Il policlinico sezione pratica anno 1936 parte 1 ocr parte3

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SEZIONE PRATICA

APPUN.TI

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PER lL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Le reazioni alle1·giche nelle malattie urinarie. St. Litzner (Mediz. Kl1in., 17 aprile 1936) afferma cl1e dall'osservazione c linica e sp erime11tale risulta che in tutti g li organi delle vie uri11arie si possono avere r eazioni a llergiche, di cui econdo ù1as-ugi , il r ene sarebbe il posto di preferenza. C11a parte importante n ella localizzazione d ell 'allergia n egli organi urinari sarebbe da attribuirsi al fatto che l 'allergene viene in contatto con es&i i11 forma conoentrat.a durante l 'eliminazione. Per quanto ri·gu arda il significato del fattore raffreddame nto,, si p·u ò p enare ch e questo stimolo a specifico possa partecipare alla n1anife tazione· locale d ei fenomeni .a llergici. La glon1erulo-nefrite vie·n ·e sempre più messa in ra ppor1 o con una r eazione allergica del! ' apparato vascolare r en ale, come aveva già a111n1esso Volhard. Nella produzione della pielite della gravidanza, lo stato di reazione allergica della gravida ha sicura n1ente una in1portanza notevole.. Così pure, s1 può i)er1sare alla possibilità di cJ.11se a llergiche ii1 a ltre malaltie della pelvi renale . J,e colich e r enali, senza riconoscibile p resenza di calcoli , sono da sospettarsi con1e una reazione allergica degli ure teri. Si deve inoltre includer e fra le malattie vescicali a llergiche la cosi d etta cistite eosinofila, ch e decorre con formazione di n1.em .b rane. Nel trattamento della colica r enale all ergica, si daranno dei medicamenti adatti (efetonina e simili), oltre alla somministrazione di succhi di frutta e di g lucosio. Nelle malattie alle·r gich·e d ella vescica, si con siglia la d e,a llergizzazione m etaspecifica, con siero di ca\ allo. 1

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fil. La blenorragia uretrale nella donna. W . Scott Pugh (Amerioon medic:in.e, marzo 1936) dimostra erroneo il concetto ch e lia gonorrea femminile consista essenzialm ente in una endocervicite; esso è ba sato sul fatto che l 'u•r etra 11on viene quasi' mai esaminata, mentr.e secondo l ' A., essa è inter essata n ell '85 % d ei casi. È invece n ecessario rivolgervi particolare attenzione, estendendola anch e alle ghiandole dello Sken e, a quelle periure trali , nonchè ad una ghiando.Ja che· si Lrova alla parte superiore dell 'uretra, al m eato od un po' all 'interno; essa non è generalm·e nte n1enzionata nei trattati, ma è importante anch e p erch è ~pesso infettata dal gon ococco. Di notevole valore per la diagnosi è il saper compiere bene la espressione dell 'uretra. Si usano a tal1e scopo entramb1i g li indici c.he vengono applicati', con11)iendo un movi1

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mento di sollevamenlo, s ulla parte del! 'uretra che si trova dietro la sinfisi, sostituendoli poi con i' pollici quando tale p·a rte è raggiu11ta. Si tien·e se1npre i:·r emuto il dito che spren1e l 'ur elra contro· la sinfisi e si avanza, con il pollice, verso il basso fino a ch e si vede fuoriuscire la secrezione dal meato. ! _.'avambraccio 'Va tenuto fermo appoggiando i'l gomito sul g inocchio d ella pazie11te. Con l 'uso di u11 solo dito,, accade che esso scivoli e non dia risultati sicuri. .Per il trattame11to, l 'A. consiglia i1ella fase acuta l 'olio di sa11dalo. Utili sono le istillazioni di protargolo (1/ 2 %) e di argirolo (10 %), fatte con la siringa di va11 J3uren . Passato l o stadio acuto, procedere a lle di·l atazion1 , come p er l 'uretra n1aschile. I focolai dell e ghiando!-e di Ske11e, se t endo110 all 'ascesso, vanno aperti sotto aneslesia locale; in caso di persistenza, usare l 'el·ettrocoagulazione. Importanti per l:a persistenza d el g·onococco so110 gli ascessi sottouretrali, ch,e te11do110 a spos1arsi verso la va.g ina e che è ben e evitar·e di aprire p·e r via vaginale (possibile fistola uretra-vaginale). Le caruncole uretrali sono rite nute da 111olti di origine gon ococcica e son o spesso associate cori l 'infezione d elle g·hiandole di Sken·e. Non lasciar si tentare di asportarle con la forbice od il b·i stori per il pe ricolo di e111orrag·ia, che può essere assai grave! M1.o lto più frequenti di quanto general1nente si cr ed.a son o gli string·imenti d ell 'uretra femmi'nile, ch·e si riconoscono con l 'u so della candeletta a bulbo e vanno trattati con una cauta dilatazione; in pochi casi è nece saria la m ealotomia. Molte volte, la pollachiuria fen1minile ·è dovuta a stenosi dell 'uretra, la quale va sen1pre sospettata a11che in pr·esenza di sintomi che fanno pensare a stenosi dell 'ureter e. Nelle condizioni infiammatorie v ulvo-vagi11a li, usare semicupi caldi ed applicazi'o ni d . ossido di zinco o di precipitato bd.an co. Ap.rire b ene a drenare l'ascesso delle ghia11d0Je d eJ Bar1 o lini', se compaiono i segni della suppu• razione. Nella gonorrea r ettale, semicupi ed instillazioni (2 voil te al giorno) di sali d 'argento (prot.argolo·, a r gyrol) m ediante la siri nga di van Bure11. In n essun caso va trascurato l 'esame d el r etto , ch e spesso rin1ane la sola causa d elle reinfezioni. 1Com e regola gen era le, evitar e l 'eccesso di trattan1enti d eJJ e pazienti gonorroich e I fi 7. 1

I focolai extra11rinari nella cistite. Ci fu entes Delatte (Rev. Espa.n. de Urol. n. 2, ol lobre-di cembr e 1935) pensa ch e u11 focolaio ettico delle ton ill e po a e.., ere ]a causa di-


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rella di una cis tite. Cita 6 casi p erson,a li di cislile cronica ch e da vari anni resisteva a tutte le cure e ch e sono invece rapidan1ente guariti dopo la t on sillecton1ia. L ' A. , in contrasto a quanto ha a serito Heitz-Boyer n·ell.a ua sin,dro1m e enter o-renale, nega che tutti i casi di cistite colibacillare siano di origine enterica e amn1elta nei suoi 6 casi il fattore settico tonsillare . Nei cas i in cui il fattore settico no11 è l'unica causa determinante le cistiti, l 'amigdalecton1ia da sola non può dete·rmil).are la guarigione delle cistiti. ScANDURRA.

Il fosfato acido di ammonio per l'acidificazione dell'urina.

S. AJ stead (Edin,burgh med. journ., maggio 1936) asseri ce ch e il fosfato acido di sodio è di valore trascurabile come acidificatore dell 'urina e va i)ertanto abbandonato; non rar-0mente, di fatto, esso provoca l 'alcalinizza• z1one. Invece si dimostra assai utile il fosfato acido di ammonio, eh.e a dosi di 2 gramn1i, 3 volte al giorno , diminuisce notevolmente il pH dell 'urina. P erò, anche somn1inistrando11e dosi elevate, 11011 ~i riesce ad abbassarlo oltre 4., 7; la massima p1a rte dei pazienti può otte11ere un p·H di 5,5. In alcuni· ca i s i ottengo·n o notevoli diminuzioni del pH , qua ndo l'urina , prima d el trattamento, è a sai alcalina; così l 'A. , ha potuto abb·assarlo da 8', 7 a 5,2. Invece , e prin1a del tratta111ento l 'urin.a è già d ebolmente a cida (pH di circa 6,0) si hanno r elati,ram ente scarse modificazio11i. Com.u nque, tale osservazione 11a inleresse piuttosto teorico ch e pratico , poich è non vi è bisogno di medicam enti se il pH è g ià inferiore a 6,0. L '.azion e catartica del fo sfato a c ido di an1monio si h a soltanto quando la dose giorna lier a arriva a 17 g tam,m i , che è in circa il triplo di quel l.u d.a u"arsi per l 'acidificazione dell 'uri 11 a . fi l . Per aumentare l'acidità Forn1ul a di Joulie :

m~inaria

nella fosfaturia.

g . 1 ...., Acido fos fori co . F osfato di sodio g . 34 Acqua q. b. p er fare g. 200 S. Due cu ccl1ia i p er og·ni pasto , diluiti in un g r an b·i ccl1ier e di acqua comune. Se il paziente conosce l 'ora della sua crisi fosfa turi<·a e n on è un iper cloridrico, sommi IJist rar e il rim edio m ezz 'ora prima della crisi .

SEMEIOTICA I fenomeni pulsatori del respiro nei soggetti normali e nelle malattie cardio-vasali. A. Rubino (F olia m edica. 30 m aggio 19;j6) ha .. tudi a to le ,-ariazioni d ella pression e late1ale n egli indi,·idui normali , n ei p azienti affetti d a 111a latli e Yal,·olari o dei grossi vasi,

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11elle aritmie. Tracciando contemporaneamente la curva della pressione laterale (secondo Lui~ad.a) e l 'elettroca1 uiogran1n1a 11a confermato a11zitutto la presenza delle onde negative a, v e d già messe in evidenza da Luisada nell 'individuo norn1ale: l 'onda a coincidente presso a poco con la sistole atriale , l 'onda v con la sistole ventricolare, l. 011da d con il dicrotismo dell e grosse arterie; 11a co11statato inoltre la IJresenza di un 'on,da positiva p interposta fra Cli e V . R.egistrando contemporanearr1·ente la curva I espiratoria nasale e la curv,a della i)ressione endop.Jeuric,a ha constatato che all 'inizio della sistole esiste, nella curva endople urica, un 'onda positiva assai più alta della piccola onda d ella curva nasale e cl1e tale onda cresce aume1i ta ndo J.a pressione endopleurica. Nel le malattie valvolari ha t,rovato: aume11to di tutte le onde positive e negative e particolarmente della onda a co11 f ort-e riduzione e spesso scomparsa della d n ella stenosi ed insufficienza n1itralica; a cce11tuazione fi110 a 3-± volte la norn1a dell ' o,nda v e spesso scomparsa della a e d n·ell 'i11su1Iicienza aortica; accentuazione di tutte le onde. positi ve e negative, fin o a 5-8 volte la norma, co·n trasform.azione delle onde da monofasiche in difasiche n ella insu1fici.enza tricuspidale . Aumento di altezza delia v negli ipertesi con ipertrofia ventricolare sin.istra; e acoentuazio ne della ai i1ella rnioca.rdite sclerotica. Nell 'aneurisma dell 'aorta 011da v ben netta, onde a e d) visibili solo in alcuni tratti. Nei disturbi del ritn10 l 'A. h a trovato la n1ancanza o la presenza delle varie onde in rap porto al tipo di disturbo della conduzio11 e atrio-v·entricolare . L 'A. ritiene che la determiILaz.ione d ella curva della pressione laterale è elemento diagnostico molto importante. 1

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L. TR..\.VIA.

NOTE DI LABORATORIO. Determinazione rapida della glicemia. Do1)0 aver considerato ch e i m etodi per la d et er1ninazi'one della g licen1ia so110 tutti più o 1neno complessi ed indag inosi , S. Lang (Min er va m ed. , 2 giugn o 1936), i)ropone il seguente metodo per la d eterminazione d ello zucchero del sangue : 5 cc. di san g ue prelevato dalla ' 'ena cubitale (amn1alato digiuno) vengono rrJescolati dolcem ente con 5 cc. di a cqua bidistillat a ; dopo qua lch e t)empo il 1niscuglio a cqua sangue sarà ver sato con molta J1entezza in un matraccio, ch e si trova in biagno maria a 50°-60° e contiene 10 cc. di acido solforico concentrato e 100 cc. di so]uzi'one di pirogallolo in alcool 5 % (quest 'ultimo prieparato da almeno 24h). Il liquido contenuto n el matraccio a ssume un colore rubino e d è privo di e len1enti cor:puscolati. Si aggiungono , agitando dolcemente e mantenendo costante la temperatura del bagno , 80 cc. di una soluzione di permanganato di potas io 1 %. Dopo poche 1

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agitazioni il liquido assume un colore bianco cristallino; si titola a llora, tenendo il matraccio nel bagno-maria a 50°-6·0°, con una soluzione di permanganato di p-0tassio 1 % di recente preparazione. Titolando in bianco, la quantità di permanganato di potassio impiegata sarà di 150 cc., oltr.e questo limit·e si a\ rà la precipitazione di biossido di manganese di color bruno scuro. Titolando in presenza di glucosio, per ogni mezzo milligrammo si avrà il consumo di un cc. di permanganato di potassio JYrima del viraggio al bruno scuro. Esempio: O glucosio == 150 cc. di soluz. di p ermanganato di potassio 1 % prima dell 'inizio del precipitato. 0,5 %o di glucosio nel sangue = 151 cc. di soluzione di permanganato di potassio 1 '}~ prima dell'inizio del precipitato. 1 %o di glucosio nel sangue = 152 cc. di soluzione di pern1anganato di potassio 1 °;~ . 1

L.

TRAVIA.

NOTE DI RADIOLOGIA Uno studio del lobo inferiore del polmone. Spie· gazione delle ombre radiologiche. Su di un fatto anaton1ico, che in passato non era stato preso ab,b astanza in considerazione, richiamano l 'attenzione J. Levitin e H. Brunn (A rch. of In~. Med., aprile 1936). Secondo gli studi degli AA. il lobo polmonare inferiore, sia destro che sinistro, sarebbe diviso in due parti distinte: una piccola divisione triangolare su periore ed una divisione più grande inferiore. Ognuna di queste due porzioni d el lobo ha una propria distribuzione bTonchiale ed un 'origine embriologica da un ab·b ozzo distinto. Anch e n·rl polmone giu11to a termine di sviluppo si può osservare una ~essura che sèpara le du e parti. Nei radiogrammi può notarsi la riflessione della pleura n ella fessura , che è stata spesso erroneamente interpretata come un 'ad·e re11za p1leuri ca. Questa struttura anatomica d e finita rende ragione di numerosi processi morbosi limitati , la cui localizzazione non era prima compre a. Nei radiogrammi la divisione superiore, quando è colpita da un processo morboso (poln10nite ecc.), appare a lta nel torace o bassa di etro il diafram.m a, secondo la posizione del diaframma al momento della radiografia. La mancata valutazione d·ell 'importa n za della posizione del diaframma ha spesso condotto ad errori d 'interp·r etazione. Quando il processo appare alto nel radiogramma , ·è spesso diagnosticato quale polmonite centrale, quando a1)pare basso può essere preso peir liquido inC<:ipsulato . La di,ri ione superiore del lobo inferiore è Ja più frequcnten1ente colpita nel processo i1nel11nonico; non co11osci'amo le ragioni di ql1est o co111portamento: i b·r onch1 cl1e si distribl1isro1

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no a questa parte del lobo sono i' soli ch e sono diretti posteriormente; p erciò l 'azione della gravità sulle secrezioni di 1questi bronchi n el decubito orizzontale pot:vebhe ave•r e qualche importanza. I segni fisi'ci del processo in questo caso sono tutti posteriori, in una piccola ar ea tra la colonna vertebrale e la scapola e fra la 4a. e 1'8a. costola. M. NuNBERG.

MEDICINA SCIENTIFICA Un nuovo elemento nel corpo umano, il titanio. Oggi ·è ormai no·z ione corr.ente cl1e p er eser citare nell'organismo un 'azione apprezzabile una sostanza non ha sempre bisogno di trovarvisi in grande quantità. Non è dunque senza interesse lo stabilire la presenza nel cor po umano, fosse anche in proporzione molto debole, di un nuovo elemento, che poteva già esser e sospettato ma che non si era riusciti a i11ettere in evidenza. Senza dubbi'o sarebbe prematuro di voler assegnare fin d 'ora al titanio una parte definita ne lla fisiologia e patologia: t.mana, ma è utile ch e si sia sicuri · della sua presenza nell 'organismo. A tale scopo L. C .. Maillard e G. Ettori (Bwll:etfJin de l' Aaadémie de la Médicine, 5 maggio 1936), hanno praticato numerosissime ricerrche, dall 'insieme d elle qu.ali traggono le segu enti conclusioni. Il titanio è presente in tutti gli organi del· l 'uomD•: la proporzione di questo elemento in tutti i campioni esaminati sin 'ora, va da 1,5 a l millesimo di milligrammo per cento grammi di materia fresca. In uno stesso tessuto questa proporzione può mostrare delle irrego· larità importanti, il eh.e è corroborato anche dallo studio comparativo di a ltri mammiferi , Queste irregolarità impongono una grande pru·denza nei tentativi di riconosoere al titar.io qualche funzione d efinita n·ell 'organismo. Nulla autorizza all'ora attuale a dire se il titanio deve esser.e con siderato com .e elemento costituzionale della sostanza umana o acciden t ale. Gli AA. non si pronunciano, per il mo ~ r11 ento nè in un senso nè nell'altro , e per quew sto, presentando la loro comunicazione, hanno segnalato un nuovo ·e lemento non del corpo• limano ma nel corpo umano. G . L<\ CA, .A.

MEDICINA SOCIALE Del pericolo della contaminazione tubercolosa attraverso il personale dei servizi pediatrici. Con· segoenze pratiche. B. WeiJl (Bulletin de l'Ac. rie M éd., 5 n1aggio 1936) ·è stato portato in occasione di alcuni fatti venuti a sua conoscenza a studiare la contaminazione eventuale dei neo·n ati o dei bambini n el cor so del loro soggiorno n ei' servizi di rrtaternità o p ediatrici. Questo problema offre un interesse particolare per il fatto della ... uscettibilità dei bambini' di prima età ali 'infezione tubercolare e della gravità della prognosi


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IL PùLICLINICO

in seguito a queste contaminazioni pr.ecoci. Quanto ai bambini più grandi portati nelle sale d 'ospedale per una qualsiasi malattia, la loro suscettibilità di fronte alla tubercolosi aun1enta in proporzione della gravità del loro stato e della loro resistenza parallelamente diminuita. Queste· considerazioni, unite a Jl 'ossc:rvazioni di alcuni bambini vaccinati col B. C. G. e di cui la contaminazio·n e precoce con un bacillo urna.n o non poteva spiegarsi con un contatto familiare, hanno condotto l 'A. a una inchiesta portata so·p rattutto sul personale infermiere : da questa inchiesta risulta che la scoperta dei soggetti tubercolotici non è sempre nelle condizioni presenti cosrì precoce come dovrebbe -essere. Inoltre su coede spesso ch e alcuni soggetti, considerati com e g uariti sono ripresi di nuovo in servizio nelle maternità o n egli ospedali pedi'atrici. A conferma di questi fatti l 'A. cita per esteso alcune osservazioni particolarmente dimostrative, in seguito alle quali egli è condotto a delle conclusioni pre. ' : c1.·se, e c1oe 1) necessità di un controllo permanente del personale delle maternità e degli o~pedali pediatrici per mezzo di un esame rinnovato ad intervalli relativamente brevi, completanti l' esame iniziale accuratissimo. Tale esam e dovrà essere ·effettuato da un m edico specializzato almeno ogni 6 m esi , e più sp·esso se n ece sario per ogni singolo caso. 2) Ogni soggetto sospetto o guarito dopo un incidente patologico anche dub·b io e specialmente dopo baci'l loscopia positiva, anche transitoria, dovrà esser e definitivamente eliminato dai servizi pediatrici e dalle maternità. Questa doppia sanzione è vantaggiosa sia per il perso11ale ch e potrà essere curato più precocemente ch e per l 'amministrazione stessa i cui interes i saranno n1eglio salvaguard ati col trattamento i1nmediato del personale, sosp etto o amn1.alato e ìnfine per i fa11ciulli ch e vengono cosi so ttratti a un pericolo incontestabile·. 1

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ganiche, i fenomeni di lib erazione con forte aumento dei rifles i t endinei, i disturbi della scrittura, talvolta disturbi funzionali a carico del sisten1a piramidale, le modificazioni· del1'urnore. Tipo B : in que to , in eguito alla precoce insorgenza di disturbi vegetativi, specialmente d el vomito, non si git1nge alla manifestazione dei disturb i del tipo A, ch e sono appena accennati'. In co11segu enza dei disturbi don1inanti de,lle funzioni vegetative, agli individui d·el tipo· B è posto un limite assoluto alla diminuzionP, della pressio•n e baron1etrica, che per ragioni vitali non può esser.e superato . M. NUNBERG. 1

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Le virtù terapeutiche della salamandra. La alamandra h a empre atti'rata l 'atten: zione per le leggende ch e si sono costituite attorno ad e sa, principalment e quella che non si consumi nel fuoco, ma viva anzi di esso. La fandonia è tata lanciata da Aristotele, il quale aveva anche raccontato ch e, fra 1e ardenti fian1me delle fornaci in cui si cava il rame, in Cipro, na co no animali volatili maggiori dei mosconi , i quali volano e saltano continuam·en te e non aJ)pena manchi · 1oro il f11oco ardente, muoi ono . Sull 'autorità di Aristotile, tali fan·donie ono state credute per secoli , ma il Matthioli non esita a chiamarle melensaggini , sia per l 'esperie11za propria, sia perchè « le ragioni naturali non lo consenton<) n.

Nella ' 1ecchia medici11a , era naturale che questo animale magico si utilizza se e così fu es~.) con sigliato per le .. ue facoltà naturali dì << rr1a11 giare, scaldare e ulcerare la ca1 ne » ed era pertanto ascritto fra le medicine ulcerative. J\1a e so ha anche un 'altra propri.età , ch e quando ·è disfatta n ell 'olio, o conservata nel miele dopo averne tag liata la testa , fa case.are i peli. Anche la m edicina odierna n e tenta l ' utilizzazi'o ne, partendo non lJiù dall'animale intero, G. LA CAVA. ma da una sostan z.a cl1 e si ricava dal liquido :vischioso cì1e esce dal dorso d ell 'animale , quando lo si f:fa tta con la co ta di un coltello. E un.a sosta11za ch e deter1ni11a tremori, convulVARIA sioni, opi totano e n1orte. Il comportamento psichico durante un breve sog· Recentement e, O. Ge "ner e W. Esser (Arch. giorno a 5000 m. di altezza. f . exper. me.d . e Z. Blalt f. ohirurgie , 6 giuH. Wespi (J(lin . Wschr. , 16 maggio 1936) . gno 1936) h anno fatto delle l)rove con tale alha eseguito una serie di os er vazioni sul com- caloicl e riscont randog·li delle proprietà analetportamento psichico a grandi altezze, serven- tiche ; 11ell 'anin1ale narco ti zzato l 'introduzione dosi della camera a bassa pressione. Egli h a di una dose ch e è la n1età di quella normale potuto differenziare due tipi diver i di reazio- d·et errnina un breve, 111a completo risveglio . n e di fronte alla diminuita pres i'one baromeLa samandarina, tale è -il nome di questo altrica (anossiemia). ca loide, h.a u11 forte effetto eccitante sulla reTipo A : dimostra notevol e insufficien za sp1irazione , aumentando la frequenza ed il voclell e ft1n zi.oni psichiche differenziat·e (o dimi- lu1ne. Sul circolo , agi . . ce aum entando la presnuita capacità funzionale globale dell 'organi- sione, m·e diante un 111 ecca11ismo di origine sn10). In questo tipo di r eazione rientran o i centrale. gravi difetti' del potere di co ncentrazione, della La troppa vicinanz.a fra la dose eccitante e m en1oria, l 'allungamento del tempo medio di quella con,'Ulsiva e fra questa e quella letale a . . sociazione, le alterazioni della qualità delle r1 e impedi ce però l'utilizzazion e pratica. associazioni , simili a quelle delle p~ i co i orA. F11,1Pl'INI. 1

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. Medici condotti in pensione. Il trattamento di pensione e di collocamento .a riposo dei medici condotti ha avuto varie f.asi. Legge 22 dicembre 1888, art.. 16: cc La norr1i11a dei Medici e Chirurgi stipendiati dai Comuni , fatta dal Consiglio comunale, dopo tre .anni di prova, acquis,f;(J, carattere di stabilità n. Legge 25 febbraio 1904, n. 57, art. 57: « Il Medico chirurgo condotto acquisfxli diritto alla .stabiliità dell'Ufficio e dello stipendio dopo, due anni di pro,v a di un medesimo Comune o Con.sorzio di Comuni n. T. U. 1° agosto 1907, n. 636, art. 31: cc Il Medico chirurgo condotto acqiiista diritto aLla stabilità dell'Ufficio e dello stipendio dopo due anni di prova in un medesimo Comune o Con:sorzio di Com uni ». .R. D. 30 dicembre 1923 , n. 288'9 , titolo 1, art. 41: « Il Me dico , il Veterinario , il !E'arma.cista ,e la levatrice condotti, che siano RTC0No··sc1uT1 inabili al servizio, possono essere di'·spensati ». Niente dunque limiti' di età; per ben 35 anni - 188'8 -1923 - il Legislator.e non voluit e non dixit! Ma qualch e Podestà, n el n1odificare il Regolamento organico dei suoi dipendenti , fissa il limite di età - 65 anni - anche per il !\fe dico condotto d el p·a ese. Ed i'l Ministero dell'Interno intervien e con 'la cir colare n. 20400 del 13 noven1bre 1929 Dire~.ione Generale della Sanità Pubblica - ed avverte: cc . • • siffatta fa r.oltà (di modificare, cioè, i capitolati sanitari, aggiungendo la facoltà di collocare a riposo i Medici condotti , pel solo fatto di avere compiuto i 65 anni di età) esorbita dai ~imiti entro i quali l' a,rt. 41 del citato deareto (30-12-1923, n. 2889) ha in·teso contenere il provvedimento delJ.a disp·ensa ·dal servizio dei sanitari · per fisica inabilità ». E termina: cc .. . chiaro emerge, pertanto, che seco1Ldo i] sistema giuri'd ico sancito dalle disposizior1i generali di diritto positivo che disciplinano lo stato giuridico dei sanitari condotti. ed alle quali deve uniformarsi la potestà r egolamentare dei Com.u ni , questi non possono , nei loro regolamenti speciali, adottare di-sposizioni· ch e f!a fisica inabilità facciano - in base ad una semplice i)resunzione - coincid e1

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re con itn 1im,ite di età prestabilito, ohe non

.trova riscon·tro neilla legg e n.

È ·e vidente, evi-

dentissimo, che i'l 13 novemb·r e 1929 l'onorevole l\1inistero d·ell 'Interno V' O'~ti1it e dixit! Niente paura, dunique , di essere mandati via con u11a pensiùn•e irrisoria; nie nte n ecessità di .ere.a rsi ·un altro qualsiasi r eddito, ma sicurezza che fin r l1è la salute non ci vien meno possiamo continuare nel i1os tro eminentemente un1anitario lavoro! Ma il cc T . U. delle Leggi Sa11itarie » appro' 'n lo con R. D. 27 luglio 193±. n. 1265. con un 1

forte scossone richiama alla realtà i sognanti gridando loro l'art. 76: « Il sanitario condotto è collocato a riposo quando ha compiuto 65 .arini di ,e tà » . Dal 1888 al 1934, ±6 anni di sile11zio I Perchè qu·e sta disposizione dell'art. 76 ~ Evidentemente per dar posto ai giovani; ed è gi ustissim.o . Alcuni agg·i ungonoi: e per dar riposo agli anziani. Certamente; anche per tlar riposo agli anziani I C ',è pe,r ò da osservare che i·n certi casi la pensione è tutt 'altro che riposante . Andiamo avanti, e ·p assiamo all'art. 364, inserito nelle disposizioni transitorie . « L'applicazione d.eJle disposizioni relative al collocamento a riposo, al compimento dei 65 anni di età ... avrà inizio col 1° luglio 193'6 , sal~o i~ dispos~o del comma seguente ». ..Euort. duhbto il Legislatore, preoccupato della 1n1sura assai misera delle pensioni, ha preso due anni di tempo per Jo studio n ecessario per migliorarle. · [nfa.tti il comn1a seguente dispone: « A partire dalla data dì eintrata in vigore de] p1resente « Testo Unico » i Prefetti e le Amministr.a~ioni intere5sata, secondo la ·rispettiva competenz.ai provvederanno al co1locamento a ri1)oso dei Sar1itari che oltre ai 65 anni di età alib~nr:-."' co11l1)iuto 40 anni di servizio , e di quelli che abbiano compiuto 70 anni di età e 35 di servizio ». E ciò perch è, aggiungo io , il Sanitario condotto ch e si trovi in una di queste due co ndizioni va a riposo con una discr eta pensione. . C'è da osservare: che il diritto acquisito di rimanere in servizio sino alla inab·i lità non presunta ma rico11osciuta. com-e dice.va il R. D. clel 30-12-1923, n. 2889, e la circo]are del Mir~istero dell'Interno del 13-11-1929 , n. 20400 va in fumo. l\fa ecco che viene per l 'art. 277, ultimo comma del pr,ecitat.o T . l J. 27-7-1D34: «Al Direttore del Consorzio (antitubercolare) ed a quello del Dispensario provinciale, ove esiste, è i11ibito l 'esercizio della professione di medico chirurgo ». E dopo soli 23 giorni dalla p·u!>l>li::azio11 e di questa disposizione, e cioè il il 20 agosto 1934, una circolare dcl Ministero dell 'Interno , Direzione Generale della Sanità pubblica, n. 20173, avverte : n In attesa che il Regolamento determini le norme definiti,re per l 'ap,p licazione di tale disposizione (quella cioè contenuta nell'ultimo comma d ell 'art. 277, sopra riportato) , resta inteso cl1e quando i regolamenti o i cap,i tolati dei Con sorzi' con sentono ai predetti Sanitari l'esercizio della consule nza nella specialità, tale esercizio conti'11u·erà ad essere consentito » . Sicchè n el caso dei Djrettori dei consorzi o · dei di pensari antitubercolari , rispettato i'l diritto acquisito; 11er i sanitari' condotti no. Sicchè quando il prof. Morelli , a pélg. 1:586. 1


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[A.NNo XLIII, NuM. 27)

IL POLICLINICO ))

de cc Le Forz·e Sanitarie », n. 25-26 del 1'0-2U settembre 193·4, a proposito dell 'art. 277, giustan1ente domanda: « Si :può ora pr·e tendere che il Direttore ·del Consorzio abbia uno stipendio di fam·e? » gli si deve far giusta eco chiedendo~ cc Si può ora pretendere che un sar1itario condotto vada in casa con una pensione da farlo doloemente morire d'inedia?». Come rimedi'arei> 1F acilissimo ! Rimandare cioè di du.e anni ancora l'applicazione delle disposizioni relative al collocamento· a riposo al co1r1pimento déi 65 a11ni di età; fermo restando il contenuto ·d·e ll 'ultimo comma dell 'articolo 364, per avere così il tempo di studiare e i)irovvedere; oppure ·disporre che vadano p·u re in riposo i Medici condotti a 65 anni di età, J11a considerandoli come in servizio da quaranta anni. P erch·è davv.ero sarebbe· un fare due pesi e due misure, aver ritenuto ·e ritenere, sino al 30 giugno·, corrente anno, idonei al &ervizio i medici condottj di oltre 70 anni per non aver compiuto· 35 anni di servizio, e dal 1J luglio prossimo rite11ere non idonei, inabili allo stesso servizio, Medici condotti di 65 anni; avere avuto ed aver pietà, sino al 30 giugno corrente anno, dei medici condotti di oltre 70 anni con meno di 35 anr1i di servizio in considerazi'one della misera p ensione con la quale sarebbero vissuti per il resto d·e lla loro vita, e dal 1° luglio prossin10 non averne per nessu110 ! Non è possibile che1 ciò si avveri in regirne Fascista, nel regime che ha serr1pre tenuto ÌP. .alta considerazione i'l lavoro, e in alta c0nsid.erazione anch·e i medici condotti che, più a contatto con le classi misere, han fatto sen:J pre opera di santa umanità e di eff~cace pro:r•aganda. Lecce, 3 giugno 1936-XIV. 1

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Dott. FRANcEsco CoTA Fiduc,iario Provinciale ~ledici Condotti della Provincia di I . ecoe.

Cronaca del movimento professionale. Per i professionisti e gli artisti che aspirano ad ad esse.re, utilizzati in A.. O. La Confederazione Fascista dei Professionisti e degli Artisti, per aderire a nume.rose richieste, rende noto che le domande degli iscritti che aspirano ad essere utilizzati nei territori dell 'Impero, debbono essere presentate ai Sindacati Provinciali, i quali, dopo la necessaria ·selezione, le trasmetter J,n no a seconda delle categorie ai rispettivi Sindacati Nazionali. li riconoscimento dell 'idoneità dovrà essere rigorosam ent e ispirato a criteri di competenza e di pnrlicolari attitudini acquisite, escludendo og11i considerazione di carattere assistenziale, allo scopo di otten er e il più utile impiego delle compet c11ze e la pii1 efficace valorizzazione dei territori dell 'Impero .

CONCORSI. POSTJ

VACANTI.

R. Prefetlu re. Sono proro,g ati i concorsi alle condotte mediohe per le seguenti Province: Alessandria, al 30 luglio; Bologna, Bolzano, Cagliari, Campobasso, Catunia, Forlì, Genova, Pisa, Pistoia, Reggio Em. Salerno, rl'eramo, al 31 luglio. ' (Per notizie sugli stipendi, indennità ed altre informazioni sui documenti ecc. ecc., chiedere il bando di concorso alla R. Prefettura, Ufficio del Medico Provinciale). AsooLT I)10EN0. L 'Ospedale Civile « Umberto I >) cerca assistente. Assegno Lire seimila annue oltre completo manteni1nento. Rivolgersi alla Con., gregazione di Carità, via Trivio 25, Ascoli Piceno. LITTORIA. Ufficio di Igiene e Sanità. Direttore del Dispensario Anticeltico; ~ proroga al 15 luglio. '

Ospedali Riuniti. - Il concorso a direttore generale sanitario è stato sospeso. NAPOLI.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

In applicazione della legge in data 28 aprile 1936-XIV, n. 1026, per la quale gli ufficiali della R Marina delle varie categorie in congedo possono e·ssere promossi per meriti eccezionali per aver reso alla R. Marina servizi eminentissimi nel campo militare, civile o scientifico, o per ricoprire una delle alte cariche dello Stato, il « Foglio d'ordini della R. Marina » pubblica che i seguenti uffic~ali delle caitegorie in congedo sono stati promossi: a tenente generale medico: Aldo Castellani, senatore, Alto consulente sanitario per l 'A. O.; a maggiore generale medico: Marcello Minale, Consigliere di Stato; · a colonnello medico : Raffaele Paolucci, medaglia d'oro, Vice-Presidente della Camera dei Deputati; Nicolò Castellino, deputato. Il prof. Vittorio Putti, inviiato nel Cile dalle Università e dall 'Istituto di cultura italiano a tenere un corso di conferenze, è stato nominato dottore honoris causa in una solenne seduta della Facoltà di medicina di Santiago. Durante la sed11 la è stata annunciata la fondazione di una borsa di studio per un laureato cileno presso l 'Istit11to Rizzali di Bologna. In occasione della celebrazione del 350° anniver sairio della Univer&ilà Carlo Francesco di Graz, sono st ati nominati dottori honoris causai i proff. Anton Eiselsberg e Hans Horst Meyer, emeriti rispettivamente di chirurgia e di farmacologia all 'Università di Vienna. L 'Accademia delle Scienze di Parigi, al posto lasciato vacante da Richet, ha eletto ~ortier, che ne fu a lungo collaboratore ; è professore onorario di fi siologia alla Sorbona. L 'Accademia di Medicina di Parigi ha eletto n1embri corris.p ondenti nel] a Sezione d 'igiene il dott. Pa.risot, professore d 'igiene alla Facoltà medj ca di Nancy, e il dott. Colombani, ex-direttore dei Servizi d 'igiene al Marocco.


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XLIII, NuM. 27]

SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE 2. Congresso nazionale dei nuclei italiani di radiologia. Nei giorni 20 e 21 setlembre verrà t enuto a Modena sott o la presidenza clel prof. Ruggero Balli, direttore dell 'Istituto di Radiologia, ìl II Congres·so Nazionale dei Nu clei Italiani di Radiobiologia. Verranno trattati gli argomenti seguenti: « Radiogenetica » (conferenza dell 'on. prof. Ghigi); « Comportam en to del siero di sangue di fronte ai raggi ultra-violetti » (rela.tore: prof. Frontali); cc Gli ultrasu oni 111 ])iolog'ia » (relatore: prof. Pon zio); cc Azione biologica a distanza dei metalli » (relatore: prof. Rivera). I partecipanti al Congresso potranno presentare co111u11icazioni su argomenti attinenti o m eno ai te111i <li r elazione. La partecipazione al Congresso è ljberu a tutti i cultori di radiobiologia,· intesa nel ser1so più lato del termine. Le quote di partecipazione ve11gono così fissat e: membri effettiYi L. 40 co11 c.liritto ai « Su mmariun1 » del Congres"So (per gli abbor1ati agli « Scritti I taliani di Radiobiolog'ia Medica », L. 30) ; membri aderenti (famigliari ecc.) L. 20 (senza diritto a i cc Summarium >>). Per ogni chiarimento in m erito al Congresso riYolge1si al segretario gen erale dott. Mario Lenzi, Istituto di Radiologia della R. Università di Modena.

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I Padiglioni della medicina e chirurgi3 all'Espo· sizione internazionale di Parigi del 1937. . ~el 1937 si ter~à a Parigi, com 'è noto, un 'Espos1z1one Internaz1onaJe ch e si intitola cc d 'arti e tecnich e nella vita moderna. » e in essa la medicina e la chirurgia avranno degli speciali Padiglioni, alla cui organizzazion e sono ·stati preposti per la medicina i proff. Gosset e Roussy e per la chirurgia i proff. Fredet, Monod e Tzanck. I pa1diglioni della m edicina saranno quattro, e cioè: Padiglione Claude Bernard, riservato alla nutrizione e all 'endocrinologia ; Padiglione Charlet Rich et, per l 'anafilassi e le malattie da sensibilizzazion e; Padiglione Laennec, per le grandi scoperte della; clinica; un quarto Padiglione rigu arderà le scoperte nel dominio dei grandi fl agelli sociali. Nella Mostra della chirurgia locali ·speciali saranno riser Yati all 'asepsi e all 'antisepsi, al! 'analgesia e al! 'an estesia; un reparto riguarderà l a trasfu sione del san gu e, secondo un progetto del prof. T.zanck.

Un po' dovunque. Ricordiamo ch e il prossimo Congresso internazionale di gastro-entero1ogia si terrà a Parigi dal 13 al 15 settembre. Tcn1i: Fisiologia e patologia del digiuno e dell 'ileo; Patologia del duodeno, eccettuata l 'ulcer a; ·Le pancreatiti croniche; Le panc1eatiti acute; Diverticolosi e diverticoliti dei colon; Le sigmoiditi . I servizi sanitari in Addis Abeba. La Società internazionale di urologia si aduIl j)roblema sanitario di Addis Abeba esigeva 1111a rapida or ganizzazione, ch e fu risolta attra- nerà dal 9 al 12 setlen1bre in Vienna, subito dopo verso l 'immedialo potenziamento ~ell 'ospedale ita - la Società au striaca di roentgenoJogia. liano ch e i sacch eggiatori avevano completamente La 94a riunione della Societ à dei naturalisti e devasta.te. Quattro giorni dopo I 'arrivo delle trup- medici tedeschi è indetta a Dresda dal 20 al 24 pe l'ospedale era già in gr ado di funzionare e vi settembre; comporterà n1olte Sezioni . si eseguivano operazioni anche gravi. I sacchegLa Società Lombarda di Chirurgia ·si è adunata g ialori etiopici, rima·sti feriti durante le giornate di Ya11dalis1no, furono i primi a beneficiare de1- il 24 aprile, il ·15 e il 22 maggio, sotto lai presil 'op€ra sanitaria italiana di assistenza. Una setti- denza del prof. ìvl. Donali. Nelle tre sedute sono state fatte ben 24 co111un1ana dopo funzio11avano regolarmente altri 3 ospe. . . d ali ell u11 convalescenziario. Attualmente funzio- n1caz1,on1. na110 G ambulatori rionali per indigeni, quotidiaLa Sezione Piemontese della Federazione Naz. na111 en Le gre1niLi di u omini, donne e bambini che Fascista per la }()lta contro la tubercolosi si è chiedo110 lenimento alle loro infermità e ferite. adunata il 20 e il 27 m aggio sotto la presidenza del sen. prof. Mich eli, assistito dal delegato reLebbrosario dell'Ordine di .lllalta nel Tigrai. gionale prof. Cramaro·ssa, dai proff. Uffreduzzi, · Gan1na e G. Ferra11do , segret ario . Nella seduta Il Dt1ce h a. accolto ed altamente approvato l 'of- del 20 furono ~atte comunicazioni dai proff. Bian fert a di S. A. E.ma il Gran ~iaestro del Sovrano calana, Rabino (con proiezione cinematografica), Ordi11e Militare di Malta, Principe D. Ludovico Deben edetti (Asti), Segre (con cinematografia a Chigi ..\lbani e del Sovrano Consiglio, di istituire cartoili animati), Mathieu e Debenedetti-~Iaggia in _.\.frica Orientale un lebbrosario. Esso sorgerà (Ivrea). Nella seduta del 27 maggio ebbero luogo uon lontano da Adua, r accoglierà i lebbrosi già comunicazioni dci proff. Ga1nna. G. l\1alan, ''eridenlificati in Eritrea e quelli ch e verranno via dina, G. Ferrando e dei cl ott. Losano , Bernabòvia accertati nei territori dell 'A. O. I . e sarà ge- Jitaeslri, Gabriel, Parberj e i\ifa sobrj o-Dcn1 irh elis. stilo dall'Ordine stes·so. Cor1 t ale iniziativa l 'Ordine di ìvialta, riafferIl 20 giug110 presso il Sanatorio S. Luigi di n1and o le su e a 11 tich e e gloriose tradizioni, inten- Torino si è tenuta una riunio11e dei « Colloqui de di1nostrare il suo fermo proposito di collabo- di Aesculapio » }Jer la trattazione di indagini e rnre con la più consapevole solidarietà alla reden- studi di tisiologia sa11atoriale. Alla riunione, a cui zione fisica e morale delle genti conquist a te all a 11anno partecipato i1un1erosi li sio1ogi del sanatocivil tà dal valore del soldat() italiano e ch e vivraii- rio, ·sotto la presidenza ciel prof. G. Ferrando, furo110 svolte comunicazioni da: G. Malan, Griva, 110 finaJ1nente come sudditi dell 'Impero una vita m eno rl.olorosa e più umana. Mighetti, Rossi, Losano ; alla discu ssione portarono contributi di esperien1a personale: Scaglia, Il prog·e tto, di 111ossi1na, già compila lo, aYrà sol- Ra bino. Biey e altri . lecita a l tuazjone co11 1'appoggio del GoYerno delL 'Associazione l\iledica Triesti11a si è adunata 1'Eritrea e n el quadro delle attività disciplinate dal :\lini I ero clelle Colonie. nei giorni : 3 e 17 aprile, 1. 22 e 29 maggio. sotto


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IL POLICLINICO »

la presidenza del prof. C. Ravasini, assistito dal segretario dott. G. Robba. Sono state fatte comu nicazioni da: E. Ferrari, I . Levi, C. Ra vasini; Gemma Baìfzilai, G. Robba; L. Geyer, P. Iacchia; G. Mann, E. Rimini; R. De ?orenta (due comunicazioni). Il 5° Congresso medico panslavo si terrà a Sofia dal 12 al 17 settembre. Sarà diviso nelle sezioni: fisiologia, istologia, medicina interna, chirurgia, ginecologia., oftalmologia ecc.; in ogni sezione ciascun paese slavo avrà il proprio relatore. Temi generali: « Il servizio sanitario nei villaggi dei paesi slavi »; cc La tubercolosi nei paesi slavi, i rrtezzi di lotta contro la malattia ecc. ». La Società fi'siologica cinese si adunerà a Tsingtao dal 3 al 9 agosto, sotto la presidenza di P. Chiang; celebrerà il suo 10° anniversario. I lavori della 5a Settimana medica padovana si sono svolti attivissimi, secondo il programma già annunziato. Tra gl 'inscritti erano professionisti di quasi tutte le regioni d'Italia. Interesse speciale ha destato il corso d'infortunistica, ~ stata fatta una manifestazione di simpatia al prof. Robuschi, organizzatore della cc Settimana ». La 2a. Settimana medica internazionale svizzera si svolgerà a Lucerna dal 31 agosto al 5 settembre, sotto l 'alto patrocinio del Consiglio Federale; d3ll 'Italia è stato invitato a tenere una conferenza il prof. G. Frontali di Padova. Tassa d 'iscrizione: 10 franchi svizzeri; dà diritto al volume degli atti. Rivolgersi alla segreteria: Klosterherg 2'7 , Basilea. Ad iniziativa della Sezione Napoletana dell 'lstituto Coloniale Fascista, la Scuola Medica Ospedaliera di Napoli organizza un corso d 'igiene e patologia coloniale, per medici , veterinari, studenti, inferrnieri, missionari, ingegneri, ufficiali, cultori di problemi coloniali. Le lezioni si terranno n elle ore serali, dalle 18 alle 20, e saranno integrate da visite ai principali centri profilattici. La direzione del corso è affidata al prof. Castronuovo. Per informazioni rivolgersi al segretario del corso, dott. Adolfo Cily , Istituto Coloniale Fascista., via Roma 289, Napoli.

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XLIII, NuM. 27J,

L'Istituto di embriologia dell'Università di Vienna è ·stato aggregato all 'Istituto di istologia. Il ~rincipe di Piemonte ha visitato, nel porto. di Napoli, la nave o·spedale Tevere, recante a bordo 485 malati e feriti e un gruppo di ufficiali reduci dall'A. O. Il Ministro delle Finanze ha visitato a Torino, gli ospedali delle Molinette. Il ministro dell 'igiene della Gran Bretagna., Sir· Kingley Wood, . ha dichiarato che è nece·ssario in-· grandire l 'Istituto di psicologia medica di Londra, data ·1'importanza <li tale istituto per la profilassi e il trattamento delle maJattie mentali. Nel 1935 vi furono visitati 1206 soggetti, contro 1007 nel 1934. .. ... Nella prima q,uindicina di settembre verrà celebrato il terzo centenario dell'Università Harvard di Boston. Alla celebrazione sono invitati molti studiosi di tutte le parti del mondo; per la. medicina e la biologia : ·L andsteiner, Fischer, Lewisr Shiga ecc.; tra gl 'italiani Gini (per la statistica)~

Per onorare il prof. Giulio Ales·sandrini, che alla, fine di quest'anno accademico lascerà la cattedra di para,ssitologia medica, tenuta all'U~iversità dt Roma, alcuni allievi, amici e colleghi dell'insignestudioso hanno preso l 'iniziativa di fondare un premio di parassitologia a lui intitolato. All 'uop<> è sorto un Comitato, presieduto dal principe don Francesco Boncompagni Ludovisi e di cui fanno parte S. E. il prof. De Bla,si, S. E. il prof. De Francisci, padre A. Gemelli e il prof. G. Pensor segretario, al quale ·saranno da inviare le offerte (indirizzo : Istituto di Sanità Pubblica, viale Regina Margherita 299, Roma).

Il Comitato permanente della Federazione della stampa medica latina, alla fine dell 'ultima adunnnza svoltasi a Parigi, ha tenuto un banchetto in onore del prof. Danielopolu di Bucarest. I convenuti mandarono al presidente, prof. Giordano di Venezia, un telegramma così concepito: cc Il Comitato della Federazione della stampa Il ,Senato Accademico e il Consiglio d'Ammi- raedica la.t ina vi in via l'espressione unanime delnistrazione dell 'Università di Padova, convocati la sua ardente simpatia e della sua ammirazione dal Rettore in speciale assemblea straordinaria, . i11imitata, pe:r la magnifica vittoria riportata nelhanno stabilito, allo scopo di celebrare la con1'Africa dalla1 civiltà latina ». quista dell 'impero, di istituire un fondo di annue L. 50.000, per cc alti studi etiopici », da erogarsi La « Gazzetta, Ufficiale » del 26 maggio pubblica onde promuovere e sovvenire missioni scientifi- il R. Decreto 7 maggio, n. 882, il quale stabilisce che in Etiopia; di allestire una Clinica delle ma- nuove tabelle, relative agli insegnamenti, alle laulattie tropicali; di organizzare un Corso di culree e ai diplomi rilascia li dalle Università e dagli tura coloniale, per il rapido addestramento spe- Istituti superiori, in sostituzione di quelle allecializzato di coloro che si -dispongono ad a·ssumere gate al R. Decreto 28 nov. 1935 n. 2044! Il provuffici e funzioni nelle colonie. vedimento tende a coordinare maggiormente gl 'inIl 27 giugno si è i11augurato a Milano il primo segnamenti universitari, sovratutto introducenIstituto di fvledicina Inàustriale creato in seno alla done alcuni tra i complementari, che la recente Sezione Igienico-Sanitaria dell 'Ente Nazionale di e~perienza ha dimostrato opportuni se non ne• cessar1. Propaganda per la Prevenzione degli Infortuni. Ne d aremo ulteriori notizie. Sono state costituite le Casse Mutue Malattie per L 'Associazione medica panamericana ha proget-. tutti i lavoratori agricoli, esclusi i coloni e meztato la costruzione di una serie di ospedali a ca· zadri, delle Province di Cagliari, Sassari, Nuoro ra ttere internazionale. Il primo Ospedale panarne. e Littoria. ricano sorgerà a Ne"v York e sarà ultimato nel Nella recente formazione ministeriale del Bel1938; importerà 7 milioni di dollari (più di 80 milioni di lire it.) ; consterà di 20 piani. Servirà gio è stato creait o il Ministero della Sanità Pubda ·scuola di perfezionamento e avrà professori bfica; è affidato ad Emile Vandervelde, il noto ed allievi di tutte le nazioni americane. « leader » del socialismo.


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N1.TM.

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SEZIONE PRATICA

Si è svolla nel Belgio, a. partire dal 14 giugno, una settimana di propaganda sull '.educazione fisica e gli sport. L 'ina.u gurazione ebbe luogo soler1nemente al palazzo delle Accademie di Bruxelles, con l'intervento di nun1erose personalità della medicina, della politica e dello sport ; parlarono i proff. Péchère, GunzbL1rg e Demoor. Nel Belgio un decreto ministeriale ha stabilito le indennità per i donatori di sangue: partendo da un minirrLo di 100 franchi belgi per u11 quantitativo sino a 100 cc., esse a1u1nenta110 gradatamente; ad es. per 400-500 cc. sono asseg11ati 400 fr. Per le trasfusioni 11otlurne - fra le 22 e le 7 è stabilito un supplemento fisso di fr. 50. Il ministro della sanità dell 'Irlanda ha fis·s ato, con circolare, l.,età limite di 65 anni per i sanitari; in qualche caso il limite è ridotto a 60 anni. I sanitari in disagiata situazione finanziaria saranno indennizzati dallo Stato.

L'Accademia di Medicina òi Parigi ha nominato una commissione p er investigare le cau se della riduzione dell'allattamento materno in Francia. Il 26 giugno si è tenuto a ~filano un convegno per gli studi inerenti allo sviluppo e allo 'Sfruttamento delle piante medicinali, indetto dalla Confederazione Fascista dei lavoratori dell 'agricoltura. Gl 'italiani del Brasile hanno inviato alla Croce Rossa Italiana cento sacchi di farina e numerose casse di cioccolata. La Croce Rossa1 Britannica co11ta ora circa 14.000 soci istruì Li n ella difesa antjaerea ~ Una 1nostra di lavori artistici di inedici si tiene a Londra dal 2 al 14 luglio, nei locali della « Royal Society of Medicins » (Wimpole Street's London W ). L 'cc Encyclo1Jédie i\ilédico-Chirurgicale » consterà di 39 volumi concernenti ciascun apparato organico e le p ecialità. Ogni volume consterà di fascicoli sep arali, per ogni argomento; i fascicoli co111porteranno aene aggiunte e potranno anche essere soslituili, per aggiornarli: ne risulterà. un libro v·i·v eril e. IVIol tissimi studiosi coopereranno in qu e·.sto « inventario pern1anenle della scienza medica » , fondato da A. Laffont e F. Durie11x. Il form a lo dei volumi sarà di cm. 24 x 34. Redazione: rue Séguier 18, Paris 6e; vendite: piace Dauphine 27, Paris ler. « Il ~oliclinico » già dette notizia della morte av-

venuta in Genova del prof. ARTURO MoRSELLI. Figlio dell 'illus tre p sichiatra e pen·s alore prof. Enrico, conlinu-) la tradizione paterna. Non soltanto fu un neuro p sichi a tra di valore, ma si affermò decisamenle nel campo sociale, ove esplicò un 'attiYità opero·sa e va.r ia. Nazionalista, combattente, fAscista fervente fin dal 1919, ebbe a coprire cariche di responsabililà e al momento della morte presiedeva il Comitato comunale dell 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia e l 'Istituto Fascista di Cu1tura . Aveva ereditato dal padre una Clinica privata per ammalati nervosi e 1nentali, alla qual e impress~ un nuovo impulso col suo lavoro, con la sua intelligenza e col suo entusiasmo . Arturo Morselli fu una personalità spiccata e seppe farsi generalmente apprezzare ed amare p er la rettitudine e per la straordinaria bontà. M. P.

1273 Le malattie infettive in Italia.

iVumero dei Comuni colpiti e n11mero dei casi (fra parentesi).

Denunzie dal 25 maggio al 31 maggio 1936: Morbillo ~2 (2211); Scarlattina 128 (278) ; Pertosse 184 (699); Varicella 163 _(383); Vaiuol-0 e vaiuoloide 1 (1) ; Febbre tifoidea 148 (261); Infezioni par a tifiche 49 (58); Febbre ondulante 64 (96) ; Dissenteria 7 (9) ; Difterite e croup 194 (386) ; ~leningite cerebro-spinale epidemica 16 (18); Poliomielite anteriore acuta 25 (36) ; Encefalite letargica 1 (1) ;. A11chilostomiasi 14 (17); Rabbia : morsicature di animali rabbici o ·sospelti 56 (81) , dichiarata (- -) ; Pustola 1naligna 13 (13); Parotite epidemica. 126 (434); Leishmaniosi 5 (13); Febbre puerpeP'clle 28 (28). Le malattie infettive nelle colonie.

Come risulta dal Bollettino fornitoci dal Ministero delle Colonie, le principali malattie infettiveverificitasi in Libia (L.), Eritrea (E.) e Somalia (S.} sono state le seguenli: Febbraio 1936. - Varicella (17 in L., 5 in E.r 90 in S. ). ~1orbillo (143 in L., 6 in E., 44 in S. )r Parotite epidemica (54 in L., 21 in E., 34 in S.). 1'ifoide e paratifi (4 in L., 28 in E.) . Di'ssenter~& (3 in L., 56 in S.) . Anchilostomiasi (8 in E., 51 in S.). Framboesia (110 in S.). Blenorragia (55· in L.). Ulcera Venerea (4 in L. ). Malaria (6 in L,, 313 in E., 893 in S. ). 'l'ub. po1m. (30 in L., 6 in E., 36 in S.). Dengue (67 in E.). J.'1arzo 1936. - Vaiuolo (2 in L., 15 in E., 1 in, S.). Varicella (72 in L., 9 in E., 176 in S. ). ~or­ b illo (224 in L., 2 in E. , 13 in S.). Febbre r1cor~ rente (9 in L., 50 in E., 10 in S. ). Parotite epiden1ica (61 in L., 17 in E ., 98 in S.). Tifoide e par atifi (42 in E., 7 in S. ). Febbre ondula:nte (10 in' L., 3 in E.) . Dissenteria (19 in L., 188 in S. ). Anchilostomiasi (53 in S.). Framboesia (55 in S.). Blenorragia (56 in L. , 55 in E. ). Malaria (8 in L., 74 in E ., 959 in S.). Tub. polm. (58 in L., 6 irr E .) . Dengue (34 in E.) . Nelle dette cifre sono compresi i nazionali (mi-· li tari ed operai) e gli indigeni; questi ultimi sono· in maggior numero .

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONI ' Capo Redattori : Prof. C. PEZZI, Milano · Prof. G. MELDOLESI. Roma. Il Numero 6 (Giugno 1936) con tien e: Lavori originali : I. - G. TINELLI : qontributo a llo .stu<;tiodelle 'Variazioni dell'elettrocardiogramma p er1fer 1co dopo iniezione d'istamina e su oi rauvort i con lo statod'imbibizione della cute. - II. - E. ~· PODES~À : La stenosi destroven t ricola r e <Sindrome d1 Bernhe1m}.

I periodici specializzati. . Tra le rivistQ ed i congressi : G. MARJNESCO e A . KREIND-

Obliterazione p r ogressiva e completa delle duecarotidi pri1mit ive. - c. LIAN, M .. MARCBAL. e ABAZ~ : La. diagnosi r a diologica della st enosi eongen1ta dell 1stmo della'orta. - R. GtLCHRIST e G. MILLOR : Tachi cardia pa rossistica auricolare da tu.m ore primit ivo del cuore. - J . LEMBERT : L'elettrocardiogramma in derivazione toracica (D. IV ). Congressi : Giornate Medioh e di Mon t ecat ini Term e. Necrologio : C. P EZZI : H enri Vaquez. Abbonamento annuo: Italia L. 4 O; Eet ero L. 6 O. Per gli associati al « Policlinico » : Italia L. 3 6: Per l'estero L. 5 5. Un numero separat o L. 6. LER:

P er ottenere quanto sopra invia r e Vaglia a ll'editoreLUIGI POZZI, via Sistin a 14, ROMA.


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tANNO X.LIII, NuM. 27]

POLICLINICO »

RASSEGNA DELJ,A STA.MPA MEDICA Jl. A. M. A., 2 mag. - S. H . .fi~PSTElN. Diatermoterapia della deme11za paralitica. - A. A. WERNEn. Ormonoterapia del cri}Jtorchidismo. Journ. de Méd. de L yon , 20 mag. - Derma tol. .e sifilografia. Journ.. de l\lféd. de B·ordeaux, 30 mag. Pediatria. Dermosifilografo, rnag. U. BoNCINELLI. Sostonza P di Oriel. Clinica Chirurg., mag. U. LucARELLI. Trombosi ed er11bol1e trombotiche dell 'a. polm . P. FnASSINETI. Impiego del muscolo nella guernitura ,dei monconi di amputaz. della gamba. Baglivi, mar.-apr. - G. MATTIROLO. Mieliti acute primitive disseminate. - R. DALLA VEDOVA. Morbo di Pott. - S. DE CANnIA. Alimentaz. acidificante e alcalinizzante. -= P. RrTossA. Diagnosi differ. deg li itteri. Riv. di Chir. , mag. - N. A. MARTELLA . Danni .delle sospensioni di carbone iniettate nelle vene. Minerva Med., 26 mag. L. D 'ANTONA. Nefrosi liJJOidea e suoi rapporti con la gravid. - G. FERtRARI. Pneumoperitoneo nella tbc. polm . bilater . Wien. Klin. Woc:h., 29 mag. - BAUER. Fisiopa,tologia dell'ipofisi. - TELEKY. Avvelenam. da CO. - Fn1EDLANDER e MosEs. Corioepitelioma dell 'uomo. - MATRAS. 'Terapia gener. delle malattie cutanee . Diagnostica e Tecn. di L ab. , 28 feb . V. D1 'BENEDETTO e M. STORNELLO. La sieroreaz. di V\Telt·mann nella diagnosi clinica. Gaz. d. HtJp. , 30 mag. - H. ABOULKER. L e otiti. . Scalpel, 30 mag. - E. STIENON. Il cuore difte1flCO.

Brux.-Méd., 31 mag. -

VANDERZYPEN e C. VAN BoGAERT. Endometriosi primitiva dell 'ombellico. Journ. A. 'J\iI. A., 16 n1ag·. - J. T. _lVIAsoN. Direttive moderne della chirurgia. - G. RANDALL. Composto insulina-prolamina in clinica. - S. F. GILPJ~. Glo·ssoctinia. F. S. SEYl\IOUR . Vitabilità degli spermatozoi nel canale cervic . Clinica Pediatr. , mag. G. 0RLANDINI. Ricerche comparative s ul comporta1nento del s. 11. v. nei gemelli. Revue de Chir . , apr. F10R1 . Cisti congenite del cordone spermatico. - CouRTY. Enfisema acutò traumatico del mediastino. Riv. San. Sicil., 15 n1ag. T. MALLONE. Ano- Jltalie delle vie biliari extra-epatiche. Pi·esse A-1éd., 27 mag. C. CHAI\<JPY e J ACQUESLoù\'"EL. La perivena. Giorrt. di Cl. J\;lecl., mag. L. LEVI. In tema di febbricola. ~ F. IlolVIEO. Azotemia cloropenica. Klin. _Woch., 30 mag. - L. LENDLE e F. H. Lu. Gli analettici nelle asfissie. - B. ScHULER e al. Determinazione della <lias lasi del sangue nella diag nosi di malattie inter11e.

L' A T TU A LI T À

ME DI CA

Soro mario del N. 5 (Maggio 1936) : Revisioni : P . AMBROSINI: Carbone per via endovenosa e granuloterapia. - Note di patologia. - Note di terapia. - Varia. - I libri. - La nota linguistica. Le pagine senza medicina. - Quesiti, - Annotazioni. - Cronaca : A. O. - Echi . - Postille. - Miscellanea. AbbonMD.ento annuo: Italia L. 1 5; Estero L. 2 5. Un numero sepa1'ato : Italia L. 1 , 5 O; Estero L. 2,50.

RivolgeTsi all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA (106)

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Indice alfabetico per materie. Asma: azione dei germi e vaccinoterapia Pag. 1246 A ma : cura causale . . . . . . . . . . )) 1249 A ~ma e il naso . . . . . . . . . . . . )) 1246 ·B ibliografia . . . . . . . . . . . . )) 1255 131enorrag ia uretrale nella don11a .. )) 1261 Cancro : capelli da . . . . . . . . . )) 1251 Cancr..o: nuovo metodo diagnostico . . )) 1250 ·Catato11ia sperimentale . . . . . . . . . )) 1260 ·Circolo venoso sovrapubico supplementare . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1259 -Cjsti da echinococco del p oln1on e sin1ulante un idropneumotorace ecc. . . . )) 1231 ·Ci'slile: focolai extraurinari . . . . . . )) 1261 Cronaca del movimento professionale .

·nepressione atmosferica e disturbi psichici . . . . . . . . . . . . . . . . . . J~ rnalo111a intramuscolare: effetti locali . Ganglio semilunare . . . . . . . Glicemia: detern'linazione rapid a . Ipertensione da benzedrina . . . . . I~ torad iografia . . . . . . . . . . . . . . l.élparolomia: in1piego della lana sintetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . "J.eu ce111i a acuta: a ti pie cli11ic11e e<l e111alo log iche . . . . . . . . . . . . . . . .

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Linfogranulon1a ingt1inale cli ?\icolas e

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~1Ialattie

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urinarie. reazioni allergicl1e . .

Me<tici condotti in pe11siorte . . . . . . .

Morbo di Vaquez: ricerche . . . · · · · Nervo glosso-fari11geo: anato111ia chirur-

g1• ca

. . . . . . . . . . . . . . . . · ·

Olio di to11110 J)er u so i11edici11ale . . Osteotomia curvilinea a cerniera . . . Ovariecto1nia a ll 'inizio cli gravidanza e ùecorso normale cli quesla . . . . . . Parkinsonismo l)OS L-e11cefalitico: cura bulgara . . . . . . . . . . . · · · · · Polmone: oml)re radiolog·iche del lobo ir1feriore . . . . . . . . . . . · · · · Respiro: fenon1 c11i pul alorì . . . . Salamandra: virti.1 terapeutiche . Sclerosi cerebro-spì11ali e Yiscerali Storia della medicina : la Grecia e i pitagorici . . . . . . . . . . . . . . . . Titanio nel corpo u111a110 . . . . . . Trasfusione di sangu e <li caclaYerc . . Tubercolosi: pericolo cli con tami11azione nei servizi p edi atrici . . . . . . Tumori: fattori endogeni ed esogeni Urina: acidificazio11e . . . . . . . .

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• Diritti di preprietà riservati. ~ Non è con.sentita la t'ÌltamPa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non •n •tlf.ori~aV<>ne scritta dalla redatjone. E iMtata la t>ubblfca,tione di sunti di essi senta citame la fonte.

C. FauooN1, Red. capo.

A. Pozzi, Resp.

Boma · Stab. Tipe-Lit. Armani di M. Courrier.


Roma, 13 Luglio 1936 ·XIV

ANNO XLIII

Nnm. 2R

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO : PROF . . CESARE FRUGO~! Clinico Medico

DURANTE di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 81 DICEMBRE Siaaoli: Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONB PRATICA (set t ima nale) L. 58.80 L. 100 (2) .A.LLB DUB ~ EZI\lNI (pra.t ica e, m edica) . (1-a) ALL.\ SOLA SEZIONE MEDICA (.mensile) . L. 50 - L 60 ('.J) ALLE DUE SEZIONI (prat ica e chirurgica.) (1-b) ALLA SOLA SEZtONE CHIRURGICA (mens ile) L. 50 - L. 60 <'>ALLB TRB SEZIONI (pratica, medica e chirur.).

Italia L. 100 L. 100 L. 125·

Estero L. 150 L. 150 L. UD

Un numero separato della SEzroNB MEDICA o della CBmURorcA L. 6 ; della Ps•TICA L. 9,!50

SOMMARIO·. Note e contriiJuti : G. La Cava: Sull 'andamento stagio· nale di alcune sindromi addomin a li. Osservazioni cliniche : A. Breccia: U lcera del diverticolo di Meckel. Riv iste: G. DTagotti: La cura della poliomielite a nteriore acuta. Sunti e rassegne : OUORE E VASI SANGUIGNI: c. L1ian, Abaza e P. Frumusan : Osservazioni clinich e sul restringÌllllento congen ito dell'istmo del l aort a. B. Crumpbell : Importanza della coleci stite e di infezioni in generale nella patogenesi della tr~bos i delle coronarie. - R. T. Payne : Il trattamento delle va rici degli arti inferiori. - Leriche e Fontaine : Condizioni necessa ri~. ris ultati e tecnica dell'arterioect omia n elle obliterazioni ad'teriose. - RENI E VIE URINARIE : H . Kur.schmann: Sull'oliguria <<funzionale ». J . L. Crenshaw: Uretere ectopico con sibocco extravescicale. - Goldstein : Nuovo procediment o chirurgico nei reni policistici. Divagai: ioni : H. G. A.runstrong: L 'aero neurosi, psico· neurosi funzionale dei piloti d 'aviazio,n e.

Ce nni bibliografici. . Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChir urgic a di Catania. Appuni i per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Le fol'lllle id ropiche del l'ittero catarrale. Sett icemia 1.nte1,mitten te ed art rite infettiva ,cronica. - Echinococco della region e glutea da morso di cane. r - Sar·Coma. osseo consecutivo ad irradiazione roentgen. Il tetracloruro d.i ca r bonio contro la tenia. - Fistola cnillifera postoperatoria. - SEMEIOTICA : Ricerche sul com,rportament o del riflesso naso~retinico. - MEDICINA SCIENTIFICA : Su lla patogenesi dell'eD!orragia cerebrale. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : F. Giugni: I servizi sanitari nel nuovo i.im pero e la preparazione dei medici. Amminis trazione sainitaria. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorilficenze. Notizie diverse. Indice alfabatico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

g ie \arie e cur iose, se pur non ben defini te, come pure ch·e alcune n1alattie subissero l 'influenza del « t.e111po », e cioè dei fattori meL~ot) ci e stagio·11ali, ara cosa già nota si11 dai rii ù remoti tempi della n1ed~cina (Ippocrate) e patrimonio co1111une del po·p,o lo. ~1a co1ne di tuLLe le cose troppo ser11plici e trop1)0 evidenti, la scie11za uilìcialo non se n e era, a torto , i11ai occupata. Eppure tali cognizio11i n on hanno, come si potrebbe credere a prima vista, il valore di semplice curio ità, ma valgono in quanto,· ben sludiate i1ell a lor o gen esi e n el loro n1eccanis1110 di azio ne, l)Osson o servire a dare idee nuove sull 'etiolog·ia di alcune forme i11orbose, la cui vera essen za an cora ci sfugge, com e anche a rri-etlere in correlazione fra loro quadri n1orbosi differenti, o per lo meno a far ricono·s cere un identico fondam entale fattore etiologiço a. 111alat Li~ qh e a prin1a Vista posso110 sert1brare del tutto diverse. :F ortunata111entie oggi, . abpandon ~to i'l terreno della s peculazione aprioristica e dato i'l valore cl1e si m erita alla tr~di~ion e popolare, la meteoropatologia si è messa sulla Yia dell 'osservazione· obbiet tiva, basata sul n1et.odo sperimentale : e questa via, per quanto irta di difficoltà ,

OSPEDALE POLICLINICO UMBERl. O I 1 PADIGLIONE - Primario : Prof. V. •

DI ROMA Puc c INELLl

Sull'anda1nento stagionale di alcune sindromi addominali per il doLt. G.

LA CAVA,

assistente.

La m eteoropatolog ia, nome nuovo per coCloscen ze antiche, ha attirato, specialm ente i11 questi ulli111i anni, l 'att.enzione di molti r i cercatori . Lo studio accurato e preciso, non più b,a sato su dati en1pirici, n1a dimostrato da ricerche 1noderne e complete,. dei rapporti che ir1ter corrono fra variazion i atn1osfeTich·e e inc ide11za e decorso di alcune n1alatti.e, com e pure il r ico11oscimento di p'a rticolari sindrou1i n1orb·ose, aven li stretto rapporto etiolog·ico con l·l~ variazio !1i meteorich e stesse, ha11 fatto i11trav·edere Lutto un n u ovo can1po di studi e di ricer ch·e, che si presenta fin da ora ri cco d i pro111esse. f~ he le variazioni di clin1a , di temper atura , di stagione, potessero provocare sintomatolo-


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[.t\ NNO ~LIII, Nu~1.

« IL POJ... ICLINICO »

f)Ort erà cerL.an1ente a stabilire un comple so di c~1gnizioni sicure ed utili anche dal punto di vi~ta pratico. Il Pende gius la111e11te divide le m eteo ropatie vere autonom .e protopa.tiche e cioè, cc quelle reazioni rr1orbose, p·e r lo l)iù localizzate, più raramente a ,forme di sindromi di tipo clini'co r1en deiìnito, n1a che si di1nostrano in diretta correlazione cronolo,g ica e causale con le brusch·e v.ariazion i del co·111plesso i11eteorologico ,, da tutti gli altri stati morbosi, « in cui vi è una reazione n1·eleorotro1)a in u11 organi. mo già malato da altro morbo, o in proci•nto di diventarlo, per altre cause morbose sp.ecifiche (jì1fezioni, ·ecc.) » . A questo secondo gruppo appartengono i1otorià111ente varie malattie, co111e malattie reumatiche, croup laringeo, ecla1npsi'a, g·laucon1a acuto, po1'monite , influen1a , nefriti a f rigore, angina, cardiopatie, mala ltie respi1atorie, 1nalaria, tub ercolosi , ecc. Ora, n1·e ntre nel primo caso si tratta di entità nosografìcl1e a sè stanti, ancora da smistare, individuare e raggruppare a seconda della loro etio-patogen esi e sintomatologia, nel secondo caso si tralta di cc r·eazione speciale di organismi già n1alati o in procinto· di div·entarlo e particolarn1e11te sensibili ai bruschi perturbamenti atmosferici ». Una maggiore lJrecisione ~arebbe desiderabile nella definizion e di questo secondo gruppo , e cioè ocC<>rrerebbe dare una risposta ai segu·enti que&i ti: fi110 a quel pu11to h.a valore i1el determi11ismo della malattia, queista special·e sensibilità dell 'or ganisn10 aìla vari'azione atmosferica? "f: possibile che I.e v.a riazioni atmosferich e siar10 capaci di provocare n egli organismi delle condizioni tali, che rendono più facile l 'insediarsi di una detern1inata n1alattia ? Se sì, qt1ali possono essere tali condizioni? La chiarificazione di questi problemi avrebb·e valore pratico e teorico non trascurabile. Infatti, se le meteoro11atie V·E.re e, proprie sono· interessanti ancl1e da l punto di vi ta pratico. perchè ben individuale e descritte potranno essere facilmente riconosciute e curate, lo studio dell 'i11fJ,enza cl1e le variazioni m·eteorolo.friche h.anno sulle altre malattie a noi sembra d 'imIJOrt~nza a!lche maggiore, in quanto potrà serVIre a r1 cono s~er·e un fattore etiologico, per lo .nleno concon11tante, di alcun.e malattie ' la cu1 Yera natura non è an cora nota. . ~ appunto con tale intento ed allo scopo d1 portare un modesto contrib·u to a questo importante capitolo della patologia, che abbiamo creduto interessante ricercare, nei vari 1r1esi dell'anno, il nun1ero di mal<tti affetti da ayJpendici te, colecistite (per lo più calcolosa), ed ulcera gastro-duodenale, ricoverati nel nostro padio-lione negli ultimi sei mesi. Abbiamo creduto in tal modo di poter co. truire delle grafiche che indicassero la ma.rrgiore o 111i nere frec1uenza cl elle suddette m a-

2'8]

1.attie nei vari t11esi dell'anno , e quindi le variazioni stag ionali di esse: tale criterio, per quanto i1on di esattezza matematica, ci è sem})rato abbasta11za logico, irt quanto è da pensare che, salvo casi sp·eiciali, i malati d'appenclicite, colecistite calcolosa e·d ulcera gastroduodenale vengano ricoverati in un reparto chirurgico, Eer essere operati, nel periodo ar uto della malattia, quando i loro disturbi so110 più acoe11tuati, e n on nei i)eriodi di ren·tissione d·ella malattia.

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Allo scopo di evitare, per qua11to fosse possibile, og11i fattore di errore abbiamo calcolato conten1poranean1ente il nun1ero totale dei ricoverati n el padiglione per ciascun n1ese, or1de ·escludere la possibilità cl1e il maggior n um,ero di aff.et.1 i dall e sud·dette n1alattie fosse dovuto alla n1aggior affluenza di malat.i n el reparto. Nel . primo gruppo di g rafiche (1 a 6) sono rappresentati, 1)er ciascun anno , i dati com.parativi delle tre rr1alattie. Nel econdo gruppo (7-8) invece, i dati r elativi a ciascuna di queste m ulattiie sono paragonati dirett.a mente IJer i va ri anni presi in esam e. 1

••• E sutTicienle uno sguardo all e grafiche pe1~ constatare ch e le n1alattie da noi studiate hanno un netto andan1ento stagionale: g r osso]anan1ente tale andamento è ra1)prese11tato da


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[ANNO XT..IIT'

28 J

due 011daLe annue cli n1aggior freque11za, corrisportdeinLi per lo più al la sLagione autu11nale ed a quella pri111aveir.ile. Qt1esto fe110111eno della stagionabi'lità della maggior parte delle malattie è ormai da tutti an1messo; recenLen1ente VV'ùringer h a pub·b licato uno studio 1)articoìareggiato, in cui ha n1esso in ri'lievo con1e a parità di condizioni climatiche, la stes5a nlalat.tia presenti stagionnlmenLe una curv.a simile. In particolar ·n1odo , salvo piccole oscillazioni, il 111assin10 ed il 111ir1imo cadono S'1mI

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ha preso in esa111e il comportan1 ento degli operati nella 211. clinica cl1irurgi·ca di Vienna dire1 ta da Denk ed ha potuLo osservare che n1oltE delle con1plicanze postoperatorie subiscono in mo1do evidente l 'influenza del tempo, sebbene non sia ancora chiaro quali fattori dei f·enomeni atmosferici agiscono fa·vorendo. l 'insorgere della maìattia. Jlitornando p,o i a lle n1alattie da 111oi studi'ate il fatto ch·e le ulcere gastroduodenali ab·bia110 r1 etti caratteri di stagiooalità è cosa notissi'ma. eid anzi tale dato· ha notevole· im1)ortanza p er la diag·nosi della i11alattia Alessandri (F orze Sanitarie, 10 ge11naio 193 5), parlando della p eriodicità della n1al.atti.a , nota co111e è nella pri1navt ra ·ed alla fin·e dell 'autunno cl1e ordinari.ar11 ente si ripresentano le 1

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pi e n ell o s tesso mese. Qu·esto A. ha divi o in q uaLtro gruppi tali malattie e cioè quelle : 1) a tipo invernale prin1averrle; 2) a tipo estivo autunnale; 3) a ti po invernale; 4) a tipo estivo. :È di r ecentissin1a p,u bblicazi·on.e poi una n1011ografìa di Ilor11us (~lasson ed. Parigi , l 93ù) sulla i)eriodicità stagionale delle malattie e1)id en1 icJ1e (con })articolare riguardo alla polimi elite) n ella quale il problen1.a è an1pia111ente trattato. Anche Rappert (Deutsche Zeitschrif! fur Ch.ir. 244-537; 7-8-1935) studiando i ra1)11orti fra complicanze postoperati,·e e ten1po 1

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soffer enze con un ritn10 di variazione stagior1a1e che non è facil e spiegar e. La frequenza dei ricoverati n ella Cl. Cl1ir. di Roma sarebbe come segue: I II III IV V VI VII VIII IX X XI xn. 14 14 10 11 16 6 8 3 3 3 9 6 Anche Jt1djn e l1a confern1ato l 'esattezza <li qu esto dato della stagionalità per quanto rig uarda la 1nagg·iore frequ en za delle perforazj oni in detern1inati periodi del] ' anno e l\1. G. Dem ole (R ev. 11tlcd. Suisse Ro111ande, 25 sett en1bre 1935) trova ch e uno d ei car atteri essenziali n ella diagn osi clini ca di ulcera ga-


1278

« IL POLICLINICO

slroduodenale è appunto la periodicità stagiorta.le dei dolori. AitreLtanLo noto ·è il fatto che, specialmente Il·e lla su,a for111.a acuta, l 'ap1p endicite è una malattia ad a11damento epìde1mico , da alcuni fatto coincidere con l'andamento ·epidemico della tonsillite, per I 'analogia di struttura d·ei due . org·an1. T,a}e f.alto è n 0Lissin10 ai chirurgi ospedalieri, i' qu.ali hanno spesso notato delle vere e proprie epJden1ie di appendiciti. l\fa ancl1e le ~

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[ANNO XLIII, NuM. 28]

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Ma ciò che a noi semb·r.a più interessante desumere dal nostro studi'o statistico è il fatto c-l1e i periodi in cui le sudd·ette malattie si presentano con r11aggior frequ·enza coincido110 quasi perfetta111e11te fra di loro e cioè che quando aun1.enta i'l numero e la gravità delJ',a ppendiciti aumenta anche il num.e ro delle colecistiti ·e delle ulcere gastro-duodenali. Ciò vuol signifìcave chiararr1ente che se esiste realr11ente un fatto-re rr1·eteorologiço, tendente a favorir·e l 'esplosion·e o l'aggravarsi della ma-

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5.

lat.tia, tale fattore è identico per tutte e tre le rr1.alattie studiate ed agisce probabilmente con lo st.esso meccanismo .: il che viene in certo qu;1l rr1odo a conferrnave indirettamente l'esattezza dei · con cetti es.pre~si da Leotta quando p.a rla di si11drome addominale destra (S.A.D.). Qual 'è questo fattore n1eteorologico? Qual 'è il suo 1n·e ccani'smo d'azione ? Le ipotesi avanzate ·ed avanzabili sono molte, come sempre qua11do .si tratta di proble. . in1 oscun. cc Più soin o le teorie, meno esse sono vere », ha d·et.to uno studi oso : certo l 'in suffici'enza


tANNO

XI"'III, NuM. 28]

d-tll·e nostre cognizioni in questo campo è d ovuta alla mancanza di nozioni esatte sulla fi siopatologia dell'organismo in rapporto alle v.ariazioni a Lmosferich·e è questo un fertile ca1npo di stndi al quale si sono recenteme·n te d edicati nun terosi ricercatori, il che fa preve dere una rapida chiarificazione di' molti fra i problemi ad es~o connessi. Secondo Bufano (Rel. XL Congresso Soc. !tal. Tvl ed. I nt. Ed. Po.zzi - Roma 1934) t1na variazioin e meteoric.a o climatica no·n agisce 1

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mento d ella calcemia, della fo sfor-emia , d·el calcio negli organi. I jenortieni ele..ltrici d ell 'atmosfera contribuiscono alla patogenesi della m·et.eoropatia i1011 tanto per le brusche variazioni del potenziale, quanto per la conce11Lrazione jonica dell 'aria cJ1e respiriamo. Questi joni hanno azioni diversibsime sul nostro org·anismo a seconda d ella loro grandezza e quindi della loro mobilità, sia a seconda della qu.a lità della loro carica. Ma sono soprattutto le variazio·n i d·ella P'res.sione a.tniosferica cl1e hanno la più grande influ·enza su tutte le fu11zioni organich·e. Gli € rfetti che la d epressione atmosfe1rica com port<l possono essere cosi ri'a ssunti : aumento di globuli rossi, din1inuzion.e d·el tem1Jo di coagulazione, aumento delle proit eine d el plasma, aun1 ento ca:ratteris tico d ell 'azote.m ia , della colesterinemia , della g·li'cen1ia, della fosforemia , d ella clore1nia, con dir11i11uzione d·ella potassie1t1ia e della riserva alcalj na. l.Jn vero e p:roprio stato di .acidosi : gli acidi orga11ici infatti au m entano e co,s ì l'acido lattico. In· gen·ere lo st.ato di acidosi è co·n 1pensato, ma talvolta si ha un a cidosi scompe11sata con abb,a ssame·n to de] pH sanguigno, e poìchè è noto come que sto t.enda a riman-e re costante, è faci'le con1prend ere co1me l o stato di acidosi in tali casi deb.b a • • essere necessariamente grave p·eir poter intaccare persino· il p·H de1l sang ue. Del r esto lo stat1J di acidosi è annunziato da lle variazioni degli ettroliti del sangue e cioè dall 'au·m ento del c:.1.lcio e fosforo ematico , con diminuizio·n e del potassio. A11che n·egli organi l 'equilibrio Ca :K , 1>er effetto della depressione barometrica si sposta n·e ttameinte in favore del calcio. Per quanto rig uarda la ~emperatura, l 'influenza cl1e hanno le brusch e variazioni termich e, specialmente l "abiba .samento della temperatura, sull 'i11sorgere di alcune malattie è s.tato da n1olti attrib·u ito alla diminuzione del]a capacità imn1unitaria della cute ( ?) sottoposta al fenorneA0 meteorico·. Si ri cordi Ja cla ssica esperienza di Pasteur: il }JOllo è r efr attario a] carbor1chio ; i111n1ersa la za111pa n-ell 'acqua molto fredda, pre11de la malattia. D 'altra parte l 'urriidità al1,iosferica agirebbe r ende11do 1)iù difficile l'eliminazion e di vapore acqueo a li'vello dei poln1oni e turbando marcatan1ente la perdita di calore per la cute . •

n1ai o quasi mai per azione di un so1o coefficiente, ma sempr·e per la contempo·r anea variazio11e di più coefficienti. I principali coefficienti 1111eteorici sono: l'irradiazione luminosa, i fe·n on1eni elettrici d·ell 'atmo.sfera, la p·r essione bar?m1e trica, la te·m peralura, l 'umidità atmos.fer1 ca. Per quanto riguarda le irradia.zioni lumi11ose si può solo affermare che è la cute ch e quasi t111i·can1ente risente degli e ffetti d ell 'irradiazione so]are. L'iperemia cutanea ch e n e d eriva favorisce l 'attivazione di alcune sostanze ad azione vitaminica, donde rica1nbio calcico positivo, au -

l~iassumendo

si può ritenere o.r mai dimostrato solo questo: eh -e le brusch e variazioni atmosferiche comportano , specja]mente e principalm·ent·e1 attraverso J.e n1odificaziloni d e11ia r i 1 essione atmosferica, alterazioni anche brusch e del biochimismo or gani co cl1 e si con cretnno, n el caso di def)r essione barometrica, in 11110 s tato di' acidosi organica, compensata <' n1·eno , con corrispondenti ' 'ariazioni notevoli d·e gli e lettroliti del sangue. , 1\tia non sono soltanto le brusch e Yariazioni atn1osferich e ch e pro,1ocano uno stato di a cidosi: esiste an cl1e un 'acidosi stagionale , meno


1282

cc IL POLICLINICO »

nota perchè meno studiata, ma di importanza tE'rtamente nor1 minore . ..\ttraverso quale rr1•e ccanismo si produc.e· qt1esta .acido s~ staigior1a~e P E quale importanza essa ha?

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[ANNO XLIII, NuM. 28]

r1on1e110 vitaJe. I111portan za fondamentale per il n orìr1aJe s·v olgersi di ta~i r eazioni ha il p·fl organico, e cioè il g·rado di acidità o di alcalinità dei vari tessuti organici: questi han110 i11fat.ti ciascu110 un pl-1 proprio, la cui

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l./organismo u1nano, si sa, non è altro se non uu accl1rnulo di colloidi in continua vicenda, e sono appu11to le reazioni colloidali che in es o incessantemente si svolgono che costituiscono il substrato biochin1ico del fe-

7.

irr1portanza è dimostrata dal fatto che i f.eno•m.e ni intra- ed estracellulari non possono aver luogo che ad un pll fisso per ciascuno di essi. Il pll nei tessuti varia però continuamente entro lin1iti p-iù o meno an1pi per gli scambi


[ANNO XLIII , NUi\I. 28]

SEZIONE PRATICA

di acidi e di basi che in detti tessuti avvengono, e eh.e co tituiscono il. metabolisn10 oro-a. o nico. Quello cl1e no11 var1a notevolmente, se rton in punto di morte, è il pH d·el sa11gue, che l1a valore pressoch·è costa11te, espressione di quell 'equilibrio fra i vari sisten1i ed organi, che è 11ecessario alla vita. Si tratta però di un equilibrio instabile, le cui oscillazi'o ni, inerenti

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zione dei colloidi organici, e · da considerare quindi con1e nettamente patologich·e. Nell 'un caso ·e nell'altro l 'i11timo 1neccanismo di produzione di tali stati acidi o alcalini è sempre funzione dei colloidi organici. .seco11do Scala (A n,1iali di I gieine, 1921), la micella colloidale ha una costituzione molto sirr1ile a quella dell 'aton10, ove però il nucleo è 1

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al ritn10 vitale, vanno ora verso il lato acido, p er una prevalenza degli acidi' (s tato acidosico), ora ,·er!So il lalo alcalino , per una prevalenza delle basi (slolo alcalosico; . 1 ali' oscillazioni I)Ossono essere transitorie e di minima an1piezza. dovute agli scan1bi vitali fra t essuti , e da con i<lerare quindi come n ecessari'e e fi iolog iche, oppure g ravi e pern1anenti, causate cla un.a lesione organica o da una congenita malforn1a1

una 1)articella n1i11uscola di n1ateria i11 olubile 11ell 'acqua (i11vece di un a dden ... amento di elett ricità lJositiYa) ed 0 \ e a ttorno alla particella si nl uovo110 joni dell 'acqua e di ali diver i (i11·vece di elettroni). Gli JOI1i }JOi che attorni ano la pa rticella non sono dispo li in inodo disordinato e caoti'co, sebbene in calotte con centrich e, in ognuna delle quali _ono joni dello stesso .. egno elettrico, cosicc11è le calotte di joni elet1


« IL POLICLINICO »

1284

tropositi vi ·i alternano con le calotte di j oni ele ttronega1ivi; onde l 'esistenza n ei colloidi di un doppio :::;egno elettrico, ed in 01g ni n1icella di uP_ ·egnu ele llrico , dipend,ente clagli joni d e·l la calotta più eslerr1a: è precisamente per qu~sto segno c he lh inicella,. posta i'n un campo elettrico, si sposta ìn un senso o nell'altro, ed acqui ~ ta qualità di jone 011de entrare in comb·i'nazioni diver se, allo ste·s so n1odo che e ntrano i11 combi11azione g·li joni salini più semp.Jici. <"fJi joni della calotta 111ic.:ellare ,p1iù esterna ha11no· segno ,el·etta·oneg;aL~vo e .so110 acidogeni, quelli della calotta sottostante elettropositivo e so110 a lcalir1og·en i. In alcu11e co11dizi oni, quando la micella colloidale tende a semplificarsi , gli joni della calotta ester11a (elettron,egati vi, aci'dogeni), cl1e sono 111obilissin1i e di&Lanti dalla particella nur lear c, la 14uale deboln1e nte li tiene a sè legati , si 1i·berano facilmente per idrolisi, combinandusi a ll 'acqua e provocando uno stato di acidosi. Gli joni d·e lla calotta sottostante (elettro1)ositivi, alcalinogeni) essendo meno mobili e tiiù vicini a lJ.a lJarticella nucleare, p·i ù dì fTi cilr11ente si liberano della micella: quando ciò a·vvie n e ~i ha lo stato di alcalosi. ~ questa una delle ragioni per cui gli stati di acidosi sono più frequer1ti i11 p.ato·l ogia che non g li stati di {tlca losi. In altre condizioni , qua11do la n1icella tende alla complicazione, essa aum enta i'l numero de lle ralolte ioni che ch e la circondano e che si ]Jre entano sempr.e alternativamente elet.troposi ti ve e elettronegative. È ap·pun to nel continuo alternarsi di assunzi·one e di lil1 P.rélzio11e di joni acidi o basici da l'arle <lella n1icella co lloìdale, ch e sta l'essenza degli scan1bi vitali ed il meccanismo fondam ·entale di' regolazione delJ 'equjlibrio a cido-basiro : l 'epergia .acida è i11fatti ·energia viva e vj L.a] e, mentre l 'en ergia al calina è sem p1licem ente mo·d eratrice. Come si spiega al lume di qu·este cognizioni lo stato di a cidosi stagionale? J11 pri111avera, variando le condizioni ambiente li esLer11e ed a un1ent.ando la tempera tl1ra , i co n1plessi colloidali , che sono combinazioni di colloidi e di joni' salini, teridono a semplificar si, mettendosi in equilibrio con la tempera tura esteTna: è proprio in questo n1on1ento cl1e i lib-creranno per idroli si g li joni combi1•ati 1)iù mobili, gli anioni, e specialmente. quelli delle calotte più esterne , acidificando i ·arri biente organico e• stirrLolando l·e funzioni vegetati ve sia negli animali ch e n·ei vegetali. l n autunno invece, e cioè co n I' ab·b assarsi d ella temperatt1ra, i c orr1plessi colloidali s i metlono di nuovo in equilibrio con la temper Dtura te~sa, quasi si preparassero per il sussegue11lc i1rri odo prin1av·erile di sviluppo: essi pn san o infatti da uno stato più sempli ce ad u110 più complesso, in maniera più o m eno tun1ulto .. a, a un1enlando il nun1er o dell e calotte j onich e che li circondano. 1

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[ANNO

XLIII, NuM. 28]

tali condizioni fa ciln1'ente avviene ch e una parte deglj joni e l·e llronegativi', data la loro estrema n1obiìità e la loro abbondanza, si liwri' per idrolisi dando acidi lib·eri , ch e i11 questo caso n on hanno p erò il significato di queìli che si liberano in primavera stimolando i fenomeni vegetativi. ~a turalmente la quantità di .a ci~i liberi prodotti sta in rtlazion·e con il grado di comp·l ica.n za dei co1nplessi e con I.a temperatura , onde le acidificai ioni fìsiologi ch e e ·quelle patologiche e 1e m .a lattie slagionali. Anche in autunr10 dunque si ha una acidificazione organic a come in primavera, sebb·e ne più lieve , ver ch·è la Le.n1peratura è in disoend en1.a. 11on in ascendenza; ma la genesi intin1a di ques te acidosi st.agionali è differente n·ei due casi : perch è in i1rin1a vera , per l 'el evazione della tempera tura , aur11.en tando la n1obilità deg li joni elctlro1Jegativi già n1uhili per loro natura, la li})erazione di essi da iJarte d ella n1icell.a a·v·v iene in n1aniera al ti·va, 111entre in autunno , per l 'a bbassa111e1tto d r Jla temperatura , è la concentrazione o ineglio Ja saturazio11e jonica della n1iGf Ila che facilita la idrolisi e quindi l 'acidificazione. Ne deriva che i periodi in cui 1'org·anismo è per c-0sì ·dire maggiorm·ente acido, sono la primavera prin cipaln1e11te e corri spond entemente allo sviluµ1Jo della veg·etazio11e, ed in minor grado 1·autunno, ove la 1en1peratura d·egradante n1odP1'a anche l 'azior1e irritativa degli acidi. Tutli i fenomeni prin1averili e stagionali hanno così l1na prima spi egazione biochimica cui è connesso tutto il cambian11en to della biochimic.a organica, per il '::ambiato pll cl1e la indiri'zza . Passiamo' ora ad esaminare l'altro lato d e11a questione, e cioè 1'imporla11za che ha lo stato d1 acide&·! r1e11::i genesi delle n1alattie da uoi ~tudiat.e. Per q11011to riguarda l'ulcera gastrica , che es~a si risco11tri in individui a fondo acidosico, è op,inio·n e da molti AA. accettata: il laboratc1·io ha infatti dimostrato com e i'l pH deg li til oero~i -tenda spesso v.e r so l 'acidosi, di cui l 'i perèloriclria (; forse la princi'pale espressione; le sponta11ee ~dtPrnative di miglioramento e di peggior.1rL1euto Lrovanc· una loro esplicazione ne ll'ipotesi che i.I fa1to locale sia legato allo stato generale nr 11 'or~ani smo, il quale ·va soggetto ad osri.ll:\1.ioni più o mf'no fortj del suo t>ll , in risposta ai Yari stjmoli esogeni ed enùogeni. Uno di tJuesti stimoli , e forse il più jrn1lort.ant·e, è app·unto la vari·azione di te·m peratura e di stagione , la quale variazio·n e , con1e abhian10 visto , ha netta azione aci·d ificante. Che l 'ulcera g.asLro-duodenale non sia malattia locale rna generale, dell .organismo tutto , e che h a trovato 11ello s to1maco o n el duodeno la sua sE-de di manifestazio11e J1on iJ·u ò riuscire evid ente a chiuncrue s'interessi di quest 'argon1 ento. I c hirurgi stessi. ch e hanno dovuto in un pri mo iucm ent0 abhanrl.onare la gastroenterostomia , i1er il gran n um·e ro di recidive che essa I11

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[ ANNO

XLIII,

Nu~r. 28~

1285

SEZIONE PRATICA

·da,·a, & che oggi fan110 , alcuni a rr1alincuore, la resezione gastrica sono quelli che più si ono cur.vinti• della verità di questo asserto. .Puccinelli ad es. dice testualrr1ente : <e 1 utte le osservazioni, tt1tti i risultati ottenuti stanno a din1ostrare eh-e l 'ulcera non è .rnalattia locale, ma la conseguenza diTetta di u11a malattia generale cl1e spesso con la peI"iodicità e co11 la sla.g·io·n.alità riporta la me11~e .all'idea dell 'anafilassi » . E ancora : cc Noi oggi .ci trovia1rto ad .av.ere est·eso alla m.alattia « ulcerogena n i 111otodi curativi adottati primierame11te per « l'ulcera n e non dobbiamo mera vigliarci se non otteniamo gli stessi risultati . Nel caso dell 'ulcera gastrica e duode nale le os.serv,azio11i clinicl1e din1ostrano nel modo più evidente che la cura del sinlon1a cc ulcera n non è la cura della i11alattia ed anche il contrario , cioè che la cura del con1plesso somatico, non .f.. la cura dell'ulce ra n. E par lando delle cause della malattia ulcer osa dice COITìe cc da un.a parte questa si c0Jl eghi {;On quel con1plesso che comunem ente viene chian1a to et (l isp epsia » m e11tre da11 'altra parte s'aggancia ad anelli ch e talvolta vediamo e comprendia1110 (appendicite, col1ecistite, flogo :: i .addomi11aìe) tal volta vedian10 e non comprendi·amo (rit1nicità, periodicità, stagionalità) n1.a c 11e in ogni caso n on sappiamo in che modo agiscono sulla i'11sorgenza del complesso ». È evidente dur1que cl1e esiste u11a « n1 alat.tia ulcerosa » , espressione di un o stato organico a lterato ; l 'ar111nettere ch e si tratti in tal caso di uno sta to di acidosi organica, di cui l 'ulcera è u11a delle manifestazio1n i p·iù ervidenti', ci sembra i·polesi g iustificata ed atta a chiarire n1olti dei punti oscu ri , che rendono il problema dell 'etio log·ia de Il 'ulcera cosj intricato e com plesso. Sì co111prende cosi i] perch è in individui a vH labi'le, quali son o g·Ii ulcerosi, l'influen za (l e] la ten1peratura e della stagione sia notevole, l)Oichè tuLt·c le cau e ch e di solito i)rovocano u11 au111e nto della acidjtà umoral,e trovano in essi un terreno partico.I.ar1nente sensib,i le. Con cludendo ci semb1ra log i·co l 'ammettere ch e la particolare stagio111alità delle ulce·r e gastrich e ia probabilrr1en te dovuta ad un aumento di quello stato di acidosi organica , cb r è fond.amentale n egli ulcerosi gastrici, e la cui i.111portnnza n el! .etiologia di questa malattia r a11cora roco ri ro11osciuta e valutata. Venendo poi alla colecistite e alla calcolosi biliare, ch e in genere la sostien e, ricordiamo ch e già Maclurj e Forbes, perr non dire di altri ch e questi hanno preceduti, pensarono che la ~al col osi biliare avesse origine dalla sov<Jrchia acjdità gastrica, ch e a sua volta il riflesso de]]o stato acidosico generale, od avesse origine, secondo 1~henard, dalla mancan za di soda e di a lcali nella bile. Pen saro110 cioè ch e detta ma]attia avesse origine da un disturbo generale drl ricambio, che a n cor meglio è stato indica to r SJlecificato da ·~..,ri eriscl1s nel suo trattato delJe ma lat t.i'f' del fegat 0 de1 18G9 . In questo trattato 1

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egli dice ch e la forn1azione dei calcoli biliari è favorita dalla di slruzion·e del col.ate di sodio, la quale distruzione sarebbe a sua volta favorit a dal mur o della vescicl1etta e dal can1b-iam1ento d·e1la reazione della bile da alcalina ad acida . Secon·do Buchard la colesteri11a è disciolta n ella bile coJ favore dei sali biliari alcalini e dei s<.:pon i e in tale stato n1ant,e nuta da mezzo decisamer1te alcali110. Ne con s1egu e ch e la precipitazio11e della colesteri11a non può avve1n ire se no11 per u11 aume·n tal.o appoTto della coles~e­ rina stessa , e.on l 'ali111enLazione principa1mente ·e per il cam biar11ento della reazione della bile, ch e da a lcalina di, iene acida. Qu,esta acidificazi·one della h.jlei sareb·b·e a sua volta alla dipe•n denza di u110 stato acido speciale di tutto l 'orga nisnlo , del quale stato è causa un difettoso ricambio od un altro fattore che agisce alterando il ri ca1r1b·i o stesso. Non è ·escluso però che 1'acidità d·ella bile possa provenire da u1 1 disturbo o da un 'infja111111azione della vescichetta biliar.e percl1,è il n1uco, quale prod.otto flogis tico, è ,,e1an1,eni.a acido come già fu i·ntravisto da 'F rierich s. Porges e N·eubauer difatti hanno dirnostra t.o ch e la col·esterina, in soluzione colloidale _µrec jpi'ta con gli acidi, non precip·i1 a affatto co11 gl~ aJcali prese11ti a dosi deboli o forti. Seco11do Licht\vitz infine è nel meccanismo clei colloi'ùi che risie·d·e la genesi e lo sviluppo clei calcoli biliari e n·ella polarità dei colloidi stessi e nei facili ca111bian1 enti di questa, la vera causa delle combinazioni ch e si rendono insolub1ili. No11 trascura bile alfin·e è un probabile a umento della viscosità d1ella bile, perch è og11 1 aum·ento di tale viscosità sig11ifica un aumendi quelle sostanze proteiche che sono i segni sicuri di un processo in{]amrr1atorio della vescich etta e ch e ha11no d.a lo un valido appoggio alla tee.r ia di -aunyn. ~ noto del resto · ch·e durante Ja concentra zione n ella cistifellea della bile questa perclP b uonà parte della &ua alca linità (Harding. Git.)''s fl osp. Reports, apri1 e 1934). È inn egabi1 e d 'altronde ch e la bile cambi f.a cilmente di composizione ed in essa cambi il p1H , in consegu enza dei cambian1enti gen,e rali dell 'or ganisn10, indoiti da una alimentazione in adatta, da cause psichich e ecc. Ci sembra pertanto giustificato da quanto opr.a l 'ammettere ]a g·rande importanza che ha il pH biliare, tendente ver o il Jato acido , ·esp·r essione di tino stato di acidosi organi ca, n e11a ge-n esi delle colecistiti in genere, e più sp1ecificatamente di quelle calcolose. È logico pensare eh~ la vari:a~i on~ ~ta~io~fl agisca a11ch e qui modificando 1 equ1l1br10 ionico de1l 'organismo e provocaD:do ~ tacilitan~ o i~ ~a­ nifestarsi della calcolosi o 1 aggravarsi dei intorni da essa dipendenti. Per quan:o riguarda l'appendicite la nozione dell' esisten za dura11te i'] suo decorso di lI1l O stato di acidosi è ormai comu11emente accettat a e basata su accurate indagini c]inich e (c fr . I.abbè. Aci(Jose et Alcalose, l\iasson). arehhe 1

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« IL POLICLINICO >>

interes anle sludiare I 'in1porta11za ch e lo stato di acidosi organica 11a sulla incidenza sul decorso e sulla gravità di detta i11alatiia: basta a tale firoposj to ricordare che il quadro della m orte per peritor1jte è dal punto di vista h1iochi1r1i co, un quadro classico di acidosi soompe11 ata. 1

Rlr\SSLINTO. In ba ~:e ai· dati slatistici ed alle considerazio11i teorjc.l1e esp·o ste, noi ritei1iamo gi.u stifi cata l 'ipotesi che le variazioni stagionali sia della gravità che della frequenza delle appendiciti, delle colecistiti e delle ulc-eri gastri'cl1e. debbano essere ascri Lle ad una alterazione, da ca use fisiche n1e1e0Tiche, dell 'equilib,r io acidoba. e n el senso di una acidosi organica, la quale fa,'orireb·be l'insorger8 o l 'aggravarsi delle suddette n1alattie, il ch e areb·b e u11.a conferma indiretta rlell ·im1lortanza che ha lo stato acidosico r1ella genesi di esse.

OSSERV'A ZIONI CLINICHE RoMA PoLICLINTCO l JMRER·r o I - 2° PADIGJ,IONE Prin1ario: Prof. S. Muz11. OsPED'ALI R1uN1T1 n1

Ulcera del diverticolo di Meckel. Dott . ANGELO BRECCJA. Le a ffezioni del dì verticolo di Meckel passano per rare, è vero , data la scarsa peroentuale (2 ~{,) della pl'esen z.a d el diverticolo; m eraviglia il fatto cl1P. la lesione· ulcero.sa del di' ierl.i1colo sia restata la più mi sconosciuta, quando tra le affezioni di questo è l 'unir.a che dft veramente un segno clinico essenziale: la e11terorragia. A contmhuto di maggior conoscenza clel]a irr1portante forma morb,osa rite·n g·o op1Jorlun o illustrare il caso presente.

Il giorno 14 n oYenlbre 1935, alle ore 23, è ricoYer a lo d 'u rgenza in osped al e un ragazzo di 16 anni , Quaglia U., proveniente da Colonna (Roma) . L 'aman-i n c i famjgliar e e remot a rle11 'infermo non mostra interesse particolare. Sei me·si fa accu sò l a })rima Yolta dolori addominali per circa cl ue giorni e osservò .feci color cioccolato , più vo] le in u 11a giornata, non febbre, n on vomit o, i dolori eran o in·sorti d opo aYer · n1angia1o frutta in abbondan za. Indi scomparvero e non ha mai più osserva lo quale col or e avessero le fecj, è s tato se111pre ben e sino a 3 giorhi fa . La mala I tia attuale è co1ninciata alle ore 19 de] g iorno 12. Il rag azzo è rl tornato d al la,·oro di ca.inpagna , clopo m ezz'ora d al pasto insor gono bruscamente dolori addominali. Yiolenti , diffusi, tanto da far gridare e piegar si comprimendo 1'adrlome con nn1bo le mani, insorge vo1nito ed en1el te il r ecr:11le pa lo, dopo il vom it o i dol ori si attenu ano

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e scon1p aiono gradata111e11 le durante la notte. La J11allina del giorno 13 è in pie110 b e11essere, non ha più d olorj , la 111adre gli so111mini·stra una purga salina, durante la giornata ha tre scariche liquide e< co1ne san gue 11ero che j11 totale riempie u11 vaso >> così si espri111e la madre. Il ragazzo non accu sa d olori, nè vomito, e in questo benessere trasco1r e l <:t i10 Lte del 13 e clel g·ior110 14; anche duranle la giornata del 14 emette una discr e ta sca1ica di sa11gue 11ero. Alle ore 2'0 della sera, d opo un 'ora dal pas lo, insorgo110 r1uova111ente dol or i acldon1inali diffusi, più viol enti dei precedenti, nausea, non vomito, i dolori 11011 mostrano di ca l1narsi, e finalment e i parenti s i clecidono di por lare il inala lo in Ospedale. fvl ai h a avuto febbre. Esame O.: Ottin10 stalo di nulrizione, colorito delle inucose roseo. 'f en1peralura 36°,6. Polso 86, riln1ico, di media a1111)iezza e J)ressione. Lingua 1u11ida, i1ulla al t or ace, cuore , fegato , milza, reni~ S. N., appara.to sch eletrico. .4 ddoni<:: ~ian egg·ian te, poco I11obile negli atti respiratori, sp ecial1ne11 le nei quadranti inferiori. Dolenti tutti i quadranti acldo111inali alla palpaizione . Contraltura della })arele addominale nella metà soltorr1belicale e magg ior1nente apprezzabile a carattere ligneo i11 una piccola zona sul retto inferiore destro, 2 cm. al di sotto dell'ombelico. Segno cli Bli.imberg vivissirno. Non ·si rend e evidente liquido endo-aòdo1ni11ale . T.., 'esame O. dell 'addome è dell'addome acuto, cl ecido l 'intervento operativo d 'urgenza. Nel racr np-]iere l '::l n amnesj non mj soffern10 all 'interrogatorio della madre sul colorito delle feci , e con la mano sulla p ancia del malato e i dati dolorosi clel1a storia , rite11go sufficiente porre la diagnosi di appendicite acuta tra ]e centinaia delle solite appendiciti acute. Operazione (dott . A. Breccia) . Narcosi eterea regolare. Taglio di M. B. : Reperto: scarso liquido sieroso chiaro n el cavo perito11 eale. Iperen1ia delle anse intestinali e del peritoneo parietale. Cieco bas·ao, mobile, appendice lung·a 10 cm. sottile, libera, òi stato sanissimo. Asporto i ·appendice. Ben convinto dell'innocuità dell 'apper1dice vado alla ricerca, della causa , che possa spiegarn1i la s.ind.ro1ne addominale acuta e la presenza del l1qu1do sieroso e de11 'iperemia d elle anse e del peritorteo. Inizio l'esplorazione deJ tenu e, il mesentere non presenta gangli ipertrofici , n el.lo. ·svolg~re le ultime anse del tenue le osservo r1p1ene d1 una sosta·o za che a trasparenza è nera con'le inchiostro, penso ch e sia sangu e; a 50 c111. d al ciero rinvengo l 'an sa d el tenue portatrice, sul suo marO'i ne libero del diverticolo di ì\1eckel , il quale sì presenta g~osso come un pollice, lungo circa 8 cm., contco , a base di impianto l ar ga , con sottile me·so sulla faccia later ale, libero , senza essudati, iperemico, la superficie non mostra perforazioni. L 'ansa affer enle del tenue si presenta con lume più rislre tto d ell 'a11sa efferente. Rinvenuta la cau sa , sufficiente a spiegar e la sindrome, prcilico l a resczio11e del diverticolo a1l<t base e sutura trasver sale delr·occhiello del tenue. Chiusura totale della parete addo1ninale. Esa1ne d el n ezzo asporta lo: Le din1ensioni si sono ridotte dopo la sezione, sulla fa ccia interna è riYesti.to di n1ucosa ve]lu lata, arrossata, e sulla faccia interna, verso l a b ase, appare una perdita della mucosa, circol ar e, d ella gr a11dezza di una l enti ccl1ia. I 1nar.gini sono perpend icolari, il fond<>

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della ulcerazione a trasparenza fa vedere che è rappresentato dalla sierosa. L 'esa1ne istologico del diverticolo mostra una struttura che richia111a il tipo duodenale, e pre· sen la alcune ghiandole che hanno l'aspetto delle ghiandole di Brunner. Il decorso post-operalorìo é se1nplice, il paziente esce guarito in decima giornata.

Il caso esposto è un quadro tipico dell 'ulcera del diverticolo di Meckel , io non so per . . donar1ni cli nor1 .a ver raccolto· l 'an.a mnesi nei suoi dettagli IJ1ri.ma d ell 'inteirv·ento , petrchè a' 1rei avuto tutti i dati per u11a diagnosi preci'sa. Sareb·h e stato p erò più gr ave se l 'intervento operatorio non fo sse stato sufficiente, ma questo no·n avvenn·e perchè noi a llorchè interveniamo per t1na a ppendice incriminata ch e non spiega la sinton1atologia, a ndiamo sisten1atican1ente alla ri·oerca d el diverticolo di Meokel ' tar1to che co·s i abbiamo p.o tuto trovare, in un arino , affezioni del div·e-rticolo in sette casi . 'fra i quadri d ella patologia d el diverticolo di ~Ieckel , la: men o1 nota ~ l 'ulcerazi'o ne diverticolare. 11 più r ecente trattato Italiano di patologia chirt1rgica (AJessandri) la cita appena. Osservazioni sporadicb.e apipa1iono nella letteratura neg li ultimi quindici anni , ed ogni autor e ignora l 'altro . .Fincb è n egli ulti1mi tre anni sono ap.p arsi i lavori di Scl1aaf (ch e ra·c cog lie 40 casi) e di l\1ondor, il quale d.allo studio accurato di 100 storie clinich e r iesumate attra,rerso la sparsa letteratura ne trae un capitolo nucvo al1a patologia. Si tratta di ulcera con t ut.ti i caratteri delle ulceri gastrich e e duode11ali , o delle ulcer.i IJrptiche. Il diverticolo di Meckel è qualch,e olta ri, cstito di una n1ucosa di tipo gastrico, on d e per la analogia ulcerosa con quella dello sto111aco, giustarrJ.iente è stato chiamato da Guibal uno tornaco in miniatura. Queste ulcer e dice Lecè11e cc risiedono freque.ntem,e nte a li' 'ello di u11 punto della parete del diverticolo o,~e la mucosa intestin.ale del tenue si com Linua I-1ruscam ente senza alcuna transizione con una mucosa gastrica. Sotto quale influenza si provochi l 'au todiges.tio11e della mucosa di,1 erticoJ.are e la ua ulcerazione è una questione com pletarr1ente buia. \

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SEZIONE PRATICA

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Siritomaitologia dezz·1ilcera diverticolare: Le a ffezio1n i del diverticolo di lvleckel si riscontrano co11 massima frequenza in giovani , infanzia , adol escenza, e quasi sempre di esso maschile. Emorragia intestinale. ~ il sintomo essen ziale, è il sintomo che può da~e la diagnosi con certezza, e il provveèLimento terapeutico irr1portan te prima della perforazione. Rarametnte può m ancare questo sintomo, nelle 100 os-

ser vazioni di ì\tiondor, c'è 3 volte su quattro . L 'insorgenza d·ell :emorragia p uò esser·e senza cau sa aipprezzabile, sia dopo un copioso pasto. IJ'entità dell 'en1orragia è variabile, talora è grave ~a richied ere l.a trasfusione d 'urgenza , talora 11·eve, . può continu.a re per più giorrni , con intervalli di m esi, di anni'. All 'e-n1orragia posson o associarsi o no dolori addominali • Dolore: Il dolore addomin.a l e nell 'ulcera diverticolare è più o metno a cuto. Talora si presenta con crisi violente ·d a far torcere il pazie11te, a ltre volte è modico. Il carattere del d olore è transitorio continuo in rapporto o non co.n i pasti. Sintom,i acc essori : Il von1ito può associarsi al dolore. L 'en1aten1esi è stata riscontrata ra.., ramente. Talora si ha diarr.ea, talora costipazione ostinata. L 'apiressia è la r egola malgrado la viol·e nza delle crisi. La fieb1b re si ha quando è insorta la perito11ite. Es(]Jme <leli' addome : Al di fuori d elle gra,ri compli cazioni della perforazione, l '·esame d ell 'a ddorr1e non fa rilevare un quadro di precisione assoluta. lo nella mia brev·e pratica osp1italiera ho avuto occasione di esaminare se tte casi di affezioni acute del div erticolo, tra cui il caso ch e riporto , e costa11temente ho potuto rilevare un segno comu11 e : dolore e contrattu.r a sul retto di destra a due cm. sot,t o l 'ombelico. Questo segno ci ha dato in sogg.etti g iovani. , il sospetto del diverticolo incriminato, e di pro,p osito l 'aiuto del r eparto, il Dott. Giupponi , ha o·peTato più volte ed h.a trovato il diverticolo. Complicazioni: Sono l 'emorragia grave, la perforazi·one e la peritonite diffusa o circostritta . La perforazione può essere preceduta da crisi di do1lore, inte.r1se, p·s-eudo-perforative, com e n·e l caso mio. Form e cliniche : Si possono stabilire due tJpi: 1) Il quadro pr1ì tipico è quello, ove, emorragie· e dolori precedono la perforazion.e; 2) Può sopr avvenire sindrom e addominale acuta d a perforazione enza emorragie ante• • rion. Diagn osi: La diag·nosi di·verticolare ·è possi bile farla prima de]l 'insorgen za d.elle sue co1nplicazioni mortali , ed è la storia che illumina . « E un giovane, bambi110, a d olescente, acc..usa dolori addomina li da più o meno ten1po, a tipo ,rario., inten s0, modico, continuo, co11 intervalli. talora con Yomito. a sede J)erion1beli cale, mai' febbre e il fatto e senzia le, ha avuto feci m iste a sangue, scariche di sangue dal retto , o intense, o scarse, frequenti o a Jurigb; intervalli n. 1

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« IL POLlCLINlC.) »

Dolori addominali, ·en1orragie i·ntestinali, sindrome di perforazion·e, tali son o i tre ordini di sintomi' che segnalano l 'ulcera d·el divértivo di Meckel. Diagnosi differenzial,e : ì\lolte volte non si pensa ad una malattia 1perchè si presenta raramenle, ma il eon e-e tto d ella rarità di certe malattie è una n.o zione fragilissima. Io ho veduto quattro affezioni acute del divertico lo di l\iieckel in un mese, e due n·ell.a stessa g iorrtata. La n1edesima triade Stir1tomatica d1ell 'ulcera ~1:1 ec keliana: « Dolori, sindrome addome acuto, scarich e san g uinanti >> possono presentarla frequentemente in b.ambini ed adolescenti, la IJorpora e l 'invaginazione. Porpora dJi R eno.eh: In giovani , bambini , adolescenti, un ,eruzione cutanea e tumefazio11 i articolari della porpora possono comparire prin1a dei Ienon1eni addo111inali. D'altra parte i fe11on1eni addo111inali possono precedere l 'ert1zio1n e cutan·ea. In quest'ultimo caso la diagn osi è difficile . La lap·a raton1ia esplorativa ·è g iustificata, non .a ggrava la situazionie ed .è sen1pre inegli'o che lasciare u11a invaginazione, :.in div erticolo, un ·appendice mortale. Inoltre anche il nlalato di porpora ha sernpre biso·g no di osservazioni chirurgica perch.è n ella evoluzio11e dell a malattia può presentarsi la necessità di un intervento per possibili complicazioni: m eccanica (invaginazione) infettiva (JJerito.n ite). Invaginazione: Nr.lla invagi11azione l·e crisi dolor ose, i vo111iti precedono le scarich e sanguigne. Nell 'ulcera diverticolare l e em orrag ie , i1e.lla su.a forn1a tipica , prece dono i dolori , e i 'r om i ti la perforaziolllei. L '-esan1e d ell 'addo1n e il IJiù. delle volte fa scor)rire; il cilindro . L ' esplorazione r ettale pruò dare il riscontro d el budino inlrarettale. L'esame delle feci non mos tra bii.1e. Qua11do l ulcer a diverticolare si ma nifesta i1 ella sindrom·e di perforazi'o11e brutale con vo1>1ili, dolori addom i11ali acuti , feb·b re elevata , contrattura ge11eralizzata dell 'addome , si pensa pi ultosto ad una perforazione appendicoìare, ad una peritonite da pneurr1ococco. Solo una ana111nesi precisa da cu·i risulti enterorragia antecedente fa riconoscer e la causa di una ulcera diverticolare . Uleera gaslrica o duoà enale: Dial punto' di Yist.a prati'co bisog11a sp esso ri·t e11er·e la possib1ililà nei bambini di qu,este si11dromi anche in n1anifestazione perforativa. Mondar in 399 osservazioni riporta 4 casi prin1a di 10 anni. Anch e la loro bassa percentuale g iustifica una lapara lomia mediana sopra ombelicale, quand o tutti i segni di perfo.r azione sono localizzati 1

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in questa regie, ne. Bisogna però ricordare con quanta frequenza le appendiciti presentano un dolore gastri co spontaneo e talora provocato. L ' inizio della laparatomia con un taglio di M. !B. sarà sempre migliore. Non voglio dilungare una diagr1osi differenziale perdendo di vista il se11so pratico. Ricorderò solo i dolori e ]e scaricl1e di sangue della tt1ber colosi i1eio·cecale, delle ente riti' ulcerose, d·ei poli·pi intestin ali. Un polipo rettale si scopre facilmente con il dito , perchè tutti i n1alati co11 enterorragia vanno esplorati al r etto . L ',en1ofilia non dà crisi dolorose violente, il sangue è abbondante, altre n1anifestazioni sottocutan·ee o artic olari sono già state ri·conosciute. Voglio ricordare il parassitismo intestinale (nscaridi) i·l .quale può dare sindro·m i addominali acut.e (occlusioni, peritoniti) e può provocar e enterorragie rriini1ne etl anche discrete. Solo un esan1e es t en111oraneo delle feci potrebbe indirizzare la diagnosi. Un giorno porta 1n.i110 al ta·vo10 011eratorio u11a gio.v ane donna ia q11ale 11reser.tava sindrome addominal,e acuta e enterorragia discr et.:-... A·ve·va riportato due giorni prirn.a una contt1sior1 e ·addominale cad endo da un.a scala , sospetlarnmo la lesione di u11 'an sa e stavan10 per int erveni1,e. Ci sovvenne s ul to.volo operatorio s tesso di praticare la esplorazione retta le, e . . 1J'aemmo dall 'ampolla un groviglio di tre11ta g·r oss i ascaridi'. L ,operazione si limitò al dito n el r etto . Tratta.n iento: Il trattan1e11to co,n siste nella ablazione del diverticolo. Il div·erticolo di Meckel può p1r esentare due asp·etti: l 'uno cilindrico come una ap pendice, l '.alt.ro conico a larg a base d'impia 11to intJesti1lale. Il primo sarà trattato com·e un ·appen·di'ce, l egato alla su a base e r esecato, in·di a ffondamento del moncor1e. Il secondo si r eseca a lla ua ba e d impianto con un.a piccola r esezion e intestinal·e a losanga, seguita da sutura trasveTsaJe. Quando il diverticolo è i·mpiantato su ansa alterat.a I.a r esezione d ell ,a11sa alterata si impon e con il suo diverticolo. P er il . chirurgo è utile saper e il punto ove può rinvenire il diverticolo di Meckel, lo si trova quasi sempre ad uria distan za dal cieco, compresa tra dieci-sessanta cn1. Si p1u ò rinve11ir·e anch·e più in alto, è b ene ·esplorare fin o ad un metro. Operando p·e r u11a diagnosi che ad addome aperto non ·è g iusti1ìcata dall organo incriminato , il chirurgo deve ricer care la causa e l 'indentificazione precisa, e il diverticolo di ~I·eckel non deve essere d ini.enli'cato perchè, anche con 1

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SEZ10NE PRATICA

la sua bassa percentuale di presenza, determina disastri irrimediabili. Solo così può rendersi efficace e completo l ':itto chirurgico.

Fuss. Ulcera intestinale nel diverticolo di Meckel. Deutsche Zeils. f. Chir., 1926, t. 299, p . 236. Gl1 TBAL. V lcera peptica di tLn clivertico lo di Meckel provocante emorragie intestinali profuse.

Soc. Nat. de Chirurg., Paris, 1924, p. 349. HEss

RIASSUNTO. L'A. illustra, a contributo della patologia del diverticolo di Meckel, un caso di ulcera dive.r ticolare da lui O·p erato. Questa sir1golarità patologica del diverticolo di Meckel è i 1llu&trata n el suo quadro clinico, mettendo in evidenza: 1) Come si possa fare la diagnosi pre!::oce e quanto im porta11te sia decidere un intervento i:·rima del! 'insorgere delle complicazioni; 2) Allorchè si interviene, per lo più per llna appendicite acuta (e l.a sindrome non è SJJiegata dal reperto dell'appendice) nei bambini e nei giovan i , non dimenticare che la causa può esser·e ritrovata nel diverticolo di Meckel. 1

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RIVISTE La cura della poliomielite anteriore acuta. L~ poliemieli le anteriore acuta, paralisi in-

fant1l1e o morb 0 di H-ein e-Medin, è un.a delle 1t1alattie più t·emute più che per i suoi pericoli di morte, per i s•u oi esiti invalidanti e deformant,i , che spesso segnano fin dall 'infa11zia i'l destino dei pazienti. Parallelamen~e al diffonder i ed all 'aggravarsi del neurotropisn10 di a ltre infezioni. la poJiom.iel.ite anteriore a cuta negli ultimi decenni è diventata più frequente a sun1endo forme epiden1iche pecie nei paesi Scandinavi, in Danimarca, n ella Germania del Nord; itei Paesi Bassi, in Inghilterra e nel Nord-America. Attualmente alcuni fo colai di e1)iden1ia si verifican 1 nel b,a cino del Mediterraneo, dove d·el resto , come dovun.que, i casi sporadici r1on sono mai man cati. Data la gravità e l.a diffu ione del male non è a i11eravigli.are con1e i te11tativi t erapeutici si si.ano moltip.ficati straordinariamente, e p·u rtroppo non sempre con risultati fortunati . Il genere della lesione (di .. truzior1e deJ] e cellule i1ervose delle corna ant eriori del n1 idollo, quando non sono allerate parti più alle del :a evra . a) rend ? 1)robabil e il uccesso di ogni gen ere di terapia ~o ] o qt1ando s' interYe11 1

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cc IL POLICLINICO »

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ga precoceme11te e precisamente prima dello stabilirsi .della paralisi. Quando questa si sia c1inicam ente manifestata si può ancora sperar e di ridurla nella sua intensità ed esten sione, ma mai di ·eliminarla. D 'altra parte gli esiti paralitici consolidati possono es erie corretti solo dalla chirurgia orto.pe1lica. Prima d 'indicare quali sono, secondo le ve · dute p iù recenti, i mezzi di cura I)iù adatti r1.elle varie fasi della malattia, va rilevato cl1e dalla profilassi c',è poco da .a ttend·ere. La poliomielit·e anteriore acuta colpisce tutti g li strati sociali; ne ammalano i b·a mbini più trascurati , com e quelli ch e sono più accuditi e vigilati, i poveri come i ricchi. Non vi son o elementi per a mmettere una particolare suscettibilità individuale. An.zi, come nota Valagussa, la poliomielite colpisce di preferenza bam.bini sani e floridi . L 'agente infettivo è un virus non ancora identi'ficato, ma di cui si conoscono abbastanza bene, ancl1e sperimentaln1ente, gli effetti pr togeni . Sem,b ·r.l che esso inva da l 'or ganisn10 d al n.a so e dalla retrob·o cca e ch e raggiunga il sistema n ervoso centrale attrav·erso le fibre del nervo olfattorio. Non è ·escluso, però, ch e l'infezione segu,a la via del sangue. Le constatazioni fatte n elle ultin1e epid·emie tenderebbero a dimostrare ch e l 'infezione si prop·a ga per contatto diretto. I trasn1eltitori ss rebbero i portatori sani, gli individui· ch e hanno in atto for1n·e miti , ambulatorie della m a lattia , o dei n1alati nelle fasi· preparalitiche. Una volta n1anifestatasi la paralisi, il malato acquista l 'immunità e conten1poranea1nente la sua capacità d 'infettare si attenua rapidamente fino a c·e-ssare del tutto. Talvolta il virus persist·e a lungo (ne è stata riscontrata la presenza nella secrezio·n e nasale fino a 7 m esi dopo· il periodo acuto) ma si tratta di un virus attenuato, incapace di riprodurre la malattia. P ertanto, l 'isolamento del m.a lato a n1alattia clinicam.ente conclamata h.a un 'effi cacia dubbìa. Tali rilievi, tuttavia, convalidano la imporl e:; nza della diagnosi precooe non solo ai fini della terapia ma anche a quelli della profila i , in quanto consente l 'isolamento dell 'infermo quando questi è ancora una possibi].e causa di contagio. Durante l'epidemia verificatasi recentemente in Danimarca, è stata largamente s perimentata , come m·ezzo di proifìlassi, l 'iniezione p revent.iva di siero di cavalli immunizzati contro il virus poliomielitico. Il siero fu iniettato per vi;a intramuscolare n ella dose di 10 cmo. a tutti i ragazzi delle scuole e dei coll·egi, nei quali si ·ebbero casi di poliomielite. Sembra che j} risultato sia stato soddisface11le. Comunque, data l 'incertezza sul modo di cliffusione del contagio le provvidenite profilatticl1e devono essere molto rigorose. È perciò 1

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che in nlolti .p aesi, con1presa l'Italia, la denunzia della poliomielite a11teriore acuta è obbligatoria . Ritornando alla n ecessità della diagnosi precoce, convien·e tener presente che la ma1.a ttia ha qu.attro fasi : 1) costit.uzio11ale; 2) preparalitica o m ening·ea; 3) paralitica iniziale; 4) paralitica atrofica di stato. Al p1eriodo d 'incubazione, che dura da 3 a 14 giorni, segue la p.rima fase che non ha nulla di clinicamente caratteristico. Si tratta di sinto1ni vaghi, ba11.a li, insignificanti: un po' di febbre, malesser e, qualch e disturbo gastro-intestinale, qualcl1e dolore ' rag·ante, corizza l eggera, angina. Nulla quindi ch e possa n1ettere sull 'a,·viso , a meno ch e non si sia in un periodo €pide1

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mICO.

Di solito la febb·r e continua con la stessa i11teu sità anche ·quando, uopo b·r eve tempo. si entra nella seconda fase della malatti:a. Ma non di rado alla prima accens ione segue un f1t\riodo di .a piressia eh~· dura 2±-±8 ore. Do.p o di ch·e insieme con il ritor110 della febbr·e si ])res&ntano sintomi ch e co11 entono un migliore orie,ntan1'ento clir1ico . La seco nd.1 fase, detta preparalitica da alcuni e 1nening·ea da altri a causa della presenza di sintomi m e ningei, è c.a rattcrizzata da un aggravamento dei" fatti del periodo precedente e dalla co111parsa di altri disturbi. La tachiGardia e l ·abbattimento del paziente sono molto a ccentuati· e sproporzionati al gr.ado della febbre. Possono aver si nausee, vomili, stitichezza e talvolta anclte esanten1i discreti ed iperidrosi. La cefalea diventa più fortE. e com1)aiono ·do·l ori a lla nuca, al dorso e1d agli· arti. Il ragazzo è apatico e prova una oerta sofferenza nellf'.esegui·r e qualsiasi movime nto attivo o passivo. Se111bTa che .a bbia un 'iperestesia gerle ralizzata. Esiste una certa contrattura dei inuscoli spìn&li, che si rileva con l 'incapacità di. flettere lateraln1ente jl capo. Segni caratteristici di questo periodo sono quelli del tripode e del mento. Il segno del tripode si ricer ca invitando il p.azi'ente a sedere sul letto ed a mantenersi dritto in questa posizione. Nell 'eseguire questo movimento e nel conservare questa posiZlione egli m·ette il dorso in legg,e ra ipertension~, porta le braccia indi'etro e poggia le mani sul letto. . Il segno del m ento si rileva invitando il paziente a toccarsi lo sterno con il mento: egli, sempTe per la l eggera rigidità dorso-nucale, cercherà di raggiunger e lo sterno spalancando la bocca invece di flettere il capo. Tutto sommato non mancano i sintomi che possano far sorgere il sospetto di trovarsi di front e ad un caso di poli'o mielite anterio1

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SEZIONE PRATICA

re acuta. È ovvio ch a in periodo epidemico la ricerca di tali segni è obbligatoria sempre quando si tratti di piccoli pazienti, e la loro positività nel periodo stesso deve assumere sempre il valore di C·e rtezza. Le ulteriori fasi di par1lisi iniziali e di paralisi atrofiche di. stato non offrono serie difficoltà diagnostiche. •

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La c ura della poliomi'elite anteriore acuta h.a fatto negli ultimi te.m pi notevoli pro gressi . Un'esposizione dettag,liata e perfettarr1ente .aggiornata dei metodi di cura che sono stati largamente speri·mentati n elle r ecenti epidemie del! 'Europa Settentrionale e c·entrale, nel1'America del Nord, nell'Australia, in 1F rancia ed in Italia si tro.v a nel pregevo·l·e trattato di terapia delle malattie nervose e mentali dei protf. '.G. Fun1arola e G. Mòglie pubblicato il mese scorso (1). La cura del p,e riodo acuto, febb rile d ella malattia, sia nella fase prepia ralitica ct1e n ei primi giorni. della paralisi - scrive il iF umarol.a - è essenzialmente basata sulle iniezioni di siero antipoliomielitico. T.a le metodo s'informa ai comuni princìpi della terapia imm.u nitaria , e poggia sulla constatazione che l'infezione conferisce all 'organismo un 'immunità specifica duratura. Que~to dato clinico è stato largam ente confermalo dall'esp erimento. L'inocu]1azion·e di virus umano determina nella scimmia una sindron1e pol4on1ielitica, e l 'animale, superata la malattia, diventa refrattario. La imn111nità acquisita da p:arte dell 'uomo o dell 'anim.a le è dovuta alla presenza n el sangue di anti'corpi capaci di n eutralizzare in vitro ed in vivo il virus poliomielitico. _ etler nel 1910 tentò I.a prima volta la c u1ra della poliomielite con il siero di: co11valescente; il risultato fll soddisfacente. Successivamente il si,ero di convalescente è stato largam,ente adoperato, · sop,r a tutto in America ed in Australi'a, con effetti quasi sempre favorevoli, specie se in1vettato tempe1

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stivame11.te. In Itali.a, come già da alcuni anni in America, la Direzione Generale di Sanità sta provvedendo con norme }egislative a lla raccolta di sieri di convalescenti. La diflìcoltà di avere a disposizione tal e siero ha spronato ad ultoriori tentativi. t stato adoperato il siero di individui che ave, ano sofferto da nlolto tempo poliomielite o ch e erano stati a contatto con poliomielitici , ed anche di individui la cui an.amnesi era , al riguardo, del tutto ne·gatiYa. I risultati incerti ottenuti in tal modo l1anJj O indotto alla produzione di sieri pi ì1 effi----._ (1) G. FUMAROLA e G. MòGLIE. La terapia1 delle n1aLaittie nervose e mentali. Editore L. Pozzi , Rom~ . 1936. Prezz-0 L. 75 1

caci e in ogni momento alla portata dei n1edici. Durante le epidemie, P'e r ovvi!e ragioni, non è difficile procurarsi siero di convalescenti , sia direttamente sia attraverso impianti precostituiti. In commercio trovasi anche i.1 siero di Pettit, che ·è sier:> di cavalli immunizzati con iniezi·o ni endove·n ose su ccessive di n1idollo spinale di scimi.n ia poliomielitica . Questo siero ·è certo m eno attivo di q11ello umano, n1a se adoperato precocemente ·e d in dosi sufficienti, si mostra abbastanza efficace si.a nelle form e acute che in quelle sub·a cute. Nei ban1bini riesce quasi sempre inutile se iniettato dopo i I decimo g iorno, negli adulti in, ece risulta efficace anche s.e adoperato tardivarnenLe. . Il siero si p uò iniettare per via sottocutanea, intran1uscolare, endovenosa ed endorachidea. . La via endorachidea è La più efficiente. Se I~ processo è schiettamente midollare si pratica la puntura lombare, o, se vi sono co1nplicazioni cerebrali , quella sotto-occipitale. Si fa defluire ~na quantità di liquor eguale a quella del siero ch e s'intende iniettare e quindi s'iniettano, se si tratta di ba1nb'.ini 5-10 eme. di siero riscaldato alla temperatu~ r~ de~ corpo ..L~ iniezioni si ripetono per 4:-6 g1orn1 sucoess1v1. Se la via endorachidea offre il vantaggi·o di portare il siero in immediato contatto con il \•irus e contempor.aneamente di procurare una eYacuazione di liquor, che è stata dimostrata b enefi ca, non è però scevra di· inconvenienti, come quello di poter provocare la meningite da siero. Gli americani preiferisco no la via endovenosa specie nelle form ascendenti con minaccia di fenomeni bulbari. Nella pratica corrente è co,n veniente atten ersi alla via endo-muscolare, praticando le iniezioni nella massa sacro-lombare. Si pos~ono ripeter e ogni g iorno 3-4 iniezioni di 10-20 eme. opportunamente di stanziate i)er mantenere l 'organismo sotto l 'azione dell 'antivirus. Per r ender e più r.a pido I ' assorbin1e11to è stato co·n sigliato di fare seguire immediatamente .all 'iniezion/3 clel siero una iniezione di . soluzione ipertoni·ca. Va notato, infine, ch e alcuni autori con sigliano di .alternare le iniezioni intramuscolari co11 qu elle ·endovenose o endoracl1i·d ee. Oltre alla sieroterapia nel periodo acuto della n1alattia ono da adoperarsi l ' urotropina e l 'adrenalina. L'urotropina, di cui è n oto il poter e battericida, ::lovreb,b e essere somn1inistrata per via endovenosa o meglio j)er via end oracl1idea a dosi relativamente alte e soltan to durante la prima settimana. L 'effi cacia di questo i11 edica1r1ent.o è ancor ,t ince rta . ' '.alagu ~ a o serYa cl1e il trattamento d ella parali i infantile con I 'urotropina è tuttora all o , t11dio sperin1entale. 1

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« IL POLICLINICO

Lo stesso Valagussa (2) ha avuto risultati più ir)coraggianti dall 'adrenalina. QueFta ini ettata i1el rachide p·e r la sua azion·e antiflogistica ridurrebbe il processo infiammatorio e n e imp edireb\b e la diffusio·n e . Nelle scimn1ie· gli effe lti sarebbero stati m erilvigliosi. Melzer sugg erisce la seguente tecnica : appena stab·i lita la diagnosi si iniettano nel rachide 2 eme. di soluzione di adrenalina a l i11illesi1no m escolati con 2 em e . o pitì di soluzion·e fi siolog ica e si ripe tono le iniezioni ogni 4-6 or e . La prima iniezione d eve e ss&r~ preceduta dalla sottrazione di una quantità di liquor proporzionalmente alla pressione d't questo . Con1,e cura intomat.ica dell 'ipe:i. estesia e dei dolori sono adoperati i bromuri, ~ 'aspiri11.a ed eventualn1ente gli opp·iacei. 1

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N·ei prin1i due Illesi dall ' inizio d ella nlalatti.a è r accomandabile la diatern1iia, ch e inco11testabil111er1te rappresenta il inezzo migliore per combattere i f.enon1eni vasomotori (cianosi, raffreddame11to d egli arti paralizzati ecc.} d ovuti alla paralisi d el sin1patico, leso nel suo centro autonomo spinale. Vien e quindi il turno d el massaggio, della ginnastica m edica , d ell 'elettricità galvanica . Quando dopo due o tre anni di cure la paralisi atro fica non si n1o tra più su scettibiledi. migli·oramenti e provoca , a seconda d ella sua sed e ed est en sione, deforn1.i tà e d eficienzefunzionali p iù o m eno gravi , non r esta che ricorrer e all 'oper a dell 'ortopedia e della chirurg ia , ch e .a nch e in questo campo, ha fatto notevoli prog r essi'. G. DRAGOTTI. 1

• * * Mani·festatasi la paralisi la sieroterapia d eve essere inte·g r a La dalla roentgentera pia. Questo· m ·etodo di cura è an1piamente trattato· dal p rof. Enderle n el g ià citato libro di Fun1arola e Mòglie, .ed al qua le rimandi.an1 0 j)er i d·ettagli d 'indicazion e e precisazione di tecnica . Convenient en1~ nte adoperata la r oen tgenter a.p1ia costituisce uno dei m ezzi più efficaci , se non il più e fficace, p er limitare i d anni della poliomielite. . I p rimi tentati vi al riguardo furono fatti da Le-r eb1o ullet e Beaujard. Bordier n el 1921 n e fece larga applicazione con un m etodo misto Roe11tgen-g alvano-diatermico . 111 ltalia fu dap1prima adoper ato da Ghila~du cci e Tura no e su ccessivamente da Bergamini , Sighinol , At.tili , D'I tria, Chizzola , Sab·atucci·, Ca st e11o , Cam elo e Serena. I ris ultati finora d enunziati sono in gen er e o ttin1i. Il m eccanis mo d i azione non appar e chiaro.. Seco n·do lBordier e Be·r gonié l e ap·p licazioni di r aggi Roe ntgen favorireb·b ero la risolu zione della flo gosi e affratter eb1er o la ripa r azion e degli ele menti n ervosi att i,1ando ]a circolazione. Anch e 1B usi' e Turano riten gono ch e l 'effett o ~ urati vo dipenda da l! 'intensa azion e a11t iflo gistica , ch e ·det ermina la rapida scomparba d egli elem enti n eo formati e d·e gli essudati 1a cui pr esenza ri'e sce nociva alle cellul e ner' ose. Ber gantini invece ritiene ch e 1'azion e sia i)r eYalenl erri (.l nte stin1olante. I (l ati sperin1enta li non convalidano i fa tti clinic i jn qu a nto Jlon si è n1ai rilevata una modificazione i stologi ca d elle, les.i oni poliomieliti·ch e li animali sottop osti alle irradia. . ZlOnl. ta di fa tto, comu11que, ch e i risultati clinici finora ottenuti ir~co rag·gia no a d applicare sempre p iù Ja roentgenterapia . 1

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F.

, . AL\GUS

\.

Co11s iil l azioni di Clin i ca, D ie-

t etica e T er apia 111/an.lil e. J; ditore L . Pozzi, Ro1na .

Pre1zo L . / .).

SUNTI E RASSEGNE. CUORE E \ TASI SANGUIGNI. Osservazioni cliniche sul restringimento congenito dell'istmo dell'aorta. (C . L1A ~ , ABAZA e P . FR U MA SAN . Bulh. et Ll1ém . des H opitQJUX de PQJ1'ÌS' 25 maggio ] 936) .

Si sa ch e è eccezional e veder e n e.Jla st enosi con genita d·ell 'istmo dell 'aor ta Ja circol azioJ1e coll.atera 1'e· arteriosa inter costale r appresent ata da g rossi cordon i arteria i se rpeggia nti sot to i t egumenti ; m a è p ossibile riscontrare con grande frequen za delle piccole dilatazioni arteriose pulsanti , a condizion e di ri r .e r carle accuratame nte e m etodican1 ente n1ediante la palpazione e I 'isp ez ion e a luce incidente d egli sp,a zi inter costali: i prin cipali focolai di r)ulsazion·e si tro vano n el 4°, 5°, 6°' spazio n ella r egione inter scapolo-vertebrale, sotto l 'ang olo della scapo la e ull 'ascellare post eriore . Nei ca si osser vati dagli AA. alla const atazion·e clini ca della dilat azione e pulsatilità delle arterie inter cost ali. si associ:a va il d ato radiolog ico d elle er osio11i inter costali. Sembra che 1'i11suffici en za aortica spesso con co1nitante ab1bia notevole in1porlan za n el favorire l 'apparizione d elta p·u l sati lità inter costale e delle er osioni cost ali. L 'insuffi cien za aortica coesiste frequenten1ente con la st en os i dell 'istm o; tuttavia già qualch e ~fum3.tura del r.eperto ascoltatorio può orientar e ver so la scop·erta dell'affezione congenita : un massimo d ' inte·n sità d el soffio si stolico alla bas·e a sinistra della linea mediana non è comune n ell 'insuffi cien za aortica banale; p ost eriormen te la p er cezione di un soffio sistolico di inten sità maggior e di quello anteriore costituisce un arg omento ancora più valido. La constatazion e d ella circoJazion e collaterale intercos tale, fatta con una ricer ca clinica m etodica, costituisce un altro sintoma importante . In fin e la di sociazi on e d·ei r egimi d ella pres io11e arteria a agli a rti uperiori ed a

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XLIII ,

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SEZJONE PRATICA

quelli inf.eriori r est.a il sir1ton1a fo11da111 en tale. A questo pro.p osito gli AA . notano cl1e no11 bisogna limtitarsi all 'esplorazione oscil1 0111etrica d egli' arti inferiori , ma detern1i11are la pressione anche co t il n1etodo ascoltatorio. t\.11cl1e l 'esplorazione sfigmo,grafica può rivelare qualche sfumatura più o n1eno sig nificativa. No11 esiste seco.n do gli AA. ritardo del p·olso femorale. L 'iperten sione arteriosa e I 'ipertrofia ventricolare sinistra sono frequenti . Si è molt10 discusso sulla natura de ll 'insuflìcienza a ortica spesso con comitante, ch·e secor1do alcuni sarebbe con genita, secondo altri fu11zio11ale e secondo a ltri infine di natura infetl i va. Co11cludendo la tetrade sintomatolog·ica , s u cui ci si appoggerà per riconoscere la sten osi congenita d ell 'istmo d ell 'aorta in pr,ese11za di u11'affezione i11 apparenza banale, è costituita clal soffio sistolico latero-ste·r nale si11istr o e dorsale, da1'la caduta della pressione agli a rti ir1feriori , dalla dilatazione e p ulsatilità delle arterie jntercostali , d all e er osio·n i costali , traduzione radiologica del circolo collatera le artE-rioso. l\f Nu~BERG. 1

Il trattamento delle varici feriori.

d~gli

arti in·

(R. T. PAYNE. Bribish l\tfedical Journal', 2 magg io 1936). L 'A. h a trattalo mille casi di varico ità d elle vene degli arti inferiori con n1etodi diversi. La larga esperienza ha dimostrato ch e la scelta della r ura deve esser e fatta con criterio t en endo con i o di el eni enti vari. Molti fatti tendono a dimo trare che le ,,a rici siano in rapporto di cau salità con disordj ni endocrini'. In effetti esse si manifestano preYa len tcn1ente durante Ja pubertà, la gravidanza e il climaterio. Son o molto più frequent i nelle donne ch,e n egli uomini. In 11na buona n1età di ca i è dimostrabile ] ',er editarietà d e·l l 'affezione . L e varici tendon o ad aggravarsi prog r essiva n1ente. Di rado si arrestan o n el loro sviluppo e quasi mai r egr-ediscono spontaneam e11te. Possono esser e primarie o idiopati cl1e, secondarie o com:µen satorie. Le primarie possono assumere tre tipi : I ) La varicosità può colpire tutta o parte d ella safen a interna o b•r eve, oppure una porzione d,e lle vene· d ell 'arto inferiore. 2) Il secondo tipo , d etto ectasia ve11osa , si sviluppa p er lo più ali ' età di 18-20 a11ni specie r1e,gli atleti: J.e vene 0110 prominenti, dilatate e speis::>u hanno le pareti insp essite. 3) Il t er zo tipo è costituito da piccole varici , o varicule, inter essanti solo ]e vene della cute : le ven·e non sono spor genti n1a appaiono com e un r eticolo azzurro nello sp essore della pelle. Le secondarie si sviluppan o come co1npenso circola t orio i11 seguito all 'occlu ione di ve11e profonde da tron1bo ·j durante il puerperio , 1

dop,o operazio11i, 11eil corso di i11fezioni acute, ecc. Clinicam ente sono car atterizza te dal dolore e dall 'edema iniziale e dalla manifestazione se no11 improvvisa per lo m eno rapida. S1)esso le varici si estendono a l basso ventre ed al tronco . Il traitarnento più efficace è quello di iniettare n ell 'inter110 della vena alterata una solu zione di so~tanza chimi ca capace di pro ocare una n1odiflcazio11e d ell 'endotelio cl1e determina la tro:i11Josi delle vene ed eventualmente la su a trasformazione in un cordone fibiroso quasi in1per cet tibile. La sostanza n1·edicamentosa d eve avere i seguenti r equi siti: n on essere tossica, non provocar e dolore dura nte l 'iniezion e, no11 c~t usare cl~ s i urbi ge 1terali o locali. ~1olt·e sosla11ze so.n o sLat e Le11tale, n1a la più convenie11te si è din1ostrata la $Oluzion e di chinino e urelano all 'uno per cento. La iniezione deve esS<ere J1r<tticala con e.a utel.a allo scopo di evitare la dtffusione della olu ziorte nei· tessl1Li circof,t anti a ll-fl vena , fatto ch e l-'rovor.horc::J:.11b·P d olore e· q11el ch e più .im.p·o rta clelerr11 i11er ebbe una n ecrosi locale. Occorre q ai11di sospender e l 'iniezio11e al minimo segno di dolore. Si cor11i11cia co11 il p ratic.are 1e iniezioni n elle Yene distali per arrivare su ccessivame11te a quelle prossimali . l'er aumentare il lume delle vene e r ender e più agevole I 'iniezione si aJ)plica preventivament e un laccio di Esmarck n ella parte prossimale . La quantità di soluzione di chinina e di uretano da iniettare (in gen er e da 1 a 2 eme.) deve e ser e proporzionata al volume ed a l tipo d ella vena da curare. L 'intervallo tra un 'iniezion·e e l 'altra anche e so è variabile in rapporto a ll 'effetto tron1bizzan te o ttenuto con la precedente, e in r elazio11e .an ch e a lla grandezza della vena, t en endo conto ch e l) ÌÙ la varice è gros a più tale intervall o deve esser e lungo . In m ,edia le ini e~ioni si· possono praticare a dist anza di una settin1a11a. Le controindicàzio11i per tale n1etodo c urativo possono essere r elative o assolute , tempo l'é.n ee o p ermane11ti. Le insufficienze cardia ch e e r enali costituiscono controi11dicazior1i assolute. Le lesioni d ella pelle acute o cro11iche della zo11a varicosa costituisco110 un,a co11troindicazione t emporanea . Se esiste flebite la cur a non può e ere intra11resa prima di ·ei _mesi dal] 'avvenuta guarig ione. Durante la gravidanza n on è consigliabile· i11trapr endere 1a cura , anche perchè con I.a fine d ella gestazione le co11dizioni delle vene 111igliorano sen sibiln1 enle. Nel caso ch e lo stato delle varici fosse Lale da r endere indispensabile il trattam ento , i1on si dovrebb,e adoperare il chinino, cl1e può provocare l 'aborto , n1a il alicilato di sodio. Le lilceri varicose costituiscono una complicazio11e n-1eccan ica della stasi venosa. Qual un qne n e ia la causa inizia le la lor o cr oni citf\ dipende dal difetto circolat orio. Il ripO$O a letto ed il be11daggio adatto possono d et er111inare u11 certo 111igliora111e11 to, 111a la guarigior1e 11on 1

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IL POLICLTh'ICO

si può ottenere se non con l 'occlusione t en1poranea o deunitiva della circolazione varicosa mediante le iniezioni tro111b·izzan ti o l 'escissior1e delle vene dilatate. Le u1c·eri p·i ccole e r ecenti guariscono rapid.a ment·e co.n 1'iniezione di chini110 nella ve11a e l 'ap·plicazio11e di polveri ,a lring·enti sulla lesione. Le ulceri larg h e ed inveterate con edema ed infiltrazione cir costante r eagiscono anc h·e esse allct cura sclerosante ed all 'applicazione di elastop1ast. Le iniezioni di chinino devono essere praticate ogni qui11dici giorni ; contE·mporaneamente viene rin11ovato l 'elast.oplast. Il tipo di ulc·era più r esi te11te alle cure è quello associato alla tro111bosi di vene profonde. Le flebiti delle vene varicose possono assu111ere vari gradi, da quelle con fatti locali e generali trascurabili a .q.u elle con caratteri settici spiccati con notevole infian1mazione locale e gravi. disturbi gene·r ali eventualn1ente co11 fatti embolici'. Tra questi estremi vi sono forn1e m ·edie nelle quali l 'infiammazione locale non ·è accentuata, la febbre non f. alta, ed i disturbi coatituzionali non gravi. Le forme appena abbo.z zate guariscono generalmente con la fasciatura dell'arto con elastop.Jast ed un riposo relativo. Le form·e medie richiedono il riposo assoluto a letto e la fasciatura con l 'elastoplast. Nei casi nei quali in conseguenza del processo flebi tico si veri'fica la trombo i di t111a buona parte delle vene varicose occorre prooedere alla lo-ro escissio11e, sempr e dopo qualche tempo ch e l ' infiamm.azione è spenta. Quando i fatti locali, la curva della temperatura, la pr·e senza di complicazioni: a carico dei puln101n i o di altri organi din1ostrano ch e si tratta di un processo settico conviene proce · dere a lla legatura della safe·n a nel punto della sua congiu11zione con la femorale ed elimina r e il coagulo dalle v·ene trombosate. Talvolta il processo fleb·i tico passa allo stato 8ubacuto o cronico con riacutizzazioni r ecidivanti. Il riposo a letto può fare migliorare la condizione, n1a solo I 'intervento chirurg·ico ne può aver e ragione ramcalmente. Talvolta nelle donne si ha una flebite cronica nella quale le vene delle gambe formano u1l.a massa dura, non ben definita, mentre tutta la !J&rte appare ingrossala e indurita. In questi casi l 'u11ic;o n1etodo di trattam·ento ·è la fasciatura con l 'elastoplast prolungata per molto ten1po. Ordinariamente si dà il nome di trombosi profonda a quegli stati di' flegmasia degli arti inferiori c.,h e s i sviluppano irnprovvisamente Jlel corso del puerperio, di infezioni acute , a seguito d 'op erazioni chirurgiche, ecc. Clinicam e11te si l~anno i segni dell 'occlusione linfati c.1 con trr.mb0"1 delle vene profonde. A seguito della stazione jn piedi o del can1mino anche non 1)rolu11gato si ha edema ch e scompare re fi l~t posizione sdraiata , e che provoca un en o di fastidio o di peso alle estren1itù. Coni en1poran eame11te se e . . is te trombosi del]e

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vene profonde, si ha s,·iluppo del circolo collaterale 11el b·a sso ventre , 11egli spazi intercosLali e alle ascelle. I linfati'c i e le vene occluse so110 particolarmente sog·gette .a lle infezioni, e le- ulcerazioni , ch e si svilup1p ano sulla parte l( ·sa son8 refrattarie a qualsiasi cura. L ' em·b olia :pulmonare è una ·~omplicazi·one non rara. Nella fase acuta è prescritto il riposo assoluto per lo meno per sei settimane. Quando l 'edema è accentuato occorre la fasciatura con elastoplast. Le, varici esterne· ch·e eventualn1ente si producono come consegu enza di questa ~o:n­ dizione non possono essere curate con le 1nl'èzioni sclerosanti. In tali casi la cura deve 111nitarsi all'applicazione di calze -ela~tiche, di inassaggi e di b·a gni elettric i. Data I.a grande varietà di forn1e e d 'intensità, noncl1è di complicazioni, delle affezioni v.aricose deg·li arti inf,erio,r i non si possono fiss:~re presunzioni prognostiche precis·e. La tendenza familiare·, la rapidità con la quale si for1r tano le varici costituiscono elementi sfavore"oli circa 1'efficacia duratura del trattamento. Sta di fatto ch e le iniezioni sclerosanti curano le dilatazioni in atto, ritardano lo svilup·p o d·elle varicosità i11 altre vene, ma non imp·ediscono la formazion.e di· nuove varici. Un elemento imp ortante i=>er la pro.gnosi l· dato dallo stadio dell 'affezione nelle quali si pratica la c ura, nonch è dall 'e là del paziente. Quando le vari~' i si manifestano in occasione di' p erturba1n·enti endocrini (gra,ridanza, climaterio) si può fondatamente sperare che esse tender.a nno a regredire co'n la cessazione di tali con.d izioni . Un altro criterio rilev.ante per 1a prognosi è costituito dalla rapidità di occlusione delle varici ottenuto con le iniezioni di chinino e ureretano. Come massima si può p recisare che nel periodo di' tre mesi tutte le varicosità dovrebbero essere tromb,i zzate con le iniezioni. La possibilità di ricanalizzazione di vene t"':'ombosate non è da esclud·e re, ma si tratta di un evenienza rara. Dal punto di vista estetico è a rilevare che i migliori risultati delle iniezioni' sclerosanti si ottengono quand3 i tessuti che coip rono la vena non presentano marcate alterazioni atrofiche. Se la parete della vena è assottigliatd. ed è ricoperta da un sotti'1e strato di ·e pid·ermide è certo ch e nella parte corrispondente all'occlusio1~e si ha una pigmentazione o una decolorazione p ermanente. Ma se la cute sovrastante è normale la trombizzazione della vena no11 provoca alterazioni locali persi tenti. DR. 1

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Condizioni necessarie, risultati e tecnica dell'arteriectomia nelle oblite1·azioni ar· teriose. e FoNTA.INE. La Presse Médical e n. 97, pag. 1953 , 1935). Gli AA. , in base a 80 nuove art-eriecton11e esegu ite dal gennaio ' 25 al n1aggio '35, espongono le loro recenti ricerche sulle basi fisiologi(LERI CHE

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SEZIONE PRATICA

cJ1e dell 'arteriectomia, i princìpi tecnici, le indicazioni e i ris ultati di questa operazione. Sperimentalmente produce11do n ei cani da un lato un ' oh literazion e arteriosa parziale, dall 'al. tro una resezio11e dell 'arteria, gli AA. J1anno potuto a distanza di tempo constatare con l 'arteriografia una circolazione più povera dal lato trombosato rispetto a quello arteriecton1 izzato. Inoltre una v.a socostrizione periferica prodotta da un ' o·b literazio11e arteriosa parziale produce col ten1po una art erite a valle del punto trombosato e a distanza da questo. La resezione d el segm ento arterioso tron1bo ato fa scompari re il \rasospasmo e facilita l 'instaurarsi de] circolo collaterale. Le indicazioni dell 'arteriectomia poggiat<l s 11 queste b asi sono n1olteplici, ma è necessario, perchè possa interamente ·esplicare il suo effetto, ch e la r esezione arteriosa sorp.as i in alto r i11 b asso il segn1ento trombosato; cl1e il lume arterios0 sia completamente occluso, essendo l 'ar teri ecton1ia un 'operazione che agisce sul sistema n ervoso e non dovendo affatto rnodi fi care le condizioni m ecc,a nich e della ci1colazio11e; sia in alto come i 11 b asso, la •resezione arteriosa deve sem.pre rispettare l 'origine della prima collaterale permeabile, giacci1.è quella superiore devia una gran parte del sangu·e ch e urta contro l'ostacolo principale, quella inferiore è ancor a più utile perch·è porta contro corrente il san gue n el tronco principale . Le 80 arteriectomie sono state eseguite dagli AA. nelle più diverse condizioni: obliterazioni trau1natiche [contusioni dirette delle arterie o dopo fratture (sindrome di Volkm.an11) per le·ioni dei vasi dovute ai fran1n1enti ossei] , obli· te razioni emboli ch e (allorch è l 'embolectomia non è o non è p iù possibile : malato visto dopo · la 12a. ora, arteria malata, sede di difficile interv,ento), ob.l iterazioni da arterite (sifilitiche , da Buerger, arteriosclerotiche). Infine gli AA. descrivono la t ecnica dell 'art eriectomia della femor.ale, la più frequente in pratica. G. GENTILE. 1

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RENI E VIE URINARIE. Sull'oliguria ''funzionale,,. (H. KuRS CHMA N~ . '/i1ediz. W elt, 18 apr. 193·6).

Il fatto di un 'oliguria perman ente o periodica non dipendente da lesioni renali o circ olatorie ·e n on condizionata da aumentata sudorazione è noto a molti m edici; tale fenomeno però è di solito poco acce·n tuato e sol<> r aramente assurge alla dignità di una malattia V·era o propria. Non mancano però osservazioni più o m eno r ecenti d ei casi d el gene·r e, da molti m essi in rapporto a fattori centrali (nervosi) o p eriferi·ci (tissulari). L' A. ch e vorrebbe d efinire tali oligurie com e funzionali , rievoca la classifi cazio11e di e se proposta da Bauer € ne cita qualch e caso di osservazione i)ropri:a . 1

Secondo Bauer l 'oliguria potrebbe essere costituzio·n ale e quindi primitiva (oliguria r e·· nale primaria), caraLLerizzata da alto· peso specifico dell'urina di cui la quantità oscilla tra 300-8 00 cc. pro die; il ren e è n orma le anatomicamente e funzionalment e; le prove di concentrazione e di diluizione da11no risultati abituali. Tali fornlie del resto difficiln1ente si lascierebLero disgiung·ere dalla seconda categoria delle oligurie. cl1e sarebbe dipendente dalla d1n1inuzione del senso di set e. Accanto a. q u·es~e il ~a uer. disting.ue l'oliguria d.a rr1agg1ore idrofilia del' tessuti (n egli obesi, n1alati di fegato, n el periodo i11estruale) sen za ch e vi sia ritenzione di IaCl ; in un altro gruppo , invece, la ritenzione dell'aoqua sarebbe causata da n1aggiore .a vidità di tessuti verso il Na1Cl dimostrabile a11cl1e colle p·r ove da carico· in questi casi talv0lta sub entra la poliuri~ con1pensativ·a. · .Per . quel ch e rig·uarda I.a patoge11esi delle ol1gur1e funzio·nali, le opinioni son o discordi: secondo alcuni, l 'in1portanza protopatica spetterebbe alle g·hiandole endocrine (Zondek Epping·er ecc.), specie all 'ipofisi o alla tiroide~ secondo altri, si' tratterehbe di un ' alte.r azione del centro del ricarr1bio salino nel t erzo ventricolo, oppure cli u11.a modifi cata costituzione del tessuto adiposo. Dal "()Unto di vista terapeutico sono state raccon1andate piccole dosi di iodio (1/4 m gr. pro dJie), calcio, diuretici n·1 ercuriali, tiroidina, estratti di timo, ecc. L 'A. stesso ritien,e che l 'oliguria funzionale può esse~e causata da fatto.r i molteplici'; eg·li inoltre s1 sofferm.a su due forme di essa, an cora non abbastanza note e cioè sulla forn1a ipoovarica e preipofisaria. Nell'illustrazione dell 'oliguria i poovarica I' A. cita i cosidetti edemi da climaterio, nei qua li la ritenzione idrica si n1anifesta i1ella menop,at1.sa e non ·è preceduta nè accompagnata da lesio1n i renali o cardiach·e; il metabolismo basale si n1antiene normale, l 'azion e dinamico..1speci1fica deg·li a lin1enti può essere di1ninuita. I comuni diuretici , come pure la digitale e la tiroidina rimangono ineffi caci : invece un notevole su ccesso t erapeutico è stato ottenuto d.a ll 'A. n·ei casi del genere con som1ninistrazione di grandi dosi di foll icolina. Tali casi vanno disgiunti dalle oliguri e nelle cosidett e ipotireosi climaterich e. (o i1 on clin1ateriche) dove la dimi11uita funzionalità della tiroide viene documentata dall 'abbassamento del metabolisn10 basale, rimanendo normale I 'azione dinan1ico-speci1fica, e dove i soli pre· parati tiroidei riescono a far ritornare la diu· resi normale. La possibilità di origine preipofisaria dell'oliguria trova la sua conferma nell 'o ser' a· zio ne clinica de Il ' oliguria e din1inui ta sete degli i'ndividui affetti da morbo di Sin1111ond~ (non costante, secondo Falta); sta di fatto cl1e 1tella cachessia ipofisaria si ha talvol la l ' i1111

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IL P OLICLINI CO

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i11ag111e a speccl1io d el diabete insipido e cioè senta te a visita per incontinenza d 'urina diur11a e notturn~. Gli esan1i cistoscopici e pjelo- con ce11trazione aun1entata dell 'urina accanto allà scarsa quantjtà di essa; la secr ezio- grafi ci sono s tati quelli' ch e han110 svelato le n e di aCl appare ritardata e diminuita . eb- anon1alie ureterali. Il metodo di cura è sempre quello chirurben e l 'attività diuretica del lobo anteriore del 1'ipofisì non è stata finora dimostrata speri- gico; la tecnica opera tori a cambia da caso a caso a seconda dell 'impiant.o del! ' orifizio ure111entalmente in i11odo inequivocabile, a lcune osservazioni e fatti clinic i deporrebb,ero per 1a terale ectopica; se l 'anomali'a è unica o associata ad altre; . a seconda d ello stato e della esistenza di un ormone diureti'co preipofìsario funzione dei vari tr.a tti renali, e a seconda cl1e verrebbe quasi a contrapporsi all 'or111one clella distribuzione vasale. a1Jtidiuretico d·e l lob,o post eriore d ella ghia n.~ seconda dei casi si p·r aticheranno: dola pituitaria. Interessanti e istrutti·vi appaiono due casi ùj 1) La legatura dell 'uretere ectopica dalla oliguria osservati dall '!1-· .in due do111:1e c~n vagina , o a livello superiore d·ella vescica. sti o-n1ate di n eurosi ps1ch1ca o vegetativa; in 2) 1"'r«pianto dell 'uretere aberrante nella i1e~su11a d elle due p. esistevano 1esioni r en ali vescica per la via Yagi11ale o per quella addocl1e potessero g iustificare l 'oliguria; la prov.a 1ninale. di d iluizione-concentrazione non ha dato ri3) L 'eminefrecton1ia (processo diffi cile ma sultati costanti essendo a volte n orn1ale, a ch e dà dei buoni ri ultat i). volle non· n essun segno deponeva per altera4) La nefrectomia completa quando i du e zioni' end~cri 110 (in una delle p . però l 'oligu5fl,.gmenti· renali sono i11alati , o quando è falria datava dalla n1e,nopausa fisiologica, l 'a lt.ra lita un 'a ltra tecnica, (sempre ch e l 'altro rene presentava frigidità sessuale. con . ciclo mesia normale). slruale normale). La sensazione d1 sete era L 'A. rile, a ch e non ·è empre facile arrivare i1.or1nal e. È degno di nota ch e in ques ti casi a riiag nosticare la forma di malformazione n1~ bastav.a un 'emozione violenta (piacevole o occorre in t utti i casi d 'in conti·nenza pensare 8gradevole) per aum e.i1tare notevoln:·ente I.a per prima a ll 'eventualità anon1alie ur·e terali . diuresi,. La secr e,zione di NaCl appariva n o,r A seconda d ello sviluppo, dello sLato e d ella n1ale. posizione del tratto r e·n.a le corrispondente a lBen ch è i1on v 'era n essun sintoma cli11i cr 1'ureter e anomalo l ' incontin en za può assumere n è radiologico di alterazione ipofi aria l ' A. ha forme ed inten sità di,-er a . Dai casi osser,ra ti ter1 lato la terapi'a con estratti di pituitaria anfinora si può concludere cl1e le don11e vanno teriore; il risultato è stato ottimo in a1nbe})iù soggette degli uon1ini. due i casi; la quantità di urina si è raddopP er riconoscere l 'orig ine dell 'incontinenza piata e si è mantenuta press 'a poco normale, vi sono va rii m etodi d 'esplorazione con sostanper tutta la durata d el trattamento. ze coloranti ; ma quali n1e·zzi più cl1iari e più L ' A. prudentem ente O·Sserva che il criteri'o sicuri rimangono sem p r e J.a cistoscopia e Ja cc ex iuvantibus » non autorizza senz'altro a · f>i elografi.a sia strumentale ch e endovenosa. co11cluder e sull 'origine preipofisaria d ella oli 5) Le anastomosi .tra i due bacinetti, o tra g uria n ei casi osservati, se anch e in uno di i due ureteri , o tra l 'uret er e e il bacinetto. essi la r e.a zion·e interferom1etrica avrebbe in6) Le operazioni cti ]J1la.stica: ch e stabiJidicato una disfunzion·e ipofisaria e ovari'Ca. seano una èomunicazione tra l'uretere e la Eg1i tenderebbe a classificare i du e ca~i ne~la V(·scica, sia attraverso la via p erineal e o con categoria d ell 'olig·uria funz io11ale pr1mar1a, la cistotomia, o b en più raro per cauterizzacondi~~onata anche ·d a fattori ipsichi.ci. C10 1.ione cistoscopica. L 'A. con clude insi$tendo n1unque, rin1ane st~~ilita . la fav.orevo~·e in~ n .a lto sull 'importanza d'un complE-to esan1e flue11za deJla son1m1n1straz1on e d1 pr~ 1pofis1 urologico in tutti i casi d ' incontinenza vescinei casi del genere, i quali, più che essere cale con tutti i m ezzi d 'osser vazione ch e g li contrappo ti· al diabete insipido , debbon~ e~­ urologi hanno oggi a loro dispo izione. ser e considerati affi n i alla cosidetta pol1ur1a S CANDURRA. $pastica cl1e in alcuni sog·getti segu e a timoli i1sichici più o n1eno inten si . . l\f1Nz. .Nuovo ·procedimento chirurgico nei reni 1

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Uretere ectopico con sbocco extra vescicale. (J. L . C RE~SH.\W. febbr. 1936).

Tlie Jour11a1l of

l 1 rology,

L 'A. passate in rapida rivi ta le varie ano1na lie del! 'apparato urinario si fern1a a co11siderare la lor o frequenza prendendl"\ in csa n1e, i11 as in1:\n1e nte le ectopi e uret er ali . l\ipo rla ei ra i ch e 11a avuto occasione di .. t tidiare e di eguire n ella Clinica Ia ~· o. Cinque di e - ~ 1 , riguarda110 donne ch e i era110 pre-

poli cistici. (GoLns·rEIN. T1ie Journ. of Urology, dic. 1935). Nonostante siano stati citati alcu11i casi di r e11e policistico unilateral e, Goldstein è d el pnrere che la mala ttia ia sempre bilaterale e se non è tale .al mo111 en to d ell 'operazion e lo diverrà in seguito. Con iderato che la r egola n1edica d ella degen erazio 1e incompleta dei r eni non abbi'a dato un b en eficio considerevole al paziente l 'autore r itiene ch e nella mag -. gior parte d ei casi siano indicati i metodi di cura radi ca]e; e aggiunge che in alc uni di essi 1


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se la chirurg~a a.gis~e prim~ del sopr.a~·gi ungere le complicazioni, la vita potreb·b e essere pr?lu~gata e m~lti dolori potrebbero essere eYitati. Quando si usa la vi'a addominale si fa u11a incisione· pararettale alta (Gibson) fino al peritoneo, questo viene respinto medialrntente e il rene vi~ne a presentarsi con la sua capsula grassosa. Liberato i'l rene tutto. intorno dalla ~ua capsula grass.o sa si incide orizzontalmente qu.e ll.a prop·r ia. La m.a ggior parte delle cisti ch e appaiono v~ngono· aperte e ~ ne asciuga accuratamente il contenuto. Dop 0 questo procedirrJento si spacca la corticale da un po·l o all'altro. L 'i•ncisione non deve interessare i calici e massirrtam.e nte le pelvi. Quando il rene è ~quartato si asciugano altre cisti aspirandone il contenuto con una siringa. La metà centrale della parte longitudinale del rene viene sut~rata a tutto ~pessore dalla superficie verso I int e,~n o. Il peritoneo viene respinto in basso e ali interno. Alla fii1 e dell'operazione si imrr~obilizza. il rene, accostando la parte su turata d1 esso a1 due bordi della cute da cui viene coperto. Si sa ch e il peritoneo medialmente sta al di soitto dei muscoli addominali' e ri~~ne in s~retta vicinanza all'ilo.. La stessa posizione es.r ste lateralmente, solo che il r en e r1on sta in rapp·o rto con il periton·eo. Tale condizione anato·m ica permett·e cl1e dopo la g uarigione attraverso la cute si 11ossa11 0 pungere le cisti co11 un ago &en za timore di i11teressare il peritoneo. Quando si accede ])er la via lombare si u a lo stesso procedimento tranne che la fissazione d.el ~e'!le viene fatta n~lla regione lombare anz1cho 1n quella addo1"t11nale. In e ntramb·i i casi l ·ir1tiera incisione del rene viene lasciata aperta e suturata alla pelle. La ferita viene zaffata con garzn. e si I.ascia aperta finchè non si sono prodotte le granulazioni ch e in genere si h an110 verso Ja 4a. settimana; dopodichè si lascia guarire ]a ferita. P·e r la guarigione comp.J eta occorrono circa dieci settimane. 1

SCANDUHRA.

Ricordiamo /'Importante pubbl/caz/oae :

Dott. CIOVANNI MARIA CIULIAN1 Assistente nella &. Cl.in. Chir. dell'Univereità. di Parma

MANU ALITA

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SEZIONE PRATICA

CISTOSCOPICHE

AD USO DEI MEDICI PRATICI Prefazione del Prof. Ambrogio Ferrari SOMMARIO. - Prefazione. Principi della oistoeoopia. Cietoecopii. Parte illuminante. Porta del cistosoopio Onglet. Oistoscopia. Cateterismo unilaterale e bila,. tera.le. Oistoecopio ed irrigazione. Sorgenti luminoee. Parte ottica. Sterìlizzazione. V erifìcazioni. Tecnica della cistoscopia. · Sonde. Preparazione del malat<>. Intr?duzi~~ del 6istoscopio nell'uomo. Aspetto della vescica. rr1gono vescicale. Sbocchi ureterali. Oat& teriemo degli ureteri. Cistoscopia nella donna. Ur& tero-pielografia. Oaei d•i ffieili per un eea;JDe cistoecopico. Rachia.nestesia. Anestesia. looale. Puntura ePi· durale. Volume in-8• di pagg. VIII-79, con 58 figure in nero e a. colori: Preizo L. 1~. Per i nostri abbona.ti sole L. 1 3 , 8 0 in porto franco. Inviare Va.glia all'editore LUIJI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, RO~.

DIVAGAZIONI

L'aeronem·osi, psiconeurosi funzionale dei piloti d'aviazione. . D:a vario ten1 po, si è rilevata n·ei piloti d 'aY1az1one una particolare forma nervosa funzioI;al.e, per cui' gi~ r.iell~ grande guerra n1olti di essi vennero el1m,1nat1. Vari nomi sono stati dati a questa sindrome, p er c ui H. G. Armstrong (JoUJrn.. amer. m ed . ass., 18 aprile 1936) 'propon·e la denominazione di aeroneurosi. 'frattasi' di disturbi n ervosi fu11zionali caratterizzati da n1alessere gastrico, irritabilità nervosa, stanchezza dei· centri m entali superiori volontari , insonni.a, i·nstabilità emozionale f\d aumento di attività motrice. L 'A., su 16 5 piloti' dai 22 ai 50 anni con 1-18 anni di lavoro e 400-5680 ore di vol'o ne. ha trovati 18 affetti dalla n1alattia, con 'u11a percentuale che arri va al 50 % dai 30 ai 40 anni ed al 57 dai 40 ai 50. Svariate possono esserne le cause, ·fra c ui v'.a~no: ann~veir~ti ,g·li infortuni , vari agenti fls1c1 (1ntoss1cazione da CO, deficie·n za di ossigt~no, inalazione di ossigeno puro, forze ce11tr:ip1e te e centrifughe), fattori emozionali u11 certo stato di i1on sicurezza economica ~ socia ~e P;(l anche probabilmente la distruzio11e ner,-o&a (consecutiva ad alcuni dei citati age,nti fi ~ic.i ) . Difficile è lo stab·ilir1i.e la data dell 'i11izio 11 paziente è inquieto ed irritab·i'l e, con tende~za a resistere all'idea di essere malato, nonostan t.e egli si lagni di superlavoro. Quasi costante è l 'insonnia od un sonno leggero o con incubi di disastri aviatori. In qualche caso si arriva ad una personali tà lievemente par.anoide. C.ar.a tteristica è la continua attività motoria nono$Lante la manc.a1)za di riposo e la sta11ch ezza rr1entale; i movin1enti sono quasi continui ed og·11i t>Orta di attività ·è desiderata, senza cl1e il pazi·ente si la1nenti di stancl1ezza ntu co]are. cran1pi o spasmi. Scarsi e minimi i egni o})biettivi. iE'ra i sinton1i riferi·b ili al sistema i1erro. ù auto110111.o, sono da n1e11zionarsi anzitutto i disturbi gastrici, che han110 fatto dare alla n1a]attia anche il nome di « slon1aco d 'avia tore ». Si tratta di un dolore rodente all'epiga s1""io r1on in olto dissi111ile da quello da fame o da ulcera; in segt1ito si possono avere i1)ermotilità g·astric.a con gorgoalii , un po' di diarreé' acquosa. P er quanto rig11arda il sisten1a cardio-vascolar·e, il paziente i lagn.a di a v\·ertire il b-a ttito cardiaco o le pulsazioni caroti dee ; obbiettivan1ente, i11 qu.alcl1e caso avanzato , si notano: aumento di frequer1za del polso, diminuzione del]a pressio11 c e della tolleran za all 'esercizio con tendenza all 'a . . tenia n eurocircolatoria. La di~onosi nei ca i a'anzati i1on è difficile. quando in un pilota con Yar'.i anni di eser cizio, si manifestino i disturbi gastri ci fun zio1


<< IL POLICLINICO n

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nali u11iti co ~ irritab ilità ge11era1e ed au111é11to di alti,ità n1otrice, inson11ia e sta11cl1ezza m ·e11tale . . i do~ranno escluder e 10 m.alatlie orgai:icl1e e quelle nerYose funzion ali , (isteris1r10, neurastenia, psicastenia, talora d emenza precoce e ciclotimia). Sul princi1Jio , la diagn osi ·è difficile, anch e perchè il pilota tende a dissin1ulare i suoi dis lurb·i . Scarsa utilità ha la con sueta terapia (dieta, rj'p o1so, idroter.apia, psico-analisi); anche 1'allonta11amento dal se.rvizio ha effi caci.a lirnitata. l111portante è I.a profilassi, n el sen so di un 'adeguata sel ezione. l\1olto utile è il lato morale, riel senso di dar e al i)ilota la sicurezz.a econo• • • n1ica e soci·a le, con .adeguati compen si e in1glioramenti amministrativi. Nella patogenesi, so·n o da consider.ure gli sforzi emozionali continuati a lungo che producono u n 'iperattività ed una deplezione dei cen tri nervosi più a lti. P er molti, spe~i'a lmente piloti di g uerra, ha avuto grand ~ import anza il fatto che l 'aviazione è passata dal periodo di er oi'smo a quello che si potrebbie dire « di co r15u eta amministrazione n, con con seguente defla zione de,Jl 'lo . fil. 1

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[ANNO

XLIII,

NU•l\1.

gu~nti

al parto. Nuinerose illustrazioni completano la interessante n1onografia. COLAR1Zl.

P. CossA. Physiopa1lhologie du syS'tème 11erveux Editore ~Iasso11, Parigi. Prezzo Fr. 75. Il 1Cossa, già noto per il suo libro sull 'anaton1ia del sisten1a nervo o centrale, presenta ora un 'opera ch e con solida la sua fama di neurologo. . La fisiopatologia del sist ema nervoso costituisoe un 'eccellente o p era didattica e di consultazion e. In n10.d o sistematico è esposto tutto quanto di assodato si' co11osce sulla fisiologia e sulla patologia nervo a. e solo l 'essenziale agli effetti clinici. L ' A. insiste sopratutto sul meccanismo d elìc funzioni n ervose e delle rispettive perturbazioni in modo da agevolare I 'indagine sei11eiolog·ica e l 'orientamenlo diagnostico Numerose fig ure agevolano I ' intelligenza d el testo. DR. 1

M. LEv1. Elementi per un,,o st.udiio c,linico detl'intersessuailità. Editore L. Cappelli, Bologna . Ptezzo L. 12 . È una monografi.a c h e fa parte della

CENNI

BIBLlOGRAFICl

H. BERGsrRANn , H. OL1vEcRoNA E w. ToNN1s. G·efassemildu.rigen und Gefiissgesohwiilst·e des Geliirns. Editore G. Thieme, Lipsia. Prezzo M. 2!. ~

uno tudio ai11pio, esauriente sulle anomalie vasali e su gli en1an gion1i del cerYello . Sono s uccessi, amente studiati gli an g ion1i cav~rnosi, gli angiomiracemosi, gli angioreticulomi e gl~ angiog!~omi. Il n1ateri'ale anatomo-p·a tologico e clini co è ab·bonda11te e illustrato da nun1Arose fi gure. DR. 1

D1T1'RICR. Der Kin.desmord in, d'er èirztlicli·en .)ach.verstan.digeri-Tatigkeit. Vol. in-8° di i)ag. 118 co11 50 figure nel tes1o. Urban e ch,,rarzenber g, Berli11, 1935. Prezzo R.ì\f. 10.

PAUL

In questa i)regeYole 111onografia di Dittri ch , Prof esso r e di medicina legale a Praga , il perito i11edico-legale tro-va esposto con molta co111prte11za e chiarezza tutto quanto riguarda uno dei più tristi delitti, l 'infanti cidio. Oltre ad u11a guida pratica nella tecnica di auLopsia, corredata da molti dati sul la fi siologia e patologia del neonato, l 'A. tratta delle dispo izioni legi'slative (tedescl1e e cecoslovacche) ull 'infanticidio e fornisce nun1erosi esempi di pareri medico-legali . Molto utile non solo al perito, ma anche al n1edico pratico, rhe può da un momento all'altro trovarsi di fronte a . quesiti di grave responsabilità, è la trattazione dei difetti congeniti della pelle e delle ossa del neonato e dell e lesioni spontanee ronse·-

28)

Co1lle-

zione med'ica di attualità scieintifichei che si va pubblicando sotto la direzione del professor G. Viola. È in parte una es1)osizione della dottrina di ~1arafion sull 'intersessualità, una dottrina ch e legittimamente ha destato grande interesse·, e ch e costituisce il corrispettivo organico della concezione di ~·reud su lla bisessualità psicolo• gica. Alla parte espositiva segue l 'apporto di fatti e di con siderazioni originali. DR.

I. CERVELLATI. Rigenera.zion('). Editore L. Cap_p·elli . Bologna. Prezzo L,. 70. Il volume d ella prof. ssa Iolanda Cer,vellati vuole esser e una guida di p edagogia scientificoemendativa per la rieducazioin e dei deficienti. Il compito è pienan1ente a salto . L ' A. affronta tutti i prob·lemi psicologici, patologici e sociali dell 'educazione di minorati psichici , e li risolve con una tecnica medicopsichiatrica ch e attesta I.a ricchezza della sua cultura, la largh ezza della sua esperienza , l 'acume del suo intuito. Il co111pianto Prof. Sa11te de Sanctis che lesse le bozze di questo libro e ne redasse la prefl1zio11e non pole\ a i11eg1io ril,ev.ar e i pregi di questa opera afferm·a ndo . ch e: e< Ma,estri, rr1ed·i ci , p·e diatrici , p· icl1iatri, uffic iali sanitari 11anno lJisogrro di libri come questo sia per acqutstare un 'orientan1ento in. tutte le quistioni riflettenti l 'a . . sistenza degI.i anormali-psichici, sia per impadronirsi d·el tema, p~r affinare la critica e per prepararsi . infine, alle opere nuove, ch e non possono tardare ad organiz.zarsi. con sid·e rato lo spirito alacre realizzatore degli italiani nuovi >i. DR. 1

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SEZIONE PRATICA

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alterazi_~ni

Seduta del 6 fet,braio 1936. Presidente: Prof. G. D1 GuGLIELJ\10.

articolari , riporta allo s tudio il prob le1na d elle cosidelte « artropulie p sorjatiche » differenziandone il quadro clinico da quello si1nigliante delle artropatie croni cl1e primarie anchilosanti e facendo delle considerazioni circa il reperto radiografico.

Sopra il quadro ematologico dell ' angio-endotelioma di Kaposi.

Considerazioni cliniche su tre casi di dermatosi bollose tipo pemfigo.

Prof. F . FL.\RER. - L 'O. espone i reperti di u11 cP-.so di questa n1alallia stucliato assai parlicolar1nen te dal punto di vi·sta ematologico con reperli di esami su lla cule, sul sangue circolante (mecliar1le l 'arricchin1ento), sul midollo osseo e sulle glundole linfatiche. Descrive p articolari elen1enti di tipo monocitoide e linfoide a 11ucleo abnorme di probabile deriYazione retl colo-endoteliale particol ar111eu te abbondanti in circolo.

Dott. M. CARuso. - L 'O. descrive tre casi di dermatosi bollo·se, di cui uno del tipo di pemfigo fcliaceo, il seconclo di p emfigo acuto febbrile grave, il terzo d i pe1ofigo vegetanle di Neumann. Tutti i tre casi, inizia ti co·n l e caratteristiche clinicl1e di d er11iatite del Dul1ring, hanno successiva1nente assu11to la fisionomia tipica delle tre vari età di pemfigo, e cioè bollosa, foliaceo e vegetante . In base a rilievi clinici e di laboratorio ritiene o-iustificata e ben docUinentata la concezione unitaria del pemfìgo, secondo le vedute del Radaeli, e cr ed e di poter spieg·are la diver sità dei quadri rr1orbosi, pur amr11ettendo un 'unica cau sa., in rappc1rto al diverso grado di reazione allergica.

AccADEMIE, SoctETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Società lledieo-Chirurgica di Catani a.

Sulla patogenesi della purpura annularis teleang iectodes di Majocchi. Proff. F. FLARER e G. B. CoTTINI. - Gli 00. 11an110 s l\1dialo accuratamente le proYe funzionali periferiche dell 'apparalo circolatorio e hani:o _ese~ guito lo ~tu dio is tologico della cute delle ies10111 e 11orn1ale i11 ques to caso. Conclu clono per l 'e·sis tenza di una al lerazione connettivale d iffusa e gf·nerale e per un eviòente di sturbo nel meccani61110 del l 'emorrugia da stasi e l)ensa110 che que~ le cl u e co11dizioni siano le basi patoge11e liche di questa1 form.a.

Su di un caso di psorospermosi follicolare vegetante. (Malattia di Darier). Prof. GIAN BA'ITJSTA CoTTINI. - Dopo una rapjda ra segna della letteratura italiana. sull 'argo~ in e11to, l 'O. riferisce il caso osservato: i tratta di u1 t u o1no di 33 anni il quale, accanto a, d elle cl assiche lesioni iniziali papulo-follicolari , prese11ta delle vaste cl1iazze Yegeltlnti e rarnn1ollile alle ascelle , alle rcgion i inguino-crurali, alla regione lc.mbo-sacraJ e, e delle cicfltrici varie p er aspelto ed e·~te11sione al vi so, al dorso, agli arti inferiori. Le varie rice rch e di laboratorio (istolog iche, sierologiche, culturali, biologj ch e) hanno co11fcr111at o la dia o-nosi clin ica di psorospermosi foll icol ar e vegelanle, ccl han no messo i11 evidenza una r eazjone vVasscrn1ann positiva e dei b acilli aciclorcsis tenti nel pt1s di focolai ran1molliti e chiusi. L 'O. discute il Yalore di tali reperti e la loro irnporlanza n ell 'e tiopatoge11esi della forrna m orb osa.

Sulla linfogranulomatosi benigna di Scha umann. Dott. V . GRILLO. - L'O. illustra il concetto clir1iro ecl i s tologico d ella co·sidelta Linfograriulomatosi b e11igna di .Sch aumann. Riporta ur1 caso di osservazion.e p er. on~le caratterizzato clinican1en le da marufestaz1on1 cuta nee a partecipazion e ghiandolare imponente. All 'esame i tologico fu riscontrato un t essuto g·ranulom a toso ra1)presenlalo 12reva~er1 l eme~t e d~ cellule epitelioidi. e cellule g1gant1 clel tipo d~ Langl1ans cii s poste in focolai circoscri lti presenti n ella pelle, r1elle ghiandole linfatich e, n e11 e tonsille. . . . L 'O. n1en1re ritiene che per i caratt eri cl1n1r1 ed i-s loloa ici il caso descritto rientra n el qt1adro rlella Lir!fogran u lornatosi ben~gna <;li ~cl1au1:1 ~nn: rton lroYa n eJle pro,·e ese~;n11te cr1ter1 suff1 c1en t1 per potersi pronunciare sull'eti olog ia dell a forma .

Cont ributo al problema della psoriasi artropatica. Dott. M . CARU o. - L 'O. a proposito dell '?sser: yazion e in (lue casi di p sori asi di concom1tant1

Su due casi di Jalinosi cutanea. Dott. M. N1GRisoL1 . - L'O. riferisce su due casi di J alinosi cutanea osser-v a li: I 'uno in un. luetico . . .

di 26 ar1ni e ch e era s tato curato con in1ez1on1 di Calomelano scio I to in vaselina; il secondo, di 58 anni con t11bercolosi familiare e personale, cl1e ave~a ricevu lo d elle ir1iez ioni, in varie sedi, di olio canforato. lliferisce d ei va ri esan1i praticat i e discute sulla patogenesi cli dette manifes lazioni.

In tema di oleomi e di vaselinomi. Dolt. 1\1. N1GRISOLI. - L'O., a proposito dell 'osservazione fatta in 11un1ero·si lue tici curati amb1Jlatoriamente di masse o di nodosità alle regioni glutee, riferisce degli esami i stolog·ici e delle varie ricerche eseg·uite i11 molti di questi e che han110 confermato il co11celto clinico di ol eomi e di vaselinon1i. Discute del valore che, 11ei suclde lti malati, possono aver avuto l 'infezio11e, il n1 eclicame11to, il ·veicolo solvente, e l a particolare cos tituzione. individuale nel determinis1110 cli tali forn1e. L ·o. p·r esenta i casi corredati da numerose. microfotografie. I l Seg r etario. Ricor diamo l'Importan te monografia :

Oott. ENR I CO TRENTI L. Docente di Patologia Medica nella R. Univ. di Roma

Il Granuloma lVlaljgno ( Morbo di

Hodgkio )

Pr efazi one del Prof . V. ASCOLI INDIUE-SOMMARIO. PREFAZIONE-INTRODUZIONE, pag. 3 a 6. p ARTE I: CENNO STOnICO. I RISULTATI DELL'OSSERVAZIONE CLINICA, pag. 7 a 30. - IL REPERTO ANA· 'fOMO-PATOLOG ICO E LR RICERCHE l STOLOGl CHE, pag. 31 a 41. - EZIOLOGIA pag. 42 a 54. - PARTE II: STUDIO CLINICO, pag. '55 a 75. RICERCHE ISTOLOGICHE. BIOPSIE, pag. 76 a 80. RICERCHE EZIOLOGICHE. pag. 81 a 86. - DIAGNOSI, pag. 87 a 98. - PROGNOSI, p ag. 99-100. TERAPIA pa..g. 101 a 108. APPENDICE : CASI CLIN ICI, pag. 109 a 139. - BIBLIOGRAFIA, pag. 140 a 174. Volume di 176 pagine, con 18 figure e 9 tabelle t~rmometriohe in tavole fuori testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizione. . P er i nost.ri a bbonati, s ole L. 1 6, 2 5 in porto f i anco. Invi a re lTaglia Postale o Cheque Banca,.io all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA.


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APPUNTI

POLICLL~ICO

'>

tANNO XLIII,

NUl\f.

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PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA.

tissulare e ristabilirebbe la funzione norn1ale della cellula epatica. Secondo g li autori si pot1,ebbe anzi consid erare l 'ittero catarrale vero come una malattia gen·erale a tendenza edematosa ed a localizzazione epatica (vedi le manife s~azioni articolari e g li eden1i orticarici p reitl·erici ed il caso di Gaté in cu i l 'anasarca h a preceduto 1'ittero).

Le forme idropiche dell'ittero catarrale. J. Caroli, R . Cachera e D·eparis (Paris Médi cal, 16 maggio 193 6) riferiscono due casi di it tero catarrale ch e hanno 1)r esentato durante il corso della loro evoluzion·e una r:oussée acuta di anasarea sen za nefrit·e. I due sogg·e tti si sono ammalati con tutti i se,gni di ci u·e llo ch e M. NuNBERG. si suole chiamare ittero catarrale . Le sole peculiarità ch e presentava il qu.adro clinico era110 Setticemia intermittente ed artrite infettivo. ero· • n1ca. l 'inten sità dei segni cutanei di ritenzione biliare e l' importanza ·eccezionale d ella galattoNyfeldt (R. Soc. Biol., n . 12 T. CXXI , 193 6, suria provocata. Nessun altro segno di in uffip. 12±7), praticando l 'emoco]tura in 36 pacienza epatica grave pern1e tteva tuttavia d i zi enti affetti da artrite infettiva cronica l 'ha preved ere una evoluzione anorn1ale. ln queste ottenuta positiva in 21 casi, isolando 16 volte condizioni si sviluppò con estren1a rapidità lln un diplostreptococco, 3 un batterio difteroide anasarca che raggiunse in pocl1i g iorni dell e gr.a m positivo , 2 volte culture pure di un grosprop,o rzioni i1otevoli. Questa · complicazione so diplococco, che ricorda lo p,n eun1ococco. Le inopinata non ha d'altronde affatto modificato cul ture. vanno t.enute in incubazione 2-3 settiil prognostico benigno della malattia : g li ede- 111ane. Tutti gli stipiti di di1)lo-str eptococco 111i si sono ii.assorbiti e· la g·uarigione dell 'itteagglutinarono specificam.enLe il sier o dei riro l1a seg·uito .a b·r eve distanza la loro scorJ1spettivi paz ienti. pa1sa . Questi germi furo110 iniettati in coltura di l l'atLi s uddescritti no11 si p os ono f.are rieu48 ore in 1O conigli , i qual i dopo 3, settimane trare n ella sindrome d·e scritta da F ie sing·er e non presentava110 alcun segno di infezione geBrod in sotto il nome di sindrome ittero-ascin erale o localizzata. A\rendo r einiettati dopo tica delle epatiti sclerose : n ei due ca . . i in ogtale: las~ o di t en1po, g li stessi germi a 4 cog etto i tratta di soggetti g iovani sen za pre- 1 ~igli, si detern1inar ono in essi \riolentj pro .. ceà enti di lu es ·ed alcool i i110, l 'ascite n on si cessi articolari , p ecialme nl e a carico delle arè accompagnata a segni di iperten ione portaticolazioni delle verteb.r e cervicali e con intele, l 'evoluzio·n e ·è stata b enigna. L 'ana arca r essam ento dei t e uti periarticolari. Le emor ap1)r e ent a piuttosto un equivalente delle ac.olture furono po i1 ive ; il liquido arti'colare sciti ch e con r elativa frequenza si presentano risultò sterile e gli animali morirono dopo 3-± i1 ell 'atrofia subacuta del fegato : è verosimil e settin1ane, pre entando se.g ni di endocardite cl1e otto Ja n1a ch er a del! 'ittero catarrale evol- ' rerrucosa del1e mitrali e caratteri stiche lesio·vesse una lesion e epatica comportante d.ei fo ni articolari. colai di n·ecrosi, ciò ch e })Otreb·b e e ser e con- . JUHA. fermato dall 'inten sità dell a galatto uri.a provocata. Questa ritenzion e idrica sen za l1esio11e Echinococco della r egione glutea da morso di cane. r e nale· i1o n è cl1e una e agerazione della sinDue anni dopo un morso profondo di cane drorne di ritenzione idrica ch e n·e l'le ·epatiti il · nella r egion e g lutea , si presentò n ello stesso teri ge11e evolve parallelam·ente alla si.1tdrc.•TP.t posto u11 echinococco che suppurò e che ridi rite11zion e biliare. Qua nto a l fattore ch e scachiese vari interventi chirurg ici. tena l 'apparizione degli edemi , i due malati H. Toole (Arch. Klin. Chir., vol. 18'-1, papre entavan o in pieno ana arca una ipoproteigine 183, 1936) disc ute le possibità patogenen en1i a co11 inversione del r apporto albun1in e ticl1e che cosi elen ca: 1) semplice coincidenza; 2) il ·morso del cane ha p rodotto la localizglobuline zazione di uno 'Colice dal circolo ; 3) il cane che la . . com1)ar a dell 'edema h a coinciso con il riha morsicato aveva i d enti imbrattati con scotorno alla norma deIl ' equilibrio p,r oteico. Non lici provenienti da una cisti da echinococco ch e hi sog11a poi m eravigliarsi ch e ]a crisi urinaria aveva mangiato; 4) il cane aveva delle uova 1)orti contemporaneam·ente alla sco1np,a rsa dell.a d'echinococco in bocca , da queste si è svil.up'rit enzione bilia r e e degli edemi; inf<t tti ricerpata la cisti senza il ciclo interm edio ma dic h e i tologich e hanno di111ostrato cl1e l 'epatite retta1nente come g li esperimenti di Dévé handell 'ittero catarrale con siste anzi Lutto ir1 una no dimostrato, e cioè che le uova iniettate sotto s pec ie di rigo11fia n1·ento edem ato o delle cell ucute nel coniglio danno direttamente origine le tra becola ri p ecie al centro del lobulo, cl1e a cisti. i)r e1)ara il terren o all e necr o . . i cellulari ed all e L'A. propende p er quest 'ultima ipotesi . r otture canali colo-int er tiziali di Fi ess inger. La cri . . i urin aria sbl occl1er ebbe qnest 'eden1 a VALnn~1 . 1

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SEZIONE PRATICA

Sarcoma osseo consecutivo ad irradiazione Roent· gen. ~1 . Ludin (Acla Rad., '\,-ol. X,;, f. 4-5, 193'4.), i1el cort-•) di su e r icer ch e s11erimentali sui co11 ig li ùirelte a stabilire eventuali alte·r azio11i ossee co nsecutive aù irradiazioni di· lun ga dur~t~, 11otò. la cor111)arsa sull ·estremità superiore t1b1ale, d1 · una tumefazione progressivamente crescen~e, g lobosa, ~rte , all 'esame radiografico, aI1ato!111co macro- ·e microscopico, venn e diagnosti cata come condrosarcoma. . Il t~r11ore si , ;mani.fe~tò e &i svilup·p ò dl1rante il periodo dell 1rrad1az1one, della durata di sei . ' rr1e s1 e m e.zzo, durante i quali venne so1nmi11ist r~ta una dose di 8000 r. , diluiti in 40 appl icaz1oni ad intervalli di cinque giorni l 'una d alL. !BIANCHINI . l altra. Il tetracloruro di carbonio contro la tenia. Second<) le prove f.att.e da R. V. Tal ice (A r ch . de l' arpp. digesti/ et des niala.d . de lcn nutrition,. n1aggio 1936), il t etracloruro di carbonio co~ stituisce un 111edicamento ch e, al costo poco elevato, unisce il pregio di non esser e affatto dannoso , quando lo si adopera a dov·er·e di u&o facile e d 'azione costante contro il ve~n1e solitario dell 'adulto. I../.i\.. lo J1a somministrato a 67 adulti (con 1 aen.ia SQJgin(Jjta e 1~. soli1im) ed ha ottenuto u11 a g uarigiorte stabile in 65. Egli con siglia il metodo segu ente. 1) Sottoporre il pazi·ente , una settimana pri111a, ad un regime di idrati di carbonio e latte, senza alcoolici. Somministrare dura1ltè lo ~ l l'~~o periodo una dose quotidian~ cli n11.a buona soluzione di cloruro di calcio (per opporsi alla decalcificazione prodotta dal tetra cloruro). 2) Somministrare, a digiuno, una dose di 3-± eme. di tetracloruro puro, soprattutto senza 20] fo, con. ag.giu:rita di un po ' di acqua pier al11n entarn e i] volume; la somministrazione in cr.psule· è meno' effi cace. Subito dopo , far prrendere 35-40 grammi d.i so'lfato di magnesio o di sodio. Ob·b ligare i] paziente al riposo. 3) Permettere l 'ingestionre di infusi caldi zuccherati, di tè, di caffè . Se l 'evacuazione non si ])roduce entro 3 ore, far prendere dei lassa tivi salini e fare un clist,ere e' acuante acquaso. Raccogliere la tenia come di con sueto. 4) I giorni segu enti , ripresa· ·-p-rogressiva dell ',a ]in1entazione, incominciando con un reg i1n.e semplice piuttosto idrocarbonato. fil. 1

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Fistola cl1ilifera postoperatorin. Melchior (Zbl . Chir., 62, 2402, 1935) riporta il caso di una donna di 54 .anni sofferente da 6 mesi di stomaco. I disturbi co·n sistevano in vo1nito, sa ngue occulto, si palpa'~ una massa in corr. del l 'ipocondrio D. Data l 'e tension e del tum')'r e e data d'altr:i parte l 'as enza di ghiandole metastati ch e e dato ch e i 1 mesocolon e i·I colon erano liberi si pratica u11a ga trec lon1ia total,e . Libera ndo la facc ia }JCJ steriore del cardias si nota la avvenu ta sezio11e

di una vescichetta a parete ottili ssin1a da cui fuoriesce liqui do lattescente. Sutura termino-terminale fra c.ardias e d esofago .. Dr~naggio . P er un lung·o periodo il dre11agg10 diede luog·o a fuoriu cita di ab·b ondante chilo. (fin? a 80~ ~mc . al giorno). La p. era i11 cond1z1on1 grav1ss1me. Per evitare un affama1nento del paziente si so111ministrò una dieta ricchissima in calorie (5·000 al giorno) e in e1l zimi. Dopo varie settiman·e la secrezio11e din1inuì fino a cessar e con1pletan1ente . Durante tutto qu·esto periodo la p. fu trattata con dieta esub,erante. Dopo, u11 a11no I.a p. stava bene. I casi di fistola chili fera da lesione dei grossi bronchi linfatici o del dotto toracico n el corso di operazione sul collo sono noti; invee.e 11on esistono casi nell a letteratura di rottura operatoria della cisterna di Pirquet. L'A. an1111ette per spiegarla una anomalia di posizion e, una varietà i)reaortica della cisterna. ALDO CALò.

SEMEIOTICA

. Ricerche sul comportamento del riflesso naso-retinico. A traverso una serie di adatte ricerche G. B. ~ielti e G. ~ugli (R~·vista oto-neuro-oftalmologhca, genna10-febb·r a10 1936); si sono con ·vinti ch e accanto all e correlazioni riflesse naso-oculari di vario genere, e·siste un vero e pro·p rio riflesso naso-retini·c o a punto di piartenza nasale e riferiscono estesamente sulle caratteristich e fi siologiche di esso. Essi hanno adoi:>erato la stimolazione della 1nucosa nasale rnediar1te un sottile portacoton e n1ontato o portante all 'estremità una scaglietta di nitrato d 'arg·ento od anche m ediante al tri mezzi. Per misurare le variazioni della circolazione r etinica h anno u sato l 'oftalmodina111om·etro di Baillart ed in alcuni casi 1'endoottoscopio di Sch erer. Dall 'esame delle tab elle cl1e riporta110 i dati ricavati dalle osservazioni , risulla chiaran1en Le ch e il riflesso naso-retinico, da stim olazio11e endonasale, è pr·esente n ell '85 % dei casi 11egli individui norma li; su 48 e })erienze prati cate ~u 3'0 i11di vidui norrr1ali , 34 volte. vi fu eleYaz i1011e· dell=ì pressione arteriosa retinica e G ' :olte diminuzione di essa. Le modificazioni di det ta pressiooo sono tate talora in1m.ediate , tr.],·olta inv.ece son o compja r ~ e dopo un minut0 dall(l applicazione dello stim olo. Dopo 5-10 1ninuti la pr essione arteria a retinica Lor11ava norrnale. In altre. 12 ·esperien ze fatte su indi viLlui ·porl a1ori di a ffezioni nasali varie, è sia la notala nna fretrue11 za n1aggiore dell 'abbassam e nlo d,ella pressione a rt.erio..:a retinica, p ur 11revaler1clo se1n1Jre l 'innaJzan1ento . Gli AA. ri te11,gono ch e queste n1odifì c.azio11i della pre$sioue arteriosa retin ica _iano da rj portarsi ad uria influenza della tin1 0Jazio11e i1asale sulla circoJn zion e locale. Concordanti con i dati della pressione re1inica sono stati quelli rile' ati per n1ezzo del1


1306

« lL POLIC LINICO »

l 'endoottoscopio. In otto so.g getLi s u diec i fu costatato un rallentamento della velocità d e i globuli rossi, consegu ente alla vasocostrizione 11elle art~rie e nei capillari e .quindi alla resistenza che il sangue trova al suo progredire. Gli AA. sono di avviso ch e per quello che riguarda il decorso d·ell '.ar co riflesso n.a so-retinico, si tratta di un riflesso trig·emino-sim_pa t.ico, detern1inato da eccitan1enti ch e partendo dallfl t-err11jnazioni ·endonasali del trigemino, ag1scol10 diretta111e11te s11l simpatico dest~­ nato ai va~i r etinic i. Vi,ene così amrr1ess-a la possibilità cl1e sti moli abnormi partenti d a lla rr1ucosa nasal e possano avere con seguenze patologiche sulla circola7.i·one retinica .e la pro,b ·a bilità di poter otter1ere qualcl1e modificazio11e della circolazio11e d ella r etina e d el n. ottico a tra\ er so I.a

lANNO

XLIII.

NUl\I.

28)

si traducon•J nell.a cl ~s111adendro 1 astrocitaria , n el rigonfian1ento acuto d ell 'oligode11droglia e nelle aree di r ar e fazione·. dall'altro ag·]scono sui vasi disintegradandone la com1)attezza della parete ». Nella i)atoge nesi del1' emorl'ag-ia carebr,a le scriveva .a n cora il Daddi (Riv. di Patol. nerv. e mental,e, luglio 1929), si devono quindi considerare due ordini di fattori: g-Ii uni banali, vasculigeni che precedono in ordi11e di tempo , e ch e JJUr age11do su un infinità di individui 11on sempre si ac:con11)a1g nano· a fenomeni e1norragici; g li a ltri tis511ligeni , specifici, indiYiduali '~ . E. CARLINFANTI.

POSTA DEGLI ABBONATI

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i1tuco~a ria~n l c .

V1cE

' 1' f '.11T.

MEDICINA SCIENTIFICA

Sulla patogenesi dell'emorragia cerebrale. In uno degli ultimi numeri abbia1uo riassunto un interes ante lavoro di' E. Tarro su questo argon1ento, nel quale le dottrin·e antich e e moderne vengono .a mpian11ente svolte e comme11tate. ·u ri nuovo contributo a llo studio fi sio-1Jato~ogi c o dell ' en1or1~agùa cerebrale portano ora D. Paulian a L. Bistriceano (Presse !'.1éd., :JO g iug no 1936), descrive1\do le lesioni ch·e si possono riscontrare a carico d eJle vene in un focolaio emorragico . Que te lesioni possono esser e pri1nitiYe (di natura ~ubercolare , luetica) e rap1prese111are allora la causa prima dell 'emorrag ia. Ciò av\Tiene ·p er lo più n ei giovani, n1a assai r aramente, data la d ebole pre sione d el sangue che vi circola. Più spesso Io stesso agente ca usale ch e provoca le lesioni arteriose econdar~e Cangio-necrosi f.ern1·en1tativa di Ro sen~ blaLl1) e la compressione eser cita!a dallo stra\ra o sanguigno d eterminano d ell e alterazioni a carico d ella paret e delle vene. L 'analom ia patologica del] 'en1orrag ia cerebT.a le con siderata sott~ i suoi vari asp etti acquista attraver o quest1 seriQ di ricer cl1e, alle c1uali parleci1)ano attivam ente studiosi italian i , una completezza tale da far sperare ch e si g iun ga presto ad una p iù precisa conoscen ~a a11?he. d el s uo n1e c~anj n10 fisiopatolog ico. Ques l. t1lt1ma non può deriYar~ cl1e da u11a con cez i 011e equilibrata ch e a l l ribuisca i 1 g iusto ' jalore ai fa ttori vasali e a i fattori tis u lari. l ,o ~tudio d ettagliat o di quest, ultin1i fattori ha portato fin da l 1929 G. D.addi (i cui lavori no11 ... ono citati d al Tarro) ad afferinare ch e le alt erazioni ,·aselli cc son o prob abilment e cla riferir ~ ad un 'azione di rigonfi::lmento, di in1bibizione d ei te utr vasali e specialn1e11t e d el l 'avYentizia r eticolare , consecutiva al1'accumulur i all ' intorn'J del va o, cau sa il defi ciente rican1bio .c ircolatorio , di prodotti catabolici , ch e, da un la to distruggon o il te .... ut o. e 1

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1\.l.l'Abb . C. T. da T. s. A., n. 4022 - I: Non è possibile, nei lin1iti della rubrica, dare dati esaurienti sul}a malattia di Paget d el capezzolo. Le consigliamo di const·ltare il capitolo svolto nel « Manuale di Chirurgia », di R. Alessandri, vol. II, parte II, editore Luig i Pozzi , l\oma . P. V. Al dott. M. N. di Or. abb. n. 10587: Non ancora è stata fi ata la data d'inizio delle prove d '·esame IJer il con cor so a tenente n1edi'c o in servizio p ermanente e.f fettivo, n.è è s tata nominata J.a Com111.issione esaminatrice . ( :on1unque, ~l candidato riceverà tempestivarr1ente, a norma dell'art. 5 del bando di concorso, l 'invito p er sonale per presentarsi agli esami. DE B.

VARIA La deliquenza come malattia. La concezione lombrosiana del d elitto si fa strada in Inghilterra: alla Corte di polizia del ud-0\ est di Londra il magistrato metropolitn110 C. ~Iullins 11a rimandato di un mese u11 giudizi·o , affirtchè l 'accu sato fosse preso in esan1e rlall 'l s.tituto per il trattamento scientifi co della d·e lir1quenza. Si era g ià avuto uri ])recedente del genere, vari anni or sono , nel giudice C. Hall, che aveva sfidatu il ridicolo per applic.are le i1uove concezioni. Ma i ten1p·i cli,re11 go110 sc:;1npre p·i ù n1aturi. N·el caso specifico si trattava di un uomo 34e11ne, che la Poli'zia giudicava. llil sog·getto abbominevole, accusato di n1olte offese al pudore. Egli aveva avuto en cefalite letargica n el 1919, m1e ningite .:erebrale 11el 1922 e una 1gra' 'e ferita al capo nel 1927. Seco ndo la crirniJ1ologia corrente, avrebbe d ovuto essere punito p e:r pochi mesi e poi rimesso in circolazione; secondo la scuola positiva d el delitto, irtY rre, dovr€l b·b e es~ere &equestrato indefi11it.an1ente, a difesa della società, m.a non punito. - Notizie n e sono d at e in La.ncet del 9 magg io 1936 (Da L'Attualità t.Ied. , n. 5). 1

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(r\.NNO

XLIII,

NU1\l.

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SEZJ ON E Pl\ATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. J servizi sanitari nel nuovo impe1·0 e la preparazione dei medici.

1'insegnamento della Pat ologia e della Clinica delle malattie tropicali da annet ter si alle pri11cipali Univer sità Italian e, a completan1ento Da Addis Abebt:t dove era entrato con le clella Scuola di Roma diretta dal più illustre truppe viLtoriose, S. E . Lessona, Sottosegreta- dei Clinici tropicalisLi vi venti , ch e ha esercirio al.le Colonie, tornando in Italia a ricevere tato l 'a lta sorveglianza sanitaria n·ella r1ostra dal ·Duce la elevazione .a Ministro, prendeva i1n:p resa colonial.e, e a cui spet ta in prima liimbarco sull'Aquilei,a., un,a delle nostre b·elle n:eR il merito degli acce·nnati m eravigliosj ricc navi OSL }edale, », ch e n ella in1pre a african a sultati. hanno rappresentato jl più perfetto ed utile Ma conte.m.poran ean1~nte si prosp etta i ·opapprestan1ento sanitario a servizio degli uo- portunità di creare in Etiopia, a d Addis ,..\.ben1ini operanti in zone tropicali. ba, e forse anch e ad Asma ra, un Istituto CliE for e la scelta non fu casuale, p er ch è su nico dove i giovani m edici , p1ima di acci11gerquel gr3 nde ospedale galleggiante egli p otè si all 'esercizio professionale in Colonia comrendersi conto di alcuni prob.J·emi ch e si pro- pletino con l 'osservazione clinica dei 'ma lati spettano all 'avvenire d ella nostra colonia, ini- quelle n ozioni, in gran parte forzatamente teoziando a contatto dei medici dirig·enti lo stu- riche , ch e ap·p resero in Ita]ia . dio di quella organizzazione sanitaria n el nuoPoicl1è non è fuori luogo ricord.are ch e l 'osvo Impero, cl1e oggi sta i11 cc prin1i<:: in10 servazione clinica delle m alattie che si verifi• piano ». cano in queste regioni tropicali non conten1pla In attesa de.I « ruolo dei m edici colo11iali », che in piccola parte le affezioni ra re o sconocl1e sarà certo di prossin1,a attuazione, e ch e sciute n ei nostri climi e proprie di ·queste zodarà loro una l)Osizion·e ben definita e una ga- n ~ , ma rig· u~rd.a ~nv·ece neJ.la g randissima m agr an zia sicura n ella carriera, è n ecessaria da gioranza dei casi quella particolare fisono111ia parte dei sanitari a piranti .a v.enire in A. O. e lo speciale andamento clinico ch e .assun1ono una evera p re1)arazione e una esatta compren - ii: queste r eg-ioni d·ei tropici le comuni n1asion e dei com p iti importanti "simi ch e rivest i- 1~~ ttie. E ciò in rap porto all 'influen za ch e il clin1a rn la funzion e del n1edico n ella llU O\'a g rand e dei tropici, cioè la tem.p eratura, l 'altitudine, colonia . l\il entre dovrà es ere p ron tamente organiz- lo stato igrometrico dell 'aria , il :fegime dei vonti, delle piogge, ecc., esercitano sull 'or ga101a la loro f'reparazione tecnica n elle Clinich e il alia11e, e con1p letata poi in a lcun e località del- 11ismo un1ano, m odificando il ritmo e i rap1'I mpero, è opportuna an zitutto da part,e dei l)Orti fi siologici tra le diver se funzioni organi111edici te si una coscien ziosa a utova lutazion e " che , e turbando natura lmente in grado n1agdelle 1)ropric ca1)acità , della resister1za fisica ai giore tali funzioni, quando interven ga un o stadisagi del. clirna e a] lavoro non li eve della co- Lo di malattia. Nei trattati di Pa tologia Tropicale viene gelonia, delle possibilità di adattam e11to a lla 1011Lanan z.a per a lcuni .anni dalla n1adr,e Patria e r1eralmente identificato come clima dei tropici della rcsisle nza alle nostaJg·ie del1a famiglia , quello delle zone torride, cioè il caldo umido, della casa lontana e del pa·ese nativo. sul tipo di quello di Massaua o d·ella Somalia, Se la selezion e dei sanitari desti11ati in colo- 1nentre poco noti son o g·li effetti del clima di nia dovrà esser e oculata e rigorosa, è opportu- altitudine in zone tropicali. E in Etiopia, come no ch e i m edici stessi concorrano a tale sele- in Eritrea, i centri a bitati più importanti son o zion e, ponderando b ene tutte quesle circostan- sug·li a ltipia 3i, ad altitudini di 2000 e più n1eze, pri1na di accettare l ' onore di imbarcarsi 1ri sul livello del m are. Numerosi ed interessanti problen1i di fisioper 1 Africa Orientale Italiana a continuare l'opera mir.abile dei collegl1i dell 'Eser cito, del- patologia riguarda110 q uindi gli effetti dell 'alla ~Iarina e dei Servizi Civili ch e nel ritmo titudin e sull 'organism o uman o in queste reinten so di preparazione e di rapida attuazione gioni tropicali dove la temperatura è n1ite, e della gr ande vittoria h anno dato tutta l 'opera 1'um idità atmo ferica 11a limiti bassissin1i, coloro indefes a e sapiente, concorrendo a quel me ad Asm ara dove e sa raggiunge tal,rolta i 2.0 g radi a con front o dei 90-1 00 dell a sottori~ult a to n1er aviglioso eh.e ha stupito il m ondo, di conten er e I.a n1orbo ità in 11r opor zioni ridoL- stante ~Iassaua , m entre la pressione baron1etrica è di 170- 180 mm . inferiore a q ue11a del t.issime e· limitare prontamente ogni fo colaio ,epidemico, pur n el vasto n1ovin1ento di uomi- livello del mar e. A queste altit udin i si verificano profonde ni , e n elle condizioni di clin1a e di a111biente 1nodificazioni nella funzione e nel ricambio rosì particolarmente infidi. La prepar azion e tecnica delle m olte centi - degli orga ni , ed e~ se sono diverse da que1lf:' naia di 111edici cl1e n ecessitan o al nuoYo Inl1)e- che si l1an no ad eguali altezze nelle nostre laro importerà certo 1'istituzion e di catt edre per t itu di11i : la re -11irazione i accelera, il ri1n10 1

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cc IL

POLl CLl1~ I CO

cardiaco si fa più frequente, m entre diminuisce la traspirazio·n e cutanea e l 'eliminazione urinaria; e ciò che è più frequente a verificarsi è il turbamento delle funzioni digestive, :p er l e din1inuite secr ezioni salivare e gastrica , e [or 'an ch e per altre anomalie dei secreti ch e affluiscon o n ell ' intestino , con con seguenti disordini delle funzioni intestinali. Qu,ei soggetLi poi ch e, i1uovi in colonia, per Io stimolo dovuto alla secch ezza dell 'aria non sanno moderarsi nel vitto e specie n elle bevande alcoolich e, \ranno incontro a frequenti cong,estioni del fegato (il co ì d etto fegato tropica1e), con relatiYe consegue11ze sul sistema i1ervoso, a tipo di depressione psichica, di i1evrastenia grave e di stati ipocondriaci . Sono queste turbe funzionali interessanti di-versi organi e apparati, provocate dal clima 1ropicale di altitudine, ch e imprimono una i)articolare fi sonomia e un andamento grave a 1J1olte delle comuni malattie, e forse contribuiscono , spec ie l'er l 'acoennata di sfunzi on e epatica , a dare un frequente carattere di perniciosi tà alla n1alattia più diffusa n ei tropici, la malaria. Bisogna infine considerare cl1e la nostra coJonizzazion e non si effettuerà a lla stessa streg ua di quella di a ltre nazioni, ricch e di' colo1Jie m,a p overe di uomini ; limitatamente cioè a.Il 'invio di presidii militari e di pochi dirigenti le aziende. In questo i1nmen so Impero cl1e il valor e dei IlOStri soldati ha conquistato alla Patria, il compito non è solo la red,e.n zione dalla schi'aYitù e }a c ivilizzazione r omana delle razze etiopich e, ma qui dovranno trovare alimento e vi ta i lavoratori italiani, ch e lasciando i con -J fini d·ella Patria non dovranno orn1ai più fecondare co11 le loro braccia delle terre stra. n1ere. E l 'opera dei m edici, ch e potrà esse·r e anch e di penetrazion e politica fra l e diverse r.azze·, rton dovrà limitarsi alla profilassi e alla cura delle forme m-0rbose tra gli indigeni, ma an zil1!tl o rappre P.nterà il presidio e la salvaguardia della salute dei n ostri colonizzatori . P er que. . ti lavora lori italiani, lonta11i migliaia di chilo.n1etri dalla mach·e Patria, il m ed ico r ap pr esenta la garan zia più sicura di quella ch e è sopratutto valutata in queste terre lontane, la salute I Bi ogna a' ·er Yeduto con quanta dedizione qui i inalati si affidano al n1edico; bi sog n a aYer letto n ei ]oro occhi impl oranti quanta spera11za e quan ta fidu cia ripon gono in noi e rtell 'opera nostra I :È n ece sari o ch e il n1edico coloni ale, compre'"' o della s11a al ta n1i ... sione, ia pierlan1e11 te degno di que ta fiducia . A mara, g iugn o 1936-XIV. 1

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Prof. FR.\NCEsco G1uGN1

Pri111 ario de ll 'O pedale cc Regina Elena »

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[.i\NNO

XLIII, NuM. 28)

AMMINISTRAZIONE SANITARI~ Progetti di opere antitubercolari. Il Mi11istero dell 'Interno (Direzione Gen. Sanità Pubblica - Divisione VI C. - Sezione II) ha diran1ato ai sigg. Prefetti e Autorità assimilate la seg11en te circolar e n . 87 in data 23 giugn o 1936-XIV: Le norme i1nparti Le con Circolare del 25 marzo scorso n. 20179 circa le notizie da comunicaire a qu esto ~Iini s lero sui progetti di costruzione delle opere igie11ich e, conte1111)Jate n ell 'art. 228 del T. U. delle Leggi Sanitarie, da talune prefetture furono jr1terpreta te con criteri ristrettivj , in quanto dalle &uddette oper e vennero escluse alcune, pur rivest endo pre1ninen1.e car attere igienico-sanitario, quali i preventori, le colonie permanenti , gli Istituti post -·sa11atoriali ecc. Specialmente per tali istituzionj si richiede anzi il diretto intervento del Minist er o perch è il medesimo possa eser citare l 'azione di direttiva t ecnica e di coordinam ento di tutti i servizi di profila&si e di assis tenza contro la tubercolosi ai sen si dell 'art. 268 del 1'esto Unico su ccitato. Epperciò devesi chiarire ch e, fermi re·stando i concetti espressi n ella sudetta Circolare per i progetti delle opere igienich e in genere, tutti quelli ch e riguardano istituzioni ant ituber colari e quindi ivi compresi i preventori , le colonie permar1flnti, gli Istituti post-san atoriali e simili, qualunque sia l 'ammontare delle spese r elative, debb ono ottenere il preventiYo ben est are di questo ~finist ero e quindi essere inviati al medesimo, anaJogam ente a quanto già avviene in confronto dei Snnatori e dei Di'spen sari antituber colari. Si prega110 Je EE. LL. di impartire alle Provin, cie, ai Co1nuni. ai Consor zi provinciali anfitubercolari , alle istituzioni pl1bblich e di assist enza e hf-11eficen z,1 le opportl1ne disposizioni, ecc.

CONCORSI. POSTT VACANTI .

RR. Prefetture .

bandito il concorso alle condotte nlediche per Candela e S. F erdinando di Puglia, scadenza 31 agost o. Son o proroga ti i con corsi all e cond.otte mediche per le seguenti Province: Alessandr1a .. al .30 lue-lio·, Boloan a ' Bolzan o ' Campob asso, Pr5to1a , Po"" o . lenza, Reggio Em., Salern o, Teramo, aJ 31 lu gl10 . t revoca lo il co11corso per la condotta medica nel comune di Niella Bello, prov. di CuNEO . (Per notizie su gli sli pencli , indennità .ed altr.e i nfòrn1az ion i sui documenti ecc. ecc., ch1eòere 11 h::. nrlo di con cor so alla R. Prefettura, Uffici o òel ~r cdico Provinciale). FoGGTA.

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AscoLr l)1cE;\fo. L 'Ospedale Civile « Umbert o I » cerca assistente. Asseg-n o I.ire seimil a annue oltre completo m an1 cnirn en lo. Ri volgersi ?Jla. Con gregazion e di Cari là, via Trivio 25, Ascoli Piceno. ~1.ILA~O. -11nrni11istraz. Proz1i 11 c. l\1edico :rrin1 ario o <lj ezion e pres o 1'0 pedale Psichi alrico rli ~1on1bello ; p roroga al 31 luglio. RiYolger si alla Segreteria Ge11er . dell a Provin.cia , Yi a Monfor le, 31.


[ ANNO XLIII, NUl\{. 281

SEZIONE PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L 'on. prof. A111edeo Perna, direttore della R. Clinica odQ11toiatrica e dell 'Istituto Eastman di Roma, è pron1osso t en ente general e n1.edico. Il prof. Carlo Colucci, d opo aver occupato p er un anno - in esito a concor so, nel quale risultò 1° classificato - il posto di primario chiru.rgo n ell'Ospedale di Pescara, ha ripreso la direzione dell 'OspedaJ e Civile di Tivoli, avendo rinunziato al priJ11ariato di P e·scara, d oYe è s tato non1inatQ il prof. • Luigi Di Na Lale, come già ne demn10 l 'an11unz10. Sono nomi11ati emeriti dell'Università di Pavi a i proff.: Umberto Mantegazza, di clinica dermosifilopatica e Achille l\fonti, di patologia generale. 80110 abililati alla liber a d oce11za i dotto.r i: Francesco Speciale, in anato1nia umana normale; Giacomo Serra, in clinica d ermosifilopatica; Gas1on e C&n ziali e Carm elo Mallese, in clinica delle inalat ti e delle Yie urin arie ; Gemma Barzilai, Francesco Gasp arri, A11to11ino lVIerli110, Luigi lVIolinengo, Giuseppe lVIorra, Ettore Pon zi , Silvestro Roberto, Gil1seppe Valle, Pietro Ql1into, Baldassa.r e Savona, in clinica oste lrica g inecologica · Alessandro fj ano, P aiolo Sciapparelli , i11 clinic~ pediatrica; Alessandro Bich , Giuseppe Zampa, Fran cesco PE~scatori, in i:>alolog·ia chirurgica; Angelo Baser ga, Au gusto Jo11a, Nicola Sanguigno , Saverio Sig11or elli, i11 patologia speciale medicà; Romano Vercesi, in tisiologia. Il prof. CarlQS l\Ionje è stato eletto president e dell 'Accndemia di Medicina ciel Perù ; il prof. Aved.aiio è s ta to .1101ninato, per accl amazione, pres1den le 011orar10 della s tessa Accad emia .

NOTIZIE

DIVERSE

Le condizioni di Anna Maria

~lnssolini.

1'ulta l 'I lalia h a .. eguito con an sioso inleressame11lo le sorli dPllD piccola infer1na. B con vlvo se1lSO di sollievo ch e si è appreso come la preocC:l1pante mA la llia volga verso un graduale e sem pre pit1 acce11 tu a lo n1ig·lioran1ento. I 11oslri voli più fervidi sono per la piena e solleci la guJ,Tig io n e. L 'assi s leiua di sanitari valorosi, qual i , -a lagu s a, Ronchi e .Salaroli ci d à la confc..,rt a11le certezza ch e le più efficaci ri sor se de]la tera1)ia ve11gon o attuate ed utilizzate.

Conferenza del 1>rof. Frugoni sulle infezioni focali. Alla Società l on1])arda di n1edicina, present e un foltissimo pubblico, iì prof. Cesa.re Frugoni, direttor e de11a Cli11ica medica d ella R . Università di R oma, h a chiuso il ciclo di confer enze sulle attl1 alità di t erapia })arlando della: Terapia; delle infezi oni f ocali. L 'ora tor e, J)r esenlalo dal vicepreside11te, professore Marcor a, h a affer111ato anzitutto l 'esist enza e la reiiltà clinica, non già <li u11 a malattia focale, a sè ))en definita, m a di sindron1i multiple a ge11esi focale o i11fezio11i focali, e cioè forme m orbQse s1)es o cr oni ch e con inter1niltenza di riacuti zzazio11i provocate d a focolai infettivi anc h e piccoli e lont ar1i e silenti detti « foci » (tonsillite cronica, affezio11i òella bocca, d ei seni facciali, dei d eB ti , pro la titi , ecc.). Ha insistito poi st1l con-

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cet lo ch e il p r oblema è e·ssenzialm e11 te clinico e esist e indipend enlen1ente d ai d ati di laboratorio stille infezioni focali e dalle tante controver se ricer ch e di Rosenow. Si è sofferm a lo quindÌ sul qt1adro cli11ico, sulla p at ogen esi e meccanisn10 clE'lle riaccensioni di sin toma tologia che r icorrono parallel a.men te nel « focu s » e a carico per ogni ammalato . del! 'organo o tessuto in lui compromesso e ciò sia spontaneamente ch e sp erjmentalm erJte, ad esempio lest t on sillar e per spr emitura o J)er ventosaziorre. J.J 'orator e ha co11clu so ~fin e eor1 dettami di tera.pia con sist ente nella correzion~ . medico-chirurgica dei foci ritenuti responsab1l1, n ella farmaco e vaccinoterapia e t erapia au logena; e infine h a affermato che quando il tratlamento h a esa tte indi cazion i e m isurate applical ioni i ri'sultati curativi p ossono essere pronti e J)rillanti.

2° Congresso internazionale di gastroenterologia. Ricordiamo ch e la Società Internazionale di gas i r o-e11terologia ha organizzalo il suo secondo cong resso. Qu esto terrà le ·su e sedute a P arigi durante l 'Esposizione Universale, jl 13, 14 e 15 settembre 1937, sotto la presid en za del prof. Pierre Duval di Pr1rigi. Questioni messe aJl 'ordine del giorno: 1° « La (l iagnosi precoce del cancro dello stomaco »; 2° « L 'occlusione acuta e cronica dell 'intestino ter1ue ». La prima sarà trattata assieme d a r elatori tecl 6schi e da relatori france·si. La r elazione co1nplessiva d egli autori francesi sar à prese11tata dai proli. P. Duval e Gosset con Ja collaborazion e del prof. Carnot (diag n osi clinica e sierologica.), d el dott. Gutmann (r adiologia), d el clo lt. Moutier (gastroscopia), del do lt. Garrin (gast1oscopie fotografiche), del p ro.f. Labbé (diagnos tj ca chimica), del dott. Ivan Bertrand (i stologia pa tologi ca), dei dottori Gatellier e Charrier (diagll os lica operatoria). Il prof. Konjetzny presenterà la r elazione comp l e~siva deg·li a utori tede-scl1i con la collaborazione dei p,roff. Bergmann (m edicina), Sauerbru ch (chirurgia), J3uerger (diagn os tica chimica), Ber g (.radJ·ologia), Henning (g·astroscopia e g·astrofotog·rafia ), Staemmlen (anatomia patologica). La seconda questione m essa allo s tudio sarà tratlata dai segu e11 ti aut ori: Moge11a (Spagn a) per la parte medica; Bottin i (Belgio) per la fisiopat ologia ; J(ry n ski (Polonia) per l a rad iologia; ' '' ilkie (Ingl1il_ terra) i1er l a chirurgia; Ri11do De v ecchi (Italja) per l 'an at omia patologica; N. N. (St ati Uniti d'A.) per la biochimica.

Le Giornate mediche di Bruxelles.

La 15a. Se·ssione d elle Giorn a le n1ediche di Bruxelles si è svol ta secon do il ricco prog r an1n1a prestn])ili to dagl i in.faticabjli organizzatori, do ttori Ma yer, Beck er s e Bernard. Due elem enti perlurl> utori n on previsti - gli scioperi e il caldo es liYO clnticipato - non hanno n lenomat o la gr andiosa e cordiale manifest aizione. La seduta inaugurale ebbe luogo n ella g rande sal a del P alazzo delle Accad e1n ie, presenti alte autorità, tra cui 1'ambasciat ore d 'Italia. fl nuoYo mjnistro del Ja sanit à pubblica, ' 7andcrvelde, dopo aver ri cordato il lutto da cui il fitllgio è stato r ecentemente colpi lo n ella su a fan1iglia reale, tracciò il programm a ch e egli in-


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cc IL POLICLINICO ))

le11de di at tuare nell 'inlere ·se del Paese. Il profe~sore Nicolas recò il saluto dei GoYerni stranieri . Il dot t. Beckers, dopo aver chie-sto ch e l 'assemJJlea, i11 r accoglimen to, si associasse al lutto del Belgio, rilevò i prog·ressi cos ta11ti della Giornate 111edicl1e e prospettò alcuni problemi p1~ofessio11ali cl1e i11teressano i medici belgi. Il prof. Dan is, presidente d el Congres o, tenne poi il discoro inaugurale. I11 fine il dotl. Bedel pronunziò una scintillante conferenza in cui, dimenticando d i ess.er e medico, si pose dal punto di vista de] paziente. Sui lavori del congresso riferiremo prossimamente.

Il 3° Congresso nazionale di studi coloniali. Il Ce11tro di studi coloniali, cl1e h a sede in Firen ze, ha inde tto, col consenso del Duce, il terzo C(JI1gres·so nazionale di s tudi coloniali. Questo. Congresso, ch e dovrà svolgersi nel prossimo au tur1no a Firenze , assume uno speciale significato, in qr1anto chiama a raccolta tutti gli studiosi di pro1,1en1i coloniali, m entre nuove t erre si a;prono alla colonizzazione italiana. Come abbiamo annu11zia to, la Societ à Italiana di medici11a e igien e coloniale si è associat a al1'En te fiorer1tino, co·sicchè il 3° Congresso n azionale di studi coloniali diverrà anche, automatica111e11te, il 6° Congresso della Società predetta. Prossin1a1ne11le v~rrà co1nunica la la d at a precisa del Co11gresso e verranno inl!icati gli argomenti che .formeranno materia delle r elazioni e i nomi dei r elatori. La Società, presieduta dal sen. Cast ellani, ha Séde n ella Clinica delle malattie tropicali e subtropicali diretta dal Cas te·Ilani (Policlinico l lmberto I , Roma).

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Il Con·siglio 11a s tabilito d 'is tituire clue pre1ni, del valore di L. 4000 ciascuno, da assegnare a tucliosf ch e nel cor so cli un bien11io compiranno le ri cer che sulla inalaria gi11dicat e più pregevoli d al punto di vista scientifico o più utili dal pu11to di vista pratico. Ha deciso cli elevar e la quota soeiale d a L. 30 a L. 40 annue , con diritto, da parte dei soci, cli rjcever e la « Rivist a di ~ifal ariologi a », organo ufficiale della Società. Ha deliberato di assegnare una sovven zione a q.u esto periodico. Ad unanimi Là ha no1ninato con sigliere il dott. Gioaccl1ino Escalar , ch e è a capo dei Servizi anti1nalarici del Governator ato di Roma.

L'Istituto di medicina industriale a Milano.

So tto la pre·sidenza del preside d ella provincia di 1\Jilano ing. Belloni, si è riunito il Comitato antimalarico. Il presiden le h a illus lrato il conto consuntivo p er l 'anno 1935; h a ricordalo la complessa e noLevole attività svolta anche col concorso del Co1nune di Mila:no; ha rilevato ch e i casi di malaria sor10 in ll©tevole diminuzione, onde fra breve ques ta malattia sociale sarà sradicata dalla provincia. Il inedico provinciale prof. ~i ccininni h a riferito sul program1na di atti vità in corso di attuazione, comprendente, tra l 'al tro, il funzionamento d i 26 dispensari antimalarici, valendosi dell 'opera dei medici condotti . Si è dato conto dei lavori di risanan1 ento del 'Suolo , compiuti da Enti e privati sulle direttive <lel Comitato.

Tl 27 giugno l 'on. :Ferruccio J_,antini, minis tro delle Corporazion i, ha i11auguralo, in forn1a se1n plice ed austera, il nuovo l slitulo di inedicina ind11striale, realizzato a l\iilano per i11iziativa clelL'E11 te n aziortale per la prevenzione d egli infortuni. Alla cerimonia assistevano le autorità cittadine, ser1atori, d eputati, personalità dell 'industria, della scienza medica, rappresentanti di tutti gli istitu ti di a·ssis lenza, il Co11siglio direttivo d ell'En te r1a:Zionale p er la prevenzione infortuni con il suo presidente sen. De Mich elis, i vice-presidenti on. Olivetti e Cianelti e il segr e tario generale prof. Balella . L 'istituto con s ta di sale cli visi la medica, di 11umerosi gabinetti scientifici: di biotipologia, di r adiologia, per il ricambio basale, per gli esan1i sensoriffili, per lo studio della forza e dei movimenti, un locale per gli apparecchi di elettrocardiografia, cronassia ed elettroanalisi, un grande sal011e p el servizio ammini·slrativo-s latistico, un Museo permanente p er la sicurezza e l 'igiene del lavoro (occupa tut to il pianterreno ed è destinato alla propaga1nda) ecc. · L 'Istituto si propone di svolgere ed attuare un 1Jrogram111a le cui ]i11ee princi1)ali sono: visite mediche di assunzione al laYoro della mano d 'opera ir1dustriale, allo scopo precipuo di escluder e i r1on idonei da quei lavori che possano pregiudicare la salute fisica del lavoratore e, di corrseguenza, il r endimento dello s tesso ; visit e mediche periodich e agli operai addelti alle lavorazioni pericolose e tossiche, allo scopo di ridurre al mjnimo il rischio di intossicazione professionale e di offrire agli operai un 'efficace protezione, sia cori la temporanea sospensione del lavoro, sia con un tempe·stivo ca1nbiamento di lavorazione.

Società per gli studi della malaria.

Centro per la lotta contro il cancro a Cremona.

Il Con iglio d 'a:mn1i11istrazione della Società per · gli s tudi dell a malaria si è riunito il 25 giugno a Iloma nella ·~ede sociale, presso l 'I stituto di Malariologia, ot to la presidenza del sen. Prampolini. In principio di seduta venne dedicato un mi11u lo di raccoglimento alla memoria del sen . Marchiafava, principe dei malariologi, ch e il Consiglio si onorava di annoverare tra i suoi m embri. Il Consiglio l1a posto in rilieYo come l 'Italia si é\YYii alla r edenzion e definiliYa d alla malaria, in virtù della grandiosa legge Mussolini sulla bonifica int egrale. Tl problema rlella malaria i pone ora i11 tu t la la sua graYità per i t erri lori dell 'Impero.

Il 27 giugno , presenti l 'on. Farinacci, presidente del Consiglio degli Istituti Ospedali eri di Cremor1a, il prefetto Carini , iJ federale ~1ont~nari e il YCSCOYO mons. Cazzani, è ·stato inaugurato il Cenlro istituito dal Consorzio provinciale per la lotta contro il car1cro. Il nuovo Istiluto, cl1e è il primo d i car attere provinciale sorto in Itali a . è stato allestito in uno dei riordinati padiglioni dell 'Ospeclale Maggiore. Dopo la b en edizione impartita da 1nons. Cazzani, hanno parlato il presidente del (À)nsorzio g r. uff. Francesco Rossi e il prefetto. Il nuovo En te })One Cre111ona alla aYanguardia anche n ella lotta contro i tumori maligni , lotta volut a dal Regin1e p er la san ità òe11a razza.

Comitato antimalarico della provincia di Milano.


[ANNO XLIII, NUì\I. 28J

SEZIONE

Al Sanatorio Ramnzzini. Il 2 luglio i1ell 'Ospedale sanatoriale Ber11ardi110 Ra1nazzi11i in Roma sj è tenu ta una ·sig nificativa cerimonia. Co11 l'intervento delle LL. Ec. Buffarini-G11idi , De B1asi, Selva, Fer.r ari, Bo11ten1pelli, Petragna11i, d ei en. Cremonesi e Nomis de ' Cosilla, cl egli 011. Biag i , ~{orelli , Perna, dei gen. Franchi, F also De Pla lo, ~1ariotli-Bianchi , dei proff. Alessand~i, Gian11i11i , l\!Iel dolaghi e di altre aulorità, in un 'atmosfera di le tizia, furono inaugurale alr u11e opere eseguile dai ricoverati: un a fabbrica <li ceramich e, un 'azienda floreale, una di co11iglicoltu.r a, un 'u ccélliera, chioschi, fontane, giardini , J '<( esedra imperiale » che sarà il lu ogo generale cli aflu11a la. Il direttore del sanatorio, prof. Bocchet ti, ii1 un efficacissin10 discorso illustrò il contenuto modernan1ente ·scientifico e profondamente umano delle cure d i l avor o, ch e affrancano clal1'ozio e ch e t endono al r ecupero social e. Un ricor erato espresse poi sen si di riconoscen za e di fede . La simpatica. cerin1onia si con cluse col saluto al Duce .

La presidenza della C. R. I. al Con1itato internn· zionale di Ginevra. Il GoYerno italia110 ha inviato alla Società delle Ntt.zioi1i, per con1unicazione a tutti i meinbr~ 1 u na lett er a in data 15 giu gno diretta dal Presi dente <.le1la Croce Rossa l taliFt.na al Comitato intern azionale della Croce 1.tossa in Ginevra, relativa1nente all ' inchiest a aper la dal Comitato ~tesso sulle violazioni d elle leggi di g u erra. La l ettera dice cl1e <lata la nuova siluazione formatasi in Etiopia, la Croce Rossa Italiana ritiene di non aYer più da rispond erne alla 11ota dP.lla Croce Rossa etiopica del 2 1narzo 1936, e che cercava di fuorviare la pubblica opinione. . 1'ullavia per cortesia verso il Go1nilalo Inter11azionale e per jnfor1nare le altre Società della Croce Ro sa s ulla s i luazione reale ch e esi leva in J~ l io1Jia prima d ello stato di cose attuali, 1' ~ss~­ ciazione italiana h a ritenuto opportuno d 1 r ivolgere al Comilat o un m emoriale co11t enente alCtLne con siderazioni sulle affermazioni dell a Croce Rossa etiopica. Il memoriale ·si divide in varie parti; 1a prima par le contien e delle osservazioni generali sul~a inesi stenza di fat~o d~lla Croce Rossa etiopica, sulla su a incomp.rens1one delle convenzioni di Gin evra ecc.; l a ·second~ contie11e delle osservazioni e giustificazioni formul at e dalla ex Croce Rossa etiopica per quanto rigu arda l 'impjego dei J)rojettili dum-dum; la terza con~e~ne le accuse etiopiche sui prete·si bo1libardam ent1 italiani di formazioni sanitair·ie, di città aperte e sul preteso impiego dei gas aggress1v1.

.!zioni giudiziarie. È s tata pubblica1a la se11tenza della Cassazione

civile sulla coi1lr0Yer sia concernente le con segu enze d i un a iniezione fatta d a un medico condotto , e ,p er l a quale derivò· la lesio~ e del ne~vo. scia~ico. Il pazient e convenne il medico avan t i il _Tr1bu ~ n ale di l 'orino, chiedendo il risa.rcimento dei d anni. Il Trib unale accolse la domanda, ma su appello d el inedico l~ Corte di Torii:o, premes·so ch e il med ico può risponder e solo di colpa contrattuale 1n con seguenza della locazione di opera e quindi, e il p aziente si rivolge ad un sa11it.ario 111odesto, non può pretendere l a st essa prestazione di un n1edico proYetto, riformò la senten za del Tribun ale.

PRATI CA

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AvYerso questa senle11za propose ricor so in Cassar.ione il paziente, ·sos ten endo che il inedico deve usare sempre prudenza e diligenza per evita.re coi1segu enze dannose alla salute del paziente. La Cassazioi1e h a accollo il ricor so, ritenendo ch é la negligenza ed irnperizia del medico costituiscono sempre d elitto colposo, e quii1di esso deve rispond ere appunto anch e di colpa acquiliana. La ser1tenza d ell a Corte di Torino è stata pertanto annullata e la cau sa è stata rinviala a nuoYo esame alla Corte di Appello di Genova. l~ espingen(lO il u~rio di Tripoli,

ricor so inoltrato da un veterila V Sezione del Consiglio di Stato h a emesso una n otevole d ecisione, secondo cui i medjci veterin ari i scritti aJla Ca·ssa di Previdenza Nazionale, pur avendo prestato servizio presso un Comune aver1te apposito r egolainento di pensione, 11on possono avere due p ensioni, ma u11a sola, ripàrti la per qt1o ta parte fra la Cassa ~azionale, il Comune o g li Enti inter essati. Abhia1no gi à dato notizia della condanna del (fo tt. Brun, da pa:rte d el 'fribunal e correzionale di Béthur1e . Ora egli è slato assol to dalla Corte d 'appello di Douai. tl Tribunale pel Contenzioso cli Guipuzcoa (Spag11a) 11a annullat o le deliberazioni d ella1 Giunta inun icipale di San Sebastian e un decr eto d el Mur1icipio ch e riducevan o i compensi ai medici ausj]iari e aggiunti d el Corpo Sanitario di cruesta città, ecl ha ordinato di corrispondere g li aTretrati.

Un po' dovunque. Ad una r ecente riunione della R. Accade1nia d 'Italia è stato scelto, co1ne argomento per il Con,·egno Internazionale Vo lta da tenersi nell 'autunr10 1937, il t ema : cc La r1utr izione ».

Cl Con1it ato d 'igiei1e della Società delle Nazioni h a tenu lo la ·sua 20a se sione a Ginevra d al 27 aprile al 2 maggio, sotto la p.residenza del dottor l\1adsen. Nel Comitat o l 'Italia è rapprese11tata dal prof. G. Bas ti anelli e dal dolt. A. Lutrario . Da1l 3 al 6 giu g n o si son o Lenute le Giornate mediche di E111brid ge Wells, organizzate dalla « l\tleclical Associa tion of the In lerna Lional Clinic ». 111 omaggio alla scien za francese, la manifestazion e venne presieduta dalla s ig.ra Joliot-Curie, ch e tuttaìVia n on potè assistere alla cerimonia dj chiust1ra, . p erchè richian1ala dal presidente a~ ~n·si­ g1io francese, pe r la J)resei1tazìone del l\11n1stero, clel quale el la fa parte, alle Camere. L 'Associazione per l a documentazione fotografica e cinematografi ca nelle sciei1ze t err à un congresso da.I 9 al 15 ottobre, a Parigi, nei locali del l\Iuseo pedagogico d ello Stato; vi sarà annessa un 'Esposizione. La corrisponcle11za va indirizza ta al Dr. Claoué rt1e Scheffer 39, P aris 16e; gli a1Jparecchi, i docu~enti e le pelli cole vanno spediti al: l\Iusée Podagogique de l 'Étal, rl1e d 'Ulm 29, P aris 9e. Lal Societ à ted esca per la medicina legale e sociale terrà l a 2·5a riu11ione d al 17 al 19 settembre a Dresda. Segretario: Dr. Schrader, Lalus tr. 9, Marburg a. L. l ì 1° Congr esso bra ili ano di orlOJJedia e traumaloloaia si è adunato dall '1 al 3 giugno in San Pnulo. Ospite d'onore ne è s talo il prof. ' 1 ittorio Pu t li di Bologna.


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H

~ ANNO

JL P OLICLIN I CO »

La 6a selli111a11a 111edica ung h er ese si è S\'Olla a Budapest dal 2 al 6 giugn o. Temi trattati : Le vedute attuali sull 'insu fiicien za cir colato ria; :F is iologia e p at ologia del rican1bio del calcio; Malatlie in Lerne di n atura traumatica. Il 9° Con g r esso d ei 1nedici e biolog i di ling ua cat alana e occitan a si è adunato a Perpig n ano d al 24 al 27 giug110, sotto l a presidenza del dott. J oan Pujg i Sureda . Temi discu ssi: Il r eumati'smo, Le cisti idatidee, La diag11 osi d 'inizio dei tumori vertebrali . Il prof. L. Soresi, direttore del Centro Medico Italjan o a, New York, chiede ch e gli s 'inviino pubblicazioni, appar ecchi e strumenti d a italiani d esider osi di far conoscere la loro produzione: Indirizzo: A. L. Soresi, l\'I. D. , Italian ~1edical Center, 135 East 55 lh Street , Nevv York, S. U. d >A. Incarica lo di co1npilare t1n a inon ogr afia relativa alla a Chirurgia i11 Itali a nel X"X ecolo » (p altologia, clinica ed elettroterapia), il sen . prof . D. Giordan o (,S. Leonardo 1574, Ven ezi a 16) sar à g r ato ai colleghi ch e vorranno i11viargli le loro pubblicazioni, d al 1~00 ad oggi, ad evitar e rincr escevoli dimentican ze ed eventuali r ecrimin azioni .

11 << Giornale di Clinica Medica >> d el 10 giug n o è pub b1ica lo in omaggio alla m edicina, urtg h erese, traendon e occasio11e del 70° compl eanno di A . von Kor a11yi; il fasci colo r eca una breve biogr a;fia rlel g r an e.le clinico e quattro lavori di stu<.liosi ung h er esi, 11on cl1è il r esoconto della 5a ·set li1nan a m edica ung h er ese. R uscito il progr amma d ei Cor si di Medicina, Ch irurgia e O tetricia ch e la Scu ol a Medica Ospit a] ier a di Rorrta terrà n ei m esi di agost o, set lem J)re e ott obre p er i laureandi e l a.u reati in Medicina in attesa degli esami di St ato. P er in for mazioni e iscrizioni, rivo]ger si alla Segr eter ia della Scu ol a, Policlinico Umber to I .

XLIII,

Nu~I.

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.Si è sp ento a P arigi, in et à di 68 anni, il dott. 'f .-.J. Ll::GRY, « ag·r égé » in quella Jt'acoltà m edica, eminente anatomo-pat ologo e clinico; con Chantem esse e \i\.'idal gettò le b asi della nosografia delle colibacillosi ; studiò l 'acondroplasia; compì altri s ludi pregevoli. Il prof. HuGo ScHOTTlVIULLER, ch e ha insegnato a lungo inedicina i11terna al! 'Università di An1bt1rgo, h a legato il suo n orne a varie scoperte: i para tifi ed i loro ag·e11ti specifici, l 'endocardite lenta, il compito ch e ·sp etta agli anaerobi nella ge11esi delle sepsi trombofl ebiti ch e ecc. Nel campo terap eutico ricordiamo i] tra ttamento dell '~ma con l 'iperpiressia, il lavaggio d ella pelvi renale con antisettici ecc. Alcune s11e m onog rafie sono divenute classich e : così quella sul tifo addominale e quella sulla m ening ite cer ebro-spinale. Si è spento il dott. J . TATE MASON, d a poco eletto presidente d ell 'A·ssoci azion e Medica Americana .

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi).

Denur1zie d al 1° g"iug n o al 7 giug no 1936: Morbillo 354 (2174); Scar lallin a 1~6 (274) ; P ertosse 215 (838); Varicella 139 (312) ; Vaiu olo e vaiuoloide (-) ; Febbre tifoidea 152 (248) ; Infezioni paratifich e 48 (66);' Febbre on d ul an te 71 (110); Dis senterj a 3 (3) ; Difterite e croup 226 (388); Meningite cer ebro spinal e epidemica 22 (23) ; Poliomielite an terior e acuta, 40 (57) ; E11cefalite letar gica 2 (3) ; An chilost omiasi 13 (22) ; Rab1) ia: morsicature di animali r abbici o sospett i 59 (98), d ichiar ata ~-) ; Pu·st ola m alig n a l o (16) ; P aro·tite epidemica 110 (368) ; Leish maniosi 3 (3) ; Febl)re puerper ale 22 (25).

Indice alfabetico per materie. Am1n inistrazion e san itaria . . . . . . Pag. 1308 An gio-endot elioma di Kaposi: quadro e111a t ologico . . . . . . . . . . . . . . Aorta : r estrin gimento congenito al)) 1294 ! 'istmo ........ . .. · . · · · A1terie cor on a.rie: p at og·en esi della t r om)) 1294 bosi . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1297 Ar ter iotomia nelle obliterazioni arterio-e. . . )) 1301 Bibliografia. . . . . . . . . . . . . )) 1306 òr-1in q uen za co1ne m alattia . . . . . . . )) 1303 lJerma losi bollo·se t ipo pemfigo . . . . . Echinococco della r egion e glu tea da )) 1304 morso di can e . . . . . . . . . . . )) 1306 :E morragia cer ebral e: JJatogen esi . . . . .Fis Lola chilifer a post -oper a toria . . . . . )) 1305 Impero: servizi sanitari e p rep·a1azion e dei nierlici . . . . . . . . . . . . . . )) 1307 I tter o catarrale: for me idropich e . . . . )) 1304 J alinosi cutarLea . . . . . . . . . . . . . )) 1303 ·L infogr anulom at osi be11ig n a di Sch au n1 an n . . . . . . . . . . . . . . )) 1303 l\1nl altia di Darier . . . . . . . . . . . . )) 1303

Oilio m ie e vaselinomi . . . . . . . . . Pag. 1303 Olig uria « funzionale )) . . . . . . . . . » 1291 Poliomielite anteriore ac11ta : cura . . . >) 1291 Psiconeurosi funzionale dei piloti d 'a. . )) 1301 v1az1on e . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1303 Psoriasi artropatica . . . . . . . . · · · Purpura anular is t eleangectoid e·s di ~I ajocchi: p at ogen esi . . . . . . . . . >> 1303 Ile11i p olicistici: nuovo procedin1ent o )) 1301 chirurgico . . . . . . · · · · · · · · )) 1305 Riflesso na·so-r etinico . . . . . · · · · · Sar com a osseo con secutivo ad irradia)) 1305 zione <<. Ro n tgen » . . . · · · · · · · • Set t icen1ia intermittente ed artrite in )) 1304 feltiva cronica . . . · · · · · · · · · · )) 1275 Stagioni e sindromi addominali . . . . Tenia: trattam, c-011 te tracloruro di car)) 1305 b onio . . . . . . · · · · · · · · · · · )) 1286 Ulcera del diverticolo di Meckel . . . . l Jr eter e ectopico con sbocco ex tra- vesci)) 1298 cale • • • • • • • . . . . . . . . . . . . )) 1295 Varici degli arti infer . : trattam . . . . .

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C. y.·Ru coNI, Red. capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. A.rmani di M. Courrier.

A. Pozzi, resp.


ANNO XLIII

Roma, 20 Luglio 1936 - XIV

Num. 29

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

I>RATICA REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medièo

di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUB EEZIONI (pratica e m edica) . (1-a) ALL~ SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 50 L. 60 (3) ALLE DUE SEZIONI {1pratica e chirurgica) (1-b) ALLA SOLA SEZtONR CHIRURGICA (men sile) L. 50- L 60 (f) ALLE TRE SEZIO.NI (pratica, medica e chirur .). SinRoli:

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Estero L 150 L. 150 L. 180

Un numero separato della SEZIONE M&DICA o della CHmURGICA L 6 ; della PBATICA L. 3150

SOMMARIO.

Lavori originali : G. Boschi: La fenolRulfonfta leina en· dorachidea n ella cura delle artriti croniche endogen e. Note e contributi : M. Pergola: Irufluenza stagionale e particolarmente del fattme « temperatura 11 sulla tolleranzR. degli animali da esperimento iper l'ictioveleno. O&servazioni cliniche: F. Amantea: Cisti di echinococco con degenera,zione neaplastica. Problemi pratici : Fr. Heckel : EliO!fisiologia ed eliote· rapia clinica . Sunti e rassegne : ORGANI RESPIRATORI : J. w. SOP!P: La r oentgenograifia a strati (tomografia) nella diagno· stica polmonare. - A. Sylla: La pleurite essudativa ed il s uo trattamento. - INFEZIONI: L. Rimbaud: L'evoluzione clinica della melitococcia. - R. Hilger· mann: La chemioterapia con i sali alcalini degli acidi biliari, un mezzo sicuro di guarigione delle in· f ezion i streptococciche. Storia della medicina : P. Remlinger: Ciò ohe lo studio della Tabbia deve alla scienza italiana. Notizia bibliografica. - Cenni bibliogra fici.

Accademie, Società Mediche, Congressi: Accademia Me· dico-Fisica Fiorentina. - Società Medico-Clhirurgica di CatanjR.. - Soci età ~.fedi·c-0-GhirUJrgica di Pisa e Sezione Pisana della Società di Biologia. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: La pleurodinia epidem.i·ca. - Encefalo-mielite co·n secutiva al la rosolia. - Anemia acuta .f abbri le da sepsi di origine d entaria. - Iniezioni a n t:i.Gettiche endoarteriose nelle infezioni degli arti. - Le controindicazioni per l'etero-pr oteÌ!ll.o-terapia endo·v enosa. - Meccanism o di azion e ed efficacia dei gargarismi. - Le necrosi a drena.liniche. - Alterazioni locali da iniezioni di insulina. - MEDICINA SCIENTIFICA : Esperienza di estrazione e isolrumento del principio antianemico d el fe· gato. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Cronaca del movimento professionale. - Servizi i·g ienico sanitari. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabeti co per materie.

LAVORI ORIGINALI

cui si tratta si viene quindi ad applicar,e una specie di revulsio ne diretta sul sisten1a nervoso, ben più spiccata che n on con la semplice puntura lombar·e, col vantaggio di :p1rovoca1( una attivazio.n e di quello che io ho chiamatu il e< drenaggio n euro-meningeo », vale a dire si inc1·ementa quella parte ·di p·r oduzione di 1.c.r. ch e viene dalla compagine stessa della n1assa ner, osa -e ch e otte1npera, n,el prodursi ~ nel trascorrere altraver o la ma sa nervosa , ad una specie di lavaggio dei prodotti tossinici infinitesimali che inquinano la massa stessa. Qui debbo richiamarmi alla dottrin~ s ulla produzione ·e 1a circolazone del l. c. r. da me enunciata in base a gran serie di fatti di varia indole, dottrina che va rioevendo ognor più larg·o suffragio da clinici e ricercatori : e citerò segnatamente i n on1i di Kub·i e (1), di -----

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OSPEDALE PSICHIATRI CO· PROVINCIALE E DIVISIONE DI NEUROPATOLOGIA PELL, ARCISPED1\LE

DI

SANT 'ANNA

IN

IF ERRARA

La fenolsulfonftaleina endorachidea nella cura delle artriti croniche endogene (*) Prof. G. BoscHI, direttore. Or son circa tre .anni prospettai in questa Accademia ]a probabilità che iniezioni endorachidee di fenolsulfonftaleina P'Otessero influenzare favorevolmente certe affezioni croni cl1e del nevrasse. Alla iniezione endor.achidea di fenolsulfon fta leina segue una reazione fugace a tipo meningite asettica. Coll '·espediente curativo di 1

('' ) Con1u11icazione all 'Accaderr1ia delle Scienze di F errara, seduta del 9 aprile 1936-XIV.

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(1) KuBIE . The Journal of i1erYous a11d 111ental disease, 1933, p ag. 56.


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« IL POLICLINICO »

Ri ser (2), di Alajouanine (3~, di André Thomas (4), di Schaltenbrand (6). Sulla azione che in particolare eserciti la i1nmissione di fenolsulfonftaJ.eina mi intrattenni nella mia prima monografia (6) . Veniva quindi fatto di sperimentare il m etodo curativo in forme svariate del nevrasse presunte di avere un.a base tossica, specialm ente endogena. C·O·n tro le rorme a ibase tossinfettiva e1°unciai tutt 'altre. direttive terapeutich·e (6). Ricerche di' Montemezzo 'e Telatin (7), di Cabjtto (8), e· mie (9) deposero favorevolmente circa l 'efficacia terapeutica in casi di psicon·evrosi e psicosi diverse. Il Cab itto così chiude un suo diligentissimo lavoir o: cc Così il m etodo Boschi dovrebbe essere gen eralizzat o nella sua applicazione per ch è per la sua azione piroterapica unita a quella specifica della fenolsulfonftal eina può m ett ere in mano del medico avveduto una nuova e potente arma di difesa contro una malattia così socialmente dannosa quale è la schizofrenia >> . Montemezzo e Telatin, fr.a i vari risultati, ne registr.a rono uno - il loro caso 13° - assai considerevole (e la P. fu da loro presentata in questa st.essa Accademia) ove una emiparesi ipertonica encefalitica ch e datava da anni scomparve pochi giorni dopo l 'iniezion e endorachidea di fenolsulfonflaJeina; rr1a delle applicazioni in casi di alterazioni or ganich e delle vie di m oto si occuperà in particolare il dr. Campailla prossimamente. Oggi dirò qualche cosa delle applicazioni in casi di poliartriti cronich e endogene. Potrebbe chiedersi : donde l 'idea di una cura elettiva sul sistema nervoso in affezioni che mostrano di interessare il sistema articolare? È noto com e oggi ognor più numerosi si scorgano ·e si suppongano centri destinati a regolare una ciascuno d·elle svariatissime modalità della vita vegetativa in quell 'ambito del 1

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(2) R1sr-R. L 'Encéphale, n. 5, dicembre 1935. (3) ALAJOUANINE, H o RNET, THUREL et A NDRÉ. Revue Neurol ogique, n. I , II, 1935, pag. 91; Ibid . g iugno 1935 e dicembre 1935; ibid., n . 2, II, 1936: pag. 266. (4) A NnnÉ THol\1As, RAE DERE R, J . G U ILLA Ul\IE et J. o. TRELLES. lbid. , feb 1935, p ag. 235. (5) ScBALTENBRAND. Deutsch e Zeitschrift f . Nervenl1eilkunde, B. 140, 1 und 2 lieft, 1936. (6) Bosc:nr . Giorn . di P sichiatria e Neuropatolog ia, fase. III, 1933; In. Revu e Neurol. , 1935, IJ, pngg. 951-5. (7) MoNTEMEzzo e TELATIN. Giorn . di P si eh. e Neuropat., fase. Iv-, 1933. (8) CABJTIO. lbid., fase. II, 1935. . (9) BosCBI. Thérapeutique org anique de l 'hys t érie. Congrès des ~1édecins Alié11istes et Neurologh;t es, Bruxelles, 1935.

[ ANNO

XLIII, N'uM. 29]

si&ten1.a n ervoso, anatomicamente un po' indefinito , ch e può, chiamarsi cc cervello veg·etativo », e si chiama, seguendo Gley ed i fisi.ologi, « m esocefalo » (da n on confonder si col mesencefalo). Corrispettivamente, a qu.esta sede si va addebitando il punto di partenza di malattie ch e altra volta si add·ebitarono a corto circuito , .a patologia del viscere o del tessuto ch e presentava la manifestazione. Valga ad esempio la distrofia muscolare progressiva ch e si propende per considerare oggi con1.e dovuta a patologia del ce11tro regolatore d·el ricamb·io muscolar·e a 1qu·el modo che la acromegalia è dovuta a ,p atologia del centro n·1esocefalico del ricambio osseo, ch e però pare r1 on riveli' la sua eventuale defi cenza patologica in pieno se non quando la sua funzionalità sia richiesta ad oltranza in quanto n el contempo una ipertrofia acidofila del lobo anteriore ipofisario aizzi in modo diretto e con accentuazione abnorme la crescenza del tessuto osseo . R egolazione della crasi sanguig na, e perfino la funzione immunitaria contro le rr1alattie infiettive si han ragioni per credere siano anch'esse - si.a detto per esemplificare - regolate d.a centri mesocefalici. P·er le artriti endogene - O· arbrosi come an ch·e si tende oggi ~· chiamarle - il Lhermitte ha in particolare indicato i nuclei subcorticali quale base anatomo-fisio-patologica. È di vecchia data la concezione ch e l 'artrite deform.a nte sia una ·espressione di patologia del simpatico, e molti almeno dei fatti relativi alle ghiandole a secrezione interna osservate nel1·e artriti croniche è probabile si svolgano attr.a irerso l 'intermediario del sist ema n ervoso simpatico. 1C 'erano dunque basi logich e sufficienti per provare· nell.a cura delle artriti cronichPi endogene un m etodo al quale si attribuìsce la possibilità di un 'azione disintossicante, tonificatrice, risanatrice dei centri ner1

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VOSl.

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La fenolsulfonftaleina si inietta a circa le dosi a cui suol venir iniettata o endovena o intramu scolare nella diagnostica della funzionalità renale, ovvero endor achidea per la di'a gnostica nella pervietà d egli spazi cefalo ra chidiani: da 3 a 7 ed anch e a 9 rrurng., sciolti in 1 cc. di acqull bidistill.a1 a m.a, nel caso nostro , assai deb·olmente, alcalinizzata. Talvolta si diluisce il d·etto quantitativo con un altro cc. di acqua bidistillata e, durante Ja pratica della iniezione endorachidea, con l. c. r . ch e lentamente si aspira e riaspira m ediante la siringa (brassage di Riser). In precedenza si sara nno estratti alcuni em e. di liquor.


[ANNO XLIII, NuM. 29J

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SEZIONE PRATICA

Una sola di tali iniezioni, da eventual1nente ripetersi indi a 2 o 3 settimane.

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Ed ora riferirò su qualche caso clinico in cui ho avuto la netta impressione ch e il metodo curativo di cui sto dicendo siasi rivelato con1e un ·p otente mezzo terapeutico contro tali forme di artrite·. Di contro potr-ei riferir.e ·J egli insuccessi. A mio parere, questi -u.ltimi non deb bono di ssuader e dal prender e il metodo i11 pratica consider:azj on e. Anzit1Jtto, l 'individualità dei P. è tale che non vi è n·e ssuna malattia, si ruò dire, che presentì uniformità di comportamento dei vari casi di fronte allo stesso metodo. Come in semeiotica, coSIÌ in ter apeutica occorre avere a disix>sizione molteplicità di mezzi, sia per surrogar li 1'uno al1'altro in caso di fallanza del primo; e sia, tale altra volta, per farli convergere poliedricamer1te sopra lo st esso caso realizzando quello che io chiamo il « mosaico· terapeutico ». Ho visto ad esempio ch e talvolta la sulforpiretoterapi.a susseguita all.a fenolsulfonftaleina endorachidea realizza risultati eh.e ragioni com par.ative mi fan ritenere non si sarebbero ottenuti dalla sulforpiretoter ap,i a isolata. Devesi anche considerare che a ltrimenti va giudicato un espediente t erapeutico n ei casi di malattie ch e per loro natura sono atte a risolversi anche pontaneamente, rispetto ai casi di quelle al tre malattie che l 'esperienza clinica in egn.a esser·e spontaneam,e nte irresolvibili e per di l)ÌÙ r·efrattarie ai vari mezzi di cui l 'arsenal e terapeutico prima di quell'espediente di sponeva. Anche casi isolati e· magari rari ch e si riesca a ricuperare valgo.no , a pia re t· mio, a con ferire a quell 'espeidiente terapeutico il valore di una ·C'Onquista umana più o n1eno cospi'cua, più o m·eno modesta, a second.a della frequenza del risultato , a seconda del g rado di complete·zza e stabilità del • ricupero. 1

F. Antonio. di anni 70. Individuo macrosplanc-

n ico, di confo rmazione tarchiata, di costituzione robusta , J)Oliartritico da ar1ni, co11 esacerbazioni subacu te. Andatura dondolante e claudicante per dolorahilità articolari e suba11chilosi. Svariatissime cure medicinali e terapia fi sica varia danno piccole remissioni di qt1alch e grado in primo tempo , poi si mostrano del tutto inefficaci ad arrestare la progressivit à del m ale ch e a un certo punto assume qua i carattere di vera acu zie. Ginocchi enormem ente tumefatti e deformati, u11 po' calòi, spicca lamente dolenti e dolorabili così da m an n1arlo costringere il p. al letto. .i\lla iniezione endorachidea di fenolsulfo11ftaleina segue n1ta elevazione t er111ica ch e supera i 39° e dura qualche giorn o. l\tia già in piena r eazione la tumefazione si riduce grandemente, il dolore si attenua via via, motilità e scioltezza ritornano così cù.e il p. riprende poi la sua vita ordinaria

coll 'i1npressione di esser guarito, toltane qualche doloral)ilità lieve e l'antica deformità dell'andatura. L 'esa1ne radiografico (dott. Ballarin) h a dato il segue11te r eperto: cc Discrelo grado di irregolare decalcificazione delle os·sa delle ginocchia. I contorni dei condili femorali appaiono irregolari e frastagliati. Dalle superfici articolari di essi e da quelle tibiali si vedono sporger e dei grossi speroni ossei irregolari (osteofiti), che fanno pro1ninenza nelle cavi Là articolari ». B. F. Maria, di anni 40. Soffre da molto te111po di cefalea e di poliartrite così detta reum atica. Deve tener e il braccio addotto; neanche con sforzo rie·sce a portarlo all 'i11dietro; cosa che fa brillantemente fin dal 3° giorn o dopo l 'applica zione endorachidea di fenolsulfonftaleina. S. S. Rosa, di anni 56. In seguito ad una febb re durata 3 giorni con dolori ad og11i movimento in·sorse la malattia sei anni innanzi la cura di cui si tra tta. Dopo un anno dovette servirsi di due bastoni, e due anni appresso le occorsero le st ampelle. Le articolazioni sono tumefatte, deformate, sulJanchilotiche. Due o tre giorr1i dopo l 'iniezjone di fenolsulfo11ftaleina, ch e dette spi ccatissima r eazio11e, si avverte un netto miglioramento: grande dimir1uzione del dolore, migliora1nento nell 'incesso, cosicchè lai p. può lasciar e agevolm en le una delle due stampelle. S. Fr ancesco, di anni 59. Aspetto acromegaloide. Poliartrite cronica diate·sica, prevalentemente spiccata loca lizzata alla spalla S. e gi11occhio D. :B iml)edito in certi atti, con1e in quello di alzarsi i pantaloni con l'arto superiore D. Dopo l 'iniezione eJJdorachidea di fenolsulfonftaleina , ch e dà unai reazione molto spiccata , durata però soltanto poco più di sette ore, si ha un miglioramento spiccai issimo delle condizjoni articolari quale nessuna cura era riuscita a dargli. 11 ballottamento rotuleo è assai ridotto e l 'u so <lell 'arto superi ore è quasi nor1nalizzato.

P·enso che in qu·esti casi una ripetizione della iniezion·e ·en doTachidea indi a 2 o 3 settimane, che non fu fatta, avreb·b e probabilmente accentuato e consolidato il risultato terapeutico, come in .a ltra affezione mi accadde di osservare. Comunque, e appunto perchè ottenuti dopo una sola p·u ntura e in ca i tanto inveterati, questi risultati, ch e furo110 incomparabilmente superiori a quelli verificati i in seguito ai comuni metodi di cura, ci sembra utile segnalarli .ancorchè non costituiscano la maggioranza in un.a casistica numerosa.

RIASSUNTO . Cura di po1iartriti cronicl1e dia tesi che, o costi1 uzionali, o endog.ene, o poliartrosi, medi.ante l''iniezd.one endorachidea di fenolsulfonftal eina. Possibilità di ottenersi un grande e pronto vantaggio curativo in casi mostratisi refrattari di fronte ai comuni mezzi terapeutici.


« lL POLICLil'ilCO »

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NOTE E CONTRIBUTI ISTITUTO DI SANITÀ PUBBLICA LIBORATORIO DI MICROGRAFIA E BA'l"l'ERIOLOGIA dirett o dal Prof. R. MAGGIORA-VERGANO

Influenza stagionale e particolarmente del t•attore ''temperatura,, sulla tolleranza degli animali da esperimento per l'ictioveleno. Prof. M. PERGOLA Ispettore g.enerale Batteriologo .

A\rendo avuto occasione di praticar·e in cor1igli, n ei diversi :Qeriodi dell 'anno , esperi1nen ti con ictioveleno ( 1) somministrato p er via endoven osa, h o rilevato una cer ta influen za st.agionale - m eglio apprezzabile natural111e11t<~ n e·lle stagioni estrem e sulla sen sibilità d E:: gli a nimali a detto principio patogeno e conseguenten1ente sul valore d·ella sua Dose miriima letale. (D. m. 1.) (2). Ecco in breve le osser vazioni cl1e h anno r icl1iamalo in p ropo·sito la mi.a attein zion e : 1) Da una partita-madr·e di ictioveleno, concen trata a bagno-mari.a bollente (3) e conser vata - previa steri'lizzazion e - in fiale saldate alla fiamma , l>Televo 20 em e. ch e unisco con 100 cn1c. di acqua distillata (4). La D.n1. l. di quest a i)rima diluizion e di ictiovelen o, de1

(1) Come h o r es<? n oto in . varie o~casi~ni ed anch e di recenle (Giornal e di B atleriol ogia ed Imm un·ol ogia, vol . XVI, N. 1, 1936) da tonno e sard ine ·so lt'olio, guasti per invasione micr~bica subìta prin1a, du.rante, o dopo la lavorazion e, ho ricavato spesso un particolare principio patogei:o per gli anirr1ali d a esperin1ento, no·n ch è specie batterich e capaci di riprodurlo in substra ti culi urali a base di ton110 , di sardine e e.li al lri pesci freschi o con ser vati. A detlo principio ho dato appunlo il nome di cc ictiovele110 »: . . . a) per ch è, quantunque la sua ~r1 g1n ~ micr obi ca ed il trovar si libero n el m ezzo in cui è stato elaborato p otesser o indurre ad ascriverlo alle esot o·ss ine d el tipo d ella tossina . difterica e . della telanica, tutt avia le su e proprie tà, ben diver se da quelle delle esotossine, più ch e a ques le lo r avYicin an o ai veleni chimici ; b) per indicarne l ·azion e nociva e n el tempo s lesso la provenien za d a pesci. (2) Com e D. m . l : delle soluzion i bru le di ic ~~o­ velen o - dico brute, per chè n o11 conlen gono l 1cliovelen o allo st ato di purezza - h o con siderato la più pi ccola quantità di esse, per chilogrammo di peso corpor eo, ch e inocula ta per via endovenosa a co11i ()'li 11on albini - preciso e·spressan1 e11le t ale car aUeristicai, per ch è i conigli al~ini s?no, ,!10!1 di r ado, u11 po' più r esis te11lì d~g l1 ~l Lr1 all ict1ovelen o -= li u ccide in pochi m1nut1. (3) A t ale oper azion e l 'ictioveleno si presta, perch è è t ermor esist ente. (4) Qu es la e le altre diluizioni di ictioveleno, ch e r icorder ò in seguito, son o state sempre conser vat e - previa s lerilizzazion e - in fiale saldat e alla fiamma.

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terminata in pri111avera corrisponde al]' 1 per n1ill·e. Una seconda diluizione identica alla precedente, allestita ed u sata in pieno estate présenta invece una D.n1.l. di non oltre il 0,55 per mille. Quantunque fossi si·c uro che la differenza. tra J.e D.m.l. delle due diluizioni non dipendesse da errata misurazione dei loro compor1enti, o da inquinamenti, o da eventuale co11centrazione, p er evapor.azione, della partita1nadre o delle diluizio·n i stesse, perch·è l 'una e le a ltre - con1e ho notato - erano state sterilizzate e conser vate in fiale ermeticamente cl1iuse alla fiamn1a, tuttavia , per escludere anche più sicuramente l 'inter vento delle dette possibili cause di errore e per avere n el tempo stesso la conferma dell ' os ervata variazione della D.m.l., preparo una t erza diluizione identjca alle precedenti ed u satala ancora nel pe riodo estivo n e trovo la D . m .1. di non oltre il 0,57 per mille. Vi è dunque una differenza coll.a D.m.l. della seconda diluizione, ma così lieve, da potersi b eni ssimo far rientrare fra le oscillazioni .ammi ssibili, per varie circostanze, n ella valutazione matematica di fenomeni biologici, come quello di c ui si tratta . II) Le osservazioni del secondo g ruppo si riferiscono ad una m edesirr1a diluizione di ict.ioveleno, u sata in epocl1c diver se del] 'anno. È la seconda diluizione pr ecedenten1ente citata, la cui D .m .l ., risullata di non oltre il 0, 55 per mille n el periodo eslivo , r aggiunge invece l ' l per n1ìlle n ell 'autunno ava n zato . III) Le osservazioni fin ora riferite dimostra no che la D.1n. l. dell 'ictiov eleno è suscettibile di variare in ra pporto alla stagione, ma rton dicono se ciò dip,e nd.a da variazioni nella ricettività de.o-li animali all 'ictioveleno , o n elo l 'attività di quest 'ultin1 0, o da ambedue le c8 use. P er fare qua lch e accertam ento in p,r oposito e specialmente sull 'influen za di uno dei fattori slagionali p~ù sen sib·i li - la temperatu r a - procedo ai segu enti esperimenti: Visto ch e g li a nimali risentono l 'azi'on e n oci,ra dell 'ictioveleno più n ella stagione calda che n erla fre dda, scelgo conigli non albini e ne t èng o per qualch e tem po (4-28 ore) alcuni i11 una cam era-term ostato a 37° C., altri in una cella frigorifera a 5° C. Ag~i anim.al~ tenuti al caldo inoculo poi 1'ictiovelen o in dosi minori di quella ch e n el frattempo mi risulta la minin1a letale per conig li di controll o, ]asciati cioè alla temperatura naturale dell 'amb,iente (circa 18'° C.) ed agli animali tenuti al freddo inoculo ]o st esso ictioveleno, m a alla detta D.m. l . ed a dosi anch e m aggiori. Si rileva così ch e : - i prim1 soccombon o n ella proporzione di 1

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[.Ai~NO

XLIII,

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SEZIONE PRATICA

circa jl 100 %; con i consueti gravi o gravissimi disturbi, purchè non si sce11da al di sotto di oert.i limiti; - i secondi, invece, sopravvivono nella proporzione di circa il 100 %, senza alcun disturbo o con disturbi piuttosto lievi, non solo alla dose che è già la minima letale per i conigli di controllo , b·en sì anch e a dosi alquanto superiori , purchè non si o.Jtrepassino certi ljmiti. Si può dunque concludere che· la tolleranza degli animali per l 'ictiov·eleno e conseguenten1ente la D.m.l. di quest 'ultimo variano in rapporto inver so all·a temperatura ambiente, per la quale almeno - tra i molteplici fattori ~tagionali è pertanto innegabile una sicura influenza in proposito. Nella mia preoedente nota (I.e .) esprimevo il concetto che il comp·l esso fenomenologico provocato dall'inoculazione endovenosa di ictioveleno ri·c ordasse lo shock anafilattico: ciò apparirel>be ora confermato dal fatto - risultante dalle osservazioni qui riferite - ch·e il freddo proteggE> in una certa misura dal} 'azi one .d eleteria de]l 'ictiove],eno, in conformità, appunto, dell 'analogo effetto protettivo che al freddo si attrib,u isce contro shocks proteici. Inoltre se com ,e non è da escludersi la temperatura esterna agisce sull 'uomo n e11o stesso modo che su gli animali n ei ri;guardi delJa sua sen ibilità ai veleni alimentari di origine microbica, si avr·ebbe un altro moti,10 da aggiungere a quello d ella favorita attività microbica da parte dell e tempera ture ambienti i1iuttosto eleva le, per spiegarci la maggior frequ en za d elle i'n tossicazioni alimentari nel periodo più caldo dell 'anno , cioè nella stagion.e estiva.

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Sono già not,e n ella letteratura osservazioni ch e - al pari di queJl,e sopra esposte - depongono e per un 'influ·e n za ·stagionale sulla ricettività d egli anin1ali a principi tossici di origine microbica e p er un 'influen za proprio della temperatura am·b iente sulla ricettività a veleni chimici , ai quali - co·m e ho accennato - più ch e alle tossine batteriche propriamente dette od esotossine, riterremmo da riferirsi l 'ictiove leno. Tra le osseTvazioni dei} genere ricordo, per e&empio, qu·e lla di O'lBrien (5) per la tossina dissenterica somm inistrata ai topolini: la so1pravvivenza di essi raggiunge i] massimo di 100 % nel luglio e scende al minimo di 54 % (5) Riferito n ell 'opuscolo: Memorandun1 -sur la Slandardisation Internationale des Sérums et des Produits Bactériens, par C. Prausnitz. - Société des ations - Organisalion d 'Hygiène (C. H. , 832) .

n el gennaio ; negli altri m esi ]a sopravviven za d egli animali va gradatarnente cr esc,e ndo dal gennaio al luglio e gradatamente diminuendo dal luglio al gennaio. A proposito poi dell 'influenza della temperatura esterna sulla sensibilità degli animali a veleni chimici, cito le osservazioni di Lifschtz (6) su gatti, cani e ratti esposti ai vapori di b·e nzina : aumentando di 3° C. - da 17° C. a 20° C. - la tem1Jeratura dell'ambiente, la mortalità degli anima li diviene doppia, ed aumentando la t.emperatura di 7° C. - da 17° C. a 24° C. - la mortalità divien e tripla . . RIASS·U NTO. 1

La tolleranza degli animali da esperimento .per l 'ictio,1eleno principio patogeno ch e I' A. ha ricavato da pesci conserv.ati (tonno e surdine sott'olio) guasti per avvenuta invasion e batterica - subisce variazioni stagion-ali in rap porto inverso alle variaz,i oni delJ.a te·m peratura ambiente. 1

(6) Riferito in « Rassegna di Medicina applicata al lavoro industriale », N. 4, 1935.

OSSERVAZIONI CLINICHE Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma rliretto dal prof. C. ìFRucoNI

Cisti di echinococco con degenerazione neoplastica. Dott.. E,AosTo A1\IA~TEA. La di.ag110si ù elle tumefazioni della ca,rità addo1nir1ale è sen1pre difficile; la più scabroSfl. e piena ù 'incognite fra tutte è sem ·p re quella p erò, ch e si può riportare all'ipocondrio destro . Credian10 pertanto t1tile, per le diffi coltà inco11trate e _per la r arità d el r eperto, riferire il prese11te casu clini co. 1

D. Giuseppe, anni 55, comm erciante in OYini, celibe, fumatore, forte e tilista . Nulla di rilevant e 11ei collatrrali. Nell'infanzia, sviluppo p sichico n or1na le, son H1tico ritardato p er r achitismo. Nella A. P . R. si aveva: a 18 anni Nei·sser, d opo qualche ten1po ulcera unica, dura, diag11osticata per luetica, che no1t curò in n essun modo. A 19 fl nni nuova ulcera diagnosticata d a strep tob acillo cli Ducrey. A 25 asma bFonchiale r ecidivante. Negli ultimi anni cefalea frontale periodica, in r elazione a cau se perfriger anti e dovuta con molt a prob abilità a lieve sinusit e. Nell'A. P. P. si aveva: da due mesi aumento <li volume dell'addome, specie del quadrante superiore di destra; a volt~ im~ell enti sca~iche aJvine, senza caratteri particolari (3-4), -subito dopo


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cc JL POLICLINICO »

i pasti, non accompagnale da peso all 'epigastrio, da dolori, acidità, Yomito, meteorismo, ittero. Dieci giorni prima de Il 'ingresso in Clinica il P. presentò improvYisamenle al mattino dolore alla regione ipocondriaca d es lra, sordo, tenace, non ? tipo colico, con scarsa irradiazione alla spalla de~tra e più frequentemente con diffusione a cintura, dalJq_ regione dorso lombare alla r egione perion1belicale. Per quanto riguarda l 'obbieltività, al moment~ dell 'ingre·sso in Clinica, tenendo prese~t~ solo i dati patologici, si aveva: sog·getto brach1t1po, polisar cico. Polso , respiro no,r mali per ritmo e frequenza ; afebbrile. 'fon sille criptiche, ca~ie dentarie. Nulla al capo e al collo. Torace ampio, svasato ulle basi, con spazi intercostali spianali, asimmetrico, la metà inferiore destra essendo netlan1ente sporgente. Ba-si polmonari mobili: Suono polm~­ r1are iperfonetico, qualche rantolino, qualche sibilo, espirazione prolunga la. In corri~pondenza del~ } 'ascellare anteriore, lungo il n1arg1ne costale, s1 ascoltavar10 rari sfregàmenti. Cuore: punta al VI spazio leggermente all 'esterno dell 'emiclaveare. Primo tono normale, seconclo t ono alla base leggermen tt- soffiante. Fascio cardiovascolare: aorta ectasica. Addome e·spanso, con cicatrice orr1belicale spianata senza reticolo venoso appariscente, senza versam~nto, senza n1asse profonde apprezzabili . Per quanto aumentato di volume, tratt abile, indolente. ln corrispondenza dell'ipocondrio òestro, si notava una massa ad ampio raggio di curvatura, latero-mediana, dellfl grandezza della tes ta di un feto, f'Strinsecantesi lateralmente all 'e·sterno, sollevante I 'arcata costale. In basso occupava quasi tutto il quadrante superiore di destra. Per quanto spostahile cogli atti respiratori dall 'alto in basso e leggermente ballottabile tra le mani in senso posteroé!nteriore e viceversa, non si riusciva ad uncinarla e Lrattenerla in basso. Essa si presentava a margini arrotondati, a superficie q11asi liscia , anche nella parte superiore più convessa, con con sis lenza duro-elastica, poco dolente. Non si evidenziava l'incisura epatica, nè appariva ingrandito il lobo sinis tro del fegato. Fremito idatideo assente. La rrlilza in alto all 'otlavo spazio , in basso non si riusciva a palparla. Arti inferiori ipotrofici , con ginocchia vara, tibie legger1nente appiattite e rect1rva le. Riflessi superficiali e profondi normali. Psiche 1n legra. Le ricercl1e di laboratorio davano: emometria: G. R . 4.100.000; Hb. 0,79; Vg. 0,91; G. b. 7400; granulociti: N. 71, J·;. 5, M. 2, L. 12; modica qui11cli eosin ofilia 5 %. Reaz ione alla tubercolina di Koch negativa. Pression e arteriosa: I\llx. 160, Mn. 93. L 'esam e delle urine dava solo albumina in tracce ed indacano: nel sedimento il r eperto di qualche raris·simo cili11dro iaJir10. Reazione Ghedini-V\' einberg negati,·a: Ca oni 11egatiYa; ·wassermann . Meinicke, Kahn positive con1plete. La radiografia del torace dava: disegno polmo11are rinforl:tto, con ili ingranditi , opacizzati e n1ol lo vascolarizzati. Cupole diaframmatich e regolari per forma e inolJHilà. seni cos to-diaframwatici liberi, con speciale riguardo a quello di destra, che n on mostrava defor111azioni di sorta. Cuore un po ' adagialo, aorta opacata.

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fuori dubbio, ch e n essun dato anamneLj co facPva orientare direttamente verso una prec,isa diag11osi; tuttavia i fattori eziologici

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fc nda1uenLaii ùa dover prendere in considerazi.011e, erano : l' età, I 'abitudine di vita, che !o condt1cevano a _LJraticare ovini e cani, l 'e tilis1no e la lues non curata, n1entre i dati ob·i ettivi fac evano i-ivolgere la nostra attenzione verso la regione adòominale e in particolare al quadra11te destro . Star1Le ciò, non ci indurremo a conside·r are tutte le forn1e patologiche clella base toracica; con1e pleuriti essuùative saccate., ascessi subf'renici, e1npiemi, tumori della pleura, ed echir1ococcc polmonare della base, e cosi via. Stabililo invece che l 'api»arato pato.Jogica1nente ìr1teressato era l'addome, nostro primo com1)ito era di decifrare a quale organo apparter1essc la tun1 efazione e solo dopo ricercarne la natura. È risaputo qua11te difficoltà si possono incontrare n ella diag11osi dei tumori dell 'i1>0condrio destro e con1e n1aestri insigni della Ille<lj cina sia110 caduti in errore nel farlo. Conve11iva quindi da parte nostra essere molto c:iuti 11el vagliare ogni sintor110 rilevato, a fine di poter giudicare, se la tumefazione fosse perline.r1Le al fegato o ad altro org.ano vicino: re11e, sto111aco, ecc. Se ci si i1oneva a considerare l'addome in toto, 11oi osserva varno, ch e esso e·r a grande, di~teso , disforn1e, poichè la regione destra era più ~vasata della sinistra e l 'ipoco11drio si presenta va pron1jnente, con gli archi costal1 spia11ati, sì cl1e l'angolo epigastrico risultava ottusn. .l\on v'era reticolo \1enoso, manifestamente visibile, dato questo c.h e induceva ad escludere quasi sicura1r1e.nte un ostacolo del circolo portale. Non vi erano masse p-rominenti, che 11e alteraf:sero la for1na, 11on movin1enti ver 111icolari, altestanti un art li perisLall.ismo gastro enterico, per brig'lie retraenti, stenosanti. l,a r egione ombelica le era spianata, ma non p1ot.u11dente, il cl1c indicava un aumento di prrss1one intra-addo111inale. La percussione dava forise dei dati più orienLatrivi: 1 destra si aveva u11a risuonanza ottusa , dalla quinta costa fino alla cresta iliaca e Ìl1edialmente fino al prolu11gamento della lin ea en1is ternale; a sin istra suono di percussio11e Lir11panica su tutlo il quadrante; in basso sulla re.g io11e epigastrica, suono di percussione nor111a le. Per tali reperti si poteva escludere la presenza di liquido libero nella cavità st.e~~a e rite1,ere invece che l'ottusità, rilevata a I qt1adrar11.e destro , confondendosi con quella dell 'aja epatica, era presumibilmente da riferirsi ad u11a tumefazione pertinente a quesla La palpazione 111eglio ci serviva a differen1


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SEZIONE PRATICA

ziart:' tale dato di fatto, mostrandoci una massa dalla su]!erficie quasi uguale, liscia, non n1olto clole1lte, a m .a rgini arrotondati, ch e si riusci va a delimitare ù a ogni Iato , tranne che su1>eriormer1tf.. E questo dato , .assiem.e alla spost.abilità d ella turr1efazi.one cogli atti respiratori, alla u11iforn1ità d eJl 'ottusità è il più 1;robativo, secondo quasi Lutti gli A/\., a farci rite11ere, c.he la Lun1efazione fo sse dovuta al fegato. k ·n oto, che n ei grossi tu111ori renali (i piccoli è più agevole differenziarli) il dato più salie11t.e, cl1e li fa riconoscere , è la presenza 11el campo dell 'o ttusità di una zona obliqua a ri~or1a11z.a tin1panica , riferibile al colon ascen Ù< •n te, s0pr.alutto quanto questo è privo di scibale. I.a sp0stabilità con gli atti respiratori e la l>allutt.abilità, essendo meno costante e potendo a , -olte :-lnc,h e mancar e, sono dati m eno preziosi alla diagr1osi differ enziale fra tumori e1)at.ic i e renali. <Jrienlati così ver so la diagnosi generica di turnare del fegato, rirnaneva tuttavia da risolve,re il quesilo della sua natura. A tale ~copo e.o nveni.va ricordare i dati più salienti cl~lla storia del paziente, e cioè tener presente la sua .tJrofessione di commerciante in ovi1)i, l 'infezio11e luetica sofferta, l 'abuso di .alcool, i11fine anche la sua età. Oltre a ciò co11veniva stabilire se la tume1fazion·e in parola fosse se11 z'::l ltro il fegato, aumentato di volume i11 Loto o p :irzialn1ente, pe r la sovrapposizior1e dj 11rt corpo infiltrante. Il !Jaziente riferiva, ch e da circa due mesi solla1ttù aveva nolato un au111ento di volurr1e del suo addon1e, specie a carico dell 'ipo cor1Jri.o d estro, cui però non aveva dato alcun p eso, sia perch è, essendo un polisar cico, ritene.va essere ciò dowto ad aumento di peso genera le, s ia perchè tale fenomeno non si era accon1pagnato ad alcu11 particolare disturbo; co111e dolori, dispepsia , von1ito, epistassi, prurito, r11a solo a modica dis.prLea, attri·b·u ita a11ct1e. essa alla sua costituzione pletorica. l)ieci giorni prirna del suo i11gr esso in cli nica però a' eva in cominciato ad avvertire, anch e senza cause aJ)prezzabili , dolori sordi e tenaci alJa regione ipocondriaca destra , accorn pa~nati a qualche; in1pelle11te scarica alvin.a subito dopo i pasti. Si:pendo, c.11e il paziente e·r a affetto da lieve aortite e da polisarc.i~ , si poteva supporre, ch e per co11dizioni <linan1iche, fosse andato incontro n q11a1che fa ·ì to di iposistolia e presentare u11 fegato da stasi, cronicam ente au111entato di volumP; ma l'assen za di altri segni, che potes4

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ser u in qualcl1e rr1odo parlarci di insuflìcienza del cuore destro e quindi stasi della cava inferiore, escludeva a priori tale ipotesi. Così erd. da esclu.derbi, p er la diversa consistenza, yn fegato grasso, per quanto tale poteva soSJ 1e1 tarsi a causa della grande disposizione, che il paziente sem·b rava presentare, alla adiposi ge uera le ed nllo -3.buso, che aveva fatto del1'alcool, causa rimarchevole per la diminuizio11e di com1b.u stione dei grassi , e per la le~ion e della cellula epatica. (~011veniva piuttosto vagliare l 'ipotesi di una colec isti idropica, abnorn1emente ed acutan1en Le rlistesa, in r agione litiasica, per incun ea1nento di calcolo nel ci.stico, e da dieci giorn i non più quiesce11te, o per torsione del ff du1tcolo. Tale interpretazione pote va essere n1<)ltt, seducente, ])Oichè essendo noto ch e la i'd rope del'l a cistifellea, può comportare un r,otevole aur11ento di volume, con relativo be11essere, se se ne eccettui una modi.ca dolenzia, si aveva in ciò una spiegazione d ella sinton1atologia presentata dal p,a ziente . l,a superficie però della tumefazione, per quanto liscia, non era certo quella di una colecisti iperdistesa e cosi pure la consistenza, eh era piuttosto duro-elastica e disug uale e non teso-elastica. Inoltre mancava qualsiasi seg110 di ittfro , di decolorazio11i delle feci , di piginentazioni. delle urine e su tutto la intensità del dolore, cl1e suole accompagnarsi nelle colecistoslasi. Escluse le ipotesi, che più facilmente avrebbero potuto spiegarci la conservazione dello stato generale, ci si doveva rivolgere a quelle forn1e n1orb-Ose, che più frequentemente cornpro111etlo110 l 'economia g lobalmente. Per quanto fattori tossici ed infettivi (etilisr110 e lues) ricorressero nella sua anamnesi, la manca11za di ittero e di splenomegalia non ci conse11tivano di prendere in considerazione u11a cirr0si ipertrofica, tipo Ha not o una epatite ipertrofica p er stasi biliare. .~ra da escludersi a priori una cirrosi pigrr1enlaria , co~ì come un fegato grosso per morlx\ cli Banti, per leucemia, per arr1iloidosi , per ascesso unico e Jnultiplo , per ragioni int uitive, 111ancando ogni dato eziologico, sintomatolog ico eà obbiettivo . Tr.a le possibili La invece da prendersi in consideraziorJe era lu. lues , contratta da vecchia da la, no11 eurata e di cui si poteva affern1are a11cora la presen za, per la lieve aorLite e per la µosi ti vità delle prove biologich e d ella d eviazione del con1plemento e d ella floccu]a • z1on e. t 11oto ch e la sifilide epati ca acquis ita degli


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adulLi può presentarsi sotto due aspetti diversi o con1e una epatite int erstiziale diffusa, per abbor1dante proliferazione di tessuto connettivale, da co~tituire spesso dei la r ghi sepimenti cLe, irradiandosi dall 'ester110 all 'interno, e, scler otizzandosi, originano poi il cosi detto fega to lob·a t o; o dando luogo a neo-formazioni infian1matorie circosc.ritte, cl1e costituiscono ] a forn1a go,n 1mosa . lVla noi non potewamo 1)r enclere in con siderazione n è l 'un.a nè l 'altra, così con1e era da ahb·andon.ar e la forma ir_;ertrofica diffusa , ch e pur dando un ,q uadro 1r1oìto si111ile a11 ·epatite del paziente presen tuta, è 1)iù fre1qu ente n ell 'infanzia, in soggetti affeLLi 11.a 111es eredi La ria. Si poteva tutt 'al più p r ender o i11 consider azjo11e la forma n1ista , la sclero-gon1mosa, ch e d 'altra parle è la più frequente nella lues acqui$ita . I11 tale forma il fegato è ingrandito , c,orl delle g·ibbosità I) ÌÙ o m eno prominenti, divise da soì chi a volte appena r ile,r.a.b i1i, ma tali però d.a dare a lla sup·e rficie un 'aspetto ineg11ale e una consisten za diversa, essendo le go1r1rne di con sistenza molle-elastica in confronto al tessuto sclerosante duro. Inoltre vi è seLnpre o quasi una infi.an1n1azione della capsula di Glisson , avendosi così una perie1p·a tite 111olto rna11ifesta , <lande la presenza di chiari sfrega111e,n ti, e tumore di milza ben evidente , ch e in ge11ere n on inanca mai , mentre l 'ittero e la asri.te esisto110 solo negli stadi più a''anzati. Senza dubbio, da u n lato la contemp òranea 111anifeslazione luetica vasale, ossia l 'aortile ; <]all 'altro l 'an a111nesi e le r e.azioni sierologich e : Wassermann, I\..ahn , Meinicke completa111einle positive conferivano a questa ipotesi u11a certa fondatezza, nè l 'escluderla pot eva ] 'episodio doloroso degli ulti111i g iorni , poten· dosi anch0 in fegato luetico avere delle epa· talg ie. l\1a abhian10 d elta ch e nel nostro caso la sufJeriìcie d el feg.uto si dimostrava se n on assolutali1ente liscia, no11 certo grossolamente irregolarè. dalo importante che unito all a manca11za di fe.h·b re, con cui spesso la sifilide epatica suole accoro pagnarsi, e all 'assenza di una b encl1è n1odica tu1116fazione splenica e di una periepatite ci indu cevano a farcela escludere. Dovevan10 cosi rite11ere di trovarsi soltanto in J>resenza di una epatite in luetico, in cui la lucs 11011 era da ch i.amar si in c<iusa . Ri111a11eva allora da prender e in con sider a. zione l ' ipote. i cli un car cinoma, t anto più che , com 'è nolo , esso può decorrere silente i)er lun go J)eriodo , co11 sca r . . a cor11promissione generale. 1

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L·eLà del soggetlo, il decorso, il volun1e del fegato, la cor1sistenza potev.a no a priori a vva1o rare La le i p·o tesi. Tuttavia bisognava, p ri1na di ogni altra cosa iJ1dagarne la n atur a . F~ra un tu1nore be11ig no , u11 adeno111a, u1J. cisto -adenoma, un fegato policistico o un tumore mali moris? I tumori benigni a carico di quest 'organo suno mollo rari e diflìcili a diag nosticarsi: inol L1e _lJfe~enla1 10 un decor so molto più protralto di quello presentato d al no·s tr o paziente. Il fegato policis Lico può assumere grandezza vera1ner1te colossali; ma la sua superficie è i r1eguale e la sua con sistenza è diversa , a cau sa d elle 111olter)lici ci$ti , ch e, comprimendo il parencl1i1na epatico e determinando una ip erp la:sia con11clt ivale, lo divide in tar1te con cam erazioni. Forma e co11sislenza q ui11di diverse da quelle preser1tate dal fegato d el nostro paziente. l11oltre l'assenza di una co11coI'l1itante dege11erazione poli.cistica d ei r en i, di tumore di u1ilza e di tutti i fe•n omeni indotti dalla stasi p ortale, ir1 tali casi sempre presente, basta. vano a farlo escludere. L 'ipotesi di un Lu111or mali moris forse era µlù seduce11 te; bii sog·n.ava però indagare qu.ale ne. fosse l 'orig·ine, stab·i lire cioè se fosse prin1iLi vamente epatico o secondario dell 'apparato digerente o con punto di partenza da altri organi vicini, co1ne la pelvi. Nelle forme secondarie, non sempre è facile trovare il nucleo primitivo ed anzi vi so110 casi i11 cui :µuò n1ancare qualsi.asi segno sia clinico, che radiologico; n1 a n el nostro c.aso anch e tale ipotesi si poteva escluder e, oltre ch e J>er il sil enzio di qualsiasi dato .anan1nestico e si11Lomo cli11ico, a n ch e pe·r il fatto, ch e il fegalo del i1ostr o paziente non presentava la superficie irregolare, dovuta ai. vari noduli neoJ)lastici di dissen1in.az,i one e di infiltrazione (epiLelio111i , P sar c,on1i più raran-iente), n è la comprorr1ission e delle vie portali o biliari, con1e fa ci 11nentc in tal i forn1e si produce. Più p lausibile quindi er a la forma prjm it iva, ina non l 'ir1fillrazion e nodulare, cl1e fa assumere al feg·ato un carattere cirrotico, donde spesso si parla cli cancro-cirrosi, carat lerizz.ata da dolori terebr anti, da .ascite, ittero, decadimento, rr1a b ensì la forma primitiva d el cancro massivo dej fran cesi, il cos\Ì d etto can cro <i n1an<lorla, per la forma che esso assume, insorgendo ~entraln1 e.nte con sviluppo centrifugo e rispc ltar1.d o la parte superfì ciale del fegato. Questo avrebbe potuto darci ragione d ella superficie piuttosto liscia ed orr1ogenea, a conlor11i arrotondali, s1)ieg·arci la m ancanza de l1

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l ' ittero, cl1e come è noto, non si ha quasi mai 11el pri1110 periodo, cioè quando ancora no11 si han110 111e tastesi n ei dotti biliari o nelle gJandole d ell 'ilo portale e così pure l'assenza d ella l u111efazione splenica e d ell 'a scite, che , si sa può essere assente o di mqdic.issimo grado. Tale quadro, che ben si sarebbe potuto adattare al nostro , doveva tuttavia da noi essere acteltato con riseTva, per il fatto che lo Ftato ge11erale del paziente no11 era molto compromesso e il dolore, che n elle forme n eopla~tiche è sempre inolto pronunziato , nel nostro caso era stato modico, fino a poco tempo pri1ì1a dell )ingresso in Clinica. È pur vero, che sono stati descritti rarissimi <.:asi di n eoplasia epatica, in cui tale prezioso sintomo n1ancava completamente; tuttavia noi n on ci se11tivamo in animo di asserirlo . E a ribadire talt:3 OJ?i11ione stava anche il d ecor so, cl1e per qua11 t o le11to possa essere n elle n eoplasie è sen1.p re IJiù rapido di quanto non fosse s tato n el nostro caso; a m eno che n on s i fosse s upposto di trovar si innanzi ad un fegato, affetto prim1tiv.arnente da adenoma o da t111a qual siasi iperplasia quiescente , che , ad un ~erto n101nento , subendo una trasformazione tna]igna. avesse acquistato una rapida evol11zione. Stabilito ch e I 'organo addomi11ale patologi. can1ente ing ran dito era il fegato, rimaneva tut!avia ancor a da pensare ad un 'a ltra ipotesi dia g 11os tica , e forse l 'uni.ca da riten ere come più probativa, ossia quella dell 'echinococco: non I 'echinococco alveolare del fegato ; bensì l 'uniloculare, cioè la cisti di echinococco. Era da escludersi il primo perchè, pur es~ondo i11 quel caso il fegato grosso, poco do )Pnte e con consistenza· ·d uro-elastica, la superfic ie a1J ~are b ernoccoluta , e l 'ittero è evidente .e tali <la li , co111e ab·b iamo visto, n el nostro P'aziente erano assenti; m entre, data la deforn1ità <1ella b·a se toracica, era più logico sup·p orre una g rossa cisti di ecl1inococco, della grand ezza a Il ' incirca di una t esta di feto, con es1.rinsecaz1011e lateral e. Diamo pt:r ulti1no tale ipo tesi , non perch·è tale fo sRe sorta 11ell a nostra mente, n1a p er <'l1e po leva solo a111111 etler &i dopo le discrimi nazioni diagnostiche fatte. Pe.r e. sa parlava u11 cumulo di circostanze: fattori anan1nestici , eziologici, decorso del male e dati o·h iettj vi. · 11 p aziente era un con1mer ciante in ovini -t:d è ri saputo che a causa di ciò e anche p er ch è ne · era stato possessore, aveva avuto intim o ·contatlo co11 cani., ospiti, come è noto, prin1i d el ci8ticerco esa canto. Nulla di più facile

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quir1<li supporre che il co·n tatl·o diretto con essi, o attraverso i cibi da questi inquinati, uvesse potuto costituire la fonte della sua infezione. Il <lecorso del 1nale era poi simile a quello , che vi ert d.a tutti segr1alato: 'essere; cioè }'.e chinococco capace di vivere p er lunghi anni, e secondo ale,uni fi·oanco 25 anni, con decorso subdolo, lento, difficile in un primo periodo a diag11os ticarsi e solo possibile e facile a volte Ì L un seoon·do periodo, quando cioè per il grat1ùe svilt1ppo assunto si ha la deformazione d ell .ipucondrio destro, a volte come unico sintomo. Lo stato generale poco compromesso era t1n 'altra riprova e su ciò Page l fin dal 1842 r1chia1na va I "attenzione e Cardarelli n elle sue lezioni amn1.011iva , che « allorch,è ci si trova in J1resenza di un tumore dell'ipocondrio d estro e lo staio ger1erale è buono , bisogna subito pP,nsare ali 'echinococco, essendo I 'unico che n on co111promette tutto il paren chima epatico e dj co11seguenza la sua fun zione », essendo s ufficiente parte di ·essa a sopperire a tutti i processi di proteopessi, di glicogenesi , di bili• genesi, ecc. Tali dati di così gran rilievo: anamnesi e s talo gene,r ale, polevano quindi darci una spiegazione adeguata e precisa de11 'insorger e e del d ec0r so del male, e d'altra parte anche l'ohiettivit~ epa tica poteva darne conferma: volume, co11sistenza, superficie, mancanza di milza, di ittero , di asci.te, di febbre attestavano infatti di 11otercj trov.a r e di fronte ad un echinococco d el fegato non suppurato. Iì magg ior volu1ne da esso assunto in corrif'J>o11denza d ella xegione ipocondriaca, sì da svasare l 'e111itorace d estro n ella sua sezione inferiore, attestavano l 'estrinsecarsi della cisti s uperiorrnente verso I 'esterno e ci dava anch e la spiegazione d ella prese11za dei sfregamenti, trovati lungo il i11arg ine costale destro , fenon1 e11i d "irritazion e pleurica, sulla cui presenza vari AA. hanno richiamato l 'attenzione. L ·episodio ultin10 doloroso, improvviso, e le rrisi s uccessive potevano trovare spieg.azione in un.a rottura spontanea della cisti , e n ella in1 1nissione di cisti figlie nei dotti biliari o in ua'e111orragia intracistica o, come dai più oggi è ritenuto , in spusn1i riflessi d elle vie biliari. Tuttavia anch e questa ipotesi , pur essendo vcrosin1ilrr1ente la più esatta , presentava qualc lle lato debole, cl1e conveniva consi derare : se se n e eccettui la presen za di una modica eo inofilia 5 %, parlava contro la consistenza del fegato, in special modo al disopra del punto p iù p romine11te, sferoida le, non del tutto elastica,


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c0n1e è proprio delle cisti, e la mancanza del fren1ito idatideo e dei fenom eni allergici, sinlon1i , ch e, pur non essendo sem pre co tanti, tuttavia se si tro va110 sono di gran valore diag11ostico. È J1oto ch e il fremito idatideo, ritenuto orr11ai I1on più specifico, essendo stato risco11tra to in cis ti ova1iche e i11 r en e idro-nefrotico (Cardareili) pruò n1ancare a n cl1e n elle cisti di ecì1inococco e p er la piccolezza della cisti e per la t011si0ne di essa o p e•r lo spessore del te::,:-suto pericistico, ch e può divenire duro fino ad a$Slllll6re l' aspe tto calloso COSÌ il pruri t0, l 'cpi s ta~s i , l 'orticaria, co111e tutte le altre r eaiioni biolog·ich e : la l)r ecip ito-r eazi.on e di "Purttoll i . la d eviazion e d el complen1ento di Ghedini-vVeinberg, la intradermo-reazion e di Ca 011i , eh ' erano stat e le sole prove biologich e da noi e pletate. Non er a stat a praticata la sotl o-cutaneo rea·· zi1Jne dt Pontan o, nè I.a intradermo-reazion e l)Toposta da Devé, con l 'anatossina idat id ea di J maz-Apt)l1alie, cioè a dire con liquido idatideo aclc.lizionato ad una . piccola qua11tità di for111olo e riscaldato a 39'ì p er un inese·, che è rj t.enula la r eazio11e più fort en1ente positiva e <luralura e cl1e "j..Jer tale rag ion e avrebb e potuto i11firnlare o 1n en o la i1egatività d elle altre . . r eaz1on1. Per quanto oggi da diYerse parti si affermi ch e tali r eazioni biolog-ich e non iano d el tutto specific l1e, trattar1dosi anzi di r eazioni di grupi)O tra te11 ie di differenti specie e fi11a11 co fra tenie e parassi ti intestinali . Del re to anchB il 111ecc.anisn10 di tale pro<l uzio11e n on è .1 ncora d el tutto chiarito. E be11chè , ] a parete cistica fir1ch è è normale e sana ia ritenuta imp·ermeabile ai colloidi e c1uir1c.li aIla diffu sione d e]le proprie ostanze l(lssicl1e, elabora te dal p·aras~ita , capaci di agire da antigene an a fil atizzante, è noto con1e, con pareli ap·vare11te111ente integr e e con lievi alterazioni della m en1brana per fatti infi.amma' ')ri e di i1Yvecchi.amento, si h a la tra udazione di es e e la sen sibilizzazion e d el] ' organi. n10. na pr ova sperin1ent ale ne è stata da ta da Ba ·tai , il qt1ale h a pot uto dimostr are, ch e, 111entrc i)er via parenterale tutti i soggetti trattai i con liquido i datideo, divengono iper senf'il>ili , ... olo una parte dei portatori si trova in .. lato a1ta fil attico. A\'rc11trn o cosi potuto ammettere di trovarci inn a1lzi a d u no di questi ultimi casi , oppure i1111an zi :.ìcl uit.a cisti morta p er inquin am ento o i>cr "' Ul>purazione, cosa poco probabile per l e ragione e po le, parlando dell 'ascesso epati co.

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Nonostante t.utte quest e con siderazioni l 'ipotesi pii1 prob ativa e seducente rimaneva però se1npre quella di echinococco, costituito da una grossa ci sti, estrinsecantesi lateralmente i11 allo e circondato da una gran quantità di tessuto fibroso r eattivo. In tal modo infatti si poteva avere una giusla spiègazione del decorso, del volume, della c.:on sis tenza, d ella superficie del fegato; mentre .amn1etlendo una integrità completa della !r1embrana ci polevan10 rendere ragione sia d ella negatività delle reazioni biologiche e della 1nancanza di tutti gli altri sintomi, dovuti alla presenza iL1 circolo d egli anti -corpi specifici alJ ·antigene allergizzar1te echinococcico. Fu posto quinài la diagnosi di echinococco d 0l fegCJlo nonos tante l 'obitus irr1provviso ci aYes~e in1pedi1 o di fare ulteriori ricer ch e : co111e 1:1 coleci5Logralia, I 'indagine radiografica del1·apparato dìger e11te e di tutti l 'altre concerJ1enti la funzionalità epatica: col esterinemia> biliru bi11e111ia , ecc. Cor11e s1 ~ a ccennalo , dopo sei giorni di degenza il paziente fu colto da in1provvisa enter orragia, accompagnala da d o lori sp·a smodici , profusa ::>ud orazione, pro·for1cla astenia, amb·a sci.a 11011 al punto però cl1 e egli non trovasse la forza di r ecar si al gab inetto a ponzare e di l'n.1 ritorno al le tto. Superfluo è dire i1erò elio ogt1i pronto soccorso fu Yano; il paziente' r apidamente deces e qua~i i11 collasso. L 'esito firi.ale, i1nprovviso, rapido, aumentò la n ostra perple.;s ità, dovendo a noi stessi 1)orre il quesito , so egli era d eceduto per skoch a11afilatlico, a cau sa di s po11tanea rottura . della cisti ed enterorrag·ia o per e11terorragia da varici delle n1eseraicl'le ·o d.a ulcera perforante 111 j sconosciuta. Diiiìcilissi1110 era riso l\'er e i11 p ieno questo ques ito , t11tl !al più si pote,rano em ett er e delle ipotesi. Si poteva ad e~e mpio pensare ad improvvisa er1teror1 agia e per ]::i tenden za degli epatopaz1enti alla er11orragi.a e per la presenza di qualcl1e µl esso venoso, forten1ente i11gor gato, a causa d e]]a . s1asi , indotl a n ei ,,asi addominali dal1·en0rnJe volume d el fegato, stasi ancora non resa n1°'.lnifesta da a ltri sintomi , come emorroidi , af'icite, ecc. _A,. cjò avr ebbe dovuto di certo co11 correr e la la bilità vasale, cui gli epatici var11t0 in contro , ver quanto n essuna prova ci aveYa permesso di n1elterl:-1 in evidenza, com e la i)rova del laccio di ~.,rugoni : la prova di Koch , l<i i)rova del martello , ecc. Non c i 5e111hrava verosimile l 'obitus per sk.och, non rivesiendo la sintomato1ogia final e1


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SEZIONE PRATICA

la sindrome d ello shock a nafilattico , rapida- spinto ver so sinis tra. Il r en e destro app are a den1enle n1ortale , cl1e si accompag na a vomito , r en te alla rnassa d escritta, da cui è faciln1ente iL1gl1iozzcJ, collasso e ch e, esse11do dato p er ri111ovib·i le . .:\.Ila s uperficie· di tag lio si dimostra, rotlura i111pro, visa o spontanea d ella ci sti , pTocon1e la 111.assa .1:Jr ecedente111ente d escritta sia voca dc•lor e violeillo in r eg·i or1e epatica , i1a ucoslilui ta in g·r an par te da t essulo di aspett o sea, ur ti caria. itcoplas tico, piut losto r11olle, di a pett o en ceJaMancava il traurr1a cap·a ce di spiegarci la loiJe in q u.alcl1e parte degen erato in degenein11)r ovvisa rottur a , n1e ntre riten endo ch e la r:1zion~ co lloide, in altri tratt i in d egen erazione r o l tura fosse avvenuta piullost o sile11zi.osam e·11te ci ~ti.ca . ln qualcl1e punto pr esen za di fatti. . .,. e111or r ~1 g 1 c 1. 1 L cl1e., con1e è noto può a volte verific.arsi , sp eci e p er rott ura parziale, n1ar1cavano i fenoDall 'ap c1tura di quest e grandi cisti fu orie111e11i anafilattici , i quali n on av rebbero dovuto .scr liqui clo li111pido ; n o11 emorrag·ico, n on corn1ai 111a1L<;nr e in ca so di rotLura pa r ziale e IJUs.<.:ola Lo, e si rnette i11 eviden za una m embra -· sile11te, appunlo p er cl1è, avven endo questa in · l1a cl1i ti11osa di colorit o giallas tro. n1odo ]enlo e quindi capace di sen sibilizzare Aperto l 'intesti110 si trova san gu e travasato l 'or ganismo , l 'in1provviso riassorbimento del di colorii o picea e dei coaguli. Il r ep erto is tologico dava la conferma de] liq11irlo ci.stico a vreb·b e potuto dar .luogo allo skoc h n1ortale. <lati i1ocroscopici , trattarsi cioè di una cisti ì~ on potevamo ritene r e proba tiva · l 'ipotesi di cli (}Gl1i11 ococc,o con d egen erazio11e can gerign a u11 'ulçer a p erfor allte, sia p erch.è avre~mo do\1>rof. Setti.). Come si ' rede i dati biop sici conferma vano Yulo trovarci in presen za in tal caso di una ul ceTa silente, ch e non è poi tra le forme p iù n elle sue g ra ndi linee la n ostra suppa izion e tliagnos tica. n1a ci d ava p er ò d elle, g randi sorfreq11enti , sia per ch è la sindron1e dal paziente 1Jl'0se, l 'u11a p er quanto concerneva la caps ula prese11tata non era quella di. un peritonismo fibro sa intorno al p ericistio , ch e n oi suppon ~ ­ acuto , sia p er ch è infine contrastava con la va1110 solo enormen1ente i11grandita, l 'altra p er nostra a bitudin e i11entale di p orre due diagnosi contemp-0raneam ente alla spieg·azione di un 4.uanlo cor1cerne il volume de-I fegato. Si e ra pen sato infatt i ch e il fegat o fosse enorfa Lt.o , c l1e ci sarebb·e st ato agevole spiegare 1 nfr11e1tl e au111e11tat0 di volume, ch e p ortasse con llD solo concet to diagnostico. Tutto ciò prem esso , s i doveva porre la diao e l suo g r e111bo ]a oisti estrinsecan te::;i i11 alto, gn osi di obitus pe r enter orragia da varici in a ll 'esterno sì da cos tituire quasi urta g r ossa b oz~oe:gél l o luetico, a ffetto da ci sti di echino za ~ovra _p post a ad esso , ed al contrario all 'esam e C<>Cto rl ~l fega to e da lieve aortite. · diret1o , con1e si è detto , l 'ala d estra del feIl r e pr.rto n ecr oscop ico h a confern1ato tale g·ato ri~ul Lava a trofica e sp·o st ata a sini s tra e supposizio11e diagnostica, riser vand oci per ò una L{Ua11L(> i palpava er a da ta d alla turr1erf.azion e 5or presa . i1eo-cis tica, intiman1ent e ader ente ad es .a. lic110J lo a1iato1no-patologico eseguito dal l11terpreta11do qui11di que llo cl1e era di per1n·oj. Solli. i in enza del! !u110 con1e pertinente dell 'altro, si Aperi a la cavità p eriton eale si nota, ch e le era co111rr1esso l 'error e di. aver escluso l 'ipo tesi a11se inte.. Ljnali sono di stese e inten samente di un co11comitante n eopla m a, mentre ri maarrr,ssa lc. L'evip Joon ·è r etratto . Non esiste li11eva i11vece esatta la dia gnosi di echinococco e, quido 11 cJla cavità del piccolo bacino. 1F egato l 'obitus per entP.r orragia da n oi su ppost o. 1to tevol111enLe abbassat o tre dita sotto l ' arco e Da tutto ciò i>u ò d e u rner i I 'inter esse d cl così a11ch e il lob o sinisl r o. caso e le difficoltà diagnosticl1e incon t ra te, e Pleure asc iutte. Di.afran1ma n iobile, non adele a11 c ru a Ji e di decorso da esso p resen ta le; sì r e11ze tra fegato e diai ran1n1a. Poco liquido 1~he n1entre, con1e s i è v i.. Lo alcu ne deduzioni n r,l sacco p eri cardico. Cu or e di volum e au(~i lasciava110 pie11a n1 e11 te in for e ul n eopla11'1enLa to in n1ocJico gr a do . Sul decorso delle s111a, inducendoci a p orre dia g11osi di echi nocoron arie p lacch e di ::irterio-sclerosi. Aorta rirocco , al tr e sem bravan o scu otere tale ipotesi. giii~, <lefort11aLa, di form a allungat a. Aper t o il Non ripeter ò qui le r agioni ch e ci indu sero ventricolo sinistro, l 'isp ezione d ell 'aorta dimoa si111ile ipotesi , avendolo fatto cli g ià n ella d i~1 ra la carRtteris Lica aortite luetica . Milza di c:cu ssio ne diagn o tica. volume n ormale con capsula g rinza .. Nella Pertartlo la cor1con1itante pre enza della ci.:;ti p .qrte deslra dell 'addo1ne, con.tigu a al fegat o, e del n eoplasm a n o11 er a da attrjb uirsi ad una co11 c ui contr.qe ad erenze t enaci , esist e gros- rnera causalità, b en sì , da la l 'in t ima adesione tr a le du e formazioni , ad u11 rai)porto di vera siss ii11a 1n asisu di colo rito vari o, bernoccoluta, ro n 1 peflsj111e11Lì circoscritti di colore b·jan ca- i 11t erdi penden za . Si dove·va infa Lti r iten er e ch e la cisti , da1a s rro. Il lobo d estro del fegato è atrofico e 1

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POLICLINICO »

la sua grandezza èlovesse giudicarsi preiforn1ata da più tempo all'insorgenza del neoplasma e cl1e solo in un seco11do periodo avesse subito Ja degene1·azione del tesst1to pericistico in neoplastico; donde il decorso silente e lo stato di relativo benessere generale compatibile con cisti di vecchia e.lata e I 'ulteriore decorso, raJ1ido e tr,a volgente da riferirsi al neoplasma. È da ritenersi infine, che se l 'obitus non ' l'osse ii1t0rvenuto così bruscamente per l 'enterorragia, la neoplasia si sarebbe forse eviden1.iata in tutta la sua sintomatologia e allora non ·è da escludersi, che si sarebbe cambiato co11ce tto diagnostico, ammettendo cioè il neopla i1ta <lel fegato e disconoscendo forse 1a cisti iiJaLidea . Certo se l'idea dell 'echinococco non ci avesse co1npletarnente sedotto, noi avremmo potuto, tenendo presente i dati anamnestici, ritenere giusta la supposizione, fatta e su bito esclusa, r]i tro·Varci cioè innanzi ad un fegato primiliv.arr1ento affetto da un adenoma, che avesse .st1bito susseguer1temente una evoluzione ma1

Ji g~a.

Tutt,avia spiegabile è il nostro errore d 'int erp,relnzio11e diagnostica, quando si pensi alla rarità di simile evenienza. Scarsi infatti so110, a mia· conoscenza, i casi segnalali n ella letteratura: W. Loehlein nel 1:107 cita un caso di cancro del fegato da cist ocercosi con diffusione al diaframma e ne rlln11r1enta altri due, .uno di Dihbet, l'altro di Ba111ber.g, cl~e parla di iperplasia adenomatosa i ntor110 a due ci~ti nel fegato; iC ostantini nel I f1} O seg·nala un caso di sarcon1a e Modena l!Jl4 u11 adeno-caréino1na, mentre nel 1927 E.lly ,Zieg·ler, un caso di carcinon1a biliare, uno di scirro e u110 di cancro gastrico, tutti insorg·enti clal tessuto di reazione pericistico. Infl 11e i1el 193'0 A. Fab,b ris descrive un mesoteJ ioma da ec.;hinor.occo epatico e nel 1933 L. Plazy e P. Damany un caso di cancro prin1i1i vo del fegato in un negro portatore di cisti ùi echi11ococco, per quan1 o tali AA. non parlino di alcun nesso di dipendenza tra i due r1rocessi ntorbosi. Qual' è l 'insegna1nento che dal tal caso se ne può detrarre? C~1e i tumori della regione i p~ondriac.a destra son veramente tra i più di~ficili a diagnosticarsi, che bisogna nel porre la diagnosi o sere IJiù che possibile unicisti, ma non sem1lre però· quando tutti i dati clinici non hanno una piena spiegazione dei fenomeni riscontrati e che i11fìne non bisogna essere corrivi ad ar111u~ttere Ja presenza di un tumore, anche quando le condizioni generali sono buone. 1

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l:\lASSUNTO. L 'A. descrive un caso di cisti di echinococco del fegato di dilTìcile interpretazione diagnostica e che il reperto biopsico confermò met-. ten·do però in rilie·vo la singolarità di una dege11erazione del pericistio in neoplastica. BIBLIOGRAFIA. ~·RuGONI.

Relazioni Congresso delle Scienze, 1932. MELLI. Policlinico, Sezione Medica, 1933. BRULÉ. Archives des Maladies de la nutrition, 1934. DEvÉ. La Normandie Médicale, aprile 1934. D'AMATO. Trattato Italian.o di Medicina Interna, 1931. CA.nl>ARELLI . Lezioni Cliniche, 1920. LEUBET. Diagnostiche delle malçittie interne, 1915. ZERI. Appunti di Pmlologia Medica, 1930. AcHARD. Anatomia Patologica, 1909. KAUFMANN. Anatomia Patologica Speciale, 1906. BASTAI. Riv. Sud-Amer. de Endocr., Inm., & C. n. 11, 1926. PUNT0N1: Bollett. Scienze Me<l. Bol., 1910. PONTANO. Policlinico, Sezione Medica, 1920, p. 405. CASONI. Folia Clinica-Chirurg. e Micr., 1912 . C10NNI. Minerva Medica, n. 48, 1932. ZIElGLER. Centrbl. All. Path., n. 41, 1927. MonENA. ~athaologica, 1915. LoEHLEIN. Ziegl. Beitr., n. 62, 1927. Citato da A. F ABBRIS. Tumori, fase. III, 1930. PLAZY e DAMA 'lY. (Cong. Patol. Esotic.). PressP Médic., ottobre 1933. FABBRcs. Tumori, fase. III, pag. 239, 1930.

PROBLEMI

PRATICI

Eliofisiologia ed elioterapia clinica. (FR.

HECKEL.

Journal méd. jranç., apr. 1936).

La cura solare, la 1)ratica i11onda11a del soleggian1ento e del nudismo sulle spiagge e sulle montagne ha prorvocato dei ditirambi come anche d·elle accuse infondate anche da p<:rte di medici di discutibile competenza. Non è quindi male fissare i11 ·p roposito le idee allo scopo di impedire esagerazioni da un lato e dell 'altro. Noi dobbiamo al sole il calore, la luce e gli efCet ti biotici ed istochimici. Per guanto riguarda l '11omo, l 'azione solare diretta od indiretta (alimenti irradiati) è indispen sabile al suo equilibrio fjsiologico. Glj erbivori producono, dai vegetali soleggiati creatori dei carboidrati e delle albumin e vegetali, la propria carne che i carnivori con~ sumano ed assimilano. Per mezzo di diverse evol11zioni, dal sole al vegelale, <la questo all'erbivoro e da quesl "ultirno al carnivoro, si hanno vari a<lattamenti dell 'e11ergia solare ai tessuti chimicamente complessi degli animali superiori e del1'uomo. Per questo, le questioni sulla dietetica vegetale od animale sono assai meno semplici di quanlo si ritiene generalmente; vari pigmenti' (cJorofilla, ficoeritrina , melanina) hanno la parte di catalizzatori in Lutle queste trasformazioni con1ples·se an i1naìi e vegetali .


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SEZIONE PRATICA

Gli effetti del bagno solare sull 'uomo nudo esposto ai raggi in tutte le sue parti sono vari seco11do che esso è adattato, cioè pigme11tatc, od inadatto . I j Sistema riervoso. La prima impr€ssi0ne è quella di benessere, di euforia, anche per temperature che sembrano quasi insopportal)ili per l 'individuo vestito. Nei non adattati, si hanno invece stanchezza e dep·r essione psichica. Tutto questo è dovuto alla sensibilità d ell 'estesa rete nervosa cutanea, cha J.a rende impressionabil e come una tastie·r a ultrasensibile; se i1e hanno, com e conseguenza, ·vari riflessi, sia locali (sudazione, secrezione sebacea, desquan1azione , pigmentazione) e generali (circolato·r ie, re;:;piratorie, metaboli che , secretorie, endocrine, ecc.). 2) FUJnzione pigmentosa. l;na d elle più imr1ortanti modificazioni cutanee è la formazione del pigme11to melanico, che compare più o meno rapida1nente seco11do ch e l 'individuo è bruno o bio11do; con i bagni quotidiani di 2-3 ore in 2 seidute, esso raggiunge il suo con1pleto ~viluppo in 2-4 settin1a11e. La sua funzione ricorda quella delle vitamine, fcr1r1enti catalizzatori; esso assorbe 1'.energia dei raggi solari .e l 'accun1ula , p·o tendo poi restituirla r11ediante gli steroli , che esso atti. Ya ed ha inoltre un 'azione protettiva contro un ·irradiazione eccessi, a • Dopo l'adattamento, il pigmento rappresenta una riserva di energia per lottare contro le infezioni e le intossicazioni. E ripreso da] s:1ngue e distrib·u ito nell 'organismo per i suoi bisogni di difesa e le sua necessità in teròli attivati e vitamine. Quando è esaurito, una nuova esposizione solare riproduce le riserve; donde l'utilità di cure solari interrotte e riJJrese. La rapida pigmentazione costituisce un indice di vitalità, com e si osserv1 nei bamb·i ni e nei giovani; però, n ei vecchi indeb·o liti e nei deboli, la pigmentazione rapida ha un significato opposto, spiegato da una modificazione funzionale dei surreni. La pigrnentogenesi è una funzione ger1eraJe importantissin1a e 1'elio si (bagno solare igie ~. nico) pra1 icata costantemente sarebbe assai utile, facen do forse scomparire m.olte malattie l>a11ali della , -ita moderna, dovute a carenza so lare. Tal e pratica r en derebbe inutile l 'elioterariia . 3) Reazioni cutanee, indirette. Si 11.anno vari fenome11i circolatori (congestione , e1·i tenta, gonfiore) e delle reazioni contradditorie : cherat.osi neg li abituati a lla luce solare, in cui però la pelle è, nel suo insieme, assottigl,iata ])er din1ì11uzion,e dello strato adiposo dell ' ipoderma. Nel suo insieme, J.a cute in talj indivjdui è cedevole al tatto , brillante e lucente. 4) j~ e.:a.zioni circ:olatorie. Eccitazione delJa circolazione periferica, aumento e poi abbassan1ento della tensione arteriosa. Negli i11adatti, in seguito ad eccessivo soleggiamen1

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to, si hanno palpitazioni , angoscia cardiaca, aritmia, dispnea e talora anche minacce sincopali (un abbozzo del colpo di calore). 5) Reazioni respiratorie. Quelle polmonari son o poco notevoli, sal,ro negli inadatti e negli nnafilatizz.a ti. Importanti sono quelle respirat<>rie interne, nel senso di esaltamento degli scam.b i, do·v uti in parte ·alla eccitazione deJ] a tiroid e, ad a'Lre cause e soprattutto alla az jo11e energetica del JJign1ento . 6) Reazion.i sull' app·araito digerente. 1.a digestione è abbreviata e di ve11ta più facile; neg·Ji adattati , le sedute di ur1'ora d etermina110 urL ap1)etito intperioso, n1entre g li eccessi s i accomp~Diìano ad anoressia, sete estrema , atonia delle ghiandole digestive. 7) lf eazioni secretorie ed esc.retorie. Sul 1)rincipio, i cittadiI1i e le donne sudano poco, lna in seguito, la pelle si bagna abhor1dante1t1enl(~ di sud0re, il ch e evit.a l 'ansietà, gli stira(,chiarne11ti , il bisogno d i i11uoversi e di al-· zare g li arti inferiori , cl1e costitui scono il pri;110 segno d ~i11Lolleranza e di radio-int0ssica.zio116. I..k1 r ipetizion·e quotidia11.a del sol·eggia1nento diminuisce la sudazione, cl1e è maggior~ al n1attino che Ja sera. Il peso del sudore limina to vari.a da 200 a 120·0 cm{;. all 'ora ; il su o n1assi1110 è, per gli adattati, verso la fine della prima ora, salvo il caso d i ingestion e J.i piccole quantità di b evande ghiacciate, rhe delermin.q l 'elirr1inazion e di una quanti~à 2-:1 volte ::;u1)eriore di quella de l liquido introdotto. L'eliminazione del su dore è benefica specialn1ente negli nrtrili ci, reumatizzanti, gottosi, ecc. Sul principio, si os ~ erva aun1ento nella minzione, eh.a irt seguito tende a diminuire. La pell.e va co11siderata come un agente di grande i1nportarlza per Ja modificazione d·ella soglia renale e viceve1 sa, avendosi una vera soglia cutanea. Es.istone dell e oligurie ,e delle poliurie connesse co r1 l 'elevazione o l 'abbassamento della soglia cutanea, in m-0lte rr1alatt ic della nutrizione del circolo ecc. Ora, le sin ergie morbose con il rene ono notevolmente modi fica te e migliorate sotto l 'azione della luce, la quale diventa così un mezzo terap€utico cli grande in1portanza in molti stati autotossici . 9) Reazioni Zocomotrici. Anche senza esercizio fisi co, la esposizione alla luce provoca uno sviluppo del sistema muscolare, ch e è pi1't ·evide·n te nei giovani, specialme·n te alla p"!.1))ertà e durante la cresc·en z.a. An che Je altre parti d·e ll'apparato locomotore se ne giovano. 10) Effetti sul peso e siil vo•lume del corpo. Oltre che alla sudazion-e, sono dovutj a l) ~ eva[porazione poln1onare , al] 'acceleramento circolatorio cutaneo, all 'esaltazione del mie taboJismo generale, all'eccitazione funzional e delle ghiandole endocrine ( pecialn1ente la tiroide ed i testicoli più direttan1ente sottopo-


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sLi al} 'azione della luce), noncl1 è agli effetti sull 'apparecchio urinario. L 'A. fa anch e m enzione d ell 'azione b·a ttericida. L'ELIOTEHAPIA ED I SUOI RISULTATI.

