgtto e vomito dei popp.anti.. S~euosi -c·o n·g enita .del piloro. Vomito c1:cl1co. Anoressi.a . Metodi prati~i di esame delle feci. La teoria di F1nckels tein sui distu:rbi d·i nutrizione dei poppanti. Di6pepsia gastro-in testina.le. Atonia intestiniàle. Intolleranza per il la-tt.e. Gastro-enter.i te a cu ta. Enterite acuta. Ent~ rite croni~-· Intussuscepzione. Appendi-cite. Peritonite acuta. Stipsi abitu a,le - Mega.oolon. Prolasso del retto. Raigadi ana1i. Malformazioni anQ--r ettali. Para>SBiti intes tinali. Ittero cat.2.rrale. Cirrosi del fegato. ,

VI. - Malattie dell'appa· rato circolatorio.

CAPITOLO

Pericardite a.cuta. PericaTdite tuberc0lare. Obliterazione del per.icardio. Endocardite acuta. Vi1.1i «li -cuore acquisiti. Vizi oongeniti ·d i cuore.

VII. - Malattie dell'appa· rato genito-urinario.

CAPITOLO

Nefrite acuta. Nefrosi. N~rite cronica. Nefrite materna, e a.llattamento. Al b-q.mi·n ·uTia ortostatica. Tu bercoloei del rene. Cistite · Pielocistite. CalcOlli ves-cicali. Fimosi del prepuzio. V.ulvovagini.te. Onan.ismo. Idro.cele. CAPITOLO VIII. Maùittie del siste·

ma nervoso.

Trombosi dei seni. Menirugit i .acute. Idrocefalo cron.i oo. Microcefalia. Spina btfi da. Encefalite acuta. Scler-0si a placche. Atassia ered.itaria. Malattia di Wilson. Morbo di Little. Paralisi spin a.ile tf1aiccida congenita. Atrofia muscolare prog.ressiva spina.Je preeoce. Atrofia s pirn ale neuriti-0a. Dietrofia muscolare prc1gressiva. M.i otonia .oongenita. I mbecillità · I·d iozia. I steriam o. Emicir.ania. Epilessia. S&paemofilia. Enuresi notturna e diurna. Ter-rori notturni. Insonni.a.

IX. - Maùittie costituii·· nali, del sangue e del ricambi n .

CAPITOLO

Rachiti61Illo. Anomalie congenite delle oooa. Morbo di Barlow. Diatesi eesudativ·a. Anemia.. Anemia S'J)lenioa. Mo r bo di Banti. Leu.cemia - Cloroma. A.-n ·emia pseudo-leucem ica della prima infanzia. Lin fogr anuloma maligno. Em oglobinurja pa,rossistica. F avism o. Dia bete mellit-0. Diabete insipido. CAPITOLO

X. -

Malattie en.dorr an ·

Malattie diella gh ian,dola tiroide. Mata.ttie dell'ipofisi. Malattie dell'epifisi. Malattie 1delle eapeule S11Jl'rena1i. Mal attie del t imo. Stato timo-linfatioo: Dicatrofie tl:i origine generale. Saggi farmaco-din.ami-oi.

XI. -

Mal~ttie della

µpi '· In>tertrigine. E czem a. Impetigine con· tagiooa. Liicben o rticato. Sudamina. Ped.i culoei. Scabies. Tigna f.avosa. Er· 'Pete tonsurante del -0uoio capelluto.

CAPITOLO

ARTE JV P · Posologia infantile. •

Po!ologw infantile. Un volume in-8°, di pa~g. x11 -452 nitidamente stampato sl.& carta semipaLinata, con 118 figure 'lei I esto. _ Prezzo L. 5 5, più le spe~e postali di spedizione. Per i nostri abbonati ~ole I J. 5 O, in porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare vaglia Postale o Chèque

Ban~ario

all'edltore LU ICI POZZI· Via Si9tina 14 • Roma.


Roma, 23 Settemb1·e l!l29

1.NNO XXXVI

Num. 38

fon dato dai professori: GUIDO BACCELLI FRANCEsço DURANTE SEZIONE PRATICA .

REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. c.

Pakozdy: Artropatia cronica d ella

Medicina .sociale : G. Domenichini: L?. cura degli in-

osservazioni cliniche : A. Tom·aselli: U.n Qatso di d i a -

Cenni bibliografici. . Accademie, Società Mediche, Congressi : Reatle A.ccademia di Medicina cl.i Torino. Società Medico-Chir urgia di Pavia. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA : G1icemia.

t..avori originali :

colonna lomba r e. bete s ifi1iti oo.

•Dalla pratica corrente : G. A. Scotti : Su un caso di

avvelenamento da Ner iu m Oleander. 'Com.menti: A. P.asi·Thi: A pro.Poait o del meccanismo di a.z1on e della malariater apia nella paralisi pr og.ress1va. Sunti e rassegne : NEUROLOGIA: A. Netter : E n cefaùite v~cini·ca F . L . P~try: Diagnosi e cura ·d el pa rk1neonism o posten•c efalitico. - K. Schub er•t : Un comJ>.l es<SO sintom a t ico degli in·d ivid ui stigmatizzati n el ·SI·s tema vegetativo . - Bosohi, Serra, Maiccamti: Idrocefa.lo acut o -cu rato ool .c at eteTismo del terzo ven tri-colo .attr averso il corpo ealloso. - OSSA E ARTICOLAZIONI : ~· ~'al'~ot: .r tu~ori a mielopla~ i pTimit ivi ·delle s 1nov1a l1 a r ticol a r i. - Arn·a u d e Oiau do: Su un pr oceseo bio-ch imioo •CJhe M Uta 'la f ormazione del callo 06seo. - Ra.hn : Il ,p r ocesso SQpr aioondiloideo del femore.

.

LAVORI ORIGINALI. ·CLINICA MEDICA N. IV DELLA REP . UNGH. u NIVERSITÀ DI STUDI (( p AZMANY PÉTER )) DI BUDAPEST. D irettore : Prof. FRANCESCO HERZOG.

.Artropatia cronica della colonna lombare. Dott. CARLO PA.KozDY , aiuto d ella Clinica. La limitazion e dell a mobilità della colonna l ombare accompag n ata con d olori · lombari , .apparisce in div'er se m ala tti e come sintomo parziale, spesso come sintomo introduttivo, ed .:an zitutto per lungo tempo come sintomo unic o; si osserva spesso n ei casi del tumore stram edullare, dell 'infiammazione tuber colotica ·d elle vertebre, del lumbagò ecc. E per tali ·m otivi questo g rup po di sintomi ci m ette in una situazion e difficilissima dal punto di vista ·della diagnosi differe nziale. La visi ta ripetuta ed estesa su ogni parte di tali m.alati ed il c ontrollo per lungo tempo ci convinse ch e ' ' origine dei sintomi proporzionalmente spes-so, n on si trova soltanto n elle m ala ttie sunno.. m ina te, ma provien e dall 'artropatia cronica

foTtun.atl. (Echi d·el Con vegno di Medioin.a Sociale).

e prova di ·iJ>ergli·c emta negli epatici. - Un indice di ·aci·doSii. - Per r1oon-0sceTe l'~. cido di acetico L'ipotonia ·del bulbo oculare neil oom a di~betioo. CASISTICA: I l pemfiigo ~uto febbrile. - Porpor a e mor·· rag.ica cr onica Tecidivante. - Le ulcere .della .g amba nelle spleriom egalie . - TERAPIA : Pun.t ura del·l a cisteriflia ma·gna. Di st11-rbi da punrtUJra l ombare. - Formula calman te. - VARIA. ' Ne lla vita professionale: Ser vizi igieni100-sanitari. Concorsi. Nomine, p r omozioni èd onorif.icenz-e. 1

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie .

p r imaria , e localizzata delle vertebre lombar i. I .clinici , gli a n atom o-patologi , i radiol ogi si occupano n egli ultimi a nni d elle m alattie delle a r ticolazi oni vertebra li , le qua li si estendono su tutta la colonna ver tebrale, o per una g rande par te della stessa, avendo come conseg uenze : la r igid ità della col onna vertebrale; e precisam en te della spondilite d eforma nte gen eralizzata e della spondilartrite a n cl1ilopoetica (Spondilose rhizom élique). Pur n on e ntrand o n ell 'elen cazion e e n ella discu ssione delle distinzioni clinich e e a natom o-patologich e dei due procedimen ti , bisogn a per ò rilevare l 'oppor tunità e I.a necessità di distinguerli, anch e in base alle n ostre osservazioni clinich e. La prima ch e cor risponde in genere alla forma di Bech ter ew è piuttosto n ell 'età anziana; l 'ulterior e, la forma d i. .Strumpell-Marie, secondo le n ostr e osser,1azio11i, è la malattia dell 'età più giovan e, e si. presen ta pr obabilmen te come la .con segu enza di una in fezione: tbc., lu., gonorrhoea. Lo scopo d i questo mio ar ticolo è da una parte a dim ostra re il fa t to, fin'ora non me o in sufficiente luce dai clinici, che proporzionalmente spesso si vede la . malattia cron ica circoscritta alle a r ticolazioni lon1bari, rin1a.

I


I .3 J.8

IL POLICLINICO •

11endo indenni le a l tre parti della colonna · vertebrale. Queste malattie circoscritte come io le ho riscontrate, sono più freq11entì delle forme gen eralizzate; d 'altra parte intendo fornire dei dati alla sintomatologia di queste malattie ch e sono tanto importanti dal punto di vista della diagnosi. Dal punto di vista dell 'anatomia patologica (Simmonds) e della radioscopia (Czunft) si osserva ch e la spondilite deformante si presenta spesso su un.a sola p.arte d ella colonna vertebrale ed in contributi, e in libri ch e si occupa110 d ella rigidità cronica della colonna vertebrale, si legge ch e la malattia non si estende su tutta la colonna, non ho letto però quasi fin ' ora qualche osservazione, e qual ch e dato su queste m alattie localizzate salvo un recente lavoro del T. Barsony. Soltanto Erben prende lJreci a1nen te posto, e motiva l 'origine artrogena d el lumbago . Secondo Erben il dolore lonlb.a re che guarisce . dopo il trauma entro alcuni giorni, ma tutt'al più entro due-tre settimane, non è la conseguenza della distorsione o della ten sione rapida dei muscoli, ma è cag ion.a to dalla lesion e, contusione o tensione dell e giunture vertebrali. La causa del lumbago ch e dura più di quattro settimane (del cosid etto lumbago cronico), secondo Erben , è sempre l 'affezione delle a rticolazioni di origine traumatica o r eumatica. Oltre di lui gli autori italiani Ricca e Banchieri osservarono nei casi congiunti colla sciatica sintomi ch e dirnostrano la mala ttia della colonna lombare, e deformazioni radiologich e circoscritte sull e vertebre lombari. Il primo nel suo articolo « La spondilosi lombare n, uscito nel 1921, scrive ch e molti dei e.asi .a ppartengono alla sintomatologia della scia ti ca, -nelle quali l'origine della malattia è nelle vertebre lombari , descrive la forma clinica, le alterazioni radiologich e, rileva il corso cronico d el processo, e rileva non inclina ad estender si di ch e la· malattia • più, e insiste sulla ·possibilità della guarigione dei sintomi clinici., anch e col rimanere delle alterazioni d elle vertebre. Anche Banchieri trova ch e nei casi della sciatica la malattia si svolge n ella colonna lombare : da 105 casi ha trovato 42 con alterazioni radiologiche, in m.aggior parte i sintomi di artrite deformante. Egli ril eva anche la possibilità della perfetta guarigione clinica, e non ha constatato nes• • • • • suna . differenza nel processo dei casi pos1t1vi, e n egativi n ei raggi X. . Neali ultimi due anni ho avuto occasione di o;servare 8 casi dei malati della Clinica Medica IV di Budapest, n ei quali i disturbi ed i di ver si sintomi obiettivi dovettero esser riportati all'artropatia isolata delle verteb:e lon1bari. I dati più importanti sono i seguenti:

[.i\.ì\NO

XXX VI, NuM. 381

CAso I. - A. l~ ., di 59 anni. Da 15 anni ha dei. d olori lombari più o m eno forti, e poi aveva anche d ei ·aolori rel1matici nelle estremità inferiori. Ha da tre anni costante dolor lombare. La mobilità della colonna lombare è molto limitata i~ ogni direzione. Battendo le vertebre lombar~ si trovano un poco sensibili, e si trova la scoliosi convessa a sinistra di minore grado. Le estremità · inferiori distese nei ginocchi, non sono più piegabili di 60-70 gradi nell 'anca, in tutt 'e due i fianchi. Sulla fotografia· dei r~ggi X le pu11te dell.e vertebre lombari sono espressivan1e11te più puntali , e si vede sul fianco destro dappertutto l 'exostosi periostale, e le punte vicine della II e III vertebra destra sono congiu11te da u11 n esso ossuto. Miglioramento graduale in seguito alle iniezioni di atofanil, e dopo un a11110 e inezzo, l 'ammalato i1on si lagna più , e non esiste alcun sintoma della stia malattia, salvo la scoliosi. · CASO II. - L. E., di 44 ar1ni. A1nmesso il 12: april e 1927. Dall 'anno J923 ha qualche volta dolori lombari sciatici, e dall 'agosto 1926 dolori cost anti. La colo11na lombare è rigida, e lJattendola duole. Non c 'è nessuna alterazione del sistema n ervoso . Il liquore si vuota colla pressio11e un po' pii1 forzata1 Pà11dy +; Nonne-Apelt, e Wassermann negativi, numero di cellule: 4. Non c'èdeforn1azio11e patologica sulla fotografia dei raggi X. Dopo le iniezioni di latte, bagni, e fang°' la malattia migliora, il malato può camminarè,_ ma n on si può inchinare . Nel dicembre 1927 i dolori lombari sono recid ivi, n el feblJraio 1928, la noce, · poi il ginocchio. sinistro sono go 11fia~i , e in tutt 'e due i fianchi sentiva d olori lungo al n ervo ischiadico . La colonna divenne rigida di nuovo, non c 'è più lor~ <i osi lorn bar e normal e, le vertebre 1om})ari sonoin t111a linea coll'osso sacro. Battendo, e premenclo le vertebre ed i muscoli, essi sono un poco. sen sibili, se si esamina la sensibilità delle vertebre, secondo il sist ema di Erben (in direzione· 1nediale si u sa una pressione obliqua direttamente sopra il piatto d ell'anca, lungo le parti laterali degli erettori) la sen sibilità è molto espressiva. Non e 'è scoliosi. J,a noce sinistra, e l 'articolazione del ginocchio sinistro sono gonfiate, e· movendole, dolgono. In tutt'e due i fianc~i c'& un netto sintoma di Lasègue, ma i movimenti · delle articolazioni dell 'a11ca so110 ]iberi. Le duetuberosità ischiatiche sono sensibili, non si trova · però d ei punti di Vall eix. 11 liquore si evacua con pressione m edia, Pàndy , Nonne-Apelt, Wassermann, sol d 'oro n egativi, numero delle cellule: O. La fotografia ripetuta dei raggi X dimostra ora un risultato positivo: a sinistra sul punto più alto. della V vertebra lombare, e presso 1e giunture sacro-iliacali si vede delle fini escrescenze delle· ossa. Dopo le iniezioni solfatiche, e raggi X, co1ni11cia un miglioramento più durevole di quello· constatato nella prima remissione. CAso III. -

C. F . , di anni 62. Nell'età di 12 anni slogatura bilaterale delle anche, il fianco. destro è guarito con anchilosi. Ha da due anni dolori lombari, specialmente n el camminare, e poi qualche volta ha dolori forti, dalla parte .sinistra d ella colonna vertebrale verso la parte inferiore del ventre, e verso la sinfisi. Fin 'ora cercavano il motivo di tali dolori negli organi del ventre. Il dolore cessa n el riposo. La gamba de-


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SEZIONE PRATICA

s~ra

è più corta di 7 ce11timetri, l 'anca destra è r1g·ida, e il JJaci110 è u11 poco obliquo verso dei:itra. La color1na Yerte.brale s~ muove sufficiente111e11te i11 avanti, e in dietro, ma nei fianchi laterali 1~1nitat:imen te . Non pre11dendo in considerazione la debolezza del rìllesso di Achille sini. stro, non c 'è nessun 'alterazione del sistema nervoso. Si vede sulla fotograf~a dei raggi X delle grosse exostosi di forma di becco sulle punte vicine delle vertel)re lombari I-III. CA so IV. -

M. A., di anni 54. Ha da lungo ~e111po dolori lombari nel camminare. La parte i11Ieriore della co1011na ver tebrale dorsale, e la colo11na lombare, si muove limitatamente ~n ogni direzione . Le spine delle vertebre dorsali XI e ~II sono sensibili. al battere. Non c 'è alterazione del sist ema i1ervoso. Sulla fotogr~fia si vedono de i collegame11 ti d'osso sulle punte vicine delle vertebre dorsali X-XII, specialmente al fianco destro. Poi 'si trovano d~lle grosse exostosi di forn1a di becco sulle punte vic~ne delle vertebre lombari I-Il-IV. CAso V. - S. E., di an11i 72. Ha da 30 anni dolori lombari che diventa110 acuti generalmente in o~rni anno, ma da due an11i ha dolori costanti. La mobilità della colonna lombare è, in avanti, ed in dietro espressivament e, a sinistra ed a destra meno espressivamente limitata. I movimenti so110 sempre accompagnati con dolori. Moderata scoliosi convessa a sinistra. Non c'è alterazione del sistema nervoso. Si vede sulla pellicola dei rag·gi sulla punta di ogni vertebra lombare, delle grosse exos losi periçstali.

special1nente sul fianco destro, le grosse exostosi di forma di becco, e cli. car aLLere u1 n astro. CAso \iIII. - S. I., di a1111i 27. Da qu aL!ro anni h a dolori 101nbar~ che divengono gradala1nente più forti, specialmente quando si muo" e, senza che si sia sforzalo. In due mesi e m ezzo cessa · n1an n1ano il dolore, ' n1a da un anno e mezzo, se11te di r1uovo dolori acuti, gradatamente più forti che si estendono anch e nelle estre111ità inferiori, e specialmente n elle cosce. La lordose lombare è m eno espressiva .di quella ordi11aria. Sul1e vertebre dorsali inferiori, e lombari c'è moderata scoliosi convessa a sinistra, l 'i11chi110 è limitato, e doloroso i11 avanti, in dietro, ed a sinistra. Le spine delle vertebre non sono sen sibili alla pressione, e la pellicola dei raggi X dimostra una fotografia normale oltre la scoliosi. Dopo le iniezioni di latte, e i bagni d 'aria calda , il malalo m igliorava, e in breve tempo diventò abile al lavoro. Nella visita, eseguita dopo sei mesi, sente i dolori soltanto quando si inchina , più fortemente avanti, ed in dietro. C'è ancora la scol~osi, ma le· vertebre i1on sono sen sibili alla pressione, visitando però il malato seco11do Erben, da ambedue i fianchi, all a pressione oppo11e vivacemente.

CAso VI. - Signora V. J ., di anni 49. La prima vi sita medica successe al 23-8-1927. Da un anno dolor lo1nbare che dive11ta più forte allo sforzo, all 'i11chinarsi, al cambia1nento di situazione, ma spesso anche a letto . Da n1ezzo anno climax. La colonna vertebrale si muove· liberamente. Poi il dolore lombare divenne più forte n el gennaio 1928, la mobilità della parte inferiore della colonna lon1bare è limitata, ~ le vertebre lombari inferiori sono sensibili alla pressione. Sulla pellicola dei raggi X non s~ trova nessun 'alterazione patologica oltre la sacralizzazione della V vertebra . Nei seguenti mesi i dolori divengono più forti ma1grado dei bagni fangosf, e la mobilità della colonna lombare diviene più ristretta. Si ripete la fotografja <lei raggi X da tre fianchi: sulla fotografia del fianco si vede che le punte superiori delle vertebre lombari II-V sono allungate e sulle punte c'è una piccola exostosi. Curata coi raggi, migliorava. CAso VII. - H. S., vedova, di anni 68. Sente da 7 anni dolore lombare, e· da un mezzo anno soffre di dolori ardenti repentini che si estendono dall'anca sinistra fino alla estremità. Sulla colonna lombare c'è una forte scoliosi, convessa a sinistra . Le vertebre non sono sensibili alla pressione, ma movendo e girando la colonna vertebrale sente un forte dolore nel lombo. Sull 'estremità inferiore sinistra si trova il sintoma di Lasè~ue, il riflesso di Achille sinistro è un po' più . <lebole del destro. Altra alterazione del sistema nervoso non esi~te. Sulle pellicole dei raggi X si vedono sulle punte delle vertebre lombari II-V,

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Tali· si11ton1i dei uostri malati, g·un rdando ancl1e ] '.anda mento dell a n1alatti a, n o r~ i1os: i.arno spiegarl i, soltan1o col l 'artropati a del la colonna lombare. Alcuni disturbi e alterazioni obiettive com e : dolor e, m obilità lim i t.~rta, e ioè rigidità della colonna vertebrale, e le anormalità dei raggi X d 'inten sità n1inore (i l11aggiori son causa ti solo dall 'artrite deformante) , sono tali che cagion.ano anche le sunnorr1in ale malattie non artrogene della colonna vertebrale. È certo però che su questi m.alati n on .erano dei sintomi che dimostrassero una m alattia speciale dei nervi, ma oltre dell 'esame clei nervi , perfettamente n eg·ativo, l 'andame nto della malattia che dura per anni, per diecine di anni , e la r emissione più o meno IJerfetta, men zionata già nella storia, e poi la cessazione degli incomodi, e .dei sintomi dopo la cura, dal punto di vista della diagnosi differen zia le, ·esclude le malattie organich e dei 11ervi, come le altre m a lattie delle vertebre. Il dolore r ad.icoJ.are irradia io che si con stata qua e là, può esser considerato soltanto come un sintoma; il sintom.a di Lasègue, e I.a debolezza del riflesso di Achille viene spieg.ato anche da] processo artritico ch e può irritare le radici dei n ervi, uscite dai forami intervertebrali. I sintomi caratteristici della sciatica genuina non ho trovato in n essuno dei miei malati . Nei casi dove trovai insieme il sintoma di Lasègue, il dolore irradiato e la scoliosi, si può parlare tutto al più della « sciatica sintomatica ». Ma credo n ella possibilità dell'esistenza contemporanea di tutt'e due i processi, come la loro affinità in base alle osservazioni di Ricca e Ban chieri.


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1 t . POL ICLINICO

•De\ o però accennare, con1e lo farò ancl1e quando tratterò d elle deformazio11i dei raggi, che le minori deformazioni radiologiche non sono in og·ni caso conseguenza dell 'artropatia prì .. miera, ma possono essere le conseguenze cn un.a sciatica radicolare, accompagnata con un processo meningitico cronico o coi disturbi della circolazione. Anche il risultato n egat ivo del liquore parla,ra contro la malattia i)rimiera del sistema n ervoso, n ei casi q11ando fu e:seguita la puntura lo;rnbare. P eccato ch e la rig idità d ~lla colonn.a lombare e la frequente scoliosi r enda difficile la punzione della colo11na, · o non porta il risultato. Ma devo ripetutamente ril evare la n ecessità della visita dettagliata del sistem<:t n ervoso, e ogni tanto la ripetizione di qu ell a nei casi a cuti , perchè qua lsiasi iniziale processo del sisten1a n ervoso, ed in primo luogo il tumore d ella coda, può cagionare il gruppo dei sintomi conformi a quelli sopradescritti. I nostri malati furono curati da altrj medici contro il reumatismo dei rnuscoli, c ioè contro il lumbago cronico. È probabile cl1 e molti malati somiglianti vengar10 curati allo · stesso modo. Secondo la mia opinione n·on si µuò però ricondurre i sintomi d escritti alla malatti.a primaria dei muscoli. Il r eum.a tism o dei muscoli con gli stessi gravi s intomi ch e dura per m olti anni, anzitutto per diecin e di anni , non si constata in nessun luogo d ell 'organism o, e quindi sarebbe sen za .an alogia. Ma la malattia dei muscoli non potrebbe spiegarci i dolori radicolari , i 1 sintoma di Lasèg·ue e le deformazioni dei raggi X. An ch e 1.a m.a lattia delle articolazioni de11 'estremità - che si presentava più tardi - di.mostra il carattere artritico della m.a latti.a di quel nostro malato (caso 2°), col quale avemmo le massime diffi coltà diagr1ostiche. Devo riferirmi di nuovo a Erben e ai suoi motivi. Cassirer descri sse sotto il titolo « Rigidità miogena della colonna vertebrale » anch e casi patologici, nei quali ha pen sato a causa della sen sibilità, della contrattura, ed a causa della eccitabilità aum entata d ei muscoli che il portamento del c orpo, uguale alla spondilose rhizomélique, e la rigidità sia da un'origine miogena, sia I.a conseguenza di una miopatia cronica reuma- . tic.a . Anche Lommel accentua, come gli altri a utori , che i sintomi anatomo-patologici e clinic i, i quali dimostrano I.a miopatia, possono essere secondari , e questi casi non si possono separare da quelli d'origine artrogena. In m erito, guardando i s~ntomi soggettivi della malattia, il dolore ed in m.aggior parte la mobilità limitata sono gli incomodi princi-

iJali dei so ffer e11ti. Il luog·o più costante, }JÌÙ frequente e più caratteristico dei dolori è il lombo, sebbene oltre i mali dei nervi e d elle vertebre, molti altri casi patologici sono accompagnati con dolori lombari, per esem1)io i mali dei reni, I 'abbassamento degli organi addomina li, le m.aJ.attie ginecologich e; sebbe11c tali malattie non siano accompagnate coi sintomi og·gettivi, di quelli si tr.atterà. Il mala to sente spesso il dolore n el lombo, e qualch e · volta lo ·sente pi1ì fortemente in un fia11co; in maggior parte i dolori sono irradiati in tutt 'e due le estremità inferiori, o in una sola. l lno d ei nostri malati aveva oltre i dolori del lombo, dolori irradiati n ella pa•rte inferiore del ventre, e verso la sinfisi. P er tali motivi la malattia ft1 cercata n el ventre, e fu cur.a ta co1l1c n1alattia dcgl i intestini. Il dolore diventa più forte n el cambiamento di posizione, n el1'inchinarsi , e dopo i movimenti forzati. Nei casi meno gravi il dolore · si presenta solta11to nei casi sunnominati, e migliora n el riposo. Un malato solo si J.agn.a va dei dolori più forti n el riposo, n el muoversi però, camminando, si sentiva m eglio. In questo caso il dolore era tanto forte che anche il riposo notturno era disturbato. Il dolore può dur.are dello stesso tipo per anni , o diecine d 'anni, e questo fatto dimostra il carattere cronico della malattia, d 'altra parte però dimostra che tali artropatie non si estendono sulle altre parti della colonna. 1\1a qual ch e volta il dolore è di carattere espressivamente intermittente, e si cambiano i periodi con incom'odi più o m eno forti . In qual cl1e c.aso abbiamo vi sto che il dolore che si mostra period ic.amente, più tardi diventa costante. Qualche volta però il dolore cessa spontaneamente, o dopo la cura contro l 'artrite, e l'individuo diventa di nuovo .abile al lavoro. I sintomi obiettivi più importanti dell'artropatia cronica lomnare sono i seguenti: I ) La sensibilftà di pressione dei muscoli lombari che potrebbe esser un sin torna cara tteristico del lumbago. Era specialmente espressiva dei malati 2 e 6; 2) La sensibilità delle vertebre alla pressione, rispettivamente al colpo. Era molto espressiva dei rr1al~ti 1, 2, 4 e 6. Per dimostrare la sensibilità e l'origine vertebrale del dolore, più volte bo applicato il metodo di Erben che qualche volta cagionava forti dolori, anche quando la pressione e il colpo dei proce.ssi spinali non ha. portato dolori; 3) La rigidità parziale o totale della colonna :tombare. Ognuno dei nostri malati aveva più ·o m eno fort em ente tale sintoma n el pe-


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riodo doloroso della malattia. In maggior parte l'inchina r si in .avanti ed in dietro è limitato, n1a quasi se1npre anche il movimento laterale, sebben e non tanto espressi,ra m ente. La mobilità delle vertebre lombari dei malati 5 e 7 era proporzionalmente buona, ma il moto attivo o passivo della colonna vertebrale portava dolori; ±) Scoliosi della colonna lombare. Quattro dei nostri malati avevano espressivam ente la ~colios i eh ' è rimasta anch e n ella r en1i ssione, etl in un caso com e singola .a norm.al i ti}. del 111alato guarito; r 5) In alcuni casi dei nostri malati vede' an10 il sin torna di Lasègu e, del malato 7 solo i11 un fianco, di tre altre in tutt'e due i fian chi, sebben e in un caso il sintoma era più forte in un fi.a nco, come nell'altro; , 6) È molto caratteristico, sebbene constatato in pochi casi, la limitazione della lordosi lombare ordinaria (n. 8), o la mancanza di quella (n. 2). Erben ha fatto già attenzione a questo sintomo. Del malato n. 2 L'l: colonna lombare era in una linea coll 'osso sacro e colle ,·ertebre dorsali inferiori.; 7) È molto importante e inevitabile per la diagnosi la fotografia dei raggi ch e n ei casi più stabili può dimostrar e sulle vertebre le rleformazioni caratteristiche dell 'artrite deformante: le punte a ppuntate, fini ammucchiar11e11ti periostali, o exostosi più grosse in forma di becco, di nastro sulle vertebre, e s11ecialn1ento sulle punte. Nei casi più gravi troviamo le fe ssure più strette fra le vertebre, causate dalla lesione delle fette cartilaginose, e vediamo .anch e la deformazione più forte delle vertebre. In alcuni ca i le exostosi più vaste delle vertebre vicine cr escono insieme, e forn1ano cann e si ponti ossei. Le deformazioni sono uguali a quelle, le quali si trovano n ella pondilartrite deformante generalizzata e n ella rigidità della colonna vertebrale (forma di Bechterew). In qu esti casi però si trovano le deforn1,azioni soltanto sulle vertebre lombari (più volte facevamo la fotografia di tutta la colonn.a vertebrale, o della m.a ggior parte di quella). Anche i disturbi soggettivi e gli altri sinto1ni della malattia si limitavano sulle vertebre lombari, e soltanto eccezionalmente prendono parte nel processo le vertebre dorsali più inferiori e l 'osso sac!o (malati 4 e 2). Il nostro n1alato n . 3 aveva dolori nel ventre ver so la })arte sinistra , e dolori irradiati nella sinfisi , i quali dimostravano l'eccitazione dei nervi , i. quali escono fra le vertebre dorsali inferiori. u questo punto la fotografia n on dimostrò nes "'una deformazione delle vertebre dorsali;

la partecipazione delle vertebre dor sali era i1iù r ecente, e non ha condotto ancora aù alcuna alterazione din1ostrabile. Il risultato positivo dei raggi X non è assolutam ente necessario per f.ar I.a di.agn osi della n1alattia. Anche le nostre osservazioni dimostr.a no ch e si può con sta1 ar e la mala ttia soltanto quando i disturbi subbiettivi ed i sintomi clinici esistono già da tempo. Al m al.ate 8 non fu con statata alcuna alterazione, sebben e i suoi sintomi sono ugu.a li .ai sinto1ni degli altri malati. Forse l 'età giovane del malato influisce sui sintomi. l\1i pare che in qu esta età l 'organismo non è inclinato alle al ter.azioni re.a ttive. Il caso del n ostro mala to 2 din1ostra ch e l 'escrescenza dell 'osso comin cia n el periodo più avanzato della ma].a ttia. S1J]] a pri1na fotogra fia n on fu constatata nessu11 a deformazione, sebbene i disturbi durino da quattro anni , e soltanto s11lla fotogra fia, fatta dopo un ann o, erano ' 'isibili i sintomi della periostite ossificante. Sappiamo d'altra i)arte ch e qualch e volta le exostosi vertebrali furono trovate dai m alati più anziani (l\1alling, Czunft). Quelli non si lagnav.a no m ai. In tali casi si tratta di un processo lentamente progrediente. La gr.andezza delle defor1nazioni periostali non è in conn esso colla gravità dello stato clinico, poich è tali deformazioni rimangon o anch e dopo la c11ra nella remissione spontan ea, e nel caso di un miglioramento o gu.a rigione. Tali deform azioni radiologich e, se sono più fini , non sono specifich e, e non comprovano l'orig·in e artror>atica della malattia . Quando le deformazioni radiologich e sono proporzionalmente deboli, come n ei casi negativi, soltanto l 'intero stato clinico e l 'escl11sion e di altre ma lattie dei n ervi, possono dimostrare la certezza della diagnosi . Ta li deformazioni vertebra} i di minore inten sità si fanno anch e n ei casi quando evidentemente non si tratta di una artropatia primaria. È suffi ciente richiamare i casi i quali furon o osservati da Sg.a litzer e Yatrou. Anche Erdélyi osservava in alcuni casi deì m.aJ.ati soffer enti di tumore extr.a medullare, quando nell 'altezza del tumore, o sull e vertebre che si trovano direttan1ente sotto il tumore, si trovavano ammucch iamen ti periostali , ma sempre m olto fjnj, precisamente come nei n ostri casi. Erdélyi trova l 'orjgine di questi .ammucchiamenti n ei disturbi della circolazione. Simili deformazioni vertebrali si posso110 trov.a re anch e in altre malatti e, come nella spondili1e tubercolotica, sulle vertebre vi cine .a quell e n1 ala1·e, · e si deve co11siderare co1l1 e ~ irnili deforn1az ioni uncl1 e quelle exostosi


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IL POLICLINI CO

ch e furo110 consta tat e n ei n1alati di sciatica tip ica, d agli autori Ricca e Banchieri . P e.r p oter trovare le deforn1a zioni più fini, cr ed iamo a ssolutamente n ecessaria la fotoo-rafi a d ei raggi X, fatta da alcuni fianchi. Qu~sto m etod o vi er~e raccomandato anche da Erdély i. La fotogra fi.a ventro-dors.ale del malato n. 6 fu fatta due volte ed era sempre negativa, e solta11Lo su quella later.a le erano visibili le d efor m az ioni principianti. Il rist1ltato d ei sopr.a detti è che esistono a rtropatie, ristrette sulla parte lombar e d ell a colonna vertebrale, l e qua li cagion.ano un o stato pa tol ogico cara tteristico. Il riconoscim en to di tali .a rtropatie è m olto importante i1er la diagnosi differ enzia le, risp ettivamente per la cura. Casi p atolog·ici simili a quelli descrit ti si trovano , sebb ene raramente, sulle .al tre parti d ella colonna dorsale. Il IBar sony h a d escritto simili casi. Eg·li trovò n elle malattie di n euralg ia brachiale e occipitale, dl omaJg ia , rr1ial g ia, r eum.atismo ecc. sulla fotog r.afi a d elle vertebre d el collo d ei mala ti da esso curati , le d eformazioni caratteristich e d ella osteoa rtrop.atia d efor m .ante. Da parte mia con sta tai a n ch e in una donna m a lata d elle d eforrnazioni simili sulle vertebre d el collo. Gli incomodi d ella malata er ano , come era a d egua to a lle d eform azi oni , i d ol ori irradi ati n ella nuca e n elle spalle. D evo accentuare ch e non cr ed o unite l 'etiolog ia e l 'essenza d·e l processo ver tebrale ed osseo. Nei cli ver si casi si tratta cer tam en Le dell 'artro])at ia di vari.a. qualità ·cc sui gen eri »; la locali zzazion e di c111esti casi d efinisce lo stato clinico , come la spondilite d efo rmante, la quale ~ i estende su tutta la colonna, ·e la spondilar1r ite .a n chilopoetica, può dimostr.ar e un simile , tato patolog ico . .Il m otivo cagion an te .11on pu ò e, er e con statato sempre con una certezza, nean ch e nelle m alat tie cronich e d elle articolazi oni d 'estremità. Le giunture cartilaginose d elle ' rertebre n on sono analogh e coll e g iunl ure d elle articolazioni vere d elle estremità. Pos iarno accettar e p erò la divisione ch e elen ca l e ar1r it i cr onich e in tre grupJ)Ì l)Tin cipali , in l)asc all 'etiol ogia. I tre g ruppi sono: le m a latt ie d i or~gine infettiv.a, le }-)eri.a rtriti d e~ l r11nn t1 d 'orig ine. endocrina, e le osteoartro11ntic dc~;enerative d e formanti. Ci . embra m olto 'rro..;in1 il e ch e tutt 'e tre le etiol ogie possano r..., i trre separ ata1ne11te, m a anch e ir1"icm e, cau~a 11do l 'artropatia d elle vert ebre l on1b ari . La 111ag.gior 11arte d ei ca i ap1)artien e i)er ò a d ogni J11odo al terzo :;rru])})O. Lo dimostra anch e 1'età 11iì1 nn7ia11a dei n1alat1, l o $lnto , cnza febbre e ln ro 11firrt1razione dell e cl r forrnai'ion i r aùi o-

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l~g·iche ; sebben e la fotografia dei raggi non ci

dimostra sempre, p er chè l 'artrite cronica, di o~igin e infettiv.a, dopo lungo tempo può cag ion a re l e uguali d eformazioni radiologiche come l 'artrite degenerativa deformante. La malatt~a del malato 2 è certamente d ' origine infettiva, aveva da mesi e mesi. l'aumento della ten1peratura, cessato dopo la cura. Anche l 'infi.amm.azione delle .articolazioni delle estremità ·che si presentava più tardi, era dello ste~so car atter e. Sembra ch e la malattia del m:alato 8 sia di orig ine infettiva , an ch e a causa dell'età· n egli altri casi però il carattere deaenerativ~ è più verosimile, da uno o dall'altr~ dei malati insieme alle alter azioni senili. Soltanto n el caso del malato 6 si può pensare ad una influenza endocrina. Questa m a lata cominciò a i)arlare d ei disturbi n el periodo del climaterio, in questo caso però può esser importante anche la sacralizzazione della vertebra V. I~ trauma ha una parte importante 11ella osteoartropatia d eforrr1ante, e non solo 1 i11fluenza di una maggiore forz.a meccanica, rna spesso a n ch e i tra11mi r ecidivi di rp.inore g·rado. La teori.a di Rok it an sky, t ante volte cita ta, e confermata anch e da i risultati d ell 'anatomi a 1)atologica , riduce a tale influen za l 'artrite J eformante d ella co lon11a . Secondo la sua opinione, le scosse m eno forti , ma continua m ent e ripetute, cag ionano la lesion e prin1aria d ella cartilagine fra le veri ebre, e con l a diminuzione d ell 'elasticità di crueste cartilagini si form .ano le r e.attive ossee de formazioni. Ta li influen ze n·1eccan ich e TJo:son o toccare IJÌÙ forte la parte lombare d ella colon11a vertebr.ale, s111la quale è gravato iJ più g r ande peso. Con questo possiamo spieg arci come la m .al.atti a si localizza preferibilmente sulla p.a rte lombare. T..1a spondilite deform.ante è più frequente n egli individui ch e fanno un forte lavoro fi sico e che sono esposti .all 'influenza d el trauma r ecidivo. Bisogna però contare sulla disposizione individuale, come a n cl1 e n elle altre m alat tie di carattere degen erativo. Fra i nostri malati era un calzola io , un m eccanico , un impiegato commer ciale, m a 11eg·li a ltri casi non si puh dimos tr.ar e lo sforzo fi sico. Il cambia111ento del ~ le rela zioni statich e è considerato come trau1nn cr on ico , il quale f.a spesso prog·redire i pro~ ces~i d eformanti d ell e articolazioni. È g iust o · ch e l 'alter.azion e d el no"tr o rna1ato n . 3 JJ11ò c!'scr ridotta a lla sit 11azione sta tica anorn1ale, ed .a ll a inflt1cn z.a m eccani ca, cag ionata dall o . cor c ian1en to de ll 'e~tren1 i tà, e dalla d eviazion e ùel b acin o. '\on è f)e r ò a so1uta n1 ente sen za "11eran za la curn d i tali d e for111az ioni locali zzate, n on com e 1


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SEZIONE PRATICA

.nei casi dell 'artropa tia estesa su tutta la colonna vertebrale. Si nota soltanto un miglioramento momen taneo con i preparati di sali..cilato e con altre m edicin.e interne, ·e con i bagn i caldi ecc.; ma con la terapia eteroproteina , con le iniezioni d 'atofanile, o di sulfo, .e dopo la cura dei r.a ggi X, abbiamo osservato quasi in tutti i casi r emissioni, e anzitutto la .cessazione dei disturbi subbiettivi. RIASSUNTO. 1

L A. fa il rilievo che n ella colonna lombare .si tro~ano proporzionalmente sp esso le mala t.tie localizzate croniche delle v·ertebre, e tratta d ei sintomi clinici, e radiològici, fin ' ora quasi .sconosciuti della stessa malattia . LETTERATURA. Sui rapporti tra i schialgie ed alterazioni della colonna lombare. Policlinico, 1925,

f3ANCHI ERI .

fas,;. 32, pag . 250 . .CA&SJ n ER.

·S ul la r i gidità rniogena delle vertebre.

Berl . l( lin . W och ., 1902, n . 10, p ag. 210. T. B;\nsoNr. D ati p er la rivedula de lle m alat t i e scialiclie e n eur algic h e. Gy6g yaszat, 1928; n ~ 9, p ag. 20~ .. 1Cz1rNFT. Sulla r igidi tà del la co lonna ve rtebrale. ~Iagy ar Rontgen Kozlon y, 1926, n . 1, pag . 8 . D iag nosi del la simulazione · dei sintomi n ervosi. Berlin, 1912. ·E nnÉr.Yr. Allerazioni dei tumo r i estramidollari . E n B EN.

Or vosi Hetilap, 1924, n. 47. l.oì\1rvrEL. lVIalattie dei muscoli, dell e articolazioni

Bergmann-Staeh elin 's Handbuch d er inn. Med., 1926, vol. IV, parte I. R1cc \. L a spondilosi lombare. Pathologica, 1921, n n . 304-306. e delle ossa.

-SI Mì\roNn s. Su lla spondilosi dej armante e spondi-

lit e an chilotica. Fortschr. d . Rontgenstr., 1903-

4, voi. 7, pag . 51. Id· Interessante pubblicazione. Dott-. GIUSEPPE GIORDANO Medico negJJi Oepeda.li Riuni ti d i Roma.

ba sifilide del midollo spinale. SOMMARIO IN RI ASSUNTO. .PARTE GENERA.LE : Cap . I. Introduzione, pag. 1 a 6. - Cap. I I. Etiologia, p a,g . 7 a 22. - Cap. I I I. Cenni a 1natomo-fisiolog1ci, p ag. 23 a. 32. - Oap. I V. Patogenesi, p ag. 33 a 44. - Oap . V . Anat omia Patologica, pag. 45 .a 82. - Ca.p . VI. cenni Semeio logici e Fi s io logici, pa g. 83 a 92. Cap. VII . Sinto m atolog ia, pag. 93 a 120. Ca.p. ·VIII. Diagnos i, p a g. 121 a 148. Ca p. IX. Evoluzione, decorso e prognosi, p ag. 149 a 150. C.a p. X. Terapia, p a.g. 151 a. 158. Oa p XI. Sifilide ereditaria del mid ollo s p inale, pn g . 159 a. 171. ,- PARTE SPECIALE : C a~ o p r imo ( personale~, pag. 172 a 192. Altri oa s i cli ni r; i, png. 19.) a 218. ·- Conclus ioni, pag. ·219 a 22 0. · Bibliografia, pag. 221 a 225. . Un volume in-8° di pag ine 229. Prezoo L. 2 5 più I ~ ei.ese p ost a li di &pediz.ione. Per i n ostri abbon a ti csole L . 2 2, 7 5 .in por to fr a n co I nv ia.re Vag1ia P C6tal e a ll'e d it or e LUI G [ PO ZZI . v ia ~ :cst.i :t :l , n . 14 - R 0 }1A

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OSSERVAZIONI CLINICHE~ Un caso di diabete sifilitico• Dott. ANDREA ToMASELLI, •

doc. di Pa tologia m edica n ella Univ . di Catania In questi ultimi a nni particolare a tten zion e è stata rivolta al diab ete sifilitico. Per stabilire la diagnosi di diab ete sifilitico si ritien e (1) necessaria : 1) la coesisten za di sifilide e diabete; 2) ch e il migliora m,e n to del . coeffi ciente di assimilazione idrocarbonata raggiunto col trattam ento specifico sor passi di m olto quello ch e determina il r egin1e per sè. Secondo Elm er e Kodzer ski occor rer ebbe a nch e un ritor n o a l tasso n ormale della glicem ia ,e ch e l 'iperglicemia provocata .a vesse un an dam ento fisiologico. Il caso eh.e io riferisco oppose in un primo mom ento notevoli diffico ltà diagn ostich e. L'anda m en to curativo decisam ente e rapidam en te favor evole dimostra l 'importan za pratica ch e ha la ricerca di una pregressa infezion e sifilitica in diab etici g iovan i . N. N., a. 41, d a Catania, con iu gato.

Nu lla d i n otevole n el! 'an amnesi familiare. Affer ma di non aver sofferto mai di alcuna m alattia. Sp osat o da circa 9 an n i . La moglie che gode otti111a sal ute, h a avu to· d u e gravidan ze seguite d a par ti n ormali. Le due b am bine n ate a termine sono in buona salute. lVIai abor t i. L 'infermo si p r ese11ta alla n_~ ia osser vazione in uno st a to di n otevole p r ostrazion e m or ale p erch è da· qualch e t emp o soffre di im p oten za vir ile. All 'esame fisico n on si r iscontr an o al ter azioni a carico d ei varii sist emi organ~ci . Dat o tale r ep er to anamnes tico ed obbiet ti vo n egativo, pratico subito l 'esame d el! 'orina nella quale riscontro gl u cosio n ella p rop or zione di gr. 30 % o. Assenza di corp i ~cetonici ed al bu1n ina. La d~agnosi generica di d iab ete è evidente e le alterazion i funzion ali d ell a sfera ·sessu ale trovano u na facile spiegazione. Pr escrivo una dieta stre ttamente antid iabetica e seguo l 'andan1en to d el glu cosio nelle orine . Ques to dimin u isce 110lPvoJ1n e11te, scompar e p er qu alcl1e g ior110, ; ma ben presto ricompare p ur r estando invariat a la d ieta. I dis tu rbi sessuali perman gono invariati. ·Tali sintomi p ersis ton o p er q u alche m ese, t anto ch e in i accin g·evo ad iniziar e una cura ins~i­ nica, q u an do ' •n giorno I 'ammala to avverte improvvi samen te un legg·er o forn:i~ol.io a tut~a la 1netà sinistr a del corpo. I fam 1l1ar1 presenti notano u 11a deformazio11e d ella faccia. Chiam ~to di ui·gen za a r i visitar e l 'infermo non riscontro alcuna t raccia obbiettiva dell 'ep isodio morboso. Disp on go (non ostante il r innovato dinie~o assol u to clel malato di aver con tratto m ala ttie ven er ee) ch e · sia pr aticata la R . ' ì\Tassermann la q u ale r ist1l ta for tem ente p osi tiva. Il n1al ato, dopo il r isultato di t ale esame, con•


135±

IL POLICLINICO

f~ssa fir1aJ~e11 te (

!)

di ave~ co11t~aLto, poco più d1 10 anni fa, un ulcera d1agnos t1cata per sifilitica e curata con circa 20 injezionì di u11 sale jnsolubile di mercurio e che dopo di allora ritenendosi guarito, non fece alcuna altra cur~. Pratico subito u11a cura di NEO per via endo111uscolare r aggiungendo la dose totale di gr. 3,50. Dopo le prime due iniezioni di gr. 0,10 e 0,15 scomp are il glucosio dalle orine. I di s turbi funzjonali sessuali sono completamente sco1nparsi quando è stata g ià raggjunta ]a dose di gr. 2,50 di NEO . La cura arsenobenzolica è ormai sospesa da tre mesi e non è pill ricomparso g\ucosio nelle orine · mantenendo i.I r egime ordinario di alimentazione. Tracce di glucosio sono comparse qualche volta nelle orine solo quando il malato h a abusato di alimenti zuccherati. Sarebbe 8tata desfderabi!e la determinazione del tasso glicemico e della glicemia provocata ma il malato avendo ottenuto in così breve tempo la scomparsa di tutti i disturbi non si è assoggettato a tali indagini da alcuni del resto giudicate eccessive (Rathery e Ko11rilsky) (2).

La presente osservazione clinica fissa l ' a ttenzione del lettore sui seguenti fatti: I) Necessità di ind.agini sierologiche a. scopo diagnostico in glicosurici giovani potendo esistere sifilidi ignor.ate o celate. 2) Scarsa influenza del regime alimentare sulla ·glicosuria sifilitica perchè si attenua l 'effetto senza colpire la causa morbosa. 3) Azione rapida e notevole della cura specifica arsenobenzolica sulla glicosuria e conseguentemente sui disturbi sessuali. Catania, 28 maggio 1929. RIASSUNTO. L' A. pubblica un caso di di.abete sifilitico accompagnato da disturbi sessuali guarito còn la cur.a arsenobenzolica. L'A. richiama l 'attenzione sulla importanza diagnostica e curativa della lue in diabetici . BIBLIOGRAFIA. et Kr·:DzERSKI. Annales de Médecine, 1929, n. 3, p . 332. (2) R ATHERY et KouRILSKY. Paris Médical, 1929, n. 18.

(1)

ELivrER

Interessante pubblicazione: Prof.

ANTONIO DE CASTRO Docente di Clinica e di Medicina Operatoria

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POZZI ·

[ A:\'~O XXXVI, ~UM. 38J

DALLA PRATICA CORRENTE. R. ARCISPEDALE DI S. MARIA NUOVA E STABILIMENTI RIUNITI DI FIRENZE. (Pronto Soccorso).

Su un caso di avvelena1nento. da Ne1"ium Oleander per il dott. GIUSEPPE A. SCOTTI, assistente eff.. Poichè rarissimi sono nell'uomo gli avvelenamenti da Nerium Oleander (comunemente Oleandro, volgarmente Mazza di S. Giuseppe),, frequenti p eraltro negli animali, ho creduto opportuno riportare brevemente questo caso· capitato .a lla mi.a osservazione, rion soltanto come rarità (solamente un altro caso, a Firenze, è stato studiato dal prof. P. M. Niccolini (Giornale di Clinica Medica, fase. XVIII, a nno 1923) ma anche perchè può essere utile al medico pratico conoscere i sintomi, il decorso e la ter.a pia di tale avvelen.a mento: dal1'opportuna applicazione di quest'ultima dipende, oltre ch e da altri fattori di cui sarà detto,, la prognosi dell'avvelenato. L 'Oleandro fa parte delle Apocinee; si distinguono due varietà : il Neriun1 oleander, il Nerium odoratum. Di ambedue sono ancorai imperfettamente conosciuti i prj11cìpi attivi (di natura per lo più glucosidi ca) : fr.a quelli del Nerium oleander sono da ricordarsi: la oleandrina che si ricava dalla corteccia e dal1e foglie, la neerina ch e si ricava ugualme~te dalla corteccia e dalle foglie, la neriantina che si ricava dalle foglie, la pseudocurarina che si ricava dalla corteccia e cl.alle foglie. La drogai era usata in passato nella medicina per 1'azione terapeutica simile a quella della digitale,. sotto forma d'infuso fino al 5 % o in estratto fino a 15 centigrammi pro-die. Nel volgo però si attribuivano (e si attribuiscono ancora oggi,, m.a molto meno) proprietà speciali alla droga : ,e cioè quelle emmenagoghe ed anche ecboliche : da qui l 'uso che an cora da qualcuno nevien fatto a scopo abortivo: più rari ancorai sono i casi di suicidio o di omicidio. " Sperimentalmente i f9.tti clinici che si possono osservare sono : coliche gastro-intestinali con diarree profuse, tremori, midriasi, vertigini e disturbi ·a catico del muscolç> cardiaco. Questi appunto sono i più importanti per noi, essendo i più gravi; si manifestano con rarefazione dei battiti séguita da un periodo di ineguaglianza per forma di contrazione e frequenza di pul sazion e, fincbè si può giungere al1'arresto completo del battito. L'integrità quin:...


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SEZTONE PRATICA

di del cuore, precedente ai fatti morbosi ch e posso110 stabilirsi dopo l 'avvele11an1ento, ha la sua in1portanza nei rispetti della prognosi. Ciò pren1esso passo alla descrizione del caso. G. F'., a. 35, da Fire11ze . .l\.11am11esi famigliare: i1egativa se si eccettua un 'antica lue sofferta dal inarito. :\.na11111esi re111ota . persor1ale: a 3 an11i e mezzo t'u ferita da t1n proiettile all 'O. D. per cui venne operata di enucleazione ma soltanto a 27 a11ni. Nega lues o malattie veneree, con1e pure afferma ai non aver 1nai sofferto di nessuna malattia infettiva, nè di affezion~ cardiache. L 'a1111nalata ha avt1to disturbi nella sua funzione mestruale; infatt~ la prima n1estruazione fu bruscamente interrotta per applicazioni fredde agli organi genitali, le altre si sono poi sempre succedute con cos ta11te anticipo (4-6 giorni). Mai si sono avute gravida11ze o aborti. Circ.a 40 giorni pri1na che giu11g·esse alla 111ia .osserYazior1e, durante il consuelo flusso mestruale tu granden1ente impressionc~ta per i.l ripetersi di un irtcidente sipiile a qt1ello che le provocò la perdi~a dell 'occhjo: la inestruazio11e fu interrotta e 11on rico1nparve il sar1gue neppure oltre i li1n~ti r eg·olari di t.e.n1po. Segl.1endo allora ~l co11siglio di alcu11e comari preparò per « purgarsi il sangue », un i11fuso di fog·lie di oleandro (circa 20 foglie in mezzo litro di acqua) beve11do11e quinai una tazza, freddo. A poca dista11za dal. i 'ingestione ft1 colta da violenL~ dolori gastrici e da vo1nito g·iallo-verdastro ch_e la costri11sero a farsi condurre poco dopo (e anche ciò è ~mpor­ lante agli effetti della t.erapia) al « Pron lo Soccorso n di questo Ospedale \21-2-1929, mattina). La pazierrte al inomento del suo ricovero è proJonda1r1ente depressa, accusa dolenzia spiccata al1'epigastrio acce11 luantesi alla palpazione, ha, co11ati di vo1r1ito e discreta sal1vazio11e giallastra (aveva preso soltanto, prima dell 'ingestjo11e del1'infuso, il caffè-lalte). _l\.ppena ~ famigliari mi .ebbero d ichiarato Ja nat11ra della sostanza i11gerita, praticai immediatamente un 'abbondante lava11da gastrica con soll1zio11e di tannino all 'l % (circa o li tri in più riprese) e iniezioni di ca11fora e caffeina . L 'ammalata venne quindi trattenuta nel reparto tossicologico diretto dal prof. CoRoN1·n1, con prognosi ri8ervata. Ad un accurato esame obbiettivo, subito dopo .eseguito clallo scrivente, non si ebbe alcun reperto degno di lnenzione se si eccettuano i fatti di depressione e dolenzia ora detti. Decorso: nella sera del 21 febbraio la paziente presenta un leggero stato subfebbrile (37°) . I toni del cuore no11 so110 nettj specialmente s11lla mitrale, l'area cardiaca è nei limiti di norma. Si ha una notevole bradicardia (60). Continua il vomito '~on i caratteri descritti. Alvo regolare. L 'esa, me delle orine è negativo. Il 22 febbraio la paziente è tachicardica (100), forse in rapporto a un leggere stato influenzale di cui è probabiln1ente esp·ressione la febbre (elevatasi a 38°,2) . 1 ton i ctel cuore presentano anèora lo stesso reperto ; il quale però si può dire che non ha gli stessi identici caratteri nei successiv~ esami praticati a brevi intervalli. Persiste ~I vomito. Alvo regol:1re. Il 23 febbraio il polso si normalizza, la · temperatura diminuisce per lisi. I toni cardiaci s o110 nelti. A11che il vomito è quasi cessato. Il

24 febbraio la paziente s~ è completamente normaliz1ata. Wasserma11n ~ Meinicke negative. Il 25 febbraio essa è dimess~ guarita. Per quello che concerne la terapia praticata d urante il suo ricovero esporrò brevemente i dati principali: Sono state praticate iniezioni cardiotoniche frequenti (canfora e caffeina), per ragioni ovvie dopo qlianto ~) stato detto sull 'importanza dei principi attivi del Neriun1 oleander sul muscolo cardiaco . Inoltre per agire ancora sui principi tossici a comple1nento della lavanda gastrica: tannino polverato (fino a 1 gr. al giorno); oltre al tannino pol v. si può dare carùone animale e acqua addolcita in proi)orzione di 1 :5. A tali medican1enti qualc11110 sostituisce .la seguente formula: jodio polv. 1, joduro potassico 2, acqua 20 : da prendersi a goccie (da 20 · a 30 per dose) nelle 12 ore, per un giorno. Come antiemetico è stata u sata la J>Ozione di Riverio (soluz. A e B a cucchiaini) ; qt1alcuno usa con s·u ccesso anche l'acqua clorofor1nica (50-80 gr. nelle 24 ore) . Come alimentazione : dieta lattea finchè vi fu il vo1nito. Dal suddetto risulta che in primo tempo si sono manifestati sintomi tali da poterci far sospettare legittimame11te l'inizio di una lesione cardiaca : la quale però e per l 'integrità del muscolo ver9similrr1ente completa per quanto si è p otuto attingere dall 'anamnesi e dal! 'esame obbiettivo praticato immediatamente dopo il ricoYero, e per le cure che sono state potute applicare ~' brevissi1na distanza dall 'ingestione dell 'infuso, è stata in caso n1olto li1nitata e comunque· passeggera per cui si è potuto avere la completa cc restitutio ad integ·rum », L'esito qui11cli è s tato assol uta1nente favorevole; 110 rivis to dopo un n1ese l 'ammalata la quale "ode ottima salute; era però doveroso emettere una prognosi riservata sia p er eventuali lesioni antiche o in atto a carico del ct1ore, sia perchè non si poteva essere a ssolutamente sict1ri si,111 'esattezza della quantità d'infuso ingerito .