L'elioterapia è stata dappri1na applicata a d elle manifestazioni chirurgich e o dern1atologiche, n1entre le ap1J1icazioni medich e sono più recenti ; la esperienza di gue.r ra ci ha poi in segnato l 'in [lu.e11za cicatriziale d el sole Slil.le ferite ·e quella b,a ttericida nelle infezioni .banali. a) Obesità ed ingrassa.m ,ento. A detta del1'A. , l 'elioterapja sostituisce l 'infed ele n1ed ic ;1zione ghiandolare ed agisce sul drenaggio Jj11[0-lacu11 are e sanguig110 de.Ila pelle; comb atte, quindi , due degli elem ·enti costitutivi o~senziali d ella cellulite, ch e quasi sempre è connessa con gli stati adiposi. Il ritmo della c.a duta del peso è di 8 K g . al miese, senz.a elioterapia mentre, con questa , arriva ad una media di 12 J\.g . e fino a 15-1•8. b) Diabete grasso. L 'agg iunta d ella c ura sol.are costituisce un progre o notevole n el di ah·et e ; essa accresce la secr ezion e d 'insulina , comb·a tte la cellulite ed aiuta ad iniziare la fase degli es.er c izi , in modo da aumentare la t olleiran za agli idrati di carb o·nio. e) Gotta. È ovvio ch e I.a cura solar e va ir1trapre a soltanto qua ndo non vi sono crisi acute. La c ura elio-marina ·è sop,r attutto util e n ei gottosi m agri , n·evropatici , cellulitici , ell e le n evralgi.e e le lombo-sciatich e fanno so ffr ire p iù che gli attaccl1,i articolari. Sono sp ecialn1ente utili p er essi i 1~aggi calorifici e infrarossi; quando si tab i1isce Ja sudazione, e si ne r isentono un b en esser e ed una detensione proporzionali alla sudazion e tessa. La bal11eazione fredda n on è affatlo controindicata nei gottosi , m entre i lor o di turb i n ervosi e v.Dso -111 otori e 11e trovano bene. La renella e la ]itj asi , l 'i11erLen ione pletorir a o r en ale , Ja cellulite co tituiscon o altre indicazioni. Le radiazioni sol.ari .aumentano la diuresi , abba sano la t en sion e art eriosa, modifi cano o-li ca n1.bii nel ciclo organico d egli idrati di carboni o e dell 'azoto , com e in quello dell'eccitazione. Si d eve pe·l'Ò s tare attenti a dosare accu ratam·ente la cura , p er evitare l 'au1l1enlo dell ' irritabilità , dell 'emotività, d·ell 'an sieLà , tan t o frequenti n ei aottosi. d) Reumatismi Gro1n ici (artrosi , artriti). ]_'elioterapia provoca un rinnovamento circolnlorio, u11 drenaggio celluliti co, favorisce l 'a1io11e nutriti a del pigm ento e d ell '·ergost erol , la ricalcifi caz ione e la depurazione generale. Si dovrà i11t eifromp1er e la cura negli attacchi i11 flan1111atori. F avorire la sudorazio·n e inediante sedute lungl1e (2 ore) aiutate da inge"' .. tion e ::li a . pirina, di ali an1moniacali. di b evande ghiaccia t e; ommini trare una dieta che non favori ca la µlelora e con igliare la ginn astica 111edica 11elle artrosi . 1

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e) Nevralgie e nevriti. Particolarmente utile n elle ciatich e e nelle nevra)gi,e cervi cobrachiali; l 'elioterapia agisce. pe·r rivulsione e ct.erivazione circo1aloria. Essa è u~ile altresì J1 elle varie a lg·ie di origine traun1atica e pro f.essionale. Risultati n otevoli si ottengono nella psoriasi ch e spesso scompare in ur1 1nese alla dose di 2 sedute giorn.alier e di 2 ore e g uarisce in 3 inesi. Vantaggi notevoli si hanno nel.la cellulite, che spes o scompare dop 0 2-3 .anni di stagioni solari di un paio di mesi, specialmente se accompag·nate da massaggio delicato. L 'elioterapia è altresì utilizzabile nell 'asn1a, n el 111orbo di Addison, n el.I 'ascite, n cll 'i11suffici·enza idruri.ca del rene, nonch è in casi di arteriosclerosi, di aortiti, ecc. Con,troindica,ziort.i. Si andrà molto cauti o Tlon I.a si ap plicherà affatto qu.a 11do s,i tratti di notevoli disturbi circolatori, m entre sarà utile se ques ti son o li evi , per la t endenza ch e h a l 'eliotera·p ia n ell 'equilibrare e r eg·olare la p·r e sione e la circolazione. Controindicat a è altresì 11ella fase precancerosa , n ella cong·esliona degli organi dig-e renii, speci.aln1~ente d el fegato , n e lle e,1 norroidi, m ·etriti emorrag·ich e, n el.la tuberco losi p olmonare evolutiva. Negli individui co11 v.arici, si dovrà dapprima ridurre la pletora ve110$a e poi esporr e le ga1nbe, t.ando in posizio11e . . draiata, con i piedi in alto e f.ace11 do il b·a g110 fr eddo consecutivo. T ee.nico. d'el bag n,o d·i so l•e. B nece s.aria l 'esposizione del co·r r)o i11 s.tato di assoli1.to 1iudism.01, curan clo ch e siano CO!)C'rti ta tiroide e g li organi genitali . ~ indispen ·ab il e lln adattamento progre i YO: 1) p er la durata : sedute dar-,p rin1.a 3 volte la setLi111a11a , controlla11do sen-i;prre la t emperatura e la frequenza d·el polso; ] ',adattamento esig·e g·en c.r almente 12 sedut e; se è fat1o b en·e, non si i1oteranno eritemi , d(squam.a zioni imp,ortanti , r1è malessere , n1a solt.anto eufo ria; ]a diuresi r egolerà la qua ntità di b eva11de. 2) P er l 'inl e11 ità , Le11endo presente cl1e il n1a . i1no di azione dei raggi è fra le 12 e ]e 13; l 'ada ttan1en Lo si i11izierà n elle ·o re d el 1n.atti110 e n1an n1ano i 1>rocede si spos1·t r à la se duta verso il mezzog·iorno di 10-15 rr1,inuti al giorno. La durata m ,a si1na d·elle sedute ·è di 4 ore a Leysin; ma , ti] mare e nei no&tri climi si andrà m olto più guardinghi. Si t en g.a .present e ch e ogni pazie11le che dopo un p eriodo di immobilità i agita , posta gli arti inferiori ed accu a d ell 'an go e ia cardiaca, de, ..e abbando11are il solarium. All 'inizio , coprirsi la t e ta e m etter-e d egli occhiali scuri. La posizione 1nigliore è il decubito successivamente dorsale, ventrale, laterale; sul mare, ver so lie 1·5, è efficace la po izione verticale . J..1a pig n1entazion e, una volta 01)ravvenuta, può m .a nten ersi n1edianle sedute discontinue o farla scomparire distanziandole. 1

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SEZIONE PRATICA

Necessaria .~ l'applicazione idria.ti:ca. successiva, con in1n1ersione. di 20-30 minuti a tem1

peratura fra 17° e 22°; la doccia, aggiunge 1'A., è i11 ufficiente. L 'e po ~ i z ion e al sole sarà più prol.ung.ata per le parti più affette. Non si deve però scordar e ch e, nella oellulite, l 'eccesso di radiazioni può richi.an1are localmente dell 'acqua, aggrava11do il processo d 'infiltrazione. I .a IJig111e11tazione p uò essere agevolata da l1·u so di una miscela di olio di cocco e di olio di l)ilraffina, che p erò disturb1a l '·escr·ezione ruta11ea. lìl. • 1

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Jlate) possono celarsi proce si infiltrativi, (;avitari ecc. Lo stesso dicasi d ell 'o Lacolo rappreser1t:ato dai processi cicatriziali , ispessimenti , coltroni della pleura o i versamenti pleurici di varia 11atura ; 1 indagine diventa a n cora più int er essante quando tali processi sono con secutivi al trattamento p·n eumotoracico. Difatti n ei tomograrnn1i presentati so·n o spesso evidenti chi.ari segni di un proc e so infilt.rativo o cavitario ch e' non a_p·paiono n ei radiogram1ni di co·n fro·n to. L ' indagin·l~ tom1 o grafica si è p-resentata sp·e cìalmente dimostrativa p er non dire brilla nte in a lcuni casi di bron chiecta ie i1ei quali I 'alter.a zione era localizz.a ta n el lobo polmonare inferiore di sinistra (una delle· sedi più frequ enti delle bronchiectasi'e) e completamente nascosta dall 'ombra cardlaca nel comune radiogran1ma. La tomografia p ermetterebbe quasi . . en11Jre di evitare la broncografia co11 n1ezzo di contrasto ch·e di solito riesce molto fa tidiosa al i)aziente. :F inalmente l 'A. presenta l 'e an1e radiografico di un caso dove n1edi.ante la ton1ogra.fìa è stata messa in evidenz.a la c.ausa di p ermanenti di ~Lurbi cardiaci costituì la d.a a deirer1ze pericardio-toraciche rimaste inv isibili in tut ti gli esa111i })r ecedenti . L 'applicazione della r adiogr.afia a strati (sezion e radiologica) i~app 1re enter ebbe quindi un contrib·u to notevole a lle no tre p·o s ibiilità diagn o tich e. L'A. p erò fa notare ch e la tomografia non può essere e eguita quale esame i~ol ato e tanto n1eno so tituire l 'esame radiogr afico abituale , il quale , oltre a l suo signi'fìcato fondamentale, costitui ce un punto di }Jflrtenza e forni's ce l 'indicazion e e atta p er la :necessità e il modo d 'e ecuzione della t o1110gra fi a. S. ~1rNz. 1

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SUNTI E RASSEGNE ù RGANI RESPIRATORI. La r oentgenografìa a Rtr ati (tomogr afia) nella diagnostica polmonar e. (J. W. SoPP. ZeitStchr. f. Tub erlculose, vol. 75 , f. 3, g iugno 1936). Recentemente e per rr1erito di Bocages, Grossmann e Chaoul è stato elab·o rato un n uovo metodo radiologico che perm ,e tte la rapp'I'esentazione ra.d iografica di singoli tra I.i dell 'orga110 o corp·o ·esaminato.. Tale metodo, cui viene as egnato il non1e di lom.ografia (e cl1e potreb·b e e sere chiamato cc sezione radiologica» N. d. Red. J, ·è stato realizzato impr1i11endo un .movimento di rav,ricinamento al t11bo ed alla lastra durante l 'esecu zione della ra diog~afia; in tal modo sulla lastra v.en gono impressi in modo netto solo i punti con1presi 11e J 10 &! )C ·so1 e ui u11 determinato s trato men tre le on1brc radiolog·icl1 e dei tessuti posti anteriorni,cn Le o p'o s Leriormer1Le a l dato IJiano a1)paio110 ap1Je11a accennate. Il 11 uovo r11etodo è stato app1icato dall 'A. n e ll o s tu d ;o radiologico di a lcuni e.asi co1r1ple:5st di diag11osLica polmonare. Nella ma ggior J.arte d1 essi dopo l 'i11dicaz ione fornita dt,lla comune r.adiografia veni .a no eseguiti du e o tre ton1ogrammi di diversa « profondità ». L 'A. presenta una serie di tali tomog ran1n1i m es i a confronto dei radiogrammi abituali e dai quali risultano in n1odo evidente i va11taggi del nuovo procedimento. Es o è stato adoperato : a.) qual.e rnezzo di c ontrollo della toracoplastica; b) n·ei casi di sospetto di esistenza di cavità celata da coltroni o i i)e·s imen~i pleurici; c) per avere una cl1iara irl1n1.a gine di processi .a picali' nelle zone abituali di infiltrazione; d) p·er .acoertamento s u esistenza o meno di bronchiectasie. I dati presentati dall 'A. appaiono n1olto dirr1ostr.alivi; i vantaggi della to·m ografi?- ri sult r,no chi.ari quando si pensii ch e con essa venp-ono eliminati' o quasi dall 'in1n1.ag ine le oml•re costali dietro le quali (specie nei distretti superiori dove le parti ossee sono più ravvici-

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La pleurite essudativa ed il suo trattamento. (A. SYLLA. Erge.briisse d·er ges . Mediz. , voll1n1e XX, n . 2). Nel lun,g o studio, l 'A. viene a lle conclusioni seguenti. La pleurite es udaLi\ra non va considerata come una malattia a sè, 1na con1e la conseguenza di un proce o ch e si sVolge n ei polmoni. Con poch e ecc·ezioni , la malattia causale è la tubercolosi. In gen erale, si a1nmette che nell 'età g iovanile il prooesso infian1matori o della p l eura è tuber colo-tossico, n1entre ne.Il ' etù matura , si hanno soltanto forme tubercolo-bacillari. Si deve intend ere, cioè, che .anch e n elle fo rme tuber colo-to siche (che, secondo la divi•sion e di R.a nke, appartengono allo studio secondario precoce) i focolai tubercolari attivi situati n el polmo11 e in vicinanza della p1 eura, pos ano - in consegu en za di allergi'a locale o gen er a le - circondarsi di un a lone infian1matorio perifocale, c.h e si estende a Ila pleura e porta all 'essudato infian1matorio . Non è n ecessario ch e si abbia1


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no n ella pleura stessa delle formazioni tubercolari. Nelle forme tubercolo-bacillari, si tratta ' (com e dimostran o senza eccezione le scarse autopsie fatte) di una tube.r colosi della p·leura, che ha origine da un focolaio polmonare ed è trasmessa per via linfatica. In tali ca&:i', si deYe arrivare ad una disseminazione non soltanto nella pleura, ma anche nel polmone. La frequenza r elativa delle forme tubercolotossiche e tub·ercolo-bacillari va calcolata secondo l 'età. Poichè sui 15-25 anni, la pleurite costituisce la metà circa di tutte le malattie (sic), si deve an1n1ettere ch e le pleuriti perifocali tubercolo-tossiche rappresentino oltre il 50 %; son o inoltre da aggiungervi i casi un po ' più rari delle pleuriti umide infantili. ìFavoifiscono· l 'insorgenza della pleurite l·e n1alattie infettive di og·ni sorta: influen za, angin·e, artriti, processi sup·p Jrativi, ch e possono avere per conseguenza la riattivazione del focola10 quiescente. Sono inoltre da aggiungersi an che delle cause ·esterne, come raffreddamenti) traumi, abuso di alcool, iponutrizio11e, ecc. Tali c.a use possono s1)iegare l 'accumularsj di pleuriti irt det ern1ina te stagioni e nel ~~sso rr1ascl1ile. · l reperti anator110-patologici e radiologici dimostrano che la localizzazione del focolaio tuber colare n elle radici polmonari è particolarmente importante per la genesi della pleurite essudati va, il ch e potr ehbe forse essere riferito alla particolare disposizione· delle vie linfatiche. Specialmente importante per bene comprendere la pleurite sierosa è l 'ammettere un a particolare forma di reazione prevalentenliente dovuta a condizioni locali. Uno o più focolai tubercolari (in rari casi an ch e non specifici) dà origine ad una zona allergica circostante. Ta le allergia p uò diffondersi a tutto il polmon e od a tutto l 'organismo. Come dimostrano 1€ ricerche con le iniezioni i11tracutanee di tubercolina ed an che con allergeni aspecifici, attorn o a l punto dove si era formato i'l pomfo, permane una certa ipersensibilità, anche dopo la scomparsa della reazione cutanea. D9po un certo tempo, gli slirrtoli applicati in lontananza, anche se non specitìcj, })OSSono riattivare l 'antico foco1ai0. .\ pplicaLdo questi dati a lla pleu rite, se ne conclude che , in seguito ad uno stirr1olo anche aspecifico (influenla, infiammazioni , n1alattie arlicolari, traumi, ecc.) un antico focolaio tuberco1ar€ quie cente, e le p·a rti allergich e ad es... o circo tanti., l) UÒ risvegliar i. Lo stadi o in cu i si trova ]a tubercolosi h a un sig11ificato soltanto n el senso che da quello econdario si ha Ja J>]eurite sierosa tubercolo-tossica e, da quello terziari'o, la pleurite tubercolo-bacillare. Il risultato negativo della pro,ra intracutanea a lla vecchia tube·r colina indica soltanto che in quel momento non i l1 a all ergia cu1

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tanea, il che può significare una anergia positiva, in S€nso favorevole; nella pleurite essudativa acuta, però, non va considerata com e anergia negativa, in quanto cl1e nel !Pllnto del! 'infiammazione si ha tuttora una forte capE,cità localie di r e.azion e. L'allergia locale pur irt corso di malattia, portare ad un'allergia g€nerale ed anche cutanea; si sviluppa così, gradatan1ente, an che· una reattività cutanea positiva. Il versamento pleurico, fatta ·astrazio·n e di pochi casi in cui ·esso è eccessivo , p1u ò essere co nsiderato come un processo utile. Mediante la formazione di sostanze antitossiche e battericide, 8i creano da un lato delle condizioni fa,·orevoli per la guarigion·e in1munbiologica rlella 1r1alattia fondamentale e, dall 'altro, si ha l '.azior1e favorevole meccanic~ della pr·essi·o ne, ch e agisce mettendo in riposo il po.Jmone. Dal punto di vista radiologico, si an1mette ch e ne ll '84 % dei casi si abbia a ch e fare con una tubercolosi polmonare. I focolai attivantj si trovano molto spesso nella regione dell 'i)o ed anch e n ei campi inferiori . una con1pression e del lobo inferiore, ch e agisce a11che m,e ttendo ir1 riposo la regio"'le dell 'j·Jo, non può che essere favorevole per la malattia fondamentale. Tenuto conto di quanto sopra i è esposto, si arriva alla co11clusione pratica cl1e il trat-

t(lrnento deve essere quasi sen.za ecceizio·n e conservativo, una pern1anenza anclle lunga deìl 'essudato non può portare alcu11 danno, 1na è invece utile. Naturalmente, molto .di})ende dalla guarigio11e della n1aJ.attia fondantentale - la tuber colosi - per cui la n1igliore terapia è sen1pre quella conservati va . Ne viene c.h e le indicazioni fornite da Trousseau per l 'evacuazione del versa111ento vanno a~sai ristrette, nel senso ch e essa va considerata più cl1e altro qua11do vi siano delle indicazioni vitali e - molto limitatamente in caso di assorbin1ento assai ritardato. I versamenti molto alti vanno svuotati soltanto quando vi sian o notevoli fatti di corr1pre$Sione e spostame11ti. In tal modo , la prognosi va considerata n1olto più favorevole; anch e p·e r quanto rig11arda le aderenze, l 'A. rileva ch e esse sono molto più rare n el trattam·ento co11servativo ch e dopo ripetute punture. fil .

INFEZIONI. L'evoluzione clinica della melitococcia. (L. RIMBAUD. Jou r1ia1l JV/édical, marzo 1936). L 'infezione n1elitococcica h a subito n el corso degli ultimi dece11ni n1odificazio11i delle sue den on1inazioni: febbre di Malta, febbre m.edilE>rranea, febbricola, febbre ondulante, brt1cellosi. Questa ins labilità della sua designazione ::;e111bra un riflesso della varietà ed irregblari tà •


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SEZIONE PRATICA

delle sue 1nanifestdzioni cliniche. Ma la malattia non è soltanto sintomatologicamente varia e multiforme, essa è anche m ·u tevo]e n elle vari-e epoch e. Gli aspetti clinici della malattia ha11no subito profonde modificazioni. La forma ondulante, quasi esclusivan1ente Stttic.emica , ch e una volta era la più comune, è oggi molto più rara. Da una di ecina di anni l 'infezione tende a localizzarsi di più: il sistema. nervoso, il fegato, i pulmoni, la I>leura , le articolazioni hanno una patologia meJitococGÌca • che si arri·cchisce ogni giorno di fatti IlUOVl.

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malattie infettive, dice Nicolle , corne tutti i fenomeni viventi , n on sono oggi quelle che ·erano ieri·, non saranno domani quelle· ch e sono oggi. Il r e un1ati mo acuto tende m ·eno a localizzarsi alle articolazioni per colpire talvolta anche primitivamente il cuore, la pìeura, la tiroide, le vene; la puln1onite p erde i suoi caratteri di pneumopatia lobare con evoluzione ciclica p e r diventare più irregolar€· e più • p1ogena . Cosi la febb r e ondulante tende a diver1tar e u11a malattia viscera le. La localizzazione viscerale non è un sem·p lice ·e·p isodio nel corso d el processo settice·mico , ma costituisce l 'elem enlo principale, tutta la malattia. L'affezione non p·u ò esser·e identificata dalla urva termica; questa perde l e su·e ondulazi'o ni caratteristich e e segue le crisi evolutive viscerali . La febbre non -è più il sintoma essenziale· della malattia , ch e può d ecorre-re con una cur,.a sub feb·b·r ile ed anche apirettica. D'altra parte ovunque si localizzi la Brucella d etern1in a quadri clinici caratteristici. Non si lratta di sintomi comuni con altre malattie inf:eltive: ]a m elitococcia de termina una patologia vif:cerale ch e le è propria, ed i cui elen1enti sintomatici con sentono talvolta da soli di far e ]a diagnosi etiologica. La neuromelitococcia ·è la forma viscerale prin1a iso]aLa. Nervi, midollo, en cefalo, m er1ingi pos ono essere colpiti. Il neurotropismo d elle Brucelle è stato b en definito: esso pro''oca rr1anifestazioni abbondanti e caratteristich e. La sindrome m eningo-mielo-radicolare h a per si'ntoma clinico essenziale la paraplegia flaccida. Il reperto del liquor è caratteristico: forte iperalbumin osi e forte iperleucocitosi . A queste' formul e corrisponde una sintomatologia generale molto discreta : n on feb·b re, non dolori , non contratture. Spesso i pazienti co11tinu.ano ad attendere all·e loro o·c cupazioni. · IAl sir1dro·m e en cefalo -meningea è caratterizzata da disturbi parestesici dovuti verisimil n1ente a spasmi vasali, da sordità lab irintica, da disturb i psichici (asteni'a, indiffere n za, euforia, smemoratezza) -e da una impressionante r eaziori·e meningea. Di solito le manifestazioni nervose non sono conten1po.ranee al period0 febbrile della ma1

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lattia. Sopravvengono tardivamente, tre-sei rrJ1esi e anch e dopo qualcl1e anno dalla fase setticemica. P e r ril·evara la loro natura bisogna conoscer e i caratteri sintomatici di questa maILifestazione ·e rintracciare n-ell 'anamnesi il contagio e la fase acuta della feb·b re ondulante. Tutta via la localizzazion e n ervosa può essei!e primitiva e per riconosoerne · l 'etiologia h·isog na ricorrere alla siero-agglutinazione ed alla r eazione della m elitina di lBurnet . Le forme epatiche sono an ch·e esse nun1erose. Sono caratterizzate dal] ' e1p.atomegalia moll ee dolente e dall 'importanza d-e·l processo en10genico con emorragie talvolta drammati ch e. Le forme articolari son o tate Jargam en teosservate e perfettamente· identificate : a rtralg ie, artriti e so1;iratutto p·ondiliti. Tutte queste forme arti colari hanno ab·i tualm ente una netta tende11za alla guarigion e. . Le forme pl.euro-puln1onari assumon o il tipo d1 una pneumopatia acuta o il quadro di una tubercolosi evolutiva. Queste forme· non hanno lln.a sintomatolog ia sp ecifica e p er ricoBoscerle bi's ogna ricorrer e alle indagini r.adi0Jogicl1e, un1orali e batte riolo·g iche. · Le manifestazioni digestive, circolatorie, ren.a 1i, endocrine n on merita110 ancora di essere classificat·e tra le forn1 e vi cerali d ella melito• coccia. A parte queste modificazioni clinicl1 e cl1e ha subita la malattia ' ra notato ch e anch e I '.etiolo g ia si arricchi sce di elementi 11uovi. Or.amai è assodato ch e il germe patogeno non è unico. Al micrococcus melitensis si son o aggiunti altri m.icrorgani·smi che forn1a no un tipo r11icrobico unico a l quale ·è stato dalo il 11om·e di Brucella (da Bruce il nome del primo sco1)ritore) : Brucel1la m elitensis di Bruce, il cui ospite abituale è la capra; Bru·celba a·bortus bovis di Bang, il cui ospite ab,i tuale è la va.cca; Bruc,ella a.bortus s.uis di Traum , il cui ospite ab·i t.u a l·e ,è il maiale. Tutti ·e tre questi germi d eterminano la nla1.attia n ell 'uon10. Il contag io ch e prin1a si cr edev.a avveniss3 i:-~reva lentemen e per la via d el1'apparato digerente, sopra tutto con l 'ingestione del latte dell 'animale infetto , a' rviene irt effetti per lo più per contatt o diretto dal1'animale all'uomo. Questo n1odo di propagazion e dà ragion e d ell 'en orn1e aumento della m .o rbilità per m elitococcia in An 1erica ed in 1 Fr.ancia. :E: questo un nuovo a p etto d ell a trasformazione d ella malattia. Non è quindi solo la clinica cl1e 11a subita un 'evoluzione. Corrispondentemente an ch e la prognosi si è modifi·c ata. Qua i sempre curabile n e.Jla su~ form a di s 0 tticemia ondulante , la cui mortalità n o·n sorpassa l ' l ~~ ' la progn o i si aggrava n elle form e vi cerali la cui n1orlalità r aggiunge perfino il 20 %. Senza parl.ctre dei postumi invalidanti d ella meli tococcia n ervosa. Le cause di qu esta e' roluzion e clinica d ella 1

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n1eli len e ci fugg ono. La freq ue1nza d elle forme n·ervose sembra indicare ch e ques ta malattia egue la Lende11za manif·esta di tutte le altre infezioni verso il neurotropismo. Di I)iù ILOn si può dire . DR.

La chemioterapia con i sali alcalini degli acidi biliari, un mezzo sicuro di gnari· gione delle infezioni streptococciche. (R. HILGERMANN. Dtsch. m1ed. vV schr. ' 29 m.aggio 1936). . Sia la sier )- cl1e la ' 'a ccino- e la cl1en iioterapia non hanno corrispost o al le peranze in esse riposte. Per la chemioterapia delle infezio11i battericl1e i era cr eùuto di poter applicare le teori'e di Ehrlich sulla sterilizzazione dell ' orgnnismo a m ezzo di sostanze chirr1icbe parassjtotrope. R. I-Iilgermann invece è venuto nella co11vinzione cl1e la ch·en1ioterapia delle infezioni b·a tterich e non l) UÒ consi Lere in una s terilizzazione d ell 'organis mo n el senso della dose teriltzzan te n1a in1a , n1a d eve basarsi ~u di una in1n1-unizzazione atti va d ell 'organismo da parte d egli a genti della malattia uccisi per mezzo d·ella ostanza cl1in1ica : a questo scopo è necessario usare dosi minime d ella so tanz.a chirn ica. La ch emioterapia rientra così n el can1po dell 'imn1unoterapia. L ' A. ha dimostrato la g ius tezza di questa teoria studiando l 'azione dei sali' alca lini degli a cidi biliari ui topolini bian chi infettati con i)n eumococcl1i : gli anin1ali i'11f ettati e trattati con dosi n1ini1n e di sali alcali11i degli a cidi biliari guarirono , i controlli ve11nero a morte. (}li te si ris ultati si sono otte·n uti n ei topoli11i bianchi i11fetiat i inedia11te treptococcbi: anzi l ' A. è riu cito ad otten er e dei ali · biliari ad azion e para itotropa in en o biolog i co ri 1)etto agli "treplococcl1i : il taurocolato di sodio è i1 al e l)ÌÙ adatto. Dopo essere riu ·cito a superare la massima diffi coltà , consistente n el ltìn i1t e11er e costante ìa r eazione alcali'11a ollinlale, l 'A. ha potuto applicare n ella terapia clinica que to n1 etodo, cl1e rap presenta u11 si·c uro m ezzo di guarigione d elle i11fezioni streptococcich e. Brillanti risultali i ono ottenuti: in ca"i d i febbre pu erperale, ang i11e settich e e fP.rite uppurate. '.G. Sel1afer l1a studiato le po ...... ibiJ.ità di questo 11uovo n1ezzo ch emioterapico trovato da Hilgerma11n nel can1po d ell ' oste t1~icia e d ella g inecologia . i iniettano 5 c111c . d el preparato , 1Jreferib·iln1entei per \ia intramu colare, una ' olta al g ior110. P er perd er e ten1po si injzierà Ja tera1)ia i1rima del.I ' a.c certan1ento batteriolog ico della i1al tira treplococcica dell 'infezione. Se si tra tta di i11fezioni miste si' intraprenderà par allelam e11te il tr.attamento specifico corrisponde11le. I ri ultati d ell '·e perienza clinica dimo$tr ano ch e con il nuovo m ezzo ch emioterapico a11ti treptococcico di Hilgermann i è fatto un i111po11a11l e i)rog r e o n ella difficile terapia delle infezioni puerperali tre11tococciche: non è un ca o ch e n ella clinica ostetrica di Berlino 1

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lL POLICLINI CO n

ILel 1935 ne una donna è s tata pe1 duta p er sepsi o piemia nel i)uerperìo. uppurazioni diffu se o circoscritle no11 so110 invece influen zate dalla te·r apia specifi ca; processi fistolosi sono s.tati favor evoln1ente influ·e11zati. Que~ta nuova cherni·oterapia può essere utiln1ente usata anche nel campo della profilas i. l\;I. NuNBERG .

STORIA DELLA MEDICINA Ciò che Io studio della rabbia deve alla scienza italiana. (P .

Annali d'Igiene, maggio 1936).

REMLINGER.

L'Italia fu uno dei prinìi pae i a far ber1eflciare i suoi ahi lan 1i della scoperta di Pa steur e notevole è il contrib·uto recalo dopo tale epoca dagli studiosi italia11i alle ricer ch·e s ulla ral)bia . Nel 1887 Di Ve tea e Zag·ari dimostrarono con esperienze precise che il tra._ porto del virus si effettua per i nervi, fino a raggiungere i centri 11ervosi'; poi passando dal lato opposto , per via centrifuga esso inv.ade tutto il sistema ner\ oso periferi co. Un 'interessante e p erien za di Bertarelli din10 trò co1ne il virus rab bico ::; i propagl1i dai c<·11tri nervo i alle g hiandole ali, ari per la via d ei i1erYi periferici. Di' Vestea n el 1903 co111unicò a ll 'Accade111ia J\1edica di Pisa la di lui co11erla clic il Yiru r abbico· attra,rer c.\Y.a le cand ele filtranti. A11alog.a com·u ni ca zi one a veva fa t lo ;poco pri111a, q u.asi cont·en1poran ea111ent e, il Rerl1liger , alla Società di Biologia di Parig i. La fìltrabilità di d etto Yirus fu confern1a la subito dO])O da Sclriider , Bertarelli e Vol1)i110. Celli e D. De Bla i. Quasi 11ello stesso t emJ)O i fece strada un 'altra sco1)erta : c1uella d ei corpi del Neg ri. Nel 1903 Adelchi eg·ri a ttirò l 'attenzion e d egli tudio i apra i rorpuscoli protoplasn1atici da lui m e . . '"'i in eYi'<.l en za nel sisten1a i1erro o d ell 'uon1-o e d egli a r1 i111ali colpiti da rabbia. T.a li corpuscoli .. i ri... contr.ava110 r. elle cellule p·i ra111i'dali d el cor110 di An1n1one e n ell1e cellule di Purkinj '3 d el cervelletto: rotondi od ovali , si trovaY.a no l)f>C so al nucleo o r:el1a n1as a del 1)rotopla . . 111a o n ei prolur1 gamenti ed erano colorabili col m et odo di Mann, in r osso vi,ro; d im en ioni' : -!-10 µ di dia1netro ina anche molto meno. Dal punto di vi ta d ell a 11ralica , la scoperta d el N"egri è im·portantissinta in cruanto permette di porre i11 qualch e ora ed a11 ch e J)iù celere· m ente , la d iag no i di rab bia n ell 'anin1ale morsicatore. Putro1)po , n onoslante l e nun1erosissime comunica zioni e n1en1orie fatt e u l1'arg omento , l 'e atto signifi cato dei corpi dt l Negri è tuttora 111olto contro,erso.. L 'A. cita al r iguardo a ] 'importantì imi ludi deJI.a signora -egr i-Luzzani durati 10 an n i, e nei qt1ali i corpuscoli sono considerati con1e fo,r mazioni 1

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SEZIONE PRATICA

l'.é•J)p.rese·ntanti gli stadi evolutivi di un prolo.zoarLo. , Gli scienziatj italiani hanno attirato l 'atle11zion-e ··sopra l 'in1portante nozione del viru r1atural111enle rintorzato e del virus natural1nente atte11uato. Mentre generalmente i con.igli inoculati sotto dura soccon1bono verso il 14° giorno, esistono dei ' ' irus n.{lturaln1ente esaltati i quali posso110 deterrriinare la rabbia .dopo una iru·ezione di 6-7 giorn) (Bortloni-Uffre.duzzi , 1889). D '.a ltro canto. Abba e Bordor1iUffreduzzi 11anr10 notato che talvo1lta i conig li d ebitame11te inoculati sotto du:r:-a, soccombo110 dopo u11 periodo oscillante da 20 fino a circa 200 g iorni. Si tratta di virus naturalmente· attenuati. Non m eno importante è l a qui tione su]J a unicità o pl11ralilà del virus rabbico, po 1a dal prof. Puntoni, il quale si è dichi'a rato per la pluralilà. Lo stesso Puntoni ha tudiato le Jesioni gastro-iI).testinali nella rabb·ia ed. ha dimo trato cJ1e dura nte questa malattia il virus rab·b·ico tend e ad uscire dall'org.anisn10 da tutla la 8t1perficie dig·estiv1 e da tutte le. ghiandole d ell 'apparato diger ente. Ha descl,'i~to ir1oltre una fo·r ma gastro-enterica nel ca11e rabbioso, confer1nal.a in eguito in Itali.a ed altrove. Celli h a tudiato l 'azion·e del calore, d el] ::. luce e dell 'ari'a compressa ·sul · viru s rab·b ico , r.alabrese quella dei raggi Rontgen , Tizzoni e Bongiovanni quella del radium. L 'azione degli agenti chin1ici è 1ala 1>resa j r1 con sid erazione da Tizzoni e- Centanni (.azioDP del su cco gastrico), da Celli·, da L. De Blasi, ecc. P.articolarn1ente importanti or10 Je rice.rche di Fermi, svolte sul} 'azione del! 'acido fenico. J11 ... eguito ad esse egli è g iunto ad un nuovo i:netodo di ' 'accinazion e an ì i r ab·b ica (\'accini fenicati) che è stato ra1)idam:enle adoLtato da u11 gra n nun1 ero di Istituti AntiraJJhici , con successo sempre· crescente. I vacci11i fe11i ca Li' hanno· il grande pregio dj poter essere usati anche dopo qual ch e m ese dalla loro preparazione. Essi i i)r estano acl es~ere portati a grandi distanze e permetto110 così una gr an de diffusione della vaccin azio11(" A que Lo punto del suo lavoro 1'A. si afferma ad i'l lustrare le grandi b·en emerenze del1'Islituto' antirabico di Sassari sia per quell o ell e rig uarda la produzione scientifì ca , i~ I)Cr le applicazioni p~ati che ch e ne sono der1vate. I ]avori di 1F erm i - egli dice - hanno fatto dell 'I. tituto An tirabb·ico di Sassari uno dei re11tri più conosciuti per lo studio della .rab,b ia. Se Parigi ,è st.ata la Medina della rab,b1a , Sa sari n e è stata la Mk3cca. Dopo aver i1assato i11 r.apida r~sse_gn~ tt11t a una erie di studi di v.ari AA. itali.anr ull.a rabbia nella serie animale e sulle vie di infezione per 1'uomo, il nostro A. mett e j'n rilievo che i m edici italiani : Novi, P oppi, Bordon iUffreduzzi, Calabrese, Daddi, Zaccaria . . ono stati i 1)rimi , ch e avendo o er,·ato l '1n or genza di fenomeni paralitici durante la c ur:1 1

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a1 rtirabbica, 11anno avuto il coraggi0 di pubblicarli. Queste paralisi sono state poi' variamente interpretate dal punto di vis i a della loro palogen esi: oggi però si è ge11eralmente d 'accordo nel rif.erirle al virus fisso. L 'Italia si è inoltre affrettata a f.are beneficiare anche gli anin1ali , della scoperta dj Pasteur , vaccinando gli erb ivori morsi e vacciItando ·preventivamente i cani: 1Fin.zi . Puntoni 11a eseguito su anim·a li morsi da cl'[1ni rabbiosi, l 'auto,vaccinazio,n e m·e diante un vGiocino fenicato p re1)arato col cervello del <..ane morsicatore. L 'A. che è Direttore dell 'Is.tituto Pasteur di Tang·eri conclude la sua interessante memoria clice11do ch·e b e11 pocl1i sono i prob1'emi relativi alla rabpia, ch e n on siano stati affrontati e fatti progredire dagli scien ziati italiani. Sono i nomi di N8t,ori , di Di Vestea, di 1F ermi, di Puntoni, di Bertarelli cl1e debb-0no esse·r e segnalati in prima linea. Au pie.a ch e la &eco11da Co11ferenza Int·ernazionale sulla rabbia venga tenuta a Roma , tanto p·iù ch e 1-a prima quistion·e eh-e sarà trattata sarà quella dei' vaccini fenicati e della loro applicazione , quistione che è essenzialm1ente italiana . F. V1cENTINr. 1

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Per l'esercizio di UPPICIALB SANITARIO, rammea· tlamo l'lateres~ate pubblloazloae :

Dott. AZECLIO FILIPPINI Dirigente il Reparto di Igiene applicata nell•lstituto sperimentale delle FF. SS. in Roma.

PRONTUARIO DELL'IGIENISTA Prefazione del Prof. Sen. CIUSEPPE SANARELLI

Direttore del R. Ist ituto d'Igiene dell'Univ. di Roma. Manuale compilato con criteri eminentemente pratici ad uso dei medici condotti. degli ufficiali sanitari e di tutti i funzionari addetti alla vigilanza igienica. Riportiamo alcuni giudizi espressi da illustri Maestri dell'Igiene su quesro Prontuario del Filippini: « Ho preso in esame il Prontuario, ritraendone la migliore (è la pura verità) delle impressioni. Ella ha fatto cosa utilissima e l'ha fatta bene, con amore, con giusta misura, con modernità. Tanto gli studenti che i medici ne trarranno indubbi vantaggi·»· PROF. ODDO CASAGRANDI Direttore deli'Istituto di Igiene della R. Università di Padova. « Il Prontuario dell'Igienista è un•opera di grande utilità pra•

tica e condotta con profonda competanza, che non fa meno onore all'Editore che ali'Autore ». PROF. D. OTTOLENGHI Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Bologna.

« Data l'indole del Manuale che deve andat'e nelle mani degli studiosi di' Igiene e dei praticanti di Laboratorio, lo trovo molto al corrente dei vari ar~omenti e molto utile per i medici e per gli Ufficiali Sanitari. lo l'ho consigliato ai miei iscritti al Corso di Igiene pratica ». PROF. E. DI MATTEI Direttore dell'Jstituto di Igiene della R. Università di Catania. « .... bo motivo di giudicare che · il Prontuario, da Lei cosi bene compilato, debba avere larga diffusione con grande vantag• gio degli studiosi e dei Funzionari d•Igiene » PROF. A. DI VESTEA Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di Pisa. Volume di pag. XVl;564. in tela. Prezzo L. 5 2 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 7 franco di porto in Italia, sue colonie e in Etiopia. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue; cursale aiciotto, ROMA.


« IL POLICLINICO »

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NOTIZIA P. C1G80LIN1.

BIBLIOGRAFICA

Nla.rconiterap1ia.

Trattato d elle onde corte nella biologia e nell e applicazioni terapeutich e. Voi. in-8°. U. Hoepli , Milano 1

1936. L. 50. Si senti v.a il bi::;ogno di un rr1anuale Italiano di Marconiterapia p er ch è Je onde corte (qu·e sto corollario terapeutico della m eravigliosa sco11erta del n ostro grand·e Marconi), superato lo slretto periodo sperimentale , sono ormai entrate n ella pratica m edica JJer offrire al t erap i·1a nuove possibilità per il su o difficile compito. E l 'aspettativa è ora appagata , p er ch è, ~otto una ' reste piana il prof. Cignolini Jum,e ggi.a ampiamente tutti i p·r oblemi canne si alla biologia e alla terapia delle onde corte per cl1ò il trattato noi1 solo ·è completo n el! 'esposizione della I-'ar te fi sica e dot trinale, ina è tutto anin1ato da finalità cientifico-prati ch e e ricco d 'un .am1Jiio contributo lJel' ona]e e di lunga • esperienza. Sopratutto è in con1parabile m e,r ito I ' equilibrato spirito critico ch e anima il libro, pereh è ad ogni nuovo m ezzo t erapeutico , ch e abhia virtù di .att irare l '·attenzi'o ne generale, po~ ­ so110 nuocere più ch e le aprioristich e diffidenze I ',eccessivo enlusia n10 dei neofiti e le non giusti fica te pron1es e o pr e•n 1esse o a11plica• • z1on1. Cignolini i1er tanto n ell 'accesa discussio11e cl1e da molto ten1po si tra cina fra i cultori più valorosi dell a elettrologia, sull ' intirrto r1wccan ismo dell 'azione biologica d ell e onde corte, si schier:i deci an1-ente per la teoria più piana, più positiva , più accettab·ile al n1edico: azione di p uro calore . Calore diverso per m ·e ccGr1ismo di pro.du zione da quello del} 'aria calda, de] fango , d ei raggi infrarossi, della diatern1ia i>er c}1è a produzion,e intracellulare, e questo basLa a spiegare perchè le onde ultracorte a.bb ian') ]ndicazionj loro prop-rie e in parte diver se da quelle degli altri .mezzi termoler.a pici, a nos trJ. di posizione. Ma pur sempre ca lore. Ora, il fatto ch e l 'A. a b·b ia rip udiato le complicate illazioni di teori e biasate su ri gorose selettività d 'onda , se può contrib·u ire a ridurre al cune sper an ze verso più ampie e brilla11ti a1)1)li caz ioni tera11eutich e, rende più facile e· più ·icuta la dimostr azion e e la comf)r en ione dei ri ultati cl1e fin qui si'. sono ragO'iunti. Un alt ro pregio d el lavoro è la cura C011 la quale il rrof. Cigno lini espone i detl agli di tecnica e 1nette in guardia dalla fac ilità con la quale i può incorrere in ta11 ti piccoli errori cl1 e 11a11110 u11a enorn1e in11)ortan za sul ri ullato fin.a le della tera1)ia. Se infatti la diatern1ia per for11ire ri ultato concreto richiede u11 con1ple o di i,a rt icolari conoscenze e un Ilote' ole g r ado di e perien za , più diffi cil e ancora è la tecnica d ' a1Jp]icazione dellre onde ullrucorte (n1entre a prin1a vista sembrerebbe il r o11trario), non tanto percl1 è i:a facil e orovo1

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care danni al paziente ma perchè, fors 'anche per l 'attuale deficienza d 'un rigoroso mezzo di n1i sura, occorre un particolare rigorismo di 05&ervazione per ottenere i risultati voluti. L 'esposizione clinica, seguendo queste pren'!-esse non poteva essere che equilibrata, pur nella su:l co·m pJetezza. P er quanto riguarda la Marconi-terapia nelle sue applicazioni ampie e localizzate, si potrà forse non del tutto e sempre c onvenire sull 'indicazione per questa o quella forma, ma dobbiamo tener presente ch e l 'esperienza clinica sug li effetti delle onde ultracorte è recente e n on può non risentire di questa estr ema giovinezza dell 'argorr1ento. Il bel libro di' Cignolini riuscirà molto utile, ar1 ch e a l m edico pratico e sarà necessariamen~e con sultato d a chiunque si occupa di questa lIJter essante b·r anca di studi e di applicazioni terapeutiche. C. 1FRuGoN1.

CENNI B IB LI O GRAF ICI<1> AL. KA1R1E s . N eue Studien zum, Problem der Influe.nza dei Jltlensch und Tver. Un vol. in-8 di 71 pag. F. Enke, Stuttgart: 1936. Prezzo RM. 6,80 col 25 % di riduzione per l 'estero.

f' .

S c HMIDT e

Inter essante studio· sul complesso problema d ell 'influen1.a , b a::;ato su un ricco in a teriale bibliografico e su ricercl1e personali degli AA. sL·e ssi , f.atte si.a sulla influen za umana, sia su quella tanto simile del furetto. Il lavoro ·è diviso in 3 parti; n ella prin1a, son o esposte le considerazioni storich e e generalj; la seconda ·è dedicata al]o studio· de] bacillo ir1fluen zale e del virus ultrafilt.rabil,e ; la terza a quella della malatti e simili-influenzali degli a1Jimali ed alla lo(fo importanza per spiegare quella dell 'u omo. In co1nplesso , g li AA. riconoscono l 'i1nportanza del b1acillo di Pfe1iffer, sia puro , sia as~oria to per proprie necessità biolog iche ad altri germi, specialme nte allo str~ptococco. Esprimono molti dubbi sul Bac. pneum.os.intesi, -e non ritengono dimostrato ch e l 'agente yatogE--.n o sia un virus filtrabile , tanto più che il b(;·cillo di Pfeiffer può passare attrave rso i filtri. Nella bibliografia , non è nemmeno citato il lavoro di Gosio ch e pure portò a suo tempo un importante contributo affermante 1 ~im,port<1nza del b a cillo di Pfeiffer. fil. 1

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L e c0Di1bac.iliosi. Un vol. in-8~ di 88 pag. E. Zannoni ed. Padova. Pre:izo L. 14. Le co libacillosi' sono venut,e assumendo larga i·m portanza soprattutto nella letteratura me·· dica fra ncese. I numerosi lavori citati dall 'A. n ella bibliog rafia, ch e comprende circa 30 pa-

A.

GUARI NO.

(1) Si prega d'inviare due copie dei IiLri di cui si <iesidera la recensione.


XLIII, NuM. 29}

[ANNO

SEZIONE

gine, dimostrano l 'interesse che tale malattia ha desiato . L' A. oe ne fa qui la storia, studiandone poi la batteriologia, l 'eziologia e patogen esi e l 'anatom.ia patologica. Segue la sintomatologia dElle diverse forme, intestinale, epato-biliari: uro-genitali, psichiche, cutanee, osteo -art~ cola­ ri, ecc. talora associate ad altre condizion i (ossalemia, gravidanza, ecc.). D.a ultimo , la àiagnosi', prognosi e terapia. Credo che sia questo finora l 'unico ~a voro italiano riassuntivo su tale argomento. fil.

PRATICA

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Gli AA. si basano soprattutto sull 'esperienza personale di circa 1200 casi, per tratteggiare, dopo una b·r eve introduzione anatomo-clinicapatogenetica la terapia n1edica dell 'ulcera n or.. complicata e quella delle comp1icazi·o ni , fra cui principalmen te le emorragie. Vengono poi le indicazioni per l 'intervento chirurgico, con la prepar.azione e la condotta dell 'operazione ed il trattam ento postoperatorio. Il libro si indirizza essenzialmente al medico i)ratico, per cui r iuscirà assai utile. fili.

K~~nvseihe

Fortbil'dung. Diretta da G. Klemperer. Vol. III. lJn vol. in-8° di 8·02 pag. con 117 fig. e 3 tav. a col. Urban e Schwarzenberg,

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Berlin. Prezzo RM 30 (rilegato 35). Ptiduzione di prezzo per l 'estero.

Accademia Medico-Fisica Fiorentina..

L 'eccellente opera cc Neue deutsch e Klinik >> (di cui vi è una traduzione italiana sotto il nome di cc Clinica moderna n) viene annualntente aggiorna ta con questa « Klinisch e F ortbildung », ch e tratta con ampie monografie le questioni· più vitali ch e si .a gitano nel mo1ldo medico. Qu esto III volume com.prende i segu enti la"01·i: Gozzo (R. Breitner); Lu S·te.rilìtà masc.hile (R . 1F etscher); L' oixiuriasi nell'uomo (E. Nathorff); I Capillari nell'womo (C. Ern st); La terapia con raggi (R. du Mesnil de Roch emon t). Intossiicazioni (Starkenstein e H . Langecker); Le ip1ertireosi (H . W. Bansi); Lo stato attuale llelle ricerche. sui gruppi; sanguigni (H. H irschfeJd); La chirurgia tr(JJumatica (K. Vo1g eler); La trombosi delie coroinariJe (W. H. Weil ); La tetania (IT. Wendt); Le nie.urosi de~l 'età infan · tile (W. C:imbal); Lai steno 5i piJlo1ri.ca. ipertrofica (E. Schiff); Progressi neil tratta.m,ento de.l l' asma bronchiale (F. Klewitz); Progressi nellia. diagnosi e t.erapia deill.e pollinosi (Idem); Malattie del sangue e costituzione (H. Hirschfeld); La so Tl1drri duoderial.?- (I(. Gutzeit e G. W . Parade); Progressi deble n.ostre c.on,oscenze su1lla tu,bercolosi (G. Lieibermeister); Ba,t teriofagia e Fagoterapicn (R. Otto); La. terap·ia co ~~ raggi in ginecologit;l (W. iBickenbach); Stato attu,al'e 1

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della terapia dietetico-insul1in,ica nel diabete m ellito (E. Grafe); Il 'sistema nervoso aiitonom o ed il suo significaito clinico (K. Hansen); Ascesso e gangrena pol·m onare (G. Klemper er). Con quest0 volume, G. Klem.p erer ] asl~i a la direzione di questa importan te opera a cui per dieci anni aveva dedicata la sua attività . fil.

J.

GATELLIER e !Fr. M ouTIER.

Thérapeutique de

l'Uloère g.astro-duodénal. Un vol. in 16° di 240 pag. ·G. Doin , Paris, Prezzo 22 fr . Vexata quaestio quella della terapia c1el1 'u]cera aastro-duodena1 e, ch e ha veduto sorgere (ed a;che tramontare) n egli u ltimi tempi i più s,·ariati m ezzi, per combattere questa malattia orinai tanto diffusa .

Seduta del 22 aprile 1936. Presidenza: Prof. Pio BASTAI. Sopra un caso di poliartrite acuta secondaria da prima infezione malarica contratta vicino a Firenze.

Prof. A. TERZANr e Dott.a L . l 'oRELLI. -· Gli 00. pr:issa110 brevemente in r,assegna l a scar sa. bibl.iografia sul reumatism o ar~icolare s~condar10 . a infezione malarica r eumatismo articolare r1sconlrato sebbene i~ p ercentuale b assissima, in alcuni' casi di malaria di g·u erra in Macedonia e in India e d a n e·ssun A. d escritto un po dettagliatan~ente e compl etamente. Descr ivono poi un caso da loro osservato di poliartrite acuta seco11daria che ha complica lo sin d all 'inizio una m alaria, di tipo quarta11arìo, con t ratta in zon~ non m al arica. La cura chininica ha troncato gli accessi febbrili e i fal Li poli articolari, n1entre la Lerapia salicilica, prececl e11temente i stituita, i1on aveva recato alcu11 gio' an1e1tlo. Con cludono delineando il quadro dello pseudo-reumatis1no malarico. 1

Della presenza degli stafilococchi piogeni sulla petre sana dei vitelli in relazione alla produzione della linfa vac • • c1n1ca. Dott. I. GonRIERI. - L 'O., studiando la microflora propria d ella pelle di bovini atti al~a pr~­ d11zione di linfa vaccinica, n e h a messo in evi denza , in percentuali piutt os l? eleYa te ( ~l 20 ~ circa), con prove biologiche e 1n1m unolog.1che, il car attere palogen o. l{ilie11e per ciò necessario l ' u so purificatore e di sintossicante dell a g licerina, e, in caso di vaccini freschi , l 'ohhligo, prim a d ell 'u so di ricerche a l le a 1ne t ter ne in evicl enza la ' completa ir1nocuità. Una manifestazione non conosciuta della osteogenesi imperfetta. La '' anosteogenesi ,,.

Prof. G. C. P AnENTI. - L 'osservazione concerne un feto di 7. m esi venuto alla luce inor to per cau se imprecisa le, ma fra le quali erano da escluder si la lue e le altre m ala l lie infettive. L 'a] ter~zione rigu ardava special men te gli arti, ch e si presentavano fortem ente r accor ciati e se~a al~ ct1na distinzione nei vari fr;:immenti cost1tue11t1 lo sch el etro normale. Tale raccor ciamen to degli arti ricordava in maniera suggestiva !a di ~conclroplasia. Ma gli esami


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IL POLICLINICO »

i~lologi ci

<lin1os trarono inYece uno sch eletro purame11le rart ilagineo e n el quale i1on esis le a nessuna traccia cli normale ossificazione, ina solo le11omeni di .deposizio11e di sos tanza ios~ocalcarea (11uc1ei 1os1oc;alcarei) ine11lre assenti co1nplela1ne11te erano gli altri co1uponenti n1i11era11 d ell 'os·so. In base a tali r eperti l 'O. 11011 crede di dover elen care il prese11te caso ne1Jpure come Osteogenesi Imperfella, in q ua11to nessuna traccia di osso esisteYa, rna i11vece come Anostoogenesi. Con tale espressio11e jn~atti si devo110 inle11dere quelle parlicolari alterazio111 clello scheletro, i1ella su a fa·se embrio11ale, per la quale in luogo della i1orm.ale l'or111azj one di lessu lo osseo, s i ha il perma11ere dello sch ele tro nella fase cartilaginea. La p a togen esi di questa malattia, in vista della con1ple la iu tegrità di tutte le ghiandole a secrezione i11lerna, s'impernia s11 di una turba umoral e, in virtù della quale si ha un in sufficie11 t e o aclrlirit tura i11ancante apporto di minerali allo sch ele tro in via di sv iluppo . A differ enza cl ella O. teogen e·si Imperfetta e della Di scondroplasia la A11osteogenesi è una malattia che si istituisce i1elle pri1nissime fasi della vita intrauterina. I Segret ari: Proff. L. PICCHI e A. G1ANNON1 .

Società lledieo-Chirnrgica di Catania.

Ha comple tato le s11e o ser' azioni con ricerche 1nicroscopiche ed i s lolog ich e con~ermando i r eperti di altri osservatori. Il trattame11to 11eosalvarsanico , praticato per via VE>nosa e con aJpplicazio11i locali , ha ètato all 'O. dei brillanti ris11llati curativi. Il Segretario.

Società Medico·Chirurgica di Pisa e Sezione Pisana della Società di Biologia. Seduta d el 14 marzo 1936. Per la Società Medi oo-CJiirurgica:

I sai i di tetrametilammonio in farmacologia ed in terapia

I . S11'iION. - L 'O. fa una rassegna dei sali di le Lran1e tila111mo11io u·sa li in t erapia e tlin1ostra che tutli, in eguflo aii risultali delle ricerche e~eguite nel suo laLoralorio, l1ccidono l 'animale . uperiore con un eden1a poln1onare acutissimo. Avverte perciò che questi sa li i1on posso110 essere adoperati in tera1)ia se n o11 co11 particol ari cautele e lin1ilazioni. Per la Società Italiana di Bi o logia:

I. S1l\10N. -

R i cerche far1nacologiche sul sale di stronzio dell'acid•o: 1) metil, 2) metil-ciclopentan 1-3, dicarbonico. r

Seduta del 5 marzo 1936. Presidente : Prof. G. Di GUGLIELMO.

La dose minima letale lontana del lattato, del gluconato e del piruvato di calcio.

Sulla frequenza del linfogranuloma a Catania.

U. BALDACCI. - L 'O. <li1nos tra che le dosi mini111e letali lontane dei sali di calcio ·studiati son o le segu enti: la tlalo di calcio gr. eg. 0,0070 per 1\.g.; gluconato di ca.lcio g r . eq. 0,130 per K .; piruvato di calcio gr. eq. 0,180 per Kg. Confrontando qu~ lj dali co11 quelli ottenuti i11 6 perienze preccde11tj co111u nica ti alla Società di Biologia il 12 gennaio t1. s. la scala di tossiciLà dei sali di calcio finora s tudiati risu lta la segu ente: l::i,ltato, cloruro, gluconato , piruvato.

G. Dr GUGLIELMO. - Nella Sicilia orien Lale, e fer e in tutta la ,Sicilia, il linfogranuloma maligno è 111e110 frequente che nelle altre regioni d ·1Lalia. Quest'affermazione potrà forse i11 parte e·ssere modificata in seguito a una più larga diffu ione i11 pratica dell'uso della biopsia linfog hiandolare. Rilievi su di un caso di poliartrite reumatica cronicizzata gu4lrito con .l'auroterapia.

Do ll. SALVATOnE URso. - L 'O. presenta un caso cli l)Olia.rlrile r eumati ca . prin1itivam ente acuta che malrura l a dall 'i nizio si era cronicizzat a presentando il quadro di una poli artrite cronica a tipo fibroso cl1e rimase per un a11no cjrca ribelle a qunl iasi cura. I liluilo t111 trattam ento auroterapico con Solganal B. in sospen sione oleosa si è aYuto un progre-s ivo miglioramento ch e si è raipidamente av,-jato ver. o una completa g u arig ione clinica da ritenersi definì Liva in qu1nto persi lente d a più cli un ann o. E I 'O . ritien e che l 'auroterapi a concl ot la con preparati a lento assorbim ento sia1 scevra da pericoli J)Urchè .condotta sot t o vigilanza n1edica, e possa ri11scire efficace nelle forme r eu 1nnt.icl1e cronicl1e anche se per lungo t empo riheJ Il clCl altre lerapie. Quattro casi di ulcera fagedenica dei paesi caldi .

Doll. S.\LVATORE CARuso. L 'O. offrendoglisi la raira ocra ion e <li osservare d ei casi tipici di ulcere fagecleniche d ei pae i caldi, contratt e da operai di Cata11ia, r edu ci rlall 'Africa Orien la le ne 11a fatto una e aurien te de·scrizione clinica diffe· rer1ziando]p d=i al lre en li tà morbose ch e avessero potuto con lra lare il giudizio diagno tico. 1

L'~zione

dei sali di calcio sulla temperatura corporea.

U. BALDACCI. - L 'O. ha riferito sopra l 'àzior1e él r1titermica de l l::rLlato , cloruro, g·luconato, p iruvato di calcio. Dalle ricercl1e eseguite risulta fra i ·altro che il gluco11a lo lra i quatlro sal i studiati è quello che m Jiggior111e11lc abl>a sa la temperaLura del corpo. Specificità ed aspecificità delle reazioni local i nella tu· bercolosi .

S. DE RENZI. L 'O. ricorda le varie controversie e·sisten li sulla .. peci fici là ed aspecifici tà delle reazi·p ni locali nella tubercolosi , e basandosi su O$ erYazioni p'ersonali <li superinfezioné tubercolare e di reazioni in animali tubercolotici e sani alla i11oculazione di un a streptotricea, di uno stafilococco e di una st afilo tossina, con clude che la specificità delle r eazjoni sia legat a non alla presenza di ques te, n1a al loro grado di intensità. P. PERUZZI. - Corr ela1zioni ormoni che e r espir azion e in vitro di alcuni tessuti. P. PEnuzz1. - RicercJie sul ricanibio r espiratori o del tessuto r elicolo-i·sf i oci l ario in condizioni normali e sot to l'azione di agenti carioc1asici. Il Segretario.


:ANNO

XLIII,

NUI\>l.

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APPUN-TI

SEZIONE PRATJCA

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PER IL MEDICO · PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA.

p erdita dei riflessi profo11di; meno frequenti so110; deviazione coniugata della testa e degli O(,Chi, diplopia , emiplegia, IJ<araplegia, segni C·ereb·ellari, paralisi bulb are. Liqu.or sterile con aumento nel contenuto cellulare (10-200 per mmc. ) e 1Jiredomir1anza dei linfociti; lieve aumento d elle 1)roteine. La frequenza sar eb b•e probabil111e11te analoga a quella dell 'encefalite da morbillo (O, 4 %) ; a naloga anche la mortalità (del 10 % circa). Nell'encefalite da morb i'llo , sono riportate delle sequele n el 65 % d ei casi (debolezza generale, ala sia, difetti mentali , epilessia); i casi di encefalo-mielite da ro olìa n on ono stati seguiti abbastanza a lungo i)er e eluder e cl1e ne re~ iduino difetti n1entali , form e epilettiche e simili. fil.

La pleurodinia epidemica. M. E. Welborn (Amer. 1ourn. med. sciences , n1aggio 193'6) riferisce s u 11 casi di P. E. osservati all 'Ospedale di Cincinn.a ti dal gi ugno al :3ett en1b re. Con o senza pro,d romi, si inan ifesta (im1Jrovvi ::;an1 ente o g·radatamente) un dolore torn1e11toso (la malattia è chiamata la s tretta del (liavoJo, dcvil's gr;p) all 'e·p ig·astrio e lu11go il n1arg·inM co~ta le. :È questo il sintoma principa le. Il dolore inspiratorio a tipo di crarn1)0 ~ il p iù freque11le, n1a può aversi anch e al tronco, da un lato del torace , all ' ipocondrio; l)UÒ essere più o meno continuo, oppure verificar ... i a ])a ros ~ i mi. Co ... t ante, la dolorabilità locale. La febbre è se1np re associata con il dolore ; varia da 37°,3 a 40°. In nes un ca o si ebbe .A.nemia acuta febbrile da sepsi di origine dentaria. tus e, nè loria recente di n1alat.tia respiratoria. Fra i inton1i v.a ri , sono da menzionare; c·efaP. G. Gibson (La.rie et, 2 maggio 1936) stulea, do lora bilità n1usco lare ge·n eral e, debolez1:a ciia u11 caso di anen1i.a feb·b rile i11sorta in una 11erdita di a]>pet ito . All'esame, dolorab·i1ità lodonna di 23 anni , da lungo ten1po sofferente cale; in un solo caso, fini r.a11toli all 'ascella. di affezioni d·entarie. La inalattia incominciò 1\e·g ali,,i i r e1Jer1.i di laboratorio , i"Vi co1111)resa con deperimento, do]ori' ischiatici , f.ebb r e ed a 11cl1e ]a biopsia clei muscoli interessati. a11 emi.a. L 'estrazio11·e di 4 molari dopo alIl numero degli attacchi dolorosi varia; i11 3 cuni n1esi di queste soffere11ze, agg·ravarono le pazie·11li, si e bbero recidive. co11dizioni d ella paziente: insorse febbre eleNell o ._ les . . o periodo, r'. I<. Harder, riferisc e vala continua e l 'anen1ia si fece i)iù inten sa, ~ul co1nplcsso dci casi osservati nello stato di con reazione megaloblastica: non l ebbe alOlj io (a cui apparlien·e Cincinnati). Si tratta di cun b eneficio dalla epatotera1)ia e da 2 trasfu2~2 casi, di cui una buon.a parte (138) sotto i ._ io11i di sangue. dieci anni. Si ricorse al1ora al la ventricolina per via La diag nosi si ba . . a unican1ente sui fatti cliorale, e si eb·b e un rapi<lo mig Jioran1.ento: 11.ici e spccialn1e11te ul tipo del dolore. In qualdo1)0 1 mese di cur a i g lobuli rossi salirono cl1c caRo , s.i p11ò avere l 'impressione di trom- · da 1. 250. 000 a 3 milioni. 1Josi delle coro11arie, di polmonite, p·e ricardite. Per 9 set t.im·ane stett e bene, poi di nuovo si Gli errori ])iù gravi i 11an110 qua11do il dolore J>rese11tarono dolori ischiatici , febb.re e d aneè ]Jr0valc ntcment e .addom i11.a le. Un buon chin1i,a . U i1a radiografia dentaria scop 1iì. un ascesrt1rgo locale l1n asportato 3 apipe11dici san e in so apicale in un molare , fu estratto, ·e da esso individ11i, 11ei qu.a li il decorso della m .a lattia s1 coltivò lo str eptococco vi ridans. Migliorò un d11nostrò Lraltarsi di l)leurodinia er>idemica. poco : i11a d o1)0 7 g iorni in orse il quadro di Qua11do si pre entò il terzo caso, egli sapeva una se·p si , cl1e condu se ]a paziente a n1orte. g ià cl1 e vi er.a tal e epide1nia, ma i sinton1i n1enL ' A. crede cl1e questo ca o sia sin1i] e a t i'rano tanto quelli dell 'ap1p endicite, cl1e egl i quelli già descritti da H t1nter, sotto il non1e i1on csi tò ad 01)erare; l'appendice fu trovata di ariemia settica, e più r ecente111ente da Tidy i1orn1.a1e, ma il peritoneo aveva un coìori lo e da Lederer. violaceo. I casi di quest'ultimo, però, banuo di parEziolog ia e modo di trasmissione igno ti. l ,a ticolare un con1ponente emolitico, ch e nella terapia s i li111iLa a c.almare il dolore; Lal,·0 lta, malata dell'A. non era mai stato }Jr e ente . ... crio n eces ari forti dosi di morfina. fil. Si crede .ch e queste anen1 ie iano cau ate da tossine assorbite da fo co lai di infezione foEncefalo-mielite consecutiva alla rosolia. rale , Le quali ledono il i ·teina en1atopoietico. H. flosto11 Merrit e Y. D. l\.o koff (Ameir. Un gran nun1ero di casi sono stati osservati jc,ii..rn. 1ned. sciences, maggio 1936) riferi's cono irt n1alati con d·enti g·ua ti e spece dopo estra4 casi di tale complicazion·e del]a rosolìa , ri- zione di questi , onde è })rudente di ast en ersi da que ·ta operazio11e in a1111nalati deJedati e parlando <lltri 7 casi della letteratura. Si svice rcar e 1Jrin1a di migliorarne le co11dizio11i geluppa 2-6 g iorni dopo l'eruzione, con segni e Jterali, e di praticare d el1 e i11iezioni di autosìnton1i neurologici , quali' cef,a lea, rigidità d cl c i110 i>er pre,-enire il ])eri colo di una epsi. collo e l\.ernig, accessi di incoscienza con conZITO. fusio11e mentale, ritenzione urinaria , Babin ki , 1

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« IL POLICLINICO »

Iniezioni antisettiche' endoarteriose nelle infezioni degli arti. Arnul.f e Ph. 1F rieh di Lione (Presse .Y éd., 11. 31, 115 aprile 1936) dietro consiglio del Leriche hanno praticato iniezioni endoarteriose di mercurocromo e di violetto di genziana per combattere diverse affezioni infettive degli arti: i risultati sono stati incoraggianti. Essi avvertono però che se in pochi giorni uon sopravviene un -evidente ber1eficio, non si deve perdere del tempo prezioso, ma si d eve sub1ito tornare ai metodi di cura classi ci. ~ certo ch e l 'in.i,e zione endoart,e riosa è il <.:am1nino più corto ·e più sicuro per impegnare i tessuti infetti con una soluziùne microbicida. Tecnica: occorre un ago fino da puntura 101nbare, lungo otto cm. circa , a punta corta e 111olto tagli e11te ; I.a ordinari.a siringa da 10-20 cc. ; è necessario innestare l 'ago a un breve tubo di gom1na onde evitare che una ·volta messo in sito si sposti. Il liquido da iniettare : è con sigliabile uria soll1zione acquosa di m er curocron10 al 2 %, sebbene si possa anch e usare il violetto di gein7 iana , ma è più ne.orotizzante se esce dall 'arteria . Si devono iniettare da 8 a 1O cc., l 'ag·o clE:ve essere introdotto nel senso della corrente sa11guigna. Co me prova ch e l 'iniezione è ri11scita si ha la colorazione dei tegume nti d c l 'arto. Le indicQ.ziori,i so·n o varie : sono. indicate per la cur.a t\u tte le infezioni gravi deg li arti. 1 inigliori successi si so110 avuti nelle linfar1giti. I,!azion e sarebbe in par~e microbicida e in parte dovuta alla vasodilatazione ch e sj pro· cluce. L. ToNEJ.LI.

terici , di latte bollito o di siero, nemmeno per via sottocutan·ea. · Nei tubercolosi, la p·r oteino-terapia può d estare delle reazioni focali, anch·e se usata sottocute; le opinioni sono però divise a tale riguardo , il ch e non toglie che anche i soste11itori della innocuità abbiano osservato delle attivazioni focali con1e, p. es., 'Brown e colìaberatori, che le hanno notate in 2 su 124 Lubcrcolosi sottoposti a vaccinazione antitifica profilattica. fil.

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Le controindicazioni per l'etero•proteino-terapia endovenosa. • Secondo R. L. C·ecil (Journ. am.er. m ed. ass. 7 dice11ibre 193·5 ) sono le seguenti: 1) malattie arteriose, renali o cardiacl1e ~.Ya11zate, scon1penso cardiaco ; invece , può farsi nell'endocardite reurn.a tica ben compensata; 2) stati allergici o condizioni di notevole se11sibilità alle proteine, come e dema angio11eurotico . urticaria g i·g ante, ecc. ; 3) stati di g ra11d.e esaurimento seguenti n1a la ttie prolungate; ±) tubercolosi poln1onare attiva o qui escente ~

5) condizioni en1orragiche, come emofi lia, ulceri sanguinanti, -ecc. ; 6) alcoolisrr10 cronico , per timore d el delirium tremens; 7) Notevol e sensibilità nervosa, quale si ha nell 'ipertjroidisn10. Le co11troindicazioni per tale terapia sottocutanea od e11domuscolare sono meno nette ; ,,i ~ono però al cuni rari pazienti che non tollerano affatto delle piccole dosi' di vaccini b a11

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Meccanismo di azione ed efficacia dei gargarismi. Sull 'efficaci1 dei gargarism.i, si è molto discusso e m entre alcuni ritengo110 utile tale mezzo terapeutico , altri lo dichiara del tutlo i11 eilicace. U 110 studio i'nter essa11 te sull 'argomento ha fatto V. Zimànyi (/ t Val:salva, marzo 1936), basandosi su esperimenti p ropri, nor1 soltanto co11 sostanze color.anti, m .a con una tecnica pro,p ria per cui è possibi'l e osservare in situ il liquido e radiogr .ifarlo. Sui fini particolari della tecnica, rimandi'amo al lavoro originale, a cconte11tandoci di ri1Jort.are qui le conGl u.sioni più salienti. Mediante il metodo d elle so tanze coloranti, l 'A. dimostra che il liquido no·n raggiunge le to1tsille negli individui .adulti ch e sanno bene gargarizzare; ancora n1inor calcolo , si può fa· re di qu.esto mezzo p er i ba111bini. Con il secondo nletodo r ontgenolog ico , l 'A. studia be ne il fen o1m en o d e·l la deglutizione e d el gargarismo. Con quest 'ultimo , come a,._ viene per il b·o lo .ali'me·n tare cl1 e pa sa dalla cavità orale a quella farin gea , 1' istmo dell e fau ci si chiude automaticamente p er un fatto riflesso, dovuto al contatto del liquido con il territorio di' piassaggio fra d or o e base ling~ale. In circostanz.e norn1al i, il liquido g.argarizzar1te i1on può oltre passar e detti limiti ; perch è se ciò facesse, subentrere·b be l'influenza involontari'a dei movimenti riflessi del caH.a le diger·ente, ch e porter ebbe il liqu.ido fino allo s tomaco, come ogni altra sostanza in gerj ta. È perciò possibile cl1e· d egli individui', da i riflessi faringei un po ' a lluti ti , arrivino a far superare al liquido il livello de i pilastri a11teriori. Ci'ò è stato possibile oltanto per un individuo (su 40·0 0 d 'amb1ul.atorio e 1500 degenti). Si può pertanto concludere che il raggio di azionè d ei gar garisn1i non oltrepassa i pilastri an Leriori; l 'eventual e di i11 f ezione da eseguirsi nel cavo faringeo ])Otrà ottenersi soltél nto mediante irrigazioni o toccamenti. 1

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fil.

Le necrosi adrenalinlche. A. Patroni e Gijarto (Il J/alsalva , aprile 1936) riferiscono una propria osservazione di un individuo di 3'0 anni, con setticen1ia, in cui ]a ipoclermoclisi con siero glucosato adrenalizzat0 diede luogo ripetutamente a necrosi con ca-


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SEZIONE PRATICA

rl.tteri asel'Lici. In vece, l ' ipodermoclisi praticata precedentemente con soluzione fisiologica, con o se11za .adr enalina, non aveva dato feno1n-eui di sorta. I casi di necr osi settich e od asettich e da adrei1alina non sono rari ne lla lette·ra Lura. In lirLea generale, l 'adrenalina non dovreb.b e provocare n ecrosi di per sè stessa, in quanto ch e essa si riassorbe con notevole rapidità . l\!Ia , date le condizi·oni tra11sitorie di ischemia, la p,r esenza accidentale di germi patogeni può dar luogo a focolai settici anche in ir1dividui normali . L 'associazione d el g lucosio cori adrenalin.J sembra esallare l 'azione dannosa ·d i quest'ulti111a, ancl1 e senza il concorso di germi :pia to.g eni :aella soluzion·e. fil.

A.Iterazioni locali da iniezioni di insulina. G. Dinkler (A1unch. m ed. Wochens ., 21 febbraio 1 ~36) rileva ch e, mentre alcuni autori hanno riferito casi di atrofia del tessuto sottocutaneo consecutiva ad iniezioni di insulina, i casi di aumento del tessuto adiposo sono m.eno frequenti. L 'A. ha osservato una forma mis1a di lipodistrofia, cioè atrofia ed iperplasia riunite. Una donna diabetica si faceva da sè giornalmente delle iniezioni di insulina all e cosce. Nel corso d el Lrattamento, si formò alla parte superiore d ella coscia una depressione profonda , indicante l'atrofia del sottocutaneo ed, im1nediatamente al disotto, un 'ar ea di ipertrofia simile ad un cuscinetto. Entrambe le forme di lipodistrofia posso110 e&sere evitate cambiando spesso il punto di iniezione e, forse anch e, il tipo d 'insulina.

MEDICINA SCIENTIFICA Esperienza di estrazione e isolamento del prin· cipio n.ntianemico del fegato.

P. Laland, A. Klem, B. Strandell, L. P eulsson , H. Schartum (Aota m1ed. Sa()Jnd)in., volume LXXXVIII, f. 5-6, 1936) pubblicano in proposito un la vero ii1 col.lab orazjone: a i primi due autori spetta la parte chimica de]]a ricerca, n1cntre g li altri saggia,rano g li effetti clinici d elle sostanze isolate. I migliort ri ullati sono stati olten uti con jl seguente procedimento: Il fegato fresco e sminuzzato viene estratto coll 'acqu.a cui si aggiun gono 50 % (di volume) di acetone. L 'estratto si filtra e si concentra ; quindi si pratica la sproteinizzazione con sali di m etalli o con lieve calore previa .acidificazione . Il filtrato essicato dà 3-4 gr. di sostanza per 100 g r. di fegato, di pari attività ar1tianemica. L'ulteriore estrazione si pratica scuotendo la sostanza secca con soluzione di fenol o cui si aggiunge de1l 'acqua ·e dell 'etere. L 'estratto attivo passa nello strato dell 'acqua nel qua ]e poi dopo l 'essican1ento si ritrova in quantità 1

di 0,27 gr. (saggiato clinicamente con buoni risultati'). La parte attiva di tale estratto· viene adsorbita dal carbone: tr.attato questo di nuovo con feno lo, acqua ed etere, si otteng·ono 0,028 gr. di so~tanza attiva cornspondente sempre a 100 gr. di fegato fresco. Mercè ripetuti e d alterriati trattamenti con carbone e fenolo , acqua e ~ eter.e si ~ arrivato a con centrare il principio .attivo d1 100 gr. di fegato in un m g r. di sost:a.nza secca. Quest'ultima frazione sciolta in ac. acetico glaciale ·e pr·ecipitata con eccesso di etere si è dimostrata solubile in alcool metilico, dal quale poteva .essere di nuovo precipitata coll 'etere in eccesso. La salificazione dell 'ultimo ·estra tto con solft1ro di ammonio secondo la t ecnica di Dakin e West ha permesso fin almente di ridurre la quantit.à di sostan za essicata corrispond ente a 100 g r . di fegato fresco a mg·r . 0,35. Secondo le esperienz·e clinich e di cui vengono riportati i protocolli bastano O, 7 mgr. di quest'ultima sostanza, somminis trati .giornaln1ente (sottocute in 2 cc. di soluzione idric.a) per pro1durre il desiderato ·effetto antianemico , documentato dall'aumento delle 1emazie, dalla r eticolocitosi, emoglobinometria e anche dalla normalizzazione del quadro istol·ogico d el midollo osseo (osservato m ·e diante la puntura sternale). S. MINZ.

POSTA DEGLI ABBONATI All 'Abbonato N. 6339: C o~oralZione

tì·attata con

vl

rosea opaliesoeirhte nell'u riria reattivo di NyLan1der, a freddo

e cl1e scompare a caldo. Non h a un significato noto. 1F orse è do·v ula a qualcli-e sostanza (pigmenti o inedioamenti) c.h e, j11 presen za dell 'al cali de] r eattivo, si colora in tal modo. Significato dell' acid.ità m olio elev'ata diell' urina. :È in rappo.rto con l 'equilibrio acidoh ase d·ell 'organism o. Trattasi di una questione molto complessa dovendosi .anzitutto l)r endere in esame le varie acidità (pH, acidità di Litolazione o libera, a cidi 11eutralizzati dall 'ammoniaca , acidi or ganici), nonch è altri ele111enti , quali p. es. la quantità di urea. .F'ra le condizioni ch e producono acidosi , son o da m enziona r si: il diabete,. la cirrosi epati ca, l'alimentazione ipera zotata , l 'i1Joa li1n e11tazione, ecc. fil . 1

Al Dott. G. Biag·ini , da Firenze : Consulti: L. IF ERRANNINi. La terapia clinica nella n1edicina inte.rn,a, L. P ozzi ed. , I1on1a. P. l\1ARFORI. Trattato di Farm acologia e T erapia, Idelson , Napol i. fil.


~r\~NO

« IL P OLICLINICO »

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VARIA Piccoli espedienti pratici di laboratorio. Lipp (Miinch. m ed. Wocliens.) indi·ca i seguenti. Per il ricoinos.cimento de.lle uov-a di parassiti li elle fe ci, può servire bene l 'olio di cedro. Si fa uno slri·scio spesso di fec i sul portaoggetti, lo si lascia seccare all 'aria e vi si mettono soI>Ta dell 'olio di cedro ed un coprioggetti, usando poi un in grandim ento n1edio. Il p·r epé1rato si mantiene a lungo ·e, cosi risc}1iarato con l 'olio di cedro, p ermette la rice r ca in uno strato r elativamente g rosso di feci. Per la ricerca d elle uova di ossiuri, serve b ene un cucchiaino c·h·e, a nati'ch·e aperte, si striscia sui margini d·el retto (non all 'interno), depositando poi il contenuto d ei margini del cucchiaino su un portaoggetti ed aggiungendovi l 'olio di cedro. Nel campo giallo scuro o bruno, si vedono1 facilmente e chiar:arne·n te le uova. N·el·l 'osservazione microscopica, si può sostituire l' 0 1lio di cec]ro con olio di ricino o con glicerina purissima, che costano molto meno ed 11.a nno anche il vantaggio di insudiciare meno l 'obbiettivo. Per la ricerca dell' albumina nell'Uirina, a l letto d el malato, in mancanza di m eglio , si può aggiungere all'urina nella prov·etta qualche goccia di aceto e qualch e crist.allir10 di sale da cucina, che si trovano in qualunque casa; in presenza di alb·u rnina, si ha un 11etto intorbidamento (Probatum. es.t, aggiunge I 'A. ). Una semplice prova urinaJria per la diagnosi di rene grinzo, quan·do si sia in presenza di un ' urin.a a b·a sso peso specifi co e scarsa a lbun1ina, consiste n el riscaldare l'urina st essa con un acido minerale. Se l 'urina riprende il colore giallo normale, si tratta di rene grinzo. La stessa conclu3ione può trarsi se, m·escolata 1'urina con del caolino sino a farne quasi una pappa, la si filtr.a ed il filtrato h a i'I1tenso colore g iallo. 1

Per riconoscere se ~e sostanze m.u cose deill 'urin.a provengono dalle v·ie superiori od inferiori , si aggiunge ad alr.une g occe· di urina una piccola goccia di una soluzione alcoolica all'l % di alizarinsolfon.ato di sodio, si mescola b ene e si osserva al microscopio. Se si tr.atta di urina n ormale (cioè se·n za affezioni r~11 a li) , quasi tutto il can1po micr oscopico è occupalo da piastre poligonali , rosso-cl1iaro, on1og~nee ed a margini n etti, che sono sostanze ml1cose d elle ba se vie. In,r·ece, nelle affezio·n i r ena li , si trovano dei filamenti' rnucoidi , fioccoso-neb·u losi, per lo più color ati in g iallo, male delimitati, ch e si tro,·a n o sol tanto nelle affezioni d el rene o del bacinetto , in processi infiammatori o di' st~s~. P er la ricerca del sa.ngue con la berizidina, ch e t alora è turbata d alla presenza di ac id o uri-

XLIII, NuM. 29]

co o di sali dei metalli· alcalini, l 'A. consiglia di u sare una striscia di carta da filtro s-u cui si m ettono 1-2 gocce di urina e poi 1a benzidijla e l 'acqua ossigenala; se la reazione è posiLi,·a si ha la nota colorazione blu intensa. L 'A. l1a ~nche a llestito un r eagente in forn1a di polver e che si mantiene in.a lterata €d è una sorta di leucob·ase a cui basta aggiungere una gocci·a di aceto' ed il lic1uido in esame (urina od estratto di feci) sopra un pezzetto di carta da fìltro; il colore blu che si forma si mantiene inalterato p er qualch e ora. fil. 1

Il ciclo mestruale e la data di nascita. Poichè è difficile conoscere l 'esatta data del concepi1nento, il calcolo della data del parto è g··eneralmente basato sul primo giorno dell 'ultima mes t.ruazione, calcolando circa 280 giorni da tale data. Osserva però F . A. Wahl (Munch. n'L·ed. Woch ens., 21 febbr. 1936) che raramente in questo modo ci si indovina e che il periodo dj 280 giorni è generalmente troppo breve. Egli ha l 'impressione che la data della nascita sia irt rapporto con il ciclo mestruale ed ha fatto tlno studio su 5000 casi ostetrici, ricercando: l ) la frequenza con cui il bambino maturo è partorito 280 giorni dopo il primo gioTno dell'ultima m .estruazione; 2) se vi è un rapporto fra la data d-e lla nascita ed i cicl•i mestruali. Risulta, in complesso, che un bambino maturo viene partorito d o110 280 g iorni, n el 65 % delJ.e donne con un ciclo mestruale di 28 giorni. In quelle in cui ta le ciclo ·è più lungo, il parto si ha ad una data più lunga n el 75 %, 1n·entre n elle donne con un ciclo più breve i 28'0 giorni non vengono rag·giunti i1ell '80 %. Se ne co11clude, pertanto , che i1elle donne co11 urt c1clo di 28 giorni e pil1J i provvedimenti per la provocazione eventuale del parto posso110 essere posposti per un certo tempo, mentre per quelle con un .p eriodo più breve, devono calc.,olarsi. in ar!ticipo. Di questi r e perti si dovr;a tene r co11to anch e n ella pratica n1:edicoleg~le . fil.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. f\1. CURIEL. Contribu·to allo studio dell'elettrocardiografia n ella tubercolosi p olm onare. Tip. Fortuna, Tries te, 1935. G. DoJ\.fENI CHrNI. Intorno a spiin.ti di perizie d 'infortun.i stica. Ist. Naz. Fase . Ass. Infortuni , Roma, 1935. D . A c QUARONE e V. DTOLAITJ. Osservazioni sulla febbre maltese e sua cura intensiva e rapida. Tip. Ed. Franchini, l 'orino, 1935. l\tl. RonrNò. (;enni di profilassi im1nunitaria dell e nostre t ruppe in Africa Orient('(,le. - Tip. Studium, Na1poli , 1935. F. DE N1c0Lò. Prot eine e lfpoidi n ella terapia asz)ecifica delle malatlie irif et tive dell' infanzia. ~ Fratelli Merlani, Bolog na , 1935. ."i. . SEGA. Bernardino Ran1azzini e l e malattie dei lavoratori. - Slah. Tip. Et1ropa , Roma, 1925. 1


[ANNO XLIII, NuM.

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronàca del movimento professionale. Nuova disciplina giuridica per l'esercizio delle professioni sanitarie. In un recente Consiglio dei Ministri è stato approvato uno sche1na di R. D . recante norme i11tegrative ed esecutive del R. D. L. 5 marzo 1935-XIII n. 184 sulla nuova disciplina giuridica dell'esercizio delle professioni sruni tarie. Con precedente provvedjmento fu disposla la soppre·ssione degli Ordini Provinciali Sanitari, a ltribuendosi ai rispettivi Sindacati di categoria la custodia degli albi e la disciplina degli iscritti. In tale occasione fu anche costituito l 'albo delle Jevatrici. Col provvedimento ora approvato si stabiliscono le modalità per l 'iscrizione in detti albi , per il tra·sferimen to da un albo ad un altro , e per lo svolgimento dei procedimenti disciplinari, sia dinanzi ai Direttori dei Sindacati provinciali, sia dinanzi alla Commissione Centrale per g·li esercenti le professioni sanitarie, con sede presso il l\finis lero dell 'Interno.

Retribuzione ai medici interini e '' servizio a scavalco ,,. Il Ministero dell 'lnlerno, Direzione Gen . dellt1 St1nità Pubblica, ha dira.m ato in data 28 maggio 1936-XIV la seguente cir colare ai Prefetti del Regno e Autorità assimilate: Il Sindaca to Nazionale dei Medici ha segnal ato le esig ue retribuzio11i corri·sposte in talune provi11cie ai sanitari che prestano servizio interinale nelle conclolle medi che; soggiungendo che i compPnsi sono talvolta così bassi, ch e solo possono accct larli i medici dei comuni pii1 vicini a quello, 11e1 quale è richiesta l 'opera dell'interino. Al riguardo -è da notare che già con circolare 1ù 1narzo 1934, n. 2Q400, I. A. G. 15791 questo Ministero 11a, in linea di massima, sancito il clivieto del cosl dello cc ·servizio a scavalco>), il quale non consente al sanilario che ne sia incaricato di corri sponder e a tutte l e esigenze del servizio, nel comune i1el quale è condott o e nell'altro dove dovrebbe recar si prov-visoriamente, per l a supplenza di altro medico. L'anzidetto divieto è opportuno confer1nare, soggiungendo che, nell 'attuale periodo di esuberanle 11umero fii sanitari in rapporto alle esigenze ge11erali dell 'assisle11za sa11itaria, si deve evitare ch e gli interina ti delle condotte siano conferi ti a medici provvi'sti di altri incarichi retribuiti, conforn1emer11e alle direttive impartite con altra circolare 10 giugno 1935, n. 20400, I. A. G. 97 / 21424. Questo Ministero trova, inoltre, approvabile l 'in clirizzo, già in pratica affermat osi, che i podest à richiedano al Si11clacato provincjale i non1in ativi di due o più medici, allorquando debbano provvedere al} 'assunzione di sanitari interini. Va osservalo poi che lo stipendio base del n1edico condotto 11on può costituire, in taluni casi ,

un equo compe11 so per l 'i11terino; p erchè evidentemente diversa è la condizione di un sanitario che risieda stabil111en te in un Comune e di altro ch e vi si rechi a prestar ·servizio per breve periodo di tempo. Allo scopo di s tabilire criteri equitativi ed uniforn1i si reputa opportuno disporre : 1) che l 'interinato 11on abbia durata superiore a sei mesi, salvo co11ferma dell 'incarico in casi di necessità e previa autorizzazione del Ministero dcll 'Interno; 2) che la retribuzione dei medici interini sia fissata in linea di massima in L. 40 giornaliere, a lordo di R. M. e d 'imposta complementare, ·salvo sp eciali casi in cui non possa prescindersi dal corrispondere un compenso lievemente maggiore, per le condizioni parlicolar1nente disagiate del luogo e per gli oneri ir1erenti al servizio; 3) qualora l 'interi110 nQn debba muoversi da altra sede, ma già risieda n el Comune, .in tal caso la retribuzione giornaliera potrà essere stabilita in misura inferiore alle lire 40; 4) nel caso infi11e che - nono·stante la richiesta fattane al Sindacato· provinciale - non si possa avere un medico interino, per rnancar1za di sanitari disponibili, e in via del tutto eccezionale occorra avvalersi dell'opera di un sanitario condotto di un Comune lin1itrofo, anche in tal caso potrà essere convenuta una retribuzione giornaliera inferiore alle lire 40. Si prega di volere in1partire conformi istruzioni ai dipendenti Podestà assicurando l 'adempimento.

Collocamento a riposo dei sanitari condotti. Servizi d'interino. Il l\ilini stero dell 'Interno, Direzione Gen . della Sanità Pubblica , ha diramato ai Prefetti del Regno e Autorità assimilale la seguen le circolare in clata 3 giugno 1936-XIV: Vengo110 frequentem e11te ·segnalate a questo Ministero le gravi condizioni rli disagio economico, nelle quali verranno a trovarsi i sanitari condotti che, per effetto del 1° comma dell 'art. 364 del 1'esto Unico delle leggi sanitarie, dovranno essere collocati a riposo, a decorrer e dal 1° luglio p. v. per raggiunti limiti di e tà , indipendentemente (lai numero d egli anni cli serYizio n ecessari per la Jiquidazione della p en sion e. Nell 'intento, p ertanto, di alleviare, in qualche inodo , la situazion e, in alcuni casi assai penosi oi siffatta categoria di sanitari, ·si pregano le f~E. LL. di disporre ch e, analogamente a quanto venne stabilito con circolare 21 gennaio 1935, n. 20400-20063, i podes tà dei Con1uni dipendenti esa111i1lino con la m aggiore b e11 evolenza la . possibilità di trattenere proYvisoriamente in servizio, 11eJla qualità cl 'interini, i sanilari da collocare in riposo, fino all'espleta1r1enlo d el con cor so per il conferimento clei pos U che, per tal cagione, rimarranno vacanti. Si pregan o, n ell 'occasione, le EE. LL. di far


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IL

POLICLINICO »

11oto ai sanitari i11ter essati che, ali 'atto del loro collocamento in quiescenza, ·sono tenuti a presentare domanda alla Cassa dei Depositi e Prestiti e degli istituti di previdenza perchè sia loro riconosciuto utile il servizio che presteranno come interini, agli effetti della licruidazione, secondo i casi, della maggior pe11 sio11e o della indennità uria volta tanto.

I concorsi ai pubblici impieghi riprendono il corso normale. Cessati i motivi che ne determinarono la sospensione, il Capo del Gov erno ha disposto che i concorsi per l'ammissione ai pubb1i ci impieghi rip1 end ano il loro corso normale. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha impt.1rtito le necessarie istruzioni a tutti i Ministeri perchè i manife-sti dei pubblici concorsi per gli anni 1935-1936 possano essere pubblicati il 15 ottobre p. v.

In tema di concorsi a medico condotto. La Con1mi ssione per il concorso al posto di medico condotto del Consorzio sanitario Licenza-Percile, procedeva alla graduatoria dei concorrenti giudicando uno di e·ssi, il dott. Calabrò, sul semplice el enco dei tiloli prodotto ai sensi dell 'art. 96 <lel Regolamento 12 febbraio 1911, perchè i titoli originali si trovavano all egati ad a]tra1 domanda per il concorso di Mo11 teroton do. Ricorreva il dott. Calabrò al Consiglio di Stato, assistito dall 'avv. comm. Crisostomo Sciacca. La V Sezione ha accolto in pieno il r icorso, considera.ndo che non possa essere completo ed esauriente il giudizio senza l '« esan1e diretto » dei titoli, con l a sola cono·scenza di un elenco, che non ne contiene i1eppure gli elementi essenziali e che se in astratto possa dubitarsi dell 'obbligo delle Commissioni esam.inatrici di rendersi parte diligente per chiedere la lrasmissione d ei titoli , nessun dubbio era su ciò p ossibile in concreto percl1è i titoli ·si lrovavano nella stessa Prefettura fli Roma, ove si svolgevano entrainbi i co,n corsj.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Per l'assistenza all'infanzia nel campo idrotermale. In un 1ecente ~< F'oglio di disposizioni n il Viceseg·r e tario del Partito st abilisce fra l 'altro quanto segue : Si precisano le facili tazioni concesse dal Minist ero delle Fina11 ze (Direzione Aziende Patrimoniali dello ,Stato) per l 'assiste11za all 'infanzia ne] campo idrotermale presso le seguenti stazioni termali dello Sta lo: 1) 2) 3) 4)

R. R. R. R.

1'erm e Terme Terme Terme

di di di di

Roncegno: Recoaro ; Levico-''etriolo; S. Cesarea.

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CONCORSI. POSTI VACANTI.

RR. Prefetture.

ANCONA. - ~ prorogato al 31 luglio il concorso per tre condotte mediche. FOGGIA. :È bandito il concorso alle condotte rnediche per Candela e S. Ferdinando di Puglia; scadenza 31 agosto. CuNoo . - È revocato il concorso per la condotta m edica n~l comune di Ni ella Bello. (Per notizie sugli stipendi, indennità ed altre informazioni sui documenti ecc. ecc., chiedere i1 bando di concorso alla R. Prefettura, Ufficio de] f\.fedico Provinciale) .

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.A.SCOLI PICENO. L'Ospedale Civile cc Umberto I » cerca assistente. As·seg·no Lire seimila annue oltre completo ma11tenimento. Ri. volgersi alla Co11gregazione di ·C arità, via Trivio 25, Ascoli Piceno. MILANO. rimministraz. Provinc. Medico r~ri­ mario o di Sezione presso l 'Ospedale Psichiatrico di Mombello; proroga al 31 luglio. Rivolgersi alla Segreteria Ge11er. della Provincia, via Manforte, 31. RoMA. Ministero delle Colonie. - Nella cc Gazzetla Ufficiale >> del 28 1naggio 1936-XIV sono inseriti i D. M. del 18 ma;r. u . s. coj quali s·o no stati i11detti i co11corsi per titoli ed esami per la no-· rr1i11a d 'isp ettore della Sanità Pubblica per l 'Eri-· trea e d 'ispettore della Sanità Pubblica per la Somalia. Contratto per un sessennio, rinnovabile ; st]pe11dio inerente al grarlo 7° (L. 19.000) e indenr1ità di servizio atlivo (L. 5.200). Ind ennità colo-· r1iale e assegni a caratlere continuativo, cli cui al· l 'nrt. 15 del contratto tipo , approvalo dal R. D. 30 apr. 1929, n. 129. Non sono arnmessi agli esami: concorrenti che non abbiano rjpor1ato una votazjo11e corrispo11dente alrnen,o a 7 /10 nel giudizio· dei titoli. Perioclo di ·prova 1 anno. E tà massi1na 40 a. al 18 mar. 1936. Abilitazione all'esercizio professionale da i1on meno di 6 anni . I candidati debbono din1os lrare di pos·sedere almeno uno dei' segt1enti requisiti: aver sostenuto con esito favo-· revole gli esan1i òi a1n1nissio11e a1 posto di medico provinciale a,ggiun lo o di assistente medico dell'Ammi11istrazione provinc)ale del Regno, o al posto di direttore, aiulo o assistente in l aboratori d'igi en e e profilas·si , o a] posto ni t1fficiale sanitario comunale, ai sen si del ·a. D. 29 novembre· 1925, n. 2266; aver co11scgt1ito il titolo di specializzaz1one in ig·iene ; aver coperto il posto di aiuto o aissisten te in un R. Istituto di igiene; aver conseg·uito l a docenza in igiene o in batteriolog·ia o· in epiden1iolog·ia o in l egislazione sanitaria; aver prestato servizio in una delle colonie italiane per· rton meno di cinque anni alle dipendenze della A111ministrazior1e coloniale. I medici coloniali che· abbiano prestalo servizio effettivo per almeno o a11ni negli ospedali o n elle infermerie coloniali, }Jos·sono partecipare al concorso indipendentemente dall'età , se1npre che in possesso degli altri requisiti richiesti. Do111anda in carta da L. 6 entro il 26 luglio al rviin is lero delle Colonie, Ufficio deI personale . TREVISO.

Ospedale Civile cc Elena di Savoia>>. -

Scad. 13 agosto; primario anatomo-patologo e deJ Léllboratorio micrografico; L,. 6700 e 5 quadrienni dee.; c. v.; età limite 35 anni .


t ANNO

XLIII,

NUJVI.

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SEZIONE PRATJ CA

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. •

La Reale Accademia di Medicina di Torino h a nominato soci i proff. Di Macco, Mairano, Milon e, Perrier. Sono stati eletti inembri titolari d ell 'Accademia di Medicina di Parigi i proff. Laign el-Lavastin e, n eurologo e s torico della m edicina, e Ribad eau Dumas, p ediatra . Cl prof. J ean Sabrazès , clinico medico di Bordeau x, è stat o ele tLo m embro corrispondente dell 'Accademia d ella Scie11ze di Pari gi.

In occasione d el con1plea11110 d el Re Edoardo ' ' III, lord Dawson è stato n ominato vi·5conte; con ciò si sono volute .riconoscer e le benem er en ze d a lui acquis ta le n el curare per lunghi anni e con d evozion e il precedente sovr ano . E la prima r ol ta cl1e il titolo vien e confer ito ad un medico. Sir Rich ard Cruise, oculista d el lle, è stato prom osso cavalier e di gran croce dell 'Ordine Vit toriano . 80110 s la lc conferite allre elevat e onorifi cen ze a m edici.

NOTIZIE DIVERSE Le condizioni sanitarie in A.. O. Il sena tor e Cas lella11i h a cli chiarato ch e, in virLù clei vas ti provvedimenti fat Li ad ottare dal Duce, a11 ch e nella ·s tagio11e d elle piogge la salute d ei n1ilitari e d egli oper ai è ottima . Fra breve l 'Africa Ori entale sarà liber a la d al flagello delle malat tie tropicali, e sar ann o combattute l a m alaria , la lue C' la 1)ar a1isi i11fantile ed estesa, ovunque, l 'ass isten za sanila1·ia, segn acolo di civiltà nelle vast e regioni dell 'Im1)ero . ·L 'organizzazion e igienico-sar Li laria sar à irLten sificata n on appe11a l a stagio·n e dt·lle piogge declin er à .

33° Congresso della Società. italiana di ostetricia e ginecologia. Sar à tenuto a ~Iil an o d all 'll al 14 ottobre . Temi di r e lazion e: prof. Bon1piani: « Diab e te e g ljcosuria in gr avjdanza ; prof. Delle Piane : « Il can cr o del corpo d ell 'utero »; prof. Gaifami: « La 1nor lalità ma terna ». Per co1n uni cazioni , chiarimenti, adesioni, ecc. ri' olger si al Presiden te del Comit ato organizzai o re prof. Alfieri : Milano, Clinica Oste trico-Ginecologica (via Commenda 12).

12° Congresso nn.zio11ale di radiologia medica. Avrà luogo in Venezia nei giorni 24-25-26 sellembre , sotlo la presidenza d el prof. Arcangelo Vespìgn ani. I 'f emi e le Ilel azioni ufficjaJi ch e sar an110 svol te d ai sei Rela tori desig n ati d al Con siglio Diret tivo della S.I.R .M. e d alla Presiden za del Con gr esso sono i segu enti: prof. Turan o e prof . Gallar esi: « Il fattore t e·m po in Radiobiologia e Raclioterapia »; prof. Co11te e prof. Stoppani: « Tumor i crauio-far in gei e faringo-esofagei »; prof . Salotti e prof. Becchini : « Le sindromi addominali associ ate ». Sar anno an1m esse solo Comunicazion i iner t>n ti ai Temi d elle Relazioni. In occasione d el Con gr esso ·avr à luogo l a const1et a Mos tra d egli Apparecchi di Radiologia e Terapia Fisica; a ques ta ~Iostra h anno gi à invia to la

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loro adesione le migliori Ditte cos truttrici ; quelle Ditte che non l 'avessero ancora inviata sono pregrtte di farlo al più pre·sto p er ch è scarso è lo spaLio ancora disponibile . L 'inaugurazion e d el Congresso avrà luog·o in una Sala; del Palazzo Ducale. Il discorso inaugur ale sarà tenuto d al prof. Mario Donati. I .e Sedute .Scientifich e e la Mos tra d egli Appar bcchi avranno luogo in Sale d ell 'Osp ed ale Civile di Ven ezia (Campo ,S S. Giovanni e Paolo). Alla fine d el Congresso avrar1no luogo gite di grande attratt iva turistica. I Soci della S.I.R.M. partecipanti al Congresso e coloro, anche non soci , che si iscriveranno al Con gr esso st es·so 1,.m e1n bri effettivi L . 50, membri aderenti L . 30) p o Lranno u sufruire del ribas·so fer r oviario del 50 % p er il viaggio di indata e ritorno. An ch e p el trasporto d el materiale da esporre sono st abilite condizioni di favore . f./ iscrizione al Con gr es·so gratuita p er i soci della S.I.R.M. dà diritto, oltre che alle riduzioni fer roviarie sudde tte, a ricevere gli Atti del Congresso ed a lulte le allre fa cilitazioni di sp oste dal Comitato Org·anizza tor e . Il termine p er la con segna d elle Relazioni uffi ciali e dei 'fitoli delJe Comunicazioqi (che devon o essere accompagn ate da un breve riassunto e devono trattare ar gom enti in er enti ai temi d elle .Relazioni) scade il 1° agostQ 1936. Per qualsi asi schiarime11to rivolger si al Pres jcl e1rte d e] Cong.res·so prof. Arcangelo Vespign ani , ocl al Segretario Generaile d el Con gr esso dott. GiuJio Men ech e tti , Istitulo Radjologico Os1)edale Ci,·ile di ' ' en ezia .

2° Congresso Nazionale dei nt1clei italiani di ra(liobiolog·ia. Nei g iorni 20 e 21 se l lembre verrà tenulo a Modena, s·o tto la Preside11za del prof. Ruggero Balli, Direttore d ell 'Is lil uto di Racliologia, il II° Congr esso Nazionale del i\ u clei Itali a11i cli Radiobiologia. Verranno tral la1li i lemi segu en1i : « Radiogen e! i ca » ( confer e11za clell 'on. prof. Cl1igi) ; « Com por Lamento del sier o di sangue di fr onte ai Ragg·i ultra violetti » (r elatore prof. Frontali) ; « Gli ultrasuoni in biologia » (r ela lor e prof. Pon zio); « Azion e biologica a dist an za d ei me talli » (r elalor e prof. Rivier a). [ p artecipa11ti al Congresso potrann o presentare comunicazioni su argomenti a tt inenti o meno a i t emi di .relazion e. La p artecipazion e al Congr e·sso è liber a a tutti i cullori di Rad iobiologia, irrlesa n el senso p iù lato del t er1n i11e. I.Je quote di p a rtecipazione ve11gon o così fissate: m embri effettivi ·L . 40 con dir itto al « Sun1mariu1n· del Con gr esso » (per gli abbon ati agli « Scritti Itali ani di Radiobiologi a Medica » L. 30); men1bri aderenti (famigliari ecc.) L. 20 (senza diri lto al << Sumn1arium »). Per ogni chiari mento in m erito al Congresso rivolger si al Segre tario Gen er ale dott. Mario Lenzi , Is tituto di Rarliologia dell a R. Università di ~[od en a .

Convegno regionale antitubercolare. Nei gior n i 12 e 13 settem br e avrà luogo in Vicrnza il VI Co11vegno Region ale del1 a Sezione ' ene la d ella Fed er azione It aliana ~az i onale Fascista per la Lotta con tro l a Tu bercolosi . Saran no trallali i seguenti argomenti: cc Stato


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« IL POLICLINICO ))

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attuale della chirurgia della tubercolosi polmonare n, relatore prof. G. Pototsching; « Tubercolosi del sistema nervoso », rela.tore prof. G. Riquier; « La chimografia nella indagine del torace)), relatore prof. P. Perona; « Qualche definizione dei liiniti fra il normale ed il patologico i11 radiologia del torace », relatore prof. Al\.. Vespjgnani. Per ulteriori informazioni rivolgersi al delegato regionale prof. Carlo Molon, campo Bandiera e Moro 3611, Venezia.

di propagar1da 11a presentato nell'anno decorso un vero progresso, sia con lezioni e conferenze alle maestranze sia che essa abbia avuto, come mezzo, la diffusione nelle aziende di diverso materiale diretto ali 'educazione dell 'operaio nel suo ambiente di lavoro. Dopo le parole clel relatore si è procedl1to all'approvazio11e del bilancio consuntivo 1935 e di quello preventivo 1936 e quindf alla1 nomina delle Consulte tecniche per i servizi industriali clell 'E.N.P.I. per la propag·anda e per l 'Istituto di n1edicina industriale della sezjone sanitaria.

Una riunione di direttori dei periodici di me· dicina. Ila avuto luogo il 15 giugno presso il Sindacato Nazionale Fascista dei medici, sotto la presidenza dell'on. prof. Morelli, segretario del Sindacato. Vi hanno partecipato anche i rappresentanti dei Mir1isteri dell 'Educ. Naz., della Stampa e Propaganda, della Confederazione dei profes·sionisti e artisti e del Sindacato naz. fascista dei giornalisti. Dopo d i·scussione, alla quale hanno preso parte ql1a si tl1tti gli intervenuti, è stata approvata, presentata dal rappresentante della. Confederazione, una proposta tendente a riordinare e disciplinare in genere tutta la stampa tecnica scientifica dal punto di vista professionale, scientifico e culturale. I ri·sultati della discussio·n e saranno dalla Q}nfederazione, sentiti gli organismi sindacali interessati, inoltrati ai Ministeri competenti per la emar1azione dei relativi provvedimenti legislativi.

Azioni giudiziarie. Il Sostituto Procura tore Generale presso la Corte d 'Appello di Firenze ha t ermi11ato la su a requisitoria in base alla quale la Sezio11e d'accusa dovrà pronunziare la sua sentenza per l 'uccisio:ne del medico di Le Piazze, dott. Alberto Rinaldi, avvenuta ]a notte del 27 setten1bre 193·5~ Il magistrato ha chiesto il rinvio dinanzi alla Corte d'Assi·se dei tre imputati tratti in arresto nei giorni successivi alla scoperta del delitto: Agenore Alfredo l\tloretti, il fratello di questi Artena e il loro padre J.eopoldo. L 'imputazione è di concorso in omicidio premeditato.

Corso di malariologia. Il 16 lugli.o è stato inaugurato, all 'Istituto « Ettore iVIarchiafava n nel Policlinico Umberto I di Roma, l'annunziato corso di Malariologia. Il direttore prof. G. Bastianelli ha intrattenuto gli allievi, tra i quali alcuni stranieri, su l 'importanza dello studio della malaria e su la n ecesRità accresciuta con la conquista• del! 'Impero, di preparare personale istruito e competente per gli studi scientifici e per il servizio sanitario, principale quello della lotta contro la malaria. Il corso avrà la durata di circa un mese e mezzo ; comprenderà lezioni, dimostréllZioni ed esercita• • z1on1. Propaganda per la prevenzione degli infortuni. Si sono riuniti a Milano, presso la sede centrale, la Giunta ed il Con·siglio generale aell'Ente nazJonale di propaganda prevenzioni infortuni. Il presidente S. E. De Michelis ha informato circa ! 'utilizzazione del personale per i servizi anti-info.r t11nistici i1elle aziende, il riconoscimento dell 'anzianità combattentistica e fascista ai dipendenti dell'Ente ed alle relazioni internazionali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro ed ha dato la parola al r elatore dell'attività svolta dal1'E.N.P.I. nel 1935. Questi si è soffermato più particolarmente sull'organizzazione anti-infortunistica nelle aziende per la quale l'Ente stesso ha studiato e divulgato uno ·sch ema apposito tra i datori di lavoro segnalando poi 1'importanza del servizio di consulenza anti-infortunistica, istituito di recente. Ha ricordato anzi come questa iniziativa pure ne1la sua breve vita abbia già riscosso la simpatia e l 'interessamcnto degli industriali le cui adesioni segnano un aumento continuo. Inoltre l'attività

Il dott. Teitelbaum, ostetrico-ginecologo reputato degli Stalli Uniti, si era assicurato presso la << Massachusetts Accident Co. n contro le malattie o le ferite che lo inabilitassero alla professione. Vf.nne colpito da encefalite epidemica; residuò parkinsonisrno, che lo ha r eso inidoneo alla professione. La Compagnia corrispose I 'indennità pattuita dal git1gno 1933 al 5 febbraio 1935; poi rifiutò di continuare, in ba·se ad una interpretazione restrittiva del contratto, in quanto che I 'incapacità del inedico n on è così completa da i1npedirgli una certa attività professionale; d 'onde un processo. Il Tribunale si è pronunziato a fa,... vore del medico. La Compagnia si è appellata alla Corte Suprema del New Jersey. Un medico del mezzogiorno della Francia aveva applicato, ad una paziente, la radioterapia, cui seguirono radiodermite e gravi disturbi fisiologici. 11 marito delJa paziente intentò causa, reclamanclo da1111i e interessi. Innanzi al 1'ribunale di prin1a istanza il medico fece valere la prescrizione, e~sendo ·spirato il periodo di tre anni , stabilito in materia civile e correzionale per il delitto di lesioni da in1p·r udenza; ma il Tribunale sentenziò che, nel caso specifico, la ·sola prescrizione appljcabile era quella del diritto contrattuale. che si estende a 30 anni; perciò ammise la validità dell'azione e ordinò una perizia. La Corte d 'appello di Aix confermò il giudizio. Altrettanto ha fatto ora la Corte di Cassazione di Parigi, con sentenza emessa il 20 maggio. Ad una stazione idrotermale presso Oradea., in Romania, un medico venereologo vide che t1n paziente, da lui vi'sitato il giorno prima e trovato affetto da scabbia, si accingeva a fare un bagno in comune, nella piscina. Gli si accostò, per consigliargli un bagno in vasca. Al rifiuto oppostogli, il medico si rivolse ad un bagnino, perchè espellesse il malato ; e siccome questi faceva opposizione, il medico dichiarò il motivo della sua azione. Da ciò un processo per manc~ta discrezione profe~sionale. Il rr1edico si è difeso affermando che aveva tentato di tutela.r e il segreto, ma era stato costretto ad infr<in.gerlo; e ciò anche nella propria


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SEZIONE PRATICA

qualità di medico dello slabilimento. Egli è stato assolto, men lre il paziente è stato condannato a 1000 lei di ammenda, per avere tentato di fare un bag·no in comune pure sapendo di avere una malattia contagiosa.

Un po' dovunque. Il sen. Castellani, tornato a Roma dall 'A. O., ha accettato l'invito del Commissario per la Mostra del libro ooloniale, prof. ,Sapori , di prese11ziare la cerimonia di chiusura della Mostra stessa e quella dei convegni che avevano luogo nei locJJli della Mostra, al Palazzo dell 'Espo·sizione. Egli ha tenuto un 'avvincente conferenza in cui h a. doct1mentato la magnifica organizzazione dei ser vizi igienico-sanitari in A. O. I membri dell'ambulanza finlandese in E liopia , tor11ati in patria, ha11no fatto alcune dichiar azioni ai giornalisti, le quali smentiscono n el modo più reciso i presunti bombardamenti italiani all 'ambulanza e illustrano com e la condotta d ell 'esercito italiano sia slala sempre um an a e leale. La Società per le n1alattie della digestione e del ricambio della Germania terrà la sua 13a riunione a Berlino il 28 e il 29 luglio, unitamente alla Società tedesca ed a quella intern azionale dei medici ·sportivi. Rivolger si al : Kqngressbiiro, Lin denstrasse 42, Berlin S. "\i\T. 19, Haus der Deutsch en Arzte. La Società nazionale tedesca degli urologi terrà la i a. riunion e dall 'l al 3 ottobre in Eisenach. Segretario: Dr. Heu sch , Urologisches Abteilung des Rudolf Vircho,v-l(rankenhaus, Augustenburger Platz 1, Berlin N. Il 2° Congresso internazionaJle d ei m edici cat t~lici si è tenuto a Vienna dal 29 maggio al 2 gtugno. La Commis·sione centrale italiana dei medici cattolici, presieduta dal prof. P. Sisto, di Modena, vi era rappresentata dal prof. G. Lami, di Pisa. 'femi: <e Eugenica e sterilizzazione », r elatore per l 'I talia il prof. G. Gemelli, di Milano; ~e Aiuto medico alle Missioni », relatore per l'Itali a 11 dott. E. Borgl1ese, di ~avia. Il prossimo con gTc.. sso è indetto a Roma pel 1937. Il 5 luglio si sono tenute a Parigi le Assise di medicina generale, nei locali dell 'cc Hòtel-Dieu », sotto la presidenza del prof. A. Pettit; venne discu sso il tema: La poliomielite acuta. Il 2° Congresso ·spagnolo (( Pro Médico », d 'interessi corpor a ti vi, si adunerà dal 2 al 12 ottobre, nei locaJi della Facoltà medica di Madrid (alla Città univer sitarja). Verrà discusso il progetto di assicurazione sociale contro le malattie . La Socie tà Medico-Chirurgica dell 'Alto Adige si è aidunata il 30 giugno sotto la presidenza del 1)rof. E. Polacco. Sono state fatte comun.icazioni d ai soci : G. Halfer, E. Polacco (due comunicaz.), A. Briani, E. Matteucci, G. Bidoli, R. Cerri (tre co1nunicaz. ), E. Cortella, M. Colombatti, L. Bader. La; Società di Scienze Mediche di Con egli ano e Vittorio si è adunata il 29 maggio sotto la presidenza del prof. Coletti, assistito dal segre tario dott. Fabris. Sono state fatte comunicazioni d ai soci: Opocher, Fabris (due comunicaz.). La Società Medico Chirurgica Tr.evigiana si è adunata il 24 aprile e il 12 giugno con la preside11za del prof. A. Bozzoli, assistito d al segretario dott. M. Bortolozzi. Sono state fatte comunica-

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zioni d .1 i soci: L. 1·omasi, A. Bozzoli, l\il. Bortolozzi (5 comunicaz.), G. Guglielmini, G. Trasso. 11 29 magg io ebbe luogo l 'assemblea generale d ella Lega argentina contro la tubercolosi· venne e~EJtta la nuova Con1missione direttiva; pr~sidente r1~ul tò il dott. G. Araoz Alfaro. Si è costituita una Società argentina di ortopedia e traumatologia ed ha t enuto, il 12 giug no, una seduta in onore del prof: Vittorio Putti. Alla presidenza è stato nominato il dot t. L. A. '"f i:.:mini. La ,S ocietà ha sede pre·sso l'Associazione Medica Argentina (Santa Fe 1171, Buenos Aires). Durante il periodo delle Olimpiadi, il 7, 12 e 14 agosto (alle ore 8 pomeridiane) avrà luogo al « Kaiscrir1 Friedrich-Haus », una serie di conferenze sul tema « Pensiero ed azione m edica nella r1uova Gerrnania ». Oltre al Capo dei m edici del Reich, dott. Wagner , parleranno i dottori: Barlels, prof. v. Bergmann, Blone, prof. Butenandt, prof. Sauerbruch. L'ingresso alle conferenze è graluito dietro presr11tazione di una t essera che si può prenotare telefonicam ente o per scritto al « J(aiserin FriedrichHa.use », Berlin NW 7, Robert Koch-Platz 7, e che si può ritirare dalle ore 10 alle 15. · Poichè è da riten ere ch e un gr an nu1nero di m edici si recheranno a Berlino durante lo svolgi1nento dei Giochi Olimpici e che essi utilizzerann o l 'occasione per con oscere anche altre 1s1ituzioni mediche a Berlino, è stato i·a tituito presso il « Kaiserin Friedrich-Haus, Berlin NW 7, Robert Koch-Platz 7, u11 ufficio informazioni, che fornirà consigli imparzialmente e gratuitamente ai m edici. Sarebbe vantaggioso per ogni medico mettersi in relazione, prima o dopo il su o arrivo a Berlino, ool « J(aiserin Friedrich-Haus », allo scopo di rendere sotto ogni r apport o il suo soggiorno fruttifero e per ri sparmiare tempo. Il d ott. F. Salpietra ha tenuto, nella Casa del Fascio di Palermo, una conferenza sul tema: << La previdenza in Reg"i1ne Fascis ta e le pensioni ai liberi professionisti )) . Con decreto pubblicato nella « Gazzetta UfficiaJe » il Comitato ce11 trale della Croce Rossa Italian a è autorizzato ad istitt1ire presso l 'Ospedale ~Iag·giore di San Giovanni Battista in Torino , un a Scu·o la-convitto profe-asion ale per infermiere. È riconosciuta alla ,Scu ola m edesima la capacità di compiere tutti i negozi giuridici necessari per il raggiungimen to d ei propri fini , e di st are in giudizio per le azioni che ne con seguono . La Regina h a visitato al ~oliclinico U1nberto I di Roma il r eparto c11cefal itici che s'intitola al suo 11ome. Il presidente degli Ospedali on. Solmi ha presentato alla Regina un progelto di ampliamento dei laboratori, in con siderazione del valido co11tributo da essi portato alla cu ra che su questi malati si sta esegu endo: proge lto che la Regina ·si è degnata di approvare. Un nun1eroso gruppo di medici d el Nord America visita l 'Italia. A 1'orino, accompagnati dalle gerarchie federali, si sono recati alla colonia « Tre Gf'nnaio » della quale hann o ammirato i perfetti in1pianti ed il funzionamento. La Facoltà libera di m edicina di Keio (Giappone), fondata da S. Kitasalo nel 1917, h a deliberato, p er ricordaire la n1emoria di questo scienziato, di fondare una biblioteca intitolata al suo nome; la biblioteca ·sarà aperta al pubblico .


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cc IL POLICLL'NICO

È stato festeggialo il 550° anniversario dell 'Uni-

versità di Heidelberg, la più antica della Germar r1ia. Alla cerin1onia ha pertecipato una Delegazione italiana. Si sono svolte a Utrecht le feste p er il terzo ce11tenario di quella Università. Padre Gemelli (étln datovi in volo da Milano, su di un apparecchio da lui stesso pilotato) ha recato il saluto del l\finistro italiano dell 'E. N. I

I medici laureatisi nell'Università di Palermo n el 1911 e che quindi nel corrente anno compira11no il 25° anno di laurea sono pregati di volere inviare la loro adesione al prof. Vincenzo Fici, via P\occo J?irri 9, Palermo, per partecipare ad un amichevole convegno che avrà luogo in data da stabilire.

I11 Califorll ia una su ora cattolica ha conseguito il brevetto di aviatrice. Nel comune di Miguelturra (Spag11a) è stata assa]jta l a c:.i.sa del medico titolare (condotto) dott. J,c•renzo Ballester Bafios; l 'assalto, a colpi di pietra, è durato un'ora e mezzo, mentre il medico era in casa con la moglie·~ gestante all '8° mese, e con due figli, di cui il maggiore di tre anni. È stata1 anche bruciata l 'automohile del medico. Le autorità sono riuscite a proteggere il medico eri a trasportarlo a Madrid, entro un carro armato. I giornali recano che a Gerusalemme si sono prodotti quattrocento ca·si di avvelenamento da pesce g·uas lo, dei quali uno letale ; il p esce proYeniva dai Bagdad ed era stato trasportato con n1ezzi primitivi attraverso il deserto.

Si è spento i11 Roma il prof. SANTO MARINo-Zuco, che ha diretto g·li Ospedali cli San Giacomo e della Consolazion e ed è stato un chirurgo, molto apprezzato.

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Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi).

Denunzie dall '8 giugno al 14 giugno 1936: MorJ>illo 315 (1804) ; Sca1·lattina 104 (209); Pertosse 198 (693); Varicella 141 (274); Vaiuolo e vaiuoJoide -=- (-); Febbre tifoidea 167 (269); Infezioni paratifiche 33 (39); Febbre ondulante 62 (99) ; Disser1teria 10 (12); Difterite e croup 173 (284); Meningite cerebro spinali epidemica 16 (18); Poliomielite anteriore acuta 27 (41); Encefalite letarg jca 1 (1) ; Anchilostomiasi 7 (10) ; Rabbia: morsica ture di animali rab·bici o sospetti 47 (71), dichiarata - (- ) ; Pustola malig·na 8 (9); Parotite epidemica 89 (284); Leishmaniosi 2 (2); Febbre puerperale 30 (32).

Rivista di ltlalariologia PUBBLICAZIONE MENSILE. Sommario del N. 3 contributi originali : G. CASINI: Azione di alcuni antimalarici sugli infusori. - A. CORRADETTI : Sull'immunjtà acquisita nella terzana benigna in relazione col trattamento dell'attacco p·r ima.rio (1 tavola, 1 gra.f .). - 0. STRICKLAND, D. N. ROY & H. P. CHAWDHURI: The prevalence a,nd haJbits of Anophelines in relation to pbysical conditions (5 grafiche). - P. SEPULCRI & U. DE NEGRI : Osservazioni sull'anofelismo nel delta del Po e zone limitrofe (1 tavola, 1 carta). - C. TAGLIABUE & R. PERILLI : Ricerche sperimentali sulle diverse razze di « Anopheles maculipennis » e s ulle preferenze alimentari degli anofeli in Provincia di Milano. I. J. J{LlGLER & G. MER: Ano·p beles in Syria aJnd tfueir di stribution. - F. DE CAMELIS: La polinevrite malarica. 1

Abbonamento pel 1935: Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 rispettivamente; un numero separato : Italia L. 6, Estero L. 1 O. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.

Indice alfabetico per materie. Ad renali11a : necrosi da . . . . . . . Pag. 1344 J\11emia acuta febbrile da sepsi di origine dentaria . . . . . . . . . . . . . )) 1343 Artriti croniche endogene: cura con fenolsulfonftaleina endorachidea . . . )) 1315 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 1338 Ci'sti di echinococco con dege11erazione neoplastica . . . . . . . . . . . . . . )) 1321 Cronaca del movimento pT'ofessionale . )) 1347 EJjoteraJJia clinica ed eliofisiologia . . . )) 1328 Encefalo-mielite .consecutiva a rosolia . )) 1343 Farn1acologia : ricerche . . . . . . . . )) 1342 Fegato: . i solamento del principio antianem tco . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1345 Gargarismi : meccanismo d 'azjone ed efficacia . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1344 Infezio,n i degli arti: iniezioni endoart e)) riose antisetliche . . . . . . . . . . . 1344 )) Infezioni streptococciche: chemioterapia 1336 Insulina: alterazioni locali da ini ezioni di . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1345 )) Laboratorio: piccoli espedienti pratici . 1346 Otritti di preprietà riservati. --: Non •t1tonzta6one scritta dalla redazione. E

C.

FRUGONI,

Linfa vaccinica : ricerche . . . . . . . Pag. 1341 )) 1342 L]11fogranuloma m. a Cata11ia . . . )) 1334 Melitococcia: evoluzione clinica )) 1341 Osteogenesi imperfetta e anosteo.g enesi . )) 1346 Parto: data del - e cjclo mestruale .. )) 1333 Pleurite es·sudativa e suo trattarnento )) 1343 Pleurodinia epidemica . . . . . . . · · Poliartrite acuta secondaria a infezione )) 1341 inalarica . . . . . . . . . . . . . · · · PToteinoterapia endovenosa: controindi• caz10 n1• . . . . . . . . . . . . . . . · . )) 1344 Rabbia : contributi italiani allo studio )) 1336 clella . . . . . . . . . . . . . . . . Roentgen·o grafia a strati (ton1ografia) )) 1333 nella clia.gnostica polmonare . . . . . )) 1347 Servizi igienico-satnitari . - . . . . . . . 1'ubercolosi: specificità e aspecificità )) 1342 delle reazioni locali . . . . . . . . . . l Tlcera fagedenica dei paesi caldi : casi)) 1342 stie a . . . . . · · · · · · · · · · · · · . : anal"is1- . . . . . - . . . . . . · · )) 1345 Ur1na )) 1318 Ve1eno di pesci sott 'olio guasti: ricerche

a con.sen"ta

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la NtomPa di lavori f>ubblicati nel Policliniao se non in 1epito M la p1'bb1.ica6one di sunti di essi senza cit.anse la fOf'tte.

A. l'ozz1, Resp.

Red.. capo. Roma • S\ah. Tipo·Lit. Armani di M. Courrier.


ANNO XLIII

Num. 30

Roma, 27 Luglio 1936 ·XIV

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE

PRATICA

CAPO: PROF. CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 81 DICEMBRE Cumulativi: Italia Estero (1) ALLA SOLA SBZIONB PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUI! EEZIONI (pr atica e medio&) . L. 00 (3) ALLE DUE SEZIONI (rprat ica e ch irurg ioa) (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (m ensile) • L. 50 L. 60 (4) ALLB TU SEZIO.Nl (pratica, medica e cbirur.). (l-b) ALLA SOLA SEZlONE CHIRURGICA (men sile) L. 50 -

Sin1roli:

Un numero separato della

SBz10NB M :e:n1c.l

o della

CmBUBGrCA.

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Este ro L. 150 L. 150 L. 180

L. 6 ; della PB.lTIO.A. L. 8,50

SOMMARIO. Lav·o ri original i: D. Longo: Sulla specificità della prova biologica col siero di sangue per la diagnosi di botulismo. Note e contributi : G. Canali: Contributo anatomo-cli· nico allo studio della cancro-cirrcGi. Osservazi-oni cliniche : S. Ar-menag: Su di un caso di ulcera gastrica perforata in cisti da echinococco. Sunti e rassegne : A LLERGIA : H. Selter : La sensibilità alla tubercolina (allergia tubercolinica) è u tile per il tubercolotico? - L. Caillon: La terapia delle mal attie da intolleranza. AFFEZIONI ADDOMINALI: D . Taddei : La simpaticosi addominale, la pericolite membrainosa e la sindrome addominale destra. A. <J. Guillaume: Il dolore limitato lom•b are n elle affezioni addom inali. - S. E. Osborne: Aneurisma dell'arteria sp lenica sim·ulante urna colecistite. - T. F'itz-Hugh : La periepatite acuta rgonococcica. - Tu· MORI: F. Pentimalli: NatJura chimica dell'agente del sarcoma dei .p olli. - W. Schiller : La diag nosi pre· coce del cancro del collo dell'utero. Notizia bibliografica. - Cenni bibli·o grafici. Accademie, Società Mediche, congressi : Accademia Me· di co-Fisica Fiorentina. Società Medico-Chirurgica 1

LAVORI

ORIGINALI

OSPEDALE M ILITARE DI ROMA

Diretti0re:: T·en. Col. i\iledico G.

MASSERANO.

Sulla specificità della prova biologica col siero di sangue per la diagnosi di bo· tulismo. Dott. DoMEN1co I~oNGO , 1° cap. m ·edico. Scopo di questo lavoro è quello di r ichiarr1are l 'atte nzio n e s ul valore da assegnare ad uria r>rova biologica, abb·a stanza nota n ei paesi d i lingua tedesca e ch e avrebbe molta in1portanza per la diagnosi di botuli mo. Questa prova consiste nell 'ino,c ulazione di c·m c. due d i siero cli sa.n gue d ell 'an-in1alato n el sottocutaneo o nel peritoneo della cavia. L 'animale i)resenta iiarali si delle estirem.i tà, della vescica e del retto, r ilascian1ento d ei muscoli dell 'ad do1ne, ipo tern1 ia, n1or te più o m eno rapida111en te da uno a tre-quattro g iorni dopo l 'ino-

di Catania. - Società Medico-Uhiiru!'gica di Pisa e Se· zione Pisa.na del la Società di. Biologia. - Accademia delle Scienze Mediche Natu1·ali e Fisico-Matematiche di Ferrara. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Penetrazione di un conpo estraneo attraverso la vescica n el peri· toneo. - Litiasi del lega.mento rotondo nel canal e inguinale destro. - Anastomosi tra dotti pancreatici e tubo digerente. - 'll:RAPIA: Trattamento a seoco e con unguenti nelle malattie cutanee. - Il trattar mento dell'impetigine. - Nelle intertrigini ed affezioni analogh e. - Nella pitiriasi versicolor. - MEDICINA SCIENTIFICA : Sulla permeabilità delle meningi all'arsen ico nella paralisi generale, prima e dopo la mala.rio-terapia. - V ARIA. Nella vita professionale : Cronaca del moviment o professionale. - Concorsi. - Nomin e, promozioni ed ono· rificenze. Nostre corrispondenze : Da Porto Said. Not izie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

culazione; con la iniezion e endoperitone·a le g li effetti son o p iù so ll eciti. La prova sar eb be positiva non solo a li 'inizio i11a an ch e dopo parec.chi gior ni di malattia. La prova vie·ne riferita da Kob (1), che credo fu il primo a praticarla, da Klopstock e l(owarsky (2), da Hub1n er (3), d.a Bieling e ~·l eyer (4) , da Hiirtl1le e Gross (5). La positivitit delJ.a pro,1a si fonda uni camente sulla sin ton1ato logia presentata dall'animale, sintoma tologia cui segue la morte, non e.:sendo fatto cenno nella letteratura da me cori ~ uJtata ad indagini più n1inute i. Lo1)a tologich e o batteriologich e. Indagini di tal sorta richiederebbero molto tempo e la pro,ra per dereibLe di valore pratico , do\.endosi con essa confermare o m en o in breve tem.p o la diagno i di botulismo. Tale con~ern1a può esser n,ecessaria quando 1na11 ca i.1 criterio epidemiologico trattandosi di casi sporadici co11 dati anam11eslici sospel ti o quando a ll 'i11izio potrebbe confo11dersi con altra 1


cc IL POLlOLINICO

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malattia cl1e presenti sinton1i molto simili . l 'l1tilità della prova per quanto riguarda l 'istituzione di un precooe trattamento serico in caso positivo, è piul1tosto scarsa spesso occorrendo più giorni perchè si' abbia l 'esito. ·co11vie11e usar e anin1ali di piccola taglia per a'1ere u11 effetto rapido. Bieljng e l\1eyer dicono « se nella cavia sopravveng·ono le tipiche paralisi bulbari e I.a r11orle, la diag·nosi ·è più che verosimile e giustifica in ritardo la terapia specifica che si dev e irli'ziare subito dopo la raccolta dell 'anan1nesi n. Questa indag in e i11oltre dovrebbe essere n1aggiorn1ente utilr. n ei casi in cui nòn siano r eperibi'l i i resti del materiale alimentare causa della sospetta intossicazione (scatole di car11e, conserve alimentari ), non potendosi allo1ra praticare gli ·e sami batteriologici e la prova biologica direttamente col materiale $uddetto (filtrato, estratto acquoso) o quando 11011 sia possibj le i)rocedere alle suddette p.r ove rnc::dia11te il contenuto gastrico dell'ammalato (la tossina botulinica r·esiste come quella t etani ca all'azione del succo g.a stri co). <)ucste ricerche han110 infatti una grande importanza per la conferma o m eno della diagn osi·. Non mi dilungherò a trattare qui la pia tologia del botulismo. Già da lungo temfJO que51a affezione è b.cn definita in tutti i sensi , per rnerito sopratl1tto di studiosi dei paesi Nordici. Nella Europa settentrionale e centrale essa si ossP-rva n1eno raran1ente per il maggiore consumo di conserve alimentari , ma da qualch ~ ten1po casi sporadici sono stati riscontrati anch e in Francia per l 'estendersi del co11sumo di sostan ze alin1entari in scatola. (:asi isolati sono segnalati in Europa da Meiller (6) ed u110 recer1teme11te da Wilocl1 (7) osservato in un soldato dell 'esercito Po1acco di cui tratterò i11 seguito. Pignot (8') in una chiara rivista sinteti ca di da ta a bbastanza rece11te agg·ior11a e 111ette a punto l 'argomento. La ma]at.tia cl1e più faciln1ente all 'iriizio si può confo11dere col botulismo è l 'en cefalite letargica ·e ciò sopratuLto quando l 'una o l'altra affezione si presenti sporadicamente ove i11an( l1ino i criLeTi etiologico ed epidemiologi·co. ) ,a confusione P dovuta al fatto ch e ancl1e nel1·encefalite i sintomi oculari sono per lo p iù i uiliali. Nor1 tratLerò quindi della diagnosi con altre n1'.l 1.a tte cl1e p resentano al cuni sintomi in cou1 une come gli avvelenan1·enti da atropina, da alcool n1etilico, la paralisi difterica gene-ralizzata, ecc.; n1a che so110 differen ziabi'li più f.a ciln1 ente. t noto come i prin1i casi di encefali te o ervati in Inghilterra da Hall (9) e Bro,,·nlie (10) n el 1918 furono riferiti a 1>1:0babile into s~i caz ion e b olulinica; dopo pochi 111e i Ilall (11 ) r ettificò la primitiva diagnosi 1

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XLIII, Nul\1. 301

(dopo che conobbe gli studi nuovi sull 'e11cefa]ite delle scuol e di Vienna e francese) ricouoscendo i suoi casi per encefalite epiden1ica. Sebbene da quell 'epoca gli studi sulla encefalite abbiano fatto notc·v oli progressi -e si arrivi oggi a porre con relativa facilità la djag11osi, debbo dichiarare cl1e io, sebbene a' essi visto e seguito in preceden za .alcu11 i casi di en ce falite , pur a vendo tenulo conto del }Jolirr1orfisr110 cli11ico di detta 1nalattia, nell'osservazione .d el inalato che n1i acci11go a riportare ho trovato delle rilevanl,i diflìcoltà diagr1ostiche. È da notare d 'altra i~arte che per la estrerna rarità d·el hDtulismo in Italia, mancando a r1oi una buona esperienza sull'argomento, no11 è facile avere un deciso orientan1ento clinico ed è quindi giustificabile la perplessità ch e ~entian10 dinanzi a quaJche caso isolato più o ine.no sospetto. 1

OSSERVAZIONE CLINICA.

Il 3 settembre 1932 veniva accolto nell 'Ospedale Militare di Verona il soldato B. G., di anni 21, del 6° Reggimento Alpini, proveniente dalle e·sercitazioni estive che si svolgevano in Alto Adige. Negativa I 'anarn11esi fJmi g Uarc e fisiologica . Ebbe praticata la vaccinazione profilattica antivaiolosa il 14 aprile 1932. Risultava che p er a1cuni giorni cli seguito aveva consumato della carne con ervata nelle scatolelte di prescrizione per il .H.. E. senza ch e la carne prima di essere ingerì ta fosse s tata eYentualmente sottoposta a nuova cottura più o n1 e110 completa. Aveva consu1nato il contenuto dell 'ultima scatoletta, il 26 agosto. Non ri sultava che alcuna delle scatolette fosse i11 qualche nlodo alterata o ch e la carne avesse as1Jello, sapore o u11 odore particolare. La sera delJo stesso giorno 26 avvertì nausea; l 'indornani avrel1be avuto vomito, quindl difficoltà nella d eg l u I izione, confusioue visiva (ambliopia), sonnolen za. (Juesti di·sturbi si accentuavano se1npre pii1, si aggiu11geva all 'inizio del terzo gior110 voce riusa le, astenia ge11erale inten sa, poli uria di sc reta . All 'inf11ori clel vomito non ,.i era n o s tati altri dis turbi a ca rico del tubo digere1Lle. Altri suoi cornpag11i che consu1navano sca tolette di carne (serr1p1e dello stesso tipo) non avevano alcun disturbo. Da n0tare a questo riguardo che il co11te11uto clelle ·scatolet te di carne non era diviso con altri , in quanto le sca tolet le er ano con sumate inrlividuillrne11le. Non r ist1l lava r1ea11cl1e che avesse fatto u so di conserva alimentare di altra specie. Esa'!te obiettivo (3-9-1932) : ,Soggetto nor1notipo, ben nutrito, mucose visibili u11 po ' pallide. B cosciente, ma dimostra indifferen za per l 'ambie11te> risponde con lentezza alle domande, parla co1l voce nasale, è apatico e 11a un po ' cli sonnolenza . Il respiro è regolare, il polso è un po ' raro (65-u8 p. al m') , ritmico, piuttosto molle. Apires·aia.

R. O. C. -

16.

Capo : mobile in tutte le direzioni. Pupille for-

tem ente midriatiche, ri gide a1la luce ed aJl 'acco· modazione, con contorno regolare. Ptosi bilaterale più manifes ta a sinistra. Limitazione dej n1ovimenti di abduzione dei bulbi oculari specie a sinis tra. Lieve pa1 e i del facciale inferiore des tro. La lingua sporge normaln1ente, no11 pre-


[ANNO XLIII, N.u M. 30J

SEZIONE PRATICA

senta deviazioni. Essa è secca, coperta uniformemente di una patina grig"iastra, densa, fuliggiI10'Sa lungo la linea mediana. Il velopendolo è immobile; ha dil.ficoltà nel deglutire. Nulla all 'e· same del collo. Negativo l 'e·same clinico degli apparati respiratorio e cardiaco. Addome: modico 1neteorismo. Milza e fegato nei limiti. Riflessi addominali presenti e pronti. Alvo stitico. Arti: normali i moYimenti a:ttivi e passivi d eg li a rti superiori e inferiori . Riflessi cremasterici presenti e pronti. Riflessi tendinei presenti. Nessun rifles·so patologico! Non Kernig. Sensibilità normale. Urine: nulla di particolare. Puntura lombare (decubito sul fianco destro) : Liq:1or limpido , acqua di roccia, a pressione normale; quantità estratta eme.. 16; citosi 1,3 linfoc1 l1 lJe r irtnt. 0 \Nageol leJ, albumina 0,22; R . W . nega tiva; Nonne e ~andy negative; glicorachia 1 %o (m e todo Mastrezat ). Sarig ue: R. W. negativa. Leucociti 7500 con formula normale. Esame oftalmoscopico: presenta fondo depigmentato cor1 marcata escavazione fi siolog ica della papilla ottica; mancan za delle alterazioni n euroreliniche d escrille da Sai11t -Marti11 nel botulism o. .r~ .u*~~~~

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bene vi fo·sse il dato ana11111es lico d el con sumo d' carne scatolata, p er ragio11i inerenti sopratutto a .. c0nfezionamento d ella carne stessa e ch e esporrò in seguito. Comunque, n on aYe11do a di sp osizione alcun reliquato dell e sca tolett e cli. carne, il giorno 8-9 e cioè dopo e i nqu e g iorni dal! 'ing r esso, volli praticare l a prova; biologica col siero dell ' amma1a lo. In una cavia d el peso cli 400 gr. inoculai endoperitoneo due eme. di siero di sangue rlel pat.1e11Le e conlemporancamenle i11oculai in un 'altra ca.v ia dello s tesso peso, e11doperilo11eo due eme. di siero ottenuto d al sangue prelevato rla un sogge tto sano. Le cavie così trattate er ano le11u te in larghi recipie11ti di vetro e veniYa~o osservat e atten lamen le ogni due-tre ore. Dopo 20 ore l a cavia inoculala con s iero dell'ammala to presentava: ptosi e midriasi o. d., paresi del treno posteriore : l 'anima Je trascinava I ,arto posleriore d estro, ·si v~rificnvn I 'a lleggi amento tipico d ell 'arto ch e riproduco dal libretto di Bieling e Meyer (fig. 1) . Dopo 48 ore la p aralisi alle estremità era completa , vi era anche disp11ea, ipoterrnia , paralisi della vescica e del retto, rilasciamento dei muscoli d el 1'addome. Nella notte dal t erzo al quarto giorno clall 'inoculazione morte della cavia. L 'autopsia fece rilevare nessun a lesione del peritoneo ch e er a trasparenle ed integro. Si notava iperemia d ei reni,

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• Da t a della prova

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In oc. enti . ·salic.

x Regressione sint. oc.

Decorso: L 'a. fu sempre apiretico fino al g iorno 12-9 quando presentò un in1provviso acces·so febbrile dural o otto ore dopo di che l a tempe ratura cadeva per crisi e no11 si ripresentava più per tulta la degenza di giorni 30. Nei primi giorni constatai un g rave stato di a~tenia , polso piccolo e molle, qual?he irre~o1 a­ rità nel · respiro, fenom eni vasomotori.' sen sazione di freddo alle estremità, pallore, 1nappeten za, lnancanza però di sen so di secchiezza n ella bocc_a e nelle fa u ci. L 'alvo fu sempre ostinatamente stitico e bisognava ricorrere quasi giornalmente ad enteroclismi e spesso a purganti oleosi.. Dal g jorno 7-9 i fenomeni comi11ciarono a regredire: dap· prin1a scompa rve l a rlisfag·ia, quind~ l a P3:rali~i del velopendolo, poi mano mano ritornò_ ~I ri: flesso fotomotore , r egredivano le P3:ral1s1 dc1 i11uscoli oculari e così anch e la paresi del VII. Non osservai mai di'sturbi orinari e l 'esa1ne d elle urine sempre negativo. Dopo un mese di cl ege11za nnche l 'al vo ritornò r egolare: r estava ancora una Vieve anisocoria, un deficit del VI di sinistra e del \ìll di destra. . Nei primi gior11i er o convinto si tr~t~asse . ~1 c11cefalite acuta tipo Economo e prescr1s.s1. sal1c1lato endovenoso, urotropina e cardioto~1c1. Poco probabile mi sembrava l 'idea del botulismo, seb-

b

c

1. P ar alisi flaccida in seguito ad inocul. di tossina botulinica (a e b), controllo ·sano (e).

F1G .

d ella milza e del cervello. Null a a. carico dei polmoni del cuore e d ell 'intestino. La 'prova col siero del sogge llo s.an o nella cavia controllo ebbe esito negativo e così an che negativa fu la prova col ·siero di sangue dell 'ammala to al 28° g iorno di m a)attia. L 'ammalato intanto lasciava l 'ospeclale il 5-10-32: in buo11e condi zioni generali .

Riepilogando : dal lato clini co i fatti che dcpo11evano sopra tutto per il botulisn10 erano: il clato a rLamn esLico al quant o sospetto, la i11idria~i intensa simn1etrica, bila Lerale, la di sfagi'a , il decorso in con1ples o a1)irelico, la slip i o.., ti11 a1a. Non stan no neanche contro la febbre di brevissima durala, la son11 0Jen za, la n1an ca11za di sintomi urin ari. Gli. ai11n1alati' di Hiirthl c o Gross aveva110 febbre E:: onnolen za e così J1l1re prese11tava febLre l 'an1n1alato di vVilocl1 . D altro ca11to però ben sappi amo che l 'e11cefalite letargica col suo pol in1orfismo c1inicc, p uò prC'~er1 tare i sinto111 i con sta ta ti nel n1 io m alaLo. f\in1a ndo a qu e.. to propo ito alle più inL})Orl<t Jlti plIJ)])licazioni ·ull 'argor11ento e par1

•I


[ANNo X.LIII, NuM. 30j

« IL POLICLINICO »

1358

ticol.a11ncnte a quelle di .l\ii'cheli (12), Sabatirli (13), May (14), Caligaris (15), ecc. f' nel nostro ca. o parla va a11che per l 'encefalite la iperglicorachia . Sebbene questo segno 11ort abbia j 11111ortanza diag11ostica decisiv.a, sj ri~cor.1 tra però f:r:equ ente·men t.e 11ell 'e11ce fal ite letargica. Io però non so se .ar1che n.el botuli s1110 sicurame11te accertato si possa trovare un aurrlento del gluco io n·el Li·quor in quanto non n1i pare che ciò sia stato studiato . Anzi dirò cl1e i1ei casi di botulismo descritti JlPll a Jet.lcral.ura da n1e consultata non ho trovato a]cu11 accen110 ad esame del J-'i·ql1or . RicJ1ì ar110 quindi l'attenzione su questo fatto e sar·e l1he cr edo a11che utile vedere come si comporta la glicorachìa nel botulismo sperimentale. Nella cri ti c.a diagnoslica alcu11i dati d 'ordi 11e igieni c0 er1ide.111iolog-ico anzitutto dovevano essere presi. irt considerazioll e: 1) le scatolette di ca r1le co11. un1ate dall 'an1111alato prove11ivano dal Carnei ficio lVlilitare di Casaalta e nei 1ttnghi an1ti da cl1e il no ·tro Esercito fa uso rli scatolette di carne del eletto Carneificio non si è i11ai verificalo alcu11 caso di intossicazio11e alimentare. Riporlo dal libro del iBruni (16) co111e vien·e colà prati'c ata la prepara1io11e clelle scatolette. Attualmente viene scatolata c.arne co11gelata; questa si sotto·p one a 2 t: ore cli frollatur.a , mezza co ttura per 30-50 minl1ti JJrirf1i, taglio in pi ccoli pezzi e confezio11e della scatola, aggiu11gendo 20 grammi di brodi) denso . Chiusur.a d ella scatola ed autocl ave a 120 gradi per 50 minuti. La sterili zza1ioue a 120° distrugg·e q u.a lsiasi germe patogeno, sia asporigen o che porigeno compreso il botl1li1lico e ancl1e la sua tossina la quale è termol a bile. Nel n1io caso bisogr1erebbe a1nn1ettere cl1e qualche scatoletta non fosse stata st1flicic- nten1enre sterilizzata, cosa molto diffic ile n1a non i1npossibile. L'ammalato di cui parla ~-lloch ·e ra un sold ato Polacco che fu colpito dal botulismo dopo aveT ingerito della car11e i11 scatola conservata nei magazzini mili tari; in questo caso però all 'apertura del barattolo usciva una grande quantità di gas e il soldato constatò un gusto molto strano ma nort ripugnante e co·11sun1ò lo stesso tutto il conten11to della scatoletta. 2) La mancanza di altri casi concon1itanti nei compagni. Ciò non 11a importanza nel caso nostro perchè il soggetto no11 divise con altri il contenuto delle scatolette e lo stesso fatto si ' 'erifìcò 11el caso isolato riferito da Wiloch. E poi r101\ sempre tutti quelli che consumano lo stesso n1ateriale inquinato an1malano di b-0tulis1no. 1...:iò è stato ultimamente constatato da Ffurthle e Gross ed è di difficile inteTp·r eta• z1one. 1

Passando a discut·ere i risultati della prova biologica, confronta11do il quadro da me osservatp n ella cavia con quello ch e viene d escritto dai suddetti autori ai quali devo aggj ungere Ferrio (1 '7), Sacquepée (18), per quanto riguarda i fe11ome11i consecutivi al1'inoculaziort·e della tossina botulinica nell 'ani1nale, io credo ch e sia perfettamente sovrapponibile. Ed allora b.a stava il risultato della prava biologica per cond urci alla diagnosi di botul isn10? E non p·o trebbe darsi che anch e r1ell 'encefalite letargica la prova col siero di sangue possa dare nella cavia llD quadro anaJogo a quello del botulismo? Risl1lta dalla letteratura che al tempo d ell'epiden1ia di encefalite del 1918-1921 le prove sperimentali furono eseguite per lo più con liquor, ma anch e con sangue in toto inoculato in cavie sottocute . ì\il.aggiora, Mantovani e Tombolato (19) cc osservarono ch e l·e cavie i11iett.ate Gol sangue morivano in 5a. e quali in 7J. giornata, dopo aver pr·e sentato negli. ultimi due g iorni notevole ipotern1ia, una evident e paresi degli arti con int·e nso sopor e e tratto tr.atto scosse muscolari cosrì. degli arti come degli est811sori della nuca e della colonna vertebrale. L 'autopsiD ri,relò uno sta to iperemico di tutl.i g li orga11 i cornpreso il cerv·ello e i f::Uoi involucri. Nel CP.rvello si riscontrò inoltre qualche piccola emorragia puntiforme variélmente distribuita e particolarmente nella sostanza grigia». Seco11do Ottolenghi, D'A11ton,a e Toniet.ti (20) il sangue e sopratutto il liquor di ·c r1 c<?,tfalitici deLern1inano nelle cavie ir1 iettate .p er via endocerebrale e meno sicuramerite per vi.a endoperitorle.ale una malattia alla quale l 'animal e soccon1be dopo un vario periodo di t en1po. Secondo May il l. c .r. e il sangue si sono dimostrati scarsamente virulenti, tuttavia conten1poraneamente si devono regisl1rare alcuni risultati positivi ottenuti sperimentalmente col sangue da Loewe e Strauss (21). I ri sultati ottenuti con sangue di en cefalitici preRentano molte analogie con quello che si osserva nelle cavie inoculate con la tossina botulinica e con ·q uanto è risultato a me in seguito all'inoculazione di' siero: soltanto ·mi sen1bra che gli effetti dell'inoculai ione nel caso mio siano s tati molto più solleciti specialn1ente per quanto riguarda l ' isti tuirsi della paresi e vi era di più la rapida comparsa dei sinton1i oculari. Allo scopo di controllarne sempre più la s1)eci ficità h o voluto praticare la prova utiliz1ando il siero dei malati di altre malattie per lo più n eurotrope acute (prelevato n ei primi cinque giorni di malattia) e di soggetti sani e riporto i risultati delle mie esperienz€ nella segue11te Tabella 1

1

1

1

1


[ANNO

XLIII , NuM. 30) TABETJ.A.

N.

Data

-

2 eme. siero endoperitoneo .

Genere cli malattia acuta o soggetti sani

di inoculazione

1361

SEZIONE P RATICA

Luogo di osservazione dei malati e delle esperienze

Esito

I l

8·1X-19J2

Soggetto sano

1

Neg.a tiYo

2

24-IX-1932

Sosp . botulismo al 28° g. di malattia

2

Id.

Id.

3

L-X-1982

Ileo - tif0

1

Id.

l <l .

4

2-IV-1933

EncefaJite ad inizio apoplet t if.

2

· Id.

Td .

2-IV-1933

Soggetto sano

1

Id.

Id.

18-1-1935

En cefalite in malarico perni.

2

Id

6

CJOSO

Ospea. Mil. Verona

R. Clin . Mecl. Roma , •

7

14-IfJ-193u

Tetano

2

Id .

Id .

8

27 ·II I!'1935

Encefalite letargica sporadica

2

Id.

O ·p. 1viil. Rorna (Gab. di Imm unologill)

9

23-VII 1935

·r et ano

2

Id.

Id.

10

23-Vll-1935

Soggetto sano

1

Id.

Id.

111 Lutti questi casi la vrova di ede qui':n di esito negati,To compresi tre casi di en cefalite acuta , e ciò d areb b e valore alla specifi cità della prova biologica. Intanto 110 voluto seguire il soggetto a di s tan za di tempo per vedere se eventualme·n te fossero compar si d ei po5tumi, d ei r eliquati ch e s i osservano genP.raJmente nell '€n cefalite letargica tipo Econom(,, dopo n1esi ed anni dal periodo acuto. Dopo un anno € cioè il 29 settembre 1933 il soggetto fu visitat.o da n1e e dal prof. R. Lan1branzi, direttore deJl 'Ospe,d.ale l-'sichia lri co di v·erona che constatò: << fi sio. n·omia t1n po ' attonita, torpidità p·si con1otoria. Pupille con t enden za a midriasi·, a ni socoria I>.>S. r eagenti bene luce, accomodazione incerta e un po· torpide convergenze. Norn1ali tutti i rr1ovimenti dei bulbi eccezione per len trzza di azione d el "\,-I; VII D. lieven1 e11te n1 eno attivo del ini slro . i\tiani r eg·olarn1er1te [>endo la ri 11el C<:tn1mino ; n essun tremore. Nes~una r esistenza parti colare ai movimenti pas8ivi d egli arti , 1Jessuna ipertonia a l ripeter e di detti movin1enti. Riflessi su perficiali e profon lti norn1aJi. ~--acile arrossan1ento de] volto, rifle ssi vaso1r1otori appena .a ccentuati . Diagnosi : {;$ Ì ti di lesio11 e ce1J trale inter essante i 11erv i oculari e il facciale D. No11 &eg·11i di parki11so11isn10 post-e11cefaliti co n. Dopo circa due ann i un nuovo esan1e ha fatto rilevar e: torpor e i11 tel1e ttuale, l1radipsichia con dimin11zione llotevole d cll 'intellig·en za e <lell 'in1n1agin a1io11e (Dr Ga rihaldi1. 1

Questi esiti n euro-p·s icl1ici parlavano contro jJ botuli·smo e sebben e non si accomp agnassero a disturbi p eudoparkinsoniani tanto freque nti nell 'encefaJit.e , pure sen1brava dovess-er o riferirsi a lesioni di tipo en cefalitico. Si so110 irlfatti osserva te d ell e sindromi puramente psico patich e p ost e11cefali Licl1e. Ed allora mi sono cl1i'e sto: non potrebbe il botulis m o (ch e i11 fondo non è se non una r1evrassite tossica) lasciare intorni ch e seguol lO al periodo acuto? Dal p unto di vista anato1nico n el botuli s1no i ri scontrano ]e$.io11i congestizi·e, trombosi e picco·J.e emorragie ne]la rr1assa cerebrale , n.e]le 1nening i, lesi'o ni degenf:rative e n ecroti zzanti delle cellule n·ervose dell 'i stn10 d ell 'e11 cefal o, d ei nuclei motori bulbari , deì 111id0llo spinal-e e secondo f:dmunds e Lo11g (22) an ch e d·e lle e tremità d ei ner'i motori. Ora dal }JUnt o di vista teorico nulla si oppone a l fa tt o cl1e dopo una grave intossicazio11e del sist en1a nervoso si possa110 costituir e dei dis.tt1rbi n europsich ici o veri e i1r opri stati d emenzia li . i\"on i vede forse ciò in seguito a varie. J11alatt1 e acute specie quando c1 nest e co111pai nno ii1 g iova11issin1a età e q uando v1 sia una ereditarietù o predisposizione par ticolare? Tuttavia pa ...... a11do in ras egn.a gra11 parte de1la letteratura s tra11iera e specialmer1te tede r.a non h o potut o trovare alcuna 0Eser vazio11c di e iti a di. tan za d el botuTi sn10 . Ed ancl1e il dott. H . C~ross di BiJdesh·eim ùa u1 e interpellato i11 11ropo ilo mi l1a ae11tilr•1e11te ri 110 ... tn non e~sere a ~ ua co11l)1

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« lL POLICLINICO »

1362

ce11za cl1e il b0Lulisn10 lasci d egli esiti a dis tanza dal j)eriodo a cuto . Ri·epiloga ndo quindi mentre per molti dati si pr opei1deYa in pri11cipio per la diagnosi di l•0Lulisn10 e se·mbrava ch·e la prova biologica avesse co11YalidaLa la diag·nosi , l 'ulteriore deeor so cli11ico face ,.a pi11ttoslo propendere p er una for111a di e ncefalite tipo Economo. Ed in q ues lo n10111e11to in cui si tende a sm embrare l 'en cefalite dal i)unto di vista etiologi'co, essendosi iso]ati vari virus n elle recen t i epide111ie i11 Arneric.:a e in Giap·p on e specialn1 ente in seguito a s tudi della scuola di Levaditi (23), cì·edo cl1e ì)rove biolog·ich e di questo ti po deYono trovare maggiore difficoltà di interpretazione. Non è in1pr obabile infatti ch e i fenon1·eni osservati ne~] 'animale da esperimento i11 seg·uito alla sen11)li ce inoculazione di siero d ell 'am111al.at o si presentino in modo molto sir11i le 1Je1 un gruppo di n1alattie n eurotrope di eui il viru si diffo11de p er vi·a en1atogen a. 1

f).JASSU~1·0.

1)esc;r iz io11e di un caso clinico sospetto di ll0 Lt1lis1r10 a1)p~ ren tc111ente convalidato dalla p rova biolog·ica col siero di sangue. Pur n on l)O l e11ùo~i Pscludere ch e si sia trattato di i11los5ic.az ion e l1otulinica i)rOYocatrice di una ~i11d ro111e neuro-p~i chi'ca ad andamento cr onico, sembra p iù probabile, da quanto ci i11segn.l. l 'e~ per~e11za clini ca, cl1e i sintomi a di~ l n nza in·Psent.a li da'l p. siano da riferirsi ad e nc.efaJj te cr onica. La prova bi'ologica col siero <li sa n g11e per la su a rapidità e chiar ezza con~e rva rnolto ,·ala r e diagnostico, n on però d ec is ivo, n o11 1.JOLendosi escluder e r he diver si virt1s i1et1rotropi 1Jossan o d a1"e nell 'anim.a le un qu.a dro mu 11o . . in1ile a quello cl1e si osserva J1e l h ott1Jisn1 o s1Jerin1entale.

[ANNO XLIII, NuM. 30J

13) SABATL.'fI. Policlin ., Sez. Prat. , 1920. 14) MAY in ROGER, vVIDAL. 1V. Traité d e Méd., vol . IV, 1~25. 15) CALIGARis. Il sistema motorio extr apiram. I . E. S., 1927. 16) FERRIO. Diaignosi clin. m al. int ., vol. l, 1925. 17) SACQUEPÉE in lloGEn, WIDAL. 1V. Traité de Aiféd., vol. 111, 1927. 18) BRUNI. Igien e Militar e. Trattato dell 'OTTOLEI\"GHI, 1933. 19) MAGGIORA, MANTOVANI e ToMnOLATO. R. Accad. Scie11ze di Bologna , sed. del 25-1-1920. 1 20) OTToLENGHI, D ANTONA e 1'0N1ETTI. Policlinico, Sez. Prat. , n. 39, 1920. 21) LoEwE et STRAUSS. Journ. of infect. Dis., IX, 1920. 22) EDMUNDS e LoNG. Citato da WrLOCH, loc. cit. 23) LEVADITI. Presse ~léd., 1934.

NOTE

E CONTRIBUTI

OSPEDALE DEL LITTORIO - PADIGLIONE !BASSI Prin1ario: Prof. L. PATERNI.

Contributo anatomo-clinico allo studio della cancro-cirrosi. Dott. GrovA.NNI CANAJ,I, assistente effett~vo.

E P. , di anni 68. Levatri cf' di Sezze. Vedova. (Brevj notizie fornite gen LilmentP dal medico curante della P. ). Nulla nell 'anam11esi familiare. Me· s lruata a 16 anni , è entra ta in menopau·sa a 52 anr1i. A 18 anni h a sposat o ed ha avuto un aborto al III 1nese. Era fortemente d crlita al vino e ai liquori . Nel 19~8 vresen lò en lerite ecl in questa circost an za il medico le ri scon lrò fegato grosso e duro e le consigliò esnme Ciel .~ angue per R. ·v..r. Nel 19:)2 fu vis i tata dalla co1nm is ion e n1edica fi·sca le, avendo ~hiesto l a P . cli esser e m essa in p en sio n e: fu ritenuta a1nmalala e le venne liquid at a una piccol a somma ch e con sumò tutta in vino e liquo1·i. Ne l settembr e d el 1034 cominciò ad élccu sare dis turbi i11t es tinali cn11 diarrea e prog ressivo 3.umenlo d e11'add om c: ai primi di ottohre m'.l 11ifes~a ascite ed in seguilo anche ittero, 01norrag ie intestinali, frequ enti epis·t assi , intenso prurito . Entra in Ospedale il 7-XI-1934. BIBLIOGR •.\FIA. Co11dizioni gen er ali gra' i, n11 t rizione scaòente, · d ecubito preferito ·supin o, sen sorio integro ; st ato 1 . J(oB. Med. J\.linik , n. 1, 1905. rli li eve agitazione: Itter o inten so Yerdastro della 2 l\.LoP TOCK u. Ko,vARSCKY. Praktikum Klin. r ute e d elle scler e con segni di grattamento agli che n1. BaT,·i. Unter s. l Trban -Schw ., Berlin, 1927. arti inferiori ed al sacr o, 1el angect asie d ei pomelli. Ling u a d et ersa , arid a. P olso: ug11a]e ritmico a :~ Hu~ ER 1n ~IoHn u . STAEHb"LIN. Med. Int ., bassa p r ession e e a frequenza aumentata (100). 'ol. 192'4. Pupille· miotiche, r eagenti . LiPve dispnea. Appa4 , B1ELING u. l\IEYER. FTeilsera u. J1npfstoffe in de r Praxis. G. Tl1ien1e, 1932. r ato linfoghiand olare ind en n e. t) ) Hu RTULE u. GRoss. Deut sch . Med. Woch., Torace simmetrico, :tppiatt ito ; fosse sopraclavi11. 33, 1934. colari evidenti. Fvt. : ovunque il 1debolito; apici G1 :\IRrT.LER. Tri]). l.\'l edic., 1921. entrambi alla promir1 ente cli u g uale ampiezza. 7 1 \i\1rLOCIT. Leka rz 'ì\i"oisko,vy, nn. 11-12, t . XXIII, Marg ini inferiori polmonari e11 Lrarnbi sollevati, si 1834. es pandor10 poco: suono }Jolm on ar e pi11ttosto alto 8. l' 10~0T. Qu e. i. clin. d 'ac tual. 3me série, Massu tutto l 'ambito; m11rmure vescicolare fievole 011, 19:32. con qualch e rantolo a1Je basi e ron chi e sibili f) , 1-lALL. Bril. ~Ie<l . .Tourn., 1,r, 1918. diffusi su tutto l 'arrlbito . JO Bno'Y~LTE. Ibid .. VI, 1918. Cuore nei limiti; primo tono alla punta seguito 11 ) HALL. lbicl .. X, 191 . da rumore ·sistolico piu ttos lo rud e ch e si trasmet12 ~[1cnELr. ~[al. I11fett. di L11s tig, YOl. 111, 1923. te leggermente all 'ascella; az ione cardiaca ritmica.

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[ANNO XLIII, NuM. 30]

SEZIONE PRATICA

Addoine forl emente aumentato d i volume, l egger1nente espanso ai fiar1chi, con cicatrice ombelicale appiana la: spiccat o r eticolo venoso a tipo porta. L 'acldome è teso, indolente: segni di versan1e11 to libero addominale delimitabile a 3 dita al lli sopra dell a linea ombelicale. Fegato: in alto si rlelimita al VI spazio sull 'emiclaveHre. Per la forte quantilà di liquido peritoneale non si riesce a palpare il margine inferiore c.·l1e con la n1anovra di sorpresa; dopo paracentesi si palpa a circa due dita sotlo l 'ornbelicale tra·5ver sa, di consist enza lapidea. La milza è palpabile circa due cm . sotto l 'arco cos lale: in . alto si delimita alla VII costa. Escnme delle urine. 1'r acce abb. di alhumina ; Zucchero, as ei1Le; Ileazione per l 'u.robili11a, posili va: Rea:1;ione per i pigmenti biliari, po·sitiva forte; Sedimento: num erosi leu cociti b en con serYati, inol ti cilindri ialini , qualche cilindro g ranulo::o. .i\.zolemia: 0,62 %0. R. ' '7 . , po iliva comple ta. Paracentesi: si estraggon o cc. 8000 di liquido Ji1npido for le1nente itteri co. Rival la, negativa; P. S., 1012·; Alb., 15 %a; Reazione per i pigmenti b., positiva. E ~an1e c itol ogico: ·scar si elemertti en doteliali. La pélzien te muore due g·jorni dopo l 'i11g·resso in Pncligli on e in stato di sopore interrot to da perio<li di agi lazion e. Diagnosi clinica: cancro-cirrosi del fegato in ~ogge l lo alcool is la e luetico. Inst1fficienza epatorenale. I~ eperio auloptico (parziale) . It tero fl~vo u niversale, eclcn1i accentua li degli arti inferiori. Addo111p a~. ai vol t tmi11oso. ,\11 'apertura di qu esto, fuori ttsc i la cli abbond an Li·ssima quantità di liquido <li colorito itterico (circa 7 litri). Pol n1oni: co11ges tione ed edema diffuso. Cuore: ipertrofi,1 Yentricolare sinistra, non lesion j endorarrliche , nè lesioni m iocairdiche apprezzahili lli ac roscoJJican1en I e. 1-;- egalo notevolmente au1nent ato di volume (g·r . 2700) ; superficie nodulare com e nella cirrosi fli t\ (o rgagni-Laennec : questi n odi sono del voluni e da un g ra110 di can apa flò lln pisello , fitta111e11le s tipa li, hanno colorilo g rigio-verdastro più o n1eno inlenso. Al taglio si constata una con·sis le111d accentua la, lig nea; la superficie di taglio ri ulla, corrispond entemente alla superficie del] 'orga1\o, fitta1nente s tipata e tt1tta occupata da isole più o meno rotondeggianti, pure del diametro da un grano di ca11apa ad un pisello, di colorito grig io-giaJlastro. In alcune t ale colorito è inte11sa1ne11te chiaro, in altre è più scuro; tra tali isole si 11olano bande di t essuto grigio, retratte , co1111e lliYali. Non g hi andole all 'ilo del fegato , vie biliari di 11orn1ale aisp etto e volume: cistifellea di normale a-spel lo e volume ripiena di bile senza speciali cara Iteri. wiil za: <liscrelo tumore (gr . 515) con cl1iazze di 11erisplenite , al t ag·lio consis tenza lievemente au111e11 la la. Ben visibile il disegno dei sett i e tra})ecole; follicoli visibj li in scarso numero. Reni: bene scap sulabili , Sl1perficie con cicatrici cla infarti e in taìuni tratti di aspett o g r a11u)oso: nl taglio colori lo itterico, disegno d ella corticale nbbastanza con servato, ir1 qualch e tratto la corticale è ri lre lta; ar teriole beanti e in qualche tralt o i pessi le. 1

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Esame istologico del fegat o (prof. Paterni). -

La cap sula del fegato è isp essi1fl e la struttura d ell 'or gano ris ulta fortemente alterata: si notano grosse travate di connettivo ch e l1mitano g rosse i5ole di parenchima 1)iù o m eno irregolar mente rotondeggian ti e nelle quali non è più riconosci})ile la normale ·strutlura lobul are. ì\Ientre aJ.cunc di queste isole '60no costituite quasi esclu si vamente di cellule epileliali seconclo la disposi7ione ed il tipo ch e descriveremo, altre sono intersecat e da g"ittate con11eltivali pii1 sottili in conriessione con le g r osse tra va te esterne: talvolta ancor più sot tili fasci con11ettivali si addentrano sinuosamente tra piccoli gru1)pi di elementi cellulari. La quantità Cli con11 etliYo ch e si addentra in t alune di que·ste isole è mol lo abbondante, le cellule sono molto ridotte òi 11umero e distribuite in piccoli raggruppamenti con manifesti cara.t teri di degener azione ed atrofia, e pertanto la strt1t tura di queste stesse isole sen1bra male distin g u er si da quella delle g rosse travate connettivali interin sulari nelle quali è possibile scorgere di en1ina ti g ruppi di cellt1le pil.1 o meno ·schiacciate ed atrofiche. In t aluni punti tali travate connettivali si allargano in estese bancle cli sse111 inale di d et ti gruppi di cellt1le atrofich e e di ql1elle form azioni con 1unement e denominate ca,nuljcoli biliari neofoTmati. Circ:l la struttura del co11r1e ttivo si rileva che mentre sono presenti a tratti caratteri di connettivo fibroso , nella n1aggior a nza della sua estensione si n ota la ricch ezza dri 11uclei, t aluni allungati, taluni rotondeggian t i co11 preval enza di ques ti ul Limi. I vasi i1eJlo spessor e del connettivo so110 spesso dilatati. È degn o tli particolare nota ch e in taluni tratti in n1czzo ad ampie es ler1 sioni di conne ttivo si trovano fittamente- dissenii11at i tuboli più o meno sinuosi , e talvolta con accenni a r an1 ificazione, cos tituiti di una doppia serie rl i cellt1le epiteliali 1nolto simili alle cellule di cana licoli biliari ; l a r icch ezza di questi tul)oli òel tulto simili ai can alicoli biliari neoformati conferisce a questi tratti una apparenza adenomatosa. Circa la struttura d el p ar en chima si può dire che i11 ness un tratto di quest o ·si riconosce più la disposizione d el parenchirn a epa ti co originario. Besidui d el p airenchima originario so110 rappresentati da raggruppan1en Li cellulari schi acc.iati ed Dtrofici in mezzo alla gan.ga del connettivo, la cui disti11zion e <l ai così detti canalicoli biliari r1eoformati spesso è assai d ifficile. Nelle isole parenchimali pi1't estese e meno ricche di connettivo ·si nota che le cellule e gli aggruppame nti cellulari presentano in parte i caratteri della iperpl asia semplice. come nella comune cirrosi e cl1e da qt1es Lo tipo cli parenchima per gra<li ·s i può dire insensiniJi , si passa ad un altro tipo co~tituito da cordo11i o am111assi cellt1lari più o meno cir co ndati da con11cttivo. Taluni di qt1esti ammassi hanno form a di a1tsa, tal uni sono rot ondeggianti e talt1ni ancora presentano uno ·spa1io libero centrale così ch e jl tessu to ri sulta òi Dspetto nettamente aden om aloso. Nel] 'interno di questi spazi, come nell'interno di talune cellule posso110 0~se rvarsi granuli o gocce di colorito gial lastro 1 costituiti probabilmen le cla bile . I car a lteri d elle singole ·cellule di q11e lo parenchima di ~spetl~ pi1'1 o meno adenon1ll to o , ·~ono i segu en ti: in taluni tratti esse appaiono fortemente colorate , hanno general111en le forma poligon ale


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C(

JL POLJCLJNICO

m olto irreg·olare e varia con nuclei inlen sa111 ente colorati , variaibili per forma e di1ne11sioni ; in t aluni tratti si nolan o manifesti segni di atrofia e degenerazione più o m eno estesi. ~Ien lre in talune isole parenchimali quest o tipo cli IJaren chima preclomina gran parte della loro estensione, n ella m aggior a11za esso è specialrnente localizzato alle porzioni periferich e, m entre le p arti centrali h anno prevalenti caratteri del comune parenchi1na epa tico di ri gen er azione. Questa prevalenza del tessuto dj aspetto più n ettam enle adenomatoso alla periferia dell e isole è netta . Inoltre mentre la maggioranza del tessu lo adenomatoso è n eLLamente delimitalo dalle bande connellivali interinsulari, in alcuni punti è nett am ente osservabile la tendenza di cordo11i cellulari epiteliali , in diretta continuazione del t essuto adenomatoso, ad invadere il connettivo i11filtrandosi n egli spazi di ques to. B possibile ·an cl1e osservar e sezioni di vasi linfatici e venosi con ten enti all 'interno più o meno abbondanti amm assi di cellule epiteli ali del tipo del tessuto adenomatoso sopr a de cri tto. Es lese zone di degen er azio11e e di a trofia si troYano in seno al paren chima n ei tratti di aspet1o 11on a:deno1natoso. Diagnosi istologica : ade11ocar cinorn a del fegato a ti}JO epatocellulare con cirrosi (cancrocirrosi). A carico della inilza si n ota che nelle porzioni <lel parenchima pii1 esterne e sottocapsulari i follicoli sono notevoln1enle ridotti di numero e assai scar samente provvi sti di ele1nenti linfatici: la polpa rossa presenta i seni dilatati poveri di sangue e i cordo11i di Billroth t end enti all 'atrofia. Nell e porzio11i più intern e l 'atrofia follicolare è m en o spicca la, e in Yari tratti nei cordoni di Billroth appaiono fasce tti cor1nettivali, indici di sclerosi pulfJare mollo discr et a. Non tracce evidenti di fi]Jroadenia follicolare. Gli ele1nen ti del reticolo in alcu11i lrnlli a]Jpaiono rigonfi e degen erati . Non si osservano segni 1norfologici di aumentata atti~ilà fagocilari a nè congestio11e della polpa rossa.

D1scu SSIONE

DEL CAS01•

Quale co11tributo poTta il caso descritto dirianzi ai più importanti problemi in eirenti alla cancro-cirrosi P Un prirr10 dato degno di rilievo è quello etiolog·ico luetico posto . dalla R. W . positiva, e d el dato a namnestico di un aborto al 3<> m ese : ~ o concorda con la grande frequ er1za con la quale fu riscontrata la R.W. positiva ne·i casi precedenlement~ d escritti (Nazari 1 :8; Serra 3: i; Condorelli 2: 2), in taluni dei quali altri clati anamnestici confermavano la lue, e armo11izzerebbe con I.e vedute di Javr e secondo le quali la epatite croni ca luetica preparerebbe il terreno al processo n eoplasti·c o. La queslio11 c dei rap1)orti tra lue e can cro·cirrosi è sempre in sospeso : mancano statisticl1e adegua le, comparative dell etiologia luetica 11rlla cirrosi epatica e n ella can cro-cirro i·; stati ·ti ch e ch e do,1r e.b bero essere b asate n on sulla ola R.\V. , cl1e, con1e è n oto , può e ~ ere spe . u po itiva in a ffezioni epatiche a r1ch e indipend enti dalJa lue , n1a an ch e u altri ... a lidi dati e Jinico-a11a111ne ~ti ci. 1

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[ANNO XLIII 1 NuM 30~

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·r utta,·ia

poichè fin o ad oggi la tendenza ca1)eggia ta da Letulle e eg·uita da altri autori specialn1ente fra n cesi (B erg·eron , Brizzard, Ballard, Villaret, Beza11ço11 ed altr~) a voler riten ere l 'etiologia alcoolica luetica, e special1r1ente lue tica, com e costante nella cirrosi epatica è rimasta isolata, i11 quanto i r·e perti istologici' non risultano convince11ti , i risult:ati d ella terapia m er curiale o non sono confermati o sono possibili di dive.rse spie·g azio·n i, e le ~tes . e statisLich e sierologiche (1-\. v'T · positiva r1e:l 50 ~~ dei casi secondo Letulle, 76 % secondo Villaret e P. Blum) no11 ri sultano del tutto confermate n ella pratica di altri autori anche fran cesi , n1erita la pena ot.tolineare n·ella discu ssione del presente caso il probema, se il fattore etiologico luetico d ebitamente dimostrato non fig uri n ei malati di cancro-cirrosi lYiù s1,esso ch e in quelli di con1uni ci1Tosi. Dal~ purito di visl'o analonio-isto~ogi~o, si è trattato nella attualE> osservazione di un adenor arcino111a ·e pa l ocellulare, con atipie istolo·g ir h e, e con t e11den za in filtrativa nel connettivo clella cirrosi , non ch è n e~ vasi venosi e linfatici. C!u,esta formél rappresenta la varietà più frequente della n eoplasia ch e caratterizza la cancrocirros i, di front~ alla seconda varietà a base di eleme11ti cellulari c ilindrici cc ade noma tul)o]ato biliare » (Nazari) e alla terza varietà, ce;rt.Hn1e n te assai più rara , descritta da Nazari , « ad elementi polimorfi atipici n invadenti il paren chima epatico a forma di gettoni. La n1ilza non presentò alterazioni' che cli grado assai lieve e qualitativamente non diYerse da quelle de lle comuni cirrosi . Ciò 11osto è n ecessario oer care di discutere dal pur1to di vi sta istologico due punti molto· im11orta11ti: il i)rin10 riguarda l 'istogeneJSi di questa form,a di cancro-cirrosi e i rapporti tr.a sviluppo turr1orale é cirrosi; I 'altro r ig uarda la patogenesi dell'ittero , che all'autopsia non risultò spiegabile co n alcuna caus.a estrinsec.a rispetto al fe gato. In n1e rito al primo punto ricorder emo som1nariamente ch e esistono due teorie fondamentali circa i rapporti tra can cro ·e cirrosi: la J)rima ,. la più antica, sostenuta dal Corazza e ente da .Tun ocrn1ann , Sabourin ' Gabsu. ccessivan1 . h1 , M1kula e Klein ecc. , no11 riconO$Ce tra i due 11r ocessi alcun r apporto così che la ]oro coinciden za sar eboo pt1r<tmente accidenta1·e; la seconda an1rnette invece rapporti di interdipendenza ch e sono a lor volta con cepiti sPcondo altre tre teorie . P er una di queste le due affezioni ~ i. svolger ebbero conten11)oraneame11te (Hanot ,. G1lbert P epere, ecc. ), per un 'altra la n eo forn1az]o11e precederebbe ]a cirro i (1\Iaffucci, Conti,. ~1ark\' ald, ecc. ), per un 'altra a n cora la n eofor111azio11e seguirebhr la cirrosi (Goldzieher, Na1

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SEZIONE PRATICA

zari, Barba cci , IIerxheimer, I.,ohlein, Redaelli , Yamagi\,·a ecc.). Scartata dalla maggioranza degli autori ]a ipotesi della coesisrenza accidentale dei due processi, cor1tro la quale sta la relativa frequenza di questa affezione mista~ anche l 'ipotesi di e'fentuali rapporti di dipendenza, con prece denza r1coplas tica , non ser1ilira molto accre ditat.a. A proposi! o di quest '"ultimo modo di veclere contro le statistich e di Goldzieher che ~"-'·rebbero lrovata l'associazion e di cirrosi a tu111ori prin1itivi nel 100 70 dei casi, di Karsneir e 1\ilac lndoe (100 %) di Eggel (85 %) di Ya1nagivva (7 ± Yo), stanno le osservazioni di We~cJin, di Helvestine che riferiscono casi ne i quali il tun1ore i1on era .accompagr1ato da cirrosi; di Sokolo\\· e Thole, di J\:l. Ascoli che han110 t,rovato in IJCr cen Luali n1olto più esigue tale .as ·ociazione anatomica e perfino in taluni casi ha11no osservato adenomi in un lobo epatico indenn e da cirrosi e cirrosi· nell'altro indenne da tun1ore; infine Nazari osserva giustament·e ch e la cc neoforn1azio·n e connettiva• le cl1e si produce n ella cirrosi del fegato è dal 1)11nto di vif'ta istolog i'c o sostanzialmente diYer sa dalle neoformazioni co·n nettivali che sono de terminate da altre ne-0formazioni erpite]iali (cancro) e che ne costituiscono lo strorna », m ·eltendo implicitamente in guardia contro Je fa cili confusioni generatesi da un esame islo1ogico non sufficientemente rigoroso. I"'a teoria del contemporaneo sviluppo di c i:tncro e cirrosi 11a tut.t ora notevoli sostenitori . ecl invero talvolta lo sviluppo della mal.atti~ H cosi rapido , i due processi istologici sono en lrambi talmente sviluppati da rendere tali vedute degne di consj derazione; senonchè ri111ane sen1pre oscuro il punto riguarda11te l 'epoca . del primo inizio della cirrosi. {;n buon nunl!ero di osservazioni, invece. accre:di tano fortemente la teoria della prece(lc_n~a della cirrosi, dimo trando uno sviluppo ~·l 1n1ro di questa mo]to antecedente all '·e poca presumibile delln sviluppo neof)lastico. A qu·es te osservazioni si aggiunge in modo molto cl1iaro il caso del presente lavoro: dal fondo a11amne.stico forten1ente alcoolico e con tutta i1robabilità luetico, già nel 1928, sei anni pri1r1a dell 't1ltima soena tumultuaria della malattia ~he precedette la n1orte , ' renne constatato t1n fegato grosso e duro, espressione indubbia di u11 processo di epatite cronica. Posto questo. dato clinico di così O'rand·e in 1}JOrtanza, qua]i indu~ioni sono pos . . ibili dallo s tudio istologico di questo fegato nei riguardi della istopatogenesi della malattia ? Contro al1·opi1nione di coloro che tenderebbero a non riconoscer.e rapporti tra iperplasia parenchimale 1

1

del fegato cirrotico e vrocesso neoplastico si è potuto mettere in rilievo i1el caso precedente i seguen li dati : a) in molte isole parer1chimali delimitate dal connettivo si nota che dal parenchima epatico con cellule disp,osLe ii1 linee più o n1eno irregolari, senza la tipica disposizione radiata , e con le note caratLeristich e dell'iperplasia paIlenchimale , si passa gradualmente verso· le parti perifericl1e d,ell 'isola ad accumuli cellulari diS1posti ad ansa o ad alveoli con aspeito aden0matoso, tanto più netto quanto più si

1

Isola di uarenchin1a nella quale da un tessuto epatico jpérplastiro si passa gradualmente verso i confini dell 'isola ad lln tessuto nettamente adenomatoso e più intensamente colorato. Al centro grossa travata connettivale con due vasi ripieni di elementi epiteliali simili a quelli del tessuto adenoma toso.

F1G.

1. -

11rocede verso i margini (fig. 1). Le cellule cl1e costituiscono questo t essuto ade11on1atoso, pur conservando in sostar1za le caratteristiche rli oellule poligonali epatiche, diven gono più intensamE,nte colorate, ap1)aiono più irregolarm ente disposte, più diver se tra loro per grandezza eJ forma, nonch è per g rand ezza e aspelto r1ucleare. Molto spe~so la continuità tra le serie di celluJ,e epatiche costituenti il pare11cl1ima oentrale p, gli aggrtippamcnti cellulari del tessuto adenomatoso è n etta; b) me11tre in talune isole di par enchima il t ess,u to adenomato o che n e costituif-:C'r come una bordura è n ettamente clelin1jtato dal C'onnettjvo ( fig. 2), in qualch e tratto è possibile notare la tenden za di cordon i cellulari pluriseriati a punto di partenza del t ess11to adenomatoso infilt.rar i ne O'li spazi del conn ettivo ( fig. 3), ed è possibile incontrare in n1ez1n a questo ' 'asi ' renosi e linfa tir i 11i ù o m en o rien1piti di a mn1a si epite]i·ali costituiti dH 1


1368

e< IL P OLICLJN I CO

cellul e eh.e han110 le stesse caratt eri stiche di quelle del tessuto adenon1atoso (fig. 1). Dinanzi a questi chiari aspetti istologici non è possibile i1on ammettere che esi ·tano tretti legami tra sen1plici processi rigenerativi iperplastici, iperplasia adeno111atosa d ella cirrosi se1nplice. e ade11ocarcinon1a deilla cancro-cirro1

1

»

lA NNO

XLIII, NuM. 30J

Potremmo don1a11darci se lo sviluppo prevalen ten1ente periferico del t umore rispetto alle isole di pare·11chima, n el caso in parola, non sia in rapporto a influen ze meccaniche o nutritive esercitate dal connettivo cirrotico sulla rj gogliosa s i)inta rigenerativa del parenchima; f'enza tuttavia approfondire più oltre la di•

SCUSSlOile.

È da aggiungere che a lato dello sviluppo

. ., i. P er ch è avvenga questo salto dai sem plici 11rocessi rigenerativi iperplastici, o dalla iperplasia adenorr1atosa semplice, al car1cr o, ciò int e1es a direttan1ente il problema della genesi

ad e·n omatoso e adenocarcinornatoso 1epatocellulare n el caso che ci interessa, ·è stato notato in alcuni tratti in se110 ad una spessa ganga connettivale ur10 straordinario svilup·p·o di tuboli epiteliali più o n1eno semplici contorti o ramifi cati , a struttura simile a quella . dei. canalicoli biliari neoiformat~ (flg. 4), s'riluppo ch e acquista talvolta una apparenza quasi adenomatosa e n o11 frequent e nelle con1uni cirrosi . Si può dunque dire che per sti• - moli ignoti si sia avuta una particolare tendenza a proliferazionie del! 'epitelio del fegato a11che nel sistema canalicolare. Circa la patogenesi d ell 'ittero sinton1a, come vedren10 frequente ne.Jla cancrocirrosi, non sono i11vocabili nel caso in discussio11e, corri.e no11 erano i11vocabili nella maggior~nza dei precedenti casi, alterazioni intrinsecll!e dei canalicoli biliari estralobulari ; anche fattori emolitici non risultano giustificabili dai r eperti anatomici che abbiarno descritto. Si' può pensare pertanto che l 'eccessivo sviluppo del processo adenocarcinomat.oso in un fegato col

B'1G.

3. __,. Dal Lessuto adenomatoso cordoni cellulari epi Leliali , in diretta continuazione con esso, infiltrano gli spazi del cor1nettivo.

FrG. 4. - Tessuto connettivo riccamente cosparso di tl.1bo1i ch e hanno l 'aspetto di canalicoli biliari neoformati.

dei tumori e più in particolare dell e n1etapla ie; iJJOte i in questo campo possono trarsi a iosa e sotto il nome dei più svariati autori , ma nulla di positivo può e ~ ere detto.

parenchima già suddiviso e costretto tra le rigide maglir- della re.te connettivale cirrotica, induca ostacolo al deflu o biliare n1 a soprattutto, in con ~iderazion e an ch e delle n1oderne

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F1G .

2. -

Il tesst1lo adenomatoso è net Lam ente

delimitato dal connettivo. 1


{ANNO

XLJII, NuM. 30]

1269

SEZJONE PRATICA

tendenze a valutare. questo tipo di influ enze meccani c]1e, è da p1rospettare la possibili tà ch e lo viluppo tumorale p eggiori fortem ente quegli stessi momenti patogenetici cl1 e oggi sono ritenuti l·e cause più probabili dell'ittero laten te o n1anifesto dei' cirrotici. Come i1elle cirrosi comuni le altera zioni fun zionali ed an atomiche delle cellule epatich € sono ribenule il substrato fondamentale dell 'ittero, l e prime per alterate proprietà s1e cretive, le altrie, sp ecialmente l 'atrofia, per le alteirazio,n i e rotture che deterrninano nella parete dei capillari biliari inter cellulari (itte1·0 epatolitico· di I-lolmer), è da pe11sare co1ne assai p r obabile ch e il neoplasn1a so~to forma di uri parenchima 1e pa toc,ellulare d,e} tutto atipico per forma, dimensione, e dispo . . izione delle sue cellule, nonchè per abnormi condizioni secretorie delle cellule stesse, lungi da l vicariar1e in qualch e n1odo, come l 'iperplasia semplice, la funzione del parenchima originario, mediante il su o rigoglioso ;;vilup,po, mediante la for1nazione di un nuovo sistema del tutto anomalo di vie € scr etorie e circolatorie, mediante prodotti di secrezio11e altrettanto anon1ali', peggiori fortemente sia le co11dizioni anatomiche e funziort8li del parenchima originario, sia le1 condi zioni stesse del drenaggio capillare d ella bile. Si potrebl'e obbiettare che taluni di questi co11celti patogenetici dovrebb~ro valere ancl1e per i turr1ori primitivi del fegato dove però l'ittero si ha n1eno di frequente; a quest 'obbiezior1e va risposto ch e n ella diffusione del procesc;;o cnncro-cirrotico e nelle più gravi (l]terazioni anatomo-ifunzionali de1ll 'organo d;eLermina Le dal sommarsi del processo cirro1 ico e car cinomaloso, 's tanno le r.agioni del ·div.erso r,omportame·n to di frequ enza dell 'ittero'. Dal punt.o di vista clinico il caso di questo lavoro è tra quelli ch e meglio potevano J1restarsi alla diag nosi: e i punti essenziali erano : alcoolisrno con epatomegalia già constatata ei a nni prima; epatomegalia di consistei:nza molto dura e con splenomegalia, andam·ento r<ipido clella malattia n egli ultimi m esi con ascite ed ittero molto intenso. L 'alcoolisn10 e l'epatomegalia di data re1nota stavano ad indicare un indubbio proce so di epatite cronica. Il rapido andamento finale con sindrome ittero-asciti1ca avrebbe potuto far pensare ad un processo di atrofia suhacuta del fegato, esito, no,n infrequente d e11·e e~atiti croniche, ma questa possib,i lità era i11 n etto contra5to con la constatazione de11a volumiP.osa epatomeg·a]ia <li consistenza neoplaslica e a superficie clini ca ment~ r egolare. JJ punto di convergr.nza di queste con siderazio11i cliniche era n ettan1Pnte indiYiduabi1 e nella di.ab'11osi di ca.n ero-cirrosi. 1

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Si deve ritenere in pratica una tale diagnosi 11101lo diffi cile o pressochè impossib,i le con1e molti autori dicono ? Il caso ora esposto dintost1 a cl1e in questo pessimismo diagnostico vi è forse un po ' di esagerazione. Se in casi Ii.un1,erosi 11on è possibile tale diagnosi , è altre!I anto vero che ad essa si pen sa troppo di rado , e che dat.i clinici significativi esistono in modo non del tutto eccezion.a le peT la di~criminazi·on e di ·qu,e sta n1alattia dalle affet:ioni clirticament1eJ simili. 1 qu:ldri morbosi coi quali più comunemen te la can cro -cirrosi si n1anifesta sono · fondan1 entalrnente d11e: quello di una cirrosi volgar e o quello di un tun1ore p1rimitivo. Questi quaclri m orbosi possono talvolta esser e modificali da dati discriminativi ch e p ermetton o la cliag nosi precisa: a) al quadro fondamental e di una cirrosi può accompagnar&i: fegato grosso e di con sistenza assai dura, elemento diagnostico imf)Ortantissin10 (sono stati descritti fe gati del peso di g r. 2500-3000 fino a pesi enormi di kg. 7, 9, e perfino 12 e 14 risp ettivam,ente da r..·,g·gel, IIanot, Bruzelius e Scl1,vink); ittero in ten so inabitu.al·e nelle comuni cirrosi, rapida accelerazione del decorso associato non a tendenza ad atrofia dell 'organ o b1en sì ad ulteriore aumento dell'epatomegalia, eventuale ascite en1orragica (Winternitz), eventuali dolori vi,ri e continuativi all 'i1)ocondrio destro in rapporto allo sviluppo n eoplast,ico ,entro una cap· sula più o m eno i spessi la ·e connessa con le })teesistenti travate connettivali cirrotich e intraepatiche, eventual1e eccessivo sviluppo del reticolo venoso (Fiessinger) i'n contrasto, aggiungiamo, con l'apparente ipertrofia deJ1'organo. L'ascite può ·e ssere abbondantissima come nel nostro caso, ma anch·e scarsa e perfino asserite (Wegelin). La febbre specialmen te se el evata e di lunga durata p11ò confermare la diagnosi di cancro-ci rrosi; b) al quadro fondan1entale del tumore primitivo del fegato può .aggiungersi: la nozione dell ~alcoolismo eventualmente associ:ata a Iue la n-ozione anarn•n estica di elementi cli' nici atti a deporre per un prooesso epatico cronico troppo remoto per in1put.arsi soltanto al tvmore; e inoltre la splenomegalia. Il versamento addominale e il reticolo venoso saranno ancb ',e ssi elementi di fondato sospetto specialmente se i caratte·r i del fegato non sien o quelli del cancro n odul are, ch e spesso si accompagna a tali mani fesi.azioni , e se specialm1ente manchi l 'ittero cosi da non essere la ~ i ntomatologia agevolmente spiegabile con metastasi ghi andolari dell'ilo. Come è facile arguire mentre tutti questi elementi discriminativi ingolarrnente consi1


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derati non hanno alcun valore diagnostico diretto, 1'associazione specialn1.ente di taluni più importp.nti di essi (es. : nozione di un lungo sl~ldio di epatite in soggetto alcoolista insieme a fegato molto duro e tanto grande da contrastare con ascite voluminosa, ecc.) può dare un i·ndirizzo diagnostico abbastanza signifìcati,ro. Qu1e5ti stessi elementi discriminativi sono g·eneralmentf. più scarsi e più difficili a valut are nella seconda evenienza sopra consideirata , e cioè nel caso che il quadro clinico fondamootale sia quello di tumo·re primitivo del f.ego to; qui il valo·r e più importante ·è assunto dalla eventuale J1ozione di una epatite cronica di data remota, ma un tale ·eleme·n to clinico per la sua lunga latenza risulterà raramente; la stessa sp lcnon1egalia può esser e rilevabile 11ei sempli ci tun1ori del fegato in modo non ìn frequente (Gilbert , Sarnier). Pertanto si coin pr·ende come la maggior parte di errori diag110 ti ci nella cancro-cirrosi avvep.gano con il • • • • ~a rc1noma pr1m1t1,--o.

RIASSUNTO. stato descritto un caso di c.a11cro-cirrosi ·cli.agnosticato cli11icamente e confermato anatomicam.ente: etiologia alcoolica , e probab·il1nente ancl1e luetica, precedenza indubbia del1·epat,ite cronica, sindrome terminale ad andan1ento rapido con ittero intenso, ascite , ret~­ colo venoso, epatomegalia grande e dura. splenomegalia. Istologicanl'enle: adeno-carcinoma del tipo epato cell11lare con ·evid ooti rapporti con l'ip1er1)la i.a riger1erativa del fegato. Le formazioni adenocarcjnomatose sono localizzate in netta r>reva lenza alla periferia dell1e isole parenchin1ali: inoltDe .gra11de abbondanza di svilt1ppo di tuboli cellulari ed aspetto simili ai can alicoli biliari 11e:o formati. È discu sa a1np·iamP-n te la p,atogenesi dell'ittero e gli ele·menti diagno ~ tici clinici diffe11enziali co·n le cirrosi com uni e i tumori primitivi.

[ANNO XLIII, N1UM. 30J

KrKA. Pathologica, VI, 1912. BARBAcc1. I tumori . Ed. Vallardi, 1915. GroRnANo. La Riforma Medica, 1922. ROLLINO. Riv . Medica, 1923. AscoL1 V. Policlinico, Sez. Prat., 1924. AREsu . cc I tumori », anno X, 1924. ARRIGONI. Policl ., Sez. Prat., 1925. CouNsEI.T.ER a. MAcl NDOE. Arch. of In tern. Medie., 1926.

MAclNnoE a. CoUNSELLER. The Am. J ourn. of Path., 1926.

REDAELLI. Epatiti parenchiniatose, epatiti interstiziali e tumo ri epiteliali del f egato" Ed. Pavia, 1

1926.

MIKULA u . KL:h"IN. Bratisl. Cek . Listy , 1927. BoNNA~1oua e GrRAUD. Presse Médicale, f928. GAsPARIAN. Arch . f. Klin. Chir., 1928. AscoL1 MANFREDO . Policlinico, Sez. Chjr., 1930. PIANESE. Atti Ace. Med.-Chir. di Napoli, 1930. BRAULET, BARBOT. Presse Médicale, 1931. SERRA. Polj cl ., Sez. ~led. , 1981. LIESCH. Riv. di Clin. Med., 1931. VERNErrr-BLINA. Clin. ~1ed. It ., 1931. CRACIUl\I, AsLAN, CAFÉ. Annales d 'anat. pathologique, 1931 . CoNDORELLI. Minerva Medica, 1933. MoNTPELl.J:ER e LousEYRE. Bull. rle la Soc. de Biologie, 1934. Fil'iKELSTETN-J ACOBI. Annals of Internal Medicin e, 1934.

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Ricordiamo le seguenti due Interessantissime Monografie Prof. LUICI D'AMATO

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CORAZZA. Boll. ,Se. '.\led. di Bolog·n a, 1 67. ~1AFFUCCI . Il Movim. l\1edico, 1881. ABOURIN. Thèse de Paris, 1881. BoNOl\IE. Archiv. Se. l\IIed., 1885. G \LVAGNI. Arch. Int. Clin. Med., 1894. Pr;;N ATO. Riv . Medica, 1897. e; \BBt e CARDILE. D'Amico, ed., Mes ina, 1899. G <\BBI. Clin . l\lled. It. , 1900. IoNA. Riv. Veneto di Scjerlle ~1ed., 1900. ~1A u. Miin ch . Mediz. Woch., 1901. To \. La Clin . NJed. , 1902. l 'EPEn E I ~apoli .

f unio r i n ia llg ni prin1iti vi del fegato . Ed

1902.

\Z•\RI. Policl., ez. ~1erl. , 1906. LoHLEIN. Ziegler's Beitr., 1907 . CoxT1. Poli cl., ez. ~Iect. , 1908. BERTFLLT. R iforn1a ~Iedica, 1908. J

La cirrosi epatica (Studio c ritico e c linico) SOMMARIO . , l. Evoluzione storica del concetto di cirrosi epatica . . , li. Lo stato attuale delle conoscenze sulle ci~rosi: Esame dei dati anatomici ed itio1ogici riguardante la c1rro~ 1 epatica. - I I I. Studio clinico delle forme comprese sotto tl nome di cirrosi. La cirrosi epatica come individualità noso• grafica unica ed entità clinica distinta. Classificazione dell.e forme morbose indicate col nome di cirrosi. , IV. Forme cltniche ravvicinate a1la cirrosi epatica. La malattia di Banti ; La malat tia di Wilson e le altre sindromi e pato•striate i La cosidett..i cirrosi bronzina e pigmentaria. - V. Alcune considerazioni cliniche speciali s ulla cirrosi epatica propriamente detta. • APPENDICE: La cirrosi epatica nella descrizione origina1e di MoRG.\GNI. La osservazione originale nella quale WNNEC avrebbe individualizzato la cirrosi epatica. ,, BIBLIOGRAFIA.

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[ANNO XLIII, NuM. 30)

SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE OsPEDALE C1VILE DI C 1rrÀ DEiLLA PIEVE (PERUGIA)

Direttore-Chirurgo: Dott.

GINO VICENTINI

Su di un caso di ulcera gastrica perforata in cisti da echinococco. Dott.

SrRUNIAN ARMENAG ,

aiuto-chirurgo.

Per la gentile concessione del mio1 primario chirurgo desidero riferire un caso chirurgice> molt.o jnteressante, forse , nel suo g·en ere unico, per ch è nella bibliografia chirurgi-ca non 110 poluto riscontrarne uno di simile. ·L 'anno scor so n el m e·s e cli ottobre, veni,'a accolto d 'urgenza in questo Ospedale Civile il pazio11te Masci Agostino fu Giovanni, di anni 65, di Radicofani in Provin cia di Siena, con diagnosi di ulcera, gastrica perforata. Prima di intervenire, com e di consuetudine, mi sono subito accinto a raccogliere nel limite del possibile , date ]e co11dizioni gravi del paziente, j dati somrnari nell 'anamnesi famigliare e persor1ale r emota. Il paziente riferise che nulla si ricorda di preciso circa il aer1tilizio. Non ricorda di aiver sofferto alcuna m alati ia d egn a di nota. Stette ·sempre bene, godendo buon a salute. Soltanto in questi ultimi a11ni di tan Lo in tanto aveva nlodich e sofferenze gastriche e precisam ente eruttazioni atide, bruciore alla regior1e r etro s ternale e sen so di pe anlezza a11o s tom aco, specie dopo i pasti, per le qua1i p erò non ri corse mai a] m eclico. In questi ul limi due anni le sofferenze al1o st omaco si erano assai accentuate e fatte frequenti: così al sen so di pesantezza a]} 'epigastrio subentrarono veri dolori e spesse volte vomito alin1en tare. per cui fu co fretto a ricorrere dal medico ch e gli prescrisse qualch e cura del caso. E tirò avanti alla m euo peggio, fino a ieri sera. Il paziente da ieri sera è in preda a dolori violenti addon1inali, inizjat.i si come una pugnalata, specialmente alJ 'epigastrio. Ha vomito alimentare continuo· e singhiozzi. ,Secondo egli i dolori atroci sono comparsi improvvisamente sunito dopo 1'in gestione di carne di maiale nonchè bevuta abbondante di vino. Da ieri n1attino l 'alYo è chiuso per le feci e gas. E . O. Soggetto di costituzione scheletrica regoJare, aspel lo molto sofferente . Nutrizione e sanguificazione in discreto stato. Facies ippocratica. Polso: frequente , discr eto. Torace: esan1e negativo . Cizore: toni ritmici, validi. Addome: assai tumido , specie all'epigastrio e<l ipocondrio destro, dove si rileva una vera tun1 efazione dura globosa che solleva la parete addominale. La ten·sione della pa.r ete è enorme. Il d olore è intenso e diffuso , per cui ogni esa me paJpatorio è impossibile. 1·utto l 'addome an che nell a regione alta, promin ente è esageratamente tim• pan1co. L ·aia epatica·: È ridotta a sottile lingt1a sub-ottusa male avvertibile a livello del quarto spazio intercostale. L'aia splenic(JJ: Non d elimitabile.

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Data la gravità del caso, n on si può esegu jre il sondaggio gastrico e n è altre ricerche come radioscopia ecc. ecc. Urine: Asi.letto giallo-ara11cio; pe o ·specifico 1018 ~ reazione acida ; albumina e glucosio: assenti; pigrr1enli biliari: assenti; sedim ento: N. N.; leucocitosi: 12.000 g lobuli bianchi. Atto operativo d 'urg·enza alle ore 17. . ~lass .. etere narcosi, previa iniezione di digitaJ1na e ipoder1rtoclisi ipertonj ca di « ZEF )> 500 cc. Opera il primario chirurgo dott. Gino Vicentini . Lap~otomia nlediana sopra ombellicale a strati ~ Si ~rr1va su u11a parete, apparen Len1ente data dal per1to;neo talme~1e te~a che pare Yoglia. scoppiare con risonanza t1mpa111ca esagerati·ssima. Si ri1nan e alquanto disorientati specie n ei riguardi della diag~osi. Si. giudica prudente una puntura eva c:tta t1va p er il gas con un ago sottile. La pun~ura dà ~sito a ga e a liquido a caratLere gelatinoso fetido. Si approfonda d elicata.m ente i ·incision e, isolando il peritoneo da una parete ch e appare nettamente cistica forte1nente adesa al J)eritoneo parietale sulla parte alta.. In basso si cade in cavità peritoneale con esito a liquido siero o. Provveduto ad una buona utura circolare del p eritoneo sulla parete cistica, si procede alf'inci s~ona di quest 'ultima. co11 esito a gas commisto a liquame purulento, ~etido e a centinaia di cis1i figlie. La cavità è enorme e occt1pa gran parte dell a cavità addominale. Si p en sa ad u11a perforazione di questa in cavità gastrica e si va alla ricerca della perfarazione stessa. La ricerca è alquanto indagiitosa per la fissità della parete e l 'ampiezza della cavità. Finalmente lai punta dell 'indice riesce ad aYvertire un p ertugio profondamente, ·sulla faccia pos tero-interna , p ertugio appena p ercettibile, piccolo a margini lisci e rotondeggianti. Si proced e allora ad una accurata toilette e disinfezione della caYit à. Quindi si inizia l ·isolamento della. parete dagli organi a cui aderisce fino a fare affiorare la zona p erforata , che fa corpo con la parete anteriore dello stomaco, verso la piccola curvatura. Si const a.t a allora che non è la cisti ch e si sia aperta in cavità gastrica, m a bensì una grossa ulcera d ello stomaco che si è perforata in cavità cistica. AI1'ulcerazione gastrica corri·sponde il piccolo forarne dell a parete cistica che a differenza1 d ella prim a non presenta alcuna reazione infiammatoria circostante ed è evidentemente appena avvenuta per erosione dall 'esterno al! 'interno , cioè dallo stomaco alla cisti. Si insiste allora nel] 'isolamento de11e due faccie, cistica e gastrica, fino a m et1 ere a nudo la lesione gastrica. Stabilita la p ervie1à d el piloro si affonda l 'ulcera. Si marsupializza la rimanente cavità cistica, di cui non si riesce a ·stabilire il pt1nto originario d 'in1pianto . Fognatura a garza. E così è apparsa evidente la diagnosi di ulcera gastrica della parete antero-superiore d ello stom aco p erforata in enorm e cisti da echinococco peritoneale. Il d ecor so post-operatorio fu r egolarissimo ed apirettico e il giorno 30 novembre u . s. il paziente si dimetteva dall 'Ospedale con r esidua piccola cavità bene granuleggiante a secrezione quasi nulla . Da notizie ·su ccessiYe si seppe della guarigione perfetta del paziente.

Passo a qualche considerazione. 11 caso suesposto dimostra anzitutto che ]a diagnosi di


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[ANNO XLIII, Nu M.

cc IL POLICLINICO n

cisti da echinococco peritoneale di primo acchito non era facile, perchè inancavano i dati a narrin es Lir.i cÌl e parlavano invece chiarame11te ict f:tvvre cli lllla ulcera gastrica e su c0essi\·a p r,rforazio11e di ~uesta per sovradisten :· ion e da p asto copioso. E non era facile, perch è la pre se.nza di gas in cavit,à cistica in uno a li ' enorm e tensione <l·ella parete masch er avano la p·r esen z.a i1ell 'addo·m e ·di un tumore vero e proprio. Certam.en te appariva per lo m eno strana la pro111inenza di una p:a rte del~ 'addome e la esagrrala dj sten sione della par ete, ma si p en sava. prima dell 'interve11to a briglie periton eali cl1e i rnrie di·,~ero le spandimento in cavità ])c rito n eale del contenuto• gastrico fuoriuscito. ~la quel lo cl1 e ÌJ più interessante ·è il fa tto di 11na perfo ra;~ i orte di u11 'uloera g astrica i11 l! na cisti da ecl1inococco. I casi di cisti ch e si sian o ·vuotate in organ·i addomir1ali so110 assai 11umerosi e si trovan o citati un po' dappertutto n ella letteratura chirurgica di tale m alattia. E ar1ch e 11oi si pen sava a tale m·eccanismo .al primo reperto . Invece era il r o·v escio : la diagn osi di ulcer.a gastrica era giusta. ~1,a la parete gastrica malata a deriva fortern ente al] a parete cistica. E quando l 'appi!'Ofo11dirsi dell 'ulcera arriYò al punto da r ender·e il diaframm a tra le due cavità sottile com e u11 velo, la t en sio11e d ella cavità gastr ica in seguito al disordin e dietetico eb·b e la prevalen za su quella della cavità cistica e quindi la r ottura d·el diaframma e il passaggio del m ateriale alim en tar e in cavitià cistica . Com·e poi avviene nel pn eumotorace a valvola, la minima ampiezza della perforazione al fondo del cratere ulcerativo perm.etteva I '.entrata ma non l 'uscita del materiale stesso. I processi' rapidi putrefatti,·i aumentava no alla loro; volta la formazion e di gas e quindi la ten sione della cisti , per cui pareva addirittura ch e questo scoppiasse'. Con c~ud en do. Non ho esposto n ovità: ulcera ga strica e cisti da echinococco son o due malattie banali ch e si riscontrano tutti i giorni , speciam ente in questa r egione in cui le cjsti da ecchinococco sono frequentissime. In qu esto Ospedale abbiamo continuamente occasion e di opera rne (n e abbiam o operati perfino tre compon enti di un.a ste s.a famiglia), con localizzazion e in svari·ate regioni specie n el polmon e e nel fegato . Ma h o creduto interessante espo rre il ca o attuale per la sua stranezz.a e rarità. 0

RIASSUNTO.

Viene e po to un caso di ulcera ga irica perforata in un a vasta cisti da echinococco

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addominale a sede primitiva non preci ~abile, guarito m ediante cura chirurgica. L 'esplorazione delle due cavità, gastrica e cistj ~a , banno appunto stabilita la diagnosi , in contrasto colla evenien za abituale, in cu i sono l·e cist.i cl1e i perforano· e si vuotano in organi limitrofi.

SUNTI E RASSEGNE. ALLERGIA. La sensibilità alla tubercolina (allergia tnbercolinica) è utile per il tubercolotico~ (H.

SELTBR.

Dtsch.

n1ed.

W schr. ,

5

giu-

gn0 1936). Si è rr1olto discusso sul significato della sensibilità alla tubercolina nel decorso della tuber colosi, se cioè essa rappresenti un fatto re utile o dannoso. Fino a poco tempo fa si e creduto ch e l 'aller gia tu~1 ercolinica e l immu111ta verso la lU0 ercolosi fossero identich e o per lo r11eno strettai11ente c.. onnesse. M;a in seguito sono comi11ciati .ad insorgere dei dubbi sull 'esattezza di queb L'opi11ione, sempre r11aggiorn1ente sost enuti da i1uovi da ti sperime11la11. La differenza di comportamen to fra cavie trattate con .Qacilli 111ort1 , 1e quali diven go110 sen sibili alla tuber colina p ur :senza din1ostr.arsi imm uni , e cavie lratla le con piccole qua11tita di bacilli Luberco la ri di debole virulenza, ch e d.J.veng·o11u torteHte11te i111111u11i, h a condolto I 'A. a lla co11vi11zio11e cl1e la ~ e11sibili tà alla tuberco1111a e 1 1n1111uniLà ' erso la tubercolosi rapprese11tino due i11a11itestazioni distinte e fra di loro in dipende11Li di u11 'infezione tubercolar e. Selter ed altri AA . h.an110 dimostrato che il fenomeno di Kocl1 è soltanto i '.espressione della sensibilità alla tuber coli11a ma n o11 l1a nulla a ch e fa re co11 J ·i111111unità. Selter e \Veiland, prendendo lo sp u11to da ricer che analog h e di altri AA., h a11110 ·oltopost o un gran 11u1nero di cavie im111unizzate ad u1ta desensib1ilizzazione media11te la tuber colina : n elle varie ricerch e non h.a11110 in ai potuto dimostrare un 'influenza dan11osa della desen sibilizzazione tuber colinica, a11zi 11anno avut o l ' i111pressionc ch e la desen sib·ilizzazione abbi a giovato agli anima li e ta 11to più qua nto più a lungo era durata. Queste ricerche insegna110 ch e la sen sibilità alla tubercol.i·n a non può essere di particolare valore per un tubercoloso. _.\nzi la sen sibilità alla tubercolina raptP·r esenter ebbe per l 'an1ntalato u11a manifestazione collaterale ind esiderabil e, che sar.ebbe utile eliminare n1edia11te una desen sibilizzazion e. Anche osservazioni cliniche tarebbero a dimostrare ch e la insen sibilità alla tuberco]ina ottenuta m edia11te un a de en ihilizzazion e rappresenta un o .. tato di aume11tat a in1mu11ità. Il 1

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SEZIONE PRA TJCA

tratla1nento 1ubercolinico quale terapia sti1n ola11 te per la tubercolosi polmonare ha perso se111pre più d 'in1portanza negli ultimi anni ed .ancl1e nella tub ercolosi extra-polmonare è ora poco u sato: ina in bia e ai concetti sopra espo.sti b isogn er eb·b e })to, ·are se una d esen sibilizza.zio11e tubercolinica b en condotta ia utile per il tratta11te1tlo de 1la tubercolo i poln1onare. l1:Yitando forti r eazio11 i generali , ' C01po della desen s ibilizzazion e dovrebbe esser e il r ag·g·iungi1nento della in sen ~ ib1ilità locale. Questa con.dizion e non rappre e11Lerebbe però ]a guarig·io11 c c lir1ica, cl1e è le·g.at a al ripri ti110 dei }) Oteri immunitari: perciò i vari metodi di cura ll~i;ri n on so no affatto superflui . 1'ali ricercl1e potranno dim ostr ar e ~e la <l esc a:-.ibilizzazione tubc rcolinica s ia da consider a re ·.:41t utile comJ)]emento de·g li altri metodi di r urH e co11 ciò un n1ezzo attivo nellR lotta contro la tuberco l o~ i M. NuNBERG. 1

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La terapia dt11le malattie da intolleranza. (L. C.'\.ILLON. le 1936).

Ga:.elte des li òpitaiu.x, 1 apri!J

SecoD do 'l~zau c,k col no111e l< i11tolleranza » si .è ir1 ogni tempo qualificato lo stato di certi sog,gelt1 ch e i1on sop·p ortano affatto una sos tanza, da altri individui ben tollerata. Oggi a lt ri sinoc1imi Yengono u sati per signiflcar e questa condizion·e : choc , anafilassi , idiosincrasia, reazione, allergia ecc., i quali però rispeccl1ia110 più particolarn1ente una delle 111odalità dello s tesso fenon1eno. Per questo ir10L ivo l 'A. a doper a j} term:i n e intolleranza, con1e il più gen erico ·ed il più comprensivo. Sotto questo nome egli riunisce u11a serie di ::-ir1dron1i prese dalle branche più diverse della incdicina: orticaria, eczema, as111a, emicra11ia, ecc. Si tratta di reazioni clte si producono ~ot to l 'influe nla di certi agenti detti r eattogeni, solamente in soggetti ad essi sensibili. Questo sindromi hanno un l.egan1e comun·e : hanno un certo numero di fat~tori etiopatogenetic i id·entici e d elle manifestazioni cliniche n1olto .c.oratteristich e; risentono beneficio infine d ella stessa terapia e delle s tesse r egole di igiene. Per spiegare il perch·è le dette sostanze, ·generalmente toll era·~e, pro vocano solo in alcuni sog~ett.i le suddette manifestazio,n i> è necessario fare intervenire una predisposi zione dei sog.g·etli. 80110 tati perciò accusati tutti quei fattori capaci di turbare l'equilibrio umorale .o 1'equilibrio d ella n~trizion e ce.llulare: . dis turbi del sistema nervoso della vita organica, delle ghiandole endocrinè, del simpa~ico,. de ~1'equi'l ibrio acido-base del sanglie; le infez1on1 ; l 'eredità ecc. Tutti questi fatto,r i costituirebbero un t,erreno particol.ar·e nel quale in genere le malattie da intolleranza evolvono e questo rlerreno è quello del n euro-artritismo dei vec· chi autori. Le malattie da intolleranza hann o un andamento parossisti co : l 'accesso inizia brusca1

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m·ente, jn pieno be11es e re del paziente, dura da pochi minuti a parecchie ore, termina pure bruscamente senza lasciare lesione organi ca alcuna. L ' A. distingu e i r eattogeni in: interni , est erJ) L, morali. I r eatlogieni interni più comuni so11 0 : a lcuni a lin1enli (pesce, uova , latte, forlllaggi, condi\11en ti ecc.); a lcuni n1edicinali (aspirina , antipirina , ar senico, veronale ecc. ) ; alr u11 i focolai settici (d entari , auricolari ecc. ). uddivide i reatt.ogeni est erni in : m .eccanici (g·rattamento, _pruriLj ecc .), fisici (eczema solar e, calorico ecc.) , chimici (prodotli jndustria1i , polveri ecc.), vegetali ed a nima li (polline, peli· ecc.) . P er reattog·eni m orali intenàe le emozioni , i dispiaceri ecc. Le n1alattie da intolleranza so110 le segu enti : 1) intoller anza cutanea: prurito , eczen1a, orticaria ecc.; 2) intolleran ze r e l)irato rie: a ma, corizza spasmodica ecc.; 3') intollera11ze digestive: dispepsie gastroi11testinali acute e cronich e con orlicaria ecc. ±) intoller anze n ervose: em.icr anie· periodicl1e ecc.; 5) intolleran ze d.a siero ; 6) intolleranze nledicamento e; 7) ir1 Lolle·r anze r e11ali; 8) intolleranze per certe sostan ze elaborate d all 'or ganism o (acido, urico, p1u rine, colesleri11a). A questo g ruppo a;ppartiene la gotta. L 'A. non si occupa d ella cura d egli accident i da i11tolleranza, ma d·e scrive ili trattamento diretto a mo·dificare il t erreno sen sibil·i zzato e render e così il soggetto refr.attario all 'azione del reattogeno n o civo. I metodi· di cura ch e all 'A. hanno dato risultati positivi so no: 1) Metodi di choc e di d·esen sihilizzazio11e non sp ecifica. Hanno una azione ancora non bene chiarita . tuttavia dà11110 dei ris ultati terapeutici sorprendenti. Essi sono: l 'autoemoterapia; la somministrazione di iposolfito di soda o di magc esia ; la proteinoterapia con peptone o latte . 2) l\fetodi di desen sibilizzazione specifica: entrano in scena solo quando la sensibilizzazione d·e l malato per una data sostanza è stata individuata. Rip·o sano sul principio fondame11ta ìe de1lla anafilassi. a) P eptoneter apia preparante (metodo di Besr edka) praticata per bocca se il malato t sen sib,i le ad una sostanza assorbita per via diger ente, oppure per vi~ cutanea o intradermì~ ca. Si fa un estratt o dell·e sostanze per le quali il soggetto è ipersen sibile e lo si diluisce a dosi s uffici,enti perchoè la cutireazione praticata con la ·diluizione sia appena positiva. Con tale liquido vengono praticate un sufficiente numero di cuti- e poi di intradermoreazioni. Se le sostanze alim1e nt ari provocanti la intolleranza son o multiple o mal detern1inate, s i ricorre a dei p~ptoni polivalenti. 1

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« lL POL1CLJN1CO »

b) Batterioterapia

specifi ca : ne so110 e~en1pi la vaccinoterapia antitubercola1'e n el1·asma di origine tbc ., la vaccinazione orale nei fe11omeni di anafilassi digestiva dovuti a vrot.einei batteriche ecc. 3) n,felodi rivolti alla insufficie11za epatobiliare e trattamenti adiuvanti. Ogni n1e todo di desensibilizzazi oil1e riscliia di restare insufficiente se nello stesso te nipo i1on i modifica il terreno epatico. L 'estratto epatico p·r eparat.o con f.eg.ato di vitella .è il i11ig lior stin1olante della cellula ep·a tica; la i11geslione di eslrcltl.o epatico nelle· dosi di g r . 1,50-2 per gio1r110 , continuate per 5-8 giorni dà dei risultati ecce·lle nti. E n ecessario però istituire contemporaneamente adatto r e·g ime alimentare. 1 tral tan1e11ti adiuvanti con sist on o nella Jott<:. contro le infezioni (disinfezion e dentaria , ton illare, intestinale, biliare ecc. ; orr11n1111sirazion e di urotro1pina) e n ella lotta contro Je disfunzioni e11docrine. L 'A. oonclude il suo articolo dic hiara11do~ i del parer e che data I.a varietà delle cause ch e presi1edono a lla diat·esi colloidoclasica, la t erapia dellei n1alattie da intol.]era11za deve for za tamente essere polivalente. V1cEN1'JNl. 1

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[ANNO

XLIII, Nu!\r. 301

p1 ezzano le puluazio11i dell 'aorta e delle iliache. Il dolore così provoca to è, pecie ull 'aorta , spesso forte, 1alvolta forti ssimo. Può essere intt rpretato con1e un dolore locale, vi cerale n1a . ' 111 effetti corrisponde esa ttamente ai vasi indicati'. La sindroJne è più frequ ente nelle donne di 20-40 anni di e tà ma può incontrarsi anche oltre ta li limiti. L 'anamnesi pesso rivela emottisi', pleurite, b ronchite, adeniti, febbrico-· le, ecc., ·e l 'esame clinico e radiologico rr1ett e ir1 evidenza una tub,01·c0Jo i in atto torpida , cl1iusa, loc.alizza~a afg li apici o ag·li ili. La tosse e l 'espettorazione n1ancano quasi sem.pire. Oltre i due ordini di si11ton1i ·opra accennati .. i l1a11110 altre ma11i·f.es1.azion i n1orbose: deperin1 ento , anemia , astenia , d olori vaghi alle . . palle, al ventre, al dor o e agli arti, disturbi gastro-inte tinali , dolori epig astrici·, dispep sia con senso di peso, pirosi , lingua patinosa e inappetenza. L'esame chin1ico e n1ic1~oscopico d1el su cco gastrico , e l 'esame radiologico sono· r1egativì. Spessn si .11.a atonia o iperkine·sia gastrica, spasmi· dello stomaco e d el duodeno . Gli interventi chirurgici aggravano o lasciano imm.odificata la sindrome. La diagnosi si basa sullo studi'o· accurato d·e1 fenome ni cli11ici , sull 'e atto apprezza1ne.r1to d·ef segni obiettivi, ma sopratutto con il rilie,ro dei sintomi pulmonari e d·e l sintoma di IFantozzi. La diag nosi però confermata dal] 'ins ufficienza· o dalla nocività degli interventi chirurgici e· dal miglioramento ottenuto con le cure iodoarseno-calcich e specie p~r os. con i'l regime dietetico sen1plice ma nutriente, co11 il riposo ed il soggiorno in montagna. La patogenesi di questa sindrome, che deterrrJina numero.s i errori' diagnostici e spesso molto dannosi , si riallaccia verosim.ilmente ad· una disfunzione del simpatico, specie di qu·e llo addominale, provocata dalla tossi'emia tuberco·l are. Si d·e ve rigettare l 'ipotesi di un disendocrinismo per la mancanza di sintomi di ogni genere a carico degli· organi a ecr ez ion e interna· e per la inefficacia del] e cure oipoterapich e. 1

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AFFEZIONI ADDOMINALI. La simpaticosi addominale, la pericolite membranosa e la sindrome addominale destra. (D.

TADDE I.

Paris Médi cal, 13 giug110 1936).

Con i'l nome di simpaticosi a ddominale va d esig nata una sindrome di stasi intestinale cror1ica accomp,a gnata da due fatti clinici costanti : la tuber colosi pulmonare chiusa ed il dolor e alla pressione dell 'ao-rt.a e delle iliac.h e. Qu.e sta sindroin.e per lo passato veniva indicata come dispepsia dei tub1ercolotici, clorosi, neurosi dei tubeircoJotici , sindrome di· Stiller, sindrome del r en e mobile, appendicite cronica, ecc. , e su ccessivamente, ricono e.i uta l 'in1portanza d el impatico addominale i11 tali soff.erenze , con1e sindrome celiaca, solarite , ecc. Il segno fondamentale della sindrome è la sensibilità dolorosa dell 'aorta addoani11ale e delle iliach e, il quale fu per prin10 rilevato e studialo dal 'Fantozzi, quando era assistente del Taddei. La ricerca del sintoma è fa cile. Si fa coricar e il paziente e lo si invita a r espira r e tranquilla n4ente. Quindi' si preme· sull 'addome con le due mani affondandole fino ad incontrar e la re&istenza d·ella colonna vertebrale sulla quale poggia I 'aorta e quella del distr etto superiore dove si trovano le ilia che , la cui direzion e sulla parete addominale corrisponde alla linea ch e riunisce l 'ombelico con la parte centrale del trian golo di carpa (pulsazione della fem orale). Con movimenti laterali dell e mani si ap1

••• Capita molto frequente, nel cor so di una Japa.ratomia sul! 'addom e destr o , di riscontrare una membrana a forma di velo disposta Yariamente, la quale può ricoprire il colon ascendente ed i'l cieco. Alcune di queste m embrane sono aderenti al colon ed all e pareti o al co1lon ed al grande epiploon ; sono talvolta accompagnate da altre membrane p eri'a ppendicolari , periduodenali, pericolecis.tiche, ecc. ; presenta no l'aspetto di aderenze peritoneali ordinarie; sono biancastre, fibrose. Queste me mb·r ane p erivi scerali provengono dalla diffusione di un processo infian1matorio o ulceroso dell'organo ch e circondano e di un processo periton eale o anche dall 'in-1


[ANNO XLlll ,

NUl\[.

30)

SEZIONE PRATICA

fiam·m~io 1n·e

di or gani lontani (appendi cite , annessite) con r eazione peritoneale·. Come alle forme appendi co]ari duoden a li , oolecistioh e si dà il n om e di p eriap,pendir it e, periduodenit i , 1)ericolecistit.i , a]le form e p ericolich e si può dare il nome di pericoliti. Le n lembran e peri coli ch e posson o assum er e tre tipi: 1) n1embran a pari eto-latero-colica (dc critta da Jackson) ]a quale è a forma quadran gol&r e , e parte d·el peritoneo' parie tale Jaf erale p er diriger si obliquame·n te V·er so· la faccia arlteriore a qt1ella intern.a del colon a scendente; 2) m embrana p artente dal p·e riton eo pari et[,] e a ll.all e7.za d ell 'an golo epatico o al di f.o tto di esso , e diri gente .. i in basso ed in fuori ver so il colon doive si di sperde a ventaglio. Se n e distingu on o t r (' variet à; p ari e lo-colica, pariet ocolo-ceca le e ceco-ili'aca; 3) m emb·r a n a ch e parte dal colon ascendente e raggit1nge la parte d estra del colon tra S\·er so (di a lito p tosi co). Tutte quest e me-mbran·e pericolich·e h ann o un aspetto b en diver so da lle m embran e infi2mm a tori13'. Son o gen era lmente a forma di velo. p er lo più priv e ·d i gr asso ma compre ndenti' lob11li gr assosi ; sono trasparenti , ab·b o·n da ntem en te vascolari zzate con vasi di sposti pa ra ll ela m ente a l lor o asse di qirezione; spe o son o co tit uit e di dt1e foglietti a ccollati ; si continuano n ettam en te con i'l p eriton eo parietal e e. ver so la loro estrem ità vi scer ale, con il colon ed il cieco, sui quali passan o quasi a ponte adere ndo\ i lassamcnt e. Qu este m ·embran e pericolicb .e son o con genite, sono legamenti p eriton eali pariet o-colici r h e si acre·n t11an o n ell 'adulto a cau sa di particolari condizion i 1neccanich e ·e st atich e d el colon. Son o qu indi da distingue r si· d alJ,e peri coliti da diffusion e peritolfleale di processi coJitici co11 for mazi•on e di ~ d ere·n ze. Gen er alm e·n te l o m e mbrane p ericolicb e non d ann o Jnan i feR l.azio·n i clinich·e. Pe r ch è qt1est e si d et E1rn1ini11 0 è n ecessario ch e vi si!ano in gi11 ocrhiam en I i agli ang o.Ji clo·n ici con esagerazjon e de.lla fl ession e e patica , ra·c corciamento del colon ascende nte, sten osi' relativa con stasi colo-cecale accom pagnat a o n on da ectasia d el r1etto; e ch e sian o associate forme infiamma tori e (colit e, tiflite, appendicit€) v:erisimiJm ent e secondari e al]a stasi' fecale. Qu e ti fatti an atomici d anno luoao a sin dromi tlell 'addom e destro variabili e di difficile int erpretazion e. I sintomi fondamentali sono: · 1) Stipsi croni ca con fenom eni dol or osi più o m eno inten si , continui , p eriodi ci· o par ossistici , ch e talvolta si atten t1ano a seguito di un 'a bbondante scarica alvina. 2) Dolore spontaneo o proyocato con la pressi'o'11e, diffuso a tutto· la r egion e• coli ca d ella fr )SSa ili aca al] 'ipocondrio di destra , con crisi a tipo colico (sen za leu cocitosi e con ' '01nif o r aro). 1

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3) Talvolta

simpatico si addominale con tubercolosi })ulm ona r e chiusa e segno di Fantozzi. . 4) Met eo:ismo. ceca]e, croni co o parossistico, con d1stens1one e timpanismo localizzat o al cieco , gorgoglio cecale o colico spontaneo o provocato. 5) Sintomi gastrici (anoressia , nausee, fla tulenza , senso di p eso epi ga tri·co) , fenom-eni 1.eurast enici , cefalea abitu.ale, d·e perimento , ch• e sono l'espressione della s ter coren1.i a eron1ca. Molte volte la diagnosi si può fare solo in base a.Il 'esam·~ radiolog ico (segni' di fissazione, st enosi e stasi del cieco). La diagnosi differ en zial e va p os ta con le segu enti affezioni: stipsi cronica, simpa ticosi a ddominale, appendicite, tiflo-colite cro11ica, s~en osi colica intrinseca o est rin .. eca , r·~n e mobile, entero-ptosi , malattie ute·r o-o, arich e. col eci tich e , duodenali , e r en ali . Le cu:re m edich e son o oltanto palliati,re. L 'interve n t o chi'rurgico è formalme11te indicato e risulta efficace alla condizione ch e non si limiti alla sempli ce sezione, o ablazione d elle m embran·e , ma sia ·effettuata una plastica p ericolica (secondo i'l m etodo di Taddei) a1lo scopo di evitare la ri costituzio ne di a.der en ze o la for mazione di .a d eren ze cicatri·ziali. D 'altra parte convien e eliminare tutte le p ossibili alterazioni' di altri erg.ani (duod eno , cistifellea , colon , aip pendice, ann essi); d a ciò la n ecessità di praticare una la r ga incision e paran1ediana d estra. 1

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••• Nel 193 1 Leotta al Congre·s o di Bari ri·cl1iamò l 'attenzione s11 una indrom e, cl1e egli chiamò sindrome addominale d,estra, ch e a' 'r ehbe il suo punto di pa rten za in un 'appen dicit e cro,n ica. A qu.est a p er diffusion e del processo infiammatorio, si a ggiunge•r eb·b er o colit e cronica , m e1nb1rane perico.Jich e, p eri ,,isc€r i'ti , colecistite , ulcera d11oden ale, cieco m obile, ptosi intestina le e simpati cosi addon1inale. L 'importanza dell'ap p endice com e r)unt o d i parlen za di manifestazioni a di's tan za n o11 p u ò e~sere accettata p er parecchie r agion i. L 'associazione frequ ente di ulceri gastrich e o duodenali , di colecistiti e di' appendic i ti n on prova ch e l 'una affezion e dip€nda dal] 'a ltra, essendo più frequ enti i casi n ei quali le a ffezioni st esse evolvon o isolat am ente. La teoria secondo la qt1ale l 'ulcer a gastr ica o duo denal e s'inizia dalla S·i er osa e n on dalla m u cosa è contradetta dai fatti ana tomici . Numerosi individui sottopo sti all'app endirectomia cont inuano ad avere le n1ede.sime soffer en ze. Num,er osi indi,ridui a ffetti da colcci titi o da u lceri ga stro-intestinali gu ari scono completamente a seguito di un 'ad eo-uata operazione sen za ch e sia sta ta toccat a l 'app endi·ce.


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« IL P OLICLINICO »

So110 21un1erosi i casi nei quali i11 ~ i e 111 e alla lesione appendicolare esist.0110 le 1011i dei reni , degli annes..,i o di altri org·ani ch e 11011 l1a11no c011nessioni linfatich e con l 'appendice. Vi sono nu11lero&1 casi di individui co n pu11ti do loro i nella parte ctestra dell 'addo111e ch e al1·e.. ame Japaroco1nico o necroscopico i1on 1)re~e11La110 apprezzabili lesioni appendicolari, coiecisticl1e, gastro-duodenali, ann,essia1i, ecc:. Vi ono I1umerosi casi n ei quali e ·i tono a dere11ze p·eri Lo11eali con.ge11ite. Esistono nurnerosi casi n ei qual i assier11e alla ~indron1e addo111i11aJe destra es.i'slo Lubercolosi pulntonare d·estra ed il segno di Fa11tozzi. 11 do111inio limitato dell 'i11f.ezio11e ap1Je11dicolare pri1n.itiva non pi'ega uflici·ente111e11te i diversi fenomeni anatomo-patologici e clinici. Sta cli tatto ch e esistono si11dron1i legate alla so l'fer e11za i' olala o associata deg·li organi del1'addome destro, e 11011 ad un proces o appe11DR. d icolar e.

Il dolore limitato lombare nelle afl'ezioni addominali.

[ANNO

XLIII, NuM. 30]

NATURA E SIGNIFICATO.

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1 on si tratta di ur1 dolore ripercussivo, su-

1)erficiale e cutan eo, poichè esso scon1.'Pare quando l 'individuo è seduto o tende i suoi n1usco li del dorso e dei lombi. Si tratta, invece, di un dolore profondo· situato sotto i muscoli, di cui la contrazione o la tensione possono 111ascherarlo . facendo ostacolo alla pressione diretta d egli elem·enti sensibili. 1 punti dolorosi , distanziati come si è detto dall 'altezza di una verteb·r a, si scaglionano se~ condo una linea p·a raverteb rale, con una sim111etria notevole a destra ed a sinistra. La po. _ izione di questi punti dolo·r osi, il loro distanziamen~o, la loro simmetria fanno pensare che si tratta di punti dolo.r osi situati sui i1ervi dorsali e lorr1bari. La persistenza del dolore dopo la colecistecL0mia, la sua lenta scom.p arsa dopo il n1iglio~ ramento e la guarigione o la soppressione della lesion.e fanno pen are ch e deb1b a :persisteire per un certo tempo uno staLo di nw ralgismo , forse corrispondente ad a lterazioni dei nervi ed origina.ntesi dai visceri , del p erit,oneo juxtaviscer.ale o dai li11fatici sottosierosi. Si tratta prob·a b·i lment·e di un p·r ocesso diverso di con su eti do·l ori riflessi; la spiegazione è fornita dalla m etameria n·ervosa e dalla corrispondenza m etamerica dei nervi profondi viscerali con quelli som a tici uperficiali . Questi dolori limitati lombari costituiscono un esempio clinico delle nevralgie e del nevralgismo a distanza associati ad un ' af f-ezione viscerale; ·e ssi son o un elem ent,o di diagnosi delle relative affezioni ed un mezzo di controllo verso il migli oramento o la guarigione. 1

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(A. C. GurLLAUME. Arei/i. m ala1d. app. dig. et nutri·tion, m.aggio 1936). L 'A. 11a già .avuto occasione di segnalar.e la preser1za di u11 dolore limitato lo111bare de tro Ilei casi di colecistite . Ulteriori studi lo l1anno portato ad a llargare il ignificctlo cli tale d olore, rilevando quanto segue. 1) Il dolore in questione non è ge11eral111er1te limitato ad un solo punto, ma n e esistono diver i caglionati lungo la massa ~cro ­ lo1n·b are e 11eg·li spazi intercostali: eparati 1·u110 dal! 'altro da una dista11 za quasi equi' aJente a ll 'altezza della ·yertebra corrispondent·e. fil. 2) Tale dolo re pru ò esistere i1on oltanto a dest~~a. 111a a11che a sinistra (però 111.eno fre- Aneurisma dell'arteria splenica simulante qu.entemente). una colecistite. 3) Il dolore può esistere simulta11eamente (S. E. OsaoRNE. Lan,oet, 2 maggio 1936). nell·e due metà del corpo; in tal caso, quello della m età destra ha u11 numero maggiore di Una donna di 45 anni, da 6 anni si larneni)unti scaglionati che quello di sinistra. t<J va di ·dolori addominali a tipo colico, che si ±) 111 esami successivi , il dolore può va- presentavano ad attacchi ed a vari intervalli, riare nel 11un1ero dei punti dolorosi e n ell 'in- al disotto del margine costale destro, con irratensità. diazione alla spalla corrispondente. Tali dolori L ' A. 11a rilevato questo dolore in tutiti i casi diveni'vano più forti nell 'inchinarsi. Nell 'adi colecistite; in alcuni era soltanto lombare, 11tl1nnesi vi era un 'operazione. 26 anni prima, i11 altri solta11to dorsale, in altri, dorso-lom- per colecistite. ba r~. La diagnosi era confermata con l 'esa111e Oltre. ai dolori avvertiva senso di pi·enezza alradiologico ed , i11 molti casi, in seg·uito ad in- i 'epigastrio , più m.o lesto dopo i pasti, flatuterve11to. Dopo questo, il dolore rimane per 2-3 lenza, senso di 11ausea continuo , raramente se111e ·i, per scon1parire in seguito . _.\t .1 ::.~1omento guito da vomito . Alcune volte dopo gli attacdella sua sco111parsa, mancava già da varie setchi vi fu leggero ittero, però le urine. non ditimane il dolore toraco-scapolare. ve11ner o mai carich,e nè le feci scoloTate . .L '.esaOli.re che n ella colecistite, l 'A. ha osservato 1ne ob1b iettivo dim.ostrava solo1 una leggera dotale dolore i11 ca i di ulceira duodenale o pi- lorabilità alla pressione n ella regione epigalorica (diagnosi cli11ica e radiolog ica), di ap- strica. La radiografia non dava omb.ra di calpendicite cronica e nei dolori rena li dell 'idrocoli nè segni' di colecistite. i intervenne chinefrosi . rurgicamente; la colecisti fu trovata norn1ale, 1

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[ ANNO

XLIII,

Nl."l\I .

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SEZIONE PRATICA

eccetto numerose adere11ze attorno ad es a, esili della pa ata operazione, m .a i scoprì una tumefazione, gros a quanto un m.a ndarino , nel leg amie nto gas tro-·e patico abbracciata dalla p·i ccola curvatura dello sto·m aco. Creduta una c isti pancreati ca si· incise , ma i1e V·ennero fuo ri ,·iolenti getti di sangue. Accortisi di aver a elle f.é.tre con un aneurisn1a, si cer cò di suturar11e ! 'incisione, i11a enza successo , dato la scler osi e calcificazione d elle pareti, e s iccome non 1u C l eduto pOSciibiJ e e tirparlo ill toto , e le con dizioni dell 'inferm.a sì facev.ano semp re p.i ù gravi, furono applicate 2 pi11ze s ull 'in.cision e e lascia r e in silo. Rimosse al III g iorno, l 'am111al·ata sembrava migliora t a rapidamente, ma ecco cl1e al 9" g iorno morì all ' im1,;ro,rviso p er en1.01r ag·ia econdaria. All 'autopsia fu trovato un aneuri n1a dell 'a. spJ enica, situato fra il suo terzo iniziale e il terzo m edio. La milza era ingra ndita circa 3 volle il norma le . Il caso è j11ter e ante p er ch è la i11to111atologia simulava una colecistite, a differ e11za d egli altri casi riport ati in letteratura n ei quali i si11ton1i facc' a110 pe11 are di più all 'uloera gastro-duoden·a le . La etiologia , con1e è di reg ola , è ignota: ancl1e in questo caso non ' 'i er a ricordo di trauma , n è vi era lues . È probabile ch e C. A. ia incominciato 26 ai111i prima , qu ando anche fu operata per c reduta coleci Lite. n punto importante ;per la diagnosi era l 'accent.uarsi dei dolori nel chi11 ar si ; fatto ·Ch e si osservçt pili sp esso nelle afZrTo. fezioni dei va si. 1

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fl ella descrizio11e co n1;p1leta della nuo va entità rlosologica. L 'affezione ·è stata dall 'A. risco11trala in don11e relati v.a m ente g i'ovani ( 17-34 a r1r1 t). Il sinto~a predominante è rapp-resentato dal dolore i11ten so nel qua drante SU fY. d estro dell 'addo111e, localizzato op ratutto sotto il rnargine cos tole iu a con fr equenti irradiazioni po. teriori e verso la spalla D. Esso si esaoerba colle r es11irazioni p·r ofond·e, colla tosse e collo sterrLuto ; coesiste spe so· n1eteorismo , 11a usea e vontito. Vi p·o sso110 essere rialzi febb,r ili anche di disc1.,e ta entità. La sìntornia tolog'ia fisica è r?J)presentatd anzitutto da t en ion e muscolare 1 all ipoc o,ndrio D .; l 'emidiafrarnn1a D. è limila to n ei suoi movimenti e spesso con comitano sog ni di diminuita attività r espiratoria all a base p olmonare corris,pondente . Talor a si rilevar1 0 sfreg~ment•i in vi c1ina 11za d el marg ir1e epatico anteriore . Il sospetto sulla v·era natura d·el processo che dovrà poi indirizzare ver so l 'a cc urat o e a: me ginecologico ed eventuali ricer ch e di laboratorio , può sorger e in r apporto alla g iovan e età d elle pazienti e opratutto p er i dati anarr1nestici relativarr1ente caratteri stici: affezion e infìan1n1ato.r ia ginecolog ica datante da m e . . i o anni a ttualm ente spesso sil,ente; da u11 0 o due rrtresi vaghi dolori a ddominali , n1eteorisrr10 , TlE· u sea · frequente dis uria. leu correa e alter azioni i1el flus o inestruale (di ~u1e11 orrea , r it a r do d elle regole, m enorragi.a); lie,ri rial zi feb brili con sudori r1otturni; e dopo la quiescen za di qualch e settimana inso·r genza piutlosto brusca del f.a sinto111 a tologia acuta ,già descritta. Gli esami di lab oratorio m ·ettono in eviden za lieve leu cocito ~ i , aumento d ella velocità di edim·entazione ; l 'esame radiolog ico è imporln11te opratutto per 1'e e lus ion e d i a ffezioni viciniori (polmonite basale, ulcera duodena le , a ffezioni d ella cistifellea o del ren e) ; esso coni erma la r11inor n1 obilità del dia framma e din1ostra notevole m et eorismo tanto da far p en sare ad un lieve ileo d a irritazio11e perito·n eale . L'i1nportanza fondamentale petta al] 'esam e ginecologi·co ch e m ette in evide11 z.a l 'e ist en za di un processo cr onico infiamm atorio frequent~ 1n,e nte localizzato ali 'ure tra. a l coll o d elì 'utero , alle salpingi; l 1·esame batteriologico d el secreto purulento rivela la presenza di g o.n oco.cchi; .questa è stat.a ri contrata an ch e n ell 'e s udat o peritoneal e p eriepatico qua nd o i è avt1ta I.a po sibilità di esaminarl o . L 'anatomia patologica dell 'a ffezio11e (a prescinder e dalle le ioni p elvich e) è car a lterizzata da fatti infia1nmato·r i a r arir o del l1er itoneo della superficie anteriore del fegato e d ella uperficie corri51pondente d·el peritor1eo parietal e; la sierosa appare congesta e coperta di essu dato f.ibrinoso o g ranul oso grig iastro ; l 'in fiam m az ione si estende an ch e in p ro fondità ; di fatti fa hiopsia pra ti cata h a me- o in eYiden za 1'esi· sle nza di cellule epatich e in via di rigen era1 ion c e di t essuto connettivo infi a1r1n1 a to . 1

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La periepatite acuta gonococciea. (1'. F1r z-H uGH. Rev. of Ga.sbroen terol'o·gy, g iugno 1936).

Le osservazio11i dell 'A. si rif·e riscono a sette c asi di si11drome acuta a carico d el quadrante sup. dell 'addome des tro , sopravv.enute in donDL' giovani; tale sindrome era con tutla probahiiità da attribuire ad un 'affezione d·el peritoneo periepatico di cui l 'agente eziologi.co er a rappresentato dal gonococco. .N el 1330 Curtis descriveva u11a forn1a cro11i ca di periepatite rappresentata anato1no-p1a tologicam·ente da aderenze a « corda di violino » tra la superficie anteriore del fegato e la paret e addomi'nale; si trattava di una don11a affetta d a solpingite gonococcica croni.ca e Curtis ha l)fOs11ettato la possibilità ch e anch e l'affezione per~ epatica fosse dovuta al gonococco. Il materiale d ell 'A. riguarda inv,ece una si11d1,ome squi'sitam·ente acuta cl1e sin1ula in m odo più ch e su gg estivo un attacco di colecistite acuta; tanto che il primo· dei casi osservati veniva operato; l 'operazione ha dimosirato non trattarsi di a ffezione coloecistica i11a ha da to la possibilità di osservazione .anatomo-patolo_g icJ e batteriologica in vivo sulla quale l 'A. ~i ba, a

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1380

Le alterazioni del peritoneo possono probabilme11i,c dar luo,go alle adere 11ze descr'itte da (~ urtis; però il dolore ricorrente (nel caso di quest'ultim o A. ) sarebbe dovuto , sec'Ondo '.Fitzlfugh, non tanto a tali aderenze, quanto a Jjevj recidive da r ej nfezione. L'agente eziologico dell 'affezion 1e sar ebbe quindi il gonococco. Per quel cl1e rigua·rda la p::.togene"i di essa. l 'A. r i1 ie11e quale più ,,erosimile l 'inva ione d el peri·epale attrave1 o le vie linfatich e, ch e dirigendo i dalla pelvi verso il diaframrr1.a, costituiscon o t1na :ricca rete atlorno al fegato. L'inva ione inizial e del i1e1~ito­ r1eo potrebbe essere data ancl1e dalla perforazjon e di una pio.. , al.pin.ge. Si }JOtrebbe trattare eventualmente di una disseminazione i)erito11.eale nella quale il gonococco· trover1ebb e condizioni favorevoli nel]'« ambiente n periep1a tico. La vi.a ema ti ca vien e dal] ' A. con siclerata quale poco probab1ile. Il decorso della malattia n·ei casi dell 'A. è stato semp·r e benigno risolve•n dosi la sinton1atologia dop·o 7-1 4 giorni. La terapia si riduce al riposo. applicazion i locali calde; sembra utiJe (saggiata in dt1e cas.i) la prot·e inoter apia aspeci fi c.a. La diagnosi differen ziale della perie,patite go11ococci'ra co,m porta la rassegna di tutte le mar.ifestazioni acute a carico del quadrante sup. d estro d·ell '.addo1m e. La descriz·i one d ell 'A. int~ oduce. una nuova entità clinica nella patologia dell 'addon1e acuto e la l)Ossibilità di esistenza di periepatit.e gonococc.i ca dovrebbe essere ter1uta presente in ogni gio, ane donna rella quaJ.e si manifesta I.a sindrome dolorosa dell'ipocondrio d estro. S. M1Nz. 1

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TUMORI. Natura chimica dell'agente del sarcoma dei polli. (F.

(A_.ì\"O XLIII, NuM. 30]

« IL POLJCLJNICO »

PENTI1\1ALLI.

Archivio per le Scienze Medi-

che, maggio 1936). La coperta di Rou , ch e un tumore n1ali-

gno ;può 1esser e trapiantato a.a un animale al] 'altro per n1ezzo del filtrato , cioè con l'esclusione del] 'elemento cellulare, apri una nuova era nel campo dell.a oncologia. Dopo taleJ scoperta, g li scienzia ti ~ 1 sono concentra ti principa lm·ente a ricercare la natura d ell 'agente che prodt1re il tun1ore ed a n cora oggi tre ipotesi si contendono il can1po: 1) ~i tratta di lJP esser e YiYente e . . traneo n11.a re]Ju la. 2) Si tratta di l1na sostanza chin1ica, é. . trar1ea alla cellula. 3) i tratta di 11na so tanza chin1ica, prodotta dalla cellula. L 'A. i dichiara contrario all a prin1a ipotesi i11 quanto farebbe rivivere l 'an ti ca teoria para . itaria , amn1es .. a ormai .. alo da pochi, ed

anc11e alla seco11da ipo,t esi ch e vie·n e ad essere esclus.a dal fatto d1el trapianto in serie del sarcoma. La terza ipotesi - egli ·dice - si ' ra svilup1pando parallelamenie ad un altro can1po deJla biologia, quello dei « fenomeni di induzione ». Recenti ricerch·e 11anno dim.ostrato ch e il sistema n1e rvoso centrale degli anfibi è eccitato allo sviluppo dal materiale ectodermico delJe parti ad esso immediatamente sottostanti: se i Lrapiantano questi stessi tessuti sotto l 'ectodern1a di una qualsiasi altra r egion·e dell 'emb·r ione e si so.n o capaci ugual- . 1nente di provocare la forn1iazion·e ,d i una placca n1idollare. Poichè la differenziazione del! ' ectoderma a tessuto nervoso avvie11e anche con tessuti alte1~ati in vario modo, si deve affe.rmare ch e l 'induzio11e. de1lla placca è dipe11dente dalla influen za di certe sostanze chin1ich e contenute n egli induttori. Se si passa n el campo dei tu111ori si può analogan1ent.e dedurre che è possibile cli.e n·e i tessuti del tumore vi sia una sostanza capace di agire sopra la proprietà fondamentale d ella cellula : ]a capacità di molti,p lic.azione. In condizioni normali la differenziazione e la moltiplicazione cellul ar e vanno di p,ari pa so, in condizioni patologiche (tumor·e) è la capacità moltipli cativa ch·e prevale. Qua!e la natura di questa o tanza P P er qu ello ch e riguarda la detern1inazione dei fenomeni di differenziazion e esiste nella cellula r.!.ormale un comp lesso molecolare, parte integrante della cellula, che partecipa con essa al n1etabolismo cellulare : si tratta di una sostanza colloidale nucleina o proteina. Per quello che riguarda il sarcoma del pollo, poichè tutti g li s forzi fatti per isolare allo stato· di relaLiva purezza, l 'agentie della moltiplicazione, è giustificato continuare a considerarlo anche e o di natura proteica. L' A. dal liquido di perfusio·n e ottenuto dal tessuto sede del t.un·~or e1, ha isolat9 una proteina fosforata, la cui identificazione con l 'agente l1a sufficientemente accertato con i m etodi d·ella chimica enzim.atica e con i metodi spettrografici, controllati con la prova b 1iologica sull 'animale. Ptesta a risolvere il probl eima molto impo.rtant.e se questa sostanza proteica non rappresenti altro se non un vettore di un gruppo molecol~ire dotato della atti,·ità biologica di produrre il tumore. L' A. ·è· di opinio.n e cl1e , allo stato attuale delle conoscenze, l'orientamento più giustificato è quello ch e considera l 'agente come un composto risultante da un gruppo molecolare attivo s,p ecifico e da un vettore o part0 colloidale IJrob abilm1ente variab1ile con 1'am biente. L '-~. sulla base delle sue ricer ch e sulla ger1esi del sarcoma d el pollo, conclude esser e ormai acquisito al la scienza un complesso di f<·1ti con sicurezza accertati i quali giustifi cano l 'ipotesi di un principio attivo sulla moltiplicaz,ione , che si produce per alterazione 1

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[:\NNO

XLIII ,

NUl\I.

30J

SEZIOl'iE PRATICA

ben dete1~minata del n1etabolismo energ·e tico d ella cellula e che è capace di ag·ire sia sulla ( ellula ch e 10 produce , sia su a ltre cellule cl1e si trovano in condizio11i adatte a fissa rlo.

F.

VI CENTl NI .

La diagnosi precoce del cancro del collo

dell'utero. (W.

ScHILLE.n.

1383

1Lell 'ipercheratosi cervica le di or1g111e sifilitica, .però :a:issima, n ell'iper c h era tosi dei p r o~é.·SSI uter1~1 , . e n ell-e cadute d ell 'epitelio per infiammaz1on1, inacerazioni, traumi ecc., onde è sem .p re n ecessario prelevare un frammento de JI 'ar·ea scolora ta e sottoporlo a ll 'esame i&tologico . La prova dell 'iodo è i)r eziosa, come prelimin~;e a.II ' esame mi croscopico·, e sarà sem;p re p1u ut~le ~e verr.à ~istematicam ente applicata 11t tutt~ gli es~n11 g1necolog·ici, anch,e quando la P'O·rt10· ap pa1a completamente normale. N·elle ultime 100 donne esaminate, l 'A. l1a trovato ch e 20 mostravano ar·ee sospette, e di queste 1 o 2 erano car cinomatose. La p er oentuale può apparire bassa ma non bisogna. ~~enticare ch e anche lo s~oprire il can cro in1z1ale 1 volta su 100 è soddisfacente giacchè .allora il trattamento è seguito quasi dal 100/ 100 di guarig ioni. Zrro. 1

Laincet , 30 1nag·gio l 93G).

P er n1igliorare le statis tich e del can cro del coll o uterino occorr e m ·e tter si n elle condizioni di rico11oscerlo e di operarlo quanto più precocemente possibile. Per sorprenderne l 1i11izio l 'A. 11a studiato sist·ematica1nente, e dal 1a to cli11ico e da quello istologico , numer ose cerv1ci; asportati da uteri con a ffezioni diverse e di do1111e di tutte le età. . Questi ~tu~i hanno n1ostrato ch e lo sviluppo d1 ~n ep1telro1na a cellule piatte d ella portio avviene per trasfomtazion e malig·n.a dì UtHl zo11a epitelia le, ch e divien e più spes a ed h a i car.a tter1 de11 '·epitelio delle zon e cj r costanti ai neo·p Lasmi· dichiara ti (ip·erplasia collatera le). Do1Jo incominci.a il p eri'o do di i11vasion e, da l)art0 <li prolu11gamenti e piteliali ch e si affo11dano n e·i tessuti profondi. In ultimo si h.a l ' ulce~azio11e e quando questa è intervenuta, TLOn s1 può più parlare di cancro inizia le. La zo11a dove incomincia il p1rocesso neoplastico è spes o a super ficie liscia come la restante portio, senza formazio·n i papillari, i11fossa111ont i o u lcerazioni , onde, la difficol Là o l 'i111 possibilità alla sola i spezione di riconoscerla. Solo in a lcuni casi , e son o la minor parte, la zona di neoplasma incipiente mostra a le une differenze rilevabili con un esame accurati'Ssir110, cioè un legger o ispessi111e11to €c.l u1la leggera sporgenza , non è più liscia e lucc11te co1ne l'epitelio del collo no,1male, ma r ugosa ed opaca. Normalmente il coloTe d ella portio è bluastro o roseo percl'1è I ',epitelio lascia trasparire il colore d·ei vasi sottostanti , la ;irea carcino ma tosa appare scolorata , o biancastra; in ~tadi più avan zatj diventa una macchia leucoplasica. Queste appar enze dell 'epitelio del collo si rendo110 più manifeste con J 1applicazione di sostanze ch e hanno affinità per il glicogeno , <li cui esso è ricco, e ch e scon1pare costantemente n elle a r ee car cinoma tose. P er questa proprietà si impiega il iod o, in soluzioni varie, ch·e tinge in bruno· carico il collo n ormale, n1entre lasci1 scolorate le zone sospette. L ' A. con siglia l 'u so, di una soluzione acquosa , la c osideit ta soluzione di Gram : l odo p uro 1, I o'Cluro di Ka 2, Acqua 300. Dopo 30-60 seco11di d all 'appli'c azion·e del io do, si osservano se vi son o aree differentem ·ente colo rate n el collo. Questa prova però se positiva , non è palogno- . n1.onica del cancro, essa dimostra solo 1'esi~lenza di zon e pri,·e di glicogeno, eh.e ebb ene assente n ell 'epitelioma può esserlo ancl1e 1

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NOTIZIA G.

BIBLIOGRAFICA

Elemeinti di matema,tìca generale ad uso dei biJolog·i e; dei ch.ùmii;ci. Vol. di pagin·e 750 in-8,0 • Ditta editrice Luigi NiccoJai, 1Firenze, 193·6 . L. 10·0. BARBENSI .

. Questo lib·r o giunge qua11to mai opportu1to i11 un mom·ento nel qua le la necessità di un a cultura matematica si fa tanto sentire nel can1po d·egli stuii bi ologici. La quantifi cazion e d ella biologia pura ed applicata costituisce la più importante caratteri tica della evoluzion e n1odern1 d egli Ludi biologi'c i. Questi non i possono più a·ppagare di definizioni vaghe 1na richiedono mi surazioni , traduzi'o ni n umerich e dei fenomeni o ervati , rappresentazioni diag ramr11atich e, interpret.azio11e a11aliti·ca delle r urve sperimentali. Una tale trasformazione ha f'ro:c e duto di p·a ri passo con la cresoe·n te im portanza assu11ta dalla fisica, dalla fi sico-chi1n.ica n ello studio· dei' fenome ni biologici. Il con1p ito ch e il dott. Barben si si è asst1nto è stato senza dubb·i o dei p iù ardui. Egli infatti s i rivolge ad una categori'ca di tudiosi ch e i r iten gon o talor a a torto· refrattari al pe11siero n1atematico. In ciò vi è forse un fo11do di verità; ma ciò co tituisce appunto il grande m erito della i'niziativa del dott . Barbensi il quale ha procurato di rendere la i11aLeria ta11to più accessibile quanto più se n e rendeva necessaria h'acqui izione da part e dei biologici. In una parte introdutti'va ono ricl1i.amate a lla m e nte d el l,ettor e le cognizioni di n1atematica elen1entare appre e n el periodo degli studi secondari , ma ch e dai più sono state dimenti cate. Un ricl1i'amo di tali cog11 izio11i è stato opportunissimo co tituendo esse la co11 c.liziooe per ogni ulteriore S \ iluppo di r ultl1ra matematica ·e,. d 'altra parte, evit ando l 'i11co1tvoniente che i'l lettore fo "'se costretto ad andare alla ricerca dei vecchi te ti da lui ... tudiati 1

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« IL POLICLI NICO n

od a valersi di nuovi. Seguono, in alt rettanti cc. pitoli, la trattazi'o ne della analisi inferiore, della geom etria delle· curve di interesse b·i ologico e chimico, dei concetti e dei metodi d·el c.alcolo differe nziale ed integrale, delle equazioni differen ziali. L 'ultin1a parte, premessi alcuni cenni sulle teorie della probabilità o degli errori' di osservazione, si addentra a trattare dei metodi di :rap p resentazione grafica ed an.alitica dei fenomeni osservati offrendo cosd l4n.a sicura guida per la sintesi dei· risultati sp erimen taìi. Questa è la p·a rte ·dell 'opera ch e offre il maggiore interesse, in quanto sintetizza tutto il contenuto del · librai. Non vi è le·gge ch e si· possa veramente chiamare tale se rton è su scettibile di una rappresentazione matematica. L ' A. procede m ·et.odican1.ente da l n oto all 'ig r1oto, per cui ognuno può andare avanti da sè n ell o studio del libro; la teoria è trattata con il n ecessario rigore senza esser e appesantita da overchie dimostrazioni ; essa proced·e spedita , corredata da b en 853 esen1pi analitici svolti , esercizi da svolgere, ·esempi' di appli cahione a lla chimica , alla fisico-cl1im.ica, alla fi siologia e.d alla clinic.a. Poich è la matematica deve essere per i'l biolo·go n on già fin e a sè stessa, ma uno strum·e nto di indagine, era n eces~ario f.amiliari zzare 101 studioso con l 'applicazione. Non deve p eraltro cr eder e il lettore ch e il dott. !Barben si possa avere trasf armato I.a materia di una sci'enza quanto mai severa in un lib ro di facil e lettura. Il lib·r o rimane sempre un testo di matematica ch e non si può leggere m a ch e si de,re studiare. La poderosa opera del dott. Barben i prelud e ad altre opere ch e l'A. ha in animo di far e venendo così a quella costruzio,n e di « bio·m atematica » ch e h a avuto in Italia dei celebri precursori , da 1quelli che, in ep,o ca più r emota , ::-i occuparono· della meccanica biologica come il Barelli, a quelli ch e, in ·e p·oca più recente, t·entaron o l 'appli'cazione dell 'alta m atematica alla clinica com e il Pacini. Molto opportunarnente l 'A. ha dedi cato il suo lavoro alla rnemoria del grande anatomista Pistoiese. Non vi è dubbio ch e l 'opera del dott. Barb en si. riassuma un lungo periodo di seria pTeparaz1one n el campo della matematica della fisica, della fisico-chimica e della fisi ol~gia ed una profonda conoscenza della letteratura in ternazionale su argomenti difficilmente accessibili a i più. Essa merita quindi di' essere convenientemente apprezzata e diffusa tra quanti biologi hanno necessità di' possedere una cultura matematica, e non solo tra i cultori della biologia pura ma anche tra quelli della biologia applicata ,compresi tra questi i' medici, insomma tra quanti vogliono avere qualch e cognizione di alta matematica esposta in modo . facile, per quanto rigoroso, ed apprendere com e e sa possa essere di ai'uto nella soluzione dei più disparati problemi biologici. A questo valente cultore di studi così n obi'l i 1

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XLIII, NuM. 30J

,-ada I augurio che la sua op era abbia Ja meritata diffusione ed il giusLo apprezzamento di quanti si con1piacciono ogni qualvolta uno d ella n ostra famiglia sa penetrare con onore oltre il can1po degli studi strettamente biolog ici in qu1elli delle sci·enze che di questi studi costituiscono il n ecessario fondamento. 1

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c.

FRUGONI.

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[ANNO

B IB LI OG RA FICI< 1>

CENNI P.

~STUMPF-i

RoeJ.ntgenky,mographlis1cih.e Bewe-

gUJngS1leh.re. Vo1'. di 516 pagine co11 247 figure. Thieme, editore, 1936. lVIarchi 42. Il libro dello Stun1pf, il fondatore del m e todo, chimografico nello studio d~l cuore, non potrà mancare n ella b iblioteca del clini'c o e del radiologo: la forma, il movimento, il ricambio , lo sviluppo sono i segni fondamentali della vita e i raggi roentgen h.a11no· p er111esso da un alto lo studio della forma dall 'a1tro lo studio del movim ento. Il lib·r o dello S. è 1'amplian1ento del libro g ià pubb·l icato n el 1931 : ma oggi' il m etodo chimografico è entrato largamente nella p·r atica radiologica e dal cuore si ·è esteso a tutti gli organi. Ma è certo che la chim.o grafia del cuore (per cui è possibil·e registrare il movimento delle singole sezioni dell 'organo) h a raggiunto oggi' uno s'Tiluppo non pTeveduto: l ' A. fa precedere una prima parte in cui viene spiegato 1o scopo e la tecnica della chimografia e ! 'immagin e chim ografica normale del cuore e d ei vasi'. S·e·· gue quindi tutta la parte ch e rig uarda il chimogramma patologico del cuore e dell 'aorta: la riproduzione di nitidi chim.o grammi inclusi nel testo, il confronto dell e curve chimografi.c he con le curve elettrocardiografiche p ermettono di render si conto dell 'enorme importanza della chimografia n ello studio del cuore. Il respiro normale e pato1'ogico è studiato larg~ame nte dal punto di vista chimografico e molti importanti problemi di fisio1p ato1ogia sorgono da questo studio. Le ultime 70 pagine sono l 'abbozzo nelle su e linee fondamentali dello studio chimogra fi co ch e ormai sta prendendo sviluppo dello stomaco e dell 'intestino e delle vie urinari e. E . . MILAN!. · 1

M oREL .

l(AHN .

L ' année

éDectroradiologique

(1934-35). Vol. di pagine 266 con 38 fig ure, Masson , ed., 1936. Frs. 40. Ogni anno I' A. fa una rapida rasse·g na di quanto nel campo d·ella radiodiagno·s tica e della radioterapia è stato pub1b licato e non solo in Francia ma anche negli' altri paesi compresa 1'Italia: e nell 'ultimo capitolo di r assegna riguardante i Congressi sono tenuti n el debito conto i contributi dei vari AA . . ita(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensio11e .


[ANNO XLTTT, :\ful\r. 30]

EZ IONE

liani nel Congresso di Perugia di Radiologia e nel Congresso di Venezia di radiobiologia. Nella annata tra il 1934-35 vengo·n o passati in rassegna i contributi radiologici che riguardano J,e pneumoconiosi, le granuli'e fredde, i diverti·coli del tubo digerente, la vasografia, i tumori dell·'ipofisi, ecc. Circa la ra d.ioterapia generale sono state prese in considerazione le rioerche sulla radioterapia del sin1patico e delle turbe circol'atori e e la curt-t degli angio·m i col radium. Una terza parte riguarda l 'elettrologi'a (pericoli della fisiotera pia, la diatermia n·elle cirrosi ascitog·ene, Ja elettroterapia nelle emorragie, ecc.). Il libro è di pratica utilità per il radiologo che vuole rimanere al corrente delle principali ricerche dell'anno. E. M11~ANT. 1

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PRATJCA

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de con alcune con siderazioni di ordine pratico (açhilia costante e irriducibile, leucopenia 11011 costante 1na a volte noteYole, azione sollecita dell;i cura inarziale sia ·su lla era i sanguigna, sia sui fer1omeni morbosi).

Presentazione di apparecchio per la valutazione della funzionalità vasale e periferica. Prof. G. C. D0Guorr1 e Dott. V .. TAGLIONI. Apparecchio di facile applicazion e al letto del malato con cu i si d etermi11ano l 'entità e le modalità del l'aumento, di volume degli arti in seguito a stasi venosa, e la curva di rimpiccioli1nento del1'arto s tesso dopo la decompressione. Dall 'a11alisi d ei tracciati che si o ltengono in condizioni normali e fisiologiche si ricava la conclusione che tale apparecchio può essere utile n ella valutazion e del tono e dell 'elasti cità del ·~is tema Yasale p eriferico.

Sulle curve di fissazione dell ' acido urico nei tessuti

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Accademia Medico-Fisica Fiorent ina. Seduta del 30 aprile 1936. Presidenza : Prof. Pro BASTAI. •

Le coronar iti in clinica .

Dotl. F. FERRANTI. ~ Premesso che per coronarile i11 Clinica si inlende comunemente qualsiasi lesjonc delle C'O ronarie, anche di natura non infiammatoria, vengono riferite le sindromi più comuni da essa r ealizzate, Nelle coronariti moderatamente stenosanti, la cjrcolazione miocardica è ·sufficiente a manten er e u11 perfetto ricambio del muscolo cardiaco fin ch è il cuore non ciebba svolgere t1n 'attività mo,l to rilevante, diYenla inadeguata quando p er sforzi fi sjri o per llD brusco aumento della pressione arteriosa esso debba aumentare la propria attività ir1 modo not evole. In tali condizioni si ha una anossiemia miocardica che dal lato clinico si estrinseca con un accesso anginoso e con partic0Jari alterazioni ecgrafiche, dal lato anatomico con focolai di necrosi ·subendocardica. Per coronariti g ravemente stenosanti od occlusive viene realiz?:ato iJ quadro clinico, ecgrafico ed anatomico dell'infarto miocardico. Quanòo una coronarite abbia un decorso lentissimo. non di . racio si ha un quadro clinico particolare, caratterizzato eia insufficienza cardiaca prevalentemente ventricolaire sinistra . Anche il si·stema di eccitocond11zjone òegli stimoli può essere interessato da simili fenomeni di anossiemia. derivandone aritmie d a stimolazio11e (estrasistoli, tacbicarcfia parossistica, vibrazione e fibrill azione) o aritmie da interruzione (i vari tipi di blocco). VenR"ono fallte da ultimo brevi consicierazioni di ordine diagnostico differe.nziale e terapeuti co. Seduta del 14 maggio 1936.

Ulteriori con tributi allo studio dell ' anemia ipocromica achilica. Prof. A. TERZANI. - L'O. , facendo seguito alla ll~lazione sull 'ar gomento tenuto nel giugno 1935 alla stessa Accademia Medico-Fisica Fiorentir1a, clescrive il quadro ematologico e clinico òi due casi di anemia ipocromica achilica capitati alla sua osservazione in questi ultimi mesi , e conclu-

dell' arto superiore e loro valore d isg nostir.f' . Prof. G. C. DoGLIOTTI e Mono. - Adottando la tecnica; proposta da Dogliotti e Taglioni . (iniezion e endo·a rteriosa e preli evo òel sangu e dalla vena ir1 condizioni di stasi) gli 00. hanno potuto stabilire che i tessuti degli uricemici, a11che leggeri , presentano una particoJare avidità di acicio urico (uratoistechia) ; in modo analogo, se pure in misuTa molto inferiore, lo fissano i tessuti dei vecchi. I .' egretari : Proff. L . P1ccH1 e A. G1ANNON1.

Società Medico·Chirurgica di Catania. Seduta del 4 aprile 1936. PresiQente: Prof. G. D1 GUGLIELMO.

Frattura della colonna vertebrale con paraplegia . Prof. G. Zu RRIA. - Riferi sce su 10 casi di frattura della colonna Yertebrale trattati col metodo di Bohler (in alcuni praticando 1'immobilizzazion e in decubito rlorsaile second o l a tecnica modifi cata di Sen eque e Sicard) e seguiti tutti da guarigione. Mostra d11e dei casi ci lati ch e presentavano paraplegia degl: arti inferiori e dei quali uno è perfettamente guarito e l 'altro , ancora in corso di cura , ha ripreso già la d eambulazion e.

Arteriosclerosi ed arteriolosclerosi delle arterie po Imonari in sindrome di Cushing. Prof. G. DE GAETANI e Dott. G. LANzA. - Gli 00. descrivono t1n caso di indrome òi Cu shing associato ad una grave arterio ed arteriolosclerosj primitiva del piccolo circolo. Il quadro clinico era essenzi alment e cost.i tu!lo da una modesta obesità del tronco con note 1ntrr1se di iperton ia circQlatoria, poliglobulia. leucocito·si, e da una grave insufficien za cardio-r espiratoria . Il reperto anatomo-istologico dimostrò una ip~r­ pJasiai a tipo adenomatoso delle cellule basofi!e della preipofisi ed un adenoma della corteccia SPrrenale; complessivamente iperplastica; si rilevò inoltre una grave arterio ed arteriolosclerosi pri. 1nitiva dell 'arteria polmonare. Gli 00. discutono la genesi ed il rapporto di quest'ultimo processo morbo.so con la ·sindr.~me ipofisaria-surren ale tipo Cusb1ng e avanzano l lPO-


« IL POLICLINICO »

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tesi che la disfunzione pluriglandolare possa a vere deter111inato un'azione distrofica elettiva sulle pareti arteriose del piccolo circolo, predisponendole ~l processo arteriosclerotico.

Studio statistico-epidemiologico sulla tubercolosi in Ca· tania nell'ultimo cinquantennio. Nota la. Dott. G. LANzA. - L 'O. studia l 'anda1nento della mortalità per tubercolosi, nelle ·sue varie forme e sedi, in Catania nell 'ultimo cinq,u antennio e rileva che la mortalità per tubercolosi polmor~are e delle meningiti è in aumento, mentre in fortissima diminuzione sono le forme intestinali e peritoneali, ossee ed articolari, scrofolotiche. Rileva, inoltre, che Catania costituisce una delle città d'Italia a più bassa mortalità tubercolare, pur tendendo, specie in questi ultimi anni, a p~rdere questo invidiabile privilegio. Il Segretario.

Società Medico·Chirnrgica di Pisa e Sezione Pisana della Società di Biologia. Seduta del 27 maggio 1936. . Per la Società Medico-Chirurgica:

G. ·VITALI. - Contributo allo studio del sistema niuscolare specifico del cuore . Le espansioni nervose nei cor doni di Purkinje .

Dott. Cuuzro

Contributo allo studio .della mucosa del bacinetto renaile e dell ' uretere· dell 'u omo e di alcuni rnammiferi. MASSART. -

1

Di un c.aso di pangastrite cronica evoluta a due di· stinte ed indipendenti forme di cancro dello stomaco. V. CESARIS DEMEL. -

Il caso ·si riferisce ad un 001110 di età matura; ùi padre 1norto per tumore maligno dello s tomaco, già so~erente a varie riprese di gravi disturbi gastrici, deceduto con diagnosi cli11ica di stenosi pilorica di origine neoplastica nel quale si sono trovate aJl 'autopsia due diverse maniiestazioni di cancro, dimostrate indipendenti, l 'una a forma scirrosa, l 'altra a forma adeno-carcinomatosa ex ulcere, entrambe su ·substrato di pangastrite cronica. Il caso rie11tra fra qt1elli alquanto rari di manifestazioni neoplastiche e distinte in uno stesso individu-0, o 1neglio in uno stesso viscere. Per la Soci·età Italiana di Biobogia:

l\II. T~ l\IIALATO. - Corteccia surrenale e ricambio del cloruro di sodio. Il Seg r etario.

Accademia delle Scienze Mediche Natnrali e Fisico-Matematiche di Ferrara. Seduta del 26 giugno 1936. P.residente: G. BoscH1.

Sulle prese simultanee nella Roentgen-Fotogrammetria. M. PrAzzoLLA-BELocn. - Sebbene negli ultimi tempi le applicazioni della Roentgen-fotogrammetria avessero acquistato sempre maggiore imJX)rta11za, restava però un grave inconveniente che ne climinuiva la portata pratica, cioè l'impossibilità coi metodi finora in uso ad eseguire prese simul-

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tanee. All 'ultimo cor1gres·so inLer11azio11ale di Fotogrammelria, (Parigi, 1932), questo inco11veniente flt ampiamente discusso e la Sezione di Roentge11fotogrammetria formulò il voto che il problema fosse messo al primo piano degli studi Roentgenfotogrammetrici, potendosi esso considerare come il problen1a fondamentale, anzi vitale, per lQ svilt1ppo ulteriore della Roentgen~otogrammetria. Infatti, senza, la possibilità delle prese simultanee, lo ·studio degli organi ur11a11i che hanno movimenti propri, si sottraeva al campo di applicazione della !'loentgenfotogrammetria, che così veniva soverchiamente limitato. L 'O., col suo apparecchio lloentgen-fotog~·am­ matico di precisione, è recentemente riuscito a realizzare le prese simultanee, ciò che finora come accennato, non era mai stato ottenuto e ciò per rr1ezzo di speciali dispositivi di cui è munito detto a1)parecchio, e che impediscono che le radiazioni destinate ad una delle lastre sensibili, colpiscano I 'altra. L 'O. presenta. all'Accademia i radiogrammi ottenuti con pre-se simultanee, eseguiti dall 'Istituto clj Radiologia della R. Università di Bologna alla cui Direzione e in particolare al chiar.mo Palmieri, che gli ha. gen til1nente messo a disposizione i potenti mezzi del suo Istituto, l 'O. tiene ad esprir11ere i più vivi ringraziamenti. 0

Di un cinto erniario inguinale razionale. E. CASATI. - L 'O. presenta il modello di questo cinto che è del tipo dei cinti a mollai giacchè ritiene ch e quelli a fascia elastica siano un contro senso in quanto che esercitando una pressione s11 t.utto l'addome nella 'Sua parte inferiore spingono con la loro pressione gli org·ani contenuti fuori dei punti di minore resistenza mentre quelli a molla esercitando la. pressione soltanto nella direzione del canale inguinale annullano questo canale . Ciò che però costituisce l'originalità di questo cinto sta nel cuscinetto che b.a l'estremità inferiore che si prolunga per alcuni centimetri ed è alquanto più largo di qualunque anello inguinale esterno per quanto ampio. Inoltre il cuscinetto è costruito su l1na lamina di metallo molto Jnalleabile co·sicchè lo si adatta in modo aderente non solo chiudendo il canale 1na sorpassando alquanto l'anello sia larteralmente sia inferiormente.

Tromboflebite della vena cava inferiore d'origine lnfluen .. zale. F. R1Err1. -

L 'O. descrive un caso di trombo-

flebite della vena cava inferiore insorta dopo un episodio grippale, e ne illustra le particolarità di decorso. Discussione: BoscHI, ORTOLANI. Il Segr etario: F. BARISON.

POSTA l\MMINJSTRATIVA:

Modificazioni sulla fascetta di spedizione: Dovendosi quanto prima" approntare il rifornimen•o' de(Je -~· scette per la spedizione [dei ?fascicoli del " Policlinico ,, agli abbonati, J'ammini!.trazione prega coloro che desiderano ap• portarvi correzioni, aggiunte, ecc. di volerne dare eollecita co• municazione. mediante cartolina postale affrancata con 30 cen• tesimi, applicandovi possibilmente copia della fascetta con le varianti desiderate.

L'editore L. POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA


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APPUNTI

SEZIONE PHATICA

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PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA Penetrazione di un corpo estraneo attraverso la vescica nel peritoneo. Bachrach (Z. U rol. Cl1ir., v. 41, p. 204, I ft35) riferisce il caso di u11.a d onna diab etica che, so ffer enle di un prurito vulvare, fece pe11etrare 11ella vescica at traver so l 'uretra un porta-lapis . Dopo 6 gg. dolo1i addominali, feb·])re, 5egni di u11a IJeritonite circoscritta della fo&sa iliaca d. All 'i11Ler v·ento fu tro.v ato, entro un i111pa cco fihri110-purul-ento, il po:r ta-Iapi s ( lun o-o 12 cn1. ) ch e perfor at a la par ete v·e.. ci cale era pe11etrato i1 el cavo p eritoneal·e. La i1ta lata guarl. Secondo l 'A. , questo caso .sar ebbe il econdo della lette ratl1ra. P. SrrEFANI NI . 1

Litiasi del legamento rotondo nel canale ing11inale destro. Ame rico "\lalerio (Lyon, Chirurgical, t . 33, r1. I , 193G) riferisce di u11a donna di 40 ar1ni Sl-n za preceder1ti sifilitici o· bl enorragici so fferc·11te da circa 5 a11ni. ì~ella r egion e i11guinn le de8tra Ire Lu1noret lj irregolari duri , indolenti, fissi. i11 raµporto ai p·i an i profondi , cerca11do di spostarli si provocava d olore. Inc i ~o il ca11ale in g·uina]e destro trova in seriti n el l egar11cnto r otondo Lre calcoli irregolari di os~o la lo <li calcio, l 'estirpazione è fa cile. Que~Li calcol i giacciono in una tasca fibro-g ras~of-a 11011 dege11crat.a. A. GRASSI. Anastomosi tra dotti pancreatici e tubo digerente. Gohrbandt (Arch. Klirt. Chir., Vol. 183. pa.g . 466. 19:35) cr ed e di essere stato il primo ad eseg uire simili anastomosi. In condizioni normali c iò n on è pos ibile per il calibro del dotto e per la difficoltà di ritrovarlo; pre·m ess.a indi .. spen sabiJe è quindi una stasi de l secreto con dilatazione secondaria. Il primo caso riguarda una donna con un can cro d ell a t esta del pancr eas; in questa, fa tta la colecistoduo<lenos t.omia osservò sulla superfic ie delJ a testa una formazione rotondeggiante ch e punta diede esito a liquido pancreati co. Prati cò una stomia della sacca n el duodeno. I risultati in1n1ediati furono ottimi p er chè le feci divenlarono normali; dopo 10 mesi circa la clo11na mor1 per metastasi. Il seco11do caso è d el tutto simile p·e r il r epeito del dotto pancreatico; la st asi era secondaria a una s ~enosi cicatriziale da preg·r esso calcolo d el coledoco. La anaston1osi fu fatta con lo slo1naco e la malata sta perfetlamente ben e. Nel ter zo caso si trattava di un n1a lato g ià opera to di coleci tectomia p rima e di coledoco duoden o ton1ia in secondo tempo e in cui ·e siste\1a t1n 'u] rera localizzata n ella papilla di Vater e ch e aveva t en o ato il dotto pan creatico. Per 1

la difficoltà d i praticar e l 'a11aslon1osi ft1 costretto a -eseguirla con lo · ton1aco u un tubo a T. P erò all 'asportaz ion e del t ubo seg·uì una fislola pan cr eatica e l1e ob·b ligò l 'A. a t1n i1uovo intervento. In que to i11trodusse nel dotto un tub 0 di gomma cl1e fece .arrivare i1ello sto1naco in n1odo ch e il tubo sporgesse n ello stomaco stesso . La i)rotesi di gon1ma è b en tollerala dal rr1alato cl1e a u11 anno dj di Lanza s ta perfettamente b·en·e. V ALUONI. 1

TERAPIA Trattamento a secco o con unguenti nelle 1nalattie cutanee. P. Mulzer rn erit. m ed. ivoch.e,n.s., 1936, n. 20) fa un confronto fr.a il tratlan1ento a ..,ecco delle malattie cutanee e quell o con uT1guenti • g r.ass1. F atta er,cezion e de i proces i a.cuti i·11.lìammatori molto secerne11ti, le indicazioni per jl trattan1ento a secco di un -eczema d erivano dallo stato atltiale de]J.a p·elle. Gli stati nlolto seccl1i vengo·n o m e·g lio tra ttati con ung·u enti e co11 1}aste. Si d eb bor10 , con1unque, di:;tiu gu er-e due I ipi di ind ividui , i seborroici ed i i:>azienti con p ell·e secca e scarsa di sebo. 11 pri1110 gruppo sopporta rr1ale gli unguenti , gli olt e ]e paste 1nolli . Negli a ltri , inv·ece, si u seran110 co11 var1Laggio gli ung uenti g ras i . Per il trattamento a ses.co, ' 'a con sig lia la la rr..iscelia a base di zinco, sen za a lcool : O sido di zi.n co, talco ven eto , mescolati a i)arti ug·uali co11 g licerina ,ed acqua. fil. 1

Il trattamento dell'impetigine. 1) Debersione. - Lavatura con acqua e sapone; toglier e le croste con la p inza; r11edicazioni umide co11 acqua bollita o siero fisiolog ico con 10 capolini di camomilla i)er litro. 2) Frizione con l 'a cqua di Alibour : Solfato di rame g. 1 Solfato di zinco . » 4Tintura di zaffer ano . » 1 . » 10 Alcool canforato . . Acqua distillata q. b. 1)er c n1 c. 1000. 3) 111 edicatara con : Ossido giallo di n1ercurio g. 2 » O, 4U Acido salicilico . . Resorcina . . . . » O, 4 ll Vaselina . » s·u (P. Poirier. Union m .éd. Canada e Journ. m.ed. Bordeaiix, 10 n1aggio 1936). 1

Nelle intertrigini ed aft'ezio11i analogJ1e. L'alcool joda to è sta i o introdotto da ... abour a ud n ella terapia d ell e epi dermofizie. delle e1)idermiti n1icrobicl1e, dcl ]~ int~rtrigi~1i. e di n1olte affezioni dermatolog1cl1e i11 cu1 intervi e11e l 'infezion e. E o è di' e11Lat o i 1 rin1edio


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c lassico. C. Simon (Bunl. méd.; 2 maggio 1936) nP. ha così modificato la formula. Jo,dio metalloide Joduro di potassio Acido salicilrco Acido benzoico· Acido borico . Alcool a 60°

ana g .

1 g. 2 g. 100

Nelle jntertrigini ostin.a te, specialmente a lle dita d-e i pi edi ed agli ii1guini, più raramente alle ascelle, si useranno l 'acido crisofanico, l<J .crisarobina od i succedanei, in quantità di 0,25 per 100 di cloroformio. La superficie spennellata diventa b runa; si produce in seguito una desquamazione, che lascia un '.epid,ermide rosea e sana. Nei casi favorevoli , b,a sta anche una sola applicazione, mentre se ne richiedono parecchie in quelli ostinati'. fil. 1

0

Nella pitiriasi versicolor. Come ,è noto, il trattamento classico di qu,esta affezione determinata da1 Microsporon furjur è quello con l 'alcoo1 jodato. Spesso, però , questo risulta inefficace, per C. Simon (Bul.l. rnéd'., 2 maggio 1936) con sig lia, specialmente nei casi acromizzanti , l 'u so dell·e forn1ule seguenti: I. Ip,o solfito. di sodio g-. 5 Acqua distillata . g. 100 II. Acido tartari'c o . g. 5 • Acqua distillata . . . . g. 100 iFrizionare con la prima, attendere 5 n1inuti e frizionare poi c<5n la seconda. Il risultato è rapido e completo, senza le rica dute, che sono frequ.e nti co,n l 'alcool jo,d ato . fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA Sulla permeabilità delle meningi all'arsenico nella paralisi generale, prima e dopo la malario-te• rnp1n.

Si è molto discusso il proble111a se l 'ar senico iniettato ·e ndovena possa attraversare J.a cosidetta barrjera em.a toen oefalica e svolgere la sua azi·one, sul sistema i1ervoso. Paulian studia su doclici casi (Annal'es de Jltlédeci11e, aprile 1936) se I.a malarioterapia modifichi la permeabilità meningea all 'ar senico , patologicamente aum entata nella p. p. L 'A. coglie l 'occasion e p er descrì·vere un suo apparecchio ed u n su o m.e todo per il dosaggio dell ' arsenico n ei' liquidi biologici e per dare 11110 sg·uardo sin I etico a lla ·questione d·ella barriera emat oe·n cefalica. Il concetto di barriera e. e., fu cr ealo cla Goldmann (1913·) il quale osservò ch e il Trypanblau endoven a non colora il nevrasse. Altre sosta11ze più fisiologich e passano: così l 'urea , il g luco io, i fosfati, i (.loruri , ecc. · I colloidi (alb·u mine), i pign1enti biljari , 11on passano. Le sostanze non biològ ich e si

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comportano in tre n1odi diYersi: 1) 11on p·assano miai : colo·r i (bleupirrolo, fenolsulfonftalei11a, ecc.) anticorpi. 2) passano in ~etermiricnte cond'izio11i: ioduri , arsenico, bismuto ; 3) passa.110 sempre rapldam,ente: b·r omo , sali:cilati. Mo·dificanoi la perme.a b·ilità della barriera em. enc. una serie di fattori di varia natura, che qui citiamo : la con centrazione .dell e sostanze stesse n el sangue, La possibilità di dialisi, il tempo interco·r rente tra l 'introduzione nel sangue e la rioer ca n el liquor. Esisterebbe L1na sog Eia di perm.eabifilà c,aratteri.'.stica per og·ni sostanza. In com.p lesso ci si troverebbe di fronte ad una membT.a11a g rossolanamente sem~permeabi le, più permeabi'l e però agli anioni che ai cationi il chè fa subito pensare all'inte-rvento della l egge di Donnan, di cui l 'A. non f.a cenno. La sede istologica di questa « semiper111eab,i.lità » ·è i dentificata d.a ' 'ari autori in ·vari elem.e nti: ependir11.a, nevrog·li.a, JJ le:::~i coroidei, pia madre, endotelio vascolare. Sulla perri·1eabi'1ità agiscono l 'età, la mestru.azione, la gravidanza, il p.,H d el san gu e, l 'urotropina. A qu estoi pro posito sono note le ricer che di Pozzi e Manca sull'azione dell 'urotro-p ina sulla pern1eabilità em. enc. al chinino. Nel corso della paralisi ge11erale con1e nelle m ·eningiti asettiche del resto, La permeabilità all'arsenico è molto aun1entata; l 'A. i·itiene c11e ciò sia dovuto a capillarite luetica. La- malarioterapia (e la p·iretoter.ap ia con v.accini) dirr1inuiscono moltissimo questa patolog·i.ca perm eabilità, verosimilmen te per la gu,a.rigio11e delle l esioni vascolari di cui sopra. Praticamente , almeno secondo l 'A. , lo studjo della permeabilità ematoencefalica all'arseni:C o cost.it11isce un testo preziosissin10 p·er controllare il miglioram.ento e la guarigione clinica d ella paralisi generale. M. COPPO. 1

1

VARIA Baccelli cacciatore. La passio.n e del g r,ande chirurgo franc ese Dupuytr :3n per la caccia mi fa ricordare scrive I . Di Pace in « Attualità A1 edi c.a », n. 2, 1936 - l 'amore che e bbe p·e r 11a caccia un grande Maestro della medicina italiana, BaccE.lli .. Anche quando non era più giovane, egli amava ]a caccia; ma con comodità. Con gli anni egli avreb·b e pr,e feirito addirittura sp1arare sen za scender·e di carrozza. A ciò era spinto dal fatto ch e, n·e lla sua n1aturità, eTa diminuita l 'acutezza d ella ' 'ist.a. Allora , a ndando a caccia , era il domes tico Antonio, che dalla serpa si incari cava di esplorare e seg·nalargli i volatili ferm.i . Spesso non trascurava stando nel brolo , di 1nett,er e il tappeto sotto i piedi per non patire l 'umido. E stando così egli aspettava i voli , ch e m ettevano a h·r illante prova la sua effetti,,a bravura di tiratore. 1

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA Cronaca del movimento professionale. Iscrizione di stranieri negli albi professionali. I n i11er i lo all a p o ibilità d i iscr izion e dei la u reati a11 ·e t er o n egli all)i p rofessionali itali ani, il l\1inis te10 p er g li Affari Es teri, interpella t o in proposi to quello dell 'E(lucazione l"azionale, 11a comunicat o quanto segue : cc Ai sen si d ell 'art. 332 d el T. U. d elle leggi sul1'istruzion e ·supe riQt e, applicato con R. Decr eto :31 agos to 1933-XI, l 'eYe11tt1alc (lich iar azio11e d i equipollen za di un titolo accademico esler o al cor riSJJOndente rilasciat o n el Regno a ttribuisce a l titolo e.. ler o lo stes o Yalo r e a tut ti gli effe tti cli quello itali a n o e p oich è le lauree e i d ipl omi collfcri ti dalle Uni,·er sit à e dagl i I stituti su periori }1(1nno, g iu ta I 'art . 172 cl el citato T. U., esclu i van1e11 le Yalo re di qu alifich e accad e111icl1e e nor1 ab ilit an o all 'eser cizio profession ale, n e con egue che color o i cui titoli accad emici e·st eri si ano I al i di cl1inr a l i equipollenti a quelli italiani n o11 posson o e ser e iscri lti neg·li albi ove n on abbia n o s n p er at o il ])r escril lo esarne Cli St at o cii ab ili t azione a11 'e~ e rc i z io d el la corrisp ondente profession e . È su per fluo JJOi ricordar e ch e a n ch e qualor a ah])iano superat o l 'esam e stesso, g li stra n i eri pos·son o Yenire isc1ilti solo se citt adini d i uno St a to aYe11Le con 1'Ilali a tra tla1nento di reciprocità ». R e t a così r.011ferm at o il cr it erio sost enuto dal Sindacat o fasci s ta clegli ingegn eri eò ar ch itetti pres~o il ~linis tro d ei LI. . PP. e cioè d ella n ecessi tà per i cittadini s lra niPri l aureati all 'ester o p r im a d el 30 settembre 1923, di otten er e agli effett i del! 'iscrizion e n egli albi la equipollen za cl el t ito lo e st1ccessivrumente d i sost en er e l 'esam e <li Sta lo.

Censimento delle ]lutue. Il Si11clacato ì\'azionaJe Farrr1acis·1i , preorcu pa1o d ella itu azion e d el le far m acie e d el nu1nero delle Mu tu e ch e g i ornaln1ente aun1e1l.tan o, intr n òe fa re u11 cen simento d egl i Enti ch e h anno ricl1ie to ager olazio11i sui pre zzi e st a bilire la m erlia d elle co11cessioni fa tte in provincia per ogni E nle a tul io il 31 n1aggio 1936-XI V. l nYi ta cp.tincli i Sindacati Provinciali a segnalare alla Segreteria Nazio11ale l'elen co d egli Enti , ;.\·I utt1e, Con g r egaz ioni e O rganizzazioni varie con le quali ian o sta le fa l le dell e co11ven zion i p r 0Yi11ciali e g li sconti r ela tivi con cessi . Tali d a t i sarann o accompagn a ti d a una r elazion e ch e ~peci­ fich er à a n ch e g li Enti che 11a nno fatto ricl1ie l R <I i ·scon ti e ai quali il Diret t ori o n on abhi él crcd u lo opportu no concerlerne. 1

SERVIZI IGIENICO-SANITi.\RI Per la disciplina della ''specialità,, medicinnli. Il l\Ii11ìsler o d egli Interni, 1)rese i n esan1e num er o·se cl o111ande d i d ille cl1e intender ebbero la11ciare n u oYe « specialit à » n1edicinali, le ct1i ,·an-

la le h o11 Là t e ra peu lich e e affe r n1azio11i r ec1amis li ch e i1on son o g iu lifi cn le d all a r eale comp oir ione d ei l)r odolti iJ 1·11e po trebbe trar re in i11 gan110 il p ubb lico e n noce re j a alla p ubbl:ca alute, sia al b uon non1 e della _cien za e della nna, jn clus lr ia farn1acologica i lnli a n a h a imp nr lito d isp osizio11i a1 Prefe tti de l Regno per ch è sia viet a ta Ja vendila cl i t ali p r od o lti.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

RR . Prefettu r e.

A:\'CONA. - t pror ogat o al 31 Juglio il con corso per tre cond otte n1edich e.

(Per i10Lizie sug li s tipe nd i. iud c nnilà ed a ltre i nfor n1azioni su i docu111e11Li ecc. ecc., chieucre il 1.Jando cli co11cor so alla R. Prefe t tura, Uffi cio d el .l\Iedico Provin c iale). ~IAN TOVA.

- Concor so p er e_am i e p er t it oli al ]Josto di Dir et t ore dell a Sala Celtica e del Di spensario Antive11er eo Con1un ale. S Li1)endio L . 8000 al l0rd o d elle rit enute d i legge e d elle r id uzioni di cui ai RR. DD. 20-11-1930 i1. 1491 e 14-4-1934 n . 561 . N"on Yen go110 con cessi au1nenti periodici , n è inden n i là . Norni11a per u n c.1 uinque11nio, ·salvo confer111c qui11quenn ali. Età nla in1 a a11ni 35, salvo eccezioni di l egge . Richieder e b and o alla Segret eria Co111u na le. Scad enza ore dodi ci d el 12 settembre 1936-XI V. l~o~IA.

7 Minister o delle Colonie. ella (( Gazzella Uffi ciale » d el 28 in ag·gio 1936-XI V son o in-

seriti i D . M. d el 18 mar. u. s. coi quali so110 st a ti i t 1delli i concor si p er t it oli ed esa111i per l a 110111i11a d 'isp ettor e d ella Sani t à Pu bblica per l 'Eritrea e d 'isp ett ore d ella Sa11i tà P ubblica per la Som alia. Cont ratto per u11 se. e nni o, r innovabile; s ti1)en clio in er en te al g r aèf o 7° ( L. 19.000) e ind en r1ità di servizio atlivo (L . 5. 900). Ind enn it à rolo1tiale e assegni a cara t te re co11linua l iYo, di cu i al· l 'ort . 15 d el contratto tipo, app rova t o d al R . D . ;~o ap r . 1929, n . 129. J\o n sono am messi agli esam i co11correnti ch e n on a b Lian o r ipor tat o u n a Yo t nz io11e corrispo11dente al1ne110 a 7 10 nel gi u d izio de i titoli . P eriodo di n r oYa 1 anno. Età n1assi111 a 40 a. al 18 m ar. 1936. Abili tazione all 'eser cizio profession ale d a i1on m eno d i 6 anni. I can d idati clehbono dimostr a re di pos·sedere almen o uno dei egt1enti r equisi ti: aYer .. as tenuto con esito favoreYole g li esa111i di a1nmiss ion e al post o d i mecl ico provin ciale aggiun to o d i a s is tente inedico rl ell 'Ammi11istrazion e p roYinciale del Regno , o al pos to d i d ir ettor e, aiuto o assiste nte i11 labornlori rl 'igien e e profilas·si , o al pos to èfi uffi ciale frt ni lar io comunale, ai sen si d el R . D. 29 novembre 1925, n . 2266; aver co11scgt1i to il t itolo di specializzazion e in ig·ie11e; ave r co1Jerto il post o di niu to o assistente in un R. Isti tuto Cli igiene; aYer consrg·uito la d ocenza in ig iene o in }Ja tt eriologia o Ìll epicien1iologia o in l egi~l az i one ~nnitari a : aYer pre. lat o Ser vizio i n llna nelle COlOniP itél]inne prr non meno di cinq u e a11ni nlle dipendenze clella


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« IL P OLICLINICO n

A1uminis lrazio11e coloniale. I m edici coloniali che aJ)biano prestalo servizio effettivo p er almeno G a11ni negli osp edali o n elle infermerie coloniali, j)os·son o partecipare al con cor so indipendentemente clall 'et à, sempre ch e in possesso deg li altri requisiti richiesti. Do111anda in carta da L . 6 entro il 26 luglio al ì\t1i11islero Clel]e Colonie, Ufficio d el p~rsona le.

TnEv1so. Ospedale Civile « Elena d i Savoia ». Scad. 13 agosto; primario anatomo-patologo e del La-bora lori o n1j crografico ; L . 6700 e 5 quadrjenni dee.; c. v.; età limite 35 anni .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Azzo Azzi, ordinario di ]Jatteriolog ia e in11nu11ologia alla R . UniYersilà di Torino, è trasferi lo alla ca LL€dra d 'igien e della st essa Univer.I, . i a.

TI ' e11. prof. DaYide Giordano è st a·t o insig nito, dal Govern o spagnolo, della commenda d ell 'Ord jn e di I abella la Cattolica, per l 'opera da 1ui 'olla qu nle presidente della Società inter11azionale cli ·s toria d ella medicina al Congr esso di Madrid 11el e lle111bre scor so .

11 prof. Albert o Missiroli , di Roma , è no111inato Jnernhro corri pondente Jl\1mena.

d ell 'Accademia

Medica

NOSTRE CORRISPONDENZE Da Porto Sald.

Giornata della Croce Rossa Italiana,

Il 21 giug n o u. s. a ~orto Saia i è celebrata la Gjor11a t a d ell a C. R . I. , presenti il R. Con·sole ed il Segr et ario d el Fascio e le nuove i scritte alla C. R . I . (oltre 400, iscrittesi in occasione del pa·ssaggio <li S. A. la Principessa di ~iemonte in omaggi<1 alla August a Sorella). Il delega·to della C. R. dott. Dori illustrò le opere di pace della C. R. I. e lesse un messaggio di S. E. Cremonesi all e Clonne di Porto Said. Chiuse la cerimoni a u11 canto coralP : l 'inno della doppia Croce d el .Zandonai mag istralmente eseguito d a Ba lill a e Piccole Italiane . 1

1

l Jn problema ch e sen1bra in solul)ile è il segne11 te: \ei p orti egjzi ani capita d oYer si sb ar car e dei mari 11 iini an1mala ti . Guariti o n on g uariti è p oi un l'Olll})ilo d ei più ardui il loro ri111p a lrio. I battelli pa ~gg~ri, cl o po aYere toccat o Massaua, pas' ano dall Eg1llo co1npleti e qui11cli non hanno po~ l i: i l>allelli noleggiati e l e n aYi-ospedaJi anche . e h anno po ti n on p-0sson o prendere questi m aIn li, perrl1è sono consid er at e n avi militari ed i 111aril lin1i 11on sono m ilit ari . La questione i trascina d a 111esi senza una solttlionc, p~re e sendo ene int er e ati per mio u gg·<:ri n1en lo i ind acati :\ifarit tin1i ~·I ala l tie ed Infort 1111i . l 1n e en1pio ·sarà utile: h o barcata da un battello italiano c]j u11 arma tor e napol etano un rnariltin10 irt Clli h o rileYa1o una l e~ ione specifica pol-

[ANNO

XLIII, NuM. 301

n1011are ed espettora lo pos itivo, perchè il battello era diretto in ~{ar ero. Nell 'attuale s tagio11 e lo Yedo peggiorare a vista d 'occhio; i battelli passeggeri passan o completi (e del resto non posso insistere per la sua accettazione data la natura della malattia) e gli altri rapidi non poswno prenderlo. lfo te11tato farlo partire invia1idolo in ferrovia in altro porto, ma anche in es·so i battelli non ha11no posti. E un caso pietoso : un padre di famiglia ch e comp,r ende, si demor ali zza e p(\ggiora. 1, 'infaticabile segrelRrio dei Sindacati Medici , l 'ill\1strc prof. l\ilorelli , non potrebbe. prendere a Cl1or e la cosa e ved er e di ottenere che, non co1ne r egola, ma almeno in casi speciali, possa l 'adcletto Co11solare d ei trasporli militari marittjmi ch e risiede al Uon sol a lo di Porto Sa id, concedere l 'imJ)ar co su 11avi ospedali di speciali ammalati che soI10 co·;:;tretti sbarcar e ? Lascio al « Policlinico » di interessare l 'egl'egio prof. l\i1orelli alla questiQne o di farne cen no dalle $u e a1Jtorevoli colonne per contribuire alla soluzion e dell 'ard110 problema I (Provvediamo pubblicando integralmente In corrispondenza). Meritevole di rilievo è il fatto cl1e l 'Egitto, no11 o&tante le san zioni, ebbe a concedere l 'in1roduzione n el ·su o Reg no dei meòicinali italiani. A tale ri g uardo sembrami opportuno richiamare l 'attenzio11e su q11anto segu e. Le specialità italiane cl1e un a volta occupavano n11 posto importante nelle import azioni dall 'ltaUa, har1no perduto sempre pii1 di importanza non o~tante il nun1ero el eYato di merlici italiani, che pre·scrivono di prefer enza e volentieri le nostre s11ecialità . L 'ostacolo è da1o dal prezzo eleYat o delle nostre speciali là che 11on è qui il caso <li dj&c11tere se provenga da rag ioni locali o da ragioni del paese d 'origine. Dato però questo fatto sembrami ch e n ell 'attl1 ale n10111ento sia necessario da tutte l e parti faJJbricanti e rappresentanti - fare ~n modo ch e le nostre ottime speciali là siano vendute ad un prezzo conveniente, perchè il p·u bblico che fa i raffronti fra le merci dei vari paesi non sia portat o a raccomandarsi , come purtroppo ci capita, affincl1è non ·si prescrivano specialità italiane. Mi lir11ito a citare quanto sopra sicuro che, data l 'i1nportanza della cosa, vi sia qualcuno che prenda a cuore l e osservazioni che hanno mosso lo scrivente e ·sappia. ottenere un efficace intervento degli organi competenti affinchè le nostre specialità non abbiano u11 prezzo trOJ)PO s11periore alle ·specialità d egli altri paesi.

....

111 Egitto le specialità mediche p-0·ssono in gran numero essere vendute anch e dalle drogherie ed aJcune anche ... daii salumieri. Contro questo st a lo di cose, ch e per il moltiplicarsi specialme11te delle piccole drogherie h a assunto un 'importanza nolevole per i farmacisti, s tanno ora insorgendo i farmaci sti di Egitto che h anno indirizzato al Presidente dei Ministri una d o1nanda affinchè la vendita delle specialità medicinali sia rise rva ta all e sole farmacie ed alle <lrog b erie dove vi sia u11 farmacis ta diplomato. La cosa è gius ta , quindi a11g11riamo ottenga dal ~lini tero Egiziano la sodcli fazione ch e merita. L. D .


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Nu~l.

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NOTIZIE

SEZIONE PRATCCA

DIVERSE

Go Congresso nazionale di microbiologia. Il Cvnsiglio Diretlivo d ella Sezione Italiana d ella Socjetà I11 ter11azionale di ~Iicrobiologia h a deliberato di tenere a Mila110, nell 'aprile del 1937, il suo VI C-Ongresso Nazionale. · Sono st ati scelti i seguenti t e1ni e r el atori : prof. Giuseppe Andrei e dotl. Paolo Ravenna, « Etiologia del r eumatis1no articolare ~culo »; prof .. Don1enico Carbone, « La macerazione delle piante tessili n; prof. Giorgi{J Dessy , cc La vaccinazione antituber colare »; prof. Catl1llo Fiorio, « Diagn osi microbiologica e sierologica d ella gonococco·ai )>; prof. Leone Lattes, cc Il mosaico degli antigeni indiYiduali »; prof. Villorio ~untoni , cc Moderne co11_ cezio11i sulla sistematica degli attinomiceti »; prof. Piero Redaelli , « La biologia d ei miceti parassiti dell 'uomo ed il su o valore ai fi11i della loro sist en1atica >); prof. Edoardo Zavattari, « Le più r ecenti vedu le sulla si le1natica e sulla biologia d ei tri. panosom1 ». Dato il numero notevole di r elazioni si accetteranno solo comunicazioni rifer enti si ai temi di relazione. Sara11n o g radite co1nunicazi or1i an ch e da par le di mi crobi ologi stranieri. Si pregano i 111icrobiologi italiani e. ·s lran.ieri ch e avessero pubbl ica li lavori riferentesi agli argornE.-J t1i tra t lnti a l Congresso di iriviarli.alla S~g!e­ teria dell a Sorielà che li farà pervenire agli interessa ti . Sede soci~Je : via Darwin 20, Milano (124).

· 260 Congresso francese di medicina. Avrà luog·o a Parigi, nei locali d ella Facoltà di nte<licina . dal 12 al 14 ottobre, sotto l 'alto p atronato del Presidente della Re1Jubblica. Presidente ne sarà il prof. Marce! Labbé (rue de Rivoli 158, Paris lerJ; egr et ario generale il prof. Har vier (rue clu Bac 1, Paris 7e) . 1'e111i: cc Le meningiti acute rur abili », r elatori : Roch (Ginévra), Lesné e Boquien (Parigi! , R. Cru ch et (Bordeau x); et Le sindromi paratiroidee », ~e­ latori : S11apper (Amsterdam), Berard e Henry (Lione), Coryn (Bruxelles) ; « ·L e medicazioni del ·simpatico », relatori: sig.na Jeanne-T..évy e J . B~sa n­ çon (~)arigi) , Wangerrnez (Bord eaux), G:o':11n e Bienventie (BreS lJ, Laignel-Lavastine (Par1g1), E. Ma) (Pari gi). Sono in programma vari ricev ime.n ti . . Durante il Congresso la Segreteria funz1oner.à alla Facol là di Medicina (rue de l 'École d~ ~éd1cin e), n ella sa la Béclard , ove ~ c?n~re~s!st1 p otra11110 ritirar e copie delle relaz1on1, inv1t1, docun1enti, corrispondenze .

9° Congresso dentario internazionale. È indetto a Vienna dal 2 all '8 agosto e sarà ri-

partito in 14 Sezioni. . . Ouola 70 scellirti austriaci. Il volume degli Alti ver'rà J)Ubblicat o solo se si raggiung·erà il numero di alrn eno mille iscrizioni ; conterrà le conferenze n ella Jingua originale, m a i rias~unti nonch è le spiegazioni delle figure saranno in tutte le altre lingu e uffici ali . . . Tra i conferenzieri sono: S. P alazzi, Milan o; L . Casotti , Torino; A. Perna, Roma; E . Muzi, Iloma. Inviare Je ad esioni al Comitato organizzatore, 'Vahringer strasse 25-a, "\Vien IX.

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9° Congresso fr ancese di stomatologià. f ; convocato a Parigi d al 5 al 10 ol tobre, nei locali della Facoltà di l\ledicina. Presidente: Dr. Po11t (rue du Président-Carnot 9, J..yo n ); segr et ario generale: Dr . Dech aum e (rue de Rivoli 182, Pr1ris ler). 1·emi: cc Studio comparativo dei trattamenti d elle infezioni periapicali cronich e » ; cc Contro-indica,z ioni, assolute e r ela tive, al trattamento ortodon1ico ». Argo·m enlo in discu ssion e: (( Complicazio11i immediate e m ediate d elle estr azioni . Loro tratLamento » . 1Saratnno tent1le varje conferenze. È pr evista un 'escursione a Cl1antilJ y.

90 Congresso medico egiziano. !,'Associazione ~Iedic a Eg·iz ian a terrà i l suo 9° Co11gr esso annuale al Cairo, dal 14 al 18 dicen1bre (durante le fest e del Ramadam Bairam). Ten1i: Riforme medich e e ·s an itarie neces arie p el ,·iJl ag·gio egiziano; ,Sple110111egalia; Campionam ento dei termini medici ar abi ; Vari a. Chi desidera fare d elle co111unicazioni è pregato d'inviarne il titolo ell un breve so1nm ario al segr etario generale. Quota d 'iscrizione : 1 lira egiziana; e a dà dirit lo n partecipare alle discu ssioni, ai riceYimen ti ed agli inviti, a profittar e delle facilit aiiio11i per vi agg·i e p er le escursioni . Sed e della Segreteria, GenE:rale: Kash El-Aini, Po t Offj ce, Cairo, Eg itto .

Ufficiali medici assistenti presso clinicl1e univer· sitar ie. Il i\ilini s lero della Guerra ha de terminato ch e a11che per il pro·asimo anno accademico gli ufficiali medici in servizio p er111a11ente effettivo siano irtYiati alle Clinich e ed agli r ~ ti luti scientifici delle Regie U11iversilà del Regn o, quali assistenti militari. Potranno aspirare alla a::; egnazione i primi capitani, i capitani m edici ed i ten enti m eclici incél rica ti del gr aclo superiore. L 'assegnazio11e sar à limitatai come segue: quattro posti di assist ente n1ilitare pre·sso Cli11iche eh irurg ich e; u11 posto di assis tente militare presso Clinich e m ediche; un IJOsto di assi sten te militare presso Cliniche n europsichiatriche; cinque posti di assis tente militare presso Istitt1ti d 'Igien e. Potranno con corr ere per ciascuna ·specie tutti gl i ufficiali che si trovi110 n elle sopraindica le conclizioni di gr ado purch è abbiano g·ià prestato servizio nella specialità stessa in qu alit à di cap o r ep arto o di assistente e p ossano dimo trar e di pos edere in essa una buona prep arazione.

Comitato tecnico corporatil'O dell'industria farmaceutica. Si è riunito, presso il ~li ni lero delle Corporazioni , il Comitato Tecnico CorporatiYo per l 'Industria Farmaceutica, dipendente d alla Corporazione d ella Chi111ica, con l 'i11 lervento dei r appresentanti dei Mi11ister i dell 'Inlerno, delle Corporazioni e d el .Sottosegretariato di Sta;to per g li f: ca1nbi e le v·alule. So110 stati fatti voti p er n1odificazioni da apportarsi alla Legislazio11e anitaria per quanto r ia- uarda i J)rodotti siero-l erapici erl opoter apici ed in particolare per gli st abi lim enti a ltrezzati all.a produzio11e d elle prepar.azio11i b!ologich.e, per 1~ rigoroso controllo della 1n1porlaz1one dei prodolt1 biolo<rici ed affi1Ji e per l 'i ti luzione, pres~ o un a o du: Univer sità del Regno, di corsi speciali . Sono stati inoltre cli ... cu ~ i i problemi relatiYi


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« TL P OLI CLINI CO »

aJ l 'increm ento · qualita liYo e quanlita UYo d ella pro<luLjon e n azio11a1e, ed all 'accerta1nen lo d elle u1alerie prin1e e d ei prodotti finiti importa li, in raJJp orlo alla 1egislazio11e d ogan ale ed a quella i11 le a a faYorire i p rod otti n azionali.

Un appello dell'Istituto per lo studio e la cura dei t11mori in ltlilano. L 'Is lilulo Nazionale « , .ittorio Ema11uele III » f>e r lo s tudio e la cura dei tumori, ha rivolto u11 rer vido appello ai m edici p er richiamare la loro étlle11zione s ulla i1eces·silà assolu ta di intensificare e p erfezion ar e la lotta co11Lro i tumori maligni. L 'Is ti tu to, proYvi sto di laborat ori, in1pianti r adiologici m od erni, p er sonal e sp ecializzato , provved e a lla di agn osi l)r ecoce. Difatti in esso l1a ·sede d a alcuni m esi l a Polic]jnica Provinciale di accer tam ent o diag·11ostico d ei tumori malig ni volut a dalla legge, ed oYe i p azienti l)Osson o esser e diretti dai sanitari p er tutti gli accertam enti occorrc~11 li l radi osco pi<::, biop sie, an ali si) a prefer enza accompagnandoli con una l et tera e·splica liva. In ques to ambula t orio (gr a tuito p er i poveri , a mocle8t e t ariffe p er g li abbienti) n on si fa cl1e stal1i)ir e una di:ig11osi; il 1Jaziente ed il nledico cu f [l°p le so110 i1a l ura11ne1rle arbitri di seguire la via cura tiva ch e credon o Ol)l)Ortuna (ricorrendo al1'Is tituto od altro,·e). Per quanto riguairda la p arte curativa, l 'Istitu lo di spone di circa 200 letti p er n1al ati a carico dei !\!!unici. pi ecl altri .Enli d i tutta It alia (djaria L . 29) ecl accoglj e an ch e mala li JJag·a nti ir1 propri o, sia n elle cor sie comuni (diaria suddett a) , sia i11 speci ale confo rtevole e d ecor oso r ep art o per p en sion a11t i (di t r e ca legorie: r ett e 40, 60 , 80 lire g iorna li ere; a p arte cui e cl1irurgicl1e e r adiologich e, sC'condo l a la riffa d el Si11 d acat o ~1eclici) . Così l 'Istitu to (ch e p o·ssied e circa g·. 1,5 d i raòio, appar ecchi per Roen lgen ter a p ia profo11da, sale op er at orie egr egia1nente a ttrezzate) può atten der e, nel mod o più perfe tto con sen tito d allo st a t o a tt u ale d ell a scienza, alla c ura r adicale o p alliativa dei tum ori m alig ni . A11cl1e tum ori beni gni p osson o essere accolti e cura ti . I sanitari sono in vita U a collaborare all a lotta contro i tumori, serven d osi n el m odo pii1 lairgo p o5sibile d ei inezzi di diag nosi e cura offerti dall 'Is ti ll1to Vjttorio Emanuele III .

Il nuovo ospedale civile di Avellino. orger à st1 p rog etto d ell 'ar chitetto ing. F . F ari el lo di AYellino, e d ell 'ing. ·C. Vall e di Rom a. L 'a rea a egna1 a è d j cir ca 20 mila n1etri quadra li . L'osped ale gu a rder à il lato de·s tro d el viale Llegina ì\Ia rg h eri ta, essc11do arre tra to di 100 metri, ì cl1e pot rà godere d i una Yas la zon a di i solan1en to. 11 blocco principale, a forn1a di T , è costitui lo <la, t re p iani elevati, un piano rialzat o ed un semin lerrato. P er le infern1erie si è adot tato il tipo a 5-6 l etti, riducibili in cam er e d a 2-3 letti e ciò oltre che pr r r agion i tecnich e e(l or ga111zza live, principalme11 le p er o ffrire all 'i11ferrno le n1igliori condizioni p sicolog ich e favoreYoli alla g uarigione, evitand o la vi t a di molti altri soffer enti. L 'o })ed al e d a costruirsi d ovrà servire, oltre che per l a citl à di AYellino, p er- buon a parte d ei comuni irpini , ch e si son o uniti in con sor zio col cap oluogo. Il complesso ospedaliero progettat o conterrà 213 letti per g li infer1ni , n1a è u·sce tlibile di una esec u zion e o-rddu ale. Il primo nucleo con t e rà di 110

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XLIII,

~ÙM.

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Le tti e potrà fun zionare or g a11ica1nente al complet o d i lutli i r ep arli e ser,jzi.

Il nuovo sanatorio di Tripoli. A cura dell 'Istitt1to i1azionale fas cis ta per la J>r eviden t a sociale - ch e g ià nei vari suoi rami svolge i11 Colonia la sua interessantissi111a atti,.ilà - sorger à presso .Por la Be11ilo, in uno dei punti più salubri ed incantevoli dei dintorni di Tripoli , il 11uovo Sanatorio, p er volere del Maresciallo J3aJbo, che 11a trovato nella preside11za del1'Istituto pronta e solidale collabora12:ione. Il sanato rio occuperà una vastissima area. L 'edifi cio sarà costituito da un seminterrato, un pianterrer10, due piani e una sopraelevazio11e. I degenti, divisi per ra zza e }Jer sesso, avranno a loro disp osizione mag·11iiiche stanze di soggiorn o, an1pi corridoi , vas ti e lumino·s i dormitori e refe ttori, g r andi locali d i visita ed un estesissimo p ar co che circonderà il fabbricato. P er allietare g·Ij a mmala ti il sana torio aYrà anche la sua sala cli t ea lro doYe sara11110 dati sp ettacoli adatti ed in ler e:;san ti.

Padiglione per la cura del cancro nel nuovo ospe· dale di Napoli. Nella zona destinata a sede del complesso di edific i oostituenti il i1uovo grande ospedale di Napoli in contrada Can g iani è stato co·struito, opportunan1ente i solato, u110 sp eciale padiglione che sarà esclusivamente adibito a centro diag·nostico e di cura d el ca11cro . Il fabbricato, costituito d a intelaiatura di ce1nento a rmato e da mura tura di tufo, copre un 'area di 1450 m etri quaòra ti e comprende cinque pia ni con 168 a1n bi enli e con un complesso di circa 90 letti .

Il nuovo Ospedale provinciale per tubercolotici di Brindisi. Qu es lo i111po11e11 le edifi zio, progettato dall "Vfficio costruzioni sana toriali d el! 'Istituto :\azionale F ascista d ella PreViden zu Soc iale, sorg e su u11 'ar ea cli terreno di mq. 5. 600 ,11 cui 3.200 coperti. Il ~a11 a lorio, ch e è ve11t1 to a costare L. 4.7 50. 800 , esclu·s o il terreno, dispo11 p, di 196 letti. l e camere rl 'isolar1)e11 to sono a due letti, le infermerie a sei le tti. L 'inatLgurazio11e è s1ata fatta solennemente il 20 lug lio dall 'on . Bi ag·i.

Il contributo italiano al problema del gozzismo. Il prof . dott. G. F erra ndo, direttore clell 'Osped ale S. Luigi di Torino, rivolge invito a tutti gli ;\u1 ori Italiani di ricer che e stuc1i clinici , profilattici e <li l aboratorio sull 'end emia g·ozzo-crelinica , a vole r inviargli « estratti >> e n otizie particolari sui loro studi, per la compilazione di una ll]Jposita Relazione p er una Rivista estera, sul contributo italian o al problem a d el gozzi·sm o. Le monog rafie e tutto il malcriale (anch e p ossibilmente illustra liYo e fotografico) deve essere inviato non piL1 lardi d el 30 ag·os lo corr. presso la Redazione rlclla Rivista « Fro11le unico antitubercolare », To· rjn o, corso Orbassano 339.

Un po' dovunque. L 'on . prof. Giorg io Alberto Chiurco, di ritorno d all 'Africa Orientale, d ove ha organizzat o e dire tto l 'o p ed ale d a ca1npo N. 185 « Benito Mussolini », h a ripreso a Siena la direzione dell 'Istituto di P a tologi::i Speciale Chirurg ic;l rti quella R . Uni,·er sità.


[ANl'\O XLIII , N UJ\1. 301

SEZIONE PRATICA

Il Piccolo » di 1"rieste d el 7 luglio reca intere ... l .nti parlicolari sulla Chiesa di S. Caterina da Sie11a sorla presso f\Iacallè , per volontà d el p er sonale dell 'o·s1)ecl ale cla ca1npo n. 185 « Benito Mussc.lini », diretto dall 'on. prof. Giorgio Alberto Chiurco , il quale ha consegnato ai Padri Lazzarj ~ti e al conte Pio J annt1zzi, cap o d ell 'ufficio poli I ico di Adigrat, l a Ghiesa, il Cimitero annesso ed u11a ca·se 11 a in n1 ura tura n ella quale h anno sede t111 am])ulalorio 1nedico ed un ricovero per indigeni. «

Il 1° Congresso inlernazionale sulla terapia febbril e, cl1e era st at o indetto dal 29 settembre al 3 ott obre, è s tato rin1andato al 30 marzo - 2 aprile 1937.

Il 15° Congresso della Società italiana di urologia è convoca lo a 1'rieste dall'l al 4 ottobre; tema: « La diag nosi precoce d ella tubercol osi r enale ». Al con g res·so sar à annessa una mostra di strumenti, ITtedicinali ecc. La Socielà spagnola cli chirurgia ortopedica e di t1 aun1atologia ha t e11uto la sua prima riunione a B~trcellona, n ei locali della casa del medico (via Layetana 31), il 19 e il 20 giugno. Temi discu ssi: La patologiai d elle idartrosi ; La compressione midollare da male di ~ott: p atologi a e condotta operatoria; Trattame11 lo operatorio delle fratture recerJti d elle ossa lunghe. Il 1° Congresso balcanico per la protezione del1'infanzia si è t enuto ad Atene nello scor so aprile. 1.a Società d 'Ostetricia e Ginecologia della Sicilia orientale si è adu11ata a Catania il 28 giu.gno, so tto la presiden za d el prof. S. Scaglione, rissis tito dal segr et ario G. l\Iicale. Son o s late fatte <·0111u11icazioni d a: ,S. Scaglione, S. Amico Roxas, G. Mo lla~ A. Ì\1erlino. G. Mi cale, G. Satta Flores, l1. Gan1bi110, S. Giuffrida.

Il Congr esso inter11azionale d egli on1eopali si terrà a GJasco'v cl al 24 al 29 agosto. Per informazioni: John Va ler sen, Sanchichale Street 923, ("';-lrtsro'', I11g l1jlterra. Il prof. Federico Volltrechthausen, d ell 'Universi là di ~fe·ssico, ha te11uto un corso sull 'anestesia e I 'analgesia all 'Università di Buenos Aires. Il 30 giug no, all a presenza di alte autorità m ecl i ch e della Capila le, tra cui S. E. Sanarelli, 1nol ti prin1ari di ospeclali e professori univer sitari, e co11 i ·inter vento di S. E. Carlo Solmi, presidente d eglj Ospedali lliu11iti di Roma , il prof. Ludovico Pétt erni, primario m edico degli O·spedali romani, t c·une, pres o l 'Accaclemia Lancisiana, una confere11za d al t enia: cc Queslioni aittuali n ella patologja e terapia d elle cirrosi epatiche, con speciale riguardo alle cirrosi splenomegalich e e alla splen c-cton1ia ». La conferenza dette origine a discu ssione.. Verrà d a 11oi pubblicata integr almente nel fJr o~s 11r1 0 nun1ero. Il Pontefice ha clonalo all ' Ur1iver sità Cattolica di l\IIilano la villa d el Sacro Cuore a Mo11 Le Mario i11 Roma: essa verrà des tinata ad una Sezione del1'Università; probabilmente la scelta cadrà sulla F'n coltà di m edicina. i\ell 'Osp edale an1 erica110 di Neuilly, pre-sso Parigi, è stato proclamato lo sciopero dal p er sonale :-i.u silario, che h él! occupato l 'ospedale, arrest and o11e i servizi , i quali p erò sono stati disimpegnati

1397

dalle infermiere e dai inedi ci. Le domande sono s late J)arzial1uente accolte e lo scioper o è presto cessa lo. Il prof. G. P etrag11ani ha visilato il nuoYo San a torio « Vittorio Emanuele !Il » di Al e sa11dria, dovuto alla generosità dcl sen. Tere·sio Bors.:ilino. L 'Istituto tedesco p er la tubercolosi Yerlebrale, a I\ rotzsche, presso Dresò a, h a compiulo u11 decennio; è diretto d al dolt. Juliu s Finek. La perdita di I .u1Gr DEvoTo è fortem ente sentita dalla classe medica. Del! 'illustre clinico e studj,oso darem o u11a biogr afia in u11 pro·asimo nu1nero. Il prof. Pietro Di ì\ilaltei ha commemora1 o, nel1'Isti t uto di patologia g·enerale di Paviai, il compianto prof. 1'u1Jio Gayda; er ano presenti le au torità e i1umerosi profe·ssori. Il prof. Luigi 1'orraca, direllore della Clinica chirurgica di Napoli, 11a te11u to il 20 giugno, nella Il. Accaderr1iai delle scie11z~ i11ediche e chirurgiche di quell a città, una comn1Pn1orazione di F erdi11an do Palasciano. Con decreto a11da lo in vigore il 1° mar.zo si è creato nel Venezuela il l\1inislero di sa11ità e assistenza sociale. P er invito ed incarico cl ella Lega ticin ese conlro la tubercolosi il prof. Gaetano Ronzoni di lVIilnno h a tenuto, duran le la setti.n1 a.11 a antitubercolare svizzera, conferenze di propaganda n el Canlo11 'ficino a Lug·a110, Locar110 , Bellin zona e l\i1e.ndrisio - 111ettendo in rilievo anche quanto, in tale can1po, il Governo fascis ta h a co1npiuto in Italia . Recentissima pubblicazione di attualità: Dott. PIETRO TIMPANO Direttore dell'Istituto Dia;gnostico di Reggio Calabria Ente morale sotto l 'alto P atronato di S. A. R. la Princ1}Jessa di Piemonte.

Della diagnosi precoce della tubercolosi polmonare (Seconda edizione aggiornata eà ampZiata)

Prefazione del prof. CAETANO RONZONI Direttore dell'Istituto di Tisiologia in Milano. N e riportiamo l' Iridice sistematico :

Prefazione. - introduzione. - Diagnosi clini ca. 1. L 'indagine anamnestica. 2. Sintomi generali che possono far sosp ettare la t ubercolosi. 3. Sintomi fisici. a) Topografia del torace. b ) Topografia dei lobi polmonari. c) L'apice polmonare. d J Isp ezione - Palpazione - Percussione . - A scoltaz1"one.

- Esame radiologico. - Tubercolosi iniziale trauma· tica. -- Tubercolosi ilare negli adulti: - Tubercolosi ilare nei bambini. 1. Diagnosi clinica (Is pezione - Pal· pazione - Percussione - Ascoltazione). 2. Diagnosi radio· l ogica. - Prove biologiche. 1. Prove della tubercolina: (il f enomeno d ell'allergia). a) Prova cutanea. b) Prova percu.

tanea. c) Prova intYadermic11. d ) Prova sottocutanea. e) Oftalmo. ,-eazione. 2. Esame dell'espettorato. 3. Esperimenti sugli

animali. 4. R eazione dell'albumina. 5. Citologia del· l'espettorato. 6. Indice opsonico. 7. Fissazione del complemento. 8. . Enzimo-reazione. 9. Sensibilizza:_i1ione con la tiroidina. 10. Velocità di sedimentazione dei globuli rossi. 11. Reazione emoclasica di D'_.\mato. - Costituzione e tu· bercolosi. - 11 problema dell 'immunità. - L'ereditarietà tubercolare. - L1 utilità de; centri diagnostici e delle Colonie per adulti, ecc. - Conclusione. - Bibliografla. VolUIIDe di pagine XII-116, -con 44 figure in nero e tre in t ricromia s u qa;rta .patinata. Prezzo L. 2 O, più le spese post.ali di spedizione. Per i nostri a bbon ati, sole L. 1 8 in porto franco in Italia. Per l'Estero L. 1 9. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


cc lL POLICLJNlCO >J

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RASSEGNA DEJ,LA STAMPA MEDICA Nluncli. Med. Woc h ., 29 m ag. -

G. Z1cKGRA AF. K . HERMAN . Con cr e-

Acido silicico e tbc. p ol n1. tio pericardii . Deut. Med. Woc h ., 29 mag. - Nu mero sulle malattie infett. Rif. NI ed., 30 m ag. - B. BARBAGALLO . La prova di ' Vellnla11n n elle coliti am ebj ch e e n on am ebich e. A r ch. AI al. App . Digesti/ ecc., m ag. - LEnoux·LEBAHD e al . Diverticoli ga·.strici . - A. CHAPUY . Il d ecen t r an1ento pilorico, segno r ad iolog ico d ell 'ulcer a gas1r. - R . V .. TALICE. II t etracloruro di carbonio come antielmintico. A r chivos de M ed. In t., 1. - P . L . F ARI NAS e A. A1xALA. Racliochimogr afia cardio-vascoJ. - F . Mrr.ANÉ$. F jsiopat ologia dello s tom aco gastrect omizzat o per u lcer a g.-d . Brit. 1vled. Journ ., 30 mag. - J . YuNG. Limit az. cl clle nasci te. - L . l\il rNSKr e al . Trattam . della n1yasthenia g r avis. La1ncet, 30 m ag. - H . CAlRl'tS. Risultati r em oti <iel i rattam. operat orio dei tu111ori cer ebr . - ' '' · Sr.BILLER. Diagn osi precoci ssjma d el can cr o de11a cer vice u ter. - G. S. ER'''IN. Bron cogr afi a. Med. J(li11ik, 29 mag. - VV. KNOLL. Infortunist ica spor t iva. - Inchiest a sulla t et ania e ~uo tr a ttam en to. Med. V1' elt , 30 m ag. - O. BoKELMANN. IpogenitaJism o n ell a d onn a . - K. A. BocK. Tifoide e form e affj n i . Riv. di Clin. P ed., m ag . - P . C1ATTI e R . ) .UERBA CH . In fluenza d ell 'acido a·scorbj co su alcune costanti del sangu e. - ~. BusACCHI. Ch eton emie . Miner 11a Mecl., 2 giu . - F. BuA. Diuresi xantinica e mer curiale. Zeitschr . f. T ube r k . , giu . - J . W. SoPP. Roentgen ografia a s trati (t om ogar fia) n ella d iagn osi polrr1onare. - D. BARGLo,,·sKI. I fattor i psichici n ella

[ANNO XLIII, NuM. 30]

g tlaribilità d ella tbc. -- J. ZEYLAND e E. PrASECKAZEYLAND. Sier odiagnosi della tbc. - G . SAno,,·sKr. 1'b c. p olm. e vasi t ern1inali n ella cute . P aris Méd., 6 giu. - Numero sulle malattie infettive . Pol.ia Nl ed., 30 m ag. A. RUBINO. I fenomeni p11lsa1ori d el r espiro. Scalpel, 6 g iu. - H . ~fELARD . P atologia dell 'orecch ietta. P ediatr ia, 1 g iu. - F . TECILAZIC. Ricerche em a tologich e cc in vitro » sul midollo o·.sseo n ella prima ii1fan zia . .4. nri . de M éd ., apr. - D . PAULIAN . Permeabiljtà delle 1nening i p er l 'arsenico prima e dopo la m al ariot erapia. - A. DE W u LFF e L . VAN BoGAERT. Associ azion e di en cefalite epidero . e di sclerosi a placch e. A. SoKOLOWSKI. l\ilet od o interferon1etrico. Rinasc. M ed. , 31 m ag. - F . MARTILLOTTI. « F en om en o d'ost acolo » n elle m anifest azionì tbc. dell 'i nfan zia. R iv . I t. di T er ap ia, 30 apr. - F . BERTOLETTI. Orm oni sessu ali n el trattam . di al cuni disturbi mestruali .

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi). Denunzie dal 15 g iug n o al 21 giugno 1936: Morbillo 357 (1947) ; Scarlat t in a 120 (277); Pertosse 224 (769); Varicella 132 (264); Vaiuolo e vaiuoloide 1 (1); l1,el>bre tifoidea 179 (325); Infezioni paratifiche 52 (59) ; }i, ebbre ondulanle 86 (116) ; Dissenteria 7 (9); Difterite e cr oup 174 (301); Meningite cerebro-sp in ale epidemica 15 (16); P oliomielite anteriore acu_ t a 53 ~.7' 6) : E n cefalite le tar g ica 1 (1); An chilost omiasi 9 (32); R abbia: mor sicat ure di animal i r abbici o sosp et t i 57 (91), d ichiarata - (-) ; Pust ola rr1alig n a 16 (17) ; . P arotite epidemica 95 (262); Leishmaniosi 2 (2); Febbr e puerper ale 22 (23) .

Indice alfabetico per materie. Acido urico: ricer ch e . . . . . . . . . . Pag. 1385 A11emj a i pocr omica achilica . . . . . » 1385 A11 et1ri~ma dell 'arteria splenica simul an te u11a colecis ti t e . . . . . . . . . » 1378 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 1383, 1384 Bo1u1ismo : prova bi olog ica con siero di sangue . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1355 Cinto erniario ing uinale . . . . . . . . )) 1386 Circolazion e san g uigna : valutazion e funzjon::l le . . . . . . . . . ... .. )) 1385 )) 1385 Colonna Yert ebr ale: fra ttura . . . . . . Coronariti in clinica . . . . . . . . . . )) 1385 Cr onaca del movim ento p r of essional e .

)) 1391

D<•.rma tosi: t r at tam. . . . . . . . . . . Dolo re l on1bare limit ato nelle affezioni add 01ni nal i . . . . . . . . . . . . . . Dott o pancr eatico :. an ast oni_osi operativa col tubo d iger . . . . . . . . . . . . . Fegat o: cancr o-cirrosi: contribut o an atomo-clinico . . . . . . . . . . . . . .

))

1389

))

1378

»

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»

1362

Dirit~i

di

p~oprietà

Ljtia·.si del legamento rolondo sul canale ing.u inale d . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1389 Malarioterapia : azione sulla p ermeabilità delle i11eningi . . . . . . . . . . )) 1390 l'vln1attie d a i11toller an za : t er a pia . . . )) 1375 Pcriepatite acuta gon ococcica . . . . . )) 1379 Periton eo : p en e traz . di corpo estran eo attraver so l a vescica . . . . . . . . . )) 1389 )) 1386 Roen t genfotograrrrme Lria . . . . . . . . Sar com a d ei polli: ricer ch e . . . . . )) 1380 Sin drom e addominale d., simpaticosi )) 1376 ad dominale, p ericolite m embranosa . )) 1385 Sindrome di Cushing: ricer ch e . . . . )) 1386 St om a,co: cancr o doppio . . . . . . . . Tub er colina : se l a sen sibilità alla - sia )) 1374 utile al tubercolotico . . . . . . . . . )) 1386 1\1bercolosi a Cat ania . . . . . . . . . l Tlcer a gastrica p erfor ata in cisti da )) 1373 echinococco . . . . . . . . . . . . . . )) 1383 Utero : can cr o del collo : diagnosi precoce )) 1386 Vena cava inf.: tromboflebite . . . . .

riservati. - Non è consentita la ristampa di lavon pubblicati nel Policlinico se non in seguito aa

aut., nuazione scntta dalla f'ed<J,tione.

~

vietata la pubblicazione di sunti ài essi senza citarne la fonte.

C. ItnucoN1, Red . capo .

A. Pozzi, resp

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


Roma, 3 Agosto t!la6 - XIV

Nnm. 31

'' PERIODICO DI

MEDICINA CHIRURGIA E IG ENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e

SEZIONE R E DATTOR E CAPO: P RO F .

''

FRANCESCO DURANTE

.PRATICA

CESARE FRUGONT

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Sinaoli : Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (setti.m anale) L. 58.80 L. 100 (2) A LLE DUB ~EZh)NI (pratica e med ica) . (1 -a ) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 50 L. 60 (3) .ALLE DUE SEZIONJ (ipratica e chirurgica) . (1-ò) ALLA SOLA SEZtONB CHIRURGICA (mensile) L. 50 L 60 (6) .AI:LB TRE SEZIONI (pr atica, m edica e chirur.). Un numero separ ato della

S EZION.&

Italia L 100 L 100 L. 1~5

Estero L. 150 L 150 L. l tl>

MEDICA o della CHIRURGICA L. 6 ; della PsATICA L. 3,50

SOMMARIO. Conferenze : L. Paterni : Questioni attu ali nella ipatologia e terapia delle ·cirrosi epatiche con speciale riguardo alle cirrosi splenomegalit0he e alla splenectomia. Lav·ori orig inali : A. Turco: Sulla magg io r frequenza e gravità delle complicazioni p olmonari postoperatirve durante i mesi estivi. Rivendicazioni : V. Galletta: L' amilasi come mezzo di ag nost:Loo differenzi ale fra essudati e trasudati. Su nti e rassegne : ARGOMENTI D'ATTUALITÀ: R. Steindler: La questione del col po di calore nei bambini. - W. Heupke : Le frutta nell 'alimentazione. - ORG \NI DELt' RF.::\PIRAZIONE: A. Jores: L'importanza dell'ipofisi iper l'insor~enza d ell'i pertensione, srpeci e dell'ipertens ione essenziale. - J . Couturat: Disturbi cardiovasali di origine addominale. Bo·y Campbell: Impo.rtanza deJla <:oleci~tite e di infezio1n i in generale nella patogenesi della trombosi d elle coronarie. - C. E. I.akin: Manifestazioni addominali di malattie arter ~ r e. G. Lyon: Tratta.mento biologico delle malattie dell 'apparato cardio-vascolare . Cen n i bib liog r af ici.

Accademie, Società Mediche, Congress i : R. Acca demia delle Scienze mediche e chirurgiche di Napoli. R. Accademia dei Fisiocritici in Siena. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: L ' aerofagia degli ptosici. - Oon t.ributo alla conoscenza d elle cisti congenite nel seg"mento ileo-cecale dell'in· testino. -- Diagnosi e cura d ei tumori d ell 'ileo. 3 casi di gastrectomia totale con speciale riguardo alle variazioni emat ologich e postoperative. - I l trattamento chirurgico della colite ulceroea n on specifi ca. - I.a santoni·n a nei bambini. - Sch ema di trattan 1ento dell'ulcera gastro-duodenale con l 'istidina. IGIENE: Contributo allo studi') della vaccinazion e antirabbica con vaccini fenicati. - MEDICINA SC IEN -IFlCA: Ricerche sulle modiificazioni del sangue nel colera. V ARIA. NP. lla vita professionale : Medicina soci a le. - Servizj igienico-sanitari. - Concorsi. - Nomine, promozioni f:•d onorificenze. Notizie diverse. Indice a lfab etico pe r mat e ri e.

CONFERENZE.

siologia e p atolog·ia del sisten1.a r eticolo endolE-lia le sviluppate d.a ll.a scuola di Ascl1off, h anno p·ortato ob·b iettivi nuovi importanti t-sin 1! 11ell 'argon1.ento e hanno din10 traLo che il camj)O della discu ssion e era an cora più e~l eso di qt1anto 11on si cr ed·e e. Sulla vastissima ])as.e di discussioni così cr eata si ono n1oltipiicate idee e tendenze da punti di vista svari.atis~ in .i; la casistica si è andata e tendendo e compli ca ndo nello spirito di altrettante inte rpreta;,ioni, nlentre di pari passo num ero i tentativi di classificazione si sono ucceduti Ricorder emo e con1m enteremo taluni più reCfnli e più importanti di que ti tentativi. La classificazione di Fiessing'er e senzia l111 r.1Lte clinica (d i, 1 isione in epatiti cr onich e ascitogene e itterigene, con vari e sotto l)ecie di ordine clinico), giustificata dallo scettic isn10 d el1·a utore rispetto alle distinzioni anatomo istolog icl1 e, h.a il fondamentale difetto di <ii stvrcar? completamente il pensiero clinico dalle ri ~pon­ clf'lJZe anatorniche. La classificazione di Ros le, ch e al congresso di Parigi del 1929 riscosse plauso e fu dir l1ia rata la meno imperfetta, non si è ùin10-

Questioni ~Lttt1ali nella patologia e terapia delle cirrosi epatiche con speciale i~i­ g t1ardo alle cirrosi spleno1uegalicl1e e alla splenectomia (*). Prof. dott. Lunovrco P ATERNJ Primario Medil:o Ospedali Riuniti di Ro1na . Doc.e111e di Patolog·ia Med. n ella R. Università. La si tematizzazione delle cirrosi a oltre due se-coli dalla prin1a scoperta di l\il org·agni e a u11 se&sa11tennio da l primo tentativo di classifi cazione di Charcot, è tutt, ora un prohlen1n pa l pii ante e irto di difficoltà neg li studi m edi ci. Gli innumeri t.e11tativi d r ip r odJzione spe rin1enlale. lo sco1)e rta da part e di B~nti del la sindron1e ('he porla il su 8 nornB e del principio fi iopat.ologico-terapeulico della splenectomia nel le a fferioni epatosplenicl1e , le conoscenze sulla fi----u

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(. ) Conferenza tenuta all 'Accaden1ia Lancisiana di Roma il 30 g iugno 1936-XIV.

1


[ANNO XLIII, NuM. 31J

« IL POLJ CLINJCO »

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s lrata tuttavia di chiaro ausilio per l ' uso cor- epatich e e forme epatosJ>leniche, urta co11tro r<'n te della c ìinica: taluni criteri di classifica- i1otevoli difiicoltà pratjche : vedremo fra breve zion e possono i11 pratica prestarsi a confusioni , come, anch '3 se· nelle cirrosi atrotich e I ' intere~Dltri so110 tratti da interpretazioni patogeu e..- . :S<tmento splenico può mancare, non possono tiche di difficile controllo anatomi co e di an- esclud·er-s.i .neppure cospicui tun1ori di n1ilza; co r più difficile valutazione clinica. Il prin·ìo e allora dov9 finiscono le iorn1e pu1amente cri terio differ enzia le n el can1.p·o delle cirrosi è epatich e e dove con1.incia110 le forme t:patobasato s ullo stato di ipertrotia o di atrofia del ~1)le11ic!1 eP Ma il punto })iù saliente che sta a fegato : ma un tale caratter e può esser e b< se d ei concetti di Albot, è cl1e egli .&ccomur1a tutte le epa titj croniche tossi infettive, ci•Jè tutr.iente affatto stabilt3; sono t\ltt 'altro ch e rari i casi d i cirrosi decorsi per lunghi anni con te le più importanti fo rme di e1),atiti e cirrosi i11 una stessa istopatogenesi cl• e per tappe insugrosso fega lo e finiti con fegato atrofico; per lari, interinsulari , e anulari g·iunger ebbe a la stessa cirrosi atrofica di Laen r1ec; molti ssimi autori amn1 ettono la possib ilità di uno stadio cornpleta evoluzione ad un unico e costante ipertrofico; inoltre a cau sa di tale carattere tipo istolog ico : Ja cirrosi anulare. Molte fordiffer enzial e la varietà ipertrofica della cirro~ i 1n ~ di epa titi, com e ]e epatiti sat elliti di coledi Mor gagni-Laennec, istologicamente ed etio- cistiti, non gi ungere bbero ch e a tappe i11terlog ican1en te d el tutto vicina a lla fo rma a trofica 111edie, m e ntre ~ a stessa epatite di .lianot ed e suscettibile di t erminare in questa, viene di - a n ch e tutte le farnie di sc lerosi epatica con ins taccata dalla forma atrofi ca e ravvi c in ata inter essan1ento d el retic ulo endotelio finirebbero \'eoe a tante altre forme di epatite con grosso a completa evo I ·1zione n el la cirrosi anulare . fegato, da essa molto diver se is tolog ica1nente e Questo unitarisino anato1ni co di Albot, giustielinicarrlenlc . Il con cet to poi di cirrosi an- ficato da ricer ch e s1)erimentali, biopsiche e neg ioernotossich e corri sponde ad una interp recropsiche h a saldi punti di ap,poggio; esso tuttc,zio11e patogen etica ch e è di consider evol e lJrot< via non può essere senz'altro accettato, e di gresso in questo can1po di studi , ma basta l eg- ciò torn er emo a p.a rlare fra breve. gere le s uddivisioni di qu·e sto gruppo , b.ast3. La classificazio11 e più utile d elle cirrosi atpen sare ai r epert i istologici d escritt i da at1tol ualmente sar ebb-e quel la ch e raggruppasse inr evoli osservatori in molte di queste forme, r etorno ai tipi prin c ipali an atomo-istologici le perti ch e tanto si avvicinano alla cirrosi anu - varie forme tra loro disting·uib·ili per sintomalare, basta pensar e ch e tant 'altri autori non tologia, indizi patogen etici con s tatabili in vit-1ann o constatato le a lterazioni vascoJari d eta , e per eventuali e le1nenti etiologici . Su di ~c ritte :la Rossle, per compr endere la d ifficoluna tale falsariga la n1ente del pratico segu ità di ~tab·ilire la posizione e i limiti di que - rE·bbe un chiaro orientamento diagnostico in sto stesso gruppo nel campo gen erico d elle cirdire tta co nnession 9 con i più in1portanti cor0s1. rollari terapeutici puntando en1 p~re in di'rezioSabatini con diligenza e a cutezza degn e dcln e dei termini ultimi segn ati dalla anatomia 1·a r gon1en to, h a mosso un altro importante patologica. I entati\ 0 di classificazione; egli isola ad 1111 P er ques;;a via si sono i11dirizzati due imporestremo }a cirrosi di Morg.a.gni-Laenn ec n ella t~lnti tentativi di cla ssificazion e di due autori ua più pura espr essione anato rno-clinica; alitaliani: Pe."Per e e Ce~a 'B ianchi. P e·p e re distin1·~l t ro estre·m o raggruppa come sindro111i epa - g·ue le cirrosi in epatossich e ed epatiticl1e; le ticl1c 11arti colari la m. di IIa11ot, di Banti , di prime derivano d a alterazioni litich e, prevalenWil son . e l 'en1ocromatosi. Tutta la r estar1te tem·ente parenchimal.i o connettivo-parenchin18 a di que te affezioni , sotto il n ome di e - mali: sono caratterizzate da atrofia o da d ePé•ti ti cron icl1e, è suddivisa con criteri e tiolo- generazioni più o meno gravi d -91 parenchima, g ici , i q11ali tuttavia solo fino ad un certo iperplasia anulare d el connettivo e grave perpunto 1)os ... 0 no fornire suffi cente orienta1nento Yertimento d ella struttura lobulare; l e secon<li crin1i11ati"vo, quando tanto poco di preciso d e derivano da a lterazioni prevale ntemente sappiamo sul la etiologia dif •queste form e e connettivali , interpretabili , secondo 1'autore, quando sugli stessi sfondi etiologic i po ono ri- come di origine infiammatoria e sono caratte~ultare c1uadri clin ici e an aton1ici as ai diffe. rizzate· :la alterazioni paren chimali sca rse e dir(l nli . scr ete, iperplasia inte r ed i11traac inosa d·el con:\lbot di tacca le cirrosi epatich e di origine r:ettivo senza n otevoli pervertimenti de lla strutreticu lo-endotelial e da tutto il r esto delle epa - tu ra lobulare. Alle cirrosi epatosiche l'autore •ili cr o nicl1e, ch e ve ng ono distinte ~ n tossin - assegna la cirrosi di Morgagni-Laennec insieme f et ti ve, co lostatich e e d a stasi san guigna. ad a ltre forme ch 3 egli interpreta come ' 'a Le epatiti tossi-infettive sono distinte in forr ictà di que.-,ta (cirrosi ipertrofica , f{rassa , pig111e epatich e, epatospleniche ed epatovl'scic<• · 1'!.1entaria, adenoma tosa); alle cirrosi epatitilari . La ci1·ro . . i alcoolica atro fi ca ed ipertrofica cl1e assegna la malattia di Han ot e le altre farsa r ebbe la forma puramente epati ca dell e epan ie hi]i~1~ propriamente d ette. titi croni ch e t ossi-infettive; le cirrosi splen oCesa Bi1n chi in due prin1i gruppi corrisponn1egalich e, le cirrosi con sindrome fii Hanot denti n elle lin ee generali a quelli di P epere , arebbero le forn1e epatosplenich e di questo cl~ ssifi ca rispetti,·am en te ]e forn1e con lesioni . tesso g ruppo. Già questa di,1isione di form e primiti, e prevalenti epiteli ali (cirrosi vera di 1

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~l orgagn i-Laenn ec)

le forme con lesioni prin1itive prevalenti dello stro1na conn ettivo vascolare: tes uto di sosteg·no , vasi' sanguigni, Ji11fatici e b iliari (cirrosi biliari in senso lato , compresa la malattia di Ranot) . A questi due gruppi Cesa Bianchi n e aggiunge u11 terzo corrispondente a lesieni prin1itive prevalenti del sistema reticulo endoteliale, lesioni sisten1atich e a tipo e1nolitjco più o meno diffuse anche alle ghiandole emolinfatiche, 1na pi.irticolarmente localizzate al fegato e aJJa milza. Queste retic ulo endoteliosi emoliticl1e, r11alatli e di soggetti gio-v ani, cri;prtogeneticl1e, s u sfondo pre valenlen1ente costituzionale sono caratterizzate istologicamente da ipe rplasia d elle ('elluJe tella te, d egli endotelj, d ella r eticulina con tendenza ad esaltata attività eritrocaterel ica da 1:>arte degli elementi fagocitari, e fini~c,o n o pe r accompagnarsi n el fegato ad alterazioni co nn ettiv'1li e parenchimal.i che se morfologi ca111ente potreb·b ero essere ravvicinabili agli altri du e g ruppi , 11e sarebbe ro d el tutto cl i tinte dal punto di vista p.atogen etico. A questo gruppo, ch e co in c iderebb·e col terzo gruppo clella division-e dall 'A. stesso proposta ,p,e r le :--i ll cl ron1 i on 10Jiliche in generale, vengono asseg n a le le c irrosi epato·s plenomegaliche c h e ser c•ndo le testuali parole di Cesa !Bianchi sar ebbero n eJ]a loro essenza anemie emoliti ch e. L" qt1cst ioni controverse ch e scaturisco110 uai con ce lti di divisione ora es1)osti sono fonJ <dTte11tal1nente due. Il primo è di natura es~e 11 z ia J111en t e islopatogenetica: Albot , come abl)ia1110 visto non riconosCB una individu<ilità 11101}ria ai diver si aspetti istologici ai quali ora à l>])ian10 acce11nato e ritiene ch e tutte le for111 e di epat ite croni ca tossi infettiva e retjculoendoteliale abbia n o com e termine ultimo di evoluzion e le car a tteristich e istologich e della cirrosi a nulare. D 'An1ato muove riserve circa la pos:;ib·il i tà di a 1nmettere il terzo tipo· di Cesa Bianc h 1 corlte J. sè s tantie, tendendo a considerare le alterazion i del r eticulo endotelio come una r ea zio ne general e e varia di tutte le cirrosi. P ei'ere, pure accennando alle fo-rme. r eticulo endoteliosich e, sembra limitarne la portata non cosliluendon e un gruppo a sè e riten endo ch e Jlarle notevole delle cirrosi ip-ertrofiche e pler1om egalich e n0n abbianJ ragione di essere con siderate separatamente dalle altre cirrosi. Ed ecco lo spunto d el] 'altra question e con l ro versa: ammessa l 'esistenza delle r eti culo e ncloteliosi emolitich e come origine di stati cirr olici, quali sono i ]imiti da assegnare a queste formo nel camp<> g enerale delle cirrosi P A proposito di tutte queste varietà di vedut e. di c lassificazione, è da tener presente ch e due "ono i punti di O·s servazione dai quali si dipartono le diverse tendenze: il punto di osservazione necropsica e il punto di osservazione cli• n1ca. L ' osservazione necropsicn, anche se in taluni cé> si che giungono a morte prematuram ente per a ffezioni intercorrenti offre la .p o sibi]ità di 1

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SEZIONE PRATICA

·tu~iare stadi intermedi d cl processo cirrotico,

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è rivolta sopratutto agli stadi inoltrati o finali della malattia , nei quali molto spesso è lecito

ritenere che la espressione morfologica pura del processo iniziale ia ai1data lJerduta per lo immancabile istituirsi di alterazioni multiple connesse a leggi istopato lo·g ich e locali più o· m eno comuni a tutte le for111·e, cosicch è le Lante varietà clinich e di ep,atili e cirrosi t endono a converger e verso pochi aspelti istolog·ici te1~minali e secondo Albot , verso un unico ~.spetto . ~ evidente che, da coloro ch·e studiano da un tale punto di osservazione , si professino l~ te ndenze verso l 'oligomorfismo o senz ·altro ver so l'unitarismo anaton1ico delle cirrosi. L 'osservazione clini'c a offre dir·ettamente lo studio dei vari caratteri etiologi ci, dei vari decorsi, delle varie sindromi , d ei vari tipi dei disordini funzionali d el fegato e del reticulo endotelio, e talvolta .può offrire lo studio d ell 'esperimento terapeutico d ella splenectomia. La <JSServazione clinica, associata eventualmente al controllo bio.p sico, fornisce la testimo·n ianza di C(ln1p1.essi _lJatologici s voltisi in vita , più vari e diversi di qu.anto non siano i quadri istologici Lern1inali. È da qu·e sto punto di vi sta ch e si dipartono le princip,a li tende11 ze alle disti11zioni e al polin1orfismo. Da ciò scaturisce la opportunità ch e le linee divisorie nel ca1npo d elle cirrobi ed epatiti , per sfuggire n·ell 'uno o n ell 'altro senso agli errori derivanti da osservazioni unilaterali , debbano essere segnate da uno studio completo di accurata e &istematica co.J:laborazion,e· clinica -ed anatomica. La clir1ica, provvista a 11ch e di un adeguato corredo di ri.cer cl1e ui . testi fun ziona li d el fegato, sul ricambio en1oglobinico, sui repe1ti ematologici, assiduamen t.e sag·g iati in ogni periodo della n1a1attj a: offrirà, documenlazion-e im.p ortantissiro.a sui processi svoltisi in vita, atta a integrar e e chiarire gli aspetti 11.nrlologici ..:J1e l 'a11atomia p at ologica n ecropsica ed eventualm·ente b·i opsi'ca co n l 'ai uto dF tecnich e istologich e co111plele n1ette.rà in evidenza . E poich è uno tudio esauri e11te s u di' u11 tale binario clinico-fisiopa tologico e a11atomico tut tora manca o è sta to appena avviato , non ancora è possibile ri811onder e ch e in modo d el tutto parziale e provvisori o a lle due questioni controverse, alle quali ahbian10 in precedenza accennato. Si può asserire che la tende11za all ' u11itarisn10 anatomi.co non risulta accettata dalla nJaggioranza d·egli autori, e se ppure i re11erti istologici t ern1inali di m oltissim e cirrosi in sc-,nso lato , si avvic inano nlolto o coi'n cidono con quello della cirro i comune, })Ossona os&,rvarsi altri tipi di reperti , i quali , anch e se si volesse accettare l 'opinione di Albot di una i1111nancabile evoluzione ver o ]a forma anuJare, non posso-n o venire considerati · troppo rigidamente dal punto di vi ta d el loro ultimo possibi1e divenire, ta nto più r l1 e, 0111e abhian10 1

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IL POLH.; I,I NJ CO n

vi. to, l 'idenlificazio11e i)r ecisa di ogni forn1a di cirrosi non l)UÒ e. ser e affidata a lla esclusiva osserv.a zione anaton10 istolo,g·ica. Quanto poi alle r eticulo endot eliosi emolitiche di Cesa Bjar1cl1i , i quadri anat omo clinici tracciati u di u11a casistica personale dell ' illustre autore, rapprese11tano en tità m orb ose deg11'e di e·s ser e con si derate in un g ruppo speciale; circa i)erò la e ·te nsione di questo grupj)O non po siamo ritenere .a11cora per din1ostralo che tutte le cirrosi s1Jlen o111egalich e debbano farvi parte. Ciò p er ch è, sta nd') alle descrizioni lino ad ora esistenti in letter atura, n on in tutte le cirrosi Sì)Jer1on1eg.alich e risulta dimostrala la jperon1olisi, perch·è g·li studi sulla pa logenesi d ell 'ittero in talune di quest e forn1 e, eseguili d alla scuola di 1\.1icl1eli , te11dono ad attribuire prepo11dera11le in1porta11za alla i)atoge11esi epatica, perch è tra le cirrosi sple11orrtegaliche va te11uLa pr e e11te, come fr.a poco ' redre1110, la esi: lcr1za di for111e ch e a n atomicamen te e clinica111e111e potrebb·e ro ,q u.alificarsi come n1iste o inLer1nedie fra le cirrosi comuni e le r eticulo-endoteliosi e111olit icl1e. Devesi ancor.a da un punto di vista ge11erale tener conto d·ella difficoltà di delimitar e la pa lolog·ia del reticulo-endotelio da quella dei connettivi e i)aren chin1i, non solo nelle cir r osi epatich e, n1a ancl1e in n1olti altri processi morbosi di altri organi e sis len1i . f{i1n1a11dando quindi a ull eriori studi da pereorrersi con metodo anaton1oclinico e aurie11te la soluzione definitiva e completa dei pr ohlen1i suaccennati ricapitol er emo ora nei lor o punti più salienti i p rincipali quadri an.ato1110 clinici delle cirrosi in generale ed in particolare d ell e cirrosi con splenom egalia , co11 i rjsultati o l Le11 uti con la splenectomia nelle varie forme i Lello quali es a ven11 e sperim·enta1 a. Ciò allo scopo di orie11tare la niente del pratico nel d edalo delle i1un1erose for111e descritte e varian te11 tc qualifica le, e sopratutto allo scopo di rr1uover e qualcl1e consìderazione finale sinte1ica sulla i)atologia e terapia di queste affe. . z1o n i. 1

* ** La cirrosi di l\1orgagni-Laennec è l'unica cir10 i l1niversaln1ente r iconosciuta come tal·e : essa è a tutti nota n el su o paradign1a anatomo clinico e corrispo11de al pro Lotipo del primo g ruppo delle classificazioni di Pepere e di Cesa Bia11cl1i. Tre i)unti tuttavia n1eritano di essere chia riti , i11 qu.a nto rappresentano i t ermini di Ct)JltaLto con le altre forme .più o meno discu sse di cirrosi e i pu11ti di attacco delle più importa nti conLrover$ie : e si sono l 'ittero, l 'epatoOl•eg·al ia, e la &plenomegalia . f,'iltero J)iÙ o 111eno latente con indice biliare plasn1alico l) ÌÙ o n1e110 elevato , è presso<11è abitual e in que la n1.a lattia; esso si ritiene principaln1e11te in r ap·p orto alle alterazioni epileliali detern1inanti comunicazioni tra i capi'llnri biliari e sanguigni pericellulari. Poussées di .accentuazione di questo ittero, ch e un tem-

po ::;i ritenevano quasi sempre ri,p·o rtabili a processi flogistici delle vie biliari, oggi si te11de sp esso ad attribuirle a poussées di atrofia parenchimale. Mi è capitato varie volte di osser"are e controllare anatomicamente questi episodi morbosi, ch e io chiamerei' crisi epatoliticJi e; essi si svolgono sporadicamente e in modo ricorre11te, si possono accompagnare a p·e riodi febbrili , ad accentuazione della tendenza emorr.agica delle mucose, ad accentuazio·n e o compvrsa dell 'ascite oltre che ad a ccentuazione dell'ittero. Essi possono intervenire oltre ch e nellE cirrosi di Laennec in molti altri tipi di cirrosi, rr1a p ecialmente in ca i o sladi con ipertro11a del fegato. Talora il succedersi a più o meno b·r ev e o lur1ga scaden za di qu esti ~sodi , con curva febbrile ondulante, specialmente nei periodi i11olt.ra ti della rnalattia , assume importa n z.a decisiva verso l 'epilogo finale, caratterizzato dalla tn sufficienza epatica. Se il fegat o era gros o e palpabile, può rimaner e inalterato Itella sua gr andezza, opp·u re con il ripetersi di tal.i crisi ~patoliti cl1e, può andare riducendosi e volgere all 'atrofia. Ciò dipende dalle possibilità r igenerative dell'organo, le quali fatal n1'ente 1endono ad esaurirsi col progredire ed este11dersi del processo cirrotico. 'i deve dunque distinguere n elle cirrosi in genera]e un 'a trofia epiteliale lenta, gra dual e alla ql1al e corrisp·o nde un decorso unifor111en1e11 te le11to e 1>rogressivo, e una eventuale atrofia a crisi epatolili·cl1e, più o i11c110 sporadich e o ricorr·enti , ch e possono assumere parte in1portante n el d ecorso morb oso; j l lie,,e ittero clinico o l 'ittero soltanto latent e abituale è indice della prima; le poussées di ittero clinico p iù o meno inten so sono spesso indice della seconda. Queste crisi e patolitich e rappresentano punti di contatto con le atrofie uba.cute del fegato , con certe speciali forme di epatite descritte da l ighetti Galvagni' Mazzetti e co·n l 'altro sp eciale ti,p o ana tomo clinico di atrofia sub·a cuta d escrit t.o da Anton·elli; ·q uesti i;unti di contatto si pres ter ebbero a i1nportanti con sidera zioni , ri elle quali tuttavia, n ei ristretti limiti di questa conferenza nol1 possiamo entrar e. Illustrato in qu·esto modo il più importante con1plesso patogen eti.c o dell 'ittero n ella cirrosi volgare e in altre cirrosi , si d omanda se il fattore emolitico possa intervenire an ch' esso 1tella patogenesi dell 'ittero della cirrosi volgar e. Pato.Jogi del ~egato dell 'autorità di Eppinger e di Fiessinger lo a n1n1ettono senz 'altro. a n zi ,~~ iessinger parla di episodi di itterizia con a~minuzione di resistenza glob ulare, r eliculocilosi , autoagglutinazione delle emazie. Se i casi ai quali allude quest'ultin10 autore eran o vere cirrosi di' Morgagi1i-Laennec, questi fatti dimostrer ebbero che, se esistono reticulo endoteliosi e molitich e primitive, dalle quali si s,·iluppano processi e;patici c ronici ravvicin,ar1ili alle cirrosi, anche in cirrosi genuine del fegato possono intervenire processi ipere1noli· 1

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lici, e che quindi , anch e se i11 questi ultin1i casi no11 risulta con precisione stabilito il n1ecc~ nismo e la sed e della iperemolisi , non ir1ancano tratti di u11ione r eciproci tra le cirrosi \ ere e le i eti culo endoteliosi emolitj cl1e. Ciò i)re1)ara neJ1a n1ente il concetto di forn1e in l(·rm edie o miste della cui possibile esi t enzri a bbiamo poc 'anzi acc.ennato e torn er emo a pE•rlare. Circa la e1>a lo111egalia i1ella c irrosi <li Lae11n ec, la maggiora11za d egli autori t end e ad a111n-Jelter c tanto la p os.sibilità di un lJrin10 sta dio ii)erlrofico, quanto la esistenza di u11a forrn a i.pertrofica dur.a tura. Circa la s1Jle11on1egalia, fìno a ch e g rado il Lu111ore di 111ilza è osservabile n ella cirro i di Lnennec? 'eco,n do Je recenti sta tistich e di R eita110, Lral le i1 el servizio di settoralo di 1\1i1ano, u 230 ca. i d ei quali 134 con alr oOa del feg&lo, ri 5ullereb·b e la splenomegalia, cioè una n1ilza ~ u1Jeriore a g rammi 500, nel 15-16 ~o ta11 lo d(\i casi a fegato atrofico quanto di quelJ i a Jega lo di peso nor111ale o su1)eriore a] 11or111ale Ai1 che se si volesse pensar,e cl1e ii1 que~le s lal isti cl1e a i1a L0111ich e, u scite da così autorevole scuola, per difetto di daLi cl i11i ci o J>e::r quals ias i altro errore ineTen te a tutte le g rauùi :; Lai is ticJ1e, risultino co1nprese forme 1 0 11 coi lCJden Li con la cirrosi com un e, cr edo si 11osf'a declurre senza ti111ore di iJ1 1prude11za e fi11 0 a i)rova contraria, ch e seppure la cli11ica di1110 lra cl1e splenomegalie pronunciate 11 011 :-:r1110 lH'OJJrio d elle cirrosi di Morgagr1i-Laennec, ~1;ec iaJ111 e11 L e del le atrofich €, splenon1egR11e di g rado cospicuo , superiori a due \'Olte il IJeso 11or11rctlr drJ 1'orga110, non posson o essere esclu :"e anch è i11 tali affezioni. t' ciò ~c 1 1tbra risultare logico ancl1e da altri J u11Li cli vista: se· a l lato d ella ·Cirros i atrofi ca, })er u11 i)roce so ad essa con sen sua le, può svi 1u µ1>ar s i tiell a m il za llna scler osi pulpare a pt111 I o di vurl c11za da una iperplasia degli el e111e11L1 Ìtilioc iLari, è b en verosimile imn1agi11.are clic, i11 Lalu11e forn1e e in taluni soggetti, qucs l a r eal io11e po sa a...,sumere pro,p·orzioni !Jiù ~JJÌc~a te, con tumefaz ioni spl enich e tali da 11011 uil ferire di troppo, almeno vol.umetricamente, cla ~J:.>l en on1egali e di altri proces i ci rrotici pilì o ine110 di' crsi dalla cirrosi di ~1orgagni­ I.11e11nec . En lrando or a a parlar e d elle cirro ì sple110111cg·a licl1e , per quel lo cl1e abbiamo ora detto circa la possibile splenon1eg~alia e g li al I ri possibili sinto n1i i1elle cirrosi comuni , si comjJrende senz'altro quanto risulti diffici] e ~ t abi­ lire dove inizino le une e finiscano le altre. Senza P'Oter dire nulla di p,r ecis.o su ql1est o _punto, Len endo prese11ti g li scopi di c111esta co11fer enza , tra i quali quello di ]stradare i l n1edico pratico n·el riconoscimento delle varie rorn1e di cirrosi e epatite con p len omegalia, j 1C'lS er en10 que t e in rapida rassecrna rago-ruppandole econdo divi ioni cliniche schen1ati1

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SEZI ONE PRATICA

ch e, a d uso prevale11te111ente didattico, in un quadro di.ag·nostico differenziale . Avvertiamo ch e 1a d enon1inazion e <li cirrosi epaLo splen omegalich e, da n1olti adoj.;erata come sinonima di cirrosi spleno111egaliche, è da evi tare p er possibili confusioni, in qua11tochè, se realmente la sple110111egalia si accon1p.a gna quasi sempre ad epat omegalia, è tut t 'a ltro che raro osservare n egli stadi a,·anzati del inale il passaggio ,a.Il 'atrofia del fegaLo. Ra.g·grupper emo du11que le varie forrr1e di cirrosi ed ep13.titi con spleno111egaiia, qua li r isultano d escTitte e interpretate dai risp ettivi autori , i11 cinque divisi oni con1e segue : I ) forme

con, spEenomegabia s:e.nza ittero e senza co·siant.e 1narcata. anemia; 2) fo,rm1e co,n splenomegalia. e aineni ia rio1i e1nolitica; 3) forme con splenomega.iiia , con, a111eniia, ittero o con e1J1trambi i. si1ntomi di origi11e p;·eva.lenteme.·: te eniolitica,. . !) fo1me con sp le1iomega,llia, ittero ed eventua.li altri sintomi di o·rigine prevale11iemente e7Jatica; 5) forme. con spleno1negalia con ittero. ed eventuali altri sinto•m i di origine epatica ed· e.m,olitiaci insieme . I caratteri di queste divi-. 1

' ioni si riferiscono a i)eriodi n o11 troppo inoltrati d elle varie forn1e , n ei qL1ali' è quasi in1-, 1nancab·i le l 'insor genza d ell 'it tero di a ltri' sjll~ tomi di origine e1)atica.

1) _L\.l le forn1e con s1p.Jeno111egali a senza ittero e senza a 11en1ia costa11te e inarcata a pj )art en gono due tipi: a.) l a for1na descrilla n el 193 ! da Abrami sotto il no1ne di cirrosi ipertrofica a ·~ itte­ t ica di origin e splenica. Et iolog·ia indeter111i 11ata, indi.pende11t e da alcoolisn10 , lue, tubercolosi; pre·,;alenza ·nel sesso i11a ·cl1ile , e, a dj fferenza della malat lia di Ban ti , nella seconda n1e tà della vi La. 011 pro ata una fase iniziale di spleno111egal j,a i)ura. l\filza notevoln1e11t e o f(1rten1ente ir1gr ancli la con fibroadcn i.a e ir~ er­ plasia d elle ,oe ll ule r eticolari cl ella i)o]pa roti~.a , c.lil at azione dei seni con cortgestione , incostanti a lt erazioni flebit.icl te clella ve·J.a sple11ica, no11 risultano constatu ti se1g11 i di aun1e11tata en10Ji~ i. A differe11za della i11ala ttia cli Banti fegato in p·rog·res~iyo aun1en to cli YO lu111e fino aìJa flne de lla 111alattia, j lolog ican1 en te sclerosi anular e i)eriportale, j.pertro l'ia 11odulare. A differenza anco ra della n1alattia di Ba11ti. inco:--lanza di anc111ia ntarcala e te11denza a polinucleosi ; a differenza delle indron1i en1oliti'ch e rt'~i slenza g lobulare e r el iculoci li nor111a]i ; a di ffrren Ul della cirrosi 'o Igare erin e111ia 11or 1nale. Durata ±-5 anni o più. C:ri ... i epa talgicl1e, e 1r~orragie in lesti Il ali La I ora i1111)e: n e11 ti , non seg11 i di e1110.g·e11ia. Nell 'ull i1no lJe riodo e' e11 tu aie asci Le a11cJ1e Yolun1i11osa , e1tza no1 evole reti culo ' 'enoso. La splenector11ia eseg·t1ita anclie in fase ascitica diede in 4 ca i opera1 i intenso 111iglioran1ent o di t ulta la sindron1e e particolr: rn1ente: n1igli orame11to fino alla scompar!'é\ <.lt ll ·a~c il e, scon1µarsa dell 'en1orrag·ie e ridt11, ion ~ di volu111e tlel fegato fi110 a lle norn1ali


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lANNo XLIII, NuM. 31]

« IL P OLI CLINICO »

pror,or.~ioni, cessazione dei sinton1i sub1 i etti,ri , riJJl'e~a del] 'attività lavorativa da parte dei pa-

zie11t.i. Caroli e Cop,po n ella clinica di Carnot t l:l~:r.) conferm ano questi risultati. b) Le cirrosi splenomeg·aliche anitteriche studiate d.alla scuola di Torino. Etiologia muta 01)pure con lue u alcoolismo. 1F .e gato g rande o atrofico co11 fini granulazioni , reperto istologico del tipo cirrosi anulare. Ascite in costante , decorso lento. on risultano siano stati eseg uiti tentativi di splen ecto.m ia. 1

2) Alla seconda divisi'one di forme con

SJ,l·eno,m egalia e a11en1 ia a11emolitica appartengono: a) le forn1e ricordate nei precedenti paragrafi, quand o p·eT la presenza di una mar· cata ai1.e n1ia ane111olitica \no n rientrano più nello sch ema della precedente divisione. b) la cirrosi bantiana con i suoi stadi di s'riluppo a tutti' no·t i e coi car.atteri differenziali rispetto .a lla sindro·m e di Ab rami già riassun l i. l{ispetto al le si11dromi descritte da Eppi"11ger e da Cesa Bianchi i disting·ue per la n1ancanza di sintomi clin ici e anatomici di iperen1olisi. La splen·ectomia ha in questa sin dro111e la sua più tipica applic,azion·e. Buoni r ist1ltali so110 nlenzion.a ti' an ch e in fase ascitica; 1

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3) Alla terLa division·e di forn1e con sp.Je-

l11)n1egal ia , anet11 ia e ittero di origine emolitica , ai quali sinlomi n ei perio.di av.a n zati si ~g·giungo110 i seg·ni di insufficienza epatica con1preso l ' ittero , apparten gono varie form e descritte da Eppinger, e quelle descritte d:i r:esa Bianchi , qt1e te ultime otto il nome di reLic ulo endoteliosi emolitiche. a) Il tipo Eppinger con anemia più o n1e no precoc·e o t ardi·va , eritrobl astosi , urobilinuria , plen omegalia pronunciat.a senza tendenza .a ll 'ascite, ittero lieve· o assente. Milza co11 fibroadenia preval ente o esclusiva d alla polpa r ossa , emosiderosi d·elle cellule b·a stonifor111i e delle cellule dei: cordo·n i di Billroth , fegato con cirrosi del tipo anular e, cellule di K upfer caricl10 di pigmento ferrico ·e di r esidui di globuli rossi'. Midollo osseo eritroblasti co. b) Il tipo Eppinger con ittero, anemia di liev·e grado o di grado più eleva to a seconda dei perio~i della inalattia, anisocitosi e poli cromatofìl1a, aun1ento della sterco.b ilina e d el1·urobilina , evenluali emorragie gastro intestir·ali , cr isi epatalgiche o vescicolari , plurito cuta11eo, fegato ing randito o·p pure specialmente r;.ei pe riodi inoltrati della malatt ia , atrofico , con scl.e rosi periportale, cellule stellate carich-e di e111osiderina colorabile col metodo di Turnbull. 'p lenomegalia rnedioc re o intensa con fibroad enia meno regolare che nella malattia di Banti e non a·d inizio dai folli coli , ampio sviluppo dei seni , processi endoarteritici e fo-

colai emorrag ici con pronunciata r eazione d el fierro. Ascite a ss~ nte o tardiva, lunga durata della malattia. Osservazioni di Epping·er, Ber esow, e Brandeberg tendono -a dimo Lrare vere resurrezior1i cto1Jo la splen ectomia con scon1p or sa dell 'ittero, del prurito, diminuzio11e d el volume d·el fegato·. e) Il tipo Cesa Bianchi ch e aJmeno cli11]camente, molto si avvicina a l precedente, .f'on anemia emolitica ed eventualmente itter o della stessa natura . Esso colpisce i sogo-ett j g iov.ani o di m edia età, sp1esso con tare costituzion a li evidenti e senza cause esogene·. L 'anen1i.a in principio lieve , aumenta nei periodi ii1oltrati , r esiste11za globulare normale o di poco diminuiLa, mo.d ica r eticulocitosi e micr ocitosi. Epaton1egalia ch e va riducendosi i1ei periodi inoltrati r.iarallela m ·e nte all 'istaurar si dell 'ascite ch e segna l 'inizio d el periodo finale. J\1i·C·roscopicameute il caratter e fondam entale tlell 'alteraz ion·e epatica è dato da iperplasia deg li endoteli e delle cellu1e stellate, co11 sovracarico di pigmento emosiderini co e di glob·uli rossi . Splenomegaìi!l più o meno accenlua·i a con svilup1Jo de1 seni e delle lacune, sovr accarico di g·lob uli rossi e di p igmento ferrico da parte dei fagociti. Nelle li11fo·g hiandole addominali e per1aorti ch e a p etlo emolinf.a tico. Lung·hissima durala della malattia cl1e I) UÒ pas are per lung·o lempo inosservata . ('esa Bian chi non ritiene a priori indicata la s1Jolen·ectomi.a in queste forme , ch e con s idera corr1e 111alattie si ·t emich e d e] feg ato , n1ilza ed even tualmente delle gh iandole eI11ol infaticl1e . 1

4) Alla quarta di visione di for111e descritte con splel1o.m ·egalia, it11c ro e altri eventuali si11tc>mi di orig ine preva ìentemente epatica , possono annetter si : a) Cirrosi splen omegalich e con ittero, st.udiate dalla scuola di: Torino (Mic}1eli, Pietra , ·e cc.,); anche qui ·e tiolog·ia muta o sp or adicam1ente alcoolismo e lue. 1F egato coi caratteri d ella cirrosi anulare, ing randito o, spec jalmente nei periodi avan zati , a trofico, asciLe i1on costant e. D ecor so lento o lentissimo . b) La coSIÌ d etta e t anto discussa c irro;: , i di Hanot-Kretz, negat a da Ros le e d.a altri autori. In1portanti contributi italiani particolarment:e quelli dj Anton elli, di Fabris, di Condorelli e di Villa, tendono a con fermare J 'individu.alità an.ato1no-clinica di questa malattia , sebb en e essa sia da con siderarsi rariss ima. Villa n e riassume il paradigma n el n1odo ch e segu·e : .d ecor so lento irregolarmente o p eriodican1ente febbrile, anen1i.a mo·d erata, te·n denza .a ll 'emorragie mucose, ittero precoce d.a prima oscilla nte con le rip1~ese febbrili poi permanente. prima colurico solo a periodi, I)Oi d efiniti vamente colurico, feci mai aco1ir 11e; ep&ton1egalia molto rilevante, r egola r e; spleno1n-egalia più o meno rilevante n on obbligatoria secondo vari autori; assenza di ascite o di


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SEZIONE PRATICA

reticulo venoso, funzionalità epatica, a parte 1'il Lero, buon a per . Iungo tempo; assenza di sj11tomi di infezio11e biliare; non documentata iperemolisi, i11orLe in genere per malattia intercorre11te. Anatomicame.nte norm.a lità delle vie biliari, fegato liscio , istologicame11te corrispo11dente al secondo g·ruppo di Pepere e di C:esa Bia11chi, con infiltrazione parvicellulare e C<>n11ettivale p eriacinosa, intraacinos.a e p.ericellulare , sc11za i)erverti111ento dell'architettura d ell 'or.ga110, l)ign1ento biliare intraoellulare, i.per1)la&ia e i1>ertro,fia cell1:1lare di [fusa, no11 tron1bi biliari, no11 alterazioni dei condot1j biliari intraepatici. Nella milza folli coli linfatici ta lora ipeI'})]a.. ,tici, seni dilatati e congesti , a1111H?11to di f fu o del reticolo collageno, cordo11i ispessiti p er iperplasia delle ·oellule proJJri e. o n seg· ni di iper emolisi sia n el fe§ato ch e n e lla n1i1 7n. L'influenza t erapentica dell a S]Jl en ccto111ia è contradittoria: buo11a secondo E1)ping·er sp ec ial111 ente n·e i riguardi dell'ittero , sca r sa o 11L1lla secondo i risultati descritt i in IG casi operati n ella clinica di Maya . E proba Lile ch P questa cliver sità di risultati sia in rapl)Orto con la cliversità d elle form e oper at e e Jlo n ri.g-or of-:.an1 entc classificate . e) Le varie osservazioni di epatiti cr oniche clescritle con ittero e con spl enomeg·alia per i11fezioni cr o11ich e delle vie biliari. Epatocola11giti croni ch e o lente sost enute dall o ;' l1 e1Jtorocco \Ìridan s o da gern1i ::;conosciuti (Naun yn , Bitlorf, d 'Antona, Greppi), epatocolang io-colecii s Liti i11 rap])Orto ad infezioni cro11ic h c t1 011 l)Urltl ent c della cjstifellea e Yi e bili ~ ri 1)e rvie (Moracchini) o p,a rzialmente ostruit e (M r 11i); clini'camente quest e form e potrebber o confo11der si con la sindrome di Hanot o con {1uclle cli E1)1)in ger e di Cesa Bianchi. Ma si cn.ra t terri z7,a110 p er i~ tipo e(patico d el}'ittero co n urohilin11ria intensa e coluria, presenza di l'f azio n e diazoj ca cliretta n el san g u e, non aun1e11to del ri·cambio en1oglobini co , nou an erni a n è r eli c ulocitosi rilevanti, al lato di prove e p~l o fun7ion ali positive; manifestazior1i e,·entu ali colecis tiLicl1e intercorrenti , r eperto infi a111n1atorio e batterico nella bile estratta con sondaggio duodenale. Istologicamente si nota il tipo delle cosi d ette cirrosi epatitiche di Pepf're, con r e perti pericolangitici ,e colangitici ; ne] ia milza iperplasia della p·o lpa rossa, seni più o 1neno congesti , a sse·n za di manifesti seg ni di iperemolisi. La s1)Ienectomia in questi casi non risulta praticata: Greppi dal punto di vista dottrina] e nega l'opportunità di tale intervento. La cura di questi casi ta n el sondaggio n1edico e chirurgico delle vje bi'liari e nella asportazione del}'eventuale focolaio i11fettivo originario. ~

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5) Alla quinta divisione comprendente forme con sintomatologia mista e c ioè con ittero ed altri eventuali sintomi di origine epa tica ed emolitica insieme , possono assegnarsi una osservazione di Greppi , descritta con1e

c1)atite ipertrofi ca infettiva co11 splenon1egali '1, ed una n1ia personale osservazione in corso di pubblicazione . Dal punto di vista anaton1ico in ambedue questi casi esistevano re.pie rli n1isti e particolarità d·egne di rilievo che no11 trov.ano riscontro n elle altre forn1e di epatiti o cirrosi con spleno1negalia che siamo andati riferendo. a) Greppi descris~e col non1e di e1Jatite ipertrofie.a jntettiva con si;le11on1eg·alia , u11a sindrome febbrile, ittero-ascitica ad. andamenio piuttosto rapido (inferiore ad u11 a11110) co11 anemia modica e r eticulocitosi, inodi ca leucocitosi, reazion e diazoica nel sangue dirett a e indiretta, urine urobili11urich e e sp es o coluriche, feci talvolta ipocolich e; is tolog ican1eute 11 el feg·at o r ep erto misto di epatite, che in a lcune zone assu111eva a-..1~·e tto a nular e, 1)erico lnngite fibro sa e i11 .. i em e cellule s te1late contenenti abbond.anter11'er1Le globuli r ossi e })igm ento emosid·erinico ; n ella n1ilza asse11za di fibroade11ia, segni di acce11t u at a eritrocateresi con iper,plasia d ella l)ol1)a r ossa e aocumoli di pigmento emosiderinico. Anan111estican1ente n-:-.alaria da lu11go Le111po 1)reg·re a,· pl eurite tuber colare, non lue n·è alcoolj sn10. I11 que ~ t o caso a l lato di un r eperto di }Jericolan git e cror1ica cl1·e abitualmente dovreb1b•e co11ùu rr e a d un a cirrosi epatitica senza alterazioni del disegno lobulare e senza m.a nifestazio11i en1 olitich e, si han no eo-r1i istolog ici a ii.cl1e di cirrosi anulare e sp ecial.mente di iper en1olisi ep atoplenica , in a ccordo al r e1Jerto clinico di ittero t'})a~oge no ed emolitico insiem e . b) Nella n-1ia perso11ale osservazio11e si tra ltl:va di un giovane ci eco per esito di alterazioni oflaln1icl1e compl fs e a cqu isite di ig·nota n atura , con segni di vregr esso rachiti mo e di ipogenitalisn10 , alcooli ta e en za lue dimostrabile . · La 111alattia dalla sua prima constatazione clinica decorse in 15 n1esi e fu caratterizzata da ep atosp1·enomega lia di ,gr ad o 111ediocr e, an e1nia da prima discr et-1 poi J)iù inte11sa , leu copenia co11 Jinfon1onocitosi. relativa, discr eta r etic ulocilosi , resistenza globulare lieve111ente di111inuit a , itLero con reazion e diazoica ritard.ata diretta n eltan1ente positiva , r eazione indiretta inten sarnente positi'va, urobilinuria e spe so coluria. l!.,eci talvolta con alto co11t enuto di -ter cobilina. Ascite abbonda11te p er tutt o il d ecorso della malattia ch e richiese oltre 30 parace11tesi con votamenti fino a 13' litri p er volta, r eticulo venoso , tendenza .a ll 'en1 orragie cuta11ee. tton emorragie ga stro i11testinali . cur,·a g 1ice1nica di.mostrante fi11 da principio un eYi cle11te deficil epatico ins ien1e alla 1)ro,·a della e1noclasi:a digestiva. F ebbre anch e elevat a a periodi ricorrenti. Nell'ultima parte. d ella 1naJnttia, progr essiva din1inuzione del ' rolun1e del fegat o. Anatomi camente fegato din1inuito di peso, di colorito verdastro con superficie a fi11i gra11u1azioni , vie biliari norn1ali , bile della ristifcllea 1nolto densa con con cr ezio ni pigmentarie. presenza nel m esenterio e intor no a ll a aorta 1

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« IL POLI CLINICO »

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addominale di an1n1assi g hiandolari di aspetto e colorito simile a quello d·ella i11ilza; i11ilza di grammi 530. I stologicamente n el fegato reperto di cirrosi anula:re a p1iccoli nodi con gravi alterazioni Dtro fiche epato cellulari, scarsi depositi di emosiderina n el connettivo, non i p·erplasia , n è altre speciali alterazioni delle cellule· st ellate; Il.ella milza t ratt i di' sclerosi pulpare, ma sopraLuLLo reperto spiocra tam,ente e intensan1e11te e-molitico con con gestion e estrava.sale, erit rof.a g·ocitosi · inten sa da parte dell e cellule della p.ol;pa , ma con scarso c ontenuto en1osicl eri11ico; n ell e gl1iandole emolinfaticl1e 11etta struttura ·en1olitica con ·e ritrofagocitosi i11ten sa , J1 el 111i dolio osseo anch e n elle diafisi delle os a lun gl1e, r eperto eritro·b lastico assai spiccato. L 'importanza del caso sta n ei caratteri misti d ella sindrome epatica ecl en1olitica , n ella e tiologia mis La con alcoolismo e con tare costiluzio11a li, e n ei caratteri anaton1ici ch e di1110strano una cirrosi anulare senza seg·11i di iperplasia e di eritrocater esi d elle cellule stellate, al lJ.to di una n1ilza tipicam ente en1olitica e d! una intensa iper p lasia d elle ghiandole emolinfatich e, dimos tranti an ch 'esse una eritrocater e·si spi ccata. Particolarn1ente importante da l p unto di vista clinico anch e la lunga durata dell.a fase ascitica , d el tutto inabitu ale d(·lle comuni cirrosi , n onostante l 'ab·b ondanza e la tenden za a riprodursi d el \1 er sam cnto ad dominale e quindi le num·er osissime e copiose par.acer1tesi. 1

Co:::;1ì ricordati i principali elem enti an ato1noclinici delle p·i ù importanti form e di cirrosi epatich e in gen er e e di cirrosi con splenomeg~a lia in sp ecie, quali conoetti sintetici è lecito 1iéJssumer e e de un1·er e n ei riguar cli d ella 1oro pa tologia?; quali corollari da questi' è lecito d edurre dal punto di vista ter apeutico, so1Jratutto IJer l 'a-pplicabili tà della splen ecto111ia ~ La etiologia delle cirrosi e d .epatiti cron ich e d i.µe11cle da fattori tossi-infettivi e cla fa1 tori individuali. P·er quanto sia difficile scjnder e l 'i11fluenza di questi due gruppi etiol ogici, si può dire ch e i fa ttori tossi infettivi figurano s i>esso n elle cirrosi ol g·ari , d ove 1'al coolism o e secondo alcuni la lue ten gono i posti p,i ù i111portanti , e n elle epatiti o cirrosi epatitich e cli P eper e : n e·l la n1alattia di Hanot infatti , la lue sembra dover si riten er e di fonda m ental e i1n portanza , seppure non esclusiva , e n elle cirr osi biliari propriam ente d ette son o· in gioco i11 fez i on i cr onicl1e epato-colan o·itich e. I fa ttori individuali dominano }'.etiologia d elle r eticuloe11dotelio i emoliticl1e di Cesa Bianchi , m alattie p r e' a ]entem ente d ella giovan e età in sogg~tti co11 tar e costituzionali s,pes o b en e apprezzabili, e rappire ... entano un substra to etiologico comune a d altre affezioni emolitiche. L ' i11fl u0n za di qu esti gruppi di fatt ori è ri' olta dunque p r eYal enten1e11te a qu est o o

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quel les uto d ell 'org·ano epatico, in linea ge1Lerale tutta via, no11 si Lratta quasi inai di azio11 i as olutamenle elettive. Negli sladi i)iù avanz.a ti i:>oi le alterazioni sono quasi sempre m11ltip1le con1ples&e ·e la con1p·r o1nissione pare11cl1in1ale più o m eno spiccala non m .a n.ca mai; c iò ch·e corrisponde alla clinica , la quale din1ostra ch e l 'insuffi cienza B1p1a tica è generalni ente I 'ultima sce11a di tutte le forn1e di cirrosi ·ed ep·a ti ti cronicl1 e. Abbiamo d etto in precedenza a pro i i osi to clell·e ~1ltera z ioni parenc,h imali delle cirrosi, d elJ e· crisi epatol itiche, più o meno ricorrenti, caratterizzate da quadri clinici abbastanza rte tti ·e ch e co11 frequenza possono presentarsi i11 gran parte dell e affezioni i11 i)arola. Circa 1 orig·i11e di queste crisi è difficile s tabilire qua11t a parte sp etti ai veleni ch e d eterminar or1 o la n1alattia fondam entale e quarta ad azioni ·etiologich·e o meccanisrni patog·enetici agenti in via secondaria sul fegato leso, diver t1t o più vulnerabil e e forse senz' altro allerg ico risp etto ad ·elem enti mal precisabili . Co1nu11que i verifichi l.a comipromi iorte JJar e11chin1al e, ch e cioè essa avvenga gradualn1en te e le11tam ente o ch e a questo a11damento si ag·giung ano p ou sées subacute, è certo ch e la dt1rata e il decor o d ei i)rocessi cirrotici sono sotto il dominio d el bilan cio anaton10-funzio11ale clel p·aren cl1in1.a, n el quale .a l cumulo d elle poten ze distrutti\'e la 11atura opp on e le pote11 ze rigen er ative ed Ì})er lr ofi zzanti , de!=' tj nat e . . .' .' a esaur1rs1 empre p1u, qu.a nto p1u estesante11te co l i}r ogredire del male, risulLa con1pror11 es a 13 Yitalil à dcl t es uto. Da l punto di vist a anaton1ico 1~int>eressa­ n1e11I o della n1ilz.a , spesso n1anca n el l·e ep·a titi i)ro priamente d ette o cirrosi eip1a titi ch e di P ep er &; n elle ci'rrosi volg·ari si può andare da n1ilze piccole con scar se a] terazioni istolog ie.be a di cr eti tumori di milza , sen za a ffatto escluder e con1e si è vis to , spl·enomeg.a lie di g rado cospicu o; n elle c.i1Tosi spl enomeg.a lic1l1e I 'inter essam e nto è sempre assai cospicuo o senz 'altro inten so. E l 'inter·essam·ento splenico qu<llltitativam ente, cioè volumetrican1 ente, così ' rarjab1il e n elle varie cirrosi ed epia titi , è quasi sc:m pr e rappresentato dagli si essi tipi di lesio11i elen1entari , fibroadenia più o m eno spicc,a ta variam ente di stribuita , ,e r eazione ipe!ìp1lastica d egli elen1enti i ... tiocitari , ch e si ~\rol ge sec ondo due direzioni anatomo-istolo.g ich e : ]a sclerosi i)ulp.ar e e la -eritrocat.er esi attiva. Qua11t o a lla milza bantiana, è noto che sotto il nome di sindrome di Banti sono stati decritli casi di epatiti m etaspilenomegalich e guarite o fortem e nte mig liorate dopo, splenectom ia ; i r ep erti istologici della milza, corrispondono in preval en za o a quello di una milza emolitica o a quello di alterazioni scJerofibroadeni ch e. le quali ultime, secondo la moderna t endenza , condivisa anch e da taluni alIie,1i di I.Santi , n on presenter ebbero sosta11zia li differ en ze rispetto alla n1ilza d ella m.agg ioran1

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SEZI ONE PRAT I CA

za d elle c irrosi. Nel prin10 caso s i tratter ebbe cornplessi si11dromici mis ti di an em.ia " di itdi a11en1ie o itterizie emoliticì1·e riportabili a ll e ter o en1olitico, con ittero e altre turbe epator eliculo-endot eliosi .emolitiche di Cesa Ban cl1i , funzionali , come n el caso da m e osservato. 1Lel secondo caso s i tratter ebbe della mala t t ia di Il d·e cor so di quest e forn1e p eci.ali e talvolta Banti J)ropriamente d·etta; n ell 'u110 e 11ell 'altro miste è in gen er e più lungo d:elle cirrosi ala differ e nza sostanziale rispetto alle co ì d ette lrofi cl1e, p iù breve delle r e ticuloendoteliosi cirro i splen on1egalich e sta n,el fat to cl1e il pro- emolit ich e. ce-sso epa lolien ale, invece di iniziar-e con te1nLe cirrosi splen o·n1eg·ali ch e dunque intese n el pora11ea1nente nella milza e n el fegato, inte- sC'n so gen erale e letterale dell 'espressione, posr es a prin1itivam ente e prevalentem ente la 1n ilsono essere rìguarda Le come un complesso di za, la quale influisce , almeno per gra n p arte, e11tità anatomo-clinich e ch e ad un lato contiene ·sull a g·en esi d el processo ·epatico c linicam ente il tipo b en d e.finito da Cesa Bianchi delle r etisu ccessivo. H o d·et t o influisoe in g r an parte, culo endoteliosi emolitich e di'f fuse, agli altri lati p oic l1è ·è c ita to qualch e caso CY.l eil) di splen oform e ch e si avvicina n o1.e sfun1ano· v er so i tipi ruegalia isola ta n el quale l 'inter vento oper aticlassici di cirrosi, al centro forme spec iali più o V(> 11on scon g iurò una su ccessiva cirrosi, e me no distanti da tutti i tipi , e forme mis te, p er cl1è t alun i autori moderni tra i quali 1Bu- le quali ultime partecipa no simultan eam ente fa110, te11d on o a 1)arlar e di sostan ziali n1ig lio- di •Caratteri d elle r eticuloendote·li osi emolitich e ran1cnti l)Ìuttosto ch e di guarigioni. e di ca ratteri delle comuni cirro i o epatiti. Il Dei due tip i fondamentali di' r eazion e d el re- punto essen ziale ch e disting u e la m aggior an za ticolo-erlcl0 Lel10 sp1enì.co · la scler osi pul i)are e df Ile cirrosi splenomegalich e, è lo speciale inl 'aun1en tata eri Lroc.at er esi , il l)rin10 è qu ello teressan1·ento quantita tivo o qua litativo del r ect1e l) iÙ frequen tem ente si riscontra nel1e cir- ticulo .endotelio sopratutto d·el.la n1ilza , al quar osi ed C'J>aLiti comun i dipendenti d a fattori le spesso, ma non sempre, non corri sponde tossici o i11fet Livi più o n1eno n oti , n1entre il p·er lunghi periodi di tempo un proporzion ato seco ndo con eritrocater esi attiva d ella m il za inter essamen .,o ·ep atoparenchimale . estesa eventua lmente al r eticolo-endot elio d el È evidente che qu·esto complesso di e11tità feg·.a to e ùell·e ghia ndole em olinfatich e è J) I'O- morbos·e n.o·n p uò esser e c·o.n siderato C·O n1e un IJrio delle r cticolo-endot eliosi en10.Jitich e, ch e tutto omogeneo; in esse Ce sa Bianchi h.a L.,odelle cirosi splen om egali·c·h e corrispondon o al la to il nucleo più importante, le reticolo endog :·u1)po i1osogr a ficam ente più n etto ed in1 por- teliosi emoliticl1e primitive; le altre sotto la tl1 nte. gu.ida dello studio a ccurato clinico-fi's iopatoella maggioran za d elle altre forme di c ir- logi1c o e anatomico cui in p r incipio abbia1no rosi ·t>leno111egalich e, secondo l e descrizion i accennato, subiranno sm embra m enti in diree~ist e11L i in let ter atura, posson o aver i fib·r oazioni varie quando si potrà stabilire con p reci(lenia e !;Clcrosi .p ulpare sen za indizi di iperem o- sion e qua li e quante di quest e forme si debba] i~ 1 , c h e cli fferi con o da i' r ep erti delle comuni no ad azioni etiolog ich e e patogenetich e specirrofii ~0 1 0 per l 'inten sità di sviluppo del pr ocjali, quali e quante debbano co n siderarsi cc5so e quindi per l 'ingr andimento d·ell 'or ga- omologh e alle comuni cirrosi e d epatiti con no, 01>pu r e reperti m i ti di fibroadenia, cl er o- speciali r eazioni del r eticulo en.d ot eli'o , domisi pulpare e di aumentata en'loli si con ])r eva- n at1e quest 'ultime, almeno in p arte, da fattori lr uza d cll ' u110 o dell 'altro processo, con even- individuali. E di t ali fattori individua li in quetr al1e cstfln sion e del r eperto ~piere·molitico alle ste sp eciali r eazioni del r eticulo endotelio , non gl1ian<lolc en1olinfa tich e. Talvolta n ella milza solo n elle cirrosi del fegato·, m a an ch e i'n sple(li C' i rr osi spl en om egalich e furono osser vate n om.egalie di altra natura, a m e par e n on si sia rc,ngestion e dei semi , alterazioni vasali arteri oancora tenuto un conto sufficiente. se o ven ose con eventuali em orrag ie; que t e È da ri'c ord.a re la n ot a influen za di fattori allcrazioni secondo taluni autori (Ro sie, Ep- i11·dividuali costituzion ali n elle· sindromi retip ingcr) s tarebber o a i'ndicare il i)unto di azio- culo endoteli.ali em olit ich e in generale ed in ne del velen o cau sale d el p r oce so n1orboso a ltre affezioni d el. sisten1a reticulo endoteliale, l 'influe11za di questi te i fa ttori i11 talu ne os( forn1e .an g ioemoto sich e). · ~ f: rvazioni di cirrosi famigliar e messe in evil\. questi r eperti della milza corrispond o110 den za da lla scu ola di P en de e le tar e costjtun el feg.a Lo cirrosi gene ralmente d el tipo a n ulare o e1)atossico, p·i ù di ra do del tipo epatitico zion ali esisten ti ne l caso di mia osservazione. e J1erfi no epatocol.a ngitico (Greppi), c]inica- P ertanto risulta r agion evole ammettere la possibilità ch e, in t aluni casi , in sieme a fattori n1ente quadri morbosi vari , e t alvolt a m isti , etiologici tossi ci o infettivi t alor a ign oti , talora cl1e si discost a n o di m olto o di p oco sia dai pa lesi ed .eventualm ente coin cid en ti con i coqua dri classici di cirrosi ed e.p•atiti , sia da n1uni fattor i tossici ed infettivi delle a ltre cirqt1ello delle r eticuloendoteliosi emoli ti cl1e. Si rosi', fatt ori etio·l o.g ici individuali possano dPl) UÒ avere a questo prop·o sito rilevante epatospl en o u1 egalia con o sen za em orrag ie gast ro- s1are r eazio ni d el reticulo endotelio quantitatiir1 test inali , possono aggiungersi ' 1olta a , -o]ta vamente e qualitativamente i'nabituali n·elle cirancn1i.a sen za indizi di .em olisi. ittero con a l- rosi con1uni , gen erando quaclri anatomo-c]inici tr i segni di alter ata fun zione epatica, ed ancl1e si ecia li o misti . 1

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Circa la cro11ologia dei ciue processi epa tico e spl.enicc n elle cirrosi ·c o11 sp1e11orr1eg·a11c ab·biamo già accennalo c11e 11ella inagg1ora11za dei casi essi sono ritenu ~ i conten1pora11ei, i11 una minora11za di casi l ' int.eressam e11to plenico clir.icarr1enle prooede quello epatico; la eventualità che il processo epatico preceda e det ermini qu·ello splenico, è poco ammessa dagli autori, Ilonostan te la costatata possibilità di ~pleno­ ntegalia an ch e in processi ch e dovrebbero riten ersi al loro i11izi'o co m e autoct oni de.J fegato , p er esempio in talune epatoco1angiti croniche. L 'influenza d·el processo spl·enico su quello epatico, è dimostrata dall '.a zio11e terapeutica dell a splenectomia nelle sindromi bantiane, e da recenti ricerche sperin1eintali della scuola di Fiessinger. Secondo queste ricerch e anch-e alter.azioni spleniche banali traumatiche determin abili p·er esempio con en ergiche pinzetta ture del! 'organo, m ediante sostanze autolitiche prodottesi n el.I ' organo e .ch e rag·giungono il feg.ato 'P er il tramite portale, possono determinare n el fegato stesso reperti di r eti culosi e di scler o i. Nelle cirrosi spl·enomeg.alich e inoltre la b uona influ·enza della splen ectomia , ch e abbiamo vista decantata da vari autori , anche in casi n ei quali n on risultò un periodo clinico puram·ente splenomegalico, induce a p en sare ch e, sp ecie quando il processo splenico presenti una particola re importanza e indi'vidualità rispetto a quello epatico, il feg·ato non solo si trovi a soggiacere alle cau se etiopatoge·n ·elich e ge nerali r esp on sabili dcl complesso del quadro m orboso, ma anch e a influen ze sp leni ch e secondarie locali ; dond·e la opport11nj tà di ten ere in pratica con sider azio11e il tentativo deIla spl·en ecton1i a i'n c.irrosi splenomegalich e anch e in quei casi ne i quali non risultino i n oti stadi della sindome bantiana • Com e vag liare la Stpeci.ale importan za e indivi'd ualità ùel processo spleI1ico rispetto a quello epatico ? Nelle cirrosi comuni, come abb·i amo visto , 1\on può e eluder i la possibilità di tum efazioni s1)lenich e n otevoli , per contro p os orio a\·ersi, com,e in vari casi citati in letter.atura, e com e n el caso di mia osservazion e, rn11ze em olitich e di volume n on spiccatamente grande; que to ci dice senz'altro ch e la valutazio-n e del processo s.plenico n on può esser e basata esclusivamente sul volun1e, ch e spesso n on ·è tale da im1)or si di per sè solo in quest o sen so ; p·ertanto sarebbe di g rande utilità an ch e dal punto di vista pratico, ·e cioè an ch e da l }}Unto di vista di eventuali tentativi di spJ.en,ectomia , correggere la de ig nazione elastica ed impreci&'\ di epatiti o epatocirrosi splenomegalicl1e, con quelJ.a di epatiti o epa.t oi-cirrosi iperspleTt,opatich.e, e se si vuol e più brevem ente iperspl~nich e. Questa qualifica non deve es ere intesa com e u ria pos ibile allusione a disordini fun zion ali della mil za più o m en o mal preci· sabi li . ben sì esclusivam ente· come la indi·cazio.. 1

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XLIII ,

N Ul\l.

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n(· del fatto , ch e il vrocesso spl e11ico non solo

per i1 volum.e, ch e potrà essere di grado non molto rilevante ma anch e per il resto d·ella sintomatologia ad esso imputabile ed eventualrnente p er la sua precession e sul processo epatico, ha n·el co1n plesso del quadro morboso un valore patologic o speciale e uperiore a quello assegnabile ad una più o meno sviluppata tur;:1e~azione spleni ca n ei comuni q11adri di cirrosi. Per l 'apprezzan1ento dell 'importa11za ed even- • tt:ale preminenza della sintomatologi'a splenica osservo senz 'altro che questo potr à essere spesso difficile, an ch e per chè tale sintomatologia po14rà essere in parte imputabile al reticulo endotelio estrasplenico; .comunque, la sinton1atologia splenica n on dovrà essere studiata e consider ata solo i11 modo di1~etto , e cioè solo attraverso quei dati ch e direttamente depongono per la compromissione del_la n1ilza (volume, sinto1ni ematologici, i11dizi vari di i1p eremolisi, e cc. ) bensì .an ch e in modo r ela1.ivo a tutto il resto d·e lla si11tomatologia in1putabile al fe·g·ato o al fegato e milz.a in siem e, o·n de g iungere, per quanto è possibile, ad una adeguata valutazione compara tiva dei due processi patologici, epatico e splenico, rispetto ai vari sintomi della m alattia e ri ~petto al quadro morboso gen erale ; c'è appe11a bisogno di aggiungere che , per otten·er e la vision e più completa possibile di qu esti fatt i, n on dovrà essere tra curata l 'esplor.a zione della funzionalità ·epatica, con le p rincipali prove in uso. In questo complesso di questioni, una in particolar n1odo sarà spesso nl1oessario derimere, e cioè se le e1noii·ra gie gas1ro intestinali , ch e talora rappTesentano un sintoma capitale della n1alattia, sia no al111eno in prevalen za da imputare al fegato o alla i11ilza (come num erosi autori fra n cesi tendono ad arr1mettere) : la risposta non potrà darsi ch e in via di approssi·mazio11·e e l 'origin·e spleni ca sar à tanto più ragionevolmente am.m essa, qua11to più saliente sarà la sintomatolog ia della n1ilza e quanto ;priù insig nific anti sara11no i segni di stasi portale. Ciò p osto , nel can1po delle cirrosi o epatiti, i tt attesa di più esaurienti precisazioni', astrazion f.c: tta dalle reticulo-endoteli'o si emolitjche di Cesa Bianchi già nettan1ente distinte da tale denominazione, si potrà parlare di forme ipersplenopatiche o iperspl einich e quando risulti r1rovata la ;preceden za di splenomegalia isolata nel qual caso sarebbe l)iù 01)portuno parlare di forme m etaspteinJopa.t iohe, 0 pp·u re, quando si abbian o splenomegali e tali da imporsi' per le loro dimens.io·n i come un carattere indiscutibilmente speciale n el quadro morboso, oppure infine quando , e questa sarà la eventualità piu fr·equente, la m~lza non soltanto per il su o vo]un1e, ch e potrà essere soltanto m ediocre, ma anch e e sopratutto per altri dati da valutarsi n el sen so sopradetto , òin10st.rerà avere special e importanza e individua lità nel quadro gen erale della malattia . 1

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SEZIONE PRATICA

Nei casi rimanenti che pure accom.p agnan·dosi ad un grado più o meno cospicu'O di sple.r1omegalia non rientra110 n.ell·e condizioni ora acoennate si p·o trà parlare in modo generico di epatiti o cirrosi co·n splenomegalia. Da questa disamina di fatti è logie:o ·d edurre che quanto più netto ed elevato sarà riconosciuto i1 valore patologico· e cli'nico della splenomegalia tanto più sarà giustificato il tentativo della sp1enectomia, il qu.ale d 'altro,n de do- vrà essere subordìnato anch e alla valutazione dello stato anatomo-funzionale del fegato. I risultati e limiti di ind.icazio·n e ·d i questo esperim.e nto curativo, ch e, come si è visto, osservazi'oni recenti tendono a e.levare in onore in qt1esto tiipo di affezio·n i epatiche, potranno n1eglio precisarsi in avvenire sulla scorta di un n1aggior numero di osservazioni. Per ora nei' riguardi dei ris.u ltati p·u ò riass11mersi che il m ig·lioran1.ento (Eppinger, Beresov, Weil, Abrami, Caroli e Coppo, Biondo, ecci.) riguarda l 'ittero· e l 'an.em.ia, le e1norr.agie gastro-intestinali, il volume del fegato che tende a din1inuire, l'ascite che può scomparire completament·e, i disordini subi ettivi (pruriti, parestesie cutanee, crisi ·ep·atalgiche), e infine lo stato generale degli infermi cl1e in la luni casi d·escritti avreb·b ero potuto riprendere gran parte della loro attività lavorativa. E nei riguardi della indicazione possono riassumersi i seguenti criteri : la splenecto111ia è tanto più ragionevolmente ·consigliabile quan· to ipiù si tratti di giovani' soggetti , di forme a lento andamento , quanto m.a ggiore è l 'importanza e in·di vidualità del processo splenico nel cam po della malattia e quanto meno siano progredite le alt.erazi'oni anato·m o· funzionali del fegato. La presenza dell 'ascite, anche cospicua, purchè il- fegato non sia atrofico, o no·n sia drecisamente avvi.ate all 1atrofia, non esclude l.'irtterve,nto. Biondo anzi avrebbe ottenuto la scomparsa dell'ascite anche in un caso. co·n fegato atrofico. Può, darsi ch e in avv.enire anche lo sviluppo delle vari e tecniche biopsiche dcl fegato e della milza fornisca el·e menti importanti in proposito. In casi di etiologie infettive note ematogeine o b·i liari l'eventuale intervento dovrà essere preceduto dal trattame11to diretto di tali infezi'o·n i. 1

RIASSUNTO. Dopo un b·r eve riassunto critico delle più i11liportanti e recenti classificazioni, l ' A. discute le varie tendenze ai1atomich e e cliniche ali 'unitarismo · e al polim,o rfismo delle cirrosi, 1;.onch·è il concetto e i limiti delle reticulo-endoteliosi emolitich e. Riassu1ne e discute i punti controversi nella patologia delle cirrosi in g-enerale, richiamando l 'attenzione su episodi anatomo-clinici di atrofia parenchimale che egli descrive e ch e qualifica come « crisi epatolitiche n; riassume inoltre in cinque divisioni le principali forme fino ad ora descritte di epatiti e cirrosi con splenomegalia, con i relativi cc.ratteri differenziali, rilevando sulla base an-

che di osservazioni IJersonali , I.a esiste11za di forme sp·l enom·ega1iche con quadro anatomoclinico misto. di alterazioni epaticl1e con quadri anatomo -clinici cirroti'c i più o meno comuni e di alterazioni reticulo-endoteliali con sindromi anatomo-clini'ch e emolitich e. Dopo aver sintetizzato il contenuto an.atomoclinico d ella n1assa caotiic a delle varie forrn·e di ci1rosi ed epatiti descritte con sp.J.en omegali'a , discute l 'influenza d·el processo sp,lenico su quello epatico, influenza che ritiene non d·ebb·a riconoscersi solo limitata ai casi nei quali sia dimostrata la prece denza della splenomegalia; riti.en e inoltre che, astrazion fatta dalle- reticuloendotelio.s.i emolitiche di Cesa Bianchi , g ià nettnmente caratterizz.a te da tale denominazione, l ~é.ppella tivo di cir rosi spl enon1egal1che potreb·b.~ essere opp-0rtunamen te corretto. con queillo di epatocirrosi ipersplenopatich e o, più brever11ente, iperspleniche, con·ispo11d·e ntemeinte ad una più chiara designazioRe .. del :valore patologico e clinico del processo splenico nel quad_ro gen erale delJ a n1alattia, valore da stab·i lire non con il solo criteri'o troppo impreciso e-d · ·elastico del volume, bensì in base ad altri criteri che I ' A. specifica. Traccia infine, in linee g·en·e rali i risultati e le i'ndiciazioni della S}Jlenecto·m ia ·d a esperimentarsi anche in ·ciasi n·ei quali non risulti una fase iniziale puramente sp·l eno·n1egal1 ca della malattia. 1

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LAVORI ORIGINALI OSPEDALE s. SPIRITO IN CASALE MONFERRATO DIVISIONE CHIRURGICA diretta dal p·r of. A. TuRco

Sulla maggior frequenza e gravità delle complicazioni polmonari postopera ti ve durante i mesi estiTi. Dott. A. TuRao, chirurgo primario.

Le complicazioni polmonari postoperatorie sono sempre I 'incubo del chirurgo che vede qualche volta frustrate le· sue migliori fatiche. Intant10 più che di poln1onite è giusto 1)arlare di com.p licazioni polmonari postoperatorie (c~ p. p. o.) poichè non sem·p·r e si tratta di' vere polmoniti , ed alle volte si è in presenza di semplici bronchiti, raramente di pleuriti, altre volte il focolai'o di infiltrazione polmonare ' . . . .. . . e. m1n1mo e p·u r tuttav1a i s1ntom1 sono preoccupanti, altre volte si tratta di form e atelectasic11e. Tutto· quanto riguard.a le c. p.p.o. è stato svilup•p ato ed i lavori sull 'argomento sono infiniti. Tutte le teorie etiopatogenetiche furono tirate in campo. Fasiani e Torraca al 34° con gresso della Soc. It. di chir. se n.e occuparono e più recentemente Rotolo alla Soc. Lom . di Chir. Oggioni ancora recentemente in un lavoro sperimentale studiò le alterazioni anatomich e polmonari a seguito di inter,renti chi-


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IL POJ,,ICLIN CCO .

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rurgici. Ma se i lavori sono numerosi non si può d 'altronde dire che da essi sia em er so qualcosa di veran1ente e sicuramente utile, 11el carnpo della prev-e nzione o della cura ùi simil~ com plica zioni. Si cr ed ette di colpire nel g iusto attrib,u endo l e c .p.p.o. alle anest,e sie ge11erali , specie eteree (e p er me ciò è in parte vero) m a si osservarono1 ugualmente n·elle op erazioni esegui te in a 11estesia l ocale. Se dobbi.amo d,are credito alle st.atis Lich e noi ci troviamo, fortemente scon certali . Mentre certi chirurg hi hanno peroentuali minime altri invece hanno percentuali assai el eva te. Così si va da un minimo di 0,37 % di Potot schnig, .ad un massimo di Mandl di 8',50 '?o. L 'accordo è ben lo·n tano dall 'essere r aggiunt o per quanto riguarda il ti po d elle operazioni e così via via, qualsiasi capitolo che rig uardi queste complicazioni trova scon cordanli tra di loro i vari autori. Si può di're ch·e in questo campo ogni chirurgo ha una sua propria esperien za. A. ch e .cosa è dovuto ciò? Sono certo che ogni chirurgo l1a riferito matematicamente ed esatta1nente quanto la sua e·speri.en za gli forniva ; la causa d elle div,ergenze forse sta nella diver ità .di clima, di stagio·n e, .di ambii en te in cui operar10 i diver si autori . 01n sono pocl1i i chirurghi ch e cambiando località hanno visto variare e normem ente le percentuali delle c. p.p.o. Anche n ella stessa .città il chirurgo ch e opera in vecchi ospedali -0 n elle case di salute o nelle .abitazioni dei p·e.zienti ha notato forti diversità n ella frequen za d<::lle c . p. P'·o. E fino ad un certo punto solo vale l '0 bb·i ezione ch e g li ammalati' di Ospedale in genere sono più g ravi , perchè intanto no1t è ciò sempre vero, ·e poi le stesse operazioni eseg·uite su iridividui egualmente giovani e robusti (per es. erniosi) danno una morbilità e d una mortalità <lifferen Le d a sito a sito. E precisam ente n egli o&pedali vecchi anch e di secoli ch e si b anno con maggior frequ enza c.p.p.o. Ciò i spiega fino ad un certo punto con gli s\·antaggi igienici di certe vecchie costruzioni , co11 l a i1eces ità di trasporto degli oper ati , con la magg ior virulenza dei g·er111i ospeda li·eri . Io h o 1)oituto din10 t1~are ch e n ell 'indi,·i'duo oper a lo Ira le ta11t e alterazio11i umorali e ti u r al i cli c i)re enta d op·o g·li inter,renti , vi è pure \ÀTJa dimi11uzione dei su oi normali poteri di dife a; egli può q~ndi dopo un interve11to più f:.tcil rrtente e ser e preda di fatli' infettivi (per e . bron co1)0J111011ari) e ciò quasi indipenden·ten1e11t e dal tipo di intervento e di a n estesia u '"' ato. 1

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Aggredito da germi virulenti' (il b. penumoniae di Friedlaender è il più frequente, a questi seig·uo1110 il b. Pfeiffer , il diplococco di Fraenkel il di'Plococcu s catarralis, ]o streptococco ed b. coli [Turco. Giornale di bait. ed Imni. , 5 maggio 1931] , minorato n ei uoi poteri di difesa, }·operato è più faciln1ente colpito di un individuo sano. Tutti questi capitoli sono stati sviscerati in un.a serie i'nfinila di lavori ; dove invece g li a utori poco si sofferm.a no € sulla frequenza d elle c .p.p.o. a seconda delle stag ioni e delle località. Il problema varia da posto a posto e quindi da chirurgo a chirurgo. Non si può spiegare diversamente la grande differenza ch e. vi è tra statistiche e statistiche. Forse in ,q uesta osservazione sta i'l nodo della questione. Giordaneng·o a lla Soc . Piem. di Chir. si occupò prec isamente della questione relati,·a alla frequen za delle c. p .p.o. in rapporto alle stagioni e venne .alla conclusione ch e le c .p.p.o. é.llmeno per quanto riguarda Torino e gli anni dal 1926 al 1932 sono a sai p iù frequenti dur::·nte i m .esi estivi. Rokitzki rileva p ure maggior frequenza delle c .p . p. o. nei mesi caldi . Io dal tempo che diri'go la divisione chirurgica di questo ospe,dale e cioè dal gennaio del 1932 ho potuto fa re d elle constatazioni che credo interessanti per ch è qua i solo durante i mesi esti,ri , io ho avuto d elle vere c. p.p.o. sotto forma quasi' di piccole epidemie. Qu·este com;plicazioni furono di nettissimo carattere estivo e mi indusse·r o a sospendere al massimo possibile 1'attività chirurgica durante i mesi più caldi. D.al gennaio 1932 fino al luglio· non eb bi alcun inconvenient·e ; iniziatosi il c<.l ldo intensamente ebbi a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro vari casi di complicazi'o ni polmonare e tutti mortali. Il quadro approssimativam,e nte er.a per tutti lo stesso: temperatura già elevata ]a sera del giorno dell 'intervento , elevatissima il giorno dopo con polso oltre i 120; morte in terza , quarta giornata in ipert ermi·a. Semeiologicamente· segni di ipofon fsi , mancanza d el r espiro o r e piro bronchiale , ecc. ecc. in zone più o meno estese di un polmone. Il m edesimo1 inconveniente si riprodusse nel 1933; solo n·el 1934: avendo sospeso precocemente gli interventi' non urgenti ebbi un minor nume·r o di c.p.p .o. Fa sso or.a a riportare breve1ne_n le le statisticl1e riferendo· r)er ognuno d ei casi mortali più dettagli.ati ragguagli . Dirò subito ch e le anestesie più frequenti da m e usat e sono la locale pc r cainica nel più gran numero possibile di casi . Ho potuto eseguire in anestesia locale r esezioni gastriche e 1

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SEZIONE PRATICA

colecistectomie. Uso pure n1olto I '.anestesia ra chidea; riservo l'anestesia eterea o cloroetilitica a pocl1issimi casi. lJ ~ o semp·r e più raramente ] 'anestesia generale perchè la statistica mi dice chiaramente ch e le c.p.p.o. sono più fr eque11ti con questo t.ipo di anestesia. Come narcosi b·ase l 'avertina O·d anche il M.A. S. risposero bene allo scopo. Non fui oddisfatto dal1'uso di narcotici endov·ena. Vediamo· ora anno per- .a nno la n1orbilità e n1ortalità per c.p.p.o. confrontata con J.a temperatura at1nosferica n1edia.

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1) M: 'Teresa, a. 23. Colecistite calcolosa. Colecjstecto1nia irt anestesia eterea il 7-I. Broncopolmonite s.: 1'8 te1np. 39°,4, il 9, 39°,4, il 10, 39°,9, f 'll, 40°,3, il 12, 40°,6, decesso. 2) R. Teresa , a. 68. Cancro rnam1nella. Amputazione seno. Anestesia eterea il 4-II. Te1np. il 5, 39°,5, il 6, 38°,6, il 7, 38°,5, 1'8, 39°,2, il 9, 39°,5 il 10, 39°,2, 111, 38°,8. Deces·so per broncopol1nonite D. 3) F. Maria, a. 36. Fibromioma u tero. Isterectomia. addo111inale subto lale in anestesia eterea l 'l-VII. Temp. il 2, 38°,9, il 3, 39°,4, il 4, 39°,9, iJ 5, 39°,7, il 6 40° e d ecesso per c. p. p. o. sin. 4~ C. A11r1ella a. 60. Gozzo stenosante; enucleo r esezione in anes tesia locale il 3-' '11. Te1np. il 3, 39° ,4, il 4, 41°, 1 e morte per fenomeni polmonari diffusi. 5) R. Dolcino , a. 3. Ernia ing. strozzata. Cura radicale; a11e tesia cloroformica il 2'1-VII. Temp. il 22, 40°, 7, il 23, 41°,6. Polmo11ite lobo sup. sin . Morte. 6) ~I. ~Iario, a. 26. Ulcera gatstr] ca. G. E. in anestesia locale 1 il 29-VII. 'femp. il 30, 39°,6, il 31, 40°, l 'l-VIII, 41°, il 2, 41°,1, decesso per c. p. p. o. Nel 1933 ebbi 2 casi di morte per c. p. ·p. o. n ei ir1esi invernali, ma la grande maggioranza nei i11esi caldi. Dei 9 casi guariti 2 erano er1l]osi operati in ar1estesia locale, 4 erano resezioni gastriche per ulcera in anestesia locale e 3 erano operazioni ginecologiche in rachianestesia. Di questi 9 casi pa·ssati a guarigione 5 sopra vve11nero d 'esta le, 2 d 'inver110 e 2 d 'autunno.

Nel 1932 furono eseguiti circa 600 interventi operativi di a]ta e inedia chirurgia. Si ebbero 12 c. p. p. o. con 6 casi di morte avYenuti lutti durar1te i mesi di luglio ed agosto. La temperatura at111osfe1'ica media massima fu d11rante il luglio di 28 gradi e di 30 nell'agosto. Pocl1i ce11ni per i casi mortali. 1) B. Angiolina, a. 36. Ernia crurale d. strozzala . Operata il 6-VII. Aneste·sia locale, anse in bt1onc condizioni Cura radicale. IJ 7-VII con1pare ipotonesi al lobo medio polrr1or1c di d. Te111p. 39°,5. Polso 120. Il gior110 8 la temperatura è salita a 400,1 per salire ancora a 41°,3 il giorno dopo che è quello dell 'exitus. 2) (;. S. , a. 42. Fibromioma u 1ero; anestesia eterea ; isterectomia subtotale il giorno 9-VII. Al 10 compare ipoionesi al lobo superiore di d., respiro aspro ecc. La Lemperatura si porta da 38° ,5 il 10, 400,4 l 'l l , ed arriva a 41° il 12, giorno dell 'esito. · 1934. - Nel 1934 il numero dei casi di c. p. p. o. J)ol so 120-140. è stato assai inferiore agli altri ai1ni perchè am3J G. Ottavia, a. 77. Stenosi rettale d a neopla:maestrato dall 'esperienza degli anni precedenti risma. Ano iliaco il g iorno 10-VII in aneste·sia lodussi di molto l 'attvità operatoria durante i mesi cale. Il giorno dopo si rendono evidenti delle estivi: c. p. J> . o. a d. 'femp. 39°,6. Il 12 temp. 40°,5, il Num ero degli interventi circa 600. Morbilità: 13, .400,4, decesso. n. 10; inortalità: n. 3. 4) C. Luigia , a. 42. Cistoma ovarico operato il 1) B. Maria , a. 54. Prolas8o vaginale. Rachiane23-VJI i11 anestesia eterea. Il 24 broncopolmonite stesia. Colpoperi neoraffia anteriore e posteriore has1le d . Temp . 39°,2, il 25, 39°,6, il 26, 41° ,3, il 13-1. Temperatura il 14, 38°, 4, il 15, 38° ,6, il decesso. 16, 38°,6, il 17, 39°,2, il 18, 40°,1, il 19, 40° e de5) F . Virginia, a. 36. Colecistite calcolosa. Colecesso, per broncopolmo11ite basilare. cistectomia in anestesia eterea il 10-VIII. L 'll 2) A. ~Iaria , a. 38. Ernia crurale d., ed appenhronropolmonite d. 1'emp. 39°, 4, il 12, 40°, il 13, dicite. Cura radicale ed appendicectomia in ane40° ,5, decesso. stesia locale, il 2-VI. Temp. il 3, 38° ,6, il 4, 38°,8, 6) ·F . Rosa, a. 26. Retroversione utero. Corre- il 5, 39°,8, il 6, 40° e clecesso per polmonite d . zione con il metodo Pe·stalozza in rachianestesia 3) P. Maria., a. 24. S. A. D. In anestesia eterea il giorno 10 settembre. Il giorno dopo compare il 5-IX procedo acl intervento esplorativo e curaipofonesi alla base pojJl)Onare di s. Temp. 38°,9, tivo. Ten1p. il 6-IX , 39°,7, il 7, 40°,5, 1'8, 40° ,6, il 12, 39°,7, il 13, 400,1, decesso . decesso per complicazione polmonare d . Gli altri 7 ca i che passarono a guarigione sono Dei re tanti 6 casi passati a guarigione 2 si ebbero in primavera e 4 al principio dell 'aut11nno. così suddivisi: 2 ernie e due resezioni ga trich e in ane·stesia locale si ammalarono durante i m esi Dei 12 casi 10 furono <late dalle don11e e 2 soli cla uomini. In tutti gli altri mesi dell 'anno non invernaJe: tre operazioni ginecologiche in autunebbi un solo decesso per c. p. p. o. 110 ed in anestesia eterea. 1933. - Numero di operazioni eseguite circa 600. Morbilità per c. p. p. o.: n. 15; mOJ'talità: n. 6 (5 donne ed 1 uomo). Temperature atmosferiche medie : luglio 30 gradi, agosto 31,5. Anche nel 1933 potei con·statare se pur non in cosi ·--piccata maniera una forte preponileranzn delle c. p. p. o. durante i mesi estiYi. Ecco brevemente i dati per ciascun o dei casi mortali.

1935. ~ Anc b e nel 1985, durante i mesi esti'i non ebbi che due casi di c. p. p. o. e di q;ues ti uno venne a morte con la solita sintomatologia di ipertermia e complicazione polmonare d . _.\.nche nel decorso anno clurante l 'estale ridussi al n)inin10 ogni attivjtà chirurgica. Il caso morlaJe riguarila u11 certo P . Silvio affetto d a ulcera gastrica che operai in anestesia locale Cli G. E. L'operazione per esplicito Yolere def paziente cadd e proprio ]n quell 'eccezionale


r.i\NNO

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periodo di caldo cl1e vi fu ai primi del luglio sc0rso (ten1 pera l ura a tmo·s fer ica 35°). Un altro caso di appendicite in anestesia locale venne a guarigione. Durar1te gli altri mesi dell 'anno ebbi ancora 7 casi di morbilità tutti passati a guarigione. Riassumendo ebbi così su poco più di 2000 interventi 46 casi di c. p. p .. o., cioè il 2,3 % e di questi ben ] 6 vennero a morte. Per quanto riguarda i rn esi dell 'anno ben 13 vennero a: morte nei tre m esi estivi e solo 3 negli a ltri 9 me·si dell 'anno.

Le cifre parlano eloquente.n1ente per lo meno s ulla maggi.or gravità d elle c. p. p.o. durante i ITL·esi esLi vi . È evidente ch e di fronte a simili dati , ·di fronte .al ritorno per n1e certo del pericolo d elle c.p.p.o. durante l 'estate, io1cer cassi di porvi rimedio. Ricor sj· a tutti i i11ezzi sia :preventivi che curativi. l\fj convinsi ch e il peri colo è assai maggiore quando si è costretti a ricorrere all 'ane tesia g·en erale e terea. N011 ho es perien za circa l 'aneste ia co11 i gas . Prima dell 'intervento 110 sen11)r e fatto e eguire a ccurata pulizia d ella b occa. Ho usato ·va ccini specìfici e 11on. In parecchi casi usai l;a digitalizzazione preventiYa e la somministrazione di sali di calcio. Ho la n etta impress ione ch e prevenLivamente b en poco ci sia da fare spe ci e quando le c .p.p·.o. prendor10 u11 ,·ero aspetto epi·d emico. Ho cercato al massi1no di evitare g li sbalzi di ten1.p Aratura tra la camera operatoria ed il letto dei pazienti. Pie r la c11ra a 1r1a11ifes Lazi'o11e polmonare avvenuta ricorsi a tutto l'arsenale t erapeutico. Siero (Hamilton), vaccini, pr,e parati chininic i, (Carli), i)r o lei'n oterapia, bals.amici, rivulsivi locali, cardiocinetici , cambia1nenti di posii ion e, leggero Trendelenburg con1e qualcuno (Bagg·io) vuole, in.a lazioni; ma purtro11po r1on posso dire quale di tutti i m ezzi usati sia da prefe• r1re. Forse ebbi m agg·io ri ri ultati dall'uso geiteroso di si eri specifici. Piccoìe i1)orlcrmoclisi glucosate associate a dosi minin1e di insulina allo scopo di manten er e una buona nutrizione d ei Le~suti furon o a mÌl) pare re di qualch e utilità. In tutLo l 'arma111entario terapeutico non vi è Jl ulla 11on dico di specifico ma neanche di sic;uramente più util e. Del r es to lo sco1)0 di questa mia nota non è quello di dare con igli sulla tera1)ia ma piutto to quella di richiamare l 'attenzione dei chi rurgl1i u Il a maggior fTequ·ertza delle c. p. p. o. specie per quelli cl1e operano in zone particolarmente calde ed afose· durante i mesi estivi. Al con g r cs o di "hirurg ia di' Bologna del 193·n accen11ai a propo ito delle enlholie a que ·ta m aggior morbilità e n1ortalità e" ti va ed ebbi consenzie nti 11umerosi cl1i·rurghi. 1

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E difficile· il dare una spiegazione soddisfacc11Le di tale fenomeno. Giordanengo , Kin g e qualch e altro ch e fe cero l~ J11ia stessa osserva. z1on·e non avanzano ipotesi' alcuna. Gli an1n1alati dura11te i 111.esi estivi sudano, assai si scoprono si fanno fare vento, cer cano avida1n.ente1 di bere ghiacciato, si agitano., sono irr equieti in misura assai superiore a quello che avviene durante gli altri mesi d,ell 'anno. Ora basta, lo sco pri'rsi farsi vento quando si è sudati per dete·r minare raffreddamenti in detern1inat-e zone cutanee, avendosi così per rifle "o vasomotorio come dimostrarono ricerche di Azzi, abbassamenti fino a·d un grado della trn1peratura d elle mucose bronchiali e tracheali. Riporto integralmente le conclusioni alle quali Azzi arriv1 nel s uo lavoro sperimentale: « che stimoli di varia natura (termici, chim.ici , emotivi) che esplicano una azione locale o generale s ullo stato vasomotorioi d ella cute . ' det·erminano indipend·e ntemente dalla t emperatura generale del corpo e nelle stesse rigorose condizionj di esperimento, variazioni della temperatura dell'aria espirata e di tutte }.e mucose delle vie aeree dalla bocca ai bronchi, nel senso che ad una vasodilatazione cutanea segue un aumento e ad una vasocostrizione una diminuzione . E interessante tra l 'altro notare che basta una applicazione assai c ircoscritta di ghiaccio o il passaggio di una corrente di uri'.a fredda , in vari punti della superficie del corpo p er produrre una diminuzione anche di gradi su qruelle temperature. Non vi è dub1bio quindi ch e queste variazioni sono in strette connessioni con lo stato vasale della pelle. I 1 fenomeno non si' può spiegare altrimenti ch e con l'amm·ettere che l 'aum1ento della temperatura dell 'aria espirata e di Lutle le n1ucose delle vie respiratorie sia cagionato da una maggiore irrigazione sanguigna e la diminuzi'o ne delle stesse tert1perature da un'irrigazione 1ninore. Oltre ciò bi ogna ammettere un meccanismo r1ervoso, che stab ilisca una correlazion e tra ~e­ nomeni vasomotori della c ute e delle mucose ctell 'intie·r o a lbero respiratorio , in modo che ad una va odilatazione cutanea corrisponda una va ·odilatazione delle mucose r espiratorie ed una vasocostrizione d elle t e se ad una vaf\ocostrizione cutanea ». Ora a mio parere sta proprio in queste osservazioni d ell 'Azzi la s1}iegazione di questa maggior morb ilità e mortalità per c. p .p.o. Indebolito I 'organismo n ei suoi normali poteri di difesa a causa del] 'intervento, presentante durant.e l 'estat e este ,e superfici del corpo magari irL sudorazione , al r efrigerio causato dal vent[tgli·o o dallo scoprir i . è p erfettamente log ico cl1e i raffreddamenti cutanei si trasm ettano 1

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SEZIONE PRATICA

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alle rr1ucose della trachea e d.ei bronchi e che abb.assandosi in questi org.ani la temperatura per la co1n segu ente vasocostrizione si produca u11 raffreddamento d·ell 'aria inspir.a ta e quindi un raffreddam.ento dell 'alb ero respiratorio e di con seguenza maggior faci lità alle r. p .p.o. Duran te g li altri n1esi dell 'anno l 'opera Lo ta accuratamente sotto alle coperte, non bi cop•r e ch e il minimo possibile, e quindi le superfi cii cutan.ee non son o esposte a raffredd~i n1e11ti. Del resto vale anche l 'osservazione OJ>J)Os ta che i rivulsivi cutanei specie termici che sono di uso corrente n ella cura delle poln1011iti determ.i n.a no una iperemia dell 'albero polmonare e quindi anch e a un1ento della t empùraLura dell 'albero tr.a ch eobronchiale. Solo in tale maniera io en'l,e tto u11a ipotesi che rni pare la pi'Ù logica per spiegare il f.erlorneno da mc con tatato e ne deduco logican1ente la conseguenza ch e nelle località a clima estivo particolarn1ente caldo ed afoso più frGquenti possono essere 1e complicazioni pol111onari p o to1)eralo ri e.

RIVENDICAZIONI L'amilasi come mezzo diagnostico differenziale fra essudati e tra~udati.

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RIAS·SUNTO. L ' ;.\. 11a con sta La Lo ch e durante l 'estate nelle loca lilà parti'c olarmente calde ed afose son o più f1equenti le complicazioni polmonari postoperc: lo rie, e che queste presentano n1aggiori gravità dello analogh e rom.pli cazioni ch e s uccedo110 in altre stag·i·o11 i. (: erca di spiegar e l' osservazion e attribuendor1e la cau sa ai raffreddame.n ti a i quali va sogge tta la superficie cutan,ea derivante dal fat lo t ·h e gli operai i durante l' estate sudano , si f~ 11110 vento, si' scoprono , in misura ben superiore a que1ll o ch e avvi·en e dur.ante gli altri 111 e~i dell 'an110. BI13LIOGRAFI A.

Alzo

~t\zz1.

lliforma medica, a. XXX VII , n. 22. CAnLr. Giornale del medico pratico , dic. 1934. FA:sIANO e 'foRRA CA. XXXIV Con gresso dell a Soc. It. Chif., 1927. G10RDANENGO. Soc. Piem. cl.i Chir., 1933, voi! III , n. 12. HAl\fILTON. l\1ed. Record, 1934. RoTOLO. Soc. l .1omb. di Chir ., 1933, vol . I , n. 3. Tunco. Giorn . Ace. Med. di Torino, n. 4, 1927. ID. Giorn . di Batt. ed Imn'l., maggio 1931. Ricordiamo l'lateressante moaogralla: Prof. ATTILIO OMODEl.ZORlNl Aiuto nella Clinica della Tubercolosi e delle malattie dell'apparato respiratorio. Jstit1Jto « Carlo Forlanini » , ROMA.

LE .BRONCHIETTASIE (Broncopolmoniti croniche bronchiettasiche) Volume di pagine 68, con 7 radiografie nel testo. Prezzo L. 1 2, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » sole L. 1 O , 8 O in porto franco. inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue;, cursa'e diciotto, Roma.

A proposito di una nota del dott. Nicola Fncci.

Prof. Dott. V1NCENzo GALLETTA , Docente di Patolog ia speciale n1edica dimostrativa, g·ià Assistente di 'F i'siologia di Mes i na. Son o lieto dell 'attuale rifiorìre degli studi sui fermenti solub ili, perch è an ch 'io ebbi ad oc.;cuparmen e, e con passion·e, sin dal 1904. Da assistente di F i iologia , le mie prin1e ricerch e sperimentali furono , pe·r con siglio del compia nto n1io Maestro prof. Barb era, rivolte allo studio della maniera di co.m portarsi della secretina, dell 'entorochinasi, del .p otere secerr1ente delle cellule pan creatiche e del potere digerente del fermer1to proteolit ico del su cco pancreatico del can e n egli avvelenamenti acuto, sub -acuto e cronico da sublimato corrosivo e C1:onico da piombo. Ne feci dapprim.a comunicazion e a questa R . Accademia Pelorita11a di Messina n ella seduta del 30 giugno 1905, pubblicai poi n ella Riformai Medica, n. 22, Jf107, il lavoro completo. Le con clusioni alle · quali pervenni furono : Ch e anch·e negli stati l1iù profondi di .decadimento o addirittura di rovina org·anica consecutivi agli av~elena­ menti suddetti , spinti anch e fino alla morte del.l 'animale : 1) Le cellule pancreatiche conser vano b enissimo la loro attività secernente; 2) Il succo pancreatico contien e sempre profern1ento :proteolitico; 3) Il contein uto in secr1etina ed enterochinase: del tenue intestino è com·e nelle condizioni normali d.i i1utrizione e di salute. Lasciato, per ragioni di carriera, l 'assistentalo di !F isiologia, continuai in altri Istituti i m iei studi sui fermenti solubili. Nel 1906 col tilolo : cc Ricercl1e ulla diagnosi differenziale fr.a essudati e trasudati n pubhl ic·ai' sul Poli.cli1?<ioo, Sez. pratica, una nota preventiva, nella ·q uale esponevo ch e per il primo Sjperimentavo1 l 'amilasi come elemento d i ~onosti co differe11ziale fra es udati e trasudati. Con Io ste o titolo e sul medesimo Policl,i1iico, Sez. m edica, 1908, comparve il lavoro completo. Il n1etodo da ine usato fu quello i;tesso cl1e il l\iligliacci adoperò nelle sue ricercl1e sull 'amila e nel siero di sanaue e 11elle urine (Gazz. degli Ospedali e delle Clin. , Il. 75, 1906). Le mie ricerch e originali oltre cl1e i ·a111il<:se, riguardarono anche il con tenuto in fermen ti digesti,ri (pepsina e tri i) i11a), i11 pepto1

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ni e 1'eventuale possib ilità di ottenere una .p.r ecipitina specifica per gli essudati o p er i trasudati. Delle prove g ià note feci ricerche di controllo delle seguenti. 1) Peso sp·ecifico; 2) Prova del Rivalta ; 3) Reazione; 4) Acetone; 5) Lipasi; 6) Albumina ed Azoto totale; 7) Citodi.ag11osi; 8) Eteroemolisi (Santini e Ron1an1) ; 9) Prova e controprova ·en1olitica; 10) Prova con la tintura di gllaiaco (Ted·e schi). Trascrivo qualc h e b rano del n1io la,roro : « Amo ora di spender e una parola a parte per I 'amilase, essendo questa mia ricerca addirittura nuova pei liquidi patologici. Ha essa r ealmente un valor e diagnostico differen zial e? ·stimo· necessario ulteriori num·e rose indagini di controllo, onde affermare o i1egar e d ecisam ente la bontà della ricer ca d ell 'an1ilase, quale, m ,ezzo diag nostico differenziale. Cr edo però potersi p el momento riten ere ch e una p er centua l e scarsa di glucosio (da g r. 0,03 7 % a gr. ·0,060 %) sta per un trasudato , una pe,r centuale nlaggiore (da gr . 0,086 % a gr. 0,370 %) per un essudato risultando così le cifre massim e d ei trasudati be n inferiori alle cifre minime d eg·li essudati. Più tardi il Dott. B. ~lai olo , quand 'era assistente del compianto· Prof. Panzini , n el cui laboratorio eseguì le sue rioer ch e, pubblicò s ul PolioliTlJico, Sezione m e dica , 1915 , n. 7-8, un lavoro cc Sulla diagnosi differ enziale tra essudati e trasudati n e nel passare in rassegna i vari mezzi in uso citò la reazione di Galle tta (11ag. 323). Nel llfa1nuale di Semejol,ogia Medica d·el Prof. L. F erract11ini , TV Edizi·o ne 1923 , pag. 116 si legge : I fermenti sono stati pure studiati come el ementi di diagnosi differenziale tra essudati e trasudati. Zeri ha studiato il fermento lipolit ico o lipasi ecc. ; G.a lletta ha studiato il ferm ento amiloliti'co o amilasi ecc. La inia ri cer ca , ch e conta ormai trenta anni, venne così ad essere r esa abbastanza n ota nel carn110 sc.ientifìco. \' oC?·lio aggiung·er e che, durante I.e mie rice rc h e. uu fatto aveva colpito la mia attenzio11c. Il li quido ascitico di una giovane donna di anni 30, affetta da cirro j mista , in un prirnci esa n1e ave·va dato gr. 0:037 % di gluco::io, m entre quello della ventunesima puntura , pur continuando a mantenere i caratteri di puro trasudato , dette ben gr. O, 264: % di g luco io. La malata .poco dopo morì. In un a ltro indi, iduo di anni 59, ricoverato n ella C.linica ~1edica 11er cirrosi epatica, diagnosi confer111ata dalla autopsia , mi occor ~e di osservar e ancora un fatto sin1ile. -ell 'uni co esa1

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m e d el liquido aso1t1co, con caratter,e assolut u.m ente di tr,a sudato, la ricerca d ell 'amilasi mi dette b en gr. 0,3 70 % di glucosio. Il malato do.po venti giorni morì. Nessun camb·i amento di vittitazione era avve11uto n ei du e i11fermi, con predominio pre r es. , di sostan ze amilacee, anzi la donna a s tento sorb·i va qualch e. cu cchiaiata di brodo o di latte, o qua lch e tuorlo d 'uovo. C 'era da don1andarsi se, ripetendosi tale eventualità, lo stato ip eramiJ,a sico d 'un trasudato avess·e potuto avere un valore p rog nostico. Dopo i ferm enti, volli , con1e n1ezzo diagnostico differenziale, sperin1e11tare un antifermento, e proprian1ente l 'antilab· (de tto pure fermento antipr·e surante), e, data l 'evenienza suesposta, continuai contemporaneamente le ricer che sull 'a111ilase. Pubblicai il lavoro cc L' antilab nella diag nosi differenzial e fra essudati e trasudati· » s11 la Clinica Medica Italiana, 1911. Le conclusioni alle quali pervenni furono negative peJ" l 'antilab, n1a dovetti inoltre constatare che su sette trasudati in ben cinque la stessa amilasi risultò infedele. La lipasi invece, ric€rcata come· si sa per il prin10 dallo Zeri , mantenne, così com-e in tutte le altre n1ie ricerche, costante ed inalte rato il suo valore diagnos1ico. Dal punto di vista biologico ritenni tale fatto importante perch è poteva, secondo me, contribuire a lla din1os Lrazione d ella indipend enza e quindi della individualità de i singoli fermenti e,d antifermenti. P er completar·e l 'elen co d ei miei lavori sull 'argomento , mi si permetta di ricordare ancora le cc Ricer c.h e fi siologich e sul liquido cefalo-rachidi.ano dell'uomo » pubblicato sulla Clin.icai Chirurgica, 1908', ed il mio ' rolum e cc I fermenti e gli antifermenti in fi siopatologia », Palermo, Soci età Ed. Universitaria 1911 , ch e ha avuto l 'onore di parecchie lusi11ghi'ere r ecensioni. Un recentissimo lavor o del Dott. Fu cci Nicola : cc Sull 'amilasi come nuovo m ezzo di differ enziazione tra essudati e trasudati » (Clirtica Aitedica Italiana 1936, fasci'c olo _III) ri chiamò fort.en1ente e non senza sorpr esa la mia attenzione. Già lo stesso titolo fa subito p ensare di trovarci di fronte ad una ricerca veran1ente nuova, e q.u ando ci fa cciamo a legger e il la,roro, 1.1.es ·un nom e di autor e vi appare; n ella stessa bibli'o gr.afi a si legge solta nto: Fucci: « Ri cercl1e ui fermenti d ei liquidi di ver samento ». Tota 1. L 'an1 il asi, in corso di pubbli cazione su Clin. Nled. llal. D opo tutto il surriferito , possa questa i1ota non fare a ttecchire inesatt ezze, capaci a loro ' olta di p·i ù o meno g rande confu sion e. 1

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XLIII ,

-Uì\l.

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SUNTI E RASSEGNE ARGOMENTI D'ATTUALITA. •

La question e del colpo di calore nei bambini. (R. . TEINDLER. 1lliin ch. giugno 1936).

m ed.

ii1och ens., 19

Il colp·o di sole o di calore s i verifica nei b.ambi11i quando g iuocano a Ju11go al sole o ' 'i si addormentano; si può i11ani te Lare in form e fru ·Le, fino a quelle d eliranti , epile·tti ch e, encclal1Liche o comato e . Si·ccome 11on lutli i b·a1n b·ini ugualn1ente esposti i)r ese11tano tali sinton1i e n e deve inferire che vi vanno particolar111enie soggetti queJli di un/l dal.a cos tituzi one , r1·e1u ro,piatica, o co1111111que di n1inor.ata r esisten za del sistema n ervoso ce11lrale. 1.1 'A. riferisce u11 ca o os ervato in un ban1bino di 3 an11i ch e, dopo es er e rimasto per più ore al sole, ebbe gra, i imi .. intorni da parte del sistema n ervoso centrale, ch e lo condussero .a morte, me11tre il fratellino che era con lui non n e 11.sen 1i alcun danno. Entrar11bi i bambini avevano giuocato1al sole iJ 7 , 8 e 9 n1aggio. Al 10, il h·an11biino si amn1alò con febbre alta , convul ioni e von1ito. Dopo un lieve n1ig lioran1ento , le condizioni ritornarono co111e prima ed il bambino· venne porroto in ~ lini c a. Ciai:iotico, con le gambe retralle, r es1)1razion·e irregolare de] t ipo di Cl1eyne-Stokes, quasi continui movitJn enti masticatori con vulsivi; frequenti e g ravi contrazioni cloni ch e d egli arti , talvolta anch e toni.che con Ol)i s t~to11 0 . J.iql1or normale. Mort e dopo 3 g1or111. L 'a11lopsia confern1ò la diag no i di insolazione: edema cer eb rale , ipere,n1ia e piccole emorragie r ecer1 ti n el cervello·, non ch è nella mucosa vescicale (11ell 'insolazion eJ sono frequenti le e morragie nella pelle , a]l 'e1)icardio , n ei polmoni. eco.). La pre diStposizio11e del ba111bino è di1nos traLa dal reperto autoptìco di iclroce.fa )o esterno fibro si d~lla leptomeninge, compressio·n e e 1ni ~ crogiria dei Jo1b i cerebrali , cl1e tareb b.ero a dimostrar e una n1.al.attia in fian1111atoria d,el cervello pregressa ed ignorata (for e endouterina). Dal J)U11lo di vi ... ta delle condizioni J11 eteorich e, è da ri'l evare che l 'osser,-atori o di Prag·a (dove il caso è accaduto) 11a segnalato ch e il 7 n-•.aggio la t€mperatura era aumentata (a 23°,6 come n1assima) mentre diminuì 11ei giorni segu.enti in cui p erò è s tato n1olto alto il Yalore dei rag gi ultravioletti. In generaJe si ritiene cl1e 1'i11 ola zio11e sia soprattutto d eter111inata dai ragai calorifi ci , m entre si ricono. ce a quelli ultraYioletti una • importanza del tutto a cce soria. Gli autori am eri cani Boana e Pere.ira han1

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SEZIONE PRATI CA

indicata la possibilità di una dipendenza fra .le ~anif~stazioni cutan·e e (eritemi, efelidi) e.d i disturbi anatomie.i cerebrali , adducendo con;ie prova la comun.anz.a di origine e111briol?g1ca della cute e d el sistema nervoso (dal1 ec toderma) e confrontano le ectodermosi ~ eurotr~p e ~a infl~enze fisiche a quelle da enuse b1olo,g1c.h~ (viru s ultra visibili). Contro 1 op1nionè che i raggi u ltravioletti P.o ssano e.ntrare nel determinismo del) 'ins0Ja z1one sta 11 fatto che le onde corte hanno scarso .Potere di penetrazione nella pelle. L 'osserv~z1one dell ' A. in cui l'insolazione si ebbe in g iornate co1n ten1peratura relativan1ente b·assa J na con alta irradiazione ultravioletta (di mo: strata . anche dalle lesioni .c utanee di· erite·m a c~~ ,s1 avevano n~l bam.b·i no) ir_idica la possib11ita eh~ anch e I raggi ult ravioletti abbi.ano qualche Imìp ortanza. fil. 110

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Le frut ta nell'alimentazione. ( W. HEUPKE . D eut. m ed.. Wochens . 3· luglio 1936). ,

L 'uo.m o, ~no d.a~ primi te·m p·i', ha consuJ)lato . una dieta mista; accanto agli animali c]~e. s1 pr~curava con la caccia e la pesca, ha ut1l1zzato i vegetali , particolarmente le frutta ancor prima ch e imparasse a c oltivarne gli .alberi . Nei secoli i:·assati , il consumo delle frutta era abbastanza diffuso; n1a in quello scorso con l '.addensarsi della popolazione nei arandi agglomerati cittadi11i, le masse n e ab·ba~do,na­ rono l 'uso, mentre le esaO'erazi' o ni sulla teoria 0 delle calorie portarono a consider.are le frutta quasi soltan r,o come un alimento di lusso. Soltanto o:ggi , con le nota ri cer ch e sulle vitamine e sul significato d ei sali minerali, le frutta ha11no preso un posto i1m1portante nell 'aliment.ezi.o·n e (posto che p.u rtroppo è an cora assai 11m1tato per l e masse, per i p1'ezzi proibitivi che e se hanno ul 111er cato nonostante i'l ])r ezzo basso a cui le vendono i produttori. N. del 1

red .). COMPOSIZIONE DELLE FRU TTA.

. Le frutta. fresch~ co11tengono da 75 ad 87 % d1 a cqua (1n medi.a 82 %). Scarso è il co11tenuto in alb·u mina (spesso meno dell ' l %) ; i grassi vi si trovano soltanto in tracce. Abbon danti sono i'nvece i carboidrati, per lo I)iù , in forma di zucch ero. n1a anche com e cellulosa, emicellulosa ) pectina. ,pentosani e in1ili. Gli ncidi org anici, di cui non è .ancora b en cl1ia~·i to il significato per 1'or,g anismo , i trovano 1n fo,1 ina di aci1do malico , citrico ed a11cl1e tar tl·rico, 1annico , formico ossalico, sa licilico e bC'n zoico. 1\llo t.ato fre co , conten gono O, 75 % di so~ t an ze m·i nerali , con'"' i'"' t enti per I.a n1età in calci o; ] 'a.cido fo .. fori co .. i troYa in qua ntità n1od(·rata , il sodio ed i] cloro vi m a n can o. In ge-


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nerale nelle ceneri si: ta·ov1 un eccesso di basi , sulvo p er I 'uva ursina , ch e dà invece un eccesso di acidi. Il profumo caratteristico è dovuto a con1bir1a zioni estericl1e fra alcoli ed a·c idi grassi oppure co11 acidi aromatici; ·vi sono anch e tracce di oli eterei. Importante è il contenuto in vita1r1ine. Quella A è conten uta in. quantità not evole nelle more , n ei n1irtilli e nei lamponi ed anch e n el rib es rosso , nell 'uva spin.a, n elle ciliege scure e nelle prugne. Quella B si trova in discreta quantità nelle more e nei frutti di sambuco. Quell.a C negli aran ci, limoni , banane, n1ore, fragole, rib e ~ bianco e rosso, uva spina, n1ele di buona qualità , prugn·e d ella Regina Claudia. Il contenuto in vitamina A è proporzionale a l colore del frutto; quella B si trova g·eneralmente in quantità non ·e levata, mentre invece è abbondante la C. Con la cottura e sterilizzazion.e b 1u ona parte delle vitan1 in e va distrutta, sp ecialmente la C. Le vitamine si trovano particolar111ente nella ,p1olpa, nella bucci'a e n ei nòccioli , mentre i succhi di frutta ne contengono pochissime. Ne viene ·c he la frutta va con u1nata essenzialm ente allo stato fresco , poich è og ni preparazione può alterare il contenuto vit.aminico. Le pere, albicocche, pesch e, l 'uva, le ciliege (non nere) contengono solta11to scar se quantità di vitamina c. Il co riteriuto iJn caèorie è r elativan1ente ba so (3 0-50 per 100 grammi). :F anno eccezione le b anane e l 'uva (circa 100 calorie) e le frutta seocih e (200-300). Quindi un.a di·eta unicame·n t e di frutta costitui'rebbre una nutrizione insufficiente dal punto di vista calori co; essa può essere co·m pletata usando l 'uva, le· banane od i fi chi od .a nch e i su cchi di frutta sufficientemente i:n.zucch erati. ·S i possono ·così fare i « giorni di frutta » ch e sono tanto importanti per la dietetic i:t. Poco è noto sull 'utiljzz.azione d el.le frutta da parte dell'organismo·. Con l 'u va, vengono utilizzati l '85 % delle calorie. i'l 96 <}0 d ei carboidrati ed il 50 % dell'azoto ; con le banan e, ri spetliv.a mente 90 %, 97 % e 75 <y0 • L 'organis mo utilizza anche la pectina (di cui le mele co11ten gon o 3, 8 %)1, cl1'e n el I ''i11ite fino \'iene. scissa jn zuccheri. P er otten erne il n1a ~ in1Q r e11din1ento , la. frulla va co11sumata cru.d a)· olta11to i mirti1li e d i frutti di' sambuco guadagnano alquanto con la cottura. La frutta d eve essere matura o 1quasi; quel~'a i1n1111atura è . . apportata ineno be11e ed an1che m crn o b·en e utilizzata . A1 cu11i individui hanno u11a cert a iper . . en ibilità a lla frulta cruda ; co . . ì alc u11e hanno , d opo le fra aole, l ' orticaria e con le n1ele d ei di turbi da iperacidità. La frutta de,·e esser e accurata1nente n1.a Lica ta , la11to i)iù che le parli grossolan e po.., 0110 irritare n1eccanicatllente lo to111aco e. g iunte n ell .inte ~ tino , di1

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vEintano preda di ferrn.enl.azioni batteriichè, per cui viene aumentata la peristalsi e si hanno dian'ee. Ciò si osserva specialmente quando vi è achilia , con tend,enza a diarree gastrogene. Allo stato di su ccl1i , la frutta è ottimamente tollerata dai sani co·me dai malati'. I succhi di frutta non fer111entati v.anno ora diffondendosi e sono destirtati a costituire una parte importa11te n ell '.alimentazio111'e del popolo; molto diffusi es i sono nella Svizzera. La concentrazione più favorevole per lo zucchero in essi è del 7-9 %, avvicinantesi· all 'isotonia coJ. i su cchi gastrici. In tal modo essi possono essere consumati ·direttamente , n1entre se la concentrazione dello zucch ero .lrriva al 20 % ne possono risultare pirosi e senso di p€so allo stomaco, disturbi che non si manifestano se sono diluiti . Il co11s uma di frutta cruda può esser-e conILesso con peri.coli, ch e non vanno però so1)raval uta ti. Specialm1ente le fragole, se concin1ate con cessìno possono contenere germi patoge11i, i quali possono pervenire anche dal n1aneggio con m ani sporch e1. Il pericolo è maggiore se infieriscono epid emie di tifoide. Sagg io co11siglio è quello di 1avare le· frutta co11 aciqua abbondante; ono state anche consjgliate delle soluzioni germicide. Altri danni possono derivare dal consumo· di n ~ o lt a frutta con acqua, birra, mosto; se ne può aYere un disturbo con vomito, diarrea ed ariche ileo , c.ausat o da fern1 e11tazioni batteriche di frutta male masticata , con formazione di n1ol1 o gas . 1: quindi eo•n sigliab ile di non bere acqua con le frutta. Il co·nsumo delle frutta ·è 1nolto variabile; da kg. 1-1 e 1/2 nei i)aesi frutti'c oli a nulla per a lc uni strati sociali nelle grandi città. E consigliabile di prenderne .almeno 1/4 di kg. al giorno (corrispondenti' a 2 grosse meìe); nelle più miser e condizioni econon1ic·h e, si dovrebbe prende,r ne almeno una piccola quantità ogni 2 g iorni. :È consigliabile di n1angiare anche la buccia, ch·e 1oontiene più vitarnine e sali ·m i11.erali. t falla ce l 'ob·biezione ch e la frutta non è n ecessaria perchè si vedono adulti' che stanno l)ene a n cl1e enza di essa; la sua mancanza fa rise11tire g li e ffetti soltanto· dopo mo•l to tempo. La sua utilità viene dimostrata d,al migliore a ccrescimento dei ba1nbini, quando nella dieta vi si aggiungono le frutta fresch e. B inoltre da tener presente che l 'ipovitaminosi sta alla ba se di molle mal.attie , le quali p ossono veI!ir·e risparn1i:ate con I 'uso d ella frutta. Anche per i sani sareb1b ·e utile l 'intercalare di tanto in tanto un giorno di frutta , come i1ure fare la cura d 'uva o di ribes. Tanto più g io,revoli sono i g iorni di frutta per i malati, 1)er com batter e l 'acido i ed i disturbi ch e vi sc~no conne i , ]a aotta (le frutta non contengo110 ' Orpi puri11ic i), n elle malattie renali, Itell 'obe ~ ità ; g rande vantaggio ha11no le frut· t<i negli stati di co tipazione. 1

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Nei dia beti ci, si posson o far e g iorni d i frutta; specia lr11ente utili contro l 'a cidosi di tali n1alati. Indicata per va1ie ragioni è la cura di fru tta 11ell o com pen so circolatorio ; in tali nlalatj , per conced ere un alimento caldo, si polr à agg iunger e a l p ast o di m ezzogiorno un po ' di riso o di em ol.ino . Per c1ua11to rigu.a rda le m a latLie intestin.ali , è n ota la diela di Moro a biase di m.el e. Nell ' i11 sufficic11za d igestiv.a d·ella n1alattia di Heub-11er-Herther c l1e colpisce sp ecialmente i picc oli ba mbini , può e.sser e utile la dieta di frutta . Anch e le gastriti , l 'ulcera ed a ltre malattie g·astro-inle Lin a li p osson o risentire g iovamen to da lla dieta di frutta, scegliendo q11elle ter1er e e sen za buccia ed aggiungendovi i sucfi l . cJ1i di frutt a.

ORGANI DEl."'LA CIRCOLAZIONE. L'importanza dell'ipofisi per l'insorgenza dell'ipertensione, specie dell'ipertensio· ne essenziale. (1\.. JoRES . K liri . tt ·schr. , 13 giugno 1936). 1

Le i)rinte dimostrazioni di un r app orto fra ivo f1 i ed ipert,en sion-e sono1 state di na tura anato1110-pa tologica: i r eperti anatom o-patologici di1uoslran o ch e t r a 1n alattie r ena li , iperten sio11e e cell ule basofil e d el lob o a n terior e del] 'ipoftf; i' cl C\C' c:-.islere un o str etto r ap por to . l)al i>u nt o d i 'i sta clinico già d a molto terr1J)O ~ i so110 o pe ltati dei r ap porti tra ipofi si e 11rcssione anguig·na: ba Li ricordar e la cach es"'i a di Si r111non d con la sua estr.ema ipoten sio11e, l 'acro111eg·a lia con iperten sione ed il m orr 110 d i < ~ us l1ing. Anch e l 'iperLen sione essenziale è stata m essa in re laz ion e con un disturbo d ell 'ipofisi: cosi , seco ndo KyJin , ch e ha riscontrato un 'au111.e11La ta e lim inazion e di prolan n ell 'ipertonia essenz iale, quesl 'affez i'on-e sar eb,b e la consegue11za d i una i11erfunzione d el lobo anterio re deJI 'ipofi i, p rovocata dall'involuzione dell e gla11dole gern1ina1i. Qu.anto al m od o con cui l 'i,p ofisi interverrebb e n ella rcgolazj or1e d ella pre~sione an g u ig11a, r i son o cll1c I)OS ibilil à: o un' in fluen za diretta a ttraver ... o una sopr.a produzion e di vasopr e sina, o un 'influe nza i11diretta a tt raver so un a sti111olazion e d ei s urre11i . La prima ipotesi è teoricam ente p ossibi·le, n1a h a an cora pochi da ti d i fatto in suo favor e. l Jn.a influen za indiretta d ell 'ipofisi sulla pressione attraver so una stimolazio11e dei surr eni sembra i'n vece più v·e rosin-iile . L 'A. ba po luto dimostrar e un 'au111enta ta l)l'O~ duzion e di orn1on e cort icotropo n el m orbo dL Cushing . .Pro eg·ue '1do questf ricer~he ha. n otato ch e n el si er o di vari amm alati con ipertf nsion e si' può dimostrare la l?res.e 1~ za di .u11a $OSta n za ch e p roYoca modi ri raz10111 istolog1cl1e

ana logh e a quelle prod otte d all 'ormone cortic,o lropo del lobo anterior e d e ll 'ipofi si, con il quale h.a in comun e a n ch e· le i)r oprietà chin1ic11e, laJlto ~ he si può con c ludere }ler 1~ identità cléIle (luè sostanze. J.." _I\. l1a riscontrato un at1rr1ento d ell ormone cortico trop9 i1el sang ue del n1orb,o di Cu shing ed in casi g·ravi di i'per lonia ·essenziale. Nell 'ipert.en sio11e d elle malattie r enali l 'ormo11e è ricoin osci'hile, m a n on in quella qua ntità ch e si potre·b be supporre in base al r epeTto anatomo-patolog·ico. Non se,n1.b·r a in' •eCe che 1 ormone COrticotrop10 abbia importanza per I 'insoirgenza dell 'iperten sione nella n.€fro1pati:a gravidica e n ell 'ecla m psia . Nel sier o di pazienti affett i da iperte11sione è din1 0s1rabile un 'altra sostanza ch e produoe modificazioni d el midollo surrena le ug uali a quelle determinate dall 'ormon e adren alotr o1Jo, a l qu.ale è p r oba bi'l mente identica. In base ai risultati d elle ri cer ch e sperin1entali si può co ncluder·e che l 'i·p1ertonia essenzjale rap,p resenta uno ta to di iperfu11zion e d el lobo anteriore dell 'i'p o fisi e ch·e in questi casi ] a caus.a d·e ll 'iperten sione· è la sovr apro,duzione dell 'ormone st imolante i urreni. M. NUNBERG. 1

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Disturbi eardiovasali di origine addominale. (J . CouTURAT. Presse NI édi caZ.e, 12 febb. 19316).

Le affez i•o ni delle vie diger enti posson o provocar e, attraver so le conn·essioni c he uniscono i plessi ner vosi de] l 'addom e con jl pl esso car~ io- aortico, sindromi simulanti malattie cardio\1asali'. E. Doumer di ting·11e al rig·uardo tre sindrortti prin cipali: a) sindromi a n g inose d 'origine digestiv!l; b) disturbi d el ritmo cardiac o di orig in·e riflessa ; e) sincopi riflesse. La sindrome ang inosa di orig ine digestiva Lal.volta si m anifesta con crisi n elle quali sulle sen sazioni p ropria r11ente angin ose prevalgon o le r eazioni ansiose con le lor o con segu en ze nervose e vasomo torie, ma per lo più le crisi hanno i car atteri r hi etti dell attacco di a ng ina pector is. Si ritiene ge nera ln1en te ch e la cau sa di q ueste crisi sia l aer o fagia. ta di fat to eh -e gelier aln1e11te si tra tta di' un 'a11gina coro11aria, ch e talvolta m olto d i cr ela })UÒ limit arsi ad t1n se11so di costri zion e profonda con d egl11tizion e d 'ari.a ed eruttazion•e. Nelle colec.i stiti si po son o aver e crisi r i fless0 dcl 1.utL0 si111ili a quell e dell 'angina carllio arteriosa. II dolore par os i tico col ecistico ·p uò d~ r luo trc ad u11a ver a cri i d i a n gina pectori's in ve.c;e -di pr endet e l 'aspetto di una colica epa t.ica. . . NelJ ulcer a gastrica si po .. on o avere c r1 s~ clolor ose act1te, im pr ovvise e ' 'i'o lente come . 1 c1 o1ori apg·inos.i. ~1 a e en do localizzate ~]] 'eptga trio posson o es~ ere co11fu --e olo con I angor addominale. 1

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Le coliti ,d ell 'ang·olo sinistro posso.n o, irradiare il dolor e alla regione precordiale e co1nplicarsi talvolta con una sindrome a tipo angii1oidc. La diagnosi differenziale può allora essere molto diffi cile. La sede, i caratteri e la iJrlensità del dolore, le sue irradiazioni, l 'angoscia e ne11pure Ja presenza concomitante di disordi11i digestivi apportano elem·e nti s.ufiìcie11Li di differenzi,a zione con l 'angor cardiovasale. Di solito l 'angor riflesso si sviluppa n 1el p1iù assoluto riposo, senza che lo sforzo sia mai un fa Ltore determinante. Passata la cri si l 'infermo cessa di essere un anginoso. Tra una crisi e I 'altra egli non prova sensazioni anginose. L 'elettrocardiografia è n1olLo utile, perch€ r,&11 'angina coro11aria pre,s enta deformazioni del complesso ventricolare che n1anc a nella forma riflessa. I disturbi d el ritnto di orig ine rifìessa con1prendono1: le extrasistoli e g li stati tachicardici. Le ù)~t rasjstoli riflesse si accompagnano ad un malessere brevissimo più o meno penoso. (:c>n t.e1n porar1eamente la palpazione del polso c011~11tr_l di sorpre.ndeTe battute false nel corso di un ritmo regolare. All 'ascoltazione si apprezzano contrazioni premature seguite da riposo co,m pensatore. Durante I-e crisi di aerofagia le e1x tr.asistoli si manifestano· a salve. Nel corso dell'ulcera gastrica pos.s ono pvesentarsi durante gli ace.essi dolorosi e anche nelle fasi di accalmia. Nelle forme dispeptiche a fondo iperstenico si n1anifestano più frequentemente associate a disturbi vaghi e capricciosi, nei quali pT1evale l 'elemento neurotonico. Le extrasistoli posso'no manifestarsi anche n el corso di una colecistite di un'aippendicite cronica, di una colite a sintomi netti che dominano la scena. ~1a altre ,·alte il rilievo dell'origine del di'sturbo è più difficile trattandosi di una co·l ecistite latente, di un 'aP. pe11dicite i'g norata, di u~a pto~i gastrica non diagnosticata, di disordini colitici' le cui manifestazioni cliniche sono così discrete da rimanere inavvertite. Infine le ·extrasistoli possono· dipendere dalla presenza di parassiti, specie ascari'd i. La pròva terapeutica può riuscire utile per la diag nosi. La belladonna dà spesso buoni risultati qua11do le extrasistoli sono di origine gustrointestinale. Comunque è b-ene dare anche la sparteina. Tra i disturbi di frequenza di origine riflessa sono da ricordare le crisi di t-9.chicardia parossistica e le bradicardie dipendenti da affezi'o ni d ell 'apparato diger ente spesso clinicamerJte late11ti e sulle quali vien richiamata l 'attenzione qua11do si con1plicano con sen sazioni verti• g1nose. Vi ono individui ch e i lan1entano di palpitazioni e che presentano il ritn10 cardiaco i1 1 stabile talvolta anche in riposo. La tachi cardia è m ole ta perchè angosciante. Generalmente que ti di ordini, ch e si n1ani festano su un 1

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fondo costituzionale ip1er·e motivo , vengono attrjbuiti solo all 'ipereccitabilità de! simpatico, ma talvolta !)Ossona essere u11 disturbo riflesso di origine digestiva , legato a ptosi gastrica o del colon trasverso, della parte superiore del du odeno o .a div·erticolo del duodeno stesso, e talvolta anch e a ·c olecistite o ad appendicite. Il trattamento di questi stati tachicardici deve essere indirizzato a sedare ] 'ipereccitabilità simpatica (ipilocarpina, eserina) e ad elin1inare la causa costituita dall'affezione intesti11ale. Le m.alatLi'e dell 'apparato digerente posso110 costituire anch e l 'origine di sincopi riflesse. La sincope, come è noto, è dovuta all 'iscl1 e1nia dei ce11tri nervosi in rap,p orto ad un 'i1nprovvisa sospensione d1ella cir colazione. Nelle sincopi riflesse il disturbo iniziale non risede nel c uore, ma nel m eccanismo nervoso che regola la pressione vasale. La lesione intestina]€ provoc.a u.n 'eccitazione che d-e termina un 'improvvi's a inibizione di questo meccanismo regolatore e quindi una 1c risi d'1potensione acuta. Di solito g li enteropazienti ch e vanno soggetti a queste sincopi sono ipervagotoni'oi. Le affezioni che possono pro,v ocarle so,n o quelle stesse che determinano le ·extrasistoli e bradiCftrdie riflesse. Tuttavia esse sono più fre.quenti nelle grandi sindromi dolorose dell 'addon1e, ne:Jle coliti e nelle sindromi dispeptiche acc.o mpagnate da nausee. In tutti i casi l 'elettrocardiogramma è n.ecessario per po·r re. la diagnosi e la prognosi. La cura ·è simile a quella dell 'aritmia extrasistolica: belladonna e sparteina. DR. 1

Importanza della colecistite e di infezioni in generale nella patogenesi della trom· bosi delle coronarie. (IB'o y

CAMPBELL.

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BritJish

Med. Journ. '

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aprile 1936). L 'argomento del lavoro consiste n el provare la frequenza della a ssociazione d·e lla tron1bD i coronarica all e malat1tie infettive. L ' A. ritie,n e sopratutto ch e sia frequ ente l'associazione colecistopatie-lesioni cardiache. Nei riguardi del perchè di questa associazione egli ricordi tutta una seri·e di interpretazioni e di casistiche. ·F ra queste quella di Vest , secondo il quale la colecistopatia p1u ò agir,e sul cuore ò at,traverso il patologico passaggio della bile nel sangue (colemia) o comportandosi come focus settico. Schwarts e Herman ban110 r ecenten1er1te pub·b licato una seri e di 109 casi di colec i tite nel 63 % dei quali vi erano Jesioni miocardiche. Infine Roberts giunge all e seguenti con clusioni : 1) i sofferenti di colecistopatie presenta110 spesso segni di insuffi cenza cardiaca o cli angina pectoris o di tutte e due ]e m a]attie ; 2) in età m edia o avanzata l 'insufficienza cardiaca o l 'angina po ano esser e determinati dalla coleci Li an1n1alata.


l~.\ :\":\ O

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\u~r.

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3) p·u r ·essendo la colecistopatia la cau sa

di tutto , pure i sint1omi posson o apparire di natt1ra puramente cardiovascolar e. -±) Ja c olecistografia div·enta ausilio im;p1o rtante anche in cardiolog i.a ; 5) il trat tam ento di sindromi cardiovascolari può per tal n1odo divenire chirurg ico. L 'interpretazion e diag11ostica può ·esser e molto difficile, p er ch è il dolore anginoso è variabili simo e per ch è può esser.e m entito dalla colica colecist.ica . Evidentem ente 1'anamnesi di i)r ecedenti sintomi enter oepatici (diarrea post-prandiale, flatulen za, iper cloridria, vomito) pe ~ a in favore di una lesion e colecistica. I11ollre quest a è più frequen te n elle d o11ne ch e n ell ' uom.o . Anch e l 'et à d el p. ha p eso: la tro1n bosi coron arica di r egola comincia dopo i 50 an11i . L 'A. ricorda n el lavoro 10 casi p ersona li ; qualcuno con documentazione ele ttrocardiografica, in cui la colecistopatia fu ver osin1ilmente la d eter m inan te della cor onarite. 'eg uono 4 casi in cui la cau sa d ella malattia vascolar e ·è dall 'A. supposta n ell'influenza. D eJ resLo la su ccession e di lesioni m .i ocardich e p erma nenti· o tra n sitorie è tr a g li esiti b en i1oti d ell 'influenza, e secondo l 'A. an ch e ·l 'iperten sion e g r ave potrebbe prendern·e orig ine. Segue la descri zion e di 5 casi in cui la ca usa 111orbosa d ella tron1bosi cor onaria va cer ea la in pr·egresse flebi ti e tron1bosi distre tt1u ali e u 11 caso i11 cui i pio geni sarebbero stati gli .age11li patogeni d ella cardiopatia . Par q uanto rig uarda l 'in1portanza d ella sifilide, l 'A. j)en sa ch e essa sia n1olto modesta; infì11e è r iferito un caso in cui la tro·m bosi coro11aria in sorse in diab etico , il ch è a ndreb be rifPri to I)ÌÙ ch e alla n ota t enden za dei' diabetici alla d egen erazione del sistema vascolare, alla frequ en za delle infezioni acute e cr onich e . JIl rr..:ncl u:.,j OJ'.e in gr an parte d ei casi di ti 0111bosi coronaria pr eced e una infezione. E diffi cile lJr ovare ch e questa è la causa di qu.ella . Ma è certo che - per quanto rig uarda la coleci le - la cura chirurgica della colecisto·p·a tia è si>e::iso e lficace artch e sulla m a lattia cardiaca. M. C OPPO . 1

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Manifestazioni addominali di malattie arteriose. (C. E. LAKIN. Tre Practitioner, n. 6, giugn o 1936). I11 qu.esto· capitolo di p·a tolog·ia è an zitutt o esse11ziale, disting u er e t ra gli effetti delle ma l a t tic deJl 'aor ta a ddominale e d ei su oi r ami , e .quelli costituenti sintomi addominali in r app orto co11 malattie: delle a rterie coronarie d el .cuor e. Quest 'ultin10 tipo di alter azioni vien e spe so riferito sot to il n om e di an gi11a addon1inn.le. Questa denominazi on e n on è felice poi-ch è si riferisce talora a irra dia zioni a ddom1ina li dolor ose per vera an g ina di orig·ine cor o11aria, e talora invece a m anifestazioni clinic l1e di arteriosclerosi d ei vasi splacnioi. 1

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SEZIONE PRATICA

:È a ssai inter essante distinguere i casi do-

vut i a lesioni delle coronarie car.d iach e : , a questo scopo è utile una p erfetta anamnesi. Si trover à che solo eccezionalmente il dolore resta del tutto addominale, ma vi· sarà per lo più a n ch e un dolore alto n ella sede classica , sebben e questo possa passare d·e l tutto in linea seco·n daria, ma i'n g en.er e risulLerà n ella storia aver e preceduto qual-oh e attacco tipico retros lernale. La dispn ea parla :per l ' origin e c,ardiaca. L 'esame del cuore può mostrare anomalie : dilatazione, un tono· parafonico·, rurpori p ericardici . Si' constater à una improvvisa crisi ipertensiva , un 'onda T invertita al! 'elettrocardiogramma. Usua lm·ente segue un po' di fiebbre e· si trova una Leucocitosi ( !). L'occlusion e acuta delle coronarie con infarto miocardico può simulare la perfor azion e d·i un 'ulcera p eptica , una colica epiatica o pancreatica. Il dolore e il vomito sono· presenti in tutti questi' casi, m a la totale assen za di rig idità d ei m .u scoli addomina li parla a favor e della g enesi cardiaca . ..4ngirta addo1mina~e vera.: è data da ·un aun1ento critico d ella pressione arteri'o sa ch e si verif.ichi in pazienti con sclerosi del trip ode celiaco, ·e delle arteTie mesenterich e . La sola circostanza di presunzio n e per amm e tter e una crisi vasontot.oria splac nica è data dal coincider e del dolor e acuto con una crisi improvvisa di i'perten sione arterios.a, e dal con statar e ch e il d olore si calma in seguito a somm inistrazion e di vasodilatatori . )?er lo più t uttavia il ricon oscere una arteriosclerosi dell 'aorta e d ei suoi r ami n on può e.sser·e ch e una diagnosi di probabilità, finchè non sorga una trombosi deteirminante lesioni occlusive, ov, ·ero l 'alterazion e delle pa reti n on si n1a 11 ifesti • con un aneurism a . Ane1irism a: I.a sua local.izzazion e n ell 'aorta addominale è r elativamente r ara. Secondo I.a direzio·n e in cui si sviluppa pr oduce sintomi ed effetti varii. Se si svolge posteriormen te si ha er osion e della colon n a vertebrale, con d olori sordi , gravativi per lungo tempo , e po i ;paraparesi per compvessione d·e l miclollo. Se si SYolge a11teriormente nuò com par.i re come tt1m efazion e co11 pulsazion e espan iva a ll 'epigastr io : può dar e disfagia se comprime lo esofago ; ostruzione intestinale, ·e d em a d ell e gam be se comp rime I.a coda inferiore; tumore di rr1ilza se la vena splen ica; m odif ic.azioni urir1arie se p·r e m e su gli ureteri o ven e ren al i; itterizia se ostacola il d otto biliare. In un caso (Osler) fu condotto a l télvolo OJ)eratorio p er appendicite! L 'esito fi na le è la rotf.tir a, coin d olore, collasso, segni di emorragin interna , di ver sam ento ·endoperiton ea]e e morte. La diagn osi è possibile, ma sempre difficilissim.a a n cl1e qu ando si r iveli un tumore e11doadd omina]e can pulsazione espan Fihi1e. Si deYe no tar e n1olto il cara.t tere della e pansibi · lit à . P erch è ]a pulsazione semplice può essere 1

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si1nulata da altre ·m asse che sovrastando alle coste possono assumere carattere di pulsazione trasm.eSSG\, ma m·a i espansib,i le.. Qualche volta risulta molto utile l 'esame del n1alato i11 posizione genu-p ettorale. Utile la R. Wassermann. La prognosi è sempre gravissima. La cur.1 rnedica consiste, in riposo , dieta, joduri e preparati di calcio ( ?). La cura chirurgica può essere tentata. Occ/;u,s1ùone mesenterica: per comprendere bene i quadri clinici è bene ricordar·e la disposizio·n ·e anatomica delle arterie m esente-riche st perio·re e inferiore: p~r cui la sup eriore irrora tutto il tratto intest1nale dal duodeno alla flessura splenica · del colo·n , e l 'inferiore il resto dell'intestino. La causa è più spesso una emb·olia che non una trombosi. La emb,o lia è poi più frequente nel~'a . mesenterijoa superiore, perchè più vicina al cuore (sorgente massimà di emboli), più di grosso calibro, e ir1serta nell 'aorta ad angolo ;più o·b liquo. Le origini d~li embo·l i sono le note ch·e è inutile rico~di. La trom·b osi è meno com1 u ne; essa risulta da ateroma o da estensio·n e da un aneurisma aortico o m esenterico stesso. I segni' sono un improvvi o e spesso n1ortale dolore addominale. Vomito e improvvisa cr·duta della temper.a tura con segni di choc. In casi meno gravi, si hanno violente coli ch e parossistich e, e diarrea intensa; per lo· p·iù vi è sangue be11 visibile n elle feoi. L'addome è per lo più disteso e timpianitico. In qualche caso si rende palpabile un tumore dato dal m.e sentere e dallo intestino inf.iltrato. In poche ore compaiono segni di occlusione intestinale e di peritonite. La cura è p uramente chirurgica. L. TONELLI. 1

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Trattamento biologico delle malattie dell'apparato cardio-vascolare. (G. LYoN. Le Bull. Méd. , 6 giugno 1936).

Nelle affezioni cardio-vascolari esistono, come è ben noto , turbe del metabolismo, tra le quali la più importante è la ritenzione di cloruro di sodio . Il regime dei cardiopatici valvolari e dei miocarditici deve cercare di combattere la ritenzione clorurata, di apportare una razione azotata limitata, di' limitare la quantità delle bevande. Nel periodo di compenso il regime sarà limitato solo quantitativamente; durante lo compen so s'impone all'inizio il regime latteo esclusivo, associato al clinostatismo, passando poi alla dieta mista latteo-vegetariana. Bi "ogna però evitare di prescrivere questo r€.gime troppo a lungo e di sopprimere indefinitamente il sale e gli alimenti azotati nei c.ardiaci migliorati: è bene ch e la dieta sia ricca in calcio, anzi si potrà somministrare direttamente del cloruro di calcio. La nozione del] 'importanza dello zucchero e del glicogeno per la nutrizion e del rnuscolo 1

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(ardiaco hct suggerito la somministrazione combinata di glucosio ed insulina, che ha un 'azione favorevole sulle condizioni generali. sulla pressione sanguign.a, sul ritmo cardiaco, sulla diuresi, e che sembra rinforzare l'azione di vari medicamenti, oltre a combattere ] 'acidosi . ~011tro l 'angin.:l pectoris e gli s1Jasmi arteriosi sono stati preconizzati' vari mezzi: l'angioxyl (estratto ;pancreatico desinsulinizzato), gli estratti muscolari, gli aminoacidi' (soluzione mista di istidina e di triptofano o istidina sola), la radioterapia, per la quale costituiscono una controindicazi'o,n e l'aortite e l'insufficienza cardiaca grave, le onde corte, con sim.il.i controindicazio·n i, che hanno dato buoni risultati nelle forme con dolori prolungati. E difficile trarre con.o lusio ni circa l'efficacia di questi vari miezzi di cur.a : a priori è poco probabile, data la frequente esistenza di lesioni di coronarite, che si possa ch1ie·d ere ad u:na medicazione qualsiasi' altro effetto che non sia quello sedativo, dovuto verosimilmente ad un 'azione vaso ·dilatatrioe ipotensiva. Contro i vari spasmi vascolari è efficace l'acetilcolina, la cui azione ipotensiva è rinforzata e prolungata dal! 'associazione con la ioimbina; azion,e meno intensa posseggono la papaverina, il benzoato di benzile, i bagni carbo-gassosi. Le arteriti obliteranti hanno in g·enere una origine infettiva o tossi·ca, ma è stata anche dimostrata l'importanza di fattori endocrini (surreni in ispecie) in oerte arteriti. . . ' ... . In .base a queste nuove noz1on1 ·e stata ut111zzata 1n nun1erosi casi la radioteraipia: quello ch,e si osserva più oomunement e è il miglioramento della claudicatio intermittens, l 'attenuazione della cianosi, la cicatrizzazione delle ulceri. La simpatectomia peri.arteriosa è uti'le in certi casi; la paratiroidecto·m ia ha effetti transitori. Anche l 'insulina è stata usata. Tutti que ti mezzi non dispensano· dall'i'm piego del c;.loridrato di acetilcolina (serie di 10-15 iniezioni quotidian·e sottocutanee ed inta-amusoolari di gr. O, 100, 20) e dell 'ista1nina. L' aceti} - ~ - metilcolina e l'aminoterapia danno risultati apprezzabili nel morbo di Raynaud. Per le varici si è proposta la medicazione O\Tarica, ipofi's aria e pluriglandolare. Per il trattamento dell'ipertensione arteriosa si è s~rimentata la vagotinina, altro o·r mone pancreatico. La constatazione· dell'aumento della tensione superficiale degli umori nel1'ipertensione · arteriosa e dell'azione dell 'alcool oct.ilico primario· sulla tensione superfici.aie ha inOOtto ad utilizzare quest.'ak,ool in terapia (iniezioni endovenose quotidiane di 2 a l ·O eme. della soluzione all '1 / 100. 000). Quanto a~l'ipertiensione dell'artfriosclerosi varie ricerche hanno dato risultati che co·n traddicono· l'opinione tradizior·ale dell'utilità per gli ipertesi di' un r egime povero in proteine. Tuttavia in pratica si constata per lo più un abbas amento della pressio1


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SEZIONE PRATICA

ne in seguito ad un regin1e vegetariano prolungato. Per i disturbi cardio-vascolari del 111orbo di Basedow al trattamento jodurato classico con la 5oluzione di Lug ol. potrebbe e sere sostituito l'impiego d ella di'iodotirosina ipotensiva : si prescriverà anche il bro1111drato di c hini11 0 a piocole dosi (gr. u,20-0,40); la di.o·itale o m eglio la uabaina sono n ecessarie in °caso di asistolia. Può essere utiiizzata anche l 'insuli11a cl1e abbassa il m etabolisn10 h·a sale. ' M. NUNBERG.

CENNI

BIBLlOGRAFICl

U eber d~e; Rhythmik de1· Lebe,rfunktion, des Stoffw e.chsels und; des Schlafes . Stoccolma 1935, 56 pag .

} ' . !FoRSGRE-;.

L ' A. ha compiuto moil te ricer ch e con m etodo istochimico, cer cando di fi ssare attraverso J 'es~m~ d el contenuto in g licogen e o in gra 11ul1 d1 secr eto, le condizi'o ni funziona li del fegato. Le ue conclu ioni sono le seguenti , ch e egli compendia in uno schema gr.a fico . Il significato ne è i'l segu ente : se un individuo prende U·e l pomeriggi·o o la sera il suo ultimo pasto della giornata , Ja digestione gastrica si compie in circa 4 ore ed il passaggio n el duodeno si completa n elle 3-4 ore su ccessive. Durante tutto questo tempo vi è a ssorb1ime11to dall 'intcstino , ed il f.egato è in fase di attività assirr1ilatrice, per la quale fi ssa acqua , proteine e idrati di carbo11io. Le cellule epaticl1e ed il fegato in toto aumentano di volume e di peso. La d eposizion e dei citati elem enti co111incia fin dopo il pasto di' m ezzogiorno, e si fa dal centro alla !Je riferta d el lobulo. Il contenuto in g licogen e aumenta , m a la secrezione biliar,e, cl1e al] >inizio della fase assimilativa era ancora evidente, diminuisce serr1pre di più, per i1rogr essi,1a dimi11 uzion e delle cellule secern enti • Due o re dopo, quando la digestione e l 'assorbirnento sono più inten si, la secrezione biliare è mir.ima , e la fase assimilativa tocca il massimo ; tutte le cellul e epatiche sono pien e dei prodotti d 'a ssimilazione. A questo punto inizia una fa se nuova , la secr etoria . Presso i capillari biiJi'ari, alla .periferia d ei lobuli, si raccolgono granuli di secre to e contemporaneamente si mobilizzano l 'acqua , le proteine, lo zucchero e i prodotti dell >attività cellulare (urea ecc.). Il volume delle c·e llule e totale diminuisce , mentre la fase· secretiva sì estend,e dalla periferia al oentro dei lobuli e la secrezione biliare cresce fino a raggiungere un massimo , che corri'sponde al minin10 contenuto ep,a tico di glicogeno. Questo, ridotto a pochi granuli , è raccolto attorno alla vena centrale. Dunque il tono funzionale può esser e espresso co11 un sinusoide, con un 'onda completa in ogni 24 ore. Se ne può dedurre che anche il m etabolismo presenta analog h e variazioni' ritmich e n elle 24 ore e ch e non è strettamente legato all'assunzion e d egli ali1

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r11enti , come pretendeva la vecchia cc scuola d ell 'ali n1ent.azione » sopratutto ad opera di autori fran cesi (N. :E'iessinger). E possibile ch e anch e le m edicine date per bocca se~uano , fino a un certo punto almeno 1 questo r1imo di fissazione e liberazione rispetto al fegato. Ricerche tuttora in corso fanno p ensare al1'A . ch e queste conclusioni valgono particolar111en te i)er l 'uomo e i1on pe r tutti gli animali e che il ritmo della funzione epatica possa molto variare da soggetto a soggetto. L'importanza di queste nuov e vedute è chiara: il ·problen1a assume aspetti nuovi; non si può più a1nrr1ettere senz'altro che la funzione epati ca sia continua, regolata solo dal variare della richiesta e dall 'offerta di n1ateriale. Attraverso ]u studio approfondito del ritmo della funzione epatica e d el metabolismo, l 'A. ritiene possibile arrivare ad una rapJ>resentazione dinamica o cin eti ca dell 'organismo untano . M. COPPO.

Die porpliyririe : ihr N·achweis r ihre Physiolo1g i e und Klinik. Pag. 102, Gr

CARRIÉ CuRT .

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Thien1·e, Lipsia , _1936. RM. 9. 'fra le sostanz.e che negli ultimi anni sopratutto h.anno assunto particolare interesse bioJogico e medico, sono le porfirine. Così l 'A. i11izia la prefazione a questo s uo libretto , che è una b ella, completa e interessantissin1a monog rafia sulle porfirine. Non ostante l 'abbondanza di studi chimici sui rapporti tra porfirine e pigmenti ematici e biliari e sulle sintesi dei pigmenti biologici in gen erale (particolarmente di 1F ischer e Scuola) la biologia ·e la clinica delle po1rfirine sono poco note, male sistematizzate e finora non trattate riassuntivamente in modo organico. In questo JibTo tutto ·è chiaro e b1ene disp-0sto. La materia trattata è distribuita come segue : pro·p rietà chimich·e ,e fisich e del]e porfirine e loro dosaggio. Propri età biolog ich e. Le porfirine nelle piante, n egli anin1ali e r1 ell 'uomo . Le porfirinopatie: è questo il capitolo più direttamente importante per il m edico. L' A. segue n ella d e crizione d elle p orfirine da causa sconosciuta la classificazione di f\fic heli ch e cita larg amente, così come obbiettivamente ricorda gli altri importanti co•n tributi italiani (Massa , Vigliani ecc. ). Seg ue l 'esposizione delle teorie vecchie e nuove sull 'azione della porfirina sul m·etaboli sm o, s til m etabolis mo d elle porfirine stesse. Cl1iude il libro la trattazione delle cau se d ella porfiria e della cura della porfiria. In quasi tutti i' capitoli sono citate ri cer ch e personali dell 'A. , solo o in collaborazione con Schreus; la specialissima co1n oscen za dell 'arg on1·ento e dei problemi ha perme o all 'au tor e una trattazione ch e direi sen z'altro bril lante di problemi difficili e m olti ancora • oscuri . Nella part e m edica del libro 1'A. r ifer i se e


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IL POLICLINICO

alcuni casi di sua osservazione, particolarmente a proposito della forma nervosa della porfiria e delle porfirie aturnine. La bibliografia che chiude il libro cornprenprend·e 252 voci, di cui l•O i~aliane, ortograficamente qu·este quasi tutte corrette. Lo segnaliamo perchè no11 è giu to ritenere la esattezza tedesca n1olto superiore alla nostra. M. CoPPO. '

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNaREss1

R. Accademia delle Scienze mediche e chirurgiche di Napoli Seduta del 3 giugno 1936. Presidente : Prof. G. J APPELLJ . Le polisierositi adesive circoscritte. G. CICCONARDI. Esislono fo·rme pl euriche e peritoneali adesive cir coscritte senza che il viscere domini attualmente la scena. · Queste poli sierositi, o perivisceriti, possono coesistere in vari punti del torace e dell 'addome. Esse rico11oscono spesso una causa comune che è la lue o la Lubercolosi o la simbiosi dei due n1orbi. 'Tranne gli interventi operativi co1nandati da ir1dicazioni di urgenza per la vita del malato, e perciò quasi esclusivamente sull '~rldome,. la ter~­ pia inedica dev 'essere, oltrechè s1ntomat1ca e fisica, anche ·specifica. Buoni ri ultati si ottengono da preparati di jodio e tubercolina , nel senso che si riesce talvol ta ad attenuare il decorso clel morbo , ad interromperne le fasi di recrudescenza, ad esaurire il processo . Solo a questo punto il coltello del chirurgo può risolvere definitivamente glj esiti del male. Mielosi eritremica ed eritro-leucemica nell'infanzia. M. Mm.\GLIA DEL GIUDICE. ~ Dopo qualche cenno storico sulla i11divjdualizzazione delle eritremie quali emopatie a sè d a contrapporsi alle mielosi let1cemich e, alle quali so110 d'altra parte l egate dalle forme eritro-leucem ic~e, 1'0. e·spone i dati ematologici e quelli clinici dei processi di iperplasia anaiplas lica del sistema eritroblastico, da solo e in associazione a quello leu coblastico, facendo rilevare come, in co11trasto ai dati ematologici, il reperto clinico n on abbia nulla di particolare da poter indirizzare in un senso o nel1'altro il crilerio diagnostico. Descrive quindi due casi, cli mielosi eritre1nica il prin'lo e di mielosi eritro-leucen1ica il secondo, o·sservati nella R. Clinica Pediatrica di Napoli , in due ban1bini clell 'età rispettiva di 15 e rli 6 mesi. l'vientre nel primo b ambino la rliagnosi cli inielosi eri tremi ca non si presta, per l:l.1 tipicit à de] reperlo ematico , a discu ssioni diag11ostiche, nel secondo caso invece l 'O. espone an1piamente i u1otiYi per i quali non crede ch e l a n1ielosi eritrolc11cen1ica presentata dal uo paziente possa essc>re ·senz 'altro co mpresa nel gruppo dell 'anemia pseudoleure1nica di v. Jak ch-Haye111-Luzet. Analisi critica della sindrome narcolettica.

P . PENT.\. - La i11a11ca11za di casi anatomo-clinici rende ncce aria t1na minuta analisi semiologicn.. per definire cli11icamente la sindron1e 11arcolettica , ln qttale co11sla es enzial111ente di cin-

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[ANNO XLIII , Nul\I. 31]

que ordini di fenon1eni accessuali o accessi narcole ttici : le crisi di sonno, la perdita affettiva del t'<.• no, la catalessia del risveglio e quella dell 'addormentamenlo, l '011irisn10 narcolettico. Le varie specie di crisi, pur differenti nella loro si11tomatologia, non rappresentano che manifestazioni dello s tesso fe110111eno attivo: il sonno, suscettibile di dissociarsi 11elle sue varie conìpo,n enti: p sichica, on1atica e vegetativa. Su que-sta base è possibile, da un lato, riconoscer e nei n1eccanis1ni r egolatori del sonno e della veglia la sede cen trale delle lesioni narcolettiche, anato111icl1e o fu11zionali, e, dal! 'altro, separare nettan1ente la 11 arcolessia da altre sindromi ipniche, limiLanclo la narcolessia ad un campo più ristretto, nel qual e sui casi sintomatici di altre m al attie (e11cefalite, lue, tumori, trau1ni) prevale la for1na i<l iopalica.

R. Accademia dei Fisioeritici in Siena. Seduta ordinaria del 4 giug no 1936. Presidente: Prof. SPIRITO. Prof. F. SPIRITO. -

Utili va rian.ti ad alcuni metodi in uso per la coriservazione di p ezzi anatomici.

Azione delle solwzioni glucosate ipertoniche introdotte per via endovenosa sulla pressione arteriosa, sulla diuresi e sulla glicemia. Dott .i R. ~IARTINETTI e N. CASTELLINI. - Gli 00. riferiscono sov ra un primo gruppo di ricerche condotte in sog·getti ipertesi e nelle quali si è studiata l 'azione de] glucosio ipertonico introdotto per via enllovenosa sulla pres ·ione, sulla diuresi e sulla glicemia. L'azione dina:111ica del glucosio ipertonico (100 cc. della soluzione al 50 ~b) sul circolo è caratteri2.zata da un aume11to im.1 nediato e fugace della pr essione arleriosa con particolare i11tere·ssamento della pression e lllassim a; ·3egu e poi una fase tardiva e protratta d i caduta della pressione arteriosa stessa e p articolarmente della m inima . Questa fase di caduta della pression e coincide con una netta fa·se d 'ipog licen1ia. .La diuresi quando la funzione renaJe sia integra si mostra n etlame·n te alimentata; l 'eliminazione dell '11rea e <l ei cloruri no11 varia in modo sensibile. Il tempo di riassorbimento del ponfo cutaneo è aumentalo. In un ulteriore s tudio gli AA. si propongono cli riferire sull 'importa11za t erapeutica. del glucosio 11ell 'iperten sione ar teriosa. Tecnica per la misurazione del diametro derle piastrine e costruzione di una formula su cento elementi. Dott. B. DELLA MAGGIORE. - L 'O. propone la inisurazione del dian1eiro delle piastrine a scopo di indagine clinica e ne illustra la tecnica. Riferi$ce ·sui r isultati ottenuti in soggetti normali ed in alcuni cirro tici in stadio ascitico. Riportai le formule nelle quali ono es~oste le nlodificazio11i ch e si sono verificate n el diametro delle piastri11e in un a. con trombopenia essenziale 11el qual e è s tata praticata splenectomia con esito favorevole. S. H ARKANYI e :\1. EBA TIA'.'11. - Ricerche sul midollo allu11galo dell'amadriarle. Ricerche delle fibre muscolari sotto l 'azi one di agenti chimici.

Dott. G. C1..\ccro. -

Il Seg retario.


[ANNO

XLIIT ,

NUJ\1.

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APPUN.TI

SE ZIONE P RATI CA

PER lL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. L'aerofa,gia degli ptosici. L 'a erofagia è un sintorna frequen te i1egli ptosici ed è la conseguenza della insufficienza della pressi·one esercitata dai muscoli addomi r, ali sulla m assa gastro-intestinale; e sa è, i11 parte, la risultante dei disturbi dell 'assorb in1ento fi siologico dei gas, sia per dist1trbi d.e]1a circolazio n·e epatica, sia per insuffi cienza del tono intern o. 111 questi indiv idui, può avere una fun zione utile, fa cii itand0 I ' e\1acu.azione gastrica, soste11 endo il fegat o, in r1alzando il diafram.m a <' l"'UÒ aYcre azione ben ef:ì ca sull 'ipoten sion e a1leri'osa, ta11 to frequente in questi malati. Essi però, compr endendo il sollievo ch e dà loro l 'eru t lazionc, fi n iscono per ripetEr e troplJO spesso la· deglutizione salutare, ri u lta11done faciln1cr1 le 1111 tic, tanto p·iù ch e si tratta di vagotoni·ci .ansiosi e depressi . In tal n1odo, essi i ·a sa110 dall 'aerof<igia sintoma all 'aerofagia Jn.ala ttia, })er ch è si è ve nuta sviluppando ]a foJ)ia <lei gas g·.aslri ci. Qu.ando si interrogan o questi n1alati, si' appr ende di solito che, su u n l<:rre110 di a11tica nevropa tia, i disturb i g·astrici sono rimasti vagl1i ed impreci'si fi110 aJ giorno 1n cui u n esame m edico o, più spesso: quello raùioJog·ico, ha fatt o posare la di.agno'i di aero fagia. Di fatto, se in qualch e malato la dc ·~cri z i o1lc del mecc-0nisn10 produttore della a( rofagia è uti1 e, nella m agg·ior p<irte trOJJPfl 1)1 eci. ion e r da11nosa e. porta al tic aerofagico. I)Pr un ecre. :o di spiegazioni', il m edi co p·uò s,·i lu1'}Jarc un 'esagerazione della cenestesi, C'l'C.ar c que~l(1 fob·ìa clei gas ch e, esageran dosi, })Or La all 'op pre ione in de finibil e e spinge tal i pé,zi'en t.i a trovare ltn sollievo i1elle eruttazion i i) urlrOJJJJO ]'recedute da una deglutizione. In presenz.a d i una aer ofa.gia in uno i)tosico, è pertanto consigliab·i1e di curare essenzial1nrn le la IJlosi ed i disturb·i dispeptici sopragg iu 11li .anzich è dare eccessive spiegazioni sul 11ieccanil'mo del} 'aerofagia st essa . fil . Contributo alla conoscenza delle cisti congenite nel segmento ileo-cecale dell'intestino. In q uesto lavoro completo sotto ogni IJUnlo di vis1a (~. Spu111JJinato (Cr oce Rossa 1935), r ic,or da1a la necessità di diffe r enziar.e po sib iJrr1·e 11te le cisti n1esentericb e da quell e derivale <ln ll 'inle tino, riporta un ' osser,razione in riferin1en to ad u 11 caso da lui oper.ato nell 'ospedale di Anag·ni. Esposta la storia, de critto l 'intervento e l 'esam e islolog·ico, ri-chi am a 1'atten Z!on e in particoJare sui dettagli di struttura i1egli strati mt1scolari propri della parete cii ic.a, confronta ndoli con la disposizion e della n1usc-01atura nella paret e in testinale e ne disc ute j] significato agli e ffetti dell 'inter,p•r et<izione i)a togeneli ca. Riassunta l 'an atomia patologica della le ione, ]a sua patogene i e la 1

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cura, sui da ti de unti ancl1e da altre osservazioni , i1e discute la patoo-e11e i in rig·uardo ad eYentuali rap porti col cliYer Lj colo di 1\il eckel o con germ i di' epitelio intestinale i11clusi dura11te lo svilu p po e111brio11aJ.e., s' rolge11do in l)l'Oposito qualch e con ider.azion e i)er ricordaro i11teressan t i co11cezioni di ordi11e generale in1orno all'influen za diretti,r.a e form ativa sulla dif ferenziazioJ1e dei le.. suti n1esen cl1im ali espli crita dall 'epite.Jio embrion ale" C. LA. CAVA. Diagnosi e cu rn dei t111nori dell'ileo. T. M.atolcsy (A r ch K lin. Chir .. ' 1o1. 18-1. pag. 82, 1936) os erva cl1e i tumori primitivi dell 'ileo son o p·i utlosto rari e in gen ere v i pr edon1inan o quelli mali o-n i. La diagnosi clin ica è ])ressoccl1è im 1Jo ibi]e in una fase precoce; questi ma lati vengono tratt ati con1e aJJpendicitici, com.e offere11ti di ... ciatira, di artrite ecc. è solo l 'es. r.a diologico cl ie i1ermette la diagnosi o aln1eno fa porre il sòspetto. Nei casi non troppo avan zati la d iagn osi sicura è .possibile con la biop·sia cl1 e l 'A. r.acco111a11da vivam en te. In u n c.aso p·. e . fu riconosriuto un echinococco m en tre clin ic.a n1.en le si era ]Jensato a un trauma in oper.nbile. Di 10 casi di sar coma o ser vati, so]o 5 poter or10 essere operati ; dopo due anni però n on ne so:r:>ravvive,1a n essuno. V ALDONI. 3 casi di gastrectomia totale con speciale rigunrdo alle variazioni ematologiche postoperativ(l. Ta len o (Arch. K lin. Clvir ., vol. 184 pag. 681, 103'6) na rra di 3 casi di ga trecton1 ia totale per cancro n1orti IJOi i1er n1etastasi a 135, 182 e 193 e.asi . All 'autopsia si lroYarono '"'e.rrn i di in tos.. icazion e cronica J)a r licolarn1e11te eYidenti a carico d·el ren~ . Nel quadro en1a lolog·ico, in t L•iL L c. . 1steva u11a a11e1111.a i1Je rcro111 · ·stica. VALDO·NI. Il trattan1ento chirurgico della coli te ulcerosa non specifica. Lard·en.oois (ll l ém. 1lcade1nie Cliir ., 62, 463, 1~136), osserva cl1e la col ite 11lcero a no11 specifica è un 'affezione n on rara e e. . trem.a111en te grave, essa è carallerizzata . da i1)c r1)_lasia della m ucosa a cui segue necros1, ulceraz ione, e ta]ora pseudOf)Olipo i o · te 11o~ i . eco1ldaria._ ~\.I cu­ n i AA. danno per tale forma una n1ortal1ta del 50 %, al tri del 25 %. La terapia i11edica (tripaflavina, vitamin a A, poliv.accini) i1011 11a effetto ch e ausiliario. La terapia ch irurgi'ca è l 'uJtica da cui· ci si posson o• r iJ?romettere dei ~ i : st1ltati . Gli interventi pro,p o ti e finora seg·u1t1 sono i seguenti: Cecostom ia: va considerata co111.e terapia inadeguata. L'A. I 'l1a adottata 4 volte sen za buon ri ul tato. 1i ppe11dicostomia: i1on superi\1re alla cecosto111ia. I leoston1 ia totale a speron e. E il i11eloclo più ... e~uito , s~a isolatamente che as... oc iato a a1Jpend1cectom1a per l)Otere n1eg·lio lavare il 11to11co11e lJro ... i111a-


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cc IL POLICLTNl CO »

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le. Nella letterat ura t ale n1et od o dà il 25 % di n1orta lità n ei e.asi J.en ti , n ei casi acutissimi 75 %. Col,ositomia m etace.caile a derivazior1e totale. È il melodo di elezio11e seguito dall ' autore in 6 casi . La difficoltà riscontrata è rappresentat~ dalla costruzio11 e di uno sperone sufficiente . Tale interve11to presenLa il vantagg io di avere maggiori i)robab·ilità di cog'lier e tessuto sano. L 'interve11to ideal·e s.areb be ]a Coiectomia ch e p erò no11 può en1.pr e p.raticar si a causa de.Jle cattive condizio11i d el paziente. 1'a li irtterventi s t soglio110 i)ra ticar e quando il 1). è già n1alato da lung·o tempo. Buoni risult.ati 11a avuto da tali interve11ti praticati precooem·ente, non a 1)pena fatta la diagnosi. l l11 intervento in questa condizione è giustificato d al la n1ort alità elevata di questa a ffezion e e dal la sua inguaribilità. L 'autor e riporta 27 cas i propri. ALDO CALÒ. 1

La santoninn nei bambini. La san toni11a è i'l laLtone dell 'acid o sa11toninico, ch e si olli cne J}er e Lrazion e dai semi del sem en-contra (Arten1isia nla.ritima), ch e crf!sce nel Tur1~esta1: f:'i n egl i Urali . Nel tubo dig·er ent e, vien·e almeno p1a rzi'almE-nte trasforn1ata i11 santoninato sol ul) i]e ecl assorbita sotto t ale for111a. Vie11e eli111inata co11 le feci , n1a i1on co11 le uri11 e, che so110 colorate in giallo da uno d ei suoi d·eri'Vati (la x.,antopsi11a) e che trattate con un alcali viran o al rosso. Ha azione eccitante sul sist erna n er voso ed ini bitrice sul r e::,piro. E .. a è itota per la sua azione vermifuga , ch e si esercita specialn1 entr sugli ascarid i, n1eno sugli ossiuri ; per i cestodi, sono n ecessarie dosi troppo elevate da no11 poter usarsi in clinica. La sua azione sui. vern1i si esplica dapprima eccita11do e provocando d elle convulsioni e poi par.alizzando; i parassi ti vengono così dis Laccati dalla parete ir:i.teslinale e ia loro el:>JJL1lsio11e p11ò essere realizzata mediante un purgante. lJer darEi d ei. buoni risultati , la santo r.it1a Ya son1ministrata se~ondo L . !Babonneix (Gazc.tte des liopitaux, 20 g iugno 193:6) con1e seg·u e : 1) A picco li~ dosi , d i· 2-5 cg. al g·iorno, mescolata a miele, n1arrt1ellate od in ca rtine o tavolette; la do e classica di 1 cg. per a nno può essere pericolosa perch è porter eh·be a sommini trare 14 cg. in un ragazzo di 14 anni! 2) In moclo discontinu o, per 2-3 g iorni di seguito , sorn1nini ... tra11do un purgante (ca]omela110 , olfato cii sodio o di n1agn esio) ed evitando l'olio di ricino , ch e può sciogli'ere la sa11ton ina e fac ilitarn e l 'a orbimenlo. Si pre. ' p. es. : scr1vera, Santonin1 . cg. ~ )) Calo mie]ano 1 )) Lattosio . 50 P er una cart. Di tali l). 2. t)

Da prendere l)er 2 g iorni di seguito, al mattino, a dig·iu110, in un po' di acqu.a zucch ernta . Evitare questo medicamento nei ban1bini troppo piccoli e n egli spasmofili. Presa in queste condizioni, la santonina dà risultati eccellenti. Altrimienti , può dar·e fenon teni t ossici. Per evitarli , si con siglia da taluno di sostituirvi il semen -contra in c ui la santonina si trova in forma di tannato e l 'olio éssénziale ivi presente inibisce momenta11earrJente l 'a ssorbimento di essa e ne rinforza l 'a• z1one. fil.

Schema di trattamento dell'ulcera gastro-duode· nale con l' istidina.. N. Qué11ér (Ga12. de..s hopitaux, 6 maggio 1 ~136). for11i ·ce lo scl1em a se.gue11te. Mettere il malato a dieta idrica e fare iniezioni g iornali ere di i tidina (1 eme. intradern1ica o 5 em e . ·endomuscolare). · I dolori ed i von1it i debbono caln1arsi alla second.a iniezion e; in caso contrario, aggiun gervi i con s ueti cc ing·essamenti » (bismuto , idrato di magnesia, cr eta preip ar ata, b ella donna) . Dopo qualcl1e g ior110 , quando il dolore è scomparso, incorninci.are ad alimentare il malato ; anzitu1 to latt e, })Oi pappe d i cer eali , ;poi puree di l egumi , arrÌ\'anrlo gradatarnente ad un regime a bbastanza largo, (quello della di pe1) ia ipe·r stenica), da ct1i vanno b.andit i evi clentemente l 'alcool , i 1 caffè, le spezie. 1Dop 0 3 settin1ane, (circa 20 iniezioni) sospendere l 'istidina continuando eventualment e gli antispas1nodici . All 'e, rentuale rip·r esa dei dolori o dei vomiti, od .anche se -e ssi non si ripresentan o, fare dopo 3-4 m esi una nuova seri:e. di 6 iniezioni e, dopo al tri 5-6 mesi , un 'altra. Sarebbe bene continuare così per qualche a nno, con 2 serie di 6 iniezioni ogni anno . fil. 1

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IGIENE Contributo allo studio della vaccinazione antirab· bica con vaccini fenicati. È merito di

C. Ferini di aver per primo ap-

plicato l 'acido fenico alla attenuazione d el virus rabbico. Il procedimento i11iziale d el iFer1ni è stato variamente modificato. In Italia il Puntoni h a intro·d otto e diffuso il metodo d ei vaccini fe11icati .a cr escente virulenza . Il n1elodo u sato da P. Remlin ger e !Bailly (Bull. rTe l'Aca.d. de A1édec. , 9 giug no 1936), consiste nell 'emulsionare finem ente in una soluzione fisiologica fenicata a ll ' 1 % l 'en cefalo e il n1idol]o di con iglio o di can e morti per infezi'one di virus fi o. L 'en1ulsi one, filtrata e controllata, vien e con servata in gl1iacciaia. Le esperienze effettuate dall 'Autore su conigli , su cani e su un asino h an nlostrato ch e le proprietà immunizzanti del vaccino fenicato sono a lmeno u g uali a quelle d e1 ' 'accino c]as-


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SEZIONE PRATICA

f'ico di Pasteur. I vantaggi offerti dalla vaccinazi'o ne fenicata con s istono so pratutto nella imputre cibilità d ei vaccini fenicati e nella 11ossibilità quindi di essere sp·editi a distanza. Questa proprietà e la innocuità fanno consiclerare tale metodo di vaccinazion e con1e i l I)ÌÙ pratico e il più adatto alla n ecessità del d rcentramento delle cure antirabbiche. E. CARLINFANTI.

VARIA

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MEDICINA SCIENTIFICA Ricercl1e sulle modificazioni del sangue nel colera. Loh e Tai (Chinese Medica.l Jo1ur1ia.l, inag- . g io 1936) riferiscono brevemente i r esultati delle loro indagini eseguite su 13 colerosi in stadio algido. l)rima e dopo fl ebocl isi di siero fisiologi co Le ricer che si sono rivolte a i seguenti ,,alari: contenuto in Hb , numero dei globuli rossi e bianchi, forn1ula leucocitaria, peso specifico, ,·o lu111e delle cellule ematic he, riserva alcalina , azoto residuo , creatinina, acido urico , glucosio, cloro, calcio e fo sfati. Nel lo s tadio alg ido (dei collass i) . gl i AA. l18nno trovato una gr.ave disidratazione con aumento di tutti i' costituenti del sang·ue tranne i l Cloro, ch e era un po' diminuito· rispetto ai valori normali. Anche la R .A. e·ra bassa. Dopo la flc bocli si i valori rito rnarono a lla nor1na, tranne i'l numero dei leucociti cl1e rimase elevato ad indicare la leucocitosi reattiva alla mal.attia. Il tasso di glucosio era bassissimo, cl 'onde u11a tra11si toria ipoglicemia. Il Cl dopo la fleborli· i aurnenta, mentre la R.A. r e La 11{;s a e ! 'azoto residuo elevato, a d eno t.are la te11clenza allo sviluppo dell 'uremia e della ac idosi. Su 16 casi di colera le citate ricerche ' e1111ero falle in stato di proclan1ata acidosi con ure1nia. In quasi metà dei' casi, non ostante le ri1)ett1le fleboclisi , vi era R.A. bassa, au 111ento notevole dell 'azoto non proteico. Le urine avevano peso specifico b·a sso e contenevano albumina, leucociti ed acetone . · La r)rova di funzione r enale fatta con la fenol. s. f. dimostrò sempr e una grave co·m prorni's sione dei reni. Gli AA. non escludoin o ch e questo blocco renale possa essere dovuto all'introduzione en dovenosa di cospicue quantità di Na Cl nelle ripetute fl eboclisi: propo·n gono, onde evitare tale inconveniente cl1e può essere molto grave, di usare per la fleboclisi' un li quido isotoni co-isoionico, tipo Ringer, la cui formula è la segu ent e : Cloruro di sodio O, 6-0,7 % Cloruro di potassio . 0,03 % Cloruro di caloio . 0,02 5 9{, Glucosio 2,5 % Bicarbonato di sodi'o . 0,5 % Il glucosio avrebbe azione diuretica, ed 11 bicarbonato ;potrebb e aument.are la R.A. ~r . CoPPo. 1

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I prodotti american i in Europa. D.a una lista i:ub,blicata in Soi·enbiJfic lll on tlil)~ (agosto 1935), risulta quanto numerosi siano i prodotti venutici dall 'Americia : essi hanno rinnovato in modo straordinario la nostra à lin1entazione e il nostro ten o·r e di vita. Impor tanza grandissima hanno avuto le patate e il maiz, che hanno arricchito molto le nostre risorse alirt1entari e reso p·o ssibile u11 poderoso· incremento di po1)olazione in Europa; notevoli anch e il pom.odo ro, sen za cui non si con cepiscono più le nostr e mense; il taccliino, ospite· di tutti i nostri pollai; il cacao, ingrediente del cioocolato1, ch e piacque tanto da esser definito cc cibo degli dei » (Theobroma); e, ancora , i fagioli co 1mun~, ottimo cibo popolare, la zucoa, ecc. Hanno avuto g·rande importanza anche il cotone (un tempo i t essuti erano solo di lino, canapa o seta) e il tabacco (per lo meno come fonte di guadagno per gli erari . .. ). Meno importanti , n1a pur degni di rilievo , sono molti altri ;prodotti: la van.igtia, · l 'ananas, il ribes e l'uva 01rsdna, il mwtè, le araohidi (no·c cioline americane), le noci brasiliane, la tapiooco, I' arrow-rootJ, il topvn,ambu,r o patata dolce, il pepe di Cajenna, il girasol 0, la passiflora, ecc. Altri 1)rodotti h.ann o avuto si11ora roca diffusion e in Europa : yani, cassava, gua.ra, cu1

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stard apple, papa.ya, avocado, allspioa1, maple su.gar ecc . ; !l0 n è da e ~ r ludere però ch e qt1al1

cuno ab·b ia fortuna. L 'America ci h a dato la filliossera, ma ci ha fornito .anche la vite americana,, ch e consente di combatt erl a. All 'America dobbiamo· la corteccia di china ch e comb,a tte efficacem·e nte la rr1alaria. °È ancora dub bio e dal] ' America provenga la si;filid'e)· il problen1a è en1pre di·scusso. A differenz.a dell 'America, l 'Australia ci h a dato pochissimo: l 'acquisto principale è 1'e1 1

ca.liptas. D.al vecchio n1ondo , in compenso·, sono stati in1 portati nel nuovo e nel nuovissi1no qu.as i tutte le piante coltivate e g li animali d 'allevamento. Alcune piante coltivate son o state poi molto perfezionate in America, pecialmente le frutta , ch e ci ritornano sotto forma di varietà molto apprezzate. Ad es. quasi tutte l e varietà di 1)€sch e ora coltivate in Italia provengo110 dalla Ca lifornia (may-fl()\wer, ·wh.eeler, tryumpli , wadde.i, red bird, elbertClJ, belra of Georgia , Eu.reka ecc.); così pure molte varietà di p•r ugne (BurbaThk, Bu,rton ecc.). Abbiamo però anche delle ottin1e varietà italiane, come 1'uva Edda ,~lf uS'iSol1in.i. Le varietà nuove si potreb·b ero favorire e diffondere compen sando co11 premi a lti chi fosse riuscilo a produrle. (Da « L'rfttual. Al ed. », n. 5) .


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« IL POLICLINICO »

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NELLA VITA P R O F E S S I O N A L E.. MEDICINA SOCIALE Le ùasse M11tue di malattia per gli impiegati del· l'indu stria. s tato so llosc Lillo fra le d11e Confederazioni d <>ll 'jnd u s lria I 'accordo definì Livo JJer la costituzione delle Cas e ;\lulue di n1alattia a faYore delle ea Legori e in11)iega Uzie. In og11i Provi11 cia viene ros lj luit a una ~Iulua provi11ciale alla quale de' ono essere i seri tti tulti g·li i1npiegati , eccezione falla di quelli di1Je11cle11ti da aziende p er l e quali le organizzazioni l)fOYinciali concorderanno con r ego1 are co11lra l lo l a costituzione di Casse azien dali, OJJp11re cli q11elli ch e fru endo g·ià p er legge, co11trallo o fa llo di co11dizjoni in com1)Jesso più f[l' oreYoli , dorJo l 'esame e la Yalu tazione delle Fed erazioni n azio11ali , ·se Lrattasi cli intere categorie i11 leressat e, o cl elle organizzazioni pr0Yi11ciali se lra l Lasi di gruppi aziendali , sar anno esor1erati d:dl 'obbligo di i ~crizion e e conlinuer anno a frui re cli ùette co n clj zioni. Na turaln1ente, la costitu1io11e di ciascu11a ~Iutu::i azien d ale sarà con cessa . olo quando s i ,·erificl1 ino ·condizioni parlicolari per in1portanza ·d 'azie11c1a e per num ero di impiega li , tali da offrjre so llo og·ni aspe llo tutte le gi.1ra11zje. Per evj lare i ri lardi di appl icazio11e e 1u n g l1e tratt aliYe locali , le Confederazioni han110 roncorclato tulle le cl ausole per ct1i alle Federazio11i e alle U11ioni i1on resta r he esami nare i casi prey i·s Li. Non sfu ggirà l 'jrnportanza, a11che agli c1 felli econon1i ci delle Ca sse, <li aYere i11clusi n el1·o])bligo cli iscrizio11e tulti g li imJ)iegaLi, qualu11riuc .. ia lo s lipendio di eia. c11110. Circa le pre:--ln.lioni , esse so110 precisa te in mani er<t u g uale per tulle le Casse e u11a certa elatSti cilà , in r elazio11e al la po sib ili tà clelle Casse e all 'an<lan1ento <lelfe ges tio11i , è ·~010 lasciala per i premi di nur ial i Là e natalilà e per l"inaennizzo fu 11erario. Il con t ril>uto fissa lo n azionaln1en Le, frtrll o di lungl1e tra ttative , potrà aJ)IJarirc mod es·t o, 111a sar à, con un a oculata a1111nir1istrazione, sufficiente. A qtie to r ig u ardo yje11e co11sig lia lo che i Consigli d i a111n1i11islrazio11e adottino dei crit eri inizialn1ente prucle11 ti })er l a concessione di d e l ti premi. (~ irca l 'ass is lc11za sanit aria , cl1e cosli Luisce, in n1a11canza dell'indennità di n1alatti a non contem 11L1ta per il lrallamento g ià pre,-is to dalla legge ::. ull 'in1plego priYa lo, J'al (j yit à assist enziale prevalc•11le, le Casse i1c as .. icurer anno le forme più opportune e pii1 a l lent e per soddi s fare og11i esigen1.~ cl.egli assicur~li. È s jno d a ora pe11sahi.le, per 1 ns~ J!:-len za n1ec11ca, ch e potrà es ·ere bene accetta :::olo <ft1ella h a ~ atc1 sulla facoltà d i scelt a del sa1ti lario. Per i 1ic0Yeri in ospeclali, le conYenzioni 11reYis le ara nno CJ.lt e g·aran1 endo u 11a cl asse e t1n lr ,1llan1e11 Lo decoro o J)er l 'im1)i.egato an1mala lo. È

La Cassa malattie del Commercio. S i è rit1ni lo in Ron1a i I Corrsiglio di Ammini. lrazio11 e cleJla Ca. sa n az ion ale n1 al at lie per gli acldclli al con1 n 1ercio, presied ut o d afl 'on . P enna-

varia, il quale ha messo in evidenza la situ azione fina nziaria e i11orale raggiunta dal! 'Istituto i11 pochi anì1i. Dalle orig ini ad oggi, ha.n no aderito all a ( :as·sa J.46.496 aziende con1111erciali co11 un lotale di 892. 771 l aYora lori, m en tre so110 stat e eliminate, nello stesso periodo, 23.665 aziende con 643.277 lavoratori. È da no larsi cl1e le sanzioni contro l 'I t ali a non 11anno per niente turbato l a solida compagine della Ca sa: a nzi, l 'in lcnsità del gettito dei con tributi è sta ta sensibilmente superiore, durante i primi m esi del 193{;, a quella deg li esercizi precedenti. I lavor atori an1malali che 11anno trovato assi·ste11za presso l 'Isti Lufo, dall'inizio dell 'attività clella Cas a al 31 maggio 1936, sono st a ti 319.949, per un lotale di 6.525.420 g iornate ai m alattia in<ler1ni7,zat e. Con sicle1at e nei l oro elemenli co si it u tivi le JJrestazio11i corrisposte a l avor atori ammala ti raggiun gono complessivan1ente il Yalore di L. 128.612.858. Dal 1° gennajo al 31 rn aggio dell 'anno in cor so, l a Cassa 11a intle11nizzato 28. 310 casi di m alattia p er un corn plesso cli 582.590 g iorna te ecl un valore di 10.255.858, eci 11 a inol1 re at tua!lo nuove forme integra tiYe di assis tenza , de·stinando 2€0.000 li re alla ~ ssegnazjo11e di speciali indennità per inlerven ti di alta e merlia chir11rg ia e in vj ando all e colonie cli111 él ticl1c del P ar til o, 500 figli di cl atori di l aYo ro e di ]aYor at orj. Col 1° luglio, inol Lre, la Cassa nazionale mal attie p er gli addetti al commer cio 11a esteso la sua attività alla Libia. Il Consjg lio di amministrazione d ella Cassa, per esprimere la sua riconoscenza al Duce fondatore dell 'Impero e all'Esercito Yittorioso, ha deliberato cl i r imettere al Capo del Governo una somm a da dc-istinarsj ad opere di a·ssistenza, all a quale si è aggiunto i1 contributo spontaneo <lel personale d ell 'Istituto.

Lo sviluppo dell'at tività mutualistica nel settor e rurale. Si è riu n i lo il 23 lug lio il con sig·lio di ammini strazione della Feder azione nazionale fascista d elle Casse mutu e n1alattie per i l a ,·or a tori agricoli. L 'on. A11gelini, in qualità di presidente, ha p nssato in rassegna l 'efficace opera finora compiuta · per lo sYilupJ)O del] 'attività mutualistica nel setlore rurale. Egli 11 a m esso i11 rili eYo come I 'anno XI\. ~thbia ·seg11a lo p er i ]aYora tori della terra il r aggi ung imento di import anti r ealizzazjoni assis tenziali e provvidenzia li , specie per qu anto riguarda le provvidenze pc>r malattie e le Casse rnl1tu e. Ha conclu so sottolinea11do l 'opera che la F ederazion e s la sYo lgend o per istituire la Cnssa m nJattie in tutte le proYincie, affinchè d el1'azione n1utualisti ca voluta d al Regime per la t11lela rlPll 'integ·rità fi sica delle classi operaie posa n o b eneficiar e i l avor at ori agricoli d 'Italia.


[ANNO XLIII, Nuivc. 31)

SEZI ONE PRATICA

L'Assicurazione maternità estesa a tutte le lavoratrici dei campi. Il Consiglio ùei ~Iinistri, su proposta del ~1fi11i­ stero del le Corporazioni, ha approvato uno schema di R. decreto-legge con cu] yjene estesa alle ln,·oratrici rurali l 'assistenza per la maternità che fino ad oggi era limitata soltanto alle lavoratrici clell 'inclustria. Con l a nuova disposizione, viene a·ssicura La alle madri co11tadine u11 assegno fi sso (di L. 100) per ogni caso di parto, oltre che la r1ecessaria assis tenza igienica e sanitaria durante il periodo cli gravirlanza e puerperio. Agli oneri assicurativi si provvede con un conlrjbuto ain nuo di L. 5 a carico del datore di lavoro e L. 2 a carico d ell 'assicurata, con la integrazione cli un con corso cla parte dello Stato nel pagame11to degli a segn i. I. 'escrci1.io è affidato all'Istituto nazionale fascista della previdenza sociale. Si calcola cl1e l'assicurazione co111prenderà oltre 600.000 laYora lrici rurali e prest erà la sua as·sis lenza per circa 60 mila parti all 'an110. Il fine d ella 11l1ova provvid e11za è quello di maulenere iu l)ie113, effìcie11za tanto l'indice d ella r1atalità che il g raclo cli vitalità della popolazio11e agricola clel noslro paese. L 'assicur azione per l a 1naler11ilà all e donne agricole dovrà applicarsi a tulte le donne c h e abbiano co1npiuto l 'e tà di 15 a·11ni e 11on supera la qu ella di 50, che pres tino la loro opera in lavori agricoli come salariate o <.:01ne ap1,ar tcnen Li ai n11c]ei famigliari d ei sal aria li ·s i essi, dei mezzadri e clei coloni. Per rPnrlersi con lo della n ecessità di questa nuova prov' idP11z11 basta riflettere che la m ortalità n1alernn i11 graYidanza e in puerperio è ancora n101 lo al la e occorre assolula1nente d ebel larl a: SlL 3000 donn e circa che inuoiono ogni anno per queste ca u 5<> ~<' n e po trebbero salvare duemila1 aJrr1eno. 'fro1)pO for i e è JJOi la mortali là dei neo11ati \ c11 li1n i1 a J1am bini in media muoiono n ei primi .1) g ior ni di viLa per cause ostetriche ; quara11La111 i la so110 partoriti morti. 1Se si aggiunge u11 10 °~ cl i a})orti e un 20 ~{, di morti n el pri1110 mc::ie di Yila, sono in complesso 160 mila, vite perdu le ogni anno rispetto ad un milione di i1asri le. La J)lOrtaJità materna è più forte nelle provi11cie rurali i11 eridionaJi dove difetlano specialn1ente gli Is tituti materni e gli Istitl1ti ostetrici . Occorre sai va re al m en o 2000 madri e 50. 000 h an1bi11i aJ l 'anno. Ora con la legg·e sull 'assicurazione maternità e ron la pii1 assidua assistenza ost etrica oltre un n1ilione e 1nezzo di donne adibite ai laYori di car11pagna, potrà complessiva1nente esser e assict1rait o co11 un preve11tivo di oltre 100 n1i1a parli a.11 'anno. Il che dimostra quale vasta opera sociale va ad inizi arsi con questo nuovo provvediJnPnto del Regime.

Casso. di previdenza per professionisti. Si è riunito il Consiglio Nazionale d ella Confederazione Fascista dei t>rofessioni sti e degli Artisti. Erano presenti il presidente on. Pavolini,

1431

i ve11tiquattro segretari dei Sindacati Nazionali e i presidenti delle due As. ociazioni nazionalj aderen ti . Nell 'in1portan le rjunione è s tato esami nllto, modificato e a1Jprovato lo scl1en1a di statuto clell 'istituenda Cassa Unica di Assistenza e di Previdenza per tutti gli appartenenti a quelle categorie inquadra le nella Confederaz ione cl1e di un a cassa propria fos ero fin qui sfornjt e.

.SERVIZI IGIENICO-SANITARI Il Corpo sanitario coloniale. Con recente d eliberazione del Con siglio dei Mirtistri è st at o istituito quest o cor1)0, il quale ·si com pone del ruolo d ei m edici , di quello dej . Yeterinari e di quello dei chimici . Il ruolo dei medici cou le rà fra i trecento e qua ttrocento profes·sionisti . Ecco i g radi: isp ettore geItC"rale med ico capo ; ispettore generale medico ; ÌS]Jet lore 1nedico di 1a classe; di 2a classe ; medico coloniale capo; primo n1 eòico coloniale; medico coloniale; medico coloniale in prova. Il ruolo veterinario avrà un po ' meno di cento p er sone. 11 ruolo dei cl1j111ici sa rfi m en o numeroso: u11 & ,·e11tina all 'incir ca . Le cifre non 11anno cl1e una r el.'.litiva importan1a, per chè possono es·sere, anzi sono, su scettibiJj d i n1u lamenti.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Concorso per e ami e p er titoli al posto d i Direttore della Sala Celtica e del Dispensario Antivenereo Comunale. S tipendio L. 8000 al lurdo d elle ritenute di leg·g·e e d ell e riduzio11i di cui ai RR. n·n . 20-11-1930 n. 1491 e 14-4-1934 n. 561. Non ve11g·ono concessi aumenti p eriodici, nè i11denrd là. Nomina per u n quinquennio, ·salvo confer111e qui11que11nali. Età massi1n a anni 35, salYo eccezioni di legg·e. Richiedere bando all a Segreteria Comunale. Scadenza o re dodi ci del 12 setten1bre 1936-XlV. lVIANTOVA. -

A n1edico offro in Ron1 a A111h1tla1orio per e~ er­ cilare. Scrivere al sig·. E. Carnp;:inelli, via Sisti11a 14, Roma.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il sen. prof. Castel lani, capo dei servizi sanitari in A. O. I ., è s la lo elet to n1em bro corrisponcl e11le straniero dell 'Accad emia delle scienze colo11iali di Parigi.

I 1naggiori generali inedici nel R. E. l\ifariotti Riancl1i prof. Giov . Bal tist a e Caccia prof. Filippo. ::;ono s tati recentemente n on1in a li tenenti ge11erali 111edici. Ralleg ramenti viYissin1i ai due illustri rapprese11tanti del corpo sanitario n1ilitare. L. P.


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II, POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE L'assistenza agli orfani dei medici caduti in guerra. Sotto la presidenza di S. E. il t en . ge11. m ed . Fra11cesco Del1a Valle ·si è riunito il Comitato Nazjonale p er l 'assistenza agli orfani dei medici rnortl in guerra. Alla sedu ta 11anno partecipato i rappreseittanti della Snnità Pubblica , d ella Sanità Mili Lare, della Sa11ità Marittima, d ell 'Opera Nazionale Assistenza Orfani di Guerra, proff. Picci11inl e Silvani. Il presidente all 'inizio d ell a seduta ha rievocato r on nobili parole il sacrificio e l 'eroismo della cl asse medica in g u erra, ch e diede ben 400 morti sul campo, occupando il secondo posto d'onore, clopo l a Fanteria, n ella statistica di m orte fra le ,·arie armi e corpi del R. E·sercit o. H .l rievoca Lo inoltre le tre nobili fig ure di medjci 1norti in Africa Orientale i cui orfani sono an che assi stiti dal Comitato. Ha rivolto altissime parole di devozione a S. E. il Capo del Gove.rno fo11d atore dell 'Impero. Il segre tario generale prof. Bocch etti h a illus lrat o i criteri che guidano l 'assislenza di questa particol are categoria di orfani, a cui provvede l 'inlera classe inedica. ,Sin or a sono st atj assistiti con borse di ·s tudio ben 91 orfani, di cui già 38 sono luureati o diptomati o tifficiaJi n el R. Esercito, tnentre g·li altri sono quasi tutti i scritti alle J{R. ljniver sità del Regno. Sono s late concesse tlal Comitato p er l 'anno 1936 altre 54 bor~ di stud io da l... 2000, L. 1500 e L. 1000 e due su ssidi da L. 500 ciascuno. Ogni orfan o è seguìto dal Comitato st esso, perchè sia facilit ait a l 'ardua fatica nella vita ·senza la guicla e l 'aiuto del proprjo genitore. S. E. il gen. Della ' ' alle h a chiu so la seduta esaltando il Regime ch e ha su scitat o nella Nazione un rinnovato sen so di alta e vib.r ante solidarietà per tutta l a classe òegli orfani di guerra e per 4ua11 li tutto sacrifi caron o per la grand ezza della n ostra Patria. SOo Congresso

italiano di dermosiftlografta.

La Socie I à Italian a di Dermatologia e SifilogrH fi n h n i11detlo Ja XXX Riltnione a Roma nei giorni 12:-14 o l tobre. Demmo g ià i titoli delle r elazioni . I ·soci son o prega ti di far pervenire (non più la.rdi del 15 agosto) alla pr esiden za (prof. Lodoyj co Tommasi, via Riccardo Wagner 2, Palermo) i titol i delle comunicazio11i che inte11iler anno 'olgere. Sara'nno parlicoìarmenle gr aditi i contributi rigt1ardanti gli ar go1nen li ufficiali di r elazion e e SjH~cie quelli intesi a fornire una più precisa cor1o·sce11za sul la in1portan za e valutazione del dan110 che il 11ostro Paese s11hisre per effetto della Rifili<le e blenorragia, essendo - come è i1oto in lend imento della Presid en za, che la Società celr Lr i il 50° a11110 di propria fonòazione co11 un ad egt1a lo con lribulo pratico n el campo della Me· rlirin a ~ocia l e . 1'utlavia, una particola1~ seduta sar à dedicat a ad even tuali con1unicazioni su ar gomenti liberi a scf'l t a dei oc i . i racco111u11da, d 3ta la rislret tezza del t empo r h P ~ ])O. $ìhil e dedicare a q11e te ultime comuni-

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[.i.\.NNO XLIII, N'UM. 31]

cazioni , di lirni tarsi a preannunziare e svolgere ·solo a.rgc1nenti liberi di special e interesse e ch e si pres tino a con cisa esposizi one di risultati.

Corsi di puericoltnra. Presso la Clinica P ediatrica della R. Università d i Napoli, in via S. Andrea d elle Dame 4, si ·svolg·erà, nel p eriodo dal 24 agosto al 24 settembre,. a cura del! 'Opera Naz~onale Maternità e Infanzia, un cor so di puericultura pre-natale e post-natale per inedici . Il numero massimo delle an1missioni sarà di 100. Se gli inscritti r1on r a:ggiungeranno il i1umero di 30 il corso non av.rà luogo. I medici che intendono frequentare il corso dovranno presentare domanda in carta da bollo da L. 4 al pr esidente della F ederazione Provinciale di Napoli clell 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia (pj azza S. Maria l a Nova 44) non più tardi del 10 agosto. unendo alla domanda un certificato di laurea nonchè ricevuta del Ba11co di Napoli, Sede S. Giaco1no, t esoriere della Federazione, comprovante l 'eseguito p agamento dt L . 50 per tassa cl 'i·scrizio11e. l~essu11 'altra tassa dovrà esserPpagata dagli in scritti. La prima lezione sarà tenuta lunedì 24 agosto 1936 alle ore 11 , presso la R. Clinica Pecliatrica. Ai primi due classificati agli esami sarà assegnato rispettivamente un premio di L. 300 e un premio di I.. . 200. Sono altresì jstituiti otto premi (quattro da L. 300 e q1u attro d a L . 200) da a-ssegnarsi esclusivamente, sempre in ordine di m erito, a medici di comuni rurali . Gli inscritti saranno tenuti alla più assidua freq11enza, co11dizione necessaria per essere ammessi agli esami finali d el corso. Agli approvati sairà rilasciato analogo certificato dall 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Un Corso di puericoltura per levatrici avrà luogo contemporaneamente n ella Clinica ostetrica; tassa L. 30; ·sono pure i stituiti dei premi.

Per il nuovo Ospedale di Ravenna. Il Municipio di Ravenna ha indetto un concorso per il progetto di massima dell'ospedale di quella città. Il concorso è ri servato agli ingegneri e agli ar chitetti italiani iscrilli nei rispettivi albi . L'opera deve esser e progettata in modo che la spesa <li esecu zione non superi i 10 milioni fii lire. Il con cor so spira col 30 settembre, presso la segr eteria comunale di Rave11na. . . Due prerni: 30 mila lire per il progetto d1ch1arato vincitore; 15 mila lire da suddividersi fra gli altri due progetti classificati al secondo e Ct l ter1.o p os Lo.

Azioni giudiziarie. La Corte di Bruxelles 11a giudicato il caso seg·n ente: un m edico aveva curato una signora, colpita da affezione cronica , prati cando numerose applicazioni diatermiche . Sopravvenuta la morte, egli mandò il conto degli onorari, per 39. 750 franch i, agli e redi ; ma ques ti trovar ono troppo nu: rnero·se le prestazioni e troppo alta la somma e si limit3Uono a corrispandere 15.000 franchi. Il Trihunale ha ammesso il numero d elle prestazioni ci e11unziate dal m edico m a ha ridotto g li onorari delle vi i le da 100 a 50 franrhi e quelli d elle seclute di diatermia da 250 a 150 franchi: comp1es-


[AKNo XLIII, NuM. 31]

SEZIONE PRATICA

sivamente ha assegnato al n1edjco circa 22.400 franchi, che dovranno essere corrisposti dagli eredi, i11 proporzione alla tangente ereditata da ciascuno. Il dott. Cappelle, di Crécy- en-~onthieu (Francia), aveva in cura un ragazzo , cui prescrisse 12 iJ)iezioni di n ovar senobe11zolo, a~idand one l 'esec1tzione ad un 'infermiera diplo1nata, appartenente ad u11 preventorio. L 'infermiera ravvicinò le ini eziori , praticandone una al giorno, ·senza t ener co11to delle gravi reazioni. Seguì la morte e la fan1iglia del ragazzo intentò causa. Il Tribunale correzionale (li Abheville assolse il medico e condannò l 'infcrrrtiera a 100 franchi d 'ammenda, condjziona la, e ai danni e interessi, computati in 12.000 franchi. Si sono appellati t anto l ' infermiera quanto il pubblico ministero ; la Corte d 'A1)pello di Amien s ha ora ridotto l 'ammend a a 16 frnr1chi ; h a nlantenuto la condanna, per omicidio colposo, a 12.000 fra11chi di clanni e inter essi, m a ha stabilito che devono essere corrisposti solidariamente dal 1)1 edico e d all 'infermiera.

Un po' dovunque. l\fentre questo 11umero vie11e impagi11ato, si s,oJgono le « Giorr1at e Mediche di Montecatini », che hanno riunito più di 600 sanitari, tra cui n1olti illustri rappresentanti delle scienze mediche . Il ·su ccesso di questa manifestazione culturale è pieno. Ne daremo presto un resoconto. L 'As·semblea generale dell 'Unione internazionale contro il p ericolo ve11ereo ~i è tenuta ad Am sterdam il 6 e il 7 luglio. Venne preceduta da una visitai a La Aja, Lei<l a e Noodwyk. Il III Con gr es·so d ella Società Ra<.l io-Neuro-Chirurgica Italian a, che doveva aver luogo a Siena, sarà invece tenuto a Pisa l 'anno prossimo 1937-XV clura11le il pc.riodo ò elle vacanze pasqua1i. La d ata e ogr1i al tra indicazione saranno precisati in segui lo. L 'Associazione Medica Triestina si è adunata il 5, 12 e 21 giug no e il 3 luglio . Sono state fatte comu11jrazioni da : G. Nicolich, ·1 . Calcagno , E. Oliar1i; L . Winternitz (due comunicaz. ); M. Gioseffi; E. llin1 ini , L . Lovisato, C. Ravasini. Agli Osp ed ali CiYili di Genova si è tenuto un co11g r esso sanitario, il 26 giugno, sotto la preside11zn dcl prof . G. 'frevisanello, assistito dal seg·retario dott. A. Valle. Hann o fatto comunicazio11i: L. Durante, R . Ag11oli , V. Mar agliano, T. Vitali. Il .58° Cor so di perfezionamento della Facoltà m erli ca di Vienna si terrà dal 30 settembre al 13 o l lobre; avrà car a1llere internazionale e riguarderà i progre·s si della medicina con speciale riguardo alla terapia; sarà particolarmente destinato ai medici rurali. Tassa 50 scellini austri~i . Seguiranno rlue cor si di perfezionamento in pediatria (12-24 ot tobre e 12-22 ottobre; tasse scellini 800 e 1000) e due corsi di perfezionamento i11 ginecologia (12-19 ottobre, tasse scellini 150, per ognuno). Cl1iedere il progra1nma dettagliato al : KursJri.iro der ·~ri ener medizini scb en Fakultat, Allgerneines Krankenhau s, 1. Hof, V\Tien IX. La comitiva dei n1edici italo-americani -ha dirnoraito due giorni a Bologna. Nella Clinica chirurgica ed in quella o torinolaringologica della R . Univer sità gli osp iti hanno as~d stito arl alcuni

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in lerve11 ti oi::eratori. Il prof. ·Carlucci, d ell 'Univ~rsit à Columbia, pri1nario dell 'ospedale italiano di Nuova York, h a espresso a nome della comitiva la più alta ammirazione p er lo sviluppo scientifico dell 'Ater1eo bolog11ese, dichiarando che l 'orga nizzazione sanitaria del Policlinico può servire cli modello a quella d elle cliniche americane , ed esprimendo la certezza ch e i rapporti culturali italo-americani avranno i11 avvenire · un sempre 11iù feco11do sviluppo n el r ecjproco interesse dei clue Paesi.

,

Con R. D. 30 a1pr. 1936-XIV n . 973, pubblicato 11ella « Gazz. Uff. » del 6 giugno, è con cesso il riconoscin1ento giuridico ali ' Associaz. Naz. Culturale Fascista Storr1ato-Odon tologica, aderente alla Confed eraz. Fascista Professionisti e Arti sti . La llegina h a aper to i gi.:irdini d el Quirin ale ai parkinsion ani post -e11cefalilici, ch e seguono la cura n el Reparto isti tl1i lo dalla Reg·ina st essa al Policlinico, oYe so110 state attuate nuove provviflenze p er l a rieducazione al l avoro. Il Principe Umberto ba visitato a Napoli , il 20 lu glio, la nave ospedale « Urania », recante -a horclo militari e operai reduci dall 'A. O. Il Duce h a destinalo al Sana torio antima]arico cli Sant'Eufen1ia Lamezia l a somma di 400.000 · Jire, ricevute dalla Società .i\nonim.'.l Bonifi che Calabre·si per celebr are la fondazione dell 'Impero. Ha destinato alla fondazione di un asilo-nido ad 1\rezzo la somrn a di 50.000 lire, ricevute allo stesso scopo dalla Ditta Duiton i. Il "\' ice-Segretario d el Parti lo ha ricevuto il pres jòen te d el Pio Is tituto di S. pirito e degli Ospedali Rit1niti di Roma , Carlo , olmi, accompagnato fl a una rappresentanza del per sonale dipendente, il qual e gli ha con seg11at o lingotti d 'or o per g ram1ni 10.496,20 e lin go tti rl '<lrgento per gr ammi 5970. quale offerta alla P atri a. Il presid en Le h a inol lre informato il Vice-Segretario d el P. N. F. che una somma di lire 8763, raccolta fra gli osped alieri per l a celebrazione dell 'I111pero, è stata devolut a alle o pere di assistenza riel personale s tesso. Per l 'assetto ed ilizio delJ 'Università di Bologna lo Sta to ha a.ssunto l '011ere di un ulteriore contributo <li 10 milio11i d i lire ecl h a autorizzato una convenzione supple ttiva, da stipularsi con gli Enti locali contribuenti ali 'opera , per circa altri 12 11i ilioni di lire. Due pren1i di Yenti n1ila lire eia cuna sono s ta ti i stituiti dal gr . uff. prof. Pras·site1e ~iccinini e intitolati al padre suo prof. Massi1no. Un o è presso l 'Accaden1ia d ell '.l\rte Sanitaria i11 Roma , e(l h a lo scopD di incor aggiare e premiare gli stufl1 inere nti alle rivendi cazio1~i italiane nel campo d elle arti sanitarie; l 'altro è pre·sso ] 'Università di Pavia, per l'incoraggiamento di studi a favore dell 'italianità all 'es ler o. Alla Ca1nera franc e~e clei d eputati è ·tato rteposto u11 progetto di legge, a firma dell 'on. Pon1aret e di altri 24 d e11u lati, seco11do il quale vert ebl>e inibito l 'eser cizio delle professioni liberali oltre i 65 a11ni, e c iò allo scopo di far posto ai • • giovani . IJ progetto ha provocato viYe proteste, tra cui r1oteYoli quelle dell 'A·ssociazione corporativa degli studenti di medici11a <.li Parigi.


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« IL POLTCLII\ICO n

[ANNO

XJ_,IJI,

NuM.

3lj

Si riaprono le i scrizio11i al Corso bienn ale per i11ferr11 iere profe·ssionali IJresso le Scuole Convi tto del la Croce Rossa I lalia11a rico uosciute dallo Stato. uclle sedi di Bolog11a, ~·Iilano, 1apoli, Roma e 'f orino.

Si è sp ento jl lJrof. GAETANO RÌ~PACI, primario pediatra ciel! 'Ospedale l\1agg·iore d i Milano. Una lnJ)ide, ricorda11 le il suo Yal ore di scien ziato, sarà apposta n ell 'Ospedale d ei bambini.

Nelle Yicinanze d ell a cit ladina u11 gl1ere:sc Jj Sezegedi11 due con lacli11i sono s la li agg·r edit i d al le api di un alYeare, cl1e essi avevano t at lo L:as uaJmer1te rovesciare; uno ne è morto , aJl 'o·sped:ile .

Le malattie infettive in Italia. i\"u1rier o de i Con t uni co lpil i e nuniero

0 11 incendio è coppiu lo in tLn padig lio lle del1'ospeda.le per t uber colo Lici di 'fa keva , 111 l~s to n ia , le fia111me, alin1enlale dal ve11to, hanno at t accato a ltri p adjgli.oni : p arecch i malati ·sono rimasti carbo11izza l i ; si sono prodotte scene rl'in t e11 so pa11ico . L 'i11fermier2 capo cl ell 'ambulal orio di Larikha, pre · o On1sl'", i11 ileria , i11Yece di lJr opinare del vaccj110 a11Liclissenlerico per bocca , lo ha, per errore , i n iet la lo aò alcuni ragazzi d i Kolkhosicu sis; tino di essi è inorlo ; altri venti erano in stato gr;:1Ye. I funerali d el se11. DEVOTO, svoltisi a lVIHa110 il 22 luglio, sono lati una sentita, grandiosa manifestazion e di cordoglio. A r e11 dere l 'es tremo tribu lo d 'ornaggio alla 1nen1oria dell 'emi11ente scienzi3 to, acca11lo alle autori.là , a professori universi. larì , a uno s tu olo di medici, 11a preso parte una lar g·a rappresentan za di operai. Alla farni glia han110 inYiato le loro condoglianze il Po11tefice, il Re, il Cap o d el Gover110, il sen. Mar con i , i mi11is lri Benni e Alfieri e altre persoILaili tà. A G5 anni si è sp ento il prof. FER1tucc10 CANEvA; fu a lu11go chirurgo alJ 'Ospedale Mag giore di ~li­ i ano , :çoi collaborat or e di nume rose Opere pie e is t iu zio11i sanitarie co1ne il Soccorso o·stetrico, l a Croce \ ' e rde, l 'I stiluto Bassini, la Scuola inferr11ier e. Fu presicle11le del! 'Ospedal e Fatebenefr;).lelli e fond a tore d ella Casa popolare di ct1ra. •

dei casi (fra parenlt'si).

Denunzie dal 22 giug110 al 2 giugno 1936: l\Iorbillo 358 (1838); Scarl attina 103 (220) ; Perto·sse 214 (784) ; Varicella 190 (407) ; Vait1olo e vaiuoloid~ (-) ; Febbre t ifoidea 212 (343); In~ezioni paratifiche 50 (G8) ; Febbre ondul ante 67 (94); Disso11teri a 12 (13) ; Dif terite e crou p 181 (318); Menjn g·ile cerebro-spinale epidemica 6 (8); Poliomielite anteriore acu ta 53 (84) : EncefaJite letargica 1 (1); An chilos tomiasi 17 (35) ; Rabbia : mor sicalt1re di animali rabbici o sospelti 61 (83), dichiar ata - (--) ; Pustol a mali gna 15 (15); Par otite epi clerr1ica 97 (269) ; Leishmaniosi 3 (3); Febbre p u erper aJe 30 (30). ~NNALI

D'IGTENE.

PUBBLI CAZIONE )fENSILE. Soo:n·m ario del N. 6 (1936) : Memori e originali : V. DE FILIPPIS: Ricerche sul comportamento di a lcuni ceppi del gruppo « ooli-aerogenes ,, su terreni al lattosio. - L. Scu 10PPA : RilieTi e ricerche su delle paste alimentari SJPOntanea.mente colorate in rosso dal bacillo prodigjoso. - Proble mi d 'attualità . Recensioni (Leimologia e profil ass i generale - Immunologia ; vaccini e sieri). - Rivista b ibliog r a fica . - Se rv iri igie nico-sa n ita ri. - Not izie. Abbonamento annuo: Italia L. 60, Estero L. 1 0 0; ai nostri a bbonati L. 5 5 e L. 9 O. Abbonamento di saggio semestrale: metà di detti in1porti. Un nu1ner o separato: Ital ia L. 8; Estero L. 1 2. Numeri di saggio a richiesta. Per ottennre quanto sopr a r ivolgersi dir ettamente al l'editor e LUI GI P OZZI, via Si sti n a 14, ROMA .

Indice alfRbetico per materie. Aerofagia degli plo ... ir i . . . . . • Pag. 1427 AJjn1entazione : frutta 11ell ' . )) 1417 t\lin1en li cli orig in e a111er1 cana . . )) 1429 Art erie coronarie : patogen esj d ella trombosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1420 Ar lerie : malnt lie; 1na11ifes lazioni adclo111 in al i . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1421 BLL>liografia . . . . . . . . . . . . .. )) 142'3 Ci1·colazione sa11lJ.: dis turbi d 'orig ine ~1ddomin al e . . . . . . . . . . . . . )) 1419 Cirrosi epatich e: patologia e t erapi a . )) 1399 Coler a: modificazio11i d cl sangue . . . )) 1429 Col ile ulcerosa non speC' ifica: lr attam . cl1irurg ico . . . . . . . . . . . . . . . )) 1427 Colpo di calore 11ei b an1bin i . . . . . . )) 1417 Co1n l)licazioni poln1onari 110. t-opera Lor1c dura11te i n1esi es tivi . . . . . . )) 1411 }~ . ltd a li e trasudati: diag nosi differ. 111ecliante l 'amilasi . . . . . . . . . . )) 1415

Gastrec tomia lo tale . . . . . . . · · · · Pag. 1427 J11les tino: ci s ti congenite d el . eg111e11to )) 1427 ileo-recal e . . . . . . . . . · · · · )) 1427 Ir1testino ileo: lumori . . . . · · · · · )) 1419 TJJC rtensione: patogenesi . . . . . · · · Mal 3A li e car clio-vascolari : tr a l tam en t o )) 1422 l>iolog ico . . . . . · · · · · · · · · · )) 1430 Nf edicin.a social e . . . · · · · · · · · i\Iielosi eritre111ica ect eritro-leucemica )) 1424 nell 'infanzia . . . . . · · · · · · · · )) 1424 Pi astrine: ricerche . . . . . . · · · · · )) 1424 PoJisier ositi adesive circoscritte . . . . )) 1428 Rabbi a: u·so di vaccin i fenica Li . · · · )) 1423 Santonina n ei bambini . · · · )) 1431 Se rvi zi igi enico-sanilari . . . . . · · )) 1424 Sindrome narcolet lica . . . . · · · · · )) 1424 Soluzioni g lu cosate ipertoniche: azioni Ul cera gastro-duoden. : trattamento con )) 142 ... l 'istidi11a . . . . . . . . . . . · · · ·

Diri tt i di preprietà riservati. - Non ~ consentita lo ""4lm1>a t1' lat1ori pubblicati nel Policlinioo se non in se,wto -' 1vtonuaV<>ne scntta clalLI redatjone. E ~ la 1>11bblicatione d; sunti di essi senta citame la fonte.

C.

FR U GONI,

A. Pozzi, Resp.

Red. capo. Roma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


!NNO XLIII

Roma, 10 Agosto 1936 ·XIV

''

Num. 32

..

''

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

PRATICA.

SEZIONE

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGO.NI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Italia (1) ALLA SOLA SBZIONB PRATICA (settimanale) L. 58.80 (1-a) ALLA SOLA ~EZIONE MBDIOA (mensile) • L. 50 (1-b} ALLA SOLA SEZlONR OBIBURGIOA (mensile) L. 50 Sin1reli :

Un numero s eparato della SszroNB

Estero CumulatiTi: L. 100 (2) ALLE DUB ~EZIONJ (pra.tica e medioa.) . L. 00 (3) ALLI DUB SBZIONJ (rpra.t ica e ohirurcioa) L. 60 (f) ALI,. TR• SEZIONI (pratica, medica e chirur.).

MBDICA

o della

CBIBtmGICA

L. 6 ; della

PRATICA

Italia L. 100 L. l()p L. 125

Estero L. 130 L. 130 L. lM>

L. 8,00

SOMMARIO. Lavori originali : G. Ferraloro: Ricerche ifisiopatologiche s ul bromuro di cianogeno. Note e contributi : G. Cardi: Sul valore terapeutico delle infiltrazioni periarticolari di novocaina, col me· todo di Lériche, nelle distorsioni e nelle artriti trau· matiche. Osservazioni cliniche : E . Vio: Sull 'emopneu·motorace spontaneo. Sunti e rassegne : RICAMBIO : M. Roch, E. Martin e F. Sciclunoff: I rapporti fra glicemia e glicosuria. F. Rathery: Il diabete renale e le sue relazioni col diabete mellito. - A. Robecchi e F . Qua.glia: Ricerche s ulla eliminazione dell'acido urico per via ga. s trica. - M.1sCELLANEA: H . Brooks: Sintomi addominali in affezioni toraciche. - E. Rist: A prQ1Posito di frenicectomia. - B. B. Spota: Le emorr3'gie meningee nel loro a spetto medico-legale. - H. Jausion e F. Pa· g èe : Gli incidenti pir ovooati dalla lu ce. Divagazioni : P etizione ai s ignori medi ci in nome dei m a.la t i.

LAVORI

ORIGINALI

SERVIZIO CHIMICO niIILITARE CENTRO STUDI DI FISIOPATOLOGIA DI 1FIRENZE

tliretto dal sen. proif. A.

LusTIG.

Ricerche fisiopatologiche sul bromuro di • cianogeno. Dott. 'GIUSEPPE FERRALORo, primo cap. medico. I NTRODUZIONE.

Le i1otizie che abbiamo potuto raccogli·ere passa11do i11 rassegn'l la letter atura su] bromuro di cianogeno , non sono molto notevoli. Seco11do E . Meyer (1) il b romuro di cianogeno, imilm·ente al cloruro di cianoge110 , possiede un odore assai irritante, e il lin1ite di tolleranza è di circa mgr. 85 per m c . Secondo Vedder (2) invece, la concentrazione approssimativamente insopportabile per l 'uomo , dato eh-e in pochi secondi causa forte irritazione degli occhi e delle vie r espiratorie 1

Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : L e Giorn:ite .Mediche di Bruxelles. Appunti per il . medico pr<i\tico : CASISTICA E 1ERAPIA : Un caso di teta.nia. in corso di nefr ite. - Malaria e febbre ricorrente trasmessa con la trasfiusione del san· gue. - La, guaribilit à d ella cirrosi atrofica del fegato. - Modificazioni dell'ulcera gastrica. - Nell'enures i infantile. - MF.DICINA SC IENTIFICA : La paralisi fac ciale periferica è dovuta a lesione a.rteriosa dei vasa-ner· vorUIIll. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Un caso senza precedenti. - Trasferimento da una ad alt:ra condotta. Nella vita professionale : SERVIZI IGIENICO-SANITARI : A. Filippini: L'attività dell'Ufficio internazionale di igiene ipu.bblica. - Cronaca d el movimento iprofessionale. - Con corsi. - Nomine, promozioni ed onortficenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

superiori, è di mgr. 35 per m c. Il Vedder poi parlando del cloruro di cianogeno, cl1 e ha azione fi siop atologica simile al b r omuro dj cianogeno, afferma che questi composti uccidono in virtù del gruppo cianogeno in essi contenuto, e ch e per ciò. i sinto1ni d ell 'avveleflamento son o si111ili a quelli dell ' avvel ~na­ mento da acido cianidrico, con l 'aggiunta di urt 'imn1ediata irritazion e degli occhi e delle vie respiratorie, dovute all 'alogeno in essi contf11u to e ch e i)rovoca desquan1azione dell'epitelio della trachea e dei bronchi , reazion e infiamm.atoria attorn o .a i piccoli bronch i , €den1a p erivascol.are , emorragie ed ed·ema n egli alveoli . Secondo Pagniello (3) il bromuro di cianogeno ·è un tossico di .azi'oin e non n1olto en ergica , che è valutata molto in feriore a quella del fosgene e pari a 1I 1O di que.. ta. Il C Br fu largamrente usato i11 g uerra dagli a ustriaci fin dal dicem.b re 1917 n ei i)r oietti cari'c l1i a « Campielite » , una mi cela aggr e siva in cui il bromuro di cianogeno entrava come il prin1

1


1436

cc IL POLICLINICO »

cipale'c om.ponente, e parè che.. gli austriaci n e fecero largo u so n.ell 'offen siva del giug110 1918 su l Piavei. , ' Le notizie .Più d ettag liate su . que to prod otto sono riportate- da .F lury e Zernik (4) . Seco1ido quèsti autori i caratteri · gen erali d·el1'effetto tossico d el bromuro di ciar1ogeno sono simili a quei.li · de l cloruro di cianogeno , solo che l 'azione tossica è un po' più forte, nientre l 'azione irritante- è più deb·o le. Come sinton1.a tologia s.i h a, nel topo e n el gatto , co11 concentralioni di 1 g r. per m c. o superiori, morte dopo poc hi atti respiratori o fortiE.sime lesioni; con centrazio·n i al di sotto· di gr. 1 ·per mc. produçono , n·el topo, forte nlolestia, ma non sono . a solutamente mortali . ! .'in alazione di concentrazioni di mgr. 300 per mc. prolungata per 3-4 minuti produce t111a paralisi totale. I gatti vengono totalmente paralizzati' d a11 'inalazione di conce11trazioni di gr. 3 per m c . della durata di 1,5-3 n1inuti. Con centrazioni al disotto di mgr. 150 per m c . de terminano lesioni più o meno gravi a seconda del tempo di ina lazione , e, prolung.&ndo relativam ente a lungo l 'inalazione , anch e a n1orte. Per quel ch e riguarda le osservazioni sulI 'uomo 1f lury e Zernik (1. c .) riferiscono ch e le varie indicazioni su lla sopportabilità di que to prodotto son o a lquanto discordi: così secondo F lury il limite di tolleranza, cioè la con centrazione massima sop·p ortabile d.a un uon10 normale per 1 mi11uto, è di n1gr . 85 p er m c. , mentre secondo Vedder (1. c.) bastan o concentrazioni di m g r. 35 per m c . per rr1elter e l 'uomo fuori comb·a ttimento, e concentrazio·n i di m gr . 71 per m c . d eterminano lesioni manifeste del tratto r espiratorio. Secondo i dati' au striaci queste l esioni avvengono già a con centrazion e di mgr. 14 per mc. Dautrebande (5) non si occupa direttamente d el bron1uro di cianogeno, ma facendo un cenno ulle proprietà fi siopatologich e del clo ruro di cian ogeno , la cui azione fondamenta le è analoga , afferma ch e questo p rodotto è n ello stesso tempo un veleno ti'ssulare e a1,ossien1izzante, dato ch e provoca irritazione delle vie respiratorie. Com e si p uò rilevare da questa bre, e e sommaria rassegna, che compr ende però tutto c iò ch e d'inter essante è stato p·u bblicato dal punto di vi·sta medico sul b 1romuro di cianogeno, i diver si autori sono con cordi nell 'atl ribuire a questo prodotto una d opp·ia azione fisiopatologica : locale sulle vie r espiratorie e generale da ri·a ssorbimento; i pareri sono in,·ece discorda nti quando si tratta di tabilire 1

1

1

[ANNO

À.Llll, NuM. 32}

il limite di tolleranza, mentre non si h anno ,. ir~ compl esso, dali sufficienti per stabilire esattc:1Jnente l 'indice. di tossicità. ESPERIEN ZE

PERSONALI.

Le -esperien ze i11traprese ed attuate p·r esso questo Centro di Studi , hanno avu to lo scopo di controllare, co11 nostra diretta docun1entazione sperim·entale, le notizie fornite dalla letteratura sull 'azione fisiopatologica di questo ag·gressivo chimico, e di controllare ed integrar e i dati riguardanti la tossicità , fa cendo n ello stesso tempo g li' opportuni rilievi sulla sinton1atologi.a presentata dagli animali esposti alle con centrazio.n1 tossich e, sia durante l 'esperimento ch e n ei g iorni su coessivi'. Abbiamo a n ch e fatto qualche esperienza per stabilire il limite di sopportabilità; ma tratta ndosi' di esperien ze fatte, per mancanza di i)ersonale, su due soii soggetti, i nostri risulta ti hanno solo un valore relativo . Abbiamo anch e voluto saggiare il poitere p·r eventivo e cura tivo d1ello solfo colloidale sul1:avvelen a m ento da b·ro1nuro di cianogeno, dato che in questi ultimi ten1pi lo solfo colloidale è stato d.a vari a utori consigliato nell 'avv1e lenamento da acido cianidrico. l risultati di queste ultim e esperi1en2e, con1e si vedrà 11el corso d ell 'esposizione, hanno dato esito n ega ti, 0. · 1

Teo1~ i c.a sperimMta~e.

-

Le esperienze sugli animali sono· state fatte tutte n ella grande can1er a a gas, della capacità di' 20 m c. Le concentrazioni d ei vapori tossici venivano r eali i . ~ate a rr1ezz-o d·ell 'evaporazio11e, face·n do ev~!l>orare le ·q uantità volute di i)rodotto in uria bacinella di ferro smaltato poggiante su un bag·no di olio riscaldato a 52-60° c. Gli animali venivano introdotti n ella cam era a gas dopo· qualch e minuto d alla fine dell 'evap·o razio11e di tutto il prodotto, a mezzo dell'apposito dispositivo automatico di cui è fornita la nostra cam era a gas. P er ch è tutto il prodotto fosse evaporato sono stati sempre sufficienti pochi n1inuti (3-6). Co.m e anin1ali da esp·e rimento abbiamo adoperato le cavie in numero di quattro per . . ogni esperien za . Le con centrazioni sono vari:ate tra mgr. 50 e mgr. 800 circ a pe r m c. · Il tempo di esposizione da minuti 5 a minuti 280 • Le esperienze per stabilire il limite di tollera11 ~ a ~u 11 'uomo , sono state fatte pure n ella g ranlle ca1nera a gas, dove si realizzavano d eboli con centrazioni de] prodotto, e in ct1i en-


[ANNO XLIII, NuM. 32]

tra va110 poi i soggotti sofferr11andosi·, in alcuni e.asi, fino 3 4 ua11do l 'irritazione delle vie· res 11i ra tori e le, 1Jerr11etteva. In questa serie di es1ie rienze sia1110 partiti da con centrazioni molto debc1li , cl1e ai.Jbiamo poi man mano aumentato , ir1 i11odo da po1er riferire il limite di soppurla l>ilità a l i11inuto di inalazion e., onde avere lla ti riferibili a quelli ripo r tati da Flury e , .edder . Queste esperienze son o ~tate fatte su clue soggetti, compreso lo scrivente . Le esperienze per saggiare i'l potere preven tivo e curativo dello zolfo colloidale sono state. fatte con la n1edesima tecnica ad oper ata pe r le esperienze sulla tossicità , espon endo però gli anin1ali a con ce11trazioni si·curamente n1ortali (1n base ai dati ricavati dalle e~perienze sulla tossicità) ed iniettando prima, o subito d OJ)O l 'esperi111ento, d ello zolfo colloidale. Tl prepùrato di solfo co1loidale adoperato è ~ Lato Jo cc Zin1osolfolo )) dell'Istituto Sie roterapico ~1i lanese. Si è avuto cu ra anzitutto di saggi'are la tolleranza de,gli animali per tale prodotto, e sono state ir1iet.tate poi agli animali in esperin1 ento dosi (per kgr. d i' peso) ch e erano· state toJlerate sen1.a in co n venienti deg·li a nimali di controllo. Ar1che per queste esperien ze sono state adoverate le ~1,• i e, in numero di 4 per ogni espericn1a : di queste, due servivan o però di controllo e quiJJ di r1ot1 venivan o iniettate. J.J0 zi11 tosolfolo è stato somn1ini5trato per i11iezioni solt.ocutanee. Per tutte le esperienze eseguite è stato adoperato bromuro di cianogeno puro, fornito ci dal I~abora torio del Centro Chimico· l\ililitare. ESPERIENZE SULL'AZIONE F ISIOPATOLOGI CA E SULLA TOISSICIT1 DEL

SintomatoDogia. -

C.N-Br.

Tutti gli animali so ttoposti' .all 'inalazione di brorrturo di cian ogeno ha nno presentato su per giù la stessa sintoma1.ologia, con qualche variazione di inten sità in rapporto diretto con la concentrazione più o u1eno elevata del tossico. Dopo qualche tempo dall 'inizi'o dell 'esposizione (da pochi secondi a 1-2 minuti) essi co u1inciano ad ammiccare, dilatano le narici, e fanno in modo indubb,i o appre•z zare l 'irritazione sempre più intensa cui vanno soggetti. Dopo qu.alche minuto si ha lacrimazione, saliv.a1ione, qualche contrazione tonico-clonica, e si nota l' inizio della dispnea. Prose,gu endo l 'esposizione, per con centrazioni al di sotto di 300 mgr. per mc. la sintomatologia non s ubisce vari azioni· n otevoli, ma la dispnea si accentua 1

14'37

SEZIONE PRATICA

sempre più, g li anin1ali si mostrano meno vivaci , e qualcuno non è più capace di reggersi sulle gambe. P er esposizi one a più forti co11centrazioni Lutta la sintomatologia ha un decorso l) ÌÙ rapido e intenso; con con cen trazioni di mgr. 500/ m c. o superiori , g li ,a n imali' vanno soggetti a vere e propri·e convul sioni che ricordano molto da vicino quelle ch e lo scrivente ha avuto occasione di o.s servare in esperi.en ze fatt e, in epoca pr eced ente·, con l 'acido cianidrico (6). Tolti dall 'ambiente tossi co g li animali si mO·· strano n ella maggi·or parte dei casi alquanto rimessi, ma dopo qualch e ora la dispnea si va sen1pre accentuando, e la nlorte avviene entro le 24 ore successive all 'espe rimento. A11cl1é n egli animali sottoposti all ' inalazione di forti concentrazioni , la sinton1atolog ia ha in ge11ere una b r eve r emissione ubito dopo l 'eSJ>erimento. . Due .animali sottoposti all 'i11alazione di forti con centrazioni (s11peri'ori a ingr. 50·0 /m c.) e ch e durante l 'esperimento avevan o pr,esentato convulsioni e si erano ahb·a ttuti , sono sopravvissuti pur avendo avuto n ei giorn i successivi notevole dispnea. Negli' animali sottoposti all 'inala zio·n e di con centrazioni deboli ma prolung.a te per un tempo r elativamente lungo, il quadro sinto111atologico è stato m eno grav e, ed an che n ei casi mortali si è avuta n1orte degli anin1.a]i d opo qualch e grorno (fino a 4-6). [n parecchi animali , specie in quelli sottoposti ad inalazioni mortali , si è avuto cura di osservare la curva termica, n1i·surando prima dell 'esp erin1ento , subito dopo , e poi ad inter\<alli r egolari, la temperatura r ettale; è stato spesso riscontrato ch e dopo qualch e ora dal1'esperimento si ha in un b uon numero di casi un aumento di tempe ratura di 0,5-1,5° C. 1

0

1

1

1

Ce.n1ii di fi siopatologia. -

Tutti gli animali n1orti in seguito alle esperien ze son o stati sottoposti' a n·ecroscopia sia per accertare le cau se di morte, sia per studiare le lesioni anaton10patologiche. In tutti i casi sono state riscontrate lesioni a c<t rico dell'apparato r espiratorio: mucosa tracheale iperemica, emorragie polmonari puntiformi o a chiazze e più o m eno diffuse, in qualche caso focolai di epati·zzazione polmonare, e in qualche caso an cora edema polmo11are, a volte abbastanza notevole. Feg·ato, milza e r eni sono tati trovati senl·· pre normali. Il sangue in tutti i casi è stato trovato di color r osso vivo. 1


«

1438

Risultati sperimentali. seguente Tabella N. l. 'I ABELLA

Sono compendiati nella

N. l.

Esito

5

4000 Morte 1 anim. ; 3 anim. soprav•

VlVO·n O

2

197

10

3

691

10 6910 Mo~te 3 anim.; 1 anim. sopravvive

4

600

11

6600 Mo~te 2 anim, ; 2 anim. sopravvivono

5 507

15

7605 Morte tutti anim. in 4-11 ore

6 503

14 7042 Morte 3 anim.; 1 anim. soprav. v1ve

7 461

13

5993 Morte 2 anim,; 2 anim. soprav. vivono

8 422

12

5044 Morte 1 ai1im.; 3 anim. sopravvivono

9 387

18

6996 Morte 2· anim,; 2 anim. sopravvivono

10 339

28

9492 Morte .2 anim_.; 2 anim. soprav• vivono

11

322

28

7970 Morte tutti anim. in 10-12 ore

9016

Sopravvivenza

12 240

50 12000 Morte . 1 anim .; 3 anim. sopravvivono

13 238

55 13090 Morte . 3 anim.; 1 anim. sopravvive

14 217

70 15190 Morte 2 anim,; 2 ani1n. soprav• vivono

15 178 235 39830 Morte tutti anim. in 18 ore3 giorni 16 178 150 26700

CONSIDERAZIONI. •

Riassunto esperienze sulla tossicità del bromuro di cia1iogeno.

1 800

lANNo XLIII, NuM . . 32]

IL POLICLINICO »

Sopravviver.1za

17 175 140 24500

Id.

18 175 120 21000

Id.

Dalla sir1tom.a tologia osservata, dai confronti ch e si son potuti fare con la sintomatologia altre volte osservata studiando l 'avveleft.é\mento da acido ci.anidrico·, dai risultati sp·eri1n·entali' e d.a lle lesioni anatomo-patologiche riscontrate· sugli animali morti in seguito alle esperienze, possiamo concludere, conformen1E.nte alle asserzioni dei vari Autori precedente1n1ente citati, che il bromuro di cia nogeno esp1lica una duplice .a zion·e tossica, 1) irritante locale sull'apparato riespir.a torio; 2) tossica gener.a le da riassorbimento. Più specificam·ente si può affermare che 1nentre nell 'inalazione di conc·entrazioni deboli ha I.a prevalenz.a l 'azion·e irritante loca le sul1=.apparato respiratorio, nel! 'inalazione di con centrazioni forti deve avere una netta prevalenza I ' azio·n e tossica generale da riassorbi111·ento esercitata dal gruppo cianogeno; e ciò sia perchè in tali casi tutto il quadro sintomatologico è analogo a quello p,r esentato dagli a11imali esp1o sti all 'inalazione di forti concentrazioni di .a cido cianidrico, si.a perchè spesso si ha morte r,a;pO.da mentre le lesioni loca1i del1'a pp1ar:ito respiratorio non sono per nulla in Delazione co·l quadro sintom.atologico impo1

r~ente.

Per quel che riguarda la tossicità si p uò affiermare, in b1ase ai nostri risult.a ti sperimentali, che non ·è possibile stabilire per il bromuro di cianogeno un.a cifra indicante, anche in via appro·s simativa, l 'indice <li tossicità HalH?.r . Infatti', similm·ente a quanto succede nell avv1elenamento da acido cianidrico, ha una grande im.p ortanza pe-r la tossicità I.a conoentrazione resp·i rata dall'animale. Man mano che djminuisce la concentrazione occo·r re un temp·o di' esposizione molto p iù lu11go e mai prroporzionale ali.a diminuzione della concentrazion·e, per aver si egualmente la morte dell 'animale. Così mentre per concentrazioni superiori ai mgr. 500 per mc. sono· sufficienti 5-10 miIluti di resp·irazione per av ersi la morte, per concentr.azioni al di sotto di 150 mgr. per m c. anche 250 minuti· di respirazion e non cagio11ano la m.orte dell 'animale . Mentre però nell 'avvelen.a mento da acido cianidrico· al di sotto di un det.erminato limite di con centrazione, la resp irazione d·el tossico è ir1capace di produrre effetti lie tali sull 'org.anismo,, dato ch e si stabilisoe un equilibTio fra 1.a quantità di tossico assorbito e quello elinùnato, nel caso del bromuro di cianog·eno anche concentrazioni di mgr. 150/mc., respirate per un tempo ad·eguato (28'0 minuti) sono capaci di cagion.are la morte dell 'animale, ciò 1

1

1

0

19 160

45

7200

Id.

20 150 280 42000

l\IIorte 2 anim_.; 2 a11im. soprav • vivono

21

150 250 37500

Sopravvivenza

22

100

45

4500

Id .

23

100

30

3000

Id .

24

98

60

5880

Id.

25

54 110

5940

Id.

26

54

60

3240

Id.

27

51

90

4590

Id.

1


[ANNO XLIII, NuM. 32J

1441

SEZIONE PRATICA

che deve certamente essere n1esso in relazione con le lesio11i locali provocate dall'alogeno sull'apparato respiratorio, lesioni locali che invece inanca110 i1ell 'avvelenamento da acido cianidrico. C0Nc1Lus10NI.

Dal compl·esso delle esp,e rienze sul] 'azione fisiopatologica e sulla tossicità d·el bron1uro di cianogeno si può concludere che : 1) il b·r om uro di cianogeno esplica sullo organismo animale una dupli:ce azione fisioµatolo g ica: irritante locale sull 'apparato resp iratorio , e tossica generale da riassorbimento; 2) non è possibile stabilire una cifra, anche approssin1ativa, per indicare l 'indice di tossicità Haber del bromuro di ci·a nogeno . La tossicità di quesl o prodotto è infatti in diretto rapporto con la concentrazio11e r espirata dagli animali·, e mentre per concentrazioni al di sopra di 500 n1g r. per mc. bastano pochi minuti di r e pirazio1Jrc i)er aversi sicuramente I.a morle degli animali, facendo respirar.e concentrazjoil i I)iù deboli occorre p•r olungare di n1olto l 'esposizio11e :i;er aversi effetti analoghi, e il r a1J1porto c x t è di g ran lu11ga sup,e riore al1'.analogo rap1)orto ottenuto facendo r espirare forti concen trazioni. 1

Esperic11ze per stabilire il limite di sopportabiJi ltt su Il 'uomo:

C.01ne è slalo già accennato queste esperienze h11nno U\Ulo per necessità di cose uno sviluppo 1nc.·ll o li1nitalo, cla to che i sogge tti che si avevano a d isposirione erano solo due, fra cui lo scrivente.

I risultati sperin1entali possono esSPr e co·sì riassun Li: S·ogyello .G. F. EsP. N. 1. - Concentrazione n1gr. 10/mc. Il sogge llo avverte irritazione delle congiuntive e de1Jc 'je .r espiratorie, ma sopporta bene l 'inalé\zione per 1 n1inu lo. Risultali. -

EsP. . 2. - Concentrazione mgr . 20/mc. Il oggetlo avverte irritazione delle congiuntive e delle Yie reSJ)Ìratorie, ma sopporta bene l 'inalazione per 1 niinuto.

.Esi>. N. 3. - · Concentrazione mgr. 30/ mc. I sogge tlo avverte forte irritazione delle congi unti ve e d elle vie .r espiratorie, ma riesce a sopr1ortare senza inconvenienti rilevanti l 'inalazione per 1 minuto.

.ÈsP. N. 6. - Concentrazione mgr. 20/mc. Il ·soggetto avverte irritazione degli o~chi e delle vie respiratorie, ma sop1Jorta bene l 'inalazione per 1 minuto. EsP. N. 7. - Concentrazione mgr. 30/mc. Il soggetto avverte più forte irritazione, ma sopporta ancora bene l 'inalazione per un minuto. EsP. N. 8. - Concentrazione mgr. 40/mc. Il soggetto avverte più forte irritazione, ma sopporta ancora bene l 'inalazione per un minuto. EsP. N. 9. - Concentrazione mgr. 50/mc. Il soggetto esce dalla camera a gas dopo 55 secondi dichiarando che la permanenza non era più loJlerabile. Tutti e due i soggetti u sciti dalla camera a gas si rimisero rapidamente dal! 'irritazione sofferta e dopo pochi minuti non avvertirono più alcun dis lurbo. Solo dopo l 'esperimento N. 4 il soggetto G. F. avvertì per qualch e ora una lieve cefalea che cedette poi subito alla ·somministrazione di un antinevralgico. CONCLUSIONI.

Dai risultati' sperimentali ottenuti semb,r a dunque che il limite di sopp·ortabilità del b·r or11uro di cianogeno si aggiri sui 40-4·5 rng r. per mc., e che qui'ndi fra i dati riportati dalla letteratura sareb1b·e ro più vicine al' vero l·e cifre del Vedder; occorre prrò ripetere ancora ch e dalle nostre limitate ·esp erienz·e non ·è pos~ibile pervenire a conclusioni definitive , dato ch e in questo genere di esperienze ha i1otevole importanza la sensibilità individuale ed occorrerebb,e quindi sperimentare su un notevole r1 um·ero di soggetti ond·e poter arrivare a stabilire delle cifre medie di sicura attendibilità. 1

ESPERIENZE PER SAGGIARE IL POTE RE PREVENTIVO E CURATIVO DELLO SO~FO COLLOIDALE NELL'AVVELENAMENTO DA BROMURO DI CIANOGENO.

Come è stato gi'à accennato quando si è parlato della tecnica sperimentale, sia a scop o preventivo che curativo d·ell 'avvelenan1 enlo, abbiamo adoperato lo solfo colloidale, onde constatarne gli effetti·. È stato adoperato lo Zimosolfolo (I .S.M.) e sono stati iniettati sotto cute agli animali fino a mgr. 64 di solfo colloidale per kgr. di peso. Le esperienze sono state numerose, ma ci sembra i'nutile esporle anch e sommariam ente dati i risultati del tutto negativi.

EsP. N. 4. -

Concen trazione mgr. 40/mc. Il sog·ge l Lo avverte forte irritazione, e dopo 57 secondi esce dalla ca111era a gas affermando che la permanenza i1on era più tollerabile. Soggetto C. L. EsP. . 5. - Concen trazion~ mgr. 10/ mc. Il sogge tto avverte irritazione degli occhi e d elle Yie r espiratorie, 1na sopporta bene l 'inalazione per 1 n1inulo.

RISULTATI.

Sia g li animali cui era stato iniettato prima del] 'esperimento lo zimosolfolo, sia quelli cui f11 iniettato subito dopo l'esperimento, si sono comportati in n1odo analogo agli animali controllo sia com e sintomatologia sia come esito Onale.


1442

cc IL POLICLINICO

»

lANNO

x ·L III, NuM. 32]

CONCLUSIONI.

NOTE E CONTRIBUTI

Lo solfo colloidale, e specificamente il pre!J& ralo dell'Istituto Sieroterapico Milanese cc Zirr1osolfolo » non esercita alcuna azione benefica sull 'avvelenan1ento da bron1uro di· cianogeno, sia esso, iniettato prrima del! 'inalazione delle concentrazioni tossiche, oppure subito dopo lo avvelenamie nto.

Sezione Chirurgica dell'Ospeda e Civile di Molinella

CONCLUSIONI

GENERALI .

Dal complesso dello studio esegu ito si può concludere : 1) Il bron1uro di cian ogeno esp,l ica ul1'organismo animale una duplice azione fisiopatologica : 1° irritante locale sull'apparato reSJ:>iratorio; II 0 tossica g·enerale da ria sorbi111'ento·. 2) Non è possi·bile s tabilire una c j fra , ancl1e a pprossimati,ra , atta ad esprim er e l 'indice di t o,s sicità flaber di questo prodotto, poich è la tossicità varia n1olto col vari.ar·e delle concentrazi'oni , e resp irando d eb oli con centrazioni occorre i:>rolungar·e di n1olto I '.esposizione per ottenere effetti letali , ed il r.a pporto, c x t è di gran lun ga sup eriore all'analogo rapporto ottenuto r espirando. forti con centrazioni . 3) Il limite di' sopportabilità trovato nelle attuali esperienze sull 'uomo si aggira sui 404 o mgr. per mc. 4) Lo solfo colloid ale non h a dato alcuna Dz ione benefica 11è com e pr e, 1enlivo nè com e c urativo in tali forme di avvelen an1ento. 1

RIASSUNTO. Sono s t.a le eseguite ricer ch e . p erin1entali sul c:.N,B r 1p1or sLab i'l irne l.a tossicità e il limite di tollera11za. I risultati ottenuti sugli an im.ali di111osLran.o ch e il CNBr esercita una duplice .azione : irritante locale s ull 'appar ato respiratorio e to s ica gen er ale d a riassorbimento. L'indice di tos icità è variabile ed è essenzialment P i11 r app orto colle con centrazioni res1)irate. Il li1nite di tolleranza, per l 'uomo , è di circa m gr. 45 di prodotto per mc. di aria . 1

BIBLIOGRAFIA. J. Der Gaskampf u1id die Cl1 emischen T<a.1npjstoffe. Hirzel, Leipzig , 1926. (2) VEDDEll E. B . 1' 71 e f\iedical aspects of Chemical li' arfar e. Williams e Wilkins, Baltimore, 1925. (~1 l P AGNJELLO 1\. I grandi pilastri della guerra. Bocca, 'forirto, 1928. (4 1 FL1rny F . und ZERN IK F. Schaedli che Gase. Sprin ger , Berlin , 1931 . (5' D AuTnEBAN DE L. L es gaz toxiques. Masson , Pari s, 1933. (G> FEnn \LORO G. L a tos.<ìicità dell 'aci do cianidrico in rapporto alla ten sion e parziale dell 'ossigeno. Lo Sperimentale, , . Bf'rn arclino , Siena , 1930.

(1 j

MEvrm

diretta dal Prof. CAR.Lo GAl\rIBERINI.

Sul valore terapeutico delle infiltrazioni periarticolari di novocaina, col metodo di J,ériche, nelle distorsioni e nelle artriti traumatiche. Doitt. GIULIO CARDI, aiuto . Lérich e, studiando al cunri an11i fa l 'innervazione sensitiva delle articolazioni, notò che , inietla.ndo un ar1est etico locale in corrispondenza dei lcga1ne11ti e dellie ins•erzioni Lendi r1ee nelle affezioni articolari, era possibile distinguere i disordini puran1en te meccanici da quelli funzionali ch e ai pri111i si trovano associati ·e ch e talvolta , in prat,i ca, sono g li unici che esistoJ10. Da tale osservazione scaturiva il valore diag n ostico cl1e, in i)atologia articolare, a ssun1ono le iniezio111i ane~teti che, per cui il Lériche e con lui il ~..,ontaine n e injziarono, n·el 19.32, l 'applicazione , spesso col risultato inatteso di co·n statare ch e esse, in certi casi, av.evano anche degl i e ffetti t erapeutici cl1e, a priori , non si f'areb•l)ero so ·pettati. Essi videro oh·e in tutti i casi in c ui le lesioni anatomi'c he erano minime e in cui p r evaleva notevolme11te l 'irrnport.anza f11nzio11ale, il migli'oran1ento fun1.ionale 0ltrepassava di molto , come durata , quello di una sen11~l1i ce an.estesia locale; e che quando i-)oi i disturbi ri.appariv.ano erano , di solito , m eno jnten si di qua11to non lo fossero fJrima del! 'iniezione . Ciò indusse ·q uesti Autori a ripetere le ini·ezioni, e1d ·ebbaro così la so·ddisfazion•e di osser' 'are ch e, dopo quattro, cì11que, sei infiltrazioni, ogni disturbo era con1pletamente scon1parso. Così, a poco a poco, essi adottarono, come n1etodo terapeutico, le infiltrazionri anes letich e p ori articolari ri fJett1te nelle distorsioni e anche nell'artrite traurr1ati ca, cioè in quell€ form e di impoten za funzi·onal e prolungata e dolorosa cl1e si determinano dopo traumii articolari, di solito enza frattura , e per i quali non si rileva, come substrato a nato·m ico, anche n ei casi· più gravi, ch e una lieve osteoporosi tardiva dei capi articolari. Tali artriti traumatiche, abh·a11donate a se stesse, talvolta guariscono dopo un lungo p eriodo di rigidità arti colare: ma più spesso r esiduan o una im·p otenza funzionale definitiva, quando non diventano v·ere artriti croniche deformanti. Lériche ·e Fontaine of.servarono che , almeno all'inizio , tali artriti traumatiche sono facilmP.nte c urabili col loro metodo ch e h a an1


{ANNO XLIII, NuIVr. 32]

SEZIONE

che il vantaggio di essere alla portata di o·g ni ;inedico pratico. Sedotto dall 'originalità del n1etodo, e per suggerin1ento del mio Ma.estro, h o introdotto da circa un anno il metodo dri Lérich e n ella c ura delle distorsioni, allargandone anch e la a j)plicazion e nrella riduzione d elle fratture articolari. Ma qu esta seconda applicazion e sarà oggetto di una nota sucoossiva. Per Je mie espeuienze mi sono servito di fiale i1elle quali 3· em e . di novocaina all' 1 % erano di lui ti in 7 eme. di soluzi'one fisio]o,g ica. Di questa soluzione, come si vedrà più avanti , 11e ho impieg·ata per i diversi trattamenti dai 4 a i 35 eme. La tecnica è sen1 plice e a portata di tutti. Previa disinfezione accurata delle mani del1'01)eratore e della cute, si ,precisano bene i i1unti do lorosi ost eolegan1e11tosi; quindi , mediante sirir1ga sterile pro vvista di un con1une ago sottile cla anestesia, si pratica una infiJtrazi·o11e pPrio tea e Jegamentosa con piccole ini czio11i rÌJ)etute , così da jnfiltrare b,e ne la totalità dci 1ega111enti . La quantità del liquido iIJiettato varia da caso a caso, secondo la enti Là del la lesi'o ne e la sua data. Mob·i lizzazione irn n i e cl ial a passiva, po.i attiva dell 'articolazione. Se v'è ricaduta, nuova infiltrazione. Pri111a di passare a una rapida esposizione <lei 1)rin1i di<=>ci casi trattati mi preme rilevare cl1r. il 1nctodo per la sua semplicità e innocuith merita di essere sempre adottato; ch è n ei ca-.i recenti darà, come vedremo, una guari~i one rapid.ll. tmentre n,ei casi antichi , per quanto meno .perfetto, il risultato sarà migliore di quell o· ch·e si pu ò ottenere con qu.a lsiasi altro metodo. 1

1

Osi=:.EnVAZIONE I . ~ N. rvraria, a. 20, da ~lolinella , 'Ctisalinga. 11 3 marzo 1935 distorsione del ginocchio rlf'stro, 1"'on secu Liva a incidente au torno])ilis l ico. TI 7 marzo impot enza funzion ale completa . La p. , in l etto. non può co1npiere il n1i11imo mo\i1ne11 to col ginocchio. All 'esan1e dell'arto, n otevole ll11nefazione del ginocchio . lieYe idrarto, òolori predominanti lun go il d ecor so dei legamenti l aterali e al davanti della t esta del perone, sul 1u })creolo di Gerdy. Ini ezione di 6 eme. di novocaina all '1 % diluiti in J 4 eme. di ·soluzione fisiologica, lungo i l egamenti laterali e m edialm ente al m ar gine interno della rotula, in corrispondenza dell 'ala rotulea in terna. Medicatura con1pressiva. Subito òopo 1'infiltrazione la p. si alza e cammina, sen za dolore n è claudicazione. Il 12 ma.r zo, però, nuova lieve impotenza fur12ionale. La deambulazione è possibile, m a il g in occhio è rigido e d olent e; al contrario l 'ede1na è 11ot evol1nente diminuito e 1'idrarto è scomparso. Nuova infiltrazione di 15 em e. della stessa soluzione lungo i legam enti laterali e l 'ala rotulea int er11a. Ricupero immedi at o, con1pleto e definitivo d el g ioco articol are.

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PRATICA

OssRRVAlIONE Il, - Z. Antonio, a. 26, da Bolog na, g iocatore di calcio. Distor sione antica del girtocchio sinistro, con punto doloroso in corrispondenza del legam ento laterale interno e del m enisco. Ne·ssuna ina1lifestazione di blocco articolare. Esame radiografico, negativo. Diagnosi: m eniscite • cronica. Il 22 maggio 1935 infiltrazione di 3 cn1c. di noYocain a all 'l <)'~, diluiti in 7 eme. di soluzione fisiologica nel Ieg·a1nenlo later ale i11terno. Risultato i1nmediato assai favorevole; vivissima reazione d olorosa, invece, il giorno segu ente, seguìla però da restaurazione -funzionale co·m pleta e definitiva. Il p. può di nuovo riprender e il gioco d el calcio che aveva dovuto abbandonare. OSSERVAZIONE III . - T. Norma, a. 35, da San Martino in Argine, operaia. Recid-iva di distorsio11e d el collo del pie<le sinis lro datante da quattro g iorni e che le impedisce di lavorar e. All 'esame d ell 'arto, edema perimalleolare e dolore in corrispondenza dell 'apice del malleolo interno. All 'esterno, n otevole tumefazione della guaina dei per onieri. Nessu11 pun lo d oloroso tibio-per onier o. Il 7 agos to 1935 infiltrazion di 8 eme. della solita soluzione all 'intern o, e di 12 cn1c. all'esterno. Ripresa del lavoro im111ecliata e definitiva. OssERVAZIONE IV . - R. Carlo, a. 36, da Moli11ella, operaio. Di stor sio11e t ibio-tarsica datante da 18 g iorni. In questo periodo il p. ha fatto cure cl 'aria cald a e diatermia, senza alcun risultato. Al momento della nos tra osservazione, claudicazione e dolori; lieve ede1na perimalleolare e t racce di ecchimo·si antich e. Il 23 gennaio 1935 infiltrazio1te d ell a solita soluzione, in ragione di 12 eme. all 'esterno e 8 eme. all 'interno. Reinteg razione in1mediata della funzione e scomparsa definitiva del d olore. OssEI\V.\ZIONE V. - N. Paolo, a. 40, da Argenta, contadino. Il 22 marzo 1935 lussazion e acron1ioclavicolare destra Ridu zione facil e; contenzione e aipplicazione di apparecchio gessalo i11 al tro Ospedale. Sei settiman e d opo, in segl1ito a ra.ffredda1nento, periartrite scapolo-01nerale con d olor e assai vivo e rigidità prog r essiva della spalla. 11; stata praticata una cura fi'sioterapica ser1za risultati apprezzé.tbìli. Il 15 lug lio 1935 infiltrazion.e di 20 eme. di soluzion e nei legamenti acro1nio-clavicolari. Nelle p rimf! ventiquattro ore, r eazione dolorosa assai 'iolenta; poi, subito s'inizia un niiglioramen lo rapido, couti nuo, progressivo , con reintegrazione completa della funzione e scornpursa totale de] dolore r1el giro di pochi g iorni . OssERVAZIONE , rI . - 1\. Nerina, a. 29, da San Pietro Capofiume, lavandaia. Di~torsjone della , palla destra u11 n1 ese fa. \-ie11e a farsi visitare 11er postun1i d olorosi con impos·sibilità assoluta di porre la n1ano d es lra dietro il tronco. All 'esa1ne obl)iettivo, n et ta dolorabi1ità coracoidea. Esa111e r ad iografi co, n ega Livo. Il 18 ;\gosto 1935 infiltrazione d i 10 eme. della soluzio11e di novocaina i1ei leg·n1nenti coraco-clavicolari. l-\isultalo immediato e òefinitivo. OssERVAZTONE VII. - l\I. Gilberto, a. 46, da ~Io­ lh1ella , operaio. Dist orsione del polso, con infra· zione della testa del 2° n1etacarpo . Dopo im1nobilizzazion e d i tre se ttin1ane re~ icluano edema e dolore alla faccia dorsale, in corri vpondenza del le~·a111enlo r c: dio-carp ico <lor. nle. 1


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(C

IL POLICLINICO

l11I1ltrazione di questo legamento con 10 eme. d e ~ l:t :;01u z1011e di 11ovocaina. Ili·sultato imn1ediato eccelle11te. ~uggetto perduto di vista . OssERVAZIONE VIII. - ,S. i\lbina, a. 36, da Moli11e1la, operaia. Distorsione interfalangica dell 'indice m runo sinistra, fra l a prima e la seconda falange, con infrazione d ella prima falange datante da tre settimane. Squisita dolorabilità sul margine radiale d ell 'interlinea, con edema e rigidità. Infiltrazione del leg·amento la t erale interno con 4 em e. d ella soluzione di n ovocaina. Risultato immediato favorevole ; al contrario la sera stessa viva reazione dolorosa. Nei g iorni su ccessivi ·scomparsa clell 'eilema e reintegr azion e funzionale perfetta. OssERVAZIONE IX . - L. Laura , a . 24, da Molinella, casalinga. Il 3 se ttembre 1935 distorsione del collo con secutiva afl eser cizio g innastico. Il g iorno successivo torcicollo spiccatissimo con contialtura dei muscoli d ella nl1ca e del trapezio di de~tra. D é}j questo la to lieve ede111a. Ìe·ssun segno clinico e r adiologiéo di fra ttura vertebrale, ma soltanto n etta dolor abili tà latero-spinosa all 'altezza dell 'a tlante e d ella terza e quarta ve rtebra cervicale. J11fiJtrazio11e, prima superficiale p oi profonda, dei muscoli d ella nuca e d ei legamen li profondi con 20 c111c . di soluzione. L 'ago rileva, n el suo decorso, un ematoma abbasl3.n za notevol e, che si attribuisce a strappamenti muscolari o l egament ari. I nfillrazio11 e dell 'ematon1a con 40 em e. di soluzione. llicl1per o in1mediato e completo di tutti i rnovimenti d ella t es ta e del collo. Le r adiografie praticate 11ell e diver se proiezioni, subito dopo il trat tam enlo , confermano l 'as·sen za di una lussazion e o di lesioni ossee Yisj])ili. Rivedu ta l a p. n ei gior11i st1ccessivi , ella non acc:u a più alcun dj s lurbo e afferm a ch e, fino dal prin1 0 g iorno dopo il trattan1ento, ella h a p o tuto riprendere le sue i1ormali occupazioni . OssEnVAZIONE X. - G.. Ren at o, a. 22 , da Molinella, studente universitario. Il 29 o ltobre 1935 caduta per le scaìe. Due g iorni dopo dolori lombari con edema e punli clolorosi l atero-vert ebrali fra ìa linea m ediana d elle apofisi spinose e la spina iliaca postero-·superi ore. L ' esame r adiologico pi a licato 11elle CliYerse proiezioni }Jermette di esclufl er e lus azioni vertebrali o altra lesion e ossea visibjle. Infiìtrazione di 20 em e. di soluzione di i1ovocaina in corri spon<le11za dei punti dolorosi. SolJjeyo immedia to. Il giorno d opo scomparsa completa d ei dolori.

Quali conclusioni si possono trarre dalle r10 tre osservazioni? Per ciò ch e riguarda il ,·alore sp,erimentale clel m etodo, considerato ch e i segni clinici dell e distorsi'oni - calor·e, eden1a, impoten za in 11nediata , rig idità , ii11poten z.a e atrofia n1uscolare tardiva - son o so lt o la dipenden za d-el sistema n er voso $ensitiYo legamentoso, e ch e, com e os er,ra Léricl1 e, i leg·am enti so·n o innerva ti con la ste sa ricch ezza della pelle, anzi go no dei veri e propri « portanervi ». bi ogna a1n1nettere ch e i inlami os ervati n ei casi da n1e trattat i non JJOssono essere attribuiti a lesion e o sea (fratture. trappamenti parcellari),

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n è a trau111.a tismi sinoviali (Lériche ha diinostrato cl1e la facci.a interna della sinoviale è pochissimo sensibile), nè possono essere in r.a1p·1)orto con un a disinsP.rzio11e o con una rottura dei legamenti o deJJ,e capsule articolari, ir1 quanto queste lesioni anatomich·e hanno sotto I.a loro di'oende11za 111obilità anormali e non 11ossono averne altre. Am111esso perciò eh.e i segni clinici delle distorsio11j siano sotto la dipendenza di un 'alterazione dell·e fibre sensitive legamentose, basterà bloccare il punto di partenza di tale reazione con una infiltrazione di novocaina per .aviere Ta scomparsa innmediata a.ella sen~a-. zione dolorosa , com e infatti si è avuta in quasi tutti i casi a.a me trattati . Da ciò risulta tutta l'importanza del m etodo I .ér.i ch e per precisare la di.agnosi anatomica clelle le~ ioni articolari, in q11anto , sopprimendo il s intorna dolore, si riesce ·q uasi sempre a fare il bil an cio esatto delle lesioni legame11tari e ossee. A questo proposito, Léri che ricorda un caso ' gradi lussazione atlanto-epitrofica rivelatasi zie all 'infiltrazione di novocaina, che aveva fatta cessare la contrattura muscolare, e un caso di distorsione del ginocchio con strappamento di un menisco, in cui·, dopo l 'infiltrazion e di novocaina , il gioco articolare ritornò· norn1ale, ma l 'estensione rimase bloccata dal rr1e11isco· disinserito . A questi casi potrei aggiungere la mia osservazione II con sistente in una distorsione del ginocchio di antica data , da me attrib11ita a torto <t una n1·en.iscite cronica, e nella quale la semplice infiltrazione di novocaina d·el legamento later ale inter110 è stata sufficiente ad ottenere la g uarigion·e completa. Ma se il metodo Léric;.h e appare un elem,ento prezioso dì diagnosi in certi casi di distorsioni recenti o, di a11tica data, altrettanto indiscutibile mi semb·r a il suo valore terapeutico. Come i11fatti si è visto , l 'infiltrazion e b.Jocca imm ediat:).1n·e nte e interrompe il circuito riflesso, permette11i.l o cosJ, anche ai' soggetti m·en o coraggiosi , di praticare subito la mobilìzzazione attiv.a e riprendere le loro occupazioni. Ed è inoltre interessante rilevare come que~to effetto si })l'O-tr.agg.a molto al di là della· durata norn1ale dell'an estesia, forse in virtù della i11obilizza1ione im111edia ta, la qu.ale, se praticata con cognizi'o ne di causa , può l}Ortare inn.e gabili vant~ggi. Può darsi, anzi, che prolJri0 grazie ad essa g li effetti in1mediati di questo metodo divengano definitivi nei ca.:;i di di torsioni recenti e lievi. Per quanto è a nostra conoscenza, si può dire, oggi, se· questo m-etodo sia d estinato ai 1


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.SEZrONE PRATICA

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soppiar1tare le cure fisiotera11i che, e in special OSSERVAZIO NI CLINICHE i11odo le c11re d 'aria calda e la diatermi'a ? Noi ISTITUTO DI CLINI CA MEDICA no11 creclia1110; ch è, ar1zi·, riteniamo ch e ]e c ure DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA fl.. io terapic h e restino un con1plemento util e, Direttore: Prof. C. FRUGONI. rtella rr1aggior i)arte dei casi , ci'oè in quelle di s tor iorti che giungono a noi tardivamente e Sull'emopneumotorace spon taneo. 11 ell e forn1 e dti media gravità. P er c iò cl1e rig uarda poi l·e indicazioni del Dott. E. VIo. m t.todo Léricl1e, mi sembra c h1e queste possa- 110 e5ser e ab·h astanza bene definite . Nelle diI casi di emopneumotorace spontaneo conostorsioni recen.ti e lie1 ~ i , il meto·do può essere sciuti nella l1etteratura non sono num·erosi. sempre applicato in qua11to provoca un imCJ1e il san gu e n.e lla pleura nor1 coag·ula si sa n1 ediato solli evo e un cc 111iracoloso » arresto ct.allc esperienze di Pagen s tech er . Il i)rimo d ell 'a ffczior1e. e forni sce inoltre un elemento rapp·o rto dettagli·a to s u versamenti ematici in diag11ostico oltre ch e t erapeutico. N·elle dislorj)leura senza pneumotorace si trova nella tes i sion i ;.Jravi (p er d efinizione senza lesion e os ea) di Parigi di Blumenthal ch e g ià allora diil n1etodo l)UÒ, secondo Lériche, p ortar e serii stin~e tra emotorace prin1ario e secondario (in in co11vr ni enli qualora vi sia rottura d ei legaseguito a t . b. e tun1ore) . Pitt riferì n el 191 J menti. Per e iò n elle dis tor sioni g ravi , e partisopra un caso di uomo di 18 anni che fino c.olarn1e11le in quelle con abbondante idro- a llora era sempre stato sano, e che morì in cr11artro, Lérich e ritien e utile: 1) pungere 11 seguito all 'inso-rg·e nza a cuta di en1opnetin1otoversamento; 2) inflltrare di novocaina , im.m.orace con i sintomi di emorragia interna. La iilizzando 1'articolazione in posizione di fun- sezione dimostrò emop·n eumotora ce D. con 4 zione, c ioè in l)Osizio11 e medi.a. In .altr:e parole, litri e mezzo di sangu·e non coagulato . Nelpoi eh è esistono tutti i gradi intermedi fra La 1'~pice si· trovava un vecchio focolaio fibroso. e diRtorsione semplice e la distors ione grav·e, l n ace.anta a questo una vescicola enfisematosa d is lorf'ion e con conlusion e e la distorsione con al Laccata ad una brigli'a a der.enziale ]a quale lnc.erazione dei 1egam ·enti, alla prima converrà si era s taccata dalla parete toracica ed aveva la tecnica di Lérich e con111leta, alla seconda d eterminato ! ~emorragia. Nello stesso anno sarà utile 1'an esle ia locale senza mobilizzazio- Rolleston riferì sopra un ca o simile ch e fu n e, p oi·r l1è questa IJUÒ portare disordini artip ortato ali ' ospedale con i sin tomi di una percolari gravi e perRist enti (rilassat ezza articolaforazi·o ne intestinale cioè con inten si dolori i e, movi1nenti an ormali ecc .). nell'ipocondrio destro, contrattura delle pareti Nelle ll;."torsion i di antica data il m etodo addominali, polso fr·e quentissimo e r espiro s uLéricl1e è ll1 ile dal punto di vista di.agnostico perficiale. Nonostante la di.agno i di p eritonite e ter.apeulico, e l) UÒ esser e tentato in ogni caso da perforazione non si i'n tervenn·e a c.a usa delle sP u?ia inco r1ve11ienti. p essime condizioni generali. Il g iorno seguenc:on1e conclusione di que•s ta mi.a brev·e nota, te lo stato del p.azi·ente migli orò e si manifesulla qual e mi propongo di ritornare appena starono i segni di un idro-pneumotorace'. Una potrò di sporre di n1ateriale più vasto, credo si settimana dop 0 il pazi.ente morì in seguito ad possa a ffer1n.are ch e il m etodo di Lériche .p1er una bronchite. Nella pleura s i trovarono due la r ura delle distorsioni , consecutivo a]lo s tu- litri di sangue scuro• e nonostante una ricer ca di o dell 'ir1nervazione sensitiva d elle articolaaccuratissima, non si· potè trovare J.a causa zioni e de i loro .apparati legam entari , è un él natomica nè d el pneumotorace n è dell'emor• e~em1) i o J1otevole dei risultati pra ti ci ch e posragia. so no 01:-t ire dalla ricer ca scientifi ca quando Pt1re n el 1910 Boland o ervò un emopn eu· sia ·aggi·a1nente asso.c iala al m etodo speri. m otorace idiopatico in un u on10 san o di 3-± n1enta1 e. a11ni. Anche qui a ll 'inizio i d olori erano forti e lo stato generale preoccupa nte; dopo 3 setJlIASSUNTO. Lima n e fu estratto dalla pleura 1 litro di sanL ' A. riporta e discute dieci casi di distor- gu·e e 15 giorni dopo altri 1200 cc. 11 paziente ' .guan. si<-,n i, a t1Li che e r ecenti, da lui tr~ ttati con le Busl1b·y 1913: en1opn eumotorace po11tan eo infiltrazioni periartico]ari di novoca ina sei11 g ioYan e dic iassettenne. Colla o iniziale. Il condo la tecnica di Lériche. Confermata la paziente g uaii. Ci fu un sospetto di diates i bontà del n1etodo , alla portata di quaJ in si . Pmorrag1ca. n1edico p·r a tico , defini sce quali son o le forNess ~ Allen 1910: idropneumolorace con lim e ch e maggiormente si g iovano di que ta quido sieroso en1orragico in un uomo di 31 terapia. 1

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IL POLICLINI CO >:

a1lni con violenti dolori e tendenza al collasso. Il pazient.e guarì dopo 6 settin1ane. N·e l 1917 Williams descrisse un emopneu111otorace spontaneo in un uomo giovane dove per parecchi mesi il versamento emorragico sempr·e si riformava. Anche qui segni di collasso'. Kiaer (1923) : emopneumotorace in un uon10 di 30 anni, prima sano, insorto improvvisan11ente con dolor,e alla spall,a e dispnea . Il paziente morì dopo 2 giorni di anemia. L 'autopsia era completa1nente negatjva. Non alterazioni po1lmonari, n·è alcun fatto che pot·esse SJ>iegare l 'abbondante ·e morragia (confronta rlolleston). N·e l 1925 Allen d1escrisse due casi che guarirono : in ambedue furono dimostrate radiologi'c amente alterazioni tubercolari. In amb,edue lo stato generale era grave; t endenza al collasso ei do1lori violenti. In un caso c'era un quadro pseudo peritonitico. La pleura conte11eva in tutti -e due i casi sangue puro. Non feb·b'r e. Di s.p eciale in teresse è il caso di Fischer 1~•22 : l 'inizio acuto·, i forti dolori e la contrattura dell'addome simularo·n o ta11to una perfo,razione ch e fu eseguita una laparatomi.a. L'autopsia dimostrò emopn eumotorace D . con 4: litri ·e mezzo di sangue puro. Nel po}1n-0ne so]tan to· alcuni focolai cicatrizz.a ti ed accanto a questi delle vescich·ette enfisen1a tose·: una di queste era rotta e gli o-rli della rottura ricoperti da coaguli freschi. Sopra un caso a decorso f,a vorevole riferì llurxthal (1928), ma anche qui ci furono dolori vio1·enti , dispn ea ·ed .anemia. !F.eb1b re so1tanto nei p['imi 4 giorni. Furono estratti 2400 cc. L'indagin.e coi raggi X eseguita più tardi non dimostrò alter.azioni polmonari. Un caso di emopneumotorace spontaneo saccato è stato d·escritto• da Daria (1928) : 1

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NUl\if.

si p.o trebbe spiegare l 'insorg.enza del versa111e11to ematico, con clusione questa cui ci si può diffici1n1en te .associare se si tengo·n o presenti gli esem·p·i sopra citati di ab·b o1n danti versamenti senza adere•n ze e sopra tutto il caso di emop·n eumotorace con alta pressione descritto da Kjaergaard e citato priù sotto. Così pure mi sem.b ra poco giustificata l 'ip•o tesi di un.a sp eciale fragilità vasale o addirittura di art·eriosclerosi se si• pensa al reperto di Fischer di coaguli ricop1~enti gli orli della rottura di una vescicola enfi sematosa e, nonostante questa minima fonte di emorragia, 4 litri e mezzo di saugue i•n pleura. N·ei due casi di Terry (1930) e Milhorat (1931) si eb be g uarigione do·p o poche settiman·e. An1bedue g li autorj parlano· di dolori violenti all 'inizi'o e stato di collasso. Punture eseg·uite ri1Jetutamente h.anno dimostrato che vi era stat.a u11a sola emorragia. Nel caso di l\1ilhor.at sappiamo che il liquido er.a sterile. Nel paziente di Housd,e n e Piggot (1931) l 'autopsia di•rr1ostrò una con·dizione in tutto simile a 1quella del caso di Pitt cioè strappamento di up '.ader enza, mentr·e n el caso di Dorendof (1932) ch e pure. venne a morte, si trovarono condizioni simili al caso di 1.Fischer cioè u11a vescic.h eitta enfi se1natosa rotta e coaguli aderenti ai margi11i della r-0ttt1r.a. In amb edu e i casi la p1leura conteneva grande quantità di san.g u,e p1uro. Sopra due casi riferì Kj aerg.a rd (1932) . Nel primo caso si trattava di un pneumotorace ad alta pressione iniziato con dolori violenti, dispnea e cia11osi cresc·e11ti e febb·r e fino a 38°, 7. Durante la puntura che di·ed·e notevole sollievo al paziente uscì un p·o ' di sangue. L 'i11da gi'n e radio-logica dimostrò la presenza di un.a J>iccola qu,a ntità di li1quido. Il secondo p1aziente era un uomo di 20 anni, p rima sano, ammalatosi improvvisamente con violenti doJo1ri all 'emitor.ace sinistro. La sera d·ello st esso giorno insorsero dispnea e collasso. Tempera tura 3•8°,8'; polso 100 ; respiro 28; Hb. 35; g. r. 500. 000. Radiologican1ente si osservò pneun10torace si11istro con versamento che raggiunge"'ra posteriormiente i11 alto la VI costa e sp ontaneamente del cuore a D. Dopo 6 giorni fu eseguita la pu11tura esplor.ati'Va: il liquido conteneva 53 % hb. Dopo due · settimane furono estratti 400 cc. Dopo 3 settimane g. r. 4 .500.000 nel sangue. Seguì guarigion1e comp leta. · Un bel caso è stato descritto• da Patino, Mlayer e Pataro (1934). Gli autori seguirono la formula le·u cocitaria del versamento ematico e con statar ono ch e alla polinucleosi iniziale si sostitui a poco a poco una linfocitosi r elativa . Questo fatto come pur·e la presenza di febbre 1

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Si trattava di un uo1no sa110 di 26 an11i. Ripetute i11cl agini radioJog·iche dimostrarono la presenza di due cavità pneumoloraciche separate fra loro. Nonostante ripett1te punture eseguite in differenti punti non si riuscì mai ad estr arre in toLalità il liquido forte111e11te ematico: in complesso fu e·stratta una quantità relativamente piccola di questo liquido, cioè 400 cc. i11 due settima.ne. Ciò nonostante le condizioni generali er ano molto alterate: esistevano 1ni11acciosa dispnea ed a11emia di notevole grado. In 3a. settimana il p. ebbe ancora un attacco di lipotimia, febbre fino a 39°. Residuò oblitera1Zione del seno destro.

Il cas.o è inter essante per l.a coincidenza di emotorace con due sacche pn,eumotor.acic h e. L 'autore con cluse che p robabilmente la presenza cli' aderenze a' reva in1pedito l 'effetto emostatico da pre sione del p·net1111otorace e cl1e co3ì 1

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SEZIONE PRATICA

e la dimostrazione radiologica di aderenze indusse gli autori a supporre una eti'ologia tubercolare. ll paziente guarì, però all'inizio ci fu colla ·o e lipotimia. Infine 1F rey (1935) descrisse un emop11eumotorace in un uo1no giovane e prima sano. Anche qui all 'ini'zio grave stato di malattia, ma il paziente guarì. La cultura e l 'inocu]azione in ca via del liquido erano negati,1 e. Patino Mayer e Pataro citano ancora senza ult·eriorrne·n le sp ecificare i casi di' iF inlay, Magnu s Levi, Bouchu e Beaupère, Palmer e Taft che non ho potuto rintracciare nella letteratura. Inoltre ~ leffi eri (19.35) e Aguilar e •F erracla (1935) han110 descritto due casi di emopn eu1l1otorace spo11Laneo, ma purtroppo non mi è stato possibile di leggere questi lavori'. Ad eccezi·one di questi ultimi casi ne h o potuto raccogliere nella letteratura 20. Si tratta sempre di persone giovani come è la regola nel pneumotoraoe spontaneo. Soltanto in due casi furono radiologicamente dimostrate alterazioni poln1onari t,ub er colari. Nei 6 casi venuti a rr1orte furono trova ti in alcuni focolai vecchi, i1t nessu110 un focolaio fresco. In due casi J'emorragia doveva essere attribuita ad uno slrappo di adere·n za ; in altri du·e ad una rottura neJla paret e alveolare e nei ri'n1anenti non fu trovat o, nonostante accurata indagine, alcun fatto cl1e IJOIesse spiegare l'emorragia. In t11t.ti i 20 casi i sintomi erano molto pronunciati e tutti dovettero almeno n el primo tempo , esse•rc con siderati· come n1alati più o meno gravi. Dorendorf vede nell'en1orragia una complicazione sen1pre pericolosa per la vita, del pneu1nolorace spontaneo che per sè stesso è S}Jess.o• molto bene tollerato. Molto più numerosi sono i casi di ver a m ento e111atico in pneun1otoraoe terapeutico. Krause e Heise descrissero neil 1922 un caso· di n1orte i11 seguito a strappamento di un 'aderenza in i>11eumotorace terapeutico. Seco11do Luzzato-Fegiz questi versamenti potrebbero insorgere sia col meccanismo descritto, sia p er Diapedesin. Maccone che. n el .193.5 ha pubbli'cato una n1onografia su tali casi , dJslingue diversi tipi: un emotorace tipico. di ori. gine traumatica, un emotorace con reazione infiammatoria asettica della pleura, un ·e motorace settico e una pleurite emorra.g ica tuberco1.ar·e com pJjcan te l:lfi. pneumotorace terapeutico. Soltanto i casi cl1·e appartengono all''emotorace tipico hanno somiglianza clinica ~oi casi di emo-pneumotorace spontaneo. Va rilevato ch e Maccon e n1entre afferma che i sinton1i di una anemia acuta hanno grande in1.portanza di agnostica n ell 'emotorace, dice tutta"'·i.a ch e non tutti i casi decorrono co11 dispnea e parecchi senza 1

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dolori Tanlo dalla ca'"' istica di Maccone , come pure di' altri .autori, risulta ch e anche l 'insorgenza rapida di un versamento notevole ed altamente ematico in pneumotorace teraJ:.>eutic(), s i prese11ta spesso, ma non sempre, come l1D qua·dro clinico minaccioso. In contrapposto a ciò so Liene l(jaergard ch e ha forse la più larga esperienza su questo soggetto, e.b e l 'anemia - a rapida inso·r genza rè un sintomo costante delJ'emopneumotorace spontaneo e eh.e « questa condizione di malattia è sempre n1o]to grave e nlinaccia per l 'emorragia intern.a, la vita del p. ». Effettivame11te n on i lrova i11 tutta la letteratura citata nessun ca o di emopneumotoract. spontan eo ch e sia in co11tra to con questa fra è. Tuttavia non c'è ne una spiegazione perch1è non ci debbano essere casi di emopneu111otorace spontaneo co11 ... inton1at ologia clinica così scarsa come avviene talvolta nei versamenti ematici con pneumotorace terapeuti·co: 1

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Nel mio caso si tratta dj uno s luclenle ventenne. Dall 'anamne·si si ricava ch e il paziente precedent emente sano e forte, fu colto 7 m esi fa da un dolore abbastanza acu lo nell'ascella destra e sotto la spinai della scapola, che però non inibiva ii1 r espiro. Conte1u1)oran enmen le leggeri dolori alle ginocchia e feb·b re fino a 38. Il p. prese salicilato in piccola quantità e dopo 5 giorni i dolori scomparvero. Alcuni gior11i dopo insor se ittero che r egr edì dopo due settimane . 1're giorni prima dell'entrata in clinica il p. prese freddo e il gior110 dopo insorse improvvisamer1te un dolore abbas lanzai inlen·so all 'en1ilorace D. Il dolore impediva la respirazione profonda . Il p . p erò poteva cam r11inare e muo,·ersi senza nes u11 di sturbo e dormì ininterrottament e tulla la n otte. Il giorno seguente il dolore era alquanto più intenso, ma le condizioni generali non erano affatto alter rute. Non febbre, non tosse, no11 disp n ea. Esame obbiettivo l '8 novembre 1935: il p. è co·m pletamente tranquillo, parla con voce forte, si mette a sedere sul letlo senza il minim o sforzo. Colorito pallido, ma seco11do il p. non più del solito . Re·spiro 32, polso 100, te1nperatura 37,2, pressione 115-65. Il p. pre~eri sce il decubi lo laterale s. Lieve diminuzione d ella esp.li11sibilità dell 'emitorace D. Fremito a D. alqu nn lo din1inuito. Lieve ipofonesi alla base D. Voèe ascoltata alquanto più debole a D . che a 1S. Voce afona rinforzata alla ba se di D. Respiro diminuito a D. Con leggero soffio espiratorio. Cuore non p o 1ato ; addome trattabile ' indolore. Il giorno dopo l 'ottusità alla base . . . di D. è 1nolto più eYidente e raggiunge in. posizione verticale la spina della scapola. Es·aa s1 spost a rapidamente col cambiamen lo di posizioi:ie. Al disopra del! 'ottusità suono iper ~ onoro; fren11to abolito a D. ; respiro molto indebolito. a D. sul confine del! 'ottusità egofonia. Succuss10; segno ~el soldo assente· cuore non spos tato ; polso 95, r espiro 28; condizion'i generali ottjme. Il p . si alz~ e pas: seggia senza alcun for zo. Te1rtpera lura 37 ~5. Nei giorni seguenti la temperat~ra ~ sempre r1~asta n L disotto di 37. Esan1e rad1 ol o~1co. d el 9. no' embre: idropneumotorace D. I} 11q_u1do . ori zzontale !>O'.criunae anteriorn1ente la . ' art1colaz1o r c,c-t:o ~ o 1 ne t s lernoN n costale. Il polmone si è rit1rato ugua men e. o 1


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IL P OLICLINICO »

aidere11ze. Polmone S. normale. Cuore legger1nent e spostato a S. E·same urine; n . n. sangue : H . B. 75 ; g. r. 5.000.000; g. b. 7400. Non diatesi em o~­ ragica. Cutireazione leggerme11te positiva. B. K . nello sputo negativo. Il 16 nove1nbre si eseguisce pu11tura n ell 'VIII spazio intercos tale posterior111ente. Pres·sione n ella plel1ra - 4 -8. Vengoi10 es tratti 20 cc. di un liquido ch e h a l 'aspetto di .san gu e venoso puro e n on coagula. Dopo un certo te1npo si for1n a in alto un setti1no strato di Iiqui 'lo .sieroso appena ti11to in rosa . Microscopicamente g lobuli rossi ben conservati come in uno striscio èli sar1gu e; globuli bianchi in rapporto normale (for mula normale). Il p. si sente b P.11e; i dolori son o scomparsi; polso e r espiro norn1 al i . Esame radiologico il 20 11ovembre: limite ·superiore del versan1ento legger1nente atbbassato (fi110 alla VI articolazione sterno-costale) bolla d 'aria notevolmen te diminuila. Leggero movimento pendolare del rrtediastino; ombra cardiaca normale. Non movimento paradosso d el diaframma. Il 22 vengono estratti 300 cc. di liq1u ido che ha gli stessi cacatteri di sopra . Inoculazione nella cavia e culture n egative. Il 26 del novembre pressione nella pleur a -8 -.10. Si introducono 350 cc. d 'aria. Pressione 4 -5. Si estraggono 200 cc. di liquido e ·si iniettano altri 100 cc. di aria. Pressione - 2 4. 11 liquido è quest a volta alqua,nto più chiaro; lo strato seroso più larg·o e pii1 scuro . Soltanto pochi g·lobuli bia11chi so110 ancora con servati. Esam e radiologico il 27 novembre . Scarso ver amento nel seno di D. Bolla d'aria co1ne sopra . Polmon e sen za alterazioni . Il 3 del1'XI vengono estratti an cor a 50 cc. Di un liquido oramai siero emorragico. Poi il p. abbandona la C:Iinica. Vis to llopo tre m esi si trova in perfetta salute, fa dello sport. Non h a più avu lo disturbi .

Si tratta dunque di un caso· di ·emopneumotor.a ce spontaneo con decor o n otevolment e benig n o. Il i) . riferiva b en sì u dolori abb·astanza inten si ch e impedivano la r e pira zione profonda ; egli· poteva però. camminare en za n essuno sforzo, eseguire ogni mo·vimento e dormire indisturb.ato. Non dispnea e nessun segno di collHsso o di anemia acuta. In tutto furono ·e str.atti 500 cc. di angue qua i puro. Il decorso e le modificazi.011i· del liquido di1110 trano cl1e era avvenuta una '" ola en1o rrag ia in pleura. Inol tre la r eazion e asettica della pleur.a fu molto scar a percl1è dopo estrazione quasi completa del versam ento en1aticb, si formò oltanto un.a pi ccola quantità di essudato iero o a differ·en za dei: casi di en1op n eumotorace tera11eutico, in cui il ,-er~am e 11 to i riforn1a in gen ere rapidamente (l\1acco11e). Quanto alla terapia data la mancanza di seg ni di alta pression·e ci si .aste11ne da principio dall ' j'ntervent o. Durante la p rin1.a estr.azione più abbo11da11te di li qu ido fu introdotta anche una certa quantità di a ria, a11zitutto per impedire aderenze e poi per impedire cl1e il polmone si dr tende se troppo rapidan1ente. Siccome .n elle punture su coe ive n on i trovò n essun s<..g no di una nu o'V'a en1orragi.a il caso può es1

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sere con siderato dal punto di visLa terapeutico, come un idro-pneumotorace qualunque col vantaggio che la re.azion·e infiammatoria della pleura ·era mo lto scarsa. Nulla si può dire sul meccanismo· d 'insor ge·nza anatomo-patolo·g ico del Yersamento. Casi precedenti controllati all 'autopsia (vedi sopra) ha nno dimostrato ch e l 'e morragia può venire sia da una aderenza strappata, sia anch e· dal}a rottura d·el parenchima polmon.are, ch e però anch·e in casi di versam e1nto molto abbondante non si p·u ò sempre Lrovare la fon te dell 'emorragia. ~ ben possibile che la ,pres ione n egativa nella pleura e la n1-ancan za della coagulazione del sangue in questa favorisca lo stillicidio continuato anche da un.a piccola ferita. La mobi'lità del polmone dovreb·b e pure contribuire alla continuazione dell '·e·m o·r rag·ia ma il pnx è di per sè tendente a immobilizzare. Kjaergard ha b enSlì descritto un caso con pressione alta in pleura , ma proprio in questo il versamento era scarso ed è possibile ch e esso si sia forma to prima che fosse raggiunta 1a pressione positiva, condizion.e questa, che no·n se1npre esiste n·el pneumotorace (vedi il nostro caso), ed anch·e vie1te raggi·unta non inso·r ge tutto d'un colpo come se si aprisse una chiusa. La ragione per cui pubblico questo caso è che ,p,er quanto io sappia non è stato ancora descritto un caso di emopnx. spontaneo con decorso clinico tanto benigno. Se anch e uno sè ne1 trovasse tra i casi a m e non conosciuti· si trattereb1b·e sempre di un 'osservazione rara. Non si può però sostenere ch e sia una evenienza altrettantoi rara poich è ·è evidente ch e proprio i casi a decorso benig110 possono sfuggire facilmente all'osserva1

ZlOll·e.

Desidero di ri·ng raziare il prof. Chini per i suoi consigli. RIASSUNTO. Dopo un!l esposi'zio•n e dei ca i di emopne umotorace spontaneo descritti n e1ta letteratura, si descri ve un caso differente dai preced.enti per il decorso particolarn1en te b eni gnc1 . BIBLIOGRAFIA. A11n. Cenlro I11vestig. log., Buenos Aires, 1935. ALLAN. Clin . J ., 54, 440, 1925. Bl.i SHBY. Bril. M. J. , 2, 1624, 1913. CAHN. Dtsch. 1ned. vv-scl1r ., 47 , 191 8, 1917. DoR~DOR F. Beitrage Klinik Tub. . 79, 112, DonIA. Riforme 111ed ., 44, 552, 192 . FnEY. J. A. M. A., 104, 1395, 1935 . H D RXTHAL. :\Te"'' England J. Med ., 198, 687, KJA BRG-AARD . Acta 111ec1. scanc1 ., uppl . XLIII, AGUILER u. FgnRADAS.

tisi-0-

1932. 1928. 1932.


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X·LIII, NuM. 32]

SEZIONE PRATICA

Am. Rev. Tuberc., 3, 788, 1920. LuzzATO-FEbIZ. Policli11ico, 1929. MAccoNE. Riv. Pat. Clin. Tuberc., 1935. MlLHORAT. Am. J. Surg. , 13, 315, 1931. NEss and ALLAN. Brit. M. J., 1, 744, 1910. NousDEN and P1ccoT. Brit. M. J., 2, 941, 1931. PA1 1No, MAJEn, PATARO. Rev. Asoc. ined. argent., 48, 1413, 1934. P1TT. 'i'r. Clin. Soc. Lo11don, 33, 90, 1999, 1910. RnLLESTON. Jbid. , 33, 96, 1899, 1910. ST:r:.FFIERI. Rev. n1ed. llosario, 25, 29 , 1935. 1'F.IìRY. New York .Sta te J. Med. , 30, 1100, 1930. W1LLIAMSON. M. Clin . Chicago, 2, 1159, 1917. KnAUSE u. HEI SE.

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2 ioni

della glicosuria senza te11er conto di quelle ch e si avev.ano nel ta o , ang·uigno , il che gli AA. hanno fatto calcolando l 'area del triangolo di iperglicemia , secondo Labbé. Dal lungo studio, hanno ricavato le conclusion i seguenti. La soglia renale rin1ane costante nello stesS? individuo, quando· le co11dizioni di esperienza sono le stesse. Invece , ]a permeab,ilità. 1 enale varia da un individuo all 'altro . Con tutta probab·i lità , la per11l-e.ab·i lità renaJe 1è det:e rminata da un ele·n1e11to costituzio- · · itale, n1odificab·i le d.a n1o·l ti fattori occasionali. La oglia renale è mobil e, specialmente quella di scomparsa. Una i11aggiore rapidità 11ell 'introduzione della soluzion·e glucosata eJeva apparentemente Ja sogli·a di comparsa , ma RICAMBIO. al ten1po stesso, aurr1enta la · p ermeabilità reI rapporti fra glicemia e glicosuria. r. a ie. L 'aumento (del doppio) 11el]a concentra(M. Rocu , E. MARTIN e F. S c 1cLUNOFF. Acta rione della soluzio·n e di gluco io (riman endo costante la rap·i di tà d 'introduzione) fa elevare mecl. scan.d. , vol. 8'8, n. 1, 1936). la g licosuria (di 4-5 volte). Le ~11odifìcazioni de11a soglia renale per il Più elevata è la curva de11 'i1Jerglicèmia e g luco io , aJl0 tato no·r male o patologico, co- più a lungo essa rimane elev.ata, più si viene n1e ()U l'e so~to ]' influeinz-t di v,ari medicam enti, abb·a ssando· la soglia per il g·lucosio ·e più a go110 state ~ tudiate da molti autori , senza però Jung·o dura il periodo· della gli cosuria. Tale inarrivare a ri t1llali conco·rda11ti , sia per la difluenza d ella durata d ell 'i1)er,g·li·cemiu ha un versi~à dei J11 et odi usati , si·a perchè a lcuni tensignific.ato importante , pote11do essa spiegare gor~o co11Lo della sog lia di compar a de] glul 'ab·b ·a ssame·n to della soglia r en.a le nel le ip·er cos1a, ll1eutr·e a ltri di quella di scon1par a. glicemie permanenti specia1111ente nei diaOra la raccolta di questi due soli dati ci in - betici. form~ .so ltan lo ·01)ra due momenti d ella per1\Tei' brighti ci con ritenzio11 e azotata not evomeabtl1tà r en.a le, n1e11tre sarebbe util e il cole. la soglia renale è elevata e fi a. Tale eler10 ... cere Je n1odifi cazioni della soglia re11ale duv.a zione è probabi1n1ente dovuta ad u11a din1irante I utlo il peri·o do di esperienza. Così pur-e, n 11zione d ella filtrazio11e glomerulare e tale fisu11a sola d eter111inazio11e della g1icen1ia non ci ~ità rappresenta l 'indice di u110 lato g rave di dà ch e l111 'i11dicazione transitoria e momenlain sufficienza r enal e. nra, i11 c n tre la ]Jrova di iperglicen1ia ci fa coUn diureti·co fis ioloaico com e l ' urea, son111oscere. l 'equilib,~·i o fì iologico o patologico n1inistrato contemporaneamente alla soluzione della g l1 coregolaz1one dura11te l 'es1)erienza. g lucosata, au1nenta il olu1l 1e uri11ario e di1niGli AA. hanno studiato il pro,b lema provo1111isce la quantità di zuccl1e.ro eliminato . I...a c,ando n 1)a re·c chi e ri1)rese, nello stesso indivisommi11i'strazione ora] ~ di una certa quantità cluo, ulln st essa iperglicen1ia , pure dosando lo di acqua produce lo stesso e ffett o. iucchero ·elimi11ato n -elle urine nel corso de]Invece , sotto l 'influ·e n za d i u11 sovraccarico J esperi e11za. La curva della g licemia ri111ane- di cloruro di sodio Ja diure ~ i . ., i ab·b assa e la va quindi la lessa, mentre ,,ariava quella q11antit à di glucosio eliminata dimi11uisce. della ,g-Ji co .. uria eco11do i] fattore cl1e si tuTale recip-ro1·a influe11za d ell 'e.lin1inazione del diava volta per volta, sicchè si poteva in tal cloro e dello zu cch ero areb·b e i11teressu11te !l tnodo valutare la modificazio11e rl ella p ermea- studiarsi n el corso d el diabete, s1)ecja]n1ente b1Jità renale. n egli stati' precon1atosi. L 'or ganis1110 €lin1ina In lroducevan o, pertanto, n1edianl e un goc- allora , jn qua11tità noteYole, da una parte 1'anione CJ, in modo da con erYar e i' catio11i bacia-a-goccia endovenoso 200 eme. di soluzion e f; ici de ti11ati a rinforzar e Ja riserva alcalina , di glucosio a l 20 %. Si ottenevano così delle e d 'altra parte , del g lucosi'o in fort e con cencurve ch e erano generalmente de] tutto otrazio11e, con urt \ soglia r enal e estremam ente vr.ap11onibiJi anche a dis tanza di setti1n.ene. In allbassatn. qual cl1e caso, invece, n1an ca,ra la coincide11za, Il salyrgan l)rovoca conten1poraneam ente il che poteva ve11ire s1)iegato., sia con l 'influe11z :t di condizioni generali' d·ell 'individuo in u11a diuresi acquo a e salin a i1ot eYole ed una esan1e, sia con l'azi on e dei fattori che a li AA. r lPv.azione della sogli i r e11aJe. on ... i può sta• bilire con sicurezza e qrue t o effetto ulla sostudiavano (n1ed ica111enti , estratti g11iandolari , regime), i quali po 0110 esercitare la loro azio- ,Qlia è dovuto diretla111e11le all '<lzione del a ]e di n1er cueio , oppure ... e e . . , o è .. econdario alla ne non soltanto sulla soglia renale. n1a nncl1e su lla curva di iperg licen1ia. In tali condizioe]in1i11azione m a . . si,-a del cloruro di odio e ni. non si pot eYano paragonare ]e n1odifi cad el 1'acqua , elin1in azio11e el1 e, da ... è ~ o la , po-

SUNTI E RASSEGNE.

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re rL POL lCLINICO »

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trebbe spiegare una dim inuzion e de11a p erm eabilità del r e1le à l g luco ioi. Poich è si ritiet1e ch·e il salyrg an abbia una azione di ostaco lo sul riassorbimento tub·u lare, si comprende ch e s i m anifesti la diuresi acquea e clorata, m a si rim.a n e sorpresi cÌl:e iton aumenti p a rallela n1ente an ch e la gli. c,osuna. Il r egime h a una certa azion e su~l a p~ rm ea­ bilità r en ale. Gli AA. h.anno m esso in eviden za ch e l 'influen .z.a del r egim e gr,a sso e scarso in zucchero si eser cita an zitulto sul comportam ·ento del' r en e ie, più ta rdi , quando il r~ gime è istituito per un cer~o tempo, sul s1sten1a g 1ico-rego1at or e san gu1g·n o: . . L 'eccesso di gr asso abbassa qu1nd~ ~a so?l1~ ren a.i.e e din1inuisce la toller a n za a gli ich·at i di carborlio. JJoppia azion e, di cui si d ev.e ten ei co11to it1 pra lica. fil. 1

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Il diabete renale e le sne relazioni col diabete mellito. (F. RArHERY . La Ri;fo•rm a. l'tl edica, 13 g iug n o 193 6). Mentre .p er molti Autori il diabete r enale è una sindrome essenzia ln1e11t e diver sa dal diab et e zu cch erino, p er a lt ri, tra i q~ali il nostro Autor e, esso n on è ch e u na m anifestazion e di t aluni cc stati di'a b eitici » e costituisce uno d ei segni, ii1 abbozzo, d el diabete m ellito ·ver o . I caratt eri fo 11d am en tali del diab et e ren ale sono i segu enti: a) glicosuria m od erata perm.a nente , oscillante intorno a g r. 5-1 5; b) gli'cemia norma le od inferiore a lla r1orma; e) glicemia n o11 influen zabile an ormalm en te d al saggio d ella iperg licemia pro-vocata; d) glicosuria n on ir1fluen zabile d alla i11gestion e d ei g lucidi. Questa s indro1ne è dunque r a ppr esentata d.a l contrasto 1r a l 'e is ten za d ella g·licosuria e la m a n can za d ell a iperg licemia. L 'A. pon e quindi il con1plesso proble n1a se il fatto di costatar e in u11 i'11div1duo questi due sintomi fond &n1en tali , yermette di con cluder e p er l 'esis ten za d cl diab ete r enale , di una m alattia di"Versa cio·è da l dia b et e n1ellito o zucch erino. Egli è del i.>ar ere ch e n o e ciò per i segu enti rnotivi: an zit utto il m etab olismo ~ lungi dal presen tar':ii se111pr e norn1ale; in secondo luogo alcuni infer n1i si comporta110 or a con1e veri diab etici, or a co111e affetti da diabet e r en ale; i11 terzo lu ogo in a lc uni dia b etici non vi è p ar a lleli 1110 tra c.urva glice111ica e curva g·Iicosuri ca; in tal u ni casi p oi d i c ura in .u linica, si o. serYa i1)oglice111ia , inen tr e p er iste la g licosuria; infine ... e i osservan o per un ten1po suffi cien teme11te lu 11go g li i nfer1ni di diab ete r en ale, n on è i11frequ en te vederli co111portare co· m e malati d i diabet e zu ccl1er i110. econ do I 'A. van no d isti11li i1el di abete rer1 ale tr e tip i cli·fter enti: 1

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lANNO

XLIII, NuM. 32]

1) diabet e r enale v.e ro o puro: malattia fa-

r11iliar e ed er editaria che colpisce g eneralmente i giovani e si manifesta spesso in occasione di una n efrit e di origi'n e anginosa o di altre infe.zioni e d intossicazioni. Questa sindrome, ch e r esta a llo stato di purezza p€r una durata quasi indefinit a , con1.porta una prognosi relativa m ente b enigna La patoge11esi ne è ancora ig nota ; 2) dia b et e r enale misto od associato: è una mo·dalità di diabete zuccherino e si presenta sotto vari a sp etti clinici: in alcuni casi si tratta di dia b et e zuccherino ,·ero che in alcune fasi di evoluzione si mostra sotto la parve11za di di:-, bet e renale (glicosuria senza ipergli'oemia) ; in altri casi si tratta di p·p . con ipog licemia, m a forte glicosuria; ma dopo alcuni m esi .ed anch·e anni la glicemia si eleva progressivamente sin ch e si stabilisce i'l quadro morboso di un diabete zuccherino ; 3'! diabet e r enale complica to: in questo tipo, piuttosto raro, si ha da fare con individui c ~e p r esentan o un p erturba m €nto d ei glucidi diverso da quello d el diabete rr1ellito vero. In alcui;ii. c~si osse~vati dall 'A. la ingestione di gluc1·~1, 1_nvece d1 el·evare la glicemia e la glicosuria , la abb a ssava , e l ' una e l 'altra erano ~um entate dalla ingestione di protidi. L '~i\ . conclude ch e i 1 diabete :renale è una sindrome complessa ch e può p resentare rapporti intimi col diabete zucch eri'n o; donde la nec~ssità di no.n· em~tte-re m a i una prognosi subito favor·evole in ca si di tale affezione ma tenere il p. sotto prolung ata ed attenta s~rvegli.an za . F. V1cENTIN1. 1

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Ricerche sulla eliminazione dell'acido uri· co per via gastrica. (A. RoBECCH1 1

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IF.

QuAGLIA.

Archivio p·er le

Scien.ze Mediche, april·e 1936). L 'acido urico vien·e eliminato ·p r evalenternenlen1.ent.e a ttraver so il r en e, nla lo ·è anche in i11odo n on trascurabile a traver so 1e principali ghia ndole del tubo diger ente. È stata pertanto distinta una quota « urotropica » ed una <( enterotropica » di acido urico eliminato; questa ultima vier1e ver sata n el] 'intestino col su cco ga strico, con Ja bil,e, col su cco pan creat ico-dt1od en a le. !Gli AA . riferiscono nel lor o lavoro i risultati di rìcer ch e s11lla elirrti11azion e dell 'a cido urico ver via gastrica, n ei rap1)orti con l 'uricem iD, eseguite in num·erosi soggetti norn1aìi e pa te logic i. Per i p r elevam enti d el su cco gastrico han110 usato la so ndina di Einhorn e d in ogni paziente 11anno esan1i11a1o il su cco da ristag110 e quello da onda. P er il dosaggio de ll 'ac iclo urico si son o serviti del n1etod o di Bene dict. Jian.n o diviso i casi studiati in tre gruppi: il primo rig uarda ] 1 soggetti sen za alter azioni C'1Yidenti d el tubo gastro-en terico e a d urice1


~ANNo

x·L111 . Nul\r. 32J

SEZIONE PRATICA

n1i a. 11or111.a.le, il eco n?o : I riferisce a 61 soggetti affetti da alter az10111 acute o cr onich e ~ell 'a~para~o. digerente, il te rzo comprende 50 iperur1cem1c1.

I g ruppo: soggetti riarmali. Dai dat i ad essi r elativi è con fermato i 1 fatto ch e n·el succo gastrico norn1a ]e è costante la j)resenza di aci'10 urico in quantità oscillante tra mgr. 0,50 e O, 75 %, n el su cco da sonda e intorno a in gr . ·O, 75 % n el succo da ristagno. Ris111ta pertanto c.h e la quota enterotropica, almeno n ella sua compo11en1 e g.astrica è in condizioni nor1na li .a~sa i scarsa ·e sempr e inferiore a quella urotropica, conlem1p oranean1ente valutata. Se ne de.duce ch e anch e amn1ettendo una vera e propria capacità di elimiI1az ione d.a pa1i e dello stomaco per l 'acido urico, essa è scar. a111ente uti'l izzata ed è condizionata ai va lori della uri• cernia. II g rup110 : soggetti con urice1r1ia normal e ed alterazioni patol ogich e dello stom aco. a) Gastriti ipogenetich e : i valori d i urice n1ia ri contrati in questi paz ienti furo110 nor1nali; ir1 en1re i valori di acido cloridrico e della acidità totale eran :? abbassati. I valori della uricogastria risultarono se:11 pre inferior i a quelli della uricemia. Le cifre assolute della uricogastria ap·1)ariror10 0011 di r ado molto aumentate; però in circn la n1età dei casi i detti valori furono norn1a Ii ; an 7. i in taluni furono al di otto del.la DOI'llla.

Gli i\ A. sono del i)arere ch e il r eperto d i u11a uri rogastria un po ' diminuita non abbia g rande in11)ortan za e debba esser mes o i11 rapporto più che con la diminuita attività delle g hi andole cloropept icl1e, con un.a diminuita sec rez ione d elle g hiandole mucip·a re o con una atrofìa della mucosa. Essi annettono po i g rande importanza , nella d·eterminazione dei ' nlori cli uri coga tria , alla presenza di prodotti cli distruzion e di elementi cell·u lari dovuti a ·µic cate a J.terazio·n i del la p1arete dello ston1aco. Iu fa tti ir1 tutti i ca i n ei quali vi era forte leul opede i o in cu i l 'esame 1nicroscopico del sedi 111en to din10 trò g ra11de quantità di prodotti di desquamazione d ella n1ucosa, l 'uricog·a tria r aggiun se l,e cifre più alte. Ciò a ca u a di una quota aggiunta o cc enterogen etica » legata alla 111ala ttia dello stomaco, in rapporto ai prodotti di distruzione nucleare. b ) Ga triti ipergen etiche (ulcere gas tro{luodenali). I valori uricemici riscontrati era110 t utti normali ·e sempre superiori .a qu elli della uricogastria. I valori de.Ila uricog.astria era 110 an cl1e essi no1rmali n el massimo nu111ero dei e.as i, di rado aumentati ed a11cor più di rado diminuiti. Confrontando i valori p erce11tu.ali risultò che i rep~rti di uricoga tria del tutt o r1orn1ali eirano per le gastriti ipergeneti ch e in numer o .qiuasi uguale a quelli delle forn1e ipoge11etic}1e. Ciò confermerehb e la compl eta indipendenza fra ecrezione cloridrica e ecre1

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z.ione urica. Anch e n elle gastriti ir:·ergen etich e ha gr ande importanza la cc quota enterogenetica » . e) c .a ncro dello stomaco : in tutti i casi vi er a acloridria con1pleia ed uricemia normale. Il comportamento della uricogastria fu assai regola1«e, dimostrando però valori assai elevati , . senza . r.a pporto alcuno con i valori della uncem1a.

III g·ruppo : a) soggetti ipe·r uricemici da aJter,azio.o.e primitiva del ricambio. I pp. co11sid·erati erano affetti d.a poliartriti uratich e di vari.a gravità in periodo di r emissione clinica dei sintomi. Vario fu il comportamento della uricogastria, in linea gen erale però pur -non essendo n ei gottosi i valori di uricogastria ele' 'ati non fu p·ossib i1e notare uno stretto rapporto fra tali cifre e quelle dell a uricemia sempre alte. Co111unque r esta dimostralo ch e allo stomaco spet ta una r eale fun zione di eliminazione dell 'ac ido urico, ch e si n1anifesta con .la comIJar a di uricogastrie più alte del normale negli ip eruricen1ici. Gli AA. però 11e,ga110 allo sto111aco la capacità di conce ntrare l 'acido uri co, capacità che è i1Yv·ece- proprietà del ren.e. Nei g·ottosi I 'uricogastria aumen ta e ciò sta a con fern1are l 'ir11portanza di v.aJutare sempre l 'eJimi11azio ne di acido uri co per la via del tubo dig·er.ente , onde J)Oler e con esattezza g iudicare intorno al ricambio purinico. b) Iperuricen1ia da insufficienza r ena]e assoluta. I valo ri di uricoga tr ia riscontrati furo no sempre assai eleva.ti e .p·iù carsa .apparve la differenza fra uricogas tria e uricemia; infatti valori molto elevati della uricogastria si trovano a n ch,e con urie.erni e poco aurr1entate. Qt1esto comportan1ento din1ostra clte lo sto111ac0 in queste condiz ion·L n1orbose elimina acido uri co in quantità 111olto mag·giori ch e i1on in in<livj d.ui normali e 11ei gottosi. Gli 1\.A. sulla b,ase delle loro ricer ch e concludono cl1e nel succo gastrico è costantemente i)r ese11tc acirlo t1rico in quantità variabile. Se però lo ston1aco rappresenta una via di eliminazi<>Ite dell 'acido uTico, 11011 è però in grado di vicariare un r ene i11 ufiìcien te, a causa della ma11ca1ìza dei poteri di co11ce11trare }'acido urico stesso. Gli AA. infine po11gono, sen za perallro ri.:olverlo, il µrob len1a se Ja elin1inazion e ga._. lrica d i acido uri co, e le .altre salivaPe, biliar e, t)an creatica ed inte tina le, p osson o essere van !.ag·g·jose r eaJzr1.ente per l ·eco uomia dell 'orv,ani s1110 . 1".a le i>ossib·i1ità - e . . si dico110 - è co ndi l' iunata alla sorte cui va aggetta la scorit"l ]1t1rj nica imn1 e~a 11el tubo diger ente; non - j ~1uò jr1fatti parlar e di u11a eli111i11azione definili \'a, se 11on i arri,,a ad e .. eludere ch e I' acido uriL.O secr eto possa ·ye11ire ria orbite• nel1·t1lleriore passagg·io a tra verso 1'intestino. 1

' ' I CE T1;.x1.


MISCELLANEA. Sintomi addominali in affezioni toraciche. (H.

[ANNO XLIII, NuM. 32]

« JL POLICLINICO »

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Rev. of Gastroenterolo:gy, giu-

BROOKS.

gno 1936). La divisio11e dell'organismo ir1 disLre L1 i, co11venuta p er comodità descrittiva o didattica viù d 'u11a volta si dimostra falla·oo n·ell 'analisi sem ·eiolica dei quadri morbosi. l Jno degli esempi n·o n r.a ri di sin tomi a distanza e he possono trarre in errore diagnostico e curativo è rappr~senta~o appunto dalla sintomatologia addon;1-?.aJe in a lcu ne affezioni degli organi tora-

c1c1. La sindron1e appendic olare n·elle polmo11iti basilari costituisce un fenon1e110 b en noto a ntolt-i dei medici pratici. E ch e anche i' casi del genere richiedono la n1a sin1a oculatezza viene dimostrato da due osservazioni dell 'A. : in ambédue v'è stata coesistenza reale di polmonite Jo~ar~ e appendicite acuta , confermala quest ultima al tavolo operatorio. Un altro esen1JJ ÌO di affezio11e conten1p.oran·ea d eJ torace e tl6ll 'addom e viene riportato dall 'A.: inenLre d.a t111 m·edico veniva posta la diagnosi di ulcera duodenale ,p erforata, un a ltro si pron u11ci.av;<t ])~r trorrlb·o si coronaria ; l 'autopsia 11a dato ragione a tutte due le opinioni . Fra le continge11ze p·ÌÙ con1u11i di sinto111atologia addo1ninale da le ione pol111o·n are l 'A. rico rda la tbc. poln1011are ch e al . . uo i11izio tii ma11ifesta ~on difficoltà di digestio11e, n.a usea ed anore~ ia, dolori Yaganti all 'addo111e m eLeorisn10 , stipsi alternata a diarrea e f~bbre · quest'ultimo sinton10 dovrebbe indurre seinpr~ a P?rtare l :attenzi'o ne sull 'app. re piratorio e pr.llt1care gl1 accertamenti radioloa ici d el ca o. . U11a i11!on1ato~,ogia ~el gener~, € elusa la Jc bbre, pt10 n1an~f.estars1. anche n ell 'incipiente sc,oJnpenso card1'a co dipendente da le io11i valvolari , 11cricardile adesiva ecc . ecc. Nei casi d el ,ge1)ere il paziente accusa· anzitutto notevol e nl eleori s1110 cui con.c omi'tiano ·eruttaz.iioni' ed emissione di gas dal retto; tali disturb,i si accc:r1 tua no coll 'ingestione di cib i anche p er ]a f1equen t e aerofagia. L 'esa1ne obiettivo dell 'a ddon1e p uò trascinare anche il n1edi co ,rerc> int ~rpret azi o11i . erronee poicb è accanto al nLeteor1 ::.,mo e'"' .. J rd e,Ta una modica a cite ing 1o'"' a111e11to ~el fegat o (e talora della n~ilza) ch e è a n cl1e l1 even1ente dolente; ba ta a0'0-iu11grrc c l1c tr equ enlen1ente coe ist e a11cl1eti evide!lte ingro saLnento d elle vene mamn1arie ed erH ga'"' t r.1cl1 e, e111orroidi , talora modico ittero per ra1>1re ro n1e il n1 edico Yen cra indo1to a for111u]a re la diag nosi di un ' affe~ione del feo-ato qu.al e E>patite e cirrosi ipertrofica; l 'e a111e del le t1r1ne, dalo il reperto di albumina e cili11dri f,~ orien.tare t alYo]ta anrl1e verso la diagnosi d1 a ffez1one r ena le, colla qual e a . . 11a Yolt a v~rrebbero .. 11i egati I' ed e111a g-enerali zzato, la d1 ])D ea e Ja cian o$Ì; l 'errore di a,g-nostico no11 v.ien e 11ere3~a ria111ente rettifi cato anc b e dopo l e.. a111e del cuor e di cui la lesione può es._ err 1

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~overa ?i sin~omi; anch e il criterio terapeu-

tico ex iuvant1bus non sempre permette di riso1vere il quesito, poichè la sintomatologia ad· don1in.ale ·cede solo lentan1ente al trattan1ento tonica~dia~~ e richiede spesso una terapia adeg·uata ind1r1zzata anche verso gli orO'ani affet0 ti secondariamente. Va notato cl1e lo scompenso acuto può determinar·e sindromi di addon1e acuto: l 'a11gi11a pectoris ·e l 'occlusione delle co.r onarie p·i ù d 'u11a volta sono state diagnosticate quali lesioni della colecisti (del resto an,ohe l 'opposto non è eccezionale); I' A. cita inoltre un caso diagnoslicato quaJe appe11dicite acuta e n el quale l 'autopsia ha dimostrato una trombosi coron.aria; ad en·ori sin1ili può dar luogo la pericardite es..,udati, a n ella quale oltre al dolore ed iperest esia all 'epigastri'o possono . n1arifestarsi nausea e vomito, tanto da far pe11sr:re all :ul ~era gastrica o duodenale; p er la d1agnos1 giusta occo rrera11no gJ.i esami di lal1oratorio (ricer ca del ano-ue nelle feci') ' ma , o sopratutto 1 ·esame radiologico . Tutta un a serie di affiez,i oni medi.astinali ci~ti, tun:iori ! div~rticoli esofagei , come pur~ gli aneur1sm1 d·ell aorta causano una sintomatologia cl1e JJ UÒ tar pen are all '.a pp·. digerente; frequente è la te11 ione1 d·el diaframma che si ripercuote sui quadranti' superiori del] ' addome ; ' 1a inoltre notato ch e la nausea e ii von1it? tanto frequenti al] 'inizio di qualsiasi n1aJa1t1a a cuta sono considerati dai profani (e talora non solo da questi) quali eani infallibili 0 di malattia del] ' app. digerente. Infin e l 'A. i offer111a sul.l e affezioni che conte1nporaneamente o su ccessivamente colpisc,0110 gli organi torac ici ed addominali· così arebbe tut.t ·altro ch e rara la concomitanza dell 'aneurisma addominale e d ell 'ar co del l'aorta, i neop,l asmi con metastasi nelle due c~vità ; in tutti questi casi la scoperta di l·es1one in una delle due deve indirizz.a re verso l '·esan1e, a·ccurato <l ell 'altra Le ~on siderazi oni dell 'A. non hanno la prelf· a d1 esser-e esaurie11t i nè forse suffic.i enti · esse do,1 rebbero costituire u11 ricl1ia1110 p~r la r11ente d el medi co in un campo do,,e l 'errore ?i localizzazi'o ne diag110 ti ca è tanto più gTave ln quanto che può portare indicazion·i addirit· tura 01ppo t e. fa cendo 11assare l 'infermo dalle rr1ani qel m edico a qruelle del chirurgo con con clusioni terapeutit ·h e ch e possono riu scire ar;ch e fatali S. M1Nz. 1

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A proposito di f1·enicectamia. (E. Ris T.

Bull. de l'Académie de Médecine,

7 luglio 1936). La sezione del n ervo frenico come n1etodo collassot er apico, ft1 praticata p er la prin1a vol ta da Stuerz n el 1911. Oggi l 'operazione cla . . · ~Jca consis te n ello strap11am ento del n1011conc periferico de I n erYo p er una lun 0o-l1ezza di aln1eno 12 centin1etri.


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XLIII,

NUI\-1.

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1455

SEZION E PRATICA

P er evitar.::. il carattere definitivo dell '01)erazione, alcuni AA. 11anno proposto l 'alcoolizzazione del 11ervo. La concezione fisiopatologica cl1e ha portato ad adottare la frenicoexeresi era fondata sul1'in1n1 obilizzazion e dell 'e111idiafran1n1a corrispondente in po izione esviratoria, cl1e essa det ermina, donde riduzione notevole d el volun1e d el i1oln1one, e collasso del lobo inferiore del polmone. In realtà il diaframn1a si fissà in posizio11e S]Jesso tanto alta da ridurre il volun1e del pol111one di più di un terzo, e da din'lin11ire forte1nenle il murm~re vesci colare n el lo1bo i11feriore. Es . . o non è tuttavia d el tutto i111111obile: <.ò 1l ' e a111e radio co1)ico lo si vede muover ·i ritmica111 ente cogli atti respiratori. :Ma que. ti sono i11 0,in1 c11ti i)a"' ivi', con i quali il diaframrr1a i ele' a durant e 1·i11 pirazione e ... i abbas ... a durante l 'espirazione: que to fen o m e110 de~critto da Dt1c l1e11n e e da Kienboeck è il soJo segno certo d ella paralisi del diafra1nma. E la ~ua sco1n p1 a r ~a . egna il ristab ilir ·i d el la via 11ervosa 1noloria. Oltre J 'az ione i110Loria occorre però pr c11dere in con .. iderazjo11e altre· influe11ze del nervo ire ni co, per co111prendeire gli effetti delia sua sezio11e. Luscl1ka h a n1 esso in evidenza fin dal lt:6~ i liJuzzi se11 itivi ch e esso forni sce a lla sierosa ple urica ed a quella p erito11eale, e le sue a111~ton1osi con il si'Inpatico. Da qualch e a11110 si ~ s tudia la l 'i111portanza delle fibre mu5colari Jisce <lei broncl1Ì e del pare11cl1i1na n el 111ecca11i 111 J d el collas ... o . Può dar . . i ch e il fre11ico (' Se r ci ti la sua influenza su qu este fibre. I ~ 'i 11fl 11e11za benefica della frenicoexeresi i1on si 111a11if('s la f'o ltanto i1·elle lesio11i polrr1onari vici11e al dial'ra111111a. 1'alvolta ri esce a guarire Jesio11i .alt e, parai lari, i)eriscissurali o a1)ica li . I risultali dell 'i·nterv,ento n ella tub,e r colosi I on tro i)J:>O estc a , apicale o extra-api ca] e sor1 0 se1nbrati La11to in coraggianti a certi AA. , sopratlu llo in an1b ie11te sa11atoriale, da ,l)lO}Jorre di so tiluirl o al fHteu1Y1otora ce . Que la 011i'r1ione è stata g iu..,ta111 e11te co n1baL tuta tlalla g rande 111aggioranza d egli AA. Il IJ11eu111otorace rin1a 11e en1pre il nletodo coll;,s o tera1)ico più n1aneggevole, l)iù a datt abile ai diver i lipi di Jesio11i. Es . . o è regolabile e 1ni ·urabile a 'olo11tà dal i11edi co, e r-roc ura u11 collasso rever ibile. Ino ltre è sen1pr e p o ibile so~titt1 ire la fre ni cec lo n1ia a un i1n eumotor ace ineflicie11tei, i11entre u11 pneun1otorace ef'fe1tuabile oggi può non e serlo fra ei i11 esi. La freni cect on1ia non deve du11qu e es .. ere presa in considerazj on e cl1e qua11do il }Jin e111notorace ._ i . ia dimostra to inattuab·i le . Ma a11c he a]Jora i darà la 1)referen za alla t o·r aco,p·l a:' I ica, q11.a11do le le ioni . 0110 tro1)po e t e e, trC'] )f)O anti ch e o trop1)0 fi .. se . U n 'a ltra :ndi cazio11 e l)r eci a della fre11i co · exere i è co..,tituila dalla i11t erru zi'one fo1zata del ])n eum ot o race per obliterazio11 e della Cd1

vità pleurica. Essa servirà anch·e a completare i ·azione te:r1peutica d el })neumo torace, qua11do esistano aderenze inaccessibili' alla tecnica <li Jacobaeus. Le cause· dell'inefficacia della frenicocxeresi sono talvolta di ordine psicologico e sociale. Occorre. ricoirdare che b enefi ciano di qu·esto intervento in percentuale assai maggiore i malati sanatoriali ·Che no11 qu elli ospitali eri. Come per g li alLri 1netodi oolL1ssoter.él\pri'ci il ril)OSo costitu.i sce u11 fattore indispensabile. Il malato frenicectomizzato, tende a sfugg i re al controllo n-tedico1, poich è crede ch e l 'operazione lo abbia guarito , m entre si è limi1ata a metterlo in con.dizioni di guarire con la Clìra sanatoriale. Questa è la più frequ·e nte causa d'insuccesso di questo intervento, ch e pt1r a,·en<lo dei limi ti ch e bisogna saper rispettare , offre possibilità terapeutich e inJi scu ti bili, c1uando venga oppoir tunamente applicat o, 5olo ud asso~ iato ad altri i11e tod1 collas --oterapici. 0

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E.

CARLINFANTl.

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Le emorragie meningee nel loro aspetto medico-legale. (B. B. SPOTA. La Pren~a Medica Argeritiria, 13 maggio 1936). 1

Dal punto di vista etiologico le en1orragie n1cningee possono essere: post-infettive, trau1natich e, spontanee. Le mal.attie infettive ch e lJOSsono causarle sono : la febhre tifoidea , la febbre ricorrente, il r eumati'smo articolare acuto, l 'en cefalite letarg·ica, la scarlattina ecc. Tra le cause traumatich e si debbono segnalare : i l1aumatismi ostetrici n ei n eonati con antececl ent~· er ede-sifilitici od eredo-alcoolis lici; nel1'adulto le contusioni o fratture n ella r egion e fronte-temporale, le· ferite p en·etranti n el cranio; i b,ruschi atterraggi d egli areoplani; l 'e1Jiles ia pos t-traumatica con accessi iter.ativi. Le forme- spontan,ee ono le più in ter essanti dal punto di vista medi co-legaJe ; esse dipendo110 da una pan-arterile pecifi ca e sopr agg jungon o in indi,1ìdui giovani , apparenten1enLe sen za cau sa alcuna od ir1 seguilo a cau e insignificanti. Dal punto di Yi ta anat omO""'})atologico le en1orragie n1eni"ngee si ri centrano n elle n1eningi craniche o spinali; le prin1e son o p iù ir11portan ti p er la loro frequenza. L' A. fa dut; grandi g rup1)i: en1orrag ie sopra-durali ed infra-durali . Le· 1:;morragie . . OJ)radurali sono qu-0si sempre di origine trau1natica , J)er rol tura della a. m eningea n1edia o dell e g·ra11di' ve11e ch e dalJ.a pia madre va11110 ai eni , o dei se11i e clell a carotide. Prati can1ente tut1 o si riduce a ]lu en1orragia proveniente dalla n1enin gea n1edia con la ua car atte ri tica inton1atoJ0g·ica : i11tervallo luc.ido, seg11i di con1pr e . . ione. fase r ermina le con1atosa. L 'i11terYall o lu cid o 11 a un interesse medico-legale di prin10 or di11e e co-1 pure in traun1atologi·a. 1

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« IL P OLICLINI CO »

Le emorragie subdura li o sopraaracnoidee appartengono alle così d et le spontanee: es e ·i risco·n trano i11 individui alcooilizzaii , s ii1litici , dementi se nili , paralitici· g·en erali. Prese11·1an.o si11tomi di claudicazio11e p· ic hica, ai quali eguono i sintomi n eurolog·ic i: s tasi p ap illare, ùisturbi cardio-respiratori , convul ioni , e n1i1Jar es1 ecc. Le em orragie s ub-arac n oidee ar ebbcr o le unich e, seco11d0 Tho·i not , a m eritare il titolo di m e11ingee: esse dipendono a.a lla l)r ecisa Ìll v.é.Jsione di sangue n·ella cavità ar.ac11oidea. Sintom.a tologicam e nte sono cara tterizzate : dall 'inizi'o subitaneo, dalla rapida con1parsa del1'ictu s, dalla int·en sità d ei feno1ne11i da irritazione m e ningea, d a fenomeni paretic i o i)ar a litici del facciale, oculo-m otor-c.on1.u ne o d el1'abducente; dalla mios i o m idriasi ; dal ni s tagmo , dall e a lterazioni cardio-respiratorie; d.a lla poliuria, gli·cos uri.a, .a lbuminuria ecc. La causa di queste emorrag ie è attribuita alla rottura di piccoli an·eurisn1i d elle .a rterie della base, già precedent emente alter.ate d a proc~&Si di pan-arterite o di p eri-meso-endoarterite sifiliti ca. Secondo R osenbl ath in vece il rammollimento bianco, il rosso e la en1.orragia , sarebbero tappe su ccessive di un m ede in10 processo. L 'importanza medico-legale d ella en1orragia sub-aracnoi'dea è assai 11otevol.e in quanto ad essa vengon o imp,u tate un certo numero di rnorti improvvise. La forma cer ebro-meningea con ino11ùat ion e ventricolare è caratterizzata d.a lla straordin &ria ipertermia; essa 11.a un.a prognosi sempre fatale. L ' A. insist e sulla impor tanza i)er il m edico legale di conoscer,e b en e le varie forme clinich e della emorragia m eningea e le loro cause. Ricorda con1·e le modificazioni ten"Sionali . . anguigne da calore eccessivo o con secutive ad ab·bon·danti libazioni, d·e hb an o consid·erarsi come con cau se di g rande valore m edico-legaJe. B.. iassu111e in fin e in un quadro i'nottico qua11to ha esposto nel suo lavoro. V1cF. NT1N1. 1

Gli incidenti provocati dalla luce. (H . JAusro·N e F . P AGÈs. Jou.rn . m éd. f ran ç .. .aprile 1·936).

La fotopatologia s i è ve11uta acce11tuando da quando la mi stica naturista 11a diff11so la pratica di cure solari fatte balordame11te . Gli incidenti , di fatto (oltre ' e più ch e n egli individui che si espongono al sole per Ja loro vita o ch e vi sono particol~rn1ent e u cettibili) s i o:-;servano sopratutto di g·er1te di r11ondo cl1e h.a abu sato s ulle spiagge della cura solare o di cc snob » ch e s i sono cr eduti capaci di fare ogni cosa n egli sport invernali ; di alpini sti ch e C<>nfondono l 'e er cizio san o co n l 'ecce o dannoso o di naturi ti, cl1e l1anno ceduto al nudi mo otto un sole ch e n on perdona.

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x·L III, Nu!\r. 321

Il per icolo fisico d ella luce è però lin1itato , Jlla può esser e aun1entato p er la sen sibilizzazion e a lla l u cei stessa (foitodinamismo) per cui s i può aver e u11a fotoanafilassi. Gli effetti della luce p1osso110 divider si nei gruppi seg· uenti. 1) Fototraumat.ismo, dovuto al « bo111oordam,ento >; d.a parte d ei ragg i, ogni tipo dei c1uali (ultravioletti, visi.bili, infrarossi) ha effe.tli differ enti . Così , qiuelli da 28'00-2970 Angs tr6111 sono flittenizzanti; i più m ·elanogeni si ti ov.an o fra 2500-31000 e quelli eritemizzanti, da 2500 a 31310. CoEpo di sol1e, d.i luoe, dli calore. Quando un i11dividuo n on ab,i tu.a to si espon e a l sole, co11 tf1nperature di 30°-35°, per 16 -20 minuti , si ha la comparsa di eritema primario, di colorito vermiglio a c ui , se l' esposizione si prolunga segue l 'eriten1a secondario fotoc himico (actinite). Il giorno dopo, al.la vitropressione, è visibile un picc l1iettìo emorragico a cui segue la d.e -quamazion e. 1Fin dai primi ten1pi, si può sc.,orge re Uil leggero abb ronzan1ento ch e può aumentare ed accompagnar si ad ipertri cosi. La ripe tizione di questi fenomeni può provocare u1la ve ra actinite iperacuta , con malesseri~ g·en e.r a le-, tan cl1ezz.a , verli,gini, nause·e , cef.t1lea e febbre. Se il soleggiam,ento contir1ua e si rinnova, si l1a l '·eden1a a c ui seguono delle f!it tene e po i delle escare ed , a distanza d elle <.)ruzioni 111aculo-1)apulose od anch e bollose. L 'actinite pura si osserva dove predomi11a l'azione d ella luce su quella d el calore (ghiacci.ai, rive d·el m ar e, campi· di n eve invernali); essa può an ch e i11anifestarsi in forma grave, come vera apo plessia luminosa. Dove i11 vece predominano gli e ffetti del calc•re (regioni· tropicali, luoghi male aereati e i11olto olegg·iati) si ha il colpo di calore, quale si verifica n ei mesi più caldi nelle r egioni lem1)erate: vera .a,poplessiD calorica. Raidioluciti. So·n o co~ì chiaro.a te le alterazioni c utanee, analoghe alle radiotermiti ed in r8pporto con una fragilità costitt1zionale della pelle, veri fatti di senilità anticipata del tegum ento, forse i11 r apporto con la sifilide dei ger• er atori . Si h anno così: a trofie cutane·e, tel'tangectasie stellari , m .acchie pigmentarie, a c ui p·o sson o eguire delle eipite liosi multip~.e, clloe dimost1'8.no l 'azione cance·r igna della luce o lare. Ne costituisce un t.ipo lo xeroderm a pi g·m enlo o del b.a m.b·ino, m a possono esistern e d el.le form e frust e anch e n egli adulti. Prossime a qu·este, sono il can cro della gente di n1are, la ch er3.tos i senile, le lu cìti eritematosquamo e pun teggiate. frl ela.n opati.e a.tti rii1che. Lo sch ermo pigme·n tario può e sere difettoso; così è discontinuo r.. ei vag·otonici , ch e sono predisposti al! ' eczema solare; l ' ins11fficienza dell·a ghiandola troJ'o m ela1lica d ete r111i11a le e felidi e la lentiggir1osi profu. a. . .,. ei simpaticotoni ci, il sovraccarico pign1enta rio ~ j fa in uno trato con linuo; n1e se l 'ecci ta,: i011e tiro-s impati ca è troppo 1

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[ANNO

XLIII, NuM. 32]

1457

SEZIONE PRATICA

forte , se n e ha I.a vitiligo, questa leuco -1nela· nodern1ia immetrica. Talvolta, sono in rapporto con il sole, il morbo di Recklin o-hause11 e la pi t yriasi ver si color, nonch è cert~ acromie post lesionali . Si lenga poi presente che tutte le dermatosi specialme11te quelle b ollose, sono aggravat~ da lla luce. 1

II) Fotodinami.smo. Ve n e sono nun1e-rosi fatti in pato1og·ia umana. La s·ensib,ilizza,ziort c p UJÒ essere esroge1na: ·eosinismo , colpo di lu-

peir lo p iù allergidi slreptococcich e e ci1e derivano dal riscaldan1ento di un fo colaio piococcico e dalla diffusione delle su e tossine. A partire da un 'intertrigin e retroauricolare, da una impetigine del cuoio capelluto, ecc. in seguito ad un 'azione solare troppù intensa, i rifiuti e le tossine degli strept.cocchi s'impongono bruscamente all 'organismo come antigeni. Molto vicine a queste form e sono Je 1Jrurigini foton1icrobii ch e.

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ce acridinico (cl1e si ha anche con luci deboli e sotto i vestiti); meLanosi di Riehl (melano dern1ia reticolata delle jparti scoperte, attribujl a a ll a m.anipolazio,n e di carboni e .di catram e); 1l1ela11oder1nia delle essen ze profumàte, specialmente di queilla di bergamotto; acromie pa1a. itarie (viraggio al. bianco della pityriasis versicolor); dermite bollosa dei prati , ch e sarebbe una fotodermite acti11oclorofillica, sin1ile a lla dern1atofi da fichi. Fra le sensibiliizza:3ioni en.doge11,e.., so110 da inenzionarsi la .pellagra, l 'hydroa vacciniform e di Bazin e 1'erite.rna polimorfo solare ; n el) 'l1ydroa, i 11a u11a emat :::>porfirinuria caratteristica. 1

Ili) Fotobiotropism,o·. Secondo J.a definizione di Milian, il biotropismo consiste nel risveglio cli infezioni fino allora sonnecchianti. Il fotobiotropismo sarebbe quindi l 'esaltazione , da IH.1.rle della luce, della virulenza di mi' ro})i u110 al1 ora saprofiti o patogeni sp enti . Si osservano, di fatto , foruncoli , impetigini , e1 peli, febbri eruttive, acne, che semb·r a insorg<.·re i11 occasione di brevi es.posizioni al sole; così vure vi sono tubercolosi cutanee, gangli'oI> a ri o viscerali, aggravate da un sol, eggia~nen­ to lrO,l) PO brusco. Complicazioni dovute ad errore di cura ; spesso basta , però, di perseverare per vincer.e i virus cl1e sen1bravano .avere il sopr.a, vento. ,Da sottolineare, è specialmente la necessità formale di andar molto cauti con la luce n ei tt:bercolo i e negli acneici. IV) Fotoa1nafilas1si. Tutti i processi di sen sihilizzazio·n e sono suscettibili di comparire o di aggravar i sotto l 'azion e dei raggi solari. Co ì , la psoriasi ·ed il lich en , ch e si con siderano spesso com e· allergidi micosici, sono spesso scate nati o peggiorati da debo li dosi di 1

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•r, O'Cf'l

l ( 55 .

Per le vere- fotoanafilatto i , sono però n ece suri quattro fattori: la luce, il suo catalizzatore , un antigene e la s.usoettib ilità d·ell 'indi viduo . App artengono a tali forme : 1'orticaria sola re, le prurigo solari (a cui si può avvicinare 1.a der111ite disidrosiform,e degli acror innotici) e g li eczemi solari; questi sono in t.ut Lo F-imili ai comuni eczemi , ma la loro localizzazione è limitata alle regior1i scoperte e vi è il c·omm er11orativo fotodinami co . Una forma ·peciale è costituita dag·Ii eczemi foto-microbici. 1

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LA

TERAPIA.

Ecoettuate le anafilattosi', la cura di un 'actinocierm.atosi si lin1ita a deser1sibilizzar·e alla luce. Indubbi.am ente, è m eglio prevenire, il che r1on vuol dire di condan11are l 'individuo al soggiorno nell'oscurità. Si può proteg·gere il tegumento esposto, con unguenti e spenuellature: sugna canforata, resorcina in un ,-eicolo rion fluorescente, g licerolato ·d 'amido, resorcinato di canfora, tannino in soluzione alcoolica a 1/ 10. Infine1, il sapone ·antilux al nafte-solfato di sodio, i naftoli A e!B, l 'adrenalina , la chinina, l ' esculina rap presentano i topici protettivi od i ·d·esensib1ilizzatori locali. Ma la cedono· tutti all ' 0 lio di cocco o di coprah, basi essenziali di tutti i prodotti vantati 11elle varie stazioni. Di' fronte alle actinodermatosi costituite, si può bloccare 11 eff.etto fisiolog ico delle radiazioni ricorrendo ai fotocatalizzatori· a dose on1eopatica. Ma è meglio u sare certi difenoli riduttori: resorcina in cartine di 25 cg. , presa prima dell'irradiazione o 1' iniezione fotodinamica (p. es., di tripaflavina); la pirocatechina, endovena, alla dose di 5 mg. in 7 em e. di acqua distillata. Contro gli effetti seco ndari delle radiazioni , lo xilolo per via orale; a dosi di c gocce al gio·r no. senza irritare il tubo digerente, previene la formazione di flitten e. Anch·ei l·'irradiazion·e infrarossa, do:po sensibilizzazion e con ·violetto di Hoffmann ( 1/ 500) o blu di m etilene (1/100). Si può diminuire la vulnerabilità del paziente, sia abituandolo g ra datan1ente alla luce, sia inediante m edicazioni vegetotrope: p e1)loni, cloruro di calcio , iposolfito di sodio con pilocarpina, autoen1otera1)ia, auto-uroterapia , con le urine del pazie11te appena e111esse ed asetizzate con 2 gocce di fenolo per em e . Negìi eczemi sola ri , diminuire la sensibilità neuro-vegetativa ed elimina re la fotocatalisi somministrando 1-2 polv. a l g iorno con: iposolfito di sodio secco cg. 5·0 e resorcina cg. 5. Contro la vit.i'ligo, alternare la sensibilizzazione ai raggi ultravioletti con le ini,ezioni endovenose di gonacrina, durante l 'inverno ; d 'estate, terroocatalisi al blu di metilene, seguita da irradiazioni infrarosse o da en1 plice esposizion e al sole. fil . 1

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1458

« IL POLICLINICO »

DIVAGAZIONI Petizione ai signori medici in nome dei malati. Con questo titolo u11 po' bizzarro, Ma urice Bedel, noto scrittore fran cese, ha t enuto alle « Gior11at·e mediche di Bruxelle·s » un ' ap1)lau · dita conferenz~1 , ch e in p•a rte rilp ortiamo. Dopo aver confessato ch e, pur avendo preso la laurea in 1netlicina è solo un diletta11te e non soltanto non s 'adopera a combattere i mali che affiiggono l'umanità ma per la sua professione di romanzier e non gli dispi ace ch e n e rimanga il se1ne sulla. terra, dice: « A voi mi presento senza rrtaJjzia co11 il cuore aperto e l 'anima candida. Siccome la mia salute è ottima posso pure con siderarYi con grande libertà di spirito e come le mie lodi i1on so·n o interessate così le mie critich e non sono dovute all 'acrimonia d'un disgraziato che djspera di voi. Vi prego di con·siderarmi come un delegato dei malati, a voi inviato dai ca tarrosi, dispep1ici, asmatici, eczematosi, paranojci e portatori di bacilli d'ogni specie, che hanno con voi rc•]azioni abituali e non sempre hanno la sfronla lezza di IarYi <lei discor i . Giungo dalla 'f ure11na: essa p are un giardino fatlo per la felicilà degli uomini ove fiori e frutti son deliziosi e profumati, paese ove la felicj tà è alla portata dei saggi .-cl1e s'accontentano di cogliere le gioie che i giorni offrono. Ci vuole molta bltona volontà per decidersi ad ammalarsi in questo felice pae·se, eppure tanta è l 'attr azione della n1alattia per gli u omini , ani ch e gli a.bitanti di questa amena regione s 'abbandonano ad ogni specie di mali illusori per non esser da meno dei frat elli di paesi meno fortunati. B provato ch e nelle colline di Chinon, nelle vigne di Vouvray o ulle rive dell 'Indre non si conlaYa più di u11a dozzina e mezza di malattie al tempo in cui il vostro irriverente collega Franc~sco Rab elais inetteva di moda la terapeutica del1'allegria e delle fra11che risate. \-olet e ora pern1ettermi di citarvi qualcuna delle 144 mala.llie spar se in questa amabile e sorridente regione cl1ian1ata per la beJlezza dei suoi pae-saggi e Ja dolcezza del suo clim a il « Giardino della F1 ancia n !' Al t empo dei \ Talois s j conoscevaiDo soltanto la peste, il tifo, la sifilide, il mal della pietra; ora 1 1~1 XX secolo .fioriscono la nefrosi lipoidea, la linfogranulon1a.tosi, la leucosi aleu cemica. Si sente parlare di colibacilli e d ·aero.fagia, di ipervisco .. ità snnguigna e di spiroch eto i. ' ' i chjeòo signori: era proprio nece.ssario introdurre la linfogranulomato i fra que te amene colline ? Ai semplici e famigliari stat i morbosi d'un t empo avete sos tituito sindromi terrifican ti che s'assumono la parte che aYeva110 una volta i lupi n1annari e le streghe. Quale può e ere la disposizione d 'animo d 'un disgraziato puzien le che deYe ammetter e di accogliere in sè una linfogranuloma tosi e con essa divider il uo letto ! Probabilmente non sarebb e meno spaventa lo se gli si comunicasse con molte precauzioni cl1 e deve accogli er e come comp agno di

[ANNO À.Llll, Nul\1. 32]

letto il « plesiosaurus dolichodeirus ». Trema, batte i denti, è invaso dal panico sin nel midollo~ egli è perduto. Da qualche anno avete ·scoperto e descritt o una inalattia. nuova ed assai strana di cui gli esseri umani sin allora facevano a meno: l 'aerofagia. L 'aerofago inghiottisce l 'aria con1e il buongustaio assapora un boccone di fega.to d 'oca o un sorso di Chateau-1,affitte. Il suo s tomaco diviene l 'otre di Eolo, si gon~ia e siccome l 'aria si scalda i11 ques te profondità del corpo l 'aerofago si mongolfieri zza e ·s'attende ognora di elevarsi dalla terr J . e r aggiungere le nubi. Eppure il fascino delle volre scoperte è così gra11de che i mangiatori d'aria s 'i11conlrano non soltanto nei saloni, ove si riti ene cosa assai elegante e di indiscutibile buon gu sto i 'arrivar e con 1'ultimo battello patologico, ma pure nelle campagne ed infatti anche fra gli al)itanti della deliziosa 1'urenna, mangia1tori e1neriti ch e sinora preferivano le pieta11ze care a Gargan tua , ho J)Otulo trovare golosi di tal fatta. Credo vi siano m alattie che bruscamente appaio110 per bruscame11te sparire e di cui ·sarel1be meglio non parlare troppo affinchè non dilaghino i11 epidemie. TJna volta il Yento dell 'est portava l 'i11fluenza ai popoli occidentali; i topi propagavano la peste e le capr e la febbre di Malta: ora so110 i giornali ch e dissen1inano le 111alattie. Da.quando il colibacillo invage la tampa pullulò pure nell 'in1estino d 'o·g11i europeo noto• nel ca1npo politico, intelleltuale o 111ondano. Queste sono Je conseguenze della pubblici là · clata alle '-OSlre ricerche pri1na. ancora che il tempo e l 'esperie11za le abbiano mutat e in cerlezze e così sove11te il pl1bbli co vi precede nelle vostre conclusioni, s 'abbandona qua·si con impazienza alla nuova malattia di cui i primi vostri lavori gli rivelano l 'esist en za, e quat1do voi convenite che lar malattia non esiste egli ne è già affetto. Corea, convulsione, isterismo, neura tenia sono p assate come sono tramontate le crinoline ed i busti con le stecche di balena. Ma ora più grave è il pericolo poichè allora quegte piacevolezze non toccavano ch e un gruppo ristretto e operavano in un terreno chiuso costitu endo si può dire uno dei tanti piaceri della buona ·società, ora invece grazie ai moderni mezzi di pubblicità pure il popolo ne è affetto. Aggiungo che pure le leggi per l 'assistenza medica su gli infortuni e le assicurazioni sociali hanno contribuito ad aumerttare il male, poichè nulla ii1duce .tanto l'uomo a sentir i ammalato quanto la gratuità delle cure cl1e riceve. Per un piccolo stirament o muscolare che t1na volta da sè st esso avrebbe curato con alcool canforato , ha ora ])isogno di un esame r adioscopi co, una medicazi911e ben visibile ed un congedo pagato. Parecchie volte mi sono chiesto se la medi ci11a cf'ssando d'essere un 'arte e divenendo l1na scienza non declinava. La maggior JJarte dei medici si è fatta questa domanda e molti hanno risposto cl1e la medicina rtivenendo scientifica più sicuramente raggiungerebbe il suo scopo il quale non è altro ch e lai gu arigione d alle malattie e da 25 anni all'incirca i rapporti fra clinica e laborato-


i ANJ\O

\.J..,lll ,

.\UftI.

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1461

SEZIONE PRATI CA

rio si svilupparono in un 'a lmosfera di tale reciproca co11fiden za e fiducia che nulla sono al con f1011lo le celebri an1icizie fra Oreste e Pilade, Dantone e Pizia, Eurialo e Niso . Al laboralori,o il medico chiedeva la prova della ·su a diagnosi o aln1eno qualch e elemento probativo ch e lo allonla·n r. se dal dubbio cl inico ed il labor atorio chiedeva .a l 1neclico la sostanza a n alizzabile, Così l ·uon10 , quesl 'essere ch e si cred eva tanto simile agli dej pa s:;ò per i tubi di sag·gio, le provel te e l a carta <l n filtro come un quaJlt11que composlo chimico . IJ uo1110 fu trattato co111e ltna cavia e abbandonò al 111icroscopio la sua cellula epa lica ed i neu1011i d el suo pensier o. 'Iutlo di lui fu analizzato, pttre il suo sa11g u e e que·sto purpureo flutto ch e è 11obile Yersare per la. p a tria , non dive11ne che ~111 orribile fango rosso, carico di spirochete e vil )rioni, di urea, urali, urobilina e bilirubina. Voi introduceste n ell 'arte medica la division e -d el lavoro e sopprimes te l 'artisla in persona. Il J11ediro clel '\IX secolo er a fatto a somiglianza deg li arlis li d cl Rinascimento: i11 lui v'era un po ' rli Ruggero Bacone, un po ' di Montaigne e pure uri po' di Goethe. Uomo fra g li uomini tutto qua nto era un1 ano lo interessava. Consigliere ed nn1 iro dei suo i p azienti , che a lui confidavano g ioie e dolori egli arrivava pre·sso di loro con il suo orecchio per ascol Larli , le sue dita per l a palpazione e la p ercu ssione, i suoi occhi per osservarli n1a pure col suo cuore per comprendere e lc11irc le ]oro p en e: nulla cl ' artificiale v'era fra I u i c<l jl n1alato, n essun apparecchio p er ascoltare () p re1 1dere lai pressione; egli si fidava dei suoi sc n~i, a ppoggiava l 'orecchio al petto del malato e qt1esto conlatto aveva qualcosa di paterno che co11fortnva il paziente ; toccava il polso arrivando, co1ne avrebbe ~ lretlo la mano. Er a ques to il t empo fc l ice i11 cui i medici erano angeli di carità e non s'i11quietava110 di chiedere ail1to a lutto un equip aggiamen lo qualificato. Era l 'e1Joca in cui il mio n1aestro, il prof. Brissaud, aveva pochi clienti, <1i ~ ilJt1ò eva i ca ttivi ammalati ed affasci11ava i Jn1oni. Per callivi am111alati i11tendo quelli che \Ogliono dar l ezioni al i11edico, lo giudicano dalla con1r)lessi là delle su e rice tte, esigono i prelievi cl i sa ngue e gli esan1i r adioscopici : in breve quelli cl1e vogliono in1mi cl1i ar si pro prio cli quello ch e r1on 1i rig uarda: la loro nlalattia. Sempre ricordo co n. piacere i mi ei aun i di studio con Bri ssaud . f~gli er a un :lrti·s ta, un artefice d ella g u arigione e sa luto la sua n1en1orin come quella d i un apos tolo rlelle idee gen er ali i11 n1ecli cina , ch e vedeva nel n1edico un filosofo ed un inorali la e, scon1p a rso troppo pres to, non potè veder e fecondat o dO})O tanti an11i il se1ne ch e a ttorno a sè aveva ge t1 ato. Ora a cau sa della m a11ia p er la specializzazion e il pazienle dovrebbe passare fra alm eno 22 mani prin1a ch e la sua diagnosi sia stabilita. Ed allora JlOn la su a lnalattia sarà d iagno·sticat a m a b ensì \lna rnalattia imper son al e, artificiale, una. n1alatl ia fa lla a serje ed adattata a lui i11a n on fatt a per lui. A dire il vero i11i pare ch e gli apparecchi

mirahili cli cui ora dis11one il medi co gli tolgano un a p arle di quelle doli personali ch e un gior110 così so l Lil1nente l 'ajula' ano nell 'eser cizio dell 'arte sua e prima ~ra tu Lte l 'intuizione. Ora però si sta n1utando tendenza ed i medici ritorna110 alla con cezione dell 'u omo come individu o: si ritorna ad lppocra.te, si allargano i problemi dell a medicina, confondendoli co11 quelli della sociologia, d ell 'e lnologia e pure clella cosmogon ia. Quando vedo ques ta djsposizione di spirito nei giovani m eclici, qua11do li ·sento dire ch e un n1alato è per loro anzitutto un uomo, ne g ioisco poichè in ciò vedo un ritorno ai 1nigliori princi p1. Qu est o modo di pensare è in oltre un 'arrn a potenle contro il pericolo mortale che ora vi sovrast a, contro la mi11accia rivolta alla vostra indi1)endenza professionale. Nel dubbio ii1 cu i si ~111arrisce la ragione umana voi rappresentate quanto v 'è di umano n ell'uomo, voi soli avete le qualità atte a definire i limiti possibili al di là dei quali la ragione u1nana cade nell 'automatismo e l a. sensibilità si confonde con l 'istinto . ~1I 'accorgo di 11on parlar ora più a nome dei rr1alati , bcnchè ·si tralti ancora di malattie ·nel mio discorso . A voi l 'in carico di formare i vostri giova.ni colleghi, i principi anti di oggi , di allontanarli da1gli eccessi scientifici cui li potrebb e condurre Ja seducente facilità dei laboratori , a voi il ricon durli all 'uomo. Ques to è quanto in nome dei malati vi chiedo ben ri spettosamente».

NOTIZIA L.

BIBLIOGRAFICA

Semeio,l ogia 0 rrnonica, chi·micOJ e· bio l'og ica.. Volume in-8°, di ANTOGNETTr-F.

GE::\101,A .

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pagg. -142, con 74: fig ure n el te to. Prezzo L. ·15. Riportiamo la Prefat,ione che l'illustre Prof. Frugoni, Clinico 1ned4co di Rotna, so è com.piaciuto dettare per presentare quest'opera italiana.