RIASSUNTO. L 'A. 11a descritto un caso di avvelename11to da i11fuso di fog·lie di oleandro. Esposta rapidamente la sintomatologia generale, si è particolarmente soffermato sul fatto che i principi attivi di tale pianta hanno la proprietà di d.a nneggiare (se somministra ti in dose eccessiva) il normale funzionamento del muscolo cardiaco (dalla brachicardia al1'arresto completo delle contrazioni). L'A. espone la terapia, fondata principalmente sul lavaggio dello stomaco con soluzjon e di tannino all ' 1 % e sulla somministra zione di cardio-cinetici per via ipodermica; quindi conclude di sorvegliare attentamente in questi casi l'apparato cardio-vascolare, dalla cui integrità, precedente all'avvelenamento , dip ende, oltrechè dalla terapia appropriata e rapid.a m ente istituita, la prog nosi. Firenze, 29 n1arzo 1929-VII.


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IL POLICLINICO

COMMENTI CLINICA DERivlOSIFILOPATICA R. UNIV. DI MILANO diretta dal Prof. A. PASINI.

A. proposito del meccanismo dj azione della mala1·iaterapia nella paralisi pro ... gressiva. (Risposta alla lettera aperta rivoltami dal Prof. E. Medea).

Cari·ssimo Medea, Fu proprio per provocare un vostro giudizio e p er sollevare eventuali discussioni con Voi ch e i D ermosifilografi, recentemente riuniti (9-11 maggio scorso) a Congresso in Milano . . ' invitarono T e ed alcuni altri distintissimi Neur op ichiatri ad intervenire allo svolgimento della ~li.a. relazione sulla pireto-malariateMpia i1ell a s1f1l1de r ecente , ed a partecipare alla dicu ssi.on e ch e avrebbe sollevato. La Tua e la Vo lra presenza furono g'raditissime e ci risultar~no quanto n1,ai opportune ad integrare le r ec1proch e conoscenze in argomento. Ed era natural e ch e così fosse. Abbiamo particolare competen za d ella sifilide in due diversi periodi della sua evoluzione. Noi conosciamo partico· larmente la prossima, Voi la lontana, e di queta quella importantissin1a ch e riflette il sistema n ervoso; e poichè è in quest 'ultimo che, ~er esperienz-a oramai d ecennale, risulta part1colarmente effi cace la malariatel'apia, n essuno più e meglio di Voi lìoteva e può stabilire con fronti e formulare giudizi su quanto noi an. di.amo osservando, d.a tempo minore, con lo s tesso metodo di cura nella sifilide recente. L 'accordo è stato completo circa la necessità di soi1vegliare og ni luetico, anch e recente, sulla insorgenza di una eventuale sintoma tologia nervosa, comprendendo in essa non solo un a ttento esame clinico e l e varie reazioni bioloa ich e del siero d i sangue, ma altre ì , ed ancor più, metodici e completi esami d el liquido cefa lo-rachidiano. Le indag ini sul liquor hanno a sunto oggi dì n ella sifilide del sistema ner' oso una tale importanza, da costituire non J)iù u11 metodo di ricerca complementare, quai d'Ì lusso, ma da esser e ritenuta un 'indag ine i11di pe11sabile e fonda m entale a svelare evenlual i · processi iniziali. e clinicamente ancora non esplosi , e d a indurre, in casi di positività, ad istituire la più attenta sorveglianza clinica. ono per altro d 'accordo con T e che prima di ricorrere alla nlalarizzazione di un luetico il lJU al e non presenti a l cun fatto sintomatico a carico del si stema n ervoso, occorra avere un r e1)cr to di liquor che per la sua importanza e

[ANNO XXXVI, NuM. 38]

gravità autorizzi serianiente ad istituire detta cura, e che prima d ella malarizzazione si debba.no co~~que esperire i consu eti mezzi chem1ot~rapic~. Dal complesso delle osservazioni altrui e mie è emerso poi, in modo netto eh nella sifilide recente , la quale non abbia' con~ ~emporan~e e pe~sistent~ ~Iterazioni del liquor, i .~repar~t1 chem1oter.ap1c1 hanno azione moltC>i p1u :ap1da, costante e sicura della malariaterap1a. _ 1Fin qui ~ 'accordo. Contrasto di idee, per ora non san.abile, esiste fra me e Te - come tra la maggior parte dei ricercatori che si sono occupati di questo argomento - circa la in .. terpretazione del meccanismo di azione della malariaterapia n ella paralisi progressiva. Da lla circostanza che in un numero notevole di paralitici i quali da moltissimi anni non pra ticavano cure specifich e hai ottenuto risultati ottimi con la m.alariaterapia in modo d el tutto indipendente dalla somministrazione di preparati .a ntilueti ci , Tu~ vieni .alla conclusione - . che •riconosco molto lo bo-ica - che per essi non si possa invocare un 'azione catalizzatrice della febbre malarica verso i medica-. m enti specifici, azione ch e io .ammisi .a com .. inento d ei risultati ottenuti in modo palese nella sifilide recente. Tu pensi che i mialioram enti si d ebbano piuttosto riferire cc ~d un « vero e proprio antagonismo tra il plasmodio « d ella malaria ed il treponema della sifilide, cc b en inteso nelle speciali condizioni di vita << n elle quali esso si .trova n el cervello dei cc paralitici , e quindi non in quelle condizioni cc ch e si verificano n elle manifestazioni della cc sifilide recente, nella quale è facile vedere cc persi stere a lungo il treponema , ben poco cc influenzato dagli accessi febbrili ni.alarici n . Se le con siderazioni a proposito della paralisi progressiva bastano a n egare per essa una azion e catalizzatrice della malaria verso i medicamenti specifici e contro il treponema pallido insediato n el paren chima n ervoso - azion e che risulta invece molto evidente di fronte a l treponema pallido seguìto giorno per giorno, con preparazioni al paraboloide, nelle manifestazioni d ella sifilide r ecente , in contrasto con la indiffer enza d egli accessi febbrili malarici scatenati da soli e senza contemporanea . ~hemiot~rapia - non mi sembrano sufficenti a convalidare quell 'antagoni'sino tr.a plasmodio e trepon ema ch e Tu prospetti. Una prima_ con siderazione contraria, e che per altro Tu stesso n on ti celi , sta n ei risultati clinici ch e la malariaterapia raggiunge nella d emenza precoce, anche là dove è da escludere l 'infezione lueti ca e quindi il trepon ema.


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[ANNO

L'{XVI, NuM. 38]

SEZIONE PRATICA

l"n 'altra considerazione, di impor tanza a11che maggiore, risiede nei risultati favorevoli, punto rari, che la piretoterapia, indipendente da malaria, ha indotto nella paralisi progressiva. Non si può dimenticare che fu appunto dai risultati promettenti ricavati da accessi febbrili sopravvenuti spontaneamente in diverse malattie febbrili o provocati dall'impiego della tubercolina, del vaccino tifico, da iniezioni di streptococchi e di stafil ococchi uccisi, di nucleinato di soda, di latte, di albumose , di peptoni, di sieri eterogenei ecc. e da ultimo della febbre ricorrente, che Wagner-Jauregg fu indotto a usare la mal.aria, considerando questa come il mezzo più opportuno a determinare piressie molto violenti e ad un tempo facili ad ottenersi, rinno,rantesi a beneplacito del medi co, e docili .a d una interruzione. Restano classici gli 8 casi di paralisi progressiva di Wagner-Jaureg·g, cu rati fin d.a l 1909 con piressie tubercolinich e, e che ancora nel 1925 erano in ottime condizioni. Per tutti questi casi non si saprebbe invocare _un antagonismo interpara ssitario. Tu potresti obbiettarmi che fra treponema pallido insediato n·ella pelle o nelle mucose della sifilide r ecente, e dimostratosi anche dalle mie osservazioni poco o punto influenzabjle dalla piressia malarica impiegata da sola, e treponema insediato n el parenchima nervoso, possono intercorrere differenze di sensibilità e b en anco di ceppo. Quanto a variazioni nella sensibilità , r ecenti osservazioni di Bergel sulla biologia del treponema pallido avrebbero dimostrato, che la attaccabilità d el parassita per parte degli elem en ti terapeutici è legata alla esistenza di u11a n1embrana lipoidica che riveste il corpo d el parassita n ei periodi iniziali dell'infezione, e ch e sco1npare in seguito; donde la probabilità di riuscita della cura aborfiva fin tanto che la infezione trovasi ai suoi primordi . Pa rticolare sen sibilità ver so azioni treponemicide, se è l ecito comparare i.a terapia chimica con la malarica, esister ebbero quindi più a favore della sifilide recente ch e dell '.antica. Quanto ad una differ enza di ceppo fra il treponema d elle lesioni cutanee e quello dell e lesioni nervose, e ad ammettere la esistenza di du.e v.arietà treponemich e, dermotropa l 'una n eurotropa l 'altra , a diverso comportamento ver so i preparati chemioterapici e la malaria , è ben lungi dall'essere ammissibile. La dua lità d el virus sifilitico sostenuta da Levaditi e da A. Marie (1919 e 1923) sulla base specialmente di argomentazioni cliniche, urta contro le ricerch e sperimentali di Noguchi, di Nichols e Hough , di Berger e di Wile, ch e con ~

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sosta11za cerebrale di paTalitici progressivi ottennero attecchimento della sifilide nel testicolo e nella pelle scrotale di conigli ; di Arzt e K erl, di Fruhwald, di z .a loziecki che giunsero agli stessi risultati . col liquido cefalorachidiano "di paralitici; sopratutto in casi di concomitanza con la tabe dorsale. E come interpretare i casi non infrequenti, tre di essi i)ubblicati anche in questi giorni ·da Marinesco, di esistenza contemporanea di lesioni neurotrope e di manifestazioni dermotrope i1ei quali, secondo la teoria dualistica , si dovrebbe am·. mettere ad un tempo la presenza di due virus? Non si deve dimenticare che la sifilide è una infezione che può colpire ogni parte dell'orga~ i1ismo, ma che, p er circostanze non apprezza})ili , si localizza ora nell'una orà n ell 'altra parte d ell 'economia, ad esclusione quasi d elle a l tre. Come si ammette una varietà di virus neurotropo per la localizz,azione al parenchima n ervoso, si dovrebbe alla medesima stregua amm ettere a ltrettante varietà di virus per le l ocalizzazioni frequenti al cuore ed a ll 'aorta , al fegato, ecc. · P er a ltro, ritornando al particolare dell'atti,ri tà terapeutica, gli st~ss i Le,raditi ed A. Marie, i propugnatori d ella teoria dualistica , hanno trovato e cosci en ziosam~nte comuni cato , ch e il virus dei paralitici generali inoculato ai conigli è sen sibile ai medicamenti antisifilitici quanto il virus ch e essi considerano come d ermotropo. Ora, se la piressia malarica, per sè sola , è così scarsamente atLiva verso il treponema pallido insediato nella pelle, come ammettere una cli struzione p er antagoni smo interparassitario, proprio solo quando lo stesso parassita è loca· lizzato n el paren chim a n er,•oso :1 • Queste, caro Med ea, le con siderazioni per 1e quali mi sembra poco proba bile un antagonism o diretto fra plasmodio malarico e treponem .a pallido. Io avanz.a i la ipotesi di un 'azione catalizzatrice della pireto- e malariaterapia ver· so i comuni m edicamenti &ntiluetici , per la azion e risolvente oltremodo spiccata verso le m anifestazioni d ella sifilide recente che vidi susseguire, in g uisa immediata, ad ogni piressia scatena ta lungo il corso di cu re specifich e arsenobenzolico-m ercuriali, od arsenobenzoli- · co-bismutich e. P en so ch e un simile orienta m en to di idee abbiate an ch e Voi n europsichiatri, ch e associate di r egola nella paralisi progressiva le comuni cure pecifiche alle piressie malarich e. Per altro la mia vuol ~ essere una semplice con statazione di fatto , ch e vedo per I.a sifilide recente condivi sa da a ltri autori , più ch e una spiegazione di meccanismo ' d'azione. Il qual e ultimo , tro,·a forse , come Tu stesso

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scr1\ i 11ella lettera rivoltami, s1)ieg·azione }Jjù plausibile in un '.azion e e re.azione dell 'organismo in fetto e in condizioni di an1biente per la vita del treponema nel J)arenchjm.a nervoso. l ·11a simile reazion e potrebbe dipendere, come discutono Kirs..chba um e Plaut, d.a un.a a un1entata azione di çlifesa dell 'organisn10 riferibile : o ad una reazione prodottasi nei foco• lai s1Jecifici con messa in circolo di anticorpi, o .a d un aumento del potere treponemicida d-ei leu cociti e degli umori organici dei malati, o ad una accentuazion e del ricambio cellulare o ad un 'azion e stimolante simile a quello della 1)roteinoter.api.a aspecifi ca. Fu a n ch e prospettata la possibilità di una leu cocitosi sanguigna provocata d.a]la infezion e speriment.ale, e ch e _ produrrebbe una vera fagocitosi di treponemi. L i1a ÌJ)Ote i · cl1e va guadagnando terreno è a 11cora quella di Wagner-Jauregg, ch e anno·vera tra i fattori principali dell '.azione della i11alaria n ella paralisi progressiva la reazione locale ch e .a·y, ien e n ei focolai cerebrali, con a ccentuazione dei fatti flogistici, e ch e imprim·er ebbe a l len to processo .anaton10-patologico d ell a 1)aralisi prog·r essiva uno stimolo a regredire. In favore di questa ipotesi i è pronunc iato rece11te111ente ancl1e Artom, cl1e esami11ando i1 liquor nell '.a cme dei rialzi termici in tabet ic i i11alarizzati, trovò seg·ni di una r eazione n1 en i11g·ea .assai inten sa. Queste osservazioni appoggerebbero 1'ipotesi di una terapia da choc, e riporterebbero l 'azione terapeutica ad t111.a r eazione provoéatasi nei focolai morbosi, cl1e darebbe ancl1e spiegazione delle esacerbnzion i parziali e transitorie sintomatologich e, cl1e IJireto- e malariaterapia provocano sovente . nella par.alisi progressiva e nella tabe dorsale. Ma al di là di queste r eazioni vi pòssono es ere nel r)aren chima n ervoso modificazioni j)art~colari ch e favoriscono l'insedian1ento, l 'attecchimento e la persistenza del treponem a. Può intervenire il fattore costituzionale, il terrain, dei Fran cesi , già riassunto in passato con 1'abusata denominazione di locus ni inoris resistentiae . Marinesco si è recenten1ente occupato del1'argomento. Egli fa rilevare ch e secondo le stati tich e di E. Friedmann, gli sch emi di Kretschmer e le tavol e di l\1artin e Breitmann il 79,2 % dei malati di paralìsi progressiva è dato da l tipo picnico-atletico (dispastico), e da individui nei quali il sistema vegetativo prevale sul sistema a nimale. Egli ha inoltre studiato con Oscar Sage, sopra 50 casi di m etasifilide per la maggior parte paralitici, il coml)Ortamento del pH n el liquido cefalo-rachidiano; ha trovato che n ei malati affetti della ma1

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lattia di By le il pH ha una tendenza spicca ta verso I '.alcalos i :e ch e esiste una relazione quasi costante fra gravità delle lesioni ed alcalosi del ' liquido cefalo-rachidiano. In casi di paralisi progressiva grave con demenza egli vide il pH salire fino a 7 ,59; nelle forn1e incipienti con leggeri disturbi della memoria trovò il pH quasi normale. La cura specifica, la pireto- e sopratutto la malariaterapia tendono a fare discend.e re il pH verso l 'acidosi . È pertanto pos· sibile ch e le modificazioni umorali che sopravvengono nel cervello dopo la mala ria, con abbassamen.to del pH, costituiscono un ambiente sfa\ror evole .alla vitalità del treponema , e cl1e siano cosi aumentati i p ot eri di difesa dell 'organismo. Marin.esco giunse .a questo giudizio da ricerch e eseguite con Grigoresco m ediante il metodo potenziometrico. Avendo sperimentato la vitalità del treponem a· pallido n el liquido di Ringer con un pH determinato, Mar inesco e Grigoresco trovaron o ch e, con un pH eguale a 7 ,20, i trepon emi conservano ]a mobilità da 1/ 4 d 'ora a 2 ore; con un pH eguale a 7,60 r esistono fino a 72 or e. Sperimentando con liquido cefalo-rachidiano di individui normali e comparativamente con a ltro di 6 individui affetti da paralisi progressiva osservarono,__ ch e il treponema pallido nel liquor normale conserva la m obilità per 2-4 ore, m entre n el liquor dei paralitici vive inolto più a lungo, in un caso fin o a 14... giorni. Se queste osservazioni troveranno unanime conferma, si dovrà d edurre che il grado di concentrazione in joni H della corteccia cerebrale costituisce una condizione predispon ente o m eno per il costituirsi della paralisi progressiva, e i avr à una nuova prova e di grande importanza del sig·nifi cato ch e il fattore costituzionale, l 'ambiente di sviluppo per il parassita, possiede tanto nel predisporre alla invasione della corteccia cer ebrale per parte del tr epon em.a, ch e n el manten erlo in vita o combatterlo una volta insediatovisi. In mezzo a tante osservazioni che si usseguono, ad ipotesi , deduzioni e teorie che ne derivano, torna ora difficile orientarsi per una spieg·azione sicura circa il meccanismo di .azion e della pireto- e malariaterapia. Ti confesso, caro Medea, di n on sapere rinunciare, per lo numerose con statazioni personali rispetto alla sifilide recente, al con cetto di un 'azione catalizzatrice della pireto- e malariaterapia verso i m edicam enti specifici chimici, ma riconosco che si deve tenere un gran conto della reazione locale dei fo colai flogistici n el parenchima n ervoso e delle concomitanti modificazioni umorali , dell e quali le variazioni del plI e 1'alca-


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SEZIONE PRATI CA

losi del liquor potrebbero esser e fra le 1)iù 111l. . portanti. È probabile che non uno ,_ ma diversi fattori con corrano a d eterminare i benefici che clinicamente si constatano con l'impiego della malariaterapia n ella sifilide n ervosa. In mezzo a tanto fervore di ricerche la soluzione d el pro. bl en1a pùò essere vicina. Chiudo la troppo prolissa risposta a lla tua lettera del 6 giugno scor so, ben lieto che Tu mi abbia dato la opportunità di ritornare sull 'argomento e di svolgere, ad armi scientifiche, un cortese ed utile dibattito. c .a ramente salutandoti Tuo .a ffeziona.ti simo A. P .l \SINI.

nazione del vaccino : in effetti parecchi esami dei \raccini utilizzati n e hanno stabilito l 'assoluta purezza, ma i vaccini stessi' avevano origini diversissime e provenivano dai migliori stabilimenti di tutti i paesi. Avendo i m edici spagnuoli asserito cl1e nel loro paese non si er a verificato alcun caso di en cèfalite postvaccinica perch è ivi si adopera solo n eurovaccino, in Olanda si è ricorso allo stesso modo , ma si sono avute anch e forme encefalitiche. E da aggiungere ch e il vaccino incriminato è stato in1piegato lo stesso g iorno dallo stesso vaccinatore in centin.aia di ragazzi sen za provocar e a lcun incidente. L 'en cefalite è dovuta all'azione sul cervello d el virus vaccinico o questo agisce indirettam e11te favorendo l'azione di un .altro virus presente n el vaccinato? Nel primo caso n on si tratta di encefalite post\raccinica, m a . di en cefalite vaccinica. M.arie, e dopo di lui Levaditi ed i suoi colNEUROLOGIA. laboratori, hanno stabilito la possibilità di provocar e nel coniglio un 'en cefa lite vaccinica, anEncefalite vaccini ca. cl1e senza introdurre direttamente il vaccino n el cervello e senza passaggio attraverso il te(A. NETTER. Gazette des hop., 13 lug·lio 1929). sticolo. La quistione d ell 'en ce falite con secutiva alla Questo punto di vista, controllato .anch e da vaccinazione antivaiuolosa è stat a oggetto d i a ltr i autori , i1on è stato accettato dai medici un 'in chiesta da parte del l 'Uffi cio in t ernaziona le olandesi , d alla Commission e ing'lese e da lla d'igiene e di una commiss ione incaricata n el Con1n1issione della Società d elle Nazioni. Tut1928 dalla Società d elle Nazioni. ta.vi.a ~{aclntosh l1a con statat o, m edi.ante inoc ulazione ai conig li di sostanza · cerebrale, la Si accertò ch e dal 1923 al 1927 n ell'Olanda se 11e verifi carono 139 casi con 41 d ecessi, in . presen za di virus vaccinico nei centri nervosi di due individui morti n el 1923 per en cefalite Inghilterra 87 casi con 41 d ecessi, in Francia 21 casi, in I talia 26 , in Germania 91, in Austria vaccin ica . Le lesioni cutan ee d ei primi conigli se ne ebbero numerosi casi essendone stati non presentavano nulla di caratteristico essencon tatati in tutti gli osped.ali per ragazzi di d o limitate .a l rossore e gonfiore seguìto da croste, ma partendo da queste croste con pasVienna. sag·gi s uccessivi si arrivava al la tredicesima se[ paesi n ei quali si sono avuti p iù casi sono rie a papule seguìte da vescicole tipicl1e. Ed )'Olanda, l 'Inghilterra e la Germania. infine l 'inocuJ.azione del siero di queste vesciIn g·en er e I.a malattia scoppia dopo 7-13 g·iorcole con sentì di affermare ch e ... i trattava di ni dell 'inn esto, quando cioè 1'infezione vaccivero e proprio vaccino jenneriano , con ferente nica si g·en eralizza. l ' in1munità verso ulteriori vaccinazioni. Bastianse n el 1925 notò ch e casi di en cefaQuesti risultati sono stati confermati da lite postvaccinica si verificarono in località nelle qua]i infieriva l 'encefalite ·e pidemica, pur Blaxall su due altri casi ezionati nel 1927 a aver1do rilevato l e g randi differ enze cliniche e Sheffield ed Ha lifax. Gli in successi ottenuti da altri autori non a11aton10-patologich e esist enti tra le due a ffe-• • infirm.ano l 'importanza d i que ti esperimenti, ZlOnl. tanto p iù che i risultati n egati,1i })Ossono spieIn Inghilterra n on si è osservata alcuna coing·arsi co11 la scomparsa rapida d_el ' 'irus nelcidenza topografica tra l e due encefali Li . Per eliminare d e finitivamente 1'idea di rife- ] 'ence falo per quella auto terilizzaz ione di difesa che rende conto, secondo Le, aditi, della rire le en cefaliti postvaccinich e all 'en cefalite epid en1ica , basta notare che prima del 1923 rarità delle inoculazioni positive n el] 'en cefalite sono stati pubblicati parecchi casi di en cefa- epiden1ica e nella poliomielite. E notevol e 1'osservazione di Fracassi e Relite in ragazzi recentemente vaccinati. calde Cuestas che nel 1928 constatarono al Pierre M.arie e Jendrassik n el 1885 publJli· quattordicesimo g iorno la comparsa d 'un 'erucaro110 l 'osservazione d 'una emiplegia infantile da en cefalite comparsa d opo la vaccinazion e zione vaccjnica sulle coscie d 'un bambino che conten1poraneamente pre entava s intomi d 'enin un bambino di 9 mesi , e segnalarono in tale occasione un 'analoga osservazion e di Hei n e ce falite, mentre nelle sorelle , vaccin.a te in iem e allo stesso ba1nb ino, l'innesto dette risulpl1bblicata nel suo libro sulla parali i infantile. t ato normal e. Tn tal caso l 'eruzione genera]izSi }) UÒ quindi scartare l 'idea d ell a contami.-

SUNTI E RASSEGNE.

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zata provoca un 'infezione vaccinica genera le contemporanea all'encefalite. Non è dubbio che l 'en cefalite vaccinica è dovu ta a d una p eculiare suscettibilità del sistem a n ervoso., ma non si può escludere ch6 vi con corra una particolare attività del pus • • vacc1n1co. Occorrer ebbe quindi otten ere un vaccino stabile ed energico e contentar si sempre d'un .solo innesto di dimensioni ridotte . Purtroppo allo stato dei fatti no11 c'è altro da raccoma ndare. Certo la r arità dell'en cefalite m essa a confronto d egli in1men si v.a ntaggi ch e la vaccinazion e h a a ato all ' umanità non può mai consig li are ]a r inunzia a tal m ezzo di profil assi .

DR.

Oiagnosi e c1tra del pa1·kinsonismo postencet"alitico. Journal Nervous and Merital Disease, g iugno 1929).

(F . L .

P ATR Y .

L 'en cefalit·e epidemica può risolvere con la g u arig ion·e, la morte o. con un complesso di sintomi nervosi analogo al morbo di Parkinso11 . Questa ultima conseguenza si ha sopra tu t to negli adulti, meno frequen tem ente n ei bambini e ne gli adolescenti , n ei qua li si ha nno postumi prevale nte111ente n ella sfera psichica, cara tterizzati da uno stato di eccitazione, d 'ins tabilità e di condotta anoma la o criminale. Il car a tter e peculia r e dei postumi posten cefaliti ci sembra dovuto al fatto ch e la malattia so1)ravvi en e durante il p eriodo d ello sviluppo , e quindi prima ch e si' siano consolidate le vie associa tive tra i centri superiori e quelli più bassi a utonomi, sui quali i primi eser citano n ormalmente una funzione di controllo e d1 arres to . La sindrom e parkinsoniana, ch e è il postumo più fre quente n egli adulti , può manifestarsi immediat amente dopo lo stato .a cuto o sopra,rvenire dopo m esi ed anni da lla cessazion e d ell 'en cefa lite. Ta lvolta la fase a cu ta è così lieve ch e sfug ge a l} 'atten zion e d el pazien te, p er modo che sembra cl1e la sindr ome par kln soniana sia per sè . . la11te. l Tn ' indagine accura ta , per ò, fa rà in og·n i caso assodare l 'esisten za di una fase en ce. fnliti ca acu ta sia pure in forma molto a ttent1ata o lar vata . Si so110 stabilite a nà log ie tra il d ecorso di questa mala tt ia e la sifilide . Anch e in -questa la f.ase inizia le .acuta può essere o non essere ricorda ta. Pr i1na ch e si stabilisca il quadro parkin . onia n o possono aver si brevi p eriodi di letargia, incapacità a l lavoro ed a lla concentrazione, esauribilità fi sica e m en tale, o irritabi lità . Questi disordini possono aver e una d u r.ata anche d i a lcune or e soltan to, e non lasciare J)er il mom ento alcuna traccia . Quest.e on dat e o esacerbazioni son o molto caratter i<

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sticl1e prima ch e si abbia il parkinsonismo d efinito e persi ster1te, il quale può essere comparato con il periodo terziario della sifilide. L 'a na log ia però non sussiste quando si consid eri il gen er e delle lesioni delle due affezioni. L 'aggra vame nto progressivo della sindrome parkinsoniana non è dovuto alla persistent6 a ttività d ella tossina originaria, ma all 'irradiazion e aberrante ed alle tendenze sovvertitrici n el sistema propriocettivo scarsamente adattabile, fatti che sono determinati dalla distruzione di qualch e parte vitale .a vvenuta nella p rima fa se d ell'en cefalite . Con1e in al tre .a ffezioni nervose anch e nel i)arkinsonismo p osten cefalitico ai fatti orga .. n ici si sovra ppongono disturbi" funzionali, e ""'o p ra tutto su quest i la terapia può vantare qualch e su ccesso. Il sintoma p revalente è l 'ipertono d ei muscoli scheletrici. Un o dei segni più precoci con~iste n ella lentezza d ei m ovimenti ch e prima si compivano con sveltezza. Si ha inoltre una n otevole varietà di di sturbi visivi e somatici, tremori di varie specie, anche a tipo atetosico e coreico, iperidrosi , a lterazione d·el metabolismo dello zucch ero , tics, spasmi di torsione, blefarismo, disor dini r espiratori, mioclono, riduzione d ell 'en er g ia, letargia o insonnia. I primi segni sono più m .a nifesti n elle parti su1)eriori d el corpo; fa ccia g rossa, espressione in11nobile, sgua rdo fi sso , bocca semia perta, ristagno di saliva tra i d enti ect il labbro infer ior e. Non mancano lievi disturbi pira midali: par alisi spastich e ed a trofie muscolari. Tutti i movimenti involontari scompaiono n el sonn o. Il mioclono può esser e a ccompag nato o seguìto d.a dolori ed iper est esia cutanea a tipo seg·m entario . Sono stati notati disordini endocrini: a diposità, a menorrea , ipertiroidismo , diab ete insipido, g licosuria . La testa è sempre rig id.a e c 'è una riduzione d ell'ondulazione d·el b ra ccio durante il cammino. La rim.a palpebrale può essere dilatata o ristretta , l 'ammiccam ento è frequente insieme a d un l ieve tremore n ei movimenti delle palpebre. Meno comuni n ella fase a cuta sono. la diplopia, lo stra bismo , il nistagmo, ma difficilmente m a n cano nei movimenti ocula ri e pupillari . Le paralisi ocula ri sono di orig ine sopranuclear e e consistono in difetto dei movimenti coniugati , specialmente di convergenza. Talora si osserva spasmo intermittente d el1'elevatore degli occhi. Le pupille sono spesso disu guali e torpide alla luce ed a ll 'a ccomoda zion e. Il riflesso nasopalpebrale è sempre presente. Sono presso ch e costanti la microg rafia (scr ittura p iccola specie alla fine de lla linea), la r ig idità, la bra dikinesia , l'allungamento del r iflesso di posizione. Tut ti i disturbi son o accentuati d alla stan ch ezza e da i patemi , e si stab ilisce cosi u~ cir colo vizioso: i disordin i n euromuscola ri sta n can o il soggetto e inducono uno stato di


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SEZIONE · PRATICA

malessere e di depressione, fatti ch e a loro volta :aggravano i primi. Dal punto di vista mentale si possono avere deficienze morali, alterazi-0ni del tono sentimentale, disordini sensoriali. Prevale la sindrome a stenica caratterizzata' da senso di debolezza e di stanchezza fisica e mentale, affievolimento di ogni desiderio e di capacità di sforzi. Il paziente appare stanco, apatico, ed i suoi movimenti ed il suo linguaggio s.o no lenti e senza vita. Aumentan.. do la debolezza deve starsene continuamente a letto o su di un.a sedia. Può dormire bene, essere letargioo o insonn e. Le analisi chimiche, microscopiche e biologiche non dànno un reperto sp ecifico .per il parkinsonismo posten cefalitico, rrìa sono utili a scopo diag nostico per la esclusio11e di altre malattie. C'è spesso aume nto di zucchero nel sangue e nel liquor, aumento in questo di monon u cle.ari. Quando è b ene sviluppato il parkinso_n ismo è facilmente riconoscibile, ma nelle forme incipienti o atipiche conviene tener presente la possibilità di confusione con la paralisi agi. tante, affezioni cerebrali a focolaio , con la miastenia gravis, la sclerosi a placch e, le varie forme di meningiti, la poliomielite e la polioencefalite, la corea, i tumori endocranici, gl ~ ascessi cerebrali e cerebellari, le infezioni acute accompagnate da m eningismo , le forme vestibolari o labirinti che dell 'en cefali te letargica, l 'appendicite, l 'uremia, l 'arteriosclerosi cerebrale, la paralisi bulbare, la n eurastenia, l ' isterìa , la psicastenia , la psicosi maniaco-depressiva, la den1enza precoce, gli stati deficitari , la criminalità. Sono interessanti le differenze con la paralisi agitante. Nel parkinsonismo non si ha qu.a si mai quel. tipo di facèÌà a masehérll Cà" ratteristica del morbo di Parkinson. Il tremore raramente è il fatto predominante, si ha solo n ei movimenti attivi e nel mantenere .attiva·· m ente una posizione. Nella paralisi agitante non si - ha scialorrea. Nel parkinsonismo si hanno spesso crisi di pianto, g rida e mioclono ch e mancano nel Parkinson. Questo di solito si manifesta in individui con più di 40 anni, m entre il parkinsonismo è mal.atti.a di tutte le età. Nelle lesioni cerebrali vasali i disturbi par.a· litici e pupillari sono :unilaterali e c'è c~ma, da l qua le il paziente non può esser e sv.~~11ato, m entre lo può essere anch e dal sonno p1u profondo dell 'encefalite. La sclerosi a placche è caratterizzata. d.all 'assenza dei riflessi a ddominali, dal nistag mo , dalle paralisi spastiche, dal clono ~el pied e~ d.a l Babinslti, dal pallore della papilla, fat t1 . . ch e m ancano n el parkinsonismo. Dalle v~ri e m eningiti il parkinsonismo s1 d1stingùe m ediante l 'esame. del liq uor. . . . Il quadro sintom.a tolog1co della pol1om1el1te è don1inato dalle pa ralisi fla ccide, ch e mancano nel parkinsonismo.

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La mortalità n ella fa se acuta dell 'en ce falite epidemica raggiu11ge il 20-30 % dei casi, i I 25 % g·uarisce praticamente del tutto, il 50 % guarisce con postumi, e di questi una buona metà presenta sintomi di parkinsonismo. La cura è schiettamente sintomatica. Il bromidrato di ioscina per via orale o sottocuta- . nea si è dimostrato il miglior ri1nedio. Si somministra alla dose di cinque millig ramn1i aumentando fino a venti milligrammi nei limiti della tolleranza. In tale dose la ioscina può essere data per anni. Essa procur.a un notevole miglioramento fisico e psichico. Riduce o fa scomp.a rire i disturbi sensoriali. Migliora l 'andatura e la parola, i tremori diventano m.e no intensi, lo sguardo più espressivo, i movimenti diventano più vivaci , si .avvantaggia lo $tato generale, lo stato sentimentale si solleva , l 'individuo diventa più attivo. Gli eventuali disturbi d.a ti d.a ll.a ioscina (disordini visivi, secchezza della. bocca) possono essere di pilo. corretti con la somministrazione . carp1na. La cura può essere integrata con le irradiazioni gen erali di raggi ultravioletti, gli esercizi fisici, il trattamento di eventuali focolai infettivi dentari, nasali , faringei , .auri colari , la psicoterapia, tonici generali, sedativi ed ipnotici (lumin.a l). Rimangono per lo più ineffi caci tutti gli altri metodi di cura tentati finora: iodio, belladonna, triparsamide, argotropina , st:amon~o, bismuto ; a r senico , urotropina, malar1.aterap1a , bag ni caldi, massaggi , elettricità, iniezione endocra nica di siero di conva lescente, paratiroidi, vaccino polivalente autogenq di germi intestin.a li e nasali . •

Un complessò sintòmatico degli individui stigmatizzati nel sistema vegetativo. (I\. . ScHUBERT. Wiener klin. Wochenschrift , 25 aprile 1929). Nello studio della n eurosi del sistema vegetativo, si può rilevare ch e vi sono complessj sintomatici rari, m entre altri si osservano con unà certa frequen za. L'A. richiama l 'atten zione sopra un complesso costituito dalla costipazione dismenorrea e .anidrosi, ch e egli ha osservato frequentemente in pazi ent~ lè. qu.ali ricercavano l 'opera medica per rag1on1 div.erse. Il complesso sinton1atico deve essere completo. e non sono da con siderare le forme fruste , in quanto ch e la presenza isolata di uno solo degli accennati sintomi è tanto frequente , ch e non vi si può attribuire importanza alcuna. . Come esempio tipico, l 'A. cita il caso ~1 una insegnante di 35 anni, coniugata, ch e ricorre al medico per un raffreddore, con leg· gera febbre e ra ucedine, ch e la disturba ~ sai nella sua profes io11e. Il padre della paziente


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offre di costipazione; i1ull 'al tro n ell 'anamn esi servazione corre11te dimostra ch e vi sono molte fan1iliare. La paziente ha intestino torpido sino donne. con genitali del tutto normali, le quali dalla fanciullezza ed attribuisce tale disturbo sono costrette a pas are in letto i giorni dei al fatto che, da ban1bina n elle scuole da essa mestrui. • frequ entate, era ·se·vet.amente proibito di recarsi Per quanto riguarda la secrezione sudorifera. · al la latrina durante }' insegn amento . La me- nessuna dell e pazienti osservate aveva una mastruazione, fin da l principio, è sempre stata lattia ch e potesse spiegare la mancanza del connessa con disturbi tali ch e la paziente è sudore, com e il diabete n1ellito, i disturbi dj i11capace di lavorare e si sente molto male. n utrizio11e della cute ch e si osservano n ella Nulla di notevole all'esame obbiettivo, al,ro i den1en za paralitica, a tacere della cachessia seg·ni di una trach eo-bronchite. La paziente cancerigna o della degenerazione dei gangli informa però ch e essa, al principio dell 'attuale motori d elle corna anteriori. i11disposizione, aveva preso defl 'aspirin.a , ma, La n1ancanza del sudore era estesa a tutto secondo il solito, senza poter sudare. · il corpo, comprese le estremità , sicchè si doL 'osservazione indica il triplice comi) lesso veva trattare di un disturbo generale del sistedella co tipazione , dismenorrea, anidro i. Ri- n1a ' 'egetativo e non già ... di una disfunzione 111ane ora a decidere se, in realtà, le pazienti locale dei centri o delle vie vegetative. con tale con1plesso siano r ealn1ente delle tigNon è agevole, in questi casi, comprendere 1natizzate nel sisten1.a ·v egetativo. come possa .a gire lo stimolo psichico, ch e può ei casi del l 'A. , le pro\'e meccanicl1e con .. · invece essere attivo nella costipazione e nella uete (pressione d ei bulbi oculari , pressione del di smenorrea; a tale proposito, sono note le Yago, aritmia resp iratoria) i1on h ann o dato ri- osservazioni ch e, an ch e in popolazioni selvagge ultati con cordanti; soltanto era cos.tante la o barbare, la defecazione e la mestruazione arit1n ia r espiratoria . Alle prove farmacodina- sono con siderate co111e im1nonde e ch e quindi miche, le pazienti si rifiutc'lrono, mentre le tale con cetto può agire n el sen so di u11 ' inibiprove psicodinamiche died ero con1e risulta to zione. E la sudorazione potrebbe essere inibita ch e una paziente apparteneva al tipo. B ed .a ltre per analoghi n1otivi, offendendo il senso due a quello T . In complesso però, in tutte estetico . queste prove, si ha sempre una grande irrego. In complesso, nei sintomi accennati di larità , il ch e din1ostra ch e nelle neurosi vege- neurosi vegetativa noi trovian10 un fattore cotative non "' i ha nessuna dominante del si- mune, cioè il te11tativo incosciente di e·vitare _lcma simpatico o parasimpatico, ma si tratta quello ch e non ·corrisponde al proprio stile di invece di una disfunzione di entrambi i si- ' 'ita. Tutto quanto vien e ritenuto o sentito stemi. come incomodo, doloroso od inestetico, viene ello studio d ei singoli sintomi , l 'A. rinegato e viene considerato come abn.o rmo e morboso, fino a ch e il corpo cede a questi ' 'olg·e anzitutto l 'attenzione alla costipazione f. ri11orta, fra l 'altro , il caso di u na paziente in continuati attaccl1i contro le sue manifestaziocui si avevan o, al n1assimo, due car ich e et- 11i fi siolog· ich e e fin i ce con l 'estrinsecarle in ti111anali .accompagnate da dol ori .all'ano; la modo errato. ai1amnesi fece sapere ch e la paziente aveva Non costante, n1.a .a bb.a tanza freque11te in so fferto tempo addietro di un.a r.ag·a de a n ale, qu esto complesso sintomatico è l 'in1possibilità di cui però al momento dell 'e an1e non si ave- di vomitare, ch e si ' ede abbastan za spesso in donne e ch e si potrebbe attribuire al la n1anvano tracce. Con una cauta suggestione e con adatte spiegazioni , si potè ot tenere cl1e la pa- canza del riflesso far ingeo. Ana logamente, ma ziente avesse il beneficio corporale ogni 2-3 di difficile interpretazione per chi no11 ha pragiorni e senza dolori. Questo ed altri casi citati tica di psicoanal isi , potrebbe co nsiderar~ i un d i111ostrano ch e si devono ritenere come indi- certo grado di dispareunia , cl1e pure s1 può ' ri dui stigmatizzati nel sistema vegetativo quelli osservare in queste pazienti. Queste pazienti hanno inoltre un aspetto cl1c , a stimoli psichici, rispondono con errate r eaz ioni del corpo. Così n elle dl1e i)azienti, di e terno un po' somig lia11te: tipo un po' ' ririle, Clii qui abbiamo riportato sommarian1ente la espressione del viso un po ' cc tetanica n , con .. torja, non esistev.ano p i1'1 da nl olti .a nni , n è la piegh e accentuate, lie,remente ansiosa, tipo che J)roibizione dell a scu ola, nè la ragade anale, sta in aperto contr.a sto con quello B di Jaensch. •F ra i sintomi ornat ici si trovano nella magcl1e però continuavan o n ei loro effetti su l corpo. gior parte di tali pazienti ·la mancan za dei ri Anche n ella dismenorrea, noi troviamo una flessi corneale e faringeo ed invece la vivacità ri11rova ch e negli stig n1atizzati del si tema ve- di quelli periostali e tendinei , ch e dànno qualge tativo si h a una disfunzion e del corpo in che volta persino il clono. ~egui to a tin1oli lJsichici. È tin fatto che i ' ' i sarebbe poi la c1uestione di decider~ se si di . turbi n1estruali po sono aver i in consetratti d i una 11eurosi organica o psichi ca, cioè g11c11za di cliYcrsi stati patologici ~ll ba -e ana- cli n euro i orO'an ica con defi cienze psichiche to111 ira. fa l'apprezzan1en to dei di ~ t11rbi ub- ocl in,-ece cli t111a ]1siconeuro i con manife ta})icltiYi 'aria entro limiti n1ollo a111pi e l'os- zion i somaticl1e. qucs1ione di , econdaria im 1


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SEZIONE PRATICA

portanza poichè noi dobbiamo soprattutto éonsiderare la patologia della person::i. Questa sindrome non è ch e uno d ei tanti accordi che la n eurosi vegetativa, con i suoi sintomi di numero limitato, può offrirci ; lo averla isolata dimostra ch e, anch e senza me·· todi di ricerca istologici e microchimici , si può investigare n el gr.an libro della N.a tura . FILIPPINI.

Idrocefalo acuto curato col cateterismo del terzo ventricolo attraverso il co1. po calloso.

OSSA E ARTICOLAZIONI. I tumori a mieloplassi primitivi delle sinoviali articolari. (A.

T ALBOT .

Rev. d. Chir., n. 5, 1928).

Questi tumori, se così si può chiam arli, sono stati desigr;tati con varie denomin.a zioni: sar .. comi a miel oplassi, xantosarcomi, xantomi a cellule giganti, mielomi, mieloa:antomi, granul;;mi a cellule giganti, ecc. ~anno aspetto inacroscopico di tumori beni-

gni .e struttura di connettivomi a cellule gigan t1. In gen ere la localizzazione a lle sinoviali (BoscHr, SERRA, MACCANTI. Rif. lYl ed., n . 22, articolari è secondaria a diffusion e dallo scheletro o dai tendini e solo eccezionalmente è giugno 1929). primitiva .. L'~. tratta i caratteri principali di Il procedimento riferito risale ad Anton-Bra- . queste les1on1 sull.a base di nove casi di cui mann , ed è stato applicato in un b ambino di otto raccolti n ella letteratura e uno cli osser· 14 m esi , il qu.ale 20 giorni prima, in seguito vazione personale. a febbre alta, notò impossibiiità a tenere il Questo riguarda un g iovane di 20 anni che capo diritto, aggravamento ·di uno strabismo 4 anni prima, p er frattura del femore, era stato convergente destro preesistente, testa grande, sottoposto per 60 g iorni a estensione continua con fontanelle aperte. con trazione sul collo del piede. Accusava lieve Le ricerch e sussidiarie moc:.trarono: alJa ra- disturbo funzionale con limitazione della flesdiografia sfumatura n el disegno della base, sion e dorsale del piede: normali gÌi a ltri moscarso spessore· e scar sa den sità d ei tavolati vimenti . All'esame clinico segni di idra rtrosi ossei, ampiezz.a esagerata delle fontanelle; nel cronica della articolazione tibiotarsica, con perfondo dell 'occhio stasi papillare incipiente; la cezione di un corpo estraneo articolare n el cul pressione del liquor c . r. quasi normale. di sacco antero-esterno della sinoviale. RadioFatta diag nosi d'idrocefalo interno a cuto, si grafia n egativa. Nulla che avesse potuto far procede alla puntura del corpo calloso, secondo p en sare alla tbc. All'intervento si trovò un tuil procedimento<fi Anton-·B ramann, s'introduce more lobulato, pedun colato, ricoperto da n1emfino a lla falce un sottile catetere, e si fa sci- brana liscia , giallastro, duro in alcuni punti, volare fino al corpo calloso, che viene perfo- molle in altri, che all'esame istologico risultò rato. Fuoriesce liquido a pr·e ssione .aumentata, costituito da elementi connettivali fusati, con a zampillo, ch e cresçe co' movimenti respira- numerosi mieloplassi , ammassi di pigmento tori. Se n e estraggono circa 100 em e.; si estrae ocraceo, arteriole b en sviluppate e agglomerati la sonda, e si sutura a strati la breccia. di cellule lipoidich e; alla periferia uno strato Dopo circa 15 giorni il paz. poteva tenere di tessuto fibroso den so ricoperto dall 'endotela testa ritta, e camminare ; dopo un anno le lio articolare. Non cariocinesi nè mostruosità c ondizioni erano migliorate; le mi surazioni d el cellulari. L'esist enza di un solo strato fibroso cranio sono un po '. superiori a quelle avute e di un solo strato endoteliale, dipendenze risubito dopo la paracentesi, m .a la radiografia spettive della capsula e della sinoviale articomostra i segni d 'una avanzata guarigione, con lare, la integrità e spostabilità delle guaine ispessimento del tavolato osseo norma le, e le tendinee constatate all 'intervento , fanno amfossette presso a poco id·e ntiche a quelle nor- m ettere in questo caso l 'origine articolare. Gli a ltri otto casi rig u.a rdano osservazioni mali. Nella considerazione del caso gli AA. si do- simili, nella magg·ior parte dei quali era stata ma ndano se si trattava d'un idrocefalo comu- fatta diagnosi di sarcoma e l 'asportazione avea portato sempre la g uarigio11e, senza recidive nicante o no; e per una serie di con siderazioni, pensano ch e sia stato un idroce fal o non suffi- dopo 7 e più anni . Tratta quindi del l ' anatomia patologica dicientemente comunicante. stinguendo 2 forme: Altre con siderazioni sono riferite sui m etodi a) forma limitata.: tumore u.n ico , pedundi cura suggeriti, e sulla patogenesi dell 'idrocefalo operato, il quale deve riportarsi a qu~lle colato sulla faccia interna della sinoviale e con idrocefalie ostr uenti di Dandy, per aderenze in- }'.e stremo libero spostabile nel cavo articolare; b) fo r ma diffusa, ' rillosa, che può invadere fiammatorie, in seguito a meningiti, spesso buona par.t e dell'articolazione. eredoluetiche. L 'evoluzione, identica per le due forme, è Anch e nel paz-. vi era forse una eredolue, per la Weichhrodt positiva, e il miglioramento lenta; restano sempre incapsulati, non aderenti a ll 'infuori della base d'impianto. ottenuto in seguito a cure mercuriali. La forma > il colore, la consistenza sono in CARUSI.


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IL POLICLINICO

gen ere q ue] li descritti n el caso p erson ale. Nlicroscopicam ente constan o di una sostanza fondan1en tale fibr osa con tre eleinenti cara tteristici : a) m ieloplassi , a tipici , con numerosi nuclei d isposti irregola rmente, stanno fra il mie. loplasse osseo e la cellula gigante tbc.; b) cellule lipoidich e, poligona li, vu ote, con nucleo retratto, ch e n elle sezioni al congelatore mo. str.a no cristalli di colesterina; e) pigmento ematico, ocraceo, in g·rossi g rani liberi o inglobati n ei macrofagi. Questi tre elem enti sono soggetti a variazioni: n elle forme- antich e la scler osi inv.a dente l) UÒ distruggere i .mi elopl.assi e n1asch erar e il pigmento. Qu.anlo alla pat ogen esi l 'A. pensa che non sian o da considerare com e tum ori veri e l'ropri poicl1è gli elem enti ch e li costitui sc·o no sono q u elli delle infiammazioni e irritazion1 cron ich e di lunga durata. Fa ttori seconda ri favorent i p ossono essere i traumi: riel caso person ale la cra va tta di trazione p er 60 giorni . Clinicaniente sono cara tterizzati dall 'evoluzion e len ta e accr escimento minimo , senza dolore e con funzione conservata fin o a ch e la n eofor m.azion e non blocca l'articola zion e. P er la diagnosi , nulla fa pen sar e a un tum ore m align o, n1a bisog·na ricorda r si che certi tumori m alig ni d elle sinovia li articola ri hanno inizio subdolo. La differ enziazione va fatta p rincipalmente con la tbc . sinovia le pura e in secondo luogo con gli altri tumori b enigni (lipoma J)eduncolato, lipoma a rborescente) . Con la radiogra fi.a si possono escluder e le form e ossee primitive. Per la cura non è n ecessario un trattam ento mutilante : b asta l 'asportazion e con la b ase d1 imJ)i.anto e su ccessiva ricostruzione d ella sinoviale. Nella forma diffusa si possono asportare le singole villosità o pr.a ticare la sinoviectomia. Queste n eo formazioni sono molto sen sibili alla ra diotera pia ch e trova la migliore indicazione n ell e forme diffuse. G. PA CETTO.

Su 11n processo bio-chimico • che aiuta la fo1~mazione del callo osseo. (ARNAU D

,

e CrAuno. Soc. d e Biol. , 1929).

Partendo dall ' ipotesi ch e la m etaplasia ossea è un fen om eno locale e ch e per la sua r ealizzazion e occorre un eccesso di cale.io locale, }1an no cercato di r ealizzar e a r tifi cia lmente un appor to di calcio locale che si possa facilmente lecra re a l callo preosseo eh-e si può considerare coen1 c u n colloide capace di .a ssorbire gli joni ch e vi si presèn tano fra cui è più importante lo jone calcio. L 'assorbim ento si compie per un fen omeno di flocculazion e d ovuto a l silicio ch e .a bbonda nel la regione d el ca ll o. È l 'insieme di silÌce colloidale e di calcio cl1e gli AA. 11ann o cercato di utilizzar e per ' ini ezione i1cl focola io di frat lura sotto la se-

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g uente forn1ul a : Ca = 12 m g r. + soluzione titolata di silicato di potassio eme. 0,02 in una fial a da 2 em e . In un caso di frattura della coscia al terzo n1edio in un u òmo di 62 anni non consolid.a ta e n el qua le eran o rimasti infruttuosi a n . che gli innesti osteoperiostali, dopo 17 iniezion i n el focolaio di fra ttura si ebbe il consolidam ento . In un .altro caso di frattura d el 3° m edio del braccio ·in uno di 58 a nni senza consolidazione anch e dopo cerchiaggio, una serie di iniezioni locali del miscug·lio silice calcio fece scompa rire l.a p seudoartrosi definitivamente. Così ch e si può dire ch e la formazione del callo osseo .può esser e chimicam ente provocata con l 'appor to n el focola io di fratture degli joni Ca m essi in pr esen za di silicio. R. BRANCATI.

Il processo sopracondiloideo del femore. (IlAHN. Bruns B eit. z . Klin. Chir .., vol. 144,

parte 2a, p. 283). L 'A. osserva com e n ell 'omer o, qualch e centim etro .al disopra d el condilo mediale si ha un processo detto sopracondiloideo o epicondiloideo ch e in a lcune specie ani mali forma un· canale da cui passano -va si e nervi del plesso b rachiale o una interossea a nomala che nasce da ll 'arteria omerale. Secondo Kohler questo processo sopracondiloideo dell'om er o si trova nell ' l , 2,5 % dei cadaveri . Anch e n el fe1nore si trova un processo sopracondiloideo interno ~h e può avere due forme: una r etta , un 'altra varia. Esso si trova al di sopra del condilo, n e.I piano popliteo là dove si origina la parte m ediale del musco lo • gastrocnemio. . Questo processo ha forma prismatica ed è ricoperto eventualmente da una piccola testa su cui si attacca la parte terminale del grande adduttore . L'anomalia può essere accompagnata da anomalie mu scolari come la_ mancanza della por zi"On.e m edia na dell'origine del gastrocn emio ch e così nasce p er una parte dal1' epicondilo interno . Il processo che vien e denominato tubercolo sopracondil oideo è stato rintracciato median~e ]a radj ografia in uno studente capitato alla Clini ca chirurgica di Breslavia per un infortunio. R. BRANCATI. _.. Interessante pubblicazione: tenu~. per '~~iati.y& NEOPLASMI Le~i~ni l'Istituto S1eroteratp1co

del·

M111an~.

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SEZIONE PRATICA

MEDICINA SOCIALE La cura degli infortunati . . Echi del Convegno di Medicina Sociale.

Al Co11gresso di Medicina Sociale - testè tenuto in Milano - è stato toccato anche il tema dell'obbligo alle cure negli infortunati del lavoro. Dal r.e ndiconto dei giornali non risulta che tale arg·omento .abbia dato luogo a disc.ussione: tutti d'accordo quindi. Pare strano - l 'ho scritto altra volta - che si debba discutere di obbligo a cur.arsi carne se tutti o quasi tutti gli operai infortunati rifiutassero di farsi cur.are per rimanere guerci, ·storpi, deturpati per cicatrici deformi. Tuttavia credo non sia male esprimere il proprio pensiero franco potendo la discussione suggerire il meglio o anche il meno male in uno dei capitoli importanti dell 'infortunistica. Perchè come medico e più con1.e chirurgo conosco per pratica i pericoli ai quali pu ò esporsi . un oper.ando. E so ancora che quando un operaio fa una cura di mala voglia, ritrae da essa poco v.antaggio. Anch e qui, pare, vale il proverbio: « non c'è p eggio sordo di chi non vuol -sentire ». Per i pochi sordi - se ci sono è la persuasione, è 1'esempio - educativo per .eccellenza - che deve stimolarli .ad accedere spontaneamente alle cure persuadendoli ch e non c'è indennizzo che valg_a la completa capacità lavorativa. Ed è sopratutto necessario che l'infermo .abbia fiducia nel curante. E questa fiducia l'operaio h a se è persuaso .ch e il sanitario lo cura amor.evolmente, lo sa cur:'re e non lo sacrificherà in ultimo agli interessi della assicurazione. Per ora - è b en e sia detto - l 'operaio vede nel sanitario delle assicurazioni solo un fun·zion.a rio fiscale e vi si affid.a malvolentieri. Questo stato di cose non è mutato da quando sono in vigore presso di n qi 'le assic~razioni infortuni . Per questo motivo io patrocinavo la istituzione di reparti ospitalieri per feriti del lavoro- perchè 1'infortunato avesse l 'impressione ch e il curante era indipendente dagli istituti assicuratori. Anche il Borri consigliava di essere cauti ne} ·sostenere l 'obbligo alle cure perchè l'operaio, facendosi operare , poteva gu.arire m.a potev.a .anch e morire. Il Magaldi - che è l 'attuale Direttore della ·Cassa Nazionale infortuni - pensava ch e la 'legge non consentiva di « obbligare gli operai ·ad esporsi ai pericoli conseguenti ad opera. zione chirurgica; obbligo che non sarebbe nep_pure conforme al diritto che ognuno ha, che la propria integrità personale non sia per volere .altrui manomessa o comproniessa n (1). Per queste considerazioni. il Co}aj~nni,. il Momo e d altri fa cevano voti percl1e 1 obbligo a ll e cure fo sse esteso solo alle operazioni chirur(1)

Dol\IENICHINI.

Riforma n1edica, Napoli, 1907.