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L 'impulso dato negli ultimi anni alle indagini chimi ch e e c.h imico-fisich e applicate alla biologia, ha aume11tato grand en1enle le no tre conoscenze sugli or1noni ; ma i te ti biolog ici sono rimasti e si on o din1ostrati straordinari n111ente più sen ibili delle r eazion i analiti'cl1e le p iù fini ad esprimer.e ancora una volta ch e nei fenomeni vitali sono insite propr ietà singolari le cui esp res ioni chir11icl1e e chin1icofi ich e non banno ufficiente rap·p,r e entazione. Metodi biologici e me todi chimici si sono pertanto ·vicendevoln1en te integrati e m eraviglio i cn n1pi d 'indagine ono oggi a1)erti alla fisiopatologia e alla clinica; lo studi'o delle correlazioni un1orali fra gli organi, anche se in g ran Jrarte limitato a ll 'indagine dei nl·ezzi pili facil n1ente accessibili , quali il sangue , il li quor ed alcuni li1qui'd i di escrezione, i è dimo ~ trato sin dai primi tentativi oltren1odo prome l te11te. Il tentare di creare un.a semeiologi a enclocrina basata sui fatti acquisiti nella ra1)ida e,vo1uz ione de,lle no tre acquisizion i .. uo-Ji orn1oni, 1

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lANNO À'L III, NuM. 32]

cc IL POLI CLINI CO »

rappresentava , oltrec.hè una felice in1postazion e di' lavoro·, un ar<luo compito : all a attuazion e di esso Antognetti e G·eriola hanno n el modo più effi cace portato il contributo di una vasta esperienza p ersonale, di una salda p rep·a razione, d 'una m entalità formatasi alla scuola endocrinologica di' P ende e per questo quanto mai b·en preparata a discriminare il significat o di fen on1eni particolarmente com.p1lessi. Questa monografia sulla sem eiologia ormoni'c a, chim.i ca e biologica , pur avendo spiccate caratteri stich e di originalità e personalità dovute sopratutto ai notevoli cor1tributj sperime11tali degli auto ri , è tuttavia inspirata ad un orientam ento squisitamente eclettico, onde ogni arg om ento è svolto· con rife.r imento ai grandi problemi della clini'ca. Ed io cr edo sia questa una delle doti più im.p ortanti cui uno studio rr1onografico1 debba mirare; in quant o e.b e, se è vero ch e sembr.a oggi p iù utiìe per la i1ostra scien za clini·ca ch e i singoli studiosi affrontino isolatamente particolari 12·r oblemi co11 sp ecializzate competen ze e li indagl1ino in p·r ofondità , è a lt resì n ece sario ch e nei vari settori specializz.a ti volti a ricerch e particolari, siano n1antenute costanti le correlazioni con le diretti'v·e generali del pen si ero clinico. L 'opera di Antogn·etti e Geriola costituiscE p ertanto una trattazione equilibrata , scientifi· cam ente completa e ch e interessa n el ten1pc· stesso an ch e .chi voglia aver e dell e attu.a li nostre p ossib·i'lità d 'in dagine endocrin ologica applicat e alla clini ca una p·a noramica esposizione la qua le possa costituire una zona di critica e di revisione anch e atta alle deduzi'o ni ch e deri,·an o da lle sintesi correlazionist.e, una ripoSé~nt e utile tappa quindi n el corso di u11a prosecu zione d 'indagi'n i e di una ev·olu zion e di pensier o, talmente rapide e multiforn1i, ch e il seguirle di vien e spiesso estrem.a mente difficile. Le possibilità d 'i·n dagine semeiologica di retta della m aggior parte delle ghiandole endocrine son o quanto m ai scar e; le st esse loro rr1odi Ocazioni di volum.e, per quanto valutabili , son o talora poco· o ni ente signi'ficative o giungon o alla nostra osservazion e quando la disfunzione endocrina è da tempo in atto e indu ce eviden te la sindrom e clinica : alla modern a n1edicina orient ata a n cl1e secondo un i'n dirizzo r1eoipp·o cratico e pr erventivo, è n ecessario i11vece disporre di m ezzi ch e p ermettano di dinìostrare le abnormi impostazi'oni umorali n ei riguardi ormonici, n on solo nelle ,rere, costituite sindrom i endocrine, m a an ch e in tutte quell e condizioni e indron1i il cui determinismo p atogen eti co ci sfugge, sebbene al n ostro sen so clini co la con correnza di fattori ormonici e n euroveget.ativi , appaia, se n on dimostrabile. logican1ente presumibile. Grande è quindi I 'im portan za ch e potrà ass11mer e in clinica una sem eiologia orn1onica e i'l vol urne di Antogn etti e Geriola, oltre ch e portare i] contrib11to di lar gh e, in1.portanti e

b e11 concate11ate ricerche o.r iginali , pone l 'i11teressante problema n ei suoi termi11i più preci'si e più ]arghi g uidando armonicamente dal1'analisi alla sintesi. CESARE FRUGONJ.

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e E NN I

B I B L I o G R A F I e I (l)

Ros NER S1MoN. Tam.ores rnailignos de 1Ja: piel y orificios natura.lesi. Libreria y editoria} « El Aten eo· », Bue11os Ayres, 1936. L' A. presenta in due volumi assai ben curati dal lato editorial e, una ·estesa e con1pleta trattazio11e dei tumori maligni dell.a pelle e degli orifici naturali', divid·endo razionalm·ente la materia in molti capitoli. Nel primo vo·lu111e è d.a to molto svi]up110 alla .p arte gen erale . L' Autore tratta anzitutto la patogen esi del can cro , p·oi I.a patologia gerterale, la chtn1ica del can cro , i'l oan cro sperim entale1. A quest o ultimo capitolo fa seguir.e la trattazione delle affezioni precancerose della pelle, dopo il quale tratta l 'an.a tomia patol ogica, la clinica dell 'epitelioma cutaneo, la di'ag n o i e la pro·g n o i di questo. Si f·erma p oi i11 un altro capitolo sui m el<.u1omi. La parte speciale r elativa .ai carcinomi è illustrata in diversi capitoli: il IJe11e. le la bbra , ]a vulva, il p·adigJion e del] ' oreccl1io, le pRlpebre. Seguo110 i n eoplasn1i' connettiva li e cioè il sar com a, il dermatofib·r on1a e I.a sarco matosi del Kaposi. L ' A. chiude la b elli sima trattazion e occu1)andosi della parte legale, di questioni socia li e 1)rofilattich e . Da rilevare ch e una est esa ed imparziale bibliografia accomp,a gn a ogni capitolo dell 'opera : la quale m·erita di essere conosciuta non soltanto dai dermatologi , mia da qu.a ]siasi m edico perc.h è l 'argom ento trattato così largam ente i•nveste un o d ei problemi più importanti della n1edicina . B. 1

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V\ì. W E I CHARDT. Die Grwrtdlagen der u·n spezifischeri Thera.pie.. Un vol. i11-8'11 di' 83 pag.t con 4 fi g., Springer , !Berlin, 1936. ' Come contrap11Jtosto alla terapia specifica di c ui ~ ti1)0 i] tratta111ento1 antito sico della di·fterite - quell a .a sp ec.ifica tende a d influire sulla cellula, provocandovi una m odificazion-e ch e rimane spesso entro i limiti fisio.Jogici, com e aumento di prestazione; invece con l 'introduzion e di dosi r elativamente grandi, si otti en·e l 'effetto opposto della paralisi. Vari sono i m ezzi ch e ab biiamo a disposizio11e e ch e son o orn1ai entrati in t erapia corren te~ 1

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui

si desidera la recensio11e .


[AN~O

XLIII, ì\ Ul\1. 32)

le diverse albumine (p. es., i11iezio11i cli ]atte), la i11etall0Lerapi'a , la terap ia infettiva (p . es. la n1~lari0Lera1Jia d ella den1enza paralili ca), l 'istarr11na, ecc. L 'A. e pon e qui la n1ateria , t11dia11do dap·prin1a gli eff.etti delle singole praticl1e t er apeutich e sul ri:camb·i o, sulla contrazio11e i11usco l.are, sugli organi emopoietici , l 'effett o d elle pause, ecc., a ccennando poi sui i11goli J11 ezzi i11 uso ed alle do·ttrine che tendo110 a spiegar e i fenomeni'. Del resto , le azioni si intrecciano perch è la terapia a specifica agisce a sua volta sugli stessi germi pecifi c i cr eando loro sfavo1·eYoli co11diz1oni di vita. U11a ricca b ib1iografia acco111pag11a il lavoro . ft l . 1

G.

PAI "" EAU.

1463

SEZIONE PRATICA

Le lait co1ice nlre siu c r é. l '11 vol.

in -16° di 151 pag·. con 10 fi g . e -! tav . G . Doi'n , Paris, 19:36. Prezzo 15 fr. L 'alimenta ~i on e ariificia1e del po ppa11te è léJl\oJLa una dolor osa nece ~ ità; so110 n ote le grandi c ure cl:e e sa e~i ge ed i peri coli ch e pos 0110 esserv i connessi. Mollo utile e co1nodo per tale scopo è il lattei co11ce nlrato zu cc l1erat o, cl1e si' p·uò. otte11er e dovu11t!ue, ben con servabile e cl1e fa cilita grand e111 e11te il co mpito. P er la sua preparazion e, il latt e è ottoposto a vari procedi1 tLe11ti: pias1eurizLazion e, ron centrazio11e nel 'uo1 o ed aggiunla di saccarosi·o, in quantilà da 12 a l ~ 0 0 , c l1e n e as icura la buo11a co11servazion e. l -11 carattc.. re in1·11ortante è, oltre al la ... u a sterijità , iJ su o co11tenuto in ,-ita111ine cl1e non vengo110 a lt erate n ei processi di pre,1;ar azio11e. L ' \ . 11e dc~crive ql1i i caratteri , il 11loclo di produzione indl1striaJe e l 'u so n ell 'ali111 e11tazion e d cl po1>1Ja11te an o, di quello i11alato e nello s' ezzan1enio. Egli è un e11tusiast a di qt1es lo lll'O·dotto e dimostra le rag·ioni lJer cui è pref'cri.l)i le agJi aJLri prepa rati di latte. fil. 1

ll 1 iener 1irch.iv f. in,n e1·e. "fil e·d izin. Vol. 28°. fa ._ c. III , ap1riJe 1936. Di 160 }Jag. , co11 17 fig. e 13 curve. Urban e " cl1'' arze11berg, 'Vien . Prezzo llM. 15 ,50. Il presente fascicolo d ella nota Rivista conti6n e 9 lavori . Alcuni concludono q ue11i già irJiziati i11 a ltri nun1eri' (analisi radiolog ica del];.t rosti1)azione; le t emp erature subfebbrili ed il ten1 pera mento vegetativo-ner,·oso; la 11rova del ga la tlof' ÌO· 11egl i s lati nor111ali' e }Jatologici ; il valore diagnostico della siero- coagul azione di W eltmann). Gl i altri sono i segu en t i: v'l. Ber g·er e P. Ludwig . Le poljartro1p,a1i e cro11i che tub. cornei prova di paragone d el J)rob] e111:\ della bac illemia. A . Edelman11 e G. Si11ger: Iperg li cemia e glicosuria. F . Mainzer; L ·acide glutaminico con1e urrogato del sale da ct1cina. K . Paschki ; Anen1ia ed ai1ossien1ia del miocardio. F. F leischner; Le stri e ba ali ori 7zontali nel campo poln1onare. fil. 1

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AccADEMIE, Soc1ErÀ MEDICHE, CoNOREss1 Le Giornate Mediche di Bruxelles (20-24 giugno 1936).

Alla seduta inaiugurale, dove intervennero le Au lorità ed i Delegati delle 26 nazioni partecipa11ti , il MinisLro diella Salute pubblica parlò delle altribuzioni e funzi oni del suo Ministero, - per la prima vol ta isti luito nel Belgio - che r accoglie e coordina tutti i servizi d 'igiene, assisienza , educazio11e fisica e sport. Rileva l 'utifj tà ed il crescente ·su ccesso delle « Giornale médiche n, che han110 lo copo di rendere note le recenti conquiste e le lacune della scienza med ica, ricordando quanto i l paese deve al medico pratico, vera base dell 'orga11izzazion e. sani laria e sociale. Accenna alle visile m edich e preventive r <l all 'esame periodico. Il Corpo m edico belga, <.'gli aggiunge, riune11do i i11 que ti tempi turlJoJenti, co11 fini e clu ivamente disinteressati a . I u<liare problemi ch e interessa110 l 'intera umat!ilà, rende a tutti un in e·s timabile servizio sociale. Dopo altri discor si di Nicolas, di R. Beèkers e di Danis, prende la }Jarola il nolo letterato-mecli co fran cese M. Bedel, per la vivace conferenza dal litolo: << Petizione ai signori medici a nome dei malati n, che rjporliamo i I1 altra parte del giornale. ~umero s i e sontuosi i ricevimenti e le gite. Durante i laYori del Congresso, si len11ero varie seclu le operatorie da n oti chirurgl1i, no11ch è altre del la Società belga di inedicina e chirurgia del laYor o, della Lega belga contro il reumati1no, ecc. Pii1 YOl te, cluran Le il Con gresso, fu e pressa la ~ li111a1 e l 'an11nirazio11e dei inedici belgi e stranieri p €r ìa n ostra Italia ed il Co111i la lo dell 'AmJJula11ce "Niarie J osé, organizzò u11 pra11zo per festeggiare la vit toria dell 'Italia in E tiopia. Dian1 0 t1n breve re oconto di alcune delle co1nunicazio11i fatte. G. VERl\iEYLEN (Bru s ell e), }Jas and o in r assegna i dis turbi m en,l;aili in rap1~orlo a.lla vitarn ina C ri-

cordò ch e Ja vita1nina C fu isolala d a Szent Gyorgyi i1el 1928 sotto il n o1ne cli acido a co.rbico ed nffer111ò ch e so110 specia1111en te i fenomeni cli preraren za quelli che p o"' on o i11 ler essare la n eurofYsichialria e ch e con ·ist ono, essen zialn1ente in ca1nbiam ent o d 'umore, in perdita di i11iziativa, in irritabilità e apatia. Inoltre le ricerche sul1·e]iminazione dell 'ac id o a corbico con le urine h a11no riYelato ch e i 11europ a.Uci si comportano con1e ipoavila111inici e cl1e que la ipo-avitan1inos i sembra procedere cli pari p as o con l 'alcalosi constatata pre_so qu e li te . . i n1 alaU. (Lieg]) sltidiò i distu rbi vasomotori ,.;flessi di origi11e traunialica n1ettendo in eYiden1::1 quanto le ipot onie e le a trofie muscolari , le i1tfi l trazioni ti surali , le paresi e le con tratture, i di.. turbi termici. ecc. J)OS n110 aggravare e pro1unga re l 'invalidilà dei traun1a tizza ti . Una cura preve11tiva sar ebbe quella di oppri1nere tali rifle.. i con un a infiltrazione a11estesica della zona trat1matizzata. I risulta1li sono tanto più completi quan lo pii1 precoce è lata tale infiltrazione. 111 seguito si po trà ri correre alla compres·~ione arF.

ALBER'I.


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« IL POLICLINICO »

tcriosa ch e h a una inarcata azione vasodilart.atrice e alla sim1Ja lectomia p eri arteriosa o ad i11ter,·enti _piii complessi 5ui gangli simpatici a seconcla del la gravità delle lesio11i. A. H .'\IBE (Nan1ur; p arlando dell'asma dei f an.ciu lli distinse l 'asm a infantile propriamente d et -

to ch e è cli origine diges tiva e com pare n ei primi .sei anni di vila e 11on è altro che un asma anafilattico alimentare la cui eziolog ia è domi11ala .dalla er edità: è un asn1a ca tarrale umido. L 'asm a gioYani~e i11vece si ~anife~ta ~ra i 6 ~ i 15 anni .ed è di origine resprrator1a r1fle.ss~; e u11 .as~la secco spasmoclico. La cura pref-er1bile è . cost1turta ,dagli auto-vaccini e dall 'antiviru s-terapia. L.

PuusEPP (Tartu - Estonia) esaminando i gliomi del cerve llo ricordò ch e essi .sono . i più frequenti fra tutti i tumori cerebrali . ~s·s~ J?OS_so110 essere duri, molli, sotto forma d1 c1st1, isolati o multipli; possono rivelarsi a1cutam.e11te op1p11re 1nanifes tarsi le11tam ente e p~ogress1vamente :e questi u ltimi soi10 i pi~ ben.ign1. ~a loro cura ~è essenzjalmen te operatoria e i raggi X non ofJron o risulta ti soddisfacenti.

L 'O. con cl11se ch e un interve11to operatorio rarclicale può esser e eseguito co11 11ccesso solo ~el .caso di r jsti e glio1ni delimitati , facilmente esl~r­ pabili ; di fronte a gliomi diff~si la so~a ~st1r­ pazione del tumore con le part1 aderenti d1 sostanza cer ebrale sana può portare ad un risultato ·soddisfacente 1nentre qualsi asi sforzo di ablazione parzial e del tumor e altro non. farebbe c~e inte~1·Sificar e l ·a tlività della p arte di tumore rim asta in sito portando così a facili : ecirlive .. Un~ t~ap~11a­ zione d ecompressiva porta in qu r.s ti casi ai risultati più favor evoli . In ogni modo occorre tener~ sempre ben presente che in tutti i cas,i ~i t?1nor1 rcerebrali, qualsiaisi la loro natura, e ind1sp ensaLile operare al più prest~ possibile! que·sto prin: .cipio è d ' importanza capitale specie qu ando s1 tratta di gliomi diffusi poichè quanto più il lltmore sarà limitato, ta11to minore sarà il t essl.1to ~cerebrale ch e dovrà essere sacrificato, riclucendosi così al minimo gli ulterjori dist11rbi funzionali. DEvt\ \.IG~E (Parigi) illustrando la sua. I?r,atica .<li .dieci anni al consultorio contro la sterilita, ur11to aJla maternità di Lariboisière, riconosce ch e i ri·Sttltati furono dapprin1a modesti per diveutare poi soddi facenti poichè essi hanno oltrepassato ·it 20 % e ~ i ausp icò quindi che questi centri contro l a s1erilità vengano is1ituiti in tutte le grandi .e i1t à e si sarà fatto allora un gran passo innanzi 11ella lol ta co11tro la denat alità. R. Dos . ANTOs (Li·sbona) affermò ch e I 'iniezion e cli s:>l uzioni opache nelle arter ie a scopo d i agnostico rappresenta da una parte un m et odo gen e-

r a le des tinato allo s tud io in vivo della s truttura Yr15colare d i tutte le lesioni e di tutti gli or ga ni e ci 'él ltra })arte la v1a arteriosa si è ri velata m eno tossica di qu ella venosa, ad azione più diretta, ad effe l lo più rapido sovent e impre~sio11a~te . e rap: Jlresenta co ì un mezzo i11olto r1 cco di r1sul t nt1 cli1lici orn1ai acqu i·si ti e fecondo di promesse per l 'aYYenire, n1 eri tando qui11di di entrar e nella pratica corrente. 1\IBRKLEN ( 1ancy) , esan1in anrlo il ·valore dell e proiie car dio-vascolari n ello studio dell'attitudine

[ ANNO

x ·LIII, NuM. 32]

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ricordò ch e l 'i11fl':1enza d.ella posizione del corpo s ul riln10 d el battito . ~ard~ac~ è conosciuta da lungo ten1po, le 1nod1ficaz1on1 osserva te obùede11<lo a certe regole che da alcuni Autori furo110 rag,g·ru1Jpate sollo il i1ome di « legg·e delle allilt1djni » co n sis le11ti essenzi.almente r1ell 'a(;celerazio11e d el p olso nel passaggio dalla po .. izio11e cli t e-sa a quel.la sed':1ta~ e ~a. questa a quella in piedi. I ca111ù1u111en t1 di posizione ?a11n o i11ollre u11 'i11fluenza i1on ancora ben precisata stilla pressio11e arteriosa. Anche gli effetti a.egli eser cizi fisici s ul riln10 del cu ore e sulla pressione arteriosa sono be11 noti e da mollo tempo si è co1ni11cia lo a valutare I 'attitudine cardiac:i; dei soggetti in esame in base alle mod.ificazioni . apportate al ritmo cardiaco e alla pre·ss1011e art~r1osa sia dai ca1nbiamenti di posizio11e del corpo sia da eser cizi fisici di speciale i11len sità e durata, a comple tamento delle ricerch e cliniche abituJli. agli esercizi fisici,

'i.

(Losanna) affer111ò che lo scorbuto è ormai diverLtato una rarità ; sono invece diventati numerosi g li s lati di ipoavilaini11osi C, o scorbuto frusto. Un a carenza relativa in .vitamina, C s i m &nifesta nella maggior parte délle malattie d elle vie digerenti : 11elle affezioni febbrili acute e sopratutto cronich e (polmo11ite, difterjte, tubercolosi). L 'ipoavi tam in osi :si svi!uppa rapi?a111ente nei 1atta11ti il cui regime alimentare è 1ncon1plelo. Una parte della pop0Jazio11e de~le zone 1P.mperate soffr e di ipoavilaminosi e alla fine d el1'inYerno: è quest a la caus~ della « .~ta~chezz~ prin1averile ». L 'adult? h a biso~no all .i nc1r.ca d1 cir1quanta m g r . di ac1clo ascorbico o v1tam1n~ e p er giorno ch e si, ritro~a i11 . par~e n~lle orine. Il fabbisog·no dell orga111smo In Vl tam1na1 e aumenta n el cor so dell 'inverno, durante le malattie infettive , duran le la g ravidanza e l 'allalta. . n1ento . Gli stali n ei qu ali si osserva una ipoavitan1inosi C , va]utati O Ìll ])aSe al potere riduttore -. cle1l 'orina per l a presenza di acido a·scor_b1co. o con la sommini trazione di dosi elevate d1 acido H8corbico al fin e di provocare la saturazio~e del: 1'or ganisrn o, segn alata · dalla comparsa di for~1 ql1a11tità cli vitan1ina e n ell 'ori11a e . v~]utando ~l d eficit d al totale delle dosi somrn1n1strate, r1cl1iedono una terénpja ap1)ropriata con l'acido ascorbico ch e r eca sovente o1timi risultati. DEMOLE

(Marocco) affermò c~e pe: I.a. vacci1iazione contro il tifo esan,t ema l1 co s l1t1l!zza. al ~I arocco un Yaccino preparato con organi VJr~­ lenti di cavia (milza, urrenali, ecc.) ad una diluizion e finale di 1/2000, post a a contatto per l~ 1ninuti con bile cli bue st erilizzata; la do-.3e è di 1 cc . inoculato nel deltoide. I ri sultati sono s tati soddisfacen tissirni , inodificando la bile, in. ma. r1iE-ra tuttor a oscura, le proprietà clel vaccino i.n 1nodo .ch e esso provoca n ell 'u om o una malattia inappare11te se11za ch e il viru si a 11è distrutto nè attenualo. G.

F.

BLANC

(Lovanio) studiando l 'anernia perni ciosa e la s u a cura co11c~u se . che la m~­ l nt1ia va intesa co1ne u11a 1nalatt1a d1 carenza il cui J)rin cipio a ntipernicio·so esist e i1e] fe~a to. e rtello s tomaco e ch e soltanto una cura sos tt1ut1va permanente e ufficiente è ir1 g r ado di prevenire le ricadute e ln l le le i11anife. lazioni 11ervose mentre una cura irregolare e saltuaria è assolutamen te ins uffice11te all o scopo. VAN GOIUSENHOVEN

fil.


[ANNO

ÀLIII, NuM. 32)

SEZI ONE PRATICA

APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Un caso di tetania in corso di nefrite.

l Jn ca o di nefrite· con tetania, acidosi e modica osteo1)orosi con reperto anato·n 1ico vie11e df>scriito da C. Fan e K. Y. Cl1i in Chi·roese ~i ediicai1 Jou rrta l, apri l·e 193'6. Clinicame11te i] caso appartie·n e al tipo di n efrj te con i1npronta nefroti c.a p er l 'assenza di e111aturia n el i)rimo p·eriodo , l 'eden1a 11otevole. la bassa llro1ein e111i.a e ì 'inversion·e del rapporto 1Jbun1i11e-g lobt1line. La azoten1ia, che già n el 11ri1110 periodo era un IJO' eleva ta , di' e 1111e assai a lta in segu-ito n1entre compariva l 'ematuria AnaL0111ica111ente la capsula non aderente, la u1Jerfir ie r c11Ale liscia, e la presenza di emilu11e e1)iLeliali e di' leucociti ne·i g lon1eruli e r1ei tubuli fanno p o·r re la diagnosi anatomica di g lornerulo-n efrit e sub.a cuta. Le regioni tul111lari o ·se rvate erano dis1)oste a focolaio e }Jrobabiln1cnte secondarie alle lesio11i glon1erL!lari , J>Oic h è n ei ca si di vera nefrosi lipoidea le a llerazior1i tubulari so.n o generalizzate. L ' in lcres ·e fìl)eciale del caso· sta n el sop ravvenirc di una tetarlia con alterazioni n ella ri~JJO~ t a a1Ja corrente g al vanìca . Le paratiroidi erano Ì$Lologicamente normali. La tetania va n1e s~a i11 r elazion e con lo stato di iperfos fate111 ia e d' ipocalcen1ia. La rarità d ella tetania con1e sindron1e as ociata aJ l 'i11 st1flìcienza r enale , n ella quale la quar1Lilà dcl ca lcio n el sangue è s.pe so bassa, \ ie·11e .ge11 c raln1enle attribuita alla coesi t en za dE:11 'ac id o~i cl1e impedi sce l 'insorgere d ella t etr1nia au n1 e11Lando la mobilizzazione d el calcio e la .io ni zzazion e d el e.a lci o s.anguig110. Nel caso presente i r eperti radiolog ici ed ar1a lo n1i c i di· osteoporosi , fanno pensare ch e la t et a11ia sia comparsa a causa del] 'esa urjn1 ento delle ri ervc di calcio . 1

1

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E.

CARLINFANTI.

Malaria e febbre ricorrente trasmesse con la tra· sfusione del sangue. Prescinde11do dagli· incidenti da incompatitilità , la l)Ossibilità di trasn1issioille di n1alattie con la tra fus ione è u11 pericolo e.b e dev 'es er e sempre t enuto presente. La n1alaria cronica è <lifficiln1ente rivelabile nel donator,e. L 'ingrandin1e11 Lo della n1ilza costituisce spesso I ' u11ico dato ch e f.acci a sospettare l 'esistenza di essa, poichè anche ri,p etuti esan1i di sangue possono ;1on rivelare il parassita . Lo svilup·p o dei sinton1i poco dopo ]a trasfusione in un ricevitore che 11ega di aver avuto infezione malarica parla in favore della trasmi·s ione diretta con la trasfu ione. L ' interrallo fra l'intervento e il prin10 acce'"''"'n feb1

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brile v.a ria da 3 a 60 giorni , n1a i aggira di solito intorno ai 10 o 15 g iorn i . C. W. Wang e C. U . I.,ee (Th e Chi11ese l\1edical J ournOJn, marzo 1936) informa che su 3700 trasfusioni ·ese,guite dagli AA. nel periodo 1925-19315 furono osservati 54 casi di malaria terzana benigna e 6 casi di feb·b re ricorr ente. In un c.aso una donna g r.avida infettata da febbre ricorre,n te con una trasfu sione, tras1nise l ' infezione al suo ba1l1bino· prematuro cl1e ne n1orì. E ssendo assai diffi cile elimin.a re completamente il pericolo della trasn1i'~ io11e d elle malattie infettive, è OIJI)Ortuno in pazienti cl1e abbi.ano ricevuto di r ecente una tra fusione di s:in g u e, considerare sem1Jr e qu e ta i:ossibilit'à , quando si presenti in e i una n1alattia infettiva diffi ciln1ente interp1retabile .

E.

CARLJNFANTI.

La gnaribilità della cirrosi atrofica del fegato. La cirros i ipertrofi ca a citog·en a guarisc~ ab·b astan za spesso, n1entrc ciò avvien·e .assai più raramente per que1l1.a atrofica , alcoolica. Fallasse e· Ledru (Lyon 1\1 édicail, 24 g iugno 1936) ne pub1b.Jicano due cas i : l 'uno d·i una dorina di 55 anni ch e ave·va ub·ì to 23 paracentesi, con evacuazione di 197 litri di liquido , l 'altro, un uomo di 31 ann i, etilico come la donna , m ,a con fegato g ro '"' o all 'orig ine ; 2± ])aracentesi , col evacuazione di 280 1itri; l 'acite ·è scomparsa da 5 n1esi ed i] fegato è piccolo. La terap-ia non c'entra per nulla i11 questi casi favoTevoli, per i quali non i può certam ente }Jarl.are di g uari gione, 1na so.l tanto di miglioramento dci segn j .c lini ci , sen za ricomparsa dell 'ascite. Le lesioni della cellula C1j1'a ti ra i1on 1)ossono r etrocedere e la guarjgione a11aton1ira non lJUÒ aversi. Qu.a11do si ha I.a g uari g ione funzio11ale, si tratta di organizzazione di an a ... ton1osi parieto-epiploicl1e, o di noteyoJ e va, colari zzazio 11e delle strisce di scler o i , co11 neoforn1azion e e dilatazione angion1atosa dei ca1)illari sanguig ni , tutte cause ch e oppri rt1ono l 'ipertens io11e IJortale. l i11 altro fatto cl1 e entra in g iuoco è il oalmarsi d ei fen on1e11i p erilonea li infettivi , cl1e manten evano l 'e sudazio11e perito Tieale. Un fatto ormai .accertato è la toll eranza d ei cirrotici alle paracentesi ; l 'a11en1ia s ierosa c{oni ca non è da temersi , la di idratazione è pres Lo coln1ata e J.a sottrazione di a lbun1ina è ins1~ni fi ca11te . È quindi con i O'liabile il pra tirare t1na nu:rva puntura quando i vede il n1alato sc·nza appetito , dispnoi co e tacl1i cardi co, tutti . inton1i cl13 scon1paiono s ia 1)ure tran itoriar11 ente dopo la paracent e i. fil.


1466

t(

IL POLICLI N ICO

Medicazioni dell'ulcera gastrica. , Castaigne (J our11. m éd. franç. , nov . 1935) consig lia : Carbonato di bismu to ciro,p po di b elladon11a Emulsione oleosa . .

[ANNO

per 20 g iorni al me8e . Oppure : Talco Caolino

XLIII, Nuì\lr. 32]

POSTA DEGLI ABBONATI Al Dot l. L . T. da C. 1) La fuxina

g . IO g . 20 g·. 20

2 cu cchiai prima dei d ue pasti prin cipali ,

(~ arbonato

»

di ZiJelil (per la color azione del

b.acillo di Koch ) quando è b e11 prepar ata si conser va ind efin itamen t e . 2) Il reattivo di H aynes, pe r la ricer ca quafi ta ti \1a d ello zu cch ero n elle u r in e, è sen sibilissin10 quanto il liqu ido di Fehling . I tedeschi an zi consideran o la prova eseguita col r eattivo di rtayn es co·m e la m ig liore fra le tant·e p r oposte per ch è presen ta pochissim e cau se di errore. I l rea.ttivo di H ay1ies si con serva i nde.fin ita 111ente jn boccetta di vetro giallo e ch iusa con tappo sm erigliato. 3) I l re.attivo d~ Benediot si prepara nel segu ente n1odo : si sciolg·ono in circa 800 cc . di acqua distilla ta , gr. 200 d i carbonato d i sodio in cr ist alli ; gr. 200 di citrato d i sodio; g r . 125 di solfo ci anato di potassio. Se la soluzione n on è limpida si filtra. A parte si sciolg·ono gr. 18 di solfato di ram e crist allizza to in I 00 cc. di acqu.a distillata entr o un n1atra.ocio tarato da 1000 cc. A poco a poco , sem pre agi tando , si agg·iu11gono 800 cc. d ella soluzion e precedente , indi 5 cc. di soluzione di ~erro cianuro di p otassio al 5 % e si porta a 1000 cc. con a cqua distill.a ta. La solu zione si con erva a lung·o . A. l\.LESSANDRINI. 1

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di b ismut o , ana g . 100.

Un cu cch ia io prima dei tre pasti principali.

Nell'enuresi infantile. Ha111burger (Wi eri. Kliri. W'oohens., 1936, n. 1) raccomanda : E t r . di b el ladon11a cg . I • • rfint.. di Rh us arom a tica Ti'nt . a romatica . ana g . 10 S. 10 g·occe, la sera prim.a d i addo rm·en tar si. n.Iodificare la quant ità secondo l 'età ·e l 'i11dividualità del b·a mbino. 1

MEDICINA SCIENTIFICA La paralisi facciale periferica è dovuta a lesione ar teriosa dei vusa-nervorum. L 'e tiologia della p aralisi p eriferica del VII, co . . idetta a frigor e è sempre stata misteriosa . ~ certo ch e se il fre ddo .p ar e talora veran1ente ir1 cau sa, ne lla mag gioranza dei casi ciò non è s os tenibile . Il fatt o ch e s1)esso vi è degen erazione completa d el n ervo, d imostra ch e vi d·eve esser e una p rofonda a lt erazione n ella vitalità del nervo s tesso. Secondo Audib ert, Mattei· e Pagan elli (Press e Al éd ., 27 g iug no 1936) qu esta p erdita di' vitalità non p·u ò accader e ch e per un processo cir c olatoir io: ]a paralisi d el faccia le a frigore sar <> bbe aa.iz.sa.ta da u 11i a. lesione arteri1osa dei vasa-nervorum.; m en ingea m edia o stilo· mat oidea. Quando la p ar alisi ced e si sarebb e tra ttato di semplioe spasn10 . Le cau se di quest a alter azione dei vasa i1er, ·oru111 on o parecch ie : an zit utto l 'a rterioscler osi co11 o sen za iperten s io11e, jpoi' la sifilide, infìne l 'a lcool, la n1alaria, il tifo, la tub er colo i ·te ~a pos on o i)ort ar e a lterazioni d ei vasa ner' orun1. ""' i po treb be ammetter e anch e una par a lisi per e7n lJolia, ma i'l piccolo calibro e la sinuoi l à dei vasa n 8r vorum d e\'8 r ender la eccezion ale. li l'reddo potrebbe inter ve11 ir e come u11a c;i u ,a occa io11a le creando uno p a m o, o u110 q uili brio sim pat ico ch e agirebbero co1n e coadiuvanti sen1·p re su una p r eesi's t ente lesi on e <irlicola re. Le co11seguen ze d i queste teorie son o : bi og n a curar e una par ali .. i d el facciale com e si L. T ONELLI. c ura u11a 8111 i J)a re~i. 1

VARIA P ericoli degli abortivi. Negli Stati Uniti e in Germania si fa lar go u so di IJa ste abortive : int erfer in , pro\rocol , i11t erru ptin, e cc. , a base d i iodio , soda caustica , 7Jot assa cau st ica , oli essenzia li , ecc., in co1]J01·ati in sapo rte, gr assi , ecc. Questi pro•d ott i sono st ati ca usa d i n u m erose mor ti , l e qua li risultan o dovu te .a d ·embolie (d 'ar ia o d i grassi), a intossicazion e g·en erale e ad infezioni. Ricer r h e sp erimentali sono st ate eseguite a l r ig u ardo da d 'An1our e I\.iven : s u 44 topine gravide Ja « p asta d i Leun bach » ha provocato 6 1nort i, ch e r isultarono dovute ad infezioni enàoaddo1n jn ali di ffuse : la p a t a, in iettata con forza n e•l 1'utero , pervi'e n e , attraver so le tube, en tro la ca,·ità a ddominale e ' 'i tra cina d ei germi , cl1e a t1 ecch i cono in causa delle a lterazion i da essa st essa prodotte. POSTA AMMINISTRATIVA:

Modificazioni sulla fascetta di spedizione_:

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Dovendosi quanto '~'prima approntare il ~rifornimento ,,d elle fascette per la spedizione dei rfascicoli del " Policlinico ,, agli abb;nati, l'amministrat:ione prega coloro che desiderano ap .. portarvi correzioni, a ggiunte, ecc. di volerne dare sollecita co .. municazione . mediante cartolina postale affrancata con 30 centesimi, applicandovi possibilmente copia della fascetta con le varianti desiderate.

L'editore L. POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA


[ANNO

XLIII, NuM. ;32]

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SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> Un caso senza precedenti.

nial:e, e·sse11do decorso nlolto tempo dalla data

Il me dico condotto di un Comune, in seguito a incresciose e penose vicende, fu licenziato per motiw i di Sialiute, in base al parere di una Con1missione tecnica, .che era stata nominata dal Prefetto. Respinto il ricorso dalla G. P. A., si svoils e in Consiglio di Stato urt lung·o giudizio ·e furono pronunziate due sentenze interlocutorie. Ampia fu I.a istruttoria, essendo state esibite relazioni tecniche autorevoli, in contrasto col parere della Con11r.ission·e, e attestazioni conoernenti le condizioni dr salute e la esplicazione della attività professionale, dopo il licenzian1ento. 11 Consiglio di Stato, con la seconda sente11za interlocutoria, chiese il parere del Consiglio Superiore di Sanità, sembrando contrastanti le prove docum,e ntali. Il Consiglio, Superiore rispose cl1e era esatto il giudizio di guarigione, espresso dal direttore del :Nlanicomio; manifestamente errato il giudizio del] a Comm·i ssione t ecnica; certamente idoneo quel sa11itario a prestar servizio ·d i m e dico· con dotto, com e era confermato dall'attività successiva1nenle svolta; doverosa la reintegrazione. E da notare ch e la dichiarazione di idoneità si riferiva al tempo del licen.ziamento. La V ezione del Consiglio di Stato, con de cisione 14 luglio 1936 , n. 784, ha accettato !)iename11te il parere del Consiglio Superiore di Sanità e, quindi, ha annullato la deliberazione di licenziamento. Ciò significa che è '3 lata rico11osciuta la idoneità anche n el tempo in cui , l)er i'l i)r esupposto erroneo della inidor.eità dipe ndente da malattia, il Comune deli berò il licenziame11to . Il medico condotto era, dunque, riconosciuto sano an1eihe in.i quel tempo, ed era esclusa la infermità. La reint,e gr azi.one doveva ,essere p iena. Ma il Consiglio di Stato 11a fa Llo questo ragio11.an1ento : poichè, fra giudizi contrastanti, la realtà è stata ricoinosoiuta ora, in seguito al parere del Consiglio Superiore di anità e il Podestà, per considerazioni di prudenza, non avrebbe potuto regolarsi di'versan1ente, al licenziam ento illegittimo è sostituito il collocamento in aspettativa , per motivi di salute, dalla data della Of.ssazione del servizio sino a quello della l)Ubbli:cazione della sentenza! Circa 4 anni. L ' errore giuridico è evidente. Oltre tutto , c'è contraddizione intrin eca: si riconosce che il medico con,dotto non era infermo, ma , coim e egJj sosteneva, era idoneo a prestare servizio; si clichi.ara illegittimo il licenziamento e, tutta, ·ia , in sede giurisdizionale, annull.ata la deliberazione del Podestà , si crea una situazione <li aspettativa per i11oti vi di salute, che, i)rcSUJ."'ponc, aln1eno , quello stato di infer1nità che la decisione stessa ha negato. È chiaro ch e si è ' 'oluto attenuare la conseguenza pa.tri1n o-

del licenziamento a quella della decisione clcfi_nitiva. Ma il r-itardo non era dipeso dal i11edico condotto che, pure· attraYer o difficoltà, a11.che p.er l 'opposizione del Co,m une , aveva . conseguito pi·eno successo. Ripete la decisione ~J:l.e .s i tr~tta di una ris0Juzioi1 e di cc spec,ie » : 01ch1araz1one garbata e pruden te per a&sicu rare cl1e questa deviazio :1e, enza pre·cedenti, non avrà nemmeno susseguenti. Sembra che il gj u~ice voglia dire: non lo farò più. Perciò .a?~ramo segnalato il caso: per tranquillare, c1oe, tutti gli uomini di buon senso , escludendo la eventualità di r ecidive.

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(*) La p'esente rubrica è affidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI,

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Trasfer imento da una ad altra condotta. Il Podestà di An1elia trasfe1.,ì uno d ei m edici condotti ad altra circoscrizione cl1e frattan. ' to, era divenuta vacante. Ne d eTivò contestazione, perchè un interessato dedusse che al trasferimento si sareb,b e dovuto p rovvedere mediante co ncorso interno·• Generica~ente, le r eg·ole fissate dalla giurisprudenza si possono r1assum·ere così: ciascu. . . ' Ila c1r·co.scr1~1one e una enLità definita, p•er sè starite; 11 titolare non può essere trasferito be11za il suo consenso, da una ad altra circo~ scrizione; il trasferimento non è n emn1eno })Ossibile, .a richiesta dell'interessato, se non '"'ia previ~to dal capitolato o dal regolan1e11to locale; divenuta vacante una condotta, . si deve 1>rovYedere mediante cortcorso se all 'An1mini. ' straz1on e non sia attribuita la facoltà di trasferiTvi un medico condotto del Comune; ma questo ~otere discrezionale, a1 quale per,oiò non corrisponde un diritto del sanitario, deve esser e esercitato medi.ante concorso interno se più siano i .m~dici co,n dolli che possa110 aspi1-.1 !'e~ .;:il trasfer1me11 t10. Nel caso controverso, sopra indicato, il Poclestà, cha aveva potere discr ezionale, trasferl a sua scelta uno dei medici condotti· ma errò p~rchè avrebbe dovuto invitare tutti i n1edici condotti del Comune e poi, considerata la sil';lazi~ne . ~i . ciascuno , avrebbe dovuto preferire .11 p1u idoneo alle esigenze del servizio, consrderando anche le condizioni personali e di famiglia. La controversia è stata decisa dal Consiglio di Stato con sentenza 30 dicembre 1935, n. 1155 , ch·e ha annullato l'atto del Podestà, }Jierchè fu omesso il procedimento del concorso interno. A questo i)roposito è da avvertire ch e, nel caso ùi sdoppiamento di una condo1 ta , alla qt1aJe succedano due circoscrizioni, il provvedi111enlo del Podestà a1)1Jrovalo dalla G. P. A. , è definitivo e, quindi , contr o di e so, è am1nesso ricor so direttamente in ... ecle giurisdizionale (' ed. sentenza 1935, n. 1157). 1

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e3er cente in Cassazione, cons. Ieg. del nr,stro pe riodico.


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« IL POLICLINICO »

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI L'attività dell'Ufficio internazionale di igiene pub· blica. · Il ·Comilat o p ermanen t e dell 'Ufficio internaziort <.t le d 'ig ier1e pubblica si è riunilo in sessione straordinaria a Parigi, nelJ o scor so maggio, trat tando vari drgomen ti di notevole inter esse. Ne diamo un breve cenno. L 'Italia vi era r appresenta la da A. Lutrario e da A. Ilve11to ed ha contribt1ito ai lavori con due in1porta11li ino11ografie, una sugli a norma li psich ici e l 'altra sull 'an chilostomiasi. Febbre gialla. !\1alg rado accurate ricer ch e, essa risulta rara i11 1\.frica, dove però sono ·state osservale delle forme nervose, u11a delle quali con la s ir1to1natologia di poliomielite. DJ.l pu11to di vis la epidemiologico, presen la inlt'resse il fatto che in cerle regior1i <lell 'America d el Sucl si h a la così d etta febbre gialla tlella jt1ngla, ch e si contrae al d i fuori delle case, enza che vi si trovi l 'Aedes aeg)'(Jli, il che fa pensare ad u11 allro serba loio di Yi1 u s diverso d :i ll a specie u mana e ad allri m odi oi tra·smis io,n e. Sono state praticale 11umerosc vaccinazioni per mezzo di un sier o i1nmune:. è da rilevarsi l a fre. quenza con cui si ma11ifestano d elle re:lzioni n ervo e, per cui è sco11 igliabile l a vaccin nzio11e in Jnassa. VaiuoLo. Il Comitato continua a raccogliere i da Li per un g·iuclizio sul g·rado e la durat a clell 'i1nmunilà <lata dalla vaccinazione. Il Delegato degli Slali U11iti <lis ling·u e 3 tipi ài reazione da rivaccin azio11e : ] ) pustol a vaccinale, con diamet ro m assimo d el rossore infia1111natorio 8-14 g iorni dopo l 'inocula zjone; 2) reaz . ' accinoide, ~on cliarr1etro massin10 3-7 g'iorni dopo ; 3) reaz. t.l 'imrr1unit~, con diarnelro n1assimo 8-72 ore dopo. l.e rea zione vanno misurate dopo 2 , 4, 8 giorni . In ge11erale, si <leve rite11ere che la vaccinazione proYoca un 'immu11ità più forte contro il vaiuolo che contro il vaccino. Per u11a buona pro.tezio11e, sem bra cons ig li abile la rivaccinazione ogni 5-10 anni. Difterite. l1nporlru.1 li sono le relazioni ul d ecorso della malatlia nei vari paesi . Così nella Svezia, vi sono stati quattro rico.rsi epid emici , a d is tanza di 18-19 a11 ni ; la le talità è caduta dal 30 % prima della sierotera1)ia al 10 % dopo di essa ed è ora del 2 'J~; la sierot erapia 11on sembra p erò i] solo fa llore di diminuzione della gravità del I A. 1nalattia. L::\ Yaccinazione è s tata res a obbligatoria in Polo11i él ( Lu l li i bambini S·:>t to i 10 anni) ed in nomenia ( lu t li quelli cla 1 a 10 anni) . Si u sa in gf · 11erale l 'anatossina Ra1no11 i11 2-3 i11iezioni. La proporzio11e delle reazio11i di Schick negative è del 90-98 % in lto1ne11ia, del 93-94 % al Messico dopo sole 2 i11i ezioni (da 1 e 2 cn1c. ). Sono stati f:llli tentativi con la po1nala ai Lowenstein e con l 'uso di una sol a i11iezione di vaccino purificato, combinata con 3 in stiilazioni successive di analos ina nel na so.

I n Francia, si ha una media del 25 % di barnbi11i vaccinati (a Parigi del 40 ~lo ed in qualche compartimento fino ad 80 %). Si u·sano generalme11te 2 iniezioni (1 e 2 eme .), otte11e11do l a Scl1ick nega tiva nel 99 ~~ dei casi. Nel 2-4 % circa cl ei vaccinati, l 'immunità si at tenu a o scompare clopo il IV anno (vacci11azi oni fatte male ?) . P oliomielite. Si ha ora una certa confusione nc·lle s tatistich e perchè in alcuni paesi vi si inlroifucono a11ch e le for111e non para.l i liche, il che porla ad un aumento n el numero, ma ad una din1inuzione 11ella le ta lità. Malaria. Lo stl1dio fatt o nella Serbia porterebbe all 'i<lentificazione di un tipo balcanico di malar ia, ch e avrebb e dei car at t eri epidemiol ogici un po ' d ivers i dai co11sueti. Anchilostomiasi. ln Itali a, è una malattia esse11zinln1e11te rurale, generalmente beni g11a; nel 192.4, so110 sta.li di chiarati 1258 casi . Pure essenzinln1e11te rurale è agli Stati Uniti i11 cui , pure e-sse11do meno grave che 11n tempo, ha un effetto stillo stato di salute dei bambini. In U .R. S. S., vi so,n o dei distretti i11 cui si h a un 'infestazione d el 60-68 % deg·li i11digeni. Nelle I11d ie olandesi, s i arriva al 99 %. f. praticament e scomparsa nelle rr1iniere del Belgio, come rlellJ Gran Bretagna. l.argamente trattalo è stato il tema dell 'igie·ne r;ienta le, in riguardo a ll 'eòucazione d ei ])ambini ar retrati ecl anor1naU; varie nazion i , tra cui l 'Italia, han110 prese11 la lo d ei rapporti su tale argornenlo. Per la classificazione òei d eficienti , si adottano sempre delle prove sul tipo di quelle di Bi11et e Sin1011. Il deficit intellettuale non esclude la po·ssibili tà <li a Ltitudi.ni naturali in un campo parlicolare. Però per acqui stare le nozioni minime <li lettura , scrittura ecc. necessarie alla1 ita corrente è neces ario un quoziente di almeno 8085; con 70-85 si può· arrivare ad a vere alcune occupazioni che esigo110 un a certa sorveglia11za; con 55-70 si possono con1piere òegli atti abituali ; rul r1 jsotto di 55, l 'in d iv jduo deve essere tenuto sotto tu tela. La proporzio11e dei deficie11ti varia secondo i Paesi, tanto p iù che variano anche i criteri per il g iudizio. J.,c istituzioni jn favore di questi bamh i ni con·:3istono anzitutt o nello scovarli (a Roma csisto110 8 con sulta zjo11i esterne ed un centro di o~servazione) , ve11go110 in seg1rito le scuole specin li (ili ·cu i ne esistono 34 cl assi a Roma, e molte ir1 altro ci Llà d 'Italia). In tali scuole, più che drlle nozioni sco lustiche, è importante il darne cl i quelle ch e posso110 essere utili per la vita ·socia le ect è essenziale il ricercare l e cause della rleficie11za che J)Ossono talora essere riinosse. In generale, è bene non segt1ire i met odi consueti tl 'i 11segnamen to, ])er i quali . questi deficienti hanno una certa ripulsione. Da ciò la necessità ni ·5cuole speciali JJer g li in segnanti, ifj cui ne es is to110 <lue in Ilalia (a Roma ed a Milano). Particolare cura esigono poi i fan ciulli anormali e quelli delinquer1ti . Tn Itali a, g li asiliscuola so110 destinati a quelli eh<' -possono diven-


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SEZIONE

lai e dan11o::>i a sè ecl agli altri ed agli epilettici. ~·Io! to in teressa11 le sarebbe il seg·uire le varie con1u nicazioni sulle is tituzioni per la delinquen za mi11orale, fra cui però non vediamo riportate le 11uove disposizioni italiane in materia. Altre comunicazioni e rapporti sono ·stati fatti stille cure d entarie, la linfogra r1ulon1atosi inguinale ed altre 1nalattie infettive. A. FILIPPINI.

Cronaca del movimento professionale. Direttorio Nazionale del Sindacato Medico. TI 14 g iugno si è adunato il direttorio d el Sin-

d aca to i a l iona le Fascist a clei Medici , con l 'inlerve nto d el presidente d ella Confed er azione, on. Alessandro Pavolini. Il segr e Lario n atiio11a le on. ~·lorelli p or se parole <li saluto, di am111irazion e e di affetto a nome di lu l ti i inedic i ita lia11i all 'on. Pavolini, reduce dal1'A. O., d ecora lo di medaglia d 'arg·ento. L 'on. Pavolini disse p ar ole an11nirative p er il comporta.1nento d ei m edici i11 A. O. , devoti sempre ed ovunlfu e a l loro dover e. Fu vivarnente discu sso il proble1na d elle Mutue sa11ilarie . Prevalse com e sempre il conce lto d ell a libera scelta d el med·ico. Il direttorio fece vo li cl1e, co1ne p er l 'inclustria, anch e p er l 'agrirol lura ·si addiYen ga alla libera scelta, che è la ~al vag u ar<li a rl ella tlig nil à e dell 'inleresse m edico. f) i c utcnd o le m o d alità cli pag amento, prevalse il con re l lo ch e il m edi co d ebba aver e l a si<"Ltrezla di u11 a de ter m i n ata cifra ch e sar à st abililn cl ·accord o fra il Sindaca to tvled ico e le Mutue rirlle s i11go1e JJro,·i.11cie o i11 r aso cli dissen so d a l Si nclaca lo Nazion a le in accordo con la Fed er aziorte de lle l\1u luc. L 'impression e sicura è quest a, e lle ~ i s la cos tr u endo un accordo ·soddisfacente tra i inedj ci e la F eclera zion e clelle Mutue . Fu clj scu sso il proble1na d ella stampa medica e s i addive nn e al voto di una lenta ma sist ematica riduzione di g ior11ali cori rafforzamento d ei 1nigliori, JJerc h è n on acca da una diluizione t ale della sc ie11za lnc<lj ca da danneggiare fortem ent e la scien za st essa e gli studiosi italiani ed e le ri c h e so110 nles·s i 11ell 'impossibilità di seguire tut t a la le tter atura. (Abbiamo g ià d ato n o ti zia di unfl riu11io11e u1 leri or e, di direttori cl ei p eriodici) . Il direttorio d el Si11d aca to Nazional e stab ilì di ,·er sar e p er la fondazio11e dell 'Imper o e p er coacl i11 Yar e nell 'oper a di ricostruzione L. lU0.000 p er ce11lo b or se cli s tudio da distribuire a m edici ch e s i impegni n o di a11dare, se chiamati, in Africa Orien la le. (Ne abbia1no già clato n otizia). Le n1odalità di asseg11azione d elle borse saran 110 più t a rdi stabilite, ql1ando ci.oè sarà precisa1o, p er accordo inter corre11te fra il Minist ero d elle Corporazioni ed il Ministero delle Colonie, i1 prog r amma e l 'ep oca d ell 'in izio del corso ch e dovr à es·ser e bimestrale. Ad ogni modo sar à b en e ch e i segr et a ri d ei Sind aca ti Medici raccol gan o le d om a nde, le Yaglino e le trasm ettano in carta se1nplice al Sindaca to Nazionale Medico.

PRATlCA

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CONCORSI. P OSTI VACANTI. - RR. Pref elture. FOGGIA. - Concorsi p er titoli a due posti di medico-condotto presso i Comuni di: CANDELA, stip en<lio art11110 L. 9000, con 4 aumenti quadriennali del decimo; S. FEnDINANDO DI P u GLIA, stipen d io an11uo L. 9000, con 5 aumenti quadriennali del decimo. Scadenza 31 a gos to . S11lACUS4\.. - Concorso per clue posti di medicocondo tto : nel Comune di FnANCOFORTE, stipendio L. lQ.000 annue, con 4 a11men1i quadriennali del clecimo; uno nel Comune di SrRACUSA (frazione Priolo; , stipendio L. 10.000 annue, con 4 aumenti com e $Opra ; indennità di servizio attivo di L. 900. Scad enza 25 ottobre.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La com1nissio11e n ominata d al Consiglio Nazior1ale d elle Ricerche 1Jer l 'aggiudicazion e d ei Premi di laurea << Lepe lit » p er l 'anno a ccademico 1933-34 - composta dal prof. Agen or e Zeri, presidente ; prof. Guido Sotti, on. prof. Sabato Vi"aco e prof. Corrado To1nmasi Crudeli, m embri esa1minate le tesi presentale d ai 37 con correnti che avevano ottemperalo all e 11orme del bando di concorso, ha as seg n.ato qu]udici i)r erni da lire 1000 ai signori dottori (delle U11iver silà ir1dicate lra parc11 Lisi) : Ang elo Sairati (Torino) ; Giuseppe .Bu cco (Napoli); G]useppe Cafi. si (Firenze) ; Francesco Cedrangolo (Napoli); lva11 Giaccio (Messina); Ugo Ciulla (Palr.rmo); Carl o De Chiara (Roma) ; G uido E~errara Lelli (Torin o) ; Pie tro Foà (Milano); Salvatore Folen a (Pi sa) ; F ed erico Parini (Mila no) ; Fran cesco Schupfer (Firen zeì ; Ezio S ilvestroni (Pad ova) ; Carlo ,Spagaro (l)adova) ; Francesco Vacirca (l)nvia). Agli abbonati al '' PolJcl/a/co ,,

Avviso importante Mediante pagamento frazionato in 6 rate e precisamente con versamento di un primo acconto di L. 25 (da inviarsi con vaglia oppure mediante il Bollettino del nostro Conto Corrente Postale N. 1/5945, che fu espressamente incluso nel N. 26 di di questa Sezione Pratica) con impegno scritto sul vaglia o su detto Bollettino di versare puntualmente altre cinque successive rate mensili da 10 Lire ciascuna· a cominciare dal mese prossimo, si riceverà subito, in pacco postale franco di porto in Italia, la nuova interessante pubblicazion e :

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« 1L POL1CL1NICO n

[ANNO XLIII, NuM. 32}

NOTIZIE

DIVERSE

Il Convegno di medici a Montecatini.

(Parig i), J , Olmer (nl ars~gli a) , Urba.c h (Vier1na), Parhon (B~ c~rest) , l~a m1llon Fa]rley (Londra), Br u le (Par1g1), ~1 . V1llar et , L. Justin-Besançon, R .. Ca~hera e R. FauYerl (Parig i), Pier y e Milhaud (J.1011eJ, De ~railly (Bor~eaux) , Gallart-~lones (Barcellon a), Pr1bram (Berlino), P. Duval, Gatelier J. C. l:lou x, Goiffon (P arig i). ' Segre tar~o gen erale è il Dr. J. Aimard, bouleVt1rd des Capucin es 24, Paris. Ricorclia1110 ch e ques to Con g r esso sarà preceduto d.al Secondo Con g r esso Internazionale di Gastro-Enterologia, che avrà luogo a Parigi daI 13 al 15 settembre 1937, sotto la presidenza del j)r of. Pierre Duval . In questo Congresso saranno s t~di ate le due segu en t i questioni : 1) « La diagnos tica pre~oce del cancro gastrico n, sotto la presi(Ì(=> n za d ei proff. P. Duval e Gosset, di Parigi e d el prof, Konjetzny, di Berlino ; 2) cc L 'occlusi~ne acuta e cronica d el t enue »; i r elatori sono stati scelti in Ing hjlterra , i11 Belg io, in Spagna n egli St a ti Uniti, in Italia ed in Polonia, per trattare la seconda qi.iestio11e. Segr et ario gen er ale: Dr. Alban Girault, rue P jerre-Demours 29-bis, P ari s .

Al)biamo già d ato n o lizia preliminar e di quest o con,·eg110, al quale son o i11tervenuti m edici d a quas i Lu l t e le provincie d 'Ilalia, i clinici m edici di 1{01na, P ad oYa, Bari , P erug ia, i clinici chirurg i cl i F ire11ze, ~Ii1a110 , lloma e Pisa, i senatori Gjorda110 e Sanarelli e h a inviato una commossa ad flsiori.e il ven er ando sen atore l\ilo.r aglian o. Il prefe I lo di Pistoia, S. E. Lapera, ha aperto l 'imporla 11 le co11vegno dichiara11(lo ch e valor1 zzare MonLecu tini , sig·11ifica lavorare, i1on solo n el can1po ' ·scientifi co, ma a11che i1el campo nazion ale, per una più alta valorizzazion e d el prezioso p a lrimo11io ter111ale i ta li a110, oper a alt am ente p atriottica , sp ecie in ques l 'ora in cui l 'Italia r eca n el m on do una p arola di civiltà ed ha cr ea lo l 'Jmpero. Portat a la su a parola di saluto, ch e ha un signifi c31lo affe ltuoso, poich è an cl1 'egli è m edico, affer ma di esser e convinto ch e l 'op er a d ei sanitari è u11a delle più imporlanti nel campo social e. Au g ura tosi che le giornate m edich e si rinno vino d 'o ra i11 a\"a11ti an11ualmente, ,S . E. Lap er a, presi gli ordini dal Du ce, ha inau gurato il con vegn o, Dichiarazioni sui prodotti farmaceutici e medi· 11el nome di S. ~1. il Re e Imper at or e, provocando cinali. una g r andiosa dimostrazione a il 'indirizzo dei supre1n i r eggitori della Patria. Il l\1inistro dell 'Edu cazione Nazionale ha diraIl prof. Valenti cli Milano , 11r es idenle d ell 'As1r1ato ai lletlori di C11i,·er sità e altri Istituti ·susociazione Idrologica Italian a, dopo aver e commep eriori di s tudi o la seguente circolare in data 15 mora to il ·sen. Luig i Devoto lra la commossa atln agg·i o, n. 2530 : Le11 zion e d ei con venuti , sinteli can1ente afferma << In data 15 ger1naio u . s . ho disposto che i i 'import an za di quest o r aclt1no. professori clel1e F aco1 là d i m edicina e chirurgia Quindi il presidente d el co11 Yegn o prof. Cesar e del)bnn o rigorosam e11 le as Le11ersi da rila·sciare, F'rugoni, direttore d el]a Clinicn l\iledicai di Ro m a pe! . l 'i1.1ser zi_o n.e n ei g iorn JJli, dichiarazioni pube d e lle Terme di Mon tecatini, illustra le fin alità bl1c1tar1e r e1a t1ve a p rod o tti farmaceutici e medel Con g r esso, p r ospetta l 'in Ler esse scientifi co e dicinali. pra lico dei problemi in discu s ion e ed espon e il H Ho dovuto ora con st a lar e ch e t alune ai tali largo conlributo p ortat o d al centro di studi di d ichiarazioni, for se ril asciat e anteriormente ag li Mon lecatini , rliret to dal Ron doni , sia n el campo ordini da m e im p arli li, continuano ad esser e indPll e m alattie epatich e e il e1 r ir<tm h io. che in serite n ei g·iornali. quello delle affezioni gas tro-intes tinali . Le inda<e Occorre ch e i professori interessati vietino asg in i corrLp it1le sempre più dirn o·~ trano infatti la solutan1en te ogni ulterior e pubblicazione dei loro Jnr ga l)élrle ch e Ya fatta alle condizioni diet etiet t es tati a1l ch e se rilasciati prima del 15 gennaio. ~:he e alla disfun zione epatica, onde l a grande D ;altra parte, qu anto ho d e tto in p articolare per 1n1portan za d elle cure idrotermali , com e quelle i profe·s sori delle F acoltà di m edicina e chirurgia, ch e h a11no la inaggiore efficaci a n el m odificar e vale anch e per i professori di altre Facoltà. i comportamenti m et abolici ch e cr ean o lo stato « Vorrà p ertanto l a S. V. avvertire in tal senso di m alattia. Altra fin alità d el Con gr esso è da ini professori di codest a Univer sità. qu adrar si n elle direttive del Governo ch e vuole po ler1zia lo tutto ciò ch e è i talian o .e l 'Ita1ia com e « Le sarò grato se vorrà inviarmi un cenno di ~t.nzi??i te~mali! P?~siede ciò ch e vi è di ~eglio, as ... icurazion e in inerito n. d~ p1u va~10, d\ p1u com p~eto e di m eglio or gan 1zzato, 1cch è e d over e cli ogni m edico italiano Visite sanitarie agli spacci alimentari. conoscer e e val orizzar e il p atrimonio idrolog ico Dietro ai1alogo quesito proposto dalla Federadell a azione. zion e nazio11ale co111111ercianti dell 'alimentazione Dei l aYori del convegn o r iferirem o in altra paral Minist er o dell 'In Lerno, circa il rimborso d~ le del g iornale. con1p en si richiesti d agli uffici ali sanitruri di alt1ni Comun i , p er le vis ite effettuate ai sensi delCongresso internazionale dell'insi1fficienza epatica. r1'art . 272 del T . U. 27 luglio 1934, n. 1265, sulle A_v~à luogo durante l 'Esp osizion e Univer sale di l eggi sa11itarie, il suddetto Ministero ha disposto Par1g 1 e terrà le su e ass isi a Vich y, il 16-18 setche la n ot a )nterpretativa emanata il 6 maggio tembre 1937, so lto la pre~id en za del prof . Maurice scorso, non può avere crurattere retroattivo e perLoep er . t anto n essun rimborso può disporsi per le visite Co in prender à due sezioni : 1a di m edicina e bioeseguite anteriormente . l ~gia . 2a di t erapia m edica, chi r urg ica e idroloDopo guanto ha dichiar ato il Minist ero dell 'Ing ica. terno r esta quindi in teso ch e le visite ·s anitarie I rela1ori seg'!enti presenter ann o dei r apporti: e~ettuate dopo la circolar e d el 6 maggio 1936 K. G1ae s n er (Vienna), R . Debre 1 Gi1brin e Sem e- s in t endon o p ro1nosse n ell 'inter esse generale, e 1 ~,igne (Parig i), Binet (Parig i), Lem aire e Vara y d eYono esser e quindi d el tutto g r atuite.


[_i\.NNO

\.LIII ,

NUJ.\I.

32 ]

SEZI ONE PRATICA

Un po' dovunque. Jl Capo del Gover110 ha ricevuto il se11. Castel1.n 1i, e 11c 11a elog iat o altamente l 'opera svolta i11 A . U., la quale è s ta ta uno d ei coei licienti della villoria }Jer ch è ha preservato efiicamente la sal u le d e lle tru })pe e degli operai. Per i11vi lo <le1l 'Is litulo Coloniale Fascisla, che -s i i:> fa llo j)ro111o lore di un ciclo di conferenze colo11iali ulla radio , il sen. Castellani ha tenuto una r1.1clio-co11Ye rsazione, il 26 luglio, sul tema: « L 'orgtu1i z1.azio11e sa11ilaria i1ell 'A. O. ». Il se11. Ca ·lell a11i ha tenuto, il 31 luglio, una cu111'ere11za 11ell 'l liluto di Sanità Pubblica, sul teina << L 'imporlanza dell 'orga11izzazione sanitaria ir ella guerra d 'E liopia ». Erano prese11ti la Princ i11e~~a ~lari a <li Pie1non te, il Sottosegretario Bufidri11i, a ] lre ])er so11alità e molte r appresentanze dclJa ~ lan1pa es lera. 11 direttore dell 'Is ti lulo, prof. ~[arolla , p1 011 u11ziò un breYe discorso in l rodutti' 0. Dalla conferenza ri'sulta che i militari 1norti cli inalatlia dall 'inizio alla fine d ella gu erra sono s tati ~o ll a11 t o 599, di cui 22 ufficiali e 577 uomini cli truJ>pa. L 'ora lore esaltò l a J)reviggenza del Capo del (io\ er110.

U11a 1Jan diera offerta dalla città di Ravenna alla 111e111oria ù el medico esploratore ra,ennate Pellegrj110 1\1a tleu cri, ch e fu un pio11ier e nell 'A. O., è s tata issala ~ul forle cc Dux n di Debra Marcos. L ' Un i' er sità cli Padova ha chiu so l 'a ttività dell 'a11110 accad en1ico con una cerimonia in m emo1 ia della Ca11ticia i\er a Ruggero Cin1berle, stu<len le in 111 P<lic ina, Yolont ario, caduto in A. O. ·ei gior ui 19-22 ottobre avr à luogo a Parig i il l'-011gre::-~o a11 nua le della Società francese d 'ig iene i1ubblica e ingegneria sanitaria. Pre·sidente del Co11gr<1s~o sarà quest 'anno il prof. Leclainche, 'ice-1)1 esid r~n le il prof. Rochaix, segr e tario gene1 rtl e i l d o l l. Duja rric de la Rivièr e. IJ Co n gresso, ch e si svolgerà n el grande anfi1ea l ro drll 'Is tiluto Past eur, avrà in prog ramma argorr1e11li ò 'indole esclusivan1ente inedico-vet erin aria (zoonosi). ~'fal g rad o si tratti di Congres·so nazion ale francese, il prof. G. P en so è stalo ufficialmente invi la lo a pUirleciparvi ed a riferire sul t ema cc La n1aladie des frui liers » (meningotifo eruttivo). IJ Sindaca lo fran cese della stampa d idattica organizza un con gresso internazionale (2° della serie ) a Parigi , d al 16 al 20 luglio 1937, durante J 'Es11osizione. RiYol ger~i al sig . E. l\1eslet (présideu t du Syndicat de l a Presse d e l 'Enseig nement, a Ye11ue Bosquet 26, P aris 1e). Nella R . Clinica oto-rino-larin gologica di Bologna si è tenuto un convegno di sp ecialisti delJ '.Alta Italia in t ale ramo della medicina. Il prof. Cnlice ti, presiden le della Società Italiana di 0.-R .L., rilevò l 'u Lilità d i questi raduni teorico-pratici e preconizzò d 'ir1tensificarli. Il convegno discu sse il Lema: « Interventi sul condotto n elle ot omasloiditi cr oniche ». Seg uì una seduta operatoria. La d elegazion e ufficiale italian a al 9° Congresso odontologico internazionale di Vienna è st at a così co111pos ta: 011 . prof. Perna (Roma) presicte11te, proff. F asoli (Mila110), Giorelli (Torino) e P alaz1i (l)avia), oclon t oiatri Goia (Torino) e Guerini (Napoli) .

1473

La. Societ à fisiologica t edesca si aduner à dal 31 élgosto al 2 settembr e in Giessen e Bad Nauheim, sotto l a presidenza ciel prof. Bi.irker. Physiologisch es Institut, Giesse11 , Ger m ania. La Società tedesca J)er la lo l ta co11 lro il reumatismo si adunerà a ùresda dal 20 al 23 ettembre. Per inforr11azioni riYolgersi al Dr. Krone, Bad Soode11-Allen<lorf, Germa11iéi. Il ~Iinistro J ell 'I11lerno del Reich , dotl. Frick, ha inaugurato il 29 luglio , n ell a sed e provvisoria del lleichstag, il Congresso i.n tern azionale dei m edici sportivi, al quale son.o in lervenuti i delegati di 35 Nazioni, tra cui u11a forte rappresenta11za ilaliana. Il presidente del congresso , prof~ Latarjet di Lione, ha tracciato un ampio quadro dell 'attività de11 'associazion e i11ternazio11 ale, dopo di che il Convegno ha iniziat o i su oi lavori. La « Deulsche ~Iediz. Wocb. » e la « Mi.inch. Mediz. Woch. » ha11110 dedicato ciascuna un nurrLero speciale alla 111edicina dello sport in occasione delle gare olimpioniche d el 1936. ,Si tratta di due magnifich e puLblicazioni , nel g rande formato dei due perioùici ; sviluppano rispe ttivament e 76 e 54 pagine; so110 ri cche di contributi originali e copiosa111er1te illu s trati. Un g ruppo di m edici americani , dopo aver visitato le magg·iori città settentrionali e l e loro opere ospedalier e e di assisten za soci ale, sono ·stati a Roma, accompag n a ti dal cìott. Gasto11e Gart11cci. Il soggiorno nella Capitale ha ò a1o loro modo di compiere . visite ai complessi sa 11J toriali ed all 'attrezzatura clinica e scientifica d ella Capitale. E·ssi si sono recati anche nell 'Agro Pontino ad ammirare l 'oper a di bonifica compiu t a dal Regime fasci st a. Con decr eto del Ministro dell 'Interno l 'Università per gli Studi cc Benilo ì'VIussolini » di Bari è at1torizzata ad istituire t1n a Scuola-convitto prof,\~sionale p er infer1niere, c11i è riconosciuta la capacità di compiere tutti i n egozi g iuridici necessari per il ragg·iungi111ento dei propri fini e di s tare in g iudizio per l e az·io11i cl1e n e con eguono. ·L a gestion e st atale d elle Regie Ter1ne di Salsomag giore h a; istituilo colonie termali fa·sci ste per bambini inviati dalle Opere assiste11ziali in seguito a visita d ell 'ufficiale sanitario. Tali colonie vengono ospitate presso g li istitu li di beneficenza locali ed assistite co11 visite quotidiane da medici specialis ti , po·st e sotto la sorveglianza del Fascio femminile locale e amm esse alle cure gratuite presso appositi r eparti delle Terme St at oli . I turni comportan o circa trecento bambini. Il dott. Luigi Costa, m orto di r ecente a Buenos Aires, h a l asciato 300.000 p esos per l a costruzione <li due sale nell 'Is lituto di medicina speriment ale p er lo studio e il trattamento d el cancr o, direlto dal prof. A. H. Roffo . La famig lia d el Costa aveva già donato, allo st esso Istituto, un padigJi on ~ e l a cappella. Il Collegio l\1edico del Ben gala , a Calcutta, ha solennizzato il suo centenario. Cominciò con 50 s1udenti ; ora n e conta 7.54. La Società ricevuto dal ma di 6000 incoraggiare

d 'oto-neuro-oft almologia di Parig i h a dott. A. Ch auvin , farmaci·sta, la somfranchi per un premio d estinato ad gli stuciì di oto-n euro-oftalmolog ia .


1474

(( IL POLICLIN ICO

Al san a t orio (( Cervello » di Palermo, diretto d al p1 of. Vincenzo Fici , si è svolta il 21 g iug n o una fP.s ta d 'arte e pa trio ttis1no in onor e d el prof . Luig i Man fr edi , preside nle della ·Pia Op er a con t r o la tuber colosi ; è s la ta promossa dal m edico provinciale cl ott. E11 rico Cal amid a offerta d ai ricover at i, un g ruppo d ei quali h a r appresen lato la commerlia, di Giaco m o Ar111 ò : « Berch et ».

e

Nell 'aula n1ag1ta d ell 'Aten eo ge11ovese, i11 occas jon e d el ritiro d all 'inseg namento d el prof. Giuseppe Tusini , ·si è svolta una solenne cerimonia in 01tore d ell 'illu stre clinico chirurgo. Furono pronunzia li commoventi discorsi ed al fest eggiat o ve r111e offerta una targ a cl 'argento col suo bu st o in b assorilievo. Son o a11da ti a r iposo col 1° luglio due illus lrazioni d ell 'Un iver sità di Bud ap est: il clinico m edico A. Kor an yi , p ionier e d egli esami d ella funzior1e r en ale, e il clinico oculist a E. Gr osz, presid ti11t e della Soci et à internaz. di oft almologia, prom ot o.re d ell 'in'Segna1nento med ico di perfeziona1nent o in Ungh eria .

..

Il prof. Gae tan o F1chera è stato commem or ato all 'Accad emia Pugliese (li Scien ze d al prof. Giuseppe San g ior g i.

f., 'ex-deputato ron1eno Mich el e 'f elescu è s lato u rcjso in un osp ed ale - ove egli giaceva a letto, in attesa cli Uil 'oper azione - d a un g ruppo di otto studen t i , entrati cli viva forza e ch e sca1ricarono Stl di lui vari colpì di rivoltella. La m oglie d el d ott. Oscar Compagn oni di Mila n o è s ta t a aggredita, con una scure, d a un ex ii1fer1n ier e, il q u ale a ttribuiva al m edico il suo licenziamen to da una Casa cli salute. U11 m a rinaio ingl ese t1bbri aco è pen etrat o n ell 'l 8t i tu lo microbiologico di Alessandria d 'Egi lto e vi h a ro tto alcune fiale conten enti vib rio11i d el colera. L a n o ti zia h a d est a to grande panico n ella pop olazion e. Le autorità h anno fatto m e tter e sott o os-ser vazio11e alcune p er son e arlde lte al l ab or at orio, n el timor e ch e p ot esser o esser si contagiat e. Si è prOS])ett a ta l 'eventualità d ella vaccinazione i11 m assa d ella p op olazion e.

»

[ANNO

x ·L III, NuM. 32]

La città di ìVIedford ospita va due cc sorelle siamesi »; una di esse è venula a morte; il tentativo di separare il cadaver e d alla sopravvissuta, si presentava difi icilissimo; prima che i chirurghi venissero a una d ecis ione circa l 'opportunità e le rr1od ali tà d ell 'in tcrYe n lo, l 'a1tra sorella moriva : ella è rima(sta più di 24 ore legata al cadavere. Il caso ha d est a lo gen er ale inter essamento negli Stati Uniti. Si è spenta a Catania certa Francesco Bucca, nata il 16 a.gosto 1828, cioè pro·ssima a compiere 108 a11ni.

Il J)rof. LORENZO 13onELLI, ir1caricato di proped eutica m edica all 'Università di Torino, è rimas to vittima di una disgrazia alpini stica a, Rocca Sari, presso Balme . Contava 55 anni ed era apprezzatissimo come clinico e co1n e studio·s-0. Si è ·spento a P a rn1a, in e là di 82 a1nni, il prof. AJ\1"BROG10 FERRARI , en1e rito di clinica e patologia chirurg ica in quell 'Ate11eo . Fu un distinto ed apprezzat o insegnan le. Si è spento il prof. ARCANGELO lLVENTo, che h a coperto a,. lungo la carica di vice-direttore gener ole d ella Sanità Pubblica e ultirnamente è stato addetto ai servizi sanitari presso il Ministero delle Colonie. Dell 'insig n e sturl ioso diremo in un prossimo numero.

L' A T TU A LIT À

M E DI C A

Somma rio del N. 6 (giugno 1936). Orientamenti : E . CovA: Amest esia e a n algesia in oste· tricia. - Dissertazioni. - Note ri terapia. - Note di fisiologia. - Tecnica ospedaliera. - varia. - I li· bri. - Annotazioni. - Rilievi professionali. - Le pa. gine senza medicina. - Quesiti. - Echi. - Postille. Miscellanea. Abbonamento annuo: I t alia L. 1 5; Estero L. 2 5. Un numero separato : I t alia L. 1 , 5 O; Estero L. 2,50. Rivolgersi all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, R.OMA (106)

Indice alfabetico per materie. ,\ bor li vi : peri col i . . . . . . . . . . . Pag. 1466 Arido u r ico : eli111in az. p er via gas lrica » 1452 Anem ia ipocr o111ica con sindrom e di )) Plu1nmer -' ' in·son . . . . . . . . . . . 1463 .i.\.r licolazio11i : d i ... tor sioni e flogo i traun1a licl1e; inelodo Lérich e . . . . . . . » 1442 JSi bliografia. . . . . . . . . . . . . . . . 1461, 1462 Cinnogene: b romuro di - ; ricer ch e fi)) siopa lologich e . . . . . . . . . . . . . 1435 )) Cir ros i alr ofica del fegato: g u arihilit à . 1465 Cron aca del m .oviniento pl'Of essionale .

Dinbete r en al e e u e r el azioni bete melli lo . . . . . . . . En1opn eu mot orace spon tan eo 1~n1orrag j e meni ngee: aspetto legale . . . . . . . . . . . . Enuresi infa ntile: p r escrizion e Fre11icecton1ia: valore . . . . .

col dia. . . . . . . . . . m edico. . . . . . . . . . .

))

1471

Pag . 1451 Glicemia e g licosuria : rap porti . . . . )) 1466 . Laborat orio : r eattivi vari . . . . . )) 1456 . . Luce : incidenti provoca li d alla )) 1463 l\1edicina : com u nicazio11i Yari e . .. ~1eclici :

petizion e ai sig n ori - in n om e dei malati . . . . . . . . . . . . . . . AJeilico con dof lo: lice1tzi am enlo senza precèden t i . . . . . . . . . . . · . · · l'. l edico cond•ot lo : t r asfer i m ento . . . .

Par alisi faccia.le periferica : st1bstrato an at omico . . . . . . . . . . . . . . . Ser vizi ig i enico-san,il a ri . . . . . . . . .

)) ))

))

1452 1445 1455

)) 1466 )) 1455

Si ntomi addo1ninali di a ffezio11i torac j ch e . . . . . . . . . . . . . . . · · 1'etania in cor so di n efrjt e . . . . . . . 'l'ra·sfusione di san g u e: lra miss ion e di malaria e febbr e ricorrente ... Ulcer a gastrica: p r escrizioni . . . . . .

))

1458

)) 1467 ') 1467 )) 1466 )) 1468 )) 1454 )) 1465 )) 1465 )) 1466

Diritti di proprietà riservata. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati n el Policlinico se non sn seguito ad aut..,nzz;azione scritta dalla f'eàazione.

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vietata la pubblicatione di sunti di essi senza citarne la fonte .

C. i.·Ru coN1, Red . capo .

,\ . POZZI'

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani Cli M. Courrier .

resp.


ANNO XLIII

R~ma,

17 Agosto 1936 - XIV

Num. 33

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIONE REDATTORE CAPO:

PROF.

F>RATICA

-

CESARE· FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI : 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Sinaoli: Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLJ!J DUB ~EZIONI (prat ica e medica) . (1-a) ALLA &OLA SEZIONB MEDICA {mensile) . L. 50 L. 60 (3) ALLE DUE SEZIONI (ipratica e chirurgica) (1-b) ALLA SOLA SEZ\ONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 L. 60 (f) ALLE TRB SEZIO~I (pratica, medica e chirur.).

Un numero separato della

SEZIONE MEDICA

o della

CHIRURGICA

L. 6 ; della

PaATICA

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Estero L. 150 L. 150 L. 18>

L. 3,50

SOMMARIO. Note e contributi : F. Giugni e G. Tassi: I disturbi

furnzionali del fegato nelle regioni tropicali. (Fegato tropicale; congestione o iperemia epatica; epatite dei tropici). Osservazioni cliniche : A . .Sega: Sindrome di Banti da epato-spleno-megalia sifilitica. $.plenectomia. Prob!emi culturali : A . Filippini: Per la valorizzazione dell'ingegno italiano: Il Oonsiglio Nazionale delle Ricerche. Sunti e rassegne: ORGANI DIGERENTI: A. c. Guilla ume: Modificazioni del tono e della m otilità gastrica in certi stati nervosi simpatici. I. Iaco.b ovici : La chiusura del moncone duodenale nella gastrectomia. - Ebner . Il metodo dello &va,ginamento secondario nelle resezioni del retto. - Pototschnig : Sulla res ezione escludente secondo Finsterer. - S ISTEMA SCH.& LP.TR1CO : D. Patoir e Bédrine: L'osteomielite diffusa invadente delle ossa del cranio. - Sidler : L'osteocondrite dissecante dei sesamoidi d el primo metatarso. Miihlfelder : La tuibercolosi isolata della cartilagine coetale. - MISCELLANEA : S. S. Verme! : Il riflesso temporale. - P. Merklen, R. Waitz e J. Warter: Noduli sottocutanei nei malati di reUJillat.ismo cronico. H. Lehmann : Formula ematica e velocità di sedimentazione delle emazie da · intossicazione porfirinica. L. Cott: Ulteriori ricerche in vivo sull'influenza della vitamina C sulla coagulazione del sangue.

NOTE E C1sPEDALE

CONTRIBUTI

COLONIALE cc REGINA ELENA

» - AsMARA

I disturbi funzionali del fegato nelle regioni tropicali. (Fegato tropicale. Congestione o iperemia epatica. Epatite dei tropici)

Prof. FRANCESCO G1uGNJ Prirnario Medico.

Dr. GOFFREDO T ASSI Capo Sez. I Rep. l\iled.

La frequenza con cui si riscontrano alterazioni del fegato in individui stabilitis·i in alcune zone dell'altipiano eritreo, e I 'influenza che tali alterazioni esercitano sul loro stato generale, m·eritano una attenta considerazione e richiedono, uno studio accurato dal punto di vista fisio-patologico . Già il Castellani, fin dal 1910, nel suo 'frattale di Medicina TropicaJe, aveva dedicato u11 capitolo al cc fegato tropicale », riassumendone

Divagazioni : G. Dragotti: L' evoluzione della sessualità e gli stati intersessuali.

Notizia bibliografica. - Cenni bibliogra•fici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChi:rurgica Veneziana. - R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. - Sezione Laziale della Società Italiana di Gastro-Enterologia. · Appunti per il medico pratico : DIAGNOS'J'ICA: Il dra.mma epigastrico nelle pleuro-polmoniti acu te. - CASISTICA E TFJRAPIA : t)rticaria guarita in seguito a d appendicectomia. - La scrubbia nelle classi sociali benestam.ti. - Nell'iperidrosi ascellare. - Nel .p rurito vulvare. La glicerina borica. - IGIENE : Im.rnunizzazione con· tro la difterite con una sola iniezione di anatossina precipitata. - MEDICINA LEGALE : Provocazione arti!iciale degJi accessi epilettici. - TECNICA : La p1·atica della trasfusione di sangue. - MEDICINA SCIENTIFICA: Ormoni est1·ogeni e sarcoma d ei topi. - V ARIA. N611a vita professionale : Per la disci,plina d ella stampa medica. - Cronaca del movimento professionale. Servizi ig·enico-sanitari. - Con.corsi. - Nomine, pro moz.ioni ed onorificenze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

brevi tratti la sintomatologia, delineando le cause e tracciandone la terapia. Ma sotto un altro .aspetto tali alterazioni epatiche ac·quistano particolare importanza, ed è per il riflesso che esercitano sull'andamento e sulla fisonomia clinica di alcune malattie con1uni; anzi è attraverso l'osservazione di queste elle noi sovente scopriamo le turbate funzioni di quest'organo . Quando la no tra attenzione è stata portata a tale argomento fummo sorpresi della frequenza co·n cui tali alterazioni si' rinvengono specie in individui da poco giunti in colonia, e mentre uno di noi (Tassi) può testi1noniare la relativa rarità del loro riscontro negli anni antecedenti , è indubitato che il vasto movimento di uon1ini e il particolare cornplesso di circostanze do,rutn alla pre1)arazìone e alla rapida attuazione della 11ostra in1presa africana ne 11a delcr111inél1 o l'altuale frequer1za. i1L


147~

« JL POLICLINI CO );

Riteniamo quindi opportuno riportare il frutto delle n ostre osservazioni ch e si sono inspirate ai seguenti punti: 1) In qu ali so ggetti si verifi can o pTeferibiln1ent e tali disturbi d·elle fun zioni epatich e, e quali sono le cau se ch e li determinan o P 2) Attr averso quale sintomatologia si rivelan o all a n ostra osser vazione? 3) Quali rapporti assumon o·, -e quali influ enze esercitano sulle diverse mala ttie intercorrenti P J)i tali quesiti è particolarmen te l 'ultimo che merita con sider,azion e pecie da i)arte dei giovani sa11 i ta ri cJ1e si accingon o all 'esercizio in colonia, per l 'imp·ronta di gravità ch e assurr10 n o m alattie anch e lievi , per la speciale fi son omia clinica e per i postumi gravi e protratti c he ad esse su sseguon o qu ando vi si associa il turbam ento di quest'organ o ch e ha m olteplici ed importanti fun zion i, legat e a quelle di: altri organi e al n1etabolism o generale d ei tessut i. 1

* ** Gli individui più fr equen ten1,ente col,p·i ti sono ser1za dubbio i dispeptici abituali, quelli ch e da tem po ed a peri odi soffrivan o di turbe gastro-intestinali , a tipo di ipercloridria, con atonia ed ectasia gastrica, talora con stitich ezza alternata a diarrea, soggetti spesso a congestioni emo·r roidarie. ~i tratta_ talvoJta di .. i11dividui g iovani , n-ta più d i frequente sui 40-50 a nni , buoni m an giat ori e strenui b evit0ri , ch e har1 no un passat o più o nlen o lun go di queste I urbe gastrO··Ìnte t inali. Vi son o p erò altr i sogget ti in cui tali precedenti n on csis Lon o affatto ; i11a an ch e per questi le cau se determin anti la con gestion e epatica furon o di due ordini : a) gli abu si n ei cib·i e n elle b evande, o com unque i disordin i a lime11tari al loro arrivo in colonia; b) 1'effetto del clima di altitudine in ques te reg·ioni tropicali , ch e su tali soggetti esplica una .p,a rticolar e azione . È raro osservare questi distur b·i n el bassopiano dove il clin1a caldis in10 provoca abbondante sudorazio11e; e· comunque i casi di nostra osservazio11e eran o residenti in Asm ara o prove11ivan o, da zon e degli alLip·iani , raram ente dal ba sopiano o da n1edie alti tudini . Si trattava n ella g rande n1aggior anza di individui arrivati da uno o d ue n1esi in colonia, ch e riferivano com e l 'aria asciutta dell 'alLipian o con la seccl1ezza dell e fau ci e il sen so di arsura daYa loro un impell ente bisogno di ber e, ed eran o perc.iò portati .a b ere acqua , sp esso con1mista a vin o, ad un vino ch e p er la sua

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XLIII, Nu M. 331

conservazion e in questi climi è portato ad alto gr.a do aìcoolico; e spesso a bere birra in gra11 qu antità e talvolta an ch e liquori. È da notare an ch e il gra11de uso di acque minerali , di diversa composizione , b evute incons)der aLam ente ·e sen za speciali indicazioni. D 'altro lato il vitto aveva co·n tribuito a provocare in loro le prime turbe digestive , e non per la ·quantità ma per la qualità, esstndo costituito frequentem ente da an tipasti conserva ti in scatola, da carne non sempre fresca e spesso dura, condita con drogh e ed essenze proprie alla cucina dei m olti cuochi n egri, e sopratutto dalla scarsità di v.erdure e di frutta fresch e. Si deve ricercare in questa alimentazione forzatam ente seguita da qualch e Reparto di truppe in alcuni momenti del ra pido e fortunat o p eriodo dell e ostilità, la frequen za di congestioni emorroidarie, di coliti e appendiciti verificatesi fra i militari di questi Reparti. Ciò ch e è di' singolare rilievo è il fatto che r11olti di questi individui, abitua li sofferenti di nl-eteorism o e acidità gastrica , rilevano co11 g1. adita sorpresa ch e nonostante tale impropria alimentazion e l 'iperacidità è scon-i.p ar sa. Ed è ref-l lmente così , almeno nel periodo iniziale; e la causa sta n ell 'influen za ch e il clim a di altitudine esercita sulle diverse secrezioni organich e, m odificandon e I.a quan tità, forse la qualità, e turbandone il ritmo . _ _ l\fentre a ppare n ecessario ch e accurate ricerch e di fi siologia precisino l 'entità e le cause di tali alterazioni secretorie interessanti diversi organ i, l 'osservazione clinica può segr1alare alcur1i da1i, in parte già noti con1e dovuti all 'influenza dell 'altitudin e, quali l 'acoelerame11to del respiro , della freque-nza dei battiti cardiaci , ecc., e in parte di incerta interpretazione, i11 ravporto all 'altitudine di quest e zon·e tropicali e dipendenti da un complesso di cause quali lo speciale regime d ei venti , delle p iog ge, lo stato· ig rometrico dell 'aria, l 'elettricità atmosferi ca, la bassa pr essione barometrica , ecc. !Basti accennare ch e prin1a della stagione dell e pio.g ge , n el p·e riodo di bassissima umid·ità relali, a che ad Asmara p·u ò scender e a 18'-20° gr.a di , con consegu ente secch ezza dell 'aria , si ha una diminuzion e n elle secrezioni della saliva e del su cco gastrico, rilevata dalla aridità delle fau ci' e dalla cennata scomp·ar sa della iperacidità gastrica n ei for ti man giatori ch e n on h arno più bisogn o di r icorrere al bicarbon ato. Ch e an ch e a ltre secr ezioni presentino irregolarità rli ritmo e di q uan tità, ad esem pio la secrezione della bile, risulta da indagini radiologich e in cor so n el n ostro ospeda1e, ch e cl irr1ostrano com e in questi soggetti la cistifell ea non si inietti ch e scarsam en te o assai tardiva1

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{ANNO XLIII, Nu~1. 33] n~ente

dopo la inLroduzi one e·n dovenosa di tetraiodofenoftale·i na (prova del Grah.am). È interessante an·c he un altro rilievo, la dirr1i11uzione notevole della quantità di orina en1essa nelle 24 ore, diminuzione ch e è più spiccata durante la notte, a contrasto della abbondante ingestione di liquidi, m entre d 'altro lato è scarsissima l 'eliminazione del sudore attraverso la pelle arida e asciutta. Anrl1e il comportan1ento, della pressione artc~rio sa n1erita uno studio accurato, avendosi sbalzi J.lotevoli in rapporto a certe ore del gior110 e ir1 specie al periodo digestivo.

Nell 'at.tesa

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SEZIONE PRATICA

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ch e su tali fenomeni vengano C'spletate le opportune indagini d ' ordine fi siolog·ico a noi intr.resga rip-0rt.are la sinton1atologia clinica offerta da questi soggetti. <~ om e abbiamo accennato è attraverso una accidentale malattia i11tercorrente ·e.b e di solito si ha riscon tro di tale quadro sintomatologico , n1a taluni, indipendentemente a questa circostanza , racconta110 cl1e n·e l primo m ese, 01 n ei primi rr1esi di loro perman enza in colonia si sono ~.en titi abbastanza ben e., o tutt'al più hanno a' ve1ti'to i soliti disturbi di acclimatazio·n e consiste11 ti in lieve a r11basci.a respiratoria da sforzo. È n el 2°-3° n1ese ch e la sintomatologia si deJi11ea, le11tamente e subdolam ente, specie se ill coincidenza con la stagione secca ch e precede le l)iogge periodich e degli altipiani. Gli individ ui s 'accorgo110 di essere diminuiti di peso, talvolta di diversi chilogram1r1i , nonostante cl1e l 'appetito sia in essi conservato e continui generosa l 'alimentazione, ·e soipratutto sono impall irliti, e sul pallore della cute c'è talvolta un a lieve tinta subitteric.a rilevabile alle sclere. Accusano stanch ezza , jndolenza e svogliatE zza, e sovratutto sono dei malinconici ch e llanno fortem ente r isvegliata la nostalgia della Pa tria lontana. Moralmente d·epressi, insonni al la nott.e, facili .alla commozione, divenuti sessualmente frigidi', accu sano in genere un senso di stordim ento e talora vanno soggetti a deliqt1i . Hanno tal,rolta sensazioin e gravativa al costato di destra , con irradiazioni dolorose alla spalla dello stesso lato. Tale complesso di disturbi richiama l 'att enzione sull 'apparato digerente, e in qual. ch e caso su quello respiratorio e circolatorio. L 'appetito di solito è conservato , ma con la sensazione di aridità delle fau ci essi prese11tan o una patina biancastra che ricopre uniformem ente la lingua; l 'alito· è pesante, e la di·gestione gastri,cia, pur n ella scomparsa dell a iperacidità, si compie stentatamente, con senso di peso e di arresto della dige·s tione, speci·e n·ella

n otte a 5-6 o.r e di di tanza dal pasto serale. A carico delle funzioni dell .alvo esiste generalrr1ente modica <l1arrea, con 2-3 scariche quotidiane, ch e seguor10 talvolta a b•reve distanza il pasto; e la caratteristica delle f.eci è di essere poltacee e inten samente color.ate da pigme11to biliare. Gli esami di queste feci mostran o presenza di abbondanti residui alimentari non digeriti, jn gen orale una esaltazione della flora b Gtterica intestinale, m.a non presenza di amebe n·è delle loro cisti. La colorazione int en sa delle feci scom.p are talvolta do·p·o perio di più o i11e110 lunghi , specie in seguito a regolarizzazione della dieta , per ritornare poi' a poussée, col riacutizzar si de·i sintomi. Generalrnente questi soggetti prese11tano sonnol·en za subito dopo i pasti, a cui segu e talvo•l ta un ri·sve·g lio ir11provviso con forte concitazione cardiaca dopo il pasto di m ezzogiorno , ed una insonnia ribelle a notte tarda e nelle prime ore del n1attino. Riteni.amo interessante riportar e alcun e co·n s ta~azioni da n oi fatte in taluno di questi indiYidui , sp·eci·e in età di ±0-50 a nni , relative al comportan1ento degli apparati respiratorio e circolatorio. Dopo Ja profonda sonnolenza ch e segue in essi al pasto serale si ha un abituale ri~vegli'o· n elle primissime ore del mattino , e allora l 'insonni a conti11ua ribelle a qualsiasi medican1ento fino al levar del so]e, in coincidenza e forse in r apporto al 1nassimo grado di secch e·zza dell 'aria ch e; si ha in quelle ore sugli altipiani , e fors'anch e a d altri fenomeni non b en noti, relati vi alla elettricità atmosferica . Durante tali ore mattutin e la re pir.azion c in questi soggetti si accelera e diventa ansiosa e difficile, assumendo talvolta il ritn10 d el respiro di Ch eyne -Sto·lces. Nell 'atto di assopirsi essi h anno cori improvviso sussulto il bisogno di co111piere delle ampie inspirazio11i cl1e van no gradatamente attenuandosi, per riprendere poi vivamente a un nuovo . . ussulto. ( :J1e tale fenon1en o sia in dipendenza ad u11 alterato ra11porto tra la funzion e cardiaca e quella respiratoria lo prova il fatto ch e esso ce:5sn se l 'individuo si alza dal letto , o scon111are dietro l.a so mministrazi'one di eccitanti quali il ca ffè e il tè, ch e in tal caso con ai)parcnte azione paradossa provocano p 1iù faciln1ente il sonno: si accentua in, 1ece coi sonniferi o coi sedati'vi tJUali la passiflora, i bromuri o la cam on1illa . Più inter essante è la constatazione, ch e conft;)rn1a la loro orig i'11e da influen ze cli n1.ateriche. come al mattino al levar del sole tali di turbi cessino completam ente, e può all ora suben trare un sonn o tranquillo e ri toratore. Posso110 attenl1arsi anche inumidendo a1111)ian1ente la ,c.amera da letto con teli bag11ati, e spesso 1

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(( IL POLICLINI CO n

sco111paiono col sopravvenire del]a stagi·one delle ])iogge : non traggono invece alcuna efficacia dalla o sigenazione della camera da noi effettuala in a lcuni casi. l\. questa sintomatologia non fa riscontro al 1·.~sa me obietti'Vo alcun rilievo importante a carico d ell 'app.a rato respir.a lorio e circolatorio. Oltre l 'anemizzazione a cui corrisponde all 'esan1e del sangue una lieve oligocromocitoemia sen za a lterazioni della formula leucocitaria, e l'accennata p1a tina linguale, si riRcon tra urt ingr:indimento , talvolta n otevole, del fegato. Tale or o·ano ·è ingrandito in toto, come si l) llÒ d et erminare in alto con la p er cu ssione e in b·a sso con la :p1alpazio11e ch e lo rivela debordant e di 1-2 dit.a trasver se dall 'arcata cost aìe. La sua consistenza è molle, il bordo arrotor1d.ato e omogeneo, talvolta leggermente dolenle alla pressione sp.e cie sotto l'apofisi xifoi de. La n1ilza i1011 è aurne11tata di volum·e. L 'add ome è di forma .e volume normale, ben trattabile ed i11dole.nte a lla palpazion e. Le orine, scarse di quantità , di elev.ato peso specifico , h.anno r eazione alcalina o leggermente acida; non presenta110 la r eazione· dell 'albumina nè dello zu cchero n è dei pigmenti biliari, e tal volt.n i.n alcuni p eriodi un a lieve reazione della urobili11 a. Jn due so·l i di questi individui ab·b iamo v·eduto comparire una itterizia, e p er cause accide11tali; i11 tino p er un · fort e spavento (si era incendi<.1ta la baracca ove si trovava), nell 'altro per un intenso patema d'animo. t\ l)biarno ,·oluto ricer car e in alcun,e comunità di individu.i , indipendente1n cnte ai dati soggettivi, l 'esislenza di tale ingrandimento del feg·ato coi caratteri del « fegato tropicale n. In dodici sanitari addetti ad un es.pedale, tre presentavano tale ingrandimento in atto. In 14 indi'vidui, di professioni div.erse, frequentanti una pensione d ella città , due aveva no sofferto i11 preceden za di epatite, e d altri due presentavan o in .a tto un ingrossan1ento d ell 'organo con la intomatologia accennata. 11 d ecor so di questa affezione è g·en eralmen te b b11ig n o, quando r esta come fatto isolato e non s i complica a d altr·e .affezioni. Generaln-te11te in una o due ettiman e, dietro l:i a ttuazione di una dieta ch e escluda carni mo lt o condite, droghe e spec ialment e gli al• coo]ici , il fegato si riduce di volume, e natur al111ente il miglior amento si h a più sollecito e la decongestion e più rapida dietro il cambian1 e11to d i clima, in zone m eno elevate. < ~ 01 n!} ter apia abbiamo adottalo con eviden te efficacia le p iccole dosi di 1ca lome]ano; 2-5 centigr. associati .a 20 centigr . di papaina, di

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rabarbaro e. di bi1carbon.ato sodico, da pre1tdersi, come con siglia il Castellani , dopo i pasti. Efficaci sono pure le acque clorurato-sodich e tipo Montecatini e solfato-calciche di c:hianciano , presie a l mattino , in dosi a d effetto blandamente purgativo.

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Era da domandarsi anzitutto se il cosidetto « fegato tropicale » rappre entasse una vera entità clinica dovuta ali 'influenza di fattori climatici n elle r egioni dei tropici , o non fosse ;piuttosLo la conseguenza d ell 'azione di agenti infettivi loca lizzati nell'intestino; ,e le nostr e· i11dagini in tal sen so :si sono indirizzate oltrechè allo sl udio d ei germi dissenterici e meta dissenterici con esami diretti e con le relati ve prove agglutinanti , alla ricerca delle amebe nelle feci , essendo note le frequenti complicanze epatich e della dissenteri.a amebica; ma tali indagini died ero costantemente esito negativo. P er altro l :andamento clinico delle ·e patiti da amebe, per il decorso gen eraln1ente febbrile, per I.a qualità e la frequenza d elle d·eiezioni, per il deperimento molto più accentuato e infine per il facile riscontro delle amebe nelle fec i si differ eu zia facilmente dal quadro d el cc f&gato trop·i cale ». Ed è piut1osto da doma11darsi se le con1plicanze epatiche della dissenteria amebica non siano favorite dalla preesi'ster1te congestione d ell 'erg.ano , con tali caratteristiche del fegato d ei tropici. 1

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Corr1e abbian10 in antecedenza affermato, il riscontro del « fegato tropicale » si rivela spesso attraver so una incidentale malattia intercorrente ch,e può essere una delle comuni for1ne endemich e stagionali, come le affezioni reumatiche influenzali , o ]e tonsilliti , e in queste regioni d ei' tropici più frequentemente I.a febbre dengue. Come c onsegu enza del breve decorso di queste forme Ieb·b·r ili gli individui restano not evolm·ente depressi , abb,a ttuti e ane·m izzati, ed è a llora che si scopre l 'ingrandimento epatico ch e evi denLemer1te era preesistente. Altre m alattie infettiv·e sono occorse alla nostra osser vazione in coincidenza alla descritta con gestione del fegato., e il lo·r o decorso ha assunto una speci'ale gravità , come in due e.asi di broncopolmonite in cui tale .congestione si fece più inten sa con com par sa di ittero e pigmenti biliari nelle orine, e i'n a lcuni casi di infezione tifoidea e 1)aratifoidea in cui il d ecor so fu particolarn1ente grave e protratto. l\{a l 'affezion e morbosa ;più frequente alla nos1ra osservazione n ei m esi di' aprile , maggio e g iugno è stata la n1alaria, essend o i malarici 1


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SEZIONE PRATICA

n1edia n el numero di circa 2/ 3 sui 400 rj cover.ati dei Reparti Medicina. Il reperto di ingrandimenti del fegato in questi ricoverati p er malaria è stato frequ ente, e ci siamo ripetuti la domanda relativa alla dissenteria a111ebica, se cioè la congestio11e epatica fos ~e econdaria alla infezione malarica o invece preesistente dalle altre cause accenr1ate. 1'. ra questo il punto che meritava una particoJar,e attenzion e, tanto più ch e l 'andamento della infezion e malarica in questi soggetti ha assunto uno speciale carattere. di gravità ; ed ecco i'f'. breve ]e nostre deduzio ni : [ ricoverali n el nostro Ospedale p er ma]aria avevano in genere contratto I 'infezione nelle località del bassopiano di Massaua, a Moncullo, a Dogali e a Ghinda che ben chè a 1400 m etri è an cora luogo 111alarico. Si è trattato in grande i11aggioranza di autisti, risi edenti ad A5n1ara o a Decameré, centro automobilistico dell 'altipiano poco distante da Asmara, che percorrevano quotidianament·e con gli auton ezzi la strada Massaua-Asmara. Più raramente provenivano dalla zo·n a Dessiè-Quoram, avendo allora contratto la malaria nel Temhien . I dati ana1nnestici portavano ad accerwre cl1e questi i11dividui erano facilmente dediti per la qualità del loro lavoro a gravi disordini n ell 'alimentazione. Non avendo mai· un orari o dei pasti e consumando frequentem ente e frettalo. a111ente alimenti conservati in scatole, e sopratutto abusando di vino e di alcooli ci , tivevano 1Jrese11tato spesso disturbi dell 'apparato digere11te, e la congestione del fegato· era irt loro favorita oltre che da tali disturbi anche dal cli rn.a di altitudine, essendo la lo·r o residenza sugli altipiani. Impres&ionanle in que.s ti individui era ]a rapida anen1izz,azio11e, il colorito terreo, e il senso di profonda astenia ch e si manifestavano già in periodo di incubazione della malaria, prima del sopravvenire degli accessi febbrili. In qualcuno di questi soggetti ricoverati i'n Ospedale in tale periodo prodromico, abbiamo constatato l 'esistenza dell 'ingrandimento epatico secondario alle cause ricordate, .p rima ancora che la milza fosse tumefatta, ed abbiamo assistito all'insorgere dei primi accessi febbrili ch e si so110 manifestati'. con speciale violenza, assumfndo talvo]ta dopo uno o due accessi un carattere di perniciosità. Il valore convenzionale di questo f,ermine dovrà forse essere modificato nella sua interpretazione da uno studio più approfondito della m.alari·a nei tropici. Riservando ad altra pubblicazione alcune osservazioni sulla infezione malarica , possiamo affermare ch e quando è associata a tali lesioni i1t

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del fegato nelle zone tropicali assun1e sempre· un andame11to particolarrr1ente graYe, e &pesso una speciale fisonomia cljnica.

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Attraverso queste osservazioni d 'ordine clinico sul cosidetto « f.eig·ato tropi cale » si prospetta anzitutto la ne.cessità di un con1plesso di ricerche di ordine fisiologico ch e studi ed esplori' le funzioni del fegato negli individui che si trasferiscono nelle r egioni d·ei tropici. Le funzioni glicogen etica e uropoietica del fegato dovranno essere studiate in questi' oggetti ch e p~esentano la congestione epatica descritta, mediante la determinazione del rapporto azoturico , particolarmente in quelli che , come fu a ccennato , hanno disturbi cardio-respiratori. CoSIÌ pure l 'urobi]inuria dovrà essere attenta· m·ente saggiata specie nelle orine delle d_iverse· ore della giornata. Potrà essere di utilità anch·e· la prova della! emoclasia digestiva di Widal, nel senso di constatare una diminuzione della pressione sanguigna e u11a leucopenia. Così pure il dosaggio della colesterina n el SE{r1gue e nella bile, (ricerch e che sono già in atto nel nostro Laboratorio di· Igiene) e quello uel fibrinogeno nel sangue (Vohlgemuth), e ancora più lo studio della attività biligen etica del fegato mediante la determinazione del ricambio emoglobini'co, confrontando cioè la bilirubina dosata nel siero sanguigno col bilinogeno fecale e con l 'urobilinogeno , applicati n ei casi di congestione .epati'ca di origine tropicale, e r1ell 'associazione del « fegato· tropicale » ad altre forme morbose, fJOtranno portare un effìcace contrib·u to ad una più precisa interpretazione della sintomatologia clinica. Tali indagini, coord·inate e guidate dalle osservazioni cliniche , porteranno certo a d una cor1oscenza più esatta di questo capitolo della Patologia Tropicale, e di con segue11za potranno salvaguardare i nostri colonizzatori dall 'incorrere in questi disturbi, e nel caso curarli prontamente, garantendo loro uno più facile e pronta acclin1atazione nel nuovo grande Impero . . 1

RIASSUNTO. Gli AA. avendo con statato la frequen za di for1ne congestizie del fegato in individui d a poco giunti in A. O. , e risiedenti in ispecie sugli altipiani , ne attribuiscono le cause aJl 'influenza del clima di altitudine delle zone tro-


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cc IL POLICLINICO n

_pi cali, che agisce particolarmente sui soggetti predis,p osti per turbe pregresse dell 'apparato digerente, o comunque su individui ch e n·ei primi tempi di loro dimora in colonia disordin.arono nella alimentazione, abusando in ispecie di bevande alcooliche. Tracciano la sintomatolog ia clinica dei di-sturbi da cc fegato tropicale », e mettono in evidenza come spesso l 'ingr.andimento epatico e i disturbi ch e l 'accompagnano si rivelino attraverso malattie intercorrentj , le quali alla loro volta ne vengo·n o influenzate n·el decorso, assun1endo una particolare fisonomia clinica, e sovente, come nella malaria, un andamento improntato a speciale gravità. Asmara, giugno 1936-XIV.

OSSERVAZIONI CLINICHE ~Sindrome

di Banti da epato·splenomegalia sifilitica. Splenectomia. Prof. AcHLLLE S·EGA Medico Prirr1ario e Direttore Sanitario.

-La sifilid e epato-splenica nelle sue m oltep]i·ci varietà clinich e, può rivestire il quadro sintomatologico· del morb·o di Banti (Micheli , Greppi, ecc.) con splen omegalia più o m·eno marcata ed ep atomegalia, r ep·erto ematologico di una anemia con leucopenia e linfocitosi relativa. All 'esame anatomo-patologico; milza amentata di volume con perisplenite, alla sezione polpa scarsa e follicoli prominenti. Al1'esam.e istologico focolai manifesti di fibroa deni.a con sclerosi centra1e periarteriolare in alcuni follicoli .associatia a segni di perimesoarterite ed a quelli di sclerosi anch e della polpa. È questa , delle varie forme di sifilide splenoepatica, quella che m eno risente ed in alcuni casi non risente affatto il beneficio dello varie cure antiluietich e anche se intense e protratte e che invece si avvantaggia notevolmente e rapidamente dalla splenectomia seguita dalle consuete cure antisi filitiche. Il caso ch e è capitato sotto la mia osservazione e ch e passo a descrivere rientra appunto 11el quadro sudd.etto. La splenomegalia singolarm.ente enorme, in quanto il peso della milza raggiungeva quasi i tre Kgr., la sicura eziologia luetica, per quanto l 'anamnesi risultasse del tju tto muta per una pregressa infezione luetica, il brillante esito operatorio non solo chirurgico ma realmente e durevolmente terapeutico, la immediata efficacia della cura antilue1

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tic.a prima senza effetto, rendono particolarmente utile dal punto di vista pratico I 'illustrazione del caso seguente. P. A. a.nni 50, da Rimini, attendente a casa. Anamnesi. Nulla da segnalare nella a. famigliare e remota della P. ad eccezione di due cugini morti per tubercolosi polmonare. Sposatasi a 20 a11ni con un uomo sano tuttora vivente, ha avuto sei gravidanze a termine; ad eccezione di due figli inorti in tenera età, gli altri sono vi vi e sani. A 25 anni ebbe una raccolta asce·ssuale alla regione sternale che fu i11cisa e diede esito ad abbonda.nte materiale purulen lo. La cicatrizzazione della ferita operatoria avvenne con ritardo ma senza lasciare alcun reliquato patologico. In seguito la P. è staLa sempre bene sino al sett. 1934. 111 tale epoca cominciò a soffrire di cefalea int en sa specie notturna; di dolori piuttosto forti alla r egione ipocondriaca si11istra congiunti a stipsi. I famigliari inoltre si accorsero che l 'I. era divenuta pallida. Nell'ottobre comparve febbre contjnua che si aggirava intorno ai 37°,5, raggiungendo iJ massimo di 38°. In queste condizioni l 'I. fu accolla nella Sezione medica dell 'Ospedale il 13 novembre 1934. All'esarrte obbiettivo era dato rilevare quanto segue: Do11na in istat-0 di nutrizione discreto, peso corporeo T<g. 69, stato di sanguificazione u11 po ' scadente. Nulla a carico dell'apparato gla11dolare linfatico. All 'esame del torace, si nota una cicatrice lineare piuttosto lunga e poco spostabile sui piani ·sottostanti in corrispondenza della regione sternale. Nulla a carico dell'apparato r espiratorio. All 'esame del ct1ore e dell 'apparato circolatorio si nota quanto seg ue: Modico aume11to di diametro del fascio vascolare e modico ingrandimento del ve11tricolo sinistro, alla percussione. All 1ascoltazione sul focolaio aortico primo tono debole, secondo rinforzato. Polso ritmico uguale della frequenza me(lia di 85 battiti al m '; pressione arteriosa all'omerale destra: Mx. 145, Mn. 80. R. R. Apparato digeren.te e addome. Addome ben trattabile, indolente. I11 corrispondenza della me1à sini·stra, colpisce, alla palpazione, la prese11za <11 una grossa massa a superficie regolare, di consisler1za dura costitt1ita dal polo inferiore della milza enormemente au1nentata di volume e che del>orda dalle arcate costali di 20 cm. aìfri vando sin quasi a livello della spina iliaca anteriore-superiore di sinis tra. 11 margine anteriore della milza oltrepassa la linea. mediana di 3 cm. Si apprezza l 'incisura splenica 2 cm. al di·sopra della cicatrice 01nbelicale. Alla percussione, il margine superiore flella ottusità splenica arriva alla sesta costola sul1,aiScellare anteriore ed alla settima sull'ascellare media. Diametro longitudinale della milza, 33 cm. La splenocontrazione adrenalinica, dopo iniezione sottocute di un mmgr. di adrenalina, ha dato esito negativo; non è stato osservata semeiologicamente, coi rilievi percussori e palpaitori, alcuna modificazione apprezzabile nel volume della mi1zn. Il inargine inferiore del fegato deborda dalle arcate costali 4 cm. sulla linea parasternale; 7 cm. su 11 'emiclaveare e 4 cm. sull'ascellare anteriore; il bordo epatico appare di con·sistenza dura tagliente. Il margine superiore dell 'aia di ottusità


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epatica arriva alla quinta costola sulla parasterné,le; alla ses ta ·s ull 'emiclaveare ed alla se ttima sul! 'ascellare a nteriore. ~011 seg11i di versamento liquido nel! 'addome . Null 'allro di notevole all'esame di esso. ulla a carico del sis lema nerYoso. Duran le il l)reve periodo di degenza (12 gior11i) l 'I non ha presentato modificazioni suhiettive e del reperto obbie ttivo diver se da qt1elle precede11 te:n1entc d escritte. La t emperatura corpor ea n o11 ha sorpassato i 07", l.

Ricerclte di laboratorio. -

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!:)EZJONE PRATICA

Esame morfolog·ico di ·sangue: Hg. 80 (iSahli); G. R . 4.000.000; !\ fresco G. ll.; normali per forma e dimen sione; qualcl1e rara elrtazia a sostanza granulo-filamentosa bu ofiln. Vg. I . - . G B. 3860 di cui : g r anulociti r1eulrofili 60 %, eosinofili 2 ~b, linfociti 30 %, monociti 8 %. R . VV. 11el s iero cli .. ang ue in te11same11 te positiYa. Nu1 la al I 'csa111e rlelle urine ad eccezione della 1)1 ese11z::i cli ura li a1norfi nel secliment o; urobilina assente. In seguito a lla prova della spleno-con trazione adrenali11ica, la forn1ula le11cocitaria h a mos tralo 1nodica mononucleosi adr enalinjca (i monociti da 17 % ·sono sali li a 32 %). L 'esan1 e radiografico del to-race (radiologo prof. 1\.hati) ha clato il seguente r ep erto: Arco aortico at!111en la lo di calibro particolarmente a carico del ùulbo, u 11 i1nato da ampie pulsazioni espansive, aun1c11 to di volume del ventricolo sinis tro. Il liJltil e s uperiore dell 'ar co aortico, ad ammalata in pj edi , g iur1ge al n1argine superiore dello sterno. llisal lo del disegno polmonare specie n elle regioni ilari e J)arailari. La i1itrad ermoreazio11e alla C'asoni ha dato esito negativo. 1<'11 pos I a in base ai dati clinici ed a quelli di laboratorio la diagnosi di epato-splenomegalia e di ao1 tite con eclasia aortica di natura luetiche. ~on eshs leva110 n ell 'a11amnesi della nos tra P . })Tecerlenti luetici cli sorta nè aborti m a soltanto è da segnalar, i la 111orte di due figli in tenera e t à. D ·ai lra par le I 'esclusion e di altre cau se capaci di deler111inare 1tel1 a 11ostr a P. la en orme splenom egalia; la. coesis tenza cli una epatomegalia; la feb})re, il r eperto di un a aortite con ect asia aortica , iu . oggel lo no11 ancoréi vecchio (50 ann i). costitui vano elementi suf-ficienti p er dare alla R. W . int<-'11samen le })OsitiYa nel sa11gue, valor e as·solu to eziologico e pa logenetico in rapporto alla splenon1egalia descritta. (Juesto io dico, poic hè alcuni A J\ . C"''eil , Facchini , Cesa-Bi a n chi), hanno infirn1nto il valore di specificità eziolog ica d ella R . W . n elle splenom egalie. \Veil anzi afferma ch e oltre la metà dei casi di spleno1negalia presentJno la R . ' '' · positiva n el sangue e ciò nonostante, l 'eziologia luetica non appare convalidata n è dai dati clin ici n è dal r eperto anatomo-patologico. Co111unque nel caso testè d escritto e per g li argomenti suddetti , l 'eziolog ia luetica d ella ·spl eno1negalia ed il valore della R. W. del san g u e mi pare non si possano in alc11n modo porre 1 n dubbio. Fu })erciò praticata alla P. llna ener g ica c ura a ntilueti ca (Neosa.lvarsan-Neo I . C.I. Iodio e Bismutoì ch e fu iniziata il 19 nov. 1934 e continua la per la durata di 4 m esi con secutivi sen za ch e n e rist1ltasse alcun b eneficio apprezzabile. Invariata s i

rnan tenne la splenomegalia e così la le111peratur a febbrile, si accentuò invece lo s talo di oligoemia. Un esa1ne di ·sangu e pra ticato il 20 marzo 1935 d iede: Hg. 40 (Sahli), G. R . 2.800.000, Vg. 0,71, G. B. 2480; anisocitosi, poichilocitosi , qualch e emuzia a sostanza g r anulo-filainen tosa b asofila. La form ula leucocitaria era: g r anulociti n eutrofili 41 %, basofili 1 %, linfociti 40 %, 1nonociti 18 %. Co11statata la inefficacia della cur a antiluetica dopo ql1attro mesi di tra ltamen to, preoccupati de] notevole accentuarsi d ello stato di oligoemia, si clecide la splen ectomia ch e fu praticata il 23 ma1rzo 1935. A.ll 'esan1e della cavit à addomin ale, il chi-

Ft G.

1.

rurgo no11 rir1venn e traccia cl i liqu ido, r iscor1lrò il fegato aumenlalo di volume e di consistenza dura. La milza, ch e presentava qt1alch e aderenza in corrisponden za del polo superiore, fu asportata co1npletam.è11tf.'. Essa appariva enor1ne, d el peso cl i Kg. 2,980, priva t a del . angue. Il diametro lon g itudinale era <li 41 c nL , quello trasversa.le di 22 cm. (v. fig. 1). A11 ·e aine macroscopico i no la n o chiazze di perisple11ite in corrisponde11zn clel polo superiore. La capsula fibrosa è alqt1anto i pessi ta . Alla sezione la polpa app are piuttosto scar sa ed i follicoli prominenti , si n ota inoltre un piccolo infarto e morragico biar1co della g r and ezzn di una capocchia di spillo . Negli strisci di polpa splenica colo1·ati col Giemsa, Il.011 si notano forme spirochetiche; i linfociti cos titui scono g li elementi della serie bianca in prevalenza. Ali 'esame istologico di 11un1erosi preparati pres1 in p unti diversi dell a n1ilza e colorati sia colla c1r1atossilina-eosina ch e col l\fallory si nota il seg u ente reperto . ~iodico ispes in1en lo della capsula fibrosa. Sclerosi fib roaden ica inte11 ·a ed estesa dei

...


1484

« IL POLI CLINI CO »

follicoli , Ja. gliale si diffo11de anche 11el relicolo della p olpa (Y. fig. 2J. Qui11di, inte11sa ffbroadenia d ella polpa nei s uoi Yari t arli, sino alla tra. sforn1azio11e del corpu scolo malpighiano in un nodul o fibroso fJOYerissimo di cellul e. Proce·~ i di periendoarterite ben manifesti. Qualcl1e rara e1norragia, qualche cellula globulifera ; rari si111e zo'JJe di pigmento en1al ico. La P. subito dopo l 'i11 t erYe i1 lo oper a lorio ebbe per ({Ualche giorno nlodica febbre ch e i .aggirò intorno ai 37°,5 e 38° e talvolta anche vomito, fenomeni questi ch e si dileguarono in poco tempo e cl1e son o abbas la11za co1nuni i1egJi splenec tomizzali. La c.i ca Lrizzazione della ferjta opera lori a avve11ne per prima ed u11 n1 ese dopo 1'111lerven to , la P. ristabilitasi con1pletame111e, ripre e subito la cura antiluelica (1'eo I. C. I. e preparali iodici ) che la P. 11a co11Li11uato inint er ro ttamente sino aJ giugno }.935 e che h a ri])r e o ·sal I uarian1ente si110 a tutt 'og·gi. Visitata anch e di recente l 'I . i

FIG.

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2.

sente benissimo, non ha più aYuto febbre ed appare in buono stato di nutrizione e sanguifi cazione. .l\ll 'esame obbiettivo l 'addome si presenta ben trattabile ed inclolente. Il fegato permane a 11cora aumentato di volume, col suo margine infe· riore deborda tre dita trasverse dalle arcate costali ed appare di consistenza d11ra ed un p o' do}(·nte alla pressione. La R. V\T. nel ·sangue eseguila dopo due mesi d 'interruzione della cura antiluetjca ha dato esito negativo. L 'esame morfologico di sangu e praticato di recente ha dato :· Hg. 60 (Sahli), G. R. 3. 751.000, Vg. 0,80, G. B. 9.300 ; emazie ben colorite con lieve anisocitosi macro- e microcitosi. Assenza di reticulociti. Formula leucocitari n: granulociti neutrofili 44 %, eosinofili 1 %, linfociti 44 %, 1nonociti 11 %. L 'inferma non ha accusata più alcuna. molestia ed è del tutto ristabilita. Il reperto anatomo-patologico, macro- e sopratu lto microscopico della milza ha pienamente convalidato la diagnosi di sindrome bantiana da epato-splenomegalia luetica già ·sospet1ata prima ancora dell 'intervento operatorio e per i dati clinici e p er il reperto ematologico di una anemia con leucopen ia e linfocitosi relativa.

Sono que te le forn1 e di splenomega]ja che recent en1ente un allievo del Mi ch eli , il Ravenna, l1a raggruppato in quelle co ì d ette se-

lANNO

x ·L III, NuM. 33]

condarie au.t onome e che dal punto di vista specialmente analomopatologico Furno h.a d efi11ito s ulla scorta delle osservazioni di V\7irchow , come splenite. cronica interstiziale fibrosa àl lì 0 stadio che riproducono appunto un quadro is tologico del tutto simile a quello della fibroadenia di tBanti. Il substrato .anaton10-patologico preced e11te 1nente de.scritto nel caso osservato, cioè <li una enorme splenomegalia con intensa proliferazione connettivale non solo nei follicoli n1a anche nella polpa, ci r·ende ragione della assoluta inefficacia della cur.a antiluetica e de1l 'im111ediato e duraturo beneficio arrecato alla P. dalla splenectomia. La splenect,om ia ne]Ja sifilide della milza è stata praticata da varii AA. (l\ifa11cuso e Zuccaro , Coupland, Hartwel, IF rench e Tourner); Giffin, Balfour Mayo (citati da Cappelli) l 'hanno praticata ir1 casi di splenon1egalie refrattarie alle cure antiluetiche. Mayo nell ' ultimo Congresso Internazionale di Chirurgia del 1923 ha riferito su otto splenectomie per spl·enomegalie con set1te casi di guarigione. Anche Micheli relatore per ]a parte medica al Congresso di Medicin.a Interna del 1924, si € dichiarato favorevol e alla spl·enectomia nei casi in c ui falliscono le cure specifiche. Il caso da 1ne precedentemente descritto, illustra brillantemente l 'effetto quanto mai ben·efi co della splenectomia in quella particolare forn la di . epato-splenomegalia luetica non solo , n1a dimostra altresì l 'effi cacia della cura antiluetica praticata dopo la splenectomia, efficacia non solo dal punto di vista clinico ma anche da quello sierologico rivelata dalla scomparsa della positività della R. W. in seguito alle cure antiluetiche dopo l 'intervento operatorio. Come corollario pratico di condotta terapeuti ca in quest,i casi di splenomegalie notevoli dj natura luetica in cui si ha ragione di rite11ere in base ai caratteri semeiologici, ai daLi ematologici ed a quelli della negatiYità della splenoco·n trazione, che si tratti di splenomegalia da splenite interstiziale fibrosa, è da raccomandarsi di non attendersi troppo dalJ.e cure antiluetiche e di non indugiarsi troppo nel praticarle. Fallito il trattamento preliminare antiluetico che. è sempre doveroso tentare in queste forme di splenomegalie luetiche, si deve ricorrere al più presto possibile alla sple11ecto·m ia la quale deve essere seguita in1rnediatamente da una intensa e prolungata cura antiluetica. RIASSUNTO. L 'A. descrive un caso di sindrome di Banti da epato-splenomegalia luetica ribelle alle co-


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t i\NNO

XLIII,

NUl\I.

33]

SEZIONE

mu11i cure antiluetiche e che giunse a guarigione dopo la splenectomia se,gui ta dalle cure a11tisifilitiche. La milza, del peso di Kg. 2,980, presentavrt le caratteristiche istologiche della fibroadenia di Banti e segni di periendoarterite.

PRATICA

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.n~dui _problemi, per evitare sperperi di e11erg1a, di danaro e di tempo ,, . Nella sua costituzione, stabilita con i Deic.reti ~el lt928 e 1933, il C. N. d .. R. rappresenta il Supremo Consiglio Tecnico dello t :!t? a cui portano il contributo della loro e ·p er1enza 0 ltre 600 scienziati. Non, a tutti, forse, sono note l 'organizzazione. e 1 opera che esso svolge, sicchè ritenia1no utile esporla bTevemente. II C. N. d. R. è costituito da un Direttorio di 6 l\'femb ri, nominati con Decreto Reale su prop,o sta del Capo del Governo: il Presidente (G. Marconi), .i Vice-presidenti (A. Giannini, ~. A. _BI:an·c, N. Parra vano, U. Frascherelli) e 1 amm1n1stratore (V. Azzolini). .Da~ Di:ettorio, ~ipendono le cinque Sezioni, d1 cui le tre prime dirigono e riassun1ono l 'attività dei Comitati Nazionali ed esercitano la consulenza scientifico-tecnica. . .La I ri~arda la radio-telegrafia , la fisi ca e I in.gegnerra. La II le materie prime, .la geologi.a, la geografia, la geod·e sia e la g·eo-fisica, la III l 'agricoltura, la chimica, la biologia e la medicina. La IV Sezion·e esercita la consulenza in materia scientifico-tecnica e la V esercita la vigilanz.a ausiliatrice sugli Istituti. Stabilimenti , Laboratori scientifici d·e llo Stato, e 1provvede all 'att\lazione d el controllo del prodotto nazionale. Per ogni singola materia tra ttata , Yi l$Ono poi i Comitati nazionali (tra c ui quello 111 edico presieduto dal De BI.asi e di cui è segretario il Messea), mentre si hanno 13 Commissioni J>er Io studio di singoli problemi ed altre autonome per l 'esame delle invenzioni e per la confer.enza n1ondiale dell 'energia. Còmpito essenziale dei Comitati e delle Commissioni è que·llo d i im:p ostare e sor,regliare delle ricerche scientifiche affidatre ai La})oratori, sp·ecialmente di Istituti Superiori delle v.a rie Regioni d 'Itali'.a, in modo da co11 si derare specialmente i risultati di interes e generale e per meglio adeguare alla realtà quelli ch e possono interessare le singole regioni. Il C. N. d. R . ha inol.tre s tretto a sè le IJiù importanti Associazioni scientifich e e tecni ch e italia11e, arn1onizzando la loro attività con la sua .alta funzione di coordinatore dello forzo sc,ientifico e tecnico italiano . Citiamo fra r e il R. Comitato talassogra fi co, la Società italiana per il progres..,o delle cienze , il Comi1ato elettrotec11ico, ecc., m,e ntre altri I ti tu ti vi sono pure collegati, come quello geofisico di Trieste, quello di b iolocria marina a 1\-le~• s1na, ecc. Il C. N. d. R. deve coordinare le atti' ità nazionali nei vari rami della scien za e delle su e app·l icazioni, an ch e n ell ' in trrc~.-.-\ dell 'economia generale del Paese e, a taJ fi11 r. 1nantenersi in contatto con i diver i Enti stata ìi per tutte le que "tioni r elati\·e a lle ri rer1

Rimini , 18 maggio 1936-Anno-XIV. '

CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE.

CAPPELLI. Atti XXI Congresso Nazionale di Chirurgia, oll. 1924. CEsA-BIANCHI. Archivio di Patologia e Clinica Medica, 1922, I, pag. 475. f'ACCHINI. La sierodiagnosi della sifilide. Cappelli

1924.

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FuRNo. Policlinico, Sezione Medica, 1922, pag. 123. GREPPI. Le. E1nopatie. Malattie della milza. Vol. II, parte I, pag. 509, 1934. MICHELI. Atti Congresso Nazionale Medicina Interna, 1924. Io . Athena, 1934, pag. 318. llAvENNA. Minerva Medica, n. 11, 17 marzo 1936, pag. 255. \i\ ' F.IL. Citato da GHEPPI.

PROBLEMI CULTURALI Per la valorizzazione dell'ingegno italiano. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche

La sempre crescente complessità della ricerca scientifica fa risentire maggiormente i'l bisogno che essa venga coordinala ed aiutata ' . IIL quanlo c~e la fati cosa opera del si11golo t.1rt~ contro difficoltà di og·ni sorta e si sperde lc.1 c1Jmente senza dare quei' risultati a cui si ]JUÒ in vece arrivare quando essa si.a sorretta <la maggiori mezzi e dalla cooperazione di altri studiosi . Inoltre, per quanto Io scienz iato ~ i a, i'n fondo, libero n ella scelta dell 'oggetto clell·e sue ricerche, è oppo·r tuno, specialme11te i1el momento attuale, che esse siano dirette allo scopo del bene cornu11e dell.a Nazio11e e cl1<\ questa, dal canto suo , ab·b ia a disposizione u1t Corpo scientifico a c ui affidare lò studio d ei prob lemi' più vitali. Valido e prezioso strumento per questo scoJJO è il Consiglio Nazionale delle Ricer ch e, ch e Yenn·c istituito co n un decreto· del 18 novembre 1923 ·ed, in segu ito , amp1iatò e reso più nderente allo scopo. Nel Messaggio a l Presidente Guglielmo l\'.Larconi, il Capo d el Governo riassun1eva in 111odo incisivo i còmpiti che intendeva fis~are a questo Istituto, ri'levando fra l 'a ltro cl1e la i11venzione geniale, sorta dal cervello del ingoilo, abbisogna di essere sviluppala dall 'opera di pazi enti ricercatori e con mezzi ]arghi ed adatti· allo scopo. cc Un paese, co1ne il no.·tro, povero di 1naterie prime, denso di popolazione, ha assoluto bisogno di un.a rigida orga11izzazione pe·c poter risolver e rapidamente

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« IL POLICLINICO »

cJ1e scie ntifiche ed al.le loro applicazioni pratiche. I risultati di tutte le rice·r che possono esser e seguì ti attraverso la cc Ricerca scientifica », ·c he è la rivista ufficiale dell'Ente e costituisce una serie di memorie precise sui vari argomenti. Altre importanti attività del C. N. d. R. sono: Il Centro di Not~zi·e tecnich0, il quale dà 1nodo ai tecnici ·ed agli studiosi di ottenere quelle informazioni' e quelle notizie di carattere scientiiìco e tecnico ch e loro interessano, n1ediante una documentazione precisa. La Bibliografia scientifico-tecnicai italiana, cl1e p ermette di controllare e s~auire tutta la produzione scientifico-tecnica italia na. Se ne pubblicano 5 volumi ogni anno per le divere materie: l } Scienze ma tematiche , fisica, chimica , geodesia, ecc.; 2) Scienze biologiche; 3J 1\fedici11a; 4) Ingegn eri.a , ind11strie, materie prime; 5) Agricoltura. L ' l stituto per l'applicazione del calcolo, che si' occupa della valutazione numerica dei prob.Jemi di analìsi matematich e suggeriti dalle bcienze sp erimentali. L ' Arch.ivio per le mateJ'ie prim·e, ch e $Pgl1e tutto quanto si riferisce a questo jmporta11 te problen1a p•er il nostro Paese. Il C. N. d. R. ha ora la sua degna sede in un edificio alla Città Universitaria di Roma ed è da prevedere e da aug urarsi ch e esso venga ass umendo sem.p re maggiore importanza. In dubbian1ente, anche questa sarà proporzionata ai mezzi disponi'bili, che sono ora di 675.000 lire annue, oltre a 500.000 p er l 'impianto della sede e dei laboratori e ad altri fondi per il Comitato talassografico, ecc. Ma è ovvio ch e istituzi'oni di ques to genere, che sYo1gono la loro attività sui campi più svariai i , h an no bisogno di larghi m ezzi , che posso11o 1·accogliersi da contributi ancl1e molto rr10desti. Sap piamo, p. es. , che il « Medical Resear r h Council >) r.a ccoglie somme ingentissime con i I semplice contributo di un p enny al] 'an110 1)er ogni assicurato-malattia. Qt1al cl1e (' Osa dr 1 ~·en ere i potrebbe fare da noi, certi cli e le on1n1e così raccolte non potreb,be' o c. ere i11eglio "'pese ch e per questa istitu"l. j o ne , ch e ta onore al nostro Paese e che può rt"\11clcrg·l i tan to utili servigi. Già lo din1ostra110 le ricer ch e fatte per i proble111i della nutrizione uman a e dell 'alj111 en I az ione del bestiame, quelle p er i com.b ust i bi I i e lJer i carburanti , sulla r adioattività a1 lifirialc e la radiazione penetran te, quelle stil til'o e sull 'ancl1ilost omia i, sen za parlare cl i q 11 r li t' dirett e alla n1igliore utili zzaz i011e ,ed alla cverllua le sostituzione delle materie prime cl1c ono per noi deficienti; proble1n,a che è per noi e enziale. \i o . r'> po~ ~ ibile pre,~edere quali svilup]Ji <.l , r1 q !('S ta geniale 11ostra i tituzione a cui il f "'"o 1"' di vi la e di ]a,·oro ch e anima ora ogni it :> liaP o a.::. .. icura il migliore a' Yenire. 1

A.

FILIPPINI.

lANNO XLIII,

33]

Ì\Ul\iI.

SUNTI E RASSEGNE ORGANI DIGERENTI. Modificazioni del tono e della motilità gastrica in certi stati nervosi simpatici. (A. 1C. GuILLAUME. Soc. de Gastro•-ei,1téro·logie de Paris, 9 marzo 1936). Per quanto intuiti dai medici e dai pazi e11t1 stessi, sono stati finora poco studiati i disturbi .g astrici conseguenti a variazioni dello psichismo ed, in generale, a modificazio11i nervose vago-sim.p atiche. L'A. ha rivolto la sua attenzione a quelli osservati dura11 te stati si111paticotonici, spec ialn1ent1e negli ansiosi . 1

A tonia gastrica della emicrania. - All 'esan1e radiologico di un individuo durante l 'accesso ·d i emicrania, si rileva uno stato di ine·r zia gastric.a. Lo. stomaco è àtono; si rien1pie rapidamente per effetto di una vera cc caduta nel vuoto » della pappa , che si amma·ssa imn;ediatamente n ella p'a rte p·i ù decli v.e e riempie in seguito lo stomaco dal basso all 'alto, come lo farebb e .dell 'a.oqua versata in una sacca. Invece di applicarsi su quest,o conte11uto, le pareti dello stomaco finisco110 p er allontanarsi come fanno, dei tessuti privi di contrattilità. Le contrazioni abituali tardano a manif€starsi ; quando compaiono, sono distanziat e, poco energiche, appalesandosi come molli e deboli. Sembra anche ch e il piloro si trovi in uno stato cli spasmo ecl ostacoli l 'e\ acuazione. Per tali ragioni , lo tomaco si svuota n1a]e o punto. All 'infuori della crisi, si trova un aspetto del tutto differente: iJ ri·empimento è normale, lo stomaco si adatta energicamente al suo contenuto , l 'evacuazione• si fa in un tempo norm,ale. Atonia gastrica nell•o1 cc sho·ck » emo1tivo. In certi emotivi, ch e temono il reperto di lesioni gravi , l 'esame radiologico provoca lin Yiolento cc shock » emotivo. Si ha una vera crisi di emotività ansiosa ch e in certi casi può provocare n1alesser e ed anche sv·enimento. Si os&erva, in qualche individuo, che le contrazioni gastriche, le quali procedevano bene, si arrestano bruscamente, m entre il tono si rj 1ascia e Io stomaco diventa così, ad un tratto . inerte. Poco dopo , il malato si affloscia ed accusa un malessere ch e costringe a metterlo i11 posizion e supina ed a rianimarlo. La violenta crisi ~motiva provoca qui11di l 'in errzia gastrica. Altri autori (Ludin) in precedenza avevano osservalo durant,e una lipotimia un improvviso can1biamento dell 'aspetto d·ello stomaco ch e, dal peristaltism o abiLuale, si era trasformato in sacco inerte e rilasciato. Atonia gastrica degli stati a1isiosi. - Analoghi disturbi si osserYano negli an iosi ) nri 1


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[ANNO

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XLIII, NuM. 33]

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1487

SEZIONE PRATICA

quali possono durare per Junghi periodi o ripetersi e costituiscono così una v·era malattia cronica. L'A. riporta il caso di un indi,1 iduo ch e si lamenta di non potere evacuare il su o ston1aco. Ri111ane sup·i no , nella posizion e consig liata ag·li plosici e, ciononostante, dopo 5-6 ore dal })asto , s i lamenta ch e lo stom.aco no11 è an cora sv uotato. Si rileva , di fatto, in queste ro11dizioni , ur1 rumore di guazzamento. Q:ues t.~ distt1r~i si producono a p,eriodi, durano giornt e sc lt1n1an e, durante i quali il malato cessa di a lir11onL.arsi a sufficienza e di1l1agra 1nolto, mc11t.re durante i pe·r iodi in cui l 'e vacuazio11e è più facile, vi è ingrassam ento. Sottoposto a gastro-enterostomia , per peri gastril,e, I)ilorica e p eriduodenite , il paziente accusa 10 g iorni dopo gli st essi disturl)i. So ttopost o all 'esan1e radiologi co, 20 giorni dopo, iJ 1t1alalo s i trova in stato di estren1a a 11 -ia, con lacJ1icardia violenta. pallore, agita1io11c, a11goscia precordiale. Lo stomaco si 1)r escu ta con1 e una sacca inerte ed il primo 1)as~ag·g i o de Jla pa1)1Ja nel tenue non si l1a ch e dopo 1/2 ora. L 'evacuazione si fa molto 1enlé.lr11e11lte cd a lung·hi i11tervalli; dopo 3 ore, ri11ta11cva ancora 1/3 d ella pap pa nello stomaco. 111 vc. c·c, l 'ct=-an1e i adiologico fatto in un periodo srnza n o tevole a n sietà dimostra buone condizioni peris talti che. · I distur})i gastric i d egli ansiosi sono s tati seg na lali da tem1)0, senza darne una spiegazio11e. Souo &ta le accu sate sensazioni di p eso , cli l11ales ere ga trico cl1e persi te, secondo il grado e la clt1ratia del disturbo ·p sichico, <la 111 e.lz 'ora a 11arccchi giorni. Cannon , in un a do11 na \C11uta a consultarlo p er disturbi digcs t ivi , trovò a ] ntattino il pasto di prova no11 clig·o rilo, se11z.a acido lib·ero e con ab·b o11clanti ro~ id ui cle1 j )U Lo della sera. Tale ristagno trovò Jn sua :;1>ie,g azio11c nel fatto ch e n·ella notte, la do1111a a ve va l)l'Ovata una violenta ·e mozione lt{·rvosa <li i1tLonsa a n s ia p er il marit,o che 11011 ri11rasava. L'indomani, il pasto, di prova venne evac ualo 1tormalmente. , Dall'insic111c d egli studi clinici -e speri111cr1tali fatti s ull 'ar go mento, risulta in co111ples o quanto segue. 1) L'eccitazione de l sist ema simpatico \ero g·astri co a siolocale (eccita~ione diretta od ecci laziono farmacolorg·ica) ha un 'azi.one a .. olul a111ente jnver sa di quellfl del sist em a parasi1111)atico g.a strico assiolocale. 2) L 'ecc itazione del sistema simpatico ver o assiolocale p r ovoca sperimentalmente t1na in erz ia gastrica identic;i a quella osservata cli 11icame1Lte . :~) Tal e i11erzia gaf-'tri c.a osser\1 at.a n e11 'a nin1ale vie11e pure prodotta in questo dall o t ato c111oli\'O, ·µecialn1ente dalle forti emoz.ioni del ti])O cli collera , paura , ansietà. :1:) Questi fenomeni d 'iner zia ga trica procloll i dalle e111ozioni forti sono molto persi1

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st enti nel! 'animal e e possono e .. ere o... servati pe·r intere ore in seguito all 'en1ozio11e. 5) L 'inerzia gastrica funzionale va quindi co11..,iderata come la conseguenza di un 'ipersimpaticotonia gastrica . fil.

La chiusura del moncone duodenale nella gastrectomia. (I. IAc0 Bov1c1. Bu.l~. de ~ 'A cadém.ìe de. NI édecine de 110 umariie, g ennaio 1936). 1

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L' A. nei rn·etodi ch e adotta si preoccupa soprat.utto di migliorare l'affo·n dam ento a.e} moncon e duodenale sopratutto p er evitare le fistole b iliari. L 'autore si comporta in due diff.er enti moùi a seconda cl1e la r esezione dell 'ul cera sia im})Ossibile o ch e il inoncon e duodenale sia be n e mobile. Nel ,p rin10 caso si comporta come seg·ue : dopo ave1~e sezionato lras,rer sa1mente il duod eno fa una i'n cision·e longitudinale sulla parete anteriore mettendo in evidenza l 'ulcera. Col bisturi elettrico cauterizza la mucosa a questo livello. Arrotola poi su lor o '"' te ..,i ali 'indietro i due lembi .dell ' incisione e sutura poi in ·oatgut. 1Fa poi un secondo affondamento in lino o seta. Quando1 il moncon e duodenal e è b en e n10bile seziona il duodeno un cm. al di sotto del1'ulcera. Esegue l'affondam ento co11 un sop r agitto in catgut n. O iniziando dall 'estremo i11feriore e lasciano un filo lungo 10-15 cn1. Terminata la sutura i11fila i due capi del filo n ella cruna di un ago r etto ch e pas a11do a traverso il lume intestinale fuoriesce sulla faccia anteriore un cm. sotto la sutura. ~.,acendu trazione su questo filo s i viene a introfletter€ il n1oncone duodenale e le u e due estr en1ità cl1e con i comuni m .etodi sono le più difficili ad affondarsi. Due suture a b orsa di tab·a cco con1pletano· J',a ffon clamento. Con questo metodo l'autore i1on h a mai avuto alcu11 caso di fi stola biliare e lo ritien e p er ciò con sig liabile n ei casi <li clt1ode110 sufficientemente mobile. 1

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M.

PEREZ.

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Il metodo dello svaginamento secondario nelle resezioni del 1·etto. ( EBNER.

Dtscl1. Z. Chir., 245 , 707 , i935).

Secondo l 'A. l 'operazio11e i'd eale per cancro del retto è certamente il processo per svaginamento, il cc Dt1rch zu gs' erfal1ren » . Son o però r.ari i ca i i11 cui es'"o . . i può a1. . 1>licare i11 Wl pri1110 Ler111Jo, J.-ercl1è la ua eser· nzio11e va s1)esso a catico della radi'c alità d elJ<1 a~1Jor lazio11e. F·er ciò va se111pre più aun1enta11 do di i111iJOrla11za le 01J. di l'-ra ke co11 SUl' cc-.. . . i va esecuzio11e del cc Durcl1zusr » . (Ilol1L11l g·g, '\Te il). C.iò l)Prò è solo 1)0, iìlile nei ca~i i11 c t1i. i11 eguito alla applicazione di lln ano sacrale -.i. <;.;;


rANNO XLIII , Nu f\-1. 33]

« CL POLICLINICO »

1488

sia forrrtalo un prola so o u11a ernia aerale. Qualora tale circos lanza r1on. si verifichi i p uò provocare faoen.do pral.i care - al paziente eser·'izi quotidiani di s pre111itura i11 posizio11e di defecazio11·e. Esistono p erò dei casi in cui malg rado ciò non for111a n .è u11 prolasso n è un 'e r11ia sacrale . Allo,r a 1'A. propone di intervenire .e~cidendo il t essuto oicatriziale formatosi in1orno a ll 'a110 sacral·e, r esecando nuovamente l :ultin10 tralto , e riapplicando un ano sacrale. T11 tal ca so , facendo sub,i to praticare g li eser·Ciz i ,del ca so al P'aziente, si può contare sulla fc,1 n1azione seco11daria di un ·eirnia . pec1e se si .abbia cura di suturare il Douglas più in alto po sibile. Dopo cii'ca un anno può eseguirsi' il ccDure'h -zu gn e quindi otten,er e le co·ndizion~ ideali di continen za. A. CALÒ.

Sulla resezione escludente secondo Finsterer. (POTOTSCHNIG. Archivio Itali01no dii "Chi,rurgia , vol . XII, fase. 2, pag. 181, 1935). L' A., dopo aver precisate le indicazioni e la t ec11ica della r esezion e esclude11te secondo lFinsterer , che d erve e ser e usata a 1p·refe-renza d ella gastro-enter osto1nia 11elle ulce re ·duodenali. ines tirpabili , riferi sce i buoni risullati ottenuli d agli altri operatori e i suoi ,propri . Infatti su 23 casi , l 'A. ria ottenuto a distanza di t empo da ll 'op erazione, da 10 anni a 1-:l: 111esi, 22 guarigio11i complete e 1 sola uloer a p et>tica pos t-operatoria; quest ' ultima , secondo l '1\. non è imputabile al tipo di operazione usato gia,oah.è nella p,r ima operazion.e era stato aspo1iato tutt o l 'antro e anche l 'an ello pilorico; giacch è non esisteva riflesso n ell'ansa afferente, co111e er a stato potuto ripetuta111en l e controllare con la radiosco1)ia; e infine perch ò la prima ulcer a era com1)letam ente cicatrizzata, come fu p ossibiJ.e vedere al secondo inter v,e-nto; l 'A. n e spiega inveoe l 'insor gen za per 1111 fattore 111eccanico, d ovuto ad una insuffic1e11te fi ssazion e dell'ansa afferente sulla pie · cola cur\·a, per cui il cibo colpendo diretta11t•e11te la i>are le dig iun ale p·ost a dinan zi alla ston1ia, la traun1 atizza,-a. I / A. infine SJ)ezza un a ]ancia an ch e in fa ,-or e della r csezior1e pallia tiYa econdo ~iadle­ n er (di cuj ri ve ndica la paternità) n elle ulcer e de];Jo stom aco ' 'icine al cardi·a s, e quindi m o lto difficili se no11 in1pos ibili a d a portare. G. GE1'1TILE. 1

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SISTEMA SCHELETRICO. L'osteomielite diffusa invadente delle ossa del cranio. (Dr:;couLx P\TO IR e BÉnR r NE. Joutn. d. Chir .. fe b 11r a i o 193 G, i1. ~ ~ 2) . Gli AA. pre11don o i n consideraz ion e ~o ltanto ] e for111 e econdarie, le quali sono di solito l ~~·a t e qtiasi ~ empre all a , inusit e fro11tale od a

sinusite n1.asce llare consecutiva ad otite media, enza mastoidite. Tale tipo di os teon1ielit e cranic.a è più frequente neg·li adulti, specie nella seconda ed ancor più nell'a terza deoade della vita. Dal pus fu i a lato lo stafilococco. lo treptococco e lo pneumococco; n1a oggi di si tende ad annettere maggiore importanza allo streptococco, 11onostante fosse più difficile il suo isolamento per la presenza dello stafilococco. Si 11<.l nno Lali lesioni p er i11oculazione d·e lle r amificazioni vascolari. La disseminazione è favorit.a dalla dispo izione anatomica del territorio vascolare a tipo lacur1are e dalla presen za del Les uto diploico. Le comunicazioni con i v.a si soittoperios tali e con 1qiu elli sottodurali s1)iegano il manifestarsi di a "'Ces i supe rficia li O])pure ·extradur,a li. Si posso110 avere suppura zioni 1011tane dal focolaio di origine, enza inleressa111ento d el tessuto osseo intern1ediario . P er com p licazio11i si ]) 05 0110 avere a cessi ubdurali , fle·b·iti , ascessi del cervello, leptom ening iti. 'Gli AA. n e riferiscono due osserva7 ioni in un uomo di 31 0 anni, ch e in seguito a sinusite del frontale· presentò. nel corso di circa un anno ost eo111i e1 ite diffusa d elle ossa cranich e, con sindron1e dolorosa violenta, per la quale era tata i)ra ticata u11.a r e ez io11e del .gan.g·lio cervicale up·erior.e d e t ro. L 'am n1alat o venne a morte dopo c irca un a nno. Anch e in una b,a mb·i n,a di 10 anni si ebbero, in seguito ad etn1oidite , lesioni analoghe; e lta ve1111e a n 1orte dopo 9 mesi . La prognosi in questi ca i è ri ervata. Su 17 casi di tale tipo di osteomielite postoperatvria non si ebbe mai guarigio11e, quale ch e sia s i nto l 'intervento , precoce o tardivo. J uRA. 1

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L'osteocondi~ite

dissecante dei sesamoidi del primo metatarso. (SrnLER. Dtsch. Z. ChiJr. , 246. 143, 1936).

L 'A. ha avut o ~1)esso occasio11e di o ser vare casi' di dolori della testa del I metatarso nei qua li l 'esame radiolog ico dimostrava la pre ·en za di un sesan1oide multipartito. I11 alcuni casi l 'A. av,endo p roceduto al1 a asportazio11e del esa111oide alterato n e potè praticare l 'esan11e istologico ch e dimostrò allerazior1i ossee con s i tenti in zon e· di n ecrosi e alterazioni cartilaginee co·n sist enli in degener.azione jalina . e proliferazione fibro sa. Si trattava quindi di un quadro di ost eocondrite dissecante. La di- tri- e poli partizione d ei sesamoidi è l111 quadro b en n ot o, m a non n ola e ra la natura delle alteraz ioni co·s tituenti la base del1'esan1e i tologico. La gen e i dell 'alterazione è m eccanica essa i ri con tr a di preferenza in ca i di piede defor111e ( pecie equi110). 111 a lcuni ca ·i i disturbi e le alter azioni erano tati })r eceduti da fratt ure del I m etatar o. ALDO CALÒ. 1


[ANNO

XLIII,

~U~I.

33)

La tubercolosi isolata della cartilagine costale. (MuHLFELDEIR.

DtJSicih. Z. Chiir., 246, 129, 1936).

iFino a pocl1i anni fa si negava la tbc . isolata della cartilagine costale e tale concetto aveva una base anatomica i1ella pretesa n1ancanzp. di 'abi nelle cartilagi11i stesse. Dai la·y ori di Henschen in poi si sono invece a11clate accumulandosi nun1erose ricerche sulla vascolarizzazione della c. c . Tale vascolarizzazione i inizia nella vita endouterina. ma o l1o nel terzo decennio di vita si vengono a f or111are degli spazi ,,ascolarizz.a ti nella zon a centrale della cartilagine. Secondo altri AA. in' ece tale vascolarizzazion·e centrale della cartiJagin e si sviluppa nel primo decennio di vita. Co ll 'andare degli anni la cartilagine subisce l111 lJrocesso di canalizzazio11e in modo da aver . . i u11 vero midollo. I 'a i provengono dall1e a. a. interco ... tali, rr1.cl1nmaria i11terna, ecc. e sono indipendenti dai vasi della costa. ln ogni ca o fra il 20° e 30° anno la vascolarizzazione d ella co ta raggiunge il suo nlassimo , ed è co11 que to p erjodo corrente il periodo di 111 a~ ~i111a frequenza della tbc . della cartilagine costale. . Cli11ica1ne11te van110 distinte due forme d1 thc. della cartilagi11e costal e : pericondrale e enccndtale . Gli AA. i occupano solo di questa l1ltin1a. llenschen la p iega telologicamente: i bacj Ili di Koch sfuggono la co ta, col suo midollo rosso per inserirsi nella cartilagine, meno dotata di poteri di difesa. È difficile cogJi,ere il processo primario: clinicamente la tbc. co11dra]e si rivela solta11to traverso ascessi freddi che talora ucces ivan1ente si possono fisto]izzare o andare soggetti a infezione mista. È tale fatto che aveva indotto la maggioranza clegl i ./\/\. a con siderare la forma di condrite t.b o. costale come secondaria a un ,p rocesso pericarditico o del ' 'icin.a to in gen·ere. Tale i1unto di , ·ista Yiene in,rece contraddetto seco11 do la cuola di H ensc hen cui appartiene 1 A . sulla base: a) delle co nsider.azioni generali sulla ,·ascolarizzazione della cartilagine costale. b) della assenza di lesioni specifiche dei tessl1ti pericostali che possano giustificare l 'insorgenza di un ascesso freddo , e) della a. senza di lesioni ossee. La terapia consiste in intervento il più radicale possibile (resezione). ALDO CALÒ. 1

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1491

SEZIONE PRA'flCA

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la pelle, e divenire turgida e tortuosa con1e Ile]J '.a rterioscl erosi. Contemporaneamente si rendono visibili. 1utte le r.amifi'cazioni dell 'arte ria. È questo il cc riflesso temporale » la cui ' ria oentripeta è il trigen1ino mentre quella ce11trifu ga è costituita dai nervi vasomotori . Non è dubbio che si tratti di una dilatazione _Y~ .. ale attiva perch,è non solo I 'arteria t.e1nporal e diventa più larga e gTossa , ma ai1che perchè le sue run1ificazioni, pri111a invisibili, si 1r1ettono 11ettar11ente in rilievo. 11 fe11omeno p0rlerebbe un a,p porto all 'e iste11za di ner,Ti va~ odilata tori, che ancora Yie11e n egata da molti. De} resto l 'ipere111ia della g la11dula salivare in seguito all'eccitazione della corda df'l tirr1pano, e l 'iperemia dei corpi cavernosi e l'ereztone in seguito all 'eccitazione dei i1e1"Vi erigenti sono .al riguardo sufficiente111ente dimostrativi. ta di fatto però che la ' asodi laLazione attiva dei , ·asi implica l 'esiste11za di fibre n1usco]ari situat e nella loro parete in senso radiale , con1e quella del dilatatore della pupilla, fil)re ch e effetti,1amente nlancano. E probabile cllf) la dilatazio11e avvenga per contrazione sirr1ultanea dell e fibre elasticl1e longitudinali cl1e . . ono ... par . . e n di ,-er . . a alteLza nel la parete vasa le. Si tratta però di un m eccanismo ancora poco chiaro. Il riflesso temporale dà una spiegazio11e fisiologica dell '.allungamento e con seguente sinuosità delle arterie t en1porali arteriosclerotich e, che era stata attribuita a disordini idrodi11ar11ici. .f\nch·e in questo fenomeno e11trano i 11 g iuoco le fib re ela ti'che. Mentre le fibre n1uscolari circolari dei vasi fanno n1uovere il sangue diritto in avanti , quelle elasticl1e no11 a'' iluppa11do la parete va . . al e in tutta la su.a ci'rco.s tanza. ma ~olo a segmenti , determ1inano un movimento del sangue a zig-zag. Lei fibre di un lato spingono il sa11g u e ,,erso la parete 011r>osta che i distende e . . ·incurva. Quando il vaso conserva I "elasticità la parete ritorna nella pri111a posizione e la curva scompare, ina con la: i)e rdita dell 'elasti'c ità . come avvie11e T~ell'arteriosclero i , la deformazio11e ripetendosi successivamente riman e pern1anente. Il riflesso temporale ha un carattere patoJopico rile,rando la ipereccitabilità i1euro,1egetativa dell 'organismo. È presente p~r lo più n elle neurosi (11eurastenia), 11ell 'ipertiroidisn10 con labilità accentuata dal sistema ' asomotore. ne Il 'arteria~ I erosi e nell 'en1 icra11ia. Il rifle o te111porale rap1)rese11 ta un buo11 ~egno obietti,·o del inal__di te ta. Esso è prese11te i1on solo 11ell 'emicrania ma in tutte le cefalalgie. ' ' ale quindi a dare la docun1entazione dell 'a serito disturbo . . ubiettivo, tal,·o]ta anche a determin.a re la lateralità del disturbo stesso. 1

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MISCELLANEA. Il riflesso temporale. S. VERMEL. Bulletin Médical , 20 giugno 1936). Percuotendo co11 i polpastrelli di due dita J>er 10-15 secondi la tempia di. ~n individ_uo nella zona dell 'arteria ten1porale s1 vede subito I 'arteria gon fiarsi , dilatarsi', fare risalto sotto (

DR.


« IL POLCCLl NICO

1492

Noduli sottocutanei nei malati di reumatismo cronico. {P. M "ERKLEN, R. WA1Tz e J . WARTER , -1.. a Presse Nlédicale, 21 m1a rzo 1936). Gli AA. h anno osservato in 3 pazienti con reumatisn10 c ronico d ei n oduli , ch e avrebbero potut0 a prim.a vis ta pre tarsi a confusione con d·elle nodosità reumatiche. Si tra1tava invece di una lipom atosi nodulare. I noduli sottocutanei de] r eun1a tismo cronico son o identici a i noduli di Meynet de l r eumatismo acuto e T.1011 hanno un valore specifico: essi sono iuxLaarticolari e ri iedono spesso a livello dell a faccia posteriore del gomito e del terzo superiore de ll 'avambraccio e talvolta sulla spalla, sul polso , sulla gamb·a ed a l collo del piede. Di fr,equente b ilaterali , hanno dimensioni ch e v.ariano· da quelle di una lenticcl1ia a quelle di una noce; sono m ob i'li s ui p ia ni sottostanti , di consistenza dura , indol ori alla palpazione. Istologicam ente appaiono co tituiti da una zon a di necrosi fibrinoide con fen om eni essudati vi e turgore d elle fibre co11nettivali: attorno a questa n e.e rosi appar e in eguito una r eazion e g·r anulomato a con pTolifer azione connettivale. L 'ultimo tadio è costituito da una scler osi cicatrizia le tellata . I noduli o er va ti dag li AA. ne i loro malati, so111igliano a q ue ti noduli r eun1atic i per il l·oro volume, per la loro con sislien za, per la loro S6d e sottocutanea, per la loro mobilità ; n e dif.feriscor10 invece per Ja sede e IJer la struttura istoJogica . E i i'11f.atti r isiedono lontano cl.a lle articolazioni , a lla metà d·el braccio o dell 'avan1braccio ; es i infar ciscono i lo1nbi , il <lor o , 1a fronte, il cuoi·o capelluto, non eguono n essu11a simmetria e la loro topoo-rafi ~ non è gang lionare. Istologicam ente sono de i lip·o mi nodu.J.ari tipici, co tituiti' da g r.a11di oellule adipose giu taposte, con alcune trav.ate connettivali. Scino circondati da una sottile capsula conn·ettivale . I nodul i reumatici veri sareb})e ro una conferma de lla teoria allergica d el reumati mo. i\1a t.ale i)atoge11e i all er gica non i1uò essere ap11licata ai lipomi nodulari per ql1anto il rapporto fra essi ed il r·eumatismo cronico defor Il!ante sia , seco ndo i no tri AA. , inneg.abile. f\cl interpretare tale rap11Jorto es i invocano la l lori t1n1oral i. 111etabolici c11docri11i , in pre. enza d ei quali il reu1nati ·1110 cronico sarebhe capace di fa,·orire lo vil uppo di tumori l)e11ig·n i , c1ua]i i li1)orrii. VrcENTINJ. 1

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Formula e1natica e velocità di sedimentazione delle emazie da intossicazione porfirinica. (H. LEH:'.\II \ ~". JJatliologica. 13 111aggio 1936). In questo lavoro eseguito 11ell 'Istituto di Patologia ~t('cl ica della l - 11 i,· e r~ità di P eru g ia, ! ',\. ... . r iferisce i risultali dell e ue ricerche rig ttardanti le aller azio11i J)rovocate dalla ema-

rANNO XLIII, NuM. 33]

il

top-0rfirina irt dosi Lossic.l1e ulla forn1ula c itologica del sangue in cor1igli e sul la velocità di sedim·entazione1 ·delle emazie. Mediante una soluzio ne all 'l: 10.000 di e m atoporfirina in acqua st erile a lcalin izzata con carbo.n .ato di Na, egli ha inoculato per ·via endovenosa o endoj)e ritoneale 34 cor1igli a pelan1e bianco, quotidianam ente e per vari giorni; di essi alcuni ve11ivano e posti· poi alla luce diffusa per par ecchie ore al dì , altri alla luce solare, L~'4 ore . . In tutti i casi trattati con ematoporfirina, egli ha notato una diminuz ione costante de l tt,so emog·lobini co; il nun1ero del.le emazie era pure diminuito e vi era l.a presenza di nurr1erosi eritrociti polic romati c i e di una eviùente anisocitosi. Il numero dei le ucociti non si dimostrò influenzato sensibilmente. Le piastrin e: risultarono invece in t utti i casi molto diminuite in numero . Il tasso d·e i reticulociti apparve variamente influenzato. llimarchevol.e è il fatto dell'aumento costantP- d ella velocità di sedimentazione d elle emazie c011 forti dosi e poi esposti alla luce solare diretta. Passa11do a comm·entare lei s u·e espe rienze l 'A. pone in evidenza ch e sotto l 'azio·n e della i 11to& icazione ematoporfirinica , si man i fe5La t1n a en1o li .. i cr1 e si rivel.a co n l 'abbiassan1ento del tasso di Hb e con quello del numero dei g·lobuli ros i. ~Ia a questa e.moli i non seg·ue, per le iniezioni di piccole dosi un a um·ento d ei retic ulociti , che invece si ha 11ei casi ·d i anim·a li inoculati con forti d osi. Ciò fì.tareb1be a denotare fo rse l 'ipeirattività compensatrice de·g li organi d ella form.azione d el sangue. Ma qv esta atti vita e1nolizza nte delle porfirine non ò ~tata riscontrata da tutti gli studiosi dell 'argomento e l 'A. cerca di dare un·a s,p iegazione plau~ibile a q ues to contrasto di opinioni. Nel comportamento delle piasLrine poi, egli vede la spiegazione del le alterazioni ri co·n trate nel processo di coagul<izione de l sangue, apport<:· te dalle porfirine. .Riguardo a ll 'au.n1ento delJa velociLà di sediin·e ntazione delle e mazie ed alla d eviazio11 e del fenomeno pe r cui invece di un lim.i1e n etto tra eritrociti sedimentati e plasma soprastante, si trova una zona intermedia estesa con g lobuli rosi ancora sospesi, l 'A. dichiara es, t r e .n1ollo diffi cile dare una i11terpretazione a questi fenomeni. ,~ ulla ba e delle sue rioer ch e conclude cl 1f le porfirine producono alterazion i patologicl1e non solo ind irettamente, ma ar1ch e per az ion e dire tta u or gani e compor1enti morfologic i de l sangue. Delle vari e teorie em esse sinora sul meccani mo di produzione d elle sindro111i porfirini ch e, due gli sembra110 degne di magg iore attenzione: la epatica e la emolitica. Orbene l 'azion e emoli tica volla dalla ematoporfirina e riscontrata nel le ue ri cer che, ]o conduce a pronunziarsi in fav ore di questa seconda teoria . F . Vr cENTINI. 1

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[ANNO .X·LTTJ,

t JJ\r . 33]

SEZIONE PRATICA

Ulteriori ricerche in vivo sull'influenza della vitarttina e sulla coagulazione del sangne. (L. ·CoTT. Haematologica, fase. V, 1936).

1493 ,

DIVAGAZIONI .

L'e-voluzione della sessualità e gli stati intersessuali.

.con quest? titolo G. M.aranon (1) ha pub. ~ no.to c!1e il trattamento con acido ascorblica to un !1bro c he ha destato rapidamente bico ~vitamrna ~) riduce notevoln1ente il temun ~rande interesse. Alla edizione Sipagnola è P? ?i coagulazio ne nelle diatesi emorrao-iche ~1 tipo emofilico·, ci oè con tempo di coagula- seg~ Lta. quella francese ed inglese ed ora questa 1ta l1ana, dalla quale sarà fatta la versione zione abnormemente aun1entata. In. ricerc:h e preoedenti l 'autore h a osservato tedesca. Dobbiamo la tr.aduzione italiana a Mario iF . che l'l trattan1e11to con vitamina C, mentr.e coCanel~.a, v~~ente stadioro di b~ologia e di psistaz:ite~e~te rid~ce il tempo di coagulazione in co.l~g1.a, gia ~olto n oto per i suo,i lavori di casi d1 sindromi emorragich e, n on sem1p·r e ha r r1t1ca densa d1 erudizione, pregiudicata , aculo stesso effetto su soggetti normali · anzi talta, ta lvolta tagliente. volta è possibile ottene.r e un aument~ del te·m Il ~rande. clin~c~ di Madrid non poteva tropo di' coa~ulazione, . talvolta veran1ente cospiv~ re 1n Itali.a m1gll'ore volgarizzatore della sua c.uo e persistente (2-3 giorni), che viene dal! autore stesso designato col nome di << reazio- dot trina. Sta di fatto ch e il libro è tradotto in ne paradossa ». u11 italiano così puro , in uno stile così perso11ale ch e sembra pensato e scritto dal traLe presenti ricerche dimostrano ohe l'acido duttore. ascorbico iniettato per via endovenosa in dosi Come nella p r efazione avverte il Ca:riella la elevate in soggetti con tempo di coagulazione nor1nale ne determina talvolta un prolunga- idea fondamentale della dottrina di Marafion non è nuova , ma egli ha il m erit.o· inco,n testan1&nto , talv<?'lta UD; accorciamento·. Il dosaggio dE.lla trombina dimostrò un comportamento b ile di avere raccolto fatti precisi e di averli cl1e n ella maggior parte d ei casi' fu esattamen-· inqua.drati in modo che le deduzioni ne risultano evidente e p er lo più sicure. Sono fatti te parallelo a quello del tempo di coagulazione. . Sembra dunque ch e le variazioni del tempo ch·e possono sembrar banali tanto sono di com une osservaz ione ma che aoquistano un sid1 coagulazione dipendano da variazioni parallele della attività della trom.b ina. La inc o- g nificato ed un valore mai sospettato quando stanza di tale parallelismo può essere spieg4ta . ono giustamente interpretati rapportandoli e prendendo in consid(}razione anche una maoo-- · ravvicinandoli a dati di significato oerto . . . . . Talvolta il Marafion si lascia trasportare dai g1ore o minore att1vaz1one degli antifermenti . suoi con cetti , che diventano apriorismi per e ne l caso specifico dell 'antitrombina che e ffetti,ra mente fu riscontrata diminuit~ in alspiegare fatti non chiari e ricorre a criteri fic uni soggetti. n alistici, dei quali egli si dichia ra , e quasi em~re è, immune. Per interpretare l 'inibizione della trombina in seguito al t.rattamento con acido ascorbico, . Ma t utto ciò non toglie valore alla conceoccorre considerare una serie di fattori fra zione·. fonçlamenta]e ed alla so]idità degli argoloro intimamente c orrelati ch e interferiscono m enti ch·e la sosten gono. n el fenomeno della coagulazione. Bisogna aggiung.er e ch e l 'interesse del libro è accresciuto dall 'abbondanza delle citazioni, E. CARLINF ANTI . n on solo scientifich e, ma anch e letterarie e fiJoso,fiche. Sor:prende, qua i, come un clinico Ricordiamo l'lateressante mòaograna: pos a avere una così va ta cultura extram edica Prof. GIOVANNI REVOLTELLA e ap·p ia così sapientemente sfruttarla. Il MaDirettore della R. Scuola di Ostetricia e Maternità di T rieate ré11ion ci ricorda quei nostri grandi maestri Gli ormoni sessuali femminili della clini'ca , ch e sapevano temperare l 'aridità (PISIOLOGIA E CLINICA OBI PRESUNTI ORMONI PREIPOdella m·edicina con la fresch ezza della lettePISARI E DEGLI ORMONI OVARICI NEI RAPPORTI COLr a tura e d ella filosofia . L'APPARATO GBNITALB) Non è necessario dire ohe il li~ro non preCon presentazione del prof. PAOLO GAIFAMI ._ enta nulla di al'J.ettante dal punto di vista Rif)ortiamo l' hJclice Sommano: della pornog rafia . I fatti dell 'eroti n1o son o Ormoni ovarici, pagg. 1 a 22. - Ormoni preipofisari e fun .. trattati con freddezza , quasi con castità , e la zione sessuale, pagg. 23 a 44. - Clinica della follicolina e delpro a assume ac centi caldi solo quando si ab1'ormone ipofisario, lobo anteriore, p_?gg. 45 a 62. - Bibliograba ndona a considerazioni etich e o estetì cfie. fia, pagg. 65 a 71. Il concetto fonda m ental·e d ello tudi o è ch e Volwme di pagg. VIII-72, con 22 figure nel testo e due tavole a oolori fuori testo. Prezzo L. 1 8, più le spese tra i due essi n on e i . . te un a n etta distin1

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(1) G. ~I ttANON . L 'e vo luzione della sessualità e q /i stati intersessuali . 'f raduzion e di F . Canella. • Eclitore Zanicl1e1li, Bologna. Prezzo L. 20.


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zion e

n el sen so ch e i due sessi hanno una com~e origine e che n ello stesso individuo oltre ai cara~teri spiccati del proprio sesso vi sono' elem enti più ·o m eno numerosi e decisi dell 'altro sesso. Il me.scolino ed .il femminino n on sono valori nettamente opposti ma gradi successivi' dello svilup po di un 'unica funzione , la sessualità , la quale si acoende durante i] periodo· intermedio ·d ella vita, tra l 'infanzia e Ja vec chiaia, co·n diffeorenze puramente quantitative e cronologi·c he da un sesso all'altro. La completa differenziazion·e sessuale è un fatto, puran1e·nte tendenziale , n ella realtà ogni n1a schio ha abbozzati o spiccati elementi fem minili e vi'ceversa. A questa mescolanza di caratteri d·ei . ~ue essi n·e1lo stesso individuo si dà il nome dl' Inter es ualità o anche di bisessua lità. Ricordiam o ch e Freud chian1a appunto b·isessua]i tà la amb.i valenza dell'erotismo. E non è fuori di Juogo ri cordare anche che la psicanalisi aveva ampiarrlente considerato e illustrato dal pun!o di vista psiohico ·q uel che ora Marafion studia sopratutto dal punto di vista organico e funzionale . Se si fa la ricerca sistematica dei' caratteri differenziali dei due sessi in un gran numero di uomini e di donne si trova ch e la percentuale di' ·esseri um,a ni nei quali appaiono associati i caratteri di tipo femminile e queJli di ti,p o maschile, supera ogni previsione. Questa associazio·n e può av~re .~adi di:rergi; dall a coesistenza dello stesso individuo di tutti i caratteri primari e seco·n dari di ambo i sen s~ (ermafroditi'smo completo) alla presenza di piccole o tem.p oranoo manifestazioni di singoli o più caratteri secoin dari del sen so opposto. Al rig uardo Marafion fa il seguente sch ema : 1) Casi nei quali' l 'intersess.ualità interessa g li stessi organi germinali , i quali appaiono come n etti ovario-testis, ·e, pertanto, anche la totalità o quasi degli altri ca~a.tteri sessuali, primari e secondari (erm.afroditismo). 2) Casi n ei quali le glandole germina]i conservano a pparentem ente la lo·r o differenziazione sessuale, e l'intersessualità si riferisce princ ipalmente a determinate cat egorie di altri caratteri sessuali , a seconda della natura dei quali si possono a vere i eguenti sotto• gruppi: a) pseudoermafro{jitismo maschile e femm.inile n el .quale l 'intersessualità colpisce profonda1T\ente gli organi genitali interni ed e$ Lerni ; b) ip ospadia e criptorchidia, condizioni rtelle quali l'intersessualità interessa i genitali eslerni; e) gin ecoma.stiai, n ella quale l 'intersessu alità si ~iferisce solo a gli· organi m ammari; d) virilizzazione e femminizzazione, quando l 'intersessualità si riferisce ai car atteri sessuali a natomici secondari ; 1

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omo·s essua~ità, q1 u ando l'intersessualità rife~isce principalmente ai caratteri sessuali

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si funzionali ; f) intersessualità critiche , che rappresentano bisessualità epi odiéhe in rapporto alle crisi normali della vita sessuale. L ' ermafroditis«rno vero, netta 1nostruosità e come tale co•n siderato dagli antichi, è raro . E Ja condizione nella quale la intersessualità si manifesta in mo·do più intenso e quindi più evidente. 11 bisessualisn10, quasi com,p leto· degli. orga ni genitali esterni e dei caratteri sessuali secondari coincide con un autentico bisessualismo delle gonadi, che co·n tengono elementi o,·arici e testicolari. Clinicamente i tratti d ei du·e sessi sono egualmente rappresentati, 1na ne lla generalità prevale I 'aspetto femminil e. Talvolta si ha una prevalenza dei caratteri fen1minili dal lato sini tro, e di quelli mia.schiIi ·d al lato destro, fenon1 eno, del resto, comun·e a tutti gli stati intersesF-uali'. La libido è debole, forse perchè gli ormoni delle due gon.adi antagoniste si n·e utralizzano· o forse per influenze psico1ogi.ch e determinate dalla consapevolezza della mostruosità. Interessante - è J:'evoluzione dell 'iermafro ditismo1: dallo stato d 'indecisione sessuale· d·ella fan ci·u lle·zza l 'ermafrodito passa alla pubertà ed alla gioventù accentuando i suoi caratteri femminoidi, e finisce per virilizzarsi con la maturità. Nel pseudoermafroditism o la struttura biglandolare non è dimostr.abi1le, e d 'altra i1arte i caratteri clinici maschili e fen1m1inili so110 m escolati in varia proporzionale, in modo ch e appare più che nell 'ermafroditismo vero la .p revalenza di un sesso sull'altro. Si può aYere quindi il pseudoermafroditismo maschile o androgi'noidismo, e quello femminile o ginandroidismo. Gli androginoidi , caratterizzati essenzialmente dalla presenza di testicoli, sono uomini nei quali' in luogo di esserci una fernminilità fuga·oe . ed appena accennata , com e 1tell 'uomo normale, esiste una precoce, in tensa e duratura femminilità, ed in luogo di una ,·irilità stabile e ben differenziata, una virilità tardiva e spesso incerta. t probabile ch e la condizione sia dovuta all 'esisten za di elen1e11ti femminili n eJl e cellule interstiziali del testicolo ' o al fatto che tali elementi pur es e11do . scomp~rsi , iano esistiti ali 'inizio dello sviluppo. Le ginandroidi. si differenzian~ ~a~e donne comuni perch è in esse la fase d1 v1r1l1smo, che norn1alm·ente si presenta appena accennato ed alla fin e di 1111a )unga e ben differenziata femmini]ità, compare molto precoc·err1ente e con insolita energ ia. La :patog enesi di qu·e sta condizione ·è più chiara di' quella del: 1'androginoiidismo: si tratta quasi se1npre:. d1 donne portatrici di lesioni iperfunzionali dellu corteccia surrenale o de] sistem·a Prolan B - corteccia surrenale - corpo luteo. La condotta p si'cosessuale idei pseudoermaf:i.1oditri è 0

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SEZJONE PRATICA

grosso modo la seguente: negli androginoidi

ha in p~imo tempo come obiettivo erotico l 'uomo, e la donna in seguito; nei ginandroidi accade lo Lesso, ma con minore evidenza perch è essendo fon damentalment·e donne, esse posseggono qua lunque sia la loro tappa e,•olutiYa, u11a libido po·c o intensa. L'ipospadia - apertura del! ' uretra 11 el]a fa ce la eriptorohid'ia cia inferiore del] 'uretra - arresto della migrazi'o ne d·ei testico,l i i1 el]o scroto - rappresentano manifestazioni di ipogenitalismo ·e come tali si accompagnano a sintomi generali di fe mmini1ità . Pertanto g li individui ch e n e so no affetti , a seconda d el grado della malformazione presentano· u11 'inter sessualità più o meno marcata. Comunque in ambedue i' casi i fenomeni , rispettivamente, d 'impotenza e di e unucoidismo , con il lempo regrediscono mostrando una netta tendenza alla virilizzazione. La ginecamastia può es ere un fe11ome110 tran sitori o n el n eonato, 11-el cor o dell a pubert] e comparire tardivamente nel cor so de11a giov,entù e della maturità. Altre volte ra ppresfnt a un sintoma pennanen1 e di pseudoermafroditismo e ,di eunuchi sm10 da castrazione , delJ,e s·indro•m i da ipo- e iperfunzione dell 'ipofi s i, del] 'iperLiroidis.m o. L 'ijpertrofia della gla11duJa può essere accompagnata da una vera azione f unziona ]e con ecrezion e più o m eno abbondante, ch ei è un fenomen o schi ettam ente materno e qui11di Jegato alla secr ezione int erna ovarica . Può essere unilaterale, e come avviene qt1asi sempre per i caratteri femminili , loral izza1o a inistra. P ertanto i1e]l'uon·10 le 1namrn elle, organ i squisitamente fem111 in ili , possono perdere i'l ]oro caratt er e rudime11tario , ipertro fi zzarsi e diYentare anche fu11zior1anti. La gin ecomastia , anch-e in assenza di ogn i altro segn o d 'inversione, r.appresenta uno stato di inter se,s t1alità. La virilizzazione' - in sorge11z.a di cara t1cri S(\Condari ma chili in una donna sin o allora apparentem ente normale è lln fen om e110 estremamente frequ en te. Si manife ta sopra tutto con l 'irsuti smo, ma si possono a' er e a11che altre modificazio11i . Lo sch eletro diYenta JlÌÙ r obust o e la dentatura molto forte; la vore .acqui sta una t onalità bassa; l 'ad i po .. ità si accentua pecie all a faccia: al coll o al tro11co, ris-1)arn1 i a le ga111be, asst1me in so111111a Ja t.i~i ca distribuzione maschile dell'adipe. La 11b1do suole intensifi car si n el sen so normale o an ch e invertirsi . Conte111porane.amente si ind eb oli sce l'istinto m at ern o e la condotta de ll a d o11na cambia con tendenza a d uniformarsi a q11ella degli 11on1ini. - La femminiJlizza.zione con sist e n eJ]a con1par sa tar.diva di tratti. fe mmini'li , più o m en o acc~n tt1ati , in lJ omini sino allora apparenten1ent e sani. ~ sempre in rapporto ad una le~ion c testi colare. La indrome può assumere grada1ioni Yari e . P11ò ridursi ad un solo ca ratt ere 1

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(;Ome lii disposizione fen1minoide del peJo del pube, l 'assenza della barba , la voce m olto acuta , l 'adiposità fe•m minile, la gin ecomastia , I 'omosessualità, ecc. Se la fe·i nminilizzazione è rrJolto jntensa 1'in, er sione può interessar e gli stessi genitali esterni ch e tendono allo pseuderr1Jatroditis1110. La libido può spegnersi o i11vertirsi, e anche non alterarsi affatto. Nella virilizzazione il mecca11ismo pre\1aJente ,è uno stato iperfunzion a le corlicosurrenale e forse pure ipofisario, m entre i1e11a fe111mininizz,azione l~ alteraz·ione fondam e11tale è costituita d.a ipofunzione t esticolare. La fe111mininizzazione è qui11di un fe11on1e no regressivo o r1egati vo, mentre ].a ' 'iriJizzazion e è un feno1nen o progressivo o positivo. All 'u on10 basta un 'influenza passiva - esse·r e poco n1aschio per .. embrar e una donna ; a l] a do n11a per se111hrare un uomo n ecessita un impulso attivo ch e superi la sua femminilità. L 'omosessu-0lità è uno st at o i11t ersess ua le 11el quale l 'alterazione funzionale è molto ,p·i ù accentuata di quella anatomica. L 'omosessualità, è vero , p·u ò essere accompagn.a ta da tutti quei "eg11i somatici e p sichici del sesso opposto, ma vi sono dei casi n ei quali an ch e un attento esame non riesce a scop rire il m enomo vestigio di bisessualità. Tuttavia bi~ogna rilevare cl1e que -ti e . . an1i si riferiscono all 'i11divicluo già maturo, se si passa ai dati anamnestici si rileva ch e gli on1osessuali h ann o a, ·uto alcu11 cl1e di a norn1ale all'epoca dello· sviluppo erotico. Per Mara:fion il problema d ella- 01no._ es ... t1ali1 à non Ya risolto ammette11do cl1e l 'ir1Yers ione d.ell 'istinto coincida con uno stra to di bisessualità orga11ica. Il problema è molto più con11)les o di qua11to .possa far supporre la en1plicistica ipotesi dell 'esist en za di un orn1on e 0' arico n ell 'invertito e di u11 ormone testicoJ,a re 11 ell 'invertita. La bi essualità orn1onica è una condizione n·e cessaria , Ina 11on s11ffi.c.i ente per cl1è l 'on1osessu alità possa ma11ifestarsi. Perch è la prin1itiva iI1differ enziazio11e della libido non si evolva verso l 'oggetto n ormale è i1ecessario ch e entriJ1 0 in g iuoco ele111enti costituzion ali e fattori esogeni, sopra lutto di natura psicologie.a . Da quest a concezione scaturisce la in11portanza dell'educaz ione nella p r evenzio11e dell '0111osessualità. .L\ccant o alle inter ... e sua lità a11aton1icl1e ~ clel l 'i. tinto (on10 e '"'ua lità) Y è t1na p icologicl. tln 'affettività, una condott a inter essuale. T due ordini· di fatti i10 ono J1resentarsi associati nello st esso indi viduo e anch e separati . Vi so110 uomini e d o1111 e di i11orfolog i a scs, uaJ111ente perfetta, di i tinto se suale a . soluta1n ente corretto e cl1e , tuttavia , pre~enta110 1rat ti l1, icologi.ci , affettivi, di condotta ociale , ecc. di marcata natura inversiva. l\1arano11 fa tina larga e brillante de .. crizione di c1 ue~l i p.1rticolari atteggiament i che "Pt-s~o ~i r ac-crru11pan o nello ~ t e .... o indiYiduo co ... tit ue11do 1

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POLl CLl~ICO

tipi rnolto interessanti di u<?m.ini e di donne, cl1e si incontrano frequent1ss1miamer1te 11ella vita c omune e ch e s 'identificano in spiccate IJersonalità della storia e geniali raffigurazioni .n rtisti che . Oltre alle forme d 'intersessualità finora ac cennate e ch e una volta manifestatesi sono d.a considerarsi più o meno permanenti', vi so·n o form e connesse alle grandi crisi del sesso la pubertà ed il . ~lin1ate1rio -. . e ~~e perciò· lJO&sono cl1iarrtars1 interse:s.sualz,la critiche. Non è infreque11te ch e uomini e do,~ne se_ssua ln1e nt e irrepren sibili durante tutto il p·e r1odo .del~a loro maturità presentino n ei due momenti critici della vita cioè all 'aurora e al tramonto del loro sesso, segni più o meno spiccaiì di am~i­ g uità se ' uale. Nella pubertà la. t endenz~ inversiva si verifica quasi sempre in ragazzi c~e tendono perciò ad acquistare una morfologia f en1min ile; il caso opposto, quello di ragazze che tendo110 a l virilismo , ·è eccezionale. Nella c risi climateri.ca accade esattamente il contrario: è fvequentissimo il caso di donne ch e acquistano tenden ze viriloidi ed è rarissimo quello di uon1ini ch e tendo·n o alla morfologia fem111inile. La libido, p erò , suole rimanare invariata rigu.a rdo alla sua direzione, può soltanto .a ccentuarsi. L'àlterazion.e tipica degli anni crepuscolari del sesso è l 'erotomania, l 'aumento della lib1ido i11 senso norrnale, e ciò tanto n ella donna ch e nell 'uomo . Sono le ultime accensiori i più lurnino e ·e più calde di una la1npada de tinala a pegn ersi, accen sioni erotiche forse leg·atc alle modificaz ioni endocrine e forse anch e a particolari stati fisiologic i d el m o111 en to. La fi11e del sesso è una morte ch e avvie11e i11 i1oi in piena coscienza; 11oi la preser1tiam o acuta 1nente e ci affrettiamo a godere le ultirr1e voluttà rise rva teci dall 'agonia della po tenza se suale. Per spiegare i feno111e,n i' di interses ualità hisog11a ammettere ch e l 'emb·r ione uma no, pri111iLi va1ne11te bisessuale, conserva , an ch e dopo la sua m aturazione sessuale specifica (maschio· o femmina), i resti del ses o opposto. i101n g ià com e rudimenti m orti ma come di posizioni la tenti ch e potranno estrir1secar i in detern1inale circos tanze, mostruose, patologich e, a11or1nali e an che normali. L 'evoluzione della se ualità è .oondizionata da due elem enti : quello zigotico e 0 pra tutto da quello ormo11ico. Il se ~ o preco tit uito è fissato, sviluppato, .arn1onizzato, rin vigorito da attività endoc rine. Le ai1o n1alie ·Costituzionali m a sopratutto i perturbamenti ormonici danno ragio n e del i1tanifestar i i11 m odo spiccato dell 'intersessualità. Il ra ffor zam ento dei caratteri del e o lcg it Limo e Ja repressio11e di quelli del ses .. o o i>po.. to latente si stabiliscon o in vario 111odo 11elle varie epoch e della vita e co1n dive rse e trin..:ecazioni nei due se i. t lln bilar1 cio in'" tabi le ch e fattori di in in im o valore po son o perturbare ed a nch e altera re del tutto. 0

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Tuttavia quesLi perturbamenti ed inversi011i ~ono pi'ù fa cili e più evidenti nell'uomo, perchè in questo dipendono da un elemento defi citario, più facile a veritioarsi, mentre nella donna dipendono da fattori attivi. In effetti l 'evoluzione del sesso è più complicata, più l·enta n ell 'uomo ch·e nella donna, nella quale, viceversa è più complicata, l 'i11voluzione. 11 fa11ciullo attraversa due pubertà quella della ,s,ua p·ioco·l.a f!emmini[ità e 1quella de1l·a sua grande virilità, egli diventa uomo più tardi ed il transito si fa attrav.erso rnodifi'cazioni ~01natiche e psichiche di gra11 rilievo. Infatti egli deve passare da uno stato di quasi indifferenza sessuale , ·o di quasi femn1inilità alla virilità attiva ·e tumultuosa. Il trapasso della ragazza nella donna sessualmente matura è più precoce, più rapido e senza sostanziali ~ra ­ sformazioni del.I ' 0 rganismo e della menta]1tà . \i·iceversa il climaterio segna un periodo di più lenta e profonda metamorfosi. Pertanto se è giusto chiamare il climateTio « l '·età critica della donna », si dovrebbe chiamare la puberl à « l'età critica dell 'uomo ». D 'altra parte Marafion ritiene di iPOter dedurre dalle sue osservazioni che la femminilità è una tappa dello sviluppo interposta tra l 'ado1escenza e la virilità, e che questa, a sua volt.a , costituisce una tappa che , non per ragioni m etafisich e - scrive lo· stesso Marafion - ma per motivi stre ttamente biologicil possiam10 considerare come la fa e terminale del1'evoluzione organica. L 'evoluzione della essualità su una base comune di' ainbiguità o bivalenza del sesso re11d-e conto come l ' umanità tenda ad una separazione più marcata, più nett~ de~la moT_fol?gia e della condotta ~essuale .in. ~1ascun _individuo .c on la so·p press1one defin1ttva deg·l1 e) ~ ­ rr1enti' d,el sesso o;p posto: l'uomo tende a diventare più uomo e la do,n na sempre più donn.a . Tuttavia se la donna tende a virilizzarsi non compie null.a contro natura . Questa tendenz~ collima con l 'istinto di identificazione co n 11 più forte, è un 'espressione della volo11tà cli pot·en za. Ma le sue possibilità fisiologiche - somatiche e cerebrali - non con sentono l 'attuazion e di questa tendenza. La n1illenaria storia umana dimostra ch e le do·nne, a nche di eccezione. an ch e di mas i'ma virilizzazione, non 11anno m~ i raggiunto i fa tigi d ~l, pensi~ro d~l1'uomo. "D 'altra parte la ma ter111ta - fin e b10logi1camente e socialmente supr~ mo - ..no11 consen te uno sviluppo morfologico e f1s1ologico completo . . L 'uomo, da l suo canto , non può progred11:e verso n ess 1na forn1a ulteriore. Egli ama e d1~ f.ende la sua virilità. Procura di nascondere gI1 elem enti del sesso oppo to cl1e tentano in..,inuarsi n ella sua persooa lità, e per ciò non pu_ò a pirare ch e al perfeziona n1 ento della sua ' '1r ilità. G. DRAGOTTJ. 1

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NOTIZIE M.

C ALAB'R ESI.

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5gz 10 N E PRATI CA

BIBLIOGRAFICHE Elef>trocardiografia cniniJca. Vol.

in-8°, di pag. 616, con 229 fig. L . Cappelli , Bolog na, 1936. L. 60. L'eleLLrocardiografia, ta11to in r agion e della i11ole e d ell 'imporlanza dei contributi cli11ici . ' q~~nt~ in c-0n~eg uen z.a della maggiore sen1p lic1La ~1 costruzione e di nlanegg·io degli a1>par ecch1 , 11a a sunto in questi ultimi anni in1portanza non olo di ricer ca es.atta , accurata e f~li c·e di. risultati n el campo della fisiop:a toil og La sperimenta le, n1a anche inter esse di t ecn ica seme iolo1g·ic a alla portata del i11edico p·r atie-0, preziosa di risultati tanto per la diagnosi, quanto , e specialmente, . per la prognosi. Il suo c~,mpo di applicazione ... i est ende, di giorno in g iorno , oltre i confi11i d ella clinica delle affezioni cardio-vascolari ; d alla m edicina assicur r. Liva, all 'infortunistica ; dalla n1edicina dello sport, alla traumatologi.a , ecc. U n trattato ch e illumini le tecniche di indagine, i p rincipii teori·ci , i problemi di fi siopa tologia, i risulta ti clinico-sp erim entali · ch e . ' ;porti a conoscenza i criteri di giudizi 0 e di ,,alutazio·n e d ei . risulta:i :. un t1:a~tat? di tal gen er e è n eoessar10, e d1re1 quasi rn.d1sp en sabi1e, oggi, non solo alla bibli·oteca dello studioso, ma anche .a lle con sultazione abitudinaria di ogni m ·edico. il quale segu.a il progre so d ell a inedicina e voglia servirsi· delle più modern e possibilità di indagine 11ell'esercizio dell 'arte . Il trattato ch e ci porge 1'opera , accurata d i IJr eparazion e e di sintesi , dal prof. J\iassimo Ca1.abresi può dir i veramente adeguato a tali n ecessità d·el prob1ema: opera di pen ier o, di misura e di· feli c i ri sultati, in quanto , pur r ap11r esentando una sintesi , divei quasi completa , della le tteratura in .a rgomento, tanto da poter er ' 'ire veramente come Olpera di con sultaz]one, r1on p e·r de n1a i 1a svelte.z za e Ja vivacità del}' opera di volg·arizz.azione : riesce g·radita a11cl1 e a chi , nuovo a i problemi scientifici pii1 profondi d·ella ·elettrofisiologia e della fisiopatologia del c ircolo per segua un a e atta co110scer1za dei fatti clinici , dello loro genesi e d ella loro intar1)r etazione . Va veran1e11te ascritto alla si·n golare abilità dcl Calabre i se il lusso dei dati, d elle cita zioni , e d ei parti colari non solo n on in gombr a, i11a addirittura aggiunge efficacia ai si11go1i • I• <Qp1 lo 11. L'impost azione dell 'opera presenta una par1i colar e ori.gi1tali là a 11cl1e n ella divi. . ion e e 11ello ·volg·imento d·eÌ' singoli capitoli . Due grandi divi sioni: g·en·er.a lità e clinica . Nella prima , t1n oapi.tolo trat ta e descrive t ecnic11e strun1 e11tali ed appareccl1i, in modo sempli ce e preci o, il quale avvicina ancl1e chi non ab·b ia J)r ofonde <onosoenze di elettr otecnica e di e lett.ro fi . . i elog ia. Da que ta esposizio11e. i] lettore è g ià in grado di ceglier e l 'appàreccl1io fra i di,·ers i tipi del comn1ercio. a seconda dei s11oi . COJ)Ì t' d elle u e ca11arità. Am J)lO il . erondo ra~11to lo snll 'anntorni a r 1

1

t:lla fisiologia d el "'uore, nelle p iù n1oderne D.c. quisizioni. Il terzo capitolo tratta i problemi di elettrof~siologia, aggred ili e illustrati a fondo, con singol are modernita, e a pra.tutto con vera cal)v.cità di )'Olg·a rizzazione. Il quarto capit.olo analizza l 'elettrocardiogramma norn1ale, n e l suo ignificato e nella : : ua interpretazione. La seconda p art e dell 'opera è più p r ecisan1 ente clinica; separa g iust ament e, e con criterio veran1ente originale, quelle ch e sono le anomalie del singolo com.plesso ele ttroca rdiografico, da 1q uello ch e si riferisce ai diversi e particolari aggruppam.enti in i11gol·e forme di arjtmia. Così n el primo capitolo l 'esposizione, chiara e aoc.u rat a, illuminata da un sano criterio clinico, ci porta a tutte le di ver se a11omalie sia del co11tplesso a uricolare , ch e del complesso ventricolar e e ai i) robl en1i ad esse riferentisi . Proble1n i ch e h an110 a cqui lato decisione solo iu questi ulti111i an 11i , porla11do ad affermazioni di notevole valor e c lin ico , opratul~o in rap11orlo a lle conoscenze· ull e condizi·or1 i d el miocardio. nelle diver se sez ioni , e della circolazio11e coronaria: proble1n i c linici dei blocchi di branca, d ell 'infarto iniocardico·, ecc. Il capitolo segu ente invece. r aggi uppa· tutte le aritn1ie, sulla ba e d ei r ep erti elettrocardiografici : cap itolo di a ccurata sen1eiologia e di san a .olinica. Il trattato finisce con una parte veran1ente orig inale , nella quale 1'indag i11e elettrocardiografica viene considerata n elle ingole malattie, 11011 olo d el cuo re 111a a n ch e di quegl i organi ch e, con le loro a lleraz i·o ni, po ono co ndurre a risentin1enti a11ato111ici o funzionali del circolo. Per og11i singolo g·ruppo di malattie veng·ono espost e ]e pos ... ibilità ri ervate alla indagine el ettr o·cardiografica e alutati i singoJi r<·perli ot.tenuti. Ven gon o tra ttati an.ch e i riflessi verso problen1i di infortunistica, di medic i11a assicur.ativ.a , di n1 ed ic i n a s1)ortiva . e le possibili applicazioni alla pratica chirurgica, tanto p er il giu·dizio di prog·110 i, q ua11 Lo p er i problemi inerenti alla tecnica di a11est·e . . ia. Con cetto organico, preparazion e accur-ata, equilibrata mi stira larg·l1ezza ecl ev icl e nza di i 1 • lu trazioni, per la 111aggior parte or1gi11a li : co11 tali preg·i , n on facili a raggiungere i11 un 'opera n1onog·rafica . il tra tt ato del Calanresi si affe.1n1a Yeramen te all 'ir1Leres.. e ta11lo dello tudioso, quanto del n1edico i)ratiro e fa on ore rt1l a n1 edicina itali:ana. <:. 'FRt:-r.oN r. 1

1

L.

Ghiarid·ole <?i11docri ~: e e aip1para.t o ca rdiovascola.re. Studio sr)eri,111 e1ital1e e clinico. ALZONA..

Vol. di pagg. 230. con 40 figure n el testo. Luigi Pozzi , editore, Roma . Prezzo L. 35. Ecco la Prefaz;ione che l'illustre Prof. S. La F ra11ca si è compiaciuto scrivere per la presentazione di qu.esto libro:

Le connessio11i i11ti111e e compie. se ch e esLst o n o fra l 'esplicarsi delle 1)fOJ)ri et à di11an1 icl1e del cu or e . l 'a ttiYit à dei 'asi e il . iste111a n e r•


1498

1

1

1

s. LA

E.

\V.

U. E. I S;edim0ri.ti uri11ari. Vol. in-8° composto di 60 tavole a colori e in nero. .Ed. Idelso11 , Napo•l i , 193'6. L . 70.

Il .libro comprende una introduzione di' venti .p agine circa e 60 t,avole a colori ·e in nero,

lf RANCA .

B I B LI o G R A F I e I (l)

Die E11iivickl,u111g der L11 1gen fuberku1bos0, d es Erwa.c hserten. Thie me , ed., 1936, vol. di pag. 40 co11 55 figure. 4: R. 1'1. KREl\1ER.

1

Poche p,a gine di testo , molti schen1i e radio_gr-0111 nli adat li ad illn . . trare in modo schematico qu ella cl1 e 'a otto il non1e di tubercolo·si del·l 'adulto·. Prendendo le moss€ dal focolaio p ri111 a1io. l '/\ . srh en1a1izza il 111odo di insorgere e di· svilupparsi della tubercolosi: dallo tadi o di infezion e prinlaria al lo stadio di gen eralizzazione. Seco11do l'A. con1e tuberrolo~i del1' ad u ILo .~ i i 11 le11de la forma produttiva c.irrotica tubercolare uni- o bilaterale con o senza ca·ver11a localizzata speci.a l1nente negli apici e nei lobi . n.perio ri : gli .. rherni e i radiogran1n1i YOp li ono <'~.;"r-.\ la di1110 . lra7 ionr di qua11to l '.t\.. riassume siste n1ando la materia in taYole . cl1en 1ai i r hc r in radiogra111 111i 11raticati i ~1 ~ e rie. E. MIL•.t\NI.

1

I\ .

l~1"\nR1.0\t . . t

roentuenogrn.phie S~turly of the i·ascula ,· c.h.anne1s oif th e °'ku.Zl. XXX supple-

mrnto drgli Acta Radiolog ica. Stoccolma , 1fl36, corone S\ ed. 10, r>ag. ±6 , fi g . 154. L ' A. ria .. $11n1e tutta la roentgen-anatomia norm.al<.' dei ca nali Ya ... ali del cr anio: la circolazi o1

(1) Si prega d'inviare due co11ie dei libri di cui

si rlesiòer;\ la recensione.

..

MILANI.

if,1-rTJP:\LDI

l)irettore del R. Istituto di Patologia Medica.

eE NNI

33J

l)e c rani ca può esser3 oggi ·tudiata i11 tutti i suoi dettagli e se la ein cefalo-ventriculografia e l 'arteriografia han110 distratto i radiologi da questo studio, sta di fatto tuttavia che ·è n ecessario oggi al radiologo no11 solo conoscere il n1odo come si presentano i canali vasali ali 'indagine radiografica ma ,a nche conoscere le ,.E:riazioni anato màche per non far·e confusione con possibi li lesioni patologich,e . A questa parte normale. l 'A. aggiung·e un not.E·vqle contrib uto riguardante le variazioni di questi . . canali vasali in caso di tumori intracran1c1. Lo studio di Li11dblon1 (che appartiene alla Scuola di !F arseli) ri·sulta ·d i indubb·i a importanza per il radiologo.

voso della vita vegetativa n e pongono in prima lin ea l 'importanza e prospettano il rapporto che passa fra il sistema degli incr·eti e l 'atti,1ità dell'apparato circolato,r io. I disturbi che po ssono d et erminarsi in tal rapporto possono essere primiti\1i o secondari, isolati o facienti parte di un quadro i11orboso di diversa natura e di diversa localizzazion e . organica. Com.p lessi quindi e di grande inter esse clinico appaiono, e so no .di fatto, i pToblemi che riguardano l 'argomento , ed è stato n1olto lodeYole ed opportuno il proposito del prof. Alzona , d ell 'Istituto di Pat 01logia Medica di Genova , di affrontare il com 1piito in tutti gli aspetti, apportandovi tutta la sua pa ione di studioso ed una obbietti\ra disamina delle vari e questioni. L ' A. 1ratta le varie questioni con chiarezza e co11 se mplicità di e posizione, e con sufficienti e bene scelte notizie bibliografi che, en za un inutile e dannoso sovracearico di citazioni. Ed è anche molto lodevole la prudenza che din10stra nelle con clusio11i da trarre che, pur seguendo un indirizzo personal€, non si perdono in avventate affermazioni di' vedute unilat,e rali. !Bisogna riconoscere questi meriti alla monografia e racco1nandarla. Palermo. 1

[i\.ì\NO ~LIII, ~Ul\1.

« lL POLICLlNICO »

i11 cui sono rap·p re entati gli elementi del sedimento urinari'o . Ogni tavola è accompagnata da chiari c,e nni illustrativi, che completano la precisazione degli elementi morfolo1g ici descritti', ne indicano il significato e l 'origine, comp]etano il quadro differenziale tra elen1enti simili. Nella prefazione l 'autore insiste sulla delicat ezza d·ell'esarrlie del sedin1ento urinario e "ulla utilità diag11ostica di questa indagine; richia111a l'attenzione sulla competie nza e serietà c l1c tale indagine esige, consigli'a l 'esame sis te111alico de.J sedim,ento colorato. Per la colorazion e dei sedin1enti 1'A. con siglia un metodo personale da lui applicato da molti anni con co..,ta11te su cc esso . Le Lavale a colori sono veramente· molto belle ,e chiare; l 'A. ha raggru{Pato· gli elementi del :sedime11to per ca tegoria (epiteli, cilindri, cri talli) e non .p er quadri morbosi (nefrosi, nefrite acuta ecc.) onde mettere l'analista in grado di costruire caso per c,aso la diagno i urologioa, interpretando il valore di ogni singolo . . e ler11ento presente nel sedimento urinar1 o i 11 e·s.am e . Nel complesso l'opera dell 'A. è di alta utilità pratica : ogni analista potrà trovarvi consiglio e guida per risolvere le quotidiane diffi coltà dell.a di.ag nostica urologica. 1

M.

COPPO.

Atti dell 'I stitUAto1 NaiZionOJle del1le AsSiicurazioni. Vol. VIII, di pag. 2·05. Roma, 1936. Prez70 f .. 50.

Le pregevoli n1emorie contenute in questo vol 111nr rig·uardano e, senzialmente ;p robJ,e mi attuariali ed economici; alcune hanno anche un i11teres . . e gen erale, co me quelle sulla Impossibi·lità di a ccertare le cause delle depressioni 1


{ANNO

XLIII,

Ì\tT.L\I .

33]

SEZIONE

economicl1e (F. Vinci) e sulla Produzione del1'oro ed il livello dei prezzi (A. Degli Espinosa). Di particolare in1portanza per i medici' è la vasta memoria di A. Lutrario sulle vi ite periodiche n ell 'età giovane, in cui sono messe iTL luce le provviden ze adottate in Italia per lali visite, ch e son o di grande i1nportanza per il benessere individuale e sociale. fil . 1

AccADEMIE, Soc1erÀ ME01cue, CoN0Ress1 Società Medico-Chirurgica Veneziana Seduta del 20 giugno 1936. President e: Prof. J OKA.

..

Cancrocirrosi del polmone. Prof. G. J oNA. - L 'O. riferisce sopra un caso di cancro del polmone, occupante un terzo del lobo superiore di destra , mentre tutto il residuo parenchima d ell 'intero orga110 era sede di una intensa cirrosi: si accon1pagnava una in tensa pachipleurite ade·s iva totale. 1\essuna rr1etas lasi n epJJure nei gangli . La mala ttia era durala due a1111i: il cancro polè .cs~ere diag11os ti ca lo co1t sicurezza fin dall 'inizio , .esse11dosi prese11lat a fin d 'allora con sindrome n1ecliast.inica, r ende11riosi così an che sicuro il co11cel lo che, in questo caso, il can cro aveva Jirece<lu lo la cirrosi. Il ca·so non è isolato, ma deve co11siderarsi espo11en le (particolarmente significato per la i11lens i là d i processo) di un intero g ruppo di cassi al quale l 'O. vorrebbe asseg11are il norne di cancrol L1"/ OSi del [JOl1none. L 'a.r1alog ia col cancro-cirrosi del fegato è 11oleYo]e, 1na non con1pleta. Per ora è prematuro con-siderare il problema, dei rapporti cr onologici e J)a loge11etici tra i due processi can ceroso e sclerosan le d el c. d el polmone ; problema che è pure ·i111porlanlissimo nei riguardi della profila i di .qt1esta forma, di cui è di1notrata l a cr e·scen te d iffu sJon e. l\·1u a trattare di ciò, occorrono altri punti di ·visla. In queslo momento, l 'O. deve ~oltanto fis"8are l 'attenzion e s ulla possibilità di isolare ques tc1 véJrielà di cancr·o polmonare, la qu ~1 l e 0 così individuata: Ana lomicame11te : d eforinazione, retrazione, i111picçoli1ne11 Lo totale del! 'organo; pac:i.iipleur ite totale, superfici ale e interlobare ; cirrosi di tutto l 'or ga110 m entre il n eoplasma è r eln ti va1T1 c n I e piccolo, aller :izio11i i lologiche inle11se, diffu ~ e, col quadro p1ù tiJJico d ei processi cler osa11 ti d el pol1none. Clinicam ente : imponente retrazion e d ell 'emitoTnce colpilo , dalla compromissione .rela tivan1 ente r fl piòa di tutto l 'organo , così d a rrsultarn~ :in a .sintom at oloo·ia diffusa , nella qunle sen1e1ot1carnen le e r:diolog ican1e1Yte, divent a impossibile preci sar e d o·ve è il tun1ore e d oYe è il proces·~o ·s('lerosanle, segni precisi di ispessimento t ota le della p leura con costante assei:za _9.i ver ame_nto Jiquido; car a Lt er e poco cach et1zzante e r ela.t 1van·tente lungo dell'andamento ; assen za di meta'St asi. La con oscenza esatta di questa Yarietà del c. <lel p . ·serve non solo a r enderne più con1ple to il

PRATICA

1501

capitolo, i11a aJ11che a facilitarne, in deter1ninate condizioni, la diagnosi precoce.

Discussi•on e:

proff.

FABRIS ,

PASINETTI,

FoRNI,

J ONA.

Rendiconto clinico opera-tivo del primo anno di attività. Prof. A. ROMANI. L 'O. riassume in rapida sintesi il lavoro esegui to nella Divisione Chirurg·ica da lui diretta nel s uo primo an110 di attività presso l ' Ospedale di Venezia. Durante ques to ai1no furo110 ospila ti nella Divisione 1081 p azienti e furono eseguiti 577 intervc~n ti di cui 312 laparotomici. Seg·u e qt1indi l 'enunciazione numerica degli inf('rYe11ti eseguili in due tabelle di cui una comprende le laparolomie, I 'al tra gli inlerventi no n lnparotomici .. Ad es·se fanno seguito considerazioni critich e cl 'ordine clinico e di t ecnica chirurgica.

Discussion e : profi. J:i,ORNI, J ONA. Cli matologia collinare. Dolt. D 'ARNIAN. - L'O . ricorda le car a lteris licl1e e le indicazioni terapeutich e del cli.ma colli,.. nare, e annuncia la costituzione di u n centro d i ri cerche clima tolog ich e presso Co11eg·liano.

Reazione col balsamo del Perù colloidale nel I. c. s • Dott. MARz.oLLo. - L'O. espone un nuovo metodo di reazione colloidale, per la diagnos i di lue nel liquor c. s. (balsam o del Perù), ch e p resenta cle i vantaggi sui metodi colloidali di uso corrente.

Il Seg retario.

R. Accademia dei Fisiocritici in Siena. Seduta straordinaria del 12 giug no 1936. Presidente : Prof. B. LUNGHETTI.

Contributo allo studio della porpora vescicale. Dott. O. CAnERE CoMES. - L 'O. riferi'Sce breve111ente le alterazioni n1o rbo e r isco11 trate n ella parele vescicale in 5 casi n ei qu ali esis tevano in quella lesioni tali ch e facevano supporre l 'esistenza di picco!:! emorrag ie. DJ q u este osservazioni è risultalo com e il fatto è }Jiuttosto frequenl e, e come esso solo di rado è il p orlato di vere em orragie, in qt1ar1to più sp e·sso si tratta di piccole ectasic di vasi san g uig ni. Quesf i sono apparsi in preda ad alterazioni varie ch e 1'0 . si propon e di studiar e n ell a gen esi e nelle i 1arYenze inorfologich e.

La doppia somministrazione galattosio-glucosio nei cirrotici. Dott. B. DELLA ìvlAGGionE e doll. B. ~IARTINOTIJ . - Gli 00. si sono proposti di ludia re il feno n1eno di v\Tellmann (diminuita eliminazione del gala ttosio per contemporanea som 111inis lrnz ione cl i g lucosio) in un g ruppo di cirrotici, confrontando i d ati ottenuti in questi pazienti con quanto si osserva nei n ormali. Dall 'esperienza deg li 00. risulta che g l j indi vi dui affetti d a cirrosi epatica si comportano di f1ont e al fenomeno in p arola in un modo del tutto simile a quello ch e si verifi ca nel n ormale. Qt1es tn. const a taz ione pern1ett.e di affer1nare:


- ··---~-~-~---~---~---

1502

« IL P OLI CL I ! CO »

1) che il fegato sembra avere scarsa importanza

nel meccanismo del fenomeno di Weltmann; 2) che d e tto fenomeno non può essere preso come prova di funzionalit à epa,tica.

Sulla reazione iperglicemica da somministrazione orale di zuccheri. Doll. B. DEI.LA MAGGIORE. - L 'O. dopo aver ricord~to

le principali teorie sulla interpretazione della reazione iperglicemica da son1m. orale di zt1ccheri, e dopo avere det to dei ri's11l lati di sue pre.ceden t i ricer che su lla iperglicemia da galattosio passa aP. esporre l a nuova 1ecnica ed i risultati ottenuti nello studio d el fenomeno per ciò ch e si riferisce all 'interpetrazione dell 'iperg·licemia da so1nministrazione orale di glucosio.

La ricerca del l'antigene Vi in ceppi di B. di Eberth di • varia proven •ienza. Prof. G. BuoNoM1N1. -- L 'O. a inezzo di prove di agglu tin azjone co11 sierj puri a11 li-O e anti- Vi h a potuto dimos trare l 'antigene T' i in 33 su 70 Cf;ppi tifici esamina ti e confermare la. relazione di questo con l a virulenza per il topolino. L 'antigen e Vi è s lalo ritroYato con maggior frequenza n e i ceppi di recente isol a1nento (28 su 51) e sopra tutto J1eg·li tipiti ch e si erano dimostrati insen ... ibili o p arzialme11 le se11sibili alle agglutinine O (29 su 35) . Le prove di virulenza hanno din10 trato l a sca ra azione patogena di ceppi ch e le prove sier ologich e aYeva110 <lefin ito poveri dc 1 ricettore T.i.

La elettività de l terreno di Wil son Blair in confronto co n le prove biochim iche sierologi che nella diagnosti· ca del B. di Eberth.

r.

L 'O. al fi11e di gara11lirsi della purezza di u n ·no tevol e 11umero cl i ceppi tifici isola ti di recente da vari materiali patologici h a provved uto a i sol amen li selettivi su piastra di terreno \~7 il·son Blair. Su 109 s tipiti presi in con siderazione ben 105 cr ebbero su t erreno di Wilson e d_ii:i~strarono i caratteri fern1entalivi e sierolog jci t1p1c1 clel B. Eberlh; dei 4 ch e non vi si erano sviluppati 2 risultarono B. coli e 2 fecalis alcol i ge11es. L 'O. fa alc11ne con siderazioni sull 'utilità ·~be Ja spiccata ele tti vità di t ale t..:rreno può avere nella diagnostica de1 B. tifico. l l Segretario. STllAUSS . -

Sezione Laziale della Società Italiana di Gastro-Enterologia Seduta del 17 aprile 1936. President e: prof. U.

ARCANGELI.

Su tre casi di peritonite da causa non comun e. li'. TJPA . L 'O. illus tra 1re ca i cli p eritonite djffusa risullauli rispellivar11e11le da una perfora zione da ascaridi , <la diffusione n el p eritoneo <li ltu asce·sso pararenale e infine da u11 pezzo cli legno cau sal1n en te capita1 o 11el tubo digerente. .. ltlla g uida di qt1esli casi clinici 1'0. si soffer1na a parlare clelle Yarie cau se òi perjtonite.

Iconografia radiologica delle varici esofag ee. E. 1\IILANI. - l , 'O. òimo t ra la po·ssibilità cl elle di r1gnosi rli varici esofa gee a 1nezzo dell'esame radiologico. L 'e a111e però deYe c~ scre minuzioso ed

(ANNO

XLIII, NuM. 33J

al lento. Presen ta lln numero no tevole di lastre radiolog"iche da c ui ri ulta la po·ssibilità di agnos l ica sudclet ta.

Contributo allo studio radiologico del cancro del ceco. B . .1\LLIOl\"I. - · l.'O., su l la scorta dell 'abbondante 111aleriale accurata111e11te raccolto nel Padiglione radiologico del Littorio, diretlo dal prof. Mila11i, passa in r apida e lucida rassegna t utto quar1lo si riferisce allo studio radiologico del cancro del ceco. .A. corredare le sue affermazioni prescn ta i1u merosi radiogra1nmi da cui risulta chi airamente la poss ibilità di diagr1ost jcare una lesio11e n e?l)]a·stic~ clel ceco purchè non vengano trasct1ra L1 alcuni elementi diacr11ostici differenziali 0 di g rande imporlanza.

Una lesione rara del neostoma dopo gastro-enterostcm ia L 'O. cita etl illu tra un caso capitato alla sua osservazione cli uri soggetto già OJ)erato di gastroenterostomia, il q u ale è stato 11uovan1e11Le ricovera to in ospedale per disturbi <lel tubo dig·erente. L 'esame r adiologico mette in oYicl enza un 'i111agi11e diverticolare opaca, dolente, dai r adiolog i i11terpretata come ulcera peptica. AJl 'atto opera lorio si constata trattarsi d i una for111azione che l 'O. i11terpreta co1ne un'ernia del1:1 mucosa dig i11nale attraverso la sieromu·s colare Incerata n el 1) 1 ·iT110 ii1terven Lo. E.

G1uPPONI.

-

Sr.du la d el 15 m ag·gio 1936. Presiden te: Prof. C.

FnuGONI.

I vomiti acetonemici negli adulti

U.

L 'O. occ1.1pandosi in una lu11ga e minuziosa analisi, n1ette in rappor to i vo111ili acelone111ici degli adul ti, come già in molti cas i di vomiti acetonen1ici d ei bar11bini , con la lues ereditaria di prima e seco11da generazione. Questa sua patogenesi 1'0, r icaYa da una casis tica clinica discretamente n 11merosa che egli cita e da cui risulla il risultato efficace ottenuto dalle cure ex juvantibus. ARCANGELI . -

• Stenosi sotto epatica delle porte e del coledoco da peraduodenite callosa post-ulceross.

L ·o. riferi·sce un caso di grandisi1n o interesse capitato alla su a osservazione di u11 soggetto porlalore di ulcera gastrica silenziosa che prog r ecl endo dette luogo ad una periduoòe1Li te callosa con stenosi sottoepatica della porta e del coledoco. Dato i1 decorso e la sintomatologi a i l caso si è presta lo ad una dotta discu ssione patogenetica ed anato1no-patologica. rl'ORRIOLI.

- .

1 gas intes tinali. Studio rad iologico. B. ~I\RIXI. L 'O. riferisce mol lo sommarian1en te quanto è no lo 1111 'origi11e dei gas intes li11ali e sulle n1nni er e pitt opportune per evitarne la for rn azione specialn1ente qua:n<lo questi gas cli s lurl)ano gli esami ra(1iologici con1e frequente1ne11l e aYYie11 e nello s tudio dell 'apparato urinario . A.Il a une della ~ eclu1a il t)r esiden le comunica ch e con questa di oggi si chiude la ·serie delle riu nio1ù di ga l ro-enterologia p er l 'anno scola. l ico 1935-36. Le scclute saranno riprese in ottobre o noYembre del nuoYo anno accndemico. Il Segretario: A. BoNADIES.


[ANNO

X·L ill,

33)

l JM.

APPUNTI

PER ·IL MEDICO PRATICO. l:~plorazion8

DIAONOSTICA. Il dramma epigastrico nelle pleuro-polmoniti acute.

M. A. Bernard (Gazebte des Hopitaux , 1 lug. 1936) descrive due casi nei quali il processo pneumonico esordì sotto forma di dolore epigastrico, difesa addominale, alvo chiuso, feb·b re, mentre la sintomatologia della polmonite i rese evidente in 2a_3ia giornata. Approfitta di questi due casi per ricordare la diagno tic.a differe11zia]e fra la perforazione intestinale e la sintomatologia addominale della i)o]monitc. Lesiione addomvoole.

Lesione toracica.

Anamnesi.

Indigestione, coli'c he, sti.psi, diarrea.

Perfrigerazione, brivido , contagio.

Modo di insorgenza.

Acuto , qualche volta senza feb·b re. Collasso, sin cope, vom ito ripetuto. Dolori continui o parossistici irra diantisi verso il basso.

Acuto, sempre febb·r ile. Spesso brivido. Rara·m ente vomito, mai 1·ipetuto. Dolore respiratorio.

Decubit10• orizzontale, cosce flesse. Pelle r1ormale o fred1da; umidiccia, cianotica nella pancreatite acuta. Il rapporto Polso 4-4 1/2.

Ptespiro Addome contr1tto in difesa invincibile. Immobilità respiratoria addominale totale o parziale. Dolore cla vicol.are o scapolare rarame11te sottoclaveare. Iperestesia cutanea . Dolore addominale bilaterale.

rettale: Esplorazione rettale: dolore del Doun egativa. glas, segni dello psoas, dell'otturatore, della dolorabili'tà del testicolo, qu.a lch e vo•l ta positivi . Radiologia. PI1eumoperiton eo sotNon pneumoperitoto forma di un arneo . co chiaro sottodiaf r.a mm.a ti'co a malato in stazione eretta. Passagg·io di pasto opaco attraverso la perforazione. Diafran1ma irnmob·iImmob·i lità del diale d.alla parte m.aframma. lata. Opacità totale o parNo11 opacità pl et1roziale di un ìo bo pol1nonare. polmonare e spesso sco rn parsa del sen o coslo-dia Crar11 mati co. L. TRAVIA. .

CASISTICA E TERAPIA.

Obbiettività.

Facies peritoneale.

1503

SEZIONE PRATICA

Facies accesa, erpc labialis. Decubito spesso la tcrale o semiseduto. Pelle secca scottar1te.

Polso

=

2-3.

Respiro Addome trattabile dopo palpazione prolungata. Modesta immobilità respiratoria d ·e ]l 'addome. Dolore il più spesso sottoclaveare. Non iperestesia cutanea. Dolore ad un lato dell 'addome.

orticaria guarita in seguito ad appendicectomin. I l p.roblema dell 'urticari.a sembra str elta111ente legato a .quello dell'anafilassi alin1entar e, come ha sost enuto r ecentemente anche l\tl. Joltrain (Gazette des hopii taux, 14 m·a ggi'o 1936), sviluppando le idee di Widal e della sua scuoi.a . .Due casi pubblicati da Leriche (Presse 1néd., () giugno 1936) induco·n o a considerare 11 problen1a da un altro punto di vi ta: quello dell 'influenza di un focolaio infiammatorio ull 'i11sorgenza dell'orLi caria e quello della possibilità di guarigione dopo l 'eliminazione del focolaio. ~e l primo· caso si tratta cli una don11a di 3 7 ai1ni affetta da intoller a11za alla carne, cl1e i n1a11ifestava con orticaria generalizzata. Dopo due anni crisi appendicolare; l ' inter\'ento riv.ela un 'appendice turgida , ripi:ena di pus. Da dodici anni la ·p·aziente. non presen ta più orticaria, n1.a da quattro anni ha acce i a 11latici. Il secondo ·è un caso di ort.i'caria ecl eden1a di Quincke della faccia che i. presentano og11i volla ch e la paziente ingerisce della carne. Dopo sei n1e i in seguito ad :ina ~ris i ap11e11dicolare si trova una appendi ce . d1st e.. .a, ' cou...tene11te del pus. Da di eci anni non S I e 1 i Ll presentata orticaria. E. C..\.RLI"\ F ..\.:'\TI.


1504

cc IL POLICLINICO »

La scabbia nelle classi sociali benestanti • ...

È tutt'altro ch 3 infrequente il caso di mi-

sconoscer e la scabbia quando vi si presenta u11 i1)dividuo d·elle c lassi sociali b enestanti, ch e accu sa un prurito ostinato; si tratta talvolta di per sone, dì cui sono note le abitudini di pulizia, -ch e fa11no anch e il bag no tutti i g iorni e l 'idea radicata che la scabbia si trovi solt a11to nelle classi sociali' basse ed in ambienti sudici porta spesso ad erro·r e di diagnosi . Rit engo perciò utile il segnalare le osservazioni di J. H. Stoke·s (J o,UJrn. arrver. m.edi. assoc. , 28 febbraio 1936) che riguardano 53 casi di scabbia fra le persone cc dal c ucchiaio d 'argento n e della élite professionale ed intellettuale. Fra f\, si, 37 av.evan o consultato uno o più medici; 8 erano anzi veduti da d ermatologi di grido ed in 5 erano state fatte diagnosi sbagliate (1 dello st esso A.). cc Avrei p en sato a lla scabb,ia se si fosse tratta to di uno del popolino », dice per lo· .p iù i'l m edico di fan1iglia ed è appunto q11esta idea ch e conduce all '·errore. In comp lesso , 11ella serie di questi casi , le diagnosi giuste fatte da 49 medici su 37 casi , sono' state s oltanto 10. Il danno d ell 'errore risulta evide11te dal 11t1m.ero delle nuove inf.estazi'o ni a .cui i e.a si n1isconosciuti danno luogo e ch e furono 61 per 21 casi in cui si fece tale ricer ca. Un quarto dei casi venne riconosciuto dopo u11 mese, due terzi dopo tre m esi e 2 casi dopo ollre un anno. Un caso , i1on incluso n ella serie, costituì il punto di parte·n za di una vera epidemia in un.a città d ella Florida, che venJ1'e attribuita a d un 'intossicazio•n e a limentare d.a cioccola to . Varie sono state le sorgenti in-criminate 11ei diversi casi e fra di ·e sse anche lln albergo principesco . Curioso è il caso di un individuo ch e viaggiava per diporto , i11 c ui er a stata fatta di'a gnosi di ricaduta di sifil1de secondaria ; al ritorno in patria, dopo a''er disseminato dovunque i suoi acari, una cura lo sbarazzò in pochi g iorni' di tutti i dis turbi. Fra le 33 diagno i errate, predomina il p rurito nervoso , ma ve ne sono state alcune ch e dimostrano l 'imbarazzo del n1edico ch e ave·va .p rescritto lassativi , di'e t.a speciale, ecc. I criteri diagnostic i p iù importanti son o: 1) l 'esisten za d ei solchi (ricercarli' con una buona lente!) s ulle mani , al pene e d ai cap ezzoli (talora l 'unica sed e n elle d onne); 2) il prurito notturno; 3) la distribuzione dell 'eruLion e; 4) 1'esist en za di' un contatto· o di un caso {'be sta a ll 'origine. La diagn o i può s-p e ... o es ~ e re r esa difficile dalle compli cazioni . fil. 1,

Nell' iperidrosi a scellare.

Rebuffat (Brua;elles-médic<11n, sett. 1935) consiglia: ~iente ottoascelle impermeabili. Lavatura r o11 acqua . . aponata abbo ndante; asciugare [,e ne e fare lozione con una soluzione di a cido

acetico al 3 verare con:

[ANNO

% in

XLIII,

J\luM.

33]

aoqua di Colonia; poi spol-

Ac ido salic ilico • Acido tartarico Acido borico Ossido di zinco Rizoma di iris polv.

ana . ana

g.

1

n

3

» 45

Nel prurito vulvare.

H. Ktis tner (Schweiz. m;ed. Wochens., 28 marzo 1936) racco·m ·a nda l 'irradiazione dei genitali esterni e della parte bassa dell ' addome m ediante la luce rossa; il pTurito si calma dopo 1-3 irradiazioni. Nelle forme più lievi , posso110 riuscire utili g li unguenti (p. es. a base di percaina) oppure i lievi astringenti (form a1ina od alcool diluiti); evitare le polveri, che aumentano il 1PTurito. fil. La glicerina borica.

Molto usata nelle otiti esterne, lunghe e d olorose, essa tende a prolungare gli stati di r osso1'e d el timp·a no e del condotto uditivo , a causa della sua r.eazione acida . Basta sospend·erla p e.r ch è tutto ri!entri in or.dine , o· meglio prepararla in modo ch e sia leggermente alca lina , oppure aumentarne il contenuto in glicerina, secondo la formula che consiglia Lavrand (Journ . des praticiens, 27 ~iugno 1936) : !Borato di sodio Glicerina . . Acq. distillata .

cg. g.

.

.

50 10 g. 300

IGIENE Immunizzazione contro la difterite con una sola iniezione di anatossina precipitata.

Numerosi AutoTi hanno segnalato la possibilità di effettuare la vacci'n .a zion e an t idifterica con una so1la ini.ezione di p·reparati ad alto valore antigene, basandosi sul fatto ch e l 'agg iunta di a llum·e all 'anatossina difterica aum,enta la proprietà immunizzante. B. Pa1.a ut , A. Gordine , e M. Mitelman hanno verificato l 'efficac ia di ques to inetodo sugli animali ·e sull 'uomo (Ann. de l'lnst. Pasteur, g iug no 1936). Sperim.entalmente questo preparato aumenta la p~oduzione di antitossine nell~ cavie immunizzate e accr esce la loro resisten za alle d osi massive di tossina difterica. L 'anatossina precipìtata , ch e si ottiene aggiungendo allume all 'anato ina difterica è ur~ preparato innocuo la cui iniezione .provoca, ne~ bambini di età differenti, r eazioni analogh e a quelle ch e provoca la comune anatossina. Una sola iniezione di an a tossina precipitata trasforma la reazione di Schick da positiva in negativa n el 94 % dei casi, ed e~e~a .il titol? an: tit o sico del iero d ei bamb1n1 immun1zzatL ad 1 U. A. in 5-9 settimane.


[ANNO

XLIII,

NUl\I.

33]

SEZIONE PRATICA

L 'anato"""'ina p recipitata, lasciata per 15 n1esi alla temip eratura di laboratorio conserva iJ u o valore' .antigene. E. C .<\RLINrANT1. 1

MEDICINA LEGALE. Provocazione artificiale degli accessi epilettici. Può essere utile dal punto di vista m edic oJegale p er decidere se il paziente sia r ealn1en te epilettico. O. Muck (lvliinch.. m.e1d. VJl ocl1.. , 20 dicen1bre 193'5 ) con siglia, a tale scopo , di fa1 sede.r e il paziente sopra una seggiola e di spruzzare d el cloruro di etile s11lla r.egione d·el polso di ambe le rnani , per 20-30 secondi , sino a che si forma uno· strato di n eve. L 'individuo normale non presenta alcun disturbo , rr1ent.re nell 'epilettico, si hanno convulsioni , midriasi , perdita di coscit.oza, analogamente cc)me 11ell 'a ccesso comune. fil.

TECNICA. La pratica della trasfusione di sangue.

A. Christ (Brun 's Beitr. e Schweiz. m ed. lVoc.Jie.ns. , 28 1n.a rzo 1936) descrive il m etodo usato .a Basilea, ine dia11te u11 app.a recchio consistente in un te,.mois p·a raffinato , a doppia parete, cont.enente 10-20 em e . di t111a oluzion.e di citrato· di sodio al I.O· <;;0 ; il san gu e viene mandato al paziente· p er mezzo di una speci·e di soffieria. P er la puntura della vena, viene usato l 'ago rli Staub, con diramazion e laterale; rnrame·n te fu necessaria la sezione d·e ll.a ven.a. La trasfu sione è consigliabile , oltre ch e nelle gravi perdite di sangue, n egli stati setticopiemici1 (os t1eomielite, setticopiemia , eco. ), n elle tos ~i cosi (com e salasso-trasfusione), n·elle ustioni gravi, ecc.; ono state . fatte delle prove anch e n elle p i cosi. La quantità nledia trasfusa è stata di 480 cm,c . L 'A. riferisce su 700 trasfusi'oni , di cui 597 senza disturbo di sort.a ; in 60 casi , si e]:}be febbre, in 13 brividi, in altri orticaria ed emoglobinuria. Ne costituisco110 controindi cazio ni relative l 'ipertor1ia , i vizi cardiaci scon1pen sati , I 'uremia (in cui può essere utile il sala so-trasfu. ' SlOneJ. L 'uso del sangu.e citratato è prefe ribile a quello del sangue integro , sia perch·è si evita ogni peri colo di' coagulazione, sia ~ per la rapidità, sia infine anche per con siderazioni psicologic!h e. Non è affatto provato ch e tale pratica porti a pericoli maggi'ori ch,e con il sangue integro. fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA Ormoni estrogeni e sarcoma dei topi. Le affinità fra Je sostanze estrogene, quelle c&ncerogene e gli steroli sono molto inter e santi, e numerosi st.ud i n1oderni hanno sen1pre più dimo tr.ato 1.a comple ità di q':est e r elazioni·, e , certo , un argomento d ella p1ù gr an-

1505

de attualità è la proprietà can cerogena delle sostanze del gruppo d ell 'estrina. W. U. Gardner (Arch. of Path.. , aprile 1936) ha potuto pro' ocare la comparsa di un sarcoma, n el .p unto di iniezione di sostanze est.rogene in topi maschi, appartenenti .a 2 differenti covate di una J: zza selezionata su scettibile ai tun1ori. A ciascun animale furono iniettate p er via sottocutanea, 10 unità ratto di TelinOJ, giornalJ l11ent.e, per un periodo da 68' a 102 giorni, seguiti da una iniezio,11e se ltimanal e di 500 unità i11ternazio.11ali di benzoato di ch eto estri11a, per un periodo da 12 a 25 s·ettiman e.. Questi sarcomi crebbero· rap idan1ente nei topi c osì trattati, e così quelli in1piantati in a ltri topi della sl·essa razza selezionata. Trapianti fatti in topi di razza d1versa non attecchiTono, ma attecchirono in animali appartenenti a razze con lont<.tni legami di origine con quelle originarie. L 'esam e ist ologico dei tumori primari e di quelli da tra.p ianto mostrò trattarsi di sarcomi a cellule fu sate in stato ·d i attiva proliferazione, e con presenza occasionale di celluJ.e giganti. I tumori erano n1olto vascolarizzati, con aree d1 ede1na e di necrosi, e di infiltrazione leucocitaria. Il n·e opJasma invadeva i tess.u ti sa11i; ma non i son a osservate m etastasi . Q·u esti' risultati sono in1portanti perch è fin ad ora si era dimostrata l 'azione de lle sostanze estrogene solo sugli epiteli , e son ben noti gli studi d egli ,effetti sull '.epitelio mammario di dette distanze. Sembra quindi ch e queste, sollo ancora mal definite condizioni , possano a vere un effetto stimolante ·sia sugli elementi n iesod.ermici ch e epiteliali, sd da dar luogo allo s--1iluppo di un vero neoplasm.a, nello stesso n1odo delle così dette sostanze can cerogene. 1

1

1

ZITO.

VARIA Alcune osservazioni sull'impiego di foglie di Fico d'India (Opuntia) come larvicida. In Algeria sono stati fatti degli esperi1!1enti ul potere larvi cida delle foglie di Opunt1a, e, P<'lr.e, con buoni risultati. Le fogli e sono state s1ninuzzate e poste n ell 'accrua, oppure semplicemente tagliate in grosse fette. Si è d etto che questo trattamento di acque infestate da larve, ha lo stesso valore dell 'impiego del petrolio. F. 1F. Caw ston (The Joi1rn. of Trop. 'Al edic. , giugno 1936) ha ripetuto questi esperin1enti , ed ha anch e usato il succo espresso dall e fog lie , con i seguenti risultati: anzitutto la mucilagine ottenuta dalle fog lie solo p er po.Go tempo resta alla superfice; ed ave ndo un p eso sp ecifico (1,005) superiore a qu·ello d ell 'acqua va a fondo ed in parte vi si mescola ; per questo il suo poter e larvic ida è limitato. Usato in forte concentrazione u ccide solo le larve giovani , ma è enza azione su quelle più adulte e sul le pupe. Ll sua azione sembra e sere semplicen1 ente rr;eccan1c · a. Z1To.


1506

« IL POLICLINICO »

I. ANNO XLIII, NuM. 331

NELLA VITA PROFESSIONALE. Per la disciplina della stampa medica. . Il .Si11d acato Nazio11ale F'ascista de i Nl edicj, sempre più co nvinto ch e fra le u e n1i ioni vi ia quella di elevar e la c ul l ura d el l11edico, d ·accordo con l a Co11feder azione P. rofe s ionis li ed Artisti ' cr ede sia g'iunto ormai il t empo <li rj solver e il difficile e d elicalo problen1 a d ella Stampa m eclica . Su c1ue·s to ar go111e11to più volte dovr em o ritor11are e già fin cl 'ora il Direttori o Nazio11 ale dicl1iar a ch e sar à g·r a lo a lutti coloro ch e vorra11n o p ortar e il lor o contribu.lo u,lla soluzio11e cl el grave proble1na. Te11cl en za n ostra deYe esser e quella di a iutar e il 1niglioram ento cli alcu11i g ior11ali cl1e da 11uo11i cl ovr a11110 <live11ir e o lli111i e, per qu anto sar à po s ibile, di i aYoriie la fusio11e di 11101li altri gior r1ali ch e i occupa110 dell a n1edesin1J 111ateria per forn1arn e p ochi 111a Yitali co ì da p oter sicura1r1e11te co1n p ier e l a loro fun zio11e culturale in Italia e la diffu sion e d ell a n os lra cultura all 'ester o. Qu e lo Sir1cl acat o Nazion ale h a cr eduto p er ciò di dover adunar e una Comn1ission e alla quale h l.l n no aderito r1on ·solo il presidente d ella Confeder azion e Professio11isti ecl Ar list f, 1na an ch e i r nppresen Larl'ti d el Nlinist er o d elle Cor1)or azioni, d e.11 'Educazion e Nazio11ale e della S la1n p a e Prop aganda . Dopo viva discu ssion e si arldiven n e al con cetto cii co tituire n el SiI1ò acn lo ~1edi co un a Con1m i ssio n e della S tampa ~Ied ica coll egat a ad apposita Sezion e t ecnica d el Sincl acat o 'Nazion ale d ella Stamp a . I di ver si ì\Iinisteri stan110 studiando l 'ar gon1en lo e;h e sa.r à di pro·ssi11Ja r i oluzion e. Ad ogn i m odo pubblichiamo in calce l a circo1ar e già em ana la dal presid en te della Confed erazion e Professio11ist i ed Artisti , on. P avolini . l\1olti rnecl ici h anno espresso il desiderio cl1e il g iornale ' < Le Forze Sanitarie n m etta i11 eviden za la p r odu zion e m ecli ca italian a ch e purtroppo è di $per sa in un numer o così g r a11de di giornali ei a 11on p oter essere seguìla dag·li studiosi : lo proibisce il fa ttor e economico ed il fattor e t em po. Per a·sseconclar e ques to desid erio e p er diffor1d ere all 'est er o l a produzion e lnedica n azion ale, ir1 a ttesa di provvedin1enti ulteriori , il Sindaca to Nazion al e l\Iedici h a deciso cli sostiiuire p er or a la r u brica Autoriassunti con un 'arn pi a Rivista di tu l li i laYo ri italiani m eritevoli di segn al azion e. Qu est e r iviste p o tran110 esser e lalvolta r edatte con spi ri to critico: il l avor o sarà i11iziat o col m ese di agost o. N. B. - Prego t u tt i i d ir ettori ch e an cor a n on avesser o inviat o il lor o giorn ale al Si11daca to Nazion flle, di vol erne a ltuare l 'in vio. La Co1n mi'ssio11e dell a St ampa desidera ricever e an cl1e i giornali di scien za pura, desider ando fare an ch e di essi' lnr go riassunto. E. M ORE LLI . Circoiare n. 862/ 3 della Con feder azion e F ascista d ei Professionisti ed Artisti , in d a ta 6 luglio 1936XI,1, dire tta ai .Segr et ari e Co111mi ssari d ei Sinda-

ca ti Nazionali dipend enti e per co11oscenza ai Presid e11 ti d elle Un io11i Provinci ali : Quest a Confeder azio11e h a risco11trato da tempo la n ecessità di pro1n uover e l 'em anazione di ad eg·uati provveclin1 enti legislativi al fine di riordinare e disciplin ar e in ge11er a.Ie tutta la stampa tecni ca $Cientifica, daì pt111to ùi vista scientifico . c11] turale . A tal fi11e è st ata t euu la presso il Sindacato Nazionale F a·scis ta d ei i\Iec.lici una riunione con la p airtecipazion e d ei r appresentanti dei Ministeri d elle Corpor azioni , d ell 'Eclurazi0Re Nazionale· e d ella Stam p a e Prop aga nrl.a e <li un ra·p presentante del Sindacat o Né1zio11ale Giornalisti La riunion e 11a aipprovato all 'unanimità una propost a, presentata d al r appresentante della Confed er azione, ch e tien e conto n on solo degli inter essi dei m edici m a an c11e d i 'l11elli di tut t e le altre categorie ch e esplican o un a attività scientifica e ch e h anno co1nu11que interesse di veder dÌ.scipJina te le pubbli cazio11j scientifiche culturali. Le proposte s les·se so110 s la te poi approvate dalla Giunt a Co11fed er ale . In particolare si è 3J)provato <li proporre la costituzione, in sen o al Sindacalo Nazionale Giornali s ti, di un a sezion e scien tifica della quale dovrebb er o far parle t utti i geren t i r esponsabili dei perjodici n on p oli ti ci. La Sezion e, ai fi11i sindacali, d ovr ebbe esser e r azion al1nente s11ddi visa i11 g ruppi , a seconda d ella p ar ticolar e sp ecifica at t itudine scientifica ·svolta d al p eriodico. In secondo luogo è s ta ta r aYvi, at a l 'immediata r1ecessità ili iniziar e u11 a cl assificazion e delle punblicazioni scientifich e, allo scopo di disting u ere quelle prett am ent e scientifich e dalle altre a caratter e più o m en o pubbli citario e commerciale. A tal fine si è ritenul o opportuno ed utile, in nr1 prirno tempo, ricorrere p er t ale classificazione ai criteri adottati dai Comitati per la tenuta del1'Albo d ei Giornalis ti all 'atto del riconoscimento cl elJa gerenza, i11 attesa di preci·se disp Gsizioni leg islative in materia e p er procedere fin d 'ora, << g r osso mod o », a11a divi sion e d elle pubblicazioni attualmente esis tenti . Allo scopo poi di di ci pli11are n el suo con1plesso l a m at eria, ed in linea d efinitiva , con provvedin1 ento legislati Yo, si è proposto di istituire, presso il Minist ero della St ampa e Propaganda , un Co1n itato p erman ente con tre r appre·sentanti dei Sindacati n azionali <li categoria interessati all'attività scientifica esplica ta ùA1 periodico, e rappresentanti ò ei l\tfinisteri d ell e Corporazioni e del! 'Educazione Nazion ale, della Confecl erazion e Professionis ti ed Artisti, del Sindacato Nazion ale Giornalisti e del Con siglio Nazion ale delle Ri cerche. Il Comit at o dovr ebbe a,, 'er e il compito di deciclere (la p r ima volta entro il m ese dì gennaio dopo In ~ua istituzion e, all 'atlo della rinnovazione (l elle ger en ze e n egli anni avvenire n élla stessa epoca J'ler le even tu.ili r evisioni) l a cla·ssificaizio11 e dei l


[ANNO

XLIII, NuM. 33)

.:>.l:.Zl ONE

periodici quali scie11lifici o m en o; la eventuale .soppres~ ion e d i t aluni di essi , n on rinnovando la 1 gerenza o 1 eve11luale i11vito a fusioni con la concessio11e d elle ger en ze st esse. Ogni d ecisio n e d ovrebbe aver luogo sentito il p ar er e d el Sindacat o Nazionale di cat egoria compet ente. Il Comitato p o lrebhe a vert:> il compilo di segn ala re p er aiuti firtan zia r1 le pubblicazioni scientifi . C'11e ai vé.t rì Sindacali Nazion ali ir1 ler essa li e alt ' Accademia cl 'It al ia . T an lo si comu11ica per opportuna norma e co11o·scen za d elle SS. LL. , con r iserva di diramar e i11 m e r ito q u elle dire ttive, ch e apparir anno più opportune 11ello svolgi111ento d el lavoro e p er la p arte ch e s i riferisce alla cat egori a profef;sio11nle r appresentata, in a ttesa d ei provvedi m en li legi Il Presidente: PAVOLINI. -s]ativi solleci lati. (Da cc F or ze Sa11itarie », 31 lu g lio 1936-XIV).

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Croce Rossa Italiana. Con dec re lo m inis teri ale vien e co

ì f is·sa lo 11er

il biennio 1936-37 i l i1un1ero d i aYenti obblig h i 11JiJitari a rruolabili 11el l)er son ale m obilitabile d e lla Cr oce Rossa : a) ufficial i d el R . eser cito di categorie in con• gcdo, n . 2500; b) so ttufficiali e militari di truppa, n . 40.410. Posson o essere a rruolati n el p er on ale diretti vo firto ad u11 m assin10 co1111Jle·ssivo di n . 5539 uni Là e purch è in p ossesso d ei r equi'si ti : a0 g li ufficiali in con g edo d el R. eser cito ch e: appart~11ga110 alle sole cat egori e di complem ento e di riser Ya; a bbi an o r aggi un lo iJ 45° ann o di et à; n on sia n o ufficii:ili st1perior i m edici o cl1in1ici fa r111 acisti apparten enti a classi p er unità d i prima linea ; non sia no ufficiali superiori chim ici farm a·Cis ti a ppart en en t i a classi per unità ausiliarie; b) i so ltuffici ali e inilitari di truppa in congedo, scel li tra quelli di cui al precedente art. 1 le tt er a b), ch e abbiano co1npiut o il 40° a n 110 di -et à e n on oltrepa·ssat o il 55°. Possono esser e ar ruolati nel per sonale di assi s ten za (ruolo normale) d ella C. R. I . - fi110 al r aggiung itn ento d ella quota d i 40.410 uomini m esS:.\ a disposizio11e i riman enti so ttufficiali e militari d i truppa ir1 con gedo , ch e abbi ano compiuto il 40° a 11no di et à e n on ol trepassat o il 55° e posseggano i r equisi ti richiesti d al citat o R. d ecr et o 10 febLraio 1936-X CV, 1i. 484 . •

Cronàca del movimento

professionale.

La disciplina degli incarichi professionali nelle pubbliche an1ministrazioni. Circol are n. 867 /3 d ella Confe<iier azion e F a cist a d ei ~rofessioni s li ed Artisti, in d a t a 22 lug lio 1936XIV, d ir etta a.i Segr e tari e C.t0mmis ari d ei ,Sinda~a ti Nazio n ali dipencler1ti e a tu tli i Preside n ti d elle Unioni Provinciali:

PRAT!CA

1507

Con r iferi1nento alla circolar e 8 ottobre 1934, ii. 605/S., rel at iva a in carichi profes·sionali da p a rte d elle pubblicl1e amn1inistr azion i, si comunica ch e la Preside11za d el Con s iglio d ei Ministri, interessat a insis te11Lem en te d a quest a Confed er azione per l'em a n azione di r1orme più precise in inerito, a fa tto presen te di aver ùiram at o a tutti i Ministeri la circola re, ch e qui in tegr almente si riporta: « La circola re 3 sette111lJr e 1934, n . 2199, di questa1 P res idenza stabilisce ch e g li incar ichi ai cara tt er e tecnico , legale o ·sa nitar io possono esser e confer it i dalle pubblich e am m inistrazioni soltanto a quei professionist i ch e, olt r e ad apparten er e all~ ri sp ettive organ izzazioni s ind acali g iuridicamente riconosciute, sian o in possesso del r equisit o d el1'iscrizion e a.I P . ~ . F . I n relazion e a d et la n orma ed al fine di evitar e ùiYer sità_ di criter i n e ll 'ap pl icazion e d el1a nor m a stessa, :i comunica, presi ordi1Ji superior i, ch e le pubhlich e ammini s lrazio n i d ebbon o, prim a di co11fe rire g li incarichi cl i cui sopra, richied er e alle con1p e le11ti Associazion i sindacal i di liberi profession isti el en chi di persone i scritte nei risp ettivi albi ed appartenenti al P . N. F ., tra Iè quali le a t11ministrazioni s tesse po ·sono sceglier e i nomin a t i vi occorrenti . Si ritien e opportuno far presente ch e le d isposjzjon i in pa rola r igu a rda n o sol tanto g li inca richi cl1e le Amministrazioni , al p :i ri di qualsiasi altro Ente o pTivato, conferiscon o saltuariarnente a liberi professionisti sen za quindi ch e s i cos titui·sca con essi un ver o e prop~io r apporto d i im piego an corch è te1npor an eo. La cos tituzione di t ale r apporto è invece subordi na t a all "os. er van za d elle norme di car at ter e gen er ale vige11 ti i n m at eria e d i quelle p a rticola ri esisten ti ever1tualn1en te pe r ciascun a aminin is trazion e. Nel portare q11a nto sopra a con oscen za di codes to on . Minist er o a n ch e per le opportt1ne istr u zioni ag li Uffici d i enti dipendenti , sì gr adir à un cenno dj assicurazione ». Nel segnalare qu an lo preced e, quest a Confed erazione, rifer endosi an ch e alle d isp osizioni d el Foglio d 'ordini d el P . N. F. d el 14 n oven1br e 1934, r occom a nda dì voler en t r ar e in d ir etto contatto con le Ammini trazion i inter es at e, allo copo di con c re t ar e accor di precis i in fat lo d i incarichi professionali . I l Preside n I e : PAvoLINI.

P er gli ex combattenti. Con R. Decr e to-Legg·e 2 g iug n o 1936-XIV, n. 172, co1n p a r so 11ell a cc Gazze tta Ufficiale » n. 148 deJ 27 g iug n o 1930 1 le disp osizioni in vigor e, recan ti aurnento d ei limiti di e t à e diritti prefer enziali nei pubblici cor1cor si e b en efici econ om ici d i carr iera, secondo i risp et tivi ordinam enti, a favo r e dei person ali d elle An1mi11istrazioni dello St at o e degli E11ti pub])lici locali e p ar ast a la1i , ch e prestarono ser vizio 0 1 tli tar e in zo n a d i ope razioni durant e la g uerra 1915-18, si applican o an ch e a i cit ladiui che llétn110 part ecip ato n ei reparti 1nohili lat i òeJJe F orze Arma te clello S tat o all e operazioni m ili ta ri svolt esi n eJle Colo11ie deJJ ·Africa Ori entale d al 3 ottobre 1935 al 5 maggio 1936-Xl''·


1508

et IL

POLICLINICO »

Il Decreto è enlrato in Yigore dal g ior110 su ccessjvo a quelle della pubblicazione nell a « Gazzetta l 1fficiale » e sar à presentato a.I Parlamento per la con,·ersione in leg·ge.

RR. Prefetture.

POSTI

Con corsi p er titoli a due posti di inedico-condolto presso i Comuni di: CANDELA, s tipenrlio arLnuo L. 9000, con 4 aume.n ti quadrienn ali d el decimo ; S. FERDINANDO DI PUGLIA , stipendio annuo L. 9000, con ,5 aumcn ti quaclriennali d el d ecimo. Scadenza 31 agosto . S1nACUS .\.. - Concorso p er due posti di medicocondo tto: nel Comune di FRANCOFORTE, stipendio L . 10.000 annue, con 4 aum enti quadrienn ali d el d ecimo ; uno n el Comune di SIRACUSA (frazione Pri olo), s tipendio L . 10.000 annue, con 4 au1nenti come sopra; indennità di serYizio attiYo di L . 900. Scadenza 25 ottobre. (Per notizie sugli stipendi, i11dennità ed altre informazioni sui documen li ecc. ecc., chiedere il bando di concorso alle RR. Prefettl1re, Ufficio del ~ledico Provinciale). FOGGIA. -

BRESS ANONE (Bolzain.o). --:' La local e Casa di Cura per malatlie di petto, cer ca su))i lo assist ente medj co. ~er infoJ'mazioni rivolgersi al Comune di B1 essano1ìe. RoMA. Pio I stituto di S. Spir ito ed Ospedali Riuniti. - Concorso per esami a 60 posti di Assist ente Medico-Chirurgo ; L. 4500 e indenni tà c.-v. ; r id11zioni e trattenute di l egge . Et à li1nite 30 anni. Tassa L . 50 al Tesoriere <iel Pio I ti tt1to. Scad. 30 settembre. P er ulteriori inforn1azioni riYolgersi alla Segreteria Generale.

..- Mentore, necessario a tutti i Sanitari Italiani

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie Cl> 1°

Il dott . Stefano Burnet è nominato direttore d ell 'Istituto Past eur <li Tunisi, quale successore del do l t. Carlo Nicolle.

NOTlZIE DIVERSE

40 Congresso internazionale di anaton1ia.

VA(.; \NTJ.

Riportiamo da « LA TOGA », Napoli,

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

. .

CONCORSI.

[ANNO XLIII, NuM. 33J

agosto 1935:

(1) « ••.In presenza del nuovo o.,,.dinamento sanitario e special,..

mente delle innovazioni introduttive, notevoli fra quest e le nuove norme in materia di c0t1corsi per i posti di ufficiale sanitario, me, dico_ condotto, un co~mento esplicativo dell'intero testo

unico era necessario.

una padronanza compteta della n1ateria frutto di una adeguata preparazione. Due insiOcccwreva a tale scopo

gni magistrati, il àctt. Aristide Carapeile, consigliere ài Stato e il pro/. Alfredo ]annitti Piromallo, consigliere di Cassazione ave, vano appunto tali requisiti.

Un commento del testo unico in parola richiedeva sopra tutto sobrietà ed accuratezza, tali da offrire una direttiva sicura per la retta interpretazione delle sue va~ie ~orme. E a qu~sti intenti è stato ispirato ed ese· gu1to 11 loro commento. Nel complesso, il programma col quale gli egregi autori hanno v oluto dettare questo commento, queUo cioè di àaré le linee fondamentali dei vari istituti è stato pienamente raggiunto. Il che è di valido aiuto a tutti coloro clie s0t10 chiamati aà mter, pretare o aà applicare il vigente ordinamento sanitario. Non è inopportuno rilevare, infine, che il solerte editore Luigi Potti ha voluto dare a questo volume una elegante veste tipo, grafica, che per la chiaretta dei tipi e per la giusta misura del formato ne rende pìu agevole e comoda la consultazione ». I GNAZIO

Il IV Co1tgre .. so l7 ed eralivo int ernazionale di anatomi a avr à luogo i11 Milano dal 3 all '8 setl.e1nbre. I lavori clel Con g r esso si svolgeranno contemp oraneame11te in due Sezioni: 1) l'stologia, Istofisiol ogja, Embriologia descrittiva e sperin1entale; 2) An<1tonlia macro- e microscopica. Le sedute scientifich e aranno tenute nell 'Istit11to Anatomico (via !via11giagalli 31) e nell 'Istit11to di Medicina Legale (vi a. Ma11giagalli 37) . Le lir1g·u e ufficiali J el Co11 g r esso sono l 'italiano, la fr an cese, l 'ingl ese e la Ledosca. La quota d 'i scrizione è fi ssata in lire italiane 100 e in lire 50 p er eia Clln m enìbro della famiglia che accompagna il congressista. Per ulteriori informazioni rivolger si alla Segreteria generale del Con gr esso, Milano, via Luigi Mangiagalli 31.

Elargizioni della Cassa malattie di Trieste. Il Consiglio d 'amministrazione della Cassa provinciale di malattia di Trieste ha deliberato di solennizzar e la fonda zione dell'Impero con alcuni provvedimenti tra cui la Istituzione di un fondo p erpetuo di rendila ilaliana 5 per cento, destinando i frutti allo ·scopo di premiare annualm e11te una o due opere ch e trattino problemi di medicina o di assicurazione sociale, con p articolare riguardo all 'assicl1razione dei lavorato,r i contro le mailattie; l 'a tlu azione di un gabinetto psicotecnico presso la sed e centrale di Trieste; l 'attuazione di un nuovo i111pianto radiolog ico presso la sede centrale di Trieste; 1'ampliamento della sede deJl 'agenzia di Monfalcone, con la costruzione di uria nuoYa ala dell 'edificio attuale, per sistemare gli ambulatori special"i'stici; l 'ampliament-0 del1'ospedale V. E. III di Ml1ggia, con la costruziòne di una nuova ala dell 'edificio attuale; la costruzione di l.ln p adiglione ad uso d 'amnulatorio nella zor1a di Sagrado; la costruzione di un padiglione ad u so d 'ambulatorio nella zona di Ruda.

Completamento dell'Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze. Presieduta dal Prefetto, presenti il FederaJe, il Podestà ed altre p er sonalità, ha avuto luogo un 'adunanza n ella quale si è discusso il completamento dell 'osp edale di Santa Maria i~nova nei nuovi locali di Careggi . I convitati si ~ono dichiarati d 'accordo n elJa assoluta necessità òi addivenire alla si·s temazione di speciali reparti adatti ad ospitare le Il1aJatlie infettive e quelle d 'orecchio, naso e gol a.

TAMBARO.

Volume tascaJ.iile, d1 pagg. XJl,720. Prezzo: rilegato in tela L. 4 5 ; in brochure, L. 4 O. più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico-»- tispettivamente, sole 1- 4 O rilegat.>. e sole L. 3 6 in brochure, con spedizione franca di ~rto.

)nviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale. Succursale diciotto, Roma.

Cielo di conferenze del prof. Carlo Foà in Bra· sile ed in. Argentina. È partito il G agos to per il Brasile e p er l 'Argen-

tina il prof. Carlo Foà , fisiologo generale della _ R Università di Milano. Egli è Jaitore di un inessaggio che Guglielmo


{AN~O ÀL111 , 1~U M. Ji.S

SEZ10NE PRATlCA

Marconi, nella sua qualità di Presirlente de11 'A~­ sociazio11e Amici del Brasile, invia all 'A ~ sociazione b1 asiliana degli Amici clell 'Italia. Il f)rof . Foà leggerà anche ai 111ed i ci brasiliani ecl ni colleghi naizionali residenti i11 Brasile u11 corclial e mes·saggio dell'on. prof. Eug·enio Morelli, segretario rlel Si11dacaio nazionale clei medici fasci ti. lnvilalo dagli istiluli di alla cultura di Rio de J [lneiro e di San Paolo, l 'illustr e fisiologo svolgerà H lr11ne conferen ze ai medici su airgome11ti strettamente scientifici e presso gli istituti fascisti di cu ltura per le con1u11ità italiane resid enti in Br<lsile, lerrà allre conferenze i11tese a far meglio co11oscere I 'Opera Nazionale Balilla, l 'Opera Nazionale Marter11ilà cd Ir1fa11zia, l'orga11izzazione ·sanitaria dell 'Irnpero etjopico ecc. Queste conferenze s~ranno illustrate da filmi ch e S. E. Alfieri, Ministro J)er la Stampa e la Propaganda, ha messo a disposizione del prof. Foà per il tramite della R. A1nbasciata d'Italia a Rio. Il prof. Foà è ta to an che invitato dall'Istituto arge11 ti110 di cu ltura italica a tenere un ciclo di conferenze alle Univer ità di Buenos Aires, di Cordova e òi La Pl:ita.

Un po' dovunque. Con R. Decréto 9 luglio . 1936-XIV, è stata conferita al te11ertle medico di complemento di Torino Luigi Mollo, la n1edaglia di bronzo al valor n1iJitare con la seguente r11otivazione: « Dava continuo e costante esempio di alte virtù civili, n1i]itari e di valore personale- riuscendo, i11 condizioni e·stremamente difficili e sotto il fuoco nemico, a salva re numerose vite umane. Nobile e~empio di medico e di soldato n .. Zeban Cherchetà - Monte Lata 20-21 gennaio 1936-XIV - Addj Subbahà 28-29 gennaio 1936-XJV - Mai Ceu 31 rr1arzo 1936-XIV. La Società farmacologica tedesca terrà la 13a adunanza daJl 'l al 5 settembre in Giessen. Rivolgersi al prof. Behrens, Pharmakolog isches In s litut, Hospitalstr. 20, Kiel. La Società dei naluralisti P. medici tede·schi terrà la 94a riunione dal 20 al 23 settembre in Dresda, come abbiamo già annunziato. In colle~ gamento con essa, molte altre Società sono convocale: patologica tedesca, di medicina legaJe e sociale, per lo studio dei gruppi sanguig ni, per la storia della medicina, di lotta contro il reumatis1no, Rontge11 t edesca, di r oentgenologia . Il 1° Congresso Rontgen austriaco è indetto dal 5 all '8 settembre in Vienna, sotto la presidenza del pro.f. Robert Kienbock. Per informazioni rivolgersi al Zentra1-Rontgen-Institut , Allg. Krankenhaus, Ausserstrasse 4, V\1 ien IX. Il 3° Co11gresso della Società ~Iedi co-Chirurgica deg'li Abruzzi, che doveva aver luogo a Pesca_ra ne] prossimo settc111bre, è stato rinviato al 1937, con deJiber;\zione della ~resiclenza, rrutificata dal Segreta1·io del Sindacato Nazionale Medico Fascisla . l ,a Società d'ostetricia e ginecologia della Sicilia Occidentale si è adunata a Palermo il 18 luglio, sotto la1 presidenza del prof.. R. Bompiani, assistito dal segretario dott. M. Aglialoro. Sono state fatte comunicazioni dai ·soci : M. Cit1lla, R. Bompinni, L. Zancl a, A. AgJialoro, G. P anzeca - U. San_ ton1auro.

L511

La .Sezione Pugliese della Federazione It. ì\az. J?ascista per la lotta contro la Tbc. si è adunata il 26 marzo, sotto la presidenza del prof. L. Ferrannini, assistito dal segretario prof. L. Quara11la. Son,o state fatte con1unicazioni dai proff. P. Stefar1ulti e L .. Quaranta .

La Società ~Iedica del Friuli si è aclunata il 25 giugn,o, sotto la preside11za del prof. A. Varisco assi·stito dal segretario dott. G. Minciotti. Hann~ fatto comunicazioni i sor.i: S. Menghelti, G. Pieri, G. Pieri - L. Meng·arcl]j, P. G. Cautele, L. Mengarelli, M. Miani. La Società cli Scie11ze Mediche di Conegliano e Vittorio si è adunata il 30 giug·n o, sotto la presidenza del prof. Coletti, assistito dal ·segreta.rio <lott. Ji'abris. ,Sono s tate fatte comunicazioni dai soci: Opocher, Tramontini, Vascellari, Rossi, Coletti. Il chirurgo americano J arob Sarnoff, direttore ciel Reparto Chirurg·ico dell 'Israel Hospital di Brookli11 (Ne'v York), h a tenuto una conferen za nella R. Clinica chirurg ica di Roma, affollata di ITLedici e studenti. Si è tenuto a Cagliari il 3° corso di aggiornamento per n1edici pratici , organizzato dalla Facoltà medica, ad iniziati va del prof Cataldi. Un corso di perfeziona1nento in tecnica chirurgica concer1Lente l 'apparecchio mo tote sarà tenuto sotto la direzione dei proff. On1hréclanne e P. Mathieu, presso la Facoltà medica clell 'Università di Porigi, dal 12 al 29 ottobre; tassa 2'50 franchi. Rivolgersi al prof. Pa11l Mathieu, Clinique de chirurgie orthopédique de J 'aclulte, Hopital Cochin, Pari·s. La « B.assegna medica sarda » sarà la trasforma· zione degli « Atti della Società fra i cultori di Scienze mediche e naturali » di Cagliari, Società che ora è presieduta dal prof. A. Businco. La « i\1edizinische \.v.ell n ha dedicato il numero dell'l agosto alla m edi cina dello s1>ort ; il fascicolo reca 15 contributi e articoli var1; è corredato di J2 tavole . •

Ad inizia1tiva del ·sen. Nicola Pende, viene costitt1ito a Chianciano un centro di ricerche scientifiche, organizzato con criteri moderni; esso provVéoerà gratuitamenle alla cura dei non anbienti. L'amministrazione degli Ospeda.li Riuniti di Roina ha deciso di chiudere, a partire dal 15 agos lo, il vecchio Ospedale Santa ~faria della Consolllzione, che da vari an11i era stato ridotto ad un posto di pronto soccorso, con 10 letti (5 per uomini e 5 per donne) e con un movimento di circa 700 malati l 'anno (2-3 il g iorno). Il 6 lug·lio furono in augurati i nuovi pi=tdiglioni clelle fonti minerali di Baveno. Ali' Assemblea nazio11ale turca è stato presenta tQ un progetto di legge per la creazione ad Angora di una Scuola di medicina, che dipenderebbe dal Mini s tero dell 'igiene. Si è inau gurato a Budapesf un Istituto n1oderno di radiologia e di curieterapia , intitolato al celebre fisico ung herese Lora11c10 Eotvos: a1la costruzione


151~

; ANNO

• IL POLICLINICO>:

ha concorso il mu11icipio. L 'Istituto dispone di 4842 mg. di radium. Vi sono accolti ·solo malati atti alla radioterapia e alla curiterapia, e solo per la durata del tratla1nento, d acchè l 'Istituto non dispone che di 100 letli, numero non adeguato ai bisogni. U11 co11siglio inedico, composto di un radiologo, un chirurgo, u11 ginecologo e un a11atomo-patologo, decide sull 'an1missione d ei malati. It prof. Filatov ha creato in Odessa un Istituto ofta1111ol()gico sperime11tale, che dispone di 100 letti ; organizzerà la lotta contro l a ceci tà da cataratta ; si occuperà del trapianto della cornea sa11a. Il Governo francese ha presentato un g ruppo di proge tti di legge ·s ull 'organizzazione sociale. La rr1edicina e l'igiene vi hanno 111olta parte. Un progetto si. propone cli creare c.lei « Centri di cura )>, dei «Centri di ·salute» e delle << Città sanitarie». P er reagire contro questa minaccia all 'indipendenza dei medici, i quali diverrebbero quasi tutt dej funzionari, si è costituito un « Gruppo di difesa della medicina libera » (rue Didol 74, Paris 14e).

XLIII, NU.1\1. J01

processo giudizia.rio: il marito di u11a clien le, rncrta dura1Lte l a cura, reclamava 100.000 fra11cl1i cli danni e intere·ssi. Il Sindacato dei medici della Se11na si era co tituilo parte civile, impu la11do a11 o Sch1nidt I 'e erciz1o illegale della medicina. Il 'fribuna.le ha as~ollo lo Schmidt dalla imputazion e di omicidio colposo e lo ha condannato per ese1c1z10 abusivo a 50 fran chi d 'ammenda, con la cc,11dizionale, ed a 100 franchi di danni e in1eressi da corrisporldere al Si11clacato.

LUIGI

DEVOTO

Con LUIGI DEVOTO compare una perso11al1tà. eminente della ~ledicirta I talia11a, che a questa hn· conferito lus tro e decoro.

Alla c. Società contro l a tuber colosi » di Amsterda111 il prof. H. , . an den Berg ha presentato il resoco11to per il 1935. Risultano i notevoli progressi realizzati: nel 1918 ad Arn sterd am la morta1 ità per t.u bercolosi in tutte le forme era di 22 ,68 ogni 10."000 abitanti, quella da tubercolosi polmonare di 18, 03 ; nel 1934 queste cifre erano riclolle a 4,88 e 4,34; nel 1935, a 3,54 e 3,40, se11sibilrr1 ente al di so tto a quelle che si riferiscono a tutto il regno: 5,25 e 3, 75 e tra le più basse <lel mc ndo Un esame eseguito su bambini fino all'età di 4 anni ha accertato che la tubercolosi po-· tt:va essere <liag11osticata nel_50 ,8 %_degli _effettivamente colpi ti. Ruys ha trovato che aa Amsterdam il 12,9 % dei bambini affetti da tubercolosi presentava bacilli di tipo bovino. 0

L 'ex ca1npio11e di pugilato Max Baer 110 <lato il suo sangue per una trrusfusione al padre. Un funzionario di Mosca, cerlo Vladimiro 1\.rìccoff, prof] ttando d ella facilità con Clli in Russia potevano praticar si matrimoni e divorzi , in 8 a11ni si (• spo alo 58 volte ed ha avulo 102 figli l Nuove dispo i zioni di ciplina110 ora i divorzi. A B3iriloche (1\rgentina) la signora Marg herita Aldo Nado de Vega ha avuto un parto quadrigemin o, di tutte bambine.

Nella prigione di Stato di Ca11on City (Colorado) u11 condannalo a vita, certo Carlo EriC:k:son, sessn11ten11e, pres(:eJlo tra 600 offertisi come volont ari per un esperin1en Lo eseguito dal dott. J . Corper , batteriologo dell 'ospedale i sraelita di Denver, è s ta to grazia lo, in conformità alla promessa fattagli . L 'e$perimenlo, i11izial o nel n1aggio 1934, con istelle n ella Yaccinazione antitubercolaire e i1ell ' inocul az ione su ccessiva d ei b acilli della tubercolo i . lato arres talo a Stoccolma un certo Thurn emal, ventottenne, medico, il qu ale con Ja complicità di altri tre g·iovani , dal 1930 ha commesso cinque omicidi a ·scopi di rapina. È

A Parig i un farn1acis ta ex d eputato, Henr y Schmi<l t , che pratica l a radioes te ia , ha subìto un

1864 ··- 1936 Egli vi contribui dappri1na con la sua OJ)era personale, sP-n1pre in1prontata a rigore tecnico e scrupolosità scien tifica, con quella della fiorente Sua scuola ir1 seguilo , riuscendo co·sì ad imprimere il proprio suggé llo ad un p erioòo gl orioso di sviluppo d ella clini ca italiana. Conoscitore di uon1.ini, anunatore in1paregg iabile, attirò con fine i11tuito alla Sua scuola un 'eletta schiera di g iovani cl1e seppe indirizzare verso Ja ricerca sc1e1tlliica ed avviare alla Clinica: dalla Sua fucina u scirono be11 sei insegnanti ufficiali: Maurizio Ascoli , Carlo Nloreschi, Domenico Cesa Bianchi, li'e]jce P erussia, J_,uigi Preti, Mario Aresu. Patologo ·speciale all 'Università di Pavia, riu scì a trasfonder e la propria passione agli assistenti ed agli interni: da t ale ferYore di i11dagini u srir or10 studi origirtali per i quali la biochimica e I 'immunità potettero pe11etrare nell 'Ateneo pave~ se, accanto al] .indirizzo lnoriologico ed affermars1 con ricerche cl1e ebb ero vasta risonan za anche al1'estero.


[ANI'\O XLIII,

i\u~t. 3:3 ~

· SEZJONE PRATICA

Luigi lJevolo c:onguislò ancora un pri1nato al1'I ta.lia con la concezio11e e la creazione della prin1:i Clinica del LaYoro a Milano. Qui rifulsero le sue doti di n1agnific.:o orga11izzatore, talchè questo Istituto è s lato il modello ·sul quale si .so110 a11dali for111ando i ce11tri di prevenzione e cura delle rnalattie professionali sorti i1 el mondo. Ancl1e 11 el nuovo ambienle egli seppe circo11darsi di collaboratori i quali lo coadiuvn rono nel} 'assicurare fan1a alla Sua Clinica. Precorse i terr1pi anche nel campo dell 'i11vali<li là, fo11dando a Salice per i convalescenti dello Clinica una l1"iliale dal nome suggestivo « Carla del Lavoro » . Pari alla statura dell o scie11ziat,o è st ata la grJ11dezza spiritua le e morale dell 'uon10, uon10 veramente superiore: caratterizza to lo spirito da 110biltà d'intenti, da rara la.rghezza di venute, da un equilibrio eccezionale; il cuore ·sotto le apparenze di riserbo formal e, di una bontà infinita, di una infinita capacj là ò i comprensione, d ·indulge11za, di perdono. ~I. A. Registriamo la perdita del prof. P1E1no l{oi\1l.rALno PILOTTA, accade1nico d 'Italia, che in·segnò a l11ngo Jlo I arlica e poi fi siologia ge11era le alla Facoltà rlelle scie11ze di Roma. Aveva intrapreso e poi abbandonalo gli studi di 111erlicina . È morto improvvisamente, in età di 50 anni, il

prof. LUIGI P1zzAGALtr, medico primario nell '·O·apedale Maggiore di Milano, direttore della Poliambulauza I\onzoni. i\t[enlre era ir1 villeggiatura a Ponte di Legno, cl1iamato urgent emente, si recaYa a ~lilano guidando la propria au ton1 obil e; 11elle vici11anze di Bergarno, preS$O Endina Gaiano, .. i arrestava perchè col lo cla malore; poco dopo decedeva, sen za essere disceso dalla n1acchina. Era un sanitario assu i colto e stimato . È morto a J\l[ilano il })rof. F RANCESCO DENTI, pri-

mr1rio oculista emerito dell'OspeclaJe Maggiore, tenente colonnello della riserva. La scomparsa clell 'i11signe medico ha prodotto profondo rirnpianto in vas ti·ssime zone, e soprattutto in quella gloriosi. sima clei ciechi di guerra, che nel prof. Denti han110 aYuto il pii1 grande d ei benefattori. È morto a Londra sir AnNOLD THEILER, Yeteri-

nnrjo , insigne studioso delle i110J a ttìe del ])es tiame; al suo nome sono intjtolate Je cc 1heileriosi ». Era nato in Svizzera; co11tava 70 anni.

Le malattie infettive in Italia. Nume'T'o dei Comu n i colpiti e numero dei casi (fra parentesi"). f)enunzie dal 29 giugno al 5 l uglio 1936: ~Ior­

bi11o 351 (1819); Scarla lti11a 115 (210) ; Pertosse 234 (824); Varicella, 177 (383) ; V niuolo e vaiuoloide -- (- ) ; Febbre tifoidea 243 (402) ; Infezion i para tifiche 60 (85); I~,ebbre ondulante 71 (95) ; Di senteria 16 (25); Diflerite e croup 176 (332) ; ~Ie­ ni11gite cerebro-spinale epidemica 14 (14); Poliomielite anteriore acuta 64 (91) ; E11cefalite let argica 1 (1) ; Anchi1os to1niasi 12 (l'i); Rabbia: morsicature di anima'li rabbici o sospetti 65 (110), dichiarata - (- ); Pus Lola inaligna 21 (23) : Parotite epidem ica 111 (261) ; Leishn1a11iosi 5 (5); Febbre puerpe1 ale 28 (29) .

1513

RASSEGNA DELLA ST!.MPA. MEDICA. Bull. 1vléd . , 30 mag. -

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JTJOTI.

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«

IL

POLICLINICO

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[ANNO XLIII, NuM. 33]

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Indice alfabetico per materie. Bacillo di Eberth: a11tigen e Vi Bacillo di Eb erth : diagnosi . . . Bihliog·rafia . . . . . . . . . . . . Cirro ti ci : fenomeno di W el tmann Climatologia collinare . . . . . . .

. . . Pag. . . . >> . . . 1497, . » . . . » Consiglio Nazionale delle Ricerche . . . » Coste: tubercolosi i sol a la della cartila. )) gin e . . . . . . . . · · · · · · · · · · ( :ronaca del movimento pro1ess~onale . )) Difterite: immunizzazione co11 unica dose di a n a tossina precipitat a . . . . )) Ematoporfirina: azioni tossiche . . . . )) Epilessia ; provocazione ar tificiale <legli accessi . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Fegato: d is turbi funzionali nelle r egioni tropi cali . . . . . . . . . . . . . . )) Gastro-enterologia: comunicazioni varie )) GJstrectomia : chiu sura del moncone duodenale . . . . . . : . . . . . . . . )) Glicerina borica . . . . . . . . . . . . )) Iperidrosi as~ellare: prescrizio11e . . . . )) Liquido c.-s. : reazione colloidale . . . . )) )) Mal aria: fico d'India con1e l arvicida . . Ormoni estrogeni e ·sarcoma dei topi . . )) Orticaria guarita in seguito ad appendicectomia . . . . . . . . . . . . . . )) )) Osteomie11Le delle ossa del cranio . . . o~teomiel1 te d i5secante dei se amoidi del

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1 m eta tarso . . . . . . . . . . . . . . Pag . 1488

Pleuro-po11noniti acute e dran1ma epi1498 gastrico . . . . . . . . . . . . . . . . 1501 Polmone : ca 11cr ocirrosi . . . . . . . . 1501 Porpora vescicale . . . . . . . · · · · · 1485 · Prurito vulvare: prescrizione .. . . Retto: resezioni : m etodo dello sva:gina1491 mento 5ecor1dario . . . . . . . . . · . 1507 RE-umati·smo cronico: noduli so ttocu-

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t anei . . . . . . . . · · · · · · · · · · Riflesso ten1porale . . . . · · · · · · · · ~cabbia n elle classi sociali b en est anti . Ser vizi igieni.co-sanitari . . . · . · · · :

Sessualità: evoluzione; stati inter sessuali Si11drome di Banti da epato-splenomegalia sifil i ti ea; splenectomia . . . · · Stampa m edi c1i: discip,l ina . . . . . · ·

Stomaco: modificazioni del tono e d ella motilità in certi stati nervo-si simpatici . . . . . . . . . . . . · · · · · · · Trasfusione di san gu e: t ecnica . . . · · {Jlcere duoden ali i11estirpabili: r esezio11e escluden te sec. Fin sterer . . · · · Vj tamina G: )nfluenza sulla coagulaz. del sang·u e . . . . . . . · · · · · · · Zuccheri: son11ninistraz. orale: r eazione iperglicemica . . . . · · · · · · ·

)) )) )) ))

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Non ~ con.sentita Ls nst4mt>a di lavon 1>ubblicati nel Po liclin ioo se non in sepito M •11k>riUa.tione scritta dalla ,.edazione. l! vidat4 la 1>ubblica6one di sunti di essi senza cita,.ne la fonte.

Diritti di preprietà riservati. -

A. Pozzi, Resp.

C. FRuooN1, Red. capo.

Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .


!NNO XLIII

Roma, 24 Agosto 1936. XIV

Num. 34:

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

PRATICA

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF. CESARE

FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 81 DICEMBRE Sinaoli: Italia (1) ALLA SOLA SEZIONB PRATICA (settima.nale) L. 58.80 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) • L. 50 (l-b) ALLA SOLA SEZiONE CHIRUR&ICA (mensile) L. 50 Un numero separato della

Estero Cumulati..i: L. 100 (2) ALLI DUI EEZIONI (prat ica e medio&) . L. 00 (3) ÀLLR DUE SEZIONI (1Pratica e ohirurgioa) L. 60 (4) ALLB TRB SEZIONI (pratica, medica e cbirur.).

SEZIONE MEDIC.l.

o della

CmBUBGICA

L. 6; della

PR.l.TICA

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Estero L. 150 L. 150 L. llO

L. 8,00

SOMMARIO Lavori originali : D. Oìddio: Ulteriore contributo alla ricerca della funzionalità renale con l'UiI'ografimetro. Osservazioni cliniche : B. Davolio Marani: Un caso di afasia motoria da ritenzio ne acquoso-salina. Sunti e rassegne : CUORE E VASI SANGUIGNI: 'G. Para de : Sull'aritmia a ssoluta. - ICustimann-Halleworden : Osservazioni a proposito della operazione per embolia di Trendelen.b urg. - Szrubò: Ricerche anatomiche sul. roperazione di T.rendelenburg per l'embolia polmona· re. - ORGANI DIGERENTI: c. Bayer: Nuove .p ossibilità terapeutiche nell a ulcera gastrica. - W. 'C. D. Maile: L'intubazione uel trattamento d ell'ulcera pept ica. Divagazioni : C. Standford Read: I l 'Problema del suicidio. Cenni bibliografici. Conferenze : A. Castellani: L'organiz3azione santtaria e la salute delle trupipe durante la guerra d'Etiopia.

Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Acèademia dei Fisiocritici in Siena. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Il fegato nella polineurite alcoolica. - Nuove osservazioni di accidenti biotropioi. - L 'effetto paradosso del Qhinino. - Gli arsenicali nella sifilide cardiova..scolare. - La terapia di a lcune complicazioni del diabete. - Tratttamento delle nefriti. - TECNICA : Diff erenz.iazione di tipi nel gruppo brucella mediante cultura su terr eni addizionati di acido lattico. MEDICINA SCIENTIFICA : L 'azione depigmentizzante degli estratti di corteccia surrenale. - POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita professionale : Per l'organizzazione e la di· sc:Uplina della stampa medica italiana. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

Dal punto di vista della valutazione di quest o meto,d o i pareri furono discordi; e mentre da principio la n1aggior parte d egli AA . rit ennero ch e questa prova presentasse numerosi pregi e pochissin1i difetti; in un secondo temp o il m etodo fu accusato di man.c1h evolezze e deficienze, e fra gli altri AA . anche da parte dello stesso v . Lich tenberg. Allo stato attuale l'esperienza vastissima ha dir11ostrato ch e l 'urografi.a , .p,u r non essendo capace di eliminare le altre prove di semejolog ia urologica, tutt.a,ria è veramente importante nello studio di alcun e malattie dell 'albero urinario specialm ente per quanto riguarda l 'indagine ed il controllo di fenomeni vitali: fenon1eni ch e nessun,a altra prova è in grado di poler risol, ere. Se è vero ch e lo s tudio morfolog ico alcune volte presenta delle manchevolezze a n1otivo della scarsa opacizzazione delle cavità: non t.· dJ n1ettere in dubbio che con la pro·va in parola si po11gano spesso diagnosi che sarel1]}c ..J a to in1possibile formulare co11 altro n1etoclo.

ISTITUTO DI CLINICA CHIRURGICA DELLA. R. UNIVERSITÀ DI ROMA Direttore: Prof. ROBERTO ALESSANDRI.

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Ulteriore contributo alla ricerca della funzionalità renale con l'urografìmetro. I

Dott. D . Cìonio, assiste1nte volontario. :E'ra i mezzi d 'indag ine radiologica per lo studio dell'apparato urinario , negli ultimi anni' per opera di v . Lich tenberg è stata intTod otta n ella pratica la pielografia discendente; altrimenti de tta pielografia endovenosa o pielog rafia per elin1inazione, e ch e, secondo noi, basterebb·e ch e si non1asse , con t11tta sen1plicità : urografia. Sebbene questa pro,·a conti pochi anni , t11ttavia se ne ha grande esperienza; la qu ale è stata d ettata in numerosi l avori sia italiani ch e stranieri.

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« IL POLICLINIGO »

[ANNO

P er altro l 'urografia per111ette ùi ' 'isualizzare tutto I 'apparato urinario in m aniera del tutto sfm1)lice e cioè mediante una iniezio11e endovenosa. Ancl1e come n1ezzo diag11osti co n elle a tfezio11i tubercolari del rene oggi si dà la prefer en za alla urografia; e n1oltissin1i AA. pe11sa110 a rag·ione ch e col metodo ascendente facilmente si possa tras1Jortare la infezione a tratti i1nmuni. Jnfìne l 'urog rafia è ritenuta una indag·ine ide.ale perch è corrispondente ai postulatj della fìsiologia.

XLIII,

NUl\[.

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te sulle radiografie assu11te , la comparsa del m ezzo opaco nella pelvi è più corrispondente dell 'indigo carn1inio n ei disturbi di canalizzazione estr a renali . Il m ezzo di contrasto, sempre secondo que to Autore, osservato in radiografie assun te subito dopo l 'ini·ezi one end ovenosa , dà un giudizio più conforme delle condizioni a11atomo-funzio11ali dei reni. Vallon e ritiene ch e un rene .abbia buona funzi ortalità se do po dieci 111inuti dall'endoven osa comp·a re l 'ombra pelvica. P·e r valutare la funzion e d el r ene oltre cl1e servirsi dell 'osservazione diretta d elle radiografie assunte tenendo conto dell 'inizio della * comparsa e dell 'inten sità d 'ombra ch e pre** ~1a, a parte la grande in1portanza di a.g·nosenta il bacinetto renale, metodo veramente stica ch e riveste la urografia dal punto di vi- sem.p lice, altri AA. 11anno determinato il liquide) opaco epdovenoso o mediante il dosaggio sta delle assunzio·n i radiog rafich e, questa prova è anche utile com e teste della funzionalità clello jodio nelle urine o ricercando lo jodio del rene; e sin dal principio un g rup·p o di Rin el sangue. cercatori ha voluto compiere ricer cl1e in tal P er la ricerca del n1 ezzo opaco nelle urina senso. Ed invero , poichè le soluzioni di con- . alcuni' si sono ser viti di a cidi forti ch e precitraslo mandatie in cir colo vengono elin1inate pitano il mezzo di contrasto: questo alcune quasi totalmente dalle vie urin.a rie, è giusto volte .è stato· essicato e pesato , altre volte miritenere ch·e l 'elimin.azione della sostanza av- surato in provette graduate. (Velo , Hecken venga secondo lo stato dell 'erg.an o secernente ha ch , R . Ascoli, Za n etti , Schumach er ecc.). e secondo la funzionalità d elle vie escretrici. Altri AA. con tutta semplicità hanno deterAttualn1 ent e i pareri non sono con cordi sul minato il peso IJecifico in varii campioni d 'urina prelevati dopo l 'endovenosa. valore da dare alla urografia p er quanto si riP er ·quelli ch e hanno o servato il contrasto ferisce allo studio della funzionalità renale. Alc uni riten gono ch e i metodi già esistenti, dalla rtel sangue il rene è normale se il m ezzo opaco prova della diluizione e concentrazion e alla co - non è più presente in circolo dopo quattro stante d 'Ambard , alla eliminazione dell 'indigo ore. (v. Lichte11ber g, R. Ascoli , G. Ravasini , car111i11io e della fenolsulfonftaleina, siano da Gissel, ecc. ). preferire. Ho saggiato la prova urog rafimetrica in maP er von Lichtenberg con la p rova urografilati della Clinica ch·e si sottopon e·vano alla ca si sareb·b e in grado di poter differ e·n zi'are p rova della pielografi,a e11dovenosa. I casi stu· lesioni glomerulari da lesioni tubulari , in diati sono 19, però solo in 13 la pellicola asquanto· ch e i liquidi radio-opacl1i ini ettati en- sunta è stata bene sviluppata: di modo ch e si dovena si elirr1inerebbero in n1assima parte at- è potuto leggere il ri sultato . traverso1 i g lomeruli. Questa con cezio11e ha Come ho detto in una nota preliminare, tro,·ato fautori ·ed oppositori e fra i prin1i ci- l 'urog rafimetria si basa sul fatto ch e l 'elimitiamo il Damm , mentre l 'Hech t, avendo ri- nazion·e di un liquido opaco iniettato dentro sco11trate alterazioni tubulari ritien e ch e l 'eli- le verie, si compie con una certa r egolarità nel minazione i compia attraverso il sistema tuten1po, qualora il paren cl1ima r enale sia intebulare . gro. La eliminazione del m ezzo opaco subisce eco11do Porta in lin ea gen erale i può an1modifiçazioni se il par en chima r enale n on è n1et tere cl1e una compar sa precoce dell 'o111bra r1e11 funzionante. ed 11na scomparsa dopo tre quarti d 'ora dalEd allora se si esegue una radiografia di dil 'e11dovenosa co rrisponde ad una buona fun- ·versi campioni di urin e prelevat e ad egual e zio11a li1à r e11aie; una com par sa ritardata, una distanza di tempo, dopo l ' iniezione endovenolu11ga 11ern1.an e11za con un co11trasto d 'on1])ra sa, assiem e ad un certo numero di campioni di })OCO cl1i.aro de.1)011e per un a n1ediocre funziosoluzioni diluite dello· stesso mezzo opaco, a 11alil à del r e11P.; la mancanza d 'on1bra , infine, titolo noto; si può o ..... er vare il comportan1endepo11e l1er una ca ttiva funzionalità . to dell 'eliminazione e lo si può dosar e, con ~ econdo Lenarduzzi. ch e pure ba osser, ato n10Jta appr os imazio11 e e con tutta sen11)licità. la con1parsa e I' inten ità d'ombra direttamen- L'1 n1odificazioni dei radio.gr ..... ammi assunti , at1

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[ANNO XLIII, Nul\f.

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SE ZIONE PRATICA

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traverso l 'esp eri enza di un certo 11urn ero di casi, permetto110 di far dedurre per un buono o cattivo stato dei reni. Per eseguire la pro,ra urogr afin1etri ca ideai un piccolo stativo conten·ente delle provettin e tutte delle stesse di111ensioni , e ch e facilme11t e si posso110 far fare, senza ricorrere a Case specia lizza le, occorrendo un fa legn an1e ed u11 vetraio. OSSERVAZIONI

CLIN ICHE .

Os sERVAZIONE I . - F ed. GiusepJ)e, a1111i 45, coniuga to. E ntra in Clinica il 9-XII-1935 p er n o duli disse1n jna ti i1el sottocutaI1eo , n o duli gr o·ssi n elle foss e iliach e e n elle r egioni. lombari , sen za seg ni a carico d el! 'appara to urinario . Azotemia g r . 0 ,39 o/oo. Urine : p eso sp ec. 1012, urea 13 %a ; albu1ni11a : tracce; sed. leu cociti , cilindri jalini e g r anulosi . Pie logr afia a cende nte d.: b acinetto r en ale i1011 d efo r m a lo ma fo rtem ente solleYa to ed un po · i11grandito ; ure ter e d es lro dislocato verso sin. r agg iungen te la linea m ediana; difetto di rie1n pim en1 0 ver so l 'ure ter e iliaco (spostam ento e compressio11e d ell 'ure ler e d .). Ur ogr afia. con ferma le alterazioni a d .; nulla di an ormal e a s. . Diagn osi : m etast asi sarcomatose multiple. Non op er a to; si t r asferisce in Clinica il 30-XII1935. Ur ogr afime tria: scala 20, milliamper e 40; secondi 1/10; tubo ad un metro. Elimina b en e n el primo q u arto e n el secondo rag giunge oltre il 7,50 %o ; nei su ccessivi due quarti n on urina; su ccessivamente buo11a eliminazion e p er 5°, 6° e 7° quar to d 'ora. Deduzioni : bu on a fun zion e r en ale g lobale. OssERV c\lIONE II. - Ser af . .A.ntonjo, a nni 63, cortiuga lo . Enl ra i n Cli11ica l 'll-I-1936 p er ch è si è accort o sin d a ll 'aprile clello ·s corso anno di emettere u r ine ematich e, d a quell 'epca h a p ollachiur ia, bru cior e e nicturj n. E. O.: Pros ta ta d ell a g randezza di un mandarino, lisci a , he11 d elin1itata, duro-elastica. Residuo vescicale cc. 50 . Cist oscopi a: capacità cc. 250; prost at a sp or gent e in vesciea; vescica n ormale . Crom ocist oscopi a: il color e ritorna a s. dopo 4', a d. rl opo 3' Azo len1i a g r . 0 ,76 %0. Ur ogr afia: opaci là d elJole da n on p ot er fa r e d eduzioni d iagn ostich e. Urine : in 2411.: 1200 cc.: acide, p . sp ec. 1018; u rea g r. 15,64 %0. Di agn osi : ipertrofia prost atica. Atto opPr ativo: prost a tectomia. in due t empi. E·sce gt1arilo il 22-IIl-1936. Urogr afirn etria: con la st essa 'tecnica rad iog r afi ca si fa I 'assunzione ch e risulta scar sa per eli n1in azion e n el p ri1no campione , p oi n egli altri qu attro si m an li e11e i11tor no al 5 %0. Derluziou i: fu nziion e r en al e di scr eta . OssEHVAZI·JNE III . - Coloz. Ter esa , anni 35, n1a ritat a. En lra in Clir1ica il 21-1-1936 per dolori a l fian co d estro che d a tan o da 20 g iorn i. Il 13 corr . h a par tori lo enz::i incidenti ; poi fe1Jbre p er 4

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g iorni , b rividi e r emrss1011e della febbre con sud ori . Urine scar se, tor b ide e bruciori alla minzion e. E. O. : Fianco d . s1)orgen te, all'epigastrio si p~lpa :ina p~ccola tun1efazione ch e sE>gu e i m o Y1n1ent1 r espira tori. Gior cian o p ositivo a destra . Cis toscopia: r11u cosa le ocrg er1ne nte arrossat a' . inea t o d . edematoso ch e ejacula pus den so. Cr ?n1ocis loscopia : il color e r i torna a sin. dop o 4 ; a d . nulla. Azot emia : g r. 0,45 %a. Leu cocitosi: 12.000. Ur ografia: b acinello sin . dilat a lo, a d estra as~enza co1npleta di ombre . Urj 11e: acide; albu1niIJ a Lraccie · leu cociti disfatti e cell11le epiteli ali a.bbo11 danti~ Diag n osi : pionefrosi d estra. Alto op &r a livo: n efrectomi a d es tr a . Esce g·uarita il 16-IV-1936. . Urogr.afi~et ria: ~olita tecn ica. Il liquido opaco s1 è eliminat o n ei ca111p io11i d i 8 quarti d 'ora sempre intor1to a l 7,50 %. Deduzio11i: fun zion e ren ale ottin1a. OssEnVAZIONE l\T. - Palp . Luigi , a nni 35 con iuga.to. Entra in Clinica il 2'1-Il-1936 p er ch è 'nel lu· g J1<> del 1935 h a avulo p ollachiuria e disuria durata 40 giorni, le urine davano pus. E. O. : Nulla di obbie ttivo ali 'infuori del segno• di Giordano positfvo a d. Cistoscopia: capacità cc. 500 ; inuco·sa arrossa ta ; qual ch e irregolarità del collo, sbocco d. , leggerme11te ed en1a loso e men o m obile. Cro1nocistoscopi a : il color e ritorna a s . dopo 5 ';. a d . d opo 2.5 '. Azote1nia: gr. 0,40 %a. Ur ogr afia : irnmapi11i j)ielich e i11verlite (sospetto di rene ai ferro di cavallo). Gri11e : 1011; urea g r. 9,12 %a; albumina 0 ,20 %n. Einazie, leu cocjti 30-40 per campo ; abb o11danti b ac terii. Diagnosi: idronefrosi d es tra incipiente in r en e a ferro di cavallo. Atto op erativo : sezion e d ell 'istmo , di vasi an on1ali. Esce g uarito il 24-IV-1936. Urog rafimetria: eli111inazion e scal'sa nei primi tre quarti d'ora, su cce-ssivame11te la· eliminazione sta intorno al tre p er cento. Deduzioni: fun zion e r en ale glob ale: scarsa OssERVAZIONE V. - Coz. Qui n t o, a1111i 23, celi· b e. Entra in Clinica per colicl1e r e11ali ed ema· turia; n el se tten1bre 1935 11a aYu t o dolor i alla r e· g ion e 1on1.1Jar e d . , em aturia t o tale ecl emission e d i piccolo calcolo. E. O. : R en e d . aumen tato d i volum e, dolente. Cistoscopia : nulla di n o tevole. Crom ocis loscopia : il colore r itorn a a s. dopo 4 ·; a d. dopo 9' . Azotemia: gr. 0 ,34 <y(io . Urogr afi a : calcoli al b acinrllo d . p ielectasia bila terale. Urine: 1018; u r ea 13 %o; leu coci li abbondanti. Diagnosi : pionefrosi calcolosa d. -~ t lo oper ativo: nefrectomia cl. E ce g u arit o i l 29-III-1936. Urografil11e trja : ·s ali la tecni ca rad iografica. L 'eli.n1i11 azio11e d el mezzo di co11tras to è scar sa p er r t1i si rledurrebbe dalla n ostra proYa u na fun zio· 11<ilità re11ale g lob.il e J)in1 lo, to ca1ti,·a .


1518

« IL

POLI CLINICO »

OssERVAZIONE , -[. - ~Iosc. Ca1nillo, anni 17, celibe. Entra in Clinica il lO-IlI-~936. A 10 anni ha avuto rlolori dopo la n1inzione, due anni fa dolori colici con irrad izioni al testicolo destro; in seguito stessa sinto1natologia accompagnata da febbre e brivido; pollachiuria e nicturia ed uri11e torbide. E . O. : dolore alla palpazione del quadrante superiore destro. Giordano positivo bilateralmente. Cistoscopia: capacità cc . 40; gros·so calcolo . Azotemia gr. 0,52 %0. Urografia: dilatazioni ctei bacinetti ; calcolo vescicale. Diag·11osi: calcolosi Yescicale ; idronefrosi bilaterale. Allo operativo: epicistotomia ed estrazione del calcolo. Esce guarito il 23-'' -1936 . Uro oarafin1e tria: il 111ezzo opaco si eli1nina in. n1odo progressivamente crescent e ma sempre ne1 li111i ti del 3 <J~. Deduzione: funzion e r enale g lobale ·scadente. OssERVAZIONE VII. ì\iia1111. G11glielmo , anni 52 coniugato. Entra in Clinic,d il 7-IV-1936 per d0Iori al fianco des tro cbe datan o da venti giorni, con diffusione a tutlo I 'addome. Urina scura. E. (). ·: si p alpa il rene des tro che è aumentato di volume, li scio e dolente. Cis loscopia: mucosa leggerme11te arrossata, sbocchi in sede, 111obili. Crom-0cistoscopia : l 'indigo torna a s. dopo 3 ', tt des tra tlopo 8'. Pielografia ascendente bila Lerale : lieYe g rado di pielec tasia d 'ambo i lati, specie a de·s tra. Lroarafia: i1eg·a LiYa per calcoli ; impianto ano~ m alo ~ongeni lo degli ureteri; lieve pielectasia bila1 e r ale~ più acce11tuata a d. Diagr1osi: Pjclite destra. Esce i11igliorato il 14-IV-1936. . . . TJrog rafin1etria : il mezzo opaco s1 el1m1na con lieve ritardo n el prin10 quarto d 'or a; nei successivi l 'eliminazione è ollre il 7,50 ~b . Deduzioni: funzionalità renale buona. Ossr::HvAz10NE VIII. - Gir. Rosa, anni 40, coriiugata. Entra in Clinica i] 30-IIJ-1936: Nel 1918 nefropessia a des lra. Nello ·scors? febbraio ha .avuto brivido, febbre a 40° e vom1lo, con dolori accentuati al fian co d estro , bruciori alla minzione ecl urine Lorbide. E. O.: nel quadra11te su1)eriore destro dell 'addome si palpa una lum efazione a limiti i11distinti, dolente. Giordano positivo a d. Azotemia: gr. 0,67 %o; l eucocitosi 12.000. Urine: alaline, 1013, tracce cl 'albumina, sedi1nento: leucociti abb ond a11ti · e cili11dri granulosi. u r ea: a s. g r. 15,37 %o; a d. gr. 9,96 %0. Pielografia ascenden te bila terale: anomalia co11genita in r otazione dei due r eni ; alterazione morfologica d ella cavità r enale di destra, con allt111gam ento d el calice superiore ed irregolarità dei suoi 6s lremi pa})illari. Urografia: irregolari là e sfra11 g iamento del cali ce uperiore d . Diagno·si: a cesso in r ene discoide lombo-iliaco dP · lro. Operazione: 11efr ec lo111ia de"' tra. E ce g u arila il 30-, --1936. l rogr afimc tri a: i Yari ca1111)io11i r adiog r afati di'TIO trano che il con trasto si è elin1i11ato egual-

~ANNO

XLIII, Nul\L 34]

rnente bene in tutti i singoli quarti d 'ora: l 'opacità rag·giunge il 5 %. Deduzioni: ])uona funzionalità renale globale. OssERVAZIONE IX. - De Fil. Gesualdo, a.nni 68, C(Jniug·ato. Entra in Clinica il 14-IV-1936. Da tre giorni soffre di dolori colici diffusi a tutto l 'addome, esso è continuo, senza vomito. E. O.: <lolore al quadrante superiore sin. Giordano positivo a sin. Cistoscopia : capacità cc. 200; iperemia del collo, sbocchi in ·s ede e normali. Cromocis toscopia : i l colore ritorna a destra dopo 3'; a sin . dopo 8'. Azotemia gr. 0,42 %01. Pielografia ascendente sin. : immagine pie1ograficn alterata ; con conforn1azione irregolare d elle caYità renali. Urografia : scar sa imag'ine. Urine: acida ; abbonòanti emazie e leucociti. Diag11osi : nefrite embolica sin, Atto operativo: decapsl1lazione rene si11istro . Resezi·o n e a c11neo degli asces·si. E sce g uarita il 2-6. Urog·rafi1netria: eliminazione del mezzo opaco in sette q11ar ti d 'ora raggiungente il 5 %. Deduzio11e: fur1zionalità renale g lobale ottima. OssERVAZIONE X. - Bel. Maddalen a, anni 45, cor1iuga la. Entra in Clinica il 22-·IV-1936. Due m esi fa emissione di urina rosso-scura per la durata dj tre giorni, cl1e si è rjpetuta in questi giorni E. O.: nega liYo. Cistoscopia : capaci Là vescical e buona, congesti-0ne d el trigon o, mealo sinistro iperemico . Coag uli liberi in vescica. Da ·si11istra ejac11 Jazione anguirrolenta. Cromocis toscO})ia : il colore torna a destra ed a si11. dopo s·. Azote1nia: gr. 0,42· %0. Pielografia ascendente sin. : calice superiore allungato, con immagini piramidali sfumate ed a J)ennello. Urografia: leggera pielectasia bilaterale. Urine: acide, urea gr. 13,25 %0, sangue. l)iagnosi: tumor r ene sin istro. Operazione : nefrecto1nia sinistra. Esce g·uarita il 24-V-1936. Urografim etria: scarsa eliminazione del mezzo opaco nei primi quattro campioni (un 'ora); in segui lo eliminazione che raggiunge e ·supera il 5 %. Deduzioni: funzione r enale globale discreta. Os sERVAZIONE XI . - Ace. Romolo, anni 58, coI&iuga,to. Entra in Clinica il l-V-1936. Quattro a11ni fa riten zione acuta di urina, che cessò in seg·uilo a caleterismo; dodici giorni fa di nuovo ritenzione : fu siringato ed in seguito elettrocoagu lalo n ell ' uretra prostatica, in seguito brivido e febbre alta. E . O.: t emp. 40°, polso 160. Regioni renali ind olenti. Prostata. non aumentata, indolente. Uretra pervia . Azoten1ia: gr. 0,65 %0. Leucocitos i 13.500. Urografia : a des lra dilatazione dell 'ampolla pelvica ed un a di slocazione in basso d el calice superiore. L 'ur etere sembra i11nestarsi ad angolo r etto n e11 ·a1npolla p e1Yira, a sinistra immagine urog·r afica incerta e(l irregola r e. UfÌlle: f\C ld a: tracce d 'albumina , piuria in1 ensa.


[ANNO

XLIII, NuM. 3±j

SEZIONE PRATICA

Diagnosi: pielo-cislite. Esce n1igliorato il 17-V-1936. Urografirrtetria: elimir1azione del contrasto i11torno al 3 % nel primo <JLiarto; su ccessivan1ente opacità di oltre il 5 %. Deduzione: buona funzionalità renale globale. De F. Salvatore, anni 59, ct1ibe. Entra in Clinica il 6-V-1936. Nel 1929, difficoltà d'urinare; e gli fu fatta diagno·si cl 'ipert1ofia prostatica; fu cate terizzato ma il tratto distale di questo rimase i11 vescica. Ebbe una lieve cistite perchè non gli fu estratto tutto il catetere rt~iduo ch e negli ultimi tempi ha provocalo ematuria e do1ori all 'ipogastrio. E. O. : a·ssenza di punti ureterali dolenti ; Giordano leggermente positivo bilaterale. Esplorazione r et tale: proslala normale. Cistoscopia: uretra pervia, capacit à cc. 200; nel bassofondo si osservan o tre tra,t ti di catetere di gemma riferibili ad una .Né1a1on N. 20, cl1e si esiraggo110 col cis toscopie ,o peratore. Sopra lo sbocco ureterale sinistro si osserva un piccolo orifizio rotondeggiante ch e imn1ette in un diverticolo, che ·~i cateterizza per un centimetro. Cron1ocis toscopja: il colore torna a d. ed a sini stra dopo 18. Azotemia: gr. 0,63 %o; do·p o 7 giorni gr. 0,33 %0. Urografia: dilatazione abnorme dell 'ampolla pelvica a sinistra. Urine: acida, 1011, tracce abbondanti d 'albumina ; urea gr. 8 %o; sed. : leucociti disfatti ed emazie, qualche cilindro granuloso . Diag11osi : idronefro bilaterale, diverticolo vescjcale. Urografimetria: eliminazione regolar e in tutti i camJJioni, del mezzo opaco n ella concen trazio11e di circa 11 5 %. Deduzioni : funzionalità rena.l e globale buona. OssERVAZIONE

XII. -

Fav. Giuseppina , a11ni 65, coniugata. Entra in clinjca il 2-V-1936. Dieci anni fa colica renale destra con ematuria, pollachiuria, tenesmo e vomito: la colica durò 8 giorni; gli at tacchi si son o ripetuti ogni anno: r ecentemente sono stati più frequenti ed ha eme·sso reTle1la. Accusa dolore nll 'ipocondrjo destro. E. O. : alla palpazione dell'ipocondrio d estro si provoca vivo dolore. Ci~toscopia: capaci là cc. 250; modica cistite cronica, vescica a colonne; sbocco l1reterale d estro circondato da piccole ecchimosi. Cromocistoscopia: il colore ritorna a sin. dopo 6 '; a destra dopo 12'. Azote1n ja gr. 0,34 %0.. Pielografia ascendente d.: lieve pielectasia ; uretere in alcuni punti dilatato, tortuoso. Urografia: pielec ta·sia d.; stait o spastico dei calici a s. Urine: acide; scarse cellule di sfaldan1 e11to, q11alch e leucocito. Diagnosi ptosi renale destra. Atto operat. : n essun ir1tervento. Urografimetria: scarsa eliminazione nel primo q11arto, in seguito eliminazione ch e raggiunge il 50 °~. Deduzioni: funzione renale globale buona (figura 15) . OssEL\YAZIONE

XIII. -

1521 CONSIDERAZIONI E CONCL~-"lONI.

Nelle prove presentj rion h o posto Ilel can1pionario delle soluzioni quella al I O %; poicl1è la elin1inazione dell 'uroselectan non supera l '8 %. (Ciò ~ stato an ch e osservato da quei B.icercatori che si son serviti de1 dosaggio del n·1ezzo op,a co n elle urine .p relevate dopo la prova, fra cui l 'Ascoli e gli Altri già cennati). 1 Con la tecnica radiografie.a adoperata (scala 2,0, milliampère 40 , I : 10 di secondo', dista11za d·e l tubo I metro) le soluzioni inferiori all' 1, 50 peT cento non risultano n ei radiogrammi assunti. Per tale n1olivo, però, la pro·va non perde il su o valore. La distanza del tubo radiog·rafico ad un metro, ch e abitual1nente si adopera nella Clinica di Roma, semplifica la assunzione della pellicola. Volendo dare un giudizio de]la prova urografimetrica, dal punto di vista di quanto possa esser utile n ella pratica, ritengo che questo esar11e, ch e ricl1iede poco tempo ·e poca SJ)esa, p·o ssa essere adoperato e con risultati soddisfacenti , inqua11to esso si avvicina alle altre prove in uso per l 'indaigine della funzionalità r enal e g lobale. Nei casi studiati, qualcl1e volta la eliminazione dell 'uroselectan è stata scarsa, tanto da indurre a ritenere che la funzionalità renale fo sse scadente. In questi casi, p erò, si deve ritenere ch e la eliminazione del m ezzo opaco, vada soggetta ai noti fattori inerenti al dinan1ismo pielo-ureterale. J\ifa anche le altre prove adoperate per la ricer ca della funzionalità re11.ale, non di r.a do, danno r isultati inesatti. In conclusione i risultati presenti uniti ai casi presi in esame lo scorso arino , mi ha nno dimostrato che la p,r ova urog·rafin1 etrica sebbene no n risponda a tutte le esig·enze necessarie e sufficienti per valutare la funzione reIìale globale·, tuttavia si con1porta (con presunzione) come le altre prove che si adoperano n ella ;pratica. 1

1

RIASS NTO. Con prove ulteriori, e eguite per studiare la funzionalità renale globale, 1'urog rafimetria h a din1ostrato di rispondere se non n1'eglio aln1eno egualmente agli altri esami che si eseguono correntem ente ne]Ja pratica urologi ca. BIBLIOGRA FI .f\ . .>\LE SA:'J DRI. .~anuale di l~on1a , 1932. A~cOLI R. Contr. Clin. e

pielo-discendente,

Chirurgia,

Pozzi, ed. ,

... per. allo studio della 1nediante u;·osel ectan. :\t ti

Soc. It. d 'Urol .. 1930.


1522

« lL POLICLINICO

ID. Due melodi di dosaggio dell'u r osel ectan n ell 'u rina. Pen siero m edico, 1930. In. Ricerca de ll'u r oseleclan n el san,guc . Riforma

medica, 1930.

BoE~1JNCR i\ us. Zur n epllropyelographie und funk-

ti onspriif u ng, ecc. Z. u rol. Cl1ir., 1930. Cìnn10. La ri ce rca della funzione renale con l 'ur ografinietro. Atti Soc. It. d 'Urol ., 1935. DE G IHONCOLI . Pi elografia: endov. e fun z. r en ale.

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Woch ., 1930, pag . 684. Lf.NAnnuzz1. Co ntr. ecc. per la valutazi one della f u n zionalità r en ale. Atti Soc. It. d 'Urol., 1930. Ltc HTEN UERG 'l. 1 v!an.uale d ' urologia, vol. II. R AYA SINI G. L 'esam e della funzionalità r enal e glo1

bale durante

la prova dell 'urog rafia d iscend .

Cappelli , edit., Bologna, 1931. VALLONE.

La pielografi a endov . con uroselectan .

Ann. It. Chir., 1930. VELO.

Risultali della pielografia en dJov. Atti Soc.

m ed. chir., Pad ova, 1930.

OSSERVAZIONI CLINICHE I STITUTO

DI

CLINICA

MEDICA

G ENERALE

R. UNIVERSITÀ DI M ODENA Direttor,e : prof. P . S1sTo

DELLA

Un caso di afasia motoria da ritenzione acquoso-salina. Dott.

assistente.

\BERNARDO DAVOLIO :MARANI,

Nell 'intento di portare un contributo statistico alle afasie di' orig ine renale riferisco un caso di mia osservazione ch e n on trova riscontro (per quanto mi risulta) · nella let teratura italiana. Si tratta.va di una paziente tuber colotica polrr1 on.are presein tante inolt:r.e una nefrosi , senza ritenzione azotata , nè i,p·erten sione arter iosa e p(,rciò tanto più interessante per pern1 eLter e di evitare , nella discriminazione clinica, tutte le altre cau se . della afasia motoria di origine renale. Qu e ·ta afasia presentatasi transitoriarnente insien1e a d altri segni di cloruremia cer ebrale, ,,enne riferita ad una imbibizione edematosa della corteccia cerebrale e precisamente della r egione sede dei oentri d el linguaggio articolll to e della scrittura . Non è mia inten zion e entrare ora in merito alla localizzazione precisa delle circonvo]uzioni cer ebrali interessate nell·e a fasie d i Broca ma discutere della sintom atologia e d ella patoger~esi del la sindrome osservata tanto pi'ù cl1e per la natura del pr oce8so morboso cau sale e per la Lran itorietà della sintomatologia una discussione sulle localizzazioni sarebbe n el inio CftSO difficilment e r ealizzabile. 1

1

iA.NNO XLIII, Nu1'r. 34)

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.

Lo studio d elle afasie motorie consecutive ad affezioni r enali è necessariamente legato allo studio dei 11umerosi altri sintomi pure cerebrali dai quali esse diversificano soltanto per la di versa localizzazione del processo morboso. Ciò no,n ostante dall e r elazioni statistich e risulta ch e l 'afasia è stata molto più raramente osservata e pochi sono i casi consegnati nella letteratura o per lo m ,e no a me noti. Inoltr·e I.a esigua casistica comporta anche o&servazioni' ch e per le cognizioni scientifiche d·e l tem,p o nel ,quale vennero raccolte e per la mancanza di dati di laboratorio integranti i rili·evi clinici sì presentano anche oggi di intc·rpretazion·e patogenetica dubbia e difficile. Poich è, soltanto quando dal comp1esso quadro della uremia furono con precisi'one isolate le tre sindron1i renali : azotemia; cloruremia e ipertensione arteriosa, fu po sibile risalire al1<.t ori'g ine causale dei numerosi sintomi cerebrali e precis·arne il meccanismo p·a togenetico , il più delle \' Olte vario, talora indipe·ndente, talora .associato nel m ·edesimo indivi'du o. È notorio co1ne le tre sindromi renali sopra a ccennate possano determinare a ccidenti cerebrali simili'. Non è qui il mome nto di sofferl):arsi &ulle consegu.en ze n er,1 ose azoten1iche o da ipertension e arteriosa con i m ezzi a nostra disposizione fa cili a interpretarsi e di e.attivo prognostico. Voglio invece occuparmi di quegli accidenti più attinenti· a l caso in discussione, insorg.enti nel corso di un disquilibrio acquoso salino, che per la natura spesso tr,a nsitoria d el processo morboso causale determinante alterazio·ni r egressibili hanno car.atteri particolari e comportano di solito una prognosi b enigna. Tra i sintomi più importanti della cloruremja (ritenzione acquoso-salina) cerebrale sono da annoverare la cefalalg ia , ] 'eclampsia, le paresi , le p·a ralisi, le sindromi jaksoniane, l 'ambliopia, l 'amaurosi, le sindromi menin gee ecc. La loro patogenesi è tuttavia univoca ed è rappresen tata dalla imbibizione di acqua e di sali ch e colpi'sce l.a sostanza cer ebrale e le mening i, con n1anifestazjo11i diver se a seconda d ella sède d el] 'intensità ,ed estensione delle r eg·ioni coJ1)ite. Una notevole importanza nel deter11)inisn10 di questi fenomeni è data dal tempo n e1 quale l 'edema cer ebrale si stabilisce. U11 rapido aumento di esso spiega i fenomeni gravi e sr esso drammatici insorgenti acutamente al seguito di' un attacco, di edema che prediliga il capo com e talora n e p uò far spia la s11ircata infiltrazione dei tessuti m olli del viso. Che la riten zione di acqua e di cloruro sodico, sia la causa determinante della poli1

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[ANNO XLIII, NuM. 34J

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SEZIONE PRATICA

i11orfa sintorr1alologia cerebraìe lo dimostrano nun1,erose o servazioni clìnicl1e nelle quali non esistevano nè azotemia n è ipertensione arteriosa ma una manifestazione edematosa soltanto. Inoltre è dimostrativa per l 'interpretazion e pa.toge11etica la coincidenza della comparsa dei fe11on1eni con un attacco di edema e la loro reg·ressione contemp,o raneam.e nte o al seguito di una sc,a rica urinaria a cquoso-salina. Tra i più tipici ese111pi ricordo il caso descritto da Widal e Lemierre nel quale furono osservaie div·e rse crisi ecla1nptiche, la prima durante una prova d ell 'elimin.a zione dei cloruri, ]e numerose altre pe·r scarti alla dieta. l 'utte regrediro110 rapidamente con l 'istituzione di una dieta appropriata. Altrettanto din1.ostrativo è il caso pub·b licato d al F errarini: in questo la cri'si eclamptica fu determinata da una iniezione sottocuta11ea di soluzione clorurala. Osservazioni analoghe più frequ enti in pas ato quando si cono cevano poco gli inco,11venienti di una alirr1entazione ricca di sali veng·o110 fatte anche oggi, e no11 tro1)po raran1ente, non solo i11 n1alattie r enali . idropigene ma anche in altre affezioni cl1e presentano })Ure ritenzione di acqua e di sali. Con1portano infatti tale i'nter1)retazione a]cuni accidenti cerebrali come paralisi e afasie ecc. , insorgenti in cardiopazienti edematosi, in pneumonici e sia pontaneamente sia per interventi terapeutici com e nella osservazi'o ne (li .\ c11artl e Laubry i quali videro insorgere in u11 pneunionico con rite11zione clor11rata llTta Lrar1siLoria sindrome meningea n on accon1pagnata da alterazioni del liquor dopo una j11iezio11e di sol uzior1 e fisiologica 7 %. Al1o s tato odi'erno delle cognizioni n1ediche non v'è orni.ai alcun dubbio sui rapporti causali esist enti tra ritenzione acquosa salina e munifestazio11i cer ebrali. Soltanto rccente1nc11t e, c111ali' log ich e d eduzioni di osservazioni cliniche "' 0110 s late formulate nuove ipotesi patog·e11eticl1e ch e tutta\1ia lungi dal negare l 'importanza della ritenzione acquosa salina ten1i<'n o 3 s·pi egarn e diversa111ente 1'intimo meccanismo di azione. In piena crisi poliurica, conten1poranea111en le. al riassorbimento d egli eden1i sono stati ripetutamente osservati accidenti cer ebrali quali crisi convulsive, deliri, torpore, co111a ecc. , quasi esclusiv.an1ente in ammalati sottoposti a m edicam.enti diuretici molto attivi quali Ja dig itale n ei cardiopatici, la teobron1ina 11ei renali. Hirzt e Lemaire ,·ollero spiegare tali feno111eni con una di idra tazione troppo rapida d ei centri n ervo . . i. Tale ipotesi tro,·ò consensi an-

ch e in Hidal, Lemierre, Pasteur Vallery-Radot i quali attribuiscono u11a IJarte certan1ente n1olto importante alla d eclorur,a zione troppo ra1)ida per la pronunciata perturbazione moJecolare che si detern1inerebbe 11el tessuto ner' 'oso. l'{eceintem·e nte An1bard e Schmid hanno en1esso l 'i'potesi che in certi nefropatici la fissazione in eccesso del cloro 11,ella sostanza cer ebrale non basti .a spiegare 1'app,a rizione delle crisi convulsive clLe sareb b ero dovute sopra tutto a brusche variazioni del ta!:.5SO clei cloruri i'n combinazio·n e colla sosta11za cereb·r ale . P er non peccare di esclusivisn10 11011 si deve disconoscere il valore di ,qrueste ipotesi ma ammettere che le modalità patogertetiche siano1 n1ultiple se anche i vari fenon1eni in certi casi i)ossano essere spiega ti non tanto ron una din1inuzione brusca del tenore in cloruro sodico della sostanza cer ebrale quarltO con un au11tento per affiusso a quest 'organo di soluzio11e clorurata mobilizz.a ta rl a tessuti eden1atosi' di altre parti del corpo . Se· si pp,nsa cr1e gli eden1i nefritici cambiano facilrr1ente e r.ajJidan1ente di sede per cause ancora no11 del lutto chiarit.e, e che in con segue11za di un 1..ale fenomeno si possano $tabi'lire a carj co di c.,erti organi sintomatologie ch e per la loro app ari zio11e brusca e per la loro gravità intrin~eca (eden1a glottideo e polmonare ecc.) si presenta110 allarn1anti quanlu11q11e rarc.n1ente causa di morte. è faci'le inferirne ch e i11dipendenten1ente da un nuovo apporto ~alino al1'organismo, I.a spontanea mobilità deg'li edemi n efritici ·è sufficiente .a spieg·ar e alc11ni sintomi acuti dell.a cloruremia. Il più delle volte la r apida n1obilizzazio11e cle:g li edemi è f.avo•r ita dai medica111enti 1nolto a Lti vi per cui forte qua11tità di liquido viene conyog·liata rapidamente i1el sangue per essere eliminata colle urine. Ora, se questi due fE-nomeni, n-iobilizz,azione ed elin1inazione deg li edemi , non procedono di pari passo IJUÒ accadere che il liquido edema toso mobjlizzato da certi tessuti' ' 'a da ad infiltrar11c altri l)ÌÙ o m eno• acutamente. Da ciò si com,p rende come in tali condiziorti si pos .a stabilire una sintom,a tologia brusca e talvolta n1inacci'o sa, in quanto non 11a11no 1nodo di ,entrare in giuoco fenon1eni di adatta1nento· locali n è il liquido ha tempo di ripartirsi n ei vari tessuti del corpo secondo la elettività abitualn1ente rilevabile. Inoltre semb-ra che nell 'a..,seslamento degli ede111i po sa en trare in o-iuoco anche una predis1)osizio11e locale poicl1è si è Yi lo che l 'eden1a te11de a localizzarsi in n1a niera predon1i1

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cc IL POLICLil'iICO n

r1ante in certi org·ani o tessuti sede di lesio11i acute o croniche e di diversa n.atura: affezioni sifilitiche tubercol.ari, da piog.eni, traumatismi anteriori, fratture antiche, varici, flebiti, ecc. Si deve aggiungere ancora che anche indipE-.ndentem ente da questi fattori predisponenti alcuni organi possono essere sede prediletta di infiltrazioni notevoli ancl1e quando gli edemi périferici sono poco ·estesi ed evi'denti. vVidal e Lemaire riportano l 'osservazione di un paziente alb·u m,i nurico senza edemi evidenti sofferente di intensa dispnea ch e v.enne interpretata da edema polmonare da ritenzione a cquoso-salina perchè compar"'re col regime declorurato. Una siffatta patogenesi può trovare analoga applicazione clinjca .an ch e per certi accessi di asma car·diaca e di' edema po lmon.a re cl1e si sono vis.ti comparire in pazienti a ren e integro ed a ricambio salino non palesem ente colpito. In tali ammalati si detern1iner ebbe durante la giornata una discr·eta ritenzione di acqua e di sali cl1e n el riposo notturno per l·e facilitate condizio11i di riassorb·i mento legate al decubito supino ed alle minori i)restazioni funzionali richieste al cuor e, verreb·b er o r.apidamen te riassorbite dal sangue, donde la insorgenzA dei fenomeni suaccennati. Premesse queste con siderazio11i patologiclit r.elative all 'offesa più o m en o rapida , J)'ÌÙ o iIIl·e110 vasta, e più o m eno duratura di vari orglini e t essuti in consegu enza di una a]tera zione del ricamb·i o .ac·cp1oso-salino , pas o al1'illustrazione del caso clinico caduto sotto la rr1ia osservazione ch e può avere valore di casistica e valore anche per certe p1a rtico]arità caratteristich e della si ndro111e e della n1.a lattia forlda111entale. 1

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* * • M. I ., anni 24, da Modena, nubile, m assaia. Il padre è vivente e sano; la madre trovasi attualmente degente nella locale clinica m edica per pleurite essudati va. Ha quattro fratelli Yiventi e sani. Nell 'infanzia soffrì di morbillo e a 14 anni di tifo addominale complicato da colecistite. A 17 anni ammalò di lupus faciale gu arito soltanto sei anni dopo con estesa distruzione d el naso p er c ui si r ese necessaria una plast ica cutan ea. Le me truazioni comparvero a 18 anni e furono piut t osto irregolari per quantità ed epoca di ritorno. All 'età di 21 anni fu sottoposta ad appendicect omia cui seguì una sindrome aderenziale d el quadra11te inferiore di destra, cau sa di disturbi notevoli . L ' inizio d ell 'affezion e polmonare risaJr al m a~gi o 1034. La p aziente ch e trovavasi in un ospedale a ,~ enezia per ubire l a pla tica facciale co111inciò ad accu sar e cl olori tor acici, to se con i11odico escrea to mucop11rulento, ·sudori noltt1r11i e rialzi termici sui 37°,5 - 38°,5.

[ANNO XLIII,

NUJ\I.

34.

I11Yiata a ~Iode11a YeniYa ricoverata nel r ep ar to tuber colotici alla dipendenza della R. Clinica n1edica il 13 luglio 1934. Presentando la paziente u11a tbc. polmonare evolutiva prevalentemente sinistra del tipo ulceroso-caiSeoso, ven11e sottoposta a pneurnotorace sjnistro con rapido e notevole beneficio. A carico dell 'addome si rilevava in sede ileocecale un ammasso di anse conglobate responsabili di una evidente sin tomatologia da ·ste11osi intes tinale. In questo periodo l 'alYo era piuttosto stitico: p eriodi di diarrea. cominciarono a con1-parire solta11to qualche mese più tardj. Ai primi di marzo. 1935 comparve clurante il traltamento pneun1otoracico si11istro un discreto versamento pleurico, dapprima sieroso poscia purulento, accorrLpagnato d a esacerbazioni delle lesioni specifiche polmonari per cui il pneumotorace dove tte essere abbandon ato. La febbre, piuttosto alta all 'insorgere del 'er·sa111ento, si fece in seguito più bassa, senza l)erò abbandonare la paziente ch e andò progressiYamente peggiorando per l 'evolvere dei fenomeni pl euro-polmonairi, dei disturbi intestinali e pel sopraggiungere dei sintomi di una lesione renale del tipo n efrosico. Verso la fine d el maggio 1935 la paziente cominciò a presentare lieve tumefazione eder11atosa della faccia e dei malleoli insiem e a diminuzione d ella quantità giornaliera del1·orina che presentava albumina e cilindri. Nonostante l a terapia m edicamentosa e dietetica la sintomatologia lega la alla affezion e r enale andò l10t6Yolmente p eggjorando. Gli eden-ii sì fecero più i11len si, si est esero alla cute dell 'aòrlome, del sacro e del dorso d elle mani, comp a.rYe an ch e mod ico versa1nen lo addominale. La paziente accusava cefalea guasi continua con esncerbazioni passeggere, inapp e ten za, von1ilo a periodi. La diarrea che da qualche tempo si l)resentava alterrta.ta a brevi periodi di remissio11c, di ve1111e cost ante e sempre più intensa . Colle feci venivano eliminate anche le urine per cui era impossibile determinarne con esattezza la quanti~ giornaliera. Date queste condizioni non ini fu permesso eseguire le 1)rove della funzionalit à renule. Il 18 giugno 1935 verso le ore 15 lai paziente che nel inaltino aveva presenta lo un accentu arsi della sonnolenza, della cefalea e d ella tumefazion e del viso, ven11e colpita da scosse cloniche ag·l~ arti superiori di breve durata non a~compagnate da perdita di urina o di feci , n è da perdita d ella coscien za. Scomparso l 'accesso convulsivo d0Ye111mo constatare come la paziente non emettesse cl1e suoni inarticolari accompagnati da atteggiamenti mi1nici del viso e da movimenti delle braccia atti a supplire alla perdita del linguaggio articolato. Offerta alla paziente della carta ed una matita e·ssa n on riuscì a scrivere una parola. Era comparsa anche agrafia. Un conternporaneo esame semeiotico non rilevava, al cu11 d eficit inotorio o sensitivo. All 'esam e general e n otavasi facies edematosa, pallida, d ecubito e semiortopnoico, cute lucen~e, tesa per notevole infiltrazione edematosa piì1 spicca ta agli arti inferiori: addome, sacro, dorso delle n1 ani e viso. Muscol a lura atrofica e ipoto1."iica. Riflessi cuta11ei e tendinei presenti nei due l a ti ·scrtza Yariazioni sen sibili , Babin sk i assente, riflesso cutaneo plantare in fl ession e bilateralmente. Rifl esso congiunti,·aJe, corn eale, faringeo, presenti. :\fu lla di abnorn1e a carico òei muscoli oculari ,


lANNO

XLIII,

NUl\1.

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SEZIONE PRATICA

rillessi pu1)illari normali; fondo oculare con lieve turg?r.e della papilla, Yisus normale. Lingua sporta d1r1tta, suono della Yoce norn1ale per tono ed irttensità. A.11 'esame del torace si rilevavano a sinistra i st•gni di un pneun1otorace parziale per aderenze a·scellari e pos leriori alte con modico versamento pleurico .. Fremito v. t. abolito in basso, presente r1eJle reg1011i sopra- e sottospinose dove si a·scol1ava un respiro soffiante con numerosi rantoli a n1ed~e e picc?le boll~. A destra il suono di percussione era ipofonet1co nelle regioni sopra e sotto~pinose, dove ·si ascoltavano numerosi rantoli a rnedie e piccole bolle es tesi anche su tutta la1 regione scapolar e. L 'area cardiaca nei limiti di norma; i toni puri in tutti i focolai. . Polso rimlico un po· inolle e piccolo 90-100 puls;Jzio11i al ininuto. Pr. l\ Ix. 105, l\tin. 75 (Rivalloccì). Addome pdianeggiai1te e trattabile all'i11fuori del quadrante inferiore di destra, un po ' dolente e do' e la palpazio11e rile' aYa un an1111asso di anse e provocava rumori di gorgoglio. Modico versa1nento addon1inale m0bile. Il rnargine i11feriore epa.lica si trova sulla linea e1niclaveare all 'altezza del sesto spazio intercost ale; il rnargine inferiore era palpau1]e due dita al di ·so llo dell 'ar cata costale, ui1 po ' i11grossa lo ma ir1dolente e r ego lare. La milza debordante quasi u11 dito da11a arcata costale presentava un margine duro e indolente. I reni non erano palpabili. Risvegliatasi dallo stato di so11nole11za, la paziente dirnostrava, compre11sione esatta delle domande che le venivano pos te. Eseguiva senza esitazione e con precisione i 1110\i1ne11Li che le 'enivar10 comandati anche so co1nplessi, es. : stringere una mano, toccare il 1 Luso co11 l 'indtce, portare il tallone di u11 pied e! s t1lla ga1nba opposta, ecc. Alle i1umerose domande rispondeva se111pre coll 'en1issione cli suoni i11arlicolati. Eccitala dall 'i11sisle11za dell 'j11 lcrrogalorio cercava rispondere dirr1oslra11do co11 n1ovii:uenti delle braccia e con ii1tensc es1)rcssio11i mimiche del viso la sua, incap acilà a parlare. D ura11le questi sforzi che di ·soJilo fi11iva110 11el pianto la 1). riusciva talvolta ad articolare IJiù o 111eno allerata soltanto qualche pu.rola della frase (non sono buona di parlare) nel dialetto a lei famigliare. l\uovi le11tativi eseguiti allo scopo di saggiare le contlizio11i dei ce11trj della scrittura diedero esito negalivo, poichè la p. si rifiutava di scrivere allonta1tanclo il taccuino e la matita che le veniYa110 ripetutamente porti. Abbandonata a sè stessa cadde ben presto i11 ttn so11110 profondo. Il rnattino seguente la sinlomatologia cerebrale presentò un passeggero migJiora,mento. Verso sera l 'afasia divenne nuovamente completa e scomparve defi11itivamente soltanto dopo 48 ore. Il 23 giugno 1935 si ebbe ama urosi con pe~si­ s lenza dei riflessi pupillari alla luce. Il ma tt1no seguente il virus era ritor11ato norn1a]e senz~ .eh: si pote·sse staibi]ire se il ritorno. all~ cond1~1oi:i r1or1naJi fosse preceduto da trans1tor1a ambl1op1a od emia11opsia. Pochi giorni dopo la scomparsa dei fenomeni cerebrali, sopradescritti, gli edemi prese11 laro110 una lieve diminuzi?ne da me~tersi sopratutto in rapporto con la d1arrea1 continua, 1

col freque11te vomito e con l 'inappetenza ostinata. Per un rapido e progressivo p eggioramento delle con~izioni generali la morte sopraggiungeva il 26 1t1gl10 1935 e con i segni della insufficienza respiraloria e cardiaca. e terminale.

Ricerche complementarz. -

G. Gl. B. 9.500; Hb. 35; V. G. 0,62.

R. 2.800.000;

For1nula leucocitaria: polinucleati neut. 80, eos. O, ba·s. O, linfociti 16, monociti 4, lieve aniso<'i losi, as~nti elementi immaturi della serie rossa e bianca. Siero: altumina gr. 55 %o al refra,t tometro; colf'sterina gr. 2,8 ~oa; clDruri gr. 6,20 %0,· azoto residuo mgr. 30-35 %. ' Reazione di Wassermann: negaliva. l)ressjone sanguigna: lVIx. 105-110, Mn. 70-75 (Riva-Roccj). Escreato abbonda11te mucopurulento, ricerca del l>aci1lo di Koch: positiva. Urina: colore giallo citrino, torbida, reazione acida; quantità : 400-700 cc pro die »; densità: 10121018; albumina: g·r. 8-13 %0, cloruri gr. 2-3 %o; glucosio e pigmenti biliari: assenti; urobilina: tracce. Sedi1nento : nu1nerosi cilindri ialini e granulosi, qualche cellula renale, numerosi globu1i bianchi; assenti i globuli rossi; i corpi birifrangenti sono presenti. Il liquido cerebro-·spi11ale prelevato colla puntura lombare durai1 le l 'accesso afasico defluisce co n pressione inodicamente aumentata, è limpido, i11colore senza iperalbuminosi o reazione citologica ineningea, Rep,e rto autopsico : anasarca; piopneumotorace sini·stro; tubercolosi polmonare ulcero-caseosa bila lerale; esiti di perito11i te tubercolare; tuberco1osi intestinale; intensi fenomeni degenerativi torb ido grassi al fegato ed un lieve grado al cuore, i1efrite subacuta; inilza aiTI iloide. Edema delle meningi e della sostanza cerebrale; vasi cerebrali macroscopicamente integri.

He1Jerli istologici. -

Rene: la struttura dell 'or-

g·a110 è notevolmente allera la: esiste un .discret? grado di sclerosi fibrillare del tes·suto interstiziale 11el quale si notano qua e là zone infiltrate da cellule rotonde. Modica fibrosi della capsula di Bo,vman ora, libera ora aderente alle anse gloinerulari per aderenze di solito parziali. Nei glon1eruli si notano zolle di sostanza amiloide delimitate da tessuto connettivale giovane, ricco di clementi cellulari. A carico dei tubuli contorti si r1otano intensi fenon1eni di desquamazione cellulare e di citolisi protoplasmatica. Le cellule totalmente omogeneizzale sono nlolto 11u1nerose. La colorazione col Sudan III rileva numero·si granuli lipoidei. Cuore: la struttura d ell 'organo è bene conserYata; lo stroma è pres ochè normale. Lieve grado di atrofia della muscolatura con qualche granulo ò i pigmento ai poli del n u eleo sempre ben colorato. La striatura trasversale è conservata. Fegato: la struttura lobulare è poco appariscente: esiste una lieve prolifera,zione dello slroma che s i presenta qua e là infiltrato d~ accu~uli ~i cellule isliocitarie, più abbondanti negli spazi port<tli. Le le·sioni 1naggiori sono a carico del parencl1i nìa che presenta intensi fenomeni di degener:..zio11e torbido-grassa mollo spiccati alla periferj a del lobulo. Qua e là negli spazi portali in cor-


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cc IL POLICLINICO »

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XLIII, ~U~I~ 34J

ri spondenza dei Yasi si nota110 <lej piccoli focolai di so lanza amiloide. J\tlilzc1J: il disegno dell 'orga110 è noteYolrn ente alleralo p er degenerazione a1niloide dei follicoli, a.lc uni d ei quali tuttaYia so110 })en con serYa li. 1\.nrl1e nella po1pa si n otano qua e là, p~r qua11to in maniera m eno appariscente zone infiltra le di punti dil a latL Esiste un aumento noleYole d ell e sos tanza a1niloide. I segni venosi ·sono in alcuni cel lule del retico1.o, alcune delle quali con tengono neì protop1asn1a dei g·ra11uli di pig111 e11 to e1na Lico.