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giche che non sono di peri colo per il paziente. Io mi domandavo e mi domando: - quali sono le operàzioni ch e sicuramente sono prive di pericolo? Al tempo di guerra fu err1ana to un decreto ch e ordinava di tener conto, nelle liquidazioni delle pensioni, se il p en sionando aveva rifiutato o meno una determinata cura. La ragione del decreto fu dovuta .al fatto che un articolo su il reclutamento vieta di assoggettare ad operazione cru enta un riformato contro sua voglia. l\1a ciò non vuol dire che il soldato italiano, in generale, .abbia cercato di restare mutil.ato rifiutando le cure (2). Anche il Bernacchi prima della guerra aveva fatto una proposta del gene.re. Togliere dalla somma della indennità quel percento di invai idità di cui l'operaio si sarepbe liberato con d etermin.a te cure. Impossibile poterlo deter• m1nare. Una legge che può essere messa fra i decreti è quella della Repubblica di S. ·Marino alla cui redazione cooperò in modo particolare un funzionario della Cassa Nazional e infortuni. Ed ecco l'obbligo per l 'operaio di sottoporsi << a piccoli atti operativi che non importino ragion evoli preoccupazioni per la · sua vita ». La innovazione non doveva avere molta importanza perchè era facile prevedere che la piccola Repubblica non poteva fornire statistiche di grandi cifre da servire di ·esempio. Era quin· di una sola affermazione (3). Ed ecco un .altro decreto-legge: è il D. L. d el 191q per le assicurazioni agricole. « Il lalavoratore non può, dice l 'art. 18 del D. L . per gli infortuni agricoli , se1Jza giustificato motivo rifiutarsi dietro richiesta ed a spese dell'Istituto assicuratore, di sottostare alle cure che l 'Istituto ritenga n ecessarie. Fra tali cure non si intendono ~omprese le operazioni chirt1r~iche, salvo i minori a tti operativi ». Come si può stabilire una line.a ~i de.man~­ zione fr.a piccole ·e gr.andi operaz1on1 -ch1rurg1che? E chi la stabilisce? (4) . E qui può tornare a proposito la con sidera. zione del contrasto ch e ci pl1Ò essere fra certe cure e interessi economici delle a ssicurazioni. Certe cure che richiedono lunghe degenze e sono di esito funzional e incerto (es. le plastiche alle mani) cozzano con gli interessi degli Istituti assicuratori perchè infine. l '.assi~ur~zio­ n e dovrà probabilm ente sborsare indenn1zz1. per invalidità tempor.a nea e permanente parziale. Chi stabilirà in quest{ casi l'indirizzo di cura? L'a ssicur.azione potrebbe essere tentata a scegliere la via più breve e più e~onomica tra~cu­ rando i precetti della chirur cr1a conservatrice. Mi sento già dire ch e ciò. non avve~rà .. Ma chi Io può garantire? La giusta appl1caz1one (2~ Do,rr.:N1C'RI1'{I.

Rasseg na d 'assicurazione, Ro-

ma , 191'7. (3) Do 1BNrc a1Nr. Rivista Infortuni, Milano, 1915 ( 4) Rassegna Previdenza, Roma, 1920.


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delle leggi sociali dipende, come ben dice il Fioretti, dall'indipendenza e dalla competenza del m·e dico (I). . Dopo un periodo d~ oltre un decennio del1'obbligo alle cure negli infortuni agricoli saw rebbe utile sapere dal~e assicurazioni quanti rifiuti alle cure si sono avuti per parte del1'operaio. Per quanto consta a me l 'infortu .. nato - nella quasi totalità - ha continuato liberamente a farsi curare dal medico condotto, dal m edico ospitaliero, da~ sanitario libero esercente senza intervento del personale della assicurazione. · Il m edico di questa, eccezionalmente, s'è fatto vivo per qualche visita di controllo o pe1· la liquidazione definitiva delle invalidità. Pre. cisamente come accadeva e come accade ora per gli infortuni industriali ove non c'è ob. bligo di cura. Concludendo io sarei d 'avviso di non codificare per legge n essun obbligo alle cure. L 'operaio italiano infortunato si farà curare perchè vuole essere lavoratore e ·non mutilato. E se le Assicurazioni vogliono avere i lor-0 ambulatori frequentati cerchino di a cquistare la fiducia degli operai provvedendo scelti sanitari, attrezzando ottim~mente i loro dispensari, e applichino le leggi con criteri ampi e liberali. Allora gli operai accorreranno specie nell 'ultimo stadio della cura (meccanoterapia, elettroterapia, massaggi, ecc.) che è il più importante per ch è conduce a~la guarigione funzionale -0 alla invalidità parziale permanente più piccola possibile. Per gli atti operativi - specie per quelli che richiedono la narcosi - credo necessario in modo assoluto di lasciare libero l 'infortuna to. Solo in questo modo sarà rotta la catena che - in caso disgraziato - lega l'infortunio alle ultime conseguenze. Modena, agosto 1929. G. DoMENICHINI. (1) F1onETTI. Federazione medica, Milano, 1929.

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CENNI BIBLIOORAFICI. (1) RoE~ERER C. Orthopédie. Tuberculoses chirurgic<;r-les. . cc Les consultations journalières ». Dom ed1t., Paris, 1929.

. Bisogna ri~onoscere che quei volumetti che ~n poche pagine ~ann? la pretesa di esporre e insegnare la pratica d1 una br,a nca della scien .. za medica, difficilmente possono mantenere la l~ro. p:omessa, ~ questo ben sa chi a quella disc1pl1na ,esclus1vam·e nte si dedica e ne conosce gli innumerevoli problemi, ne sa valutare le compless~ difficoltà; tanto più quando, come nell'ortopedia, si esige un 'abilità tecnica non conseguibile con lo studio dei trattati 1 mentrs poi la terapia, come in nessuna forse delle discipline mediche, ha da essere strettamente individuale ~ si richiede la conoscenza di una quantità di mezzi o di accorgimenti che volta per volta trovano la loro indicazione. E tutto ciò anche a prescindere dalla parte più strettamente chirurgica dell'ortopedia. Tanto sono inutili i libri che pretendono di · insegnare tutto ciò in poche pagine, ·quanto· sono · preziosi quelli che aprono al pratico, con un'esposizione chiara e sintetica, orizzonti che gli sono meno famigliari. Il volume del Roe· derer conserva in questo senso quasi sempre un sano equilibrio, passando in rapida rivista le malattie ortopediche, ciò che l'ortopedicopuò da una parte e dall'altra il medico, per giovare a questo genere di pazienti. E il libro è tanto più raccomandabile per la gran parte che in esso viene d·edicata all'argomento della tubercolosi osteoarticolare, d 'importanza pratica capitale. I vari argomenti sono svolti a grandi linee, prospettando i quesiti fondamentali, secondo un metodo caro agli autori francesi; chiare figure illustrano il testo. . Data la grande frequenza con cui si incontrano ne~La pratica casi di interesse ortopedico, è dunque un libro assa i utile. E. VENEZIAN.

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si desidera la recensione.


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SEZIONE PRATICA

di luogo, che fanno di questa traumatologia bellica un.a chirurgia non soltanto d 'urgenza, ma anche d'eccezione e di espedienti. Nella parte generale alla trattazione delle caratteristiche degli agenti vulneranti seguonù alcuni succosi capitoli sulla biologia delle ferite di guerra e sulle infezioni. La parte speciale comprende lo studio region.a le delle lesioni tra urna ti che e infine alcune note sulla raccolta, il ricovero e lo sgombero dei feriti. La monografia è compendiosa ma i molteplici e complessi argomenti sono tra ttati organicamente e con equilibrio . Si poteva è vero , a proposito dei metodi per ovviare ai notevoli accorcia m en ti di un arto inferiore, ricordare, a ccanto al m etodo di Kirschner, l 'osteotono di Putti (1918) e non dimenticare che l'accorci.amento .a rtificiale del1'arto sano, chiamato dall 'A. processo DucuingUle:au (1916), è stato proposto in Italia dal Rizzali n el 184 7, ma sono queste piccole men~ de ehe nulla tolgono al valore pratico del libro, che è grande dato anche l'assoluta mancanz.a di opere italiane sull '.argomento . E. V ENEZIJ\.N.

Die Behandlung der Knochenbriiche. Die Beharidlung der Verrenkungen. Collezione « Biicher der Arztlichen Praxis l> . J. Springer ed., 1928. Sono due libretti che potranno riuscire molto utili a qu.ei colleghi che conoscono il tedesco: vi sono esposti, in poche pagine, i princìpi fondamentali di cura delle fratture t delle lussazioni, tenendo conto. solo dei mezzi ch e il pratico, lontano dai centri ospitalieri, può .a vere· .a disposizione. E. VENEZIAN. '

Interessante pubblicazione: Prof. dott. RAFFAELE CALVANICO

lib. doc. di Patologia spec. chirurg. dimostrativa nella R. Un iv. di Napoli

Il cancro mammario e i metodi da preferirsi nella sua estirpazione INDICE. - CAP. I. Concetto generale del Cancro e vario mo do di eostitud.rsi delle Metastasi nelle Neoformazioni malign.e, piaig. 1 a 20. - CAP. II. Ma niera di dif· fon,d ersi ·d el Oaincro mamm.a r.i o e ragione dei differen•t i processi operativi, pag. 21 a 56. - CAP. III. 'I1ecniea dei V.atri processi operativi e ragioni per le quali eon-0 da .preferri.rsi, nell'ablazion'e ·d el cal'cinoma m.a.m_ ma.rio, il metodo cl.i Tansini o quello di Handley, pag. 57 .a 92. - CAP. IV. Risultati prOSE:limi e remoti della ·ablaziione del Car-0inrona mamm a rio deErunti dalJe più recenti statistiche operatorie, p.a g. 93 a 136. - QAP. V. Thiisultati della terapia chirurg.i ca del Car· cinoma mammario cO'lllbinata con le irradiazioni Radio- e Radiumtera1piohe, pag. 137 a 166. - B1BLIOGRAFIA, pa.g. I a CII. ,

Volume in grande formato con XXVIII tavole in 11ero fuori testo. Prezzo L. 9 O. Per i nostri abbonati s0le L. 7 5 in porto franco. Invd.a.re Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI · Vift Sistina, 14 - ROMA.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI •

Reale Accademia di Medicina di To1·ino. Seduta del 28 giugno· 1929 - VII. Presidente: Prof.

BALP.

Contributo allo studio del comportamento della milza sotto l'azione dell'adrenalina. Dott. G. DoM1N1c1 e C. G1on.DANO. - . Le prove, fatte alla inattina a dignuno ed in assoluto riposo, consistevano nella determinazione colla palpazione e percussione della grandezza della milza, misura della pressione arteriosa, emometria, con~ teggi d ei globuli ross~ e bianchi, resistenza globulare, r efrattometria, formula leuèocitaria ed eventuale presenza di framn1ent~ di globuli ro ssi~ Queste prove erano esegt1ite prima del! 'iniezione e dopo 1/2 ora, 1 1/2 h, 2 1/2 h. Furono esaminati 28. individui cli cui 9 nor1nali, 3 con ittero emolitico, 9 epatosplenomeg·alici, di diversa natura, 2 itteri emolitici spler1ectomizzati da antica data, 1 -caso. di sclerosi apicale e 1 di nefrosclerosi. Negli indivi dui normali dopo 30' dall'iniezione di odrenalina si ha p er lo più un aumento dei globuli rossi, che negli esami success~v~ si è con1portato assai variamente: ~n 4 casi si notò netta din1i1111'zior1e dei globuli bia11chi. La formul a fe11cocitaria, tranne che in un caso, fu in un primo· t e1np0 c nra~terizzata da linfocitosi Ieu cocitoide, in t1n secondo tempo da 11eutrofilia. Nella formula eritrocitometrjca vi fu uno spostame11to verso destra. Itteri emolitici: aumento variabile d ei globuli rossi; i globuli bianchi sono sempre aumentati, la formula eritrocitometric{l una volta spostata. verso la microcitosi, altre volte i11vece verso la macrocitosi. Nelle epatosplenomegalie: per lo più au1nento cli g lobuli rossi; glob11li bianchi per lò più irt auJnent<r cori linfocitosi scarsa o m ancante; n eutrofilia accentuata: formul a eritrocitometrica p er lo più spos tata verso la macrocitosi . In questi tre gruppi di ricerche la r efrattometria era di1ninuita , la resistenza globulare aumentata . ~ Nei due individl1i splenectomizzati si notò iperglobuli a, iperleucocitosi, spostamento verso destra della formula eritrocitometrica, lieve diminuzione della resistenza glohulare, aumento dell a r efratto1netria del siero. Si è sempre constatato un impicciolimento della milza sotto l 'azio·n e e per l 'azione dell a adre11aljna, che raggiunge il suo massimo di r egola dopo 30' e talora persiste in questo stato per oltre mezz 'ora; il diametro longitudinale è quello che si accorcia di più; la riduzione è maggiore nelle milze essenzialmente vascolari ch e in quelle connettivali o diffusamente infiltrate.

Metodica nuova nell'uomo per la dimostrazione della con· rattilità della milza, specialmente in rapporto alla dottrina di Barcroft. Dott . G. Doi\o11N1cr e Prof. M . Lu Po. - Eseguito il pn eumoperiton eo colla solita tecnica, in iettando però 1500 em e. di aria filtrata , h anno fatto del-


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IL POLICLINICO

le radiografie i11 serie ed hanno applicalo alla milza il m etodo ortodiagrafico; mediante quest'ulti.1110 otteneva110 la lunghezza, e lo spessore della milza mentre che la terza dimensione la consideravano uguale al doppio della larghezza dell 'immagine. Il volume della milza era data dal volume di due spicchi di elissoide di cui in questo 111odo si .conoscevano tutti i valori. Per far contrarre la m~lza impiegarono l 'adre11alina, il 1novirr1~11to, la corrente faradica ed il bag110 freddo per 10 minuti.

.Alcune ricerche sulla milza intesa quale riserva di sangue. Dott. G. DoM1N1c1 e C. GronDANO. - Dal co·n fro11to tra 11 volume della milza determinato colla r adiografia ed or~odiagrafia e le 1nodificazioni periferiche del sangue e anche solamente dalle modificazioni periferiche del sa11gue, non pare che la milza abbia un 'in1portanza, almeno preminente, .e i1ei riguardi della d<atlrina· di Barcroft non risulta che la milza esp1 ichi u11a g·rande azione sulla massa del sangue circolante.

.Sulla influenza della insulina sulla esauribilità muscolare in un caso di '' myastenia gravis ,,. Dott. A . C10N1N1. - Le ricerche eseguite coll'ergografo e dinamometro di Mosso, hanno permesso di constatare in seguito alla somministrazione .di insulina e glucosio, un aumento della forza muscolare no11chè un notevole ritardo della esauribilità inuscolare stessa. Questi risultat~ inducono l 'O. a ritenere che il trattamento suddetto abbia un 'influenza notevolmente favorevole sulla esauribilità . . muscolare che caratterizza la myaste1ua grav1s. VILLA\A.

.Società Medico-Chirurgica di Pavia,. Seduta del 19 luglio 1929. Presidente: A. FERRATA.

Sul comportamento del piombo colloidale negli animali da esperimento. G. PARONI. Il piombo colloidale somministrato per via endovenosa si fissa in breve temj)O, allo statv ~·ranulare, nel sistema R. I. della t11ilza, del fegato, del midollo osseo . Quivi coi 111e~odi istochimici è dimostrabile la sua pronta lrasforn1azione in un sale organico, in soluzione e lalora cristallizzato, farmacologicamente attivo, clLe c11tra nel ara11de circolo ed è destinato al1'e] in1 inazione. Analoghe trasformazioni si osservano 11ella somministrazione sottocutanea erl ennoperi1 oneale

Sull 'inoculazione del virus vaccinico nel peritoneo del coniglio. L . CATTANEO. - Il neurovaccino introdotto n el peritoneo del coniglio, si mostra attivo e prodt1ce una peritonite a decorso benigno che proct1ra all'animale l'immunità vaccinica.

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interossar1te il fallo che, nei conigìi di sesso maschile, il virus . i11trodotto sempre per via peritoneale, tende a localizzarsi nella vaginale, nella quale si sviluppa rigogliosamente producendo un'intensa vaginalite con propagazione del processo infiammatorio a tutte le tuniche, nonchè al tessuto connettivo ~nterstiziale del testicolo, 1nentre le lesioni parenchimali, invece sono scarsissime e di lievissi1na entità. È

Risultati statistici della Clinica dermosifilopatica sulla diffusione della sifilide nell 1 ultino quinquennio . R. CASAZZA. - L'O. ha eseguito la statistica dei casi di lue presentatisi nell 'ultimo quinquennio alla Clinica Dermosifilopatica della R. Università di Pavia ed agli ambulatorii ad essa Clinica annessi. Mentre nel 1926 si è avuta una notevole diminuzione, specie a carico dei sifilomi iniziali, i casi di sifilide sono saliti di numero nel 1927 ed ancor più nel 1928. L 'aumento interessa particolarmente i sifilomi iniziali. Il primo semestre del 1929 conferma ancora chiaramente la detta tendenza all'aumento. L'O. riassume le notizie provenienti da varie Nazioni a proposito del1'andamento epidemiologico della lue, per quanto riguarda l'aumento riscontrato in Pavia e dintorni, ne discute le , cause invocabili, dimostrandosi contrario ad ammettere I 'importanza dell'uso dell'uno o dell'altro dei medicamenti antiluetici. La statistica sarà p~bblicata in extenso .

L'acetilcolina nell' uso clinico. L. VILLA. - - L 'O. ha sperimentato l'efficacia curativa dell 'acetilcolina introdotta in terapia da pochi anni e non ancora diffusa nelle cliniche; dopo avere riassunto i precedenti della questione, espone i propri risultati che riguardano: due casi di gangrena senile degli arti, un caso di encToarterite primitiva con ulcera gastrica, un caso di trombosi arteriose multiple con emiplegia e afasia secondarie a endoc(\rdite streptococcica, un caso colica saturnina, due casi di crisi gastriche in corso di r ldicolite spinale e di tabe do~­ sale un caso di tabe dorsale con dolori lancinanti . L 'O. espone ]a natura per molti aspetti u11itaria del meccanismo d'azione terapeutica, la quale ha anche un significato per la patogenesi di alcune sindromi. L'uso dell'acetilcolina deve e5ser 11oto ai medici pratici per un i11tervento precoce nelle gangrene da arterite o trombosi di qualunque natura esse siano, ~oichè spesso,. ~r­ rivato il paziente negli ospedali, la tempest1v1t~ di simil e intervento è già oltrepassata. Alcuni interventi chirt1rgici sulla innervazione vegetativa (simpatectomia, resezior:i~ del simp~tic? cervicotoracico) miranti a mod1f1care c~nd1z1o:i-1 morbo se riferibili a un meccanismo ang1ospast1co , debbono essere precedute da un tentativo terapeutico con l 'aceti lrolina.

di

Sul fenomeno dell'anacòresi. ALBERTO AscoLr. - L'O. , in seguito tesi somn1aria degli studi rivolti a meccanismo dell 'ascesso di fissazione, questo metoclo terapeutico non ha sperimentali.

ad una sinspiegare il afferma ch e sict1re basi


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SEZIONE PRATICA

Con ricerche ed osse1~vazioni originali dimostra poi come un 'azione terapeutica analoga viene svolta dal nodulo sottocutaneo provocato con la vacci11azione antitubercolare e trova la sua spiegazione nel fenomeno dell 'anacòresi, il quale determina in un primo tempo un accorrere dei microbi verso il focolaio locale, dove successivamente si spengono a mo' di anacoreti nel rifugio da loro prescelto: I 'attrazione risentita dai microbi può costituire nelle infezioni un mezzo per agevolare la diagnosi :µiercè le i11dagini ba t Ler iologiche esperite sul focolaio locale dopo avervi colla anacòresi richiamati gli agenti morbigeni. Seduta del 26 luglio 1929. Presidente: A. FERRATA.

Sulle cosidette piastrine degli uccelli. CEsARE CossALI. -

L 'O. ha dimostrato con numerose esperienze che · 1e cosidette pias tri11e n ucleate degli l1ccelli (polli) hanno la stessa funzione entixenica delle piastrine dei m ammiferi .

Ricerche culturali sul bacillo della tubercolosi. CALLERIO · CARLO. - L 'O. per la cultura del bacillo di Koch , ha praticato ~l 1netodo di Hohn apportandovi alcune liev~ modificazioni; dalle numerose ricerche eseguite su materiale uma110 di diversa 1)rovenien za (sputi, urine, feci , tessuti ghiandolari), h a potuto constat are la bontà del metodo che si è inoltre dimostrato dj facile applj cazione pratica . Dieci ceppi di tali culture, inoculati per via endove11osa alla dose di tre mmgr. in dieci conigli hanno provocato la morte in quattro di essi ir1 un periodo di tempo variabile d a 20 a 30 giorni dall'inoculazione . L 'O. p artendo da questo risultato e pur riservandosi d.i approfondire ulteriormente. le sue ricerche in proposito, richiama l 'attenzione sul fatto ch e i vari ceppi e.ii tbc. di provenienza umana presi in esame si son o comportati in modo diverso sui conigli così come avviene fra i ceppi di tubercolosi di tipo bovino e quelli di tipo umano.

Ricerche sulla eziologia del tracoma. BoRDONARO. -- In due casi di tracoma antico, con presenza di cicatrici, mai curati , su tre, dei <1u ali l 'O. ha fatto un completo ~same batter~o­ log i co del materiale prelevato m ediante espress10r1e dei follicoli colle pinze di Knapp, è stato ottenuto l 'isolamento in cultura pura di t1n germe presentante caralteri ~orfol ogic~ , biolog~ci e c.ul: turali esattamente corr1sp ondent1 a quelli descritti dal Noguchi, pel cc bacterium gr anulosis » (The Etiology of trach oma, 1° agosto 1928; The Journal of Experimental Medicine, Institut Rochefeller). Fu pure isolato un bacillo cr~mogeno con caratteri identici a quelli , ch e l 'A. giapponese h a dato per l 'altra specie di bacteri i descritti . coI?e (e bacilli Gram negativi n1obili 1Jrod11cent1 p1gmen to gial1 astro ».

L 'O. sp era prossimamente di poter co111pletare le su e ricerch~ coll 'esa1ne ·batteriologico d 'altri casi di congiuntivite tracomatosa, e coll 'inoculazione del germe sospetto nella congiuntiva di scimmie i~fer~ori ~ superiori.

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Contributo allo studio delle g,hiandole emolinfatiche. P . l NTROZZI. - In un caso di leucemia acuta 1nicroemocitoblastica con splenomegalia l '0. h a osservato al tavolo anatomico d~lle particolari formazioni più numerose nell 'omento, meno nel mesenterio, piuttosto voluminose, grosse come nocciole, che spiccavano per il loro colorito intensamente ro·sso e per la loro consistenza piuttosto molliccia, con superficie di taglio pure intensa1nente r osso-vinoso, e con sostanza facilmente spappolabile e fluida. 1'ali caratteri disting uevano nettamente queste formazioni dalle comuni g·hiandole linfatiche ch e numerose si trovavano pure n el tessuto peritoneale, e dalle ghiandole linfatich e periferiche, le quali lutte, più o meno ingrossate, si presentavano invece piuttosto dure e di colorito gialliccio. L 'esame. macroscopico e s-0pratutto u11 completo studio istologico di queste formazioni h a messo in evidenza d ei dati tali da permettere all 'O. di considerarle come appartenenti a quelle particolari forn1az ioni che vennero chiamate col non1e di ghiandole em olinfatich e od emali.

Ulteriori ricerche sulla vitamina B. Dott. L u 1G1 Scorri FoGLIENI. - L'O. nella s~a n ot a sulla n atura del cosidetto fattore B anti' neuritico (risp onde ad alcuni appunti mossigli recentemente dal prof. Petragnani sulla tecnica da lui seguita in alcune esperienze precedenti, prendendo argon1ento per chiarire alcuni parti: colari) dimostra identità di comportamento d1 fronte alle elevate temperature del fattore B veic9lato dalla pula di riso e di quello veicolato ad al tre sostanze e cioè : 1) ch e, come l '0. aveva già dimostrato per la vitamina B della pula di riso sottoponendo al1'azione della temperatura di 125° sospensioni di lievito fresco, o sospensioni di lievito di birra secco consente11do durante questo trattamento I 'evaporazione, ma raccoglier1do quanto da ~iascu­ na sosta11za si allontana, il fattore B veicolato viene scisso in due frazioni: uno che si ritrova n el distillato e l 'altro che rimane n el residuato della sostanza dopo ~l trattamento; 2) ch e isolatamente uno o l 'altro dei due liquidi n o11 è curativo; 3) che distillato e filtrato del residuat? devono essere forniti assieme ad uno stesso animale perchè r icomp aia iutiero l 'azione .vi~aminico; . 4) ch e non è necessario ch e distillato e resi~ duato derivino da una st essa sostanza, potendosi vicendevolmente complementare i derivati dalle diverse ostanze veicolo, purchè sia presente nella com~i11azione una frazion e òi clistillato e una frazione di residuato; 5) ch e si può riten er e pertanto che il fat~o­ re B della pula di riso del lievito se~co. e d el lievito fresco sia identico dal punto di vista strutturale come lo è' Llal punto di vista fi siologico. Jl. Segretario: R1c rL

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[.i\~No

IL POLICLINICO

XXXVI,

.\"u~1.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. •

SEMEIOTICA. Glicemia e prova di iperglieemia negli epatici. Il 30

%

deg·li epatici esaminati da Labbé e

. Nep,ret1x (Bull. et mémoires Soc . clin. hopit. Paris, 11 marzo 1929), presentava iperglicemia a dig iu11 0; si tratta di solito di individui iperalin1entati od intossicati, cori feg.ato g rosso e g·licosuria intermittente. Le cirrosi del ttpo Laen n ec hanno generalmente glicemia normale. 111 gen eral e, però, non è possibile stabilire un rapporto fra la forma clinica dell 'insuffic ienza epatica e la proporzione della glicemia; l 'ipog·licen1ia però è eccezionale. Gli AA. hanno utilizz.ato la prova dell a iperg·lice111ia, facendo ingerire 50 g·ran11ni di glucosio puro e 111i urano la superfi cie .al triangolo d 'iperg·li cen1ia. Allo stato normale , essa varia da 0,20 a 0,40; oltre 2, si 11a a ch e fare con . un · dia b etico. Nel 70 % degl i epatici, si pro\'Oca una r eazione di cui l 'area è compresa fra 0,50 e 1 ,50. Sembra dunque ch e la prov.a della o·lice1nia sia un buon rivelatore del! ' in t1ffic ienza epatica; si d eve però eliminare l 'in ter,·c11to d ei diver si organi cl1e })O 0110 1)ure pro· ,·ocare dei di sturbi della glicoregolazione, pancr eas, tiroide, surrenale, si tema n ervoso centrale. La differenziazione dal diabete sarà del iC<'l ta, poichè vi sono tutti i punti d i pas agg;io fr.a il diabete benigno d egl i obesi ed i. di turbi glicoregolatori degli epatici sovr.alin1entati. In clinica, i ' redranno delle form e leo·g·ere di diab ete ell e mi gli orano con un tr.attamento energ·ico; al l re volte, in epatici ch e si curano male , i seg·ni di un d iabete sempre più accentuato. La pro,ra dell 'iperg·Jicemia provocata permetterà d i gegl1 ire da vicino il m.alato e d i controllar e ad ogni istante gl i effetti d ella terapia. fil. Un indice di acidosi. l~na

11erson a norn1ale è in g rado di tra1 te· i1cr0 il re, TJiro per 30-40 secondi, dopo di che con1pi c t111a i1rofonda in pirazio11e. Qt1e._ ta d11rala si riduce in rapporto con la din1inuzione di alcali nel sangue. Il procedi1nento permelte, adunque, di valutare l 'acidosi. È consiclerato specialmente util e per decidere nei rig·l1ardi dell 'anestesia : si ammette che l 'ane~ t e ia gen erale sia con troi11dicata in soggetti cl1e n o11 son o in grado di trattenere i l respiro per al111cno 20 secondi . O. F .

Per riconoscere l'acido dlaceiico.

r.J '<l cido diacetico

esser e rivelato lnescola11do 5 cn1c . d'urina con 2-~ gocce di acido ncC'ti ro glaciale e 1 eme. di so l1ension e d 'amido al 3 %; poi si aggiungono 6 gocce di tin1 urn d'iodio all'l 0~ . Nell'urina normale lo iodi o fa colorare l 'amido in bl eu. Se il colore pllÒ

bleu non si n1ostra 11eppure dopo 1 minuto, è· presente. acido diacetico. Graduando le tinte, i11 l1na serie di tub i, con dosi determi11ate cl i acido diacetico, è possibile una stima quantitativ.a .abbastanza .accu rata. O. F .

L'ipotonia del bulbo oculare nel coma diabetico. Questo segno, messo in evidenza sin dal 1903 da I\.rause, sarebbe patogno·m onico del coma di origine diabetica. La sua presenza, veramente non è costante in modo ~ssoluto, ma ricorre in un numero n otevolissimo di ca i , essendo inveoe sempre assente n ell 'acidosi diabetica senza coma. L 'ipotonia, inoltre, raggi1u nge il suo massin10 al l 'acme dello stato comatoso, e scon1parisce rapidament e allorquando il coma è su p erato. Per 1 'osservazione accurata sarebbe nece ~ ario servirsi del tonometro, ma, cor rentement·e, è sufficiente l ' incli cazionc d.ata daJ·la l)alpazione digitale. A. J. Fatele riporta cinque casi (Journ. A. ~1. A., 9 feb]) . 1929) n ei qual:i la ricerca deJ sinto1na gli riuscì as ai utile, facendog·li fare la giu sta dia 0'11osi. M. F..\BERI. 1

L

CASISTICA. Il pemfigo acuto febbrile. Questa malattia decorre come u n ' infezion e e si inanifesta co11 un 'eruzione bollosa della })elle e delle n1uco e e, fa passaggio, con diversi g·radi .alla forn1a suba c11ta e'd a quell a cronica. Sono g·ravi ancl1e i ca i subacuti, con1e quello di Spillmann e L. 1\1ichon (rif. in J ourn. lles praticiens, 20 luglio 1929), di u n gio,rane di .31 .a1111i , in cui , con uno stato gener.ale cattivo , i manifestò un 'eruzion e bollosa febbrile. Il liquido siero-purulento di una bolla, iniettato ii1 un conig·lio, provocò la morte dell 'a11in1ale, da streptococco . L 'autoem oterapia, le iniezioni endon1u ~ co la­ ri di electrargol rima er o inefficaci e così pure i ,-accini di Delbet. F eci lienteriche , espettorazione fetida, m orte. I.1'autopsia dimostrò una degen erazion e to tale del fegato con stato congestizio . L 'ascesso di fi ssazione non dà nessun miglioramento. Qualch e volta si sono ottenut i buon~ risultati a sociando le iniezioni sottocutanee d1 peptone (IO em e. al 5 %) con l 'adren~li!la (1 m g .) e l'ergotamina (20 cg.). Inoltre, 1n1ezion i endoYeno e di cloruro di calcio (1-2 em e. a 10 %). ~.\ltri ~ i son o o-ioYa ti del] 'applicazion e ripelt1ta di tulle g rasso e della ·vaccin otera1)ia ant ipiogena, la quale pern1etterebbe di lottare contro l'infezione da 1)iogeni , r lJ e ha una parte in111orta11te nell a gra,"ità della malattia.


[.t\.1\~o

XXX,11, NuM. 38]

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SEZIONE PRATICA

Le medicazioni con filtrati n1icrobici pos· son.o essere utili e così pure le iniezioni e11dovenose di iposolfito di sodio (n-20 eme. al 20 %). :È stata altresì indicata l 'opoterapia (fegato di vitello). . La malattia è costituita da una sindrome, che può essere determinata da diversi agenti infettivi; spesso si ha a cl1e fare con eredosifilitici, i quali possono g·uarire col trattamento specifico. . . . In qualche caso, si. sono ott~nu~1 ?u~n1. risultati con g li estratti surrenali , t1roide1, .ipofisari. fil. Porpora emorragica cronica recidivante.

Q·uénu et Stoi'anovitch (Bull. et Ili ér:t. Soc . Nat. de Cliirurgie, 1929, n . 3, p ~ 111) illustrano un caso di porpora emorragica in una donna di 49 anni, che aveva .a vuto una prima crisi emorragica nel 1920 ed un 'altra n el febbraio 1927, qu.ando fu ri coverata ~ durante I.a d eaenza in ospedale altra crisi. Tempo di sanguinazione 44 miD:uti , temp? di coa~·ulazione 10 minuti; successivamente il T. S. si elevò a 62 minuti e ]e crisi emorragich e divennero se1n1)re più frequenti. Le pi.a strin e erano presso cl1e assenti. Milza di dime11sioni ridotte. Praticata la splenec tomia (milza piccola, sclerotica, ecc.), le piastrine salirono dopo 2 ore a 8000, dopo 5 ore a 22. 000, dopo 9 ore a 133.000 e così gradualmente fino a 280.000 dopo 24 ore. Contemporanean1ente il T . S. i ridusse fino .a 5 1 / 2 mi11uti dopo 2± ore. Le condizioni dell 'operata si rimisero b en pre to al normale e r estarono tali fino a l no\'embre dello stesso ann·o; da all ora di nuovo eruzioni di porpora saltuariamente , di nuovo metrorragie. Tali disturbi si andarono progres. SÌ\'a111enle ag g·rav.ando fino al febbraio 192 , quando si ebbe la morte. Ma le piastrine erano ancor.a presenti in discreto nu1nero : 130. 000 n el dicembre , 25.000 pochi giorni prima della morte, quando anch e i g lobuli rossi erano ridotti a 780. 000. Dall ' osservazione innanzi ci tat.a si può ril evare come la rapidità di riproduzione dell e piastrine non può essere un el em ento ~tile per la prognosi . Così pure non vi è r elazione tra il numero delle piastrine prima e d?po ~ ' ope­ razione, poichè la sindrome en1orrag·1ca r.1co~­ parve ancora quando le piastrine erano in discreto numero (150. 000) e la morte avvenne con 25.000 pi.astrine m entre prin1a de11 '01)crazione queste erano a O. Ju R_.\. Le ulcere della gamba nelle splenomegalie.

Lombard e Nanta n el dicembre 1928 fecero presente la frequenza delle ulc.erazi on~ mal d~­ fini te delle gambe coesis.t enti alla ipertr?f1a della n1ilza nel cor so di splenomegalie algerine. Grég·oire e Weil (Btill. et M ém. Soc. Nat. de Chirurgie, 1929, fa se. 3, p. 91) hanno no-

tato le stesse coip.cidenze i11orbose i11 i11.alati ch e i1011 avevano mai lasciato la Francia. In t1na osservazione trattavasi di una giovane di circa 25 a. nativa del Belg io e dimorante i11 Francia d.all 'età di 15 an11i , cl1e dal1'età di 9 anni presentò ulcerazioni mt1ltiple .alle g·ambe, che per periodi J)iù o me110 lunghi saltuariamente erano venute a guarigio11e e poi erano ri con1parse. Dall 'età di 22 anni con1par a di ematem esi e m elena, sen1pre più frequenti e gravi, e con1parsa di splenomeg-.ali.a, con grave anemia . La splen ectomia apportò n1iglior.a mento delle condizioni genera li , cessazione . .delle emorra'gie e g t1arig·ione delle ulcer.azton1. I11 u11a seconda osservazione trattava i di un g'iov.a ne di 33 a . , ricoveratosi in o.spedale per ulcerazioni alle gan1be, con sindrome emorrag·ica g rave (ematem esi) d.a pochi n1esi , i11 g ravi condizioni di anemia. Praticata la splen ectom ia . le ulcerazio11i rimasero invariate dopo al. cun1 m esi. I inton1i don1inanti del quadro morboso so110 co tituiti da: ulcer az ioni alle cran1be, en1orrag·ie, splenon1 ega lia . j tratta di ulcera· zion i spontanee, durature, r ecidiva 11ti, poco sanguinan ti, poco dolorose , tagliate a picco. ·e profond.e. Tali le ioni ~rece d~tte~·o di un.a .diecina di anni alle manifestazioni en1orrag1ch e ed .all a scoperta della splenomeg-.a lia . Su 22 casi di sple11.ectomizzati da Grégoire solo questi 2 casi i rinvennero con t1lcer azioni alle gambe. JuR.~.

. TERAPIA. •

Puntura della cisterna magna.

Do11a] cl Ste\ivart (1 he Edimburg li 1nedical .Tournal , n1ag gio 1929) ha a ,-uto occa ione . di fare qu esta puntura più di 550 ,·alte in 250 n1.a lati i11 età fra i 7 g iorni e i 65 anni. ·rn r11ag·g·ioranza la puntura fl1 fatta nei ba:nbini. · Seco11do Sle,,·art Ja pu11tura d ella cisterna n1ag·11a è più fa cile della lombare e m erita di e ..... er e· l)ÌÙ estesa in pratica . La profondità alla quale è n ecessario a~fo11~ d.a re I 'ago h a oscillato fra 1 ~m. (a 7 g'1 ~r~1 di età) e cm . 3, 50 (a 12 anni) n e1 bamb1n1; fra i 14 e i 65 anni la profondità n eces aria ha o ciliato fra cm. 3, 1 e 5,8. La profondità va ria econdo lo stato di nutr izione del i11alato. Poichè l 'ago è introdotto obliquamente con un angolo di 30° nel forarne n1ag no , non c 'è dubbio che, dopo perfora la la m e mbr~na occipito-atlantoidea c' è, anch e n el bamb1~ 0 piccolissimo, uno spazio di almen o c 111 . 1,5 11! .cui l 'ag·o può e sere mosso liberan1ent c e ch e è larg·o abbastanza per evitare a chi è prudente di danneo·cri.ar e la midolla a llungata. La m emoo . brana occipito-atlantoidea, ch e è a ttaccata. in alto al forarn e mag no e in basso alla pnma vertel)ra cervicale, oppone all 'ago u11a r e i ten z.a cl1 e si per r.epi ce ancl1e 11.e i ban1~ini . en tita ql1 esta r es i tenza si toglie lo stil etto ch e 1


1372

IL POLICLINICO

s ta nel! 'ago e spingendo per 1-2 n1m. si ha deflusso di liquido cerebrospinale. La tecnica è sempre quella descritta origi11al~ente dal I'Ayer. Però Stewart con siglia di pulire la cute, dopo il taglio dei capelli, con alcool o con etere e non con tintura di iodio per evi tare un eri tema che è frequente n e i bambini. In a lcuni casi è necessaria l'anestesia generale con cloruro d'etile, seguìto da etere se occorre; in generale (anche nei b.a mbini al disopra di 5 o 6 anni) basta l 'anestesia locale alla no, rocaina al 2 %. In alcuni casi può farsi preventivamente un 'iniezione di scopolamina e morfina. L'ago dev'essere abbastanza resistente, non più lungo di 6-7 cm. La pu11tura della cisterna magna è stata d escritta con1e cc procedura potenzialmente pericolosa ». Certamente può essere péricolosa in mano di un operatore inesperto, o in un malato intrattabile, ma dopo un po' di esercizio • sul cadavere diventa facile. · Ayer non ha avuto nessun caso di morte su 450 punture, e così pure Eb,a ngh su 1550 punture e Ste,i\'art in 550. Qualche volta si ha modico dolore al collo o alla faccia, un po ' di cefalea e, d el tutto eccezi on.almente, altri disturbi . Questi fenomeni furono osservati special111en te negli adulti. A volte si ha fuoriuscita di sangue invece che di liquor, ma succede 111eno spesso che nella puntura lombare, e dip ende dalla lesione di qualch e vena extradurale sottoccipitale. L 'insuccesso della puntura della cisterna magna è meno frequente ch e quello della puntura lombare. Nella meningite purulenta si può non estrarre il pus perchè 1'ago .non è abbastanz.a largo; in questi casi è meglio ricorrere alla puntura ventricolare . Le indicazioni dell.a puntura sono di.agnostiche e terapeutiche. Per la diagnosi essa non è necessaria nei casi in cui si può ottenere lo stesso liquor colla puntura lombare. Nella meningite tubercolare è utile : Stev-vart trovò il bacillo d ella tubercolosi nel liquor estratto con puntura lomba;re nel 70 %, mentre lo trovò nel 93 % in quello estratto dalla cisterna ma. g na . Nei tumori d el midollo la puntura d ella c isterna serve per introdurre il lipiodol. Può essere utile l 'esan1e comparativo manometrico , chimico e citologico del liquor lombare e di quello d ella cisterna specialmente riei casi di blocco subara cnoidale spinale che può seguire la m en ingi.te a cuta meni11g·oc0Gcica. In terapia l 'applicazione più utile è nella 111ening ite meningococcica per 1'introduzion<:: del siero . In altre for1ne di meningite può r sser e utile solo ad estrarre liquor. In alcune forme di meningite acuta Ste'''art h a cer cato di arre tare la malattia coll'irrigazion e d ell o spazio subaracnoidale, di cui descrive n1i11t1ta m ente la tecnica; n ella m eningite

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tubercolare ne ha ottenuto solo un beneficio transitorio. Nella lues cerebrospinale egli ha associato l'uso endovenoso della triparsamide con l ' in~ traduzione della stessa sostanza nella cisterna. Buoni risultati dà l'associazione di queste due vie di introduzione del siero n·e l tetano. Le controindicazioni della puntura della cisterna magna sono relativamente p0che. La puntura è pericolosa se c'è obliterazione totale o parziale della cisterna, quindi non si deve fare nei tumori cerebrali, nel periodo terminale d ella meningite tubercolare e quando si sospetta un ed ema cerebrale.

R.

LUSENA.

Disturbi da puntura lombare. ~el cor so. d'ui:ia pu-?tura lombare possono

~p1t~re acc1dent1 gravi, come morte improv-

visa in paz. con tumori cerebrali ' dissemina. z1one tubercolare meningea in casi di m. di Pott, ecc. , e disturbi meno gravi, presenti, sec. Chavany (Journ. M éd. et Chir. Pratiques, n. 9, 1929), nel 40 % dei casi. Questi ultimi dipendono da: 1) ipotensione d el liquor, si presentano la sera o il mattino successivo alla puntura, se l 'a. lascia il decubito dorsale, e consistono in cefalee a tipo occipitale, vertigini, nausea e talora vomiti . Esiste anche tachicardia e iposfigmia, scarse urine. Tali disturbi cessano col d ecubito dorsale, ma possono durare da 1 a 5 g iorni; 2) ipertensione del liquor, sintomi iden tici al caso precedente, ma che persistono con la posizione dorsale; la cefalea è più intensa, vi è torpore intel]ettunJe, bradicardia, pressione norm.a le, spesso iperemia della papilla ottica; 3) <f,isturbi da choc, si presentano durante o subito dopo I.a puntura: si ha lipotimia, pal, lor e, offuscamento della vista, ipotensione, ipotermia. Ta li disturbi cessano, ma persiste la cefal ea e la n ausea; sono più rari dei precedenti; 4) meningismi, molto più rari, e si presentano con la caratteristica sintomatologia d:i. tali affezioni: rigidità nucale, Kernig-, ipertern1ia , dissociazione citologica; dura da 10-12 • • g1orn1. Per prevenire tali disturbi l 'A. somministra del gardenal prima della puntura, usa un ago sottile, e depreca l 'uso delle punture lombari fatte ambulatoriamente, in quanto dopo la punfura bisogna lasciare il paz. per 1-2 ore in posizione genu-pettorale, con un guancial e otto ' il b.acino , poi lo si lascerà per 8-10 ore in posizione supina, col capo allo stesso piano del letto, e solo dopo 24 ore g li si permetterà di sedersi sul letto. Consiglia di somministrare I / 2 gr. di teobromina il giorno della puntura, e gr. 1 il giorno successivo. Se si presenta ipotensione, iniettare .eme. I cli estratto ipofisario, o eme. 40-60 d1 acqua


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SEZIONE PRATI CA

bidistillata n elle vene; nei casi d 'ipertensione, ipodermoclisi glucosati, o soluz. zuccherate a l 60-80 % per bocca, gr. 100 a l giorno, oppure clisteri di soluz. di solfato di magnesio al 15 %. Contro lo choc si userà l 'iniezione di m gr. 1 di a drena lina endomuscolare, e in gravi casi, dosi minori per uso endovenoso. CARUS I .

Formula calmante.

La cod eina può somministrarsi a dosi abbastanza forti prolungando a lungo il trattamento se vi si associa il bromuro , senza temere l 'assuefazione. Pr. Bromuro di potassio g. 30-40 Fosfato di codeina cg . 40 Estratto di valeriana o· 6 b ' Sciroppo di cortecce d 'aran cio amaro g. 200 Acqua q . b. per g. 300 S. Due cu cchiai al giorn o. (Journ. de méd. de Paris).

VARIA. Convalescenziari per bambini reumatici. Il Comitato Metropolitano degli asili a Londra h.a deciso, nella sua u ltima sedu ta, di provvedere alla cura dei bambini sofferenti di malattie reumatich e, in appositi convalescenziari. All 'uopo il numero dei letti d·e l « Queen 's Mary Hospital » per bambini ' 'errà portato a 350 in .aggiunta ai 60 letti primieramente riservati a scopo di ricerche. Era stata prospet. tata l 'idea di utilizzare la bellissima contrada di Copthorne, acquistata nel 1914 per la costruzione di un ~an.atorio; m.a questo progetto è stato abbandonato, a causa della ingente spesa che importerebbe la costruzione di un fabbri cato in una località, ove presentemente vi è deficienza d·ei pubblici servizi. Il convalescenziario <lovrà accogliere bambini d 'ambo i sessi, al disotto dei 16 .anni , .sofferenti d1 r eumatisr110 s ubacuto , corea I!linor, o carditi reun1ali.che incluse le forme con attacchi ricorrent1. ::ii a n1n1ette che a Londra vi siano nor. me110 di 10 n1ila ba1nbini ch e h.anno sofferto u so ffro110 di infezione reumatica, e in una recente r elazio11e a l Consiglio della contea di Lonclra i I dott. F. K . f\fenzies ha fatto presente cl1c <la 600 a 700 ba1nbi11i sono assenti da scu ola f.>er ]unghi p eriodi di tempo perchè .Jo.alati di reumatismo, il che rappresenta il 25 1~ d1 in validità cronica tra g·li scolari. L 'esp erimento di inviare ques~i bambini ai comuni convalescenziari non h.a dato buoni. risultati. Il sottocomitato per le malattie car· diache reumatiche n ei bambini ha <limo trato l 'urgenza di ampliare detti convalescen ziari o scuole-ospedali. Ciascuna città dovrebbe cercare di creare una specie di ospedale o colo11ia suburbana, in una località amena , ove pote1

1373•

curare detti bambini. Questo prog·etto sta i)e1 avere la sua piena attuazione .a Londra, comesi è detto, al « Queen Mary's Hospital n . (The L ancet, 23 aprile 1927).

N.

MARZO.

Cardiopatie e parassiti domestici.

G:·

A. Stephens (Endocrine Surve;r e Difesa: sociale, inarzo 1929) ritiene che vi sia un rapporto fra par.assiti domestici 1e cardiopatie,. an:mettendo ch e la ~unt~ra delle pulci può sviluppare una malattia d1 cuore, per I ' inoculazione di una sp ecie di protozoo, che darebbe 1'infezione reumatica. E ritiene che, data tale· patogenesi, sarebbe da sconsigliarsi l 'uso dei preparati salicilici, inattivi contro i protozoi, ch e non abbrevierebbero il decorso e non climinuirebbero il pericolo 'd i complicazioni car . . diache. Nel caso di bambini, le pulci preferirebber o pungere quelli che hanno una deficiente calcemi.a, per cui I.a profilassi consisterebbe n ella somministrazione di calcio, per via. orale 0, sòttocu tan e.a. La deficienza di calcio produrrebbe una modificazione della tensione sanguigna n ei vasi superficiali, la quale sarebbe adatta allo sviluppo dei parassiti della classe dei protozoi e dannosa invece a lle cellule del corpo. Secondo tale A., le cardiopatie si manifesterebbero solo n ei bambini ch e, rifiutando l 'uso del latte ed .a vendo invece preferenza per Je ostanze a cide (linìone, aceto), \'anno incontro ad una deficienza di calcio nel sangue. Tali bambini sarebbero di preferenza punti dal]€" pulci , m en tre poi, n elle località dove ono l)i Ll abbond.a nti tali insetti, sarebbero più frequ enti le. cardiopatie di origine rcum.a tica. fil ~

'' E u.th anas1a ·" ,,. Il Matin ha compiuto un'inchiesta, tr~ personalità emin enti, sull 'u ccisione dei malati ingu aribili e ch e chiedono di morire. ~ riportato in Bruxelles-M édical del 23 giugno 1929. Il prof. Henry Roger, decano della Facoltà Medica di Pari gi, ha espresso il parere che il m edico })UÒ sopprimere il dolore ma non la vita . In termini non dis imili ~ i sono pronu11ziati il prof. Cbarles Rich et, dell 'cc Institut » , e il prof. Edouard Le Roy, del cc Collège de France ». Il dee.ano della F.a coltà filosofica dello cc I nstitut catholique )) , ab·a te Peillaube, afferro.a che il diritto di u ccìdcre ~ ·petta olo , a Dio. Il prof. Barthelemy, decano dell a Facoltà giuridica _di Parigi, dice ch e la concezione della così detta cc euthanasia » è in contrasto con i sentimenti di un1anità: si de,·e sempre rispettare la vita. Ricordiamo che vari letterat i hanno n1anife, tato idee in contrasto con le prece denti ~ ,,-ells, Benson , ~laeterlink , la Huch, ecc. V. L_


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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVI,

NUì\1.

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Per l'igiene nelle scuole. Precise di~posizioni prefettizie. 1Jrh11a ancora che ir1cominci l ' a11110

colas tico i prefetli del Regno hanno richiamato l 'attenzione dei podestà, d ei commissari prefettizi e deg·li ufficiali sanitari sull 'esatta applicazione delle disposizio11.i riguardanti l 'igiene scolastica . Tutte le scuole, prin1a della loro riapertura, <leYono essere ripulite e disinfettate . Durante il corso dell 'anno dovrà essere curata più che sia pos ibile la pulizia g iornaliera d ei locali e perciò gli ufficiali sa11.ìtari d ovranno sor vegliare attenta111ente l'esecuzione d elle disposizioni emanate . La pulizia d ei locali dovrà essere fatta sempre a fi11e tre aperte. Gli ufficiali sanitari dovranno visitare i locali almeno una volta al m ese e anche pi\1 spesso quando occorra.

Indagini sui modi di allattamento. Il ìVIinistero dell 'Interno nell 'intento di avere u lili ele111en ti n ei riguardi dei modi più diffusi · di allattamento dei bambini, e dell'influenza che il modo di allattamento esercita sullo stato di sal t1l e dei lattanti, dispose di procedere ad uno speciale rilevamento statistico da eseguirsi da parte d el m edico , all 'atto della denuncia di morte e al1'atto della prima vaccinazione jenneriana obbligatoria per l egge. È superflua ogni delucidazione sulla irn.portanza di tali rilievi e. si richiama pertanto l 'attenzione di tutti i sanitari liberi esercenti affinchè non trascurino di fornire nel modo pii1 preciso le notizie di cui sopra.

CONco ·R sl.

POSTI VACANTI. AscoLI P1cENO. l1mmin. Prov . - Direttore della ez. l\1ed.-:Niicr. del Lab. Prov. d 'Ig. e Prof. ; lire 12.000 e 5 qu adrienni d ee., oltre L. 1000 serv. atl ., c.-v. in L . 360 annue per celibi, L. 1821 p er g·li am mog l ., indenn. supplett. p er i figli ; ·25 % i11ca i ; e tà lim. 45 a. Scad. 30 sett. (Terni ). - Scad. 15 ott.; per Montecchio e Tenaglia; L. 9000 p er 1000 pov.; addizion. L. 2 ; U sesser1ni dee.; L .. 600 serv. att.; c.-v.; età lim . 40 a.; tassa L. 50, 15. B ASC HI

Bi:nGAl\IO. Consiglio degli I stituti Ospitalieri. Pri111ario radiologo; L .. 5000 oltre L. 800 serv. atl. e i11cl e nn. provvisoria · L. 6000, partecipaz. utili; divieto eser c. profess. Scad. ore 17 del 30 sett. T...atirea cl a 5 anni; 3 anni di eser cizio radiolog. in l titulo radiologico o grande Ospedale; tassa lire .10; d or . a 3 mesi; titoli ed esami. Ri,·oJgersi Segre te ria o I spettorato.

BEnTINORO (Forll ). - A t11tto 30 sett.; ia condotta; L. 9000 e 1O bienni ventes., oltre L . 3000 cavale. e L. 2000 direz. ospedale civico S. Antoniq; c ..-v. ; tassa L. ?50,10; doc. a 3 mesi dal 1° settembre; titoli chirurgici. BoBBIO ~l'iace nza) . - 3a. condotta urbana e uff. sanitario p el comune. Stipendio L. 11.000 con aumen. quadrienn. ed indennità come per gli altri sanitari del comune, esclusa la cavalcatura. Tassa concorso L. 50,15. Scadenza 25 settembre. Chiedere annunzio alla Segreteria. ~Vercelli) . -

Scad. 30 sett. ; L. 7000 e J)ie11ni, oltre c.-v. e i11denn. trasp. BRrANZE

CASTELNuovo CILENTO (Salerno). - Stipendio annuo L. 7000 lordo di ritenute, con 4 aum. quadrie nnali del decimo, oltre L. 1500 per indenn. spese mezzo di trasporto. Scadenza 31 ottobre. Cl1iedere manifesto alla Segreteria Comunale. CASTIGLIONE n 'ADDA (Milano) . Condottél lib era; al 15 ott ; e t à lim. 40 a . ; buona condotta pol itica; tassa L. 50 ,15; doc . a 3 mesi; stip . lire 10.500, oltre L. 1000 bi cicletta o motociclo, L. 1000 uff. san.; 5 quad.rienni dee. FOGGIA. A.niministrazione Provinciale. - Laboratorio Provinc. di Igiene e Profilassi. Per titoli ed esami : a) Direttore Sezione Medico-1\tlicrografica, stip. annuo I.... 16.000, oltre indenu. servizio attivo L . 1600 ; b) Assisle11te Sezione Medico-Microgr~fica, stip . annuo L. 12.000, oltre indenn. servizjo attivo L. 1200. P er enlrambi indennità caro-viveri. Scadenza ore 12 del 20 ottobre. Richiedere bando di concorso alla Segreteria del1'Amministrazione Provinciale. GENOVA. Comune. Medico batteriologo assist ente; L. 14.500 e 10 bienni di L. 450, c.-v.; età Lim. 35 a.; scad. 15 nov. RiYolgersi Ufficio Personale . GROSS ETO. Comune. - D irctLQre del Dispensario per la sifilide e l e malattie veneree; L. 6000; t1omina e conferme quinquennali; scad. 15 ott.; tassa L. 50, 15. I~tPERIA.

Am1niriisf raz. Provinc. Direttore della Sez. med. -micrograf. e bacteriolog. del Laboratorio provini, . (l 'igiene; L. 17 .500 aumentabili a L . 25.000 ol 1r t.) L. 4700 aumentabili a lire 7000 serv . att. Co 1diulore della Sez. chim. ; lire 15.200 au111enl<l I iJi a L. 21.000 oltre L. 3600 au1nentabili a L. 5200 serv. att. Caro-viv. Età lim . 30 a. Rivolgersi Segreteria ge11. della Provincia.

l\tIAIORI (Salerno). - 2a. condotta; scad. 30 sett. MATERA. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario per 1k com u rii; L. 3000-4000; scad . 1° nov. MILANO. Consiglio degli Istituti Ospitalieri. Medico direttore ; L .. 32.400 oltre L. 5800 serv. att.; scad . ore 15 d el 9 dic.; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi dal 9 sett.; titoli. Chied. annunzio. MoNTBFORTlNO (.4.scoli Pie. ). - A tutto 30 sett.; L. 8500 e 5 quadrienni dee.; p el 25 % della popolazione; addizion. L . 4 p. 1000 iscritti, L. 5 oltre; inde11n. laurea L. 500; indenn. forese L. 1000; uif. san. L. 500; caY~ lc. I.. 2700; tassa L . 50, 15; doc. a 3 m es i dal 1° sett .


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XXXVI, Nu1vr. 38]

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SEZIONE PRATICA

MOTTA V1scoNTI (Milano) . - Scad. 30 sett. l' ivolgersi Segret. comun. NovARA. Ospedale Maggiore. - Direttor e medico, medico primario, medico tjsiologo, pediatra primario; scad . 30 sett. Rivolgersi alla Segreteria. On'\IIF.To (T erni) . - SC'ad . ore 12 del 30 sett.; per Corbara; L. 8000 e 5 sessenni dee., oltre lire 600 serv. att. , c.-v., L . 4000 trasp.; e tà lì1n. 35 a.; tassa L. 50,15; doc. a 3 mesi d al 28 ag·. • PoMIGLIA~o n ' ..\Rco (Napoli) . Scad. 30 sett. ; età Jim. 25-45 a.; buona condotta politica; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 15 ag.; stjp. L. 9600; serv. entro 15 gg. PoGGIO NATIVO (Rieti) . - Scad. 30 sett. -Rivolger si Segret .· com un . REGGIO E~rILIA. Consorz io Provinc. Antitub ercolare. Direttore tecnico d el Consorzio e d el dispensario d el Circolo di Reggio Em.; L . 24.000 e 5 quadrjenni dee.; riconoscimen~o; età lim. 3040 a.; tassa L. 50, 10. Rivolger si Segreteria. Scad. 30 sett . Rol\IA. Consor zio Prov inciale Antitubercolare. Per poter partecipare al con corso di I spettore Gen erale del Consorzio Provinc. Antitubercolare di Roma (V. precedenti N..ri 33 e 34) . avranno lo stesso effetto i documenti comprovanti ch e il concorrente ha prestatò servizio effettivo in un Ospedale o Clinica o Ospedale Sanatoriale, almeno p er un triennio, in seguito alla nomina ministeriale di ai11to o di assistente di ruolo per la Clinica o la Patologia Medica fatta a norma di legge nel1'epoca in cui non era ancora prescritto il pubblico concorso. Il termine utile per la presentazione di tutti i documenti è prorogato alle ore 19 del 20 ottobre 1929. SALERNO. Ospedali Riuniti. - Proroga 30 sett. SANNICANDRO GARGANICO (Foggia) . - Scad. 26 set tembre; 2° rione; L. 8500 e 5 quadrienni d ee.; età lim . 35 a . ; tassa J.., . 50,10. • SAS SINORO (B en,evento). Scad. 10 ott .; lire 8000 oltre L. 500 se uff. san. SELLANO (Perugia) . - A tutto 30 sett.; L. 9000 e 3 quinq. d ee., oltre I ... 600 serv. att., L. 500 u ff. san ., c.-v., L. 500-2000-1000 lrasp.; età lim. 40 a. ; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 25 ag. SIENA. RR. Spedali Riuniti di S. M. della Scala. - Radiologo; L. 11 .600, senza c. -v. o altre indennità; 40 % utile netto cure; 6 quadrienni dee.; scad. ore 18 del 30 sett. ; divieto esercizio privato o presso altri I stituti; doc. a 3 mesi dal 1° sett. Il (jons. d'Amm . si riserva la facoltà di non procedere alla n omina. SIRACUSA. R. Prefettura. - Ufficiale Sanitario. Per tj toli ed esame. Stipendio L. 14.500 oltre 4 aumen. quadriennali p ari ad t1n decjmo dello stipendio predetto. Indennità annua servizio attiYo L. 1200 e L. 2700 quale Capo Uff. d i Igiene e servizi assistenza sanitaria, più i co1npen si a carico privati per accertamenti e rilascio certificati, secondo 'Tariffa Decr. Prefettiz. 20 dic. 1927. Divieto asso! uto eser citare professione n1edicochirurgica. Domande e dccl.unenti ert~ro 45 gior ni a datare dal 13 settembre. Per notizie sui docun1en ti chiedere avviso alla R. Prefett u r a.

Sol\-11\tATINO (Caltan.issetta) . Scad. 30 gg. dall.'8 se tt.; L. 8000 e 5 quinquenni dee.; regolare cond otta civile, morale e politica; età lim. 40 a.;. tassa L. 50,15; doc. a 3 mesi dall '8 sett. CELIERA (P escara). - A tutto 10 ott.; lire. 9000 e 4 q1t~drienni di L. 500, oltre L. 2400 cav., L. 500 uff. san.; e tà lim . 40 a.; tassa L. 50,15. VILLA

VOLTA l\1ANTOVANA (Mantova.,) . - 1a condotta e. direttore operatore dell'Ospedale; proroga 30 sett . Quando non è altrimenti indi-. cato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allo stipendio base. Avvertenza. -

NOMINE. PROMOZION I ED ONORIFICENZE. L '(ìniver sità di Kiel 1 in occasione della cc Set·

timana d ella Germania settentrionale », h a nominato dottore honoris causa il prof. Go sta F'or sell , di radiologia medi ca a Stoccolma. Il prof. Frey di Stuttgarda è nominato professore di m edicina interna e direttore d ella clinica 1nedica dell 'Università di Berna, quale successore d el prof. Sahli, andato in riposo. I

· Il prof. Bor ch ers di Tubinga è nominato diret.._ tore della Sezione Chirurgica d el Luisen-Hospital in Aquisgrana. Sono abilitati alla I.i bera docenza i dottori: Sergi Quirino in · a11atomia chirurg ica e corso operazioni; Egid1 Guido in clinica chirurgica e me·dicina operatoria.

NOTIZIE DIVERSE. Il grande Policlinico napoletano. Il nuovo grande ospedale di Napoli sorger à a.

cura del Comune sulla collina dei Cangiani, di-st endendosi nella ubertosa zona compresa tra la· strada Montedonzelli e lo Scudillo, a 255 metri sul livello del mare, e su un 'area complessiva di cir ca 26 et.t ari. Il luogo è dei più incan tevoli, sia per la salu· brità d el clima e la quiete, sia per il panorama. Davanti all 'ingresso principale dell 'edificio, sarà costru ita una grande piazza della larghezza di 150 m etri per una profondità di 60. In quel posto è attualmente un vallone, per riempire il qual e occorrono 200.000 nletri cubi di terra. Si accederà a tale piazza dalla costruenda strada, ch e unirà via Salvator Rosa alla grande arteria Aren ella-Cangiani . Contemporaneamente, l 'ospe· <iale sar à aJl accia~o alla zon a di Capodimonte con l'allargam ento 'della strada Capodimonte-Scud111o. La vasta zona espropriata è di natura collino· sa, per la cui sistemazione n ecessit a uno sbancamento di oltre un milione di m etri cu bi dì terra; la maggior parte del materiale di rifiuto occorr ente sarà presa dal gruppo di case dell 'exconvento a Ponte S. Martino, ch e da solo darà· oltre 300.000 m etri cubi di terra. Data la g r ande profondità a cui si trova il tufo della zona, è stato risolto brillantemente il problen1a delle fondazioni in cemento armato ad •


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IL POLICLINICO

archi rovesci, onde si ricaYer à uita grande economia p er la costruzione clell 'ediiicio. Il piano ospedaliero avrà u11a pendenza di oltre il 2,50 per cento dal monte a valle e un 'altra pendenza clel 2,20 per cento da :rvlonte Donzelli allo Scudillo. Appena dopo l 'ingresso, sorgerà l 'edificio dell 'arr1n1inistrazione, di .120 n1etri di lunghezza e 5~ di larghezza, il quale, per la facciata tipo class~co ~ per dimensione e disposizione degli ambi~r1 t1, avrà carattere monumentale. Esso consisterà di un ammezzato e di due piani, al primo dei quali sarà costruito un gr ande salone per confere11ze, della misura di metri 26 per 15. I11oltre, comporranno l 'ospedale sedici grandi p adjg·lioni e undici edifici p er servizi annessi, così suddivisi: cinque padiglioni di chirurgia, qua l tro padiglioni di medicina, un padiglione di fisioterapia, uno· per la m;iternità ed uno per il r eparto anatomo-patqlogico. L 'o pedale conterrà anche sale di alloggi per gli infermieri, allogg·i per le suore, cappelle, cucina, sale di disinfezione e l avanderia. La capacità dell 'ospedale è di circa 1050 letti, numero aumentabile a 1500 con i futuri amplian1e11ti delle zone non edificate. I>cr i servizi dell 'ospedale vi sarà una re~e di g·al lerie sottostradali, della larg·hezza di metri 5,60 per un 'altezza di metri 3. · Co1nplessivamente sara11no costruiti quattro chilometri di fo·~ ri a ture secondarie e due chilometri di gallerie, per il che andranno impiegati oltre 500.000 metri cubi di muratura e 20.000 m elri cubi di calcestruzzo. Tut ta 111 fognatura della zona valliva è, intanto, in corso di ultimazione, e subito saranno iniziati i grandi scavi di sb anra 111ento per livellare il terreno. Per i m ovime11ti di terra è in funzione un gr and e escavatore meccanico con quattro locomotiYe e oltre Lre~e1llù carrelli. Il circuito stradale dell 'ospedale è costituito dalla strada di delimitazione a monte e dalla si.rana d i delimitazione a valle per uno sviluppo di ol tre tre chilometri, di una larghezza di quindici metri . So110 presentemente acld e t~i ai lavori 450 ope, r ai eò il loro n nmero sarà in breve par lato a 700. Si pltò rite11ere ch e l 'osp edale, al massimo fra tre on 11i , sarà un fatto compiuto. I la' ori sono stati visitatj recen~eme nte dalle LL . .A,..!\. Reali i du ch i d 'Aosta . I

J nuovi padiglioni dell'Ospedale Psichialrico di f'apo· dichino. L ',\1nm inistrazione provinciale di Napoli ha riel uo programma l 'ampliamento dei locali del1'0spedale psichiatrico di Capodichino al fine di pernleLLere la riu11io11e nell \edificio del Manicon1io, d i tutte le altre sezioni, adesso distaccate n ell e n t Lro case cli cura dell a p eriferia e dei paesi lin1i Lrofi. P~ rtan~o 1 on cerimonia semplice sono slali i11au g· t1r ati due altri padiglioni e un locale di a111plia111ento delle cu cine . A 1 piano sovr astante sono state arredate nuove sale di osservazione capaci di oltre duecento letti. Le r1t1ove installazioni sono attrezzate con i più m oderni e co1npleti sisten1i di cura e di igien e e

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le autorità intervenute si sono vivamente congratulate con la direzione dell 'Ospedale e gli esecutori dei lavori. Do~o la b~nedizione dei locali inaugurati, le autorità che Jntervennero alla cerimonia si recarono in uno dei giardini e precisamente in quello ' s~a • t o eretto un monumento al Fante, opera ove e. del ricoverato prof. Zavatti. L'infelice artista si è servito, per n1odello, di un altro ricoverato il rag. Boccia, ed h a compiuto un 'opera verame~te degna. Il busto è collocato su di un piedistallo sul quale si legge la seguente dedica dettata dal prof. Sciuti: « Ai Combattenti che hanno fatto dono alla Patria della luce del loro intelletto ».

Per l'Istituto di igiene dell'Università .di Siena. ~:Q

Legge 20 giugno 1929, n. 1053, pubblicata nella « Gazzetta Ufficiale » del 3 luglio 1929 11umero 153, viene approvata la Con venzione ~tipu­ lata fra lo Stato, il Rettore della R. Università di Siena e gli Enti locali (Monte dei Paschi Provincia), p er la costruzione di un edificio per' l 'Istituto di Igien e di quella R. Universit à. La s1>esa totale è preventivata in L. 350 mila.

L'Istituto oncologico di Berlino. stato ora · ag·gregato all 'Università. Jl dire i lore, Geh-Rat Blume11thal, è nominato professore straordinario; così pure la direttrice della Sezione per lo studio sperime t1tale delle cellule, dott.a Rhoda Erdmann .. È

Per una città universitaria mediterfanea a Barcei· lona. L 'Istituto giuridico ibero-americano di Barcello11a ha iitdirizzato al generale Primo De Rivera una petizione firmata da numerose personalità in cui si domanda che una parte della «città dell 'Esposizione » con ~ suoi palazzi, i suoi padiglioni , l a sua organizzazione urbana, sia adibita a « C~ttà universitaria mediterranea n . I firmatari fa11no prese11te che, se lo Stato e la Mun icipalilà di Barcellona ven.i ssero i11 aiuto con una I11odcsta sovvenzione, quanto prima la Spagn a a Yrebbe un te1npio p er la divulgazione della ciYiltà 111ed j lerranea. Ricoròian10 ch e I 'id ea di creare una città uniYer sitaria jnternazio11al e con funzioni essenzial1n e11te mediterranee, fu proposta alcune settiman e or sono per Roma. Ne abbiamo già dato larga 11o~izja e ci augurian10 ch e ]a gr ande idea ch e Guido Baccelli riuscì a p erfezionare sino al grado (li Legge cicllo St ato, anzi riuscì anche a i11augurare t1fficial1nen le, no11 sia n1iseram ente perduta.

Per la cura del cancro In Ungheria. Il conte Ladislao Semsey, pel tramite del Ministro ungherese della Salute ·Pubblicai dott. Vass, ha posto a disposizione dell'Istituto per le Assicurazioni sociali 1300 m illigrammi di radio pel ,·alore di oltre 300.000 pengo, per Ja durata di dt1e anni. 'Trascorso tale periodo il prezioso me--

[ ANNO


fAN NO

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tal lo passer à. definitivamente in proprietà al suddetto I stituto, Jl quale organizzerà quanto prima l a progettat 3: sezione per gli ammalati di can cro, sezione eh~ comprender à per ora trenta letti. ~cuoia

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SEZIONE PRATICr\

Medica Ospedaliera di Napoli.

Da l 4 novembre al 10 dicembre avrà luogo nella Scuol a l\!Iedica dell 'Osp edale In curabili un cc Cor so di perfezionamento » in l\!Iedicina, Chirurgia e Special ità. • Nel corso di medicina g·enerale saranno imparti~i inscg·namen li con scopi er\1i11eneme11te pratici e di fa cile guida al moderno orientamento diagnostico . Nel cor so di chirurg ia generale sarannQ eseg·uite operazioni chirurgiche e dettate lezioni di clinica e di t ecnica operatoria. Per le specialità saranno dettate lezio11i di clinica delle malattie i1ervose, di oculisti ca, di dern1osifilopatia, di m alattie urinarie. Le d on1ande in carta semplice d ovranno essere indirizzate al presidente della Scuola l\!Iedica Ospedalier a, prof. Gabriele Tedesch i, n on più tardi del 30 ottobre, e consegnate all 'Ispettore degli Incurabili sig. Giu seppe Renzi, dal quale p otranno essere fornite le notizie , riguardanti il Regolamento della Scuola. ' Verrà rilasciato a col oro· che avranno seguito con assiduità Je lezioni e le esercitazioni pratiche, alla fine del corso, un regolare certificato.

-Scuola di perfezionamento di Clinica Pediatrica a Napoli. Il 18 novembre avrà inizio presso l 'I stiluto di Clinica Pediatrica della R . Univer sità di Napoli , · un cor so di p erfezionan1ento per laur eati, della durata di due anrti scol astici (1929-30, 1930-31) . Le inaterie di inseg·11a1nento sono le seguenti: 1) Se1niotica del bambino e tecnica diag nostica; 2) Fisiolog ia del bambino; 3) Patologia d el n eonato o d el lattante; 4) Clinica Pecliatrica; 5) Patologia d ell a crescenza; 6) Malatt ie di orecchio, naso e g·ola dei bambini; 7ì l\!Ia]atlie d ei denti e protesi dentaria; 8) Malattie degli occhi ; 9) Cl1irurgia ed ortopedia nell 'infanzia; 10) Psicologia e neuropatol ogia infantile ; 11) Ig·ien e infantile e 'Puericoltura. Gli esami di profitto saranno dati in due gruppi , u110 alla fine del primo e I 'al tro al la fine d el secondo anno. Al termine clel ])iennio gli iscritti -consèg·uiranno il d iploma d i perfeziona111e11to che d à diritto all a qualifica di cc sp ecialis ta pediatra n, secondo l 'art. 4 d el R. D. 31 dicemb r e 1923, i1um ero 2990. Per informazioni e clliarimenti rivol gersi alla Djrezjone clella Clinica Pediatrica (S. A11dr ea d elle Dn me 4, Napoli 157) ; per tut to quanto rifle:te la isrrizione, alla Segreteria d ell a F acoltà di Medicin a òell a R. {Jniversità di Nap oli.

Scuola per specialisti radiologi a Milano. J... a Sc11ola di p er.fezionan1enlo per specialjsti radiolog·i presso l 'Is tituto di Radiologia della R. Università di Milano (piazza Gorini 20) inizierà i corsi in n ove mbre; ] e iscrizioni si ricevono a tutto otlobre, presso la Segreteria della Facol tà di Me<lici11a , Cor so Ro111a 10, i\Iilano. Gl 'i11 seg11a1nenti

sar anno impartiti cl al prof. F. Peru ssia direttore e cl ai proff. E. Pugno Vanoni, O. Albe~ti, G. Me: da, A. Ratti, L . M. Asti , E. Viganò. Cl1iedere il program1na al d irettore dell a Scuola. •

Corso di perfezionamento sulla tubercolosi. Sotto la presidenza d el prof,. Eizaquirre, dal 15 al 30 settembre si svolge a S. Sebastian (Spagna) un c~rso. di. lezioni sulla tubercolosi, nl quale fu- . .rono Jnv1tat1, p er tenervi co·n fer enze, i proff. Sauerbruch (Germania), Labbé (Francia), Redaelli (Italia) e l e magg iori person al ità della m edicina spagnuola. Il cor so,, ampio ed importa11le sarà integrato da visite ai principali is tituti antituber colari spagnuoli. 1

Ai corsi internazionali di Karlsbad. Il p rof . Luig i Zoia, direttore della Clinica inedica della R. Univer si tà, i11vitato dalla presidenza degli e< Arztl iche internationale Fortbildungskurse » di Karlsbad, vi ~enne il 16 corr. una lezione sul ricambio einog·lohinico (formazione e distruzione d el pig mento sanguig no) nel san o e nel mala1.o, romur1icand0Yi a11che i risl1ltati delle ricerche che ft1rono co rnpiu te o ell e son o jn corso n ell a Clinjca n1ed ica inilanese.

230 mila bambini nelle Colonie fasciste. L 'i11iziutiYa presa, an cl1e quest 'a11110, dal P. N. F. l)Cr l 'invio di bambini e gioYanet ti alle colonie inarjne, montane, elio terapiche ed éÙ campeggi in gener e, ha ottenuto notevole ill1ppo. Dni d ati raccolti. per 111ezzo· dei Prefetti risulta che 223 .180 bambini , oltre q ueJlj provenienti dal1'estero, hanno fruito cli dette colonie. Le provincie che vi hanno p artecipato sono le segu enti: l\1ila110, con 29.000 bambini, Roma con 13.309, _i\lessandria 13.173., Bergamo 8793, Napoli 8140, Modena 7557, Venezia 7364, Torino 7300, Pavia 661}, Brescia 6550, Bologna 5354, Verona 5200, Varese 4169, Firenze 4150, Genova 4129, Cre1nona 3518, Padova 3325, Perugia 3170, Novara 9072, Como 2933, Udine 2834, l\!Iantova 2716, Trento 2571, Trieste 2414, Pescara 2360, Reggio Emilia 2295, Livorno 2288, Ferrara 2284,· Vercelli 2268, Ravenna 2262, Forlì 2200, Vicenza 2146, ,.f reviso 2055, Parma 2048. Nessun governo in nessur1a parte d el mondo 11a fatto altrettanto . .

s

Colonia profilattica per anormali ps1chici educabili. Si è chiu sa dopo 40 giorni d i regolarissima attività questa p rovvida istituzione della Federazione dell'Urbe, Istituzione originale inquantoch è inai finora n è in Itali a, n è altrove, i bambini anormali psichici educabjli potevano fruire d el beneficio delle cure climatiche . Per iniziativa d el prof. Ferruccio Bani ssoni degli asili-scu ol a di Ron1a, subi to accolta dall 'avv. Ald o Vecchini, segretario politico della Federazio~ ne fascist a d ell 'Urbe e dall'avv. Igino Pinci, segr e l ar io amn1inistrativo, l a prova è s tata tentata ed è riuscita p erfetlnn1ente. L 'Istituzjone si è di111ostrat a provYida, claccbè tra gli anornlali p sichici la perce n~uale elci J)redisp os li al la tuber colosi è nlU sjn1a.


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IL POLICLINICO

I venticinque ospiti della colon~a dimostrano a cura finita, con il generale aun1ento di peso (in alcuni cli, 4-5 kg·.), co·n l 'au1nento della circonferenza Loracica, ecc. di essere più agguerriti con, tro l 'ir1s idio sa i11alattia. L'azione an,itubercolare in provincia di Firenze. ·

_..\. cura de] Co11sorz~o antitubercolare, vari dispe11sari funzionano a Firenze e provincia : la città è st ata divisa in tre grandi distretti; in provincia è stato disposto. di creare un . dispensario a Empoli e di riordinare quello già esistente a Prato; è stata anche esaminata la possibilità di un autodispensario . Il Consorzio ha allo studio il progetto di un vasto Sanatorio . per gli abac~lliferi e per i recuperabili, che sorgerà in uno dei colli fiorentini. · Il Consorzir> si fece iniziatore di uno speciale ·corso sulla tubercolosi a cui, con ottimi resultati, parteciparono i medici condotti di tutta la Pro. . v1nc1a. Altre istituzioni antitubercolari e sussidiarie della Provincia, per la maggior parte collegate al Consorzio anlituLercolare, sono numerose: ~l Sa-. nalorio-Spedale di Careg·gi del Regio arcispedale di Santa Maria Nuova che ac~og·lie una media giornaliera di oltre 300 tuber colosi di ambo i sessi con letioni aperte; l 'Ospedale e Convalescenziario Marittimo d~ Viareggio della Società Ospizf Marini di Firenze, che accoglie circa 400 n1alati all'anno; ~l Reparlo tubercolotici dello Spedale Misericordia e Dolce di Prato ch e dispone di 42 letti con una m edia di 20 spedalizzati; la Casa di Cura per ttibercolosi Villanuova (istituzione privata) di Firenze. Tra i Dispensari troviamo: Dispensario Umberto I della Società fiorentina contro la Tubercolosi; Dispensario Bazzanti della C. R. I. (Circoscrizione di Firenze); Dispensario Filiberto di Savoia degli Invalidi di Guerra; Dispensario antitut>ercolare di Prato e sezione lattanti; Sezione Antitubercolare dell'Ambulatorio di S. Domenico a Fiesole; Assistenza rionale per tubercolosi di Firenze; Ufficio antitubercolare del Comune di Fiesole : questi Dispensari eseguiscono ann ualmente migliaia e miglia~a di consultazioni, iniezion i ipodermiche, rifornimenti Forlanini, radioscopie, radiografie, ecc. 'fra gli istituti di prevenz~one notiamo: Sanatorjo · Prevent~vo Regina Elena e Colonia Vittoria per bambini, f~gli ~ parenti di tubercolotici; Asilo Climat~co permanente di Signa della ~ocietà Fiorentina contro la tubercolosi; Preventorio Anna Torrigiani della Circoscrizione di Firenze della Croce Rossa Italiana; Rifugio immediato e temporaneo per fanciulli abbandonati fra i quali molti appartenenti a famiglie di tubercolotici; Scuola all 'aperto della Società Fiorentina contro l~ t~­ bercolosi; Scuole all'aperto del Comune di Firenze. Tra gli Ospizi ~1arini e Coloi1ie: quelle marine rlell ' I~nte dei figli del popolo (Firenze), della Sezione Femmi11ile del P. N. F. di Firenze; la colonia Elioterapica I~alia della Sezione femminile del P. N. F. cli Firenze; l 'Ospizio l\Iarino di Casal111are 1Je r do11ne e ragazzi;, le Sta~i.oni scolast1clle atp1ne <lct t,0ruu1te C11 t 1renze; 1 upera c1egli Os1)izi :\Inrini e Colonia .t\lpestre della Sacca 1

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\.\.\VI, Xu~r. 38]

di Prato; il Comitato degli Ospizi Marini di Empoli. I Preventori principali come qu~llo di Antignano a cura dell'Ente Figli del Popolo, il convalescenziar~o di V~areggio della Società Ospizi ì\Iarini di Firenze, i1on possono accogliere bambini di età inferiore ai quattro anni a causa del loro sistema organizzativo. Molto probabilmente però, a cura del Consorzio, ~ più piccini sar anno ospi tati nel Preventorio· ..t\n11a . Torrigiani della C. R. I. Bollettino del Lavoro e della Previdenza Sociale. Abbiamo già richiamato l 'attenzione su questa, pregevole pubblicazione, esegu~ta a cura del Ministero dell'Economia Nazionale (Direzione Generale del Lavoro, <i ella Previdenza e del Credito). Oggi che la medicina tende ad assumere sempre più cara ttere sociale: i medici potranno te11ersi al corrente - attraverso questo periodico dei problemi pi11 dibattuti nel campo medico-sociale e potranno a11che atting·ervi n otizie e informazioni sicure e interessanti. Speciali rubrich e sono consacrate a: Previdenza, assistenza ed assicurazioni social i; Protezione, igien e e sicurezza del lavoro; Ispezione del lavoro. L'l1ltimo, fascicolo, che reca la data di maggiogiugno, consta, nelle sue quattro parti, di circa· 400 ·pagine: un vero volume. L'abbonamento importa L. 50 per l'Italia, lire100 per l 'estero; per un semestre metà; un numero separato L. 5 in Italia, L. 10 all'Estero. Rivolgersi al Provveditorato Generale dello Stato~ via XX Settembre 19, Roma. Nella stampa' medica.

annunziata la pubblicazione dello « American Journal of Stomatology » a cura della « Stomatologie Reference I.ihrary, T11c. )) (New York, East 40th Street 124-6ì . È destinato ai progressi della scienza e della pratica della stomatologia (odontologia; chirurgia, medjcina e igiene ?rali). Interesserà così i medici specialisti, come i, medici o-enerici. Conterrà lavori originali, articoli redatt~riali, recensioni, rubriche sull 'insegnam~n. . to e sugl 'interessi corporativistici; una rubrica sarà aperta alle discussioni. La rivista avrà periodici:à trimestrale. Auguri. È

18° Conei1inm ophthalmologicum. Si è svolto a<l Amsterdam, dal 5 al 13 corr. , il 13° Congresso internazionale di ,.oftalmolo?ia, i:ei locali dell'Istituto Coloniale. All 1nauguraz1one intervenne la Regina Madre, ch e pronunziò il discorso d 'apertura; parlarono. il pres~dente:, pro!. Van der Hoede e vari delegati, tra cui per 1 Italia il prof. Lodato di Palermo, in lingua latina. L 'afflt1enza di congressisti di tutto il mondo èstata verarr1ente enorme: oltre un migliaio. Tra gl 'italiani erano i proff. Ovio, Angelucci, Lo~ato, Baslini, Bardelli, Grignolo, Giulianetto,. Maggiore, i\Iura, Ros i, Roselli, Valenti, Co1ange11, Mazzan-. tini ~Iezza t es ta, Bressanin , Ji'racassi, Durante ed altri numerosi. Essi si sono riuniti a hanchetto n ell 'Hòtel Europa. . . . Degna di nola l 'csposizio11e di strun1ent1 ~1 ~hi: rurgia ocu lare e di ottica nonchè quella d1 11hr1 1noclerni e antichi sulla specialità.


SEZ IONE PRATICA

Il con1itato ordinalore 11a con11)iuto oper a mirabile di ospitalità, or ga11izza11do g"ite, concerti, ricevin1en ti , tra cui sontuoso riuscì quello al Palazzo Reale. Il Ycnturo Congresso s i ad11nerà nel 1932 in Spagna. ~ongresso

internazionale di demografia.

Il Congresso dell 'Unione internazionale per lo studio dei problemi della popolazione1 che sarà tenuto a Roma nel mese di giu gno del 1931, è il secondo della serje (il primo ebbe luo·g o a Parigi riel 1928) e avviene con l 'assenso del Capo del G0Yer110 italiano, il quale è anche presidente ono· rario del Comitato italiar10 per lo studio de~ pro· blem i della popolazione. Alla Ur1ion e internazio11ale aderiscono Comitati ili parecchi Stati. -A tut· t 'ogg·i rist1ltar10 costituiti o in via di costituzione, -0ltre quello ilaliano, i Comitati n azionali di una ventina di Stati. L 'Unione è diretta da un Comi tato esecutivo co·m posto· dal prof. Raymond Pear1 e sir Bernard Mallet. Questo Comitato esecutivo ha già assicurato il funzionan1ento di tre Commissioni scientifich e d edicate allo studio di . particolari problemi : la prima presieduta da E. ~f . East si occupa del problema della popolazione in rapporto alle ri-sorse alimentari; la seconda presieduta da F . A. ·E. Crcw, si occupa delle questioni inerenti alla fe condità, sterilità e fertilità differenziale; la terza presieduta dal prof. Corrado Gini, presidente dell 'Istituto centrale italiano di statistica, si dedica allo stud~o della demografia delle razze primitive.

10° Congress6 belga di neuro-psichi atri a. Si preannunzia a Liegi per .i giorni 26 e 27 luglio ] 930, in occasione de] centenario dell 'indipendenza l1elga e del 60° anniversario della So·cietà cli l\1:edicina Mentale del Belgio. Alla presiden_za d'onore è stato chiamato il prof. X. Francotte. Temi: cc Le angioneurosi )), relatori Divry e Moreau; « Disturbi congeniti del ling uaggio )), relatore J. Ley. Una seduta sarà riservata alle -comunicazioni. Quota: 50 fran chi belgi. Segretario: Dr. Leroy, ruc Hemricourt 40, Liége, Belgio.

6° Congresso universitario internazionale. Ha avuto luogo a Ginevra ~l 6° Congresso universitario internazionale indetto dalla Società de]le Nazioni; v~ h anno partecipato i rappresentanti di una ventina di Nazioni, compresa l 'Italia.

Club medico internazionale. stato fondato a New York con un vasto programma diretto i11 specie a pro·m uovere i rapporti tra ~ medici americani e q11elli stranieri r esidenti n egli Stalj Uniti; a sviluppare la conoscenza delle organizzazioni scientifiche, tecniche ed ufficiali dei Paesi stranieri 11egl~ Stati Uniti e vicever sa; a facilitare l 'introduzione di m edici stranieri negli Stati Uniti e vicever sa. Verranno organizzate delle adunanze sociali. Per informazioni rivolger si al Dr. Fred H. Albee, East 40th Street 30, New York City, S. U. d'A. È

1379

Viaggio di medici In Egitto, Palestina e India. orga11izzato dal doLt. ~"'riedrich Barach di Vienn a. La parte11za avrà luogo il 12 dicembre 1929 da ' Triest e; si proseg·ue per enezia, Fiume, Bari, Brindisi, Patrasso, Pireo (Atene), Canea, Candia, Alessandria, e in ferrovia al Cairo. Dopo un soggiorno di alcuni giorni i p artecipanti si divide· ranno in due g·r uppi: uno si dirigerà verso l 'alto Egi tto visitando Luxor ed Assuan ed eventualmente anche la Palestina; l 'allro gruppo s'imbarcl1er à il 26 dice111bre a Port o Sajd, toccher à Su ez, ~11assaua , per sbarcare quindi a Karach i in India. In I11dia si visi ter anno le citlà più importanti com e Lah ore, Delhi, J ai1)ur, Agra, Bombay, ecc. e vari ospedali : Lady Dt1fferins Ho pital a Karachi, Lady Hardings Medical Coll ege and Hospital di Delhi, Eye Hospital di Agra ed Arthur Road Hospi tal di Bombay. I rn edici ch e desiderano prender e parte a tale Yiaggio, ri ceveranno informazioni de t~agliate per lettera rivolgendosi alla Aerz tlich e Au slands-Studienreisen, Biber strasse 11, Wien I (Au stria). È

'r

Medici stranieri nel Trentino. Una comi~ iva di un centinaio di medici slranieri, docenti uni versi tari e specialisti tedeschi, olandesi, svedesi, pol acchi, inglesi e francesi e di a'l tre 'azio11i b anno iniziato jl 13 corr. un viaggio di studio· n elle principali stazioni climatiche e luoghi di cura del Trentino, recandosi alla Mendola.

I malati di mente negli Stati Uniti. Il cc Public Health Bulletin » degli Stati Uniti pubblica le statistiche sui malati di mente ricoverati in 35 Stati dell 'Union e, n el distretto di Columbia e nel territorio deJle Hawai: àl 30 aprile 1928, in 114 islituzioni risultavano ricoverati 107.199 infermi , con un rapporto di 114 m aschi su 100 fem1nine. '

L' ostracismo alle specialità medicinali estere in Ungheria. I/Assoc i azion~

medica di Budapest ha deliberato di dare l 'ostracismo alle specialità farmaceutiche estere. In t1na conferenza, alla quale presero parte, oltre ai .n1edici, anche j rappresentanti dell ' indus~ria ungh er ese dei medicinali, i redattori dei giornali professionali e i farmacisti, fu stahiJito: d'invitare tutti i medici ungheresi a prescrivere soltanto specialità nazionali ; di com·pilar e un elenco dei prodotti esteri sostituibili coi nazionali; d'invitare tutti i farmacisti a espor· re nelle vetrine. d~lle rispettive farmacie soltanto prodotti ungheresi.

Prigione galleggiante al Giappone. Il Ministro della Giustizia del Giappone ha istituito una prigione galleggiante, su di una n ave da guerra riformata: i 1500 giovani dell 'eq11ipaggio sono stati scelti nelle varie prigioni del Giappone e compiono un 'istru zione di 6 mesi ; ricevono an ch e nozioni di m eteorologia, di pesca


1:380 e u sco1Jo e, al utili ,

IL POLICLIN ICO

al lr i n1estieri ada tti alla vita di mare. Lo è cli far condurr e loro una vita di lavoro t en1po s lesso, d 'insegn ar e loro dei mestieri nell a lusinga di redimerli.

Un medico che dà il suo sangue. Il proi. Quarella, primario all ' Ospedale Magg iore i11 Torjno, h a offerto generosamente il proprj o san g u e p er salvare una paziente ch e pres'entava una g ravissima emorragia interna da gestazion.e ec lopica.

BIBLIOGRAFIA ITALIANA.

Norme per la preparazione dei sunii da parte degli Autori. Per ottemperare alle istruzioni emanate dal Consiglia nazion ale delle Ricerche, che t endono ad organizzare l a Bibliografia scientifico-tecnica it aliana, in modo tale da adempiere veramente a.llo scopo per cu i fu vo luta dal Capo del Governo, cioè di mettere in evi de nza razional1nent e, l'attività italian a nel carnpo della scienza e delle sue a1)1>licazioni, occorre ch e tutti gli articoli, pubb lica li 1ielle più import'an.ti Riviste siano accompagnat i da u.ri bre·11e sunf.o r edatto dallo stesso Autor e. Per ciò gli. Autori sono pregali di irtviar e insierne al manoscritto od cnl l e bozze corr ette il breve surito richi esto. Il stinto non, dovrà superar e le 5 o 6 righe; so lo in cas i eccezionali potrà arrivar e fino a 10 riglie. Tale sunto è destinato appunto ad essere poi p ubb l i cato nella Bibljografia scientifico-tecnica italiana curata dal Consig lio nazionale delle Ricerche.

È morto il prof. T. COHN, noto n eurologo di

Berlino, autore di un reputato manuale sull'elettrodiagnosi .

CUORE E CIR.COLAZIONE Pel'iodtco mensile diretto 'lai prof. VITTORIO ASCOt.I Redattore-capo: vrof. CESARE PEZZI Il Ni1m. 9 (Settembre 1929) con.t iene: I. : V. SERRA: ~a mis~ra de~·la Pressione Venosa bilaterale nelle s1ndi:om1 me ~1ar stiniche. - II. - G. GIORGI: EsJ>loraz1one oscillometrica e o scillografica del·l e a rterie dura nte e dopo il l a voro muscolare. Ra sseg ne Riviste e congressi. - Fisiopatologia: DALE : 01lal ch~ f attore ohimi-co nel controllo del ~roo.lo. .Clini ca : HAEDICKE: Un caso ·di str aor dinaT10 inE?randdmento del •cuore. - CIOFFI E.: M.iocardite e mio carrlie. -- Tera9ia: S. S. MORTON: La gangrena a rt erioscler oti ca degili a r ti inferiori. - . R. HIFT: Cnra 1del1a. sifilide aortica. , Notizie bibliografiche. - A. LUISADA: Ipotensdone e inos·f igmia, deficienze dii ei'roolo.

Lavori originali. -

f\bbonamento annuo: Italia I1. 3 6; Estero L. 5 5~ rrn nmmero separato L. 5: Per gli aseoo:..ati al • Polfc-!in i co 11: I talia L . 3 O; ~stero L. 4 5. 4 RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SACCIO

Inviare Vaglia Postale a ll'Editore LUIGI POZZI Via Sistina, 14 - ROMA.

RASSEGNA DELLA STAMP.A. MEDICA. Nliinch. wled. Woch., 26 lug. - BACHMUND. l{adioterapia dei tumori cerebr. K . EHRHARDT ~ Atrofia genital e e ormone del lobo ant. Mediz. Welt, 27 lug. -- i\ . RoLLIER. Basi del1'elioterapia .. Med . de los Pa ises Calidos, lug. - A. ARAVANTINos. Patoge11esi e trattam . dell'emoglobinuria. malarica. Deut. Med. Woch., 26 lug. - OTTO e BLUMENTHAL. Immunizzaz. attiva co11tro la difterite. RmsE . Errori nella concezione di costituzione. Zbl. f .. Chir., 27 lug. vV. BnANDESHY. Eziolog ia della torsione dell 'omento. M. J. LoniNEPSTEIN. Insufficienza ileo-valvolare. Arch. Med.-r,liir. cle z·.4pparcil Resp., 1. - l\il_ V. PozzE. Le sclerosi bronco-polmonari. L~ llALLION. Fisiologia norm. e patol. dei ml1scol) bronchiali. Arin. de Méd., giu . G. PA1ssEAu e V. OuMANHY. Reumatismo tubercolare. - M. PETZETAKrs . Col ecistite amebica . Arch. Mal. du Coeur ecc., lug ,. - M. LETU LL~ e al . .>\.rteriti diabetich e . - M. MANDELSTAMl\1 e al . Riflessi cardiaci vegetativi . Arch. Argent. Enferm. Ap. Dig. ecc., 5. - L. UnnuTJA. Ulcere gastro-duoden. perforate. - .R. NovARO. Ulcere iuxta-cardiacl1e. ll1~v . wlecl. Chil e, giugno. MARAfiON. La omosessualità come stato intersessuale . l\tfinerva Medica, 28 luglio. A. SEGATO. La tub. del bacino. R ev. de Chirurgie, n. 4. H. 0BERTHUR. La n atura d elle artropatie tabetiche. L e Scalpe l, 27 lug. - CH. RAHIER . La bilirubin emia n ell 'insuff. epatica . Ann. Inst. Pasteur, lug. - Diversi lavori sul

B. C. G. Ned . Tijr7s. v. Sulla trombosi.

genesk.

Verspi jck Mijn,ssen. -

27 lug. -

DE SNoo.

Trattam. combinato della mal aria co11 la chinina e l a plasmochina. · Le Sang, n. 4. - F. FR ".NçoN . Valore diagnostico del dosamento dell'acido urico nel sangue. - EMTLE-WEJL. r\nemie di Biermer resistenti alla cu ra epatica. . Bull. l'rléà ., 27 lug-. -- Num. monografico sulle mal. infettive. Studium, 30 lug. - MEGA. Cirrosi biliare ipersplenomegalica. S. TAVIANI. Mal. della polpa d entaria. Med . Ib era, 27 lug. - VrERA RAFECAS. Variazioni nell 'indjce di profondità ventricolare. Paris Méd., 27 lug. - RoDET. Sieroterapia della f. tifoide. - C .. LIAN. Angor acuto coronarico febbrile. Riforma Medica, 27 lug. C .. CATTANEO. Vaccinazione antitub. preventiva. Radiologia Medica, ag. - V. UTILI. Repert? di corpi estranei nello stomaco. - E. CoNTE. Azione biologica di radiaz. a varia lunghezza d'onda. ARNONE. Fisiopatologia clinica dello scheletro. Ri1i. di Clin. Pediatr., lug. - Lo PRESTI SEMINAn10. Le infezioni associate nell'infanzia. LP. plasmochina n ella malaria iniantile. A r ch. I tal. di Chirurgia, fase . 2. - V. BoNoMo. P atogen esi dello shock traumatico. - Losio. La correzion e d ell o stomaco ptosico.


[A'l:--;o XXX'' I, Nu:.vi. 38] Pediatria, 1 ag. -

~f.

SEZlONE PR..t\TI CA

~lrRAGLIA.

'ferapia insuA. ZALLocco. Pro-

linica nei lattanti distrofici. blemi dell 'allatta1nento. ' . An1i. Ostetr. e Ginec., lug. E. MoMIGLlANo. Diabete insipido e gravidanza. Riv. Osped., g·iu. G. BoRRuso. Sist. di formazione e conduz. degli stimoli del cuore. Tiibercolosi, giu .. F. PARODI. Nuovo apparecchio per oleotorace. Portschri tic der Therapie. RosENSTERN. Il trattamento della polmonite infantile all'aria libera. Morgagni, 28 lug. - U. RunrNN. Il delirio acuto da influenza. Co rdoba Medica, apr. RAMIREZ. I disturbi mentali nella sindrome Parkinsoniana. Gazz . Osped. e Cli n. - CLF.Rrcr. L 'ip.o tonia nervosa. - G. GALLI. La neurosi mitralica. Journ. Am. 'f\tfed. Ass., 20 lug .. - Ew1NG ed altri. Il servizio medico per i cancerosi agli Stati Uniti. - l\1ARGOLIS. Emicrania e pentosuria cronica. - RovvERTrtEE. Poliartrite. Soc. Chirurgieris P ar;s, 10 giu. - FRrCK. IndiCél7ioni chirurgiche nella trombosi cro·n ica splenica e p ortale. - 10 lug. MAc DoNALD. Amebiasi cronica sin1 u l a n te la cistite. .Journ. Prcvticiens, 3 ag. - R1cux. Le endocardi ti acute. Paris lYiéd., 3 ag. - Num. monograf. d edicato alla educazione fisica, sport, medicina scolastica. Clin. e Ig. Infantile, lt1g . - PEOLA. La glicemia e la tiemia infantile. - MENsr. La sifilide. congenita. Am. J 011.rn. Obst. a. Gynec ., lug. - STANDER e HARRrsoN. Il metabolismo dei carboidrati nell 'ecl ampsia. - W1LLIAl\iS. C1assificaz. d elle tossiemie gravidiche. CoRSELL. La pressione sanguigna nelle gravide.

1381

Jourri. Alécl. Paris., 1 ag. - LOEPER e ToNNET. Le grand i azoten1ie. Giorn. di iYied. A!f.ilit., ag.-selt. - LAPPONI. Va ... lore terap. della plasmochina. Jlilediz. Pregled, lug. - Bonrc. Trattamento della leucemia con la mal aria. Meri. Ibera., 3 ag. - VALl.EJO NAGERA. La su ggestione, I 'ipnotismo, ecc. n ell'eziologia della neu . . r osi. - DE LA ·PoRTALLA. Terapia endoarteriosa. Rif. !Vl ecl., 3 ag. - GAì\fNA e ToMMAsr. Il linfogranul oma ven ereo. - G. GrANTURco . L 'infiam .. mahìlità delle p ellicole cinemat. ed i pericoli de .. rivantj. Riv. di Clin . lvf.ecl., 30 apr. - LuNEDEI e GIAN .. NONI. Fenomeni da stasi e da ischemia nelle sin .. clromi emorragiche. Indian Me1.l. R.esearch, g iu., supplemento. - . KNovvHs ed altri. Immagini erron ee ed imbaraz ... zanti negli stri sci di sangue. Bull. Méd., 3 ag. - DAvrn. Il batteriofago ed il virus enticolibacillare nelle colecistiti. Presse Méd., 31 lug·. CRUCHET. L 'encefalite letargica e l 'encefalomielite. epidemica. - 3 ag ~ SoLTRAIN e LÉW. Anuria con azotemia transitoria. BAYZF. e M.\YER. La scarlattina puerperale. [ _,ancel, n ag. CRA\,'FOHD. Glicosuria renale. - l\iloonE. Dosamento colorin1etrico della vita· m ina A. Arch. Mal. App. Dig. et Nutr., giu. 0Ku .. Nlli,VSKI. La dilatazione idiopatica dell'esofago. JEANNENET. L 'importanza d ell 'infezione nelle emor . . ragie delle ulceri gastr. Rivista Terap. Moderna e Med. Pratica, Mila ... no, ago·sto 1929. - Lavori premiati Congresso Rivendicazioni scient. ital. - Talassoterapia con.. siderata come branca terap. fisica. - I sole Italia in rapporto all a talassot erapia. - Pubblica· zioni riguardanti la Idroclimatologia e Talassote ... rapia. - Notiziario.

Indice alfabetico per materie. Acetilcolina: uso clinico . Pag. 1368 • )) Ac'ido diacet1 co: ricono·scimento 1370 )) Anacòresi 1368 Articolazioni: tumori a. mielo·p lassi delle )) sinoviali 1363 Artropatia cronica d.ella colonna verte)) brale . . ·. . . . 1347 )) Avvelenamento da · Neriu1n Oleander 1354 )) Bacillo t11bercolare: coltivazione 1369 )) Bibliografia . 1366 )) . 1364 Callo ooseo: formazio11e . )) Calmante: formola . 1373 )) 1373 Cardiopatie e p arassiti domestici Coma diabetico : ipoto,n ia del bulbo· )) oculare 1370 Convalescie11ziari per bambini reumatici )) 1373 )) Diabete sifilitico 1353 )) 1359 Encefalite vaccinica )) 1373 Eu thanasia . . )) 1364 Femore : processo sopracondiloideo )) 1369 Ghiandole emoliI1fatiche: ricerche Glicemia e prova di iperglicemia ne)) gli epatici . . . . . . 1370

Idrocefalo acuto : cateterismo . Pag. 1363' • Infortunati: cura )) 1365 • Malarioterapia nella paralisi progr._: • m eccanismo )) 1356 • • Milza : ricer che . . 1367, 1368 Myastenia gravis: influenza dell'insu)) lina 1368 • Parkinsonismo po·s t-encefalitico: dia)) gnos i e cura 136(} • )) Pamfigo acuto febbrile . 1370 Piombo colloid ale: azioni . » 1368 Porpora emorragica cronica r ecidivante » 1371 )) Puntura della cisterna magr1a . . 1371 )) Puntura lombare: disturbi da 1372 1

Ser vizi ;gienico-sanitari

.

))

Sifilide : diffusione nell'ultimo quin• )) quenn10 .. . . Siste.ma nerv. vegetativo: complesso sintomatico . n Tracoma: eziologia . » Ulcere della gamba nelle splenomegalie >) Virus vaccinico: ricerche » Vitamina B: ricerche . »

1374 1368 1361 1369 1371 1368 1369

Glrltti · di proprietà risarwati. - Non ~ consnntita la 'ristampa di lavori vubbtìcati nel Poi iolinioo se n on fn ~~o·uito ad autoTi~sazione scTitta dalla 'feàa•fone. a 1',etata la pubblicas,one di aunti di essi senea citarne la fonte . i

Roma - Stab. Tipe-Lii>. Arma.Di di M. Courrier.

V. AsooLI, Red. resp.

t


1382

IL POLICLINICO

[ A~"lO

XXXVJ ' NUM.

. . - Ricordiamo l'interessante pubblicazione del Prof. DOMENIC·o T ADDEI . DIRETrORE DffiLLA. R. CLINICA CHIRUR GICA DELL'UNIVERSITÀ Dr PIS A

NUOVE NOTE E LEZIONI DI CHIRURGIA PRATICA •

Ecco come si è espresso su questo libro del Prof. TADDEI l'illustre Maestro Roberto Alessandri : « Già tre anni fa il T AD DEI pubblicò pei tipi della U. T .. E. T. un volume di conferenze, lezioni cliniche,

«note di chirurgia pratica che, in breve spazio, contenevano insegnamenti veramente preziosi per il medico «pratico e ricordi utili anche ai chirurgi di professione. Il successo di quel volume ha invogliato ora l'Edi· « tore Pozzi a raccogliere in un secon.do, che si presenta stampato chiaramente e in un formato simpatico, ·«altri articoli e note e lezioni del prof. TADDEI, che riescono altrettanto opportune e dovrebbero essere con·cc sultate da tutti clie si . occupano di chirurgia, anche i più esperti, perchè vi si trovano esposte, con grande «semplicità, molte osservazioni assai importanti, risultato della esperienza lunga e intelligente del Clinico '«di Pisa. « Alcun.i capitoli, come quello sul modo di alleviare o evitare il dolore delle medicazioni, dovrebbero es« sere letti attentaniente e meditati da tutti, tanto è importante la tecnica così delicata e non difficile, ma che « viene generalmente trascurata dai più. « Così i d~ttami, semplici ma importantissimi, per l'estrazione di aghi dai tessuti; così l'esposizione dei '<< punti dolorosi addomiriali, il capitolo della spondilosi, quello sulle apofisiti superiori dell'omero, attestano -<<l'acutezza di osservazione e la sana didattica dell'autore. « Sono riportate,_ del resto, nel volume alcune lezioni chirurgiche su casi rari e difficili, che possono in·« teressare niolto anche chirurgi di larga coltura e - grande esperienza clinica. « Un libro, insomma, utilissimo al m edico pratico, allo stude1ite e al cliirurgo proveuo, che si legge vo·cc lentieri e largisce insegnamenti precisi e che invano si cercano sui testi più in voga. (( ROBERTO

ALESSANDRI )) •

Perchè i lettori possano rendersi conto della vera importanza di quest'opera, ne ripor1iamo quì di seguito l'Indice : Prefazione. Come . .allevi.are e evitare il dolore nelle medicaz1on1. Sull' uso della carta pergamena in chirurgia. ·Sull'uso dei guanti di gomma per parte del medico pratico. La estrazione · degli a:ghi infissi nei tessuti. ll fattore « ristagno » nella patogenesi di molte a ffe2ioni locali. Di un accesso freddo primitivo della lingua. ll megaesofago primitivo soprafrenico. L'ascesso freddo sottocostale di origine peripleu• r1ca. Una frequentissima sindrome caratterizza.ta dalla dolorabilità aortico-iliaca. I punti dolorosi addominali provocabili colla pal• paz1one. L'ulcera gas.trica e duodenale considerata da un chirurgo. La tecnioa della gastroenterostomia. Per La tecnica delle sezioni gastro-intestinali . • Sul trattamento delle aderenze dell'omento al peritoneo parietale. Sindrome apparentemente urinaria dovuta a oolite cieoo-asoendente. Sull 'nssociazione della sindrome cieco-colica (da tiflocolite e peritiflocolite, membrane pericoliche, cieoo mobile, ecc.) e della appendicite.

Su un caso :d i papillomatosi vescicale. L 'ascesso prostatioo metastat ico. La sclerosi primitiva della prosta.ta. Fistola vescico-otturatorio-cutanea conseguente a permanen.z.a ·d i corpo estraneo in vescica. La tecnica migliore dell'epicistostomia temporanea e definitiva. Il trattam~nto post-operatorio nella prostatectomia soprapubic.a. L e nefropieliti acute e subacute. Di una nefroureterectomiia totale per calcolosi paravescicale dell'uretere con pionefrosi. Auroplastica per inversione con sezione lineare e con resezione cuneiforme bipolare nella cura d alle fistole cutaneo-mucose. Di un seminoma svilu·p patosi in testipolo ritenuto interstiziale, lussato secondariamente nel ventre . Di un ascesso perivescicale apparentemente primitivo. La torsione del peduncolo nei fibromi dell'ovaia. Di una tromboflebite esterna traumatica. Di un tumore paravertebr.ale lombare sinistro. Volurr.inosissimo .ascesso freddo delle linfoghiandole lomboaortiche. Le spondilosi. Di u:r1 tumore a mieloplassi. Ginocchio valgo bilaterale degli adolescenti ed alterazioni endocrine. Le apofisiti superiori dell'omero

Volume di pagg. IV- 280, con figure nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 36 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 2, 5 O in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA


ANNO XXXVI

Roma, 30 Settembre 1929

Num. 39

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. 10sservazioni -cliniche : E. Sciaky: L'erni,a della ves·c i ca. - G. Petta : I pernefroma del r ene destro a sindrom e previa,1entem.e nte emaJturica. ~ote e contributi : E. Rubaltelli :· Considerazioni su al_ cuni oomuni errori nell 'estrazione dei corpi estranei dell'esofago. iliscussioni e commenti : F. Cinqueman.i: A proposito dello 11 Esperim ento di medi camone intra-arteriosa » del dott. U. Bonoli. .Sunti e rassegne : ORGAN I DIGERENTI: L. Timbal: I disturbi dell'ev8JCuazione nelle ptosi ga.stri·che, atonie semp lici e sin·dromi duoden ali. ~ Boroher: La ree:e._ zione della metà supericre de1lo stomaco. - SANGUE : A. Dalla Volta e U. De Castro : Emoglobinuria pa.rossi.stica a frigore. - H . Schmidt: L'ittero em.atin.ieo. ~ enni bibliog r a fici. .Rivendi ca zioni italiche : L. Castaldi: U·n a centuria di rivendicazioni ·di priorità a.a italia.ni in contributi scientilfici nella Medi cina e Oh1rurgia. .Acca demie, Società Mediche, Congressi : VIII Congreeso 1

OSSERVAZIONI CLINICHE.· C1v1co

OSPEDALE DE

H1Rscn

DI SALONI CCO.

1

L'ernia della vescica. i>rof. dott.

.

ENRICO ScrAKY,

ch ir. prim. emerito.

Essendomi occorso di operare recentemente un caso di diverticolo vescicale erniato a traverso il canale ing uinale destro, con esito brillante, credo utile di pubbli carne la storia clinica, passando prima in breve rassegna lo stu·dio clinico pa togen etico d elle ernie vescicali . Tre sono le varietà di ernie d ella vescica: le extraperitoineali, costi tuite in gen ere d alla parete anterior e ed extraperitoneale della vescica scivolata in basso. Esse sono abbastan..za rare , ed, incontra ndole, ci si dovrà domandare sempre se non vi sia stato con comitante tuttavia un piccolo sacco erniario laterale passa to inosservato · le paraperitoneali son o le più frequentj di tutte le ernie d ella vescica, chiamate an ch e -er1iie miste della vescica od entero-cistoceli da ·qualche autore (Forgue, Lossen , ecc.) : esse

In terna;zi onale di Chir urgia. - Rin·n ione scientifica d€lla Sezione ' Lazi a.l e della F ederazione Stomatologica I taliania. Appun t i per il medico p r atico: SEMEIOTICA: Diagno.si fra febb re . tifoi·d e e stafilococcemia. - Il taurocol ato di s odio per 1a ricerca nel sangue di germi patogeni d'origine inteBtinale. - CASISTICA: L2- sterilità nel maschio. - La bal anite. - Le epididimiti coJibacillari . - TERAPIA: Pericolo di avvelenamento e icliosin crasia per somministrazione di olio di chenopodio. - L'amebiasi epatica e la sua 1cura. E ch inococcosi peritoneP-le guarita dall'.arsenohenzolo. - POSTA D'F.GT.il ABBONATI. - VARIA: Revi sione dei principii dell 'orien tamento profession.a le. Pol it ica sanitar ia e giu r isp r udenza : G. Selvaggi: Contro,ersie gil1ri diche. Nella vita 9rofessiona le: A mmin!istrazione sanitaria . - Cronaca dt>l m v.vimento professionale. - Concorsi. - Nomine, :prrunozioni ed onorifi·cenze. Noti zie di verse . Indice alfabeit ico per tnateri e.

son o costituite da un sacco erniario vero al davanti e a ll 'estern o conten ente l 'intestino , e la vescica gli è intim amente accollata all 'in terno e all 'indietro; · le intraperitoneali, ch e a rjgor di termini sono le unich e ch e s i r>ossano veramente considerare quali ernie della vescica, n el senso proprio della d efi11izione di ernia e che costituiscon o la varietà più r.a ra di esse. È in genere, in esse, la r>arte più alta della vescica, quella più intim.a mente ricoperta dal peritoneo che scende n el canale erniario , piegandosi a gomito. A seconda poi della porta d ' uscita erniaria, disting·uiamo un 'ernia vescicale inguinale obliqua interna ch e coc- Litui sce in ordine di frequenza n ella statistica di Eggenberger il 53 % di tutti i cistoceli, e, stando sempre alla stessa statistica, le ernie crurali della vescica nel 27 % dei casi; le ernie inguinali dirette nel 17 %. ed in via. rarissima e quasi eccezionali da ultimo, le otturatorie, le ischiatiche, le perineali e quelle della linea alba. Patogenesi. - Alla costituzione di un 'ernia della vescica è necessario anzi tutto la distensione della sua parete, cl1e favorisce la sua

.....iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii==~~tìiìiillllliilll


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IL POLICLI NI CO

estensione verso i canali erniari e la dimiriuzione di contrattilità della stessa parete, ch e non potrà più a tale cagione ritrarsi spenta, neamente nel bacino dopo ogni minzione. La diminuita resistenza della parete addomin.ale aggiunta alle altre cause, sarà ottimo inon1 en~ to favorevole all'ernia. Anche un lipoma preerniario potrà esercì, tare una certa tr.azion e sulla vescica, senza tuttavia spiegare per essa quell 'importanza patogen etica che gli hanno attribuit.o )\1onod, Delagenière e Roser. :B m erito dell 'Alessandri, però, di aver atti· rato l 'attenzion e, in uno studio completo sul .. l 'argomento , corl'edato d.a in teressanti e convincenti esperi1nenti sul cadavere, s ull e alterazioni d ella vescica provocate dall'ipertrofia prostatica e dai restringimenti uretrali, quali cause IJroduttrici di sfiancamenti laterali del1'organo, con conseguente indeb.olin1 ento e flaccidità delle pareti resesi spesso aucl1e ader enti al peritoneo parietale da processi flogistici çoncomitanti. Egli ha i11oltre attirato l 'attenzione sulle f alterazioni conge11ite ed acquisite della vescica, quali ad ese111pio i diverti coli vescicali congeniti e la forma congenitamente o secondariamente asimmetrica della vescica, quali fattori straordinarian1en te fav orevoli alla genesi del cistocele. Teoria que ·tu ch e credo oltremodo convincente e sicura e ch e dimostra anch e questo mio caso. Sintomi e diag nosi. - Le ernie della vescica sono in genere reperti operatorii fortuiti , non diagnosticati prima dell 'intervento. Bisogna, per scoprirle, ricercare innanzi tutto il carattere della incompleta riducibilità del tumore erni.a rio; la sua variabilità di volurne a seconda dello sta to di vacuità o di ripienezza della vescica e non a seconda del! 'impulso degli sforzi dell'addome (tosse, starnuto , ecc.). Si dom anderà all 'infermo se ai tentativi di rid11zione dcl1 'ernia seg·ua spesso il bisogno di mi11g·er e, se presenti certi segni di disuria, di tenesmo vescicale; se ha mai bisogno di assumere cert i speciali atteggiamenti per urinare, ricorrendo fino alla compressione dell'ernia per svuotare completamente la vescica, ciò ch e può assun1 er e il segno della doppia minzione quando , a n1inzione espletata, il paziente provi, d 'improvviso e subito dopo, un altro impellente bisogno di urinare per svuotare la quantità d 'urina che era contenuta nel suo di\'erticolo ·vescicale. Anch e l 'introduzione di un cateter e rigido in direzione del tumore erniario potrà provocarne lo svuotamento o rendersi palpabile in esso.