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del ling uag·gio arti co lato e d ella scrittura si este11dera110 certamente be.11 poco indietro ed ir1 a llo della zona di Broca od almeno la loro g r él\ ilà i1on er a tale da d eterminare fenomeni J'a cil11ten le rile' ab,i li. Non si riscontra,-ano infatti p erdite niu. colari o sensitive n è sintomi cli~ facessero sospettare un interessamento notevole deila zorta ser1soriale di Wernicke. Dico rtot evole -p erchè data la fug.a cità della sintoIr1atolog·ia non rr1i fu possibile eseg·uire p·i ù l,a sintornatologia presentata dalla paziente n1]11ute ricer che atte a svelare l 'irLtegrità asè così dimostrativ.a nei rig uardi delle malattie soluta della zona sen soriale. L 'amaurosi per fondan1 entali da parermi superfluo dilungarn1i la presenza de.j riflessi pupillari diretto e coni11 discussioni diagnostich e. vensuale .a lla luce dimostrava che la lesione L 'affezione ple uro-polmonare di natura tu- doveva trorvarsi posteriormente ai tubercoli ber colare venne diagnosticata in ba e all 'esame quadrigen1ini e probabilmente n ella corteccia clini co e radiologico ed alla J_Jositi vi I à dello dei lobi occipitali. sputo pel bacillo di Koch. Prescindendo dal r eperto autopsico che porL 'ipolesi poco verosimile di un anasarca tò ad escluder e una grossolana lesione anatocnrdiaco contrastava col reperto cardiovasco- rr1ica della corteccia cerebrale, l'insieme dei lare normale ed era disgiunta da tutti g li al- dati raccolti al letto d·ella p. rendevano poco tri seg ni di insufficenza cardiaca destra com e probabile l 'ipotesi di una emorragia cerebrale, i·J turgore delle giugulari ed il com.p ortamen- di un ram.mollimento per trombosi o di una to del fegato cl1e non pr.esentò n1ai un au- grossa embolia. mento proporzion.a bile al] 'insorgere ed alPermettevano di escludere una tale patoge1'est.endersi degli edemi. n esi la variabilità e transitorietà d·ella sintomaJl r eperto urinario ])OÌ non poteYa trovare tologia disgiunte da un V·ero coma: ed i'nsorspiegazione convincente in u11 rene da stasi, ta in una paziente giovane a reazione di W. 111a soltanto in un ';:\ffezione r enal e l)rimitiva negati,1a ed inde.n ne da affezioni vasali od enevidrentemejn te di n atura degenerativa per la docardiche. La emorragia m eni'ng.ea era del presen za di intensa albuminuria , di numero- pari improb·a b·i le pe.i caratteri del liquor cereis,i1ni cilindri granulosi, di cellule r enali. bro spinale ch e presentava soltanto un lieve Lesioni infiammatorie g lomerulari i esclu- aumento della pre sione e p·er l 'assenza di fede, a no fa cilm en te per la costitu zion e urina- r1omreni di r eazione m eningea. r; c: con costante assenza n el sedimento di gloDel r esto la sproporzione tra la sintom.atobuli rossi; per di più mancavano sintor11i azo- logi.a p r esentata ch e ebbe a r e·g redire in modo temici, l'aumento dell'azoto r·esiduo serico, rapido ·e completo ed il quadro clinico di quee della pre ione sanguigna: sebbene .a que- ste affezioni era tropp·o evi'd en te perchè esse st'ulti.n1a ])Otesse assegnarsi minore impor- potessero prestarsi a b1a se di discussione diatanza i n qu.a nto ch e ]a p·a ziente era tuberco- g·1) ostica. losa e presentava g ià segni di an1iloido i. Soltanto Ja piccola embolia di arterie cereStabilita la diagnosi fondam ental e, trattarsi b·r ali poteva trov.are un appoggio nella sintocioè di una t.b.c. polm. bil. con nefrosi, con- n1atologi'.a della paziente. Siffatta 0 rigine, suf\1ien e piuttosto soffern1arsi su due fenomeni fré:~ oaata d.a os ervazioni clinich e è sta ta invoco1nparsi i111proY-visi e transitori, durante il crJ ta da M. Acl1ard , ~1. M. Gallavardin e !Bocd ecorso della n1alatti'a : l'afasia e l 'an1 aurosi; ca, p er spiegare alcune afasie e paralisi tranperch è degni di rilievo in quanto si pr estano sitorie ch e si possono a vere in cardiopazi'enti. a varie discu sioni patogeneticl1e. Questi .itA. ammettono ch e il piccolo embolo L 'afa ._ ia si dimostrò n1otoria ed a ocia la ad possa disgr·egarsi o riassorbirsi rapidam.ente il agrafì.a con l) uon a con ser Yazio11e della con1- che spi'e gherebbe la scampar a degli accidenti. pren sione d el ljngu.a ggio IJarlato. L 'aspetto A11che· Frul1insh o lz e L. Cornil in un caso di cle ll a a n1 n1alata era jn proposito cl ei l)i ù ca- af.a ia transitoria del postpartum hanno espresrat l c ri lici ed attesta ,·a p el contra to e _i'stente so un.a concezione an.a]oga. Gli AA. assegnano tra i \'ari t entativi co1npiuti. p er esp·rim er si e alla piccola embolia al cun e J)aralisi transitorie J'inutilità di e . . _i , l 'integrità dell e zo11e sen- del 2-3 settenari'o del puerperio ancl1 e se la ~ori al i. I,e alterazioni int ere santi la zona di d onna h a a\ruto oltan to un parto accidentato r orieccia de11 'en1isfero cer ebral e ... ini tro sede 1Jer emorr.agie, interYenti , forcipe, ecc. , senza 1

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SEZJONE l>RATI CA

i1lfezione i)a]e e . L'ipotesi su espo ta potrebbe adattarsi for e al quadro clinico e all a evoluzio11e ulteriore clel n ostro ca o , n1a 11011 t rova r:ell 'esarn e soma tico d ella paziente un 'a ffezion e ch e forni sca u11 qualche rapporto di casu ali Là. E allora , esclusa la base anatomica, ch e a11 ch e il r ep erto autopsico \renne poi ad escludere, la cau sa d ell'affezione va r icer cata fra quei fatt o ri ch e possono essere :µ assibili di' danIlf:g·g iare e di regredire spontanea111'e11te e ra1)i da111e nte . AYverto cl1e nella nostra p. non esist evano da li anan1ne tici 11è segni oggettivi· p ei quali fosse presumibile una origine pitiasica dei disturbi. i\..11 'i'nfuori di questo , la sintomatolog ia così caratteristica e corrispondente a defini te l.ef:>ioni a focolaio della corteccia cer ebral e si era n1anifestato insiem e ad un peggioran1ento della i11alattia organica preesistente. Con siderando quindi i })Ossibili r apporti di cau salità tra le du e affezioni è poco ,,erosi mi le una ipotesi ist erica. Ancl1e una transitoria a11.emi.a cereb·rale è 1)oco prob,a bile percl1è durante l 'accesso non furono rilevati nè abbassan1ento d ella prcssio11 c arteriosa n è seg ni di un.a deficente irrorazione cer ebrale per Lurbe del ritmo cardiaco . E tJoi la sinton1atologia durò vari giorni nonost a11Le i] riposo in letto della paziente non di. l)Iloira e con i)olso r egolare . E~ c l t1sa clel pari un'origine ioss ica, in ma11ca11za di una a ffezione causale, du e son o le pos~ibi I i I à diagnostich ,e m re ritevoli di discus~ ione : l 'edc111a cerebrale o lo sp.a smo vascolare e no1t <la ure1r1ia in quanto ch e con1 e già fu d ello n o n e ist e,·a aumento dell 'azoto residuo nel siero di san g·u 8. L ' origi',n.e an griospia stica di acoi.denti cer·ebra li lrau ·i to ri , quali ictus, paralisi , crisi epi'Je llifor1ni, an1a uro i , afasie, vere claudicazio11i cc.rebrali , int ermittenti secondo V.a,q uez può in rarie contingenze ritenersi come din10sl 1 ala. Tali fenomeni si svilu1)pano quasi esclusiva1l1enle in pazien ti affetti da iperte11sion e artcri-:. f.~~ e" 'en ziale o secondaria a n e frit e cro11ica ed in età di sol i to a' an zat.a e si i)reser1tano in g·cnere in ceca ione di una crisi ip·ertensiva co11 rel azioni di causa ed effe tto 11on an cor a del lutt o chi arite. \ 1 eros i111i ln1 e rll e ·i n u11a part e dei ca i è la c1 i&i ipcrt e11 iva a d elern1inare lo -pas1no g'iucch è l 'inalazione di 11itrito di an1il e fa talvolla reg redire r apida111e11te la i11dron1e . Lo sr1a8n10 arterioso potrebbe quindi essera con ... ic.l era to con1e un a reazio11e di difC'sa. i1 1a non è e~c lu so ch e lo spas.1110 possa preceder e e cau1

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"'ar e la cri~1 il)erten siva st essa . Seco11do Vaquez e F oy ipe rten sione e spasn10 sono sen11)r e soli in cau sa d ella sinton1aLologia. Ciò non toglie cl1e altre volle le n1anifestazioni nervo ~ e suindicate po sano assun1ere una gf-n esi diver sa e ch e si possa talvolta i11criminare un edem a localizzato e rilevabile al fondo dell 'occhio o nel cervello ( Vidal , Lemierre, Pa Leur Wallery Rodot). Verosin1ilmer1te più sp esso l 'origine è corr1p1essa ed è espr essione di vari fattori agenti sln1ultaneamente, quali ip·ertensione arteriosa, ateroma delle arteri e cerebrali, lacun e di disintegra:lion·e e focolai' di rammollimento, c,sacerbazio11i azoten1.iche e cloruremiche, in~uffìcenz.a circolatoria. Siffatta patogen esi apf>li cabile secondo gli AL\. citati ai casi di afaia motoria ri1)ortati da Lanccr aux, J ocqs, ~lo­ nod, E. Duprè, A. Grenet e G-ilbert pi egh er ebb e con1e sulla frequenza di tali sindron1i in ci'da l 'età avanzata dei sogge tti . . Nel nostro caso si trattava di donna gioV( n e, senza iperte.n sion.e e se11za au111ento del1'é.lzoto residuo, cl1e non presentò mai a carico di altri organi sintomi riportabi'li a fenomeni vasali spastici . Dovendo escluder e lo spasmo per ]a mancanz.a di condizioni efficenti convi e11e ricercar.e n ell 'edema cer eb·r al e la causa dei fenomeni in discu ssione. Il dato po iti,1 0 che c,on più presunzione p ermette di forn1ulare ques ìa patogenesi è la con1parsa d ei di sturbi durante un peggioram ento spontaneo d cll 'elimi·nazione d ell'acqua e del cloruro sodico con infiltrazion e più spiccata a 11 'estremità cefali ca, pal esatosi co11 'acoentuarsi della tumefazione della cute del vi3o, d·e lla cefalea, della sonnolenza, del vomito. Se alcuni di questi sintomi da tempo preesist enti , a ti1Jo conti11uativo con esacerbazioni accessuali indicavono già la sofferenza della corLecci.a cer ebral e con ogni verosimiglianza la fun zionalit à corticale ad un disturbo superante i liln iti del la sua capacità di adatt3n1.ento rispo e con la parali i di centri n er·yo i più sensib ili . Par.a lisi funzi'onale, qu in di reYersib·i le e lran itoria a l] e dipende11 zc di una esacerb a zion e edemato a. Che e poi una eYentuale m eiopragia congenita o acquisita inYocata da taluni autorì cl1e l 'ed e111a cer ebrale ri] e,·erebbo, 1:::ossa e ere .accam1)at a anche ne] nostro caso è l) jù que tie n e di ipo lesi cl1e di uccertan1en to. 1

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f. irin.

illf ediz.' 11 apri-

L 'applicazion e dei m etod.i g rafici allo studio della m eccanica 'cardiaca dei quali l 'espression e più fine è i:appr·esentata dall 'elettrocardiogramma, h a p ermesso nello spazio di p ochi lustri di scrutare . ~ fondo la con catena zione fi siopatologica .del più frequente disturbo del fit~m o cardiaco e cioè dell 'aritmia completa. E. 1 ~~,.1 an co ra a lcuni momenti patogen etici di e~sa. 'rimang·ono non de finitivamente chiariti , r~ l<)i dòve·.·! possibilità di studio h anno fornito aTJa clinit à l delle preziose indicazioni pratich e riguardo 1'eziolog ia , la diagnosi , la prognosi e la terapia dell 'a ritmia a ssoluta. L 'ampio studio dell 'A. documentato abb·o ndantem ente da tracciati elettro- e fle bo-grafici riassumie le recenti vedute t eorich e e i più importanti aspetti clinici sull 'affezione fino a poco tempo fa tanto misteriosa da esser e definita quale « delir ium cordis ». L 'A. an zitutto ricorda che l 'aritmia com pleta p ur costituendo quasi sempre la diretta con segu en za della fibrillazione auricolar e, può talvolta riscontrar si an ch e n el « flatter »; nell 'allor i tmia ch e di solito si riscontra in quest ' ultin1a contin gen za per esisten za di un blocco parziale, la for za « inibitrice » di un tale blocco pu ò talvolta oscillare da un momento all 'altro, anch e irr egol.arn1en te dando quindi luogo all 'aritmia con1pleta. Del resto la distinzione fra il flatter e la fibrillazione sarebbe talora da con siderarsi più ch e altro come quantitativa; è n ota d 'altronde la facilità di passaggio di una form a n-ell 'altra so tto l 'influsso del tra tla n1ento digitalico.

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A parte p erò le rare eccezioni la diag nosi di aritmia assoluta equivale a quella di fibrillazione auricolare; e l 'assoluto disordine del ritmo ventricolare è da a ltribuire, an ch e secondo i dati sp erin1enlali di Trendelenburg, alla debolezza e molteplicità degli stimoli b atmotropi ch e a loro volta gen erano disturb·i di conduzione di entità ed inten sità diver se. Le ricerche e le ipotesi relative alla p·atogen esi della fib1rillazione t ender ebbero anzitutto ad ammetter e che la funzionalità del nodo del seno viene in essa lesa solo secondariamente, per una cc atrofia da inazione n, e che quindi l 'elemento protopatico dell 'affezione è da ricer car si altrove . Di fatti la funzione del « seg na passi n del cu or e viene ripresa in pierio non appena si riesce a vincere la fibrillazione. Secondo l'ipotesi di Winterberg e Rothberger la fibrillazione (o il flatter ch e è certame11Le di patogenesi non dissimile) si origina per effetto della comparsa di un nuovo centro generatore di stimoli frequentissimi; quando la cc tachisistolia eterotopa n raggiunge g radi notevoli l 'alternanza r·egolare di sistoli e diastoli atriali non è più p ossibile e si giunge a contrazioni e rilasciamenti parziali, di cui)'espressone è la fib·r illazione. Hering ammétterebbe l'esist enz.a di centri eterotopi m.u ltipli di cui ognuno emette d€gli stimoli frequ·enti . La teoria di Mines (acce·t tata anche da Lewis) prop end-erebbe inveoe per un a ltro meccanismo , quello delle cosidette onde circolari, secondo le quali l 'onda di eccitam ento si propaga a ttraverso tratti di miocarqio eccitabile e quindi contraentisi, lasciando dietro di sè tratti ch e rimangono refrattari per un tempuscolo breve, per indi ritornarvi di nuovo. Tale teoria ciie ammette l'esistenza di una « via c:ircolare » presenta punti di contatto con quella di a e lBoer, secondo il quale un extrastimolo precoce avanza « a tapp e » nel tessuto atri.ale a seconda della refrattarietà o meno dei singoli se.g m enti di esso; la contrazione di piccole aree muscola ri con contemporanea inattività di altre aree sig nifican o l 'impossibilità di contrazione a triale in t oto ed equivalgono alla fibrillazion·e. Quasi tutti gli AA. sono d 'accordo n el consider are la fibrillazione quale con seguenza di una iper eccitabilità dell 'auricola . L 'ipotesi di Hab erlandt, il qua le con idera ch e la fibrillazion e c.o nsegue a d una iper sen sibilità verso il cosidetto cc ormon e cardiaco » (sostanza stimolante pTodotta dal sistema specifico) o alla iperproduzione di questo non è stata per ora universalm,e nte accettata ; essa del resto sarebb e in certa con tra dizione coli ' osservazione dello stesso Haberlandt sulle qualità terapeutich e e profilattich e del suo ormone somministrato n ei casi affetti o predisposti alla fibrillazione. La predisposizion e alla fibrillazion e sarebbe secondo de Boer cr eata an zitutto dall 'alterazion e m etabolica del m iocardio auricolare, e quin1


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di la conseguenza di degenerazio11e miocardica. arteriosclerosi delle coronarie o affatican1ento della muscolatura cardiaca; le lesioni aei miocardio auTicolare sarebbero quasi sempre rivelate dall'osservazione ecgrafica dei casi già aff,etti di fibrillazione e nei quali la P. si presenta più o meno d·eformata. Le ripercussioni emodinamicl1e dall'aritmia con1pleta sono in diretto rapporto allo stato della muscolatura dei ventricoli ed alla frequenza delle contrazioni di questi, alla circolazione coronaria ecc. Si tenga presente che la sistole atriale svuotando il sangue nel ventricolo e quindi facendo dilatare questo contribuisce ad una più efficace contrazione ventricolare; colla fibrillazio·n e tale fattore verr·ebbe a mancare e la dilatazione diastolica rimane solo in funzione della durata della diastole e quindi è inversan1ente proporzionale alla frequenza ve11tricolare . D 'altra parte la gittata sistolica varierà a seconda della pienezza d el ventricolo; nel caso di pulsazioni frequenti e rimanendo dopo una gittata relativamente vigorosa la pressione nell'aorta ancora alta, la contrazione successiva del ventricolo si ripercuoterà solo soarsan11ente sul circolo periferico. Ora tali co11dizioni con deficit r·e lativo od assoluto del polso si riscontrano di solito solo nelle tachiaritmie, e deporrebbero secondo l 'A. per una lesione del miocardio ventricolare. L 'osservazione flebografica d ell 'aritmia co1npleta può fornire dei ragguagli sullo '-tato del circolo venoso. Oltre alla ovvia scon1parsa del1'onda Ql, l'attenzione viene richiamata sul colla so sistolico; ora questo si presenta sempre meno pronunciato nei casi di stati venosa, tanl o da scomp·a rire con1pletamente e il polso venoso presentarsi a cc plateau » con esclusivo rientramento diastolico nella in. ufficienza cardi,a ca grave. Le linee direttiv·e della terapia della aritmia completa sono troppo note perchè vi sia bisogno di insistervi; basta ricordare che nella digitalizzazione ab·b iam.o un mezzo quasi specifico col quale tendiamo a far rallentare la frequenza ventricolare che nei casi del genere rappresenta l'elemento dominante delle condizioni emodinamiche. Molto più delicato si presenta il prob lema quando si tratta di stati di predisposizione .a lla fibrillazione o di fibrillazione auricolare « parossistica n. Qu·e st 'ultima sarebbe tutt'altro che rara e di solito viene percepita dai pazienti con sensazione di cardiopalmo e oppressione che dura qualche ora; talvolta si riesce sorprendere l'acce ·so di fibrillazione durante u11 esame ecgrafico prolungato. Tale accesso è stato qual ch e volta osservato anche in uomini clinica111ente sani, viene provocato da cause occa ionali esogene (quali ad es. sforzo, en1ozione ecc.) od endogene (disturbi g·astro-intestinali , meteorismo ecc.); va però notato cl1e esso rappresenta un esponente 1

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SEZIONE PRATICA

della predisposizione alla fib·r illazione, e spesso preced·e l 'istaurarsi definitivo di essa:. Ancl1e alcune sostanze farmacodinamiche quale ad es. la fisostigmina, la muscarina , l 'istam.ina possono provocare l'accesso di fibrillazione; lo stesso è st.a to osservato dop·o l'irradiazione e nelle n1.alattie feb,b rili. Tutti questi sarebbero i cc coeffi cienti n della comparsa dell 'aritmia assoluta , i quali agiscono su terreno preparato; l 'A. insiste sul concetto che la fibrillazione rapp1resenta per lo più una malattia secondaria ad una delle seguenti affezioni: stenosi mitrale, sclerosi coronaria (cuore senile), diverse varianti dell 'insufficienza cardiaca, ipertireosi. La stenosi mitrale costituisce indubbiamente la contingenza più frequente che dà luogo alla fibrillazion,e; questa nel primo tempo è ancora lab·ile e può essere efficacemente curata colla chinidina; più tardi però il trattamento chinidinico può portare ad inconvenienti anche gravi per distacco di trombi p arietali colla consecutiva en1bolia in seguito al subitaneo e< ean1biamento di r egime n dell'auricolo. Nel cuore senile l 'aritm.i a completa s 'impone talvolta come malattia primaria: evidentem·ente la sclerosi coronaria ha colpito anzitutto l 'irrorazione auricolare; nei casi d el genere di solito v'è bradiaritmia e sono carsi i disturbi subiettivi e obiettivi; i pazienti possono esplicare attività fisiche anche notevoli (come p. es. alcuni sports), che riescono utili co1ne continuo allenamento; la terapia chinidinica pur capaoe di far ritornare· il ritmo normale è di scarsa utilità perchè di solito dà risultati n on duraturi. 11 oassaggio della forma lenta a quella r.apida dell 'aritmia segna l'aggravamento della situazione e corrisponde a qu·ello che si osserva nella fibrillazione da insufficienza cardiaca. In quest'ultimo gruppo· di casi l 'affezione prin1arja ·p·u ò essere rappr·esentata da qualsiasi vizio valvolare, da les ioni miocardiche, da ipertensione, da concretio pericardica; tali lesioni portano, all'iposistolia di cui fenomeno concomitante è la fibrillazione. M·erita speciale rilievo la fib rillazione nell 'angine di petto che si limita a parossismi contemporanei a ]] ' attacco di a:ngor. È degno di nota che nelle ipertireo . . i la fibrillazione si n1anife ta per lo più dopo i] quarantesimo anno di vita, com·e se fosse la conseguenza del fatto cl1e il cuore non è più capace (in seguito alle prime note di senilità) a rispondere alle continue richieste au.m entate; di solito infatti Yi concomitano di già anche i segni di insuffi cienza cardiaca. L'aritmia di solito si n1anifesta in occasione di uno stimolo ch e ha agito intensamente sul sist. 11eurovegetativo irritabile. Non si sa se vi co11Lribuisce direttan1ente maggior increto di ormoni tiroidei (Nothmann e Parade non hanno potuto nelle loro e. . perienze provocare la fibrill azione con dosi a11che rileYanti di tirossina). Il trat1

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<C IL POLICLINICO

Lan1e11Lo dell 'arit mia assoluta n elle tireotossico i d ev'esser e indirizzato anzitutto verso l 'affezio11e primiti, a: quindi terapia con lugol, con la dijodotirossina , tiroidecto1nia ecc.; solo in econdo t en1po si potra11no ave-re buoni effetti colla digitale. La tiroidecto111ia porta quas i se111pre al dileguarsi della intomatologia cardia ca, ch e quindi s i dimos tra perfettam en, te reve rsibile. Come abbiamo· visto i principi cl1e debbono guidare n e l giudizio diagnostico e terape utico d ell 'aritmia assoluta sono relativa1nente semplici. Es i inseg·nano .a g·iudic.a re ogni caso individualn1ente, tene11do presente anch e la poss ib,i le eziologia d el disturb,o del ritmo e vi indicano com e non sempre è necessaria la riconquista a qualsiasi prezzo d el ritmo normale, la quale talora :potrebbe costituire la vittoria di Pirro; anche qui vale la :regola generale d ella fisiop atolog ia, secondo la quale alcuni adattam enti d ell 'organisn10 n1alato costituiscono un male necessario e compatibile con una esistén za a n cl1e lunga . Più ch e uno schema, il buon se11so clinico potrà a dovrà g·uidare la via terapeutica. S. M1Nz. 1

Osservazioni a proposito della operazione per embolia di Trendelenbn1·g. (J(usTM l\~N-HAJ...J..EWORDEN.

Dtsoli.

z.

Chir.,

245, 472, 1935). Gli AA. dicono che nella Clinica Chirurgica di Fre·y a Dus&eldorf veilnero praticate 6 oper.azioni di Trendelenburg· p er embolia d ella i)olmonare, nel corso di 2 anni . In 3 casi non si ebbe ripresa n è d ell 'attività cardiaca n è d ell 'attività r es1)ir.a toria, m .a lgrado ir1iezior1i intracar<liacl1e di adrrenali'n a e di lob·elina • In altri 31 casi si ·ebbe ripresa dell 'attività cardiaca e respiratoria e sopravvivenz,a una volt.a di 2 ore, una di 23 ed u_n.a di 32 ore. Tali p·eriodi di sopravvivenza sono tanto maggiori, quanto 1>iù breve ·è stato il p·eriodo di sil enzio della a tlivi tà cardiaca. In questi 3 casi si €bbero gravi disturbi n ervosi : emiple·g ie, convulsioJli, lBab inski. Il cervello di due di questi am111a lati fu accuratamente studiato e m ostrò alterazioni degen erative e ischiemich e. A qu este Ya, secondo gli AA. , attribuita la cau sa 1)rinc,ipale d ella morte so11r avvenuta in secondo te.mpo a operazione riuscita. 1F ondamentale (J d a questo punto di vista app1u nto il periodo int ercorrente fra cessazione d ella attività cardi'a ca e ~ua ripresa. Assai utile è pertanto l 'i nezione intracardiaca di adrenalin.a o lobelina. È evide nle cl1e non si possa sp erare in un -5Uccesso in casi in cui la morte ·è :lovuta a se hoc, k ca rtl iaco. Gli AA. si occupano poi d el problema spe·' i mentale <lel periodo rr1a~simo di inattività ca rdiaca con1patibile con la pos, ibilità di so}-)ravviven za e dei rapporti fra inattività cardi.aca e alterazioni cer ebrali. F ondamentali 0110 le ricercl1e di La,, en e Sievers, rece11tem enle controlla le da P olak da cui risulta e o1

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XLIII,

Nu~r.

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me sotto determinate condizioni animali da cs1>erin1e11to (coni'gli) possano sopportare una lilterruzione di circolo di persino 7 1/2 minuti. Cifre precedenti date da Nys trom con1portav,ano 105 secondi come massimo. Questi autori invece ha11no visto come conigli' possano sop1Jortare una interruzione del circolo per occlusione dell 'aorta e della poln1onare di 2 1/2 n1inuti. Tale p eriodo si eleva a 3-4 minuti se si compie durante la occlusione respirazione artificiale, a 5-6 r11inuti se si ])r.atica resp~ra ­ zione artificiale con oss.ig·eno e -massaggio del cuore, fino a 7-8 mi'nuti pr.aticando respirazione artifi ciale con O. e ini ezione intracardiaca di adrenalina. A. CALÒ.

Ricerche anatomiche sull'opei·azion~ di Trendelenburg per l'embolia polmona1·e. (SzABÒ. Arcli. Kli1i. Chir., vol. 184, pag. 30. 1936). L ' A. dice che an ch e n egli esercizi di n1edicina operatori.a riesce difficile di evitare l 'af.Jertw:a .del seno ple.urico e ciò .. p e·cie n·ei casi In CUI il seno aderisoe alla lan1ina endotoracica; il m e todo mig·1iore sembra a ll 'A. quello di' rep,e rtare il limi l e del seno a livello d el] a II costola, verso la ]inea n1 edi.a11.a sp·ecie reseGando con la pinza o si vora il n1argine dello sterno. Nei grassi e n egli anziani la n1anovra è più facile. L 'apertura d el pericardio deve essere fatta in b·a s.. o e completata , -er so l 'alto ottusamente per evitare la lesione d el frenico e d ell 'arteria freno-pericardica. In alcuni casi vi ·è impo sibilità quasi assoluta di ricono.scer e l 'arteria polmonare; l 'A. consiglia di ricorrer e a due dati ch e ritiene irnportanti e cioè al fatto ch e il vaso ricoperto dall'auricola d estra è solo l 'aorta e ch e l 'arteria polmonare continua il cono arterioso riconoscibile per il gr asso epicardico . L 'incisione va fatta solo al disopra di questo limite, non troppo in b1a sso per evitaPe la lesione delle v.al,role semil unari , i1è troppo alto percl1À non si renda impos ibile la sutura . Quanto più basso ·è il taglio tanto più difficile risu1ta la penetrazione della pinza da emboli nel ramo sinistro. VALDONI.

ORGANI

DIGERENTI.

Nnov~

possibilità terapeutiche nella ulcera gastrica.

C. BA.YER. Deutsche m ediz. Wochenschr., 17 e 24 apr. 1936). Nella ricer ca di un n1ezzo t~rapeutico allo a combatter e le discin e ie gastriche nei casi ac-c ertati o sospetti di ulcera gastroduod·enale, l 'A. sin· dal 1934 ha potuto osserv.a re l'efficacia di soluzioni ane tetich e (anestetizzanti mucosi quale ad es. la larocaina in soluzione di 0.250,50 %) introdotte nello stomaco. Tali solu zioni si dimostrarono n ettamente superiori ai comuni spa"' m olil i ci del gen er e di atropina o (

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XLIII, Nti ì\'1. 34]

SEZIONE PRATICA

1)apaverina, specie nei riguardi della contrattura pilorica; sotto l 'azione deg,li a11estetici scomparivano le alterazioni funzionali dell 'attività n1uscolare gastrica che o curavano precedentemente le lesioni anaton1iche eventual111ente esistenti; la cinetica dello stomaco assumeva un aspetto normale. L 'influsso favorevole degli ane tetici viene dall'A. attribuito all 'eliminazione degli stin10li rifl e sog·en i che, partendo dalla muco a gastrica, ' 'cr1go no a provocare un 'attività abnorme dell 'innerv.a zione estrinseca dello stomaco (stimoli distrettuali del vago e dello splanc11ico); inentre l 'attività normale della muscolatura gasl rie.a continua ad essere governata dalla rete gangli onare intramurale ch e possiede una certa au to11omia anatomo-funzion.ale. Nel cor o di tali indagini l 'A. ha potuto notare cl1e il trattamento colle soluzioni anestetiche nei ca i di ulcere recenti ha influito con una rapidità ch e può dirsi sorprendente (10-12 gior11i ) . . ul quadro m.o rfologico d-ell 'affezione: in I t1Lta una serie di casi, di cui l 'A. riporta la documentazione clinica e radiologica l 'immagi11e tipica della nicchia veniva a scompariTe; e la guarigione anatomica sopravvenuta era convalidata in numerosi controlli radiografici dall'aspetto cicatriziale a raggiera della mucosa gastrica nella zona corrispondente all 't1lcera progressa. Secondo lo sch ema del trattamento elaborai o da 11 '.\. la oluzione anestetica a O, 25 % ,,iene somm inistrata la mattina a digiuno , n ella quanti là cli 200 eme., da ingerire Ièn1àmente nello $pazio di un'ora con successivo ripo o in posizione st1pina; la col.azione ha luogo solo do]JO u11'altra ora e mezzo; il regime dietetico è J)iultosto blando (secondo Leube); il controllo radiografico è da eseguirsi dopo dieci giorni. Gli effetti della medicazione « larocainica » ~rano t.aJ1n1ente costanti nei casi di ulcere recenti cl1 e in base ad esito· .positivo o eventualmente ncg·a tivo della cura l 'A. avrebbe distinto le forn1 e cosidette ccacut·e» e quelle «croniche» del 1'ulcera; queste ultim·e reagiscono solo scarsan1e nte al trattamento anestetizzante (lo stPsso vale natt1ralmente anche per g li ulcus carcinomatosi); le prime secondo l 'A. sarebbero quindi ulceri accessibili alla terapia medica, le ullin1e solo a quella chirurgica. Per la interpretazione dell'effetto curativo della medicazione anest·etizzante 1'A. si riferisce alla patogenesi dell'ulcera gastrica, la qt1a le secon do lui sarebbe l 'effetto finale di un processo infiammatorio (inteso nel senso lato); egli vi si sofferma ampiamente appellandosi anche ai recenti studi di tJ3.ergmann sull 'in11)ortanza del sistem.a n·e urovegetativo nella fenomenologia dell'infiammazione e dei processi di metabolismo ad essa relativi , d·edicando finalmente un 'ampia trattazione al fattore percettivo del dolore nella genesi dei -fenomeni reattivi in fiamma tori che sono l 'espressione di cc riflessi vegetativi ». Nella sua esposizione 1

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egli ricorda le recenti ricerche fisiopatologich e rli \Vestphal sul cosidetto «stpmaco eccitabile» e quelle di Stoehr relative alle ultime cc proiezioni periferiche » del sistema neurovegetativo della parete gastrica. Non possiamo riportare qui neanche per sommi capi la ragionata esposizione dell 'A. in base alla quale l 'A. con clude eh.e eliminando i cc recettori vegetativi » m.e diante l 'anestesia, si verrebbe ad escludere tutto un sist·ema che pTesiede alla genesi ed .a l man tenimento d·ella reazione, di cui l 'esp,r essione anatomica ·e rappresentata dal processo ulcerativo n1entre quella funziona le dalla discine ia gastrica. Nelle sue conclusioni l'A. saggiamente osserv.a che le interpretazioni da lui prospettate non costituiscono che un 'ipotesi di cui solo lo studio ulteriore potrà dare la conferma; per ora l 'importanza pratica delle sue osservazioni supera il loro valore teorico ed invita a larga applicazione del nuovo metodo curativo del1'ulcera gastrica. . A noi pare interessante aggiungere che effettivamente, anche prescindendo dalla teoria dell'influsso curativo di anestetici, l 'im11ortanza terapeutica di questi vi·ene sempre più m'essa in evidenza nei moderni sistemi terapeutici; tanto per citare un ·esemrp io di un campo del tutto diverso ricordiam.o le recenti applicazioni di anestesia locale nel trattamento delle distorsioni, le 1quali, nelle mani di AA. fran cesi e belgi, avrebbero dato dei risultati brillanti con rj cupero funzionale immediato e mancanza di reazioni anatomo-patologiche notevoJi. Sembrerebbe che l'antico precetto medico che raccomanda a dominare le reazioni dell 'organisn10, quando queste diventino dannose per eccesso, possa essere efficacemente realizzato mediante il trattamento anestetizzante che viene .a moderare od annullare il primo stimolo alla reazione, giungendo in questo m.o do d.irittura all.a cc profilassi » della reazione preS. MrNz. sumibilmente nociva. 1

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L'intubazione nel trattamento deJl'ulce1·a peptica. (W. C. D. MAILE. British med. joiz.rn. , 13 giugno 1936). L 'A. ha trattato 25 casi di ulcera peptica (1± aastrica e 11 duodenale) con il metodo prop~sto da Bourne nel 193±, cioè con }'alimentazione duodenale a mezzo di sonda. Si è basato sopra un contenuto calorico totale di 2000 calorie al giorno, che sono da .considerarsi come un n1inimum per un individuo in riposo . Nel calcolare la quantità della dieta, si deve tener conto , oltre che del contenuto calorico, anche del piccolo calibro del tubo , siccbè la quantità massima di nutrimento ch e si può somministrare al giorno è di 64 once (circa 1900 g.), da divider·i in 8 «pasti » (oo-ni 2 ore, lasciando libere 8 ore per il sonno), ognuno da 2-!0 g. circa. 0


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cc IL POLICLINICO ))

L 'A. ha provato 5 tipi di <<pasto», di cui il n1errlio tollerato è il seguente: Latte g. 24-0; gluco~io g. 3,5; mezz? uovo ; haliverol g~cce. 3. Conveniente sarebbe il pasto con I.atte di SOJa: Latte g. 240; glu cosio g . 7; un UO\' O; haliverol gocce 3; alternato con latte di soja i11 latte vaccino. Vi è però I.a difficoltà di preparazione, in quanto che la soja va prima rammollita in acqua per un paio di g iorni. L'uso dei semi di soja freschi eviter·eb·be tale difficoltà: In alcuni casi la dose di 240 g. di latte })r ovocò cianosi,' dolore acuto .a~l 'epigastrio, 1palpitazioni e vomito, con espulsione del ~u: bo. Con la riduzione del latte a 180 g . , tutti i sinton1i scomp·a rvero e dopo qual cl1e g iorno, si poterono som.ministr~re 240 g. ., . Nessun paziente pote sopportare p1u d1 7 grammi di glucosio, poichè si hanno ?olo:e, malesser e generale e diarrea. La regolar1zzaz10ne intestinale si ebbe introducendo dell'infuso di senna per il tubo stesso. Contro la pirosi, si somministrò la polvere di MacLean che, se presa a lungo, provoca diarrea (in tal caso tralasciare il carbonato di n1agn·esio). In general e, non si provò nessu~a difficoltà nell 'introduzione della so11da che s1 f·ece dopo cocainizzazione della gola e fa cendo in goiare dei sorsi d'acqua durante I.a deg~utizione. Dopo le .p rime 24 or~, la sond.a v·en1\1a b e~ tollerata ' senza dare disturbo d1 sorta. . . Ogn1 .« ]1a-. sto » prendeva circa 20 minuti; in egu1lo , i pazienti impararono a nutrirsi . da sè. In qualche caso , il tubo ven1,·a « bloccat? » e dove,ra pertanto essere estratto, lavato e reintrodotto ; p er evitare tale inconveniente .. è consigliabile di lavarlo, prima e dopo ogni i)asto, con 1O cn1c. di acqua sterile. Dopo la prima settimana, ?l1e il pazi~n te l?as~ sa a letto, esso p u ò .alzarsi e .s~are .in p tedi quasi tutto il giorno. Nessuno s1 e n"la1 l~m en~ tato di fame e soltanto· un uomo so ffr1va d1 11011 l)Ot.e r fumare. È neoessario fare spes o lavature d ella bocca con glicerina al ti111olo. Non i è affatto osservata la perdita di peso che si ha con il coi1 ueto trattamento; ]a n1aag iore perdita .avuta è stata di 2 kg. e 1/2 . Si ebbe i1erdita in 13 casi (in m edia kg. 1800) ed aumento in 11 (in medi.a 450 g.). Tessuna differenza si osser,-ò per questo fra i diversi tipi di pa ti. La permanenza in letto fu lin1itata ad una settin1ana (invece di 3 com e di con sueto). In lt1t li i ca i, il dolore scomparYe in1m ediata111enle dopo la intub·a zion-e. Un solo paziente ebbe, dopo 8 mesi, un ritorno dei sinton1i , ma i vide ch e era neces aria la ga tro-ent erostomia. In due casi di gTavi en1atem·e si, I.a possibilità di nutrire subito il paziente potè vincere la grave debolezza dovuta alle perd it e di sangue. In co111plesso sen1bra che il metodo presen ti pareccl1i vant.aggi in confronto del consueto tra tlan1 ento col riposo in letto, il latte e le po}, eri alcaline. fil. 1

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DIVAGAZIONI Il problema del suicidio. Il suicidio costituisce uno dei fenomeni più complessi della vita umana in 1quanto si tratta rli un atto che contrasta con un potente istinto fondamentale, quello della conservazione. Pertanto nelle 01rdinarie condizioni' i fattori che inducono a l suicidio devo·n o avere un.a straordinaria forz.a det·er111i11ante, tale da f.ar ritenere ult1eriormente intollerabile la vita. D 'altra parte in condizioni anormali la spinta al suicidio può essere ricercata ir1 infiacchi1nento del! 'istinto di conservazione, in una alterazione profo,n da del tono sentir11ental1e, in un disordine dei poteri criti'c i. Infine vanno segnalati i casi n-e i quali il suicidio viene delib erato ed effettuato in .p iena lucidità mentale , senza immediati motivi personali, ma per scopi familiari , civili o religiosi. C. Stanford Read (British Medical Journa l. 28 marzo 193 6) rileva come la frequenza de·l suicidio sia continuamente in aumento. Durante il periodo d·ella grande guerra si ebbe un arresto di questo. incre1nento del1 'autosoppressione, ch e poi, però, rip1rese i'l suo ritmo ascendente. :È interessante il fatto che la distrib·u zione geografica del suicidio è tutt'altro che uniforme. Le maggiori percentuali' si hanno in Austria, 1F r.ancia, Svizzera, Cecoslovacchia, e nel Giappone, dove costituisce un costume trailizionale di oim aggio e di punizione. Una posizione media hanno gli Stati Uniti d 'America, la s,-ezia, il Belgio, la Danimarca e l 'Australia, mentre la Norv·egia , l 'Olanda, la Spagna, il Portogallo, l 'Italia, l 'Inghilterra e l'Irlanda hanno una bassa mortalità per suicidio. In alcu11i paesi (Svezia, 'E 'ranci·a, ·D anim.arca, Spagna) c'è una tendenza alla diminuzione; n egli .a ltri paesi ·euro·pe.i la tendenza all 'aumento è sen1 p re m .a rcata. Nella ·f.anciull·ezza i suicidi sono meno comuni', ma non così co1n1e si potrebbe sospettare: in Germania si sono avute vere epidemie di suicidio tra i ragazzi delle scuole elementari. Con la pubertà si ha uno sb·a lzo deciso d ella tendenza suici'd a che aumenta progresivamente : più di una metà dei suicidi hanno un 'età superiore ai 45 anni. Gli uomini si u ccidono più freque11ten1ente d elle donne : su sette suicidi cinque sono maschi. Per altro non c '·è corrispondenza tra la percentuale dei uicidi degli uomini e delle clon11e nelle varie età della vita. Nelle donne la IJercentuale n1a sima che poi rim.a ne stazion aria , Yien e rag·giunta all 'età di 30 a 1r · In molti paesi europei, non in tutti, la frequenza dei s11icidi è n1olto l)iù alta nelle città c]1 e nelle campagrie. Le stati's tic11e tendono a din1ostrare che attc·ntano più frequent emente alla loro vita gli indi·vidui ch e godono di uno buono stato sociale e di buona po izione n egli affari. In rap1

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porto alle professioni la maggiore percentuale si ha tra i medi ci e gli .avvocati e la minore tra gli jn eg11anti. Le classi lavoratrici i mantengono intorno alla media, mentre la frequenza ritorna alta nelle classi molto povere. La religio11e ha una spiccata influenza sulla frequenza dei suicidi. Qu·esta è molto bassa nei paesi prevdlentemente cattolici (Irlanda 2,8 su 100.000 abitanti, Spagna 3,5, Italia 9,6) mentre è alla n ei paesi protestanti (Germani.a 27 ,8 su 100.000 .abitanti, Danimar.c.a 17,6 , Sve.z ia 15). Durante i] secolo scorso tra gli eb·rei 11 suicidio non fu frequente , ma ora è diventato cstrem.an1e11Le comune forse in ragione della depres . . ione economica di cui essi hanno più sofferto, nonchè della recrudenscenza dell '.antisemitisn10. Per quel ch e riguarda il suicido nelle antiche civiltà se111bra che Roma e la Grecia n on lo consj derassero un'.azi'o ne ri prov·evo.le. Comj)are parecchie volte n elle antich e leggende ellf·niche e in Omero. Fu strenuamente censurato dai vecchi filosofi, com e Platone e Pitagora, fu i11vece approvato ed incoraggia lo dagli sloici. Co11 J 'avvento del cristian·esimo si ebbe u11a progres iva modificazione dei vecchi concetti etic i sul suicidi·o, ed infine considerato come u11 peccato e severam ente condannato dalle leggi ecclesiasticl1e. La vita è considerata corn e un dono divino, e la sua soppressione volo11Laria costituisce pertanto un 'offesa a Dio. Il corpo del s11icida non poteva essere ben ed cl to c·cl era e posto al ludibrio di tutti. Sta di fallo cl1e durante il Medio Evo il suicidii) era presso che sconosciuto, non si sa se pe:· 1)aura delle sanzioni religiose che esso importava o percl1è veniva nascosto. Nel secol J XVTI una nuova filoso fia dell a vita co111inciò a n1odificare le 01p inioni sull 'argornen to. Le tende nze individualistiche di quel f.>f'ri odo riconob b,ero ad ogni uomo il diritto di toglier~ t la vi ·~a. Nel secolo XVIII queste tend·enze l)I'Csero ampia diffusione e Hum e e Voltaire i11sic me ad altri scrittori difesero strenuamente il diritto al sui·cidio e si scagliaron o viole11temen te contro coloro che condann.a vano i su jr idi. Nel secolo XIX e successivan1ente il critici smo scientifico fece giustizia compl eta su tt1tti i vecchi preconcetti al riguardo. Tuttavia la chi esa ortodos a continua a con siderarlo un peccato e ]a legi ).a zione penale, specie militare , di alcuni p·a esi a sanzionarlo come reato. Il Bramismo ed il Buddismo lo incoragg·ia · no , la religione musulmana lo condanna . Si ritiene comunemente cl1e i'l suicidi o sia poco diffuso tra i popoli primitivi, ma al riguardo non si può gen eralizzare. Il numero dei suicidi raggiunge il ma sin10 nei m.e i di M~~gio e Giugno, d€cresce nei seguenti n1esi estivi fino a toccare il n1inimo in novero bre e decembre; da questo n1 e_e rico1n incia l 'ascesa. 1

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SEZIONE PRATICA

I metodi adoperati per il suicidio son o moli eplici: impiccagione, annegam·ento, avvelena1nento per via intestinale, ipodermi ca o per inalazione di gas, specialme11te di gas illuminante, precipitazione dall 'alto , ferite con arn1a da fuo co, ecc. La scelta del mezzo dipende prevalentemente dal mezzo ch e si h a a disposizion e, ed an.cih e da fatt ori psicologici n el senso dell 'impression·e che si vuol destare n egli altri. È inter essante il fatto che spesso si hanno epiint·e ressante il fatto ch e spesso si hanno ep[demi·e di sui'cidio con lo stesso m ezzo : si veTific.a una s:pecie di sug·gestio11e non solo per la determinazione all'atto, ma a 11ch e per la teatralità da dare al gesto. ~aturalmente il motivo più fr·equente del su icidio ·è costituito da fatti per i quali non si ritiene di poter sopportare 1)iù i] peso della ·vita, da dolori fisici o morali , da colpe o situazi'o ni ritenute insostenibili . Si tratta , corrtunque, di fatti comuni che generalmente no.n inducono ad una soluzione così radicale. Ciò prova che tutti i motivi acquistano un potere determinante in quanto agisconò su individui costituzionalm ente predisposti . o mo111entaneam ente tarati nel loro p1sichismo. Nei fattori psicologici dell 'autoso,p•p ressione hanno una parte importante i fenomeni inco11sci, ossia i conflitti i11e11Lali ch e agiscono sen za affiorare alla coscienza. Nel corso dello sviluppo si stratifica110 i1 ella profondità dello spirito tendenze con forme a11tagoniste, risult <.nti dal conflitto tra i desideri i tintivi e la loro soddisfazione o in soddisfazione. Tutto il nostro psichismo è impregnato di tendenze contraddittorie ch e Gi f.J)i11gono in direzioni OJ)poste. Così .'.l secondo le circostan ze e gli ambienti si è sollecitati verso l 'amore o l'odio, il piacere od il dolore, 1'attività o l 'inerzia, la vita o la morte. Questi conf]itti son o i residui o ]e riattivazio1n i delle esperien ze dell'infanzia. La insoddisfazione e la repTessi'one d·cl] e tendenze istintive provoca n el ragazzo un sentin1·ento di ostilità ·e di odio e sopratutto il desiderio della n1orte di colore ch e si oppongono a tali tendenze. Ma questo sentimento è represso nella jn coscienle dal sentimento co11 trario dell 'amore , cl1e rende l 'odio e l 'o tilità rerugna11te alla personalità. Si deve osservare che il desiderio clel ragazzo della n1orte al trui non è qu ello cl1 e JJUÒ avere un adulto, e, so i lin1ita al l 'iclea di allontanamento, daJl 'a1nbiente della persona ostil€. Con lo svilup·p o nor111ole questi co1nple i rn en tali s 'inde·b oliscono o sono soo-giogati ed il loro potenzi'a]e ' ie11e utili zzato per tendenrc utili e costruttive. In circo tanze sfavorevoli essi h ann o una forza e agerala e neo-li strati profondi del] 'inconscio, dove sono repre .. si, co11servano un dina111i ~ 1110 che agi ce prodt1rcndo una disarmo11 ia 111entale. Le tendenze o.. ti li che costituiscono il ])as . . o fondo de11o 1


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J L P OLJCLINJ

1)-icl1i n10 non si risolvo110 in azio~· {.lg.gressiYe e omic ide olo perchè controllate e dominate. 1'utti noi sian10 odiatori e ass.assini potenziali. E la p i.c ica11alis i sostiene ch e l 'autosoppressione iion ·è ch e ris ultante di questo fatto m e11tale : il s uici'd a i11 fo11do desidera la morte di qt1alcu110 : e co1l1.1}ie u e s tesso l 'atto che vorrebb·e i11fliggere ad a ltri . Per accordare qu esta con cezion e con l 'istinLo di conserYazione Freud an1mette un istinto della Yita ed un i'stinto della morte. Egli pensa ch e accanto a qu ell 'isiir1to ch e· costringe ogni essere vive11te ad esser e attaccato alla vita, c'è t1n d esiderio talvolta a ltrett antò operante cli i1011 esser e . Di a lito l 'i stinto d ella vita è inolto più forle perchè l 'an1ore di se st essi (narcisisn10) è J)Ote nti~sin10 e r esp·i nge ognj attenLato all 'integrità d elle p er sonalità. Poich è l 'istinto della vita s 'identifica con l 'istinto sess uale, si con1pre11de com ·e il binomio. an1ore e i11orte non sia solo una fantasia IJOetica ma u11a re.altà psi'chi ca. In alc uni tipi di person e o.g·ni ostacolo ulla via di Eros, det er111ina una affermazione e u1•. r a fforzamento de ll 'istinto d ella morte . L 'an1or e e l 'attrazio11e si tra111utano in odio ed ag·gressio11e, e l 'istinto d ella 1norte rivolto ver~o l 'est erno fi11isce per €strin..: ecar si con tro l 'individuo t esso. In altre p.ar ole l 'isti11to di morte l)UÒ tr.a dursi in afto con l 'ort1icidio o con il suicidio , e non di rado prin1a co11 l 'omicidio e con il suicidio poi. Un a ltro fa ttore importante di suicidio è 1'idea di colpa . La vecchia legg·e giudaica « occhio per occhi o, d ent·e per dente n entra i1t ~riu oco. L 'aut o op·p ressione, dive11ta una s,p eci e di e p·iazione, di autopun izion e , un castigo 11ece sario per le tende11ze o Lili e aggressive YffSO altri. l\1a a parte questi fatt ori più o n1en o incon ci vi 0110 n1otivi perfetta111ente lucidi cl1e affior a110 cl1iaramente all a co cie11za: i'l d esiclerio di unir . . i ad una i)er son a amata p erduta, t1n \'ago d esjderio cli u11ir i a Dio e di co11fonder.. , i 1.' c 11 1'i11fi11ito. Vi so110 ca i di suicidio cronico, n ei quali 1·indi,·idt10 non si soppri111e vi·oJ.entement:e, n1a segue u11a linea di condott a ch e lo condu ce in evitabil111ente alla malattia e alla morte . Tra Jo t cs o g·ru p·p o van110 annoverati quegli individui ch e trascurano og11i precauzione p er sotl r arsi ai con1u11i acc identi cau a di morte. Può se111br ar e ch e questi individui siano dei co ~ raggiasi ~ dei temerari, 11Ltl in effetti si tratta di u11a linea di condotta cl1e viene d et ermi11ata d.\ nlolivi con ·a1)eYoli , o da comples i che covano 11 cll 'incon... c io. Cl1e il sui cidi o sia risullan1 e di conflitti m entllli è con1provato dal falto ch e in un buon quinto di casi i ·uicidi son o pazzi e ch e in un bu110 nt1u1er o di casi s i pos ono rilevare tare J>sico1 tf'u1oi icl1e jndi,riduali o familiari. P er lo Jl iù si tralta di stati de1)ressivi emp1ici, di i11a linconia o di p sicosi n1aniaco- depr essiva. Segt10110 la d crt1enza precoce , la })arancia allt1-

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XLIII, Nul\i. '34J

c,i11atoria p ersecutorja, la paralisi progressiva. la psicosi alcoolica. Gli stati n eurapsicastenici accompag11aLi da insonnia inducono spesso al suicìdio. L'insonnia è insieme effetto e .causa di uno stato depressivo che conduce alla disperazion e e quindi al desideri'o di sottrarsi al tormento d ella vita. argo.

CENNI

BIBLlOGRAFICl

BREDERECK HELLUMT. Vi:t amine und t7J1i.d ihre. iechnischei Dars1 t el1lung.

Hormon e

Vol. in-8° di pag. 100. S. Hirz·e l, Lips ia, 1936, RM 6.

Il trattato di c.u i qui presentiamo la pr1n1a i)arte, ha p er sottotitolo « tecnich e per il ricoll osci111ento e l 'identificazione degl~ orrr.oni e delle vitamine » : Questa prim.a p·a rte è l 'introduzione alla secon·da, ch e si 1·ivolgerà ap · punto, ai probl·emi di tecnica so,p ra citati. Qui sono esposti i risultati d elle ricerche di ogni get1er e finora eseguile sugli ormoni e le vitamine, sì ohe in queste 100 pagine è raccolto in sintesi lucidissima , si può dire tutto c iò ~he og·gi si sa sulle vitamine e sugli orrr1on1. Do1)0 due paginette in cui è ri.a ssunta la storia della scoperta d elle vitamine, l 'autore lralta successivan1ente di ciascuna di esse : in ordine a lfabetico. Di ogni vitamina descrive il quadro d ella r elativa car en za, la natura chin1ica , la distribuzione biologica, la sintesi. È degno di particolare rili evo il capitolo d edicato alla vit. B2 (o lattofl.avina) e p erch è vi so110· riferite le più n1oderne ri c1erche di Kuhn sulla sintes i delle flavine e perch è i risultati di quelle ricerche consentono la conoscenza completa della struttura, sintesi, azione d ella vitam-i na st essa. ln\'ero chi legge questo Jib'.l:o rin1ane sorpr·e so di quanta strada si sia fatta n ella dottrina delle vitamine; di quanto profond.a sia oggi la nostra conoscenza sulla natura di quest e sostanze · che non molti an11i or sono 1F unk. chiamò vitamine esprimendone ad un t empo l 'importanza ed il inistero dell 'intin1a natura. Vitamina B2 , C e D ci sono oggi com·pleta1ne11te note e n e è possibile la sintesi artificiale. L' A. dedic.a un cenno ancl1e alle vitamine meno note o più discusse, quali la H (della difesa delJ,a cute) e K (antiemorragica). Segue la trattazione degli ormoni fatta con lo stesso m etodo e la stessa chiarezza. Anch e in questo campo, quanta strada dalle prime comunicazioni sulle sindromi da ectomia di quest e o quelle g hiandole. Sop·r atutto i .capitoli s ugli ormoni sessuali sono densi di novità . La struttura ne è espressa dalle r ela tive formul e chimiche di struttura. Segnaliamo il capitolo dedicato agli ormoni d ell 'estro (orr11one follicolare) e quello d ell 'orn1on e d el corpo luteo (progesteron). Una ampia tavola di formule rappresenta le tra1

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XLIII ,

NUl\I.

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sforn1azioni cl1e conducono dalla cole teri11a , agli ormoni dell 'estro e ai corrisponde11ti or111oni maschili (testosterone, androsterone) . Accanto agli ormoni più noti (insulina, pa1 ator111one) l ' ..\. tratta anch e dell 'cc ormone circolatorio » clella secretina, del principio (li Castle e degli orn1oni delle piante. Ciò dà la n1·i ura della moder11ità del libro e del suo interesse per i vitaminolog i e g li endocrir1ologi. M. COPPO .

Tak(J)la.s n1odiifizierte Sll bDimat Fizsclisirireaktion om BEutse.rum als

ToRSTEN HAT..FSTROM.

bei Leberkren.klieilen. Acta candinavica, suppl. LXII, })p. 160,

DicLg1iostikuni ~1le d.

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SEZIONE PRATICA

1935. L 'A. con l 'aiuto di allre 12 i)erso11e citate 1.>er ri11grazian1ento nella pref.azione ha eseguito la R. T. n10dificata secondo Staub-.lezler in 212 casi rli 1nalattie epatiche \ arie. el prin10 capitolo è esposto quale è il concetto della reazione e co·m e va eseguita sul siero di angue degli epatopazienti - è ancl1e detto qualcl1c cosa s ul possib ile suo in1im0 i11eccanjsmo. St1ccessivamente l 'A. espone la tecnica della lettura dei risultati delle reazioni . secondo uno sch ema ch e ·è an.a logo a quello i1roposLo da Go ebel per la reazione de1 mastice e t1niver aln1ente adc)ttato. L 'A. tratta a11chc diffusa1ue11 tc del valor e delle modificazioni del colore della fucsina ch e si osservano nlle varie diluizioni di siero realizzate nella pro' a. cgue l 'e posizione dei risulta ti otteJlu li n ei casi studiati, classificati secondo la 7

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lfiay1iosi.

Di mo ltissin1i , l' A. dà un cenno anan1nesli co e clinico, di molti segue il r eperto au. toplico. La reazione venile studiata dall 'A. Ile Ile segt1e11ti rnalattie: soggetti sani o affetti da malattie non epaticl1e, cirrosi ep·a tica, turr1ore e lu c de.] fegato, infezion·e ed ostruzio11e nelle vie bilia1~i, fegato da stasi, epatite acuta , ir1orbo di We il , epatite asettica, f.egato an1iJoide e adiposi epatica. D.a tutto ciò l 'A . conclude che l 'importanza dPlla R . T. d eriva dal fatto ch e essa costituisce un sicuro criterio differenziale fra l e lesioni di ffu ~ e del parenchima epatico (epatiti) da un ll:to, b l ' ittero per ritenzione di tutti i tipi dal]' altro. La R. T. costituisce secondo 1'A. la n1ig liore di tutte le prove cli funzionalità della crlJula epatica, la più fedele e la pi-çt pratica. Anche per la diagnosi di cirrosi il risultat o della reazione ha molto peso: essa consent·e la diagnosi vitale nei casi in cui non sono chiari altri segni clinici di lesione epatica e di solito l 'esito della reazione è confermato all 'autopsi.a. Tali con clusioni non so no però univ·er salmente accettate , nè per quel che riguarda il meccanismo della T. R. n è per quel che si riferisce al suo valore di prova di funzionalit à e1)ati'ca. Nella nostra Clinica sono in corso ricerche che a questi problemi si riferiscono direttamente. l\tl. COPPO. 1

1

CONFERENZE. L'o1·ganizzazione sanitaria e la salute delle truppe durante la guerra d'Etiopia. (3 Ottobre 1935 - 9 l\Iaggio 1936) . (C~o11fere11za

tenu la 11ell 'Istitu lo della Sanità Pubblica il 31 lu glio 1936-XI V da S. E. il prof. sen. Aldo Castellani alla 1)resenza (li S. A. R. la Principessa cli Pie111onle; .

La g uerr a cominciò il 3 o ttobre 1935 e terminò il 9 maggio 1936, colla proclamazione dell 'In1pero. Durante ques to periodo le truppe nazionali clel fro11te nord e del fronte sud a cesero a circa 500.000 uo1nini e ad e ·si clevono aggiungersi p iù di 100.000 operai bian chì . È l a pri1na volta nella sloria del mondo cl1e una così imponente massa di truppe l1ianche è ·s tata portata erl h a conlbattuto in zo11a 1ro11icale, gran parte (lella quale a cli111a torrido. i 'unica altra guerra colo11iale, paragonabile da ques to punto di vista ma soltanto lontapamente nlla nostra, fu quella britan11ica contro i Boeri, ITla in tale g·uerr ai le forze bianche presenti al i 'inizio erano di circa 50.000 uomini, e più tardi si aggirarono sui 200.000 uomi11i e le operazio11i si svolsero i11 parli subtr opicali e non tropicali del Continente Nero. Il pensiero ch e mezzo 1n ilione di g iovani nostri soldati si troYava in zon a Lropicale fece tremare il cuor e a molti. Nella st an1pa es tera, anche quella a noi favorevole, si pubblicarono spesso articoli in cui si diceva che i soldati italian i a11che se risparmiati dai proiettili abissini sarebbero sta ti distrutti dalle malattie. Ma il Capo del Governo - . Genio lung iveggente - intuì ubilo ch e in una guerra coloniale la preparazione m edica è altrettanto importante della preparazione puramente bellica, e prese a tal riguardo le opporlune misure che furon.o con1plete e perfette. En u1neriamone alcune dando delle cifre~ R. ESERCITO. - L ' Esercito aveva in Africa dura11te i l perj odo bellico: 1) 135 ospedali di ba e e da campo. Cjascun ospedale di ba. e pos·sedeva u11 laborat orio batteriologico ed t1n gabin et to rarliologico; 55 ospedaletti someggiatj (sezioni di sanità sorr1eggiate); 13 u11ità chirurgiche; 15 ambulanze radiologich e; 11 ambulanze odo11toialricl1e ; 4 istituti centrali cli nn aJisi; 12 sezio1li cli disinfezione; 6 stazjoni di bonifica; 13D potabilizza lori; 4 magazzini generali cli materiale sanitario. 2) La R. ~farina aveva 20 o ped ali ed infermer ie lungo le cos te e otto navi ospedali 'SJJlendidan1ente equipaggiate, sei òelle quali acl aria refrigerata e condiziona ta.


1538

« lL POLICLINICO »

3) La Regia Areonautica aveva 22 infermerie.

4) Il servizio Coloniale Medico riorganizzato e vivificato da S. E. Lessona mise a di sposizione della Sanità Militare i suoi 30 ospedali , infermerie e l aboralori 11elle due colonie. Que·slo servizio <leve mollo all 'opera ammirevole e costante di S. E. Guzzoni Governatore dell 'Eritrea e S. E. De Rul>eis Viceg overnalore d ella ,Somali a. 5) In· !\ladre Palria la Direzione di Sanità del

R. Esercito (con a capo il tenente generale med ico Fran chi) e la Scuola di Sanità Militare (col . Giordano, col. Bruni e gli altri valorosi insegnan ti), l a Direzione di Sanità della R. Marina (con a capo il t enente generale medico Falso), l 'ufficio di Sanità della R. Areonautica (col . Arturo Monaco), la Direzione di Sanità della Milizia Nazio11ale (con a capo il luogotenente generale medico De Plato) , l 'Ispettorato di Sanità CA>loniale (prof. Ilven1o), l a Direzione della Sanità Pubblica (con a capo S. E. il prof. Petragnani), l 'I s lituto di Sanità Pubbli ca (con a capo il prof. Marotta), aiutarono con opera indefessa e sapiente l o svol gersi dell e operazio11i sanitarie in Africa Orientale. La loro opera preziosa ed efficace fu possibile grazie a11 'intere·sse addimostra to n elle cose sanitarie da S, E. Baistrocchi , d a S. E. Cavagnari, da S . E. Val le, <la S. E. Starace, da S. E. Lessona e da S. E . Bufarini. PERSONALE lVlBDI CO E

SANITARIO.

-

, -i erano in

Africa :

.

1.889 117 42 316 12()

T otal e . . .

2.484

lJffi ciali medici d el R. Esercii o . • • • . Ufficiali n1erli ci d ella R. M arina . {!jfi ciali m edi ci della R. A. reonau ti ca l 1jfi ciali medici della ~lilizia • • • • r.-1 cdi ci d ell e Colon.i e . . • • • • • • • •

Vi si p ossono aggiungere una mezza dozzina di 1 oed i ci di azi encle private, quali la Ditta Gondrand , cl1e furono sempre pronti a dail'e il loro aiuto ai colleghi militari. Tutti i medici fecero il loro do\'ere magnifica1n en le. P er o rdin e del Capo d el GoYerno la grande magg io ranza degli Ufficiali ·medici del R. E ercito de.. I ina ti in Afri ca Orientale, prima cli partire, fecern t1n cor so alla Clinica delle Malat tie Tropicali di 11o nla. Su r ell e cl el la Cro ce Rossa I taliana (sulle navi ed

a 1erra i i1 A . O . )

. . . . . . . . . . . .

384

1'ull c d e llero con abnegazione la loro opera e frn es e, ful g ido esen1pio , la Sorella !\1aria di Pietli o n le. L a nos tra ri J)eltosa g ratitunir1e vada alla Augula Princ i pc s·~a cl1e pri1na iniziò fin cl all a guerra libica il erYizio nelle Sorelle Volon t arie: ,S. A. R. la. Du cl1e .. a D 'Aos la IVladre. La l\Ia rrl1esa Di Targ iani , l 'amn1irabile direttriCP ge11eral c d ell e Sorelle della Croce Rossa Italiana di .. pose cl1c tu l te le .Sorelle destinate in _.\- fri ca

rANNo xL111, Nul\i. 34J

Orient ale, prirna di parlire, facessero un corso alla (;Jjnica d elle Malattie 'fropicali d i Roma. Suore ospedaliere e missionarie di var f or dini

200

Tutte accudiro110 co11 profo11cla dolcezza al sollievo dei malati. S•oldati di sanità ed i rifermieri . . . . . . . 15.500

Buoni e bravi, sempre pronti n on solo all 'assist enza dei malati, m a a11che quand-0 questi erano srarsi negli ospedali (e ciò avvenne spessissimo) ad a11clare volontari a costruire strade, forti e trincee.

Irtf ermi eri di mOJrina (sulle n avi ospedali, n avi eia g u erra ed a terra) ..... 639. Tutli bene addestr atj : fecero o Lti m o servizio. A capo dei ·servizi sanitari era in Eritrea un n1aggiore gen erale medico d i lunga esp erienza coloniale (il g en. Ferdinando Martoglio), in Somalia un esp erto colonnello medi co (il col. l\1aurizi o Bedei), sulle navi ospedali un colonnello o tenente colonn ello medico anziano per ognuna. (Andruzzi, Gelonesi, P eruzzi , Caselli, Ceccher elli, Cavallini, Marcorte, Ba·si] e, ìVIaiorca, Rallo, l\1icheletti, Martorano, AndrenelliJ. Alcuni mesi prima ch e le ostilità iniziassero S. E. il Capo del Governo creò il posto di Alto Consulente Sanitario ed Isp ettore Superio·r e Generale di tu tti i Servizi Sa nita ri Militari, Navali, CoIord ali e Civili per l 'Afri ca Orienta.le onde collegare e coordinare le attività di questi vari servizi i11edici. È t1n posto nuovo n ella storia della Medicina l\;{jlitare. Qu est a breveme11te l a organizzazione sanitaria. Studiamone i risu1 ta ti in riguardo specialmente alla prevalenza di malattie che comun emente affliggono gli eserciti in campagne coloniali . Jn lnolle guerre color1iali e non co- · loniali del pas-sato la mala.r ia è stato un flagello ch e ha interferito g ra nd emente sulle operazioni belliche. Nella guerra mo11diale 1914-1918 la causa vera ch e paralizzò J'avar1zatfl. degli eserciti alleati i11 l\1acedonia per t a11to t ernpo fu la malaria. Nella famigerata valle dello Struma, h o visto r eggimenti c.he avevan o il 95 % cl ei solda.ti e degli ufficiali affetti dal morbo dopo un m ese della lor-0 venuta da Salonicco. Anche in Albania il numero d ei soldati affetti fu en orme. Nelle operazioni in Africa Orientale durante la Guerra l\1ondi.ile vi ft1ro110 nelle forze Sudafricane e Britai1niche colà dislocate numerosissimi casi; da] 3 gi u gno 1916 al 27 ottobre 1917 furono infat li an1messi negli ospedali per t ale malattia 3.036 t1fficiali e 104.6G6 soldati . Durante la nos tr a recente guerra, invece, contro l 'Etiopia, la malaria non ha mai dato r ealn1 en te serie preoccupazioni, ed è <l a n otar si che n el fronte nord parecchie zon e, quali il Mareb, erélno fort cn1en le malariche e ·si.1] fronte sud tutte le zone di ope razione eran o intensamente tali , l a maJattja essendo assolt1lament e gener ale nel]a popolazione indi gena son1ala. Durante la guerra E tioA-falaria. -


LANNO

XLIII,

NUl\il.

34)

SEZ I O~E

pica noi in un esercito bianco ammontante approssin1ativamer1le a 1/2 milione d 'u omini abbi amo avuto un totale di 1.241 casi di malaria primitiva con 23 casi di m orte da p er11iciosa. Secondo la esperienza della Macedonia e del! 'Africa Orientale Tedesca si dovrebbe avere aY uto al ininimo 200.000 casi. Quali misure profilattiche furono prese ? In pratica si vide pres to che con truppe continuamente in movimento le mi·sure di protezione m eccanica , qt1ali reticelle e zanzariere, e le misure antilarva]i, erano spesso impossibili. Fino dall 'inizio si i11sis lette sulla profilassi clli11i11ica: ogni soldato riceveva tre pastiglie al giorno dallo Stato (centigr. 60J e ]e pre ndeva; l'esempio veriiva dall'alto: alla mensa di S. E. Graziani il Generale e tutti gli Ufficiali prendevano r egolarmente il chinino prin1a cli ogni pasto. S. E. Starace sul fronte Nord prendeva il chinino e ciò mi facilitò molto la profilassi chininica tra le Carriice Nere. ln Son1alia tro vai una volta un gruppo di Camice ere un po· re·s lie a fare la profilassi chinini ca; il Vice-Caposquadra che era stato a lungo in Brasile affer111ava ch e il miglior mezzo di profilassi era bere una buona quantità di vino giornal1nente. Quando seppe però cl1e S. E. Slarace i1r endeva il chinino si ricredette - - o per essere più esatti - agg iunse la profila1ssi chininica a quella da 1ui ado Lta ta,. Deve notarsi però ch è il profila llico da lui preferito era ottenibile solo in pi ccola ql1a11Lilà e soltanto la sera. Fu is liluito in Somalia uno speciale ser vizio antimalarico con alcuni Ufficiali medici il cui solo compilo era la lotta antimalarica. I ri'Sl1llali furono eccellenti . Vi furono i1aturalmente un certo numero di cnsi e qu nlcl1e rara p erniciosa, ma il totale dei casj e la 111orlali tà furo110 infinitamente minori a quello ch e ci si aspettava. La disse11teria è stata se111pre ur10 dei p eggiori flage1li degli eserciti in g uerra. I gen erali dell 'antichità temevano il cosidetto « flusso sanguigno » più delle armi nemi cl1e, con1e s i può vedere dalle opere mediche greche di Ippocra te ed indiane di Susruta. Nel ìVIedio Evo la di ssenteria fece ·strage durante tulle le ·C rociate. Nel 1270, durante la VII Crociata, a Tunisi e a Cartagine, un 'infinità di sold ati cristiani 111orì di tale morbo, tra cui Re Luigi IX di Francia e suo figlio Tristano . In tempi moderni e contemporanei basta rammentare le spaventose perdite per dissent eria a \'ute dai Francesi nelle operazioni dell 'Algeria e di Tunisi, n ella guerra dell 'Indocina, nella spedi zion e del Madagascar. Nella guerra Boera più di un t er zo d ell 'eser cito soffrì di tale m orbo e le perdite n elle truppe inglesi a Gallipoli per di·ssen t eria, durn.i1 te la Grande Guerra, furono enormi . Come è b en e risaputo vi sono due forme di dissenteria , l'amebica e la bacillare. La grande maggioranza dei casi è stata certamente amebica.; in,·ero tutti i casi di disse11teria occorsi in A. O. fuDissenteria.

-

Pl\ATICA

1.541

rono diagn osticati co1ne amehici. Non si può escluder e ch e qualche piccolo errore di diagnosi differ<.>11ziale tra dissenteria am ebica e disse11 leria bacterica sia aYve11uto, ma quello che importa a noi è il nun1er o totale dei casi di dissenteria clinica e la mortalità. 1~bh ene dura11te la gu erra noi abbiam o avuto un totale di 453 ca·si ospilalizza ti di dissenteria con un solo caso nlortale, e in questo caso la morte avvenne per una complicanza qualch e giorno dopo finita la guerra . Si può dire quindi che durante la guerra i1on si ebbe alcun caso di morte per dissenteria. Secondo l 'esperienza dell e guerre coloniali passate noi si avrebbe dovuto avere al minin10 tra gli 80 e i 100 mila casi di dissenteria, co11 tre o quattro mila morti. 1'ifo-Paralifo. - ·L e infezioni tifo-para lifiche sono slate comunissime in tutte le passate guerre coloniali. Nelle operazio11i belliche di Tunisia. d a parte dei Frar1cesi n el 1881 vi furono nelle loro truppe a1nmonta11ti a 20.000 uomini 4.200 casi di tifo co11 1.039 decessi, Nella guerra Boera vi fur ono 5H. 750 casi di tifo con 8.227 dece-ssi in un eser cito della forza media di circa 200.000 ·uomini. Nc.:alla g uerra ispano-americana (1898) gli Americn ni inYiarono a Cuba una sp edizione di 107.973 uominj. Durante poco p jù di se:tte mesi, circa la s tessa durata della nostra guerra, vi ~urono 20. 738 casi di tifo. In Somalia, questo gruppo di malattie è stato qua si completamente assente. In Eritrea vi sono stati un certo numero di casi, ma il totale dei casi è s tato inferiore a quello avveratosi nello stesso periodo di tempo e nello stesso numero di truppe in Madre Patria. 'fra la Somalia. e l 'Eritrea abbiamo avuto un totale di 458 casi con 161 cl ece si (i piccoli episodi di tifo-paratifo nei tropici 11 anno sempre alta mortalità) . Secondo l 'esperienza delle pass.:tte guerre coloniali ci dovevan10 aspettare una cifra di almeno 50.000 ca·si con molte migliaia di decessi. Tra le previggenze prese, una importante è stata la vaccinazione con vaccini 1nultivalenti molto bene prepairati ·sja dai laboratori dell 'Is tituto di SAnità Pub:Olica, sia in alcuni istit11li privati. E una d ell e malat tie più importanti degli eserciti in campagna. Basta ramn1entare la terribile epid en1ia di tifo petecchiale n ell 'esercito serbo in Ma.cedonia; un quarto di esso fu distrutto da tale mal attia. Durante la recente gu erra gli abissini, secondo notizie datemi dai ir1edici s tranieri ad Addis Abeba, n e ebbero migliaia e migliaia di casi; si calcola un minimo di 2Q.OOO. Nei nostri eserciti non si ebbe neanche un casio. Ql1ale è la ragione~ La rigorosa pulizia delle nostre truppe. Tifo petecchiale. -

Febbre ricorrente. - Dove vi è tifo petecchiale vi è generalmente a11ch e febbre ricorrente, per ch é le due m alattie sono inoculate dallo stesso insetto. Le truppe abissine han110 sofferto molli ssimo di fC'hbre ricorrente. Nelle nostre truppe è s tata mala ttia eccezionale : abbiamo avuto un totale di 17 rasi senza al cun m orto.


1542

« IL P OLICLINICO »

Vaiolo. - Nun1er osi cas i 11eg·li e ... erci ti abi s·si11i. f~ ra con1une anche i1 ella popolaz ione ci vile. Dur ri11 le i prin1i g iorni del] 'occu1)azion e di Addis Abeba io vidi con i miei occhi parecchi casi che passeggiaYano tranquillamente 11el 1nercato pubblico : ft1rono irr1n1ediala111e11te pre_e le 1nisure necessari e di jsolamento. Durante l a g u erra nelle nostre lrup1)e si ebbe un solo caso e g u ar1. Colpo di ca1lor e. - Si è p a rla1o i11 g jornali esteri di migliaia di casi n ell e nos tre trt1ppe; i11vece il colpo di calore n elle no·str e truppe è stato quasi co1npletarr1ent e asse11 le, sia in Eri lrea ch e in Sorna1iai : abbiamo avuto t111 totale di 30 ca i con 7 decessi . Le precauzioni pri11ci1Jali sono state le segu enti: 1) L 'u o del casco da p ar te di og11i ·solda lo; ~) 11 essun n lJe,·anda alcoolica, n eppure un bicchier e cli vino, eccet lo dopo il lra111011Lo; 3) og11i qualrolt a è s lato possibile si son o evitate l e marce e le truppe si son o inosse i11 colo11ne m otorizza te. Prima dell 'inizio del le operazioni sj fecero <lura11le l'es tate d ell 'a.nno passato all a Clinica Tropical e cii Roma rnolti esp e rin1 e11ti p er trovare il miglior ti1)0 di casco .

Beri-Beri. -

In p·arecchie OJ)erazio11i belliche pn ssa te - in paesi tropicali e s11b1ropicali - vi so110 state epid er11ie di b eri-heri , co1n e ad esempio n ella campagna d elJ 'Arabi a durant e l a g rande guerra. La malallia è d ovut a ad u11a dieta d efiC'iE'11 le in v ilarrtina B. Il sol cl a to si e11t e la11co, affanna facilmente, Lrova djf'fi coltà 11el i11arciare : poj tutto il corpo si gonfi a, diYen1 a ede111atoso. In uno s lad io ulterior e l 'ed e1na ·spari ~ce , i muscoli si ét lrofizzano ed il malato diYien e . cltele tr ito, ridotto a p elle ed ossa. Seco11do le notjzie <la i11 e aYute ad Addis Abeha i1e ]l 'esercito abissino se ne e lbbero parecchi casi : c1 a noi nessun o. Un solo caso i è svilt1ppat o dopo il lermi11e d elJa g·u erra ec1 è at lu alme11te ricoveralo n ella Clinica Tropicale di Rom a. Scorb uto. - Da t empi a11ti chis . . i111i lo scorbl1to è st a to uno dei flag·elli d egli e·~erc ili in ca1npagn a. È dovuto acl una. dieta d eficie11 le jn Yi tamin a C. Il soldato si sente sla11co, h a d ei d olori nelle g iunture, .. le gen giYe gli .. i go11fia110 e sanguinano. Pii1 l nrrli la pelle si copre <li n1acrl1ie rosse (petecchie) e yj so no emorragie. n soldato 11on può più marciare ed è inutilizzabile. T.. o scorbuto h a fatto s1rage nel! 'esercito abissino, s11l fro11 le So1nalo. Secondo notizie a.v u le dai l\Iedici òell e Croci Rosse s traniere Ye ne sono st a ti 30.000 ca i . Nel n ostro C'. ercilo nea11ch e un caso. La rag·ione? Una piccola J)r evjgge11za; ogni 11os lro solda to rj ceveva un li n1011e un g· iorn o l ed l111 g iorno 110: il ·~11cco di li11ton e è r iCC'O cli Yi lal11Ìll a C Clle prCYiene la m aléd tia .

Lebbra. -

Alc1111i pri g·ionieri al)i s ini so110 sta ti I roYali affetti da leb])ra l a qual e è a sa i cornune in Etiopia. relJ e i1osire lr11p1)e n esst111 ra .. o.

Peste. -

Nessun caso.

Colera. ella ·~ t am1Ja e ter a so110 ... tale spes .. o riporla le Yoci cl1e le n ostre truppe er.i110 cl ec j111 a te

[ANNO SLIII, Nur.t. 34]

da l colera. P osso affer111are ch e n on ve ne è stato i1cp]Jure un caso. Traarni da belve feroci e morsi di serpenti vele11<1si . - In alcune regioni della ,Somalia abbonda110 .le belve feroci e i dl1e g r andi fiumi Giuba e Shebelì sono ricchi di coccodrilli, In alcune z911e ,.i ... ono Eerpen ti vel enosi . Le nostre truppe n e han110 ricevuto mir1i1n o danno. Qualche sold ato ponti E·r e cadu to nell 'acgua fu sfortunatamente qualch e volta preda dei coccodrilli. Nessun caso di mor _ te p er morsi di belve feroci o di serpenti . .~1a7uttie minori. -

Abbiamo parlato delle m a- • lat tie in1porlanti o co·sì dette « m alattie mn·g giori » d egli eser citi i11 campag na; m a dato il fatto che quest e sono st a le in realtà di p oca frequenza n elle n ostre truppe, n oi ci si amo occl1pati molto delle così d ette malat tie mi11ori », le quali bench è n on diano a~cu11a inortalità arr ecano n oia e disturbo al soldato. \ 'i sono numerose cc m alattie n1inori » che affliggo110 i soldati in ca1npagne tropicali; si posson o srp ar ar e in due g ruppi: a) malattie minori inte rne ; b) malattje minori est ern e o d ella pelle . Del primo gruppo, in Africa Orientale la, principale è il ùengue; d el secondo i] lichene tropicale, la pulce p enetrante, l 'epide rmofitosi ing uinale. l(

D engue. - Il d engue è un a malattia cau sata da ttn Yiru:.s ig noto ch e vien e inocl1la to d a una zanzar a· Aedes aegypti , la stessa zanzara ch e inocula la fel>bre g ialla. Il d e11g ue è malattia importante dal In to nTilitare, ))erchè hcnch è m ai mortale, incapnr.ita il solda t o per c irca due settimane. È vero che l a mal:.i.ltia dura sollan1 o 6 o 7 g iorni, ma per ~ei o setle giorni apprt:sso il paziente si sente così s la11co e d eb ole ch e non può essere occupato. Il d en oo·u e inizia s ubitamente con for li dolori alln sc;hien a e feb bre alta sen za briYiclo; al terzo o quart o g iorn o la temperatura caél e al normale o qua·ai , e allo st esso te1npo a ppar e t1na ert1zione maculosa rossa su tutto il corpo; dopo 12 o 24 ore di apir es ' ia la febbre lo rna p·er cad ere permanentement e 48 or e più tardi. I m edici che non h anno 111olta esperienza di q uest o morbo lo sbaglj ano spesso col morbillo. A M&ssaua il dengue è con1unissimo in certe s lagio11i dell'ann o n ella popolazione civile; infierjYa 11ella popolazione ci vile ·speci al1nente un a nno fa , proprio duran le lo sbarco del grosso d elle nostre trtippe. L :i precauzione is tituita per preYenire il colJ)O d i calor e prevenn e an ch e il él engu e, ben· ch è le due m alattie sia n o di etiologi a cos1 d ifferc·nte ; · le trt1ppe sJ)arcaYano e immedi a tan1ente n10ntaYano su autocar ri , cl1e p artivano subit o per I 'Allopjano; così 11on vi er a il ten1po ch e i sold at i fos·sero morsicJ.t i d all a za11zar a ch e porta la Jna. Ja1tia . Ed infa lti nelle truppe n azionali durante la guer ra si sono avuti rari ss i111 i c:isi: cinque in tutto. La rnalattia invece fu abba-.~ tanza coml1ne negli equipaggi flelle n n,·i eia guerr a e di linea a 'In~sau a, 1n3 con 11cssuna n1orlalità. · .\lalaffie n·1in ori

esterne o rlellri pelle. -

Le principali i11 Africa orie ntale sono: il Lichen tropical e, I,\ Pu lce pe11elran le e 1'EpidC'r1nofilosi inguinale.


lANNO

XLIII'

NUi\I.

34 j

SEZIONE PRATIUA

Il liche11e tropicale è u11a eruzione generalizzata co1nposta cii piccole papule rosse con terribile prurito e con iperidrosi. In Somalia, ad Assab, a ~1assaua e nel Bassopiano Eritreo il lich ene tropicale fu comunissimo, ma i soldati affelti polero110 ·sempre accudire ai propri servizi. Speciali i11isure profilattiche i1on furo110 necessarie. Co1ne curativo si usò molto u11a loziorte preparata su mia formula dalla Farmacia, d e] R. Eserci to in Firenze e distribuita dalla Intende11 _ za largan1enle e graluitament e alle truppe. Lichene tropicale. -

Il paziente si lamenta cli fortissimo prurito in u11 dito dei piedi. L 'ispezior1e mos tra dapprima un punticino nero circondalo da un alone arrossato: più tardi una vescicola bianca. Il punticino 11ero è i1 parassita: la vescicola bianca il paras·sita ripieno di uova. ' ' i furono parecchi casi in So1nalja, specialmente nei dintorni di Mogadiscio, ma tutti i solclali afff)tti continuarono il lono servizio. J,a misura profilaltica perscnale più utile è l 'ispezione giornaliera dei piedi rimovendo con un ago sterile il piccolo parassita. In accampamPnt.i semipermanenti la n1isura pi1'1 efficace è l a }Javin1entazione a cemento, che può es8ere lavala tulle le inattine con un disinfettanle. Pulce penetrante. -

Il soldato ·s i l ag na di forti ssin10 prurilo nella regione dell 'inguine e dc,llo scroto . L 'ispezione mostra chiazze rosse festonate. L'esame microscopico di materiale preso p er raschia111enlo fa Yedere segmenti o filan1en li <li fungo: l 'E1Jidern1ophy Lo11 cruris o il Trichophyto11 ru]Jrum. 11 11u1nero dcj soldati affetti da tale eruzione fu abbastanza alto in alcuni reparti della Son1alia e d el Bassopiano Eritreo, ma i1e·ssuno clo\è e~scre i11esso a ri1)oso per tale affezione. Tale morbo fu com unissimo i11 alcune 11avi a Massaua, in cui a' vennero delle vere piccole epidemie di r1cssu11a i rn1)orla11za pratica però, perchè nessu11 nlarir1aio la sciò cli far servizio per tale ma la Li a . Con1e mi. ura pre' en Uva si u sava spolverizzare le parti cori talco borico o simili polveri. Come i11ezzo curativo si u·saYan o generalm ente due prepara ti fait ti Sl1 111ie forn1ulc dalla 1:·armacia Militare di Fire11ze e cioè l 'ungento anti1nicotico e la lozione alla fu c i11a, dislribuiti dalla Intendenza Militare gratt1il:1n1en le e con larghezza. ErJider1r1ofibosi inguinale.

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malaltie in confronto al nun1ero d ei i11orti su! campo e per ferite , fu n ella proporzione (li 1,98 a 1, quindi il nu11'lero dei 111orti per inalatlia fu pratica men Le il doppio di quello per offesa nemica. Riguardo alla mortalità e alla n1orhilità durante la guerra Boera g li At1tori Inglesi se ne occupano cominciando dal 10 febbraio 1900, per la ragjone che so lo da quella dala si 11a11no s lalis ticbe. Neiìo $pecchietlo Ufficiale J)ubb1i cato nel « Bri tish Medicai Journal >> (11u1nero d el 18 gennaio 1902) per l 'anr10 1900 non vi è nesst1na c ifra per il ge11naio 11è per i primi di eci g"iorni di febbraio i1è per l 'ultin1a settin1ana cli febbra.io ; co11·siderer e1no quindi il periodo di se tte inesi che Ya dal 1° marzt> 1900 al 30 set tembre 1900. Dt1ra11 le questo pe1 iodo Yi furono nelle truppe bia11che a1r:irnontanti da prima a 194.000 uomini e poi a 200.000 u omi11i, 5.219 decessi per malattia (traumatis111i i1011 inclusi). Statistiche p er lul lo l 'e~ ercito durante i vri111i n1esi (la guerra i11iziò I ·11 o l Lohre 1899 con forze britanniche inferiori a 50.000 uomi11i) no11 so110 pt1bblicat e, m.:i esj tono sta li s tj che parziali cl i uno o due set tori. Le truppe biancl1e à Ladys1nith am1r1onlanti a 13.496 uo111ini ebbero duri"tn le i priLni quatLro rnes i (noven1bre 1899-feb!Jraio 1900) oltre 10.000 uomini ospedalizzati co11 p ii1 di 2000 d ecessi. Nellai guerra italo-etio11ica il numero dei inorti per malattia è stato di gran lunga inferiore al numero dei morti per offesa nemica, e, con·siderando che il numero d ei n'lorti per offesa ne1nica è stato - grazie al cielo e g r azie alla meraYig·Iiosa strategia del Maresciallo Ba1d oglio , del Mar esciallo Graziani e del ~Iarescial1o De Bono - re1~ liYamente minin10, jl ri 111 lato ha clel n1eraYig lioso. Il seguente specchiello 1nostra le perdite nelle' truppe nazionali durar1te la guerra:

-

Morti dura11i e· la guerra Etiopica.

(3 oltobre 1935 - 9 maggio 19·3 6). Sul campo o deceduti per ferite:

(:fficiali Trup1)a

• •

• •

Total e

Rinssan bo sulle co n,dizioni di salute. - Le condii' ioni cli salute d elle nostre truppe durante la

guerra (e })OSSO aggiungere anche prima e dopo il 11eriodo belljco) so110 ·s tate sen1pre otli1ne. InYero - co a qua i incredibile - la morbilità con1pless iYa e la i11orlal i là dell'esercito in Africa orientale furono inferiori alla morbilità con1plE·ssiYa ed alla n1or lalità <lell 'eser ci to in Ital1a. Qt1esto è 11olevole, poichè in tt1tte le guerre colci11jali pa sale la n1ortalità per n1alattia nelle truppe bia11cl1e è stata sempre enorn1e e sempre superiore a quellJ, doYula ad offesa n en1 icn. NclJa spedizion e France·~e al Iv1adagascar u11 terzo clelle lrt1ppe bianche 111orirono di l11alalti e. e1Jc operazio11i belliche nel Kamerun1 i Teòescl1i ehJ,ero u11"l nlorlalit à })er malattia superiore al 112 p er n1ille. ~ella g u erra Boera il nun1ero dei i11orli per

1543

119 980

1099

22 577

Per rnalatlia: l -fficiali TrUJ)pa

.

• •

Totale

\·ada a qL1esli Eroici

~Torli

il nos lro r i' ere11t e

s~luto.

Secondo l 'es1Jerienza d ell e JJa ~ ·s n te gu erre colorlÌa li, i n1orli per i11 alattia nel 11o ~lro eser cito do\!'('])hero essere st a li i1111t1n1 cro . uperior c a 20 .00U. DeYesi notare cl1e 11r l1 e :-> lati :-. tirhc clello St a to ,(,,crl)'iore i morli cla lraun1i e qunl ~ ia ~ i accident alili~0cl1e 11on .. ia di gtierra (acc identi a uton1obil i~ 1 i ci, annega111en li ecc. 1 'cng-ono co n1presi n ell a lOl01ìn::t <lei 111orli cla 1i1ala llia. Il 11umero e atto dei decerlt1li da n1a1::ttlia ( ufficia1i e -,o]dali) fu 516. (• J


cc IL POLl CLINICO »

1544

f\ii sia perme so il citare, leggermente abbrevia-

lo, quello clte l1a de llo il i11issionario e corrispondf'n le dell 'United Press Sig. J ames L. Rohrbaugh, t es timon e oculare, in una corrispondenza d a Addi·s Abeb a clel 10 luglio 1936: (Uniled Press Red Letter, Ne' v York, july 11 , 1936) . « Negli esercjti abissini i m alati erano i1umerosissimi: più della me là era di·ssenteria. Lo scorbulo dislruggeYa l 'armala. del fronte sud: il vaiolo decimava l 'arn1a la di I\Iulug·hietà sul fronte nord. A Dessiè infieriva la pol1nonite. Il terribile tifo petecchiale pa·ssava da un campo all 'altro u ccide11do in pochi giorni. La ni.a lari a e la febbre ricorrente e.r&no comuni. Donne e ba1n])ini partirono a migliaia con i soldati, ma sol la11 to pochissimi rilornarono essendo st ati u ccisi dalle malattie. I medici della Croce Rossa inutilmenle si sforzavano di aiu la.re le truppe: essi riuscivano a comJJiere il loro d over e sol lrtn Lo in piccole zone. L 'cser cj lo fu distruLLo in gran parte dalle m alattie e dalla fame. Il corrispondente così fini·sce il suo ar1icolo, testu almente: « It obviously is n o exaggeration to say that one of the prime reasons for It élli an su ccess \Yas the co11linued h eal tl1 of its armies due t o the efficiency of their medicai service. It also might be observed that medical scien ce made it possible for people to live in unhealthful climate·s under advcr se conditio11 s, and to remain i.n better h ealth than n atives acclimatized fiy 11undreds ~f years of con linuos abode » . 1'ra1duzione: « È ovvio ch e non è una esagerazione il dire che una delle principali cau se del su ccesso italiano fu lo stato di salute sempre ot lin10 dell 'e·sercito do. Vllto all 'effi cienza dei servizi sanitari. La scienza medica riuscì a far sì ch e masse di uomini bianchi potessero sopporlare cli.mi inalsani e in avverse con Lingenze in inigliori condizioni di. salute degli indigeni, acclimatizzatj da cenlinaia di anr1i di r esidenza in quei luoghi » . In conclusione io cr edo che noi italiani possiamo veramente essere oddisfatti. L 'Ilalia guidata dal Duce lmmor lale, combattendo ·so tto il glorioso ·segno del la J1ianca Croce di Savoja. intrecciat'a a i Fasci, ha vinto in tutti i ca1npi: n el campo mili tar e, 11el campo log isti co, nel carrnpo politico e r1on di ul tima importanza nel campo sanitario.

AccADEMIE, Soc1ETÀ Meo1cnE, CoNOREss1

R. Accademia dei Fisiocritici in Siena. Se<lut~

ordinaria del 17 luglio 1936.

I)reside nte: Prof. U. D'ANCONA . n.0~1-\.,.~ IEI.LO

clolt. G. -

L 'al tivilà motoria dell'ut ero isolalo di cavia e di conig lio, studiala con la contemporanea r egistrazione delle contrazioni sia delle fibre langitudinali , che delle fibre circolari. w!ARTtNI

dotl.

L U IGI. -

.Su uria

r a » avvenuta a Siena n el 1830.

cc

pioggia di ter-

Ll\ NNO

XLIII, Nul\1. 34]

Azioni farmacodinamiche e diuretiche del galattosio in vena. DELLA l'rIAGGIORE dott. B. L ·o. dopo un rapido

accenno agli effelti farmacodinamici e diuretici del gl ucosio inietta Lo in ven a pai.5sa ad es11orre la tecnica delle sue ricerche nelle quali ha segui lo g1ice1nia, polso, pressione arteriosa e diuresi pri1na e dopo ini ezi<Jnc endovenosa di galatlosio in un gruppo di éu11n1a]a li , in buona parte ipertesi ; esa1nina i ris11] lati in ·seg·uito ai quali conclude ch e le sole modificazioni degne di rilievo ch e si sono verifica Le i11 qup.s te esperienze sono quelle a carico d ella diuresi che è diminui ta in due casi di i1oliuria inen lre è at1111euta1a nella maggioranza d ei casi nei guali i1orr11a lni.ente c 'è oliguria (ques le co11clt1sjoni si riferj scor10 sopratutto alle prime ore dopo l 'iniezione). Poich è sono scarse le modifiCélJ.;ioni farmacodinamicl1e e della glicemia in seguito all 'iniez1one e11clovenosa di galattosio concJu d e col dire che l 'au1nento della diuresi è veri~ si1nilmente da mettersi i11 rapporto con proprietà chimiche intrinsech e d ello zucch ero. Sulla possibilità di sfruttare le proprietà oligodinamiche dello Zn. per la depurazione batterica delle acque. l'VfAzzETTI prof. G. L ~o. riferisce su suoi stu-

di sulle proprietà oligod inamiche dello Zn. molto nelle e che sarà possibile sfruttare nella, pratica anch e perehè Ja pa ti11a di sali insol ul)ili che lo Zn . metallico for111a a co ntallo d ell 'acqua non impe~ di·sce l 'estrin secazion e d cl p o lere baltericida. Rende note p oi alcuni osserYazioni per cui crede probubile il passaggio dal m etallo nell 'acqua di sostanze pii.1 o 1ne110 complesse di natura colloidale. }rfAzZETTI prof. G. e ZANIPETII dolL. M. -

f.Ille-

ri ori osservazioni del batteriofago nel suolo.

Rilievi sulla ricerca quantitativa dei germi negli esimi batteriologici di acqua. BARsINr do lt. G. - L'O . studiando i risultati nu-

merici di 200 analisi batteriologiche di acqua, ha 1r1esso in evidenza una corrispond enza tra numero totale dei germi in agar e numero tolale dei germi i11 gelatjna in relazione al numero dei germi fluidificanti la gela tina. Segt1end o tale rapporto su un grande nun1ero di analisi batteriologiche di acqua, purchè esegui te con metodo rigorosanìente standardizzato , l 'O. è dell'opinione che si pos·sa giungere a riservare le culture _in gelatina per l ~ ricerca qt1antitativa d e i fluid ificanti, potendosi trarre ad un dipres·so il numero dei non fluidifica11ti da quello dei ger1ni nati su agar, con grande rispa:rmio di tempo e di strumentario. Modificazioni della costituzione antigene del B. di Eberth per _migrazione attraverso candela porosa.

Bu oNOl\IIINI prof. G. - L'O. durante ricerche sul: i 'antigene Vi del B. di Eberth ha avuto modo d1 con statare il particolare comportamento delle proprietà a11tigene dei ceppi cli B. di Eberth fatti nligrare a ttraverso cand ela porosa. Infatti in una serie di r icerche allestite con gli op1)orluni controlli, l 'O. ha polt1to dimostrare che i ceppi di b. del tifo migrando per Chamberland L:11 perdono l'antigene Vi ed acql1is tano l 'agglutii tabilità O ed H che pri1na gli ·stessi ceppi non r>ossedevano . L 'O . si propone di completare le ricer ch e con opportune prove per determinare la Yirul enza dei ceppi migrali. Il Segretario: Prof. G. MAZZETTI.


[A='l'NO ~LIII, Ì\UJ\I.

34]

SEZIONE PRATICA

1545

APPUNTI .PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Il fegato nella poline11rite alcoolica.

L 'azio11e dell'alcool sul fegato, è nota : però il carattere della lesione epatica nella IJolineurite etilica è tutta speciale. Lo studio di Villaret, Justin-Besançon e 1(.lo tz (Bullet. et mémoires cle Va Soc. des liopt. de Pa.ris , 13 luglio 1936) è stato fatto su 50 casi di polineurite alcoolica. Risulta , anzitutto , la cos tanza delle a lterazioni epatiche; un secondo fatto è la precocità di questa lesio11e: come ,per le manifestazioni gastriche, i disLurbi e1)atici p,r eoedon o sempre di più inesi la co1111)ar a dei inton1i nevritici, e son o caratterizzati clinicamente da crescente a11oressia, sensazione di pesantezza epig·astrica o nell 'ipocon drio destro , vorr1iti biliosi, specie di n1attina , alternative di costipazione re di diarrea, con feci fetide e poco colorate. Il fegato è grosso e dol oroso. Ultimo carattere di questa epatite è di esser e raramente cirrogena: su 50 n1alati la vera cirrosi è st ata ritrovata in 12 , ed in que ti c,asi non si tratta,,a di una cirrosi atrofica banale, r11a di cirrosi ipertrofica grave con g·randi segni di insufficienza epatica. ! 11 30 su 50 non e iste, ra n è ascite , nè circolo collaterale, n1a solo una ipertrofia isolata e spesso considerevole della glandola e11atica, liscia, regolare, sen sibile s.pesso alla i)ressione. E1)aton1egalia con subittero, gengi,rorragia, dimagramento con.., iderevole: zona di ottusità splenica sensi})il111ente normale. È stata pra li cata l 'autopsia in 12 casi di polineurite etilica n1ortale: essa ha confermato i fatti clinici ed 11a mostrato l 'esistenza di una degenerazione grassa, ·e trav:ate scler ose più discrete ch e i1el1 e con1uni cirrosi ascitogene. Quindi una epatite g rassa degen erativa. Que. le osservazioni confer111ano quant o n·el 1911 di ceva Gouget : cc le polineuriti ono appannaggio delle cirrosi grasse e non delle cirrosi alcoolich e comuni , e mostrano l 'importan za della insufficienza epatica nella loro patogen esi ». Se la sindron1e cirrogena, in effetti , n on può essere ripetuta , sperimentaln1ente, da ingestione di alcool, e se si è dovuto invocare 1'azion e di fermentazioni intestinali , o della rameizzazione o solfataggio delle viti , od una specificità associata , la steatosi ep·a tica è al contrario rip,r odotta di sicuro con ·I 'ingestione di sostanze alcoolich~. Essa sen1b·r a dunqu e legata all'azione diretta dell 'alcool sul paren cl1i n1a e11'atico. Tt1tta,ria se riavviciniamo il fatto clini co dell 'esi t en za n ei soggetti colpiti da epatite gra a, di una gastrite atrofi ca ch e n1a11ca n ei "' oggetti cirrogeni , al fatto sperin1entale che le epatite grassose son o state ri1)rodot te con l 'inge .. tione di sostanze alcoolicl1e e che

l'ingestione parenterale di quest e non dà aicun risultato, si è tentati di stabilire un r apporto di causa ed effetto fra le lesioni ga trich e e lo sviluppo dell ',e patite grassosa. In caso di etilismo si può supporre ch e la gastrite atrofica possa detern1inare una car en za, o 111eglio uno squilib·r io nutritivo di cui l 'epatite grassosa sarebbe testin1one. Resta però il fatto del parallelismo fra l 'in1port anza dell·e lesion i gastricl1e e lo sviluppo dell 'epatite g·rassosa. Avviene con1e se di fronte a ll 'intossicazion e alcoolica esistessero due specie di reazioni , diff.erenti ed eccezionalmente riunite. Talora i soggetti reagiscono a questo tossico con una sindrome cirrogena epatosplenica tardi,1a ed isolata, talora con una sindrome degen erativa gastro-epatica, più precoce e r apidamente complicata da polineurite. l\foNTELEONE. Nuove osservazioni di accidenti biotr.opici. A mano a mano che la dottrina del biotropismo è m eglio conosciuta, nuovi fatti n el dominio della p·a tologi.a ,,en gono ad essa riconclotti: le osservazioni cleJ Mon11erot-Dumaine (Pairi,s m éclical, 1° ag·osto 1936) n e costitujscono un ulteriore contributo . Anzi tutto due ese111pi di eritemi fe11ilchinoleinici : sicco1ue le eruzioni dovute all 'atofan, ... ono spe._so. p rodotte d,a piccole dosi, Quick ha ast enuto la loro natura allergica; tuttavia le reazioni cutanee e le r eazioni di precipitazione ono in questi malati n egative, e ciò parla in la vor e della loro n atura biotropica. I\" el primo paz ., di 38 an11i , con dolori articolari, otto gior11i dopo l 'inizio della cura di atofan, con1p·a re una eruzione scarlattinosa con albuminuria e febb·r e, con per isten za di delirio verificatosi da qualche giorno. Regr essione rap1ida senza relitti. Per essere completi riporteremo anche che il p. il primo giorno di malattia, aveva ingerito 8· com,p resse di atofan Schering, 6 il secondo giorno, 6 il terzo. Il secondo ma lato, di anni 28', reumatico e con idrartrosi del g inocchio, prese per cinque giorni un gra mmo di atofan al giorn o : do1?0 due giorni urticaria con lieYe edema. Un terzo malato, stiptico osti11ato , prende ogni giorno 4 ctgr. di calomelano; al nono giorno, -e ruzion e rnorbillosa netta, se.n za alcuno dei segni del vero morbillo. Scomparsa rapida dell'eruzione. Il quarto malato, di otto anni , è curato !Jer una malaria: al n on o giorno di assunzione di 50-75 ctgr. di un sale di chinina, eritema morbillo-simile. Il quinto malato è curato radioterapicamente per un erpete crurale o tinatamente re· cidivan te da più anni; all 'ottavo giorno do]JO l 'ultin1a applicazione. si produce una poussée cl 'erpete crurale; lo tes o fenon1eno , do1Jo al·


1546

cc

1 L POLICLI:\ICO

tra r.a diotera1Jia eseguita due anni dopo, €d anche una terza volta nel uccessivo 193±. Un ultin10 p. , infine, desta interesse p er ch è in segui lo a trattamento arse11obenzoli co, l1a un eritema al nono g ior110 ed alla ripre a della cura u11a crisi nitritoide: associ.azione quindi di u11 accidente biotropico e cli un accide11te da intolleranza. La questione del biotropismo è in pieno svilup·p o: ma g·ià si può rit.enere ch e nel suo quadro deb·b ono rien t rare tutte le « infezioni di sortita », tutte le « n1alattie seco11darie ». Le cau se di questi episodi so110 i11ultip le : c ure c himiche, radiazioni di diverso tipo , v.a ccini , malattie infettive. MoNTELEO•NE .

L'effetto paradosso del chinino. Do i forti o media di ch inino, dico "Budelmann e l(rauel (/(fin. ll .oclienschr., n . 7, I fJ36), in generale d etern1inano un abbas an1ento della ten1peratura, non olla11to in caso .di febbre ma anèhe se la t en1peratt1ra era norma le. Si attribuisce l 'abbassamento del la temperatura .ad una din1inuzio11e della produzione .di calore i·n seguito all 'abbass.an1ento dell a energia chimica dei protoplasmi cellulari. In al.cuni casi si è osserv.ato sia ne,g·li animali cl1e ILell 'uo·m o, un.a elev.azi'o ne della tem1)eratura in seguito .a son1n1inistrazione di chinino: con1parsa di a·C'C·essi febbrili mentre prin1a la temp·eratura era normale , oppure aumento della febb·r e già esistente. Non si· conosce I.a causa di una tale azione paradossa del cl)inino; alcuni la hanno attribui ta a fe.n omeni di ipersensibilità, altri ad ano111alie d ella t ermoregolazione. Nell 'uomo poch i casi sono riferiti n ella letteratura. Nel caso d escritto dagl i AA. un.a donna di 57 anni , affetta da ·vizio cardiaco e tireotossicosi , presentava accessi febbrili fino ai 40°, ogni qualvo>Jta le veni,r.ano somministrati 10 centigr.ammi di chinidin.a per rimuov-e re una fib·rillazio1n e auri'c olare. L'accesso feb·b rile .c ompariva con brividi 2 ore dopo la sommini s trazione orale del medicamento, si 1nan t en eva all 'a]tezza di 40° per circa due ore, qt1indi cadeva lentamente. Gli AA. lJen sano ch e l 'azione paradossa del chinino potreb·b e dipendere da una emolisi chininica: a sosteg-no di questa ipolesi essi h.anno però potuto constatare nel caso studiato, soltanto delle alterazioni d el valore ref:r.attometrico del siero. La curva di queste alterazioni (aum ento da 52 a 55,3 2 ore dopo somministrazione , poi fino a 56) corri·s pondeva ql1asi del tutto con la cur,ra t€rmi ca. R. POLLITZEH. 1 ,

Gli ar~enicali nella sifilide cardio-vascolare. Earle Moort Danglade e Reisinger (.4 rch . malad. drc coei1r e Jorirn. des praticzìens, 4- luglio 1936) m e ttono in rilie,-o i 1 p eri colo r 11e po sono presentare gli arsenicali nella sifilide cardi o-va colare, a\'endo osservato 4: casi di rnorLe in seguito al loro uso. l\feglio tollerato è il i1eosalvarsa11. somministrato a piccole dosi (10-30 cg.) . .~ ll o scopo di eYitare ogni intol1

»

~..-lN~o

XLIII, Nul\1. 34]

lE:'ranza, si farà dappri111a un trattamento media ~te n1ercurio od il bisn1uto, per parecchi n1es1. S1 teng·a presente cl1e la persistenza della \Vasserm~nn è la r egola in questi casi, il ~h-e scoragg·1a P'esso il i11.alato In con1plesso, il trattamento di scelta consi te n ell 'u sare dapprin1a il n1ercurio e poi il bismuto . fil.

iJ

La terapia di alc11ne co ruplicazioni del dia bete. Se ne occupa O. Leyton (Brit. Med. Jou rn., 8 .a g·osto 1936). La neurite, ... 1)esso bilater.a le , è una complic.azione piutto to frequente d el diabete: sono colpiti per lo più i nervi sen sitivi (parest esie, dolore), più di rado i i1ervi motori (diplopia, paralisi deg·li arti). Il trattan1ento con sisterà nel sor\'egliare la glicen1ia , ii.el somminis trare as1)irina e e neces ario 01)piacei durante la notte. Lo xanto111a si constata in genere nei diabetici graYi e tenuti a dieta troppo ricca in grassi. La colesterinemia è aumentata. Oltre a son1ministrare insulina si dovranno eliminare dalla clieta le uov.a e la m .aggior parte dei grassi. · La catar atta diabetica è rara; essa conduce alla opacità completa d el cristallino in poche ettima n e. Si cerch erà di ridt11Te rapidamente la g licemia all a n or111.a , contenendo la dieta e somn1inistrando insulin.a. Bisogna però ricordare ch e la prog·11osi di questa complicazione è assai riserYata, e che se è possibile s1Jesso arrestarne il decorso, solo eccezionalmente s i otterrà il miglioramento della vista. La i)rogno i è ancora più riservata quando si tratta di cataratta senile in soggetto diabetico. Le emorragie retinicl1e sono dovute ad una a lt erazione vasale localizzata. L 'ambliopia è dovuta per lo p iù all'azione combinata del1'alcool , del tabacco e d el diabete , e migliora rapidamente quando si sospenda l 'uso d el tabacco e si riduca l 'u so dell'alcool, adottando una dieta adeg·uata e somn1i11istrando insulina. La c ura dell'eczema dei genitali consiste nel pulire con una soluzione borica l 'uretra dopo la ininzio11e. Nel prurito della vulva si prescriveranno lavaggi all 'acetato di piombo o unguento al mentolo. Nell 'u lcera perforante d ella pianta del piede, che si verifica specialn1ente in soggetti affetti da 11eurite (assenza del riflesso achilleo), il tr:attamento :non dovrà essere necessariamente chirurgico, se è pos ibile ottenere dei buoni risultati mediante in1paccl1i e bagni in soluzioni iperto11iche di cloruro di sodio. II favo costituisce una complicazione ch e causa la morte del diab·etico nel 20 % dei casi ; ma essa è t anto meno pericolosa quanto più si eviteranno interventi inopportuni sul foco]aio (spren1itura, in ci ioni), che causano faciln1ente e111bolie ... ettich e. Oltre il trattan1ento l oca le durante que ta complicazione, con1e ancl1e durante la forunco lo i, si seguirà con 111olta a tt enzione J ·a1lda111ento clella gl i-


[ANNO

XLIII, Nu1'-r. 34]

1547

SEZIONE PRATICA

cernia; l 'assorbin1ento delle tossine microbiche rende infatti il contenuto in glucosio del sangue estremamente variab~le, e richiede una terapia insulinica assai oculata. La tubercolosi è una complicazi<f·le frtquente del diabete, e sfugge spesso ad una diagnosi ten1pestiva, perchè è .per lo più apirettica, e percllè la compromissione dello stato gen,erale viene erroneamente attribuita .al diabete. La dieta deve essere aumentata ,q uanto più è possibile, e l'insulina somministrata a dose adeguata. Spesso questo trattan1ento è efficace fincl1è l 'infezione è limitata al solo bacillo tubercolare, diviene insufficiente 'quando si sovra1)pongono infezioni secondarie. E. CARLINFANTI .

Trattamento delle nefriti. Dopo aver rapidamente accennato alle turbe chimico-fisiche che si producono nel n efritico, René , . l\Iach (R et'. Med. Suisse Romand'e, 28-6-1936), si intrattiene sulla terapia dei princi1)ali sintomi delle nefropatie e perciò i)arla della tera1)ia degli edemi, della ritenzion e azolata ed infine accenna a lla recloruriz• z.az1one. 1) Indi ca 1111 r egi111e dietetico consistente i11 500 gr. di latte, 50 gr. di carn,e ogni due giorni, legumi, frutta zuccherate, poco pane o il re g in te crudo tipo Bircher-lBermer ricco in vitan1in c, Yariato , n1olto gradito dai P'a zienti, alca 1i11 izza11te. Allorchè si sono r iassorbiti gli e<.le111i è da tentare la prova del cloruro di sodio so1T1n1ini trando 2 gr. al giorno di sale di cucina e sor\egliando poi il peso del paz., o do ando il cloruro elin1inato. Nei casi in cui i1011 è sufficiente la dieta, si somministreranno diuretici d el ti1}0 i)urinico (teobron1ina. caffeina, teofillina, diuretina) o meglio mercuriali (neptal , novasurol, salyrgan) i quali sono l) OCO lesivi i)er il rene poich·è il mercurio non si elimina come tale ma con1binato; sono da evitare in vece quando c'è ematuria. 2) Allorchè l 'azotemia è inferiore all 'l %o ed il potere di con centrazione buono , è indi~ cato il regime ipoazotato (50 gr. di carne ogni due giorr1i , frutta , lE\:,o-umi); se l 'azotemia supera i•l 2 %o è utile l 'ingestione di polveri i11erti (carbone) per adsorbire i fenoli e i cresoli che si trovano nell'intestino ; è da preferirsi però la son1n1inistrazione ,p er via endo' 'en osa di 300-400 cc. di soluzione di glucosio 20 ~~ ; si otterrebbe con questo trattamento, secondo l 'A., migliorame11to della sindrorr1e uremica e caduta della pressione arteriosa che si mant errebbe bassa per diverse settimane. 3) La son1ministrazione di cloruro di sod io è i11dicat.a i1elle iperazotemie cloropeniche con alcalosi determinatesi in seguito a vomiti o diarree e nelle i1 efriti tossiche da sub,l imato n el ~ le quali si 11a una rapida caduta d ei cloruri . L 'A. ricorda infine le forme di iperazotemia (la nefrite n elle quali .per notevole ritenzjon(' <le l eloruro di sodio nei tessuti , si ha bas~a

cloruremia, in questi casi Ia so·m n11n1strazione di sale può produrre incidenti mortali. L. TR1\ VIA.

Nel foru11colo e nell'antrace. I(. Fraser (B1 itish m ed. journ., n. ~905, 1~136) raccomanda di ricoprire il foruncolo con del cerotto occlusivo, ch e si cambi.a soltanto quando la secrezione è eccessiva. In 20 casi, si è a'ruta la guarigione entro 11-12 giorni, cam})iando 2-3 volte il cerotto.

TECNICA Differenziazione ùi tipi nel gruppo Brucella mediante cultura sn terreni addizionati di acido lattico. 1\iialgrado le numerose ricerche in proposito la differenziazione dei diver i tipi appartenenti al gruppo delle Brucelle (Brucella hom.'1nis seu m1elite:~ sis,

Bru.ceiDl'a QJborbu s seu bov·is , Brucel-

Ea suis) presenta ancora g ra11di difficoltà. I n1etodi più recente111ente proposti sono basati su proprietà culturali ·e biochimiche dei germi in questione. 1Di essi il migliore è la prova della batteriostasi . G. Izar e S. Famulari (La Riforma Medica, luglio 1936), prop,ongono di utilizzare I 'azione dell 'acido lattico sulle Brucelle come criterio differenziale. La tecnica della prova è la seguente: Lo stipite di Brucella in esame viene seminato in tre tubi di brodo addizionati di acido lattico nelle proporzioni rispettivamente del 10, 1,25, 0,625 %o·. I tubi vengono ·lasciati in termostato per almeno 72 ore. Facendo successivamente delle semine dai tre tubi su agar a becco di flauto, è possibile stabilire il tipo di Brucella sapendo cl1 e : la Bruoella, suis si sviluppa in tutti e tre i tubi; la Brucella bovis non si sviluppa in nessuno dei tre tubi; la Brute.ella ham1inis si svilupp,a solo· negli ultimi due tubi contenenti rispettivamente l'l,25 e il 0,625 %o di acido lattico. • E. CARLIFANTI. 1

POSTA DEGLI ABBONATI All 'abbonato F. D. da Alb. (6010-1): Autorizza~ione

dico di bordo. -

QJDl'imbQJrco in qualità di me-

Ai sensi dell'art. 2 del R. D. 10 ottobre 1935 n. 2022.4, occorre rivolgerne r egolare domanda al Ministero dell'tlnterno (Direzione Gen,e rale della Sanità Pubblica), corred.ata d ei certificati di iscrizione al Sindncato l\1edico Fascista e al Partito Nazionale Fascista. ~ opportuno che nella istanza vengano indicati i porti, pres o ai quali il richiedente J)referirà imbarcarsi. Il libretto di navigazione Yiene rilasciato dalla Compagnia di navigazione a disposizione d ella quale viene 111esso il m edico di bordo in i. caso di richiesta.


154-8

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IL

POLICLll'l'lCO ))

L.t\.NNO XLIII, N Ul\I. 34J

NELLA VITA PROFESSIONALE. Per l'organizzazione e la disciplina della stampa medica italiana. Il dott. 1F . Salpi etra pubblica s u questo a rgom ento, nella cc Rivista Sanitaria Siciliana n del 15 luglio, un .articolo che traccia le vicende dei tentativi d 'organizzazione e di disciplina della n ostra stamp?. m edica . L'articolo è molto chiaro, equanime ·e preciso. Vorremmo solo rilevar e che la sig la dell 'A. S.1S .I. M. - la quale per m olti anni co1r1parve in tutti i periodici m edici itali.ani - data sin d all a fondazio11e dell'ente. Tra le attività utili svolte dall 'Associazion·e Italiana, vanno ricordate le ottime norme fatt e a ccettare dall 'Associazion e Internazionale: così 11'obbligator ietà di un sunto a lla chiusa d ei lavori e il divieto di pubblicazione di uno stesso lavoro in più periodici della stessa lingua. Nell ' immediato dopo-guerra l 'Associazione Italiana r·e cò un sensibile b eneficio ai periodici m1edic i più diffusi, facendo assegn.are la carta ad u11 prezzo ridotto. Ottenne poi anche un provvedimento vantaggioso nei riguardi delle tariff·e p·o stali : m olti periodici medici continuano a valer sen e. Tanto diciamo per contrib uire a provar e l 'utiliLà dell 'unione e de ll 'organizzazion e della stamp·a n1edica, quantunque l 'attività dell 'Associazione I taliana non sia mai stata molto brillante. D opo aver dato notizia d el Cor1vegno tenuto il 15 g·iug n o presso il Sindacato Medi co e ael quale i n ostri lettori sono g ià informati , 1'inter essante articolo del Salpietra con clude: « Non vi è dubbio , ormai, ch e la discipli11a d ella Stampa Medica si avvia .alla soluzione, afficlata com e ·è agli organi responsabili d ello Stato, i quali, come hanno già da anni risolto il p r oblema della Stampa quotidiana , formandone un fascio comp·a tto ed elevato di aiferm azione politica e culturale, risolverann o anch e il problema della Stampa Medica, ch e anch 'essa h a un'alta m èta cultural e e nazionale da raggiungere. cc Non ho voluto appositamente avan zare suggerimenti e proposte, data l 'alt.a competenza degli or gani d ello Stato a cui è d emand ata la soluzione del problema; lo farò , se del caso, quando le pro poste definitive saranno r e"" e note n. 1

1

Dell a stan1pa medica italiana e latina si è occupato « Rin.1soenza Medica » del 1·5 luglio , col brio e la vivacità abituali a questo pe riodico , con fran ch ezza e spirito critico il quale a volt e diviene an ch e caustico. cc Rinascen za Medica » prospetta la n ecessità di risolvere i problemi economici , r l1e son o importanti _Eer la vita della stampa culturale - tas e, facilitazioni di spedizion e, acquisto della carta ecc. Richian1a al dovere di di'scuter e con chiarezza e franch ezza. « con coraggio fa cista ».

CONCORSI. POSTJ VACANTI. RR. Pref etti1r e.

C:m ETI. - Concorsi per m edi~o condo tto n ei Comuni di: Atessa (2a co11dotta) , Altino, Ort ona a ~la re,_ Pretora. ,Scad . 15 settembre. P1ACENZA. - Sca.d. 31 ottobre. Concor so per titoli ed esami a Medici condotti di F AnIN1 n 'OLl\ro (2a zona), P ODENZANO, VILLANOVA SULL'ARDA. (Per notizie sugli stipendi, i11de11nità ed altre i11formazioni sui docume u Li ecc. ecc., chiedere il bando di concorso alle PtR. Prefett11re, Ufficio del l\fedico Provinc iale) .

- - - - --- PoLA (I stria). Consorziio Prov. Anlitubercolare. Con cor so al p osto di Direttor e d ella Sezione Disp ensari ale di Albona. 8tipen dio an11110 L. 3600 soggette aJle riduzioni e ritenute di Legge. Inde11nità di tra·sferta previs La d al Regola111ento. Tassa concor so L. 50. Domanda , d ocumenti e infor1nazioni vanno dir et te alla Presiden za del Con sorzio Prov. Antitub . dell 'I s tria, a Pol a. Scadenza 11 sette1nbre 1936. VARESE. Ospedal e Psichialri co Provi nciale . Concor so a l pos to di Direttore del! ' Osped ale P sichiatrico Provinciale. Obbligo di risiedere n ell 'int erno d ell 'Js tituto . S tipendio annuo iniziale lire 2o.OOO su sce ttibile di due aumenti . I ndennità servizio attivo L. 6000 Alloggjo non nlobigliato per sè e famiglia ne i locali d ell 'Is tituto. Qu anto SOJ)ra è sogget to alle riduzioni e t rat te11ute di legge. Ta·ssa di con cor so L. 50. P er ulteriori informazioni rjvolgersi aJla Segreteria della An1ministrazio11e Provinci ale di Varese. Scad enza 10 settembre 1936. 1 •

ZARA (Dalmazia) . - Co11cor so a l lJOs lo di Direttore l\iledico del Consorzio e d el Disp en sario Provir1ciale Antituber colar e di Zar a. Stipe11dio a11 nuo L.. 20.000, più i11dennità d i servjzio a_ttivo annue L . 4000 cort 4 aumertti quadriennali del decimo. lliduzioni e ritenule di legge. Tassa cli concor so L. 50. ~er og11i altra informazione rivolger si - alla Segreteria d el Consorzio in Zara. Scadenza ore dodici del -10 ott obre 1936. Pi<> Istituto di S. Spirito ed Ospedali Ri uniti. - Concorso p er esami a 60 posti di Assiste11te Medico-Chirurgo; L . 4500 e indennità c.-v. ; rid11zioni e trattenute di legge. Età limite 30 anni. Tassa L. 50 al Tesorier e ci el Pio Istituto. Scad. 30 settembre. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla S~reteria Generale. ROMA.

RoMA. Ministero delle Comu n icazioni (FerroYie dello Stato). - Con cor si p er titoli a i segu entj posti di medico di riparto : P ortocivita110Ya II, Grottammare , P esaro I , Pesc.;ar a II (Ancona) ; Bari I , Brindisi II, Castellaneta, Grumo Appula, Santeramo, Taranto IV (Bari); Legnago I , Po11telagoscuro , ~ontenure (Bologn a); Bagni di Lucca , Cast elnuovo Garfagnana, Chiusi II, l~irenze IV (Firenze) : Calitri Pescopagano, Taurasi (Foggia); Frugarolo, Genova Rivarolo II, Genova Sampierd aren a III, Villalvernia (Gen ova); Brescia II, Crema, Dervio, Mandello del La rio, Milano Lambrate, Oleggio, Piacen za III, Verdello, Vergiat e ~1il ano 1 ; ~forcone , Teano (~apoli) ; Caltanissetta III, \ aro


[Ax~o

XLIII, NuJ\r. 34]

SEZIONE Pl\ATl<..:A

(Paler11i.o): La Spezia II, Nozzano (Pisa); Cata11zaro II, Catanzaro Nlarina II, Feroleto Antico, Montegiordano, Reggio Calabria Gallico (Reggio Calabria); Civita D'Antino, Vicovaro (Roma); Acqui II, Asti II, Cantalupo, Casale-"t\llonferrato II , Chiomonte , Garessio, Sair1L-Vincent, Santu ario, Spigno Monferrato, 'f enda, Ver11ante (1'orino); Brunico, .f\18ttarcll o, RoYereto (1'rento) ; Portogruaro I, Ronchi dei Leg'ionari, San Giorgio di Nogaro, Tarvisio (Trieste); Ca·sarsa, Cornuda, Forgaria , Padova II, Padova IV, Venezia I, Vicenza III (Venezia). Inviare domanda e chieder e informazioni ai rj spettivi Ispettora.t i ,S anilari (indicati fra parentesi). Scadenza ore 17 del 14 settembre 1936-XIV. BRESSANONE

Cercasi medico condotto i11terino cort probabilità di nomina stabile . Assunzione del ervizio col 1° ·settembre prossim o. Rivolgere subi to le domande a quel Podestft. OVIN DOLI

e) Valutazione del danno familiare e sociale da rnorle anticipata per sifilide. 3) Gr avami finanziari di Enti pubblici per la profilass~, la cura e per il ricovero di minorati da sifilide acquisita e con genita (assegn ato al prof. Pier Angelo Meineri).

A.ppendice: La sifilide della madre alla luce delle più recenti acquisizioni scie1rlifiche e nei riflessi demografici e sociali (assegnato al prof. Mario ~Ior1acelli , 1\1essina). La Pre·siden za invita tutti i colleghi che desid erano intervenire anche non soci e . cultori di bra11che affini. Rivolgersi al presidente prof. L. Tommasi, direttore della R. Clinica Dermosifilopatica, Palermo.

(Bolzano). __,, La locale Casa di Cura

per malat lie di petto, cerca subito assistente medico. ~er informazioni rivolgersi al Comune di Bressano11e. (Aquila). -

NOMI N E PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

S. E. il scn. prof. Aldo Castella11i, Alto ComnJissario e Consulente di tutti i servizi sanitari per l'A. O. è stalo, con decreto 20 giugno u. s., pro1nosso per meriti eccezionali Ten ente Generale R. N. In un anno circa di permanenza in A. O. egli a\·eva coorclinato i vari ser vizi sanitari in modo da ottenere una brillante vittoria n el campo m eclico e da ben meritare la promozione per meriti eccezio11ali .

NOTIZIE

DIVERSE

30° Congresso italiano di dermo-sifllografla.

Co111e ahl>ia1\10 già annunzia to, la XXX Riunion e della Società Ila]iana di Dermatologia ~ Sifilogr afia avrà luogo a Roma d al 12 al 14 ottobre prossimo, nei loraili dell a R. Qjni ca Dermosifilopatica. Nella sccl u ta inauguTale sarà celebrato il 50° anrdversario di fond azione della Società ch e è un a delle pit'l ain1ich e del mondo. Il prograu1 tna dei lavori è st at o per l 'occasione dedicato escln..·ivamente ad argomenti di interessè sociale: 11) Dermatosi professio11ali (assegnato alla R. CJinicrt Dern1osj [ilo1Ja lica di Firenze). 2° Valutazione clel danno sociale in Italia da sifilide e blenorragié1.. 1) \ia]ulazio11c del clanno d en1ografico (assegnalo alla R. Clinica Dermosifilopatica di Perugia ed al prof. De Amicis). a) De11atali tà e n1ortalità infantile. b) ]) i1ninu zione di nuzialità. e) ùJiorle aJ:lticipata da sifiJi cle qual e ca11sa diretta e quale concausa o ca11sa in d irel ta. 2) ' 'alulazione del dann.o n ella produzione Javoraliva (as·seg11aLo alla R. CJinica Derr11 0si rilopntica di Cag·liari). a) Dimin11zio11e della capacità lavorati,·a. b ) Invalidità ten1poranea e pern1anen le da sifilide e hleno1 rngin.

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12° Congresso di medicina del lavoro. Nel prossimo ottobre, organizzato dalla R. Clinica del Lavoro di Napoli, direlta da_ll 'on. prof. Niccolò Ca·stellino, si svolgerà in Napoli il XII Congresso di Medicina del Lavoro , il quale assumerà in111ortanza sia per il numero delle personalità che hanno dato la loro adesione ed assicurato il loro ir1tervento, sia per gli argomenti di carattere scien tifico e sociale che saranno oggetto di discussione. Il programma dei lavori risulta sinora così stabilito : 1) ·r emi di r elazioni : a) « Le malattie e le le·sio11i d ella colonna vertebrale in occas ione di lavori >>, relatori: proff. T... Preti (Milano), G. Caso e L. Di }2risco (Napoli), L. Chiarjello (Bari); b) « Igiene e patologia dei rumori », r elaitori: proff. Malan (Torjno) e B. Bruzzi (Napoli); e) cc La patologia delle sostanze chimiche delle nuove industrie », relatori : on. prof. Niccolò Castellino e suoi collaboratori della R. Clinica d el Lavoro di Napoli; d) « Esperienze della legge sulle malattie prof essionali », relator e: un rnedico designato dell 'Istituto Fascista per l 'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. Sara11110 prese11 lale al Congres·so comunicazioni sul tema: cc Atteggiamenti e lesioni da lavoro nei r urali italiani per l 'u so degli attrezzi a mano », a cu ra. di un inedico d ell a Confederazione F asci ~ ta l ,avoratori dell 'Agricoltura, Mostra della stampa medica italiana. In occasione del IV Congresso della Slampa. l\Iedièa Latina (Venezia, 29 setten1bre - 3 ottobre 1936-XIV) si terrà, nei locali adiacenti alla Biblioleca dell 'Ospedale Civile dove si svolgeranno le sedt1te, una i\Iostra della Stampa 1\Ierlica Italiana. Le Ca·se Editrici Italiane hann o già promesso di inviare libri e pubblicazioni di medicina; per rendere più 1nter essante e con1plet a quesla rassegna del m ovimento scientifi co del n ostro Paese dovrebbero figurare nella Mostra i Giornali e le B. iyj ._ I e fli medicina, di chirurgia e d elle specialità. Il Comitalo organizzatore prega perciò di Yoler ror lesemente e sollecitamen te mandare un cenno di adesione, specificando quale n1ateriale verrebhe inviato alla Mostra : 1 primi numeri usciti, le annate 1935-1936, pubbli cazioni varie ri guardanti la storia del Giornale, ecc. ecc. Per facilitare la partecipazione alla l\fo:-tra del maggior 11umero pos·sil1ile di Riviste e GiornaH , il Comi lato n on ha sta])ili lo una quota fissa, lascja11do libera ogni Amn1inis lrazion e di Giornale di Yersare un contributo anche modest o per co•


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IL POLICLINI CO >>

1Jrire le s pese d ella ~Ios lra: la qu0ta di inscrizion e al Con g resso del direttore o cl el r eda ttor e-capo d el Giornale è sufficiente per p artecipare alla Mostra. materiale d a esp orre deve essere inviato entro il 10 se lte1n bre al prof. S. Gah.rielli, ·20. Div. Chir. , O·sp ed ale Civile di Venezia. Le spese di spedizione son o a carico dell 'es1Jositore. Ricordia m o ch e presid ente d el Congresso è il prof. sen. D. Giordano; segre lario il prof. U. Sara val , Ospedale Civile, Venezia.

n

Un po' dovunque. In d ata, 9 luglio 1936 con R. D. è stata concessa la medaglia di bronzo al v alor militare al dott. :\~ario Anag ni di Acuto, ten. n1edico, dirigente il servizio sanitario di un gruppo di battaglioni eritrei. Passo Mecan , 31 m ar zo 1936. Rallegr amenti vivissimi. Proveniertte dall 'A. O. è g iunta a Napoli il 13 agosto la nave ospedale « Vienna » che h a trasportato 582 tra ammalati e convalescenti , n onchè un certo numer o di ufficiali , soldati e operai che rimpatriano. L 'As·sociaziorLe fra n cese p er il Progresso delle Scienze si è adunata a Marsiglia dal 16 al 22 lu glio; v i h anno avu lq mo]ta parte le scienze medi che, l 'igiene, la sanit à. P er gli atti rivolgersj al segretario generale Dr. R. Pontiers, rue Drag·on '19 , Ma,r seille. La Società t edesca di infortunistica si adunerà il 17 e il 18 settembre ad Amburgo, sotto la presidenza d el prof. zur Verth. Temi principali: « Eredilà e costituzione n ei loro r apporti con l 'a-ssicurazione », rela lori : Asch off (Friburgo), Weitz (Amb11rgo), Siem ens (Leida) ; « Lesio11i del menisco », r elatori: Burkle d e la Camp (Bochum), Ceelen (Bonn) . La Sezion e Regionale d el Lazio dell a Federazione l\'az. Fascist a p er la Lotta contro la Tubercolosi s i è adunata il 28 maggio, il 17 giugno e l '8 lug lio, sotto la presidenza dell '011. prof. E. Morelli , assistito ù aj segretario prof. A. Omodei Zorini, del egarlo regionale . Nelle tre sedute ·sono state fatte con1plessivarncnte 18 comupicazioni. La Socielà Meclico-Chirurg ica d ella Romagna si è adu11a ta l '8 m a rzo sotto la presidenza del prof. F. G~ugni e i] 22 lugl io sotto la presid enza del prof. L. Silvestrini. Sono state fa tte comunicazjoul da: V. ,Silvestrini, A. P ari11i , D. Marcu cci (due comunicaz.), A. Ceredi, A. Lega. Il :Nlinis tero d elle Colonie 11a js li luito un centro di stucli di carat ter e scientifico s ull 'Africa Orientale Italiana ; avrà sede in Roma e in Addis Abeba; è affidà to alla Commissione d ella Reale Accad emia, d 'Italia , g ià nominata a tale se,opo dal presidente dell 'Accad einia ste·ssa. La Regi11a l1a Yisitato a Torjno , nella clinica Sa11a tri"'<, i pazienti con postun1i di en cefalite, da le i fal li r ico' e rare. B st ata acco1n1)agn a ta dal dott. L anfranchi e <la ~ l l ri dirig e11ti l a casa di cura. Ha espresso ai sanitari il proprio vivo compiacime11to . Gli eredi d el s ig. A11gelo T'a' ecchia, 111or lo a Milano, h a nno rlo11at o all 'Ospe<lale Magg·iore di qt1 esla città L . 174.000, per onorare l a men1oria d ~l loro congiunto co1npar o. nonchè clella pred efunta moglie sig.ra Elena Guidi. Da t1n a r el azione d el prof. Vito Ma~sarotti , presiden t c rlel l 'J tiluto medico-cl1irt1rg ico XXVIII Ot- ,

' An~o

X.LIII, l\ul\1. 34]

Lobre dell 'Aziend a lran1Yiaria di l\Iila n o, risulta cl1e n el 1935 furo110 esple tati 72.652 atti sa11i tari, contro 62.926 n el 1934 e 45.648 n el 1933; ch e n el Convalescenziario cli Li111ont e sono stati passa li 11.970 giorni di d eg·enza, con tro 9170 n el 1934; che è stato crealo un centro antidiabetico. Un 'or1lir1ar1za d el Governatore di A.cld1s 1\beba di scipl1na i prezzi <lei rn edicinalt e dettn norme ver l 'esercizio clelle Iar1nacie. L 'Is tituto di Sier oler a1)ia. E111opo ietica cli Milan o, produttore d ell 'lfe1110 tJ l ·e d ell 'Hepamoxyl, previa autorizzaz ioite del Minis tero delle Colonie, si è assu11 lo l 'i11iziativa cli offrire un copi ose qua11litativo di fiale cli Hemostyl ai miJitari ed agl i op erai d ell 'A. O. A questo scopo il per on ale offre g r atui La me n le il laYoro di una g ior11ata al mese e l 'I~ Liluto a sua Yolta i11ette, pure gratuitam ent e, a disp o·sizio11e il siero e tutto il materiale necessario 11er la preparazione d el prodotto. L 'i11vio i11 A. o. vi e11e fallo m e11silme11te a n1elzo della Croce Rossa Ilalia11a, la quale provvede a che il q1t1antilativo di He1nostyl così offerto venga dis,lribuito ai militari ed agli operai bisogn evoli di c11ra. Al Congresso Internazi o11ale di Medicina Sportiva di Berlino e dinanzi alle or ga11izzazioni g io' anili hitleriane è stato proietta t o a cura del Guf di Ro1na, in occasione d elle Olimpia.di, il film « Luce !> che il sen. prof. Pende ~a fallo eseguire per illus trar e il s no metodo biotipolog-ico ortoge1Le tico di selezio11e e di controllo :Scientifico d ei candidati all'atletismo. Il fil111 h a riportato un gra11de su ccesso, ed h a dimos trato a quale grado di p erfezione l 'I talia fasci sta. ha portalo ìa tutela SCic n1ifica d ell 'edu cazione fisica e SIJO l'lÌV3. d e))e sue nt1ove generazioni. ])urante il 6° Congresso internaz.. dell a s lan1pa cinematografjca, al Cinema Ba rberini di Roma, in serata di gal a, e alla 4a mostra cinematografica di Venezia, è s tato proi ettato un film della « Warner Bros n intitolato « La vita d el dottor Po·steur » l avoro accolto con entusiasmo dal pub' ttuale e dalla stampa. Esso mette 1n . blico intelle lJj ena evid e11za le n obili ed umanitarie fatiche dei rappresentanti l a scien za medica e costit11isce un 'esaltazior1e de~lo spirito di sacrificio d ella ~las­ se medie.a . Past eur è imper sonato dal g·rande artist a an1ericano P aul Nuni; il lavoro è stato diretto da William Dieterle. L 'cc Arcl1iv io di A11tropolog ia Criminale, P si chia . tria e Medic ina Legale n, fondato da Lombroso, h a pubblicato un fascicolo suppleme11tare (giug n o 1936) in onore del prof. Gian Giacomo Ferr rindo, allo scopo di celebrarne il g iubileo didattico , ragg iunto d opo 3-S anni d 'in segn am e~to dedi cato alla Scuola, alla Scienza e aJla P atria. Costituisce un g r osso volume di 650 pagine , ch e r eca 48 ine1n orie originali , corredato di fi g ure e òel ritrat to d ell 'insigne ~Iaestro. La « Lega tedesca di roentge n olog ia e radio~o­ gia n d ella Repubblica ceco·sloYacca, p er festeggiar e l '80° compleann o del proprio presidente, prof. Rt1clolf J ak sch-V\' arten turst, h a deciso di fond are un « Premio J aksch n che verrà assegnat o tutti gli anni ad un giova~e r adiologo, il qua1e si sia distinto con un co11tributo cientifico. Nel fascicolo scor so, p. 1.513, i n co1. , I. 25, leggere: Piro l1 a.


fANNO XLIII, Nul\1. 34]

SEZIONE

ARCANGELO ILVENTO La i1otizia, rapidame11te cliffu·sasi n egli a111bie11 li sanitari, della irrtprOYYi a c ompar~a di quella n objJissima figura di scienziato, di apos tolo e di organizzatore che fu ARCANGL'LO lLVENTO, ha destato in tu l li un senso di sn1arri11'lento, qu asi di i11c1 cdulità. No11 ·s embraYa possibile ! Noi st essi , che l egati a Lui da vecchia e frater11a amicizia, era. ,-amo accorsi al Suo letto di morte se11za avere i l conforto di troYarLo a11cora in Yita , noi s tessi , pur fi ssando il p al lid o ,-olt o del1'-~mico es tinto, non pote,-amo persuaderci ch e Eg li non fosse più, che quella intelligenza ver amente latina, agil e e pronta, 14-XI-1877 - 3-\ ,-III-1936 quella mente apert a a 1utte l e superiori verità d ella scienza e della fede in og11i cosa buona e ])e]la, non d e·ssero più luce ! Eravamo lroppo abituati a considerarlo guida e maes lro a cui era dolce rivolgersi con la sicurezza di avern e lt11ne e con siglio nel dubbio, amich evole appoggio nell ' jncertezza.. F or se 11on tutti lo compresero, 11è seppero legger e, attraver so ad un esteriore ch e sembrava Cre<irlo e chi11so in sè s tesso , la bontà dell 'animo sempre 1)ie110 di umana comprensio11e. Malg rad o Ja sua poderosa opera di studioso, m al g rado i uoi nun1erosi lavori scientifici , che si sono svolti in pji1 di un centinaio di pubbljcarioni (•) , altri ved e11clolo au st ero e silenzioso, cl1ir10 al suo tavol o cli laYoro, se1npre im111erso nel(~)

Ele n co d el le prof. 11 e11to :

prin ci1)ali

pubblicazioni

del

A ) Batt cri ol onia : Inagg·lulinabilità del b. tuber-

col ar e (1901); In1portan za d elle citasi ; Azione dei veleni la i11fu·~ o rl i carne nei centri i11otori del n1ipoìlo spinale; Dissociazio ne di coltura d el vi1,rione colerico \n el 1910. qua11do il fenon1eno 11on era noto) ; I ger1ni d e] ,·ino di palma const1n1ato a 'fripoli ; I ger111i d el iog·h~rt con sumat<> a Tripoli ; La presenza d el b acillo della })est e 11 elle glandole linfati cl1e di un u omo sano (confer111ato ~ ett e nn11i d op o nelle Colonie d ell '.Afrjca Equatoriale fran cese) ecc . ; B) Epid emiologia : E1Yièl e111i a di Yaiolo a Ri.esi ; Epidc n1ia rii g u erra n Tri poli (1911-1912) ; Ep1d c01iologia e ma la ltie d o111 ina nti a Tripoli (1913-14) : Epiden1i a di 11este a Tri11oli il 1913-14. con un s ist èm a di cura della p este bubbonica; Cura d ell a rnalari a co11 la b erberi na: Epidemie i1ella g u er ra rr\oncl iaìe; Epid e111ie di tifo p e lecchia le n el p assa I o; E1)id en1i e d 'influe11za 11el p a . . ~ a to; E1)ide111iologia n el b aci110 d el -:\Iediterraneo 11el primo quarto d cl fecolo "'\X (·scrilta per iu carico d ell a Co111-

PRATJU:\

1553

le carte e i1elle pratiche sa11itarie, lo giurlicava un uo1110 d 'ufficio, u11 burocrate p oco p r open so e poco adatto all 'azione. La sempli ce e J)OSizio11e della sua purtroppo 1Lo11 lunga Yita basta inYece a mos trare « il cor cli 'e yli _ebbe » . \'ato a Grassano (Potenza) il 14 11ovembre 1877, j ) l't d è il paclre all .età di 12 a11ni e per poter conl iuuare gli studi non ft1rono poche le difficoltà che ebbe a superare. r.aurealosi a 22 a.n ni , fu subito as·sunto per concorso come assiste11le r1egli ospedali di Napoli , e, clopo aver lavorato anche presso la scuola di battcriologj a })arteno1)ea, optò per la carriera della Sn.J1ità Pubblica. Nel 1904, riuscito prin10 al con corso di medico di porto, diYen11e direttore del servizio di sanità n1aritti1na di Palermo , distinguenèlo i nell 'attuare una vittoriosa difesa contro una epidemia vaiolosa che iI1fieriYa a Rie·si (Caltanissett a), nell 'orga11izzare la stazione sanit aria nel porto di Palermo, ed in fu11zione cii n1edico proYinciale, dirigendo I 'op era di profilassi durante una epidemia colerica ed un 'altra, più grave, di vaiolo. Nel 1908, d ivenuto docente di igi ene pubblica presso 1 ~uniYersit à dì Palermo, Yi deltava. fino al 1911 le Sue l ezio11i assai ap1Jrezzate dagli studenti, e nel cor1tempo provvedeva alla preparazione tecnjca dei disinfettori , ch e dovevano costituire seccindo il Suo co11cetto un corpo per la d ifesa cos tiera contro le epide1nie cl1e minacciavano dal 1nare. Intanto le m igliori energie della Patria si protc11devano YerSO la guerra (I 'oltre mare, e noi trOyj tJ mO llYento tra i primi Italiani sbarcati a 'fripoli in·sieme alle truppe di occupazione, con la 1nissione di organizzarvi il servizio della sanità marittima, a t tuando nel contempo la riorganizza1ione ecl il completamento d i quello ospedale ciYile, n onch è di uno speciale lazzaretto provvisorio p er i colerosi, e provvedendo al regolamento n el serYizio sanitario con1t1nale della città, mansioni tutte egregian1ente assolte. Nomi11ato nel 1913 per Inerito di s tinto medico provincial e, cli nuoYo la Patria 11a bisogno ,d el1'opera Su a cli ig·ienista orn1ai provetto, allorch è, rnissione per le calan1i Là rn ondiali d el] ' Accademia d ei Li11cei) ; r;) Jngegn er;a

san.ila ria : Le stazioni di sanità

111arittime; Cos truzioni osp eélaliere p er climi caldj ; Organizzazione di g rancli o p ed ali ; Edilizia urbana e r urale e morbili Là; La ca a n ell 'ig ien e sociale, trattato ecc . ;

D) i\Iedicina sociale : Ig ie11e d ella

cu ola (tra tta la in collaborazion e col prof. Lus tigJ; In1p orta n za d ella farina big ia n~11 ·a]i111e11Lazio11e ; Or ari di Ja, or o e f a tica (laYoro edito clal G0Yer11 a lor at o di Roma) ; La sct1ola e la difesJ d ella s tirpe; L a luhe rcolosi , m ala ltia sociale \ lra llalo J; Ig ien e Sociaie dc· Ila Tuber colosi (Lezioni ), editor e l >ozzi , Ron11; lg ic11e dello scolar o ~ l ra1t at o); Eredi là ed jg ie n e ( lra tta1o); La tuber colosi allraYer, o i secoli ; S loria rli u11 'iòea (tra tl a lo J; La b o11jfh;a delle JJa1udi po11U11e; S toria d ella i11alaria (p er incari co aYuto dalla Con1n1ission e della Cal a1nità ])r es o i ·..\ ccaden Jia de i I.i uceiJ, g ià con1p ìe lél la i 11 n1anoscr i llo ( lral ta lo i 11 Yia di pubb licJzio11e ,. _.\Jcu11e trattazioni sono . . t 1l e trad o tte i11 ' arie Ji11g-u e.


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1554

« IL POLICLINICO »

scop.p~ala la g rande guerr a, Eg·li viene addetto al

s.e1 v1z10 ,a?-Liei:>idemico pres·so il Co111ando Supremo .dell Eserc1lo, quale _membro di quella b enen1 eri~a Co mm i·s sion e sani lari a ispe t li va ch e a Lt u ò la d1~esa contro i mo~bi . eso tici , colera, tifo petE:cch1ale ecc., ch e com1nciaYa110 a serpeggiare fra le uo ~ lre truppe al fronte. . iVIa,. lerm~~ata. la guerra, ui1 altro vasto campo d1 .az1011e ·s1. ~priva a Lui n elle organizzazio ni di assistenza civile ch e la Croce Rossa Italiana andava allora i11izia ndo come a11t esignana per la propaganda, d ell 'eseinpio. Ne·ssuno meglio di Ilvento er a in g r ado di ass un·1ere l a direzione di questo com})l esso di op er e .d i bonifica t1mana, ch e andaYano dalla lotta contro la malaria ecl il tracoma a quella contro l a tubercolosi, con l 'istituzione cli 11u n1er ose stazioni sa11itarie, ambulatQrii , prevei1torii, sanatorii dispei1sarii e colonie, e, qual e direttore dei se;vizii sanitarii del be11emerito ente, noi l o vedemmo p er o]lre un d ecennio (d al 1919 al !9301 prodigarsi i11 un djuturn o ed assilla.nte lavoro di organizzazioni sapienti e cli pratich e altuazioi1i. Pi st ato in ques lo periodo di fecon<lo lavoro ch e 1'opera di Arcangelo Ilvento, non ·solo realizzatore, ma inst ancabile apostolo, assurse alle più n obili mète. È 111erilo St10 il con tribu to por1ato tanto aut oreYolm ar1le a, sostt-~gno d el conce tto dell 'incremento d emografico del P aese, contributo che ft1 g iudicato degno di at Len zion e da Cl1i regge i d esti ni d~] J a Pa trja n os tra, e fu IlYento stesso ch e, quale rappresentante della F ederazione Fasci sta antitubercol are, seppe con brevi e chiaris ime parole prospettr.i1re a S. E. il Capo clel Governo tutto il g r aYc problerrta della lotta antitt1bercolare in Italfa ed il d i·segno dell 'assicurazion e contro il flageJ Jo, ch e il Duce, con r apida compren sion e, .risolse poi :r:Ìl::\g n animan1ente superando ogni ostacolo. Ilvento , r,h e con lungo studio e g·rande amor e n e aveva compilato il proget to, ebb e allora l a g ioia di poter co11 Lribuire a formu1 are la legge assicur~tiva an1ìlt1bercolare, ed in seguito , quale vice Direttore d e11 a Sanità Pubblica , òi seguirne e vigil arne la ben efica a11plirazione. Del r est o tutta l a cr ociata contro la tubercolosi

XLIII, Nul\r. 34)

lAL'NO

che si è .1,andi.ta ~11 I Lalia nell 'ul ti1no decennio R? rla .fra l 1101111 cl~i su oi i~1igliori ca1n1)ioni quello d~ L~1 , ch e ~ome Vice Pre_s1d ei1t e d ella Feclerazione Fa.sc1sta. a11t1tubercolare, instancabilmente nei libri m~gist:al1~ente scritti ·sull 'argomento,' r1ei numeros~ ar t1 ~ol t, n~lle co11ferenze, nei con gressi inLorna z1~nal1, oYe il suo pensjero chiarificatore era tla tut ti ascoltato con ammirazione ed interesse ?e] ~e adu11a ~e nazionali, nelle aule universitarie: t11c1tava ed insegnaYa . E la _Sua })arala elcg·ri11te e forbita, il Su o stile logie~ e persuasivo faceva n o sì ch e l 'ascoltarlo fosse un cl1letto dello SJ)irito. Ma il Regin1e, in via di ,realizzare il gr a.ndio·so programma soci ale prefissasi, aveva intanto bisog~?, di ?hia ma_re. ai .P~sti. di magg iore responsaJ)1lila g l1 u o1n1n1 i111g'l1or1: n el 1930 affidava ad Ilve11 to la vice-direzione rlella Sanità Pubblica carica in cui Egli svol se qt1eJla fervièf a attività' ch e tutti conoscono. Occupava tale ufficio allorch è, nel 1935 iniziatasi la g uerra in Africa Orientale, la Sua' coml)etenza in materia di ig:!_ene coloniale e castren se Lo designò ad assumer e la di rezion e del servizio sanitario presso il l\iii11i's ler o delle Colonie. L 'opera ch e con l a consu eta silenziosa e schiva inodestia Egli svolse in questa u ltima missione t estè chiusasi dopo il Lrionfo della nos tra gu er.ra ch e oltre che vitt oria di armi fu an ch e su ccesso di sapien le or ga11izzazione sanitaria -- è nota solo ai pochi ch e ebbero la ven tura di collaborare con Lui e cl1e n e sono i migliori t estimoni. Aveva appena terminat o quest 'ultima fatica ed a nuovi lavori lendeva la menle, pur riposandosi per gualcl1e !i·iorno in sen o alla fa miglia diletta, q u ando l 'insirlia improYvisa del 111a1e Lo colse e fu vana ogni clifesa ... Ora il g·ran cJe silenzio l o cir conòa e, d opo tanto fervore di opere di be11e, Eg·li riposa tranquillo r1f:lla t omba del Verano OYe la Eletl 3 Donna ch e g li fu con1pag na amatissim a, le Sue dolci figliuole e p ochi a111ici Lo 11a11110 compos!o facendo forza al proprio coréloglio per essere degni di lui. Ma n essun o d i noi per volger di te1npi e mutar di. fortt1 n e potrà dimcn1icarlo. Gu100 rvlENnEs . 1

Indice alfabetico per materie. Acque: d epurazione batterica . . . . . . Pag. 1544 )) 15-44 Acque: esami batteriologici . . . . . . . Afasia mo loria cla rit enzione acquo·sosalina . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1522 Aritn1ia a solu ta . . . . . . . . . . . . . )) 1528 )) 1544 Bacillo di Eberth: ricerche . . . . . . BibJiografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 1536 Biolroµi s1no: episodi . . . . . . . .. )) 1545 )) 1547 Bruceil e : differe11ziazio11e d ei tipi . . Cl1inino: cffe lto paradosso . . . . . . . )) 1546 )) 1546 Diabete: lcrnpia cli alcune co111plicazio11i E111bol ia del] ·a. pol111onare: operazio11e di Tre11delenb11rg . . . . . . . . . . )) 1532 )) 1545 Fega Lo nella poli neuri le alcoolica . . )) 1547 Foru11colo e a11tracc: J)rescrizione . . . Gal a l tosi o: ricerche . . . . . . . . . )) 1544

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Diritti di proprietà riservati. aut.Jn.ttazion e scritta dalla red..-:zione.

~

Guerra d 'E tiopia: organizzazione sanitaria e salute d elle tru}Jpe . . . . . . . Pag. 1537 l LVENTO A. . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1553 t.1edici di bordo: au t orizza'Zio n e a 11nbarcarsi con1e . . . . . . . . . . . )) 1547 Nefriti: trat lar11ent o . . . . . . . . . . . ». 1547 Reni: esan1 e fu11zio11ale con l 'urografi. . . . . . . . . . . . · · · · ·

)) 1515

Sifilide cardio-Ya .. coJare: u so degli arse11icali . . . . . . . . . . . . . . . . . Stan1pa medica: organizzazione e disci-

)) 1546

TTlelro.

plina . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Suicidio: il problen1a d el ~ . . . . . . S11rreni: azio11e depign1en lizzante d egli . . . . . . . . . . . . . . . . estratti Vlcera ga·st r ica: nl1ove possibili là terap eutiche . . . . . . . . . . . . . . . . Ulcera p eptica: al in1ent azione duodenale

)) 1548 ))

1534

)) 1547 ))

1532

)) 1533

Non è consentita la nstampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non m seguito vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citart1e la fonte.

C. y.·RucoN1, Red. capo.

A. r ozzi , r esp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armnni di M. Courrier.

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ANNO XLIII

Roma, 31 Agosto 1936 - XIV

Num. 35

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

S EZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI

Clinico

Medi~o

di Roma

ABBONAMENTI ANNUI : 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE It alia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE rRATI CA (sett imana le) L. 58.80 L. 100 (2) ALLJIJ DUB EEZIONI {pra t ica e m ed ica ) . (1-a) ALL.4 SOLA SEZIONE M EDICA (mensile) . L. 50 - L. 60 (J) ALLE DUE SBZION J (!prat ica e chirurgica ) (1-b) ALLA SOLA SEZtONB CHIRURGICA (men sile) L. 50 - L. 60 <'>A LL!I TRII SEZIO NI (pratica, m edica e chirur.). Sinseli :

Un numero separato della

SEZIONE MEDICA

o della

C HIRURGICA

L. 6 ; della

PRATICA

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Estero L. 150 L. 150 L. 180

L. 3,50

SOMMARIO. Lavori or iginali : L. Durante: La midollectomia surre. nale nelle sindromi dell'ipersurrenalismo midollare. Note e contrib u ti : F. Jerace: La splenomegalia mala· rica nei bambini cu rata con il metodo di Mau rizio Ascoli. (N<>ta preventiva). Re lc:-zioni : G. Mariani e B. Besta: I casi di m elitense e tifo-pa.ratifo in Somalia. nel 1935 e nei primi 4 mesi del 1936. Sunti e rassegne: T1s10LOGI A: R. Win1gfield e A. M. Mac· pberson: La iubeorcolosi latente degli adolescenti. R. Waitz: L'adenopatia tracheo-bronchiale tu ber colare dell'adulto allergico. Arneth : I l comlJ)ortamento qualitativo delle piastrine nella tubercolosi miliare. M I SCELLANEA: G. Penso: Meningotifo eruttivo, spo· radico, benigno a carattere professionale. - O. Bekel· 1nann : Il problema dell'etiologia dell'ipogenitalis mo r1 ella donna.

LAVORI

ORIGINALI

La midollectomia surrenale nelle sindromi dell'iper surrenalismo midolla1~e.

Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Le << Giornate Mediche di Montecatini 11. - Accademia Medico-Fisica Fiorentina. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. R. Accademia dei Fisiocritici in Siena. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPI A: Anestesia ed analgesia in ostetricia. - La metrite puer· perale acuta. - Il tratta.mento rlella placenta previa. - L'insulina nella dismen orrea. - I l trattamento e la. sopravvivenza dei prematuTi. - MEDICINA SCI ENTIFI· CA: L'azion e depigimentizzante degli estratti di corteccia su rrenale. - VARIA. - POSTA DEGLI ABBONATI. Ne lla vita professionale : F . Cota: P letora medica. In· 1.erina,ti e pensioni. - Cronaca rlel movimento professionale. - Medicina. sociale. - Conc-0rsi. - No· mine, promozioni ed onorificenze. Nctizie diverse. I n dice alfabetico per materie.

r.anti del tipo Winivather; con lesioni tromboangioitiche del tipo Buerger. Recent emente Crile h a volut o agg iungere du,e nuove sindron1i di t ipo neuro-circ olatorio. interpretate anch 'esse come iperatti, ità simpatico-mi dollare e caratter izzate: la prin1a da una astenia n,euro-circolatoria, da tachicardia, dH nervosismo; l a sec onda da cr isi di i pertiroidi smo attribuite a scariche adren.alinich e im• provv1se. È noto che nella d ete rm inante di queste sindTomi possano entrare diver si e complessi fattori costituzionali od acqui iti , n1a che , qualunque essi sie110 , l1anno em1)re bisog no di agire attra verso la iperfunzione della 111idollare d el surren e, co1ne lo dimo tr.ano dati inconfutabili di ordin e fi siologi co, ana t on1opatologico , clinico , peri.n1ent.ale, r evision ati di r~ cent e in due dili crenti la, ori da l\iellièreOlivier e da Striker-Leibovici. Del r e .. to, a n ch e i felici ri uJta ti otte11uti da Dogliotli e Bastai con Ja i1aratiroidec to1ni" r arziale i11 ca i di iperten ... ion e ed endoarleriti 1

LUIGI DURANTE

Primario Chir u rgo degli Ospedali Riu niti e Doc.e nte n ella R. Università d i Genova . Esiste un gruppo di malattie che, pur pre sentando diversa sintomatologia e basi a11atomo-patologich e d iverse, è sempre r idu cibi le ad un m in imo comune den ominatore patogenetico : la iperfunzione della n1idoll.are del st1rrene. A questo gruppo apparten gono indro111i varie, ch e possono manifestar i con turbe della pressione sanguigna nel senso· di un esagerato, costante od in cidenta le au111ento ; con turl}e della vasomotilità nelle sue n1ol te1)li ci graduazioni fino a ] · tipico quadro de 1 Reynaud; con lesioni delle arterie del tipo sclerotico od a1 eron1asico; con le ioni endoarteritiche oblit e-

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JL POLICLINICO n

obliteranti giova11ili, sono solo spiegabili pensando cih e la componente paratiroidea agisca attraverso l 'ipercalcemia come stimolo esagerato sul tono vascolar,e e sulla funzione mid.ollo-s urren.a le. A contro prova di questa interp·r etazione stanno le ricerche sperimentali di PaolucciPescatori-iBernabeo, dimostranti che colla iniezione di paratormone Collip, si determina una così int:ensa ipertrofia de.J tessuto cro·m affine della midollare da ricordare il caratteristico aspetto dei tumori adenomatosi delle surrenali; ipertrofia che a sua volta detern1ina delle lesioni v.a scolari del tipo endoarteritico. Qu este ricerche sono state integrate dalle r~centi di M.aragliano-Maggi-Mazzocchi, le quali hanno dimostrato la possibilità di riprodurre le lesioni endoarteritiche rico·r date, attraverso un ipersurrenalismo sperimentale ottenuto col trapianto di cap<Sule surrenali. L 'orientan1·e nto curativo di queste sindromi tende oggi alla .cl1irurgia neuroendocrina attraverso la riduzio11e della iperfunzio11e della midollare del surrene. 1

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l N1'ERVENTI LIMITANTI LA FUNZIONALITÀ DELLA MIDOLLARE SURRENALE.

Vi sor10 cinque vie, attraverso le quali si può limitare o sopprimere la funzion,e della midollare del surrene : 1) la resezione dei nervi splancnici; 2) la enervazione paraghiandolare; 3) la legatura dei peduncoli vascolari; 4) la surrenalectomia totale o parzial,e omolaterale, o parziale bilaterale; 5) la midollectomia. 1. Resezion1e dei nervi spla11c1lioi. - R l'operazione più brillante, della chirurgia neuro·endocrina. Proposta da I>ende (1924) n egli stati iperten sivi essenziali, venne subito da me attuata nell 'uomo ed estesa .alle turbe della vasomotilità tipo Raynaud, alle endoarteriti obliteranti di Win ivather, alle tromboangioiti di Buerg·er. Cl1e i nervi splancnici abbii ano un con troll o djretto sulla funzio·n e della midollare surrenale è nozione sicura per dati di esperim,e nto, per rilie i clinici e per re1)erti anaton1opatologici. La loro sezione determina una le11ta ipotrofi-<1 eletti-va della midollare del surrene corrispondente (Pe11de) ed interrompe le vie centrifughe, attraver o le quali gli influs i pressori e secretori emanati dai centri ])ulbari scendono al . ., urrene. Ed i11fatti la secrezione d ella rnidollare din1inuiscc, alla P'r ova de11'r111aslo111osi . urreno-giugulare (Antognetti0 'Connor) tutte le volte cl1e si resecano .g·li s11la11cnici, e utta111ente con1e dimi11uisce la 1

[.i\.:t"NO

XLIII,

NU!\l.

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pressione dell'uomo (iDurante-Donati-Pieri) rLelle resezioni unilaterali e maggiormente 11ell e bilaterali' o nei blocchi anestesici degli splancnici alla Kappis. A contro prova dell 'azione secretivo-pressoria degli s,p1lancnici stanno gli esperimenti di Tournade et Cbabrot, Antognetti , Bi'edl, O 'Connor, Dreyer, Tschseboksaroff, che din10strano come nell 'eccitam·ento dei loro monconi periferici il sangue venoso della surrenale corrispo ndente acquista proprietà iperte11sive più spi.ccate del sangue normale dovute a maggior secrezior1e di adrenalina. import.ante però rilevare; cl1e gli effetti pr·essori derivanti dall'eccitamento degli splancnici diminuiscono notevolmente dopo la su rrenalectomia senza però sparire compl etamente (A. Johnson). Segno che la trasmissione dell 'influsso pressorio si scarica in massin1a pi<lrte sulla s11rrena le ma non esclusivamente. La resezione degli splancnici interrompe ancora i colle·g amenti neurali della glicorego)azione normale risl1ltante dall'equilibrio dei due sistemi neuro-umorali antagonisti: vagopancreatico e surreno-sµlancnico, in modo che il primo no11 venga ad essere sopraffatto dal secondo. Nel can·e, reso diabeti co d.all 'e tirpazione del ,p ancreas, l 'en ervazione surrenale (Ciminata 1927) aumenta la tolleranza agli idrati di carbonio abbassando la glicemia. Nell 'uomo diabetico l'enervazione di un surrene o meglio di tutti e due (Do nati e Takay, Giordano Corachan e Sin1arro, Crile e Scbmidt, C:iceri e Arrigoni) ab·b as a egualmente la gli• cernia. Non sono ancora comparsi in letteratura casi di diabete espressam·ente trattati colla resezione dei nervi splancnici ; ma nel 3e caso di Donati di resezione de.gli splancnici })er ipertensione si è verificato un notevole abbassamento della curva glicemica. Lo stesso rilievo i'o ho fatto nei due ultimi casi rli resezione degli splancnici. :È già entrato del r e lo nella pratic.a cl1irurO'ica con esito brillante· il blocco anestesico b • degli splancnici' (Ciceri e Gabrielli , Stell1ng) per ab,b assare il tasso glicemico, dei diabetic i. La resezione degli splancnici sta guadagnando terreno di fronte alla capsulectorr1iar ch e per prima si è affermata otto l 'im1)u l ~ o dell'imponente .contributo casistico di 0111Je). La sua ca i ti ca clinica. attra,rerso i contributi di Durante, Pieri. Donati', Giordano . "\1in cent , D ~sorger , Craig e Bro,,·n ; Can1elot e Langcro11, r..1crich e e Fontai11e, Lan geron e Vincent , t ropeni, Ciceri , Peet . è già con idereYole e ri}Jorta in massima esiti buoni 1

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XLIII, N Uì\I. 35]

. llisolto il problema tecnico della via p iù facile e .meno lesiva n ella aaaressione dP ,a li bo ~ sp1ancn1ci colla indicazione d ella via l on1bar e extraperitoneale (Durante), è rimasto un unico punto non b en de finito, sul quale il vaglio di ?na . lu~~a esperi.n1entazione clinica potrà dare rl g1ud1z10 definitivo , e cioè se sia suffic iente la resezione dei soli s1)lancnici di un lato o e convenga estenderla bilate ralmente. . Qualch e esp,e rimento sull 'animale (P·e nde) d1n1ostre r ebbe ch e gli splancnici di sinistra hanno il contro·l lo an.ch e sulla capsula surreIlale opposta. Questo dato, importante se r iportabile al] 'uomo , è stato oggetto di contro• ver s1a. Dal punto di vista operatorio ed in linea elettiva, è sem pr e m eglio resecare gli splancnici di sinistra per la presenza della cava nel lato di destra. Esiti cli11i·ci brillanti, specie n elle form e di i1)erten sione essenziale si son o ottenuti coll a sola r esezione dei rami di sinistra. Sicuramente però }1e modificazioni più intense e durature d elle sindromi ipertensive erl ar1 giotrofich e si sono ottenute colle r esezioni bilaterali , a distanza di dieci, quindi ci gio·r ni. Gradu:are e di sciplinare questi interventi , ancora 1n fase di esperimento', alla inten sità ed al grado di evoluzion e delle turbe da corr egger e è compito , ch e solo una più va ... ta esperienza operatoria potrà assolvere. La resezione degli splancnici di fronte alla C<JP uleclomia totale h a il vantaggio della elettività di azion·e, in quanto risparmia la corticale non impegnata ne\la turba ·endocrin.a della minore gr avità e di un 'azione più com~ pleta, in quanto agisce contemporaneam ente sulla secrezion e midollare,, sulla vasoco·s trizion e addominale ·e for&e sui paragan gli aberrati nell 'addome. H a però lo svantaggio di lasciare inesplor 2 ta la capsula surrenale, dove può esistere , cosa non infrequente nelle sindromi di ipertension e paros istica, un tumore dell a midollnre od un paraganglioma, com e n ei casi di Mayo , Léricl1e, tripley, Surmond, Kalk . Recen temente Pende, Alessandri, Antonietti h anno preso in esan1e la possib·ilità di· so tituir·e alla r esezion e degli splancni ci , il blocco d egli splancnici di sinistra mediante ini.ezion i di alcool , seguendo la via di I\.ap1)i s. Contro taJ.e tecnica molto seducente, perchè semplifica ]a procedura della interruzion e d el1'inner vazio11e splan cnica, si profilan o due g r andi obbiezioni: La ten1pora ne ità della neurolisi chin1ica; il pericolo della diffusion e del1·alcool ad orga11i ' icini. 1

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1557

BEZlONE PRATICA

Solo i risultati clinici per ò potranno dire la i)arola conclusiva in n1 erito. 2. En ervazione p·erica1ps1ulare. - I::/intricata disposizione anatomica (35-3'8 rami: Pa ri sot et Pticl1a rd) d ella r ete simpatica, ch e compen,etra la ghia11dola, è già di per sè n otevole ostacolo alla tecni ca della en ervazione completa. Ed Rnche quando si riesca ad interrompere tutti i rami pericapsulari', rimarr·eb b·e sempre integro il controllo simpatico attraverso, la r ete periarteriosa accedente alla ghiandola. È per questo ch e al fine di r endere più completa ]a en ervazione pericapsulare, d opo la interruzione dei' princi.p ali tronchi ne,r vosi reperibili, venne praticata (Don ati) la simpatectomia chimica , umettando con un tampone fenicato il tessuto pericap ulare ed i p eduncoli: vascolari·. L 'enervazione d el surren e mono e bilaterale è stata esperim·entata da Cim.inata , Donati, Ta kas, Giordano, Corachan, Sima1To, · Sc·h midt e, su più larga scala (125 interventi), da Cril·e come tentativo di cura d el diabete pancr·eatic o. Nei casi in cui oltre alla curva glicemica , ch e ·è sem pr(l diminuita, sono state controllate le pressioni si ,è sempre verificata u11a sensibile diminuzione . Anche l 'enervazione pericaps ulare apporta dunque ad una diminuzione d ella fur1zione miùollare, sen za turbe apparenti n el d ominio d ella cor t icale. 1

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3. La legatura dei pedu.n coli vascolari. - Si può sopprime la funzione della midollare legar1do i tre peduncoli vascolari della ghiandola, ossi:a praticando una legatura atrofizzante. E però la necrob·i osi o l 'atrofi a con seg u·ente non rimarrebbero lin1i tate alla sola midollare 1na si estender eh·b ·e ro alla corticale. No11 è quindi interven to elettivo di sopp·r ession e 1nidollare, ma un catti'Vo equivalente di una lenta rap&ulectomia, sen za r aggiungere g·Ji estremi sicuri di questa. Essa non venne n1ai praticata. 1

±. La surren alectomia. total1e e parzi.ale omolaterale. o parziale bilat erale. - La capsulecton1ia r ealizza la ri·duzione più rapida e sicura della midollare surrenale. Essa è graduabile sino a l limite com;patibile con la vit a , quando c,ioè si arriva alla ecton1i a dei 3 I± di· ciascuna delle due ghiandole (De Courcy). .i\.ttraverso i contrib·uti operatori di Delbet Oppel, Lérich e, H ertz, R esse, Hoerzeberg, l{rause, Buettner , Donati , Serafinj , Bedarida, Paolucci·, Cl1iasseri11i. Galatà , Fasi.ani, Rolando, Guerrieri , D 'Antona . Bol)bio, Finzi , Chein isse , Od~~ . Stulze, Stri ker. Ciceri , Langeron . Craig, Bro~'rn , Uggeri, r.rile Ta1lats , Stulz> 1


« IL POLICLINI CO '>

1558 (~ adenat,

Leibovici. Ro'''nll1ree, Judd, Monier, Costantini, Blondir1 , Aubert, Car11elot, Tis erand , Lenorn1ant, De Courcy, 1Floerken, Pauper, Gauffraud , azaroff, Will111otl1, la letteratura raduna oggi oltre 300 interve11Li. La n1aggioranza degli 01)eratori ha pratica to wp ·ulecton1ie totali monolaterali , pocl1i caps ulectomie parzi.a li bilaterali. . La capsulectomia totale monolaterale è in terve11to cieco in r apporto alla tollera11za, pe rchè i1on si può pre umere il grado di funzi on e o la fa coltà di upplenza della ca,p ula r esi·dua , non .a vendo .alcu11 testo sicuro di sag·g· io preventivo . . ulla funzionalità capsular e. Ed è per questo cl1e Oppel consiglia, in uno dei suoi ultimi ]avori (1927), di la ciare un framment o di ghiandola ancl1 e n ell 'intervento un i laterale, nella possibilità ch e 1.a surrenale residua si.a funzionalmente insufficiente. In que . . li casi, come è già avvenuto, po sono insorger e si11dromi di insufficienza surrenale acuta. L' emicap ulectomia unilaterale è intervento di poca gravità n1a è insufficiente a correggere gli stati della iperfunzione midollare (Gauffraud). I risultati dell e capsulecton1ie sono djscordi in tutte le sindro mi da iperfunzione midollar€. ' ragliando n,ell 'in ien1 e la già grande ca i·stica operativa , si può rilevare che, in massin1.a parte, gli operatori a grande es.pef'ien za : 01)pel, Hertz, Léricl1e, sono n ettan1ente favorevoli. Molti fattori infJ uiscono sulla risultante del1:esito ·e d il primo è costituito dal g rado di evoluzione della sindrome, ch e si vuol correggere. Non bi o 0 ·na esigere dalla chirurg ia n·euroendoc rina cose impossibili , come giu tamente ha fatto o servare Lériche , e cioè non biogna c1hiedere di mutare delle lesioni anato111opatologiche sist ematizzate, attraver . . o n1t1tan1enti della funzio,n alità. Quando i h.a un 'arteria pri11cipale ostruita da un processo e11doarteritico proliferativo, su sseguente ad un' anno a ripetizione di cris i angio i)a" Li che, 11e un intervenlo potrà mai Tipri I in.a re la canali zzazione dell e arterie, ma alcuni degli interventi in esan1e, capsulectomia compre a, potranno "alYaguardare il circolo collaterale di com1)enso dalla stessa sorte del ci r eo lo }Jrinci pale. I n altre parole , non bisogna aspettare la fase ga ngrenosa degli endoartcritici o le lesioni ,·a~co lari e 1)arencl1i1nali irreparabili neg·li ipertesi e ~ senzia li. per agire con interYenti centrali . 1

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Tanto più la indrome è n ella fase funzional·e pur.a , 1anto più sarà efficace la correzio11e 11euroendocrina. Ecco perchè le iniziali illin1itat-e sp.eranze su] potere riparalivo della capsulectomia non si sono realizzate. Ecco perchè 50 dei 115 surren.a lectomizzati dell ' Oppel per endoarteriti obliteranti g,iovanili ubirono ulteriormente an11Yutazioni, che I 'intervento tardivo non l1a t1otuto evitare. Sicuran1enle le oh·b iezio11i .alla capsulecto111ia non potranno mai essere superate là dove invocano l 'inutile sacrifizio della corticale.

5. La ni idolLectomia.. -

L'a portazione della sosta11za midollare è l 'intervento più diretto , cJJ e f;i. po ·sa esegu ire nella correzione d ell e si:ndromi in esa111e. Esso ri i)armia la sostanza corticale, ossia i 9/10 l)Onderali della ghiandola, riduce il danno fi siologico dell'ectomia totale , circoscrive11dola .alla sede e&clusiva del male, diminuisce il rischio operatorio, prescinde dal quesito della s upplenza ormonica, in quanto questa è semp·r e assicurata , anche nelle eventuali ectomi'e bi laterali da paragangli e da elementi cron1affini aberrati od inclusi nell'Intelaiatura gur1gliare del sistema nervoso simpatico (Segale). Dal punto di vista sperim entale, la J11id ollectomia venn·e faciln1ente praticata nel cavallo da Haussay, a mezzo di un cucchiaio tagli1e11te, e recentemente da Striker con iniezioni in alcoo l a 95°. Quest 'ultim.o mezzo non si è dimostrato soddisfacente per la difficile circoscrizione d·el1'.azione caustica del] 'alcool, per cui può facilmente diffondersi alla corticale. Nell 'uomo fu sempre riguardato come interv·erito irrealizzabile, tenendo· presenti più le condizioni cadaveriche della g hiandola che ·quelle vitali. Ed infatti la capsula surrenale, che è co ì friab i'le nel cadavere, si presenta a1l.a esplorazione operatoria di tale consistenza da permet.1 ere sempre una valida trazione con strun1enti adatti e da consentirne l'apertura sia sulla faccia anteriore, sia sulla posteriore, sia lungo il m.a rgine est erno, che è il lato preferibile. Incisa la corticale della ghiandola , non è difficile introdurvi' un piccolo cucchiaio tag liente ed asportare col raschiamento la sostanza n1idollare facilmente differenziabi] e dalla corticale per la su.a tenue con sistenza e per il suo caratteristico colorito. Se queste manovre ono delicate ed e tese A tt1tti i segmenti della ghiandola , l'asportazione 1

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(ANNO ~I.III , NUl\l. 351

SEZIONE PRATICA

della ghiandola si può considerare quasi co111pleta. Qt1esto intervento io l 'ho eseguito 3 volte, delle quali due associato a lla resezion e dei 'tervi splancnici, in sindromi del Raynaud, ecl una i olato in un caso di e ndo·a rterite ob·l iteran Le. La via seguita è sostanzialmente l.a slessa di que lla per Ja resezione degli sp·l ancni ci e cioù la via lombare extraperitoneal e, attraverso i te1n1>i seguenti : Po izi'o ne del inalato con1e per un interve11 lo sul rene. Incisio·n e per 1·5 centimetri parallela al i11argin e inferiore della XII costa. Resezio11e della XII sino ad un centin1etro dal1'apo•fisi lrasver a . Incisione del pia110 n1usco lo-aponevrotico attraverso il letto costale o ad un cenlin1etro al di otto. Scollamento del foglietto po teriore dcella fascia perirenale spinto in alto fino alla indi'Vidualizz.azione d·ei due pilastri ·Je] diaframma. Controllo dei due i1ervi sp'1ancnici, il grande sul pilastro medjale, il piccolo sull 'esterno , ed eventuale loro resezione per almeno un centi'metro.. Apertura della pagina posteriore della fas cia perirenalc più in .alto ch·e sia possibile. Introduzion e di un dit(I nell 'asola della fascia peri'r enale c.d fine di i11dividualizzare, dalla forn1a e con ·istenza la cap ula surrenale. Trazion e in fuori della cap. ula con una n1orbida pinza triangolare da po] n1one , IJi'azzata sul polo superiore, pre' io i 0Ja1l1en to dal grasso. Nei casi di difficile rcpere 1'a.pcrt ura del fogli.et Lo posteriore della fasci.a l)erirenale va ampliata in modo d<t poter lr.arrc in h·a sso i'l polo superiore d el rene ed esporre n1eglio la loggia della ca1)su]a surrenale. Jncisione della corticale surre·n ale; lun go il 111nrgine e lerno o sulla superfi cie posteriore. Tntroduzione di un fine cu cchiaio t aglien le ne]l 'in.c.isione e scucchiaiame11to della n1irlo·l lare. Detersione del campo e leggera pressione sulla ferita corticale per pochi n1i nuti , a scopo emostatico. Abbandono dell a ghiandola senza alcuna sutura della cortica le. Ricostruzione dei piani. 1

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CAso I (N. 10.230 del 1935). -

F. A11ge1a ,

a11n1

32, nubile. È un caso singolare . di una sindrom e angiotrofoneurotica del Reynau .d , nel periodo pregangrcnoso interessante tulti e quattro gli arti, con crisi di v iscer a.Jgie intense, associata a sclerod erm ia diffusa e m elanod ermia discontint1a a piccolissime chiazze. Biocl1imicai. --=- Aòrenalinemia (Viale-Crocet tn ) , 1.315.000. Glicemia 35 %o·. Cole·sterinemia: 1,608 per %0. Azotemia: 0 ,45 %o. Ca. mgr. 10, 1 %. K . mgr. 2'1,4 %0. Pressione omerale D. l 60i 90 I. O. 2. 5. Pressione fc n1orale D. 190/105 l. O. 6.

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2-II-1935. I interve11to : Resezione di un centi.

nietro del grande e del piccolo nervo splancrtico di sinistra. Decorso: miglioramento n etto, progrediente nel primo nlese, della sindrome angiotrofoneurotica e dolorifica degli arli. Scon1parsa delle visceralgie. Scoloramento della iperpig1nentazione cutanea iniziato verso · il 4° giorno dall 'intervento col i11assimo verso il 3° mese. Nessuna modifica: zione della ·sclerodermia.. Aclrenalinemia : 1.335.000. L 'aul'nento numerico esprimP, la inaggiore diluizio11e e perciò è i11dice di u11 q:uantitativo n1i.nore di adrenalina) . Press1on e omerale D. 155/90 1. O. 4. Pressione fEmorale D. 180/106 1. O. 8. Il miglioramento clej sintomi sog·ge t Li vi ed obbi e l tivi si può dire ch e sia sta Lo in ascesa fino al t r1·zo mese da.Il 'interYen1o. Dopo un periodo di 4-5 i11 esj di s tazionarietà si v~rificò una legg·era riJ)resa della iperpigmentaz1one ~utanea e delle crisi acroasfitti ch e, lJerò n1eno mtense e meno freque11ti. 7-XII-1935. II interve11l o: Resezione del grande

e picco·lo splancnico cli destra della capsula su rrenale ileslra.

e midollectomia

Decorso: miglioran1en lo rapidissimo della sinòron1e :i11giotrofica d elle es t rer11i I à decolorazione rl1pida della ipe,rpigmen tazione cutan ea, irrorazione vivace di tutti i tegun1en Li con forte iperter111ia cutainea, jrrorazio11e vivace Cli tut ti i tegume11 ti con forte iperterm ia cu la11ea, che anàò a 11 e11u andosi solo clopo i1 10° giorno dall 'intervr11 to . (DOJJO 25 giorni dal I i11terYen lo) : Adrenalin~ n1i a 1.370.000. Glice1nia 0,94 %Q. Colesterinemia 1,260 %0. Azotemia 0,42 %c. (~a. 1ngr. 8,5 %0. K. n1gr. 21 %. Pressione omerale D. 130/85 1. O. 5. Pressione femorale D. 160/90 1. O. 10. Nel 111arzo 1936 le conclizio11j dell 'operata permanevano ottime. Non era più tornata acr os.fit ti ca. Il lrofis1n·o delle e·strem i là era buon o. Perrr1a11eva t1 na modi ca i perpigme11 tazione, la sclero<ll'rmia era <lin1inuita,. Nessuna turba fis joJogi ca a pprezzabile dai due interventi subiti. CAso II (N. 11.452 d cl 1935). - P. Maria , di anni 48. nubile. È caso tipico di sindrome del Reynaud , n el periodo g·an grenoso con au loamputazione p arziale r ecente d elle falangi ungu aJi d el meòio della rn ano sin i stra e della des lra. Biocli;mi ca.. - Adre11alirH'' n1ia (\ .iale-Crocet 1a),_ 1.275.000. Glicemia 1,40 %a. Cole. lerinemia 0.405 %o. Azotemia 0 ,33 %0. Ca. n1gr. 11,5 %. K. m gr ~ 20,2 %. Riserva alcalin a, cc. 0,58%0. Pressione omerale D. 150/85 l. O. 0 ,5. Pressione femorale D. 190/100 I . O.I . 22-XII-1935: Resezione di cTue centimetri cler

grande e piccolo splQ!ncnico di sinistra; miclollcctomia della capsiila surrenale sinistra. Decorso: intensa irrorazione sanguigna e calorificazione di tutti i territori cutan ei, prima cia110ti ci erl ipotern1ici, specie nellf' es tremità, già eYiòen le il giorno dopo l 'int erYento, con progression e nei giorni ~usseg·uenti. comparsa d elle crisi acroasfi t ti ch e e dolorifiche. Biochirnica al 35° g iorno : Adrenaline111ia J /455.000. Glicemia 0 ,87 %0. Azo temia 0 ,20 %0. C'A>leslerinernia: 1,150 %0. Ca. n1gr. 9,3 °6. K . nigr, 19.l %. lliSeTYu alcalina CC. 0,?50 °~.


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1560

Pre·ssione omerale D. 125/80 1. O. 5. Pressione femorale D. 160/ 98 1. O. 9. Ho perduto il co11trollo di questa ammalata dopo 85 g iorni dall .interYento, essendo ella u scita dall 'ospedale date le ottime condizioni generali e locali degli arti. · CASO ICI (N. 7823 del 1935). - B. Aurelio, di anni 3 , 1netallurgico, forte fumatore. È un caso tipi co di endoarterite obliterante giovanile, co11 manifes tazioni più gravi agli arti inferiori . Nel selle1r1bre J935 Ye11ne amputato al III medio cl elJa coscia d estra , p er gangrena del piede. Attualmente presenta l a cl assica indrome accessuale dolorifica a tipo urente ed a crampo al1'ar to inferiore ini stro. La durata degli a.ccessi, tal volta breve di pochi minuti, è ·spesso di ore con spiccata asfi ssia d ell 'avampiede. L 'arto inferior e sinistro è sempre ipo termico . Non si avverte n es un impulso alla p edidia , alla tibial e. posterior e, a,p pena l)er ce l li bile è qu ello clella fen1orale all 'in g uine, Reazio11e di Wasser1nann: negativa sul li ctuor e sul sangue. Biochimica : Adrenalinemia (Viale - Crocetta) : 1/ 320000. Glicen1ia J ,42 %0. Colest erinemia 1 , 725 p er n1ille. Azoten1ia 0 ,38 ?/oo. Ca. mgr. 12,85 %0. K lngr. 23,7 %. Pression e 01nerale D. 125/75 I. 0 ,3. Pre·ssion c fe.moral 3 S . 190/ 110 l . 0 ,5. Pressione tibi ale S. 145/195 I . 0 ,0. 27-III-1936: Midollectomia dellri surrenale si-

I AN~O

XLIII,

-UM. 35]

4) N·e1t1meno la midollectomia è però inter-

vento ideale e completo perchè non colpisce la causa prima della turba neuroendocrina, ma solo il mezzo principale attraverso il quale si manifesta e perchè non interrompe gli stimoli ';~sopressori ch e, attraverso i nervi splancnici, s1 possono ancora riflettere sul territori'o vascolare dell 'addome. 5) L 'associazione della midol~ectomia alla resezione dei nervi s,p,l ancnici sembrerebbe quindi l 'i'ntegrazione logica dei due interventi divisi. 6) 9uesta nuova impostazione del problema curativo delle sindromi d,a iperfunzione midollare, dati i• buoni risultati ottenuti nei tre casi da me operati, lasoia adito a fondate speranze i11 esiti migliori dei preoedenti interventi. 7) Alla esclusiva es,p erienza ulteriore è però deferita la risoluzione dei seguenti ·quesiti: a) se e quando conv·e nga abhin.are la resezione dei nervi splancni'c i alla midollectomia · ' b) se e in quali casi sia sufficiente la sola midolle·ctomia; e) se questa debba essere limitata ad un solo lato od estesa a tutti e due.

nistrai.

Decor so: Rapicl a sco111parsa d ella sindrome dolorifica . .Spiccatissi1na iperter11lia cuta11ea ch e perdurò in t en sa p er 20 g iornj circa . Scomparsa delle crisi cli acroasfissia. l\Iiglior amento nelle condizioni della nutrizion e gen er ale e scon1par sa d i qu el senso di co lrizione Yascolare e di er eltismo nervoso così cara tteris tico negli stati enrl oarteritici. l G-J,7 -1936: Aclrenalinemia 1/ 480000. Glicemia 0 ,75 % a. Colest erinemia 0 ,050 %0. Azotemia 0 ,28 %a. Ca . nigr. 7,5 %. l(. mgr. 19,4 %. Pressione omer ale D. 120/75 I. 0 ,5. Pressione fem or al e S. 158/ 95 I. O,12. · Pression e l ihial e S. 135/90 I . 0 ,5. L 'op erat o , dato il r1oteYole n1ig lioram ento ragg iunto, è st a lo di111e. so fl all ·o·sp edal e i1 2-V-1936 e pres.~ntato alla eduta fl el 28-V-1936 alla R. Accad emia Medica cli Genova. CON CLUSIONI.

1) La midollectomia della capsula surrenale

è intervento perfettan1ente fattibil e n ell 'uomo. 2) Il danno fi siologico si può consid·e rare nullo poicl1è 11elle si·ndromi da iperfunzione midollare, per quanto sia poca la sostanza residua nella cap ula svuotata e carsi i paragangli o le sostanze cromaffini aberrate, rin1ane sempre un quantitativo sufficiente alle esigenze fi .. iologiche. La midollectomia quindi prescinde dal gra,·e quesito della supplenza ormoni ca ch e se1npre si delin ea n ella capsulectomia totale. 3) E intervento selettivo per chè risparmi.a la corticale, ossia i 9/ 10 ])Onderali della ghi'andola , non impegnati nelle turbe da correggere. 1

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RIASSUNTO. L 'A. ha eseguito la midollectomia surr,e11.ale unilaterale in tre casi d ' iposurre nali ~n10 n1idollare; e cioè : per due sindromi di Raynaud, in cui l 'intervento venne associato a resezione dei nn. s,p lancnici, e per un caso di endocardite obliterante. Ha conseguito buoni risu]tati. Al1'esperier1za ulteriore sono affidati i perfezionam·enti e g li sviluppi del procedim·ento. AU'fORI CJT_i\.TI. AJ.';TOONETT1 R. L e ipertensioni art eriose. Ed. Vall:i.r di, Milano, 1930. Bi::DARIDA N. Archivio Italiano di Chirurgia, 1928, Il. 24 , p . 425. DoBBIO. BolJ. e Mem. Società Piemontese di Chirurgia, 1931, n. 2, p. 181. BuETTNER. Citato da STRICKER. CA1vrELOT et LANGERON. Citati da C1cER1. CARAJANNOPOULOS, CoSTANTINI, BLONDIN CADENAT, AUBEaT, CAMELOT, 'frssERAND, LENORMANT. Citati da LE1sovrc1. CHEI!"ISSE. Citato da B EDARlDA. CHIASSERTNI A. Archivio · Italiano di Chirurgia , 1930, n . 27 , p. 848. C1c:ERr C. Ihid. , 1935, n. 14, p. 816. C1cERI e GABRIELLI. Ibid. , 1934, n. 36. Crc:ERI e ARRJGONI. Ibid ., 1933, n. 35, p. 221. \.L\III'•ATA A. Atti del 34° Congresso Soc. !tal. Chirurgia, 1927. In. Klin. V\1-och., 1932, n. 4 p. 758. In . Archivio di Patolog ia e Clinica Medica , 1929, Il. 8, p . 79. Con.\CH.\N e t S1l\rARRO. 1\rch . fr. Belges de Chir., 1934.


[ANNO XLIII, NuM . 35]

SEZIONE PRATICA

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Oott. ALDO LUISAOA Direttore inc. d el R. Istituto di Patologia Medica a Sassari (già Assistente nella R. Clinica Medica di Padova)

Ipotensione e iposfigmia deficienze di circolo P refazione del Prof. Cesare Frugoni SOMMARIO : Introduzione, pagg. 1 a 4. - PARTE I : Premesse, in tre capitoli, pagg. 5 a 76. - PARTE Il : Le forme ipotensive in generale, in tredici capitoli, pagg. 77 a 164. - PARTE III: Le forme ipotensive in particolare, in dodici capitoli, pagg. 165 a 302. - PARTE IV : Le torme ipotensive parziali, in tre [apitoli, pagg. 303 a 324. - PARTE V : Terapia, in due capitoli, pagg. 325 a 350. - Indice analitico. Volume di pagg. XVJ ,352, in carta semipatinata, con 52 fi. gure nel testo. Prezzo L . 4 5 , più le spese postali di spe~i, zione. Per i nostri abbonati sole L. 4 O in porto franco 1n Italia. Per l'estero aggiugere L. 3 per le occorrenti maggiori spese di spedizioni raccomandata. Inviare Vaglia postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI , Via Sistina 14. Roma.


16u2

« IL POLICLINICO »

NOTE E CONTRIBUTI UFFICIO D'IGIENE DEL GOVERNATORATO DI ROMA.

Direttore : Prof. G. PECORI.

La splenomegalia malarica nei bambini

corata con il metodo di .Maurizio A.scoli. (Nota preventiva). Prof. 1FELLCE JERACE. stato sug·gerito da Maurizio Ascoli n el 1932 e sperimentato dallo stesso con Dilibe rto , un metodo di cura d ella splenon1egalia 11 ei malarici cronici, con iniezioni endovenose di una soluzione di .adrenalina a dosi minime (da 1/ 100 a 1/10 di mmg.), ottenendo n otevoli risultati, con riduzion e spesso completa del tumore di milza. Nel 1935 Riolo presentò il resocon to di 18 casi di splen om,e galia in malarici cronici ch e, sotto l 'azion e del medesimo trattan1e11to per 20-30 giorni, ·ebb,e ro ottimi risultati, con la scomparsa o diminuizione della splenomegalia; cosi pure Cicchitto (1935) in Somalia ·ebb,e a cur.ar e 2,0 casi con un metodo riconducibil e a qu e~lo di Ascoli , riportando risultati nlolto brillanti, per r apidità e per intensità di effetto. In base a queste esperienze ho volu1 o intraprendere un esperimento di tale 111etodo i11 un gruppo di ba1nbini malarici provenie11ti dall 'Agro Ron1ano e ricoverati nel Sana torio Asilo cc Ettore Marchiafava », gestito dall 'Uffic io d'Igiene del Governatorato di Roma : essi erano infettati di malaria fin clalla i)rima infanzia, probabilmente reinfettati o avev,a no avuto recidive negli anni su ccessivi e presentavano .a ttualmente più o me110 cospicua splenomeg,a lia. Di questi bambini h o raccolto i d.a ti r elativi all e modificazioni della n1ilza e del sangue durante la cura: · per la n1isurazion e della mi lza ho u ato un n1etodo cc standard » (n1etodo di Gosio n1odificato) , ch e verrà dettagliatamente de critto n ella pubblicazione integrale dell 'esperimento; per il sangue h o raccolto i dati relat i,ri alla formula leu cocitaria con speciale riguardo alla formula monocitaria (TorrioTiDe Muro). Rig·uardo all 'attuazione pratica n elI 'uso corren te di que ta terapia per via V·enosa nel campo pedia1ri co, i p,o sson o in contrare alcune difficoltà , su perab·ili solo in .a mbiente adatto e da per one tecnican1ente adde tra te: i con siglia di trattare .q uindi i bambini più grandicelli (oltre 6 anni). ~1a in og11i n1odo, n1algrado qu.alch e lin1itazio11e, ho voluto sperin1en tare il n1-elodo di È

[ANNO

XLIII, Nul\iI. 35J

cura , sia per avere un orientamento generale nell 'applicazione pediatrica e sia riflettenao ch e dallo studio ui ban1bini sareb1b ero scatu· riti elen1enti interessanti dal punto di , i sta dottrinale. 'F u iniziato il trattamento su tre bambini della età di 4- , 6 e 9 anni; si è adoperata ]a « surrenasi d,eproteinizzata e stabilizzata », pre~ parata dall 'Istituto Naz. !F armacologico Serono , p,e rchè h a il v.antag.g io del rigoroso dosamento e della stabilizzazion·e; ,è allestita in fiale da: 1 em e ., corrispondenti alle dosi di 1/100 fino a 1/ 10 di mm.g . di adrenalina . La dose iniziale fu di nlezza fi ala da 1/100 di mm1g. in due casi e di una fiala da 1/ 100 in un altro. Nei casi da n1e trattati, fin dalla primissima dose iniettata per via endovenosa si potè n otare in du e casi a distanza di 24 ore una riduzione del volume della milza , ch e fu di 2 e 3· cm. rispettivamente in confronto della mi surazione iniziale : e n el terzo caso si ebbe una r iduzione di 1 cm. dopo 48 ore con le dosi di 1/ 100 e 1/90 di adrenalina iniettate. A questo p,r oposito si P'U Ò notare ch e nei b1ambini m.a larici 'le v.ariazioni di volum e della mil za avvengono con rapidità notevole e l 'efficacia dell 'a·drenalina ·endovenosa si è mostrata più evidente per la celerità stupefacente di azione, a11clie nei co . . pi cui in,grandin1enti delJa n1ilza. È probabile ch e ciò avvenga percl1è in essi prevale la splen omegalia congestizia e gli effetti della terapia adrenalinica sono più imn1ediati ch e negli adulti : nei casi ch e ho trattato si ,è osserv,a to un vero salto, iniziane in discesa della c urva ch e r appresenta la riduzione del tumore di m ilza. Continuando la terapia con le dosi cresce11ti secondo lo sch·ema di M. Ascoli, in due casi la riduzione della m ilza si ·è r esa permanente nei confronti dei da ti iniziali, ed anzi è co11tinuata la din1inuizione di volume fino ad ottenersi in un e.a o una riduzione di cm. · 4 ed in un altro di cm. 6 ~ dopo un trattamento di 15 iniezioni , arrivando fino alla dose di 1/ 20 di n1n1g. di adrenalina per via venosa. La tollerabilità della « surrenasi n fin o alle dosi di 1/ 30 di mmg. fu perfetta sotto ogni riguardo, ed i b·a mbini poterono continuare la loro attività normale. In un caso di m.ala ria terz ana maligna si ·ebbe al terzo giorno di trattamento l 'insor genza di un accesso febbrile con parassiti in circolo: que to fatto si deve attribuire all 'azione esercitata dal la adren alina sulla milza: n1ezzo del resto a ià usato per altra via onde ri,·elare la mala ria laten te, con 1'effetto di rimettere


[ANj\;o XLIII, ~tr l\r. 35]

SEZIONE PRATICA

in circolo i parassiti e quindi poterli aggredire con i rimedi antimalarici specifici. Nel caso suddetto fu somministrata per tre giorni una dose limitata di chinino (g. 0,60 pro die) ottenendo la cessazione di ogni fenom·e no acuto e la scom.p arsa dei parassiti: nei giorni coincidenti _con I '.episodio acuto febbrile si ebbe un nuovo ingrandimento della milza, però inferi ore al valor·e iniziale di prima della cura con l'adrenalina e che si ridusse per altro rapidamente, al cadere della febbre ed alla scomparsa dei parassiti, fino ad un valore inferiore di cn1. 4 ~ a quello già ottenuto con il trattamento adrenalinico e di cm. 6 l della misurazione fatta prima di iniziare la cura. Ho osservato inoltre che nei bambini sembra che la riattivazione della malaria sia più frequente ed è sempre indicata da un nuovo aumento di volume della milza, segno questo più precoce della comparsa dei parassiti nel sangue, e costante nell'accompagnare poi la loro presenza. L'osservazione del caso sopra detto fa pen·are ad una applicazione di questo metodo di c ura anche nella malaria acuta, dopo il primo periodo di cura con i rimedi specifici schizonticidi (chinino e atebrin), per utilizzare l 'azione snidante d·e lla adrenalina sui parassiti che sono negli organi emopoietici e. quindi, per renderli se11sibili all'azione degli antimalarici, })Otendo co ì probabilmente ottenere una profilassi dell e recidive malariche. Abbiamo potuto pure osservare un benefico effetto della cur.a sulla crasi sanguigna e sulla normalizzazione della formula leucocitaria a in particolare monocitaria, indice quest'ultima del ripristino della funzion·e normale del sistema reticolo-istiocitario, che nella malaria è più o meno gravemente leso. Da tali primi risultati dell 'esperim·e nto che sono in procinto di svolgere più ampiamente con altre e più estese osservazioni, anche per gli effetti lontani della terapia, il metodo di Maurizio Ascoli &embra portare un notevole contributo ai mezzi oggi a disposizione per la terapia della malaria ed in prevalenza delle sue sequele morbose, di cui la splenomegalia rappresenta la più dannosa per i notevoli disturbi e la min'o razione fisica che arreca agli individui che ne sono colpiti. . Roma , 24 luglio 1936-XIV.

L' A. ha sperimentato il metodo di cura con iniezioni e11dovenose di adrenalina a dosi minime (1/ 100 a 1/10 di mmg.) nei bambini

1565

malarici con splenomegalia. Nei casi trattati la tolleranza della cura ed i risultati finali furono ottimi: si ottenne notevole riduzione del tumore di milza oltre a miglioramento della crasi sa11guigna. L' A. segnala la grande utilità di questo metodo nella malaria cronica e sequele, e ne preconizza l 'uso anche n·e lla malaria acuta, insieme agli antimalarici specifici.

RELAZIONI LABORATORIO DI BATTERIOLOGIA DELLA SOMALIA MOGADISCIO

I casi di melitense e tifo-paratifo in Somalia nel 1935 e nei primi 4 mesi del 1936. Dott. GIACOMO MARIANI Direttore inc . Laboratorio Sanità Civile. S. Tene11te Med. BRUNO BESTA ·D irettore Laboratorio d'Armata • Non sarà inutile riassun1ere quanto. ab.bia1no osservato in un anno di attività nel laboratorio batteriologico di Mogadiscio l'elativamente alla diffus~one dei gern1i àei gruppi tifo-coli e bruoelle. Non tutti i medici sono edotti in Italia ~ uila entità veramente modesta delle i11fezioni sostenute dai batteri dei detti gruppi in So111alia. Le nostre osservazioni si riferi cono a quasi tutta I.a colonia giacchè gli accertam enti di.agnostici e g li esami a scopo profiìattico delle· maggiori istituzioni sa11itarie militari e civili della Somalia veng·o110 eseguiti presso questo laboratorio. I cas.i di n11elitense sino ad ora diag110 l icati sono due . Il primo fu oggetto di u11 a breve nota non perché presentasse particolarità -speciali, ma per la possibilità che ci diede di fare alcune considerazioni sull 'origine dell 'infezione s tessa . La diagnosi di melitense venne posta per la positività del1'agglutinazione (1/360) e perchè si isolò con l 'e1nccultura una brucella cla1Ssificata melitense dato l 'esito "delle varie prove fatte (batterio~tasi , idrogeno solfor<!-10 , aerobiosi). Non avendo avuto 1a possibilità di s tabilire l 'origine dell 'infezione (il pazienle venne portato all 'Ospedale Militare di Mogadiscio in aeroplano dall'alto Uebi Scebeli), ci limitammo a prosp et Lnre come probative alcune ipotesi . Casi accerta li oell 'uomo e negli animali i:n ,Somalia, sino a quello da noi descritto, non se ne conoscono non solo nella letteratura, ma da notizie raccolte da m edici che da molti anni esplicano la lor o attivit ù in questa nostra Colonia, pare ch e le r are volte nelle quali si po'S e tale sosp etto clinico, gli esam i d i laboratorio 1'abbiamo poi escluso. Per ciò ch e


1.566

H

JL POLlCLINlCO

si riferisce all 'origine (lell 'infezione s1 potevano prospeltare due evenienze: locale o da i11fezione laténte (dallo sbarco in Colonia all 'inizio dei primi sin tomi i11tercorsero quattro mesi). Per la ragione sopra esposta e per al lre ch e è i11u lile ripetere fummo portali a propendere per tLn 'i11fezione la lenle resasi clinicame11te manifesta per cause di diminuita resislenza orga11ica (cli1na , ·s trapazzi fisici, alimen tazion e J)revale11ten1enle a base di cibi in scatole , ecc. ). 11 seco11do caso, confermato con l 'agglu linazione posi li va p er i bb. meli I e11se e Bang (1/400), i1on fu da noi segui lo in modo particolaire perchè relativo ad un militare ricoverato in un ospedalet lo; ci è però noto che no11 ha avu le caratteristiche cliniche degne di rilievo.

Due soli cas i di infezioni da bruc6lle in u11 nurrLero molto grand e di connazionali venuti in Son1alia per esigenze A. O. , non se111pre n elle n1igliori co11dizioni di vita, esposti a varie cause debilitanti ., a contatto no11 infr·equente con g li indige11i e gli ar1imal i domestici locali (cammello , bu,e, capra) rap1)resentano una cifra tra curabile -0 tolgono. aln1eno sin o ad or.a, j m portanza a detta 1nal a tt ia i n So.i11nlia. Nella letteratura si trovano ,p ochi cenni sulle infezioni da batteri del gruppo tifo-coli tanto cl1e gli 1\.A. che si occuparono della n osografia della Sornalia o di parte di essa prima del 1935 (Accurso , Andreuzzi e Guidett.i, ·C orrado , Croveri, Grixoni , I zar e Croveri, Mattei , ~1ariotti-!Bianchi , Ted e chi , Veneron i ecc.) le ritenr1ero del tulto eccezionali . Nel 1935 e n ei 1>rin1i quattro mesi del 1936 non assunsero una grande e ten ione e ten endo con lo del numero di connazionali presenti in questa nostra colonia, non furo110 forse proporzionatamente i 11 nu1r1ero rnaggiore. Le aggluti11azior1i e cguile in tale periodo di tempo a111monla110 a 10± d elle q11ali i)ositive per il t ifo ,17 . 1>er il JJaralifo A e C, O. per il paratifo B 16. D ell e 17 po ~ iti vo per il tifo , 9 ad un titolo va ria11te fr.a 1/ 100 e l i400, er ano l 'esponente della r eazione alla vaccinuzione antitifica subita i11 genere da pochi me i , 3 si riferivano a inilitari sbar cali già in lato di malattia e quindi da escludersi senz'altro dal computc. clei cas.i aut.oc toni . Le 5 rimanenti , r6lative a<l individui r e identi in Somalia in media da 10 mesi rappre enlano il numero dei casi di tifo verificati i in questa colonia nel periodo sopradetto. Delle 16 agglutinazioni positive per il paratifo B , 2 i riferivano a pregresse vaccinazioni (Lilolo 1/100, 1/200) n1entre le altre 14 erano l 'eStpre ione di infezioni da paratifo B ch e fu pos ibile isolare ia dalle urine ch e dal sangue in alc uni di questi ammalati.

»

[AN1'1o \LTII ,

:\t.; ~1 .

351

Le carat1 ~ristiche c lini che di questi 22 ca:-;i di tifo-par.a tifo B, riassunte n10Jto b·r ev·en1e11te furono le seguenti: Tifo: totale casi 8 dei quali 3 i11dividui sbarca li in istato di n1alattia e 5 insorti dopo ±-1 :2 11i.esi dall 'arrivo in colonia. D elle storie cl.i nich e dei tre sb·a rcati già a111n1alati tra criviamo i dati più ~ a Ji e11ti. ,1 ) e B) No11 vacci11ati contro il tifo-para Ufo. Im-

barcatisi o Messina verso la m età del settembre u. s., dopo pochi giorni di navigazion e si n1a11ifestarono j primi segni della m ala t Lia (dolori reuma loidi, cefalea, febbre, diarrea). Allo sbarco a Mogaidiscio, dopo 20 giorni di navigazione, ven11 éro im111 cd intame11 le ricoverati ad un o·spedalet1o per infeltivi. Gli esa1ni di accerta1nento subito eseguiti di eder o: emoculture n egative, agglutinazioni p er tifo positive rispettivam ente al titolo 1/200 e 1 / 400. Gli E. O. misero in eviden za tipicì s tati tifosi (ottundimento del sensorio, lingua impatinata ed arrossata ai marg-ini, addome m eteorico, milza p alpabile, i11olle, indolente, ·alvo stitico, febbre subcontinua 38°,5-39°. bradicardia relativa) con fatti bronchiali grossolani . Non insor~ero complicazioni. La durata della malattia fu rispettivan1ente di 22 e 26 giorni. \Tenn er o rirr1pat.riali clopo una deci11a di giorni da11 'avvenuta guarigione. (~)

Iniziò la vaccinazione antilific:a (idroYaccino) appena imbarcatosi (25-2-936). Dopo qt1alch e giorn o ebbe un rialzo lermico (37°,4) e cefal ea ch e "scomparvero in 24 ore. Fra Ma ~saua ed Aden si ripetè la febbre (37°,8) accompagnat a da diarrea. \-enne ricoverato l '11-3-36, giorno dello sbarco. E. O. Sensorio integro, 1i11guJ. i1ali11osn, un1ida, arrossata ai margini. Ca larro )Jronchi ale diffuso~ temp. 38°,5; polso 84; milza debordante, m olle; alvo regolare. A'g glu Linazioni posj liv e per il tjfo 1./400, paratifo A e B 1/ 50; nelle urine segni di ri se11timento renale; formula . leucocitaria: neutrofi] i 57, eosinofili 3, b asofili 1, linfoci li 30, m onociti 9. ~er i primi 6 giorni i sintomi rimasero invariati , febbre subcontinua 38°-39°. Verso gli ulli1ni giorn i di marzo si elevò la temperatura diventando remittente, comparvero fatto broncopolrnonari e stomatite, la milza alimentò ulteriorrrtente di volume ed anche il fegat o si ingro ·sò. TJ polso continuò a mantenersi valido e ritmico, é\ccentuandosi però la bradicardia. Il 31-3, 1'aggltt linazion e r ipetuta fu lJositiva per il tifo alla diluizione 11800, negativa per i paratifi. Globuli bianchi 7.600. Comparvero in seguito roseole, il cuore dieòe segni di stanch ezza. Lingu a arida, delirio o sopore, cianosi, addome avvallalo. Verso il 5 aprile si accenll1arono i fat1i bronco-polmo11ari che fecero ulteriormente peggiorare lo stato generale. L '8 él prile il paziente decedett e.

Questo caso si presta a 1qua lch e co11si dcrazj one di ordine immunitario. I primi disturbi (febbre, cefalea) si manifestarono dopo 1-2 giorni dalla vaccinazione antitifica , scon1parcndo d opo 24: or e. Erano presumibilm·ente da: niet,tersi in relazione alla vaccinazione ste . a, ?. ).l a r eazione d ell 'organismo a ll 'introduzione


[ANNO

XLIII, Nu M. 35)

S BZJONE PRATICA

d ei g errl1i r11o rti ch e i l1a qua._,i se111 pre u ando idrovaccini. Dopo· 6-8 gi orni di navigazion e i disturbi s i ripresen larono con sen so di n1alessere gen erale e diarrea . Es i scomparver o quasi con1pletan1ente dop<? un .p urg ante p er aumenLa 1e n ei g iorni ·u cce 8ivi , per sist endo sino allo sharco. All 'o p ed aJe militare, dove il IJaziente venne sub,i to rico verato, si o p·ettò trattarsi di tifo. Il risulta to del.la iero diagnosi di Widal 1)ositivo p er il tifo 1/ 400 e per i paratifi A e B 1/50, IiOn era talei da confe1mare senz 'altro il sospe tto clinico , trattando i di t1n vaccinat o di r ecente. Si m anife tarono p erò b€11 p1resto tutti i sinton1i car atteri t.ici di d·etta m alattia e l 'agg lutinazion e r ipetuta dopo 15 gior11i n on lasciò p iù alcun dubbi o, giacch è fu p osit iYa 1/ 800 per il tifo, n egativa ,p er i para tifi. È d.a riten er si ch e 1'infezio11e sia avvenuta prima d ell 'imbar co dat o ch e i p r in1i d i. turbi venner o accu ati dal pa zi ente dopo 8' gior11i di navigazion e, salvo ch ·e non si voglia prosp ettar e. la possibilità ch e si p·ot.esse tr,attare di un portatore san o n el quale, p er ragi o11i di diminuita r esist en za organica (fase n egativa d ella vaccinazion e), ad un certo n1omento si n1 a1lifes tò la mala tti.a. L e stori e clini,ch e dei 5 individui ai11m a lati i dopo 4-12 n1 esi dall 'anivo in colo11ia p os on o ' . es~ere co i ria sunte : 1

D ) Vaccj11a lo <la

lre inesi ; aggluti11azioni , p er tifo po.· itiYa 1/3200, p er i p ar atifi A e B i1egative. A11d an1ento clinico d ella mal atti a abbast anza b enig n o. E ), f '), G) ~o n ' a:cci11at i. ln tutU si ebber o fa lli bron chiali g ros·solani se11za n essuna compli cazione. Esi lo favor evole i11 urt periodo di t em .po compreso fra 22 e 30 g ior 11i . Il ) No n vaccinato . 11 p~dre morì di tifo ed il pazie11 le soffer se di e 11 lerocolite per la quale ve11 r1e ricoverato ripe lule vol Le. L 'i11fezio11e tifica iniziò con cefal ea . 1nalcs ·er e ge11erale, fepbre. L 'E. O. mi se in evicl e11z.'.l. t1n tipico stato 1ifoso . L 'agglu Linuzion e confermò il sosp etto clini co (J)OsiliYo p er il tifo 1/ 1600). L 'andamento fu quello di un tifo g r ave. Dopo 15 g ior n i di inala l ti a si ebbe l 'c:xi Lu p er coll a so cardiaco .

Clinicam ent e que ti otto casi di tifo J1011 eb~ bero p artjcolarità degne di rilieYo. Da n o tar ... i la costanza di alcuni sintomi , qua li la lingu a i111 pa tinata a rrossat a ai n1argini , il tt1111or e m olle di n1ilza , · l·a bradicardia r elativa . In qu asi tut,ti insorsero fatti bronchiali g rossola11i ed i11 alcuni focolai bronco polmonari. Alvo qual cl1e volta stitico , qualch e altra diarroi co ; la t em·p eratur.a eb b e l e caratteristi che proprie; delle infezioni tifich e . Durata della n1alattia 20-3·0 giorni ; n e un.a vera com:Plicazione, esito fa,·ore,~ol e i11 6. I cas i sono troppo p ochi per fa r e raffronti fra vaccinati e non vaccinati. P ar a tifo B. tot ale ca si 14.

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G; ~on vaccinalo. Soffrì a cinque an11i di tifo. I11izio d ella malattia il 2•7 noven1 b r e u . s. con febl>re, cefailea, dolori reumat oidi . \ 7en11e ricoverato in un osp edaletto p er infe ltivi . Oltre ai intorni proprii delle i11fezioni paratifi ch e ·sino d ai primi g jorni di malattia si n1anifest ò u11a cistite. Avendo l 'agglutinazion e da lo esito p ositivo p er il par~l'I ifo B (1/300) si cer cò di stabilire l 'orìg ine d ella cistite. Già all 'esa1ne dire tto 1nicr oscopico del sed imento u.rina.rio (J)r elievo co11 . cate t er e) si osserv<trono bacilli auloagg·lulinati, mobili, sottili. I/esame cullurale p er1nise l 'isolam ento di un tipico paratifo B agglulii1alo oltrech è dal siero del co1n 111ercicl ai1che da quello d el paziente (1/ 600) . J)a notarsi che lo ·s tesso sier o d.ied e p ositiva la r eazion e di He111 y ine-1r lre esami d ello stri scio., ri1)e tuti Yarie volte sin d all 'i11izio d ella m alattia r•er la ricer ca dei p ar assiti m alarici furon o negativi sino al 3-1-36 giorno i1el quale si riuscì ad o.. serYar e tipici g an1e ti d ella ter za n a malig n a. Il lra t la1ne11to anti111al arico subito ini ziato clied e un ~c11 ibj le miglioramento p er ò d i breYe durata. Dal 10 al 14 gennaio i ebJJer o ripe ll1l e enterorragie, lo s tat o ge11er ale p eggior ò, si m anifes la r ono seg ni cl i ·.:;co1npen so crird iaco , ft elirio, ed in fin e coma. Il 25 ge1111aio si ebbe J'exilus.

Le co11 siderazioni cl1e ... on o p ro1)ri e di questo. caso sono duo. · La co1np arsa di urla c i tit e n ei pri1r1i giorni di m a lattia, quando c.loè le 111a11j fest azioni clinich e gen erali non avevano a11cor a pern1esso di porre la diag nosi di p ar a tjfo e J'in .. orgen za di un i:·aratifo in un n1ala rico. Que t ' ultima infezion e ve11ne accertata solo do110 Yari g iorni di n·1ala ttia. La reazio n e di H e11ry , ch e orin a i i1ratichian10 . . i ten1aticamente, died e ben "' ì ri sultat o positi,ro quando venn-e eseguita !.'agglutinazione e cioè ver o il 12° giorn o da 11 'inizio d ei disturbi prodron1ici·, ma non e n·e t enn e g ra n conto gia.cch·è è n oto come essa è qu.a lch e volta positiva n .el tifo . È da pre um er e ch e il ,p assaggio i11 circolo dei g ameti dell '·e tivo a utunnale sia è\\ive11uto solo tardivan1 ente d.a la Ja n egatività drgli stri ci fa tti prece de11ten1 ente a quello p oilivo . Gli a ltri 13 casi i11sort i in })a rte in Yaccinati , fu rono accertati tutti con 1'agglutinazion e, ed i11 alcuni anch e i a land o i ceppi in fe ttan ti sia dal an QUe ch e da]le uri11e. L'and am e11to c:li11ico d ella rn<1ggior p arte dei ca ·i fu di n1 ed ia gr a' il à. , on con1par Yer o sinto1ni nl i]Jici ; cturJJla d ell a Jna la t tia 15-'.LO g ior n i ; I e n1per a lura su bconlinu a o r e rn i t le11Le 38°-39° ,5; 1

b radicardi a rela liYa in 7, 1n iJza })a]pél ]) ile, indo h n le i11 10. Per I u tli esj lo faYor evole senza com pJirazio11i fa tta eccezio11c per un a flebit e gu arjta in u 11 m ese circa.

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Per i 22 casi n el lo ro in sie1ne si i)o.. , souo fare a Icun e co11"' iderazio11i '-a-ener ali. L 'accertam en to cl i.agn o"' t ico con l 'agglu tinazio11 e p r esen ta nei ' uccinat i delle diffi co]Là n o n olo 1:>er ~t abil i re Ja . . 11ecie b atterica infe tta nte, T11a ancl1e per

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cc IL POLICLINICO n

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quella generica di gruppo. Le agglutinine che studiosi, e sopratutto Castellani, ritengo110 su cornpaiono in circolo per effetto della vaccinad elle f.ebbri intestinali poco note , non molto zi0tte con i ·vaccifti · misti tifo-paratifo, -sDno in rare nelle nostre colonie dell'Africa Orientale, quantità maggiore _p er il tifo che per i paratifi, ohe l 'A. chiama paratifoido-simi li sostenute da per la proporzione dei germi contenuti nel vac- batteri meta-dissent·erici. Da sei mesi cimencino stesso o perchè l 'organi n10 reagisce più tiamo i sieri per i quali è richiesta la si eroir1tensamente all'introduzione dei bacilli del ti- . diag11osi di Widal anche con i tre ceppi metafu ch e a 1quelli dei paratifi (vedi il recente stu- disse11teri ci, inviatici gentilmente dalla clinica dio di N,an11i e De Al.essi). delle n1alattie tropicali e subtropicali di Roma , Per qu·esta ragio11e quando n ei vaccinati asenza ottener·e alcun risultato positivo. I tre spetti di infezione da una sp ecie del gruppo metadissenterici usati (A mobilis ed immobilis, tifo-coli si mettono in evidenza agglutinine p·er Columbensis) non sono da Marmo cor1siderati il paratifo B in quantità superiori che per il tiparticolarmente patogeni e quinrli non possiafo. è da pre umere trattarsi di 111alatti_a e non mo_asserire .ohe non vi siano in Somalia febbri di un ~empli ce fenomeno legato a]],a vaccinada 111eta-dissente rici per il SO!O eatto di nOI) . 21one. aver tro·v ati sieri ag·glutinanti i 3 ce;ppi della Quando il risultato delle ag·g·luti11azioni e ra collezione, ma dal numero totale delle s ieropositivo per tutto il gruppo ma il titolo per il diagnosi richieste si può dedurre che e"'entualmente non possono essere molte. tifo era superiore a quello per i paratifi, più cl1 e tener conto dei soli risultati positivi con Rite11iamo che sia opportuno far een110 andiluizion.i elevate del siero che è dimostrato che ad alcuni casi, conipresi tanto fra quell i possono sussistere anche n ei vaccinati , prefead agglutinazione negativa ch e fra i vaccinati, .rimmo ripetere le agglutinazioni varie volte e aventi un 'infezione malarica, probabilmente dare come prohati ve p er infezioni in atto quelterz.ana malig11a simulante clinicamente un le che dimostrava no un 'elevazio·n e nel tito.Jo tifo. Di grande utilità ci fu la reazione di Henry .agglutinante rispetto alla ricerca eseguita 5-1 O ch·e ci perm.ise di segnalare ai m ·edici la pos• • • g1orn1 prima . ihilità di trattarsi di malaria . Così face11do 11on abbia1110 avute contraddiTutti i casi descritti d evon o e~sere con sicte.zioni con la clinica. Merita di essere segnalato rH ti come poradici perchiè non insorti contemil numero r elativamente g r.ande di infezioni da poraneamente nè provenienti dalle stesse locaparatifo B. La mortalità risp etto alla morbilità lità . Riteni.amo però che, indipendenten1ente fu alquanto elevata (tifo 2 u 8; paratifo !B 1 a.ai tre casi sbarcati gi.à in stato di malattia, s u 14) ma date le cause di din1inuita r esister1 za per ur1 certo numero di essi (i-5) verificatisi a -organica proprie dell 'an1b·i ente coloniale. ciò Mogadiscio . non si possa escl11dere la possibi11on m eraviglia . lità di un 'orig ine legata all'acquisto di aliClinicamente il sosp etto di infezione da ba- menti cl.a lle riavi in r.ada . È a tutti noto; il c i lii del gruppo tifo-colj fu posta in un nun1 ero cattivo st.ato delle .a cqu·e adib ite ad uso potabile in alcuni p iroscafi (vedi al proposito il reoente relativam e11te, g rande di cas i. D·elle 104 s ieroLavoro di Brancato) e l 'impossibilità di elimidiagnosi richieste , solo 33 diedero risultato por1are in modo assoluto il })iccolo co1nn1ercio s itivo. Di quest e 22 vennero con siderate espr es• con essi. sioni di infezioni e 11 r eaz io11i alla vacci11aNulla di preciso pos~iatn J- però dire i11 prozione. No11 si può però on1ettere ch e se lie agj)Osito n1.a la nostra convinzione è che in alg lutin.a zion i per detti 11 casi vennero richieste, evidentemente sussisteva un sospetto cli-. cuni cas.i possa essere stattl questa Ja origine dell 'infezio11e. rico. Ora a n cl1e se tale sospetto venne scartato Gli _!\A. che descrissero o per ragioni di ufper l'andamento eccessivam ente benigno della ficio ~:;i interes~aron. o ai rari casi di tifo verimalattia, i deve, almeno dal lato teorico , pensare alla eventualità che la vaccinazione possa fi catisi prima del 1935 in Son1alia. prospettarono· e c i viene rifa.rito, una volta dimostrarono aver stabilito un parziale stato immunitario c h e r ese molto benigne le manifestazioni mor- r 11e l 'origine era legata agli aoquisti di acqua e alimenti dai piroscafi. bose. P·er chiarire il fenom.e no sarebbero stati In Somalia vivono , da un anno circa, molte n1olto utili d egli esami batteriologici tendenti decine di n1igliaia di bi.anchi che per peciali <.~ ricercare n ell e feci i bacilli del tifo e paraesigenze d el rrlomertto si· trovano qual che \Olta tifo. Purtroppo i1on fu po sibile che farlo eccein condizioni disagiate di vita ed esposte a zionalmente per la lontananza dei malati o per 111olte ra use faYorenti I 'insorgenza di turbe ga~ l~t manca nza di tempo e quindi non ;possiamo stra-enteriche e debilitanti' lo stato generale. nulla con cl11dere in propos ito. Nonostante quP.ste cause favorenti l'insorgenza MaTmo rece r1te.mente espose quanto alcuni 1

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SEZIONE Pl\ATI CA

di infezioni in genera} ~ e quindi anche di quelle da batteri del gruppo tifo-coli i casi sono 1i11 titaiissi1ni e certo non si può, almeno sino ad . ora , parlare di epidemia n è di stato endellll CO .

L e ragioni per le quali le infezioni d el gruppo tifo-coli hanno una diffusione così lirr1itat.a, Jton son o be11 conosciute. Gli AA . precedent{'n'!ente citati ammisero teoricamente ch e i baci'lli di cl.etto gruppo non possono vivere cl1 e f'te11tata111e11l«e n el mondo· esterno re.n dendo diffi ci le il diffondersi della inalattia. Da uno studio speri111entale che uno di noi in collabora7jone con Massa fece per stabilire la r-e~istenz.a dei bacilli del tifo-paratifo al sol e. all'ombra e nell 'acqua del sottosuolo di ~loga di cio , si possono dedurre i segu enti fatti . Nessuna cau sa particolare impedisce la vita dei bacilli del tifo 11~· 1Je acqu e d el sottosuolo di 1\ilogadiscio, caratterizzate da elevat a durezza (80° !Fr.), da un co111e.n uto in cloro del 1,5 %o da ricca flora microbica (2000 colonie per cc. in agar) co11 3-7000 coli per litro, i11a pe·r varie ragioni (te.m,peratura, composizione chimica, con corrr1aza vitale con la fl ora microbica normale) vi re .. i . . tono per un breve periodo di tem110 (16-24 ore). L e altre cause normalmente invoct1te c1uali ,,eicoli di propagazione di tali infezioni (latte, ' 'erdure, ecc.) inquinate a ttraverso le"' feci ed urine dei nlalati o portatori , d ebbon o essere considerate di scarso valore in Somali a per Ja poca resi t enza d·ei bacilli ai questo gru_ppo nel mondo esterno. Infatti la re iste11 za stab·i lita cl.alle esperien ze precedent emente ricordai e è di 20-30 ore all 'ombra , di 0,30-1 ora al sole. Le norn1e profilatti ch e (vaccinazione) ed ig·ieniche (potab·i lizzazione dell 'acqua ecc.) hann o anche in Somalia la g rand·e importanza ormai ge11eralmente riconosciuta e quindi l 'aver es1108ti i dati ch e si riferiscono .a lle infezioni da batteri del gruppo tifo-coli in Somalia , facen do notare la scarsa diffusione di tale malattia e l 'aveire prospettate alcune cau se che rite11iamo i oppon gono naturaln1ente al]a sua diffu sione epi d-emica, n o11 ha certo lo scopo di di scon oscere il valore cleIle norme stesse già stabilito d.a r11olte o ervazioni sp erimentali e statistic,h e, n1a se111plicem ente ql1ello di r en d ere noto c.. he sotto certi aspetti , un buon alleato contro la diffl1sion e de] tifo lo ab biamo anche nelle ro11dizioni nàturali d 'ambiente ch e ad un esa1ne st1perficia]e potreb b€ro sembrar e le i1iù adatte. 1

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RIASSUNTO Gli AA. ha11no reso noti i pochi ca8i di tifoparatifo e n1e1itense ,-erificatisi in Son1a]ia i1e]

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1935 e nei_pri1ni m esi (quattro) de l 1936. Il numero esi~o qegli amm~la:tj e l ' insorg~nza spo radica dei' casi dimo trano non esservi stat e epidemie anzi è da riten er e, anche p er esperienze eseguite, che esistano cause natura] i cl1 e si oppon-gono alla difftìisio11 e d'el tifo-paratifo e for se anche di altre malat.ti·e con analogo n1odo di pro·p agarsi. BIBLIOGRAFIA .

~f ARIANI G., BESTA B. l l primo caso accertato di

infeziorie meliten.se in Som ali-0.. Il Policlinico, 11 .

13, 1936.

~lARf\IIO

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SUNTI E RASSEGNE TISIOLOGIA. La tubercolosi latente degli adolescenti. (R.

A. M. MA c rBERSON. Brit. med. Joi1rn., 11 apr. 1936). 'iVINGFIELn C'

L 'indagine anamn estica accurata eseguita dagli AA. i11 numerosi ca i di tbc . degli adulti, diagnosticati di r ecent e , ha m ·e sso in evi denza il fatto , del resto i1on nuovo , ch e n ella storia di tali mala ti fig urano molto frequentemente delle affezioni offerte durante l 'adolesc·en za e di natura apparenten1ente disparata , ma ch e potrebbero esser-e int erpretate quali dovute all 'infezione tubercolare: così . ad es., polmonite atipica. bron chite. pleurit e, anemia, depressio11e nervosa d a cause ignote ecc. Gli /\.A . son o stati quindi indotti a supporre che la malattia fo se frequente1nente già in atto dur<inte 1'adol€scenza : rimasi a stazionaria per molti an11i. ve1Jiva ad e ~ plodere nei prin1i periodi dell 'età adulta . Si presentaYa dunque i11teressan te lo studio statistico clinico di gra11dì 111asse di adole .. cent i per rintracciare già in questi i primi seg·ni d ella n1alattia cl1e solo a dista11za di a11ni dive11terà patente~ portando, . e 11on all 'esito fatale, ad una prolungata o definitiva n1inorazione del] 'individuo. Per ragioni di ordine pratico ]a ri cerca è ~t a ta limitata al solo esa1 11e radiografico, eseauito su circa 24-00 adole (enti (14-18 anni' apparent en1ente .. ani: gJi i11dividui esamin at i


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« lL POLlCLINlC.:U

e rano reclula ti lra s tude11li , 01)erai , conta dini dei due sessi. In .asse11za dell 'e..: a n1e clir1ico, quali r eperti })Ositivi on o tati qualificali solo que11i , d ove il paren cl1i111 a i)o}111onare presentava delle 0 111bre abnor mi, riferentisi ad alterazioni anatomo-patolog·icl1e indubbie , d ella stessa appar en za di le io11i tubercola ri d el tipo adulto (tra scurando quindi i seg11i d el focolaio primario , il complesso di Ranke ec~ .); è. st.ata .cal: c ola ta a i)arle la percentuale d ei casi d1 les1on1 tubercolari p r obabili , n1a n on sicure. La p roporzione di r adiogrammi po itivi è s lata di O, 65 %; quella d ei r adiogran1mi dubbii 0,43 %. La fr equenza quindi di lesioni tubercolari di un gruppo nun1eroso di adolescenti osciller ebbe fra 0 ,65 e 1,08 %. Tale proporzione coincide in modo singolar e con i dati statistici sulla incidenza d ella tub·er co]osi c li'nica fra i g iova11i adulti delle s tesse clas i d ella popolazione; difatti le cifre relative delle r ecenti stati tich e di Cox, Drolet ed altri sono tate di 0,-!. 0 ,5 , 0,75 %. G-li AA. rileng·ono ch e i dati riportati confern1ano l 'ij)O tes i di u11 inizio precoce (n ella adolescen za) della malattia, la quale, invece di ' 'olgere alla gu.a rigione, vien e in seguit.o alle co11dizioni di vita più o meno disagevoli , al laYoro fì ico e in en tale ecc. a manifestarsi, in modo più o m eno g r a,re, durante l 'età adulta. Le d eduzion i 11ratich e di tal e con cetto sono fa cilruente intuibili . La diagno i precoce eseg·uita mercè l 'osservazione di larghe masse di adolescenti e giovani i)er1l1etterebbe effettuare la vera prevenzione dello ~t adi o cljnico d ella malattia. Essa dal pun to di vi ta sociale sarebbe più impor tante cl1e i1on il vasto sforzo curativo. Qualunque obiezione do, esse esser e fatta al m etodo i11 ron1pl eto di osservazion e adottato da1gli AA. , Je loro con clusioni sono più ch e accettab1ili ; i dati r iportati Ilon fanno ch e confern1are l 'im portanza della lotta preventiva e d ella diag·no i precoce della tbc. il valor e dell e qua]i è . . tate da ten1po ·a pprezzato in Italia con la logica consegu en za n ell 'attuazione della gigante ra b·a tl aglia contro la tbc. ch e da .anni vien e cla no i effettu ata. S. M.

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nel corso della p rimo-infezione manch erebbe ul terre110 a ll erg ico d elle tubercolosi di uperinfezione. Attualmente, si ritie11e ch e 11egli adulti , la ad enopatia trach eo-bro11chial e tubercolare è rarissin1a; inoltre, secondo la maggior parte d egli autori, il ril ieYo radio1ogico sicuro di tale adenopati.a in1pone l 'idea di grossi gangli caseificati e deve essere interpetrata come il segn o di una primo-inf.ezione tuber colare. No11 si d eve però essere intran sig·enti su questo punto e riten ere invece ch e i gangli trach eo-b·ro11 chiali po on o partecipare al processo di s uperin fezio11 e 11e11 'ad ulto aller gico, con1e dimostrano , con prove clinicl1e ed anaton1icl1e, le o ~ eTvaz ioni dei 5 casi dell 'A. , fra c ui vi era an ch e u11 vecchi o di 76 anni . In essi si o serv.a vano i cara tteri se,g uenti. Adeno1)atie trach eo-bronchia li ilàri, Later a-tracheali o m ediastinich e ;posteriori ; tubercolosi con comitant e evolutiva, assenza di ogni a ltro fattore che potesse spiegare l 'ipertrofia ganglionare. L 'antichità delqa tuberco lizzazione era dimostrat a dai cara Iteri delle lesioni polmonari e dagli .a ntecedenti evolutivi: attacchi en1ottoici bacilliferi 10 anni prima (con decesso di una fig li.a per m ening ite), in un altro caso 10 anni prin1a ; pleurite iero fibrin o. a ed episodio evolutivo 8 e 3 an ni prirl1a; padre tuberroloso contagiante da 20 anni; pleurite siero-fibrinosa 12 a n11i prima; espettorazior1e bacillifera 15 e 3 anni prin1a , con .assenza di aden opatia durant e un soggiorn o anteriore in san atorio. In 2 n1alati , i re1)erti anaton1ic i confer111arono i d ati clinici . Malgr ado una tubercolosi polmonare del tipo d ell 'adulto, vi erano grosse ad enopatie mediastiniche di natura tubercol_are evolutiva .e lesio11i istol ogich e che attestavano la tub er colizzazione g ià anti ca. Questi fa tti sono in certo di accor~o ~on le vedute vigenti ch e oppongono le reaz10~1 gaog lionari della primo-infezione nel bambino alla inerzia gan glion ar e d ella r einfezione nell 'adulto, per ~ui la presenza di voluminose ad~no~ patie tracheo-hronchia li impone la diagnosi dI primo-infezione . Sono per ò sorte d ell e voci, sia pure poco nun1erose, r h e sosten gon o la possibilità di L'adenopatia tracheo-bronchiale tuberco- ipertrofia dei gang li trach eo-b~onchiali n el! 'adulto ·a ller g ico. Bisogna però dire ch e la r:naglare dell'adulto allergico. gior parte d elle o seryazioni finora pubb11cate (R. WArTz. ,t nnales de médecine, marzo 1936). non re ~ iste ad una critica serrala; alcune però sono sicure e ad esse ' 'anno aggiun te le osserNell 'ultin1a ventina d 'anni , è stato notevol' 'azioni d ell 'A. c he h a studiato bene i suoi casi n1ente ridotto il dominio , g ià tanto ampio , dal punto di vi ta cli11ico, epide~1iologi~? ed dell 'adeno1)atia trach eo-bron chiale , graz~e . a lla anatomico. Se ne deve con cluder e ch e l iperr eYision e d ei caratteri clini ci e radiolog1c1. trofia gartglionare se1) za ca eifi cazi.one ma ~siva Si è in oltre rilevata la differenza fondamenpuò d erivare sia dalla primo-in fez1or1e ch e dal tale cl1e ~e 1)a ra la tuberco lo i poln101~are . del ban1bino e ci uella d el] 'adulto: partecipazione. risYegli o dell a tubercolosi polmonare . L'inter e. e d elle adeno1)atie trac h eo-br~n­ gano-lio11are noteYole n el prin10 ed invece asse11 z~ (aln1er10 111acro copica) n el second o. La chia li nell 'adult o all ergico è du1)lice, seme10r eaz ione gn ng·lion are r l1 e a1)r ar e unican1ente logico e dot tri11ale. 1

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S E ZIONE PRATICA

Dal punto di vista sem eiologico, in presenr e cl1e in caso di SJ)Ìccata trombopenia v 'è auza di un 'on1bra o n1ogenea a contorni regolari , m en to r elativo delle piastrine r otondeg·gianti con sede in corrispondenza dell 'ilo , n el nledia- - vi sarebbe quindi in questi casi uno posta stino posteriore o lungo la trach ea , i] n1edico n1ento a de tra n ello schema trombac i tico. L' A. Iton d eve eliminare l 'ipotesi di ad en op atia , parl a di r eazion e n egativa cornpleta quando p ercl1è ·i trova in 11r esen za di u11a tuber colosi a ncl1e n elJ ' ir1terno d el secondo g ruppo y'è sp-011oln1onare subacuta o c ronica d ell 'adulto, del ~ lan1ento a de tra (p ia trir1e r o tond eggianti e ti 1>O di su1)erinfezione. Je p iù piccole). fJal i; uulo di vista dottrinale, le osservazioell e presenti riccrcl1e I 'A. b a po tut o n o tare 11 i dell 'A. di111 0 tra n o ch e in certi casi , rari - dal punto di vista qua11tit ativo u11a spi ~cata lita indiscutibili , e contraria m ente alla dot~ diminuzione del numer o d·ei tron1.b ociti n ella trin a con sider a ta oggi come classica, i gan gli tbr. miliare ch e in g·e n ere andava an cora ac111ediastinici p os .. on o partecipare al processo di ce11 tuando i col p rogr edire della m a lattia; m es t1perinfezion e in a . enza di og ni altro processo r ita rilievo il fat to ch e pur es'"' en d o la q u an tidi iµ e rtrofia ga11gli o n a re diffusa. Non bi sogn a tà delle piastrine a l disotto d el co .. idetto nuquiudi chiuder i n e ll 'in lran sigen za assoluta af - 1nero critico (±0.000 p. n1m c.), n ess uno dei ferni.ando ch e si è in pr esen za di una primocasi . osservati h a pr e entat o ]a diat esi em o rrainfez ione per il solo fatto dell a ad·en opatia coe- g 1ca. s istente o do1nina11te il quadro clinico. P er quel ch·e rig uarda il comportam e11to Ci sfu gge la r agion·e p er cui i gangli 1pa rte · q ualitativo, è sta to osservato ch e nel primo c ipan o i11 t al n1odo al r isveglio d ella t uber co .. ten1po, contem por an eam ente alla diminuzion e ]osi n ell 'adulto a ller gico. La possibilità teori .. numerica e sp ostam ento della formula aen eca es is Le, in qua nto ch e i gan g li trach·e o-bron rale a destra aume ntava n ell 'interno de] a rupc hial i n eg·li indi,1 idui tuber colizzati n on son o })O de lle piastrin e rotondeggia nti la ])r op or zioa ffa tto d egen er ati , n on }1anno subìto trasfor tle d e ll e l)iasl r in e cl i g r an dezza rn agg·i or e (spo1naz ion e g rassa e sono capaci di r eagire nel ta111ento i11tern o a s in .); t ale n1 od ifì c.azio ne d ecor so di infia m mazioni polmonari b an a li . Si sar eb be dall 'A. interpretata quale s for zo r eata mrnett e gen er almente ch e il diver~o modo di ti Yo dell 'organisn10 di compensar e col volume reagire d ei gan g li e d el sistema linfa tico (d el la 111 i n or qua11tità di trombociti . È s tata anche ha1nbin o e d ell 'adu]to) dipende dal terreno no ta la la con1par sa di pia tri11e d el gruppo a ll er gico. Si de, e per ò ammetter e ch e l 'inibi- s in . di asp etto filiforme o in gen er e di volume zio n c gan gliona r e n e] terren o aller g ico non è n1aggio re. P i11 lardi q uesle forn1e scom parivatnnto assoluta co1ne 1.a si pen sa. fil. n o per ceder e il po to ad una r eaz ion e complet an1ente neg.a tiva (prevalen za di piastrine roJ Il comportamento qualitativo delle pia· to ndeggianti e p iccole), quale segn o del crollo dell e difese e della r ea ttività o rganica. strine ne11a tubercolosi miliare. I,a nuo, 'a inetodoloaia introd o tt a da ll 'A. si (ARNETH. Klin•. W ooh ein schr., 4 Jugl . 1936). rivolge al ter zo elen1ento m orfologico del sanl na 'serie di lavori preced enti d ell 'A. è sta- g ue di r ui lo s tudio è indubbia m ente ai su oi ta d edicata allo studio qualitativo delle pi a- ini zi . Spetter à a osser vazio ni ulteri ori delucida r e I 'eventua le i1npo rta n za d el nuovo sch em a strin e. L ' A. vi introdusse u11a s isten1 azione di ArnetJ1. S. l\11Nz. sotto m olti punti di vista an.aloga a quella d ei n eutro fili . I trombociti , a seconda della MISCELLANEA. forn1a oblun ga o r ot o ndeggiante, ven gono dis tinti in due g ruppi e n ella t ab ella di classificazion e i primi ven gon o posti a inistra, i se- Meningotifo eruttivo, sporadico, benigno a co ndi a destra; og ni g ruppo si divide in ult~­ carattere profession a 1~. riori quattro sottogru ppi: quello delle piastr1 ((~. P E NSO . A r chivio Tt. Se . J l1ed. Col. r rii Pnn r r ot ondeggiarlti in r a11p orto a lla g ra ndezza raiSs 1~fo1log ia. fa .. c. 2. fehb ra io 1 9~~G). (srgn a n do a sin . quell e più g randi , a destra L 'A. prese11ta in q u esta me111o ri a lo si urlio quelle J)ÌÙ p iccole); n el g ruppo delle p iastrine ro n1 p1eto di u11a 111anifes tazione n1orbosa sulla o blung h e a seco11da della division e a m e n o q11ale h a già fatto delle co111u11icazio11i prelid egli ia lon1 er i (gr anul om eri) m ettendo v~rs? n1inari a lla Reale 1\ ccaden1ia l\fedira d i Roma; s in . quelle con num er o di ialo111eri n1agg1or1 . manifestaz ion e 111o r bosa ch·e. do1)0 di lu i, ha Per q nel ch e rig uarda il sig nificato dei singoli ri r l1i am a to l 'a tlen zio r1e di 111olti studios i stra@:ru p J) i, va notato ch e le pia strine r ot o ndegnirri (BoL1cl1el H ., Bo uch et L .. Ch arleux , Deg ianti r apprese11tan o lo stadio p iù pr ogredito n1ole, Du Bois, Giorgi-Er agne, Mach , Roch , e l e forme p iù piccole e più num er ose di esse l recl1. ' '' acker) di Fran c ia e di \'izzera , dove <'Ostituiscon o il sottogrup po più cc vecchio». In n1nlat ti a ~ stata an cl1e r iscontrata e come Le fo rn1e oblun a h e sar ebb er o più g io,rani e la di' i. ion e degli ialom eri corrisp onde a 1naggio .. noi ahbian10 già riferito. Questa affez ione , che I 'A. chia111a cc J\1eni11r r rn a turazion e di esse . gol ifo eruttivo , -. 1)oradico, brnigno , a caratJ,' \. 11a i1otuto già precede nterl1 enl e osservn1

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« IL POLICLINICO »

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tere professionale >> , colpisce i lavoratori di piccoli stabilimenti coq.iuni n·e lle Alpi fran cesi e svizzer·e, noti con nom.e di « fruitìères » e nei quali si lavora il latte, p er la fabbricazione del formaggio groviera, e vi si allevano, con i residui della fabb1ricazion·e d·e l formaggio, i suini; la malattia colpisce, anzi, particolarmente, per 110.n dire esclusivamente, coloro che attendo110 ali 'allevamento dei suini. IDopo un p·eriodo d 'incubazione abbastanza lungo, di più settiman.e e in ogni caso con1preso tra i 15 giorni e i 30, la malattia inizia di regola in maniera assolutamente brusca; solo qualche vo1lta si hanno sintomi prodromici vaghi caratterizzati da spossatezza, cefalea e inappetenza. Nel periodo di stato si distinguono tre fasi: Una prima fase della durata di quattro giorni con fenomeni febbrili discreti (39°-39° ,5 accompagnati da cefalea non intensa e da sintomatologia intestinal·e e tifosa tern1i11ante con un esante1na macul6-papuloso1-polimorfo localizzato qualche volta · alle sole coscie e ai quadranti inferiori dell 'addome e altre volte generalizzato a tutto il corpo e accompagnato da ena ntema e da congiuntivite, a cui fanno corona : cianosi delle labbra , delle gote e delle orecchie; epistassi, p·r esenza di' sangue nelJ o espettorato, nelle feci e nelle urine ; albumi. . nur1a; Una seconda fase caratterizzata da ren1issione febbrile, della durata di 48 ore, con caduta spesso completa della temperatura , a·ccompagnata· da ·e uforia; Un.a terza fase, della durata di 6 o 7 giorni. con fenomeni febbrili spesso molto elevati l accon1pagnati da una · netta di ssociazione sfigrr1otermica e con sindrom·e meningea caratterizzata da vomito , cefale·a terrib1ile e drammatica, rigidità della nuca, Kernig positivo, qualch-e rara volta fenomeno di ·B abinski provocabile, ani&ocoria, pressione d el liquor sul principio aumentata , p·r esenza in esso di oltre 1000 elementi figurati per m·m ·3 e di albumina in quantità ele vata , elementi ed albumina che tornano al normale in soli 3 o 4 giorni. La malattia termina di so1lito per crisi , più rara m ente pe r lisi. La guarigione è la regola. Dal punto di vista etiologico sono state fatte tutte le più disparate ·e possibili ricer ch e : sierodiagnosi per il tifo , le brucellosi. le dissenterie, il suipestifer , il proteu s X1 9 (in un solo caso), la leptospira ict ero-hae111orrhagi.ae; culture del sangue, d el liquor , delle urine preleva te in diversi periodi di malattia e fatte con i p rincipali e più comuni metodi di laboratorio; esami parassitari del sang ue · p rove di inoculazione ad a nimali (cavie e conigli) con diverso materiale patologico e con diversa • tecnl'ca. Tutte l e ricerch e, p erò , son o state costanten1ente e completamente n egative. La malattia non è contagio8a , .è strettam-e.nt e legata alle cc fruitièreis » e particolarmente 1

[ANNO XLIII, NU!\f. 35]

alle ann.esse porcilaie, è in dub;b io rapporto coi suini e non ha nessuna relazione con il latte e la fabbricazione del formaggio. P·er contrarla occorre, p1e rò , un contatto continuo, ripetuto, abituale, immediato con i suini. Questa non contagiosità della malattia, .questo bisogno di contatto immediato con la eYid·e nte fonte di contagio, fa11110 con b1u ona ragione so·s pettare che l 'agente morbigeno passi dal maiale all'uomo p·e r m·ezzo di u11 ospite intermedio, il quale, per la fisionomia epidemiologica del morbo , deve essere un ospite che non vola, che non si allontana dal maiale o dalla porcilaia; un ectoparassita ob·bligato•, insomma, come i pidocchi e le zecche. Per quello che riguarda la classificazione de] morbo, fatta la diagnosi differenziale con tutte le affezioni con cui la malattia in questione potrebbe avere dei punti di contatto, l ' A. propende pel credere che il meningotifo eruttivo sia da ravvicinar·e al grupp-0 delle febbri esantematichè con le quali ha numerose manifestazioni in comune. L' A. crede, infine , che il meningotifo eruttivo , sp·o radico, benigno abbia una diffusione molto maggiore di quella che sino ad oggi si conosce ·e si dice lieto che le sue prime osservazioni, affidate a note pTeliminari, sian o state già pienamente conferm.a te da numerosi AA. e abbiano dato o·c casione a nuove utili e proficu e riceTche scientifich e, il che è per lui motivo di com.piacimento. a. b.

Il problema dell'etiologia dell'ipogenitalismo nella donna. (O. BoKELMAN1~. Die 11tJed. W elt , 30 maggio 1936). I risultati delle ricerche n el ca111po delle secrezioni inter11e per quanto riguarda la conoscenza delle fu nzi'o ni sessuali della donna sono stati particolarm ente fruttuosi negli ultimi 15 anni. Di notevole interesse scientifico sono le due nozion·i dell 'ob·b ligata dipe11denza della funzi'o ne sessuale dalla funzione dell 'ipofisi e della formazione nell ' ovaio di alme110 due ormoni , dei quali u110 , l 'ormon.e follicolare, produce n e]] 'utero la cosidde tta fase di p·r oliferazion.e, e l'altro, l 'ormone del corpo luteo , la fase di secr ezio11·e. I risultati ottenuti' con g li ormoni isolati da 1 lobo anteriore d1e ll 'ipofisi e dall 'ovàio hanno n1.esso in eviden za: 1) ch e non esiste a n cora per la donna, nonostante i risultati degli esp·erimenti n·egli animali , una dimostrazione strettamente sciientifica in favor e di un 'attività bio-fisiologica di un in cr eto del ]o.b o anteriore d el] 'ipofisi rispetto alla s ua ft1n zione gonadotropa ; 2) ch e un'attività biologica facoltativa d el]' ormon e o,rarico è dimostrata per Ja donna , pe r lo m en o otto form a di terapi a sostit.utjva. Infatti con dosi sufficie11ti di orr11one si può riuscire no11 solo a reintegrare una mt1cosa uterina da ll1ngo ten 11 0 e corr1pleta m ente n on fun zion ant e, n1a an cll e acl 1


[ANNO

XLIII,

35J .

Nl TM.

ol~enert'

risultati ~ imili in assenza deJJ,e ovai ·) e nel] 'utero com1)letan1ente atrofico d ella veccl1ia. Ma incerta è ancora la possibili là di un sD ccesso duraturo mediante il trattamento ormon~co <?Varico , che potrebbe ottener i se questa terapia accanto all 'azione sostitutiva avesse an_che un ' azio~e stimolante sulla glandola germinale o sull ipofisi. . Solo i~ te~po_ potrà dire se n·ell 'ipogenitalismo pr1mano s1 possano ottenere successi durat~1:i con l:a moderna te•r apia ovarica ad alte dosi: fino ad ora sono eccezionali successi an ct1e passegg~ri. Nell'amenorrea secondaria di funga durata si è riusciti ad ott,e nere restituzione funzionale , in parte riconoscibil.e a11ch e anatomica~en~e , di natura non pa ~ seggera: n1a non s~ puo .ancora sapere se sia possib,iJe ottenere risultati veramente duraturi. ·Ci s~no ragioni per ammettere ch e gli ins~coessi t~rapeutici nell 'ipogenitali mo pri1nario. e. la dl'sc repanza tra buoni risuJ tati e spiccati insuccessi nell 'ipoge nitali smo econd.ario si possarln spiegare ammettendo ch e aln1 e·n o in una seri·e di pazienti non si tratti di un disturbo a t1tocto110 della funzion e ovarica ma piuttosto di un disturbo d·e ll 'ipofisi. ' Anche altre co·n siderazioni portano a rit c11ere che ne·ll 'ipogenitalismo d ella don11.a si debba trattare relativamente spesso di un 'alterazione primaria de]]a funzione dell 'ipofisi. Se i vole ,'" e . ce rc~ re di differe•n ziare l 'ipogenitali smo pr1mano da quello secondario di natura ipofi..,ari.a , ci si d·eve basare quasi esclu sivamente ul quadro clinico. Il quadro ch e ci dovre1nn10 altendere n ei casi di ipogenitali '" m o unigJand0lare e primario dovrebbe €S ere costit~ito da un a ccu1nulo di grasso specie in corri pondenza d 0l bacino, dell 'addome, dellf\ natiche e deJ]a inammella, da un aum e11to çli statura, specie a carico degli arti inferiori, da una sella Lurcica relativamente grande . Ma un tale quadro si osserva m.olto raramente nie lla d_onna; u11 p o· più frequente è il tipo d ella cos1ddel l a cr escita in lungh€zza ipopla stica. In opposizion e all 'incertezza della diagn o . . i del1' ~µo~enitalismo prin1ario autoctono, l 'ipogen1tal1smo secondario di origin·e, ipofi sa ria n ei casi n1anife-.: ti può essere facilmente riconosciuto. 11 tipo ipofisario è caratterizzato dall e seguc11ti stigma te: scarsa lunghezza corporea , con prevalenza del tronco, lipon1atosi fa colt:tLiva , infantilismo generale fa coltativo. 111a11ifestazioni obbligate di un più o m eno acce11tuato ipogenitalismo, alterazioni facoltative d eJ]n e11a turcica, inib izio11e della crescita delle o . . sa. Ql1est 'ultimo tipo si ri'Scontra molto pil'1 fr eqt1 entemente di qu.e l] o prin1a a ccennato n elle dor1ne che si rivolgono al me.dico per disturbi delle fu11zioni sessuali. Nelle pazienti r h e present.ano un ipoge11it nli ... n10 anatomico o funzionale si os ervan o 111 una percentuale non ba ~ sa di casi d11 e dive-r . . i reperti a carico della sella t11rcica: l 'abnorn1 e pi ccolezza della sella turcica e la pre~c11 7a di 0

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SFJZIONE PRATICA

po11~.i ?ssei ,tra apofisi e lino idi an leriori e po-

ster1or1. Un abnorme piccolezza della ella tur• circa rappresenta apparentemente un reperto ra~o, forse perchè l 'ipoplasi.a prin1arià dell . ipofisi non provoca manifestazioni n1olto evide·n ti . Non ben precisato è ancor.a il ignificato dei ponti ossei: certo è che sono frequenti n eJl 'ipogenitalismo . Concludendo si può dire elle og·gi si tende anc?ra. ad ammettere con troppa facilità l 'ipo~,en1tal1smo anatomico primario. La grande 11nportanza dell 'ipofisi per Jo svilupp 0 dell 'ap-parato genitale fa ritenere come poco i}robabi'le che nella patogenesi dei di turb i di s'rilup1po e di funzione d ell 'appar.ato genitale l 'ipofisi abbia una così scar.. , a importanza quale fino a~ oggi si è .amrnes a. arebbe quindi necessario proced ere ad un co11 LrolJo dell e nostre concezioni sui vari tipi costituzionali de]1'ipogenitalismo. N. UNBERG. 1

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NOTIZIA . L u 1c1 FERRANNINI.

BIBLIOGRAFICA Leziani di Cbi·nica 1nedvca,.

Edizioni « Minerva medica n, 19316. Vol. dii 740 ,p,a g. L. 70. IJ. pubblico 111edico d 'Italia accoglierà con particolare con1piacenza queste J.e zioni, raccolt e ora in volume, in nitida edizione, del clinico m .edico di Bari. Esse vanno ad a ccrescere quella produzione clinica che da qualche anno· Y.a con1parendo nel nostro Paese e che è espressione del nostro pensiero n1edico così squisitamente clin ico e latino. Le lezioni del profe sore Luigi :E'errannini hanno un 'in1pronta ei11ine11te111ente personale: dote particolare; u11a straordinaria cl1iarezz.a e. lucidità: 1Ferra1111i11i va diretto all~ diagnosi, tendendo sempre a dare, come Egli stesso· si esp-ri1ne, un co11tenuto positivo a i risultati d eJl 'o servazione ; ]a quale, p11r ten e11do massimo conto di tutti i sus idi d elle indagini di laboratorio e cl1 e sem p·r e più si r e11dono i11dispensabili , è pur sempre fo11da1nentaln1ente clinica , e fa del malato punto di partenza e punto di arrivo. Tale obbiettivo è costantem ente presente n elle lezioni dell 'A.; do11de la larga parte data all'indagine emeiolog ira riferita costantem.ente all 'esatto e intimo sig11ificalo dei sinto111i in diretta connessio11e col caso, e quale momento non di sovrabbo11dantc erudizion e, m a di doverosa e con cr eta praticità; donde ancora il costante richia1110 alle 11ozioni della patologia co11 l 'inte11ain1P.nto di arrivare alla vera con1·p ren .. ione d ei fatti , tene11do conto delle più moderne correnti di pe11 i ero con ser en o ecle1 Lismo, 11011 sen za 11cr qu e to conservare una vi .. io11e q11a11to più po~­ sibil c unitaria e tante ' 'olte personale dei fatti . Non solo l 'Autore con1pie 'en111r e 1111 'a11a ]i i n1inuta })er arrivare Egli stesso a com11re11der e, il r h e costituisce ] 'elemento base di -0!!1 ._ 1i suo1


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cc

JL POLICLINICO

g iudizio, ma persegue cos tanternente lo scopo di far cornprender e allo s tud.ente, eh .e d eve a (frontare il ragionarnento cllnico , l 'intin1.a essenza d ei problemi , i loro fondam-enti conc r e ti , il loro equiv.alente morfologico , il loro modo di svolger si. biol ogican1ente inteso, ·e di manifestarsi . N.e d erivano così gli a mpi riferirl1enti di biolog i.a , di fi siop·a tologia e di anat omia patologica, co11 tenuti g·iust.an1e11te n ei lin1iti ch e devono esser e in1posti al Clinico , ma ser11pr·e gr andem e11te opportuni ed espressi con s in1golare chiarezza e profonda co·n oscenza . La vasta coltur.a d ell ' A. ha trovato così modo di a pparire n ella s ua g ius ta luce, qua e là a n clte con richiami a questioni di p riorità, che, p ur espresse i11 form.a oltremodo- n1odesta costituiscono un d overoso riconoscimento , troppo $p·e so sp ec ie da Autori s tr.a 11ieri r1on tenuto in ·esatto conto, d ell 'oper a d egli studiosi del n ostro P aese . Ne vien e an ch e la gr.a nde utilità pratica di lez ioni di quest o tipo, n on solo per quanto ora è stato de tto circa I.a ricch ezza d elle n oz ioni in esse co11tenute, m a a n ch e p er g li argonl!enti p r escelti ed il m odo di presentarli ; sicch è spes o vi·e11e tratta m a teria di elevata discu ssione clinica e di grande inter esse pratico. Oltre cl1e da casi singolari o per la l oro r.a rità o p er la loro comp lessità e diffi coltà interpret a ti va di fr on te ai quali ap par e ri el suo pieno ' 'alor P. I '.acut ezza e la profondità d el rag ionan1 e11to, ar1ch e d a e.asi appar entem e11te se111plic i , sen1pr e an alizzati con mod ernità di vedute, n o11 possiamo lasciar p assar e sotto sil enzio al111e110 a lcu11e tra l e p rincipali lez ioni: rosì quella s ulle febbri criptogen etich e, s111l1a iemoglob inuria parossistica, sulla tuber colosi n ei vecchi , sul primo ca o di leish1n,a niosi viscerale in adulto in Puglia, ,ecc. La l ettura di ques te lezioni n on potrà ch e 1-iortare g·odimento e g·r ande utilità. 1

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C.

FRUGONI.

CENNI B lB L 1OGRAFIC1 11)· lnfezio11i ed in.festazioni en.deniiche ed esot.i che. l J11 ' Tol . in-8'0 di 581 J}ag.,. ril ega to . Soc. ed. librari a, Milan o, 1936. l)r ezzo L. 60. C:on i 'a utori tà r l1e gli co11ferisce an ch e una lu11 ga ~p ra ti ca I1 elle i1iù variate m .alatt ie infetti \ e i11 E uropa , in Orie11te in Africa , i11 An1er ira, il pro f. Lusti1g· o ffre qui allo s l11di oso ed .a l pra ti co un a g uida per la diagn osi e Ler api a d ell e n1al alt ie i11 fettive . Precede t111 an1pi o capitolo i11 c ui sono esp os te le ro11dizio11i 1·er l 'inter ven to delle i11fe i ior1i ed i11 fe ~ t az i o n i , i n1etodi d i diagl1osi ~ pe - · c ial n1e11te di la bo r a tor io e la ter a.p ia gener ale. Trov ia rr10 11ella i)arte p ra lira. le sing9le n1ala tti e: e. nn lerr1a ti ch e. da schi zon1 ice ti , da lJro-

A.

LlJ STl G.

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(1 ) Si prega d 'invia re due copie dei libri di cui s i d esid e r a la recen sione.

XLIII, Nul\lr. 35]

tozoi , da virus, e di eziologia incerta. Seguono le infestazioni da m etazoi , artropodi (aracnidi , inse tti) e vern1i . Da ultin10 un capitolo sulle norn1e i; ratich e p er la disinfezione e la disinfestazione . Og·ni rr1al.attia è trattata n1ettendo in rilievo quanto vi è di più in1portante, con particolare rig·uardo alla clinica , alla terapia ed alta profilassi . Il lib·r o è anch e utile p er le molte notizie su tante 1nalattie esotich e a c ui, per i sen1pr e cr escenti rap p orti con paesi lontani , poss ia1no ·e sser e sem1)re più e sposti. fil. 1

K.

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[ANNO

)>

H.

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Die endemische Spriie iind ihre Folgegrankh.ei~en.. Un vol. in-8° di HANS E N e

v . STA1\ .

113 p ag·. , e.on 48 fig'., cartonato . G. Thien1e, L eipzig, 1936. Prezzo RM. 7,80. Lo sprue è una m a lattia cr onica d·e i paesi t r opic.ali , ch e si manifesta con ,a bbondanti defecazioni grasse ed altri feno111eni gastro-i11te~ t inali e termina in una forma cachetti ca . Gi à il Thaysen di J(o pen h agen aveva rnostrato ch·e essa può manifestarsi anch ·e nei paesi alpini , dov e vien e scan1biata con diarree p.a ncr eatogen e, pa11creatiti cro11i ch e, ins ufficienza plurighiandolare, tetania, osteomatacia , an·e mia p er• • n1c1osa, ecc. ·.a.li AA . n e hanno osservato vari casi e n e d escrivono largamente 5, an ch e col sussidio di b elle fotografie dimostrati ve . Ne trattano poi Ja sin torna tologia, I ' u11ato111ia e fi siologia p at olog ica , I.a diagnosi differenziale e la terapia, ra,rvicinanrlo lo sprue alla celiachia di GeeHer s ter. PurtToppo non si l1anno indicazioni sulla loc alità di provenienz.a dei malati e n em111eno sull 'ospedale in c.u i sono state fatte le osservazioni ,· dalla dedica ad un m edico della Svizzera, si potreb be dedurre che le osservazioni sono state fatte in questo p·a ese. La monografia è im.p ortante p er chè esauriente e p er il fatto ch ·e dimostra l 'esist enza di questa grave malattia a causa ignota anch e in p aesi d 'Europa , dove anzi non sarebbe molto rar a, tanto che g li AA. hanno avuto occasione di osservarne 4 casi in un semestre . fil. 1

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P.

M or.LARET.

Le traitem erif <i e la fi lvre Ìatzne .

Vol. in-8'0 di pag·g·. 125. J. B. B::tillier e P aris, 1930.

e~ ~· .

L a .c urn dell a febbre g ialla r e stitui sce un problen1a di a ttualità, poich è 1'est ensione d el don1i ni o ende111 i co d ella n1alat I ia si f.a sempre p iù g rande, e poi ch è lo sviluppo delle comunicaz ioni aer ee r ende sempre più num er ose le p o. sibilità di di seminaz io11e . I, '..\., noto ba tteri ologo ·e m ·e dico d egli osp eda1i di Pari,g·i . descrive anzitutto la t erapia sin10111,a tic a , ch e co1n ].)Orta d ell e 11rescrizioni gen erali , q ua li il salasso (p eri col o o p er il m edico), le rivulsioni cu tanee, le m edicazioni d ige.. ti ve, e delle presc rizioni spec iali per i sin goli organi co l1>iti . Queste ar a nn o diretl e a e-


XLIII, l\ tJ ~r. 35 1

{ANNO

SEZIONE P'"K.\Tl CA

157G

conda dei casi a combattere I 'acidosi renale AccADEMIE, Soc1ETÀ Meo1cttE, CoNOREss1 i . disturbi del n1etaooli~mo del cloro l 'insuf: . . ' f1c1enza epatica ecc. Infine complet erà il trat- Le '' Gi<>rnate Medi~he di .Montecatini ". tan1e1'1to la sieroterapia specifica effettuata per . Per i11izia li va elci 11r of. Fl'11g·o ni , cli1tico n1edico mezzo del siero di convalescente o m eglio d,e] d t ll on1a e Con su len le d elle 'f erme, si so no da lo siero di cavallo di Pettit). ccn\·egno a lVI011tecaliui oltre 400 m edic i co n\ e11uli La profilassi vaccinica viene in fin e studiata d . L og11i p arte cl 'Italia fr a cui i notava110 le p er f]<i ll' _i\.. n elle sue ba i in1munologich e ed e- son alit à più ·picca te delle c:Jin ich e uni, er sil arie sposta nelle sue differe11ti modalità d 'appli ca- _ e rlegli Os1)edali : il se11. prof. an él r elli ; . E. Ro11 zione: vaccinazione con virus di scimn1ia, doni. , paccade tnic:o d 'Italia '· i l)r oif. Alessa11dri , Dovaccinazione con virus di topolino bianco, ed J1él l1 , . . -~l essa11drini , F'errél11nini , , .alc11li , Sis to , 0, G 1ord an o, Gasb arrini , Pep e re, Ba In i, ed infine vaccinazion e con virus di culture di Bag~·1 altri. t.e ~suti.

Aperta la sedut a il prof . Fnt-GONI d à la par ola a l j)fefe l lo di Pis toia , S. r~~. do l I. LE P1~RA, n1 edi co prefe1 to, il quale s i di ce lieto di r appre en Inre il Govern o in ques to Raduno , per ch è co1ne 1ned ico aif" plezza n1olLissin10 Ie virli1 cura liYe dell e acque di Mo1Ll eca li11i e si au g ura ch e i proceda sen1pre più avé\11li n el! 'oper a di valorizzazione di questo impor tante p a trimonio d ella n os tra terra italian a. Dichi a.r a ap erti i l avori in no1ne cli S. ivi. Vittorio Emanu ele IJf , Re d 'Italia cd In1per a lor c d 'E tiopi a.

Dedicato soprattutto ai m edici igienisti , mariLtin1i e colo11iali, il libro può esser e letto con interesse da chiunque si interessi ai problemi di attualità. E . CA RLI N FA N TI. Al nostri abbonati, che non ne siano ancora provvisti, ricordiamo la pubblicazione:

Lezioni di Clinica Medica

11 prof. V AL ENTI , presicl enl e dell 'Associazio11 e idr ologica i talia11a si au gurn ch e i l aYori di qt1es te g i orn~ l e 111ed icl1e, ch e on o cl ovt1 le a lla n1agn ifi ca inizia tiva del prof. Frugoni , sia110 per dare buoni_ frutti p er lo sviluppo rl ell 'idrologia e per l n sa1 u le clell 'urr1 ani Ià goffer en tf\.

del Prof. CBSARB FRUGONI Riportiamo qui di seguito L' Indice del Volum e : I. L'ESSENZA R GLI OBBIElTI DELL'INSEGNAM l!l\'TO CLINICO. p a g . 1. (I.

CALCOLOSI DEL COLEDOCO SIND~OM8 DI

lit.

MoRGAGNI.

CARDIORESPIRATORIO, t>A

E FISTOLA COLBCISTO•DUODENALE,

pag.

COSTE CERVICALI

pag.

ADAMS STOKES. CON ASSOLUTO SINCRONISMO

40.

-

?V .

RADICOLITE

CON ACROCIANOSI,

pag.

TIPO

56. -

DÉJERINE-KLUMPHE

V.

INFARTO

DEL MIO·

CARDIO DA CORONARITE SINISTRA, DI NATURA LUETICA, pag. 77. LOSI

GLOBALE

MORBO

DI

IPERPLASTICA

VBRLHOF),

SEMPLICR

pag.

17. -

95.

-

E

MIBLOSl· GLOBALB

VI'..

EDEMA

VI. MIE•

APLASTICA

POLMONARE

(DA

ACUTO

ED

8MORRAGIA SUBARACNOIDEA IN SOGG81TO PRECEDENTEMENTE SANO, pag. 123. -

Vili.

(X.

SPIROCHETOSI

AsCSSso

POLMONARE

PIO•PNBUMOTORACB pag.

SINISTRO

pag. 241 . -

A

VALVOLA

SOTTOCCIPITALE.

pag.

354· -

GALIA

f!R NIA

NEOPLASTICA? .

289. -

pag.

XVI.

XIX . SPECIFICA

337 .

AL

CAVO

X.

-

pag.

145.

-

PLEURICO

NEFROSI

E

LIPOIDEA,

Xli . PNRUMOTORACE SPON•

MEDIASTINICA

ANTEROSUP8RIORE,

SINDROME

pag. 258.

-

XIV.

.xv.

paiz. 2lJQ. -

MORBO DI Pon

EMPIEMA TUBERCOLARE. pag.

MA DI ORIGINE RADI COLARE.

-

MEDIA•

XVlll.

TUMORE

DEL

316. -

PER LECTOM E-

NERVO

ACUSTICO.

PNEU M OT ORACE SPONTANEO TBC. CHI U SO CON PLEURITE DA

TROMBOFLE.BITICA

XXI.

167.

RENE GRINZO· GOTTOSO,

DBLL'EPICONO,

SPINALE.

ESSU DATIVA

-

pag.

SINDROMr

NINGITE

PERFORAZ!ONE

pag.

CON

TABETICO,

Xlii. EMORRAGIA SOTTOARACNOIDEA PER PO U SSÉE IPERTENSIVA IN

STINITE TUBERCOLARE o

XVll.

IN

P NEUMOrtFO , p ag. i.r7. -

UREMIA PER

:A"1PO 01

TIFICO CON

CONSENSlJ ALB,

Xl .

193. -

TANBO

ITTERO-EMORRAGICA

DISSEMI NAZIONE. E

DI

pag.

PILETROMBOFLEBITE

80RGBR

E

DA

MORBO

DI

-

XX .

SPLENOME·

DIFFUSIONE, RAYNAUD,

pag .

pag.

-

SPLENOMEGALIA EMOLITICA ED OMOGENIA IN SOGGETTO CON HD

INSUFFICIENZA

MITRALICA,

pag.

pag.

439.

XXII I.

LORAIN

GRocco -P ONCET.

-

REU M ATISMO

01

461.

390.

4r2.

XXII.

TILISMO TIPO

TUBERCOLARE

378.

INFAN·

-

XXIV.

S!L"1>ROME DI W EBER , DI BENEDIKT E DEL NUCLEO !lOSSO . CON OFTALMOPLEGIA NUO.EARE DI ORIGINE VASALE, pag. 491 . FAR.o.

p a g.

XXVII. MENTE p a iz .

511 .

-

XXVI.

P ROBABILE INFARTO PSEUDOCOLBCISTICA,

570.

-

Volume

ENCBFALO.-NBuRO-MIBLITE·TIFICA. DEL

545 .

pagg .

Xll -608,

non

ex novo

dall' Autore. d i c c mplessive p ag.

L.

6 O.

Per

gli

560. -

pag.

ASMA

BRONCHIALB

597.

ripubblica t o

t a le

e

qu a le

da

in ediz ione. r iveduta e corretta

Xll-606,

co n

46 fig ure

n el testo.

a bbonat i

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« P o licli n ico »

54

in

p orto franco. P e r

l'Ester o

a ll'edi tore

POZZI.

: t a lia no e pro p ri e Colon ie, L. L .

XXVII I.

-

l NDlCE ANALITICO GENEl?ALE. di

pàg.

MIOCARDIO A SINTOMATOLOGIA PRBVALBNTE·

pag.

stampe, bensì r i compos to

Prezzo

XXV. MORBO DI STILL-CHAUP·

n e·ll ' I m p ero

58. In v iare

V aglia

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Chè que

V ia S isti na 14 , R o ma.

B anca r io

LUIGI

Il prof. l1' RuGoN1, Dire l lor e nni Lario d ell e Ter111e e Pres iden le d el Con gr esso, l1a p ront1n cin lo i I seg-uenle discor so ch e ri1)roclucian1o per in li er o, sic11ri di fare cosa gr a ta ai 11os lr i le tt ori : « Montecatini rf ern1 e è li e ta e orgoglio.. a (li riceYer vi e di m os trar vi la sua corr1i ce d i i1 a lurale b ellezza, la su a <lisci plinata organizzHzion e tec nica, le s ue t er1ne ricostru i le in ed i fi r i dalle 1i11ee forti ect ar1no11i ose p er lo quali la g·rancl iosi lìi deg·n a clelle 1'~rine l\01nane è il1g iga11ti1 a (l nl rl eli ra to ~ !il e t oscan o. « Co111e prirno clo\ er e r in g r azio S. l~ . il P refc l l.o ch e 11a voluto r ee ar r i la p ar ola clel Go\ er110 e i l st10 salulo di coll ega e dico la n1ia 113,r oln cli g razie al prof. Val enti r l1e ron1 e Presi(le11t r d ell 'Associazion e Idrologica It.ali an n r i 11a eie tto il su o co111piac i1nen.to per le forti nffer111 azion i e i rapiò i p rog ressi dell 'Idrologia I talian a., e sopra lt1llo r ing razio gli in sign.i r ela tori cl1e b ann o accol to ]a mia pregl1icr n di rirerire st1 ten1i di alt o in ter esse SCielllifÌCO e })l'U(Ì CO e voi lulli COllPghi r h r 1lllH1('r osi d a og11j parte s ie te qni int cr ve11 ul i. « f vi è:. hisog- 11 0 cl1e io ill t1!" lr i le f i11al ità del 110s lr o con vegrto J)ri1n a fr a lt1llc (li tra tt ar e a fo11clo lalurle ques tioni sr ien lifi r l1e P di l argo interesse dottrinal e e p ra tico e di in qu aci rnrle i1 1 qt1elle cl1e son o l 'esperi e11za cl inica e la r ice rcn . r irntifico <l i g_nes ta gr ande slnzione 1ern1 nlP 11 cll a quale l o . !urlio dei pr ohlen1 i cli nici r ~c i e1 1 tifico-idro ­ logir i è l ratlizio11e, per il r h P ])a.. lereùhe ri<ordar<' le r la. ·ich e ricer che d i Lu ciél n i e ò i San arel l i ò a un la to, ~ con tr ibu ti clinic i cli Grocro e d i <>nei roJo dall 'altro. Tn ò iri zzo òi i11 clag·i11i ch e l1t1 "proCPdt1 to ro 11 ril 1n o serrato e fe1t ili ri u l ta ti . pecie dn quando fl1 · i li tu il o u n lnhornlorio cli ricerrl1e scien lirich e p o$IO .. ol io l 'alta g u id a cli S. E. il J)r of. Ro nno ni e J1el qu ale Ron clo11 i, les i11i e Pi ~an i e nt1 n1erosi coll éll)ora lor i ecl nl lic' i porr~1rono largl1i e_i nteres anti ron lri hu li ch e ci h anno fa l lo fi11al 111c·n Ir ro111 pren d /\rr rei in Ierprc l él rt", 1'az io11c <l el1 e


]576 ~que ìi11

«

IL POLlCLINJl.JO

qui mistericrsa o per lo meno non sufficieT1 Lemen le spiegata. Così Rondoni ha JJ6luto st~bilire che l e ac_gue clorosodich e orientano il r ica rr1bio i11 sen3o legger1nente alcalosico e tendono a correggere abnormi impostazioni m etabolich e a carattere acido, faYorendo l 'eliminazione di scorie 1netabolich e acide, il ch e rende ragione del com e e del perchè I 'esperienza secolare tragga a quest e Tern1c 11on solo così l ar g h e categorie di veri arnmalati, ma anche molti di coloro che per in stabili Là òi ri cambio so110 ai pun.ti limiti tra sta lo di salute e di malattia e così realizzano quello ch e con oscuro intuito clinico l 'e1npirjsmo giusta1nente chian1ava lavaiggio d ell 'organismo, t anto pitt u Li le se si considera ch e la sen escenza st essa è Jega La a fenomeni di progressive acidosie e dimim ir1uita di spersità dei coll<:>idi d ell 'organi smo. <c L'azione coleretica è s tata da noi ·studiata sia co11 ricer ch e fermentologich e le più delicate, ch e co1t indagini chin1ico fi siche riguardanti n ei più. fin i <lel I agli le variazio11i del succo duodenale e del sa n g u e. È tato così osservato sotto 1'azione delle acque un aum ento del PH òel succo duodenale, sfaNor evole alla vita inicrobi ca; llna aun1entata eliminazione biliare di bilirubina e i è inoltre risco11trata attmen la ta eii1n inazione biliare di colest erina con diminuita colesterinoen1ia e aumento d ei sali hiljaJ'i e di.minuzione della tensione superficial e e della viscosità del su cco duodenale. « Tutto ciò ha diretto inquadra1nento e imporln11za col 1emn della i a relazione se si tiene co11to òe.i più r ecenti concetti in t ema di patogenesi della l' afcolos i epatica . Non vi è dubbio ch e quella soluzion e co11oiòale di col e~ terina ch e costituisce la h ile può t endere alla precipitazione per l'azione di vrurie influen ze, tra le qL1ali l 'infezione o la stasi sarebbe particolarmente important e; ma secondo altre concezioni inYece tale tendenza alla precipi Lazione sarebbe preminentemente dovuta a un di sturbo pri1ni livo della cellula epatica con si ste11te i11 una din1inuzione della produzione dei sali biliari che sono gli agen Li principali di solubilizzazione d ell a co1e5terina nella bile. Interpretata quindi la formazione dei calcoli com e fondament almente d ovuta più ch e a t111a affezione primitiva d elle vie biliari ad llll di sturbo d ella secrezion e del fegato , il qt1ale produrrebbe una colest erina in condizion i ch e non permetterebber o la Labilità colloidale d el lipoide, la sta·si e la infezione potrebber o essere con sider at e come fattori coadiuvanti e la p artiqolare s lrt1ttura a tati concentrici d ei calcoli potrebbe e ser e interpret ata coll 'alternar si nella Yita òel malato , di uno stato litogcno , legalo ai rar a tteri chimico fisici della h ilc e di un o ~ t at o li liasico car atterizzato dagli accidenti meccanici e d elle l e ... ioni flog istich e co11con1i tanti. « Co l r.h e, pur a111111ettendo ch e i calcoli complcs i mi ti (duri. poliedrici g iallo-bruni) ·sono quelli n ei q_uali J'infezione e la colecist ostasi hanno pit1 frequ erltemen te valore pafogen e tico, non si (levr ll1ttavia con iòer air e J ' jnfezione t essa come sc~pre necessa.ria e si possono ron siòerare i calcoli roles lerinici p·u ri con1 e n etla111ent e cc 1netabolici '> an a.logamente a quan1o avviene per la calcolo i r en ale coi di\·er si calcoli cosidetti acidi o alcalini. cc L 'efficace azione curativa sulle inalattie del fegn to ·non sarebbe cioè che lln epi odio della fie11efica influenza esercitata sulle abnormi imposta1ioni m et a bolich e, caratteri zza1e dalla t enil enza nlla prer ir1ila1ione in alct1ni sistemi coll oiò ali del] '01 gani . n1o e Ò<l 11 ·isla11rn r si ò i rp.1est e condizioni

»

iAN.No XLIII, NuM. 35 1

chjmico-fi5iche c h e ·emLra siano a base di molti dei co-sidetti e~ stati diatesici >> o di quelle che oggi. con felici de11ominazioni s i indicano come cc diatesi precipitanti ». cc Nè 111inore inter esse ha un secondo gruppo di ricerche eh.e si ing.ranano invece coi problemi iner enti al secondo tema di relazione. cc Ciosì è stata dimoslrala1 azione diretta delle acque clorurosodiche sulle fibre muscolari e sulle t er1ninazioni nervose d ell 'intestino d 'onde loro sM1nolo e m eccanis1no d 'azione fisiologici il che spiega perchè l 'aziQne catartica si svolge senza la mi-· 11i1na molestia. E d'altra parte oggi si interpretano le diverse uioni delle acque .più o meno concf.ntrate con fer1omeni osmotici i quali entrano in gjoco non solo seco11do il fattore equilibrio· fisic<> e concentrazione molecolare ma anche secondo la natura chimica degli elettroliti. cc Infatti la presenza di elettroliti poco diffusibili o difficilme11te assorbibili può ritardare l'assorbirpento di ioni molto diffusibili, d 'onde la possil >ili tà ch e quelle soluzioni complesse di elettroliti che sono le acque minerali possono nel caso in parola arrivare ad eser citare un'azione efficace locale anche nelle })a rti dis tali d ell 'intestino. Ed è n1olto ch e le acqu e minerali possono esercitare azione antionchica sulle cellule patologicamente r.i gonfie per flogosi, azjone ch e sa.reb.be massima quando i cationi siano jn deterininati reciproci rapporti. « Il meccanismo d 'azione delle acque minerali c ioi• a poco a poco di fronte alla sistematica indag'i11e scientifica si rjsvela e si palesa , benchè no11 si 11oss~ cli ~•cono scere ch e infinite oscurità ancora avvolgono il problem ~ dell'azione delle acque min erali in gen er e, acqu e ch e non si possono chimicamente riprodurre con corri spondente qualità e che hanno tale potere intrinseco rhe se non è ancora . vera vita è certo particolare òinamismo, d'ond e il concett o di acqli e ' rive e di acque morte. Poich è è certo che i reciproci legami fra i principali componenti delle acqu e; i.l loro stato di ionizzazione, in una parola il grado di attività ionica di acciue minerali (intesa questa espressione secondo i moderni conce tti chimico-fisici) attività ionica che è legata alla corrispondente attività biologica, non se111pre ci sono nella loro· complessità e nei loro reciproci rappo.rti svelati dall'analisi chimica ; n è questa ci può da sola spieg·are e dimostrare l'efficacia t erapeutica cl i un 'acqua minerale analogamente come 1'anali si dei prodotti di incenerimento di un organo o di un essere organico non ce n e rileva l a Yi ta e la funzione. cc Ma poich è a 111e e a voi tarda orma~ òi sentire l 'alta pa.rola dei nostri illustri oratori io chiudo con un'ultima consid erazione e cioè ch e questo r1ostro conYegno è stato anche voluto per inqua<irarci . sempre pii1 s lre ltamente nelle direttive del GoYerno ch e fortemente v110Je valorizzato e potenziélto tullociò che è nostro e che è italiano. Co1ne a n cora vi è fra i medici chi prescrive: senz'1 speciali ragio11i , l11edicam enti stranieri , anche vi è chi sen za b en conoscer e Je n ostre stazioni di cura, n1anda i propri ammal~ti in stazioni straniere. l\.f a l 'Italia anche in questo ca1npo possiede tuttociò ch e vi è d i m eglio, òi più vario , di più completo e di m eglio organizzato che si possa desid e1 ar e. Il serYilismo s tra11iero è un male morale e n1ateriale del quale si deve ad ogni costo guarire eò è dovere di ognuno, in og-ni campo, in tutti i fronti , in ogni settore di attività e di competenza di pensare e di operare italianamente per la granòézza e l a poten za d el nos tro P<lese » .


[.A.NNO

XLIII,

NUl\I.

35)

SEZIONE

Pri1no relatore delle giornate è il prof. ALESSANIDRI, J)irettore della Cli11i c1 Chirurgica di Roma il .q_uale tratta della « t er apia della calcolosi .tzca ». ,Secondo 1'0. i casi nei quali l 'intervento si impone di necessità e talora di urgenza sono le cole.cistiti acute con o senza calcoli con p ericolecistite s uppurativa o fl emmonosa e specialmente i casi di perforazione o di peritoniti biliari anche talora, come è noto, se11za una vera perforazione · -occorre inoltre l 'intervento nella calcolosi del co~ ledoco, specie se con ~ltero e febbre, n ell 'empiema e nell 'ictrope vescicolare. Nelle calcolosi biliari cer1e con calcoli visibili cad iol ogicaruente un int ervento senz 'altro 11on pa. re indispensabile purch è 11on sopravvengan o d elle complicazioni. In CJlies li cas i la cura m edica è giustificata. Nelle calcolosi della cis tifellea sempliei, con attacchi ripetuti bisogna eguire le cure mediche 111i non attendere molto ad operare per evitare l esioni del fegato, il p_assaggio dei calcoli nel coJedoco e il sopraggiu11gere d elle infezioni delle vie biliari. Vi sono, aggiunge ancora l 'O. delle colecistiti st-1nplici colostasiche anche que·ste in genere pre·y alenti nella cistifellea o per disturbi di vuota1nento o per impedimenti transitori. È vero che anche queste forme sono strettamente ·coJlegate alle ca;lcolosi sia nel senso che sostituiscono spesso uno stadio pre-calcoloso, poichè è appunto sulla base di infiammazioni della colec isti te v di st asi biliare in essa, o talora di tutte e due, ch e vediamo av·ve11ire la formazione di cal-co1i , siJ nel ca o ch e l'esistenza di calcoli nsinto111atica clivjene clinicamente evidente appunto per il sopraggiungere d ell 'infezione . Comunf(u~ ques ti casi esi stono, ai1zi sono abbas tan za frequenti e costiluiscono ltna cliffico]tà diagnostica ed an che ap1Junto p er qt1esto un campo <li ji1ccrtezza cura tiva. In <cues ti casi di grande utilità diagnostica e c urél l iva è il so nclaggio duoder1ale, che oggi comincia ad esser e pii1 larga111ente adoperato. Quale i11tervento si deve preferire ? Vi sono condizioni che possi~mo precisare spesso aivanti l'operazione, dice l 'O., dalla s toria, dall 'esame cl ini co accurclto , dal sondaggio , dall 'esame radiologi co, rna che talora si rendono evidenti solo aill 'inter, ·en to operatorio, in cui n on può discutersi il ge11 ~re di operazione ch e deve essere l 'asportazione '(lella cistifellea. Se la vescichetta biliare è in buone condizioni , il cistico 11on chiuso, si può tentare di conservar1a. La colecistos tomia è indicat a poi nei casi di vesciiehetta non calcolosa e se11za gravi alt er azioni della paroete, sp ecialmente nella coloslasi , qu <u1d o i m e1.zi m edici non abbiano dato risultatj . L 'O. ricl1iama infine l'attenzione dell 'uditorio S\l quei casi nei quali certi malati insistono ad <>1tranza nella cura medica anche quando questa è inefficace : ed invece una volta operati si i1ludono <li dover al>ba11donare ogni sorta di terapia . In questi casi 1'0. raccomanda la cura idropinica p er eYi Lar e, se possibile;- il « domani dolor-0so » della c olelitiasi . Il secondo relatore delle Giornate è il prof. BASTAI di Firenze, ch e, dopo aver ampiamente tra ttato della patogenesi delle malattie ed insi stito sul la importanza della com11onente epatica, si diffonde a parlare della ter(Jlpia m edica delle cal co losi. Per la terapia generale cl à importanza al regim e igienico e dietetico, sopra1 lt1tt:0 nel sen so di ri -

epa-

1

PRATICA

1577

durre l '~limentazione rit ca di grcli:::i·si e di proteir1e. Prende in esame la cura delle calcolosi nello stato di ~uiescien~a,. il tratL~n:ienlo della colica e degli st al1 dolorosi, il caso d1 111fezione delle vie biliari. Il terzo r elatore prof. Pr ANI , della R . Università di Firenze, si occupa della cura idropinica della calco losi ep a.l i ca, soffer111n 11dosi sulle indicazioni e controindicazioni di detta cura nelle varie forme di co~eli tiasi: sulla elencazione delle diverse acque c11rat1ve della malattia ; sul1a e posizione dei risultati clinici e sperimen Lali ; ulla interpretazione del r11~cca:iisi:no di azione dell a cura idropinica; infine s u1 cr1ter1 ch e il 1nedico deve adottare n ella scelta clc:Jle acque a seco11da dei c&Si. Il r elatore s i sofferr_na su quest'ullill}a parte ch e ritiene d 'importanza fondam_~11Lale per poter ottenere ch e le singole acque d1a110 il massimo dei risultali n elle diverse forme di colelitiasi , da quell e appena sosp ettabili a quelle con clamate .

• •• Nella seduta pomeridia 11a il prin10 a parlare è il prof. VALEr\TI di Milano il quale dopo aver appro,·uto il co11cetto di Bastai sull 'efficacia del Calcio nella cura della calcolosi epatica, ·ai diffop.de a parJare dell 'imJ•ortanza della cura idropinica· che si cl e' e rj tenere come ag·en le s u tutto qt1a n to l 'organis1no (totius subs lantiae) e non $Olamente sul fegalo e sulle vie biliari . Altro r e.l atore è il prof. 1' ADDEI di Fi.renze il quale si dicl1iara d 'accordo con il prof. Alessandri sulle varie indicazioni da lui comunicate sulla cél lcolosi epatica, pur facen<lo riserve p er quel ch e si rifPrisce alla patogenesi dei calcoli. Anch 'egli rj liene n acessario un. l ra l t a111cn lo preoperatorio pecie in quei casi in cui la calcolosi è complica la, con sis tente in riposo a l e llo prolunga to, applicaz ioni calde al ventre, salicilato di sodio per o~, acque clorurato-sodiche legger e. e quando è j)Ossibile sondaggio duodenale. In tal modo si migliora i1otevolmente la ft1nzione epatica e i risulta ti 5ono 1nigliori. L 'O. richiama inoltre l 'attenz~one sulla neces·silà di esplorare tutto l 'addome nel cor so de~l 'operazion c pur sen za accet tar e in pieno le idee di Leolta sull 'addome destro. Anch e iJ 'f ADDEI con clud e auspicando una collaborazione intima fTa m edici e chirurghi per ottenere i migliori ri sultati. Il prof. DoNATI di ì\1Iila110 richiama l 'a tten zione dei Cong·ressisti sulla collaborazione lra m edici e chirurghi intesa in sen o inli1no, cioè ch e ogni m alato dovrebbe esser e osservato conte111pora.nea· mente sia dal medico ch e dal chirurgo . Cita al ct1n e cifre r elative ai ·suoi inter venti sulle vie bili (1 ri d a cui risulta ch e u 301 malati operati in 3 anni e m ezzo ha aYuto in tutto 9 decessi, cioè il 3 % di mortalità , cifr~ non g r ave se si con sidera ch e si trattava di 111 ala t i in fase avanzata della m alattia . Circa l a p atogenesi 1·o. ritien e coi relatori ch e i cal coli ~ i formano n ella cis tifellea e ch e il fe ga to ha un 'importanza 11011 di primo ordine. A quelli che osservano com e occorrer ebbe conservar e ·1a cistifellea per non privare I 'organism o cii un orga110 di non scar sa importanza , l 'O. ris ponde ch e la ci·stifellea in ques ti casi si può ler are impunemente per ch è e sa è funzionalmente e!'clusa. Insis te an ch 'egli sulla cura preventiva della colelitiasi intesa a 1nodific:ire lo stato del fegato il quale an1mala ·secondari amente quando i è insediata l'infezione s ulle vie biliari . Difatti dopo l'ope-


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« IL POLICLINICO »

l'll7 1orte il fcga lo 111iglior a dal pu11lo di vista fu11zionale. Il prof. F1cAcc1 di l\oma , ollre cl1e della p a toge11esi de1la colelii iasi , si in lra·t tie11 e a parlare dei rapporti fru einicra11ia ed alcu11e sind.r omi d olor o·se a<ldorninali . I11 certi casi , afferma l 'O. quando 11el corso d ell 'e1nicr ania i dolori addominali sono i11iensi, occorre essere molto prud enti nel formular e le diagno .. i per evitare di cadere nell 'errore di diagnòs licar e u11a d estrite o sindrome addomi11al e D . e rischiare un 'operazione n on ii1dicat a. Altri oratori ch e 11an110 parla lo s ull 'argomento: CoNTI, di Mila110 ; P1Eu1 , <li Udi11e; PuccrNELLI, di Ro1na ; ANZILLOTTI, di LiYorno; P P.PERE, di Milano ; BAGG10, di Pisa; Rossi, di lJi a. Il prof. Fn·eGONI ring r azia r ela lor i e correl a Lori per l e lin1pid e e posjzio11i fall e e ch e sono ser vi le a metter e a })U11to il probler11a della cura d ella colelitia si co11 cl1iar ezza e con sen so di equilibrio. Ri liene anch 'egli indi·sp ensabil e l a collaborazione s lrelta tra 1ri.edici e chirurg h i per u11a g-iusta valutazione d egli el en1e11ti cli11i ci e p er st abilire l 'indicazio11e c ura liva senza lasciarsi trascinare ver so cntusias1ni ed e cl u si vismi ingiustificati. L 'O. rilier1e ch e molte colecistiti calcol o e d ebbono ess~rc curale chirurg ica1nente, però si dovrà ten er con lo ch e .. i ha d a fare con ·soggetti affetti da d iat esi precipilanti e p er i quali l ~ sola cura chirurgica no11 sempre è sufficiente. Occorrerà curare il colecis lilico c9n mezzi rr1edici per eYilar e, e è possjbile, l 'atto operativo: se ques to s j r e11d er à indispen sabile il m edico dovrà preparare opporlun ame11le il malato per aum e11t arne la r e. . isi e11 za; una Yolla operato il pazie11le dovrà nuoYament e cadere sott o il dominio del m edico p er e,·j lare il cosid e lto « domani doloroso » d el coleci s litico che rappre·senta un problem a di non fa cile ri soluzione. A tulti gli · oratori d el pom eriggio rispondono, per quel cl1e li rig u ard a, fiS])e lliYa111ene i proff. 1\LESS,\NDRI , B' TAI e P1 'ANI.

JJa Giornala. l) r e ·id e11za: Prof. FnuooN1. Sono prese11li , co111e 11el g·ior110 preced ente , 11um crosi el in ir i, med ici osp eòalieri , sp eciali sti ecc. l•'ra gli al Lri i 11o ta110 S. E. il prof. Rondoni rli ~filano, 1\ ccncle1nico d 'It alia , il sc11. Sanare]li, il prof. P e1)ere, F erranini, ecc. ecc. Primo r ela lore è il prof . P. ALESSANDRINI, primario meclico ò cgli Osp edali d i Roma e dirige11 te del RE-p arto di Ga · L~oen lerologia . n ell '<?spe.d ale di S .. Spirit o i1t R om a. La sua r el az1011 e 11mp1da, pr-0fond a eò e at1rient e si riferisce all a Clinica d ei catur1i del lo st omaco e dell'inleslino. Altro r ela tor e è il prof. MEss1N1 di Ro1na, aiuto della Clinica 't\1edica dire tta dal prof. Frugoni ch e sYolge la r elaz ion e sulla 1'e rapia medica e di etetica dei ca larri del tubo dig er ente. P. r\ LE s •\NDRINI. - La elini ca dei catarri cronici dell 'appair ecclii o dig er enl e. - L 'O. dopo aver rilevato le clifficollà cb e in qt1alc.h e caso si prcse1ilano nell a d eli1n ilazjon e tra ~ Lati flogi stici e s tati r eattivi , passa a lraltare d elle cause predispo11e11Li e d e lc r111ina 11 li d ei rai arri digestivi e, dopo una rapida descrizion e d ell e alt er azioni an~ton:ii­ rhe quùi risullano dai d a ti r ecenti d elle b1op ie, si diffonde su lla fi iopalologia d c11 'affezio11e in parola. Descri,·e le mocl ifirnzion i ·secr etorie, d el t o110 e d ella peri Lal si lratl e n e ncl osi i11 m odo par~ ticola r e sulle 111odificazioni d el po ter e b a ttericida

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che si verifica110 11ei catarri diges tivi e ch e spiegano l a loro Le11de11za alla cronicità, esponendo i risulta li delle ricer ch e })ralica te n el su o Reparto. 'fratta poi d elle modificazioni dell 'assorbi111e11lo sopratutto deJ le avi Lamin0si di origine diges ti va e ·sull 'aurnenlo della per1neabilità ai germi o alle so~ Lan ze t ossich e n ei catarri gastro-intestinali : espone infine i 1neccanismi mol teplici con cui i ca tarri del} 'apparecchio digerente esplicano l a loro azione dm11osa sui più svariati or gani o siste1ni. EspDne poi i critéri diagnos tici elementar i })asandosi SOJJra tutto sui ri·sultati delle ricerche della su a scu ola Lrat lene11dosi in modo particolar e sul valore d ei sin go] i m etodi e sopra l11tto del sondagg io gas lro-duodenale, dell 'esam e endoscopico, clell 'esa111e r aid i-0logico e de11 ·esame coprolog ico. Dal j)1111Lo di visla clinico pur riconoscendo la difficoltà di osservare for1n e circo·scritte a un dato segmento per la facilit à della propagazione <lei processi i11fiammatori a t ulto l 'apparecchio <l igere:·nte, dis tingu e a scopo didattico una esofag ite, una gastrite, u11a dig iuno-ileit e, una ileo-tiflite e una colite. P e r l 'esofagi te, dopo di averne messa in rilievo lei grande freque n za per lo più mi sconosciuta, ne esp o11e le cau se e i sintomi fond amentali: com e forme cliniche n e di~tingl1 e uria forma disfagica, una p seudoul cero·sa, una emorragica e un a a crisi dolorose o a tipo di colica epalica o di an g ina pecLoris. Dopo avere esposto i crjteri diagnostici ele1r1enta:ri, n e d escrive l e complicazioni più importo11ti diffo11dendo i ir1 rnodo sp eciale sui rapporti lra ésofagile cro~1ica ed ectasie diffuse e diverticoli. Passando poi alla gas lrite, dopo averne esposto le cause e i si11Lomi fo11cta1ne11 t ali, pa·ssa alla d escrizio11e d elle forme clinich e di cui ne dis tingue un a form a disp e ptica, una p seudoulcerativa, una f(1rma emorragica, una form a p seudo11eoplas lica e infine una forma a manifes taz ioni i11 tes li11ali preval enti. Per la diagnosi espon e i risultati delle rjcerche eseguite nel suo Re1)arlo e p articola rmenLe il ~1 alore d el so11d(!ggio gastrico, della gaslroscopia e d ell 'esam e radiologico. . elle complicazio11i tratta i11 m odo particolare i rapporti tra ga·s lrite cronica e ulcera gastro-d u od e11a.le e tra gastrite e carcinoma. Accen11a poi allo si a to attuale d el problema dei rapporti tra gastrite atrofica e sindrom i 1teu ro-a11emiche. Passa11do allo s tudio delle infiammazio11i duode11ali. m e lle in Juce l 'importan za d el bulbo duodetlale p er la regolazione dell 'acjclità g·astrica e tr~l ­ ta d elle modificazio ni dell 'acidità 11ella duodeni le <lipend en Li dalla }Jerdita del potere di r egolazio11e, come risulta d a ricer ch e eseguit e nel su o Rep a rto. Er1umerate poi le cause parti colari d ella localizzazio11e <iel proces&o infia111matorio n el duode110 ne d escrive i sì11 l0rnJ fonòélme11tali e come forme. cli11i ch e distingue una forma late nte o con sinto1ni va1ghi dis pep li cJ, una forn-ia p·seudoulcer ativa, una forn1a emorragica e un a forma a crisi dolorose a tipo di colica epatica o pancreatica dipendente da spé~smi d el coled oco, d elle vie pan creatich e o d el pil or o. Dopo avere espos lo i criteri diagnostici eler11e11tari d u1li so1Jratutto dal sondaggio d.u odenale o dell 'ir1clagine radiologi ca passa a trattar e d elle co111plicazioni, meltendo sopratutto in evidenza i r appo rti tra duod enite cr onica e affezioni epatobili ari e pan crea li ch e. P J.ssa p oi a traltare d ell a dig iuno-ileite cron ica e d opo aver e enumer a lo le cau se e i sintomi f.o~~ clamentali p assa alla trattazione d ell.e for1!1 e cl1n1ch e, di cui di stin g u e un a fo rma drspept1ca, una nsmatiforme, una forn1a n ervosa, un~ pseudotubcrcolare, un a forn1a p seudon eOJ)lastica e una for-


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Ul\1.

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8 l~ZIO

111a a11e1nica. Dal pu11Lo cli vista diagnostico parJa del Yalore dell 'esaine d elle feci e dei d ati radiolog ici fondan1e11tali per la diagnosi. Come co1np licazioni acce11na ali 'ileo infiammatorio, alle epa Liti cronich e, a lla colibacillosi, ina i diffonde i11 modo parlicolare s ulle avita1ninosi secondarie e sopratutto s ulla sprue, sul rachiti smo ·secondario, sulla pellagra e sulle neYriti e dia~esi e1norragiche. Nella ileo-tiflite, dopo aver esposto l e cau se e la si11 tomalologia , si ferma sulle for1ne clinich e di cui distingue una p seudo-appendicite recidiva11le e un a for1nu a tipo cli appendicite cr onica prjrnitiva e si cliffo11de i11 111odo particolar e sui rapporti ch e legano ileo-tiflile e append icite e sui cri teri di diag11os i differe11ziale. D isting u e poi una forn1a pseudotuùc rcolare e pseudoneoplastica e ne fissa i criteri diagnos tici fonrla1nentali colla tubercolosi ileo-cecale e coi Lumori della regione. ella col ile tratta i11 modo particolare il pr9blen1a d eJla peci.ficilà batt eriologica, da un pun lo di Yis la critico ed espone i ri sultati delle .ricerche in a Lica le 11el uo lleparto <la cui risulta una autoregolazio11e bat lerica per opera della parete intes tinale e 1'i1nportanza della perdita di tale potere i1ella genesi della colite cronica. Dopo aver esposto i ~i11 tomi della colite cronica ne tratta le fo·r me cliniche tra cui descrive l a for1na mucosa, la for1na gra,·e emorragica e p urulent a, l a forma . febhrile pseudotubercolare e la forma neoplas tica e rileva la scomparsa d ella forma muco-membrano· sa. Dal punto di vi·sta diag nostico mette ir1 evide11za il valore dell 'esame coprologico , dell 'esame radiologico a piccolo riempimento e dell'esame sigmoscopj co. Come complicazioni descrive le diver licolosi e l e poliposi secondarie, l e pericoliti pla ti ch e, l e co1n plicazioni epati ch e e i vari tjpi di ane1nie. Parla in fine delle si11dromi comples e ch e 0110 q11ellc che più fr equ cnteme11te s 'i11contrano i11 clinica. Es~e 0110 doYu le a prop agazioni infiam111alorie d a vicinanza; pe·sso però so110 deter1n i11ate da m a11iies tazioni a d is lan za di cara! lere fu n zioIlale. Tra le prime d isti11gu e la t riade addominale su/)<'riore caratterizzata dall 'as oc iazio11e <li gas l~o­ duodenile ulcerosa, angioco1ecistit e e· pancreatite e la triade addominaJle in.feriJor e caratt erizza ta da si1 1lo:ni tossici , 1nanifes l azioni p seudoappen dicola ri e coli le croni ca. L 'ass·o ciazio11e dei sinton1i d el primo e del secondo gr uppo costitui'sce l 'addo rn e destro, cii cui fa una disa111ina critica, mettend one i11 evidenza i rapporti colla gastro-enterite cror11ca. Passa poi a trattare delle manifestazioni funz ionali a di ~ t anza n ei catarri diges tivi ch e spesso domi11a110 sul quadro morboso. Ne studia il 1 ne~~a11ismo e prospetta l 'import anza ch e può _a vere l ind aa.-ine radiologica i1ella loro inter pretaz1o_ne. Co11cluòe accenna11do alle l eggi fondamentali ch e l~­ gn110 l e varie parti dell 'appareçchio diger~pt e _s ia per quel che si riferi·s ce al tono, alla per1stals1 _e alla secr ezio11e e ai r a pporti ch e legano tubo d1g<'ren le e a land ole a11n esse e alle ri sposte abnormi che si verifica110 i1elle i11fian1mazioni d el tubo digerente. Prof. MEss1 T. Terapia medica e idrologica delle form e caitarrali d cll 'appar ato digerente. Nella c11ra delle affezio11i catarrali d ell 'appar a to di0crer ente una ro11cezione unitaria riguardò a lle ft1nzio11i ed alla pat ologia. di detto a]iparato, t1on arà di1nenticata ; no11 privo d 'in1porlanza è il principio el ementare ch e nel tubo di gerenle la 1norbilità d elle sezio11i a Yalle è spes-

E PRATlCA

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so jn relazione allo la to fun zion ale d elle sott os ta11ti sezioni, onde \er o ques te a n drà spesso riYolta l 'azione terapeut ica. Ri g uardo alle affezioni d ella bocca e del faringe acce1111a a l] 'in1porlanza terapeutica dplla dollrina focale. Parl a d ella cu ra d ella stomatite catarrale, dell a l i11g t1a saburrale,. del foelor ex ore. Rigu ard o all a terapia degli stati pastici esofagei rico·r da l 'irn porlanza d egli eccitanti del si1npa.tico ed in part icolare dell 'efedri 11a. .!\ella lera1)ia delle g·a~ lril i si occupa d el regime di rjposo as oluto dello sto111aco e del l 'alin1entazione t ettale e duodenale. Ri cord a che a r1che in una se1nplice affezione catarrale ga lrica od inles Un al e, la quale presenti uu a sjn lon 1alologia carat t erizza l a d a vomito o da di arr ea ripe luLi , può i1rsor gere quella così del I a p e udourem i a clororlenica r tirabile mediante ini ezio11i end ovenose di cloruro ·' di sodio in soluzion e i}Jerlonica. Si te11de oggi a dare maggiore importan za alle lesioni or ganiche dello s tomaco, onde 1nolt e delle lesioni consid erate prin1a come funz jon ali appaiono spesso connesse co11 al lerazio11i orgam ich e, quali la ste11osi p_ilorica , I "ulcera gas tr ica, l 'ulcera duod enal e e sopratutlo la ga trile. Si cl iffonde sulla terapia diet etica delle malat1 ie ga·s lriche e fa un a cli sa1nina dei pri11cipali agen ti leru peulicj u a t j 11c l1a t er apia delle a[fez io11i ca tarrali gastrich e. Le questioni d egli alcalini , d egli adsorbenti , della som1ni11is trazione associa ta di ferme 11 ti gastrici e pa11cr eatici , · ..son9 ampiam ente di.scl1sse. Accenn 3 fall 'azio11e terapeutica dell'i11 ·ulina, del clo.r uro di car bamin oilcolina, del t artrato di e rgotamin a. Rilc, ,a che i1ell 'atonia gas tric!!, s ja la bell adonna come p aralizzante del vago sia J 'adrenali11a come ecci tan le d el simpatico, so110 11el la1 n ent e contr oi1 1rlicate. Di·scule l a con cezion e cl i Lio11 tille gatri li apepti che e iperpeptic he di Ha yem sul paralleli smo fra alt erazioni ist ologicl1e e disturbi della e.erezione, di Hurst sulla gas l r o i]Jo tenia costi! u zionale e ·s ul l ' importanza del] a prevenzione e cl ella cura delle gastri li n e i ri g u ardi di due fra Je affezioni più frequenti , I 'ulcer a gastrica ed i ] C[IJlCfO.

Parla d ell 'alier g·ia alimentare affron tando la q u e'$ Lion e della per111eabilit à d ell a n11tco él digerente Yerso sosta111ze provvis te di potere antige n e . Ri corcl a ch e seco11clo Frugo11i 11 elle coli li comu11i la eziolooia a ller 0a jça se è sp esso presumibile , n ella i11 agg·i~r }Jarle dei casi n on è dim ostr~bile. Ri~uard o alla te r ap io delle coli li parla d_ell u ·o dell 1 p~so l ­ fj to di sodio de]l 'autoe111olerap1a, cl ell l . }Jro te1noterapia aspe~ifica, delle lrasJusio!li _di sa11gu e di u 11a particolare osla11la alht11n1 no1dea ot ten~ta d nlle pareti intesli11ali l a qt1 ~le aYre hhe la pro_pr1et à · pecifica cli impedire l 'az_1one. calenan l ~ <lL ant i n-eni alim entari della Yacc1naz1011e, d el siero an~ l i~olibacillare d el ba l leriofago, della bat lerioterJJ)ia lattica. ut~l e spec~al_1n ent e i1e_gli ~ a.Li putrefatt iYi inles l1nal1 purche 1 f errne11 l1 la l l1c1, sotto fo~1nn di alimento o cli inedicamcn lo, sia110 soron11 rd stra ti in iem e a carbo id ra li , p nhulu1n 11ecessario all 'atti\ità dei baLteri n ell 'arid o la ttico. l11di]Jendent emen te dalla terapi a ri,rol la a con1l)at lere il rl in1ostrato o su ppos lo agente eziologico clj una ::i ffezione cat a rraJe in le tinale cr onica, è in1port:in Le t en er conto anch e il ei fa l lori cos li luzio11~li che po·ssono fav<>rire la cornparsa ~i_ d~ l le affe7:1011 i. Cosj I 'O. a proposi lo delle concl1 z1o n 1 endocri:? e ricorda che sono sopr al u t to gl i orn1on i clella in11 1a , clelle linfo-gl andole e del ti1110 rhe fa,?risco110 g li spasrn i viscerali; accenna al caraltere. JJ1later~le dei disturbi neurovegetativi e alla rec1proca. ln: fluenza fra ' is le111a nervo o centrale e fu11z1 on1


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cc IL POLICLINICO »

vegetative. A proposito di alcune manifestazioni <lelle affezioni catarrali intestinali 1 0. ricorda l 'uzara., la polvere di mele, e i preparati di ferro di recente proposti n~lla cura delle coliti. AccenlHt alla terapia chirurgica delle gastriti e delle coliti. Passand'O alla terapia idrologica delle affezioni ·catarrali dell'apparato digerente, l 'O. fa anzitutto alcune premes·se di indole generale considerando che le acque minerali rappresentano un complesso chimico-fisico i1on riproducibile sinteticamente I1ei suoi dettagli; un cqmElesso che ha una sua attività chimica, una sua attività fisica , un~ sua a1tività terapeutica: il risultato terapeutico è esso s1esso un fatto che ha lo ste-sso valore di quals iasi altro fatto biologico sc ientificamente accertato. L'empirismo riguardo alle acque minerali 11on è altro secondo 1'0. che il risultato di una selezione che I 'uomo attraverso i te1npi ha fatto fra le sçrgenti s ituate in un dato territorio, questa selezione h a tutti i caratteri d'una selezione speri1nentale. Ricorda le principali acque usate 11elle forme callarrali dell'apparato digerente e parla delle acque solfuree, delle ipertermali radioattive oligometalliche delle carboniche o acidule ·semplici, delle acque ferrugginose carboniche, delle acque bicarbonato-cloruro-sodiche e magnesiache, delle bicarbonate alcaline e alcaJino-ferrose, delle bicaTbonate solfato·-alcaline ferrose, delle solf~1 t e e solfato-sodi che magne·siache, delle bicarbonate cloruro-sodich e solfate e in n1odo particolare delle acqu~ cloruro-sodiche o cloruro-solfato-soai<'he, riguardo alle quali si diffon<le in richiami ~torici originali, 11ell 'esposizione dei risultati delle ricerche scientifiche e·seguite specie negli ultimi an11i nel laboratorio di ricerche scientifiche e O' pedale Tern1ale di Mo11tecalini da S. E. Rondoni, tla ll 'O. stesso in particolar modo e da vari altri -collaboratori e infi11e n ella discussione delle indi<.:azioni e controindicazioni d elìe acque cloruro-so·<lic11e. Alle cure idrologiche in una stazione ter.... male perfettamente organizzata devono essere assoc}ate Cl1re dietetiche attuabili in appositi istjtuti -e una serie di cure complementari, per le quali llna sta..zione termale può essere considerata come 1111a vera stazione di cura , specializzata nell a terapia di un determinàto gruppo di malattie . Una parte importante ha avl1lo il prof. SANARELLI nello svolgimento del tema della seconda giornata. Il ·se n. SANARELLI, con quella competenza che g l i deriva dall'aver studiato sempre con partfcolnre cura le affezioni del tubo intestinale e la sua ben nota el oquenza p.onchè col peso della sua alta .a11torità, ha dimos trato la m aniera di agire delle acque di Mon1 eca tini sul canale gastro-intestinale, C{1rroborando le sue affermazioni con dati clinici -e sperimentali di indiscutibile valore. 1

Sull 'argomento hanno pa rlalo i seguenti ora1ori: CoNTI cli Milano, il quale si è intrattenuto su vari punti delle relazioni riferendo i dati delle -stie esp erienze cli11ich e intesi a lumeggiare sempre più i vari argo1nenti in di'sc11ssione . ALLODI di Torino , ha portato il suo contributo .allo studio delle sprue o steatorrea cronica idiopatica di cui ha osservato vari casi. DE MuRo si è occupato delle forme di catarri .gastro-intestinali legati al parassitismo intestinale. LA PENNA ha svolto argomento di ordine radio-• logico insis tendo sulla necessità di eseguire esami ~ompleti del tubo gastrointestinale .

!ANNo XLIII, Nul\r. 35]

SEBASTIAN&L.Lr di Ilo111a ha parlato del risultato delle sue ricerche sul potere battericida del succo gastrico, riceven<lo, per queste sue ricerche che non possono essere riassunte in poche righe il con·senso del prof. Sanarelli. 1

BoNADlES di Roma ha riferito su circa 400 gastroscopie eseguite nell 'Ospedale di S. Spirito in Roma e sui reperti endoscopici nelle varie forme di gastrite cronica. Ha fornito inoltre numerosi particolari di tecnica tendenti a dimostrare la necessità di volgarizzare il metodo gastroscopico che in molti casi forr1isce risultati superiori anche alla stes·sa radiologia. MANN di Trieste riferisce anche egli sulla tecnica

~ndoscopica.

PAzz1 di Roma tratta della i1nportanza della radiologia nello studio dei catarri gastrointestinali, seguito da altri oratori fra cui MTNGAZZINI, MuRRA, PANZINI ed altri. Alla fine dell 'importante Radu110 il prof. FRuooN1 ha ringraziato tutti i convenuti augurando che· altre riunioni del genere si possano fare negli anni successivi per una sempre maggiore co11ascenza del patrin1onio idrologico della Patria It~ljana.

Il Raduno si è sciolto col saluto al Duce accla· mato da tutti i presenti. A. BoNADIES .

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Seduta del 18 giugno 193G. Presider1te : Prof.. P . BASTAI. La mielografia della diagnosi di meningite cronica spinale.

Prof. Dott. M. LA PF.NNA. - Dopo aver premesso brevi considerazioni sulla tecnica della mielografia, dichiarandosi favorevole all'uso di olii joda ti ~d alto contenuto jodico (40-45 %) ed éi\vere espresso delle ri·serve circa l'innocuità e I 'utilità diagnos tica della mielografia ascendente isolatamente praticata, l 'O. descrive tre casi della propria statistica in cui il quadro mielograifico consisteva 1tell 'arresto pre·ssochè totale dell 'olio opaco, disposto però, anzichè a massa unica, a gocciole, a striscie, a stalattiti . Di·scute le possibilità di diag11osi differenziale, di diagnosi di natura della rr1eningite adesiva, e descrive, per confronto, un altro caso in cui clinicamente la diagnosi diffe• • • • rPnziale fra tumore e rnen1ng1te cronica era rimasto dubbio ed in cui la mielografia aveva nettamente orientato verso la forma tumorale. L 'O. conclude sottolineando l'utilità della mielogra~a non solo, per localizzar~ )a se~e di una con1pressione, ma anche per def1n1rne 1n qualche caso la natura. Per i disturbi che, sia pur non gravi, può in qualclie ca·so provo~are a dis~anz~ di tempo, il metodo deve essere riservato ai casi in cui vi sia il fondato sospetto di una compressione midolla.re. Sul rapporti fra un particolare fenomeno della pupilla e il segno di Argyll-Robertson . Prof. Dott. E. L!Esca . - Dopo ampia deviazione dello sguardo nel piano trasverso dell'orbita, 1r1antenuta per breve tempo (l ' circa), quando lo • • • • • • • sguardo è riportato in posizione pr1mar1a,. insorge hippus pupillare (fenomeno postumo) in entrombi gli occhi (A. M. Di Giorgio).


[A~~o

XI.III,

Ul\I.

35)

SEZIONE PRATICA

L 'O . h a r icerca lo questo 'feno111eno in i11di' idui in cui le r eazio11i pupilla.r i er ano 1ncomplete (Argyll-Roberlson tipico) oppure a ..:sen ti. Ha co11 t atato ch e esso inanca in tutti i casi i n cui è assente il riflesso pupillare alla lu ce. Da un pltnto di vista clinico l 'hippu s (fe11omeno postumo) sen1bra avere quir.1.di un sig nifi cato analogo a quello del segn o di Argyll-Robertson.

Contributo allo studio dell' opoterapia dell'ipertensione e dell'iperaHtemia in corso di nefrite cronica. Dolt. E . PEKEL1 s. Sei casi di sclerosi re11ali trattati co11 estratti t ot ali del l obo ai1Leriore clell 'ipofi·si h an n o beneficiato di u11 a co11 eguentc dirrii11uzione dell a pressione arteriosa (massima e n·iinim a) e dell 'azo tem ia. Tali ris.ultati si sono protratti per circa venti g iorni dopo tern1ina t a la cura (12 iniezioni i. m. a giorni alterni). L 'O . clisc11te questi risultati, le premesse teorich e ed è i11cline a riferirli agli ormoni tireotropi clel lobo aitteriore dell'ipofisi. I Seqretari: Proff. T..1. P1ccn1 - A. G I .\N.NONJ . •

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta del 3 luglio 1936. Presidente: Prof. A. PENSA. A p1,oposilo cli alcune lettere inedile di Antonio Sca:rpa..

Prof. Gu100 SALA. -

li comportamento della portata cardiaca e della gettata

pulsatoria durante la piressia provocata. G. PELLEGRINI. - {!; stato ·studiato il COll1})0r lanlcnto delJa portala cardiaca durante allac:chi febbrili, proYocati airtificjosamente; dai r eperti o l le1tuli si può tabilire cl1e con gra11<le freque11za, quando 1a t en11)cra tura o ltrepa sa i lin1iti di una n10dica reazione febbrile, i Yerifica uno t a t o di relativa in s uffic ienza cardio-vascol atfe, che per i suoi caratteri ~j presenta anal oga ad l1no stato rli collasso vascolare piuttos to che ad un a i1Jodinamia ca·rcfjaca. ·rali fatti cli insu fficienza vascolare sor10 inollo frequenti, i11a posson o ancl1e mancare comple tamen te. ·

1583.

R. Accademia dei Fisiocritici in Siena. Seduta ordin aria del 24_ lug lio 1936. Preside11t e: Prof. B. LUNGHETTI. ~

Dott. W. DucE. -

ulla FE1'1 della pelle di'

rana. Prof. G. ~IAZZETTI e Dott. ~I . C1TERNJ. t<~riojago

Su l bat-

de-l B. piocianeo.

P rof. U. D 'ANCONA e Do l L. V. Fos1. -

R;sultat{ p1'eliminari di osservazioni sul differ enziamento· delle miofi brill'e nelle fib r e muscolari striate dei T' erlebr atiJ e degli Artropodi.

Studio comparativo dei terreni di Wilson , Blair , Purcher, Schustowa e Seidenglanz per l'isolamento dei germi del gruppo di tifo-coli. Prof. G. Bu0Noi\11N1. - L 'O.. con prove compara liYe eseguite inse1nensanclo ql1e·s ti terreni con feci di pazienti sospetti di tifo e con ceppi puri d i bac. del tifo g iun ge alla conclusione ch e: 1) Il t erre110 di Schu sto,va, benchè abbia u11 r1otevole ]Jotere selettivo sulle specie banali del1'in test ino, 11on è di facile u . o per le difficoltà cl1e prese11t a nella identificazione clelle colonie. 2) Il terreno di Wil son e quello di Pulcher posson o co1nplet arsi a vicenda, l 'uno per la spicca la ' el ettività per il B. del tifo e de] par. B. , l 'altro per la sen·3ibilità verso il par. A e le allre saln1onelle, cos btuend o un bi.nomio cl1e potrà tor11are 111olto utile n ella pratjca per la r jcer ca dei p0r ta lori. J)ott. S. DE LEoNARDI e Dott. R. MAnTJNETTI. Contribiito alle modificazioni elettrocardiografiche o~servale nell'uo1no in. seguit·o alla compressione uni- e bilaterrt1le al seno cn rotidr o. In1portanza cl elle condizioni del miocardio per il manifestarsi d<'lle modificaziorii clroniotrorJe. I l Segretario: Prof. G. ~IAzZETTI.

Agli abbonati al ''Poi/clinico,,: rammentfa .. mo le Interessanti pubblicazioni:

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Dott. MARINO BENVENUTI Assistente nella R. Clinica Medica e docente nella R. Università di Pisa

Sul meccanismo d'azione della malarioterapia Prefazione del Prof. WAGNER-JAURE.GG

Studio su alcune modificazioni che il pneumoperitoneo induce nell'organismo. G. FEnRAn1 e A. BEnTOL ·\ . - Gli 00. h.:i·n110 i11izinto uno studio su alcune modificazioni che il prte11moperiloneo i11cluce 11ell'orga11is1110. Con la teC'11ica da es i adol la1a, consistente nella inlrodt1zione di quantità di aria relatiYan1e11le scarse, c0me di solito si u sa nella terapia , le nlodificazioni del circolo e del respiro sono state fugaci e di lieYe en tità. Insignificanti l e variazio11i della frequenza d el respiro e del t empo rli circolo ; il po] o ha di1nos trato una lieYe t e11denza al rallenta1nc11to ; la pressione arleri osa è s11esso climinui La , più di rado aume11tala; la pressione ven osa eccezio11almentc è aun1 r>n ta la, 11ella 111assima pai:t e dei ca i' è ri ma ' t a cos i an le o è l ieve1nente di mi11ui la. Le inodifi cazioni del circol o osservat e 11on corrispon do110 a quelle che furono nolate n egli a.I1imali n elle con di zioni di aumen tata p r essione aòrlominale. Tali modificazioni ·si scostano anche da quelle notate 11elle frenicoexeresi. Alcun e delle Yariazioni circolat orie osserYa1e possono entrare nel quadro di uno choc lieYe , fugace e incompleto. . Il . egre 1nr10.

(Lavoro premiato dalla Società Italiana di Psichiatria). Eccone l' Indice in riassunto: PREFAZIONE. ltrrRODUZIONE. Parte Prima : CONSIDERA· ZIONI, ESPERIENZE E RILIEVI CRITICI SULLE VARIE TEORIE DEL MECCANI• SMO DI AZIONE DELLA MALARlOTERAPIA. Parte Seconda: RlCBR• CHB PERSONALI SUL MECCANISMO DI AZIONE DEI.LA MALARIOTERAPIA. Parte Terza : CONSIDERAZIONI GENERALI B CONCLUSIONI. - BIBLIOGRAFIA.

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Prof. ETTORE MARCHIAFAVA

La perniciosità nella malaria PLURALITÀ DEL PA~ASSITA MALARICO. , SBDE ENDOGLOBULARE DEI PARASSITI MALARICI . , LA PERNICIOSITÀ SOL~ANTO DAL l'Al<ASSITA ESTIVO•AUTUNNALE (Pasmodium falciparum). , CARATTERI MORFOLOGICI E BIOLOGICI DI QUESTO PARASSITA. , GLOBULI BIANCHI E FAGOCITOSI. • DECORSO CLINJCO DELLA INFEZIONE MALARICA ESTIVO•AUTUNNALE. • ANATOMIA PATOLOGICA DELLA MALARIA PERNJCIOSA. • PROFILASSI DELLA PERNICIOSITÀ. • CENNO SULLA CURA.

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<l

APPUNTI

J L POLICLINICO

»

[ANNO XLIII, NuM. 35]

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Anestesia ed analgesia in ostetricia. E. Cova (Attualità m edi ca, g iugn o 1936) ri·ieva g ius ta1nente ch e i due t ermini di a 11a Jgesia ed anestesia non si equivalg·o110 , in quanto .ch·e il primo significa la soppression e od aln1eno Ja dirr1inuzione del dolore, m entre il secor1,do indica anche l 'ab,o lizione delle diver se sen• • ·saz1on1. Lo sviluppo della chirurg·ia m oder11a è legato a c1ueJlo dell 'an estesia, cl1e pern1ette di .compiere n ella più perfetta caln1a i più g rav i atti oper atori. Largame nte u ata essa è anch e n ell 'o . . tetri cia operativa , a11zit u tlo n el parto .cesar eo, ch e richied e l 'anestesia com p leta, 111a anch e n elle applicazioni di forci,p e e più ancora n el r iYolg in1ento; la stia lar ga diffusione .è a ltresì legata al fatto ch e sia la n ar cosi clor o foru1ica ch e q uella eter ea son o b en e t ollerate e i otten g·ono con qu.a n tità minin1a d el narco tico. Assai con venien te è l ' anest c,sia 10111bar e speci,almente 11ella p r ovocazion e del parto Q n e lla dilatazione forzata del co1lo d ell 'u tero . C.011 car,atteristich e lJarticolari i p r esenta l'an a]gesia n·el part o n ormi: J le spo11taneo. Si trat ta, in tal c aso , di e·vitar e a1la partorie nte la sen sazion e dolorosa, talor a opprin1ent e, del le contr.azioni ut~ri11e. La q..te t ion e h a s uscitato viva ci discu ssioni an ch e n el ca111po r eligioso, per ch è l 'ana lgesia si op po11e al b iblico cc ciz.m dolo r e partu r;es n; i11a il n1edico carsan1cn te s' inter essa di t ali qui quilie, fedele a] noto d etto di J.ppocr ate cc div inum opuis selia rt .dolor em n. Il problen1a, fJerò , qui si i)r esenta diYer&c ch·e per I 'anestesia, in quanto cl1e i tratta di p r ovveder e a d un sinto111a, sia pure sg·radevole , n1a n ei ]imiti della fisiologia , i)er un a tto cl1e ·a bitua ln1ente si compie sen za an algesia . Questa, poi , se deve r end er e 111en o dolor o e l e ~on trazioni , non deve soppr in1 erle, n è attenuarle, l)O icl1è altrin1enti oltre a })r olungar e il ·p eriodo del parto , si andrebbe incontro ad altri in co11Yenienti , sopr attu tto al peri colo delJ ' cn1orragia post partum. Si comprende da ciò la di flì co1tà della scelta dell 'analge ico. 111 Ing h i 1Lerra , si u sa tuttor a l 'a11alge ia detta cc à .la r eine » , per ch è applicata la p rima volta per il part o d ella r egina d 'I11gl1ilterra . Consiste I1c1J a . 0111n1i11i t razion e d el i1ar cotico (et ere o c lor ofor1nio) in piccola quantità, ad ogni con:tr,az·i on e, sospendendola n ell e pause. .. es un o deglj analgesi ci fi11ora con sigliati r i por1de però in pie110 ai i1ecessari r equisiti , ivi com p r e a l 'assoluta assen za di tos icìtà. Mo lti 11e son o tati p r ovati : avertina, pernocton , son1nifen , evipan , gardenal, ecc. L 'A. sta sperin1entando, n ella sua Cli11i ca di Torino, il llipson., a base di bron1uri , con rist1 l ta l i g ià

comunicati in parte alla Soc. piemontese di Ostetricia e Ginecologia. Co1ne si è detto, finora i vari analgesici non sono ,entrati n ell 'u o corrente, o perchè di azione incerta, o capaci di qualche inconveniente per la madre o per il feto. Ma non è detto che · lo scarso successo farmacologico di oggi non sia il pieno successo di domani. Ed è da augurar si c.h e vi si arrivi, e presto , in 1nodo da riuscire a portare un n1anifesto sollievo alla dolor,a nte maternità. fil .

La metrite puerperale acuta.

Caus.e. Parto od aborto settici· riten zione '

place11tar e .

1'rattamento. Riposo in le tto fino alla scon1-

par sa d ella febbre, d ella reazion e periton eale. dei locl1i p·urul ent i; poi sedia a sdraio p er 15 giorni . Dieta idro-lattea , tisan e tiepide, poi a lin1entazione leg,g·era ; se I ' infezione è leggera, conti11uar e l 'alla ttam ento; n1anten er e libero il ve11tre con clisteri od olio di ricino. Ghiaccio sul venLr,e; leg·ger e dosi di chinina (ctg. 10-15, m attino e sera) . Trattam e11to l oicalle. Iniezioni va g inali , 2 volt e al g ior110 di acqu.a ossigenata (25 0 g . in 750 . di acqua b ollita) o d ella solu~io11e di Tar-

n i er:

Jodio metalloide J o duro di })Otas io Acqua bollita

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Se i lochi so110 ab bondanti , fe tidi e la I en11)eratura alta , iniezioni endouterine co1J una de:lle soluzioni preced·enti. Ten er presente ch e il prin10 effet to d ella lavatura uterina è spesso un rialzo d ella t,em1)eratura . 111 caso di riten.z ~one placentare, raschiarn1e11to digitale, dap prim a con la n1ano d·estra, poi con J,a sinistra, ten endo ab,b assato l 'utero con l'altr,a mano. Il rascl1i.am ento strun1entale ha il pericolo di perforazione. f1Z.. (Journ. de:s praticien.s, 21 marzo 1936). 1

Il trattamento della p1acenta previa. G. Sannicand1 o (La CZ.inica osteirica, marzo 193 6) d a u n 'intere ·sante statisti ca su 250 casi fa de rivar e delle con clusioni pratich e. Dei casi osser,·ati , 2±0 so110 s tati trattati con m etodi va g inali e 10 con taglio cesareo. Mortalità 3,2 per cento : 5 ca i i)er anemia acuta e 3' pe1 s.eps.i ; n ella maggior parte d elle nlorte, vi era110 s1al e rna11ovre precedenti . Esse111. iaJ e è cl1e ogni g ravida con emorrag ia da p. p. Yen ga osped alizzata ten1pesti Vil rr1e1ite , se11za i)r eced enti n1.anovre. N~ Jl e fc..1n1c laterali , con m embrane ragg iurtgibili , in tra,ag lio deciso , con n ette m odill,-::izioni del collo d ell 'utero, l 'an1niorexi larga è il n1etodo di scelta.


lANNO XLIII,

~UNI.

35)

L 'uso del })a}lone di Chan1petjer può essere di grande. utilità purchè fatto con discernin1e11to e tecnica corretta . So,n o più indicati per es5o i casi di g·ravide al 7°-8'0 mese, in cui la sola preoccupazion.e è quella di frenare l 'en1orragia ed accelerare il travaglio , essendo quasi nullo il ,~alore del feto. Negli altri casi, con collo dell'utero impreparato, se non è possibile lo svuotamento rapido del! 'utero, ·è doveroso ricorrere al P'a rto cesareo , per cui l 'A. fissa le i11dicazioni. fil.

L'insulina nella dismenorrea. A. Altschul (Jourri. amer. med. ass., 18 apr. 19316) ha trattato 12 casi di dismenorrea pri111Bria od essenziale, con iniezioni di insulina, usandone dosi di 7-10 unità , 1-2 volte al giorno, per 3-7 giorni prin1a del periodo o duranle questo. Praticamente, ha ottenuto scon1parsa del dolore mestruale, in 10 di esse; un 'altra, ebbe effetti solta11to dall 'insuli11a di un dato tipo e n on con un altro; u11 'ultin1a ebbe soltanto di'n1i11uzione, nia non scomparsa del dolore. Tutte l·e paz ie nti erano nullipare; la mag,gior parte di esse era iponutrita ed aveva basso metabolisn10 basale. La scomparsa del dolore si ebbe anche i11 un caso in cui vi eran o estese ader enze endoaddominali , per p·recedenti' jisturbi salpingo-ovarici. fil.

Il trattamento e la sopral"vivenza dei prematuri. P er favorire la sopravvivenza dei prem.a turi, è stat,o lKoposto il trattamento glucosio-in sulinico, con cui qualch e autore ha ottenuto buoni risultati. .. Giuffrida (Clinica ostetrica , marzo 1936) ha fatto in proposito delle ricer che su prematuri , qua~ i tutti venuti alla luce mediant·e taglio eutocico . I-la iniettato quotidianamente 2 u11 ità di i11 sulina, 11'revia somministrazione pe1r bocca di 20 c111c. di soluzione di glucosio al 50 p er n1i1le. Tutti i pren1a turi del peso inferiore ai 2000 grammi sono morti entro la prin1a settimana con una curva ponderale progressivam ente dec1 escente. È n1orto1entro 20 giorni u110 del peso di. 2200, mentre in quelli fra i 24 00 ed j 2E:OO, dopo le prime settimane, la curva ponderale è stata lentamente i11a progressivame11l e ascendente. Anche in questi ultimi , però, i1on è stato affatto din1ostrabile un vantaggio dalla cura es.perita. Risulta pertanto ch e l 'insulino-ter.apia nei prematuri è se non dannosa, per lo meno inutile; essa nulla può fare per aum·entare la capacit,à vitale del pre111,a turo il quale, essendo un ipoglicemico , può con sider.ar... i con1 e un iperi11 ulinico. Meglio \ ale lasciare alla natura il compit o di svilup·p are la scarsa capacità vitale, curan<lo soltanto l 'alimentazion·e ed e' 1 itando tutte ]r cause di raffreddan1ento , ch e più di tutto 11uocciono alla vita del pren1aturo. fil. 1

1585

SBZIONE PRATICA

MEDICINA SCIENTIFICA ·L'azione depigmentizzante degli estratti di cor· teccia surrenale. È ormai dirr1ostrato, osserva Th. Griineberg (Klin. Jtfl schr., 25 luglio 1936), che gli estratti di corteccia surrenale provocano una diminuzione della .p igmentazione cutanea del morbo di Addison. Quest'azione potrebbe essere riferita ad un eventuale contenuto di vitamina C negli estratti medesimi, dato che appunto la vitamina e di per sè dimostra un azione di questo tipo. lVLa poichè alcune analisi recentemente eseguite hanno dim.ostrato ch e la vitan1ina e è contenuta in quantità trascuraoili o è addirittura assente in molti estratti corticosurrenali, l'azione di depigmentazione di questi non può essere riferita al principio vitaminico. Altre ricerche cliniche e sperimentali , dimostrano ora ch,e l'azione dell 'ormone corticale sul pign1ento cutaneo non è quantitativa, ma qualitativa. : esso agisce cioè sul pigmento del morbo di Addison, n1a non sulla l)ign1entazione di origine genitale (da ormone follicolare). Evidenten1ente questi risultati spostano la 'q uestione iu senso più particolaristico, verso il problema della genesi probabilmente non unitaria delle m elanin,e cutanee. Punnu. I

VARIA Sinovite allergica dovuta ad ingestione di noci. La sinovite cronica bilater.ale o idroartrosi i11termitt·ente con1pare sotto forma di attacchi caratterizzati da una periodicità, così spiccata da indurre parecchi AA. a supporre una base a llergica della malatlia, ed in qualch e caso a dimostrarla m ediante Ja dieLa di elin1inazione. Il caso studiato da P . Lewin e S. J. Taub (J. of Am. Med. Ass., 20 giugno 1936) è particolarmente interessante per chè corredato dalla dimostrazione di uno sLato anafilattico conseguita non soltanto m ediante la dieta, m a anche con le cuti- ed intraderm oreazion e. Il paziente presentava una storia familiare di malattie allergiche (asma , f.ebbre da fieno , edema angioneurotico, orticaria), e riferiva di aver sofferto di edema e dolore delle articolazioni del ginocchio intermittentem·en.te ogni due o tre m·esi durante un periodo di 10 : anni. L 'antig·ene venne fa cilmente identificato: bastava ch e il paziente ingerisse delle noci perch è pre entasse entro 72 ore un tipico attacco di idrope articolare, che scompariva senza ]asciar tracce in uno o due giorni. Dopo 1'eliminazione dell 'a11tigene dalla dieta gli attacchi non sono più comparsi. E. C..\.RLINFANTI.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. L. A. da C. - Abb. ±25±-1: Non risulta che in Italia si producano o vendano apparecchi del genere.


158t3

<e IL POLICLINICO n

[ANNO

Xl.III;

NUJ\-1 .

35]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Pletora medica -- 1nterinati e pensioni. el 1927 eravamo 3008±, e siamo 35651 nel 1935: in otto anni b en 5·567 medici in più! Ecco la pletora! Si è pensato ai rimedi, ma non tutti ·efficaci e giusti. Naturaln1ente i primi p·r esi di mira furono i Medici Condotti. Si calcolò: con oltre 9000 Medic i Condotti si hanno circa 10000 mesi di licenze, con1prese quelle per malattie e per ragio·n i di fai11iglia . Alla sostituzione si ·PTov, edeva con l 'interinato, quasi sempre fatto a scavalco, dagli stessi l\'Iedici Condotti : era un altro mese di stipendio col quale si arrotondava qualche angolo acuto del magro as egno men ile! Non se n e parla i)iù. Ecco, a l 5 aprile 1927, la circolare n. 2i0000, Direzione Generale della Sanità Pubblica, Divisione Affari generali, nella quale si legg·e fra l '.altro: « ... all 'op era professionale degli Uffi ciali della Milizia sLessa - M.V.S.N. - potrà più specia lme11te farsi ricorso per incarichi provvisori in pendenza dello ·espletamento dei pubblici con corsi del servizio di Medico Condo lto di ' Uffi ciale Sanita1~io, e per i posti del 1p·ersonale addeLto alle sezioni l\.Iedico-m icrografiche dei la~orat?ri di profilassi ». Naturalmente il « potra » diventò << dovrà ». In qualch e Provincia s ~ v~ e tano le. s~pplenze a scavalco! Si protesta, s1 d1 cute, i riconosce l 'errore... n1a il danno è già fatto! n 'altra circolare della stessa Direzio11e Gen.eral e del.la Sanità Pubblica, del 25 apri le 1932, ai Prefetti avverte: « Si r ende p ertanto 01)por1uno cl1e le LL. EE. approvino le deliberazioni dei Comuni ch e provvedono .a l servizio a scavalco solta11to nella ipotesi in cui l 'accertamento ·effettivo delle condizioni locali lo consen la ». E fin.a l1nente con altre circolarj la sostituzione a scavalco spari! D'altra part·e si ·provvede a liquidare i n1edici condotti. Il 27 luglio 1·93·4 compare il fa1110 o art. 76 del T . U. n. 1265: « Il Sanitario Condo1to è collocato a riposo quando ha compiuto essantacinque anni di età ». E l 'art. 364 pr~cisa:. « L 'applicazione delle disposizioni relat.1ve al collocamento a riposo al compimento dei e santacinque anni di età del personale sanitario... avrà inizio col 1° luglio 1936 >l . ., " partire - continua lo stesso art. 364 dalla da~a di. entrata in vigore del prese11 te te to unico 1 Prefetti e le Amministr.azioni • interessate , secondo la relativa competenza, pro~r ve~eranno al collocamento a riposo dei San 1tar1 che oltre ai sessantacinque anni èTi età abbiano compiuto quaranta anni di Sf· rvizio e di quelli che abbiano com.p iuto ettanta a.n~ i et~ e trentacinque di servizio ». Dispo. 1z1on1 ol time che mettono a riposo Medici che, alle volte , di ripe o hanno bisogno e f.a po to 1

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ai g~ova.ni~ combatte insomma in modo logico e giustissimo la pletora medica. In tao to il compimento del sessantacinquesimo anno non fa paura: il legislatore ha preso due anni di tempo - 2~ lug~i? 193t!-l 0 luglio 1936 - per a~tuare la d1spos1zione contenuta n ell 'art . 76 ~ ciò ch e vuol dire che vede la necessità di provved·e!·e . e v~o1. p1:ovvedere dopo opportu111 studi e indag1n1, ~ 1~ provvedimento non potrà essere che .u~ m1~l1 ~ramento delle pensio11ì : non ha egli infatti ritenuto come minimo di pensione tollerabile con le n ecessità della esistenza di. un Sanitario anzia110 le pensioni rispondenti a 65 anni di età e 40 di servizio e 70 di età e 35 di er vizio? E si va avanti: t~anquilli ,. i M·e dici Condotti, con1e tranquilli s1 era stati dal 22 dicembre 1888 al 26 lug li o 1 ?34, ~~aranta.sei anni durante i quali nessuna d1sposiz1one d1 legge fissava il limite di età ~~to ?h e. eran pr·e:iste anch e le pensioni pe; 1 lSanitan Condotti che sareb·b ero andati .a riposo ad 8'0 anni I ~a pletora persiste, ma è un po ' intaccata dai provvedimenti già riportati. Ed il IiO giugno 1935 ecco an cora una circolare della Direzione Generale della Sanità Pubblica. cc Il Sindacato Nazio·n ale Fascista dei Medici h a, tuttavia , fatto 1)resente che 11er risolvere in qualche modo il 1problen1a della disoccupazione esiste11te nella clas e ~ a11itar ia o?c~rrere~be. ~limin.are i~ c1:1n1ulo degli inca~ r1ch1 .retr1b·u it1 tr~ ~ an1tar1 stessi ... », e più a'rant1: « ... eRan11n1no l 'opportunità di reYocare gli incaricl1i retribuiti , eventualmente affidati a Sanitari ,già pr ovvisti di un asseigno fisso, .a deguato alle necessità della loro fan1iglia ... H. Inutile aggiungere ch e n on se ne feoe un bel nulla. E si arrivò al 1° luglio 1936 avendo· fa~to· . decorrere due anni senza provvedere al m1gl1oramento delle pen ioni ; logicamente bisognava rimandare ] 'attuazione del disposto degli articoli 76 e 364; ma la pletora pren1e, si ono presi gli interinati, si sono mandati a casa i Medici Condotti di 70 e quelli di 65 anni co111piuti, rispettivamente con 35 o con -10 anni di ervizio di condotta; ma preme ed ottiene l 'attuazione dell'art. 76: tutti i Medici condotti ch e han compiuto e quelli che man mano compiranno i 65 anni di età .. . a casa, si dice anche cc a riposo », e sarebbe meglio dire qualch e cosa di peggio del riposo, certo un ripo o poco confortevole. Ciò posto vien fatto di doma11darsi se le spese della disoccupazione dei medici devono essere sopportate oltanto dalla cl.!lsse dei Medici Condotti? Non vi sono for e altri espedienti per Yenire inco11tro ai colleghi diseredati? ':"on yj sono


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35 )

altri uffici , altre funzioni ch e potrebbero dar e o ccupazione a inolt i n1edici ? L 'Africa orientale h.a g ià assorb.i to molti sanitari e più ancor.a r1e assorb·i rà. E ciò dovrebb e consigliare a d a lleggerire il carico ch e ora .vien e soppor tato dai m edici condotti. Si po trebbe d 'a ltra parte provvedere effettiva111ente, come è prescritto dai regolamenti , ali.a nomi11a dei m·edici delegati alle visite ed :alla vig ilanza igienica n elle scuole. Si inibisca l 'esercizio professiona le agli ufficiali sanitari, n1igliorandone ove occorra, le condizioni economich e, in n1odo da dare ad altri medici l '01Jport u1)ità di viluppare la loro clientela. Si p otrebbe, infi11 e, affrontar e seriam ente la quistion e degli incarichi plurimi distribuendo equan1·e nte quelli a rimunerazioni cospicu e ch e tnan n1ano si rendono liberi , proprio quelli c h e attualmente sembrano i m eno considerati. Altro an cora si polreb·be fare, m a quel c he abbiam o suggerit o sar ebbe più ch e sufficien te ad alleggerire il fardello che ora pesa esclusiva111ente ulle pall e dei m edici condotti. Dott. FRANCEsco CoTA Fiduciario Prov in ciale dei Medici Condotti d ella Prov incia di Lecce.

Cronàca del movimento

professionale.

Reclutamento dei medici nell' A.. O. I. Il Mi11ist er o <l elle Colo ni e h a pubblicat o le seg t1e11ti n orn1e J)er l 'assun zio11e ! 'Africa Orien tale llalia 11a:

1587

S EZIONE PRATICA

d ei medici n el -

« L 'a·s u 11zjo11e a co11 lratto d ei med ici, da d esti nnr i 11elle Colonie d ell 'Africa Orientale, vien e

f al la da q u esto ì\'Iini tero in seguilo alle richies te (li per son:tle sa n itar io d a p arte d ei Governi colorti ali . Pu r 11011 tra lla udo i di u11 co11cor o, le doma11de <l ei candidat i -on o so ttop os te al g it1dizio di u11a a1)J)O ita Con1111issione, n ominat a con Decr et o Mini~ leri ale, la quale, previo esam e cl ei t i loli professionali prod otti d agli inter es·sat i, scegli e i sanitari ch e d evon o esser e chiama ti a sos te11er e l 'es1)e rin1en lo pratico. De ll o esp eri m ento con 1a di un a J)rova pratica di chirurg ia e n1edicin u ge11 er ale (e cioè d ell 'esam e di un m al at o co11 d eduzioni diagn ostich e e t er ap eu lich e) e di u11 a prova 0 1 ale ul pron to soccor .. o ch irurg ico, med ico ed ost etrico. i 'esper im ento è sos lenulo pre ·so il Policlinico Un1berto I di Roma e nessu11a r etribuzio n e compe te al ca11clidat o per le sp ese di vi aggio e cli per m a11en za a R o111a. I sanitari , rit enu ti id onei , ve11gon o a .. t inti in ser Yizio a contratto-lipo nei li1ni li d elle 11ece.. it à d ell 'An1n1 ini t razion e ed in egu it o a ri chie ~ ta (lei G0Yer11i clelle Colonie. Per po ter a p irar e l'l ll 'a .. Sl.111zion e a co11l ral lotiJ)O, in qualità <li m edi r o colon iale, occorr e non

aver ·su p er a to l 'et à di 35 annL Ques to limite è, per ò, aun1entabile: - di élnni 4 per coloro che risulti110 iscritti a l P. N. F. iniriterro l li.:l n1.ente da data anteriore a l 28 o llobre 1922; - di anr1i 5 per g li ex co~batt enti ; - di altri 4 a11ni p er i d ecDr ati al valor n1ilitare, per g li invalidi cli g u erra e per i feriti p er la cau sa fn.scista. De tti b en efi ci di m aggiorazione sono cumulabili. L 'ass unzion e a m edico coloniale vien e fa tta al g r ado : 0° d ella prima categoria con i segu enti assegni m e11sili n etti : - p er la Libia . . . . . . . L . 1.600; - p er l 'Eritrea circa . . . . )) 2.000 ; - p er la Som aUa circa . . )) 2.250. In ca o cli ~ss unzio11 e, il Mi11istero si riserva la facoltà di d estinare i m edici coloniali in qual sia·si Colonia, a seconda d elle esigenze di servizio. Gli n. pira11ti all 'assun zion e in ser vizio in quailjtà d i i11edico coloniale, d evon o presen lar e a questo ìvfini s ter o - Ufficio d el P er sonale ~ una d orn an cla in cart a. legale d a L. 6, corredat a d al cer tificato di laurea e d al certificato di abilitazion e all 'eser cizio d ella prDfession e (con l 'indicazion e d ei punti riportati), e d a tutti quei d ocumenti di cui son o in possesso, dai quali possa r isult are la loro attività profe·ssion ale. La d on1a11cla rleYe con Len er e il cog n om e, i1om e e p at ernità d ell 'aspiran le, data e luog-0 di n ascita, la su a r esiden za atluale, la d ata di i scrizion e al P. N. F ., e l a in<licazj on e se egli sia ufficiale di complem ento, ex: combatt ente, d ecorato al valor e, mutilato od invalido di guerra o p er l a cau sa fascist a ».