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La cistoscopia può servire alla diagnosi comepure la cistoradiografia può rivelare la presenza. di un diverticolo erniario (Voelcker e Lichtenberg). Durante l 'operazione si penserà sempre al1'ernia della vescica ch e si ricercherà medialmente al sacco, preceduto generalmente da un lipoma, con i fasci muscolari della vescica chesi riconoscono alla disposizione ca~atteristica a rete e che dovranno· speci.a lmente attirare· l 'attenzione dell 'operatore nelle ernie extrape· ritoneali e intraperitoneali quando, per inavvertenza , si possa scambiare la vescica per il sacco o per un secondo sacco erniario incluso. nel primo e se ne incominci a incidere il grasso. Nei casi dubbi si ricorrerà alla prova del catetere, al riempim·ento della vescica od al] 'in cisione cistitica esploratrice che, secondo. Brunner, è quasi scevra di ogni pericolo .. In e.asi di lesione accidentale della vescica, non riconosciuta all 'intervento, si avrà anuria· per fuoriuscit.1 delle urjne dalla ferita vescicale: le urine che potranno eventualmenteuscire dall'uretra sar anno scarse ed em.a tiche: fenomeni peritoneali accompagneran no Je le~ i oni vescicali intraperitoneali e, i1el caso che· la vescica sia stata co1npre a nel laccio, l 'infiltrazion e ai urina della piaga al cadere de}' • • laccio sarà regolarmente ·con statata con tutti lt l)ericoli conseguenti alla sua ubicazione. La -progriosi sarà benigna nel caso ch e si sia. agito correttamente dura nte l'operazione; riservata e grave nel caso di lesione accidentale-non trattat.a adeguatamente, specie se è intraperitoneale e tanto più se le urin e erano infette. Terapia. - È da consigliare sempre l'intervento radicale, trattandosi di ernie raramente-riducibili completam ente. In caso di ferite accidentali si suturerà la ferita a 3 piani lasciando una sonda in vescica per otto giorni· ed un drenaggio nella ferita operatoria di chelotomia. Quando si può ridurre completam ente}'ernia vescicale, la si r idurrà tr.a ttando l 'ernia come al solito. In caso di urine inf~tte si potrà anche fare una cistostomia n ella parte operata od eventualmente anch e la classica mediana , drenando però sempre la ferita operatoria. . In caso di infiltrazione urjnaria secondaria della ferita operatoria, per lesione della vescica passata inosservata all'intervento, si sbriglierà e drenerà il focolaio opera torio, mettendo un catetere a permanenza in vescica. Ove si avesse a sospettare una lesione intraperitoneale della vescica, per i fenomeni di peritonite incipiente e 1'a·ssenza di urine o la

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PR.~TlCA

loro scarsità, specie se colorate di sangue, si sbriglierà largamente la ferita operatoria per ricercare e suturare I.a ferita vescicale: si eseguirà insomma una laparotomia , per asciugare attentamente tutta l'urina contenuta in cavità, adoperando, ove lo si abbia, l'aspiratore elettrico utilissimo nel caso e drenando da ultimo correttamente. Nel caso. si trattasse, come nel mio caso, dell 'ernia di un diverticolo vescicale, lo si esciderà in toto al di là d el suo colletto d'impianto vescicale, suturando poi la vescica a 3 piani . Per ultimo si dovrà sempre lasciare un catetere a permanenza in vescica, drenando o no la ferita operatoria a seconda dell'abitudi.ne e della sicurezza dell 'opera tor e . .... Citerò ora in succinto il caso clinico occorsomi recentemente che credo utile di divulgare, specie dal punto di vista d ella patogenesi di queste ernie. •

B. Dimitrio·s, di anni 40, senza antecedenti ereditari nè famigliari, si presenta all'ospedale de Hirsch il\ cui dirigp da dieci anni il servizio chirurgico, per essere opera~o d 'urge11za d 'un 'er· nia inguinale destra strozzata. È un individuo di sana e robusta costituzione fisi ca, non 1icorda gli esantemi dell 'infanzia , 110n ha mai sofferto di blenorragia , nè di restringimenti uretrali, non ha la pros~ata ipertrofica, 1tega lues. . Racconta solo d'avere da molti anni un 'ernia inguinale che non è mai riuscito a ridurre e conte11ere col cinto, e di aver spesso rimarcato, sin da giovane che dopo d'aver finito di urinare, per un certo grado di tenesmo vescicale, ove pre1nesse fortemente sull 'ernia , tornava ad avere in1mediatamente l 'emissio11e di una certa quantità di urina. Ha r1otato pure che l 'urina era qualche volta di colo1e leggermente _emorragico. Improvvisame11te in seguito ad uno sforzo, l 'ernia si è ingrossata questa mane, 9 febbraio 1929, rendendosi assolutamente irriducibile, per cui ricorre lo ·stesso giorno al n1io Ospedale dove lo opero lo stesso giorno n el pomeriggio in c1oreteronarcosi regolare. Chelo:omia: si sco1)re ed isola un grosso sacco che si apre, riducendo nell 'addom e delle anse del tenue cianotiche ma che riprendono facilmente subito dopo toltone l 'agente di strozzamento. Ci si accorge p erò a q11esto mon1ento 'di una massa voluminosa, quanto un grosso ma11darino, assomigliante ad un sacco erniario ricco in adipe, posta all'interno del sacco primitivo . Mi vien fatto subito di pensare all'ernia d ella vescica che riconosco all'intervento con tutta facilità. Lo isolo cercando di ridurlo, ciò che fni riesce impossibile: lo preparo attentamente e mi accorgo allora che si impianta sulla vescica con una parte circolare più ristretta, di una circonferenza di circa 4 cm. Rassicuratomi previa · introduzione d'un catetere metallico ed ~I riempimento forzato della vescica con soluz. di ossicianuro di mercurio che rigonfia anche il mio tumore che si tratta di un di-

verticolo Yescicalc, procedo all a sezione della vescica al di · là dell 'impi anlo del diverLicolo, suturando quindi a 3 piani la vescica. Cura r adicale del1'ernia alla Bassini; piccolo tubo di gon11na in corrispondenza alla st1l ttra vescicale e sutura quasi totale della parete con le grappette di l\1ichel. Il 3° giorno tolgo ~l tubo di gomma dalla ferita completamente secca e sostitui sco con un altro il ca tetere vescicale. r\..l 4° g·iorno tolg·o le grappette di Michel ed pll '8° la sonda vescicale. Guarigione per prima della ferita operatoria: le urine leggerrnente (:> n1att1 :·ir; he 11rlle prin1issime ore sono diventa.te normali alla fine dell a se llimana. L 'i11fern10 com1)leta1r1e11le guari Lo lascia il mio servizio il 25 febbraio 1929. D'allora ho avuto occasione di rivederlo più volte: la ct1r a dell'ernia è ben riuscita : egli gode o~tima salute, non ha più segui disurici ed il fenom eno della doppia minz io.µe è definj tivan1en le scomparso.

Si trattava evidentemente i11 questo ca .. o di un diverticolo vescical e e 11011 di t111,a cellula visto che la sua parete era co tit11itn da tutte le tuniche vescicali e non d.al}a ~ola mucosa erniata a traverso le fibre n1uscoluri . Il caso si presta a due considerazioni: di indole patogen etica la prima, per l 'i1111Jortanza del diverticolo vescicale, probabilmente congenito , quale fattore patogenetico in1portante per l' ernia della vescica; terapeutica l 'altr.a, per la benignità assoluta di queste cistectomie parzial i associate alle cure radicali dell 'ern i.a, purch è fatto in buone condizioni e co11 tecni ca corretta e impeccabile. RIASSU~TO.

L'A. mette in rilievo l ' in1portanzq d elle anom.alie vescicali congenite (diverticoli ) qu.ale fatt ore patogenetico dell'ernia della vescica e conferma I.a b enignità operatori.a d ell e cistectomie parziali nelle cure radicali di tali ernie. LETTERATURA. ALESSANORI. L'ernia della vescica con speciale riguardo alla sua patogenesi. Ricerche cliniche e sperimentali. Il Policlinico, Sez. Chir. , n. 1, 1901. Io. Un 1iuovo caso di ernia inguinale bilaterale della vescica. Boll. d ella R. Accad. Med. di Roma, anno XXXI, fase. II, 1905. Io. Ricerche sperimentali sulla produzione dell'ernia della vescica. AuE. Zur Frag e iiber die Iia1'nblasenbrilche. Deut. Zeitsch . f. Cbir. 1893. BRUNNER. U eber Harnblasenbriiche. Ibid., 1898, XCVII, pag. 121. EGGENBERGEH. Harnblasenbriiche. Ibid. 1908, XCIV, pag. 524. . F1NSTEHER. Uebe r I-Iarnblasenbriiche. Beitr. z. Klin. Chir., LXXXI. JABOULAY et V:rr.LARD. Des hernies inguinales et crurales de la vessie. Lyon rviéd. , 1895, p. 239 .


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IL POLICLINICO

LossEN. Ue ber Il arnblaseribrilc'1 e. Be1tr . z. Klin. Chir., 1902, xx·xv, pag. 149. \VATSON. Tlie etiology of h ernia of the bladder. Amer. Journ . of Surg., 1922, XXXVI, pag. 55. Z ucKERKANDL. l( ran.kheilen. der Harnblas e. Handbuch cler Urol ogie '~ ien, 1905. Io. Chirurgie der ll arnblase. Handbuch cl er IJrakt. Chir. , E11. Su Llgart, 1923. 1

O SPEDALE DI

S.

SPIRITO IN SASSIA -

Rep . cl1i rl1rgico diretto .dal ,p rof.

TITO

ROMA. FERRETTl.

lpe1. net·1.. oma del i·ene destro a sind1. 01ne p1·evalentemente ematnrica. Dott. GIORGIO PETTA aiuto chi.r., m ed. e p.at. degli Osp. Ri un. ·di Roma. La diag·11osi clin1ca d'ipernefroma renale resta qua~i sem1 pre una diagnosi di prababiliià, se dei framm enti, utilizza.bili p er l'esame istolo.g ico, non sono tacc.:oJ Li con le urine. L'en1aturia, il dolore r enale, la pal{pazion e del rene sono i tre sintomi principali, m a sono registrati parecchi casi in cui 1a diagnosi d'ipernefron1a d2l rene fu ·dovuta all'esame istologico di un.a m etast~si. Quan•do i sinto1ni che possono riferirsi all'ipern efro1nn. renale sono prè3enti non è però ag.ev-0le in1erpretarli e riferirli alla l oro giusta causa; e qt1a11clo i1011 è possibile contentarsi della sola diagno~ i di probabi lità, bisogna, .seco11c10 jl co11siglio idi . \Vrigl1t, clecide:r.si presto per l 'esplorazion8 c·h irurgica . S eguendo tale linea di condotta si è consigliata l'operaz.i one n el caso che è og·getto di questa comunic.azionP. maggio 1928 è rico1verato, n ella Sala S. C. Gen.g·a (prof. Antonellli), il contaidino G. ìVI·a ssimo, da L·aibbro ('R oma), di 38 anni. Modico beYitore e mangi.atore, 11a so.fJ'erto due ''olte di blenorragia, nel 1912 e nel 1918. Non ulc.eri. Anc·ora n el 1918 malarj a. Ammogliato nel 1914 .con °donna · sa11a, ha avuto 5 figli di cui 1 prematuro e 1 morto di nefrite. Ne1 febbraiio 1928 sof'frì p er la prima volta di ematuria accomp·a gnata da ''i vo dolore alla regione lombare d estra e da emissione di renella. Visitato, fu fatta ·di·agno,s i idi colica r enale d estra, e d, essendo cessati rnpjdamente i disturbi, l 'amm. non fu sottoposto .a cura alcuna. E stato bene fino al 4 aipr il1e 1928. In tale epoca comp·arve ·unia nuova em aturia, non .wccompagnata ·d a dolore, che è ancora presente, dopo 21 giorno, all'atto del ricovero in osperd ale. Il inalato dichiara che non può collegare l'ematuria con nessuna causa -0coasiona1Je traumatica o affati, cante. Il 25 aprile fu colto da dolore vivo alla regione lombare ·destra, che si irraidia'Va in basso verso l 'inguine e la r egione scro~ale. Il 1doliore è durato per cinque o sei ore, dopo è cessato lasciando inY.ariata l'ematuria. J] 1°

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All' e~a.1ne obiettivo si rileva ol1e trattasi di un soggetto bene sviluppato ed in buo11e condizioni cli n1.1trizione e cli sa n.~ uificazione, malgrado 1a prolungata ematuria. x·uTla di n otevole ~l torace. Il inargine inferi ore clel fegato è 1Pa1piaJbile sotto l'arcata costalie destra 81d è liscio, non dolente. Sono dolenti alla pressione la r egione lomb.are ed i punti ureterici super.i ore e medio di des~ra. lf\lila 1P alpazione profond.a del fianco destro, si avverte a circa tre dita sotto l'arcata costale un corpo molÌ>ile coi movimenti respiratorii, cl1e si può r espinger.e v.erso l 'alto, e che al.J a pa'lipazione bimanu·ale si riconosce 1per il p olo jnferiore ·del t"ene destro, liscio e dolente. L'esame radiolo.g ico riesce n egiatiYo ; non si pra1ica la cistoscopia per i'en1aturia re11ale n otevole, in atto. 'Ten1p eratnl'a norma.le. Ur.ine 1200-1500 c1nc., P. S. 1012-1 013 a + 18° + 00° C. Si tien e il paziente in osservazione fino al 6 maiggio: si somministran o, senza a lcuna . effica. eia, 4 gr. di l attato di caloia e 10 em e. di coagul eno (p·er iniezjone) ogni .g iorno. Il giorno 6 è perciò trasferito jn ol1irurgia p er l' ematuria renale. L'a., ch e si mant.iene sempre in buone condizioni, è ancora tenut o in osservazione fino al giorno 9 per ripeter e gli es ami radiolo·g ici, che riescono ·a ncora n egativj e per ri·ceroore l'azote1nia, c11e è nei limi ti i1ormali. Alla cistoscopia, data la persistenza dell' ematuria, si rinunzia, ta11to più che, per i dati clinici, n on è discutibile la loc.alizz·azione 1ùella lesione renia1e a destra. 1Il 10 .maggio procedo all'o1perazione, con rachianestesi·a (0,15 ·di novocaina). Disposto 'l'a. in decubito J,aterale S, nella po·sizione propria della lombotomia D, 6i scopre il r en e m ediante l 'incisione obliq11a di G1.1yon. Il rene è 1nolto ingross.ato, raggiung·endo circa jl doppio de11e dimensj oni normali; 1è fortem.e11t e aiderente ~1p1ecialm ente al polo superiore. Isolato e .allaccia1o il p eduncolo si asporta il rene prima, poi il grasso perirenale pe1· quanto è possibile. Ricostruzione cl ei. piani in catgl1t. Sutura cutanea in seta e n1aglje cli ~Iicl1el. L'a., gt1arito p1e r prima, è climesso 17 giorni dopo 1'operazione. Il 30 agosto 1928 è tornato a farsi ''isitare. tPercl1è, essendosi sottoposto a tutti i lavori gravosi della tre1bbiatura, . negli l1ltimi giorni aveva n ot ato ql1a1 eh e dolore alla cicatrice. Il 1do1:ore non si riscontra più al momento della visita che, peraltro, non fa trovare ·a lcun se.g no di metastasi locale o a di..stanza. Dopo d'allora il paziente, cl1'era in ottim e con dizioni, non è stato più. riYeduto. L'esame macroscopico del p ezzo aspor1tato di-· mostra cihe si tratta d'un iperne1roma S'Viluppatosi 1pre, a lentemente verso il! polo renale superidre e T'erso il bacinetto in gran parte occupato da masse n eoplastiche, sal,ro ' 'er so il p olo renale; inferiore eh' è rima sto di aspetto normale. La capsula renale non è rottia. a ncora in nes.sun punto dal neoipLasma. Il tumore ha respin·to o assottigliato il tessuto re11ale del polo su1periore là dove non l 'na ancora sostitnito, mentre, come s'è accennato, la metil inferiore del rene, all' l11circa, è rimasto indenne. La sezione Jon.gitu1dinia.le che passa per la con·:ess1tà, l'ilo e l 'ureter e, dimostra che questo co rnunica ancora con la parte rli bacinetto ancora 1

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SEZIONE PRA.TICA

libera e che, alla sua origine è pressochè bloccato dallo s·viluip:po delle pro;piag.gini del neoplasma. 11 teS&Uto n.eoplastico è as.s ai caratteristiico ; trav:at~ connettirv.ali attr.avensano il tumor e in tutte 1'e direzi(){Ili isolan do isolotti roton,deggianti fino ·a drar.e qua-si l'as:p·etto di una ghiandola. Sl notano isolotti bianchi, rosei, emorragici e gialli dov'è avanzat a la degener.azione grassa. Si notano zone em·orragiche con sangue fresco o già 1

Corrispondentemente alla statistj ca (11: 13) vi è stata l'ematuria, che in qt1e$tO ca so è stato il primo sintoma, il più p·ersistente e grave, e.ne ha dec.is o l'inter·-y·ento; l 'esame 1d el 1p·ezzo aspor.. tato dim·o stra che dip.enrleva dalla libera comunicazione dei fo co;lai emorragi·ci del tumore (sviluppatosi nel bacinetto) con l'ureit ere.

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Sezione del rene e dell'ipernefroma. Sono bene rtconoscibili la stru ttt1ra pseu1do-gihian clolare tumore, , le raccolte ·ematiche e la sezione longitudinale 1dell'uretere. 1

coag·uJato e stratificato: il 1P·Olo superiore è occup.a to 1d a una gro:s sa rrucco1ta ematica circoscritta d1al te-ssuto .p roprio ·d el tumore. V·a si di varia entit à attravers ano la n eoformazione sp.ecialmente nelle travate connettivali ed in .alcune .zone emorr.agi1Clh e. L'esame istologico h a confermato la diagnosi maicroscopica di iperne;f roma, p,e r la struttura papillare, lo stroma connettiv·a:te, le cellule grandi, a protoplasma m e.S'coJa;to Sp{~1sso con gocciole gras6ose, nuclei .a contorni netti spes&o in mitosi. In .dati punti si ris·c ontra la disposizione p erivascolare delle cehlule. Confrontan1do le osserv.a zioni f.atte nello studio id i que:sto caso con i filati raccolti nel 118.!voro di S. Wright, basato sullo studi·o di 19 célJsi, st può rilevare a11e, m.entre lo sviluppo di tali· tumori è più frequentemente osser,rato .f ra i 50 ed i 60 anni, qui fu .s oo1perto a 38 an11i. Il tem.po m-edio fra il primo sintoma e la da;ta ·dell'operazione è, stato di a'Ppena 3 ID·e$i, mentre la media è idi 11· n1esi (in un caso pa;ssarono 20 anni tra l'osservazione del primo sintoma e l 'operazione). 1

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Anc'h e il dolore (.fre1qu.enza 8: 13) è stato osservato sia come ·d olore renale da distensione del ba.cinetto, cl1e come colica renale tipica con irradiazioni lun.go l 'ureiere e nella r egione inguino.scrotale. Non è statia not ata ritenzione (4 : 13) i1è at11nentata frequ.e nza della 1ninzione (2 : 13). U1l tumore fu sosp ettato .ancl1e p erc1h1è ft1 riscontrato aum.ento di volume del r ene (10: 13). In .qu·anto alla parte del re11e 1n \·asn è da n otare che si lin1i1tav.a al polo su1)eriore : S. Wright ·nei suoi ca si l'ha ris·co·n trato 6 v ol1e al polo su~ perior e, 5 al polo inferìore , 7 alla ,p arte m edia. Em notevole l 'invasion e del bacinetto (14: 19) : si vuole che l'in·vaisj one del bacinei lo sia quella che ·determina i sinto111i clinici. Non si riscontrò in·v.a sione riconoscibile della vena r en 1ale (4 casi), n è del grasso perirenale. 1In quanto all'esito 1d-ell'intervento è ancora troppo presto, 113 giorni al 30 ·a,gosto , per dare un giudizio; S. ,,-ri·g ht su 13 casi ben e seguìti 11a registrato 2 m orti per l' operazion e (per ure1

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IL POLICLINICO

mia e p c:;r polmon ite) ; 2 reci.dive in 6 mesi; 2 morti 1per ·emorrag·ia cerebrale in 5 anni; 2 guarigionj da 7 a 9 anni, e 2 da 2 a 3 anni dopo l'operazione.

Un ca.s o in u11 l1omo idi 38 a . Sviluppo D.el polo superiore e i1el bacinetto, con pseudocisti ematiche co11111nicanti con l'uretere. Primo sintoma, dominante, l 'ematur1a. -D ol ore a t]p o colico . R ene aum entato di yolume. Operazione dopo 3 mesi dalla pri1n.a. e maturia. ~on ancora recidi,1 a dopo 113 giorni. •

2. 3.

et G.

L es hyperné· phromes génitaux cliez La femme (tumeurs clu ligament la."·ge et d.e L'ovaire à typ e surré1ial ). R evue d-e Gynec. et de Chir. aJbdom. T. X' ' LII , n. 1, Jau'Vi.er 1912, p. 1-26. o. BARBACCI. I t·umor1:. B ÉGOUIN, BOURGEOIS, ETC. Comp. di patologia chirurgica. BER G~lA:'.'lN e BRUNS. Tratt. di r/iirurgia pratica. E. Bo\·1N. I p erriefromi sviluppati p.1 ·imitivamen te riell ' apparato genitale della donna. Nor-

30]

19. \i OLHARD. Malattce dei reni, della peivi reriale e d eli'ureter.e. Nefropatie chirurgtche. 20. S. WRIGHT. St-udio sugli iperne fromi e, in particolare, sulla loro o." ·igine e La \loro sintomatologia. British J oun1a1 of Sur.gery, 1922.,

t. IX, n. 35, p . 338-365, 11 fig.

NOTE E CONTRIBUTI Ospedale Civile di Padova - Reparto otorinolaringoiatra , diretto dal Prof. Y.

MAURIZOT.

NC:\1.

17. G. STARR. Un caso di ipernefroma nel legamento falciforme del f egato. Annals of Surgery, t . LXVI, n. 3, sett. 1917, .p . 366. 18. THIERRY. Sintomi e trattanie·nto degli iperne .. f1 ·omi. Mlinch. m ediz. W ocih., 1921, t. LXVI.I I, n. 21, p. 638-040 .

B IB LI Q.GR.!\..F I .A... ~. H. .i\LA~lARTINE

XXXVI,

ARSLAN.

Conside1·azioni su alcuni comuni e1·1·(a1~i nell'est1·azione dei corpi esti·anei dell'esofago. .Dott.

ENRICO RuBALTELLI ,

1° assistente.

I corpi estranei dell ,esofago così frequenti e numerosi n ella pratica quotidian.a ra1)presentano sem1)re un arduo problen1a sia dal lato •disclìes méd1zinisches .i\rcl1i·v. T. XLI , 3a sediagnosti co ch e te,rapeu tico. rie, f. 8 (Cl1irurgia). Par·te I , f. 4, 18 novemProblen1a non sol o di impoi;tanza son1111a bre 1909, p. 1-35. 6. N. ''· BYLOFF. n1etastasi come primi segri·i di lJer .il m edico pratico. m.~ .an ch e per il cl1irt1rgo ·Lvern.~from a m ali gno. C.hiro.u rguia, t. XXXIV, g·en erale a cui più sovente ricorrono , .questi li . 20-2, ott. 1913, p. 419-429. p.azienti. 7. J . COLLINS e G. .i\RMOUR. Epilessia jacksoniana Solamente, quindi, una con oscenza perfetta avente per cailsa una metastasi d'ipernef rorn.a. The Arner. J 0urn. of the M edical e profonda di condizioni particolari può conScien ces, t. CXLIV, n. 5, nov. 1912, p. 726-32. durre il m edico pratico ad una rapida e sicura 8. FORGUE. Comp. di patologia chirurgica. diagnosi ed il chirurgo o lo specialista a deci~ 9.. GARDNEn e MAC CLEARY. I pernefroma del iioadere del t empo e del rnezzo dell 'intervento . n:iento iargo n.ei cc Tumori maligni deli· oi>aio ». s·urg., Gyn. an·d Obs.t ., 19G8, VII, Sulla dib.attuta questione noi porteremo pon. 6, di c., p. 659-68!t-. clle idee chiare e precise, con fortate da casi 10. GILLÉ. Con.tributiori à l'étude des néopLasies c linici i11tere .anti, ch e serv.ano a mettere in rénales dites tunieu.rs de Grawitz ou Hypergrado di forn1u]are una diagnosi rapida e prenépll ronies. Bull. de Ja Soc. Anat. de Parjs, 6a serie, n. 4. aprile 1909, p. 173-216. cisa e a dare un indir izzo razionale e sicuro 11. GIRON. flypernéphrom.e avec Localisation seconper l 'intervento. dalre dans l'oléc.1·ane gauche. Comunic. alla I corpi estranei si fermano n ell 'esofago o Soc. de Cl1. de Paris, séiance 27 i1ov. 1912 per il loro volume o per la loro forma (bolo (par vVa1ter) in Bull. et l\IIém de la soc., t. XXXVIII , n. 38, 3 dic. 1912, p . 1393-1396. voluminoso, monete, giocattoli , oggetti a mar~ 12. , ., i\I. KASSOGLEDOFF. L ' adrenalina ·n egli iper. gini sn1ussi, taglien ti o a punte). riefro11ii. Rousky Yratch, t. V.III, n. 51 , Prirl1a della scoperta della rad ioscopia e del1p. 1745-1750. 1'esofagoscopia diretta quando si trattava di 13. l{A UF:.\lAN~. Trattato cli anato1nia patologira corpi estra11ei dell 'esofago si ricorreva al sonspec'iale. 14..i\ . l{NY\'ETT et GORDON. Due casi d 'ipernefroma dag·o·io esofa geo con sonde comuni o olivari a dell'ov ato. T he Brit. med. Journ., n . 3068, copo diagnostico e terapeutico. 18 ott. 1919, p. 495. . Tale modo di investigazion e - sia pure a 15. KosrE~I-:o. Contributo allo studio dell'i1J.~rne­ fron1a. Deutscl1 e Zeitsc·l lrift fur Chirurgi.e, solo scopo diagnostico - deve assolutamente t. CXII , fase. 4-6, nov. 1911, p. 284-367, con essere abbandonato. 38 fig. . L 'introdurre alla cieca una sonda, una pin16. L. RAYASI~I. I perne; ·oma operato dopo 12 anni. za, uno strumento qua1 ~ ia i per assicurarsi Co111unic. XX\1 1 Congr. della Soc. I t. di Ch. Trieste, 2-5 ott. 1919, in La R if. M·ed.. Nadella i)r ~sen za o meno del corpo estraneo, per J)Oli , t. XXXV, n. 42, 43, 44, 18-23 ottobre e cercare di e... trarlo' o di Sj)in gerl o nello stomaco 4. 5.

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1 n n0Y e111bre 1919, p. 927.

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SE ZIONE PRATICA

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procedimento così g ravi do di pericolo -dal qua le ogni m edico d eve assolutamente r.ifuggire. Col sondaggio noi possiamo spingere o con . fi ccar e n e]Je pareti esofagee il corpo estra11eo -specie se tagliente o appuntito , oppure aggravare le lesioni ch e esso può. aver prodotto nel -suo pa s aggio o causato durante la sua permanenz.a. Se queste lesioni sono profonde la sonda può penetrare in esse e produrre una p erforazi on e -esofagea ch e il cor po estraneo n on aveva pro'Vocata ; fatt o tutt 'a]tro ch e infrequente specie (}Uando con mano,rr a impruden te s i tenta la tpropul. ione d el cor1)0 estraneo nell o stomaco. Per .. ondag,o-io - specie se imprud en te posso110 aver i in ol1re con1plicanze g ravissime, -spesso i11ortal i , quali la p erforazione d e]l 'aorta , ·d ell '.arteria tiroidea superiore, della vena .azi:gos, p erforaz ion e trach eale, mediastinite con propag.azione .alla })leura ed al polmone (vedi ·caso N. X). Molto spesso tal i sond.ag·g·i n on sono fatti -solo per leo-ger ezza n1a n ell a convinzione ch e -si impono-a comun que di liberar e il pazi ente. Nulla di })iù erra t o : il corpo estraneo se non -viene t occato b en raramente dà luogo a fatti r eattivi impon en ti ' anzi è dimostrato ch e i corpi e t r.an ei sono toller ati .a lungo dall 'esofago (vedi caso N. VI-VII più oltre esposto) ch e r eagisce con iperplasia d·ella mucosa e qual ch e \ olta li incaps ula: il peggio che possa toccare ai nostri pazienti sarà il dig·iuno per ·q ualche giorno, ma mi pare assai m eglio ch e l'àmmalat o so·p porti la.. fame per alcu n i g·ior n i , .anzicl1è venga sondato alla cieca e corra così i l perj~o ] o di serie e letali complican z·e . Il m edi co pratico si limiterà esclusivamente a fa r e inghiottire cibi solidi a l pazient e n el1' intento di trascinare con essi il corpo estranro n ello stomaco; se il cibo verrà rigurgitato non in ista il m edico, n è faccia manovra alc una . n1.a di pong.a per l 'invio in luogo ove vi siano p ersone espert e e mezzi atti allo scopo. 1

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* ** 'Con quali m ezzi noi possiamo giungere ad un 'esatta diagnosi di corpo estraneo d ell 'eso ~ jtgo ? Anamn esi, esame radiolog ico, esofago-scopia ; i1on si può invece attribuire g rand e valore ai dati d ella ascoltazione e d ella pal• • paz1one. " Ananinesi. - ·Nella m aggior parte d ei casi -essa è dec~si va, p er ch è non solo può darci indicaz ioni u lla natura del corpo d egluttivo ma 'Slli fr110111en i cl i nici cl1e seguirono I 'ingestione

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e sull a sede appro s irnativD d cl punto di arr esto. Quasi sen1pre i pazien ti :.-.1:1no riferire con esattezza di quale corpo e. : ran eo si tratti a m en o che non si abbia a ch e fare con dei neuropatic i e con d ei b.ambini, n~l qual caso solo i dati clinici , .l 'esame r adiog rafi co e esofago scopico potranno da r ci precise ed esatte indi• • caz1on1. Non si dim entj chi mai di r icer care se esistano contemporaneamente dei fatti d i pregr essi r e tring imenti patolog ici, i quali facilitano . m oll o l 'ostruzion e repentina e violenta per parte di corpi estr anei an ch e se di minimo volume (mandorl e, semi di aran cio., chicchi d 'uv.a); e r enda.n o ancora più pericoloso e grave i] sondagg io e qual unque altra manovra eseg uita alla cieca e d a mani inesp erte od imprudenti. L 'anamn esi accur,a ta ci sar à di prezioso aiuto n,ello stabilire i fenomeni seguìti immediatam ente d opo l 'ingestio11e d el corpo estraneo., qu.a li na u see, ·v omiti , accessi di soffocazione ecc. Si noti b en e ch e in gen er.ale qu esti fenomeni sono spesso più dispn oici cl1e d isfagici e sono dovu ti a spasmi d ella laringe: app11nto per questo qualch e vol ta si potrebbe cred ere trattarsi p iutto to di ·corpo estraneo dell e ,rie aeree ch e di quelle digestive, ma g·li ul1 eriori accert.amenti sc iogli eranno ogni dubbio. La di fagia meccanjca è di solito data dal volume d el corpo estr aneo o d alla posizion e assunta n el canale esofag·eo, la disfagia d olorosa è in genere prodotta dalla irrég olarità del corpo estr,an eo o d.a lesion i da esso provocate sulle p ar eti dell 'esofago (ved i caso N. IX-X) o d.a ll.a sua sed e. La localizzazione ch e il J)azien te fa del corpo estraneo non è quasi mai e atta e non è da tenere in g ran conto : spesso accade che i pazienti indichino il cardias come sed e d el corpo estraneo m entre esso er a incuneato al III superiore oppure l o localizzan o all 'altezza d ella cricoide mentre in realtà trovasi più in basso. Oltre queste considerazioni non si dimentichi mai di ricercare , investigare se già siano in cor so complicanze locali o generali la cui esistenza potr à e dovrà influire ul la sce]ta e tempo d ell'intervento. L'esame radioscopico h a nella ricerca diao·n ost ica e di sed e dei corpi estranei dell'esofa go un 'importanza capital e. La g ra nde maggioranza di essi è visibile ai rag·g·i X ma quando anche non lo fo sse tale ricer ca è sempre di prezioso aiuto nella localizzazione d el corpo stesso.


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IL POLI CLINICO

La rad'i oscopia e radiografja deve essere fatta in posizione obliqua anteriore destra onde l 'ombra dcl corpo estraneo non venga mascherata da quella dello sterno , dei grossi vasi· o della colonna vertebrale. Colla radioscopia, se il corpo estraneo non è permeabile ai raggi X, n oi ne vediamo esat;tamen te il vol un1e, la forma, la posizione, la sede e in tal modo ci riesce facilissimo estrar-

specialista otori11olaringoiatra e cl1e duta l 'indole pratica delle nostre considerazioni non si crede n è utile nè opportu110 illustrare. Ve n e è però un sec·ondo, semplice, alla portata di molti , ch e può essere praticato in og·nj O pedal e da qua lunque sanitario purchè possa disporre di un ap1)arecchio radioscopico e radiografico e di una semplice pinza e. . ofagea (vedi figura N. 3). \

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l. Nella prese11te Radiografja si osserva un corpo estraneo dell 'esofago moneta da 10 cent. - situato all 'altezza della clavicola in posizione obliqua anteriore d estra, formante un angolo di 3oa, quale noi riscontrammo· nel signor ~l\ldo R . (vedi Caso cli11jco VI).

·FIG .

lo; se il corpo estraneo fosse invisibile ai raggi X pure l'esame radioscopico e più quello radiografico ci sarebbero egualm ente di prezioso .aiuto. In questi casi è consigliabile fare ingerire al paziente bario liqt1ido o un bolo di bario: queste sostan ze si fermano di solito contro il corpo estraneo indicando cosi la sede, in modo che sappiamo dove precisamente indirizzare le nostre ricerche e molto spesso ci fanno scoprire il corpo ricercato. 'fttf etodo pratico per l'estrazione dei corpi estranei dell'esofago. - Il più sicuro, il più elegante, quello che non falli sce quasi m.a i è l'estrazion e mediante l 'esofagoscopia diretta, m etodo ch f> è di esclusiva competenza dello

Fra. 2. - Nella presc11te lladiografia si osserva un corpo estraneo dell 'esofago - moneta da 10 cent. - situato all'altezza della clavicola in posizio11e obliqua anteriore destra , formante 1;ln angolo di circa 15°, quale noi riscontram1no nel sig. Tiso D. (vedi Caso clinico VII). La Radiografia fu rilevata nel mo111ento in cui la pinza esofagea giunta a Il 'altezza de] corpo es tra L1eo si apprestava ad afferrarlo: le due sporgen1c 111etalliche in alto non appartengono alla pinza esofagea 1na sono le due branche inferiore del1'apri-bocca auto1natico.

Anzitutto il m edi co farà un esame a ccurat<> della laringe per sin cerarsi che il corpo c~tra­ neo non sia eventualmente nel tratto più basso dell 'ipofaring·e n°el qual caso riuscirà facile es trarlo con una comune pinza laringea. Se il corpo estraneo è già nel caso esofageo,. in qualsiasi posizione di esso, si procederà così: anestesia o no del paziente, radioscopia obliqua anteriore destra, capo piegato a Il 'indietro, bocca aperta al massimo, munita di apribocca automati co se tratta i di ])ambini~


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XXXVI, NuM. 39]

SEZIONE PRATICA

prudenti e delicati, è n ece:- ·ario l 'anestesia generale . La pinza che noi usiamo e con sigliamo è quella ch e si vede nella fig . N. 3 : essa è una comune pinza esofagea a becco d 'anitra con alcune modi~icazioni apportate dal prof. Arslan dettategli dalla sua lunga esperienza in argomento. Questa pinza differisce dalle altre, in commerèio, per alcune proprietà che viste superfici.almente sembrano di . poca entità ma che praticamente sono di somma utilità: essa non si chiude automaticamente e ciò perchè solo così l 'operatore esperto può apprezzare la con sistenza de11 a pTesa, la na tura di essa. Non

introdurre lentamente la pinza dietro la guida del dito i11dice che senza difficoltà imboccherà il canale esofageo. Noi vedre1110 allora esattamente sullo schern10 radioscopico, sia il corpo estraneo che il nostro strun1er1to e questo lo potremo dirigere .con sicurezza ed esattezza verso il corpo estraneo avendo cura di oltrepassarlo prima di tentare di afferrarlo e ciò per non u rtarlo e coniiggerlo nelle p.a reti esofagee se appuntito o tagliente o farlo . . mutare. ,di posizione se roton.do o a marg1n1 srnuss1. Si ritirerà allora dolcemente · 1'istrumento fino a livello del corpo da afferrare, si pinzet-

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terà saldame11te e con prudenza ma ollecita. . . ' mente s1 r1t1rera. Se il corpo estraneo non è visibile ai raggi X giunti coll 'istrumento .a l punto dove precedentemente coll'ing·estione del b.a rio fu localizzato il corpo estraneo cercheremo con delicate e prudenti manovre di scoprirlo: molto spesso non riesce difficil e individuarlo e allora si pinzetterà solidamente e lo si estrarrà. Si de\'e o non fare l'anestesia generale?: quando il corpo e traneo sia di un certo volume (monete, fi schietti, protesi dentarie non uncinate , ecc.), perfettamente visibile ai raggi X e n on siano state fatte a ltre manovre per estrarlo noi riteniamo non si debba mai ricorrere al} '.a nestesia generale per il fatto ch e la n1anovra p er l 'estrazione è cosi rapida che riesce quasi indolore. Se vi siano invece già in cor so complicanze, se già altri tentativi di estrazione s iano stati fatti , se il corpo estraneo non è \ri ibile ~i raggi X, se è appuntito o tagliente o piccolissimo (aghi , pezzetti di ossa, prote i dentarie uncinate, ecc.) per la cui estrazione concorro110 ricerche pazienti , movimenti

è di1Ji c ile, infatti , afferrare la i11ucosa e ·ofagea ins iem e col corpo estr.a neo specialn1en t~ quan.do esso è nascosto nelle plich e della n1ucosc. , tess.a o parzialmente confitto nelle pareti: una ' chiusura automatica non l) UÒ farci apprezzare esattam·e nte la consistenza e la natura della presa cosicchè non è diffi cile trascinare col cor110 anche parte della mucosa producendo le ioni g ravissime : mentre se l 'operatore stesso eser cita La pressione può fa cilmente accorrapido ocrer i dell ,errore ed essere abbastanza . n el lasciare la presa o n el mutarla prima di produrre lesioni o spostamenti. L 'estremità inferiore - b ecco d 'anitra - ha pure notevoli modificazioni J.)er rendere possibil e la sicura presa anch e di corpi minimi, a pareti liscie, a margini smu i o appuntiti. Tale estremità (vedi fig. N. 4) è profondan1ente sigrinata n elle su e due faccie interne in modo che le due porzioni quando ' 'en gono a contatto si intersecano p erfettamente e sono munite di due denti per faccia di sposti su di,,ersi piani ai quali corrisponde sulla faccia oppo ta un foro in m odo ch e a pinza chiusa le due faccie si con1baciano perfettamente.

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IL POLICLINICO

CASI CLINICI. .:\. i11eglio illustrare le considerazio11i esposte farò seguire alcuni casi clinici da me osservati che praticamente dimostrano le pericoiose conseguenze di alcune pratiche irrazionali e la sicurezza e praticilà del metodo da noi seguito: CASO I. - C. O., di anni 3, da S. Nlartino· di Lupar.i, i11ghiottì. ~l 22-VI-926 due monete da 10 centesimi (conio vecchio). Ebbe subito accessi di <lispnea con tosse violenta poi vomito; sintomi che ben presto scomparvero lasciando solo una stenosj esofagea che rendeva impossibile la deglul inazione sia dei solidi che dei liquidi. 811tra nel i1ostro Riparto il 23-VI-926. Sintomi subb ielt1vi : ~1 paziente non accusa alcurt dolore solo si lagna di no11 poter çleglutire alcuna cosa p er chè tale funzione gli produce dolore, vomito, tosse spasmodica. Sintomi obbiettivi: stenosi esofagea completa; non dispnea, non rialzo tern1ico, non dolore alla palpazione ed ascoltazione. Esa1ne radiosc~o11ico: due monete da 10 centesimi sulJ a par0te l<t lerale sinistra in posizione obbliqua a11tcriore sinistra, due dita so tto la clavicola. Estrazione: i11trodolta la pinza da noi u sata, colla tecnica sopr a descritta, si estrae rapidamente e felice111ente i11 due riprese le due monete. Nessuna narcosi• . Esiti: 24-VI-926 il paziente viene tenuto ad assoluto digiuno, non accusa però alcun dolore, r1on rialzo termico. 25-VI-926, l 'ammalato deglutisce perfettami;nte sia i liquidi che i solidi, non accusa alcun dolore alla deglutizione, non rialzo termico. 26- VI-926. Esce CASO II. - G. V., di anni 67, da Padova: il 24-VI-926 mangiando ing·hioltì un dente di proLesi che gli provocò prin1a accessi cli dispnea allarmante con tosse spasmodica tanto da fare dubitare, al medico curan te ·accorso, che si trattasse di corpo cslra11eo delle vie aeree . Ricoveralo d'urgenza 11el nostro l\eparto il giorno stesso : Sin lorni subieltivi: il paziente non avverte alcu11 disturbo spontaneo - respirazione i1orn1ale - non tos~e, non vomito, se però lenta di deg·lulire qualche cosa avYerte subito un acuto dolore al segmento medjo dell 'esofago e gli si risveglia il Yo1nilo e la tosse. Sinto nii obbiettivi: non rialzo termico, non stenosi respiratoria; non dolore spontaneo meni re si risYeg·lia alla palpazione, stenosi esofagea completa. E sarne radioscopico: dente premolare uncinato di protesi situalo in posizione obbliqua laterale destra ' t1n dito al disotto del giugulo con l'un. c i110 libero e sporgente in cavità. Eslrazione: jnLrodotta la pinza sulla guida della radioscopia si afferra da un lato il corpo d~l denle e dell 'allro I 'uncino per schiacciarlo contro il corpo a cui è u11ito ii1 n1odo che nell 'eslrazione 11011 ferisca le pareti esofagee, si pinzetta salda111e11LP il tutto e lo si estrae con facilità. Nessu11a f1 ncstesia. Esiti: 25-6-926, t emperatura 38 g radi, lieYe do1cn zia cc;ofagea .

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26-G-920, le111peraLura 36,8, nessun dolore; de-

glutisce nor1nalmente i liquidi . 27-6-926, deglutizione perfetta sia dei solidi che dei liquidi. 28-6-9~6. Esce. ' CA so III. - V. S., di anni 4, da Padova, inghiottì il 27-5-926 dùe monete da 10 cent. (conio. antico) subito dopo fu colto da accessi di soffocazior1e., tosse, vomito che °le11ta1nente scon1parvero· Jascjand.o solo impossibilità alla deglutizione sia dei liquidi, ch e dei solidi. Il medico cura11te chiamato d 'urgenza racco1nandò di lasciare il bimbo tranquillo e sorveg1iarlo attentarnente nella speranza che un colpo. e.ti tosse avesse potuto ricacciare i corpi estranei in gola o spingerli nello sto1naco; vietò comunque di fare ma11ovre per provocare o favorire tale esito. Dopo 48 ore di vana attesa fu inviato al nostro r eparto. Sinlorni subbiettivi: bimbo tranquillo., non accusa alcun dolore spontaneo, non 11a alcuna difficoltà respiratoria, solo lamenta l 'impossibilità di deglutire. Sintomi obbtetti-vi: r1on rialzo termico, r1on stenosi r espiratoria, non doloré alla palpazione e ascoltazione, sensorio libero, impossibilità di deglutire sia i solidi cl1e i liquidi. .Esame radioscopico: due monete, conio vecchio,. in posizione obbliqt1a an teriore sinistra all'altezza della clavicola . Estrazione: senza narcosi alcuna, in due riprese, s~ estraggono rapidamente e1 facilmente le due monete. Esiti:· 30-9-926, non dolore, non alterazione termica. 1-10:926 deglutisce liberamente sia i solidi che i liquidi. · '2-10-926. Esce. CAso IV. - 1\1. D., di anni 4, da Piazzola sul Brenta, inghiottì l '8-10-926 un fiscl1ietto a forma di doppio bottone che si arrestò nell 'esofago provocando tosse, vomito prima, poi impossibilità di cleglutizione dei solidi, solo i liquidi lentamente e con dolore riusciva110 a ragg'iungere lo sto111aco. Entra il giorno stesso nel nostro reparto. Sintomi subbiettivi: · il paziente non si lagna di alcun dolore, solo la deglutizio11e anche di mi11i1na quantità di liquido riesce difficile e provoca von1ito e tos.se. Si ntomi obbiettivi: no11 rialzo Lermico, 11011 dispnea, non dolori spo11tanei : stenosi esofagea qt1asi completa. Esanie radioscopico : il corpo estraneo è situato sulla parete laterale sinistra a un dito sotto la claYicola: esofago di aspetto, posizione, dimensioni norn1ali. Estrazione: senza alcuna anestesia si introduce la pinza esofagea e si estrae facilmente il corpo estru11eo adagiato sulla parete esofagea. Esili: 9-8-926, non rialzo rerrnico, non dolori. 11-8-926, deglutisce normalmente sia i liquidi che i solidi. Esce. CAsv ' '- - V. ì\l., da Saonara, di a11ni 5, ingl1j ott ì a scuola il giorno 6-10-28 una moneta di 10 cent., conio nuovo. Non ebbe alcun dolore, n on tosse ' non vo1nito. I genitori al suo ritorno . . la assisero a ta~o]a per il comune pasto ma i pr1-


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SEZ IO NE PRATICA

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111i bocconi pro' ocaro110 vomito insistente, tosse, c1no 111 fa1uiglia raccontò l 'accaduto. Il medico dolori Cbian1ato il locale medico prescrisse alla curante chiamato d'urgenza prescrisse un purpiccola un purgante oleoso, nell 'intento di tragante 11ella sp eranza di facilitare la discesa del sci11are con esso il corpo nello stomaco, che fll corpo estraneo n ello stomaco. Il giorrto segu ente norn1aln1ente deglutito. Il giorno dopo la bimba i famigliari proYarono a 'far mangiare jl piccolo, n1a11giò e .deglulì bene il caffè-latte con biscotti, i jl quale infatti deglutì normalmente i liquidi ed solidi pro.vocavano p er ò vivo dolore ed erano rii solidi no11 avvertendo alcun dolore. Non ebbe· gurgitati. Il medico ritenne ch e la moneta · fosse 111ai rialzi termici. La cosa si trascin ò fino al discesa nello stomaco e residuasse qualche esito giorno 23, stesso mese, cruando non vedendo u scidel suo passag·gio che poteva benissimo spieg·are r e con le feci il corpo estraneo il bimbo per conil dolore ed il vo1nito ai ci:Qi solidi. J?assarono sjglio del 1neclico curante fu portalo ad un cl1icosì cinque giorni: i genitori no,n p ersuasi delrurg·o, il quale media11te la radioscopia assodò 1'asserzione del medico e indirizzati d alla piccola, ch é il corpo estraneo ·era tutt 'ora nell 'esofago e che insisteva n el! 'asserire di sentire ancora la provò ad estrarlo col << cestello di Graefe » senza moneta nell 'esofago si r~volsero ad un Radìologo riuscirvi: fu jnviato -al nostro Riparto il giorno che constatò esser vi effettivamente ancora la m o25 agosto 1928. neta nella cavità esofagea all'altezza deì giugulo Esani e radioscozJico e radiografico: moneta da addossala alla p ar ete laterale destra . 10 cent. 11ell a caYi tà esofagea al! 'al tezza della claEntra 11el nostro riparto l '11-8-928. vicola in posizione obliqua ar1leriore destra ove Bstrazion.e: sulla guida della radioscopia, senza forma un angolo di circa 15 gradi. anestesia, il corpo estraneo .fu rapidamente Estrazion.e: sen za anestesia alcuna, con l a bocca estratto. J11unita di apri-bocca automatico, si introduce la Esiti: 14-8-928, temperatura 36,8; non dolori, l)inza esofagea (come chiaran1ente si vede nella deglu ti.zione normale. ' radiografia n . 2), e si estrae facilmente e rapida15-8-928. Esce. m ente il corpo estraneo. Osservazioni : il corpo estraneo rimase nella caEsiti: 26-8-28: Temperatura 36,5 al mattino, vità esofagea sei g iorni senza dar luogo a fatti 37 alla sera: lieve doìenzìa alla palpazione, non reattivi nè infiammatori. dolore spontaneo. 27-8-28: deglutisce normalmente senza alcun CAso VI. - R. A., di anni 3, da Bassano Vedolore sia i solidi che i liquid i ; t empera tura 36,5. neto, ingl1iottì ~l 5-3-927 una mo11eta da 10 cente28-8-28. Esce. simi, conio nuovo, e da quel m omento non potè Osservazioni: il corpo estraneo .rimase undici più deglutire cibi soJidi e ste11tatamente i liquidi . gior11i i1ella cavità esoJagea ser1za dar luogo a Il inedico curante si lin1itò ·ad ordinare un purJat ti i11fian1matori o ·reattivi. gante nella speranza di trascinare con esso il corNon ostante sia stato fatto un tentativo di estrapo estraneo nello stomaco. Rimase a casa quattro zione col controllo e con la guida della radioscogiorni senza che le cond izioni mutassero, riuscita pia non riuscirono ad estrarre il corpo estraneo "ana l 'a ttesa fu inviato ad un Ospedale vicino ove perch è s·i servirono di un mezzo non atto allo rimase otto giorni senza ch e si facesse alcun tenscopo. tativo di estrazione. CA so \III. - Z. N.., d 'anni 13, il 22-2-27 manEntra 11el nostro l'leparto i1 20-3-927. i ntomi subbiettivi: legger o dolore spor1ta11eo giando car11e di vitello ebbe in1provvi sa111e11te la sensazione di un forte dolore alla regione media alla porzione alta dell'esofago, no11 dispr1ea, imdell'esofago aGcompag·n ato da accessi di dispnea, possibilità alla degl-utizione dei solidi. tosse, vo1nilo, ed i1npossibilità cli deglt1lizione. Sintomi obbiettivi : temperatura 38, modico doIl n1edico curante stabilito trattarsi del! 'esofago lore all 'ispezione e palpazione, respiro 11ormale. Esame radioscopico e radibgrafico: moneta da praticò al paziente alcuni son<laggi nell 'intento di sping~re il corp.v estra11eo 11ello stomaco . Riu10 centesi1ni all 'altezza della clavicola in posizione sci lo vano tale tentativo e so11ravvenuto un forte obbliqua anteriore destra formante un angolo di rjalzo ter111ico con dolori ac utissin1i fu inviato al circa 30 gradi (vedi radiografia n. 1) . i1os tro Riparto . Estrazione: senza al cuna anestesia sulla guida Esanie obbiettivo : il paziente si l a111enta di della radioscopia si introd11ce la pinza esofagea e forti dolori al collo e tie11e il capo piegato sul f aciln1ente e rnpiclan1ente s1 estrae il corpo lato clestro come chi è affetto da torcicollo; i miestraneo. Esiti: 22-3-927, temperatura a 39; dolore eso- 11imi sp ostamenti risYeglja110 clolori acutissimi: al collo parte laterale sinistra, si nota una tumefafageo spo11 taneo n1odico. zior1e a carattere infiltratiYo, dolentissima: tem23-3-927 , tcn1peralura 37 e non dolore. peratura 38,9; esam e d elle urine, nega tivo; i1ulla 25-3-927, cleg·lutisce normalmente, senza alcun a carico dell '8:pparato respiralorjo, digerente, cardolore, sia i liquidi che i solidi. diom u scolare. 26-3-927. Esce . . Esarrie radioscopico e radiografico: nuil a si vede Osservazioni: il corpo estraneo rimase ben doall'esame semplice, si fa all ora inghiottire bario dici gior11i n ell a cavi tà esofagea, ma lasciato a sè lhJuido cl1e passa lentamente attraverso il canale non cliede luogo a nessun fatto di irritazione, nè esofageo soffern1andosi prima a due centimetri di infezione. sot~o la cricoide, parete laterale sinis tra; ove disegna una zona irregolare, al1baslanza ampia. CAso VII. - T . D., di Riccardo, di anni 4 e Estrazio11e : narcosi generale con etere: intromezzo, da Padova, il 16 agosto 1928 inghiottì una dotta la pir1za ali 'altezza della zona descritta d al inoneta da 10 ce11t. (conio nuovo) . Quando accadpas to opaco si esplora lungamente, p aziente111ende il Ialto il bimbo era stato affidato per qualche te l a zona f1no a m ettere in evidenza una piccola ora ad una Yici11a di casa che riportando il piei..i

..


.. 1394

IL POLICLINICO

sporgenza dura, immobile che si pinzelta saldamente e si estrae. Trattavasi di una spina ossea conficcata .ln pieno tessuto esofageo della lung·hezza di 2 cent. Esiti: la temperalura salì rapidamente a 39,6, poi a 40: al collo la tt1mefazione aumentò di volun1e, si fece pii1 superficiale, dolentissima fluttuante. . · Il 28-2-27 si praticò un 'incisione esterna dalla quale usc1 pus siero-purulento in discreta quantità: drer1aggio a tubo . Rapidamente ]e condizioni del paziente migliorarono, scomparve la febbre e i dolori e in pochi giorni il paziente fu (li111esso co1npletamente ristabilito. Diagnosi: ascesso d el segmento superiore del1'esofago da corpo estran.eo. Osservazioni: l asciato a sè questo corpo estraneo probabilmente n-0n avrebbe dato alcuna complicanza: il n1edico c11rante allarmato forse anche dal sinlomo dolore cer cò di liberare il paziente 111ediante il sondaggio ed ottenne invece di spingere ulteriormente nell e pareti esofagee il corpo estra11co ch e for~e si era solo adagiato o parzialn1ente confit ~o favorendo cos] il fatto infiammatorio e la localizy,azione ascessuale.

'

[ANNO XXXVI, NuM. 39)

. 11islra , ove esiste t111a tun1efazionc flulluante a ' 1nargini infiltrati. Evidenten1ente la peri-esofagite l1a dato luogo ad u11a localizzazione ascessuale. 12-12-25: si incide la raccolta lungo il 1nargine c.iello sterno-cleido-ma~toideo dalla c1uale esce un liquame granuloide mislo a pus fetido: drenaggio a tubo. 16-12-25: il pus i> andato lentamente modifica?dos1 co1ne quanlilà , aspetto, qualità. 20-12-25: si toglie il drenaggio. 28-12-25. Esce . Diagnosi: peri-esofag·ite del segme11to superiore dell 'esofag·o con localizzazione ascessuale sopraclavicolare sinistra da corpo estraneo. Osservazioni: se il corpo estraneo fosse stato abbandonato a sè probabilmente non si sarebbe dovuto lamentare la complicanza sopra-descritta: i replicali tentativi per I 'es trazione fatti con mezzi i11sullicienti e non atti allo scopo, sia pure sotto il con tro]lo e l a guida della radioscopia, non solo l1on hanno portato ali 'estrazione del corpo estraneo, n1a lo hanno maggiormente confitto nelle pareti producendo lesioni che furono certo la causa dell 'esofagite prima, della raccolta ascessuale p oi.

CAso X. - B. iÙ .. d 'anni 6: i11ghiottì il 25-6-26 CASO IX. - S. 'f., di a11ni 5, d a Castel di Goun fischietlo della lu11ghezza di 4 cent. circa, a dego: i11ghiottì ~l g·iorno 2-12-25 una moneta di iorrna cilindrica con una estremità appuntita; al5 cent. - conio vecchio - ch e ri1nase impigliata t 'inges tione seguirono accessi di dispena allar,subito sotto l 'imboccat11ra dell 'esofago . I genitori rna11ti, poi tosse, vomito insis~ente, impossibilità racco 11ta110 che· la bimba presentò pri1na ste1iosi di cleglutizione sia dei liquidi ch e dei solidi. respiratoria allarmante, tosse, Yomito, dolori, i11di Chia1nato d 'urgenza il inedico e assodato tratuna se1nplice s le11osi esofagea ch e itnpedjvale la larsi di corpo estraneo del! 'esofago gli vennero ingestione di qualu11que cibo liquido e solido. pralica ti diversi sondaggi esofagei alla cieca, con Trasportal a d 'urgenza in un Ospedal e le ft1 praso11da olivare, nell 'inte11to di spingere il corpo estraneo nellq stomaco. ticai a l a radiografia n1ediante la quale si stabilì ch e il corpo estra11eo erasi fermalo subito sotto Riusci lo vano il te11tatiYo ed essendo insorta J 'i111boccatura dell 'esofag·o dispos to vertical1r1e11 te alta ten1peratura accompag·nata da brividi e da ir1 senso.. traverso. dolori vivissimi fu inviato a codesto Riparto. Entra j_l 29-6-26. Il llledico d ell 'Ospedale seri' e ch e furo110 fatti <liversi te11tativi i11frt1tt11osi cli es traz io11e e fu per Esame obbie,ttiuo: Tempera tura 39,6; dolorabiquesta rag ione c·he vie1)e a n oi inviala . lità spiccata de1 seg·me11to superiore dell 'esofago; Entra il 6-12-25. im'Possibilità di deglutizione sia dei solidi che dei S in.tomi subbietti1·i : im11ossibililà di degluli- liquidi ; stenosi respiratoria notevole; nulla all 'apparato digerente e cardi o-vascolare; esame delle zio11e sia d ei solidi che dei liquidi , leggera dispurine; albt1minuria. nea , rialzo termico, rlolore spontaneo alla reg·ioEsa1ne rarlioscopico e raclio.grafico : il corpo estrane s11periore dell 'esofag·o. . neo trovasi all 'altez~a della clavicola in posizione S intomi obbiettivi : ten1peratura 89,4, as1Jrezza obliqua anteriore destra pare nello spessore della di respiro bilateralni.ente, pii1 acce11t11ala a sipare~e esoIHgea circondato d a una zona edeman istra, dolore vivissimo all a pal pazio11e. tosa, infil lrata, ingrossata. Estrazione: col controllo e la g11ida della raSi !a ingerire al paziente latte cli bismuto per dioscopia, previa etero-narcosi, ,·iene introd olta l a piriza ma gi t111~i all 'altezza de lla 1noneta i1011 . meglio chiarire la posizione e la sede del corpo estraneo e si osserva che il pasto opaco passa al si riesce ad afferrarla p er ch è jt1cast.rala nello spesdavanti del corpo s tesso m ettendo chiaramente sore della p a rete esofagea sinis tra e circo11data in eYidenza come esso i1on sia solo impegnato da tessuti ede1natosi, tu1nefa tli, infiltrali. Solo nella p arete esofagea ma s ia stato confitto nel dopo pazienti e r eplicati tentat ivi ci riesce di afcorpo dell 'esofag() stesso. ferrare il corpo es traneo e di estrarlo. Estrazione: cloro-narcosi: i11trodolta l a pinza e E siti: 8-12-1925 : la bimba accu.sa dolori spongiunti all'altezza del corpo estraneo non si riesce tanei vivi ed i11sistenti alla reg·jon e t;Uperiore delad afferrarl o, evidrnternente è s tato incuneato l 'esofago, difficoltà e dolore alla degl11tiz io11e, temdal sor1daggio nella parete esofagea aprendo peratura 37,2: evidentemente i r epl icat.i tentativi una falsa strada e ogni tentativo paziente ripefa lti per ! 'estrazione che avevano incuneato il tuto non approda ad alc11r1 risultato. corpo estraneo n ello spessore d el1 c pare li esofagee Intervenir per via esterna con una esofagohanno prodotto una peri-esofagite traumatica. tomja? 10-12-25: la temperatura s i mantiene oltre i 39, Prin1a. di accingerci a questo grave intervento l a deglutizione che era finora dolorosissima ma chiedemmo il parere di un m ed ico e di un chipossibile è ora impossibile. La biinba accusa un rurgo. dolore acutissimo alla regione sopfacl :1vicolare si-


[ANNO

XXXVI, NuM. 39]

SEZIONE PRATICA

Il 1nedico inter11ista rilevò fatti pioemici con localizzazione al polmone destro e ritenne ~l paziente non in condizioni di essere sottoposto ad un intervento cbirurgi.co che comunque nulla avrebbe risolto essendo ormai disperate le cond izioni generali del paziente~ Il chirurgo generale riscontrò una esofagite flemmonosa diffusa e profonda. Il paziente morì in terza gior11ata. Diagnosi: esofagite flemn1onosa estesa e profonda con conseguente pioemia e localizzazione ascessuale al polmo11e destro da corpo estraneo. Osservazioni: se il medico curante non si fosse preoccupato di liberare comunque il paziente ed invece di praticare sondaggi alla c~eca avesse lasciato il corpo estraneo a sè e avesse disposto, come fece poi cinque giorni dopo, il suo ricovero in qualche ospedale forse non avremmo dovuto lamentare lali gravissi1ne com1)l~canze. Abolizio11e del sondaggio, d·u nque : estrazio·n e con il cor1trollo e con la guida della radioscopia che se anche non riuscirà, per mezzi inadatti, si eviterà di nuocere ai pazien~i i)erchc solo in tal modo noi potrernmo seg·uire e dirigere il nostro istrumento.

CONCLUSIONI.

Il.

8-1 0).

,

5) Il modo più pratico, più sicuro, meno scevro di pericolo è quello di servirsi, per la estrazione dei corpi estranei dall'esofago, della pinza esofagea da noi usata (vedi fig. n. 3-4) col controllo e la guida della radioscopia, a meno che· non si abbia a propria disposizione anch,e l'esofagoscopia diretta.

J-lIASSlJNTO. P er I '·estrazione di corpi estranei dall 'esofago, il metodo più semplice e scevro di pericoli, qualora non si disponga dell 'csofagoscopia diretta, è dato dall'impiego di una pinza esofagea a becco d 'anatra , modifica ta dal prof: Ar lan, guidata dalla radioscopia. BIBLIO.GRAFIA. JtA U L HALM. L ' esofagoscopia. S. C1TELLI. A1alattie del naso,

gola, laringe. Zeitscl1rift f. H. N. U., Ohrenheilkun.d e, voi . XVI,

fase. 4. Chirurgie dell'oreille, du nez, du phary nx e du larynx. 1\ N onÉ CA STEX . Maladies du larin.x . JEAN , Gu1sEz. Diagnostic et traitement des rétrécissements de l 'oesophage. GEORGE S

Dalle brevi consider.a zioni esposte e dall 'esame dei casi clinici illustrati possiamo trarre le seguenti conclusioni: 1) I corpi estranei dell 'esofago, qualunque sia la loro specie, il loro numero, la loro forma se lasciati a sè posso110 facilmente essere estratti, senza pericolo , senza complicanza alcuna (vedi ca i èlini ci n . 1-2-3-4). 2) I corpi estranei dell'esofago pos ono restare a lungo in sito senza dar luog·o a fenomeni reattivi imponenti , senza produrre notevoli disturbi , tranne la più o meno a ccentu.a ta stenosi (vedi casi clir1ici n. 5-6). Il medi co pratico no11 deve dunque .allarmarsi n è cercare comunque di liberare il paziente ma può con comodo disporre per il trasporto in luogo ove siano m ezz:l e per one atte allo scopo. 3) Lo tru1nentario usato in antico e da molti anch e oggi (pinze ·esof.agee comuni, uncino di Kirmisson, cestello di Graefe) per ]a estrazione dei corpi estra nei dell 'esofago deve essere abbando11ato: tali mezzi non corrispondono allo scopo per ch e non sen1pre riescono ad estrarre il corpo estr.a n eo (vedi casi clinici n. 7-9) e quando anch e vi riescano occorrono ~1anovre complesse che con grande frequenza danno luogo a complicanze ·gravissime. ±) Il sondaggio esofageo alla cieca con sonde olivari o no , a scopo diagnostico o tera~ peutico, deve assolutamente essere bandito. Sempre noi abbiamo avuto complicanze gravi ed anch e casi di morte, in sogg·etti ottoposti a tale tratta111ento (vedi casi clini ci

1395

LAtJRENs.

DISCUSSIONI E COMMENTI. Istituto di Medicina Operatoria· della R. Università di Palermo

diretto dal Prof. G.

PARLA VE CCHIO .

.! p1·oposito dello ''Espe1·imento di medicazione int1·a-a1·te1·iosa ,, del dott. U. Bono li. Prof.

aiuto.

FORTUNATO CINQUEMANI ,

. Abbiamo letto con inter esse 1'articolo che il dott. ·u. Bonoli ha pubblicato nel Policlinico, Sez. prat. , n. 24 del corr. anno su]] ' esperi1n ento fatto di m edicazione intra-arteriosa in un caso di fl emmo11e profondo diffuso della ma no, lavoro ch e l 'A. ha pubbli cato quale nota pre,ren ti va . Effettiva n1ente qu.anto il Bonoli ha scritto si pre ta a divei:si rilievi , su cui per ò non ci soffermia q10 perchè n on abbi am o intenzion e n è di polemizzare con l 'A., nè di togliere al suo contributo il valore che ha . Sorvolando quindi, ci limitiamo _a notare cl1e la terapia intra-arteriosa è certam en te . a ncora molto giovane per potere- avere, a nostr o credere , allo stato attuale, co1r1e vuole il Bono li , la sua sistema tizz,a zione, e che non si de,1e disconoscere per e ste i diretti a scopo cura tivo i tentativi di Ama 1fi tan o, di Bleichroicler , di Sinclair, i soli ripor tati dall 'A. , e da lui ritenuti cc oziosi )) . È da ril e, are inoltre cl1e n on p uò cons id era r i iI in cla ir cc l 'unico, 1

' •


1396

IIJ POLICLINICO

vero speri111entatore della tera1)ia intr.a -arteriosa » m entre inolti a ltri AA. (e di essi alcuni cita.ti dallo tesso Bonoli) 11anno prin1a e dopo del inclair , apportato i loro contributi sperimentali e clini ci, per qu.a nto inforn1ati a concezione differente. Non passi.amo poì neanco .accordarci col Bonoli quando afferma che « l'idea d'introdurre un farrnaco direttamente nel circolo .a rterioso . data da circa un ventennio, e spetta al Bier, il .qu.a le nel 1908, nel rendere conto di alcuni suoi es1)erimenti di aneste ia ' renosa ebbe ad esprimere il parere che la via .arteriosa avrebbe potuto forse rispo ndere n1eglio sopratutto negli in terv enti su gli arti ». Certamente il Bonol-i nello scrivere la nota in parola è stato eccessivan1e11te frettoloso, forse i)erch è spinto dall 'entusiasmo del brillante esi to, e si curamente si sarà tro,~ato nella impossibilità di fare più larghe ed esatte ricerche bibli ogr.a fiche su l '.a rgomento, perchè in caso contrario non gli sarebbe sfuggito un lavoro pubbli cato n el 1899 d.a] ParJavecchjo (sul lavag·gio antisettico interstiziale dei tessuti d.a 11a via arteriosa, Policlinico, Sez. cl1ir.) , e maggiori notizie bibliog·raficl1e avrebbe anche potuto apprendere d al ]avaro d ello Zapelloni , da lui stesso citato. . Avrebbe inoltre il Bonoli potuto fare conoscenza anche d ei lavori c;li Enderlen e .Tusti , di Knat1er , di Stutzin, di Nystrom, ed .altri, e così guardare con più serena obiettività l 'argomento , che per quanto giovane pure ha al suo attivo un discreto numero di l1roposte e di lodevol issimi tentativi. Come abbiamo avuto occasione di pubblicare (C inquemani, Rivista Sanitaria Siciliana, 1923) a proposito dell'articolo d ell'Amalfitano, e non tanto per u11a rivendicazione (perchè il fatto · è abba tanza noto) ma per offrire al collega Bonoli la quasi completa cronistoria dell'argom e11to, ci permettiamo riportare qui appresso una parte di quanto a llora abbiamo scritto: cc ... Il merito di avere inaugurata la ' ria arteria a spetta al Parlaveccl1io , jl quale sin dal 1899 fece conoscere i suoi esperimenti inerenti ad un.a r)rOJ)Osta propria: utilizzare cioè 18 via arteriosa per la introduzione di sosta nze chimiche sino nei più intimi inters1 izi dei te · 11ti n elle gr.a vi affezioni infetti,re acute e croni cl1 c degli arti; proposta questa che l'.a nno dopo venne molto favorevolm ente commentata a 1 Congresso della Soc. Italiana di Medi cina . o're ai1ni dopo del P arlavecchio, n e] 1008, il Goyanes (Riv. Clin. di Madrid, 1909, n . 1) iniziò ~lcuni esperi1nenti sull 'aneste$ia per ,·ia 1

[r\NNO

XL\.VI, NuM. 39]

intra-arteriosa, e 11el IlOYembre dello stesso anno applicò il metodo in clinica: Anche il Bier (Verhandlung d. deutsc/1 Gesellsch. f. Chir., 37, pag. 204-2la, 1908), nel 1908, contemporaneamente, n1a indipendentemente dal Go) anes pensò alla via arteriosa, come la più appropriata a diffondere il liquido anestetico n ei tessut j, ma non la seguì, ritenendo le difficoltà tecniche superiori ai vantaggi, e preferì fermarsi alla via venosa. F.autori del metodo endo-.a rterioso sono stati in I\ussia Oppel (1909); nel Nord-America Ransohoff (1910); nella Spagna Vigueras (1910) e Esteban (1912); in Germania Otz (1911); in Italia Nasetti (1911) e Zapelloni (1919). E per ,restare nella più serena obiettività preferiamo riferire quanto il Zapelloni (A tti Soc. !tal. di Chir., XX,1II Cong., 1920) ebbe a scrivere in proposito nel suo lavoro su << l 'anetesia region.a le per v ia intra-arteriosa negli interventi su la ling11a e sul cranio », lavoro comunicato .al XXVII Congresso della Soc. Ital. di Chirurgia: cc ... ~ però opportuno ricordare un lavoro eseguito .anni prima da un italiano, il Parlavecchio, il quale, già nel 1899, dimostrava con esperienze numerose come la via delle arterie sia molto preferibile a quella delle vene per distribuire con uniformità e completezza ai tessuti di un dato segmento di un arto qu.a lunque sostanz.a chimica, liquida e solubile. E per quanto il Parlavecchio non si riEerisse .alla anestesia regio11ale, ma .al lavaggio antisettico dei tessuti, a scopo microbicida, pe1 qu.a nto il Goyanes ed il Bier siano rimasti probabilmente all'oscuro di questo lavoro, non può disconoscersi il Parlavecchio quale precursore della via arteriosa, come via per raggiungere con sostanze chimi ch e i tessuti >) . Recentemente il lavaggio antisettico dei tessuti alla ParI.a,recchio è stato ripreso dallo stes-. so Goyanes (Riv. Clin. di Madrid, 1911) IJer la cura della tubercolosi articolare : dall 'Enderlen e Justi (Deut. Zeitsc . f. Chir., 1920), dallo Knauer (Jitfiinch. medez. Woch., 1919) per la cura d ella sifilide cerebrale; dallo Stutzin .(Zentralbla.t f. Chir., 191 9); dal ystron (citato dallo Stutzin) per la cura dei processi flogi sti ci .a cuti degli aFti, e d.a parecchi altri. Concludendo adunque, mentre riteniamo di vero interesse il contributo apportato all '~rgo'­ mento dal dott. Bonoli, dobbiamo convenire ch e i superiori dati bibliogr.a fici, inoppugnabili , mettono fuori di cussione che la via delle arterie è stata aperta ai medicamenti dal Parla''ecchio , così come quella delle ,·en e è stata introdotta dal Baccelli. 1

1


IA~No XXXVI, NuM.

39]

SEZIONE PRA'fl CA.

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. I distu1·bi dell'e,racuazione nelle ptosi gast1·iche, . atonie semplici e sindromi duodenali. (1.

1

rfIMBAL.

Paris Méd .' 9 febbraio 1929).

Non vi è an·cor.a accordo sulla frequ·enza e sulla natura dei disturbi prodotti al funzionamento dello stomaco dal suo a llungamento verti ca le; i raggi X sembrano all 'A. il solo m etodo capace di evitare errori e di chiarire la que tione. Si possono anzitutto distinguer-e tre gradi di allun gamento verticale allo schermo: 1° grado e debole, se sorpassa la linea basiliaca di solo -! o 5 cm; 2° g ra.do o medio , se la sorpassa di 5 o 7 cm.; è il 3°· o considerevole, se supera ì 7, potendo giungere fino a 11 o 12 cm. Per lo stu.dio d el p eriodo di vuotam.ento sarebbe bene standardizzare ·1a tecnica, e l 'A. propone di c·o nsider.are normale I.a ev.acuazion e ch e si pro.d uce in tre ore dopo ingestione di un pa sto formato da 200 gr. di gelobarina in 300 cm~. di eccipiente. Così si può vedere che l'allungamento vertical e dello stomaco non si accompagna fatalmente ad un ritardo dell 'e' 'acu.azione gastrica, . ma invece questa r esta normale n ella metà dei casi. Importante è i 1 no tare ch e il ritardo ·n ello svuotamento può avere due origini differenti: in un caso può dipender e dalla perdita di tonicità e contrattilità , ma talora vi è un elemento sopraggiunto e cioè la situazione del duodeno. .Quando lo stomaco si allunga il duo·d eno può restar·e jn posto; in qu·esto caso il bulbo duodei1ale che è solidale col piloro si al lun ga insiem e al seg·m ento prepilori·èo, onde n e risulta un disturbo pil oro-duodenale. Per la . sopraelevazione d el egm ento piloro-duodenale si ha u11 ostacol o meccanico allo svuotamento, ed un disturbo chimico alla neutralizzazione d el chi1no acido n el bulbo, il ch e provoca e m an.tien e uno spasmo del piloro (de Luna). Talora invece il duodeno segue lo stomaco nel suo spostamento, la seconµa porzione duodenal e assu111e un.a curva a raggio esager.ato ed in più subisce ]a compressione dell 'antro prepilori co o del basso fondo gastrico: ne ri sulta u11a sindrome di malessere duodenale ch e p11ò andar e fino alla sten osi. I / A. disting·u e : una sindrome spasmodica pri.ra <lel piloro; una sindrome piloro-duodenale: . ed u.na sindrom e duodenale propria-

mente detta. T. Sindrome spasmodica pura: radiologi camen te i m anifesta come una stri eia chiara trasver ale alta uno o due dita tra ' 'erse e sormonta tR da t1na colonna cilindri ca di bi smuto I

duodenale. Corrisponde ciò in fondo ad una irnmagine normale esagerata. I sintomi clinici s?no assai atterìu~ti ; sen so di fastidio e di gonfiore analogo a quello degli aer ofagi. Vi può esser e profusione dell 'epigastrio. II. Sindrome piloro-duodenale: dal punto cL vista clinico si ha:nno dolori tardivi acidità ' vomiti; con crisi simili .a quelle da ulcer. a ga-' strica. Obiettivamente non esiste che sen sibilità del plesso sol.are, gu azzamento gastrico, spesso una contemporanea ptosi renale. La radiologia dimostra allung.amento d ello ston1aco con permanenza nella sua posizione del bulbo ch e risultà stirato, così pure il segmento prepilorico. Vi è stasi lieve del bario a questo livello con ritardo della evacu.azion e. III. Sindrome duodenale propriamente detta: clinicamente gli stessi fenomeni d ella sindrome precedente ma più accentuati , talora le crisi terminano con diarrea che ricorda quelle descritte nelle stenosj del duodeno. e 'è frequente risentimento epatico. Radiologicamente lo stomaco appare assai allungato verticalmente e il duo.deno l '.accompagn.a nel suo spostamento. Esso descrive una curva regolare a margin i regql.ari ad angoli smu.s si . Si riempie difficilmente, il bario si arresta pochi secondi n el bulbo e subisce poi un arresto più lungo n el punto più declive. L. T ONELLI.

La resezione della metà supe1·iore dello stomaco. (BoRCHER. Arch. Klin . Chir., vol. 152 , p. 184) .

L'A. dà la preferenza alla via d 'accesso addominale e completa l 'inte,r v·e nto in una sola seduta. L 'operazione è indicata nel cancro della poirzione cardiale dello stomaco che non intetressi l 'esofago o almeno che ne invada solo la parte affatto terminale . Lo scopo d el1'intervento è quell o di res·e care la metà superiove dello stomaoo e di anastomizzare rl moncone esofag·eo con la m·età pilori·ca .r esidua dello stomaco. L 'intervento si inizia con una l.a·p arotomia m ediana esplorativa; riconosciuta l ' operabilità si aggiunge alla ·prima incisione un tag lio trasversale per mobilizzare l 'arcata costale sinistra secondo la tecnica del Marwed el, andando però .da.Il 'interno invece che dall 'esterno. Scoperto il margine cartilagineo · si distaccano 1e inserzioni diaframmatich e all 'interno spostandole verso l 'alto assieme al. se~o ~leu­ rioo che non deve essere aperto. Poi s1 seziona la 7a ·cartilagine costale e all 'esterno la 7a., sa, ga costola. Mobilizzata l 'ar cata è pruden~e di suturare subito la incisione interna p er evitare la lesion e del seno per opera d el divaricatore. Facendo trazione sullo stomaco, si stira il p eritoneo cardial e ch e viene. incis.o a T rovesciato creando così due lemb1. Poi, con un tampone, si mobilizza per ' ia ottusa l 'eso1

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1.397


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IL POLICLINICO

fago, facendo sem.p re trazione sullo stomaco. In genere è sufficente una mobilizzazione di 5-7 c~. senza arrivare ai 12-14 cm . possibili per evi tare una even·tuale n ecrosi del moncone. Si passa allora alla liberazione dello stoma0> da~ lega~en.to gastroc?lic o, poi dal gastrosplen1co e infine dal piccolo ·e pi1ploon e dall'arteria gastrica sinistra. Sezionato l 'esofago e chiuso temporan·e amente il mon·c one con una pinza non traumatizzante si inizia l 'an.astomosi a doppio strato su~la faccia anteriore. dello stomaco dopo aver chiusa e affondata I.a linea di sezione gastrica. Se vi è tensione della linea di sutura si procede alla mobilizzazione del duodie no o ' addirittura a una esofag-o digiunostomia. L'ultimo tempo dell 'interv.e n·t o consiste nella chiusura d el m ediastino attorno all'esofago suturando il lembo destro post eriormente, e il sini tro anteriormente. Si àncora poi lo stoma1co al _diaframma con punti di sutura tutto attorno al n eo-'c a.r dias. Segue la chiusu·r a completa d ella par·et e dopo aver m ·esso un grosso drenaggio di gomn-ia n ell o spazio sottodiafra·mmatico sinistro. Di 33 malati così operati, 9 sono guariti rad ical.m e nte . La mortalità operativa è molto alta , circa il 70 %, ma va considerata in relazione al numero d ell e guarigioni radicali ottenute. VALDONI. 1

SANGUE. Emoglobinuria parossistica a rrigore. (A. DALLA VoLTA e U. DE CASTRO. Bull. Scienze l\1 ed., f . 2, marzo-aprile 1929). Dopo gli studi di illustri clinici , la emog1obinuria parossistica a /rigore è assurta ad entità clinica, riconoscendo come Inomento etjo logj co la sifilide , e come patogenesi una acces· sionale distruzione intravascolare di sang·ue, dovuta a sp eciali attività auto- ed isolitiche del siero (Viola), ed a ccanto a queste crisi emolitich e, una crisi autoanafilattica (Widal) . P er portare un contributo a questa forr11a morbosa , è riferj Lo un caso clinico , capitato all 'osservazione d egli AA. Paz. di anni 31, con anan1nesi r err1 ota negativa : a 22 anni ulcera indolente, guarita con polver e di calomelano. A 26 anni in seguito ad una marcia sulla neve, notò urine arrossate, ritornate norm:l1i dopo poch e ore. Tale episodio si ripetette 5-C» volte in 2 mesi, sempre in seguito a raffreddamen to; n ella stagione invernale ogni volta ch e i e poneva a l freddo avverti,ra brivirli più o m eno inten si, a st enia, d olori lombarj , feb bre; d opo poco compariva l 1urina r osso-scura . l Tn a R. W . praticat a sul ier o di ed e risulta lo pos itivo. Ri cover at o in Clini ca, gli ,-enne confern1ata la diagno i di em ogl obinuria 11ar os i ~ ti c a a fri-

[ANNO XXXVI, Nu~1. 39}

g?re e.on le ricer ch e positive del fenomeno del dito d1 Murri-Ehrlich, e la reazione di DonathLandsteiner, e con la provocazione d 'un a r c~sso emoglobinurico ottenuto mercè l 'esposizione al freddo '(6° C.). Durante }~osservazione di questo caso , furono eseguite le seguenti ricerche:

Comportamento reciproco dell ernog/o. bina e dell'urobilina nelle urine. Era stato no1)

1

tato che }'.accesso si inizia con una fase emog lobinurica, e termina con una fase urobilinuri ~a: Inolt.re che nei casi leggeri esiste solo urob1l1genuria e non emoglobinuria ; que~t.e due condizioni ono state confermate nel caso presente. 2) Comportamento dei vari pigmeriti nel sangue. Mercè il procedimento di H. van den ~e~·gh sono stati ricercati i rapporti quanti tat1v1 fra emoglobina e bilirubina · durante e dopo I '.accesso. ' All'inizio dell'accesso sono presenti entrambi i pigmenti; la bilirubina notevolmente aumt.:ntat~ (2,20 unità). Dopo due ore l 'emocrlobina è scomparsa , la bilirubina è sempre ele,~ata neì sangue; compare l 'tirobilin.a nelle urine. M.algr.ado la quantità di bilirubina nel sangue, non vi è stato accenno ad ittero. La rapidità della comparsa dei due pigmenti, e la precocità di comparsa di urobilina nelle urine, mentre è an cora presente l 1emoglobinuria, induce gli AA. a riflettere che la g enesi extra-epatica, ematogena della bilirubina , merita . una magg iore considerazione, bencbè la urobilinuria ia stata considerata in ra1)1)orto _ad una alterazione funzional e del fegato, in seguito all 'eritrolisi (Micheli). 3) Presenza dei corpi proteici nel sangue e nelle urine. Con la ricerca r e fratton1etrica dei proteici nel siero, questi si trovano lievemente aumentati durante l 'a ccesso. L 1albuminuria è notevole, il che conferma l'ipotesi che ~ssa sia legata .a11.a distruzione d el] e en1azie . L'osservazione che l'intorbidamento dell 'urina compare a 55° e scompare elevando la temperatura , ed altre considerazioni fanno uppor:re che si tratti non solo d ella solita albumina del sangue, ma di un 'altra proteina, da avvicint1re a qu-ella di Bence-Jones. L'intorbidamento Llel siero a bassa temperatura, che scompar e ~i­ scaldandolo, pongono in rilievo la parti colare labilità dei colloidi del siero. 4) Comportamento delle resi s te nz~ osmolitiche prima e dopo l'accesso. La r es ist enza osn1olitica risu]ta normal e o di poco abbassata n ella emoglobinuria parossistica. Con ricerche sul sangu e del paz. g li AA. concludono cl1e in vivo l 'emolis ina agisce sopratutto contro le emazie più giovani. e quindi più resister1ti. Ma la controprova in vitro con la t ecnica di D ona tl1-Landst einer fa notare ch e le emazie p iù r e istenti sono le più en sibili al Ye len o em oli sini co, in contrast o con il meccani sn1 0 an1n1 esso per 11e1noli si fi iolog ica e pato] ogir a. \..;


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SEZIONE PRATlCA.

5) Valutazione della quantità di sa1igue emolizzato durante l'accesso . Dall'esame er110cromocitometri co, volumetrico e dell 'emog lobina p r ima e dopo l 'accesso si h a una dir11inuzione della massa circola nte dei globuli rossi pari ad 1/ 23 del suo volume; la quantità aS$Oluta di emoglobina distrutta è di 1/ 14: d ella massa totale. CARUSJ.

L'itte1·0 ematinico. (Il. S c HMIDT. Nlilncli ., med. TVochens., 5 luglio 1929). È già stata posta la questione se, con la sola

e1natina, si possa avere la colorazione gialla delle sclerotiche e d ella pelle. L 'A. riferisce qui t1n caso di plJ.rO ittero ematinico, in cui non vi era a ffatto bilirubina ed in .cui, lo spettroscopio non potè rivelare altra sostanza d erivante da lla sostanza colorante san guigna (Metaemoglobina, urobilina). Si tratta di una donna di 22 •a nni che, con diagnosi di appendicite st1bacuta venne operata. L 'appendice era fissata al cieco con aderenze piatte : forte iniezione dei vasi della sierosa, rigonfiamento edem.atoso della mucosa; .alcune ghiandol e palpabili nel mesocieco. Nella sutura peritoneale venne lesa l'arteria epig.a strica e allacciata al di sotto. Due giorni dopo l 'operazione, colorito pallido della malata, emoglobina a 50 %, tracce di albumina n ell 'urina. Infiltrato della parete addominale g,rosso quanto un pugno, per il quale si pensò ad un'emorragia postuma dell'arteria epigastrica. Qualche giorno dopo · colore giallo del viso e specialmente delle sclere, che poi guadagnò tutto il corpo; però di una gradazione notevolmente diver sa da quello dell'ittero consueto, di un colore paglierino. Nel siero, ch e aveva un colore spiccatamente bruno , si trovò un alto contenuto in ematina, non aumento di bilirubina ed assenza degli altri d~rivati del}' emoglobina. Urina sen za emoglobina, m etaemoglobina, urobilina. Nella formula leucocita· ria, 2 % di eosinofili e 38 % di linfociti. La quantità di · ematina arrivò fino a venti volte quella normale, poi an·d ò gr.adatamente diminuendo· e così pure il colore della pelle e delle sclere che, dopo circa 12 g iorni scomparve; la quantità di emoglobina· si andò elevando e così pure le c.ondi~ioni generali andarono migliorando. L'i!lfiltra_to della parete addominale si riassorbi senza. ' lascìare traccia. Il caso è interessa.nte sotto parecchi punti di vista,. È. noto ch e l 'em.a tina si trova n egli stravasi sanguigni , cqme p . e.$~, n ei vecchi essudati em orragici . (spess9 an ch e con metaemoglobina , ematoidina, bil.irubin a). Nonostante la presenza di tale sostanza , non si arriva a ll 'emp.tinemia ch e in certe rria1attie, come l 'an emia perniciosa, la sepsi da ba c~l]i gasso i, n elle

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emorr.agie dopo la gravidanza tubarica. Ma a nch e in queste malattie, le condizioni per cui dalla presenza di focolai emorragici extravasali o di distruzione sanguigna, si a rriva all 'ematinemia, n on sono affatto chiare. La degra da zione dell 'emoglobina, cioè la separazione della ematina dalla globina e l 'ulteriore trasformazione dell'ematina, ch e contiene ferro , i.n un derivai.o senza ferro, è tuttora inesplicata. Nell 'emog·Jobinemia e nell 'ittero bilirubinico ch e i ha spesso nella sepsi da bacilli gassosi, e n ell 'ittero emolitico, spesso l 'emati11a non si trova. Alle emorr.a gie n ella cavità addominale non si può attribuire sic et simpliciter l 'ematinemi~, ch e m::tnca anch e in presenza di moderate errtorragie. Nè la questione può essere risolta sperimentalrnente, in quanto ch e le diverse specie animal i si con1portano diver samente verso i veleni sanguig·ni. L',.\. ba osservato ch e dopo le gravidanze extrauterine con tr,a sfusione di sangue si ha un forte contenuto ematinico e così pure n ella di trt1zione del sangue negli stessi vasi sanguig·ni (en1oglobinemia). In alcuni casi, prima del] 'operazione, si a' reva elevato contenuto ematinico n el sangue e, dopo l 'operazione, e, quindi , dopo l 'asportazione di grandi quantità di sangue, pur senza trasfusione, un contenuto ancor maggiore . In due casi di emorragie endoperitoneali traumatiche che guarirono con trattam ento con serv.a tivo, si ebbe, dal terzo giorno, leggero ittero delle sclere con numero di ematina di 6-8, non aumento di bilirubina. La colorazione dèlla cute si ha soltanto con numero di en1atina di 15-20 ch e si os erva raramente. Per l'·e matinemia dell'anemia perniciosa Bingold ammette la presenza di un veleno speche ciale ' ad azione non costante, in quanto . . l 'ematinemia è soltanto un sintomo transitorio. Ma i questo autore trovò ematina n ella cachessia da tumori o nelle anemie secondarie. L'A. trovò in un 'ulcera gastrica penetrante, ematinemia a + 2, c11e scomparve dopo la resezion e. L'ematina introdotta per iniezione, se il fegato e la milza son o intatti, viene rapidamente degra data . . Il solo riassorbim~nto ?OD è· sufficiente per lasciare delle quantità riconoscibili n elle vie sanguign e. Sicch è, nelle emorragie addominali devono collaborare anche altri fattori per aversi un'ematinemia; piuttosto r n el sovraccarico degli organi deputati alla degradazione dell 'emoglobina (fegato) ~i ha un .it-· tero bilirubinico , a nzich è un'emat1nocrom1a; . . ... ciò si può riçonoscer~ 8:nche n~1 gra'~ stati emolitici dopo trasfus1on1 sanguigne; viceversa anch e con un elevato contenuto di ematina,. n~n è sempre ricon oscibile ~'e~oglobina: L 'A. riporta, a tal e proposito il caso d1 una ragazza di 15 anni , in ?ui, 8 giorni.dopo un 'o:perazion e sotto anestesia clor?fori;n10-eterea, ~t ebbe : ittero intenso , emoglob1nur1a, emoglob1nemia , sangue quasi laccato , ematina negati, a.. 1


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IL POLICLINI CO

Nell'urina; a lbumina , urobilina, bilirubina, sangue assente microscopicamente, presente chimicamente. La lesione sanguigna era in que. sto caso da ricondursi all'anestesia. Indubbiamente, la degradazione della mole· cola della emoglobina esige la cooperazione di diversi fattori: sangue stravasato nel peritoneo, g·ravid,anza, narcosi ,ed essenzialmente un fattore costituzionale. Probabilmente, sono importanti le lesioni d el fegato e d ella milz.a. La quantità di sangue stravasata necessaria non è ben nota; nel caso dell'A. ·essa non era supe . . riore ai 300-400 eme. La deg radazione dell 'emoglobina si ha probabilmente per azione di ferm enti e, secondo fBing·old, è legata all'azione di cellule viventi. Nel caso dell'A. erano da escludersi i momenti generalmente ritenuti come causa di ematinemia; esso si deve considerare come un vero ittero ematinico , in cui tutto il tegumento era imbibito di ematina; il colore è diverso da quello dell'ittero bilirubinico ed è tendente al paglierino. Col quadro clinico, il riconoscim ento spettroscopico dell'ematina può fornire importanti conclusioni diagnostiche . FILIPPINI.

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XXXVI, NuM. 39]

pur nella sua mole, anche come libro di cultura generale: allo studioso, in quanto di ogni argomento la trattazione è ampia, esauriente, veramente completa; tiene conto dei lavori anche più moderni, che vengono citati, per capitolo, in un accuratissimo ed abbondante in· dice bibliografico. Non esiste, nel libro di Edens, argomento riferentesi alla clinica della circolazione, che non trovi la sua adatta trattazione: d.all'anatomia fisiologica alla semiologia fisica e funzionale, dalla patologia e dalla anatomia patologica alla farmacologia e alla terapia. Importanti sopratutto i capitoli sulla endocardite e sulla miocardite, che rappresentano una completa esposizione, nei loro più moderni aspetti. Anche gli argomenti di trattazione più moderna, quali la periarterite nodosa, e le affezioni dell'arteria polmonare trovano esauriente esposizione. Co.sì dicasi per argomenti che talora dai traitatisti vengono o dimenticati o accennati solo superficialmente, quali i rapporti fra circolo e gravidanza, fra circolo e sforzo muscolare, fra circolo e costituzione. Il trattato merita veramente fra noi il successo che ha già incontrato in Germania.

G.

CENNI BIBLIOORAFICI <1>

DE

UnufiuELA Y LANDfA

J. Endocarditis mali-

gna lenta. Bilbao, 1928.

È un volume di oltre 200 pagine diviso in

due parti : nella prima parte l 'A. espone rias .. suntivamente i dati anatomici e di fisiologia del cuore, parla della endocardite in generale e della setticemta, nella seconda tratta della endocardite maligna lenta. L'A. non aggiunge nulla di nuovo a quanto sappiamo circa i vari problemi inerenti. alla endocardite maligna lenta, sia nei riguardi della clinica della m .a lattia, sia circa l'eziologia che per l 'A. è rappresentata dallo streptococco vi ridans, sia per la terapia. Da ultimo sono riportati 3 casi clinici cu i seguono alcune consider.azioni relative ai casi stessi. È una monografia che può essere abbastanza utile per la somma di dati ch e ordinatamente racc:oglie sull'argomento. TRENTJ.

E.

Die Krçinkheiten des Herzens tind der Gefèisse . .Juli:us Springer, Berlin, 1929, EnE\R.

pag . 1057. In questo nuovo trattato sul le malattie della c ircolazion e noi vediamo un'opera di vera imporla 117.a e cli vero i11teresse sia per il medico prati ro, cl1 c ])er lo studioso. P er i] rnedico pratico, in qt1a11to la chiarezza, l 'ord ine di esposizio11e, ] a l1rec isione che sono le doti principali di crt1cs lo trattato, lo rendono accessibile , (1)

i prega cl "i11viare due copie dei 1ibri di cui

si de iclera la recensione.

MELDOLESI.

'Rheuma probleme. Gesammelte Vortrage, gehalten auf dem I. Aertze-Kursus des. Rheuma-Forschungs-Institutes am Landesbad d er Rheinprovinz in Aachen. Ediz. Thieme, Lipsia 1929. Un vol. di pag. 181 con 55 figure. Come è detto nel titolo, nel volun1e sono raccolte le conferenze tenute all'Istituto per lo studio del reumatismo in Aquisgrana. Medici e chirurgi tedeschi di fama, si sono occUJJati da diversi punti di vista, dello studio del ret1matisn10 e del] 'artrite, e ne risulta, nonostante la varietà degli elementi trattati, uno studio esteso e coordinato di questo problema. Credo che il libro possa essere co11sidera te> completo sull 'argomento trattato. C. Onno. La médecine d'urgerice. , -ol. in-8'', di pagg. 1044 , VI Ecl. G. Doin , Pari~ , 1920. Fr. 70. Quest'opera ch e fin dalla sua prin1a edizion e fu accolta con grande favore tanto dai medi ci pratici che dagli studenti, per il suo duplice carattere di attual ità e praticità, ha ,·eduto in breve volgere di tempo. esaurirsj rapidamente le prime cinque edizioni, ognuna di esse, sempre dall 'A. migliorate od aggiorna te. 'Per la morte del prof. Oddo, il di lui figliodott. Giovanni ha curato questa \ 1 I, alla quale ha apportato ancora quelle modific.azioni che l 'evoluzione della scienza ha introdotto nel campo della terapia d'urgenza . :\. Pozzi. •


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SEZIONE PRATICA

E. l:l1sT. Qu' est ce que la Médecihe. Editore Masson, Parigi. Fr. 25. sette studi .apologetici della medicina _aJcuni dei quali già pubblicati in riviste scientifiche. L 'A. passa in rassegna gli sforzi fa ti cosi che hanno condotto la medicina. al punto attuale, enumera le sue interferenze con la vita mo~ derna, illustra i benefìci da essa apportati al1., umanità. Precisa quel eh' è arte e quel eh' è scienza nella nostra professione, indica le responsabilità morali dei medici. Un saggio particolare è dedicato al giuramento ~'Ippocrate. 80110

6) l 'Ariatom ia lopografica con Vi11cenzo Malacarne (1744-1810) di Saluzzo, colla sua opera: <<Ricordi di Anatomja trau1natica » del 1794 (l ) ; 7) l'Embriologi a con Francesco Redi (16261697), Antonio Vallisi1ieri (1()62-1730) , Lazzaro Spallanzani (1729-1799), l\ilauro Rusconi (1776•

1849);

8) la corioscenza dei linfati ci, con Gaspero Aselli (1581-1626) e con Paolo Mascagni (17551815), l'opera del quale Mascag·ni è rin1asta tuttora insuperata; 9) la Plastica chi rurgica con la fa1niglia Branca (n el 1400) e specialmente co11 Gaspero Tagliacozzi a Bologna (154 6-1599); 10) la Protesi cinematica con Giuliano Vanghetti di Empoli (1898) . E potremmo continuare. Agli italiani no11 mancò n è manca l'ingegno, lo spirito sagace di osserDR. vazione del vero, ]a perspicacia in ventiva di nuovi ~etodi.: n1.( lncarono e mancano piuttosto spesso RIVENDICAZIONI ITALICHE I mezzi per at.Luare i lO'ro disegni, e per diffor1dere le loro scopert e e invenzioni. Talchè molti Una centuria di rivendicazioni di priorità frutti del loro inte1le Lto a11darono così colti [•ltrove, o somm ersi nell'oblio di fro11le alln c:olos · ad italiani in contributi scientifici nella s~lc organizzaz~o~e di nazior1i s traniere. Si ag giunga lo scett1c1sn10 (e forse p eggio) cl1e spesso Medicina e Chiru1·gia fra noi seppellisce reperti, che poi sono riesumati per il. prof. LUIGI CASTALDI da stranieri. Citerò due esempi oltremoclo dimo' strativi : i . corpuscoli dello studente Pacini fl335~ ' Direttore dell 'lst. di Anatomia Umana Normale . m1sconosc1ut~ o irrisi da!Sli scienziati dell'epoca , nella R. Univ~rsità di Cagliari. furono valorizzati da Henle e Kolliker (184:1), e allora soltanto f11rono osannati dai conterranei· Ci è grato riportare integralmente il testo di e, ancor peggio, Paolo· Oehl (che alcuni fann~ questo lavoro, primo premi<Jto ad un Coricorso tedesco dal cognome, ma italianissimo, di Lodi, Nazionale sulle Rivendicazioni Italiche bandito · 1827-1903) ebbe il suo lavoro basilare sulla strutdalla cc Rassegna di Terapia », pubblicato su « La t11ra della pelle ignorato, finchè 33 anni <iopo Riforrna Medica ». I 'Unna lo ripubblicò quasi per intiero in tedesco col titolo « Lavoro dimenticato del periodo clasTali e tanti sono ~ frutti rigogliosissim~ delsico d ell'Anatomia della pelle », tanto che l1no }'italico ingegno nel campo della Biologia scienstrato cutaneo f11 allora chiamato « dell 'Oehl n. tifica ed applicata, e tale e tanto è, per colpa non Volendo du11que seguire il nobile stimolo che solo degli stranieri, ma dei possessori stessi di sì il prof. P . Piccinini ci· ha tanto saggiamente délto, ·dovizioso patrimonio culturale, l'oblio nel quale le vie da percorrere in questa doverosa reintegra,esso è i11 1nolta parte tenuto, dagli stranieri per zione di una parte d el 1nassimo patri1nonio rrio. la loro - de] resto lodevole (se giusta) ed imitar ale nostro ir1i sem])ra r-!1e non possano essere che bile - esaltazione dei propri meriti, da noi per due: o dare uno sguardo d'assieme nei vastissi1oj biasimevole indolenza ~ per incensamento di campi 1nedico-chirurgici alla lunghissima schiera .quanto è esotico; che volendo rive11dicare alcune cl0ll e i lalic h e priori tn , o trattenersi s 11 un piccolo -cli queste dimenticate o poco note priorità di nogruppo o su una sola di esse. stra ge11t.e nel ·campo ùclla ·Medicina e Chirurgia, Scelgo la prima strada; ma anch'essa è tanto si ha davvero la difficoltà della scelta. Basta penJ1111ga, e breve invece è lo spazio concesso, che sare cl1e vari ra1ni cli scienza, anzi per il gra11 111i limiterò ad una centuria di rivendicaz ioni e.be rigogljo cui essi sono . pervenuti, alcune Scienze non siano quisquilie. ma pietre miliari o a.Imeno vere e proprie, furono iniziate da italiani. Riimportanti tappe nelle conquiste del sapere uma..cordo: no; e s'intende, solo occupandomi di quelle prio1) la Medicirta legale, con Fortunato Fedele, rità che no11 sono riconosciute all'estero e n err1Battista Codronchi di Imola (1541-1628) e partimeno, per la maggior parte, tra noi; non di •Colarrnente nel 1621-1635 con Paolo Zacchia; quelle, purtroppo poche, che dovunque hanno il 2) la Medicina sociale del lavoro e l'Igiene nome dell'italiano che ne ebbe i] merito. ·professionale con Bernardino Ramazzini da Car111 questi 100 e~empi di fulgide nostre glorie, jpi (1633-1714) ; che vanno invece sotto il nome di str;rnieri, mi 3) l 1/nfortunistica di recente con Lorenzo occt1però dei campi più svariati delle discipline !Borri·I medico-chirurg·iche, anzi della Biologia af 1inente 4) l'Elettrofisiologia con Galvani (1737-1798) , alla ~ledicina e Chirurgia, sia perchè è veramente •Con Nobili (l 784~1834) e poi con Carlo· l\ilatteucci (1811-1868), del quale Du Bois Reyrnond non fu ·che il continuatore; (1) Il CASTALDI si è rli recente lamentato (Riv . 5) la Chimica-fisica ancora col Matteucci, con Storia cl . Se. Med . e nat .. vo1. 19, 65, 1928) che Francesco Selmi di Vignola (1817-1881), con Fiil CAsTTGLJONI ne.l l a sua Storia d. Medicina abbia 'lippo Pacini di Pistoia (1812-1883) coi suoi lavori appena ricordato il MAL·\CARNE senza accennare ~t1ll 'o mosi d el 1873-7 4; nen1meno a questa t1a fondamentale prjorit à. \


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erroneo distinguere nettan1ente u11a Biologia ed una Medicina-Chirurgia, dal momento che formano insie1ne tutta una Biologia d ell ' uo1no e degli a11imali sani e ammalati, riflettente ora argon1enti scientifici, ora pratici; sia perchè non si può fare d ella Medicina-Chirurgia pratica senza le imprescindibili basi biologiche scientifiche. Sono le scoperte nei campi scientifici che hanno aperto e apriranno la strada alla seminagione del pratico. Riunir0 ~ 100 esempi in grt1ppi secondo la ni.ateria alla quale ciascuno si riferisce, e li esporrò a ragion p ensata nella forma più sintetica e, per la impossibilità di lunghe documentazioni, rifere11do per ciascuno quelle fonti accessibili al lettore dove tale docu111e11téJzione fu data .. E di proposito questa pri1na centuria (cui altre potranno seguire tanta è l~ f0r<.1ndità nostra in proposito, se la bellissi1na iniziativa délla Riv ista di terapia mode rna continuer à) comprende solo rivendicazioni, alcun e delle quali · mie originali, di cui è po sibile l a dimostrazjone n el modo più ]ncon futabil e. . A ) BIOLOGIA GENERALE.

1) La invenzione del m ic roscopio è italiana. Galileo Galilei fu il primo a costruire un micro-

scopio semplice nel 1610, che chiamò « occhialino >> e che i.I gr eco De1nisciano, membro del! 'Accademia dei · Lincei, chiamò « microscopio ». Ciè- fu dimostrato d a Govi e da Caverni (2) . Il primo microscopio co1nposto, non fu nè quello di Hans e Zacharias J anssen, nè quello di Leeu,venhoeck, :ina fu costruito nel 1618 da Francesco Fontana di Napoli, costruttore anche di telescopi, come riesumò il Caverni (1. c .), r~esu111azione a sua volta dimenticata. Nel 1665 il fisico inglese Robert Hoocke vedeva le pri1ne cellule Yegetali, e così le chia1nò; nel 1671 Marcello Malpighi le rivedeva e 1e chiamò cc sacculi » o << otriculi »; p erò fu lui il vero rrea~ore d ell'Anatomia microscopica, poichè pel primo considerò le cel1uJ e fondamento degli organi e intravide che ciò vale per tutti gli organismi viventi. Solo nel 1677 lo studente Hamm Yedeva col microscopio di Leeu,venhoeck gli spermatozoidi. Il Lancisi (16541720) fu :U primo afl affermarè 1a necessità che anche il medico si fa1nigliarizza sse all'osservazione • • m1croscop1ca. 2) Il nucleo cellulare. Non fu scoperto da R . Brown .(1831), come molti vogliono. Egli ebbe il m erito cli riconoscerlo come elemento normale delle cellule vegetali, e Valentin lo riconobbe dopo in quelle animali. Ma il nucleo era stato visto già da Felice Fontana di Fornarolo· nel Trentino (1730-1805), fondatore del ~luseo della Specola di Firenze, qt1ando nel 1781 figt1rò o d~scrisse la cellula com e un corpo uniforme munito di una « 1uaccl1ia n nel suo centro (3). Un altro grande, Filippo Paci11i , fu il primo a riesumare ciò, ma pressochè invano. ~) I mo1 1in1cnti citoplasmatici. Vanno anche essi sotto il nome di Bro'ì\'fi (1827) . Però Bona(2)

CAVERNI.

Storia del n1 elodo spe1'imentale in

It alia. Firenze, Civelli , 1891, e segg. (:3) FoNTAKA P. Trailé sur le 'l'enin de la vipere etc.; .Y a joi11t des abservatio11s sur la stru c ture prin1ifi1 1c clu corps a.nima.l. Flor en ce , 17~1.

[ ANNO

XXX\-1, Nu1v1. 39).

ventura Corti (1729-1831) rilevava in Chara e Cauliniçi movime11ti intracellulari nel 1772-1775. Vero · è che queste sono correnti citoplasmatiche e i movimenti browniani sono oscillazioni peculiari;. ma con1unque ~l Corti, semidimenticato (ora ne accen11a nel suo trattato di Istologia il Levi), fu il primo che vide movimenti in seno al citoplasma. . 4) Diapedesi. A proposito di diapedesi nella flogosi, di cui è attribuita la scoperta a Waller e Cohnheim, è interessante citare un molto chiaro passo di Paolo Mascagni: « QuotieS' in partibus.~nflammatione affectis globulos sanguineos in celluloso textu extra vas deprehendi » (4). 5) Alc1ine pri1ne localizzazioni n el germe. Si scrive che Reichert distinse nel germe un « tuor-· lo» principale e uno accessorio. Ma Mauro l~u­ sconi aveva già precisato esattamente quale parte dell'uovo segmentato divien e embrione e quale no. Cosi le isole sanguigne en1brionarie urono descritte da Wolff e da P a11d er, l 'argo1n nto fu poi ripreso Cla His . ~la Malpighi aveva già, oltre cl1e descritte le « aree » dell 'embrione del pollo, osservato che il sangue si forma pri1na che il cuore, e ch e il sang ue non ha allora tutti i componenti che vi si trovano poi (vedi De formation,e' pulli: De ovo incubato, Op . II, p. 57 e 79). 6) Osmosi e endosmosi. Il siciliano Foderà (1792-1848), nominato a trent 'anni membro dell'Istilu Lo di Francia, e che fu aiuto prezioso di Magendie, scoprì n el 1822 la legge dello cc assorbimen~ o » e dell 'cc esalazione» (osmosi e endosmosi), della quale sei 1nni dopo s'imparlronì il Dutrochet (5). 7) Le cultur e in vitro di Carrel. Nel 1907 Harrison aveva coltiYato cellt1le di rana. Ma nel 1910Guido Volpino a Torino , ignorando Harrison (elascian10 anche andare ciò), ma comunque rlue anni pri1na di Carrel (e solo con i lavori di Carrel furono conosciuti quelli poco diffusi di Harrison ), coltivò· per la prima volta cellule di mam1niferi, non solo, i11a per la prima Yolta le coltivò alla temperatura di termostato. Volpino ot-· tenne n1oltiplicazione cariocinetica di frammenti di tumore di topolino coltivato in siero sterile di cavallo a 37° (6) . E già che tor11a l'argomento su Carrel che hareso cosi famosi i suoi innesti, va ricordato che Paolo Mantegazza, coi suoi innesti felicementeriusciti (1862-1866) schiuse la via ai successivi sperimentatori. 8) Il tessuto reticolare. Questo tessuto conn ettivale che oggi ha assunto una enorme in1portanza con1e substrato degli organi più svaria ti, tanto che non si apre più periodico medico senz& che I).On si trovino indagini in proposito, a clistribuzione pressocl1è universale nel corpo dei vertebrati, là dove sono capillari sanguigni (1\1. Volterra), si ritiene descritto per primi da :Ri11roth (Muller s Arch. , 1857), Kt1pffer, Oppel, ecc. Invece nel 1849 Atto Tigri (1813-1875) di Pi stoia (7) lo(4) i ·as. li11f. Tlistoria. Senis 1787. (5) La riYe11d icnzione è fatta da GRASSI G. I p1'ogrcssi della Biologia e d elle sue a.pplicazioni pratiche co n seguite in It alia n ell '111t;n10 cinquan i en nio. Roma, Tip.. Lincei , 1911 . (6) Riform a medica, J 928, pag. 953.

(7) Giorn . di Scienze ze, 18'19.

111ed.

il Progresso. Firen-

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[ANNO

XXXVI, NuM. 39]

SEZIONE

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scopriva e lo desçrivéva nella milza, dandone anche' una fig·ura molto · piccola, ma ir1 tutto identica a quella classiça dell 'Oppel (1891), e lo chiamò, precorrendo i tempi attuali, « trama microscopica », mentre poi fu difettosamente o erroneamen~e denominalo « tessuto adenoide, citogene », ecc. Fu rivendicato, ma invano, da Romiti e da Castaldi (8), che proposero di chiamare « reticolo del ·T igri >> il tessuto reticolare. 9) I .m uscoli rossi e bianchi di Ranvier. Oggi molti fisiologi che si occupano del tono muscolare cla11no grande importa1tza pel suo determinismo e nella questione dell a innervazione n1uscolare relativa, al teperto, detto di Ranvier (nato nel 1835 a Lyon), dell 'esistenza, spiccata in alcuni animali, meno evidente nel l 'uomo, di muscoli bi;xnchi e ross i. Ciò era std lo veduto dal 11ostro Lorenzini nel 1678 ! 10) Il con.cetto di glandola. Oggi noi riteniamo l~ ~ ndole come i11troflessioni degli epiteli n ei tess i sottostanti, con peculiare funzione delle cellule così .approfonda tesi. Si fa risalire a G. Mi.iller nel secolo scorso l 'aver defini~o le glandole in tal 1norlo. Ma Marcello Malpighi ave·va scritto : cc Glandula simplicissima est m embranula cava cum emissario (Op . posth .) n, il clit\, scrisse giustamente il Romiti, « sarebbe anche oggi una buona definizione » (9) . 11) A le une fondamentali scoperte sulla ·fibra nervosa. Il cilindrasse si vuole scoperto da Roberto Remak (1815-1865) che lo chiamò « nastro pri1nitivo )), mentre Giovanni Evange]ista Purkynje (1787-1869) lo chiamò cc cylinder axis >>. In realtà il l~o ntana a pag. ·205 del suo cc Traité >), già citato, aveva scritto, prima che costoro nascessero, n el 1781: cc Sospettai allora che il cilindro nervoso primitivo fosse· formato da un cilindro trasparente più piccolo ; più uniforme e coperto da un 'altra sostanza >). E lo stesso Fontana aveva già veduto la guaina che poi si disse guaina di Henle. Ma Friedrich · GustaY J a1ob fienle visse d al 1809 al 1885 e non fece che meglio d escriverla. E a11cora il Fontana pel primo s tudiò ]a rigenerazione dei n ervi (1. c ., p . 177) . 12) Due precursori italiani delle dol trine evoluzionistic he. Dal 1812 al 1830 fu professore di zoologia a Torino Franco .Andrea Bonelli, che 1 presentò all'Accademià delle Scienze di Torino un lavoro: cc Saggio di alcu11e ricer che intorno all 'influenza che le diverse circostanze esercitano sugli animali, dirette al perfezionan1ento dei mezzi di migliorare le razze d egli animaii domestici». Questo l avoro di filo,s ofia naturalist ica non fu voluto leggere e fu fatto ritirare (lo sta1npò .nel 1906 nel numero 535 del Bollettino dei Musei di Zool. e An. con1p., di Torino, il Camerano, e il successore del Bonelli, il Genè, nel tesser e l'elogio di lui, ne tacque) . Questa congiura del silenzio si deve a che allora dominavano i concetti di Cuvier e vi influirono le condizioni p olitich e del tempo con una censura· eccl esiastica in esor abile (10) .