A.rruolamento volontario per l' A.. O. I. Il ~1inis lero clella Gu erra h a d ispost o ch e l 'accettazio11e d i d om ande d i arruol a1nento volontario p er l 'A. O. da p art e p i uffici ali in con gedo si a limita la agli specialisli, tra cui i m edici .

MEDICINA SOCIALE L'assistenza sanitaria a.gli operai in A. O. I. Allo cop o di stabilire le prest azioni ani larie a carico della F. C. 1VI .~I . I . per l 'assist en za mala ttie in A. O. I ., è sta to approvat o un progett o d i regolar11er1t o ch e suddi vjòe in n1od o equo gli oner i cl elle previde11ze per l 'as ·i len za sanitaria agli oper ai fra la Feclerazione C.l\1.M. l . e le ditte a su ntri ci di JaYoro ìn 1\ . O. I . Si è deliber a Lo, al lre ì , d'istit u ir e , n ei maggiori centr i dell 'A. O. I . (l\f assau a, Asm ara, Addh3 AbeJ)a, fiarrar , Gondar ere.), dei d epo ili per lo n1 isla n1en to di op erai infcr111i. Le aulori là con1peten ti n ulla trala ciano per as~ icu rare ai lavora lori cl i locati 11el resto di Eliopia t11tte le provYide11ze int ese a gar an t ire una empre l n ig lior c effic ienza e ad adeguare, a ttraverso t111a con1pl e a e saggja opera a sis tenziale. le conci izioni d el l avo-ro a cruel le della l\fe lro1)ol i .


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1588

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IL POLICLINICO »

CONCORSI. POSTJ

VACANTI. RR. Prefetture.

C:HIETI . - Concorsi per m edi co condotto nei Comuni di: Atessa (2a. co11dotta), Altino, Ortona a rviare, Pretora. ,Scad. 15 settembre . P1ACENZA. - Scad. 81 ottobre. Concorso per titoli ed esami a Medici condotti di FARINI n 'OLMO c2a zona), PODENZANO, VILLANOVA SlJLL'ARDA. (Per notizie sugli stipendi, i11dennità ed al t re informazioni sui documenti ecc. ecc., chiedere iJ bando di concorso alle RR . ·P refett11re, Ufficio del l\Iedico Provinciale).

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MILANO. - Il Co1nune ha bandito un co11cor so pubblico, per titoli, ad t1n posto di di.rettore del· J'Ospedale contagiosi <( A. Bassi » ed uno, per ti1oli ed esami, a tre pos ti di m edico assistente nel1'0 sp edale s tes·so. Il Jern1ine utile per la presentazione delle domande scad e il 31 ottobre 1936. Per ulteriori schiarime11ti gli i11teressati potranno rivolgersi al Municipio - · Riparlizione personale Palazzo l\'Iarin·o , Niila110. PoLA (Istria). Consorzilo Prov. An.litubercolare. Co11corso al posto di Direttore della Sezione Dispensariale di Albana. Stipendio annuo L . 3600 scggette alle riduzioni e ritenute di Legge . Indennità di tra·sferta prevista dal Regolamento. Tassa con corso L. ~O. Domanda, documenti e infor1nazioni vanno dirette alla Presidenza del Consor zio Prov. Antitub. dell 'I slria, a Pola. Scadenza 11 sette1nbre 1936. VARESE. Ospedale Psicliialric o Prov inciale. Concorso al posto di Direttor e dell 'Ospedale Psichiatrico Provinciale. Obbligo di risiedere n ell 'interno dell ' Is ti tuto. Stipendio annuo iniziale lire 20.000 su scettibile di due aum enti. Inden11ità servizio attivo L. 6000. Alloggio non mobigliato per sè e famiglia n ei locali d ell 'Is tituto. Quanto sopra ~ soggetto alle riduzioni e trattenute di legge. Té\'ssa di concorso L. 50. Per ulteriori informazioni rivolger si aJla Segreteria della Amministrazione Provinciale di Varese . Scadenza 10 sett embre 1936. ZARA (Dalmazia) . - Concorso al pos to· di Direttore Medico del Consorzio e d el Dispensario Provi11ciale An titubercolar e di Zara. Stipendio annuo L. 20.000, più i11dennità di servizio attivo annue L . 4000 corl 4 aumenti quadriennali d el decin10. Riduzio11i e ritenu le di legge. Tassa di concorso L. 50. ~er og11i altra informazione rivolgersi alla Segreteria d el Co11sorzio in Zara. Scadenza ore dodici d el 10 ottobre 1936. Ro~IA. ,\ -tinistero delle Co l oni e. i cco11~ c è in corso l a r iorga11izzazione ospedalier a d ella Ljbia, i11 at lesa h e si.ano e111anate le norme r egola11ti l 'orcli11ar11e11 lo degli Ospedali cli d e ll a Colonia , so110 . o ~p e i i concor si ti.i pos ti cli medico capo di r arliologia: tieu ro-psicbia.t rica, n1 ccl ici11 a, o to-r inol ar j n gologia, 111ala l tie infettive, 1j siatri, dermoceltia , 11ell 'O... pedale Principal e di "fripoli . Ro~IA. ì\linistero delle Comu rii cazioni (F errovie clello Sta lo) . - Co11rorsi per titoli ai segu enti pos ti di m edico di riparto: Portocivitan oYa II, Grotla1111na r e, Pesaro I , P escar a II (.Ancona) ; Bari I , Bri11di~i II, Castellaneta, Grumo Appula, Sa11teran10, 'fa ranto IV (Bari) ; Legnago I , Pontelagoscu ro. Pou lenure (Bologn a); Bagni di Lu cca, CastelnuoYo Garfagnan a, Cl1iu i II , Firenze IV (Firenze') : Calitri Pescopagano, Taurasi (Foggia) ; Fruga-

[ANNO XLIII,

~ C' \\t .

a.5 J

rolo, Genova Rivarolo II, Genova Sampierdarena I!J, Villalver11ia (Genova); Brescia II, Cren1a, De.rv10, Mandello d el Lario, Milano Lambrate Oleggio, Piacenza III, Verdello, Vergiate (Milano); ~1orcone , Teano (_ a poli); Caltanissetta III Naro (Palermo); La Spezia II, Nazzano (Pisa); C~tanza­ ro II, Catanzaro l\'Iarina II, Feroleto Antico ~Ion­ legiordano, Reggio Calabrja Gallico (Reggi~ Calabri~) ; (~i vita D 'Antino, Vicovaro (Roma) ; Acqui II, Asti II, Cantalupa, Casale-Monferrato II Chiomonte, Garessio, Sair1t-Vincent, Santuario, Spiano Monferrato, 'fenda , Ver1 1ante (l'orino) ; Brunico, Ma.ttar?llo, ~over~to (1.rento) ; Portogruaro I , Ronch1 dei Leg·1onar1, San Giorgio di Nogaro Tarvisio (Tries te); Ca·sarsa, Cornuda, Forgaria: Padova ~I, Padova IV, Venez~a I, Vicenza III (Venezia) . I11v1are domanda e chiedere informazioni ai ris1Jettivi Ispettorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scadenza ore 17 d el 14 settembre 1936-XIV.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. S. M. il Re, su proposta del Capo del Governo ha conferito a S. E. il prof. sen. Aldo Castellani: alto consulente sanitario p er l 'A. O., il titolo ereditario di ·Co.n te di Chisimaio in riconoscimento dell 'oJ?era d a lui svolt a, durante l a guerra, in Eritrea , in SontaJia ed in Etiopia, p er la difesa ·san_ita:i~ d~lle truppe, degli operai e delle popolaz1on1 indigene, opera cl1e fu uno dei coefficienti prin1ari d ella vil loria.

NO TIZ IE DI VE R S E 42° Congresso italiano di medicina interna. Il 42° Congresso della Società Ilalia11a di Medicina Interna si t errà a Roma, presso la R. Clinica Medica, n ei giorni 19-22 ottobre. Presidente del Comitato orcii11atore è il prof. Cesare Frugoni. ·remi all 'ordine d el giorno: 1) « Lo scompen so cardiaco», r elator e il prof. D. Cesa-Bianchi (~li­ lano) ; 2) « Adiposità e magrezza », r elatore il prof. I1' . Gal di (Pisa) ; 3) cc Nefrosi e nefriti )) (in comun e con la Società Italiana di Chirurgia), relatore il prof. R. Silvestri11i (P ert1gia). Non sono accettate e non i scritte al! 'ordine del g·iorno comunicazioni di ·soci non in regola con i pagn1 11enti e di ader enti che non abbiRno versa to la r elativa quota di L. 75. Le co111unicazioni , le quali d ebbono essere presen tale non oltre il 15 settembre, de])hono riguardare preferibilmente argomenti attinenti ai t emi; di relazjo11e. Og·ni socio aù ere11te 11011 }) U Ò pre ~ e11 lare più d1 due co1nl:nicazio11i. . 1:.er (leJ1],t:razj one d el Co11siglio DirettiYo n o n potranr10 essere in scritte quelle co111unicazionf u o11 acco1npag nate da un breve sunto che (se accettato, e.11che se l a comunicazio11e n on sar à fatta) Yerrà pubblicat o negli Atti. Son;) c9r1cessi i consu eti ribassi ferravi ari. Per chi rtI·in1en1i rivolgersi al segre tarjo del Con gresso~ prof. Amaldo Pozzi, R. Clinica Medica, Ron1a .

90 Congresso internazionale di odontologia. Or g?t1 A.i z1a lo cla ll a Feclerazione Dentaria In lerna-

zionale, . i è YOl lo a Vienna dal 3 all ' agostoJ e Yi .. 0110 inlerYenuli più cli 3000 o<lo11toia tr i di 30 ~azioni di tul le le ])ar ti del mondo. ~umero a è st ata la partecipazione i lali ana. alla Le ta dellaqL1ale er a una delegazione ufficiale pre~ieduta dal _ l 'on. prof. Perna.


[ANNO

XLIII , Nul\r. 35)

SEZIONE PRATICA

La cerimonia inaugurale assunse particolare solennità. Duran le lo svolgi men lo dei laYori il prof. Palazzi (Pavia) ha riferito sull 'istopatologia della p olpa den laria. Il prof. P er11a (Roma) ha .sv<;>lto la sua relazione sugli studi deJla odontologia in Ila~ Jia comparalivamenle a quelli di altri Paesi . Egli ha dimo·strato come l 'ordinamento odontolog ico fa scis ta produca i migliori risultati pratici e 11a affer1ndlo cl1e la l egislazione ch e lo regola si d eve al genio e alla volontà del Duce, cui si rivol~e riconosce11te la gratitudine d el n1ondo odo11 lo1atrico . L 'irnponente assemblea ha calorosamente aJJplauclito al Duce d el Fascismo. . . Il prof. Lippa i NapoJj) si è tr~tte?uto ull (tz 10ne biologica d ella polpa d entaria; il dott. ~11 spa (TorinOJ sull ' anes tesi a generale; i proff. .F e1ro11e e GioYelli sulla terapia del progen1 ino; 11 prof . l{occia (Torino) s ulle si11usili i11a·scell ari ; il prof. SanYenero sulla terapia d ella pala1oschisi ; il prof. Muzi (Ro1na) sulle correlazioni i11 od on Loiatria e . 11ella ortogna todon zja. Il C(Jn11n. Gioia ha t enuto una r elaz1on e sulla coordinazione d egli studi odontoiatrici n ei vari paesi del mo11do sulla ba.se di qt1elli italia~i. Iianno parl at o inoltre il prof. De Vecchis (Ron1a), Zannoni (Milano), Savig lia e Nu ssbaum (Torino), Gueri11i e Carrin o (Napoli) , Zerosi (Co1110), Bracc:tietti (Milano). . . Il congresso si è chiuso co11 un gra11de r 1cev1n1ento n el salone del Palazzo In1periale. Han110 parlato i capi d elle clel~gazioni d ei Ya rj S~a ti . L ,on. P er11 a ha portato il saluto della d elegazione italiana e ha chiuso con p ar ole di d evota ri con oscenza al Duce.

3° Congresso internazionale di otorinoJaringologia. Co11 l 'in lervento cl el Ministro d P11 'Educazione Nozionale della Nazione Germanica, è stato inaugurato a Berlino, il 22 agos to, il 3° Congre so in tc rnazio11 aJr cl i o t orii1olaringologia. Scienzia ti d i lullo il mondo sono co11Yenuti nella capitale tede co o n de lJa~teci pare ai laY.ori ch e si sono voJli o l lo l a rlirez1one d el prof. ' 011 Eirken. Rela tori per l 'Ilalia sul t en1a cc R aclio ler apia d ei t11111ori mnlign i d e lle prime vie r espiratorie.)) so~10 stati i proff. Torrig ia11i e Palu111bo d ell 'Un1ver sJ1à di Firenze. All ,import an te òi sc11ssion e che Ile è seguita hanno pre·so parte Ber,Yen ~i. S t~ccoln1a~ Maisin di Lovanio , Len1 aìtre d i P ar1 g1, vogel d1 Berlino , Hol1ngree11 ecl altri. A tutti h anno risposto j r ela tori r i cu otendo i 'unanime caloro o con sen so d ell 'asse111blea.

Raccolta di da.ti sui medici ric1!iamati in A.frica orientale. Sono stat e ricl1ie le alla s•1perJ or e Confr ' lerazion e Fa·scis la Professionis li ed .A.rti sti , per u11a p111)blicazione dell 'Is lit ut o Colo11ial e Fascista, le seguen ti 11otizie: . . 1) Elenco d ei gerarchi co11federal1 vo.1on lar ~ in A. O. e, possibiln1ente, fatli d 'ar1ne a1 q·u aJ1 h anno parlecipa to ; . 2) Elen co nun1erico ò egli orga11 i z~ati, pos~1bi]1nen le diyjsi ~er ca tegoria, '~0] 011 t ar~ e ~1cl11 n­ n1ati in A. O., cl ej d ecor Rti , d e1 Caduti , cle1 11ro. n10Esi ))er llle ri lo di g·u erra . \ ei riguardi dei 1neclici, e·~se Yerran n o_ f?rn1t e: dai egretari ProYincia]j al Sin daca lo \azio nale ~Ied i co.

15891

Istituto siere-vaccinogeno di A.smara. ' L ·1 litulo Siero-Vacci11ogeno di Asma_ra,. che· prOYYede alla produzione dei sieri e d ei vaccini· per u·so veterinario ed umano n ecessari in A. O. I., st a potenziando la propria attrezzat~ra. ·Si P~? clire ch e l 'Istituto è pronto a fronteggiare le piu: ,-;i s te n ecessità. ~\el carrLpo ve terinari o, esso h a provveduto· nel i11arzo decorso ad inocular e il siero contro' la pes le llovina a 44.276 capi di b estian1e, fa cui· 1nor talità , u1i te1npo gravissima, è st a:ta ridotta· al O,96 per cento. . . . . Altualr11e nte l'Is ti:Luto d1 po11e d1 200 mila dosi cli siero con lro_ la peste bgvina ed equina , ch e Ye r ranno distribuite appena finita la ·st agione delle piogge. Si calcola che n el corr ente anno ve~­ rnr1no tlistribuite, in lutto l 'Irnpero, oltre un m1-li o11e cli tali dosi. Nel periodo ch e Ya dal 1° lug lio 1935 al 30 apti,.,. le 1936, l 'Istiluto h a consegnato , ctietro richiesta. della Sanità militare e civile, 453.067 dosi di vaccino contro il vaiolo. Oggi i l Vaccinogeno è in1 g rarlo di fornire 50 niila d osi alla. sett~m ana.. . Qu este cifre illustrano la formidabile alt1v1tà_ clc1 Vaccinogeno, ch e offre i m ezzi n ecessari ai r1ostri servizi sanitari p er svolg·ere una g r andiosa: a7.ion e profilattica a vantaggio delle popolazio11i, oggi protette dal tricolore. . l,,e dosi di vaccino antivaiolo-so vengono inv1atfr in lulti i ce11tri d ell 'Imper o con mezzi aerei. I lab or atori d el Vaccinogeno occupan o una b elli ~sima posizione a poch1 c~ilomet.ri a.a Asr:r;iara. L 'Is tituto òisponc di tremila capi di bestiame si ~ro-produ Ltori. I vitelli e i cavalli destinati alla produz_ione d~i sieri , occupano moderne stalle e cli$pon gon o di vast e prateri e che dànno, ogni anno, Yentimila gui11tali di foragg1o.

Laboratori per vaccini ad Addis Abebn. · 0110 i o cor so ad 1\.d di·~ Abeba i lavori p er l 'im .. pia11lo di laboratori d e Lina ti nlla produzio11e dei vaccini a ntivaiolosi e ar1lirahbici , con l 'inten to d1 d (1re i.11cre1nento al la in1rnu11oprofjl assi , r en d e11do obbligat oria la vacci11azione jen11eriana e salvando· rosì d el vaiolo diecine cli i11j gliai a di ban1bini og·11i n11no. È da ricordare cl1e le prin1e vaccin azio ni ft1rono fatte i11 _.\bis jnia durante il 1896 da 'l'oselli 11ell a pia11a d i Enda Cer cos e che an cora oo·gi i Yecchi n e ricord a110 i grandi ben efici e app~na vist e le no.. tre tru J) pe si . . ono affr ettati a porta re cl oni r ichied er1clo in can1])iO Ja vaccin azione.

In memoria di Ilvento. La Feder azion e Italiana Xazionale Fascis ta per la lotta coi1 tro l a tuber colo i , lJer 011or ar e la medello stu-n1oria clel prof. :\.rcJ,n gelo IlYe11t o clio o ch e La11 lo con tr ihl1 Lo di p en i ero e di O}Jere ha da lo allo s'ilup}JO degli studi scientifici e so . . ein li in Italia, e in n1odo pa rticolare all 'incren1e11 ... to clella lot ta co11tr o Ja tl1ber co losi - 11a pro1n o ~so u11a "'ot toscr izione per la costiluzioJ1e di un pre1Yt io da conferire di ]Jiennio in biennio, ai mi..,. nliori lavori cli i1~edici11a sociale della tubercolosi. ~ 1\.i pre111i della « Fondazi~n e .Arc~~geJo ~lY~n.to per lo sviluppo degli .. tud 1 sc 1 ~ n L1!1 ro-so~1 a~1 . 1n I1 alia n potra11 n o co11correre ll1ll1 gli . tucl1os1 i tr~­ lia~1i. IJ regolan1en lo clei co11~or .. i .. ara preYe11t1' "'111e11le ... Labilito dall a Fecleraz1011e cl1e })rovye<lerà ii~ tempo d ebito alla no111i na <l ell a Con1n1 L sion e' aiud icatrice.


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cc IL POLICLINICO

•Un po' dovunque. La Soc ie là l\tiarchigia11a di Oste lricia e Gi11ecologia i è ad una La il 26 Itig lio a Cam erino, sotto la pre iden za del prof. Gai fail 1i, as is li Lo dal se.g r e lario J)rof. A . .Gu _ o. Era110 in discu ssio11e: l ' é1b olizione d ell 'e·san1e di a111n1issione per la freq1t1e n za cl ell e Scuole ost e trich e e il discipliname11t o d cJl 'aLorlo Lerapèu1ìco. A { convenuti furono offerti tu1 rinfresco d all 'UniYersità e un banch etto ci al <~0 1nune .

~ ANNO

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X.LIII,

NUl\I.

35)

cl 'Orba, i11 is lrulloria, per ir1e is lc11za di r eato, cl al1·accu su di avei e cagionato l esioni a certai Bru11ild e rfacchi110 in Cas u lo, duran Le uua difficile oper tizione di parto. A Piacen za u11 a co11lac.lina, .Es ter Bonelli, (li 33 anni, si era recata dal dolt. Lan1berto Tas. i per farsi vj ~ itare ; rin1a·s ta })Cr qualch e t empo sola, frugò nella gileca clel medico e s'impossessò di cinq11e111 ila lire con lenu Ie 11cl porlafogli. Denu11ziata, una perq11isizione fece scoprire il de11aro nascost o fra gli erbaggi d ell 'or lo.

Una Crocier a. a Tripoli è org·a11izzata da e< L 'Italia Medica n per il 18-~7 settembre, d a e per NaIl dott. Socrate Lagonda·k i, di Creta, 74enne, p oli . (~ u olc: 1a classe L . 1190; 2a clas·se L. 965 "' si è in ocul a lo a tre riprese clei prodotti lebbrosi {;On1pre11de11li tulte le spese. Chiusura delle i scri11E-lle ven e a scopo cli s ludio. È ii1sorla l:l malatz ior1i 31 agos to. Rivolg·ersi all 'amministrazion e d cl tia in forn1a galop1)a11 te. Il Lagonclaki aveva fatto p eriod ico, via Mercadante 10, Milano ; opp11re alri sorgere i Giochi OJi111p ici ed anzi fu il vincitore 1'Agcnzia Vi aggi cc L 'Itali a», via Unio n e 1, ~1i ­ clella prima l\tia ralona. Durante la guerra , a 54 lnno. anpi, ·si era arr u olat o Yolon lario n ell 'Esercilo fran• cese. Si è costi lui Lo in Ing-11ilterra un Con1i la lo p e r aiu lare i m erlici spag noli vitti1ne della guerra ci R morto a Napoli i111provvisa1nent e il prof. V1Tvil e ( « Spanish l\Iedical Aid Committee », Kern r c.R10 S CAFFIDJ , ordi n ario cli palo]og ia generale in House, Ki11 ~s'' ay 36, London W. (~. 2) quell 'UniYersi Là. La s ua l)roduzione ·scientifica è stata copio a - - 115 lavori propri e 209 di allievi econ clo r1ol i zie dalla S1)agna, i r ossi han110 ocetl il1veste i più svaria li campi della patologia; si ct1pa lo il a11:>j torio di Tablado, pre o G u adarran1a , distir1gue per l a prec ision e e p er ] 'originali I à. t1ccicle11clo11e lulli i m edici ed allo11ta11andone a for za j 111alali, p er is tallarsi nell 'eclifizio ; i nazio11ali i11 viaro110 un neroplario pilo I a lo ci al capitano Le malattie infettil'e in Italia. 1 Gargia ' cas, ch e ge llò su.I sanalorjo parecchie bomNumero dei Comuni colpili e nt1mero b e ad al lo esplos ivo, dis truggendolo. dei casi (fra parentesi). Ne l cc Corri er e della Sera » d el 18 agos to Achille Dent111zie d al 6 lug lio al 12 lug lio 1936: ~Ior­ B en ede l li riferi·sce ch e è sta Lo condannato a m or.b jJlo 285 (1384) ; ScarlaLti11a 95 (186) ; P ert osse 233 te , in Sivig li a, i l n1edico dolt. Lui s R elimJ)io, t1n (835); Vari cella 121 (210) ; Vaiuolo e vaiuoloide p a1zo crj111i11a le che, in qualità cl i }Jr e jd e11te d el Co111ila1o cli soccor so H rosso n, aYeva iscritto n elle -- (- ) ; Febbre tifoidea 2'96 (510); I11fezionj paratifich e 63 (88) ; Febbre ondulante 53 (82) ; Dissenlj s le di pro crizio11e tutti i colleghi della città; d a teria 17 (23); Difterite è croup 160 (289) ; ~Ienin­ qu es ta s trage di medici si ·sar ebbero salvati solgite cerebro-s pinale epidemica 12 (14) ; Poli~mie­ ta1l Lo gua ll r o colleghi iscritli al pa1rtito, ma n on Jite anteriore act1la 65 (96); Encefalite letargica 5 .è escluso ch e egli mellita se di disfarsen e in se(5).: Anchilos ton1iasi lR (16) ; Rabbia: mor~i ca.ture ·COn<l o tempo, cosj d a rh11an ere desposta assoluto di anin1ali ra.b bici o sosp etti 62 (100) ; dichiarad ella salute di quasi 250 .000 si,·ig liani ... ta - (- ); Pus tola malig11a 21 (23); P arotite epiIl Tribunale di Ales anclria h a as·solto il dott. d f'1nica 99 (217) ; Leish111aniosi 3 (3); Febbre puerAu g usto Ferrel ti, n1ed ico co11d ol to a Cast elletto perale 26 (27).

Indice alfabetico per materie. A<lcnopa t ia trach eo-J)ro11chiale lu})erco Jare cl ell 'adulto all erg·ico . . . . . . . Pag . 1570 Bn t leri del g ruppo tifo-coli : isolamento » 1581 Bi12liogr afia . . . . . . . . . . . . . . . 1572, 1573 Calcolos i epatica1: t er apia . . . . . . . . » 1575 Di..1ne11orr8a : u so dell 'in ... ttlina . . . » 1585 GéJ tro-en leriti calarrali : Lera.pia . . . » 1578 lpoge11itali mo n ella dorina . . . . . » 1572 firledici: r ec1uta1nen to per l '.4. O. . . )> 1587 l\Icrlicina socio.le . . . . . . . . . . . » 1587 ~lC'ni11gil e cronica spinal e: rliag i1os i . » 15 O l\lP11i11g·o lifo eruttivo ·s poradi co b e11ig r10 )) n cara tter e profe ion a le . . . . . . . 1571 )) 'lV{c lril c J>uerperale acuta . . . . . . . . 1584 ?v1idolloc l on.'l ia surr en ale i1elle si nclro111i )) d ' ipt'r urrcn ali m o i11icl oll are . . . . . 1555 )) NC'frilc cro11ica : opot er apia . . . . 1581 )) O te tri cia: anes le ia e analgrs ia . 1584

1

a..

t"ànomt>a df la~ori 1>ubb1"ati nel Poliolinioo se non 1utoriuavone scritta dalla redazione. E uietata la 1>11bblic4Done di sunti df essi senta citarne lo font.e.

Diritti di preprietà riservati. - Non

C.

FRUGONI,

~ comen~t41

. . . · · Pag. 1581 )) 1584 . . . . . )) 1586 Pl etora rn edica. - Irtl erin al i e ]Jensi•o11i )) 1581 P11eu111operitoneo: ricer cJ1e . . . ·. · · · )) 1585 Prema turi: trai ta111 en1o P sopravviven za Segno di Argyll-Iloher l o n e particolare )) 1580 fenome110 d ell a pupilla . . . . · · · · Sin ovite allergica dov11l a a inges tione di )) 1585 nocl .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Somalia: casi di ineli lcn . e e òi Lifo-1)a)) 1565 r a tifo . . . . . · · · · · · · · · · · · Splenom eg·alia n1 alarica t1 r~ ~la n1hi11 i. cu)) 1562 rala col lne todo di i\ fnur1 z10 As~ol1 . . )) 1585 Rurreni: azione degli e lra lli di corteccia )} 1569 Tuber colo·si laten te degli a(lolescenli . · 1'ubercolosi i11ilin re: con1porlan1 ento deJ)) 1571 1e piaistrirl e . . . . · · · · · · · · · l )iress in })rovoca la: r iccr cl1e l'lace11La previa: tratta111e11to

A. Po1z1, Resp.

Red . capo. Boma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Counier.


ANNO XLIII

Roma, 7 Settembre 1936 ·XIV

Num. 36

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

-

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 81 DICEMBRE Sin1r•li :

I talla (1) ALLA SOLA SBZIONB PRATICA (settimanale) L. 58.80 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 50 (1-b) ALLA SOLA SEZiONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 Un nwnero separato della

Estero Cumulati'ri: L. 100 (2) ALLIJ DUB SEZIONI (pratica e medica.) • L. 00 (3) ALLE DUJ!I SBZIONJ (!Pratica e ohirurgioa) L. 60 (f) ALLE TRB SEZIONI (pratica, medica e chirur.).

SEZIONE MEDICA.

o della

Cm:BtraGICA

L. 6 ; della

PB.A.'l'ICA

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Estero L. lCK> L. lBO L. llO

L. 8,50

SOMMARIO . Note e contributi : L. Ugelli: Distribuzione dei gruppi

sanguigni negli jndividui •p ortatori di ulcere gastro· duodenali. Osservazioni cliniche : L. Antognetti: Anemia acuta febbrile perniciosiforme. Trasfusione e guarigione. Studi riassuntivi : A. Baserga: Le complicazioni delle brucellosi. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI: Ducuing e Fabre: La stasi duodenale cronica paralitica. - V. Dall'Acqua : Le coliti ulcerose grwvi non amebiche. - REUMATISMJ: A. M. Recordier e G. DUJIDon: Le forme tifo idee del reumatismo di Bouillaud. - R. Fischer : Reumatismo e cardiopatie. Problemi d ' attualità : F. Tobé: Dal pneumotorace ipotensivo '.Li metodi chirurgici di detensione. Notizia bibliografica. - Cenni biilliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia Me-

dico-Fisica Fiorentina. Pavia.

Appunti

per il

Società Medico-Ohirurgica di

medico pratico :

CASISTICA

E

TERAPIA:

NOTE E CONTRIBUTI () sPt:DALI R1uNrr1 DI RolVIA OSPEDALE DEL LITTORIO - PADIGLIONE FLAJANI !)rimario Chirurgo : :Prof. A. CHIA.SSERINI

Distribuzione dei gruppi sanguigni negli individui portatori di ulcere gastroduodenali. Oott. LIBERO UGELLI, assistent.e La possibilità di una relazio11e costa11le tra gruppi sang·u igni e delerminat;e malattie rappresenta uria questione discu ssa, che non h<t ricevuto ancora u11a soluzion e definitiva, alm·eno dal p11nto di vista pratico. Vari Autori si sono occupati di questo argon1ento, se cioè il gruppo sanguigno rap11resenti una co11dizione che predispon ga ad una n1alattia, e so110 giunt.i a conclusio11i n1olto diverse . Ricordiamo che uno dei primi ad occuparsi di questo argomento è stato l 'Alexander , ch e ha creduto di' rilevare u11a tende11za deali indi,·idui '-

Pneumotorace spontaneo simuJante affezioni addo minali acute. - Contributo alla questione delle com· plica zioni broncopolmonari postoperatorie negli interventi sullo stomaco. - Cura chirUI'gica dell'asma bronchiale. - La neuralgia del glosso-faringeo. Numerosi casi di m alattie infettive, esantemi da siero e paralisi postdifteriQhe in una stessa fa.miglia. Il creosoto nelle affezioni broncopolmonari non tubercolari. - Nella bronchieotasia. - SEMEIOTICA : La sete come sintoma. - MEDICINA SCIENTIFICA: Acido OS· salico e utilizza?.ione del calcio. - PosrA DEGLI ABBONATI. -

VARI A.

Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Spe·

cificazione delle ~edi preferite nei concorsi sanitari. - Un caso singolare di collocamento a riposo per .motivi di salute e di ammissibilità di ricorso tardivo. Nella vita professionale : Concorsi. Notizie diverse. Indice aliabetico per materie.

arJpar~en·enti

al terzo e quarto g ruppo sanguigno .a d a n1malar e di tun1ori maligr1i. L 'opinione di -~lexand-cr venne co11traddetta dal Cavalieri e da !B uchanan e I-Iighley i quali , su di un ricchissin10 materiale (2.44-6 paziente di varie 11azionalit.à affetti da mal.atti·e diverse) osservarono una ripartizion·e equivalente dei gruppi sanguig11i n·elle più svaria te malattie. Numerosi altri ricercatori in seguito si sono occupati dei rapporti fra g·ruppii sanguig11i e malaLlie, ·e la distribuzion·e dei gruppi sangui gni è stata studiata in vari'e malattie infettive, r1·ella 1nalaria. nella tubercolosi, n·ella sifilide, irl malattie nervose varie, nei tumori maligni , ecc. La letteTatura in proposito è molto ricca e il riportarla sarebbe troppo lungo , ed esulerebbe dal compito propostoci. Tutte queste ricer che non hanno dato invero risultati concordi. Alcuni Autori, fra i quali <tbbiamo visto Buchanan e High ley, negano in n1odo as oluto l 'esiste1lza di l1na qualsiasi relazione tra g·ruppi sanguigr1i e n1alattie, n1entre 1l1olt1 altri inYec-e l'affern1ano.


J592

cc IL POLICLINICO n

Seco11do alr u11i r\.utori il gruppo angu1gno è un seg n o d ella ro::ti lu zio11e i11 quanto è « l 'indi ce di una SJJeciaJe personalità un1orale individuale » (De Paoli). Mentre secoin do a lcuni Autori l 'insien1e dei caratteri ·ereditari e dell e modificazioni co11dizionaìi r appr esen ta I.a costituzione individuale, secon do ~richeli il termi11e costituzion e va riser,'a lo alla parte fo11dam en1ale d·ella masso ·ereditaria. Ora, clato cl1e il grui:}pO sanguigno vie110 dir,e lta111ente· tra smesso col plasma germ iItéd,ivo da uno dei genitori all'individuo. e gli rjmarte in1mo d~fi cato if11rante tt1tta la vita, è gi11s.to co11sidera:rie il g ruppo sa ng uig110 co111e t1no degli elen1enti d ell 1 massa er editaria e pertanto con1 e un -ele1nento della costjtuzibne. Sono stati i'nfatti studi.ate le r elazioni tra i gruppi sanguigni e alcuni car atteri antropologici e detern1inati tipi costitu zionali. E stato acl ·ese111pio notato ch e i dolicocefalj sono l)iù fre·q u1enli n·e gli in·d ivi'dui appartenenti al 3° gruppo a11zichè a quAlli del 1°, ch e n egli aste11ici p1revalgono g li i11dividui d·el 1° grupi-10 (Grunfeld), mentre i1ei Jl1t1scolari prevalg·o110 quelli del 2° e del 3° (S·c l1warzn1a11n ) e fra i toracic i quelli à eì 2" . .t\.ltre ricerche sono stat e dirette a studiare la frequenza d ei gruppi sangu ig11i i11 rapporto all 'equiJihrio vago-sir111Jati co, alla coleste rinen1ia , alle in1pronte digitali e alla 1nestruazione ritardata, che da 1'uzi è tata trovata più frec1ue11ten1ente i1elle donn e del 2° e del 3° gruppo. Numerosi autori an1111eltono an cl1 e l ' esistenz.a di rapporti tra la costituzione sier ologica e i cara lteri psico-costituzionali , e tra g·ruppi san guig11.i e caratteri bioti11ologici. Si deve pertartto rite11er e co111e certa 1'esist·e11za fra g r11JJlJO sa n.g·ui g·n o e co li Luzio11·e cli un rapporto intim o e cos la11te. !Vla la co ... tituzione seco11do n 1olti Autori si id entifica con la di µosizione individuale ,·erso le n1alattie. O per lo i11en o , se a11ch e no11 si "\'uole arr11nettere questa identità, è certo ch e il co11cetto di costituzione comprende i11 . è quello di di posizione , pure essendo assai J)iù an1pio di qu e"' L' ultimo (Perl de). E ' 11ot0 infatti , tanto per portare quaìcl1e e e1111Jio del r a1Jporto fra co. tituzion e e disi: osizione che la tub€rcolos.i co] pisce con n1agg1ore frequenza gli ir1dividui della prima con 1biJ1azione n1or[ologica d i De Giovanni , i lo11g.ilir1ei 111icrospl.a11c11ici deJJ.a clas. iO cazion e di 1 ' iola, n1enlre le n1alattie del rican1bro pr-ediligono i 111a cr os1)lancni ci, 1·ulcera a-a ... troduod enale e le ernie i n1i'cro . . pla11cni ci e co"'i via. Ora "e il gruppo sa11gu.i gno è un segno deJ]n co tituzione e la costituziorLe i identifi ca con 1

fANNO XLIII , NtJl\I. 36J

Ja predisposizion€, è logico supporre , com e a ffer111a il Guerrini, un rapporto fra g ruppo san guigno e prernsposizio11e. Questo rapporto del r esto è stato dimostrato a11che sp crimentaln1e11te dall 'I-lirzf eld. Questi h a praticato la prova di Scluck per la deter111inazior1e della recettiYità alla difterite s u vari e co11pie di genitori e sui ris1)ettivi fi gli . Egli 11a notato ch·e nel casD ir1 cui uno ·dei .g e11itori ·era recettivo e l'altro r efrattario i fig li poteva110 risultare r ecettivi o refrattari, ma i fìgli r ecrttivi avevano tutt i il ffite desi1no g rup po sa11guigno d·el genitore recettivo e i figli refratta ri il medesimo grup1)0 d el genitore r efrattario. Gli stessi· risultati , come per la difiterite, si sono ottenuti anche per I.a scarlattina e per altre malattie. Si può quindi co11cluder e eh-e, per quanto no11 sia stato raggiunto un a ccordo completo sul1'argomiento e le ri cer ch e eseguite Ì'n proposito 11on abbiano dato ri ulta ti d efinitivi, si deve ammett,er e con la maggioranza degli Auto ri Ja esistenza di un r ap1Jorto costante tra gruppi sangu:i:g·ni e stati e predisposiizioni morbose. In b,a se a ·questi p·r esup posti ab·b iamo voluto studiare la distrib·uzio11e d!f i gruppi. sanguigni n egli individui portatori di ulcere gastroduodenali . Noi abbian10 avuto la possibilità di studi.aie dal p·u11to di vi ta e111atolog ico un numero ragg uardevole di pazienti a ffetti da ulcera gastroduodenale. ln que ti in clividui abbiamo i)raticalo sintcmatican1ente , oltre ali 'esame i11 orfologico con1pl eto del san g·uc, la determinazione d el gr~ppo sanguigno con un duplice scopo: u110 p rati co , lJer valerci di· questo dato n ella eventt1alità dj l1na tra~fusio11e sanguigna , e uno })t1rame11te teorico lJer ricer car e oioè quale fosse lét distribuzioine dei grupr)i sanguigni nei portatori di ulcer a gas troduodenale, ·e se si pote se ~ t abilire in questi pazie11ti la }Jr evalenza o meno di un gruppo su g li altri. A questa ri cer ca siamo stati jndotti dall 'op·in:ione p:;pressa ùa di,·ersi Autori ch e n ella 1)atogf• 11e,:-;.i rle1 1'ulcera gastrica abbia una parte no~ tevole Ja costituzi one, e sul convincilne nto d1 al cuni ricer catori ch e il fattor e er editario. :nel sen so di una trasn1issio11e di tare della costituzjone e in parti'colare di disturbi del] 'equilibrio vago-sim1Ja tico , rivesta una particolare im11ortanza 11el d etermi11ism o di questa malattia. E amn1esso infatti da molti che l'ulcera gastro-d uodenale sia una malattia squisitan1 ente costituzionale, cl1e colj)Ìsce jndividui· presentanti tin11T1ate di i1)erercit a biJ ità , se non totale, aln1en o parziale o di ~ ._ o ciata d el vago, di1n oslrabi le anch P f.arn1arod in an1icamente, indi vidui ch e per il loro habitt1s appartengono spe"1

1

1


[ANNO

XLIII '

NUJ\11.

36]

so al tipo inicrospl.an cnico ast·e11ico (Pend-c). È ancl1e am111esso da n1olti ch e il fatotre ereditario ab·b ia una parLe non trascurabile nella patoge11esi dell'ulcera gastroduodenale. RecenL;.!1-1ente Mandillon , 1Beal1vieux e Goumai11, alla Società di 1\iledicina e di Chirurgia di Bordeau x hanno risollevato questa inter essa11te que'" Lionè rìporta11do L'osservazio1~ di- u.n malato affetto da ulc·er.!l gastrica di cui il padre e un fratello erano stati operati p er ulcera , un nonn o era morto di affezione gastrica indet erminata e llna sor ella soffriva di disturb·i gastrici (1). Del r esto anch e noi riesan1i11ando le n oitizi1e anamnestich e di qualche centinaio di ulcerosi gastroduoden.a li, abbiamo riscontrato in u11 numero \ 7eram ente note,1ole di essi l 'esi's ter1za n€l gentilizio o 11ei collateral.i di af fezio·n i ulcerose d·ello stomaco o d el duodeno. Vari Autori prim<l di noi si son o occupati del rap·p-0rt 0 fra gruppi sanguigni e ulcer e gastro-duoden;t1i giungendo a risultati diver si . Bucha11an e fligley in l 'i2 individui app artenenti a varie nazionalità aff.etti. da ulcere croniche dell 'apparato diger·ente, (42 ulcer e gastriche, 102 duodenali, 4 gastrodigiunali , l u coliti ulcerative, 8 ulcere varie) han110 troiVato la segu ente distrib·uzio1Je dei g·ruppi sanguigni: 1

I Gruppo . . . II » . . · III » · · · IV » . . .

102 casi (59,30 %) 55 )) (31,97 %) 8 )) (4 65 %) 7 )) (4,07 %)

. · · · · . .

H er111a1111 e Kronher g, n el corso delle lor o indagini. circa l 'esist enza di ravporti' tra gru1)pi sanguigni e predi sposizione a certe malattie l1anno trovato cl1e tutti i casi di· ulcera gastrica (11) da loro studiati appiarte11evan o a I 2° Gruppo. Gli _,L\ utori an1mettorto però ch·e il IlUm.e ro d ei loro casi è trop po piccolo per pier rr1ettere di trarre delle conclusioni. Anch e Warno'''Sk); ha trovato una i)r evale11za del 2'' gruppo n elle ulcere gastroduod·enali . Oppenl1eim e \ 1oigt, studiartdo la distribl1zio!lle dei gruppi sanguigni in 500 ca daveri trovarono in 13 casi di ul cer e gastroduodenal i i seguenti dati : 1

I Gruppo )} II )) III )) IV

1593

SEZIONE PRATICA

• •

. . • .

7 casi (54 %) 6 )) (46 %)

o

o

))

))

Lutzel.er e Dorn1an11s studiando la · distrib uzione d ei .gruppi &al1guig·ni in 500 ca d~v eri t.ro,·arono ]e seguenti cifre: (1) Rece11 ti sin1an1ente anch e Pennetti h a ri ~

portato alcuni casi di ulcere gastro duodenali fa 1niliari.

I Gruppo . . II » . . . . . lii )) . . . . . IV » . . . .

46,8 % 40, 4 % 9,8 % 3%

. . . . . . . . . . . . . . . • .

. .

In questi 500 cadaveri g li Aulori trovarono 22 casi di ulcer e gastrodu od e11ali vresentanti la segue nte distribuzione dei gru ppi san guig11i : I GFuppo . . . II » . . . III » . . IV » . . .

. . .

13 casi (59 %) . . . 8 » (36,4 %) . . . 1 n (4,6 %) . • . O >'

Pliunendo i risultati di questi ultimi Autori con quelli di Oppenhei1n e Voigt si stabilisce in l .1000 cadav.e ri la seguente distribuzi-0ne dei gruppi sanguigni: I Gruppo . . . . . . . . . . . II » . . . . . . . III » . . . . . . . . . IV >> • • • • • • • • • • •

44,2 % 41 ,9 % 10,6 % 3,3 %

In questi 1000 cada veri soJ10 com .p resi 35 casi di uloer e gastroduodenali con la &egu ente distri'huzio11e dei grup·p i: I Gruppo )) II )) III

IV

))

.

57 % 40 % 3% 0%

l:ìli Autori no11 traggon o alcuna considera zione da questi dati per lo car o 11umero dei casi di ulcera . 1F larrtm , Lu kas e .f riedri r h , J1anno studiato n ella Clinica Chirurg ie<\ di H ocl1enegg la distribuzion e dt i gruppi anguigni in 3 9 casi di ulcer e gastroduodena li con i segu enti risultati' : 1

I Gruppo )) li )) III )) IV

.

.

33,3.% 48, 7 % 12,8 % 5,1 %

1Co·m e si vede 1 ri ultati so no alqua11to discordi, e sopr atutto tratti d.a llo tudio di u110 sca r so numero di casi. Alcuni Autori h anno trovato ne i pa7.ienti affetti da ul cere gastroduode11ali una 1Jr evale11za d el 2° gruppo (Her1r.ans e J~ronb·e rg , Vl arr10,,·sl i') , altri una pre,.alenza d el 1° gruppo (Oppenhein1 e Voigt , Lu tze ler e Dormanns, Bucbanan e Hig·ley) altri Autori infine n egan o l 'e ist enza di un qualsiasi rapporto fra gr1111pi sanguig ni e ulcer e. gastro-duodenali. Noi , come al1bia1110 g ià d etto , abb·i amo ayu·to la possibilità di s tudiare la distri'b uzione dei gruppi sanguig·ni in un notevole nun1e·r o di casi di ule<:r e gastroduodenali quas i tuttii controllati al tavolo oper at ori o. Il nurr1er o dei ca .. i da 11oi tu diati ammonta a 244, con1prendenti 207 ul cere duodenali e 3'l ulcer e gastrich e. 1


1594

cc lL POLICLINICO ))

La determi11azione dei g·r up·p i sa11guigni è s tata da noi eseguita per mezzo dell 'E111odiag 110 tico dell 'I stituto Sieroterapico ~Iil a11ese, valc11doci della t ecnica consigliata dall 'Istituto

1·e o.

La di tribuzione dP-i g ru1)pi sa11g uig11i. comL· sa1J1)ian10, varia a seco11da delle razze, delle r1azionali tà e n eg·li indi,ridui di una s tessa n azione, a seconda delle varie regioni. P\iportia1110 quì sot to la distribuzione dei g ru1)p i san. guig·n i in i11dividui sani clelle diver se regioni d'Italia desunta dalle statistiche di v.a ri Autori (num erazione secondo .Tansky). Gruppo

Hirschfeld Cavalieri

47,2 ~b 38 ~~ 11 ~b 3,8 ~{,

I (O) II (A)

III (B) IV (A-BJ

Mino Fontana Viola D

35,91 % 37,9 % 40 51,08 ~b 42,4 % 45 8,63 ~b 11,9 % 8 -10 4,17 % 7,8 % 6

% % % %

37,3 44,9 11,4

% %

6,8

~o

'}~

La più attendibil e di qu e t e sta lis1ich e ci se1nbra quella di Viola perch è eseguita su cli 11n nu1r1er o 11otevole (2. 000) di soggetti del] e· ,·ari e regioni d 'Ital.i a e per ch è le su·e cifre corriSJ.)Ondono a quelle da n oi trovate i11 ricer ch e eseguite s11 di un piccolo g rup1)0 di individui • sani. Nei 2-l:4 pazienti affet ti da ulcer a g·astroduo·Cle11a le da noi studiati , abbian10 ri scontrat o la .seguente dis tribuzione dei gru1)pi san gt1i O'J)i . I Gruppo . .

II III

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I,.

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. .

.. . ... . .

.

. .

127 casi ( 52,04 ~b) 81 » (33,20 9{,) 29 » (ll , 8 ~{,1 1 )) c2.s0 ~~ )

Prer1dcnclo con1e paragone la stati tica cli \ Tiola ll0 i trovia1110 cl1e il primo g ru1)PO san g·uig·no presenta n ei pazienti a ffetti da ulcera ip:a Lroduodenale u ua i)r evalen za r i petto -agli ir1clividui sani del 15, 7± '/,, . l.0111e i può spiegar e I.a p.re\ 1 alenza d el pri rno g rt1ppo in questi pazienti P Abbia n·to già detto cl1e si deve con iderar e 11 g ruppo sa11guig·110 con1e un elem en to della co..:Liluzionr. Ora è a1n 111esso da tutti , perch è· cli 1110 trat.o da dati \·lin ici e d a r icer cli-e 111e·di an le le pro' e far111acologich e, ch e i l)Ortatori .cli ulcer a ga trocluode11ale sono n ella grandt ll1ag·ai'oranza individui in cui domina il tono d e l vago (vagotonia coslituzionale) (1). E gli At1tori ch e si sono occupati dello stuclio dei r a1)1)or li fra gruppi sangui gni ed equilibrio wag·o-si111patico hanno riscontrato nei ..,ocrget li .co11 au1n entato to110 vagale una pre,ralenza d el 1 ° o·ruppo san g uig no. È questo g·ru1)110 cl1 e prevale anch e , secondo Grt1n feld , Jlel tipo as lc11 ico. 1

(1) Anch e j ri-· ultati dcll 'E ·nme 111orfDlogiro del . . an g u e negli ulcerosi gastro-rlu o<le11ali (er itroc ito i , linfocitosi con eos i11ofilia l ono l 'espre sio11e cli ques ta ro tituzion e ( Lgelli).

I ANNO XLIII, Nuì\r. 36]

Si p uò perta11to ritenere ch e la pre,ralenza del 1° grup1Jo san g uigno 11egli ulcerosi gastroduodenllli dipende dal fatto ch e questi pazienti son o in grande ma ggioranza d egli individui i1>er vago t0n ici , appar lenenti al tipo costituzion ale n1i crosr1lancnico asi,enico, tipo in cui si !1a appunto una p reva.len z.a de] l 'J gruppo sang·uig n o sugli a ltri. Queslo dato da noi riscontrato , cioè della 1)re,ralenza d el 1° gruppo sang uigno n·ei paz,ienti a ffetti da ulcera gastroduodenale ci sembr.a cor1fer111.ar e l 'imporLa11za n ella patog·enesi di ,questa malattia d el fattore er editario costituzionèl le inteso in particolar modo comie tras111issione di 11n disturbo dell 'equilribrio vagosi111patico nel senso di un aumenta to tono vagc.1e. 1

L 'A. 11a stud iato la distrihuzionl3 dei grup1)i sa11guigni in 2-l± ir1divi'dt1i portatori di ulcera ga&trodu0denale riscontrando una pre,ralenza del 1° g ru ppo su gli altri. P one in r.aJ)porto Cft1esto dato con la costil uzione iper\'::l golonica d egli ulcerosi . 1

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[ANi'iO XJ_,JJI, Nul\1. 36 J

SEZJONE PRATI CA

OSSERVAZIONI CLINICHE

1597

bile poi, i1ell 'ulteriore decor so del male, per l 'esaurimento midollare, da di scesa a valori ISTITU TO DI PATOLOGIA SPECIALE MEDICA n or1nali , spesso degradanti ,·er o la leucopenia DELLA R. u NIVERSITÀ DÌ ROMA (Cor elli). Anch e il dato differenziale della r ediretto dal Sen. Prof. N. PENDE gression e completa e duratura della sindrome i11 seguito a trasfusio11-e ,e111atica o ad epatoAnemia acuta f'ebbrile perniciosiforme. dieta , di fronte a lla })Ossibilità di ren1issio11i Trasfusione e guarigione. n1arcate, ma per lo più sen1p licem ente tempoProf. LoRENzo A NTOGNETTt . - ran ee, proprie della sindron1e p1erniciosa clasDal quadro clinico b e11 definito della an e- sica, trov·ereb,b e la sua ragione n el caratter e iper.a cuto della sindrome ch e co1nporta la po mia p erniciosa è stata, più o m en o artifi ciosibilità di un più precoce intervento terapeu samente (Greppi·, Greppi e Sem enza), se1)ara ta, tico e q:uind.i di un più sicuro effetto ct1rativo. come sindrome nuova ed a uton on1a (Leder er , Dal punto di vista etiologico è stata amBrill), una ·emopatia acuta differ e11ziantesi dalla forn1a classica p er l 'inizio acuto e feb- m essa un.a causa tossinfetti,·a a punto di parbrile spesso accompag nato a turbe gastro-i11- tenza gastroenterica per la frequente t1recedenza o coesisten za di turbe a carico del] 'apparato tc,stinali , per l 'iperem olisi di in ten sità ecceziona le, p er la presenza, frequentemente con sta- digerente (Greppi), e cioè in analogia alla dottata (Led·e rer), di una leucocitosi polinuclea re trina enterogena dell 'anemia perniciosa clasdi alto grado con segni di r eazione Jeucem oid e sica (Seyderl1elm) : ·ecco quin di un a ltro criterio di rav"·jcinam ento delle due sindron1 i. (Holst), per la vi, ace reazion e midollare eritropoietica denunciata dalla alta p ercentuale di normob.Ja sti e di r eticolociti, per l 'assenza St abili li e fi ssati entro questi cancelli i lidel classico r eperto della achilia gastrica, i11 - m iti i1osologici della forn1a nlorbosa , passo alla fin e per la netta b en efica sen sibilità alla tradescrizion e di un caso cli11ico occorso all a n1 ia • sfusione di san gu e ch e comporta la guarigio- os er vaz1on e. n e radicale definitiva. La scarsa con oscenza di tale -entità patoloN.e g iustificherebb ero invece l.a fu sion e n ogica in rapporto alla casistica finora lin1itata e sologica con il classico m orbo di IBier mer al- viceversa la n ecessità e l 'utilità pratica della cuni segni clinici ed ematolog·ici e principa l- sua identificazion e in rapporto alle po . . ib ilità rr1ente il carattere em olitico dell 'anemia, Ja terap eutich e, ini hann o indotto .alla l)ll])blicad eviazion e in senso p ernicioso de ria emo poi·esi zion-e del caso : denunciata dalla m acr ocitosi ipercro111ica , n on Si tra tta di un sog·ge I to di a11ni 33, con 11egachè l 'azione rapidam ente -efficace della epato- tività <li dati anamnestici fan1igliari e per onali . terapia (IJ3e·nl1amour, Gr eppi e Sen1e11za, Corel- Fu per il p assato sempre in ol Ume con djzioni di li), m essa però in dubh io dalle ricerch e cli- salute, lo sviluppo e la cr escita furon o perfet tamente regolari , com e n ormale fu ·sempre lo st at o :r; i che di Cl1ri's tiansen . <le1la san guificazion e. Non si con tagiò di lue o di Per queste considerazioni Greppi e Sem en - 1nalattie ven er ee. za sono stati indotti a parla re di « varietà Il paz iente fa risaltare ai pri111i di n0Yen1bre 1935 acuta febbrile iperemolitica, suscettibile di l 'inizio della. sua m alattia: Yer so t ale epoca inguarigione radicale, del morbo di Biermer »; fatti cominciò ad accu sare an oressia con rj pu gna11za spiccat a per i cibi g·rassi, stitich ezza, sen , o òi volendo col termine di << varietà n escludere la peso pos tvrandiale accom pagn ato a sonn olenza, creazione di una nuova entità n osologica sch e- astenia, svogliatezza. La per si·stenza di qu e ti dimaticamente delimitata, non giu tificata dalla s turbi in du sse un risentimento n elle con dizion i geclinica , marcando p erò nel contem110 la fi io- n er ali, donde dimagrimen to ed un certo grado di nnemizzazion e con accentuazion e della as1enia. L '8 nomia propria di questi casi acuti febbri} i, gennaio 1936, trascorsi cioè circa due n1e·si daliperemolitici, in confronto con il morbo d i l 'inizio dei dis lurbi gen er ali suddetti, si manifest ò, in assenza di febbre, uno stato itterico: le feci !Biermer ti pico. clivennero cret acee e le u r in e iper cromiche. Gli -elem enti clinici ed ema tologici ch e più Par e si sia reso evide11te an ch e un certo grado itettam·ente differenziano ed allontanano le duP di epat om egaJia ch e i11 d11sse il n1edico curan te alla sindromi potrebbero trovare infatti , secondo pratica del san guisu gio epatico con contemp?rane~ gli AA. suddetti , giustificazione e spiegazione, pr escrjzion e di cu re colagogh e. Verso la fine d1 gennaio, quando p areva ch e ] 'inten si tà del] 'i Itero al di fu ori di scissioni nosografich e, n el car at- an dasse man o a m a.no scem ando, e le feci aYeYatere acuto ed impro,1'riso del processo m orbo- van o assunto un 'altra volta il colorito n ormale, si so: col la violenza e repentinità dell 'inizio b en e ebbe un in1provviso brusco aggravamen1o aelle si accorder ebbero i r eperti della iperemoli si <' co11rlizioni generali , ottolin eato dalla insorgenza rli. febbre eleYat a, dall 'accentuarsi della ripug nandella iperleucocitosi , qual ch e volta (osser vazio- za assoluta e complela per i cibi con con1parsa cli IJ.i di Leder er) ,-era 111ent e imponente, sostitui- Yon1iti , dalla an emizzazione in1prOYYi a e grave. 1

1

1

1


1598

<C

IL POLICLINI CO

(!ontempor aneame11te fu n o1a la presenza di sangue 11elle feci , pur in i11an ca11za di segn i in1poru~nti di emorragie gastrointestinali (feci ct1re m a forn1ate, n on diarrea) . Dopo 5-G giorni , durante i quali, p er sis tendo febbre piullosto eleval a ed a car att ere remittente, le condizioni g·e11erali d ecacld e:~ro gr a.v em e11 le e l 'a11 en1izzazione si. acce11tuò irt ntodo preoccupante, l 'an1111alato vien e alJa nostra osservaz1011e. All 'esam e obbiel t ivo rh;a lta l a gravità d ello stato gener ale ed il p allor e Yer amente n1ortale d elln c11te e delle mucose, co1l 1i11ta subitterj ca evi<len1 e. l. 'infermo giace ii111nobil e r1ella posizione supin a con t es ta b assa, nella i1npossibilità cli m ovimenti attivi: i più lievi n1ovi1nenti p assivi provocan o srnso di vertigine e disp11ea. J,a te1nper at t1ra oscil la fra 38° e i 39°. E·sis te tachicardia. Non si apprezzano ghiandole 11 elle comt1ni stazioni li11fa.ticb e. Nulla a carico cle11 'ap1)arato respiratorio. A carico dell 'apparato circol atorio si rileva: cuor e p iccole con toni deboli e lori tani, i1)ot en sio11e ar. t eriosa (90/ 40). Nei riguardi dell 'a1)par ato éliger ente, oltre all 'aI>oressi a assoluta ed invincibil e, a qualche nausea e vomito, si rileva: lingua im1)aniata e secca, adclo1ne t umido e meteorico, sen za pt1nti particolarmente dolorabili all a pres·sione. Fegato l eggermente ingr andito, milza ai)pen a palpabile n elle profo11de inspirazioni . L 'e arne r adiologico cl el tubo diger ente, pratica to i11 secondo 1empo, ql1ando cioè le condizio1ìi generali del pazie111 e J)ermiser o il su o trasp or to 11ell 'apJ)OSito reparto, esclude I 'esistenza di lesioni or ga11icl1e. L 'esame delle feci, praticato all 'jn gresso dell 'a111malato, nlentre confern1 a la presP.n.za di san g·u e, ri·sulta n egalivo per l a presenza di p arassi1i intestinali. La diuresi è piuttos to scar sa, aggirantesi ui 600700 cc. n elle 24 ore ; il peso peci fico clell 'urina oscilla sui 1015; esis te urobilinuria eél ind acanuria , non bilirubinuria. Nulla a carico del sistem a n ervo o. Psict1e int egr a. La possibilità di accurati esami p arti colari ris ulta notevol1nente ridott a dalla gravi1 à delle conclizioni gener ali. Un primo esam e di s::in gue , pratica to all 'ingresso del m al ato; n1ette in eYide11za un a olig·ociloemin cli altissimo grado (g·lobuli ross i 1.080.000) co n ipercron1ia (Yalore globular e 1.3) e n1acrocitosi, presen za di cellule policr on1a lofile, di nt1merosi eritroblasti e di qualche preoritrobla la; l eucocitosi evidente e manife la (g lobuli ])ianrl1i 26.000) 0011 neutrofilia relativa (polin1orfonucl eati n eutrofili 72 %, linfoci li 11 %: n1011 ociti 7 ~~) ; presenza di forn1e immature della eri e ])ianca (1nielociti 6 %; m etan1ielociti 4 %) . Norrnali l e r esisten ze g·loEulari , n egative le \'arie proYe ernogenich e. Negativa la r eazion e dj v. d. Bergh dire tta. e pronta; positiva quell a clirPttll ritardata , n eltan1ente e forlemen le po·~ itiYa qu ell a indire lta. Reaz ione di '",-assern1ann: negatiYrt. Ri sultalo n ega tiYO sor1irono J)Ure le emocull ure ripett1 lamenle praticate . Il paziente nppartiene al g rt1ppo dei dona lori univer él li . Re ~ta p er il mon1ento esclusa la possibilità cl i qt1alsia'5i alt.ro esa111e particolare, quale l 'esa1ne del succo gas lri co, del pu11 lato m idollar e ecc. per la precarie tà d elle condizioni gen eral i e ]Jer la gravità e l 'in1en silà verarne11te preoccupante de] lo stato anemico.

»

[ Al'INO

XLIII,

l\ul\1.

36]

Si procede quin<.J i, il giorno 6 febl)raio 1936, trascorse appen a 24 ore d all 'i11gr esso dcll 'infer1no in Istituto, alla trasn1sione endo,·ena di 350 cc . di sangue, prelevali dalla sorell a del paz ient~, apparl e11ente pure al gruppo dei donatori u11i versali. L 'inter ven to è b ene sopportato dal paziente; dopo 2 ore p erò cornpare brivido di freddo intenso, elevazione ter1nica fino a 40°,5; l e urine em e se non dimostrain o però emoglobina ; in breve la reazion e d eclina sicch è l 'an11nalato può riposare tranquilla111ente alcune ore. Due giorni dopo la trasfusione si annunciano i primi b en efici effetti indotti 1 ch e si co1npletano n ello spazio di altri due o tre gior1ti: l a febbre ·scompare co1nplela1nente e d efinitiva111e11lc; si 11a ritorno d ell 'appe tito; migliora111ent0 delle concl izio11i d_el respiro, d el polso, d ella pressione; comparsa delle forze, correzione dello stato anen 1ico . Un nuovo esan1e di sangue praticato il terzo g·iorno dopo la trasfu sione, dim ostra ch e i globuli r ossi so110 saliti a 2.100.000 e c~e è oorrispo11clenterr1ente quasi raddoppi a lo il tasso emoglobinico, ·sicch è il vaJore globulare risulta di 1,2 ; corret1 a l 'anisocitosi , la p-0jcl1ilocitosi e l a n1acrocitosi; nol cvolrnenle ridolte Je forme imn1ature della serie rossa; ridotta pure la leucocitosi ad 11.000 globuli bian chi , Ine11Lre la for111ula leu cocitaria, corretta la neutrofilia , denuncia un accenno alla 111onocitosi (poli111orfonucleati neutrofili 62 %, linfociti 18 %, n1onociti 20 %), con scompar sa di for1ne im mature . L 'esam e del puntato stern ale, permesso ora dal le migliorate condizioni generali del paziente, mette in evitienza buoni segni di attività J}1irlollare, nidi di eritropoiesi con 11umer osi eritroblas li . Un esaime del ·su cco gastrico dimostra normale presen za di HCl libero, sia a digiuno ch e (l opo il po sto di prova. Il 111igliora111en to clell .infer1110, sja per quel che riguarda le condiziorti generali ch e l a crasi sang uig n a, procede rapidissimo: un altro esan1e di sangue ))f aticato una settimana dopo dimostra ch e i g·lobuli rossi sono orrnai saliti a 3. 100.000, che il tasso emoglobinico è salito proporzionalmente ·sicch è il valore globulare risulta <li 1,2 ; an ch e la Jeu cocilosi si è corretta ( i globuli bianchi sono ora 8800) . La rteutrofi1i a ha ced11to ad un certo grado di linfo1nonoci tosi (p ol j 1norfon u clea ti n eutrofili 60 °1o, eosinofili 1 <J~; linfociti J9 %, monociti 20 %), corretta definitivamente la macr ocitosi, l 'anisocitosi e l a poichilocitosi; compar se l e forme immature d ella serie r ossa e bianca. Scon1par se l 'urobilinuria P. 1'indacanuria, negativa risulta ora la r eazio11e <lirelta, sia pronta che ri tardata, della bilirubinemia; persiste, l eggermente positiYa, l a reazione indire tta. A q.u e·sto comportamento, ol lren1odo sodclisfacent e, del quadro ematologico l1a corrisposto u11 acleguato miglioramento n el1 e condizioni generali dell 'infer1110, con ripresa d elle for ze, dell 'a1>petito, aumen lo del p eso ecc. Il tratta1nento curativo viene ora con1pletato co11 i11iezioni di estratti epatici . Trascorso un 111ese, le condizioni dell 'infer1110 possono dirsi tornate alla norma: ha raggiunto un peso ecceder. le quello proprio n ormale, l a forza ~ la resi ~tenza allai fatica è perfetta, il num ero dei g Jobu.ti rossi è salito an cor a a 3.800.000, il va lore g lobular e si è pressoch è normalizzato, il numero d ei globuli biancl1i è ridotto a 7200 ; per~ i s le solo un. certo grado di linfo111on orito i. L 'an1malato è st a to così dimes o òall'Js tiluto


lA.'.'iNO

\J.,III,

NUJ\I.

361

SEZION E PR.\-ICA

40 giorni circa dal suo ingresso, complela111enle ristabilito nalle condizio11i ge11erali e n ella crasi e111atica.

Dopo quanto abbiamo preme so appare chiaro ch e il caso in parola va inquadrato nosograficamente tra le anemie a cute febbrili perniciosiformi: tale quadro morboso è tato, come abbiamo visto, da Lederer, Brill, etc., ele,·ato a dignità di malattia autono111a ed indipendente. Nel caso osservato era evident e il re1Jerto di un a macrocitosi ipercro111ica,, m.a nè in circolo, nè nel puntato n1idollare (praticato invero dopo ±8 ore dalla trasfus ione) erano din10 trabili elen1enti sicura111ente rico110 cibili con1e nlegalobla ti, cl1e anzi s1)iccata appariva la reazione normal e eritropoietica midollare, denuncia ta dalla pre enza di numer o i norn1oblasti baso fili e poli cron1atofili e di nidi eritroblastici midollari. La leucocito i , con IJre enza di form e imm,a ture in circolo, r1i.entre ricl1iamava a complesse turbe della attiYità n1 ielOJ)Oictica, a llo,n tanav.a la sindron1e dalle caratt eristiche. ematolo, . .g·iche de l quadro clas'"'ico dell a anemia perntc1osa. E giustifi cati dub'b'i diag11ostici, nei confronti di un.a tale forma , i n1 J)011e·ya pure l'assenza del ti1)ico reperto di acl1ilia g·astrica. Esi tevano quindi elementi , cli11ici ed ematolo o·ici, ufficien ti a legitti111are una cUagn o ~ i di anemia acuta febbrile perniciosiforme, ma r.on tali da i)ern1 ettere una ide11tificazione col classico morbo di· Biern1er. ~Ia sovratullo intere sante è a1)1>ar'"'o, ne] caso in parola, l 'esito terapeutico ])rilJante ed im1nediato: l 'infer1110, cl1e a ll 'ingre o in I lituto imponeva uno ]Jrog11osi di estrer1la g rélvi l·i\ per il decadi111ento dello stato generale e i)e r la anen1izzaz ione estren1a, fu visto, nell.o sµHzio di pocl1i giorni, rip,re1ldere forza e rifiorire nelle condizioni ematologiche: comparsa ]a feb·b re, corretta le tendenza er110Jitica con re tituzione ai valori norn1ali cito e cromoemici , ridotta la leucocitosi neutrofilia , eliminalo il reperto di forme i1nm.ature, ri pristinato alle normali condizioni fisiologi el1 e l intero organismo. È invero difficile interpretare 11el]a ua essenza al lume delle nostre attuali cono cenie, ' l 'azione terapeutica, così grandiosa ed eviclente , della trasfusione di sang·ue in una sindrome ove dominava l 'elemento emolitico: è bell nota infatti la scaTsa sopra \rvivenza del sangue estraneo iniettato. Occorre pensare ed ai11n1ettere reazioni midoll3ri n1odi0 cRtrici orloplastich e. La precedenza di manifestazioni gastrointestinali ed epatiche , os ervata nel caso in pa1

1599

rola, appoggia il concetto eti ologico lossinfetti vo a punto di partenza ga Lrointestina]e e111es..,o e sostenuto da Greppi e en1enza. Il ca o descritto confern1a dunque l'esistenza di forme gravi di anemie acute febbrili gioYanili con impronta en1olitica e con tendenza alla macrocitosi ipercromica conlg·iur1te, sia pur non obbligatoriamente, a ]eucocitosi r1eutro,fila e .a segni di reazione leucemoide, suscettibili di una g uari gio11e rap1ida, con1pleta e - pare -- rle tinitiva, in seguito a trasfusione di sangue. RIASSUNTO.

L' A. riferisce un o serYazio11e clinica che conferma l 'esistenza di forn1e gra,·i di anemie acute febbrili gioYanili con impronta en1olitica e con tendenza alla macrocitosi ipercromica cong·iunte, sia pur non ob·b ligatorian1ente, a leucocitosi neutrofila e a segni di reazione leuct~moide, suscettibili di una guarigione_ rapida, completa e - pare - definiliYa , in seguito a trasfusion e di san gue. BIBLIOG R1\ FIA . BEN HA~rouu. Br;1LL . ..i\.rrh.

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Interessantissima pubblica.zione: Prof. MARIO CHIRON .~;. uto nella Clinica Medica e docente nella R. Università di Roma.

Le malattie del sangue. Manuale pratico per i medici Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO DELL' OPERA:

,.. orfologia del sangue - Organi 81J10PO•etici ~ _siste· ma retlcolo-mdoteliale -:-- _ Rl'camb10 _emoglob1n1co _e tlsiopatologia dei leucoo1t1 Anem_1e - L_eu~e.m1e _ cranulomì - T Jmori degli organi emo'?o1et1c1 Diatesi emorragiche Tecnl~a emato~og1ca 11 quadro ematologico nelle varie malattie. Indice Sistematico in riassunto: 1NTRODUZIONE. Caratteri generai.i, pagg.

PARTE PRIMA: Morfologia e fisiopatologia del sangue, pagg. 11 a 38. - Organi emopoietici, pagg: 39 a 104. - PARTE SECONDA: Le malattie del sangue: Anemie, pagg. 105 a 187; Leucoss, pagg. 188 a 276; Diatesi emoi·ragiche, pagg. 27_7 a 332. - PARTE TERZA: Metodica delle ricerche ematologiche, pagg. 333 a 408. Tavole a colori e rispettive descrizioni , pagg. 409 a 416. Volume di pagg. Xll-416. con 49 figure nel testo e 5 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 6 8, più le s p ese postali di s pedi, zione. Per gli abbonati al << Policlinico » sole L. 6 1 in porto fra nco. da potersi pagare anche con un primo versamento di L. 2 1 e con quattro successive rate mensili di L. 1 O cadauna. 1

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10.

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1600

('( lL POLICLJNJCO »

STUDI RIASSUNTIVI Istituto di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clin ica

R.

DELLA

UNIVERSITÀ DI CATANIA

Direttore inc.: Prof. P. !Nrnozz1. :1s.~Ji

'?

.

Le complicazioni delle brucellosi.

Dott. ANGELO

BASERGA,

aiuto inc. e docente.

È nozione comune a tutti i medici che le

bruc·ellosi· non decorrono sempre coll.a semplice sintomatologia di una febbr,e ondulante, di una ipertermia irregolare sudorale splenon1egalica, ma che talvolta possono essere accompagnate dalle più di verse complicazioni a carico dei vari· organi ed apparati. Non tutti i medici però hanno sempre presente l 'estre1no polimorfismo di queste complicazioni e la loro eventua le gravità, n è la descrizione di tali quadri è sempre completa an ch e nei trattati più recenti: e certo - specie 11elle ar·ee in cui solo da poco tempo è stata riconosciuta 1'esistenza di una endemia brucellare locale - m olti di questi casi più gravi sfuggo110 ancora alla diagnosi. Questo misconoscimento diagnostico è ora più dannoso, in quanto - per inerito delle scuole italiane di ' Teratti, di ~.,erra ta e sopratutto per l ' oper~ di Di Guglielmo· - possediamo alfi.ne nella vaccinoterapia speci fi ca endovenosa un m etodo prezi·oso di cura della brucellosi. Credo perciò utile esporre in una bre,re sintesi· il quadro, delle ' rarie compli cazioni delle brucellosi, basandomi anch e sull 'esperienza personale raccolta in una zona di intensa endemia di br. m eliten se, quale quella della Sicilia Orientale. Le osservazioni personali ch e vengono riferite in questo studio d 'insiem e riguardano 32 casi con gravi complicazi'oni , oltre a numerosi altri con complicazioni m eno preoccupanti (1). APPARATO CIRCOLATORI O.

Cuore. -

La brucellosi può colpire il cuor e,

Uinto sotto forn1a di iniocardite ch e di l)Cl'icardite: però la pri rr1a e vcn tualità è raris ·ima, almen o con1e sindrom e clinican1·ente ben costituita (m entre li'evi quadri di alterazioni J11iocardich e ha11ali possono osservarsi Tiell e for1r1e ad i1n1)r 0r1 ta violentemenle setticemie.a) e la S€Conda è del tutto eccezionale. (1) Per indicazioni più nlinute vedasi BA SERG_-\ : A spet ti clini ci della brucell osi n1el ite11se. rl1ola SaJe~ ia 11a d el Libro ed . Cata11ia-Barriera, 1935, da cui ... 0 110 Lolli a11che i da ti l. ,Listici, elabor a ti Sll 140 casi ])er~ o n ali, ch e Yerra11no citati in qt1est o laYoro.

[ A~NO

XLIII:

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Relati vame11te p,i ù nota è l'endocardite che si sviluppa per lo 1)iù in casi gravissimi e COJ1 in olte altre complicazioni; nel nostro ospedale l 'endocardite Lrucellare fu vista ad es. insorgere in un caso di brucellosi accompagnata da . . . ... c1rros1 epatica lcaso I'ilustrato da Pontoni) e in u11 C<Jso di brucellosi setticemica con embolie e nefrite. L 'e11docardite è prevalenten1ente :i sede mitrale (come nei nostri casi), ma talvolta anche a sede ao,r tica (come in un caso della scuola di Gasbarrini). Nel corr1plesso, anche l 'endocardite è n1ollo rara , tolto forse ch e in alcune epidemie: sul mio materiale la sua frequ enza era valutabile all ' l ,42 % dei casi ospitalizzati·, e al 3,76 % delle varie complicazioni. Il vecchio aforisr11a del Cantalouhe, che la febbre di Malta non ama il cuore, conserva ancora un certo valore pratico.

Vasi. -

Nella brucellosi vi' può essere tendenza all 'ipotensione acuta e al collasso, n1a in genere in misura non diversa cl1e n egli altri stati infettivi acuti , e non pare che esistano osservazioni dettagliate a questo riguardo. Essa provoca talvolta delle flebiti , e rarissimamente delle arteriti, di cui un caso fu fra noi studiato dal Pontoni. .l\iolto più frequenti sono le manifestazioni a tipo em orragico. La loro patogenesi non è sen1pre d·el tutto chiarita; essa pare in pre, alenza da ricondurre a fenomeni di angiopsatirosi sebbene non manchino casi a tipo, trombopenico. La loro importanza clinica è invece ben conosciuta anche per contributi delle cliniche di IF irenze e di Roma, . e vari Autori insistono sulla loro gravità spesso estren1a (Tinti, [Baug.a s, ecc.). Nel loro insi·e me le forme emorragich e di u11a certa gravità rappresentano il gruppo forse più comune delle complicazioni brucellari gravi : n·el mio materiale clinico esse sono decisamente al piYimo posto con la frequ enza p ercentuale del 18,86 % fra tutte le cor11plicazioni e del 7, 14 % fra i casi di brucellosi ospitalizzata. Alcune ' 1olte le manifestazioni emorr<igiche sono diffuse a ti po di porpora, ora di eccezionale gravità (come in uno dei tre casi di mia osservazione) altre volte invece di media intensità. Io ho osservato due casi - entrambi irt ragazze - di porpora brucellare acuta febbrile, in cui noi arrivammo al sospetto diagnostico e quindi a praticare le proYe di laboratorio ch e condussero alla di·agnosi eziologica, perchè , rivevamo in un an1biente in cui eravamo abituati a p ensare sempre alla brucell osi 11elJa diagnosi differenziale, ma cl1 e a11' infu o 1


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SEZ IONE PRATICA

ri di una zon.a endemica sarebbero state a sai faciln1en te prese per porpore primitive o reumatiche. Cr edo che il numero di tali o servazioni aun1enterebb·e di molto se si prendesse 1'abit udi11e di praticare la sierodiagno i per brucellosi in ogni caso di porpora febbrile ad eziologia i1nprecisata. Altre volte si presentano emorrag·ie prevale11ten1ente a carico di un sing·olo organo o si'ste1na . Le epistass:i sono ab b astanza fr equenti , in alcune epidemi e pare ch e siano state anzi nurnerosissime , come in quella spesso citata di Saint-Mart1al in cui furono viste daì Ca1ttaloube in circa 1/ 3 dei casi. Nel nostro rr1ateri.ale la loro frequenza fu rriolto minore : esse raggiunsero un 'intensità rin1arch e·vole solo nel 2,85 'Yc· dei nostri casi ospitalizzati. Le em ottisi furono assai SJ)esso descritte nella l etteratura, e molti vecchi AA. hanno sotLolinealo la po ibilità ch·e esse portino ad errori nella diag·no i differenziale colla tuber colo i polmonai-e. Forse furono an che scritte delle affermazio11i esagerate a questo rjg·uardo : i1oi abbiamo osservato quattro casi di emottisi bruce llari, su 1-10 malati ospitalizzati di brucellosi, ma in un solo malato queste emol tisi a·vrebhero pott1to - senza le ricer cl1e di laboratorio - creare diflìcoltà diagnosticl1e colla tuber colo i : in due ca i esse erano n ettan1ente in ra1)porto con gravi episodi bronco1)ol111011ari e in uno con gravi episodi en1orragici ger1eralizzati. E 1~ i erorra.gie ed ematurie in corso di bruce 1lo i so110 d escritte con1e eventualità raris in1e, nia cl1e talvo.Jta i)otrebbero con1plicar e a11· cor di i::.iù la già difficile diagnosi differe11zìale della febbre di ~1alta: nel n1io niateriul e la loro frequenza potè essere ,,alutata al l). 71 per cento le prime e .all '1,±2 % le seconde. Nei casi di inia osse rvazione personale si trattava però di epi odi secondari nel corso di iU:po11enti n1anife tazi'oni di porpora , e non d1 cn1oragie i alate. 1

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APP.\.RATO RESPIRATORIO.

11 m edico deve t en er IJre ente cl1e - con1c le altre n1alattie infettive, - ancl1e la brure]lo . . i è s1Jes o accompagnata da qu.alcl1e n1anif.est~­ zione patologica a carico dell 'ap1J.arato r es1)1ratorio, so1)ratulto a tipo di b·r c n cl1ite: diffusa o localizzata principalmente alle b·a i . Con1 e nel ca o clell 'infezione eberthian.a, .anche qui è cliffi cile dire .. e questi fenomeni siano di natura brucelJare proprian1ente detta , o se i11,rece l 'infezio11e melitense predi ponga alle co1nuni flo~o-osi delle Yie aeree. La frequenza nun1erica

di que ti quadri di banali complicazioni bronchiali è di difficile valutazione statistica· su~ n1io ma~erale essa è valutable al 2± % d~i casi ospit.alizzati o del 32 % se i tiene conto ancl1e delle flogosi delle vie aeree sup·eriori. Essa pare in ogni modo alquanto meno notevole che nel tifo addominale. La questiojn e della natura b·ruce11.are o associata delle complic.azioni polmo11~1 ri divr.nta ancor più difficile a risolvere, se ci si riferisce alle n1anifestazioni più gravi di c1uesto tipo ch e talvolta IJOS on o accompag·rtèlre la brucellosi. Personaln1·ente 110 potuto r.a ccogliere in brure]lotici 3 casi di poln1onite, 5 di ÌJr01ico1>olmonite, 1 di ascesso ])O ltn onare (forse il ... econdo della letteratura mondiale, <lo}JO quello descritto · da Hardy e collaboratori i11 u11 caso di setticemi:a brucellare gravissima da il! fezione mista di br. abortu e br. suis) e 2 ca i di pleurite secca. on è quasi n1ai possibile escludere in questi casi cl1e si tratti solo di associazioni morbo e : tuttavia molti fatti 1nilita110. a favore dell 'i1)otesi che veran1ente la brucellosi possa qualche volta diretta.m ente dare gravi· complicazioni a tipo specialmente broncopneumonico. Anzitutto fu possibile in alcuni casi (anche in uno per anale) riuscire ad isolare e co1'tivare la br. n1eliten is dell 'espettorato. E poi ]'aspetto clinico di queste i11a11ifestazioni è spe so i11golare : in genere la loro regredibilità ra1)ida e lo stato generale IlOn gra, issin10 i)er quanto allarmante contrasta110 con l 'estensione del i)rocesso bro11cop11 eumonico, e coll 'intensità della dis1Jnea. Ar) ch e radiologic.amente questi fo colai bironcopol1nonari hanno un aspetto cc sui gen eris ">> . lntrozzi ' nelle su e comunicazioni recenti a l cor1gresso di Siracu sa della Ass . Naz. :E'asc . per la lotta contro la Tu]) . e alla Società ì\1edicoCJ1irurgic.a di Catania ha am1Jiam·e1tte riassunti i caratteri clinici peculiari di queste forme. Alcune rarissi1ne Yolte i processi bronchiali si possono localizzare agli apici, e sin1ulare così anch-e il r eperto fi ico più con1une della tubercolosi polmonare , dando i'l quadro della così detta « tisi m editerra11ea ». A pre cindere da questa rara eventualità (presentatasi so]o in 3 casi su 140 nel mio materiale, n essuno d ei quali ti pico), i'l medico tenga presente la possibilità di poln1oniti e b·r onco1Jo]n1oniti }Jrucellari (qualunqu·e n e sia la vera natura). Questa possibilità è di notevole in1portanza pratica. perchè in m olti di questi casi per iJ i)redominio dei fenon1eni re piratori la malattia principal e potrebbe sfuggire alle diagnosi. La frequenza delle complicazioni poln1onari 1


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non è affatto trascurabile: esse, tra farine pure e spurie, hanno rap·p resentato il 13, 20 ~lo di t11t te le complicazioni nella mia casistica. Pare anzi che in singole epidemie la loro frequenza ia ei1ormen1ente maggiore (ad es. epidemia dell 'Appennino Fiorentino studiato dal Pisani). In gen ere queste varietà di singoli episodi epi demici tendono ad esser spieg.ate con j l cc genio epidemico » o, co.n frase più moderna, co:11 I' cc org·anotropismo n dei vari ceppi di b·r ucelle. La possibilrtà - co nstatata an che da noi che le brucell e compaiano nell 'espettorato e r1ossano quindi esser diffuse coi colpi di tosse, dovrebbe - secondo noi - far tener presente in via del tutto teorica l'ipotesi della eventualità ch e in singoli focolai si modifichi il normale mecanismo di contagio, e po sa stabilirsi un contagi'o diretto di m elitense volmonc.re. Tuttavia finora manca - a nostra conoscenza - ogni dato positivo in a1)poggio a tale veduta. 1

APPARATO DIGERENTE.

·vi sono osservazioni isolate nella letteratura dei più vari processi a carico de.Jle diverse sezioni del tubo dig.e rente, dalle afte orali , e dai processi ulcerosi e stenosanti dell ' esofago alle appendiciti in brucellotici: di queste ultime sono note almeno quattro osservazioni, una del lBitrolf, una del Simpson, una del Favre e una p ersonale. La rarità estrema di queste condizioni non permette di considerare con1e statisticamente sicura la loro natura b-ruce,Jlare, e lascia sussistere il dubbio che si tratti di pure associazioni e coincide11z·e. Le manifestazioni più con1uni delle brucellosi .a carico dell '.a:p·parato digere11te .s ono in·vece rap·p resent.ate da anoressia (qualche volta ai1 cl1·e accompa.g nata da nausea ·e vom.i to) e da di sturb·i all 'al,ro (per lo p)ù a tipo di stitich ezza talvolta anche con dolori colici , ma non raramente a tipo di diarrea o a tipo· n1isto ora diarroico ora stitico). Queste manifestazioni· ono così frequen ti da do, 1er essere considerate non com·e complicazioni ma come sintomi del quadro tipico della malattia; esse col1)i . . cono , come ri sulta dalla media dei miei dati e di quelli della letteratura , circa la metà dei malati.

Fegato. -

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IL 1POLICLINIGO ))

La brucella è dotata di spi ccato epatotropisn10 , e l 'ingrandi·m e11 to di questo vi cere rappresenta uno dei pochi dati obb·i et1ivi frequenten1ente rilevabili in questa malattia. pe o le alterazioni epatich e acquistano ancl1e u11 signifi cato clinico a sè stante : nel n1io n1ateriale il 2 85 % dei ca i pre entarono delle gravi epatiti, e l ' l ,42 % delle manife-

ANNO

XLIII, Nul\1. 36)

stazi·o ni itterich e. Non ostante la loro rarità, vanno soprattutto tenute presenti le sindromi di ittero infettivo da localizzazion·e epatica del germe, secondo la definizione datane da Tinti e da Signor~lli', forme che potrebbero talora trarre in inganno, facendo pensare anc}1e al morbo di Weil. Va pure ric?rdato che spesso sono stati visti dei rapporti tra alcuni casi di cirrosi' epatich e e la bru cellosi. In g·e nere pare, secondo Redaelli e anche secondo due casi di os&ervazione personale, ch e l 'infezione brucel1[\re aggravi e acceleri i fenomeni cirrot.i ci preesistenti'. Nella letteratura esistono· anch e osservazioni, per lo più antiche, di ascessi epatici da brucellosi e di colecistiti e angi'ocoliti della m edesima natura : la loro frequenza deve essere però ininima ,e noi ~on ne abbiamo visto nessun caso. Milza. - L 'ingrossam·e nto - talvolta anche rr1olto cospicuo - della milza è la regola nel coTso della brucellosi', e non trova perciò posto n ell 'elenco delle complicazioni. Vanno invece qui ricordati i non rari fatti perisplenitici, ch e spesso si rivelano clinicamente con dolori alla regione splenica. RENI E VIE URINARIE.

L'affermazion e spesso ripetuta cl1e la brucellosi risparmi· il rene, è falsa. Anche nella bruoellosi come nelle altre malattie infettive, si hanno con notevole frequenza almeno delle albuminurie feb,b rili (nel 30, 7 % dei casi ospedalizzati della nostra casistica); e talvolta si possono avere delle nefropati·e vere e proprie, per lo più a tipo di glomerulonefrite, talvolta anche emorragica (dato il frequente carattere emorragico delle melitensi gravi). Nel mio m.ateri'ale le nefropatie b-rucellari pr. dette, invece di essere del tutto eccezionali come fu affermato ad es. dal Bucco, hanno rappresentato la 5a complicazione in ordine di frequen za Yen endo dopo solo alle complicazioni emorragj che, nervose, respiratorie e vertebrali. La loro frequenza venne da me valutata al 9,40 % di tutte le complicazioni, e i casi con nefropéltia Ì'appresentarono il 3, 57 % delle bru~ellosi ospitaliz.zate. F, b en e tener presente che in alcuni casi (anche in due osservazioni personali) la sintomatoloo-ia urinari.a fu così precoce e notevole ch·e la diagnosi posta dal sanitario eh~ per primo vide il caso fu apr>untn qt1e11~ d1 n efrite e 11 riconoscimento dJ !l.1 bruce llosi fu fatta solo in un secondo tempo. E stata richiamata l attenzione su epi5odi di cistite e di anuria in brucellosi; e io stesso ebbi ad osservarne alcuni casi. Ma la loro fre1


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XLI ll,

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SEZIONE PRATICA

(il O, 71 % dei casi o.s pedalizzati da me studiati). La loro esistenza deve tuttavia esser nota al rr1edico, anche per la facilità di errori diagnostici che queste forme possono provocare : io ~tesso ho potuto vedere casi, rivelati·si poi coAPPARATO GENITALE. me m elitensi con p-0liartrite, etichettati in L 'unica complicazi·one della m elit·ense ch e principio per reumatismo articolare a cuto, e nieriti di essere conosciuta è l 'orcl1ite: ra1ris- - viceversa casi di' r eun1atism o articolare acuto ' in cui, anche sulla base di qualche agglutinasima iri Sicilia., dove però era stata riconosciuzione aspecifica a hasso titolo , la prima diata già dal Tommaselli, essa pare effettivamente gnosi posta era stata quella di m elite11se. Von1olto più freque nte in altre aree epidemiche. Almeno , nella letteratura vi sono delle descri- lendo t·e ntare di dare alcuni capisaldi diagnozioni di focolai· epidemici ir1 cui le orchiti stici differenziali della I-lQliartrite brucellare brucellari si sarehbe·r o presentate persino con col r eumatis.m.o articolare acuto, crederei che in linea del tutto generale possano valer e i J.a freque nza del 20 %. Noi abbiamo raccolto anche un caso di im- seguenti criteri: 1) le manifestazioni articolari in sorgo110 potentia con regr:essione a guarigior1e avveIiuta in un uomo di 43 a., e almeno un caso dopo un periodo più o m eno lungo di iperanalogo era già stato descritto dal Loffler. Ma termie senza m,a nifestazioni articolari; Je osservazioni di questo gener e sono troppo 2) il decorso d·ella febbre mostra · minor rare per esser consi·derate dimostrative . Anch e élipendenza dal decorso· delle manifestazioni le po<.,l1e osservazioni raccolte nella letteratura articolari; su complicazioni dell'app. genitale femminil e 3) i sintomi obbiettivi locali sono in ge.' . e di aborti di natura bruoollare anche nella nere p1u scarsi; specie umiana (queste ultime molto importanti 4) spesso le manifestazioni a carico di da un punto di vista teorico) i1or1 paio110 an- singole articolazioni persistono molto pi1ì a l11tl!lO cora sufficientemente dimostrative • ..... ~ 5) non del tutto eccezionalmente si han110 S1s rEMA ossEo ED .~TI COLARE. a11c hP c.lelle localizzazioni spondilarl rili cl1e; 6) il manifestarsi' di endocardite, per I dolori vaganti osteo-arti·colari sono frequenquanto possibile, è eccezionale; ti in tutte le malattie feb b rili: es.si sono fre7) spesso si osserva sp·l eno- ed epatomequentissimi n ella brucellosi, tanto da acquistare anche un certo valore diagnostico. Nelle bru- galia . In alcuni casi poi le brucelle possono essere cellosi in un numero di casi abbastanza conon solo artrotrope ma anch e osteotrope. Cospicuo queste manifestazioni si fanno notevoli, me e più che nel tifo , sono state descritte da e si può parlare di con1plicazioni articolari , a varie parti ·delle osteomieliti m eliten si ; Bo-· tipo a~tralgico o artritico. Queste ~omplica­ treau , Roussel e Huard riferirono di una lu zioni articolari possono esser e O•r a a tipo diffuso, ora a tipo prevalenten1ente mono- o bi- P.arite m elitococcica avente simulato un tumor bianco d·e l polso, Cuatrecasas e Garciaarticolare. Nella mia casistica le sedi preferibilmente colpite da processi artralgici ~n meli- Tornel parlarono perfino di fratture spontanee tensi si· dispongono nel segue nte ordine (in probabilmente di natura hruce1lare. J\lla le lesioni' sch eletrich e hrucella ri più in1por tanti sen so di frequenza decr escente) : sono le vertebrali. Questo cc spondilotropism o n Articolazione del ginocchio deve esser e r ealmente una proprietà del gerArticolazione della spalla n1e : è curioso ricordare cl1e i veterinari am ePiccole articolazioni della mano ricani (1F eldmann , Olson) sul m ateriale dei Arti·colazione tibiotarsica g r andi abbattitoi d el W est h anno riscontrato Articolazioni intervertebrali a11ch e n ei ma iali delle spondiliti dovute alla Articolazione del gomito brucella suis. Queste l·esioni vertebrali di n aArticolazione del polso t ura b·r u cellare son o tut t 'altro ch e r ar e: ]a Articolazione coxo-femorale nostra letter atura è ricca di osservazioni d i Pi'ccole articolazioni del piede. q uesto gen er e. Sul m at eriale catanese da me Ma se le artralgie o le m odich e artriti b·r u- rielabor ato, le complicazioni vertebrali (ossee cellari sono frequenti , le ver e artropatie bru- ecl a rticola ri) furon o la 4a complicazione per cellari a tipo poliartritico sono piuttosto r ar e ordine di frequen za, ven en do dopo olo alle

quenza molto scarsa, non su1)eriore. a quella nledia }·n og11i gruppo di malattie infettive, no1t permette di .assegnare alcun valore di complicanze speci.flche a tali fenomeni morbosi concomitanti.

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« IL J:lOLICJ ,fNICO »

con11)li'cazioni emorragicl1e, nervo e e po]mo11.ari , e rappresentando il 13,20 % di tutte le complicazioni , e il 5 % di tutti i ca. i ospitaJizzati. Tali cifre sono certo superiori all 'incidenza r eale d i queste con1plicazioni, per il fatto ch e, trattandosi di forme lu11ghissin1e e preoccupanti, questi malati vengono molto più faci·I m ente indirizz.ati a11ch·e d.a l cor1tado per il rj covero ospitaliero in città. Ma per qL1anto queste cifre p·o ssano ·essere un po' ridotte, rimangono semp,r e indicative di una frequen za notevole. Com1e corollario prati·co se ne deduC?e che in 0 gni caso di sos1Jetlo morbo di Pott, si de,re fare la diagnosi differl~nzial e con le spondilopatie brucellari. È m olto probabile ch e n elle z()ne a enden1ia brucellare la maggi·o r parte di queste spondiliti siano realmente finora andate confuse con i morbi di Pott tubercolari , e cl1e ques la confusione si f.arà anco ra fino a quando non si sarà ricl1iamata l 'atter1zione cli tutti i' m edi ci sul facile spodilotropismo ·delle brucelle. E siccome la diagnosi differ en ziale puramente clinica è sp esso ardua, si deve con cludere ch e in og ni caso di spondilopatia in zona ender11ica brucellare (e tali zo11e si estendono sen1pre più) si deve sempre pr.aticare almeno I.a sier odiagnosi per le brucelle. Clinican1·ente, il tipo di storia più frequente i11 ques ti casi è il segu ente : i pazienti raccontan o di avere avuto nei· n1esi precedenti, talvolta anche a di·s tanza di otto-dieci m esi una , due o JJiù ondate feb·b rili , I.a cui 11atura brucell.are ora fu diagnosticata , ora n o. In coinc iden za per lo più con una nuova ri'presa termica, cominciano a comparire dei dolori alla colonna ch e si differenziano dalle l"acl1ialgi e b an ali tanto comuni n ella n1elite11se pe.r il loro .car.attere di fissità e il loro agg·raYnrsi co11 i mov imenti. A questo punto è spesso già possibile jl sospetto diagnostico, ma l 'i•ndagine radiologica può risultare ancor negativa. In f g·ù ito la sintomatologia si fa più grave, la lesio11e può lentan1.ente e' rolvere V(;l' o u11 asce so o sifluente, ch e talvolta si s'ruota poi all 'e t erno in un punto lontano (11ella fossa iliaca destra n el caso di Signorelli); altre volte co111 paiono lesioni nervose da compression e (os erv.azioni personali). La diagnosi anaton1i·ca diviene a questo punto facilissima, però il i1roce o gen erale può or111ai e ere g·ià molto r egr edito, la n1il za n1ag ari' r idottasi di nuovo , e gli tessi episodi feb·b ·r ili ondulanti sono talvolta già dimenti cati dal paziente per cui la di'a gnosi di n atura può sfuggire. Altre volte la lt' io11e è i11vece di tipo artritico: que ti casi

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possono simulare tutti i vari tip,i di artriti cron iche -vertebrali. A meglio nìostrare qual e spiccato tropismo vertebrale po~sono avere le brucelle, ricorderò qui un caso personale di una donna di· 56 a. presentatasi una prima volta a noi con una rara forma tipica di poliartrite h'l·uce Ilare e che già prese11 tava allora anche dolori all.a colonna. Questa donna , dimessa com e g uarita i1el luglio, r itornò poi n el noven1bre con un,a forma ora u.n ica di spo11di'la1trite, che richiese nuove cure prolungate. S I STEMA

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NERVOSO.

Le complicazioni nervose della m elitense sono forse le più interessanti di tutte. Note da n1{)lto tempo, sono state in questi' ultimi anni n1olto meglio studiate e molto probabilmente la conoscenza del loro quadro non è ancora completa. 1F orse l 'A. che m eglio le ha illustrate è il Roger il quale si è creduto in dirjt.to di creare; con esse un capitolo della piatologia a sè stante, il capitolo delle n euron1elitococcie.. Noi seguiamo la classificazione ch e di queste diverse for1n e di ede i'l Roger in un articolo comparso sulla P1·esse Médicale del 1932, e che costituisce un 'utile i11,e ssa a p11n to del problema. Il primo g rup·p o comprende le complicazioni cerebraii, a tipo di disturbi psi·chici o somatici. Tra i fenomeni a tipo psichico, si tratta ora di semplici fatti dr delirio o di disorientamento tutt 'altro ch e rari - come nelle altre malattie infettive - n ei periodi fortem·ente iperpiretici della b rucellosi (29 casi p·e rsonali di n ote,roli disturb·i dell 'orientamento, di cui sette con vero delirio, in un caso anzi per sette giorni continui). Al tre volte invece - seb1b ene raramente potrebbero insorg ere delle vere psicosi brucellari, talora anche in periodo tardivo (osserYazioni dell 'Axi'Sa, del Cantani, del Roger, del Nouvillas ecc.; n essu11 c.aso personale, però sappiamo, che anche n el nostro stesso a1nbie11 te epiden1iologico furono osservati casi ana Joghi, non ancor descritti). 'fra i fenomeni a tipo somatico furono viste form·e en cefalitiche e forme .emiplegich e. Il Rozies ha un 'osserv'9.zione del primo genere e Durant e Cottes ne hanno una del secondo. Queste due forme rappresentano eventualità molto rare: n el material.e di 140 casi ospitalizzati che ci è servito p er il nostro studjo r1egli aspetti' clinici della bruceijosi m eliten se, al,.bian10 potuto raccogliere solo un 'osserva1

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SEZI ONE PRATIC'\·

zione che si avvicini a ciascuna di queste due tipo n evriti co p rin1itivo r ai;;·pre entano il 2, 85 sir1dro·m i, pe r la prima un caso a tipo misto per ce.n to dei casi ospitalizzati , o il 6,43 ~,~ se nleningo-ence falitico in un giovane di 2± a. , e si compre11dono anche le sciatich e intomatipeT la seconda un caso pure in un gi ovan e dt ch e di l esioni ossee 0 articolari vertebrali. Le 23 a. in sesto mese di tnalattia , i1101tre con sciatiche brucellari raippresen.tarono com,plessir1efr ite ed endocardite, in cui l 'en1iplegia con vamerite qUGJsi il 17 % delle complica:zioni cit. ogn1 verosimiglianza era da rico11durre a em- m e osservate. bolin dall "endocardite. Questi casi furono. e·n Queste sciatich e solo eccezionalmente possotran1bi illustrati più ampian1ente da Sig·norelli . _no esser e il prin10 sin tomo , insie1ne con un.a Il secondo gruppo del Roger comprende le ondata febb·r il·e sudorale, ch e attiri 1 a1tenziolocalizzazioni· midonlari. Di esse l 'A. france e n e del malato (Baugas). Quasi sempre appaiofa <:111cora tre sottogruppi: no in un period o tardivo, dopo 5-6 n1esi e an c he p iù dall 'infezione, talvolta i11 coi11 ciuna f orn1a con paraplegia flaccida, a d e .. den za con uria r ecrudescen za della febbre e cor sc. rapidamente n1ortale ~come in un caso d ella fenomen ologia infettiva, lal'volta no. La di .Pìcard); loro sintor11atologia e il loro decorso, spesso l1na forma con para.p legia spastica e con inlungo e cori strascichi , magari ancor con r esorgenza per lo più tardiva, meno maligna della prima forma (osservazioni del Rozies e liquati' di dolori r ecidivanti ad ogni strapazzo anche dopo anni, son o molto simili a quelli del Lauze) ; delle così dette sciaticl1e primitive. infin·e una forma di reazione midollare Appunto per questa so,m igli.anza clinica e discr eta , con piccoli sinLoroi piramidali osserYati nel cor so delle meningo-radicolo-nevriti o per il· loro frequente in orger e pesso a distanza dell 'epi odio feb·b rile, cr ediamo ch e la rag i0delle spondiliti m elitococciche. Noi non ab bi.a mo m.ai osserv.ato casi dei pri- 11e per cui questa forn1.a ch e si rivela ora così frequente, fu così rara1nente d escritta in paf'mi due tipi , certo eccezion.almente rari. Seconsato, si.a ap·p unto quella ch·e la grande m agdo noi sorio ancora n ecessarie più n1J.m erose e più doc ume11tate osservazioni p er ch è l '·esisten- gior.a nza dei casi veniva compresa n·el grande za di queste sindromi possa venir ammessa g ruppo delle sciaticl1e cosi'dette idiopatich e. Com e e p iù ancora ch e p er le porpore e Je con si·c urezza nel quadro della neu·r o-melìtospondiliti, bisog11a secondo noi educare i m ecoccia. 1F ra le lesioni midollari sintomatich e di altri processi, ricordiamo invece di avere di ci delle zon e a endemia a fa r praticare sisteanche noi vi·sto un caso con .acoenni di para- 1naticam ente la si erodiagnosi per brucellosi in ogni caso di uCia tica, an ch e non febbrile, a par esi spastica con ·esag·e razione clonica dei eziologia ignota . riflessi ten dinei in un uomo di 30 a. con spondilit e e .a scesso ossi-fluente b·r uoeJlare. La b·r ucellosi può dar·e, oltre la n evrite sciaIl t erzo g rup110 comp1»ende le localizzazioni tica a11ch e tutte le altre nevriti. Noi ab-b iamo radicolari e rievritiche. Roger enumera in que- osserYato nevriti del trigen1ino e b-rachiali: ci sto gruppo una vasta· serie di quadri, alcuni è pure noto un caso co·n para lisi d el m ediano . d ei quali molto g r avi, ca.m e una sindrome difella let teratura · ab.b iamo raccolto descriziofusa meningo-radi'colo-nevritica, una sindrom e ni di n evriti i·ntercostali , r a diali, e.asi con p.a di polinevritç grave, se11siti'va-n1otrice o più r alisi del velo i)endulo , dell 'oculo-m otore efrequenten1e·n te p•r evalentemente motrice. Siasterno, con n evriti ottich e, labirinticl1e, ecc~ mo però semp·r e n el campo d ella rarità ch,e L ' ultimo, gruppo di Roger infine conten1pJa abbisognano di ulteriori studi· e osservazioni: le localizzazioni m eningee. Parreb·b e, secondo un caso analogo di pol i ne~rrite sen sitivo -m o- g li studi di Roger , Lagriffoul e Me t r ezat, ch e Lrice è stato recentemente visto da noi , e sarà in molti 1111e liten i vi sia110 d elle alter azioni d el illustrato a parte da Spadaccini. In questo li quor an cl1e i11 assen za di intomatolog ia cligruppo , le sindromi più frequenti e verament e 11ica. Inol I re si o serva110 sp esso delle reazioni importanti anche n ella n ostra casistica sono le 111c11ingee 11el cor o di localizzazioni n1 elitococrLevriti periferiche . cicl1e ' ricin e, os..,ee o nervose. l\1a sopratutto la Fra queste pr·edomina di gran lunga la scia·- brucella i IJ UÒ e er e cau sa di m eningisn1 i e tica. La sua frequ en za è certo enorme, anch e di vere e proprie 111ening iti. Queste ~01nplica1ioni h anno per lo più un decor o 111e110 inse possono par er e un po ' elevate le percentuali f&u lo dell e men i11gi ti cli altra natura e spesso del 16,4 % (25 su 152) da ta del c ,antaloube e n1olli ca i tendono a confonder si colle cosid el 13 % (6 su 36) data da l Goiny. det te i11e11ingiti linfoci lari e ben ign e; tuttavia. Nel nostro n1ateriale le sci·a ticl1 e ritenute a 1

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cc IL POLICLINICO

cosi ituiscono sempre un grave quadro e formano forse la più preoccupante complicazione della melitense. Per di p iù la loro frequenza è notevole (il 2, 13 % dei' nostri casi ospitalizzati), per cui questo quadro deve essere sempre tenuto pr·esente dai medici. Infine, sono state descritte anche forme di meningiti brucellari sierose circoscritte del midollo (aracnoiditi spinali: Noto, .B uscaino). Concludendo le brucelDosiJ halnno grande b0nd~nza a dare lesioni n·ervosie. È possibile anzi che le · brucellosi ab·biano una parte non del tutto· indifferente - alm·eno in C·erti paesi - n ell 'e,ziologia di molte di quelle lesioni a tipo infettivo a causa ignota, di cui è così ricca la neuro·p atologia. La difficoltà di:agnostica ·è aggravata dal fatto che spesso - a differenza ,delJe altre complicazioni - queste hanno un 'insorgen.za assai tardiva, quando i fatti generali tendono già a scomparire. È stata accennata - specialmente da AA. prov·enzali - la possibilità ch e insorgf4no delle complicazioni nervose brucellari « ultratardive >> cio1è a distanza di due , tre, quattro anni dop.o una melitense, possibilità questa che va tenuta present·e, sebbene non pare ch·e sia stata anco·r a esauri·entemente dimostrata. .

••• Abbiamo così tentato· di dare un quadro delle più importanti complicazioni delle bruC·ellosi , seguendo i principali organi ed apparftti': abbiamo fatto ciò riassumendo i dati della letteratura, e utilizzando per questa descrizione anche i dati di 3\2 casi personali di brucellosi gravemente com.p licate su un totale di 14-0 casi osp edalizzati' per brucellosi (1). Ci siamo fermati solo sui. quadri principali , trascurando molte altre complicazioni di minore importanza. Di fronte a molte osserva zioni' della letteratura è bene però ricordare di r.on confondere le complicazioni morbose cun le associazioni morbose: 1'osservare aci es. una colecistite in un brucellGtico non signifi ca senz'altro che la colecistite sia di natura b1·ucellare. Le associazioni morbose della bru1

(1) ·1 casi per onali sono con ogni probabilità da

rjte11erc di brucellosi da br: melitensis, provenendo da una zona di classica ende1nia melitense, caprina. 1~ra i daLi ,iella letteratt1ra, abbiamo invece riporlalo insieme tanto quelli riferenti si a forme da })r . inelilensis ch e quelli riferentisi a forme da br. abortu s, perchè non paiono ancora dimostrate òelle notevoli differe11ze clinich e :f.ra i diversi tipi ci i brucello·5i. Vedi a questo proposito: BASERG.\. : Iii l e1na di diagnosi differenziale clinica tra le d1ve1 se form e di bru ce llosi. Riv. SaP. Sic. 1° aprile 1986. pa.gg. 357-363.

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cellosi con a ltri processi intercorrenti costituiscono un capitolo del più alto interesse clinico. Lo, scrivente ad es. si è trovato molte volte di fronte a quadri dei più intri'cati in casi di malarici cronici male g uariti che ammalavano di brucellosi, e viceversa. Ma si tratta di' un altro capitolo de.Jla patologia, a sè stante e ben diverso da quello delle COJ?plicazioni della stE:ssa n.atur.a. Perchè una lesione sovrapposta possa esserb considerata della stessa natura d·ella malattia principale, nel nostro caso· la brucellosi, noi seguiamo i segu.e nti criteri : anzitutto un criterio statistico, la frequenza ben maggiove di un determin.ato tipo di manifestazioni in un gruppo di brucellotici ch b non in un gruppo equivalente di altri malati; in secondo luogo un criterio clinico, la dipendenza netta dell'insorgenza del feno·r neno secondario dalle fasi della malattia brucellare; in terZ!O luogo un criterio batteriologico, l'isolamento delle brucelle dell 'organo malato: criterio però anche questo di valore non asSoluto , in malattia setticemica come è la bruoellosi, (il criterio sierologico dell 'eventuale comparsa di agglutinine in un liqui·d o org.anico, ad es. nel liquor in un c.a so di meningite supposta brucellare è di un valore ancor più malsicuro); in quarto luogo possiamo parlare ora anche di un criterio terapeutico, quando la terapia che influ·e nzi specificam·ente le manifestazioni generali della bruoellosi, influenzi anche i f~tti locali. Non tutti i casi, della letteratura e personali, in cui si ritenne la natura brucellare delle singole manifestazioni, sono· suffragati da tutti questi criteri'; ma u·n a oerta parte lo è; e qu,e sta parte (e Ira essa mettiamo sopratutto le forme emorragich·e e ischiatiche per il criterio statistico) è sufficiente a persuadere anch e il più critico dei medici della reale esistenza di proteiformi manifestazioni della brucellosi, e della necessità che il medico sempre meglio conosca tutti i quadri di' queste malattie. Possiamo ormai dire ch·e nella patologia di ocrni organo· accanto ai capitoli delle foro. me tubercolari, delle forme lueti'cl1e, delle forme mi'cotiche, si deve cominciare a mettere anche il capitolo del]e forme brucellari. 1

RIASSUNTO. L'A. fa una breve descrizione di insi eme delle complicazi·oni bruoellari più gravi o più frequenti , basandosi oltre che sui dati della letteratura, anche su 32 osservazioni personali di brucellosi gra,remente complicate.


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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. .La stasi duodenale cronica paralitica. (Ducu1NG e 1f ABRE. Arc:h. App. Digesit if, giugno 1936). L 'esistenza di casi di stasi duodenale è no1 a da tempo: essa fu individuata prima dalla clinica, poi dimostrata al tavolo anatomico, infine riconosciuta n el vivente dalla radiologia. Finora però si ritiene ch e la « stenosi meccanica » costituisca la causa di tutte le stasi duodenali . Gli AA. si occu pano inveoe in un brillante lavoro clinico, delle « false stenosi » sottovateriane, che costituiscono la causa della stasi duodenale detta essenziale. Scopo degli AA. è di precisare il problen1a ancora cosi vago delle stasi sottovateriane funzionali. È q11esta una condi zione rr1orbosa che secondo g li AA. sarebbe rara solo apparentemente, in quanto ch e essi ne videro molti casi , d opo che ebbero diagnosticato il primo. Nel lavor o rif·eriscono 5 delle loro osserv.a zioni più dim ostrativ·e. Semeiolog icamente bisog·na distinguere, in questa nuova sindrome : 1) i · se.gni comUJni a tutte De stasi sottovaberiane, 2) i cara,bteri speciali de~l.a siiJalsi funzionale. Tra ì prim.i : l 'astenia e i segni di dispe.psia c h·e sono i più vari. Qu·esti falsi gastropatici soffrono di dolori estremamente variabili di sede e di tipo . ono affatto periodici , non i irradiano , r e istono a qualunque terapia. Il vomito è costante, abbondantissimo, bili.are. II p. dimagra rapidamente e p,r ofondamente. Nella stasil funzionale sottovatleirvana l 'esan1e radio logico dà : dilatazione cospicua della seconda e terza porzione, n etto i1istagmo, movimenti peri ta1tici meno inten si che· nella stenosi vera. La stasi perm.a ne in decubito ve~­ trale, è quindi escluso l 'intervento della pinza aortomesenterica. Non segni di lesi9i:ie organica: domina la deformazione voluminosa e per i tente del ginocchio inf.erior'e. Sono fr equenti segni contemporanei di « disergia ileocecale ». Dal 1p unto di vista anatomopatologico è caratteri tica la mancanza di ostacoli organici e l 'acie11iopatia delle ghiandole juxtaduodena li , di natura infiarr1matoria se n1plice. Gli AA. ritengono ch e a·ccanto alle peritoniti frust e, loca li , finora a torto poco con iderate , di origine fo ca.le, .abbiano importanza fondamental e i fattori nervosi: sono i disturbi neurosimpatici , che costituiscono· la base patolg·enetica della stasi duodenale cronica se11za base organica. . . I ri ultati della cura atropinica (totaln1ente negativi) f~nno pensa~e che si tratti di una sta i para litica.

Dal punto di vista curativo a parte cure mediche con sondag·gi ripetuti , onde corte, NaCl ipertor1ico endov·enoso , gli AA. consiglian o n ei casi ostinati I'inter·vento chirurgico, in forma di duodeno-digiunostomia. M. CoPPO .

Le coliti ulcerose gravi non amebiche.

CV.

DALL 'AcQUA. Archi-i:·io f t(J}liano d elle Malattie dell'Apparato J) igcre.r.. t e, lug lio 1936).

I sintomi clinici delle coliti, con1pletati dai risultati delle rioerche coprologich e e batteriologiche, ·bastano nel più dei casi, a fare · una di.agnosi ·gen·e rica e talora anch e a stabi- · lire la natura della · lesione. L 'esame radiologico permette di precisar·e la sede e l 'estensio11e del .processo infiammatori o, le con1pli cazioni e financo la g ravità. Il fondamento della diagnosi radiologica di colite i basa s ulle altetruttu rali niacro copi cl1e presentate razioni dalle su perfici intern·e. A ... econda della entità del processo flogistico, le ·alterazior1i mucose nelle coliti si distinguon o· ·in li evi o ,gr~v i. Nelle co~iti li evv vi ·è turgore della mucosa, iperemia ed edema della sottomu cosa, iperto-· 11ia dell a · muscolare. Radiologicamente: piegl1e ingtoss.ate e ridotte di numero ch e intreccìandosi danno un dise·gno disarmonico; i1 · riJie\'0 ·è tenue, s.bi.adjto. Nelle coliti gravi l'iperemia e l 'imbibizione eden1atosa raggiungono gradi molto elevati: il lume è ridotto per la procidenza di cuscinetti di mucosa tumefatta e per lo spasmo delle tuniche muscolari. Vi sono in oltre ulcerazioni ed escare rilevate che danno alla mucosa l 'aspetto di cc scorza d 'albero screpolata e coperta di muschio » . ·Le ulceri possono essere piccole e rotonde oppure g randi e sinuose. In consegue11z·a delle varietà dei quadri anatomici le in1magini radiog rafiche sono molteplici e variabili . ·Ciononostante l ' A: fornisce alcune descrizioni schemati ch e della maggior parte degli aspetti osservanili. Il sa le di contrasto .ch e si in sinna n ell e fess u-re esistenti fr a i cuscinetti di n1ucosa ipertro fi ca, descrive ombre a stris cia od a nastro , sottili ed aguzze o tozze e g r ossola ne. Quando i cuscine1 ti di mucosa tun1efatta . sono spessi e d istanziati , si formano im agini a barre trasversali , rigide cc a cas ettoni s0Yra1Jposti >1 . Se l'infi ltrazione eden1ato .. a è inten a .e diffusa, i ha quel] 'aspetto ch e l 'A. chiama di « un terreno erpica to di fr e co » e quand o 1'in na m111azione evolve verso la forn1a dift eri ca, a ppare t1n quadro rad iologico d i cc n ostro a l1rnndelli ». 'L 'A. affronta quindi il probl e ma n1 o lto irnp ort an ~ e d'e lla IJOssibi litù dell n clim o~ lr az i o n e radiolog ica delle u lcere. Egli è cli opini o ne che ulcere non specifi ch e, quand o sono di piccole dimen sioni ed isolate n on pos ono esser e in dividual izzate con sicurezza IJer ch è superfi ciali , pian eggianti ed a marg ini poco o null a in1


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filtrati . In prese11za invece di gravi alterazioni colitich e, egli ha visto ch e il crasso presenta delle irregolarità inarginali molto pro11unziate (sbavature dei contorni co lici). Non è però ancora possibil e dire eon sicurezza. se queste « sbavature » debbano considerarsi con1e ulcer e lenticolari oppur e come a spètti ti1Jic i di una mucosa inten sament e flogosata. Passa quindi a co11 iderare le forn1e di coliti specifì ch e con forte tendenza a formazione di ulcere ·e cioè le forme tub.ercolari e lu et ich·e. La tubercolosi del colon predilige i segmenti prossimali ed in particolare il cieco-ascend ente; la sede pri111arja della lesione son o le p lacch e <lel Payer. Vanno dis tinte due forme: t1lcerosa e fib-ro-plastica . Nell e forme ul cerati Ye il fo11d o cecale può p erder e la sua forn1a t ipica a c ul di sacco ed assun1ere u11 .aspet to cuneifcrrne con punta acuta o sn-iu ssa . con margini r e ttilin ei o segh ettati. Nelle forrr1e i1)erplastich e si possono aver·e lacune di manca to riem11in1ento ed allora non è sempre })05ibile la diagnosi differenziale con i n eoplami. Le plich e possono apparire ipertrofiche, rigide , rarefatte o formare un reti colo irregolare a larg·he maglie. L ' A. ti tiene che come per le .altre varietà di coliti , anche per le forn1e tubercolari , non vi siano quadri radi ologi ci di alterazioni d el rilievo 111ucoso, caratteri sti ci. Le alterazioni luetiche del colon, a sede r etto sigmoidea, sono state di rado osservate radiologica1nente. I contorni d elle zone infiltrate sono n etti , i tratti s tenotici imb·utiform i , le altera zioni della n1ucosa raratteristiche. Nel linfo,rrra nuloma di Nico)as-Favre le i)ar eti r ettali ~sono interessate secondariamente: col clisma opaco si riesce .a m ettere in evidenza alterazioni del lum e colico, rig irlità delle pareti , d e formazioni d ei con torni , dai quali in JJr esenza di fistole , si ramifi cano ombre nastriformi , tortuose di aspet to variab il e. L 'A. tratta l)Oi dell 'andamento d ell e 11lcere intestinali una volta cessata l 'azione dell 'age nte t ossi-infettivo. Se è stata distrutta solo la n1uco a e so ttomucosa , si formano cicatrici licie, non s ten o anti; se è stata interessata anch e la n1uscolare si hanno cica trici più o n1eno st enosanti. Il JJr otrar i d ella colite in oltr·e può detern1 in ar e una abnor111e proliferazione di isolotti epiteliali ch e condu ce alla forrnazione di una p eu d opol ipo i in fì an1n1atoria car atterizzata r adio logicamente d a un as11etto granuleggiante, a piccole fovcol e, della su rerfi cie mucosa.

A1 odifica.zioni qualitative e qu.antitative del secreto in.testinale ed anoim alve m.otorie del' colon. - L 'aun1ento del muco appare sul radiogra111n1a co111e un a cc gr anulo ità d el disegno di t1perfìci e n, ch e n on d eve essere confusa con ot1ella della p seudoJ)Oli po ..i. L 'eccesso di liquido e le n1odifì cazion i qualitative di esso r endon o (liffi c ile l 'a desion e del · ale ba ritato e g iocan o un ruolo importante per la dimostra-

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zio ne del rilievo. L 'A. insiste sul fatto che ne1 corso delle coliti, ottenere l 'in1magine del rilievo interno , richiede maggiori difficoltà cl1e in un colon normale , sia usando sospensio11i colloidali di torio eh .e sali di bario. L e coliti si accompagnano abitualmente ad ipertonia d elle pareti diffusa o segn1entaria, mentre rare sono le dilatazioni atoniche. II tono ·ed il din'.lmismo colico si es1J lora r ad iolog icamente col pasto per os o col c]j sma opaco. L 'esaltan1ento della contrattilità è messo in evidenza da u11a accelerazione del prog r edire del pasto opaco. Se il processo flogisti co è circoscritto, ] 'iper cin esi si n1anifesta ·solta11to a livello della zona lesa ch e vien e superata 1)r ecipitosan1ente dal bario . Nella atonia il l11me colico è dilatalo , la progressione del bario r allentata, la colonna opaca discontinua , co~ <1~f.iétto cl1iazz.ato. Col clisma opaco 11ella ipertonia la colonna 01)aca risal e con difficoltà , n·ella atonia invece il crasso i l a eia ampiamente distendere con e.ar sa forrnaz ion e di haustra. F j . V1CENTINI .

REUMATISMI . Le forme tifoidee del reumatismo di Bouillaud. e G. DuMoN. ~1ars eiiil·e médical, 25 febbr. 1936). D.a tem1)0 s i è venuta notando una r egr ession e delle forn1e classiche della n1alattia reumatica di Bouillaud ·e d un aumento delle forme fruste ed atipiche, che per alcune regioni della Fran cia arriver ebbe al 75 °/c.) . - Gli AA. riferiscono il caso di una ragazza di i ,5 anni .affetta da una n1alattia ad andarr1ento simile a quello di una feb·b re tifoide , ma ad esami b.a tteriologici e sierologici negativi. Asse.nza completa di artralgie; pertanto, la presenza di segni di endocardite ha indotto p-li AA. a somministrare il salicilato di sodio éhe portò in breve tempo la caduta d ella febbre per lisi. Dal le descrizioni date da altri autori dì forrr1e tifoid.ee della m.alattia di Bouillaud, risulta che esse hanno un andamento del tutto frus to: fenomeni gen erali ab·b astanza im1Jortanti , ma talvolta febbr e soltanto s ui 38°,5; stato intetinale ·senza g·rande gravità; generalmente la diagnosi si fa p er la presenza di un 'artralgia discr eta. TalvoltaJ invece, sono presi i polmoni, la pleura , il p eritoneo , il c h e svia la diagnosi n el senso di un.a tubercolosi acuta o s ubac uta, di un 'appendicite; e non è ch e il fatto ch e sono colpiti il cuore o le articolazioni che fa J)Orre la diag nosi. La diagnosi fra le due m a lattie è, in un certo sen o , abba t anza delicat a. Com e· n ella mal at a degli AA., ,p rin1a d ella comparsa dei so ffi (A. i\f.

RE CORDIER

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di endocardi te, vi sono d ei segni ch e posso110 indurre i11 diffiden za. P erò, generaln1en lc 111ancano le r oseole, la IJrostrazione è lieve, g li esami di laboratorio sono negativi , siccl1è i deve cerca1·e allrove la cau sa dello slato n1orhos0. È in tali ca i ch e l 'ir1terpetrazione di a lcu11i segni talora spurii a cui non si aveva prestata atle11zione, pern1e t te di indirizzar e sul ja via della diag nosi. Piccoli dolori articolari , dei segn i pleurici o poln1onari, delle nodosità sottocuLa11ee, uno s fregamento pericardico, una endocardite, t a lora fugace possono costituire un prezioso aiuto e co11sigliare l 'u so d el salicilato. In qualche altro caso, è una recidiva tipica che rermetterà la diagnosi r etrosp ettiva. -Le cose s i complicano p er il fatto ch e esiston o d elle forme articolari d ella t ifoide, nozion e che non si d eve din1enticare p er non cader e i1ell 'errore opposto, e prendere una tifoide autentjca p er una n1alattia d~ Bouillaud co11 segni g·en era li predo1n inanti e localizzazioni articolari frust e . Que te forn1e infettive della malattia r eumatica appa io110 ben lontane da quella tipica e ! 'esistenza di localizzazioni atipich e può fuorvi.are notevol1nente il giudizio , tanto più che le dia·g nosi differenziali che si possono presentare sono 11t1111erose secondo il n1omento d ell 'evoluzio11e. È soprattutto ai piccoli segni cl1e i dovrà ba dare, speciali11ente se uniti a qualc,euno d ei più t.ipici (cardiaci). Le cause di queste forme anor1nali po sono ricer carsi i1 el terreno individuale e n elle possibili n1odificazioni d el virus . Sembra cl1e le forn1e abarticolari d ella malattia r eun1atica si 1;r esentino in modo particolare n ei g iovani, al Ji111ite fra la second.a infanzia e I 'ad olescenza cl1e potrebbero forse reagire in modo diver so alla infezione r eun1atica . D'altra parte, l 'enorme consumo cl1e si fa di a spirina po trebb·e avere in qualch e rr1odo modificato il p·ot er e r:atogeno del virus e quindi le n1anifestazioni della malattia. La terap ia ar à . naturaln1 ente, a base di salicilati , co11 dosi variabili secondo l 'età e la tolleranza d ell'in diYiduo . Il trattamento a datto, 1ne o in opera precoceme11te non h a soltan to i111portanza diag·n ostica , n1a n1oditica ancl1e il 11rono, ti co, in1ped endo le r ecidi e e portando ta lora la guarig ione lenta di lesioni ch e ser11bTava11 0 d e fini t i ve. fil.

Reumatismo e cardiopatie. (R.

·F 1 sCH ER.

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SEZIONE PUJ\TI CA

K Din. Wschr ., 25 luglio 1936).

Se noi ricer chian10 le idee consacrate nei n o tri tra ll a li anch e n1oderni di n1edicina i11terna , ·ui rapporti fr.a r eumatisn10 e car diopatie, tro,ria n1.o di o lito nel capitolo ulla poliartrite r eu111atica acuta ch e la endocardite r eun1a tica è una delle più i111p ortanti complicazioni d ella fa rni a, e i1el capitolo e11docardi te

acuta trovjamo ch e que ta malattia riconosce come cau sa e ti alogica .lJiÙ freq uen Le il r eu1naLi sr110 articolar e aculo. ~1 ar1 ca co tanten1enté un capitolo cc R eun1.atisn10 », la 1niocardite acuta no11 è ch e rapidan1enle e :t--esso n ebuloan1ente accennata. Considerata alla luce d elle investigazioni p iù r ecer1ti , orinai molto e5le. e e ch e l1anno portato a con clusioni assolutam ente sicure, questa sistematizzazione dei · rapporti fra r eumatismo e cardiopatie appare i11 s u1fi c iente e inesatta. Anzitutto occorre ri cordare ch e assai di frequent e si cos tatan o e.a i di cardiopatia valvolare clinicamente di tipo r eun1atico , nei quali l 'autopsia confern1.a il carattere etiologico r eun1at ico, e la cui anan1nes i è a solutan1enle n1ula .p er quanto riig uarda episodi di poliartrite ac uta o di corea. Du nq ue b i og11a accettare il fatto cl1e si danno casi di cardite r euma1ica sen za cc reumatismo » . D 'a I tra lato ricer ch e elettrocardiog r afi che e anato111ich e h anno orn1ai din1ostrato cl1e in tuiti i casi di IJoli.artrite r eum atica esi ·tono segni di lesione del miocardio. l\1a allor a ciò cl1e con1unen1en te vien e indicato come uria co111plicazione del r eun1atismo arti c . ac. è un r e!)e rto costar11 e : non si d eve p iù parlare di complicaziorie, n1a di m ani'festa12ione. Riun endo ora insiem e le du e proposizioni su cui ab b·i.amo adesso insistito , bisogna andare an cora più in là e concludere ch e « il r eumaLisn10 ac uto è u11 a infezione gen erale con sede prin1itiva e ob·b ligata ul cuore, ch e interessa i1el la n1ag·gior anza dei casi an ch e a ltri organi (articolazioni , cervello, ecc.) ». Acce ttata questa con clu sion e, si deve convenire ch e il n osog·rafi 1110 cla ico è in esatto. Tl nu ovo capitolo « in fezione r·e umatica » dovr eb·be portare come sottotitoJ o quello di cc cardite r eumatica n e co11siderare poi le varie co:q1plicaz ioni della forma: poliartrite reumatica, cor ea, irite, ecc . 1

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••• 1\.d altre con c lusioni , pr atica111 ente a a1 importanti, ha portato lo studi o del decorso d elJa cardi te r eumatica. An ch e qu i le id ee classiche on o un po ' troppo scl1emati cl1e. Avuta i la le ione , ,alvolare, si con idera110 i solit i mec can ismi di compenso meccani co, e i di ce che Ono a ch e il cuore ri e ce a vi11cere 1'o taco lo a lla su a dinamica , la le . . ion e è « con11Jen at a », quando il cuore ced e, . . i h a lo cc sco1111Jen so ». Ed ecco precisamente il punto ne l qua le oc corr er eb1::-·e t ornare ad accu ar e di troppa brevi Là quel capitolo cc miocardi1 e acuta ». Un a volta g u ariti i fenom eni acuti a rticolari , sco1n·p ar.. i i soffi più o Jl1e110 oro-ani c i del periodo febbrile, reintegrato i ap1)arenten1ente un ottimo stato gen erale, il n1edico dimette il malato di cc reun1ati n1o arti co la re acuto » con' i11to cl1e. ancl1e se una breve e Jieve miocardite r eun1atic.a c'è st ata (cc non ei1 docardite,


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«

IL POLICLI NI CO »

perchè altrimenti i soffi non sarebbero scomparsi »!) tutto orm.a i s'è risolto e il malato è tornato in sanità perfetta. Purtropp o questo quadro così r o eo non corrisponde alla r ealtà. Seg·uendo i)er vari anni un gruppo di ragazzi cl1e avevan o presentato un accesso di poliartrite r eum atica, e deceduti poi per cardiopatia BJ a11d , White e Jo11 es, trovarono segni di lesione 1nitralica soltanto dwe anni o più dopo l 'epi odio articolare acuto. Evidente111ente in ques lo lungo periodo di t empo il processo reumatico aveva continuato la s ua opera , sile nte e n ef.a ta nel cuore degli infermi. Allro fatto di estremo inter esse : di due casi di stenosi mitralica ch e ha nno la stessa etiolog ia , ch e presentano in un 'epoca i11iziale della forn1.a g li stessi segni ascoltatori e radiologici , l 'uno evolve rapidamente ve rso la insufficien za cardiaca e la morte, l 'altro vive }Jortando sen za incon venienti il su o vizio p er decenni. All'autopsia di ambedue i casi troviamo l·e sioni ·va lvolari pressappoco della stessa entità (du11que ] 'ostacolo m eccanico era lo stesso!) ma n ell 'un caso, in quello deceduto r apidan1ente troviamo un miocardio dilatato , flaccido, infarcito di noduli infiamn)a tori, nel1'altro un miocardio quasi norn1ale, ch e presenta .a ppena qualch e antica lesion·e cicatriziale. Ecco dunque l 'im portanza di quella t raspl)r ata cc miocardi te acuta » per la prognosi e il decor so dell 'affezione. Nè si cr eda eh-e tanto da11no del cuore si manifesti con fenomeni g·enerali gravi o imponenti. Qualunque feb·br.e può mancare, lo stato gen erale pu ò. mantenersi buono a lungo, mentre il processp evolve n el n1iocardio: solo alcun.e ricer ch·e particolari (leu cocitosi, velocità di sedimen tazione d elle em azié, ·e lettrocardiogramma) permetton o di segu ire un po· più dappre so la evolutività deìla forn1a. Ded uzioni praticl1e : 1) ogni malato ch e ha sor1)a sato un accesso di poliartrite r eumatica, anche &e in apparenza perfettan1e11te ristabilì Lo, deve esser e sorvegliato a lungo, almeno per due a.n ni, e con sider ato e trattato come un « cardiopatico poten ziale »; 2) La prognosi e il clecor so del cardior euma tico son o molt<' più determinate dalla compromission e e dalla evoliitivitJ. dell a lesione miocardica ch e dal grado del vizio valvolare (Laubry).

••• Co111e risult ato delle ri cer ch e cardiolog·ich e recenti , rimane dunque labilito ch e nel campo d cl cc reumati n10 » non dobbiamo darr tanto importanza alla ])Oliartrite reumatica acuta - vampata m orbo a rapidame11te speg nente i, epifen omeno di un 'affezion e più profonda e più grave - qua11to alla cardite . r eun1alica, nel suo a petto subdolo, tenace, evolutiYo, capace di ris,-egli e r esponsabile di disa ~ Lri a11cl1e . d opo n1esi e anni di late11za. Puonu.

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PROBLEMI D'ATTUALITA Ual pneumotorace ipotensivo ai metodi chirurgici di detensione. (1F . ToBÉ. Fol,iìa 1n.edic(l), 3·0 luglio 1936!. Il pri11cipio fondam entale che domina tutta la collassot.erapia è quello della retrattilità eletti, a e spontanea delle parti malate del polmone sotto l 'effetto d ella detensione, sia questa p-rodotta da neutralizzazione _d el vuoto pleurico (pneumotorace), da paralisi e atoni3 emidiaframmatica, da scollamento ple.uroparietale (piombaggio) o da r esezione costale. L ' A. in una ·C onfer enza tenuta alla Société :Miédicale di Gin'6vra ricorda come attraverso l 'esperien za clini ca il n1etodo di Carlo Forlanini si sia a poco a poco trasformato , per cb è alle nozioni primitive di compressione , d 'immobilizzazione di tutto il polmone leso, si sono sostituite le nozioni più f.e conde di ipotenione, d 'im1nobilizzazione elettiva della parte · malata e di detension e polmor1are. Quale era il nostro scopo quando facevarr10 in passato un pneumotorace compressivo P Cercav.amo d 'immobilizzare tutto il polmone malato i)er sopprimer e il traumatismo respiratorio. ~la è stato din1ostrato che una pressione an che molto alta non a rriva a immobilizzar e il polmone sot tostante, il quale n ell e su e parti san e continua a subire la disten sion e inspiratori.a. D aJtronde i)er ch è voler sopprimer e la funzione delle parti san e~ Si è in seguito compreso ch e per un corpo elastico qualsiasi, e in p articolare per il polmone, lo stato di riposo è quello in cui nessun.a forz.a intervien e più sopra di esso, nè in sen so disten sivo n è in • en so com pressi vo . Cer cav.a mo altresì afflosciando il paren chima di elicler e la cavità. Osserva11do i11eglio si è potuto vedere ch e Ia· guarigione delle caverne per convalescen za !10n p·u ò esser e cl1e eccezionale, m entre qu ella per r e tringimento con centrico costituisce la r egola. Le pleuriti er.a no estr emam ente frequenti , e non sempre utili ; in molti casi l 'esten sio~ e di un focolaio cortic.ale traumatizzato dalla con1pres ione o dalla IìOttura di una briglia troppo tirata, determinava la perforazione e l 'i11fezion e d.el]a pleura. D'altra parte, le poussées contro la terali er ano inevitabili quando il polmon e opposto preentaYa delle lesioni d otal e di un certo potenziale evolutivo; la compressione del polm one collabito in fatti la sua soppressione fi siologica quasi completa avevano per conseguenza la .. ovr attività funzionale dell 'altro polmone e il ris,·eglio dell e Jesioni controlaterali. Cons ideriamo ora in i)ratica ciò che avviene quando una certa quantità d'aria è stata aspirata nel cavo pleurico. L 'immobili zzazio11 e 1

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SEZIONE PRATICA

della parte ammalata è abituale ed i111mediata, se le lesioni sono ab·b astanza recenti per aver conservato il loro potenziale di retrazione e se non sono aderenti. Questa elettività irnm·e diata che spesso è lobare, ·è determi11ata da una contrazione atelettasica del parenchima sano peril-esio11ale; i 1 foco laio no11 parteci1Ja alla retrazione cl1e in via secondaria, a :misura che intervengono, più o m eno lentarr1ente, i processi naturali di regressione e di guarigio-_ ne. Nel pneumotor.ac·e ipotensivo le parti sane funzionano normalmente. Le lesioni del lato opposto, se ne esistono, non sono traumatizzateJ ma sono invece deterse. Il pneumotorace bilaterale (Ascoli 1912), è stato dapprima considerato come un ' a crob·azia pericolosa, ma e.s so ha visto in questi ulti1ni dieci .anni precisarsi le sue indicazioni e la sua tecnica; gr.a zie all 'ipotensione è entrato nella pratica corrente. Teeniche prudenti oggi fissate con precision1e ci .p ermettono in molti casi di sezio:nare o di liberare con un minimo di rischio dell e briglie e delle ad·erenze e di · co·m p,Jetare il pneumotorace 1 ch e può poi essere mantenuto in ipotensione. La collassoterapia chirurgica non poteva che imitare il pneun1otorace artificiale; e' inspirandosi al principio d-ella collassoterapia elettiva si giunse alle resezioni costali limitate , con le quali la toracoplastièa, cessando di essere un metodo terribilm·e nte rischioso , porto rapidamente a risultati soddisfacenti. Un ostacolo alla evoluzione del m etodo costituì il timore delle riossificazioni costali ch e, obbligava a realizzare senza interruzioni u11 programma stabilito in anticipo , pet evitare difficili e pericolosi ritocchi <;].el piastrone osseo neoformato. La formalizzazione· d·ei lembi periostei, le resezioni costali extr.aperiosteè hanno pern!esso di r eali zzare nuovi progressi in qu·esto sen so. L '·esp erie.11za ha di1nostrato cl1e è vantaggioso attendere ed osseTvare, dop·o ogni Len1po operatorio, le reazioni lesiona li e perilesionali. L 'osservazione po st-operat~r.ia, basata sulla collaborazione m edico-chirurgica, do·vrà .essere di lung·a durata. La nostra azione meccanica si.a essa m edica o chirurgica s.arà tanto più utile quanto più l 'a·p plicheremo a lesioni recenti ancora capaci di retrarsi una volta liberate dagli impedin1enti dovuti alle lesioni stesse e di andare incontro ai processi naturali di guarigione. Osserviamo che l 'autore di questa brillante conferenza ha din1e11ticato alcuni importanti contributi italiani ed in particolare della Scuola di Roma , ai progressi realizzati n el campo d ella collassoterapia. · 1

E.

CARLINFANTI.

NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

Rrsr A. Veteni ed' avve;lleniamenti., Casa Editrice Lib-raria V. Idelson, Napoli , 1936. 1

Sotto questo titolo, per nulla pr·e tenzioso, il prof. Antonio Risi presenta un vero Trattato di Tossicologia, completo sotto tutti gli aspetti. Non meriterebbe una denominazione diversa, infatti, un 'opera in cui vengono prese in esame sistematicamente tutte le sostanze tostiche conosciute, le qua]i, raggrup.p ate a seconda d·ella loro origin·e, sono studiate · n on solo dal punto di vista della ri&p·ettiva azione biologica e del meccanismo di questa , ma anclie da quello degli effetti ·sull 'org.a nismo cc in toto n e sui singoli organi ed apparati, essendo indicati anch e, n ella maniera più precisa e dettagliata, sia i m·ezzi disponibili per il ricono . . scimento delle sostanze stesse nei liquidi del1' organismo e nei tessuti , sia le provviden ze più effi caci p er con"lbattere l'avvelenamento ·in· atto. La tr.a ttazione è divisa in due parti, ~a prin1a di inter esse prevalentemente ·biolog ico, la seconda di pertinenza clinica e terapeutica. Prem esso un s·o brio· cenno storico sull 'evo·Iuzion·e d·elle conoscenze intorno alle sostanze tossiche, l'Autore passa in r.assegna dapp-rin1a i veleni contenuti n-ei prodotti di secrezione di organismi anin1ali , e quelli che originano per effetto de Ila p·u trefazione ; indi affronta il vastissimo campò dei vele·n i vegetali , che vengono classificati a seconda della loro ·posizione nella sistematica; infine studia i veleni di ·origine n1inera]e, ordinandoli secon~o la classifi cazione chin1ica. Di ogni sostanza viene messo in particolare evidenza quanto è noto circa la sua composizion·e, e, per quelle chimicam ente conosciute, è fatta larga parte all'an.a lìsi delle caratteristiche strutturali, le quali tanta importanza h anno per la conoscenza del m eccanismo d 'azion e; sono riferite inoltre con ricch ezza di JJarticola ri le r eazioni specifi ch e e i più s~curi m·etocli di determinazione quantitativa, n oncl1è le azioni biologich e elettive, riproducibili sugli anirr1.ali di laborat orio. Chiurlono questa parte dell'esposizione a lcune u tili tabell1e, cl1e ·ragg ruppano per categ·oria i veleni studiati e cf1e dan110 , per ciascu11a sostanza, la dose t erapeutica m assima, ed in9ltre uno sch ema com1)leto per la com 1}il.azion e di una perizia tossicologica. Dopo aver analizzato così le origini e la natura dei veleni , l 'Autore pas~,a, n ella seconda parte del suo lib·r o , allo studio della loro via di introduzione nell 'organisn10 animale, dei fattori di tossicità e dei sussegu enti fenomeni reattivi ch e costituiscon o il quadro nosologico del l 'intossicazione. Anch e in questa seconda parte vengono seguiti i co11cetti genera li della prin1a , essendo 1

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(<

lL POl.ICLINIOO >J

trattate dapprima l·e intossicazioni da veleni anin1ali (ed anzitutto quelle di origine alin1enlarc) e s u ccessi,ramente quelle ,p rodotte da veJeni vegetali e minerali, secondo le cla sificazion i ri pettive, precedentemente adottate. In eia cu11 caso, l 'elencazione dei sintomi è accon 1pa cr11a t.a dalla descrizione d elle a lterazioni 111orfologich e da cui essi derivano, d.a considerazion i diagnosticl1e e da dettagliate norme terapeutiche. Inter essanti quadri sinottici sulle i11 co111p·a tib-ilità chimiche e sull 'a11tag·onismo dei farmaci, ed un capitolo di t erapi.a sinton1at ica, c l1iudo110 il volume, . il quale è corredato da nccurati i11dici alfab·eti ci e· da 2 tavole fuori tes to , u11a delle quali a colori. L 'aver raccolto e d ordi11ato in sole 900 pag ine t111a così vasla n1ole di materia co titui sce indub-bian1ente un merito non })iccolo dell 'Autore; 111a la lod e ch e maggiormente gli spetta deriva dall'aver egli con cepito ed attuato un 'o1>era adatta sia al ri cercatore, ch e può trovare in essa n ozioni teoriche e tecnich e di g·rande utilità , "ia al inedico legale, p er cui può costituire un ottim. o cc vade-mecum n in n1ateria Los .. icolo,({ica, sia al pratico più modesto, ch e p·u ò trovare in essa quell'orientamento e quella gu id.a l1'er l 'e~atto trattan1ento delle r:iù disparr\te forn1e. di intossicazione , che inva110 rjcerchereb·b·e negli insufficier1ti prontuari ordi11.ariam e·nte in uso. Per tali n1otivi, a qt1esto libro non l)O lranno ma11care la diffusion e e la fortuna ch e esso n1erita . E. MoRACCI.

eE NNI ~

B I B L I o G R A F I e I <1>

BRuGscu . Lehrbuch der in11.eren 1\1 erlizin . TII ed . in 2 volumi. Voi I, in-8° di 70·6 pag. ron 162 fig . e 15 tav. colorate. Urb,an e Schw.arzenberg, 1B erlin. Prezzo dei 2 vol. RM. 50 (ril egati, RM. 55).

T11.

Il Lrallato del Brugsch è b en noto ai n1edici i1alia11i, an cl1e p erch è ne esiste una traduzio11e pubblicata d all 'U .T.E.T. A soli 4 a11ni di dilanza dalla II , 1'A . ijre enta qu esta III edizio110, lai cr.a111ente rimaneggiata e n1igliorata e 1esa a 11 cl1 e n1eno volun1inosa m edia11te una 1nagn-iore co11ci io11e di ti le e con adatti accorgi1r1e11ti Li1)ografici , che· ne rendono anche più age' ole la lettura. Oo-11i ca1)i tolo è stato rielaborato, pecialn1f11t c quelli ulla terapia e sulle malattie cos ti tll z i o n a l i . Que ~ lo }Jrin10 volu111e si apr,e con introduzion e in cui si co11siderano il concetto di inalatiia ed i ra11porti fra medico e malato. Seg·uo la terapia gen er ale, ivi compre e la dietel icél e le cli Yer e pratiche terapeutiche; n1olto (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si òesicier;i l;i recensione .

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chiaro è il capitolo sulla dottrina generale della costituzione, di circa una quarantina di pagine, in cui però non si fa n1enzione del nostro De Giovanni, mentre ne sono n1e11zionati come primi fondatori Hallé e Sigaud. Si hanno poi: i di. turbi dello sviluppo, le malattie delle ghiandole endocrine, del rican1bio , quelle deriv.a nti da difetti di nutrizione , quelle infettive, cardio' asco lari e d el sangue. La trattazion·e fatta da un solo autore dà al libro una efficace unità d 'indirizzo. fil. TR01s1ER. Etudes expérimen.tales s11r les mailadies hnfe:ctJieu scs. Un vol. in-8° di 28(} pag. con 50 fig . Ma on et 1C.ie, Paris. Prezzo 45 fr.

JF.AN

La nosologia e la }).atologia d elle malattie i11fettive so no in continuo n1utamento; i vecchi ed i nuovi apporli dell 'o ervazione clini1

ca sono controllati dai n1etodi sperin1entali ch e sono indispen sabi1 i per ehi'a rire la situazione di una se111'eiolo·g·ia dubb·i a ed inquadrarla in un·l rldta sindrom·e. Appar e qui11di di g rande uti'Jità un libro com e questo , cl1e cos t.ituisce- un aggiornamento delle questioni più vitali che riguardano le111alattie inf.ettive: raccolta di dati clinicj, bia tte·riologici, sierologici, ecc., p·a ssati al vaglio della criti'c.a. Vi troviamo dapprima le malattje da virus, fra c t1i la l1nfogra11 ulon1ato i benigna, la febbre gialla, l 'influenza e la coriza (che a1i-paiono str ettan1ente conne se), l 'en cefalite vaccinica, l 'ittero con1une . eguo110 poi le spirochetosi e protozoo i, ivi con1presa la febbreeruttiva, le i11fezioni batterich e (tifoide, tular E·n1i'a , mal ro·s sino, brucella i, tetano) e le infezioni da bacilli .acido-re·sist enti, con le questioni riguardanti la leb·b ra e la primo-infezion,e tubercolare da inocul.azi·one cutanea. ])a ullimo , l 'agra11u]oc itosi ed i virus nefrotro1)i. Il lavoro, u.tilizzando i dati dell 'osser,·azione· clinic1a e dell' esperi·m ento , pe.rmette un.a Yis]o. . . 11<.: chiara dei problemi attuali ch e si agitano· fil. sulle malattie infeLt ive. 1

DuMAREST, LEFÈVRE, MoLARD , PAVTE , RouGY La pratique du pneumotil1orax th.éra.peu. tiqu e. ~1a son et C.ie , édit., Paris . Un Yol. di i)ag_ ±7 ±. F cs. 50. L 'opera comparve in u11a pri111a edizione n el 1919: nei lustri succe ivi le eclizioni si succedono a questa è la quarta. L 'op·e ra si amplia, i ca.pitali si n1odifìcano, la trattazione si adeg·u.a ai tempi ch e forzano il passo alla geniale inno,razione del Forlanini , la riproduzione del cui ritratto or11a Ja prima J)agina del bel volun1e. Ne è risultata una nuova opera, quasi , i11 cui la nota e po. izion e degli u uali n1etodi e trumenti colla olerapici, i completa con le u lli111 ~ acqu i izio11i .. ulla ez ione delle aderenze r:·leuri ch e, sulla pleuro copia, sul pneu-


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36]

moLorace controlatera le pri111iti\ 0 , sul pneumotorace bilaterale simultaneo, sui inetodi com plementari o sostitutivi : frenicectomia , alcoo1izzazione del frenico, scalenotomia ed alcool!zzazione degli inter costali, sulla tora·copilastica parziale o t ot.ale. L 'ultimo capitolo è un capitolo d 'insieme, sul} 'indicazione clinica, sull 'utilità dell.a cura generale , in cui la antica e bella esperien za applicativa del Dumarest, apporta il più valid(} contributo risolutivo. Molte figure e schemi arricchiscono il libro. l\fONTELEONE. 1

C.

1619

SEZIONE PRATICA

La. m édeci11e est un e science. Editori Doin e C., Parj g·i. Prezzo JoANN"'f-TORQU ÉAU.

coterapia, la s udorazione ed i vari processi m odi ficatori (sala so, sanguis ug·io·, coppe t.te, autoemoterapia), ,a ccennando poi a lla fitoter apia ed all omeopatia, di cui l 'A. appare un fautore c onvinto·. Da ultimo, u11a numerosa casistica, dove tro'ia1no , p . es., un caso di pelviperitonite l)Urulenta portato, a guarigione con Lacl1esi D 8 (orr1eopatia), cliste ri freddi , ~anguis ugi o ed applicazioni di cc fiori di fien o J> . Il libro dell 'A. fa pensar e. Siamo forse ad uria svol ta della m edici11a e le più sen1 pli·c i form e ·c11e essa ci offre potranno for e ::;alVé:irla dal la i)r ofluvie di m edica111.en ti , ch e sono conLinuamente gettati sul co·m n1er cio e ch e minacciano di sommergerla. fll. 1

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:E'r. 40. 00. L'1\.. in quos lo libro si propone di dimo traTe cl1e la n1eùici11a è una scienza, e cl1e in co11scgueriza sia n ello studio del deteriminismo e d ello sviluppo delle n1alattie, co1ne n el loro }'i conosci111ento e n ei mezzi per combatterle si de, 'ono u sare gli ::;tessi procedimenti diretf ivì. lo tesso tigorisn10 logico, segutì.ti nelle <:· ltre ~ci enze l)OSitìve . Il libro non interessa i n1edici soltanto , m a tulli q11P]}i Cfl e si occuµ an o dell a filosofìa ~cìc11tifi ca. Tuttavia I ' t\. 11a tenuto :t mante11ersi fin o alla fine sul piano c ii11ico e sociale, allo scopo di dimostrare le 1)ossib ilità ' 'era n1en Le scientifich e d ella m edicina ia per j] ])rati co come per l o s·p erimentatore. DR. 1

H . BoTTENBERG. Biologische Therapie des pralrtischen A rztes . Un vol. in-8°, di 310 pag. con 22 fig., rilegato. J. 1F. Lehinanns Verlag, Mii'11ch en. Prezzo RM 9; per l 'estero 6, 15. Il Litolo d el ljbro n on indi,ca forse pTecjsan1er1te g li arg·o111enti ch e esso tratta e ch e posso110 ri.assumersi n el con cetto1 di u sare nella terapia le stesse for ze ch e ci offre la natura. Ben lung i dal ' considerare un solo ramo d ella n1 edi·cin a, l 'A. intende di lib·erare il tronco originarjo di questa dai troppo rigogliosi rami collater ali - le s,peciali tà - in cui il m edico si sperde ; 0pera tanto più utile in quanto cl1e il tronco origin.ario affonda le s,u,e radici' nel fecondo terreno d el p·en siero ippocratico . Do1)0 alcune con siderazioni storich e, dagli eg·iziani' fino a i nostri te·m pi, l 'A. fa un confro11 to· fra la m edicina cc biologica » e quella scolastica, dimostrando quali son o le vie per cui l 'or ganismo guarisce, m ostrando la « onnipotenza » d el1a pelle, i vantaggi d elle derivazioni , la crisi terapeutica e tabilendo i confini d ella medicina biologica, detern1inati ancl1e dalla persona lità del m edico e da quella d el malato. Tratta po i i m etodi terapeutici ch e la medicina biologie~ mett~ a no tra disposizion e : l 'aria ed il ole, il ripo o ed il m0Yin1ento (ivi compr esi il ma aggio e la ginn a tica), le di-verse p·r atich e idriatich e, la nutrizione, la psi1

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A.

RoMANO.

I gie1ie e terapia secorido n.atur1..

Un vol. in- 8° di 167 pag. Sp-erling e Kupfer. Mila no ,. 1936 . Prezzo L. 7 ,50. , · Il na turismo si va facenao strada ancl1e da noi, a l111e110 a giudicar e dalle pubblicazioni sull'argom ento, ch e vediamo con1.p:arire da qualch e anno. :È vivo il Gonflitto di le11de11ze con la con sueta m edicina ufficiale, tro1)po l ocalistica e lig ia alla vircl1owian a patologia cellulare, m entre la n1edicina natur1 ta con . . idera l 'organism o come un tutto e n el r egjn1e di vita come n ella ter.apia segue norme ed indirizzi speciali , ch e sono, a dir,e dei naturisti, inolto vantaggiosi. Il movimento naturista ha indubb iamente in sè qualch e cosa di giovanile e di attraente. con la ua r eazion e .a questo n ostro modo di vivere contro natura, con l 'uso di 1111 'alin1e11tazione razionale e par ca, con il su o an1ore ·p er l 'aria pura e 1a sua vivace opposizione a quelle vere cc fogne aeree >> che sono g·li a111bienti ch iusi appest,ati dai fiati altrui e dal fun1.o di tabacco, in cui ci costringono a vi\'ere gli individui timorosi d ell 'aria e delle correnti. Ed an ch e nella ter apia, ques la medicina ricorre a mezzi semplici, praticl1e idiratich e, attivazion·e degli emuntori, ecc . L 'A., dopo aver e rilevato l 'attuale corren te di sfidu cia contro la 1nedicina ufficial e, for11ice g·li ·e lementi della medicina n,aturista i)r even ti, ra e curativa , diffondendosi n1olto, a proposito di questa, sulla p sicoterapia. ~d in n1olte parti lo si segue volentieri, mentre si riscontrano inv-e ce delle debolezze specialmente in alcune critich e alla m edicin a ufficia le, poich è a n essuno verreb b e in m ent e di dire , p. es., ch e· la sensazione di ,·ertigi11e è sempre giudicata com e an emia cerebrale: i Lratta di una questione ch e ha fatto versare fi umi d 'inchiostro! Da ultin10, ar gomento di attualità, le norn1e di igien e e terapia naturi la per gli italiaui in A. O. L ' A. è cc Diplorr1ato esperto in Medici11a naturista », tito] o ch e non conosco , ig11oranclo fil. d a quale facoltà venga rilasciato. 1

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1620

« JL POLI CLI NICO »

t:1Lll . trimeslriel de l ' Organisation d' H ygièrie. Vol. IV, n . 4, Genève, ·dic. 1935.

Il noto Bollettjno d 'igie11e della Società del1.e azio11i publ>lica, n el suo ultimo numero del 1935 il « Ii.apporto della confereneza intergovernan1e11tale per la standardizzazione biologica »; uno studio di J. i\. Sin ton a proposito de l terzo rapporto generale sulla malaria; u11 a ltro di J . F . I\.oger s s.u ll 'isp·e zione medica scolastica agli Stati Uniti ·ed una serie di lavori sulla leishmaniosi viscerale nel b·acino del l\1 editerran·eo (uno di essi è di Caronia) e sul1·.en1oco]t11ra del b.a cillo tub·e rcolare col metodo Loewenstein, ·oltre ad altri rapporti' ·d i m inore inol e. fil .

[ANNO

XLIII, NuM. 36]

rr1<-'ssa in luce nell 'Is li tu to di Fisiologia di Firenze (co1nbiamenti del p o tere refrattivo oculare) fa rilevare come a rendere più compl essa l 'analisi delle reazioni laibirintiche, pos ano interven ire anche fa t ti co11diziona]i. 1 Segretari: Profi. L. P1ccHI - A. GrANNONI.

Soeietà Medico·Chirnrgiea di Pa-via.

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AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Accademia Medico-Fisica Fiorentina.

Presidente: Prof. A. PENNA. Seduta del 21 lu glio 1936. Postumi di i~tossicazioni da gas cloro. C. CH1n1. L ~ o. preseI1ta due casi di i n tossicazione da cloro, l 'u no conseguenza di attacco da gas bell ici, l 'altro come forma professionale nel Juvor o all a produzione della candeggina (acqua di cloro), ne. esamina la sint omatologia nel primo caso culminante con attacchi asmatici, nel second.o con pos tun1i bronchitici e con distruzione parziale del se.tto nasale: richiama qualch e ipotesi stilla p il1toge11esi di que·s te forme .

Seduta del 2 lu glio 1936. Presidente: Prof, P . BASTAI. Appendiciti e pseudo-appendiciti croniche. Prof. G. CAVINA. - Rel azion e sullo stato att uale del grave ecl annoso p roblema, in base alla osservazio11e anatomo-clin ica di 480 ca·si che ven go~o di~ lin ti per sesso (don11e 79 %) e per e t ~ (mass11110 intorno ai 20 ar1ni) e ch e vengono suddivisi in tre gru1Jpi a seconda del reperto macro- e m icroscopico })Ositivo, scar so o dubb1o o negativo. I111porla11ti dedu zioni r iguarclo a lla d iagnosi radiol ogica e agli esiti a dista11za dei casi operati. L 'O. conclude per ammettere l 'esis tenza clinica di appendicopatie ad andamento cronico ·senza atl(1cchi, ancl1e se no11 sempre sos te11t1te da alterazioni infiamn1ntorie tipiche. Insi s te sulla estrema difficoltà d ella diagnos] <lifferenziale con le innumerevoli forme p seu do-appendicolari, calcolando la p er centuale degli er rori a circa il 40 %. Particolarmenl e ardua la d iagnosi differenziale con una comunissima si11dr0Jne dolorosa della regione ileo-cecal e che l '0 . descr ive con il nome di cc pseudo-appendicite croni ca delle giova11e tte 11ubili ». ~nfine, riguardo alla t ecnica operatoria , si diclt1 ara favor evole al taglio b r eve, estetico (5 cm. ed a11che meno), riten endo generalmente inopportunJ ogni esplorazione degli altri organi addomin ali, nonchè ogni interven t o compl ementare ·sul cieco o sul colon. 1

Adunanza del 9 luglio 1936. Alcuni problem i relativi alla fisiologia del labirinto.

Prof. ssa A. M. DI G10RG10. - L'O. trattando in particolare Ja funzion e dei can ali semiuricolari, riferisce s ulle n1odificazioni ch e in sorgono nell'apparalo periferico p er effe t to cl ello stimolo rotatorio (correnti endolinfatiche da accelerazione positiva e i1ega lìva (G. !{ossi ----=- spostamento d ella c11pola - Sleinhausen) . AnaJizza i fenomeni ch e si manifes tano quando il capo ca1nbia il su o oricntame11to rispetto all 'asse di r o tazio n e o 'S ubito d opo ch e quest a è cessata o dt1rante la rotazione stessa (accel er azione di Coriel i). fe tte in rilievo la persistenza dei fenomeni conegu ent i ad eccitamento del labi rinto. Descrivendo un a nuova r eazione postrotatoria di recente

Sulla sindrome pseudotumorale da pancreatite luetica. G. BARBARo-FonLEO. - L 'O. st udia u n caso di tu 1nore addominale a sede sopraon1belicale e di I~t~stra, per d ati clinici, dolorabilità, sede e pos1z1one del tumore, per da ti fu nzionali, in particol are la s tea torrea con indice di saponificaiione molto elevato e per dati radiologici indiretti de. . stro-pos1z1011e dell 'ansa duodenale e per ' dati ar1amnestici e di risultali terapeutici, trattarsi di una pancrea.t ite sclero-gornn1osa, di origine luetjca. G. BARPARo-.FoHLEO e G . .ZonzOLI. -

Sul contenuto

dei corpi clietonici n ella porta, cava e sovraepatiche. Sopra un caso di leucemia granulocitica splene1 megalica. E. STORTI. - L'O. dopo aver r icordato le rare o·sser vazioni (in tutto 8) presenti nella letteratu ra di cosidetta sindrome spleno-adenica dell a leu cemia. mieloide cro11ica r iferisce u n caso perso11ale di tipi ca leu ce1nia gr anulocitica spl enomegalica in cui il fatto clir1ico iniziale è stata u na considerevolj ssima tumefazio11e sis lematica delle ghiandol e li11fatiche che 11a fatto pensare cli11ica.m e11le aù una l eucemia linfatica o ad un linfogranuloma. 80110 state prati cate numerose biopsie di midollo, rr1ilza e ghiandole linfatiche, <lalle quati f. ris ultato che m entre il midollo e la m ilza, in :\.:·mo11ia col sang·ue periferico, dirr1ostr ano I·.~ tipiche :tlter uzioni i"stopa tologiche (lelJa leucemia mieloide cro11ica le ghiandoJe li11fatiche invece presenlaTtO in modo inconfondibiJe l a cosidetta metaplasia linfoaden oidea caratteris tica d ell a leucen1ia linfatica cronica. L 'O. in base ai sicuri reperti istologici e ad altre consjderazio11i crede di poter consiùE:rare il caso cc.,me un caso di vera e propria leucernia mi s ta nel quale cioè la tumefazione linfatica i1on è dovuta ad una vera e propria profonda moaificazione di strutt11ra identificabile con quella che caratterizza la leucen1 ja linfatica cro11ica. Modificazioni del quadro morfologico del sangue imme· diatamente successive al pneumoperitoneo. G. FERRARr e A. BERTOL.\. - G1i 00. hanno studiato le n1odificazioni de] quadro morfologico del san gu e immediatame11le su ccessive al pneumoperitoneo ed hanno n o tato un a dimi11uzione lieve


lANNO XLIII, ~ui\L 36J d~l

numero d ei globuli r os·si e del tasso emoglobir11co e .urla diminuzio11e del numero dei globuli l:iancl1i. Essi metlono in confronto ques ti risultati con i reperti che si h ar1n o dopo il rifornim e11to p11eumotoracico.

11 significato diagnostico della reazione di Weltmann. CAl\-rn~LLLNI e TRAVER SO . Gli 00. han110 studiulo il co1nportamenlo parallelo d ella sieroreazio11e di coagulazione di vVellmann e della velocità di ·sedi1ne11 tazione i11 soggetti normali ed in pa-zie11ti affel li da iorme varie a carico d ell 'appara to respiratorio (tubercolosi essudative e fibrose, polrr1onili, bronchiti ca tarrali , pleuriti e polisierositi, e1npiemi tuber colari, ascessi pol1nonari, broncomicosi), allo scopo di appur are la praticità e l 'utilità della reazione di \Vell111a11 ai fini diagnos tici 11el ca1npo della tuber colosi polmonare . I risultali ottenuti nlentre hanno co11fern1ato in li11ea generale i d a li di altri A1\. ., inducon o a limitare n oteYolme11 le l 'i111porl ar1za dell a r. di W. nel campo della t ubcr colosi polmo11are. ·L a r. <li Vv-. ha dimostra lo i11falti un co111portamento particolare e quasi cos tante (ba11da di c.oagulazione raccorci ata) neìie forme a caratter e e.:sudal i YO, nt1·~ n lre 11elle forme fibro siche lai ba11da di coagulazione n or1 è s tata aifa lto caratteristica e tale da p oter a su1nere significato diagnostico data la varie tà di forn1e che b a11no comport8meJ1to ug·uale o simile (soggetti nor1nali, epatopatie, sco1npen si cardiaci, anemie ecc.). Lo studio parallelo della r. di W. e della Yelocità di sedime11tazio11e ha portato inoltre ulteriore confer1na c1,ll 'utili là d el l a r . cl i \V. per la diag11 osi delle: forn1e polmo11ari essudatiYe, i11 quanto nella maggiora11za d ei ca3i il para lleli5mo tra velocità di ::;cdin1entazione e detta reazione è s ta to 111olto evidente n eJle forn1e e·ssudative, ine110 inarcato al co11trario in quellr. fihrosich e.. Gli 00. concluderebbero asseg11ando valore <li agnostico alla r. di W. soltanto nei casi con banda <li coagulazio11e r:iccorciata qual e es pressione , nella maggior pa.rte d ei casi, di processi essl1dati ,.i in a lto, n egando (1ualsiasi valor e alle bar1de di coagulazione norr11ali od al largate.

Il comportamento parallelo della reazione di Weltmann e della velocità di sedimentazione dei globuli rossi. e 'fuAVER o. - È stato seguìto con d eterminazio11i periodich e il comportamer1to parallelo dell a r eaz-io11e di coag·ulazione di W e.ltmann e della velocit à di sedime ntazio11e cl ei globuli ros·si ir1 12 ca5i <li tubercolos i polmonare trattati con collassot er apia, auro ler apia , calcioler apia, e con alcoolizz:.izior1e d ei n er Yi ir1tercost ali. In b ase aJ risultati o ltenuti gli 00. attribt1i scon o ai valori cll"'1 la r enzjoJ1e di vVeltm ann un discr eto sjgnificato prognos tico in quanto con il migliorare o con il ])egg"iorarp, <lei singoli casi, si ebb ero modificazio11i corris]Jondentemen Le con cordi della r eazio11e di v\te]tma11n , anche n ei casi n ei quali l_a velocità di sedi1nent azion e dava valori ch e no11 venivano p oi con~ermati d all 'ult eriore decor so clin i co .. CANDELLINI

Influenza delle radiazioni Rontgen sulla permeabilità vasale. ~I. BALDUINI. -

SEZIONE PRATICA

L 'O. ha studi a lo i rapporli esiste11ti tra roen lge11irrad iazion e e permeabi] ità vasale giungendo a lla djmostrazione che il trattan1ento Roentgen , se di opportu11a inten sità, è in grado di porre in circolo n el! 'anima le irradiato SO$t an ze ch e, iniettate per via in lradermica col

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siero di sa11gu e, detern1inano un aumento locale della permea,biJità vasale. Seduta del 24 luglio 1936.

Contributo allo studio della sindrome emorragica di Apitz. Dott. G1AN P1E.ao VER~\TTI. - L'O . . ha. ripe~uto co11 un lisa to batterioiag·ico di B. coli introdotto nelle vene in dosi cr escenti da cc. 0,10 a cc. 1,5 la sindrome e111orragica nel p olmone e n el rene d el coniglio p1 ima1ne11te descritta da K. Apitz, prt.cisandone gli asp etti. Ha d efinito a]cune caratteris lich e del1 a, sos tanza altiva (che è t ermolabile, non YOlvtil e, ad·sorbibile, trattenuta da ultrafiltri con m e1nbrane di colloclion acetico al 3 %) ; ba d i1n ostrato la possibilith di ott en ere l 'irnmur1izzazione altiva cor1tro la os lanza st e sa. ed infin e h a esclu so ch e il prin cip io attivo si accumuli i1el san gu e <lell 'ardmale sottoposto al trattamento.

Studio istologico di un neurinoma del cubitale. C. G10JA. - L 'O. illustra un caso di cosidetto neurinoma del nervo cubilal e, ch e egli de crive minu lamen le da.I pu11Lo di vista istologico. Ne di·.3cu te l 'istogencsi, con cludendo che con ogni probabilità Si tratta di Ull flbroschwannoma. I l Se •a·r etario. A tutti i medici in condotta ricordiamo l 'intere••ante pabblica:ione : Prof. PAOLO CA I FAMI

Conversazioni e Lezioni Ostetrico-Ginecologiche ad uso dei medici pratici Prefazione del Prof. Sen. E . PESTALOZZA Riportiamo, qui di seguito, l'Elenco deHe Parti che formano il volume con la indicazione del solo titolo principale delle me, desime.: Pref:izione , Premessa , PARTE PRIMA : La pagina del Me• dieo pratico, pagg. 1 a 106. - PARTE SECONDA : Cose viste (Pagine per il medico pratico), pagg. 107 a 170. PARTE TERZA : Errori ostetrici ginecologici, pag. 171 a 208. - PARTE QUART A : Perizie medico-legali, pag . 209 a 294. PARTE QUINTA : Lezioni dioiche, pag. 295 a 384. - PARTE SESTA : Lenoni alle Levatrici pag. 385 a 480. - PARTE SETTIMA: Note sociali, pag. 481 a 538. - Indice analitico, pag. 539 a 544· Sono, nel complesso, 70 argomenti d i ostetricia e g inecologia di interesse pratico che sono svolti in forma piana e nello stesso tempo arguto, come è consuetudine dell'Autore. Per mancanza di spazio riportiamo soltanto uno dei più brevi g iudizi espressi, su questo volume del G AIFAMI , da una Rivista consorella :

« L' unanim e consenso della stampa m edica ed iL plauso incon, dizionato dei m aggiori. hanno salutato la conlparsa deL Libro dei. L'illustre Clinico ostetrico di Bari.. « Dedicato alla grande massa dei medici pratici, il libYo si pro, pone di metterli al corrente delle questioni più vive e palpitanti di ostetricia e ginecologia. Quindi poche citazioni e soprattutto di Scuole italiane, ma tanta vita e tanto umano buon senso e tanta collegialità. ~ iL MaestYO che ha vissuto la sua arte e la distri-buisce con larghezza e comprensione, come possono fare solo co• loro che molto sanno. ~ il colle!!a che sa esser tale e sa ricordare con documenti di vita vissuta, il clove'l'e della mutua compren, sione tra quello che può essere l' onore del medico e la suprema verità dell' hodie mihi cras tibi. « Entrare nei dettagli del libro è impossibile. Gli argomenti esaminati sotlo molti e svariati con intendimenti veramente pratici. Ciò che del resto corrisponde a quello che è il titol.o del libYo, che non ha La pretesa di essere un trattato completo, ma una raccolta di lezioni che nnn esitiamo a considerare preziosa. << Raccomandando it libro ai colleghi, abbiamo la sicura coscienta di aver bene m eritato da loro, che ne ritr arranno una grandis.sima utilità accanto a un v~ ro godimento intellettuale ». Rivista Sanitaria Siciliana », Palermo, n . 8, aprile 1934). A. GIACCONE. Volume di pagg. Xll ,544. P rezzo L. 5 O, più le spese postali di spedizione. Per gl i abbonati al « Policlinico », sole L. 4 4, 5 O in porto franco n e'll' Impero Italiano e sue colonie. Per l'Estero L . 48. (Da

<<

Inviare Vaglia Poetale o Cheque Bancario all'editore LUIGI POZZJ Via Sistina 14, ROM.a


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APPUNTI

« IL .POLICLINICO »

rANNO

XLIII,

1\1:.r~r.

36J

PER IL lVCEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Pneumotorace spontaneo simulante aft'ezioni ad· do minali acute. È b en i1oto cl1e affezioni addon1inali acute

di natura chiru1 g ica r:~ossono e sere sintulate da u11a poln1onite, da una pleurite, da una trombosi coronarica, da una pericardile acut.a . Così p uò dirsi cl1e lo scompenso, cardiaco (attra,1er_o la tu111efazion e acuta d el fegato), l 'an eurisn1a torac ico di ecante , l ' infarto polmon.a re, la medias Linite acula, sebbene più raramente, possono simulare una malattia primi tiva dell addo1ì1e. Assai meno nota è la rpossibilità ch e un pneumotor,a ce sp·ontan,eo riprocluca il quadro cli una in<lron1e addom.inale acuta. I casi esitenti nella letteratura 11ei qua li quest a affezione b.a d et ern1inato una diag·11osi erro11ea di « addome acuto » sono soltanto 4 . Il dolore localizzato per lo più all' epig·astrio si accpn1pagnava a di tensione e a co11trattura a ddo111 ina le ed indus e ,alla diagnosi di p erforazione di ulcBr.a, ed in un caso alla laparotomia , n1entre n egli alLri un esame obb,i ettivo acct1rato i)ern1ise di const atare i segni d el pneu111otorace. Frederick SLeig1nann e H. A. Singer (ilm. J ou,r11. of lt1 ed. Se., luglio 1936) riportano altri tre casi, n ei quali il dolore addominale, il vomito, e J,a difesa addominale, r·esero la diagnosi alquanto diffi cile. Contribuisce a trarre in inga11no in qualche caso la storia di dis turbi gastro intestinali precedenti di qualch e mese. D 'altra parte alcuni dei sintomi cl1e può pro,,ocare il pneumotorace sono com.u ni a l quadro della perforazione di un ulcera: così I 'irradiazione d el dolore .a lla spalla, la dispnea , il collasso ecc. U11 e ame clini co accurato servirà in molti casi .ad evitare delle diagnosi errate, specie se si terrà conto ,anch e d ei dati anamnestici. ch e rirru.a rd a110 I 'apparato polmon.a re ed in special modo la tubercolosi. Tuttavia un 1>neumotorace i)arzia le può fuggire anche all esame di un cli11ico esperto ; solo l ' esame radiologico pot~à evi tare l ' err or e . La radioscopia sarà talvolta ufficiente, specie nei ca i d i idropneumotorace , nei quali può esser e individuato un livello liquido. Altre \1 olte · arà n ecessario l 'esame radiologico, ch e dovrà essere eseguito n ell racme dell'e 1)irazione. E. CARLINFANTI. 1

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Contributo alla q11estione delle complicazioni bron· copolmonari postoperatorie negli interventi sullo stomaco. Rap1)crt (lbl. chir. , N. 31, 1935) esaminando la frequen za di tali complicazi oni su 610 ca i di ulcera o can cro operati n el 1930-34 l ·l1a trovato in 96 casi (15, 7 ~<>) di cui 9 mor-

I.ali (1,5 <y~ di tutti i 610 interventi e 9,4 % <lei casi di compl . br. IJOlrri.). Esaminando la freq~enza . di tali ~01n11 Ji cazio11i in rapporto .a l t ipo d1 anesLes1a ha i)otuto convincersi che uon è qu esta la causa prin cipiale avendo oss~rvato che .nell e ~areasi eteree la complicaz1011e era d1 8, 9 7':), mentre nelle narcosi co i .gas era di 13,5 %, nelle anestesie locali di 12 % e in quell1e comb in.ate d i 30, 2 %. Invece esarr1inando la freque11za di tali complicazioni in rapporto a l ti]JO di p·r eparazione J>reoperatoria e precisan1e11te in rapporto alla so111n1inistrazione o meno di atrOJ)ina h a poi uto rile,rare n o tevoljssime differ enze ch e qui riJ)Ortiamo: 1

Etere Gas AnesLesia locale Narco i con1binate : Anest. locale+ EteTe Anest. locale+ Gas .

4,9 % 5,6 ~~ 7,5 % 8,9 ~~ . 13, 7 % 4,4 %

17,5 17 ,6 14,9 40,7 36,4 43,1

%

% %

%

%

%

I / A. pertanto .attribui ce grande in1portan7U alla so111111inistrazio11 e di atropina (con1e 1r16zzo capace di impedire la secrezione bronchiale) cl1e egli pratica }~ ora 1)rima dell 'int ervento in dose di 0,005 (in siem e con 0,02 di r11orfìna) da aun1entare n ei fumatori e con .a,g·gi unta di altre piccole dosi nei casi in cui l 'inLer,rento si prolung·a per più di 1 ora. L ' A. non con iclera tuLti gli altri momenti iiredispon.e11ti a queste con1plicazioni. G. PACETTO.

Cura chirurgica dell' asma bronchiale. La que tione della cura chirurgica dell 'asma bronchiale data dal 1923, nel quale anno l(un1111el guari un asmatico con simpatectomia b·il.atcrale. In seguito .ad i11succes i del metodo, K appis propose la vagotomia d el vago d estro al di otto del ricorrente: con tale operazione la percentuale deg li utili risuJtati non superò quella ch e i otteneva con la .sin1patecton1ia, ed .allora si propose l 'esecu zione, nello st e so malato , delle due operazioni conLemporane.am,ent1e. Avendo l 'op erazione conten1poraneam ente su l simpatico e sul vago dato ri$ultati analoghi a quelli della r esezione d el ganglio st ellare, gli studios i rivolgendosi di nuo,ro a lla fisiologia sperimentale cer caro no di chiarire m eglio il n1i tera dell 'as111a bronchiale e secondo Yarovljevitch (R evue de chirurgie, 1936, n. 7) le con clusioni sar ebbero ch e bisoo-na intervenir·e sul simpatico per due ragioni : 1° perchè paralizzando il simpati co ~i in1pedi ce ch e l 'eccitazione dello choc allergico sia condotto per la via dei vaso-motori fino ai capillari bron chiali. Così sar à in1pedi lo il perturbamento dei vaso-motori la cui con,_ eguen za è la dilatazione dei capillari e l 'eden1a


(ANì\ O >..LII f , \"L .\1. 36]

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SEZIOXE PRATI CA

della mucosa bron chiale ; 2° l 'i11t er, e11t o è 11ortato a cessazione con1p]eta dei dolori , però egualmente indicato nel caso in cui 'i sia u no rlopo periodi variabili da pochi a pa reccl1i choc vasomotore con eden1a consec uti\iO, riasmesi si sono avute r ecidive in quasi tutti i ca i, sorbendo.s i qu.e sto edema rapidan1ente e non sia in quelli operati intra cranicam ente che exdando così luogo a difficoltà res1)iratorie. tracra11icar11ente. Poichè il simpatico ed i filuzzi vason1otor i iGli Ai-\ . riportano 4 casi: in tutt i e due si del simpatico pas ano per la n 1a,ggior parte t1 atta va di tipich e forn1 e ambedue oper.a t,e e on nel ganglio stellare è logica la stellectomia. La sezione e11docranica d ella radice del IX in cor .. stellectomia è ancl1e indicata per la r eazione ri po11d·enza del foro lacero po teriore . P er ò umorale che nell 'a sma si verifica dop·o l '01?e - _ r11entre n ei due casi di l\1.a rtin (Bruxelles) si 1~' razione: la paralisi d el sin1patico . . ia OFerato- avuto scomparsa dai dolori m .a ntenutasi a diria che n1edica, stabilizza la calcem ia n el. ca. o stanza di 4 e 5 anni ·e mezzo, nei due casi di .1n . . ' cui questa e in costante, coslì come s1 Yer1- P etit-Dutaillis si è avuto recidiva a distanza fi ca nell ' asma . Secondo l 'A. i risulta ti clipe11di poch e settimane. P etit Dutai11i dice ch e la dono a n che dalla concentrazione (lclle albuter apia delle n euralgie d el IX paio, di natura mine e degli altri elementi d el liquido cl1e più complessa di qu ella del V, d ovuta alla passa dai capillari n el momento della cr isi intri catezza d elle anastomosi contratte dal asmatica. Se la concentrazione è d eb ole, 1'o r~·e ­ g losso-faringeo clurante il suo decor so e dalla razione riuscirà, se è forte si .a vrà un in '"'u c- 11on 1)erfetta conoscenza d ella sua zona di dicesso. S·e la crisi asmatica cessa dopo i11iezione strib1u zio11e. di novocaina n el g.anglio stellato (quel cl1e In og11i caso l 'intervento ·extracranica , sia o oggi si chiama sezione fisiolog ica) possia1110 110 associato a altri int en renti , par e presenti risupporre clinicamente ch e j trasudati dell a sultati migliori di quelli d ell 'intervent0 intra· mucosa si sono riassorbiti, ciò ch e sig11ifi ca cranico. · ALno CALÒ. che la concentrazione d 'alb·u n1ina n ei trasudati è stata debole. Ecco perch è }) i ogn a sen1 - Numerosi casi di malattie infettive, esantemi da pre, prima dell 'operazione eseguire questo siero e paralisi postdifteriche in una stessa procedimento raccomandato d.a l Lericl1e, e tofan1iglin. g liere il ganglio s tellato solo n ei casi in cui I sei bamb-ini d ella fan1i g lia osservata da noi abbiamo notato. un sensibile n1iglioramenVoig t (J( lin. lfi och e.n scihr. , n. 19, 193'6) er ano to , nella respirazion e, d opo questa i1u11tura . particolarn1ente r ecetti,·i alle m ala ttie i 11 fe1 liL'A. ha così trattato sette casi di anticiji asn1a ve. Prescindendo da l n1or})illo ver so cui co1ne tici con « volumen pulmonum auctu1n », con è n oto è uniY.er sale la r ecettività, 5 di questi bronchite ed espettorazione abbonda11te. Le bambini ammalarono di sc·arJ.attina n el 19.3'3, crisi sono del tutto sco.m parse n el trattarr1ento e questi stessi di difterite n el 1934-35. Sopratpostoperatorio : i lnalat i sono tuttora i11 buona tutto questa recettività alla difterite è rara, 1 salute e n ell 'a, ve11ire 1)otren10 co no._cer e il rip erch è si calcola ch e in seguito a un c.a so di s u] ta to lontano clella ]oro operazion e. dift erite in una fami glia , solo n el 20 ~~ dei ~lONTELEONE casi la malattia si trasm ette a un altro com 1)0nente. Nella fa m igli:a d i cui si tratta si deve La neuralgia del glosso-faringeo. ammettere una predisposizione er editaria alla Secondo Martin ( ~1éni. acad. c.h ircirgie, G2, difterite, dovuta con tutta p·r obabilità ad uri a 376 , 1936), la n euralg ia del glo ... o f.arin geo ~. i d eficiente produzione o capacità di produrre presenta co11 caratteri analog l1i a c1uella de l "•ntit ossine. Curati con 8000 U. I. di siero , trigemino con acces i Yiol enti e p eriodi di con1parve in tutti e cinque i bambini u n esan r equie. La zona del dolore è unilaterale e t~ma serico. Anch e questa frequ en za di esanlin1itata all'epifaringe, al ' 1elo i)endulo, l 'antemi da siero è eccezionalP. e de ve attribui rsi a cause costituzi'o nali : di r egola si osservan o golo n1andibolare, alla base d ella Jin gua. Il esantemi da siero nel 10 %-30 °;~ dei casi , a dolore si irradia a ll ' orecchio. È stat o 110ssibi1 r seconda della maggiore o minore quantità identificare una zona limitata - trigger zone iniettata. In 4 di questi bambini si manifesta - la cui stimolazione arreca ' 'iol ento d olore r on o poi d elle paralisi post-difterich e, m entre in tutta Ja zona di inne rvazion e. Di tale 11eudi regola queste com plicazi oni n ervose colpiralgie sono stati descritti nella letteratura anscon o i bambini difterici in una per ceng lo-fran co-americana 2! casi. Il p rimo a pra tual e dell '8 %-9 °/o se n za mai superare il 15 %. ticare un intervento chirurgico fu Sica rd che R. P oLLITZER. praticò un intervento extracra11ico 7 ca i (4 an1ericani e 3 france i) furon o oper ati in traIl creosoto nelle aft'ezioni broncopoln1onari non cranican1ente (sezione a in a nte d el ganglio) e tubercolari. 11 extracranican1ent e Il ,·ecchio cr eosoto, ch e costituiYa un temTali interventi . . ono stati tal or a associat i a po una parte importante nel trattam ent o della sezione dei rami farin gei del ,·a go e a r e eziotuber colosi , è andat o poi scompar en do daln e d-el g anglio cerYi ca le su~e ri ore . Gli inter1'uso; ma è stato richia n1at o r ecentem ente in v er\1 i in1m ediati han no, m eno ch e i11 u11 caso, .--

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«

onore da chull e "'reiller. In una te i di P arigi (1936) Garelly ne fissa le m odalità per l 'uso e 11 e dimostra i ,·antaggi. È anzi tutto necessario ch e il cr eo oto sia purissirr10 e perfetta111e11te distillato. Con1e Yia d 'introduzione si utilizzan o soltanto l 'ora le e la rettale. Per via orale, lo si so111111i11i tra in qua11tità giornaliere di cg. 40-50 a d os i di 10 e i ev itano cos~ le g·a slriti m ·e dican1 e11tose ;cl1e si av·evan o con le dosi trop·p o elevat e di un t e111po. P·er la som ministrazio11e r ettal e, si danno 40-60 gocce e mulsion.atf. n el I.atte; la pre1)arazion e dell 'emulsion e però è diffic ile; 111olto convenienti , special1nenle per i ba111bini, ·on o i supposi tori. Il cr eosoto ag·isce co111e n1od ifi cat ore eleo-li epi teli e com e di11amogenico. E o avrebbe inoltre un 'azione battericida su certi n1icrobi. specialmente sul pneumococco. Gli effe tti .. i n1anifesta110 sulla te m11eratt1r a (di c ui e.., o determina il ritorno verso I.a normale), Lilla tosse ch e c.a]m.a e sull 'espettor azione ch e t ende a disseccar e; scompaiono i segni steto-a c ustici e lo stato gen erale mig liora. Esso sareb b e pertanto indicato , secondo 1'A. , n elle affezioni bToncopolmonari acute n o11 tubercolari (broncl1iti acute , b·r on copo1moniti , polmonite, di cui abbrevia l 'evoluzion·e) nonch è nella i1r ofilassi d elle compli cazioni d el1'influenza e delle affezion i polmonari postoperatorie. fi l. 1

Nella bronchiectasia.

K ouril ky (Traité de la dilatatiori des bronche.s , Bai llil r e E5d. ) consiglia, nel periodo febbrile le rivulsioni toraciche e la polverizzazion·e di antivirus. Nei periodi di calm a, la po7ione di Lancereaux: Tint. di' Iposolfito Scirop po Acqu.a A cucchia i , 1

gocce XX P\ g. V g. 40 g. 100

eucalipto di sodio di zuccl1ero nella g iornata .

Altri cor1sigliano la tintura di· aglio , a gocce. L 'e;ucaliptol ed il gornenol son o irritar1li IL elle fasi acute; <lopo p assata la fase febbrile . si usano l)er iniezioni endomu colari. Il clo1ridrato di emetina, per la sua azio11e vaso-ro trittrice, è utile nella broncorrea dei bro11chi ectasici, in cui in sorgono ogni tanto delle recrudescenze febbrili; si fanno serie dj 6-8 iniezioni quotidiane di cg. 4 al gi'o rno. Sono anche consig·liati clei clis teri al cr eo j$Oto: Creo oto a1)011e an1igdalin o A CLJUa

l.l\.NNO XLIII,

IL POLI CLI NI CO »

ana g. 10 q. b. per g. 150

Un cu cchiaio in un bi cchiere di acqua tie · pida, per un cli . . tere. fil.

NuM. 36]

SEMEIOTICA La sete come sintoma. 11 diabete rr1ellito è la causa più frequente 1:.i er cui i pazienti ·i lamentano di sete; il .;;A11so di sete Ya gener alm ente, ma non semi~re, di })ari pas con la gravità d ella m alattia . Altre volte, il ser1 so di sete indica un dia})ete in si]Jido ; in u11 caso di H. Miiller (Miinch. med. vVoch ens. , I n oven1bre 1935) tale siotoma si accon1pagnav,a a segni di tumore ipofisario; con l 'irradiazione Rontgen, ~comparve la po1idi1)si.a e migliorarono gli altri sinton1 i, ivi compresa un 'en1ianopsia bilaterale. Altre volte, l 'aun1ento di sete è la consegu.en za <lì un 'abnorn1e riten zion e idrica , in conseguen za di i11 ufficienza cardiar.a, di cirrosi e1)atica, di pleurite essudativa. In questi stati, il segn o inizia]e viene spesso da to dalla climinuzione della c1uantità di urina. con1e segno di s tasi g·ener ale e pecialmente di raccolta di liquido n elle cavità. 1 Fra i casi dell 'A. con il sintoma della sete, sono da annoverarsi an ch e le n efriti o la sclerosi renale, od anche J'ipertrofia prostatica. I\'" on raran1ente i lam,en tano di sete le ùonne \.Ì t1rante la g·ravidan za o ] 'allattamento ; frequ ente è tale sinton1 a nel periodo della convalescenza, do1Jo le operazioni ed aJl 'inizio deg li stati febbrili. Alle Yolte esso è la con eguen za di perdite d 'acqua, come n ei catarri gastro-intestinali acuti e cronici , n elle perdite di sangue, nelle e111orragie i11terne, oppure anche n ella diarr ea cro11ica della tireotossicosi. Torn1entosa è la sete c he si manifesta nella stenosi pilorica , a causa d ella difficoltà d 'ingestione dell 'acqua tessa; talvolta si ha anch e n ell 'acl1ilia ~:a trica e n ell 'aneJnia perniciosa. Sp·esso s i tratta di n eurast enici, per ra cattiva abitudi11e di introdurre mo]ti liquidi; una tale genesi si osserva in ;bambini del ti po neurolinfatj co. Q:uando si impedisca l 'eccessi,ra introd uzione, migliorano in questi casi n·1olti disturbi di tali individui (n1ancanza di ap1)etito , dolori addon1 in ali vaghi) . Talvolta , l ·at1n1enta to bisog·n o di b·ere è un sintoma accessor io dell 'epile$sia , dell 'emicr ania od an cJ1e dopo l 'apo1>les ia. In rari casi, esso ha t1na g·enesi psicl1ica (demenza, fobie). Il trattan1ento è evidentemente quello della nialattia originaria , ch e l)esso è di diagnosi difficile e solo po ibile dopo accurate ricercl1e (sul rican1bio, sulla con centrazione, prova d ell 'acqua, osservazione psichica). Dal punto di vista sinton1atico dieta ipoclorurata, frutta , so111n1i11is trazione di pilocarpina. fil.

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MEDICINA SCIENTIFICA A.cido ossalico e utilizzazione del calcio. La diffusiorle dell'acido o sali co e dei suoi sali negli alirn enti è nolorian1entP an11)ia :


[ ANNO XLIII, ~Uì\L 36]

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SEZIONE PRATICA

8ç0t:ial111en te i ve ge l;:.li frondosi sono i)arl icolar1nente ricchi di ques ta sostanza. Malg·rado Ja noti\ l c1~sic it à deJl 'acido ossalico, le qua11tità di ef:$O ordi11aria.n1e1lte ingerite con i <·ibi so110 troppo piccole per poter dare alcun clisturbo. _.\. 1Jarle c1ue i e su e caralteristich & biochi1nicl1e, è probabil e ch e l 'acido ossalico .abLia l1na inrluenza llE\Q·ativa 11ella utilizza zioue dtl ca lcio alir11c11Làre attraverso la Cormaz.ioue d1 ossai.alo di calcio insolubile. l,2u e~t:t qt1sstiono è m erite·vole di stt1dio arcurato1 particolarme11te sotto il punto di vista d elle ripelute asser zio11i cl1e il cal cio dei v·eg·e tali frc,11do ..i è 111eno aScsimilab·ile p er l 'u on)o di quello a sunto sotto altre forme. Una not a di Kohman e Sanborn (Jo wrn. Jnduslr. a. En,gi1t r; hem. , giugno 1935) de crive alc u11i stuài sperim entali direttamente co11nessi con questa questio11 e : infatti per quanto, seco11rlo le loro esperienze, ·una parte del calcio prr la for111azione delle ossa sia fornita dall 'osso lato di calcio, pu·r e questo s.ale no11 è t1na sorgen Le di calcio direttamente utilizzabile. No11 solo, 1J1a si polè anche dimostrare ch e se de~·li of:~n J o ti solubili sono presenti n el cib,o , la utilizzazione del calcio da un'altra sorgc"Jl l e 110torjan1er1tE· ca1Jace di fornirn e, l1ìl O essere ostacolata ; inoltre la somministrazio11 rdi calcio in dosi non tossich e, provocò u11 numento dell a perdita del calcio da parte deì~ l ,organismo. . Sembra dunque che l 'acido ossalico n on solo pos a ostacolare l 'assorbimento del calcio da parte dell'intestino, ma anche r ender e dj ffì cile la ritenzion~ di qYesto elemento una ·volt 1 cl1e è ta to a stint o daJl 'organi mo. Qua11do ulteriori i11vestigazio11i avranno reso certe queste cognizioni , sarà l)Os ... ibile clt·P si presenti il parados. o nutritizio di alcune so~tanze naturali alim e11Lari , ricch e cli per è stesse i11 calcio, ma l)Osseclenti anch e dell e car-atLeristicl1e che ostaco]ano l 'assimilazione di quc5to da parte dell 'orgar1ismo. . G. LA CAVA. 1

POSTA DEGLI ABBONATI All ,Ahb. ~ . 99 70, Dott. A. M. da M. : 1) Come « apparecchio » per la ri cer~a dell.a glicemia, le con ig lio quello di Crecel1us-Se1fert , di u so semplice, r apido ed ab,ba tai:za preciso; ha però l 'incon·veniente di costare_ CI!ca 3-±00 L. ~folto c9n sigli,a bile è il metodo di Ban o-, di cui 1'apparecchiatura ha un prezzo bass~; ma il m etodo e io·e l 'u so di precise soluzioni titolate ed una certa prati ca di manipolazioni chimiche . 2) Non e istono, credo , attu.almente atlanti microscopici cc completi ». Nel 1913 venne pubblicato in Francia: cc Le Lab orato~re du praticien » di P. Gastou (A. Poinat , Par1s), ma è probabile che sia oggi esaurito. . Per i sedimenti urinari . posso indicarle il r ecente atlante di Fittipaldi (Idelson , ed. Napoli. 1936) ch e è veran1ente ottimo.

3') I buoni negozianti di ferri chirurgici potranno fornirle una busta oste trica .anch e sen za i ferri, ma non cr edo ch e ciò sia pratico, poich è ognuno sceglie ed u a gli Lrun1enti che gli sembrano più adatti, ch e possono anche avere forma e dim en sioni diverse da quelli ch e trovano posto nell·e buste già pronte . Il meg lio è di indirizzarsi d.a un b·uon valigiaio e fargli confezionare la bu 1a econdo i propri desideri. fi l.

Ric·e;raa del gluaosio col reattiv'o di N·ylander. - All 'Abb. N. 6339: L'annerimento ch e indica ]a presenza di glucosio è quello ch e si produce subito durante l'ebollizione. Quello ch e si h a dopo r.affreddan1ento con preci1)itato è dovuto ai fosfati terrosi (precipitati i)er la forte alcalinizzazione dell 'urina) e color.ati dai pign1enti. Il r eattivo può esser e ridotto anche dall 'acido g licuronico; l 'albumina può dare errore, formando un precipitato b·r uno di solfuro di bismuto. Alcuni m edicam enti (chinina-, rabarbaro, sena, sali mercuriali , cloroformio, ecc.) possono turbare od in1pedire ]a r eazione. fil.

VARIA Ricerche s11ll'origine dell'obesità.

Geza Heten yi (Giorn . Ctin. il/ ed., 10 giugno 1836) ha rileYato con ricerche personali i seguenti fatti: 1) Do1Jo otto giorni di i roalimentazione nei non ob esi la lipemia ger1eraln1ente non varia; n egli obesi invece fortemente i abh·a ssa . 2) L 'iperlipemia alimentare è negli obesi molto modesta. 3) La feb·h re - artifi cialn1ente provocat<l - produce negli' ob·esi i1n aumento d·e lla lipemia che ·è .p oco rilevante rispetto a ciò che si 0 sserva nei sogg-etti n orrr1 ali. ±) Il riassorbin1ento d el gr asso introdotto sottocute (50 cc. di olio di oliva) è negli obesi ITlolt.o ininore ch e n ei n orn1ali. Gli .ammalat i di lipodistrofia (due e.asi) i comportano nella ni età inferi·ore del corpo com e degli ohe i, nella m età superiore come oggetti normali. In, conclusione : dalle ricerch e e eguite SRr ebbe dimostr ato ch e negli obe i è impedi l t"1 - o r allentata - la mobilizzazione del grassn dai depositi dell 'organi mo , n1entre al contrario è aumentata l.a capacità di tali depo it i d i fissar e il grasso circolante. L 'obesità sarebbe quindi una malattia d el1'attitudine dei' grassi a fi arsi nei tes uti di d eposito. L ·A. ritien e que ta conclusione im1)ortante poicb è atta a d eviare il problen1a dPll 'ob esitA dalla vecchia via delle alterazioni del metaboJis1110 e11ergetico, verso una i1uova conclusione del problema, ch e I ' A. ritiene di aver in gran parte ·yerificato sperimenta]n1ente. M. COPPO. 1

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« IL P OLI CLINI CO »

fAI"KO XLIII, ~Ul\f. 36]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.l.) Specificazione delle sedi preferite nei• concorsi sanitari.

dichiarazion e generica co•n 1prendes e tutte le altre, la second.a designazione generale· no11 avreb be effetto e la domanda si intenderebbe li1nitata alle sedi espressamente designate. Se, p eggio, il con corrente indicasse genericamente tutte le condotte, la domanda sarebbe sen za effetto e la esclusion e dal con corso sare])])e inevitabile. In qualche caso, il concorrente ha dichiarato• di aspirare a tutte le sedi , secondo I 'ordine risultante dall 'avYiso del concorso. A n1e i)are che, a rigor e, questa forma non sia inefficace:, perchè il regolamento non 1in1ita le possibilità di designazione e non esclude ch e 1111 con corrente aspiri a tutti i posti; risulta ancJ1 e l 'ordine di preferenza e, astrattan1ente, è po sibile ch e l 'inter esse, g raduato dei con corre11ti coincida con l 'ordine delle desig11azioni espresse nel bando. È m eglio, :p1erò , evitare questa forma sintetica , potendosi prestare a disc ussioni. Anch e se l 'interessato voglia concorrere a tuttj i posti e la preferenza relativa coincida con l'ordine delle indicazio ni dell 'avviso del concorso, è m eglio che nella domanda sia110 specificate le singole sedi alle quali effettivamente si aspira e queste siano i11dicate per ordine di preferenza. 1

Il nuovo ordinamento dei concorsi, r egolato daJ testo unico 1934, n. 1265 e dai RR. DD. 11 marzo e 16 dicembre 1935, n. 281 e 2172 , obbliga a specificazioni ch e, nella forn1azion e delle domande di amm.ission,e, non sono sempre osservate esattamente dai concorreni i". Talvolta, per es., la dichiar,azione comprende tu1te le condotte 0 ne de igna alcune, comprendendo, con foirma generica, anch e le altre. Da queste imperfezioni .p ossono derivare consegu en ze gravi agli effetti d-ell 'ammission e o della dichiarazione del vincitore. Non .~ quindi inutile un chiarimento. 1

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Ufficiali sanitari. -

« Il Prefetto approva l<l graduato ria e provvede alla nomina dei vincitori, secondo l'ordine· della graduatoria stessa ·e in rapporto ai Comu11i per i quali i can1

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didati hanrio precedentemente dichiarato di con,c,orre.re. (Art. 36 T. U .) ». Nella domanda gli interessati dovranno indicare, a pena di esclusion e dal con cor so, le sedi p er le qurtli. secondo l 'ordine di preferenza, intendon o concorrere. (Art. 4 Reg. ).

SC1J1iita1ri con,clo tti. -

La graduatoria de i corjC0 rrenti dicl1iarati idon ei è ap1pll'ovata e pubblicata dal Prefetto , il quale, in relazion e all'ordine della g raduatoria stessa e alle sedi, per le quali i can didati hanno precedentemente dj·chiarato di con corr.er e:, con1unica i non1i dei vincitori al Podestà od alla ra1)p resentanza consor ziale pe r la nomina » (art. 69 t. u. ). Si applica la disposizion e dell 'art. 4, concernente il contenuto della domanda. La. dichiarazione dei candidati vincitori ,è fatta cc secondo 1'ordine d ella gradu atoria sino all'attribuzione di tutti i posti m essi a concor so, per la sede ch e i con correntj avranno indicato p er prima n ell 'ordine del] e ]oro p r efer enze; se per tale sede è stato già dichiarato1 vincitore· altro candidato, ch e preoede in g raduatoria, la di chiarazione è fatta per la sede indicata su ccessivamente e così di seguito. Se manchi una successiva indicazione, il candidato non ha di ritto alla dichiarazione. di vincitorei » . Nella domanda devono essere, dunque, indi -· cate le singaV0 sedi per le quali si aspira alla titolarità e 1a designazion e, così specificata, deve esser fatta con chiara indicazion e dell 'ordine di preferenza. P er es. : cc il sottoscritto chied·e di essere arnme so al con cor o indetto con pro,rvedimento ... e, per questo effetto , designa, con ordine di preferen za decr escentie, le edi dei Comuni seg uentj : ... >) . Se, invece, fo ssero indicate alcune sedi e una 1

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Un caso singola1·e di co11ocamento a riposo per motivi di salute e di ammissibilità di ricorso tardivo. Un imp1iegato comunale fu collocato a riposo p er motivi di salute in seguito a sua don1anda; chiese poi la liquidazione della pe11sione alla Cassa di Previdenza per gli impiegati degli enti· locali , ma il risultato della 'isita sanitaria fu negativo, . essendo stato accertato che egli ·era idoneo a prestare servizio. f'ece allora domanda, a l fin e della r e,·oca della deliberazione di collocamento a riposo. Ma il Podestà rispose negativamente. L 'impiegato ricorse alla G. P. A. in se,d e giurisdizionale, la quale dichiarò irricevibile il ricorso l ler decorrenza dei' termini e perch è il colloca1nento a riposo era stato deliberato a ri chiesta dello stesso impiegato'. Il Consiglio di Stato, .con risoluzione giuridicame11te discutibile, ma inspirandosi a criteri di larghezza, con sentenza 17 n1arzo 193'6 , n. 238, ha ri tertuto ch e cc per effetto della visita m edica, era sopravvenuto un fattor e nuovo ch e legittin1a. va l'interesse a ricorrere, da quel momento, contro la deliber azione del Podestà , interesse che egli prima n on aveva » . Giudicando. del ricor so, però, il Con sigli o di Stato h a r1ten uto ch e la esclusione dello stato di inabilità non influisse sulla validità del colloca111ento a riposo.

t• ) La presen tP. rubrica è affidat a all'avv. GIOVANNI SELVAGGI. esercente in Cassazjone, eone. leg. del noiJtro pertodioo.


SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. l'uSTI

VACANTI .

Il Co1nu11c ha bandito un co11cor so puJ)blico, per titoli, ad un posto d i direttore del . l "Os1Jedale contagiosi « A. Bassi » ed uno, per titol i ed esami , a lre posti di medico assistente nel1'0 spedale stes·so. Il t ermine utile per la prese11tazione delle domande scade il 31 ottobre 1936. Per ulteriori schiar i1ne11ti gli i11teressati potranno r iYolgersi al l\Iunicipio - · Ripart izione personale Pa1azzo Marino, Milano. Ron1A. i1 linistero delle Colonie. - Siccon1e è jn corso l a riorganizzazione ospedaliera della Libia , ir1 attesa ch e sian o en1anale le norme regolanli l 'orclinan1ento degli Ospedali cli d etta Colonia, sono sosp esi i concor si a.i p osti cli medico capo cli rarliologia: 11euro-psichia.trica, m erlicina, olo-rinolaringologia, malattie i11feltive, tisiatria, dermQceltica, nel! 'Osp edale Principal e di Tripoli. VERCELLI. Amministrazi one Provinciale. A tutto il 15 settembre 1936 è aperto il concor~o, per titoli scie11lifici e pratici, a du e posti di medico pri111ario ed a due posti d i inedico di sezione presso l'Ospedale Psichiatrico YroYinr iale di Vercelli . Stipendio : pel medico primario L. 16.000 annue, piit L. 2000 d'indennità; pel medico di sezione L. 13.000 annue, più L. 2000 d 'indennità, Per altre con d izioni, documenti e chiarimenti richiedere bando di concorso al la Segreteria Provinciale. Il Preside : M. BuscA. l\if1LANO. -

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P e r l'ese.ref zio sanit ari o nel l'Afri ca Orien t ale e nelle Col onie, 1 ruume nt Ja in o l ' in dispensabi l e Va.demeoum: Dott. ROMOLO RIBOLLA

Medico diplomato della Mar ina Mercant ile

Medicina Tropicale e 'giene Marinara MANUALE TEORIOO-PRATICO PER I MEDI CI Riportiaimo uno dei tanti giudizi espr essi dall a stampa consorella : •.... <<Presentato in modo veramente lusinghiero dall'autorità del Castellani, è facile preconitzare al libro il più grande «successo. Esso è diviso in quattro parti. Ne lla prima è « svolto completamente tutto ciò che riguarda tutta l'igiene ncv <<vale e coloniai.e. La seconda riguarda i modi di accertamento -<e diagnostico delle malattie. Nulla dimentica qui l' A. dei più im, -<< portanti metti d'indagine non solo per la diagnosi delle malattie, -<e ma anche per l'esame bromatologico degli alimenti e delle be.. « vandc, per l'esame delle urine, per l'uso dei vaccit1i e dei sie>-i -« e anche dell'insulina n ei climi tropicali. Nella terza parte l'A . si et occupa di quello che veramente costituisce la Patologi.a esotica « con la descrizione completa di tutte le malattie speciali ai climi -« tropicali, facendo larghissima parte alle malattie più frequenti -<<nelle n ostre colonie, e più specialmente agli studi degli autori -« nostrani che di tali malattie si occuparono non solo nelle co-u lonie, ma anche nella zona pretropicale della patria nostra. La « parte quaTta si occupa della Legi.slazione sanitaria riguardante .(< la Sanità Marittima. In una breve appendice sono poi studiate « alcune malattie cosmopolite, che però con grande frequenza si << verificano a bordo, dal vaiuolo al sodohu, e per le quali era op, -« Porluno che il medico avesse pronto un breve ricordo della sin, -<< tomatologi.a e della cura. " ... Questo Manuale del RIBOLLA. chiaro, bene informato, <1 dovrebbe far parte indispensabile del bagaglio di ohi « dovrà esercitare la professione sanitaria a bordo e. -<< nei paesi tropicali: esso è una vera piccola enciclo· u pedia che sola può bastare a tutte le necessità del cc medico, di cui sarà guida fedele e sicura 11 . {d a A nn. Med. Nav . e Col. a . XXXI II , voi. If f . V-VI). F. L. C. Volume di pa~g. XVI-491, con 39 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 52 più le spese postali di spedizione. Bsolusivameate per gli abbonati al (<Policlinico» in Italia e

sue Colonie e nell'Etiopia sole L. 4 7 1n porto franco. - -- ---- Inviare ll aglia Postale o Cheque Ba!loa ,.io all'editore LUIGI POZZI , Via Sistina 14, ROMA.

NOTIZIE

DIVERSE

2° Congresso internazionale della lotta scientifica e sociale contro il cancro. Dal 20 a l 26 settembre 1936 avrà luogo a Brusselle il cc II Congresso Inter11azionale della Lotta Scientifica e Sociale con Lro il Cancro »; esso è posto sotto l'Alt o Patronato di S. M. il Re dei Belg i e della Reg·ina Elisabetta. L 'ordine del giorno pubblicato dal Comitato NJzionale d'Organizzazione comprende -le più recenti gue·stioni della oncologia e della lotta sociale con tro il cancro. I problemi principali della oncologia sono : Biologia: agenti cancerigeni; fattori di predisposizione e di resistenza al cancro : eredità, m etabolismo, immunità; Progressi nell'accertamento della diagnosi: d iagnosi istologica, radiologica, sierologica e sierocilologica. Le questioni principali della botta sociale sono : Ammissione d'e ll'amnialata all.a diagnosi ed alla cura; ~4.ssistenza medico-sociale agli incurabili; c:ancro e demografia: s tatistiche, cancro è razze. Autorevoli personal ità scientifiche di tutti i paesi, e tra essé i professori italiani l>entimaJli, Rondoni e Dqgliotti, si sono incaricate dei rapporti g·enerali . Oltre q uesti, tutti i problemi saranno esaminati nel corso delle relazioni presentate dai ricercatori ch e ·s'inscriveranno alla Segreteria Generale del Co11gresso. Per informazioni de~tagliate si prega di rivolgersi alla Segre leria Generale del Congresso: rue de la Presse 13, Bruxell es, Belgio.

Congresso internazionale di medicina scolastica. In occasione delle giornate internazionali della sani là pubblica, che si terrann o a Parigi dal 1° al 10 luglio 1937, si va organizzando una riunione di medici ·scolastici per iniziativa dell ' Associazione internazionale di rnedicina scolastica, dell 'Associazione dei inedici scolastici di Parigi e del g iornale « La ~1edecine Scolaire ». Gli argomenti da svolgersi sono: 1) cc Rapporti d~l medico ispettore scolastico col personale insegnante e i genitori»; 2) «L'educazione fisica nella scuola primaria ». Il Co1nitato onorario è già al completo, e del Co1ni Lato esecutivo è stato nominato presidente il prof. Ch. Dam e segretacrio il prof. R. Ledenl, al cui ir1dirizzo -· rue Sainte ?viarie 24, Liége, Belgio - va ir1Yiata ogni corri'spondenza.

Convegno regio11ale antitubercolare. Nei giorni 12-13 settembre prossin1i sarà tenuto in Vicenza il VI Co11Yegno Region ale della Federazione Itaiiana !~azionale Fascista per Ja lotta contro la tuhercolosi. t\.11 'ordine del g iorno son o quattro relazioni su lemi di chirurgia polmo11are , cli neuropatologia e cli radiologia. Nel progran1111a delle rlue g iornate sono comprese anche delle e·scursioni in proYincia per la visita di in11Jortan1 i opere sa11itarie e per l 'inaugurazione del nuo' o sanatorio alpino di ~Iezzaselva (metri 1250 . in . 1. Il ConYegno sarà presiedu lo dall 'on. prof. Raffaele Paol ucri. NoleYoli faci litazioni sono accordate ai congressisti. Per qualunque )nformazione e per avere i I programnia ri,·olgersi alla delegazio11e veneta del-


1632

(t

la Federazione Italia11a Naz. Fascjsta per la lotta co11lro la tuber colosi con sede in ' renezia, Campo Ba.ndier e Moro 211.

Congresso medico sportivo invernale. Per accordi presi con la Direzione dell 'I s liluto Codivilla di Cortina d'Ampezzo, l 'abituale Congre.sso I1tvernale Medico Sportivo indetto dalla Società Medjco-Chirurgica Bresciana sul tema: « La Medicina e la Chirurgia relative allo sport dello sci e all 'alpinismo d 'alta montag11a >> sarà tenu lo nel prossimo gennaio 1937 a Cortina d'Ampezzo. T11tti i medici vi po·ssono partecipare. Per il Co11gresso verranno concesse speciali facilitazioni di !!aggio e di permanenza in Cortina sia ai co11grcssisti ch e .ai loro famigliari. Si pregano quanti volessero interve11ire ùi inviare qt1a11to prima la loro adesione e il titolo di eventuale loro comu r1icazior1e indirizzand!)Si al segretario della Società Medico-Chirurgica Bresciana, dott.' R. Sassi:

Attività assistenziale del Patronato Nazionale. Si sono conclusi in questi giorni i lavori relativi..... all 'a lti vità assistenziale del Patronato Nazionale per il primo semestre 1936, la cui opera si ri":olge ir1 modo particolare a favore delle masse lavoratrici. I dati riassuntivi dànno: operai assistiti n. 167.797; indennità liquidate per infortttni industriali ed ag·ricoli lire S3.685.970; pe11sioni annue per invalidità e vecchiaia L. 5.438.000; a~segni morte L. 512.445; assegni maternità lire 509.195; contributi assicurativi ricuperati lire 1.019.981; visite mediche effettuate agli assisti1ì n. 104.652. Nè ineno efficien le è ·s tata l 'attività del Patronato Nazional e in Africa Orientale, dove sono stati isti luiti fin dal luglio Ì935 due uffici i11 Asmara e Mogadiscio. l\1algrado molteplici difficoltà, i detti due uffici h anno a sistito 1908 l avorat ori, di cui 1136 yJer infortunio. -

Le commissioni per le libere docenze. Il Mi11istro dell'Educazione J\azio11ale h a no1ninalo le seguenti Commissio11i per gli esami di libera docenza i11 111edicjna e chirurg ia: Anato1nia uman.a norniale : A. Pensa, G. Salvi,

P. Dorello, G. Vitali, V. "\rirno. Anatomia ed islologia patologica: E . Ravenna,

G. Carozzi , G. 1Solti, B. Lu11ghelli, F. Gt1ccione. Clinica delle nt<11lattie lropiculi e subtropicali:

A. Castellani, G. Boeri, F. Galdi, P. CroYerì, G. Alessandrini. Clinica, ortopedica: R. Dalla \ ' edova, V. Cuccinell , V. Nicoletti, V. Pulti, F. Cattaneo. Clini ca ostetrica e ginecologica: E. Cova , P. Gaifarr1i, E. Alfieri, A. Bertino, F. Spirito. · l ar1n uco logia1: A. Bonnnni, l\iJ. Aj zzi ~1ancin i, A . Chis lo11i, V .. Paolini, G. An1antea. Fisiologia umana: . Baglio11i , O. Poli111an li, G. Amantea, R. Margaria, G. Pupilli. Igi en.e.: De Blasi , D. Ottolengl1i , A. Azzi, L. Pira s, F. Neri. Idrologia medica: C. Frugoni , F . Schupfer, A. Valc11li, I. Simon, S. Silvestri. A1edicina. del lavoro: L. Preli, A. Gasbarri11i, A. Gemelli, G . Quare11i, A. lla11elletti. 11

Patologia speciale rncdi ca e ni eloà ol·ogia clinica :

C. Gamna, A. Signorel li, E. Greppi , P. Bast ai, G. \lPlli.

Patol ogia . peciale cli irurgica e propedeutica clini ca: D. ~faddei , F. Purpura. G. Bolognesi, A. M.

Dog lio lti, L. Stropeni.

fANNO XLIII, ~Ul\I. 36)

lL POLICLINICO >1

Psicologia, sperimenta.l e: U. Cerle,ti, A. Gemelli.

M. Po11zo, G. Ayala, C. Colqcci. S~?ria llell<;- mediciria: D. Giorda110, S. Baglio11i, P. Gapparon1, M . Cardini, A. J>azzini. 1'isiologia: E. ~1orelli, G. Boeri, A. Gasbarrini, L. Zoia, F. Bocchetti. . Urologia: R: A.lessandrj , D. 1'addei, G. Bolognesi, G. M. Fas1an1, C. Bru11i.

Fondazione ''

Gi~gio

De Blasi ,,. P er or1orare la me1r1oria del so llole11ente pilo ;a dell? R. Aeronautica Giorgio De Blasi, studente

del 5° anno di Medici11a presso la R. UniYersità di Roma, gloriosamenle cadulo nel cielo di Littoria il 14 ottobre dello scorso anno, è stata decis3 l a i·s tituzione di u11a Fondazione cc Giorgio De Illasi » da affidarsi alla R. Università di Roma. La pratica attuazio11e della iniziativa è s lata assur1ta dalla Presiòe11za del Comitato Ordinatore del X (~011gresso Nazionale d :Ig"iene, ch e avrà luogo in Napoli dal 4 al 7 ottobre. I/appello che accon1po.g11a l e schede di sottoscrizione r eca le fir111 e del presidente del Comitato prof. Donato Oltole11ghi, del segretario generale prof. Alberto Botti e dél tesorj ere prof. Roberto Fra11za. La proclan1azio11e della Fondazione sarà fatta nella prin1a seduta del Congresso. Le offerte pervengono già nu1nerose al te·soriere clel Corr1itato (via Luciano Armanni 3, Napoli).

Un po' dovunque. Il 9° Co11gTesso in ter11azionale di medicina e farn1acia militari si adunerà a Bucarest dal 9 al 12 ntagg io 1937. Segretario generale : ca;pitano n1e<lico Dr. Popescu Bozen, I11stitul Sanitar Militar, Bucuresti II, Ruma11j e:l. La 4a. Ses io11e del] 'Ufficio inlernazionale di doc umentazior1e di i11edicina militare avrà luogo a Ginevra, dal 10 al 14 ottobre, in coll abora.zione col Comitato inter11azionale della Croce Rossa. ·rassa d'iscrizione: 20 franchi belg·i (per i 11on delegali ufficiali) . Rivolgersi al direttore dell'ufficio, colo1111ello n1edico dott. Voncken, Hopital Militaire, Liège, Belgio. Il 1° ·C ongresso europeo di chirurgia s truttiva si terrà a Bruxelles il 3 e il 4 ot lobre; sarà des linuto in specie alla chirurgia riparatrice; la chirl1rgia estetica vi avrà una parte suborcl inata. Il congr es·.:;o è organizzato dalla « Société Europée11ne de Chirurgie s lructiYe », di cui è J)reside11 le il dott. Coelot (Bruxelles) e sono Yice-preside11ti il do lt. Pon1fret l\.ilner (Londra) e il i)rof. Sa11Ye11ero-Rosselli (Milano)~ del consiglio fa parte il prof. Bardelli (1'~irenze f Sede del co1nitato esecutivo: avenue Louise 118, Bruxelles. Il 1° Co11gresso in lernazionale per la alute d egli studenti ·si è t enuto ad .A.1er1e d al 19 al 22 luglio; è stato organizzalo otto l'alto patr9nato <le! pri1tcipe ereditario Paolo e ~? l ~o la .presidenza . di G. ~lo11tot1ssis, profes ~ore d tg1ene in quella Facoltà 111eclica. La Società inler11azionale d 'iòrologia n1edica terrà una riunione -ann ua in Aus1ria, durante i o·jorni 10-16 ottobre-succe·ssivamente a Inn brurk. Bad Ga t ein, Hof Gastein e Salisburgo - subi lo <lopo il 15° Congresso interna·z~o!1a1e di . Belgrado - di c1.1i già abbiamo dato nol1z1a. T~~1: (< Cura idrominerale delle n1al a t lie della Yerch1a1a »; et Radioattività delle acque minerali ». Quota: 1 ster-


lANNO XLIII,

NtiNt.

36)

1633

SEZIONE PRATIG\

Ji11a; riduzio11e del 50 % per i i11edici che nblJia no p1rtecipato al preced e11Le Co11g·re D d i Belgrado. Le spese previ ~te sar an110 di 180 sce]Ji11i au"' f ria ci. Ilivolgersi a: The Ge11er al Secrelar y of llle International Sociely of ~1edi ca l Hyclrology, Kiilg '"ay 109, Lo11don "\V. c. 2., Inghilterra; oppure al Dr. A. Kellcr , Rhei11felde11 , Austria.

da: R. Silvestri11i, S. De Renzj (dt1e comunicaz.), Dell a ~Iaggiore, C. Ca11tieri.

L~ Sezione di Tisiologia dell 'Associazione Medica A.rge11tina h a dedicalo la sed ula del 10 ottobre 1935 preYalenteme11te al pneu1notorace terapeuti· co; n1olta parte è ·stata fatta agli italiani. Il reso· cento è pubblicato nel n t1mero di a1Jrile 1936 d ella « Revista d e la Asociatci6n Médica Argentina n, giu11 toci ora.

Il Congresso ir.ternazio11ale di m edici11a $JJOrliva, i11de llo a Berli110 in occas ione delle Gare oli1npioniche, ha adunat o molti n1eclici di tutti i Pac i civili. L 'assemblea si è tenuta. al « Reich stad L ». l.a Reale Società di iVIedicin a di Gand h a ripreso $0110 sta le fatte varie comt1nicazioili ·sull 'esan1.e la pubblicazione dei suoi A11nali, ch e sono a tipo m edico pre- sportivo e sull a. sorveglianza m edj ca di n1011ografie; il prin10 n \1mero, di 120 pag jne 1 dell 'educazio11e fisi ca durante l ~età ii1fantile. Sono r1guarda l a scarlattin a; i n umeri su ccessivi saranpoi sta te conlpiute varie vi site. no des tinati agli or1no11ì sessu ali, alla1 istamina , Il preside11te dell 'Associazion e inte riiaz. di 111 ea i tumori cer ebr ali, alle affeziDn i cardi ach e ecc. dicina 5porliva, prof. Latarjet , di Parigi , rimarrà L'abbonamen to annuale, ch e comprende un 1niin funzione fino al 1937. u11 coiigre so sar à orga- · niino di 10 numeri, importa 50 franchi belgi. Se11izzato a Parigi, durante l a J\1ostra 111 ondiale, solgreteria: rue de la Croise 10, Ga11d, Belgio. to l a pre iclenzn dei pr off. Carnot e Lat arjet. I l GoYerno J taliamo h a deciso d 'accordar e per Il C-Ongresso internazio11ale d i fi sioterapia, ad ul 'an110 scolastico 1936-37 sei borse di studio a strana to·si a I .ond1é1, ha pro~eduto al rinnoYo rl el Coi1i eri per il perfezio11an1ento in tisiologia nell 'IstiJ mitato dell 'As&ociazione intern Jzionale di inedj ciLu to «Carlo Forlanini » di Roma. Ogni borsa imr1a fjsica . Ne è pre"' ide11le il prof. (';.unz])t1rg, eporta 3000 lire, i l Yitto e l 'alloggio; la permanenza grelario il dol L. .P .. Duuoi s ·rrépag11e rue Louvrex è stabilita dal 15 n0Ye111bre al 15 lugliq. Le ca n25, Liége, Belgio. lì pross iruo co ng·r esso si terrà d id ature vengo110 prese in con s]der azion e solo se nel 1939 a Buua1)e~ L e , -ien na. fa tte dai Governi, oppure da un 'associazione i1aJ zion aìe ch e faccia parte dell ' Unione internazioJ L 'Associazio11e intern azio11al e per lo s tudio dc 11c riale contro la tubercolosi ("segr eteria: boule,rJrd radiazio11i sol ari , terre lri e cosmich e h a differì !o aint-~fi chel 66, P arigi) . la su a riunione al 10-15 ·settembre; questa asse111 blea preparerà il 1° Congresso internazio11al e di La Socie là Italia11 a Pirelli ha donato L . 45.000 cosmobiologia: che si terrà 11el 1937 . Segre1 :11<0 a11 '0spedale Maggiore di Milano, per la cura dei del Congr esso: Dr. M. Fau re, La ~1olo11-J e·s -Bn i11 , dipendenti della Società. Qu esta aveva già donato, Hérault , Francia. nel 1932, più di L. 300.000 allo stesso scopo. L 'Associazione ~Iedi ca Britan11i ca i è aòuna t..a a Oxford dal 17 al 21 luglio · è stata riparti la in più Sezioni e vi è tata annessa u11a 1\Io·s tra. Il dj 5corso inaug ura1e fu Le11 t1to da Sir E. Farquhar Buzzard; aveva J.er argo111e11to: « E l 'avvenire » . L 'Associ.'.lzione Arge11ti11a di Ch ir urgia lerrà il suo 8° Congre so n Bu e11o·s Aires duran le la pri1na quinòici11 a tli o t tobre. Ten1i: « Liti o i renou1·et er ale )>, << Ca11cro del relto n, (( 1'ubercolo, i geni tale » . Segretario generale: Dr. Arnaldo Caviglia., Sa u ta Fe 1171, Ilt1en o~ ~.\ires. 11 1° Co11gresso ar gen lin o di oflal1n ologia i t errà da l 27 al 31 ottobre a Buenos Aire . Ten1i: « L 'appar:ito ]Clcr imale )); « Congiu11t i' ile prima ve_ rile »; cc Radiolog ia oftaln1o]ogira 'L Comit ato e·aecutivo: Santa Fe 1171, Bueiios _\ire~. 11 14° Congresso d ei m edici di lingua fra1 1 ce~ e dell 'Am erira del ord si tien e a wlo11tréal (Ca11adà) dal 7 al 10 sellembre. Ten1i: « _..\sce.si poln1 011ari n, << U1cera gas tro-piloro-duodenal e n, « Tu bercolos i de11 'anca ». Per infor1n azioni: Agence Lubi11 , boulev . Haussman 11 36, Pari . 9e. Il 3° Con g r esso fran cese dei 1nedici a1nici del vl110 è an nunzialo per la ])ri1na m e là di se ttembre a Digione; è orga1nizzalo dal òott. Ozanon. Il 3° Congresso dei n1erlici elet t re-radiologi d i lingua fra11cese ·si svol gerà a Parigi dall '8 al 10 ottobre. Segretario gen erale: Dr. Dartau x, ])oulcv. ltoch echonar l 9-bis, Pari s 9e. L 'Accad em ia Medirn Pi s toiese « Filippo Paci11 i >> si è adunata il 7 ago Lo, otto la pre jdenza del prof. C. Cantieri. So110 sta te fatte co1nunicazio11i

Il 12 giugno fu i11aug urat o acl Atene il nuovo « P alazzo delle Scienze teoriche » dell 'Università; alJa ceri111011ia intervenne il n1inistro della pubJ b]ica i truzione. Il « Bollettino d el SindacJ to 1azionale Fascista dei Giornalis ti >> (luglio 1936) crede ch e la proposta Sezione per la s tampa tecnico-scientifica (cfr. questo periodico, i1p . 1352, 14_71 e 1506) dove ebbe avere lar ga auton om ia e r.he. perciò , co11ve1·rebbe di costituirn e un seco11 <lo Sindacato, in colleg·an1e11to con quello a1luale m edia.n te uno ~ t esso presidente ed uno s tesso ufficio di segreteria. Scar sa fi du cia h a nell 'effi cienza della proposta Co1nmissione permanente. 1

~el Belgio, con Decreto Reale dcl 22 I uglio e in

ar1plicazione di una legge d el 3 ago lo 1919, n10dificata con leggi u lteriori, Ye11gono soppressi i diritti di preferenza accordali agli invalidi di guerr a ed agli ex co1nbat lenti, per le nomine agli i .. Liluti e labora tori provin ci1li d 'igiene di Li egi Anversa, Hainaut. 1

La Camera i1azjo11ale dei ~1e(li ci della Germa11ia ha messo a di posi zione l a 01nma di 20.000 in ar~ chi-re11dita a faYore dei n1edi ci tedeschi profughi claJJa S1)agna. Il prof. ~f. Schlick , docente di fi losofia a Vien, na , è stato ucciso a colpi di riYol Lella da uno studen te in n1edicina a nome Melbock . otizie da Forlì recéln o ch e il dolt. Giova11ni Drenti è stato ucciso inYDlonlariarn en le da un com pngno d~ caccia, il 21 ago lo, µre·s o , an Benedel lo in .l\.lpe, in località Brenzi ca. Il compagno, a})l)a a lo ~i per di ssetar i ad una fonte , face' a. p ar!


1634

(C

IL POLICLlNlCO »

tire accidentaln1ente dal proprio fucile un colpo, che investiva alla nuca il Brenti. Questi era stato per diversi anni poteslà di Portjco, suo paese natiYo, e g·o<le a in tutta la Yalla la clel l\tionto11e di g·r a11de estirnazione.

J)ia1110 l ·ele11co delle }Jrj11cipali n1alattie i11fetlive verifica lesi i11 Ljbia (L), Eritrea (E ), So111alia GS), fra i J11ililari (\az. ed I11dig·.) e g li operai. i\tlarzo 1936. - Vaiuolo: 22 (h); 4 (S). Varicella: 33 (L) ; 2 (E) ; 39 (S). ì\Iorbillo: 74 (L); 3 (E) ; 16 (S). J.i'ebbre ricorre11le: 39 (E). F. tifoide: 4 (L); 238 (E); 4 (S). F. ondulante: 27 (L); 1 (E). Dissenteria: 17 (L) ; 17 \E) ; 18 (S). Anchilosto111iasi: 43 (S). rvialar i a: 13 (L) ; 133 (E); 654 (S) . Deng·u e: 24 (E) . Framboesia: 72 (S). Aprile. - ·v·aiuolo: 35 (E) ; 3 (S). Varicella: 47 (lJ) : 3 (E) ; 72 (S). l\.Iorbillo: 236 (L); 5 (E) ; 27 (S). F. ricorrente: 1 (L); 36 (E); 1 GS). F. tifoide: 5 (L; ; 149 (EJ; 7 (S). F. onclulante: 16 (L); 1 ( E ) . DisSf4,J.1teria: 19 (L) ; 9 (E) ; 190 (S). A11rhilosto111iasi: 2~ (S'i . I,ebbra: 1 (L 1; 5 (E) ; 2 (S). Fra1nboesia: 2·9 (S). Malaria : 1 (L 1; 753 (E); 510 (S). Dengue: 7 (E) ; 3 (S) .

A Venezia decedaYa, per via, il cav. Sindonio Sa1nbo ; trasportato all 'Ospeclale, dal cadavere fu asportato , ad opera d 'ignoti, un ponte d'oro.

È inorlo a 82' anni sir HENRY WELLCOME , nato

ir1 America e $labili Los i a Lo11clra, ove si associò .con S. ì\1. Bourroughs per la fabbricazione cli prodol Li farmaceutici: l 'i1n1)resa ebbe gra11dioso sviluppo. Egli ideò le con1presse o cc tabloidi », che e])bero stra.ordinaria fortuna . Creò laboratori di fisiologia, di chimica, il l\!Iuseo di i11edicina, il ~1u­ seo di s toria della medicina, l aboratori di entomologia al campo, ecc. rendendosi benemerito (lella .scienza e dell a cultura. M. P.

XLIII, Nul\I. 361

Le malattie infettive nelle colonie.

Il colon11ello medico clott. Saverio Curcio di Napoli, reduce dalle Olimpiadi (li .Berlino, in u11 alberg·o di l\tiil ano ha visto scomparire una sua gros'Sa e pesar1te valig ia con1ene111e ferri chirurgici del valore di 3000 lire.

Al Tribunale di Vienna è comparso il commerci~nte romeno Costantino Tautu , il quale da un fratello che fa il dentisla al Giappone, aveva appreso ad estrarre i denti senza dolore e si era prodotto, in quest'arte, anche p er l a strada ... Al pro.cesso risultò che nella prigione della Polizia iì 1'autu aveva avuto occasione di dimostrare la suo "alentia, e cl1e il n1etodo venne molto apprez.zato tanto cl1e in pochi ,giorni egli d ovette cavare dci d enti a11che ai più alti funzionari. In esito a tale risultanza, i g·iudici li.anno assolto l 'abu sivo. Il metodo consiste nel cospargere la gengiva di una tintura disinfetta.n te ed analgesica: di lì a poco ogni dente può essere estratto senza ieagionare sofferenze. Così la cc Gazz. del Popolo ».

( ANNO

ANNALI D'IGIENE. PUBBLIO.A.ZIONE MENSIT1E. Sommario del N. 7: Memorie orig in a li : P. ZANNELLI: Sull a produzione di agglutinine antitifiche ottenute nei conigli s milzati con la inOCLllazione di sostanze specif i ohe ed aspecifiche. - T. STRYJECKI: Sulla reazione di Bordet-Wassermann di carattere non specifico. - Rivi ste d'ag. gi ornamento: S. MlNZ: Alcuni rilievi s ulla malattia di Heine-Medin. - Commenti: G. TESTI: A proposito delle paBte a limentari spontaneamente colorate in rosso. - Recensioni (Medicina sociale - Loimologia e pro.filassi generale). - Rivista bibliografica. - Servizi igienico-sanitari. - N·otizie. Abbonamento annuo: Italia L. 6 O, Estero L. 1 O O; ai nostri abbonati L. 5 5 e L. 9 Q . Abbonamento di saggio semestrale: metà di detti in1porti. Un nu1nero separato: Italia L. 8; Estero L. 1 2. Numeri d i saggio a richiesta. Per ottenP-re quanto sopra rivolgersi direttamente al l'editore LUIGI POZZI, r-ia Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Acido ossalico e utilizzazio11e (lel calcio Pag . 1626 Anemia acuta febbrile perniciosjforme; )) trasfu s., guarig . . . . . . . . . . . . . 1597 Appendiciti e pseudo-appendiciti cro)) 1620 niche . . · · · · · · · · · · · · · · · )) 1622 A$111a bronchiale: cura chirltrgica . (Bjbliografia . . . . . . . . . . . . · 1615, 1616 )) 1626 Bro11chicctasia: prescrizioni . . . . . . )) 1600 Br llcellosi : com plicazio11i . . . . . . . l :on.ror;.;i sanitari: specifica zio11e clelle

sedi 7Jreferite

. . . . . . . . . · · · ·

Creosoto nelle affezioni bron co- pol111011ari no11 tubercolari . . . . . . . · · Difterite: equele in una fan1igli a . . . Glucosio: ricerca. col reattivo di Nylander Grl1ppi sa nguigni: clrstribuzione in i11diYid ui portatori di ulcere g.-d . . . . In lo~s i cazioni cl a cloro: postumi . . . . Labirinto: fisiologia . . . . . . . . . . Lc.. uce111ia granulocitica s1Jle11on1egalica . Neuralg·ia clel glosso-fari11geo . . . .. rurinon1a d el nervo cul)i la1 e .... ()besità: genes i . . . . . . . . · · · · · 1

Diritti di proprietà riservati. ,aut.-,ntzazione scritta dalla

re~one. ~

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1628 1622 1622 1627 1591 162-0 1620 1620 1625 1621 1627

Pancreatite luetica a sj 11dro111e tumorale Pag. 1620 Pneu1noperito11eo: i1101.lificazioni indott e )) riel ·angue . . . . . . . . . . . . . . 1621 Pneu111otorace spontaneo sin1ulant e af)) 1622 fezio11i n(lcl 0111i nali ac ute . . . . . · · l teazione di ' Vel ln.1a1111: significalo clia)) 1621 g·nostico . . . . · · · · · · · · · · · I~eu111ali m o di Bouillaucl: forn1e ti)) 1612 foidee . . . . . . . · · · · · · · · · · )) 1613 Reumatis1no e carclio llatie . . . . . . llicor~o

tardivo co ntro collocarn.enfo a ripos·o per motivi cli salute: aJnrnissibil ;ta' · . . . . . . . . • • • · · · • • • • ~

Sete co111e sinto111a . . . . · . · · · · , · Sindro1ne e111orragica di _.\ pi1 z . . · · · ,Stasi duodc11ale cronica }Jara litica . · · Sto111aco: inler,·enti; co1nplicazio11i bro11co ·polinonari . . . . . . . . · · · · · 1'uber colosi pol111. : progressi della terapia . . . . . . . . · · · · · · · · · · Vasi sang.: i11f1uenza clel1 e radiaz ioni l'oentgen sulla per111eabilitn .. · ·

~on è consenti~ ~ n'.sta?'pa

)) 1628 )) 1626 )) 1621 ))

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l)

1621

4;

.lavo:i pubbl~ati nel Policlinico se non in sepito "4 vietata la pubblicazione di suntl di essi senza citarue la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. 14·RucoN1, Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cou rrier.


ANNO XLIII

Roma, 14 Settembre 1936 - XIV

''

Num. 37

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONT

Clinico_ ·Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Sinaoli: Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUB SEZIONI (pratica e m ed ica) . (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (.mensile) . L. 50 L. 60 (3) ALLE DUE SEZIONI (·pratica e ch irurgica) (1-b) ALLA SOLA SEZtONE CHIRURGICA (men s ile) L. 50 L. 60 (f) AI.LE TRB SEZIO.NI (pratica, m edica e chir ur .).

Un nume ro separato della SEZIONE

M EDICA

Italia Estero L. 100 L 150

L. 100 L. 150 L. 125 L. l~

o della CHIBURGIOA L. 6 ; della PBATrCA L. 3,50

SOMMARIO. Lavori originali : .A.. Oh.iasserini: La mia attuale esperienza n ella chirurgia di a lcune aff ez:oni della regione ohiasmatico-sellrure. Note e contributi : A. Da Gradi: Il 'l)neumotoraoe artificiale nella cura dell'ascesso polmonare. Apparecchi e strumenti nuovi : S. Grella: Siringhe di sicurezza. Sunti e rassegne : OIRCOLAZ.ONE: Mark D. A l tschule e Marie C. Volk : Effetto terapeutico dell'asporitazione tot ale della tiroide normale sull'insufficienza congestiva e sull'angina pectoris. - A. Alajouanine e R. Tburiez: I disturbi dinamici della circolazione cerebralè. -- MISCELLANEA: A. o. Roxburgh: L'eczema ed il suo trattamento. - J . O. Cruickshan k: Metodi moderni di agglutina.zione. Divagazioni : L. Cipriani: Razza e inentalità.

LAVORI ORIGINALI La mia at tuale esperienza nella chirurgia di alcune affezioni della l'egione ehias matico·sellare. CH1AssEn1NI, Chirurg·o primario nell'Ospedal e del Littorio (Roma).

ANGELO

S crivo questo lavor o con lo scopo d i r iassumere e di analizzare brevemente l 'esperi e11za c linica da n1e acquistata in ques1o speciale campo del la neuro chirurgia, durar1te un periodo di tempo , che è da m e considerato un poco come di tirocinio. Se i primi due interventi in una paziente ricoverata nella 3a Divi sione chirurg ica del1'0spedale di Venezia , di cui allora io ero primario , risalg·ono a l 1929 , i successivi vanno dal 1933 al maggio 193'6. Così .c:h e i11 realtà questo p eriodo di attività n euro-chirurg ica risulta di c ir ca 3 anni, e si è svolto quasi in teramente n el n1io Padiglione dell 'O pedale del Littorio in Roma.

Cenni bibliqgrafici. Appunti per il medico prati co : CASISTICA E TERAPIA: Edemi per carenza alimentare nei vecchi. - La chetonemia n ei bambini. - Il trattamento dell'obesità con una dieta scarsa in carboidrati. - Le cure di dimagrimento con i dini trocorpi. - L'opoterapia t onsil· lare. - MEDICINA SClENTIFICA : Azione d ell 'insuf.ficienza renale su lla glicemia dei diabetici. - TECNICA : Modo di s:velare l' emorragia ooculta nelle feci. - MEDICINA SOCIALE: Statistica e .medici·n a. - POSTA DEGLI ABBONATI. - Jf ARIA. ~ e Jla vita grofessionale : Cronaca del movimento professionale. - Ooncorsi. - Nomine, pro1nozioni ed ono. rificenze.

Notizie dive.r se. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

••• Ho eseguito 25 interventi su 19 pazienti. Le affezioni r iscontrate sono state assai diverse. Per poterle m eglio analizzare credo opportuno dividerle in 5 gruppi, dei quali alcuni sono ab·b astanza omogenei , altri lo sono di meno. 1

GRUPPO

(neu riti ottic}ie retrobulbari, arac-

noiditi ecc.). Esso comprende 6 pazienti sui quali furono eseguiti 9 interventi (1 esito letale). Le lesioni riscontrate in ·questi p·azienti non sono sempre icuramente d efinibil i , e certamente differiscono fra loro sotto vari punti di vista. I l raggruppamento è stato fatt o ten endo anche conto di un fattore n egativo: cioè la mancata constalazione operati va di un tumore sellare. I. - Corno di 3 anni , ofierenle di cefalea ctopo un traurna cranico, e succe-ss ivamen le di diCASO

tt1i11u zione progressiva della Yis ta. Ft1 con Latata

~ trofia

degli ollici. Cure antilueticl1e e radioterapia sen za effetto.


1636

cc lL P OLI CLIN I CO

»

~ ANNO

XLIII, NuM. 371

Esame oculare: note role restringime11to del campo YisiYO ~opratutto a destra; forte diminuzione d e~ visu s l'lacliologicamente si nota un aumen to della circolélzione diploica ed u n lieve svasamento della sella.

1. - (Caso 1° d el 1° Gruppo). Lembo os lco plnistjco bila lerale.

F1G.

La ven triculo-p untura dà un n otevole aun1e11to della pressione del liquor . La ven lriculografia n on dimostra modifi cazioni nel ·sis tema ventricolare. Operazione in due t empi in narcosi basale· aver ti11i ca. Il 30-X"l933 cranioresezione osteoplas tica bilaterale fronlo-temporo-pari etale (fig. 1) traYerso la inia inci5jone a 'f. 1 '8-XI-1933 esploraz ione della regione chiasmatica traYerso la cranio-resezione deCampo · Visivo.

o.s.

CAso Il. - . Paziente di 32 a1111i, ch e da 15 mesi soffre di cefalea e notevole dimi11uzione del visus~ C11re <t11tilu e tich e e r ad io ler a pia sen z3 effetto. Badiografia: calcificaz ioni disseminate nella fossa cr anica inedia, di cui la pii.1 Yoluminosa è all 'i11troitus sellae. Esame oculare: a trofia ot tica pri1nitiva; restrin_ g i1nento del can1po visiYo; vis11s 1/50. Encefalografia: nulla di anorm ale nel sistema YE":n trico lare. Il 2-X-1934 in an es tesia avertinica basale si esplora la regione chiasma tica. traverso cranio-resezione destra (iniziale sollevam en lo extra-durale d el lobo frontale). Ipcre1nia dei i1ervi ottici. Scomparsa d ella cefalea; visus invariato; noteYole allarga1nen lo {tel can1po yj si vo sopré)(tutto per il biar1ro. CASO III. - Pazie11te di -10 auni . Soffre dj cefalea e di diminuzjone della vis la. Esa1ne oculare : emianopsia b i temporale; pallore cleJle papille; Yisu s a S. : 1/4; a D. : l j3. E·sJme racliologico : modica espansio11 e della sella. Reazio11e di Was er1nann: nega liva. Il 30-XI-1935 (aneslesin basale avertinica) espio~ razione r eg"ione cl1iasr11a tica traverso cranio-resezion e d~es l ra . ..t\bbondante fuoriuscita di liquor dalla cjster1-ia chiasn1a Us, g·Ji ottici serr1brano un p oco asso ttigliati; puntura della sella (si estrae poco pii1 cli 1 cc. d i liquido sier oso-ernatico). Scon1parsa <1ella cefalea; miglioramento del1~· cor1clizioni visi ve.

Questi primi tre casi h anno fra loro una notevole rassoil1Jiglianza, sia per ciò che riguarda la sintomatologia (cefal ea e diminuzione prog ressi ' 'a della vi ta); l'esame oculare e radiologico (atrofia ott ica con restringimento del o. o.

UJI

J71c. 2. -

(C:-t\So 11) del 1° Gruppo). Campo ,·isivo l)ri n1a dclJ 'i1llerYeo lo.

.. lra. Si noln iperemia degli ottici e la presenza di so l l il i brig·li e all 'intorno; dalla cisterna chias1nalis Jn orie cc abbondante liquor. '"co111parsa della cefalea; noteYole miglioramento del vi ~us e clel can1po visivo (figg. 2-3) . Il paziente (meccanico) è jn grarlo di rj })rendere il SllO laYoro.

campo visivo e din1inuzione ~el .visus; modico sYasam ento sellare in due ca i); il reperto operatorio (negativo per ciò ch e riguarda .1~ pre: senza di tumori sellari); l 'esito (in tutti l casi scomparsa della cefalea; i:iiglioramei;ito delle condizioni visive 11otcYolis imo nel primo caso


[ANNO

XLIII,

NUl\l.

371

EZlONE PRATICA

e i11olto buo110 a11ch e nel terzo; assai scarso nel secondo). ~ diffi cile dare una spiegazione facilmente conYi11cente, sia per ciò che riguarda la sintomatologia, sia per quanto sj riferisce agli esiti dell 'intervento. Non si sp,i ega facilmente neppure il reperto di una em ianopsia constatato nel terzo caso. Si potreb,b e per il primo caso pensare agli esiti di una meningite sierosa asettic.a locali zzata, consecutiva a l trauma cranico subito . In effetti esist eva u11 aumento della tensione endoventricolare; e dalla ci sterna chiasmatis fuoCampo Visivo.

0 .S.

1637

dalla guale furono estra lti circa 50 cc. di liquido lin1pido, cLe poi fu consta la lo es~ere liquor. La parete di tale turr1efazione Yen11e aperta, e l 'inter110 toccato con liquido di Zenker. Un esame ocuìare eseguito a 20 giorni di distar1za dimostrò un 1nigliorarnen lo del visus del1'occhio s inistro ed un notevole ingra11dimento del ran1po visivo. 11 secondo intervento fu eseguilo il 6-11-1935, traverso una cranio-re·sez ione sinistra. Fu constatata iperemia dei 11ervj ottici ; d alla cisterna chias1na tis fuoriuscì parecchio liquor; la tumefazione osservata durante il primo interve11to non si era riprodotta. Condizioni invariate.

o. o .

':IO

F1G.

3. -

(C:aso 1° de_l 1° Gruppo). Campo Yisivo dopo l 'i11terYen to.

riuscì abbondanLe liquor. Questa ultima cons latazione fu fatta anche nella terza paziente, i11 cui si aveva, c;o1ne nel primo , un- aumento della cavità sellare ; ma qui non si aveva a lc u11a anan1ncsi d i trauma cranico . R esta da pensare a quelle forme di neuriti otticl1e retrobt1lbari, di cui anche presso di noi si sono particolarme11te occupati Di Marzio , Ferreri , Bombelli , le qu,ali sembrano avvantaggiarsi note\ olmente dalla semplice esposizione della regione degli ottici, per le modificazioni di ordine circolatorio , o si1npatico-circolatorie.• che ne derivereb·b ero . Il IV ca.s o riguarcla u11 paziente di 37 a11ni . Da alcuni 1nesi cefalea e progressiva diminuzione della vis ta. Esame oculare: pallore bilaterale d elle papille; lieve edema peripapil1are; an1aurosi a D.; fortissi1110 r es lringime11to ca1npo vi ivo a S. , ,. isu·s a, S.: conta le dila a m . 1,50. Esarr1e radiologico: sel1a inodicamente svasata e approfondila, con assottigliame11to lamina quadrilatera. Reazio11e cli \Vassern1ann: negatiYa. Il pazienle fu operato in due volle uccessi\ e: una prima volta (23-XI-1934) in narcosi basale avertinica fu esplora la la regione rhiasmatica traverso una cranio-resezione cl e·stra. Fu consta la la la prc ' e11za di una lt1n1efazio11e retrochiasmatica

Questo caso è di un notevole interesse: è assai ;probabile che si sia trattato di una me11ingit·e sierosa asettica (la ventriculografia dj1nostrò notevole dilatazion·e dei ventricoli) con una raccolta cistica basilare. No·n si può escludere ch e questa fosse in rapporto con la dilatazione del terzo ventricolo . In tal caso col primo intervento si sarebbe eseguita una ventriculostomia. Il caso, quantunque analogo al primo qui descritto, è stato menzionato a parte, perchè la raccolta basale di liquor costituiva una vera e propria formazione cistica, almeno dal punLo di Yista 011erativo. Il grado . . carso di miglioramento ottenuto va secondo n1a riferito da un lato alla tardività dell 'in.tervento, dall 'altro a lla estensione ed alla gravità delle lesioni, ch e interferivano con ]a circolazione del liquor. ll V e il VI cJ.so differi scon o profonda111enle dai qual1ro fin qui. ricordati. Una paziente di 49 anni ini fu inviata con diagnosi di probabile Lu1nore "' eJlare. Una esplorazione della regione chiasn1a li ca esegui la i] 28-V-36 (aneslesja basale avertinica) traverso u11a cran iorcsezione o-steoplaslica sini tra pern1i se di vuotare ùalla cisterna chiasmatis una noleYole q·u antità di liquor, ina non riYelò presenza di alcun tt1more. Fu anche esplorata la parete esterna della fossa


1638

« IL POLICLINICO »

temporale sinistra, e asporlata la l)arte bassa della squamma del temporale. La paziente h a rise11tito un qualche mig·lioran1ento dall 'interve11Lo, sopratu tt o per ciò che riguarda la scomparsa della cefalea, ma credo che cjò varia attribuilo alla decompres·sione sta.bilita con la asportazione di parte dell 'osso temporale. È molto probabile che la pazien le sia affetta da 11u meningioma d ella falce, a giudicare dai dati ventriculografici, che dimostrano uno spostamento verso destra d ei corni frontali dei ventricoli laterali.

..

Anche per il VI caso non si può dare che una <liagnosi di approssimazio11e, dato che i sintomi 11 on furono completamente raccolti, e i reperti ar1atomo-pa.tologici i1011 comprendono l 'esa1ne istoiogico della ipofisi. Si trattava di un uo1no di 49 a11ni, che da 14 111esi aveva o·sservato diminuzione progressiva della vista; cefalea, tendenza al sonno , aumento di peso; polidipsia; poliuria; diminuzione grave della po lenza sessuale! Deformazio11e del viso; esoftalmo; poli sar cia; cifosi cervice-dorsale. L'esame oculare dimostrava atrofia degli ottici; visu s ridotto alla percezione dell 'ombra e della lttce. J./esame radiolog'ico rivelò erosione delle apofisi cJi11oidee e del dorsum se llae. La ventriculografia faceva vedere ventricoli grandi con volumi11ose calcificazioni d ei plessi coroidei. Reazione di Wassermann: negativa. Aveva fatto cure antiluetiche. In anestesia, locale il 28-III-1934 fu eseguita una cra11io-resezione osteoplastica bilaterale. Tavolato cranico aumentato di spessore, ma di consistenza molle. Il 5-IV-1934, sempre in anestesia locale, fu eseguita u11a e·splorazione della regione cl1iasmatica traYerso la cranio-resezione a destra. Si punge la seìla e si estraggono alcuni cc. di liquido giallo rossastro. L 'esame di questo liquido dirnoslrò, oltre la presenza di emazie e di leucociti, delle grosse cellule rotonde, qua e là riunite in plaicch e, con protoplasma basofilo e i1ucleo intensamente basofilo con r1ucleoli. In alcune di ques le cellule il protopla-s1na seniliraYa come cribralo da vacuoli. Il paziente non ebbe miglioramento apprezzabile da questo intervento. Uscì dall 'ospedale un mese llopo il primo intervento. Tornò nel ger1na.i o 1935; e il 9-II-1935, in anestesia avertinica, si procedelte ad un nuovo intervenlo traverso 1a cranio-resezione osteoplas tica sinistra. Si arrivò a mettere ir1 evidenza il nervo ottico di sinistra, ma poi l 'operazion e dovette essere inlerrotta per lo sta to di irrequietezza del paziente. Decorso poslopera lori o febbrile. Morte, con ·sin t onJi meningei il 23-II-1935, cioè 15 giorni dopo l'inter vento . L'au topsia confer1nò ch e cau sa della morte era sta La u11a m eningj Le. L 'ipofisi appariYa largata con punti giallas lri . Strun1a della surrenale sinistrai. Sfortunatamente l 'ipofi i anelò J)erduta . Come ho già detto il caso non }) UÒ essere d efinito con sicurezza per la mancanza d i vari dati . Tuttavia il repe rto di cellule a protoplasma basofil o riscontrate n el liquido ottenu to con la pun-

[ANNO XLIII,

NUì\I.

37]

tura della sella; la cons tatazione di uno slruma della surre11ale sinistra; e d'altra parte alcuni dei sinlomi rilevati, se1nbrano rendere probabile la diag·nosi di b asofilismo ipofisario nel sen so di C11 shing. La n1orte p er meningite, dopo il terzo intervento, è certamerrte da attribuirsi ad una infezione verificatasi in occasione di eccessivo affollamento della ca1nera operatoria. Bisogna, sopratutto in chjrurgia cerebrale, guardarsi d all 'entusia·smo sovercb io degli spet la lori !

(1 iim.o·ri sellari senza siritomi costituaionali). GRUPPo·

1

Questo grup1Jo comprende 3 pazienti sui quali furono eseguiti 3 interventi (1 esito· letale). CASO I . - Donna di 49 a11ni. Da due anni cefalea e diminuzione progressiva1 della vista. Da 10 1nesi rnenopausa. Esame oculare: pupille ani socoriche non reag·e11ti; atrofia degli ottici; amaurosi, gsan1e radiologico: sell a n1olto ingrandita con adi lus slargato; a.p ofisi clinoidee usurate. J~ncefalografia : non si qsservano modificazioni nei ventricoli 1a lerali ; ·scarsamente visibile iJ 3° ventricolo. Il 6-VI-1933 in anest esia basale averlinica, e traverso una cranio-resezione osteoplastica destra , si mette i11 eviaenza all 'i11terno e al disopra del nervo ottico destro una tu1nefazione r otondeggiante di colorito grigio roseo , percorsa da vasi sottili. Ittcisione e vuota1nento della tumefazione (circa 8-10 cc. di framn1enli). Si asporta anche buona pa.r te clella capsula, e si libera il n ervo ottico che era i11globato dalla tu1nefazione, spo·st ato in basso e asso ltigliato. Drenaggio con .. o ttile striscia di g·arza. L 'esame dei framme11 ti dimostra le car atteri stic}1e dell 'adeno111a cromofobo. La paziente 1nuore il giorno s11ccessiYo all 'i11tervento co11 la sindrorne della iperpiressia e della tachicardia estrema. Autopsia parziale : piccolo coagulo s~ttodurale; rammollimento faccia infero-anleriore lobo fro11tale. CASO II! - Uo1no di 34 anni. Da 2 anni cefalea e diminuzione progressiva della vista. Esan1e oculare: a trofia ottica a D.; papilla da stasi in fase atrofica a S.; visu s a D. : percezione clelJ a luce dal lato nasale; a ,S. 1/10. Campo visivo a S.: 01nianopsia temporale. Esame r ad iologico : sella a1)piallita svasata, con scomparsa del dorsurr1; apofisi clinoidce anteriori e Luberculum seJl ae erosi. Ventriculografia : cor11i front 3li un poco dilatati simme trici; non si vede il terzo ,·enlricolo (fig . 4). Il 16-11-1935 ('subilo dopo la ventricuJografia) si esplora la regione chiasn1atica da d es tra (preYia pu11tura del corno froitlal e corri pondente). Tuntefazio11e forte1nente vascolarizzata verso la parle antero-sellare. Non si vedono gli ottici. Si vuot fl la tuntefazìone (consisten za n1olle). Erno ·tasi locale con t e rmo-coagulazion e (fig. 5). Esan1e i tologico d e i fra1n1n e11 Li asportati: mening iom a con formazio11 i a vortice. Decorso postoperatorio 11or111n1e. Scomparsa cleJla cefal ea.


[A NNO

XLIII, Nuì\r. 37]

SEZIONE PRATICA

Un esame oculare eseg11ito il 3-X-1935 d ava : en1ianop·sia bitemporale ; p apilla a S. : normale; a D. : p allor e nccenluato, Visu s a D. : 1/10; a s. : 10/10.

1639

razion e d ella r egion e chiasm atica traver so cr a11iore·s ezion e d es tra. Sp essor e d el cr anio aumentato. Si osser va una tumefazion e, ch e sembra estrinsecarsi fra nervo ottico d estro e carotide. Si punge

(Caso 3° d el 2° Gruppo). Sella allu11gat a. Lembo ost eo -plastico fron to- lcmporale.

F1G.

4. - (C:aso 2° d el 2° Gruppo) . Venlriculogr afia. Il 3° ventricolo n on ·s1 è iniett at o.

F1G.

6. -

la tl:lmefazion e e se n e estrag·go110 circa 10 cc. di li quido citrino . Ciò p ermette di porre in vista anche una esp a11sion e anteriore d ell a t u mefazione,

F1a. 3. - (Ca o 2° del ~ (J G ruppo) . el la slarg·a la e ap piat tita. Le11l bo fron t0- le1u p orale .

Pie. 7. - ~Caso 3° d el 2° Gruppo). 1\ d en om a cr ornofob o (ag·ranulocitario) d ell 'ip ofi si .

CASO III. - Gorno di 44 anni. Da cjrcn dieci n1esi d i111i11uzion e p r og·r essiva della vist a. Esame ocul are : e1nian op sia t e1npor alc S.; for tiss jn10 r es lrjng i tn e 11 lo clel campo a D. ' ' isu s : a D. co11ta le d ita a 40 c111. (d al l ato n asale) ; a S. (con clue d iottr ie : 0/10). .r\ troi ia d ella p apilla . Radiogra fi a : . ell a in gr nn rl il a e allun ga la (fi g . 6). E11cefaJog·r afié! : 11 u lla di nn or111 ale. Il 1 -Xl -1935 irl a11e Les ia 11asale aYerlinicn esplo-

ct i i11cjderne la par e te e di svt1o tarla, lib er an clo g lj o lt ici d al con ta lto d i essa . JJ lessu lo a portato è grig io-r oseo, di co~si·s l enzn n1olle. Egan1 e istologico: ad cn on1a cron1 oi obo (fi g. 7). Decorso pos toperator io 11or111nlc. \ o leYolis in10 1nig lior a111 en lo llelle rondi1ion i YiiYe : ca111po YisiYo diYenu lo q uasi n orn1 ale; visus tl D.: ;~ /10 ; a S.: 9/10 (f i gg. -9 1.


1640

f~"'llNO XLIII, Nui\r. 37]

« IL P OLI CLI N I .O »

I comµi1e nti , cl1e mi sen1bra si possano fare ai casi di quesLo g~'uppo , sono i seguenti: Si trattava di t un1ori sellari , o parasellari , senza sintomi di ordine costituzionale, ma con sinto111i di compressione locale, sopra tutto sugli o tti ci , assai g ravi. Due di essi ap p artengono al tipo d egli ade1

1

Cani po V 1sivo.

o.s.

una rtot evoli sin1.a cr escita endocranica del tumore. La messa in vis ta della parle anterior-e del t u1nore fu facile in a111bedue i casi; n1a nel secondo fu a sai I) ÌÙ co111pleta la mobilizzazion e d egli ollici, sopra tutto del destro , che era compresso e com1e avviluppato d.a lla n eoplasia. E pr·o prio in questo caso si ebbe un mio. o.

F1 a.

~~ .

-

(Caso 3° del 2° GrupJJo) . Campo vi siYO pr in1n dell 'inlervenlo .

,.

~

Campo V IS!VO.

lì 1G.

D. -

O.D.

o.s.

(Caso 3° del 2° Gruppo). Campo YJS1Yo dopo l 'inler,enlo .

i10111i Ìj )O fi sari dcl Lipo cron1ofob o, aden omi, ch e ir1 via assolul u, se111brano essere 111eno freque11L i Llegli adc110111i cr on1ofil i, ina cl1e, per la loro cr escita l) ÌÙ rapida , cau a110 p iù spesso e più ra1Jidar11enle into111i di compre ione. Qt1e ~ la ra.1}i<lilà cli S\' Ìlt1 r>1) 0 è dirnostrabile indirei lan1enlc a11cl1e in qu e ti due ca i , jn qua11Lo dall 'i11 izio dei sinto 111i si era a rriYali in u110 alla ccci là con1pleta nello spazio di cir ca due a n11i; nell 'altro a g ravissi111i disturbi vis i vi nello . pazio di cli rei n1esi. Ancl1e il r e1)erto radiolog ico e quello operatori e, di111o~trarono . '"'OJ)ra tt1l lo i1el i1ri1n o c a ~o,

o-lior.an1e11to notevolissin10 d el le condizioni vi~ive, tanto da polersi quasi parlare di una

restitutio ad1 iritegru1n . Nella paziente si ebbe invece la morte a poco più di 2.1 ore dall 'inler, 'ento, e ~opo ell e si era n1a11ifes tat(I l a i11dro111 c cla sica clella iperpiressia e della tacl1icardj a ~strei:1a. ,. on essendo in quell 'er)oca ancora in vigore la pr ovvida di posizione, che h a r c"o obb~igato­ rio il controllo diag 110 l ico JìOS L 111orlem in tu tti i decessi avve11uti n ell 'Os1}edale, ·non s i potè fare cl1e un riscontro dc l lullo parzial e. Le lesioni os er' ate i1on Sl)ÌC'gan o l uttavia l 'esito


fANNO

XLIII,

1

'l'i\L

3/j

SEZlONE PRATICA

letale, ch e secondo n1e è da mettersi i11 rapporto con la grande estensione assun ta dal t un1ore, e con la facilità con la quale i i1uclei ipotalamici possono e~sere lesi durante lo svuotamento di tumori , che hanno assunto un gra11de sviluppo soprasellare. Questi due casi in ogni modo din1ostrano, con i loro opposti esiti , la necessità di intervenire quanto più presto sia possibile, e ciò non soltanto, perchè un intervento precoce è assai scar samente pericoloso, n1a ancl1e i)er ch è le condizioni dell a fu11 zione visiv.a no11 iano irreparabilmenle compromesse. Su ciò · avremo del resto occasione di tornare . Il terzo caso infine ·è un esen1pio di mening ion1a, derivante probabilmente dal tuberculum sellae. È - que ta una sede non rara dei meningi orni, ch e a loro volta h.a nno ·P·a recchie s edi di predilezione nella fossa crani ca a11te• r1ore. I n1eningiomi della regio11e sellare 11anno rispetto ad altri (per esen1pio della falce) il vantaggio che, con1pr in1endo precoce1nentte gli ottici, provocano sin tomi , che inducono il paziente a ricorrere }Jrecocem ente al medico. La qual cosa per1nette interventi relativamente precoci e risultaLi bt1oni , come nel nostro caso. Per i mening ion1 i a sede lontana da r1ervi o c entri importanti succede al contrario , cl1e, data la lenta crèscil a di tali tumori , non raram ente accade cl1e una sintomatologia tun10rale ben netta si esp licl1i qu.a ndo ia n eoplasia l1a raggiunto din1e11 ioni assai v.ast e. Ciò cl1e, co11 tutta la apparente benignità di tali lun1ori, rende l 'atto op·eral iYo assai inclag·i11oso e lJeri:coloso. Cosa della quale abbiamo purtrop1)0 potuto con' in cerci ancl1 e noi . Nel nostro pazie11Le il m eningio111a aveva assun Lo un discreto sviluppo soprasellare; e ciò iera dimostrato d.al n1odico grado di idrocefalo e dalla as enza della in1magin e del t erzo ventricolo· nei ve11tricu log ramrni. No11 esisteva tuttavia chiusura dei forami di Monro.

.3°

(Acrom egalia seriza sintorrii di comp ressiorie su.gli ottici). GRUPPO

Questo· gruppo con1prende 2 casi (2 e .. iti letali). CAso I. - Don11a di 27 anni. Tipo acromega1ico, con &i·stema pil ifer o molto sviluppato sulle co"cie, ed impianto a tipo maschile d ei p eli d el pt1he. Caratteristico pallor e d ella c11te. Dn 7 mesi mancanza d ell e n1es lrt1azioni : quest o fat to, unjto all a prese11za di una tum efa zio·n e addo111inaJe ed allo scolo cli colos tro, ch e si o ttien e sprcn1endo le m an1melle, fann o da prima pensar e -che la l)aziente sia gravida. urcessiva1nente ci si acco rge cl1e ... i lratta d i 'lt11 :1 cis ti ovarica . Ques ta Yien e a·sportata (Yolt1J11inosa cisti sviluppata n el Iegan1enlo ]argo di sini$l r a).

1641

L 'esa1ne radiogr afjco dimostra: ispessimento de] tavolat o cr anico e marcato sviluppo dei mascellari. Sella fortemente svasata, con assoltiglian1enlo d el dor su1n erl abba·ssam ent o del pavimento. Esa1ne oc11lare : nulla di anormale. Operazione in due tempi. Il 27-VI-1934 (i11 i1arcosi basale a verlinica) cr a11io-resezione osteoplastica fron lo-temporale bila tera le traverso una incisione a T. olevole spessore d el tavolato osseo. I I 17-VII-1934 (di la udid-sco polami11a) si esplora Ja reg·ione cl1ias1natica traverso l a cranio-reseziollO de·s lra (apr endo an che l a dura in corrispondenza cl elJa cr anio-resezione sinistra). Puntura de] corno fro ntale des lro (fuoriuscita di liquor a goccie) . Si 1ne Lto110 in evider1za i n ervi ottici e la parte an leriore del chias1na. Si punge in direzione del caYum sellae e si aspi r a circa 1 cc. di liquido siero_ en1orragico. Nei tenta livi per esporre b ene la regione infrachiasmat jca e il diaframma dural e della sella, si verifica una violenta ernorragi a, che si riesce a coirtrollaire a llacciando la car otide di destra. La paziente muore il giorno successivq. L 'autopsia non fu concessa.

II. - Do11na di 52 anni, che presenta sindron1e acromegalica; gozzo esoftalmico; iper g lice1r1ia (2, 75) e g licosuria. È ma]ata da alcuni a11ni. Si lamenta di cefalea, ir1sonnia, ronzii, ecc. F. aJ11e radiolog ico: noleYole ispessimento della ,·olta cranica; avanzata djsLruzione della sella con ficon1parsa d el clorsu1n; calcificazioni endosellari. Esame oculare : ìieve pallore della papilla sin. 'ii ~us a D.: 11/ 10; a S.: 4/10. Il 27-XI-1935 (a11este·sia basale avertinica) si esplora la regione chiasmatica LraYerso cranio-r esezio11e fronto-Lemporale D. Enor1ne spess ore del tavolato cranico (ciò che forse provoca piccole les joni cor ticali d a parte del trapano ele l lrico). Sollc•' amento del lobo fro11tale un poco indag"inoso. Messa in vis ta d ei due ottici e puntura in direzione d ei cavum sellae. Si h a l 'impressjone che l 'ag o traversi del t essuto molto con1patto. Nei Lent ativi di esporre b ene ed in cidere il d iafrHmma d urale della sella si avvera una violenta err1orragia, cl1e si riesce a controllare solo con diffi collà , dopo asportazione dell 'estren10 anteriore cl el lobo frontale. l\1orte il giorno su ccessivo, L 'autopsia din1ostra che l'emorragia è d erivata cla lacerazione d ell 'arteri a comuni ca n l e anterjore. L 'ipofisi fortement e ingrandita rj empic la sella esp an sa ; ma no11 sporg e al disopra <li questa. -Esam e i's lolog ico d ellél ipofj sf: ade11oma òi transizion e preYRlen1 en1 en I e eosin ofilo. CASO

Se i11 questi due C8si la sindron1e acron1 egalica era que11a lJiù appariscente. e~i st evano tu1 Lavia altri sintomi riferibili ad al terazioni di più ghiandole a secrezione intern a, onde si ·J1111ò a rag·ione parlare di sindrom i l)Ofi ghiandolari , sopratutto n el . . econdo caso. 1\Ia r iò ch e prin ci1)almente ci intere~sa , clal plint o di vista della terapia chirurO'ica, s i è ch e in uno di questi casi man cava qualunque sin ton1a riferibile a co111pression e da parte del tt1n1ore ipofisari o su lJe strutture della h a se ce-


1642

cc IL POLICLINICO »

[.Ai'\'NO

XLIII, Nur.ir. 37}

rebrale; e n ell 'altro poteva solo sospettarsi una allora cefalea a ede variabile e di1ninuzione procompressio,n e· iniziale (liev·e pallore della pa- gressiva della Yis la; no11chè progressiva deformazione d el volto, ingrandin1ento del naso, mani e pilla sinistra). Ci si domanda e il chirurgo è autorizzato piedi. Ha fatto radioterapia senza effetto. L'esame obiettivo dimostra una sindrome acroad intervenire in casi simili . , con modico e·softalrno, più pronunciato A giudicare dal] 'esito infausto verificatosi nei 1i:1egalica a d estra. 1 i1ostri due casi si dovrebbe rispondere negati1 'esame radiologico indica , oltre ai segni di Yan1ente, alm·eno per quanto riguarda il n1 c- acron1 egalia, sella svasala sopratutto verso il basso todo lransfrontale. e post erio,r mente, con eversione del dorsum. Segni Lo ·lesso Cushing dice : « ... w hen tl1e pa- di iperten sion e endocrani ca (fig . 10) . Esam e oculare: emia11opsia temporale sini s tra; Lien t s are firsth seen , the small adenoma is likely to be confin·ed within an unexpanded ella and offers a problem , whi ch fe,v a1:e as yet rasch enough surgically to attack >> . Nei nostri due casi la sella era espansa notevolrnen te, ma non esisteva alcuna propaggi- n e soprasellare del tumore. Ora la difficoltà maggiore, che il · chirurgo incontra, quando opera per via transfrontaJ e per un tumor e ipofisario, che non ha sorpassato o spinto verso I 'alto il diaframma durale della sella, è .propri o l 'assenza di quelle propaggi11i, che si spingono din.anzi al chias.m a fra i nervi ottici, o anche lateralm·ente a questi. Tali propaggini, o uno delle loro estremità sono ab·b.aslanza facilmettte m esse in evidenza dal chirurg o, senza che il lobo frontal e debba e ser e ·eccessivamente sollevato, e permetton o di iniziare il vuotamento del tumore, che poi può essere proseguito tirando sulla capsula tessa, e m ettendo così in vista altre espansioni F1 G. 10. -. (Caso 1° d el 4° Gruppo). Lembo os teoneoplastic.h e. plastico molto ampio. Sella ampia con dors um Se il tumore è ancora del tutto endosellare, rovesciat o pos teriormente. e tale era in que ti due casi , diventa necessario so·llevare notevolmente il lobo frontale per amaurosi d e·stra; atrofia dei nervi ottici. Visu s a pot er scoprire, almeno una parte, del diafram- s. : 2/10. Ventric ulografia : n essuna modificazio11e d ei ven_ 1na della sella; e ciò espone a lacerazioni valrj coli. sali, sop·r atutto della comunicante anteriore. Il 20-X-1934 (anest e&ia locale preceduta da diIn pazienti con sindrome acrom·egalica pura, laudid-scopolamina) si esplora la r egione chiasm asenza alcun sintom o di compressione endocra- tica traver so cranio-r esezione destra . No tevole sp esnica, converrebbe forse ricorrer e alla via trans- sore d el tavolato cra11ico . Proced1n1e11lo extradufenoidale, qualora il chirurgo si decidesse al- r al e i11iziale . Si n1e lte in evidenza un a· tumefa1' operazione, con la speranza di potere ottene- zion e di colorito g rig io-biancastro, ch e ha spinto re u11 miglioramento o un arresto nella pro- in allo e verso l 'es terno il nervo ottico destro, che gres ion e della sindrome acromegalica. Risul- a11pare appiattito. La ·s i punge, e se n e estrag gono ·tato questo, ch e tuttavia non può ch e esser e 5 cc. rli urL liquido rosso scuro d en so. Aperlura d ell a cap sula d el tumore col bi sturi el ettrico, e incert o. Forse allo stato att.uale sarebbe megli o svu o la1n ento del tun1ore st esso col cu cchiaino ; si a tenersi da ogni in tervento chirurgico. aiSporla una sos lan za b ianca tra sen1ifluid a, che Qualora la sindrome acromegalica fosse com- r icord a il conte11uto delle cjsti d e rmoidi. Si complicala da cefalea , sarebbe indi cato esplorare pl e ta il vt1ot amenlo con l 'aspiralor e . Decor~o p ost-op eralorio r egolare. la regione chiasma lica , lin1itandosi ad aprire Scon1parsa dell a cefalea . la cisterna cl1iasrnatis, e for se pungere il dia,~a ri esami ocul ari h a11no di1nostra lo miglioraframm a sellare con ago termocoagufa nte ison1f'11to delle condi zioni visive. U110 di essi eseguilato ino in prossimità della punta. 1

b0 GRU PPO (Acrom egalia con sintomi di com-

pressione del ohiasma e dei nervi ottici). Quest o g ruppo com pr ende 3 pazienti sui quali f urono eseguiti 3 inler venti . Tutti e t re i p azi e11ti el>b ero un no tevole va ntaggio d all 'interYento. C \SO I . - Ragazza di 23 nn n i . J,e m estrua zioni , i11iz ia lesi a 17 an n i , scon1p nr ver o clue anni fa. Da

lo il 17-XIC-1935 p on e in eYiden 1a diminuzio11e d el l a e1n ian op sia d ell 'occhio S. con all ar ga m ento del campo vi sivo ; virus : 3/10. A D . per cepisce il' n10Yimento dell a n1ano . E arne i lologico : adeno111a preYale11 lem ente eo_ s ir1ofilo. II. - Uo1110 di 2 anni . Nel 1926, in seguito a caduta d a caYallo, ebbe co1nm ozione cerebrale 1 o to e ri11 orragja. Dopo poco t em po i iniziò cefaC \ SO


[ANNO

XLIII,

NUl\il .

37]

SEZIONE PRATICA

1643

Lea a tipo frontale e graduale trasfor1nazio11e delle aera. Successivamente diminuzione progre·ssiva dC'lla vista, lalora vomito ecc. Ha fatto lungamente raòioterapia1 nella Clinica medica di Genova, se11za alcun risultalo. Notevole diminuzione della potenza sessuale.

duo si i1nmette un frammento di 1nuscolo a emostatico. Sco111parsa della cefalea. ~liglioramento co11di.zioni visive (Yisus a D.: 12/10, a S.: ampliamento del campo vi iYo a destra) 14-15).

Fr~.

F1c.

] 1. - (Caso 2° del 4° Gruppo). ~aziente tipicamente acromegalico. Lingua enorme. L'alopecia bitemporale è consecutiva alla radioterapia.

Si tratta di un tipico caso di acromegalia (figg. 11-12). Esarne radiologico : quadro acromegalico; svasamento dellai sella di alto grado, con abbassamento e sclerosi del fondo; apofisi clinoidee posteriori affilate; tuberculum sellae appuntito (fig . 13). Esame oculare : papille pallide senza traccia di edema; emianopsia biternporale- più forte a sinistra. Visus a D.: 6j10; a ,S .: 2'/10.

12. - (Ca-so 2° d el 4° Gruppo). Mano d el paziente acromegalico paragonata con una mano di individuo normale.

F1G.

delle 2/10; (figg.

13. - (Caso 2° del 4° Gruppo). Sella espansa. Lembo osteo:µlasti co piuttosto grande.

CAso III. - ·· Uomo di 31 anni. Da circa 6 anni c:-1·a1ea serotina occipitale, che negli ultimi tempi s1 è notevolmente aggravata, ed è divenuta anche frontale. Da circa 4 anni ha osservato ingrandimento delle aera; succe·ssivamente indebolimento della vista, facile stancabilità. Recenteme11te anche vomito. Ha fatto ripetutan1ente radioterapia. Obiettivamente sindrome acromegalica non mollo <.Jcce11lua.t a. 1·~sn 111 e radiologico: espan sio11e de11a sella a tipo di adeno111a ipofisario. Esan:ie oculare: lieve pallore della papilla a S. l~mi.anopsia temporale sin. rela1 t iva e modico reslrj11gir.ner1to concentrico . Visus: a S. 1/10; a D. 10/10. I! 4-IV-1936 (a11estesia avertinica) esplorazione clf\lla regione chias1natica traverso cranio-resezione ·si1t. Notevolissima fuor1uscila di liquor dagli spazi sottoaracnoidei frontali e dalla cisterna chiasn1atis. All 'interno e an leriormente al nervo ottico sin. si osserva u11a tumefazio11e come una ft agola, che viene incisa e sYuo lata (frammenti grigio-rosei rL1olli). Decorso post-opera torio regolare. Scomparsa delJa cefalea. Migliorame11 lo del visus a sin. . Esame istologico : adenoma di transizione prevalr.1l tem ente eo·ainofilo.

I 3 e.asi di questo gruppo sono abbastanza chiari per non aver bisogno di lunghi comm·enti. Si tratta di pazie11ti acromegalici, nei quali era stata invano tentata la radioterapia, e che ricor sero a noi per ]a cefalea e per la progressiva diminuzione della vista. Interessante, dal .p unto di vista della etiologia , è il caso N. 2, che vide compari re i suoi dj sturbi dopo un grave trauma cranico. Queto ca o credo sia stato oggetto di una mono1

Il 31-V-1935 (a nestesia averlinica) esplorazione della regione chiasmalica traverso cranio-resezione sinistra. Tavolato osseo molto spesso. Si mette in evidenza una tun1efazione grande com e una nocciola, di colorito traslucido , che si avanza fra i due itc~rvi ottici, ·sollevando e stirando il sinistro. Puntura esplorativa negativa. Incisione della capsula tumorale e svuotamento del tumore. Nel cavo resi-

scopo


1644

« lL POLICLINIC,0

grafia, allorchè il paziente era ricoverato nella Clinica medica di Genova, da parte di uno d egli assistenti della Clinica ~tessa. 011 appiamo quali rapporti possano esistere fra il tr.auni.a e l 'inso1genza della sin dron1e acron1egalica. Dal punto di vista dell 'intervento questi caCampo Visivo .

[ANNO XLIII, Nul\>1. 37)

>>

slanza sodisfacenii, sia per ciò che riguarda la scomparsa della ce falea, sia per il miglioran1ento delle condizioni visive. Naturalmente questo miglioramento, oltre ad essere in rapporto con il grado di vuotamento d·e l tumore e della liberazione degli ottici e del chiasma dalla pressione del neoplasma, è anche ·in rap-

o.s.

O.D.

..

2 79

f1G.

14. -

Carnpo Vi s ivo.

2 70

i f

(Caso 2° del 4° Gruppo). Campo visivo prin1J. dell 'interven lo .

() e;.

.D . •

F1G.

15. -

(Caso 2° de] 4° Gruppo). Campo visivo dopo I 'intervento.

si avvalorano quanto abbiamo già avuto occasion e di dire nel precedente paragrafo: che cioè, quando il tumore sellare ha sconfinato verso ]a parte anteriore de] chi.a ma e la regione degli ottici, l 'interven to per via transfrontal e diventa abbastanza fa cile. In uno solo di questi casi la d\1ra fu i11cisa lungo la piccoJa ala dello sfenoide, dopo averla scollata dalla fo .. a crani ca an teriore; negli altri due abbian10 utilizza lo il n1etodo intradurale, ch e credian10 corri Lponda m eglio allo scopo. I risultati degli interventi sono Lati abba-

porto con il grado di atrofia del nervo ottico: nel primo caso ad esempio , in cui esisteva amaurosi dell'occhio destro , si è avuto , a carico di tale occhio solo un leggerissimo miglioramento. I risultati sopra ricordati durano nella prima paziente da quasi due anni; nel secondo da più di un anno; mentre nell'ultimo paziente i risultati sono ancora r ecenti (solo di qualcfìe mese). L 'esame i tologico nel primo e terzo caso ha din1ostrato che si trattava di un adenoma


[ANNO

XLIII, Nul\r. 37]

SEZ10NE PRATICA

prevalentemente eosinofilo: la qual cosa concorda con la esperienza altrui, che gli adenomi ipofisari, cl1e si riscontra110 neg·li acromegalici sono quasi sen1pre eosinofili. Per il secondo caso i r eperti istologici sono rimasti dubbi. Per ciò ch e riguarda la sindrome acromegalica, essa ci è sembrata leggermente r egredita; m entre, per ciò che concerne la funzione sessuale, l 'amenorrea è pei'sistita ne111a giovane paziente nel I ° CqSO; la potenza sessuale sembra essere un poco migliorata i1 el 2° caso .

1647

Ver1 triculog r afia: dil atazion e dei Yen tricoli lal<:r ali, ch e no;:-1 comunicano fra loro; non si vede il 3° ve11iricolo (f i g. 16). Il 3G- VI-19~4 (r1arcosi averlini ca) cr anio-resezio11e fronto-temporo-parietale sin. Pu11 tura del corno an leriore sin . ES])lo razjone reg jone chiasmatica. In vicina n za del n er vo ottico di sin. si osserva una tumefazio11e ùi colorito r ossoscuro ; il n ervo appar e asso ttig li a lo. Si a·sportano édcuni frammenti delJa tumefa zio ne : en1ostasi con muscolo. Il 26-XI-1935 (averlina) si esplora Ja r egion e chia_ sma lica traver so cranio r esezio11 e des lra. Ner vo

GRUPPO

(Tum o1ri soprasellari).

Questo g ruppo co111prende 5 p azie11ti , sui quali ver1nero eseguili 8 i11Lerventi (3 esiti letali) . CASO I . - Ragazza di 18 anni. Mestrua ta a 11 anni pe.r poch e volte; successivamente amenorrea. Da pochi anni cefalea con remissioni ; più recentemente vomi to e talora vertigini. Graduale dimir1uzione d el visus, che recentemente è arrivata a1la a1naurosi . Nel 1928 fu con statata eg:iianopsi a. bitem porale e svasamento della sella , n on ch è alcune cal cjficazioni soprasellari. H a fatto radioterapia se11za alcu11 risultato . J_Ja pazie11te fu )n viata a n oi d al prof. J ona, pri rrtario d ell 'Os pedale di ·venezia, con diag nosi di probabile cisti soprasellar e. Il 19-11-1929 (n ar cosi eterea per via rettale) si cer ca · di esplorare la regione chiasmatica, traver so l1na cranioresezione frontale destra , p er Yia injzial me11te extradurale. La esplorazione non riesce, perchè con la sp a.t ola si provocano piccole lesioni cor ticali, e quindi scolo di san gue ch e in1pedi·s ce un a n etta yjsio n e. Il 14-,~-1929 si esplora la regione chiasma tica traverso cranior esezione frontale sir1istra (narcosi eterea r e ttale) an ch e quest a volta per Yi a. extradurnle. Si riesce a meltere in evidenza il nervo ottico di sinis tra e la part e anteriore del chiasma. Essi appaiono solleva li e s lirati da una tumefa zion e grig ia tratlslucida , grande come una nocciola. Si punge la lt11n~fazione e se ne estraggono circa 2 cc. d i liquid o di colorito giallastro ; su ccessivam ente si incid e, e ·si t enta di scu cchiaiarla, :q:ia per la emorrag ia, ch e n e d eriva, si deve interrompere l 1atto operativo. Decorso p os t-operatorio un po ' irregolar e n ei pri1ni giorni; in cli normale. L 'amaurosi rest a immutat a; la cefa1ea e g li altr i disturbi preoperatori scompaiono. Esame del liquido estratto co11 puntura : elem enti con caratteri d ell 'epitelio squamoso, alcu ni aggruppa Li a for1113 di cipolla.

ot tico destro corto ed iper emico. Non si osservan o tun1 efazioni. Scomparsa d ella cefalea. Co11dizioni clella vi st:i immuta ta. Il paziente è stalo ri vedulo an ch e recentemente (cioè a più di 2 ann i di dis tanza dal 1° intervento). Condizioni gen er ali buone; a·ssenza di cefHlea; cor1dizioni oculari immutate. L 'esam e d ei frammenti neoplasti ci asport ati non fu eseguito.

CASO II. - Ragazzo di 19 anni . Prim~ sint.o~i p are da circa 1 n1e·se (cefalea, t alora vomito, d1m111uzione !lella vist a). Obiet livan1ent e J)azient e piutlosto adiposo; bene SYilupp11t o; cara t Ler e .piu Ltost o diffidente; lieve r igidità i1l1cale. . . Esan1c• ocular e : p ar esi r etto est erno sin .; nistag mo orizzont ale; papilla da st asi ; sco toma c~n­ tral e a sin.; vi, u s a D . : 7/10; a S. : conta le dita a 40 CJ11 . E ... l n1e rad iologico: velatura sen i frontali e m ascl'llar ì; si11lomi di iperten·sione e11docr anica; sella ampl ia la e defor1na la (closed in sella).

CASO III. - Ragazzo di 16 anni. Nel dicembre 1933 cadde improvvisamente ir1 st a to <li sopore, ch e si protrasse per circa 48 ore. Da allora cefalea, can1bia1nenl.o d el car atter e, diminuzio ne nella mernoria, tendenza al so11no ; politi ria; von1ito r jpeLu lo. Pazien la quasi sen1pre assopito; cu le g labra e .P astosa; qualche raro p elo sul puhe; pene e Lestiroli infantili; pannicol o adiposo ·syiJuppat o sopraltJ l to ~ u lle regioni ma1nm nri e e ul pube. Polso 11jutlos lo r aro (60) (fig. 17). E ~ ame oculare: e111ianop ia bit c111pora1e as~olu­ lu a sin. relaljya a D. Ede1na cli 1noclico grado del-

s j 16. - (Caso 2° d el 5° Gruppo). Ventriculografia. Modico gr ado di idrocefalo. Il 3° entricolo non si è iniettaito.

F1G.


1648

(( IL POLICLINICO ))

le papille. Visus a S. : 10/10; a D.: 1/25. Pupille anisocoriche scar samente reagenti. Esame radiolog·ico: distruzione di tutta la regio11c sell ar e. Dia·stasi delle su lure (fig. 18). Encefalografia: i en triroli no11 si iniettano.

[ANNO

XLIII, Nu1vr. 37 J

la tumefazior1e e la si svuota di numerosi fran1rr1enti di t essuto roseo molle. Il cavo residuo app a're molto volumi11oso; se ne toccano le pareti co11 tintura di joclio. Il nervo ottico sin. appare assot1igliato e stirato. Morte in terza giornata con la sindrome della iperpire·ssia e della ta chicardia estrema. L'autopsia 11on fu con cessa. L'esame istologico dei fra1nme11ti non venne fatto~ CAso IV. - Ban1bino di 4 anni. I suoi genitori si sono accorti che da circa rl.ue mesi il bambino anda!Va perclendo rapidamente la vista, e che accusava cefalea; raramei1 le vomito. Il bambino appare in co11dizioni generali buone, con inlelligenza ber1e sviluppata. Va soggetto 1

17. - (Caso 3° del 5° Gruppo). Distrofia adiposo-genitale.

F1G.

Il 31-I-1933 (anestesia locale) cranio-resezione osleoplastica fronto-t~n1porale destra. Per le gravi cor1d izioni del paziente si interrompe I 'operazione. FrG. 19. -

(Caso 4° del 5° Gruppo). Segni di aumentata t en sione enclocranica. Sella molto ingrandi.ta. Calcificazioni sopr asellari.

F1a. 18. - (Caso 3° del 5° Gruppo). ' ' as la di·struzionc della sella. Il 4-II-1933 (an e·:5 tesia locale) esplorazione della regione chiasmatica traverso la cranioresezione des tra. Il cl1iasma appare spostalo verso l 'alto da u11a tun1efazione cli colori lo blun slro , dalla quale si aspirano circa 2 cc. d1 liquido ematico. Si incide

a crisi di cefalea, ed appare co1npletamente cieco. Esa1ne oct1lare: atrofia otlica bilatera.le; amau1 osi totale. Esame radiologico : segni di aumentata pressione endocrartica; aditu·s della sella assai ampio; pa. vimento ricacciato in basso, con scomparsa del seno sff•noidale ; ampie e Len ui calcificazioni della regjcn1e i11fur1dib11lare (fig. 19). Glicemia: 0,50. Il 21-IX-1935 (a11es lesia averlinica) esplorazione della regio{1e chiasma ti ca traverso cranio-resezione de~tra. 1\bbondantissimo liqu or fuoriesce dallo spazio sottoarac.noideo della volta e dalla fossa cra1dca ànt erjore. ,S i n1etle in evidenza una tumefazjone :;ulla tJltale passa il nervo ottico destro estremamente asso ttiglia to (come una benderella). Dal. la tun1efazione si es lragg·ono cir ca 40 cc. di liquido giallastro un po' torbirlo; poi si apre e da essa si estraggono numerosi frammenti .di tessuto di colore g·iallo, con incrostazioni calcaree. Il pnzie11Le soppor la bene l 'i11lervenlo. Per tre giorni consecutivi prese11ta u r~a poliuria fortissima (da 2400 a 4000 cc.); poi la quantità di urina eliminata torna ad es·sere normale. La cefalea scompare; ma le condizioni della vista migliorano di ben poco (il ba1nbino distingue solo la luce dall'ombra). Dopo più di due n1esi, e precisamente il 5-XII-


fANNo XLIII, NuM.

~7J

SEZIONE PRATICA

1935 si procede ad u11 secondo intervento: esplo-

r;izione della regione chiasmatica traver so craniort·sezione sinis tra, in anes le ia avertinica. Si m ette i11 evidenza, e si asporta (in apparenza in letalità)

·.

1649

Il bambino sembra avere b en e soppor la lo l 'i11terven to; ma durante la notte sopravviene ipertermia ecl il piccolo paziente muore la mattina su ccessiva, Reperto di ~utopsia: n on en1atomi, n è edema ct>rebrale. La sella turcica enorrr1e è ancora ripie11a di rr1asse neoplastiche , una propaggine delle qu ali si estende anche nella fo·ssa cra11ica inedia si11istra (fig. 21) .

• ... I

. ,

;

I

l·,10. 22. -

(Caso 4° del 5° Gruppo). Tumore soprasellare tipo adarnantinomJ.

(Caso 4° del 5° Gru])po). Fram1n cnti asportati operativamente.

F1c. 20. -

a frammenti una voluminosa tun1efaz]o11e, che s1)orge al diso tto d el nervo otticc di sinistra e si approfonda firL die tro il chiasma (fig. 20). Questo

Fio. 21. - (Caso 4° del 5° Gruppo). E11orme ingrandimento della sella. 11ervo è ridotto ad un sottile filamento, ch e ad u 11 certo momento, senza alcuna apprezzabile tra7.iù· n e, si dis tacca dal chiasma.

Le dimensione d ella sella so110 3 per 4 cc., ed e·ssa appare com e una terza fossa cr a11ica media. Ventricoli dilatati. Esame istologico: carcinoma basale cistico del li110 degli adan1antinomj di Duffy (fi g. 22). CAso V. - Giovane di 26 nnni. Pare che l 'inizio d ella 1nalattia risalga al 1929. Cefalea; graduale diminuzione del virus, caduc i Là dei peli; scomparsa dcll 'appetito se-ssuale e impotenza. Ha fatto lun gaanente radioterapia. A ttu almen te il paziente va sagge tto a crisi di sonnolenza ed è completatnente cieco. Ha aspetto fe1nmineo; cute pallida e so ltil e, scarsissimo svill1ppo d ei peli sulla faccia e sul pube; t estico li a1rofici. Esa1r.e oculare: pupille misocoriche, non r eagen ti; .3 trofia discenden te degli ottici; as·sen za di og·11i percezione lumjnosa . Esame radiologi co: enorm e Ya amento della seJ_ la con scomparsa del dorstun e d el sen o sfenoidale; rJ lcificazioni soprasellari (fj g. 23) . Glicernia 0 ,50; m et aboli 1110 basale 4. Il 26-V-1936 (élverlina) esplor azione della regiorie chiasmatica lruYerso crar1io-resezion e de·stra. Si rr1ette in evidenza un a tnm efazjone grigiastra, al1'in lerno del i1ervo oltico destro, trasformato in u11a sottile fettu ccia di colorito gr igio-roseo. Si esLra.ggono con puntura d alla tumefazione circa 30 cc. di liquido color cioccolato, e una quantità an ch e m aggiore fuori esce, quanòo si incide la spessa parete della tun1efazione. Si asportano dall i11terno d el cavo dei framn1enti di le ·u lo roseotra lucido . Si tocca I 'i111crno con Zenker. 1


1650

« IL POLICLINICO »

Il pazie11 le ha sopport 1lo b ene l 'operazione; e il d ecor::> O po&t-o pera lo rio è normale p er alcuni giorni. Il pn zien le dice di non p er cepire alct1na sen sazione luminosa. Dall .ot luYa giornata s i i11iziano p eriodi di pir€'s-

[A NNO

XLIII, Nui\1. 37 J

J~same istolog ico: Epitelioma a tipo cilindroma-

toso d erivante d alla tasca di Rathke (fig . 25).

Questi 5 casi, nonostante il loro raggruppamento, diversificano fra loro sotto vari punti di vista; e solo tre di essi hanno una definizione istologica .

J•~ 1G .

23. - (Caso 5° d el 5° Gruppo) . Vast a di s lruzione sellar e. Voluminose calcificazioni ·soprasellari.

sia irregolari. Punture lombari d anno liquor conttn ente solo alcune em azie. Apatia progressiva e morte in 14a giornata .

25. - (Caso 5° d el 5° Gruppo). Tumore soprasellare. Epiteliom a a tipo cilindromatoso .

F1G.

Il 1p rimo ha per n1e uno speciale inter esse, in quanto rappresenta non solo il n1io primo intervento sulla regione c.h iasmatìca, ma credo anche sia il primo di tali interventi eseg uito in Italia per via transfrontale, ch e non sia stato seguito da esito letale. Si tratta oertamente di una operazione ineompleta, che si limitò quasi esclusivamente al vuotamento. della parte cistica del tumore; e la tecnica rivela l'incertezza di un primo intervento e di una empirica organizzazione. L'·e same istologico (eseguito dal prof. Jona) del sedimento del liquido estratto permise ·dì porre la diagnosi di turo.ore derivante da residui del canale cranio-faringeo. Il • caso fu a suo tempo oggetto di pubblica•

Zl Onl.

Fio. 24. - (Caso 5° d el 5° Gruppo). Tumore soprasellare con espan sione cis li ca incuneata n el lobo front ale d estro. Reperlo di a utopsia : ne sun segn o di infezione n1e11ingea. Sella con1plelarnente distrutta ; profoncl a erosion e a11ch e dello sfenoide d estro. La sede della sella è occu pata d a u11a tumefaaion e grande coi n e una grossa noce di aspetto mi croci t ico; essa invia ('Spnnsio11i so ttodurali n ell e due fosse crar.tich e inedi e. Un 'al tra volun1inosa propaggi11e, che appare com e una formazione cis tica a pareti spesse e ripie11a di un Yolu1ninoso coagulo si spinge e11 tro i l louo frontale destro (fig. 24).

Per quanto riguarda il secondo caso, pur Jnancando un esame istologico dei frammenti asportati (questi andarono ,p erduti) è tuttavia lecito porre la diagnosi di tumore soprasellare, e per i 'età del paziente, e per la chiusura dei forami di Monro provocata dal tumore (come fu dimostrato dalla ventriculografia). Anche in questo caso l 'intervento fu incon1pleto, e i ,·antaggi, per ciò che riguarda la visione, furon o scarsi. A distanza di più di a nni 1 ~ dall 'ultimo intervento si osserva tuttavia che le condizioni del paziente sono buone : la cefal ea è scomparsa, e la vista non è ulteriorn1ente diminuita. Il 3° caso rappresenta un esempio abbastanza tipico di distro·fi a adiposo-genitale. Ai sin-


l ANNO

XLIII, N·ul\L 3i'J

SEZIONE PHATICA

1651

ton1i costituzionali si erano neg·li ultin1i tempi Appunto questa facilità di diagnosi, e la noaggiunti segni di con1pressione del chiasrua e zio11e della refrattarietà alla roentg·enterapia di dei nuclei ipotalar11ici (emianopsia biten1pora- questi Lun1ori, ch e, oltre ad essere . veri e pro1,e, poliuria, crisi di sonnolenza). pr~ e{>itelio11ìi, contengono nella maggior parNonostante che anche in questo caso n1.an- te dei casi cisti voluminose, dovrebb·e pern1etchino i dati dell 'esame istologico, tutto depo- Lere degli interventi precoci, prima che i tune .p er la diagnosi di tun1ore soprasellare del mori ste si abbiano condotto i pazienti alla tipo dei craniofaringiomi; questa diag·n osi è cecità, ed abbiano a sunto degli sviluppi tali fondata sul criterio a ell 'età; sui sintomi sopra - da esser e div-e nuti assolutamente inoperabili. ricordati , sull 'esame radiologico; sui dati ope- Sopratutto nel b,amb,i no, nel. qu.ale furono ratori. com1)iuli due s uccessivi interventi, credevamo L'esito letale verificatosi dopo· due g·iorni di .aver vuotato completamente o quasi il tudall'intervento deve prob.abilmente e sere mes- more : la nostra sorpresa fu perciò grande, so in rapporto con l 'aggravarsi delle lesioni quan clo all 'autopsia trovammo dei r esidui tuipotalamiche, già in evoluzione per la comn1orali, sia nella sella che nella fo ssa cerebrale pressione del voluminoso tumore. di sini tra, residui ch e insieme rappresentavaP er gli altri due pazienti si hanno dati dia- no un volume grande quasi quanto qu·ello del tumore operativamente asportato. gnostici precisi. Altrettar1to esteso, e certo con maggiori leNel bambino di 4 anni, portato a noi quando era già completamente cieco, la constatazione sioni a carico della b·ase cranica, apparve il di u11a atrofia bilaterale degli ottici, ,E:: i reperti tumore n el caso 5°, in cui la neo,p lasia sellare radiologici dimostranti g rave distruzione della inviav.a larg he espansioni sottodurali nelle due sella, calcificazioni soprasellari, nonch è segni fosse cr~ni che m edi e, ed un'ampia tumefaziodi aumentata tensione endocranica permisero n e cistica (svuotata durante l 'intervento ed aldi porre senz'altro la diagno·s i di -tumore so- I 'autop·sia trova tu riempita da un grosso coagu1o) nel lob·o frontale di destra. Il pavim·e nto prasellare del tipo cranio-faringiom,a. L 'enorn1e sviluppo raggitinto· dal tu1nore fa della sella era in gran parte distrutto, e da pensare che questo, o ·era congenito, o aveva esso si poteva spingere una sonda verso la cadovuto iniziare il suo sviluppo poco dopo la vità nasale; mentre dalla fossa cranica medja nascita del bambino. D 'altra ;parte il fatto che di destra si poteva p enetrare nel seno masceli genitori si erano accorti della cecità del bim- lare corrispondente. Che esistessero già notevoli distruzioni ossee bo solo da poco tempo sembra dimostrare che questi tumori possono per lungo tempo decor- della biase era già stato del resto dimostrato rere provocando scarsi sintomi, o per lo i11eno dal reperto radiologico. cl1e il p,e riodo di tolleranza è abbastanza In questi casi, per aver dati operatori più • ampio. precisi sulla estension e del tumore, sarebbe La qual cosa dovrebbe spinger e· il 1nedico opportuno ricorrere all a ventriculografia, tanto ad inviare i pazienti al chirurgo, prima che più ch e i segni clinici di propagazione, se si eccettuano i sintomi riferibili alla compressiol 'irreparabil·e si sia verificato. Questo fatto è anche meglio dimostrato rlal n e d.ei nuclei ipotalamici, sono spesso assai 5° paziente, che, per essere già adulto, quando scarsi. Fr,a le constatazioni non comuni, osservate i sintomi morbosi, sopratutto i disturbi della vista si iniziarono, era in grado di descrivere in questi due pazienti, va ricordato il tasso della glicemia, ch e era di appena 0,50; e Ja bene ciò che egli avvertiva di anormale. Orbene, anche in que to paziente, si lascia- enor1ne poliuria (da 2 a 4 litr.i) verificatasi rono ·p assare 6 lunghi anni in ripetuti tentativi tran itoriamente dopo il primo intervento nel di radioterapia, mentre la vista si estingueva bambino di 4 anni . prima nell 'occhio destro e p·oi nel sinistro; si stabiliva una impotenza completa, e insorgeCONCLUSIONI. vano sintomi di compressione dei centri ipoIl vivo desiderio di pubbiicare questo la Yoro talamici . nella cc Sezione Pratica del Policlinico » n1i ha La diagnosi di que 1i tumori è assai facile, obbliga to a tenere in limiti ristretti, sia la se si tien conto della età giovanile dei soggetti, dei disturbi a carico della funzione sessuale e docun1entazione dei casi, sia i comn1enti agli delle modificazioni dei caratteri sessuali se- stessi. Credo tuttavia ch e le cose •p rincipali sono condari; del particolare ingrassamento dei soggetti (fig. 17); del reperto oculare, e sopratutto state dette. di quello radiologico , che rivela, oltre lesioni Sulla diagnosi non mi sono trattenuto in sellari, differenti da ,q uelle provocate dagli ade- modo JJarticolare, li111itandomi a riferire per nomi, anche calcificazioni sopr.asellari (v. fi- sommi capi i dati dell'esame obiettivo, oculare gure 19 e 23). e radiografico. I tun1ori di que ta reg ione, e


1652

« IL POLICLINICO »

sopratutto quelli, che si originano dalla ipofisi, o che pr·endono insorge·n za da residui della tasca di Rathke o del canale cranio-faringeo, sono fra le lesioni endocrani ch e più facilmente diagnosticabili. E ciò, sia per i sintomi costituzion.ali , quando esistono, sia per la sintomatolog ia oculare e radiologica (v. figg. 19 e 23). Al contrario alcune affezioni di origine infiammatoria o sin1ilinfiammatoria, quali le nce uriti retrobulbari, o le aracnoiditi basali, sul tipo di quelle · menzion.ate nel 1° Gruppo, possono offrire delle difficoltà diagnostiche non sempre facilmente superabili . Per ciò ch e riguarda l'uso della encefalografia gassosa o della v·entriculografia, queste non sono di solito n ecessarie per corrob·o rare la diagnosi di tumore sellare o soprasell.are. Sono invece assai utili, per mettere in evidenza, le non eccezionali propaggini extra- o endo-cerebrali di al cuni di questi tumori , e p er ottenere maggiori ra1gguagli sul grado di sviluppo soprasell are dei tl1mori st essi. Noi ab·b iamo u ~ato l 'uno o l 'altro metodo di indagine in parecchi casi.• Per quanto con r2rne l 'anestesia, dopo aver utilizzato in due int erventi la narcosi eterea per via r etta] e, ed esserne rimasto poco contento; dopo aver usato l 'anestesia locale (preceduta da ini ezione di morfina, o di dilaudid), mi sono fern1.ato con preferenza alla narcosi b·asale avertini ca (c9mp letata da anestesia locale). Iniettiamo di solito da 8' 1/2 a 9 1/ 2 ctg. per Kg . di peso. Su questo argomento il dott. Ugelli ha rece·n te111ente scritto un lavoro al qu.a1e rinvio, chi desidera avere maggiori ragguagli. Gli argomenti di te.cniica opeirato·ria non possono qui essere che accennati. Fin dai primi interv.enti (1929} abbiamo seguito la via transfrontale, i)erchè ci è sembrato che, traverso questa via , fosse possibile di mettere in ' ista e trattare le lesioni riscontrate assai più efficacemente ch e non per la via trans• fenoidale. La r}referenza data alla via transfrontale dalla stragrande· maggior.a nza dei n eurochirurgi testimonia dei vantaggi, ch e e sa offre. Istruttiva a questo proposito è la conversione di un n·eurochirurgo quale Cushing, ch e fino al 1925 preferiva seguire la vi.a transfenoidale, e ch e su cces ivamente è diventato fautore convinto del m etodo intracranico. A rriudicare dalla mia attuale esperienza, la via transfrontale troverebbe una sola controindicazion e', e pr eci an1ente nella sede strettam ente in trasellare dell 'affezione: quando cioè manca qual iasi segno di sofferenza degli oLtici. Tal e controindicazione è stata trattata in uno dei paragrafi di 1questo lavoro. 1

1

1

[ANNO XLIII, NuM. 37]

Per ciò che riguarda la questione, se eseguire una sola cr.anioresezione, o una resezio11e b·ilaterale, nonostante che io in p recedenti lavori abbia sostenuto i vantaggi della cranioresezione bilaterale (v. fig . 1), mi sono successivam·ente convinto, trav·erso una maggiore esperienza , che in un gran numero di casi una sola cranioresezione è sufficiente. Ci sono tuttavia dei casi (tumori voluminosi ·e stesi da ambedue i lati della linea mediana) in cui l 'operazione può essere condotta a ter- . mine assai più efficace·m ente e con minor pericolo del paziente, quando si interven ga ir1 tempi successivi trav.erso una craniotomia bilaterale. Questo metodo , adop·er.ato da Frazier n el 1928 e da rr1e nel 1929, ·è stato anche· recentemente lodato da Gulecke, il quale ultimo criticava la mia proposta di cranio-resezione bilaterale sistematica, trovandola esager.a ta. In verità il metodo da me proposto, ed attuato in al cuni casi, non• consiste in una cranio-rese·zion e bilaterale in due tempi, a ciascuno dei quali corrisponde lo svuotamento di una parte del tumore perisell.are; sebbene in una cranio-resezione bilaterale in un tempo, alla quale segue, dopo un intervallo di tem1po vario, l'intervento uni- o bilaterale sulla regione chiasmatica. Tutto questo con lo scopo di diminuire la pression·e, che si esercita sul cervello durante il sollev.a mento del lobo t e·m porale, permettendo al lob·o frontale del lato opposto di affacciarsi traverso la cranio-resez~one appositamente eseguita. Per ciò che riguarda la grandezza dei lembi c.~sei, io sono p·ass.ato dai len1bi assai grandi a quelli .p iccoli quali Dandy u sa fare (v. figure 5, 6, 10, 11). Ho adoperato in alcuni casi la via extradurale; nella grande maggioranza dei casi quella intradurale, che credo preferibile, perchè offre una vista assai m.igliore. Solo eccezionalmente abbiamo resecato l 'estremo anteriore del lobo frontale (come consiglia D.a ndy) per otlenere una luce maggiore . Sorvolando su vari dettagli tecnici, che riguardano il modo di sollevare il lobo frontale, l 'uso di spatole assai molli (di piombo) ecc., mi limiterò a dire ch e, quando è stato messo in evidenza un 1p olo del tumore, conviene pungerlo, . in quanto non raramente (e quasi ser11pre n ei tumori soprasellari) essi hanno un contenuto parzialmente cistico. 11 vuotamento della parte fluida del tumore facilita le manovre • successive. La capsula tumorale incisa, si procede allo svuotamento del tumore. Gioverà a questo proposito far notare che nella quasi totalità dei casi il tumore non viene a..,portato, ma semplicemente vuotato più o meno completamente. Si tratta cioè di una asportazione incom1Jleta, 1


;[ANNO XLIII, Nl.·?\I. 37]

SEZIONE PRATICA

.così come si usa fare per il gozzo esoftaJr11ico . Tale a porlazione, se unita a d una co11ve11i enle liber azio11e degli ottici e del chiasma dalla cap.su]a d el tum·ore è 1più ch e suffic ien te per ottenere risultati assai buoni. Non è quindi il caso di parlare di cc ipofisectomie » con1e i legge in mon ografie ed articoli apparsi a n ch e r ecentem -e nte presso di noi. Mortalità oiperaitoria: su 19 pazienti , sui quali furono eseguiti 25 inteTventi, si ebbero 7 morti, il ch e ·equivale ad una 1nortalità del .36,8 % rife rita al numero dei pazienti, e d el 28 % riferita .a l nun1ero degli interventi . Queste cifre, e prese n el loro insien1·e, non _possono so ·ten ere il paragone con quelle assai basse ottenute d ai più noti neuro-cl1irurgi a1nerica11i (ch e i aggira110 s ul 5 % per le opera.zioni degli adenomi Ì})Ofisari). Se tuttavia esaminiamo un 1)oco più da Yicino, e le cifre d ella nos tra mortalità , e quelle dei 1})r edetti chirurgi, vedian10 cl1e la sproporzione apparente vien e, i11 parte al111eno, a cessare . La m ag,g ior parte d ei pazienti n1orti in seg uito all 'intervento (5 s u 7) apparten go110 . ai gruppi d ei Lumori sellari sen z.a alcuna estr111secazione sop,r ase.llare; o , al contr.ario , dei tumo1~i so1)r.a seJlar1 p ropriam.ente detti. Abbia1110 già riferito l 'opinione di Cusl1ing riguardo all 'intervento chirurgico 11ei casi di .acromeg·alia se11za a lcun sinton1a di co111pres.sione degli ottici ; ed espresso in proposit o il nostro parer e. Quanto ai tumori soprasellari. lo stesso C u~ s hing ha avuto un.a mortalità del 21 ,8 %. N~1 casi d a noi operati , e che vennero a n1orte , sia la sinlon1alologia (él111aurosi, sin ton1i di co111pressione ipotalan1ica), ch e il r eperto operatorio , e quello autoptico testimonian o dell 'enorn1 e s' rilup1)0 assunto da tali tumori. Nei 6 casi di tumore sellare co11 compressione degli otti c i si ebbe un solo esito letale, e questo rj guarda una donna, in cui il tum.ore datava da lung·o tempo , ed av·e va assu11to un grande sviluppo. 1F inalmente nei 6 pazienti, nei quali fu fatta diag·nosi , o di neurite ottica r etrobulbare, o di aracn oidite della nase, o di basofilisn10 pituitario, e sui quali furono eseguiti 9 interventi , si €bbe pure un solo esito letale, dovuto a meningite. Alla causa di questa infezione si e bbe già occasione di accennare. Possiamo quindi concludere cl1e la esplora2ion e della r egione chiasmatica e eguita .per via transfro11tale, è un intervento non per1co1oso, quando esso è limitato, o alla semp.lice esplorazione d egli ottici e della parte anteriore d el chiasn1a o al vuotamento di tumori della region e, ch e' n on a bbia110 assunto uno svi~uppo eccessivo, sopratutto ver so la r egione d ei nuc lei ipotalamici. Può i11vece riuscire pericoloso volere esporre

1655

il diaframma durale d-ella sella, con lo scopo di vuotare un tumore interamente endosellare; e c iò p·er il pericolo di lacerazioni vascolari. Il vero problema da risolvere, per far sì ch e la mortalità operatoria 5ia ridotta in limiti bassi, è quello d ella diag n osi precoce e del1'intervento n on ritardato. Dandy, che nelle oper azioni per a den omi ipofisari 11.a una mortalità operatoria di meno del 5 %, afferma ch e tale mortalità sale al 30 e al 5·0 %, se egli i11tervien e in casi di tumore a sviluppo· molto avanzato. Nei i1os tri casi molto , troppo tempo , era stato impiegato, sopratullo in tentativi di ra dioter.apia; e non pochi dei n ostri pazienti erano an1aurotici da uno o da ambedue g li occhi, qu.ando vennero a noi . I11 tali condizioni è perfettamente naturale ch e l 'intervento chirurg ico diventi molto pericoloso, e che i risultati di esso non siano buoni. Quando al contrario la diagnosi è fatta precocemente (ed essa è di solito assai facile), e quando il chirurgo .p uò inter venire, prirr1a che da11ni irreparabili si siano veri ficati , i risultati posso110 esser e assai sodisfacenti: alcuni d ei nostri casi n e sono una prova. Ring razio i Colleghi d ei Reparti radiolog·ico ed oculistico d ell ' Osped ale del Littorio , diretti ris1Jettivamente dai proff. E. Milan i e Mazzanlini , p er il loro ·P•r ezioso contributo d iagnostico. R ingrazio anch e la prof. Morelli , dell 'Is tituto Regina Elena di Ron1a. al la c1uale son o dovute la maggior parte dell e diagnosi is tologiche. RIA SSUNTO. L 'A. riassume i principali dati rifer entisi a 19 pazienti, con affezioni varie della regione chiasm .a tico-sellare, sui qu.a li furono eseguiti 2·5 interventi. I casi sono distinti in 5 gruppi, di cui il p·r imo comprende neuriti ottiche retrobulbari, aracnoiditi ecc.; il 2° tun1ori con sintomi di compre sione locale, n1a senza sintomi costituzionali; il 3° tumori esclusivamenLe endosellari con acromegalia ; il 4° tumori con sintomi acromegalici e di con1pressione sul chiasma; il 5° tumori soprasellari. Gli interventi furono sempre eseguiti per via transfrontale. BIBLIOGRAFIA.

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e, IL POLICLINICO »

1656

N01'E E CONTRIBUTI OSPEDALI C tVILI DI G ENOVA.

Il pneumotorace artificiale nella cura del1'ascesso polmonare. (1) Prof. AMBROGIO DA G RADI primario m ed. e docente di clinica n1edica .

[ANNO

XLIII,

~-c~r.

37J

i ·ascesso pol111on.a re; i11 qua11to a11cl1e qui ci trovi'a mo di fronte ad una tisi polmonare suscettibile di g uarire con la cura meccanica da. [ .ui pro lJosta . !f urorLo in eguito pubblicati 11u111erosi casi di &scesso polrr1onare trattati in tal modo con su ccesso; ma a poco a poco dir-ei c he la questione ·è stata dimeni icata , tanto ch e medici valenti più i1on Ja rico1rdano n ella loro pratica. quotidiana, come più volte n1i è stato p ossibile ri'scontrare. Recenten1e11te av,e11do avuto l 'occasione di f)•r endere in cura alcuni casi di a scesso polmon.are n ei quali , sia n ell 'interesse dei pazienti, sia a scopo dimostrativo, avevo creduto opportuno di praticare .la cura pneumotoracica là dove erano m anife te e preci e le indicazioni; lio cr eduto 11011 inutiJ.e il comunicarne i risultati . Riferisco su ccinta1n-ente i quattro casi tratta li. 1

La questione della terapia dell 'ascesso polmonare è stata più volte la rgam ente trattata in 1Congressi e riviste e i n1ezzi ourativi consigliati sono nun1erosi': ciò per se stesso, sta a dimostrare ch e una v·era cura di sicuro risultato, alla qua le il i11edico in og ni caso possa ricorrere con fiducia, non è stata a11cora trovata : in rapporto a lla etiopatogenesi varia che domina n ei vari casi e per i diversi quadri clinici ch e i singo1li malati ci offrono. Un o dei m ezzi terapeutic i di r ecente applicazion e, ch e apre il cuore a molte speranze, 1na ch e non possiamo an cora consi'd erar e qual·e m ezzo sicuro ed universale, è la Marconite,r apia. Un altto m ezzo ch e·, opportunamente usato, è feco11do di I.arg hi risultati - se pure non in tutti i casi è .a pplicabile - e ch e purtroppo è spesso trascurato; ci• è fornito da l p n eun1otorr~oe ar tifi ciale terapeutico. A que·s to proposito è n ecessario eh ' io faccia una prem essa : il mio gr ande Maestro, il n om e del quale è con ven erazion e sempre ricordato in tutto' il mondo, i'l prof. F orlanini, qua11do p-ropose il pneumotorace artifi cia le quale mezzo di cura della tisi poln1on are, n ello spiegar e il m eccanismo d 'az~on e di tale cura n o11 volle precisare le cau se per le qua li , secondo lui , n el po1lmon e si arriva alla 1isi , a lla distTuzio ne cioè del tessuto polmon are. Su questo .argon1ento egli aveva vedute su e par ticolari• e ver amente geniali . In b ase a queste , IlOn si preoccupava della natura dei ger m i ch e nella Lisi polmon ar e s'incontra n o - reagen do co ì vivamente contro, la tenden za allora im perante di ri olvere i pr oblemi clinici con il microbismo - e n on si stan cava di ripet er e ch e Egl i con il pneumotorace artificiale inten deva di curare la tisi e soltanto la tisi, la distr u zio11 e cioè del polmone. Così tr,a i prim i· casi di malati trattati con tale m etodo· fi gura anch e un caso di ascesso polmona re. I l Forlanini q uindi fin dal 1907 stabiliva nettan1ente ch e il pneumotorace artificiale dove,·a essere applicato an ch·e nella terapia dcl1

1

1

( ) Con1unicazione fatta al Cong-resso degli Ospedali Ci vili.

CAs o I . - Cannon e A11gelo, inari11aio, di a. 40. 1~ 11Lra n el r eparto il 22 luglio 1935. Inizio della. ntalattia un m ese prima con febbre, astenia, tosse e calarro ch e si fece iI1 p ochi g·iorni ahbondante e fetido. Segni clinici e r adiolog ici di ascesso centrale d el p olmone sinistro con forte quantità di e~peltora to fetido. La rviar conilerapia n on dà alcu n risulta to ed il 28 agosto 1935 inizio l a cura p11eumo tor acica con su cce·sso. L 'ammaJato l ascia l 'osped ale il 22 gen11ai0 1936 clinicam ente del tt1tto guarito avendo ricùper at o anch e il su o pesonor1nale ch e dur:\Tlle l a m alattia era disceso di 10 K g. II. - P ar od i EmiJj a, p escivendol a., di a. 60. ii1 r eparto il 29-1-1936. Due n1esi prima ebbe u11 a ltacco j11fluen zale co11 t osse che non scomparve 111ai e, qualch e giorn o prima d ell 'ing·r esso , dolor e all 'emitor ace destro, febbre elevala, r iacutizzazion e della tosse. Presen ta, segni di i11fil Lrazio11 e diffusa del lobo inferiore des tro ed e~pettorato ch e va man 1nano aumentando di qua11tità e di purule11za dura11te la degen za, m entre sulla Lona infìllrait a si fan110 ma11ifesti segni d i escavazioni 111ul Liple. Stato di intossicazion e profon cl a, di adinamia e febbre a caratter e r emittente . Inizio il pneurnolorace il 14 febbraio 1936 otten en do quasi subilo la scom par sa d ella. febbre, la riduzione progressiva dell a t osse- e del catarro, mjglior an1ento no tevole dello st at o generale. Lascia l'osp edal e conYi11 La di esser e g u arita il 21 mnrzo, con·sigliarta a proseguir e il pn eu11'lotor ace ambulat oria1rte11 te. CASO .t~ ntra

CAso III. -: Ceccl1in ell i Lj na, casaJin ga, d i a. 26~ U11 an no fa i11 .. eguito a <loJori al t or ace, febbre, to .. se con catar ro acco111 pag11a La. da emotti ~i , fu rj coverata i11 Sa11a lor io con1e a ffet ta da tuber colos i polJnonar e e q ui .. ol to pos ta all a frenicect on1ia s iHis l ra, <..:Oil i1essu11 ri u ] lat o. Dopo ulterior i accer ta1nen 1i, clicl1iar a la affe tt a da a. cesso po1rno11t1re, fu d irne sa. RicoYerata d a n oi il 22 febbraio J 936, prese11ta egui net li d i a·scesso al l obo. inff:riore del poln1one ::.i11i ... tro. con espettorazion e


[ANNO ~LIII,

Nu M. 3ij

SEZIONE PRATICA

ahbondante, purulenta, fetida: ir1 Yicinanza ali 'epoca mestruale l 'espettorato si fa più abbo11dante e spesso compare emottisi. Inizio il pneumotorace i] 5 marzo 1936 con immediato miglioramento generale, scomparsa della febbricola e dell'espettorazione quasi completa, ma non totale a causa delle numerose e tenaci aderenze pleurodiafra1nmatiche che ostacolano il colla ·so del]J sacca p11rulenta. CAso IV. - Dedalo Antioco, di anni 36, 1neccanico . Entra il 16-3-1936. Due mesi prima pneumor1ite a es lra al!a quale residuò tosse e catarro abJ)o11dante. Al}'ingresso segni clinici e radiologici di ascesso centrale del polmone destro, con feb bre elevata a carattere remittente, anoressia, deperimento organico accent11a.to, to~s~ irrsistente con catarro abbondante e fetido. ln1z10 del pne~ ­ ntotorace il 25-3 e subito caduta della febbre , . r1 duzionE:\ progressiva della tosse e de~ cata~ro fino alla scomparsa totale e ritorn? dell .apl?e~1to? co~ aumento nel peso di 5 Kg. in q':11nd1c~ g1orn1. Lascia l 'ospedale 1'11 maggio. 1936 in .ottime condizioni e clinicamente guarito continuando la cura ambulatoria (1).

1657

febbre, e dello sta to di in.Los icazione, miglioramento de1i'appetito e del lo tata di nutrizion.e) e locali (ce ~azion·e d ella tosse e della ecrezione purulenta). Prima di iniziare ogni altra cura, e dopo un breve periodo di osservazione che ci permetta di rile11ere poco probab·ile t1n.a g uarigione sponLa11ea; è consigliab·i1e·, s.enza .perdere un tempo . 1 ~rezi'oso, di tentare ]a c ura }) n eurnotoracica: questa , saviarne11te condotta , 11011 J)UÒ r·ecare ~ l c un ·la11110 . Co11ten1pora11ear11en Le alla cura _pneun1otoracica è l)Ossibi]c a1)plic.ar e an ch e 1e cure mediche , le cure climatiche, le cure ri costituenti. Ma penso che assolutamente non i debbano fare c ure chirurgiche e 1)rima non è stato tentato il pneun1oto•rare; poich è queste fatalmente co mprometterebbero ogni ulteriore inter\ e11to p11eu111otoracico com e purtroppo qualche volta mi è occorso; m e·n tre cli un .p reced·enle tentativo di pneumoto ra ce il chirurgo si può g rand emente giovare, n el ._enso che con questo tentativo è possibile sta]) i'J ir·e se esistano o no adere nid p] euriche e dove que te si trovano: cogniiioni veramente µr ezio e per j} chir11rgo cl1e si accinge ad aggredir-e i 1 po]mone. Credo opportuno infine ricordar·e oh e i paiienti devono essere a'rvertiti sulla assoluta n ece~silà di continl1are la c ura pne un1otoracica fino alla completa guari o-ione clini ca ed a naLo1nica , ed insister e su tale concetto; 1~ erchè , inentre di fronte ad una li -i di natura l ubercolare il malato, i)rofondam ente im.p•r essionato del proprio male e direi' quasi t errorizzato, è disposlo a 1q ualunque sacrificio per guarire; di front e1 a d un asoesso polmonare , sopratutto se òi recente formazione, cr ede di aver raggiunta l1na guarigione com pl ela quando ogni si'n ton1atologia clinica è ccs a la ed a malavoglia si assoggetta .a d una c ura lunga , ch·e sola può cl.are i la sicurezza di una g uarigione anaton1ica o]lr·ech è clini·ca e garan tirc i contro il ritorno de] male. 1

I risultati che ho esposto riten go deb,b ano far meditare. E egli' possibile lo scetti cjsmo che rni è occorso di incontrare nella lettura di alcune monografie e di riviste sulla c ura d·ell 'ascesso polmonare, a proposito d e]] ' jntervento pneurr1otoracico ? È amn1issibile che i'l rr1edic o colto ignori ]a efficacia di una tale cura di fronte a malati , i quali a ltrimenti sono spesso conda11nati ac.J una vita tormentosa e tal,rolta a sicura 1norle ~ Il pneumotorace arti'ficiale ap1Jli c.ato nella cura de11 '.ascesso polmonare, come q u e11o a.11plicato 11ella cura àella tisi polmonare da infezion e tubercolare , non può avere 1.a pr·ete ~a di o-uarire tutti i inalati per vari motivi cl1<1 non~ è qui il caso di elencare, ma in molti casi può portare grande giovamento e ridonare a nche la salute perfetla. Coroe nella cura della Lube rcolosi J10J11 ton arc distruttiva . il pneumotorace , nella c ura d ell 'ascesso polmonare , darà risultati tanto più abbondanti e lusinghieri quanto pjù precoceme11te sar à applicato: questo perchè potremo così pre,renire una grave intos icazione delJ ' or~ ganismo e me110 fa cilmente ci troveremo d 1 fro11te ad aderenze pl euriche ,·ast e e tenaci c.J1 c o rendono impo~~ibiJ e la cura o la fanno µiù diffi cil e e p iù lunga. I ris ultati ottenuti con la cura pn eur11 otora cica sono d 'ordine gen erale (cessazion e d eJla 1

1

(1) Altri due casi di ascesso polmonare da poco

ricoverati e nei quali ho iniziato la cura, pneu1notoracica hanno pure avuto in breve te~po la cessazione completa di ogni sintomatologia morbo·sa.

1

RTAS l lNTO. L 'A., ric}Jian1andosi ai dettan1i del suo Maes tro , trova cl1e n ell a cura dell'ascesso polmo11are il metodo di Carlo 1Forlanini, l'applicazione c ioè del pneumotorace artificiale, è trascurato o poco conosciuto. Sulla scorta di vari casi curati, dimostra Lutta l 'utilità e la conveni·en za di iniziare al più presto un tale sist ema di cura, fecondo di buoni risultati.


1658

«

IL

POLI CLINI CO n

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI Siringhe di sicurezza. Dott. SrLvro GRELL,\ , Comuna n za d el Littorio (Asco]i P.) g ià aiuto ,·o l. Il. Clinica Medi ca P erug ia. Tulle le siring h e, finora in u so , per q ua11to strumenti i11disp·en sabili nella pra tica quotidia11a, non an cora ci i)remuniscono dall 'im111etter e n elle ven e, n·elle cavità preformate d eg li or gani e n ei tessuti, piccoli invisibili fra m m ·enti di vetro, coag uli sang·u ig ni , sali , d e positi o rga nici , b olle d 'aria, gas, alcoòl , e l~re, gr assi , para ffin a, impurità , ecc. , ed in gen er e sostan ze - inquinate o non - solide, semisolide o aeriformi , comunque pen etrat e o r esesi evidenti , duran le il corso de ll 'iniezion·e, n el liquid o da iniett are . E sse non p ermettono l ' iniozio11e cli so ta11ze liquide , fra di loro chimicamente o fi sicam ente incompatibili o for n1a11li co r pi solidi od .aeriformi, la c ui ine liminabile i) resen za tutt 'ora impedisce c he· tali so ta n ze liquide p ossan o esser e impieg.at e p er v ia p a re11ter ale. lr1 .p t·eser1za di sostan z.e estr.a 11ee no11 r endon o p oss ib ile iniettar e 1a « dose » di liquido pres tab ili ta ; n è, i1el caso di punture in cavit à a sco1)0 es1)lor aliYo o cura tivo (ven e, pleure, perit o r1eo , pe ricar dio , r acl1ide, cc cistern a m agna », c uor e, ecc.), p osson o da r ci la s icurezza di e .. servi pe11 etr.ati . T u tte le sirin gh e i1ote })O Ì n o11 co n seo lon o cli arre ta re Jo . tantuffo in qualsiasi pu nl o d el ci li11dro, p r ir11a d ura nte e d op o 1'i11iezion e. Gl 'incor1ve11ienti, l e difficolt à e le esigen ze suacce nnate sono tutti elimina li d all e siring he, q ui appresso ri porl a te (1). Nella fig. 1, 11clJ a Og-. 2 o ne ll a lìg. 3 ò rap p resentato u no sp eciale stantuffo ri s pettivam ente d i profilo in ch iar o-scuro, di pro fil o m a in silo 11eJla sir inga , e di prosp·etlo r)arim en t i in sito 11ella sirin g.a. (·1) Ques le SjJeciali s ir in g h e ·s on o s ia te pro lc l lc co11 i .. egu e11li brevelli: ilalia110 prin CÌJ)fllc nun 1ero 323-100 deJ 19-1.II-1934-\_Jll ; i lalia110 con1pletivo, co11 d ir i llo di p re]az io u e, n . 341502 d el 27\ ' f -1936-X I,. ; fra11cese n. 778 225 d el 22-VI -1935XJJI ; ]Jc] ga 11. 408d29 d el 3J-V-1935-X IIJ ; svizzero n. 1852 2 del 15-VII-1936-XI''; an1e rican o (S tati Un. d '.I\ . , cl e po i to n . 14509; led e r o (Germ ania~, cleposilo 11. 12063. Sono ~ la le g i11dica le con p a r er e favor evole numero 2404 (delibera 2'3-X-35) dall a Commission e Cc n lrale p er l 'csa n1e d ell e i1tvenzioni , or g·an -0 del C()r1siglio Nazionale d elle Ricerch e; ch e , p er l a loro valorizzazione, h a con cesso an ch e un contrihu l o d i L. 1000, i n cl ala 7 111aggio 1936-XIV . Sono ..; la te 1ncluse n elle 143 i11 ven zioni , prcscc11 e per le co11trosnnzioni (le tter a clell 'A·s . Naz . Fn r . In Ycnlo1i , 1 111 agg io 193~-'Xl''· n . 3458 cli pro l. ). 1

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37]

Le sosta11ze es Lrar1ee più leggere, raffigurate in 4, o più p esanti, raffigurate in 5, obbede11.:. do al la legge d el più leggero e d el più p esante, in rapporto al m ezzo nel quale sono contenute, spontaneamente si separano; e, attraverso l~ faccia mediana semilunare d'intercomunicazion e 3, lJer forza propria e per forza di gravità , sono sollecitate a portarsi rispeLtivan1ente in alto nella camera di sic urezza 4, e in basso nella camera di &icurezza 5, restando ivi trattenule d agli s1)eroni di arresto ·i e ·2:

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Nell e figg. 4-, 5 e G è rapprese11l a la un 'altra siringa, rispe ttivam ente in sezion e ~ s~ale-ver­ ticale ed in .pia nta, con la camera d1 s1curez~a 6 elimin abile a volontà; a ttr averso la quale . in a sen za .di sost a n ze e Lran ee, è possibile iniet1ar e tutta intera la e< quantità » di liql1ido in1p iegata . La fig. 7 è Ja sezion e a ssiale-verticale di un allro tipo di siringa, munita ugu alm ente d ell a camer a di sicure zza eliminabile a volontà , n1a a chiu st1ra erm etica i11ediante una testa emisferica 7, e con b ase d el cilindro incavata e concentrica ad uo colletto 8, s porgente sulla cir cost ante superfi cie inclin at a. La fig. 8 è l1na variante , in sezion e a ssia le-


[ANNO XLIII, NuM. 37 J

verticale, del fissaggio a passo di vite 9, riportato nella precedente fig. 7; variante ch e consiste in un fissaggio a baionetta, visto di prospetto nella fig. 9. T ale tipo di siringa è caratterizzata , oltre che dalla chiusura e rmetica , da l fatto cl1e il cilindro in tutta la su a estensione funziona da c amera di sicur ezza, e dall 'altra· p eculiarità .1'19.

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S EZIONE PRATICA

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7

.E?J;.j'J hJ·1? ch e le sostanze estran ee sono trattenute, an che se la siringa viene usata con il b ecco rivolto verticalmente in alto od in basso. La fig . 10 rappresenta , in sezione assial e-verticale, una siringa con camera di sicurezza eliminabile a v0lontà e di capacità r egolabil e m ediante le spine 10, 10' , 10'', 10''' dell 'asticina di arresto 11. Nella t esta del .pistone 12 di tale siringa, particolarmente utile nelle punture a scopo curativo od esplorativo, scorre la t esta del pistoncino aspirati,ro 13; ch e, m entre , attraverso la boccu ccia 14, aspira le sostanze estranee, sottraendole dal liquido da inie ttare, ci assicura anche della p en etrazione dell 'ago in cavità (ven e, pl eure, rachide ecc.), fa cendo affiorare n ella cam era di sicurezza 15 il li quido

r elativo : sangue, liquido pleurico , cefalo-rachidiano, ecc. Il combacian1ento del nasello 16 n ella boccu ccia corrispondente e l'arresto d el pistoncino n el punto 17, sono assicurati dal pe rno 18, conico, amovibile; il quale , atLraver so il gambo del pistone, funziona da guida lungo l 'asola, praticata n el gambo del .pi ston cino; asola vista in pianta e di profilo n·ella fig . 11 e n ella fi g. 12. Infine, nella fig . 13, è rappresentata, in sezione assiale-verti cale, una siringa con dado fi ssator·e. La fig. . 14 è una variante dj tale dado ' con. s1stente in un dado con gambo a punta di .' caucc1u. Il dado può essere posto in funzion e contro qualsiasi punto d ello stantuffo durante la sua corsa ed in qualsiasi mome nto d ell 'operazio11e, prima cioè durante e dopo l 'iniezione. La siringa di sicurezza; nei suoi 5 tipi, completa ·e perfeziona la siringa di Pravatz. Il « sis tema di sicurezza >> può esser e introdotto a tutte le altre siringhe, già esiste11ti e adib·i~e '})er i più svariati u si nei p iù vari campi. Il funzionarnento. d elle camere di sicurezza è legato a due legg·i fi siche; è, p er forza di n atura, costante e spontaneo; no11 è affida1 o alla r egolazione d·e ll 'operatore, n è a con gegni meccanici , sempre det eriorabili . Questo nuovo sistema, fra le altre, completa e perfeziona le segu enti siring h e : siringa a tre anelli di Janet, s. Reiner-Alexander, s. Luer, le tre s. Cadeo, s. Hackenbruch per ane stesia , s. Loeb con cono eccentrico, s. Lieberg, s. Barthelemy, s . p er tuber colina, s. per iniezioni n el canale lacrimale, s. Fisch er, s. Braun, . Alexander, s. T ob-o ld , s. Killi an , s. Louis.Jub1et, s. Guyon, s. con rubinetto a tre vie di l{un szthler , s . Langlebert, s. Ka r at, s. Martignoni, s. Lombardo, s. Stator, s. ur·etrale, s . Record . Media11te opportune modifiche le sirin ghe con cam·era di sicurezza possono esser e im p iega te per la produzione di gas, come, ad esempio, per la produzione di anidride carbonica, cl1e può esser e sen z'al tro iniettat a n ell 'organisn1 o, sicuri di n on iniettarvi an ch e le singole ostanz.e produttrici. Le siringh e innanzi de critte sono nelle varie parti tutte smontabili e facilmente completan1ente st erilizzab·i li. Possono essere adoperate com e le comuni sirin gh e, sen za ch e siano posti in funzione i particolari disp ositivi. Si costruiscono della st essa capacità e con gli stessi n1ateriali delle siringh e note. l pistoni, i p iston cini , l'astici11a d'arre to, i dadi fi ..,satori sono tutti a tenuta perfetta. RIASSUNTO. L 'A. presenta una siringa di sicurezza i11 5 tipi, foggiati con forma speciale e tale da ren-


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« IL P OLI CLIN I CO »

d ere JJraticamente impossibile che coaguli sang·uigni , p-iccoli i11visibili fran1m·e11li di vetro, sali , d e1)ositi organic i, bo11 e d 1 aria, gas, alcool, etere, gr assi, paraffina, impurità, ecc., ed in genere sostanze aeriformi , semisolide e solide, co111unque prese11ti nella siringa al n1om·ento de~l 'iniez ione, possa110 fssere immesse nelle Ye11e, nelle cavità preforn1ate degli orga11i e n ei tessuti. <l Ta li tipi di siringhe di sicurezza possono cc portare effettivamente grandi vantaggi pra« ti ci ; l 'u so n' è abbastanza facile; ed il loro cc siistema può esser e introdotto a lle varie sicc ringhe , per n1olteplici u si g ià esiste11ti in • cc comm·erc10 ». 1

1

1

SUNTI E RASSEGNE CIRCOLAZIONE. Effetto terapeutico dell'asportazione totale della tiroide normale sull'insufficienza congestiva e su ll'a.ngina peetoris. (~I./.\RT{ 1D '.

~!ARIE

·(:. VoLK. .4 tch. of lrtt'ernaV Medecirne, luglio 1936, n. 1). ALTs c11uL E e

Gli AA. hanno studiato il comportamento d·ella g ittata cardiaca dopo tiroidectomia totale in cardiopazienti scompensati e non sco1npen sati. Mentre vari osservatori hanno trovato un aun1ento d ella g ittata cardiaca al minuto n ell 'ipertiroidismo, pochissimi si sono occupati di questo problema n el] 'ipotiroidismo. Gli AA. g ià avevano stt1diato l 'argomento servendosi d el m e todo all'acetilen e, m .entr·e ora lo riprendon o servendosi del metodo del! 'ioduro di etile e confronta110 i ri sultati ottenuti coi due m etodi . Le oss·ervazioni furono fatte su 23 malati, di cui 11 senza insufficienza congestiva del cuor e (e precisamente 9 con angina pectoris, I con ipertiroidismo latente con angina pectoris e 1 con diabete grave) e 12 con insufficie nza cardiaca . I ri ultati furon o i seguenti . Nei malati senza in ufficienza cardiaca si aveva prima del1' inter vento giltata normale, m entre neg li insufficien ti si aveva gittata al liv·e llo inferior e n or111 a le o un po' al disotto. In tutti i 23 malati la ~ri ttata diminuì dopo la tiroidectomia totale e ]a din1int1 zione andò di l)ari pa sso colla din1inuzione del metabolismo basal e, coll aumer1to dell 'ossigen o art.ero-venoso (specialmen· te n ei paziepti con ins ufficien za congestiva) . La velocità di c ircolazione del sangue nei casi di i11suffi cenza fu trovata diminuita quando si n1a nife tavano i segni d ell 'ipotiroidismo in tutti i ca i meno ch e in tre; e in cinque casi n o11 fu trovato parallelism o fra velocità circo la taria e gettata cardiaca. Nei malati senza in sufficien za ]a velocità di circolazione era au1

[Ai~NO

XLIII,

~U:\1.

37 )

n1entata anche pTin1a clell'operazione, dopo fu rallentata in 10 casi e invariata in uno. Le pressioni arteriosa e venosa non si modificarono coll 'intervento. Qu·este osservazioni st1ll 'ipotiroidismo pro·· vocato collimano con quelle di Starr, Co11ins e Wood sull 'ipotiroidismo spontaneo. La tiroidectomia provoca certamente una diminuzione d el lavoro del ventricolo sinistro. Le osservazioni degli AA. appogg iano l 'opinion e di Blumgart e collab·o ratori che cioè il miglioramento ch,e qu·est 'intervento dà nell 'insufficien za cardiaca è dovuto alle diminuite richie te al cuor e per effetto del diminuito con· sumo di ossig·eno imputabile al! 'ipotiroidismo e quindi al susseguente riposo del cuore. La diminuzion·e della gettata sistolica non agisce in maniera apprezzabile sulla circolazion e d ell e coronarie. R. LusENA.

I disturbi dinamici della circolazione cerebrale. (A. ALAJOUANINE e R. 'fnu R1Ez. Revue neurologique, giugno 1936). 1

Il cervello , di cui l attività è funzione del regime circolatorio , subisce più di ogni altro organo il contraccolpo d elle p erturbazioni d ella circolazione gener.a le. Il deficit circolatorio dovuto ad una pausa cardiaca, ad un abbassam ento della t en sione periferica, ad un 'emorragia abbondante si manifesta con la soppressione ·p iù O· meno completa delle funzioni cerebrali, cioè delle funzioni della vita di relazione (coscienza , movimento , sensibilità), che provoca una gamma di incidenti. Ad un grado più debole, si tratta di un 'eclissi momentanea della coscienza (assenza) che dura pochi secondi; il malato rimane immobile, col viso pallido e lo sguardo vago. Ad un grado più e1evato, si ha un abb1andono motorio: inclinazione della t esta con occ lusione delle palpebre, fino al rilasciamento d egli arti , ·con caduta; disturbi chiamati dai n eurologi, cataplessia., od attaccai sta.tico; il termine di vertigine implica un disturbo d el] ' equilibrio. La sincope è una perdita più lung a delle funzioni cerebrali, con arresto più o n1eno completo della r espirazione, dei b1a ttiti cardiaci e della circolazion·e; il malato è pallido, leggermente umido di sudore. La sincope I) UÒ accon1pagnarsi a convulsioni. La sosp en sione completa delle funzioni vitali non può durare più di 1-2 nlinuti sen za e ser e m.ortale, sicch è la sincope deve essere di breve durata; invece, la fipotimia1, forma più attenuata in cui le funzioni vitali sono soltanto r.a llentate, può essere più prolungata. Se il difetto di irrigazione proviene da una pausa cardiaca (sindrome di Adams Stokes) la sindrom e è subitanea ed il malato cade sen-


(ANNO XLIII,

NUl\f.