1403·

PR.\Tl ~A

È più che nota la legge di Ernest Haeckel (1834-

1919) che la ontogenesi ricapitola la filog·en esi, come ·è noto che essa va presa solo in modo approssimato, e non rigoroso come Haeckel credette. È invece meno noto che Filippo Civininj di Pistoia (1805-1844) aveva già, se non precisamente formlIlato, concepito questo importante principio t)iO-· logico. 13) La Embriologia . sperimentale. Il nostro, Lombardi11i da Pisa fu il primo n el 1869 a fare esperi1nenti di teratologia, avan~i che Dareste fosse· considerato il fondatore della Teratologia .speri-· mentale e che Wilhelm Roux creasse l a !\tforfologia· sperimentale . . Così pure ricor~o che il . capito.l o dell 'Elettrofisiogenia (studio· delle 1nanifestazioni ed esperi-· mP-nti di ·elettricità in uova e embrioni) fu creato. da. Rusconi, Lomhardini, Fasola, U1nberto Rossi (11) . ' 14) La teoria di Cohn l ieim sull 'e tiologia def neoplasmi. È nota la teoria detta di Julius Cohnheirn 1839-1884) sulla produzio11e dei tumori da.. germi embrio·n ali (1875) . Senoncliè un anno prima Durante scriveva nell 'cc Archivio » del Palasciano (12) : <c Or. bene, gli elementi ch e hanno· conservato i caratteri a11atomici embrionali 11el l 'org·anismo adulto, o che li han110 riacquistati per un devian1ento delle attività chi1nico-fisiologiche, rappre·s entano per lne gli elementi g'eneratori di ogni neoplasma propriamente d etto e sp ecialmente di quelli maligni n . Ogni con1mento a tali perentorie affermazioni guasterebbe. 15) I pr~c ursori della Biomatematica fu1:orio italiani. Le prime introdl1zioni di misurazioni pe1~ dare basi quàntitative alla Biologi_a 'furono quelle di Santorio Santorio di Capodistria (1561-1636) nell 'indagare attraverso le osc~llazio·ni · clel peso d ell 'uomo sulla. bilancia ~ fenomeni del rican1bio (pubblicate nel 1614), di Willia1n Harvey (di Folkestone, 1578-1657) con dimostrazioni matematiche· sulla circolazione del sangue, e di Giovan11i Alfo1iso Borelli (Napoli, 1607-1679) nello spiegare con le leggi della meccanica i fatti pii1 import anti della vita animale. Ve11çndo ai metodi statistici moderni, che quasi tutti fanno risalire nella Biologia al belga Adolfo Queielet (1796'-187 4) coi suoi .lavori pubblicati dal 1845 i:p. poi, cui seguì la Biometrika di Galto,n e Pear so·n ; già l'abate Giuseppe Olivi di Chioggia (1769-1795) col suo « Saggio sulla proporzionalità trovata nel} 'accrescimento dei granchi, delle conchiglie e dei pesci » (Bassano 1792) precorse gli studi biometrici, come hanno riesumato. Camerano (13), Castaldi (14), Pjgorini (15), l\II. :eoldrini (16) . ( Coritinua) . 1

(11) Vedi Ru 1"FrNr A. F i siogenia. l\IIil an o . \ ìa]lardi , 1925. . (12) DuRANTE. Nesso fisiologico fra le strutture dei nei materrti e la g enesi di alcuni tun1o r i maligni, 21 maggio, 1874. (~) Riv. storia d. scienze n1ecl. e nat. , XV, nu(13) Boll. Musei Zool. e An. Comp. Torjno , 20, meri tl-12 > J 924. n. 484, 1905. · (9) Trattato di A n.aton1ia. ~filano , Vallardi , pa(14) Mon. Zool. ital. , 32, 34, 1921. gina 118 d el J vol. (15) Alerteo Yeneto, 47, 1 , 1925. (10) Ve<.li CA~fERANO L. l\fe1n. Ace. Scienze. To- . • (16) ·Biometrjka. Padova, Casa ed. :'.\Iilani , 1927 . ri110 , s. II, volli111.e 60r 1910. •


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II, .P OLICLI NICO

ACC·ADEM·IE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI VIII Cong1·esso lnte1·nazionale di Chi1·urgia. Nei giorll i 22-25 luglio u. s. h a avuto luogo a 'Varsayja l '\ 'III Congresso della Società Interna .. .zionale di Chirurgia. Imponente è stato il nu1nero dei congressisti intervenuti': il gruppo più numeroso fu I 'it aliano rappresentato da molti Clinici, l)atologi e Primari. Ai Congressisti furono fa ~te calorose accoglienze; venn ero offerti ricevimenti dal Preside11te del·la Repubblica Polacca, dal Presidente del Consiglio, . dal !vlunicipio di Varsavia. Ai Cong·ressisti italiar1i ft1 offerto in0ltre un ricevimento dall 'Ambasciata d 'Italia e dal Fascio di Varsavia. Il Congresso tenne i suoi lavori al Palazzo del Co11siglio; venne aperto il 22 luglio con un di·scorso del ~1 {inistro dell 'I11terno polacco, eminente -chirurgo militare e clel Presidente della Società, prof. HART~IANN di Parigi. Il primo tema all 'ordine d~l giorno era: Cause e me.cr.anisnij rlell 'embolia post-operatoria. Relatori i proff. FonGuE, RITTEn, GovAERTS, CHIASSERINT , MATAS . Per necessità di spazio daremo solo i riassunti ·delle relazioni, trascurando la discussione, talora anche 1nol to viva. 1

Cause e meccanismi dell 'embolia postoperatoria . 1° Relatore: prof. E. FonGUE (Montpellier). L 'O. tratta l 'argome11to dal punto di vista pratico ·e cljni co, studia cioè quelle cause che dai dati raccolti, possono essere considerate quali cause predisponenti, se non efficienti, del} 'embolia post-operatoria. Più con1unemcnte gli interventi che possono presentare questa grave complicazio11e sono quelli praticatj in una << zona pericolosa n compresa fra il diafrarnma e il perineo e sono specie le operazioni pelvich e (isterectomie per fibromiomi e per cancro, prostatectomie) che presenta110 il rischio mag·g·jore. In qt1esti interve11ti bisogna consideraTe l 'imporlanza di quei fattori cui si attribuisce la cau sa dell 'E. Primo fattore importa11te è la ·« stasi venosa » qt1indi , regola profilattica, attiva.r e prima dell 'operaz iorie , la circolazione nella zona stasica con cardiotonici e modificare la crasi sanguig·na (riportando al nor1nale il tempo di coagulazione, disintossicare l 'organismo); in più prevenire l 'infezione auloge11a da coli-bacillo e da -€nlerococco di origine intestinale, con la disinfezione pre-operatoria dell 'intestino e la vaccinazio11e preventiva. Durante l'operazione ricordare il . valore profilattico dell '« asepsi » operatoria e I 'importanza di -evitare manovre meccaniche ch e ledano l'integrità clella parete ve11osa con1e i stirame11ti, le legatt1 re i11 n1assa, la forcipressura di grossi peduncoli, ecc. Dopo l 'operazione è indicato di far eseg·uire 1novi1nenli precoci , la ginnastica a letto, le ispirazioni profonde, la so111ministrazione di cardiotonici. Il regi111e alime11tare sarà riclolto e curat a l 'e,·acuazione regolare del! 'intestino. In caso di au111ento J)Ost-operatorio della coagt1labilità sa11gt1ig11a è indjcata la irt1 (linizzazio11e.

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[~\.N:'iO

XXX\il, Nurvr. 39]

Kon yj sono seg111 IJre111onitori sicuri della tron1bo-en1bolia. 2° Relator~: A. 1-lITI'E~\ (Zurigo). - L 'O. svolge la su.a rel~z1on~ dal p.unto di vista della fisio-patolog1a ch1rurg1ça; egli tratta della « etiologia del-

la trombosi venosa post-operatoria quale causa della trombo-embolia post-operatoria secondo le inoderne ricer ch e ». La formazione di un trornbo costituisce un feno1ne110 complesso. Oggi si attribuisce una importanza n1 aggi ore di prirna alle alterazioni delle pareti vasali e alle l11odificazioni del sangue. L 'intervento chirurgico, le cure pre~ e post-operatorie determinano modificazioni clegli scambi endoteliali, del chimi smo sanguigno e della corrente circolatoria; questi fattori si associano spesso ad una predisposizione trombotica. 0 l Il rall eritame11to del circolo detern1ina, per le inodificazioni di velocità della corrente, un aumento clcl nu1r1ero delle piastrine e dei leucociti parietali. Se si presen ta allora u11a condizione favorevole, è pii1 facile l 'agglt1tinazione di questi e1emen ti .fra loro e con la parete vasale. Il rallentan1e1 tto d el circolo per111ette inoltre un 'azione pit1 in.te11sa dei prodotti anormali del sangue sulle proprietà del plasina e della parete vasale. 2° Alter azioni della composizione del sangue. Dopo l 'intervento, diminuisce la quantità di albumina òel siero (ipo-proteinemia post-operatoria) e aumentano relativnmente le globuline; aumenta110 la viscosità, la labilità de.I plasma e la percentuale di fibrina per cui l 'agglutinazione globulare e l 'ad erenza alle pareti sono rese più facili; lo stesso avviene per la precipitazione della fibrina e la coag·ulazio11e. Queste condizio11i faYorìscono Ja produzione di un primo deposito fibrinoso e l 'accollamen to degl i elementi del sangue alla parete venosa costitt1enrlo cos1 il primo abbozzo del trombo. 3° Altérazion.i dell 'e ndotelio e delle altre tuniclie vasal i. T11 ~ tj g·l i e11doteli si comportano allo stesso modo; quelli vasal i hanno più netto il potere di reagire ag·Ii stimoli es terni ~ppe11a la misura della loro tollerar1za fi siologica sia sorpassata. F ra i prodottj capaci d i irritare l 'endotelio si possono elencare: batteri e loro tossine; albuminojdi e loro prodotti di disintegrazio11e provenienti da ferite settiche o asettiche, da tumori, da ema ton1i, da ascessi, da focolai necroticj; vele11i chimici; secrezioni interne. Quando questi stimoli agiscono per un tempo s ufficiente determinano delle al tcrazioni fisico-anatomiche nei rapporti fra il san gue e I 'endotel io: aumento flella jonizzazione albu111ino inc. differenza del pot ei1ziale sa 11gue-endotelio, 1nodificazioni colloidali, ecc. , Si ha così la forn1azione di nuovi clepositi parietali, I 'estensione del processo verso le <li verse tt1njch e parietali e verso il sangue. Quando i distur]Ji circolatori ~ le alterazioni sanguigne sono accentuate, si estendono grad11almente e producono una trombosi progressiva d elle gra11di e delle piccole ver1e. Le alterazio11i colloidali, che producono le flebiti localizzate o le trombosi a distanza, dipendo110 i11 larga misura da processi di ossidazione. Si deYe re pingere l ' i polesi cii t1na attività secretoria ~ i1eci fica clel le re 11 ulc endo teli ali capace di


[ AN~o XXXVI, NuM. 39]

SEZIONE. PRAT1Cr\

1405

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aumentare o dimi11uire la coag·ulazio11e. 111dipendente1nente dalle cause fondan1entali bisogn a 'tener con lo, i11 ogni Célso di t1ombo-embolia, di una di sposizione individuale ~ generale alla trombosi. L 'etiologia generale dipende da particolarità ereditarie e costituzional~ co1ne pure d a condizioni anatomicl1e ger1erali e da disp osizioni acquisite. Questi fattori spiegan o la disp osizione speciale cli alcuni individui alle trombosi e la predilezione di questa affezione per alcune reg ioni. Le nlterazior1i d ell 'e11dotelio vasale e della composizione del sang·ue sono favorite dall 'infezione grippale, d alle iniezioni endovenose e dalle trasfusioni. Ricer che sp erimen:ali confern1a110 i dati · clinici s t1lla importanza etiologica dei fattori indicati (grippe, p ostumi di gu erra, cure e11dovenose, ecc.) che 11a11no acquistato p·articolare iinporta1lza negl~ ultimi anni parallelamente all 'aumento di frequenza delle emboJje post-operatorie. 3° Relator e : A. CHIASSERINI (Venezia) . - La r elazione si occupa delle embolie post-ope:r.atorie deriva11ti da trombi for-ma:i d a elementi di origine ematica e sopratutto delle en1b olie p oln1onari m assive. Fa uno studio st a tistico sulle circostanze che possono apparire cau sali d ell 'embolia post-operatoria. Il rischio opera torio generiço oscilla fra 0,25-0,50 %. La frequenza dipend e specialmente dall 'e tà dei pazienti (dopo ~ 40 anni) e dalla sed e dell 'intervento (85-90 % di E. P. dopo interven~i sull '·addo1ne). L 'esame delle statistiche dimostra l 'i1l1porta11za di altri fattori , così: riposo . a letto prolungato, sforzi, costituzione individuale (adiposit à, ipolireosi, ecc.), esistenza di lesioni cardiovascolari, ecc. Le osservazioni clinich e dimostrano l a grande in1portanza del fattore - rallentame11to del circolo ve11oso - e il R. ricorda varie circo stanze clinico-oper a ti ve che fanno r isaltare l 'importanza d ella st asi ve11osa n ell 'insor genza delle trombosi pos t-op e ratorie. Gra11de importanza ha pure .iJ II fattore: l 'infezione. Questo è stato dimosttato oltre che dalla statistica sulla frequenza delle E. dopo interventi · settici e asettici anche dall 'aver con statato germi nell 'interno dei trombi e degli emboli. È probabile cl1e l 'infezione agisca ~n via indiretta. intensificando qu elle alterazioni d el san g·ue ch e si verificano dopo ogni atto operatorio. Pare ch e non abbjano una importanza eguale a que111 d~qli altri fattori le fini alterazioni del· l 'c11dotelio vas~le . Le cause elenc~te vanno con siderate com e adiuvanti, le vere cause determinanti devono invece ricer car si in special i modificazioni del sangue, seguenti all'atto op erativo. Il R. ha cer cato di s t11djar e in parte quest e modificazioni dall 'esame d el modo di comportarsi della velocità di sedimentazione delle em azie in 100 operati che è risultata sempr~ aumen tat a. CrPde cl1 e ciò sia dovuto specialmente al riassorbirnen to di sostanze di disintegrazione che hanno una spiccata azione t r i)rnLoplastica. Se questo assorbin1ento avviene più o m~no inten samen te o rapida1ncnte, varia anche in limiti massimi la m odi iicaLion e fisico-cl1imica del san g ue ch e, in deter111in ntj territori dove l a stasi venosa è pi\1 acce!1tuala, può coagt1lare su vaste zone e dare quell e ern.bolie r o3se che non la cia110 trovar·e il tro111l10 iniziale 1

..

la profilass i de!l 'embolia è difficile p er la 1nolteplic1tà dei fattori. Il R .. enuncia alcu11e regole: 1) ridt1rre al minimo l a produ zione ai sostanze lron1boplastiche e l~mitarne l 'assorbime11to; 2) migliorare al massimo le condizioni del circolo. La prjma r egola, presl1ppo11e 1a correttezza della tecnica op er atoria, l 'em ost asi i11inuziosa, lo scrupolo dell :asepsi . Alla fine. il R. si occu pa delle embolie paradosse e su ggerisce un metodo personale di arteriografia per Jl1cali7zar e Ja sede dell 'e.mb olo 11eg·li arti . La relazione è stata illl1strata con proiezioni cli curve d) sedi1nentazionù dei globuli rossi, e cli arteriografie. 4° Relat or e: P . GovAERTS (Bruxelles) . - L 'O. si occupa della patogenesi delle trombosi post-operatorie dette cc spontanee n che si st abiliscono insidiosamente, il più sp esso nelle vene femorali o iliache, lon tarlo da ogni focolaio infettivo, e ch e· sono l a ca tLsa pii1 frequente d ell embolia pol1nonare mortale. · 1) Struttura dei trombi. Il trombo si inizia d a accumuJi rli p iastrine che subiscono la n1eta111orfosi viscosa e s'accrescon o poi formando d elle lamine e delle produ zioni coralliformi, coperte da leucociti e r~unite da filamenti di fibrina. 2) Risu ltat i speri1nentali sull 'agglutinazione delle piastrine, la loro nietamorfosi viscosa e la loro influenza sulla ~)recipitazio ne della fibrina.

L 'agglutinazione è con seguenza delle modificazioni della superfice d elle piastrine a contatto di corpi estranei; può esser e te1nporanea o definitiva con l a fusione in un sincizio (metamorfosi viscosa) . L 'agglutinazione può prodursi anche nel sang u e circolante secondariame11te all 'i11iezione di germi o su cco Ji tessuti. La precipitazione della fibrina è favorita dall.'abbondanza delle piastrine e dalla loro d1 si 11t~grazione . Az~one si1nile è posseduta anche da germi ch e .hanno u11 forte potere agg·lutinante p er l~ piastrine. 3) Dati clinici sulle circostanze che favo r iscono

la

f orn1azion e

di tro1ri bi post-operatori. In primo

luogo è l 'alter az ione del sangue: leucocitosi, aumento d el fibrinogeno, abbassamento del rapport o albl11n ine-globuline, acceleramento della sedime11tazione, modificazioni della viscosità, coagulabilit.à, ecc. L 'abbondanza del fibrinogeno diminuisce la carica elettrica d ell e emazie e delle piastrine e facilit-a la loro agglutinazione. J\nch e per le trombosi spontanee bisogna prendere in considerazione l 'infezione. In questi casi, secondo ricer ch e recenti, la presenza di gern1i è e.ostante . ' Il rallentamento della corrente sanguigna spi~­ ga l a. localizzazione dei Lro1nbi in deter111inati territori. A spiegare con1e si ihizi la formazione del tron1· bo, il R . ammette ch e n el sangue modifi cato dal traun1atisrr10 ~ in c1Ji l 'agglutinazione d egli elementi è r esa più facile, si costituiscano amn1assi di piastrine sia a contatto di particell e a ettiche provenienti da tessuti contusi che a co11latto di gern1i a scar sa virulenza. Qt1esti an1ma si, se la circol azion e è n ormale, e111J)ol izzano i capillari con effetti i11sig·t1ificanti . Quanrlo j11 alctrne vene è rallentato jl circolo. gli a1nmassi d i piastri11e si fermano nei punti morti e si accrescono per apparizione di nuove piastrine e di fibrinogeno. Così accresciuti alterano ancora di l)it1 la circo-

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lazione g ià rallentata, aderiscono alle pareti e .finiscono per realizzare ~l quadro completo del trombo post-operatorio. Questo punto di vista ha tutt 'ora carattere di ipotesi perch è non si sono osservate mai le fasi di sviluppo del trombo post-o·p eratorio; così la discussione è a11cora aperta sulla presenza· o meno <li ger1ni in seno ai trombi « spontanei ». l\ilATAS (Ne,v-Orleans). -

L ' aumento progressi vo delle trombo-embolie come risulta dall e statistiche a1nericane ed eu r opee. Il lavoro d cl Relatore, denso di c~fre, si presta

male a un r iassunto. Dal] 'esame camparativo· delle statistiche afferma che vi è tendenza spiccata all 'aumento numerico progressivo delle tromboembol ie. Enumera le cause possibili e crede di doYer dare speciale importar1za da un lato alla mriggiorP complessità delle inanovre operative, dall 'allro fJ.l fa ttore individuo in sè stesso. Fa una disarr.ina accurata delle ca11se possibili insistendo special m en te su q11elle che possono avere importar1 za nella profilassi e nella cura.

*** •

Nella discussione delle relazioni, 11un1erosi chirurgi portano osservazioni personali e del ucidazioni di particolari aspetti del proble1na. Si insiste da quasi tt1tti, sulla grànde jmportanza dell 'infezio11e, della tecnica operativa (delicatezza di manovra, abolizione delle legature in massa, ecc.), sulla preparazione preoperatoria dell 'operando. Dei cltirurgi italiani hanno preso parte alla discussione i proff. DONATI, G10RDANO, Cn1AROLANZA, SANTono. (Continua) .

Riunione scientifica della Sezione Laziale della Federazione Stomatologica I taliana. Seduta del 19 maggio 1929. Presidente: prof. PERNA.

d enti, ritiene che tale ano111alia r ipeta la sua origine dal trau111a procurato dalla branca del forcipe durante l 'estrazione del feto nato a 7 mesi. Accenna infine rap ida111c11te al quesito rnedico-Jegale e tratta clella Lcrapia. Di un nuovo preparato per distruggere la polpa dentaria.

Dott. P. ALBANESE. - L 'O. , messi u1 rilievo i vantaggi e gli inconve11ienti dell'acido arsenioso come mezzo per distruggere Ja polpa dentaria, riferisce di avere adottato nella pratica cori ottjmo successo un preparato così composto: Acido arsenioso e Cocaina ana 2; Adrenali11a sintelica pt1rissima polvere 1. - M . e sciogli in soluzjo11e satura d i guaiacolo. Imbevere di detta sol 11zione co tone idrofilo per ottenere della fibra. L 'aggiunta del! 'adrenalina, per la sua azione vasocostrjttrice evita l 'iperemia,. quindi il dolore, l 'ectasia e Ja tromb~si, e quindi la necrosi, nè impedisce al! 'arsenico iiili agire come escarotico sulle zone s11perficiali della polpa, in modo che la si può ri1nu0Yere senza distrug5erla completamente. PERNA presenta un caso clinico di a11omalia numerica dei denti dell 'arcaia inferiore con riten~ione del secondo m,all ic uspirlato in/. di sinistr a, cori fo r niaz;one d i cist; sappa1'ata.

Seduta del 5 luglio 1929. Un nuovo tipo di caoutchouc : caoutchouc semirigido.

Dott. P. ALBA NESE. - La Jnodificazione con siste nella percentuale dello zolfo che i11vece di essere çli 25 è di 35. J)opo Ja v111canizzazione, questo nuovo· tipo di caoutchouc è, a temperatura ordi· naria di ambiente , adatto a essere manipolato e levigato; nella bocca, jnvece, òssia alla temperatt1ra di 37°, diventa molle, e quindi sos~ituibile a quello u suale in tutti i casi n ei quali se ne presenti l'indicazione. Vulcanite, Walkerit ed Hekolith.•

Stomatite ulcerosa con perdita completa dei denti e nevrosi ossea durante una cura arsenobenzolica.

Dott. CARLO GASPARINr. - Discute ed accenna pregi di questi singoli material i.

Dott. L. MARZIANI. - Un paziente intraprende una cura di arsenobenzolo per l ue rimasta jgnorata per anni e ma11ifestatasi con atassia locon10trice. Subito d opo la settima iniezione è assalito da febbre elevata con tutto il quadro sintomatologico <lella stomatite u lcerosa. Prescindendo dalla patogenesi di questa forma, ancora tanto discu ssa dagli J.\ A. per la non provata azione patogena .del bacillo fusiforme, l 'O. mette in rilievo corr1e sia infli spen sabile uno stato di minore resistenza sia locale ch e generale dell 'organismo e che nel caso in esame può essere determinato dall 'arsenobenzolo. Il caso i.: anche e sopratutto interessante perchè, di fronte alla ricca letteratura in riguardo alle stomatiti bisrnutiche e mercuriali poco o nulla c'è per quelle arsenobenzoliche.

BENNA. presenta un caso t ipico di stomatite ulce ro -me1nbranosa di Vincent verificatasi in seguito a una infezione morbillosa. Ne illustra la ezio-logia. e rico11ferma l 'efficacia del trattamento con i preparati jodici applicati localmente.

Mancanza di denti decidui e ritard ata fuoriusc ita de1 permanent;.

Dott. C. GASPARIN I. Esclude le cau se ereditarie e di cara ttere evo I ulivo in rapporto alla filogenesi e all a onloge 11e .. i dello sviluppo dei •

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P1rBnNo Inostra un apparecc hio in. vulcanite per la correzione degli iricisivi superiori protr u si.

Interessante pubblicazione: Prof. ARTURO BERETTA

Direttore della R. Clini'Ca Odontoiat1,ica de ll'Università di Bologna,.

Elementi ~i Odontoiatria e Protesi Dentaria Note raccolte dalle lezioni del corso is tituzionale a cura. del dott. cario Cotta r di Libero docente. IV Edizione aggiornata; ed illnstraita. Volume in·8°, di pagine 160. Prezzo L. 3 6, più le 6peé'e .Postali di aipedizione. Per i nostri a bbonati sole L . 3 3 , 7 5 in porto franco.

Inviare VagLia Pestale all'editore LUIGI POZZI . via ::;istin a , n . 14 - ROMA .


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SEZJONE PRATI CA

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APPUNTI ·,pE·R IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. \

Diagnosi. f'l"a.. febbre tifoide e .stafilococcem,ia. .. ~ ....

F. Masselot e Bozon (La Tunisie m edicale, genn. 1929) riferiscono il caso di una g iovane di 19 anni, in cui la malattia si installò progressi,ramente, co:µ sen sazione di stanchezza, inappetenza, costipazione, cefalea, febbre che si innalzò gradata111 ente rin1anendo fra i 39° ed i 40°, con la consueta curva ad altipiano della febbre tifoide. Si m.a nifestarono roseole, si ebbe diarrea, stato tifoso,' miocardite, aumen.to di volume della milza , g orgoglìo cecale. Ricerca del parassita malarico negativa, sierodiag·nosi per la tifoide ripetutamente n egativa. Polso a 120, manifestazion e di escare a ll e natiche. Si i11terviene con un a ~ cesso di fi ssazione e . si f.a un 'emocoltura ch e è positiva per lo stafilococco aureo. Forn1atosi l 'ascesso di fissazione, lo si incide. La febbre si abbassa, il polso discende a 100. Ma, in seguito , la temperatu1·a .a scende nuovamente; una nuova emocoltura ridà ancora ]o stesso stafilococco. Gr.ad.a tan1ente, la te111 peratura discende alla normale, le escare guar i ·cono , lo stato gen erale migliora e le n1al.ata guarisce, e,ren ie11za non frequente n ella stafilococcemia. Il caso dimostra J.a necessità di ·1Jroced er e all 'emocoltura quando , in presenza di sintomi di tifoide, i ripetl1ti esami sierologici sono negati,ri. fil I

Il &'aurocolato di · sodio per la ricerca net sangue di germi patogeni d'origine intestinalf'.

La diagnosi etiolog·ica precoce delle infezioni intestinali non è possibile se non si n1ettono in e,ride11za i germi patogeni nel s.angue , ma 11 poter e battericida del siero in1pedisce spesso -di trov,a re i germi. L '.a ggiunta di debole quantità di bile ostacola questa distruzione . battecrica e la n1iscela s.ang·l1e-bile costitui sce . un buon n1ezzo di cultura . Le esperienze intraprese da \ V. P fannen stiel e l(otrn1ann (lltf ilnch. · 'ft1.ed. ·11vocli., 8 marzo 1.929) l1anno dimostrato ·ch e }.a bile ·p uò ·esser e sostitl1i ta con vantaggio -dal taurocolato di sodio. Per la tecnica, un.a piccola q11a11tità di tal1·rocolato ' 'ie.n e agg·iunta ad alc11ni centimetri ·cubi di . . ang·u e, do1)odi chè si centrifuga a lcuni ·minuti l)er far deposita r e il sale. Durante i] tempo d ' incubaz ione, il sa11gue prende spesso una co11siste11za g·elatinosa , ch e n on ostacola :.affatto ]o s' 1 ilt1ppo dei germ i. Il taurocolato, secondo gli AA., è superior e .alla bil e, la quantità da .a doperar~ i non deve ·essere n1isurata r igorosan1 ente, onde, per la ·sl1.a se111.plicità, i I n1 etodo d eve essere con i~gliato nella pratica corrente. A. P.

CAS,J STICA. La sterilità nel maschio.

La cau sa· più frequente de-Ila sterilità maschile è rappresentata dagli stati di congestion e e di flogosi della pro.stata e delle vescicole seminali , per i quali viene compromessa in ma11iera più o m eno accentuata la vitalità cl.eg li sp ermatozoi. 1'Ton sempre però tali statì sono di origine gonococcica' potendo ess~re in r.apporto anche a d·ei semplici focolai di infezione esi·s tenti in vari organi (denti , tonsille, ecc .); ed ammesso anche ch e si tratti inizialm ente di in.fezione gonococcica, questa 11a ag·ito solo nei primi periodi, subentrando I)O i l 'az ione di altri germi , tra cui in special n1oclo lo stafilococco e il coli. DR'altra causa locale di sterilità è il varicocele, il quale agisce meccanicam ente, impe·, dendo il regolare a fTlusso di san gu.e al testicolo. Devono poi essere menzionate tutte le cause costituzio'nali, e in ~pecial modo le alterazioni del rican1biq in r.a pporto a nutrimento scarso o ir1adeg·11ato. Una dieta a1)1)rOJ)riata per man. ten er e u11a fertilità n otevole dovrebbe conten er e : 90-1 00 g·. di sostanze proteich e; 100 g. di g·r.ass i; 200-250 g·. di carboidrati, in m odo da forn ire 2300-2500 calorie , oltre la c1uantità adeg·uata di vitamine. Tutte le cause soprac itate son6 pa ss ibili di trat tam ento medi co-chirurg·ico, mentr e a lcun r irrtedio esiste n ei casi di aspermia per hl occag·g·io flogi sti co degli e pididimi. Onde poter errtettere un g iudizio sul gr ado di sterilità di un sogg·etto, è n ecessari o ren ... dersi conto del 11umero degli spermatozoi con t.enuti n el suo sen1e, e poich è esistono id ee dis3)arate in proposito, ~1. B. Sand ers (Jotirn. of tlie A.m. Ass. f. Ili/. Ph)'S . Res., 15 lug. 1929) esi1on e le n1oda] -i tà del m etodo di ricer ca da lt1i escog ... itato . Il serr1e vien e raccolto all '<:1tto d ell 'eiaculazion e in piccole botti g lie ster il izzate e ben tapr>a te, J.e quali devon o venir con servate a tem~ per.atura del cor])O, tenendole m.agari ·otto l 'ascell a . L ' osservazione mi croscopica va fatta non oltrè le due. or e d opo l 'emissione, studia11do attentamente la m otilità e la morfolog i.a deg li sp ern1atozoi , e l 'eventua le presenza di elementi estra n ei. Si passa poi al conteggio , osserva11do la per centl1 ale di que]] i r estati in vita d oJJO_ 15 111in ut i di espos izi one a lla ien11)eratura a1nbiente. J.Ja. tecni ra dèlla co11ta sarebbe la seg·uen te : si aspir a il sem e. fino .al segno 0.5 di una })ipetta per _g lobuli bianchi , e si diluisce aspirando fin o al segn o 11 una sol11zione di bj carbon ato di sodio (5 %) e form ali na (I %). Dor>o aver b ene mesGolato, una goccia vien po ~ ta


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IL POLICLINICO

sul Yetrino . del Thon1a-Zeiss, e si contano gli sper1natozo1 come se si trattasse di leucòciti. Stabilito il numero per millimetro quadrato , si fa il seguente calcolo : numero per millimetro quadr.ato x 10 (profondità), x 20 (diluizione) = al numero per rnillimetro cubico, e x 1000 = a l numero per centimetro cubico. Se g li spermatozoi sono assai numerosi è suffi ciente contar e quelli contenuti nei 4 gr.a11di quadrati d 'angolo, moltiplicando poi per 4. Le cifre ottenute si .a ggirano nella m .a ggiora11za dei casi in torno ai I 00. 000. 000 . per cen ti. 1net~o cubico, potendo però vari.are immen samente, dallo O a 300.000.000. Eseguendo tali numerazioni, sarebbe possibile constatare gli eventuali progressi del trattamento istituito in caso di ster1lità. ~

M.

FABERI.

La balanite. La balanite è l 'infian1n1azione della mucosa del gland·e; essa esist e raramente allo stato isolato ed è per lo più associata con l 'infiamm .azione della mucosa prepuziale, I.a consueta forma di balanopostite. Eziologia. Vi sono pr.edisposti g li individui co11 fimosi prepuziale ed i diabetici. Come cause occasionali possono citarsi: eczen1a, herpes, ulcera molle, sifilide, blenorrag·ìa, l 'affezione può essere occasionata dalla masturbazione e dal coito, più raramente dalla applicazion e di un prodotto medicamentoso. La balanite indica sempre un processo infettivo locale. Segni clinici. Nel primo stadio, si ha arrossan1cnto, più o meno esteso, disseminato da punti rossi. La secrezione si inspessisce fino a diventare purulenta; il malato si lamenta di una sen sazione di calore ·e di prurito. Nel secondo stadio, si h .a scolo, talora abbondante, di liquido spesso, cremoso, irritante, sotto il quale J.a mucosa si presenta edemalo a, con erosioni e, talora, ulcerazioni. La infilLrazione eden1atosa si accentua e dà una • fimo i i11fian1n1atoria, più o meno completa. I feno111eni subbiettivi si intensificano : la verg·a, n1olto dolente, è la sede di un vivo bruciore, che si accentua al passaggio del1'urina, che è particol.armente doloroso nei diabetici. In qualche caso, si possono avere sinechie ba la.no-prepuziali, veg·etazioni e gangrena. Diagnosi. È .abbastanza facile se non vi è fin1 osi: nell'eczema, si hanno. le vescicole caratteri ticl1e e m .a nca la suppurazione; l ' herpes si differenzia per il carattere recidivante , l'aggrt1ppnmento d egli elen1enti e la superficialità dell e erosioni. Talvolta diffi cile è invece la diagno: i fra la balanite erosi\1a circinata e certe ~ ifili(li eriLe111atose superficiali. Qua11do i11' ece, si ha fi111osi, la le ione s fugge all' ei;;a111e ,-isi\ 0 e la diagnosi è fondata 1

[ANNO XXXVI, NuM. 39)

sull 'aspetto esterno del prepuzio, l'esame delle secrezioni , tlella regione · ingui11ale e della suJJerficie d ei tegumenti. Nella sifilide primaria, J 'edema prepuziale è più .v iolaceo e la palpazione permette di scoprire, sotto l 'infiammazione, la durezza caratteri stica; si ha inoltre adenopatia indolora. · Utili indicazioni si possono avere dall'esame d el pus nel caso di sifilide, esso è g·e11eraI, mente meno spesso, talora sanguinolento; lo scolo della balanite da ulcera molle ha talora un colore cioccolatto, è autoinoculabile e vi si può trov.are il bacillo di Ducrey. Nella baJ.anite blenorragica, si trova il g·onococco. · Trattamento. R. Rabut (L' Hopital , maggio 1929) consiglia, come profilassi, soprattutto le cure di pulizia e di asepsi . Se non vi è fimosi, la cura è assai se111plice e consiste generalmente in toccamenti con una soluzione di nitrato di argento a 1/ 30, seguìti da .a pplicazione di una polvere inerte od astrin, gente. Nella balanite pustolo-ulcerosa, si userà la soluzione .alcoolica di acido fenico a l / l O. Se vi è fimosi, i liquidi saranno iniettati fra il glande ed il prepuzio; se vi è min.accia di g·angrena, vi può essere la n ecessità di fendere il prepuzio, in modo da lottare più efficacemente contro I 'infezione. fil

Le epididimiti colibacillari. V. Vintjci (Journ. d'Urolog., n o,-. 1928) nota che 'esistono certameJlte epididin1iti coli- • bacillari semplici, cioè dovute solo all 'azione del colibacillo; esse possono essere prin1itive, o secondarie ad un 'uretrite o pielo-nefrite colibacillare. Esse sono piuttosto rare, mentre p'iù frequenti sono le forme miste . Fra le vie d'infezione; la linfatica, l 'ematica e la déferenziale, quest'ultima s·embrçt la più frequente. L 'inizio della malattia è per lo più brusco con brivido, febbre elevata, dolore e tumefazione dello scroto con forte reazione deferenziale. Lo stato génerale è alterato e spesso esistono segni gastro-intestinali; però in capo a 5-15 giorni piano piano tutto scompare senza lasciar alcun reliquato. A volte si ha suppurazione, ma .questa, u11a volta apertasi all'esterno, guari sce subito senza lasciar fistole. Un 'altra caratteristica di questa sindrome è la grande frequenza delle recidive, che possono avvenire ' sia dallo stesso lato , che dal1 'altro. . La diagnosi clinica è basata sui segni soprad e tti, ma dall'evoluzione sopratutto, quella ])atteriologica, dall'esame batter]o]ogic0 e culturale delle urine, liquido v.aginal e, pus, en1toculture. Occorre distinguerla dalle form~ t. b. c. gonococcic]1e e sifiliticl1e . La progno~1 è benigna. Per la cura, a volte è ~ecessar1a l 'jncisione dell'ascesso, o per preven1re le recidive, la sezion e dei deferenti, o epiclidin10ctomia. L'A. ne riferi"ce 4 casi. Lozzr.

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SEZIONE PRATIC..t\.

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TE.RA·PIA. .

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Pericolo di avvelenamento e . idiosincrasia per somministrazione di olio di chenopodio.

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L 'A. riporta 3 casi · d1 aY \ ele11a111ento da olio-· di ch enopodio ingerito quale antielmjntico u·no dei quali n1ortale. In uno di tali casi si trattò di d osi eccessive, m entre i1 ea-li altri due le dos i erano tate contenute nel] ~ più riaida 0 Jlorn1a . Si deve quindi riten er e ch e esista anch e _la possibi lità di una idiosincr asia per il~ 11~ e d1cam en to , la q11ale, . purtr9pp9, non è clin1can1en te pre.vedibile nè evitabile. M. FABERI.

L 'olio ottenuto d. ~ lla distillazione del Ch enoJ!odium amb:osioides ha ~rovato larga applicazione n el periodo postbellico pèr ·le sue spiccate qualità antjeln1intiche. Abbastanza .numerosi sono p erò i casi ri• portati di avvelenamenti in seguito a l suo .uso . Le cau_se pri_nc~pali di tal_i avvelenamen ti posL'amebiasi epatica .e la sua cura. sono riferirsi s1a alle dosi troppo al te (non si H. La ~az e e P. Meln otte (R ev. de Chir. , 1928, d o,1 r~bbe~o sorpassare l ~ 2-±-30 gocce a lla vol ta) si.a .a]l e rrata forma d1 prepar.azion e del m e- n: 1.0) ri.a?sumono tutta la patologi.a d ell 'ame~ dicin.al e, e all'errata maniera di somministra- })1asi epatica. P er quanto dican o cose in a ran • z1on e. l)a:te .note, il l~voro presenta interesse pe~chè· e 1~ risultato d1 una v.a sta esperien za in ma-Le r egole a lle quali bisogn erebbe attenersi volendo prescrivere, "'ono le seg·uenti , dettate t ~r1 a. Anch e i risultati statistici ch e gli AA. da Briining : r1p?rtano sono notevoli , in qu.anto su 252 ope· rati hanno avuto solo 8 rr1orti. 1) un trattamento antieln1intico de,re venir differito negli i11dividui deboli , costituzioG. MATRONOLA . nalmente sensibili, o a f(etti da m alattie acute; Echinococcosi peritoneale guarita da.Il' arsenobenzolo-~ 2) stabilire con sic urezza la presenz.a di Curc!iod. (l-? ev'l!e Méd ., marzo 1927) espon~· eln1inti intestinali, ponendo mente a tutte le la ~tori~ d1 un in fer1110 di 59 an11i, ch e l 'A., . difficoltà diagnostich e; ' .acc1n~os.1 .ad operarlo. alla T.a lma IJer ascite· 3) astenersi dal so1nministrare altri n1edicl1e 1 r11Jroduceva r apidamente, accon1pagnata camenti durante la cura antielmintica; da epaton1eg,ali.a, trovò .a ffetto da .e cl1inococcosi 4) assicurarsi della purezza del pre1Jaraio; 5) non ecceder e n ell e dosi e non prose- i)erito11eale diffu a. Asportato il IJiù g·ran nu1nero possibile di cisti , I '.addome venne chiuse, guire la cura troppo a lungo; .. 1 Jer prin1am. ' ' en11e quindi praticata ui1a serie 6) far ei11pre seguire un lassativo all 'ul<li n eosalvarsan intraven., ch e rim i e in buone-· tin1a dose g iornaliera. .r\. tale l1r oposito si è insistito ·sui p eri coli condizioni il malato. In seg·uito, d opo tre m esi , fu l)O sibil e .interve11ire sul fegato, ove . . i trovò cl1e può ca usar e l ' olio di ricino, per il fatto una voluminosissi1na cisti di echinococco .supch e, solvendo faciln1en te l 'anti elmintico, lo rende i11aggiorm ente assorbibile, diminue11do p urata (causa certa della diffusioi1e dell 'echida un l a to }'.azione ch e deve esplicarsi sul pa- nococco n el p eritoneo). Dopo il drenagg·io, r erassita, e d'altro lato aun1entando le possibi- siduò un.a. ·fi stola bili.are, ch e p erò non impedì al p. di riprender e le proprie occupazioni. Tale lità di avvelenan1ento. · Tutto questo sembra però non corrispondere fistola rion si occlu se m ai , fin ch è, dopo b en · dodici anni , il n1.a lato ven11e a morte p er pleuesattamente a lla verità, essendo stato , a d esempio, u sa to in America l'olio di ch en opodio per rite purulei1ta a destra. L 'autopsia dimostrò ch e la pleurite era sta ta via· endomuscolare (3 c111c. n egli adulti ), ed cau ata d alla diffusione del l)l'Oce so su ppura- . ancl1e end oven osa (P) (em e . 1,5), con r esultati ottimi e se11za dan~o alcuno per j] pa- ti,;o epatico att~a,1 e rso il cliaframma (presenza ziente. Tali nuove vie di somministrazione sa- di un tr.amite transd iafra111mati co), e ch e le r ebbero giustificate dall a p ossibile insorgenza c isti di echinococco multiple del JJeritoneo di manifestazioni morbose a tipo .metastatico erano morte ed era n o tate in parte inglobate da tessuto di granulazione da corpo estraneo. (per es. n ell 'on1ento), n ei soggetti port.atori di L 'A. consig lia di tentare sempr e in simil i vermi intestinali. A. Bie in (llt/ii11cl1. 1Jed . Tl .och., i1 . 16, a pri- casi la cura arsenobenzolica, preconizzata da le 1929) u sa l'olio di ch enopodio da oltre 10 l\oux. (Il con trollo di tali ri .. ultati fatti n ella Clianni , r egolandosi n el modo seguen te : lassativo la ser a precedente alla cu ra; somministra- 11i ca Medica di Ron1a no11 ha corri po ~ to : Nota · E. G. zione il gi orno di poi dell 'olio su alqu.a11to zuc- · della R ed. ). ch ero , dopo un pasto leggero, p er 3 volte, a distanz.a di 2-4 ore; lassativo (.olio di ricino o P.O STA DEGLI ABBONATI. in fuso di senna) dopo l 'ulti11ia d ose; proseguim ento della cur.a per 3 giorni, terminando con ;\.l clott . L. C. B. , Trapanj: Non conosco l 'ureon1etro Oli,eri. i 11uò dire ulteriore la sati,10. Tutta la cura n on va poi ripetuta prin1a di 2-± settin1an e. Il numero ch e og11i fabbri cante di ' 'elrcrie co~ tr11isce dedelle gocce da amministrare deve essere al- g li ureo111etri 1)ro1)ri e i1on è q11indi })Ossibile quanto minore agli anni del bambino, n on cono cerl i tutti ~ Og·nun o di e .. i . del r esto . è sorpassando mai le 12 gocce anche n ei più .accon11)agn ato clalla r elati·va i truzione. Ad grandi . ogni n1odo , il prin ci1)io è ~ en1 pre lo tesso, ]o

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1410

lL POLICLINICO

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v iluppo di a zoto ·dall 'urea per m ezzo d ella · poi i1~cessaria _la coope:azione di tutti quanti s~ luz i one . di ~pobromito . Co11 un po.' di pasono 1nteressat1 a questi problemi, nonchè fra .z1en za, s1 arriva a comprender e il funzionala s?uol~ ~ ]e ist_i tD:zioni sociali da una parte m ento di tali anparecchi.J' anche se manca la e g li enti i11dustr1al1 e commer ciali, dall'altra. i struzion e r ela tiva . La formula p er la prepara- q-1~ alun:ii di condi ziqfi:i po,:er e, ma con qua.zione d ell 'ipobromito non ha importanza e l1ta part1colarn1ente br1llant1 d ovranno essere ·qualunque soluzione può essere u sata : p. es. , convenientem ente a iutati, mentre si dovrà com·quella ch e è preparata aggiungendo 2 em e . di battere I 'abitudin e di indirizzarsi alla scelta bromo ad una sòluzione al 9 % di soda cau· di un m esti er e per considera zioni e criteri irstica . La quantità di urea corrispondente a] razionali . volume di a zoto ottenuto è costante ed è d.i I metodi consistono in attività speci.a] izzate .g. 0.002 67 per em e . di azoto , a 0° e 760°. e collaterali . Le prime si esplica110 con consio-li fil . individuali', m ediante confer enze con il singglo .All 'abb. n. 7258-1: indiv iduo e con i genitori e mafstri ; n ei casi di fan c iulli fi sica m ente od inte11ettua ln1ente Tutti i r ecenti tratt ati di m edi c ina si occup an o d ell a patol ogia d el sistema n euro-vege- a~orn1ali , 1'oper a ? el con siglier e sarà fian ch eggia ta da quella d1 una per sona ch e si occupa ta tivo. di assisten za soc ia ]e. Un buon riassunto su]l 'anatomia , fisiologia Sarà cura d el co n ig·1ier e di e~itare tro1)pa -e patologia d el sisten1a stesso 'è dato dal manuale di GuIL LAU ME: Sympatique et les syste- fretta n ella scelta d ell a. professior1ié . Si può inoltre compier e un 'opera di co11 sim es associés (e ditor e Masson , P ari g i) . g lio collettivo n ell e scuole, m entre si dovranno dare tutte le in formazioni r iguarda nti ]e condizioni profess iona li d ella località ed agli alunA~ ni si far.anr10 fare ·visite .a fal)bri ch e e stabili.Revisione dei pi·incipi dell'orientamento m e11ti industriali. Particolare sorveg·li.an za si eser c iterà s ulle professi.o·nal e. fabbrich e le qua 1i occupa110 g iovani sotto i 21 a nni , indicando le particolari c0ndizi oni in Un a (~ 0111Ìl1issi o n e americana , inca ricata di ·questo studio ha r ecentemente pubblicate le cui questi si trovano. La scu ola d eve cooper ar e alla sorveglia n za e, s ue con clusioni in proposito, le qua li non si .di c~ ~ an o p erò di m olto dai concet ti fin qui con essa, i g iovani si dovr a11n o n 1anten er e in contatto .a lungo an ch e d opo averla lascia ta. ·seguiti . Un impor tant e fattore attivo è dato da agenzie, Una cosa è s tata g iustamente m essa in ri.lievo ed è cl1e, siccom e la scelta di una pro - da cui si.a escluso ogni cara tter e con1m er c iale, fession e (in tesa · com e qualsiasi occupaz io11e ri- ch e dia 110 }'a iuto di . . inter essato per la ricer ca di un posto od il can1bi.a m ento cli lino n on munerata) ignifica sceglier e un d eterm inato a datto a d altro ]) ÌÙ con veniente . .corso di st u di , l 'orientamento scolastico devE:P er quanto rig·u a rda le .a ttiv ità collater.ali, ·Considerarsi com e fa cente parte di que ll o p r osi t en ga p r ese11te cl1e ogni ar gomento di studio fession a]e. · . col.astico può .a ver e relazioni con l 'orientarnenLe i11 for1n azioni su questi argo 01 enti n on posson o e ser d-a te d.ai gen'itori rr1.a dovr.artno to profes ionale e ch e· ogni form~ di a ttività scolasti ca può servire di tim ola n te a i fini d el·esser d ate da una sp eciale org·an izzaz ion e. L 'opera di orientamen to d eve basar ::;i su tre 1'orientamento , g iovando a m etter e in evide11za par t icolari tenden ze ed attitudini. p rincipi : 1) n on vi sono due in dividui ug uali La sch ed a d i og ni a lunn o, inizia ta fin daln elle a t titudini n a turali e n ell e cor1di zioni an1biental i, per cui ogni s ingolo individuo d eve 1'asil o in fan t il e, con i dati d el pro fitto scola·-e . . er e tudiato particol.armente; 2) in conside- stico, dei vari · testi , ecc. sarà il d ocum ento più r azion e d ella specializzazion e serr1pre crescen te impor ta nte per I.a d irezion e d.a sceglier si. Il progr amm a d ell 'or ientam en to pro fessiona, di tutte le occu pazi oni , si d ovr ann o avere pe1 .cia scuna di esse d elle in for maz ioni precise; le può esser e svolto soltan to d a specia l i i stitu3) è quindi necessaria la co11oscen za d elle per - zioni in rapporto c on le scuole e con gli enti s on e e delle p rofessioni , con i mutam enti ch e industria li. Ad esse dovranno far capo le varie ·esse su b i cono , sjcch è l 'assisten za d ovr à esser e istituzioni educative e di assisten za sociale, ) e . r~ppresen tanze d ell ' industria e d ei lavora tori . ,continu a ad ogni passo d ella tra da. P articolare cura si d ovrà aver e n ella celta Si d ovr à inoltre provveder e ·perch è Je scuole del con sigli er e di. orien tam ento , ch e dovrà es .. ·siano ada tte a i bisogni d egli a1unni e d ella sere provvisto di m olto tatto , . pazien za ed a l·comuni tà , in modo ch e, di ogni sing·olo alunn o , si coltivin o le qua lità, p r ovved en d o a dare truismo , oltre a d esser e parti cola rn1 ente verl e nozion i sull e diver se p r o fess ioni. I / opera io ~ato n ei p r oblemi del lavor o ed aver e seguìto . . d ovrà con1prendere qua li son o i r apporti con uno speciale cor so di a bilitazion e. Attua lmente, in m ol te scu ole am ericane, vt la propria classe e con la società; la di g nità d el la' oro dovrà esser e elevata, fa cen d o ì ch e sono d ei cor si di orienta m ento , J)er a lcuni d ei 1a scelta di un 'occupazion e sia fa tta a n ch e te- quali vi è d el })er sonale special izzato. fi l . n endo con to della soddisfaz ion e pe_r son ale. Sarà

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SEZIONE PRATI CA

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' POLITICll SllNITARill E GIURISPRUDENZll.<*> .

CONTROVERSIE GIURIDICHE. XXXIV. - Preferenze dipendenti de Ila condizione di coniugato. La legge 6 ,giugno 1929, n . 1024, pubblicata nella Gazz.etta Ufficiale del 28 giugno, n . 150, contiene queste disposizioni: cc Art. I. - In nessun caso lo stato di celibe e di nubile ovvero la conservazione d ello stato stesso può costituire titolo di preferen za per gli impiegati e salariati dello Stato, d ell e Provincie, dei Comuni e d elle istituzioni pubblich e di assistenza e di beneficenzp. A parità di merito, gli impiegati e salariati coniugati con prole devono essere sempre preferiti a quelli · coniugati senza prole e questi ultimi a quelli non coniugati. Ogni disposizione ·c ontraria è abrog·ata. La presente regola non si applica ai corpi armati dello Stato, delle Provincie e d ei Comuni. Art. 2. - La disposizione di cui a l primo comma dell'articolo precedente si applica anche ai contratti d'impiego privato. Art. 3. - Nelle concessioni ed aulorizzazioni amministrative, a parità di condizioni e di merito, gli aspiranti coniugati con prole devono essere preferiti a quelli coniugati senza prole e questi ultimi a quelli non coniugati . . (L'art. 4 riguarda la cessione o assegnazione di case popolari ed economich e). Le disposizioni sono chiare; n1a l'applicazion e non sarà faèile. :È, quindi , utile qual ch e delucidazione. a) La prima regola · ha limitata importanza per g li impieghi pt1bblici, perchè generalmente lo stato di celibe o di nubile non costituisce titolo di preferenza. Maggior valore ha per l 'impiego privato. b) La seconda regola stabilisce un titolo di preferenza, a parità di merito, cioè a parità delle altre condj zioni necessarie e sufficienti agli effetti della nomina. Il titolo di preferenza deve essere rispettato dalle amministrazioni dello Stato, delle Provincie, d ei Comuni e delle istituzioni pubbliche di beneficenza : è da ritenere, sebbene non esplicitamente previsti dall'art. 1°, che vi siano compresi anche gli enti pubblici parastatali. Il titolo è costituito dalla condizione di coniugato e, con prevalenza, · di coniugato con prole: il numero dei figli non sembra che abbia rilevanza. e) Stabilita la condizione base della uguaglianza del merito - o dall'amministrazione direttamente o, nei casi di concorso, dalla

Commissione - ha efficacia il titolo di preferenza. Ma qui risorge la vecchia questione della, efficacia in rapporto al diritto di scelta per· la nomina agli impieghi pubblici. Se, per· disposizione di legge o di r eg·olamento, la graduatoria vincola l 'amministrazione, stabilisce cioè l'ordine delle nomine, (come per es. per gli insegnanti elementari), il titolo di preferenza ha diretta e d ecisiva efficaci.a ed è fonte di un diritto soggettivo alla nomina in confronto del concorrente che· ha merito uguale. Ma quando - ipotesi più f:requent·e - l 'ordine di m erito risultante dalla graduatoria non vincola J',amministrazion·e , la quale ha invece facoltà (ii scegliere entro· ' i limiti di una terna o uno qua lsiasi d egli idonei, si presenta il quesito della efficacia d ella preferenza relativamente alla nomina. Il potere di scelta è limitato ? o il titolo vale sol-. tanto agli effetti dell 'ordine d ella graduatoria, come indicazione indiretta , senza che per· · ciò l'amministrazione sia obbligata a nominare il concorrente preferito ? La questione· è, in certo senso, analoga a quella che si è fatta per le preferenze attribuite dall'art. 9 del R. D . 30 settembre 1922, n. 1920, estese· poi agli impiegati degli enti locali; invalidi'. di guerra, feriti in comb.attimento, ecc. Non è il caso di riesaminare ora tale controversia, che è stata anche da noi ampiamente trattata in questa rivista . Sarebbe stato utile che· la nuova legge avesse meglio precisato la efficacia del titolo, tenendo conto dell e precedenti ·e sitanze per casi analoghi. È not0> che la. giurisprudenza d el Consiglio di Stato, dopo qualche incertezza iniziale, si orientò decisamente nel senso delJ.a effièacia 'd el titolo· ai soli e ffetti dell'ordine della gradua toria , considerando non limitato il potere di scelta spettante alla pubblica amministrazion e perdisposizione di legge o di regolam ento. È da. ritenere che, anche per l'applicazion e d ella legge 6 giugno 1929, n. i024, la giurispru-denza seguirà lo stesso indirizzo, pur potendosene seriamente dissentire. d'J Possono verificarsi casi di collisioni dipreferenze: possono, cioè , esser e d ichiarati idonei, a parità di m erito , concorrenti celibi; che hanno titolo di prefer enza perchè ex-com. battenti, feriti in combattimento, ecc. (art. 9, R . D. 30 dicembre 1922, n. 1290) e con corr enti coniugati con o senza prole, i quali hanno perciò titolc• di prefer enza in forza della. legge 6 giug110 1929. Quale situazione sarà prevalente? O il ti,

(•) La presente rubrica è affidata al] 'avv. G1ovANNI legale del nostro periodico.

SELVAGGI,

esercente in Cassazione,. consulente-


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IL POLICLINICO

tolo dell 'uno p.a ralizzerà gli effetti d ell'altro , .come due forze ug uali e contrarie che deter· minano un o ... Lato dj equilibrio? ' È da rj ]evar e, anzitutto, c}1e diversa è la importa11za d ell e preaede nze stabilite a favore degli i11validi di guerra, le quali costitui-scono titolo per l'assunzione in servizio. La legge obbliga n riser, ar e un certo numero di .posti esclusivamente agli invalidi , qualora es i vi con corr ano e si an o n elle condiz ioni pre·scritte dalla legge st essa . Questo è un diritto .alla nomin.a, con preferenz.a assoluta, indipen. d ent em ente da 11a comparazione d ella idoneità. Ql1indi, la })r eferenza stabilita a favore dei ~oncorrenti coniug ati non pregiudica il titolo di }}rece d en z.a attribujto agli inv.alidi di guerra. In qu e t o caso non si verifica nemm e no una rolli , ione di titoli , perchè si tratta <li ?ituazio11i g it1ridich e essenzialmente diverse; aJ I 'u11a corri "ponde u11 diritto soggettivo :alla nomi11a ad un determinato posto; l'altra ·è fori.te di un emplice diritto di preferenza, a parità di m erito. D cli cél t a è, invece, la questione se due con..correnti , di chiarati idonei a parità di merito , siano portatori di titoli di pre ferenza: 1'uno ìn forza d ell 'art. 9 d ella legge del 1922 e l 'al)'tro per e ffet-to d elJ.a legge 6 giugno 1929. È da riten ere che sia prevalente la prefere11 za .attribuita .ai con correnti coniugati in co11 fr onto d ei celibi, trattandosi di una norni.a gen erale posteriore che prevale. a q~ell~ ..anteriore, tanto più ch. e l.e nuove d1spos1z1on1 .non contengono eccez1on1. Iie norme .anteriori ch e attribuiscono prefeirenze p er altro ti 'to]o non s ono abrogate a .a lla l eo·ge d el 192 9. Questa , invece, indirettament~ n e paralizza, in certi casi, gli effetti attribuendo ad altri un diritto prevalente. e) Per l e promozioni, il titolo di prefer enza vaie soltanto quando si provvede in base al merito. Se si tratta di promozioni per anzianità, i procede secondo l 'ordine del ruolo e mane.a quindi il presupposto al quale l~ preferenza è . subordinata: cioè la . parità d1 con dizi·o ni. Se, invece, alla promozione si P.r ovvede per merito o per anzianità e merito, è efficace la pre fer enza a fa,ror e d ei coniugati in confronto cd.ei celibi. f ) Il titolo di preferenza è valutabil~ .non ·soltanto n ei casi di nomina o di promozione ma anche in quel] i di dispensa .dal servizio per cause obbietti ve, cioè , g~neral;m~nte, . per -soppressione di posti. Se 1 amm1n1stra~ione pubblica ridt1ce l 'organico e . s?pprime uno o più posti, d e,re dispen sare il personal.e esuberante. In que Li casi - . qual~ra non sia soppresso un posto det erminato, per una. ~usa ·ohbiettiva inercn le ad esso l 'amm1n1straz ione sceo-lie. a1scrPz1onalmente, l'impiegato ' (:h e d e,·e oesser~ dispe11s.a to_, tenendo conto d.I 1

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tutte le circostanze obbiettive e subbiettive che nei singoli casi possono guidare il criterio di determinazione. :È da ritenere che, a parità di condizioni esse1tZ1ali, gli impiegati coniugati debbano f:;;;sere pl'eferiti, agli effetti d ella permanenza in uffi, io, .agli impiegati celibi e i coniugati ron !)role agli altri. g) La preferenza è efficacè anche nei casi di conce~siorLi P, di autorizzazioni amministrative, sempre s :i11tende a parità delle .a ltre con<lizicni c.~ i id(.U( 1tà . XXXV - Certificati sanitari; compensi. Gl i art. 21 e 26 del r egolamento 9 novembre 1923, n. 253±, prescrivono la vidimazione d ei reg i ~tr i di c.arico e scarico e delle richieste di , tupefacenti. S i è dt1bitato se sia dovuto con1penso agli ufficiali sanitari per tale vidimazion e . J\tf a è stato ril evato dal Ministero dell'Interno ch e si tr.atta di un controlJo esercitato d a l! 'autorità comunale, per rag ioni di esclusivo inter cse pubbli co e non di l1r estazioni n el] ' interesse privato .

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza. . Direttori: On. Dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Oassaizione. Il Num. 9 (Settembre 1929) contiene:

L'assiourazlo1ne obbligatoria contro le malattie profes· sionali. · Note sintetiche:

Dispensa del pereonale degli enti

locali.

Rassegna di giurisprudenza: Dispense da.il serviziOI in forza dei poteri straordin·a ri. - Azion·e di danno contro gli amministratori, per re&ponsabilità personiale. - Inf.ortunio : dete.Tminazione della inabilità derivante .da lesione ~.gli oochi. - Illlfortunio : infermità preesistenti.

Legei e Atti del Coverno: Assicur.aiz·ione obbligatoria contro le m8.rlatt.ie tPro fessionali. - Elenco dèlle lavoratzioni in·dustriaU a€11 effetti delle visite m ediche preventive e periodi-che. - Dispensari aintituberco1.ari. - Esercizio prcf essioni sanitarie. Studi e gabinetti dei prà.vati professionisti. - Bagni d 'Acqui. - Ordinanza di polizia veterjnaria. per gli animali ruminanti e sUJini importati .dall'Estero. - Vigilanza eul:le rprQlfessiomi sani barie. Censimenito gaibi netti den-. tietici, eoo. - Istituto Nazionale delle Assicurazioni - Rilascio di documenti clinic.i e necroscopi-ci. - Certificati .s anitari. di scorta alle carni .freece e eongeJate traspor1 a.te a.a un Comun.e aill'altro del Regno. 1

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Abbonamento p·e1 1929 : per l'Italia. L. 3 6. Per glf aeeociati al « Policlinico ,, : per l'Italia L . 3 O. un· numero separato L. 5.

Per abbonarsi inviare Vaglia PosttJ,le all'editore Luigi Pozzi - Via Sistina 14 - Roma A richiesta si invia numero di saggio

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SEZI O:\E PRATlGA.

I ~t 13

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NELLA VITA PROFESSION ALE. ' <:ro11aca del movimento professionale. 22 1 Congresso dei Medici Contlotti.

~Ientre

a1ìdiamo in macchina, si svolge a Cagliari l 'annunziato Congresso dell 'Associazione Naz~onale Fascista dei Medici Condotti. Per l 1occasio11e sono convenuti a Cagliari, oltre il Direttorio Nazionale dell 'Associazione, più di 400 medici organizzati di t utta Italia . L 'inaugurazione h a aYu to luogo al Politeama Regina ~Iar.gherita; l 'on . Cao di San ~!arco portò il saluto -Oel Gover110. Dei layori daremo. notizia prossimamente.

AM MINISTRAZIO NE SA NITARIA. Farma.copea Ufficiale e tabella dei medicinali di libera Yendita. La Co11ieclerazione Nazio·n ale J.i"'asci sta dei Com.mercianti aveva presentato alla Direzione Gene,rale della Sanità, un memoriale inteso a pro·spettare l 'opportu11iLà di alcune modificazioni .alle norn1e concernenti l a vendita da parte dei ·drog hierj di al c•ine sostanze medicamentose inscritte nella Farmacopea Ufficiale del Regno.. Ora la Direzione Gen erale della Sanità comunica che co11 Decreto ~4 lug,lio scorso,· alle Tabe1le V e VI della nuova Farmacopea, già appro·vate con Decreto 16 dicer11b11e 1928, e corrispondenti alle tabelle IX e X della quarta edizione -Oella Far111acopea stessa, sono state apportate l e seguenti modificazioni: 1) Tabella V (elenco d ei prodotti inscritti .nella Farmacopea eh~ i non farmacisti sono autorizzati a vendere al pubblico sotto l'osservanza ·di determinate norme ed in quantità non inferiore a ql.1ella indicata nell 'elenco medesimo): ·soppresso il prodotto « Carbonato di piombo » che, per 11on essere compreso in detta Farma·Copea, ~esta di libera vendita . 2) Tabella Vl (elenco dei prodotti inscritti n ella Farn1acopea, l a vendita dei quali è libera .a chiunque, salvo il disposto per i veleni) : ag;giunte l~ sostanze: acido borico, acido gallico, ·"Carbonato di inagnesio in p_a ni, glicerina, luppolino, trios~imetilene, trioformolo, solfato di ~alcio disidrato (gesso cotto) . .. I numerosi voti pervenuti al Ministero si~ d alla 1classe dei droghi eri, sia da quella dei farmacisti, .aventi per ogge tto l a compilazio·n e d elle suindi-cate tabelle, formarono ogget~o di attento ed ac~urato esan1e della Commi ssion e .incaricata della •con1pilazione d ella V edjz ion e d ell a Farmacopea "Ufficiale del Reg·no: dell a quale Commissione fa~evano parte anche i r appresentanti delle classi 1 predette. Infatti. p er quanto concer11e la vendita delle l_)reparazioni dietetiche (farine lattee, biscotti , ecc.) '

come dei prodotti per la cosmesi e di quelli così detti ig ienici, si avverte ch e l a s tessa è i11ibita ai droghieri soltanlo per quelli dei sui ndicati prodotti ai quali siano: in qualunque nloclo, attribuiti effetti ~erapeutici e cioè propriet à atte a curare una determinata malattia.

CO N C O R S I . POSTI VACANTI . BELLTJNO. Ospedp,le Civile. i)ediatra; al 31 ott., ore 17 ; L. dee.; età lim. 35 a.; tassa L . fettivo ervizio in R. Clinica l)spe<lale; doc.. a 3 mesi dal prova.

Medico pri1nario 8000 e 4 quadrienni 50,05; 4 anni di efpediatrica o grande 17 sett. ; 2 anni di

BR1Nn1s1. Amministr azion.e Provinciale. - Direttore dcìJa Sezione Ch imica del Laboratorio provi i1ciale di Ig·ie11e e Profilassi. Per titoli ed esami. Stipend io L. 13.500 aun1entabile di un decimo al termine del 3°, 6°, 9°, 14° e 19° anno dalla no1nina. Indennità ser vizio attivo L. 3500 ed il 30 <J~, sui })roventi delle ricerche ed analisi a pagam ento. Scade11za 30 ottobre. Per altri chiari111enti rivolg·ersi alla Segr eteria dell 'Amministraz. Provinciale.

I

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BusTO _I\ n.s1zro (Varese). C>spedale di f:ircolo. Scad. 31 ott . ; medico primario; L. 11 .000 oltre compe tenze a tariffa p er c11re a paganti. Chied. él:Vviso all 't Tfficio amministrativo. CASTEL D'EL Rro (Bologna) . - A tutto 15 ott.; et à lin1. 35 a.; irrepre11sibile condotta polit. ; tass1a L. 50,15; doc. a 3 mesi dal 14. sett. ; s.tip . L. 8800 e 5 qt1adrienni dPc ., oltre c.-v.; L. 3000 cav. CAsT1Gi,10NE n 'ADDA (Milano) . ·Condotta libera; al 15 ott .; età lim . 40 a.; richiedesi buona condotta politica; tassa L. 50,15; doc. a 3 mesi; stip . L . 10.500, oltre L . 1000 bicicle-tta o motociclo, L. 1000 uff. san .; 5 quadrienni dee. ·CAT.ANIA. R . Prefet tu r a. Il termine per la presentazione delle do,m ande pel concorso al post o di Ufficiale Sanitario nei comuni di Aci S. AnLonio, Calatabiano, Fiumefreddo di Sic., Gravina d i Cat., Ivfasci3.lucia, e Motta S. Anastasia, è· prorogato al 20 ·ottobre, ferme restando le altre condizioni s tabilite nel precedente avviso del 27 luglio 1929. GENOVA. Comune. Medico batteriologo assistente ; L . 14.500 e 10 bienni di L. 450, c.-v. ; età Lim. 35 a.; scad. 15 nov. Rivolgersi Ufficio Personale . I ~ rPEUIA .

A rri1niriixlraz. Provinc. Direttore della Sez. med.-micrograf. e bacteriolog. del Laboratorio provi1H;. e l 'igiene; L . 17 .500 aumentabili a L. 25.000 ol 1r \... L . 4700 aumentabili a lire 7000 serv. att . Co 1<1i 11lore della Sez. chim.; lire 15.200 au111e11La I i.li a L. 21.000 oltre L. 3600 aumentabili a L. 5200 serv. att. Caro-viv. Età lim. 30 a. Rivolgersi Segreteria gen . della Provincia . Scadenza ore 16 rlel 25 ottobre.


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IL POLICLINICO

MA SSA l\1ARTAN..\ (Perugia) . - Scad. 15 oll.; due condolte; L . 3000 e 5 sesse11ni dee., oltre L. 600 serv. att., L. 500-2el00-4000 trasp . ; tassa L . 50. MATERA. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario per 18 co1n un i ; L. 3000-4000; scad . 1° nov. ~I1LANO.

Co n.siglio degli Istituti Ospitalieri. -

Merlico direttore; L .. 32.400 oltre L. 5800 serv. att.; scad. ore 15 del 9 dic.; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi dal 9 sett .; titoli. Chied. annunzio. · 1\iloNZA. Ospedale Unibr>rlo I . - Chirurgo primario; al 30 ott. , ore 18; titoli ed eventualmente esami ; no1nina e confernle quinquennali; lire 10.000, oltrP. p arlecipazjon e introiti ; età lim. 40 a.; d oc. a 90 gg. dal 12 sett. Nov1 Dl MonENA (..Vloderia) . - Scad. 10 ott.; 3a cond. ; L .' 8000 e 10 bienni ,-e11tes .; addizionale L. 2 oltre i 100 pov ., fino a l ,. 1000; trasp. L. 6002500 ; e tà lim. 35 a.; tassa r,. 50.

Chirurgo-Direttore degli Ospetlali Uniti. Stipendio iniziale lordo L. 18.000, aumentàbile di un d ecimo sullo stipendio base ogni quadrie11nio e per quattro quadrienni. Diritto a L 50 % d egli 0110,r ari sulle prestazioni operatorie .sia all'Ospedale che all'Ambulatorio. Scadenza ore 12 del 4 novembre. Per ulteriori chia .. rin1enti sui documenti ecc. rivolger si alla locale Segreteria degli Ospedali l Jniti. OnTE

( Viterbo) .

ORTEZZANO (Ascoli Pie.). Scad. 10 ott. ; con Monterinaldo; L. 8700 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 500 indenn. laurea, L. 500 t1ff. san., L. 4001700-2700 trasp. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50,15. RoccALBEGNA (Grosseto). Scad. 20 ott. ; lire 10.500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2000 cavale., e.-v. RoMA. Consorzio Provinciale Antitubercolare. Ispettore generale. l)roroga ore 19 d el 20 ottobre. Vedi N. 38. SA~ 1\'!JNIATO (Firenze) . -

dee., oltre trasp. e 35 a. Scad. 19 ott.

c.~v.;

L .. 9000 e 5 quadrie.n ni tassa L. 50, 15; età lim.

SASSINORO (Ben.evento) . Scad. 10 ott.; lire 8000 oltre L. 500 se uff. san. S . ELio\. F1ul\1ERA1>1no (Frosinone). Scad. 11 ott. ; 2a cond. ; L. 7000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2400 cav. S1nAcusA. R. Prefettura. - Ufficiale Sanitario. Scad. 45 giorni dal 13 sett. V. N. 38. Sol\IMATINO (Caltanissetta) . - Scad. 30 gg. dall 'B sett.; L. 8000 e 5 quinquenni dee.; regolare condotta civile, morale e politica; età lim. 40 a.; lassa L. 50,15; doc. a 3 mesi dall '8 sett.

S. STINO nr L1VENZA (Ve nezia) . -!..- Scad. 20 ott.; 1° r eparto ; L. 9000, c.-v .., trasp.; L. 1400 se uff. san. comprensive trasferte . 'l'EllnAGNoLo (Trerito). - Scad. 30 ott.; ab. 2443; L. 9500 e f5 quadrien11i dee. , oltre L. 1000 indennità di via, L . 3000 cavallo, L . 950 uff. san.; abitazione gralui!a; età li1n. 35 a .; tassa L. 50,15. 'f onRITA TIBBRINA (Ronia). - A lutto il 3 nov.; L . 10.500 e 5 quadrienni dee., oltre L . 400 uff. s an. : doc. a 3 mesi ctal 10 se1t .: tassa L . 50,15; chiedere an nunzio.

[ANNO

XXXVI,

NUl\I.

39J

TRAPANI. Alun.icipio. - ~[~dico scolastico; a 30 g iorr1i dal 15 sett.; L. 10.000; 3 quadrienni e 3 quinquenni di L. 850; età lim. 35 a.; tassa lire 50,10; t~toli ed esami; 2 a11ni di prova; chiedere annunzio. VILLA CEI.mRA (Pescara) . - A tutto il 10 ott.; I... 9000 e 4 quadrienni rli I... 500, oltre L. 50() uff. san., L. 2400 cav.; etlt lin1. 40 a. Quando. non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte mediche)' i compensi allo stipendio base. Avvertenza. -

BORSE DI

STUDIO. Fondazione Piero Puricelli.

(Istituto Neurol .. Vittorio Emanuele III in Milano)... Rresso la R. Università di Milano è indetto il concorso ad un posto di perfezionamento a favore di un laureato in m edicina e chirurgia da> i1on oltre tre a11ni. Il vinc1tore dcl concorso, cheavrà funzione di m edico praticante, dovrà prestare l'opera sua nella Clinica delle malattie nervose e mentali per la durata di un a11no sol·a re. Egli godrà di un premio di L . 5000 annue che sarà corrisposto a rate trimestrali posticipate dietro attestato di approvazione clel rlirettore d ella Clinica. Rivolgersi alla Segreteria ~(CorsO' Roma , 10) ..

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il dott. Repett~ G. Vittorio, promosso da Magg~ore Medico della R. Narina a Tenente Generale~ è stato nominato, il 29 agosto u. s. , Ispettore Generale e Dir0tt0re Centrale della Sanità Militare Marittima, irt sostituzione del dott. MonacO' Federico, collocato in posizione ausiliaria, p er limiti di età . Il }Jrof. Cavar a Vittoriano, stabUe di clinic~ oculistica a Siena, è trasferito, col suo consenso,. a Modena. Il dott. Ernst Gellhorn, professore di .fisiologia• ad Halle, ha accettato la nomina di professoreassociato di fisiologia presso il Dipartimento dit Biologia Animale dell'Università di Oregon (Stati Uniti d'America). Il prof. Schade, che fin 'ora ha diretto la Sezione fisico-chimica della Clinica medj ca di Kiel,. è nominato direttore dell'Istituto di fisico-chimi~ ca medica, recentemente fondato nella stessa città·. Il prof. C. Seyfarth, che fin 'ora è sta lo m edic0i capo alla Clinica medica di Lipsia , è nominatcdirigerite la Selione di medicina interna ciel~ ! 'Ospedale San Giorgio della stessa città, in so~ stituzione del prof. Wandel, andato a riposo. Il dott. Timbal è nominato direttore generale' del Servizio di Sanità e d'Igiene presso il Ministero dell'Interno del Belgio, in sostituzione di O. Velghe, il quale ha lasciato il servizio per li"" miti d'età.


[ANNO

XXXVI, NuM .. 39]

SEZIONE PRATICA

IYOTJZIB DIVERSE. Opera Nazionale Invalidi di guerra. Il C:omitato esecu tivo dell 'Opera Nazionale Invalidi di guerra si è riunito sotto la presidenza del sen. prof. A. Lustig p er il disbrigo di numerosi affari d 'ordinaria amministrazio·n e e per provvedere all 'apertura del san atorio popolare Vittorio l~mant1ele III d 'Aspr omonte. Il Comitato h a dato inc:tri ·o al proprio presidente di fissare con il con senso della Presiden za del Consiglio dei Ministri l a data dell 'jnaugurazio11e del sanatorio che fu costruito con i mezzi fornitigli dal Governo Fascista. r Il Comitato ha definì lo i concorsi per i posti di co11sigliere delegalo presso le rappresentanze provinciali di Campobasso, Catania, Enna, Matera e Varese; ha proceduto alla conferma dei -consiglieri delr.çi1 t i di Ancona, Fogg ja, Gen ova e Pesar o ed ha inoltre disposto alcuni trasferimenti di con siglieri delegati. Il Comitato 11a poi (l elibera~o i11 merito alla <lestinazione tlel legato del Iu Luigi Cambiano di Torino e del resicluo fo11do (Lella cc Casa dei bambini » di Verona, ed ha desjgnato i rappresentanti dell'opera i11 seno ai con sigli di amministrazione dell 'Oper a i1azionale orfani di guerra nella persona del p.roprio· presidente, e n el Consiglio del sanatorio di Ancarano d 'Istrja nella persona dell 'avv. Melone, attuale commissario dell 'Ente.

1415

del1'iJ11iversità prof .. Burci, il prof. Perrier e il mi~ nistro on. Rocco.. Questi auspicò l 'avvicinan'len to tra le varie scienze, rilevò i benefizi ch e dal progr esso delle scien ze deve attendersi il nostro Paese, p eT su pplire la sua deficienza di materie prim e; assicurò li elle vig·ili cure del Goyerno . Prossimamente riferire1no sui lavori nel campo della bio1og·ia e della m edicina. 'fra gli élrgomenti trattati segnaliamo intanto: l\ifedici e nattLralisti del secolo xvi (Conti), Ricambio empglobinico norm ale e p-atologico (L. Zoja), Lotta contro· il carho11chio ematico· (S. Belfanti), Gli coregolazion e in patolo·g ia epatica (Zagar i), Nlicosi chirurgiche (Chiurco), Cura medica della cataratta (O:vio), Biochimica del sangu e dei tracom atosi (I-~ossi) , Variazioni epidemiche stagionali (Gardenghi), ecc.

1

18° Congresso internazionale di fisiologia. I laYori scie11tifici si so110 svolti a Boston dal 19 al 21 e il 23 agosto; vi hanno partecipato più ·di 1300 studiosi ; erano r appresentate 35 Nazioni; l'Italia lo era dal sen. F. Bottazzi. La seduta inaugurale si tenne al ìVIen1orial Hall , ·sotto· la presidenza del prof. vV. H. Howell, diEettore della Scuola d 'Igie11e dell ' Università John Hopki11s. Decano dei convenuti er a il prof. Ivan Petro,·itch Pavlov, l a cui attività scientifica persiste ancora jntensa all 'età di 84 anni. Venne con1me1norato il 1nedico amerjcano· William Beaumont , d1 cui sono ben noti i lavori sulla fisiologia cl ella digesLion e. l\f ol lo plauso inco-n trò la proposta del prof. A. Krogh, rappresentante la ·Danimarca, il quale sostenne l 'utilità di un or.gane internazionale, destinato a raccogl~ere le <recensioni di tutti i lavori di fisiologia, rendendo ·così accessibi li agli studi-0si anch e quelli pubbli-ca ti in lingt1e poco n ote. Il prof. Frédéricq di Liegi tracciò la storia dci precedenti Con gressi, jllustrand one l 'utilità. I lavori (lel Congresso si svolsero molto attivi . Venne stabilito di t enere il prossimo Congresso jn Italia ( a Roma od a !\1jlano). 1

18° Congresso

~taliano

delle Sci!'n:re.

Dal 18 al 24 corr. si è tenuto· a Fire11zc il 18° Congresso d ella Società italiana .per il progresso delle Scienze. All 'inaugurazione, avvenuta nel Salone dei Duecent-0 al Palazzo Vecchio, intervennero il minislro on. Rocco, altre autorità e personalità, ~l prof. Perrier in rappresentanza della Società francese per il progresso delle scienze, il prof. De Ezze per quella spagnola .. Parlarono il Podes tà co11te della Gl1erardesc.a, il presidente del Co1nitato ordinatore sen. Ginori Conti, il r ettore

I medici stranieri al 18° Congresso Stomatologico italiano. A queslo Con gresso, ch e avrà luogo a Roma dal 14 al 18 ottobre prossi1no venturo, interverran110 n1o-lti stomatolog~ stranieri, alcuni dei quali di g·rande autorità e rinomanza. Dall'Un gheria si a11n uncia la venuta di una quarantina d~ sto1natologi des~derosi di ricambiare la visita ch e i colleghi italiani fecero loro a Budapest nel 1925. Tra essi saranno S. E. And rea Csillèr y, ex-Ministro dell e Previdenie sociali, in rappresentanza del GoYerno Ungher ese; il · prof. Giuseppe Szabò, direttore della clinica stomatologica della R. Università di Budapest; i professori Enrico Salamq,n e Gustavo Morelli, insegr1a11ti ne lla cli11ica stessa; il dott. Sturm, ecc. Il dott . Csillèr y f l r ;'1 una comunicazio11e sul tema « Il · servizio stomatologico n ell 'assicurazion e so- · ciale » e il prof.. Salamon riferirà, per incarico • r icevuto dal precedente Congresso, sui cc Principii informatori n.el campo della terapia ortodontica ». Dalla Germania verranno· i due più insigni rappresentanti della stomatologia, il prof. Hans Moral, direttore della clinica stomatologica del1'Università di H.ostock, e ~l prof. Cristiano Bruhn, direttore della clinica stomatologica dell 'Università di Dilsseldorf. Il prin10 farà una comunicazione su la <e Palo·Logia dello spazio pterigo-mandibolare » ed eventualmente una seconda sui cc Denti artificiali >>. Il prof. Bruhn parlerà su « Il trattan1ento chirurgico-ortopedico delle deformità n1ascellari conge11ite ed acquisite ». Dalla Franci:i verrà il do t ~ . A. Herpin, l 'illustre professore, della Scuola di Stomatologia di Parigi e segretario gen erale dell 'Associazione sto1natologica internazionale. Tralter à il t em a: « De la molarisation ». L :Austri a invierà al Congresso di Roma uno dei su oi inigliori docenti di Slo1natologia, autore di magnifici lavori specialmente n el campo an atomico, cl1irurgico , istologico : il dott. Harry Sich er . Egli dimostrer à sul cadaYer e un proprio metodo di. ricerca del n erYo alveolar e inferiore per via orale a scopi anestetici. Dalla Spagna verrà certam ente il dott . Manuel Bau I .agarrig'a, presidente dell 'Istituto stomat ologico di Catalog n a, e, probabilmente, i dottori B. La11cle ~ c _i\.ragò e P. l\iayor al Carpintero di Madrid. Il dott. Lng-nrriga intratterrà il Congresso sopra t1n argon1ento cli g rande importanza ecl attualità: cc La piorrea al,·colare e la su a cu ra )). Infi11e dngli Stati Unili rl ':\ n1erica verrà il dott . Boyd Gardner , direttore dell a Sezior.c di Odon -


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IL POLICLINICO

tojatria della Clinica ~1ajo di Rochester e terrà una conferenza sui seguenti temi: « Relazione fra la medi~i11a, la o.dontojatria ed utilità, dal punto di vista pre- ~ post-operatorjo, di rendere abituale nella pratica odontopatrica l'uso dei raggi X. Necessità di inigliorare la tecnica delle estrazioni e significato delle ricerche di l aboratorio ».

Congresso tedesco di gastroenterologia. La « Società . tedesca per le malattie della digestior1e e della nutrizio11e » terrà la sua 9a. adunanza dal 16 al 18 ottobre, i11 Berlino, alla Langenbeck-Vircho\v-Haus (I.uisenslrasse 58/59, NW 6). Sono in rliscussione i temi: Crj tica della Farmacoterapia del ca11ale dige~ rente - Pilorpasrr10 - Cardiospasmo - ~1agrezza e obesità endogene - "\ìedute attuali sulle malattie del fegato, dal punto di vista medico e chirurgico. Al Congresso sarà unita una Esposizione. Presidente. del Con1italo ord.inalore è il prof. H. von fTalJerer, ~1oore11sLra sse 5, Dusseldorf; segrètario generale il prof. R. von den Velden, Bamberg~rs trasse 49, Rerljn 'V 30.

Consiglio Superiore dell'Istruzione Pubblica. Si è riunito il Co11siglio s11periore della Pubblica l s l ruzjone, sotto la presidenza del sen . Fedele. Il Consiglio ha proceduto alla nomina di una Comrnissio11e per la libera docenza e -gli incarichi di insegr1amento ai professori di ruolo per gli anni 1929-30.

Per il libro medico italiano. Ha trova to pieno consenso in tutta Italia la iniziativa che tende a favorire l 'attuabilità e la valorizzazione del libro medico italiano> specialmente didat~ico. In u11a riunione tenulasi a ~1ilano vennero fissate le linee generali di un piano di azio11e comprender1l e j_ seguenti punti: 1) ot~enere l'appoggio della « Società degli Autori » cosi da eliminare il contrasto tra Autori ed Editori; 2) studiare un « contratto tipo )) ; 3) promuovere l 'attuazione di una cc Mostra del libro m edico italiano » in occasione delle Fiere Campionarie o dell a « Giornata del Libro », ecc.; 4) studiare ogni altro mezzo che possa riuscire utile ed opportuno alla valorizzazione del libro italiano-, escludendo ogni antagonismo alle iniziative I~. quali, comu11que impostate> possono, tuttavia riuscire u~ili alla affermazione della produzione scientifica italiana. Su proposta del prof. Devoto , venne nominata una Commissione, che si interessi dell 'attuazione del programma tracciato; tale Commissione risultò composta come seg·ue: sen. prof. Gabbi, presidente; proff. Foà, Franco , Preti, dott. Oliaro, componenti. Il sen. Gabbi , essendosi immediàtamente interessato della attuazione del suaccen11ato programma , h a già ottenuto dall 'on. R. Forges-Davanzati il pieno consenso a che si possano inscriYere alla « Società degli Autori n tutti coloro rhe, nella possibilità di fare un libro medico, 111anuale, ecc., vogliono avere una guida e ga-

L-.\:\NO

XXXVI,

j\ul\1.

39]

ranzia nei rapporti cog'li Edi~ori; dei quali parimenti saranno fissati e tutelati i diritti nei• rapporti con gli Autori.

Premiazione ai talassologi italiani. In occasione del 3° (~ongresso Nazionale di 'Talassoterapia (Grado, 24-26 agosto 1929-VII) e per· iniziativa dell 'Ufficio Stampa Medica Italiana, il cui Comitato di Consulenza è presieduto dal sen. proI. L. Gabbi, sono, state assegnate attestazioni. con relativi Diplomi, cc per benemerenze di Scienza e di Italia111tf1 n, ad un g·ruppo di 1"'alassologi,. ten endo in con siclerazione i lavori i)ubblicati e in particolare ~ corttrihuti apportati 11ei Congressi. Ricordate le speci~li ber1e1nerenze di insigni ì\1aestri (~I urri, Maragliano, Giordano, Casagrandi, ecc.) verso la Talassoterapia italiana, e restando d «l studjarsi le modalità per esprimere loro il dQveroso omaggio, vennero intanto assegnati i seguenti Diplomi : · Prof. Ceresole G-iulio, Diploma d 'Onore in riconoscime11to di specialissime benemerenze ; Diploma di Medaglia d 'Oro : prof. Baccarani TJmberto, dott. Bocchetti Federigo, comm. dott. Botti Alberto) prof. Calanclra Edoardo, prof. Cardi Giuseppe. doti. Cesari Luigi , dott. Con1isso Emilio, comm. <iott. Cuomo Vincenzo, pròff. De Fra11cesco D., Del Piano _!\.ntonio, Federici Nico-· 1i110, FerranLtini A11drea, Fornario Giuseppe, dott. Giosetil Mauro, dott. Grandesso l\1ich ele, prof. Gasperini (~arlo , rlott. IIaiecl1 Ca1nillo, prof. Lenci France . . co, prof. Luisada Ezio, dott. l\lfagni Lu-ciarto, d ott. comm!. ~!farina Angelo, dot~. Minutilla Salvatore, dott. Nrt11ni Gt1ido, prof. OnoratoR. , dolt. Oransz Maurizio, prof. comm. Pullè Felice, dott. Rossi Gaetano, prof. Silvestrini Luigi, dott. Sn1areglia Aldo: prof. Vitali Fabio. 1'rattasi di un « primo elenco », che sarà completato in una prossima occasione> secondo le indicazioni che saranno favorite al Comitato di Consulenza dell 'U .S.M.I., del quale farà parte, per]a Talassoterapia, il prof. G. Ce resole.

Lotta antitubercolare nella Bergamasca. Per effetto della non1i11a del Preside della ProYincia nella persona del cav. di gran croce Lam])erto Sala, la Presidenza del Consorzio Antitubercolare Provi11ciale che è stata efficacemente tenu~a per diversi anni dal vice prefetto dott. cav. uff. ì'!11volone è passata al Preside del Rettorato· stesso, il quale ha nominato la Giunta Esecutiva. A direttore tecnico clel Consorzio è stato nomi11ato il prof. Umberto Carpi, della R. lniversità di Milano. ~Ientre si attende che il IlUOYO Consorzio dia mano all 'attuazione del vasto programma prefissosi, 11on è inutjJe dare uno sguardo al quanto, in materia di lotta antitubercolare, è stato fatto i1ella provincia. Il dilagare della tubercolosi in questa zona d 'Italia , aveva spinto nel 1899 benemeriti cittadini ])ergamaschi a promuovere la costituzione di una Unione bergamasca contro la tubercolosi, che assunse in seguito personalità giuridica col nome di « Opere antitubercolari Bergamasche ». Sin dal 1909 sorse quindi in Bergamo un dispensario profilattico antitt1bercolare che prese maggior svi.Juppo nel 1919 con il riconoscimento in En.te morale delle O. O. A. A. B. B.; alla stes-


[ANNO XX)\VI, NuM. 39]

SEZIONE PRATICA

sa epoca si aprì i~ell a provincia di Bergan10, nella località Groppino, un prirno ricovero di malati di tubercolosi pol1r1onare avente fini curativi e profilattici. B~nchè sorretta da autorità e benefattori, l 'opera pia non poteva finanziariamente riuscire a provvedere ai grar1di bisogni della lotta antitubercolare che rese così sentita la creazione del Consorzio suggerito e incoraggiato d alla legge 24 luglio 1919. ~1a soltanto il 24 giugno 1924, e cioè con il Fascismo, il Prefetto poteYa decretare costituito obbligatoriamente il Consorzio Provinciale Antitubercolare, tra la provin cia di Bergamo e tutti i Comuni d ella provincia stessa. I contributi della Provincia e dei Comuni vennero gradatamente elevati: per il 1929 il Co·n sorzio disponeva di circa 520 nlila lire di entrate ordinarie .. 1 Il funzionamento nel capoluogo d el Dispe·n sario delle O. O .. A. A. B. B. permise al Consorzio di rivolgere ~ propri sforzi alla Provincia, dove il terribile male non infierisce in misura minore. Da ciò ebbe inizio l 'impianto dei numerosi e ben attr ezzati dispensari, ch e d ovevano portare il Consorzio di Bergamo all 'avanguardia dei confratelli d 'Italia. Si può perciò affermare che lo sviluppo progrediente dei dispen sari segni indirettamente lo svill1ppo del Consorzio stesso. Attualmente la Provi~cia risulta divisa in nove circoli dispensariali con centri a: Be.rg·amo, Calolziocorte, Trevig·lio, Romano Lon1b., Clusone, Gazzaniga, Lovere, S. Giovanni Bianco, Trescorre Balneario. L 'azione del Consorzio, pur avendo mirato principalmente allo sv il 11 p po dei dispensari per pervenire all'accertamento d ei colpiti d al terribile male, si è rivolta anche a favorire e a su ssidiare le istituzioni pretubercolari, a contribuire a~ ricovero d ei malati in luoghi di cura, e a dare sviluppo agli istitut~ di ricovero, ad assislere il malato tanto nel campo sanitario, quanto in quello sociale. La legge dell 'assicurazio11e obbligatoria contro la tubercolosi no.n ha trovato il Consorzio imprepaTato; l 'intesa con la locale Sede Provinciale della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, è stata subito r aggiunta.

La festa del fiore a Mil:,no. La Festa d~l Fio.r e antitubercolare ch e da vari anni va svo·l gendosi in tutta Italia secondo le direttive del Governo Nazionale e che anche l 'anno scor so ebbe in Mila110 e Provincia eco simpatica e svolgime11to vivace di propaganda, ha luogo. il 29 corrente, indetta dal Consorzio antituber colare provinciale già da 1nolti anni benem erito della lotta contro l a tubercolosi. L 'arino scorso il Consorzio introitò dalla Festa oltre L. 220.000 r1ett~ , mentre le spese effettive, esclusa la compera del fiore, arrimo·n taro·n o in totale a non oltre L. 2000. È bene rico·r dare che tl Consorzjo antitubercolare gestisce, coi su oi mezzi , sedici dispensari antitubercolari i11 provi11cia, t11Lti uniformemente e lnodernamente arredati e dotati di tutti i presidii n ecessari alle indagini cliniche, di laboratorio e sociali per la zona di loro competenza (Circolo dispensariale); altri i1e saranno prossimame11te jstituiti secondo le necessità locali . In ':i uesti dispensari nel 1928 furono visitate oltre 12.000 p er sone e fu provveduto con m ezzi locali e del Con sorzio a troYare le provvidenze che ri-

1±17

suJ taro1 10 st1fficenti a, delineare un arg·i11e valido· al dilagare del morbo nelle campagne. Il Con sorzio poi a sua volta sussid~ò con centomila lire i dispensari antitubercolari di MUano e provvide· direttamente ad ~nternare negli Ospedali e nei. Sanatori un notevole numero di malati. · Nel 1928 furono elargite dal Consorzio quote· integrative e ricoveri per oltre N.. 170.000 giornate di presenza in Sanatori ed Ospedali; ricoverò cioè circa 2000 malati con un numero di 400 presenze giorr1aliere. L'eloquenza di queste cifre è di valido incitamento a tutti p er 1'appoggio ampio, incondizionato, ge11eroso alla Festa del Fiore.

I medici stranieri nel Trentino. I ce11to medici strar1ier] , ch e in qualità di rappresentanti delle principali Nazioni europee, stanno co1npiendo un viag·gi<r d'istruzione n elle varie· stazioni climatiche del Trentino, hanno visitato. Levico e Roncegno, interessandosi vivamente al-I 'attività d~ quelle stazioni termali. A Roncegno agli ospiti è stato offerto un banchetto, al quale. so110 intervenute anche le auto~­ rità. Allo spumante il vice-prefetto di Trento, avv. Gbidoni, ha rivolto ~l benvenuto agli ospiti, illustrando poi la fervida attività ch e il Governo.. nazionale spiega anche nel campo sanitario-igie-nico , per la t11~el a d ella · salute dell a razza.

Per le terme di S. Cesaria. Tra il dire ttore generale del Demanio grand 'uff. ~farangoni e il sen. ()-arbasso è stata firmata la· convenzione per la concessione di 4 milioni di lire a favor e delle RR. Te:rme di S. Cesaria (Lecce) .

Per trasferire in campagna i tubercolotici e le loro .. famiglie in Francia. •

Il ministro frar1cese dell 'Agricoltura, on. Quenille, ha presentato al Parlamento un pro·g etto . di legge, ch e ha lo scopo di facilitare l'installazione in campagna d elle famiglie d ei tubercolotici, d ei pretubercolotici, d ei pensiona~i militari vittime dei gas asfissianti e della tubercolosi. Il proge tto vuol cr ear e, con queste famiglie , piccoli cen~ri au siliari della produzione agricola e facilitare ad esse l 'acquisto o la coltura d i aziende agricole . Il « ritorno alla terra » di tali famiglie, facilitato dalle « Casse di Credi~o Agricolo » con prestiti a tasso m olto ridotto ed a lungo termine, vale al vantaggio agricolo delle campagne e · al progresso della difesa sociale antitubercolare. Il progetto stabilisce la costituzion e di un « fo·n do di garanzia del Credito Agricolo » in favore dei tuber colotici e pretubercolotici ch e escon o dai sanatori, per m ezzo di tasse sul prodotto del g iuoco nei circoli e casi11i di giuoco; a favore dei pen sionati m ilitari vittime della tubercolosi o dei gas asfissianti, con crediti attu almente aperti nel bilancio dell 'Ufficio Nazionale dei mutil ati e rifor1n ati di guerra.

Scuola convitto per Infermiere. aperta l 'iscrizione alla Scuola-Convitto « Nani », annessa all'Ospedale Civile di . Venezia per l 'anno scolastico 1J?d·3ù. I cor si a''ranno inizio con il 1° novembre e t erminerann o il 31 luglio 1930. È

~


1418

IL POLICLINICO

Le allieve durante la loro permanenza nella Scuola avranno diritto a vitto ~d alloggio. Le doma11de cdi ammis~ione sia al primo che al secondo corso, --dovranno ~ssere presentate alla Segreteria Ammi.nistrativa dell'Ospedale entro il 30 ottobre. L 'età dev'essere compresa fra 18 e 30 anni .. Per le minorenni, richiedesi l 'approvazione del padre o di chi esercita la patria potestà. Sono ammesse soltanto le nubili o le vedove senza prole. Le alli~ve, oltre a fo,r nirsi a proprie spese dell 'uniforme e del corredo personale prescritto, dovranno .mensilmente versare a,lla 'fesoreria dell'Ospedale la retta anticipata d~ L .. 150 a titolo rimbo,r so ,spese vitto ed alloggio . A tale scopo esse dovranno produrre un regolare atto di garanzia a firma del padre o di chi esercita la patria potestà o ·di Enti ·o cittadini notoriamente solvibili, che conoscendo le alte finalità della Scuola, vogliano assumere l 'onere d~l mantenimento di una o più allieve. Per le altre condizioni chiedere l 'annunzio.

. t>er un centro di malarioterapia in Corsica. Il prof. Marechoux di Ajaccio preconizza la fondazione di un centro di malarioterapia; in accoglimento di un voto formulato dall'Accademia di Medicina di Parigi, del qt1ale demmo già notizia.

[ANNO

XXXVI, NuM. 39]

monu111er1to ad Oswaldo Cruz, nella Avenida das Naço8s. Il gior110 successivo fu inaugurata una targa in bronzo. offerta dalla Facoltà Medica di Montevideo ~ collocata nella hall dell'edilizio principale dell'Istituto d~ Manguinhus. Alle due cerimonie erano presenti la vedova e i figli.

Alla memoria di Cabanès. Il 1° setle1nbre, sulla, tomba di Cabanès a Gourdon (dipartimento del Lot), venne inaugurato un monumento che reca l 'iscrizione: Al dottor Cabanès - Rinnovatore della critica medico-storica - Autore de « La storia lumeggiata della clinica » - I confratelli, i lettori, gli amici - 18621928 .

Numerosi gli oratori. Alla cerimonia era presente la vedova.

Due medici che offrono il proprio sangue• Nell 'ù sp e<lale d 'Ivrea hanno off~rf, il loro sangue, a vantagg~o d 'infermi, il pr ario medice dott . Benedetti (per la terza volta) e il dott. Maggi, del riparto chirurgia.

'Onoranze a un collega. NelJa sede dell 'Ordine dei Medici di Livorno, eh 'eJ)be per molti anni a presidente il dott. Federico Pellegrini, questi, ritirandosi dall'esercizio professionale dopo un trentennio di grande e proficu a attività, fu a~ai festeggiato dai colleghi. Con affettuosi discorsi venne offerta al festeggiato .u11a medaglia d 'oro, accompagnata da un album che reca le firme di tutti i colleghi della provincia.

.Alla memoria di O. Cruz. •

Il 6 luglio, in occasione delle feste pel centenario dell'Accademia Nazionale di Medicina di Rio de J aneiro, fu collocata la prima pietra di un •

Dopo JJreve e violenta malattia, si è spento i.B tJu.e sti giorni il dott. cav. ENRICO GARRONE, già assistente medico-chirurgo ed attualmente assistente radiologo negli Ospedali di Roma, lasciando largo cordoglio e stima fra i colleghi. Da vero soldato, egli ha voluto che il su o cadavere fosse sezionato, desidera11do di essere, dopo ]a morte, semplice, come lo era stato sempre in vita. Il prof. Dionisi, prima di iniziare l'autopsia, davanti a 11umeroso pubblico medico, commemorò con elevato parole il giovane collega, rapito troppo presto alle gioie della vita. A. P.

I

Indice alfabetico per materie. Amebiasi epatica e sua cura . Amministrazione sanitaria

Balani te I3ibliogr afia Ce r tificati sanitari: compensi .

Chenopodio (olio di-) : pericoli di avvelenamento e idiosincrasia . . . Corpi estranei dell'esofago: errori comuni nell 'estrazio11e

Pag. )) )) ))

1409

})

1412

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1413 1408 1400 ·1409 •

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1388

Cronaca del m ovimento professionale . )}

1413

Echinococcosi peritoneale: cura arsenobenzolica Embolia post-operatoria: cause e meccanjsmi . . Emoglobinuria parossistjca a frigore . Epididimiti colibacillari . . Febbre tifoide e stafilococciemia: diagnosi diff. . . ..

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1419

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1404 1398

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1408

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Ittero ematinico rviedicazione intra-arterjosa Nomine : preferènze dipendenti con,dizione di coniuqato .

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Orìen ta~en to prof~ssionale : revisione di principi • • Rene destro : ipernefron1a a sindrome prevalentemente ematurica . Rivendicazioni di priorità ad italiani . Sangue: ricerca di germi patogeni d 'origine intest. Sterilità nel m aschio Stomaco: disturbi del! 'evacuazione Stomaco: resezione della metà supe. r1ore . . Stomatologia: comunjcazionj varie Vescica urinaria: ernia .

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u1r•111 dt propr1eta riservata. -

!Jon é conaentita ia 'ristampa di Za11ori pubblicati nel Poliolinioo se non in 1eouito ad autoTi••ssione scritta dalla f'eàa•ione. a 1rletata Za pu.bblicaeione ài 1unti ài essi 1en1a citarne Za fonte.

Roma - Stab. Tipo-Lit . .Armani di M .Courrier.

V. Asoou:, Red. reep •


ANNO XXXVI

Roma, 7 Ottobre 1929

Num. 4:0

fondato dal professori: FRANCESCO DURANTE GUIDO BACCELLI SEZIONE REDATTORE CAPO:

PROF.

PRA. TICA

VITTORIO ASCOLI ..

SOMMARIO. originali : E. Mar chia.fava: Anemia emolitica co1 t emoside rinuria, perpetua. Note e contributi : F. Specia.le: . L 'autovaccinoterapia negli epiteliomi ulcerati ·del collo d'utero. Lezioni : A. Adler: La pe i-0ologia individ.u ale nella dot_ trina della neurOEli. Sunti e rassegne : R ICAMBIO : C. Funck: Sulla patc.geinesi del diiabete gen·u ino. - Leyton : L 'insulina in sospensione oleosa. - TUMORI : P . Sisto: Sul1a linfangioite car-0inomatooa generalizzata del polmone. - F . ICohler: Recenti progressi nel ca mp o del can~ ero del polmone. IGI ENE: A. H. Kegel, \V. McNally e A. S. Pope: Intoesicazion·e da clo r uro di metile dei r efrigel'atori domestici. Cenni bibliografici. Rivendi cazion1i itali ohe : L. Castaldi : Una centuria di rivendicazioni di priorità ad italiani in contributi scienti fici nella Medicina e Chirurgia .

Accademie, Società Mediche, congressi : VIII Congresso Internazion a l e d i Obirurgia. Appunti per il medico pratico : DIAGNOSTICA: Le emor r agi e dello stomaco e ·d ell'intestino e l a loro dia gnosi .differenzia le. - Nuovo s egno dell'lilppendicite cronica. - CASISTICA : La tfoss-etta cocci gea: diastrofilil eredolu·e ti·c a. - Le frattu re dell'acetabolo. - Su di una rara complicazi one della frattura di SchlatterOa.g ood. TER:\PIA: Contributo a lla terapia della pleu•r ite sier06.a nel bambino. - Emiplegia pleurica mortale con rammollim.e nto bian·co della r egione tempor -0-occipitale. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA· Nella . vita professionale : Ser vizi i gienico-sanitari. Cronaca del movimento profes61ionale. - Con corsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice a lfabe tico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

rossi convertita in emosiderina , com 'era dimostrato dalla reazione del ferro , in gra11 parte raccolta nelle cellule r enali e nei cilindri . Alla emosiderinuria perpetua si aggiu11gevano crisi di emoglobinuria, a intervalli di varia durata , nelle quali j} sedimento delle orin e era di colore marrone scuro , cioccolata , e, all 'esame m ]croscopico, nel sedimento, formato dalla emoglobina g·ranulare, si vedevano risaltare i cilindri e le cellule r enali , di colore rugginoso , i quali elementi davan o la reazione del ferro, m en tre I.a emog lob in a gran ular·e o non dava alcuna r eazione o prendeva un color e turchiniccio, sul quale spiccava il colore forte1nente turchino di quegli elementi. All 'esam e morfolog·ico del sangue i fatti di mago-iore impor tanza erano la oligocitosi (G. R. 3.078.000 n el giugno 1927), l 'anisocitosi con m.acrocjti e mjcrociti , l 'as enza di globuli rossi nucleati, Ja leucopenia con linfocitosi , l 'assenza di piastrin e. Era, com e dissi allora, un caso di anemia em olitica, nel qual e la emoli i non doveva e ere indotta dallo studio dcl ricambio emoglobinico; m.a si riconosceva cl.a ll'esame quo, tidiano delle orine, sempre con una qua11tità mag·g·iore o minore di sedimento r11 gginoso, ottenuto per la centrifugazione di J)Ocl1 i em e .

Lavo r~

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Anemia emolitica con e1nosiderinu1·ia pe1·petua. Prof.

ETTORE

MARCHIAF AVA.

L'argom ento di qu·esta nota (1) è lo stesso della pubblicazione n el Policlinico , Sezione m edica, 1928 : cioè, sull 'an emia emolitica con em osiderinuri.a perpetu.a. In quella prima pubblicazione, dopo avere ricordato un caso studiato con N.a zari di a nemia emolitica acquisita , con itterizia, senza splenomegalia, con eliminazione perpetua per i reni della sost.anza colorante del sangue di colore rugginoso, raccolta precipuamente nei cilindri , dur.a ta otto anni con esito letale, n ella sindrome di anemia grave, con il r eperto .a11a tomico di intensa emo~ siderosi r enale; esponevo un altro caso di anemia en1olitica, senza it terizia, senza tumore plenico, con eliminazione costante, perpetua per i r eni della sostanz.a color.ante dei globuli (1) Sullo stesso argo1nenlo ebbi l 'onore di fare

una comunicazione alla R. Accaden1ia m edica di Ro111a nella seduta del 27 luglio corr. anno.

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[A ·No XXX,TJ,

IL .POLICLIN I CO

di orin a anche appena eli111in.ata e formato, come si è detto , in gra11 parte di cellule renali e di cilindri cari chi di en1osiderina. Dopo la mia pubblicazione il prof. Ceco11i di Torino (Minerva Medica, 1928) mi fece un . cortese rimprovero di non a'rer tenuto conto dei casi d 'itterizia em oliti ca con emoglobinuria intermittente, a lcuni dei quali osservati e illustrati n ella sua scuola; fra i quali un caso, in un giovine di 28 anni, con anemia, leucopenia , itterizia a colurica , spl enomegalia , con attacchi ricorrenti di en1oglobi11uria, n el quale, dopo la morte, avvenuta poche ore dopo la splenectomia, vi trovò iderosi dei reni e siderosi di .a lcune glandole linfatiche, congestionate, iperplastich e, con abbondanti cellule globulifere e pigmentifere, dal quale ultimo reperto , interpretato come funzione emocaterotica, nella n1ente di Ceconi venn e la idea del] a ragione di alcuni insu ccessi della splenectomia. Ora io , riconoscendo la notabile importanza delle osservazioni e degli studi di Ceconi e d ella sua scuola intorno la clinica, la patogenesi e l'anatomia -patologica d·e lla itterizia em olitica, devo dichiarare ch e lo scopo della mi.a co111unicazione era soltanto quello di mettere in evidenza una forma di an·emi.a, certamente emolitica, senza itterizia , senza tumore splenico: il cui carattere differ enziale consiste n ella emosiderinuria per-

petua. Il prof. l\1ich eli di Torino, le cui ben·e merenze degli studi della patologia e della terapia delle anemie emolitiche sono ben note, ch e aveva avuto n ella sua clinica, nel 1927, l 'ammalato prin1a ch e fo sse da m e studiato, ha illustrato il caso in una seduta della R. Accademia di Medicin.a di Torino (Policlinico, Sezione pratjca, n. 33, 1928). Egli parla .d i ricorrenti aumenti d ella milza e del fegato co11 ubittero , ch e a m e non fu dato di osservare. Le note em atologich e riferite dal prof. Mich eli ono d'accordo con quelle osserva te poi da n oi. In più egli 11a fatto la in1portante osservazione ch e, m entr e il ferro era aumentato n elle orine, era norm.ale n elle feci . Viene inoltre ricordata dal prof. Micheli una trasfusione di sangue 01nog·eneo fatta all 'am111alato e seguìta da una gra,re crisi di emoglobinuria, con fugace itterizia e .accompagnata, come narra l 'ammalato, da una. sindron1e di g·rande sofferenza. Conclt1de il prof. l\Iich eli con il giudizio ch e i tratti di una form a ~pecial e di a11emia emolitica e, pur r ite11endo probabil e ch e la milza 11on sia il prinium rrio vens n ella gen esi del] a 111alatti.a, si tlon1anda se, n ell a inutilità di tulle le cure, 11on :-:arel)lJe giustificata la ple11ec tomia.

\Tul\r.

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Ora esporrò brevemente la storia dell 'ammalato dopo la comunicazione di due a nni or son o. La emosiderinuria continuò perpetua: sempre il solito sedimento rugginoso con il solito reperto microscopico di cellule renali e di cilindri carichi di emosiderina din1ostrata dalla reazione del ferro (v. figura). E continuarono le crisi di emoglobinuria con orina marrone scuro, con sedimento cioccolata, sempre con scarsa o assente urobilinuria. Le condizioni generali rimasero stazionarie per alcuni mesi; poi si ebbe tendenza a) peggioramento; facile stanchezza, affanno e palpitazione nel salire e nel camrr1inare in fre~ta, inson11ia con ambascia, dolori lombo-sacrali con diffusione alla parte posteriore delle coscie specialmente a sinistra; sintomi, i quali esacerba. vano durante la crisi di emoglobinuria. ~el luglio 1928, ora è più di un anno, la cifra dei globuli rossi era d~ 1,968,000, quella dei globuli bianchi di 3000, co n anisocitosi, leucopenia polinucleare con linfocitosi e assenza di globuli rossi nucleati e di piastrine. L 'ammalato, pure in tali condizioni, poteva at1 endere ad un laYoro moderato, facendo anche eserc:tzio fisico e diceva di sentir si discr etamente e di alimentarsi sufficientemente con appetito, con digestioni normali, Nel dicembre 1928 si ebbe una crisi di ori11e scure con abbondante sedimento rosso marrone. In seguito il colore delle orine variava nelle singole giornate. Nel mese di gennaio 1929 si obhero con frequenza orine scure, continuando le condizioni generali ad essere tali da con sentirgli di attendere al consueto lavoro. Nei giorni 24, 25 di quel m ese le orine furono molto scure, con grande malessere, dolori diffusi al tro11co e agli arti, prevalenti n elle. regioni lombo-sacrali, palpitazioni, ~nsonnia tormentosa, depressione. NeJ giorno 28 orine di colore quasi normale ; nel cui centrifugato, nubecola ocracea, con globetti e frustoli rugginosi, ch e hanno la solita con1posizione di cellule renali e di cilindri carichi di emosici erina. Nei primi giorni del mese di febbraio l 'ammalato ebbe un attacco d'influenza, durato parecchi giorni con febbre alta e con esacerbazione di tutte le sofferenze, durante il quale le orine furono scure con abbondante sedimento color marrone. Nel a·iorno 9 dello stesso mese, perdurando la febbre, in via di diminuzio11e, le orine, ricche di urat i, chiarificate al colore e ce11trifugate, dettero il solito sedimento rugginoso. L 'esame inorfologico del sangue non dimostrò modificazioni notabili del risulLato dei precedenti esa1ni. Nello scorcio di febbraio le condizioni dell 'a1nmalato erano peggiorate e la cifra dei globuli r ossi discendeva a 1.500.000. Allora, n el la inutilità di tutte le cure fatte, si ritornò a pensare alla splenectom.ia già consigliata da qualch e collega e alla quale io non mi sapeva decidere perch è il volume della milza er a co111pleta1nent e norn1ale. Com t> h o già detto il prof. Micl1eli , pur ritenendo ch e tutta la genesj della emol i i non fo sse nella milza, ne riteneva giustifica ta la ablazio11e. Dello stes~o avviso del prof. J\iicl1eli era il prof. Chat1ffard , cui. si devo110 ricer cl1e fo11da111enlali sul] 'argom enLo delle a11c1nie e111olitichP e sugl i itlerj en101itici, il quale, dopo a' er letto la i11ia 11ota. ch e gli aYevo ma11dalo, 111i cri' eYa: 1


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