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SEZIONE PRATICA

I

za conoscenza col viso estremamente pallido. Lo slato di morte apparent·e dura una diecina di secondi ed il ritorno alla vita è immediato. Analoghi fatti .p ossono av·e rsi in certi accessi di tachicardia parossistica. - Le sincopi e le epilessie dette riflesse si producono in occasione di un 'emozione, di un dolore acuto nei dispeptici ·e si spiegano con il rallentamento del cuore. Vi sono osservazioni di vagotonici, in cui la ricerca del riflesso oculo-cardiaco provoca arresto del cuore, perdita di conoscenza od anch·e crisi convulsive. Se il deficit circolatorio è dovuto ad un abbas amento della tensione arteriosa per insufficienza cardiaca o disturbi della circolazione periferica, la sincope è preceduta da malessere, è meno completa e più prolungata, terminando gradatam.ente. La malatti<.t ortostatica, con i malesseri e l e lip·o tin1ie che si manifestano nella stazione eretta e scompaiono nel dec ubito orizzontale deriva da un 'ipotension·e ortostatica. Le perdite di sangue, se sono abb·ondanti e rapide determinano sincopi ed anche convulsioni e molti fattori entrano jn g·iuoco in tale determinismo. Talvolta, gli incidenti nervosj sono più int·e nsi di quanto non sia da attribuirsi alla durata del disturbo c ircolatorio; si so'rrappongono allora dei fe nomeni vas<;>motori riflessi (nella sindrome di Stokes-Adan1s, nelle cardiopatie orifiriali a scarsa portata).

J DlSTURBI VASOMOTORI CEHEBRALI. Hanno notevole importanza nella genesi delle diverse manifestazioni ·c erebrali ad evoluzione parossistica, specialmente nell ' epilessia ed in certe cefalee. Epilessia. - La maggior parte degli Autori è concorde n·ell'amm.ettere l '-esistenza di tali disturbi vasomotori, ma n1entre gli uni incriminano le vaso-costrizione, altri accu's ano invece la vasodilatazione. Anche 1°, crisi di epilessia , che si producono senza .p erturbazior1e importante della circolazione gen·erale dipendono dal deficit circolatorio, che però in questo caso è localizzato alla circolazione cerebrale e non può spiegarsi che con disturbi vasomotori cerebrali. La vaso-costrizione, specialmente localizzata , sareb·b e la causa dell'aura ·epilettica. La perdita di conoscenza con caduta , ch e caratterizza r IJ nizio della crisi generalizzata, ha invece come substrato fisio-patologico un arresto brusco della circolazione cerebrale, conseguenza di una stasi da vaso-dilatazione paralitica, meno estesa in profondità di quanto si ha nell 'apoplessia cer eb.rale. A loro ' rolta, le contrazioni tonico-cloniche determinano una congestione passiva ed intens-a del cervel1o, di cui è conseguenza la cefalea postepilettica. Le p·a ralisi pt1stepilettiche sono generalmente attribuite ad un esaurin1ento postparossi_tico 7

dei ce11tri n ervosi, dovuto ad isch en1ia, cl1e alla lung·a può anch e prodt1rre d e]]e dis truzioni a focolaio. In complesso, l 'epilessia, secon.do l 'espressione di Penfield, sarebbe da considerarsi com·e un 'angioneuropatia dei vasi cer ebrali. Cefalee. - Derivano, per la maggior parte da disturbi vaso-motori della circoliazione cerebro-meningea. un ti1Jo di cefalea i)arossistica è L 'EMICRANIA

che g·li A-~· trattano an1piamente. Dal punto di vista olinico, la ce falea do111i11a la scen.a per I.a ~ua intensità e la durata, ma no11 costituisc·e tutta la sinton1atolog·i.a. Essa è IJr eceduta da n1anifestazioni sen soriali , sensitiYe od afasiche, di ct1i si d eve tener conto per la diag·nosi e lo studio del meccanismo. Più frequenti sono i disturbi visivi (emicrania oftalmica); trat1asi genera:lmente di emiano,p sia laterale omonin1a, che iniziandosi al centro del campo visivo, raggiunge progressi.vamente la periferia, ma può anche limitarsi alla n1età d el campo visivo. Talvolta si assomn1ano due emianopsie omonime, determinando l 'amaurosi . La parte mancante del campo visivo non è oscura ed è una specie di cc non visione », diversa dallo scotoma oscuro dovuto a sp.a smi retinici. , Spesso l 'emianopsia è preceduta da fenomeni lumi11osi scintillanti , che disegnano una li• nea a zig-zag. Più rare so110 altre manifestazioni sensoriali, uditive, olfattive, gustati,re, mentre non sono rari i disturbi sensitivi (intorpidimento delle dita, con for111icolio) ed afasici. Ai primi .a ccessi, questi disturbi possono esser e non segu1ìti dalla emicrania e fanno talora te1nere l 'esistenza di un 'affezione cer ebrale grave. La fase di en1icrania incomincia quando i dis turbi sensiti,·o-sensoriali declinano. Dolori continui con esacerbazioni .p arossisticl1e d etermi11ate da sforzi minimi o da impressioni sen soriali. Sensazione generale di ma1essere o, addirittura , stato nauseoso o vertiginoso. Il von1ito si produce quando l 'emicr.a nia è al massin10 e provoca un sollievo mom·entaneo. Il n1alato è abbattuto, depresso, ma non perde se non eccezion a]n1ente ]a nozione dell e cose. La durata è variabile, da qualcl1 e ora a qualcl1e o'iorno; un sonno IJesante e riparatore segna la fine. Il meccanismo {tsio-patologico d elle m a nife&tazio11i ])r em o11itori.e va ricer cato in un 'onda vaso-costrittiva lentamente estensiva e localizzata alla rete ,.a colare .. otto la pia m adre, ch e irriga o-li strati superficial i della corteccia gri gia, dove si trovano le cellule di ricezion e sen.. iti,re e sensoria li. Del tutto diverso è invece il meccanismo d ell'emicrania , in cui il distur-


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IL POLI CLl NJ CO

bo consiste in una vaso-dilatazione nella circolazione cortico-meningea, estesa ad una nle tà della testa . Si tratta di una vasodilatazione attiva, come indicano i caratteri .della cefalea (pulsante) , l'iperacusia , la fotofobia, l'ipertensione d-el liquor. L 'esistenza di due tempi n el n1eccanis1110 fiiopatolog ico dell'emicr ania (va o-costrizione seguita da vaso -dilatazione) indica che il m ezzo di impedire il ritorno dell 'emicrania è quello di opp·orsi all.a prima fa se, il ch e spiega l 'ef fetta b·eriefico d·ei vaso-dilatatori, fr.a cui l 'a cetil co~ina. Particolarn1ente iefficace sarebbe inoltre la fenolizzazione del ganglio sfe·nopalatino, seguito da dilatazione della circolaziona cefalica. Fra le QJltre cefaVee da disturbi della cjrcolaz ione cereb·r ale sono da n1en zionarsi: 1) La C. da iperemÌQJ, che è un epif.e110meno nel corso di un 'iperemia estesa a tutta la circolazione cefalica estendentesi anche a quella degli arti superiori. Essa è conn-e ssa con perturbazioni vascolari simpatiche: ·v aso-dilatazione attiva con iperpulsatilità ed ipercircolazione. Non va confusa con l 'emicrania, da cu i differisce più ch e per i caratteri , per i sinton1i che l'accompagna110 e per ]a br·eve durata , no11ch è per l 'in effi cacia della fenolizz.azione del gan g lio sfeno-1p alatino. 2) La C. da sforzo è caratterizzata da un dolore a cuto eguito da indolenzimento in om entaneo ed è attribuita alla distensione dell e vene endocranicl1e provocata da impaccio della circolazione di ritorno., in seguito a sforzi ch e determinano un blocco toracico, o I»er afflusso di sangue alla testa (.atto di abbassarsi , sforzi intelle ttuali). Sono stati preconizzati contro di essa i tonici venosi (adrenalina, postipofisi); agisce bene la fenolizzazione del ganglio sfeno-palatino. 3) C.

si11tom.atica

d~

lesioni

~e;E

simpatico

ciervi,ca.le. Mette bene in evidenza l 'in1portanza delle perturh.azior1i della circolazione cefalica i1ella produzione di c·e rte cefal ee. Le lesio ni d el sin1patico cervicale , di fatto, siano esse 011er atorie , traum.a tiche , o secondarie ad un' artrite cervicale cronica, determinano un 'i pera] gei a dei t erritori corrispondenti. Ne risulta una sindrome complessa, in cui domina la cefal ea. Qu·e sta è .g ener almente unilateral e; sopra u11 for1do di cefalea continua, ma sorda , si innestano delle cri . i , con battiti, molto penose, special1nente i11 occa ione di sforzi. Tutta una serie di disturbi var1 fa corteo a que ta cefal ea : fotofobia , r onz ii d 'or ecchi , vertigini , stato na11seo~o, facil e tanch ezza fisica. fil.

MISCELLANEA. L'ecze1na ed il suo trattamento. (A. C. RoxBURGH. Th e Practitioner, mag. 1936) Si chi ama generalmente dermatite I 'infìam111azione della pelle di ç ui è nota la causa ed invece eczen1a se questa è ign ota. La defini-

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zione p·u ò essere esatta dal punto di vista scie11tifico, ma è insufficiente da quello pratico. I d ermatologi però sono ben lungi dall 'essere d ' accordo sulla esatta definizione d·ell'eczen1a. L 'A. lo consid·era come un 'infiammazione della pelle dovuta alla sensibilizzazione delle cellule epidermiche verso qualche. sostanza che è i11nocua per i normali. Ne segue che la pell·e di un paziente con eczema ha qualch·e cosa ài a11ormale; in altre parole, si esigono due fatl.ori per la produzione dell 'ecz-e1n.a, una predisposizior1e delle cellule epidermiche ed un fa ttore eccitante che può essere ·e sterno, di orig ine sang uigna od anche sviluppato in sitii alle terminazioni nervose epidermiche. La r~re­ disposizione dell "epidermide può essere erediLaria . od ac.quisita, temporanea o permanente, icchè l'eczema può iniziarsi i1ell 'infanzia e continuare tutta I.a vita , oppure aversi soltanto 11ell 'infanzia o solo n ell 'età adulta . È spesso associato ad iper en ibilità dei pazienti o d ei fa111iliari (asn1.a , feb·b re da fieno, en1icrania). Alcuni dermatolog i preferiscono, del resto, la denominazion e di dermatite da sensibilizzazione a quella di eczema. L'antigene può derivare d.a ll 'esterno , dal canale a lim.entare, dai b·a tteri di u11 fo colaio settico, dalla degradazione delle stesse c·ellule epidermiche oppure svi1up1.;arsi secondariamente n ell 'organisn10 da lln antigene primario, od essere liberato dalle terminazioni n ervose sotto l'influenza di una emozione o di altro sforzo nervoso. 1

CARATTERI CLINICI E TIPI.

I c.aratteri variano a seconda degli stadi. L 'eczema si inizia con rossor e ed ·edema, unii amente alla presenza di rninute vescicole (dai più bassi limiti della ' risibilità fino a 2 mm.), che possono rom,persi e lasciare trapelare del liquido; questo può disseccarsi e formare delle croste più o meno ampie. Dopo un certo ten1]_)0, lo strato corneo si riform.a .al disotto delle croste, n1a generalmente as urne un aspetto squamoso prima di ritornare normale. Il ciclo de critto può essere interrotto da ricacl11:e (dallo stadio squamoso · .a quello secer11ente) o complicato dall'azione del grattau 1 ~\ nto e dall 'infezion e secondaria. Se l'eczema e c·ntinua a lungo, si può avere una lichenificàzion·e, con pelle inspessita e pigmentata. 1.i 'eczema differi sce dalla dermatite dovuta a fo1 t1 irritazioni, per il fatto che n el primo le Yt? , cicole sono minute e con sede nello spessore de~l 'e.pidf>rmide, mentre n ella dermatite sono arn pi.e e superficiali. O ltra agli st.ad"ì descritti, vi sono forme parti rolari . Papulare o follicolare, se invece di essere continua l' eruzione è in punti d·e limitati, spesso sui follicoli pilari; di scoide o circinato , secondo la forn1a delle chiazze; impetig inoide o lich enificato , come risultato di infezione o di gr attamento. i dà il non1 e di eczema rubrum ad una forma cronica che si n1anifesta sulle gambe,


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SEZIONE PRATICA

(dal ginoccl1io alle dita d ei piedi) a superfi cie rossa lucen Le ed a n1argini n etti. L 'eczema delle paln1e o de lle piante tende , se acuto , a l Lipo di ch eiropompholyx, in qua.11to ch e la grossezza d ello strato corneo impedisce la r ottura d elle vescicole, sicchè queste h anno una su perficie 1p·i ù la r ga ch e di consueto. L 'eczema cronico tende alla formazione di rag.a di e fessure dolorose. L 'ecz·e ma d elle falangi distali colpisce an ch e la n1atrioe del1'unghia , con la formazione di strisc.e trasverse e di irregolarità d elle unghie. L 'eczema infant ile (nei primi 2 anni di vita) colpisce in forma di chiazze rosse le guancie, la fronte ed il mento, ma può este ndersi. È dovuto a sensibilizzazione, ma i fattori fi sici vi eser citano notevole influenza. La prurigo di Besnier è costituita da un eczema cronico con lich enificazione d ella faccia e delle parti flessorie delle .ginocchia e dei gomiti ed è associato con l 'asma. La mala ttia tende a scomparire verso il 1·0°-15° anno . L 'eczema varicoso si ha n elie gambe in cui la circolazion e è difettosa per la presenza di • • var1c1. DIAGNOSI.

L 'eczem .a va distinto anzitutto da lla dermatite seborroica (in c ui si deve riconoscer e 1'elemento seborroico) nonch-è da quella da irritanti. Il tipo secco discoide va distinto dalla psoriasi e qucl] o circinato dall 'erpete. Talvolta è malagevole la distinzione dall'impetigo. l Jtile è il ~entare di riconoscere l 'eventuale sostan za ch e è alla base dell 'eczema ed a ciò serve bene il metodo di applicare sulla .pelle la sostanza sospetta e tenervela con del cerotto. Talvolta, la r eazione non si ha ch·e dopo 48 ore e la sensitività d ella pelle può esser·e multipla, sicchè la prova n on ·è sempre conclusiva.

IL

TRATTAMENTO .

Se l 'anamnesi o le ricerche riescono a d ide11tificar·e la sostanza cau satrice, il processo va con siderato come d ermatite e la prognosi è indubbiamente migliore. In caso contrario , si farà la ricer ca di eventuali focolai sett ic i (tonsille, denti, appen dice). Se l 'ecze1na è g rave ed est eso, si terrà il paziente in letto , anch e per evitaré la fri zione da parte dei ves~iti. ~ ~­ rare l 'evacuazione intestin ale (purganti sal1n1) € somministrare una dieta leggera e en1pli ce. In casi gravi , t enere il pazien~e per 5.-7 g iorni a riso cotto, acqua e glucosio, aggiungendo poi ca uta~1ent~ ~Itri a~im~nti. . . . . Com.e r1med1 1ntern1 , l A. cons1g·l1a il v1110 d 'a11timonio (a base· di tartrato d 'an ti111onio) in quantità di circa 10 gocce, 3 volte al gio1:no. P·er cal~ar e l 'irritazione e p ern1etLere 11 sonno è utile l 'antipirina (30-60 cg·.). Con la somministr azione d ell 'oli o di para ffi11a, i tend erà ad impedire l 'assorbin1en to di sostanze tos icl1e da ]l ' inte tino .

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Anzitutto , è da rilevar si ch e l 'acqua, sp ecialmente saponosa è assai irritante p er una pelle eczematosa. Vi so110 individui con d elle chiazze di eczen1a alle braccia ed alle gambe, le quali scompaiono se prima di fare il bagno si spalmano con ung uento di paraffina, in modo da non esp orle all 'azione dell 'a cqua. Le cr ost·e si asportano ramm .ollendole d a.p prima con olio· di oliva o di paraffina, ovve-ro con l 'applicazion e di ca taplasmi di amido ed acido borico. Se l 'eczema è infettato , si faranno fomenti b orici ogni 1/4 d 'ora per un 'ora; p·er le mani ·e d i piedi, si faranno 1-2 h·a gni giornalieri con soluzione sali11a ipertonica calda, medicando poi con lozione al piomb 0 od alla calamina. E import€lnte evitar e il grattamento I Le applicazioni locali varieranno secondo lo stadio. Quando la superficie è r ossa e vescicola re, si spargerà d e.J talco o della calamina, op1)ure si u serà una lozione al .p iombo od alla calamina. Queste si useranno se la superficie è secernent·e, oppure si faranno applièazioni di unguenti alla calarr1ina od all 'ossido di zinco , stesi su garza e rinnovati 2-3 volte al giorno. Quando si usino le lozioni, si eviterà il dissecc.amento, aggiungendo di tanto in tanto d el nuovo li·quido; non u sar e medicature ab.b ondanti n è impermeabili (p er non riscaldare la i)arte).. Per manten er e la medicatura o l ' ung u ento agli arti, usare delle specie di calze. Passato il periodo secernente, e n ei tipi meno acuti di eczema, usare la pasta di zinco, da spalmarsi s u d ella gar za o della mussola, rinnovandola 1-2 volte al giorno, dopo avere asportato la pasta disseccata m e diante olio di oliva o di paraffina. Alle lozioni ed a.Ile paste, si possono aggiunger e d elle sostanze antiprurig inose nelle segu enti proporzioni per le quantità prescritte nelle formule sotto elen cate (F enolo 5-10 gocce; Mentolo 3-0 cg.; Cloretone 30-60 cg.). · Nei casi r esistenti o cronici , aggiunta di acirlo pirog.a llico (12 cg.) o di catrame preparato (10-60 g occe per ogni 30 g r ammi ai pasta bianca a l catrame). Le chiazze r esistenti si spalmano con catra111e preparato, in strato f!10 lt? sottile, ch e si lascia seccare ver 10-15 m1nut1; spolverare con t.alco ed eventualmente proteggere per evitare l 'insudiciam.ento dei vestiti; rinnovare ogni 2-3· giorni . Molto utili possono essere i raggi X nelle for1ne sub·a cute o cronich e. Diamo le formule de11'A. : Lozione al piombo. Acqu a vegeto-minerale (estr. d el Goulard) gocce 6; Acq. dist. q . b. i1er g. 30. Lozione al piombo ed a~la calamina. Cala111i11a prep.; Ossido di zinco; Acqua d~l GouIard; Glicerina , ana g . 3 ,60; Acqua d1 calce q.b. per fare g. 3'0. 1'rattam·ento l ocale . -

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« IL POLI CLI NI CO ))

. Lin,i:n~1ito1 di cala1niJJ1a. Calan1ina prep·. ; Ossido d1 zinco, ana g . 3,60; Olio di oli,ra; Acqt1a di calce, ana q.b. per fare g. 30. Crema di z~n.co. Ossido di· zi11co; Lanolina an,a g . 7,20; Olio di oliva; Acqua di calce an~ q .b·. per fare g. 30. ' Pa.sba di zinoo. Ossido di zi11co · Amido polv · Lanolina, ana g. 7, 20; Paraffi~a in olle q per fare g. 30. Pasta. bia11?a .a~ catrame. Catra111e preparato; .ossido d1 zinco, a11a g. 1,80-3·,60. M. ed ag,g1ung. Amido· rP 0V. ; Paraffina n1olle, ana g. 10,80. fil.

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Metodi moderni di agglutinazione. (J . C. Ci:u~CKSHANK. Pro c: of the Roryal So,c. of !'.1 edic:in,e, n1aggio 1936). 1

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D~ 1qua~do. Widal propose l 'applicazione d ~ ll agglut1:r:i.az.1oll.1e a lla clinica p er la diagnosi

di f.ebb·r e t1fo1·de, I ',evoluzione del n1eto,d o ha }JOrtato a modificar e profondamente le nostre cc~oezioni_ sull 'agg·lutinazione e sull 'interp·r etaz1one. d ella reazio11e Dal punto di vista .teorico i con cetti di Bordet, cl1re divide 1'agg·luti11azione in du·e st adi s<;>no ,.an~ora que}li don~inanti: nel prin10 sta: dio 1 a nt;icorpo s1 con1bi1 na con 1'antigene, e il germe v1·ene così « sensibilizzato >> . Nel second.o stadio , i g·erm.i ven~~no an1massati per a zione d ell el ettrol1to , cro e della soluzione salina ?ella quale. s~no sosp esi : i germi sono in f<·t t1 m .ant.enut1 In sospensione uniform·e in '--irtù d·ella carica negativa posseduta che ten d e a t enerli separ ati. Quando sono 'sensibilizzati in presenz.a d ell' elettrolita La carica elettrica viene diminuita, e la t ensio·n e superficial e fa sì che ·e ssi si riunisca110 in ammassi . I primi progr·essi r1ella tecnica 11an110 consistito n ello standardizzar e i fattori della r eazione, e; il sistema di lettura. Ma l 'evoluzione moderna del n1etodo con1i11cia d.a quando , per iniziativa di vVeil e tFelix si com i11ci'ò a distingu ere l agglutinazione fla~ g.ellare. ·d alla so111atica. Se si prepara un siero éJf"glut111ante ver so un germe flagellato, gli an ti.corpi o.ttenuti corrispondo1110 a quello ch e \ 71ene chiamato a ntigen e ciliar·e o antigene H ·ed ~nche a~l'antigene somatico o antigene O. Se invece s1 prepar a un siero con la variante rton cilia ta d ello st esso gern1e, otterre1110 soltf111to d egli anticorpi· anti O. 0 L.'anti1g·ene H è t·ermolabile (70· per 15 min11t1); esso produc,e· agglutini11e .ad alto titolo, e dà agglutinazione rapida ed a grossi granuli . La formolazione non lo di'strug ge. Tenendo conto di queste proprietà può. essere studialo SPparatamente dall 'antigene O, eh.e h a caratt eri opposti .. Un ' altra no·z ione assai important e è quella dell 'e i'" t enza delle cosi.dette varianti R ed S. Su un terreno solido u11 gern1e del tifo dà delle c olonie liscie , di forma r egolare e be·n e en1ul1

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sionabili; n1a lo stesso germe., p1u ò talvolt a dare d·elle colonie ruvide in superfice, irregolari di f~rm,a ed autoag,g·lutinabi'li. L'esperimento ha d1mostrato che la prin1.a variante (S= smooth lisci:a) ~a proprietà antigene differ enti dalla se~ conda \R = roug·h , ruvida), e ch e tale diffeI·enza ·è :a ?arico della frazione somati ca . Da l punto d1 VIsta che ci inter'3issa, queste ' r.arianti h.a nno molta impo~·t~nza , poichè un siero pr&parato ~on u:r;io st1p1te R, non agglutina una sosp·ens1one d1 antigene so·m atica d ella varia11t ~ S. ~ ~isogna tenere presente cht1 i passaggi r1petut1 in terr eni di cultura inducono facilD).ente la variazione ruvida. . È . evidente l 'in1portanza di questi dati nella pratica ~atterio 1 - e sie1·0-diagnostica. Osservi.a mo .a r:zitutto che la sierodiagnosi eff~ttuat~ co.n ant1gen·e formo lato· prende in cons1deraz10~~ solta.nt~ ! '.antigene ~ · Si compren d e ch·e c10 cost1tu1's ce un co·n s1derevole svant~g~io? se si pe~sa ch e circa n el 28 % dei casi d1 t1fo1de, non si ha formazione di· aO'g·lutinine an t i H (1Felix). t) S·embra i.n01ltre ch e· nella vaccin.a zione l e agglutinine O si.ano scar san1ente prodotte e scon1p·a iano rapidamente. Ciò p1uò aiutare i1el discriminare 1'agglutinazione da infezion e da quell~ d:a vaccinazione. A qu·esto, proposto è bf n e insister e sulla opportunità di ·effettuare la si'ero diagnosi n ella prin1a settimana di :-i1aI.attia quando vi sia un sospetto di infezio·n ·e, '.[Jer avere così una base da cui partire per attribuire giusto valore ad un eccessivo risultato si·ero-diagnosti'co. Accennere1no infine all'antigene « Vi » (virulenza), ·dimostrato da IFelix n·el bacillo del t~fo ~solato di fre~co. N·ei riguardi. dell 'agglul 1nazione ·esso1 ha importanla pratica in quanto ~san~o germi. viv.i ed isolati da po·co , l 'agglut1naz1one dell ·ant1gen·e O viene masch erat.a dalla p·r esen za di Vi . Donde l 'opp·o rtunità di us3re sospensioni di antigeni H ed O u ccisi , oppure germi ch e abb·i ano sub-ìto numerosi pé.l ssaggi in cultura. E. CAR.LINFAN'l'I. 1

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DIVAGAZ I ONI Razza e mentalità. A proposito d elle rece11ti discussioni sui pericoli de rivanti dagli incroci di italiani coh indig eni dell'Africa Orientale , L. Cipriani (Rassegna lnt e rnaziona~e dJi Clinica e T erapia, 15 luglio 1936) rileva le differ en ze fi siche e n1entali ch e esiston o fra J.e varie razze ed i caratteri degli ib·ridi. Le razze u1nan e oltre ch·e per i caratteri son1atici esterni (colore della pelle, natura dei capelli, form.a e volume d el cranio e cl.elle varie parti d ella faccia, dimensioni del corpo, ecc. ) differiscono per note funzionali e sopra tutto per i caratter i mentali. · La prevalenza intellettuale della r.azza bian-


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SEZIO"\ E PRA1 l CA

ca è diventata assion1atica in ragione del grado di civiltà da essa raggiunto lasciando più o nleno i11dietro tutte le altre, e della quantità e qualità di manifestazioni di tutte le .allività della m ente. Nessuna particolarità di forma e struttura del cer vello si è potuto fin ora mettere in evidenza per din1ostrare la r agione di tali differ enze psichich e tra razza e razza . Gli antropologi hanno dato un qualche valore alle caratteristiche della t esta ed a lla capacità cranica, sulle quali si posseggono numerosi dati. Al rig·uardo sono interessanti i dati sulla circonfer·e nza dei neg ri e dei bianchi subito dopo la nascita. ei n egri puri d 'America, diretti discendenti . di qu eJli importanti dall 'Africa a cominciare da l secolo XVII· D,a venport trovò una m edia di 325 mn1. n ei 11eo11a ti e di 337 mm. dopo una settimana di vita. l\1artin, invece, ha trovato che all 'atto della nascita i t edeschi hanno in m edia una circonferenza della testa di 347 mm. , i b elgi di 335 m1n., i francesi di 429, i russi di 3±2 mm,. g li ebr ei di 327 mm. Oltre a ciò va rilevato ch e le ossa craniche dei n egri hanno uno spessore maggiore che n,ei bianchi, il che aumenta ancora più in questi ultimi la prevalenza del contenu to endocranico. Lo ste o Martin trovò ch e I.a capacità cra11ica n el maschio adulto è di 153'0 eme. per gli olandesi, di 1538' per i savoiardi, di 1546 per gli Svizze ri , di 1559 p er i parigini, di 1546 per i bretoni , di 1548 per i baschi spagnuoli, mentre è di 1329 per i nubiani , di 1462 per i negri in genere, di 1540 per i 11egri sudafricani , di 1570 per gli amoxosa. Queste cifre acquistano maggior valore quando si consideri il rimanente dello sviluppo corporeo ch e è sic uramente più vantaggioso nelle razz.e n,e gr e. D'altra 1)arte per l 'apprezzamento delle differenze psichiche oltre che dei dati numerici predetti bisogna tene r conto dell e variazioni morfologi che. È stato accertato che in tutte le specie animali , .selvaggie o domestich e a d ogni n1inima differenza corporea si associano evidentissimi cambiamenti di contegn o. L'uomo non può fare -eccezione a questa r egola. D 'altra parte I1'egli st essi a nimali le variazioni del C'O ntegno sono parallele ad un aumento del ,·olume del cervell o in rapporto alla massa del corpo. Salendo dai gradini più bassi a quelli più alti della scala zoologica si con stata la cosi detta cefalizzazion e, ossia un amplian1ento della scatola cranica ed una riduzion e delle ossa del n1uso. Qual ch e cosa di analogo si osserYa nelle razze umane. In effetti i n egri presentano uno svilup·p o faccial e e d una proiezione all 'innanzi di tutto il viso , ch e n on si con statano n ei bian chi . Per tali carat teri fi sici essi si a\'Yicinano agli .antropoidi , e le loro condizioni psichich e sono tal i cl1e n on con sentono le attività possibili ai bianchi. Le relazioni tra car atteri fi sici e i11entali son o

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sta te suflì cien ten1 ente illustrate dagli studi cli <le Giovan11i e Viola . Quest 'ultimo fondandosi sulle ricerch e di de Giovanni, Braca, l\iia11ou,-rier , l\1antegazza, Boucard, !Benedecke e altri identificò tre tipi morfologici: n1icro-, macro- e normosplancnico. W eiden reiclie invece distinse due soli tipi , il lepto- e l 'eurysom o, m entre M.acAulifte ne distinse quattro , il respiratorio, il dig·estivo , l 'atletico ed il cerebTale. Nei bianchi predomina il tipo 11orn10SJJlancnico di Viola, che manca quasi totalmente ai n egri . Si è c,er cato anche di fissar e per ciascun ti1)0 morfologico un grado ed una forma d 'intelligenza. Naccarati della Colun1bia University sostenne perfino un indice morfologico del1'intelligenza. Comunque tanto i tipi n1orfologici quanto i caratteri psichici sen1b,r ano in stretti rapporti con le condizioni endocrine. Keith sostien e ad dirittura che i fatti ormonici comandano le caratteristich e razziali, la statura e le proporzioni del corpo , il colore della pelle, le qualità dei capelli , la forn1a e le dimensioni della testa e le tendenze mentali. Ogni -razza ha pos ibilità di svill1ppo somatico e psichico che sono definiti in limiti fissi. I popoli di razza nera, anch e n1algrado i n1il lenari contatti con altre razze non hanno m ai dimostrato la capacità di as urgere ad alte n1,a nifestazioni spirituali. I negri possono imparar e i b,assi m estieri dei bianchi, ed eccezionalmente giungere anche a disimpegnare mansioni ch e richiedono una cultura più o meno eleYata, qua li la chirurgia e l 'insegnan1ento , ma ad essi è sempre mancata la scintill a creativa. Essi hanno una limitata capacità di as- . sorbimento e di ripetizion e, ma difettano assoluta 111ente di capacità d'innovazione. Mai n ei n·e gri si è dimostrato uno sviluppo c ulturale e ci,'ile spontan eo. E lungi dal rivelarsi suscettib·i li d,el progresso, mostrano indizi manifesti di tende nza al regresso. Questa razza inferiore n on ha nella sua costituzion e elem enti capaci di dare un apporto di 1nig]ioramento negli incroci con razze superiori. Esistono fatt i, ch e hanno tutto il ' 'al ore di esperienze di laboratorio, cl1e dimostrano come i prodotti degJi incroci d 'indi vidui bianchi con negri sono sotto tutti i rig uardi pe in1i. Presentan o aggravate le defi cien ze dei n egri , senza pTesentare n essuno dei caratteri buon i dei bianchi . Solo dal n1escolarsi di r azze U})eriori . i l) llÒ attendere un prodotto talvolta anch e n1ig l1ore df·i progen itori. Seu1bra anzi ch e que. ti incroci assicurino , ollre ch e il m igliora111 e1lto. il n1antenimento dei cara tteri ch e dan110 la pre \'alenza ai }JO})Oli . t-\ l cune ra zze del l)aci11 0 del ined i terra neo, cl1 e rago-iunsero ne11 'anti cr1il à alti g radi di CiYiltà, e per a]Clll1e n1ar1i -


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« IL POLICLINICO »

fe lazioni mai raggiunti poi da altri popoli , sono irrimediabilmente decaduti, perchè non -e bbero il vantaggio di potersi mescolare con altre razze superiori. Invece le invasioni subite dall 'Italia, se per qualche tempo ne determir1arono il crollo politico e sociale, provocarono il mescolamento delle razze italich.e con razz·e incolte n1a antropologican1ente su1)eriori. Ne d~rivarono ibridi ai quali si deve il fiorire della rinascenza e l 'inc<:;ssante progr·e sso del popolo italia110. È possibile anche constatare come nelle ,,arie parti della stessa Italia si progredì di più là dove gli incroci furono più numerosi e persistenti. Quell·e parti d 'Italia che meno subirono le invasioni scontarono questo vantaggio con un più lento ritmo n el progresso della civiltà. I mag·giori contatti che si 11anno con la razza negra, l 'incessante e sempre più r apida e larga colonizzazione dell 'Africa da parte degli europei, l 'uso di truppe di colore n elle contese et1ropee, hanno fatto sorgere il problema di evitare l 'inquinamento della razza bia11ca. Purtroppo }'istinto sessu.a le non sempre tien conto della seJezione eugenetica. D·o nne francesi si accoppiano con soldati negri trasferiti in Francia, donne tedesche si a ccoppiarono con i negri delle trup pe di occupazione della Renania. Il fenom·eno non conferisce alla dignità della donna europea. Ma a parte ciò resta il fatto che molte di esse rimasero e rimangono incinte dei negri. Sorse il grido d 'allarme e si pensò an·che di legittimare anzi di rendeTe obbligatorio l 'aborto per evitare la produzione di m eticci che costituiscono un'onta e un pericolo per l'integrità della razza bianca. L' occ upazio11e dell'Etiopia ha reso in Italia palpitante il propblema degli incroci tra bianchi e ne ri, sopra tutto fra uomini bianchi e donne negre .Il pericolo aveva tar1to più interesse p·e rchè lo sfruttamento di qu·el vasto territorio (a differenza di quanto si è verificato per l 'imperialismo di altri paesi che hanno sfruttato e sfruttano la mano d'opera degli indigeni) avverrà per l 'immig razione di grandi masse di italiani che per ovvie ragioni nei pri1ni tempi non polrà essere accompagnato da un numero sufficiente di donne. È a preveder·e e a temere che gli incroci tra bianchi e n egr e saranno frequ·e ntissimi. Potrà produr i e sviluppare una p opolazione di meticci r.he co tituiranno un gr ave peso ed un pericolo per l'impero. Occorre pertanto disciplinare, arg inare il fenon1eno con provvidenze severe, t~li cI:t.e marchino un.a n etta separazione tra bianchi e n egri, ch e con sentano ai nostri soldati ed ai nostri coJoni la soddisfazione dei bisogni sessuali senza ricorre re ad a ccoppiamenti che J)Otrebbero avere conseguenze nefaste per la solidità d cll 'impero. 1

1

argo.

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XLIII,

Nu~t.

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CENNI BIB LIO GRAFICI<1> L. D1 PR1sco. Valore dello stato anteriore riell' apprezzamento delDe conseguenze di un injortwn.io sul ~OJvoro. Volume in-16° di 86 pag. V. Idelson, Napoli, 1936. Prezzo L. 6. Problema della più alta importanza nel campo d ell 'infortunistica, questo che viene qui considerato dall 'A., campo purtropp·o invaso dalle male erbe di cavilli, sofismi e polemiclie spesso tutt. '.altro che conformi ai fini della giustizia ed alla dignità della scienza. Nella b:r-eve memoria, l 'A. ha il merito di mettere in chiaro le idee, rifuggendo da esagerazioni e propqnendo uno schema di classifi cazione basato, oltre che sul grado di effici enza patogen.a dello · stat-o anteriore, anche sulla persistenza o meno della cap-acità lavorativa anteriormente all 'infort.unio ed arrivando anche al concetto di un'assicurazione integrativa per coprire il danno concau sale da stati anteriori. Il lavoro è stato premiato in occasione del1'VIII Congresso internazionale di Infortunistica e di l\fedicina del lavoro a Bruxelles, nel 1935 . fil. G. CARRIÈRE. La dJiphtérie. Masson e C., Paris 1936. IF r. 35. Monografia clinica, scritta sopratutto per il m ·edico pratico, il quale potrà trovarvi tutto ciò ch e concern·e l 'argomento dell'infezione difterica. Nessuna parte infatti _yi è trascurata, cominciando dalle nozioni batteriologiche ed epidemiologiche, per terminare a qu·elle clinich e delle varie forme della malattia ed alle indicazioni terapeutiche. Ampiamente trattata la profilassi, con le p iù recenti vedute sull.a vac· cinazione, ·e ben descritta la tecnica dell 'i11tubazione e della tracheotomia. Numerose figure arricchiscono il testo , e ne fa cilitano la comprensione. M. FABERI. 1

F.

Le traif.em e1il du coma · chez le dìabebiques. Editore J.-B. lBaillière et fils; PL.\.'THERY .

Parigi; Prezzo Fr. 8. La terapia del coma ·è comandata dalJ 'e~1tta e rapida diagnosi della malattia causa dell 'accidente. Perciò il Rathery dedica buona parte di questa monografia all 'accert.amento dei caratteri d el coma diabetico e degli elementi che lo distinguono dalle altre forme di coma, tenendo co11to, per altro, che il solo· fatto ch e quest 'accidente si verifica n el diab·etico no11 autorizza a classificarlo com e diabetico. Indica J>oi ]a terapia, varia a seconda delle forme di coma dei diabetici': coma per collasso cardiaco, coma insulinico e coma a cidosico.

DR. (1) Sj prega ci 'invi~re <iue copie dei Jillri òi clii Si rlesidera la recensione.


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APPUNTI

PER IL MEDICO ·PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. ~demi

per car enza alimentare n ri vecch • Si incontrano frequentemente dei vecchi (7080 an11i) cl1e presenlauo uno stato edematoso degli arti inferiori , t a lora anch e assai est eso irt alto e ch e si accompagna a un decadere dello sta lo g enerale, nei quali l 'esame più accurato del cuore e dei r·e11i non lascia ri'ntraccia:De la causa dì qu1esti edemi. Sriesso si lìen~ sa , basandoci sulla diag nosi di riposo a ed emi r.uchettici , ad un cancro l~tente sito eia.è in r egioni ove i1011 riesc,e fac1i·e sv·elarlo. Qualcl1e volta l 'ulteriore d ecorso conferma questa ipotesi, n1~ in n1olti casi non si tr atta n eppu1'e di ei'ò . P. Durand d e Courville (Jour. d es pract. n. 52, anno 49°) richiama l 'atten zion e su t ali casi ·e dice cl1e molto spesso si tratta di edemi d a car en za vitaminica alim .e ntare . 111 alc11ni r.asi in cui esisleva infalti una alimentazio11e nio·n otona e scar sa po t è ottener·e dei ri'sultati brilla11ti co11 il somministrar e ,rita ~ mi11 e e dieta più varia. · L . T oNELLI. 1

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La cheton~mia nei bambini. Lo s tudio d ell a ch etonem ia nei ba mb·i11i . i presenta inter essante anch e p er ch·è son o n o te 11el1a pato logia infantile le forme mor])o ~ e car atterizzate dall 'iper ch etonemia (digiuno, cliabete, cach essia, eclan1psia, vomito period ico o li'pot o ·sia, vomi to ciclico od em oacidosi acuta). G. Fro la ( l~ iv. di 0li1i. pediatrica, f.eb br:-lio 1936) ha studia to l a curva ch et on emica del bamb ino, spccia lm e11te in rig·u ardo all e 1)r ove funzioinali d el fegat o . Ha osservato ch e la ch et on emi.a a dig iuno può presentare oscillazioni di un a certa am piezza , sia n ei sani, sia in qu·elli co n for me morbose a cute o cr o·n icl1e, sia infin·e n ello stesso individuo. Essa non può q uindi fornirci dati imp ortanti n eillo studio d ell e varie malattie, a]l 'in fuori d elle sindromi cl1et onich e e n emmen o pu ò servir e con1e p r ova di .f un zion alità ep atìca. La ch eton emia a digiun o vien e influen zata da l carico di glucosi o, presentando el ervazion e d ei valori dopo 30' e 60' e r it oinando n orm ale alla II-III or a . on si h a n 110, p er ò, di fferen ze 11otevoli fra i sani ed i m alati , sicch è mediant e il su o stud io n on i po so no ri velar e i :Q1·ad·i m odici d 'insufficie11z.a epatica . fil. 1

1

1

Il trattamento dell'obesità con una dieta scarsa in carboidrati. P. H an ssen (Ac ta med. scand,., vol . 88, fascicolo I , 1936) riferisce i r isultati ot tenuti con un a d ieta scarsct in carboidrati . in 21 in dividu i ob·esi , d i et à dai 18' ai 55 anni . Il oprappe .. o variava da l 38,5 °/o a l 1±8 ~~ . Se so: 20 do nne ed 1 u omo. La d ieta conteneva 1850 ca lor i e giornalier<', 1

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S E ZIONE PRATI CA

così distribuit e : Prot ei11e 71 g .; Grasso 117 g . ; Carboidrati 112 g . Sost an ze alimentari: Verdure 650 ,g. ; Frutta 100 g .; Carne 100 g . (01Jpure P esce 125 g.) ; .p an·e 100 g . ; Panna 65 g . ; burro 65 .g . ; forn laggio 315 g . Uova n . 2; olio di 01]i,1a 25 g. I cibi vanno preparati se11za fari11a n è zu cch ero; u sare: invece d ella gomm a adraga11te e d el cristallosio. Il contenuto vitarni11ico è a ssicura to m ed iante il b·urro , la pa n11.a, le ·ve·r clure fresche , a cui si aggiungon o g iorn alr11en te 50 g ram.m i dì carote cr ude grattugia te. Nessuna r estrizione n ell e b evande; cloruro di sodio 8-1 0 g . al giorno . La dieta è divisa in 3 pa ti: alle 8·, 12 e 18; ver so ]e 15, u11 bicch ier e di su cco di frutt a ed acqua e, do po cen a, una m ela . Sia d 'estate ch e d 'in verno far e in m odo di prend er e aria per qualch e ora og·ni g io rn o, n1 a pr oibire og ni eser cizio ch e stan chi. Il p eso dei p,a zienti variava da 144 k.g· . a 85 . Durante la perm.a n en za di 6-16 sc Lti1na11e, il p eso diminuiì di l{g. 0,870' p·e r og ni se1,ti111.a11a, in m1edia, varian.do da 0 ,54 a 1,34. Si ebber o r1ot evoli r.o ig lioramenti an cl1e subl)iettivi , s1)ecial1nentc ne! sen so di fati ca; scom par vero o mig1iorarotl ù an cl1e le pi ccole in fez ioni (ri110farin gee od altre). l ,a qu.cu1tj1 A di 1850 calorie è una m edia, ch e pun 1 eSS(~rc d i111i11uita o Jeggerm en te aun1entata (n ell 'uo1110, p. es. , è con sig] ia bil e 1'aggiunta di a lt.re 30 calorie otto fo r rn.a d i lar do o burro). econdo Ja p erdita di p eso , poi , si p ossono a um entar e o dimin uire i cib i ar af'si. fil. 1

1

Le cure di dimagrimento con i dinitrocorpi. H. Sla ub (ltli1i . vJioc h.ens., 193·5, D . 6~ osserva ch e il dinitrofen olo, con1e pure il dinil rocr esolo sono corpi m oJlo atlivi co11 punto di attacco periferico . l\!Iedi'an t e e si , le comll usi.ioni n ei t essuti posson o aurnentare in n1odo tale ùa r ender e impo ·ibile og·ni reg·o1.azion e calorie.a, per cui si può avere u11 'i perp iress1a . Fer arrivar e, poi , ad u n a vera azion e din1ag·rante. i de,ro110 usare cle]l f\ dosi , ch e posson o provocar e intossicazio11i grav i. Si deve in oltre tener pre ent e la 11ossi.bilità di u11a peciale _en si bi'] i 1à per 1al i o t.anze. JJa1ticolarm enle l)ericolo e e . ... r .. ono nei tu l 1ercolosi , alcoolisti e n1a]ati di fegato e r eni. D opo un lungo u so anche di ]'.)iccole dosi , s i posson o aver e 1esior1i par enr.bi matose deJ f ogato e d ei r eni. Non si deve pe11Mr e di poter ottenere co11 esse il d in1agrimento senza u 11 a corrispondente ri d uzion e òella dieta e t1 011 i deve trattare con esse un 'innocente obesità da ipera li n1ent~zione. Qu esti rimedi ronvC'11aono in ca ·i special i. (E da badare alla })Urez1a ; pare r l1 e g-]i. acciden ti non sia110 a , cri' i})ili a clinitrofenoli puri. ma alla coesistenza cli diuit rocref'o 1i). 1

fi I.


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cc IL POLICLINICO »

f1\ NNo XLIII, Nul\r. 37 J

L'opoterapia tonsillare.

L 'i11 Ler\'ent o chirurgico s ulle ton ille, d ettalo freque11Lemente da n ecessità tera1Jeuticl1e o profìlattiche può essere parziale o total e; dura l uttora il dibattito tra i partigiani della to11 ill ectomia e quelli della tonsillotomia; la pri111 a sa rebbe più radicale e quindi più efficace; ma sembra che l 'asportazione t otale delle ton sil (,e non sia scevra di in convenienti dal punto di vis1a gen erale; oltre alle funzioni protettive e ineccanich e locali , par·e ch,e alla to11silla spet ti an ch e quella di un organo di sec rezione interna, la cui perdita potr·ebbe essere Ilon indifferente per I 'organismo. Reren temente R. Celler ( Gaz. H ebd. Méd . de Bordrn1ux, 3' no''· 1935) ha proposto di corr egg·er e gli inconvenienti della t on sillectomia n1 edia nte somministrazione di estratto tonsillar e, pre1)arato secondo un 1)roccdin1 e11lo adegn,ato (per il qua le rimandiamo al lavoro orig inale). Da una a tre goccie di tale estratto r a1)pr ese11l er ebber o la m edi ca zion e suffici ente , pt1rch è la c ura sia ab·b ast an za })rolun O'ata (fino a 3 mesi). T.a le trattamento sarebbe per ora da consid er ar e con1e di prova. L 'es perienza u lteriore co nfe r1r1erà o infir111·e rà l' effi cacia di esso. s. J\tl.

TECNICA. Mo•lo di svelare l'emorragia occulta nelle feci. •

Le r)iccole emorragie del tratto gastrointestin ale IJO son o sfu ggire alle ordinarie ricerche d cl san gu e n elle feci , ma i)ossono essere rivela le al! 'esame spettroscopi co. Gli studi di H~i r l1e r , Haurowitz, Boas ed .altri ·coproematolog·ist i m ostrano ch e il san g ue ing·erito è eliminato essenzi.aln1·ent e con1e em,a tina, che è un prodotlo (contenente ferro) di decomposizione d ell 'en1oglobina. La curva usuale di eliminazion e rivela una rapida .e screzione d 'em .a tina n ell e prim e 24 ore. L 'apice di eliminazione dell a copr atina (ernina ridotta) si ha fra il 2° e il 3° g iorno , n1entre ,quello dei corpi porfirinici i 11a fra il 3° e il 4°. !F u fi ssata l 'attenzion e ~u uno di questi corpi porfirinici , la copratOJ)Orfìrina o d e11teroporfirina , perch è la sua pre ~ enza IJ UÒ a iutar e n ella diag n osi di emorrag ie i11inime da cancr o o da ulcera del tratto gastro intestinale qua ndo 1'esam e d elle feci è n ega ti ,,o per l 'ematina. f:l1i n1ican1cnt e la i)orfìrin a è e111ina senza ferr o . Tie l)Or fìri1l e . ono cos tituenti basali dei J)i.g·111c nti con1e l.a clor o fìll a , i pig·menti b·iliari e inu. colari , il citocr o1110 e l'emoglob·i n a e son o i n1porta nti non solo per la r espir,a zione d egli all i111ali e d elle 11ian te, ma a n cl1e per la sin te .. i dello z11 r ch er o d al d iossido di carbonio e acqua. Dagli s tudi i11tetic i di I-I. Fischer le porrlri n r so110 deriYa le cla Ila ]:)Or fìn a, n t1cleo fon cln t11 rnta lr com un e a11 'cn1oglobina, alla

clorofilla e ad altri d erivati ed è formata da quattro nuclei pirrolici. La coproporfirina si ha normalrnente nelle urine e nelle feci, l 'uroporfirina si ha nelle urine solo nella porfirinuria. Tutte l e porfirine mostrano quattro bande dì assorbimento in soluzioni alcaline, ma l 'asp etto spettrografico è diverso per ogni porfirina. I n1etodi com plessi per isolare la copratoporfirina non incoraggiano ad usare la cura della copratoporfirina sistematicamente. l Jn metodo immunol ogico per rivelare il sangue n elJe feci sar ebbe l'ideale, ma l'ematina non ha proprietà antige11e e la globina , che IJotrebb e provocare un anticorpo specifico, è scomposta n el tratto intestinale.

(The Journ. of the Americ. P.1edic. Assoc., 25 luglio 19316).

R. LusENA.

MEDICINA SCIENTIFICA Azione dell'insufficienza renale sulla glicemia dei diabetici. H. Dibold (J(liriisch e l ll on ische. 14 sAtt. 1935) ha fa tto nun1erose ricer r.hr. in proposito su 77 diabetici, con insufficienza renale di v.éJ rio g·rado. Nella maggior parte dei casi , la insutlì cieì1za r e11ale se1nbra che faccia di1nirtuire le oscillazioni dello zucchero nel sangue é ritardarne il d ecor so, senza però modificar· nt; fondan1 entalmente la n1 isura. Una dieta carboidra ta di breve durata abbassa la glicemia più sp esso ch e nei diabetici senza insuffici enza renale, n1entre la dieta continuat::t a base di albun1ina e carboidrati la eleva. La rilanzione azotat a e Ja ipreglicer11ia si ma1life. stano come oscillazioni a cute, ma sempre con t1r1 decorso analogo n ello stesso senso. Con1unque, :µerò, 11on si deve ritenere che 1'uso possa essere conseg·ue11z.a dell' altra , n1a devo111> essere entra1l1be con siderat e come fenom eni d ovuti ad una causa ch e presied e· ad entrambe. fil. 1

MEDICINA SOCIALE Statistica e 1nediciun. (G. L 'ELTORE. Le Assicurazion i Sociali, 1936 , Il. 2). È qu esto il titolo della ProJu sion e al Corso di Statisti ca Sanitaria tenuto il 13 gennaio 1936 nella ·R. Università di Roma. L' A. d-e fini sce la n"tedi cina tatistica : ]a conoscenza numerica dei fatti n1 edici e ril eva ch e questa disciplina è venuta ad occupare nel secolo XX un posto i111portante nei giorn ali medici e politici perch è ritenuta elemento indispensabile . . . .p er ogni provvedirr1 ento di Jegislaz1on e ig1en1ca . Essa d eve inoltre la sua cr escente diffusion e ed autorità all'u so dei metodi quantitativi nelle ricerche rnedicl1e ed al conseguente accumularsi di grand e quantità di dati scìentifici ch e


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SEZIONE PRATIC.\

l1anno bisogno di essere elaborati e semplificati in poche cifre. Della inaggior parte d ei problemi biologici è stata tentata la soluzione per via maten1atica ed anche la m·edicina clinica pur non essendosi finora r11ostrata troppo favorevole in teoria a questa tendenza moderna, praticam.e nte si serve molto spesso dei dati statistici. L' A. p·one i11 cinque gruppi le applicazioni del n1etodo statist ico alJ.e scienze medich e: 1) Esame dei caratteri fisici e fi siolog·ici dell 'uon10 nelle varie età della vita; 2) Stato costituzionale n elle mal.attie e raggruppamenti umani; 3) Andamento della mortalità e rr1orbililà nelle razze , sessi, categorie professionali ; 4) Valori dei sintomi delle malattie e delle varie ricer ch e batteriologiche, chimiche, fisiologiche e biologiche; 5) C::ondizioni soci.ali legate alla \'Ìta ed all 'igiene di ciascuna comunità. Segue un interessante di segno storico retrospettivo ch e segnala tutti c?l?ro che . hanno creato e perfezionato la stat1st1ca r11ed1ca, d.a John Gr.a unt (1662) detto il padre della ~ta11gtica n1edica, fi.110 .al Quefelet, al Gavarret , al Poisson e al Bertillon. · Purtroppo una b·uo11a parte d~i c1:1l'tori d elle scienze r11ed ich e si sor10 inostr.at1 e s1 n1ostrano ancora o: tili nei r iguard i del metodo sta ti stico. ~la a u ffragare l'utilità di questa disciplina l 'A. : ramn1e11ta ch e 1'antisepsi h a dimostrato i suoi vantaggi sull 'osservazione statistic.a , c.he tutte le polemiche lJro e contro la ~a c~1na.z10: ne si conducono con cifre, cl1e le ind1caz1on1 cl1iruro-iche i basano sui risultati del! 'inter0 vento ' cl1e l 'eredità di alcune r11alattie si IJOg. . gia sugli elementi forniti d.alla 1ndag1ne numerica. ch e I.a m.eclicina .assicurativa è solo possib·i le per i calcoli della statistica m·edica, ecc. ecc. Chiude il s uo dire prospettando il se~1?re mag·giore sviluppo ch e pr~nderà ~a stat1_st1ca n1edica ai fini della medicina sociale e della medicina preventiva. La statistica medica si identifica oagi con la politica sanitaria e non è })O ibile ugo-erire rprovvedimenti igienici o pron1ulgare l~ggi preYentive senza l 'aiuto dei dati statistici. Il Regime stesso infine per tutto il suo .vasto programma etico- ociale si serve delle r1le;azioni statistiche sanitarie donde la necess1tà di micrliorarle e perfezionarle per il bene della Pat~ia ·e della Scienza. F. V1CENTINI.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. G. R. 1\1. da S. C. C.: La de crizio11 e i)reci::;a, con tutti i dett agli di tecnica, delle reazioni di flocculazione pro: poste da Meinicke, . si. tr.o,Ta .nel tra;tat~ .d1 Lt.· 1c 1 V1 G.\NÒ: R eaz1cn1 b1olog1 ch e. I' ed1z10-

ne, 193±, pubblicato per cura dell 'Istituto Sieroterapico Milanese. Consultare a11ch e Gli esami di laboratorio: tecnic.cn e diagnostica, pubblicato da L. Pozzi, di cui è imminente la II edizione. Gli e tratti originali per eguire le reazioni di l\<Ieinicke, richiederli al dott. Elio Sbarigia (via Tiburtina 72 , Roma) che n e è in Italìa il rappresentante esclusivo.

A.

ALESSANDRINI.

VARIA La risuscitazione ottenuta con trasfusione di san· gne nella carotide.

Nella 111orte apparente, il vcnlricolo ini stro è vuoto, n1entre il si te111a \'C11oso è ingorgato di angue. Da ciò l 'iclea di iJ1trodurre il sano·ue per via arteriosa nella circolazione gene~a le . cl1e ha serYi to di base per interessanti e perin1 enti di O. R. H.aa (Basel Dissertation , rif. in Surgery, Gynecolaigy a. Obst. , . agosto 1936). Negli esperin1e11ti prelin1inari, ·egli polè accertarsi cl1e il sangue i11trodotto nella carot ide penetraYa dovunque poichè , avendovi ao·o-iu11to del blu di metilene, vide colorarsi in .::- o blu gli emisferi cereb·r ali , il ponte, il i11idol]o allung·ato; la puntura del cuore d.esLro diede esito a sangue blu, il cl1e dimostrava che il sangue introdotto era i)a .. ato at t ra\rerso tutta la circolazione generale. Per gli esperin1.e11ti definilivi , u ·ò dei cani, a cui face,ra i11alare dell 'anidrid.e carbonica fino a produrre l 'arresto del cuore e del reSl)Ìro. In sèguito, il sang·l1e ve110 o dello stes~o a11imale. convenie11te111cnte arlerializzato, ' en iYa iniettato nella carotide (a monte ed .a 'alle)., in 1quantità di 100-300 cn1 c. ·e sotto una J1re sione di 250 mn1. di mercur io. In 30-90 secondi , ritornava110 il i)olso ed il respiro ed . il ristabilim·ento con1plelo .~ i .aveva in 2-3 n1i11uti. fil. 1

Il senso dell'olfatto in gravidanza. R. Nansen e L. Glass (J(linische Woohens. , 1936, n. 25) hanno fatto dell e n1isure m edia111e ].' ol fal lometro. ril rvando una diminuzione del senso dell 'odorato , cli c va dal 30 al !O '7.,. Con qu esta iposmia. si accon1pa~ano d~ll_e perver . . io11i de ll 'odoralo, cioè u ~a 1p er~e n~tb1~ lità Yerso certe gostanze cl1 e, 1n 11er1od1 di non gravidanza , non vengono 11ercepite con1e cli sgustose. Le perversioni de]l 'odorato })Ossona avere l1na cerla in1portan7a n ell a g-e nesi dell 'ipere111rsi. L'i1Jos111ia può esf'erc ri rondotta al turo·orC' del n aso ed in ])ari e ad una n1odificazione della capacità reatti\a di lutto il sistema nerYoso centrale n e]Ja g-ra' idan1a. J,a . err ez ion c della ~aliva e del st1cro ga:'t ri ro. l 'appetito ed i 11rocessi cligesti,·i i11 gra' idan1a po~sono. es~ ~e re in fl11en1ati dalle nccen nate ll1od1ficaz1on1 cl e11·o1fatto. fil .


1674

cc I L P OLI CLIN l CO »

[ANNO "X.LIII, NuM. 37:

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento

professionale.

Congr esso sindacale nazionale. Il Congresso nazionale del Si11d acato m edico è incletlo a Napoli, in occa•sio11 e cl elle « Celebrazioni Crunpane », durante la pri1na 111e tà di ottobre , in giorni d a tabilirsi . Saranno di, cu ssi i problemi pii1 i nteressanti <lella categoria : sar à dato il progra1n1na d efinilivo. A Saler110 ~ j rievoch eranno l e g lorie <lell :anlica St uola Mecli ca Salernitan a.

I gabinetti medici privati e le tasse prefettizie. IJ ~Iinistero dell 'Inter 110 (Direz. Ge11. d ell a Sa11jtà Pubbl .), ro11 circolare n . 90, in data 30 giugno, ai Pre fe l ti e Autorità assimilate, ·st abiliva ch e i galbinetli i)rivati d ei m edi ci liberi esercenti d evo110 riteners i soggetti all 'autori zzazio11e prefe tl ir ia J)r evi s ta dall 'art . 193 del vigente T. U. delle h::g·gi sanilari e. quando, per 1'a L"trezzatura e cioè l 'or ganizzazione interna di mezzi e di J)erson ale, ,·eng·ono ad a l1n1ere j11di,·idualità p r opri1, 11on confondibile co11 u110 s ludio priva1o. Co11 circol are n. 102, in d a ta 8 agosto , il l\fini~ l ero precisava ch e gli studi 1nedici privati co1r1u11i, co111pr e i quelli di od ontoiatria, i1on rientran o in tale g-rttppo (p ert a11to non d eYono cor r ispondere lR las .. a di L. 300 p er l 'autorizznzione prefetlizi:i ; :~c n za co ntare l e 111ulle per le ritardate clenunzie). La riporl ia n10 i11te.gr alment e. Co11 circoJar e 30 giugno p. p. n. 90 è ·stato ch iarito ch e i gabinet1i dei ined:ici debbono· ritener si soggetti alla au lorizzazio11e prefetti zia,, prevista cl all 'art . 193 del 'igen le T. U . delle leggi sanitar ie , oltanto qua11do p er l a loro interna at trezzatura e per il per on ale di cui di pongono vengono ad assum ere d i fatto i11 dividualità propria, 11on ro11fond ibile co11 quella <l i uno s l11dio privat o, e cj·o è del locale 11ecessario per l 'eser cizio della speciale bran.ca professionale col liva ta d al sanitario. Per quan lo rig u arda i privali gabinetti de11 li . tic i degli oclo11loia lri liberi eser centi, deve i far lH e·sente ch e ques lo Ministero con circolare 14 ge1111aio 1935, 11 . 20400 3. A. G. /20025 - n ello inte11clin1en to d i far co1npiere un acct1rà't o censi111e11to per l a r epress ion e dell'abusivism o, d a parte di chi 11011 fosse l1 \ u11i to della prescri 11a au toriz;Zazion e all 'oclor1loia lria - di p ose che lt1t ti gli eser centi g·Ji a11ziclelti gabi11et li denti s ti ci fo .. er o inYitati a presen larc is ln nztl cli autorizzazione prefettizia ai ensi del cit alo arl. 193. Detta al1l or izzazion e, ch f' prirna er a g ratui la, co11 R. D. L . 26 set le111bre 1935, n. 1749, è s tata a'S5og·gel ta ta a lassa di co11 ce .. sione goYernativa, in :--eguito a r l1e la competente Sezione ton1a lo-odontolog ica 11a rivo I te ist ar1ze per ch è Ye11ga r ipresa in cst1n1e Ja i1ccc. s i là dell 'at1 lorizzazi.011e prefettizia per i gab ine tti pri, a ti rlcgli oòontoiéll ri liberi e erre11ti. .\l ri fttiaròo ~1 osser' a cl1e . otto il 11rofil o s tre lt.~n 1 e11l r g·iuricli ro e JJre cind e11do da i n1o t iYi rli

op1)ortunità p er i quali. fu diramata la circolare 14 gennaio 1935, l 'autorizzazione prefettizia deve co11siderarsi indispensabile, secon<lo recenti pronl1nciati dell 'au Lorità giudiziaria, nei soli ca·si con templ ati d all 'art. 193, e cioè p er gli Istituti o case di cura e p er l e case e pensioni per gestanti, otloposti al controllo statale, anch~ se la cura sii co1npia an1bulatoriamente, e cioè sen za degenza . Pert an to i gabinelti privat i degli odontoiatri lib eri esercenti sono da considerarsi all a stessa s treg u a degli altri ·s tudi privati d ei medici, 11on soggetti all 'a11torizzazione di cui all 'art. 193 del T. U. leggi sanitarie. Con quest a d eterminazione si con sidera definitiYa•m ente chiarita l 'importanle questione . Si prega segnare ricevuta. Pel

.~1inis l'ro: BuFFARI NI.

Autorizzazione all' imbarco in qualità di medicodi bordo. Riceviamo dalla Federazion e 1 azionale Fascislai della gente del mare, in data 28 ag. 1936-XIV: Leg·giamo 11el ri. 34 (del 24 agost o), del pregiato giornale da Lei diretto, a pag . 1547, sotto.i jl titolo: cc Autorizzazione al] 'imbarco i11 qualitài cli m edico di bordo », al cune notizie non esatte. Ci p ermettiamo quindi di chiarire ch e, a n or1na delle vigenti disposizioni di legge, il diplom~ di medico di bordo (abilitato ad imbarcare in ta l ~ qualità di navi nazion ali) ·si con segue in seguit() a concor so per esa1ni che vien e bandito dal Mini s Lero dell 'Tnterno . Il R. D. L. 10 ottobre 1935-XIIJ, n. 2022, cui sf riferisce il r edattor e del Su o giornale, in via tran i1.oria ed in vista di circostanze eccezionali, con templa n ell 'art. 1 la possibilità ch e medici di bordo reg-0l arn1enle diplomati veng·an o in d et ermi n ati casi imbarcati d 'autorità, e n ell 'art. 2 prevede ch e possano, sempre in via tran sitoria e lim itatamente ai casi di n eces.c;ifà ed urgenza, essere con ce·sse rlrll e autorizzazioni provvi sori e a m edici forniti di determinati r ecruis1ti cl1e si sia11 0 dati rf'gol arme n le in 11ota all a Djrezion e Generale Sa11ilà Pu bblica. Circa poi il libretto di navig·azion e, documento t1fficiale, è noto eh 'esso vien e rilasciato d alla compPtente Autorità Statale e precisam ente dall e RR. CFipitanerie di Porto, e n on dalle Compag nie di Navigazio11e, come asseri sce erroneam ente il Suo redattore, (:;ompag nie le qua]i non hanno alcuna in ger enza in m erito. Con ossequio fa:scis ta. I l R eggente rlel Gr uppo "f\1azion,zl e:

C.

~fA1'iASSEI.

Il Co mmissa rio: D.\VIDE LE~rro.

La ri ~ JJOs la al ~. 34 rifle lle'a il quesito dell 'abhf011ato e n on tra lta tut ta l a que~tione dei medici di borclo ; ossia l r a tta dell 'at1 torizz<lzion e provviso-


l ANNO XLIII,

NUl\I.

37]

ria consentila dal R. D. 10 oltobre 1935 e delle modali1 à come conseguire ! 'autorizzazione. La Federal ione, invece, accenna a tutta la maieria dei m edici di bordo ed esp on e tutto il conl enuto del R . D. anzidetto. Specifichiamo che l 'autorizzazione con sentita dal R. D. ha caraller e di provvedim ento eccezionale; e ssa ha durata te1nporar1ea, anzi è limitata ad un solo viaggio, e non d à diritto all 'iscrizione n el rt1olo dei m edici di bord o . Questa iscrizione vien e fa Lt a sol lanto p er quelli fo1 niti di autorizzazion e consegui la a seguito di e sa1ne. Il lVIinis lero d ell 'lnlerno dovrà indire appena possibjle la se·s ·ion e dj esami per m edici di b orrlo . TruNcAs.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

llol\<IA. Minisl eJio d i Grazia e Giustizia. - Concor so, p er titoli, ad un p osto di Sanilario presso le carceri giudiziarie di Roma p er il solo servizio notturno con l 'obbligo di p ernottar e n ello Stabilimento. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi alla S eg·r eteria ò ella Procura Ge11 er al e presso la Corte d 'Appello dì RonJa. Il concorso bandiLo dal Pio Istituto di S. Spirito e Ospedali Riu11iti di Roma , annunziato nel N. 34, p ag. 1548, ·scad e il 15 e non il 30 setterr1bre.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ,S. E. il i>rof. Dante De Blasi è nominato socio d ella Reale Accademia Nazionale dei Lincei, per ! a Categoria quinta, Sezione di .patologia . Ce ne compiacciamo con l 'illu stre scienziato e 1naes tro, ch e onora l 'Italia .

Mentore, necessario a tutti i Saaitarl ltaliaai

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie <l> Riportiamo da <l LA TOGA ». Napoli, 1° agos to 1935 : (1) <l ••• In presenza del nuovo ordinamento sanitario e special.-

mente delle innovati.:>ni introduttive, notevoli fra queste le nuove norme in materia di concorsi per i posti di ufficiale sanitario, me, dico condotto, un commento esplicativo dell'intero testo

unico era necessario.

una padronanza comple-ta della ntateria frutto di una adeguata preparazione. Due insi, Occoffeva a tale scopo

gni magistrati, il dctt. Aristide Ca,.apelle, consigtie'l'e di Stato e al prof. Alf,.edo ]annit# Pi.romallo, consigUe,.e di Cassazione ave, vano appunto tali requisiti..

Un commento del testo unieo in parola richiedeva so· pra tutto sobrietà ed accuratezza, tali da offrire una direttiva sicura per la retta interpretazione delle sue varie norme. E a questi intenti è stato ispirato ed ese· guito il loro commento. Nel complesso, il pyog,.amma col quale gli egYegi autori hanno 'IJoluto dettaye questo commento, quello cioè di dare le linee fondamentali dei vari istituti è stato pienamente raggiunto. Il che è di valido aiuto a tutti coloro che sono chiamati ad inte,., pretare o ad applicare il vigente ordinamento sanitario. Non è inopportuno rilevare, infine, che il solerte editore Luigi Pot.zi ha voluto dar~ a questo volume una elegante veste tipo, grafica, che pe,. la chiarezza d ei tipi e pe,. la. giusta misura del formato ne 'l'ende piu agevole e comoda la consultazione ». }GNAZIO

TAMBARO .

Volume

tasca"ile, d1 pagg. XJl,720. Prezzo: rilegato in tela L. 4 5 ; in b'l'ochure, L. 4 O, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico u, rispettivamente, sole L . 4 O tilegat..>, e sole L. 3 6 in brochure, con spedizione franca di ">orto. Inviare Vaglia all'editore LUIGI cursale diciotto, Roma.

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SEZION E PRATICA

POZZI. Ufficio Postale, Sue..

NOTIZIE DIVERSE 4:° Congresso inter11azionale di anatomia. Il Co11g resso federaliYo inlern azio11ale di Anatomj a, svoltosi a ~1i1 a1 10 d al 3 al l '8 sette111bre è stt.1to org anizzato, sollo gli auspici delle 111agg·iori Società scientifich e i taJiane, da un Comita lo di presiden za co111posto delle r aippre enta11ze, oltrech è d ella Società italia11a di An a lo111ia, di qu elle delle nove 1)i'l1 i111portanii Societ à ed Accademie affini dell 'es ter o Fran cia, Germania , Giapp o11e, Inghilterra, Olanda, Polonia, Portogallo, ~pagna , 1Stati Unili d 'AnJ erica -· e del quale è s ln lo g·uida in·stancabil e l 'illustrc prof. Ferdinan do Livini, direttor e dell 'Istilulo cli Anat omia. La solenne sedula i11augurale si è t enuta al Castello Sforzesco, n ell a grandiosa Sala clel Consig'lio , alla prese11za rii S. li. 11.. il Duca cli Bergamo, di altissin1e autorità, rlei d elega1i s tranieri . f r onunziò il discorso inaug11rale il prof. Livini ; parlò poi , pér il Governo, S. E . llianchini , che dichiarò ap erto il congr esso i11 11ome del Re ed Imperator e - il qua] e si era co1npiaciuto di assu111ere l 'alto pat r on a to . Jl i1rof . Poli card ])Ortò il saluto e il ringraziam ento dell e rappresentanze stranier e. · l laYori del Congr esso si sono svolli simultar1eam e11 Le in due tlis linte sezioni: la prin1a dedicat a alla Istologi a, alla Istofisiologia, all 'E111 briologia descrittiva e sp erimentale; la seco11cla al1'An aton1ia m ac ro- e microscopica . I la,·ori sono stati intram ezzati da tratlenime11ti - nolia1no u11 ricevin1ento offerto d alla Podest eria - e d a visite agli Istituti scientifici e clinici di Milano e di Pavia, da una visita aJla Certosa di Pavia ecc.; ·si sono chiusi con un viaggio, seguendo quattro itiner ari a scelta d ei congr essisti.

2° Congresso italiano delle società di eh irurgia riparatrice e plastica. Avr à luogo in llo111a nei giorni 21 e 22 o ttobre in un locale della R. Cljnica Chirurgica ge11tilme11te m es·so a d isposizion e dal prof. Ale"Sélndri. Son o i11vitati a p arlecipar Yi lutti i soci fondatori, ordinari e onorari, tutti indisti11tam ente i m edici civili e 1nilitari ch e si occupan o cli tale br an ca e tutti color o n on m edici aj quali Lale ar gom ento può inter essare. Teina di r elazion e: << Ct1 ra chir u rgjca delle cicatrici in genere n ei ri guardi d ell a chirurgia plasti ca e riparatrice », sar à sYolto dal dol t. Vi t Lori o Schimka cli Trieste. Color o ch e in Lencl o110 pre e11 Lare delle ro111un icazio11i on o preg·a Li l l 'inviar11e i l itali ron u 11 breve ria sunto al p il.1 pres to pos ihiJe ed in ogn i ir 1odo pri111a del 25 se ttembre p . Y. nl J)r or. 1\ r lt11 0 Mnnna, Yia Nazionale 87, Ro111 a.

Medici francesi il Italia. La ezio11e l\1eclì ca d el Con1ita lo Francia-Italia ha or ga1ii zzato u 11 viaggio òi inedici fran cesi in Italia, per visitar Yi le op er e m edico-sociali e le grartdi organizzazion i ospedalier e e r innoYare ai collegl1i iL1liani i propri ·'en lin1en ti cli lima e di amicizia. Il Yiaggio si s Yolgerà òaJ 1.5 nl 27 sc tten1hre col segu ente itinerario: Parigi -Torino-No,-ara-~li1 an o-Sa·l so rn agg·iore-Bologna-F irenze- l\1on lecn li 11 i-Ron1a-' ' eron a-Berg·a1110. Le fan1igl ie cl e i 111e-


1676

<< IL POLICLINICO

dici po .. so110 parlecipare al 'iagg·io; 111a il 11umero dei parlecipa11li è lilnitato. Per l e adesioni: Secrétaire général de l a sec ti on n1édicale du Comité J:i. , rance-Italie, Bureau de la C.I.T., boulevard des c:apucines 3, ~arj s.

Un po' dovunque. Il capitano 111edjco do t l. Re1r10 Rasia del· Polo, di San1pierdare11a, <lirigenle la 13a. Ambulanza oclontoiatrica j11 J\.. O., ha rice' ulo un e11comio solenne « Per i11le11sa at°li ità spi egata durante la guerra e liopica 11ell 'arte sua odontoiatrica con rara r.01npelenza e nobilissi1110 e g·eneroso spirito di sacrificio ». Il prof. Giova1111i Pia11 loni, specialista in chirurgi.t generale dell 1i11fa11zia ed in ortopedia, chirurgo ca1Jo della Sezio11e ortopedica al mare dell~O&peclale Bambi110 Gesù di Roma, fu prescelto dal Minis tero dell 'Educazione Nazionale (Direzio11e lstruzio11e Superiore) per esaminare all 'estero i diversi m ezzi usati nel trattamento ortopedico d elle paralisi infa.ntili, specialmente a ba·se di fisico-chi11esiterapia . È di rece11te ritornato dopo aYer frequentato duranle sei 111esi le }Jrincipali Clinich e ortopedicl1e ed i 1)it1 importan1i I 1itu li della SYizzera, della Germania e della Francia ; ora ha l 'incarico della preparazione tecnico-sani taria di un erigendo Istituto ortopedico, in cui prevale11tem ente si tratteran110 l e paralisi infantili. .Jl 4° Cong·resso internazionale di citologia speri1n e11Lale si è volto a Cop enag h en dal 10 al 13 ag·os to. 1\.i laYori hanno preso parte attiYa i proff. Don agg·io, Terni e Levi. Il Congre·sso In Ler11azionale c.l 'insegnan1ento tec11jco, che a:vrebbe doYulo aYer luog·o a Ron1a nei g iorni 28-30 n1::iig·g"io e che era s la1o ri111andato ad epoca i11deter1ninata, sarà tenuto a Roma nei giorni 28-30 dircmbre 1936-XV. Il Cong·resso è stato promo·sso dal « Bureau Tnlernational de l 'En sei g·11em en l Techniql1e >> (B.I.E.T.) ch e ha sede a Parigi (Il), ~' Place de la Bol1rse, presso il quale so110 r appresenta li tutti i Governi. Tra i temi in discl1ssio11e è << L ·orientan1en lo J)rofessionale e la sua con ti11ui tà >> (lra i relatori son o A. Gemelli, F. Bar1i soni , S. Visco). Coloro ch e .desi(lerano 11otizie e chiarimenti posso110 rivolgersi alla cc Direzione Generale per I 'Istruzione Tec11ic a n, ~lini stero dell'Educazione Nnzio11ale, Roma. La Lega d e lle organizzazioni di eugenica terrà il 4° Cor1gre s o internazionale di eugenica a Berlino n el 1937. Alla presiden za è stato chian1a to lo s Yedese SYojgreen. La Socie tà Led esca di eredologia terrà la sua 9a 1 j u11io11e a Ji'r ancoforte sul l\1eno, dal 18 al 22 marzo 1937. Segretaria: Frau Prof. P. Hert,vig, Albrecl1l 'fh aer-vVeg 6, Herlin-Dahlem, Gern1ania. La Società tedesca p er l a tutel a del laYoro si adu nerà a Francoforte s ul ~[eno in ottobre; tema: c< l .avoro e 11ulrizione». Rivol ge.r&i alla: cc Geschaftsfiibt'urlg· d er Deut.s ch en Gesellschaft ftir Arbeitschtit z, Hol1e11z;oll ernpla lz 49, Frankfurt a. M. 17, Gern1a11ia. J\icorcl ia1110 elle il 9° Congre so francese di sto111alologia élYrà luogo dal 5 nl 10 ottobre, n ei locali della Facoltà n1erlica cli Parigi. Ten1i: cc Studio cornparati' o dei 1ratta111c11ti delle i11fezio11i periapical i rrorlicl1c », et Cor1lroi11clicazio11i assolute e

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XLIII, Nul\t. 37}

rclatiYe al trattamento ortodontico ». Problema i11 cliscussione : cc Complicazioni immediate e mediate delle es trazioni. Loro trattamento ». Sono in programma varie co11ferenze. È prevista un 'escursio- . i1e a Chanlilly. Segretario gen erale: Dr. Dechaune, 1 ue de Rivoli 182, Paris. Il 7° Congresso nazionale run1eno di chirurgia si terrà a Bucarest dall '8 al 12 novembre. Temi: (( Le fratture della colon11a vertebrale » (relatori 1'opa e N. Barbilian); cc La litiasi salivare » (Da11 'l'eodesco e Aleman) ; cc La vaccinazione pre- e postoperatoria » (N, Combiesco e A. Crainiceanu). La Società Medico-Ghjrurg·ica Bresciana si è adu11ata n ei g-iorni 9 e 23 gi\lgno e 9 luglio, sotto la presidenza dei p1\off. Doss~11a e Ra.verdino, assistiti dal segret ario dott. R. Sassi, Sono state fatte comunicazioni da: A. Pelleg rini, Dossena, A. Po·sar elli ; A. Pellegrini, R. Sassi, G. Pittiani; RaYerdino, Luse1ta, Pietran toni - G. Pittiani. L 'Ente Provi11ciale per il Turis1no della provincia di Lecce, in occasio11~ della cc Mezza Es tate Salc:ntina » (20 agos to-20 seltembre c. a.), organizza un raduno nazionale <li medici da tenersi, in una o più giornate, a cc Santa Cesarea Terme ». L'or~ranizzazione di tale raduno è fatta a cura del Sinclacato Provinciale Fascista dei Medici di Lecce. La Scuola Medica Ospedaliera di Napoli ha org·anizzato un corso di perfezionarr1ento dal 5 novembre al 15 dicembre, in Clinica medica, Clinica chirurgica, Urologia, Dermosiiilopa ti ca, Oculis tica, Ostetricia e ginecologia. Radiologia. Della Società è presid ente il prof. P. 1'ecleschi, segretario il prof. E. Bazzicalupo. Sede: Osp edale Incurabili. Ricordian10 che una sei:ie di cor si di perfezionamento è org·a11izzato a Berlino per il prossimo autun1to; ne abbiamo già dato noli7.ia nel N. 26, p. 1223-9. Alla ·seconda .Settin1a11a i\iledica Internazionale, che ha avuto luogo a Lucer11a fra il 31 ago·sto e il 5 settembre, è stato inYitato a tenere una conferenza sull e « Diatesi emorragiche » il prof. (r f'rontali, direttore della R. Clinica Pediatrica di Padova. La lezione del prof. Fron Lali, il quale ha recato personalmen le e con la sua scuola largo contribl1to allo studio d elle dialesi emorragiche per mezzo d~ll 'indagine sui èapillari d ella superficie corl)Orea, ha contribuito a n1ettere in Yiva luce l 'a ltività scientifica nell 'Ilalia fascista. Il chirurgo newyorkese Frecl H. Albee è slato osnite dJBuen os Aires, ove ha tenuto :arie confere11ze, tra cui le seguenti: e< Il b art ter1ofago nel l ra ttamen to delle osteon1ieli ti n, cc La ricostruzione d el goJnito »; ha anche proiettato e ~om~e:ntato aJcunc cinematog rafie d 'interventi chrrurg1c1. Il prof. Mourigua11d cl i Lion e, si è r ecato in Arg·e11tina per t enere delle conferenze a Buen?s Aires , Rosario e Cordoba sulla meteoropatologia in pedia,tria e l e vitamine. Il 27 ·s':! t tembre a Bolog n a Yerrà onorata la m en1oria di Ce. are Cavina; n ella Clinica odontoiatrica (Yi a S. ' ' itale 59) saranno scoperti un busto d ~l CaYina ed . una lapide che. ricord a il suo con tr1b11to all 'insegna1nento e al progresso de.Ila st o:r:n a: to1ogia; una rappresentanza (li colleghi e all1 e' i p orterà dei fiori sulla tomba del] 'Estinto .


[ANNO

XLIII, Nu~ L 37)

SEZ IONE PRATICA

Il 25 agosto si son o conìpiutj 100 anni dall a morte di Gris loforo Guglieln1 0 Hufela n d, r eputalo t e rapist a, n a t o a Berlino nel 1762. Alc une clelle ·su e rice lle sono ancora molto in u so. . 11 f>uce ha t.les tir1ato l a sonuna di L. 400.000, ricevuta dalla Società A11onin1a Bor1ifiche Calahresi , al Sana torio antimal arico di San t 'Eufemia Lamezia. La Sct1ola n1edica d i Kerville (Kansas, S. U. d 'A.) ha inaugl1ra Lo la nuova sede : un edifizio di 5 p i ani, salvo n ella p art e centrale, oYe i piani son o 6; è costato 6 milio1d di lire it. Alla cP.ri1nonia in au g11rale era pr.esente, co111e ospite cl 'onore, il pri ·m o 111&diro di1)loma lo d alla scuola 50 anr1i or sono: era s lato 1 iu qu ell 'a11no, anch e il solo. Il p oder oso svi] u Pl)O d ella n eurochirurgia lrova espressione 11el n u ovo p eriodico « Zen tralblatt fi.ir Neurochirurg ie », allegalo al « Zentralblatt fi.ir Chirurgie »; è diretto dal prof. To11nis, con la cooperazione cli molti con1petenti d i vari P aesi (non vi fi g ura l 'Ilalia) . Il primo numero reca la data di agosto e contien e tre contributi orig inali , u11a rivjs ta d'insieme ed un r esoconto. Il periodico è édito d a J. A. Bart h di Lipsia; p er la re(1a.zione ri,·olgersi a l : Prof. Dr. W. Tonnis, Le iter der Neurologiscl1en Abteilt111g d er St aa tl . Lu.i lpoJd-Krankenhaus, Wi.irzburg.

Il p eriodico « Cos1nobiologie

hJ co1nple ta lo la sua prima annat a . Sed e : rue Verrli 24, Nizza. >J

Il Con ig lio a1nmin i strativo d el Sind acato d ei rnedici della Senna h a vo tato un ordine del g iorn o p erch è J 'jsp ezione medica n elle scuole secondarie s i 1in 1iti all a sorveglianzy. sull 'igien e, al ricon osci111enlo d elle mnla ttie contagiose e ad avvisare le famig·Jie; i] Con iglio protest a co11tro l 'utilizzazio11e clell ' ispezion e a scopo di orient amento professionale. Il Con sig lio Nazionale delle Ricer ch e h a js lituito per il prossimo anno accad emico 1936-37 dodici premi di L. 3000 ciascun o, da assegn are agli autori delle mig liori tesi cli lauree cli carattere coloni ale, n elle varie Facoltà, tra cui qu ella di medicina.

T.. a R. Accad emia d'Italia , nella Cla·sse d i Scien ze fisicl1e, 1natemaliche e ·n atu rali, h a d es t.ina lo la son1ma di L . 500.000 della Fondazion e Vol ln - i s liluita dalla, Societ à Erl ison cli Milano - a ri cerche da svolger i nell 'Africa Orien tale; h a anch e fissa to nuovi assegni p er ving·gj dj stuclio. Si è inauguralo a Buenos Aires il }Jrin10 Servizio municipale d i os11edalizzazio11e per polio1nielitici . Si lrallJ, cli u11 a cor sia r iservata dell 'Osped ale Alvarez, diret ta d al d ott. E. J. Ber e ler viòe. Cos liluirà u11 cen tro clj profilassi , di cura e di

.studio. La motorizzazione d elle a111bula n ze della Cr oce Rossa Gern1anica h a con1piuto g r andi progressi. Ora ques to Enle dispone di 650 squad r e n1otorizzat c, di cui la più importante è il « posto di soccorso ambulante » d el cc Con troll o n d i Bruns,v ich. L 'a11loambula11za è for11ila di lt1ce elettri ca, rl 'acqua corrent e e di ri scalclamen lo. Ha r eso i111port anti servizi durant e I 'in erno , n ei camJ)Ì sportivi. Misttra 10 m e lri di 1t1 n g·h ezza ed è diYisa in tre sezioni , una delle quali costituisce una ala d 'oper azioni con111le la111e11te a ttrezzata ed u na con tien e quattro letli, soYrapposti a dt1e a due.

1677

Il ·so llole11e11le 111eclico c.l o l l. l\![ario cl 'Al ise colla sua 26a Ambulanza odo1tloialrica è s lolo tra feri t o d nll 'Eritrea in Acldis Abeba ove 11a ri cevu lo l 'incn rico, dalla Direzione di San1l à. di or ga11izzare il ser vizio stomatolog'ico . I g iorna:li recan o ch e in Spag·na un ap1)arecchio (( r osso » h a sorvola lo, il 31 agosto, la c ittà di Burgos l asci a11c.lo cadere quatlr o b ombe una delle qt1ali è es1Jlosa (l a Ya11ti 1:ospcdalc cli Sa11 Giova11 ni e al1re due sono cadu le ii1 J)ieno sull 'osp edale del \'ici110 v alle, uccidend o t5 fcrili c·he si lrovaYan o néll 'os pedale, 111e11 tre al lri 18 ri coYera li h an110 rip ort ato ferite più o n1eno g rav i. In un ospedale di Sloccohna si :ono prodotti alcuni casi di avvele11a1ne11lo, di cui lre le tali, attribuiti ad t1110 sca111])]0 di mcd ic ina li. Per aver e ing·eri lo cibi g uasti , centocinquanta 011erai delle officirte ferroviarie g·overn atiYe d i On1iya, i1el Giappone, han110 prc en la lo s i 11 tom i eI 'a vvel ename11to. Un forte incre111e11lo dell a n1orbo ità e clella n1ortalità da malaria è ·seg11alato , u l1e coste d ella J Ltgoslavia; è a ttribui lo alle ·piogge copiose. La m a.. lH 1ti a in cide sovr atut1o sulJ e clnssi povere, che lton possono p r ovveder si de i r irn ecli.

IJ dol t. Pro °' pero Ca1>oral i cli Napoli ( s là lo de11u11zialo e tratto in arres to llcr c hè un su o cli ente ce&sava di vivere poco d opo ch e jl m e(lico g li avc''a pratica.la u n 'i11iezio11e e11c10' enoséL 1

111 età cli soli 34 anni , p er u11a cadula, è morto a Rio d e J a11eir o il dott . "'rHA) LLOYD, canadese, adde t to all a Fondazione Roc1 efelJer. H a co1npiuto i11leressa11Li luclì ulla febbre g·inlla, con par licolnre rig u ardo alla vacci11azione.

Le malattie infettive in Italia. Nume.,,o dei Comuni colpiti e numero · dei casi (fra parentesi).

Denunzie dal 13 lug·lio a] 19 luglio 1936: l\ilorh illo 276 (1153); Scarlattina 87 (147) ; Pertosse 211 (o61); Varicella 108 (185); Vaiu olo e vaiuoloide - (-); Febbre tifoid ea 34.4 (601); In~ezi9ni parati fi che 95 (124); Febbre 011d t1la11 lc 63 (93) ; Dissen tc rj a 25 (38); Diflerite e cr oup 171 (279) ; Meningit e cerebro-·spi11ale e1Jidemica 11 (12); Poliomie Jjte anteriore a cu t:l 73 (99) ; Encefalite letargica -- (- ) ; Anchilost omin i 8 (26); RabJ) in: morsicature ài animali r a bbici o sospel li 52 (71), clichiarata - (- ) ; ~ L ola 111aligna 18 (19) ; Parolile epiclC'n1ica 96 (198) ; Lei hm anio~i 4 (4 J; FclJhre puerJ>rrale 20 (25) . · T)enun zie dal 27 luglio al ~ ago·s to 1936: Mor]) i Ilo 257 (8<39); Scarl a ttina 96 (150) ; Pertosse 202 (595); Varicella 84 (125) ; Vaiuolo e vajuoloide (-); Febbre tifoidea 444 (862); Tnfezioni paralific l1e 99 (13G) ; li'ebbre ondulan le 48 (67); Dissenteria 22 (39) ; Difteri1 e e crou p 215 (291); Meningi1 r cr rcbro-spinale epiciemi ca 8 (J'ì) ; Po li omiel ite a11 leriore aicuta 53 (70) ; Encefnlilr le largica 2 (2'l : Anchilostomiasi 11 (16); Ral)b in : 111orsicatt1re di a11ilnali rabbi ci o aspetti 53 (87), dichiarala 1 (2 ; Pu s tola rnnligna ;~4 (45) ; PnrolilP epi<len1ira J ( lSO ); Lei~ h111 a nio · i <-); Frl>hrc p11 r rperale 22 (23' .


1678

« IL POLICLINICO »

RASSEGNA. DELLA STA.MPA. MEDICA. Jourrial A. NJ. A., 23 n1ag. -

J. J . SaoRT e H.

J . J 0}1NSO.N. Au me11 Lo di metabolismo nell 'obesità . - H. LO'-'VENBURG sen. e T. M. G1NSBURG. IperCé.tlce111ia indotta; azio11e terapeutica possibile nell a porpo.r a Lrombocitope11ica . - V\T. M. McMILLAN e D. R. Cul\IMINGHAl\il. 1'r a ttamen flelle ernie mecnun te iniezioni sclerosar1tj. Med. Klinik, 5 giu. - . E, LEHUTRAI~Tz. Cambia1rLe11ti nel chimism o mu scolare durante l 'allenarrtE-11to. - G. P1sK. Fenome110 speciale della muscolat. addoro. nell 'emiplegia. Giorn. di Med. Mil., rnag. - ALESSANDRI. Tra tta1nen Lo delle ferite di guerra, PEnnoLr. Uso d.ei proiettili defor1nati da parte dell 'esercito abiss 1no. j\lin er va 1Vl.ed., 9 g iu. - S. CERQUA. Equivalente i s taminico nel san g·u c in diverse condizio11i morbose. Anri. lt . di Chir. , gen.-feb. G. CONTI. Tratl::ime11Lo d elle perforazioni da ulcer a gastro-duod. iit p eritoneo libero. M. PRoTo. .i\zione di alcune vit amine sul :µro cesso di circolaz. - Q. V1SCBIA. Associazioni 1norbose nel quadrante d estro clcll 'ad<iume. Bru xe lles-Méd . , 14 g iu. Nt1111ero sull 'educaz. fi~j ca .

Journ. Nléd. Fran ç., mag. -

Numero sull 'ec-

oeesso di urea sa ngujgna. Journ. A. M. A., 30 1nag. R. 1\-1. TaoMSON. l ,y1nphopa Lltia venereuro. ~._,, V. C. DAVID e M. Lor..1NG. Lesioni extra-genitali del linfogranuloma i11g·uinale. - H. v\rJLSON e N. w. RoOME. Eser('Ìzj vascolari pa·ssivi . V eut. M ed. ltllocli., 12 g"iu . - funzoG. Tratta.m . relella policitemia co11 dieta poverissima di protei11a animale. - ScH1v11nT e ,STOCKUSEN. Studi sul1l 'ir1tosiscaz. difterica. J{lin. W och., 13 g iu. - A. J oRES. c:ornpito delJ 'ipofisi i1ella genesi (lell 'ipertensione arteriosa. - A. J. ANTH01~Y. ~1alattia rlelle allezze. Arch. l ntern . Nled. , 1nag. M. 1'. ScHNIKLER € al. ~ffetti d ell a tiroidect omi a t otale nell 'u omo. r . H. H ARRISON e al . IJ'ins1Lfficienza cardiaca

[ANNO XLIII, NuM. 37)

ac11ta. -- A. SINDONI jr. Quando somministrare l 'i11sulir1a . - R. ScHNIDER e M. 0RTMAYER. Classificazione delle gastriti croniche. - G. D. TAYLOR e al. 1' j pi roentgenologici delle artriti croniche. Su rg ., Gyri. a. Oost., g'iu. G. GoM6R1. Accidenti delle anestesie locali. - J. L. REYERAFT e 1'"'. MooRE. Tra.ttarhe1rlo dell 1aborto. Journ. d. Prat., 13 g iu . - 11' . TÉRRIEN. Scollamento r eti11ico. Brit. Afed. J ourri., 13 giu. \V. S. C. CoPEMAN. Traltam. della fibrosite. - L. COLE. Tratt am. d el tetano. Med. W elt, 13 g iu . - H. ST~FAN . Tbc. e psiche. - H . Dor:ru-LER. Il parlo a.settico. M ed. J{li n ik , 12 g iu. - J . ERBsLocH. Trattam . della fel)hre puerperale dopo il pa.rto e dopo l 'aborto. - E. EKBLOM. La letania e suo trattam. Gaz. d. Hop., 13 g iu. i;-- E'oRGUE. La scienza fr ancese nello stu dio rlel cancro. Paris l\l[éd., 13 g iu. - Numero in omaggio alla medici11a italiana. Cli inese M ed. J ou r1i ., apr. Numero di pedi a tria. Riv . Qt;pedal., apr. A. GVALDI. Immunità acquisita, nell a malaria . Prensa Med. Argent., 27 m ag. - V. M. TEnn1zZANO. Igiene kinesiterapica del sedenta.r ism o. Gazz. In.te r n. di iVIed. e Chir ., 15 g iu. - G . TARANTii"lO. Tiroide e fu11zione gastrica.

L' A T TU A LIT A M E D I C A Sommario del N. 7: Oricntamentj : M . LUCACER: Il tpneu.m otorace controla· terale di Maurizio Ascoli. - Divagazioni : P. AMBROSIONI : Microbi e lotta contro gl'insetti nocivi. - In Laborator-io : L. MONTI: Sulla ricerca dell'albumina. - Proi1lemi professionali : S. M1Nz: Può il medico m entire? - Varia. - Note di terapia. - I libri. -

Annotazioni. -- Quesiti e rilievi. - Cronaca. - Echi . - Postille. - Miscellanea. Abbonamento a nnuo: I talia L. 1 5; Estero L. 2 5, Un numero separato : Italia L. 1 , 5 O; Estero

L.

2,50.

Rivolgersi a ll'Editor e LUIGI POZZI, Via Ristina 14,

R.OMA (106)

Indice alfabetico per materie. Aggìuti11azione b al lerica : nuoYe 11 oz ioni Pag. 1666 'Cervello: di Ll1 rbi dinan1icj della circo!azione . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1660 Ascesso pol1t1. : cura col pnt. artificiale )) 1656 :CJ1et onemia 11ei ban1bini . . . . . . . . )) 1671 Chirurg ja d e1la r egione cl1i a·~1na1j co- el, )) 1635 i are . . . . . . . . . · · · · · · · · · 1

{ ;r ortaca de l m·ovimento ]Jr of ess i o1iale .

E czema e suo trattame11to . . . . . . . J~dema p er care11za alin1entare n ei Yecchi J1:111orragia occul la n elle feci : di111os lra. z1one . . . . . . . . . . . . . . . . . ·

)) 1674 )) 1666 »

1671

>>

1672

Glice1nia dei diabetici: azion e dell 'insuf. . Pag. 1672 ficienza renale . . . . • • • • . . . . . . . . . )) 1671 C>besità: tra ltamer1to )) 1673 • • • • • • Olfa t to in g r avidanza • • . . . )) 1672 • Opolerapia tonsillare )) 1666 • • • • • • • Razza e mentalità . . )} 1658 Siringhe di sicurezza · · · · · )) 1672 Statislica e m edicina . . · · · · · · Tiroidectomia neì trattamento dell 'insuflicier1za cardiaca e dell 'angina pec)) 1660 tori s . . . . . . . . . . · · · · · · · · )) 1673 1'r asfu sione di san g u e n ella carotide . ·

Non ~ consentita la nstamt>a c1' lavori pubblicati nel Poliolinioo se ncm sn sepik> ·•Mk>nuazione scntta dalla redazione. E wetata la pubblicaticme c1' sunti di essi senzo citame la fonu.

Diritti di preprietà riservati. -

C.

FBUGONI,

A. Po1z1, Resp.

Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Counier.

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ANNO XLICI

Num. 3R

Roma, 21 Settembre 1936 ·XIV

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIONE REDATTORE CAPO:

PROF.

PRATICA

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 81 DICEMBRE Italia Estero Cumulati.i : i(I) ALLA SOLA SBZIONB PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUB SEZIONI (pratica. e medica.) . .(1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 50 L. 60 (3) ALLE DUB SBZIONJ (ipratioa e ohirurgioa) (1 ·b) ALLA SOLA SEZtONE CBIRUR&ICA (mensile) L. 50 - L. 60 (4) ALLll TRJI SEZIONI (pratica, medica e chirur.). Sinaeli:

Un numero separato della

Su10NE MEDIO.A.

o della

CHlllUBGICA

L. 6; della

PB.A.TlOA

Estero L. 100 L. ll'JO L. 100 L. U§O L. 125 L. llO Italia

L. 3,50

SOMMARIO . Lavori originali: S. Bile: Sulla costru1zione della parete posteriore del canale inguinale nella « radicale n per ernie recidivanti e su alcune considerazioni, da ricerche personali, sul medesimo. Osservazioni cliniche : M. Calaibresi: Anemia perniciosa e carcinoma gastrico. Apparecchi e strumenti nuovi : P. Blasu-0ci: Un nuovo letto cietoscopico radiologico per la dia·g nostica urologica. Sunti e rassegne : RENI E VIE URI NARIE: Horace Evans: Nefrite acuta. - J. Castaigne: Il significato clinico del tasso dell'urea nella pratica m edica. - Samuel Soifer: Rottura spontanea della vescica. - ORGANI DI MOVIMENTO: W. Eldon Tucker: Lesioni minori dei inuscoli e delle arti.colazioni. - J. Sédillot: L'al."trite secca dell'anca. - A. Youn g: La ganglionectomia nella cura della polia rtrite grave e dell'osteoartrite. Divagazioni : G. Richard : La menopausa maschile. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: I disturbi della pressione cranica. - Sindrome dolorosa

LAVORI

ORIGINALI :i)it

Sulla ricostruzione della parete poste1·iore del canale inguinale neJJa ''radicale,, per ernie recidivanti e su alcune considerazioni, da ricerche personali, sol medesimo. Prof. SILVESTRO BILE Incaricato di Anatomia Chirurg ica e corso di Operazioni nella R. Università di Napoli. Per quanto la tecnica chirurgica abbia fatto a tutt'oggi voli giganteschi, ·e per quanto il materiale di sutura offra tutte quelle garenzie di asepsi che in passato difettavano , può accadere che dopo una oculata e giudiziosa cc radicale » per ernia ir1guinale, si possa v·erifi ca re recidiva e qualche volta, riproduzione dell 'ernia dopo il r eintervento. l\'Iodificazioni al classico e ingegnoso n1etodo del nostro grande Bassini, a quello di l\1ugnai, di Postempski, di Koker. di Ch.a mpior1-

nel campo dell'arteria temporale superficiale. - Lo stato attuale della terapia della chorea .minor. La cura della epilessia essenziale col vaccino antirabico. - Monconi d i amputazione dolorosi. Simpatectomia CeI'Vico-toracica. - NOTE DI DIETETICA: Sul danno che viene ai malati dalle eccessive restrizioni dietetiche. - DIAGNOSTICA: La diagnosi sierologica dei tumori maligni. - MEDICINA SCI ENTIFICA : ~ posstbi1e considerare le affezioni reumatiche come malattia di nat ura allel'gica? - IGI ENE: Il problema del gozzismo in rapporto con le condizioni igienico-sanitarie. POSTA DEGLI ABBONATI. -

VARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Concorso; esibizione del solo elenco dei titoli. - Concorso per esaa:ni e .p er titoli. Nella vita professionale : Cronaca del m ovi.m ento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed 0 ncr rificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

nière, di Barker, di Faure, ecc., ,~e ne sono a non finire, e sarebbe qui inutile e fuori posto elencarle. Non n1i sarei pe rciò deciso a scrivere qu est a nota, se non mi fossi più ch e convinto , in un triennio di esperienze, che quanto vado a dir e può rappresentare un utile rilievo di tecnica, per ottenere una robusta ricostruzione della parete posteriore del canale inguinale. La finalità su cui si sono basati i non pochi inetodi operatorii è principal1nente rappresentata d.a l fatto di riforn1are al canale inguinale una pé.lr·ete posteriore rob usta e solida in sostituzio11e della fascia transversalis che cla .. ola, Ja rappresentava. A tale scopo il Bassini sutura,ra il cosidetto cc triplice s trato » alla porzione riflessa d el punto di Falloppia; m entre la maggior parte degli operatori Lralasciava di con1prendere in tale sutura, la tenue fascia transversalis. A proposito di quest 'ultin1.a forn1azione è n ecessa rio ch e jo esponga anche ' 'elocemente c iò cl1e è frutto di non poche mie esperienze sul 1

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« IL P OLI CLI NICO

cadavere e sulla quale fascia, scrissi, in un mio lavoro del 1932 sotto il seguente titolo: S. !BILE. Sul comportamento più comune di al-

cani piani muscol10-fasciali del&z regione ipogastrica e ingui1no-addo1minale ecc. ecc. Ricerche di.i morfologia, Roma 1932. Riporto qui quanto eb·b i occasione di scrivere in tale lavoro. Delle due fascie transversales: la fibrosa. e quella cellUinosa studiata da Rich·e t e cl1e da Welpeau fu chiamata << faiScia endoaddomin.al~ » 1'unica che i11 effetti ·è una formazione a sè ·è la fascia di Richet (Welpeau) che può prese·ntarsi discretamente costituita o non , a seconda dello sviluppo della tela grassosa sottoperitoneale. Essa contribuisce alla f o·r mazione della pagina posteriore del m . grande retto anteriore dell' addom1e, nel suo quinto distale. Normalmente si presenta sotto l 'aspetto di un a lamina cellulosa n egli individui magri ; grassosa negli obesi. Costantem·ente si confonde con l 'aponevrosi ombelico· peDvica quasi in corrisJ)ondenza delle· arcate del Douglas (*) e lateralmente ai due· legamenti ombelicali obliterati. Nelle persone magre la fasci~ di ~ichet .è alquanto resistente sempre però in ragione diretta della sua tessitura cellulosa; e ven endo in basso si porta oltre il bordo profondo de! pube, strisciando dietro la sinfi ~i , per perdersi n el tessuto cellulare lasso corrispo·n dente alla f.ascia pelvica superiore. Lungo la linea alba, essa aderisce al suo margine posteriore, per quanto molto labilmente. . . . In corri8pondenza della r egione ingl1ino addon1inale, la fascia i11 quistione risale n·el 65 % dei casi, posteriormente alla parete p~ofonda del canale, co·n vogliando in alto e medialmente i vasi ei)igastrici profondi. . In corrispondenza del su~ tratto p~lvic.o , la fascia ce.l,lulosa scorrendo die:ro la ~infis1 pubica e dietro alle branche orizzontali , ne tappezza la faccia posteriore, ~ont~ibuen do _alla formazion e di due logge, d1 cui la mediana (.. pazio r etropubico) (Bile), è c~iuso late.raln1ente in alto a livello del n1arg1ne poster1o:e su peri ore dell 'osso (per 1'aderenza della fascia aù esso) confondendosi in basso ~ol tessuto cellulo areolare del pavimento pelvico; quella laterale (che comunica con la prima) (Bile) è compresa tra la branca t~asversa .d·el pub~ , l 'ai)onevrosi dell' otturatore interno in avanti, (1) Cfr. . B1LE : Su l comporla'!i e.nlo più corri u 11 e di alcuni piani niuscolo fa sciali, ecc. , ecc. Ricer cli e di morfologia. Roma , 1932.

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e la fascia cellulosa di Richet (confusa con l 'aponevrosi ombelico pelvica) posteriormente. È questa una loggia osteo-fibro-cellulosa che a ccoglie il ramo r etropubico dell 'arteria otturatrice e il fa scio nerveo va co.Jare otitura,torio. Lo scarso tessuto cellulare ivi compreso si continua, attraverso il canale sottop·u bico, col connettivo profondo d ell a radice della cosci.a, · e ciò spiega, com e un ascesso o·s sifluente, della faccia profonda della branca del pube, possa diventare extrapelvico e venire in avanti 11ella loggia degli addutto1i. In corrisponden za dell 'orificio profondo del canale inguinale la fascia di Richet vi si proll1nga per formare la guaina agli elementi fur1icolari e al legamento rotondo.. E veniam o alla parete posteriore di esso cana le e a lla n on mai tanto discussa cc fascia tìa.nsversa•lis » fibrosa di Astley Cooper. Dalle mie ricerche ho potuto notare che quasi sempre (circa 1'8'0 %) a formare tale parete contrib uisce esclusivan1e11te una formazione fibrosa , la quale ·è d·iretto prolungamento del m. trasverso, che si attacca m edialmente al bordo laterale del m. Pletto, inf·eriormente al marg ine posteriore del legamento del Gimbernat e lateralmente si confonde con la fascia iliaca. Gli autori in genere descrivono tale formazione col nome di « fascia transversalis fibr osa di Coop•er » e la fann o arrivare in alto· fin quasi al m. Diaframma, ove si sperde gradatamente. Quando il m. trasverso discende poco sull'arcata di Falloppio, tale fascia è molto più robusta e si continua in alto col muscolo, del quale forma il tendine laminare. All 'opposto quando esso si arresta molto in basso, tale produzione risal·e alquanto . sul~~ faccia profonda dei suoi fasci muscolari p1u bassi .ed è velata dal fascetto inguino pubico del Beurnier. Io la considero come la porzione più distale del tendine del muscolo trasverso. Qualche volta essa invece di terminare medialmente sul bordo laterale del m. Grande retto, procede in avanti di esso fondendosi col tendine largo, superficiale del piccolo obliquo il qual_e a qu~sto livello non è fuso co~ ~elio an.t1stante del Grande obriquo. (Spazio intrafasc1ale prerettale) (Bile). Circa i rinforzi di tale form azione non sempre ho potuto riconoscere il legamento ~etto di Henle, di Hesselbach e la bendelletta ileopubica di: Thom pso•n . .. L'orificio profondo del canale rest~ cosi scolpito nella porzione di stale del tendine l~­ m inare del m . trasverso (fa.scia trarnsversalzs fibrosa di Cooper, secondo gli autori) sotto 1

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forma di una apertura semilunare con due corni di cui uno è quasi vertical e Cl 'anteriore) e l'altro è orientato trasversalmente in alto e in fuori. La fascia prop ria di Cooper, detta da Richet cc cellul.o sa » e da Welpeau « fascia eridoaddominale » ,a derisce a detta apertura e vi si estroflette a dito di guanto form,a ndo quella produzione che va sotto il nome di 1

Va.ginal'e, comune al funiceVlo e al testicolo nell'uomo; e guaina del legamento rotondo, 11ella donna . Non sarebbe quindi, secondo quanto ho avuto agio di osservare, ]a j asoia transversalis fibrosa, una sola produzione ma essa si presenta duplice e di diversa consistenza e struttura; poichè mentre quella fibrosa 3 che forma in effetti la parete posteriore del canale inguinale, è dipendenza diretta del m. trasverso; quella cc cel'lu.losa » è una formazione a sè, e non è altro che una lamina sottile, organizzatasi a spese della tela sottoperitoneaJe, alla $lessa guisa della « fascia endo-

torocica n. Canale

ingu~naile.

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SEZIONE PRATICA

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Esso è costituito in ' 'erità da tre parti, invece di quattro, pQichè quella che è co,n siderata come paret;e superiore, altro non è ch,e il solo margine inferiore libero del piccolo, obliquo e dalla sua continuazione nel cosidetto tendin;e oongiunto, perchè quello inferiore del trasverso non è libeTo ma si continua in basso sulla pars reflexa del ponte, sotto il nome di fascia f;ransversa.lis fibrosa. La parete anteriore, a rigore di logica non è rappresentata solamente dall 'ap.onevrosi del gran.de obliquo ma anche dalla fascia che ta·ppezza anteriormente tale largo tendine e che· è conosci11ta sotto il nome di cc tun,ica di Laurth; tiinica dì Scarpa n. l: quest'ultima lamina che flo rma, specie r1ell 'ernia ob liqua esterna una tunica completa e che spessissimo aderisce più o meno, al • • sacco ern1ano. Essa forma passando innanzi all'anello cuta11eo del canale una specie di opercolo, per poi continuarsi nelle borse sotto il nome di « tunica sottodartoica n. Bisogna notare a proposito dell'anello inguinale superficiale· che spesso esso è assai rimpicciolito per la presenza di una specie di graticcio fibrillare, dipf;ndente da un fascetto di fibre tendinee di rinforzo, della medesima aponevrosi del Grande obliquo. Questo intreccio di fibre a cui ho creduto di dare il nome di bendereJla proonula.re, riducendo tale apertura, giocano una parte importante nella formazione dell'ernia in.tersti•ia le (Tillaux), la quale, per tale barriera è co1

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1

stretta a farsi strada attraverso alla compagine del margine superiore del canale stesso, cac~ ciandosi o tra iL piccolo 0 bliquo o trasverso, 1

o tra il piccolo obliquo e l'aponevrosi del

Grande obliquo. La parete posteriore è costituita , andando dalla profondità alla superficie : dalla fascia propria di Coop·er, o ce.lZ.ulosa di Rich.et ecc.; dalla fascia transvel'salis fibrosa di Cooper, dipend·e11za del m. trasverso (Bile); dal perimisio dei due muscoli piccolo obliquo e trasverso che scendendo verso il pDnte sostiene in avanti gli ·eleme11ti del funicella 11ell 'u on10, e il legamento rotondo nella donna. La parete iI1feriore è foggiata a gronda e non è altro che la pars reflexai dell 'aponevrosi del Grande obliquo, ch e nel suo segmento distale e in corrispondenza della p orz.:ione m ediale della branca orizzontale del pube si accartoccia dall 'alto al hasso e davanti in dietro per prendere parte alla costituzione del legamento

di Gimbernat. Da quanto sono andato brevemente esponendo, risulta abbastanza chiaro, come nella cura radicale di un'ernia inguinale, si dovrebbero prendere in più giusta considerazione tutti gli strati che hanno ceduto all'ernia e ricostruire, quando è possibile, la maggior parte di essi. Ecco perchè giustamente il nostro grande Bassini insisteva molto n ella sutura della fascia transversalis fibro sa, che assieme al piccolo obliquo e trasverso egli chiamò triplice strato, e che cuciva alla porzione riflessa del ponte.

Tecnica persoriale. -

Per evitare l'imbibizio11e degli strati, con l 'anestesia locale, sono solito, quando n1i è possib ile, ricorrere alla rachianestesia interspinosa , t,ra la i oa. e l ' Ila o tra l' 11a. e la l 2a verteb·r a dorsale usando solaniente la soluzione già preparata di Novocaina e suprarenina cc Meister Lucius » che non solo risponde egregiam·ente ma . quanto, non mi 11a finora mai causato eventuali complicao1e che spesso vengono lamentate usando altri 1•reJ,ai·ati. È inutile dire che 50 nl inuti prima della operazione faccio praticare una iniezione di caffeina. 1

1° tempo. -

Col solito taglio inguinale in cido la cute e la tela sottocutanea , allacciando scrupolosamente sia la sottocutanea di Haller, sia altri piccoli va si ch e danno sangue , in modo da ottenere una emostasi com-


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IL POLIClLFNIQ@1>>'

pl·e ta . Ciò coadiuva assa i per la prirr1,a inten• z1on e. 1 'estremo pubico d el taglio deve sorpassare alquanto l 'anello inguin.a le cutaneo, per poter bene esplicare J.e ulteriori m a novre di isolan1 ento. Co11 due pinze di Chap,u t, applicate _l 'una a l .lembo superiore e al pannolino corrispondente , e l 'altra a quello inferiore e al pa11nolino vicino ottengo un buon divaricamento d ella fE.·rita ,e una perfetta visione del pian o sottostante. Preparata b·en e e per tutta la lun gl1ezza del taglio la lamina del grande obli quo e la tela ·cellulosa ch e la ricopre (tunica di Scarpa), incido quest 'ultima sopra la sonda in modo da averne due lemb·i , uno superiore e l 'altro infe riore. :È olam ente a l di fuori dell 'an ello , che d etta lami11a aderisce più o n1eno inten samente al -sottostante sacco erniario e qui b·i sogna u sare .métggiore cautela per non lacerarla. Solo preparando tale sottile formazione conrteltival e, si può ottenere una chiara visione d ell 'ariulus, poich è essa g li scivola in avan1 i p er continuarsi poi n elle borse sotto il nome di cc tunica sott odartoica ». Incido allora, a partire d.a ll 'anello, la apon evrosi del grande obliquo, secondo una linea .cl1e sia parallela al decor so del pont!e di Falloppio ma ch e ne dista ur1 dito trasverso e n1ezzo. I due le1nbi così ot~enuti vengono anch 'essi 1>er mezzo delle stesse « Cl1aput » fissate i11 .alto e in basso, a relativi pannolini . 1

2° tempo. Prima di iniziare l 'isol.ament.o d el sacco, a piccoli colpi di bistori, si cercl1erà di preparare bene il marg ine inferiore del piccolo obliqu·o, che sarà stirato in a lto, n1entre la pa,rs c.re1riasterica di esso muscolo , vien·e repertata con una Ch aput e portata in basso. Si è così al cospetto d ella parete anteriore del sacco. Si procede al lor.a a lJ a completa preparazione di esso su tutta la sua circonfer enza , facendo attenzione al colletto ch e dovrà esser e completam ente isolato. Tale m an o,rr a io sono solito f.arla servendomi di una pinza anatomica e di un sottile bistori sostituendoli raramente con la compressa, che lacera le tuniche i)erierniarie, e che sp esso produce urt n oioso gen1izio sanguigno. Con la preparazione del sacco, con la r esezione di esso e con l'alla cciatur,a del peduncolo termina questo ten1po ch e è il più delica to , e qualch e volta, il l)lÙ diffi coltoso.

3° tempo o di ricostruzione. - Uso , per mia abitudine, e perchè vi concedo il mas-

sim@i vawmte',. Mai S<D5pe'11tS.i<O)De' del }Jedun«:©~Io al1.acccia.t@, a:lla1 faic;;~'ia, p.©ste·rio:r-e della paBete muscolaJ:e· (pia.colo. @bliquo e tras.verso) sec@.n do il coin cetto e lai tecni~a: di &"Fke·r . Ciò fatto. &i d0 vre'b1b e aver e· SQltto gli <0echi la j<JJScWo tl:<HJ1ùS71'(!,'r.S(!JJiis ffib"l!OUJJ (f]Ji Coop.<rrr d egli .autori che a detta di alcuni può rag·g~iungere lo spess©:Ie· dii qualche· millim·et:uo. La f0!I'm.a..zi<r>nei che ap,p,a1e· non è,. secondo qu.ato. ho, amato agi01 Clii dire pilà so:prar fa: Transverswi'is. fi"/i>;1r<as11 di Co,([);purr,. ma la jas:~i/611 transvers&lis; r;;-,ellulos·a di Ric·het; la tunie.ai endoadd©m~n!3J1e· di W elpeau, perehè la prima formazione, secondo mie esperienze,. essendo emanazion;e· de,l tendine del M. Tr.a.s-«erso, è stata già ~nter:rotta, nella preparaz:iolle del margine· iinfe-:riòre di quest'ultimo, per ottenere la mohi:liz.zazione di questo pi.a110 muscolare. Non sempre tale sottile fascia può ess-ere prep·a rata ,e, amm·esso p,u re che lo fosse, a nulla giova il servirsene per la sua sutura al ponte nella ricostruzione del triplice strato, secondo il Bassini, perchè la su a fragilità non ~errebbe in niun modo a rinforzare la nuova })ar e Le d el ca11ale. E venendo ora alla lamina muscolare cremasterica io non condivido affatto l 'opi11ione di molti ch e la considerano inutile e senza funzione, poich è essa, vener1do compresa ne]la sutura, rinforza di non poco la p,a rete posteriore del canale, funzionando (mi si passi la espressione e il J>aragone) da buon cemento nella ricostruzione di essa parete. E ritornando alla descrizio11e del III tempo.~ anche io suturo alla porzione riflessa del polllt. . te un tripli ce strato ma esso a differenza di' quello con siderato dal prof. Bassini , è c0stituito: dal m. trasverso; dal m. piccolo obli"quo ·e dal lembo superiore dell 'aponevri©si d!e~ 1

1

grande obliquo. Tale sutura viene fatta a mezzo di tre punt ~ staccati , col catgut n. 4, comprendendo in essa ]a lamina cremastericQJ ch e riposa sulla faccia profonda del lembo inferiore del te11di· ne largo d ell 'obliquo esterno e ]ungo la doccia inguinale. E spletata così la riunione dei tre stratì SU· periori al cr emastere e al ponte (pars r efl exa) riba tto sulla faccia superficiale del lembo sup eriore, il segm ento inferiore dell'apon~vrosi del grande obliquo riun-endoli a me~zo d~ un~ sutura, cosid etta dai cc sarti » a puntlJ a giorni, m·e diante un ago cilindrico, onde ev itare possibile lacerazione dei due lembi aponevrotici. Due o tre plinti staccati riuniseono ·la tela sottocutanea e la lamina di Scarpa. Sutur:\ della pelle a n1ezzo di ciappe di Miche].


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CONCLUSIONI.

OSSERVAZIONI CLINICHE

Per quanto riguarda il canale inguinale fe indagini da 1ne IJOrtate, per il passato, su di esso, mi fanno ammettere che la parete posteriore è formata da una emanazione del m. Trasverso la quale scendendo al ponte vi si inserisce al suo labbro posteriore, e medialmente, al tendine del m. Grande retto. Per ciò che riguarda il limite superior·e di esso, vi prende parte soltanto, il bordo libero del m. piccolo obZ.iqwo, in modo che in una sezione frontale, il tragitto inguinaJe acquista la forma tria11golare, con l'apice al margine libero di quest 'ultimo muscolo, verso il quale convergono dal basso l 'aponevrosi del grande .obliquo in avanti e l'emanazione del tendin e del trasverso, (fascia transversalis d'i Cooper degli autori) posteriormente. Circa la tecnica da me usata; a formare la parte1e posteriore del canale usufruiscono di un triplice strato, il quale però a differenza di quello considerato dal Bassini (fascia transverS:aii~ - trasverso - piccolo obliquo) è formato dal trasverso, dal piccolo ob·liquo e dal lembo superiore dell'aponevrosi de] Grande obliquo. In più; nella sutura di questo triplice strato alla pars reflexa de) ponte, è compresa la benderella cremasterica. Aprile, 1936-XIV. RIASSUNTO. L 'autore espor1e alcune sue co11siderazioni sulle due fascie transversalis . Nella ricostruzione della parete posteriore del canale inguin.ale si serve anch'esso di un triplice strato, cl1e, però a differenza di quello usato dal Bassini , è formato dal trasverso, dal Piccolo obliquo e dal lembo superiore dell 'aponevr osi dei Grande obliquo. Interessantissima pubblicazione: Prof. RICCARDO ·vERSA·RI Direttore dell'Istituto di Anatomia Umana Normale Descrittiva e Topografica della R. Università di Roma

Guida Pratica per Esercizi di Anatomia Topografica Seconda edizione accuratamente riveduta e notevolmente Eccone spazio:

i' INDiCE,

ma

in

semplice

1685

SEZIQNE PRATICA

riassunto,

.

a mp1iata. per

difetto

di

TAVOLA DELLE REGIONI. , CONSIDERAZIONI GENERALI, pag. I a 39· , VAS! SANGUIFERI, UNFATIC. E NERVI DP.L TESSUTO SOTTOCUTANEO, pag. 40 a 42. - REGIONI DELLA TESTA, pag. 43 a 108. - REGIONI DP.L COLLO, pag. 109 a 138. REGIONI DEL TORACE E DELL'ADDOME, pag. 139 a 182. - REGIONI DELl.E PARETI DEL BAQNO, pag. 183 a 218. - REGIONI DELL'ARTO SUPERIORE, pag. 219 a 259. - REGIONI DBLL' ARTO INFERIORE, pag. 260 a 306. INDICE SISTEMATICO, pag. 307 e 308. Volume in-16°, di pagg. XVI-308, nitidamente stampato su carta patinata, con 72 figure in nero ed in tricromia, intercala te nel testo. Prezzo L. 4 O più le spese postali di spedizione. Per gli abbonat• al « Policlin1co n sole L. 3 6 in porto franco.

Inviare Va.glia all'editore LUIJ I POZZI, Ufficio Po· stale Succursale diciotto, ROMA.

ISTITUTO DI PATOLOGIA MEDICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI MILANO I

Direttore : Prof. DOMENICO CEsA-BrANCHI

Anemia perniciosa e carcinoma gastrico A-1. CALABRESI , aiuto e libero docen te. Mentre è comune n ell.a casistica clinica la flecess.ità di proporre una diagnosi differen~ zjale tra carcinoma gastrico e anemia p erniJ ciosa, la coe,s ist·e nza di questi due statj morbosi non è evenienza molto frequente a presentarsi nella pratica ed anche più rari sono i casi' correttamente diag nosticati in ,·ita . Un caso di questo tipo, seguito prima Iun~ gam ente p er l 'emopatia e poi ricoverato in clinica per la so,p ravvenut,a n eoplasia ,gastrica, può essere così brevemente espobLo: G. P., a1. 59, operaio. Nulla di notevole nel.. l 1anamnesi famigliare. Godette sempre buona sa1 lute fino all età di 54 an11i, epoca in cui cominciò a lamentare disturbi gastro-intestinali, costituiti da senso di peso ])Ostprandiale e facili diarree. A 57 ann.i ebbe broncopolmo11it e e fu allora ri· conosciuto affetto da enfisema po11nonare e da sclerosi renale e miocardica. Da qualche mese i disturbi gastrici si ·sono fatti più intensi, l'ammalato accusa pirosi, disappete11za, senso di peso persistente, talora vomito ali1nentare: irtoltre diarrea, non m elena; infine aste11ia ed edemi declivi . All'esame obbiettivo risulta un soggetto in condizioni discrete di nutrizione, molto anemizzato. Null;\ di notevole rilevasi al capo e al collo. Torace: note di enfisema polmonare e fa tti catarrali biba·silari . Cuore alq,u anto ingrandito nei due diatrletri: tor1i cupi e lontani; qual che extrasistole ventricolare. Addome tun1ido, cicatrice ombelicale . a1)pianata; lieve versamento ascitico; resistenza alla palpazione, 11on però zone dolenti ; fegato palpubile un dito sotto l 'arco, liscio, non duro . nè dolente. Edemi discreti ag·li arti inferiori. Null 'altro di i1otevole. L'esame radiologico n on òimostra nessun rilie,.o patologico: l'esame della funzionalità gastrica dimostra ipochilia con an acloridria completa: non sangue chin1icamente dir11 ostrabile, non acido lattico. La ricer èa del san gu e nelle feci è negativa. Esame del ·sangu e: Hb . 43; glob. rossi 1. i00.000; 7 \ g . 1,23; glob. bia.n chi 4..000; piastrine in i1umero normale; anisocitosi e poichilocitosi con prevalenle n1acrocitosi; reticolociti 5,6 %. Formula leucocitaria : granulociti neulrofili 58, eosinofili 2, li11focili 30, monociti 10; non si ri scontrano forn1e i111malure della serie biancn nè della serie rossa, salvo rare emazie nucleate. Puntl1ra sternale: si dimostrano numerosi ele111en li della serie megaloblasti ca i11 vario stadio di maturazio11e; rare c. imma ture d ella serie bianca; non &i osservano megacarioc;iti. In base a cruesli dati la diagnosi di anemia perniciosa risulta sicura: es a vien e del resto conferinata dall 'esito oltimo de11 "epatoterapia, che rilabili ce in due n1esi una qua si normale crasi


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« IL POLICLINICO »

sanguigna (Hb . 70, emazie 4.400.000; Vg. 0,86; globuli bianchi 8.000: formula normale). Soltanto le condizioni circolatorie sono ancora 11on 11or1nali: mentre la ascite è scomparsa, persiste lieve succulenza declive. L 'ammalato viene seguito per quasi due anni e mantiene sempre un discreto equilibrio. Ma nel febbraio del '34 richiede ancora ricovero in ospedale in condizio11i assai g.ravi: l'anemia si è ancorél accentuata, nè più si giova dell'epatoterapia; d 'altra parte i disturbi gastrici sono assai più intensi, con vomito quasi quotidiano, e assai più grave la di sappetenza; le r.ondizio·n i di nutrizione sono estremamente decadute e anche la psiche è obnul>ilata. All 'esame obiettivo, a parte i dati riferen lisi alle condizioni generali, si apprezza una notevole resistenza epigastrica: la palpazione provoca lllolto viva dolenzia; l'esame del ·sangue d ì1 ur1 'a11emia abbastanza intensa (Hb. 55; globuli rossi 2.500.000; V. globulare 1,10); non elementi irf1maturi in circolo. La ricerca del sangue nelle feci è jr1 tensamente positiva. Prin1a ancora che si possano espletare altri esan1i, l 'a1n111alato presenta ripetute scariche di melen ~ e viene rapidan1ente a morte. 1'enuto conto della grave decadenza delle condizioni generali, sproporzionata al g.r ado di anemizzazio11e, della sintomatologia gastrica, presentata dal paziente negli ultin1i mesi, ed inoltre della dolenzia epigarstrica e della melena, viene avanzato il sospetto di una neoplasia - probabil1nente della regione antrale dello stomaco - associata alla anentia, perniciosa. L 'autopsia ha confermato pienamente la diagnosi clinica, dimostrando un carcinoma gastrico ulcerato nella regione dell'antro, ancora senza diffusione metas tatica. 11 midollo osseo delle ossa lun·g he era quasi ovunque giallo; ma sugli ·strisci del midollo ste:r:nale e .e.ostale si potevano dimostrare numerosi elementi della serie megaloblastica. Per il resto si confermò l 'esistenza di lesioni sclerotiche miocé4rdiche e r enali, da aterosclerosi diffusa, e dell'enfisema polmonare già diagnosticato da anni.

Osservazioni con1e quella ora riportata presentano interesse pratico per il quesito diagnosti'co che sollevano; ma hanno sopratutto interesse dottrinale per i rapporti' ch e si sono voluti stabilire da alcuni autori tra l 'emopatja e la n~oplasia, sulla ~ase comune della achilia gastrica. I criteri diagnostici ch e possono condurre ad una corretta interpretaz~one di casi in cui coesistono due forme morbose· che presentano alcuni' sintomi in comune, sono ner1·e cessariamente soltan~o forniti da constatazioni ob·b iettive di sintomi caratteristici di ciascuna delle due n1alatti'e. È evidente che per il nostro quesito non presentano n essuna utilità i soliti criteri di.agnostici differenzia] i : così le condi'zioni di nutrizione solitamente ben conservate, 1'assenza o la modestia dei disturbi gastrici (vomito, anoressia), in confronto ai sintomi di insufficiente digestione ed assin1ilazione intestinali , la buona sopportazion e del1'anemia , sono argomenti a favore della dia-

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gnosi di ane1ni:a ipercroma, ma non sono tanto c.uratteristici da risolvere il dubbio diagnostico. Anche sin~om1i propri dell'anemia perniciosa, come la glossite hunteriana, la sindrome di Lichtheim, le .a lterazioni biochimiche e metaboliche - e specialmente della eliminazione di bilina - , non sono argomenti· sufficienti per affermare la diagnosi di anemia primi tiva quando coesista sufficientemente dimostrata la rLeoplasia gastrica. La glossite ha ormai perduto del suo significato specifico, dacchè è stata riconosciut,a frequente anche nell'anemia ipocroma achilica; la sindrome nervosa può essere simulata non eccezionalmente da fatti n·evritici, ch e n el carcinoma dello stomaco e specie n·ei casi con l'anemia grav·e sono tutt 'altro che rari [pseudotabe, polinevritica (l)]; infine l 'aumento assoluto dell'eliminazione di bilina costituisce certo un reperto tipico per la a11·emi.a di Bierneir ·e manr.;-3. solitamente nella rteoplasia, ma è stato segnalato . esso pure in qualche caso di carcinoma gastrico [ Zardi (2)] . Così pure l 'iperbilirubi11emia a reazione indiretta può essere SO·ltanto un argomento per ammettere }'.esistenza di ip eremolisi, ma non può assumere g ran valore diagnostico. La presenza di sangue nelle, feci, se ripetutp. mente constatata, è certo suggestiva per la diagnosi di neoplasia : ma non è eccezionale che rtell'anemia primitiva si abbiano manifestazioni emorragiche. L'esame del succo gastri·co può assumere qualche valore: così i segnl di ristagno sono a fa,'ore di un ostacolo allo svl1otamento gastrico e quindi di una lesione anatomica; la presenza di HCl., più o meno rara negli anemici perniciosi secondo i vari autori, è un argor11ento di sosp~tto, ma in casi di questo tipo non è sufficiente per escludere l'anemia primitiva; le indagini per la dimostrazione del principio intrinseco di Castle avrebbero valore assai maggiore ma non possono essere considerate di' uso pratico·: in questo senso non può essere invece utilizzata almeno per ora la prova di Singer [Ra tten, Reticulocyten-Reak1

1

tion (3') J.

In realtà ed in pratica soltanto la dimostrazione dell 'anomialie ematologiche proprie del(1) Un ca·so di anen1ia grave da carcinoma ga-

slrico, con degenerazione dei cordoni posteriori è stato descritto da GARVEY e STERN. Am. Journ. rr1ed. Ass., 1924 (Il), p. 847. (2) ZARDT. Arch. inala t tie app. digerente, voJ. I, p. 479, 1932. In proposito vedi anche GREPPI. Haen1atologica, vol. 15, p. 573, 1934. (3) SINGER. Erg. inn. Med., vol. 47, p. 421, 1934;. \ .ILLA. Rass. clin . scie11lifica, voi. 13, p . 339, 1935; S1:"lGER e 'iVEcHSLER. Klin. Woch ., 1936 (J) , p . 668.


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SEZI O.l'tfE PRATICA

l 'anemia di Biermer e la constatazione diretta de l tumore e delle sue metastasi possono portft re a conclusioni fondate . Per quanto riguarda gli esami ematologi'ci, non è sufficiente la dimostrazione in circolo di emazie nucleate, nè la constatazione di un.a macrocitosi, che può anche comportare un discreto aumento d·e l valore globulare (4); casi di questo tipo sono stati ripetutamente comunicati sotto l a ~ diagnosi di anemia perniciosa, ma non possono essere presi in co·n siderazi·one perchè manca la dimostrazione dell'alterata morfogenesi d ei macrociti: soltanto la p resenza di megaloblasti, nel sangue circolan~e o nel midollo osseo, ha r eale valore diagnostico. Ciò tanto più in quanto è noto che in casi di m etastasi ossee di neoplasie epiteliali di qualunque origine si ha non eccezionalmente u11 reperto di macrocitosi e di eritroblastosi normocitica, con lE-ucocitosi mieloide e ìperpiastrinemia e presenza in circolo di elementi immaturi della seri-e bianca midollare (5), anche senza che le rrietast,asi ossee siano state dim,ostrate in vita per sintomi subbiettivi (dolore) ed obbiettivi (radiologici). Alterazioni ematologiche assai gravi di questo tipo abbiamo osservato di recente in una donna di 49 anni, operata sette a nni fa per carcinoma mammario, recidivato e operato ancora dopo 9 mesi e successivamente irradiato. L 'ammalata venne .a noi in stato di anen1izz.azione estrema; gli esami del sangue praticati dimostrarono un 'anemia di alto grado (Rb = 20) normocroma e lievemente ipercroma (fino a 1,10 di valore globulare) con anisocitosi e poichilocitosi e macrocitosi pre,ralente: con leucocitosi fino a 13. 000; numerosi eritrob1asti orto-policromatici in circolo e anch e form e megaloblastiche sospette: inolt,re num·erosi mielòciti, non però form e più imn1ature; l 'arricchimento del sangue periferico 11_on ha fornito risultati diversi, la biopsia del midollo sternale non è stata possibile; l'esame radioloaico dello scheletro non ha dimostrato o metastasi o see, n1entre si poterono dimostrare met,a stasi polmonari e addo·m inali; un tentativo di epatoterapia ad alte dosi, c~si come ripetute trasfusi·oni non portarono miglioramento n ella crasi sanguig11a. Dopo un mese di deO'enza l 'amrnalata, ulteriormente aggravata, Yolle uscire e morì dopo pochi giorni senza cl1e siano risultati a ltri segni decisivi a favore della diagnosi di anen1ia perniciosa, che ci 1

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( 4) BocK. wfed. Klin .' 1933 (I), p. 263; HARTFALL . J,ancel, 1933 (I), p. 77. (5) PARi\IENTIER e CH \Rrt OL. Bull. Soc. n1éd. HOp. Paris, 31 lug lio 1909.

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parve di potere escludere in confront o di quella di car cinosi diffusa - anche osseam etastatica da neoplasi a mammaria. Le anom,alie a carico della &erie bianca valgono in questi casi ad allontanare dalla diagnosi di anemia di Biermer; per altro la constatazione - se sicura - di elem enti m egaloblastici renderebbe giustific,a to il mantenere in sospeso la classificaz:tone di osservazioni come quella resa nota recentem·ente da Labhé e Balmus (6): ma non autorizza certo ad ammett,ere una forma particolar·e di a nem ia perniciosa da carcinoma gastrico. D 'altra parte la dimostrazione dell 'esistenza di un tumore gastrico no,n sembra offrire particolari difficoltà, anche a parte i casi in cui lo s,·iluppo del tumore sia tale da renderlo direttam·ente palpabile, o quelli in cui sia già evidente la diffusione m etastatica, ch e sono ormai sprovvisti di interesse pratico infatti 1'esame radiologico risulta dimostrativo in un.a percentua le cosiì elevata di casi che sembra vano l 'insistere su que&to punto. Si debbono però tenere presenti le osservazioni', certo rare, di masse pseudoneoplastiche appirezzabili alla palpazione o all'esame radiologico in sogg·e tti affetti da anemia perniciosa [Nothnagel; Nauer; Miiller, Naegeli; Martius; Kleemann; W eiss; Haring; IBoschi; Bastecky e Warady; Veil e Ben zacqt1en (7)]. Aspetti fallaci di questo tipo - forse di osservazione non eccezionale se transitori - trovano a quel che pare la loro interpretazione in spasmi o stati ipertrofici della tonaca muscolare o della muscolaris mucosae. L 'importanza di tali osservazioni ·è tal,e cl1e Naegeli riti·ene necessario il controllo autoptico per assicurare la diagnosi di neoplasi:a gastrica in anem ici perniciosi che presentino tali reperti. Ir1 11rat.ica nel singolo caso il prob lema diagnostico può presentarsi più o meno arduo: schematicamente si possono di stinguere tre e' 'entualità, secondo che una delle due malattie è già sicuramente diagno ticata quando insorgono sintomi che giustifi cano il sospetto del sovrapporsi dell'altra n1a1attJa, o invece il malato si presenta a noi con sintomi propri dell'una e dell'altra forma morbosa. 1

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(G) LABBÉ e BAL~ru . Le sang, vol. 9, pag. 113, 1935. \ 7) KLEE~{ANN . D. Arch. Klin. Med., vol. 128, p. 211 , 1919; NAEGELI. Blulkr. u .. Blutdiagn. V. ~d., Springer , 1931 ; Bo CHI. Arch. 1t. mal. app. d1ger tn 1e, vol. :3, p. 589, 1934; BASTECKY e V ARADI. Le san g vol. 9, p. 41, 1935; WEIL e BENLAQUEN. Le Sé1ng: vol. 3, p. 314, 1935. Sulla radiologia de!lo s t om aco nell 'a. p., vedi anche: BoNANNO. Rad101ogia n1edica, Yol . 12, p . 749, 1925.


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<e JL

POLICLINICO »

111 questo ulti1110 caso oltre al dile111111a diagnosti co - anen1ia perniciosa o carcino111a gastrico - si do,1rà tenere presente la possibilità che le due malattie coesistano [ì\1Ieloccl1i (8)] : sebbene assai rara i1on è da escJud ere a priori tale e'rentualità. Co1nunque l 'esan1e deltagliato ed anche l 'esperimento terapeutico (epatoterapia , eventualmente la1Jaraton1ia esplorativa) consentiranno per lo più una diagnosi corretta quando si sia disposti a considerar·e con g iusta critica, rr1a senza preconcetti negativi, anche l ,evenienza meno comune. Qua11do la neoplasi.a è stata già riconosciuta e confermata dall 'evoluzione del caso, l 'emopatia potrà essere messa in discussio'n.e solo per i risultati di un esame ematologico ch e presenti note di ipercron1ia e di metaplasia rr1ieloide (9) : nè il quesito diagnostico avrà grande interesse pratico di fronte alla dimostrat,a inoperabilità del caso (10). Comunque ho già detto che in questi casi si può porre il quesito tra una vera emopatia associata al carcinoma e una reazione mieloide in ra Pl)Orto probabilm·e nte a metastasi ossee della 11eoplasi'a primitiva: pure essendo stati descritti anche elementi megalob.Jastici in casi che sembrano appartenere al seco,n do gruppo, solt,anto a questo reperto possian10 attribuire, il valore di elen1ento diagnosticodifferenzi'a le: la leu·c ocitosi con elem enti giovani mieloidi e la iperpiastrinosi sono invece dati favorevoli all'ipotesi di metastasi' ossee, ipotesi che andrà possibilmente convalidata dall 'esamie radiologico. La terza even.Lualità - di gran lunga la più frequente , in base alla casistica resa nota in proposito (11) - del sovrapporsi d ella neopla1

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(8) MELOccn1. Riforma i11edica, n. 13, 1932. t9) Casi di ques lo tipo sono stati comunicati

da BRANDES e ùa ENGEL (citati da WILKINSON). Vedi nncl1e: GnEPPI, loco cit. (10) Non considero qui - ben ' inte~de - I 'ane1nia perniciosa òegli operati per carcinoma gastrico (sindrome di Morawitz) : evenienza questa ormai be11 n ota tardiva ma relativamente frequ e11te in casi di' gastrectomia totale o subt_?tale, rara invece nelle co111t1ni resezioni anche a distanza cli n1olti anni. ( v,TILRI SON e BROCKBANK. Quart. Journ . n1ed., Yol. 24, p. 219, 1931; FASIANJ e Cn1ATELLANO. Arcl1. it. mal. app. digerente, vol. 3, pag. 447, 1934) . L 'in1portanza di u11a corretta dia~ gno i in confronto a quella di recidiYa in tali casi è eYiclente. (11) NAEGELI, loco cit.; WILKINSON. Ac ta med. 'Sca11d., YOl. 80, p. 466, 1933. Ai casi raccolti da questi nulori s i possono aggiungere le .osserYazioni di CARNOT, BERARD e BoLTANSKY. Par1s méd., 11. 14. 1927 ; SALTz~rAN1'. Acta n1ed. Scand., Yol. 75, p . 19 , 19Bl; , ,- EIL e BER~ARD. Pre se méd. , p. 97 , 1935, I ; CHOE~. ~Iùncl1. In ed. ''Toch., p. 440, lfl35 (I ,: ~f 1c H u 1 (loco ci t. , pag . 12) accen11a pure a c~i di os erYazion e per~o11ale.

IANNO XLIII, Nul\I. 38}

sia a una anemia 12erniciosa '"'icura111ente dimostrata, è anche quella che p1resenta il maggiore interesse in pratica. In questi malali - ch e per la emopatia potrebbero essere sotto la vigilanza inedica più attenta in tale senso - la diagnosi precoce di carcinoma gastrico dovreb1b e essere possibile e consentire un altrettanto precoce iutervento terapeutico. Occorre pt:,rò che si tenga presente la possi'bilità di tale con1.plicazione: c11e non sembra più eccezionale r1ei e.asi di lu1Jga sopr avvivenza degli anemici ])er11iciosi. I criteri di orientan1ento in quc.st i cas1 po~.sono ·esse,r e forniti dall 'insorgenzu di disturbi gastrici, prin1a asse11ti , dalla compromissione dello stato generale n on in rapporto con il grado di anen1ia, ed infine da modificazio,n i del quadro ematologico : mentre in .a lcuni casi, come nel nostro, si ha soltanto un aggravam ento dell 'anen1ia , che conserva i propri caratteri distintivi , in altri invece il reperto del sangue si allontana dal tipo proprio dell'anemia perniciosa, per acquistare le note de ll 'anemia secondaria [Weinberger, Sonnenfeld , Zadek (12)]; l 'anemia non reagisce più vantaggiosamente alla terapia specifica e a11zi, come nel caso di Schoen, si ha un arresto dell 'im·m ission·e in circolo di n1·egaloblasti - forse anche un 'inibizione nella loro produzione - anche senza sommi·n istrazione di fegato. Malgrado i reperti pseudo-neoplastici sopra ricordati, l 'attento esan1e radiolo·g ico , mediante tutti i sussidi tecnici (piccolo e grande riempimento, compressione dosata, uso preliminare di antispastici) deve costituire ancora il mezzo migliore per confermare i sospetti del! 'esame clinico ed ·ematologico. Questi esami dovrebbero e;;;sere ripetuti periodicamente negli anemici perniciosi, visto che in questi anni, dopo l 'i11tJroduzion·e della epatoterapia , la casistica di carcinoma gastrico in anemici è andata rapidame11te au1r1entando. Si ammette anch e da vari autori che se tali casi prima erano realn1ente eccezionali, ciò dil)r;nde s.ok> dal fatto che gli ammalati venivano a morte troppo presto perchè il carcinoma gastrico potesse insorgere e manifestarsi: secondo questi autori è d'attendersi che tale associazione morbosa diventerà sempre più frequente, e si ammette anche ch·e essa non sia casuale, ma dovuta alla gastrite che costituisce il fondan1ento patogenetico comun·e delle due f 12) \VEI~BERGER.

Ztscl1r. a11ge,Yandte Anaton1ie, voi. 6, p. 289, 1920 (cit. da '\\71r..xmsoN; SoNNENFELD. Dtscl1 . 111ed. \i\7och., p . 1794, 1924; ZADEK. l\fcd. Klin .. p. 1674, 1926.

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[ANNO XLIII, Nul\ir. 38]

SEZIONE PRATI CA

1691 •

malattie. Esclusa ormai da t,u tti l 'esisienza di un'anemia perniciosa da carcinoma gastrico, l 'antica questione d ei rapporti tra gastropatia e anemia si ripresenta quas,i in senso in verso : se cioè l'anemia perniciosa possa cor1si derarsi .condizione predisponente al carcinoma: o se almeno esista un .nesso causale tra le due malattie. Alla prima ipotesi si p1u ò rispondere negati-v.amente già con semplici considerazioni statist~che : ·è vero che tra i casi resi· noti di neoplasie epiteliali associati ad anemia perniciosa quelli di carcinoma gastrico rappresentano circa 1'85 %: ed è anche vero ch·e n·ella casistica di Wilkinso,n (13) l 'incidenza di carcinomi in casi di' anemia perniciosa è più frequ ente che nella media generale; ma, come fa notn re questo autor,e, l'età in cui le due malattie sogliono più spesso manifestarsi è la stessa; e le osservazioni di cui disponiamo sono troppo scarse i:>er sottoporle a valutazioni statistiche. F~ chiaro invece data l 'alta frequenza del carcinoma gastrico - che il numero di casi di questa malattia ch e insorgono in anemici j)erniciosi è minimo, quasi tras·c urabile; nè corrisponde la distribuzione geografica delle du·e malattie; e del resto ognuno ha ormai in .osservazione d.a lunghi anni degli' anemici trattati con fegato e r·egolarmente seguiti, ma rtiente autorizza a ritenere che li minacci una .così grave complicanza. Per questi motivi tanto Naegeli quanto Wilkinson ritengono veramente occasionale la coesistenza dei due pro.cessi morbosi : anzi secondo Na·egeli per la .com1parsa del tumore, il midollo riacquistere·b .be la facoltà perduta di fapbricare eritrociti .normohlastici. Pure tale conclusion·e non soddisfa appieno, itenuto conto anche della constatazio·n e di casi .di neoplasia gastrica e di anemia perniciosa insorti nella stessa famiglia [BoTov.anska . (14)] ·e della frequenza con cui l 'achilia precede l'una e l'altra malattia. È proprio questo iJ punto critico . di tutto il problema: quale vafore si p·u ò assegnare all'achilia - o n1eglio . :all 'anacloridria - come ·elemento causale nella :genesi sia del carcinoma gastrico che dell 'anerr1ia perniciosa? Rappresenta essa un'alterazio·ne costituzionale che favorisce l'ulteriore svi'Juppo di altre cause morbose: od è in,rece il ·risultato di processi gastritici, di cui le malattie che qui ci interessano costituiscono conse.gu,enze più gravi? Così impostato il problema è altrettanto antico, quanto insolubile coi dati (13) WILKTNS.ON. ioco cit . . . (14) BoRoVANSKA, FELKLOVA. Fol1a ematologica, -vol. 40, p. 178, 1930; VVILKINSON, loco cit.

a nostra disposizione. Ma è certo che neanche 1'achilia rappresenta una condizione preliminar·e necessaria per Io sviluppo del carcinoma gastrico (15), niè si può interpretare semplicisticamente la genesi della neoplasia come conSC;guente ad un processo gastritico. D 'altra parte l 'achilia può essere asintomatica p·er tutta la vita o inv ece accompagnarsi a manifestazioni anemiche che sono tra loro affatto diverse (16). Stando all'opinio·n e oggi generalmente accertata, si deve a·m mettere che il p rincipio antipernicioso intrinseco di Castl,e viene prodotto indipendentement e dalla capacità della mucosa gastrica di secernere fermenti o HCl: talchè può aversi l.a sua produzione in quantità sufficiente in aohilici mentre esso potrebbe mancare in soggetti a secrezione cloropeptica pressocl1è normale [Allo·di (17)]. Del resto è evidente che l'achilia rappresenta una alterazione diffusa a tutt.o il sistema ghiando1.are dello ston1aco, mentre la genesi del tumore de ve pur sem1p re essere ricondotta a lesi on i' locali: quanto alla sede in cui si forma il principio di Castle, non ~ppia:rno ancora se esso ab·b·i a genesi ubiquitaria nello. stomaco e soltanto in esso, o sia proprio di alcuni' tratti soltanto della mu.cosa.: anche le più recenti ric·erche speriment.ali [Petri, Ohlsen e Boggild (18)] non hanno condotto a risultati conclusivi. Allo stato attuale delle no.s tre conoscenze si deve dunqu9 amm·ettere che l'alterazione funzionale che porta alla carenza del principio di Castl,e si manifesta sol itamente in casi di achilia, ma non è obb lig.atori:amente connessa a questo stato; tanto meno poi esiste un rapporto obbligato tra l'achilia e Io sviluppo. di una neopJasia gastrica. Nessun vero nesso causale può dunque legare queste due malattie, n1a certo esiste un.a condizione ch e è favorevole al n1anifestarsi di entrambe: e questo può bastar.e a spiegarci sia le osservazioni di casi fumigliari delle due malattie sia la loro associazione in uno stesso caso. · Conclusioni analoghe insomma a quelle che sembrano oggi giustificate anche per l 'anemia ipocroma essenziale: di tutti questi stati morbosi l 'achilia. è una condizione predisponente, spesso constatabile, ma non ne è la causa : e se l 'achilia stessa può giustificare il non raro 8ovrapporsi di queste malattie, nessun i1esso cousale è peraltro dimostrato tra esse. 1

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1

1

The Lancet, p. 1023, 1929 (II). (16) ~1ICHELI. Arch. m::t1. app. digerente, vol. 6 ,

(15J

HvRST.

p. 528, 1934. (17) ALLOD1. ~fin. medica, 1930 (II), n. 30. (18) ~ETnI, 0HLSEN e noGGILD. Acta med. scand., YO}. 87, p. 14, 1935. 1


1692

« IL POLICLINICO »

Queste conclusioni hanno anche valore da un punto di vista pratico, diagnostico e prognostico: negli anemici perniciosi l'attenzione del m ·edico deve essere sempre tesa verso una possibile complicante neoplasia: ma non si deve fàre pesare questo timore sui malati che la terapia epatica e gastrica ha ricon dotto alla vita. RIASSUNTO. L' A. illustra un caso di anemia perniciosa , per anni· favorevolmente influenzato dalla epatoterapia, e rapidam·e nte interrot,t o nella sua evoluzione dallo sviluppo· di un carcinoma gastrico; ricorda i casi analoghi resi noti e discute i' problemi di.agnostici e patogenetici derivanti da tale associazion·e morbosa.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI REPARTO UROLOGICO DEL POLICLINICO UMBERTO I DI ROMA. Primario: Prof. GusTAVO RAIMOLDI.

Un nuovo letto cistoscopico radiologico per la diagnostica urologica. (*) Dott. PAOLO BLAsucc1. Credo che non vi sia urologo nè radiologo che non abbia avuto spesso a deprecare le difficoltà e gl'inconvenienti che si verific.ano n ell'eseguire l'esame radiologico ascendente del1' albero urinario. Lo strumentario necessario all~ cistoscopia è d'ordinario tenuto completamente separato da quello radiologico, e da questo fatto deriva una perdita di tempo e una manovra di trasporto che è tutta a scapito del malato e della precisione delle ricer che. L'urologo che dev·e ·eseguire la cistoscopia, specialmente nei malati che hanno una vescica irritabile, non può adattarsi a lavorare sul tavolo radiologico. D 'altronde l 'acqua e l 'urina che sporcano abitualmente il letto cistoscopico dannegger ebbero il letto radiologico; ed è quindi più conveniente eseguire la cistoscopia in separata sede. Tanto meno è possibile poi al radiologo di ese,guire la pielografia e la cistografia sul tavolo cistoscopico perchè anche se egli ha un apparecchio radiologico trasportabile, non ci si può contentare oggi di quei radiogrammi

e•) Questo

letto fu presentato ai congressi delle Società Itali:ine di Chirurgia e di Urologia tenuti in Roma nell 'ottobre del 1934.

[A~~o

XLIII, l\"ui\1. 38]

confusi che si hanno senza l'eliminazione dei raggi secondari. A tale scopo è indispensabile adoperare il diafran1m.a di Potter-Bucky o almeno quello Siemens o di Akerlund. Oltre queste co11siderazio11i è necessario rilevare i difetti degli st·essi comuni tavoli cistoscopici . In questi di solito, il mettere un malato i11 posizione per la cistoscopi.a, specialmente se questo è corpulento ed ind·ebolito,. obbliga ad un vero facchinaggio. Ben di rado il pazient.e comprende che deve portarsi sull'orlo del letto e pochi sono i malati che riescono a muoversi da soli a forza di braccia. Mettere poi una malata in .p·o sizione genupettorale, per eseguire una cistoscopia alla I\.elly ri chi,e de un lavoro assai difficile. Introdotto il cistoscopia cominciano spesso guai anche più seri per il cistoscopista che è fatto bersaglio a sorprese non del tutto piacevoli. Egli è di solito seduto su di uno sgabello più o meno mobile, di fronte a l ·P·e rineo ael1'inf.ermo, cercando magari un appoggio pei gomiti sull 'orlo non propriamente asettico de] recipiente di raccolta dei liquidi sporgente dal tavolo operatorio. Spesso peraltro l 'urina e gli altri liquidi invece di raccogliersi nella vaschetta del tavolo, spruzzano fuori con incontenibile violenza attraverso le commessure dell 'istrum ento sotto la spinta spasmodica del detrusore. L'operatore viene così colpito direttamente nel viso dal]o spruzzo offensivo· con quanto rischio per la sua in columità ognuno può bene . . immaginare. Come si trov,ano i bacilli di Koch nelle culture e nei sedimenti .c osì si trovano nelle urin e che sporcano il medico; peggio accade se p·er avventura l 'urologo deve ·e splorare la parete vescicale anteriore; in mancanza di una ottica retrograda, egli è costretto ad accoccolarsi a volte sul pavimento che è inevitabilmente bagnato. Nè si dica che per ovviare a tali inconvenienti basta indossare un grembiule di tela cerata perchè anche se questo protegge dall 'insulto diretto dei li,q uidi settici, questi non sono assorbiti dalla gomma, e vi restano per gocciolare poi sui vestiti e sulle scarpe del1' operatore. Eseguito che sia il cateterismo degli ureteri, ecco ch e nell'inviare il malato nel reparto radiologico per la pielografia ascendente è necessario rimuovere il cistoscopia lasciando solo i cateteri in sito per non correre il rischio di contundere la vescica. Nelle donne, per la brevità dell'uretra, la


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SEZIONE PRATICA

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1 r11anovra è agevole, ma . negli uomini è ben Fu necessario anzitutto rendere indipendenpiù difficile, specie nel doppio cateterismo, te dal tavolo la bacinella ch e raccoglie Purigiacchè nel ritirare il cistoscopia per tutta la n.a (fig. 1). A tale scopo feci abbinare ad un lungh ezz.a dell'uretra, sospingendosi mano a ordinario sgabello a vite un sostegno per un mano i cat et·eri lungo tutto il tragitto, può seccl1io destinato a raccogliere i liquidi e fra sempre accadere ch e si sbagli per difetto o per i due interposi una piccola mensola al duplice eccesso col risultato di rimuovere senz'accor- scopo di permettere al cistoscopista di appoggersene i cateteri dalla loro posizione n~ll 'ure- giare comodamente i gomiti e di sorreggere tere o provocare il ripjegamento di essi occ~u­ un grembiule di tela gon1n1ata per convogliare dendor,te il lume. i liquidi nel secohio. A questa mensola può Ma uomo o donna ch e sia il paziente, quan- ancora a dattarsi un sostegno per un para·viso do si sia costretti a toglier·e il cistoscopia, non è possibile avere la certezza matematica che i cateteri siano ancora nel giusto punto del1'uretere al momento della pielografia. Noi abbiamo avuto più di un caso 11el quale ripetuti tentativi di pielografia ascendente sono rimasti infruttu osi perchè un uretere spastico, con una peristalsi molto energica, riusciva ad espellere il catetere in vescica durante il breve tragitto tra il reparto urologico e quello radiologico . Che n1eraviglia che un uretere capace di espellere grossi calcoli riesca a mungere in vescica un catetere l Ma 11eanche a questo punto termina l ' odissea del medico e dell 'inf.ermo ch è per quanto i liquidi di contrasto oggi in uso siano ben tollerati, spesso la distensione della pelvi, specialmente se m .alata , provoca dolore e per tale Fio. 1. ragion,e si tenta di abbreviare le sofferenze dell 'infermo propTio quando I.a ricerca è più utile di celluloid e IJer proteggere n1egliÒ l 'operatoe fruttuosa. re : ma in pratica ho trovato che neanche queSe si chiedono poi le due J)ielografie in po- sto è sufficiente ed è preferibile proteggere il sizione orizzontale e verticale , pare che l'uro- 'iso con una nlascl1era di tela. logo tenti di mettere proprio alla prova la paDal i11argine d el tavolo un altro gre1nbiule zienza del radiologo, chè questi , non può co- di t ela gon1.m ata che è fissata ad una ciambelstringere un malato dolorante a stare anche la, convoglia a sua volta i liquidi dal perineo in piedi. del n1alato nel secchio , forn1ando con quello Le modificazioni ortostatiche o il controll o cl1e si trov.a dal ]alo d ell 'operator e un grosso di una nefropessi non si possono rilevare che imbuto (fig. 4) ch e in1pedisce ai liquidi di con difficoltà. andare altrove ch e nel secchio. Il desid,erio di eliminare questi inconvenienIn tal modo ]a iprotezione d ell 'operatore è ti mi aveva spinto da tempo a studiare per ri- completa: la i)arte sporca è facilmente rin10solvere integralmente tutti questi problemi ma vib·i le e può venire sostituita non appena sia non avevo avuto mai l 'occasione di trovarne ul timata la cistoscopia. una soluzione 1pratica. Il piano del letto è costituito da un telaio Nell 'imminenza dell ' inaugurazione del re- rig ido rettangolare in canna di ferro ben robuparto urologico del Policlinico nel 1934, il sta. A questo telaio (fig. 2) è fi ssato un piano mio primario prof. Raimoldi aveva già comin- di legno compensato, permeabile ai raggi X. ciato a studiare un nuovo tipo di letto uroloAl di sotto del piano, a distanza minima, g ico ch e poi mi incaricò di condurre a terscorre un diafran1ma antidiffusore di Potter • Bucky che si può spostare longitudinalmente mine. Ho cercato di dare al letto alcune caratteri- e fissare in qualunque posizione (fi g. 3). stiche che potessero farlo utilizzare ugualmenIl tavolo poggia su due 1nensole che ruòtate bene sia come letto cistoscopico che come no su di un sostegn o a capra al quale è fissato un n1otore elettrico che con una vite perpetua l etto radiologico. 1


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IL POLICLINICO

ed un siste1rLa di jngranaggi conici assicura la mob·ilità del letto ir1torno ad una asse trasversale permettendo tutte le posizioni, dalla verticale a quella di Trendelenburg esagerata con una escursione di circa 140°. Il movimento del motore è comandato da un pedale fi ssato al piede del letto (da l lato sinistro) ch e può anche i~vertire il sen so di rotazione del motore, cosicchè il cistoscopista può variare d,a sè l 'inclinazione del malato,

FIG.

»

rA NNO

XLIII, NuM. 381

si può fare in sito; sia in posizion·e orizzontale ch e verticale senza spostare il cistoscopia nè il malato.

FIG.

3.

FIG.

4.

2.

senza alcu11a scossa, semplicen1ente n1uovendo il pedale. Tutt o questo appar ecchio è fissato sopra il robusto cilindro di una grossa pompa ad olio che è comandata a sua ' 'olta da a ltro pedale ch e i trova vicino al 1p iede del letto (dal lato destro). In tal modo l 'operatore può anch e alzare ed abbassare il letto in toto e può far compiere a l n1alato istantaneamente con i comandi a pedale qualunque movimento de]1' an1piezza n ecessari a senza lasciare il cistosc.opio e senza spostars i dalla posizione ass unta. Ultin1ata ch e sia la cistoscopia senza sporcarsi e n elle condizioni di tecnica p iù precisa, si tolgon o di n1ezzo lo sgabello mobile, le tele gommate e subentra la parte radiologica ch e

CONCLUSIONI.

Questo tavolo presenta tutte le c.aratteristich e desiderabili in pratica i)er un letto cistocopico come per un letto r adiologico per urologia . Esso offre i seguenti vantaggi: 1) Consente di n1ettere il malato in J)Osizion e per la cistoscopia invitandolo semplicemente a sedersi sui regg i co ce. Ribaltando il


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X.Llll,

N Ui)IL ·

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tavolo di 90° lo si trova lJronto per la c:isLo. scopi.a ; 2) Se si vuol fare la cistoscopia alla l\.ell}, basta invitar e il malato a d inginocchiar si su i reggi cosce, qui11di rotando il tavolo lo si troverà n ella posizione desider ata; 3') I gren1biuli , applicati al sedile ed a]]o sg.abe llo, convoigli.ano b en e l ' urina nel seccl1io e risparmiano il cistoscopist a; 4) Il piano del let to si p·u ò sollevar e di 50 cm . e ruotare di 1-10° portandolo dalla posizione verticale a quella di Trend elenb urg col solo uso d ei pedali, p ern1ettendo così a ll 'urologo di esplorare qua lsiasi parte d ella vescica senza muoversi dal suo sedile ; 5) Il sedile è costruito in m .odo ch e l 'urologo può sc·egliere la posizione più co rr1oda e r est are sempre b er1e appoggiat o senza fare alcuno sfor zo per tener e immobile il cistoscopia; 6) Ultimata la cistoscopia, senza muoversi da l suo posto , l 'urologo, semplicemente rt10tando il letto in Trendelenburg, può procedere a ll 'esame radioscopico della vescica , a.alla pelvi, e d ell 'uret ere. SulJa scorta dei r eperti radioscopici, si può allora proced·e re alle radiog rafie necessarie·, adoperando solo lastre piccole evitando spreco di m at eriale fotogra fico; 7) Permette di verificare la mob11ità del rene e gli ostacoli di can alizzazione d ell 'uretere paragonando l 'esame in Trend elenburg con quello in ·posizione verticale; 8) Può venjre utilizzato anch e come ortoscopio e trocoscopio e p erm·ette quindi di eseg uire anche altre ricer ch e r adiologich e tanto n ecessarie all 'esame urolo.gico, com .e per esempio I ' esam·e d el torace . RIASSUNTO. L'A. descrive ·e d illustra un nuovo tipo ai letto ch e possi ed e tutti i requisiti n ecessari, tanto alla cistoscopia, com e ali ' esan1e r a diologico dell '.albero urinario e p erm ette di eseguire queste r~cerche senza sp ostare il malato .

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Ricordiamo l'Importante pubblicazione:

Oott. Prof. ERMANNO MINCAZZINJ Primario Urologo negli Ospedali Riuniti di Roma Docente di Clinica d elle Malattie d elle v ie urinarie nella R. Università di Roma

UROLOGIA

PRATICA

E SCHEMI DI TERAPIA Compe nd io ad uso d e l medic i

Prefazione d el prof. Roberto Alessandri. Volume di pagg. Xll,420, con 83 figure in nero ed a colori nel testo. Prez'o L. 4 O, più le s p ese postali di spedizione. P er i n-0stri abbon ati sole L . 3 6 in porto fran co. in Italia. P er l'Estero. L. 3 9. Inviare V aglia Postale o assegno POZZI, V ia Sistina 14. ROMA

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SEZIONE PRATICA

bancario :ill'autore

LUIGI

SUNTI E RASSEGNE . RENI E VIE URINARIE. Nefrite acuta. (JioRACE EvANS. Th e Brit. l\l edic. Journ . , 22· ago to 1936) .

Sulla cura della nefrite acuta l 'A. rile,,a an:.: 1tut t o cl1e i1iù i)recocen1 ente si ini zia la cura, 1n ig li ori ri ultati i avranno. Bisog·na distinguere due tipi di i1efrit e a cuto : quella mono intomatica o n efrite acuta focale e quella ·class ica o n efrite a cuta diffusa. N·ell a nefrite ac uta focale l 'ematuria è il solo segno di n1al attia r enal e; es a si produce r~ ell 'acn e di un·-t malaltia infettiva (ton sillite, o~teo n1ielit e, otite), n on dà iperten s ione n è eden1a. ha d eco rso lie,re, di breve dur.a ta e scomlJf1re r.apidan1ente. La prog·n osi è buona e p er lo p iù si h a la guarig·ione. La n efrite acuta diffu sa J1a inizio subdolo o a1Jpariscente, spe ·o dà i prin1i inton1i ne lla con, a lescen z.a di u11a n1alatti.a infettiva. Il periodo di laten z::i., che va dall 'inizio d·ella ma1é1 Ltia infettiYa a ll 'i11i zio della n efrite, pu ò essere di 1-3 set t i1r1ane . I sinton1i sono: ematuria, edema della facc ia, cefalea , dolori addorr:· ina li , von1ito1 dispn ea, ipertensione. RaranJente i h a insufficier1za ·cardiaca con edema poln1onar e, o in torni di i1Jerten sion e cerebrale (coma, p erdita della vista). Sii può, a''er e anuri a . Quando J 'inizio è ubdolo più faciì111ente si passa alla forma crani ca . La c:ura ge 11erale 11a per b·a e il riposo in letto e al caldo per -! o 6 ettin1an e a ln1en o. Il rij>oso in lett ) d eve conti11u.arc .a ln1en o fin cbè i al"-b·i a ritorno a l] a pre ione normal e e scom.parsa d·ell 'ed ema e. notevole dimir1uzion e dell'D lbuminurja. Nel }Jeriodo poi di convalescenzt.t si eviterà il raffreddan1ento . La die,ta severa dà u11 ri1Joso d ei reni e di lulto il sist ema circola torio (e que to è importante percl1è il concetto odierno ch e si ha d elJa n efr ite è ch e non sia solo una malattia del r ene. n1a di tut to il sist ema cardiovasco lare) . Si co111inc ia col digiuno: per 2.J: ore i dà solo u cco di ara11cio zucch er ato (fino a 16 [!ranci al g iorno). I11 qualcl1e caso è n ecessario 1)rolungare que"to })eri odo di di giuno e nei ca .~ i gravi si p uò (a re a11cl1e per dieci g iorni , a l 111a ... ir110. 11 d igiuno prolungat o per più giornj detc·r111ina di111inl1zione del la Fres ione e dell 'eden1a; allora . . i l) UÒ dare tre]atina , g iuncata, b·u dini a l lat te, cr er11 e, J)anc e burro , n1ar111ell a i~. puree vege tal i. Al) 'inizio della convalescenza ' i darà: i_,esce fre co , pollo e uo' a. La riduzione dei liqu idi si farà fin cl1è dura 1·eden1a. La dieta deYe essere aclorurat él. 1

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« IL POLICLINICO »

P er quanto rig uarda la c ura del focus che i1a p·r odotto la n1.a lattia , è nleglio aspettare ad ag·gredirlo quando i fatti n efritic i son o i11 r eg·ressione, perch è spesso l ' intervento è seguito da esacerbazione. Nelle forme di sepsi l 'inter vento irnn1ediato ' . e necessario. L 'anemia con comitante si può curare con preparati di ferro. In quanto a lle cromp1liieaziorti si posson o aver e : in&ufficienza acuta di cuore, ipertensio11e cer eb·r ale, oliguria ed anuria. Segni d ell ' insufficienza a cuta di cuore sono: dispnea, cimosi, crepitazioni alle basi p0Jrr10n a ri , ede ma poln1onare a cuto . . Oltre al riposo e al digiuno sono utili in qu·esti casi il salasso, la morfina sottocuta·n ea e la strofantina endo, .enosa (ma queste ultin1e solo nell 'adulto). Succes ivam ente i darà la digitale in d ose proJ)Orziona ta all 'età . L 'attacco di ipertensi one cerebral·e è carattE:rizzato da ce fal ea, convulsioni, coma, a1naurosi e altri sinton1i n ervosi. Si cura col salasso e colla puntura lomba r e. Il salasso dev 'esser e di ±00 cc. per un b·an1bino e di 600 p er un adulto. Anch '3 qui la morfina è util e. L'oliguria e l 'anuria a volte scomp.a iono rapidam ente e sen za speciali cu.re .oltre . quelle già indicate · qualch e volta è utile in gerire una notevole qu~ntità di liquido o fare un 'iniezione endovenosa di 100 cc. di soluzion·e di cloruro di sodio al 15 %. A volte non si ri esce a ·vir1cer e l 'anuria, cl1e è sempr e un segno di gravità. . . . Dura nte la con valescen za i eviteranno i raffr·e ddamenti, si porterà bianche ria di lana , si fHranno b.agni caldi e si seguiranno r estrizioni alimentari solo se c'è l 'albuminuria. L 'albuminuria può persistere anche molti • n1es1. La somministrazione di ferro è utile finch è R. LusENA. scompa r e l 'anemia .

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passano i 3-4 grammi, le quali non soltanto non sono rapidam·ente mortali ma, se sono dovute ad insufficienza renale fumionale, possono scon1parire abbastanza facilmente e rapìdamente con una terapia adatta. L' A. ha anch·e introdotto I.a nozione delle azotemie da sopra,p più, cioè di quei casi in cui, all'azotemia da causa renale, si aggiunge quella dovuta ad altri fattori, come l 'oliguria da qualsiasi causa, l 'eccesso di alimentazione azotata, l 'esagerata disassirnilazione dei tessuti e la cloropenia. Tutti questi fatti non tolgono il grande valore che ha la d eterminazione dell 'azote mia , ma impongono la considerazione di tutte le cau se ch e p·o ssono influire su di essa, in modo da fare la giusta parte a quella renale. ~fETODI

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CLINICI PER L INTERPETRAZIONE DEL VALORE DELL 'ECCESSO DI UREA ~ANGUIGNA.

I) Malati con tasso di g. 0,50-1, senza sintomi evidenti di nefrite, nè di infezioni acute o croniche. Si tratta di quei casi che Widal e la sua scuola consider.a no come di azotemie iniziali o di allarme ·e I ' A. propone di chiamare « azot.emia limite ». Si procede allora con1e segue. Riposo assoluto in letto con di€ta ipoazotata e medio-clorurata e cura di diuresi (se non vi sono controindicazioni , come l 'asistolia). Ogni minzion e ,,iene raccolta in un r ecipiente separato, il che permette di vede re i risultati d ella prova di diuresi, di prender e la densità di ogni emissione, di paragonare la diuresi nott.urna alla diurna e di conoscere il comportamento della diuresi d elle 24 ore. Dopo 4 giorni, nuovo dosamento dell 'azotemia . Inoltre, interrogatorio ed esame d el malato per vedere se vi sono altri fattori in causa (cuore, fegato). In oltre la m età dei malati d·ell 'A. , si è potuto , in tal modo , trovare delle cause extraIl significato clinico del tasso dell'urea r enali dell'azotemia per le ragioni seguenti: 1) densità molto differ enti fra le diverse minnella pratica medica. . zioni ; 2) p·r ese·n za di nicturia dovuta al fegato (J. C.i.\ST.i.\IGNE. J0 urn. m .éd. fran ç., nlaggio od al cu or e (per cui la diuresi aumentava di 1936). . a iorno i11 g iorno); 3) urea sanguigna diminuita Il precetto fond arn entale di. Widal d ella n e- ~l 5° giorno e n ettamente al disotto di O, 50. cessità di dosare l 'urea san guig na per la proSp·esso, si è riscontrata la causa extrarenale p er anosi di una n efrite rimane intang·ibile, ma un abbassamento d ella diuresi, di origine carl 'insien1e dei lavori finora pubblicati mostra diaca od epatica o dovuta ad insuffi ci.ent~ quanch e a tale cifra non va attribuito un valore tità di be, 1ande o ad ·esa,gerata trasi:>1raz1one. assoluto dovendosi conoscerne l 'esatto signifiSi fanno alzar e i pazienti, continuando lo cato m ediante altre ricerch e. stesso r egime e si procede ad una ~uo,,a ~ete:Anzitutto vi sono d ell e n efriti interstizia li minazione dell 'azotemia dopo altri 4 g1orn1 . Se questa rima ne uguale, si sopprii;ne la cura ch e evolvon o fino alla morte, senza provocare un ecce so di urea 11el san g ue, a nzi coesistendi diuresi e si aumenta l 'alimentaz1one azotata . Se una nuova d eterminazione , dopo altri ~ do con cifre n orn1ali. i può inoltre rilevar e un eccesso d.i urea giorni , d à una quantità infeJ'iOre a 0,4.0, Sl n el sangue in individui ch e 11on han110 insufficon clude cl1e l 'azot emia è extrar enale. Nei macien za renale n è lesionale, n è funzi onal e. lati in cui la diuresi non si manifesta bene, Vi ono poi d elle iperazotemie , che oltre- si prescriverà un altro periodo u guale per ± 1


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SEZIONE PRATJCA

g iorni, fino a ch e non si sia ottenuta una diuresi di 2 litri. Spesso è difficile ottenere un riposo di 8 giorni complessivi; m.a si fa notare che il sacrificio non è poi grande in confronto all 'in1portanza dei risultati. Àd ogni n1odo, in caso di impossibilità, si farà almeno la cura di diul'esi con un regime ipoazotato ·e poco salato, determinando poi l 'azo temia dopo 8 giorni. Nel 40 % dei casi, l 'A. ha riconosciuto la presenza di insufficienza renale per la paridensità h·assa delle singole minzioni, per la scarsa concentrazione dell 'urea urinaria anche nelle minzioni poco abbondanti, per il fatto che le urine del g iorno ·erano meno ab·b ondanti che quelle della nott.e. In tali casi, il tasso dell 'urea sanguigna si può abbassare dopo i 4 e, pili ancora , dopo gli · 8 g iorni; in tal caso, si tratta di insufficie·n za renale funzion.a l-e. Quando invece, esso rimane costante, si dev-e con cludere per una nefrite cronica uremigena iniziale e s'irr1p 011e il regime alirnentare :eiù stretto e l 'igier1e generai-e pitì severa , n1entre nell 'in sufficienza funzionale basterà una sorYeglianza i)er · impedire ricadute. 1

II) Azotemie ·elevate durante sindromi acute di origine infettiva, tossica o circolatoria. S 'impone il regi111e idrico, salvo n-ei e.asi di asistolia. Si raccoglieranno, .anch e in questi casi, le singole minzioni. L 'esame della densità non ha significato perchè la presenza di alb,u mina altera i risultati. Invece è importante la determinazione deli' urea urinaria; con cifre vicine a 40/1000, si può dire cfie i re11i funzionano bene (l'eccesso di urea è dovuto alla diminuzion·e della diuresi ed a lla citolisi esagerata dei tessuti); me ntre se è inferiore a 20, si tratta di in sufficienza r enale funzionale o lesionale (presenza di elementi renali). Se non vi ·è insufficienza renale, stimolare la diuresi (trattamento cardiotonico 11ell 'asistolia, bagni tiepidi e bevande abbondanti nelle n1a1attie acute, inie,zioni di cloruro di sodio nelle intossicazioni acute con vonuti abb·o ndanti). Quest 'ultimo proc-edimento è utile anche nelle insufficienze funzionali delle infezioni ed intossicazioni. N·elle insl1ffi cienze lesionali, la questione di ristabilire la diuresi don1ina la prognosi I)iù ancora che il tasso dell 'urea sanguigna. III) L'eccesso di ure.a nelle nefriti croniche. Possono presentarsi Yari casi: a) N. C. idro1)igene, degenerazioni amiloidi. In generale" non si accom,p agnano ad eccesso di urea sanguigna, cl1e più ch e altro è dovuto alla diuresi insufliciente; b) Le N. C. iperten sive pure. Non si l1a generalmente eccesso di urea sanguigna; spesso, però, I ' iperazotemia è mascherata e basta diminuire la diuresi od aumentare l 'azoto n ell 'alimentazio11e per vedere comparire cifre di 1 gran1mo ed oltre; in tali n1alati, gener.al-

n1ente, si ha una bassa concentrazior1e di urea nelle urine; e) N. C. uremigene, in cui la cifra dell'urea sanguigna ha la massima importanza, dopo però ch e si è tolta quella eventuale dell 'azotemia da soprappiù , di cui sopra si è parlato. L 'interpetrazion-e clinica di un 'azotemia nel n1alato con segni clinici di uremia ipertensiva od uremigena v.a quìn-'d i diretta con i seguenti criteri . 1) Azotemia normale nella sindrome ip·e rt-en siva. Per 2 giorni soltanto, restrizione dei liquidi ed alimentazione più ricca in azoto. Si osserva paridensità b·assa d·elle urine frazionate ed al terzo giorno l 'azotemia sale da 0,50 ad 1 g . ed oltre. Si tratta di azoten1ia mascherata; la prognosi, più che sul tasso dell 'urea, si ba a u llo stato d·elle arterie ed il n1.alato, più che clall 'uren1 ia, è minacciato dall 1emorragia cerebrale. 2) Azotemia-limite, con i segni classici di nefrite interstiziale. Comportarsi carne sopra ad 1). 3) Iperazote mia manifesta (p. es., 3 grammi). Ricer care ] '.eventuale azotemia da soprappiù. Se il malato ha vomiti o diarree abbond.a nti ed è sottoposto da tempo .al regime aclorurato , tentare, con pru,d0nza, J.a cura di r eclorurazione ch e, in qual ch·e caso abbassa l 'azotemia al disotto di un grammo. Se non si trovano ca use di azotemia da soprappiù, m·ettere il malato a r egime di acqua e frutta e riposo assoluto; al V giorno, nuova determinazione del! 'azotemia. Se si ottengono cìfre basse, .si tratta di malati che non avevano un regime nbbastanza stret.to o ch·e si stancavano froppo; • • essi i')otranno avere una certa sopr.avv1venza l)urchè si sottopongano ad un regime molto sev·ero. Se la cifra del] 'azotemia non muta , si tratta <ii malati minacciati da accidenti uremici gravi quando facciano qualche piccolo scarto dì regime. Se poi l'azotemia aumenta. Ja malattia è arri,rata allo stadio di disassimilazione e ]a morte si' .a vrà entro giorni o settimane. fil. 1

Rottura spontanea della vescica. So1FER. The uroBog'hc and r:11taneus R.e wiew, marzo 1936).

(SAMUL

I casi di rottura spontanea della vescica firtora pubblicati non sono molti. Il termine di rottura spontanea deve attribuirsi a 1qu-ei casi in cui n1anca un trauma proveniente dall'esterno. La rottura spontanea della ' escica può essere dovuta ad uno sforzo eccessivo durante la defecazione o il parto o nell'atto di mingere. Le contrazioni muscolari , agendo bruscan1ente sulle pareti ' Tescicali distese e per questo alterate, possono essere causa di rottura S})On tanea. 1

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« IL POLICLIN ICO n

La diagno i di rottura spontan ea della vescica non è sempre facile a farsi, tanto :r:iù ch e i egni cl·inici differiscono a econda della forma se intraperiltoneane o extraperitoneale. In tutti e due i casi so110 presenti uno o IJÌÙ di que ti sinton1i: disUiria, pollachiuria, dolore aV bas·so ventre e infine la toissiemia dovuta .all 'assorbimeJ1to di tossine dell 'urina infestata Nella forma intraperitoneale IJr eva lg·on o i sin tornii di perit10nite. localizzata o cli ffusa, n1entre I.a forma extra1[J1erit.0n.eaZe p·u ò i)r esentarsi ohb·iettiva sotto forma di una tun 1efazion e del h asso v·entre. Da quant o d·etto b isogna pensare alla rottura spontan ed. della vescica in ca i in cui è i)resente un.a rlisuria con ostacolo uretrale e disten sione o che prese11tan o fatti di lJieritonite sen za ch e si osservi una tum efazione so1)ra:p ubica. La cura è sempre chirurgica ·e deve essere q rtanto più è IJossibile }.Jir eco<:e. L 't\ . riporta un ca o person ale. Si tratta di un 1nal.ato entrat o all 'ospedale in r ite·nzion e completa acuta, il quale n on solo .aveva rifiutato la cistotomia d 'urgenza, m a si .era opposto .all 'ope1·azio11e al secondo g·i'orno co.n la scu sa di sentirsi meg·lio rtonost.an te non avesse p·i ù urin ato attr.averso I 'uretra. Op,erato in t erza giornata l 'A. trovò una inondazion e p eritoneale di pu e di uri11a. 1

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S1CANDURRA .

ORGANI DI MOVIMENTO. Lesioni minori dei muscoli e delle articolazioni. (W.

ELDON

T ucKER.

Practitioner, aprile 1936).

L 'esperienza ci ha insegnato ch e la ripara zione natu.r ale delle strutture lesionate è spesso in eccesso p er un co·m pleto e precoce ristabilim,ento funzionale dei tess uti. Il riposo as~oluto e l 'inattività fanno sl ch e la natura compie indisturbata i . suoi metodi col risultato cl1e spesso .com-e conseguenza della più b a11ale les ione si hanno· delle inabili tà e delle storpiature. De,,e quindi essere cura del pratico di guidare e regolare gli sforzi dell a i1atura secondo una giusta direzione. on si de,re din1enticare ch e il rigonfian1ento dei tessuti, come risultato di lesioni , h a un.a du1)lice origine e ch e il trattam·ento deve ten er con to di questo. Anzitutto la lesione del n1u colo o dell 'articolazione provoca tutti i fen on1 eni de]l 'infiammazione n on b·atterica: diìatazione dei ' 'asi vicini, rallentamento della corrente sanguigna con ·essudazione dj linfa e di iero; a questa condizion e va ri serb.:\to il nom e di versamento traumatico. Purtroppo, però, una lesione anche banal e l) UÒ provor; are la rottura di qualch e vaso, sicch è si h a. una forte effusione di sang u e n ei tes uti ; qu esta 0 pe o consecutiYa a colpi del tutt? banali ulle i1alich e, sulla coscia, sul polpaccio e può

rANNO XLIII, NuM. 38]

avere come conseguenza, oltre ad un forte dolore, le peggiori complicazioni di invalidità. Il san gue ·effuso n ei tessuti si comporta come u1t corpo estraneo e tende ad aun1en tare i fenomeni dell 'infian1mazione. Il destino di tale effusion e può essere vario: 1) Riassorbimento t otale senza conseguenze e la terapia deve tender e a questo; 2) Aumento di temperatura provocato dal r iassorbimento; 3) Ri.assorbimento parziale, mentre il rimanente 1provoca una r·eaz ione fibrosa dei tessuti e conseguente formazion e di adesioni ed aderenze dei t essuti vicini; 4) L 'emorragia può diffondersi a strutture più o n1eno lontan e, provocandovi aderenze , inspessimenti dolorosi, con conseguente dolore e limitazione di movimento. · 5) I muscoli circostanti si fanno atrofici ed atonici; effetto dovuto in parte al m eccanismo n ervoso dei n1u coli stessi, i11 parte alla distensione d ei tes uti per l 'en1orragi.a ed anch e ad effetti tossici sull e terminazioni n ervose; 6) L 'ematoma può i11fettarsi formando un ascesso n·ella com1Jagine del rn11sc0lo, condizion·e che si verifica più faciln1ente in pazi enti con sepsi foc.a le (denti, ton sille, intestino infetto, diabetici); 7) In ·vicinanza di un osso, l 'en1orragia può venire in,rasa da osteobla ti e si può svilup1)are una n1iosit e ossi fi cante; 8) Attorno all 'emorragia può svilupparsi un areazione fibrosa e forn1arsi qui11di un ematoma incistato; 9) È stato an ch e osservato lo sviluppo di un sarcoma specialmente dopo lesioni che avevano provocata emorragia . 1

LE BASI DEL TRATTAMENTO.

Vanno anzitutto distinti i due casi dell 'estesa ·e morr.a gia per rottura di u11 vaso e quello in cui il rigon fia111e11to è dovuto soltanto al1'essudazione; sp esso, però, si combinano le due condizioni. Nel prin10 caso, come si è detto il sangue ag·isce da corpo eslrar1eo ed è interesse di eliminarlo, il ch e si può fare in due modi: 1) Mediante aspirazion e od evacuazione del coagulo. In molti c8si , si può fare l 'aspirazione con un · ago a lun1 e largo, ma se il sang ue è orn1ai coagulato, è necessaria una piccola incisione , da farsi con le maggiori cautele asetticl1e e con anestesia locale. Pt1ò esser e n ecessario attendere alcuni giorni perchè la raccolta sia b en delimitata. 2) Aumentando e facili tando l'assçrbirn ento. Questo ,_può otteners i con i m ezzi seguenti: a) Riposo, ch e non deYe essere assoluto, ma i)ern1ettere dei li evi m ov in1enti , senza por tare il peso (del cor1)0); b) Contrazioni muscolari deboli m ediante la corrente faradi ca; e) Calore, radiante od in fraros ·o; ant i1)l1logistine; d) ~Ia s-


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SEZIONE PRATICA

saggio ; purch è l 'en1orragia non sia vicina al1'osso deve esser e il più profondo p ossibile allo scopo di aumentare l 'area di assorbirnento; e) jonizzazione ·e diatermia ; f) co1npress1one media11te lana e fasciatura. Quando il rigor1fìar11ento sia essen zialmente dovuto all 'essudazion e, per prevenire la formazion e di aderenze e l 'atrofia muscolare, si adotteranno i 111ezzi segue11ti: a) Saldo sos teg110 della parte lesa specialmente se si permettono dei movimenti con su.p·p orto di peso; questi, i)erò , non si farann o se vi è versamento sinoviale, fino a che esso non sia a ssorbitò; b) Lievi movimenti, con o senza supporto di p eso, da farsi spesso, m a per brevi p eriodi n ell.a g iornata; e) Graduali contrazioni muscolari cori la corrent e faradi ca; d) Ma ssaggio, )ncominciando con lo sfioramento ; e) Calore, infrarosso o radi.ante; f) ponizzazion e o diaterrr1ina. Nel ca so che la lesion e sia sp esso ricorrente o n on g uarisca b en e col trattamento , si deve pen sare alla possibilità di sepsi focale, specialm en te n el caso del cc gomito da tennis » , n ell a t enosinov ite degli esten sori del pug no e n egli sfor zi del tendine d 'Achille. Per qua11to rig uarda più propria m ente i muscoli, si osserva quanto segue: 1) Dist en sioni mu scolari. Il n1uscolo è stato disteso oltre i limiti dell 'elasticità, o ppu~e un m ovimento inaspettato lo ha disteso prima ch e avesse il tempo di contrarsi. Evitare la tensione, sostegno della parte, corrente faradica , rn.assaggio ·e lievi movimenti daranno in pochi giorni la guarigione. 2) Stra1)pamento di })Oche fibre. Aspirazion·e se vi è ematoma; trattamento come sopra, salvo cl1e la ten sione dovrà essere evitata per un periodo di almen o 3 settimane . 3) Tenosinovite, ch e si osserva specialm ente al pug no ed a ll a cavi1glia. Calor e, n1assa.Q'O'io corrente . faro dica ' diatermia , J. onizz.a zio.._,o n e. Si devono evitare ad ogni costo Je· ader en 'l e del tendine e delle sue guaine ; se tale com111icazion e è già avvenuta , occorrono pareccl1i ': settin1.an e di cura m eticolosa. Questa può farsi con la disten sione passiva del n1u colo alla n1assima esten sion e, provocando subito dopo la contrazion·e m ediante una forte corrente faradica. Utile è .a nch e combinarvi 'il inassag·gio pro fondo e la jonizzazione. Ver so la fine della cura, il paziente può avvertire un forte dolore, per la r ottura delle m asse fibrose e la presen za di piccoli fran1m enti fra il tendine e le su e g uaine. Vi è an ch e un tipo di ten o in ovit.e associata con disten .., ion e frequente e focolai settici ; f' Ì l1a particola rn1ente per gli esten sori del carpo e del p ollice . Le lesioni articolari possono essere le seguenti: 1) Le ioni sinoYiali. Differiscono da q uelle puram ente legan1ento e per la pre en za di un ecce o di liquido endoarticolare. on? ~pesso a ociate con disten sione dei legam enti ; il ver-

an1ento può esser e sanguinolen to e ricl1iedere l 'a pirazion e; n el ca o del ginoccl1io, questa si farà dalla parte est erna della sacca sopracondilare. Si in1pedisce in tal modo , la deposizion e di cen ci g ranulari di fibrina e I.a conse.g·uente capsulite cronica. L 'irrigidin1ento arlicolare e l 'atrofia m uscolar e si prevengono facendo lievi m ovi111enti senza supporto di p eso, con le contrazior1i n1usco1 ari graduali , il calore ed il massag·gio , la jonizzaz ion e e la diatermia . 2) Lesioni dei legamenti. \Ti è dolorabilità g·enerale sulla linea dei 1egan1enti con dolore alla distension e passiva, sen za eccesso di veran1ento sinoviale. Si:·ecialmente frequenti al gi11occhio ed alla parte laterale esterna della caviglia . Il trattamento consiste in un buo11 sup1Jorto, n elle contrazioni n1uscolari g ra duate, calor e e massagg·io , jonizzazione e diatermi.a . ~ importante l 'evj tare la contrazion e del legamento con limitazione del m o vi1nento e la formazione di ins-p essimenti dolorosi, do·vuti alla diffusion e del versamento. 3) Disten sioni articolari cronich e. L 'articolazion e tende a diventare rigida ed i n1uscoli circostanti atrofi ci. Per la rigidità (dopo controllo 'radiologico per riconoscer e l 'eventuale esistenza di un.a frattura o di una n1alattia attiva), m.anipolazioni forzate sotto anestesia, seg uite dal calore, m assaggio e g raduate con Lr.azioni musco lari . Contro l 'atrofia muscolare, esercizi, contrazioni muscolari m edi.ante ]a corrente faradica, calore e massaggio. Og·ni articolazione dipende dai suoi muscoli per la stabilità e se qu esti sono atrofi ci ed atonici, l 'articolazione ten de alle disten sioni od a. dare m ovim enti in1provvisi ed inattesi, sicch è delle strutture in1portanti , con1e la fib-rocartilagine e11doarticolar e, possono e sere strap i;ate o staccate. Per m ancanza di .a pp-rezzar e alla giusta misura l 'imp·ortanza del controllo dei muscoli , si possono quindi avere delle lesioni gravi. Se non ·è possibil e fare il trattan1 ento elettrico, si p otrann o con1unque prevenire le co111plicazioni con l 'u so dei bagni di cùntrasto (docce a lternate) e di adatti esercizi secon do le direttive accennate. Si tenga ad ogni m odo presente cl1e, nelle lesioni n1inori , è un errore il pre crivere il riposo completo e ch e, ad ogni n1odo, è con,'e11iente fare una radiogra fia se la lesion e è in vicinanza dell 'osso. fil.

L'artrite secca dell'anca. (J.

SÉnILLOT.

Journal d es praticie11s, 6 giugno

1936) .

n r ecente laYoro (1934:) di Weissenbacl1 e •Ii"rançon din1ostra 1Jerenl oria111ente l 'erroneità delle vedute sul morbus coxae senilis cl1e 11er u11 n1ezzo ecolo è lato consideralo da1)1)rin1a co1l1e una m onoarlrile e poi un 'affezio11e pe-


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« IL POLICLINICO ))

ciale, autonoma, distinta dal reumatismo cronico mentre esso va incluso, secondo la concezione dei classici, fra le manifestazioni del reumatismo cronico. Su 3'2 casi di artrite. secca, di fatto, detti autori hanno osservato soltanto u110 con mo.n oartrite; in 18' casi le manifestazioni associate del reumatismo cronico avevano preceduto l'artrite dell 'anca; in 18 casi, vi e·r ano più di 4 articolazioni interessate che per ordine di fr.equenza erano: dita, ginocchia, anca opposta, colonna lombare, dita dei p iedi. Purtro·p p 0 le diverse teo.rie fin qui sostenute invocano ·d ei fattori che non sono affatto determinanti, ma soltanto accessori, fn oerto modo localizzatori ed i procedimenti che agiscono contro di essi sono evidentemente destinati al}'insuccesso. Quando un malato è affetto contemporanea111ente di artrite secca dell 'anca e di reun1atismo cronico deformante ed anchilosante del polso, presenta in ,-erità due· artriti clinicamente molto differenti, ma il buon senso deve indurre a pensare che sono dovute ad una stessa causa e che soltanto la fisiologia particolare di ogni articolazione comanda la forma clinica. Il polso, di fatto, ·è un 'articolazione di mobilità pura, a capsula lassa, con numerosi recessi della sinoviale e le cartilagini articolari i1on devono subire nessuna pressione. L'anca, invece, è dal punto di vista fisiolog ico un 'articolazione del tutto diversa. È una articolazione di sostegno, a capsula serrata, senza recessi. Le cartilagini articolari, special111 ente quella ch e riveste la parte .apicale della testa àel femore e la parte corrispondente del cotile sono, fra tutte le cartilagini articolari, qu·elle che devono sostenere la massima pressione per centimetro quadrato. In un 'articolazione normale, la sinovia è un lt1brific.a nte perfetto che permette alle cartilagini articolari - tessuti fragili e mal nutriti - di .esercitare senza usura l,e loro dure funzioni . Nell'artrite dell'anca, la sinovia non è più normale ed il termine di « secca » lo indica nettamente; a causa del reumatismo cronico, la sinovia contiene dei precipitati (sali dì calcio, urati) che agiscono al pari aéllo sm.eriglio n elle sfere di un meccanismo, intaccandole. In un 'articolazione come il polso, di pura mobilità, i pr-ecipitati possono .accumularsi e si formano le nodosità del reumatismo cronico ad aspetto tumoraJe, con perdita dei movi111enti p er ingombro articolare e finalmente a11cl1ilosi. In un'articolazione di sostegno, co1ne l'anca, sottop·o sta a forte pressioni, tali preci })itati provocano rapidan1ente 1'usura delle cartilagini articolari incominciando dai punti sottoposti alle più forti pressioni; donde l 'usura rapida di verte zone, sempre le stesse; aun1ento del « giuoco » articolare, non ma! ai1 cl1ilosi, ma piuttosto tendenza alla suhlus... azion e. L'adduzione limitata n el m1orbus coxae 1

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XJ.JIII, NuM. 38]

se1riilis· è dovuta alla contrazione muscolare e non finisce mai in anchilosi. Sono soprattutto due lesioni che l'uso e l 'abuso dei raggi X ha messo in primo piano in questa malattia e 1'hanno fatta ritenere un ' affezione speciale : l'osteolisi della testa femorale e gli osteofiti al contorno delle cartilagini articolari, lesioni che semb·r ano op po.ste. Ora l 'osteori s·i si 1p roduce perchè quando la cartila.gin.e è logorata, l'osso sottogiacente non è più nutrito e muore. Con il logorìo della cartilagine,. poi, l'articolazione si trova decentrata e la cartilagine è sottoposta a spinte tangenziali alla superficie che tendono a scollarla dall 'osso; la faccia profonda, periostica continua a fabbricare dell'osso, donde la formazione a.e gli osteofi~i. Le particolarità radiologiche del morbus coxae senìliSl appaiono quindi evidentemente dovute alle caratteristiche dell'articolazione, ma il processo originario è sempre lo stesso del reumatismo cronico. Ne viene la deduzione pratica, per la cura, di unà terapia di disinrtossicaz:ione, che dà spesso buoni risultati non soltanto n·ei casi di reumatismo cronico diatesico, ma anche in tutte le « miserie n dell'artritismo, che derivano dalla flocculazione sanguigna dell'acido urico: gotta, asma, eczema, orticaria. Invece, le conseguenze delle antecedenti vedute che facevano del morbus ooxae senilis una n1alattia a sè erano disastrose per la tera·p ia, in quanto ch e se ne concludeva che la me dicina generale è quasi disarmata di front e a tale malattia, mentre non si trovava salv€zza che nella foratura della testa femorale , che viceversa dà spesso degli insuccessi ed anche quando dà dei su ccessi questi sono più appar.enti che reali. In base .a queste con siderazioni, l 'A. arriva alle seguenti con clusioni pratiche per la cura dell 'artrite secca dell'anca. 1) Sottoporre il malato per i 2 primi mesi ad una cura di disintossicazione artritica severa, che ha di m.ira specialmente 1'insufficienza ureopoietica e proteopessica del fegato , lo stato di iperuricemia del malato in modo da evitare nel suo sangue un eccesso di flocculazioni di acido urico. Dopo il II mese, un regime meno severo di mantenimento da continuarsi a lungo. 2) Provocare con tutti i mezzi possibili l 'iperemia nell'arti colazione malata, il che contribuirà alla sua restaurazione. L' A. trova molto utile la rivulsione ignea ri.petuta, fatta ogni 15 giorni circa al davanti ed al didietro del gran troncatere. Beninteso possono anche applicarsi tutti i consueti mezzi crenoterapici e fisioterapici. 3) Infine è della massima importanza che il n1alato che si trascina penosamente con dei bastoni, faccia dell 'eser cizio muscolare e faccia pertanto la\ orare l'articolazione malata, ma evita~~do che le cartilagini già comiprom esse 1

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SEZIONE PRATICA

·abbiano a subire la mininia pressione. A tale :scopo , la bicicletta è lo strum·e nto ideale di meccanoterapia. L'A. ha fatto imparare a rn.ontare in bici.eletta a vecchi di 70 anni e p iù, che erano .confinati nella camera da oltre un anno e ch e hanno così potuto fare vari chilometri. In bicicletta, l 'an ca non lavora più che come una -spalla; tutto il 1p·e so del corpo· poggia s ugli ischi e l 'anca che lavora soltanto· per muovere il pedale non è più un 'articolazione di sost egno; lavora soltanto p·er iperemizzarsi e non si logora più. .O ccorre una bicicletta da donna, con piccolo sviluppo , con una sella bassa in n1odo da riprend.e re facilmente il contatto col su olo con la gamba sana. ~ bene che i pneumatici siano del tipo « ballon » e poco gonfiati. Per quelli .che non possono a\rventurar si in bicicletta per le strade, € con sigliabile 1' esercizio con una bicicletta fi ssa. fil.

La ganglionectomia nella cura della poliartrite grave e dell'osteoartrite. (A. YouNG . Brit. ll1e:d. Jo·u rn., 22 agosto 1936). Ci sono a lcune forme di artrite (o primaria r eumatoide, o osteoartrite prin1aria o seco11daria) in cui non si otter1g·ono miglioramenti colle. cure comuni e la loro proporzione è di .circa il 10 % delle forn1e di artrite. Secondo 1'A. i medici devono in questi casi riYolgersi a i chirurghi per poter dare un sollie,,o ai ma1?- ti. Egli già in due casi d i poliartrite r euma to ide cronica aveva ottenuto ottimi risu]tati dalla ganglionectomia lombare. Al recente Congr esso Internazionale di Cl1i1·t:.rgia al Cairo si discu sse l ' argon1ento in cui J'A. riferì su 6 casi con risultati brillanti. Il primo caso operato di g·anglionecton1ia da Adson r isale a l 1928 (e l 'intervento ·era stato fatto n el 1926). Sei casi pubblicarono Rowntree e Adson nel 1929. Fraser n el 1931 eb·b e successo con la ganglionectomia cervico-toracica i11 un caso d i poliartrite degli arti superiori. Il meccani n10 col quale la ganglionecton1ia :agisce non è chiarissin10. Si può su1J1Jorre ch e l 'aume11to dell'apporto sanguigno agli arti h.a la parte più importante. Certamente c'è anche un elemento trofico nella produzione del] 'artrite cronica e sul meccanismo di azione bisog11.a 1Je11 are a qualcosa che oltrepa sa i en1plici fenomeni locali , perchè si sono .avuti dei r1Jig·lioramenti degli arti su periori anche per .ganglionectomia lombare. Già ten1po fa il Leriche .aveva osservato cl1e ~nche la impatecto1nia periarteriosa eseguita su un arto ha prodotto effetti anche sull 'altro arto. La impatectomia, si sa, provoca diminuzione del numero delle en1azie e dei leucoci ti (specialmente dei polinucleati). Forse Ja gano-lionecton1ia agisce provocando la liberazione di so~tanze adroenergiche e può

d&rsi cl1e queste .a b·b iano azioni sui tessuti articolari e periarticolari. Nei sei casi ch e l 'A. l1a comunicato al Congresso del Cairo, si trattava di malati che n on potevano alzarsi dal letto, ch e oltre ai dolori avevano anche fenome11i spastici e qualcurio ave\'a a11cl1e tum efazione di varie articolazioni. In tutti fu fatta la ganglionectomia bilaterale e in Lulli si ebbe scon1parsa dei dolori e scom~ 1·arsa degli spasn1i. Ne suno di questi malati è peggiorato dall 'epoca dell 'interve:n.to (e il prir110 _caso f~ seguito }Je r 4 anni). l: n se ttimo caso 01}er.ato quest'anno pur0 dall 'A. n on 11a dato c]1e un mirrlioramento 0 transitorio della malattia , mentre un ottavo caso recentissimo ha dato ottimi risultati postoperatori. ln t.ut~i i casi .in cui fin ' ora si è ap,p licata la ga11g·l1 01t eclom1a si trattava di casi di lunghissima durata , in cui si può anche pensare cl1e la fase attiva d ella malattia fosse esaurita . Per questo l'A. cr·e de ch e meriti servirsi cli que"t 'in t.~rver1 I o a11 ch e precocemente per ,·edere se agisce favorevolmente anche a malattia a1·pena in iziata. R. LusENA.

DIVAGAZIONI La menopausa maschi le. La sindrome completa della n1enopausa maschile è assai rara, mentre molto più freq11enti son o le sindromi incomplete, fruste. Georges RicJ1ard (R evue méd., Naricy, Jour11al des r>raticiens, 1936), ricorda che la sindrome può in leressare quasi tutti gli apparati: in ordine di frequenza; l'apparecchio circolatorio , il digestivo, il respiratorio, il sistema nervoso, gli organi dei sen si , l'apparato genito-urinario. Apparato respiratorio: si può osservare l 'ari t1r1ia respiratoria, isolata o complicata ad extra sistole, d'orig ine il più spesso digestiva. Le estrasisto]i possono accompagnarsi a vertigini, in genere leggere, brevi. In un grado elevato, l'estrasisto.Je può portare a sincope, con un n1eccanismo analogo a q11ello che si verifica nella bradicardia permanente. Non è rara vederla nei costipati, ad es., nell'evacuare: in genere al cessare della sincope si ha una crisi udorale . Frequenti sono le eclissi cerebrali ed amnurotiche. Altro sintoma di distonia vegetativa a predominio vagale è l 'instabilità tensionale (instabilità tensionale della cinquantina, del Dumas). Disturbi circolatori del~e estremità possono giungere fino all 'asfissia. Apparato digestivo: può presentarsi aerofagia a tipo dispnoi co od ano-inoso. Talora sing11iozzo in occasione di bibite calde od alcoolicl1e. Non sono rari , dopo emozioni o stai1cl1ezza eccessi,ra, Yon1iti a tipo bilioso o ipersocretivo gastrico. Fra i ±5-55 anni, frequ en ti sono le crisi emorroidarie, ch e scompaiono generalmente una ,-olta sorpas ato il climaterio. Sistema nervoso: psicolog-ia bene analizzata dal l\Iaraiion: tristezza J)rofonda, fatta di di-


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s.armonia fra 1'ap·p etito sessu ale con servato ù la ricon osciuta diminuzi on e dell 'attitudi11e genitale; car)ovolg imento psichico cl1e porta in ques ta e tà o alle folli e amorose od alle g r a11di conver sioni. Altri piccoli .sintomi son o: sen sazion e subi etti va curiosa dell 'ansietà al crepuscolo, caratterizz.ata da un sentimento inesplicabile di d epr·essione e di trist ezza ch e aumenta a mano a ma110 che 1a luce d ecr esce, e scon1pare appena il soggetto è esposto alla luce artificiale viv.a. Spesso si ritrova un.a instabilità emozionale che trasforma soggetti ponderati , ·equilibrati, in n ervosi irritabili , sensibili alle minime impressioni , ·esitanti. L ''i11stabilità vasomotoria rarainente si avverte n el1'uomo sotto forma di vampate come 11 r.lla d onna . Apparato resp iratorio: frequenti sono l e crisi di t arnuti , senza secr ezion e, in gene r e alla fine di pasti, speci e se questi sono abbondanti e ricchi di b evande alcooliche . Più r ar e 3T' "'"'. 1 le crisi di rinite spastica con idrorrea n.asa l e. Talora si a ssist e ll ver·e crisi asmatiformi. A pp(JJra·to genito urinario: in ce1~tuni , ipereccitabilità sessuale a crisi ch e contrasta frequentem ente con la ridu.zione dell 'attitudin e genitale. Spesso i1}er eccitabilità della mucosa urin aria , con pollachiuria con spasmi sfint erici , ch e portano a ritardo della minzione o d irregolarità di vuotamento della vescica. F orme clinich e : la sindrom e non si ritrova m a i al rom1)leto. Quasi sen1 pre la deficienza anteriore di un organo cr ea la predi posizion e della localizzazione. Nei due quinti dei casi d el Dumas si tratta,,a d ella forma circolatoria (in stab·i lità circolatoria t en sional e, est rasi toli , vertig ir1i , sincopi); un quinto d ei ca i er ano deg]i psichici (in st abilità en1oziona] e, trist ezza senza causa , 1)sic.astenia, m odifi cazioni del caratter e). Altrettanti n1a]ati accl1savann manifestazioni dig·-estive (aerofagia , singhiozzo, vomito). Un quinto prese nta va disturb·i r espiratori, o genito-urina ri , o i~olati (cri si sudor ali o crisi em orroidarie). MoNTELEO·NE . 1

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NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

Proff. G. F UMAROLA e G. MòGLIE. La tera1p ia delle malattie nervose e m entali. Volume di 760 pagin ~ co n 4 7 illustrazioni. Editore L. Pozzi, Roma 1936. Prezzo L. 75. ~l libro d ei proff. ·F um.ar ola e Mòg lie, sul-

la terapia delle m a lattie n ervose e mentali , riassu1ne in sè, attraverso anche l ' opera di vaIen ti Collab·oratori , qu-anto di meglio l 'alta autorità e la larga ·esp erienza della Scùol.a romana, che ha ' 'antati nomi ìnsigni quali Ming·azzini e De Sanctis, ha loro appr·eso. L'opera avrà certan1ente la più grande accog lienza nel mondo degli. studiosi e d ei pratici, non solo p er il suo intrinseco valore, ma .anch e p er chè non r aramente la t erapia delle malattie nervo e e m entali è trascurata , e troppo SJ)esso, perch è si parte dal falso presupposto dell'incurabilità del m aggior nur11ero d ei n1orbi di questo capitolo, in quanto si ig n or a qu.ant o p•u re di util e ·e p~roficuo in questo can1po può e d ev·e essere fatto. Dopo una p1arte g.e nerale introduttiva, in cui bene e chiarame11te sono d escritte le singo le t ecnich e di p icco]i interventi diagnostici e t erapeutici, quali le punture craniche , ìon1ba ri , della cist erna, ·e cc. , trova una parti colarme11t e ampia e completa trattazione il capitolo , forse più moderno , della terapia del sistema n er, 1oso: ]a J)ireto l era pia , di cui sono partitan1ente tratta ti i diver si agenti e di c ui è studiato il con1plesso e sempre discusso n1eccanismo patogen etico. • • Della ~1arconiterapia , si accenna fra I mezzi • amp1amen-· fis ici, capitolo, anche questo, a ssai t e svolto. Segu e la traltazione d elle a1Jplicazioni Roentgen e radiumterapich e in neurologia , una rass·e gna dei diversi m ezzi farma cologici di cui il m ·e dico disp·one in questo campo, ecc. Ma do,re l 'op era, ch e è chiusa da un ' ottin1a a1)1)e11dice sulla Cl1irurgia d el sistema n ervoso, ragg·iunge la ma ggior e originalità, è n ella trattazione d ella terapia delle n1alattie i11 entali , ch e è ceri an1ente la parte più ignorata dal medico lJrati co e di cui , sia pure so tto ]a modesta forr11a di persuasione, rieducazione d ei n evr opatici , isteric i ecc., quas i quotidianamente si pr esentano al m edico occasioni di utili applicazioni. L 'oper a risulta n el suo insien1e quanto n1 ai unitaria ed organ ica, originale n ella sua concezione e inoderna impostazione. Anch e dal }Junto di vista tipog rafico l 'Editore h a fatt o· opera veramente deg11a e siam o sicuri ch e del bel ,ro]un1e dei proff. Fumarola e l\i1òglie, cl1e oggi esce, potremo pr esto riparlare in occasion e di nuove e dizioni. (~ESARE FRUGONI. 1

Ricordiamo la Interessante pubblicazione: Dott. MARINO BENVENUTY Assistente nella R. Clinica Medica e docente nella R. Università di Pisa

Sul meccanismo d'azione della malarioterapia Prefazione del Prof. W AGNER JAUREGG (Lavoro premiato dalla Società Italiana di Psichiatria). Eccone l'Indice in riassunto: P REFAZIONE. l i-TTRoouz10NE. Parte Prima : CoN<>IDERA· ZJONI, ESPERIENZE E RILIEVl CRITICl SULLE VARIE rEORIE DEL MECCANI• SMO DI AZIONE DELLA MALARIOTERAP l1\. Parte Seconda: RICEPCHB PERSONALI SUL MECCANISMO DI AZIONE DELLA MALARIOTERAPIA. Parte Terza : CONSIDERAZIONl GENE:lALI E CONCL US IONI. - F IRLIO· GRAFIA.

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CE .N .N I

SEZIONR PRATICA

B IB LI OG RA F I C I< 1l

. P . CRovERI. J.Jatol.ogia tropicale e parassitaria. Vol. I: ll1alattie d·a protozo,i dell'uo,m o e degli animali. Torino , Coop. libri del G. lJ. F. e Sten; 1936. L. 55.

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zioni d ell 'apparato respiratorio, 304 all 'apparato digestivo, 240 al circo lato~io, 67 ~!l'urina ­ rio, 94 al locornotor e, 83 agli organi er11ato ~ poietici e sangue, 61 alle gl1iandole end<?crine , 62 alle diatesi ed alle carenze, 180 al sisten1a nervoso. l\fONTELEONE.

Premessi alcuni cenni di climatologia trop ic& le e d ei suoi rapporti con la patologia colo0LMER, '13u1ss oN, A u n1ER . Les interventions de niale, in questo primo · volume l 'A. tratta ~e pratbque médica~e courante. Vol. in-8° di malattie dei flagellati dell 'uon10 e d egli an1pag. 160. G. Doin , Paris, 193·6. F cs . 15 . n1.ali (Lei hmaniosi e Tri1)anoson1iasi). Sono Si.a ch e si tr.atti di una d·elle numerose picpassate in rasseg na quindi le spiroch etosi . e cole manu.a lità c:ognite talora più aj non medirrtalattie affini (f.eb·b ·r e gialla , dengue, febbre da ci ch e ai laureati in m edicina , sia cl1e si tratti pappataci), amebiasi , ·e cc. e p er ?gni g rupp.o di manualità più complesse, quali l 'intubaziodi n1alattie, allo studio delle quali tanto vaJ1n e o la puntura sottooccipitale, non sono r~r~ d &n1ente hanno contribuito autori italiani , olle volte in cui il pra tico messo nella n ecessita tre l 'etiopatogen esi , la clinica, l 'epidemiologia: d ella loro immediata applicazion e si troYa nella terapia sono indicati i mig liori m etodi . d1 1'impossibilità di eseguirle p er n o~ averne apricer ca che meglio rispondono n ella pratica prese le esatte modalità di esecu~ion e. questo .corrente . libretto cer ca di porre n ell e m ani d el g iovan e Sopratutto jnteressante appare la ti:a~taz ione m edico una guida facile, chiar a, completa. delle protozoosi degli animali d on:estici ~ ~el­ Esso è pertanto un libretto prezioso e p~i~ convati ci ch e l 'A. competente anche in m ed1c1na ' . . . vincer sene basta scorrer e 1 elen co d-e gli argotropica le veteri11aria, fa seguire, in ogni capi1n·enti trattati : dalla tecnica d elle iniezioni sottolo , alle um.a ne, allo scopo di m·egl~o evidentocuta n ee, alle intran1uscolari , alle in tra venose; z iare le loro interdipendenze e delucidare . cos~ dalla puntura della pleura alla. puntura lomb~­ 1'importantissin1.a questione dei serbatoi d1 • r e o d el p eric.ardio o della n~1lza, od add?m1virus. 11ale. Dalla trasfusione san g uig na alla cutireaL 'esposizion e dotta, convincente, pia~a , è zione, alla tracl1eotomia , al pneumotorace arcon1pletata da una ricca iconogr~fi~ quas~ t~t­ . . ecc. tificiale, ali ' ossig·enoterapia, ta originale e da una aggiornatissima b·i blioCompleta la d escrizione tecni ~a ~i o~ni. picgrafia, sì ch e questo volume rappresenta quancolo intervento , un accenno alle indicazioni , alto di meglio si possa desiderare in argomento e senza dubbio riuscirà di grande utilità a ~ut­ le controindicazioni. Il libretto, ben accetto dagli studenti, non sar à disdegn a to dai medici ti coloro sia medici che studenti, ch e intenanch e anziani. dano dedicarsi alla r11edicina coloniale .

C. :F .

M . .l ouRNÉ, P. N. DESCHAMPs. ll1ariuel de Patho·logie médicale. Vol. in-8° di pag. 1702. Masson et C.ie, Paris, 1936. !F cs . 90. Come recenti manuali italiani , qu es to ct1 e è alla terza edizione, raduna ed ordina in conc isi, schematici paragrafi le nozioni di p~to~o­ gia m edica necessarie allo studente. 9,gni singolo capitolo è aggiornato ed è armonicam ente proporzionato all 'interesse dell 'argomento. Descrizioni semplici d elle malatt~e sec?nd? una precisa direttiva: definizione, si:r:itof?i , .diagnosi , etiologia, patogen esi, complicaz1oni , c ura , ch e conden sa in poche rig h e quanto è necessario conoscere per appre ssarsi al ]etto d el malato. Su.perfluo aggiungere che. in questa n.t1ova edizione m etodi di esplorazione e m et.odi cu~ rativi recentissimi sono chiaramente r1cord.at1 e d escritti. o .elle 1702 pa40o-ine, 294 sono d edicate al1e n1alattie infe't tive e parassitarie, 2s·1 alle affe(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

MONTELEONE .

Lelirbuch der inrieren IVI edizin. III edizione. Due voll. in-8° di complessive pagg. 1780, con 324 figg. J. Springer ed., (Berlin, 1936. Prezzo RM. 46 (rileg. 52). A soli due anni da lla seconda, si pubblica ora la terza edizione di questo trattato , segno e vidente del favore con cui è stato accolto e ch e r ealmente m erita. Esso è dovuto alla collaborazione di 15 autori diver si ad og11uno dei quali è stata affidata Ja parte in cui av evano una particolare competenza . L 'indirizzo è rimasto imn1utato, con ]a trattazion e clinica basata s ulle n ozioni di fìsjo1JaLoloaia n1ettend,o in rilievo il disturbo di funo , d" zione in n1odo che esso serva come punto i i1arlen za per lo studio della ma.Iatlia; ampia111cnte svolta è la parte t era1)eu t1ca. 11~ om~g,­ g io all 'indirizzo odierno d ella Ge:n1ania ,. v1. e an cl1e un c.apitolo sull a patolog ta eredi tari a n elle m alattj·e intern e (R . Siebeck). Precede un.a introduzion e dello st esso a utore ch e mette in r ilievo con sen so profondan1ente un1ano quello che è il malato , de _ignando poi i con11)i ti e la n1ission e d el m edico .


1708

·F accian10 seguire l 'elenco dei singoli capitoli con i nomi dei relativi autori. La dottrina delle malattie infettive (R. Doerr). Patologia e terapia delle mal. infettive (R. Staehelin). Malattie del circolo e del mediastino (P. ~lo­ rawitz). Mal. degli organi respiratori (H. Assmann). Mal. degli organi digerenti (W. Stepp). Patologia del diaframm.a (H. Eppinger ). Mal. del fegato e d·e lle vie biliari (G. v. Bergmann e F . Stroehe). Mal. del pancreas (G. l\.atsch). M.al del ricambio idrico e salino, delle vie urinari e e dei genitali maschili (H. Straub). Mal. d el ricambio e nutrizione (E. Gr.afe). Mal. d·elle ghiandole endocrin e (H. Eppinger). M.a]. degli organi di movim·ento (H. Assmann). Mal. del sangue ed organi emopoietici (A. Schittenh elm). Mal. nervose organiche (Fr. Hiller). Neurosi (R. Siebeck). Intossicazioni (P. Morawitz). lVIal. da cause fisiche (G. Katsch). Lesioni da sostanze radioattive (A. Schittenhelm). Da ultimo un bel capitolo sulla terapia gen erale (H. Bohnenkamp). I capitoli più rimaneggiati in confronto dell a precedente edizion·e sono quelli sugli organi respiratori, sulla nutrizione e ricambio e sugli organi di movim·e nto. fil.

P. NoBÉcoun·r. CliniJque Médioal,e des enfa·nts. Troub~es dJe Da croissanoe, de la puberté, de la nutrition et d·es glandl.eis endoc,rines. MasL ' A. pubblica in questo volume una secortda serie di lezioni, facendo seguito a quelle edite nel 1926. Si tratta di argomenti di alto inter esse, per la frequenza con la quale n ell 'età infantile si riscontrano tali sindromi. E poicl1è la soluzione dei problemi clinici, etio log ici , patog·enetici e fisiologi ci ad esse legati presuppon·e una conoscenz.a p erfetta della sem eiologia, l 'A. insiste giustamente sulla descrizione dei caratteri morfologici e antropom etrici, e traccia con compl·etezza le linee per l 'esam e clinico metodico , corroborato dal] e ricerch e radiologiche e biologiche. Inter essanti , tra le altre, le lezioni sulle deviazioni staturali, quelle sulla pubertà patologica, sull 'acondroplasia e il rachitismo della media infanzia, sulle sindromi hasedowiane, sull 'obesità, sul g inandrismo e il genito-surr enalismo. La con su eta ricchezza di figure e di radiogr an1mi costituisce .anche in questo volume un pregio indiscu sso, p er l 'esatta e rapida compren ione degli argomenti anche i più difficili. 1

M.

FABERI.

Le syn.d rome endocririo-h épato-myocardique·. Un v~l. in-8° di pag. 144; Masson et C.ie, Paris, 1936. Fcs. 25. R oYEn DE VÉRICOURT.

Il so ttotitolo del libro « sur un a spect de cirrhose pig m entaires » indica l 'essenza del lavor o. Con l 'acuta analisi dei sintomi osser-

38~

vati in alcuni pazienti affetti dal cosidetto diabete bronzino, con 1'esame dei casi dagli altri studiosi pubblicati, 1'A. è tratto ad ammettere e ad isolare, n el campo della cc cirrosi pigmentaria », una particolare sindrome risultante dall ~associazione dei seguenti ·elementi: aplasia endocrina molteplice, epatite cronica diffGsa, emosiderosi visceral·e diffusa, insufficienza miocardica gr.ave. L ' A. d·escrive i caratteri p.a rticolari dell 'insufficienza cardiaca, della miocardia ner,'oso-endocrina, nel senso· del Laubry , della sindrome poliglandulare(diabete , m·elanodermi.a, atrofia testicolare, ·e cc.), I'emosiderosi. Si tratta di modalità cliniche ch e pongonosotto una particolare luce ed aspetto la cirrosi bronzina: nel suo quadro clinico l 'elettrocardiografia , l' esame clinico del cuore, fanno porre in prima linea la miocardia -endocrina, le relazioni strette non solo cardioepatiche, ma del sistema cardioepa tico stesso col pancreas (la cui importanza nella regolazione del metabolismo del ferro è nota), colle surrenali, con il testicolo, con l'ipofisi, ghiandole tutte ch e nelle osservazioni dell 'A. tisultano sempre alterate. Lavoro originale, ricco di ap·p orti positivi, consolidato da una v.a sta bibliografia. MoNTELEONE.

F.

son & C., Paris, 1936. Fr. 60.

E.

rANNO XLIII, Nul\1.

« IL POLICLINICO »

I.

Aparalo respiratorio. Val. di 183 pag. con 170 figure; Editor « El Aten eo » , 1936 , Buenos Aires. MARTINEZ ,

!BERCONSKY.

Circoscritto al solo apparato r espiratorio questo libro di semeiologia fisica e funzionale, risulta un complesso b en organizzato di piane nozioni esposte con quel linguaggio familiare n1a tecnico, tanto caro agli studenti. Aggiungiamo inoltre due fatti: anzitutto la deliber~ ta eliminazione di ogni citazione bib.Jiografica nonchè di quasi tutti i nomi che usu.a lmente sogliono aggreg.a rsi ai singoli sinto~i, non1i ch·e già di per sè obbligano lo studente ad un particolare eser cizio mnemonico. In secondo lti ogo m ettiamo in evidenza n el libro di l\fartinez e Berconsky la limitazione dell'esposizione delle teorie patogen etiche di questo o qu_e,r suono, di questo o quel rumore ecc., alle p1u universalmente accettate. Impiantato così un trattatello di semeiotica, non ~e n e discute la grande utilità pratica: s~ a questo poi aggiungiai:io 170 figure e sch~~l su 280 pag ine complessive , figure e schemi in gran parte originali, abbi.amo una idea oella realizzazione didattica di uno dei più complessi capitoli della semeiolog ia m edica. . Come per la generalità delle opere eh.e c1 pervengono dal Sud-Am erica, il l av~ro è stampato con veste lussuosa e cura meticolosa: ad esso n on n1anch erà il più ampio su ccesso fra g li studen ti ed i n1 edi ci pratici. l\fONTELEO~E.


[ANNO

XLIII, Nuj\1. 38]

APPUNTI

1709

SEZIONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA.

do insorsero si sono a:vute 3-4 volte, poi ogni mese, poi ogni settimana, da qualche mese I disturbi della pressione cranica. 5-6 volte n elle 24 ore sen za orario fisso sia di 1 Come rilevano Riser e Planques (Gaz. méd. giorno ch e di notte. :F avoriscono l 'ins~rgenza Fran.oe, 14 aprile 1936), possono essere di o·r idel dolore: l'assistere ad una ra1p presentazione gine ipotensiva ed ipertensiva. teatrale o ad uno spettacolo cinematografico. Disturbi ipotensiivi. Si osservano anche in -Leniscono i dolori: la compressione del lobulo i~i di'vidui normali .quando cambiano di posidell 'orecchio D. , la frizione della cartilagine zion~; altre volte, invece, segu0no un trauma auricolare, il passaggio dalla stazione coricata cranico od uno spasmo arterioso., oppure llna o seduta alla ·eretta. Durante la crisi la pressioperdita di sangue o di liquor. Sono inoltre da n e dell 'arteria mostra una ipertonia n ei conmenzionarsi la cefalea violenta e gli stati m e- fronti della art . temp. n el lato opposto. lanconi'ci. A parere dell 'A. rq uesto ipertono della muCome rimedi ,efficaci: 1) il nitrito d 'amile scolare è da interpretare non come uno spasm.o ad azione molto breve; 2) I 'acetilcolina di ma come un crampo d ella tunica m edica e l 'azione si prolunga _per 10-20 n1in'uti; 3) cerca così di spiegare il dolore. La obbiettività l 'istamina, per ini.ezioni endomuscolari a dosi ge!1~rale è nega~iva. Nulla di neurologico, ilon di 1 mg., che ha un 'azi'o ne notevole per 15-20 crisi vasomotorie, la palpazione dei vari vasi rr1i.nuti; 4) l 'efedrina (3 cg. per via orale), di arteriosi dimostra arterie ·elastiche, non dure: cu1 1 effetto continua abbastanza a lungo. pre?s. art . .170-100 al Vaquez e Laubry, indice Si è talora ottenuto un successo m ediante o.~c1llorr1etr1 co 5. Reaz. di Wassermann n egal 'iniezio·n e endov·enosa di 50 em e . di si'e ro clo- tiva . rurato ipotonico (6 / 1000) o glucosato (30/1000). L 'A. interpreta la sindrome descritta come Può bastare, talora, anche il semplice de·c uun caso di simpatalgia dell 'arteria temporale bito addominale, tenuto per un paio d'ore. Asuperficiale, come una vera e.m-bcrania est.erna zione lenta ha la teobromina. Disturbi ipertensivi. Si posson o· avere per e propone come terapia sedativi nervosi del stasi venosa , per iniezioni endover1ose abbon- gruppo barbiturico, modificatori del tono arteriale (b,e nzoato di benzile, cloridrato di padanti e rapide, per aumento di volume del liquor, o del contenuto e·n docer ebral e (tumore). paverina, acetilcolina), iniezioni periarteriali Se la stasi venosa è connessa ad una cardio- di ~lcool o iniezione di 0,25 di caffeina seguipatia asistolie.a, si' procederà alla terapia car- ta in punto vicino da altra iniezion e di 1/4 n1mgr. di adre·n alina. Qualora queste cure 11011 dioi-tonic,a . Buoni risultati danno le soluzioni ipertoni- servissero per la g uarigione è da praticare l 'al· L. TRAVIA. ch e di sale (100/1000) o di glucosio (400/ 1000) lacciatur.a del vaso. p er via endovenosa. i\1eglio an cora il solfat o Lo stato attuale della terapia della chorea midi magnesio per I.a stessa via (50-60 cn1c. della nor. soluzione a 150/ 1000). Si comprende ch e tale n1ezzo sarà inefficace Il trattamento della ch òrea n1inor ha subito nel caso di tumo~"e cereb·r ale. Potrà essere util e varie vicende n egli ultimi 10-15 anni. Nel 1919 l 'estrazione del liquor da t entarsi però con è stato introdotto I 'uso del' nirvanolo. Si è dimostrato che il nirvanolo produce un nuo,ro prudenza. fil. quadro morboso; la m alattia da nirvanolo, cl1 e Sindrome dolorosa nel campo dell'arteria tempo- guarirebbe la corea. La diffusione sempre crerale superficiale. scente di questo nuovo m ezzo n e mise però J. A. Chavany (GazzefJt<1J degni o·sipeda.li e del,- anche in evidenza gli inconvenienti , culminati le oliniohe, 5 luglio 1936) pub·b lica il caso di in qua lch e caso nell 'esito letale : si tornò peruna !p. di 63 anni, affetta da artrite croni ca d e- ciò ad altri mezzi di c ura già prima u sati e formant e, la quale presentava un dolore lungo nuovi se n e escogitarono: soluzion e del Fowler, il decorso dell 'arteria temporale superfi·ciale di luminalette, riposo in letto ed isolamento, punD. Tale dolore discontinuo , insorg,e nte a crisi tura lombare ecc. ecc. Autori americani ed parossistich,e, dà la sensazio ne di bruciore più ing lesi, partendo dalla convinzione ch e la febbre rappresenti il fattore veramente efficace nel o meno vivo, cl1e segue una scala crescente ch e va dal formicolio pruriginoso banale alla trattam.ento della corea, hanno sperimentato scottatura atroce, analoga a quella ch e potreb- l 'azione di iniezioni quotidiane di un vaccino be produrre l 'introduzione di un ferro rovente n1isto tifo-paratifico, ma le indicazioni di questo trattan1ento si sono dimostrate limitate ed sotto la cute. Il dolore insorge lentamente, in qualch e esso inoltre non mette al riparo da eventuali minuto raggiunge l'acn1·e, dura cìr ca venti mi- complicazioni cardiach e. Da più parti si è tornato ad usare il nirvanuti , decresce poi per scomparire d el tutto. Le cri si so110 .aumentate col tempo , nel 1930. quan- nolo. A. Bowe (Zbl.. irnn. Med ., 18 luglio 1936).

cui

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1710

,

« IL P OLICLINICO »

elaborando il materiale dell.a Clinica pediatrica di Konigsb1er:g, comprendente dal 1925 al 1 ~ 1 3'5 31 casi di corea, dei quali 29 trattati col nirvanolo , conclude q:>-er la r eale efficacia di queslo trattamento, ch e si manifesta: 1) colla guarigione o con il mig lioram·ento del quadro clinico, 2) con l 'abb·r eviamento della durata della m.a lattia, 3) con la prevenzione delI'in. . orgenza di r ecidiv e. La minore durata d·el1a malattia è considerata come un momento importante per 1.a p·r even zi one di un 'endocardite acuta e nei casi n ei quali il cuore sia già dann eggiato rap·p resenta una diminuzione di carico p er il circolo. 1\iI. NuNBERG.

La cura della epilessia esse.p,ziale col vaccino an· tirabico.

1\1. Tyndel e M. Pa t ernak ( Jtll ien. Klin. r11 schr. , 14 agosto 1936) osser,ra che g ià d.a l1lngo tempo sono stati iniziati t entativi di cura di alcun e malattie n er vose con i vaccini antirabici. Così, a d esempio, è stato u sa to tal e \."t1cci110 n ella paralisi progressiva, n ella tabe, 11ella sciatica , nella malattia di Heine-Medin, r o11 discr eti ris11ltati. Nicolic ebbe l 'occasi 011e cli osserv.a re un e·p·i1ettico ch e curato occasion.a]mente per , un morso di cane, guarì q·uàsi: (11jracolosamente dei suoi accessi g·ià d opo la 1)rima j ni ezion e di vaccino. Partendo da questa osservazione, gli AA. h anno saggiata la nuova ter.apia in dieci casi .di epilessia essen zial e, adopera11do il n1 etodo di vaccinazione an ti r abica di Sem1)le, otten endo però risultati in complesso n egativi. Solo quatl ro casi :r:nostrarono un.a leggera diminuzione di frequenza degli accessi, mentre in un malato l'affezione dimostrò un netto peggiora111ento. Non sembra quindi ch e il nuovo metodo i>o a in pratica tro,rar e lar ga applicazion e. Punnu. 1

Monconi di amputazione dolorosi. Simpatectomia cervico-toracica. P. W ert.h -e in1er e Ph. :F rieh (Lyon. Chi·rurgical, 'f on1e 33, n. 2) considerano eh.e l 'enervazione simpatie.a per l 'arto superiore consiste at1 ualmente n ell 'asportazione del gang lio stellnt o, ma ch e per ò è gen·er.alm.ente amn1esso cl1e un nun1ero. considerevol·e di n er vi simp·a tici distribuiti all 'arto su p·eriore, sono tributari dei due o tre primi gangli toracici; descriYono perciò un caso clini co ch e per loro ha un valore sperime ntale. Si tratta di un individuo di ±0 anni ch e n el 1916 subi ] 'amputazione del pollice sinistro e ferita dell 'indi ce p er sch eggia di g ranata e ch e solo nel 1933 inron1in ciò a offrire di crisi doloro e iniziate::. i d:il primo atrofico interdigitale e rin1ont[111ti all 'avan1braccio ed al br.accio ch e nel 1H35 dive nn ero inso1}J}Ortabili. Gli AA. pra ticaro110 ])rima iniezioni locali di n ovocaina ]JOi 1

1

[A NNO

XLIII, Nui\r. 38]

l 'asportazione del ganglio st·ellalo senza risultato e• l 'amn1,a lat0 guarì. solo dopo l 'asportazione del 2° e 3° ganglio dorsale. A CHILLE IGRASSI.

NOTE DI DIETETICA. Sul danno che viene ai malati dalle eccessive re· strizioni dietetiche • Ogni n1etodo t erapeutico deve essere sen1pre applicato cum grariu sal'is. Ricord,a ndo questa n1.a ssima, K. Hitzenb erg·er (N/ ed. J( l'in., 14 agosto 19316) si volg·e ora a considerare la dietote rapia dei portatori di ul ceri gastroduodenali sang uinanti . ~ classico sottoporre questi m.a l.a ti a un r eg in1e latteo, di latti cini, di riso, per periodi di te.n1po t alora interminab·i li . Se questa alirnentHzione rap·p resenta un buon m etodo di riposo i)er lo stomaco , essa è però anch e estren1ament e anemizzante . I . cibi · infatti ricchi di ferro ' ' sono la carne, le uova , i legun1i. Escluder e per in.e si e n1esi dalla dieta di u11 sogg-etto anen1izzato questi .alimenti , significa r endergli molto difficile e tarda la riparazione dell 'ane111ia. L 'A. propone invece di somn1ini strare a questi malati un r egime relativarnènte ricco di cibi provvisti ·di fer1:0, o almeno , quando non i possa far e altrin1enti , di aggiunger e alla dieta dei 1)reparati ferrug inosi (g. 0,5 di ferro ridotto 6 volte àl g iorno). A dimostrazione del suo asserto egli riporta .a lcuni casi, cl1e , sottoposti a un incongr uo reg~ 1n e, erano rimasti anen1ici per molti m esi dopo la loro emorragia, e ch e ve11nero b·en presto riportati a ottime condi zioni em.atiche con la sommini strazione di un vitto adatto e di preparati di ferro. Punnu. 1

DIAONOSTICA. La diagnosi sierologica dei tumori maligni. 'n1po1t .a n Li contril-uti vengono ri f-0 ri ti f't1ì pit1 recer1li n1e Lodi di diagn osi sierolog ica dt i tumori 111aligni. C. R einer s ·e F. Konig (Miiric.h. Med. vVoch., i1. 34, 21 agosto 1936) pubbli cano i risultati ottenuti con la reazione di I\..lein, che si fonda ulla ricer ca d i un fattore litico nel siero , posto a contatto di una g occia di sospen sione di cellule, ottenute da determinati tumori trapLa11ta·b il i rlel topo. La J'Tova è stata eseguila sopra 691 campio1•ioni di sa ngue con1plessivi. Tra questi , 438 ri guardavano casi accertati clinicamente ed istologic.amente di t11mori mali ani di vario tip-0, e la P·er centuale di positività fu di 93. 7, i11 entre in 28 casi di tumori benigni la i1ercentua]e di nega li vi Là fu di 92. ~ . ed in 372 casi di controllo di 95. P ercer1 tua li analogh e i ebbero in una serie . di casi 1i i ·.iur1·h ia diagnosi . (}li AA. l1anno infin e con stat.ato l ' ir1f]u$SO d1


(ANNO

XLIII,

NU.i\I.

38]

SEZIONE PRATJCA

1713

fattori disturbi la reazio11e (n1edicinaJi , alti pure in soggetti norn1ali. I ri ~ uJtati otlenuti operativi, irradiazioni, en1orragie, di sturbi disono stati incostanti e non han110 din1ostrato gestivi, febbre , cacl1essia), per cui insistono r1ulla di diverso tra il modo di reagire degli nel consigliare Ja sua applicazio11e precoce, non é.n1maJati e quello dei sani. pecialn1ente Yerappena il malato capita all'osservazione. so il pesce, la carne, il latte, sia gli artritici F. Giisler (ibid. ) l 'l1a c. eguita in 90 casi, o I - che i normali dimostrarono di e er e frequentenendo egualmente u11a posi1ività del 96: 100, temente ipersensibili , ma con percentuali ])r escon validità dall 'ult eriore decorso clin ico. SBp1p oco uguali. I cas i di artrosi e quelli di arG. Hepp (ibid. ) rende note le proprie ossertrite reagirono in n1aniera molto simile. Anvazioni, co11 an.a loga perc·e11tuale (90 : 100), - cl1e i tentati vi di desen sibilizzazione, i11 tra prerr1ettendo in rilievo l 'utilità pra1,ica cl1e la reasi dal]' Autore nei malati che a\'·evano dato luozione può, avere in 1nolti casi clinici, co111e ad go a positività delle prove, non portaro11ù alJ eRf mpio nella diagnosi differenziale tra iper- run b·e neficio. trofia della p·r ostata ·e carcino1r1a prostatico, e Dai risultati di queste ricerche n o11 si può tra · la mastopatia cronica cistica e il carcino- quindi concludere che la teoria ch e am111ette ma della mammella. u11a base allergica nelle n1alattie reun1aticl1e, H. Reploh e I-I. Middeldorf (ibid.) 11anno almeno per le forme cronicl1e, sia deg11a di molta considerazione. P unnu. irJvece usato la tecnica di Lehmann-'F aciu , b(,•sata fondamentalmente sopra una r eazione antigene-anticorpo. IGIENE Ebbero jn tal modo il 9± : 100 di r esultati positivi su 100 casi di neoplasmi n1aligni , con Il problema del gozzismo in rapporto con le con· dizioni igienico-sanitarie. il ±, 2 : 100 di r e ultati aspecifici 11 182 sieri normali. 11 gozzismo, per quanto non più ap1)ariscenS. Nakagawa, T. 'fakasugi ed E. Oga\va, fite come un tempo, è ben lung i cl.a11 ·e~:-i=- -.·e fialmente (Klùn. Woch. n. 34, 22 agosto 1936), deb·ellato e la sua influenza si riflette sinistramodificando quest'ultima reazione , hanno ese- mente sulle minorate condizioni fisiche e psiguito ricerche sopra oltre 1000 sieri, g·iun- chiche delle popolazioni e degli individui, che gendo alle seguenti conclusioni: ne sono colpiti. Giustamente V. Ambrosi, uno 1) i resultati della reazio11e combinata sodei più competenti studio ~ i del g·ozzi1::1110, lo no indipendenti dallo stato di eredità o di di- definisce come uno dei più gravi problemi desposizion·e neoplastica , come pure dalla R. W. mografici , sanitari e sociali. e dall'età del soggetto, deponendo effettivaBrancola ancora nel buio lo studio eziologico, inteso co1ne ricerca del misterioso agente r!~ente per la presenza di un tumore n1aligno ; patogeno. Forse la causa non è univoca e vari 2) la reazione offre gr.ande ausilio per la fattori debbono coesistere e d agire per la sua dio.gnosi i;:recoce di neoplasma 111alig110; produzione. 3) i limiti di sicurezza della r eazione con1Lo studio del problema, pertanto, non può binata sono superiori a qt1elli della Lehman11f-<.1re astrazio11e dalle condizioni arr1bien tali , cl1e ~acius, permettendo anch,e una differenziazio1.alora semb·r ano assumere una grande in11)orne tra sieri car cinomatosi e sarcomatosi. tanza, come risulta dal coscienzioso lavoro di "\'I. F ABERI . G. A. Trikurakis (L'OspedJale maggiore , 1936; il lavoro è stato poi pubblicato a parte e ris11lMEDICINA SCIENTIFICA ta di 52 pag. con 38 fig. ). È possibile considerare le affezioni reumatiche Il Trikurakis, medico condotto di un concome malattia di natura allergica~ sorzio nell'alta Valle d 'Aosta , di cui alcune C. Keiffenheim (Miinoh. "A1ed. vVschr. 7 a- frazioni arrivano a 1500 m. ed oltre, espone gosto 1936) dice che negli ultin1i anni sono le condizioni di quella gente, costretta ai più duri lavori per strappare con grande fatica il stati pubblicati numerosi lavori i quali t endono a dimostrare ch e le malattio reumatiche pre- piccolo frutto della terra, vessati da tasse, per sentano stretti rapporti con le manifestazioni cui alle volte capita, p. es. , ch e il dazio da pagare supera il valore della bestia da macelallergiche. 'Gudzent ad esemp io giunge a conlare. L' A. esamina largamente e n1inuziosacludere ~ ulla ba e di numero e prove di ipE'rsensibilità eseguite in reun1ati ci con aller- mente lo stato del1 e abitazioni (spesso in n1igtni alimentari - che ogni forn1a di r eu m.a- serande condizioni), quello d·en1ografico e poi ti&n10 è esp r·e ssione di una r eazione a11ergi ca descrive , fan1iglia per famiglia , lo stato sanitario-economico e ]e condizioni di vita per ·v{'.rso una proteina e1erogenea. quelle dove si trovano dei minorati. L'A. 11a ora voluto . . ottoporre a es1)erj111e1110, Non è possibil e riportare tutte le int ere~~a n­ in un numeroso gruppo di infermi . la g·iustezti notizie che ci dà l '.<\. n el uo lungo studio, zn di que te upposizioni. Tutta una serie di r l1 e Ya letto e n1editato cla chiunque si ocr tl})i e$lratti di alimenti protei ci Yenne saggiata su casi di artrite croni ca. di tipo degeneratiYo e cli questioni igienico-sociali. I111portante è il r iirJfian1matori o (11rin1ario e econdario), coni e leYare l 'alta percentuale di n1inorati fi sicamen1

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1714

cc IL P OLICLINICO n

t e e psichicam ente, che troviamo in quegli ambienti , minorazione a cui contribuiscono il gozzisrno, l 'at avismo (con il matrimonio fra consanguinei) ed il fattore ambientale. Il gozzismo, sotto il cui nome sono con1prese tali minorazioni , è ben lung i dall 'essere scomparso in montagna dove, data l 'alta percentu a le di queste rninorazioni , s 'impongo110 provvedimenti p er il risanamento d elle p·o polazioni al pi n e. Lo studio dell 'A. è anche interessant e perchè illustra il triste fenomeno dello spopolamento d ella montagna, sia p er la d enatalità , sia per le dure condizioni di vita , ch·e costringono individui e famiglie a cer care altrove un n1iglioramento. Anch e l 'assistenza m edica e le condizioni di ·vita d ei m edici in quei paesi ono da prendersi in seria consider azione. Il con sorzio dove l 'A. ·è medico condotto è composto di 11 comuni, con oltre 5000 abitanti , distribuiti in rarie val1la.l. ~ (chi conosce la mont ag11a com prende il perchè della sottolineatura) presso il Gran S. Bernardo , da 700 a 18'0·0 m. di a ltitudine. Condizioni, che mi ricordano l 'antico con sorzio - allora internazionale con la confinante Austria - dei 7 Comuni d ella Valle di V.estino , in provincia di Brescia. Si cornr·r·ende qua nto sia fatico sa e disagiata la vita del m edico condotto in tali località e come l 'assistenza medica sia talora ridotta ad una ' Er a parve nza , tanto da arrivare perfino cito un esempio dell 'A. - 24 or,e dopo avvenuto il parto per cui era stato richiesto l 'in te rvento del medico. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. G. P. A., da Ne'v York: Consulti le S·e guenti opere: A . CAs·r1GLIONI. I tabian m edicin.e, P. Roeb er, New York, 193'2. In. Storia della medicina. II edizione. A. l\il ondadori, Milano, 1936. L. GuALINO. StoriJa m edica d.ei Romani Pontefici. Ed. di Minerva m edica , Torino.

fil.

VARIA li vocabolario medico. Si h a un g ran parlare , in questi ultimi t en1pi , d ella n ecessità di una maggiore purezza di ling uaggio da parte dei m edi.ci n ei loro elaborati scientifici. Il dott. Coell10, in un cong r esso di g iornali ti medici , si ebbe a dichiarare molto rattri tato dalle in1proprietà g rammati cali ed etin1oloo-ich 3 della letteratura m edica, ed e~ort ò i colleghi latini a salvaguardare la pur ezza dell a ling ua latina che è la fon te più

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preziosa p er il conio dei termini scientifici. Il dott. Coelho , ad esempio , non vorrebbe sentire o legger e d egli ibridi etimologici come urinotera.pia n è aggettivi come neoplasico, al posto del quale ci dovrebb e essere neoplastico. . Ora, noi pensiamo ch e il purismo nel linguaggio scientifico è necessario, è vero, ma non è giusto che per ottenerlo si vada a finire nella pedanteria. È di questa opinione anohe chi ha scritto l 'editoriale di un nun1er o d el British ll.fedical

Journaf.

L 'A. di questo articolo, ha pescato, a caso, una frase in un vecchio volume del British 111 edical Journal ed ha trovato: cc Negli ultin1i due anni tutti i casi ch e ho curato sono stati ' che non operati ». Il purista subito osserverà è possibile curare d ei casi , b en sì dei pazienti. Ed è giusto. Ma se la frase fosse stata, per esempio, « oggi ho visto un caso di carcinoma inoperabile » sostituendo la parola caso con paziente si sarebbe dovuto dire « oggi ho visto un paziente affetto d(JJ carcinoma inoperabile », il che è più lung o. Certo, la linea fra la pedanteria affettata e la correttezza di linguaggio, .è difficile a tirarsi. G. L. C.

Come si pagano i medici cinesi. Generalmente si cr ed e che in Cina i medici vengano r etribuiti olo quando i clioo.ti stanno l>ene : la r e trribuzione si sospenderdhbe nel corso della malattia. Il m edico avrebbe, dunque , il compito .principal e di preverure le maJattie. Il dott. Wu-Lien ..Taih, noto per i suoi studi sulla peste, direttore del Servizio nazionale quarantenario della Cina , venne interpellato, al riguardo, or è qualche tempo, dal « Lancet ». Egli possie,d·e una speciale competenza non solo quale cinese e quale medico, ma ancl1e perchè ha collaborato ad una voluminosa cc Storia della n1edicina cinese ». Risulta che in Cina rr1ol>te famigie corrispondono al m edico u11a quota annua. Si può considerare che lo fa cciano per essere mantenute irl buona salute: se, difatti, so.pravv-iene una n1a1latti.a, il m edico non riceve un compenso extra. Siffatta m odalità di ré•t.ri·b uzione si ri~o]ve in una for111a di assicurazione o di mut l1 a JisL110. A volte viene chiamato un altro m edico occasio11a le. Se il m .alaLo guairisce, il medico mand<l I.a i>arcell.a, e qt1esta vien e corrisposta; se 11 malato n1uore. il n 1edico non manda la p:urcella. Qui11di effettivarr1ente il m edico di fami g lia laYor a cli m e110 se i clienti stanno ben e, mentre il m edico occasion.ale guadagna solo se i m ti Jnl.i Yanno hPne. Il dott. Wu-Lien-Tah t en eva infine a dichia rare ch e, m algr ado i torbidi politici , la medici11a cinese prt1gredisce. 1

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SEZIONE PRATICA

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.l.) Concorso · Esibizione del solo elenco dei titoli.

somn1ariamente descrittivo h a una base non compl eta e, specialme nte se è possibile cont!oll~re gli ?riginali o le copie autentiche dei t1tol1, non s1 deve rinunziarvi.

Un con corrente aveva esibito l'elenco dei titoli g ià prodotti per altro con corso della stessa l'rovincia, a n or1ua dell 'arti. 96 del re - Concorso per esami e per titoli. g?lamento feb~raio 1911 , 11. 297, il quale La V Sezione del Consiglio di Stato con dispone cosi, r elat1vam·ente ai concor si co·m udecisione 17 maggio 1930, n. 3:06, Di IB~rtolo nali in genere: « chi concorre a posti vacanti contro Comune di Gela , aveva ritenuto che in più Comuni', ancorch·è appartenenti a diverse provincie, de~e presentare tante doman- bandito un concorso per titoli ed esami, la va~ l~taz ione dei titoli debba precedere le prove de quanti sono i corrispondenti con cor si, unendo ad una sola di esse i documen ti ori- d1 esame. ~n senso analogo : decisione 11 diginali e a ciascuna delle altre un elenco re- cembre 1911, n. 636, 27 luglio 1933, n. 475. datto in carta bollata, da rilasciarsi dal Sin- Si eviterebbe così la possibilità di adattamenti dacato col visto del Prefetto in cui siano de - del giudizio sui titoli al risultato n oto d elle pro,:e di esame. s~ritti ~pecificatamente i titoli dell 'aspirante » . l\1a, con decisione 28 gennaio 1936 , n. 881 S1 è discusso della applicabilità di questa dila V Sezione del Co n sig lio di Stato ha fatto sposizione ai con.corsi comunali, per la norr1ina clei sanitari condo,t ti; n1a praticamente una distinzione ch e non ci sembra fondata su questo temperamento è stato osservato senza b,a se. con sistente: cc ~ da osservare che ' nella . . . ' specie che forma oggetto della d ecisione 1nconven1ent1. l 7 maggio 1930, n. 306 - dioe la sentenza La quistione è ora superata perchè per i concorsi sa11itari il regolamento 193'5, n. 281 qui segnalata - la precedenza di valutazione dei titoli era fondata sul b ando di con corso dispone che « i candidati a concorsi indetti in diverse provincie devono p:resentare tante do- il quale esp·r essame nte prescriveva che la gar~ fosse per titoli ed esami; sicch-è la Sezione rimande quanti sono i corrispondenti concorsi unendo a una sola di esse i documenti in ori - tenne ch e, anche in analogia a quanto era preginale e a ciascuna delle altre in copia inte- scritto in via legislativa per casi perfettamengrale debitamente autenticata » . La disposizio- te analoghi, (vedansi specialmente g li art . 1 e 65 del R. D. 9 dicembre 1926, n . 2480), la ne dell 'art . 96 non è dunque applicabile. Ritornando al caso speciale ch e dà argomen- valutazione dei titoli dovesse precedere gli to a questa nota, è da avvertire ch e i titoli esami; m.a nella specie non solo il bando di corriSipondenti a ll'elen co erano presso la stessa concorso 5 agosto 1933 , in conformità al Prefettura, per altro' con corso. La Commissio- Reg . 16 gennaio 1927, n . 155 non diede prene giudicò in base all 'elenco descrittivo, pur cedenza ai titoli, prescrivendo invece che il concorso fosse per esam e e titoli , n1a la paravendo la possib1ilità di ri·chieder·e i titoli. La V S·ezion e del Consiglio di Stato, con deci- ticolarità della maJ;eria sulla quale doveva cadere l'ac·o ertamento della idoneità dei concorsione 28 gennaio 1936, n. 90, ha ritenuto, con ragione, che sia illegittimo questo procedi- renti da parte della Commissione giudicatrice, m ento : cc se p ure, in astra.t to, possa dubitarsi conferì naturalmente una decisa prevaleuza alle prov~ di esam e, ch e, tra prove pratich e, che le Commissio·n i abbiano il dovere di richiedere la trasmissi·one dei documenti da prova scritta e prova orale, erano nel notevole parte del} 'autorità cui g ià sono stati prodotti, numero di 7 e costituivano evidentemente il o se invece incomba al con co1Tente l 'obbligo n1ezzo preponderante per la decisione del condi rendersi parte diligente perchè tale trasmi s- corso; sicch è non si com,prenderebbe la 11esi·one avvenga, in co·n creto n essun dubbio è cessità di una preventiva valutazi·o ne dei titoli >l . possibile una volta che i titoli del dott. CaL'una e l 'altra ragione non sono persuasive; labrò si trovavano nella stessa Prefettura ove tton lo è la prima, perchè l 'ordine di precesi sono svolte l·e operazioni del concorso ». denza letteraEe no n ha nessun significato e Implicitamente ha amm·e sso il Consiglio di tanto meno obbliga ad osservare nel procediStato 1'ap·p li·cab·i lità del citato a rt. 96 n ei concors1i co1nu1ial.i regolati d.alle norme anteriori m e11 to l'ordine stesso, ch·e spesso è casuale, a.l T. U. 1934, n1a h a soggiunto ch e, per ini- rr1e11tre la precedenza della prova di esame corrispo11de ad uno scopo sostanziale; non lo ziativa della Commissione o, preferibilmen te, dell 'interessato , i tit.oli d.ebbano essere tr<t- è la seconda, perchè, se pur prevalesse per ensn1essi alla Commi ... sione e se siano negli uffi- tità complessiva di punti la prova di esame, Ja differenza di grado non eliminerebbe la ci della stessa Prefettura , indi,pendentemente dalla iniziativa de] concorrente, la Comn1is- r;:,gione che , riconosciuta efficace dalla g iuri$ione debba richiederli ed esaminarli . ~ eYi- SJ'rudenza, giustifica la precedenza della Yadente ch e il giudizio fondato su un elenco lutazione dei titoli.

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(• ) La presente rubrica è affidata all'avv.

G10VANNI SELVAGGI.

esercente in Cassazione.

eone~

leg. deJ nostro pertodioo.


1710

<< JL POLICLINICO

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[ANNO

XLIII, NuM. 38).

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Feder azione Nazionale Fascista della gente del mar e. llicevia1no e ci è g rato cli pubblicar e: Spett . Direzio11e dell a Rivista 1c Il Policlinico » Roma Abbiamo r ileYato la corrisponden za da P orto Sa.i d, riguardante le difficoltà di rimpatrio per i m arittimi sbarcati. i1ei porti Egiziani p er n1aJal1ia, pubblicata dall a ' 7 os tra autorevole RiYista nel N. 30 del 27 luglio u . ·s. Nel coml111icnrVi ch e abbiamo inforn1at o i1n1nedi at am ente l a competente Autorità invocanclo solleciti provvedi1nenti Vi inviamo i più ge11tili ringrazia1nenti, con la preghiera di trasm ettere g li s tessi anche al corrisp ondente di Port-Said del quale apprezziamo altamente l a ca1ner a lesca ait tività svolta in favore dei nostr i organizzati. Saluti fascisti. I l Commissa ri o: DAVIDE LEl\tBo.

CONCORSI. P OSTI VACANTI.

ASTI (Alessandria). - Con cor so p er titoli a d u e posti d i m edico condotto presso i Con1u11i di: I SOLA n 'ASTI, stipen clio annuo L . 7000 con quattro au1ne11 ti quinquennali del decimo ; iT1d ennità caYalc. o auto1n. L . 2500 a n11ue, oltre a L. 600 se i11caricato fl1nzio11i uff. sani.t. ; R occHETIA TANARO, stipendio L. 7000 annue, con 4 aumenti qui11quennali del d ecimo; indennità p er autom. o caYalc. L. 2500, oltr e a L. 700 se incaricato fu11z.io11i uff. san il. Scadenza 30 ottobre 1936. ~1ANTOVA.

- Co n cor so p er titoli scie11tifici e pratic i posto Dire ttore medico Ospedale P sichiatrico Pr ovinciale . Stipendio annuo L. 20.000 oltre indennità servizio a ttivo di L. 5000 al lordo. Domande, in cartai bollo , corredate d ei d ocum enti d 'u so, al Presid ente Congregazione Carità di Castig lion e delle S l ivier e, via B. Ordanino 171 entro il 10 o ttobre 1936. 1-lol\IA. Ministe110 di Grazia e Giustizia. - Concorso, per titoli, ad un posto di Sanitario presso le carceri giudiziarie di Roma p er il solo servizio not turno con I 'obbligo di p ernottare n ello Stabili1nento. Per l1lte riori chiarimenti rivolger si alla Segreteria d ell a Procura Ge11erale presso l a Corte d'Appello di Ron1a . ToR1No. ~ riaperto il con cor o al p osto di pri1nario meclico, Sezione Pediatria nell 'O·spedale Maria Vittoria (Yia ~Ieda] l 3) . Scadenza p er le domande o re 17 d el 22 n ove111bre 1936. Condizioni s tabilile nel progra1nma relativo, visibile presso la egre teria dell 'Ospedale unitamente allo .Stalt1to ed al Regola1nento d ell'Opera. Co11cor so, p er titoli, al con incarico Dirett ore e al J)Os lo cli Cl1iru-rgò Prin1ario. tip. l ,. 12.000 ; 11artec. 42 ?-~ J)rO' en ti t ar~ffe d ozzi n a11ti. Al Direttore .. pelta alloggio gra tuito ·senza n1obili o e r1TRENTO. Ospedale Civile. J)O lo rli ~Iedico Primario

scaldan1enlo ed indennit à carica L. 3000 a1111ue. Ritenute legge; scad. 10 11ov. ore 18. P er chiarin1e11ti riYolg·ersi Segre leria Congregazione Carità, via S. Cr oce 9, Trento. CONCORSI A PRE~ll.

F ondazione « T on1maso Stor elli ». È ape rlo il concor so a due premi d ella fondazjone « 'fommaso Storelli >> fra i laureati jn ~1Ie- ·

dici11a e Chirurg ia nell 'a11no accad emico 1934-35 . per L . 1250 cjascuno. Pos ... 0110 concorrer e al premio i laureati cittadi11i italiani ch e din1oslri110 : 1) di aver frequentato l'ultimo triennio n ell a Facoltà Medico-Chirurgica di Bari ; 2) cli aver riportato un Yoto negli esan1i di Patologia e Clinica Medica non infe-· riore agli olto d eci1ni ; 3) cli aver conseguito il diploma di laurea nell'anno accademico 1934-35. L 'assegnazione d el pren1io sarà fatta a quei concorrenti cl1e presen teranno almeno un l avoro di Patologia e Clinica m edica, di indole pratica, ritenuto il migliore da appo·sita Commission e g'iu-· dicatrice. Se r1essun l avoro ri su lterà meritevole del premio, questo sar à 111esso a con corso n el1 'a11no su ccessivo . A parità di 111erito per l 'entità d el lavoro, il premio sarà assegnato a quello che ha avuto u11a 111igliore n1edia di voti nella carriera: t1niversi la ria. Dom ande al Rettore della R. UniYersità Adriatica cc Be11ito ~Iussol ini » non oltre· il 15 ottobre . Concor so del l e l?R. Terrn e di Salsomaggio,r e.

Il con cor so b andito d alle RR. Terme di Salsomagg'iore per un lavoro cli11ico sperimentale sul' lema « Le acqu e salsobrQ1noiodiche e la sifjlided ell 'infanzia », con pre1n to di L. 5000, è proro-· gato al 31 gennaio 1937. BORSE

DI STUDIO .

Rev oca di sospe risi oni di con oor si a borse di studio ..

I l Minis tro dell 'Educazio11e Nazionale ha dispo-· s lo la revoca d ella sosp en sione d ej concorsi a Borse di studio o premi , i5titui ti presso le Università1 e g li Istitutj superiori o d erivanti da fondazioni 11ell 'intere·sse dell 'i struzione superiore. Tale sosp e11sione era stata ordinata 11ello scorso gennaio, a tutela d ei legitti1ni interessi degli s tudenti e deg li studiosi chiam a li alle armi per mobilitazione .

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE S. l\1. il Re, con Decr e to di Suo m o u proprio, si è compiaciuto di nominar e Commendatore del1'Ordine d ella Coro11a d 'Italia, il prof. Antonino R:-1pisard a, pri1nario m edico e direttore dell 'Osp ednle di J esi e presid e11te dell'Accademia MedicoChirurg ica d el JJiccno Il Comita to dire t tiYo d ella Socie tà fran cese <li l)er1n atolog ia e d i Sifilografia di Parigj , ha. ele tto ad una11.imità il sen. ]1r of. Aldo Cas1e11a ni. men1hro d 'on or e, per le al te benenJerenze da lui acq ui.-i te n el camp o d ella sci en za. 1 :

ll dotl. Carlos Mninini è n on1ina lo preside nte clc1l 'Associazione l\Ied i ca 1\.rgentin a. Il J)rof. Kurt ,i\.alch er , ordinario di medicina legale all' n iYer ~ i là di Ha Ile, è s tato chi am a lo, co11 l o f' le so gr a<l o, all ' lJ11 i' er .. ità d i V\' urzl1u rg.


lAN:.'-10 XLI [I, Nu ~1. 38]

NOTIZIE

SEZIONE

DIVERSE

J.0° Congresso nazionale d'igiene. Dal 4 al 7 ottobre p. Y. avrà luogo in Nap oli il X Co11gres·so Nazionale d 'Ig iene, promos o d all ' 1\ s:sociazione Italia na F ascista per l 'lgiene. Sara11110 proposti alla tratta.zione. d el Co~1~resso i1nporta11ti temi, quali i seguenti: « Att1Y1tà e programmi degli Istituti di .i\.ssìcurazione n e! ~a1:n­ po della prevenzio11e »; << I grar1~i proble~~ 1~1e­ nici d ell 'Impero Coloniale »; « L assetto 1g1e111cos anitario delle Stazio11i di cura »; « Lotta contro la 1nortalilà jnfa11tile n. Il programr11a clelle qua~tr.o . g iornat e d el ~on­ c resso è di in11niu e11te d ef1n1z1one, dovendosi ar ~1011izza1 e al Cale11ti a rio d elle Celebrazioni Can1 p a n e.

4a Riunione europea d'igiene mentale.

PRATICA

1719

J<:uropa di cinque filn1i a colori, « g irati » n el r.eparto chirurg ico dell 'Isr ael IIospital di B~ookl1r1 (:\e \\· York), a cura d el chirurgo ch e l)r es1ede al lleparto stesso, dott. Sa.r noff. Op eratore è st a to lo st esso Sarnoff. Presenta t o dal prof. Al es an clri - ad inizi a tiv~ d e] quale insie1ne con quella d el J)r of . Carducct per la Scu ola ì\il edica Ospitalier a e d el sen . Pende, il Sarnoff è ·stato ii1vitato - l 'O. h a illustrat o bre\'f: 111ente i filmi durante la proiezio11e . La cinen1atografia a colori si è rivela t a un .otli1no mezzo didattico . Il Sar11 off ha fatto proiett are un 'oper azione di si1npat ec lon1ia lombar e, un~ di plastica n asale, u11a di idrocelec tomia, una di tiroidec to:::nia in cui i piani profondi d el collo er~ 110 visibili a tal punto d a fa r ved er e le arterie pulsanti.

Azioni giudiziarie.

11 d ott. A. ~Ieismét , pròfessòt e tlJ. ehitu_tgìa speSi t e rrà a Londra d al 5 all '8 ottobre, o tto g li ciale e ·s tom a tologia all 'Uni versità di ~-ar~ avl n, auspicì d el Consig lio Nazion ale pe r l 'ig ie n e n1e11 oriundo ted esco, a ve,·a eseguito lln difficile iii lel'· t ale, nei locali d el l\ifini'stero di sanità. vento sul pittor e DraJ)ik : I 'as portazion e ò ella man . Verranno prese11tate tre r elazioni, sui seg uenti (libola, so·st ituita da l111a p r ot esi. L 'oper azione, d t1te111i: « L 'ig ien e men!?-le e il cinematogr afo » , r er at a un 'ora, er a riuscita; m a venli minu~i d opo latori J akob Billstrorn (Stoccolma), A. Repon (l il }Jazient e d ecedeva p er collasso cardiaco. I fami (1\Ionthey); cc L 'ig iene mentale e l 'i,nfer111j e1~a », r el fa ri d el Drabik int en t arono cau sa contro il Mei sslntori Hans Roen1er (Illenan), Jose Ger1na1n e E. n er , p er 11egligen za, in quanto egli n on si sar ebbe E c{lrd6 (lVIadrid), Heinrich J(oger~r CYi e~na) ; accerta t o in a11ticipo d elle condizioni del cu or e, « L 'igiene m entale scolastica n el periodo ci eli acl oe chiedevano 80 mila zloty d 'indennizzo . Al proIe·scenza », ·relatori K. II. Bou1n an (Am s lerda1n ), cr.sso la posizione d el Meism er venne agg·r ava la I. Rochlin (Charkoff), J. R. Rees (Londra). . Sono or g anizzate visite a istit11ti di J)r ofil ass1 d all a d eposizione di un collega ; m a i periti h anno riconosciuto ch e il Drabik era 1norto per un a i11e11tale , a ospedali p sichiatrici , coloni e ecc. in irnpreveclibile iper sen sibilità all a n ar cosi e il J,G11dra e cl.intorni. l\[eism er è st ato assoJt o, tra g·Ji scr oscianti apSoi10 a1inunziati brillanti ricevin1enti , d a parte plau si d el pubblico. d elle autorità ufficiali del Regno Unito e di orgar1i 111i SGiei1tifici di Londra. Sono previst e vari e Un a sig n ora h a intenta lo causa contro u n i1o to esc ursio ni, p er i g iorni 7 e 8 ottobre. radiologo di P est p er cl1è, i11 egui1 o a tra ttam ento, La Co1npag nia inlernazionaJe Cook è in caricat a le era ri1111s ta un a n1acch i a sul voi t o; chiedeva cl i fornire le informazioni concernen ti gli alber5000 p en go d 'indennizzo . Il Tribun ale non h a acgl1i , i viaggi e le escursioni. Sono stabilite va rie colto la ric hiest a, in qua nto la 1nacchia può e·sriduzioni ferroviarie (40 % in Francia , 3?5 % n el ser e facilinente occultata col e111plice u so di cipria . Belgio). e per ch è essa è iu compar a bilmcnte meno anti{,a Lega italiana. d 'ig iene mentale ha pr~d.1spo­ est etica d ella barba, cl1e prima copriva il volto s lo un progetto di viag·g·io a Londra e Par1g1 lJer d eJla sig·nora. Ques ta venne cond a nn ata alle spei partecipanti italiani. . se d el proce-sso. Sede d egli ufiici : 1'he Nation,al Cot1nc1l for l\'I ent al Hygie11e, Char1dos House, ~alm er Street 76-77, In Fran cia si f.· SYolto un processo co11tro un Lo11òon S. vV. 1. rad iol ogo, al quale u11 cli ente ch e presen ta,·a d iPPr informazioni rivol 0t:rer si alla seg r et er ia1 d ella s lu rbi gastro-enterici , a' eva chie·s to ~11 a ra(l iogra~ Lega italian a d 'ig ie11 e mentale, vi a P . Toscan elli 8, fia '· il radioloo-o lo convin se ad eseguire cl.ue b r.eY1 Firen ze. o sedute di r adioscopia ; SOJ)ravYe11n e una der n11 t e, Corso di perfezionamento in clinica delle malat- ;ittribuita dal r adiologo al fatto ch e il clie n te, co11tro le istruzioni impartitegli , i Pra collocato in tie respiratorie in Roma. m od o d a ad erire all 'a m poll a d i Cr ooks . Il Tribunale ele tte r agion e al rad jologo , n1a la C-0rte d '.A.J)Sono ap erte le iscrizioni p er i m edici forni t~ pello lo h a condanna t? a r orrisponder e. u n m ocli diploma di l aurea o ch e abbian o super a t o g li d est o jndennizzo (il cliente n e aYeYa chiesto u 110 esar11i di abilitazione professionale . e1eYatissin10). Il 111edico h a rinurtzia to alla Cas ~ a­ Inizio n el corso: n ove1nbre p . v. La frequen za zione, an cl1e pe rch è ha d a far e con un nulla leè obbliga toria . 11e11te e non n e otterrebbe la r ivalsa del1 e Tassa di iscrizion e L. 300, unitam ente a d on1 a n spese. Il ca·so vien e co1n m en lat o d a F oveau <le d a in carta libera e cer t ificato di laurea. Rivol Cottr1nelles in cc J ourn. d es Pra tic. », 15 ag. 1936 . g er si Direzione Is litt1to « Carlo Forl a nini » , Mon E cer to cl1e, di quest o passo, l 'eser cizio della m et everde Nuovo, Ron1a1. d icina diYie ne impossibile; quanto m eno, il meCinematografia a colori nella Clinica cl1irurgica d ico finisce col pra ticar e l 'asten sionisn10 nei casi difficili . di Romn. ì\"eJl 'a nfilea tro d ell a R . Clinica Chiru rg ica d i Ron1a , h a avu lo lt1ogo la p rin1a proiezio11e i11

La de ntist a J. E. l\lay ì\Joyce , eser ce11te a Popla r (I n gh ilterr a\ è stat a conòann n ta a corri ~ po nrl ere


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l<

IL

POLICLINICO »

250 sterline (15.000 lire it. cir ca) ad una cliente, sìg.n a Eilen O ' Shea, cui aveva estratto, in due riprese, sotto an estesia generale, tutti i d enti d ella m <Jscella superiore e otto d enti d ella mascella inferiore, con la cooperazione di un assistente, pure dentis ta . Risultò che l 'estrazione degli otto d er1ti della m ascella inferiore n on era stata autorizzata e che 11on era n eppure g iustificata : difatti una p:resunta piorrea alveolare n on è stata riconosciuta d al dott. G. C. Exner. Anche p er gli altri denti il grave intervento fu giudicato troppo precipitato e in g·ran parte evitabile. Comunque, non si tra1ttava di estrazioni d 'urgen za e si sarebbe avuto tutto il t empo per ottenere l 'autorizzazione di proceder e a nuove estrazioni i11 altre sedute, qualor a fossero st ate ·stimate n ecessarie.

Un po' dovunque. 1\lla Cam era dei Deputati è st ato presentato il disegno di legge per la conver sione in legge d el decreto 8 giugno 1936 r elativo al conferimento a titolo d 'onore d ella laurea o del diploma agli stud~·nti militari caduti in A. O. Il 3° Congresso internazionale della m alaria, che doveva aver luogo a l\lladrid dal 12 al 18 ottobre, è stato rin viato, a cau sa d ella sittfazion e ~olitica, ad epoca da destinarsi, La loa Confere11za internazio11ale sulla tubercolosi, annunziata a Lisbona per i giorni 7-10 settembre, è stata rimandata ad epoca da des.tinarsi , a causa <.lella situazione politica della Spagna. Il 12° Congresso Naz. della Società italiana di radiologia medica è indetto a Venezia d al 24 al 26 set te1nbre. Relatori ufficiali saranno i proff. : Turano di Roma, Gallavresi di Milano ; Conte e Stoppani di Torino ; Salotti di Siena; Becchini di Napoli. Il discorso inaugurale sairà tenuto dal prof. Mario Donati . Il Comitato ordinatore è presieduto d al prof. Arcangelo Vespignani di Venezia . Il 5° Convegno d ell 'Associazione Nazionale Volontari d el Sangue (Avis) si tien e in Bressan one il 20 settembre. Il prof. ~Iario Girolami, della R. Clinica Medica di Bologna, avendo avuto l 'inca.rico di preparare per la prossima Riunione di Tripoli (ottobre 1936) d e1la Società Italiana p er il Progres·so delle Scienze (VIII Gruppo di Sezioni) una relazione sui « Progr essi d ella Patologia coloniale in Italia dalI 'anno I dell'Era Fascista », riYolge a tutti i colleghi viva preghiera di voler gentilmente fargli avere con cortese sollecitudine gli estratti delle loro pl1bblicazioni, riguardanti la patologia coloniale e ar11)arsi dal 192~ in poi, allo scopo di facilitare l a el uhorazione di questo lavoro che d eve riuscire una completa documentazione d ell 'attività scientifica dei medici italiani in questo campo. Viene erett o a Tiflis un Istituto scientifico p anrusso per lo studio del batteriofago; verrà inaugl1ra to 11el 1937 e sar à diretto dal prof. F. d 'Her el1e. L 'Università di Bolog11a è st ata autorizzata con R. D. 2 luglio 1936, u. 1478, ad accettare la donazione di lire cen tomila nominali in titoli del Debito publ)lico italiano 5 % disposta in su o favore dal co111m. Gildo Borsari, direttore ammini-

[ANNO XLIII, NuM. 381

s lrativo della R. U11iver sità, p er l 'is tituzione di un premio da intitolarsi cc Premio dottoressa Myriam Borsari » (nome d ella d efuI1ta su a figlia). La Compagnia ferroviaria d ella Ma11ciuria, meri~ionale ha allestito un treno-ospedale per il proprio personale ed eventualmente per gli abitan ti della zona prossima alla ferrovia. Un gruppo di turisti francesi e belgi si è r ecato a visitare l 'I s tituto sanatoriale « Carlo Forlanini » di Roma. Il Governo ar gentino h a cos tituito una Commiss io11e n azionale di cooperazio11e intellettuale, allo scop o di pron1uovere la cooperazione intellettuale con l 'Estero, come pure tra i vari ran1i culturali d ell 'intern o: scienze, letteratura , arti, in segnamento ecc.; il nuovo Ente sarà in r apporto con l 'Istituto i11 ternazionale di cooperazione intellettuale, che ha sede a Parigi, e con l 'Ufficio i11ternazionale di educazione, ch e ha sede a Ginevra . I maggiori nomi dell 'Argentina figurano n ella Giunta esecutiva. Si è ritirato dall 'insegn amento i11 età di soli 55 anni, a ca:usa di disturbi visivi, il prof. dott. Tetsuno Aoyamo, clinico chirurgo alla Facoltà medica dell 'Università imperiale di Tokio, con siderato nel Giappone una delle personalità più eminenti dell 'èra Megi: malgrado l 'età r elativamente giovane, apparteneva. alla cosid etta « vecchia guardia ».

J medici di ~ima h a11no reso omaggio, con diYf·rse manifestazioni pubbliche, ai colleghi che h an110 raggiunto il 25° an110 di eser cizio professionale. La Facoltà m edica di Bord eau x ha stabilito ch e il giuramento d'Ippocrate venga stampato alla fine di tutte le t esi e che il candidato lo legga il giorno d ell 'esame. A Parigi sono s tati apposti un bu·sto e una targa ad uno degli immobili della via intitol~ta al dott. J acquemaire Clemenceau , morto cinque anni or sono di una setticemia contratta durante un 'operazione. Sono stati pronunziati vari discorsi, che hanno tracciato la vita del giovane Clemenceau, il quale, dopo essere stato un eroe e un g·rande ferito della guerra, cadde sul campo del dovere professionale a 37 anni. Era nipote dello statista. La cc Société Médicale du Littoral ~1éditerra11éen )) 11a organizzato il 14° viaggio sulla Costa Azzurra per i giorni 26 dicembre 1936 - 2 genrtaio 1937. Sede: rue Verdi 24 , Nizza. :Ce operazioni 1nilitari i11 Spagn a h anno fatto scoprire, dai giornalisti ·stranieri accr editati presso il Quartiere General~ d el] 'eser cito n azionale, ur1 villaggio poverissimo de11a provincia di Valla: clolid Palazuele, i cui abitan ti indigeni sono tutti - ' esud attili. Il Governo cantonale di Basilea h a eson er ato dalle funzioni di professore di anato111ia patologica nell 'Universilà il dott. "'' · Gerlach , a causa della su a attivi là in favore del moYimento nazion alsocialista attività stim ata incompatibile con le funzioni d insegnan te pre so l1n 'UniYersità sviz1

ZE'Ta.


[ANNO XLIII, NuM. 38)

SEZIONE PRATICA

Il dott. Giorgio Pons, medico eser cente in P erosa Argentina e podestà del comune di Roure, è stato sospeso dalla. carica e dall 'ufficio di podestà, per in.frazione ai doveri professionali <lacchè e.gli ebbe a rifiutare la ... ua assistenza in un caso d'infortunio e ad un bambino in condizioni gravissime, il quale decedeYa poco do1)0 il rnancato in lervento.

È morto il 15 agosto, in età di 74 anni, il noto

tropicalista REINHOLD RuGE, che appartenne lunga1nente alla Marina germa11ica ; insegnò igiene all'Accademia della marina. l\1olto credito ottenne la Slla opera: « Introduzio11e allo studio delle malattie malariche ». In collaborazione di zur Werth e poi anche di Muhlens, pubblicò il trattato « Malattie tro~i~ali e igiene tropicale », che è g iunto alla 3a ed1z1one ed è stato tradotto anche in italiano. Ha contribuilo alla pubblicazion e d el cc Trat_ tato d'igiene ·sulle i1avi da guerra ». A. P.

f ; n1orto a 69 a11ni il medico Yeterinario Sir AttNOLD THEILER, n a to in SYizzera , n aturalizzat o inglese, notissimo p er i suoi ·studi sull e inala ttie protozoarie deg li ani1nali, co1n piuti 11el sud-Africa; al suo nome è stato intitolato il ge11er e Tl1 eileria, causa delle u theileriosj »; dal su o nome è stato pl1re denomina.ta la SJJir och.aeta tlieile ri. ~1 . P.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi).

Denunzie dal 3 agosto al 9 agosto 1936: l\lorbillo 196 (654) ; Scarlattina 101 (178) ; P ertosse 182 (554) ; Varicella 86 (133) ; Vaiuolo e vaiuoloide (--); Febbre tifoidea 449 (963) ; Infezioni paratifiche 102 (135) ; :FetJbre ondulante 51 (66) ; Disse11teria 15 (29) ; Difterite e cr oup 228 (417) ; Meningite cerebro-spinale epidemica 12 (12); Poliomieli~e anteriore acula 45 (68) ; Encefalite letarg ica 1 (1) ; Anchilo·stomiasi 11 (19); Rabbia: morsicature di animali rabbici o sospetti 56 (76), clicl1ia .. rata - (-); Pustola maligna 35 (40) ; F ebbre puer perale 23 (28) ; Leif'l1man1osi 1 (1); Parotite epid emica i7 (154).

Rivista di Jllalariologia PUBBLICAZIONE MENSILE. Sommano del N. 1-3-bis del 1936 (Sez. II ).

Cronaca scientifica : G. BASTIANELLI: L 'I stjtnto di malariologia 1c Ettore Marchiafava 11 (11 figure ). - Re· censioni : Parassitologia - Patologia. - Clinica _ Farmacologia e terapia (1 graf. ) - Entomologia - Epidemiologia - Profilassi - Geografia della m a laria e cam pagne antimalariche (1 carta) - Malariotera,pia - Generalità - Misoellam.ea. -r- Rivista bibliografica, Atti ufficiali. - Notizie. Abbonamento pel 1935 : Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 rispettivamente: un numero separato: Italia L. 6, Estero L 1 O. inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Po11tale Succursa le diciotto. ROMA.

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RASSEGNA. DELLA ST.!MPA. MEl)IC.l TVien. Klin. l/Jl ocli., 19 giu. -

REuss e lkssl\11'.KN. Flora batter. intest. e dis turbi diger. nei lattanti . - Sil\fPSON. Trattam. della 'Sifilide e della gonorrea con la febbre ariificiaJe. Riforma 1\1ed. , 13 giu. 01naggio alla medicina francese. Presse Méd. , 6 g iu. -- R. LERTCHE. Guarigione d efi11itiva di ortica.ria d opo app e11dicectomia. 10-17 giu. H. CHEBANIEn e al. Ipofisi e diabete. Ann. lnst. Pasteur, giu. B. PALANT e al. Imn1u11izzaz. antidifterica con una sola iniez. di a11atossi11a precipitata. - J . P. ExcHAQUET. Immunizzazio11e antipne11mococcica da i11alaz . Bull. A c. de Méd., 9 g iu. P. REMLINGER e J . BAILLY. Vaccinaz. antirabbica con i vaccini funjcati. Arch. i\tlal. .4ppar. Diger., m ag. E. FROLA e A. Or 1vEru. Appe11dice e tbc. polm. - A . VECCHI. ~1odificazioni ematologiche nei r esecali di stoma· co. - A. ALLODI. Steatorrea cron . idiopatica. Clin. Chir. , giu. - D. SuLI. P seudo1nixoma del p eriloneo ex appendice. Ace. 1\1ed., mag. - . V. DE C1GNA. Oscillatore a 011de mulliple di Lakhovsky e sue applicazioni in t erapia . Diagnostica e T ecn. di Lab ., 25 mag. M. STRUMJA. Il l aboratorio clinico. Quaderni dell'Allerg ia, mag. - ·v, VALENTI. Problemi im1nuni tari in far1nacolog ia: idiosincrasia e ai1afjlas·si . -- F. C1ANc10. Emetina e sindromi fla ipersensibilità. -~1ediz. ivelt. , 20 giu. - If. J . LAUBER. Biologia delle ferite. l(lin. Woch., 20 g iu . C. KAUFFl\IIANN. Valore ter npet1tico degli ormoni sessuali femm. - E. G. N .\ UK e B. ;\<fALAl\ros. Modo d ' azio11e d ei rimedi anlimalarici nella malaria delle scimmie. (;az. d. H op., 20 g iu . G. WoRl\·I s e H. P. KwTz. F isiologia del timo. 1ìlilnch. M ed . .Woch. , 19 giu. - L . ,SErrz. Glanclole genitali e siste1na ormo11ico sessuale. - W. KJ NDLER. J~morragi e improv,·ise spontanee dall 'ugola. - H. RuTENBERK. Nuovo trattam. del morbo di Basedow. Paris 1Y éd. , 20 giu. - Chirurgi:i infantile e orlopedia. Brit. M ed. J ourn., 20 g iu . - R. MrLLER e M. RAVEN. Nausea epidemica e vomito. - C. RussELL SALISBURY e C. SPENCEn MELVIN. Segni oftalmoscopici della morte. Lancet, 20 giu. - V\ì . C. VV1LSON e G. D. RowLEY. Tossie1nia acuta nelle scottature; u so del! 'estratto di corteccia surrenale. Cl in. Afed. Jt. , g iu . - S. LAUFER e A. R UBINO. Derivazioni elettiYe nella diagnosi dei disturbi di conduzion e rlel miocardjo atri3ile. M. MANcARELLA. Reaz. di Weltmann ne] tifo. M. CoRDARO. Anemie da brucellosi. J.ife d . Klinik, 19 g iu . - .A. MEESMANN. Trattam. operativo del dist acco della retina . - R . STEINDLER. Colpo di sole. Prensa 111éd. Arg., 3 g iu. - C. BoNORJNO UnAONno. La cura bulg a.r a n el parkinsoni sm o post -encefalitico. - J. L . CARRERA. ·La coside tta « sifilide nervosa asintomatica ». Amer. J ou rn. Med . Se., giu. C. N. H. LoNG. Interrelazioni tra le g landole a 'Secrez. interna e metabolismo. J. D. GoLD TEJN. La prova di Gorclon nel morbo di Hodgkin. ......... E. A. RoVEN-


1722

cc IL POLICLIKICO »

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I ANNO XLIII, N·u:\,I. 38]

A .. So~sav e ~ · R. BEi,';HA~1. Esami a llerg ici in aff:z10.ni oc:-ilar1 es terne. - Discussioni su: Ostruz~-0n1 ~ell es?fago esclusi i tumori mal. - Ma lattie obl1~era~1,·e d elle ar terie n egli a rti. - Dismenorrea 1ntr111seca. - Casis tica varia. A rch. Mal. App. Digesl if ecc., giu. - J. Du c~· ING e P. FABRE. Stasi duoden. paralitica cron.1ca: - IVI. ':' AUTHEY. Illeri con secutivi a medicaz1on1 merc11r1ali. - L . B. BERLIN e al. Sul trattam ento d elle affezioni del fegato e d elle vie bil. - ,S. RYs s e a l. Sul tra ttam, d elle en terocoliti. - L. S. ScIDVARz e X. J{nJNSKY. Epatite e gastrite. Med. J(linik, 26 g iu. - E. VoRT. Eser cizi fisici e fisiolog ia d egli or g. sessuali muliebri . B. KNAUS. Interruz. eug·enica della o-r aivida n za. J(lirt . .li'och ., 2'1 giu. - G. \i\T1~MAN. Esa~e ciL?~og-ico di esst1da Li e trasudati. - H. llEJCHEL. Linfopenia nell'uren1ia. - R. K L I1"1A. Tratlam. della purpura trombopenica. AIJed. W elt , 27 giu. ---: F. F uNK. Azi'One d ella Juce sulla cute e su o i1npiego t erapeutico. - H . \tVEBER. Diagnosi precoce dell 'arteriosclerosi. Brit. M ed. Jou rn ., 27 g iu. - R. D. G1LLESP1E. F attori psichici nell'asm a. - R. M. MunRAY. Emocro1natosi. - A. i\llrLLER. Drenaggio del seno ma·scellare. L Q)ncet, 27 giu. - v\''. P. MURPHY. L 'infezione focale. - L. P . E. LAu nENT e M. B. WALKER. La p ros tigrnin a n el tratla1n1. delle myasthenia g ravi s. Journ. A. Nl. 11., 13 giu. - N. ~- Hu nsoN e al. F attori di resist enza n ella poliornielile speriment ale . - C. H. BARNACLE e al. La febbre artificiale nel tratta1n. della corea. Nutrition , II . - P elle e tubo digerente. Le simpatosi cuti-dig·ere11ti . Prsse Méd., 27 giu . -· V. Aun1BERT e al. La par alisi facciale detta <e a frigore » . Giorn. d. Mecl. ]Jr a.l., lnag. - R. CARUSI. Tromh osi d elle corona.r ie a sindrome addomin. Presse Méd., 1 lug. - P . MERKLEN e al. Il sang u e n egli antichi gast roec lomizzati. Practi lioner, lug. - Disordini n1entali ini ziali. Edinb. Med. J on rn ., lug. - J. H . B1GGART . Diab ele insipido.

Indice alfabetico per materie. Allerg·ia e affezioni reun1atiche . . . Pag. 1713 - Anemi a perniciosa e ca r ci n orna gas lrico » 1685 Articol az io11i : lesioni min ori . . . . n 1700 Artrite ·secca d ell 'anca . . >> 1701 Arlrit ) : gan g li ecton1ia . . . . >> 1703 . . . . . 1704, 1707 .Bìbliografia . . . . . . . Chorea i11ii1or: terapia . . . . . . . n 1709 Concorso: esibizione de l sol o elen.co dei )) 1715 tit oli . . . . . . · · · · · · · · · · · · c: oncorso per esami e per ti f oli . . . . )) 1715 )) 1716 Cron.aca clel movimento professiona.le . )) 1710 Di e ta: d a11ni di restrizioni eccessi ve . Epiles ia essenziale: cura co11 vacrj110 )) a ntirabbico . . . . . . . . . . . . . . 1710 ETnie inguinali recidivanti: ricos tr11zione della parete posteriore de] canale 1

ing uina le . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1679 Gozzismo in r ap11orto alle eondizi o11i igienico-sanitarie . . . . . . . . . . . )) 1713 I .etto ci st oscopico r adiologico nuovo p er la diagn o·stica urologica . . . . . . )) 1692 Menopausa mascl1ile . . . . . . . . . . )) 1703 Monconi d 'a111p ulazione clolor osi: s impatectomia cervico-toracicn . . . . . . )) 1710 )) 1700 Mtiscoli: lesioni minori . . . . . . . Nefrite acuta . . . . . . . . . . . . . . )) 1697 )) 1709 Pression e cr a nica: dis tur bi da . . ' Sindrome dolorosa nel campo òell 'ari e)) 1709 ria lernporale superficiale . . . . . . )) 1710 Tumori m aligni: sier orliagn o i . . . )) 1698 Urea sanguigna n ell a pratica nieòica . )) 1699 ..... Vescica : ro t tu ra sponlane3

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita Li ristampa

11ut..,nztazione scritta dalla Yedazione. I! vietata la

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lavori pubblicati nel Poliolinico se non in seguito "" di sunti di essi senza citarne la fonte. c;b

C. l;RuooNr, Red. cap-0.

A. Pozzi, resp. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. C-0urrier.


ANNO XLIII

Ronia, 28 Settembre 1936 -XIV

Nnm. 39

'' ''

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

_P R A T I C A

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Sin1roli: Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUB ~EZIONI (prat ica e medica) . (1-a) ALLA SOLA SEZIONE .MEDICA {t111ensile) . L. 50 - L. 60 (J) ALLE DUE SBZIONJ (1pratica e chirurgica) (1-b) ALLA SOLA SEZtONB CHIRURGICA (mensile) L. 50- L. 60 (f) ALLB TRB SEZIONI (pratica, medica e chirur.).

Un numero separato della

Sxz10Ne: Me:n1c&

o della

CHIRURGICA

L. 6 ; della

PBATICA

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Estero L. 150 L. 150 L. 180

L. 3150

SOMMARIO. Lavori originali : G. Guazzieri: L 'i.mportanza della em· brio.genesi nell'ectopia della milza. Note e contributi : G. Mancioli: Studio della temrperat ura e vasomotilità nasale per mezzo d elle pile termoelettriche. Tecnica chirurgica : E. Savarese: Det.taglio tecnico nel trattamento del sacco dell'ernia inguinale obliqua esterna. Sunti e rassegne: ORGANI DELLA RESPIRAZIONE: J . Maxvell : L'ascesso pulmonare. - G. Ferrari: Complicanze nella f renicoexeresi. - MISCELLANEA : J . J. W ood : La fisio· pat ologia delle emorragie e il trattamento di esse. H . M. Goodyear : L 'etiologia e l a cura delle emorragie d el naso e delle fauci. Divagazioni : Oh. Wolf: As petti attuali del problema d ella sterilizzazione eugenica. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R . Accad emia

Medica d i Rom a. - Società Medico-Chir urg ica d i Cata nia. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : BleDOl'ragia cronica d ella donna: diagn osi e cura. Splenomegalie m alariche e G'Plenoptosi simulanti af· fezioni gi necologiche. - Ustioni va.ginali da permanganato di potassio. - Le .fa lse perforazioni n el raschiamento postabortivo. - P er .f ar cessare l a secrezione lattea. - TECNICA MEDICA : La .p rova d ell'efficienza resp:i.Tatoria nell'aBm a bronchiale. - MEQICINA SCIENTIFICA : Gruppi sanguigni e m a laria. Studio ' is topatologico del coma malarico; madre e feto. VARIA. Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria. Servizi igienico-sanitari. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

Cang. ·r eresa, di anni 6, d a Capri . I genitori sono viventi e sani. La 1nadre no11 h a mai avuto aborti . Ha quattro fratelli ed una sorella Ghe godono tutti buona salute. Nata a termine con parto eutocico e dopo una g ravidan za regolare, l'inferma ebbe allattamento m aterno e dette i primi passi in epoca norn1 ale. Nt• al mo1nento della nascita, nè in seguito , i fan1iliari notarono difetti o ritardi n el n ormale sviluppo d ella bambina, ch e anzi fu sempre piuttosto precoce e di carattere assai vivace. Tranne una lieve infezione m orbillosa all 'età di quattro anni, r1on ebbe altre malattie deg ne di nota prima del1'attuale. I .aenitori n on sanno dire con precisione l 'epoca ir1 c~i la bambina con1inciò ad accu sare i pri1ni disturbi. Circa sei mesi addietro, essa si lamentò una mattina di dolori al ventre, che furono presi come con seo·u enza di disordini alimentari. A quan to sembra i 'addome djyenne meteorjco, l 'alvo rin1ase chiuso per circa 24 ore e si eb]Je qualch e vorr1ito . I genitori la purgarono e nello spazio di due giorni tutto tornò al normale. La scena si ripe tette qua·"'i identica altre due volte n el periodo di cinqt1e mesi, ma poich è la bambina 1100 appariva affatto sciupa1a e tutto scompariYa in poco tempo, e111pre si giustificarono tali clisturbi come eccessi di alin1ent azion e,

OSPEDALI RIUNITI DI NAPOLI. ISTITUTO L UC IANO

ARMANNI

R EPARTO DI A NATOMIA ED ISTOLOGI A PATOLOGICA .

Direttore: Prof.

VINCENZO TRAMONTANO.

'r

SALA CHIRURGICA DELL'OSPEDALE INCURABILI.

Direttore inc. prof.

FRANCES CO FAZIO.

L'importanza della embriogenesi nell'ectopia della milza. Dott.

GENNARO GuAzzIERI ,

coadiutore chirurgo.

L' ectopia splenica non è certo di osservazione così rara da rendere di per sè stessa ogni caso degno di particolare n1enzion-e. A me pare tutt r1 Yi'.a ch e quello capitato alla mia osservazione, per la piccola età dell'inferma, si presti ad alc une particolari considerazioni sulla patogenesi di questa malattia, che lo rendono degno di speciale interesse.


1724

cc l L

POLICL~NJCO

t &nlo più ch e la piccola è st ata se1npre di g ra11de appeti lo. Quindici g iorni or soi10 p erò il qu adro per qua11to n?n n10~ lo diverso i1ell 'insie111e, fu di i11aggiore graYilà. L '1nfer1na Yenne colpita in pie110 benesser e ?a _forti ~olor~ , l 'a~dome si fece t e·so, cessò ogni em~ssione d1 feci e di gas, nonostante che i genitori a11cl1e questa volta aYessero so1nn1inis trato un pl~rgan te e praticato dei cli steri , con1parve u11 YOm1 lo p er sis lente e per la prin1a volta la bambina as~unse u11 aspetto nlolto soffere11te, tale da preocCl1pare i familiari. Fu chia1nalo un sanitario che p€: 1r~ ò ad u11a occlusio11e i11 testinale e consigliò senz 'altro il ricovero i11 Ospedale. Senonc11è, avendo la i11adre fatto di su a ii1izialiva alcu11i cataplasi11i sull 'addoine, l 'infer1na ebb e una prirt1a scarica cli feci , cui n e seguirono in breYe t en1po d elle altre, abboi1tlanti e numerose. I voiniti cessarono , le sofferenze din1inuirono e la piccol a la~ciò b en presto il letto, continua11do però a l amentarsi di tanto in tanto di qual ch e d olore all'addome. ~eanche in questo periodo , com e n ei pi·eced e11ti, ebbe eleYazione febbrile. Avendo p erò i genitori notato n ei giorni su ccessivi , e per l a pri111a Yolta, secondo ]oro, ch e l 'add o1ne, nella ·sua m età inferiore, appariva alquanto rj gonfio ed era dolente alla pression e, l 'inferma fu portata in Ospedale il g iorno 16 giugno 1935. . E. O. : Bambina di sei anni, b ene sviluppata, ed iii buo110 s lato di nutrizione. Non presenta difetti o i1ni)erfezio11i i11 alcui1a parte del corpo. De11tatu1 a r egolare per la sua età; nessuna nota a carico di alcun or g a110. All'ispezione cl ell 'addon1e mentre l 'inferma è i11 po .. izio11e orizlontal e, si n ota, in effetti , ch e l 'ipogastrio è alquanto sporgente, un po' più dal lato si11 i tro e di for111a regolarmente globosa. L 'addom e egu e 0Y1.inque i n'lovin1enti r e·spiratori . A11a p alpazione nella regione sudde tta si sei1te cbiaram e11te sotto la i11ano uria 11lassa ch e arriva in al lo circa due dita al disotto dell 'ombellicale trr1sYersa, s ui lati si allontana di uoco d alla linea n1edian a a destra, di circa tre dita à sinistra, ed i11 ha so i perde di etro il pube. Tale nlas·sa è di conSi$len za u11iformen1ente dura-elastica, d ella g rand ezza di u11a grossa ar a11cia , alquanto dolente alla pre · sion e ~ lisc ia, facil111ente spostabile nei vari sen si , sen za però che sia pos·sibile allontanarla di rr1ol lo d alla ~ua J>Osizione abituale. Il resto dell 'add om e n o n offre alla palpazion e nulla di notevole. La })er cus ione sul tu111ore dà un su ono ottl1so; tu l lo intorno i aYverte suono timpanico e la perCll ~ si o11e non si n1odifica facendo can1biare Ja pos jzio11e d elJ 'infer111a. ~011 ·~i apprezza alcuna onda liquida, nè si ri co11 tra alcun accenno di versa1nento con la p er cu ssione ·sui fian chi. 11 riscontro r e llale non d à alcun ragg uaglio, anche p erch è l a barnbina soffre ed è molto irrequieta. E a m e cleìle orine 11ormale. Cutireazione negativa. Esame r adiologi co. - L 'esan1e del g rosso ii1lesli110, e .. eguito p er clis111a, di1nostra u11a buona can".lizzazio11e, con rt1orfologia colica co11 servata. Tale 1ep erto è confermato con l 'esa1ne e eguito p er os . J. .n J adiografia diretta delle r egioni r enali mette in evidenza on1bre r enali i11 sede 11or1nale, n on i11gra11di le, o co1nunque d efor1n at e. No11 er a possi})ile in t ali co11dizio11i iormulare u11 a diagnosi di cerlezza. Perdurand o per ò invaria-

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[ANì'<O

XLIII ,

Nu~I.

39]

lo lo s tato di co~e ~ià dc crilto, si decise di proceder.e s~11za. ul ter1or1 a ltc e acl u11 intervento esplor&t1Yo il giorno 22 giugnù 1935. . Atto operativo: Narcosi eterea. Laparato1nia med1an.a sotto _ 01~tbe1licale. Pi ccola qua11tità di liquido libero, c1tr1no, in addo1ne. ~n. ? eli c_ate~za e dopo avere isolato il ca1npo O}Jc_r~l1"\iO, si c11stacca110 dalla i11assa, con discr eta fa?1l1tà , numerose aderenze epiploiche e dell 'intest1no ten_ue e si mette co sì, p oco per volta, allo s~operto il tl1111ore. Questo appare liscio di col or1~0 ross? ])runo, di consistenza duro-el~stica di forn1a c11 u 11 ~void e schiacciato, con una fa'ccia convessa voi ta in basso ed a sinistra, ed una piana o leggerine11te co11cava volta in alto ed a de:stra gra11de qi1C1nto un 'arancia e con delle incisur~ nella parte anteriore. La _massa non ha alcun legame con g li ora ani del picco]? bacino e si trova esattamente si l~ata part~ sul11 lo s~ ~ to la paret e n1uscolare, parte dietro il pu_be, p1u s1)ec1alme11te a si11is lra d ella lir1ea 1ned1ai1a ; essa i presenta legata e quasi sos~esa . ·solo ad un p edu11colo che si inserisce long1tud1nalr11e11te per circa cinque o sei centi1netri sulla s:ua . fa?cia piana, si r estringe b en prest o fa:endos1 s11n1le ad un cordone ombellicale, di cui e p~rò rne110 sp esso, e presenta, in un punto una t?rs1o~e ch e non raggiunge i 180°. Tale peduncolo risale in al to 1anto ch e }Jer seguirlo sono costret to a~ allarg~rc la brecci a laparatomica fino a due dita al disopra d ell 'ombellico e va a finire ·sl arg(~ndosi e jspe:ssend osi, dorsalmente, alquant~ a si?1 stra .d~lla 11i1ea 1nediana ; più che con la vista e possibile fare tale co11 statazion e segu endo quest o c?rdo11~ con _l e di1a. 011 esistono altri legarr1er:.t1 al d1 fuori di questo peduncolo. La presenza delle incisure, la forma d el tt1n1ore l 'in·ser zione del peduncolo, mi fanno venire il so~ spe_tto che trattasi di una milza ectopica, e per atis1curarmene vado all 'esplorazio11e della r eaione 0 splenica. Infatti l 'ipocon<lrio sinistro è vuoto e lo st omaco, il ch e, data l 'ampi ezza della breccia mi è possibile ve~e1:e, è ir1 d~retto con~atto con l~ parete lateral e sin tst.1 a dell addome. Il rene sini stro si sente al suo posto 11orrnale. Torno quindi sul tun1ore e facendo trazione in baisso su di esso, mello una pi11za nella parte più stretta del pedu11colo ed asporto quindi la massa. Legatura e peritoneizzazionr del moncone; chius11ra totale a strati <lella parete. Qualcl1e vo1nito subito dopo l 'intcrvento, grande irrequietezza dell a ba1nbina in prima giornata. in seguito decor so r egolare e g uarigione per prin1a della ferita . L 'esa1ne del san g u e fu pra ticato l 'indomani dell 'i_ntervento, quattro g ior1li dopo e quindi all 'usc1ta de11 '0sp eclale con i seguenti risultati:

I esame di sangue: Corpuscoli rossi 3.846.000 p er mmc. ; corpuscoli bianchi 9648 per mmc.; emoglobina 65. Formula l eucocitaria: Poli11ucleati neutrofj]i 67 %; polinucl eati eosinofili 2 ?~ ; polinucleati basofili O; linfociti 26 ~~ ; Monociti 5 %. Il esam e di sa1lgue (dopo 4 g iorni) : (A>rpusco]i ro si 3.9G6.000 per mmc. ; corpuscoJj hi éln chi 11 .564 per mmc . ; emoglobina 70. f 'orrnula. leucocilaria: Polinucleati neutrofili 65 °'o; polinuclea1i eosin ofili 2 %; p0Iir1ucleati basofiJi O; Jin[oc.ili 29 '70 ; monociti 4 'lo-


lANNO XLIII, NuM. 39)

SEZIONE PRATICA

III esa1nc di sanyue (dopo 20 giorni) : CorpuRcoli rossi 4.260.000 per in11ì c .; corpuscoli bianchi 13.645 p er mn1c.; emoglobi11n 80. Formula leucocitaria: Poljnl1cleati n eu lrofili 62 %; p olinucl eati eosinofili 1 %; polinuclea ti b a ofiJi O; linfociti 31 %; n1oncciti 6 %. Al microscopio discreta ani socitosi e poichilocitosi ; parecchi corpuscoli rossi con pazio ce11trale scolorato, S})ecie 11ei due primi es:lJlli. Nien le altro di i1otevole . Attual1nenle sono trascorsi circa sette m esi dall '<1perar.io11e . La bambina, ch e è stata vis ta l 'ultima volta nel ge11naio c . a., cr e·sce nor1nalm e11 te di peso e di altezza, la sua nutrizion e è p erfe lla e no11 è andata mai soggetta in questo periodo ad alcuna infezione.

Descrizione del pezzo asportato: La milza J)e a g r. 160 ed ba un o spes ore m assimo di c111 . 4 1/ 2, una larghezza di c1n. 9 ed una lungh ezza di cn1. 11 1 / 2. La sua for1na è llen con servata ed il su o m ar g ine anteriore presenta tre

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la polpa rossa è 11otevolme11 le jperpJastica e le lacu rie ' pler1iche, abbond ai1ti, appaion o ripiene di cri Lrocili e m ostrano un endotelio rigonfio per e\iden te stasi sanguig na . In corri J)Onde11za d ell 'infarlo, . :i riscontra u11a zon a n Pcrotica, in cui i r1ot ano zolle amorfe, prive di struttura.

L 'importanza della n1i·a osser,·azione risiede 1ì 1.assin1an1ente sulla età dell 'infern1a. Recenten1ente Abell , n el 1933 , ha riunito in un interessa11te ed a s.ai preciso lavoro di insiem e, 95 casi di n1ilza migra11te, con torsione del peduncolo , aggiunge11dovi due osservazioni }Jerso11ali. Per quanto riguarda l 'età d ei vari infern1i , egli ha notato cl1e il 14,3 % di essi aveva110 un 'età al disotto dei 20 anni , il 66,7 % si trovava fra i 20 e ±0 an11i , ed il rin1an ente 19 % andava al di là di que ta cifra . I malati che aYevano un 'età fra i 21 ed i' 30 a 11ni rapp•r esen-

'

' ' _1.

.} ' •• F1G.

l. - La milza è s lata (li,·isa i11 due parli e mos lra nel suo polo sup eriore u11 grosso 1nfarto. Le soluzioni di continuo, ch e si osservano n el p arenchima, sono dovute al preleva111 e11tc dei pezzi per l 'esan1e i stolog ico. Il p edun colo è unito alla inetà destra della milza ed è leggern1en te t orlo su sè ·st esso a circa tre cen t. d alla s11a in serzion e.

i11i:isure poco profonde. La superficie no11 è uniformemente liscia, ma nlo·stra qua e là delle chiaz_ ze rugose per un processo di p erisplenite. Il colorito è i·osso-bruno, in qualch e punto quasi n erastro. Al taglio la con sis le11za dell 'organo è maggiore del nor1nale e Ja capsula splenica, con le tralJecole che da essa si dipartono, è ispessita. La 1nilza è dvvunque fortemente conge·s t a e la polpa ro~sa notevolmen te au1r1entala. Nel polo superior e s i nota un infarto di notevole g randezza. La j)arle asportata d el pedu11colo lu11go circa 6 cm. , pre .. e nta ad una cli · tanza di 3 cn1 . dalla sua in erzion e un accenno a torsione (fi g. 1). A1J 'esame istolog ico appare ncllam en lc l 'au111 e 1~ ­ lo di tutlo lo stroma, la 1::olr-n bianca è evidente ed i corpu scoli <le1 1 ta·lpighi ben con servati e con centro gerr11i11alivo in J•t tiva proliferazione;

taYano ]a percentuale p iù elevata , costituendo ... appunto il 3± ,5 % della c1rra totale. . Ecco la tabella che 10 trascrivo int egra!t11ente: Età Fen.J1nine Maschi Totale . 1-10 anni o 1 1 )) 11-20 9 2 11 )) 21-30 27 2 29 )) 31-40 26 1 27 )) 41-50 11 11 )) 51-60 3 3 )) 61-70 1 I 71- o )) 1 1 Età n o11 a1111ot ata 9 9 Età e e_s<i n on anno ta lo 2 1·ola1e

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L 'unico caso al disotto d ei dieci anni , riguarda l 'osservazion e riferita da South a1n, 11el 1921, di un ragazzo di 6 anni , sen za alcun precedente anamnestico deg no di particolare osservazione , ricoverato in Ospedale con diagn o i di appendicite acuta, ed operato con questa diag 11osi. Mentre si praticava 1'a nestesia . i 11otò u11 grosso tumore, francame11te mobile n ell a fossa iliaca di destra. L 'addon1e fu aperto sulla pararettale di questo l,a to e si trovò ch e il tumore era costituito dalla nlilza migr.ata , mentre tutti gli altri organi, per quanto fu possibi'l e vedere, er~n o n·ella loro posizione r egolare. La milza fu portata via, attraverso l 'incisione fatta , senza difficoltà ed al p eso risultò circa -1: volte più grande del normale. L' esam e i· tolog ico non mostr 0 alcuna alterazione di e sa al1'infuori di una fortissima con gestione d ovuta alla torsione del i)eduncolo. South am ritie11e senz 'altro ch e l 'ectopia spleni e.a n,e l suo caso era dovuta a fattori congeniti , ma non spiega quali questi potessero essere. Non vi sono nella statistica di Abell altri casi di milz.a mobile in soggetto con età inferiore ai dieci anni , nè a me , con una .accurata disan1ina d ella letterat.u ra , è stato possibile trovar11e. Invece agli undici casi riferiti da Ab·ell tra gli undici ed i venti anni di vita , ho potuto ag· g iunger e quello di Castanio e Brea, riferito alla Soc. d i Ostetricia e Ginecologia di' Buenos Aire n el 1naggio del 1933, di un ragazzo di 1± anni, ch e da due a?ni presentava dei fen on1eni dolorosi più o m eno acuti e diffusi a ll 'addome ed in cui , alla palpazione, si scoprì un tumore del volume di una testa di feto , ch e occupava la parte inferiore della fossa iliaca sinistra e del fian co. All 'operazion e si vide ch e esso era costituito dalla milza in sede ectopica, la quale aveva subilo ripetute e parziali torsioni sul su0 peduncolo, e presentava ader·e11ze con i l colon trasverso e con l 'an golo sinistro del colon. Fu eseguita la sp len ecton1ia con buon esito. P er spieg are l'insorgenza della milza ectopica, in questi casi , debbono intervenire di certo dei disturbi con geniti: dello sviluppo senza di c ui sarebbe assai difficile spiegar e la patogenesi di qu,esta malattia, qua ndo es a i pre enta nell 'infanzia e nella prima g iovinezza. È ri saputo com·e due gruppi di cause sono state abitualmente m esse avanti dalla 111agg ioranza degli Autori per spiegar e la patogenesi della milza mobile: le une estrinsech e, le altre intrinsech e alla milza stessa. Tra le pri111e sono da annoverarsi i traumi, il rilasciamento delle pareti addominali con consecutiva enteroptosi, facile a trovarsi , e qualch e volta a nch e a sai accentuata, n elle donne ch e abbiano avuto molte gravidanze, l 'allungamento congenito, o il più 1

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IL P OLI CCll\"I CO >>

spesso acquisito, dei legamenti che fissano la milz.a n ella su a normale posizione; tra le seconde sono comprese tutte quelle malattie ch e portano ad un aumento di volume e di peso dell 'organo. Tra tutte queste cau se non v·e ne è alcuna ch e possa esser e consid,erata capace di spiegare sufficientemente l 'insorgenza di una milza ecto• pica . A prescinder e dalla maggiore fre1quenza ch e avrebbe senza dubbio questa n1alattia, se essa riconoscesse in un fattore traumatico il suo agente patogenetico, l 'influenza del trauma, anche a volerla ammettere, risulterebbe sempre cir coscritta a der limiti molto ristretti . È facile comprendere infatti come le modificazioni di posto della milza in seguito ad un tra urna non possano essere molto accentuate senza provocare gravi danni e come forse i soli traumi pi·ccoli e ripetuti , quali il correre, il saltare, ecc. possano contrib,u ire ad aumentare l 'ampiezza di escursione di' qu€sto organo, quando però esistano a n ch e altre cau se di possibile dislocazione. Il rilasci~m1ento generale delle pareti addominali ha certamente la sua importanza ·e spiega perchè l 'ectopra splenica si verifichi specialmente nelle donne e n elle multipare in modo particolare. Ma d 'a ltra parte vi sono an che nu111.r,r(J~i casi di n1ilza 111obile in soggetti con par eti a ddominali normali, come pure esistono, accanto a individui con viscer optosi e 1nilza mobile, altri in cui ad una totale visceroptosi non si accompagna uria dislocazione della milza, ed altri ancora con e'ctopia splenica evidente, nei quali, viceversa, il rimane nte dei visceri addominali ha conservato la propria normale posi• z1one. Se fr;t flaccidità delle pareti addominali, ripetute gravidanze e visceroptosi da un lato ed ectopi::.. ~-pl eni ca dall 'altro esistessero in effetti degli indiscutibili legami, mi sembra troppo bassa la per centuale del 2 % di ectopia splenica trovata da Albutt nella ptosi totale d ei visceri addominali . Per quanto riguarda l 'allungamento congenito dei legamenti della milza a me pare ch e intenderlo isolatamente non costituisca altro che u11a s upposizione d el tutto arbitraria, appunto perch è non è possibile ch·e esso possa esistere sc.-nza alcun particolare disturbo dello sviluppo embriogen etico; e lo stesso può dirsi per l 'asSE'nza di alcuno di essi. L 'al1lungamento acquisito può forse spiegare la mi'lza mobile in qualch e caso, ma è del tutto insufficiente in quelli nei quali , com e nella mia inferma, non si può, data l 'età invocare tale patogenesi. Più ch e parlar e di un allu11gan1ento prece1

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SEZIONE PRATlCA

d enf.e alla comparsa della n1ilza ectopica , sa- f)·r imaria; il più delle volte in,'ece l 'aumento di rebbe n1eglio considerare l'allungan1 ento stesso volu1ne è un fenomeno seco11dario allo spostaseinplicemente secondario allo spostam e11to di m.ento e più sp ecialmente ad una ev,entuale quest'organo e consecutivo allo stir an1ento esertorsione del peduncolo ed è dovuto soltanto a lla citato su di esso dalla milza già dislocata p·er al- congestione secondaria dell'organo. tre ragioni. Ricordo da ultimo ch e per Chiarugi il IJiù Anch e l 'aumento di volume e di peso, inteso efficace sost egno ed il più soli'do punto di apcome fattore fondam.entale·, lascia n1odo di' fare .pogg-io della milza è r appresentato dal r en e sivarie obiezioni : ch e il tumore splenico da solo - nistro, talchè quando questo vien e a mancare, non possa senz'altro essere: c.ausa dell 'ectopia co111e i1el caso di rene mobile, an ch e la milza , splenica, lo dimostra il fatto che altrimenti tale d opo di avere col su o peso disteso i le,gamenti peritoneali', esce dalla sua loggia ·e discend e n elanomalia dovrebbe verificarsi con molto mag1'a ddome. Greiffenhaghen e J(el1r erano anche giore frequenza e invece in un infinito numero di casi la milza viene trovata ingra11dita, essi di questa st essa opinione. Ap·p are evidente con1e n essuna delle cause senza ch e con ciò si sia verificato una sua an orqui so,p['a elen cate possa da sola , o in comune rrtale 111obilità. 1

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FrG . 2. - Sezion e trasver sale p .'.lssa11 Le j)er l 'abbozzo della milza. - 1. Aorta. 2. Sacco epiploico. 3. ~1esoga trio posteriore. 4. ~filza. 5. Epiploon gastrosplenico. 6. Slomaco. 7. Piccolo epiploon. 8. Legamento sospe11sore. 9. F egato. 10. l\1eso epato-cava. 11. Ve1ta cava inferiore. 12. Rene. (Imitat o d a Rouv1ÈRE).

Hirschfeld aveva notato ch e non è a ffatto frequ ente la ptosi, ne lla leu cemia, n on ostante il forte aumento di volume della milza ii1 t ale rnalattia, ~1ac Donald menziona particolarn1ente i·l fatto di ave:r visto pochissimi casi di milza mobile nella Spagna Meridionale , e n ella Clini ca Mayo, su 500 splenectomie eseguite per le più svariate affezioni, solo due volte fu trovata u11a milza mobile. Egualmente in Italia la maggioranza degli Autori è d 'accordo nel riconoscer e la poca frequenza della milza ectopi ca n elle splenon1 egali e malariche o di altra natura. ~ bene osservare ch e quand o la milza dislocata appare aumentata di volume, tale ingro ~ ­ san1ento non è sempr e dovuto a d una malattia

con le a ltre, piegare sufficientemente tutti i casi di n1i'lza ectopica e come altresì 1'insorg,enza di questa malattia non sia stata ancora sufficientemente chiarita. ~1i sen1b-ra così logico pensare ch e la patogenesi della milza mobile possa trovare la sua spiegazion e riandando allo studio dello svi1uppo della n1ilza ed alla €' oluzione di quelle plich e periton eali a cui quest 'organo è connesso. Solo in ques to modo è po sibile giu tificare la pre enza di tale le i'one n el mio caso in cui , data la piccola età della infern1a, non è fa cil e an1n1ettere nessuna delle cause più sopra elenca te . Fino ad un certo n1on1ento della vita fetale 1


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lo ston1aco, co111e è noto , si trova situato esattamente 5U di un piano sagittale, rilegato in tut ta la sua lungh ezza alla parete a ddon1i11a le posteriore o dorsale per n1ezzo di' un me o, chiarr1alo mesogastrio posteriore. È appunto que to m ie so quello ch e a noi interessa. Lo ton1aco comincia b en presto un movime11to di rotazione intorno ad un asse verticale, per modo ch e il s uo bordo anteriore viene in ulti'mo a guardare verso destra , form.ando la piccola curvatura, ed il bordo posteriore, o grande curvatura, si volge a sinistra : co11te1nporanea1nente esso ruota ancl1e attor110 ad 1

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genza assai ' rascolar e, nello spessor e del m esogastrio posteriore, e propriamente nella sua parte esterna (fi'g. 2); essa si accresce assai presto, n e solleva il fogli etto esterno o sinistro , ed ' . . .. e r1u n1ta in questo mo1nento al pancreas da una porzione del n1esogastrio, ch e diverrà in seguito l 'epiploon pancreatico-splenico, ed allo stomaco da un 'altra parte, che sarà l 'epiploon gastro-spleni'co. Sono appunto questi due epiploon , ch e, separati fra di loro ·e tesi dal J.ato sinistro della linea ' mediana, in sen so lateron1ediale, tra m ilza e stomaco in avanti e milza e pancreas in indietro, formeranno le dt1e pa-

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3. - La sezione è praticata pri1na ciel saldamento del mesogas trio posteriore con la pare te dorsale clell 'addorn e. (In1itata da Rouv1ÈnE).

un asse antera-posteriore, la sua estrerr1i tà suv eriore si inflette ,-erso sinistra e quella inferi ore a destra. :È facile comprendere come questi n1ovin1enti rion possono aver luogo senza dei conte1nporanei mutamenti, che si producono nel n1esog astrio posteriore. il quale fino a che lo sto111aco è ' 'erticale , è sagittalmente teso fra la colo1111a vertebrale e la grande curvatura. Esso aun1enta ir1 uperficie e si allu11ga suffici·enten1ente per pern1ettere alla grande curvatura di po tar i; a11zi , superando i lin1iti neces a ri per assicurar e lo spostamento dello stomaco , forma successivamente una lamina, che ,,a dalla parete addomi'nale posteriore alla grande curvatura, la quale, troppo lunga per re tare te a tra que to viscere e ]a paret e, ..,i ripiega su sè stessa, forn1ando un seno aperto in alto. La 111ilza co111pare n ell 'e111brione un1ano di .sei . . etti1nan e sotto forn1a di u11a piccola .. por-

r eti, anteriore e posteriore, d ella retr o cavità degli e.piprloon (fig . 3). J\1.a ritornando al periodo delle successive modificazioni del periton eo , è n oto che il foglietto peritoneale posteriore, n el terzo inese della vita fetale , comincia a saldar i, a partire dalla linea di mezzo verso sinis tra, con il peritoneo della parete posteriore dell 'addon1e e tale salda1nento oc~upa un po ' a lla ' 'o lla una grande estensione (fig . 4). È appunto nel momento in cui questo saldamento dovrebb·e iniziarsi, ch e può r endersi' possibile l 'eventualità di una milza mobile. Se per un di turbo n ell a evoluzione n ormale del peritoneo tale saldamento si arresta ad lln dato p unto o non avviene affatto (fig. 3), a llora la n1ilza rimane fi'ssata ad una porzione di peritoneo cl1e non op1)one alcun ostacolo ad una possibile di locazion e di tale organo. Tale dj t urbo, co1ne facilmente si comprende, fa ri-


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sentire il suo effetto anche suila forn1azione di quei' legamenti che uniscono la milza al colo11 e al diaframma. Inoltre il pancreas, nella sua porzione situata a sinistra della linea in ediana , godrà pur esso di una minore o maggiore mohi lit~ . In base ad u11a ua osser vazione, r iguardante appunto il cadaYere di un ban1bi'no , con situ s visceru1n in ve rsus, ed in cui la n1ilza era soS t)é a ad un le,gamento unito solo alla parete clorsale d·ell 'addo1n e, e che racchiu dev.a in sè i I p1ancr ea , 'f oldt dette appunto que ta s1Jiegazio11e per la patogenesi della mil za n1obile.

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SGZJ ONE PHATICA

zion e anaton1ica non co111une del mancat o aJdamento d-el fogl1ietto peri toneale po .. teriore della borsa omentale con il peritoneo parietale corrispondente. Esso JJUÒ con iderarsi i·nfatti come il persistere di uno stadio n1eno progredito di sviluppo, il qual e si riscontra norn1aln16nte jn a lcuni anin1ali·. Zukerkandl e Klautsch hann o infatti o er,·ato che i11 alcune scimmie la n1 ilz.a è com1)leta111 enle libera e i ]) UÒ, con la n1ano ])Osta dorsalm e11Le e Jateral1nent e a quesl 'organo , arrivare con. fa ci1ità, 111edial111ente, fino alla colonna ' 'ertebrale. In altri J1ì an1n1iferi , come .a d esemp1io nel cane, il fogli etto

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1.- H.:. 4. - La stessa sezio11e dopo il ·saldan1enlo fra mesogas lrio e parete dor alc. l. J\ Or la. 2. Retrocavilà degli epiploon . 3. E1)iploon 1)an creatico- plenico. 4. l\Iilza. 5. Epi1)Ioon ga ~ tro-splen i co. 6. to1naco . 7. Piccolo e11iploo11. 8. Art. gastro-duoden ale. 9. Pedun colo epatico. 10. Foran1 e di , .i11slo,v. 11. ' rena cava inf. 12. Rene. 13. l\[e"oduod eno. 14. Pan rreu . 15. Gra nde e1)iploo11. 16. Vestjbolo della relrocnvità. (I111ita la cla RouYIÈREJ.

Nel ca o di' Zukerkandl, in cui la 111ilza era eg ualn1ente ospesa ad un peduncolo peri to11eale robu Lo, lu11go ci rea 110,,e cent i111etri , largo tre e n1ezzo e libero completam ente fino all a rolonna ' rertebrale, questo Autore fu dello ste. . su parere, a111n1ettendo una deficiente e' 'oluzione del n1e ogastrio IJOst eriore; nella . . ua in fern1a Lalzko, con un eguale reperto opera lorio amm i... e u11a identic.a patog·ene i', e così pure f{u111111 el, più recenten1ent e, in un caso i11 cui la n1ilza era un ican1ente attaccata ad un peduncolo portante i vasi e diretto dall 'alto i11 bas . . o, dall 'indietro in avanti ed in sen so lat ero-111 ediale e r he si in eriva solo in alto e pos teri or n1ente i11 vicinanza della lin ea m ediana, 11a . . oslenuto la stessa opinione . Oltre cl1e con l 'en1briologia, anche con I 'ana tomi a con1parata i J1t1ò spiegar e que. . ta con di-

peritoneale posteriore i con11)orta c1ua ·i in questa identica maniera. Bonome è dell 'opinione che ancl1e t1n 'allerazione congenita nella origine e 11ella distribuzione dei suoi Yasi , 1)0 ...... a e. . _ere po. . lo a ba e dell 'ectopia sp1en ica. i i1uò o... ervare Jlerò cl1e se è possibile ch e tali ano111alie va ~ ali cor1.genile pos ano verificarsi i11 ie111e a quei di fet ti di SYÌlU])pO di CUÌ Ì è SOJ)ra par]ato, e di C Ul r>ol rebbero an cl1e essere una naturale con ... eguenza, è più difficile invece, ch e e i tendo da . ole, cosa assai rara , egualn1ent·e provochi110 un a ertopia splenica, quando que t 'organo con . . ervi le sue norn1 ali' co11n essioni. Quanto sopra i è del lo clello . . Yilu11110 del peritoneo ci illun1ina. a 1n io J)àrere , ~ulla patogenesi della milza nlobi le ln quale non è 1


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stata sempre, nei casi riferiti, sufficienten1ente chiarita e ci dà la spiegazione del. perchè l 'ectopia splenica rimanga una osservazione piuttosto rara, anche se ab·b astanza numerose sono state le cause m.esse avanti per spiiegare la patogenesi di tale lesione. Di più si può, con questa interip·r etazione, riportare ad un unico fattore la cau sa prima di questa malattia, fattore con il quale è possi'bile spiegare egualm,ente sia i casi più numerosi di ectopia splenica osservati n elle donne e n·elle multip.a re, sia quelli più rari, che si verificano senza preoedenti gravidici e nei maschi, sia quelli infine eh.e si hanno, e ciò è ancora più importante, nei bambini. Questi ultimi casi costituiscono proprio quelli che meno possono sp iegarsi in altra maniera, appunto perchè il cosidetto allungamento congenito dei legamenti, unica causa possibile a questa -e tà, è una ipotesi infondata se si suppone un regolare sviluppo e saldamento del peritoneo posteriormente. Questo arresto nella normale evoluzione può d'altra parte verificarsi nel biambino, sia accompagnato da altri difetti di sviluppo, come appunto nel caso di Toldt gi'à riferito, sia da solo, come nell'osservazione di Southam e nella mia, in cui tutti' gli altri visceri, per quanto fu possibile osser, 1are, erano regolarmente al loro posto. Come giustamente osserva Rummel, diventa così com1p1rensibile come nè il tumore di milza, n·è l 'enteroptosi, n.è le ripetut·e gravidanze con il consecutivo rilasciamento delle pareti addominali, nè i traumi, diano di solito origine a ,q uesta malattia, nonostante la loro grande frequenza. A queste cause tuttavia si deve forse contirtuare a dare una certa importanza nella insorgenza della mi'lza mobile: se la vera base essenziale di questa malattia risiede in effetti nel mancato saldamento del peritoneo con la parete posteriore dell'addome, non è escluso che esse possano avere egualmente una reale influe11za se considerate nel loro giusto valore di fattori occasionali. Si potrebbe quasi immaginare che il mancato saldamento del peritoneo, pur essendo iudispensabile alla migrazione della milza, solo in rari simi c;:tsi, come appunto accade nei bambini, possa da solo cau sare tal·e malatti'a, che esso crea, starei per dire, solo potenzialn1ente; ma che quest'organo invece, soste11uto forse dal rene, come vuole appunto Chiarugi, Greiffenhaghen, Kehr, o più proba bilmente dalla normale te11 ione delle pareti ç\ddominali , non si allontani il più delle \'o]te 1

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dalla sua loggia, che solo quando delle cause occasi'onali, quali appunto l'aumento di Yolu111e della milza, i traumi, le gravidanze, i1on abbiano con il loro intervento fatto sentire Ja propria influenza sul n1anifestarsi di tale le• s1one. Appare così chiaro perchè la milza n1obile, frequente quando il terreno diviene gradualrnente ed in modo particolare adatto a quanto una irregolare evoluzione dei m·ezzi di sostegno di quest'organo ha di già preparato, sia invece molto più rara se, con le stesse irreg·olarità di sviluppo, non esiste, come nei bambini, niente altro che faciliti lo svolgersi della dislocazione. Senza dire che si può anche pensare che non sempre si sia in presenza di un totale mancato saldamento fra peritoneo e parete dorsale, ma ch e invece possano anche esister-e dei casi in cui abbia avuto luogo solo un arresto nella normale evoluzione, in un dato momento; in questi l 'importanza d-elle cause occasionali ·è ancora maggiore e la rarità di questa malattia nell'infanzia più facile a spie• gars1. A m e pare che questa ipotesi, affacciata per spiegare la patogenesi della milza mobile, possa considerarsi abbastanza convincente . 1

RIASSUNTO. L 'A. studia un caso di ectopia della n1ilza in u11a bambina di sei anni, da lui operata di splenectomia. Per spiegare tale dislocazione, ammette, discutendone la modalità, un disturbo nella normale evoluzione del peritoneo. BIBLIOGRAFIA. A1~ELL.

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IANNO XLIII,

·uM. 39]

SEZIONE

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PRATICA

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Il m etodo t ermoelettrico è basato sul principio cl1B, quando n el circuito di un galvanometro di debole resist enza si introducono 2 clilferenti fili m e lallic i riuniti agli estr emi con 2 saldature-, basta raffreddare o riscaldare un<:t A

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N01 E E CONTRIBUTI 1

Studio della temperatura e vasomotilità nasale per mezzo delle pile ter1no-elettriche. Dolt. GIORGIO l\iANCIOLI - (Mila n o). È noto che la temperatura dell 'organismo

Yaria da reg ione a r egion e : infatti seb·b en e il sangu,e, con1piendo n ei vasi un intero circolo in 24 ' ' eser citi la sua grande influenza p er portare le varie r egioni del cor1)0 a lla st e a temper a tura, purtuttavia non s i raggiunge ovunque un 'ugu aglianza termica perfetta: i tessuti più periferici e la superficie c utan-ea scoperla, per effetto d ell 'irradiazione continua del calore n ell'ambiente e della traspirazion e poln1onare e cutanea l1a11110 nor111alme11te una tPmperatura più bassa delle parti profo nde. Accurati studii su tale a rgomento furo110 con1 J)iuti da Bed.a rd, Gasso t, Cr ombie, ecc., fincl1è Gavarret n el 1855 riportò un quadro esatto delle t emperature m edie di molt e r egioni d e]1'organismo . Ta li Autori si servirono per le ioro ricer cl1e di termometri clinici usuali, piì1 tardi so ' tituiti cla Baudin con tern1om etri a m er c urro più esatti e perfezionati onde p erm etter e la r egistrazion e di minin1e variazioni di te1nr·eratur.a (fino a 1/ 50 di g r,a d o). Ma an ~ l1e que ti ultimi , sebben e abbiano un bulbo più piccolo , non si prestano affatto all 'esplorazione t ermica in qualche r egione d ell 'organismo (es. fosse nasali). Occor re a1lor.u ricor Tere ad altri m ezzi d ' intlag·ir1e, e tra que ti il p iù :ld.atto è senza dubbi'o quello trrn10-e]ettrico·; m et odo n on nuovo , p er ch è ve11ne U$ato da Becque.r el e Bernard per i loro studii u]]a tern10,g en e i . e più recentemente fu rin1e o in onore da Stuard Mudd e collaboratori ch e. appli cctndolo n ell e fosse na ali dimostraron o c h e og·ni raffreddamento cutaneo è seguito da abbas5an1ento d ella ten1peratura 11asale, 1)er v.;. socostrizi·on e locale.

Sch em a di pila lermoeleltrica: 1t = sald a lura del punto da esplorare a t 0 • D = saldatura a temperatura costante (0 °). ( ; = g alvan om etro. P, Pi, P 2, = di !)OSitivo potenzio1netrico con P , P 1 = cassette di r esisten za, P 2 = pila Daniell.

delle 2 saldature, percl1iè si sviluppi una cor r€nte elettrica ch e fa d eviare l 'indice del galvanometro· nel senso + o - , in proporzion e dell'aumento o d ella diminuzi·o ne della temj)eratura della prima saldatura , rimanendo jnvariata quella della seconda saldatura compres~ nel :~ircuito (0° del gl1iaccio fon·dente). La lettura delle deviazioni d el g·alvanometro si c.:on11)ie per mezzo di u11 cannocchi'a le-scala; fa cendo preced entem ente la taratura per confronto con un termometro a m er c urio di precisione è agevole costruire a llora un grafico, ed aver e in og11i in omento sott'occhio la nozjone della temperatura esatta corrispondente ad ogni oscillazione d el galvanometro. Co,n tale appareccl1io mi fu possibile studiare, nel 1931, le variazioni d ella tempeTatura nasale in soggetti 11ormali durante l·e 24: ore, facendo ora p er ora la n1i'sura termoelettrica distintamente sul setto nasale e sul turbina to , m entre veniv.a al contempo misurata la temperatura cutan ea a ll 'ascella con un termometro clini·c o. Si vide allora ch e la temp eratura nasale subisce n el corso della giorn<:tta oscillazioni identich e a quelle ch e avvengono n el r esto d ell 'organismo : tali oscillazionj ~eguon o l 'an datura g ià rileYata da Ben edict e n ell col m etodo bolometrico. Inoltre la temperatura nasale rilevata col galvanometro segue con m olta esattezza e parallelismo e,ridente la t empe-ratura ascellare; soltanto le oscillazioni galvan om etrich e son o ·più marcate, e ciò è dovuto sia alla maggior sen sibilità d el metodo termoelettrico rispetto a quello terrn on1etri'co sia all 'enorme ri ccl1ezza di elementi , -a' n elle fosse nasali. colari · Questa ultin1a particolarità h a fatto ritener e che le fosse na ali fos ero le più adatte per


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<< IL POLICLINICO

ur10 studio preciso d ~ ll e reazioni ' 'asomotorie ii1dolte da a lcune .. o"tanze farma codinan1i ch e, L( n e11do pre ente ch e ogni n1inima variazione del calib·r o ,·asa]e do,·e,·a pro, 1 ocare corrispondenti o ci1lazioni termich e, e cioè la \ asodi1at.azion e aumento di temperatura , la ' 'asocostri1 ion e abbassan1·ento termico. I farmaci vasomotori furono fatti agire sulla mucosa per ina 1:.zione o imbibizione: si è osser,'ato ch e n1ein tre alcuni agiscono sub ito (nitrito d 'amile), m.a esa uriscono pr·esto J.a loro attivi1à, altri (<>.drenalina) in1piegai10 maggi<;>r tempo per provocare una r eazione vasomotoria, ch e però più lentamep.te scon1par e. Ripetendo inoltre le applicazioni degli stessi farmaci sugli st·essi soo-O'et ti nei· giorni seguenti , si sono provocate sem1Jre reazioni a naloghe , e quindi tali da far escludere diminuzione di reazione locale per assu efazi one. Infine si è visto che sotto lo stir1.1olo di tali sostan ze le pareti del turbinato accusa vano variazioni termich e maggiori del setto, e ciò i·n rapporto alla più ricc.a vascola rizzazion e e quindi più squisita sensibilità dei turb·i nati stessi. Altre importanti esperienze del g enere son o tuttora in corso; i11a di esse parleremo in seguito.

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TECNICA CHIRURGICA OSPEDALI CIVILI DI GENOVA. Primario: Prof. L. DURANTE.

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RIASSlTNTO .

L 'A. mette in rilievo l 'in1portanza del n1etodo termoelettrico ch e, attraverso la misura1ione delle minime ,·ariazioni termich e, p ermette di studi'are con esattezz.a Je reazioni vas.on1otorie indotte, in zone assai limitate del]' orO'anismo (fosse nasali) , dalle v.arie sostanZ<} farmacodinamiche.

Dettaglio tecnico nel trattamento del sacco dell'ernia inguinale obliqua esterna. Dott. ENNIO St\.VARESE, vice-primario. Passando in rassegna i numerosi metodi operativi proposti per la cura radicale dell 'ernia i11guinale del maschio, si rileva con1e i dati differenziali di eia cuno di essi riguardano esclusivamente le n1odalità di ·esecuzione della plasti ca addominale, mentre per tutti è uniforn1e il trattam en to del sacco, del quale i vari AA., a ln1eno quelli n1oderni, son o concordi di consigliare la sistematica totale estirpazione come princi1)ale garanzia per l 'esito della cura. Sebb·en e tale principio sia di valore ind~scu­ tihile, noi riteniamo ch e esistano dei casi particolari nei quali l"agioni di sicurezza e di tem1JO possano autorizzare a fare qualche eccezion e alla r egola. Sappiamo infatti ch e se questo tempo de11 'operazione è n ormalmente di facile e spedita ·esecuzione, a volte, nelle ernie obliquo-esterne, per condizioni anatomiche (ernie congenite), ma specialmente per alterazioni patologiche (sacculite, peri-sacculite, comune n ei portatori di cinto) può divenire oltremodo indaginoso e non d·el tutto scevro di pericoli per l 'in tegrità funicolo-testicolare. In tali evenienze il sacco, più o n1eno anorn1ale, trovasi intimamente adeso agli elementi del funi colo ch e. d 'altra p ar te p er la loro fragilità, durante la m.a novra dissoci~tiva , n ecessariamente più brutale, p ossono fa cilm·ente venire danneggia ti . Contrariame11te a] parere di quegli AA. ch e con sigliano la sistèn1atica mutilazione del cordone allo scopo di diminuirne il volume, riten endo sufficiente per evitare l 'atrofia del testicolo la conservazione del solo deferente (Sla'''inski) o di questo assieme ad una o due Yene (Herczel, Polya) o alla ola arteria deferenziale ( Col J ~), noi pensiamo ch e Je lesioni portate sopra gli ele111 enti del fu11icolo non sono sem1') re trascurab:i li e che, ad oani n1odo, solo ad esse debb·a farsi ri alire la responsabilità di tutta quella erie di turb·e circolatorie, di alterazioni neurotrofiche e di canalizza.zione. ch e· a volte insorgono a car ico dell'apparato genitale dopo l 'operazione, non ch è la respo11 abj lità di quegli ematon1i cl1e, sia per la loro f~cile eYoluzione in suppurazione. come pure per la loro semplice azio11e meccanica di di_te11sione del canale inguinale neofor111ato , so1

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Pubblicazione di eccezionale Interesse per tuttl I medici condotti: Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Perugia.

Piccola Chirurgia e Chirurgia d'urgenza Prefazione del prof. Roberto Alessandri. N e riportiamo l'Indice sistematico in riassunto: PREFAZIONE: PARTE I : Le condizioni indispensabili per un'operazione chirurgica (in sette capitoli), pag. 1 a 36. - P ARTE II: Cura delle le.sioni traumatiche (in otto capitoli). pag. 37 a 220. - PARTE II I : Cura del~ infezioni chirurgiche (in dieci capitoli). pag. 221 a 272. PARTE IV: T ecnica di alcune piccole operazioni e dei soc· corsi di uYgent,a (in trentaquattro capitoli). pag. 273 a 431. Indice sistema~ico, pag. 432 a 438. - Indice alfabetico gene-rale, pag. 439 a 446.

Il libro è elab orato con criteri di a~solu(a pra ticità, e corrisponde in (uflo alle esigenze odiernè dei medici chirurgi condotfi. dei g iovani loureali e dei laureandi. Volume di pagg. IV-446. con 225 figure intercalate nel testo. nitidame nte stampato e rilegato in t ela, con inscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. abbonati al

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gli

Inviare Vaglii:t. al l'edito!'e LUIGI POZZI, Ufficio Po~tale . ' uccn rsa1e di~iotto. ROMA.

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no capaci di ritardare o addirittura di compromettere l 'esito dell 'intervento. Senza voler esagerare la portata e la frequenza di questi in conv enienti è certo però ch e essi a volte po . . sono verificarsi, e ciò ancl1e indipendentemente dalla abilità d.e}l 'operatore; basti ricordare in proposito che lo stesso Bassi11i nella sua fan1osa monografia sullac ura radicale dell 'ernia inguinale (Stabilimento Prosperini, Padova 1889), ci denunzia cinque casi di r ottura del d·eferente , evenienza inYero questa fra le più rare, data la speciale a ttenzione che ogni chirurgo suole .p orre nei riguardi di tale dotto. Considerando ch e tutte le difficoltà della cura dell 'ernia ing ui11ale sono rappresentate dalla pre enza del funicolo spermatico e dal] 'obbligo cl1e doverosamente si impon e l 'operatore di ris1)ettarne l 'i11tegrità , ci sembra naturale concludere che ogni n1anovra capace di determinare a suo carico la bench è n1inima lesione, sia da rigettarsi quale non rispondente ai princ1p1 inforn1atori della cura: p,e rtanto, quando alla fa cil e e d innocua dissociazione degli elementi d.el funicolo , è necessario sostitL1ire una lunga e dannosa dissezion e strumentale di essi, noi riteniamo che sia· da con sid·erare ingiustificabil e ed antichirurgico ogni accanime11to posto per portare a termin e questo tempo dell 'operazione. A tali conclusioni possiamo giungere anch e pr·escindendo dalle ragioni da noi addotte, che potrebbero essere considerate d 'indole troppo teorica ed insufficenti quindi per giustificare una modificazione di condotta dell 'operatore. Infatti, an.ch e quando non si voglia t en er alcun conto delle eventuali lesioni del funi colo, o che queste si attribuiscano sola mente a deficenza di tecnica , nessuno potrà negare però che, sempre in pre. . enza di quelle a lterazioni anatomo-patologich e .alle quali abb·iamo accennato , l'isolamento del sacco erniario dagli elementi del cordone importa necessari.am·ente una perdita di tem.p o considerevole, che riesce seccante per l 'operatore e dannosa per il paziente, in rapporto alla conseguente più lunga esposizione del ra11'tpo di operazione , all.a maggiore quantità di anestetico da propinarsi ed .al più marcato ·l1ock operatorio. Si deve te11er presente d'altra parte a questo proposito ch e il valor,e ge11erico che si suol dare in chirurg ia al fattore te111po, n ella cura delle ernie può a volte diventare assoluto quando , com e nei casi di trozzamento , si abbia da fare con soggetti fragili. già intossicati , spesso di età avan zata e nei c1 ua li per di più si deb·b a in1piegare già molto te111po per t111 ev·entuale speciale trattan1ento del viscere trozzato. 1

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Entrati in questo ordine di idee, ci siamo proposti di st udiare un metodo operativo ch e, senza infirn1are il valore contentivo della classica operazione di Hassini, fosse capace di eliminar e gli inconver1ienti segnalati. L 'argome11to non è nuo\ 0 , ·essendo già stato oggetto di studio per il passato da parte di AA. ch e si erano posti il n ostro stesso quesito; n ella letteratura troviamo infatti riportate varie tecnich e ideate a tale scopo, n e suna di esse tuttavia p·u ò dirsi soddisfacenLe : Wolfler propone, ad eser11pio, in luogo c.lell 'estirpazione, ch e ritiene dannosa, u11a sutura con la produzione di escare sulla superfice interna del sacco erniario lib·er.an1ente ap·erto. Tale procedimento però non è consigliabile, perchè, non dando garanzia di un completo saldamento dei foglietti sierosi, importando l 'uso di sostanze irritanti e det·erminando in definitiva la produzion e di un b.Jocco cicatriziale in continuità del pe.riton·eo parietale, .espon e ai conseguenti pericoli della po sibile formazione di raccolte cistiche , della possibilità di propag,azion·e del processo irritativo agli elementi funicolari ed in fine al pericolo della facile produzione di un nuovo sacco erniario per trazione. Graser invece su ggerisce di divid,er e trasversalmente il colletto . del sacco affondandone il moncon·e previa sutura, e facendo chiudere il resto con il tamponame11to protratto a lungo e con una sutura secondaria : qu esto procedimento elimina solo in parte gli inconvenienti del m etodo di Wolfler e per di p,i ù importa una pratica noiosa che complica notevoln1ente il trattamento post-operatorio. Macewen , per eliminare le difficoltà che si possono incontrare nell 'isolan1ento degli elementi , consiglia di lasciare aderente al cordon e una bandelletta di sacco; tale pr atica oltre a non ·essere sempre facilm ente eseguibile, in ispeci.e quando gli elen1enti si trovano molto sparpagliati, è causa di un nocivo aumento secondario di ' rolume del cordone. Altri ancora, in luogo di un laborioso scolpimento totale del sacco erniario, propongono l 'eversione di questo sul cordone dopo averlo inciso longitudina lm ente ed avern e interrotta la continuità con il peritoneo parietale secondo la tecnica di Graser. Questo nlle todo però se è ,,eramente consigliabile nel trattan1 ento delle er11 ie congenite per i suoi caratteri di semplicità e di sicurezza , non può essere invece applicato se11za inconvenienti i1 elle altre for1ne di ernie, a meno c11e l 'eversione secondo il n1etodo pr01)osto dal Taddei, n on ven ga limitata al solo fondo a eì sacchi erniari inguine-scrotali aderen ti . L 'esecu zione del n1etodo , ci ha din1ostrato infatti 1


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cl1e l 'e'rersione totale del sacco, in questi casi sempre ispessito, da luogu ad un notevole aumento di volun1e del cordone, ciò che oltre ad es ere a11tiestetico e a dare all 'oper,a to l 'impre .. sio11e di una n1ancata g uarigione, predispo11e alle r ecidive per l 'ecce, si va distensione i11 cui viene ad essere n1a11tenuto il canale l

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aderenti al sacco vengo110 a di porsi nella loro sede normale senza bisogno di alcuna manovra di isolamento e senza cl1e il canale inguinale abbia a subire deformazioni di sorta per la presenza dei residui sacculari . Ed ecco come procediamo: Estratto in toto dalla g·ronda inguinale il blocco erni,a rio, si apr·e per via ottusa la vagina com une; riconosciuto il sacco messo così a nudo, con le solite cautele lo si incide longitudinalm.ente per tutta la sua lunghezza in un punto possibilm ente lontano dagli elementi del funicolo (deferente), ovvero dove questi si trovan o meno nun1erosi (fig. n. 2). Ridotto il viscere erniato, si n1ette bene in evidenza il colletto del sacco aprendo la fascia trasversalis, lo si isola per un piccolo tratto dagli organi vicini, ciò che in qu·esto punto riesce sempre piuttosto agevole, e lo si seziona trasversalmente a ridosso del peritoneo parietale ch e si chiud·e con una sutura a borsa di tabacco (fig. n. 1). Si procede quindi alla ricostruzione della parete posteriore del canale inguinale attenendosi al metodo di Bassini; ciascun punto di sutura però dovrà comprendere, oltre il triplice strato e. la risvolta della gronda di tF alloppio, anche un margine della lamina ottenuta con l'apertura longitudinale del sacco, e precisamente quel1o cl1e viene a trovarsi superiormente quando il acco aperto sia orientato con la sua superficie sierosa rivolta verso l ,avanti (fig. n . 3). Tale lamina, fissata così con uno dei suoi bordi .al legamento inguinale dall a 1

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FrG. 1.

inguinale; i11 u11 nostro operato si ebbero ad osservare an cl1e disturbi locali della circola.zione~ dovuti probabil111ente all 'azio11e strozzan te del cingolo cicatriziale residuato attorno al funi colo. Le esperienze d.a noi eseauite allo scopo di ri ol,,ere il problema propostoci , ci hanno portato alla idea7ione di un nuovo traltan1ento

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Fru. 2.

Fio. 3.

del succo er11iario, ch e a no tro parere riunisce ai r equi ili di se111plicità quelli della t11assima garan7.ia per un buon esito dell 'operazione. Secondo ]a nostra tec11ica, il sacco erniario a1)crto lon rritudinal111ente e discontinuato dal peritoneo i)arictale, si fissa disteso con la sua superfice iero a contro il piano muscolare profo11do. i)er cui gli ele111enti del funi colo

sutura profonda, si ribatte allora verso l 'alto, in modo da portare la su perficie sierosa contro il piano muscolare, e si fissa in questa posizione con alcuni punti staccati alla superficie interna della aponeurosi del grande oblique (fig. n. ±). Si pa a quindi alla rico truzione della parete anteriore del canaJ e i11 g uinale e a11e uture uperfì ciali secondo la tecnica corrente.


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SEZIONE PRATICA

Il trattamento da noi ideato per i sacchi erniari inguinali aderenti, ci sembra risolvere appieno tutti i quesiti ch e ci eravamo propo .. sti. Esso è di facile e spedita esecuzione, e·vita qualsiasi maltr.a ttamento degli elementi funicolari e non compromette in nessun modo il valore ~i contenzione dell'operazione. Da questo ultimo .p unto di vista a nzi, il nostro procedimento sebbene ciò· esuli dalle finalità per le quali ·è stato ideato è da considerarsi con1e un vero m etodo autop lastico, atto se rr1ai a garantirci maggiorrr1ente nei limiti del possibile dal pericolo dell e r ecidive. La falda sierocon11ettivale cl1e noi affrontian10 infatti al 1

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può essere così sfruttata per la formazione di una specie di parete anteriore del canale inguinale, atta comun.q ue a proteggere il cordone dagli imbrigli.amenti cicatriziali . In conclusione riteniamo che il trattam ento da noi proposto per il sacco erniario sia buono e pertanto lo segnaliamo, non con la pretesa di volerlo sostituire a quello ormai classico, al quale del resto anche noi norm.almen~ te ci atteniamo , n1a semr licem ente p·er i11dic.are un buon ripiego chirurgico che in qualche caso special.e può trovare utile applicazione.

RIASSUNTO. L 'A. segnala un dettaglio tecnico per il trattame11to del s.acco dell 'ernia i11guinale obliqua ester11a aderente cl1'e, senza · infirn1are il valore co11ter1tivo dell 'operazione di Bas ini, elimina i pericoli delle lesioni funicolari, riducendo nell o stesso tempo la durata dell 'int~rvento . •

BIBLIOGRAFIA. •

ALESSANDRI. Man. cli Chi rurgia. L. ~;. BA SSJ NI. Stabilimento Prosp erini,

H.

Pozzi , Roma. Pa dova , 1889 .

lo. Arch. f. Kl inik Chir. , 1890, t. XL. E. BERCMANN. Trattato di chirurgia. Soc. Ed. Li-

F JG.

4.

piano m uscolare profondo , costituisce per il suo spessore e la sua resistenza, un ottimo n1ateriale capace di rinforzare validamente la p·a r.ete posteriore del canale inguinale, ·e rendere più spessa e quindi più t enace, la cicatrice della sutura profonda, affidata comunemente alle sole risorse delle sottili aponeurosi d 'invoglio dei spesso esigui muscoli della region·e; inoltre il margine delle estremità superiori di tale lan1ina , ricavato con l 'incisione trasversa del colletto del sacco, limitando l 'ampiezza dell'anello ~n.g uinale interno , ne rende più difficile la dilatazione, ed assicura un.a norn1ale obliquità d i Lutto il canale, obliqui tà che })UÒ essere anche esagerata nei casi di ernie voluminose e quindi con funicolo allungato , adotta11do la tecnica di Durante. La conservazione del sacco secondo il .n ostro procedimento è compatibile anche .con la plastica di Postempski ; in questo caso però il sacco deve essere orientato in senso opposto e cioè con la sua superficie sierosa rivolta verso i piani super ficia li ; in tale modo gli elementi funicolari, restano compresi fra il piano muscolo-aponevrotico e la lamina saccula re, che

braria, 1\1ilano. · E. BuuM. Die aussere .4 .bdominal-Hernien. Urban, Berlino, 1931. A. CATTERINA. L 'oJJe razione di Bassini. L. Cappelli , Bologna, 1932. S. DuPRAY eL P. R ECLTTS . Traité de chirurgie. Masson, P aris. G. . FELTZET. L es hernies inguinales de l'enfance. Masson , P aris.

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MARRO.

Cura clelle ernie inguinali. U.T.E .T.,

] 913. G. MARION. Technique chirurgicale. ~Ialoin e, Paris, 1921. E. PRETO. Osservazioni sulle ernie operate. Soc. Ed. Dante Al., Milano. (~ R AZZABONI. Reinlerveriti operativi. L. Cappelli , Bolog:na. fI . WoLFLER. Zur Radicaloperation des freien Leisle11briiches. Fest sc11rift f. Billroth: Stuttg art, 1892 . Importante : T eniamo disponibil.e ancora qualche esempla,.e del volume con gli

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« IL POLICLINI CO »

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SUNTI E. RASSEGNE 0RGANI DEl.-1LA RESPIRAZIONE. L'ascesso polmonare. (J.

MAXWELL.

Lanceb, 22 agosto 1936).

L 'ascesso pulm.onare può definirsi una suppurazione non tubercolare del parencliin1a del pulmone con la formazione di una cavità. L'introduzione dell'indagine radiologica ha messo in evidenza che si tratta di un' aff.ezione tutt'altro che rara. Sta di fatto che solo con tale esame riesce possibile accertare l ' esistenza della lesione nella fase iniziale qu.ando cioè essa non è rilevabile con qualsiasi altro m ezzo diagnostico. Le condizioni che più comunemente sogliono provocare l 'ascesso pulmonare possono così • raggrupparsi : 1) Lesioni del tratto respiratorio: a) tonsillectomi,e e estrazioni di denti; b) interventi operatori sulla laringe; e) trach·eotomia; d) corpi estra nei nei bronchi, bronchiectasie, cancro dei bronchi; e) pulmonite, actinomic.ç>si e infezioni fungose d·ei pulmoni; f) traumi cleJ torace. 2) Condizioni addominali consecutive ad interventi su qualsiasi p·a rte dell'addome, specie per affezioni settiche . 3) Condizioni settiche periferiche cutanee, otitiche, osteomi,elitiche, puerperali. 4) J.,esioni a el sistema nervoso. 5) Ascesso pulmonare primario. Le condizioni ch e più comunemente sono .associate all'ascesso pulm onare son o le operazioni n ella bocca, la pulmonite, i corpi estranei nei bronchi , iì can cro pulmonare ·ed i postumi rl 'interventi per affezioni settich e delle p'a rti st1periori dell'addome. Tuttavia è a rilevare che non di rado l'ascesso pulmohare appare com e lesione primaria ossi.a n on accompagnata da altra lesione in altre parti del corpo. La cau sa dell'ascesso pulmonare è ancora in discussion e. In alcuni casi semb-ra dovuta al1'aspira7ion e di m ateriale infetto, ·e più spesso all 'arrc to di emboli settici in un ra1110 del1'arteria pulmonare. Sperimentalmente si è potuto provocare l 'ascesso mediante l 'introdu zione di material e settico per la via dei bronchi , specie quando il pulmone è alterato da processi infian1matori o collasso locale. Clinicam ente si è con statato a mezzo della broncliioscopia ch e a seguito della tonsillecton1ia per lo n1e110 n ei tre quarti dei cagi si h a aspirazion e d i san g t1 c n ei i)rin cipali bron chi , n1a r l1e 1·ascesso si form a olo n ell'l % dei casi. Ciò d im o . . 1ra cl1 c Yi devon o es ere altri fattori cl1 e concorro110 alla produzione della suppt1razion e. Anch e la teoria embolica è tata ronforla1a dai dati sperin1entali nonch è da 1uelli r lini ci. In effetti n ell 'a ce o pulmonare

consecutivo ad operazione di processi settici dell 'addome si è potuto dimostrare ]a coesistenza di fo colai settici del fegato in un'alta proporzione dei casi, il che prova il passagg io di emboli attraverso la vena porta e l 'arteria pulmonare. Per quel che riguarda la sintomatologia va rilevato ch e in molti casi l 'affezione assume il quadro di un 'infezione acuta con scarsissin1i segni di localizzazione. L'inizio. può essere improvviso con febbre alta preceduta o non <la brivido e sen za alcun fatto ch e faccia pensare ad una affezione pulmonare. In taluni casi fin dal principio si ha tosse secca e dolore quando l 'ascesso è situato in modo da provocare una reazione infiammatoria della pleura. N·el passato si credeva che l 'espettorazione f06se sempre .abbondante e fetida , sta il fatto ch e essa può anche mancare e non esse·r e affatto fetida. Un altro fatto importante è che Ja tosse e grandi quantità di espettorazione possono essere provocati dai cambiamenti di posizione, il che proverebbe la pr·esenza di una ca vi tà discretamente piena di liquido. I caratteri del}'.espettorato dipendono dalla localizzazion e d ell'ascesso, dalla sua apertura o meno in un bronco e dal tipo del microrganismo. Lo sputo è f,e tido solo quando sono presenti fu ospiroch eti, altrin1enti esso non differisce -da quello delle comuni infezioni delle vie aer ee da pn eumo- , stafilo- o streptococchi. Talvolta all'inizio dell 'affezione si hanno leggere emottisi. I segni fisici dipendono dalla g randezza e dalla sede dell '.ascesso, ch e per lo più è localizzato n el lobo inferiore e ancora più frequentem ente al lato destro. Q11ando è localizzato profondamente può mancare ogni segno fisi co. I fatti più comuni sono la diminuzione dei movimenti del torace dalla parte malata e ]a riduzione di su ono alla per cu ssione. Quando l 'ascesso è in comunicazione con un bronco si possono avere rantoli e soffio h·r onchial e, e d '.altra p arte si h anno modificazione dei segni fisici con i mutamenti di posizione. Quando è sup·erfici.ale si possono avere reazioni pleuriche che possono giungere fino al versamento e all 'empiema . Nell e forme cronicl1 e si l1anno le caratteristich e dita a bacch ette di tambt1ro, che per altro si possono av~e anche nelle f orm e .acute dopo qualche et{ìmana. Le complicazio11i loca li più frequenti sono la cong estione pulmonare, la broncopulmonite e la fibro si con bronchiectasia , la pleurite essudati va e purul enta , i I i.:-io1)11eumotorace in cnso di rottura dell 'asce so n ella pl eura . .S i p ossono avere in oltre infezioni me taf' tntich e n el cu ore con pericardite ed endocardit e settica, a cessi u] sisten1a n er vo o centrale, pien1ia , e n elle forme cronich e degen erazio11i amiloid i di vari organi . La diagnosi oltre ch e su i dati anan1n e ti ci P. ~'!.!i sintomi e segni predetti si basa sull,esa1


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me batteriologico dello sputo per escludere la tubercolosi e la cisti idatidea, e rilevare la presenza dei p.iù comuni germi d ell'ascesso pulmonare (bacilli fusiformi, spirilli, cocchi, bacillo di Pfeif fer, batteri an.a erobici). 11 reperto radiologico è g·eneralmente caratteristico. L'ombra è circolare e ben definita, talvolta deformabile per i movi1nenti quando c'è liquido in comunicazione con un bronco. Gli ascessi grandi possono offrire qualche dif~ ficoltà diagnostica perchè l 'ombra è molto pr"ossima alla parete torac ica ed il livello del liquido può essere tale da far pensare ad un piopneumotorace. Nelle forme complicate con versamento pleurico il reperto radiologico non dà elementi sicuri , tuttavia le radiografie laterali possono dare qualche criterio di differenziazione . È possibil·e la confusione con il cancro, tuttavia l 'ombra di quest'ultima raramente è così ben de finita e circolare come quella dell'ascesso. R·eperti analoghi possono av,ersi con Te cisti dermoidi o idatidee; in tali casi la diagnosi va integrata con l 'esame batteriologico dell'espettorato. L'esame con il lipiodol può giovare per distinguere l'ascesso da una grossa cavità bronchiectasica . Anche la bronchioscopia può dare sufficienti e lem·e nti per la diagnosi. Solo ·eccezionalmente si deve ricorrere all 'operazione esplorativa. L'indirizzo terapeutico deve tener conto dei seguenti elementi : causa dell'ascesso, durata <lell 'affezione, natura e virulenza del germe infettante, condizioni g,enerali del paziente, sed e e -:trandezza d~ 11<) lesione, complicazioni. P er quel che riguarda la sede e la grandezza <lell 'ascesso, devesi ten·er presente che esso può esser e singolo e multiplo. L'ascesso singolo può essere uniloculare e multiloculare; ilar-e, centrale periferico e lobare; chiuso o aperto in un bronco o r1ella pleura. Il riposo a letto è n ecessario sia per favorire l 'assorbimento spontaneo dell 'ascesso, che è possibile, sia per l 'eventualità che l'ascesso si rompa ·ed il suo contenuto si versi in un bronco con la co11seguente guarigione. La posizione da m .a ntenersi a letto deve essere quella ch e p iù favorisca una tale eventualità e succe sivam ·ente agevoli il deflusso del liquido nel bronco stesso. Quando l 'espettorato contiene spirilli g iova110 le i11i ezioni endovenose di preparati arsenicali organici. . Sono tate anche consigli.ate le iniezioni endovenose di soluzione fisiologica con il 30 % di alcool, ma non sembrano molto vantaggiose. L 'emetina risulta ineffi cace. °È stata adoperata con su ccesso la medicazione intrabron chial e di argento organico o composti arsenicali iniettati mediante catetere o broncoscopia. Il broncoscopio può essere adoperato per il drenaggio ed eventualmente il lavaggio della cavità a ~cessuale. 1

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SEZIONE PRATICA

Il pneumotoraoe artificiale è indicato solo per gli ascessi profondi, ma non tutti sono d 'accordo sulla sua efficacia. Nei casi in cui tutte ·queste misure rimangono senza effetto convien·e ricorrere all 'intervento chirurgico. Questo è sopra tutto indicato per g li asoessi cronici , situati alla periferia e per i quali non può praticarsi efficacemente il drenaggio bronchiale. Ai procediment.i molto complicati, come la pneumectomia e la lobecton1ia, si deve ricorrere solo nei casi cronici e ribelli ad ogni altra cura. La frenicotomia e la toracoplastica sono state tentate. L'intervento chirurgico non è controindicato nei casi di ascessi multiloculari. Il drenaggio, previa rottura dei setti fra i loculi adiacenti, dà spesso la guarigione. Quando l 'ascesso è situato in vicinanza della pleura e si forma l 'empiema bisogna p·r ima di tutto trattare la lesione pleurica mediante toracotomia. T.ali casi sono spesso seguiti da fistola bronco·-pleurica che ulteriormente richiede la toracoplastica. Comunque la migliore cura dell'ascesso puln1onare è la sua prevenzione prendendo in occ.asione di interv·enti chirurgici di qua lsiasi specie tutte le precauzioni possibili capaci di ovvi.are siffatta possibilità. D'altra parte ai primi segni sospetti bisogna praticare tutti gli esami 1)er 1'.acoertan1ento del male. Que to curato nella sua fase iniziale può e sere effi cacemente curato, gu.a rire ra1)id.a mente, evitando così con1plica1ioni croni cizzanti o addirittura .fun este. D·R.

Complicanze nella frenicoexeresi. (G.

FERRARI.

Riforma Medica, 15 .agosto 193'6).

La segna]azione degli inconvenienti che si posso110 presentare nel trattamento della tubercolo i pol111on.are colla frenicoexer esi presenta notevole interesse. La situazione del nervo fren ico in una regione ricca di vasi e di nervi f.a cili ta le complicazioni a carico di questi elementi, soprattutto quando la ricerca sia ]unga e indagi11osa per anomalie di decorso. Emorrag·ie di una certa e11tità, n1a fa cilmente frenabili corL la legatura si possono presentare qu.a ndo nel taglio dei tessuti viene lesa la giugulare esterna o qualche suo grosso ramo. Talora fu lesa la giugulare int erna ch e però nel] 'operazione n on dovrebbe apparire sul cam110. Il pericolo che n e deriva dipende non solo dalla gravità d ell 'en1orr.agia, n1a an ch e da1Ja possibilità di lesioni di nervi ch e a ccompagnano il tronco venoso (simpatico. Yago e ricorrente) durante i tentativi di allacciatura , e dalla possibilità di un'en1bolia gassosa. Nelle grosse vene del collo esi te infatti una presf'ion e negativa ,. cosicchè quando vengono lese si può aYere un 'aspirazione di aria ch e può dare !ITa' 'i disturbi generali e perfino 1a morte. Gli incidenti da en1boli a ga sosa sarebbero ·


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« IL POLICLINI CO

più frequenti nell a posizione seduta; per ciò si raccon1anda di operare in posizione orizzontale e con la tes ta p er1dente (posizione di Rose). Vi è an ch e il p ericolo di lesioni arteriose (tron co tireocer vicale) e di lesioni dei v.asi linfati ci del collo : la ferita del dotto toracico deterrnin a la diffusione di un liquido lattigin oso n el campo operatorio: la feri ta si chiude per lo più da sè, m a talora i}ern1.an gono durevo lm ente delle fi stole linfatich e. Delle c·o mpli cazioni nervose la più frequente è la les ione del s imp.~tico cervicale, Ja quale determina la sindror11e di Claud e Bern ardHorner. La lesione del vago determina una intensa tachicardia e sp esso ha con segu en ze fatali. Il collasso massivo polmonare in pas a to .era a ttribuit o ad un 'ostruzion e dei bronchi per tappi di muco, m entre ora si ritien e ch e esso trovi il fonda m ento patogenetico in spasm o della mu cola tura b-ron chiale o in una di sergia nel1' inn~rv azion e del polmone e precisam ente n ella 11re,,a] en za del simpatico, ch e governa il ton o di r etrazion e n el paren chima polmonare, sul siste111a parasimpatico (tono di dil.atazion-e) . Le cau se di questa diserg ia so110 date dalla de111olizione di filamenti d·el sistem a auton on10 apportata colla freni coexeresi . Dalla con gestion e, dalla atelectasia , dall 'edem a è favorita l 'infezion e, così ch e si può avere all 'in sor gen za della bron copolmonite postoperatoria . Le em otti si su ccessive alla freni coexeresi po on o essere doYute a lacerazion e di una p arte del tessuto p olm or1ar e, a cui il freni co sia a der ente o an ch e a perturbamer1ti circolatori insorti per la retrazion e del par en chima . I ca i di pn et1rrtot orace spontan eo e di enfìsen1a su ccessi-,·i all a frenicoexeresi ono alqua nto rari. Qu anto al m eccanism o semb-ra ch e si tratti con ogni verosimiglia.n za a 'una lacerazion e IJ]eurica che si determina quando esiste una sinfisi pleurica .al livello della doccia nella quale scorre il nervo fr·enico. Tardivam ente possono verifi carsi un.a serie di disturbi (cardiopalmo, modica dis pn ea, sen so di oppression e al torace, di gonfi ore allo stom aco, n au sea, rì gurgiti, talora vomito) ch e costituì con o il complesso sintomati co gastrocardi aco. L '.J\ . descrive un caso di enfi sema seguito da exitus compar so in un individuo a cui fu prati ca to l'intervento. Dall 'osser vazione del caso J'A. deduce eh-e è in esatta l 'a ffermazion e spesso ripetuta in questi tempi da vari AA . ch e per l 'indi cazione della frenicoexeresi è indifferente la sede delle lesioni. Quando l 'apice polmon ar e ò invaso da cavern e m olto g randi e superficiali ch e si estendono ampiam ente in sen so m edia le, fornite di pareti rig ide, scleroti ch e, si h a i] pericolo ch e nello trappan1ento del n ervo aderente alla parete dell a cavern a stessa o durante

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altre manovre operatorie, si possa detern1i11are un locu s minori s resistentiae, cosicch è forse anch e con il co11 corso di altri fattori (tosse) si può a vere la r ottura della parete della caverna. E: n ecessario tener presente questo pericolo, sia n ello stabilire l 'indicazione dell 'inter vento , sia nella esecuzione di esso. Prudenza , delicatezza e m etodo nella operazione; limitarsi sp esso al semplice taglio del n ervo, in particolare non ostinarsi nella estirpazione de] moncon·e periferico quando si in contrasse u11a resistenza eccezionalmente forte. ·

E.

C ARLINFANTI.

MISCELLANEA. La fisiopatologia delle emorragie e il trat .. tamento di esse. (J. J. Woon. Brit. m ed. Journ.., 8' luglio 1936). Una notevole perdita sanguigna provoch erà modificazioni fisiopatologicl1e di ordine diverso: anzitutto vanno ricordate qu·elle en1odida lla sintoman.a mich e rivelate direttamente . tologia circol atoria; accanto .a d esse vanno considerate le riper cu ssioni dirette e indirette sul biocl1imisn10 del sangu e ·e quindi le alter.azioni dei ingoli organi dovute a loro volta all 'influsso dei primi due fattori. La fen on1eno logia po . . t-emorragica sarà evidentem ente in ra pporto .alla qua ntità di sang ue p erduto; se questa n on supera 500-1 000 eme. un rapido compen so sarà possibile; quando invece 1'em orragia è impon ente (fino a privare l ' organis1no della m età circa del sangu e circolante) la sostituzione, anche della sola parte liquida richiederà p arecchie or e. I sintomi circolatori dell 'anemia acuta si riassumon o essenzialmente nel comportamento della ·p ressione e del polso; la pressione caae rapidam·ente n e] primo temp·o per rialzarsi alquanto qu.a ndo si manifesta l.a r eazione v.asocostrittoria provocata dal riflesso del seno carotideo o dell 'arco aortico ; con tale m eccanimo la pressione sistolica riesce ad essere mantenuta sul livello di circa 100 mm. anche nei ca i g ravi fino a ch e il volun1e del san gue non vien e integrato dal liquido tissulare; un nuovo abbas am ento di e sa subentra solo in extrem is, quando falliscono i m eccanis1ni reattivi. La pression e non costituì ce quindi un espon ente dell 'entità dell 'emorragia; un indice più preciso è costituito invece d<.!l comportan1ento del polso il qua le rima11e frequente an ch e dopo integrata la compon ente ematica liquida. I dati dell 'emoglobinom etria on o uti]issimi per svelare ]a relativa ùiluizione del sangue; v.a notato verò ch e n el m omento della va ocostrizion e r ea tti ,.a la con centrazion e emoglobinica riman e normale o qua i n orn1ale. L ' impoverimento del . . iero in proteine si verifi ca solo in ca ~ i e t ren1i.


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SEZIONE PRATICA

Procedendo nell'ordine della uccessione patogenetica, occorre con siderare la deficiente ossige11azione dei sing·oli organi (dovuta alla scarsa irrorazione ·ed alla povertà del sangue in emoglobina) con ]a conseguente lesione funzionale; gli stessi f.atlori in union·e anche alla ipoproteir1emia provoca110 nei casi gravi comparsa di edemi; il tessuto polmonare è uno dei primi ad essere colpito e già l'osservazione clinica ci rivela tale fatto che si lnanifesta con cr epitazione e sub-ottusità a] Je basi polmonari. I reperti di .a utopsia m ·et.tono spesso in evidenz.a gli edemi di tessuti molli e specialn1ente quello polmonare ancl1e in mancar1za di netti sintomi clinici (~-right e Smith). L' A. richiama l 'attenzione sulle alterazioni r enali post-emorragiche, di cui l'esponente sareb·b e costituito dalla notevole iperazotemia. L 'iniziale caduta della pressione inibisce o limita il passaggio del liquido dall·e anse glon1erulari nella capsula di Bowman; tali anse partecipa110 alla successiva vasocostrizione com pensativa con la consegu ente ischemia del glomerulo, e quindi anche in questo stadio la funzione escretoria è alterata : d 'altra r)arte vi contribuisce pure l 'anossiemia ch·e si ripercuote specialmente sull 'attività selettiva di riassorbimento delle cellule dei tubuli. I valori azotemici nei primi giorni dopo l 'emorragia possono oscillare tra 60 e 140 mgr. per cento; successi,ramente c'è ritorno lento ai valori normali; un ulteriore e rapido aun1ento del tasso azotemico deporrebbe .p er una rtuova emorragia. (Va notato ch e, prescindendo dall.a genesi renale dell 'iperazotemia postcmorragica, que ta pot1-.ebbe €sser e con siderata per lo meno in parte quale la con seguenza dell 'afflusso di liquido tissulare più ricco di cataboliti azotati; ri cordiamo a tale oroposito cl1e anche un modico salasso, che difficilmente in c idereb1be sulla funzione r enale, porta al1'aumento d.e l tasso azotemico. N . del Red.) Sono ben noti i fenomeni cereb.rali dell 'anemia acuta che si manifestano col deliquio, torpore, confusione m ·entale ecc. Alla durata deJl 'anossiemia spetta un'importanza primaria sulla patogenesi di tali disturbi e il paziente ch e è lucido nei primi mom·enti dopo l 'emorragia presenta invece fenomeni psichici gravi qualche ora dopo (quando la meccanica circolatoria è g·ià in parte ri tab ilita). I disturbi mentali potreb·b ero essere dovuti anche all 'eden1a cerebrale ; in vista di tale possibilità l 'A. considera quale pernicioso l 'uso frequente di porre la testa dell'individuo anemizzato in posizione declive, la quale posizione non fa che ostacolare il circolo venoso di ritorno; secondo l'osservazione dell 'A. nei casi del genere riesce n1olto più vantaggioso il sollevare la testa i11ediante uno o due cuscini . L 'A. valuta la prognosi dell'anemia acuta in rapporto sopratutto alla concentrazione emog1obinica (tenendo conto anche dell 'azotemia): 1

fi110 a cl1e questa è uperiore a 50-60 ~~ la guarigione è la regola; se i valori oscillano tra :)5 e 50 % la g uarigione spontanea .p.uò avvenir.e ; nel caso di valori inferiori e in mancanza di terapia adeguata e sopratutto tem.p estiva l 'esito è fatale . L ',e sperienza terapeutica dell 'A. ' 'iene illutrata da alcuni ca i tipici, in maggior parte r appresentati da en1orragie gastrich e imponenti. E stata valutata comparativamente l 'efficacia curativa della somministrazione ai soluzioni saline (fi s.iolog·ica e .g lucosata) e quella della cosidetta trasfusione n1assiva . La prima ·viene effettuata m 1e diante una fleboclisi a permanenza, regolata in modo che la quantità del liquido somministrato sia di c irca 120-150 eme. per ora; la durata del trattamento è da uno a tre giorni; con esso viene reintegrato il deficit idrico e salino d·ell 'organismo e viene apportato col g lucosio un elemento nutritivo. Le condizioni dei .p azienti migliorano T'rogressi,1.am ente, pecie per quel che riguarda la sete tormentosa, l'agitazion e. ecc . Va però notato che sia la pressione, ia il polso v~ngono scarsamente influenzati ; d 'altra parte v'è sempre il peri colo di accentu.azione degl i edemi in caso di somministrazione ecoessiva. Nel complesso tale procedimento si dimostra insufficiente nei casi più gravi. La trasfusione massiva, secondo la tecnica di Mariott e Kek'''ich. consiste anche e sa nella somministrazion e endovenosa continua , effettuata per molte ore di seguito, di sangue citratato nella proporzione di 90-150 em e . per ora; la 'q uantità totale p u ò essere superiore anch·e a 60 00 cn1c. (in più volte). I due procedimenti possono naturalmente essere associati . I risultati della trasfusione massiva s0no stati ottimi nella maggior parte dei casi del1'A.; nello spazio di 12-24 ore si ristabiliva la pressione e il polso ritornava quasi normale; scompariva il pallore; l 'emoglobina risaliva fino a 70 % (per scendere poi transitoriamente a valori alquanto inferiori); anche l 'azotemia era favorevolmente modificata, sebbene il suo ritorno alla norma richied·e va qualche giorno. La ragione della sup·eriorità della trasfusione massiva alla fleboclisi continua è ovvia; essa soccorre non solo la n1eocanica circolatoria, ma mercè il conten11to dell'emoglobina combatte efficacemente l'anossiemia dei singoli or•• gan1. L' A. ricorda il presunto pericolo di nuova emorragia in seguito a ll 'introduzione di grandi masse del liquido , per osservare che la tr.aSfusione prolungata non sembra che possa agire in questo senso; d 'altra parte essa ra ppresen ta un ottimo espediente per preparare l 'infermo al] 'operazione in1n1ediata (nel caso, p. es., di gastrorragia) colla quale si dominerà il focolaio emorragico. Discutendo infine la sintomatolo,gia delle emorragie subacute , l 'A. fa notare come que1


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« IL POLICLINICO »

sta di solito è molto meno apparisèénte; pur essendo la concentrazion·e ·e moglobinica molto bassa l 'infermo non presenta che pallore e lieve dispnea n ello sforzo, che spesso non ostacola n eanche l 'esecuzione del lavoro quotidiano; ai1cn e ! 'iperazotemia è modica (35-60 mgr. %); se le p erdite sanguigne si prolungano per settimane l 'organismo perde le sue riserve di ferro;, si stabilisce il quadro tipico di anemia ipocromica e microcitica . Le condizioni di tali infermi possono essere migliorate meroè cure dietetiche, somministrazione di ferro ecc. , che richiedono però alcune settimane; quindi anche n·ei casi d·el gene re è- raccomandabile una trasfusione, la quale facendo « risorgere » il paziente lo mette nelle condizioni di sopportare un atto operativo e previene i pericoli di una eventuale nuova emorragia che riuscirebbe fatale per un infermo già anen1·izz.ato. Indub·biamente la tras fusione massiva, di cui l 'A. è un fer vente partig·iano rappresenta una risorsa terap·eutica di i1otevo1e ·entità; però i m ezzi d a essa richiesti , e cioè in prima linea le ingenti quantità di sangue umano , non sono per ora a disp osizione di tutti. L ' org·anizzazione di grandi unità cliniche ed osp edaliere forse un g iorno ci p ermetterà servirsi su larg a .. cala d el prezio o e pe die11te t er ap eutico n el tratta1ne11to d 'urgen za dell 'an·emia ac uta.

S. MrNz.

L'etiologia e la cura delle emorragie del naso e delle fauci. (H . 1\1. GoonYEA.R. Journ a.z, Am er. 1 agos to 1936). 1

~Iedic .

Assoc. ,

Le e111orragie sponta11ee dal n aso p ossono veriticar si nel co rso di nun1erose a lfezioni (em o filia, p orpora emorr.a gica , Lela11gettasia emorragica er editari.a , i1efrite, ipert en sione, ecc. ). P ertanto la preven z1011e d elle rir1orrag·ie si fa c urando la co11dizion e cau sale. P er quel cl1e rig·u.a rda 1'assesto della rinorr ag·ia i11 .a tto è a notare ch e la iuoriuscita del san g u e 11el 9U p er cento d ei ca si avvien e da lla p arte a11ler iore d el setto i1asale . 111 tali casi è sull1 c.: ie11le l 'app li caz ione di una oluzio11e di cocai11.a a l 10 ·~ 0 seguita d.a una piccola applicazio11e di nitra to d 'arge11to al 50 %. Se l 'em os l a~i 11011 si verifica in1n1 edia la111e11 te p er la vasoco ·Lrizion e, è certo cl1e a vv errà i11 capo a 10-15 minuti in seguito alla r ea zione locale ch e p r ovoca un eden1a il qua le occlude i vasi san g uina11 ti. Le en1 orragie provenienti dall e parti posteriori del n aso o n o di diffic ile localizzazion e. 111 ta li ca i occorre fare un 'appli cazion e di nitra lo d 'argento a l 50-1 00 <t'o pig iando contro i due terzi p osteriori d el pavimento d el na so. SeO'u e be11 pre to una r eazion e edematosa ch e spe o a rresta l 'emorrag ia. pec ie r1ei casi di iperten sio n e g iova n1olto

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l 'irrig.a zione continua del naso quando !' emorragia proviene da un punto alto e posle.riore. Alexander raccomanda l 'iniezione endovenosa di 5 crnc. di soluzione salina al 10 %. Egli ha ottenuto spesso l'emostasi delle emorragie dal naso e dalle tonsille. Buoni risultati si otterrebbero anche con l'iniezione intran111scolare di 10-20 eme. della stessa soluzione. In un caso ostinato si ebbe l 'arresto della rinorragia in seg·ui to all'iniezione sotto la scal)ula di 100 eme. di sangue completo caldo di un datore. L 'arteria s fenopalatina l:Ja sa sotto la mucosa d ella i)arete anteriore dello sfenoide e talvolta sul pavimento anteriore del seno. Pertanto q11esto vaso viene fa cilmente leso ne-Ila resezione della parete anteriore della cavità sfenDidea. L 'emorragia può seguire irr1mediatamente o qualche giorno dopo l 'operazione, e può essere abbondantissima e di difficile localizzazione. Può essere arrestata con un grosso tampone all 'iodoformio nella parte b-Occale dello sfenoide. Per ovviare l 'inconveniente è stato consigliato di staccare , prima dell 'operazione, la 1nucosa d ella parte superiore anteriore dello sfenoide e comprimere tutto il tes.:;uto com13'r endente l'arteria con una pinza ricurva , oppure legare 1'arteria stessa . Nelle em orragie nasali inarrestabili è stata talvolta legata la carotide esterna che provved e all 'irrorazione di tutta la mucosa nasal e ad eccezion e de lla parte superiore ch e è irrorata dall 'etmoidea anteriore e posteriore bra11cl1e dell 'oftalmina, la qual e d eriva dalla caroti de interna. Dura nte le operazioni di tonsille cton1ia e adenoidec to mia si possono verificare emorra g ie più o m eno imponenti anche a distanza di g iorni . Da ciò la n ecessità di far seguire all'operazio ne il tamponamento adrenalinico d el naso faringe . Per altro le oper.a zioni sulle adenoidi dovrebbero essere S! ~ guit e dalla,. r etrazione del palato m oll e e dall 'e sa1ne diretto dei pu11ti san g ujnanti. Al riguardo bisogna tener presente ch e le cinque arteri e (faccial e , linguale, mascellare interna , farin gea ascendente e pa]a1ina discendente) proven gono tutte dalla carotide esterna. Occore anche tener presente che op er ando sulle tonsille si può ledere la c.a rotiòe interna , un vaso molto tortuoso che d ec orre in p arte lat eralmente ed in parte post eriorm ente all a tonsilla , dalla quale è separata solo d al muscolo costrittore superiore. . Nella cellulite r etrofarin ge.a consecutiva ad infezioni , com e ad es. la $Carlattin a, l 'en1 orragia dipende dalla g iug11lare interna e n on dai vasi carotidei . N ell 'inci ion e del] ' ascesso retro faringeo 1'emorragia è r ela ti vamente rara ma costitui sce sempre un p ericol o potenzial e, com e è attestato dai casi di morte riferiti. È p ertanto prud ente far preceder e all 'in cisione I 'aspirazion e del pus. Quando l 'emorrag ia si è verifi cata bisogna con1prin1 ere fortem ente la carotid e del


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lato dell 'asces5o, e quindi procedere alla legatura d el! '.arteria lesa. Nelle infezio11i ton si Ilari si possono verificare emorragie inte1~1n itt er1 I i ancl1e senza sinton1i faringo-ma scellari. In tali casi è in.dicata la tonsillec to111ia per identificare il punto s.a nguinante. Nei ca i 11ei quali si 11anno gravi emi sio:r.i di sangue in presenza di gonfiore retrofaringeo o peritonsillar e, prima o dopo l ' incisione, bisogna. subito praticare la legatura della carotide comune, p er ch è ogni perdita di tempo potrebbe riuscire fatal e . Nel caso cl1e lo spazio f.arin gomascellare fo sse disteso dal pus occorre proced er e al drenag g io mediante in cisione a vanti il. pilastro anteriore o dietro il pilastro posteriore. La rimozione radicale della ton silla è in dicata dopo l 'incisione di un ascesso p eritonsillare quando c'è p oco o niente pus ed il malesser e gei1erale e complicazioni al collo a un1entano invece di diminuir·e. Occorre t en er presente ch e d opo la legatura della carotide comune a l disopra d el dis tacco d-ella carotide est erna la c.irco)azione di ritorno si ristabilisce r.apidamente attraver so la stessa c.aroti cle esterna. P ertanto bi sogna t en er conto di questo fatto n ella scelta d el punto cli leo-atura n on tr.asct1rando la circostanza ch e sp~sso il distacco d ella car otide esterna avviene molto in alto. DR.

DIVAGAZIONI !.~petti

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SEZIONE PRATICA

attuali del p1·oble1na della steri·

lizzazione eugenic1t. (Cu. W oLF . La. Presse m édic., 29 luglio 1936). • Poich è la parola cc sterilizzazione n si. i:resta a confu ione, è n eces ario riservarla .agli interventi so1JJJrimenti la facoltà di procr:eare, soltanto , e riservare la parola « castra.z1one » al1' cc ablazio11e dei t esticoli e dell e ovaia » . La e.astrazion e e la sterilizzazione si differ enzia110 profondamente , sia pe~' g li effetti . ch e per la t ecnica e p er gli scopi. La c.astrazi?n e r)er anon1alia dell 'is tinto sessuale è essenz1.alm ente un n1·etodo terapeutico, e la sua effi ca cia , da l punto di ·vista di pro.tezi~ne. s.ociale, dipende da l suo successo curativo ind1v1duale; essa ha p er il paz. in1portanza c.apita~e per ch è può -privarlo d el desiderio e del g?d1m e11to e modificar e profondamente la su a · y1ta. La t~ ­ rilizzazione eu genica è a l contrario , una ~111sura d 'ordine sociale: per il paz. la sua i1n portanza ed i suoi danni son o con siderevolm ente minori. Le inùicazioni d ella sterili zzazion e sono di ordine m edico, sociale, od eugenico. lridica~ion i m e.diche : ono b·en con osciute. Al cune leggi di st erilizzazion e ~ugrni ca sp~ ­ cifican o cl1e la s. destin ata a d ev1tare un seri o danno per la vita o i)er la alute, e prati rata

con il permesso d.e ]la malata, è permessa (Germania, Sve·zia , al cuni Stati dell 'Am erica del ~-ord) . Ma p er evitare abusi le nazioni cospingono m e r ecen temente la Germania la regola m·entazione tanto oltre da impastoiare l 'arte del medico, arte ch e· finisc·e a poco a poco per essere reg olamentata anche nei suoi d ettagli in virtù di una scienza certain·ente avanzata, ma n on d efi11itiva.

I ridicazion.i sooiali: possono essere raggruppate in due grandi categorie: · 1) carico di famig lie numerose ; alcu11e leg·gi_ riconoscon o questa indicazione , specificando ch e la s. è a111missibile se la famiglia , e spec ialn1ente g li altri bambini, vengono a soffrire per una nuov.a gravidanza della madre, sia che la stanchezza supplementare sorpassi i su oi sforzi, sia che il carico sorpassi i nlezzi . (Nor,regia, Lettonia, C.antone di Berna). 2) motivi fiscali: si è V·erificato che alcuni con1uni, .ansiosi di limi tare il nu1n ero dei bambini illeggittimi suscettibili di aumentare i l carico del loro bilan cio, chiedono la · . delle p. , in genere minora te o prostitute. Questi n1otivi , respinti da talune leggi , non sono riconosciuti da alcuno; delib·erazioni di questo tip·o, ammesse ad es. dai medici di Basilea, sono dis fa ttiste, p er il cattolico è sacrilegio , per la ma ggioranza , immorale. 1

l';ierilizzazione eugerJiioa : il problema rimonta al lo Spencer: I.a par ola è cr eata dal Galton . NeJla JJri111.a fa se l '·eug enica restò teorica. Consider an do ch e gli individui , come le razze ed i popoli , sono il prodotto combinato del terr eno e dell 'ereditarietà, g li igienisti s i sforza rono di inigliorare il fattor e più facile p·er l 'att acco cioè il terreno , onde lo svilup1)0 d el' . l 'ig ien e sociale, morale 1 m entale, fisica . La secon da fase comincia con la propaganda di qualche ig ienist a am erican o (Daniel , Fo1~el , N.aek.·e Schiller, ecc.). Nel 1897 Sl1arp· pratica la vas~ctomia p·er la s. de i criminali d egen erati . Nella Svizzera, nel 1906, si pratica la s. su alcuni alienati int ernati , prima della loro liber azion e . Dal 1907 al 1915, 15 Stati americani ap1Jrovano leggi di s . Nella t erza fase ' su cc·essiva al 1917, nuove . leggi , rifacimenti di vecchi~, regolaI"?enf:.az10ni multiple . Og·gi le leggi di s. sono in vigore in 27 tati dell 'Unione ed in 2 del Canadà. Nel 1928, in uno con la crisi , la corrente invade l'Europa , ed infine (quarta tappa) con la lego-e t edesca del 1933, la s. esce. da l d ominio n1edico e scientifico per entrare in quello politico: infatti è in virtù d ella con cezion e politica, secondo la quale l 'individuo deve sa~ ri­ ficar e i suoi interessi a qu elli d ella comunità , ed in \'irtù dell a missione razzista, la s. diYien e p er la Germania una delle b asi della rige nerazione 11azionale. J. Bau er nota deplorando , ch e la s. è divenuta una misura legale, la cui cr itica co titui sce un delitto poli tico , una g rande parola a lla qu<l le si dà tale una


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forza di uggestion e coll ettiva ch e ancl1e dei n1edici ragionevoli ne a busano , rischiando di fa lsarn e le applicazioni. La Ger1nania r esterà la ola a tentare r ealizzazioni radicali o si gen er alizzerà il con cetto ch e la s. è la base della salute p ubblica ? Questione an gosciosa per le per one di buon senso : l 'e ugenica a tendenza radicàle, ca tena in ogni n1ezzo , una inquieLitudine morale perfettamente giustificata. Tr.ala cia1110 di ricordare le varie legislazioni nei va ri tati · qual e i1e è il valo:r-e scientifico p er le indicazioni? fino a qual punto l'eredità delle i11alattie elen cate d,a lle leggi è stabilita? È possib·il e emettere una prognosi eredi.t aria abbastanza sicura p er giustificare delle misure coer citive apportanti l esioni irreparabili all'integrità corporale? Sull 'er editarietà morbosa tre m etodi ha nno finora fornito dati, se non di certezza, certo consider evoli: Lo studio genealogico delle grandi famigl ie colr;ile da tare fi sich e o mentali. Lo tu dio st a tistico dell 'er edità dire tta (genitori e fi gli dei malati in grandi serie, presi nei ricoveri degli alienati (prog n ostico eredilé1rio en1pirico di Rudin). . Lo tu dio dei gem elli dell'istesso sesso, uscito da uria st essa cellula uovo (Verscl1ner ? Lan.ge ecc.). . . , . . . . I i11etodi aen ealog·1c1 danno r1sultat1 ch1ar1 per le n1alattie poco estese: en1ofili.a, ata sia cer eb ellare , ad er edità m endeliana. Ma per le m alattie m entali frequenti , l 'interpretazione dei grandi a lberi gen ealogici è difficile. Le gr andi statistich e en1pirich e h anno i difetti di t utte l e statisti ch e: si può far dir loro quel ch e si vuole. Minko\vska , nella sua critica alla legge tedesca, arriva con un considerevole mat·eriale a con clusioni fortemente differ enti da qu elle del Rudir1. Steck osserva g iudiziosamente ch e i tassi di probabilità risul{anti dalle statistich e non sono sufficenti per sta bilire una prognosi ereditaria individuale: solo la genealogia morb,o sa di ciascun caso isolato permette di dimo trare se la s. è giustificata.

Olig of rein ia.: la loro s. è la più g iustificata. E a n on se111pre è ereditaria e può anch e esst-r e con egu enza di en cefaliti pren a ta )i . di m ening iti , sifilidi , traumi alla nascita, di inufficien za tiroidea ecc. Ma le statistiche trovano , da due genitori deboli mentali , il 91 % di oligo frenici , il 41 ,6 % se uno solo dei ge11itori è malato. S()./iizofrenia : secondo Werthemann il 25-3'0 per cento dei gemelli uniovulari trasmetteranno Ja n1alattia senza saper e di esserne affetti. Rudin dà per ce11tuali dì probabilità dell '82 % di fìg]i anorn1ali per er edità convergenti (53<}~ cl e111enti . 29 % psicopati). Minkowska oppone a queste 1ifre pessin1iste il fatto della « rigene. raz1on-e » .

Follia circolare : qui l o studio dei gemelli 11011 offre dati ufficienti. Rudin indica per l 'e·

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redità converge~te il 62 % di discendenti n1a1ati . Ma è noto ch e fra i psicopati le personalità, ed anch e i geni non sono rari. Molti artisti di prim 'ordine sono reclutabili fra gli schizoidi. Epilessia: maggiori incertezze vengono ad infirmare le statistiche del Rudin sull 'epilessia. B.a uer trova le basi della s . eug.enica ... ~ .1'epilessia cosi poco solide da attribuire ad un accecamento politico opinioni come qu·e lle del Fischer per il quale cc le basi della eugenica politica son e perfettamente solid·e ». Senza insister e sull 'er editarietà della corea di Huntington , f J:1$Sa ndo ai sordi, come si farà ad evitare che rir11angano vittime della s. eug·enica sordi da otite, da particolari vizi di conformazione e simili ? Vediamo le applicazioni pratiche: n egli StaLi Uniti poco p iù di 16 mila s . fino al 1933, di cui la m età in Ca lifornia. P er la Svizzera le cifre son o scon osciute, ma si aggirano , pel Cantone di Vaud , intorno al m ezzo centinaio. Jn Germania la cifra conosciuta <iel 1934, è di 18'0-200000 (gli eugenisti integrali stim.ano doversi aumentare a 400000) annuali. In SviLzera sono stati sterilizzati specie oligofrenici: è evidente ch e ·esse non apportano al cun utile alla depurazione della popolazione: si è cal colato ch,e per eliminare le malattie mentali occorrer ehbe sterilizzare almen o jl 20 % d ella popolazione. P er St€ck questo sarebb e << una misura per contribuire al di sarmo piuttosto ch e una misura di ig ien e n. E si potrebbero da r e infi~ niti esempi di quanto sia difficile manten er e nei limiti della r agione la applicazione legale di una legge così radicale. Cosa si può spera r e da una legislazione euger1ica ? Nella stessa G·ermania i par eri son o discordi. iBresler ha domandato a direttori di ricoveri , quando pensano avvenire una din1inu.zione dell e accettazioni. La maggioranza hn risposto: non prima di molti anni , e magar~ di molte gen erazioni. Altri hanno risposto: dar dieci ai venti anr1i. Uno ha risposto : fra cinque anni. Tre stimano ch e l 'influenza d ella s. sarà nulla. Gutt, portavoce ufficiale, ha espresso Ja speranza che le leggi della s. contribuir anno con la loro minaccia all'educazion e del popolo, che imparerà a consider are il matrimonio e la salute er editaria , seriamente. Wolf conclude con una frase di Steck « mantenendone]!' applic,azione della nostra legge (Valdese), lo spirito di liberalismo e di rispetto della per';Onalità umana, noi faremo di più per la s11a accettazion·e ed una applicazione di più in più estesa piutt<;>sto che con l'impiego di metodi • • • coer c1t1v1 ». Riscihi operatori;: n ell'uomo sono insignifir.anti. La donna r.orre tutti i rischi di una laparotomia , ed in caso di anestesia generale, i rischi della narcosi . An ch e con tecnica perfetta si sono verificate trombosi , embolie, pne11moniti . Si conoscon o isola ti casi mortali (in gen ere passati so tto silenzio). 1


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SEZIONE PRATICA

Anche i rischi lontani sono nulli per l'uomo , mentre sono importanti per la donna: se le ad·erenze peritoneali sono r.are, gravi sono le conseguenze psichiche, dovute alla maternità insoddisfatta.

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re una politica eugenica positiva. cioè di accrescere la fecondità delle famiglie sane . In conclusione: la s. praticata con prudenza su un piccolo numero di malati accuratamente selezionato, è utile per prevenire la nascita di Va.ntaggi individualiJ: nell'uomo, dall 'instin- esseri votati alla malattia, alla demenza, all 'infeli cità. Ma essa non avrà alcuna influenza sulto vivo, ma non pervertito, Sharp, Wagnerla morbidità generale. La salut·e pub·b·l ica non Jauregg, Kaud-e rs, I\.appis hanno osservato un effetto calmante della vasectomia, con dimi- - potrebbe essere influenzat.a che con misure estremamente estese, eroiche. Ora l·e p·r ospettinuzione dell 'attività sessuale, specie della nlave della denatalità sono tali che un popolo non sturbazione. Nella donna niente di equivalente. può farvi ricorso senza rischio di suicidio. AlP er i due sessi la s. conferisce una sicurezza lo stato attuale d elle nostre conoscenze sulpecuniaria e sessuale, una libertà fino alla li1'·er editarietà, I ' eugenica integrale è prematuoenza. ra; sarebbe giustificata solo per qualch e maDan.n i sociali: si rimprovera alla s . di favo- lattia rara, senza importanza sociale (emofilia, rire la prostituzione onde l 'aggravamento del corea di Huntington ) e per la deboìezza i11e11pericolo venereo. Il danno r esta limitato se il tale. La s. dei portatori di germi di schizofrenumero delle sterilizzazioni è modesto, consennia e di psicosi maniaco-d-e pr essive, per tentendo una sorveglianza complementare: la cosa tare di eliminarle, rischierebbe di i111poverire è differ ente se le s. sono a centinaia di mil 'uma11ità. Il principio della s. forzata an1mesgliaia. L'avvenire solo dirà se la legislazione sa da alcuni stati è giu tificato dalla fede non è capace, come lo credono i giuristi tedeschi, dalla scienza. La Chiesa Cattolica respin ge di esercitar·e una influenza educatrice così poen·ergicament-e la s. eugen ica, sia conse11tila o tente da impedire la sregolatezza. Si può radnon. MoNTELEONE. drizzare la i:norale e cambiare 1'uomo a colpi di leggi e di decreti? Ma il problema essenziale dell'eugenica inNOTIZIA BIBLIOGRAFICA tegrale è quello dello spopolamento, problema V. MARAGLIANO (in collabor. con A. AGNOLI, non toccato se la s. si limita a qualche dozziG. PALMIERI, I. RANZI, G. l\tl. REVIGLIO, A. na di persone ma che riv-e ste importanza se VALLEBONA). Trattato iiaLian,o di marconitequeste assor11mano a molte centinaia di mirapia. Bologna, Zanich elli, ed. Prezzo L. 20. gliaia. Da un quarto di secolo la popolazione di quasi tutti i paesi è aumentata, malgrado la Non è un fatto comune ch e dalla stessa Scuodiminuzion e delle nascite: l 'aumento è dovuto la (Genova) escano due trattati s ullo stesso unicamente alla diminuzione della mortalità argon1-e nto a distanza di poc hi g·io rni l 'uno ed all'aumento della lon gevità media. Ma se dall'altro. Questo libro del l\tlaragliano vede la le classi di età elevata sono sempre più numeluce quasi contem.poraneamente al volume del rose di trent'anni fa , le classi giovani lo sono Cignolini ed arricchisce la nostra bibliografia molto meno : fra quaic.he anno queste classi medica di una pregevole opera, la cui necesanziane toccheranno il termine della loro vita, sità -e ra sentita non solo dai c ultori di terapia ii num ero dei decessi aumenterà in proporzioni fisica, ma anche da clinici e da biologi. angosciose e l 'ecceder1za dell e nascite sarà sofQual 'è lo stato attuale della terapia con le focato anche là dove è ancora imponente, da onde corte o cc Marco11iterapia » (secondo le un ecoedente numero di decessi. unanimi decisioni delle nostre riunioni scientiWerthemann attira anche l 'attenzione sul fiche)? Da circa dieci anni l 'inesauribile sforzo delfatto importante stabilito dal .B riischweiler: la la scienza m .e dica ha introdotto fra i suoi mezfecondità della donna è lungi dall 'essere la zi di terapia le onde corle. E g·iusto ricord are stessa durante tutta la durata del periodo di i nomi dei pionieri ch e si sono susseguiti in 111aturità, essa raggiunge il massimo fra i 20-25 ordine di tempo: Sch erescl1ewsky. Saidn1an, anni , resta elevata fino ai 30 anni, cade di poi Schliephake, Liebesny. l\tla è solo da poco più rapidamente. Ora le classi giovani e feconde Yanno a poco a poco rarefacendosi in seguito di un quinquennio che le .applicazioni terapeutiche hanno incominciato a conoscersi e a a lla din1inuzione d·elle nascite da una trentina di .a nni. In questo abbassamento di certo ricl1iamare, per l 'importanza di alcune indicala di111 inuzione volontaria l1a un.a importa11- zioni, l 'attenzione del mondo medico. Attualr11ente può dirsi che nes uno .più ignora queza , m .a ora, anche se que to fattoTe cessa, è da pre,-edere che il numero del1 e nascit e to potente n1ezzo di terapia , sul quale co11. vergano g li sforzi ansiosi di molti clinici e continuer à ad ab·bassar€. Si capisce perciò ch e la sola politica negabiologi. Da più parti si lanciano già grida di vittoria. È il momento dell '·entusiasn10. È in etiva dell 'eu genica, quella cioè della s., è invitabile che successi più o meno meravigliosi , capace di ristabilire l 'avvenire di una nazione. E a solutamente indispensabile di realizza- preveduti o impreveduti, qua e là negati o


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co11fermati , Ye11ga110 segnalati da ogni parte con ritrr10 di giorno in giorno crescente. È chiaro cl1e non si può og,g i prendere se non una posizion e di prude11te riserbo , quale la c rjtica in1pone; riserbo, ma anche Ciduciosa attesa. Il 1\taragliano , con la saggezza di cl1i possiede l ung·a esperienza, 11a realizzato quest 'opera con l 'intelligente fusione di diversi ca.pitali svolti da competen ti fisici, biologi e clinici. Ond 'è ch e il nuovo trattato italiano risu] La ob·b·i ettivo e convincente. In un breve preambolo storico sulla n1arconi t era pia all 'estero e in Itali.a, l 'A. rivendica opportunamente i meriti di alcuni i1 ostri tudiosi. È forse ancor<i la parola di l\1aragliano, ch e conclude il tra.ttato con breY i e sagge con siderazioni , le quali , mentre da t1n lato pongono in guardia dai fac ili enlusiasmi, incitano d'altra parte a proseguire con fervore n ell e indagini. Dalla collaborazione del Paln1ieri e del Ranzi è risultato uno dei capitoli più pregevoli del1'opera : quello ch·e tratta delle b1a si fisich e e biofisich e della marconiterapia. La cliìara esposizione della non facile m .a teria })ern1ette ancl1e a coloro che hanno .p·oca dimestich ezza con l 'elettrologia, di comp-rendere agevolmente le leggi fisich e e i fenom eni biologici collegati alla marconiterapia. Gli AA.. ammetto110 la esistenza di un cc effetto elettivo » pur riconoscendo la attuale povertà di cÒg nizioni sul problema essenziale del m eccanismo di az ione biologica delle onde corte. Il Reviglio introduce il capitolo sulla teral)ia con una precisa esposizione delle nozioni elettrotecnich·e indispensabili per rendersi conto della costruzione e del funzionamento degli apparecchi per marconiterapia, come pure delle modalità pratiche di a.p·p1icazione. Il capitolo è arricchito da numerose illustrazioni e da utili disegni scl1ematici e diagrammi. Vien e infine la parte dell 'opera ch e più . . tret tan1ente interess.a il clinico: i risultati della marcon iterapia. Vallebona e Agnoli , cui si de,re questo capitolo , hanno opportunamente riunito in nlodo sintetico i risultati conseguiti dall a nuova ter apia n ei diversi campi fi 11ora 1)rovati , sia della m edicina generale, sia clell e Yarie 1)ecialità. Il capitolo contien e anc ]1 e una importante rivista sulle azioni biologicl1e e ercitate dalle onde corte, con siàerando tanto il campo dei microrganismi, quanto crue11o degli animali da esperim ento e d·ella fi siolog·ia umana. No tian10 ch e il maggior contributo cli:aico, étl q ualc già partec ipano con un cospicu o nu111ero cli o .. ervazioni gli Autori italiani, rio-uarda le appl icazioni locali in campo conden;:atore. Le a1)plicazioni ~enerali , dfret te all o sr0110 di aumentare la ten1peratura dell'orga11 is1110 ( pirel o terapia) trovano evident en1en te ind ica1io11i J:.> iù lin1itate. Al riguardo un prege-

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vole contributo è quello offerto dal Massazza, di cui gli AA. riportano i lusinghieri risultati ottenuti n ella paralisi progressiva e nella demenza precoce. Ma La marconiterapia , invece ch e a:lla piretoter.a.p ia, ch e fino a poco tempo fa è stata praticata, specie dalla Scuola fran cese, nei più diversi stati morbosi, sem_b:ra orientarsi di preferenza verso il trattam·ento locale , con1e è stato sostenuto in p·a rticolare da Schli epl1ake e da Liebesny per la terapia delle affezioni di natura infiammatoria. In quali forme morbose sono stati registrati finora i migliori successi? Tra le infiamn1azioni sup erficiali ricordiamo i paterecci , foruncoli, favi , idrosadeniti , mastiti ecc.; tra le flogosi profonde, in primo luog·o quelle suppurative e cangrenose del polmone, poi le pleuriti specifi ch e, colecistiti, annessiti, artriti , osteomieliti, sinusiti, 1p eriodontiti -ecc. Ma l 'azione delle onde corte non si limita ai processi di natura infiammatoria. Anzi le più r ecenti acquisizioni lasciano adito a b·u one speranze nel trattamento di svariate affezioni, nelle quali il ruolo infettivo è affatto secondario o nullo: cosi dicasi per le malattie vascolari (ipertension·e, sindromi angiospastiche delle estremità, angina pectoris), per l 'asrr1a bronchiale, per le nevralgie rib·elli ·e cc. Da segnalare infin e, come fecondo campo di ricerch e e di possibili progressi terapeutici per quanto i primi esperimenti in1pongano necessarie riserve - l 'im.p iego della marconiterapia nelle affezioni dell 'apparato endocrino e del sistema nervoso vegetativo. . In realtà, in confronto agli altri capitoli del trattato , relativamente estesi , sono poche le pagir1e dedicate ai risultati conseguiti in terapia uma11a e .a lla critica di essi , onde potr·ebbe notarsi un certo contrasto con il titolo del libro, che vuol essere un trattato di terapia . M.a riteniamo c·h e la saggezza di chi ha diretto e di chi ha r edatto l'opera non avrebbe potuto far di m·eglio di quello ch e ha fatto, di deaicare cioè molta parte alle basi fisich e e biolog ich e, i11dispensabili lìer ogni medico , ch e cerchi di conseguire s ucce si terapeutici, con oscendo il mezzo ch e impiega, la sua azione, i suoi eventuali pericoli . L 'an1pia letteratura riportata o citata n el volume sarà di somma utilità p er chi voglia provare il trattamento n1arconiterapico nei diversi stati m orbosi. 'Forse il lettore avreb·b e desiderato qualche maggiore dettaglio p er quanto ri g uarda le modalità di applicazione, le dosi e il tipo di apparecchio usato dai principali r\utori citati , poichè è in du.bb·io ch e molte discordanze di risultati dipendo110 dalla diver sa tecnica impiegata e n on può essere a tutti facile di controllare que ti dati n ei lavori originali. -La marconiterapia , con1e opra si è detto. attraYersa il mon1ento degli entusiasmi - ai ouali ine, itabilmente n on a ndranno disgiunti 1

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SEZIONE PRATICA

interessi con1merciali e professionali - onde si impone per ora di considerare obbiettivamente tutto quello cl1e è stato fatto e ch e rappresenla una base preziosa per continuare i tentativi. Bisogna attendere, senza inutili scetticisn1i, ch e il più ampio materiale clinico, specie quello che potrà essere raccolto da istituti ospitalieri e universitari, permetta di stabilire, al vaglio di una critica serena e rigore a, le vere indicaJZiorii d ella i1uova teraJJia. CoLARrz1.

atrofia cat(lJnea (Cerutti, Weiss), e g li' altri sugli erite,nii anulari ce1itrifUJghi (D e Giorg io), sulle nodo sità juxta-airtilao1l;a.ri (Policaro), su alcu11i casi di linfogranuloma inguiJria.le (Pavanati), ulle frontiere del cc lich en ru,ber >> (Tissi , il 1

quale ci' dà so lo la prima parte del suo lav·oro su di un argomento , a dire il Yero· non nuovissin10, ma g·ià in que..,ta ua introduzio·n e ri10s tra la compl eta p·a dro11anza della materia) sono dn segnalarsi per il rigore sci entifico con cui sono condotti , per la chiarezza dell 'esposizione, i)er le non affrettate co n clusioni. L 'edizione corretta e la buon.a veste tipografie.a concorro·n o a rendere quesLa raccolta di la\1ori, cl1e ogni dermatologo leggerà con profilto,, degna in tutto dell 'E stinto , la cui merr10Tia non si poteva più nobiln1e11te onorare, e della Clinica di c ui porta l 'impronta. VINCENZO MoNTESANo . 1

e E NNI

B I B LI o G R A F I e I (l)

Scritti in m emoria deh Dott. Prof. Giovanni Trwffi.

Padova , Tipografia del 1936-XIV, pp. 277 , s. p.

eminario

Nel p rimo anniversario della morte di Giovanni Truffi , la cui giovanile e già così :p1ron1etit.ente esist enz.a veni·v a, or'è p oco· più di un a1lno, troncata d.a implacabile mo.r bo , i colleghi dell a Clinica d ermosifilo1Jatica di Padova ch e lo eb·b ero a co·m p.a gno· di studio e di lavoro , 11anno voluto ono rarne la m emori·a e.on la pubblicazione di un volun1e di scritti di dermatologia, disciplina nella qu.a le il lacrimato Estinto aveva dato già tante prove del suo ingegno , d ella sua preparazione scientifica e della raggiunta maturità per l'insegnan1ento universitario. La raccolta è preceduta da una biografia di G. Truffi e da una ri e, rocazion e della sua attività di st1udioso che con commoss e parole olle farne· il prof. M. Artom nella riunione della Sezio·n e triveneta d ella Società Italiana di D ern1atolog·ia e Sifilografia il 6 gennaio di quest'anno. Segue l 'elenco d·egli oblatori alla cc Fondazione G· iovanni' Truffi » p er una b o rsa di studio n ella R. Università di Pado,1a , alla quale co11corsero p arenti, amici ed ammiratori. Gli otto lavori di cui si' compone la raccolta meritereb·b ero eia cuno un particolar e cenno sia p er l 'interes e dei varii ar gomenti, sia ,p er il contri'b uto p er sonale che i singoli AA. h anno, rortato n ei loro studi. Le ricer ch e di Balb i , per citarne solo qualcuno , sui ra ppo,r ti tra il bacillo dell 'eresipeloide, quello ·d el mal1ro 1~ino ed i'l b. « mu1riseptic.us » risolvono in modo esauriente· una controversa questione b.a tteriologica; così com e la nJe1noria di Ben etazzo ull e. piodermiiti croniclie vegetanbi inquadra molto opportunamente i11 una visione unitaria entità nosologich e sp esso co11fondibili d.al punto di ' rista clinico con allre forn1e di dermatosi e cl1e si prestano perciò a 11011 infrequ enti equivoci diag11ostici n ei co11fronti di tumori , n1ico..,i , lue , tuber colo i cutanea, ec.c. Co .. ì lJure due studi stilla scf!erod ermin ed 1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si <iesiòera la recensione.

L. S1\BADINI. L es lcystes liydatiques de la rate. Vol. in-8° di pag. 200. Masson et C. ie_, Paris, 1936. Fr 32.

L' A. , esperto chirurgo degli Ospedali di Klgeri, ci dà , col presente l.a,'oro , una con1pleta monografìa di una localizzazione dell'embrione esacanto , sempre meno rara an ch e n el nostro continente. Domina n el libro l ' in1pronta chirurgica, ma l 'inter esse della sua lettura non è n1inore pel medico. Accennato a lla gr.a nde frequ enza , specie in terra d 'Africa, dell 'affezio11e in genere e della l1'a rticolare localizzazione splenica , il Sabadini passa in rassegna le r1ozioni patogenetich e della localizzazione primitiva splenica e de lla localizzazion e secondaria d ella cisti idatidea. Sch en1atizza l 'anaton1ia pa tologica, soffermandosi poi alla clinica delle cisti d ella milza descrivendone le form e a . . ,,iluppo addon·1i11ale, a svilU])po toracico, a sviluppo addo1nino-toracico, ed alla diagnosi. La seconda i)arte d el lib,ro è dedicata alla cura: n1etodi , ir1dicazioni t ecnich e , vengono r11inutamente descritti illustrati da bell e fi g ur e en1isch emati ch e, n1a quel che più i111porta vengono sanan1ente criticali alla luce d ei risultati ch e se ne possono otte11ere. C.on,-enian10 }Jerfettamente con il Co ta ntini (presentante l' 'oper.a con l u inghiera l?r efar.io u e) 11el ri,t ener e il libro , u n aut entico d ocun1enta rio, dalla fa cile lettt1ra, e non di piacerà a noi vedere che nella docun1entazione prin1eggiano g li studi italia11i. l\ioNTELEONE . PoNROY e Ps ..\.UME maxillo-faciaI'e~.

R estau.ration et Prothèse ~1asson

& C. P aris 1936.

Fr. 80. È l 'ottav:::> volume d ella collana pratica sto-

n 1atologica

pub,b licat a sotto la direzione di C~l1ompre t . La particolar e competenza dei due autor i, addetti ai centri rna cello-faccial i d~ Parigi e }Jr ofessori di protesi alla cuola d1 Slon1atologia d ella te'"'sa 111etro1')oli, . i r end e •


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IL

POLICLINICO »

e' idente in tutti i vari capitoli del manuale ch e è spog·lio di tutto ciò ch e può essere superfluo o inutile . È un libro scritto esclusivam,e nt,3 con fini pratici in quanto fr.a le operazioni chirurgich e e le applicazioni protesicl1e n on vengon o, per ogni dato caso, descritte ed inse g r1.ate tutte ·quelle ch e si possono eseguire, ma sola111entei le più semplici e l e p·i ù con1uni . I cap,i toli sulle fratture della in.andibola o sulla perdita di sostanza di questo importantis"'ii110 osso, sono tra i i11igliori : i11 esso so110 passati in rassegna le frattur·e parzi'a ]i, le co1nplete, le lesioni d·ei tessuti di riveslin1 ento, le lesioni dentarie, le infezioni, i ritardi di consolidazione, le con solidazioni viziose. Dal p·u nto di vi ta clinico gli autori seguono le classich e divisioni delle fr atture in m ediane, laterali, doppie ed in rapporto alle edi, in fratture della branca montante, dell 'angolo , del condilo , del processo cor onoide. Anch e le fratture nei bambini sono state opportunan1ente trattate. Gli AA. d·escrivono , indica11done gli u si, g'li 3J)parecchi di Ang·le, di RubbTecht , di Marti11. Nel cap·itolo dedi cato a lle operazioni chirurgich e g·li AA. tr.attano dell 'o teosintesi, dell e pseudoartrosi, deg·li innesti ossei . La perdita di sostanza d·ella inascella, la p erf orazione della volt.a p1a latina, le en1iresezioni dei mascellari, le divisioni' palatine co ngenite, co11 la relati va protesi, h anno n1eritato da parte deg'li AA. la mag~iore .atten zione i11 . qunnt~ " erainente una tera pia razionale dona al po·ver1 i11ut ilati tutta una nuova vita. Anche le lesioni viziose periboccati, Je defor111azioni della piramide nasale, della region e oculo-palpebrale, del padiglione de.Il 'orecchio , le feri te di gu erra e le loro compl1.c.anze : err1orragie, asfissie, enfisemi sottocutan ei,. l!an110 trovato nei clue l\!Iaestri una espos1z1one cJ1iara, precisa, agg·iorna!a. . . : . È questo un lib·r o ind1spen sab1le sia a1 ch1rurcri che ag·li odontoiatri , i quali fi naln1ente pos~ono con su ltare un 'opera eh~ è reaimente rtuova ed il cui contenuto era p,r1ma frazionato in piccoli richia~i o . note nei ~ant1ali di cl1iru rgid ed o don t~1atr1a generali. . . 11 libro consta di 502 pagine e conti ene 3'3B flgu·re illustra tive. DE Vr;c c HIS. 1

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Atti d el I Conqresso Internazionale della trasfasio11e del, sangue. \Tol. I. Edit. Assoc. Volont. angue. Mii.ano , 1936. Questo volun1e oltre i discorsi inaugur ali del prof. Alessandri , del P.rof. L~ttes e del prof: Hir zfeld e la celebrazione d1 ,F rancesco 1Foll1 (prof. P~zzini), contie11e le sei relazioni svolte al Congresso. . . 1 ella i)ri111a il prof. Hirszfeld d1 Varsa:1a e i)o11e lo stato degli studi sulla non pec1~­ cità della reazione Bordet-Wassermann . Praticando la reazione su larga scala in oggetti sani (donatori di sangue), ha potuto osservare che certi indi,·idui, che non pre entano n essun •

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segno clinico di sifilide, presentano nondi111efi, ) una W.assermann positiva. L 'A. racco!lla11da di n on affrettare la diagnosi di sifilide i11 questi casi. Il dott. Ritter dell 'ospedale C.a ntonale di Thurg·au (Svizzera) discute i prob.Jemi della trasfusione n egli eserciti, e con stata che con le misure adottate g ià in m olti Stati dovrebbe ·essere possibile preservare i feriti di guerra dalle conseguenze delle emorragie g·ravi e mortali. La r elazione del prof. Bogolo·m·etz (l\Iosca) riguarda i fenomeni dell 'autocatalisi e la loro importanza n ella trastusione del san gue. L 'A. conclude ch e l'efficacia della trasfusione dipei1de in gran parte· dal contenuto di anticorpi (specie isolisine) del sangue del donatore. Segue la r elazione del dott. Tzan ck di Parigi sull 'uso della trasfusione· n ella terapia delle malattie infettive e sui problemi dell 'immu notrasfusione. Il prof. Dogliotti di Torino espone le in dicazioni attuali della trasfusione, dividendol e in indicazioni assolute, indicazioni relative ed indicazioni sperimentali. I~a relazione del prof. Stahl di Breslavia infine tratta dell 'azione stimolante della trasfusione , ch e assieme agli altri fattori si dimostra particolarn1ente giovevole n ella terapia . . , Questo primo volume, al quale segu1ra un secondo conte11ente le numerose comunicazioni fatte al Congresso, costituisce una pubblicazion e di n otevole interesse scientifico.

E.

CARLINFANTI.

AccADEMIE, SocIETÀ Meo1cHE, CoNOREss1

R. Accaden1ia llledica di Roma. SeLluta ordinaria d el 30 n1aggio 1936. Pr.esied e il Prof. R. ALESSANDRI, presid ente.

UlcÙs e duodeniti in terreno di splenomegalia cronica. Prof. E. GREPPI. - L 'O. dopo aver ricordato 3 ca·si già clescrilli di ulcera du ode11ale ass~cia~a. a spleno1negalia, pre enla 5 J1u0Ye ?sservaz.i?n1 in cui sul comun e fondo splenomegalico, e p1u spesso ~pleno-epatico, in senso produttivo e conges!izio, le indagini clin ico-radiologiche hanno posto in eviden za fatti di sofferen za duodenale a carattere di duodenite, con accenni frequenti di nicchie puntiformi non riconci ucibilj. con sicurezza a ~re­ senza defi11ita di ulcus. Trae da questa e dall altrui esperien za qualch e rifle·ssion e sulla frequei:z.a d ei fat ti associati gaslrodu odenali e. splenopatie~, sul significato delle due compo.nent1, su~l~ possibile relazione tra loro, (flogosi congest1z1a delle mucose digestive sulla base di s~.ilibri re1:1oti nel circolo splancnico-portale e n ell innervaz1one r elativa), infine sulla cura opportuna.. I ! PRESIDENTE apre la d iscu ione. . Ha la parola il Socio prof. AN.To~':1'Lr: il qu~le nota ch e non è ancora dimostrabile 1 unità cl1n1ca dell 'as~ ociazione tra le epa tosplenomegalie da una parte e la fe1101ne11ologia duodenale dall 'altra. •


[ANNO XLIII, Nul\r. 39]

SEZIONE PRATICA

Troppo vari sono i i)r ocessi nlorbosi ep ato ple11ici ri~contrati, troppo frequente il co111p1esso morboso della soffere11za duodenale. Questa bilaterale ampiezza di d arti può far p e11sare a coincidenze . Alla con cezion e unitaria nian ca la ·suffragazione sperimentale, sopratutto n ei riguardi d ell 'u1 cera duode11all..!. Ha la parola il ocio prof. FRlTGOKr, il qua]e chiede se il fega to i1elJ a patoge11esi de1la soffer enza duodenale non rappresenti p arte e importanza maggiore, avendo il prof. Greppi con sid erato qt1asi solo il fattore sple11ico. Quanto alla ge11esi d<.'lle emorragie collegat e e subordinate a splenomegalie croniche, osserva cl1e per reperto a11ato1nico e per tipo di si11dron1e clinica (Yiolenta ematEqiesi) le emorragie in gr andissima predominanza di ca·si, sembrano essere di origine esofagea e gastrica e non duodenale. Ha la p arola, il socio prof. ~IATROKOLA ch e ricord a un caso da lui operato di sosp etta ulcera duod enale in epatosplenon1egalia. La radiografia ayeva dimostrato una nicchia duodenale, la malata aveva avuto melene. L 'intervento n on m ostra traccia di ulcera, tanto che l 'interYento si riYolse alla n1il_ za patologic:t e culminò con una splenectomia. L 'esame is tologico d ella milza e di un gr os o gan glio a·spor lato dal prof. Sotti non h a pern1esso di giunger e ad una cliagnosi anatomica . La malata prese11ta an cor a su])itlero ed essencl o ricoverata n ella Clinica medica, sarà utile seguire il comporta1nento del duoden o per vedere se in esso si sia dttermina ta quella evoluzion e a cui ha accennato il prof. Greppi. Infine il prof. ALESSAKDRI, il quale rimanda per la di.scu ssio11e ad un suo r ecen te laYoro i11 proposi lo, e i 1i111i t a al i)roblem a della legatura clell 'arteria sple11ica. Ta1e interYento lin1itato pl1ò aYere la su a g iuslifica.zion e in u11a difficoltà ch e si presrnta n e1l 'e egu ire la ·s1)len ectomi a, ma indipenden te1nenle d a ques la, la legatura d ell 'arteria splenica troYa le su e indicazioni precise ch e egli h a esposto e messo i:r;i opera. Risponde il prof. GREPPI ch e ringrazia gli or a.tori ch e sono intervenuti nella discu ssio11 e. Egli non h a inteso di proporre una sindrome nuoYa con signifi ca to auton on10, ma soltanto di tener conto ch e n el vasto can1po delle ·splenomegalie ed epato~pl eno111egalie accanto alle 11ote alt,!3razioni del circolo esofa.g o-cardiale esistono non di rado sofferenze analogh e del tratto piloroduodenale, imp0rta11ti p er i disturbi dispeptici, gastralgici, emorragici . I dis tl1rbi sono Yariabili, sp esso m od esti , e r1011 si possono rifiutare; essi dipendono da flogo·si conge~,tizia della mucosa, talvolta passano lcntan1ente in fa1tti p alesi di ulcera. I disturbi cioè non son o sempre esofagocardiali , ma inter essano la zona piloroduod enale. La presenza dei egni cli « epatite >> accanto a] tu111ore di milza contribuisce a farci ammetter e in qu esti casi, disturbi la.tenti (n essun indizio di s tasi portale) a carico della r et e vasale delle mucose a li vello di -un viscer e come il d11odeno così sen sibile ai turban1enti di circolo e d 'j11nervazione e tipicamente p ortate ai fatti ulcerosi. I casi con ulcer a restano naturaln1ente i più di1nos trativi e conYin centi; n1 a i fatti sen1pli ci di <ll1o<leni te, notevoli p er frequenza riYelan o la parLfcipazion e d el viscer e al turbato regime del sintorno ple110-portale.

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Influenza di alcune acque minerali sulle contrazioni auto· nome degli ureteri. Prof. P. TESTONI. - L 'O. s tudiando l 'influen za di alcune acque miner ali sulla contrazione autor1oma d egli ureteri isolati della cavia è p ervenuto alle segue11ti conclusioni: Alcune acque minerali (Lan cisia.n a, Tettuccio 1 1'eJ.ese) hanno azione inibi Lrice; altre acque minerali (Santa di Ro1p.a , Sangemi11i) accrescono l 'ampiezza e la forza di contrazione ureterica; altre inf]ne (Vallaverde, Ferrarelle, Ace tosa di Ro1na), oltre a stimolare la fun zion e contrattile degli ureteri i1e aumenta il to110. l 'ali con clusioni pos·son o aver e r iflessi t erapeutici . Ha la parola il prof. MATRONOLA il quale chiede al prof. Testoni se le sue esp erienze possono essere paragonate a quanto avviene quando si somministri acqua minerale p er b occa, non ritenendo che esse vengano eliminate in1mutale attraverso il r e~e , si che pos·sano stimolare, come n ello sperime11to di uretere. Ha la parola il prof. SERENI, il quale ricorda le esp erienze del compianto figliuolo prof. Enrico, sull'influenza dell 'acqua di Fiuggi suiie- contrazioui autonome dell 'ureter e. Le esperienze ricordate dal prof. Tes toni furono le prime in argom ento e facevano parte cli t1n ampio ed orga.nico piano di lavoro per studiare le proprietà biologi· cl1e delle acq'9-e di Fiuggi. Ricorda la tecnica i(leata e u sata per lo studio delle co11t.razioni ure terich e dei vari animali e la n etta con clusione dell 'aumento d elle contrazioni au tonome dell 'urelere! sotto l 'influenza dell 'acqua di- Fiuggi, probabilmente rlovute ad uno stimola d ir.etto sulle fibre muscolari dell 'uretere. Tali esperienze ft1ron o comunicate d al prof. Nazari a \'7 it~el n el maggio 1931. Il Segretario: T. PONTANO.

Società .Medico-Chi1·urgica di Catania. Seduta d cl 14 maggio 1936. Presidente: Prof. G. D1 GUGLIELMO.

Le forme pseudotubercolari emoftoiche e non emoft oiche della infezione brucellare. Prof. PAOLO INTRozzr. - L 'O. d escrive un caso di setticemia d a micr ococco meli lense con m aniféstazioni g r av i a carico d ell 'apparato respiratorio d ella stessa, natura eziologica, caratterizzale da un processo acuto flogistico-co11ges tizio, emorragico, con focolai bronco-pn eumo11ici accompagn ati da ahbondanti e ripetute etnottisi. Descrive il quadro clinico e -semeiologico, riferisce i risultati degli esami di laboratorio (sier o agglutinazione, c1nocultura, splenopuntura, st ernopuntura po ~ itive per il micrococco melitense isolato pure cìall 'espettorato). Dopo avzr discusso i car a Lteri rliffer enziali con le forme tubercolari deli 'appa:rato respiratorio, ricc•rda 1e così dette p eudo-tubercolari, accompagnate o meno da emotti si rlella infezione brucel1:-ire, n e espone le caratteri s t~che clinich e e anatc.mo-patologich e e quelle ch e permettono di differenziare n ettamente dai proce·ssi tubercolari, quali , oltre le indagini radiologiche e di laboratorio, il completo dileguarsi della fenomenol ogia pol111onar e col ces ar e del1a febbre e col migliorare delle condi zioni generali , e pecialmen te l 'esito in


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« I L POLICLINJ CO »

gl!_a.rj gi on~1 co11 la vaccino-terapia endoveno a di-

mos lra tasi, anche i11 queste forrne })er quan1o gravi ed allan1ente febbrili, conie in tutte le altre complicazioni clella maltese, cli indiscutibile efficacia.

lAl\"NO XLIII,

Metastasi ossee da ipernefroma. Doll. G. DE LucA . - Riporta un caso di 1ne taslnsi ossee multiple da ipernefroma, curato con i r agg i X e n el quale quasi tutti i focolai sono rimas. li b eneficamente influenzati dalla radioter a1)1a. Le lnetas ta·si ossee da ìper11efron1a ono SJ)iccal.'.lmenle ra<liosen sibili ecl il radiolog o, ancl1e nei casi a localizzazioni multi1)le i1on deYe 111ai dj sper ar e t11a tentare la cura cl1e e no11 può dare l ~ gi1arigione, può se11sibiln1ente atte11uare le "offer enze deg li infer111 i e prolu11garne l a vita.

Tumore fecale del retto. Doll. G. DE LucA. - L 'O. d escriYe un caso cli ttunore fecale del retto, <leìla g·ros ezza cli una arancia che alla radioscopia preliminare clell 'acld c n1e ~on aveva dato alcuna ornhra a pprezzabil e e resosi visibile dopo un clj sma opaco p er i d epositi di bario cl1e ne tappezzavano le pareti. Nel ca o riportato fu l 'e, 1)lorazione · digitale d el re tlo ch e per1nise la diagnosi esn lla di fecalon1a n1en lre l 'indagi11e .radiolog·ica st Preo copi ca, che aveYa tabilito la sede encloret lale della massa, non aYeYa1 poluto for11ire dati differe11ziali sicuri tra un Lumore ed un fecalorn a . L 'e plorazione r e ttale e ... lr11ment ale d el retto d ovreh1Je empre precedere l 'i11dagi11e r adiologica qu an d o i ... o pe lt a una lesion e d ell 'ultir1i o trailo d el cr asso. :\'ei ca .. i di focol ai all'indagine radiolog ica <l eYC' e ere la cia lo soltanto il com1)ito di d efinire il volu111e delle Jnas e ed il num ero cli esse.

Lesioni laringee da brucellosi melitense. Prof. E. GTUFFRIDA. - L 'O. rend e note tre osserYazionj di l aringo-s teno i da brucello j n1elit ense rileYundo le caratteris liche cli11ic11e e il fondam~n lo anaton10-1)at ologico cli gue. L[l co1111)licanza manife ta lasi i11 tre ca i nei qual i ]a tec11j ca YDCcjn ica enclo,·e11osa er a ?ta la olo in .. ufficien te1nEl11le pra ti ca la. I graYi fatti <li a fi ·sia res~ro 11 ece~ ~aria in tt1tti e tre i ca i l a t racl1eo lom1a : tu llavi a la g raYità della malal tia generale in (lue ca i fru ·t i'Ò l 'e i lo d ell 'interYento conducendo eg\: nln1c11te a n1orte l 'a111111 alalo; in un t e rzo caso s i ri11 cì a alYa r e l a Yita al pazient e n1a p ermase

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u na 1arin g·o-. le11os i cicalriziale che è tuttora oggetto di lratt a1nen to. L ·o. insis te ·sulla g·ravità di questa complic::i.nza dE:lla m eliten e che pri111a cl 'ora era del tu t lo scono~ciuta.

O stacco dell' « Os Cotiloideum Superius » . Dot t. DE LucA. - Descrive un caso cli dis tacco da slra1Jpo da p arte di masse muscolari dell 'Os cotiloid eu ni superius jn si11ost osi ineompleta, in t1r1 uomo cli 27 anni. l\iporla l 'i11lerpetrazione e la no111enclatura d eg li a11alo1n ici <lei puntj di o "Sificazion e prin1itivi e co1nple n1entari ch e prendon0 parte all a formazion e cl ell 'ace ta1bolo. È cl 'accordo col Perna nel proporre di la ciare l a deno1ninazione di Os acelabuli alla ola for111azione o sea clel fondo della cavità articolare e cli u &are ]a, denominazione di Os cotiloideuni per le forn1azioni ossee delle pare ti della cavità e distinte a11 lerius, pos terius e superiu s. Inte r1)elra come Os cotiloidetim superiu s a trofico , la formazione ossea t o11da o lria11golare spesso o serYa t a nella parte cefa lica del cig lio cot il~i­ d eo, talYc l la come 01nb~a isolata e co1nune111ente deno111in a la Os acetabuli.

NUl\-1.

Seclul ::i del 4 g·iug·no 1936. Dott. F. RANDONE. -

Su rli una variante liscia c1,01nogena st abile del baci ilo della tubercolosi un1a.na.

Sulla patologia del ferro nell'anemia ipocromica achilica: determinazione delle dosi massimali. Prof. A. BAsEnGA e do l l. N. C 1i\'1TNO. - Dopo aver rjcordato le Yariazioni della posologia del ferro nelle Yarie epocl1e (d a l)OChj ce11tigramn1i fino a 10 gr. e pit1 J) f O cli e seco11do le racco111andazioni dei 1)it1 1nocler11i AA. ai11erican i e tiCandinavi !) gli 00. riferiscono ui t est r e ticoloci lari e in particol.lre sul test della dopJJja pu111a reticolor itaria, che per111ettono ogg-i cli ' la]Ji]ire Stl lJa si esatte la palolog in. d ei rin1ecli anlianen1ici. Essi a1Jplicano tali test s in un caso per~ 011J le di ane111ia ipocromica achilica, e co11L·luc1 0110 cl1e nel caso in esa1ne 2 gr. cli ferro ridotto JJro òi e rappresentano g ià una dose n1assin1 ale.

La polipeptidemia nella tubercorosi pofmonare. l\. LoNGo. - L 'O. 11a ri cerca lo il tas o dei polippp·ticli nel san g u e di 87 an1malati cli tubercolosi p ol111011are. L 'i ndj ce i1olevol1nente si ·scost a d alle cifre cl1e si 11anno 11egJi i11clivic1ui n ormali e molto pii1 nelle forn1 e evolu-tiYe lossicl1e che neJJe forme torpid e. Es pres, ion e di t1n alterato rican1bio end 0cellulare l 'inclicc cli J)Olipeptidemia dimostra u n re rto ri1pJ)Orto con I 'eyoluzione dei focolai e la sua detern1inazion e può qt1incli riuscire utile in clinica per i] sig~Ii ca to pron ostico che può inserir i nel con1ples. o deg li altri clatL ll Segretario. Agli abbonati al "Po/lc/lalco,,

Avviso importante

' DI

Mediante pagamento frazionato i ~ 6 rate e pre: cisamente con versamento di un prim o acconto dt L. 25 (da inviarsi con vaglia oppure mediante il Bollettino del nostro Conto Corrente Po~ta/e N .. 1/ 5945, che fu espressamente if!cluso nel N_. 26 d1 di questa Sezione Pratica) con impegno scritto sul vaglia o su detto Bollettino di versare . ~untual­ mente altre cinque successive rate mens1It .da 1~ Lire ciascuna a cominciare dal mese pross.1mo, st riceverà subito, in pacco postale fra.neo. d 1 porto in Italia, la nuova inter<:ssante pubbllcazton e: Prof.

c.

FUMAROLA e Prof.

c.

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Docenti nella R. Università di Roma

La terapia delle malattie nervose e mentali con la collaborazione dei Professori C. ENDERLE, D. PISANI, F. SA.BA.TUCCI Prefazi·one del

Prof. UCO CERLETTI

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I.\~~o

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APPUNTI

$f,Z l0~E

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. :Blen orragia cronica della donn a; diagnosi e cura.

La blen orragia , così frequente n ell'uomo, è rara n ella donna (Barbellion, J otirnal des praticiens, n. 31 , 1936); la b leno1r-a gia fer111ni11ile è il p iù lJesso subacuta, discr eta , con tendenza alla croni cità. Nove volte su dieci questa blenorragia cr onica fen1minile ci è tivelata da chi se ne contagia, n·el quale l ' i 1) emer1zan1ento del gern1e porta a d una ble11or r agia acuta. In presenza di una inchies ta in una d on11 a, per una eventuale blenorragia , le nostre direttive sar anno: 1° la blenorragia cr onica 11ell a donna n o11 è una malattia vaga, indetern1i11 at a, gen er alizzata , vincibile con qualcl1e ' are ino od OYulo; è invece una malattia di loralizzazione i)recisa , e perciò non si de\ e cer care « una blenorragia », ma una urelrile bJ e11orr.ag·ica , una skenite blenorragica ' un,a btl rtol in il.e, una n1etrite blenorragica; . . 2° tutti i ripari d el gern1e saranno esam~n~t L e saranno oggetto di prelevamento, an ch e in assenza di e,g ni , di secr ezione. P er il prelevam e11to si osserver.a nno le seguenti norme. P er l 'uretra: la donna non ha urinato da due o tre ore: si comprime l 'uretra da dietro in avanti, si i)r eleva q11el ch e compare. Si pene ~ tra poi i1e Il 'uretra i)er uno o du e cm . e SI g r atta leg·g·erm ente la n1ucosa con l 'ansa sterile (secondo prelev.amento uretrale). Un ' ur~­ tra sana dà sen11J.r e un }Jr elevamento anch e m1nin10. l .,. n a uretra con gonococchi non ne dà sovente di più e presenta u11 aspetto est eriore identico . P er le ,g landole di Skène: su ciascun ~ab : bro uretr ale i ricercl1eranno due o tre or1fìz1 g landolari. Se la pressione fa uscire un leggero cren1 izio dall 'uno di questi orifizi, pr elevar e que, to g·emizio . Se i scopre un orifi zio qual...: ia i , })en etrarvi con l 'ansa e fare ·q uesto prelevan1ento. Un a sola glandola di Skène infetta, può perpetuare una blenorragia. Gla11dole dcl Barto]ini: sono il riparo più frequente e l)ÌÙ diffic ile a coprire. Prima fare pulizia co11 l.111 la111 11on e un1ido , con1 p·ri1rt er e la g l1ia11clo la fra i ì })Ollice e l 'indice. Bisog11a co11oscer e appro . . i111ativam ente ove si trova l 'orifi zio ch e i11 ger1er e non s i vede: un poco di liquido i11uco~o o n1u copurulento, indica 1'orifizio cli u c ita. I l pre levan1ento si fa d' amb o i J.at i. l "'11a gl1iandola n ormale g·en er.aln1ente è serca, una m .a ]a ta dà una secr ezione con gern1i b anali, go11ococcl1i , od amb·edue. Talor a la g11ia11dola malata è stata estirpat a, ina n on coinplet ament e, ecl a llora il gemizio è sen1pre carico di ,gon ococchi. Collo: l 'a .. petto del collo non dice nulla. (on un ta111po11 e ... i toglie il tappo n1ucoso. Il prelevamento ~ i fa rà i1el col1o, ad un cm. , 1

1

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PHATI CA

rigirando l 'an sa sul su o as e : si fanno due o tre prelevamenti su cces ivi. Corr)o d ell 'uter o, a nnes i: In queste due localizzazioni il prelevan1ento del collo sarà rip etuto i1rin1a e dopo le regole. E se è n egativo, la gon or eazione è I11ol to prezio a, la qual r e.azione n elle localizzazioni alte è sempre utilissima. Nelle localizzazioni basse il trattamento locale, con la cauterizzazione, disinfezio11e, soppressione, del focolaio è indispen abile. ~10NTELEONE

Splenomegalie malariche e splen optosi simulanti affezioni ginecologiche. E. Rapani (La Cli1iica Ostetrica.. giu gn~ 1936) ri1)orta un 'osservazione personale in cui la malata venne p ortat a al t avolo operatorio co11 diagnosi di tl1r11escen za annes . . ial e destra di probabile orig·ine infiamn1atoria, n1entre invece si trovò una n1ilz.a ectopica torta sul peduncolo con n ecr osi secondaria . . Ricorda, a tale proposito , gli errori in CUI so110 in corsi vari ch irurgl1i, scambiando la milza n1al.arica ectopica per: fibroma uterino, tumore ovarico torto , tumore solido d egli ann essi di destra, cisti ovarica, cisti dermoide, ematocele tumore m aligno d ell 'epiploon , ren e idronefrotico. È utile tenere presenti t ali errori, cl1e possono verificar si quando l 'or gano di locat osi i~ sede pelvica abbia contralto ad er en ze con g li or gani \ricini. fil. Ustioni vaginali da permanga11ato di potassio. Da un certo tempo va diffondendosi l 'u so di introdurre in vag ina due p asticche di permang.a nato di potassio allo scop o di produrre l 'aborto. Pratica, con1e g iustan1ente osserva 'G. M.assin1i (La CDin icaJ oste,trica,, .ag. 1936) d e] tutto irragionevole perchè, mentre è fallace IJer procur.are l 'aborto, è pericolosa 1per le gr avi u stioni cl1e la sostan za produce n ella vagina. Tali u t io11i 11anno la caratterist ica di produrre, pocl1e ore dopo l 'introduzione d elle pasticch e . una ·en1orragia cl~e dà a lla don.na l 'illu sio11e d ell 'abort o e ch e 111vece la costr1nae a ricorrere al soccorso. E, dal canto . . uo, il g inecologo i trova di fronte al~a diffico_ltà ch e il permanganato i)er la ua azione an l1coagulan te determina un 'emorragia cl1e pesso non tende ad arrestar si col sen1plice tan1ponamento benchè si.ano lese solta11t o d ell e pi ccole arterie sicch è si r ende n eces ar ia l 'ap1)1icazione di q~alche punto p er avere l 'en1ostasi. l Tn 'altra difficoltà si pre enta , in quanto che se la lesi one si tro,·a n ella l)are te Yaginale posterior e, essa r in1ane co11erl a dal] ' introduzione del]a ,-alva Yaginale, 1a qua le inoltre, con la co111pressione. arre ~ t a 111on1entanean1ente l 'en1orragia e si può esser e indo t1i a ricer1


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te J L

POLICLINICO »

care n·ell 'utero la causa dell'emorragia , con danno per il prodotto del con cepimento. L 'A. riferisce su alcuni casi osservati ed .altri ne riporta G. De Mari.a nello stesso numero; in uno di questi, le ustioni .avevano prodotto lesioni stenosanti di tal fatta che, quando si ·e bbe il parto, si dovette ricorrere al taglio cesareo demolitore. I casi osservati nella Clinica O. -G. di Roma dal 1932 al 1935 sono stati 45. fil.

Le false perforazioni nel raschiamento postabor· tjvo.

Nei 3 primi m •esi della gravidanza, non si dovreb·b e mai usare la curetta in caso di incid·e nti infettivi consecutivi ad .ab·o rto, n1a servirsi soltanto del dito. Consiglio, spesso difficile da seguire mancando una sufficiente dilatazion·e mentre , d'altro canto, le laminarie sono spesso causa d'infezione ed i dilatatori di Hegar non sono senz.a pericolo. Il pericolo d·e lla curetta consiste nella possib·ilità di perforazione. Ora, Briault (Jou;rn.. (f es p.rati·cien.s, 15 agosto 1936) richiama I' attenzio11e sul fatto che si è qualche volta creduto ad una perforazion.e, mentre la laparotomia ha dimostrato che non esisteva affatto . Comunque, in questi casi è necessaria una grande prudenza nel raschiamento e rifarlo se sono rimasti dei detriti infettivi -e la feb·b re p·e rsiste; applicar·e un tamponamento vaginale , da togliersi dopo 24 ore, e mettere del ghiaccio sul ventre. Evitare ogni applicazione endouterina, sia come écouvillonage, sia come irrigazioni o tam·p onamenti. fil. •

Per far cessare la secrezione lattea. In sostituzione dell '.attuale metodo antigalattogeno (cremore e fasciatura compressiva) E. Miraldi (rif. in Clini1c.a Oste,trioo, giugno 1936) ha usato le iniezioni di olio canforato al 20 ~G in 46 casi, rilevando quanto se·gu.e : 1) La canfora ha spiccata azione antigalattogena soltanto se usata a parto avvenuto; 2) Con l'iniezione giornaliera di olio canforato al 20 %, continuando per 4 giorni, si arresta la secrezione lattea nel 100 % aei casi, scompare anche la lattosuria; 3) È bene associarvi anche l 'uso ·esterno di spirito canforato che serve anche per risol~ vere ingorghi mammari e combattere, così , la mastite de lle puerpere; 4) Il trattamento è specialmente efficace quando viene usato al momento della montata lattea. fil. 1

TE e N I e A ME DI e A. La prova dell'efticienza respiratoria nell'asma bronchiale. Se ne occupano J. L. Livingstone e M. Cille&pie (Qua.rt ..Tourn.. of Nl edeicine, luglio 1936).

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XLIII,

1'Ul\'1.

39]

Accanto al controllo clinico diei risultati del trattamento dell'asma bronchiale mediante ginnastica respiratoria, gli AA. hanno osservato .l 'i~fluenza di questa sull'efficienza r espiratoria in rapporto o meno alle condizior1i dei pazienti. La ricerca è stata eseguita su 27 casi; quali prov·e diella funzionalità respiratoria gli AA. hanno applicato la spirometria (con apparecchio di Knipp ing e con il n1ano111etr o a {J di mercurio), l 'espansione toracica, e l 'osservazione radiologica dei movim·e nti diaframm.atici. Le modificazioni più significative in rapporto al miglioramento clinico risultarono dalla determinazione dell 'aria di riserva, il volun1e della quale (inferiore alla norma in tutti i casi prima del tratt.arnento) è ritornato alla norma o anche era salito al disopra di questa ne i casi che reagirono favorevolmente .al trattamento. In qu·esti è stata pure raggiunta la ]J OSsibilità della regolazione volontaria dei diaframma e l'instaurarsi della r-espir.a zione prevalentemente diafr.ammatica, invece di quella toracica. Il miglioramento clinico era pure associato. ad aum·ento di esp·a nsibilità toracica specie al livello dell'epigastrio (il minimo desiderabile dell'aumento ·è di 5-6 cm. a tale livello). Le variazioni del quoziente respiratorio, della quantità di ossigeno introdotto , del tempo della in- ·ed espirazione non hanno dimostrato essere in relazione all'efficienza respiratoria; anche la prova col manometro .ad U non ha fornito risultati d·e cisivi per il giudizio assoluto sulla funzionalità respiratoria degli asmatici; tale prova ha dimostrato la inferiorità generica dell '.efficienza respiratorio in questi malati e solo in rari casi ha dato risultati norn1ali dopo il trattamento; essa potreb·b e tutt'al più servire quale indice di un p·r ogresso, ma non del risultato ottenuto. S. :M.

MEDICINA SCIENTIFICA Gruppi sanguigni e malaria. Premesso che appare .ammissibile dal punto di vista teorico-sperimentale e dai risultati degJi studi statistici che un.a determinata combinazione sierologica costituzionale possa essere legata più che un 'altra alla recetti,rità per una determinata malatta, A. Mangiacapr.a (La Riff~r1na 1 "1edioo1, 18· luglio 1936), prospetta l 'a1)plicazione di questa teoria nel can1po della malaria che è essenzialmente una malattia del sangue . Egli ha praticato la determinazione del gruppo sanguigno in 520 malarici in età dai 19 ai 25 anni , appartenenti alle varie reg ioni d 'Italia. Gli esami furono fatti sempre in l)eriodi di apiressia e fuori dell 'azione dei medicamenti. I risultati ottenuti con le ricer cl1e furono i seguenti:


[AN~o

XLIII, Nul\r. 391

1763

SEZIONE PRATICA

La di stribuzione dei gruppi sanguigni nei malarici differisce di n1olto da lla distribuzion e dei gru1)pi san guig11i n ei sani. regli individui esaminati è emersa una forte prevalen za relativa del secondo gruppo. Inoltre la maggior parte dei casi di malaria persistente e di malaria grave, si manifestò in individui appartenenti al secondo gruppo. Resta cosil bene d·elineata I.a figura di << recettivo » dell 'inf.ezione malarica , per questo gruppo e di cc resistente » per gli altri, specialmente gli ultimi due. Questo fatto ha particolare importanza p·er Il medicina p·r eventiva: con la determinazione del gruppo sanguigno si potrebb e effettuar e una selezione n elle correnti migratorie verso le zone malariche; se n e otterebbe una diminuzione della morbilità e della mortalità. L'A. h a inoltre indag{ato se la fissità d·el gruppo sia modificata dall 'a ccesso febbrile o dalla terapia antima larica : i risultati sono stati n egativi, in quanto non fu mai risconti·ato mutamenti di gruppo nelle condizioni suddette e questo è una nuova conferma del carattere di fissità dei gruppi sanguig ni.

F.

VI CENTINI.

Studio istopatologico del coma malarico; madre e feto. La trasn1ission.e dell.a malaria dalla madre al feto avviene solo eccezion almente e in seguito a condizio11i an ormali della placenta. Di regola, com e Marchiafa,·a e Bignami h anno da lun go tempo dimostrato, non solo n ei neona ti da n1adri n1alarich e anch e con placente intensamente paras itate non si trovano parassi ti riel sangue dei vasi ombelì:cali , o in quello .periferico. n1a n e1)pure si trovano alterazioni di CDrattere malarico, com e la melanosi , n.eJle autopsie dei feti, dei nati mort.i', o morti poco dopo· la nascita. Al. Slatine·a n o ed i suoi collaboratori hanno studiato le lesioni istologich e n eigli organi di una madre morta in coma malarico, le alterazioni dell a milza e del fegato del feto di quat tro mesi, e quelle della placenta .. (A rch. R oum t. d c Path. Experim. , giugno 193'6). Nella madre, oltre alle lesioni' viscerali determinate abitualm ente da lle forme gravi di rr1alaria , h anno trovato lesioni del sistema nervoso, co,n sistenti nella formazione di noduli pseudogommosi, perivascolari , situati in alcuni gangli simpatioi . Nella placenta, le a lterazioni dovute alla presen za di parassiti erano notevo•l i; ma i parassiti si dimostravano incapaci di superare la barriera placentare: infatti il fegato e la nlilza del fet o ne apparivano del tutto privi. 1Fu messo in evidenza del pig m ento m alarico n el citoplasma di alcuni macrofagi· di questi organi.

E.

CARLINFANTI.

V AR IA Corpo e spirito.

Ci son o molti fatti di esperien za m edica ch e sono difficili ad analizzarsi perchè non è facile ridurli in termini sperimentali. Un esempio importante è quello de i b·e nefi ci effetti del riposo di molti tessuti in varie condizioni in cui è necessaria una restaurazione dei tessuti. Un altro esempio è l 'influen za del pensiero o del sistema nervoso centrale sulle malattie e da tempo immemorabile si sa che medico e ma lato ch e simpatizzano riescono a vincere la malattia m eglio. M-etalnikoff ed altri emisero l'opinione, più convincente forse per loro ch e per chi legge, che le reazioni immunitarie si pot essero ridurre a riflessi condizionati e recentemente Schambouroff e Belikow di Mosca sono andati più in là an cora. Essi fecero questi esperimenti: immediatamente dopo aver schiacciato le orecchie di conigli _iniettavano loro del vaccino anticolerico ch e provocava leu cbcitosi dopo qualche ora. Si ripetevano queste manovre per 2-3 settimane, ogni giorno, fin chè la sola compressione delle orecchie provocava aumento dei leucociti. In altri esperimenti, che ebb·ero gli stessi risultati , essi sostituirono lo schiacciamento delle orecchie col suono di un corno. La reazione leucocitaria quindi, secondo gli autori , sar ebb e dovuta non aJlo stimolo· del midollo osseo da parte de]} 'antigen e, ma ad uno stimolo ch e parte dal sistema n ervo o, sul quale anch e l 'antigene agirebbe. Se fo se coSIÌ. dovrebbe essere possibile l 'inibizione del riflesso e gli Autori affermano di av·erla ottenuta coll a faradizzazione del piede o fa cendo odora re canfora o ammoni.a ca. Naturalmente coloro ch e accettano senz 'altro l'influenza dello spirito sui tessuti non hanno n essuna difficoltà ad accettare queste affermazioni . Gli altri invece sono più scettici e ritengono n ecessario ch e le osservazioni sia no più numerose e ch e si trovi una nl isura più probativa della notoriamente e facilmente variabile quantità dei leucociti. Così The Lancet (1-8-36). R . L usENA.

Per facilitare la lotta antimalarica. Il dott. Augusto De Benedetti di Milano ha descritto , nella Rivista di Malariologia , un dispositivo che permette di rendere più regolare lo spandin1ento delle polveri antilar vali , n1ediante le macchine soffi atrici; si realizza C<>Si un 'economia del 50 % nella lotta contro le larve di zanzare propagatvici della malaria. Il dispositivo De Benedetti è applicabile an che aJl e polveri antiparassitarie usate in agricoltura. Non è brevettato.


1764

« JL POLICLINICO »

[ANNO

XLIII, l\ul\1. 39}

NELLA VITA PROFESSIONALE. . .

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Inquadrame11to dei Laboratori Comunali di Igiene in <tuelli Provinciali. La Direzio11e Generale di Sani là Pubblica co11 Circolare N. 114 A. XIV (7 sett.; ha emanato' delle r1or1ne per l 'applicazio11e degli articoli 82 e 362 del 'f. U. Leggi sanj tarie, circa il passaggio dei Luboratori con1l1nali di vigilanza igienica dalla gestione dei Comu11i a quella della Provin cia. Si os·serva che il conte111pora11eo funzionamento riella citlà capoluogo di due laboratori, oltre che essere ragione di maggiori spese, non agevolerebbe l 'unificazio11e dei servizi di profilassi e di vi'1"ilanza igienica, sa11zionata dal nuovo T. U. d elle Leggi sanitarie. Dopo varie co11siderazioni sulla fu11zione dei due tipi di Laboratorio, detta circolare dispo11e che i RR. Prefetti ed Autorità assi1ni.late promuovano dall 'A111ministrazione provin ciale i seguenti provvedimenti . 1) Nelle città con oltre duecento1nila abitan li il laboratorio provinciale in relazione alle particoléJri condizio11i e necessità del comune capoluogo e con le 11orn1e dell 'articolo 82 del t. u. 1. ·s., clf:'ve cornprendere distinta ed apposita sezione chimica e batteriologica con adeguato personale t ec11]co, da servire per le indagi11i igienico-sanitari e i11teressanti il ca1Joluogo. 2) Là ove tali sezioni vengono istituite dovrà Ho1ninarsi u110 speciale comitato di coordinazione dei servizi del laboratorio provinciale, costituito dal Preside della Provincia, dal medico provincjale e dall 'ufficiale sanitario del capoluogo. Le n1odalilà del funzionamento delle sezioni del Laboratorio, parlicolar1nente di quelle in servizio d el capoluogo, Yen gono determinate dal detto comitato, che rie vigila e controlla il funzionam ento , e può proporre alla Commi ione di disciplina prevista dall 'art. 90 (lel t. u. gli eventuali provvedimenti a carico del personale. Resta sempre salva l 'attribuzione di sovrainlencler1za e di vigilan za che la legge affid~ al medico provinciale. 3) L 'ufficiale sa11itario del capoluogo si avvale delle anzidette sezioni per l 'esecuzione di analisi , di studi e di indagini. rifle tte11ti l 'igiene e la sai1ità pubblica. I dirigenti i reparti non possono rifiutarsi dal dare sollecita e·secuzio11e alle richie le fatte dalJ'ufficio d 'igiene, tenendo presenti gli scopi cui mirano le indagiui stesse, seconòo le segnalazioni f<>ll e pall'ufficiale sani tario. I risultati delle indagini devono essere comunicati all 'ufficia] e sanitario n el pii1 breve tempo possibile. 4) Ciascuna sezione deve tenere protocolli distinti p er le i11dagini eseguite nell 'intere·sse del comune capoluogo. A capo di ques te sezioni per il capoluogo sarà messo uno dei coadiutori, sotto la direzione del direttore dell 'a11alogo reparto d el Laboratorio provi11cjale. 5) 11 Comita to di coordinazione anzidetto detern1in 1 le attribuzioni ciel r eparto chi111ico e di quello ba l teriologico, avvertendo che devo110 rite1\ersi proprie del reparto chimico le indagini ch e richie<lono ri cerch e purarnente o preYalen temente 1

chin1ica, co1ne è il caso del co11 lrol lo sulle bevande e sug·li ali111e11ti, rne11tre so110 proprie del repart? ba~teriolo.gico . le i11dagini microscopiche, b?tter1olog1che, b1olog1che e qt1elle di chimica-cli111 ca., come esami di essud~ti e trasudati, del liqui~o cefalo.-ra.chidiano, deter1ninazione della glic,er?1a, azotemia, esami completi di llrine, di Jec1 ecc. che, pur cop1prendendo ricerche chimicl1e, richiedono impre·scindibili cognizio11i mediche per u11a esa lta valutazione dei risultati. 6) In relazi011e ai provvedimenti anzidetti il reltoralo provincial e dovrà deliberare il regolarnento e la pianta organica del personale addetto a~ reparti che coslituiscono il laboratorio provinciale, avvertertdo che il direttore di ciascun reparto di1'ige non solta11to la sezione per le i11dagjni richieste dai con1uni della pr0Yi11cia ma anche quella da servire per il capoluoo·o. 0 L'organico deve r.on siderare anche i prepara lori ed i vigili sanitari addetti al laboratorio. . !) .Con Ja .is_tituzione dei vigili sanitari prov1nc1al1, non s1 1nlendono abolite le funzioni dei yjg!).i e degli ispel lori sanitari che sono addetti agli uffici di igiene comunali per la vigilanza u1la e"'3ecuzione delle disposizioni di legge e òi regola1oe11ti sanitari. Le attribuzioni, ora spettanti a tale personale ausiliario particolarmente in materia contravvenzio11ale e di preleva111e11to di camJ)joni, so:r:io sen1pre in Yigore, ed è superfluo ram1ne11tare che, in caso di prelevamento di materinle da sottoporre ad analisi, l 'utficiale sanitario cleve rimettere al Laboratorio pr0Yi11ciale il verl>ale di prelevamento. · (}i

Co11 le di s pos jzioni anzide t le questo Mi11is lero, leitendo in gius to con_to i bisogni delle grandi ritlà. ch e attualmente hanno in funzione propri Jaboratori, intende dare una conveniente ed organica· sistemazione ai ·serYizi di igiene e di profilassi in tutti i con1u11i dell a provin cia senza addivenire a deroghe o a modifiche delle norn1e stabilite dal testo unico delle leggi sanitarie. L'esperienza di1noslrerà 'i'e l 'ordinan1ento r isponderà efficace1ne11te al bisogno cli una Jarga ed intensa azione di vigilanza e di controllo nel supremo interesse della tutela della ,Sanità pubblica. Si interes ano ~e EE. LL. a volere dare personale premura p_e r la pronta e rigida esecuzione delle disposizioni stesse e si attende assicurazione.

SERVIZI IGIENICO-SANIT AB.I .

Provvidenze economiche per l'incremento demogra:flco. Il Consjglio dei l\linistri, nella seduta de] 12 settembre, l1a approvato uno schema di decreto legge con cui si a1p prova il teslo unico delle leggi in materia demografica. In tale testo unico sono state raccolte e coordinate con opportune integrazioni le norme òj carattere legislativo promos e òal Governo fascista dàl 1926-TV in poi. Fra le di spo izioni inno' a t ive meritano dj essere menzionate quelle r igu ardanti :


[ANNO XLIII , ì\uM. 39]

SEZ IONE

aJ la preferenza di ordine gener ale a fa ore

dei coniugati n ei coI1fronti dei celibi p er Lu tte Je caricl1e publ)]i che e le distinzio11i ciYili ed onorifich e; b ) l a fa col là co11ce sa alle Provincie ed ai Comuni di accord are premi di nuzi alit à e di natalità a11cl1e in deroga alle disposizio11i ch e regolano !e spese facol LatiYe; e; la concessio11e di analoga facoltà ad altri E11ti pubblici , alle cas·se di rispar1ni-0, ai monti cli pegno di prin1a cat egoria, alle Is tituzio11i pubbliche di beneficenza ecc . ; d) la co11cessione a carico dello Stato in favor e delle fa1niglie bisognose, di speciali pre1111 di natalità per i parti 1nultipli ; e) la facoltà accordata agli E11 ti locali , parastat ali , oper e n azio11ali , associazio11i SiI1dacali ed Enti pu1Jblici in ge11ere cli applicar e in faYore dei p1 opri dipe11de11 li e con1pati])ilm e11 t e co11 le proprie disponibili là finan zi arie l e dispo'"'izioni con ce1n enti i pren1i <li nuzialità e d i 11atalità lJer i dipenden li statali ; f) la riduzio ne d a 10 a 8 d el nu1ner o 1nini1no dei figli richies to per il godjn1ento d ella. totale esE:nzio11e d al ]Jagain ento dell e t asse scol a tich e da parte d egli e·s t.ra11ei all e pubbliche a1n111injstra. . z1on1 ; g) l 'abolizione di ogni disp osizio11e limitativa dei matrimoni n ei rig uardi del per . . on ale dei corpi armati d elle Prov i11cie e d ei Comuni, n o11ch è de] per sonale femminile ad<l etto ad o p ed ali p si chiatrici. Il provvedimento rapprese11 ta un a111plia1nento ed una intensificazione dell e misure adott a le dal Regime fa cis ta JJer il polenzia111ento de111ografico della Nazione. 1

CONCORSI. POSTI VACANTI.

ASTI (Alessandria) . - C-On corso p er titoli a due posti di m edico condotto presso i Comuni di: lsOLA n'i\STI, s tipendio a11nuo L. 7000 con qu at tro aumenti quinquennali d el decimo ; ind enJ1il à cavale. o autom. L. 2500 annue, oltre a L . COO se i11caricato fl1nzioni uff. sanit. ; RoccHE'I"I'A TANAno. stipendio L. 7000 annue, con 4 aumenti qt1i11qu ennali del decimo; indennità per autom. o caYa]c. L. 2500, oltre a L. 700 se incari cato funzioni uff. san i l. Scadenza 30 ottobre 1936 . MANTOVA . - Con cor so per titoli scientifi ci e pratici posto Direttor e n1edico Osrerlale P sichiatrico Provincjale. Stipendio anr1uo L. 20.000 o]t r e inden11ità servizio attivo di L . 5000 al lord o. Domande, in carta, bollo, corred a le dei documen li d'uso, al Presidente Congregazione Carità di Cn stiglione d ell e Stiviere, via B. Ordanino 171 entro il 10 ottobre 1936. TORINO. -- ~ riaperto il concorso n1 posto cl i pri1nario m ed ico, Sezione Pediatria nell 'O·sp eda le l\laria Vittoria (via Medail 3). Scadenza per le domande ore 17 d el 22 n oven1bre 1936. Condizion i s labilite nel program111::i relativo , vis ibile pres~o la Segreteria cl ell 'OsreclaJe unita1nenle allo .St;1tuto ed al RegolamP n lo d ell '01)era.

PUATJ CA

1765

Con corso, per titoli, al posto di ~Ieclico Prim ario con incarico Dirett ore e al posto di Chiru~rgo Pri1n ario . Stip. L. 12.000;, partec. 42 % proYenti tariffe dozzinanti. Al Diret J lore sp et ta alloggio g ratuito ·senza moùilio e riscaldamento ed indennità carica L. 3000 an11ue . Ritenute legge; scad. 10 nov. ore 18. P er chiarirnenti rivolgersi Segreleria Congregazione Carità, via S. Croce 9, TreI1to. 'J'nENTO.

Ospedale Civile. -

' 'oGHERA (P avi a) . Ospedale Psicliialrico. - Per ~o l i tiloli scientifici e pra ti ci. ~1edico Primario e du e Nleclici assi st e11li. SUpe11dio, per il primo 1 L. 11.000 con 5 clec. (tre 3e1111ali, due 4ennali), Per gli assiste11 li L. 9500, con gli s lessi aumenti. Pel serv. attivo, ri·sp eLtiYa1nen le, J_, . 2600 e L. 2100, pii i caro viveri. Il Lutto al lordo. Nel biennio di proYa lo stipendio è rido tto di 1/10. Alloggio: app1rtan1ento p er il Pri111ari o; cam era n1obiliata p er I 'assistente; riscalda1n ., illu1n in. ; Yit to n ei giorni cli g u ardia. Età massima 35 a. al 15 sett. 1936, Diplo111a di abilitazio11e con seguito enlro il 1924. ( :01n1)etenza t ecnica a nor n1a del Reg. 1909 alla Legge n1anicomi e alien a li. Tassa JJ. 50,20 al cassiere prov. di P avia. Scad enza or e diciasette del 16 novembre 1936.

NOTIZIE DIVERSE L'Italia al Congresso di urologia di Vienna. ì\el Congr~sso della Socie là Inter11a.zionale di (Jrologia che si è tenuto ora a Vienna, doYendosi rin11ovare l~ . Preside11za della Società, il p o·st o di pri1no vice-preside11te é , tato assegn ato all 'Italia r assegnandolo <tl prof. Roberto Al es andri. Numerosi ano stati gli italiani ch e vi hanno partecivalo, fra cui oltre il prof. Alessandri , i proff. BoJ 1H111on1e, wlingazzini , R ai1nolcli di,, Ron1a, Bruni di Napoli, P avone cli Paler111 0, Gardini, Gam])erini, Garofalo, Perrncci di Bolog11 a, Lasio, Pi ani di l\Iilano, De Gironcoli di Con egli ~110, ed altri. 11 prof. Pisani è s lato relatore di uno dei tre ten1i del Congres·so. Su gli al lri h an n o p arlato quai tutti gli italiani intervenuti. La sede del pros.. iJ110 Congresso nel 1939 è stata fissata a New York.

Le soddisfacenti condizioni sanitarie delle truppe in Africa Ori~ntale. Le condizioni sanilari e delle nostre truppe in Africa Orient ale con tinuai110 a m a11 len er si ottime. I dati statistici .r elatiYi ai militari ricover ati negli o p edali di Addi s Abeba cii1nostrano ch e la morbilità ch e si Yerifica tra i no·~ tri soldati colà dislocali, nonostante l 'a11dam ento s tagiona le inclemente , si è mantenuta in lin1iti lieYemente superiori alla m orbilità m edia dell 'E ercito i1 ella ~Iadre­ p atria . 1'ali co11 fort anti risult ati so110 doYuli alle sod<1i ~ fa cer1ti co11rlizioni di a111bien te , in cor so èli con. li11uo miglior.im ento, e alle a si<lu e prOYYi<lenze di ordine ig ie11i co e sn11i lari o di ogn i speri e ch e, co11 larghezza cli n1ezzi , Yengo110 portate dal Governo gen er ale dell 'Afrira Ori e11 ta]e Italian a.

Un istituto-elioterapico chirurgico inaugurato nel Vicentino. T duece11tc n1edici co11Yenuli da ogni proYincia per iJ Congres:3o regio11a!e <lell n Fed er azion e ita ..


cc IL P OLICLINI CO »

1766

lir1na contro la tuber colosi son o saliti a i\il ezzaselva di Roan a p er assist er e all 'inagurazione d ell 'Istituto el iot erarJico chirurg i co ortopedico cr eat o dal Consorzio an ti tu ber colare di Vicen za. Il vescovo di Padova, mon s. Agostini , h a b e11ed etto l 'Istituto, qui11di, d op o brevi p ar ole del preside d ella provi11cia ing·. Dolcett a, h a p arla to il d irettor e dell 'Istituto prof. Delitala il quale h a ricorda to ch e una sola è l a m eta degli scien ziati : coop erar e, secondo le. direttive d el Duce, alla consrr vazion e e all 'irrobu·stimento della r azza.

Convegno regionale della Fed. per la lotta contro la tubercolosi. La Sez ion e Pi.emor1tese d ella F ed. p er la lot t a contro la t uber colosi nel prossimo ottobre t errà in Cuneo presso il San atorio cl ell 'I .N.F.P .S. una secluta scie11liiica sul t en1 a: cc L 'em oftoe d'allarme ». La di·scu ssione sar à preceduta d a una r elazion e d ei d ot tori Maestri e Bern ab ò-Silorat a, << Su ll 'em oftoe d 'allar me - Rilievi clinici e radiologici su oltre 100 casi .raccolti 11ell 'ul t imo biennio ». P er le even t u ali co1nunicazio ni sullo st esso ar gome11to pren ot ar si , eritro il 30 setten1 bre p . v., trasmettendo il titolo al ~ eg·re tario della Sezior1e, 12r9f . Giglio Ferrando, direttor e sanitario d el Sanatorio S. Luig i.

L'associazione volontari del sangue 11fficialmente riconosciuta. Con decr eto in data 20 agosto 1936-XIV il Mi11is ter o dell 'Interno , sen t ito il 1\1inist er o delle Corpor azioni, h a autorizzato la costit11zion e e riconosciuto l 'Associazio11e Nazion ale Dat or i di San gue. Dopo il Decr eto Ministeriale d el 3 giug·n o 1935XIII col quale ve11ivano disciplinati i ser vizi cl ella trasfusion e in Italia , il ricon o·scimento d el Govern o Fascist a sa11ziona l 'op era sociale , uma.n itari a e sa11i laria svolta sino ad oggi d all 'A vis ch e dell a Associazion e Nazionale vien e a costituire i qu adri attraver so .le su e _i\ssoci a.zioni Provinciali e Sezioni Comunali sp ar se n el Reg n o. La sede della Pre·side.n za d ella Associazion e Nazion al e sar à portata a ìto m a, n lentre la Direzione Gen er ale rin larrà a Mila.no.

Un po' dovunque. A Man ch est er degli Stati Uniti numer osi par tec ipanti a un b au ch etto, il quale aveva r accolto

[ANNO XLIII,

NU1\1.

39)

circa 700 per sone, furon o colpiti d a cc av,·elen an1ento al in 1entar e »: n au ·see, vertigini, vomiti int~ns~ d.olori ad do1n i11ali, diarrea ; i pri1ni si11tomi s1 dich1ar ar o110 duran te i discorsi· una settanti11a di person e d o,·e tter o esser e ricov~rate neg li osped ali, m a il 11u111ero (lei colpiti fu n1olto maggior e. Un a societ à ing lese in li tolat a cc Comitato di ricerca sul trattam e11lo dell a tubercolosi » preconizza un nuovo n1e tod o curativo det to <c g uarig io11e Steven~ <:Iella con sunzion e » o, con termine più r eclam1st1co, « umckaloabo ». La Società ha offerto una som111a p ari ad oltre 600.000 lire it . al <~onsiglio d ell 'A·ssoc ia zion e Medica Britannica , affi11 ch è ven g·ano eseguile ricercl1e di controllo sul valore effet tivo cl el n1e toao . IJ dott. J oHN DoNNAN, di Dumfries (Inghilterra), cavalcava lt1ngo 11 n1are a l\II011reith, qua!ldo fu sbalza~o nell 'a~qu a . Veniva salvat o; 1na poco ò opo cleced eva, presun1i biln1e11te J)er collas o cardi aco.

La sciagura del cc Pourquoi p as ? » è stata forte111ente sentita dalla Ea111ig lia m edica, poich è l 'er oico e plor a lor e polare Giovanni Ba·ttista Ch arcot er a fig lio del son1n10 i1et1rologo Carlo ed egli stesso er a 111ecljco. A più riprese aveva dimostrat o t111a amicizia calcl a e fattiva p er il n ostro Pae·se.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e num.fro dei casi (fra parentesi).

Denunzie d al 10 agos to al lo agos to 1936: Morbillo 161 (461); Scarlattina 111 (171); Pertosse 175 (510) ; , -aricella 62 (80); , -aiuolo e vaiuoloide (- ) ; Febbre tifoidea 45 ' (855); Infezioni para tifiche 90 (144); Fehbre 011dulante 34 (47) ; Dissenteria 20 (32) ; Dift erite e croup 218 (340) ; Meningite cer ebro-spinale e1)ide1n ica 10 (11) ; Poliomielite anteriore acuta 47 (61) ; En cefalite letargica 2 (2) ; 1\119hilost on1iasi 11 (23) ; R abbia : morsicature di animali r abbici o sospetti 53 (79), r1ichiarata (· -) ; Pust ola 111ali g n a 29 (35); Paroti1 e epidemica 60 (ì02) ; Leisbn1nniosi 2 (2) ; F ebbre puerperale 28 (29) .

Indice alfabetico per materie. A~1na

bro11chiale: ellicien za r espirat o ria Pag. 1760 An timalarica : Jotta . . . . . . . . )) 1763 Bibliogr afia . . . . . . . . . . . . . . . )) 1751 BlPnorragia n ella d onna . . . . . . . . . )) 1759 Br u cellosi : forme laringee . . . . . . )) 1758 Br u cellosi : forme p·seu clotub er colar i )) 1758 Corpo e spirito . . . . . . . . . . . . . )) 1763 B111orragie d el n aso e fat1ci . . . . . . . )} 1746 Emor ragie: fisiop at . e trattam. . . . . )) 1744 Ernia inguinale: dettagli del tra ttan1 . )) 1736 Frenicoexer esi : complicazioni . . . . . )) 1743 G ruppi an g uig ni e m alaria . . . . . )) 1760 Ipernefr oma: m et ast asi ossee . . . . . )) 1758 La l lea : ecr czion e: con1e farla cessar e )} 1760 Diritti di preprietà riservati. - Non •lltoriUOVOtJI'

C.

1\'1alarico : conia: tud io i·st opat . . . . . Pag . 1763 ~Iilza ectopica: importan za della en1)) 1723 briogen esi . . . . . . . . . . . . . · · )) 1735 Nasale : t emper a tura e vaso111otilità . )) 1746 .... Naso e ·fau ci : en1orragia clel )) 1742 Poln1on ar e: I 'ascesso . . . . . . . · · )) 1758 Os cotiloideu111 sup . : dis tacco . . .. )) 1758 Retto: tu111or e fecale . . . . . . · · · · )) 1759 Splen om egalia si1nula t1le affez . g inec. )) 1747 Sterilizzazione eu genica . . . . . . . . )) 1751 Ulcu s e duode11iti con splen om egali o Ur et eri: contrFizioni cl eg1i - ; influen za )) 1757 d elle acque 1ni11erali . . . . . . . . . . )) 1759 Vnginali : u stjoni - d a pernl an ganato

~ comentiu La rist4mpa dà lat1ori pubblicati nel

Policlinioo •• non '"

se~ -"

scrnw ~Ila reàatiofle. f! ~ la pubblica.i:àone di S1'nti di essi senza atonie la fonu.

FRUGONI,

A. Po1z1, Resp.

Red . capo.

Rom1 · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Gourri#r


ANNO XLIII

Roma,

o Ottobt'e 1936 ·XIV

Num. 40

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''

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE ·

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE

CAPO:

PROF.

I>RATICA

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Sinl'•li:

Italia Estero Cumulativi: fl) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (set t imanale) L. 58.80 L. 100 (2) À LLB DUB E!JZIONI (pra,tfca e m ed ica) • (1-a) (l-b)

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Un numero separato della

SEZIONE MEDICA

o della

DUE TRJI

Italia Estero L. 100 L. lf'JO

SBZ.IONJ (iprat ica e chiru r gica.) L. 100 L. llO SEZIONI (pratica, medica e chirur.). L 125 L. 18)

CmBUBGICA

L 6 ; della PB.l.TIOA L. 8,00

SOMM ARIO La vori originali : G. Baggio: La derivazione interna permanente del la bile come cura chiruTgica radicale della calcolosi biliare. Note e contributi : G. Barbèra: La roentgenterapia nelle fistole salivari. Rivisi e : V. Montesano: Dei:matosi precancerose e fenomeni im.m unitarii. Sunti e rassegne: DIABETE: F. Umber: Problemi e dibattiti nel campo del diabete. - R . H erbst : Sulla possibile origine t.rau1uatica del diabete. - C. Brentano: Dieta ricca di carboidrati nel trattamento del diabete. - SISTEMA NERVOSO: J. Boisseau: Le n u ove concezioni sull 'isteria e la s ua cura. - L . Lebourg : Tabe bulbare. ~ oti zia bibliogra fica. cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Cong ressi : R. Accademia Medica di Roma. - Società Medico-Chirurgica di Catania.

LAVORI CLINICA DELLA

ORIGINALI

CHIRUHGICA

R.

GENERALE

UNIVERSITÀ DI PISA .

La derivazione interna. pe1·manente della bile come cura chirurgi ca i·a di r a1 e della calcolosi biliare. c1> Prof. G.

BAGG IO,

direttore.

Per i più, la cura ch irurgica della calcolosi biliare è imperniata nel precetto di as1)ortare la cistifellea, in quanto cl1e , per la sua caratteristica dì serbatoio dell.a bile, costituisce an2itutto la sede di incremento, se non di formazione, dei calcoli e in secondo luogo favorisce il persistere dell 'infezione u n a volta che s i sia iniziata. Si asporterà la cistifellea calcolosa: sia ch e rappresenti la sola sede dei calcoli, sia che questi si trovino anche nel coledoco. In tal caso il coledoco sarà poi trattato a parte e, di solito, median te apertura e dre(1) Con1 u11icazione alle cc Giornale mediche di f\fontecati11i ».

Appunti per il medico pratico : CASISTICA El TERAPIA: La sesta malattia. - Stomatite da apparecchio di protesi dentaria. - Fratture costali da tosse. - I l biemuto n elle angine acute non specifiche. - Nella br-0nchite degli enfisereatosi. - Azione dell'aciclo lattico e forti dosi nell'i.1rticaria. - Nelle u stioni non molto estese. - - Nell'iperidTosi. - Per l'estrazione dei tappi di cerume. - SEMEIOTICA : Sulla prova di carico con galattosio negli epatopazienti. - MEDICINA SCIENTIFICA: Influenza dell'« ~equa gozzigena » nel ratto, particolarmente nella discen denza . - VARIA. Nella vita professiona le : La legge Pomaret. - Servizi igienico-sanitari. - Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, pro111ozioni ed onorificenze. Notizie diver se. Ind ice a lfabetico per ma teri e.

naggio, o m ediante apertura, asportazione dei calcoli ·e successiva chiusura . Ma chi astragga dagli assiomi e sappia fern1arsi ai fatti , troverà cl1e ci sono dei col,ecistectom izzati per calcoli che continuano a soffrire di calcolosi biliare e troverà ancora che, m entre la colecìstectomia ha segnato una conquista sulla timida colecistostomia, oggi, anche da parte di chirurghi abituati da tempo alla prima operazion e si domanda se la seconda n on continui ad a,rere le sue indicazioni. Non è vero allora che quel rapporto tra funzione della cistifellea e n ecessità della sua asportazione risponda a realtà, perchè, se fosse cosi, le applicazioni terapeutiche fatte in sua deroga dovrebbero fallire. E, se la sua att endibi1 i tà dev'essere misurata in proporzione dei successi anzich è avere un valore assoluto, bisog11a convenire che, dalla stessa IJren1essa può derivare una conclusione diversa. Difatti, se la cistifellea calcolosa fa danno all'organismo in quanto agisce da serbatojo. scn1brerebbe che il modo più ovvio per giungere allo scopo di eliminare quel danno fos~e


1768

«

IL POLJCLl.NICO

quello di toglierle l 'azione medesima, trasformandola anch'essa, come il resto delle vie b·iliari, in organo di passaggio, anzichè di sog·giorno, della bile. Il che può. essere ottenuto facilmente mediante operazione analoga a que]la che assai spesso si esegue in altre parti del canale gastro-enterico e consiste nell 'anastomosi, cioè mediante u11a colecisto-gastro- o colecisto-duodenostomia. L 'operazione è nota fin dagli albori della chirurgia bili.are, ma, in g·enere fu riservata alla occlusioni coledociche per tumore o per cause estrinseche, e nella calcolosi non trovò applicazione. · Perchè? Perchè ebb·e la disgrazia di diventare oggetto d'esperimento. E l'esperimento - che dovrebbe essere il più v.alido ausilio della clinica - in questo caso invece soffocò la clinica. In verità, non è l 'esperimento il r esponsabile del misf~tto : responsabili ne sono gli esperì· mentator1. Perchè : In primo luogo, l 'esperimento, se può dimostrare che il fegato di un cane la cui cistifellea sia anastomizzata al duodeno presenta dei batteri e delle condizio11i istologiche che non si trovano normalme11te ' lascia altr·esì riconoscere che tali reperti regrediscono col tempo nonostante che l 'anastomosi permanga, e si accordano con condizioni generali dell'animale ottime (Cardia). Il ch·e significa che i reperti medesimi, se pure siano da interpretarsi come conseguenza diretta dell 'anastomosi, trovano n ell 'organismo stesso il correttivo che togìie loro ogni significato di manifestazioni dannose; oppure significa che dipendono soltanto indiretta1nente dal fatto d el} '.anastomosi e sono invece l 'espressione di particol.ari modificazioni temporanee - a11ch'esse per le stesse ragioni innÒcue che l 'anastomosi produce prima altrove, per esempio nell'intestino, dove, in conseguenza del mutato contenuto biliare possono originarsi sostanze che prima non c'erano e costituirsi delle transitorie modificazioni della parete che permettano il passaggio nel circolo portale e quindi l 'apporto al fegato, di elementi ch e abitualmente non vi passa110. In secondo luogo scompare il significato dell'esperimento - nel caso de]l 'anastomosi delle vie biliari - di fronte al criterio dell 'esrJerimentatore, perchè nessuno esperin1ento animale eguaglia l'esperimento clinico . Il quale ha al suo attivo un 'infinità di colecistogastro- o duodeno-ston1ie , almeno per cancri de1la testa del pancreas o delle vie biliari e per ulceri ga triche (delle quali Babcock ne

»

[.A.NNO XLIII, Nu~1. 401

contava 27 già nel 1920) (1), senza danni e invece con risultati che forse ognuno di noi deve riconoscere con1e stupefacenti. E, se ciò che poi si teme è l.a comunicazio11e diretta col tubo digerente, non dovrebbe destare lo stesso tin1ore una comunicazione aperta sul coledoco invece che sulla cistifellea? Invece, Lorenz non si peritava di scrivere nel 1920 (M ed. Klin., Voi. 16, p. 26; Zorg. IX t 68) che la coledocotomia transduodenale (alla quale residua, appunto, una fistola del coledoco col duodeno) deve essere tenuta in considerazione di procedimento normale n el]a calcolosi del coledoco. Nel 1923 (Vien. kl. Woch., p. 291; Zorg. XXIII, ±3) egli aveva eseguito l 'operazione ben 140 volte. E Florcken, alla fine del 1923 (A . f. kl. Ch., Vol. 124:, p . 49, 1923·; Zorg. XXIII) aveva ·eseguito già per 20 volte la coledoco-duodeno-stomia ch,e Sasse (v. 11~.,lor­ cken) aveva adottato sistematicamente in luogo del drenaggio dell'epatico, operando in tal inodo, n egli anni 1910-14, 46 casi . La stessa considerazione varreb·b e per la pratica consigliata da Ahrens, di innestare, dopo colecistectomia, il cistico nel duodeno anzichè lasciarlo in sito allacciato. (Zbl. f . Ch., 50, 169, 1923). La pubblicazione di 1F lorcken fece seguaci e oggi anche da noi sono più di uno i fautori a.e lla coledoco-duodeno-stomia per calcolosi. Ora è da rilevare cl1e la col·edoco-duodenostomia p·e r calcoli è un' anastomosi delle vie biliari col canale digerente come lo è quella della cistifellea, non solo agli effetti delle possibili infezioni ascendenti, ma pure agli effetti del! 'infezione già in atto nelle vie biliari stesse; perchè, se infetta è la cistifellea calcolosa, non si può dire che il coledoco lo sia meno quando anche in esso i calcoli soggiornino. E perch è, allora , sul coledoco I 'anastomosi ~i , e sulla cistifellea noµ Non saprei dire quanto i concetti informatori di queste considerazioni avessero di già agito sul mio subcosciente quando feci le constatazioni personali che qui espongo. Il 3 marzo 1928' operai una donna con diagnosi ·e con reperto di calcolo i della cistifellea. Avendo scambiato il coledoco col cistico ed avendo trovato, oltre ad aderenze diffuse delle vie biliari, aderenza isolata della piccola curvatura gastrica col fegato, che faceva pensare ad ulcera, fe ci un ' 011erazione consistente in colecistectomia, sutura parietale clell'epatico , in1pia nto tern1inale del coledoco sulla pa(1) BABCOCR. ~led. Ree., Yol. 98, n. 12, p. 476,, 1920; Zorg., X, p. 118.


[ANl"O XLIII,

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40J

176$)

SEZIONE PRATICA

rete superiore dell 'a11golo duodenale, r esezione d·ello sto111aco e della parte aderente del m argine epatico. L 'an1m alata, n on solo gu arl delle soffer en ze addo111inali , ma vide ricomparire le n1estruazioni che mancavano da tempo e 1)er la cui scon1parsa sovrattutto aveya chiest o I 'opera n ostra, guadagnò i1otevolme11te n el co1nplesso d·elle sue condizioni di salute e ritornò a farsi visitare dopo m esi, tronfia dello stato gravidico nel quale si trova va . Da allora, cioè a distanza di più di otto a11ni, ebbe, con quella, quattro gravida11 ze oltre ad altre quattro ch e aveva avuto prima. Continua a star bene e lavar.a sempre p ercl1è di condizioni misere. Per quanto il profondo mutamento determinalo n·elle vie biliari e n el canale ga stroenterico dalla colecistectomia e dall a r esezione gastrica potesse spiegare un 'altrettan to profonda azione sull 'intero organismo, io fui portato a pensare ch e, n ella - vorrei dire - trasformazion e di quell 'orga nismo, avesse a\ruto gran parte la nuova comunicazion e ch e avevo stabilito fra \rie biliari ·e intestino. E tale pen siero continuai ad agitare nella mia m ente per m olto tempo ancora, finch è, un 'altra volta (il 7-XI-31 ), trovandomi davanti ad un.a cistifellea con numerosi pi ccoli calcoli, il cui fondo si adagiava sulla parete anteriore della seconda porzione del duodeno , in un obeso, man gia tore e bevitore, e ricordando anche per esperienza personale, n on soltanto per i classici rilievi di Nussbaum , come a ccada talvolta di trovare operatoriamente i segni innocui di comunicazioni spontan ee fra cistifellea e duodeno, verisimil111·ente pur·e per calcoli biliari, mi sentii guidat o a far co111rn1icare an ch ' io a rtifi cialmente i due organi , ed eseguii senza esitazione la colecistoduodenostomia. Il malato g uarì dell 'intervento , emise con le feci, durante la d egenza , numerosi calcoli, e, riveduto in condizioni ottime dopo 1 anno, riferiva che in seguito all'oper azione era stato sempre bene senza il n1inimo disturbo fino a distanza di 6 n1esi, quando avv.ertì una m olestia in regione epatica , ch e ricordava i prodromi delle colich e antich e, tanto da fa r pensare che dovessero ripetersi ; invece, preso, se condo il consiglio del m edico. un lassativo , tutto scomparve , e continuò a star e sempre ben e nonostante ch e facesse vita alquanto disagiata e ben p oca regola avesse nella dieta. Ben e sta tutt'ora, a quasi 5 anni dall 'opera • z1on e. Un 'altra pazient e fu operata il 2 genn aio 1934. Soffriva da 13 m esi di dolori in sea e epatica e di itterizia con febb·r e e brividi . Ali 'intervento presentò cistifellea piccola, retrat-

ta, aderente, ispessita , piena di calcoli. Di prol)OSi lo n e anastomizzai il fondo a llo ston1aco, il quale costituiva la p,a rte di canale digerente più vicina. Ma p er far ciò si rese n ecessario aprirla ed estrarre 3 calcoli. Nel complesso i calcoli er.a no talmente incuneati ed occludenti, che, nonosta11te l 'a sportazione di quei tre, non defluì bile affatto ·e l 'anastomosi (tutt 'altro che agevole) fu eseguita senza applicaz ione di pinze (il cl1e fra le altre cose non sar r bbe stato n emn1eno possibile). Il coledoco n on era chiuso, perch è le feci si m.anteneva n o sì ìpoma n on fur o110 mai a-coliche e anch e il sondagg·io duodenale aveva dato esito a liquido contenente bile. La s·era su ccessiva al g iorno d 'operazion e l 'a. ebbe vomito di colore ver .. dastro. Il giorno appr·esso non von1itò p iù e l'ittero semb rò un po ' diminuito. Il g·iorno 8 g·ennaio , cioè 6 giorni dopo l 'operazione, non si trova ron o più pigm enti 'biliari n ell ' urine, - 15 g·iorni do1)0 l 'opera zione fu sò1nministrato un purgante oleoso e con le feci venne emesso un grosso calcolo. Dopo altri 2 g iorni si ritrovarono i pi.g·m e11ti biliari n elle u rine e il 25 gennaio , cioè 23 giorni dOJ)O l 'operazion e, l 'a. venne dimessa operativam ente guarita , in condizioni buone ma ancora alquanto itterica . Un anno dopo fu rimessa in Clini ca , per osservazione, su mia richiesta. Non era più itterica affatto. Stava ben·e e raccontava cl1e dop o la prim a degenza aveva con servato ancora la tinta della cute un po' g ialla, fintan toch e, a G n1esi di distan za, fu colta da una n uova colica, forte m a breve, in seg·uito alla quale aveva ripreso il suo colorito di avan ti d 'ammalar e ed era stata b enissimo n on osta11te il suo faticoso lavoro, ch e è quello dei campi. L 'esan1e radiologico confermò la presen za dell 'anastomosi e, in quanto al resto din1ostrò ch e stomaco e duoden o eran o n or mali. I l chimismo gastrico si rivelò eguale a q uello di prin1a dell 'op·erazione . Oggi sono passati più di due anni e mezzo dall 'operazione e la malata continua a star bene facen do la contadina. Questo caso era stato i1er m e la prova del fuoco. Difatti, in esso la colecistogastrostoraja aveva fatto r iacquistare alla mala ta il ben essere e la pie11a utilizzazion e delle sue energ1e n onostante ch e la cistifellea fosse già caduta in preda a g r a\rissime alterazion i anatomiche accon1pagnate prolungatamente da rialzi term ici con brividi, cioè non ostante che la flogosi fosse an ch e, con ogni probabilità , estesa dalle grandi all e piccole vie biliari. ~1a da quel caso io h o avuto an che un 'altra dimostrazione, e cioè che la colecistogastrostomia ave,ra liberato la malata, non solo dai cal1


1770

« IL POLICLINICO »

coli ch e si trovavano nella cistifellea , ma anche da altri cl1e evidentemente si trovavano nel coledoco, dato ch e l 'an1malata era itterica da molto t em.p·o e per molto altro ancora continuò ad esserlo dopo l 'operazione nonostante che la febbre fosse scomparsa. Tale risultato, oltre che del valore assoluto d·e lla operazione, mi dava la misura del suo valore relativo in paragone con la coledocoduodeno-stomia. Mi diceva cioè ct1·e, mentre non diversificano, almeno in linea di principio, le ipotetiche condizioni di sfavore dell e due operazioni, l 'una dà, in lin·ea di risultati, quella che l 'altra non può dare, e quindi riduce ad unico atto modificatore delle vie biliari quelli che seguendo l'altro procedimento sono invece due. Difatti, mentre, per ·e ffetto della sola colecistogastrostomia ho visto scomparire dei sinton1i che almeno clinicamente dovevano essere • considerati di calcolosi coledocica oltre che cistica, è ben difficile che la cole doco-duodenoston1ia faccia uscire dalla cistif.ellea calcoli voluminosi: e perciò essa richiede in anticipo la colecistectomia. E se, alla diagnosi di calcolosi coledocica manca nel caso mio la conferma operatoria diretta, la sintomatologia che ad essa ho riferito, per essere spiegata diversamente, dovrebbe essere attribuita ad un calcolo incuneato fra cistico e coledoco, cioè verrebbe ad assumere un significato che, se non le equivale, n1olto le è simile. Ad ogni in od~, quella è l 'interpretazione ch'io ho inte o di dover dare ai sintomi del caso in parola. Su ta le interpretazione mi sono regolato in altri casi del genere, con risultati che la confermano. E mi spiego l 'efficacia della colecistoanaston1osi nella calcolosi del coledoco, col meccanismo di autodilatazion·e dei dotti biliari conseguente alla SOJJpressione anatomica o funzionale della cistifellea, che illustrai al congresso di Pavia. In forza di quell 'autodilatazione, il coledoco ' 'iene .ad assumere una mag·giore ampiezza, ch·e finirà col far trazione eccentrica anche sul cercine sfinterico rendendolo meno resistente, e quindi favorendo il passaggio di calcoli che non avrebbero potuto passarvi prima: mentre che il continuato deflusso d ell.a bile attraverso l 'anastomosi delJa cistifellea impedirà che la bile stessa depositi nuovi sali sul calcolo e q,uindi che il calcolo s'ingrossi. Ma l'influenza di questo continuo defluire della bile va ben più in là di quelle che posano essere le sorti del calcolo. Le so fferenze avute dal nostro malato (Esempio n . 2), sei mesi dopo l'operazione, che gli e.r.ano sembrate prodromi di nuove coliche,

[ANNO

XLIII, NuM. 40]

non richian1a.no le vere co]iche alle quali vanno incontro alcuni dei colecistectornizzati? E non fanno pensare, appunto, a calcoli che, dalle alte vie biliari abbi.ano raggiunto la stomia cistica e ne siano fuorius citi ? Io non vog lio addentrarmi nella questione, da tempo dibattuta e non risolta, se i calcoli si formino nella cistifellea o più su. Constato invece che, sia quale si voglia la loro sede di origine, se non trovano un luogo d'arresto, non potranno dar sentore di sè. l\ila osservo i11oltr·e ch·e, aperto il deflusso continuo alla b·ile, è questa stessa che viene a perdere le condizioni favorevoli alla produzione dei calcoli. E, all'opposto di 1q uanto potrebbe sembrare in riferimento al fatto che la bile normalmente si raccoglie nella cistifellea e ne viene emessa a getto, I '·e sperienza dimostra cl1e in questi .casi patologici delle vie biliari, il suo fluire continuo, più che non danneggiare l 'apparato digere11te, g iova al fegato e all 'intero • organismo. A tale proposito, non voglio esclud·ere ancora che nel complesso delle funzioni organiche, questo flusso biliare extrasfinterico possa determinare qualche nlodificazione non risponde11te in tutto al quadro tipico della fisiologia normale (il quale , del resto, non può essere inteso che entro limiti piuttosto elastici) ma mi ritengo autorizzato· ad escludere che sia caus.a di danni .a pprezzabili direttan1ente ed affern10 invece che senza dubbio si è dimostrato capace di esercitare una grande influenza benefica sulle condizioni morbose per le quali ve11ne effettuato. Valutazioni teoriche e risultati pratici si accordan o quindi nel dimostrare la razionalità che la calcolosi biliare sia curata mediante derivazione interna permanente della bile: la quale realizza in n1odo chirurgico, cioè stabile, il deflusso biliare, preconizzato dagli internisti. T.ale derivazione, io la pratico dalla cistifellea nei casi di calcolosi della cistifellea o di calcolosi della cistifell ea e del coledoco; la pratico dal coledoco quando i calcoli si trovino sol1 antò in questo e la cistifellea sia esclusa. La derivazione dalla cistifellea la realizzo mediante colecistogastrostomia, avendomi persuaso una larga esperienza in proposito che lo stomaco (parete anteriore dell'antro pilorico) è quello che meglio si presta topograficamente ali 'unione con la cistifellea; e la realizzo mediante apertura ampia, di 2 cm. e anche .' p1u. Per la derivazione del coledoco mi limito alla fistola che residua a coledocotomia transduodenale (che mi serve naturalmente anche 1


[AN.l'O

XLIII,

Nv~r.

40J

1773

SEZIONE PRATICA

all 'asportazione d·el calcolo). E con tale intendimento pratic0 soìtanto questa operazione: anche n ei casi nei quali sarebbe facile aprire il coledoco nel suo tratto extraduoden.a le: perchè rilengo che la comunicazione che a qu el modo si stabilisce fra i due visceri sia naturale e quindi agevole al i)assaggio dei calcoli, più di quella ottenuta mediante coledoco-duodeno-anastomosi, rnentre .all'apertura (e suc-cessiva chiusura) del duodeno non mi pare di dovere an11·ettere gravità. Come in tutte le cure che vogliano essere radicali quanto più è possibile, anche in questa bisogna utilizzare il momento opportuno, cioè operare possibilmente in assenza o durante una tregua di sinton1i flogistici, e l 'esperienza mi ha dimostrato che ciò si ottiene facilmente, mediante la congrua attesa e un accurato trattamento con impacchi od e1npiastri estesi, semicircolari , dell 'ipo.c ondrio e d el fianco destri. In un caso recente, nel quale il fondo de lla cistifellea era ulcerato nel fegato, eseguii la colecistectomia . Negli stessi giorni avevo eseguita una colecistogastrostomia. La differenza dei risultati, a favor e della colecistogastrostomizzata, risultava netta dalle dichiarazioni delle due malate rivedute qualche tempo dopo l'operazione, tantoch·è ne ho tratta questa determinazione. Quando la colecisti si trovasse in condizioni particolari da r·endere impossibile l 'anastomosi classica sul fondo, mi proporrei di staccarla dal fegato , demolirla in parte, vuotandola dei calcoli, ed anastomizzare il residuo. In tal modo la mia regola di condotta è fissata. Dell 'esperienza ch e ne h o fatto finora, non ho dato che esempi, riservando i numeri ad altra occasione. Ma, per quanto risulta anche dal suesposto, ho prove lunghe e maturate . E queste mi persuadono di essere sulla buona strada. Tanto più ne sono convinto in quanto che i risultati avuti dalla anastomosi delle vie biliari col canale dig·er ente in casi di calcolosi, collimano con quelli che dalla stessa operazione ho avuto per altre affezioni. Anche di questi mi farò dovere di parlare a ten1po opportuno come in parte ho già parlato (v. Congresso internazionale di gastro-enterologia). RIASSUNTO. L 'A. dimostr a su esperienza personale e riportando casi a scopo d 'esempio, come la colecistogastrostomia e la coledocoton1ia transduodenale costituiscano il m ezzo più opportuno di cura chirurgica della calcolosi dell e vie l)i]iari.

NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALE DEL LITToruo IN RolVrA PADIGLIONE MoRGAGNr Prim<lrio: Prof. C. ANTONUCCI.

La roentgenterapia nelle fistole sali vai·i. Dott. G1ovANNI BARBÈRA, aiuto chirurgo. •

Il problemR d ella cura delle fistole salivari è molto comp1lesso ed i risultati d·ella cura chirurg ica non sen1pr·e so ddisfacenti. . Del gran numero di m etodi 0peratori prof)Osti per le fis tol e del co11dotto di Stenone o lJer qu.elle d el parencl1in1a g·hiandoJ.a re, nessu110 è esente da cri'Lich e; spesso operazioni piuttosto gravi e di t ecnica con1plicata so.n o seguite da i11su ccesso e perfino da peggioran1ento della lesione . Nelle fist ole ghiandolari pure, l 'estirpazione del tramite fi stoloso, il cru·entan1ento de1la ghia1i.do la , le l)l.astich e con fascia e còn le·m b·i cutan ei, spesso son o seguite da suppurazionecon cattivo risultato estetico e recidiva della fisto1a. N.eJle fi stole del co11do.tto l'operazione ideale e cioè la resezio·n e d ~l d otto in corrispondenza d ella fi s.tola co11 sutura capo a capo, ·è spesso I ecnic.arr1ente ìmpo.ssihiJe, a11che se la fistola è puramente pari etale e n on vi è interruzione completa del condotto. D·ei processi cl1e tendono a trasformare 114 fi stola da r.sterr1a in interna , quello di Langenbeck che isola il capo oe·n trale e, perforata la gua11ci.a: lo collo·c a n elJ apertura, richifl.A.ic u11 capo cer1trale abbastanza lungo da esse re portato fin nel cavo orale; se poi si vuole fare UJ)a plastica allungando il capo oentrale con urt lembo di mucosa bucoal1e o co·n un pezzetto di ven:\ fa cciale, le difficoltà tecniche so110 notevoli e i successi molto aleatorii. I più fac·i li sono· i' m etodi di Desault e q·u el1o di f>eguise. TI primo perfora, in corrispond enza d ella fistola , con un tre quarti, tutta la guancia e cr ea cosa anohe una fistola interna che, continuamente tenuta aperta con un tubetto o con succe~sive dilatazioni porta alla chiusura d ella fistola esteTna eventualmente dO!pO crt1ent[1 Jn ent:i', suture, plasticl1e cutanee ecc. Deguise escide la fif'tola e, perforata la zona cruenta in due pu11ti distanti fra loro circ: m ezzo centimetro, co,Jloca n ei dt1e canali un fil o metallir,n o di sela ch·e annQda neJl 'intErno d.ella b occa; il tessuto intermedio si necrosa e si forma una fi stola interna ch e porta alla r hiusura di quella esterna. Tali n1etodj , se 11anno mag·g iori possibilità di successo , pur tu1tavin richi edono t1na cura molto lunga ed assidua e difficilmente si possono a1)p]icare 1

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qua ndo la fistola è sulla r eg·ione masseterina e 11011 sulla buccinatoria . L'asportazione co111pleta d ella ghiandola, quando non è possibile 111ettere i11 atto n1etocli dircl li sulla fistola o quando questi siar10 st.ati te11tati senza su ccesso, rappresenta una Olleraziot1e grave, mutilante, ch·e lascia ci catrici deturpanti. P er le fis.tole della parotide, cl1e ono le pi11 fr equenti e l,e J)ÌÙ ostinate, 1:asportAiione completa d ella gl1iandola in1plica la paralisi d·e l facci.a l·e con le s11·e conse-

g·ue11ze. I ,a r esez ion e d el N. auricola temporale, propos la da IJeriche, non sen1pre porta a11 'arrcst o C'()mplelo d ella secrezion e salivar e parotirlna. i sa che la parotide, come l·e a ltre ghia11do1e salivari, h a una dupiice in11ervaz ione , simpa tica e parasimpatica ch e fanno segreg·are d u·e diverse qualità di saliva. E precisame11te il sirnp·a tico provvede a lla secrezione di u11a sa liva n1011o d en s.a e in scarsa quantità, mentre il para irn patico, rappr·esent.at o p er ]a Parotide dal N. auri'rolo ten1poraJe, 11rovoca la secr ez ion e di saliva n1ollo fluida ·e d in g·r ande qt1an l.i tà. Sebbene siano state fatte simpatectomie per fi stol€ salivari (Luko1ns.kij) è certo più logie.a la r esezion e del N. auri'colo temporale , t11a la secrezione ghiandolare i1011 cessa con1p letamente perchè rin1ane l 'i11nervazione simpatica cl1e cc influisce sulla secrezio11e salivare rifJ e ~ sa non solo qualitatìvan1ente ma anch e quantitat·i van1ente >' (llesse). Strope11i i1el 1920 ha p r oposto p er la cura d elle fi stole parotidee l 'iniezione di alcool i1e]]a terza branca del trigen1ino. Siccome il nervo auricolo t emporale ·è un r a1110 clella L·erza branca del trigen1i110 i r isull ali son o g·li stessi , n1a si ledono gli altri ner vi l'rovenieinti dalla terz.n })ran ca (N. mélsticatori , li nguale, de11tal e, ecc . ecc) . Di fronte perciò agli i11su ccessi ed ai pericoli della cura chirurg·ic.a d elle fist ole sali vari , la so1)pres iorLe d ella secrezione g·hiandolare mediante la irr~diazion·e d ella gl1iandola rap1)rese11ta r ealmente u11 grande progresso. "oppres80 il flusso salivare la fistola è ir1 condizioni di guarire e, sebben e si possa ripristinare dopo qualch e n1e~e la secr ezion e, vi è un lasso di tempo . ufficiente i)erchè la fi stol.a si chiuda o spontarleam ente o, nei casi più ribelli , col compl em ento di. un atto operatorio. Frae11kel n el 1916 riport ò u11 caso di fi stola Jlarotiden da ferita di g uerra , guarita dopo irradi.az ione e su ccessivan1enle, nel 1923, m ediante irradiazion e dell.e Paroti'di potè g randemente 111iglior a re la fastidio a scialorrea di P. che avevano soff Prlo <li Encefalite letargi ca. ~Itri 1

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ca si di guarigione di fistole dopo irradiazione delJa g hia11do.Ja son o riportate d a W. Kaess, K. I\ Jeinschn1idt, II. Sch adel , H. llenke (tre casi di fis to la d a operazione chirurgica sull 'oreccl1io), \V. Kren1e.r, J. l\.opary, II. Rahm, U. Portn1an11, ecc. Molti dei casi c ilat i dai sudd etti a utori erano già stati trattati operatori.an1ente senza s-u c cesso e in uno dei c,inque P. di Kopary la fistola e,s.isteva da 18 anni . Già era noto ai r a diologi ct1·e, do1>0 rrradiazior1e sulla faccia e sul collo~ quando le regi~1r1i ])n rutidee e sotto1nascellari sono e ompre se 11011.a zo11a irradiata i P. avvertono grande secchezza della bocca appunto per din1inuzione del flusso salivare. Sperime ntalmente si occuparono della questione lvy, Orndoff, .Tacoby, Whitlo,v, von Salis, !Boldireff, Desja rdin s, ecc. Bergonié e Spider notaro110 che per irradiazione d elle g hiandole salivar i si h anno non solo 1no·dificazioni quantitative della saliva, ma a11ch·e qualitative p erchè è soppressa sopratutto llt parte sie.rosa d ella saliva e non quella muco·sa, cosicch è la sa liva st essa si fa scarsa e vischiosa. Dopo l 'irradiaz ion e della g·hiandola si osser' 'a110 i seguenti fe11omen i: n elle prime 24 ore si ha rossore ed edema della cute della regione p er eriten1a precoce }) ÌÙ o m eno intenso a seconda la d ose e i filtri usati e note,·ole tumefa zion e d-ella gl1iandola cl1e si fa dolente al Latta. La bocca è secca perch è la secrezione è fun zional1nente in ibita . ln seguito ad applicaziozio11i .calde la tumefazion e ghi.andolare e il dolore si dile·g uano , perman·e l 'a rrossamento clella cute. Alla tume fazio11e del parenchima ghiandolare corrispondono intensi fenon1eni dii congestion·e vascolare con ede1r1a; poi compaiono alterazioni cellulari d·ege.i1erative di vario grado , progressive e cl1e possono g iungere alla n ecrosi delle cellule, infine an che n0l co·n nettivo interstiziale si notano fenomeni flogistici come in · filtrazioni parvicellulari perivasali e str omatiGhe e poi reazione fibroblastica ch e l·e ntamente porta a sclerosi fibrosa del parenchima ghinndo1are. Con dosi eccessive si può assistere ad una necrosi massiva della g hi'a ndola con intensi fenomeni r eattivi. Per qua11to riguarda la dose essa varia a sec.or1do d€ll 'effetto ch e si intende ottenere. U. )Jo,r tmann fa notare ch e, secondo ha mostrato l 'esperimento, piccole dosi, inferiori al 40 % della dose eritema hanno una influenza molto scarsa s ull'attiviità se,cretoria delle ghiandole sali,1ari ; occorre dare una d ose piena di 6001

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SEZIONE PRATICA

~00 R, pr~ferendo una filtrazione alta (1/ 2 Cu 0 1/2 Zn + AlJ) e raggi duri (180 l(v). In genere (Portmann) si fraziona la dose iIJ

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di limone sulla ling ua della P. si osservò forte cjaculazio11e di saJiva dallo sbocco di D . m entre a S. si formò appena uria mini1na gocciolina che rimase sullo sbocco ·stesso. due giorni (400 al giorno) o in 3-5 g iorni i11 La piccol a tasca so ttocutan ea che al mattino si dosi parziali eguali o disuguaìi in modo da trovava piena di saliva n on ne conteneva che dare dosi alte senza pericolo di necrosi. Dice due gocce. · J>ortmann chP. il modo di appli'car.e l ' irradiaDopo la terza ed t1l ti111a irradiazio11e la fistola si chiuse sp ontaneamente nello s1)azio di tre giorzione non ha in1porla11za purch è il dosaggio n i e non si raccolse più saliva sot to la cute. La sia abbastanza forte. _ P . u scì perfettamente g u arita il 28 febbraio. Si 1)otreb,h e praticare aJlch e 1.a Curieterap·i a Rivista dopo 8 giorni si con statò che d allo sbocco di S. l 'emissio11e di saliva er a con1pleta1nente con apparecchio a moulage n1a la roentgent,e- cessata; anche dopo il tentativo di provocare la rupia è di app,l icazione più semplice ed è alla secr ezione col su cco dj limon e. La metà S. della portata di tutti. g·uar1cia in corris1)011<le11za del dotto di Stenone era molto asciutta , e la piccola salienza su cui s j apre il dotto, molto appiattita, lo sbocco stesNel caso da noi cura to si tratt aYa cli una1 donso non era rjconoscibile . 11a di 25 anni ch e nel novembre 1935 ebb e u11 <t$Cesso di o ri g·i11e d entarj a d ell a g uancia 18. SelJIn con clusio·n e si può dire ch e sopprin1ere bene si l'o~se. as porla la una ra~·1ice tlentaria. e i transitoriamente o definitivamente la secreziofosse aperto un ascesso d all 'i11 tern o d ella bocca , si ebbe a11c;he suppurazion e della g u an cia per n e ghiandolare salivare in casi di fistola : me<' ui si c.l ovet le praticare sulla regio11e 111a·~ seteri11 a. diante l'applicazione di ragg i X o di radiun1, una piccola incisione l)er clare esito al pus. L 'in rapp resenta realmente un notevole vantaggio. cisione fn fatta certan1enle n1olto al di sotto del l\ bene perciò adoper.are sempre tale metodo dotlc1 di Stell o11e e del J)r olun g·am e11to masset eri~10 tl ella paro tide e in essa vPn11e situato t1n di cura che porterà a gua1,igione dei casi più tub6tto di dr<!11aggio diretto verso l 'allo. Il d resemplici e coadiuverà potentem.ente la c ura 11aggio Jierò, portato s11l prolungan1ento masse· chirurgica nei casi più ribelli. terino della p ar otid e, cr eò per decubito una lesione ghiandolaJr e per cui clopo qualch e t empo RIASSU i\i1~0. al pus si inesc;olò ·saliva, finchè, do1ninata l 'infezio11e e cessato lo scolo d i secrezione p tLruJenta, L ' A. , in base ad una osservazione personale, rì111ase una fis tola salivBre. Si er a anzi forma.ta, co111e appariva d all 'esa1ne oJJbietlivo, una piccola con siglia in caso di fisto] a salivare ribelle la tasca sollocutanea siluata a circa 4 cm. al di soroe11tgenterapia, criticando i m etodi di terapi~ pra dello sbocco rli dren aggio e a 2-2 ?~ cm. al chirurgica. di solto del po11te zigomali~o , in piena regione n1asset erir1a ed in un punto corrisp od ente al proBIBLJOGRAFIA . lunga1nento rr1a·sseteri no della parotide. In tale tasca si r:lccoglieva un a discreta quantità di sa] ic.,;As 1~ J . I . e B oLDYREFF W. N. A Study of tlie Jn. va e bastava t111a leggera })r ession e 11er ch è quefluence of Higli Vollage Roentgen Irradiation !::ta d efluisse abbondanter11ente dallo sl>occo cl i in Salivar y Secretion iri Dogs and its Effect on tlrenaggi0. the Sensibilily of the Bucca l 1'if ucosa. Am. J. Dal i1ove1nbre 1935 al febbraio 1936 non si Roentgenol. and Rad . Ther., vol . 13, 1925. ebbe nessuna n1 odificazione e si p en sò cosi , dato ÙESJARDINS A. U. Acti.on o/ Roentgen Rays and che il processo infe ttivo era completamente guaRadi am on the Gastro in testinal Tract. Ibid ., rito e 11011 ri1no.11eva ch e l a fistola salivare ghianvol _. 26, 1931. dolare, a irradj are la g hiandola per sopprimere li'HAENKEL M. Die R ontgentherazJie bei l(riegsveralm~no temporan earnen le la secrezione. lezten. Str ahlentherapie, voi. 7, 1916. Il prof. E. Milani, direttore del Reparto Rad ioIo. Die Beeinflussung des iiùer 1ntissigen Speichlogico d ell 'Os1Jeclale del Littorio irradiò ln paflusses bei Ence/Jlialit is lethargica chronica z i ~nt e adop&r anclo la segl1ente lecnica.: CamJ)O Jidurch tempori.ire Par otisschailtung mittels Ront111\tato con s toffe pion1bate della }Jarotide S. Diqenstrahlen. Deutsche Med. Wochenschr. , Y . 49. · stanza focal e 30 c 111., filtro Cu ;~ + 3. All. 180 1923. Kv . 600 R frazionate: 300 R iì 1° gi or110, 150 R IIENKE H . Zur Behandln.ng der Speiclielfisteln iJ 3° giorno, 150 R il 5° misurate all 'Han1n1er suleinschlisslich der nach Ohroper ation ve reinla pelle. Circa un 'ora dopo l a pri111a irrad1azione zeit auftretenden Parotisfisl eln. Zeitschr. f. Halsla P. avvertì dolore e senso di ter1sio11e in corriNasen- u. Ohr~nh. , vo1. 10, 1924. spondenza della parotide S. co11 i.rradjazioni all\·Y, 0RNDOFF, JA cOBY, \;"'\1 HITLOw . Studies on the i 'or ecchio ed al collo, e riel corso clella mattinatn Effet of Roentgen Rays on Glandular Activity. s i ebl)e tu1 nefazione della regioc1e e arrossamenRadiology, vol. 4, 1~23. to della cute. Nel pon1eriggio, cori applicazioni ni J_,'CiROJ\ISKIJ. Zur Cliarakteristik der FunJrli on der borsa calda, il go 11fiore din1inuì e co n esso il doParotisdriise. Arch. f. Klin. Chir. , 146, 1927. lore e dopo 24 ore rimaneva solo arrossamento KAESs F . W. Die tempora.re Ausschaltung der della pelle. · La P. avvertiva nettamente che la Parotis mittels Ron tg cnbestral1 lung bei Berr1elà S. della bocca era più asciutta della D . Esahanlung de r Speichelfisf P.ln.. Znbl . f . chir., 111i11ati i due sbocchi di Ster1on e si osservò cl1e <l a YOl. 50, 1923. D. u sciva spo ntan ean1ente saliva, e non da S. J(LEI~SCHl\fIDT J( . Zur Bel>andlun.g der SpeichelfiDopo aver fatto colare qi1alch e goccia di su cco sleln. Mtinch med. \\,-ochenschr., voi. 70, 1923. 1


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cc IL POLLCLINICO n

Koi:ARY J . A. 1njalkamirLg y li'is tulrinak. Rontge11 Kerelise Orvo~ Hetilap, vol. 70, 1926. KREl\-CEn ~.in Beilray zur Rlinlgertbehandlung der P :irotz.,jlslel. Forlschr. a. d. Geb. d . lloni gsr1stra11l, vo! 33, 1925. f>onT1"rANN U. The 1'realment. of • alivary Fistula . by I rradaliori. An11als of Surgery, 111agg·io 1935. SoL1 s voi H . Zur de!"' Ronlyenverartderungen

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nach

Bestrahlung

der

Glaind

sub1naxillaris.

S Lrahle11lherapie, vol. 17, 1924. STHOJ.>f:KI L. Alooolizzaziorie della t erza branca del t~·i rJe1nino come metodo di cura delle fìstole salivati ribelli della paro·lide. Riforma medica,

vuJ. 36, 1920. W1:rn:owsKY C. Rnntgeribehandlurtg d er Speiclielfislel durch temporare Aussclia.ltung cler

Paro-

tis. Deutsrl1e Zeitschr. f. Chir., vol. 213, 1928-2-d.

RIVISTE Dermatosi precancerosf. e fenomPni immunitarii per il prof. VrNCENzo :NioNTESANO (Rorr1.a)

[ANNO XLIII,

NUJ\>l .

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del processo canceroso è possibile e talvolta a~che non ra~o, ma non costante nè, per così dire, necessario alla identificazione dell'entità n1orbosa. Ci sembrereb~e q11.indi forse un po' troppo lata una classificazione che facesse rientrare in questo gruppo processi i quali, se rappresentano un terreno assai favorevole all 'insorgere dell'epitelioma, non hanno in sè un ~1emento essenziale ·e d innato che fatalmente conduca al tum~re,. ed i? cui non sempre, almeno per alcuni d1 essi, può escludersi l 'influ·enza d~ cause estrinseche, com e p. e. n elle le.uco,plasie boa.cali dei jUJm1ato ri l'azione irrit~nte dei,.prodotti d el tabacco, quella meccanica. de!l imbo.ccatll:ra della pipa ecc.; al contrario di quegli altri , come il m.orbo di> Bowen la malattia del ca,pezzo~o di Paget (ed anche' com~ · vedremo, l 'eritroplasia di QUJeyrat) i quali sono fatalmente destinati all'esito in ca.nero: gli stessi cioè ch e Darier con sidera congeniti o risultanti d.a malformazioni congenite. 1Di questi ultimi vogliart10 qui brevemente occuparci nella convinzione che dallo studio di ·essi potrà un g·iorno av'ersi qualche lume sulla patogenesi dell 'epitelioma in genere, ,e forse anche sui processi immunitarii che si svolgono n ell 'apparato cutaneo in presenza di epiteliomi sia d·ella pelle o delle mucose esterne quanto di quelli degli organi interni. 1

Le . dermat~si precancero,se, come grup.p o nosologico, a se, solo da tempo rel.ativan1enf.43 · breve h.anno richiamata l '.attenzione degli studiosi . Darier (Précis de Dermatologie, 1928, p.a g. 902) classifica le dermatosi precancerose i11 congen·it.e (o risultanti da una malformazione originari.a) ed in acquis-bte. Al primo gruppo apparterrebbero i ne;vi che Il m.orbo niammario di Pa.get (« Paaet diconducono ai nevocarcinomi lo xeroderma . . , pigmentoso, le d;bscheratosi tipo BOUJen e Pa- sease of the nipple » degli AA. di lingua inglese) è un 'affezione propria dell'areola della ~et; al . s~condo le cheratosi senili e presenili, mammella o del capezzolo di donne che banl arsentcismo cutaneo (cancro arsenicale di no sorpassata la quarantina. Si conoscono .p eHutcl1inson) , le dermatosi da catrame le rad!'odermiti, le ~~wc<?plasiie, oltre l erit;·oplasia rò dei casi ai g·enitali femminili ed anche a di Qu1eyrab o ·e pitelioma papillare nudo delle quelli maschili (scroto). Le prime manifestazioni ricordano 1'eczema i:iucose e delle cosidette pseudo~1ucos e (lab,b ra , dell'areola mamm·aria, con arrossimento della l111gua, glande, prepuzio , vulva ecc.). superficie cutanea, erosioni superficiali , lieve Ci pare ovvio che la denominazione di dermatosi precancerose non debb·a estender si mador·e, piccole croste, n1odico prurito, fitte dolorose. Salvo casi ·eccezionali, l'affezione si a tutte quelle affezioni cutanee, assai diverse le presenta da un lato solo, resiste ai comuni une dalle altre , sulle quali si sa ch e è possitrattamenti locali antieczen1atosi , con lenta bile insorga prima o dopo l 'epitelioma , come evoluzione si aggrava lasciando vedere erosiop. e. l~. ~ari~siJ (in cui è anche da tener preni più profonde ed e tese con fondo di conBi sente l irritazione provocata da cure locali con stenza papiracea o pergamenacea e qua e là il catrame); le cielaJtrici di processi comuni cocon vegetazio11i verrucoidi e si delimifa alla m~ le scotta6ur~; il lupws volgare ed il lupus con un margine policiclico, appena e_nteniatos.o (casi del genere so110 stati descrit- periferia rilevato, più o meno ricoperto da piccole ti anche r ecentemente da Cappelli, da 'Fran chi , squame. da Scaparone (1). Questo stato di cose può restare immutato Le cheratosi senili, in cui l'epitelioma rappresenta un elemento più o meno costante del anc:file per molti anni senza che sul primitivo focolaio si verifichino fenom.e ni r egressivi (ciquad r? clinico n~lle sue fasi avanzate potreDbero invece considerarsi come forme di pas- catrici) nè si abbia ingorgo dei nodi linfatici ascellari, sino a quando non si comincia a saggio fra le dermatosi precancerose pro1)ria1t1ente dette e quelle altre in cui 1'insorgere ll!anifestare la retrazione del capezzolo, 1'indurimento fibroso della mammella, l'ulcerazione delle chiazze ero ive, e non si stabilisce il clas(1) Bollettino delle Sezioni regior1ali della Soc. sico quadro del cancro mammario con l'invaIt. di Dcrn1a1ologia e Sifilografia, ol tobre 1935sion e dei gangli ed, infine , ]e metastasi ne]la XIV. Cfr. 1)ure: Ibid ., aprile 1936. 1


(_\_,::\"o XLIII, Nt:l\r. 40J

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. EZIO:.'lìE PRATICA

pleui:a, i1e1 polmo11 e, fegato, peritoneo, vertebre. Dal p u1tlo di vista istologico sono caratt eristici, r1 ello strato pinoso, accumuli di grosse cellule epiteliali (cellule di Paget) che 11anno perduti i loro filan1enti di unione (così d·e tta d·esm.olisi) e pr·esentano il protoplasn1a vacuolizzato, il nucleo grosso e intensamente colorabile, compatto, bernoccoluto. Queste raccolte cellulari , più rade alla .periferia delle· chiaz.: ze, diventa110 mano mano più num,erose verso il centro al punto da rendere irriconoscibile la nor1nale struttura epidermica. Al processo partecipa il connettivo delle papille dermìche con fatti d 'infiltrazione reattiva fibroplasfica , presenza di plasn1acellule ecc. La Jlatura delle caratteristiche cellule di Paget, che Darier considera di origine discheratosica, è assai discussa: p er alcuni son o di natura ne,·ica con tendenza innata alla fatale eYoluzio11e verso il c.a ncro. La diag11osi può essere difficil e nei co11fronti con l 'eczerna, solo nei primi stadii del processo: p eraltro l 'età del soggetto, lo scarso prurito , la netta delimitazione delle chiazze, la 1)resenza di elem·enti verrucoidi e sopratutto l 'orlo periferico e il carattere ulceroso eh& assumo no le primitiv·e erosioni , la retrazion e del capezzolo , sono in genere elem enti bastevoli , anch e indipendentemente dall 'esam e istologico, a 11on farci cadere in error·e. La cura dev'essere essenzialm·ente chirurgi ca, c.: on l 'asportazione radicale della m am n1ella e dei nodi linfatici ascellari. I raggi X, il radium, la nev·e carbonica sono m ezzi poco sicuri anche nelle prim·e fasi del p·r ocesso.

La dern1a.t osi precancero1sa. di Bowen o, secondo Darier , disch eratosi len ticolare e a dischi, è lln 'affezione non mai descritta prima del 1912. quando Bo\;ven n e p,ubb.Jic.ò le prime osservazioni ; n on m olto fr·equente m a ben definita n ella sua fision omia clinica, specie dopo i più recenti studi che banno permesso ~i differenziarla da form e morbose con l~ qu.a li probabilmente essa veniva prima confusa (ep iteliom·a tosi superficiale della cute). La n1alattia, che è stata osservata in persone di ambo i sessi , giovani e vecchi , può avere i11izio da qualsiasi regione del corpo , non esclu se le mucose (Richon) come I.a vulva e la vagina: il tronco però sembra essere più fa cilmente colpito come in due casi tipici da m e osser\rati . I pri1ni sintomi obbiettivi, ch e talvolta sfuggono al malato, sono rap·p resentati da chiazze, disposte a ca o, in numero maggiore o minore, cioè da qualche elemento isolato sino a più diecine di elem,enti , lenticolari, discoidi o mun1mulari , ricoperti di squ ame o sqt1an10croste, scarsamente infiltrati, talvolta confll1en ti fra di loro cosi da assumere una fiauril7ione 1

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P?l~ ciclica , di carta geografica -e cc. , 11011 p·ru-

rig1nose . Questa prima fase, raggiu11to il suo n1assi1no sviluppo, può rin1anere in1mutala a lu11g·o. per anni: però in genere, ad un certo pu11to, si osserva, più o meno lentame11te, una re._ tensione alla periferia con infiltrato profonclo : la superficie delle chiazze si erode, si ulcera, qualche volta il fondo assume un caratt ere vegetante mentre in altri casi . con l 'elin1inaTsi della massa neoplastica rnummificala si verifica un 'atrofia cicatriziale. !Fatalmente così, salYo una cura adatta e precoce, ma spesso malg·rado questa, si Yerifica I'evoluzione v·erso il cancro, con il forn1arsi su questa o quella chiazza di un infiltrato 11rofondo e di vaste ulcerazio·n i dai margini serpiginosi e callosi, dal fondo irregolare, a volte di aspetto vegetante, più o meno ricoperto di materiale in via di disfacìn1ento e di detrito, le quali in parte cicatrizzano, in parte inv·ece si estendono e si riuniscono in chiazze n1.a ggiori ·con metastasi nei nodi linfatièi e negli organi interni. Nella fase cancerosa si 11anno di solito i caratteri istolog ici d·ell ' epite,z:i'oma baso·-oel·hulare (talvolta anch·e spino-cellulare : Franchi) : negli stadii precanoerosi si osservano invece alterazioni dell 'epidermide, nettamente circoscritte (il che sarebbe un carattere essenziale) rispetto alle parti sane, i cui ·elementi si presentano in uno stato di ab,n orme ·evoluzione ed in preda a fenomeni degen.erativi (cellule discheratosiche o cc corps ronds n simili a que lle che sogliono presentarsi nella così detta p·sorospe.rmoSii vegeitante o discJie,ra,fo·si del Darier ). Anche in questa malattia, che talvolta .si osserva in più m embri della stessa fa miglia, le ipotesi patogenetiche non sono con cordi . D.arier l 'aggr,e ga al grup·p o delle sue disoh eratosi, soprattutto per la presenza delle cellule di cui sopra (le quali peraltro non si riscontrerebbero in tutti i casi che clinica111en te ,-ann o riferiti al m orbo mammario di Page1 ed a quell o di Bovven ) e ]a con sidera di natura n evica : per altri si tratta di un epitelioma hasocellul.are in dal principio (epitelioma superficiale benigno tipo Bo'' 'en); altri in si tono sul fattore costi I uzionale n ella produzione del 11eOJ)]a ma; ,a ltri infine n1ettono in dubbio l 'origine n evica e consideran o l 'epitelioma con1e second,ario senza peraltro pronunziarsi sulla sede, se cioè nell'epidermide o nel connettivo , in cui trovasi ]a ]e ione a cui t erreblJ~ dietro il tumore. I caratteri clinici di q t1e. . t 'affezione consentono una di.ag nosi senza troppe difficoltà, salvo n elle prime fasi nelle quali pl1ò venir conft1sa con la psor1 asi (caratterizzata dalla localizzazion e n ell e note region i ])redi lette : go111ito. ginoccl1ia; dalle squan1e di ap})ar enza lucida ed asciutte: dal .. ea-no di ~llSpitz od em orragjn ~

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« IL P OLICLIN I CO »

punlifor111e q ua11do si g ratti sino .al d er111a la su1Jerficie le a) e, nelle forn1e con esito in atr ofia, col lupus erile1na.toso cl1e i differenzia IJerò dalla ede al volto, simn1etria delle lesioni, a ... enza cl 'infiltrati, d:i erosioni ·ecc.). elle fasi ulcerose la diagno i più ch e co11 i sifilidern1i 11odwl'o-ulc1era1nbi (decorso più rapido, ulcerazio,n i 1I)iù nette) d ev 'esser fatta nei confronti di e.erti epitelion1i b a o-cellulari co1ne I ' eipitefiom/QJ p·a.getoide del Darier (cl1e per solito si 1)r esenta ·in fo colaio unico a prefer e11za sul volto) ed il così d·etto epiteVioma e,ri•temat oide benigrio i cui focolai , per lo più multipli es i ij ure, ricordano il lupus eritemat n. u per il colorito rosso , la forn1a discoide, la tendenza all 'atrofia ed alla risoluzion e pontanea. 111 ge11er e peraltro l 'intero decorso dell'affezion e con le sue i11anifestazioni pre can ce r ose r ende non difficile la diag11osi di i11orbo di 1Bo,ven , la quale solo eccezional1ne11te richiede l 'esa111e istologico. La cura d ovr ebbe essere possib iln1ente cl1irurg ica co11 la 1p rofonda e completa as1)ortazione dell e chiazze prin1a della fa e can cerigna. Non tutti sono d 'accordo sull 'eflì cacia d ella ra diotera pia e d el radiun1 , caulan1ente applicati , o d ella n eve carbonica . 1

L 'erifroplasia, di Queyra,f

(frenul osolco -b1alan o prepuziale : 1911) con1pr e11de clelle lesioni ad andamento cro11ico, co11 car atteri di fi ssità ch e n1orfologican1ente pos ono ricordare una balanopostite e si presentano co1ne ero sioni uperficiali in1e di colorito ro so, di aspetto rilucente dai contorni i1etta111e11le delimita ti. E sa peraltro IJUÒ presentar i a11cl1e sulla i11ucosa boccale, della lingua, delle labbra, dell e g ua 11cie, sulla vulva e corri ·po11der eb be all 'ep1iteil iom a paipillare nudo de critto n el 1893 da D.a rier col suo nlaestro ·F our11ier. L 'af fezio11e suole estendersi le11tan1e11te, resiste a tutte le cure locali ed evolve prima o dopo ver o l 'ep itelion1a spino-cellular e con r apida in va io11e d ei gan g·lii i1iù vicini . Oscura l 'etiologia : la diagn osj dif fer e11ziale va fa I La nei riguardi della sifilide, del l upus d elle 111uco e, dell 'epi telio1T1a b,a so-cellular e e, nei ge11ilali, "' econdo Darier , di certe for111e di di.abetidi. An ch e qui , in alcuni casi (1) sono state o ..... er' ale, a11 ·e~ a11 1 e i tolog ico, alt erazio11i e11ider111icl1e simi] i a quelle disch er atosi ch e d el n1orbo di Bo,ve11. La cura precoce con l 'esci ione totale o con la 11eYe carbonica è la sola ch e l)UÒ preYcnire dan11 i n1ag·giori. 1

(1) Con1e in <Ju ello rece11t eme11 te d escritto da Mrn \N •\ (BoJle lU110 delle Sezioni reg io11 ali della Societ à Italiana di Dermatologia e ifilografi a, otLobre 1935), ci ò ch e au torizzerPbbe ad includere la 1n alaittia di Qaeyrat nello s ie , o g ruppo del rr1 orbo di Bou,,1r>11 e clel morbo man1mario di Pagel. 1

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Ntr~r.

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Lo xeroclernia pig1ne?1toso (da ç'Y]p6ç : secco, asciutto) d etto anche nlal.attia del Kaposi, n1elanosi le11ticolare .p·rogressiva, liodermia (da Àetoç : li cio) es en ziale con r11elanosi e telean gectasia , atrofoder111a pigmentoso. è una rara n1a1attia, spesso a ti1Jo fan1i gliare, cl1e suole presentarsi n ella infanzia, forse g ià nel primo anno ed i11 alc uni casi dopo ch e il ba111biino sia stato per le prime volte e..,posto al sole di IJrin1avera (lalvolta in sèguito a morbillo) con l 'aspetto di un eritema o anche di u11 ecz·ema squ.an1oso o crostoso delle parti scoper te, accom1Jagnati d opo un tem.p o più o nleno breve da .p igmentazioni simili alle così dette ·efelidi o n evi pigmen Larii e qua e là da teleangectasie. In alcuni a ltri tratti peraltro la cute invece si fa b·ian ca, presenta leggera desquamazione, si atrofizza e i r etrae così da dar luogo a Yaste chiazze simili a cicatrici, con con seguer1 ti rag.a di , ulcerazioni , defor111ità (atresia della bocca, ectropion con con giuntiviti c;;;econd.arie ed altr e alLerazioni oculari, a cui lorse precli pone u11a pr ee i tente fotofobia). Si 11a allora la caratteristica « fa.cies xerodermica >> cui danno particola r e rilievo l 'as ottigli arsi del n.a so e del n1 ento e la retrazione labiale. Il processo in seguito no,n suole rin1aner e circoscritto al volto ed all e m.a 11i , ma si estende a poco .a poco all e parti contigu e più .o n1eno cs1)oste es e pu.r e alla lu ce (collo. . J)all e, ava1nbracci) ed anch e a i l)Ìedi quando vanno tenuti scalzi. Feno111eni analogl1i di IJig mentazione, atrofi e ed a11cl1e telea11gecta ie possono osservarsi a ltresì sull e muco e ,risibili. Fatalm ente peraltro, a volte aià nei i)rin1i ann i di vita , a volte (ed è il ca o più frequente) assai lJiù lardi 01)ravYien e il periodo neoplastico, car atterizzato d.a ]l 'i11 org·er e sulla Cl1te affetta, con decorso più o m en o lento, di tun1ori d 'indole maligna : epitel,iom.i verrucoidi, o a ti110 di can croide, o di « ul1cu s roden s n : n1en o sp esso di sarc.o mi o di angi:o·sarcomi. Le alterazioni istolog ich e fondamentali posson o esser e paragonate a 1quelle d ell 'atrofia cutan ea senile : degen erazion e d ei tessuti elastico e collageno , presenza di cellule pigmen tifere nel derma, aumento del pigmento epidermico. Può darsi ch e si tratt.i qui di una particolare sensibilità della cute agli stimoli della luce solare , per quanto Je ricer ch e istituite in proposito non abbiano dim o trata in que ti soggetti la p r e en za di porflrinu.ria (con1e n ell 'idroa ,,acciniforn1e dell 'estate), n è di ~ ostanze fotosensib ilizzanti in genere: en1bra anzi da esperienze i tituite su malati di x. p. ch e questa ipersensib1ilità verso i r.aggi ]uminosi possa qualch e volta mancare ed .aver i persino una maggiore r esisten za a seconda dell '·età del paziente e della sede cula11ea sperim e11iata, a seconda cioè, n ello stesgo mala to, ch e si tratta,·a di cute apparenten1ente normale o o-ià colpita dal processo xerodermico. La etiologia e la patogenesi di questa der-


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SEZIONE. PRATICA

n1atosi dunque, che non includerei senz'altro fra le così delte m.alattie d'a z,uce, è ancora ig110ta, 11è il fattore endocrino sembra avervi u11a parte preponderante; alme110 non vi sono elementi fondati per amn1etterlo: dobbian10 quindi lintilarci a considerarla come una distrofia congenita forse legata, generica111e11te parlando, con dis.turbi del si tenia n euro-veg·e tativo. Anche qui il cancro, o a volte il sarcorna, rappresenta un elemer1to essenziale del complesso morboso , insito probab41n1ente nella natura stessa del processo : è a notare solo, oltre il carattere talvolta famigliare dell a n1a]attia, ]a ua lunga durata , anche se Ja i11orte avvenga 1Jcr n1etastasi e cach es ia indotte dal neopla ma. Lo xerode.rma pigmentosio ta.rdivo è un'affezion e molto simile a quella t estè descritta e propria di per one che 1per ragioni di la varo vivono a ll 'aria aperta e sono perciò esposte all 'azio11e co11ti11uata deg·li agenti atmo ferici: agricoltori , n1arinai (cute de-b maritriai). Qui pure si ha a cl1e fare con alterazioni delle parti scoperte, paragonab ili a quelle della cu te seniJ.e: aur11e11to o difetto di pigmento, teleangectasie, atrofie, preclisposizione a ll 'i11sorgere di tu111ori e1Jiteliomatosi (ca11croidi). Se i11 ques ti ca i l 'azione degli agenti atn1osferici in genere e dei raggi ultravioletti ·in specie, si deve considerare con1e l 'elen1ento determinante dell'affezione , rima11e se1111Jre oscuro il fattore, quasi certan1ente congenito , ch e sen ibiJizza la pelle di que ti oggetti ed in11Jrime ad e&sa l 'abnorme ca pac ità reatli\ a \ er so influenze esterne abitualmente, entro certi limiti , • innocue. 1

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1

È possibile ora co11siderare con una con cezio-

ne unitaria queste dermatosi precancerose, intese in sensu, st.rictiori, cioè come affezioni c utanee di natura dìstrofica, su b1a se congenita, di lunga durata , con quadro clini co ben definito per ciascuna di esse, ma con esito fatale in epitelioma e trarne qualche conclusione generale sulla genesi d ei tumori maligni e sul comportan1ento della p elle n ei loro riguardi ? Osserviamo anzi tutto che, ove ci si voglia atten ere all'antica cla sifi cazione d egli e1)iteliomi cutanei in prin1itivi, secondarii e metatasici , g li epiteliomi di queste dern1atosi precancerose dovrebbero collocarsi fra i primitivi anche se il loro in orgere avviene, in ordine di tempo , successivamente alle manifestazioni proprie di ciascuna delle dermatosi qui prese in esame: amn1ett·er e cioè che l 'epitelioma è insito nella natura del processo e che il suo insorg·e re è fatalm·e nte ad ·e ssa legato e quindi in11nan cabile. Non si ipUÒ escludere che in quelle altre dermatos i, come il lupus volgare e l'eritemato o, le ci catrici da u stioni, la psoriasi ecc. n el decorso de lle quali vediamo più o meno di fre-

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quente insorgere l'epitelio1na, sia pure t alvolta per momenti dete1·n1inanti estrin eci (uso del catrame nella psoriasi p . e.), cl1e vi siano condizio11i innate, n1a individuali (giacchè i1 fenomeno non si verifica in tutti i soggetti portatori delle der111atosi stesse) cl1e detern1inano il formar i del tumore: in que ti ca i peraltro è più g·iusto p.a rlare di epiteli or11i secondarii. Se dunque in que te dern1atosi precanceroe propriamente d·ette·, mo1rbo di BCYWen e ma.m.niario di Paget (.asLraendo dallo xerod·errna pigmeri.to so il quale, anche se non si può disconoscere la sua natura dis trofica su b·a se congenita , andrebb·e secondo i1oi , con siderato a parL~, aln1eno sino a quando non sar à i11eglio chiarito il meccanismo di azione deg·li agenti atmosferici sul suo in orgere e ·ul su o decorso e quindi anche sullo viluppo della neoplasia n1a1igna, epitelio111atosa o sarcomato a) il ca11cro è in germe nella cute ed il suo più o n1e110 lontano insorgere si può, si d eve, anzi, 11revedere infallibi1r11ente . . in dall e prin1e alterazioni ·epidermiche cl1e .c aratterizzano l 'inizio del qµadro morbo o d i eia cuna ai esse, è lec ito cl1ied ersi se no11 · i.a110 da presumere, rtella cute di questi og·getti, particolari condiziou i Je quali nlodifi chino· I.a fl s ionon1ia della n eoformazione can cerosa e i1 e influenzir10 1' ulteriore decorso. Già autorevoli dermatologi (1) aff ermavaho che il morbo dri Bowen non è una forn1a })teepiLeliomatosa , nla e1Jitelioma vero n el senso di neoplasia degen erativa sebben e ben igna : esso orge d 'cc embl ée » sulla pelle, -i n1antien e abitualmente superficiale .p er divenire invadente e distruttivo solo attraverso un lung l1issimo periodo di ten1po , a umendo di rado andamento grave p er naturale viluppo e T11etastasi. Anche Bloch (2) con id e 1~a il morbo di Boweini e quello manimari101 di Page!t con1e carcinomi iniziali sebbene in princi1Jio benigni , che ~i differenziano non qualita tivan1e11te, n è n1orfologicamente, nè biologicamente, ma solo quantitativan1ente dal vero carcinon1a penetrante, p er la tendenza allo svilup1)0 ch e non s i manifesta ancora n ella sua piena efficienza. Se questi concetti ono giustj, fra le i pote i ch e si possono fare , è animi ibile quella di fatti immunitarii ch e si svolgano nell 'ap~ ra­ to cutaneo a l 1primo stabilirsi della malattia s u di esso e ne d€terminino il decorso successivo r elativamente benigno? Solo metodiche ricerche dirette in questo sen o potranno dare sodisfacent e ri po ta a que ta domand-a la quale però non ci sembra • oziosa. 1

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(1) Cfr. BosELLrNr. Giornale Italia110 di Der111a-

tologia e Sifilo1ogia, 1930, pélg. 1094 e 1489. V. nure: cc Dermatologjsche vVochen cl1rift >.>, ag. 1930. (2) « Derrnatologiscl1e vVocl1enscl1rift ». 1930, 12. e Giornale Ita]ia no di Dermatologia e ifiloJ ogia, 1930, pag. 1490.


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C(

lL POLICLINICO »

Non è assurdo in ogni modo l 'amn1ettere cl1e fenomeni imn1u11itarii, come quelli che i recenti studii banno messo in ·evidenza sulla cute in presenza di tante affezioni in genere in un assai esteso gruppo, abbastanza ben definito di malattie della più tliver a natura , con1p·r ese quelle che vanno ora sotto il nome di malattie allergiche, per cui si ·è aperto un nuovo grande capitolo di patologia, possano verificarsi .anche per l 'epit·eliom.a. E se così è, le dermatosi precancerose propriamente dette , cioè quelle con genite secondo la classificazione di Darier, ci sembrano per i peculiari caratteri della neoplasia maligna che i1e è l'esito immancabile, un c.a mpo più adatto per ricerche in questo senso che non gli altri epiteliomi della pelle. Dobbi.an10 qui ricordare i recenti stt1dii di Crost i (L'inriesto di epitelioma cutan.eo nel

derma di soggetti affetti d·a ca11c:ro cutaneo: Giornale Italiano di Dermatologia e Sifilologia 1936, XIV, fase. II; e l 'altro : L'in.n esto di eptt~lio1ma c·utaneo 11J.el t e~ioma.tosi. Ibid·en1,

derma di soggetti no·n epi-

fase. III), il quale in questo secondo lavoro e riferendosi alle es11'eri·en ze compiute nel primo, conclude ch e cc l'inoculazione di tessuto epiteliomatoso cutaneo vivent·e nel dern1a di sogg·etti ch e non furono mai affetti da tumore e seguita da una fer1omenologi.a clinic.a ed istologica che sostanzialmente non si differenzia da quella osservata con la inoculazione degli stessi cep1)i n eopla tici nel derm.a di soggetti portatori di epitelioma (1) ». cc Non è possibile 1quindi parlare con sicurezza , almeno da qu.este ricercl1e ull 'uo1110 di co11dizioni imn1unitarie o di i.iperrecettività materiale acquisita all'apporto di material e cancerigno viv·ente, in soggetti affetti da epitelioma cutaneo ». Queste misur.ate conclusioni non tagliano però la via a studii ulteriori sull'argomento , tanto più che ricerche sperimentali sul coniglio recenlen1e11te compiute da Be redka l\1agat, Laval e Besn.a rd (L ' epite.Zioma i:ntracu1

tan.eo del co·niglio· ed iD suo potere i.m munizzante. Annali del! 'Istituto Pa teur , 1936) i)arlerebbero invece in senso di,·erso. Gli AA. hanno istituito delle esperie11ze sull'epitelioma del conigbio, tumore particolarm ente maligno , noto dalle ricerche di Pearce e Bro,vn , ai quali era risultato che la più sic ura via d 'inoculazione è quella intratesticolare che dà quasi sempre luogo a metastasi mortali. Vale la pena di riportare quasi integralmente (1) Le inocul azioni a cui qui si accenna, esse pure, con risultato 11egativo , erano state, p er la verità, con1piute dall 'A. anche in soggetti con cule clinicame11te ritenuta atta aJlo svjlupJ)O di un epitelioma: come cu1e distrofica, così d c:t ta in ista:dio clinico precarcinomatoso, cute di xe:roderma pigmentoso. cute prossimiore a t1n foco]aio neoplastico in evol11zione. ( CROSTI. Giornale llali::n10 rii Dern1atologia e Sifilologia. 193r. aprile, pag, l'i8 .

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la parte essenzial e della rece11sio11e del lavoro, apparsa nel Giorr:iale Italiano di Dermatologia e Sifilolog·ia , 1936 , XIV, fase . III, i1ag. 554. cc Agli autori del presente lavoro risulta la intensità delle disseminazioni riscontrate nei conigli inoculati: la milza resta però sempre indenne qualunque sia la gravi~à dei processi n1etastasici negli altri organi. Risulta pure chiaramente la grande differenza dei risultati d'inoculazione a seconda che qu·esta abbia avuto luogo sotto la pelle o nella pelle. Inoculato nella p·elle determina, dopo circa 5 giorni d 'incubazione, tumori intracutan·e i evolventi in modo progressivo p.er circa di·eci giorni ch e, dopo essere rimasti stazionarii per un tempo più o meno lungo, cominciano a regredire fino ad un integrale riassorbimento dopo un mese .' o poco p1u. Il passaggio da un epitelioma testicolare ad un epitelioma cutaneo e viceversa non ne modifica nè la vitalità, n è la struttura, nè la virulenza. Fino a prova contraria gli autori sono portati ad ammettere che l 'evoluzione dell 'epitelioma d·el coniglio verso la guarigione o verso la r11orte è determinata in gran parte dalla loc~ lizzazione di esso. Altra circostanza ch e favorisce l 'insorgere di metastasi , è, p. e., realizzata quando si faccia subire al tumor·e intracuta11eo un 'operazion e cruenta. In un coniglio portatore di due tumori i.ntracutanei, uno dei quali venne esc isso, ma non ir1 modo radicale, i ebbe recidiva in loco d 'intervento: all 'autopsia innumerevoli tumoretti nei reni, fegato , polmoni, peritoneo. l\1ilza norn1.ale. Nessun dubbio che questo coniglio , sacrifìcato dopo un mese dall'intervento per eh è manifes tam ente presso a p·erire, sarebb·e invece sopravvissuto ed avrebb·e riassorbito i due tumori se fosse stato ab·b andonato .a lla pro·p ria sorte. Riassume11do , g·li .a utori concludono ch e g li epiteliomi inoculati nei testicoli sono quasi sempTe seguiti da metastasi mortali; cambiano invece carattere appena sono inoculati nella pelle. Pur conservando la sua struttura iniziale il tumor·e intracutaneo non ha nessuna tendenza alla diffusione; resta locale ed in seguito si riassorbe. Questo tumore intracutaneo ·b enigno, appena reinoculato nel testicolo o appena operato, può ricuperare: la ua virt1lenza. Si ri.pete qui il fenomeno già osservato dagli AA . .a proposito del sarcoma del topo. Gli AA. hanno ·quindi studiato il quesito imn1unitario risolvendolo nel senso che conigli 1)0rtatori di epitelio1ni i11tracutanei acquistano, dopo il riassorbimento di questo, una . . ' verso questo tumore. tanto se ino. immun1ta culato n ella c11te che n el testicolo n . Non occorre dire quante riserve , anche per ciò. che rig... uarda la natura di questi (umori del coniglio , siano da farsi prima di tra3por~ tare n el campo clinico ricer che sperimentali come quelle compjt1te daali AA. fran cesi. il 1


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SEZIONE P RATICA

valore dell e quali, in sè, non si deve per al I ro disconoscer e. A noi premeva soltanto, e questo è essc11zialn1ente lo scopo della nostra rivista sin tetica, mettere in evidenza che, se non è irrazionale presumer e, sino a definitiva prova in contrario, lo svolgersi nella cute umana di fenomeni allergici ed irr1munitarii in presenza di ep itelio·m i , così come se111hra verifi car si i11 certi animali da esperimento, le derma tosi precancerose tipo Bowen e Pag,et rappresenwno p er varie ovvie ragioni , a cui a})bi a1l10 brevemente accennato , i] can1po più .adatt o j)e r ricer ch e i11 questo senso. 1

SUNTI E RASSEGNE. DIABETE. Problemi e dibattiti nel campo del diabete. (F. UMBER. Dtsch. med.

~V sclir. ,

24 lugli o ' 5-6).

1

BIBLIOGRAFIA. La bibJiografia italiana delle der111atosi precancerose ino al 1929 troYasi in MoNTESAl~O: Manuale di mOJlattie cutanee, vol. II . Capitolo : Tumori. Ed . L. Pozzi, Roma . Oltre le pubblicazioni citate 11 eJ t est o, Yeclasi fra gli altri AA. italiani:

Epit.eltoma ciitaneo terebrante e derrnatosi precan ce rosa pagetoide nello stesso soggetto. Giornale Italian o di Derm atologi a e Si -

BERTA CCINI.

filolog ia , 1931, p . 887. In. Su.lla diagnosi clinica fra m orbo di Bowen ed epiteliomi superfi·ciali. Società It. di D. e S., Bollettino d ell e Sezioni r egional1 , ottobre 1935XIV, p. 368. CitO STJ. Il ni.orbo di Page f cutaneo. Giornale Ilaliano di Derma tologia e Sifilologia, 1932, l). 1021.

Epitelioma di Bowen e suoi rapporti con gli epitelio1ni di deri1Jazione gliiandolare sebacea. Ibid. , 1932, p. 873. FRANCHI. :vlorbo di Bowen. Bollettino delle Sezio ni FLAREn.

r egionali della Società It . di Derm . e Sif. , n. 4, ottobre 1935-XIV . - - Pubblicazione intere••ante per tutti i medici condot'i: Oott. V I NCENZO MONTESA NO

Docente di Olinica DermOflifilopatica nella R. Un.ivereità di Roma

Manuale di malattie cutanee ad uso del medici pratioi e degll studenti. INDICE SOMMARIO DELL'OPERA:

Parte generale : Anatomia e Fisiologia della cute - Patologia generale, Semeiologia Terapia generale - Cla.esifica.zione delle malatt ie cuta.nèe. Parte speciale: Dieturbi di circolazione e malattie d vasi - Dermatiti - Derma.tosi che sogliono presenta.rei nel corso di malattie del sangue e degli organi emo· linfop oietici - Pemfigo e Pemfigoidi . Sclerodermia e stati sclerodermici - Atrofie . Nevrodermie - Cheratost - AffeZiione degli annessi e delle appendici cutanee Anomalie della pigmentazione - Tumori - Malattie infettive specifiche e parassitarie - P itiriasi roeea. · Boriasi - Lichen ruber. Appendice : Dermatosi dei lavoratori - Dermatosi simula te. Opera. in due volumi di cumplessive pagine XXVIII· 780. con 76 flgnre nel testo. Prezzo L. 1 1 O più le SIJ)ese postali di sped izione. N. B. - Esclusivamente agli abbonati al « Policlinico n , l' opera

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In questa interessant e co11 ferenza l 'iliu s Lre clinico di Berlino g·etta un vasto sg·uardo al1'evoluzione delle nostre cognizioni , ai ·P·r oblemi che oggi si agitano, a lle questioni che a ncora rimangono insolute nel vasto e così importante campo del diab·ete n1ellìto. Umber iniziò la sua esp erien za nello studio d ella question e in quella stessa clinica di Nauny n in c ui lavoravano '. ~Iering e Minko"' ski e assistette agli albori d ell a concezione orn1onale del diabet e ch e doveva essere confern1ata soltanto 32 anni p,i ù tardi, n el 1921, dalla scoperta di 1Banting e Be t. IF in da allora, o pochi anni dopo , i collaboratori .à L l'Vaunyn e l 'Umber stesso .a, e vano concepito il m eccanismo intimo della i11ala ttia come dov nto da un lato a un distu rb·o d ella formazion·e di glicogeno nel fegato e nei 111uscoli , dall 'altro a un'alterazione dell 'utilizzazione d ello zucchero nei tessuti. L 'esperien za clinica e sperimentale successiva e l 'introduzione dell 'insulina non dov1:;vano ch e confermare questa concezion·e. Recentemente è slato dimostr ato ch e la car enza di insulina porta, oltre che ai disturbi. ora accenn.a ti, anche ad un difetto nella resint esi d el! 'acido lattico 1nuscolare. Il meccanismo della g licogenolisi è in primo luogo dipendente da uno stin1olo si1np·a ti coadrenalinico. Un eccesso di g licogenoli i , determinato attraverso questo meccanismo entra in giuoco nelle iper glicemie ,e n elle glicosurie non diabeticl1e, di origin e 11er vo·sa, 1 oss i r ~. tiroidea eco. Queste glicosurie pu ramente extrainsulari non costituiscono cl1e u11a i1ercenLua le minima rispetto alle g lirosurj e diabet ich e insulari, colle quali non hanno nulla a cne vedere. U mber calcola ch e la loro frequenza risp etto a tutti i casi di diabete da lui o .. ervali, giunga appena al 2 %. .T o~ Jin accenna ad una percentuale del 3 %. È 11o to ch e il m eccanismo di cui l 'organismo i serve per combattere la iperglicemia simpati co-adrenalinica , con siste in un aumento della secrezione di inf'ulina. La in ' Uffi c ienza in ~ ulare }) Orl a al vero diabet e 111ellito. La gra nde n1aggioranza dei casi di gli cosuria diabeti ca ..<)110 e ~ clusivan1ente da rifer ir i ad una in ufficie11za insulare. f__.,a reg·o]azio11 e dell a ecr ezione in st1lare è deroluta ad u11 meccani i110 chimico-o rn1onalc. \Tu111 ero:se ri cer ch e hanno <limo trato che la secrezione dell 'insulina è con1p]eta111enle indi pe11dente da m ecca11i n1i r1erYosi. i quali pos-


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(( IL POLICLINICO »

sono agire su di es a soltanto attr a erse i fattori chimico-orn1or.a·li che la g·over11.a 110. Il fattore regolatore della secrezione insulinica ch.e La in primissimo piano è il tasso glicem1 co. Ma il tasso g licemico e gli altri fai tori della funzione insulinica, non sono che lo specchio di u11a regolazion,e endocri11a totale e nervosa, I.a c ui comp,l essità r ende ragion.e dei com1}Iessi prob.Jemi che pong·ono le forme miste extrainsulari di rl1ia.bete irisulartf'i. Molte e difficiln1ente domin.a bili sono le sorprese che questi casi offrono .al medico e gli intoppi cl1e presentano nella soluzione del problema terapeutico . Ed ecco i casi di diabete extrainsulare poco grave, a lungo decorso, resiste11te .a ll 'in ulina. E il caso Ol)PO to: gli addì oniani diabetici, 11ei quali piccole dosi di insulina , per la n1ancanza del fattore anti-insulinico (adrenalina) possono portare a ipog licemie gravi e .i::-erfino alla morte. Come la sufficienza o m eno della f unzio11c insulare, così la costellazione endocrina che eostituisce tanta parte del suo controllo , d.a nno l 'impronta di g·ravità o di benignità ad ogni forma di diabete, e riconoscono il loro d eterminismo in ùna nota essenzialmente costituzionale-eredi tari a. E questo carattere rimane costan~, nella sua malignità o nella ua benignità, anch e attra\1 erso episodi di gravità estrema ch e po s~ o110 essere in1piantali sul fondo uniforme da infezioni , da errori dietetici o terai:eu ti ci, orpas . . ati i quali non si h a un p eggioramento della forn1a, che invece riprende il suo andan1ento determinalo dalle sue caratteristich e costiluzionali. 1

1

* * • Nella terapia del diabete m ellito reg11a og gi indiscusso il trattamento insulinico. Umber tutta vi.a ricorda ch e non vanno dimenticati , anche e soprattutto per le applicazioni di cui sono· empre pas ibili, g li sforzi e i metodi terapeutici dei n1edici d ell 'er,a prein ulinica. Così non de,·ono essere abbandonati .a lct1ni procedimenti con1e i giorn.i di fa.m e (da attuarsi con giornate di brodi, di legumi, ecc.) che han11 0 t1n 'o ltin1a azione su tati acidotici gravi ·e ~ulla capacità elaboraliYa dei carboidrati da parte degli infermi. f: anche un insegnamento dell'era preinsul.i11ica l 'opinione - oggi din1enticata da n1olti autori - ch e l 'eccesso di zucchero produce un danno a lla indebolita funzione del diabetico. Uno dei canoni fonclan1entali d·el trattam ento dei diabetici deve rimanere quello già stabililo cl.a i diabetologi del] 'era preinsuli11i ca, e ch e i1re crive il ri parmio della insuffi ciente funzi o11e in . . ulare . Un1ber nega che la iperglicemia e la glicosuria, cl1e in on1n1a la soprasaturazio11e di zuccl1er.o dell 'organismo diabetico, possano 1

[ANNO

XLIII, Nul\f. 40]

av·ere un valore compensatorio , come tendo110 a pensare alcuni moderni Autori. A questa concezione di risparmio della ·funzione insulare, risponde e deve quindi essere mantenuta in piena effi cienza, la norma pratica del la scarsa son1ministrazione di zuccheri. Non si deve però giungere, come fa Joslin , a raccomand.a re di ottenere un ritorno alla norma del tasso glicemico. L 'esperienza insegna che n ella maggioranza dei diabetici questo punto non è praticamente raggiungibile e non è n emmeno desider.a bile. Una glicemia normale si deve ricl1iedere soltanto in presenza di stati particolari (interventi chirurgici, infezioni , tubercolosi ecc.). Altrin1enti una glicemia a digiuno del 2 %o è perf.ettamente tollerabile. Queste finalità tel'a1)e uticl1e si lasciano oggi molto .p iù facilm ente di un tempo raggiungere mediante la cura insulinic.a. Dove la cura insulinica oltiene le 111a,ggiori vittori·e è notoriamente nel trattamento del coma .aci·dotico. Umber calcola che mentre nell'era preìnsuliinica i suoi casi di coma davano i1 98 <y~ dì n1ortalità, oggi qu·e sta ·è ridotta app·ena al 17~~' e potrebbe essere .an cora diminuita se si riuscisse sempre ad intervenire n ell e pTime 8-12 ore. L 'introduzione della terapia insulinica ha non soltanto mutalo completamente la prog·nosi d·el coma, ma ha aumentato grandemente la durata della vi la e la utilizzazione ociale dei diabetici. Si de\re impiegare l 'insulina in ogni diabetico? Umber crede clic , .ammessa la necessità di ridurTe, oltre le calorie totali della dieta (20-30 p . Kg. ) e le proteine (1 g. J). Kg. ), anch e i carboidrati, (eccettuati quelli dei vegetali verdi), non si debba d.a re insulina a un diabetico la cui tolleranza rag-giunga i 120-200 gr. di p,a ne al giorno ( = 8'4-120 g. di carboidrati). Una somministrazion·e di carboidrati maggiore è non solo inutile, ma addirittura dannosa. Nessun dia.betico ha bisogno di più di 100 g. di carboidrati , anche se ne toDlera di p·iù (Escudero). La scelta della quantità di grassi e di proteine, nello spazio determinato dal quantitativo utile di calorie, può essere lasciata alla decisione dell 'infern10. Solta.nto in pre enza di congiunture specia~i (operazioni , infezio11i, gravidanza ecc.) che d.1minuiscono la toller.a nza , o quando questa sia spontaneamente din1inuita oltre i limiti su accennati , si deve somministrare l 'insulina. Bisogna ora chiedersi: è meglio essere avari o genero i con l 'insulina P La questione econon1ica - che l1na volta aveva tanto valore, . .' non deve fortunala111 e11te e . . ere oggi p1u con siderata (nel 1923 100 unità di in ulina costa· vano circa 100 lire: oggi si possono ottenere per poco i)i ù di 5 lire!).


(A.K~o

\LIIJ, Kul\r.

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SEZIONE PUATI CA

\ -a tuttavia se111pre co11siderato il d e iderio del malato di ridurre a l · minimo p er r a gioni J raticl1e ii1 rapporto c on l 'attività ... ociale - le iniezio11i g iornaliere di insuli11a. t ; na prescrizione ch e s uperi le due p·u nture al g·iorno rie ce qua i . . en1pre male acceti.a al nlalato. Naturalmente i)erò non bisogna dimenticar e i rischi cl1e prese11ta la somn1injstrazione n1assiva di d os i tro1)po forti di i11sulin.a. D'altro Jato t111a relativamente larga prescri. zio11e di in u li11a r.appresenta un m ezzo di attuare u11.a dieta l) ÌÙ ricca di carb·oidral i . Ciò equi' a le da un lato ad un var1taggio eco11on1ico per· il })as. o costo della dieta di farinacei in confro11to d ella dieta carnea o grassa, d all '.a ltro a ]la p o ih ilità di son1n1inistrar e diet e più accel te e favor evoli all 'ingrassa1nento. Che u11a diela ricca di carboidrati attuata con l 'aiut o dell 'in ulina, 1)0 sa portare ad un aun1en~o d ell a to ll eran za è cosa orn1ai nota , n egli ultìn1i a n11i confermata specialmente d.a Porges e Adler berg (dieta ricca di carboidrati e poyera di g rassi). Secondo l 'esp erienza di U111ber sarebbero particolarmente l e forme mi st e in ulinoresist enti di diab et e (v. s.) quelle ch e si giovereb·b ero di queste diete ricch e di carboidr.a ti e IJovere di grassi. Questo rr1etodo si attua la ciando costante il nun1ero di calorie e ]a quantità di proteine, e aumenta11do prog r es i\1amente i carb·oidrati , m entre i dimi11uiscono parallelamente i grassi. S·i vede così che , r estando co tante la qu.a ntità di in u]ina, la toll er anza aumenta n otevol111ente . 1

1

*· • •

Tutte le sr)eranze riposte n ell 'impiego dei simpaticolitic i (alcaloidi della segale cornuta: erg·otan1ina, g i11er gen ecc.) e dei narcotic i ba sali , .per agire sulle g licosurie extrain ~ ulari hanno mj seramente fallito. Le glicosurie extrainsulari sono anche refrattarie all'insulina e all a di eta . P er consegu·enza i diabetici con com pon·en ti extra insulari non <lebbono essere portati a diet e troppo severe , con la speranza di ridurre a zero la g·licosuria, pena spiacevoli incidenti . ·D el r esto questa glicosuria i1111ocent e non danneggia la tolleranza. In con clusione però , salvo alcuni cas i particolari e alcuni tentativi con metodi speciali, resta fi ato ch e la t erapia del diabete n1ellito d eve ba ar si u di una dieta scarsa di carboidrati , siano o non siano gli infermi sottoposti a trattam ento insulini co. P uoou .

Sulla possibi1e origine traumatica del dia· bete. (R. H ERBST. i11iinc.h . m ediz. vVo•Clh enscl1r.' 31 lug lio 1936). Riferendo~i

a due casi di alterazioni dcl r i-

Céln1b1io g lic idico d opo una traun1a addo1r1i11a-

1787

le, l '-~. di cute " ull 'even tuale or1g Lne trau111aLica del diab et e. L 'influen za del traun1a potrebbe esplicar i a l traverso le io11i di ce11 Lri o vie nervose ch e reg·olano il ricambio dei carboidrati , a11aloO'a0 111ente a ciò ch e a\rviene n ella ll Untura del 1'; ,·entricolo: sono note dil a l Li le g licos urie tra11 si tori e do1)0 tra unii cr a11ici ; 1'A. fa i1otare p·erò cl1e si tratta di alter azioni exlra insulari , n elle quali n1anc.ano g li altri s i11to1ni d el diab et e (poliuria , polidips ia , p·olifagia), e cl1e i1on bO no influen zati dalle cure diet eticl1e e · insuli11icl1e; talvolt a vi i l ) UÒ a oci.are il diabe te in sipido da 1esio11e d ella l)r eipofi si (l -111ber e Rosenb erg) . . C11e lia sindrome diabetica 1.1o~sa m a11ifiestar i in seguito a d uno ch oc l)Sicl1ico (an ch e da trau111a) è n oto; va })er ò r ilevato ch e si tratta quasi sempre di oggetti g ià sostituzionaln1e11te predi-.c p osti , i qua li :ç-uò dir i, si trova nu nel lo st a dio di « pr ediabet e »; in essi la 111alattia si n1anifesterebb·e pre to o tardi probub·ilrr1ente anch e i11 a . . enza d el trauma ch e ra1)presenta quindi olo Ja cau sa occasionale. E fin:ilm ent e il traun1a potreb·b e provocare il di.abete per le . . ion e più o n1eno diretta del pancr eas sia ch e si tr.atti di lesione m eccanica, sia di quell a infettiva ch e vien·e a con11)licar e il traun1a (n e è stato de cri tlo un ca o da Umb·e r : ad un1 coleci tite trauma tica eguì pan cr eatite infettiva). Le lesioni i)an cr eaticl1 e da trauma diretto -- ulla parete addo111inale co tituiscono un 'eccezion e , data la se de r econdita d ell organo; d 'altra p arte, e e dovrebbero di tru aO'er e quasi la totalità (9/ 10) d ell 'orga 110, per es ere sufficienti a l)l'0\ 1ocar e il vero diab ete pancrea tico; .. 'intui ce quindi facil mente come lesioni di tale fatto n o11 pos ono e .. ser e isolat e e nelle co ntin~ge11z e d el g·en ere le le ioni concomitanti di organi vicini deb·b ·on o e .. ser e di per se stesse n1ortali. II r>rimo caso del l 'A. ~ i ri f eri ... ce a d una donna . i1ella quale la sindrom e diabetica com1)leta seg·ui,,a a d un traun1a addominale cli i1011 ecces iva g r avità; considerando però la co ti tuzione d el soggetto cl1e p·r e en taYa sin da prima dell e t are de] ricambio (n oteYole polisarcia) l 'A. qualifica il traun1a "'on1e cau sa occa; or1ale. oggetto imn1ediatan1ente dopo ell 'altro un tra uma addon1inale i n1anife ta,,a g lico uria; d opo cinque 111e i il ricamb·io g licidico. saggia to an ch e con prove da carico, j pr esent ava n orma le ; l 'A. con clude quindi cl1e i tratta,'a in questo caso di una glico uria extrainsulare, dovuta pr obab·iln1ente a d una le~ i on e transitoria d el J)]es o celi aco (è n ot o difatti ch e l 'e tirpazione d i tale 1)le so provoca la crlicosuria : Fichera ). L ' A. riso1lverebb e quindi n egati' an1e11te il proble111a dell ' esistenza di un diabete da Lrau n1a .


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« IL POLICLINICO »

Lo stesso argo111e11to è stato recentementt discusso anche da C. E. Felsch (D eutsche m ediz. Woch eris.cJi r. 14 agosto 1936). L'A. passando in rassegna la r·elativa letteratura rileva che il diabete traumatico pur essendo raro , costituisce tuttavia una evenienza reale. Due casi di osservazione personale ne sarebbero la conferma. Nel primo una sindrome diabetica di non eccessiva gravità si è n1anifestata alcuni giorni dopo schiacciam·ento violento dell'addome; trattandosi però di un individuo costituzionalmente· minorato, l 'A. no1n p·u ò escludere ch e :n questo caso fo s e pre esistente 11na (( debolezza » del sist·ema insulare. L'altro caso appariva quale diab ete traumatico , ·er o ed a11che di di creta gravità: in un giovane robusto e no11 tarato ereditariamente la malattia si n1anifestava immediatamente dopo un colpo dir,e tto sull'ipocondrio sin. , n el quale colpo si verificava anch e frattura di due costole; subito si manifestava sete intensa; l 'esame de1le urine , eseguito qualch·e tempo dopo ha dimostrato notevole glicosuria e aoetonuria; la glicemia er1 di 2, 25 %0. In tutti due i casi la malattia ha avuto un carattere progressivo. Essi deporrebbero secondo 1F elsch per la po?sibile, se anche non frequente, esistenza dì eziologia traumatica d el diabete; nei casi descritti il trat1ma avrebbe leso direttamente il tessuto pancreatico insulare con la r elativa innervazione, portando ad al terazioni irre·virsibili. S. M1Nz. 1

Dieta ricca di carboidrati nel trattamento del diabete. Deutsche M ediz. vVochenschr. , 28 agosto 1936).

(C.

BREN TANO.

Nel suo articolo che rapprese11ta il frutto di osservazioni sperimentali, cliniche e considerazioni teorich·e, l 'A. sottopone ad una revisione p·a rziale il problema fisiopatologico del diabete e da tale re\risione trae anche delle deduzioni terapeutiche. L '_t\. ribadisce· il fatto , del r e to non nuovo, ch e il fenon1eno centrale della malattia è rappre entato da lla defi cienza di materiale di con1bustione (carboidrati sotto forma di .glicogeno) n elle cel1ule dei vari t essuti, n1a principaln1ente in quelle muscolari. Riferendosi ai fenon1eni di carenza g'licidica n el digiuno asol11to o relativo , l 'A. osserYa com e le riser ve gli coge11icb e i11u colari siano le 11ltime a scomparire, n1entre il glicogeno epatico (da considerare olo quale materi ale di riserva) si e auri ce relativa111ente pre" to ; o.ra, le rice rch e istochin1ich e ui n1uscoli di a11imali o uomi11i diabe tici di111 0... trerebbero appunto una estrema po,-ertà di gli cogeno. cc fonte insostituibil e di e11ergie 'itali » · tale deficit è da con _iderarsi quale fenon1e110 fo11dan1 entale n ell a fi._ iopatologia del diabete.

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[_l\NNO

XLIII,

~UM .

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L'i1)erglicemia rappresenterebbe secondo 1':\. (cl1e in questo riprende le idee dello stesso Minkowski) un processo di compenso, destinato a facilitare la formazione di glicoge110; la trasfoTmazion·e del glicosio ematico in o·]icogeno cellulare sarebbe sottoposto alla legge delle masse delle reazioni chimiche, norn1alrr1ente, mercè la presenza di insulina la conce11trazione fisiologica dello zucch·e ro san guigno è sufficiente; in assenza dell'ormone pancreatico occorrono· concentrazioni superiori percl1è tale produzio·n e possa verificarsi (nel cane spancreatizzato il glicogeno si formereb·b e soltanto qua11do la g licemia raggiunge i 4 % 0 ) . Anch e la formazione di corpi chetonici è da considerarsi quale conseguenza di un fer1omeno di compenso, poichè questi rapprese11tano· uno stadio intern1edio dell a trasformazione di grassi in carboidrati (Geelmuyde11). Perfino il coma diabetico rappresenterebbe per I' A. più ch·e altro il fenomeno della morte delle cellule (in prirna linea m.u scolari) per inanizione - in mancanza di utilizzazione del glicosio e dei corpi ch etonici circolanti - ; l 'acidosi che portere.b be alla intossicazione del sistema nervoso centrale sar eb,b e solo u11a delle contingenz·e del coma, dovuta ap.p·u11to alla mancata utilizz.a zione dei corpi chetonici. Che il coma si.a real men te l 'espressione della inanizione cellulare sarebbe indirettamen te confermato dal fatto che esso di solito segue a minor·e assunzione di cibi (e di carboidrati) per cause esogen e (lin1itazio11i diete tich e) ocl endogen e (infezioni, disturbi gastroi11testi11ali ecc.). D'altra parte è nota l'azione favorevole clella somministrazione di glucosio· n e] coma diabetico, la quale evidentemente facilita la formazione del glicogeno. È evidente che nella luce d,elle considerazioni suesposte i criteri attuali del trattamento del diabete debbono subire una, per lo me11 0 parziale, modificazione. Il m·edico non dovre])be prefiggersi quale mèta l'ab bassam e.nto della glicemia ed inibizione della glicosuria; ancl1e se l 'effi cace terapia insulinica fa diminuire la iperglicemia, ciò avviene ~ol? perch è q;u~st~ diventa superflua per le m1gl1orate co1:1d1z101.1 1 di utilizzazione g licidica; anche la g11cosur1a non costituisce pericolo di per sè e non Ya combattuta ciecamente, sopratutto con sottrazione di carboidrati. Nell 'istit11ire la dieta de l diabetico, l 'A. prOJJOn e di sostituire il criterio della t olleranza ,·er. o i carboidrati con quello del bilancio di questi, cercando cioè di realizzare le condi zioni nelle quali avviene la maggiore utilizzazione ~i gl icidi. Appare logico, in biase alle considerazioni preced·enti , ch e tale . bilan ci.o può. es. ere fa,-orevole a11che a glicemia e g ltcosur1a rela: tiYan1ente alte; in una serie di casi 1)r esentat1 dall '_.\.. si è avuta la confern1a di tale presu1)posto; co11 di rreti aumenti di app?rlo di ca rboidrali si è o er,·ato è 'ero il ritorno de11a 1

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~Uì\1.

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SEZIONE PRATICA

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glicosuria (non co tanten1e11te del resto); i11a Con questa nuova concezi011e l 'isteria di • ancl1e in assenza di trattamento insulinico è Charcot, la grande simulatrice, non poteva es ... staL.o i1otato che la quantità di glicidi utiliz- sere più responsabile dei disturbi organici cl1e eran o prima confusi con essa. Poteva ancora zati era r11olto n1aggiore e le co11dizioni del pazj•~T! le i1ettamente migliori che i1011 nel peimitarli, sempre imp·erfettam·e nte, ma mai riri0do Jell 'aglicosuri.a condizio nata da limi ta- produrli : no11 più febbre, disturbi vasomotozioD e dei carboidrati. L 'aun1ento della gliceri, accidenti cutan ei (pemfigo, porpora, ede1ni 1 mia irt tali condizioni non è ril evante e tal- sudore di san gue, gan gren,a, ecc.) di natura volta solo transitorio. isterica. L 'uso dell 'insulina è sopratut l o indicato al- - A que"'ta delimitazione chiarificatrice segui1'inizio d·el trattan1e11to per rin11ovare le r i- rano concezioni ancora più radicali tendenti a serve g licogenich e n1uscol.ari .ed ep·atich·e (quc- nrg-.a re l 'esistenza dell 'isteria. Hartemb,e rg afste ultime son o n1eno importanti). Il regi111e fermò ch,e l 'isteria ·è una malattia fantasn1a ,. è lir11itato anzitutto in rapporto a lle proteine che non ,e sist e, che non è mai esistita se non (un g rammo , un gran1n10 e mezzo per kg. di nella fantasia di coloro ch e l 'han110 descritta* peso); la quantità dei carboidrati può ragMa oramai l 'esisten za, la realtà del pititiagiungere i 250 gr. al giorno e talvolta aii- tismo è oggi unanimam e11te a111n1essa. Il dich·e superarli. La successiva ripresa delle con - ~acco;rd o comincia circa l 'estensione di que.. dizior1i gen erali perm ette di solito la soppre - sta e11tità n0sografica : alcuni vorrebbero alsione dell 'in ulina (salvo a r i pre11derla ulle- largarn e i limiti riten endo cl1e l 'isteria non riormente a periodi), la ricomparsa di modica sia costituita solo ·d a pitiatismo, ma ancl1e da glicosuria non deve destare i)reoccupazio11i ; altri complessi sintom.atici ora diversamente tf;n endo con to dei carboidrati appor tati e della classificati. perdita di essi attra, rerso le urine si potrà ag·eCosì Marinesco e i suoi allievi ritengono che volmente stabilire la quantità da son1n1i11istr.a- 1'esperienza dell.a g rande g u erra abbia concorre perchè il bilancio sia il l)ÌÙ favor evole; so a modificare fino ad un certo punto la com·e è stato detto , tal e quantità è di nlolto concezione troppo ristretta di !Babinski, ed superiore a quella cl1e lascia il p. aglicosurico. avrebbe dimostrato ch e alcuni disturbi vasomotori, termici, secretori e veg·etativi possono Nei casi di diabete giovanile 0 comunque essere di natura isterica. Alla stessa isteria dograve è spesso n ecessario son1 m inistrate l 'iJlvrehbero essere attribuiti i disturbi fisiopatici sulina permanentemente; ma anche qui la o nervosi di origine riflessa. quantità dei carboidrati dev'essere superiore a Come è noto !Babinski e 1F roment dettero quella abitualn1ente .a dottala e la glicosuria va questo nome a un gruppo di sintomi posttenuta solo in con iderazione relatiYa; talYolta traumatici (mani fi gées, piedi torti , contrattucon l 'andar del t empo si rie ce fare .a meno re pelvi-trocanterich·e ecc.) c.a ratterizzate da : 1° un disturb·o motore (contrattura o paralisi); del} 'insulina pure nei casi del genere. Come vediam o il trattamento dietetico pro- 2° da disturbi associati : vasomotori (con miposto dall 'A. (p·u r non essendo con1p.Jetamen- crosfi grnia), termici (ipotermia), secretori (itc libero , come quello recentemente pr·eco- p ersecrezione di st1dore), trofici interessanti la rtizzato da Bertram , Stolte ed al lri cl1e con- 11elle, le unghie, i tendini e le articolazioni. I cedono i carboidrati ad libitum) ·è n1olto più predetti autori fe cero di questo co1nplesso sin· lib erale di quello attualmente diffu o. Es o è tomatico un gruppo a parte intern1ediario tra le affezioni organiche e i disturb·i isterici. la logica deduzione de.i concetti teorici e dei dati clinico- perimentali dell 'A. il quale i11etLa scu ola run1en.a sosti·e ne ch e questi fa1 ti te a c.a po del suo articolo il motto: e< dare dei siano sostan zialn1ente isterici, in quanto ucarboidrati il comb·ustibile della vita scettihili'. di regredire ·e scomparire rapida~ ancl1e ai diabeti ci ». S. M1Nz. mente con la suggestione. Alle stesse conclusj oni venn·e Van Bogaert. Una tale interpretazione rapporterebbe di SISTEMA NERVOSO. nuovo alla neurosi i disturbi vasomotori, seLe nuove concezioni sull'isteria e Ja sua cretori , trofici ecè., sar ebbe i i1somn1a la riabilitazione della isteria di C:l1arcot. cura . Altri autori si oppongono a que.., te vedute (J. BorssEAU. Presse "Alédical e, 2 sett. 1936). sostenendo ch e i disturbi fi iopatici non guari~cono rapidamente con la suggestione. 111a IBab·inski restrin e n otevol111ente il quadro dell 'isteria e ne precisò i limiti con la se- Jc11tamente dopo la guarigione della paralisi o guente definizione : cc L 'isteria è uno tata 1)a- della contrattura. È il ritorno alla inotilità attiYa. la ripresa dell '111 ili zzazior1e normale deltologico cl1e si mani festa con distu rbi i qual i ) 'arto ch e determina la ~ con1 1)arsa dei dist11rpo~so no esse re riprodotti m ediante la uggestion e con perfetta esattezza in alcuni indiYi- bi associati. i\nche la realtà de ll 'eden1a isterico è slata dl1i, e che sono su scettibili di comparire sotto l'influenza della sen11)Jice persuasione (co11- rin1e "sa in quistione. Ma ]a n1aggioranza degli au tori propende rer Ja sua ine~istenz<t. Glf t1 osuggestione) » . 1

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1790

cc IL P OLCCLINICO n

ed e111i ch e vanno e \ 7 en gon o son o gen er al1nente co111e p r ovocati : I 'a idua o er·vazione d el sogge Lto svela sp esso dei truccl1i. Claude ritien e ch e si debba ri servare al pitiati 1110 gli accidenti leggeri, ch e son o di dominiu d ella su ggestione provocatri ce e della per su asion e curatrice, o che sono l'esponente di u11' in ler1Jr etatione erro11ea o di una r eazion e errto tiva . l\f;..t i d eve riservare un altro nom e, se si v uole quell o d 'isteria, agli a ccidenti più g r avi, ch e traducono una p~rturbazione dell 'at tività psi.chica o psicon1otoria, vera dis·ociazion e funzionale cl1e si n1anifestà co11 l 'isola111e11Lo e la fissazione di un 'attività funzio11a le d i turbata. Lé' y-Vale11 i po11e }'equazione i steria = pitiati s1110 + em oti\ ità + nl iti omania. Pri1na della g·uerra l 'isteria er,a considerata una i11alattia sin e m ateria e la i spiegava co11 un m eccanisn10 ver am ente JJSicolog i co. Janet 1'attri}}uiva a di turbi della intesi psichica con te ndan za alla division.e delle per sonalità ; Solli er ad una s1Jecie di tor por e o di sonno locali zzato o gener alizzato dei centri cer ebrali ; Kli1)peJ e M. P. W eil a d un 'a oc.iazion e di rr1anife tazioni sonnolenti , emotiv.e e di stancl1ezza; Bre~r e Freud a r epressione di comple si a ffetti YÌ; J(ret cl1mer ad una r eazione di fu ga co11 manifestazioni istintive primitive; Dupré e Log r e a fenon1eni in1m aginativi o mitom a11iari ; Claude a d un.a r eaz ion e emotiva c on l ' i ~o lam enl o di un 'idea; Babinski , r1 Lèltend0 i11 econdo piano il fatto emotivo, all 'ipersugges tibilità dei soggetti e all a su ggestion·e. Le analogie con alcun.e form e di en cefalite }( tar g ica hanno fatto p ensare ch e l 'isteria sia d ovut a an ch 'es a ad un disturb·o d ella funzion e d el n1esen cefalo, dinan1ico secondo al cuni , veram ente or cranico secondo a ltri. . Nel 1920 Briand e Rouquier r~feri scon o due e.a i cli en cefa lite con fatti intermediar'ì tra . l 'en ce falite e l 'isteri a. l\1a ri11esco, Rado,ric i e Drago11e co studiando le c risi oc ulogire d ei parkinsoniani postenc·efali Lici n otarono cl1e tali pazienti presenta' an o una su ggestibilità esagerata. L 'inizio del1'acce ... so er a qua i e111pre pr ovoca to da u no ch oc ps ichico, talvolta per contagi'o m entale e aJ1cl1e co n la semplice suggestione all o st,ato di veglia. Inoltre con la p er su a ion e riu ciron o a far ce sar e di un colpo le crisi. Ra do \ici died .3 il n on1e di s1ta1ti isteroidi orga.n ici, isteri1sm o p1osten cefa~itico e di sindrom1e ist.c?roide da dience,fa'1osi a que te indron1i lega te indi cutib iln1ente a l e ioni striate . Nel 1930 il Radovici sr,riveva : << Alla b ase d el cer,-e llo, n elle for111azioni talam o-striate vegetative e n elle vie extra1)iramidali , esiste un ver o a}Jl)ar at o i ter ogen o. Le sue le ioni indelel1ili o le su e legger e a lterazioni r ever sib·i li ono capac i d i produrre tutti i gr a di d elle manifes tazio11 i m otorie, sen itivo-sen ... oriali , vegetative o }) ichich e ch e oggi ancor a sono con sider ate con1e n on a' 'enti n essun su . . trato or ganico o ... Eia di orig in e psicogen etica. Quasi sem pre si 1

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11 UÒ an1111ettere cl1e alla base d ella nla crcrior par te d ei disturbi oggi di agno ticati i sterici ·vi à evo°:o e~sere piccole cicatrici esiti di processi b~nal1.' rimontanti all 'infanzia, dipendenti da p1ccol1 traumi ostetrici o di a ltra natura da qualcl1e legger a encefalit e con1plicazion~ di i11fezioni influen zali, inorbillose, o da altri virus n eurotropi sconosciuti ». Marinesco non è così n ettan1 ente or o-ani cista. Eg li n on ammette lesioni o alter.a zio~i cellulari rilevabili al microscopio , ma ritiene trattar ... i più IJr obab·il111e11te di n1odificazioni biocl1imich e. E ister ebbe, n ell 'i t eria un fattor t.; cos Lituzionale, probabiln1ente umorale, ch e produrrebb e un p erturb·a mento funzionale dei centri sottocorticali con riper cu ssion e sul1.-. corteccia. E più r ec.entem ente lo stesso I\1:arinesco tende .a spiegar e il m eccanismo p sicol)a tolog ico d ell'i steria con l 'intervento dei riflessi condizionali di P a,vlow . Van •B ogaert , sen za esser e esclusivam ente organicista, riconosce ch e l 'isteria è leg·ata ad un p erturb·a m ento dien cefali co. Si tratti di lesion ~ or ganica o funzionale sono sempre gli stessi e.en tri in quistion e. Il pitiatismo utilizza p·~r esp rimer si m eccani smi fisiolo,gici. L 'essen zi ale del disturbo d ell 'ist erico risiede ir1 una fragilità particolar e di tutte le sue funzioni d 'in tegr.azione per m odo che sotto l 'influ e11za di em ozioni , sub·l iminali su un soggetto sano , si r ealizzan o in lui dissociazioni r. euronic he ch e è poi incapace di d omina re abbando11ato a lle sue sole en er gie. Il r a\'vicinamento clini co tr.a l 'en cefalit e e l 'isteri a, l'a n a log ia delle locali zzazioni e sopra tutto la dottrina or gani ci ta ha solleva to decisi contrasti. Certo p er quanto inter·essanti e Sl1ggestivi que ti tentativi di spiegazione d ell a patogen esi dell 'i t eria n on sembrano d el tutto convincenti , e lasciano p erpless i come d el r esto l,a eia l 'esclusiva teori a p icologica. Anch e recentem ente Baruk h a tentato di r av,rici11are il 1Jitiatisn10 alle sindron1i catatonich e. Barré riti en e ch e l 'ist erico 11a il sistema simpatico iper eccitabile, riflessi vasom otori di n otevole violen za, durata ed estensione, riflessi su perfi ci.ali e profondi vivaci ch e potrebbero spieg·ar e la magg·ior p1arte dei disturbi scnsiti,1i , i11otori, rifle si e p ichi.ci. descrive tre fasi n el nleccani sm o delH eu·ver • l 'accidente pitiati co: 1° d esiderio effet tivo con t enden za sempre utilitaria: il soggetto in seguito a d uno ch oc en1 oti,·o (i .. ter o-traumatismo), a d una preoccupazion e a ffettiva (pitiatism o ])an ale), h a il desiderio egoisti co di attirare l 'atten zion e sulla s ua per son alità; 2° rappresentazion e imn1agina tiva : m edian t:e la su a fantasia m orbosa ch e inventa o lavo ra u i suoi ricordi , il oggetto costrui ~ce più o m en o coscientem ente, la r a J)JJr Pserttazjon e n1 entale d el di sturbo ch e g li con sentirà di : od disfare il suo d esideri o; 3° r ealizzazione ·111otori a : il soggetto r ealizza que to d·e siderio in fun zione del ~ uo i11fan1ili .. n 1J n1o lori o. 1

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lANNO

XLIII,

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SEZI ONE PRATIC.-\

I nfine la dotlrina p icanalitica co ntinua ad . . . .' . . ·avere l SU OI c"lSSél'tOrl plU O m eno intra11s1genti. Le d eduzioni t erapeutich e di queste num erose interpre tazioni patogen etiche non son o ;gr an ch e incora,gg iant i. Solo Bar11k h a avuto dei ris ultati brilla11ti , d alla narco i scopocloralica cl1e egli aveva studiata n ella cat atonia speriment ale. Si deve son1ministr.ar e u11a d ose di m edicam ento sufficiente a })To,rocare il sonn o n el cor so del quale scorrLJJare il disturbo isterico. A parte ciò i I I rattan1ento d ell 'accidente pitia tico il più ge11eralmente amn1esso è e111pre quello di Babin ki: la per uasione aiutata da un m ezzo di suggestione (corrente far ad ica, iniezioni, ecc.) variabile ·econdo le })r efer en ze per anali , consente di ottenere la g u a rigi6n ~ e il medico h a saputo inspirare fidu.cia al i)aziente . Qu e ta guarigion e arà t a11lo 1r1igliore quanto J)iù rap-idan1ente ott enuta: .deve es er ci il « nli racolo ». Le r ecidi ve si prevengono s forzandosi di n10dificare il fondo m entale del soggetto: compito diffic ile ed ing rato. Senza dubbio l 'all on ta11amento dall '.a n1biente familiare , la rieducazione p sicot erapica consentono di rag .g iu11g·ere questo scopo , a meno ch e il soggetto no11 abbia inter e s.e a coltivare una situazion e dalla ·qu.ale i)era di trar profitto. DR.

Tabe bulbare. {L. LEBOURG. Paris t.1 édical, 18 luglio 1936). Sotto il nome di tabe orale o tabe bulbare ·Con1prendian10 tutte le m.anifestazioni orofac1ciali talvolta assai precoci d·ella malattia; con i sintom i oculari essa fa p.arte della tabe cef a1ica , ch e colla varietà cervicale costitui sce la tab·e s superior. I dolori tabe tici sembrano meno frequenti alla faccia che agli arti e al tronco , 1na la 11evralg ia del trigen1ino può esser e il solo sintomo di una tabe iniziale. Essa colpisce solamente i! ran10 sensitivo del nervo , mentre la-scia indenne la bran ca motoria contrariam ente a ciò che avviene nella nevralgia dovuta a .causa m eningea, protuberanziale od ossea. ~ frequenten1cnte bilaterale e colpisce più J)e -so la bran ch e superiori d el n,e rvo . I dolori folgoranti a topogra fia strettan1 en te radicolare p er corrono i denti , le mascelle e la faccia a ,g11isa di una scarica elettrica. I dolori per i tenti sopravvengono p er cris i 'C h e durano parecchi giorn i o parecchi e settimane. Sono talvolta localizzate a un territorio ristretto: la nevralgia lin g uale , contrariam ente all a banal e g lo sodinia 11a sed e nella nletà a 11 teriore della lingua. La sensibilità profonda è lesa con estrern a frequenza: la pression e della lingua ancJ1e molto energica no11 provoca alcun dolore. A11che la ane te ia tatti]e è frequ ente e così que 1la dolorifica (carie indolore).

Il riflesso d el velo pe11dulo e quello faringeo sono spesso aboliti . I disturbi del tono muscolare si manifestano con una flaccidità particolare nella g ua n cia, particolarn1ente evidente durante la fo11dzior1 e e t1na lassezza d elle articolazioni tempororr1andibolari ch e portan o fre quenteniente alla lu ssaz ione. Oltre i disturbi secretori (sc ialorrea tabetica) sono stati studiati i disturbi sensoriali éon sis.tenti sopr.a ttutto n ella ageusia o nel pervertimento d el gusto. 1f ra i · di sturbi trofici trovano posto la caduta analgesica dei d enti a decorso inesorab:il e e non influenzabil e in alcun modo; l 'ulcerazione gengivale e il riassorbim ento p r ogr essivo dell e a r cate alveolari ch e porta a lla formazione de l cos iddetto palato piatto tabetico . La necrosi d ei mascellari r:uò colpire uno o più alveoli ·e può interessare il corpo stesso dell)osso dando luogo alla formazione di grandi sequestri ed a11.a forn1a n ecroti ca del mal p erfora nte. Tutte queste a lterazioni co11tribuiscono a imprimere al viso d el malato un 'espression e particolare che è stata descritta com e fa cies tab·etica, ma della quale dobbiamo di sting u ere la varietà n ella quale lo sch eletro è indenne da quella nella qual e il rr1assiccio osseo fa cciale appare r etratto in tutti i sen si per i fenom eni di riassorbimento. La terapi.a antiluetica inten sa e prolungata fa scomparire la maggior parte dei disturbi funzionali e arresta il decorso delle lesioni anatomich e. La protes i delle p erdite dentarie non sembr a consigliabile e quella delle deformazioni n1ascellari non è facil e ad a ttuare.

E.

CARLINFANTI.

Agli abbonati al " Policllalco ,,

Avviso importante .._ Mediante pagamento frazionato in 6 rate e precisamente con versamento di un primo acconto di L. 25 (da inviarsi con vaglia oppure mediante il Bollettino del nostro Conto Corrente Postale N. 1/5945, che fu espressamente incluso nel N. 26 di di questa Sezione Pratica) con impegno scritto sul vaglia o su detto Bollettino di versare puntualmente altre cinque successive rate mensili da 10 Lire ciascuna a cominciare da1 mese prossimo, si riceverà subito, in pacco postale franco di porto in Italia, la nuova interessante pubblicazion e : 13

Prof. c. FUMAROLA e Prof. c. MOCLIE Docenti nella R. Università di Roma

La terapia delle malattie nervose e mentali con l a collaborazione dei Profes sori C. ENDERLE, D. PISANI, F. SABATUCCI Prefazione del Prof. UCO CERLETTI Dir. della C1in. Neuropsichiatrica della R. Un. di Roma. Volume di pagg. XVI-760, con 47 figure nel testo. Prezzo L. 7 5. AVVERTENZA • Agli abbona ti al .. Pollcltoico ,. che preferiscooo acquistarla pagandone subito i 'intero importo io unica volta, l'opera è ceduta per sole L. 67,50 franca di porto io Italia, s ue Colonie e nel.. l'Etiopia. - Per l'estero L. 5 io più per le occorrenti maggiori spese postali. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI , Ufficio Postale Succur, sai! l iciotto RO:.:A. 0


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« IL POLICLINICO »

NOTIZIA I\..

BIBLIOGRAFICA

The syrnzJto11iaiology of diverticulum f ormalio1is oj the colon. upple111e11LuNDING.

tc LXXII àelle cc Acta ~f,edica ca11dinaYica » . Ed. Haka11 Ohlsson Bo ktryc keri. Lu11d., 1933, pp. 28'7. Spelta alla radiologia il n1erito di aver rilevato la relativa frequenza delle formazioni diverticolari d el colon cl1e sareb·h ero state riscontrate in circa 5 % di affezioni coli ch e studiale radìologican1ente . Anch·e lo studio d el1'A. cJ1e si riferisce a circa 2000 osservazio1li radiolo<qche del colon eseguite per i'ndicazioni clinich~ genericl1'e, porta una percentuale simile (4,2 %) . Appare quindi tempe tiva Ja cor11parsa di u11 lavoro che si propone di st udiare l 'argomenLo sopratutto dal punto di Yista clinico e diagnostico; tanto p iù cl1e le prime manifestazioni del! 'affezione essendo piuttosto vagl1e ed avendo il carattere di disturbi intestinali cronici sono giudicate di i1ertin e11za del medico pratico e raran1ente \ e11gono diagnostic<ltc (in rr1ancanza degli ausili tecnici sp,e ciali), e non quando n·egli ulteriori stadi le ~ucce$sive co111plicanze sotto forma di' ]Jroc.:essi ir1 tìa n1111atori, ascessi, fistole, ecc. l1anno già co11feri10 un carattere di gravità ed i2nposto l'intervento cl1irurgico che forse potrebbe esse r e s1 ato evitato con o,p portune nor111e adottai.e prrceden temente. Per q11el ci1e riguarda la distribuzione della n1alatti.a cs~a è alquanto più frequ ente negli u o n1ini che nelle donne ed è proipria dell 'età matura e avanzata (dopo i ±0 anni). La localizzazione più frequente dei diverticoli , per lo più 1nolteplici, è quella sigmoidea. La sinto1n.atologia dell »affezione è mliltiforme, e varia notevolmente a seconda dello stadio e della for111a della malattia; I' A. distingue ]a forma prediv·ertico·l are, quella diverticolare la diverticolosi , la colite diverticolosa , la ' div0rtlcoliLe, 111a anche ognuna di tali form e presenta u11 complesso di sintomi ' rariabiJi ed individuali a con'linciare dalla stitichezza alternata talora a diarrea, dal senso di pienezza nell 'addon1e, dalla dolenzja nella .fossa iliaca sin., dai disturbi urinari. per esser reso obiettivabile e palese sotto forma di masse pnlJ)abili nel} 'addome, presenza di asce si e fislole e che tinaln1ente può culn1inare nella sindroI11e l)er jto11eal e. L 'r\. i11sisle sull'im1)orta11za djagnosLica dell'esame delle fr,ci, nelle quali spe o si riscon~ tra muco sana-ue occulto ecc. Uno degli scopi dello f't11dio de 11 'A. era rappresentato dallo t abi 1ire il ' nlorc diag·11osLico della r eazio11e di ca lala. i ll e I Je fe ci (reazion e di Norgaard , modifi cata dall'A. ). Tale reazion e, sebbene non sia di i1atura .. 1)ecifica. fl rappresenta piuttosto la con ~ egue-11za della pre enza di celluJe ch e in sin1ili forn1e n1orbo ~ e sono ri cca1nente co r11111i~t e nl ro11tenuto intestinale , aYrebhe 1

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XLIII , l'\uM. 40}

secondo i risultati dell 'A. u11 discreto valore diagnostico, prognostico e anche terapeutico. .Na.tural11)ent& Ja cl1iave della diagnosi viene fornita dall 'esa1r1e radiologi·c o,, il quale alrtresì ha dimostrato la frequente presenza di spasluo jnteslinale, infiltrazione ,e rigidità infiarr1matoria de.11a parete intestinale ecc. Nell'u11peud:ice del libro sono state riportate tutte le ~torie cliniche dei malati osser·vati che· formano nel loro insiem e una ri·cca raccolta di material·e clinico relati,1 0 ad un 'affezione che pt1ò dirsi ancotr a poco conosciuta. S. MrNz.

CENNI

BIB L IOGR A F ICI< 1l

P. L. 1F10RANr-{}ALLOTTA. Igiene. rurale. Un vol. in-8° di 206 pag., con 206 fig. e 5 tav. a colori, rilegato. Unione tip. ed. torinese, Torino , 1936. Prezzo L. 25. Il la,1oro dei rurali -è stato oggi molto valorizzato in Itali.a come uno dei capisaldi del benesseTe e dell~ vitalità della Nazione e quindi un libro che, come questo de! prof. Fiorai~i,- · Galletta si occupa del modo d1 renderne p1~· igienica la vita deve essere accolto col mass1: mo favore. L'igiene rural e, in confronto d1 altri rami dell'igiene stessa, è sempre'. stata negletta; pochi autori si sono occupati . co11 competenza dell'argomento, mentre_alcuni supervalutando c~rte condizioni. di vita del con:tadino la consideravano quasi da un punto d1 vista a~cadico. Vita rude , invece, per chi la conosce e la vive, insidiata spesso da caus-e morbi o-ene di difficile lotta. E l 'A. ce la presen~a qui nelle diverse condizion~ di. vita delle .var~e regioni d'Italia, mettend~ il dito s~lle p1~gf~e· più evidenti e dando gl~ OJ:>por~un~ cons1gl~. Troviamo così considerati gli ab1tat1 e le abitazioni rurali , la produzione ~el latt?, il . proble1na alimentare, le malattie n,e ll an1b1~nte rurale, le malattie professionali, quel~e ep~cic­ miche ed infettive, che prendono nell ambiente rurale particolari caratteri. . Numerose e dimostrative le figure ,. fra cui 4 tavole colorate d edica te ai funghi, che fanno· ogni anno numerose vittime. TI libro, oltre la b en nota con1petenza d.:l1'A. nel campo dell'igiene, dim.ostra la buo11a conoscenza ch e egli ha del} 'ambiente . ru~ale, nozione . in dispensabile per far sì eh~ i~ 11J)ro· sia utilizzab·ile n elle varie nostre prov1!1c1e,. che hanno abitudini e costumi tanto d1vers1. È strano iperò che fra Je varie categorie della popolazione delle ?ampagne! I'A. non ann?v~­ ri anche quella dei mezz,adr1, che pur cost1tu1scono - a]meno in certe province - la pnrte· preponderante. . . Il volume fa parte della Enciclopedia .agra-ria: « La nuova agri coltura d'Italia n , diretta· 1

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si òesidi:>ra la recensione.


{ANNO X.LIII,

Nt:~I.

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SEZIONE PRATICA

dal Sen. A. Marescalchi, che nella prefazione n1ette in rilievo con1e « l 'ottimo trattato deJ1'egregio valoroso prof. Fiorani vien·e in momento opportuno» . fil.

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AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoN0Ress1

R. Accademia Medica di Roma. Seduta straordinaria del 6 giugno 1936.

A. F1scHER. Gescrh ichte des deutschen Gesundheitswesein. Due vol. in-8° di pag. 343 e 591, ri&pettivamente con fig. 72 e 107, rilegati. Urban e Schwarzenberg, Berlin, Prezz.o

RM. 20. La storia della medicina, b·en lungi da11 'es·sere come alcuni ritengono uno studio sterile, ·è feconda di vari in segnamenti, che possono .anche suscitare nuovi impulsi di ricerca; sod.disfa inoltre la curiosità dello studioso e può .ef.sere motivo di orgoglio per cl1i V·ede cl1e .il proprio paese è stato anche in questo un antesignano. Sotto questo punto di vista, l 'lta1ia ha i11dubbiamente uno dei primi posti fra le nazio11 i europee e l 'A. deve ricercare in .autori l.atini (G. Cesare, Tacito) i primi acc.e nni alle condizioni di vita dei Germani e gli è motivo di s-0ddisfazione il trovare che Tacito Ticonosce come i Germani, non mescolati con ·rr1atrin1oni con altre razze, sono da considetrarsi come un popolo uniforme e puro. A gius ta ragione, C. Ham·el, Presidente dell 'Ufficio di Salute pubblica del Reich, definisce quest 'opera come un nuovo monun1ento per la storia della coltura tedesca. Paziente opera .di ricerca di documenti fra polverosi archivi , raccolta di int·e ressante materiale docum.entar io , be11 riprodotto i1.1. belle fotografie, per mettere i11 luce quanto può dimostrare il largo e ' ralido contributo del popolo tedesco n ei .campi delJa medicina, dell'igiene ·e della demografia. Nel primo volume , considera i primordi -della medicina ed igiene in Gern1ania, con l 'influenza che vi hanno esercitato il cristianesimo, i conve11ti, Carlo il grand·e, g li ordìni cavallereschi; interessante è il segui~e lo svilu1)po degli ospedali e dell 'assistenza medica. L'A: si diffonde poi ampiamente sull 'opera di I·ppolito Guarinonius, medico d·el XVII secolo iehe egli chiama tirolese, ma cl1e è orit111 clo <li fam.igli.a mila11ese e forse nato in Italia. Nel secondo volume, tratta lo sviluppo della medicina ed igiene nel secolo XVIII, quando si i11cominciò a dar·e una · legislazione sanitaria, l'assistenza ospedaliera ed ai poveri e si fondarono le prime casse-malati (di cui l ' A. trova cenni fin nei secoli XIII e XVI) ecc. Sempre più ampio sviluppo prende poi la materia , dalla fondazione -della prima società dei m edici e 11aturalisti di Svevi.a (1801) sino alla fo11dazione de11 'Ufficio di Salute pubblica (1876) ; periodo di gr,a nde attività, in cui l'organ izzazione m edi ca, igienica ed assistenziale si allarga e si con1pleta. Chiunque si occupi di storia della medicina non ;potrà trascurare la lettura di questa opera seria e ])en docun1Pntala. fil.

Presiede il prof. R. ALESSANDRI, preside1ìte.

Meningotifo eruttivo, sporadico, benigno a carattere pro· fessionaf e. Prof. G. PENSO . - La m alattia colpisce gli allevatori di ·suini ; è s tata riscontrata in Francia, in SYizzera, in Italia (Par1na). L 'O. ne descrive le caratteris tiche cliniche, e ricorda l 'esito e la guarì. g1one . Enumera le ricer che volte a dilucida.·r ne l 'etiologja finora tutte negative.. Per la patogenesi è necessario un conlatlo abituale con i suini; sospetta l 'O. che la mal attia possa essere trasmessa da un - ecloparassita. l)roper1de a credere cl1e ia jl n1e11ingotifo erutlivo da avvicinare alle febbri esantematiche con le quali ha numero·se manifestazioni in comune e special1nente col gruppo del tifo esante1r1atico. Il socio prof. PUNTONI osserva a proposito del1'asserzione del prof. Penso sopra una possibile inclusione della malattia, che ha illustrata, con il gruppo del tifo esanten1atico, che n1ancano le pro. ve fo11damentali, ossia una r eazione di Weil-Felix, la r eazione testicolare negli animali da e·speri111e11to, il reperto delle Rickettzic. Risponde il prof. PENso che l'ultima parola 11on è detta sulla. classificazione del nuoYo nlorbo . Egli ha eseguilo una sola prova di agglutinazione su X-19, ma tale risultato 11egativo no11 ha valore probativo alcuno i11 n essun sen so; non ha eseguito le prove d 'inocul azion~ i1ella vaginale della. cavia; le ricerch e di Ri ckettzie nell 'uomo non è ricer ca con1unque a risultati facili e ad esito possibile. Il ravYicinan1ento è legato solo a criteri cli11ici .

Sulla derivazione degli actinomiceti anaerobi. Prof. V. PUNTONI. - L 'O. sulla ba·se di ricerche morfolog·iche, culturali, biologiche e sierologiche v~ene alla conclusione ch e gli acti11omiceti anaerobi del tipo V\Telf-Israel denominati Actinobacterium israeli (Krus ) Sampietro (cohistreptotrix israeli Pinoy 1 derivano dal comune sa1)rofita intestinale bacteriun1 bifidum (Tissier) col quale formano u11a specie unica. La deno111inazione da far prevalere ò quella di Actinobacterium israeli (Kru sc 1896) San1pietro 1908, n1en tre cade in sinonimia la denominazione Bacterium bifidun1 ('fissier 1901' . Studio chimico-biologico sui componenti del b. di Koch e il terreno ove essi si sviluppano. Proff. E. i\lloRELLI, G. DADDI e C. C: \T1' \='iro. - C~Ji 00. riferiscon o d elle ricer che i11 corso nel! 'I lituto « C. Forlanini » sui con1ponenti chi111ic i del b. cli Koch e clel t erre110 -OYe esso si è ~ Yiluppalo. Serve11dosi d el vibratore-agitatore ~Torelli (apj orecchio presentalo a11 ·Accaclen1ia :, rla coll ure di b. Tbc., Yirulenti si ottengono de i ciisin I egr i:t li J,acillari nei quali non si ri ~ rontrano pii\ forme cellulari b erL costituite , ina solo un a111 111n~ o amorfo IlOn pi.ù acido-resist e11te, che n on tt1lJerc:olizzé'I Je cavie e i con1gli , conferendo ad essi, a11z i, un certo grado ili resis tenza verso un 'infezi nne t 11 hrrcolar e successiva. Il disintegrante filtralo rcT rnndel'l 11a 1


1796

<< IL POLICLINICO n

rANNO XLIII, Nui\I. 40]

ai1cl1e la propri e tà cli ~ velare l 'allergia Luùercoliga1nento della, K. B. e i1Jocolesterinen1ia nel 72,.5 % nica a diluizioni n1olto elevate (1/1500 dei casi presi i11 esame, é tra normocolesterinemia Sono stati esa1ninati biologicame11 te (Daddi) le . e K. B. norn1ale, nel 20 % e tra ipercolesterinemia e I<.. B. accorciata 11el 7 ,5 % dei casi. prolei11e ed i polisaccaridi estra.t ti d al t erreno ove si erano sviluppali b. tbc. boYini (liquido cli SauL 'O. rileva però come non sia })os·sibile tabilire delle correJazio11i precise tra cole·sterinemia e ten) , con un procedin1enlo essenzialmente fisico sieroreazione di Weltmann in quanto l 'esame ac-· studiato da Cat taneo, che risparmia al ma si1110 ru.rato de] J11ateriale cli 11ico dirnostra u na molte-· l a struttura originale di detti part1geni. All e propli cità di rapporti . teine è s tato ricono·sciuto un forte potere tossico .' Ricordata l 'importanza 11ell 'orga11is1no delle steper la cavia tbc ., ed un potere rutireattivo spicrine e d ei composti ]ipoproteici, nei quali il com calo a11che a diluizio11i dj 111n1g. 1/10.000-1/50.000. po11ente lipid ico è esse11zialn1e11 te rapprese1ttato I po]j saccaridi po seggo110 azio11e analoga, n1a i11 da sterine, e sopratul lo la loro inflt1enza sulla staIrJ.i sura a ~ sa i ininore, e, al co11trario delle proteibilità delle proteine, l 10. è indott o ad attribuire n e.., p erdono il potere ctrlireattivo col traltan1e11 to a 1ali compos ti una notevole parte n el delerminial C.:l1lore. - r110 della siero r eazione di Weltma11n. Il socio prof. l~RUGONI si congratula ed augura Così è a11che p o sibile ricond urre la 111olteplicisviluppo ulteriore delle ln1cressanti ricerche. tà di rapporti ad un meccani:sn10 u11ico, quantitativo nell 'orgaJ1ismo di con1pon·enti ]ipoproteici 11ei Alterazioni anatomo·istologiche del pancreas in casi di qt1ali il com11onente lipidico agisce mantenendo e distrofia muscolare progressiva. condizio11ando la stabili là proteica. L 'O. perviene all a conclus1one che sarebbero i11Prof. {Y. B ol\IPIANI. L 'O. analizza n1acroscopit er essanti delle ricerch e, ui rapporti, quantitative cani.ente e n1icr oscopican1ente l e l esioni risco11trate e quali ta Uve tra protein e e lipidi del siero. in casi di distrofia muscolare progre·ssiva e ri_s erva il g· iudizio sul va lore r.a uflle di esse. La colesterinemia nel parkinsonismo postencefalitico. 1 ) .

IJ prof. ARCANGELI ripete la sua convinzione che la inalatlia ha origi11e luetica e preci samente di sifilide ereditaria. Vi . sono casi in cui lal e eredità è faciln1ente d i11i.ostrabile (lue ereditaria di 1a e 2a ge1lerazione) ca:s i che - colpiscono m aschi e femmine ; ci1 a un malato nel quale la cura di calomeJa11 0 arrestò 1a mal attia; vi sono casi i11 cui l a m alatlia si tra·smetle solo per le femmine, che non ne sono a;ffet le , e giovano le cure co11 es lratti pa11creatici. Si riferisce alle ricerche del Verrotte per iJlu lrnre i punti capi tali st1i· quali n1oò ernamente è fo11dato il co11ce tto della eredolue n ell e malattie farn ili ari. E J)One i mezzi per accertare l 'eredolue e osserYa lo scarso valore cp.e i11 argornento han110 le ricerche i stologiche. Il socio i:>rof. SPOLVERIN r h a aYuto occasione di s tudi ar e i11 Clini ca Pediatri ca tre hambi11i d ella stf! sa famigl1a affetti da amiotrofia t~po CharcotMarie, e .. constatare imperfetta funzione pancreatica e alterato comportamento d ella creati na e creatinina. Non condivid e l 'opin ione rlel prof. Arcan geli che cioè in ogni ca·s o di distrofia inuscolare si debba ricercare la cau sa in una infezione sifilitica. R is1)011rle agl i o.rçit ori il })rof. BoNrPIANI. Il Segretario: T. PONTANO.

Società Medico-Chirurgica di Catania. Sedu la del 18 giu g no 1936. Presiclente: Prof. Prof. V.

LONGO. -

G.

D1

GUGLIELMO.

Influ enza della iperglicemia

,c:perim e1i tale. La siero-reazione di Weltmann nel parkinsonismo postencefalitico. Dott . A. RuB1~0. - J. . ·o. riferi ce i dati compar a tivi tra siero-reazion e di \Vellmann e ta so coleslcrinemico in 40 parkin onia11 i post-encefalitici: da tali dati si rileva un n ett o rapporto tra allun-

Dott. /\.. RuB1No. - L 'O. ha ricercato, con i] metodo di Autenrieth, la colesteri11emia in 40 parkinsoniani pos t-ence.fali lici . Nel 72,5 % (29 casi) ha riscontralo ipocolesterinemia, nel 20 % (8 casi) nor1nocolesteri11er11ia, e nel 7 ,5 % (3 casi) ipercoleste. . rJ11ean11a. Dopo avere ricorda te le indagini e le deduzioni a11r.ora poco ·sicure intorno alla genesi dellà colesterina e i vari fa Ltori che possono modificare il lasso coles lerinemico, l 'a . sostiene come probabile· t1n 'azione ipocolest~rinen1izzante eia parte dei pro-· cessi di tossi cosi che si ritengono causa delle si11<lromi po L-encefaliticl1e. Ammette ])Oi che, come per altre forme morllose (la den1enza precoce in ispecie) co·sì anche per il parkinsonisn10 post-encefalitico la ipocole-· sterinemia i a in g·ran parrte espressione di uno stato cli deficit funzionale del sistema reticolo-en-· doteliale. Rapporti fra sieroreazione di Weltmann e colesterinemia.

Dott. A. RuB1No. - L 'O . ha praticata la siero reazione origil1ale di Weltmann e quella col cloruro d i bario jn 48 parkinsoniani pos t-encefalitici:in una -noleYole percen Lufl1l e (66,6 % col cloruro di calcio; 64,55 % col cloruro di bario) ha riscontrato un allungamento p il.1 o meno no tevole. Circa 1'82 % delle reazioni negative è rappresentata, per quel che riguarda le ricerche dell 'O. dei casi più cronici e più g ravi per ·sintomatologia. Ha poi osservato le modifrazioni della siero-reazione di Weltmann dopo la cura bt1lgara sola (II C:1si) e d opo la cur a as ociata con preparati varip epatici efl intestinali (12 casi); con la cura bulgara n el 45,4 % dei casi si è riscontrato un allun g;n11ento1 nel rjmanen te reazione immodificata; con la cura associa t a nel 58,3 % dei casi un accorciame11to e solo nell '1,83 % (1 caso) a1lungaJnento. I migliori ri sultati li hanno forni ti il Lattosten e 1'Eparema: nel 100 % òei 6 casi accorciamento. Pare qu inrli che la cura a·ssocia ta non solo proteg-ge rlall a t endenza al peggioramento, ma riesce i 11 n1olti ca i a comba1lerla in sen ~o oppost o. Il Segretario.


[AN~o

X.LIII, \ui\r. 40J

APPUNTI

SEZIONE PRATICA

1797

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. La sesta malattia. J. H.. Drcyf us di Berna (Presse méd., 18 luglio 193 6) propon e questo n ome j)er una i11alattia da lui osser\ra ta e denon1inata ancl1c : roseola infa11tile, esantema s ubitaneo oppur e febb.re dei tre g iorni con esantema critico. Incub1azion·e di 3-7 giorni a cui segu e febb-re abbasta11za el e~ata (39°-40°) ch e dura 3 giorni co11 b·r usca d efervescenza; stato gen eraie poco alterato , r ar e le otiti o le broncl1iti. L 'esantema con1pare sul 4°-5° giorno; si inizia al I ronco, con papule ch e r icordano quelle d el morbillo (talora invece l' esantema è sc.arlattiniforn1e , od a tipo di orlicaria), di 2-5 mn1 . , che si estendono poi alla nuca, alle tempie, agli arti , scarse o pu11te al viso. In 12-48 or e scompare, senza d esquamazion e. Inter essa11te è I.a formula sanguigna: le ucopenia (4000-8000), con gra11ulocitopenia e linfo citosi relativa (linfociti 80-90 %; granulociti 15-20 %). Ritorno al norn1ale dopo 7-9 g iorni . La sesta n1alatlia colpisce sopr.attutto i }J Oppanti ed i bambini fino ai 2 .a nni ; si è però osservata fino ai 14 an11i. Si present a piut tosto . sporadi camen~e, i11a va consider ata con1e contagiosa. La prog110 i è favorevole; la terapia è fa cile : durant e la febbre, bagni e son1ministrazio11e di acetils.alicilato di calcio (a dosi di 2 cg. 3 volte al g iorno). Se vi ono convul ioni , clisteri di cloralio idrato (1 g·. in 1O g . di muc:illagine di salep). fil. 1

Stomatite da appareccl1io di protesi dentaria. II. Rattn er (Jo,u rn. amer. m1ed. assoc., 27 giugno 1936) riferisce su 3 casi di ston1atite verificatasi in seguito a Jl 'app.Jicazione di apparecchi di prole i dentaria; in due di essi, le prove cutanee fatte col rnateriale di protesi died ero risultato -positi,10. I inaleriali con cui so110 fatte le placche di protesi sono t enuti egr eti dai fabbricanti, i quali in casi del gen er e tendono ad attribuire i disturbi a cau se meccanich e, il ch e viene sen z'altro osclu o da lla positività delle prove cutanee. Cos1ì }Jute è da escluder i l 'infezione a cui ho veduto attribuire da un collega un caso d el ge11er e . I materiali ch e ora si usano inYece della vulcn nite sono essen zialmente fa t ti di cellulosa trattata cori varie sostanze chimich e, pigrnenti, rie mpitivi ed a ltre sostanze. Altri sono fatti con re ina al fenolo (tipo bakelite) e contengono quindi fenol o, formalina , ammoniaca e sostanze coloranti. Il cr om o usato per la colorazione, le var ie so tanze u ate per la lucidatura e per la soluzion e d ella ce"ìl ul osa, cl1 e sono n ote cau se di irritazion e della pelle lo. a-

ranno altresì per la ir1ucosa or ale i11 ind iYidui J)ar ticolarmente sen ibili . I n casi d el gen ere, quindi , quando ... i po . . ano escludere difetti n1eccanici, infezion i od allri fattori medici, oppure i dentifrici , è log·ico pensare all 'irritazione d eterminata da11 'apparecchio; le prove cu tan ee d'ella particolare sen-sibilità dell 'individuo ne daranno la con ferma . fil.

Fratture costali da tosse. B. 'Halle (Lijecnicki Vjesnik maggio 1936) riporta due o servez ioni del' ge11er e, en tra111bi in uon1ini , uno d ei quali con muscolatura molto rob·u sta; in occasion e di un violento sforzo di tosse, sen sazio11e improvvisa di dolore forte al torace in un punto ben d eter minato . .A.ll 'esan1e clinico-radiografico, frattura dell '"\' Ill cos ta, a ll 'arco posteriore (in un caso a destra. nell 'altro a sinistra). L ' A. ha raccolto 43 casi del genere e 2 dovuti a starnuto. Ge11eralmente, la frattura è solitaria; si sono avuti casi fino a 5 fratture co11len tporanee; più frequente .a sinistra, con punto di predilezione ad 1/3 posteriore d ell 'ar· co costale, al limite d ella i}ar te cartilag·i11ea cd ossea. L 'età sembra senza influenza, il sesso preferito è il maschil e. Vari e cause predispon enti sono state invocat e : atrofi a seni le, fragilità ossea, Lubercolosi, processi polmona ri vari , enfisem a , bronchite, sforzo , ecc.; l 'A. vi aggiun ge la sinfi si plet1rica, facendo presente ch e una costola fissata da aderenze pleurich e presc11ta una mir1or e resis ten za, in occasione di una contrazione nìu colare esagera t.n. Lo sforzo costituisce una causa aggravante. ella diagn osi differ en ziale, si deve ten er preser1te che un ematoma sottopleurico da frattura può simulare una pleuril e, m entre la frattura detta spontanea può essere presa per un a frattura patologica (tun1 ore), per un IJil el1n10lorace si)ontaneo, ecc. fil. Il bismuto nelle angine acute non specifiche. Il trattamento d ell e angine acute non specifi ch e con le iniezio11i di bi sn1uto è s tato i)roposto da Monteiro, ch e rece11temente l1 a pubblicato un 'ampia s ta tistica favorevole a questo metodo di cura (1-2 iniezioni a distan za di 24 ore, d ei consueti pre1Jarati antiluetici). A Pagano (Il Val.salva. giugn o 1936) l1a perimentat.o tale rim edio in 32 casi di affezior1i acute del farin ge; facendo astrazione degli asce si peritonsilJ ari ch e sono r e istenti a tale cura, l 'A. ha ottenuto risultati positivi n el 62 ,5 % e n egativi n el 37,5 %. L 'azione del 111eclican1ento è stata JJiù rapida e più marcata nell e form e ca tarrali sen1plici, m entre i ~11oi effe tti sono andati diminuendo 1nan ma110 ch e


1798

C(

aumentava la gravità dell 'affezione. Negli ascessi p eritonsillari ha determi11ato r11aggiore fluidifi cazione del pus e più facile deLer sione della cavità dopo l'incisione, mentre nessun effetto si è avuto nelle forme a ripetizione. I dolori vengono sufficientem-ente influen zati. L' A. attribuisce i suoi risultati meno favorevo li al fatto di avere usato preparati a minore .concentrazio11·e che gli autori brasiliani.

fil. Nella bronchite degli H. K11ipping (Ther. d. 1936) consiglia le piccole la formula seguente: Joduro di potassio Scir. di cort. arancio Acqua dist. q. b. per

enfisematosi.

Gegenwa;t, marzo dosi di jodio

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Azione dell'acido lattico e forti dosi nell'urticaria. Camesca sse in una serie di pubblicazioni l1a segnala to l ' effetto curativo dell 'a cido lattico n egli a ccidenti da siero, specialme11te r1e11 'ort icaria. Posologia: Acido lattico . gr. 15 Sciroppo di g·r. 250 Questa pozione va presa a c ucchiai in una giornata. A. Alech énsky in una comunicazione alla Société Cliniqu-e des Hopitaux ha riferito due osservazioni interessanti di affezioni c utanee trattate con a cido lattico: I. - l\I. G. a. 33 affetto da urticari a qua~ i gen eralizzat a insorta in 36 ore. Mer cè la son1ministrazione della suddetta pozione di acido .Ia ttico guarì completamente in 2± ore. II • - L'altro caso si rif.er!sce ad una donna di 46 a. con edema di Quinque a lla faccia da due g iorni. Essa dichiarò di andare sogge tta ad orticaria 1-2 volte all 'anno. Somministrazion e di acido lattico: g·u arig io11e in 24 ore. In due anni l 'A. ha potuto confermare par eccltie volte la costatazion e dell '.effetto rapido <lcll 'acido la ttico n o11 solo n ell'orticaria e n elJ'ed ema di Quinque, m a a n ch e n ell 'eritem a 110limor fo e n egli eczemi acuti .

-

1

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Nell'iperidrosi. Acidn uorico Terra si Jj cpn Licopodi e\ Urotropina a Ii.a g . lu Ta lc0 veneto Il 60 Pr0 fun10 q.b

cg. 50 amaro g. 10 g. 200

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XLIII "'.\·c l\I. 40J

Nelle ustioni non molto estese. L. J. Panting (British med. journ . , 1935, n. 3921) consiglia una soluzione di acido tannico al 20 % in a criflavina (tripaflavina) ad 1/ 1000, da spennellarsi (con un pennello di peli di camello) sulla parte, in piccole qua11tità, lasciando poi seccare e ripetendo fino a che la pelle diYenta di color n1ogano (sono di solito necessarie 6-8 spennellazioni). Il dolore scompare alla seconda, la guarigione si fa senza complic.azioni e senza bisogno di ungu-e nti n è di fasciature. fil.

con

S. un cu cchiaino da tè 3 volte a l g iorno. Buoni risultati si hanno anche con le forti dosi di chinina (almeno 30 cg. al giornù per varie settimane), a cui si unisce dell 'olio canforato. Utili sono le inalazioni di adrenalina (eme . 0 ,5 della soluzione al 1/ 10·0 0) che non d .a nno gli effetti spiacevoli delle iniezioni, specialmente l 'aum.e nto della pressione sanguigna. Le vie r espiratorie si fanno più liber·e e la se.erezione diminuisce. • Nello scon1penso del c uore destro, usare i .cardiocinetici (strofantina, digitale); nel] 'in.sufficienza respiratoria , l 'ossigeno. fìl . •

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[AN~O

IL POLICLINICO »

Per l'estrazione dei tappi di cerume. Prin1a di u sare il g etto d 'acqua, McKenzie consiglia di rammollire il tappo con la seguente soluzione : (Fe11olo liquido g. 0,06 • • • Bicarb·onato di odio )) o' 60 Glicerina . • )) 7' 50 • • )) 30,0 Acqua q. b. p er . Lo st esso f\ . con siglia di assic urarsi dapprima d ella diag11osi , pecialmente con il colesteaton1a, ch e può an cl1e 1)resentarsi insieme con il tappo di cerume e costituirebbe una controindicazione p er l 'irrig azion e. In tal caso , l 'insieme d ella ma sa è più moll e e dà cattivo odore; si con ig lia allora J 'un1ettan1ento co11 acido salicilico ed alcool a parti uguali. (Scl?.Lveiz . m ed. l'Vochen s., ± luglio 1936).

SEMEIOTICA Sulla prova di carico con galattosio negli epato· pazienti. Cl1iray, Albot e De1).aris (Annalles d·e 111 édecirie, giug·n o 1936) in istone molto sul valore in comparabilmente . . uperior e allo studio della concentrazion e del galattosio elin1inato con le urine, l)iutto t o ch e della quan tità . Infatti n el valor e cc con centrazione » interviene an ch e il n1ct ab olismo idrico ch e n egli epati.ci è alter at o . . Gli AA. rite11gono ch e lo studio delle cc concentrazioni ga1a ltosurich e i> pur non potendo sostituire g·li altri m etodi sem eiologici ch e mirano alla diag110 i an.atomoclinica della ~a­ lattja ep atica , abbia un grande valore prat ~co: Essi 11a11no eseguito la prova su 500 casi ?1 itter o di tutti i tipi ; la i1rova col galattosio non può facilitare la diag nosi cl1e in casi specia li. Ma con sente sempre di aggiunger e all.a diag·11osi d ell e 11ozioni con1p lem entari sulla s1tuazio11e co1111)lessiva del fegato sopratu t to da l punto di ·vist a ft1nzion ale. 1

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[ANNO

XLIII, Nur.1. 40]

1801

SEZIONE PRATICA

Nel corso di uria qualunque n1alattia epadiscendenti consisteva ir1 una diminuzione notica, ]a prova consente di stabilire se è in tevole del pelo con la comparsa di zone di atto un'epatite par,e nchimatosa acuta, senza alopecia . evidentemente consentire la discriminazione Gli animali presentavano grande vivacità, se essa si è sovrapposta ad altro quadro mor- aggressività e con rr1nssima frequ enza le n1adri divorav.a no i fig li. boso e se è primitiva. Onesto appunto è lo I nati da madri trattate con acqua di Razscopo della prova di carico con galattosio, zoli presentavano t111a co tante inferiorità ponfa t.ta tenendo conto delle cc concentr.azioni » di zucch-ero: precisare l 'esisten za e il grado della derale rispetto ai ratti controllo. epatite. Nel corr1plesso gli AA. ritengono che _ La reazione di Kottn1ann era ritardata, come questa prova funzi onale deb ba ·e ntrare n el nu- aurr1entat.a era la resisten za all 'intossicazione con ac,etonitrile. n~ero delle ricerche di laboratorio di uso corr(-\nte di clinica. M. CoPPO. Queste esperienze porterebbero a pe11sare ad u11a aun1entata funzionalità tiroidea; resterebbe a vedere se con esperimenti più a lungo MEDICINA SCIENTIFICA protratti dopo una esaltazione si otte11esse una Influenza dell'''aequa gozzigena,, nel ratto, parti- din1 inuzione del! 'attività tiroidea. colarmente nella discendenza. M. GALEAZZI. Dopo avere accennato in rapida sintesi l 'anatomia e la fisi ologia della tiroide, G. A. VaVARIA noncini (Rivista di C~inica PedJiatrica. luglio 1936) passa a p.arlar,e dell'argomento che più Il naiglioramento alimentare della popolazione interessa e cioè d el cretinismo endemico. italiana. Per quanto riguarda questa sindrome comdegli aspetti più jmporta11ti della polilica plessa, geograficamente limitata ad alcune re- di Uno potenziamenlo della razza è, certo, quello di gioni particolari è noto che non può essere a·asicurare alla pO})Olazione un sano r egi.me aliimputata la sola alterazione anatomica e fun1r1en tare, dal punto di vista della quantità e vazionale d ella tiroide , ma è stato riscontrato acrietà delle sostanze nulritive. A questo riguardo canto allo struma tiroideo, uno struma ipofiI \e Agenzia d 'Italia » rileva il significativo miglioram ento che caratterizza la struttura e le tendeI1ze sario ed alterazioni neurologiche di vario grado. Dal punto di vista d ella funzionalità tiroi- dei consumi alimentari della popolazion e italiana nel] 'ullimo decen11io. d ea è da tutti riconosciuto che il cretin1sr110 J)ifatti recenti ed accurate elaborazioni dell 'Istiendemico è essenzialmente un ipotiroidismo t11to centrale di statistica mostrano nel moclo più Dccompagnato a disfunzione i'.)luriglan dolare evjdente iJ d eciso orientamento dei consu111atori per causa tuttora ignota, m.a con ogni proba- nazionali verso prodotti alimentari di alto rendi· bilità molteplici (eredità, fattori igienir.i, die~ IYLenlo biologico, particolarmente adatti al nostro clin1a e per felice coincidenza di gra11de importetici, idrici). tanza dal punto di vista della nostra economia Ed è appunto in rapporto a questi fattori Il consumo degli ortaggi freschi, valuidrici che il Colella a,reva studiato quei casi di agricola. tati a kg. 40, 9 l)er testa n el 1926-30, è salito a gozzo endemico ap1)arsi in quella parte di Pakg-. 54,4 nel 1934; quello ò ella frutta fresca da lermo che risultava alin1entata da una sp,e ciale 28 kg. è passato a kg. 37,2. Di oltre 2 kg·. per sorgente d'acqua (Fonti del S. ·Gabriele) ed testa è a11rnentato, nello stesso periodo, il cons11n10 degli agrumi, passando òa kg. 8,6 per testa aveva potuto dimostrare una notevole coincia kg. 10,9. denza tra l'alimentazione idrica e comparsa Analogl1i aumenti si riscon lrano nei consumi di del gozzismo, non solo, ma aveva potuto rilegumi, di pesce fresco, e soprattutto di latticini. 1)rodurre un quadro di distiroidismo in aniCosì, per il latte alimen lare, da litri 24,6 per abimali da esperimento somministrando ad essi t~nte, qual 'era il consumo merlio nel 1926-30, si tale acqua. gi11nge a 34 litri in questi ultimi anni, con paIn base a questi studi l 'A. ha sperimentato lese tendenza verso ulleriori aume11ti. Gli altri sui ratti l'acqua di Razzoli , i cui ·ab·i tanti })l'e - cle111enti base della alimentazion e, cereali e carni, presentano statis tiche normali, se pure accennino sentano co11 grandissima frequenza note di a qualche regresso, d'altronde in relazione alle cretinismo, più o meno accentu.ate, ma semcircostanze sopr a specificate. pre caratteristiche. :È da rilevare che, a coprire il fabbisogno aliL'A. ha sperin1entato su ratti di pochi gio~­ n1en tare della popolazione italiana, 'Solo in n1 ini111a ni proseguendo l 'esperimento per circa 5 mesi, proporzione concorrono proòotti d 'importazione e e sui discendenti di questi animali, somn1ini- ch e tale esigua percen Lui:tle è suscettibile d P.ssere rjcl otta e an che eliminata, con la piena valorizstrando acqua di R.azzoli per bocca e per i11iezazjone delle risorse agricole e zootecniche delzioni, usando come controllo acqua di Pavia. l'Etiopia. È arri,,ato ai seguenti risultati: La necessità di consolid are e perfezionare ul teAlt€razioni cutanee di due tipi; la prima conriormente la favorevole posizione conseguita giusisteva nella particolare reazione alle prime sl i fica pienamente gli odierni orientamenti della iniezioni cutanee in seguito alle quali si forpoJjtica salaria.le del Regime e la ferma vigilanza mava un infiltrato che scompariva completau i prezzi dal .Duce assegnata quale còmpito prrn1ente solo dopo 15-20 .zio-rni: Ja serond.q n~i ripuo al Partito. 1

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1802

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IL POLICLINICO

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ll\.l\"NO

XLIII,

NU:\t.

40]

NELLA VITA PR OFESSIONALE. La legge Poma1·et. Porr1a r cl è un n1embro della Can1era dei deputati di Francia. Fino a d ora non er a un ltomo noto: ora esce dall 'on1bra per farsi ùna nolorietà di dub·bio valore e di non certa dur ata. È lJ·a ssato alla ribalta della cronaca come autore di un p.rogetto di leg·g·e cl1e ha st1scitato violente ed iraconde discussioni. Si tratta di questo : il signor Po1naret propon·e d'i11ibire 1'esercizio professionale ai medici, come pure ad altri professionisti, cl1e hanno raggiunta ]'età di 65 anni. Il motivo di questa legge sarebbe quello di di1ninuire i danni della P'l etora. Perch è anche la Fran,cia 11a abbo ndanza, eccesso di professionisti. Natur aln1ente Pomaret ha i suoi sostenitori ed incitatori. Studenti e giovani medici fan110 chiasso e comizi; petizioni e ordini del giorno perchè il progetto sia bocciato o ap1)rovato. La grande n1aggioranza del corpo i11edico francese protesta. l /agitazio ·.ie di coloro che sperano beriefièi daJl 'adozione d el pro·v vedim·ento si spiega. Ma spiegare non è giustificare. Si comprende ch e sollecitjno la decon.g·estio11e d ella pletora studenti, per i quali la laurea non costituisce il miraggio di un i111r11ediato e abbondante guadag110, e n.eo-medici ansiosi di sfruttare il titolo conseo·uito. Ma non si può giustificare che il legislator e tenga conto esclusivamente di questi interessi, ch e tradiscono una premura forse affrettala di guadagno, e non tenga n ella dov11ta conside · r<lzione g li interessi precostituiti cl.agli anziani e le prevalenti esigenze sociali. La pletora professio·n ale, si a , tormenta da qualche d ecennio ]e classi n1·cdicl1e, dove più dove Jneno , di tutte le nazioni europee. Al numero iperbolicamec1.1te aumentato deg li esercenti si sono agg·iunti altri fattori cl1e h.anno re e ancora più precarie le condizioni economich e di n1olti m edici. L'aun1ent o nurr1erico ed il perfezionamento deg·li os1)edali, ii moltiplicarsi degli am.bulatori, la diffusion '3 d ell e n1utue, il sollevarr1ento del livello cul~ral e ~en erale hanno se11sibilmer1te riclotta l 'altività d el medico pratico. E oram!li inutiìe rare l 'analisi di questi fattori. La lc ro influenza è così evidente che 11on merila di111ostrazione . Certo si tratta di istituzioni così b en efi che , dj elementi cosd importanti dell 'evoluzione civile, che non possono essere discussi. I tentativi di contrastarli sono stati legittima.m ente trascurati o travolti perchù antisociali. I nu1nerosi istit11ti ospedalieri , assicurati vi, l1ro fìl a ttici hanno creato molti posti per i lì1edici, ma il funzionarismo ha concor o poco ad alleviare le condizioni della classe medica, ch e ri1nangono difficili. Prov,·edere procedendo a larg h e an1putazioni di eleme nti ani e vitali no11 è n è g iusto, nè

utile. Collocare a riposo ad una data prestabilita funzionari a stipendio non equi r.a le all 'interruzio,n e dall 'esercizio di liberi professionisti. I primi godono della pensione che posso110 e'rentualmente integrare con altre attività. P.er &"li altri il disseccamento di og11i sorgente d1 guadagno, anche se si asseo-nano n1odeste pensioni, può costituire l 'indigenza. Si parl~, . naturalm:ente, della maggioranza dei med1c1 che con il lavoro professio·n ale non riescono ad accumulare una fortuna . . I!l Italia, per ridurre il danno della pletora, st e. ~rovvedut~ al collocamento a riposo dei n1e~1c1 condotti con 65 anni di età. Il provvedimento nella sua appli cazione iniziale ha fD.tto delle vittime perchè ha colpito m edici che non avevano ancora prestato un numero di anni d~ servizio sufficiente per raggiungere una pensione decorosa. Forse tale inconveniente si poteva evitare con temperamenti transitori. Ma certo la legge italiana non ba a':uto e ancora meno avrà per l'avvenire conseguenze paragonabili a quelle che si possono attend~re da leggi del genere di quella proposta dal signor Pomaret. I m·edici condotti, che abbiano le condizioni fisi ch e ido11ee e ab·bia:r.o conservate e aggiornate le loro capacità clinic.,h e, possono ancora misurarsi nell'agone professionale se ne hanno voglia e necessità. In Italia si sono avute di ·ciò abbondanti e significative esemplificazioni. La legge Pon1aret ha tutt 'altra portata. . Costrii;ige_re i medici che abbiano raggiu11to 1 65 anni di età a cessare ognj attività inerente alla loro professione e quindi a rinunziare ad ogni ~u~dagno costituisce un 'iniquità nei rig uardi d1 coJoro ch e dovrebbero subire un cosi fatto pro,1veclimento e un danno lJer la società. . ~er la. gra11de maggioranza dei medici pratici la libera p·r o·fessione, sia pure esercitata J_Jer più decenni, non consente maraini sufficienti di risparmio da permettere vivere di rendita. Quando ciò fosse il progredire della ~enescenza importerebbe, come avviene di salilo , un rallentamento spontaneo, automatico del} 'attività professiona ]e determinata dalla riduzione delle energie, dal diminuito bisogno di guadagno. Del ·resto la conservazjone della clientela è condizionata dalla persistenza delle adatte capacità del medico. 'e questo decade la clientela si rarefà e si di perde: il medico ces a così di essere un 'unità concorrente. Se egli .conserva la sua lucidità mentale, le sue risorse cliniche, le sue energie fi icl1e, c o tituisce ancora u11 elemento di grande utilità , e non può essere clir11ir1alo. La pretesa di sancire con una legge la 111orte professionale dei medici ad una determinata età non solo è inumana, non solo non è equa perchè colpirebbe una sola categoria di proprofes ioni _ti , ma è socialn1ente danno a alla ..: OCÌe1à. 1

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XLIII ,

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40)

Il medico anziano ra1)presenta u11 te ~ oro di esperienza che spesso non si esaurisce neppure i1ell.a più tarda età. E la clinica è fatta sopra tutto di esperienza. Questo tesoro accumulato dal m edico co11 disagi, faticl1e e patemi dovr,e bbe e ser e sp er·· perato nell 'inatt ività e ri1nanere i11frutti fe ro per i sofferenti. La vecchiaia non è necessariame11 te il dissolvimento delle forze intellettuali, no11 è la <levastazi.one di Lut Lo il patrimonio cultura] e. Molto spesso l 'i11telli genza b·r illa di lu ce ,,iva e le acqt1i izioni del passato rimang·ono cl1iare e precise an.ch e quando le forze fi siche i1on a iutano. Non si può far l 'elog io della vecchiezza , n1a non si può negare che, specie per l 'esercizio de1I.a medicina , ha qu.a lche cosa di positivo. Essa deve fare e fa incessamente posto ai giovani con il ritm.o· fatale d·ella vita , non a data fissa , senza fare vittime e senza da nno della società. Pangloss.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI L'organizzazione sanitaria in Etiopia. Per 1nizjativa clel Governo Generale dell 'Etiopia, ir1 una apposila riunione di alti funzionari goYernativi e clirig·enti clelle organizzazio11i sindacali e assistenziali fa sciste, è stato affro11tato il problema della or ganizzazione dell 'assis lenza sani laria per g li operai nazionali d e·sL in ati alle cos lruzionj nell 'In1pero. All a riunione hanno partecipato i funzionari ed i rappresentanti d ella Federazione, dei Sindacati , della Sarlità, ·d el Commissariato mig r azioni, della I•'ederazione Casse Mutue rnalattie d ei lavorat ori e clell .Azienda Autonoma Statale della Slrada e del Genio militare. Entro il mese cli r1 0Yem1»re ci11quanta n1edici saranno a di spos izione del Governo Generale per l 'assistenza ai lavoratori. Ordini tassa liYi sono s lati impartiti dal Vicer è ai - Governatori clell 'Erilrea, della Somalia , del1'Ilarrar, "d eJl ' A1nl1ara e di Addis Abeb a perchè il problema d ell a assi·stenza operaia sia affrontato e risolto con l argl1ezza di vedute e celerità di ese-

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CU7.JOI1e.

Crooàca del movimento

1803

SEZIOKE PRATICA

professionale.

Per l'imposta di R. M. sulle indennità di trasporto ai medici. Co11 riferimento ad una circolare 11. 6851 d el 3 i11arzo u . s. 1 r elativa all 'i1npost a di R. ~I . Sl1lle inrl enni là di trasp orto ai sanitari condotti , In Con federazione Fasci s ta 'd ei Professionisti e Artisti comunica cl1e il Minis ter o d elle Finanze, Direzione Generale clelle I1npost e Dirette, in seguito a vive preinure fatte dalla Co11federazione, h a as·sicurato di aver a11cora impartito le nece sarie disposizioni per richiamare gli Uffici Di ~ trettuali dPlle Imposte all 'osservan za del provvedimento col quale - per motivi di equità i - venne disposto che gli Uffici stessi si ast enessero dal recupero.

per g·li an11i arretrati, dell 'impo ta cli ricchezza mobile sulle i11dennità di tra·sporto corri sposle ai ·sanitari condotti finora non assoggettate a ritenuta.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Con-corso per titoli ed esa1ni a "Niedico Diret lore di Sezione tlispensariale ; s liJ). L. 12.000 e indenn. supplemer1t. L. 3000. Rivolgersi alla Segreteria Palazzo d ella Provincia - entro il termin e perentorio d elle ore 16 del 31 ottobre. Età li1nite 40 anni. Tassa ·L . 50,20 al Cassiere pr0Yi11 ciale (Banca Popolare Cooperativa Anonima di NoYara). LITTORIA. Il Podestà rende noto ch e la scadc·11za ciel concorso al posto di Direttore del Dis1Jensarjo Anliceltico, che era stata rimandata dal 31 rn&ggio al 15 luglio e poscia sospe·sa, con re· cente deliberazio11e dell '11 settembre testè trascorso, il ter1nine per la presentazio11e d ei docun1enti resta fissato per il 10 ottobre 1936. SrRACUSA. Ospedale U1nberto I. cad. 10 110Y.; pri1nario medico e primario ostetri co-g·in ecologo~ L. 10.000 e 4 quadrie11ni decimo, al 11etlo da ri<I uzio11i; con1partecipaz.; e tà lin1ite 45 anni al 31 ag·oslo ; tassa L. 50. Chiedere il bando di co11corso. Rivolgersi alla Co11gregaz. di Carità. V OGH ERA (Pavia). Ospedale Psi chiatri co. Per soli tiloli scientifici e pratici. ~ledico Primario e due ~ledici assister1ti. Stipendio , per il prin10 , L. 11.000 con 5 dee. ( tre 3ennali, clue 4ennali). I>er g li assistenti L. 9500 , con gli slessi aume11ti . Pel serv . a ltivo, rj·sp e ltivan1ente, J.,. 2600 e L.. 2100, pii1 caro viveri . Il tutto al lordo. Nel biennio di prova lo stipendio è ridotto di 1/10. Alloggio: apparta1nento per il Primari o; camera nlobiliata per l 'assistente; riscaldam., illun1in. ; vitto n ei giorni di guardia. Età massima 35 a. al 15 sett. 1936. Diploma di abilitazione conseguito entro il 1924. Competenza tecnica a norma d el Reg. 1909 alla Leg·ge manicomi e alienati. Tassa J,. 50,20 al cass iere prov. di Pavia. Scadenza ore di ciasette d el lo noven1bre 1936. NovARA.

Consorzio Prov. A.ntit ube r co l are . -

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE I /Ufficio e il Comi lato diret liYo d ella Società francese di d ermatologia e sifilografia - i11 seguito a 111odificazion e d ello s tat t1 I o p er qua11 to riguarda i soci stranieri - han110 eletto ad t111 anin1ità il prof. Aldo Castellani socio onorario ; è que t o un r ico11oscimento d ei i1u1ner osissin1i e<l i111portanti conlributi recati dallo scienzia~o~ italiano alla descrizio11c clinica e al l 'acrerla111en10 eUologico di rluo,-e i11alattie cu lan ee. Il prof. Luigi .Palern10 l· non1ina lo dire l lore del Collegio-Convitto per gli orfani de1 sanitari a Perug·ia, in ·sos tituzione dcl prof. Lt1ig i Sin1on cini. il quale lascia il posto dopo averlo t enuto per 35 a1tni ed è stato n ominato diretlore onorario del1'Ente : i11 Lale occasione son o s la le rese solenni 011oranze all 'illu s lre sa11i La.r io. Il dolt. O. Coclite :\laure i, cli Gcno' n. è non1i na to diret lor e sanitario delle Tern1 e cl i Equ i ( \la 5sa Carrara), carica già r e l l a dal ge11. n1ecl. Jlrof. Leone Sestini. Su proposta d el i\Ii11istro de.Il 'E. -:\., ro11 le De Vecchi di Val Cisrno11, il Re e Im11era lore 11a i10-


1804

(( lL P OLI CLINI CO »

mj11ato l 'on. prof. Anloni110 Anile grande ufficiale n ell 'Ordine clei S,S. Maurizio e Lazzaro: riconoscimento dell 'a tti vità n obilmenle sp esa a servizio della scu ola e d egli studi. ;: ti'

lmportaatissimo per tutti I medici itallaal:

BENEDETTO SCHIA.SSC ( Bologn a)

MENS AGITAT MOLEM '( Iri a7·gomento di ulce ra gastrica 1

)>

L'A. riassume1 in questo lucido scritto, le sue vedute espresse in altre occasioni sulla genesi della malattia gastro-ulcerosa, e mette in testa allo scritto, quale tra· slato, il principio del Maestro Sommo, per ribadire la concezione della i,m mensa portata dell'elemento spiri· tuale nello sviluppo di talune entità morbose fra le quali è da ammettere l'u lcus; la quale o~ncezione oggi più ohe mai assume nuovo valore dopo la scoperta de· gli stupendi fenomeni elettro-magneti·c·i radianti dal cervello umano in relazione con gli stati d'intensa at· tività psico-sensoriale : si che si deve reputare che la ps iche comanda alla materia MENS ACITAT MOLEM - e può far l'uomo malato. Data la unità indissolubile spirito-corpo l' A. espone e dimostra il perchè ed il come nel caso della insorgenza del fatto ulceroso si de· termini in taluni individui precisan1ente per influenze nervose la lesione gastrica d. L'A. ammette poi che fatti simiglianti all'u/cus clas· sioo si possono istituire per opera di fattori differenti da quelli che operano in soggetti a personalità nevro· ti ca, e traccia quattro schemi specificando cotesti fattori ed i relativi prodotti. Tratta infine della terapia medica e chirurgica non tralasciando di esporre la sua opinione sulla genesi della importantissima successione morbosa ohe può se· guire alla cura chir u rgica e che per lo più si designa con c1 u Icera peptica »; successione che I' A. indica con quali ac corgimenti può essere prevenuta.

NOTIZIE

11\.NNO

XLIII, Nu M. JO l

DIVERSE

4:2° Congresso italiano di medicina interna. Il 42n Congr esso d ella Società Italiana di ~ledi­ cina Interna si terrà a Roma, presso la R. Clinica ~led ica, n ei giorni 19-22 ot tobr~. Pre·aic:} ente del Comitato ordinatore è il prof. Cesare Frugoni. Te1ni all 'ordine del g·iorno : 1) « La fis]opatologia d ello sco1npenso cronico di circolo », r elator i i proff. D. Cesa Bianchi e M. Calabresi (Milario); 2) « Nefrosi e nefriti » (in comune con la Società Italiana cli Chir urgia), relatore per la parte rnedica: prof. R. Silves trini (Perugia), per la parte chirurgica: prof. E. Mingazzini (Roma); 3) cc Adiposità e inagr ezze pa tologich e », r elatore il prof. fi,. Galdi (Pisa). Non sono accet ta te e non iscritte all 'ordine del " giorno comunicazioni di soci non ]n regola con i l)agamenti e di aderep.ti ch e non abbiano versato la relativa quota di L. 75. Ogni socio aderente non può pre enta.re più di due comunicazioni. Per d eliberazion e del Consiglio Direttivo n on potranno essere inscri t le quelle comu nicazioni ILOn accompagnate d a un breve st1nto che (se accettato, anch e se la comunicazione non sarà fatta) verr à pt1bblicato n eg'li Atti. So110 concessi i con su eti ribassi ferroviari. Per ch iarime11 ti ri volger si al segr etario del Con gresso , }Jr of. Ar11aldo Pozzi, R. Clinica Mr.dica, Ro1na.

Congressi medici di Napoli. Ti Consiglio ed il Congresso Nazion:ale del Si11d acato Nazionale Fa cist a dei Medici si adun er anno d al 6 all '8 o l lobre i11 Napoli , sotto la presiden za d el segretario nazionale on . prof. E11genio Morelli. Il G ottobre aiVrà luogo l 'inaugurazione del. Congresso. La })ri111a seduta sarà dedicata alla solenne r ievocazione, in Salerno, d elle antiche glorie della Scuola ~1edica Salernitana. Alla or ganizzazione delJ a Giornata SnJernita11a attendono il Sindacato I)rovinciale F ascis ta <lei l\1edici, presieduto dal JJrof. Raffaele Letlieri e l 'Ente Provinciale per il Turismo, al quale sovr aint ende con alta con1petrnza, ' e con appa·ssio11ato fervore I 'on. prof. Sabato Visco, direttore d ell 'Tstit11to <li istologia e fisiologia generale della R. Università di Roma. Alla preparazione d elle due Giornate Napoleta11e. che riusci.ranno certamente d egne d el periodo e della sede in cui avranno luogo, intende il dirrttorio del Sindacato F ascista dei Medici della Provincia di Napoli , presieduto dal prof. Urbano Sorr,·ntino, ch e è altresj membro del Direttorio N'azionale e vice-presidente dell 'Unione Sindacati Professio11isti ed Ar ti si i d ell a Provincia di Napoli.

È una elegante monografia sta1npata in cat·ta patinata, dt pa· g·ne 88, in. formato di cent1m. .25 X 31, ill11st1'ata con 11 splendi<k figu re. - Prezzo L. 1 S , più l~ spese postali di spedizione. r

N. B • Gli abbonati al " POLICLINICO ,, che nella Serie de.I çroprio abbonamento non hai:.no la Sezione Chirurgica, nei f~çi .. coli 9, 10 e 11 della quale verrà pubblicato il suddetto interessantissimo Studio di BENEDETTO SCHIASSI, potranno p1'ocurani il godimento intellettuale ~i leggere SUBITO l'intero lavoro, io· viando Vaglia PostaJe di L. 13,25 all'editore Luigi Poni · Via Sistina, 14 .. Roma.

Il 10° Con gr esso Nazionale cl 'Igien e promosso dall 'A·ssociazione Italian a Fascista p er l 'Igien e. presieduta, dall 'Accaden1jco d'Italia S. E. il prof. Dante De Blasi, h a luogo dal 4 al 7 ottobre, mentre si pubblica ques to numero. Nella prin1a giornata si tien e, presso la R . Università di Napoli, la seduta in au g urale, n ella <;JUale vie11 fatta la proclamazion e della Fondazione « Giprgio De Blasi »; ·eguono due sedute per la trattazione d ei te111i propos ti al Congresso e per lo svolgimento delle comu11icazioni. Nella second a giornat a ha luogo una seduta n11timeri(liana a NapoJi , e nel pomerjggio al tra seduta ha luogo a Cas tellammare di ,S tabia, con Yisita alle Terme ed alle sorgenti òi quella ,Stazjone di cura. Alle ore 10,30 di mart edì 6 ottobre il Congresso


l-\NNO

XLIII, NuM. 40]

S.EZLONE PRATICA

J).'.lrleciperà alla inaugurazione del Co11gresso Nazionale del Si11dacalo Fctscista dei Mettici sotto la presidenza d el Segrelario Nazion al e on. prof. Eug·e11io ~forelli , i1ella storica SaJa Maddalo11i in Na!Joli . !\el pomerig·g io sara11no visitate alcune fra le più im portanj) is tituzioni igienico-sa11ilarie n apoleta11e. l\1ercoledl 7 o ttobre i due Congr essi p arteci11eranno, i11 Salerno, alla celebrazion e d ella Scuola ~Iedic a Salernitana. Il Con gresso d 'Ig iene terrà in SJl erno, 11ell e ore p omeridia11e, la seduta di chiusura. 11 Congresso Nazionale del Sin·d acato Fa·scist a dei ~ledici chiuderà i suoi laYori a Napoli giovedì 8 ottobre. P er infor1nazio11i ed iscrizior1i rivolger si al Sindacato Pr0Yi11 ciale Fasci s ta dei ~ledici , via De1)re tis 31, Napoli.

35a Riunione della Società italiana per il pro·

gresso delle scienze. _\. vrà luogo a Tripoli dal 1° al I noYembre, i11 u11ione col Co11veg110 d ei Geografi Italiani indetto dalla lleale ocielà Geografica I taliana, e costituirà il pri1110 Co11gresso scie11tifico n azion ale nel1'lmpero Colo11iale J:i- ascista. Nel program111a clei lavori è compreso lo SYolgi111 en Lo di un te111a sull 'ig"iene e la l)a t ologia coton ia le, co11 particolare rj g1i.ardo all 'or ganizzazion e sa t1itaria, profi lattica ed eu g·enica ·d elle Coloni e italiane. L 'or g·a11izzazione della riu11ion e procede attivan1enle, ad opera tlella Segr eteria Ge11er ale d ella Socie là Italiana per il l)r og·resso dell e Scienze, con ·sed e i11 Ro111a, via tlel Collegio l{o1nan o 26 .

12° Congresso italiano di radiologia medica. Il 24 sett e1nbrc n ella « Sala dello Scr11ti11io

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i11 I)al azzo Du calr a Ven ezia, J)r esen ti il Prefetto e le prin ci paJi aut orità civili , milit ari ed ecclesiasticl1e, i ger archi del P. N. F. e u11a folla di con g r essisti italj a11i e str anieri , è ·s tato inau gurato il XII Cong·resso nazionale d i radiologia 1ne <lica svolto so l lo il patrocinio di Gu glie]1no Mar-

coni . Pre-siedeYa il minjs tro di Stato co11le \~ol pi , presid e11 Le on or ario del Congresso, il quale, dopo il saluto al I{e J111per a tore e(l a1l Duce, 11a pronun ziato un (liscorso porge11do il benvenuto ai congressisti . Hanno parlato poi il prof. Busi , il dotl. Salotti, l 1011. Morelli, il dott. Prolti, il se11. Ivlarngliano, il quale h a porto il saluto di S. E. Marconi , il prof. Siciliano, il proi. ' ''i esel , au~ triaco , i l prof. Vespig n a11i, !)residente effet tivo del Cong r esso, un m edico r i cliologo t edesco e'd lino sviz1.ero. Qui11d i ìl prof. l\I. Don ati ha tenuto la co1lf~renza ina11g urale ·sul t ema: « La posizione della r~d iolog ia n egli studi medici ed i s11oi a t tuali rapporti con le al tre discipline 1ned ich e ». Si son o poi svolti i lavori. Al Congresso era unita una mostra di appareccl1i, or ga11izza la n ell 'Ospedale Civile.

Cong1·esso francese di ortopedia in Italia. Si è t e11ulo a Torino un co11vegno di inedici ortopedici . Il raduno ba assunto caratter e inter 11nzionale per la partecij)azione di rappresentant i di numero·se 1 azioni ;- ma a rigore costit11isce l 'adunanza an11uale della Società frat1 cese 'd i ort opedia. Qu est o con gresso francese che si è svolto in u11a ci ttà italian a, 11on è priYo di significato poichè le

1807

g·iornate or lopedich e fra11cesi son o s ta le deliberale all 'i11 tion1a11i dello scoppio del co11ilitto italoe Uopico in t eslini.onianza del ricon oscimento dei n o·s tri diritti da parte di una vas ta classe "d i intellettuali francesi. l\lla cerimo11ia inau g ural e, svoltasi il 18 settemhre 11ell 'anfiteatro del la Clinica pediatrica, interYPn 11ero il prefetto Oriolo, il vice-podest à conte Glori~, il rettore dell 'Univer sità, il sen. l\IIicheli. il 111edico provinciale ecc. ecc. Presied eva il prof. C<o1n er a ed accanto a 111i sedevan o il prof. Om-bréda nne, presj_d enle della Società inter11azionale cl i Orlopedia, jl proi. Sorel , presiclente d ella Soèie tà francese, il prof. Roch ez, il -prof. Roederer. seg-retario clella st essa associazione. Parlò per primo il prof. Cam er a spiegando le finalità clel r a.quno; quind i il prof. Sor el , ring·raziò l a .c ittà di 'f orino ller le cortesi accoglienze 'J'errni11ata la ·seduta inaugurale i congressisti si sono r ecati pre&so la R. Clinica Chirurgica, dove si son o svolti tutti i l avori. Seguì il 3° Congresso in ternazio11ale della specjaJit à, svoltosi a Bologna.

3 > Congresso internazionale di chirurgia ortope· dica e traumatologia. Si è ad una to a Bolog11a dal 22 al 24 settembre. 11ei locali d ell 'l sti tuto 1-lizzoli, so tto l a presidenza del prof. Putti. Il Co11gresso ve11ne preceduto, il 21 settembre. e.la un 'assemblea g·en era]e d ella Societ à internazio11ale di ortopedia, ·sotto l a presiden za d el nuovo presidP.nte , prof. M . Ombrédanne di Parigi. Il seg·r e lario prof. Delch ef rìferì sull 'atlività sociale nel1'11l lj1no triennio. Commemorò i soci scon1par si e rivolse, tra I 'altro, un caloroso omaggio al presid e nte d ella Società e al p·r esid en Le d el Con gresso. ulla parte fina11ziaria riferl il tesoriere dott. i\iln f f ei. ' .'as ·emblea approvò la n omi11a a pr esidente del nuoYo Congr esso, ch e si ter rà a Berlj110 n el 1939, del prof. Gocht e i r'8lativi temi principali. Da ultimo l 'rxssenililea approvò l a modilicazione 'd ella cl c>11ominazione della Società nella segu ente dizio11e : ~< Società Internazionale d i chirurg·ia ortoped ica e traumatologica ». I/ inau g urazio11e d el Co11gresso ebbe luogo il 22 se1le1nbre, co11 l a parlecipazio11e d ei_ rappresenta11tj del Gover no :F'ascis ta. Erano J)resenti il cardi11ale Nnsalli Rocca, ArcivescoYo 'cli Bologna, il Prefetto , il F ederale, il Pod est à a' v. Colliva, la ~Ie­ daglia d 'Oro prof. P aolucci, il Re ttore d ell 'UniYersità e una foll a e.l i invitali e con gressisti; nu111erose le rappresenlanze straniere. Dopo il sal uto del Podestà il Prefetto r ecò il ·saluto cordiale del Governo e d ichiarò aperlo il Congresso a 11ome cli S. l\II. il Re e Imperatore e per Yolonlà d el Duce. Su ccessivamente p arla r on o il Fe.d era1e dott. Leati per incarico dell 'on . Starace, l 'avv. P ondrelli, presid ente dell'Is tituto Orlopedico Rizzali e il Rettore d ell 'Univer sità on . Ghigi. Il prof. Putti t enn e il disco r so inaugurale. I lavori seguir ono att ivi , inlra1nezzati da tratt oni1r1enti e da visite. Al Co11 gresso è stata anr1essa una m ostra. Il Congresso h a chiu o a Roma i propri lavori, nella 11uova Clinica ortopedica clcll .'.l cit là universitaria. Dettero il saluto ai con gressisti l 'on. Morelli e il proI. Dalla Vedova. Le comuni cazioni sono s tate ni1merose; h a anche avuto luogo una seduta operatori a. .:\. sede del ])rossin10 con gre·~ so si è scelta Berlin o.


1808

cc lL POLI CLIX I CO »

8° Congresso internazionale di otorinolaringolo• g1a. Si è t e11uto a Berlino, sotto la clirezio,n e del prof. vort Eicken. Relatori pec l 'Italia sul teina: « Radioterapia ùei tumo ri maligni d elle prime vie respiratorie». 0110 ~ lali i proff. Torrigia,n i e J>alumbo di Fire11ze. Alla discu ssione cl1e n e è seguìla l1anno preso parte Berwen di Stoccolma, Maisin 'd i Lo\';:.n io, Lemaitre di Parigi, ' ' ogel di Berlino. Holmg·reen 'Jd altri. A tulti banno risposto i relatori ri scuo I c1 1rl o }'unanime caloroso consenso dell 'assemblea.

to Congresso internaz. <lelle case di cura. Si è svolto a Budapes t con ] 'in lerve11to <lei rappr esentanti di 25 Nazioni . L 'Italia era rappresentata cla una ci11quantina di delega lj , ch e l1ann o rice·v uto accoglienze fest osi ... ~imc ecl h a nno messo in particolare rilieYo il gra11de co11tributo dell 'Italia Fasci·s la alla organizz·1zionc ed allo sYiluppo delle Case di Cura. · Il prof. Insabalo ha fatto una rassegna del contributo italiano al progresso scientifico. Hanno fn Llo seguito Je co1nunicazioni dei proff. : Scamnrde1la, Nisio, Garr.l:>erini, Bosini, Casillo, P olicl1cl li, Fossuti ed altri. Il prof. Tanfani ha illttstrato i risultati con seg·uiti con i nuovi melodi del prof. Boscl1i in malattj e cpnsiderate finora .r efra ttarie ad ogni trattamento (·sclerosi a placch e, ein jplegie diverse, artriti croniche ribelli ecc.) . Le relazioni diedero luogo a·a una manifestazione d i si11ìpatia per l 'Italia Fascista.

Convegno regionale sulla tubercolosi. Vicen7.a é s tata prescelta quest 'anno a sede del VI Convegno regio11ale della Federazione naziortole fascista per la lotta contro l a tubercolosi, e il convegno ha riunito circa 200 me.d ici e i tisiologi di tutta la regione. Ha presieduto il conYeg110, organizzato d ai proff. Gasbarrini d1 PadoYa e ~1olon di Venezia, l a :ri.1Iedaglia cl'Oro on. prof. Raffael e Paolucci, preside11te della Federazione italiana per la lotta contro la tubercolosi. All 'in aug urazione erano presenti il prefetto, il federale. il vescovo mons. Rodolfi, il pode·stà, il preside <lella provincia, il prof. Bocchetti segretario della F ed erazio11e nazionale per la lotta antitubercolare e altre autorità. Il prof. Pototschnig ha d ato lettura , applaudili ... irno, di una r elazio11e sullo s lato attuale della cl1irurg ia della tubercolosi pol1nonare sulla quale 11.:t i1 t1 erloqui lo il prof. Carpi di Milano.

Padiglione per la cura del cancro a Napoli. NPlla zona destinala a sede dcl complesso di edifici cos titue11ti il nuoYo g ra11cle ospedale di Na· poli i11 co11truda Ca11g·iani , è s ia lo .costrui lo un.o speciale paùi g lion e ch e sarà esclu s1 ,·an1ente ad1l>i lo a centro diagnostico e <li cura d e~ cancro. Il fabbrica lo, costituito cl a inteleiatura di ce11u.)11lo ar111ato e d a rn uralura di tufo , copre un 'a rea di 1450 J11 e tri quadrat~ e con1prende cinqu e pian i co n 168 a1111) ie11ti e con un con1plesso cli çirca ~O le lti .

La nuova Farmacopea Ufficiale. I la,·ori r el ativi alla reYision e rlella Farmacopea (Jfficiale sono prossinìi ad essere ron1piuti ed entro l 'anno corrente la 5a edizion e sarà pronta e completamente aggiornata. ~.\.Lll.i a1111ent e si pro: cede al controllo d elle sp ecialità m erlicinali e d ei prodotti biologici ìn base alle i1 orm0 Yigenti e alle

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[ANNO .\LIII, Nt.T)l. -10J

cliret Li\'e già fis'Sate. 111 proposito è stato presentato un quesito al Consiglio Superiore di Sanità . inteso a cl1iedere la cleftnizio11e precìsa di specialità , per procedere i11 arn1onia col nuovo T. U. delle leggi sanitarie.

1'ledicinali nazionali sulle navi italiane. Su tutte l e navi ilalia11e le compagnie armatrici e i singoli armatori ha11no completamente abolito l 'usQ di inedicinali stra11ieri a bordo. Ciò si deve alla patriottica iniziatiYa dei medici di bordo, che subito dopo le sanzioni, nel rifornire i dispensari delle infermiere delle n avi, hanno sostituito i proclolti fn11naceutici stranieri che venivan o acquist a ti llei porli esteri, con pro'r lotti italiani. Analogamente i piccoli armatori di navi da carico e i Yapori da pe·sca oceanica hanno sostituito i 1nedjcjnali esteri clei soccorsi d 'urgenza con prorlotti <~sclus ivamente i tali ani. Quesla iniziativa si risolve i11 un beneficio per la r.iostra bilancia commerciale di p arecchi milioni ch e la !vlarina mercxntile italiana pagava annual111ente all'estero per l 'acquisto di farmaci.

Un po' dovunque. II Capo di Stato l\ilag·giore Mare-sciallo d 'Italia Badog'liQ ba proposto, ·e il Ca])O d el GoYerno on. ~1u ssolini ha approvalo, l'assegnazione della merlaglia di bronzo al Corvo Sanitario Militare e del! 'encomio solenne al · Corpo Veterinario l\1ilitare. per l 'attività svolta durante la guerra italo-etiopica. Il Consig lio dei miui stri h a a1Jprovato un decreto concernente il ri conoscimc-!nto giuridico della .F'ederazione nazionale fa~ci sta Ca se mutue infort1111i agricoli.

_i\.l Congresso i11ternazionale di idrologia indetto a Belgrado l 'Italia sarà rappreser1 lat a da un Corr1jtato presieduto da S. E. prof. ~icola Parravano e di Clli fanno parie i proff. Mario Besti , Attilio Bo11a11ni, G. B. Bonino, l\1ario Giordani, S. E. Dante De Blasi Cesn re r.,rugoni , Domenico Marotta. Messini , se'n . icol J Pende, Silve·stro Silvestri. Adriano Valenti e il gr. uff. Augusto Rebucci. Congresso internaz jo n ale di idrologia ·si terrà a Ir11ìsbruck e a Bad Gastejn dal 10 al 14 ottobre. Relazioni: « Cura idro-minerale delle malattie d ella vecchiaia », cc Radio-attività delle acque miner al i ». II programma sc.ientifico. sa!~ integ·rato da inolle ed i11leressant1 escurs1on1. Per i11formazio11i rivolgersi al Dr. Prof. Ern·st Freund. ~lu seurn Strasse 3, Wien, Austria·; od a Miss Tl1ompson, In lernational Society of Hydrology. Kil~gs'"'-ay J 09, London \.\' . C. 2. U11

Si è. tenuto a Glasco"v il cong·resso i11detto dalla cc Liga Homeopatica Internationalis » e vi hanno pa rtecipato 20 Nazioni; l 'lltlli~ ~ra ~appre~entat~ d ai dottori Gagliardi e Galeélzz1, il primo dei quali è stato ele tto ad unani1nità presidente della Lega. Il co1nilalo organizzatore ba invia.to un tel egramllìa di 0111 a.g·g io al Duce. Il ])r o·ss1n10 congresso è a11nunziato pel 1937 a Herl ino. La . ocietà t ed esca di p ediatria h a tenuto l a 'Slla

45a riunion e a '\.Viirzburg dal 22 al 24 luglio, sotto l a })fe ' icle11za del prof. Riel chel. Il CircoJo di Cultura "t.Iedico-Chirurgico . Ver~­ n ese si è adunato il 25 n1arzo, il 22 maggio e .11 6 luglio. ,Sono sta le falle comunicazioni dai .s oci: G. Zanni (due comunic .), B. Dal Santo, O. V1ana.


[ANNO

XLIII, N1.TM. 40]

SEZIONE PRATICA

E. Fiorini, C. Zerman, ~I. Arto1n (due comunic.). S. Fiocco, F. Pomini, G . Perbellini (due comunic.). La Società di Scienze ~Iediche di Conegliano e Vittorio Veneto si è adunata il 30 luglio, sotto la (lreside11za del prof. Caletti . Sono state fatte comunicazioni dai soci: 'frarnoniini , Baroni , Pederzoli, De Grisogono. Si è tenu la a çi-in evra , con la partecjpazione cl i 40 Nazioni, la XII Conferenza 'd ell 'Unione Ir1ternaa:io11ale (li chimica, presieduta da S. E. Nicola Parravar10, accade1nico d 'Italia . Al Congres~o di filosofia tenutosi in Genova il sen. Nicola Pende h a riferito sui r apporti fra fi losofia e m edicina. Si è tenuto a P escar a ur1 r acl11no di sar1itari abruzzesi. All'inaug urazion e, il 16 settembre, presenti il Prefetlo e le gerarchie, il sen. P ende h a Lrattat o della genesi dell 'iperte11sione arteriosa. La Società d elle Tern1e di Baveno ha or ganizzato un raduno di ihedici , il 20 settembre, allo scopo di illustrare le azioni delle Fonti Ebea e Borromea. Il prof. P . Piccinini ha diramato un comuni cato in cui dichiara che, di fror1te all 'attività si n dacale, considera chiuso il ciclo dell 'Ufficio Stan1pa J\tieq.i ca Italiana e n e illu stra Je a ltività svolte. La « Klinisch e Wocher1schrift )) h a pubblicato un fa!scicolo sp eciale, in occasione della 94a adunan za rlella Società dei Naturali:::; ti e Meclici t ed eschi ; il fa sci colo, in data 19 setlen1])re, con1iene 15 contributi originali e rubriche varie. Un gruppo di medici stranieri è venuto a visit are l 'llalia . I colleghi sono stati ospiti delle Term e di Salsomaggiore e di quelle di Monteca tini . La. Casa Bayer, dopo le Olimpiacli di Berlino. h a ospilalo , dal 17 al 19 agosto , numerosissimi n1edici di tulte l e Nazioni, accorsi , p er cortese invjto, a visitare i gra11diosi stabilimenti di l eYerkl1 sen , facendo base a Colonia. Il Centro radio-1nedico di Roma ha dato numerose consultazioni, per n1ala ttie e infortuni occorsi sui piroscafi in n avigazione, valendosi dell'opera d 'insigni m .e dici . Il Principe di Piemon le h a visitato a Milano il padiglione « Cesare Sarfatti )> per i mutilati al

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Vl SO.

Per celebrare la fondazione d ell 'Impero, il prof. P. Piccinini h a offer lo al Duce Ja somma di lire 100.000, ch e sono s tate d estinate alla Real e Accad emia d'Italia, quale contrib11to all a nuova spedizione dell 'accademico Tucci nel Tibet ; ed un titolo di rendila d ell 'importo d i L. 100.000, ch e è s tato destinato alla R. l TniYersità di Ro1na, per premiare annualrr1en te l avori ·scientificr cli medicina coloniale. Il Con sigli o d ' amministrazione clell 'Istituto berga1nasco Opera a11tituber col ar e 11a deliberato di dedicar e il sa 11a torio di Grappino al i1ome d ell a l\1edaglia d'oro An lonio Locatelli , caduto eroican1ente a Leke111li. stato firmalo il decreto ch e istituisce una Scuola di Ostetricia in Saler110, ch e n el campo 1 cl ella m edicin a ha tradizioni millen arie. È

Con ordinan za del Minist ero dell 'E. ~. è stata ' indetta la sessione degli esami di Stato per l 'abilitazione all 'eser cizio professionale; saran110 sedi di

1809

esame per la 1Jrofe·ssio11e ùi m edico-chirurgo le Univer sità di Bologna, Cagliarj, Firenze, Napoli. Palermo, ~arma, P avia, P erugia, Siena e Torino. In occasione del XXXIII Cong·resso 'd ella Società Italiana di Ostetricia e Gin ecologia, cl1e si svolgerà a Milano dall '11 al 14 ottobre n ella R. C1ir1ica « L. ~Iangjagalli », fra le altre i11a11ifest azicni org·anizzate dal Comitato Ordinatore, avrà ll1 ogo una in1porlante « l\1os lra del Libro antico di ostetricia e ginecologia ».

L'1 union e fascista dei co1n111 er cia11li n di Iviilano ha stabilito di rifor11ire gra luitamen te, ai pubbJici esercizi (ris toranti , trattorie ecc.), sacchet ti cli '5arta pe.r la prot ez ione del p a.n e, allo scopo di divulg·are e far a ttuar e t1ues lo desideralu m dell 'igien e. 1

In Addis Abeba, 1)er in1 ziat iva della Federazion e fascist a, si sono inizia1e, in Lutti i quartieri 01)r::r ai , conversazioni di propaganda igienica. Il Ministero delle Cor por azioni, con cir colare d el 5 agost o c. a., n. 192, richiama la t1na precedente circolare d el 3 giug·n o 1933, n. 137, precisa che le f::.rn1acie 'd eYono proy,·e(l er si d ella licen za di vendi la al pubblico 11er i generi cl1e non possono assolu lan1e11tc ritener si destinati a scopo terapeutico e ch e non abbia110 affinità con gli s les i (es.: i saponi idon ei. escl1.rsivam ent e alla toletta). Nella ·sesta g iornata dell e « Celebrazio11i can1pan e » è s tat a 1ievocata a Salerno, dall 'ambasciatore Guariglio, la figura di Giova-nni da Procida , ~ i r,ilia110 , d ottore d ella Scuola medica saler11itana: cospiratore e combatt ente, or'd ì i Vespri ,Siciliani e vì prese parte. L 'infermier e Un1ber lo 1cvadini d a Leri ci , di 50 anni, padre di 9 figli, addetto alla R. Clinica delle 1r1ala ttie infettiYe di Rom a, ha offerto 48 volte il proprio sangu e per trasfusioni ad infermieri, complessivamente p er cir ca 25 litri. Nel co1nune cli Caslel111Jovo Scrivia, presso Tort ona, si sono prodotti una quindicina di cc avYelenamenti >) 'd a ing·estione cli carne i11saccata; una g·jovine ventiduenne è m ort a, pare, in seguito a C[llesta tossi-infezion e; altri colpiti sono stati ricoV('.rati i1ell 'Osp edale. La Procura del Plc di Ales~~ndria ha aperto un 'inchi esta. A. Brou ges (Francia) setlantacinque ban1bini si sono ammalaJti, in seguil o a ini ezioni di siero antidifterico, con forme suppura liYe, ed uno di essi è morto ; il Tribunale di Ch alon·s-sur-Saone ha aperto un 'ir1chiesta. La « Gazette cl. Hòpitaux », del 9 settembre dà r1otizia che il prof. Gregorio l\1aranon è tra gli ostaggi imprigionati a Madrid , in ieme con altri medici . In nome 'della civiltà facciamo un appello ai car cerieri, percl1è l a libertà sin r estituita all 'illu stre scienziato che onora la pugna , con1e pure agli altri n1edici, che Yolgono una missione alt ar1Lente u mani tari a. I gjorn ali h anno dato notizia di t1n pazien1e, il bracciante "f\.1ario Fuser, operalo nell 'Ospedale Iiegina Elena di 'fri~s le dai d ollori Oli ani, Domini e German: nel suo -s tomaco sono stati ri11venuti 87 oggetti sYa riaLissin1i (tra cui 3 penne stilografich e, 4 ten1perini , 5 matite automatiche, 15 chiavi, di cui una pesante da portone, 3 bocchini da sigarette, una calenella di ferro lunga 25 cm.). Ques ti oggetti ven!lero ing hiottiti per sco1n1nesse o Ìll stato dl ubbriachezza.


1810

« IL POLI CLLN'TCO »

LA CLIXIC.! OS'l,ETitlCA

P r of. FRANCESCO R A.DA.EL! La repentina scomparsa del prof. FRANL:Esco lìADAELI, avvenuta i l 18 -se_t~embre di quest 'anno a J\Iaderno s ul Garda, ha riempito di doloroso stupore la famiglia derma lologica ital jana di cui Egli era uno dei più insigni e s timati rappresenta11ti. Nato 11el 1~70 a Cremona, il Radaeli, dopo int e11so tirocinio co1ne assistente ed ajulo nella Clinj ca fioren Lina direlta allora da Celso P elli1zari. vinse per concorso la cattedra d i cli11ica dermosifilopatica nel1a R. Università di Genova che fu per Lui un ca1npo p iù vast o di attività ed in cu i maggior1nente rifulse la su a opera scie11lifica e d id n lli ca. Co1t lenace volere ottenne la costruzione di una nuova clinica che Egll ·seppe assodare nel modo più comple to e moderno ed in cuì si educavano ... otto il s uo ·s apier1te in1pulso nl1merosi allievi di c:ui già qua,l cuno ha raggiunto la suprema vetta del! 'insegnamento universitario· od il primariato in grandi reparti della s pecialità. La sua fama di cll'rrnatologo resta legata ai m agistrali sludii sul così detto « sar com a emorragico del Kaposi », che Egli d efinì come un angioendolelion1a ed a quelli sull 'e liologia del « pe1nfigo » : lavori quest'ultimi. fra cui la rela.zione su « pemfigo e pemfidoidi » alla XXVII riunione della Società italiana 'd i DerrnDtologia e Sifilogra!ia (Genova, 1931), i quali se non g·li p ermisero di dimostrare in modo incontroverso la natura i11fettiva, da lui intuita, della rrtalallia, segnano u n nolevole progresso d elle nos !re conosce11ze su ques La singo] are der1na tosi e su quelle a:ijini. ~cl è solo di qualche anno l a IV erlizior1e del su o trattalo di malattie cutanee, il quale, r1ato come m anuale cli diagno·s lica e poi rifatto, ampliato ed aggiornato, sar à ancora per molto tempo una g uida sicura 11er gli studenti e per gli stessi speciali · Li. - L 'u omo non fu da 111eno del clinico e del maeslro: la probità della vita, l'intenso amore per la rlun1erosa famiglia e 1~innata bontà dell'animo co!nplet ar or10 la sua nobile ed armonica figura LerreD;C) ch e i colleghi, gli allievi e gli amici g iammai dirr1enticherar1no. VINCENZO MoNTESANO.

[ANNO XLIII, NuM. 40]

Rivista 1nensile diretta da P A.OLO GA.IFA.MI Clinico ostetrico-ginecologo della R . Un iver sità di Roma Il Numero 9 (settembre 1936) contiene : La vori originali : M . TRETTERENO: Sul ra.pporto fra la concentrazione degli ormoni gravidici nelle urine e nel sang11e. Fatti e documenti : A. VALENzI: Gravidanza e morbo di Addison. - D. Rossi : Cisti da innesti cutanei nel setto retto.JVaginale. Tecnica : G. SANNICANDRO : Di un metodo per svelare l'avvenuta rottllll'a delle membrane. Terapia : F. VALTORTA: Abuso e p ericoli d el sondaggio uterino. La nota storica : P . GALL : Giulio vesare Aranz10, i::st;-u· pritore del bacino viziato e fondi:J,tore della pelvio· logia. 11 no: tro referendum : G. REVOLTELLA: Discipliniamo l'abort·l terapeuti co ma non perdiamo di vista quello criminoso . Rivist e generali : R. BoMPIANI : Genesi e significato delle glicosurie gravidiche. Dalle Riviste: Ostetrica : Influenza della gra,vidanza s ull'apparato escretore del rene. - Contriuto alle ri· cerche sulla fun~i·o ne auditiva in gravidanza . ..___ La dil atazione del collo nella rottura precoce delle membrane. -- Sulla terapia dell a iplacenta previa a donna già fortemente anemizzata.. - La posjzione del taglio cesareo vaginale n el trattamento delle emorragie per inserzione vizia.ta della placenta. - La riparazione non immediata delle lacerazioni da parto. - iFocolai di dissociazione o caverne cplacentati di Poso e Clemente studiati a mezzo delle inie;;ioni endo vasali. Cine..rologia : Fibromi d el lega.mento largo. - Sulla classi ficazione e tet'a.pia del vaginismo. - Marconiterapia ipofiaaria e trattamento della metropatia emorragica. - L 'insulino-tera.pia nelle n:.etTorragie endo· crine. - La Roentgenstim.olazione m ammaria nella cura di m etrorragie. - La salasso ed elioterapia nelle flogosi dt>ll a pparato genit a le fernminile. - Pedia· t r ia: Sulle lesioni intrauterine del feto. I l i br i . Variet à: L'effetto d ell'eccessivo fu•m are sigarette sulla salute materna. - Come l'alcoolismo d ei genitori agita s u i discenden t i. - Una paziente litigiosa. - Pato· logia dei gemelli. - P ericoli degli a.bortivi. Not izie. Abbonamento annu o: Italia L. 4 O ; Estero L. 3 6; Per gli associati al « Policlinico,,: Italia L. 6 o. Estero L . 5 O. Un numero eeparato L. 6. ~

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Inviare Vaglia Pos tale all'editorP. Sistina 14, RO"'.\'f A.

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.UIGI POZZI, via

Indice alfabetico per materie. Acljnon1iceti a11 aero1Ji: deriYazjon e . . Pag. 1795 Ali111e11lazione d el popolo italiano: mig·l i ora mento . . . . . . . . . . . . . )) 1801 1\11gine acule J1on specificl1e: tratla111. con bismuto . . . . . . . . )) 1707 B11cillo <li Kocl1: ricercl1e . . . . . . . )) 1795 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . )) 1792 )) 1798 Bronchite degli enfise1natosi: lra l la1n. (~nJ colo i biliare: derivazjone int erna pcr111a11enlc della bile come cur a .r a<1 icale . ... . ...... ... · · )) 1767 )) 1798 Ceru rn c : per l 'es lrazione rle i tapJJi di (;, onaca ciel ntovinien,to professionale . )) 1802 J)i(lbele: clieta ricca cli carboiclrati nel trat la1ncnt o . . . .. .. ... . . )) 1788 )) 1787 Diabete: or1g1ne lraum a lica possibi le . J) ir.bele: problen1i dibattuti nel ca111po d el - . . . . . . . . . . . . . . . )) 1785 l~ ])éllO]Jaz i enti: proYa clj carjco con ga)) 1798 latto io . . . . . . . · · · · · · · · .

f' i·stole salivari: roe11tgen terapia . . Pag. 1773 )) 1797 Fratture costali d a tosse . . . . . . . . )) 1801 Gozzo epidemi co: etiologia . . . . . . . )) 1798 Iperidrosi: trattam. . . . . . . . . . . )) 1789 Isteria e sua cura: nuove concezioni . )) 1802 L egge Pomaret: la . . . . . . . . Meningotifo eruttivo, sporadico, beni)) 1795 gno a car attere professional e . . . . )) 1797 Mulattia: sesta -- . . . . . . . . . . . · )) 1796 Puncreas nella distrofia muse. progress. )) 1796 Pnrkinsonis1no posl-encefali tico: studi )) 1810 R/\DAELI F. . . . . . . . . . . . . . . . )) 1803 ._' trvizi igi eni oo-sanitari . . . . . . . . Storna Li le da appareccl1i o di pro l esj )) 1797 dentaria . . . . . . . . . . . . · · )) 1791 Tnbe hulbare . . . . . . . . · · · · · Urticaria: trattam. con acido lattico a )) 1798 forli dosi . . . . . . . . · · · · · · )) 1798 Ustioni n on molto es tese: trattan1. . .

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A. Pozzr, resp.

C. y.·RuooN1, Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .

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